Internet delle cose.

 Internet delle cose.

 

L’Internet delle cose (IoT): cos’è

e come rivoluzionerà prodotti e servizi.

Zerounoweb.it- Piero Todorovich-(09 Giu. 2022)-ci dice :

 

L’Internet of Things (IoT o Internet delle cose) è una tecnologia che permette di massimizzare le capacità di raccolta e di utilizzo dei dati da una moltitudine di sorgenti (prodotti industriali, sistemi di fabbrica, veicoli di trasporto…) a vantaggio di una maggiore digitalizzazione e automazione dei processi, della facoltà di sfruttare machine learning e intelligenza artificiale per creare nuovi business e servizi a valore per clienti e consumatori.

Nella definizione Internet of Things (IoT) si fa riferimento all’estensione alle cose dei benefici dell’uso di Internet finora limitati alle persone, permettendo agli oggetti di interagire con altri oggetti e quindi con le persone in modo sempre più digitale.

L’Internet delle cose consente di rendere disponibili i dati che servono a comprendere meglio il mondo reale. Permette di estrarre informazioni utili ai processi decisionali, aiutare le imprese a intraprendere percorsi d’innovazione digitale dei business.

Vediamo in seguito cos’è nel dettaglio la definizione di IoT, come funziona, come si rende più sicuro. D’altra parte, si cercherà di capire dove è impiegato e quali impatti ha sul mercato.

Indice degli argomenti.

Internet of Things: che cos’è e a cosa serve.

Che cos’è la tecnologia IoT?

Internet of Things (IoT) nella definizione italiana Internet delle cose nasce dalla convergenza tra sensoristica, elaborazione e comunicazione in rete di apparati digitali specializzati. Device pensati per essere impiegati ovunque serva raccogliere ed elaborare informazioni, automatizzare o integrare il funzionamento di apparati diversi.

Rispetto ai sistemi embedded di cui IoT raccoglie il testimone, il significato di Internet of Things (IoT) sviluppa al massimo livello i concetti della comunicazione in rete. Questo per permettere l’interazione tra oggetti, per esempio tra apparati di produzione destinati a operare insieme, tra apparati e sistemi aziendali utilizzati per la pianificazione, la sicurezza e la manutenzione.

La capacità di comunicazione consente oggi di avvalersi dei servizi in cloud per elaborazioni dati sofisticate o per l’inserimento in processi di business complessi. L’Internet delle cose permette di informatizzare e mettere in rete le “cose”.

Esattamente come personal computer, pad e smartphone hanno fatto con le persone. Secondo le stime di Gartner, grazie alla connessione degli oggetti, entro il 2020 il numero dei dispositivi IoT in rete salirà a 20,4 miliardi. Nello scorso anno erano 8,4 miliardi.

Come funziona l’Internet of Things.

Internet of Things estende agli oggetti del mondo reale la capacità di raccogliere, elaborare e scambiare dati in rete tipiche dei computer. E permette di migliorare monitoraggio, controllo e automazione. L’Internet delle cose beneficia degli sviluppi nei campi dell’elettronica e della comunicazione wireless.

Sviluppi che abilitano le capacità digitali e di comunicazione in elettrodomestici, telecamere, termostati, sistemi di fabbrica, veicoli, dispositivi IoT wearable e sanitari e molto altro.

Questo sfruttando tecnologie in ambito IoT proprietarie e aperte e piattaforme standard come Arduino o Rapsberry, reti Wi-Fi, Bluetooth o ZigBee (altro standard di comunicazione wireless) in funzione della potenza d’elaborazione locale richiesta, quantità di dati da trasferire, distanza o limitazioni d’energia (per esempio nei sensori IoT alimentati a batterie).

A seconda delle applicazioni IoT può richiedere l’impiego di dispositivi IoT di prossimità, Edge Computing, per l’effettuazione di aggregazioni ed elaborazioni real time dei dati. E quindi per l’interazione con servizi in cloud in grado di effettuare elaborazioni sofisticate d’analisi su big data, machine learning e AI. Appositi framework e middleware software facilitano lo sviluppo di applicazioni IoT a cavallo delle diverse componenti, integrando la gestione degli eventi e i protocolli di comunicazione.

Esempi IOT e principali applicazioni attuali.

Quali sono i principali campi di applicazione dell’IoT attualmente? Come l’Internet delle cose e delle macchine può rappresentare un aiuto per aumentare produttività ed efficacia delle aziende, a qualsiasi comparto industriale esse appartengano? Ecco le principali applicazioni dell’Internet of Things che è possibile apprezzare in questo momento.

Internet delle cose esempi nell’industria e nei nuovi modelli di business.

IoT è un componente tecnologico fondamentale nei progetti d’Industria 4.0. Esso rende intelligenti macchine e linee di produzione attraverso l’integrazione di sensori IoT, attuatori e componenti di Edge computing. Tutto questo consente elaborazione in tempo reale e quindi avvio di processi automatici e allarmi.

I dati operativi, selezionati e sintetizzati dai sistemi Edge sono resi disponibili per ulteriori elaborazioni. Per esempio per alimentare le dashboard per il controllo di fabbrica, alimentare sistemi esterni di machine learning e AI utili per fare manutenzione predittiva, ottimizzare la produzione.

La maggiore disponibilità d’informazioni e la capacità di controllo consentono previsioni più attendibili, benefici a livello della flessibilità e del bilancio energetico, riduzioni degli scarti. Le capacità IoT integrate in elettrodomestici, uffici e infrastrutture critiche consentono di ridurre i consumi energetici, introdurre la manutenzione predittiva in nuovi ambiti non solo. Esse promuovono la possibilità di creare servizi a valore aggiunto nel post vendita sia in ambito professionale sia consumer.

Ambito assicurativo: IoT cosa può fare?

L’integrazione di dispositivi connessi dà la possibilità di semplificare le relazioni e gli scambi informativi con i clienti in ambito assicurativo. Soprattutto, questo vale per quanto riguarda il trattamento dei sinistri. Grazie a sistemi integrati in caso di incidenti (automobilistici, domestici eccetera) le comunicazioni sono immediate. Non solo.

Grazie all’IoT applicato all’ambito assicurativo, si possono migliorare i servizi già esistenti ma anche crearne di nuovi. Si tratta, per esempio, dell’attivazione di soluzioni ad hoc per aumentare la sicurezza dei veicoli, promuovendo la manutenzione preventiva.

Nel caso di una abitazione “smart” si riducono, per esempio, i rischi di furto. Le compagnie, inoltre, in tali contesti, possono formulare servizi che supportino gli abitanti al fine di innalzare sicurezza e assistenza in caso di problemi.

Internet of things esempi nei trasporti e nell’auto.

Tra i settori che più si avvantaggiano delle tecnologie in ambito IoT ci sono l’auto e i trasporti. Esempi di applicazione dell’IoT riguardano il controllo remoto della posizione e stato di funzionamento dei veicoli, la protezione degli occupanti in caso d’incidente, servizi assicurativi e di noleggio. Le centraline montate sui veicoli commerciali e privati consentono di raccogliere dati utili all’assistenza, all’ottimizzazione del funzionamento del mezzo e, nel lungo termine, al miglioramento costruttivo e della sicurezza.

Le capacità di collegamento via rete con i centri servizi permettono di adeguare i premi assicurativi ai km percorsi e allo stile di guida di chi è al volante, rispondere prontamente e automaticamente alle emergenze. L’Internet delle cose permette di migliorare la gestione delle flotte, controllare il rispetto delle norme stradali, della turnazione dei conducenti, valutare le condizioni del traffico. Tutto questo a vantaggio dell’ottimizzazione di tempi, dell’affidabilità, ma anche della creazione di modelli di business innovativi nel noleggio e nel trasporto.

IoT e medicina.

Definibile anche “Internet of Medical Things”, l’IoT applicato alla medicina ha una serie di potenzialità. Esse consistono, per esempio, nel controllo a distanza del funzionamento dei dispositivi e grandi macchinari medici. Dispositivi Internet of Things agevolano, inoltre, una migliore relazione con i pazienti, il monitoraggio da remoto dei parametri vitali, per rilevare costantemente i dati necessari a indicare problemi.

L’IoT nel mondo della medicina, in sintesi, permette di innalzare il livello di assistenza in ottica predittiva. Parallelamente promuove un’esperienza di cura più semplice.

A conferma di quanto è promettente l’uso dell’IoT in medicina, i dati Univ-Datos Market Insights dicono che il valore del mercato IoMT sta crescendo a un ritmo annuo del 18,5% tra il 2021 e il 2027. Inoltre, viene stimato che la tecnologia porterà risparmi nel mondo healthcare pari a 300 miliardi annui.

Sensori IoT, ecco quali sono i prodotti protagonisti delle reti IoT.

Protagonisti indiscussi delle reti IoT sono naturalmente i sensori IoT. Ma cosa sono i sensori IoT?

Si tratta di tutti quei device che consentono di raccogliere i dati che poi servono per essere analizzati ed elaborati al fine di produrre la conoscenza necessaria per reagire e prendere decisioni. Decisioni che poi possono essere eseguite dagli oggetti stessi così come dal management aziendale.

Esiste una vasta gamma di dispositivi che possono essere inseriti in una rete IoT. Prima di tutto le videocamere, ma poi anche i rilevatori di luminosità, calore, umidità e onde magnetiche. E inoltre i sensori di movimento e prossimità così come quelli del suono. Molteplici sono poi gli oggetti che già oggi e sempre più in prospettiva riguarderanno l’ambito degli wearable.

Focus su una problematica: sicurezza dell’Internet delle cose.

La semplicità delle componenti informatiche integrate in elettrodomestici e altri oggetti abilitati dall’IoT, unitamente a difetti della gestione e dell’aggiornamento aumentano la vulnerabilità ai possibili attacchi condotti attraverso la rete.

Più nello specifico, la problematica sicurezza emerge in modo particolare per i sistemi IoT perché spesso essi non fanno riferimento a standard unificati. Gli ambienti sono caratterizzati da piattaforme frammentate e varie tecnologie software. E questo significa scelte di sviluppo differenti e rischi di esposizione agli attacchi.

Solo per citare alcuni esempi.

Una variante del “malware Mirai”, chiamata “OMG” ha colpito nei mesi passati gli endpoint IoT consentendo a malintenzionati di portare avanti attacchi “denial of service” su larga scala. I dispositivi infettati sono stati arruolati nella generazione di traffico fittizio per saturare siti e servizi.

Mentre OMG sfrutta gli accessi di default non configurati, un’altra minaccia, la botnet Reaper conosciuta anche come IoT Troop, applica tecniche di hacking attivo sui sistemi operativi usati in ambito IoT, per prenderne il controllo.

Quali difese?

Le piattaforme IoT rischiano quindi di diventare un bersaglio d’elezione per attacchi informatici sempre più sofisticati. Le modalità di difesa consistono nello scegliere prodotti IoT affidabili. Soluzioni dotate di protezioni specifiche.

 È poi importante curare le configurazioni, usando credenziali di autenticazione (password) più sicure. E assicurando l’applicazione delle patch, aggiornando sistemi operativi, driver e programmi di gestione.

Protezioni efficaci possono essere implementate a livello della rete, limitando allo stretto necessario banda e altri servizi accessibili ai dispositivi IoT. E quindi rilevando e segnalando agli amministratori le anomalie associabili con possibili infezioni.

Best practice

Tra le principali abitudini virtuose vi sono: tenere aggiornati i sistemi per avere la garanzia di software sempre integri, usare sistemi di archiviazione dei dati e canali di comunicazioni sicuri; minimizzazione delle superfici di attacco e predisposizione di sistemi di risposta a eventuali attacchi.

New call-to-action.

Quanto vale il mercato di sistemi e prodotti Internet of things in Italia e nel mondo.

Nella Worldwide Semiannual Internet of Things Spending Guide pubblicata nel 2019, IDC prevedeva che la spesa globale totale nei progetti IoT potesse raggiungere 1,2 trilioni di dollari nel 2022.

Un incremento che significava una crescita media annua del 13,6% per i successivi cinque anni. Lo studio rivela come la spinta maggiore all’acquisto di soluzioni IoT stia provenendo dagli investimenti nei settori del manufacturing e dei trasporti.

