UOMINI E DONNE INGANNATI
“UOMINI E DONNE INGANNATI DA CHI CI
DOVREBBE DIFENDERE”.
L'umanità
non esiste.
Contro
un nuovo Umanesimo inautentico.
Gazzettafilosofica.net-
Giuseppe Pasquali- (12-1- 2020 )- ci dice :
«Chi
dice umanità cerca di ingannarti» recita una famosa citazione di Carl Schmitt.
I tempi in cui viviamo sono forse la conferma
più nitida di tale perentoria affermazione.
Avete mai ascoltato una persona sensata
predicare qualche cosa che appartenga autenticamente all’umanità?
Se
proviamo ad attribuire un senso alle espressioni: «l’umanità è colta» o
«l’umanità è analfabeta» o «l’umanità è pacifica» o «l’umanità è guerrafondaia»
vedremo immediatamente come tali preposizioni non solo risultino inesatte se
confrontate con la realtà ma anche ingannevoli, come già aveva intuito Schmitt.
L’umanità,
invece, altro non è che una parola che designa l’insieme dei soggetti o meglio
dei popoli che vivono sulla terra, un termine per definizione inesatto in
quanto non esperibile nemmeno come somma.
È una
concezione astratta, nel cui nome si sono commessi (e si continuano a
perpetrare) grandi delitti lungo il corso della storia. L’umanità non è un soggetto della
storia, non agisce, non subisce azioni, non si trova in una o altra situazione,
dell’umanità non si può predicare nulla, l’umanità non si può né amare né
ammirare eppure è evocata quotidianamente a piè sospinto dalle grandi potenze
che regolano il mondo, cartina di tornasole utile ai dominanti per trascrivere
mappe concettuali predeterminate a detrimento dei dominati, abbagliati dal
candore di tale termine apparentemente universale.
Si
delinea quindi nuovamente un antico conflitto che vede frapposti da un lato
l’esistenza autentica dell’uomo, dall’altra l’essenza di questo, inautentica e
astratta.
La
tradizione del pensiero occidentale, incalzata dalle filosofie di Platone e
Aristotele, ha sempre cercato di cogliere la natura delle cose individuandone
le essenze; ad esempio, per essenza del cavallo ciò che unifica tutti i cavalli
empirici che possono presentarsi in natura in tutta la loro varietà (grandi,
piccoli, di colori diversi, etc), quindi tutti accomunati da un’essenza che è
quella del cavallo.
Il
problema che i pensatori esistenzialisti si pongono, ora più che mai tornato
attuale, è che l’uomo non è sufficientemente definito se lo si archivia
mediante un’essenza. Uomo come essenza, alla stregua di umanità, è un termine
generico che non ci dice nulla che esaurisca autenticamente la sua natura, la
sua essenza.
Un
pensatore rinascimentale, Pico della Mirandola, aveva teorizzato che l’uomo ha
per essenza quella di non avere un’essenza, quindi il doversi determinare da
se, squalificando qualsiasi concezione generalizzante.
Il
discorso esistenzialista, per certi versi, partendo da questa “assenza di
essenza”, riprende un discorso che può essere riassunto in questi termini: ciò che definisce autenticamente
l’uomo è la sua concreta, storica, esistenziale individualità e non il fatto di
corrispondere ad un’astratta definizione quale può essere umanità. Prendiamo ad esempio la preposizione
«l’uomo è
un animale ragionevole»: chi di noi si sente sufficientemente definito per compiere
tale generalizzazione attorno all’uomo?
Quando
si parla di ragione, quali e quanti criteri vanno fissati perché questa venga
reputata tale?
Certo,
noi possiamo definirci uomini ragionevoli perché agiamo in un orizzonte
cognitivo, così come possiamo definirci bianchi e neri, europei e africani,
autoctoni come immigrati; eppure queste categorie funzionali a definire
l’essenza uomo non ci dicono qualcosa di più sulla nostra reale condizione di
uomini.
Questo
“di più” mancante è la concretezza esistenziale di ogni individuo sulla quale
il pensiero contemporaneo dovrebbe tornare a porre l’accento.
Di
tale concretezza fa parte essenzialmente il tema della libertà ed è per questo
che tale esistenzialismo deve tornare ad essere una filosofia incentrata sulla
problematica dell’individualità, dell'essere agenti della propria storicità e
della singolarità irripetibile di ciascun individuo.
La
riscoperta di tale autenticità della natura umana deve però passare
obbligatoriamente dall’abolizione di termini pass-partout come “umanità”, oggi
consunto dall'uso vago e retorico che se ne fa.
La
pretesa di un colpo d’occhio oggettivo sul mondo e del rapporto di questo con
il vivere umano è insostenibile poiché ogni uomo, in quanto pensante, non è che
un singolo esistente immerso nella temporalità.
Chi
usa il termine umanità non solo cerca l’inganno ma è anche immorale, in quanto
nell’astratto collettivo cerca riparo dalla propria responsabilità individuale,
alimentando la società moderna dove vige il principio dell’anonimo a danno del
singolo.
Là
dove si invoca umanità vi è una situazione storica in cui tale messaggio
apparentemente universale a parole, è di fatto reso lettera morta, sottoposto a
compromessi e mondanizzato, privato della sua verità più profonda e terribile.
Un'umanità
siffatta non esiste; esistono gli uomini.
Green
pass,
scatta la proroga di 18 mesi.
Rabbia
Meloni: «Fino
al 2025,
vogliono
modello cinese».
msn.com-Leggo.it-
Redazione Web-( 11-3-2022)- ci dice :
Green
pass, scatta la proroga di 18 mesi: ira Meloni. «Fino a gennaio 2025, vogliono
modello cinese» .
Il
Green pass prorogato fino a gennaio 2025: è l'allarme di Giorgia Meloni, che in
un video trasmesso sui social punta il dito contro il premier Mario Draghi per
una proroga di 18 mesi al certificato verde, prorogabile di altri 18, che
porterebbe dunque l'obbligo di esibizione del pass avanti di tre anni, fino
appunto al 2025.
Una
proroga teorica, perché in realtà il governo potrebbe sospendere l'obbligo di
Green pass in qualsiasi momento, come si discute ormai da qualche settimana,
soprattutto in vista dell'estate.
Covid,
fine dello stato di emergenza: ecco cosa si potrà fare dal 31 marzo senza Green
Pass.
Per Green pass nuove divisioni nel governo .
«Nel
bel mezzo di una guerra e di una crisi economica, il governo vara un decreto
del presidente del Consiglio, senza dibattito parlamentare per prorogare il
green pass di 18 mesi, prorogabile di altri 18, fino quindi a gennaio 2025»,
protesta però Meloni. «Vuol dire che dovremo fare quarta, quinta, sesta,
settima e ottava dose, se è vero che il vaccino ha durata di circa sei mesi»,
aggiunge.
«Se
non faremo le altri dosi allora a cosa serve il green pass? È una cosa che
non ha alcuna evidenza scientifica, una cosa per controllare i cittadini,
a limitarne la libertà», conclude la leader di Fratelli d'Italia: «Draghi venga in
Aula, è una follia priva di senso, di Speranza e compagnia».
Mini:
Ucraina e nazisti, Russia
sotto attacco
Nato dal 1997.
Libreidee.org-Fabio
Mini ,Generale-(11-3-2022)- ci dice :
Il
falso è che la guerra sia cominciata con l’invasione russa dell’Ucraina. Questo
in realtà è un atto nemmeno finale di una guerra tra Russia e Ucraina
cominciata nel 2014 con l’insurrezione delle provincie del Donbass poi
dichiaratesi indipendenti. Da allora le forze ucraine hanno martoriato la
popolazione russofona ai limiti del massacro e nessuno ha detto niente.
Per quella popolazione in rivolta contro il
regime ucraino non è stata neppure usata la parola guerra di liberazione o di
autodeterminazione così care a certi osservatori internazionali.
E’
bastato dire che la “Russia di Putin” voleva tornare all’impero zarista per
liquidare la questione.
L’ipocrisia è l’atteggiamento della propaganda
occidentale pro-Ucraina che, prendendo atto che esiste una guerra, finge di non
sapere chi e che cosa l’ha causata e si stupisce che qualcuno spari, qualcun
altro muoia e molti siano costretti a fuggire.
Ipocrisia ancor più grave della propaganda è
il silenzio omertoso di coloro che tacciono sul fatto che dal 2014 gli Stati Uniti e Nato hanno riversato miliardi
in aiuti quasi interamente destinati ad armare l’Ucraina e migliaia di professionisti
della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neonazisti.
Non
credo che dall’Europa sia stata sottovalutata, la questione ucraina esplosa nel
2014: è stata volutamente indirizzata verso la trasformazione graduale del
paese in un avamposto contro la Russia, a prescindere dalla sua ammissione alla
Nato.
Di qui
la pseudo-rivoluzione arancione (2004), il sabotaggio interno ed esterno di
ogni tentativo di stabilizzazione, l’alternanza di governi corrotti, la
pseudo-rivolta di Euromaidan, il colpo di stato contro il presidente Yanukovich
(2014) fino alla elezione di Zelensky.
Quest’ultimo
è passato da un programma elettorale contro gli oligarchi, contro la corruzione
politica e la promessa di “servire il popolo” ad una politica dichiaratamente
provocatoria nei confronti della Russia.
E
questo era esattamente ciò che volevano gli Stati Uniti, e quindi la Nato, dal
1997.
L’espansione della Nato a Est, iniziata in
quell’anno dopo una serie di prove di coinvolgere nella “cooperazione militare
i paesi dell’Europa orientale (programma “Partnership for peace”) è stata una
provocazione continua per 24 anni.
Per oltre un decennio, la Russia non ha potuto
opporsi.
E la Nato, sollecitata in particolare da Gran
Bretagna, Polonia e repubbliche baltiche, ha pensato di poter chiudere il
cerchio attorno ad essa “attivando” sia Georgia sia Ucraina.
La
Russia è intervenuta militarmente in Georgia, e questo ha dato un segnale forte
agli Usa e alla Nato, che non hanno voluto intervenire.
Durante la crisi siriana del 2011, la Russia
si è schierata con il governo di Bashar Assad. E successivamente, con la guerra
all’Isis, è intervenuta militarmente, dando un contributo sostanziale alla sua
neutralizzazione.
Bashar
Assad è ancora lì.
Le
operazioni russe in Siria, ancorché concordate e coordinate sul campo con la
coalizione a guida americana, hanno disturbato i piani di chi voleva
approfittare dell’Isis e delle bande collegate per destabilizzare l’intero
Medio Oriente.
Un
altro segnale del mutato umore russo è stata l’annessione della Crimea subito
dopo il colpo di stato contro Yanukovic sostenuto dagli Stati Uniti e in
particolare dall’inviata del Dipartimento di Stato Victoria Nuland e
dall’allora vice presidente Biden.
Dal
2014 in poi, l’Ucraina – con il sostegno degli Stati Uniti e della Nato – ha
assunto una linea ancora più ostile nei confronti della Russia e iniziato ad
integrare nelle forze armate e nella polizia
i gruppi neonazisti che si erano “distinti” negli scontri di Maidan.
Gli
stessi che ora organizzano la “resistenza ucraina” e coordinano i circa 16.000
mercenari sparsi per il paese.
Per
tutto questo mi sento di dire che la Nato non ha trascurato l’Ucraina, anzi
l’ha spinta con forza in un’avventura pericolosa per entrambi e soprattutto per
noi europei.
All’inizio
dell’invasione ho cominciato a vedere i segni non di una “operazione speciale”,
come l’ha definita Putin, ma di una serie di operazioni ad obiettivi limitati,
unite dallo scopo strategico di impedire all’Ucraina di diventare il fulcro
della minaccia militare alla Russia, ma tatticamente indipendenti.
Le operazioni riguardavano la messa in
sicurezza di territori del Donbass, la fascia costiera del Mar d’Azov e del Mar
Nero fino a Odessa e, se necessario, fino al confine con la Moldavia neutrale.
L’avanzata
su Kiev doveva essere l’operazione principalmente politica di pressione per i
negoziati e l’eventuale instaurazione di un governo favorevole alla linea
russa.
Questa operazione non è vincolata né al tempo
né agli obiettivi: dipende dagli eventi. Se quelli diplomatici, politici e
operativi evolvono in maniera soddisfacente, l’operazione può essere
interrotta.
In
caso contrario, dalla marcia d’afflusso le forze possono passare allo
schieramento attorno alla città; e se ancora gli eventi sono negativi, possono
passare alla “preparazione” di fuoco poi al fuoco aereo; e poi, se e quando la
città è allo stremo, potrà iniziare la presa vera e propria della città.
Questo
tipo di operazioni con la tecnica del carciofo ha spiazzato tutti gli analisti
della domenica che si aspettavano (e forse cinicamente si auguravano) di vedere
la tempesta di fuoco alla quale ci hanno abituato gli americani in tutte le
loro guerre. Ovviamente questa incredulità ha alimentato le speculazioni
sull’effettiva potenza dell’apparato russo e sulla eroica resistenza ucraina
che avrebbe arrestato l’invasione.
L’apparato
che vediamo in televisione dice però una cosa diversa: l’operazione è ancora
intenzionalmente alla prima fase, in attesa di eventi.
In questa situazione i vantaggi vengono
soltanto dall’efficacia e credibilità della pressione. Gli svantaggi riguardano
sia le provocazioni esterne (da parte della Nato) sia il rafforzamento della
resistenza interna, che non muterebbe il risultato dell’operazione ma farebbe
molti più danni.
Non credo proprio che le armi inviate dall’Italia, e
gli stessi mercenari, potranno incidere sulle sorti del conflitto; però lo
renderanno più sanguinoso e anche di livello operativo più elevato.
In
caso di squilibrio di forze tattiche, si tende a passare a quello strategico: e
allora potranno essere impiegate armi di livello strategico come bombardieri,
missili e perfino armi nucleari tattiche; tutte cose che porterebbero ad uno
scontro diretto fra Nato e Russia.
Le
richieste russe, come in qualsiasi negoziato sono la base di una discussione.
Se non
è soddisfacente, ciascuna parte deve finirla di dire cosa vuole e cominciare a
pensare cosa può cedere.
In
genere, il più forte è quello più disponibile a cedere: perché ritiene di “concedere”
e quindi mantiene il prestigio intatto.
La parte più debole deve solo ridimensionare il
livello di ambizione.
In questo caso, ogni minima riduzione
dell’ambizione ucraina porterebbe una grande concessione: la salvezza del
paese. Il nostro paese ha decretato
unilateralmente, come se parlasse per tutti, la fine dei negoziati, fra l’altro
con un atteggiamento bullistico.
L’atteggiamento
degli altri è molto meno arrogante. E questo li rende in sintonia. Ma anche nel
bullismo non siamo fra i migliori. La Gran Bretagna e la Polonia ci battono.
La dichiarazione di “No fly zone” dei cieli
dell’Ucraina sarebbe un modo per accelerare il disastro.
Chi la
sta chiedendo a gran voce vuole il disastro e dimostra la propria incapacità di
controllare il proprio spazio aereo. Vuole un pretesto per trascinare in guerra
tutta l’Europa.
Non dobbiamo cedere a questa tentazione
perversa, soprattutto nei momenti come questi, quando un attacco aereo finisce
per colpire un padiglione di ospedale e l’emozione soffoca la razionalità.
La
narrativa occidentale cerca oggi di censurare la presenza di neonazisti nei
battaglioni incorporati alle forze ucraine? La “denazificazione” a cui si
riferisce Putin non riguarda l’Ucraina, ma il suo apparato governativo in cui
tali elementi si trovano anche in posizione di vertice.
I reportage hanno tutti ragione e comunque non
rendono l’esatto conto della presenza e dell’influenza di questi gruppi.
Sono state proprio le forze di polizia e
dell’intelligence ucraina ad opporsi all’inserimento di tali elementi nei loro
ranghi. Hanno dovuto subire, ma oggi la caccia al russo (o filorusso) potrà
mutare in “caccia al nazi”.
E visti i numeri e la frenesia degli
interessati, non mi stupirei se domani l’Ucraina cadesse dalla padella della
guerra contro la Russia nella brace di una guerra civile. Cosa dovrebbe fare il
governo italiano in questo contesto e più in generale l’Europa?
Negoziare, finirla con il pensiero unico e la
propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal
tunnel della sindrome da accerchiamento: non con le chiacchiere, ma con atti
concreti.
E
quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa
dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e
indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea a prescindere dagli
interessi altrui.
(Fabio
Mini, dichiarazioni rilasciate a “L’Antidiplomatico” nell’intervista “Guerra in
Ucraina, invio di armi e propaganda”, pubblicata il 10 marzo 2022. Il generale
Mini, già dirigente della Nato, è stato a capo di operazioni strategiche nei
Balcani).
Putin,
l’alieno e
il terrorismo
“democratico”
dell’Occidente.
Libreidee.org-
Giorgio Cattaneo- (09/3/2022)- ci dice :
Tutti
a parlare di Russia e Ucraina, naturalmente: senza mai ricordare, però, che
l’Occidente “democratico” ha sempre disatteso gli accordi con Mosca, cioè
essenzialmente la promessa di non estendere la Nato verso Est.
Basterebbe
questo, a chiudere la questione: e invece si procede con la solita nebbia di
guerra, criminalizzando Putin, proprio mentre il succitato Occidente
“democratico” – dopo due anni di follia Covid – ora provvede a massacrare i
suoi civili, in questa guerra asimmetrica, anche con lo schianto dell’economia
planetaria, già visibile a partire dall’impazzimento dei prezzi.
Tutti
esperti di Ucraina, oggi – come se a qualcuno importasse qualcosa, dei popoli
ucraini – senza vedere che l’orrendo copione dei bombardamenti non è che il
sequel dei tanti che l’hanno preceduto: come il terrorismo “islamico” (dall’11
Settembre all’Isis), il terrorismo finanziario (dalla morte civile della Grecia
al golpe bianco in Italia), il terrorismo climatico “gretino” e ovviamente il
recentissimo terrorismo sanitario.
Identici
gli obiettivi: generare panico, creare insicurezza sociale, revocare diritti e libertà, impoverire e quindi indebolire la
popolazione, ottenere obbedienza e sottomissione.
I
media nostrani oggi si esercitano nel tiro al bersaglio contro l’autocrate che
da oltre vent’anni è a capo della “democratura” russa, leader del grande paese
che – unico – in questi decenni si è regolarmente opposto, come ha potuto, alla marea dilagante del terrorismo
occidentale, sorretto in modo orwelliano da giornali e televisioni che hanno
semplicemente smesso di fare informazione.
La Russia è rimasta estranea al terrorismo
militare in Medio Oriente, scatenato dall’Occidente “democratico” in modo diretto
o attraverso manovalanza jihadista; è infine intervenuta in modo risoluto in
Siria, contro l’Isis, per salvare il regime alleato di Damasco e impedire che i
tagliagole raggiungessero rapidamente il Caucaso.
Aggredito dal neoliberismo occidentale dopo il
collasso dell’Urss, il sistema russo – conformatosi allo standard economico
globale – non ha però esposto i suoi cittadini agli spaventosi stress inflitti
alla popolazione europea e statunitense; al contrario: lo storico consenso
tributato a Putin si spiega anche con il fatto di aver risollevato l’economia
nazionale, decuplicando il reddito medio e sottraendo alla povertà milioni di
russi, dopo il disastro delle turbo-privatizzazioni occidentali risalenti
all’epoca di Eltsin.
Il
personaggio oggi dipinto come tirannico dittatore, scontatamente sanguinario
già in quanto slavo e probabilmente anche impazzito, è lo statista che – al
mondo – si è maggiormente impegnato nel fare argine contro il terrorismo
“islamico” teleguidato dalle capitali occidentali.
E’ l’uomo che – con il veto opposto dalla Russia – ha
appena impedito all’Onu di varare una risoluzione folle, che avrebbe elevato il
cambiamento climatico al rango di “minaccia per la sicurezza nazionale” degli
Stati.
Uno
snodo burocratico, l’avallo delle Nazioni Unite, che avrebbe probabilmente
accelerato l’autoritarismo tecnocratico che, in nome della tutela dell’ambiente
(ma usando il clima, come se fosse davvero l’umanità a determinarne le
variazioni), punta a imporre nuove regole, non negoziabili, a tutti gli
abitanti – non del pianeta intero, ovviamente: i fortunati siamo sempre noi,
cittadini dell’Occidente “democratico”.
La
Russia è riuscita a distinguersi e brillare, agendo cioè senza diventare nostra
complice, anche riguardo all’ultima stagione terroristica, quella sanitaria: ha
rifiutato la “dittatura” dei lockdown, non ha imposto nessun ricatto e nessun
Tso alla popolazione.
E ha offerto al mondo, a tempo di record e
gratuitamente, il primo preparato vaccinale anti-Covid.
Queste
sono le ultime, storiche mosse del regime che oggi viene presentato come una
oscura dittatura.
Un
establishment ibrido, che avrebbe voluto essere più europeo che eurasiatico,
contro il quale l’Occidente sta scatenando tutte le sue armi: lo spettro
missilistico della Nato in Est Europa, i neonazisti ucraini schierati sul
terreno e, soprattutto, la spaventosa guerra economica decretata per volere dei
poteri che nel 2020 hanno insediato alla Casa Bianca nientemeno che l’oligarca
Joe Biden, in mezzo alla fanghiglia della scandalosa frode elettorale ai danni
di Donal Trump.
Se una certa élite ha sempre mirato a
schiacciare i sudditi, mal sopportando i rari lampi di democrazia reale
(fioriti soprattutto nel Novecento, quando al capitalismo occidentale occorreva
ancora una classe media prospera e ottimista), viene da domandarsi quale sia la
ragione della devastante, vorticosa accelerazione degli ultimi due decenni.
Una
progressione letteralmente esplosa nella primavera 2020 con l’operazione
“psico-pandemica”, che ora è stata sostituita dalla guerra classica, regionale,
amplificata però dalla ferocia economica del globalismo senza frontiere.
Chi
non disdegna di inoltrarsi nella cosiddetta “esopolitica”, cioè l’ipotetica
interferenza aliena nelle faccende terrestri (niente di diverso, peraltro,
dallo scenario raffigurato dalle letterature antiche, con le “divinità”
impegnate a disputarsi territori e popoli), oggi si domanda se tutta questa
fretta – all’improvviso – non sia dovuta anche al timore di eventuali
“sbarchi”, sul nostro pianeta, che secondo alcune fonti sarebbero attesi a
partire dal 2024.
A raggiungere la Terra – questa la teoria –
sarebbero forze ostili a quelle, non terrestri, che attualmente deterrebbero il
controllo occulto delle superpotenze. Il tema è vasto e, ovviamente, più che
controverso. Semplici suggestioni? Forse non più, o comunque non del tutto, da
quando – a partire dal 2019 – lo stesso apparato militare occidentale ha
avviato una sorta di “disclosure”, ammettendo ufficialmente l’esistenza degli
Ufo.
C’è
chi si è spinto oltre: per il generale israeliano Haim Eshed, l’Occidente
farebbe parte – da almeno trent’anni – di una Federazione Galattica, dotata di
basi condivise (sulla Terra, sulla Luna, su Marte e su altri corpi del Sistema
Solare). In parallelo, sono pervenute dichiarazioni precise da parte di fonti
massoniche, che hanno riferito di accordi con alieni dalla seconda metà del
secolo scorso.
Tutto
questo può sembrare surreale, in un 2022 letteralmente sventrato
dall’esplosione della guerra in Ucraina, con il suo infame corollario di
sofferenze.
Ma non
si può fare a meno di metterle in fila, le notizie: la catena di comando che ha
provocato la Russia al punto da spingerla all’invasione è la stessa che aveva
orchestrato il terrorismo sanitario, e prima ancora il terrorismo “islamico”,
il terrorismo finanziario e il terrorismo climatico, sdoganando nel frattempo –
prima attraverso la fantascienza, poi con le ammissioni ufficiali del Pentagono
– l’esistenza del “problema” extraterrestre, che forse è davvero il grande
segreto sul quale, a breve, non si potrà più tacere.
