GLI UOMINI UMILIATI NELL’ONORE E NELLA DIGNITA’ DAI GLOBALISTI.

GLI UOMINI UMILIATI NELL’ONORE E NELLA 

DIGNITA’ DAI GLOBALISTI- 

MONDIALISTI del “NWO” e del “NWE”.

 

 

Transevolution. L'era della decostruzione umana ,

 di Daniel Estulin .

 ariannaeditrice.it -Libro di Daniel Estulin -Redazione -( 10-2 2022 )- ci dice :

 

Descrizione.

Utilizzando un rapporto del governo del Regno Unito, “Tendenze strategiche 2007-2036”, Daniel Estulin crea un'immagine 3D del futuro per spiegare come i progressi scientifici e tecnologici, distruzione economica, la sovrappopolazione, conquista dello spazio e la gara per l'immortalità si scontrano in una lotta mortale tra i super ricchi e resto dell'umanità.

Senza dubbio, stiamo assistendo ad una esplosione senza precedenti nella conoscenza scientifica e abbiamo imparato di più negli ultimi 50 anni che in tutta la storia umana. Grazie alle meraviglie della scienza. Estulin in questa nuova opera ci spiega che ora, attraverso la genetica, la robotica, le tecnologie dell'informazione e la nanotecnologia, abbiamo i mezzi per controllare la materia, l'energia e la vita stessa.

Non abbiamo mai visto nulla di simile prima e questo solleva profonde domande su ciò che significa "essere umano".

 

 

 

UN MONDO PERVERSO DI MALVAGI.

Accademianuovaitalia.it- Francesco Lamendola-(4 -2-2022)- ci dice :

 

   Il mondo perverso onora i malvagi e perseguita i santi. Vaccinati che odiano i non vaccinati? Tra "fascino del male" e libero arbitrio: lo spettacolo sconcertante e pauroso di una maggioranza che odia visceralmente la minoranza .

( Francesco Lamendola). ( accademianuovaitalia.it/images/gif/Italia/Volonte/0-COMPLETO_SUPER.gif).

Fino a quando la malvagità rimane entro certi limiti, suscita scandalo, orrore e disgusto; la gente evita i malvagi, e perfino le persone moralmente mediocri si tengono alla larga dai peggiori, con i quali non s’identificano affatto.

Ma quando la malvagità si diffonde a macchia d’olio e non trova alcuna resistenza; quando i mezzi d’informazione e d’intrattenimento veicolano in continuazione lo spettacolo del brutto, del deforme, del sacrilego; quando artisti, scrittori, registi, pensatori (o sedicenti tali, il che non è la stessa cosa, ma i palati grossi non colgono la differenza) fanno a gara nel lodare, esaltare, celebrare la perversione e nel rovesciare il bene in male e il male in bene: a quel punto non solo cessano le reazioni, ma si direbbe che la maggior parte delle persone si abitui a vivere, per così dire, nel fango e nell’infamia.

Non trova più nulla di strano nel fatto che l’immoralità sia divenuta la regola, e che i galantuomini siano derisi e sbeffeggiati; non si stupisce, né s’indigna se i malvagi incontrano le lodi e l’approvazione della cultura dominante, magari col pretesto che hanno sfatato dei tabù, che hanno spezzato delle catene, che hanno contribuito, sia pure alla loro maniera, a una non meglio precisata “liberazione” dell’uomo.

 E a quel punto ha inizio la fine:

 la società è giunta al capolinea e la sua estinzione è solo questione di tempo, perché se le mele marce infettano tutto il cesto, non c’è più speranza di salvezza e la diffusione della lussuria, della superbia, della cupidigia, dissolvono uno ad uno i nodi e i tessuti che tengono insieme la vita sociale, a cominciare dalle istituzioni pubbliche, per terminare con la società fondamentale, la più necessaria e la più vera: la famiglia naturale formata da un uomo, una donna e, se possibile, dei bambini nati dal loro amore.

Il mondo perverso onora i malvagi e perseguita i santi ?

 L'esempio del subdolo meccanismo che si è instaurato in rete, con la comparsa di figure quali gli influencer, i quali a loro volta possono generare una sotto-categoria che non ha un modello da ammirare ed imitare, ma solo un bersaglio da odiare, gli heaters.

E ce ne sono a migliaia, a  milioni.

Questo deve far riflettere: nella società attuale esistono milioni di persone il cui principale hobby è manifestare il proprio odio, la propria avversione, il proprio disprezzo nei confronti di qualcun altro!

Quando una società è sprofondata nel disordine morale, l’indizio più certo di ciò non è tanto  l’attenzione benevola, per non dire l’ammirazione spinta fino all’entusiasmo idolatrico, che essa rivolge alle persone cattive, quanto, più ancora, il disprezzo, l’odio e la persecuzione che si abbattono sulle persone buone.

 È quello l’indizio decisivo.

Quando una società perseguita i santi, vuol dire che è arrivata al suo più basso livello morale, e sta covando con furiosa pazzia il male che la condurrà all’auto-distruzione.

 Perseguita i santi perché la loro stessa esistenza è un implicito rimprovero dell’abiezione generale: finché essi vivono, finché godono di un certo rispetto, finché vengono ascoltati anche da pochi, rappresentano la condanna vivente del loro sistema di vita e quasi uno schiaffo permanente a ciò che essa, invece, persegue con la massima determinazione: la ricerca del vantaggio e del piacere attraverso il male.

I santi devono sparire, e se non li si può sopprimere, li si deve demolire con l’arma della calunnia, perché se ci sono loro il diavolo non ha partita vinta, e le sorti della grande battaglia fra il Cielo e l’Inferno per il possesso delle anime sono ancora fluttuanti ed incerte.

Del resto, quelli che il mondo non odia né perseguita, vuol dire che santi non sono: perché solo i santi danno fastidio alle forze del male e hanno la capacità di farle infuriare.

Attenzione: questo non vuol dire che tutti i perseguitati siano dei santi, ma è certo che i veri santi, a un certo punto, suscitano l’ira del principe del mondo e attirano su di sé delle persecuzioni, sovente già all’interno della Chiesa stessa, come prova, fra le altre, la vicenda terrena di Padre Pio.

Il che prova che non esistono oasi felici, aree protette o zone affrancate dal male: il male può insinuarsi ovunque e nella Chiesa più che mai, per la semplice ragione che la Chiesa, da sempre e per la sua stessa natura, è il suo principale Katechon, nonché il semenzaio dei santi, e dunque è contro di essa che le forze dell’Inferno si gettano con tutta la rabbia, ma anche con tutta la perfida astuzia, di cui sono capaci.

I grandi burattinai e il loro "Golpe Pandemico" ?

Le persone avrebbero potuto non ascoltarli, vedere l’inganno e reagire: ma la maggior parte non era più in grado di farlo perché da tempo aveva abdicato all’uso del libero arbitrio. Pertanto è da qui che bisogna ripartire: dall’uso del libero arbitrio!

Scriveva Rino Cammilleri nella sua Vita di Padre Pio (Piemme, 1993, e Mondadori,  2006, pp. 303-304):

Quel che stupisce è il paragone tra questa vicenda [ossia la persecuzione di padre Pio, specie la seconda, quella del 1960] e le prediche in mezzo alle quali siamo nati e con le orecchie piene delle quali moriremo.

Certo clero straripa “solidarietà”, “carità” e “accoglienza” anche dalle narici. Ce n’è per tutti: gay, tossicodipendenti, profughi, immigrati, zingari, indios amazzonici, animali in via d’estinzione, terroristi e criminali comuni.

Per i teologi del dissenso, per gli eretici e per i pagani, poi, il trattamento è ancor più di favore. Per fortuna i comunisti dichiarati sono quasi scomparsi, perché per essi c’era un’attenzione privilegiata, così come ci fu a suo tempo per abortisti, divorzisti e radicali vari.

Per Padre Pio, “prudenza”. E sbarre di ferro. Tutto a difesa del “popolo di Dio”, anche se tale popolo, così immaturo e infantile da non capire qual era il suo vero bene, di tanta difesa non sapeva che farsene. Anzi, nella sua insipienza arrivava più volte al punto di minacciare fisicamente i suoi difensori.

Sono misteri della fede cristiana. Anzi, cattolica.

Torna in mente l’aneddoto del sant’uomo (medioevale, perché è da quell’epoca che viene il novantanove dell’aneddotica edificante) cui Dio concesse per un momento di vedere i demoni nell’aria su una grande città ce n’era solo uno, che aleggiava pigramente, ma sopra un povero conventino di campagna infuriava una torma intera.

Spiegazione: in quel conventino i monaci si sforzavano di restare fedeli a Dio, gli uomini della grande città si sforzavamo di peccare a più non posso (per cui di diavoli ne bastava uno, tanto per controllare che non cambiassero idea). Morale: è sulla Chiesa Cattolica che l’intero Inferno insiste, cercando di seminare disordine e confusione. Niente paura, è tutto previsto: “non praevalebunt”.

La responsabilità che hanno gli intellettuali e gli uomini e le donne di spettacolo? Sono essi che hanno una vasta presa sulle masse, anche se, a loro volta, sono stati gonfiati e trasformati in personaggi “autorevoli” dai mass-media, senza i quali sparirebbero nella folla con la stessa subitaneità con la quale ne sono emersi!

E sul peccato dilagante nella società al punto da trasformare quest’ultima, che fino a un tempo relativamente recente era vissuta nel santo timor di Dio, in una vera e propria Città del Diavolo, per dirla alla maniera di Sant’Agostino, sempre lo stesso Autore ha parole chiare e illuminanti, specie sulla ”rivoluzione” del ‘68 (op. cit., p. 342):

Era il 1968 e il “Sessantotto” cominciava a dilagare.

 I “campus” americani e la Sorbona francese aprivano le dighe della contestazione. Chitarre, slogan e miti acquariani avrebbero fatto letteralmente impazzire una generazione e lasciato senza punti di riferimento quella successiva.

 Vecchie ideologie ammuffite si sarebbero inserite nel fermento generale e, spacciandosi per novità, avrebbero portato i figli a uccidere i padri per il trionfo dell’utopia.

Da quel momento sarà una sequenza di orrori: terrorismo, droga, aborto, nichilismo, satanismo. Il mondo se ne sarebbe andato verso l’abisso, per usare le parole di Solzenicyn, al ritmo di una musica assordante. La ribellione contro tutto ciò che c’era, in nome del futuro, si sarebbe rivolta principalmente contro il cristianesimo, considerato l’ideologia dell’Occidente capitalistico  gobalista.                E il messaggio d’amore del Vangelo che un rispolverato freudismo da bar avrebbe chiamato “repressione”.

 Dopo la bufera, contati i morti e i carcerati, la schiuma che nei rivolgimenti sempre viene a galla si sarebbe trasformata nel cane da guardia del Sistema che diceva di voler abbattere. E avrebbe additato, dai posti di potere nei mezzi di comunicazione di massa, l’ultima utopia: il nulla.

Un giorno forse si scoprirà che Padre Pio era il titano che tratteneva la diga con le sue spalle («Questa è l’epoca dello ‘scatascio’ aveva detto poco tempo prima). Morto lui, la scristianizzazione e lo «spirito borghese allo stato puro», secondo la parola del filosofo Del Noce, procedettero a passi rapidissimi.

E' dal '68 che il "Senso morale" è svanito, anche grazie all'opera dei persuasori occulti della stampa e della televisione: allora come oggi, al tempo della “Grande Menzogna pandemica”, sono loro che predispongono la massa ad accogliere nuove idee e nuovi comportamenti e stili di vita, per quanto aberranti e mostruosi!

Sì, è vero: col Sessantotto l’attacco contro i valori e lo stile di vita cristiano entra nella fase decisiva, e si instaura la rivoluzione permanente dei costumi, specie in ambito sessuale.

 Tuttavia, se si vuol essere onesti, il disordine morale eretto a sistema si era gradualmente affermato a partire da molto prima: il ’68 ha fatto solo da detonatore di una carica distruttiva che era già stata posta in essere.

Ed è proprio per quello che non vi è stata praticamente reazione; proprio per quello le anime e le intelligenze si sono arrese, e le volontà si sono liquefatte: perché non c’erano più linee di resistenza, non c’erano più caratteri ben formati e pronti per la lotta.

Quando il nemico attacca, è il momento di battersi.

Ma se l’esercito non c’è, o è in vacanza, o i suoi capi lo hanno persuaso che la guerra è finita, allora non si combatterà nemmeno, e il nemico pianterà trionfante le sue bandiere sulle fortezze conquistate senza sparare un colpo.

Questo è quanto è avvenuto allora: non c’erano più le condizioni perché si combattesse; più che un assalto da parte delle forze del male, è stata una marcia trionfale, culminata in una solenne e definitiva presa di possesso.

 Lo si è visto con i referendum sul divorzio e sull’aborto, quando la maggioranza degli italiani ha scelto il male contro il bene; e quando perfino alcuni (indegni) sacerdoti si sono spesi per la vittoria della conferma di quelle inique leggi, specie la seconda, quella che trasforma la soppressione criminale del nascituro, magari a vantaggio delle multinazionali farmaceutiche le quali faranno un satanico commercio dei suoi organi espiantati, in una cosiddetta conquista di civiltà.

Che altro dire? È evidente che già allora, e parliamo di quasi mezzo secolo fa, il senso morale era fuggito via dalla nostra società, ed essa si era tranquillamente adattata a chiamare male il bene, e bene il male.

Opera, in larga misura, dei persuasori occulti, stampa e televisione: allora come oggi, al tempo della Grande Menzogna pandemica, sono loro che predispongono la massa ad accogliere nuove idee e nuovi comportamenti e stili di vita, per quanto aberranti e mostruosi.

Vaccinati che odiano i non vaccinati?

 Tra "fascino del male" e libero arbitrio: oggi assistiamo allo spettacolo inverecondo, sconcertante, per certi aspetti pauroso, di una maggioranza di persone comuni che odia visceralmente la minoranza: i vaccinati odiano i non vaccinati, perché i mass-media hanno descritto questi ultimi come dei criminali incoscienti che attentano alla sicurezza e alla vita di tutti!

Non si può tuttavia sottovalutare la responsabilità che hanno anche gli artisti, gli intellettuali e gli uomini e le donne di spettacolo.

Sono essi che hanno una vasta presa sulle masse, anche se, a loro volta, sono stati gonfiati e trasformati in personaggi “autorevoli” dai mass-media, senza i quali sparirebbero nella folla con la stessa subitaneità con la quale ne sono emersi.                       Lo stesso meccanismo si è instaurato anche in rete, con la comparsa di figure quali gli influencer e i loro cosiddetti followers, i quali a loro volta possono generare una sotto-categoria che non ha un modello da ammirare ed imitare, ma solo un bersaglio da odiare, gli heaters.

Oggi assistiamo allo spettacolo inverecondo, sconcertante, per certi aspetti pauroso, di una maggioranza di persone comuni che odia visceralmente la minoranza: i vaccinati odiano i non vaccinati, perché i mass-media hanno descritto questi ultimi come dei criminali incoscienti che attentano alla sicurezza e alla vita di tutti. Le cose dunque sono giunte a un punto tale che il male, aiutato dal condizionamento mentale, ha messo radici molto profonde nella società e genera continuamente ingiustizia, sofferenza, discriminazione. Come si può uscire da un simile vicolo cieco, da una spirale tanto distruttiva?

Viviamo in una radicale distorsione della verità e del bene dove i popoli è come se fossero vittime di una "Diabolica ipnosi": non vedono più le cose in maniera oggettiva, ma deformate e capovolte in una prospettiva ingannevole e seducente, finalizzate alla loro distruzione!

In un certo senso, quel che sta accadendo ora, ai tempi della falsa emergenza sanitaria, lo si può estendere alla società in generale, anche al mondo di prima del marzo 2020 (che non era, come abbiamo visto, il paradiso terrestre):

si può paragonare il male a una sorta di fascinazione, e infatti si usa comunemente l’espressione il fascino del male; e che altro è la fascinazione se non una sorta d’ipnosi?

 Così come oggi le masse sono state ipnotizzate dalla narrazione terroristica, incessante, martellante, monotona e ossessiva della Grande Menzogna, cioè di una radicale distorsione della verità e del bene, allo stesso modo le persone e i popoli che cadono in preda ai demoni della lussuria, della superbia e della cupidigia, è come se fossero vittime di una diabolica ipnosi:

non vedono più le cose in maniera oggettiva, ma deformate e capovolte in una prospettiva ingannevole e seducente, finalizzate alla loro distruzione. Il male, cioè, chiede la collaborazione dell’uomo affinché si auto-elimini, sia moralmente sia, spesso, materialmente.

È logico che sia così: l’uomo è  stato dotato da Dio del bene incalcolabile del libero arbitrio: dunque, per convincerlo a fare una cosa tanto stupida, bisogna persuaderlo in qualche modo.                     E quale metodo migliore se non presentare il male come ammantato di bene, e il bene come una forma di male?

 È esattamente ciò che i grandi burattinai stanno facendo in questo tragico frangente. Le persone avrebbero potuto non ascoltarli, vedere l’inganno e reagire: ma la maggior parte non era più in grado di farlo perché da tempo aveva abdicato all’uso del libero arbitrio. Pertanto è da qui che bisogna ripartire: dall’uso del libero arbitrio.

( 04 Febbraio 2022).

 

 

 

 

Daniel Estulin: «La democrazia è una farsa con le lettere maiuscole».

Ultimahora.es-Redazione-(16-10-2020)- ci dice :

 

I suoi libri sul Club Bilderberg sono stati pubblicati in 81 paesi e tradotti in 51 lingue.

Estulin  proporrà una conferenza dal titolo "The Bilderberg Club: I segreti dei maestri del mondo".

Sostiene che coloro che governano il mondo sono persone che sono al di sopra dei governi. In altre parole, Zapatero, Obama o Sarkozy agiscono come burattini, nascondendo allo stesso tempo l'identità dei loro veri padroni...

Xisco Busquets .- Come puoi dimostrarlo?

Daniel Estulin. - Per il successo di tutte le mie previsioni. Dal 1996 ho avuto ragione in più del 90% dei casi, tra cui la data esatta della guerra in Iraq, il prezzo dell'oro e dell'argento, il crollo immobiliare in Spagna, tre anni prima che accadesse... Perché tutti questi eventi sono stati discussi alle riunioni del Bilderberg Club.

XB - Chi partecipa?

DA- I presidenti di tutti i paesi europei, USA, Canada. Gli amministratori delegati delle più importanti aziende del mondo capitalista occidentale. Tutte le famiglie reali europee. I presidenti delle maggiori banche. In totale, circa 120 persone.

XB - Che ruolo giocano i reali?

DE - Molto importante. Tieni presente che le radici del Bilderberg risalgono all'antica nobiltà nera veneziana e risalgono al periodo della Quarta Crociata, intorno al 1204. La radice di tutte le famiglie reali sono i Frescobaldi, i nobili veneziani. Pertanto, il ruolo dei reali è molto più importante, all'interno del club, di quanto si pensi.

XB - E vuoi che io creda che attraverso il Club Bilderberg si promuovono guerre come quella in Kosovo, in Iraq...?

DE - Il Bilderberg è un incontro di tre giorni all'anno. Tutti partecipano. Tutti contribuiscono. Se conoscevo la data della guerra in Iraq un anno prima, cosa facile da verificare da migliaia di articoli pubblicati su media alternativi negli Stati Uniti sulle mie previsioni, lo sapevano anche quelli che sono venuti.

XB - Quindi l'idea di un unico governo Onu, un'unica Banca Mondiale, il FMI, l'OMS... non è positiva per l'umanità?

DE - Intendono distruggere, apposta, l'ideale più importante degli ultimi 600 anni: il concetto di Stato-nazione. I burocrati di Bruxelles, per esempio, non lavorano per il bene di spagnoli, francesi, irlandesi, greci... ma per gli interessi dell'élite finanziaria mondiale.

XB - Quindi tutto questo sulla democrazia è una farsa...!

DE - Una farsa con la maiuscola.

Negli Usa tutti i candidati dei due partiti fanno parte di qualche organizzazione segreta o club privato come il Bilderberg. Quando controlli entrambi i candidati, vinci sempre. Confronta i discorsi di Carter e Reagan, sono identici. Bush e Obama seguono la stessa politica in Iraq, Afghanistan, Iran, la guerra non dichiarata contro la Russia.

XB- In altre parole, le persone di "sinistra" che votano per il PSOE e leggono "El País" sono quelle che vivono più ingannate...

DE- El País non è un giornale di sinistra.

È uno dei media più estremisti al mondo. La sua linea editoriale è contro uno Stato-nazione, contro la libertà di pensiero, contro il progresso e lo sviluppo. Un media che è contro l'energia nucleare è contro l'umanità. L'obiettivo dell'essere umano è sopravvivere come specie da qui a 500.000 anni. Come lo faremo con i mulini a vento?

XB - E perché Aznar non è voluto nel Club Bilderberg dopo i "meriti" che ha ottenuto con Bush e Blair alle Azzorre?

“ Vale a dire, puoi uccidere, rubare, imbrogliare, ma devi farlo in modo sottile, in modo che la gente non se ne accorga .

DE - Perché è goffo e prevedibile.

Cioè, puoi uccidere, rubare, imbrogliare, ma devi farlo in modo sottile, in modo che le persone non se ne accorgano. Aznar aveva metà del paese contro di lui ea morte. Quando 15 milioni di persone sono scese in piazza in Spagna per dire "No alla guerra", il Bilderberg e la compagnia sono diventati molto nervosi. Infatti Kissinger è venuto in Spagna per chiedere ad Aznar maggiore discrezione e Aznar gli ha detto di non parlare. Lui e il suo amico Bush avrebbero insegnato a Saddam i valori della libertà.

XB - E la Chiesa, che ruolo gioca in tutto questo?

DA- Importante.

Tenete presente che tutta la diffamazione che oggi viene fatta alla Chiesa, ricorrendo a casi di pedofilia, è strettamente correlata alla riduzione della popolazione mondiale.

La Chiesa è l'unica istituzione che, storicamente, ha il curriculum di scommettere sulla vita. Peccato che  se sei nell'élite  hai bisogno di ridurre la popolazione.

Pertanto, hanno bisogno di screditare la Chiesa in qualsiasi modo. Ovviamente i casi di pedofilia sono orribili, ma chi lo sta denunciando oggi lo sapeva decenni fa.

XB - La conclusione sarebbe che i Bilderberger sono interessati a indebolire gli stati-nazione in modo che, attraverso le organizzazioni internazionali (ONU, NATO, FMI, OMS...) abbiano il potere?

DA- In effetti, solo i paesi deboli senza una propria costituzione, moneta, leggi, interessi nazionali possono essere conquistati. L'obbligo di un paese è verso i suoi cittadini.

XB - Quindi tutta questa crisi è stata creata da loro...?

DE - Si tratta di distruggere apposta l'economia mondiale. Che i poveri spendano meno, abbiano meno figli e, ovviamente, questo ha delle ripercussioni sul risparmio delle risorse naturali del pianeta. Se leggi i rapporti del Club di Roma, del Council on Foreign Relations e del Bilderberg parlano tutti dello stesso obiettivo: distruggere l'economia mondiale e impoverire le masse.

XB- Hai venduto 4 milioni di copie dei tuoi libri sul Bilderberg Club. Sei mai stato denunciato per diffamazione?