 Questi sono infatti i più significativi per le attuali applicazioni IoT a livello globale. Entrambi i comparti destinati a raggiungere il valore di circa 150 miliardi di dollari nel 2022.

Nel dettaglio, la crescita annuale media più forte (29%) si registra nei sistemi IoT per la comunicazione vehicle-to-vehicle (V2V) e vehicle-to-infrastructure (V2I). Si tratta di piattaforme IoT che collegano i veicoli tra loro e con i centri servizi. Molti sviluppi riguardano inoltre soluzioni IoT in ambito security e sanità.

L’IoT in Italia, come si sta evolvendo.

Anno 2019.

Per quanto riguarda più nello specifico l’Italia, secondo l’Osservatorio Internet of Things 2020 della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’IoT in Italia nel 2019 si è assestato sui 6,2 miliardi di euro.

Questa cifra denota un aumento in valori assoluti di 1,2 miliardi rispetto al 2018 e in termini percentuali pari al 24%. Un tasso di crescita, tra l’altro, in linea con quello dei principali Paesi occidentali che oscilla tra il 20 e il 25%.

Nei dati dell’Osservatorio si legge che Smart metering e Smart asset management nelle utility sono il primo segmento del mercato IoT. Pesano per un valore di 1,7 miliardi di euro (+19% rispetto al 2018), pari al 27% sul fatturato complessivo.

2020, l’anno della pandemia.

Nel 2020, l’anno della pandemia, secondo l’Osservatorio IoT 2021, il primo segmento per investimenti dedicati (su un totale di circa 6 miliardi di euro, in diminuzione di circa il 3% anno su anno) si è confermato essere lo Smart Metering & Smart Asset Management nelle Utility, con un valore di 1,5 miliardi (-13%) che rappresenta il 25% del totale, spinto ancora dagli obblighi normativi. Seguono la Smart Car e lo Smart Building, legato prevalentemente alla videosorveglianza e alla gestione dei consumi energetici all’interno dell’edificio. Il settore con la crescita più significativa è però rappresentato dalla Smart Agricolture.

I dati del 2021.

Il 2021 si è caratterizzato come un anno particolarmente importante per l’IoT in Italia. Il mercato ha raggiunto i 7,3 miliardi di euro avendo una crescita del +22%.

Dai risultati dell’Osservatorio IoT 2022 emerge in particolare che l’offerta di soluzioni si è evoluta con nuovi servizi di valore, realizzati grazie alle grandi quantità di dati raccolti da oggetti connessi. E, infatti, proprio il business dei servizi raggiunge quota 3 miliardi di euro, circa il 40% del mercato IoT complessivo, +25% rispetto al 2020.

Secondo gli studiosi, si aprono grandi opportunità in quest’ambito con il PNRR, in quanto sono previsti investimenti in vari contesti (dalla Smart Factory alla Smart City, dallo Smart Building all’Assisted Living) dove l’IoT ha un ruolo molto importante.

Com’è nata l’Internet delle cose.

I primi concetti alla base dell’IoT sono stati abbozzati nel 1982. Allora alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University hanno applicato sensori e la connessione in rete a un distributore di bibite dell’Ateneo per verificarne il funzionamento.

Qualche anno più tardi i concetti erano ripresi in un articolo divulgativo di Mark Weiser, Chief Scientist dello Xerox Parc, The computer of the 21st Century pubblicato su Scientific American. E, in modo più rigoroso, reso noto da Reza Raji nel 1994 sulla rivista tecnica dell’Ieee. In quest’ultimo articolo, Raji accenna alla possibilità d’integrare in rete e automatizzare una grande gamma di cose che vanno dagli elettrodomestici di casa alle fabbriche.

L’attuale significato di IoT Internet of Things accompagna i primi sviluppi della tecnologia RFID (radio-frequency identification). Essa è pensata per facilitare la gestione degli oggetti da parte dei computer. L’uso è infine esteso a qualsiasi oggetto capace d’interagire in rete, quindi partecipare alla creazione di processi digitalizzati, flessibili e intelligenti.

 

 

 

Covid, l’Oms: “Valutare il Ritorno alle Restrizioni”.

Conoscenzealconfine.it –( 13 Luglio 2022)- Claudio Del Frate: ci dice

 

“Il numero dei morti è ancora troppo alto e la guardia si è abbassata” dice l’organizzazione sanitaria. Rilanciare la campagna vaccinale: obiettivo il 70% di copertura.

“Il numero dei morti per Covid è troppo alto, i governi valutino il ripristino delle restrizioni”. Per l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) la pandemia non è finita e l’altro ieri il direttore generale Tedros Ghebreyesus ha avvertito che non è affatto il momento di abbassare la guardia.

“Il comitato di emergenza su Covid che si è riunito venerdì scorso ha concluso che il virus rimane un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale” ha detto, incontrando la stampa.

Secondo Ghebreyesus diversi sono i fattori che inducono a non dichiarare il cessato allarme: “Le sottovarianti di Omicron, come BA.4 e BA.5, continuano a guidare ondate di casi, ricoveri e morti in tutto il mondo. Inoltre, ed è il secondo punto la sorveglianza si è ridotta in modo significativo – compresi test e sequenziamenti virali – rendendo sempre più difficile valutare l’impatto delle varianti sulla trasmissione, le caratteristiche della malattia e l’efficacia delle contromisure. E infine, il terzo punto è che la diagnostica, i trattamenti e i vaccini non vengono implementati in modo efficace“.

La risposta da mettere in campo, secondo l’Oms, è la stessa adottata in occasione delle precedenti ondate. I governi devono valutare il ritorno a restrizioni, dall’altro i vaccini restano l’arma più efficace di contrasto al virus.

“C’è’ una grande distanza nella percezione del rischio derivante dal Covid-19 tra le comunità scientifiche, i leader politici e il pubblico in generale, è importante che i governi si concentrino sulla tutela delle comunità più a rischio, ‘trovando’ i non vaccinati in modo da costruire il muro dell’immunità verso l’obiettivo di vaccinazione del 70%“.

Purtroppo la farsa va avanti, sta a noi non assecondarli e disubbidire il più possibile, sempre! (nota di conoscenzealconfine.it.)

(Claudio Del Frate- corriere.it/salute/malattie_infettive/22_luglio_12/covid-l-oms-valutare-ritorno-restrizioni-a5e2a592-01ef-11ed-99bf-9c6400da7985.shtml).

 

 

 

Non essendo riusciti a “Democratizzare”

la Cina, “Cinesizzeranno” il cosiddetto Occidente allargato.

 

Conoscenzealconfine.it-( 13 Luglio 2022)- Giorgio Bianchi- ci dice :

 

Oramai lo ripeto da mesi: non essendo riusciti a “democratizzare” la Cina, “cinesizzeranno” il cosiddetto occidente allargato.

Chi detiene il vero potere (ossia Klaus Schwab, il nuovo Hitler. Ndr) sta utilizzando la Cina come lepre di pezza, per spingere il mondo verso nuove forme di schiavitù.

Siccome in questa “chicken run”, modello Gioventù bruciata, nessuno vuole arrestare il veicolo per primo, finiremo tutti dentro al burrone.

In Cina, l’app anti-Covid blocca anche il conto corrente. La politica Covid-zero del presidente Xi Jinping poggia su un’applicazione scaricata sul cellulare da 1,4 miliardi di cittadini. Come un semaforo, blocca o dà il via libera agli spostamenti. Ma non solo.

Le persone che risultano con un codice rosso sul cellulare devono restare a casa in quarantena, che martedì 28 giugno è stata dimezzata.

Secondo fonti cinesi, sfuggire al controllo dell’app è praticamente impossibile. Per varcare la soglia nei negozi, nei bar, nei ristoranti, anche solo per fare la spesa l’app deve emettere in entrata un codice verde e un vocale (Pass) altrimenti non si può entrare nei locali.

L’app congela anche i conti correnti. L’uso dell’app ha anche risvolti finanziari. Nella provincia dell’Henan, nel cuore del Paese, “le banche ingoiano la liquidità e gli investimenti dei clienti se il governo locale assegna codici rossi ai correntisti”, ha spiegato una fonte al FT, aggiungendo che “è una nuova era di manette digitali”.

(Giorgio Bianchi- t.me/giorgiobianchiphotojournalist).

 

 

 

L’Insospettabile Cavallo di Troia:

scatta l’Inganno del Panem et

Circenses, cade l’ultima Maschera?

Conoscenzealconfine.it-( 12 Luglio 2022)- Diego Fusaro-ci dice :

 

Di importanza vitale e strategica per il modo della produzione capitalistico contemporaneo, è una categoria specifica che, con il lessico dei mercati, definirò la “coolness”, l’essere cool a tutti i costi. Il divertirsi e il vivere la vita come se fosse un happy hour permanente.

Insomma vivere in maniera neo-edonistica, secondo il più perfetto sogno di felicità a buon mercato che il capitalismo rende quotidianamente disponibile per tutti o per quelli che possano permetterselo.

Nel quadro del turbo-capitalismo post borghese che ha preso forma dopo la caduta del Muro di Berlino, l’addomesticamento di ogni pulsione rivoluzionaria anti-sistema avviene tramite la coolness, la variante post-moderna del panem et circenses già noto a Giovenale.

Del resto Pascal ci ha insegnato che divertirsi significa questo: distrarsi pensando ad altro. È chiara la funzione governamentale del divertimento dal punto di vista del potere, anzi il potere più precisamente usa le due leve del divertimento come distrazione o della paura come metodo di assoggettamento.

La coolness post-moderna si determina come ostentazione di stravaganze compatibili con la logica del capitalismo, come forma di bizzarria esibita e rivendicata, come se ciò fosse l’essere trasgressivi ma in realtà pienamente in linea con l’essenza stessa di un capitalismo che non si basa sull’inerte mantenimento dei propri presupposti, quale che fosse conservatore. Il capitalismo si basa anzi sull’incessante mutamento dei propri presupposti e condizioni fondamentali.

Chi pensasse oggi di essere antagonista, rivelandosi trasgressivo, starebbe sbagliando di grosso. Essere trasgressivi significa essere conformisti rispetto alla logica di un capitalismo che ci vuole tutti trasgressivi, tali dunque da superare ogni limite in nome della logica della valorizzazione infinita del capitale.

Il tratto più tipico della coolness sta proprio in questo, un nuovo capitalismo di consumo che deve abbattere ogni limite, quel capitalismo bene delineato da Pasolini che aveva capito come si stesse transitando da un capitalismo disciplinare, borghese, neofascista e clericale, ad un nuovo capitalismo basato solo sul godimento.

Tutto deve essere disponibile senza limiti, in forme portate necessariamente all’eccesso. La trasgressione rappresenta al meglio l’essenza del conformismo, del capitalismo edonista di libero consumo, il capitalismo della liberalizzazione integrale individualistica dei consumi.

Il capitalismo di libero consumo vuole soggetti trasgressivi e bizzarri che sulla passione rivoluzionaria facciano prevalere la passione per la stravaganza interna al paradigma del consumo.

Rispetto a giovani stralunati che pensano di essere trasgressivi, affermo che più rivoluzionarie sarebbero 4 suore che leggessero e commentassero passi di Tommaso d’Aquino…

(Diego Fusaro- radioradio.it/2022/07/insospettabile-cavallo-di-troia-scatta-inganno-panem-et-circenses-cade-ultima-maschera/).

 

 

 

 

 

 

Il 5G non Decolla

(grazie a Dio…).

Conoscenzealconfine.it-( 11 Luglio 2022)- Massimo Cascone -ci dice :

 

E alla fine… “fumata bianca”, sulle Telco l’hanno spuntata i colossi di Airbus e Boing.

Il pericolo di catastrofi causate dal 5G è concreto e reale, causa interferenza con gli altimetri degli aeroplani.

 Il tanto discusso Internet delle cose è stato ufficialmente bloccato, anzi ritirato da tutti gli aeroporti statunitensi per un anno, almeno fino a Luglio 2023.

È quanto si apprende dall’accordo raggiunto dalla Federazione dell’Aviazione Americana (FAA) con le compagnie telefoniche, tra le quali anche Verizon dell’ex consigliere top manager e attuale ministro italiano Vittorio Colao (socio di Draghi,ndr ), costrette ad arrestare il roll out correndo ai ripari in attesa di ipotizzate schermature, ancora tutte da verificare.