E’ per
questo, dunque, che qualcuno – lassù – ha deciso di gettare l’umanità, in modo
sempre più rapido, in una spirale di panico che sembra destinata a non avere
fine?
Sono semplici domande, queste, che però è la stessa
cronaca recente, ormai, ad autorizzare. L’inaudita “schiavizzazione” delle
popolazioni, specie quelle residenti in aree ancora formalmente democratiche,
serve forse a ridurne il potenziale reattivo, in vista di eventi che nessun
politico attuale sarebbe in grado, domattina, di presentare ad alta voce?
Certo,
oggi nessuno potrebbe sbilanciarsi in argomentazioni di questo tenore: sarebbe
preso per matto da chiunque, tranne che dagli ufologi o dagli studiosi di
religioni antiche.
Ma, se
proprio l’Occidente “democratico” sta dando ancora una volta il peggio di sé,
mentendo innanzitutto alla sua popolazione, non si può che prendere nota delle
miserevoli condizioni in cui versa il sistema-Italia, con il suo governo
fantoccio (fellone, ma ultra-autoritario) e la sua politica ormai clinicamente
morta.
I missili e le cannonate nelle pianure ucraine
irrompono nelle case di famiglie piegate dal ricatto, tra persone rassegnate a
lavorare, viaggiare e vivere solo a patto di avere in tasca il lasciapassare
digitale.
Uno
strumento di dominio, che di sanitario non ha proprio nulla, imposto in
perfetto stile cinese e con il pretesto di una patologia curabilissima.
Malattia
per la quale, però, le terapie sono state prima negate e poi ostacolate,
umiliando la scienza e tradendo nel modo più vile il patto di lealtà che, in un
paese democratico, avrebbe dovuto vincolare i governanti ai governati.
Il
primo dovere, infatti, non dovrebbe essere quello di proteggere la popolazione?
In alcuni Stati degli Usa, in Australia e Nuova Zelanda, in Europa – ma in
Italia in particolare – è avvenuto esattamente il contrario: la popolazione è
stata esposta a grandi pericoli, è stata
fuor viata dalla disinformazione, è stata ipnotizzata e terrorizzata per due
anni.
E ora, svanita anche l’ultima parvenza di
pseudo-emergenza, viene mantenuta sotto la pressione coercitiva, forse
permanente, del lasciapassare, che poi sarebbe solo il preambolo – secondo i
piani – per l’eliminazione del contante e l’adozione esclusiva della moneta
digitale, cioè del controllo definitivo sull’economia delle famiglie.
Che
cosa sarà, dell’Italia, ora che l’intera Europa sarà travolta dal massacro
socio-economico delle sanzioni comminate alla Russia?
Il nostro è l’unico paese che, a quanto pare, non
riesce a eleggere un presidente della Repubblica diverso dal precedente.
Poi ci
sono i politici: Salvini spernacchiato in Polonia, Di Maio che dà
dell’“animale” a Putin.
E c’è
l’inqualificabile Draghi, che riesce a farsi giustamente canzonare persino
dall’orrido Zelensky.
«Per
riuscire a parlare con Draghi vedrò di spostare l’agenda della guerra», ha
twittato l’ucraino, dopo che il primo ministro italiano aveva snobbato un
appuntamento telefonico, perdendo così anche l’ultimo treno per assurgere al
ruolo di possibile mediatore (ruolo che, fino a ieri, non sarebbe stato affatto
sgradito a Putin). E invece si sono bruciati i ponti, in ossequio al padrone
americano. Ormai siamo oltre: l’Italia – il paese delle mascherine e del Green Pass
Rafforzato – ha appena inviato armamenti all’Ucraina, paese belligerante. Così,
dall’8 marzo 2022 – per la prima volta nella storia, probabilmente – la Russia
ha inserito anche noi nella lista nera dei “paesi ostili”.
Mario
Draghi pare stia quindi per firmare il più disastroso suicidio nazionale (si
spera solo economico) degli ultimi decenni.
Ma
niente paura: ci resta sempre il campionato di calcio, insieme al cabaret dei
talkshow in cui sono sempre i famosi virologi di ieri a spiegare al popolo bue
come vanno le cose, in Ucraina. Effetti collaterali: e se la guerra di Putin finisse –
anche – per cambiare il mondo, mettendo fine all’ipocrisia dei tanti terrorismi
domestici? Nessuno
può prevedere gli eventi: c’è solo da augurarsi che le armi tacciano al più
presto. Certo però che, dal radar del futuro, questa Italia sembra davvero
sparita: un paese fantasma, finito, affollato di sudditi imbrogliati, derubati
e inebetiti.
(Giorgio
Cattaneo, 9 marzo 2022).
Michael
Hudson: tre poteri lucrano
sulla guerra alla Russia (e a noi).
Libreidee.org-
Michael Hudson - (05/3/2022)- ci dice :
Armamenti,
energia, finanza.
Sono
queste tre oligarchie a controllare gli Usa, determinando la loro politica: che
oggi schiaccia l’Europa sotto il peso delle sanzioni imposte alla Russia,
provocata per anni fino all’esplosione della resa di conti con il regime
anti-russo di Kiev, imbottito di manovalanza sfacciatamente neonazista.
Lo
sostiene Michael Hudson, professore emerito di economia all’Università del
Missouri-Kansas City, nonché alfiere internazionale della Modern Money Theory. Pochissime, nel mondo anglosassone,
le voci indipendenti e non silenziate dalla “nebbia di guerra” diffusa in modo
orwelliano per criminalizzare Putin.
Tra
queste l’economista canadese Michel Chossudovsky, fondatore di “Global
Research” (preoccupato per gli sviluppi dello scontro Russia-Nato) e l’ex viceministro
di Reagan, Paul Craig Roberts, che si augura che il Cremlino riesca a
“bonificare” rapidamente l’Ucraina, strumentalizzata da Washington per servire
i peggiori interessi sulla pelle degli ucraini, dei russi e degli stessi
europei.
Quali
sono questi interessi americani che vogliono la guerra?
E’
Hudson a entrare nei dettagli. «La domanda da porsi è: cosa sta cercando di cambiare o
“risolvere” la Nuova Guerra Fredda di oggi?». Dal 1991, la forza di aggressione
è stata ininterrottamente incarnata dagli Usa, che non hanno “smontato” la Nato
(nonostante la fine del Patto di Varsavia) e hanno seminato terrore e morte in
molte aree del mondo in nome della “sicurezza nazionale”, espressione
«utilizzata per interessi speciali che non devono essere nominati».
Di fatto, «la Nato è diventata l’organismo
europeo di politica estera, fino al punto di dominare gli interessi economici
interni».
Aggiunge
Hudson: «Il recente incitamento alla Russia,
attraverso l’espansione della violenza etnica anti-russa da parte del regime
neonazista ucraino», insediato con il “golpe Maidan” del 2014, ha centrato il
bersaglio: «Forzare una resa dei conti».
Il movente, però – ragiona il professore – è
economico: tenere legati a sé i membri Nato e altri satelliti dell’area del
dollaro, «poiché questi paesi hanno visto le loro maggiori opportunità di
guadagno risiedere nell’aumento del commercio e degli investimenti con Cina e
Russia».
Per
capire esattamente quali obiettivi e interessi degli Stati Uniti sono
minacciati – prosegue Hudson – è necessario comprendere la politica
statunitense e il suo “blob”, cioè la pianificazione centrale del governo, «che
non può essere spiegata guardando alla politica apparentemente democratica»,
cioè l’alternanza tra repubblicani e democratici.
Secondo
Hudson, è più realistico considerare la politica economica ed estera degli
Stati Uniti «in termini di complesso militare-industriale, di petrolio e gas (e
minerario) e di complesso bancario e immobiliare». I deputati-chiave che siedono in
Parlamento?
«Non
rappresentano i loro Stati e distretti, quanto piuttosto gli interessi
economici e finanziari dei loro principali contributori elettorali».
Ovvero:
i tre grandi blocchi d’interesse che oggi avrebbero forzato l’Occidente verso
la tragedia cui stiamo assistendo.
Tre
entità che, secondo Hudson, «hanno acquisito il controllo del Senato e del
Congresso per inserire i propri responsabili politici nel Dipartimento di Stato
e nel Dipartimento della Difesa».
Chi
sono, questi tre soggetti?
«Il primo è il Military-Industrial Complex
(Mic): i produttori di armi come Raytheon, Boeing e Lockheed-Martin».
Per
Hudson, «la
loro base economica è la rendita monopolistica, ottenuta soprattutto dalla
vendita di armi alla Nato, agli esportatori di petrolio del Vicino Oriente e ad
altri paesi».
Attenzione:
«Le azioni
di queste società sono aumentate immediatamente dopo la notizia dell’attacco
russo, guidando un’impennata del mercato azionario», sapendo che il Pentagono
«fornirà un ombrello di “sicurezza nazionale” garantito per i profitti del
monopolio per le industrie belliche». Il cartello delle armi, ricorda Hudson, è
tradizionalmente rappresentato – alle Camere – da politici di Washington e
della California, oltre agli Stati del Sud.
In
questi giorni, si brinda: l’escalation militare in corso «promette un aumento
vertiginoso delle vendite di armi alla Nato e ad altri alleati degli Usa».
Esempio: «La Germania ha rapidamente accettato
di aumentare la spesa per le armi a oltre il 2% del Pil».
Il
secondo grande blocco oligarchico, prosegue l’economista, è il settore dell’estrazione
di petrolio e gas, cui si aggiunge l’estrazione mineraria (Ogam).
«Come il settore bancario e immobiliare, che cerca di massimizzare la
rendita economica per acquistare alloggi e altri beni, l’obiettivo del settore Ogam è massimizzare il prezzo della sua
energia e delle materie prime».
Non a
caso, «il monopolio del mercato petrolifero dell’area del dollaro e
l’isolamento dal petrolio e dal gas russi è stata una delle principali priorità
degli Stati Uniti da oltre un anno, poiché l’oleodotto Nord Stream 2 minacciava
di collegare più strettamente l’economia dell’Europa occidentale e quella russa».
Chi
sono i principali lobbysti dell’Ogam? Soprattutto i senatori del Texas, spiega
Hudson.
Sicché,
«l’amministrazione Biden ha sostenuto l’espansione delle perforazioni
offshore», ma anche «la rinascita del fracking statunitense».
Fuori
dai confini, «l’estensione della politica estera mira a impedire ai paesi
stranieri di competere sui mercati mondiali, dove siano più convenienti dei
fornitori statunitensi».
Ergo:
«L’isolamento della Russia (e dell’Iran) dai mercati occidentali ridurrà
l’offerta di petrolio e gas, facendo aumentare di conseguenza i prezzi e i
profitti aziendali».
Il
terzo grande gruppo oligarchico, continua Hudson, è il settore simbiotico “Finance,
Insurance and Real Estate” (Fire).
Di
fatto, «è
il moderno successore del capitalismo finanziario della vecchia aristocrazia
fondiaria post-feudale europea, che vive di rendite fondiarie».
Cifre
enormi: «Circa
l’80% dei prestiti bancari statunitensi e britannici sono al settore
immobiliare», che agisce «gonfiando i prezzi dei terreni per creare plusvalenze, esenti dalle
tasse». Questo blocco bancario e immobiliare
incentrato su Wall Street, osserva Hudson, è ancora più ampiamente basato sul
supporto politico dei parlamentari lobbysti.
Chuck
Schumer, senatore di Wall Street ora a capo del Senato, è stato «sostenuto a
lungo da Joe Biden», a sua volta protettore storico «dell’industria delle carte
di credito».
A
livello nazionale, «l’obiettivo di questo settore è massimizzare la rendita
fondiaria e le plusvalenze derivanti dall’aumento della rendita fondiaria».
A livello internazionale, invece, l’obiettivo del settore “Fire” è quello di «privatizzare le economie straniere
(soprattutto per assicurarsi il privilegio della creazione di credito nelle
mani degli Stati Uniti)».
Si
mira quindi a «trasformare le infrastrutture governative e i servizi di
pubblica utilità in monopoli in cerca di rendita per fornire servizi di base
(come assistenza sanitaria, istruzione, trasporti, comunicazioni e informatica)
a prezzi massimi anziché a prezzi agevolati».
E Wall Street, ovviamente, «è sempre stata strettamente fusa con
l’industria petrolifera e del gas (vale a dire: i conglomerati bancari
Citigroup e Chase Manhattan dominati dai Rockefeller)». Ecco quindi spiegato
come il Fire finanziario-immobiliare, il Mic militare e l’Ogam energetico «sono
i tre settori “rentier” che dominano l’odierno capitalismo finanziario
postindustriale».
Le loro fortune reciproche «sono aumentate
vertiginosamente».
E le
mosse per escludere la Russia dal sistema finanziario occidentale, insieme agli
effetti negativi dell’isolamento delle economie europee dall’energia russa,
promettono di stimolare un afflusso di titoli finanziari dollarizzati.
«Questo
è il motivo per cui né l’industria né l’agricoltura svolgono oggi un ruolo
dominante, nella politica estera degli Stati Uniti».
La
convergenza degli obiettivi politici dei tre grandi “rentier” «travolge gli
interessi del lavoro e persino quelli del capitale industriale».
Come
ha spiegato lo stesso Biden, l’attuale escalation militare orchestrata dagli
Stati Uniti (“Provocare l’Orso”) non riguarda proprio l’Ucraina.
«Biden
ha promesso dall’inizio che le truppe statunitensi non sarebbero state
coinvolte, ma ha chiesto per oltre un anno che la Germania impedisse al
gasdotto Nord Stream 2 di rifornire la sua industria e le sue abitazioni con
gas a basso prezzo», in modo che Berlino «si rivolgesse ai fornitori
statunitensi a prezzi molto più alti».
E
così, dopo un anno di pressioni a vari livelli sui politici tedeschi, la
Germania non ha messo in funzione il super-gasdotto.
Uno
degli obiettivi principali dell’odierna Nuova Guerra Fredda – sottolinea Hudson
– è quello di monopolizzare il mercato del gas: già sotto Trump, la Merkel era
stata costretta a promettere di spendere 1 miliardo di dollari per costruire
nuove strutture portuali per le navi-cisterna statunitensi.
Poi,
l’avvicendamento alla Casa Bianca e il ritiro della Cancelliera hanno congelato
l’investimento portuale, lasciando la Germania senza alternative al gas russo.
Ed ecco dunque la stretta di oggi: obiettivo, «l’impennata dei prezzi
del petrolio e del gas, soprattutto a scapito della Germania».
Oltre
a creare profitti e guadagni sul mercato azionario per le compagnie petrolifere
statunitensi – rileva Hudson – l’aumento dei prezzi dell’energia sottrarrà gran
parte del vigore all’economia tedesca.
Certo,
il rincaro di benzina, riscaldamento e altri servizi danneggerà tutti, anche i
cittadini statunitensi, riducendo il loro tenore di vita.
«Ciò potrebbe spremere i proprietari di case e
gli investitori emarginati, portando a un’ulteriore concentrazione della
proprietà», accelerando le acquisizioni a danno di «proprietari immobiliari in
difficoltà, in altri paesi che devono far fronte all’aumento dei costi del
riscaldamento e dell’energia».
Aumenteranno
anche i prezzi dei generi alimentari, guidati dal grano: Russia e Ucraina
rappresentano il 25% delle esportazioni mondiali, nei cereali. «Ciò comprimerà
molti paesi del Vicino Oriente e del Sud del mondo con deficit alimentari,
peggiorando la loro bilancia dei pagamenti e minacciando l’insolvenza del
debito estero».
E non
è tutto: le esportazioni russe di materie prime potrebbero essere bloccate
dalla Russia in risposta alle sanzioni e all’esclusione dallo Swift.
Questo
«minaccia di causare interruzioni nelle catene di approvvigionamento di
materiali chiave, tra cui cobalto, palladio, nichel e alluminio».
Se poi
la Cina decidesse di considerarsi la prossima nazione minacciata e si unisse
alla Russia in una protesta comune contro la guerra commerciale e finanziaria
degli Stati Uniti, le economie occidentali subirebbero un grave shock.
Il sogno a lungo termine dei fautori americani
della Nuova Guerra Fredda, riassume Hudson, «è quello di rompere la Russia, o
almeno di ripristinare la sua cleptocrazia manageriale di Eltsin», assistita
dagli “Harvard Boys”, «con gli oligarchi che cercano di incassare le loro
privatizzazioni nei mercati azionari occidentali».
Il cartello Ogam «sogna ancora di acquistare il
controllo di maggioranza di Yukos e Gazprom».
Quanto
a Wall Street, «vorrebbe ricreare un boom del mercato azionario russo». E gli
investitori del Mic (armamenti) vorrebbero «anticipare felicemente la
prospettiva di vendere più armi, per contribuire a realizzare tutto questo».
Sul
fronte opposto, invece, «l’obiettivo a lungo termine della Russia è di strappare
l’Europa dal dominio della Nato e degli Stati Uniti e, nel frattempo, creare con la
Cina un nuovo ordine mondiale multipolare centrato su un’Eurasia economicamente
integrata».
Dato che la Russia non invaderà mai l’Europa,
riflette Hudson, gli europei finiranno per chiedersi perché mai pagare cifre
esorbitanti per l’armamento Usa, e perché mai strapagare l’energia fornita da
Washington, oltre a «pagare di più per il grano e le materie prime prodotte
dalla Russia», perdendo anche la possibilità di fare profitti con l’export
verso la Russia e, domani, forse, anche verso la Cina.
Ma le complicazioni non finiscono qui: «La confisca da parte degli Stati
Uniti delle riserve monetarie russe, a seguito del recente furto delle riserve
dell’Afghanistan (e del sequestro dell’Inghilterra delle scorte auree
venezuelane ivi detenute) minaccia l’adesione di ogni paese al Dollar Standard,
e quindi il ruolo del dollaro come veicolo per il risparmio in valuta estera da
parte delle banche centrali del mondo.
Ciò
accelererà il processo di de-dollarizzazione internazionale già avviato da
Russia e Cina, facendo affidamento sulle reciproche partecipazioni delle valute
dell’altra».
A
lungo termine, conclude l’economista, è probabile che la Russia si unisca alla
Cina nel formare un’alternativa al Fmi e alla Banca mondiale, tuttora dominati
dagli Stati Uniti.
«L’annuncio della Russia di voler arrestare
i nazisti ucraini e tenere un processo per crimini di guerra sembra implicare
che un’alternativa alla corte dell’Aia sarà istituita dopo la vittoria militare
della Russia in Ucraina.
Solo
un nuovo tribunale internazionale – aggiunge il professor Hudson – potrebbe
processare i criminali di guerra che vanno dalla leadership neonazista ucraina
fino ai funzionari statunitensi responsabili di crimini contro l’umanità come
definiti dalle leggi di Norimberga».
Hudson
si aspetta che Mosca si ritiri a breve, dopo aver raggiunto gli obiettivi:
proteggere i russofoni e allontanare da Kiev la minaccia diretta alla propria
sicurezza.
Infine,
emerge l’autogol del “blob americano”: «La più enorme conseguenza
involontaria della politica estera statunitense è stata quella di portare
Russia e Cina insieme, insieme a Iran, Asia centrale e altri paesi, lungo la Belt
and Road Initiative».
Se la
Russia sognava di «creare un nuovo ordine mondiale», finalmente in armonia con
l’Occidente, «è stato l’avventurismo statunitense a portare il mondo in un
ordine completamente nuovo».
Un
assetto «che sembra essere dominato dalla Cina, come vincitore predefinito, ora
che l’economia europea è essenzialmente dilaniata e che l’America è rimasta con
ciò che ha preso dalla Russia e dall’Afghanistan, ma senza la possibilità di
ottenere un sostegno futuro».
Sperando
che, ovviamente, tra Putin e Biden esista un accordo, sotto banco, per non far
degenerare oltre la situazione, evitando cioè lo scontro diretto.
Tutti
sanno che, in quel caso, non ci sarebbero vincitori.
Discorsi
che sembrano folli, nel 2022: eppure, Usa e Russia sono entrate in “allerta
atomica”.
E
paesi come l’Italia si accingono a varare aiuti militari al regime di Kiev. Lo schema è tragicamente evidente: dipingere la Russia
come aggressore, demonizzandola, così come graziosamente richiesto dai tre
grandi cartelli che, secondo Hudson, avrebbero pianificato l’intero disastro: armamenti, energia e finanza.
La
Russia divorzia
dall’Occidente:
ora il
mondo cambierà.
Libreidee.org-Feder
Lukyanov-(03/3/2022)- ci dice:
L’intervento
militare russo in Ucraina ha segnato la fine di un’epoca nello stato degli
affari globali dopo che il presidente Vladimir Putin ha lanciato l’azione la
scorsa settimana. Il suo impatto si farà sentire negli anni a venire, ma Mosca
si è posizionata per “diventare un agente di cambiamento cardinale per il mondo
intero”.
L’operazione
delle forze armate russe in Ucraina segna la fine di un’era. Ha avuto inizio
con la caduta dell’Unione Sovietica e la sua dissoluzione nel 1991, quando una
struttura bipolare abbastanza stabile è stata ribaltata da quello che alla fine
è diventato noto come “Ordine mondiale liberal (Dem Usa)”.
Ciò ha
aperto la strada agli Stati Uniti e ai loro alleati per svolgere un ruolo
dominante nella politica internazionale incentrata sull’ideologia
universalista.
La
crisi si è manifestata molto tempo fa, anche se non ci sono state resistenze
significative da parte delle grandi potenze che sono rimaste insoddisfatte
della loro posizione nel nuovo campo di gioco politico.
In
effetti, per un periodo piuttosto lungo (almeno un decennio e mezzo), non c’era
stata praticamente alcuna opposizione.
I
paesi non occidentali, in particolare Cina e Russia, hanno compiuto sforzi per
integrarsi nella gerarchia.
Pechino
è riuscita non solo a farlo, ma ha anche sfruttato al meglio la situazione per
prendere piede come giocatore dominante. Mosca, tuttavia, ne è uscita molto
peggio e ha impiegato più tempo per adattarsi a questo nuovo ordine mondiale e
consolidare un posto rispettabile all’interno delle sue fila.
Il
sistema si è rivelato allo stesso tempo rigido e traballante poiché escludeva
concettualmente qualsiasi equilibrio di potere. Ancora più importante,
tuttavia, non ha consentito un livello sufficiente di diversità culturale e
politica, che è intrinsecamente essenziale per il funzionamento sostenibile del
mondo.
Una
visione del mondo uniforme che escludeva tutte le altre è stata imposta
utilizzando vari mezzi, compresi gli atteggiamenti nei confronti dell’attività
militare.
L’operazione
russa è un’immagine speculare di ciò che gli Stati Uniti ei loro alleati hanno
fatto più di una volta negli ultimi decenni in diverse parti del mondo. Secondo la leggenda, lo zar Pietro il
Grande brindava ai suoi “maestri svedesi” dopo la battaglia di Poltava nel
1709. Ora, l’attuale leadership russa può anche dire di aver imparato molto
dall’Occidente. Nelle azioni della Russia in Ucraina, è facile individuare gli
elementi – dall’esercito all’informazione – che erano presenti in America e
nelle campagne della Nato contro la Jugoslavia, l’Iraq e la Libia. La tensione
è stata a lungo in ebollizione e l’Ucraina è ora diventata la prima linea
decisiva.
Questa
non è una battaglia ideologica come quella a cui si è assistito nella seconda
metà del Novecento.
L’egemonia mondiale è attualmente sfidata a
favore di un modello molto più distribuito.
Il
vecchio concetto di “sfere di influenza” della Guerra Fredda non è più
applicabile perché il mondo è diventato molto più trasparente e interconnesso,
rendendo possibile l’isolamento solo in misura limitata.