DA- Mai e, in nessun paese. Questo dovrebbe dirti qualcosa. Si noti che il Bilderberg è stato venduto in 81 paesi e in 51 lingue.

XB - Hanno mai provato ad assassinarlo?

DE - Diverse volte. Sono in Africa da più di tre anni, dedicandomi al sabotaggio militare in Sudan, Darfur, Ciad, Zaire contro gli interessi degli USA. Tu spari, loro ti sparano. Tu uccidi o loro uccidono te, fa parte di questo gioco, perché alla fine è un gioco. Almeno, per me è sempre stato un gioco. Con veri proiettili e veri morti, ma un gioco.

XB - Perché hai avviato queste indagini?

DE- Su insistenza di mio nonno che era colonnello del KGB in Unione Sovietica. Mi ha presentato un ragazzo estremamente strano che mi ha fatto conoscere questo mondo di fumo e specchi. Ed eccomi qui, ancora agganciato, quasi 20 anni dopo.

 

 

Introduzione - Transevolution -

Libro di Daniel Estulin.

Macrolibrarsi.it -Daniel Estulin -(1-2-2022)- ci dice :

 

Un estratto dal libro di Daniel Estulin "Transevolution".

L'anno è il 2015.

È un'epoca di grande innovazione e progresso tecnologico e, contemporaneamente, è anche un tempo di caos e di cospirazioni: un'era di collasso finanziario che attraversa il mondo, di popoli spinti via in massa dalle proprie terre di origine, nonché di ricchi che diventano sempre più ricchi, più potenti e persino più temuti giorno dopo giorno.

Nel 2015 i grandi colossi finanziari del pianeta hanno ormai più potere degli stessi governi nazionali. Questi conglomerati hanno messo sul lastrico i governi e li hanno in tal modo asserviti agli interessi della loro potente élite. La fase finale del processo di fusione che porterà alla nascita definiva della "società per azioni del mondo unico" è già innanzi a noi.

«L'era dorata dell'energia a basso costo è ormai storia vecchia. La competizione per le risorse energetiche» domina la scena economica.

Il peggioramento delle condizioni ambientali, l'uso sempre più frequente delle coltivazioni intensive e il ritmo dell'urbanizzazione hanno via via ridotto la fertilità delle terre coltivabili.

 La mancanza di cibo è alla radice degli spostamenti di massa di popolazioni su scala globale.

Si registra una grave scarsità di risorse idriche in alcune delle aree più popolate del mondo, come India, Cina e Pakistan, il che contribuisce a scatenare delle frizioni (da cui a loro volta vengono provocate azioni militari e spostamenti di popolazione su larga scala) in regioni dall'equilibrio già fragile in partenza.

L'umanità è in pericolo. Un cambiamento, a questo punto, diviene necessario.

 Non siamo ancora alla fine del mondo, ma possiamo intravederla dal punto in cui ci troviamo ora. Potete sentirla nell'aria e toccarla con la punta delle vostre dita.

Quale futuro ci aspetta? Cosa accadrà domani? Tra un anno? Nella prossima generazione?

Diverse ricerche governative con il massimo livello di riservatezza, tanto negli Stati Uniti quanto in Gran Bretagna, dipingono un futuro a tinte fosche: nell'arco dei prossimi venticinque anni il mondo si tramuterà in una distopia orwelliana, in cui ristrette élite prospereranno alle spalle di una popolazione ridotta sempre più alla fame.

«I concetti di democrazia e libertà saranno scomparsi, rimpiazzati da una dittatura ad alta tecnologia fondata sulla sorveglianza, il controllo e il lavaggio del cervello da parte dei mass media, sulla repressione poliziesca e su una rigidissima separazione tra i diversi ceti della società.

 La grande maggioranza degli individui vivrà in condizioni paragonabili a quelle del Terzo Mondo e sarà sottoposta al pericolo costante» di povertà, carestia, malattie e sterminio fisico»

Giunti al 2015, l'oligarchia globalista vede a portata di mano la possibilità di far precipitare l'umanità intera in una nuova "epoca oscura" manipolando scientemente la teoria evoluzionistica a sfondo razziale elaborata da Darwin, fondata sulla selezione naturale ("la sopravvivenza del più forte"), che ha inoltre disinvoltamente applicato ai principi sociali andando a creare il cosiddetto "darwinismo sociale".

Ai più ciò potrebbe apparire come un film di fantascienza hollywoodiano ambientato in un fosco futuro, eppure vi posso assicurare che è tutto concreto. Anzi, accade già attorno a noi.

Queste sono le conclusioni a cui è giunto un rapporto commissionato dalle autorità britanniche.

Nel dicembre del 2006, infatti, il ministero della Difesa del Regno Unito ha redatto nel massimo riserbo un documento in cui si delineava l'evoluzione futura del genere umano.

Tale studio era a sua volta frutto di alcuni riservatissimi scambi di vedute avvenuti in coda alla conferenza del Bilderberg del 2005, svoltasi presso l'albergo Dornit Sofitel Uberfahrt a Rottach-Egern (Germania).

Il gruppo di studio era stato selezionato dal comitato direttivo del Bilderberg nel gennaio del 2005, ben prima dello svolgimento della conferenza vera e propria (cominciata il 5 maggio e protrattasi per tre giorni e mezzo).

Il pomeriggio dell'8 maggio, appena la maggior parte dei convitati aveva lasciato l'incontro, un ristretto e selezionato gruppo di membri del Bilderberg si ritirò nell'esclusivo castello di Ringberg, affacciato sul lago di Tegernsee ai piedi delle Alpi Bavaresi. Il palazzo era stato voluto dal duca Leopoldo di Baviera, membro della casata dei Wittelsbach, che governò la Baviera per ottocento anni.

Cinque mesi prima, nel gennaio del 2005, nell'ambito di un incontro di preselezione del Bilderberg, ai delegati nazionali del gruppo era stato chiesto (con un accordo di massima segretezza) di assemblare un gruppo di ricerca e preparare dei rapporti dettagliati incentrati su densità di popolazione, disponibilità delle risorse naturali, prevenzione del conflitto, questioni economiche e così via.

Le conclusioni di tale rapporto sarebbero poi state ulteriormente approfondite nel corso degli incontri riservati del 9 e 10 maggio al castello di Ringberg, unitamente a quelle della conferenza tenutasi qualche giorno prima.

Nessuno era a conoscenza dello svolgimento di quest'evento (tenutosi, quindi, separatamente dalla conferenza ufficiale), eccetto il comitato direttivo del Bilderberg e un gruppo selezionato dei membri più influenti dell'organizzazione. Quest'incontro avrebbe delineato il futuro dell'umanità e i suoi obiettivi erano definibili addirittura come "prometeici".

Tra gli individui selezionati, figuravano i più alti papaveri dell'elite del Bilderberg: Etienne Davignon, per lungo tempo a capo dell'organizzazione, nonché vicepresidente di Suez-Tractebe; Francisco Finto Balsemào, ex primo ministro portoghese e una delle figure più potenti nell'ambito delle manovre politiche sopranazionali; David Rockefeller (uomo che non ha bisogno di alcuna presentazione); Timothy F. Geithner, a quel tempo alla presidenza della Federai Reserve Bank di New York e più tardi segretario al Tesoro nel primo mandato di Obama; Richard N. Haass, presidente del potente think tank statunitense noto come Council on Foreign Relations;

Victor Halberstadt, professore di Economia all'U­niversità di Leiden ed ex presidente del Bilderberg; Allan B. Hubbard, assistente in Politica economica di George W. Bush e direttore del Consiglio economico nazionale; James L. Jones, comandante del SHAPE (Supreme Headquarters AUied Powers Europe, Quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa); Henry Kissinger;

Henry R. Kravis, socio fondatore della Kohlberg Kravis Roberts & Co., in compagnia di sua moglie Marie-Josée Kravis, membro associato dell'Hudson Institute; la regina Beatrice dei Paesi Bassi;

Matìas Rodriguez Inciarte, vicepresidente esecutivo del Gruppo Santander, in qualità di rappresentante degli interessi della famiglia Botin; Peter D. Sutherland, presidente di Goldman Sachs e British Petroleum; Jean-Claude Trichet, governatore della Banca centrale europea;

Jacob Wallenberg, esponente della più potente famiglia di Svezia; James D. Wolfensohn, presidente della Banca mondiale, e Paul Wolfowitz, che era al tempo il suo successore già designato.

Questo gruppo di uomini e donne si era riunito per decidere niente di più e niente di meno che il futuro dell'umanità.

Quanto venne deliberato dietro ai cancelli chiusi del castello di Ringberg sarebbe poi divenuto, un paio di anni più tardi, la base fondante del rapporto più ambizioso mai stilato nella storia umana.

Strategie Trends 2007-2036 è un rapporto di 91 pagine che, usando il governo britannico come punto di partenza poi da rimuovere o sostituire, funge da modello per le strategie nazionali future del Regno Unito attraverso le analisi dei fattori di rischio principali e le crisi che nel futuro andranno a riguardare diversi settori e mercati, come quello finanziario, economico, politico, demografico e tecnologico in tutto il mondo.

 Il punto più rilevante del rapporto si concentra su un'analisi multidimensionale del quadro futuro delle politiche di difesa nell'arco di una generazione.

 Lo studio Strategie Trends rappresenta la vera e propria spina dorsale della politica difensiva del Regno Unito. Il futuro, stando a quanto riferito nel rapporto,

«...è connotato da un numero sconcertante di variabili correlate tra loro».

Nell'anno 2015 si stima che più del 50% della popolazione mondiale viva in ambienti urbani, anziché rurali. II documento recita:

«Si assisterà a una crescita sostanziale delle baraccopoli e di quartieri cittadini non studiati a tavolino e nati senza pianificazione, andando in questa maniera a incrementare il dispendio di risorse e l'impatto ambientale».

Degrado urbano, infrastrutture scadenti, emarginazione di ampie fasce di popolazione visibile a occhio nudo, vari livelli di povertà e un generale senso di sfiducia aumenteranno, con il passare del tempo, fino ad assumere l'aspetto di questioni politiche di notevole importanza

«...fondate su istanze di giustizia morale che scavalcano i confini nazionali, compreso un attivismo di matrice violenta di diversità e impatto variabili».

Il rapporto sostiene esplicitamente che

«in tutte le società, a eccezione di quelle più ricche, la maggior parte dell'umanità continuerà a sperimentare avversità... e la povertà assoluta continuerà a essere una sfida globale».

E si spinge anche oltre, identificando le minacce militari potenziali del futuro e concentrandosi in particolare sugli sviluppi in aree destinate a modellare il più ampio contesto strategico, in cui la Difesa si troverà a dover interagire. Un tema chiave del documento riguarda la quantità di popolazione e le risorse disponibili sulla Terra.

Si paventa, con parole nette  «...un rischio maggiore di catastrofi umanitarie, causato da un insieme di fattori come il cambiamento climatico, la carenza delle risorse naturali, l'iniqua distribuzione della ricchezza, lo scoppio di epidemie e il fallimento delle autorità nella gestione della crescita della popolazione e del fenomeno dell'urbanizzazione».

Nell'arco di una sola generazione, tra il 2007 e il 2036, il boom della popolazione mondiale porterà a un incremento di persone da 7 a quasi 10 miliardi; il 98% di questa crescita su scala mondiale riguarderà i Paesi meno sviluppati.

Si stima che nel 2036 i due terzi circa della popolazione mondiale vivranno in aree con accesso limitato a fonti idriche.

La carenza di cibo, di acqua, di medicinali, di condizioni igieniche adeguate e di beni necessari di primaria importanza potrebbe portare a una situazione di collasso. Lo studio sostiene esplicitamente, senza mezze parole, che

«...il divario in costante crescita tra la maggioranza della popolazione e un ristretto numero di super-ricchi altamente esposti in pubblico rappresenta, con ogni probabilità, un pericolo per l'ordine e la stabilità sociale. Di fronte a queste sfide, le fasce non garantite della popolazione mondiale potrebbero unirsi tra loro, sfruttando l'accesso alle fonti di conoscenza e a risorse e abilità utili, per dare vita a processi transnazionali, onde tutelare i propri interessi particolari».

Il risultato di un crescente senso di disperazione diffuso in tutto il mondo porterà a

«...guerra civile, violenza tra diverse comunità, insorgenze di vario genere, criminalità diffusa e disordine generalizzato».

A fronte di una spirale di caduta infernale verso il basso dei mercati finanziari e di un collasso economico su scala globale, lo studio predice «...uno sconvolgimento dei prezzi di grande impatto, provocato da un picco nei prodotti energetici oppure da una serie di carestie alimentari» da cui potrebbe

«...essere messo in moto un effetto domino tale da causare un crollo dei mercati di primaria importanza a livello internazionale, che potrebbe riguardare diversi settori».

Gli effetti di una simile implosione, ripercuotendosi lungo l’intera filiera dell’economia globalizzata, potrebbero a loro volta portare al crollo del sistema politico internazionale e alla caduta definitiva dell’economia mondiale.

Tutto ciò significa che l’intera umanità è in pericolo? Ebbene no. Questo perché, anche in caso di «erosione delle libertà civili fondamentali» i super-ricchi saranno protetti attraverso «nuove scoperte tecnologiche e strette misure di sorveglianza».

Unita a «banche dati di controllo invadenti, altamente efficaci e accessibili, la nascita di una cosiddetta “società del controllo” andrà a mettere progressivamente in discussione le conquiste consolidate sulla riservatezza dei dati privati dei singoli individui, con conseguenti effetti in tema di libertà civili e diritti umani».

Con la fine degli Stati nazionali così come li conosciamo oggi, e l’emergere di grandi blocchi economici interconnessi gli uni con gli altri dal mercato globale, ai Paesi indipendenti «si sostituiranno le mega-città».

Il rapporto definisce una mega-città come «un vasto ambiente urbano, sorto in una regione in via di sviluppo», che può contare su una popolazione base di oltre 20 milioni di abitanti.

A causa di enormi migrazioni di popolazione, le città finiranno per espandersi fino a proporzioni inimmaginabili «...che andranno ad alimentare situazioni già presenti di sacche endemiche di illegalità ed elevati livelli di violenza».

Le mega-città, presumibilmente, si riveleranno incapaci di gestire un simile afflusso di popolazione e «...falliranno prima del 2035. Gli effetti saranno equivalenti… ai fallimenti degli Stati, che anzi quello delle città potrebbe a sua volta favorire».

Data la lezione di alcune recenti esperienze registrate negli USA, è plausibile che una stabilizzazione manu militari di una metropoli debba rendere necessaria l’applicazione della legge marziale o, come il rapporto cerca di far passare in modo ingannevole, «...un approccio completo, che preveda la collaborazione tra diverse agenzie di sicurezza, competenze specialistiche e un continuo impegno operativo».

L’innovazione tecnologica e lo strapotere della tecnica faranno sì che le guerre vengano combattute non più tra gli Stati, ma sotto forma di

«...conflitto endemico in teatri urbani di tipo asimmetrico contro avversari che possono contare su elevate capacità di sopravvivenza in un simile ambiente e con capacità di combattimento».

Queste vengono definite turbolenze sociali.

LA TURBOLENZA SOCIALE.

Eric Trist e Frederick Emery, due eminenti psicologi, hanno formulato una teoria della turbolenza sociale per una “riduzione del danno degli effetti delle crisi future”; sostanzialmente, in essa si afferma la possibilità di sottomettere i popoli ricorrendo a fenomeni di massa come crisi energetiche, collassi economici e finanziari o attacchi terroristici.

«Se questi “shock” dovessero arrivare ravvicinati e se fossero scatenati con una scala di intensità crescente, sarebbe possibile portare un’intera società a uno stato di psicosi di massa», hanno sostenuto Trist ed Emery. Inoltre, hanno puntualizzato:

 

«I singoli individui potrebbero cadere in uno stato di dissociazione mentale, nel momento in cui cercassero una via di fuga al terrore provocato da questi avvenimenti, alla realtà dei fatti; la gente potrebbe pertanto entrare in uno stato di rifiuto, rifugiandosi in campi come gli intrattenimenti e i diversivi di massa, pur essendo però esposta al rischio di esplosioni improvvise di rabbia incontrollata».

Come si rapporta, però, il documento Strategic Trends con questioni come la turbolenza sociale, le psicosi di massa e l’asservimento dei popoli?

«Le forze militari regolari verrebbero dispiegate con sempre maggior frequenza negli scenari in cui sono attive forze armate irregolari, assembramenti di miliziani, bande, criminali comuni, compagnie militari private (Private Militare Companies, PMC), terroristi e insorti, spesso nel ruolo di avversari, ma in taluni casi neutrali o persino alleati».

Una simile tattica è etichettata come metodo per spezzare il morale attraverso una strategia del terrore. Di fatto, con uno scenario simile stiamo parlando di due facce della stessa medaglia. Da una parte si conduce una sottile e coperta opera di manipolazione e controllo del pensiero e della coscienza umana, ricorrendo al potere della televisione, in particolare, e in generale dell’intrattenimento,

«utilizzati sia su una lista in continua crescita di coloro che vengono additati come nemici dell’America, sia sullo stesso pubblico americano, confuso e in perenne stato di tensione, per cui i grandi canali televisivi di informazione configurano e spacciano una narrazione dei fatti sempre più superficiale, facendosi concorrenza in una sorta di teatro Kabuki di correttezza ed equilibrio».

In contemporanea, dall’altra parte,

«...si registra uno spostamento diretto e sfacciato dei paradigmi, mutando le concezioni di base, ampliando i parametri, cambiando il campo e tutte le regole del gioco che caratterizzano l’identità di una società in un arco eccezionalmente corto di tempo».

Una delle figure di spicco coinvolte nel progetto della guerra psicologica contro le popolazioni tramite la turbolenza sociale indotta è Kurt Lewin, un pioniere degli studi sulla psicologia delle masse, che fece parte fin dall’inizio della cosiddetta “Scuola di Francoforte” e scappò dalla Germania con l’ascesa al potere di Hitler.

Il seguente brano, tratto dal suo libro “Prospettiva temporale e morale del gruppo”, mostra bene come intendeva Lewin la guerra psicologica:

«Una delle tecniche principali per spezzare il morale attraverso una “strategia del terrore” consiste precisamente nella seguente tattica:

mantenere l’individuo in uno stato di dubbio perenne, relativamente alla sua posizione e semplicemente a ciò che lo potrebbe aspettare.

 Aggiungendo a ciò frequenti oscillazioni tra l’introduzione di rigide misure di controllo sociale alternate a promesse di un buon trattamento, assieme alla diffusione di notizie contraddittorie, il “quadro cognitivo” della situazione viene reso ulteriormente nebbioso, in modo che un individuo possa cessare di essere cosciente persino di quando un piano conduca o meno all’obiettivo da lui voluto.

In tali condizioni, anche coloro che hanno finalità ben definite, e sono disposti a correre dei rischi per perseguirle, saranno ingabbiati da profondi conflitti interiori riguardo a quanto mettere in pratica».

Nel corso degli ultimi cinquant’anni la ricerca in settori quali quello della psicologia, della sociologia e della psichiatria ha evidenziato che sussistono dei limiti chiaramente marcati nella quantità e nella natura dei cambiamenti con cui la mente umana è in grado di rapportarsi.

Secondo l’Unità di ricerca sulla scienza politica (Science Policy Research Unit, SPRU) dell’Istituto Tavistock presso l’università del Sussex, le “crisi future” sono inneschi di «malessere fisico e psicologico, derivato dal sovraccarico registrato dal meccanismo decisionale della mente umana». In altre parole,

«...una catena di eventi che si succedono a una tale rapidità da rendere impossibile alla mente umana l’assorbimento dell’informazione».

Uno scenario possibile causato da questo quadro viene definito come scenario della superficialità.

 Secondo Emery e Trist, dopo essere stata sottoposta a continui shock, la maggior parte della popolazione presa di mira scopre di non avere più la volontà necessaria per compiere qualsiasi scelta, e riduce pertanto il  «valore delle proprie intenzioni… Questa strategia può essere perseguita solo attraverso la negazione scientifica delle radici più profonde dell’umanità, che relazionano... gli individui gli uni con gli altri a un livello personale, andando a cancellare quella che è la loro psiche individuale».

In un simile scenario prende costantemente piede un senso generale di apatia, spesso preceduto da esplosioni insensate di violenza, ben rappresentate da quanto avvenuto negli anni Sessanta e Ottanta a Los Angeles con il fenomeno delle bande di strada, in quella che Emery e Trist ribattezzano come risposta sociale organizzata alla dissociazione; per intenderci, qualcosa di simile a quanto raccontato nelle pagine del romanzo Arancia meccanica di Anthony Burgess, con una società in preda a una rabbia simile a quella dei cuccioli di animale.

«Un gruppo sociale di questo tipo diventa facile da controllare ed eseguirà docilmente qualsiasi ordine gli venga impartito senza ribellarsi, il che è il vero obiettivo ultimo del processo»,

aggiungono Trist ed Emery.

 Va detto, inoltre, che gli elementi adulti dissociati non sono in grado di esercitare alcuna autorità morale sui propri bambini, dal momento che sono essi stessi troppo coinvolti dai deliri infantili inculcati loro dal televisore.

Se state per caso dubitando di quanto si sta sostenendo, notate come la generazione più avanzata di oggi abbia accettato passivamente la decadenza etica della generazione nichilista dei suoi figli e badate a come gli adulti siano giunti ad accettare, senza resistenza alcuna, uno standard morale così basso rispetto al passato.

Proprio come avviene nella società distopica dipinta da Il mondo nuovo di Huxley, in tale contesto non è contemplata la possibilità di giungere ad alcuna decisione netta, nel campo dell’etica e della sfera privata; un perfetto esempio di tale deriva possono essere i “figli dei fiori” e la ribellione, all'epoca della guerra del Vietnam, con il suo smodato uso di droghe.

Le “frequenti oscillazioni” cui si accennava in precedenza, che portano al disorientamento dell’individuo, possono passare attraverso diversi stadi:

«Una fase di stabilità, in cui gli individui hanno più o meno la possibilità di adattarsi a quanto accade loro, oppure di turbolenza, in cui i singoli che vi si trovano coinvolti hanno di fronte la possibilità di intraprendere azioni per alleviare la tensione o di accettare il nuovo ambiente sociale caratterizzato dall'insicurezza.

Nel caso in cui la turbolenza non cessi, ma addirittura si intensifichi, si giunge a un punto di rottura in cui diviene impossibile, per gli individui, trovare una via di adattamento positiva.

Sempre secondo Trist ed Emery, è in questo frangente che la capacità di adattamento volge al negativo, dal momento che le persone, in risposta al costante stato di insicurezza in cui vivono, optano per una reazione che porta a un peggioramento oggettivo della qualità delle loro vite: cominciano a rifiutare la realtà, a negarne l’esistenza e a costruirsi vie di fuga irreali sempre più infantili per far fronte a un simile quadro generale.

Sottoposta a condizionamenti di aumentata turbolenza sociale, la gente diventa più malleabile nel cambiare la propria scala di valori, accettando standard etici nuovi e più bassi, allontanandosi dall'umanità e regredendo sempre più a uno stato quasi animale».