Pomo della discordia è la C-Band 5G, cioè la banda usata nello spettro di frequenza radio della “microonde centimetriche comprese tra i 4 e gli 8 Ghz”, usate sin dagli ultimi anni ’70 in ambito militare e televisivo, riconvertite adesso sui civili per il futuro che mancava. Quale?

Il pericolo di interferenze col wireless di quinta generazione con la strumentazione di bordo degli aerei, già nei mesi scorsi aveva causato una levata di scudi da parte delle compagnie di volo. Sono stati previsti persino disastri e crisi catastrofiche se il 5G avesse “decollato” senza freni.

E’ sì, perché l’assenza di studi preliminari ambientali e sanitari del 5G si ripercuote quindi nell’assenza di test sulla strumentazione elettronica dei velivoli in cielo, in particolar modo sugli altimetri, indispensabili per fornire dati sull’altezza dal suolo di un aereo e ritenuta cruciale per la fase d’atterraggio, soprattutto in caso di maltempo.

Così, dopo l’accordo raggiunto sulla moratoria, la questione è quindi rinviata di un anno, ma il dubbio è se a luglio della prossima estate tutti gli Airbus e Boing potranno essere dotati di filtri elettromagnetici in grado di schermare le interferenze del 5G: ce la faranno? Il sospetto che potrebbero non esserlo è più forte di qualsiasi certezza.

Mentre anche in Italia, sale l’allerta: “Dopo l’allarme dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea abbiamo inviato delle PEC al Sindaco di Fiumicino (Roma) e di Bari oltre ad altri soggetti interessati“, affermano Annalisa Buccieri e Giancarlo Vincitorio referenti Lazio e Puglia dell’Alleanza Italiana Stop5G.

“La questione è delicata e importantissima, il rischio di interferenze tra 5G e traffico aereo viene segnalato direttamente dalle aziende costruttrici di veicoli civili e militari”.

Già, un po’ come gli effetti atermici e biologici sugli esseri umani, ampiamenti documentati e disponibili in letteratura biomedica e segnalati dalla comunità scientifica internazionale, ignorati però dagli organismi di sanità pubblica, a partire da Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (quelli che hanno tanto a cuore la salute dei cittadini quando si tratta di covid… nota di conoscenzealconfine).

Perché quanto in linea precauzionale vale per gli aerei, pare non possa valere per la pelle umana. Inoltre, col benestare pure dell’OMS, le prove sull’uomo dall’INCIRP vengono effettuate sui manichini di plastica riempiti di gel. Ma gli esseri umani mica sono pezzi di metallo come gli altimetri o i robot…

(Massimo Cascone - comedonchisciotte.org/il-5g-non-decolla-il-tecnoribelle/).

 

 

 

 

Siamo a Luglio e i “Fenomeni”

son tornati alla Ribalta…

Conoscenzealconfine.it-( 10 Luglio 2022)- WI- ci dice :

 

Tutte le teorie “scientifiche” lette in questi anni sono state totalmente smentite dai fatti.

Potremmo allegare migliaia di articoli degli ultimi due anni dal titolo “lo dice lo studio x”, “lo dice la scienza”, rivelatisi poi completamente falsi.

Siamo a luglio e i “fenomeni” son tornati alla ribalta, ognuno col suo ruolo nello scacchiere. C’è il catastrofista, il cauto, l’ottimista. La giostra è ripartita alla grande, la gente al momento è scettica, vuole andarsene in vacanza ma i fenomeni continuano ad avere ampi spazi mediatici e portano avanti il lavoro svolto fin ’ora.

Diventa ormai difficile commentare, chi ha seguito la “scienzah” dovrebbe come minimo andare a nascondersi. Dopo la faccenda “covid” non è più possibile prendere sul serio nessuno. Ci vorranno almeno quarant’anni per tornare ad ascoltare un medico, uno scienziato o un virologo con la giusta considerazione.

Oggi più che mai, la società peggiore immaginabile per l’essere umano è quella in cui il medico e lo scienziato sono ai vertici.

Eppure, dopo 28 mesi di narrazione pandemica abbiamo ancora chi va in panico per due starnuti e di fronte ad un normalissimo peggioramento da mancanza di cure, sentenzia che il morbo è davvero grave.

Fino a tre anni fa mediamente avremmo considerato ipocondriaco chi ha una crisi isterica per due starnuti e ci saremmo curati con buon senso qualunque sintomo influenzale. Ora si va per estremismi come se fossimo agiti solo da impulsi bassi.

Ma soprattutto quello che lascia interdetti è che questa era l’occasione per mettere in discussione un paradigma medico materialista e focalizzato solo sui sintomi e su una visione parziale dell’essere umano, ma non l’abbiamo colta.

Era il momento per riconoscere che una certa prassi medica può portare ad un vicolo cieco, che non contano solo sintomi e agenti esterni, ma il terreno e una visione totale dell’essere umano che è corpo, psiche, anima, spirito. Ed esistono visioni mediche che non lo negano.

Dovremmo mettere in discussione lo strapotere di una certa classe medica. Quanto potere toglieremmo a questa follia se tanti abbandonassero i propri medici e si rivolgessero a chi ha una visione “piena” dell’essere umano.

Cambiare modo di curarsi non è solo cambiare medico, è cambiare vita, cambiare sguardo.

(WI- t.me/weltanschauungitaliaofficial).

 

 

 

 

Covid, Ricciardi: “Quarta dose

di vaccino agli over 60 entro luglio.”

Conoscenzealconfine.it-( 8 Luglio 2022)-Redazione- ci dice :

 

Quarta dose di vaccino anti-Covid per gli over 60 già a partire dalle prossime settimane di luglio.

“Sì, sarà una decisione che il ministero della Salute deve prendere per una raccomandazione. Sicuramente entro luglio, credo che sarà una decisione molto rapida”. Lo ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e professore ordinario di Igiene all’università Cattolica, intervenendo a ‘Buongiorno’ su Sky Tg24.

Quarta Dose di Vaccino agli over 60 – E sotto i 50 anni?

“Non avremo i nuovi vaccini prima di ottobre e non ne avremo tanti, ma la campagna vaccinale deve riprendere – sottolinea – in questo momento per i fragili, cioè per età (over 60) e per patologia, e per il personale sanitario”.

“Solo 1 su 5, meno del 20%, ha fatto la quarta dose.

E questo è un problema per loro, perché per anziani e fragili la vaccinazione è un salva-vita. Già ora abbiamo circa 100 morti al giorno, non siamo scesi mai al di sotto dei 60-70. Rischiamo di avere in autunno un’ondata di mortalità tra i fragili veramente dura (…i vaccini funzionano), con numeri molto più alti di quelli attuali”, ha spiegato ancora Ricciardi.

“Siamo in un’ondata pandemica molto forte. Si poteva evitare non rimuovendo tutte le misure di sicurezza” contro i contagi Covid-19. “Tutti i Paesi, invece, non solo l’Italia, hanno rinunciato a combattere il virus e il virus poi ti castiga”, ha sottolineato.

(Adnkronos).

Siamo ormai al parossismo totale: da una parte la follia impositiva e distruttiva di questo potere e dall’altra la demenza e inconsapevolezza di chi ancora crede a queste fandonie e a questi personaggi ridicoli e corrotti fino al midollo e ancora si rifiuta di guardare in faccia la verità! (nota di conoscenzealconfine.it)

(imolaoggi.it/2022/07/08/covid-ricciardi-quarta-dose-di-vaccino-agli-over-60-entro-luglio/).

 

 

 

 

 

 

 

Ucraina e Africa sono una Formula

esplosiva per l’UE, di cui pare

non avere Consapevolezza alcuna.

 

Conoscenzealconfine.it –( 7 Luglio 2022)- Claudio Martinotti Doria-ci dice:

 

L’Europa sta rischiando una deflagrazione mai vista nella sua storia precedente e deve ringraziare la sua classe dirigente mediocre, incompetente, corrotta e iniqua.

Premetto che non mi ripeterò rispetto a quanto ho già scritto in precedenza, perché francamente ho poca voglia di scrivere, ritenendo che chi è sinceramente desideroso di sapere, capire e interpretare la realtà che ci circonda e prevedere quella che si approssima, dovrebbe ricercare fonti attendibili d’informazione e non abbeverarsi ai media mainstream che fanno solo propaganda di regime, non dovrebbe fare scelte comode e omologate o far finta di nulla e rifiutarsi di sapere come realmente stanno le cose, ma semmai assumersi le proprie responsabilità individuali cercando di fare scelte consapevoli.

Dopo questa breve premessa veniamo all’oggetto di questo mio sintetico intervento: Ucraina (intesa come situazione complessiva in corso e sue ripercussioni) e Africa, e la loro stretta correlazione geopolitica, economica e antropologico culturale.

Sull’Ucraina ormai tutti dovrebbero aver capito che il Donbass è stato quasi totalmente liberato dalle forze armate russe e don-bassiane e quindi la guerra per gli ucraini è persa nonostante le decine di miliardi in armi e finanziamenti stanziati dagli USA, NATO e UE (che vengono usate per colpire obiettivi civili russi e don-bassiani) e gli otto anni di addestramento e guerra intestina guidata dagli specialisti NATO nel paese, con lo scopo di provocare e aggredire la Russia per poi smembrarla e depredarla delle sue risorse naturali, perché questo era ed è tuttora lo scopo degli angloamericani; ci sono i piani resi pubblici sui vari siti istituzionali militari e dei principali think tank atlantisti, andate a cercarli e leggeteli.

Dopo il Donbass le forze armate russe e don-bassiane, come ho scritto fin dalla fine di febbraio di quest’anno, si dedicheranno all’oblast di Odessa ricongiungendosi alla Transnistria russa, e agli oblast del nordest del paese fino a giungere al grande fiume Dnepr che fungerà da confine naturale tra i due blocchi.

L’Ucraina senza le sue regioni più ricche, senza sbocco al mare, diverrà del tutto una colonia polacco-americana, onerosa da mantenere, in quanto ridotta in miseria e difficile da controllare in quanto con una popolazione incazzata (non ben disposta, se vogliamo ricorrere al “politically correct”).

Anche la guerra economica alla Russia è fallita e si è ritorta contro l’Occidente, UE in primis.

 Paradossalmente con questa pessima strategia si è favorito proprio quello che si temeva, cioè la creazione di un mondo multipolare con Russia Cina e India (e altri grandi paesi e quasi interi continenti) da un lato e dall’altro un mondo occidentale sempre più isolato e in declino, fondato sulla sottomissione coloniale agli USA come potenza unilaterale ormai al collasso, che sta perdendo il controllo finanziario e militare del mondo.

Non sto a soffermarmi sui vari disastri provocati da queste strategie deleterie e disastrose, stagflazione e crisi energetica autoindotta in primis, perché dovreste esserne ormai consapevoli e il peggio deve ancora avvenire, probabilmente già in autunno.

Vediamo invece quali altri disastri si approssimano e non sono stati considerati nella loro gravità: l’Africa. L’Africa era già una polveriera prima della guerra in Ucraina e delle assurde, per non dire demenziali sanzioni alla Russia, e ora sta per esplodere.

L’Africa nel suo complesso, salvo rare eccezioni, ha sempre dovuto subire lo sfruttamento postcoloniale delle multinazionali occidentali, le modalità sono sempre state le stesse ripetute aridamente: si corrompe l’élite locale, in genere tribale, perché prenda il potere o lo conservi in cambio di concessioni di sfruttamento minerario ed altro, la quale a sua volta tramite un esercito agguerrito e ben remunerato impone la sua volontà e il controllo repressivo sulla maggioranza della popolazione tenuta a livelli di povertà assoluta, mentre l’élite locale si arricchisce. Complici di questo stato di cose tutte le istituzioni internazionali (evito di citare le varie sigle, sostanzialmente ci sono tutte), carrozzoni parassitari al servizio dei poteri forti angloamericani ed europei.

Orbene, pochi sanno che la Russia, non solo non ha mai partecipato a questa predazione parassitaria cinica e spietata, ma semmai ha applicato metodologie simili a quelle di Enrico Mattei negli anni ’50 e ’60, quando agiva per conto di un’Italia non ancora del tutto asservita agli interessi angloamericani.