Almeno,
questo è quello che abbiamo pensato – fino ad ora.
Come spesso è accaduto in passato, la lotta attuale si sta svolgendo per
un territorio strategicamente importante. Il vecchio adagio “la storia si
ripete” è evidente quando si passa da un media all’altro. Due diversi approcci
si sono scontrati.
Da un
lato, c’è l’esercizio
dell’hard power classico, che è guidato da principi semplici, rozzi, ma chiaramente
comprensibili: sangue e terra. Dall’altro, dall’altro, un metodo moderno di propagazione
degli interessi e dell’influenza, realizzato attraverso un insieme di strumenti
ideologici, comunicativi ed economici, efficaci e, allo stesso tempo,
malleabili, comunemente chiamati “valori”.
Dalla Guerra Fredda, il più moderno di questi approcci
è stato quasi sempre il metodo di riferimento. Chiamiamola con il suo nome alla
moda, ma impreciso, “guerra ibrida”. Per la maggior parte, tuttavia, questo non ha mai incontrato
una seria resistenza, per non parlare di uno scontro armato diretto. L’Ucraina 2022 è il test decisivo che
dimostrerà quale di questi approcci regnerà vittorioso. In questo senso, hanno
ragione coloro che sospettano che le conseguenze potrebbero essere molto più
profonde di quanto pensassero.
La
dirigenza russa, che ha deciso misure estremamente drastiche, probabilmente ne
ha compreso le conseguenze, o addirittura vi ha consapevolmente aspirato. La
pagina della cooperazione con l’Occidente è stata voltata. Ciò non significa
che l’isolazionismo diventerà la norma, ma segna la fine di un importante
capitolo storico delle relazioni politiche.
La
nuova Guerra Fredda non finirà presto.
Dopo
qualche tempo, gli effetti che l’attuale operazione militare ha causato molto
probabilmente cominceranno a placarsi, e alcune forme di interazione
riprenderanno, ma la linea è inevitabilmente tracciata.
Anche
in uno scenario favorevole, passeranno molti anni prima che le sanzioni vengano
revocate e che i legami vengano ripristinati in modo graduale e selettivo. La ristrutturazione delle priorità
economiche richiederà un approccio diverso, che stimolerà lo sviluppo in alcuni
modi e lo rallenterà in altri.
La
parte più attiva della società russa dovrà rendersi conto che il suo vecchio
modo di vivere è scomparso. “Fort Russia” ha deciso di mettere alla prova la sua forza e,
allo stesso tempo, è diventato un agente di cambiamento cardinale per il mondo
intero.
(Fëdor
Lukyanov, “La fine di un’era: la pagina della cooperazione con l’Occidente è
stata voltata”, da “Russia Today” del 1° marzo 2022. Caporedattore di “Russia
in Global Affairs”, Lukyanov è presidente del Council on Foreign and Defence
Policy e direttore della ricerca del Valdai International Discussion Club).
l
resto del mondo sta con
la
Russia: la pagheremo cara.
Libreidee.org-
Marco Pata- (04/3/2022)- ci dice :
Secondo
me, i russi si sono resi conto del fatto che gli occidentali – guerra o non guerra
– avrebbero comunque imposto sanzioni molto pesanti. E così, hanno deciso di
togliere anche l’ultimo paletto che sorreggeva la narrazione dell’Occidente,
ora chiamato da Putin “l’impero della menzogna”.
L’isolamento della Russia, da parte nostra, avrà
ripercussioni internazionali gravissime. Noi adesso siamo chiusi nel nostro
mondo e guardiamo solo a quello che succede qui. Il resto del mondo, invece, è
alla finestra: sta vedendo che c’è una nazione che ha deciso di dire “no”,
ponendosi come un ostacolo. La Russia è diventata un Kathécon, nei confronti
del nulla della cultura occidentale che sta avanzando.
E
questo baluardo potrebbe essere di esempio per il resto del mondo. I presidenti
del Brasile e dell’Argentina, che sono appena stati a Mosca, hanno detto di non
avere nessuna intenzione di imporre sanzioni alla Russia (così anche il
presidente del Messico, ndr).
Paesi
africani – come la Repubblica Centrafricana – hanno immediatamente riconosciuto
le repubbliche del Donbass.
Il
Mali ha cacciato l’ambasciatore francese e ha detto alle truppe di Parigi che
devono sloggiare, il prima possibile. Le reazioni dello stesso Oriente si
diversificano in vari modi dalle posizioni occidentali. Il Pakistan giudica
sostanzialmente corretta l’azione russa. L’India, idem con patate. Quindi: il
resto del mondo comincia a domandarsi: vuoi vedere che, forse, è possibile
ribellarsi al dominio anglosassone?
Secondo
me, le ripercussioni future saranno gravissime per noi. Faccio un esempio: se
una azienda indiana facesse un appalto e trovasse, a parità di punteggio, una
ditta francese e una compagnia malese, credo che preferirebbe lavorare con
quella malese, perché sa che a quella francese, un giorno – magari dopo una
telefonata da Washington – potrebbe essere chiesto di applicare sanzioni contro
il committente e quindi non portare a termine il lavoro.
L’Europa,
soprattutto, rischia di rimanere isolata, rispetto al resto del mondo. Pian
piano, nei prossimi anni, gli altri paesi potrebbero iniziare a rifiutarsi di
lavorare con noi, se continuiamo con questa isteria. Questo, a mio parere, sarà
un problema grave, da affrontare in futuro. Del resto, la manovra in atto in
Ucraina – manovra di origine statunitense: tagliare i ponti con la Russia – è
chiaramente mirata a colpire proprio l’Europa.
Il
fatto di continuare a sostenere questo regime ucraino, addirittura fornendogli
armi e favorendo il reclutamento di mercenari, potrebbe essere considerato come
un atto di guerra vero e proprio, capace di causare incidenti molto gravi: e
ora vedremo quali contromisure la Russia deciderà di intraprendere, per
contrastare queste nostre azioni.
Certamente,
il piano americano era quello di interrompere totalmente i rapporti economici
tra la Russia e l’Europa, quindi non solo la fornitura del gas, e di
sostituirsi come fornitore di energia e di altri beni e materie prime, nei
confronti degli europei.
Questo,
a mio avviso, in Europa causerà una crisi terribile: già dobbiamo ancora
percepire il contraccolpo della crisi post-Covid; figuriamoci se ora si
aggiunge anche una terribile crisi energetica, oltre a una crisi delle materie
prime, che infatti sta arrivando.
Pensiamo
anche solo al grano, per esempio: la Russia è il primo esportatore di grano,
nel mondo. Noi avremo l’impossibilità di ricevere grano russo, mentre loro lo
venderanno altrove, senza problemi (tutto l’Oriente ne ha bisogno). Chi avrà
problemi di approvvigionamento di materie prime saremo noi.
C’è anche da scontare il problema dei
trasporti, della logistica: l’aumento dei costi, specie delle merci in partenza
dalla Cina, è enorme.
Quindi
l’Occidente, progressivamente isolato dal resto del mondo, secondo me va verso
un periodo molto buio. Se gli americani avevano una posizione preconcetta, nei
confronti della Russia, gli europei hanno dimostrato di scontare un grande
difetto: non hanno capito che la Russia è il diaframma tra l’Oriente e
l’Occidente.
Quindi,
diventerà il nuovo punto di bilanciamento della politica e dell’economia
mondiale. E dunque, diventando la Russia uno dei prossimi centri del mondo, se
noi ci auto-escludiamo dall’accesso a questo mercato (che apre le porte ad
altri mercati), questo potrebbe avere conseguenze gravissime, per la nostra
economia.
(Marco
Pata, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti di “Border Nights” nella
diretta “Russia: quello che devi sapere”, in streaming su YouTube dal 1° marzo
2022. Pata è un avvocato d’affari con vasta esperienza negli scambi
imprenditoriali tra Europa e Russia).
Covid,
Crisanti: "Abolire Green pass
super
e normale, non hanno più senso"
msn.com-
Signo-Day -(11-3-2022)-ci dice :
Io,
dal 1° aprile, abolirei del tutto sia il super che il Green pass". Lo ha
detto il virologo Andrea Crisanti intervenuto a Un giorno da pecora su Rai Radio
1. "Con tutti questi vaccinati non ha più senso mantenerlo, anche perché
l'Italia non è che abbia fatto molto meglio di altri Paesi che non l'avevano
adottato”, ha chiarito il direttore del Dipartimento di medicina molecolare
dell'università di Padova.
"Tutto
finirà quando le persone tra i 12 e i 60 anni si saranno ripetutamente
immunizzate" contro Covid-19, "o con vaccinazioni o con infezioni, e
via via che invecchiano mantengono il livello di protezione. Cosa che succederà
tra qualche anno, non subito, diciamo tra 2 o 3 anni”, ha proseguito l’esperto.
Per
Crisanti le uniche persone da tutelare sono i fragili che “non riescono a
sviluppare una risposta immunitaria protettiva". Il resto delle persone
che sono immunizzate, o con il vaccino o avendo contratto il virus, “se si
contagiano o sono asintomatiche o hanno una malattia molto leggera".
E sul
tema dei profughi ucraini che potrebbero portare a una crescita dei contagi, il
virologo è sicuro che non ci siano rischi: "Nel nostro Paese abbiamo circa
60mila casi di Covid al giorno. Supponiamo di ospitare 50mila rifugiati ucraini
e che il 10% sia infetto: sarebbero 5mila e non avrebbero nessun impatto sulla
nostra situazione. Non bisogna avere paura di questa possibilità, possiamo
ospitare queste persone senza rischi".
Solo
qualche giorno fa era stato Matteo Bassetti, direttore del Reparto Malattie
Infettive del San Martino di Genova, a lanciare l’allarme di un possibile
scoppio di nuovi focolai del virus con l’arrivo di profughi dall’Ucraina. "Attenzione, perché dall'Ucraina
potrebbe tornare un fuoco di ritorno del Covid, con selezione magari di nuove
varianti", aveva detto l’infettivologo.
"Oltre
ad aiutare in maniera umanitaria le persone che arrivano dall'Ucraina,
bisognerebbe aiutarli anche dal punto di vista sanitario, perché due terzi
della popolazione non è vaccinata", aveva infatti osservato Bassetti.
“Io
sono un autarchico”. Ora tutti sovranisti,
ma sempre col permesso della UE.
Visionetv.it-
Giulia Burgazzi-(11 Marzo 2022)- ci dice :
Una
conversione così repentina non si vedeva dai tempi in cui San Paolo percorreva
la via di Damasco. Dall’essere globalisti e neoliberisti allo scoprirsi
sovranisti e autarchici, in Italia e nell’UE c’è stato un amen. E quell’amen si
chiama guerra in Ucraina. Disgrazia vuole (ed è una grande disgrazia) che l’UE
impedisca all’Italia il passaggio successivo. Il passaggio cioè alla sovranità
nazionale. Risultato: ci tocca chiedere a Bruxelles il permesso perfino per
piantare più grano.
Anche
a prescindere dalla necessità della sovranità nazionale, inoltre, il passaggio
dal liberismo (Dem Usa) al sovranismo economico andava preparato col tempo e
per tempo, come ha fatto la Russia.
Così
come è stato effettuato, è un bagno di sangue, dove il sangue è quello versato
dai poveri-cristi. Coloro che durante trenta e più anni di liberismo (Dem Usa)
e globalismo si sono comportati come
squali mangiando i pesci più piccoli, invece, sono ingrassati abbastanza per
cavarsela anche ora.
Fino
all’altro ieri l’Unione Europea, e l’Italia a rimorchio, pontificavano che non
valeva la pena di produrre. Il mercato, l’unico grande mercato globale plasmato dal
liberismo, ci avrebbe inondato di merci a basso prezzo: ad un prezzo più basso
che se le avessimo prodotte noi. Bastava diversificare i canali di
approvvigionamento. Bastava aspettare che qualcuno fosse disposto a fare
un’offerta per noi più vantaggiosa: non importa se a spese dell’ambiente e
della dignità umana.
Adesso
invece UE e Italia hanno scoperto all’improvviso una cosa che si chiama
sovranità. Quel fenomeno per cui, incredibile presa d’atto!, se non sai
provvedere ai tuoi bisogni sei in balìa di chi può soddisfarli.
Oggettivamente,
il gas russo è (sarebbe) quello più a buon mercato. Anche il grano russo non
era male come prezzo. Dato che l’ordine di scuderia era: liberismo!, l’Italia e l’UE hanno importato a
piene mani. Poi un pizzino da Washington ha messo in chiaro che bisognava
punire la Russia a qualsiasi costo. Roma e Bruxelles hanno detto signorsì.
Così,
per danneggiare la Russia attraverso le sanzioni, il prezzo dell’energia è
diventato fuori controllo, con tutte le conseguenti ricadute economiche e
sociali.
Ma se
l’Italia ha poco o niente idrocarburi (sarebbero necessari molti anni prima di
poter fare affidamento sulle rinnovabili), almeno sarebbe in grado di rimediare
all’altro problema: quello di non poter più importare il grano per fare il pane.
Solo
che qui c’è un ostacolo. Prima di piantare più grano, l’Italia deve chiedere il
permesso all’UE. I suoi trattati vietano di mettere a coltura una maggiore
estensione di terreno. Finché esisterà l’UE, nessun sovranismo economico potrà
comportare una qualsiasi sovranità nazionale.
La
situazione drammatica in cui ci troviamo oggi è l’effetto di scelte, pensate e
portate avanti con feroce coerenza (da Klaus Schwab), per globalizzare l’economia,
cancellare i diritti dei lavoratori, abbassare i salari e consentire alle
oligarchie economiche di accumulare guadagni e privilegi inauditi.
Possiamo
produrre grano, mais, beni alimentari, vestiario e quant’altro in misura molto
maggiore di quanto facciamo. Tuttavia, grazie all’UE, abbiamo “scelto” di non
farlo per importare dall’estero in base ai dogmi del neoliberismo.
Il
risultato è stato la scomparsa della classe media e il progressivo
impoverimento della stragrande maggioranza dei cittadini dei Paesi occidentali.
Ora questa scelta di dipendenza dall’estero ci si ritorce contro, mostrando
quanto il trionfo del capitalismo liberal(Dem Usa) in tutto il pianeta e la
fine della storia fossero un’illusione. Si è infatti sciolta come neve al sole.
(GIULIA
BURGAZZI).
Si
fermano i camionisti, e Comuni non
sanno
come pagare il gasolio dei bus.
Visionetv.it-
Giuliana Burgazzi- (11 Marzo 2022)- ci dice :
I
camionisti si fermano a tempo indeterminato mentre i Comuni non sanno più come
pagare il gasolio del trasporto locale, gli automezzi della raccolta rifiuti,
le bollette: illuminazione pubblica compresa.
Stavolta
quella dei camionisti non è una protesta: non ci saranno i blocchi stradali
delle scorse settimane. A partire da lunedì, gli autocarri rimarranno nei
depositi “per causa di forza maggiore”, ovvero per il rincaro del carburante.
Continuare a lavorare, dicono in sostanza, significa lavorare in perdita. Sugli
autocarri viaggia la gran parte delle merci, comprese quelle che riforniscono
le fabbriche e i supermercati.
Gli
autocarri fermi si sommano agli stop di varie attività produttive a causa dei
folli rincari innescati dalle sanzioni alla Russia. Ma la Russia si è preparata
per anni alla rottura dei rapporti commerciali con l’Occidente. L’Italia (e l’UE) no. Lo stop dei
camionisti è una delle prime conseguenze visibili. Altre conseguenze visibili
sono alla penuria di merci quali ad esempio i mangimi zootecnici.(E per questo dobbiamo ringraziare il “sacerdote”
Klaus Schwab. Ndr ).
Il
fatto che il Governo voglia mettere a punto un piano “per non far mancare il
pane agli italiani” la dice lunga sulle prospettive. Il piano mira in sostanza
ad aumentare le superfici coltivate a cereali, ma il mais (sempre che si
trovino gli indispensabili fertilizzanti) non sarà maturo prima dell’autunno
inoltrato mentre il maggior raccolto di grano si farà attendere fino all’estate
2023.
Comunque
per ora i beni di consumo non mancano, anche se probabilmente la musica
cambierà già nei prossimi giorni con il fermo degli autotrasportatori. Mancano invece i soldi per far fronte
ai rincari di carburante ed energia. Non vale solo per le famiglie ma anche per
i Comuni e per i servizi che essi erogano.
In
assenza di stime globali, anche i dati frammentari già disponibili danno l’idea
della situazione. La sola Napoli, se vuole continuare a far funzionare il
trasporto locale, deve trovare 20 milioni. In Veneto il rincaro del carburante
mette a rischio perfino gli scuolabus. E siccome hanno bisogno di carburante
anche i camion della raccolta rifiuti, Roma medita di ridurre il servizio
(peccato! Funzionava così bene…), oltre che di fermare la metropolitana alle
20.
Altro
esempio: le bollette dell’azienda ospedaliera Careggi a Firenze. Salvo
ulteriori rincari, le proiezioni indicano per fine anno una maggior spesa di
oltre 25 milioni per l’elettricità e il riscaldamento. Al Comune di Pesaro,
previste maggiori spese per la bolletta della luce (illuminazione stradale
compresa) pari a 3,5 milioni.Delle due l’una: o tagliare i servizi, o aumentare le tasse.
In ogni caso gli italiani non potranno che rimetterci. A Pisa la piscina è già
chiusa. (GIULIA BURGAZZI ).
“Se
rimarrete al freddo e al buio è colpa di Putin”.
Ma
perché parlano di blackout da due anni?
Visionetv.it-
Martina Giuntoli -(11 Marzo 2022 )- ci dice :
Da
quando la guerra in Ucraina ha catturato la scena internazionale la questione
energetica è diventata un must talk, ogni giorno dichiarazioni come proiettili
si incrociano sulle teste e nei portafogli degli italiani con precisione
incredibile. “L’orso bruno vi farà rimanere tutti al freddo e al gelo”,
dichiarano in coro i leader dell’Europa Atlantista, mentre i cittadini si interrogano
seriamente se da domani si potranno sedere in auto e accendere il quadro,
oppure quante volte ancora potranno accendere il riscaldamento in casa, o se
dovranno fare a turno per utilizzare gli elettrodomestici.
Ma il
tutto non ha avuto inizio hic et nunc. La storia è andata piuttosto
diversamente da come la vogliono raccontare.
“Rimarrete
tutti al freddo e al buio“, ci avvisava l’Unione Europea, povera Cassandra
inascoltata del mondo globalista. Hanno
cominciato con questo mantra due anni fa, quando di problemi energetici non se ne ravvisava
nemmeno il sentore. In tutta
onestà, a inizio psico-pandemia si
facevano file chilometriche per accaparrarsi la scorta di carta igienica, non per comprare plaids in stile scozzese da
indossare sotto le coperte o carbonella per un falò di fortuna.
E
proprio come accadde per la profezia sulla pandemia di Bill Gates, che anni
prima dell’arrivo del Covid si presentò in un Ted Talk con la sfera di
cristallo e un bel bidone rosso, nessuno infatti comprendeva all’epoca di cosa
si stesse parlando esattamente.
Ecco
ora invece, anno domini 2022, abbiamo
capito che ogni volta che una crisi è annunciata, la crisi si avvererà, perché
a costoro piace vincere facile: scommettono solo quando sanno di vincere.
Due
anni fa, all’indomani del primo pesantissimo lockdown quel che avevamo davanti agli occhi era
esattamente l’opposto, problemi di stoccaggio del petrolio per la domanda in
forte crollo, il prezzo della benzina a minimi storici, letteralmente nulla che
facesse presagire quel che abbiamo sentito o visto poi.
Eppure
in un regolamento approvato dalla Unione Europea del 2019, già si diceva che
gli Stati Membri si sarebbero dovuti adoperare per individuare scenari di crisi
energetica globale per valutare la loro preparazione ad affrontare l’emergenza
conseguente.
Un po’ come quando si svolse Event 201, nell’ottobre 2019, qualche mese prima dell’avvento del Sars Cov
2. Coincidenze. Strane coincidenze.
A fine
2020, dopo quasi quasi un anno di vita “on the edge“, si cominciò con i
blackout.
Non ci
venne detto di prepararsi nel caso
fossero avvenuti, ma per quando sarebbero avvenuti. Nel gennaio del 2021 ad esempio si è
rischiato il blackout in tutta Europa oltre ad un’interruzione di energia anche a livello industriale. “Un problema in
Croazia”, si disse, “basta per tagliar fuori un intero continente.” E ancora “incidenti come questi saranno sempre più
frequenti e (…) potranno avvenire anche in paesi con elevati standard di sicurezza della
rete.(…)”, sentenziò con caduta di scure un monolitico Stefen Zach, della
compagnia austriaca EVN AG.
E poi
miracolosamente, ed arriviamo in tempi più recenti, esce dal cappello il caro bollette. Ma siamo ancora lontani dal conflitto, siamo ancora
nel 2021. Eppure Draghi sa in anteprima che l’energia costerà molto di più, sa
che i conti di luce e gas andranno alle stelle, e che questo causerà problemi
agli italiani.
“Avete
lavorato molto in smart working, anche quello incide”, quella la scusa del
momento. Una tra le tante.
Ci
siamo tutti chiesti, all’epoca, come mai in piena pandemia i politici europei
si fossero messi a pronosticare disastri energetici. Non riuscivamo a darci una
risposta.
Ora
una risposta c’è: forse sapevano che sarebbe scoppiata una guerra, e che avrebbe
coinvolto i nostri fornitori di gas. D’altronde, sembra che la Nato si
preparasse da parecchio tempo ad attaccare la Russia. A noi invece nessuno ha
detto niente: mascherine, lockdown, vaccini, blackout… e zitti.
(MARTINA
GIUNTOLI).
I
movimenti militari suggeriscono che l’Ucraina
sarà
una nuova Siria, al centro dell’Europa.
Visionetv.it-Debora
Billi- (11 Marzo 2022 )- ci dice :
Come
stanno sostenendo da più parti esperti e commentatori, l’obiettivo occidentale sembra quello di
trasformare l’Ucraina in una nuova Siria o un nuovo Afghanistan. Un pantano per i russi insomma, ma
senza minimamente curarsi del fatto che l’Ucraina sia al centro dell’Europa.
Al
riguardo vi proponiamo l’analisi di un esperto che sta girando molto sui canali
Telegram russi (come questo ad esempio, molto seguito), dove le valutazioni
geopolitiche basate sulle reali operazioni di guerra vanno per la maggiore. A
differenza di qui da noi dove invece si punta sul terrore irrazionale o il
piagnisteo collettivo.
Non
c’è una fonte originale, ma trattandosi di personali valutazioni e opinioni si
è ovviamente liberi di prenderla in considerazione o meno. E’ comunque
importante vedere come i russi siano perfettamente consapevoli dell’evoluzione
dello scenario. La traduzione è fatta via Google, e poi resa più leggibile con piccoli
aggiustamenti che non modificano il senso o il contenuto. Buona lettura.
Fonti
di informazione ucraine riferiscono che lo stato maggiore dell’Ucraina ha
deciso di non rilasciare il gruppo del fronte orientale, quello che ha
ingaggiato le truppe dell’LDNR (Donbass, NdT). Le principali forze della
riserva delle forze armate ucraine saranno dirette a rafforzare la difesa di
Odessa, Kiev e Kharkov.
Al
momento, il gruppo orientale è minacciato dal completo accerchiamento (se non
già accerchiato). Per quanto ne sappiamo, queste sono le unità più pronte al
combattimento delle forze armate ucraine, che avrebbero dovuto essere inviate a
combattere nell’LDNR secondo il piano dello stato maggiore delle forze armate
ucraine. A quanto pare, a Kiev non ci sono invece particolari speranze legate a
queste unità, vista la situazione generale.