Il secondo scenario cui si accennava consiste nella

«...segmentazione della società in parti più piccole. In questo quadro, ogni gruppo (di natura etnica, razziale e sessuale) finisce per scagliarsi contro l’altro. Le nazioni subiscono processi di balcanizzazione su scala regionale e, a loro volta, le nuove realtà saranno interessate da spinte centrifughe di natura etnica, spezzettandosi ulteriormente».

Trist ed Emery si riferiscono a questo fenomeno come a un

«...rafforzamento dei pregiudizi all'interno di un gruppo sociale e verso l’esterno, man mano che gli individui cercano di semplificare la propria sfera decisionale. Emergono, pertanto, le linee naturali delle divisioni sociali, che diventano vere e proprie barricate».

Lo studio Strategic Trends ha – nemmeno a dirlo – una risposta pronta anche per questo scenario. Gli attori non statali saranno sempre più

«...sfruttati da un più ampio spettro di individui e di agenzie di socializzazione, persino da criminali, terroristi e gruppi sovversivi, come strumenti di appoggio per le loro attività di natura più coercitiva e violenta.

 I raggruppamenti sociali derivati risulteranno altamente instabili, dissolvendosi di volta in volta o appena gli interessi per cui erano nati saranno stati soddisfatti, oppure qualora si presentassero opportunità più favorevoli rispetto a quelle presenti; l’uso del soft power per vincere il consenso sarà con ogni probabilità appannaggio degli attori meno vincolati alla responsabilità legale o a considerazioni di tipo morale».

La risposta della società a questo processo di disintegrazione psicologica e politica risiede in uno stato autoritario orwelliano, modellato cioè su quello delineato da George Orwell nel libro 1984.

 In quest’opera, le vite e i conflitti tra gli individui che compongono la società sono sottoposti alla volontà del “Grande Fratello”; un conflitto senza via di uscita

«...è diretto da ciascuna élite di ogni gruppo sociale contro i suoi stessi membri; l’obiettivo della guerra non è promuovere o impedire la conquista di territori, ma tenere intatta la struttura della società».

Lo stesso tipo di conflitto senza soluzione di continuità viene predetto anche dal rapporto Strategic Trends. È prevedibile che

«La tecnologia delle comunicazioni informatiche (Information Communications Technology, ICT) divenga talmente invasiva da arrivare al punto che gli individui siano connessi permanentemente a una rete online o a un flusso binario di scambio di dati, con conseguenti implicazioni in ambito di libertà civili; anzi, il non essere connessi potrebbe essere considerato motivo di sospetto».

L’onnipresenza in costante aumento dell’ICT renderà possibile la rapida formazione di comunità di singoli accomunati dai medesimi interessi, così come la mobilitazione veloce e coordinata di significative masse di individui.

«Una simile mobilitazione rapida – ben rappresentata dal fenomeno dei flash mob – potrebbe, in linea teorica, essere impiegata pure da Stati, da organizzazioni terroristiche e criminali, oltre a coinvolgere gruppi di persone che vadano anche oltre i confini nazionali, costituendo in tal modo una vera e propria sfida per le agenzie di sicurezza, che dovranno confrontarsi con questo potenziale di agibilità e fluidità».

Un requisito fondamentale consiste nel fatto che

«...un simile livello di sofisticatezza avrà bisogno di un’applicazione concertata e completa di tutti gli strumenti e delle agenzie a disposizione del potere statale, assieme a una cooperazione tra tutte le autorità e gli organismi competenti che abbiano un ruolo nella risoluzione di una crisi o nel porre fine a un conflitto».

Che cosa significa quanto descritto, per sintetizzare? Molto semplice: legge marziale.

Una volta piegate le residue forme di resistenza, si assiste al terzo possibile scenario degli “shock futuri”, il più drammatico, che vede un ripiegamento e una ritirata esistenziale

«...nella sfera privata, accompagnata a un ripudio di quei legami sociali che potrebbero comportare il coinvolgimento nelle questioni che riguardano altri individui».

Trist ed Emery sono portati a ritenere che gli individui saranno sempre più docili nell'accettare «la perversa disumanità dell’essere umano che ha caratterizzato le società autoritarie». Per intenderci: i due non parlano tanto di un ritorno alla struttura statale di una dittatura quanto piuttosto del quadro morale che lo caratterizza.

Per sopravvivere in un simile contesto, gli uomini non avranno altre scelte all'infuori di sottomettersi allo Stato o entrare in clandestinità. Sempre per citare il documento Strategic Trends,

«se mirano ad aggirare il controllo, le intercettazioni e le capacità invasive delle forze di sicurezza (dotate di tecnologia avanzata), con particolare menzione per i reparti provvisti di piattaforme e sistemi satellitari, tutti i potenziali oppositori non potranno che riconoscere i vantaggi della clandestinità. Nel futuro gli Stati mirano a sistemare in clandestinità la maggior parte delle loro strutture strategiche, nonché del loro potenziale di deterrenza strategica. Allo stesso modo, gli elementi irregolari dell’opposizione si troveranno a organizzarsi in reti clandestine per finalità sia offensive che difensive, soprattutto in intricati ambienti urbani».

Le tattiche per spezzare le forze di resistenza: il ricorso illimitato a tutti gli strumenti e alle agenzie in mano al potere statale, la mobilitazione rapida, i flash mob, la sempre più invasiva “tecnologia delle comunicazioni informatiche”, la frammentazione della struttura sociale, l’illegalità endemica ed elevati livelli di violenza diffusa, le banche dati di controllo invadenti, altamente efficaci e accessibili, l’emergere di una “società della sorveglianza”, l’erosione delle libertà civili, le catastrofi umanitarie.

Ecco come appare il futuro prossimo. Istintivamente siamo portati a non credere a simili conclusioni, anche se esistono solide prove di tutto questo in un rapporto preparato su committenza del Bilderberg e di un governo nazionale.

«In ogni caso, dobbiamo avere il coraggio di lasciare che le prove parlino da sé, dal momento che, come il lettore avrà modo di constatare, la posta in gioco non è semplicemente la nostra idea di cosa sia o meno veritiero. Al di là del fatto che la nostra visione del mondo possa essere messa in crisi o mandata in mille pezzi dalle rivelazioni contenute nel materiale preso in esame, il nocciolo della questione non cambia: ovvero che una cospirazione sia assolutamente concreta, che sia tuttora in atto e che l’11 settembre 2001 sia stato solamente l’antipasto di quanto era stato preparato per noi».

Siamo, è veramente il caso di dirlo, alla soglia di svolte apocalittiche e il bivio che ci troviamo ad affrontare proprio in questi tempi stabilirà se vivremo il XXI secolo da uomini liberi in nazioni libere oppure se diventeremo un branco di schiavi asserviti, selezionati come bestie e privati della nostra umanità.

 

 

 

 

 

La Cancellazione dell’Umano.

Fisicaquantistica.it-Roberto Pecchioli- (8-3-2021)- ci dice :

 

Nella tempesta del Covid 19, del Grande Reset e dell’Agenda 2030 dell’ONU, si perde di vista l’essenziale, ossia la rapidissima cancellazione dell’umano e del naturale. Assistiamo alla creazione di una specie post umana e all’imposizione di un “essere nel mondo” assolutamente diverso rispetto a quello della vecchia, antiquata umanità.

La disumanizzazione inizia sempre con la lingua: il ...

L’uomo diventa (definitivamente?) materiale disponibile. L’Occidente terminale nega se stesso e i fondamenti di trenta secoli di civiltà, e trascina nel suo delirio di onnipotenza “tecnica” la specie, corpo vile di un progetto dagli esiti indefiniti.

Al riguardo, spiace dover constatare l’afasia di buona parte del mondo liberale e conservatore, come sempre in tutt’altre faccende affaccendato. Del resto, mentre Sagunto era espugnata, a Roma ci si limitava a discutere. Per fortuna non tutto è silenzio, e ci piace ricordare un giornalista di sinistra come Fulvio Grimaldi, che parla apertamente di disastro pianificato dalle oligarchie.

La follia neoliberista della “distruzione creativa (J. Schumpeter) ha azzerato le necessità immateriali dell’uomo “che nutrono lo spirito e fondano la socialità”.

Sono l’arte, lo sport, la cultura, lo spettacolo, la convivialità, tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

 Giorgio Agamben parla di vita ridotta a sopravvivenza (zòe), deprivata di ogni elemento di nobiltà e grandezza, sacrificata alla mera durata biologica.

 Un altro pensatore, Byung Chul Han, coreano di lingua e residenza tedesca (ex “Oriente lux”?) avverte che la società dominata dall’isteria della sopravvivenza (fisica) è una società di “non morti”.

La prognosi si spinge più in là: nella preoccupazione rivolta unicamente alla sopravvivenza noi siamo uguali al virus, questa creatura non morta che si limita a moltiplicarsi, a sopravvivere senza vivere.

Da tutto si inferisce che è in atto una guerra contro l’uomo, ovvero contro lo spirito.

Non riusciamo a immaginare una società più radicalmente materialista, più ostile alla trascendenza, al pensiero, cioè alla persona umana nella sua unità inscindibile di corpo, anima e spirito, di quella contemporanea.

Spaventa il silenzio della Chiesa e di parte della cultura cristiana. Sostituito Dio con l’uomo – la cosiddetta scelta antropologica – sono venuti meno gli strumenti per reagire e persino per parlare. L’umanesimo cristiano contemporaneo diventa silente, poiché non ha più nulla da comunicare all’uomo, ed è quasi altrettanto materialista delle culture dominanti, ai cui piedi le chiese si sono accucciate. Nulla rimane perfino dell’equivoco umanesimo integrale di Maritain, che certo non escludeva Dio.

Avvertiva Chesterton che quando si sottrae ogni realtà alla dimensione soprannaturale, questa non diventa naturale, ma antinaturale.

Corriamo a tappe forzate verso un homo animalis ontologicamente uguale agli altri mammiferi.

Pochi giorni fa, ascoltavamo un conoscente disprezzare l’arte perché “non dà da mangiare”.

Che ne penserebbe l’antenato che nella grotta di Altamira disegnò per primo – eternizzandolo – ciò che vedeva fuori dalla caverna?

“Non di solo pane vive l’uomo”, disse qualcuno che neppure la Chiesa forse considera più figlio di Dio.

 Dante dette voce all’ansia di scoperta, all’eccedenza invincibile dello spirito umano rispetto alla nuda vita in una straordinaria terzina dell’Inferno: “considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

(blogvacanza.com/wp-content/uploads/2012/04/Altamira-2.jpg).

All’occidentale contemporaneo non importa nulla della “semenza”, ovvero di se stesso come specie e civiltà.

Prigioniero del principio di piacere, è interessato unicamente a prolungare la sua vita (non esistenza, che presuppone autocoscienza, senso del Sé). Lo stesso Dante fa dire a Ulisse “dei remi facemmo ali al folle volo”.

L’uomo ha per vocazione di volare, andare oltre come Icaro, ma la mitologia greca condanna l’assenza di limite, la hybris della creatura che si sostituisce agli Dei.

Fu il cristianesimo a risolvere la contraddizione ed è sempre Dante a tagliare corto. “State contenti, umana gente al quia, che se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria”.

Tutto superato: in alto, un’oligarchia decisa a oltrepassare l’uomo nel transumano, ibridandolo con la macchina.

In basso, per il resto dell’umanità il destino sembra essere quello di una vita animale, senza scopi diversi dalle funzioni biologiche e dai piaceri volgari.

 Sostituiti dal robot nel lavoro, dai cervelli elettronici e dagli apparati artificiali nelle decisioni, assomiglieremo sempre più al leone sazio che sonnecchia e aspetta i morsi successivi della fame. La novità è l’estensione dell’operazione in atto, per il resto nulla di nuovo: panem et circenses come al tempo dei Romani.

Si è stabilita, all’ombra della tecnologia e della scienza convertite in culto obbligatorio, un’alleanza tra materialismo e individualismo che non distrugge solo la comunità e la società, ma cancella l’umano.

 L’uomo diventa definitivamente lupo a se stesso, o sciacallo, nello stesso momento in cui si riduce a gregge, puntino esonerato dal pensiero la cui zavorra è l’anima.

Il sacro è deriso e sfrattato da zòe.

La forza del rito e la funzione dei simboli è negata, incompresa, celata dietro le luci dello spettacolo.

Ancora Byung Chul Han mette in guardia da quest’ulteriore perdita. L’ossessione narcisista, la costante ricerca del nuovo e dell’inedito, la bulimia consumistica dell’usa e getta determinano la scomparsa delle forme simboliche e delle pratiche rituali, privando l’uomo di gesti atemporali dal potere unificante.

Il silenzio, il raccoglimento, il senso di sacralità necessari allo svolgimento del rito fondano un legame tra il sé e l’Esterno, tra il sé e l’Altro, “oggettivano il mondo, strutturano un rapporto con il mondo, creando una comunità senza comunicazione”.

 Alla comunità senza comunicazione, propria della società rituale, Han contrappone la comunicazione senza comunità, il baccano in cui il soggetto-atomo si ritrova a girare a vuoto attorno a se stesso in un mondo radicalmente disincantato, ossia disumanizzato.

Serve una controrivoluzione, cioè, con il vocabolario di Joseph De Maistre, il contrario della rivoluzione che ci ha condotto fin qui.

 La vita “pratica” (vita activa, nel linguaggio di Hannah Arendt) non esaurisce né soddisfa l’uomo, ma lo precipita in un cortocircuito in cui la mancanza di senso conduce alla noia assoluta o alla paura che si fa orrore e poi sgomento, poiché ogni paura umana è, alla fine, terrore della morte, la “mia” morte.

In questo senso e dal suo punto di vista, il potere ha lavorato benissimo.

Prima ha cancellato la religione, poi l’idea di Dio, quindi la spiritualità umana, infine ha sostituito il Creatore con il creato e la creatura.

Lo snodo finale è la regressione animale priva dell’innocenza e con il tarlo della fine: l’uomo è l’unico animale che muore davvero, poiché conosce il suo destino.

Ridotto a esemplare d’allevamento, ha dimenticato la trascendenza, spento la luce dell’anima e confuso lo spirito con un’equivoca emotività.

La paura della morte che ci ha cambiato così a fondo nel fatidico 2020 è connaturata all’essere umano. I popoli e i tempi che hanno mantenuto la fede religiosa sono riusciti a non farsene sopraffare. A differenza dell’individualismo materialista disumanizzato che ci ha fatto ignorare la fine dei nostri cari e a tacere dinanzi al divieto dell’assistenza e delle onoranze funebri, è la dimensione spirituale, non la coscienza comune della morte, a generare condotte solidali verso chi è fragile, empatia autentica con il malato e il sofferente, lasciati invece morire come cani rognosi.

Dove la fede è sparita, la paura della fine si è esacerbata, determinando panico e angoscia generalizzata, mascherate da emotività presto trasformata in fatalismo disperato, come nella lirica Aspettando i barbari di Konstantinos Kavafis.

“Perché i valenti oratori non vengono a snocciolare i loro discorsi, come sempre? Oggi arrivano i barbari: sdegnano la retorica e le arringhe. Perché d’un tratto questo smarrimento ansioso? (I volti come si son fatti seri). Perché rapidamente le strade e piazze si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?”

Distanziamento sociale: problema o opportunità? - artimax.

Il rancore reciproco, la sfiducia, la lontananza guardinga sono la stazione terminale della disperazione atea. A volte essa si esprime con violenza, come lo scorpione che scalcia nell’agonia, altre volte diventa la silenziosa fuga di chi si rinchiude.

 Unico obiettivo: prolungare la vita-zòe di un altro po’.

 Osservava Giuseppe Prezzolini che quand’anche la vita umana durasse cinquantamila anni, sarebbe sempre un limite, una frontiera irrevocabile.

 Da un anno, pare tramontato anche il nebuloso concetto di “qualità della vita”. Nel regno della quantità, conta la durata. L’assalto ai vaccini (nell’illusione di trovarvi la salvezza – ndr) ne è la prova: chi ha potere e denaro scavalca tutti gli altri… l’unica vita che importa è la propria. Nulla conta che sia mercificata integralmente ed il corpo fisico, sotto il biopotere, sia oggetto di compravendita.

Si acquistano i figli, gli organi (parti e pezzi staccati di uomo) si commerciano umori biologici come lo sperma, si immette nel circuito produttivo il feto umano abortito, assai ambito in certe produzioni industriali, si affitta l’utero della donna povera.

 Perché mai l’uomo dovrebbe essere ancora considerato un valore in sé, o, come tentava di spiegare Kant ai suoi amici illuministi, un fine e non un mezzo?

 Tutt’al più, è un fine (individuale) il corpo. Lo dice Ernst Juenger: “il segreto nella moderna sensibilità sta nel fatto che essa corrisponde a un mondo in cui il corpo è il valore supremo”. Dunque, siamo oggetti: la reificazione dell’uomo.

La salute, attraverso la medicalizzazione totale della vita, è un’obbligazione scandita dagli ordini impartiti dagli esperti. L’uomo scompare anche nella perdita progressiva di autonomia: molte funzioni – fisiche e cognitive – sono delegate alle macchine.

Gettiamo anche la “memoria”: non solo quella storica, ma la capacità prodigiosa di apprendere e trattenere le conoscenze. A che serve lo sforzo, se dentro un minuscolo apparato elettronico ci sono tutte le risposte?

Così riflettevamo in “Tecnopolis” (Roberto Pecchioli, Effepi, 2019): Arnold Gehlen, maestro dell’antropologia filosofica del Novecento, definiva l’uomo essere che prende posizione.

 Una specie priva di una sicura condotta determinata dagli istinti che guidano gli animali, quindi manchevole, lacunosa, non specializzata. (…) La specializzazione nostra è la cultura, la capacità di accumulo di conoscenze, la tendenza all’azione, la volontà di potenza. Attraverso tali caratteristiche, l’uomo si “esonera”.

 L’esonero (entlastung) è la somma sempre aperta a nuovi addendi di prestazioni cognitive che moltiplicano le possibilità ed il padroneggiamento dell’esistenza da parte dell’uomo a patto che sussista un’apertura al mondo.

L’uomo è tanto più esonerato quanto più avanza la sua capacità di indagine sulla realtà. I suoi mezzi principali sono il linguaggio ed il pensiero astratto, le prestazioni esonerate sono le abitudini, le idee elaborate.

La novità è che siamo ad una svolta della storia dell’umanità in cui la specie esonera se stessa e si affida a ciò che è altro da sé, le macchine da lei stessa costruite, sino alle nuovissime forme artificiali di vita “cosciente”. I pericoli sono immensi, e fanno ritenere che il cammino verso l’uomo 2.0 sia irreversibile. Gli interessi in gioco, nonché le conseguenze civili, economiche, antropologiche ed esistenziali sono incalcolabili, e le derive riguardano tutti, con la possibilità che i meccanismi sfuggano dalle mani, pessime ma ancora umane, di chi è ai vertici e negli stati maggiori del progetto.

Il problema è la progressiva incapacità di fare domande, ovvero di abdicare alla condizione umana.

Dipendente dalla parola salvifica degli esperti, dagli strumenti tecnici e dal desiderio che non si sazia, alimentato dal meccanismo del cane di Pavlov, che sbava alla semplice idea del cibo, l’uomo postmoderno si esonera da se stesso, dipendente come mai prima dalla volontà altrui.

 Non ha più in tasca il “suo” denaro, ma una carta fornita da qualcuno che può revocarla o bloccarla; non ha più gusti o desideri propri, prigioniero della narrazione pubblicitaria, scambiata per verità nella confusione di messaggi e nel sovraccarico di “news” contraddittorie.

A ogni avanzamento della tecnologia, egli affida una parte ulteriore di sé, delle sue capacità e funzioni biologiche e cognitive a qualcun altro, chi controlla e possiede il mezzo tecnico. Bastano le dita per pigiare sui tasti e azionare i comandi di strumenti che fanno al posto nostro ogni gesto, ossia si sostituiscono a noi.

L’automazione renderà superfluo il lavoro umano in moltissime attività. Si diffonderà, oltre a un’ulteriore dipendenza dalla macchina, la subordinazione a redditi di sussistenza, antidoto alla rabbia sociale.

La specie umana – o buona parte di essa – vivrà lontana dal lavoro, dall’aggregazione comunitaria, dalla creatività e dalla dignità che ne deriva, in attesa dell’accredito del sussidio.

Un’ ulteriore dipendenza, aggravata dal fatto che il reddito verrà attribuito in forma elettronica e non potrà essere speso se non nei modi, nelle forme, per beni e servizi decisi dall’alto. Il rischio è di generare due umanità distinte e incomunicabili: l’oligarchia, sempre più ricca, potente, orientata al transumanesimo e una massa sottostante, non plebe, ma sottospecie largamente animalizzata e forse modificata – a lungo termine – dalle radiazioni e dalle sostanze chimiche contenute nei medicinali e nel cibo. L’inveramento tecnologico degli “ultimi uomini” ammiccanti di Nietzsche.

Sono un Essere Umano...

Il fenomeno, spiega Giorgio Agamben, va considerato nella prospettiva della specie. Un secolo fa, lo scienziato olandese Ludwik Bolk aveva previsto che “gli apparati tecnici cui l’uomo si affida in misura crescente per poter sopravvivere avrebbero raggiunto un punto di esasperazione estrema, in cui si sarebbero rovesciati nel loro opposto e avrebbero finito per causare la fine della specie”.

Altri mostrarono che l’esternalizzazione delle funzioni degli organi corporei produce la loro progressiva disattivazione per affidarle a strumenti artificiali. A ogni progresso tecnico corrisponde un regresso funzionale, che, se spinto oltre un certo limite, può mettere in questione il futuro della specie.

Agamben conclude con un moto di speranza rintracciato nelle parole di un grande della Grecia classica, Euripide: “ciò che ci aspettavamo non si è compiuto e gli Dei trovano una via per l’insperato”.

Un ulteriore problema è la rarefazione del linguaggio, la sua sostituzione con cifre e algoritmi. Sentiamo ancora Agamben: “la verità si sposta dall’ambito delle parole e della lingua in quello dei numeri e della matematica, il linguaggio, ridotto a sistema di segni convenzionali, senza più rapporto con la verità, può diventare una prigione. Forse gli uomini non sono mai stati così inermi e passivi di fronte a un linguaggio che li determina in misura crescente.” E che finisce per essere un elemento ulteriore di disumanizzazione. Se questo è vero, la via per l’insperato invocata da Euripide è il ritorno di un umanesimo aperto alla trascendenza. È la tesi di Eugenio Capozzi, autore del recente “L’autodistruzione dell’Occidente”.

 

Si tratta di recuperare le radici della visione dell’uomo fondata dalla civiltà greca e romana, portata a sintesi nell’incontro dei popoli d’Europa con il cristianesimo, educati al rispetto della persona umana e alla libertà di coscienza.

 Una civiltà, tuttavia, sussiste solo finché ci si sente accomunati da una medesima visione del mondo che adotta princìpi comuni e si riconosce nello stesso patrimonio simbolico.

L’umanesimo europeo, negata la matrice comune, ha sviluppato un virus potente quanto insidioso, l’odio di sé, un’autocritica radicale e distruttiva, la tendenza all’ auto relativizzazione, ossia a decostruire se stessa sino a non credere più in alcuno dei suoi principi.