Cioè agiva rispettando le popolazioni locali, evitando la corruzione eccessiva e l’incitamento alla guerra civile, coinvolgendo gli stati africani alla compartecipazione al business pariteticamente o quantomeno trattandoli con maggiore rispetto e onestà.

Non solo, la Russia ha da decenni agito a favore degli stati africani per liberarli dalla loro schiavitù da indebitamento e colonizzazione occulta; la stragrande maggioranza della classe dirigente africana si è formata nelle accademie e università russe, spesso ospitata gratuitamente, e di questo impegno russo gli africani sono quasi tutti consapevoli, ne sono intimamente grati e simpatizzano per i russi, ma questo ovviamente non lo trovate pubblicato sui media mainstream. Ma avreste potuto intuirlo, infatti dopo la risoluzione di condanna dell’ONU e l’applicazione delle sanzioni alla Russia, quasi tutti gli stati africani si sono rifiutati di aderirvi, per loro sarebbe stato un tradimento nei confronti dell’unico paese che non li ha mai sfruttati ma semmai aiutati.

Ma in questo caso non si tratta solo di essere politicamente filorussi, la situazione è più grave. L’Africa per gli approvvigionamenti alimentari ed energetici e logistici dipende in gran parte dalla Russia e dalle regioni del Mar Nero, leggasi in primis Ucraina.

 Se ci sarà uno stop a questi approvvigionamenti, l’Africa esploderà a causa di gravi carestie e non si tratterà solo di immigrazioni di massa che confluiranno sull’Europa, ma di guerre civili e infiltrazioni di organizzazioni criminali e persone pericolose che penetreranno sul suolo europeo arrecando danni immani.

L’Europa sta rischiando una deflagrazione mai vista nella sua storia precedente e deve ringraziare la sua classe dirigente mediocre, incompetente, corrotta e iniqua.

Sarebbe meglio lasciar spazio alle diplomazie serie e qualificate, oltre a lasciar mano libera alla Russia di porre rimedio – l’Unica in grado di evitare la catastrofe avviata dagli angloamericani – intervenendo in maniera appropriata in Africa, come ha dimostrato di saper fare già in alcuni paesi dove i rapporti con la Russia sono molto stretti, intensi e costruttivi, dove, per capirci fino in fondo, la Russia è di casa, nonostante qualche imbecille di leader occidentale ritenesse di sfidarla tramite l’Ucraina, senza rendersi conto che era già presente sul Mediterraneo proprio di fronte alle sue coste.

Ma forse ormai l’Occidente ha scelto la distruzione propria e altrui come unica soluzione al suo inesorabile fallimento a 360 gradi, della serie “muoia Sansone con tutti i Filistei”.

(Dottor Claudio Martinotti Doria- cavalieredimonferrato.it/).

 

 

 

"I vaccini alterano il dna

e sono pericolosi".

Decisione-choc di un giudice a Firenze.

msn.com-Quotidiano.net- Redazione- (13 luglio 2022)- ci dice:

La psicologa no vax toscana sospesa dall'Ordine professionale perché non in regola con l'obbligo vaccinale imposto per legge alle professioni sanitarie deve tornare a lavorare.

Fin qui si tratterebbe semplicemente di dare notizia di un provvedimento della magistratura, presumibilmente frutto di valutazioni giuridiche.

 Invece a destare scalpore sono le motivazioni che il giudice civile Susanna Zanda ha addotto per revocare la sospensione della professionista disposta dall'Ordine:

secondo la giudice i vaccini alterano il Dna e sono pericolosi, teorie molto care all'universo no vax e molto lontane da quelle della scienza. L'Ordine degli Psicologi della Toscana ha già annunciato ricorso in tutte le sedi.

 

"I vaccini alterano il dna e sono pericolosi". Decisione-choc di un giudice a Firenze.

"Non può essere costretta" a sottoporsi a vaccini "sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel Dna, alterandolo in modo che potrebbe risultare irreversibile con effetti ad oggi non prevedibili per la vita e la salute", spiega la giudice in un provvedimento d'urgenza.

La psicologa, sospesa dal lavoro perché non aveva aderito alla campagna vaccinale contro il Covid-19, nel frattempo è stata reintegrata dal giudice nel suo posto di lavoro e potrà esercitare "in qualunque modalità (sia in presenza che da remoto) alla stessa stregua dei colleghi vaccinati".

 L'udienza di merito per discutere la revoca, la conferma o la modifica del provvedimento in contraddittorio è stata fissata dal giudice Zanda per il 15 settembre.

Difesa dall'avvocato Raul Benassi di Piombino (Livorno), la psicologa ha fatto ricorso cautelare urgente in Tribunale per chiedere la sospensione del provvedimento assunto dal Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Toscana il 19 ottobre 1921 "per mancato assolvimento dell'obbligo vaccinale". 

Il giudice ha accolto molte delle osservazioni presenti nel ricorso. Nel provvedimento d'urgenza il giudice Zanda accoglie una serie di osservazioni proprie dei no vax, secondo cui la vaccinazione non coprirebbe totalmente dal Covid.

La legge sull'obbligo vaccinale poi si propone di "impedire la malattia e assicurare condizioni di sicurezza in ambito sanitario”, ma il giudice rileva che "questo scopo è irraggiungibile perché sono gli stessi report di Aifa ad affermarlo".

 E poi si fa riferimento ad un "fenomeno opposto a quello che si voleva raggiungere con la vaccinazione, ovvero un dilagare del contagio con la formazione di molteplici varianti virali e il prevalere numerico delle infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi".

Nel contestare l'obbligo vaccinale, il provvedimento del giudice cita l'articolo 32 Costituzione:

"Dopo l'esperienza del nazi-fascismo non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente di sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive della persona, senza il suo consenso libero e informato".

Ma per il giudice "un consenso informato non è ipotizzabile allorquando i componenti dei sieri e il meccanismo del loro funzionamento è, come in questo caso, coperto non solo da segreto industriale ma anche, incomprensibilmente, da segreto 'militare'".

Il testo del provvedimento osserva anche che "a tutt'oggi dopo due anni ancora non si conoscono i componenti dei sieri e gli effetti a medio e lungo termine come scritto dalle stesse case produttrici mentre si sa che nel breve termine hanno già causato migliaia di decessi ed eventi avversi gravi".

Il giudice ricorda, inoltre, che "le varie convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia vietano l'imposizione di trattamenti sanitari senza il consenso dell'interessato perché ne verrebbe lesa la sua dignità" e che la Costituzione "non consente allo Stato e a tutti i suoi apparati centrali e periferici di imporre alcun obbligo di trattamento sanitario senza il consenso dell'interessato". Il giudice rileva anche "un'innegabile discriminazione rispetto ai colleghi vaccinati che possono continuare a lavorare pur avendo le stesse possibilità di infettarsi e trasmettere il virus".

Ma non basta: il giudice si rivolge anche alle autorità sanitarie della Regione Toscana e al Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Toscana in quanto "non possono non essere al corrente del dilagare dei contagi nonostante l'80-90% della popolazione sia vaccinata”.

 

 

 

VITTORIO COLAO E IL PROGETTO

PER BLOCCARE IL LAVORO.

Comedochisciotte.org- Redazione CDC –( 12 Luglio 2022)- ci dice : 

(Ruggiero Capone, opinione.it).

 

Da molti anni si cerca di dimostrare ai lettori come la speculazione finanziaria starebbe modificando le Carte costituzionali.

Del fenomeno è ormai consapevole una grande fetta di cittadini. Alla spicciolata vengono toccati tutti, tutte le attività, tutte le categorie.

L’assalto a Palazzo Chigi da parte dei tassisti è da considerare come una reazione al progetto di distruzione di una categoria, che ha pagato o s’è indebitata per acquistare una licenza di taxi e un veicolo con tutte le caratteristiche per adempiere al servizio pubblico.

Ma altri progetti stanno toccando e toccheranno ciabattini, falegnami, contadini, carrozzieri, meccanici, idraulici, farmacisti, artigiani, professionisti d’ogni settore ed ambito. Per dirla con lo slogan d’un nota pubblicità dei primi anni del passato secolo, “necessita cambiare il modello di business ogni cinque minuti”.

In parole povere “destabilizzazione”: la ricetta è vecchia, la partoriva George Soros a metà anni ’80 del passato secolo, recitava suppergiù così “per sviluppare i mercati finanziari necessita destabilizzare politicamente le filiere e gli assetti produttivi, togliere le certezze agli individui e contrapporli”.

Il dramma è che il Governo italiano si sarebbe più o meno coscientemente messo a capo di questa rivoluzione che crea esclusione sociale, alienazione, povertà e, soprattutto, cancella speranze e lavoro.

Non sappiamo quanto Mario Draghi sia complice o costretto ad avallare, ma è certo che sappia come Vittorio Colao rappresenti l’elemento di garanzia di molti progetti destabilizzanti. (La mente ispiratrice è quella del nuovo Hitler, ossia  di Klaus Schwab.Ndr.)

In meno d’un anno, gli italiani si renderanno conto di come i rapporti tra Pubblica amministrazione e cittadini stiano regredendo alla conflittualità che governa Nigeria, Congo e Mali. Ovvero il non rispetto dei cittadini, del loro lavoro e delle loro proprietà.

L’Italia sta lentamente scivolando in logiche tipiche dei Paesi africani: abuso e sopruso da parte di Governo e Pubblica amministrazione, aumento della pressione debitoria su cittadini e aziende e distruzione della pace sociale.

Torniamo a ricordarvi come il debito mondiale ammonti a circa 253mila miliardi di dollari, il 322 per cento del Pil globale.

 Secondo i calcoli del gatto che gioca col topo, il settanta per cento di questi debiti penderebbe sui Paesi più poveri.

I poveri non pagano mai i debiti e ne mettono sempre di nuovi? Allora il mondo sarebbe sovra-indebitato per colpa dei poveri?

A questa domanda dovrebbero rispondere esperti come Mario Draghi e Vittorio Colao, perché hanno studiato forse più di tutti noi la materia, poi perché probabilmente hanno ascoltato le relazioni in materia a Davos (Klaus Schwab), all’Onu, alla Fao, alla Banca mondiale, e parlando con vari esperti pure della Nato.

Ma che avranno mai fatto i poveri con queste montagne di soldi? È proprio vero che sono gran scialacquoni, nati per bruciare fortune, per giocarsi in poco tempo una vincita al superenalotto.

Ma siamo seri: chi gestisce il potere sa tutto, anzi sa che necessita incrementare la platea dei bisognosi, dei precari, della gente in difficoltà, dei disoccupati.

Oggi la cancrena ha preso l’Italia come ieri la Grecia. Ogni giorno nel nostro Paese si perdono dai quattrocento ai mille posti di lavoro:

il caso della startup Gorillas che ha licenziato quattrocentocinquanta addetti è dell’altro giorno, ma oggi vi sono altri licenziamenti in tutte le aziende (Amazon compresa).

Dicono che è cambiato il modello di sviluppo, ma non aggiungono che fino a una trentina d’anni fa dicevano che “necessita sviluppare la crescita economica dei Paesi poveri e indebitati” (quante volte abbiamo sentito questa tiritera istituzionale).

Mentre adesso prevale la linea green di Klaus Schwab: ovvero bloccare, congelare l’economia.

Ora, grazie alla guerra, hanno potuto far impennare i prezzi e lavorano a far salire i tassi d’interesse: quindi l’Africa rimane nella sua inedia economica che fa ricche solo le multinazionali, mentre nuovi scenari speculativi si spalancano in Italia, dove c’è da mettere definitivamente in povertà più della metà della popolazione.

 I governi occidentali sono tutti tra loro collegati, tutti eterodiretti dal cervellone finanziario di BlackRock.

 Soprattutto lavorano perché venga garantito il profitto ai grandi speculatori.

 Il controllo, la profilazione totale del cittadino, gli obblighi alla digitalizzazione, sono tutte ricette partorite dalla medesima cucina politica di Klaus Schwab, la stessa che ha bloccato l’ascensore sociale e scongiurato che nessun normale cittadino possa più godere di tranquillità e vita agiata dal proprio lavoro.

 Per quanto ci riguarda, i maggiori detentori del debito mondiale hanno pattuito che le economie europee di Italia, Spagna e Grecia rimangano depresse.