In
precedenza, c’erano anche informazioni secondo cui le forze armate ucraine
avevano carenza di personale, e la di Difesa avrebbe aiutato l’arruolamento consegnando
uomini agli uffici di registrazione e arruolamento militare aperti nei negozi,
per le strade, ecc.
Tutto
indica che Kiev creerà sacche di resistenza in varie città che sono già sotto
il controllo delle forze armate RF e manterrà la difesa nelle grandi città
(Kiev, Kharkov, Odessa, Dnipro). Non sono più interessati al fronte orientale
in quanto tale, l’unico compito è che resista un po’ più a lungo di quanto è
destinato a fare ed esaurisca al massimo le forze armate RF. Tutti gli appelli a Kiev per la
resistenza della popolazione, manifestazioni, distribuzione caotica di armi,
bombe molotov, tutto questo serve per creare caos negli insediamenti, che:
1.
Provocherà grandi perdite tra la popolazione civile;
2.
Diventerà il fulcro dell’inizio della resistenza partigiana;
3.
Porterà allo scenario siriano e afgano.
La
caduta delle grandi città provocherebbe demoralizzazione sia nei ranghi delle
Forze armate ucraine che tra la popolazione civile, e porterebbe al completo
collasso. Pertanto, l’intero processo negoziale, i vari corridoi umanitari, le
loro interruzioni obbligatorie, ecc. mirano solo a una cosa: perdere tempo,
allungare le ostilità.
Chi è
il beneficiario di questo scenario, lo abbiamo già detto più volte. Le città
saranno tenute a spese della popolazione civile, il che impedirà dure spazzate
e attacchi aerei da parte delle forze armate della RF, nessuno lascerà andare
lo scudo umano sotto forma di civili a Kharkov, Kiev, Odessa, Mariupol – se la
popolazione civile o la maggior parte di essa lasciasse la città, ci sarebbe
una pulizia e la caduta della città diventerebbe questione di un breve periodo
di tempo. Pertanto, i corridoi umanitari continueranno ad essere interrotti e
se la popolazione civile li attraverserà, sarà solo una goccia nell’oceano.
Il
tempo speso per organizzare corridoi umanitari, negoziazioni, sospensioni per
cessate il fuoco, e così via, sarà utilizzato per ritardare l’avanzata delle
Forze Armate RF e creare nodi difensivi più forti nelle grandi città.
L’Ucraina
è uno strumento con cui si sta creando un Afghanistan europeo accanto alla
Russia. L’Ucraina orientale, insieme alla sua popolazione, è già uno strumento
di Kiev, con l’aiuto del quale si sta attuando il piano per creare un
Afghanistan europeo. (DEBORA BILLI).
La
fine dell'illusione.
MSN.COM-ILGIORNALE.IT-Nicola
Porro- ( 12-3-2022)- ci dice :
Alla
fine del secolo scorso si teorizzò la fine della Storia: era crollato il
comunismo, le tecnologie stavano rapidamente e «singolarmente» prendendo piede
e le democrazie liberali sembravano l'unico modo di governare gli uomini che
crescevano di miliardi e morivano più tardi. In un paio di decenni ci siamo
ricreduti.
(Ma
poi ci ha messo lo zampino lo sciamano
Klaus Schwab …Ndr.)
La
pestilenza ci ha portato indietro di secoli, con lazzaretti, quarantene,
libertà negate, lasciapassare e morti. E ora la guerra. L'impero sovietico sarà
morto, ma la Russia no. Vediamo immagini dell'altro secolo. Si combatte
scavando trincee; gli innocenti che scappano vengono uccisi per strada dai
colpi di mortaio; le città hanno fame e gli assedi sono ritornati una strategia
di attacco.
L'Occidente
è come scioccato. Ancora convinto che fosse finita, si indaffarava a
cancellarla: rinnegando il suo passato, distruggendo i suoi simboli e le sue
statue. Della Storia rimane solo qualche ottuso senso di colpa. E ora cerca
goffamente di rispondere con lo stesso criterio all'invasione russa. Proibisce
Dostoevskij e fa fuori un direttore di orchestra perché ritiene che questa
rappresenti un'arma. Piuttosto è l'istantanea della nostra inadeguatezza.
I
russi, che al pari degli ucraini hanno temuto poco il Covid, hanno gli scarponi
nel fango: subiscono perdite e uccidono come avviene nelle guerre vere. Rubano
le galline per campare, strappano le giacche per riscaldarsi, cercano un
giaciglio nei palazzi bombardati. Non si addestrano sul videogioco Fortnite,
surrogato psichedelico della leva per una generazione di occidentali.
E la
Storia improvvisamente ha ripreso a correre e non lo capiamo. Facciamo i duri
con le sanzioni, ma quanto possiamo resistere con la benzina a 2,3 euro? In
Ucraina, la resistenza mischia il petrolio con la pece per fare le molotov da
lanciare sui carri.
Da noi
quelle 4mila e seicento lire al litro ci riportano agli anni '70. Un ministro
ha detto che dovremo uccidere gli animali, perché tra poche settimane non
avremo di che sfamarli.
Abbiamo
giocato con l'agricoltura, fingendoci Heidi e pensando al futuro del pianeta, e
mettendo gli animali in Costituzione solo poche settimane fa: tra poco dovremo
fare una strage per non farli morire di fame. In Ucraina, come nella Strada di
McCarthy, si vaga per le città alla ricerca di un avanzo.
Pensiamo
di sconfiggere il nemico con un codice alfanumerico che non potranno più usare
per le transazioni bancarie (il famoso Swift), ma poi gliene diamo qualche
copia per continuare a venderci gas e petrolio, che essendo diventato più prezioso,
finanzia le loro guerre.
Noi
occidentali pensavamo che la Storia fosse finita, si è messa invece a correre
all'impazzata; e mentre ancora non ce ne rendiamo conto, a due passi da casa
nostra, la stanno scrivendo.
L'Ucraina
ha ospitato laboratori illegali
di guerra biologica degli Stati Uniti.
Unz.com-
PAUL CRAIG ROBERTS -( MARZO 10, 2022)- ci dice :
Il
ministero degli Esteri russo ha confermato martedì scorso che le autorità
ucraine hanno distrutto inventari di peste, antrace, tularemia, colera e altri
agenti patogeni mortali nei laboratori illegali di guerra biologica
statunitensi in Ucraina gestiti e finanziati dal Dipartimento della Difesa
degli Stati Uniti per impedire loro di cadere in mani russe.
Il
sottosegretario di Stato americano Victoria Nuland ha confermato i rapporti.
Questi laboratori violano l'articolo I della Convenzione delle Nazioni Unite
sulle armi biologiche.
Questa violazione rende il governo degli Stati
Uniti un chiaro criminale di guerra soggetto alla condanna a morte ai sensi
delle leggi di Norimberga stabilite dallo stesso governo degli Stati Uniti.
Cosa
avrebbe fatto Washington con questi agenti patogeni? Quali popolazioni
sarebbero state destinatarie di questi doni da Washington? Russia? Europei e
incolpati della Russia? Doveva esserci una nuova epidemia da usare per distruggere
ciò che rimane della libertà civile nel mondo occidentale?
Ora
che il governo degli Stati Uniti si è unito ai neonazisti ucraini, quanto tempo
ci vorrà prima che la svastica sorvoli il mondo occidentale?
(
Klaus Schwab è il nuovo Hitler …o no ?Ndr.)
Il
governo cinese chiede a Washington perché Washington stava nascondendo il suo
comportamento criminale illegale di guerra in Ucraina. Il ministero degli
Esteri cinese chiede che Washington "rilasci informazioni specifiche
pertinenti, tra cui quali virus sono memorizzati e la ricerca che è stata
effettuata".
Gli
americani stupidi non capiscono che "il loro governo", in realtà il
governo del gruppo dirigente d'élite globalista (Dem Usa) guidato dall'avidità
e dal potere, è un'impresa criminale. Gli americani avvolti nella bandiera andranno
alla morte in totale ignoranza.
Il
portavoce del governo cinese Zhao Lijian ha detto che il Dipartimento della
Difesa degli Stati Uniti controlla 336 laboratori biologici nascosti in 30
paesi e che le attività di guerra biologica degli Stati Uniti in Ucraina sono
solo "la punta dell'iceberg".
Quindi,
ciò che l'invasione russa dell'Ucraina ha portato avanti è una prova concreta
che Washington sta violando la convenzione sulla guerra biologica che
Washington ha firmato e nasconde il suo impegno illegale nella ricerca sulla
guerra biologica non solo negli Stati Uniti ma anche in altri 30 paesi.
Il
male che risiede a Washington non ha precedenti nella storia umana. (Klaus Schwab nei suoi scritti- rispettati ed eseguiti da
tutti i governi globalisti occidentali -
vuole distruggere l’attuale genere umano
! Ndr.).
L'Ucraina
e le teorie della cospirazione
della guerra biologica.
Unz.com-
RON UNZ -( 10 MARZO 2022)- ci dice :
Diversi
giorni fa un analista politico mainstream mi ha lasciato una nota in cui si
menzionava che i russi sostenevano di aver scoperto l'esistenza di una rete di
laboratori di guerra biologica in Ucraina, finanziati dal Pentagono americano e
presumibilmente lavorando con l'antrace e la peste. Dato che gran parte della
mia attenzione negli ultimi due anni era stata sul programma di guerra
biologica americano e sul suo possibile dispiegamento, si chiedeva cosa
pensassi della questione.
Avevo
visto alcune delle stesse accuse russe turbinare su Internet e non avevo prestato
molta attenzione. Da un lato, nel corso dei decenni l'America aveva speso oltre
100 miliardi di dollari in "bio-difesa", il termine eufemistico per
lo sviluppo della guerra biologica, e avevamo il programma più antico e più
grande del mondo, uno dei pochi mai schierati in combattimenti nella vita
reale. Quindi stanziare alcuni milioni o addirittura decine di milioni per i
laboratori in Ucraina difficilmente sarebbe implausibile.
Ma
d'altra parte, anche se non l'avessimo fatto, i russi potrebbero certamente
dire che lo abbiamo fatto, con quelle accuse che sono esempi quasi stereotipati
della "propaganda nera" usata da un esercito invasore per
giustificare il suo attacco al mondo. Dal momento che non leggo l'ucraino, i
documenti che i russi affermavano di aver trovato non avrebbero significato
nulla per me, e ad eccezione degli zelanti partigiani di entrambe le parti,
dubitavo che qualcun altro sarebbe stato convinto in un modo o nell'altro.
Tuttavia,
la situazione è cambiata drasticamente martedì, a causa della testimonianza del
Congresso del sottosegretario di Stato Victoria Nuland, capo architetto della
nostra politica ucraina. Sembrava non solo riconoscere l'esistenza di quei bio-lab
ucraini, ma era anche apparentemente preoccupata che il loro pericoloso
contenuto potesse cadere in mani nemiche, sembrando così confermare
completamente quelle scioccanti accuse russe.
Non ho
mai considerato i Neoconservatori particolarmente brillanti, ma l'autogol finale di gioco che ha
segnato su una questione di grande importanza internazionale potrebbe aver
stabilito un nuovo record di totale incompetenza.
Non
ero certo l'unica persona a notare le enormi implicazioni dell'apparente
divulgazione di Nuland.
Glenn Greenwald è uno dei giornalisti di più alto
profilo al mondo, e ha rapidamente pubblicato un lungo articolo ieri mattina
esponendo i fatti e notando che i nostri fact-checker ufficiali dei media
avevano trascorso un paio di settimane a denunciare e ridicolizzare accuse che
ora sembrano essersi rivelate vere.
Victoria
Nuland:
l'Ucraina ha "strutture di ricerca biologica", preoccupata che la
Russia possa coglierle.
La
confessione del neocon getta luce critica sul ruolo degli Stati Uniti in
Ucraina e solleva domande vitali su questi laboratori che meritano risposte
(Glenn
Greenwald • Substack • 9 marzo 2022) .
Tucker
Carlson ha dedicato il suo spettacolo più votato via cavo allo stesso problema,
sottolineando la vergogna di dover citare i propagandisti ufficiali del governo
russo e cinese sulla questione perché i nostri funzionari del governo americano
avevano mentito.
Tutti
i fatti non sono ancora arrivati, ma in questa fase penso che dovremmo
probabilmente presumere che i documenti catturati forniti dai russi siano
corretti, e il nostro bilancio della Difesa stava finanziando lo sviluppo di
armi biologiche mortali nei laboratori ucraini vicino al confine russo, tra cui
antrace e peste.
Dato
che l'Ucraina è uno degli stati più corrotti d'Europa, la notizia di questi
progetti è sicuramente trapelata, ed è facile capire perché i russi ne abbiano
preso una visione molto oscura, contribuendo certamente alla loro decisione di
invadere. Come reagirebbe l'America se un governo messicano rabbiosamente
ostile sostenuto dalla Cina sviluppasse armi biologiche mortali vicino al
confine americano?
Naturalmente,
questa gigantesca storia basata sulla divulgazione involontaria di Nuland è
stata totalmente ignorata dai media mainstream americani, ma la clip you-tube
di Carlson di ieri sera si sta già avvicinando a un milione di visualizzazioni
e i fatti continueranno a diffondersi.
Kevin
Barrett ha rapidamente organizzato un'intervista con me e ha pubblicato un
breve video che delinea la storia e la colloca in un contesto più ampio. In
particolare, ha osservato che nel 2017, il presidente russo Vladimir Putin
aveva sollevato serie preoccupazioni sulla guerra biologica sulla nostra
raccolta di materiale biologico da russi etnici, certamente un progetto molto
sospetto per il nostro governo da intraprendere.
In
ogni caso, penso che sia stata una cosa estremamente spericolata e sciocca per
il governo americano aver finanziato la creazione di strutture per la guerra
biologica in Ucraina, un paese enormemente ostile al suo vicino russo dotato di
armi nucleari.
E i
governi che fanno cose estremamente spericolate e sciocche hanno molte più
probabilità di aver fatto altre cose estremamente spericolate e sciocche, forse
comprese quelle che hanno già avuto enormi conseguenze negative, come un
milione di morti americane negli ultimi due anni. -
Durante
quegli stessi due anni, ho pubblicato una lunga serie di articoli che delineano
le prove forti, forse anche schiaccianti, che l'epidemia globale di Covid è
stata il risultato di un attacco di guerra biologica americano contro la Cina
(e l'Iran),
con gli articoli che sono stati visti per un totale di oltre 400.000 volte e
anche raccolti in un eBook liberamente scaricabile.
(Covid/ Biowarfare Ron Unz • The Unz
Review • Aprile 2020-Dicembre 2021 ).
Le
prove che ho accumulato sembrano piuttosto massicce e l'unico argomento che
qualcuno abbia mai effettivamente sollevato dall'altra parte è che anche
elementi canaglia dell'amministrazione Trump non avrebbero potuto fare nulla di
così spericolato e sciocco. Penso che questo argomento sembri molto più debole
oggi rispetto a una settimana fa.
Inoltre,
alla fine del mese scorso il New York Times ha riportato un paio di nuovi
articoli scientifici dei nostri migliori ricercatori sull'epidemia di Covid
originale a Wuhan.
Questi
risultati indicano che la prima infezione si è probabilmente verificata a fine
novembre o all'inizio di dicembre, un po' più tardi di quanto si credesse in
precedenza. Nel frattempo, nell'aprile 2020 ABC News ha riferito e la TV israeliana
ha confermato che la nostra Defense Intelligence Agency aveva prodotto un
rapporto segreto "nella seconda settimana di novembre" che descriveva
un'epidemia di malattia "potenzialmente catastrofica" che si stava
verificando a Wuhan. Questo rapporto della DIA ora sembra essere stato scritto
prima ancora che la prima persona cinese fosse stata infettata.
Penso
che la precedente divulgazione involontaria da parte dei nostri funzionari
dell'intelligence rientri nella stessa categoria dell'errore di Victoria
Nuland.
Tutto
questo è stato discusso in tre delle mie interviste video del mese scorso, che
ora hanno superato le 170.000 visualizzazioni totali.
Suggerisco
alle persone di prendere in considerazione la possibilità di rivisitare questo
materiale data la nuova divulgazione delle nostre attività di guerra biologica
anti-russa in Ucraina.
Tucker
Carlson va
“all in”, chiama i laboratori
di
guerra biologica degli Stati Uniti in Ucraina.
Unz.com-
ANDREW ANGLIN -( 10 MARZO 2022)- ci dice :
C'era
qualche domanda su dove Tucker Carlson sarebbe andato di fronte a questa
situazione russa, con tutti i media che spingevano la bufala della guerra, e
senza dubbio lui era sotto pressione per andare d'accordo con la narrativa di
Fox, che è stata completamente scardinata nel chiedere una guerra mondiale con
la Russia.
Anche
io mi chiedevo in che direzione sarebbe andato, ma questa settimana ha
dimostrato di avere 2Pac in secondo piano quando lui e il suo team stanno
mettendo insieme queste sceneggiature, come "Non sono un assassino ma
non spingermi".
Mercoledì,
ha praticamente avuto la mia esatta opinione sulla cosa dei laboratori di
guerra biologica. L'idea che gli Stati Uniti stessero finanziando questi
laboratori in Ucraina, e poi non siano riusciti a distruggerli prima
dell'invasione russa – o, sapete, dopo che è iniziata e sapevano che i russi
sarebbero entrati nel giro di pochi giorni – suona come una teoria della
cospirazione di notizie false schizo.
Tutti
quelli che seguivano la situazione sentivano la gente dire questo prima che
l'esercito russo uscisse e lo dicesse, e anche quando l'esercito russo è uscito
e l'ha detto, non l'ho menzionato.
So che i russi sono molto più onesti dell'Occidente,
naturalmente, ma quando ho visto l'esercito russo dirlo, ci ho pensato per un
secondo e poi ho pensato "ah beh, probabilmente hanno appena letto uno di
quei fili di schizzo su /pol/ e hanno deciso di amplificarlo". Non li biasimerei davvero per aver
pubblicato un paio di bufale, dato il numero di bufale con cui gli Stati Uniti stanno
bombardando il mondo.
Ma poi
questa settimana Victoria Nuland lo ha ammesso in un'audizione al Congresso.
Tucker
ha coperto tutto questo nel segmento di apertura dello spettacolo.
È
stato sorprendente che subito dopo lo spettacolo di Tucker, lo abbia consegnato
a Sean
Hannity,
che ha aperto il suo spettacolo con quell'odiosa donna dai capelli corti
dicendo che akshually, ciò di cui Vicki stava parlando è un programma in cui gli
Stati Uniti stanno aiutando gli ucraini a smantellare i laboratori istituiti
durante l'era sovietica.
Quindi,
per essere chiari: la sua affermazione, che sostiene con "fonti del
Pentagono", è che tra il 1991 e il 2014, questi laboratori erano
semplicemente seduti lì, senza fare nulla, con la peste e l'antrace immagino
solo nei frigoriferi negli edifici inutilizzati.
Poi,
nel 2014, quando gli Stati Uniti hanno preso il controllo del paese, hanno
inviato squadre per smantellare questi laboratori e, 8 anni dopo, ci stanno
ancora lavorando.
Anche
Jack Posobiec ha sottolineato quanto sia stato stridente passare da Tucker a
Hannity dicendo "non pensare a questo, va bene, dobbiamo rimanere concentrati
sul tentativo di assassinare Putin per salvare la democrazia".
Si
noti che questo problema dei laboratori è stato affrontato anche da John Kirby
al Pentagono, che ha completamente negato l'intera faccenda, come se Vicki non
avesse fatto affatto queste dichiarazioni.
Immagino
che stia chiamando Vicki una bugiarda? Voglio dire, l'ha detto Vicki.
Stanno
tutti impazzendo per questo.
Jen
Psaki ha avuto un lungo thread su di esso, anche non affrontando la
dichiarazione di Vicki.
C'è una sorta di modello chiaro qui.
Anche
prima che la Russia si trasferisse in Ucraina, gli Stati Uniti continuavano a
dire che stavano pianificando una "falsa bandiera".
È
stato sconcertante sentire quel termine dal governo degli Stati Uniti, che ha
sostenuto per decenni che le false flag non esistono – che sono solo
un'illusione della teoria della cospirazione.
Ciò
che era ovvio per me è che questo avrebbe permesso agli Stati Uniti di
commettere un'atrocità contro i russi e poi dire "vedi, questa è la falsa
bandiera di cui ti abbiamo avvertito".
Apparentemente,
questo è ancora sul tavolo.
Naturalmente,
potrebbero anche fare la loro falsa bandiera, gasare alcuni ucraini, quindi
affermare che la Russia lo ha fatto perché stavano perdendo la guerra. Questa narrazione di "La Russia
sta perdendo la guerra" non ha davvero alcun senso, perché è come, tutti
quelli che seguono questo sanno che non stanno perdendo la guerra, e l'unica
ragione per cui sembra andare lentamente è che Putin sta facendo un'ottica che
si lamenta e cerca di minimizzare le vittime civili.
Continua
ad andare avanti con questi cessate il fuoco di evacuazione civile, che si
traducono sempre in soldati ucraini che sparano sui propri civili o semplicemente dicono che
l'evacuazione deve essere annullata perché la Russia sta pianificando di
sparare sui civili.
Ovviamente,
tuttavia, la Russia sta guadagnando terreno ogni giorno e questo non andrà
avanti per sempre. Alla fine, la Russia prenderà il paese, indipendentemente da
quante armi e nonni scozzesi l'Occidente è in grado di spedire.
Parte
dell'obiettivo è ovviamente quello di massimizzare le vittime e la distruzione
di edifici e infrastrutture prolungando il conflitto.
Se
continuano a sostenere falsamente che l'Ucraina può vincere la guerra, allora
possono continuare a giustificare l'invio di queste armi e l'estensione del
conflitto.
(Come nota a margine, le valutazioni delle notizie via
cavo sono aumentate durante questo conflitto, quindi i media stessi hanno
motivo di fare tutto il possibile per continuare a farlo. Non penso che questo
sia un fattore importante a livello macro, ma a livello micro di Sean Hannity e dei suoi produttori che vedono
un'esplosione di ascolti, spingerà per prolungare il conflitto.)
Ma
"la Russia sta perdendo" si presta anche molto a una falsa bandiera.
Anche
la falsa bandiera inversa funziona: se gli Stati Uniti gasano i russi e
dicono di averlo fatto a se stessi, ciò causerà l'escalation di Putin.
Sono
contento di vedere che Tucker lo sta mantenendo la realtà.
Lo sta
mantenendo così “reale” che la TV russa sta doppiando i suoi segmenti e li sta
riproducendo in Russia.
Immaginate:
"Questo
americano può effettivamente spiegare la situazione meglio di noi – andiamo da
lui".
Non
avrei dovuto dubitare di lui.
Ma in
quei primi spettacoli dopo l'ingresso della Russia, sembrava un pò
'traballante. Non credo che nessuno possa biasimarlo per aver detto "la guerra è
cattiva", ma abbiamo bisogno del contesto del fatto che Putin
semplicemente non aveva davvero alcuna scelta qui, e la vera responsabilità di
questo conflitto poggia esclusivamente sulle spalle delle persone nel nostro
stesso governo. I lati sono stati scelti. A questo punto, penso che sia giusto
dire che nulla diventerà meno strano di quanto non sia in questo momento per un
bel pò.
L'uomo
che ha
venduto l'Ucraina.
Unz.com-
MIKE WHITNEY -( MARZO 4, 2022)- ci dice :
Volodymyr
Zelensky è l'attuale presidente dell'Ucraina. È stato eletto con una vittoria
schiacciante nel 2019 con la promessa di allentare le tensioni con la Russia e
risolvere la crisi nelle repubbliche separatiste nell'Ucraina orientale. Non ha fatto alcun tentativo di mantenere
la parola data su nessuna delle due questioni. Invece, ha notevolmente esacerbato
la crisi interna dell'Ucraina mentre provoca inesorabilmente la Russia.