Prima, l’umanesimo europeo, diventato occidentale (mutazione che è stata l’inizio della fine) possedeva una fede tanto potente in se stessa da considerarla base autoevidente di una cultura universale.

 Da mezzo secolo, dopo il 1968, ha preso a immaginare i suoi principi come i peggiori al mondo. Il testimone inascoltato fu Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI.

 La sua definizione resta la più pregnante: dittatura del relativismo “che non riconosce nulla di definitivo e lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”.

Più di recente, dall’America abbiamo importato una variante del virus demolitrice, il relativismo diversitario che per Capozzi conduce “alle estreme conseguenze la cancellazione dei fondamenti religiosi del costituzionalismo, del liberalismo e della democrazia; ha promosso il ritorno a una concezione tribale e castale dei diritti soggettivi; ha legittimato su quella base la violazione del diritto alla vita, ha degradato l’essere umano a una condizione pari a quella animale, a ospite non essenziale dell’ecosistema. Ha amplificato a dismisura l’abisso tra élites ultra-borghesi persuase di poter ambire all’onnipotenza e masse destinate a fungere da materiale per i loro progetti di dominio.”

Ha determinato altresì un passaggio sorprendente dal libertarismo edonista a un autoritarismo di ritorno, esito di una visione integralmente relativista e materialista.

Non c’è possibilità di realizzare un recupero dell’umanesimo originale se non all’interno delle civiltà europee di matrice cristiana.

Non vi sono alternative, non funziona un umanesimo alternativo a quello prodotto dalla nostra storia.

Ogni contaminazione o pretesa di universalismo non può che sfociare in nuovo relativismo o nel nichilismo della “cultura della cancellazione “di cui siamo testimoni sconcertati.

Fuori dal ritorno al reale, dal recupero di ciò che siamo diventati nel lungo processo di stratificazione storica che ha condotto alla “scoperta” della persona umana, della sua dignità e trascendenza, l’eredità possente che parte da Omero e passa per Atene, Roma e il cristianesimo, non c’è che una rapida disgregazione. Paul Valéry, dopo la prima guerra mondiale scrisse che le civiltà, da allora, sapevano di poter morire. Sempre, si tratta di suicidio.

(Roberto Pecchioli - ereticamente.net/2021/03/la-cancellazione-dellumano-roberto-pecchioli.html).

 

 

 

 

 

 

La Macchina Mediatica

 è partita.

Conoscenzealconfine.it- WI -  ( 1 Marzo 2022)-ci dice :

 

Gli ingranaggi si sono attivati sin da subito, togliendoci il respiro.

Dismessa la lurida pezza sul volto, adeguatamente riposta in naftalina per esser tirata fuori al bisogno (magari questo ottobre prossimo ), i trasformisti dell’informazione non hanno indugiato ad indossare elmetto e giubbotto antiproiettile. La scenografia è imponente.

I monumenti delle nostre città, fino a ieri deturpati da un osceno ”arcobaleno”, si colorano di giallo e blu. Le piazze, sino a ieri brulicanti di esseri in museruola, si riempiono di soggetti strappati agli aperitivi ed alla “lotta lgbt”, catapultati a comando in buffi girotondi e sbandierate.

Il popolo, a cui è stato tolto tutto, dalla dignità al lavoro, dalla possibilità di scegliere se assumere o no un farmaco al dominio sulla propria esistenza, sembra ancora non rendersi conto della grande opera di distrazione di massa.

Mentre infatti “lasciapassare” e narrativa covid sembrano non trovare più spazio nei grotteschi salotti televisivi nostrani per lasciare posto al racconto bellico, tutto si cristallizza, ogni abominio si solidifica.

I plastificati volti ed i sorrisi di porcellana del mainstream nostrano, novelli esperti di strategie militari anche nelle trasmissioni di cucina, si improvvisano giocatori di risiko col chiaro intento di congelare il pacchetto pandemico per ritirarlo fuori al momento giusto, mentre Qr code e punture forzate, temporaneamente accantonate, continuano a condizionare impunemente le nostre esistenze.

Tutto ciò non può e non potrà mai essere normalità, teniamolo bene a mente. Occhi aperti e sguardo vigile. Vietato mollare.

   ( WI- t.me/weltanschauungitaliaofficial).

 

 

 

Italia… Stato di Emergenza Infinito!

Conoscenzealconfine.it  - Gianni Lannes - (28 Febbraio 2022)- ci dice :

Il consiglio dei ministri col pretesto dell’Ucraina, ha deliberato altri tre mesi di cosiddetto stato di emergenza.

Il consiglio dei ministri, presieduto dall’  non eletto Mario Draghi, col pretesto dell’Ucraina, ha deliberato altri tre mesi di cosiddetto stato di emergenza, ovvero uno stato di eccezione non contemplato assolutamente dalla Costituzione repubblicana italiana.

In tal modo, ha disposto col “rafforzamento della postura militare”, l’intervento sul fronte di guerra di 3.970 militari sotto il famigerato comando NATO.

Si tratta, di fatto, di una deliberazione di guerra (potere che spetta al Parlamento) solo in caso di difesa sul territorio nazionale: atto fuorilegge, anticostituzionale, antidemocratico e liberticida di stampo dittatoriale che porta la firma anche dell’inqualificabile ministro grullino, tale Luigi Di Maio.

Mister Britannia, affossatore dell’Italia già dal 1992, in contemporanea con l’eliminazione stragistica dei giudici Falcone e Borsellino con relative scorte di Polizia, al soldo del sistema di dominio globale, va destituito e processato per direttissima.

 Peraltro, l’articolo 11 della nostra Costituzione è chiaro: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”.

Le conseguenze dannose saranno ancora a carico della popolazione italiana, in gran parte già lobotomizzata e siringata a ripetizione. In Italia, ormai, la tecnocrazia imperante ha soppiantato la democrazia incompiuta.

(Gianni Lannes- sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/02/italia-stato-di-emergenza-infinito.html).

 

 

 

 

Il Punto della Situazione della Guerra in Ucraina

e sue Ripercussioni generali e in particolare in Italia.

Conoscenzealconfine.it-   Claudio Martinotti Doria - (27 Febbraio 2022)- ci dice :

 

Noi italiani saremo il popolo che pagherà il prezzo più alto di questa guerra, anche e soprattutto a causa della servile, inetta e parassitaria classe politica di cui disponiamo.

Putin ha un grosso limite, nell’azione da lui ordinata in Ucraina, che deriva dalla coerenza con quanto dichiarato pubblicamente; la guerra è rivolta alle Forze Armate Ucraine per eradicare i nazisti dal paese e demilitarizzarlo senza coinvolgere i civili, e in una guerra garantire l’incolumità dei civili è impresa ardua che costa vite umane tra le proprie forze armate, perché impedisce di ricorrere prevalentemente se non esclusivamente all’artiglieria e ai bombardamenti aerei e missilistici, dovendo agire prevalentemente con truppe a terra.

Le forze armate ucraine, soprattutto quelle naziste che sono prive di scrupoli, si rifugiano appunto in città tra i civili per ridurre il rischio di venire colpite.

Ecco perché vi sono gravi perdite da entrambe le parti e non solo tra i militari ucraini.

 Putin non vuole venire accusato di far strage di civili, è comprensibile, ma questo non impedisce ai media mainstream occidentali di accusarlo ugualmente.

A lui interessa soprattutto non perdere il consenso tra i russi e siccome tra gli ucraini i russi sono parecchi, deve evitare di colpirli seppur accidentalmente.

 Ecco perché la guerra lampo non potrà essere tanto veloce come auspicato inizialmente. Lo sarebbe stata se i russi avessero potuto ricorrere alla loro netta superiorità bellica tecnologica, limitandosi a bombardamenti mirati o all’uso di armi avveniristiche di cui dispongono.

Il fatto che tra gli obiettivi che sono stati colpiti finora in Ucraina, vi siano località nelle quali non risultano ufficialmente insediamenti militari ucraini, non deve trarre in inganno, probabilmente si tratta dei laboratori di ricerca e produzione di armi biologiche che sappiamo gli USA hanno collocato segretamente in decine di aree dei paesi compiacenti tutto attorno alla Russia, in prossimità dei confini. Probabilmente con intenti offensivi nei confronti della Russia, la quale ha provveduto ad eliminarli, quantomeno quelli posti in Ucraina orientale.

In estrema sintesi direi che i russi vogliano ripulire l’Ucraina dai criminali nazisti e oligarchi corrotti (forti coi deboli e deboli coi forti), ovviamente quelli non ancora fuggiti all’estero col bottino del loro saccheggio.

 Poi vogliono smilitarizzare il paese, renderlo inoffensivo e fare in modo che diventi territorio neutrale sotto stretto controllo russo, in modo che i farabutti americani (che trattano gli alleati come vassalli e li scaricano quando non servono più ai loro scopi) e la NATO (braccio armato degli USA) non vi mettano mai più piede.

Ovviamente non intendono farlo da soli, ma hanno dalla loro parte pressappoco la metà della popolazione ucraina, soprattutto quella residente nella la parte orientale del paese, che infatti ha accolto favorevolmente le truppe russe. Del resto, non si tratta di un’invasione, non potrebbero permetterselo, ma dal loro punto di vista si tratta di una “liberazione” della popolazione russa dalla dittatura discriminatoria e vessatoria dei nazisti e nazionalisti russo-fobici, filo-occidentali globalisti per convenienza.

Gli USA e i loro vassalli e satelliti applicheranno sanzioni cui la Russia è già da tempo preparata, tra l’altro dirottando verso l’Asia (Cina e India che da soli fanno 3 miliari di abitanti e raddoppieranno i consumi energetici nei prossimi anni) il loro giro di affari e forniture di materie prime.

Il pericolo sarà rappresentato soprattutto dai paesi vicini all’Ucraina, russo-fobici anche loro, in primis Polonia e le tre Repubbliche Baltiche, che faranno di tutto per convincere la NATO e gli USA a intervenire direttamente, anche perché in questo momento probabilmente avvertono un forte bruciore dove non batte il sole, alimentando le loro paranoie.

Gli imprenditori europei non tollereranno le sanzioni imposte dagli USA e dai farabutti che governano l’UE e i suoi vari stati e li manderanno a quel paese dopo qualche tempo (non subito, per salvare le apparenze) e continueranno a fare affari con la Russia, diversamente chiuderebbero i battenti. Già in seguito alla prima tranche di sanzioni, le aziende italiane ci hanno rimesso parecchie decine di miliardi, adesso le perdite rischiano di quadruplicare. Una situazione che non può essere sopportata, soprattutto nelle attuali condizioni.

Ricordiamoci che i prezzi dell’energia sono già aumentati a dismisura a causa dell’incompetenza e demenzialità della dirigenza UE che ha imposto alla Russia di sostituire i vecchi contratti a lungo termine con prezzi prefissati e mantenuti per tutta la durata, con una contrattazione a breve, spesso addirittura a prezzo spot di giornata. Forse pensavano di danneggiare i russi, mentre al contrario hanno pesantemente danneggiato le loro popolazioni e attività imprenditoriali. Ma di questa scelta devastante e stupida non mi pare i media mainstream ne abbiano parlato e attribuito le giuste responsabilità alla dirigenza europea.

Biden è un pupazzo tenuto in piedi dai farmaci per limitare la demenza senile, e quella che crede una vittoria politico-mediatica diverrà presto una sonora sconfitta che gli si ritorcerà contro come un boomerang, perché quest’arma di distrazione di massa verso l’opinione pubblica interna farà comunque perdere di credibilità e affidabilità agli USA, che sono già ai minimi storici. Di questo passo il tramonto degli USA come superpotenza mondiale subirà un’accelerazione.

Nessuno statunitense approverebbe di essere coinvolti in una guerra in Ucraina, anche se gli americani non subiranno alcun danno economico, solo gli europei avranno aumenti di prezzi iper-inflattivi a tre cifre, peggio della Turchia. Il petrolio e altre materie prime schizzeranno alle stelle, salirà anche oro e argento.

In Italia, i parassiti corrotti e inetti che siedono in parlamento non sono in grado di scontrarsi con Draghi, il quale essendo un clone di laboratorio creato dalle élite finanziarie globaliste, andrà avanti come un caterpillar nell’eseguire gli ordini che ha ricevuto, come già dimostrato durante la psico-pandemia adottando misure liberticide totalitarie senza eguali nel mondo.

Noi italiani saremo il popolo che pagherà il prezzo più alto di questa guerra, anche e soprattutto a causa della servile, inetta e parassitaria classe politica di cui disponiamo. Di Maio docet.

(Claudio Martinotti Doria). (cavalieredimonferrato.it/).

 

 

Putin: “Ci impegniamo per la Smilitarizzazione

 e la Denazificazione dell’Ucraina”.

Conoscenzealconfine.it-Redazione- (25-2-2022)- ci dice :

 

Putin: “L’obiettivo è proteggere le persone che sono state sottoposte ad abusi e genocidio da parte del regime di Kiev per 8 anni”.

L’attacco è stato sferrato dopo l’annuncio in tv poco dopo le sei del mattino di ieri 24 febbraio, orario di Mosca. Il presidente russo Vladimir Putin, in un discorso ai russi, ha fatto sapere di aver deciso un’operazione militare speciale nel Donbass, scrive Il Tempo.

“Le circostanze richiedono un’azione decisa e immediata. Le Repubbliche popolari del Donbass si sono rivolte alla Russia con una richiesta di aiuto. A questo proposito, ai sensi dell’articolo 51, parte 7 della Carta delle Nazioni Unite, con l’approvazione del Consiglio della Federazione e in virtù dei trattati di amicizia ratificati dall’Assemblea federale e di mutua assistenza con DPR e LPR, ho deciso di condurre un’operazione militare speciale“, ha detto Putin in un discorso televisivo ai russi.

Una “versione” in contrasto con quanto denunciato dall’Occidente con Europa e Stati Uniti che condannano quella che appare come una invasione militare a tutti gli effetti.

Il presidente russo Putin ha avvertito che un attacco alla Russia “porterebbe a gravi conseguenze per qualsiasi potenziale aggressore”. “Nessuno dovrebbe avere dubbi sul fatto che un attacco diretto al nostro Paese porterà alla sconfitta e a terribili conseguenze per qualsiasi potenziale aggressore”, “coloro che rivendicano il dominio del mondo, pubblicamente, impunemente e, sottolineo, senza alcun motivo, dichiarano noi, la Russia, il loro nemico”.

“Hanno davvero grandi capacità finanziarie, scientifiche, tecnologiche e militari. Lo sappiamo e valutiamo oggettivamente le minacce che ci vengono costantemente rivolte in ambito economico, così come la nostra capacità di resistere a questo ricatto sfacciato e permanente”, ha continuato. “Per quanto riguarda la sfera militare, la Russia moderna, anche dopo il crollo dell’Urss e la perdita di una parte significativa del suo potenziale, è oggi una delle più potenti potenze nucleari del mondo ed è in vantaggio in numerosi degli ultimi tipi di armi“, si legge su Il Tempo.

“I nostri piani non sono di occupare l’Ucraina, non abbiamo intenzione di imporci a nessuno”, ha spiegato Putin che si muove su un crinale molto pericoloso. “L’obiettivo è proteggere le persone che sono state sottoposte ad abusi e genocidio da parte del regime di Kiev per 8 anni. E a tal fine, ci impegneremo per la smilitarizzazione e la ‘denazificazione’ dell’Ucraina, nonché per consegnare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi e sanguinosi crimini contro i civili, compresi i cittadini russi“, le parole del presidente russo.

(lapekoranera.it/2022/02/24/putin-ci-impegniamo-per-la-smilitarizzazione-e-la-denazificazione-dellucraina).

 

 

 

 

Ops … ora gli italiani

non si vaccinano più.

Visionetv.it-Debora Billi- (1 Marzo 2022 )- ci dice :  

 

Avete notato? Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, sono magicamente quasi sparite le mascherine in strada. Tutti gli zelanti che continuavano ad indossarla malgrado l’abolizione dell’obbligo, ora non ne sentono più il bisogno. Sono gli stessi che seguono avidamente i messaggi televisivi, per cui nella loro testa deve essere scattato il clic “se la tv non ne parla più, allora non serve più”.

Il micidiale meccanismo del Green Pass, degli obblighi ai lavoratori, dell’oppressione dei nonni in Posta rimane però immutato: non sarà una guerricciola a far decadere le persecuzioni verso i cittadini italiani che tante soddisfazioni hanno arrecato alla sadica classe dirigente del Paese.

 Neppure le bombe atomiche riuscirebbero a convincerli che ora basta.

D’altronde, da gente sfacciata come il nostro Draghi che ha il coraggio di asserire “La guerra in Ucraina è un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia“, come aspettarsi un comportamento sensato?

 Lo stesso Draghi ha appena ricordato che lui è dispostissimo ad approvare i sacrifici che poi dovranno fare gli italiani.

Non voglio qui menzionare l’aforisma romano reso immortale dal faccendiere Stefano Ricucci, perché sono una signora; però ci starebbe benissimo.

Però… c’è un però. La macchina perfettamente oliata del lavaggio del cervello mediatico si sta rivoltando contro lorsignori.

Finché era solo Covid 24/7, era anche tutto un mascherine-vaccini e dalli al novax; non appena si è smesso, cadono le maschere e ci si dimentica di vaccinarsi (i russi, invece, sono i nuovi “novax” da perseguitare).

La guerra è appena cominciata, non si sa neanche se durerà, ma negli hub del generale Figliuolo si è già prodotto il deserto.

 Lo racconta il Sole24Ore: dall’inizio di febbraio, il mese in cui sono entrate in vigore le oppressioni peggiori, si è verificato un crollo sia delle prime che delle terze dosi.

Crollo che è diventato una valanga nell’ultima settimana, quando si sono sottoposte alla prima dose appena 49mila persone.

E dire che i “novax”, compresi i bambini, sono ancora ben 5 milioni. A tutti costoro vanno aggiunti quelli senza terza dose (sottoposti alle medesime vessazioni, ricordiamolo), circa 14 milioni. Un terzo degli italiani è senza Pass, e sembra che non importi un bel nulla a nessuno.Sicuramente c’è tanta resistenza. Ma anche tanta influenza dei media: chi non ha fatto la terza dose ora sta pensando che la guerra distrarrà l’attenzione dalla furia vaccinale, e quindi perché sottoporsi? Non a torto, forse.

Forse. Perché 20 milioni di persone senza Green Pass implicano danni enormi all’economia, a cui si aggiungono quelli ancora più enormi arrecati dagli imminenti razionamenti, blackout, sanzioni e altre vessazioni all’indirizzo dell’Italia (molto più che della Russia) e delle sue categorie produttive, nonché del funzionamento come Nazione. E siccome la classe dirigente stile Zelenski che ci governa sembra puntare proprio al sistematico disfacimento del Paese, il mix sanzioni + green pass deve apparire come manna da cielo. La fast track del disfacimento.

(DEBORA BILLI).

 

 

 

 

Dalla Uefa a Pornhub: le sanzioni idiote contro

i russi nascondono una realtà più inquietante.

Visionetv.it-Redazione- (1 Marzo 2022 )-ci dice:           

Pornhub sanziona la Russia. Niente video hard per chi si collega dal Paese degli Zar. I giornali riportano questa come una grande trovata, come se i russi non avessero più belle donne “che gas” e dovessero ricorrere a quelle offerte dalle multinazionali americane.

La nazionale di calcio russa, che aveva ospitato gli ultimi mondiali, sarà invece esclusa dai Mondiali del 2022 che si terranno in quel paradiso dei diritti umani e della democrazia di nome Qatar. Parimenti le squadre di club verranno escluse dalle coppe. Abbiamo visto durante le Olimpiadi di Pechino gesti di fraternità tra atleti russi ed ucraini e siamo certi che i calciatori non vogliono la guerra. Fa nulla: bisogna punirli.

Ma non solo la Uefa fa virtue signaling. Anche le federazioni di tennis e quelle di equitazione hanno deciso di bloccare le gare in Russia. Medaglia d’oro, poi, al Comitato Olimpico, che nel pieno di quello spirito olimpico che contraddistingue le gare fin dai tempi di Atene, ha buttato fuori i rappresentanti russi.

Ma è l’Euro-vision che ha inflitto il castigo più duro: niente più russi all’Euro-festival, il festival delle canzonette europeista. A Mosca saranno disperati senza Maneskin.

Altro caso: secondo il difensore civico dei Diritti Umani della Federazione Russa Tatiana Moskalkova diversi studenti russi sarebbero stati espulsi dalle università europee come ritorsione dei fatti in Ucraina: la notizia è stata derubricata a bugia di propaganda e ci auguriamo che sia così: quantomeno Bologna sta seguendo gli studenti sia ucraini che russi.

Anche le compagnie aeree si sono messe tutto sull’attenti. Tra queste la KLM, ha comunicato anche di essere costretta a gettare la spugna: niente più voli verso l’intero Oriente. Circumnavigare la Russia sarebbe troppo costoso. E’ davvero un affare d’oro correre a mostrarsi obbedienti.

Ma in realtà tutto il discorso sulle “sanzioni ridicole”, da Pornhub in poi, ha un sottotesto sinistro: colpire la gente comune. Volete sanzionare direttamente Putin e Lavrov? Ha un senso. Volete sanzionare i politici? Certo, hanno avuto un ruolo nell’invasione. Volete colpire gli oligarchi come ha fatto Boris Johnson? Certo, è una strategia per sperare in una congiura di palazzo che rovesci lo Zar.

Pornhub, lo sport e le canzonette sono invece la punta dell’iceberg per colpire i cittadini russi. D’altronde, questa è la logica delle sanzioni statunitensi da Cuba in poi. Ricordiamo l’agghiacciante affermazione di Madeleine Albright, segretario di Stato sotto Bill Clinton: alla domanda “In Iraq sono morti più di mezzo milione di bambini a causa delle sanzioni, più ancora che a Hiroshima: è un prezzo giusto da pagare?” la Albright rispose “Sì, è un prezzo giusto“.

Finché si tratta di Pornhub o del calcio è un conto, ci si può anche ridere. Quando leggi che per le sanzioni Sberbank, la più grande banca statale russa, è sull’orlo del fallimento sai che quella cosa non tocca, o tocca relativamente, Putin e gli oligarchi. Tocca invece la gente comune nella stessa tragica maniera con cui le politiche da presidente della BCE dell’attuale mercante d’armi Mario Draghi toccarono il greco comune.

Non si sta facendo una guerra solo a Putin, ma a tutti i russi, in un delirio di colpevolizzazione di un intero popolo.

Che, ad onore del vero, a questo giro sembra voler davvero abbandonare il presidente. La guerra è estremamente impopolare al punto che diversi personaggi noti si sono esposti e persino Lisa Peskova, figlia del portavoce del Cremlino Peskov, ha attaccato Putin su Instagram.

Missione compiuta, America: forse riuscirete a metterci un altro Eltsin.

(VISIONE TV).

 

 

 

Mangi carne? Allora sei sessista,

razzista e xenofobo.

Visionetv.it-Ian Miles - (1 Marzo 2022 )-ci dice: 

 

Imperterrita nella sua spinta a diffamare il cosiddetto “dualismo di genere”  diviso tra maschile e femminile, e introdurre nuove strutture gerarchiche per ripristinare lo status quo, la sinistra progressista rimane sempre sul pezzo  per problematizzare tutto.

Il suo ultimo obiettivo? La Carne.