Torniamo all’esempio dei tassisti: hanno pagato una licenza, sono un segmento sociale autonomo, lavorando riescono a mantenere una famiglia e ad acquistare casa.

L’esempio dei tassisti è allargabile a tutte le categorie che fino a qualche anno fa andavano a consolidare il ceto medio, la fascia sociale con forte risparmio bancario. L’algoritmo della speculazione finanziaria (ideato da Klaus Schwab &C)  ha però stabilito che queste categorie debbano oggi essere messe in difficoltà.

 L’ordine è partito dalla catena di comando finanziaria, e vale per tutto il prossimo decennio.

Così chi fino a ieri non aveva problemi economici, oggi dovrà essere lentamente accompagnato verso una politica socio-solidale (povertà sostenibile). In pratica, l’esperimento del reddito universale di cittadinanza non è ancora applicabile in Africa o Sud America, quindi verrà fatto decollare nelle zone povere d’Europa.

Il progetto di Vittorio Colao e del suo Socio  Draghi prevede, tramite l’identità digitale, che si possano controllare i cittadini laboriosi, ovvero coloro che non si piegano al “reddito universale di cittadinanza” o che, furbescamente, lo incassano e poi lavorano in campagna o in officina, o fanno lezioni private.

In pratica l’identità digitale è estremamente utile a indurre i cittadini a non lavorare, a non progettare, a non produrre. I grandi possessori di danaro (quantità smisurate di liquidità) hanno investito su percorsi di disincentivazione del lavoro umano, di riduzione demografica, di denatalità e distruzione della famiglia.

 Motivo? Sostituire l’uomo con il non sindacalizzato robot.

 Ecco perché sarebbero divenuti a tal punto filantropi da pagarci per non lavorare.

Gli intellettuali prezzolati (Colao e Draghi & C.) hanno aggiunto che lo fanno per salvare il Pianeta dal fattore lavoro incontrollato, grande concausa del consumo del Pianeta, dell’inquinamento.

 La moneta elettronica per pagare la “povertà sostenibile” la creano dal nulla. I poveri di oggi e di domani (ex tassisti, artigiani, professionisti) potrebbero così non dannarsi più l’anima ed accontentarsi di roba da poveri comprata con il sussidio: il mercato di domani, diviso in cattivi compratori (i poveri a cui va lo scarto) e i buoni compratori (i ricchi a cui vanno i prodotti pregiati).

Quando un siffatto sistema si consolida, sortire dalla povertà diventa impossibile: ecco perché è stata coniata l’espressione “povertà irreversibile”.

Perché il patto politico con i grandi speculatori è il nuovo “contratto sociale”, e prevede il blocco granitico dell’ascensore sociale.

 Il progetto era visibile a monte: già nell’epoca di Mario Monti era stato azionato il blocco dell’ascensore sociale, in obbedienza a quanto dettato da Davos da Klaus Schwab.

Oggi che la finanza pubblica è gestita in tutto l’Occidente dai privati, bloccare il lavoro per legge è semplicissimo quanto ridurre in povertà intere categorie.

 I licenziamenti che vediamo in Italia sono frutto di crolli aziendali progettati a monte, studiati per generare povertà.

 Vittorio Colao e il suo socio Draghi sono  grandi amministratori di fondi (già questo ne segna il conflitto d’interessi), amministra danaro non di sua proprietà, già prima del suo incarico di Governo influiva sulla vita di aziende e strutture partecipate da Stati: i grandi speculatori sono il loro datori di lavoro.

Tramontato il capitalismo tradizionale (fatto di fabbriche, imprese, agricoltura) è sorto sulle macerie delle industrie il capitalismo di sorveglianza, che guadagna su security, informatica, media.

 Colao è una sorta di dio egizio Anubi, divide la gente nella valle dei morti.

Agisce nell’intento di scongiurare che potere e popolo si mischino: lo fa istituendo la classe media di controllo, fatta non da uomini ma da robot e intelligenza artificiale in genere.

(Ruggiero Capone, opinione.it).

 

 

 

CORTE FEDERALE: SOLDATI

TEDESCHI COSTRETTI A VACCINARSI.

Comedonchisciotte.org- Massimo Cascone –( 13 Luglio 2022)- ci dice : 

 

La Corte Federale tedesca di Leipzig il 7 luglio ha dichiarato che l’obbligo vaccinale per i soldati tedeschi è legale e non lede il diritto alla integrità fisica del cittadino, stabilito per legge nell’ordinamento tedesco.

Uno degli elementi su cui poggia la decisione della Corte Federale è la protezione del soldato dallo sviluppo della Covid con sintomi gravi, se non vaccinato. Questa affermazione della Corte però non è confermata dai dati.

In primo luogo i dati statistici dimostrano che la Covid colpisce gravemente prevalentemente gli anziani mentre i soldati sono giovani e in salute, pertanto non sono nel gruppo di cittadini a rischio.

In secondo luogo, soprattutto con l’emergere delle varianti, si è visto che il vaccino non offre alcuna protezione, avendo efficacia addirittura negativa per chi ha eseguito più dosi! La decisione della Corte di Lepzig è quindi del tutto irragionevole, e quanto scritto nella sentenza risulta una forzatura sia nell’interpretazione legislativa che nell’analisi dei dati, imponendo illegittimamente quindi l’obbligo vaccinale per i soldati tedeschi.

Le conseguenze per i militari in caso si rifiutino di vaccinarsi sono da definire caso per caso, dinanzi la Corte Marziale che deciderà sulla punizione.

(Massimo A. Cascone).

 

 

 

 

LEONID SAVIN: “LA RUSSIA NON

ASPETTERÀ DI VEDERE COME

L’OCCIDENTE CERCHERÀ DI DISTRUGGERLA.”

Comedonchisciotte.org-Redazione CDC-Jacopo Brogi-( 11 luglio 2022)- ci dice :

 

Costantino Ceoldo intervista l'analista geopolitico facendo il punto della situazione: sono passati quasi sei mesi dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina e lo scenario sotto i nostri occhi non è quello che l’Occidente si aspettava.

 "La Russia non aspetterà di vedere come l’Occidente cercherà di distruggerla".

Le attese coltivate dalle cancellerie occidentali, qui nell’Impero dei Buoni, erano di vedere una Russia che in breve tempo perdeva il suo slancio iniziale, finendo impantanata in una rasputiza di fango, sanzioni politiche, economiche e sconfitte militari via via più evidenti finché le armate russe avrebbero dovuto fermarsi e ritornare a Mosca a testa bassa e con la coda tra le gambe, sconfitte ed umiliate.

È difficile capire che cosa passi per la testa di molti analisti occidentali che negano l’evidenza o, almeno, non sospendono il giudizio in attesa degli eventi più definiti. Forse un mal riposto senso di patriottismo spinge alcuni a parteggiare sistematicamente per quella che è oramai la parte sbagliata fin dalla caduta del muro di Berlino e della dissoluzione dell’unione Sovietica. Pensando ad altri, viene alla mente anche Udo Ulfkotte, le necessità del vivere quotidiano e quei piccoli, irrinunciabili, lussi che rendono per taluni la vita così piacevole da far dimenticare di essere solo degli abili scribacchini a pagamento.

Malgrado l’impressionante numero di sanzioni che l’Occidente ha imposto alla Russia di Putin, malgrado l’aiuto militare, economico e di intelligence fornito al regime di Kiev, il Donbass è ora quasi interamente liberato e Mosca si preparata a liberare anche Odessa e la Transnistria.

A meno che non succeda un inatteso stravolgimento sul campo a favore di Kiev e del suo presidente capace di suonare un pianoforte con il proprio pene, è molto probabile che la guerra terminerà con la vittoria russa e il conseguimento degli obiettivi che Mosca si era prefissa.

Quali obiettivi, nel medio e lungo termine? Leonid Savin, esperto russo di geopolitica, ha risposto alle nostre domande sul possibile futuro che ci attende.

Perché la politica estera americana è bloccata da decenni sui soliti binari che oramai conosciamo bene tutti?

La tecnica principale degli Stati Uniti è semplice. In politica interna si basa sulla formula del triangolo di ferro (corporazioni – lobby – governo) che si riflette anche sulla politica estera. Per le relazioni internazionali, invece, Washington utilizza il principio del bastone e della carota, mascherato dall’idea di hard power/soft power. Ma l’obiettivo è lo stesso: controllo delle risorse all’estero, dominio ed egemonia.

È possibile che la situazione attuale, compresa la guerra in Ucraina, sia dovuta ad una passata eccessiva ragionevolezza della Russia nei confronti dell’Occidente?

È a causa dell’irresponsabilità e della logica contorta dell’Occidente. Persino negli Stati Uniti molti scienziati e politici concordano sul fatto che la crisi in Ucraina sia il risultato dell’espansione della NATO spinta dagli Stati Uniti.

Ora vediamo molte iniziative dei governi occidentali, soprattutto degli Stati Uniti, per isolare e separare la Russia. Lo spirito della guerra fredda è ancora nelle loro teste. Ma i tempi della guerra fredda sono finiti. La Russia non aspetterà di vedere come l’Occidente cercherà di distruggerla.

Casa Bianca, Pentagono e Dipartimento di Stato seguono tutti la medesima concordata linea d’azione? Oppure possiamo aspettarci un’altra “fronda dei generali” come successe per la Siria?

Sembra che la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato siano d’accordo sulla Russia. Il Pentagono è più cauto, ma segue gli ordini di Biden e Blinken. Recentemente il Dipartimento della Difesa ha annunciato che fornirà ulteriore assistenza all’Ucraina. In generale, quindi, vediamo una strategia unitaria contro la Russia.

Russia ma anche Germania. La crisi in Ucraina ha forse come bersaglio anche il castrare le aspirazioni di Berlino ad una maggiore indipendenza da Londra e Washington?

Secondo lei, Berlino potrebbe aver cercato la protezione di Mosca negli anni passati portando avanti un’agenda a lungo termine?

L’asse Mosca-Berlino-Parigi è il peggior incubo per gli atlantisti. In realtà, nel libro di Brooks Adams scritto alla fine del 19° secolo si può trovare la tesi della necessità per gli Stati Uniti di impedire in futuro l’amicizia tra Cina, Russia e Germania a vantaggio di Washington.

Gli Stati Uniti temono l’integrazione continentale dell’Eurasia in qualsiasi forma.

Per questo motivo utilizzano la strategia del dividi et impera.

Finora non c’è alcun segno che Berlino avvii una politica sovrana e indipendente.

Alcuni ministri si limitano a fare passi da gigante. Abbiamo sentito che la Germania non fornirà più armi all’Ucraina perché deve mantenere la Bundeswehr in uno stato normale. È una buona notizia, ma non sufficiente.

D’altra parte, la lezione della Russia sulle forniture di gas e sui prezzi sarà utile ai politici tedeschi per pensare nel modo giusto.

L’Operazione Militare Speciale in Ucraina sta procedendo secondo i piani?

Sì, proprio così. Si procede passo dopo passo. Non ci sono termini concreti, ma obiettivi. Ora la Repubblica Popolare di Lugansk è stata liberata. Il prossimo passo sarà la Repubblica Popolare di Donetsk e altre regioni dell’Ucraina.

Ogni giorno ci sono meno possibilità per la dittatura di Zelensky e più opportunità per le prossime richieste russe.

Kyev rischia seriamente di trovarsi senza un qualsiasi sbocco sul mare e l’estensione del suo territorio largamente ridotta, anche a favore di alcuni suoi “amici” sul confine occidentale?

Gli “amici” della frontiera occidentale sono molto interessati a integrare queste parti dell’Ucraina nel proprio territorio alla prima occasione. Penso che questo tipo di occasione si presenterà presto. Ma anche la costa ha un’importanza strategica per l’Ucraina. Attualmente le regioni che producono la maggior parte del PIL dell’Ucraina (settori industriali del Sud-Est) sono sotto il controllo russo.

Il porto di Odessa sarà un buon premio dopo altri successi nella regione di Zaporozhie e nella regione di Nikolaev, quando sarà sotto l’amministrazione russa (spero molto presto).

Può aggiornarci sui (purtroppo) famosi laboratori biologici americani in Ucraina?