Zelensky ha avuto numerose opportunità di appianare le cose con Mosca e
prevenire lo scoppio delle ostilità. Invece, ha costantemente peggiorato
le cose seguendo ciecamente le direttive di Washington.
Zelensky
è stato lodato in Occidente e lodato per il suo coraggio personale. Ma – come
questione pratica – non è riuscito a ripristinare l'unità nazionale o ad
attuare il cruciale accordo di pace che è l'unica strada per la riconciliazione.
Al presidente ucraino non piace il cosiddetto
Protocollo di Minsk e si è rifiutato di soddisfare i suoi requisiti di base. Di conseguenza, la guerra fratricida
etnicamente carica che ha inghiottito l'Ucraina negli ultimi 8 anni, continua
fino ad oggi senza fine in vista. Il presidente Vladimir Putin ha fatto riferimento
all'ostinazione di Zelensky in un recente discorso pronunciato al Cremlino. Ha
detto:"All'evento di ieri... la leadership ucraina ha dichiarato
pubblicamente che non avrebbe rispettato questi accordi. Non ho intenzione di
rispettarli.
Bene, cos'altro puoi dire al riguardo?" (Vladimir Putin).
La
maggior parte degli americani non riesce a rendersi conto che il rifiuto di
Minsk da parte di Zelensky è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I funzionari russi avevano lavorato
per 8 anni a Minsk elaborando termini che sarebbero stati accettabili per tutte
le parti. Poi, all'undicesima ora, Zelensky mise il kibosh sull'accordo con un
cenno della mano. Perché? Chi ha detto a Zelensky di rottamare l'accordo?
Washington?
Naturalmente.
E
perché Zelensky ha schierato 60.000 truppe da combattimento nell'area appena
oltre la linea di contatto (nell'Ucraina orientale) dove potevano lanciare
proiettili mortali nelle città e nei villaggi dei russi etnici che vivevano lì?
Chiaramente,
il messaggio che questo ha inviato alla gente era che un'invasione era
imminente e che dovevano fuggire immediatamente dalle loro case o rifugiarsi
nelle loro cantine.
Quale
obiettivo sperava di raggiungere Zelensky costringendo queste persone a
rannicchiarsi nelle loro case temendo per la loro vita? E quale messaggio intendeva inviare a
Mosca, i cui leader guardavano a questi sviluppi con orrore assoluto?
Sapeva
che le sue azioni avrebbero fatto scattare allarmi in Russia costringendo Putin
a chiamare i suoi militari e prepararli per una possibile invasione per
proteggere il suo popolo da – quella che sembrava essere – una massiccia
operazione di pulizia etnica?
Lo
fece.
Quindi,
in che modo queste azioni sono coerenti con le promesse elettorali di Zelensky
di ripristinare l'unità nazionale e risolvere pacificamente i problemi
dell'Ucraina con la Russia?
Non
sono affatto coerenti, sono polari opposti.
In
effetti, Zelensky sembra operare su uno script completamente diverso. Prendiamo, ad esempio, la sua
completa riluttanza ad affrontare le preoccupazioni minime di sicurezza della
Russia. Zelensky sapeva che Putin aveva
ripetutamente detto che l'adesione dell'Ucraina alla NATO era una "linea
rossa" per la Russia?
Sapeva
che Putin ha detto la stessa cosa più e più volte dal 2014? Sapeva che Putin
aveva avvertito che se l'Ucraina avesse preso provvedimenti per aderire alla
NATO, la Russia sarebbe stata costretta a prendere misure
"tecnico-militari" per garantire la propria sicurezza?
Zelensky sa che la NATO è un'Alleanza controllata da
Washington che si è impegnata in numerosi atti di aggressione contro altri
stati sovrani? Ecco un breve elenco dei risultati della NATO:
La distruzione della
Jugoslavia.
La distruzione
dell'Afghanistan.
La distruzione della
Libia.
La distruzione
dell'Iraq.
La distruzione della
Siria.
Zelensky
sa che la NATO è apertamente ostile alla Russia e considera la Russia una seria
minaccia alle sue ambizioni espansionistiche?
Sì, sa
tutte queste cose.
Tuttavia,
ha espresso pubblicamente il suo interesse per lo sviluppo di armi nucleari. Di
cosa si tratta? Immaginate il problema che porrebbe alla Russia. Immaginate se un burattino sostenuto
dagli Stati Uniti, come Zelensky, avesse missili nucleari a portata di mano.
Come
pensi che ciò potrebbe influire sulla sicurezza della Russia? Pensa che Putin
potrebbe ignorare uno sviluppo del genere e adempiere ancora al suo dovere di
proteggere il popolo russo?
E
perché Zelensky ha accettato di consentire la spedizione dopo l'altra di armi
letali da consegnare in Ucraina se cercava sinceramente la pace con la Russia?
Pensava
che Putin fosse troppo stupido per vedere cosa stava succedendo proprio sotto
il suo naso?
Pensava
di normalizzare le relazioni espandendo il suo arsenale, minacciando il suo
stesso popolo e saltando attraverso qualsiasi cerchio Washington avesse
stabilito per lui?
O
pensava che le richieste di Putin di garanzie di sicurezza fossero
irragionevoli?
E'
così? Pensava – che se la scarpa fosse stata sull'altro piede – gli Stati Uniti
avrebbero permesso al Messico di mettere basi militari, pezzi di artiglieria e
siti missilistici lungo il confine meridionale dell'America?
C'è qualche presidente nella storia americana
che non avrebbe fatto la stessa cosa che ha fatto Putin?
C'è
qualche presidente nella storia americana che non avrebbe lanciato un attacco
preventivo su quelle armi messicane e vaporizzato ogni essere vivente per un
raggio di 20 miglia?
No, le
richieste di Putin erano del tutto ragionevoli, ma Zelensky le ha comunque scrollate
di dosso. Perché?
Zelensky
sa che ci sono Right Sektor, neonazisti nel governo, nell'esercito e nei servizi di
sicurezza?
Sa
che, mentre il loro numero è piccolo, sono una forza da non sottovalutare e
fattore pesantemente nell'odio e nella persecuzione dei russi etnici?
Sa che
questi elementi di estrema destra partecipano a fiaccolate, imprimendo
svastiche o tatuaggi delle SS sulle loro braccia e venerano l'ideologia
razzista di Adolf Hitler?
Si rende conto che molti di questi nazisti si
sono impegnati in atti criminali di brutalità, tra cui l'incenerimento di 40
civili al Trade Union Building di Odessa nel 2014?
Pensa
che i programmi segreti della CIA per armare e addestrare questi militanti di
destra creino fiducia o pensa che ricordino a Mosca una guerra catastrofica in
cui 27 milioni di russi sono stati sterminati dalla Wehrmacht tedesca?
Riesci
a vedere come tutto Zelensky ha fatto, è stato fatto con l'intenzione di
provocare la Russia?
Tutti
i discorsi sull'adesione alla NATO, tutti i discorsi sulla costruzione di armi
nucleari, il costante accumulo di armi letali, il movimento di truppe verso
est, il rifiuto di attuare il Trattato di Minsk e il rifiuto delle richieste di
sicurezza di Putin. Tutte queste erano provocazioni deliberate.
Ma
perché? Perché "esca all'orso"; questa è la domanda?
Perché
Washington vuole attirare la Russia in una guerra in modo che possa demonizzare
ulteriormente Putin, isolare la Russia, lanciare un'operazione di contro-insurrezione
contro l'esercito russo e imporre dure sanzioni economiche che infliggeranno il
massimo danno all'economia russa.
Questa
è la strategia di Washington in poche parole, e Zelensky sta aiutando
Washington a raggiungere i suoi obiettivi. Si sta permettendo di essere lo
strumento di Washington. Sta sacrificando il proprio paese per promuovere gli
interessi degli Stati Uniti.
Tutto
ciò aiuta a sottolineare un punto che non è mai considerato dai media e mai
discusso dagli esperti sulle notizie via cavo, cioè che l'Ucraina perderà la guerra,
e Zelensky lo sa.
Sa che
le forze armate ucraine non sono all'altezza dell'esercito russo.
È come
un gigante che scaccia una mosca. L'Ucraina è la mosca.
Il pubblico ha bisogno di sentire questo, ma non lo
sta sentendo. Invece, stanno sentendo blabber sugli eroici ucraini che combattono
l'invasore russo.
Ma
questa è una sciocchezza, una pericolosa sciocchezza che incoraggia le persone
a sacrificare le loro vite per una causa persa. L'esito di questo conflitto non
è mai stato in dubbio: l'Ucraina perderà. Questo è certo.
E, se
leggi tra le righe, vedrai che la Russia sta vincendo la guerra abbastanza
facilmente; stanno schiacciando l'esercito ucraino ad ogni turno, e continueranno a
schiacciarli fino a quando l'Ucraina non si arrenderà. Dai un'occhiata a questa breve
intervista con il colonnello Douglas MacGregor su Tucker Carlson e capirai cosa sta
realmente succedendo:
Tucker:
"Dov'è la guerra a partire da stasera"? (1 marzo)
Colonnello
McGregor: "Beh,
i primi 5 giorni, abbiamo visto un movimento metodico molto lento delle forze
russe che entrano in Ucraina. Si sono mossi lentamente e con cautela e hanno
cercato di ridurre le vittime tra la popolazione civile, cercando di dare alle
forze ucraine l'opportunità di arrendersi. E' finita.
E nella fase in cui ci troviamo ora, le forze
russe hanno manovrato per circondare e circondare le restanti forze ucraine e distruggerle attraverso una serie di
massicci attacchi di artiglieria missilistica, attacchi aerei con armature
russe che lentamente ma inesorabilmente chiudono la distanza e annientano ciò
che rimane. Quindi, questo è l'inizio della fine della resistenza ucraina.
Tucker:
Qual è l'obiettivo di Putin qui?"
Il
colonnello McGregor: "Putin ha deciso di onorare la sua parola dal 2007 alla
Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove ha detto: 'Non permetteremo
l'espansione della NATO a un punto in cui la NATO sta toccando il nostro
confine, in particolare, Ucraina e Georgia.
Li
vediamo come cavalli per il potere
militare della NATO e l'influenza degli Stati Uniti.
Lo ha ripetuto (avvertimento) più e più volte, nella
speranza di poter evitare di agire per ripulire efficacemente l'Ucraina
orientale da qualsiasi forza di opposizione, e di mettere le sue forze in una
posizione rispetto alla NATO per dissuaderci da qualsiasi ulteriore tentativo
di influenzare o trasformare l'Ucraina in una piattaforma per la proiezione del
potere statunitense e occidentale in Russia.
Ora il
suo obiettivo – ad oggi – è quello di impadronirsi di tutta questa zona
dell'Ucraina orientale (ad est del fiume Dneiper) e ha attraversato il fiume
dove si sta preparando ad entrare e catturare completamente quella città (di
Kiev).
A quel
punto, Putin deve decidere cos'altro vuole fare. Non credo che voglia andare
più a ovest. Ma vorrebbe sapere che qualunque cosa emerga da questo come l'Ucraina ...
è "neutrale" non allineato e, preferibilmente, amichevole con Mosca.
Che accetterà.
Niente
di meno che questo, e la sua guerra è stata una perdita di tempo". ("Colonnello Douglas MacGregor
con Tucker Carlson", Rumble).
Cosa possiamo dedurre da questa breve intervista:
La
Russia prevarrà e l'Ucraina perderà.
L'Ucraina
sarà divisa. Putin creerà il cuscinetto di cui ha bisogno per assicurare la
sicurezza del suo paese.
Chiunque
governi la parte occidentale dell'Ucraina sarà tenuto a dichiarare la propria
"neutralità" (per iscritto) e a rifiutare qualsiasi offerta di
adesione alla NATO. Se violano quella promessa, saranno rimossi con la forza.
Ma
ecco la cosa importante: tutti i principali attori di questo fiasco sapevano fin
dall'inizio che l'Ucraina non aveva alcuna possibilità di sconfiggere
l'esercito russo. Era una conclusione scontata. Quindi, quello che vogliamo sapere,
è perché Zelensky non ha preso provvedimenti per evitare la tragedia prima che
si svolgesse?
La
risposta a questa domanda aiuta a rivelare "chi è veramente
Zelensky".
Chiediti
questo: perché
Zelensky non ha negoziato con Putin quando ne ha avuto la possibilità? Perché
non ha ritirato i suoi 60.000 soldati da est? Perché non ha fermato le
spedizioni di armi di Washington? Perché non ha attuato il Trattato di Minsk?
Perché non ha rifiutato l'offerta di adesione alla NATO?
Infine,
perché era così intento a fare le cose che sapeva avrebbero fatto arrabbiare
Mosca e aumentato la probabilità di una guerra?
Queste
domande non sono difficili da rispondere.
Zelensky
ha agito su ordine di Washington fin dall'inizio. Lo sappiamo.
Ha
anche implementato l'agenda di Washington, non la sua e certamente non quella
dell'Ucraina. Lo sappiamo anche noi. Ma questo non lo assolve dalla
responsabilità. Dopotutto, è un adulto in grado
di distinguere tra giusto e sbagliato. Sa cosa sta facendo e sa che è
sbagliato; peggio che sbagliato, è imperdonabile. Sta mandando uomini a morire in una
guerra che sa di non poter vincere; sta infliggendo sofferenze e ferite
incalcolabili al suo stesso popolo senza alcuna ragione; e – peggio ancora – ha
spianato la strada alla dissoluzione dell'Ucraina stessa, il paese che aveva
giurato di difendere. Quel paese sarà spezzato in pezzi come parte di un
accordo finale con la Russia, e Zelensky condividerà buona parte della colpa.
Come
fa un uomo come questo a vivere con sé stesso?
LA
FINE DELLA CIVILTÀ PLANETARIA
COME
LA CONOSCIAMO.
Stateofthenation.co-
Redazione - SOTN Exclusive- (8-3-2022)- ci dice :
(The
Armchair Prophet).
Gli
attuali eventi apocalittici che si stanno rapidamente svolgendo in tutto il
pianeta nel 2022 prefigurano un futuro per l'umanità che difficilmente può
essere afferrato, anche dagli iniziati.
In
verità, la guerra altamente consequenziale in Ucraina significa il proverbiale
punto di non ritorno per l'intera civiltà planetaria. Questo perché la guerra in Ucraina
rappresenta niente di meno che lo scontro di civiltà a lungo profetizzato da
fine epoca.
In altre parole, la guerra su vasta scala che
infuria tra Russia e Ucraina all'interno dei confini ucraini è semplicemente un
microcosmo di una guerra macrocosmica molto più grande che si verifica in tutto
il mondo.
Asse
Zio-Anglo-Americano vs. BRICS.
Ciò a
cui l'attuale razza umana sta assistendo è un ultimo disperato tentativo da
parte dell'Asse
Zio-Anglo-Americano di sconfiggere e schiavizzare per sempre le nazioni
allineate ai BRICS.
Ciò
significa che il sindacato criminale internazionale USA-Regno Unito-UE-NATO sta collaborando strettamente con
numerosi cospiratori in tutto il mondo per indurre la Russia alla sottomissione
attraverso una travolgente guerra ibrida, principalmente usando la guerra
economica e il terrorismo finanziario.
Questi
stessi guerrafondai incalliti e profittatori di guerrai impiegheranno quindi la
stessa strategia di attacco contro Cina, India, Brasile, Sud Africa, Iran,
Venezuela, Cuba, Corea del Nord, ecc.
Tuttavia,
i decisori
satanici al culmine della piramide del potere mondiale sanno che questi sforzi delle potenze
occidentali per soggiogare quelle nazioni allineate ai BRICS alla fine
serviranno ad accelerare il crollo e il bruciore del Sistema Economico e
Finanziario Globale (GE & FS).
Il che significa che il dollaro un tempo onnipotente
sarà presto detronizzato come valuta di riserva primaria del mondo prima di
essere inviato al cumulo di cenere della storia.
Come
potrebbe non essere così quando i
consumatori o estrattori di petrolio e gas come Russia, Cina, India e altri
stanno sistematicamente terminando il petrodollaro – FOREVER – come valuta
primaria per tutte le transazioni energetiche.
PUNTO
CHIAVE: Le
guerre più distruttive in corso in questo momento si stanno svolgendo in ambito
economico e finanziario.
Le battaglie valutarie e delle materie prime
sono così feroci che il mondo subirà presto un periodo senza precedenti di
shock economico ininterrotto e timore reverenziale finanziario.
Questa devastante guerra economica e il terrorismo
finanziario saranno vissuti da ogni persona sul pianeta, tranne, naturalmente, quei
"padroni finanziari dell'universo" che stanno premendo i pulsanti su
questa demolizione controllata al rallentatore della GE & FS.
Sulla
scia di questa guerra altamente premeditata e del caos intenzionale imposto
dalla cabala contro nazioni grandi e piccole, l'ordine internazionale – nella
sua totalità – sarà gettato in così tanto caos, confusione e conflitto che i “rettili”
in cima alla catena alimentare planetaria saranno in grado di trarre il massimo
vantaggio per eseguire il loro piano di gioco Ordo ab Chao collaudato nel tempo.
Qual è
esattamente quel piano di gioco?
Rivisitiamo
prima un po' di storia tedesca per comprendere correttamente il progetto “Ordo
ab Chao” che viene rapidamente eseguito in tutto il mondo.
La
storia si ripete.
Mentre
la pandemia influenzale spagnola artificiale del 1918 è stata deliberatamente
portata avanti dalla cabala globalista del Nuovo Ordine Mondiale parallelamente alla rivoluzione bolscevica in
Russia durante l'ultimo anno della prima guerra mondiale, così anche la bufala della pandemia
di Covid è stata imposta alla comunità mondiale delle nazioni globaliste poco
prima dell'innesco della terza guerra mondiale in Ucraina, e, come preludio a una rivoluzione
bolscevica sponsorizzata dai “Dem Usa” negli Stati Uniti.
È di
fondamentale importanza comprendere correttamente la storia fattuale
precedente. Mentre questa ricapitolazione di passato e presente rappresenta solo una
dimensione del vasto piano di attuazione noto come l'agenda del Nuovo Ordine
Mondiale, è un pezzo cruciale del puzzle verso l'istituzione di un Unico
Governo Mondiale (profetizzato da klaus Schwab.Ndr)
Perché
la Repubblica Americana deve essere completamente conquistata, e i suoi
innumerevoli cittadini armati soggiogati, se i Poteri Forti “di Klaus Schwab” devono avere successo nel formare un governo totalitario globale che combini gli elementi più oppressivi
del comunismo e del fascismo, del marxismo e del socialismo, del bolscevismo e
del capitalismo predatorio, del neoconservatorismo e del neoliberismo Dem Usa .
Cataclismi
globali simultanei e catastrofi regionali.
• La quarta rivoluzione industriale (rivelata da Klaus Schwab) è iniziata decenni fa con l'avvento dell'era dell'informazione, ha
visto un'esplosione di sviluppo con Internet ed è stata notevolmente accelerata
sotto la copertura del Covid Plandemic (ad esempio il dispiegamento militare
del 5G, il lancio dell'Internet of Things, la costellazione Internet
satellitare di Starlink, le città intelligenti, ecc.).
• Il
Covid Plandemic lanciato nel 2019/2020 come pandemia per sempre sarà
strategicamente trasformato in altre bufale pandemiche, che forniranno quindi
più copertura per il GRANDE RESET ogni volta che sarà necessario. Il periodo di tempo Covid 2020/2021
è stato intenzionalmente utilizzato per stabilire un nuovo paradigma e quadro
globale in base al quale nazioni e società, stati e province, città e contee
potrebbero essere sommariamente bloccati in un giorno e una notte con un falso
pretesto pandemico.
• La fase calda della terza guerra
mondiale è iniziata in Ucraina come evento scatenante per il conflitto armato a lungo
previsto tra Oriente e Occidente per preparare il terreno per una
riorganizzazione permanente della scacchiera geopolitica globale. La prima e la
seconda guerra mondiale furono perseguite dalla stessa tribù guerrafondaia di
bankster e per le stesse ragioni.
• La
demolizione controllata del Sistema Economico e Finanziario Globale è stata messa in moto, in primo
luogo, con gli attacchi terroristici dell'11/9 coordinati dal governo degli
Stati Uniti; poi, dal crollo di Lehman Brothers del 2008 e dai successivi
crolli del mercato azionario; che è stata seguita dalla Grande Recessione del
2009. Il
2022/2023 vedrà il gran finale di questa demolizione controllata pluriennale
con la terza guerra mondiale che fungerà da potente catalizzatore fornendo al
contempo la spiegazione perfetta per i perpetratori ben nascosti.
• La Seconda Grande Depressione è stata inizialmente innescata dai
crolli del mercato 2oo7/2008 (rispettivamente immobiliare e azionario) e si
intensificherà considerevolmente nel 2022/2023. Nella misura in cui il 2022
segna il temuto anno shemitah, il 2023 si distingue come il Giubileo di Shemitah che
si traduce in uno scoppio finale delle molte bolle di mercato massicce, in
particolare la bolla del debito globale.
• Il
GRANDE RESET -dettato da Klaus Schwab- è iniziato sul serio con l'accettazione
della criptovaluta e accelererà solo con i prossimi crolli monetari e crolli
valutari, pur continuando per diversi anni se non decenni. L'istituzione ufficiale delle valute
digitali e l'uso sistematico di altre criptovalute segneranno la fine della
libertà (e dei diritti comuni) ovunque esistano ancora.
PUNTO
CHIAVE: Alla luce di questi schemi NWO in corso e meticolosamente progettati, è
ora chiaro che i globalisti (comandati da Klaus Schwab) hanno fissato l'attuale lasso di tempo come
segue: 2022/2023:
La demolizione controllata di tutto.
Quando
il Dollaro Onnipotente governò la terra.
I
cinque eventi mondiali di cui sopra sono stati pianificati abbastanza bene per
molti decenni, tramite il Federal Reserve Act del 1913.
Perché
è stato quell'atto criminale incostituzionale e nascosto che ha portato alla
creazione del predace cartello delle banche centrali (ad esempio Federal
Reserve System, Bank of England e Bank for International Settlements), nonché
al sostanziale rafforzamento dell'International Banking Crime Syndicate (ad
esempio le banche di proprietà di Rothschild e Rockefeller, la Banca Mondiale e
il Fondo Monetario Internazionale).
Una
volta che a queste due entità quasi-corporative estremamente corrotte e
criminali è stato dato un potere praticamente assoluto sul governo federale
degli Stati Uniti, il mondo intero è entrato in una fase straordinariamente
oscura e pericolosa.
Per i
traditori più malevoli della Repubblica americana hanno ingannevolmente usato
il buon nome e le entrate fiscali del popolo americano per attuare furtivamente
una "strategia
di terra bruciata" ovunque quale opera di un gorilla da 800
libbre armato di un lanciafiamme.
Poiché
l'élite di potere globalista è decisa a
distruggere l'intero mondo per sfuggire
a tutti i procedimenti penali relativi a così tante follie pluridecennali di
criminalità governativa - aziendale come la Super Vaccination Agenda, così come
le ondate di crimini internazionali come l'OPERAZIONE COVID-19 e non si fermeranno davanti a nulla fino a
quando non dovranno più affrontare minacce esistenziali.
Questo
è il motivo per cui i “perp” sono stati costretti a "scodinzolare
freneticamente il cane" avviando una WW3 in piena regola.
(Fearful
Power Elite + Failed Covid Plandemic = Distrazione della Terza Guerra Mondiale ).
Alla
luce di queste dure realtà, il secondo decennio del Terzo Millennio diventerà
probabilmente noto come la Grande Tribolazione.
I
primi due anni hanno portato una terribile "peste" artificiale
sull'umanità solo per essere seguiti da una guerra orribile, un crollo
finanziario e una depressione economica.