A novembre, l’Oxford Union ha tenuto un dibattito sul consumo di carne chiamato “Questa casa andrebbe oltre la carne”, presentato dalla femminista vegana Carol J. Adams, e il procedimento farsesco è diventato virale a febbraio dopo che le clip sono arrivate sui social media.

Adams, l’autrice di “The Sexual Politics of Meat: A Feminist-Vegetarian Critical Theory” e “The Pornography of Meat”, ha rigurgitato l’argomento vecchio di decenni secondo cui il consumo di carne non è solo problematico nel senso che sfrutta gli animali a fini di sostentamento di base (come spesso ripetuto dai vegani in generale), ma anche che il consumo di carne ha componenti intrinseche relative a genere e razza.

In “The Pornography of Meat”, Adams “disegna il confronto visivo tra la carne pubblicizzata su uno scaffale e le donne ritratte in particolari pubblicità o riviste”. E lei “suggerisce che l’idea di consumo gioca un ruolo significativo in una cultura che paragona le donne ai prodotti”.

Sebbene la metafora possa funzionare per spiegare l’oggettivazione sessuale, le argomentazioni di Adams assumono una dimensione molto letterale nel suo attacco al consumo di carne al dibattito dell’Oxford Union. In effetti, in quel senso il consumo di carne è razzista, sessista e xenofobo.

Il consumo di animali nel 21° secolo richiede una rinnovata complicità in un nuovo colonialismo“, afferma Adams. “Questi eventi colpiscono soprattutto le ragazze e le giovani donne. Il tuo hamburger arriva già con una buona dose di misoginia.”

“Il presupposto che la migliore proteina provenga dai cadaveri è una convinzione razzista“, continua, armando le ramificazioni “problematiche” del consumo di carne con parole d’ordine politiche per farlo sembrare degno di una causa.

No, non è una questione politica, bensì è un dato di fatto che le migliori proteine ​​provengano da fonti animali. Senza farmaci moderni e integratori vitaminici, è impossibile mantenere una dieta puramente vegana. Come notato dalla Vegan Society, “è difficile per chiunque assumere un’assunzione giornaliera di “vitamina D” di 10 mcg dal cibo“.

Semplicemente non esiste una fonte affidabile di vitamina D a parte integratori o cibi vitaminizzati, almeno per i vegani. Per tutti gli altri ci sono pesce, uova e carne rossa.

Lo stesso vale per la vitamina B12.

 Vegani e vegetariani che non assumono integratori soffrono di un alto rischio di carenza di quella che è una vitamina necessaria per il corretto funzionamento  di molti processi corporei, compreso il metabolismo delle proteine ​​e la formazione dei globuli rossi. Anche quello viene dalla carne.

Adams chiede: “Come fai a sapere che proprio quell’animale ti avrebbe scelto per nutrirsi del suo cadavere?” Chiaramente, nessun animale sceglierebbe qualcuno per nutrirsi del proprio cadavere.

 L’istinto di un animale è sopravvivere e mantenersi in vita, proprio come gli esseri umani, che sono essi stessi animali, e per farlo devono consumare carne. Non solo per vivere, ma per stare bene. Non possiamo negare i nostri adattamenti evolutivi.

Più avanti nel dibattito, Adams osserva che il consumo di carne è sessista, citando come la cultura popolare sia “inondata di riferimenti a mucche sexy, maiali sexy, polli sexy, pesci sexy, che vogliono solo divertirsi“.

Costumi di Halloween a parte, che potrebbero includere una varietà infinita di abiti “sexy”, non c’è posto al mondo in cui gli animali siano considerati “sexy”. Di fatto, la zoofilia non è soltanto illegale nella maggior parte del mondo, ma la punizione raccomandata per avere rapporti sessuali con animali è la morte, in ben due sezioni della Bibbia.  La Adams la fa sembrare quasi la norma.

Forse visto che finisce gli argomenti, sostiene allora che: “La mascolinità, un costrutto del binario di genere, di fronte alla costante destabilizzazione si sente sempre minacciata e mangiare animali è il suo metodo di protezione“.

Non è certo questo il suo punto saliente. Un giudizio di valore soggettivo non costituisce certo un argomento oggettivo. Sputare sentenze e creare questioni politiche su qualcosa che gli umani e i loro antenati primati hanno fatto per centinaia di migliaia di anni non va  a favore delle sue argomentazioni.

Stranamente, nonostante le risate fastidiose e rauche che Adams ha dovuto affrontare durante il dibattito, la vegana ha vinto con 115 voti a 105, dimostrando una volta per tutte che i sentimenti non si preoccupano dei fatti. Si può solo sperare che il verdetto sia stato emesso per pietà.

In definitiva, il dibattito dell’Oxford Union è solo uno dei tanti argomenti accademici inutili tenuti nelle università e nei college di tutto l’Occidente:

il prodotto di élite sociali indifferenti ai problemi di tutti i giorni affrontati dalla classe operaia che non ha il lusso di consumare integratori troppo cari e latte di mandorla.

( Ian Miles Cheong, traduzione Martina Giuntoli).

 

 

 

 

 

Il presidente dell'Ucraina segue

il copione globalista e chiede l'adesione all'UE.

The Last Refuge.co - Redazione -(28 febbraio 2022)-ci dice :

(Sundance).

Mentre in occidente prosegue la beatificazione di san Zelenskyj, il presidente ucraino firma una richiesta di adesione all'Ue. La propaganda è ovviamente fitta poiché queste cose devono anni. Tuttavia, quando l'ottica dei social media di World War Reddit ha bisogno di un'angolazione, beh, la star dei selfie è obbligata a conformarsi.

La campagna di propaganda occidentale continua in forma sbalorditiva mentre il Dipartimento di Stato americano coordina la collaborazione delle élite globali nella loro campagna contro la Russia. Tuttavia, ci sono alcune voci conservatrici negli Stati Uniti e le persone fuori dalla tangenziale che hanno iniziato a capire tutto questo, cominciando a chiedersi se l'assemblea della sinistra globale sia davvero il cocktail vuole party ucraino a cui partecipare.

Tutto ciò che circonda la spinta propagandistica continua senza sosta, poiché l'immagine pubblica di Volodymyr Zelenskyy è conservata dai migliori sforzi di Madison Avenue, Hollywood e Silicon Valley. Tutte le persone migliori, sai, le "élite", stanno fluendo in una direzione.

A questo punto della dinamica, i gruppi di social media Big Tech hanno soddisfatto le richieste della Casa Bianca, del Dipartimento di Stato, delle agenzie di intelligence, delle Nazioni Unite, dell'UE, della NATO, del World Economic Forum, di George Soros e del Comitato per le relazioni esteri degli Stati Uniti, e hanno radunato il l'Occidente collettivo per sconfiggere la Russia usando l'arma culturale della simpatia sociale .

È verboten parlare del guerriero Zelenskyy con qualcosa di diverso dall'eroismo. Si raccomandano riferimenti a Davide e Golia.

 

BRUXELLES, 28 febbraio (Reuters) – I leader dell'Unione  europea  potrebbero discutere la possibilità dell'adesione dell'Ucraina in un vertice informale a marzo, ha affermato lunedì un alto funzionario dell'UE, aggiungendo che la questione è importante per l' Ucraina nelle discussioni con la Russia sulla fine del conflitto.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha dichiarato lunedì di aver firmato una richiesta per l'adesione dell'Ucraina al blocco. "Pensa che è importante per i motivi per cui questo è importante per il presidente Zelenskiy sia anche  in alcune delle discussioni con la Russia sulla via d'uscita ha detto il funzionario al conflitto.

"Sulla domanda (dell'Ucraina per l'adesione all'UE) penso che sia non anticipare noi stessi", ha detto il funzionario, che ha chiesto di non essere nominato. "Ovviamente non è stato ancora ricevuto, ma l'intera questione della situazione in Ucraina è qualcosa che è molto nelle menti dei leader".

Josep Borrell ha affermato che la priorità principale era immediata per il supporto all'Ucraina per l'invasione della Russia, discutendo che il termine potrebbe richiedere anni

Mentre la battaglia politica occidentale per i cuori e le menti del mondo continua, il cattivo hanno nella sceneggiatura, il presidente russo Vladimir Putin, sembra concentrare i suoi sforzi per liberare l'orientale dalle unità militari che bombardato la regione del Donbas da circa 8 anni.

Una differenza dell'approccio ai centristi, sembra probabile se ci sarà pietà per l'esercito ucraino in quel del Paese.

 

 

 

 

 

 

 

Tecnocrazia: il sistema operativo per il nuovo

ordine internazionale basato su regole.

Nworeport.me- Nwo Report -Iain Davis -  (1 marzo 2022)- ci dice :

 

L'International Rules-Based Order (IRBO) è minacciato e il potere globale si sta spostando.

Mentre l'Oriente e l'Occidente riaccendono vecchie inimicizie, siamo portati a credere che questa lotta determinerà il futuro delle relazioni internazionali e la direzione degli Stati nazionali.

Tuttavia, la trasformazione globale non è guidata dai governi nazionali, ma da una rete globale di parti interessate e la tecnocrazia globale è il loro obiettivo.

In questo articolo, esploreremo la vera natura dell'ordine internazionale basato sulle regole (IRBO) ed esamineremo le forze che lo modellano. Considereremo se le narrazioni che ci vengono comunemente alimentate si accumulano.

È ampiamente accettato che l'IRBO stia subendo cambiamenti dirompenti. Questa trasformazione è spesso segnalata come uno spostamento verso est nell'equilibrio di potere tra gli stati nazionali.

Si dice che questo nuovo, emergente ordine internazionale sarà fondato su un sistema multipolare globale di stati sovrani e diritto internazionale.

 Questo nuovo sistema si trova presumibilmente in opposizione al modello occidentale "basato sulle regole".

Questa volta, piuttosto che fare affidamento sull'imperialismo occidentale, il nuovo sistema basato sul diritto internazionale enfatizzerà la cooperazione multipolare, il commercio e il rispetto della sovranità nazionale.

 Sarà invece guidato da un blocco di potere economico e tecnologico eurasiatico.

L'apparente, continuo antagonismo della geopolitica sembra destinato a mantenere il divario Est-Ovest con cui abbiamo familiarità. Tuttavia, ciò che ora viene inquadrato come l'ordine multipolare è, in realtà, l'ordine multistakeholder.

Come scopriremo, gli Stati nazionali non sono la forza trainante dell'attuale ristrutturazione della governance globale. Le narrazioni geopolitiche che ci vengono date sono spesso superficiali.

Coloro che guidano la trasformazione non hanno fedeltà a nessuno stato nazionale, solo alla propria rete globalista e alle proprie aspirazioni collettive. Nelle loro mani, il diritto internazionale non è più un impedimento alle loro ambizioni che un vago impegno per le "regole".

I governi nazionali sono partner all'interno di questa rete formata da attori statali e non statali. Nonostante le animosità professate, hanno collaborato per decenni per modellare il complesso di governance globale che ora sta emergendo.

Non importa chi si dice che lo guidi, l'IRBO è destinato a continuare in una nuova forma.

Mentre il sistema post-seconda guerra mondiale si ritira, il quadro imposto per prendere il suo posto è completamente estraneo alle persone che vivono nelle ex democrazie liberali occidentali.

Pertanto, anche noi dobbiamo essere trasformati se vogliamo accettare il riallineamento. Siamo condizionati a credere nella promessa del nuovo IRBO e nella tecnocrazia globale su cui è costruito.

 

TRENDING: Il blocco popolare in Australia

L'International Rules Based Order (IRBO).

Nel 2016, Stewart Patrick del Council on Foreign Relations (CFR) ha pubblicato World Order: What, Exactly, are the Rules? In esso, ha descritto l'era post-seconda guerra mondiale come "l'ordine internazionale basato sulle regole" (IRBO).

Radicato saldamente nell'eccezionalismo americano, Patrick ha descritto come il cosiddetto IRBO abbia agito come un meccanismo per il controllo egemonico della politica globale, dell'economia mondiale e del sistema monetario e finanziario internazionale (FMI):

Ciò che distingue l'ordine occidentale post-1945 è che è stato modellato in modo schiacciante da un'unica potenza, gli Stati Uniti.

Operando nel più ampio contesto del bipolarismo strategico, ha costruito, gestito e difeso i regimi dell'economia mondiale capitalista [...]

Nella sfera commerciale, l'egemone preme per la liberalizzazione e mantiene un mercato aperto; nella sfera monetaria, fornisce una valuta internazionale liberamente convertibile, gestisce i tassi di cambio, fornisce liquidità e funge da prestatore di ultima istanza; e nella sfera finanziaria, serve come fonte di investimenti e sviluppo internazionali".

Mentre il diritto internazionale è una componente dell'IRBO, non è di per sé legge. Il professor Malcolm Chalmers, scrivendo per il Royal United Services Institute (RUSI) del Regno Unito, ha descritto l'IRBO come una combinazione di sicurezza universale e sistemi economici combinati con accordi internazionali e processi di risoluzione dei conflitti.

L'attuale IRBO è presumibilmente un sistema occidentale di norme e istituzioni internazionali. Sulla base degli insediamenti post-prima guerra mondiale e della seconda guerra mondiale, ciò che viene suggerito come ordine è poco più di una realizzazione del "potere è giusto" sulla scena internazionale.

Azioni non parole.

In Occidente, siamo stati educati ad avere fiducia nell'IRBO.

 Ci viene venduto come un accordo che stabilisce un comportamento normativo per gli stati nazionali. Una base per le relazioni internazionali è presumibilmente concordata e un comportamento accettabile ordinato.

Lungi dall'essere un insieme di regole per facilitare la coesistenza pacifica tra stati nazionali, l'IRBO è sempre stato uno strumento di manipolazione. La domanda è: chi lo maneggia?

La recente dichiarazione congiunta tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese sembra ridefinire esplicitamente l'attuale IRBO. L'accordo dei presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping recitava, in parte:

"Oggi, il mondo sta attraversando cambiamenti epocali e l'umanità sta entrando in una nuova era di rapido sviluppo e profonda trasformazione. Vede lo sviluppo di processi e fenomeni come il multipolarismo, la globalizzazione economica, l'avvento della società dell'informazione, la diversità culturale, la trasformazione dell'architettura di governance globale e l'ordine mondiale. [. . .] è emersa una tendenza verso la ridistribuzione del potere nel mondo. [. . .] l'ordine mondiale internazionale basato sul diritto, cerca un autentico multipolarismo con le Nazioni Unite e il suo Consiglio di Sicurezza che svolgono un ruolo centrale e di coordinamento".

(Vladimir Putin e Xi Jinping nel 2018 Foto: WikiCommons – kremlin.ru).

Al contrario, il discorso pronunciato dal ministro degli Esteri britannico Liz Truss al Lowy Institute, un think-tank politico australiano sostenuto dai Rothschild con particolare attenzione alla regione Asia-Pacifico, ha illustrato la posizione occidentale. Ha detto:

 

"Russia e Cina stanno lavorando insieme sempre di più, mentre si sforzano di stabilire gli standard in tecnologie come l'intelligenza artificiale, affermano il loro dominio sul Pacifico occidentale. [. . .] Stanno destabilizzando l'ordine internazionale basato sulle regole e stanno distruggendo i valori che lo sostengono. [. . .] Crediamo nella libertà e nella democrazia. [. . .] Come ha detto il primo ministro Scott Morrison, "sappiamo dalle prove della storia umana che le democrazie sono la sala macchine del cambiamento". [. . .] La tecnologia ha dato potere alle persone consentendo un'incredibile libertà, ma sappiamo che può essere sfruttata da altri per promuovere la paura. [. . .] Unendo le forze con gli Stati Uniti stiamo dimostrando la nostra determinazione a proteggere la sicurezza e la stabilità in tutta la regione".

Preso sul valore nominale, concluderemmo inevitabilmente che, mentre l'asse è in movimento, lo stallo contraddittorio continua. In larga misura, questa è un'invenzione.

Discutendo dell'IRBO, ci imbattiamo immediatamente in un problema di nomenclatura. A volte indicato come "ordine internazionale basato su regole"; altre volte "ordine internazionale" o "sistema basato su regole"; o occasionalmente il "sistema internazionale basato su regole", ora apparentemente abbiamo bisogno di aggiungere "ordine mondiale basato sul diritto internazionale".

Mentre non esiste una definizione consolidata per questo presunto sistema di governance globale, tutto equivale alla stessa cosa. Il fulcro potrebbe essersi spostato, ma lo stratagemma rimane intatto.

Questo problema di definizione illustra il difetto principale di qualsiasi nozione di ordine globale basato su regole. È mal definito e transitorio.

 Si basa più sulla realpolitik del giorno che su qualsiasi autentico precetto morale, legale o politico.

Mentre Truss ha accuratamente delineato come quel cosiddetto ordine può essere sequestrato e sfruttato, ha ingannato il suo pubblico su chi sono gli abusatori. Né l'IRBO esistente è fondato sulla democrazia e sulla libertà. Le sue affermazioni erano un inganno.

Recentemente il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti (DHS) ha dichiarato che minare la fiducia nel governo è stato raggiunto da individui che diffondono narrazioni "false" e che ciò equivale al terrorismo. In altre parole, nessun cittadino statunitense ha il diritto di mettere in discussione la politica del governo. Se lo fanno, stanno diffondendo disinformazione. Di conseguenza, il DHS suggerisce che non fidarsi del governo dovrebbe essere perseguito come un crimine.

Questa è la presunta giustificazione per l'attenzione della nuova unità di terrorismo interno che lavora a fianco della Divisione per la sicurezza nazionale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. L'assistente procuratore generale Matthew Olsen ha detto a una commissione giudiziaria del Senato che l'unità è stata creata per combattere la crescente minaccia di "estremismo", che apparentemente include "ideologie anti-governative e anti-autorità".

Mettere in discussione "autorità" o "governo" è una posizione estremista, secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e il DHS. Non c'è spazio per la libertà di parola nell'ideologia estremista del governo. Senza libertà di parola, la democrazia degli Stati Uniti è finita.

Allo stesso modo, in Nuova Zelanda, il primo ministro Jacinda Ardern (un giovane leader globalista del World Economic Forum) ha ammesso l'intenzione del suo governo di ignorare il diritto inalienabile delle persone a spostarsi  a meno che non si sottopongano alla vaccinazione. Lo stesso vale per la Commissione europea, il cui certificato digitale COVID dell'UE limita la libertà di circolazione solo ai cittadini che hanno i prodotti farmaceutici giusti iniettati in loro.Questi "certificati" di vaccino sono la porta d'accesso all'ID digitale completo per tutti i cittadini conformi. Parlando nel giugno 2021, la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, ha dichiarato:

"Vogliamo offrire agli europei una nuova identità digitale. Un'identità che garantisce fiducia e protegge gli utenti online. [. . .] Consentirà a tutti di controllare la propria identità online e di interagire con governi e imprese in tutta l'UE".

In altre parole, lo status vaccinale dei cittadini dell'UE, che costituirà una parte fondamentale dell'identità digitale secondo i piani dell'UE, sarà richiesto anche per l'accesso a beni e servizi. Senza l'autorizzazione appropriata, saranno esclusi dalla società.

Recentemente, alcuni governi sono sembrati fare marcia indietro sui loro piani di passaporto vaccinale (certificato). Questa è semplicemente una breve cessazione di fronte alla crescente protesta pubblica.

L'impegno per l'identità digitale, controllando ogni aspetto della nostra vita, è inerente all'obiettivo di sviluppo sostenibile 16.9 delle Nazioni Unite. La traiettoria politica verso l'identità digitale è globale, indipendentemente da chi presumibilmente guida l'IRBO.

Nessuna di queste politiche indica, come sosteneva Truss, alcuna credenza di fondo in "libertà e democrazia". Tra le nazioni Five Eyes e in tutta l'UE, tutto ciò che vediamo è un impegno per la dittatura autoritaria.

(Elizabeth Truss: Scambio di politiche).

Nel Regno Unito, dove Truss è una figura di spicco del governo, i piani per una dittatura sono in una fase avanzata. Lo stato del Regno Unito ha sfruttato lo pseudo-pandemico per progredire e promulgare una serie di leggi dittatoriali.

Il Covert Human Intelligence Sources (Criminal Conduct) Act 2020 autorizza lo stato a commettere qualsiasi crimine che gli piace e rimuove ogni responsabilità legale dai suoi agenti; il Police, Crimes, Sentencing & Courts Bill mette effettivamente fuori legge tutte le proteste pubbliche e, sebbene attualmente in stallo dopo che la Camera dei Lord ha respinto il disegno di legge, alcuni emendamenti minori lo vedranno quasi certamente approvato in legge; il disegno di legge sulla sicurezza online, una volta promulgato, porrà fine alla libertà di parola online e alle modifiche proposte ai segreti ufficiali, al controspionaggio; e la legislazione antiterrorismo eliminerà la difesa del giornalista di agire nell'interesse pubblico, ponendo fine di fatto al giornalismo investigativo e di whistleblowing nel Regno Unito.

Tutti questi cambiamenti tirannici sono esemplificati dalle riforme proposte dal governo britannico per la legge sui diritti umani.

Il loro comunicato stampa dimostra come la loro pretesa di rispettare i diritti individuali, le libertà e la democrazia non sia altro che propaganda progettata per ingannare un pubblico ignaro.

Mentre parlano di diversità e di un impegno storico per la libertà, cospargendo il loro comunicato stampa di soffici morsi sonori, le loro azioni smentiscono il loro intento. Essi affermano:

"Il governo vuole introdurre una Carta dei diritti in un modo che protegga i diritti fondamentali delle persone salvaguardando al contempo l'interesse pubblico più ampio [. . .] La crescita di una "cultura dei diritti" [. . .] ha spostato la dovuta attenzione alla responsabilità personale e all'interesse pubblico. [. . .] Mentre i diritti umani sono universali, una Carta dei diritti potrebbe richiedere ai tribunali di prestare maggiore attenzione al comportamento dei ricorrenti e al più ampio interesse pubblico nell'interpretazione e nel bilanciamento dei diritti qualificati. [. . .] Lo spostamento del potere legislativo dal Parlamento verso i tribunali, nel definire i diritti e nel soppesarli con l'interesse pubblico più ampio, ha portato a un deficit democratico. [. . .] L'espressione non può essere un diritto assoluto se bilanciata con la necessità di proteggere la sicurezza nazionale, mantenere i cittadini al sicuro e adottare misure per proteggersi dai danni agli individui".

Mentre lo stato del Regno Unito afferma che "i diritti umani sono universali", chiaramente non lo sono se sono "diritti qualificati" basati su qualsiasi cosa il governo decida di essere più importante. Gli individui che fanno pressione sui loro diritti in tribunale hanno ostacolato i programmi del governo. Questo è considerato un "deficit democratico". Pertanto, la Nuova Carta dei Diritti proteggerà il potere e l'autorità del governo al di là delle libertà del popolo.

Il governo del Regno Unito definirà la "sicurezza nazionale". Proteggerla, come meglio credono, prevarrà su tutti i diritti individuali. La libertà di muoversi, di parola e di espressione non sarà tollerata dallo stato del Regno Unito. Invece un impegno per l'"interesse pubblico", la "sicurezza" e la protezione della popolazione da qualche nebulosa nozione di "danno", sostituirà la libertà e la democrazia.