L’ultima notizia riguardava il collegamento dei cittadini russi scomparsi in Ucraina dal 2014 e l’attività di questi laboratori. Ora le indagini sono in corso.

Parliamo di economia. Il sistema MIR rende la Russia indipendente da SWIFT e sicura da una sua eventuale esclusione?

All’interno della Russia possiamo usare Mastercard e Visa – non ci sono ancora problemi. Il MIR è più indipendente perché è un prodotto nazionale, ma all’estero è limitato. Ora i governi russi stanno negoziando per installarlo nei Paesi amici.

Come sarà la nuova moneta di riserva internazionale? Sarà esclusiva o convivrà con il dollaro?

Nel mercato azionario russo vediamo che lo yuan è più utile del dollaro USA.

 La Cina sta costruendo un proprio sistema di transazioni. Inoltre, Pechino e Mosca hanno concordato di organizzare un’altra valuta globale per evitare qualsiasi dipendenza.

Il momento unipolare americano si è chiuso definitivamente?

Sì, certamente. Ma come per ogni cambiamento globale, avremo delle turbolenze per qualche tempo.

 

 Se mi permette, vorrei concludere con una domanda ingenua: perché i popoli occidentali sono ancora così convinti che i loro governi siano “buoni”?

Le ragioni sono poche.

I governi provengono dal popolo e il mito della democrazia è ancora forte.

Le élite politiche hanno strumenti di influenza, dall’istruzione ai mass media fino all’apparato repressivo. Infine, negli ultimi decenni si è verificata una grave decadenza del pensiero politico indipendente, influenzata dal consumismo.

(Costantino Ceoldo per Geopolitica.ru). (geopolitika.ru/it/article/che-punto-siamo).

 

 

 

 

Klaus Schwab: “Dobbiamo

 Immunizzare internet per fermare

gli attacchi informatici.”

Nicolaporro.it- Leopoldo Gasbarro –(3 Agosto 2021)- ci dice :

 

La dichiarazione è del presidente del World Economic Forum.

La dichiarazione è forte. “Dobbiamo immunizzare internet per fermare gli attacchi informatici”. Lo dice Klaus Schwab presidente del World Economic Forum (WEF). Secondo Schwab il rischio più grande che il Mondo può subire è quello legato ad un possibile attacco informatico su larga scala. Insomma, secondo il presidente del WEF la prossima sarà una Pandemia di carattere digitale.

La crisi causata dal Covid ha prodotto un’accelerazione violentissima nel senso dell’innovazione digitale. Proprio in tal senso Schwab fa riferimento, alla legge sul digitale proposta dall’Ue per fornire un modo sicuro ai cittadini di accedere ai servizi pubblici e privati online. I servizi non devono essere solo innovativi, c’è bisogno anche che siano sicuri.

«Dobbiamo proteggerci non solo dal coronavirus – ha sottolineato- dobbiamo anche sviluppare la capacità di resistere ad un attacco da virus informatico. Come le mascherine non sono sufficienti per il coronavirus, tanto che abbiamo bisogno di vaccini per immunizzarci, lo stesso vale per i cyberattacchi. Anche qui, dobbiamo passare dalla semplice protezione all’immunizzazione».

 

L’attualità. L’ultimo, o almeno, l’ultimo di cui avete sentito parlare nei telegiornali di questi giorni è stato l’attacco informatico alla piattaforma della Regione Lazio per le prenotazioni vaccinali. Dalla notte di domenica scorsa, sono stati messi fuori uso, tutti assieme: il sito della Regione, quello del Consiglio Regionale e il portale di prenotazione dei vaccini contro il Covid-19, Lazio-crea. Questo, tuttavia, è soltanto un piccolo, piccolo assaggio di ciò che l pirateria informatica è in grado di realizzare. E i numeri in realtà lo raccontano già.

Normalità pericolosa. Quello che per molti è un fatto straordinario è invece straordinariamente normale per altri. Nel Rapporto Clusit 2021, sono riportati i numeri degli attacchi informatici dello scorso anno. Nel 2020 quelli gravi sono stati 1871 e sono cresciuti del 12% a livello globale. Se paragonati al 2017 la crescita è stata, però, del 66%. Un’enormità. Noi non ce ne rendiamo conto ma il fenomeno è più esteso e parcellizzato di quanto l’opinione pubblica non pensi lontanamente. Tanto che molti immaginano che la prossima vera Pandemia sarà proprio di natura informatica.

Solo ieri, dalla piattaforma Threat-Cloud sono stati individuati ben 69 milioni di attacchi. Si avete capito bene 69 milioni di attacchi in un solo giorno. Non è un’enormità questa?

Le mappe degli attacchi informatici raccontano un mondo in cui la prossima Pandemia sarà digitale.

Chi subisce gli attacchi?

 Se qualcuno guarda alla pirateria informatica paragonandola ad una sorta di nuovo “Robin Hood” si sbaglia di brutto. Gli hackers hanno uno scopo ben preciso: bloccare un computer, bloccarne l’uso ed i dati in esso custoditi e costringere il proprietario di quella macchina a pagare un riscatto perché possa esserne liberato l’uso.

Proprio per la caratteristica appena descritta gli attacchi informatici colpiscono chiunque, dal piccolo studio di ingegneria, alle più grandi aziende nel Mondo. Nei primi sei mesi del 2021 sono state tantissime le aziende importanti ad essere state colpite ed affondate. Ve ne citiamo qualcuna.

Solar-Winds è una società texana con sede ad Austin che si occupa dello sviluppo di software.

Uno dei suoi prodotti di punta è la piattaforma Orion per il monitoraggio e la gestione di infrastrutture IT per piccole imprese, agenzie governative e istituzioni educative in tutto il mondo.

Fire-Eye che si occupa di cybersecurity e che collabora proprio con il governo americano.

Tra i vari dipartimenti americani coinvolti ci sono il Pentagono, il dipartimento del Tesoro, del Commercio, di Stato e dell’Energia.

Colonial Pipeline è il più grande sistema di oleodotti per prodotti petroliferi raffinati negli Stati Uniti. Il gasdotto è lungo 5.500 miglia e può trasportare fino a 3 milioni di barili di carburante al giorno tra il Texas e New York.

L’8 maggio, a seguito di un attacco informatico, si sono fermati 8.850 chilometri di oleodotti.

Toshiba Corporation. Il 14 maggio la Toshiba ha dichiarato di essere stata hackerata e di aver perso il controllo di circa 740GB di dati personali e informazioni riservate. Il metodo utilizzato è stato sempre di tipo ransomware che blocca e cripta i dati. La minaccia del gruppo di cybercriminali era quella di non restituire i dati e di diffonderli sul web se questa non avesse pagato il riscatto.

Luxottica. Azienda italiana con sede ad Agordo in provincia di Belluno è leader mondiale nella produzione e commercializzazione di occhiali e montature, ha ricevuto un attacco ransomware il 20 settembre.

Il bottino è di circa 2GB di dati rubati all’azienda. Dati riguardanti il mercato del Sudafrica.

L’attacco ha causato il blocco totale delle attività produttive di Luxottica negli stabilimenti di Agordo e Sedico, entrambi nel bellunese, e anche di quelle in Cina.

Electronic Arts Inc. è una società di videogiochi americana con sede a Redwood City, California.

Il 10 giugno gli hacker hanno rubato il codice sorgente di FIFA 21 e il Frostbite Engine, trafugando 780GB di dati che poi sono stati messi in vendita.

Oltre al codice sorgente di FIFA 21 e Frostbite Engine, gli hacker hanno rubato anche i DevDit EA, l’insieme di strumenti di sviluppo delle diverse piattaforme di gaming.

Sicurezza informatica.

Tutti questi attacchi informatici avvenuti ad aziende di così grandi dimensioni devono far riflettere i responsabili d’azienda: CEO, amministratori, IT manager e Marketing manager che sono designati a proteggere le informazioni aziendali e i dati di clienti, fornitori e dipendenti.

Le aziende fondano il loro successo proprio sulle informazioni e sulla proprietà intellettuale. La possibilità che queste vengano violate comporta gravi rischi per il futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti.

Come possono le aziende proteggersi da questi continui attacchi?

Spesso le aziende affidano la propria sicurezza informatica agli elementi più comuni quali gli antivirus, i firewall, l’uso dei proxy e l’aggiornamento continuo dei sistemi operativi che hanno una funzione di difesa perimetrale, ovvero servono per bloccare gli attacchi che avvengono dall’esterno e lungo il perimetro.

Questi strumenti spesso non bastano e una volta che i cybercriminali hanno trovato la falla nel perimetro hanno accesso ai sistemi informativi dell’azienda e ai suoi dati.

Paragonando i sistemi di difesa perimetrale ai musei potremmo includere in questi sistemi le porte d’ingresso blindate e i sistemi di allarme. Ma se i ladri riescono a disattivare l’allarme e scassinare la porta blindata le opere d’arte sono ancora al sicuro? Dipende!

Alcuni musei, a seconda del valore delle opere d’arte esposte, decidono se adottare o meno ulteriori misure di sicurezza interne.

 

Spesso le aziende sottovalutano il fatto che, oltre alla possibilità di oltrepassare la sicurezza perimetrale, anche i dipendenti “infedeli” hanno accesso diretto ai sistemi informativi aziendali e possono operare indisturbati senza lasciare traccia del loro passaggio.

Cyber Polygon 2021.

 Il 9 luglio  organizzata proprio dal WEF di Klaus Schwab si è tenuta la prima grande prova di resilienza contro gli attacchi informatici.

L’idea sarebbe quella  di arrivare a infrastrutture IT con «anticorpi digitali incorporati intrinsecamente per proteggersi». Ma, ci si chiede, chi ci proteggerà dai protettori?

 Fornendo gli accessi anche i singoli cittadini avranno potenziali rischi di maggior controllo sulle loro attività private. Insomma meglio un cane randagio povero o un’organizzazione infinita capace di controllarci tutti? La questione non può essere ignorata, non ora che sappiamo bene quanto la tecnologia sia centrale. Lo è stata ad esempio nella gestione della pandemia e della crisi globale, lo sarà sempre di più nei giorni immediatamente seguenti questo. A proposito, anche il Cyber Polygon 2021 è stato attaccato dagli hacker a dimostrazione che niente e nessuno può ritenersi al sicuro.

(Leopoldo Gasbarro).

 

 

 

Il futuro della rete: Brainternet,

internet è nella tua testa.

Manageritalia- Thomas Bialas- Redazione- (07 Feb 2022)- ci dice :

In tutto il mondo, scienziati, governi, aziende e consumatori stanno collaborando per trasformare la terra in un computer gigante e l’umanità in un enorme cervello connesso in rete. Siete pronti per l’era di Brainternet?

Il futuro della rete: Brainternet, internet è nella tua testa.

«Io penso che la soluzione migliore sia avere all’interno del cervello un livello di intelligenza artificiale che operi simbioticamente con te, proprio come fa il tuo cervello biologico».

Così parlò Elon Musk (uomo di Davos ) durante un’intervista televisiva; e alla domanda se è qualcosa che richiede un intervento chirurgico aggiunse: «No, puoi iniettarlo nel sangue o direttamente nella giugulare: da lì arriva velocemente ai neuroni».

 Eccolo, dunque, il futuro sognato e auspicato dal guru della Tesla.

 Intelligenza artificiale che scorre nelle vene, minuscoli elettrodi impiantati nel cervello per caricare e scaricare pensieri, chip di memoria per ricordare perfettamente tutto ciò che si legge, interfaccia internet impiantata nel cervello per tradurre i pensieri in ricerche online, chip retinici per vedere perfettamente al buio, impianti cocleari per ascoltare qualsiasi conversazione in un ambiente rumoroso, smart drugs per aumentare capacità cognitive e percettive e poi un’infinità di alterazioni artificiali del corpo per diventare esseri “trans-bionici”.

Quando circa dieci anni fa, durante un evento, coniai i termini brainternet e internet of thoughts (pubblicata come visione del futuro di internet nel Dirigibile n. 11 del 2014) Elon Musk non era ancora in fissa con le interfacce neurali impiantabili (Neuralink sarebbe nata solo nel 2017) e neanche Klaus Schwab, fondatore e presidente del World Economic Forum, profetizzava e “auspicava” in ogni occasione la felice fusione fra uomo e macchina. Ora, però, ci siamo: la nuova internet è arrivata. Roba da andare fuori di testa. Facciamo un breve viaggio in tanti piccoli capitoli.