I
paesi occidentali di orientamento liberal(Dem Usa )come gli Stati Uniti e il
Regno Unito hanno già subito una lacerazione irreparabile del loro tessuto
sociale attraverso il marxismo culturale(Cancel Culture), rendendo le comunità molto meno in
grado di affrontare le sfide imminenti e le enormi difficoltà.
I
restanti anni di questo decennio saranno sicuramente segnati da una spirale
discendente sempre più accelerata in ogni sfera della vita, in particolare
negli Stati Uniti.
È come
se l'America stesse gareggiando nella sua ultima corsa verso il basso ... di
tutto.
L’agire
guerrafondaio profondamente ripugnante
da parte dell'amministrazione Biden in Ucraina e l'infiammarsi aggressivo dei sentimenti russofobi in tutto
il mondo hanno stabilito un nuovo corso nell'ingerenza straniera e nella guerrafondaia
seriale dell'America.
IL
MOMENTO PIÙ PERICOLOSO DEL TERZO MILLENNIO – Perché?
Ma
quali forze nascoste hanno metodicamente portato questi stati Uniti d'America a
questo momento decisivo della storia umana?
Solo
rispondendo con precisione a questa domanda critica, e poi agendo con decisione
su di essa con tutta la velocità deliberata, c'è qualche speranza di scongiurare
le molteplici calamità all'orizzonte.
C'è
solo la tribù di Klaus Schwab che può
portare a termine con successo il collasso
dell'intera civiltà planetaria.
Conclusione
È
assolutamente vero: il popolo americano deve agire con forza... prima che siano
costretti a reagire da una posizione di debolezza.
Nonostante
siano solo pochi istanti prima di mezzanotte, ci sono ancora alcune alternative
disponibili per quelle brave persone che credono che il Potere Supremo Globalista
possa fare tutto ciò che è necessario per salvare la situazione.
Forse
è il momento di mettere le mani insieme e pregare come se non ci fosse un
domani... ... ... perché se non lo facciamo a quest'ora tarda, non ci sarà un
domani.
Dopo
tutto, l'intervento divino appare solo quando un numero sufficiente di anime
sincere invoca umilmente e devotamente aiuto.
La vera profezia viene pronunciata per evitare
la catastrofe.
(Nota
del redattore SOTN: Ciò con cui abbiamo davvero a che fare è una cabala
incorreggibile di psicopatici criminalmente pazzi che appartengono a linee di
sangue letteralmente demoniache che risalgono a millenni fa. Abbastanza
sorprendentemente, questi sociopatici guerrafondai e maniaci genocidi hanno
infettato con successo le masse con la loro follia psicopatologica. Ad esempio,
una grande fetta dell'umanità è stata controllata mentalmente nel credere che
la Russia sia il cattivo. La stragrande maggioranza degli americani in realtà
crede alla nuda propaganda di guerra di Biden e alla prevaricazione senza sosta
quando riguarda il presidente Putin e le posizioni chiaramente dichiarate del
Cremlino. Questo stato di cose estremamente sfortunato a livello nazionale è
ciò che accade quando L'ÉLITE DI POTERE Globalista è purtroppo COMPLETAMENTE
IMPAZZITA!).
IL
PRESIDENTE UCRAINO ZELENSKYY... SÌ, DAVVERO.
Forbiddenknowledgetv.net-
Alexandra Bruce-(3 marzo 2022 )- ci dice
:
(forbiddenknowledgetv.net/ukrainian-president-zelenskyy-yes-really/).
Prima
di correre per la presidenza, Volodymyr Zelenskyy era un comico. Ecco un video
di 8 anni fa che è stato cancellato da YouTube ma che è stato resuscitato sul
canale Plazma di BitChute.
Zelenskyy
ha recitato nella serie televisiva di successo “Servant of the People”, dove ha interpretato il ruolo di un
insegnante di storia delle scuole superiori nei suoi 30 anni che ha vinto le
elezioni presidenziali dopo che un video virale lo ha mostrato sbraitare contro
la corruzione del governo in Ucraina. La serie, andata in onda da ottobre
2015 a marzo 2019, andrà presto in onda su British Channel 4.
Il
partito politico, Servant of the People, che prende il nome dallo spettacolo
è stato
fondato nel marzo 2018 da Zelenskyy e dai membri della sua società di
produzione.
Nel
marzo 2019, Zelenskyy ha detto alla rivista Der Spiegel che è entrato in
politica per ripristinare la fiducia nei politici e che voleva "portare al
potere persone professionali e decenti", il che suona come se fosse uscito
direttamente dal “World Economic Forum”, di cui Zelensky è un accolito di
Klaus Schwab.
Nel
luglio 2019, Zelenskyy ha twittato una foto di se stesso con Justin Trudeau e
ha accreditato il primo ministro canadese per averlo ispirato a entrare in
politica. La sua credibilità ha colpito la mia fronte quando l'ho visto.
Quel
tweet è stato pubblicato dopo che Zelenskyy aveva condotto una campagna
presidenziale incredibilmente breve e di successo, soprattutto sui social media
per spodestare decisamente il presidente ucraino in carica Petro Poroshenko. Ha
prestato giuramento il 2 maggio 2019.
Zelenskyy
è sostenuto dalla CIA, dal Deep State Usa ,dal cartello bancario globalista, da
Klaus Schwab e da numerosi oligarchi ucraini straricchi e dal battaglione
neonazista Azov.
Come
Zelenskyy, il principale sostenitore del battaglione neonazista Azov è il
famigerato oligarca ucraino, Ihor Kolomoyskyi. Questo è così, nonostante il
fatto che sia Zelenskyy che Kolomoyskyi siano ebrei.
I nomi
di Zelenskyy e Kolomoyskyi sono apparsi in modo preminente sia nei Panama
Papers che nei Pandora Papers.
Il 23
febbraio, Ilia Kyva, membro del parlamento ucraino del partito Opposition
Platform For Life (OPPL), ha pubblicato su Telegram che Zelenskyy ha accumulato
più di 1,2 miliardi di dollari DURANTE I primi due anni e mezzo della sua
presidenza, conservati in più conti presso la Dresdner Bank Lateinamerika in
Costa Rica, che dice:
"Il
rifornimento regolare in tranche varie da $ 12 a $ 35 milioni arriva attraverso vari
canali, come da Rinat Akhmetov e Viktor Pinchuk attraverso First Union Bank e
Deutsche Bank, così come Ihor Kolomoyskyi dai suoi conti di Ginevra alla Banque
Nationale de Paris", kyva ha pubblicato sul suo canale Telegram, che dice:
"Ogni
presidente e la sua squadra, dopo il suo mandato, se ne sono andati come
miliardari in dollari, e Zelenskyy, per tutta la sua inferiorità, non ha fatto
eccezione, solo nel suo caso, nessuno lo lascerà andare via a mani vuote".
Kyva
afferma che il movimento di tali fondi sarebbe impossibile senza l'assenso delle
autorità tedesche e francesi e promette di perseguire Zelenskyy.
Kyva
afferma anche che Zelenskyy ha acquistato una villa a Miami per $ 34 milioni,
oltre a diversi set di gioielli per $ 5,6 milioni.
George
Webb,
riferendo da Miami sta seguendo questa pista, dicendo di aver visitato la
proprietà di Miami di Zelenskyy, vicino al consolato kazako.
Quindi,
tutto questo si collega ai Biolabs in Ucraina, Peter Strzok, il falso
impeachment e l'accordo con l'Iran – e il ruolo di Hunter Biden in tutto
questo.
La
gente pensa che Hunter sia solo un crack-head, ma George dice che è stato
monumentalmente coinvolto nell'accordo nucleare iraniano e nel riciclaggio del
petrolio che è stato rubato dagli Stati Uniti dalla Libia e dalla Siria e dato
all'ISIS.
Nel
podcast di Jeff Prather di martedì, George ha detto a Jeff di aver confermato con la “Defense Threat Reduction Agency”
(DTRA) di
aver lavorato con l'Ucraina in 11 diversi biolab.
Ha
detto a Jeff: "C'è un grande programma attivo di armi biologiche in Ucraina.
Abbiamo documenti chiamati "UPA" (Ukraine Program Aid)",
relativi all'arma biologica della febbre emorragica di cui abbiamo sentito
voci.
George
dice che sembra esserci una via di mezzo per il Kazakistan. Etichettano i loro
agenti patogeni 'KZ1', 'KZ2', 'KZ3', 'KZ4', riferendosi a lotti provenienti dal
Kazakistan.
Lo
descrive come un programma di 4.000 persone, soldati e marinai in Ucraina, uno
per ogni angolo dell'Ucraina; uno da Leopoli, uno da Kharkiv nel nord, uno
dalla zona di Lugansk e poi uno dalla zona di Odessa, a cui è stata data questa
arma biologica per la febbre emorragica.
George
dice che una società chiamata Black & Veatch è l'appaltatore e che ha i
contratti Black & Veatch, le firme e il nome ed è qui che è attualmente
nelle indagini.
Lev
Parnas, come alcuni ricorderanno, è stato il testimone principale del “falso
impeachmen”t di Adam Schiff a Donald Trump. George ha seguito le sue tracce per
un paio d'anni, insieme a Igor Fruman, che sono stati condannati lo scorso
dicembre per violazioni della campagna elettorale..
George
sostiene che Parnas è stato addestrato presso il Centro di eccellenza
Afghanistan-Pakistan (chiamato "AfPak COE", in breve) che si trova al
CENTCOM di Tampa.
George
ha precedentemente rivelato come AfPak COE sia diventato un reclutatore chiave di informatori
della Defense
Intelligence Agency che sono stati usati politicamente.
Questo
include Henry Oknyansky [alias Hank Greenberg], la persona che ha attirato
Roger Stone con le presunte e-mail "hackerate" di Hillary Clinton e
Hina Alvi, il principale contatto per le comunicazioni crittografate per l'ex
presidente del DNC, Debbie Wasserman Schultz.
Hina
Alvi è stata la spalla chiave di Imran Awan, che è stata la persona IT chiave
al Congresso per un periodo di 16 anni. George dice che sono state le
comunicazioni crittografate stabilite per l'AfPak COE sulla piattaforma
Blackberry che sono state riproposte e deviate per l'anello di spionaggio al
Congresso.
George
dice di avere una fonte di intelligence che ha ottenuto le comunicazioni
Blackberry di Parnas, che mostrano che ha condiviso i numeri IP con Peter
Strzok, l'architetto chiave della rimozione di Trump da crossfire Hurricane e
il tentativo di abbattere Mike Flynn e il tentativo di abbattere George
Papadapoulos, oltre a orchestrare l'indagine Mueller, and so on.
Dice
che gli indirizzi IP delle comunicazioni di Lev Parnas risalgono anche a Fort
Huachuca, che è una base di addestramento chiave delle forze speciali in
Arizona e anche all'Arsenale Redstone di Huntsville, in Alabama.
George
ha anche descritto di essere stato contattato da un informatore di Biden che ha
svolto un lavoro IT sullo staff di Biden al Senato e un auto-descritto
"amico di 30 anni" di Joe Biden, che ha configurato Blackberry
crittografati per Biden e il suo staff.
Quando
Hunter Biden e l'ex funzionario della CIA Cofer Black andarono a lavorare per
il consiglio di amministrazione di Burisma, Hunter Biden divenne
improvvisamente il più vecchio guardiamarina della Marina degli Stati Uniti,
all'età di 42 anni, prima di essere presto espulso per aver fallito un test
antidroga.
George
crede che Hunter abbia dovuto arruolarsi nell'esercito perché altrimenti, non
gli sarebbe stato legalmente permesso di trasportare un Blackberry
crittografato con comunicazioni di livello militare.
George
ha detto: "Se hanno usato questi stessi Blackberry crittografati per fare
l'accordo nucleare iraniano – e parte di quell'accordo nucleare erano missili,
questo diventa molto importante ... Se qualcuno sta usando comunicazioni
crittografate, la NSA non può vedere ... la NSA è cieca a quel traffico. Ciò
significa che potresti negoziare l'accordo nucleare iraniano al di fuori del
Senato degli Stati Uniti. Il Senato degli Stati Uniti dovrebbe fare tutti i
trattati, giusto? Significa che potresti concludere un accordo al di fuori
della legge".
Così,
quando Rudy Giuliani è andato in Ucraina per indagare sui rapporti corrotti di
Hunter Biden con Burisma, è stato portato da Fruman e Parnas a vedere
Kolomoyskyi, il loro boss del crimine ...
George
dice: "Hanno usato comunicazioni crittografate per la Libia. Hanno usato
comunicazioni crittografate per il commercio di armi; per spostare le armi dopo
la Libia in Siria. Hanno spostato le armi in Sudan e poi hanno spostato le armi
nello Yemen. E hanno pagato tutto con l'accordo nucleare iraniano...
Dice:
"Noi crediamo ora... fondamentalmente, questi neri CENTCOM privati, la
rete privata è iniziata nel 2002. L'accordo nucleare iraniano e il
posizionamento dei missili sono stati effettivamente fatti prima della guerra
in Iraq e che Qasem Soleimani, che è stato ordinato ed ucciso da Trump, in
realtà ha aiutato gli Stati Uniti nell'invasione dell'Iraq, con lo sbarramento
iniziale degli obiettivi orientali pre-posizionando e acquistando missili russi
al confine con l'Iran ..."
Dice:
"Questa rete privata di Blackberry è stata messa insieme [nel 2002] da
P-Tech, che è la piccola rete privata di Jack Lew e Denis McDonough per
effettuare tutto questo".
Dice:
"Hunter Biden ha usato le comunicazioni crittografate illegali. Ecco
perché lo hanno reso un guardiamarina nel 2014 quando è andato a Burisma, ha
riciclato la società Kolomoyskiyi, riciclato il denaro dalla Libia e dalla
Siria, l'energia del conflitto che è stata rubata dalla Libia e dalla Siria - e
... chi altro abbiamo detto che era il perno dietro tutto questo?
"Kissinger
e Petraeus (KKR)... ha istituito l'AfPak Center presso la MacDill Air Force
Base, che il colonnello Harvey, Derek Harvey, che è il gestore di Lev Parnas,
indovina chi l'ha stabilito? Avete indovinato – David Petraeus."
TORNA
AI BIOLABS IN UCRAINA.
George
ha detto a Jeff Prather, è un programma di 4.000 persone, soldati e marinai in
Ucraina, 11 laboratori a cui è stata data questa febbre di tipo emorragico alla
fine dell'anno scorso e dice che indica anche questo programma UP Aid.
Dice
di aver confermato con le persone del DTRA, l'Agenzia per la riduzione delle
minacce alla difesa, che hanno riconosciuto di aver lavorato con l'Ucraina in
questi 11 diversi biolab.
Dice
che una società chiamata Black & Veatch è l'appaltatore e ha copie dei
contratti, le firme e i nomi, ecc. Ed è qui che siamo nel processo
investigativo.
Jeff
chiese a George se qualcuno di questi legami con Peter Strzok in Ohio e Florida
e George rispose, che sì, Battelle Labs sulla 16th street e Jefferson a
Columbus gestiscono i laboratori di armi biologiche, tra cui Fort Detrick negli
Stati Uniti e le autorizzazioni Top Secret date agli agenti criminali
miliardari Kolomoyskyi, Fruman e Parnas provenivano da Battelle, con Defense
Intelligence information Supply Center (DISC).
(Alexandra
Bruce).
Victoria
Nuland: l'Ucraina ha "strutture di ricerca
biologica", preoccupata che la Russia possa
coglierle.
Globalresearch.ca
- Glenn Greenwald- (10-3-2022)- ci dice :
La
confessione del neocon getta una luce critica sul ruolo degli Stati Uniti in
Ucraina e solleva domande vitali su questi laboratori che meritano risposte.
Tema:
Disinformazione dei media, militarizzazione e armi di distruzione di massa
Rapporto
approfondito: RAPPORTO UCRAINA.
Oggi,
i pericoli dell'escalation militare sono irreprensibili.
Ciò
che sta accadendo ora in Ucraina ha gravi implicazioni geopolitiche. Potrebbe condurci in uno scenario di
Terza Guerra Mondiale.
E'
importante avviare un processo di pace al fine di prevenire l'escalation.
Global
Research condanna l'invasione russa dell'Ucraina.
È
necessario un accordo bilaterale di pace.
I
"fact-checker" auto-unti nella stampa corporativa statunitense hanno trascorso due settimane a
denunciare come disinformazione e falsa teoria della cospirazione
l'affermazione che l'Ucraina ha laboratori di armi biologiche, da sola o con il
sostegno degli Stati Uniti.
Non
hanno mai presentato alcuna prova per la loro sentenza – come potrebbero
saperlo? e come potrebbero provare il negativo? – ma nondimeno essi invocavano
il loro tono tipicamente autorevole, al di sopra di tutto, di sicurezza di sé e
di diritto auto-arrogato di decretare la verità, etichettando definitivamente
tali affermazioni come false.
Le
affermazioni secondo cui l'Ucraina attualmente mantiene pericolosi laboratori
di armi biologiche provengono dalla Russia e dalla Cina. Il ministero degli
Esteri cinese questo mese ha affermato: "Gli Stati Uniti hanno 336 laboratori
in 30 paesi sotto il loro controllo, di cui 26 solo in Ucraina".
Il
ministero degli Esteri russo ha affermato che "la Russia ha ottenuto
documenti che dimostrano che i laboratori biologici ucraini situati vicino ai
confini russi hanno lavorato allo sviluppo di componenti di armi biologiche".
Tali
affermazioni meritano lo stesso livello di scetticismo delle smentite statunitensi:
vale a dire, nessuna di esse dovrebbe essere ritenuta vera o falsa in assenza
di prove.
Eppure
i fact-checker statunitensi si sono doverosamente e riflessivamente schierati
con il governo degli Stati Uniti per dichiarare tali affermazioni
"disinformazione" e per deriderle come teorie della cospirazione di
QAnon.
Sfortunatamente
per questo racket propagandistico mascherato da controllo dei fatti neutrale e
di alto livello, il funzionario neocon a lungo responsabile della politica
degli Stati Uniti in Ucraina ha testimoniato lunedì davanti alla commissione
per le relazioni estere del Senato e ha fortemente suggerito che tali
affermazioni sono, almeno in parte, vere.
Ieri
pomeriggio, il sottosegretario di Stato Victoria Nuland è apparso davanti alla
commissione per le relazioni estere del Senato. Il senatore Marco Rubio (R-FL),
sperando di sfatare le crescenti affermazioni secondo cui ci sono laboratori di
armi chimiche in Ucraina, ha chiesto compiaciuto a Nuland: "L'Ucraina ha armi chimiche o
biologiche?"
Rubio
si aspettava indubbiamente una smentita piatta da parte di Nuland, fornendo
così un'ulteriore "prova" che tale speculazione è una vile Fake News
proveniente dal Cremlino, dal PCC e da QAnon.
Invece,
Nuland ha fatto qualcosa di completamente insolito per lei, per i
neoconservatori e per gli alti funzionari della politica estera degli Stati
Uniti: per qualche ragione, ha detto una versione della verità.
La sua risposta ha visibilmente sbalordito
Rubio, che – non appena si è reso conto del danno che stava facendo alla
campagna di messaggistica degli Stati Uniti dicendo la verità – l'ha interrotta e le ha chiesto invece
di affermare che se dovesse verificarsi un attacco biologico, tutti dovrebbero
essere "sicuri al 100%" che sia stata la Russia a farlo. Grato per la
zattera di salvataggio, Nuland disse a Rubio che aveva ragione.
Ma
l'atto di pulizia di Rubio è arrivato troppo tardi. Alla domanda se l'Ucraina
possieda "armi chimiche o biologiche", Nuland non ha negato questo:
affatto. Lei invece – con un palpabile disagio pen-twirling e nel fermare il
discorso, un evidente contrasto con il suo stile normalmente arrogante di
parlare in offuscatorio funzionario del Dipartimento di Stato – ha
riconosciuto: "uh, l'Ucraina ha, uh, strutture di ricerca biologica".
Ogni
speranza di rappresentare tali "strutture" come benigne o banali è
stata immediatamente distrutta dall'avvertimento che ha rapidamente aggiunto:
"ora
siamo in effetti abbastanza preoccupati che le truppe russe, le forze russe,
possano cercare, uh, di ottenere il controllo di [quei laboratori], quindi
stiamo lavorando con gli Ukrainiahhn [sic] su come possono impedire che uno
qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani delle forze russe se si
avvicinano" – [interruzione del senatore Rubio].
La
bizzarra ammissione di Nuland che "l'Ucraina ha strutture di ricerca
biologica"
che sono abbastanza pericolose da giustificare la preoccupazione che possano
cadere in mani russe ha ironicamente costituito una prova più decisiva
dell'esistenza di tali programmi in Ucraina rispetto a ciò che è stato offerto
nel 2002 e nel 2003 per corroborare le accuse degli Stati Uniti sui programmi
chimici e biologici di Saddam in Iraq.
Una
confessione contro l'interesse da parte di un alto funzionario degli Stati
Uniti sotto giuramento è chiaramente più significativa di quella di Colin
Powell che regge una provetta con una sostanza sconosciuta all'interno mentre
indicava immagini satellitari sgranate che nessuno poteva decifrare.
Va da
sé che l'esistenza di un programma di "ricerca" biologica ucraina non
giustifica un'invasione da parte della Russia, per non parlare di un attacco
così completo e devastante come quello in corso: non più di quanto l'esistenza
di un simile programma biologico sotto Saddam avrebbe reso giustificabile
l'invasione statunitense dell'Iraq del 2003. Ma la confessione di Nuland getta
luce critica su diverse questioni importanti e solleva domande vitali che
meritano risposte.
Qualsiasi
tentativo di affermare che le strutture biologiche dell'Ucraina sono solo
laboratori medici benigni e standard è negato dalla preoccupazione
esplicitamente grave di Nuland che "le forze russe potrebbero cercare di
ottenere il controllo" di tali strutture e che il governo degli Stati
Uniti sta quindi, proprio in questo momento, "lavorando con gli ucraini su
come possono impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle
mani delle forze russe".
Ucraina:
il pasticcio che Nuland ha fatto.
La
Russia ha i suoi laboratori medici avanzati. Dopotutto, è stato uno dei primi
paesi a sviluppare un vaccino COVID, uno che Lancet, il 1 ° febbraio 2021, ha
dichiarato "sicuro ed efficace" (anche se i funzionari statunitensi
hanno fatto pressione su più paesi, incluso il Brasile, per non accettare alcun
vaccino russo, mentre gli alleati degli Stati Uniti come l'Australia hanno
rifiutato per un anno intero. riconoscere il vaccino covid russo ai fini del
suo mandato vaccinale). L'unica ragione per essere "abbastanza
preoccupati" per queste "strutture di ricerca biologica" che
cadono in mani russe è se contengono materiali sofisticati che gli scienziati
russi non hanno ancora sviluppato da soli e che potrebbero essere utilizzati
per scopi nefasti – cioè, armi biologiche avanzate o "ricerca" a
duplice uso che ha il potenziale per essere armata.
Cosa
c'è in quei laboratori biologici ucraini che li rendono così preoccupanti e pericolosi?
E
l'Ucraina, non esattamente nota per essere una grande potenza con la ricerca
biologica avanzata, ha avuto l'assistenza di altri paesi nello sviluppo di
quelle sostanze pericolose?
L'assistenza americana è limitata a ciò che
Nuland ha descritto durante l'audizione – "lavorare con gli ucraini su come
possono impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani
delle forze russe" – o l'assistenza degli Stati Uniti si è estesa alla costruzione e allo
sviluppo delle "strutture di ricerca biologica" stesse?
(PolitiFact,
25 febbraio 2022).
Nonostante
tutto il linguaggio sprezzante usato nelle ultime due settimane dai sedicenti
"fact-checker", è confermato che gli Stati Uniti hanno lavorato con
l'Ucraina, non più tardi dell'anno scorso, nello "sviluppo di una cultura di gestione
del bio-rischio; partenariati internazionali di ricerca; e la capacità dei
partner di migliorare le misure di biosicurezza, biosicurezza e biosorveglianza."