Su entrambe le sponde dell'Atlantico, e nel sud globale dei Cinque Occhi, sta emergendo un nuovo sistema che facilita quello che Mussolini descrisse come lo Stato fascista:

"La concezione fascista della vita sottolinea l'importanza dello Stato e accetta l'individuo solo nella misura in cui i suoi interessi coincidono con quelli dello Stato. [. . .] Il liberalismo negava lo Stato in nome dell'individuo; Il fascismo riafferma i diritti dello Stato come espressione della vera essenza dell'individuo. [. . .] La concezione fascista dello Stato è tutta avvolgente; al di fuori di esso nessun valore umano o spirituale può esistere, tanto meno avere valore. Così inteso, il fascismo è totalitario, e lo Stato fascista – una sintesi e un'unità che comprende tutti i valori – interpreta, sviluppa e potenzia l'intera vita di un popolo.

È l'alleanza guidata dagli Stati Uniti delle “nazioni Five Eyes” e dell'Unione Europea che si dichiarano i protettori dell'ordine internazionale basato sulle regole. Con il loro impegno per una nuova forma di nazi-fascismo globale, l'idea che l'IRBO ci tenga al sicuro è discutibile. In verità, l'attuale IRBO non ha mai effettivamente promosso né la libertà né la democrazia.

È consuetudine che i presunti leader dell'IRBO pratichino due pesi e due misure. Guerre illegali, prolungate campagne terroristiche contro le proprie popolazioni, sostegno alle insurrezioni terroristiche straniere, crudeli sanzioni economiche e coinvolgimento in operazioni internazionali di contrabbando di stupefacenti caratterizzano le attività degli Stati nazionali che rivendicano la proprietà dell'IRBO.

Mentre l'egemonia occidentale insiste sul fatto che tutti seguono le loro regole, non si attengono allo stesso modo. Alcuni esempi recenti, tra i tanti, hanno visto il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dal “Joint Comprehensive Plan of Action” (JCPOA), spesso indicato come l'accordo nucleare iraniano;

La NATO rinnega le assicurazioni, date all'ultimo presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, che non si espanderà "di un pollice verso est"; e l'incarcerazione dei giornalisti.

Questo non vuol dire che i presunti oppositori dell'attuale IRBO, in particolare Russia, Cina e Iran, siano al di sopra di ogni rimprovero. Tuttavia, è insostenibile per le "nazioni leader" dell'IRBO esistente requisire qualsiasi supremazia morale.

Politici come Truss promuovono l'IRBO come pietra angolare della pace e della sicurezza internazionale, ma queste sono banalità senza senso. Non c'è nulla di intrinsecamente pacifico o sicuro in questo.

 

Il vero IRBO.

L'attuale IRBO è ritratto come un progetto di stati occidentali, precedentemente liberali e democratici che hanno capitalizzato il dominio economico e militare degli Stati Uniti. Tuttavia, nonostante questo sia il modo in cui i media mainstream (MSM), il mondo accademico e i think-tank lo presentano, questo non è ciò che l'ordine internazionale basato sulle regole è oggi.

L'IRBO può essere più accuratamente descritto come un veicolo per una rete capitalista di stakeholder mondiale per manipolare gli stati nazionali nel perseguimento della propria agenda prevalentemente privata e aziendale. In effetti, potremmo sostenere che è tutto ciò che è mai stato.

Una rete veramente globale di aziende, think-tank, fondazioni private, organizzazioni intergovernative, ONG e governi lavorano in collaborazione per convertire le agende politiche globali in politiche e legislazione a livello di governo nazionale e locale. Questo è il “Global Public-Private Partnership (G3P)” e la sua portata si estende a ogni nazione.

Possiamo vedere la mappa politica globale come un mosaico di nazioni sovrane, esistenti in uno stato di anarchia (nessuno le governa), ma il G3P no.

Ciò che la “rete capitalista globale degli stakeholder” (G3P) vede è una struttura autoritaria e compartimentata da manipolare per raggiungere il loro obiettivo, con l'obiettivo di creare un sistema coeso di governance globale sotto il loro dominio.

(Iain Davis su Unlimited Hangout Podcast).

Durante lo pseudo-pandemico, il World Economic Forum (WEF) ha collaborato con organizzazioni governative e intergovernative per promuovere la sua agenda politica del Grande Reset. Il G3P è l'incarnazione di ciò che il WEF chiama il “modello multistakeholder di governance globale”.

Nell'ottobre 2019, poco prima dell'inizio della pseudo-pandemia , il WEF ha pubblicato “Global Technology Governance”: A Multistakeholder Approach. Assumendo l'autorità di chiedere che il mondo accetti l'intrusione della sua pianificata 4a rivoluzione industriale, il G3P, rappresentato dal WEF, si è lamentato di ciò che consideravano la mancanza di progressi verso la governance globale.

In questo sistema multistakeholder, i governi eletti sono solo una delle tante parti interessate.

La maggior parte dei principali partner del G3P sono società private, come la Banca dei Regolamenti Internazionali, o rappresentano interessi aziendali privati, ad esempio il “World Business Council for Sustainable Development”.

La nostra supervisione democratica raggiunge solo la misura in cui l'influenza del nostro governo nazionale come stakeholder G3P consente. Possiamo apprezzare la portata di questa responsabilità democratica se consideriamo i commenti di Dominic Cummings, ex consigliere capo del primo ministro britannico. Nella testimonianza resa a una commissione parlamentare nel maggio 2021 , Cummings ha detto:

"A marzo ho iniziato a ricevere chiamate da varie persone che dicevano che questi nuovi vaccini a mRNA potrebbero distruggere la saggezza convenzionale.

Persone come Bill Gates e quel tipo di rete così dicevano.

Essenzialmente quello che è successo è che c'è una rete di persone, persone tipo Bill Gates, che dicevano di ripensare completamente il paradigma di come si fa questo [...] Quello che Bill Gates e persone del genere stavano dicendo a me, e ad altri nel numero 10, era che devi pensare a questo molto più come ai classici programmi del passato.

il Progetto Manhattan nella seconda guerra mondiale, il programma Apollo [...] Ma quello che Bill Gates e la gente stavano dicendo [...] era che l'effettivo rendimento atteso su questo è così alto che anche se si rivela essere tutto miliardi sprecati è ancora una buona scommessa, ed è essenzialmente quello che abbiamo fatto. "

Cummings stava parlando della risposta del governo britannico alla politica di salute pubblica a una presunta pandemia globale. Queste erano decisioni che avrebbero avuto un impatto sulla salute di ogni uomo, donna e bambino nel paese.

I suoi commenti rivelano che il governo del Regno Unito stava semplicemente seguendo gli ordini emessi dalla rete di "persone tipo Bill Gates". Lo stato del Regno Unito ha progettato una politica nazionale cruciale per volere della Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF). Agivano sotto l'istruzione di una fondazione privata esente da imposte.

Il BMGF è tra i principali stakeholder all'interno del G3P. Come il WEF, i loro partenariati con il governo e le organizzazioni intergovernative sono ampi.

Come ora sappiamo, le presunte affermazioni sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini fatte dal BMGF e dai politici che hanno implementato la politica di salute pubblica per loro, non erano nemmeno lontanamente accurate. Sappiamo anche che questo fallimento è irrilevante per il BMGF perché il "ritorno su questo è così alto" che non importa.

I think-tank politici sono al centro del G3P. Collaborano con altri partner stakeholder del G3P per elaborare le agende politiche che i governi poi applicano alle loro popolazioni.

I think-tank, come il Royal Institute for Interantional Affairs (RIIA – Chatham House), sono invariabilmente formati da rappresentanti di multinazionali (comprese le banche centrali), istituzioni finanziarie, ONG, fondazioni filantropiche, donatori privati, organizzazioni intergovernative, istituzioni accademiche e governi, ecc.

Ad esempio, i membri di Chatham House includono le Nazioni Unite, la Bill and Melinda Gates Foundation, la Open Society Foundation, la Bank of England, Astrazeneca, GlaxoSmithKline, Bloomberg, The Guardian, The City of London, The European Commission & Union, BAE systems, Goldman Sachs, De Beers, BlackRock, China International Capital Corporation, Huawei, Kings College London, London School of Economics (LSE), Oxfam, l'esercito britannico e i governi di tutto il mondo. L'elenco potrebbe continuare.

Immaginare che queste organizzazioni globaliste siano effettivamente impotenti ed esistano semplicemente per aiutare i governi a escogitare politiche è estremamente ingenuo. Una sintesi più accurata è stata offerta da alcuni accademici. Il Prof. Hartwig Pautz ha scritto:

"Cercano di influenzare i responsabili politici e il pubblico in generale, e che cercano di farlo attraverso canali informali e formali e facendo uso della loro posizione ben collegata in reti politiche spesso transnazionali che comprendono partiti politici, gruppi di interesse, società, organizzazioni internazionali, organizzazioni della società civile e burocrazie della funzione pubblica. [. . .] I produttori di policy hanno sempre più bisogno di curatori, arbitri o filtri che li aiutino a decidere quali informazioni, dati e competenze politiche utilizzare nei loro processi decisionali.

Tuttavia, basta guardare i commenti di persone come Dominic Cummings o Hillary Clinton per riconoscere che anche le osservazioni di Pautz sono insufficienti.

Come allora Segretario di Stato degli Stati Uniti, Clinton disse che il ruolo del Council on Foreign Relations (CFR) – come think-tank di politica estera degli Stati Uniti – era quello di dire al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti "cosa dovremmo fare e come dovremmo pensare al futuro".

I governi, compresi quelli di Stati Uniti, Russia e Cina, sono parti interessate del G3P. Nel 2017, parlando a un seminario di Harvard, il fondatore e presidente esecutivo del WEF, Klaus Schwab, ha dichiarato:

"La signora Merkel, persino Vladimir Putin, e così via, sono stati tutti giovani leader globali del World Economic Forum.

Ma ciò di cui siamo davvero orgogliosi ora con le giovani generazioni come il primo ministro Trudeau, il presidente dell'Argentina e così via, è che penetriamo nei gabinetti. Così ieri ero a un ricevimento per il primo ministro Trudeau e so che metà di questo gabinetto, o anche più della metà di questo gabinetto, sono per il nostro ... in realtà Giovani Leader Globali del World Economic Forum."

Questo non era un vanto ozioso. Leader politici come Tony Blair, Jacinda Ardern, Emmanuel Macron, Alexander De Croo (primo ministro belga), Sanna Marin (primo ministro finlandese) e molti altri pesi massimi politici hanno attraversato il programma YGL. Ecco perché, in un discorso alla nazione canadese nel novembre 2020, in riferimento diretto al cosiddetto Great Reset del WEF, il primo ministro canadese Justin Trudeau ha dichiarato:

"Ricostruire meglio significa ottenere sostegno ai più vulnerabili mantenendo lo slancio sull'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli SDG. [. . .] Questa pandemia ha fornito l'opportunità di un reset.

 Questa è la nostra occasione per accelerare i nostri sforzi pre-pandemia per re-immaginare sistemi economici che affrontino effettivamente sfide globali come la povertà estrema, la disuguaglianza e il cambiamento climatico".

Trudeau è uno dei tanti YOUNG Global Leaders (YGL) del WEF e membri del suo programma precedente chiamato Global Leaders of Tomorrow, che hanno plasmato la risposta politica globale allo pseudo-pandemico. Come laureato YGL, il suo compito era quello di convincere il pubblico canadese ad abbracciare l'agenda politica del Great Reset del G3P.

Nonostante le affermazioni di Schwab, il presidente russo Vladimir Putin non sembra essere stato tra i protetti YGL del WEF. Eppure, parlando nel 2019 al presidente Quesada del Costa Rica, Klaus Schwab ha ripetuto la sua dichiarazione su Putin:

"La signora Merkel, Tony Blair, erano tutti, anche il presidente Putin, erano tutti giovani leader globali".

Nel 1993, quando iniziò il programma Global Leaders of Tomorrow, Putin aveva 41 anni e il limite massimo di età per l'ingresso nel programma era presumibilmente di 38 anni. Sembra improbabile che Putin fosse "ufficialmente" un tirocinante del WEF YGL.

Dopo 16 anni di servizio nel KGB sovietico, Putin stava costruendo la sua reputazione di politico nel 1993, agendo come vice del sindaco di San Pietroburgo, Anatoly Sobchak. Sobchak successivamente è stato co-autore della Costituzione della Federazione Russa.

 

Putin al World Economic Forum 2009.

Putin è stato determinante nell'incoraggiare gli investimenti stranieri nella città ed è stato durante il suo periodo a San Pietroburgo che Putin ha apparentemente sviluppato una stretta relazione con Klaus Schwab. Nel suo discorso al raduno virtuale di Davos del WEF del 2021, Putin ha detto:

"Signor Schwab, caro Klaus, [. . .] Sono stato a Davos molte volte, partecipando agli eventi organizzati dal signor Schwab, anche nel 1990. Klaus ha appena ricordato che ci siamo incontrati nel 1992. In effetti, durante il mio periodo a San Pietroburgo, ho visitato questo importante forum molte volte. [. . .] È difficile trascurare i cambiamenti fondamentali nell'economia globale, nella politica, nella vita sociale e nella tecnologia. La pandemia di coronavirus [. . .] ha stimolato e accelerato i cambiamenti strutturali".

In termini di partnership G3P, quella russa è forse una delle più vicine al WEF. L'esercitazione annuale di formazione sulla sicurezza informatica globale Cyber-Polygon del WEF è orchestrata da Bi.Zone, una sussidiaria di Sberbank.

Bi.Zone è responsabile della progettazione e dell'esecuzione degli scenari e degli esercizi di Cyber Polygon.

Sberbank è una banca russa a maggioranza statale ed è tra i membri fondatori del “WEF Centre For Cybersecurity” (CCS).

Altri partner del CCS includono il principale think-tank di politica estera degli Stati Uniti, il Carnegie Endowment for International Peace (CEIP), Europol (che rappresenta i governi dell'UE), INTERPOL, l'Organizzazione degli Stati americani (che rappresenta i governi dei subcontinenti nordamericani e sudamericani) e centri nazionali di sicurezza informatica di Israele, Regno Unito, Corea, Arabia Saudita e Svizzera (sede della BRI).

Delle molte società coinvolte in Cyber Polygon 2021, le società russe hanno formato il più grande contingente di ogni singola nazione. Inoltre, il WEF collabora con il Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF).

La Fondazione Internazionale SPIEF è stata costituita a San Pietroburgo nel 1998 sotto la direzione di Herman Gref. All'epoca stava servendo come vice governatore della città.

Nel 1993, Gref era anche uno stretto collaboratore di Anotoly Sobchak a San Pietroburgo, dove Putin era il consigliere senior di Sobchak. Gref è attualmente CEO e Presidente di Sberbank.

Nel 2017, Schwab ha riconosciuto che lo SPIEF e la Russia erano leader globali nella regolamentazione internazionale e ha dichiarato:

"Nel nuovo contesto economico e nel rispetto delle ultime scoperte tecnologiche, ci troviamo di fronte alla necessità di nuovi formati di cooperazione. [. . .] Sono assolutamente convinto che la Russia, come uno dei leader nella regolamentazione globale responsabile, debba svolgere un ruolo centrale nel determinare nuove forme di convivenza nell'era della quarta rivoluzione industriale".

La Russia e lo SPIEF fanno parte della rete G3P e sono fortemente coinvolti nella sicurezza informatica globale e, in particolare, nella regolamentazione della tecnologia. È chiaro che, attraverso partner come il CFR, il BMGF e il WEF, il Global Public-Private Partnership (G3P)sta spingendo un'agenda politica globale sostenuta da entrambe le parti del divario Est-Ovest.

Le risorse del WEF, come Trudeau e altri funzionari compromessi, sono posizionate per garantire che la distribuzione delle politiche sia il più agevole possibile. I governi russo e, come vedremo, cinese sono parti interessate altrettanto attive negli sforzi di governance globale del G3P.

Se credessimo al MSM occidentale, questo presenterebbe un enigma apparentemente insondabile. Mentre questi stati nazionali sono partner del G3P, ci viene detto che stanno anche minando l'IRBO. Qualcosa non quadra.

Secondo Reuters, le banche europee devono prepararsi agli attacchi informatici russi. La CBS afferma che il DHS è in piena allerta per l'incombente guerra informatica, mentre i media britannici hanno riportato le stesse storie spaventose.

 Forbes ha riferito che la Russia aveva condotto una guerra informatica contro l'Occidente per 20 anni e il Guardian ha affermato che questa era la tariffa tipica per la Federazione Russa.

Tutto ciò sembra estremamente strano dato che le società globali occidentali come IBM, Deutsche Bank e Santander erano impegnate in esercitazioni di preparazione ai poligoni informatici che erano in gran parte gestite da una banca statale russa.

Se una qualsiasi delle affermazioni del MSM è anche lontanamente plausibile, il rischio di spionaggio industriale da solo sembrerebbe essere stato fuori dalle classifiche.

I governi di tutto il mondo occidentale partecipano al WEF Cyber Security Centre che è stato fondato, in parte, da Sberbank.

 Allo stesso tempo, continuano ad avvertire le loro popolazioni del pericolo di attacchi informatici russi.

Francamente, queste storie di minacce informatiche russe sono puerili. I governi e le società occidentali, che sembrano seguire alla lettera gli ordini G3P, sono apparentemente contenti di essere guidati dalla valutazione e dalle raccomandazioni sulla sicurezza informatica di una banca statale russa.

Una logica molto più credibile per queste storie di MSM e la paura del governo è che sono progettati per prepararci, e fornire giustificazione, per la trasformazione digitale del settore finanziario. Nel loro rapporto sulle minacce informatiche del 2020, il Carnegie Endowment for International Peace (CEIP) ha dichiarato che lo pseudo-pandemico aveva reso necessario questo cambiamento.

In un riferimento appena nascosto a Russia e Cina, il CEIP ha affermato che gli attacchi informatici da parte degli stati nazionali erano inevitabili.

Hanno poi previsto che la risposta a questo attacco apparentemente inevitabile sarebbe stata quella di fondere le attività delle banche, delle autorità finanziarie e dell'apparato di sicurezza nazionale degli Stati nazionali.

Centralizzare l'autorità, soprattutto sui sistemi finanziari, è sempre la soluzione per quanto riguarda il G3P. Principalmente perché si assumono il diritto di esercitare tale autorità.

Sulle questioni principali, i governi non formano la politica e la politica è invece curata dai think-tank G3P come il CEIP. Non dobbiamo illuderci che i think-tank offrano semplicemente suggerimenti. Hanno il potere finanziario, economico e politico di prendere decisioni sulla scena globale e lo hanno fatto per generazioni.

Nessuno vota per i think-tank. In questo senso, la cosiddetta democrazia rappresentativa è una farsa. Noi, il popolo, non abbiamo mai avuto voce in capitolo sulle "grandi questioni". Per quelli di noi che vivono nelle democrazie occidentali, la magnanimità del governo serve semplicemente a convincerci che siamo in qualche modo rappresentati nelle deliberazioni. È essenzialmente un trucco di fiducia.

Questo è il contesto in cui possiamo arrivare a comprendere l'Ordine Internazionale Basato sulle Regole. Mentre attualmente si basa su quella che sembra essere l'egemonia occidentale e sta passando verso un sistema multipolare guidato dall'Eurasia, entrambi sono solo meccanismi convenienti attraverso i quali il G3P esercita potere e autorità.

Come notato da molti commentatori, tra cui il WEF, l'IRBO sta cambiando. Mentre lo fa, ci avviciniamo tutti sempre più a un IRBO basato sul modello cinese di tecnocrazia.

Tecnocrazia: una storia d'amore G3P.I think-tank G3P, forse in particolare, ma non esclusivamente, la Commissione Trilaterale, hanno perseguito il sogno di creare una Technate globale per quasi un secolo. Il mantra pseudo-pandemico spesso sentito di "guidato dalla scienza" esemplifica la tecnocrazia.

La tecnocrazia è cresciuta dal movimento di efficienza durante l'era progressista degli Stati Uniti all'inizio del 20 ° secolo. Ha capitalizzato i principi della gestione scientifica suggeriti da Frederick Winslow Taylor e le idee economiche dell'economista sociale come Thorstein Veblan, che ha notoriamente coniato il termine "consumo cospicuo".

Veblan è stato tra i membri fondatori di un'iniziativa di ricerca privata a New York finanziata da John D. Rockefeller chiamata “New School For Social Research”. Ciò portò presto alla creazione dell'Alleanza Tecnica.

Howard Scott, il leader della Technical Alliance, successivamente si unì a M. King Hubbert alla Columbia University. Nel 1934, pubblicarono il corso di studio Technocracy Inc.

Questo era un progetto per un Technate nordamericano. Ha proposto una società guidata dalla scienza, dall'ingegneria e dal mondo accademico piuttosto che dalla politica. Hubbert ha scritto:

"La tecnocrazia scopre che la produzione e la distribuzione di un'abbondanza di ricchezza fisica su scala continentale per l'uso di tutti i cittadini continentali può essere realizzata solo da un controllo tecnologico continentale, una governance della funzione, un Technate."

La tecnocrazia esige che l'attività di ogni cittadino sia continuamente registrata e controllata. Richiede una sorveglianza costante della popolazione.

Ciò consente di calcolare in tempo reale il dispendio energetico totale di Technate. I dati vengono quindi raccolti e analizzati in modo che il comitato centrale dei tecnocrati possa gestire e distribuire le risorse del Technate fino al livello dell'individuo.

Scott e Hubbert progettarono un nuovo sistema monetario basato sul consumo di energia, con beni e servizi valutati in base al costo energetico di produzione. Ai cittadini verrebbe assegnata la nuova valuta sotto forma di "certificati energetici".

Negli Stati Uniti del 1930, questo era un compito tecnologicamente impossibile. Sebbene popolare per un decennio o giù di lì, la gente si rese conto che il Technate suggerito era qualcosa di assurdo.

Nonostante il sistema apparentemente assurdo proposto da Scott e Hubbert, i Rockefeller in particolare potevano vedere il potenziale per usare la tecnocrazia per migliorare il loro controllo della società. Hanno continuato a finanziare il movimento tecnocratico e i programmi associati, per molti anni, indipendentemente dal declino dell'interesse pubblico.

(Incorpora da Getty Images.

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Nel 1970, il professor Zbigniew Brzezinski pubblicò Between Two Ages: America's Role In The Technetronic Era.

A quel tempo, era professore di scienze politiche alla Columbia University, dove Scott aveva incontrato Hubbert nel 1932.

Era già stato consigliere di entrambe le campagne di Kennedy e Johnson e in seguito sarebbe diventato consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter (1977-1981).

Attraverso un sottile velo di cautela, Brzezinski ha scritto con entusiasmo su come un'élite scientifica globale potrebbe non solo usare la propaganda onnipervasiva, la manipolazione economica e politica per determinare la direzione della società, ma potrebbe anche sfruttare la tecnologia e la scienza comportamentale per fare il lavaggio del cervello e alterare il comportamento delle popolazioni. Descrivendo la forma di questa società e il potenziale per il controllo autoritario, ha scritto:

"Una tale società sarebbe dominata da un'élite la cui pretesa di potere politico si baserebbe su un know-how scientifico presumibilmente superiore. Non ostacolata dalle restrizioni dei valori liberali tradizionali, questa élite non esiterebbe a raggiungere i suoi fini politici utilizzando le più recenti tecniche moderne per influenzare il comportamento pubblico e mantenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo”.