Cercasi simbiosi.

Tra uomo e macchina. Sentire dentro di sé il computer o la rete. Non come allucinazione, ma come possibilità.

Tempo dieci anni e anche il tablet a controllo mentale potrebbe diventare un gadget di uso (o abuso) comune. Per la nuova generazione artificiale (i nati dal 2010 in poi), fluida e dogmatica, la tossicodipendenza tecnologica è una droga di cui non si può fare a meno: avere il corpo connesso dalla testa ai piedi con mille device è pura normalità o, se volete, formalità.

Sperimentale Watson.

È elementare: quello che si può fare si farà.

 In tutto il mondo, scienziati, governi, aziende e consumatori stanno collaborando per trasformare la terra in un computer gigante e l’umanità in un enorme cervello connesso in rete. Segnali.

La Synchron ha appena avuto l’ok dalla Fda per dare il via a un primo studio clinico negli Stati Uniti per impiantare chip cerebrali negli esseri umani.

C’è un gran fermento per potenziare le nostre capacità e collegare non solo gli esseri umani e altri mammiferi direttamente ai computer, ma anche gli esseri umani tra loro.

La solita Neuralink di Elon Musk e poi Neurable, Facebook con Oculus, Halo Neuroscience, Bitbrain Technologies, Inbrain-Neuroelectronics, OpenBCI e, ovviamente, il Pentagono, perché quando si tratta di controllare la mente i militari sono sempre in prima linea.

 Il dado è tratto. All’uomo non resta che impiantarsi un minuscolo chip nel cervello per muovere telepaticamente le sue truppe di avatar che lavorano al suo posto in ufficio.

Ebbene sì, potremmo lavorare simultaneamente e ubiquamente con uffici erranti che vagano in ogni direzione e luogo e noi, nuovi nomadi, senza più fissa dimora lavorativa. E anche qui ci sarà la solita polarizzazione fra ricchi e poveri: tutti avranno diritto a un bel microchip nel cervello per dialogare con i computer a distanza, ma i poveri dovranno subirsi (presente la versione gratuita di Spotify?) continui spot pubblicitari mentali che non lasciano scampo.

Il 6G è già qui.

«Immagini cosa significa poter accedere non a un solo servizio gestito da un’intelligenza artificiale, ma avere la più potente delle Ai che monitora, secondo dopo secondo, quel che facciamo consigliandoci e guidandoci» afferma esaltato, durante un’intervista a un noto quotidiano, il finlandese Mika Rantakokko, coordinatore della Eu urban agenda digital transition, mentre spiega i principi della rete di sesta generazione (6G).

Già, perché il 6G è già qui: 6G Flagship, URLLC, 6G Council, New-6G, 6GIC, 6GWorld, Next G Alliance, 6G@UT.

A molti queste sigle, spesso con il fatidico 6 in bella vista, non diranno niente, ma sono le avanguardie di una rete che intende connettere cognitivamente ogni dispositivo, processo ed essere umano fattibile a una griglia di informazioni globale con gemellaggi di massa, telepresenza, robot, internet dei sensi o, meglio, internet come sesto senso abilitante e “sistemi autonomi onnipresenti strettamente intrecciati in ogni aspetto della nostra vita”. Suona strano, ma è solo l’inizio.

Internet of bodies.

Ovvia conseguenza. Se tutto è collegato, figuriamoci se poteva mancare il nostro corpo: da Iot (internet of things) si passa a Iob (internet of bodies). Il futuro adesso è addosso: sulla pelle, sotto la pelle, dentro il corpo.

 Stiamo festosamente entrando nell’era dell’internet dei corpi con una serie di dispositivi che possono essere impiantati, ingeriti o indossati.

 Il tutto compatibile con la nostra “biologia”. Convergenze, dunque. Microchip attivi impiantabili che rompono ogni barriera del nostro corpo, tatuaggi intelligenti, nano-bot e modem corticali per collegare il nostro cervello alla realtà virtuale, dispositivi incorporati nei nostri corpi per monitorare dati sanitari o biometric.

 Umani “aumentati e connessi” con possibile (why not?) hacking dei nostri dati più intimi. Si profila all’orizzonte un’organizzazione del lavoro che legge ogni impulso ed emozione del proprio dipendente per valutare e correggere il comportamento. Ovvio, per il bene dell’azienda. Alla fine, Iot e Iob saranno fusi in un unico grande sistema, o grande fratello connesso, che tutto vede e controlla.

 

L’impresa transumanista.

 

Lavorare e interagire con i cosiddetti cobot (robot collaborativi) è già roba di ieri. È tempo di rivolgere lo sguardo a una vera e propria impresa transumanista. Non è questo in fondo l’impresa 4.0 portata alle sue più estreme conseguenze? Forse sì. O meglio, se per l’impresa militare è eticamente giustificabile impiantare dispositivi di localizzazione e miglioramento delle capacità fisiche, cognitive, percettive e psicologiche dei soldati per creare forze speciali con capacità “sovrumane”, allora può valere anche per gli impiegati?

Come sappiamo, gli eserciti già da tempo lavorano sui potenziamenti biologici o sull’interfaccia cerebrale macchina-soldato e anzi, come testimonia un recente paper del ministero della Difesa britannica, in collaborazione con la Bundes-wehr tedesca intitolato Human augmentation – The dawn of a new paradigm, l’obiettivo è proprio il soldato transumano.

 Non c’è che dire: andiamo verso l’automazione delle forze dell’ordine stile robocop, con tutto ciò che consegue eticamente e moralmente.

Le imprese copieranno il modello militare per creare impiegati ibridi tra uomo e macchina (legge permettendo)? Difficile dirlo. Sicuramente la tanto pompata quarta rivoluzione industriale (di Klaus Schwab) ci porta verso imprese dove lavorano tante macchine e pochi umani, magari fra poco per di più in versione “aumentata”.

 Insomma, personale transumanista. Pronostico: quello che sembra fantascienza potrebbe presto diventare realtà anche in azienda, soprattutto se prevale la nuova religione transumanista della Silicon Valley.

Dat: didattica a telepatia.

Da Facebook a Brainbook, ovvero postare immagini direttamente nel cervello?

“Fanta-eccessivo”? Nel 2050, si dice, le persone potranno trasmettere i propri pensieri ad altre persone. Questo consentirebbe a un insegnante di trasmettere competenze o informazioni a uno studente di un altro continente senza dire una sola parola: un “internet dei pensieri” lo rende possibile.

 L’anno scorso ricercatori della Rice University hanno sviluppato un metodo per trasmettere pensieri da un essere vivente all’altro, almeno negli animali da test, le cui cellule nervose sono state modificate geneticamente per l’esperimento.

Senza entrare nel merito, gli scienziati (pazzi?) sperano che in futuro, grazie agli impianti cerebrali, le persone saranno in grado di imparare una nuova lingua entro pochi giorni. Suona bene, peccato però che tecnologie così invasive (elettrodi impiantati direttamente nel cervello) siano un bel salto nel buio.

Pizza cerebrale.

Ordinare una pizza tramite le onde cerebrali è quello che promettono le interfacce cervello-computer a mani libere, come quello di Next-Mind, che decodifica l’attività neurale in tempo reale, dando la possibilità di controllare gli oggetti usando solo la tua mente. Certo, promesse, ma intano l’esaltazione cresce per il cosiddetto “freedom computing”.

Secolo delle macchine.

Questo non è come molti credono il secolo cinese ma quello delle macchine: pensiamo sempre che ci sostituiranno al lavoro, ma non pensiamo mai che le macchine pensanti ci faranno lavorare come macchine.

Eppure, non solo è possibile ma è assai probabile che ciò accada. L’automazione non è più arrestabile e ben presto anche noi saremo semplici automi al servizio degli automi (veri). Verosimilmente, fra dieci anni l’automazione e le macchine svolgeranno due terzi di tutti i lavori con molto meno spazio per gli umani senza arte né parte.

Essere una macchina.

Ricca. E se bastasse essere come loro per sopravvivere in un mondo dominato da loro? Tentazione pericolosa che mi ricorda “e se bastasse essere nazisti per sopravvivere in un mondo dominato da loro?”

Ma intanto non si parla d’altro. Nel saggio Essere una macchina (Adelphi), l’autore Mark O’Connell fa un viaggio in posti strani con gente strana (compreso un laboratorio di crio-genesi, a Phoenix) che esalta il transumanesimo come traguardo evolutivo dell’umanità, o almeno per una piccola fetta.

 Infatti, il grosso del movimento fa base nella Silicon Valley. Qui persone molto potenti e influenti sognano un mondo di super ricchi che trascendono l’umanità, l’invecchiamento e forse la mortalità perché, sì, in futuro la nostra mente potrà essere caricata su un computer, e da lì assumere una quantità di altre forme, non necessariamente organiche. Un folle traguardo per pochi. Il grosso andrà in giro con le solite macchine. Meglio?

Perso nel meta-verso.

Finiremo tutti nel meta-verso come dentro al Tamagotchi?

Beh, gli indizi c’erano già nel 2012, quando Philippe Borrel diresse A world beyond humans, film che documentava un mondo senza esseri umani fortemente voluto dalle macchine.

Perché una cosa deve essere chiara a tutti. Se il mondo reale è occupato dalle macchine, allora noi umani saremo costretti a vivere in un mondo generato dalle macchine: il meta-verso.

Un universo parallelo immersivo dove adorare mondi popolati dai nostri avatar esistenti solo nel computer. Una dimensione di deriva cognitiva e sdoppiamento, che ci condanna al delirio virtuale controllato dai grandi attori tecnologici con pratiche degne di un episodio della serie di Netflix Black Mirror.

 Il meta-verso, dunque, come disaccoppiamento sociale alla Matrix e fine dell’umanità? Sì, perché è quello che bramiamo. E mentre noi siamo persi si profilano all’orizzonte i primi robot viventi autoreplicanti, una forma di vita artificiale che si riproduce: si chiama Xenobot, che fa quasi rima con xenophobia. Infatti, le macchine hanno un’avversione atavica nei confronti degli stranieri, cioè noi umani.

Biohacking management.

A questo punto il manager ha solo tre possibilità. O si ribella allo strapotere delle macchine, o si sottomette allo strapotere delle macchine, o si adatta allo strapotere delle macchine, superandole. Certo, è un patto con il diavolo: cedo la mia anima in cambio di superpoteri da cyborg, ma tant’è. Ormai nulla è troppo azzardato per andare oltre il solito manager in carne e ossa e puntare dritto all’umanità aumentata in azienda.

Dalle manipolazioni del Dna ai chip sottopelle, dalla crioterapia alle iniezioni di cellule staminali, fino ai dispositivi cibernetici. Concepire se stessi come un “code”, codice, che analogamente ai software è programmabile e modificabile. «Se possiamo trasformare le macchine e renderle perfette», grida il manager bio-hackato, «allora possiamo farlo anche con la vita biologica». E che vita.

 L’imprenditore Dave Asprey, che si definisce come “il primo biohacker professionista del mondo”, e che ha inventato la Bulletproof Coffee Diet (uno strano miscuglio di caffè e burro che aumenterebbe l’energia) e scritto la guida Super Brain, è solo uno dei tanti hacker della biologia fai-da-te.

 

Come l’imprenditore e biohacker evangelist di Amburgo, Patrick Kramer, che gira i palchi di mezzo mondo per annunciare la trasformazione digitale dell’essere umano con relativo upgrade continuo. Per lui è tutta una questione di testa.

 Infatti, le sue soffici e bianche orecchie da coniglio forniscono informazioni sul suo umore tramite un’interfaccia cervello-computer.

 Quando l’imprenditore tedesco è di buon umore, le sue orecchie si drizzano; quando è triste, si ripiegano. Non fate orecchie da mercante. Questo è il futuro. Ma anche no, però.

Manipolazione emotiva.

Accendere il buon umore con un clic?

 «In futuro, saremo in grado di cambiare i nostri sentimenti in modo mirato», dice entusiasta Gabe Newell, fondatore della società di videogiochi Valve. Il veterano dell’industria si aspetta che in pochi anni sarà possibile scrivere dati digitali direttamente nel cervello.