L'ambasciata
degli Stati Uniti in Ucraina si è pubblicamente vantata del suo lavoro di
collaborazione con l'Ucraina "per consolidare e proteggere gli agenti
patogeni e le tossine di preoccupazione per la sicurezza e per continuare a
garantire che l'Ucraina possa rilevare e segnalare focolai causati da agenti
patogeni pericolosi prima che rappresentino minacce alla sicurezza o alla
stabilità".
Questa
ricerca biologica congiunta USA/Ucraina è, ovviamente, descritta dal
Dipartimento di Stato nel modo più non minaccioso possibile. Ma questo solleva
ancora una volta la domanda sul perché gli Stati Uniti sarebbero così
seriamente preoccupati per la ricerca benigna e comune che cade nelle mani
russe.
Sembra anche molto strano, per usare un
eufemismo, che Nuland abbia scelto di riconoscere e descrivere le
"strutture" in risposta a una domanda chiara e semplice del senatore
Rubio sul fatto che l'Ucraina possieda armi chimiche e biologiche.
Se
questi laboratori sono semplicemente progettati per trovare una cura per il
cancro o creare misure di sicurezza contro gli agenti patogeni, perché, nella
mente di Nuland, dovrebbe avere qualcosa a che fare con un programma di armi
biologiche e chimiche in Ucraina?
La
realtà indiscutibile è che – nonostante le convenzioni internazionali di lunga
data che vietano lo sviluppo di armi biologiche – tutti i paesi grandi e
potenti conducono ricerche che, per lo meno, hanno la capacità di essere
convertite in armi biologiche.
Il lavoro condotto sotto le spoglie della
"ricerca difensiva" può, e talvolta è, facilmente convertito nelle
stesse armi vietate. Ricordiamo che, secondo l'FBI, gli attacchi all'antrace del
2001 che terrorizzarono la nazione provenivano da uno scienziato ricercatore
dell'esercito americano, il dottor Bruce Ivins, che lavorava presso il laboratorio
di ricerca sulle malattie infettive dell'esercito americano a Fort Detrick, nel
Maryland.
L'affermazione
era che l'esercito stava "semplicemente" conducendo ricerche
difensive per trovare vaccini e altre protezioni contro l'antrace armato, ma
per farlo, l'esercito ha dovuto creare ceppi di antrace altamente armati, che
Ivins ha poi scatenato come arma.
Un
programma PBS Frontline del 2011 su quegli attacchi all'antrace ha spiegato: "nell'ottobre 2001, il
microbiologo della Northern Arizona University Dr. Paul Keim ha identificato
che l'antrace usato nelle lettere di attacco era il ceppo Ames, uno sviluppo
che ha descritto come 'agghiacciante' perché quel particolare ceppo è stato
sviluppato nei laboratori del governo degli Stati Uniti". Parlando con
Frontline nel 2011, il Dr. Keim ha spiegato perché è stato così allarmante
scoprire che l'esercito americano aveva coltivato ceppi così altamente letali e
pericolosi nel suo laboratorio, sul suolo degli Stati Uniti.
Siamo
rimasti sorpresi che fosse il ceppo Ames. Ed era agghiacciante allo stesso
tempo, perché il ceppo Ames è un ceppo di laboratorio che era stato sviluppato
dall'esercito degli Stati Uniti come ceppo di sfida al vaccino.
Sapevamo
che era altamente virulento.
In
effetti, è per questo che l'esercito lo ha usato, perché rappresentava una
sfida più potente per i vaccini che venivano sviluppati dall'esercito degli
Stati Uniti.
Non era solo un tipo casuale di antrace che si trova in natura; era un ceppo di laboratorio, e questo
è stato molto significativo per noi, perché quello è stato il primo indizio che
questo potrebbe davvero essere un evento di bioterrorismo.
Questa
lezione sui gravi pericoli della cosiddetta ricerca a duplice uso sulle armi
biologiche è stata ri-appresa negli ultimi due anni a seguito della pandemia di
COVID.
Mentre le origini di quel virus non sono ancora state
dimostrate con prove dispositive (anche se ricordate, i fact-checker hanno
dichiarato presto che era definitivamente stabilito che proveniva dal salto di
specie e che qualsiasi suggerimento di una perdita di laboratorio era una
"teoria della cospirazione", solo per la Casa Bianca di Biden a
metà del 2021 per ammettere di non conoscere le origini e ha ordinato
un'indagine per determinare se provenisse da una perdita di laboratorio), quel che è certo è che l'Istituto di Virologia di Wuhan
stava manipolando vari ceppi di coronavirus per renderli più contagiosi e
letali.
La
giustificazione era che farlo è necessario per studiare come potrebbero essere
sviluppati i vaccini, ma indipendentemente dall'intento, coltivare ceppi biologici pericolosi
ha la capacità di uccidere un numero enorme di persone.
Tutto
ciò dimostra che la ricerca classificata come "difensiva" può essere
facilmente convertita, deliberatamente o meno, in armi biologiche estremamente
distruttive.
(Politica
estera, 2 marzo 2022).
Per lo
meno, la sorprendente rivelazione di Nuland rivela, ancora una volta, quanto
sia pesantemente coinvolto il governo degli Stati Uniti e sia stato per anni in
Ucraina, da parte del confine russo che i funzionari e gli studiosi
statunitensi di tutto lo spettro hanno trascorso decenni ad avvertire che è il
più sensibile e vulnerabile per Mosca.
È stata la stessa Nuland, mentre lavorava per Hillary
Clinton e il Dipartimento di Stato di John Kerry sotto il presidente Obama, che
è stata pesantemente coinvolta in quella che alcuni chiamano la rivoluzione del
2014 e altri chiamano il "colpo di stato" che ha portato a un cambio
di governo in Ucraina da un regime amico di Mosca a uno molto più favorevole
all'UE e all'Occidente.
Tutto questo è avvenuto quando la compagnia
energetica ucraina Burisma ha pagato $ 50.000 al mese non al figlio di un
funzionario ucraino ma al figlio di Joe Biden, Hunter: un riflesso di chi esercitava il vero
potere in Ucraina.
Nuland
non solo ha lavorato per entrambi i dipartimenti di Stato di Obama e Biden per
gestire la politica ucraina (e, in molti modi, l'Ucraina stessa), ma è stata
anche vice consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Dick
Cheney e poi ambasciatrice del presidente Bush presso la NATO.
Proviene da una delle più prestigiose famiglie
reali neocon d'America; suo marito, Robert Kagan, era un co-fondatore del
famigerato gruppo neocon guerrafondaio Project for the New American Century, che sosteneva il cambio di regime
in Iraq molto prima dell'11/9.
Fu
Kagan, insieme all'icona liberale Bill Kristol, che (accanto all'attuale
caporedattore di The Atlantic Jeffrey Goldberg), fu il più responsabile della
menzogna che Saddam stava lavorando mano nella mano con Al Qaeda, una bugia che
giocò un ruolo chiave nel convincere gli americani a credere che Saddam fosse
personalmente coinvolto nella pianificazione dell'11/9.
Il
fatto che un neocon come Nuland sia ammirato e potenziato indipendentemente
dall'esito delle elezioni illustra quanto siano unite e a passo d'uomo le ali
dell'establishment di entrambi i partiti quando si tratta di questioni di
guerra, militarismo e politica estera.
In effetti, il marito di Nuland, Robert Kagan,
stava segnalando che i neocon avrebbero probabilmente sostenuto Hillary Clinton
per la presidenza – facendolo nel 2014, molto prima che qualcuno immaginasse
Trump come suo avversario – sulla base del riconoscimento che il Partito
Democratico era ora più ospitale per l'ideologia neocon rispetto al GOP, dove
Ron Paul e poi il neo-isolazionismo di Trump stavano crescendo.
Puoi
votare contro i neoconservatori globalisti tutto quello che vuoi, ma non se ne
vanno mai.
Il
fatto che un membro di una delle più potenti famiglie neocon negli Stati Uniti
abbia gestito per anni la politica ucraina per gli Stati Uniti – essendo
passato da Dick Cheney a Hillary Clinton e Obama e ora a Biden – sottolinea
quanto poco dissenso ci sia a Washington su tali questioni.
È la vasta esperienza di Nuland
nell'esercitare il potere a Washington che rende la sua confessione di ieri
così sorprendente: è il genere di cose su cui persone come lei mentono e
nascondono, non ammettono. Ma ora che lo ha ammesso, è fondamentale che questa
rivelazione non sia sepolta e dimenticata.
Perché
la Russia ha invaso l'Ucraina?
Ecco i
veri motivi per cui non ti viene detto.
Michaelsuede.substach.com-
Michael Suede- (11 marzo 2022)- ci dice :
Nel
2014, gli Stati Uniti hanno rovesciato il governo ucraino democraticamente
eletto e hanno installato un neonazista come presidente in un colpo di stato
finanziato dalla CIA, spesso indicato come il massacro di Maidan.
I
seguenti presidenti non erano migliori.
L'attuale
ragazzo Zelensky era un clown - letteralmente.
È
sostenuto dall'Occidente perché ha completamente venduto l'Ucraina agli
interessi occidentali.
Il
governo ucraino è completamente corrotto.
Ricordate,
Biden ha fatto fermare loro l'indagine su Burisma perché suo figlio è stato
pagato milioni in tangenti. Per finire, l'esercito ucraino è gestito da
simpatizzanti nazisti. In effetti, c'è un intero reggimento nell'esercito
ucraino composto da neonazisti dedicati chiamati Azov.
Secondo
l'avvocato Robert Barnes, un sondaggista ucraino credibile ha Zelensky con un
indice di approvazione inferiore a Biden.
Pochissimi ucraini lo approvano, e le uniche
persone che vogliono davvero combattere per lui sono i neonazisti hardcore che
gestiscono l'esercito. Il governo ucraino ha appena emesso una bozza per tutti gli
uomini dai 18 ai 60 anni perché nessuno vuole combattere i russi; le notizie
che affermano il contrario sono propaganda e bugie.
L'Ucraina
orientale, che è indicata come la regione del Donbas, parla russo. Quasi la metà delle persone nel
Donbass sono di etnia russa. I nazisti nell'Ucraina occidentale e centrale odiano i
russi per ovvie ragioni storiche.
Dopo
il colpo di stato nazista, il Donbass tenne elezioni locali per vedere se
dovevano dichiarare l'indipendenza dall'Ucraina, che il voto approvò.
Dal
voto di indipendenza, l'esercito ucraino ha ripetutamente bombardato la regione
del Donbass e tagliato i servizi essenziali alle persone che vivono lì. Le
persone nel Donbass sono generalmente amichevoli nei confronti dei russi.
Vedono questa come una missione di mantenimento della pace russa.
A
differenza di Zelensky, Putin gode di un indice di approvazione del 70%, con un
ampio sostegno tra il popolo russo. Prima di invadere, il parlamento russo ha approvato
l'azione militare. L'invasione di Putin ha il pieno sostegno del pubblico russo.
Putin
ha detto che avrebbe attaccato se l'Ucraina avesse violato gli accordi di Minsk
concordati dai separatisti dell'Ucraina e del Donbas dopo il colpo di stato,
che ha obbligato il governo ucraino a sedersi con i funzionari eletti del
Donbas e lavorare per l'indipendenza del Donbass, oltre a vietare all'Ucraina
di aderire alla NATO o ospitare armi nucleari.
Poco
prima dell'invasione, c'era qualcosa nell'ordine di 2.000 violazioni del
cessate il fuoco da parte dell'Ucraina contro il Donbas.
Ciò ha
portato la Russia a riconoscere finalmente l'indipendenza della regione.
Inoltre, Zelensky ha chiesto l'adesione alla NATO e ha
cambiato la legge ucraina per consentire alle truppe della NATO sul suolo
ucraino in preparazione di massicce esercitazioni militari congiunte, oltre a dire che era aperto a
ospitare armi nucleari.
Pochi giorni prima dell'azione militare,
Kamala Harris è andata in Europa e ha tenuto un discorso con Zelensky dicendo
che ammirava il suo desiderio di aderire alla NATO.
Oltre
all'Ucraina che getta nella spazzatura gli accordi di Minsk e all'Occidente che
viola le promesse fatte dalla NATO alla Russia sovietica nel 1991 di non
espandersi verso est, l'anno scorso il governo degli Stati Uniti ha ammesso che il
Pentagono sta controllando i laboratori biologici in tutta l'Ucraina; ciò è stato ulteriormente
rafforzato dalle prove che la Russia ha recentemente reso pubbliche, nonché
dalle prove pubblicate da The National Pulse.
Ora la
Russia sta sostenendo di aver effettivamente sequestrato armi biologiche
statunitensi in Ucraina. Le prove sono così schiaccianti che Fox News è
costretta a coprirle.
In una
recente audizione al Senato, il Sottosegretario di Stato degli Stati Uniti ha
ammesso a verbale che "l'Ucraina ha strutture di ricerca biologica, di cui in realtà
siamo abbastanza preoccupati che le forze russe possano cercare di ottenere il
controllo." - Mi sembra di ricordare che gli Stati Uniti sono andati in guerra per
circostanze simili in passato.
Ma non
è tutto! L'agenzia di stampa russa TASS ha riferito che, "Il 21 dicembre, il ministro della
Difesa russo Sergey Shoigu ha dichiarato che la presenza di oltre 120 membri di
compagnie militari private statunitensi era stata identificata nei villaggi di
Avdeyevka e Priazovskoye.
Ha
sottolineato che contenitori con composti chimici sconosciuti erano stati
consegnati al villaggio di Avdeyevka e Krasny Liman per inscenare provocazioni.
Se
vuoi la spiegazione dettagliata del perché la Russia ha invaso, puoi sentirlo
direttamente dalla bocca del cavallo.
Non
abbiamo alcun interesse a stare in quel posto. Spero che Putin faccia quello
che dice e spazzi via tutti i nazisti e butti fuori tutta la feccia corrotta
che fa affari sporchi con il nostro governo.
Putin
dice che non ha alcun interesse a rimanere in giro o occupare il posto. Non ne
ha bisogno. Mi fido di Putin più di Biden o Zelensky, che è folle anche solo da
contemplare, ma dimostra quanto sia inutile e corrotto il nostro stesso
governo.
L'intera
guerra avrebbe potuto essere evitata da Biden semplicemente facendo una
dichiarazione pubblica che l'Ucraina non sarebbe mai stata ammessa nella NATO e
che non gli sarebbe mai stato permesso di ospitare armi nucleari, insieme alla
minaccia di tagliare i nostri miliardi in "aiuti" se avessero
continuato a bombardare il Donbas. Questa guerra è stata creata e promossa
dall'Occidente. Il governo degli Stati Uniti è responsabile di ciò che sta
accadendo lì in questo momento.
Impara
un po' di storia.
Il pezzo su “Intellinews”, pubblicato il 27 gennaio prima
dell'inizio del conflitto, fornisce alcune informazioni su ciò che i nostri
gloriosi leader immaginano per l'Ucraina.
Quando
gli Stati Uniti entrarono in modalità di allerta rossa per
l'"imminente" aggressione russa, Zelenskiy era chiaramente più
preoccupato per la politica interna e la minaccia di un colpo di stato.
Il suo messaggio è diventato confuso mentre
cercava di collegare i suoi nemici, come l'oligarca Rinat Akhmetov e l'ex
presidente Poroshenko alla Russia, mentre era chiaro che se dietro di loro
c'era una grande potenza, allora sarebbero stati gli Stati Uniti d'America.
Akhmetov
è uno dei principali sponsor del Consiglio Atlantico. Il movimento militante di strada, che
sostiene Poroshenko e mantiene viva la minaccia di un nuovo Maidan, è gestito
da Andriy Levus, un attivista ed ex funzionario della sicurezza direttamente
collegato alle organizzazioni della diaspora create da collaboratori nazisti
che hanno trovato rifugio in Nord America sotto gli auspici della CIA.
Gli
ucraini hanno motivo di sospettare che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, con
la loro retorica radicale ineguagliata dal reale livello di minaccia e il loro
entusiasmo per i "coraggiosi ucraini" che combattono e muoiono per la
causa occidentale, siano pronti a gettare l'Ucraina sotto l'autobus in modo da
far impantanare la Russia in una guerra devastante.
La
visione di "una nuova guerra cecena" è stata evocata dal primo
ministro britannico Boris Johnson. L'ex funzionario dell'amministrazione Obama Evelyn
Farkas è arrivato al punto di chiedere agli Stati Uniti di formare una nuova
"coalizione dei volenterosi" e impegnarsi in un conflitto diretto con
la Russia sull'Ucraina.
Zelenskiy
ha anche buone ragioni per credere che i suoi alleati lo vedano come un
impedimento. Come Julia Ioffe ha scritto nel suo pezzo per Puck, "la Casa Bianca e i suoi alleati
democratici ce l'hanno quasi fatta con il presidente Zelenskiy".
Tre
fonti dell'amministrazione Biden e del Campidoglio con cui ha parlato hanno
descritto il presidente ucraino come "fastidioso, esasperante e decisamente
controproducente".
L'Ucraina
ha un problema con l'America in cima al suo incubo russo. Mai preparato per essere un politico
di professione, per non parlare di un leader nazionale, Zelenskiy deve dimostrare la massima
abilità per impedire alle grandi potenze di trasformare il suo paese in un
campo di battaglia.
Personalmente
penso che gli Stati Uniti possano volere questa guerra per ragioni ancora più
sinistre.
Tutto
ciò che il governo degli Stati Uniti ha fatto sotto Biden ha lavorato per
diminuire il potere degli Stati Uniti a livello globale.
Costringendo
la Russia ad agire, fornisce agli Stati Uniti una scusa per tagliare i servizi
bancari e gli oleodotti, il che spingerebbe ulteriormente la Russia nelle
braccia in attesa della Cina.
In
definitiva, ciò potrebbe portare alla distruzione del dollaro USA come valuta
di riserva mondiale, con conseguente enorme diminuzione del potere degli Stati
Uniti.
Se si crede che Biden sia stato installato
dalla Cina, come me, ha molto senso pensare che questa configurazione sia
intenzionale - non solo per indebolire la Russia, ma alla fine per distruggere
gli Stati Uniti come potenza globale.
L’Ucraina
e le armi batteriologiche:
il
piano del mondialismo per sterminare i russi.
Lacrunadellago.net-
Cesare Sacchetti -( 4 Marzo 2022)- ci
dice:
C’è
una storia segreta dell’Ucraina che non viene raccontata al grande pubblico. L’opinione
pubblica Occidentale sostanzialmente ignora cosa accade veramente in questo
Paese da anni.
Tutto
ciò che è giunto dall’Ucraina negli anni passati attraverso il filtro delle
menzogne dei media europei e americani è l’immagine di un Paese che ha compiuto
la cosiddetta “transizione democratica” portata in atto dallo stato profondo di Washington.
Quella
che viene chiamata “esportazione di democrazia”, un termine piuttosto caro alle lobby
dei neocon sionisti degli anni 2000 non è null’altro che il rovesciamento di governi
considerati ostili ai gruppi di potere che hanno dominato per decenni la Casa
Bianca, su tutti il “Council For Foreign Relations” finanziato dalla famiglia
Rockefeller.
L’Ucraina
non fa eccezione a questa regola per la sua posizione strategica, e come
abbiamo visto nel precedente articolo, era vitale per le lobby atlantiste
rovesciare attraverso il golpe chiamato Euromaidan la presidenza Yanukovich
troppo vicina, secondo il dipartimento di Stato USA, al Cremlino.
C’è
però anche un altro lato per il quale il controllo dell’Ucraina è fondamentale
per questi ambienti. È un lato molto più oscuro nel quale vengono praticati i
peggiori e sporchi traffici del pianeta.
Stiamo
parlando di produzione e sviluppo di armi batteriologiche, di traffico di
bambini, di organi e di esseri umani.
Il
regime neo-nazista che protegge il fantoccio tele-comandato dalla NATO,
Zelensky, è stato ciò che ha garantito la prosperità di questi traffici.
Da
quando Poroshenko fu installato al potere, questi traffici hanno iniziato a
proliferare e infestare l’intera Ucraina.
C’è ne
però uno in particolare sul quale dovremmo soffermarci ed è quello che riguarda le armi
batteriologiche.
Per
poter comprendere come sono iniziati i programmi per utilizzare l’Ucraina come
una base per studiare queste armi occorre fare un passo indietro e tornare al
2005, quando
il Paese era governato dall’allora presidente Yushchenko.
Yushchenko
era il prodotto diretto di un’altra rivoluzione colorata, la prima che avvenne
in Ucraina nel 2004 e nel 2005.
Anche
in quel periodo, a Washington erano piuttosto preoccupati che questo Paese
potesse spostarsi troppo nell’orbita di Mosca e venne deciso di scatenare i soliti
disordini provocati dalle solite Ong di Soros – professionista della
sovversione internazionale – per mandare al potere il presidente fantoccio di
turno, Yushchenko in questo caso, che eseguisse meglio gli ordini dei poteri
finanziari globali.
Il
viaggio di Obama in Ucraina: fondi per i laboratori di armi chimiche.
Una
volta che il neo-presidente ucraino si instaurò al potere iniziarono una serie
di viaggi compiuti dall’allora giovane e sconosciuto senatore democratico
dell’Illinois, Barack Obama, assieme al suo collega repubblicano Richard Lugar.
Obama
e Lugar furono mandati in Ucraina per una ragione molto precisa, ovvero quella
di avviare un programma congiunto tra il governo statunitense e ucraino per
condurre ricerche scientifiche sulle armi batteriologiche.
A dare
notizia di questo viaggio fu il quotidiano da sempre portavoce del vero potere
occulto che domina a Washington, il Washington Post.
La
storia venne riportata dal quotidiano con un titolo propagandistico del tipo “Gli Stati Uniti aiuteranno l’Ucraina
a contrastare le armi biologiche”.
In
realtà se si legge poi l’articolo si comprende che questo “aiuto” è consistito
nell’eseguire degli aggiornamenti di sicurezza di alcuni istituti biologici che
avevano appunto questo scopo.
Questi
laboratori erano in parte eredità della Guerra Fredda ma a Washington non interessava in
alcun modo smantellarli.
Piuttosto
dalle parti della Casa Bianca erano interessati ad affiancare, e praticamente
comandare, il governo ucraino attraverso risorse finanziarie e scientifiche
superiori nella gestione di questi laboratori.
Gli
Stati Uniti quindi da quegli anni assunsero già il controllo diretto sullo
sviluppo e sulla ricerca delle armi chimiche e batteriologiche in Ucraina.
Questo
Paese quindi divenne una base per queste ricerche che non avevano in realtà
alcuna finalità “scientifica”.
Lo
scopo era quello di lavorare a delle armi da poter utilizzare contro eventuali
“nemici” dello
stato profondo di Washington, e all’epoca, come allora, il vero avversario di questi
ambienti veniva considerato la Russia di Putin che stava gradualmente tornando
a rimettersi in piedi dopo il disastro degli anni’90.
Il
Pentagono raccolse campione del DNA dei russi.
A
questo proposito, fu proprio lo stesso presidente russo a rivelare come in
Russia nel 2017 c’erano delle ONG straniere che stavano facendo qualcosa di
piuttosto singolare.
Queste
ONG avevano già allora e negli anni precedenti iniziato a raccogliere campioni
di DNA della popolazione russa in ogni regione del Paese. Queste associazioni non erano
interessate in alcun modo a raccogliere campioni di altre popolazioni slave
presenti in Russia, ma erano interessate soltanto ed esclusivamente ad avere il
DNA dei russi.
Al
Cremlino si accorsero di queste attività alquanto anomale e sospette, e Putin in quel periodo rilasciò una
dichiarazione ufficiale.