Anche se non ha usato la parola "tecnocrazia", Brzezinski ha comunque descritto un Technate.

 Rendendosi conto che la tecnologia si stava rapidamente avvicinando al punto in cui la tecnocrazia sarebbe stata fattibile, ha descritto come la tecnologia digitale avrebbe dominato l'"era tecnotronica" per trasformare la società, la cultura, la politica e l'equilibrio globale del potere politico.

Nel 1973, Brzezinski si unì a David Rockefeller per formare la Commissione Trilaterale. Il loro scopo dichiarato non avrebbe potuto essere più chiaro:

"Lo scopo più immediato era quello di riunire [. . .] il gruppo non ufficiale di più alto livello possibile per esaminare insieme i principali problemi comuni. [. . .] . Qui c'era la sensazione che gli Stati Uniti non fossero più in una posizione di leadership così singolare come lo erano stati nei precedenti anni del secondo dopoguerra. [. . .] , e che sarebbe necessaria una forma più condivisa di leadership [. . .] affinché il sistema internazionale possa affrontare con successo le principali sfide dei prossimi anni. [. . .] La "crescente interdipendenza" che ha così impressionato i fondatori della Commissione Trilaterale nei primi anni 1970 si è approfondita nella "globalizzazione". [. . .] I dubbi su se e come questo primato cambierà [. . .] hanno intensificato la necessità di tenere conto della drammatica trasformazione del sistema internazionale. [. . ] La nostra adesione si è ampliata per riflettere cambiamenti più ampi nel mondo. Pertanto, il Gruppo Giapponese è diventato un Gruppo dell'Asia del Pacifico, includendo nel 2009 sia membri cinesi che indiani".

Nel 1973, i trilateralisti avevano già identificato che il primato degli Stati Uniti sarebbe stato drammaticamente trasformato. Ciò derivava dalla consapevolezza di Brzezinski che le società globali nell'era tecnotronica avrebbero superato gli stati nazionali non solo in termini di potere finanziario ed economico, ma anche nella loro capacità di innovare e dirigere le attività di miliardi di cittadini. In Between Two Ages scrisse:

"Lo stato-nazione come unità fondamentale della vita organizzata dell'uomo ha cessato di essere la principale forza creativa: le banche internazionali e le multinazionali agiscono e pianificano in termini che sono molto più avanti dei concetti politici dello stato-nazione".

Pienamente impegnati nel processo di globalizzazione, i Trilateralisti hanno iniziato a creare il nuovo IRBO. Piuttosto che sul potere economico e militare degli Stati Uniti, il nuovo ordine mondiale si baserebbe su un impegno comunitario per la gestione efficiente delle risorse e, attraverso tale meccanismo, il controllo sociale.

Gli stati nazionali lascerebbero il posto a una rete globale formata dalla fusione di stato e società. Questa rete gestirebbe le popolazioni e l'attività imprenditoriale attraverso un nuovo sistema monetario basato sulle risorse e una pianificazione economica centrale.I singoli cittadini e le imprese sarebbero costantemente monitorati e il loro comportamento limitato e ordinato. Ciò consentirebbe al G3P la capacità di governance globale che cercavano.

Brzezinski ha suggerito come questo futuro potrebbe essere assicurato. La tecnocrazia consentirebbe la trasformazione:

"Sia la crescente capacità di calcolo istantaneo delle interazioni più complesse che la crescente disponibilità di mezzi biochimici di controllo umano aumentano la portata potenziale della direzione scelta consapevolmente. [. . .] Nella società tecnologica la tendenza sembra essere quella di aggregare il sostegno individuale di milioni di cittadini non organizzati [. . .] e sfruttare efficacemente le più recenti tecniche di comunicazione per manipolare le emozioni e controllare la ragione. [. . .] Sebbene l'obiettivo di formare una comunità delle nazioni sviluppate sia meno ambizioso dell'obiettivo del governo mondiale, è più raggiungibile. [. . .] In Cina il conflitto sino-sovietico ha già accelerato l'inevitabile sinificazione del comunismo cinese. [. . .] Questo può sia diluire la tenacia ideologica del regime sia portare a sperimentazioni più eclettiche nel plasmare la strada cinese verso la modernità".

La modernizzazione della Cina è stata vista come un'opportunità per sviluppare una società tecnocratica avanzata che, pur sviluppandosi sia economicamente che tecnologicamente, sarebbe rimasta una dittatura. Questo ha presentato al G3P un banco di prova perfetto per la costruzione di un Technate.

La tecnocrazia fornisce un'autorità centralizzata su un sistema capitalista gestito. Permette alle imprese di prosperare purché aderiscano ai diktat dei tecnocrati.

Il nuovo IRBO non si baserà sul primato degli Stati nazionali o sulla loro imposizione di valori o norme concordati. Piuttosto, sarà fondato sul sistema multistakeholder, dove le soluzioni nominalmente pragmatiche a una crisi dichiarata formano l'imperativo morale. Multi-stake-holding significa una fusione tra stato e società.

 

Questa trasformazione dell'IRBO è stata sottolineata dal WEF nel suo white paper politico del 2019 Globalization 4.0. Plasmare una nuova architettura globale nell'era della quarta rivoluzione industriale.

"Dopo la seconda guerra mondiale, i leader hanno lavorato insieme per sviluppare nuove strutture istituzionali e quadri di governance. [. . .] Il mondo è cambiato radicalmente da allora. [. . .] Il contesto per la governance e la cooperazione sta cambiando a causa della quarta rivoluzione industriale. [. . .] Siamo entrati in un'era decisamente nuova in cui molte delle ipotesi dei periodi precedenti non sono più valide. [. . .] Mentre le tecnologie emergenti trasformano i nostri sistemi di salute, trasporto, comunicazione, produzione, distribuzione ed energia, per citarne solo alcuni, dovremo costruire una nuova sinergia tra le politiche pubbliche e le istituzioni da un lato, e il comportamento e le norme aziendali dall'altro. [. . .] In qualità di Organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privata, il Forum prevede di utilizzare la sua piattaforma per far progredire tale pensiero e azione collettiva attraverso il dialogo multilaterale.

Questo approccio dal basso verso l'alto o induttivo che coinvolge attori governativi nazionali, non statali e subnazionali può aiutare ad accelerare il ritmo delle innovazioni di governance necessarie nel 21 ° secolo e migliorare la legittimità e il grado di fiducia del pubblico

 in esso . "

La fiducia è un prodotto della fede e ci viene ordinato di credere nel nuovo IRBO resiliente e sostenibile – uno basato, non sul dominio degli stati nazionali che rivendicano l'autorità morale, ma su un'alleanza globalista multistakeholder tra governi nazionali e interessi privati che ci terranno "al sicuro".

Il WEF sottolinea la necessità che le persone abbiano fiducia nel progetto globalista del G3P. Uno dei temi chiave dell'incontro di Davos del 2021 è stato ricostruire la fiducia e per il 2022 ripristinare la fiducia. Riferendosi alla presunta crisi globale della fiducia, Klaus Schwab ha dichiarato:

"Vediamo un degrado della fiducia nel mondo, e la fiducia si costruisce solo attraverso le relazioni personali. [. . .] Abbiamo bisogno di uno slogan. Lo slogan è 'Lavorare insieme, ripristinare la fiducia'".

La fiducia è fondamentale perché le decisioni che hanno un impatto su di noi a livello locale saranno prese a livello globale da un organo decisionale che è prevalentemente un progetto di società private non elette. Dobbiamo mettere da parte qualsiasi nozione di responsabilità democratica o di supervisione e accettare che il G3P ne sappia di più.

Questa struttura multistakeholder e globalista userà la tecnocrazia per condurre le sue politiche. Ci verrà offerta l'illusione della democrazia sotto forma di società civile. Tuttavia, attraverso la tecnocrazia, saremo derubati di ogni agenzia e mezzo politico.

La Cina come motore per il nuovo IRBO.

Nel 1977 la Commissione Trilaterale scrisse un documento intitolato Paper No. 15 on East-West Relations (pubblicato nel 1978) in cui annotavano:

"La Cina è una potenza con un enorme potenziale in termini di risorse umane e di altro tipo, e i suoi leader hanno intrapreso un percorso di modernizzazione razionale destinato a trasformarla in una potenza mondiale leader [...] La Cina non ha mai acquisito una sfera di influenza corrispondente alla sua forza [...] L'Occidente non dovrebbe accontentarsi di difendere i suoi valori fondamentali [...] Dovrebbe porsi l'obiettivo di influenzare i processi naturali di cambiamento [...] in una direzione favorevole piuttosto che sfavorevole a quei valori. [...] Sembra che esistano modi sufficienti per aiutare la Cina in forme accettabili con tecnologia civile avanzata [...] Concedere alla Cina condizioni favorevoli nelle relazioni economiche è sicuramente nell'interesse politico dell'Occidente".

 

Un fiorente mercato di esportazione in Cina e l'allargamento della divisione sino-sovietica erano negli interessi politici ed economici degli stati nazionali occidentali. Tuttavia, costruire una nuova superpotenza per rivaleggiare con l'Unione Sovietica significava anche costruirne una in grado di sfidare l'IRBO esistente.

Come think-tank G3P, la Commissione Trilaterale è tra coloro che sostengono di essere poco più che negozi parlanti per gli individui più potenti sulla Terra.

Come per tutti i think-tank, si ritraggono come fondamentalmente reattivi piuttosto che proattivi. Sostengono di offrire agende politiche suggerite, ma di non avere l'autorità per imporre l'adozione di tali politiche.

Tuttavia, queste agende politiche raccomandate spesso si svolgono esattamente come "suggerito" dai think-tank. Le multinazionali (MNC) di tutto il mondo hanno apparentemente risposto all'agenda dei trilateralisti impegnandosi in uno sforzo concertato per "influenzare il naturale processo di cambiamento" in Cina e per consentirle di acquisire "una sfera di influenza corrispondente alla sua forza".

La rivoluzione economica, industriale e tecnologica in Cina è stata notevole, ma non è avvenuta per caso. La Cina ora si pone come la prima Technate del mondo e le democrazie occidentali e liberali sono destinate alla stessa trasformazione.

I media statali cinesi hanno riferito che, tra il 1983 e il 1991, gli investimenti diretti esteri in Cina sono aumentati da $ 920 milioni a 4,37 miliardi. Entro il 2019, aveva eclissato $ 2,1 trilioni. Nel 1994, in termini di investimenti all'estero negli Stati Uniti, la Cina si è classificata al 30 ° posto. Nel 2000, era l'11 °, poiché le multinazionali hanno quadruplicato i loro IDE in Cina tra il 1994 e il 2001.La pseudo-pandemica ha visto un rallentamento iniziale del 42% negli IDE globali.

Tuttavia, gli investimenti in Cina sono effettivamente aumentati del 4%, superando gli Stati Uniti per diventare il principale destinatario mondiale di investimenti diretti esteri. Dato l'enorme crollo nel corso del 2020, inevitabilmente gli IDE globali sono rimbalzati nel 2021.

Secondo quanto riferito, gli IDE, esclusi i servizi finanziari, sono aumentati di un ulteriore 20% (in termini di dollari) per raggiungere un massimo record annuale di $ 178,48 miliardi in Cina.

Nel 1979, gli Stati Uniti concessero alla Cina il pieno riconoscimento diplomatico; nel 1982, l'impegno è stato riaffermato nel terzo comunicato congiunto; nel 1984, a Pechino fu permesso di acquistare hardware militare statunitense; nel 1994, la Casa Bianca di Clinton intervenne per eliminare l'embargo della guerra fredda sull'esportazione di "tecnologia sensibile" in Cina (e Russia); il 2000 US – China Relations Act è stato firmato dal presidente Clinton (membro della Commissione Trilateralista), stabilendo ulteriori miglioramenti alle relazioni commerciali; e, nel 2005, l'allora vice segretario di Stato Robert B. Zoellick, ha invitato la Cina a prendere il suo posto come "stakeholder responsabile". Poi, nel 2008, la Cina è diventata il principale creditore statunitense al mondo.

Questo non vuol dire che il rapporto tra l'egemonia occidentale e la crescente superpotenza fosse tutto semplice. Ad esempio, la notizia del bombardamento "accidentale" della NATO del 1999 contro l'ambasciata cinese a Belgrado non è stata accolta bene in Cina. Ci sono stati anche periodi marcati di apparente inimicizia politica tra gli Stati Uniti, i loro alleati occidentali e la Cina.

Nel 2001, mentre i media mainstream riportavano scontri su aerei spia abbattuti e accuse taglienti da parte della Cina di favoreggiamento e favoreggiamento dei suoi nemici, il progetto Trilateralista (G3P) è rimasto in corso.

Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno sostenuto l'ingresso della Cina nell'Organizzazione mondiale del commercio e subito dopo l'amministrazione Bush ha stabilito relazioni commerciali normali permanenti (PNTR) con la Cina.

Tuttavia, uno sguardo superficiale ai media mainstream occidentali (MSM) e la persistente retorica di politici come il ministro degli Esteri del Regno Unito, suggeriscono che dovremmo avere paura e che la Cina è una minaccia per l'ordine occidentale. Come possiamo conciliare queste accuse mentre, allo stesso tempo, l'ordine occidentale ha investito e trasferito tecnologia per realizzare la trasformazione della Cina?

Nonostante l'iperbole superficiale, gli occasionali scambi al vetriolo e i presunti incidenti militari, la traiettoria politica, nella sfera politica, economica e persino militare, era coerente. Proprio come la Commissione Trilateralista "consigliava", l'ordine egemonico occidentale si è inclinato verso l'ascesa della Cina sia come tecnocrazia che come superpotenza.

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George Soros è un insider trader condannato, gestore di hedge fund, speculatore valutario e investitore. La sua Open Society Foundation, esente da tasse, ha finanziato campagne politiche, movimenti attivisti e colpi di stato in tutto il mondo per decenni. Anche se oggi sta invecchiando, in precedenza è stato membro della Commissione Trilaterale.

Come tale, Soros è stato tra i "leader di pensiero" politici, finanziari e aziendali globali che hanno incoraggiato la modernizzazione della Cina. In un'intervista del 2009 al Financial Times, ha detto:

"Avete davvero bisogno di portare la Cina nella creazione di un nuovo ordine mondiale; un ordine finanziario mondiale [...] Penso che sia necessario un nuovo ordine mondiale che la Cina deve essere parte del processo di creazione e devono comprare. Devono possederlo allo stesso modo in cui, diciamo, gli Stati Uniti possiedono il consenso di Washington [...] Un calo del valore del dollaro è necessario per compensare il fatto che l'economia statunitense rimarrà piuttosto debole [...] La Cina sarà il motore che la spingerà in avanti e gli Stati Uniti saranno in realtà un trascinamento che viene trascinato attraverso un graduale declino del valore del dollaro.

Anni dopo, l'amministrazione Trump degli Stati Uniti del 2016-2020 ha assunto quella che sembrava essere una posizione aggressiva contro la Cina. Di particolare presunta preoccupazione è stato il deficit commerciale bilaterale degli Stati Uniti fino a $ 500 miliardi all'anno. Ne seguì una guerra commerciale e le tariffe furono scambiate.

Parlando a Pechino nel 2017, l'allora presidente Trump ha detto:

"L'America ha un enorme deficit commerciale annuale con la Cina [. . .] sorprendentemente, centinaia di miliardi di dollari ogni anno. Le stime arrivano fino a 500 miliardi di dollari all'anno. Dobbiamo affrontare immediatamente le pratiche commerciali sleali che guidano questo deficit, insieme agli ostacoli al successo del mercato. Dobbiamo davvero guardare all'accesso, al trasferimento forzato di tecnologia e al furto di proprietà intellettuale, che di per sé sta costando agli Stati Uniti e alle sue aziende almeno 300 miliardi di dollari all'anno".

L'amministrazione Trump si è lamentata amaramente dei cosiddetti trasferimenti forzati di tecnologia (FTT) stipulati dalla Cina in cambio dell'accesso al loro mercato. Parlando della presunta guerra commerciale tra i leader dell'attuale IRBO e la Cina, il think-tank CFR è stato tra coloro che hanno criticato l'apparente protezionismo della Cina e suggerito il furto di proprietà intellettuale.

Queste accuse e la dichiarata ostilità commerciale sembravano essere poco più di un diversivo progettato per il consumo pubblico occidentale. In verità, sia gli accordi pubblici che quelli privati con la Cina sono stati costantemente costruiti su accordi di TTF.

Nel 2018, l'amministrazione Trump ha iniziato a imporre tariffe fino al 25% sulle importazioni dalla Cina. I cinesi presto ricambiarono.

Come il più grande creditore singolo degli Stati Uniti, recentemente eclissato dal Giappone, gli Stati Uniti correvano il rischio che la Cina scaricasse trilioni di dollari di titoli del Tesoro USA – un'opzione nucleare, in termini economici, che significherebbe anche enormi perdite per la Cina.

Mentre una piccola riduzione del deficit commerciale degli Stati Uniti con la Cina è stata raggiunta nel 2019, le tensioni commerciali globali hanno aumentato il deficit degli Stati Uniti verso il resto del mondo.

All'inizio della pseudo-pandemica, il deficit commerciale complessivo degli Stati Uniti non era cambiato. Nel 2020, ha raggiunto livelli record. Durante il crollo degli IDE nel 2020, gli unici vincitori degli investimenti sono stati Cina e India.

Oltre ad approvare continuamente i trasferimenti di tecnologia, le principali nazioni IRBO hanno aumentato significativamente le loro partnership di ricerca e sviluppo (R & S) con la Cina nello stesso periodo. Indipendentemente dal circo mediatico di Trump, un rapporto del 2019 della Banca Mondiale, che fa riferimento agli investimenti in ricerca e sviluppo pubblico-privato delle nazioni occidentali in Cina, ha osservato:

"I governi di altri paesi ad alto reddito hanno sostenuto tecnologie e industrie specifiche, in particolare mirando alla ricerca e allo sviluppo (R & S). Negli Stati Uniti, agenzie governative come la “Defense Advanced Research Projects Agency” (DARPA) del Dipartimento della Difesa e il National Institutes of Health hanno fornito finanziamenti critici per le tecnologie chiave. [. . .] Queste politiche sono integrate dal sostegno alle tecnologie e alle industrie abilitanti chiave, come le industrie spaziali, della difesa, automobilistiche e siderurgiche, anche attraverso vari fondi, come i Fondi strutturali e di investimento europei (cinque fondi per un valore di oltre 450 miliardi di euro) e Orizzonte 2020 (77 miliardi di euro per il periodo 2014-2020).

Il governo cinese ha dichiarato apertamente la sua intenzione che la Cina diventi una superpotenza manifatturiera. La degradazione dell'influenza degli Stati Uniti e il rafforzamento della Cina erano stati cablati nella politica economica e industriale estera occidentale e nelle strategie di investimento delle multinazionali per più di una generazione. È difficile vedere come l'attuale nazione IRBO, o società occidentale, sia stata "costretta" a condividere la tecnologia o i diritti di proprietà intellettuale contro la sua volontà.

Sebbene il MSM e i politici occidentali abbiano insistito sul fatto che la Cina stesse agendo contro l'IRBO, chiaramente ciò non era vero. Gli stati occidentali, e i loro partner aziendali, erano pienamente impegnati in un processo di modernizzazione della Cina e di trasformazione dell'ordine internazionale.

In risposta all'annuncio della Cina del 2015 della strategia "Made In China 2025", Klaus Schwab ha affermato che la Cina sarebbe diventata "il leader nella quarta rivoluzione industriale". Questo è proprio come Soros e i suoi colleghi trilateralisti avevano pianificato.

Il WEF, non i governi nazionali, è stato il principale sostenitore della quarta rivoluzione industriale (4IR). Con la Cina chiaramente impostata come il "motore" che guida la trasformazione tecnologica globale e la Russia che guida la regolamentazione, è evidente che, nonostante il tintinnio di sciabole dei politici, i governi e le corporazioni occidentali sono stati complici volontari.

Cina: la prima tecnologia al mondo.

La tecnocrazia è un sistema di governo dittatoriale basato sull'allocazione delle risorse. Nel 1938, Technocrat Magazine lo descrisse come segue:

"La tecnocrazia è la scienza dell'ingegneria sociale, il funzionamento scientifico dell'intero meccanismo sociale per produrre e distribuire beni e servizi a tutta la popolazione".

Un po' come il feudalesimo, la distribuzione delle risorse è controllata da un'autorità centralizzata, che gestisce l'accesso alle risorse in base al comportamento del cittadino. Questo è il metodo preferito di "credito sociale" per il controllo della popolazione in Cina. Un numero crescente di cittadini cinesi ha bisogno di un buon punteggio di credito sociale per accedere alle risorse e alla società.

L'intero sistema è amministrato da pianificatori centrali all'interno di un organo politico subordinato al Consiglio di Stato chiamato National Development and Reform Commission (NDRC). Supervisionano un'operazione di data mining, raccolta e analisi su una scala immensa.

(Congresso Nazionale del Popolo cinese: Xinhua).

Senza alcun controllo democratico, la tecnocrazia in Cina stabilisce che il popolo si fida degli editti dei tecnocrati. Essi sono tenuti a credere, o almeno a dichiarare pubblicamente, che le decisioni sono prese nell'interesse del bene generale.

Se non si conformano, il Technate può utilizzare i suoi sistemi di sorveglianza per identificare i trasgressori e punirli per il loro comportamento egoistico.

Nel suo documento del 2014 Planning A Social Credit System, la Repubblica Popolare Cinese (RPC) ha parlato della loro intenzione di "costruire un ambiente di credito sociale di onestà, autodisciplina, affidabilità e fiducia reciproca". Hanno annunciato:

"Il nostro Paese è attualmente in un periodo chiave di trasformazione economica e sociale. Le entità degli stakeholder sono più diversificate [. . .] le forme di organizzazione e gestione sociale stanno subendo profondi cambiamenti. Far progredire in modo completo l'istituzione di un sistema di credito sociale è un metodo efficace per rafforzare l'affidabilità creditizia della società, promuovere la fiducia reciproca nella società e ridurre le contraddizioni sociali, ed è un requisito urgente per rafforzare e innovare nella governance sociale. [. . .] L'istituzione di un sistema di credito sociale è una base importante per attuare in modo completo il punto di vista scientifico dello sviluppo. [. . .] Accelerare e far progredire la creazione del sistema di credito sociale è una precondizione importante per promuovere l'allocazione ottimizzata delle risorse".

Questa è l'epitome della tecnocrazia. È una monocultura in cui tutti sono asserviti allo stato tecnocratico.

Ci sono due bracci per il sistema di credito sociale in Cina. Sia i singoli cittadini che le aziende ricevono una valutazione basata sull'aggregazione e l'analisi dei dati raccolti dalle loro vite e pratiche commerciali.

Circa l'80% delle province cinesi ha implementato una qualche forma di sistema di credito sociale.

Mentre sono ancora in fase di sviluppo, i sistemi di sorveglianza e controllo individuali sono più pervasivi nelle città.