“Siete
al corrente che del materiale biologico è stato raccolto in tutto il Paese, da
differenti gruppi etnici e persone che vivono in differente regioni geografiche
della Federazione Russa? La domanda è: perché questo viene fatto? E viene fatto
intenzionalmente e professionalmente.”
Anche
alla Camera alta del Parlamento russo, il Consiglio Federale, si accorsero che
questa attività non era affatto ordinaria e iniziarono a trattare la questione
in via ufficiale.
L’allora
vice presidente del comitato per la Sicurezza e la Difesa del Consiglio
Federale, Franz
Klintsevich,
dichiarò
pubblicamente che tutto ciò lasciava pensare che qualcuno stava pensando
espressamente allo scenario di studiare un’arma biologica che potesse colpire
solamente i russi.
Il
senatore russo spiegò correttamente che i gruppi etnici reagiscono in maniera
differente al contagio con agenti batteriologici e questo spiegava quindi il
motivo di tanto interesse nel raccogliere solo ed esclusivamente campioni di
DNA russo.
Occorreva
un’arma batteriologica su misura pensata per colpire e uccidere soltanto la
popolazione russa.
A
rivelare poi il mistero su ordine di chi quelle ONG stessero procedendo alla
raccolta di quei campioni furono propri i suoi mandanti che non erano altro
che, casualmente, gli uomini dell’aviazione militare statunitense.
A
parlare in quell’occasione fu un portavoce dell’AETC, acronimo che sta ad
identificare il commando per l’addestramento e l’educazione dell’aereonautica
americana.
L’AETC
precisò che si trattava soltanto di prelievi di DNA giustificati dalla
necessità di condurre delle ricerche sull’apparato muscolo-scheletrico umano.
A
Mosca però non la bevvero perché il fatto che fossero prelevati solo ed
esclusivamente campioni di DNA di popolazione russa e il fatto che fossero
coinvolti i militari ha lasciato pensare che il vero obbiettivo di quel
programma fosse creare appunto un agente patogeno pensato solo per danneggiare le
popolazioni di etnia russa.
Se si
considera la lunga storia di programmi finanziati dallo stato profondo di Washington per
sviluppare armi batteriologiche, in molti casi sperimentati sulla stessa
inconsapevole popolazione americana, il sospetto della Russia è più che
fondato.
L’Ucraina
potrebbe essere quindi la chiave per spiegare quanto accaduto in Russia nel
2017 quando l’aereonautica americana raccoglieva parti di DNA russo, e quanto
accaduto dodici anni prima quando Barack Obama si recava in visita nel Paese
per assicurare più fondi ai laboratori ucraini che si occupavano di questi
programmi di guerra chimica e batteriologica.
La
Russia conferma che l’Ucraina è stata utilizzata per produrre armi chimiche
contro i russi.
In
questi giorni è circolata molto sui media alternativi l’ipotesi che
l’operazione militare russa oltre che ad avere lo scopo di de-nazificare e
liberare l’Ucraina avesse lo scopo di distruggere quei centri dove venivano
custoditi virus letali.
A dare
conferma ufficiale a questa tesi è stata la stessa ambasciata russa presso la
Bosnia-Erzegovina che ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti “hanno riempito l’ucraina di
laboratori biologici, i quali erano – molto possibilmente – utilizzati per
studiare metodi volti a distruggere il popolo russo ad un livello genetico.”
Gli
ambienti che hanno concepito il golpe dell’Euro-maidan nel 2014 e la
rivoluzione colorata del 2005 hanno utilizzato questo Paese come una base per
dei programmi criminali e genocidi rivolti esclusivamente a colpire la
popolazione russa.
C’è
una vera e propria ossessione quindi da parte del globalismo (di klaus Schwab)nei confronti della Russia fino al
punto di pensare ad un’arma che potesse sterminare la sua popolazione.
La
guerra tra la Russia e il vertice del potere finanziario internazionale è in
realtà molto più antica e risale almeno al 1815 quando la famiglia Rothschild
che già finanziava e dominava le monarchie europee giurò di distruggere e
uccidere i Romanov che si erano opposti ai loro piani di dominio dell’Europa.
Anche
la storia più recente dell’Ucraina non sembra fare eccezione all’odio feroce
che il
Nuovo Ordine Mondiale di Klaus Schwab nutre contro la Russia.
Sono
giunte negli ultimi giorni informazioni sull’effettiva distruzione di questi
laboratori da parte dei russi nel corso della loro operazione militare.
A dare
notizia di questo retroscena in particolare è stato il sito americano Real Raw News che da alcuni è considerato
controverso, e non attendibile, per i suoi articoli che parlano di presunti processi
in corso a Guantanamo contro gli uomini che hanno organizzato il colpo di Stato
dello Spygate e la frode elettorale del 2020 contro Donald Trump.
Siamo
stati comunque in grado di verificare in altre maniere e attraverso altre fonti
attendibili questa informazione che sembra corrispondere al vero.
I
militari russi avrebbero distrutto tutti questi laboratori e sarebbero entrati
in possesso dei documenti segreti ai quali gli scienziati ucraini e americani
stavano lavorando.
A
quanto pare, anche in questa occasione, la Russia si è rivelata ancora una
volta l’incubo dei grandi poteri finanziari che aspirano a erigere un super-governo
globale per lo sterminio dell’umanità.
E
anche in questa occasione questo Paese ha inflitto una cocente sconfitta alla
famiglia Rothschild la cui immensa ricchezza siede sul fiume di sangue delle
guerre che questa ha provocato nel corso degli ultimi due secoli.
La
mossa di Putin
sull’Ucraina: la fine del blocco
Euro-Atlantico
e del Nuovo Ordine Mondiale.
Lacrunadellago.net-
Cesare Sacchetti - (28 Febbraio 2022)-
ci dice :
Alla
fine la decisione di Putin sotto certi aspetti è giunta inaspettata. Diversi
osservatori sulla carta pensavano che il presidente russo non avrebbe scelto di
procedere ad un riconoscimento immediato delle Repubbliche separatiste del
Donbass e del Lugansk che si trovano all’estremo confine orientale con
l’Ucraina. A due passi dalla Russia.
Molti
pensavano che Putin avrebbe temporeggiato e preferito rimandare in un altro
momento un riconoscimento che comunque prima o poi ci sarebbe stato.
Le
settimane precedenti erano state letteralmente funestate da una incessante
propaganda dei media occidentali che ogni giorno annunciavano una “invasione russa”
dell’Ucraina per poi puntualmente procrastinare l’appuntamento in un continuo
rinvio che ha finito inevitabilmente per coprire di ridicolo gli stessi media
che lo ventilavano.
Su
tutti c’è stato il caso famigerato di Bloomberg, quotidiano che assieme al
Financial Times assume il ruolo di portavoce indiscusso dell’alta finanza
internazionale.
Bloomberg
era persino arrivato a mettere in prima pagina lo scorso 5 febbraio l’annuncio
di una invasione russa che non c’era mai stata.
La
notizia è rimasta lì a galleggiare sul sito del quotidiano americano per trenta
minuti buoni, ed è impossibile pensare che la redazione di Bloomberg non si sia
accorta di un errore così marchiano.
La
pubblicazione è stata con ogni probabilità intenzionale e rientrava in una strategia
di continue provocazioni nei confronti di Mosca, nella speranza che questa
perdesse il controllo dei nervi e commettesse qualche errore.
La
Russia ha scelto di non raccogliere gli atti provocatori, e ha lasciato che
l’isteria mediatica occidentale proseguisse sino allo scorso lunedì.
Quello
è stato il momento nel quale Putin ha firmato in diretta il riconoscimento
delle due Repubbliche separatiste e quello è stato un momento spartiacque nella
storia non solo della Russia ma del mondo intero.
Quel discorso
ha segnato il passaggio da un’epoca, quella nella quale esisteva l’assoluta
predominanza del cosiddetto blocco Euro-Atlantico e dell’idea del Nuovo Ordine
Mondiale che esso sorregge ad una nella quale la mappa dei rapporti
internazionali non è più disegnata a Washington e Londra.
E
Putin ha proceduto a questa decisione perché ha calcolato perfettamente che non
esisteva momento migliore per farlo. L’avversario è debole e diviso, orfano della
protezione militare degli Stati Uniti che si sono allontanati dalla sfera
atlantica da quando si è instaurata l’amministrazione Trump nel 2016, e che non
vi sono più rientrati per ragioni che abbiamo approfondito in passato e che
riprenderemo a trattare successivamente nel corso di questa analisi.
Ciò
che conta adesso è che Vladimir Putin ha scritto la parola fine alla tirannia
guerrafondaia dell’atlantismo e al tempo stesso ha sanato una ferita che si era
aperta nel 2014 ai tempi del famigerato Euro-maidan.
Euromaidan:
l’inizio della nafizicazione dell’Ucraina.
Ciò
che non viene spiegato al pubblico è proprio la storia recente dell’Ucraina. Il
disordine e la violenza che ci sono in questo Paese non stati certo portati
dalla Russia. Prima del golpe dell’Euromaidan, l’Ucraina era un Paese sostanzialmente
stabile non attraversato da laceranti conflitti interni e guerre tra bande come
lo è ora.
I
rapporti con la Russia erano ottimi e questa condizione era ciò che era, ed è
tuttora, meglio nell’interesse di questa nazione che è parte integrante della
Russia come è stato costretto a ricordare Putin all’Occidente.
L’Ucraina
moderna è di fatto una invenzione sostanzialmente prodotta dai sanguinari
bolscevichi che si instaurarono al potere in Russia nel 1917 soprattutto grazie
ai lauti finanziamenti che gli giungevano da Wall Street.
È una
pagina di storia che pochi conoscono e pochi sanno e che sarà interessante
approfondire in un altro contributo.
Per
restare invece tra le pagine della storia più contemporanea, l’Euromaidan è stato il prodotto di
una operazione sovversiva decisa tra le stanze del dipartimento di Stato
diretto dall’amministrazione Obama nel 2014 e attuato attraverso la rete di ONG
sovversive finanziate dallo speculatore e sobillatore George Soros.
Soros
in questo senso riveste il ruolo di finanziatore delle rivoluzioni
internazionali decise dai vertici del potere globalista di Klaus Schwab.
L’Euromaidan
fu deciso da questi ambienti perché l’Ucraina si stava spostando troppo dalla
sfera Euro-Atlantica verso quella della Russia, e ciò era qualcosa che
l’atlantismo nella sua ottica di espansione e di dominio del mondo intero non
poteva tollerare.
Fu per
questo che le strade di Kiev in quei giorni di febbraio del 2014 furono
tormentate da disordini, violenze e rivolte orchestrate e dirette dal
dipartimento di Stato americano in stretto coordinamento con le fondazioni di
Soros.
Non
c’erano normali ucraini a protestare in piazza, ma piuttosto stranieri e
paramilitari addestrati alla rivolta e alla destabilizzazione dei governi.
Alla
fine, l’allora presidente Yanukovich fu costretto a cedere. Yanukovich fu costretto alla fuga
perché era la sua stessa vita a rischio e fu costretto a cercare riparo in
Russia.
Al suo
posto si instaurò una lunga serie di governi fantoccio telecomandati da
Washington di cui Zelensky è soltanto l’ultimo della serie.
Il
primo presidente fantoccio fu Poroshenko, un nome che probabilmente molti
ricordano per via del suo coinvolgimento nell’inchiesta che era all’epoca in
corso su Hunter Biden, figlio dell’allora vicepresidente Joe Biden.
Fu
Poroshenko ad ordinare di sopprimere quell’indagine che se fosse proseguita
avrebbe portato ad una probabile incarcerazione di Hunter Biden coinvolto nei
loschi affari della società ucraina del gas, Burisma.
A
trasmettere l’ordine a Poroshenko fu Joe Biden in persona che minacciò di
chiudere il rubinetto dei finanziamenti americani a Kiev se il presidente
ucraino non avesse eseguito l’ordine.
Biden
si vantò persino in pubblico del “successo” dell’operazione di fronte alla
platea del Council
For Foreign Relations, il think tank finanziato dai Rockefeller che ha praticamente deciso in anticipo
ogni elezione presidenziale americana, salvo quella di Donald Trump.
L’Ucraina
dunque è piombata in questo inferno di instabilità permanente per la diretta
conseguenza di quanto accaduto otto anni orsono dopo l’Euromaidan.
L’operazione
militare di Putin in Ucraina segna la fine dell’atlantismo.
Putin
sta quindi chiudendo il ciclo di quanto iniziato proprio in questi giorni nei
quali si compie l’anniversario di quel colpo di Stato.
Il
presidente russo non aveva alcuna alternativa. Le ONG di Soros pur di rovesciare
Yanukovich hanno reclutato la feccia dei battaglioni nazisti di Azov autori di
orrendi crimini ai danni della popolazione civile.
Sono
quei crimini che vengono perpetrati da anni nel Donbass e nel Lugansk nel
silenzio della comunità internazionale che ha chiuso gli occhi di fronte al
genocidio delle popolazioni russofone di queste due regioni e che oggi canta in
piazza invocando ipocritamente la pace dimenticando invece la guerra che
l’Occidente ha portato ieri.
Questa
è stata la ragione per la quale Putin ha autorizzato una operazione militare
molto accurata e precisa per mettere in sicurezza queste due regioni e
successivamente per procedere alla denazificazione dell’intero Paese.
Proprio
in questi giorni stiamo vedendo un profluvio di immagini e video diffusi dai
media Occidentali che sono in larghissima parte il risultato di una vera e propria
falsificazione di un conflitto che non può definirsi nemmeno “guerra” nel senso
classico.
Per
poter parlare di guerra occorre che ci siano due parti che si scontrino in
conflitto. In
questo caso invece assistiamo ad un’avanzata delle forze armate russe che
avviene attraverso la collaborazione attiva di molti soldati ucraini.
Molti
militari ucraini sono infatti scontenti del regime di Kiev e non hanno
comprensibilmente alcuna intenzione di immolarsi per difendere un governo
corrotto al soldo di poteri stranieri che ha portato il Paese nel baratro.
L’esempio
più famigerato in questo senso della falsificazione in atto ci viene dalle
immagini che i media mostrano ossessivamente di una donna con il volto insanguinato
che ha alle sue spalle un palazzo ridotto in macerie.
L’edificio
però che c’è alle spalle di quella donna non è un edificio crollato per un
inesistente bombardamento russo ma è un palazzo crollato quattro anni prima a
Magnitogorsk, in Russia, in seguito ad una fuga di gas.
La
macchina della menzogna dei media occidentali ormai è fuori controllo e deve
fare di tutto per mettere in cattiva luce la Russia davanti agli occhi del
mondo tanto in alcuni casi da ricorrere alle immagini di un videogioco, come ha
fatto l’infausto TG2, per dimostrare che la Russia sta bombardando l’Ucraina
quando in realtà non un solo aereo russo si è accostato a Kiev fino a questo momento.
Il
Cremlino non vuole bombardare e distruggere. Questo è un protocollo seguito dai
presidenti dello stato profondo di Washington quali George Bush o piuttosto
Bill Clinton che bombardò indiscriminatamente Belgrado negli anni’90 uccidendo
molti bambini anche attraverso l’assistenza del suo sodale Massimo D’Alema,
allora inquilino di palazzo Chigi.
Considerate
le condizioni quindi del tutto anomale di quanto stiamo vedendo in Ucraina la
sensazione è che il regime di Zelensky presto cadrà.
Non è stimato
dalla popolazione, ma piuttosto detestato, e una parte consistente
dell’esercito ucraino si è già unita ai russi in attesa di liberarsi
definitivamente dalla presenza dei nazisti di Azov.
È
quindi questa la fine del blocco Euro-Atlantico. È la fine di una pagina di storia
iniziata nel 1945 quando vennero poste le basi per erigere tutta l’architettura
presente dell’ordine liberale globale fondato sull’assoluta preminenza
economica e militare degli Stati Uniti.
Quello
che però ha dato lo scossone decisivo a questa impalcatura, oltre ovviamente a
Vladimir Putin, è stato Donald Trump sei anni prima all’alba della sua elezione
come presidente degli Stati Uniti.
È
stata la dottrina del “Prima l’America” di Trump a togliere il pilastro
dell’America dal palazzo del Nuovo Ordine Mondiale.
È
senza quel pilastro portante che sorreggeva su di sé tutto il peso dell’ordine
globalista di Klaus Schwab , l’edificio ha iniziato inevitabilmente a
sprofondare nel terreno.
Trump
in questo senso ha dato vita ad una vera e propria rivoluzione, o forse sarebbe
meglio dire controrivoluzione, copernicana dell’assetto dei rapporti
internazionali.
Gli
Stati Uniti si sono separati dall’atlantismo e Trump stesso non ha mai nascosto
tutta la sua profonda avversione alla NATO, manifestando il desiderio di
uscirne e restituire piena sovranità agli Stati Uniti stessi.
I
signori del mondialismo di klaus Schwab lo hanno compreso perfettamente, e per
questo hanno attuato la più grande serie di ripetuti golpe e tentati omicidi
praticati contro un presidente.
La
serie delle operazioni sovversive è iniziata attraverso lo Spygate del 2016 sul quale proprio in questi giorni il procuratore John Durham ci sta mostrando le prove inoppugnabili del ruolo
giocato da Hillary Clinton nello spionaggio illegale praticato contro il
presidente americano anche attraverso la decisiva assistenza dello stato
profondo Italiano.
La
Clinton è stata la mente di questa operazione il cui unico scopo era rovesciare
Donald Trump.
La
serie degli atti sovversivi è poi proseguita attraverso almeno tre attentati
alla vita di Trump, due messe in stato di accusa e la più grossa frode
elettorale della storia praticata nel novembre del 2020.
I
poteri globali di Klaus Schwab hanno tentato qualsiasi carta pur di liberarsi
di Donald Trump per il semplice fatto che senza il controllo degli Stati Uniti
qualsiasi ipotesi di costruire un governo mondiale è semplicemente inattuabile.
Non
esiste un’altra potenza economica e militare in grado di ingerire e influire
negli affari di un altro Paese come può farlo gli Stati Uniti. Tutta la rete di agenzie
dell’intelligence costruita e finanziata dalle famiglie che rappresentano il
vero potere occulto è stata pensata per consentire agli USA di colpire e
rovesciare in qualunque momento coloro che si fossero opposti ai disegni del
Nuovo Ordine Mondiale.
Washington
è stata trasformata da questi poteri in una sorta di centrale della sovversione
internazionale.
Fu per
questo che il presidente cileno Salvador Allende venne destituito nel 1973 su
ordine di Henry Kissinger, uomo forte del Bilderberg e di Klaus Schwab.
Fu per
questo che Aldo Moro venne minacciato di morte da Kissinger nel 1976, e finì
poi ucciso dalle BR due anni dopo.
E fu
per questo che Slobodan Milosevic, presidente della Serbia negli anni’90, e
Muammar Gheddafi, vennero rovesciati e uccisi ancora una volta dalla NATO.
La
NATO in questo senso non ha rivestito in alcun modo il ruolo di un’organizzazione
volta a preservare la stabilità e la sicurezza dei Paesi Occidentali. La NATO ha rivestito il ruolo di
un’organizzazione terroristica che ha eliminato tutti coloro che costituivano
un intralcio per il piano di dominio globale voluto dalle élite internazionali
riunite a Davos dal “finto democratico” Klaus Schwab.
Nulla
c’entrava la retorica del contenimento del blocco sovietico visto che
l’Alleanza Atlantica piuttosto che sciogliersi dopo il crollo del muro di
Berlino si è espansa incredibilmente ad Est.
La
vera ragione dell’esistenza della NATO è quella di essere il braccio militare
del Nuovo Ordine Mondiale ma questa condizione è possibile solamente se gli USA
restano sotto l’ala dell’atlantismo.
Questa
la ragione per la quale il mondialismo di klaus Schwab ha cercato in ogni modo di riprendersi l’America
e questo proposito è fallito anche dopo la frode del 2020.
Abbiamo
visto ormai come in numerose occasioni il fantoccio Joe Biden non abbia
eseguito gli ordini che questi poteri gli avevano prescritto.
Al
contrario, abbiamo assistito Biden andare esattamente nella direzione opposta e
allontanarsi dalla sfera atlantica quando ha completato il ritiro delle truppe
dall’Afghanistan, e quando in questi giorni si è rifiutato di mandare truppe di
militari americani in Ucraina lasciando quindi a Putin campo libero.
Le
ragioni di questa anomalia risiedono nel fatto che Biden in realtà non si è mai
realmente insediato quando Trump nel gennaio del 2021 firmò l’Atto contro le
Insurrezioni e trasferì il potere ai militari impedendo così
all’amministrazione Biden di insediarsi in maniera effettiva.
Gli
Stati Uniti quindi non sono tornati nella sfera del mondialismo ed è questa
un’altra ragione che ha portato al fallimento della farsa pandemica che
nell’ottica di Davos (tutti gli uomini di Klaus Schwab )avrebbe dovuto portare al Grande Reset, un riordino o genocidio della
società che
avrebbe portato ad una messa al bando di tutti coloro che non si fossero
inoculati con il siero sperimentale chiamato impropriamente vaccino.
Si è
manifestato il fenomeno inverso. I governi europei hanno tolto quasi ogni restrizione e
la Russia e gli Stati Uniti hanno fatto da apripista in questo senso uscendo
dalla operazione terroristica del coronavirus già lo scorso anno.
Alla
debole Unione europea, ultimo flebile baluardo del globalismo di Klaus Schwab , non
restava altra scelta. Le altre grandi potenze avevano già affondato il piano di
Davos e persino la Cina Comunista in rotta di collisione con le élite
occidentali per interessi radicalmente divergenti ha voltato le spalle ai poteri globali di Davos di Klaus
Schwab.
Siamo
quindi giunti all’ultima conclusione di un atto che è quello che sta scrivendo la parola fine all’ideologia che
sottende il neoliberismo economico che ha partorito il mostro della globalizzazione di Klaus
Schwab e a
quella politica e spirituale, nel senso deteriore del termine, che sottende
invece quella massonica del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”.
Trump
e Putin in questo senso hanno siglato una vera e propria alleanza patriottica
che ha impedito la manifestazione e il rilascio della Bestia, l’espressione
biblica che identifica quel tiranno globale che un giorno dominerà il mondo.
I due
presidenti sono stati una sorta di katehon politico che ha impedito la
definitiva ascesa
del governo totalitario planetario di Klaus Schwab che avrebbe fatto polvere delle
nazioni e perseguitato brutalmente chiunque avesse osato opporglisi.
Allo
stesso modo, sotto il piano più strettamente spirituale, stavolta nel senso
migliore del termine, è stato l’arcivescovo Carlo Maria Viganò a raccogliere
attorno a sé i cattolici smarriti che si sono allontanati dalla falsa chiesa di
Bergoglio, prostituita a questa falsa ideologia massonica.
L’Ucraina
è quindi la chiusura del cerchio. È l’inizio della irreversibile fine di tutto un
mondo che era stato concepito molti decenni prima e che i signori del globalismo di Klaus Schwab credevano di veder realizzato in
questo frangente storico.
L’ininfluente
Unione europea ormai non può più nulla per fermare il meccanismo perché orfana
della protezione degli Stati Uniti che ormai hanno intrapreso un cammino nuovo,
in attesa del ritorno ufficiale di Trump, sempre più prossimo, che porterà alla
fine ufficiale del mondialismo di Klaus Schwab in ogni sua forma, politica, militare ed
economica.
L’alba
del Nuovo Ordine Mondiale si è definitivamente conclusa. Questa fase storica
sembra aver dato inizio piuttosto al suo definitivo tramonto.
La
beffa per i “circoli di Davos di Klaus Schwab” è stata tremenda. Sono andati a dormire convinti che
l’ordine totalitario globale fosse alle porte e si sono risvegliati scoprendo
che il mondo che avevano immaginato è andato definitivamente in mille pezzi.
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