 Le persone possono essere inserite in una "lista nera", limitando le loro libertà, o in una "lista rossa" che consente loro di impegnarsi nella società in un modo ritenuto appropriato dal Technate. Le punizioni includono la negazione dell'accesso ai trasporti pubblici, i pagamenti rifiutati, la vergogna pubblica o le opportunità di lavoro limitate.

A livello nazionale, l'attenzione si è concentrata sulla costruzione del Corporate Social Credit System (CSCS). Milioni di aziende in Cina sono tenute a dimostrare il loro impegno per il bene generale, come definito dal Technate. Finché lo faranno, sarà permesso loro di prosperare. Se non obbediscono, non lo faranno.

Per numerose ragioni, esplorate dal Prof. Liu Yongmou nei Benefici della Tecnocrazia in Cina, il sistema politico cinese si è prestato bene alla creazione del primo Technate al mondo:

"In Cina oggi esiste un atteggiamento più favorevole nei confronti della tecnocrazia rispetto a quello che si trova altrove. [. . .] Nella misura in cui si tratta di scientismo applicato alla politica, i cinesi tendono ad avere un atteggiamento positivo nei confronti della tecnocrazia. [. . .] La tecnocrazia si adatta anche alla tradizione cinese della politica d'élite e all'ideale, per fare riferimento a una frase confuciana, di "esaltare i virtuosi e i capaci". [. . .] la conoscenza era più importante della rappresentazione degli interessi di coloro che erano governati. [. . .] Sullo sfondo dell'eredità cinese di una lunga cultura feudale, la tecnocrazia è un modo migliore per affrontare i problemi sociali rispetto alla politica autoritaria separata dalle competenze tecniche.

Il WEF, la Commissione Trilaterale e altri think-tank del G3P hanno incoraggiato lo sviluppo necessario affinché l'NDRC del Consiglio di Stato della RPC costruisca il fiorente Technate.

Gli investimenti stranieri e l'infusione di tecnologia, dalle attuali nazioni leader dell'IRBO esistente, hanno portato la Cina in una posizione in cui fornirà l'impulso economico, politico e culturale per un nuovo ordine mondiale.

La tecnocrazia, come sperimentato in Cina, è ora in fase di implementazione a livello globale. La sovranità e le libertà individuali, la base morale rivendicata per l'attuale IRBO, vengono sostituite da un impegno per l'efficienza e la gestione delle risorse nell'interesse del "bene generale". In Occidente, lo conosciamo come "sviluppo sostenibile".

Un tale sistema è perfetto per coloro che vogliono esercitare il supremo potere autocratico, che è esattamente il motivo per cui il G3P ha a lungo desiderato installare la tecnocrazia a livello globale. È il motivo per cui hanno aiutato la costruzione di un Technate in Cina. Il nuovo IRBO sarà guidato dal tecnocrate e servirà il “Global Public-Private Partnership”.

Tecnocrazia: un sistema operativo per il nuovo IRBO.

Il nuovo IRBO non ha nulla a che fare con i principi democratici rappresentativi. È completamente estraneo a concetti come la libertà di parola e di espressione, la responsabilità democratica, la libertà di stampa, la libertà di vagare ed evita tutti i diritti inalienabili.

Si basa su una fusione tra lo stato politico e le corporazioni globali. Recentemente abbiamo visto questo messo in effetti devastanti nella nazione Five Eyes del Canada.

Il 14 febbraio 2022, in risposta alle proteste in corso a livello nazionale del Truckers Freedom Convoy, il vice primo ministro canadese e ministro delle finanze Chrystia Freeland ha dichiarato che il governo aveva arbitrariamente deciso "di ampliare la portata delle norme canadesi antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo".

A partire dal crowdfunding e dalle piattaforme di pagamento, compresi gli scambi di criptovaluta, queste società private erano tenute a segnalare tutte le transazioni "sospette" al governo.

Questo è rapidamente progredito fino a congelare i conti bancari dei manifestanti. Freeland ha detto che le società private stavano "collaborando in modo corretto ed efficace".

Questo è esattamente il modo in cui il modello tecnocratico di credito sociale della Cina è progettato per funzionare. Coloro che mettono in dubbio l'autorità del G3P saranno schiacciati. Chrystia Freeland è una fiduciaria del World Economic Forum Board.

Come accennato in precedenza, questa sintesi governo-corporanza riecheggia lo Stato fascista descritto da Mussolini. In particolare, l'uso della tecnocrazia per gestire il comportamento sia dell'individuo che delle società incarna i principi che ha descritto:"Lo Stato fascista pretende di governare in campo economico non meno che in altri. [. . .] Lo Stato fascista organizza la nazione, ma lascia all'individuo un adeguato margine di manovra. Ha ridotto le libertà inutili o dannose, preservando quelle che sono essenziali. In tali questioni l'individuo non può essere il giudice, ma solo lo Stato".

La tradizione democratica degli individui sovrani, che esercitano i loro diritti e si uniscono per perseguire i loro interessi condivisi è ciò che il governo britannico chiama il "deficit democratico".

 La loro intenzione, con la loro proposta per la loro nuova Carta dei Diritti, è quella di consentire a coloro che rispettano i loro diktat una "stanza del gomito" di vivere un'esistenza relativamente "normale".

Tuttavia, definendo ciò che è nel "più ampio interesse pubblico", ridurranno le libertà che ritengono inutili o dannose. "L'individuo non può essere il giudice, ma solo lo Stato".

 Ad esempio, le note esplicative per l'imminente Online Safety Act, Il governo del Regno Unito ha annunciato:

"Il disegno di legge sulla sicurezza online stabilisce un nuovo regime normativo per affrontare i contenuti illegali e dannosi online, con l'obiettivo di prevenire danni alle persone".

L'attuale disegno di legge definisce tutto ciò che il governo ritiene essere disinformazione o disinformazione come "contenuto dannoso per gli adulti".

La libertà di parola e di espressione online sarà effettivamente interrotta dalla prossima legislazione. Lo stato del Regno Unito non consentirà agli utenti dei social media di condividere alcuna informazione senza l'approvazione ufficiale. Ciò equivale all'attuale situazione in Cina.

 

Proprio come il CSCS cinese, al recente vertice COP26, il presidente della International Financial Reporting Standards (IFRS) Foundation, Erkki Liikänen, ha annunciato l'International Sustainability Standards Board (ISSB). Ciò supervisionerà gli standard contabili per le aziende di tutto il mondo che saranno tenute a presentare le loro informazioni sulla sostenibilità per soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

L'ISSB afferma:

 

"Gli investitori internazionali con portafogli di investimento globali chiedono sempre più spesso alle società una rendicontazione di alta qualità, trasparente, affidabile e comparabile sul clima e su altre questioni ambientali, sociali e di governance (ESG). [. . .] L'intenzione è che l'ISSB fornisca una linea di base globale completa degli standard di informativa relativi alla sostenibilità che forniscano agli investitori e ad altri partecipanti al mercato dei capitali informazioni sui rischi e le opportunità legati alla sostenibilità delle società per aiutarli a prendere decisioni informate".

 

Gli standard ISSB richiedono alle aziende di impegnarsi a raggiungere gli SDG, con investimenti valutati utilizzando le metriche del capitalismo degli stakeholder del WEF. Queste metriche assegneranno un rating ambientale, sociale e di governance (ESG) ai potenziali investimenti. Qualsiasi azienda che desideri raccogliere capitali avrà bisogno di un buon rating ESG.

Si potrebbe immaginare che le multinazionali si opporrebbero a questi regolamenti aggiuntivi. Tuttavia, come con il sistema CSCS in Cina, coloro che lavorano in collaborazione con il governo faranno molto bene in questo accordo. Parlando nel 2019, l'inviato speciale delle Nazioni Unite per l'azione e la finanza per il clima Mark Carney ha dichiarato:

"Le aziende che non si adattano, comprese le società del sistema finanziario, falliranno senza dubbio. [Ma] ci saranno grandi fortune fatte lungo questo percorso allineate con ciò che la società vuole".

Il G3P decreta "ciò che la società vuole", proprio come i suoi beni governativi determinano ciò che è nel "più ampio interesse pubblico". Promuovendo la collaborazione lavorativa tra stato e corporazione, come tutti i buoni tecnocrati, i leader del G3P possono assicurare che coloro che sono fedeli a loro e alla loro agenda prospereranno, mentre quelli che non lo sono falliranno.

Rispondendo all'annuncio di Liikänen, il Ministero delle Finanze cinese si è offerto di ospitare l'ISSB. Questo controllo centralizzato sulle imprese e sull'economia esemplifica la tecnocrazia che il G3P ha coltivato in Cina. Il ministro delle Finanze, Liu Kun, ha dichiarato:

"Lo sviluppo di un unico set di standard di sostenibilità di alta qualità, comprensibili, applicabili e accettati a livello globale dall'ISSB è di grande importanza".

Sviluppare un'autorità di governance globale e stabilire l'agenda politica in ogni sfera dello sforzo umano, è stato l'obiettivo del G3P per generazioni. La tecnocrazia consentirà loro di gestire la transizione globale verso quel sistema e la tecnocrazia sarà lo strumento attraverso il quale far rispettare il loro dominio.

L'elemento chiave per il successo della tecnocrazia è la riforma del sistema monetario. Nel 1934, Scott e Hubbert suggerirono che i "certificati energetici" avrebbero dovuto sostituire il dollaro. Stavano cercando un modo per usare il denaro sia come mezzo di sorveglianza che come mezzo per controllare il comportamento della cittadinanza.

La Cina ha condotto prove operative della sua versione di Central Bank Digital Currency (yuan digitale – e-RMB) nella città di Shenzhen nel 2020. Da allora, afferma di aver condotto transazioni per miliardi di dollari utilizzando l'e-RMB. La People's Bank of China ha ora emesso il suo portafoglio digitale (e-CNY) per dispositivi Android e iOS.

Cina e Russia sono all'avanguardia nella corsa per introdurre la valuta digitale della banca centrale (CBDC) a livello globale. Recentemente, la Bank of America ha affermato che una CBDC statunitense era "inevitabile" mentre la Federal Reserve statunitense esplorava la possibilità.

 La Banca d'Inghilterra e la Banca centrale europea stanno cercando di introdurre lo stesso e la Banca di Russia è un po 'più avanti, avendo lanciato il suo pilota CBDC nel giugno 2021.

La CBDC è una passività delle banche centrali (sono sempre i loro soldi, non gli utenti) ed è programmabile. Ciò significa che le transazioni possono essere consentite o negate dalla banca centrale emittente al momento del pagamento.

In un mondo CBDC, i partner G3P, come il governo canadese, non avranno bisogno di estendere la legislazione oppressiva per sequestrare i conti bancari dei manifestanti. Semplicemente disabiliteranno la loro capacità di acquistare qualsiasi cosa. La BBC ha accennato al tipo di impatto che questo avrebbe avuto sulla società:

"I pagamenti potrebbero essere integrati con elettrodomestici a casa o casse nei negozi. I pagamenti delle tasse potrebbero essere indirizzati a HM Revenue and Customs presso il punto vendita [. . .] contatori elettrici che pagano direttamente i fornitori [. . .] consentendo pagamenti come per pochi pence ogni volta per leggere singoli articoli di notizie . "

La valutazione della BBC ha appena toccato il grado di controllo che la CBDC offre ai tecnocrati G3P. Se la CBDC dovesse diventare l'unica forma di valuta a nostra disposizione, non avremo soldi nostri.

Tutto il denaro sarà controllato dalle banche centrali del G3P. Decideranno cosa possiamo acquistare con le loro CBDC.

Mentre la tecnocrazia era un sogno impossibile nel 1930, oggi è eminentemente realizzabile. Proprio come Brzezinski aveva previsto, ora esiste la capacità tecnologica richiesta.

Quando Klaus Schwab e George Soros hanno detto che la Cina sarebbe stata il motore del nuovo IRBO e dei leader della 4a rivoluzione industriale, non intendevano dire che la Cina sarebbe diventata il centro di un'egemonia politica, come lo sono stati gli Stati Uniti.

Piuttosto, la Cina è l'esempio della tecnocrazia, fornendo un modello operativo per il nuovo sistema globale accanto alla crescita economica presumibilmente necessaria.

Questo nuovo IRBO è l'ordine mondiale progettato dal G3P. È una tecnocrazia globale neofeudale, tecno-nazi-fascista, guidata da una rete mondiale multistakeholder di interessi privati acquisiti.

I governi che eleggeremo applicheranno l'agenda politica del G3P. Il compito degli MSM, che sono sia partner all'interno che propagandisti per il G3P, è quello di convincerci a comprarlo.

Il nostro è quello di garantire che non ci cadiamo.

 

Iain Davis è un giornalista investigativo indipendente, blogger e autore di Portsmouth nel Regno Unito. Il suo obiettivo è quello di ampliare la consapevolezza dei lettori di prove che non sono comunemente riportate dai cosiddetti media mainstream. Attraverso i suoi scritti spera di incoraggiare la messa in discussione dell'autorità e di stimolare il dibattito pubblico. Frequente collaboratore della UK Column, il lavoro di Iain è stato presentato dal Corbett Report, dall'OffGuardian, da Lew-Rockwell, da Zero Hedge e da altri organi di informazione indipendenti.

(Leggi altri suoi articoli sul suo blog:in-this-together.com.)

(UnlimitedHangout.com.).

 

 

 

 

Putin contro i globalisti.

Liberopensiero.com- Mauro Mauri- Piero Cammerinesi-( 28 febbraio 2022)- ci dicono :

 

Il silenzio dei Media quando i massacri sono provocati dalla politica globalista

Putin cattivone perché ha invaso l'Ucraina ed il suo esercito uccide civili ucraini innocenti. Certo, ma a decorrere dal 2014, milizie ultranazionaliste ucraine di matrice nazista, col placet governativo, nel Donbass massacrarono migliaia di civili russi, si dice 14.000, nel totale silenzio dei Media, con i big della politica mondiale che ignorarono le lamentele di Putin.

Facile ipotizzare perché ad uccidere era chi faceva il gioco del globalismo. Così all'estero passò tutto inosservato e niente manifestazioni per la pace, niente pacifisti, niente paci-finti e niente paci-fessi.

Classica ipocrisia da sinistrati, come per certe battute casarecce: se a lanciarle è un politico di destra, lapidazione mediatica, ma se è un politico di sinistra, silenzio, indifferenza degli stessi Media, ipocriti su cui gravano pesantissime colpe, ancor più di quelle imputabili ai soldati che uccidono, infatti da sempre, la prima vittima, in ogni guerra, è sempre la verità. 

Truppe ultranazionaliste autori di stragi della minoranza russa, nel silenzio dei Media.

Media asserviti al più becero e straricco potere finanziario che in tutto il pianeta plasma la politica globalista delle sinistre odierne, contrapposte al sovranismo, con le presstitute che ovunque divulgano menzogne e mezze verità atte a confondere le masse, indottrinate non a ragionare a 360 gradi in base ad eventi e prospettive future, bensì a ragliare, belare, ringhiare in coro.  

Non è  facile capire le motivazioni che hanno indotto Putin ad attaccare l'Ucraina, appunto perché ben pochi hanno potuto informarsi sul contesto reale, sia mondiale che a Kiev e dintorni, partendo dal recente passato, da quando nel 2014 il governo filorusso del Presidente Viktor Ianukovitch di fronte a proteste di piazza promosse dall'estero, dovette dimettersi per tutelare pace e coesione sociale. 

Ma fin dalla frantumazione dell'Unione Sovietica, talvolta con avvallo governativo, per mano di ultra nazionalisti di destra, iniziarono aggressioni alla minoranza russa. Anche da ciò la necessità di annettersi alla Russia, sfociata nel riconoscimento delle Repubbliche del Donbass. 

In guerra è fondamentale dapprima studiare l'avversario, per poi colpirlo all'improvviso così da precludergli di parare il colpo ed organizzare una reazione.

Anche questo da sempre, come asserì nel V secolo AC il condottiero e filosofo cinese Sun Tzu nel trattato "L'arte della guerra" che enfatizza l'importanza del confondere il nemico anche divulgando falsità che distolgono l'attenzione

Così ha fatto Putin, privo di alternative, di fronte alla prospettiva di Kiev nella Nato, attese fine dei Giochi Olimpici ed avvallo di Pechino per attaccare l'Ucraina, con la successiva mossa costituita dall'hackerare le comunicazioni avversarie, appunto per precludere di organizzare una risposta militare, in un modo o nell'altro assistita dai paesi NATO, che ambiscono a trascinare con loro l'Ucraina, come già accaduto per i paesi baltici ex URSS. Ed è questo il principale "casus belli".

Provocazioni ed ingerenze molto sottili da parte di NATO ed Occidente, a decorrere dalla caduta del muro di Berlino, una NATO indirizzata dall'America, sia repubblicani che democratici, contrapposti in politica interna ma uniti in politica estera, dopodiché arrivò Trump a scompigliare le carte, in America ed all'estero, persino all'interno del Partito Repubblicano, ora su posizioni ben diverse rispetto ai tempi dei Bush guerraioli. 

Al contempo, a decorrere dagli inizi del 2000, lo speculatore-filantropo George Soros tramite OSF (Open Society Foundation) ed ONG che finanzia organizzò in alcuni paesi ex sovietici le cosiddette "rivoluzioni colorate" che portarono Ucraina, Armenia e Georgia a governi filo americani. 

Con l'Ucraina ha avuto pazienza Putin –sostengono i suoi estimatori – due anni addietro preoccupato dal rischio che cadesse anche il fedele alleato bielorusso Alexander Lukashenko.      

 

A sinistra l'ex presidente Petro Poroshenko con George Soros e a destra Alex Soros che esprime sostegno al governo di Zelensky

 Non a caso, nel Giugno 2021 Putin chiuse la sede russa di OSF, arrestando il direttore Andrei Pivovarov, fatto scendere dall'aereo poco prima che da San Pietroburgo decollasse diretto a Varsavia. Ma l'ideologia globalista ha intaccato Mosca. 

Putin intende sradicare il globalismo che minaccia sovranità ed identità culturale russa.

Oltre a sradicare il nazismo, concetto di facile impatto comunicativo, Putin, di visione sovranista, dunque ben diversa dall'imperialismo sovietico, intende soprattutto sradicare l'avanzata dell'ideologia globalista, che avviene in parallelo con l'avanzata della NATO, per evitare che prosegua fino a Mosca, sfruttando il burattino Zelensky, il Beppe Grillo dei Carpazi. 

Non agisce di "motu proprio" il Presidente ucraino, de facto piazzato al potere tramite strategie riconducibili a Soros e Klaus Schwab, ideologo del totalitarismo dal volto umano costituito dal New World Order, il Nuovo Ordine Mondiale, preludio al "Grande Reset" che incombe sull'intera umanità, con la vaccinazione passaggio di fondamentale importanza. 

Alle élite finanziarie ultra ricche non premono le sorti del popolo ucraino bensì i giacimenti minerari e divulgare la loro visione sociopolitica, fondamentale per gestire l'economia.

Così manovrano l'intero pianeta, riunendosi annualmente a Davos, il cosiddetto "Club di Davos", dove dal 1971, con il patrocinio di Commissione Europea e big dell'economia mondiale, si celebra annualmente il World Economic Forum (WEF) ideato da Schwab, ex professore di Economia a Ginevra. In sostanza i big di politica, economia e Media si incontrano per decidere il futuro dell'umanità, lontano da riflettori, niente telecamere e taccuini, vietati persino i cellulari.

Nel 2016 durante una conferenza pubblica, Putin espresse seria preoccupazione per la sovranità nazionale russa, stante l'avanzata del degrado dovuto al New World Order che avrebbe corroso i valori morali della cristianità, con il politically correct che spianava la strada al propagandare pedofilia, infatti tuonò contro chi promuove teorie gender e diritti dei bambini a cambiare sesso, follia quasi sdoganata in Europa e USA.

Al contempo, a Kiev la comunità LGBT manifestava per chiedere protezione dei bambini transessuali: come a dire che un bimbo sia libero ed autonomo nel decidere di cambiar sesso, non soggetto a condizionamento sociale.    

Nel medesimo periodo, Zelensky, comico trash, sotto i riflettori suonava il pianoforte col, non in senso metaforico ma fisico, visto che suonava proprio con l'organo sessuale. Come da video.

Ed ecco il volto della persona votata dagli ucraini, ingannati dai Media che lo lanciarono in politica, e che ora lo hanno elevato al rango di statista, manco fosse Giggino Di Maio. 

Il nemico di Putin non è l'America, nemmeno l'Ucraina, bensì il globalismo, che nei paesi dell'ex blocco sovietico si è presentato con rivoluzioni colorate, prodromiche al "Grande Reset".

A sinistra: Zelensky al World Economic Forum del 2020.

A destra: Klaus Schwab, ideatore del WEF nonché ideologo del Great Reset, con il Premier canadese Justin Trudeau, uno dei suoi pupilli.

Nessun conflitto se in America ci fosse stato Trump al potere.

Non ci sarebbe stato alcun conflitto se alla Casa Bianca ci fosse stato il legittimo vincitore delle elezioni del Novembre 2020, se Donald Trump non fosse stato depredato della vittoria dalla cricca straricca globalista che ha piazzato al suo posto il burattino farfugliante Joe Biden, che sta creando seri imbarazzi, infatti in privato deve essergli detto cosa deve dire in pubblico. 

Putin abbatte i confini e si muove in modo estremamente diretto, un pò come Trump, mentre il globalismo agisce subdolo, inganna, manovra i Media per manipolare l'opinione pubblica per indurre le masse a scendere in piazza a protestare contro governi e politici sgraditi al NWO, così da sovvertire il potere e piazzare politici che portino avanti la visione globalista, come accaduto in Ucraina, Armenia e Georgia.

Tra Putin e Trump c'è stima reciproca, a conferma le foto dei loro incontri, da comparare con la gelida accoglienza dallo Zar riservata a Macron, in precedenza palesemente snobbato ad un evento pubblico, sotto gli occhi delle telecamere che ritrassero lo sguardo esterrefatto di sua moglie mentre osserva Putin passare senza degnare di uno sguardo il giovin marito. 

Putin teme la guerra biologica, infatti ha distrutto i bio-laboratori.

In sostanza Putin ha parlato (picchiato) alla moglie (l'Ucraina) affinché capisse la suocera (l'America dei demok.rats globalisti).

Ma c'è un altro importante obiettivo, ovviamente non sbandierato, ovviamente ignorato dai Media allineati: impedire un’ ipotetica ma plausibile guerra biologica, infatti l'esercito russo ha distrutto alcuni dei quindici bio-laboratori finanziati dall'America sul suolo ucraino. 

Plausibile che la guerra al Covid abbia insegnato qualcosa a Zar Vladimir, infatti l'ha combattuta adottando il metodo del plasma iperimmune, di fatto il metodo elaborato dal prof. Giuseppe De Donno, deriso dai Media italiani al punto che venne indotto al suicidio, anche se c'è chi pensa non sia stato un suicidio.

Altro alleato nel combattere il covid l'ivermectina, messa al bando in Italia ma approvata in India e di recente usata anche dalla Regina Elisabetta.

Per capire i motivi dell'attacco di Putin all'Ucraina si devono conoscere gli obiettivi globali del Nuovo Ordine Mondiale, ma alle élite finanziare non interessa se la gente soffre e se muoiono civili ed innocenti, infatti hanno deciso di sfidare Putin sul territorio ucraino. 

(Mauro Mauri).

  

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