Per fare questo, l’utente dovrà solo indossare un dispositivo di invio e ricezione che assomiglia alle cuffie di oggi. Secondo il guru tecnologico americano, in futuro le immagini create dal computer saranno proiettate direttamente nel cervello e le emozioni indesiderate potranno essere bandite dalle cellule nervose: una sorta di psicoterapia digitale, in pratica.

Ovvio, non si può escludere che gli hacker attacchino il cervello delle persone e anzi minaccino di cancellare i ricordi, a meno che la vittima non paghi un riscatto. È la prossima criminalità targata brain eaters, i mangiatori del nostro cervello. La dieta riparatrice? Evitare tecnologie indigeste.

E se fosse solo un incubo?

La corsa a un bionico cervello abnorme, stile Frankenstein Junior, può riservare brutte sorprese per chi si presta al grande esperimento collettivo in arrivo.

Quando dei dati vengono scritti nel cervello e si manipolano i propri neuroni, qualsiasi errore può avere conseguenze fatali.

Ma non è solo questione di precauzioni e preoccupazioni (quali sono le implicazioni e i rischi per la mia biologia?), c’è ben altro.

 Gli scettici e i diffidenti, forse giustamente, affermano la propria diversità umana, consci che la sostituzione delle macchine nel nostro fare e pensare porti alla dissoluzione delle nostre Eigen-schaften, giacché la tecnologia lavora fatalmente sempre sulla sottrazione delle nostre qualità. Facciamo un po’ di ordine.

 L’evoluzione della materia è la macchina. La macchina è metallo come lega (silicio per esempio), dunque regno minerale. Quindi l’uomo “aumentato” è l’esasperazione della materia.

Ma l’uomo non è solo materia, la parte spirituale regredisce e diventa ancora più primitiva dell’uomo del passato.

 Viene ammazzata la sua parte spirituale che per millenni ha fatto la differenza nella storia dell’umanità basata sulla volontà. Augmented humanity?

Sì, ma non macchinosa. In fondo, chi non eleva il proprio essere puntando sul Sé (essenza, soffio vitale), così caro allo yoga e allo zen, gioca con il fuoco. Meglio un samurai perdente che un soldatino che si perde nelle macchine.

 

 

 Davos, dove le élite discutono

 del nostro futuro: Klaus Schwab

e La Quarta Rivoluzione Industriale.

Ilgiornaleditalia.it- Alfredo Tocchi-(26 Maggio 2022)- ci dice :

 

Il Forum di Davos è più che mai il luogo dove le élite discutono del nostro futuro. Vale la pena di leggere (o rileggere) La quarta rivoluzione industriale, scritto nel 2016, per capire a che punto siamo. 

Klaus Schwab. La quarta rivoluzione industriale.

 

“Queste interazioni e collaborazioni sono necessarie per creare narrazioni positive, comuni e piene di speranza, consentendo a individui e gruppi di tutte le parti del mondo di partecipare e beneficiare delle trasformazioni in corso”. (Klaus Schwab, La quarta rivoluzione industriale, Franco Angeli Ed.).

Qualcosa deve essere andato storto. Non so se in me o al di fuori di me. Io non credo più alle narrazioni positive. Vivo l’inizio della quarta rivoluzione industriale come un’immane tragedia.

“La quarta rivoluzione industriale, tuttavia, non riguarda solo macchine e sistemi intelligenti e connessi. Il suo ambito è molto più ampio. Si verificano simultaneamente ondate di ulteriori scoperte in settori che vanno dal sequenziamento genico alla nanotecnologia, dalle energie rinnovabili a calcolo quantistico. È la fusione di queste tecnologie e la loro interazione attraverso i domini fisico, digitale e biologico che rendono la quarta rivoluzione industriale fondamentalmente diversa dalle rivoluzioni precedenti”.

Sono troppo vecchio per entusiasmarmi? O forse troppo apprensivo per avere fiducia in un esito positivo del cambiamento epocale?

Rileggo il saggio del Professor Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (Forum di Davos) a quasi cinque anni di distanza dalla prima lettura.

 Il mondo è cambiato radicalmente (e non certo in meglio). Il disagio che provai alla mia prima lettura è intatto, forse persino più profondo.

In primo luogo, ritengo che i livelli richiesti di leadership e comprensione dei cambiamenti in corso, in tutti i settori, siano bassi se confrontati con la necessità di ripensare i nostri sistemi economici, sociali e politici per rispondere alla quarta rivoluzione industriale.

Di conseguenza, sia a livello nazionale che globale, il quadro istituzionale richiesto per governare la diffusione dell'innovazione e mitigare la perturbazione è nel migliore dei casi inadeguato e, nel peggiore dei casi, del tutto assente.

 In secondo luogo, il mondo manca di una narrativa coerente, positiva e comune che delinea le opportunità e le sfide della quarta rivoluzione industriale, una narrativa che è essenziale se vogliamo dare potere a un insieme diversificato di individui e comunità ed evitare una reazione popolare contro i cambiamenti fondamentali in corso”.

Di nuovo, un esplicito richiamo alla necessità “di una narrativa coerente, positiva e comune…” per “evitare una reazione popolare contro i cambiamenti fondamentali in corso”.

Io faccio parte della reazione popolare. Sono un dissidente della prima ora. Ho scritto il 5 marzo 2020 il primo articolo contro il Dpcm Conte e da allora non ho mai smesso.

Ho studiato tutti i documenti del World Economic Forum, ho ascoltato molte interviste del Professor Klaus Schwab e mai una volta non ho provato un moto di reazione. Del resto, siamo seri: cos’ho io da guadagnarci?

“I grandi beneficiari della quarta rivoluzione industriale sono i fornitori di capitale intellettuale o fisico: gli innovatori, gli investitori e gli azionisti, il che spiega il crescente divario di ricchezza tra coloro che dipendono dal loro lavoro e coloro che possiedono il capitale. Ciò spiega anche la disillusione di tanti lavoratori, convinti che il loro reddito reale non possa aumentare nel corso della loro vita e che i loro figli non possano avere una vita migliore della loro”.

Sono un avvocato al quale durante il lockdown è stato impedito persino di andare in Tribunale, al quale è stata imposta la vaccinazione quale over 50.

 I “fornitori di capitale intellettuale” non sono più gli avvocati, nell’ottica del Great Reset sono gli informatici, i biologi, i genetisti, i neurologi capaci di interagire per giungere al transumanesimo. Io sono fuori dai giochi.

 C’è un passaggio di una sua intervista, in cui il Professore mi addita come un problema: secondo lui, i giuristi saranno tra i più refrattari al cambiamento, in quanto educati al rispetto di diritti umani e costituzionali obsoleti.

 Conclude auspicando un sistema giuridico flessibile, plasmabile a seconda delle necessità: la Costituzione impedisce di introdurre obblighi vaccinali? Plasmiamola a nostro piacimento!

In più, io sono un vecchio borghese, morbosamente attaccato ai propri beni materiali: la villa dei bisnonni, la vecchia automobile di mio zio, i miei libri e così via. Insomma, un nemico da annientare.

“L'economia on demand solleva la domanda fondamentale: cosa vale la pena possedere: la piattaforma o l'asset sottostante?

Come ha scritto lo stratega dei media Tom Goodwin in un articolo di Tech-Crunch nel marzo 2015: “Uber, la più grande compagnia di taxi del mondo, non possiede veicoli. Facebook, il proprietario dei media più popolare al mondo, non crea alcun contenuto. Alibaba, il rivenditore più prezioso, non ha inventario. E Airbnb, il più grande fornitore di alloggi al mondo, non possiede proprietà immobiliari”.

Insomma, l’umanità del futuro non possiederà nulla ma sarà felice, come ha riassunto il futuro prossimo il Professor Klaus Schwab nel suo The Great Reset.

“Un numero crescente di consumatori non acquista più né possiede oggetti fisici, ma paga piuttosto per l'erogazione del servizio sottostante a cui accede tramite una piattaforma digitale”.

Tendo a dubitare che ciò faccia al caso mio: sto scrivendo sulla scrivania del mio bisnonno Professore in Bocconi e me ne separerei a malincuore.

Ma perché provo questa avversione verso il futuro?

Sono stato influenzato dalla lettura di Emil Cioran? “L’interesse che il civilizzato nutre verso i popoli cosiddetti arretrati è dei più sospetti. Incapace di continuare a sopportarsi, egli si adopera a scaricare su di loro l’eccedenza dei mali che lo opprimono, li incita a provare le sue miserie, li scongiura di affrontare un destino che non può più sfidare da solo (Emil Cioran, La caduta nel tempo).

“La capacità di modificare la biologia può essere applicata praticamente a qualsiasi tipo di cellula, consentendo la creazione di piante o animali geneticamente modificati, oltre a modificare le cellule di organismi adulti, compresi gli esseri umani. Ciò differisce dall'ingegneria genetica praticata negli anni '80 in quanto è molto più precisa, efficiente e più facile da usare rispetto ai metodi precedenti. In effetti, la scienza sta progredendo così velocemente che i limiti sono ora meno tecnici di quanto non siano legali, regolamentari ed etici. L'elenco delle potenziali applicazioni è praticamente infinito: dalla capacità di modificare gli animali in modo che possano essere allevati con una dieta più economica o più adatta alle condizioni locali, alla creazione di colture alimentari in grado di resistere a temperature estreme o siccità”.

Dietro a queste meravigliose promesse, io vedo soltanto un impoverimento dell’essere umano.

 Del resto, il Professor Klaus Schwab non ne fa mistero: in futuro gli avvocati non esisteranno, saranno “automatizzati”.

“Molte diverse categorie di lavoro, in particolare quelle che comportano un lavoro manuale meccanicamente ripetitivo e preciso, sono già state automatizzate. Molti altri seguiranno, poiché la potenza di calcolo continua a crescere in modo esponenziale. Prima di quanto si preveda, il lavoro di professioni diverse come avvocati, analisti finanziari, medici, giornalisti, contabili, assicuratori o bibliotecari potrebbe essere parzialmente o completamente automatizzato”.

Dato che (forse) sono anche uno scrittore, ancor più mi preoccupa un altro passaggio:

“Considera una delle professioni più creative, la scrittura, e l'avvento della generazione narrativa automatizzata. Algoritmi sofisticati possono creare narrazioni in qualsiasi stile appropriato a un particolare pubblico. Il contenuto è così umano che un recente quiz del New York Times ha mostrato che quando si leggono due pezzi simili, è impossibile dire quale sia stato scritto da un essere umano e quale sia il prodotto di un robot. La tecnologia sta progredendo così velocemente che Kristian Hammond, cofondatore di Narrative Science, una società specializzata nella generazione narrativa automatizzata, prevede che entro la metà del 2020, il 90% delle notizie potrebbe essere generato da un algoritmo, la maggior parte senza alcun tipo di umano. intervento (a parte il design dell'algoritmo, ovviamente)”.

Del resto, nulla ci viene nascosto. Se anche lui, un ottimista transumanista ha qualche perplessità, perché non dovrei averne io?

“Il pericolo è che la quarta rivoluzione industriale significhi che una dinamica del vincitore prende tutto si svolge tra i paesi così come al loro interno. Ciò aumenterebbe ulteriormente le tensioni sociali e i conflitti e creerebbe un mondo meno coeso e più instabile…” “In un mondo in cui i confini stanno scomparendo e le aspirazioni stanno cambiando, le persone non vogliono solo l'equilibrio tra lavoro e vita privata, ma anche un'armoniosa integrazione tra lavoro e vita privata. Temo che il futuro del lavoro consentirà solo a una minoranza di individui di raggiungere tale adempimento”.

Poi naturalmente, c’è il problema politico: un mondo retto da organizzazioni sovranazionali di proprietà privata o finanziati da privati (già è così: le banche centrali, l’OMS eccetera eccetera). “La tecnologia consentirà sempre più ai cittadini, fornendo un nuovo modo di esprimere le loro opinioni, di coordinare i loro sforzi e possibilmente aggirare la supervisione del governo. Dico "forse", perché potrebbe anche essere vero il contrario, con le nuove tecnologie di sorveglianza che danno origine a autorità pubbliche fin troppo potenti”. Ecco, io proprio la prima ipotesi la trovo messa lì per dare una speranza ai cretini. Tutti vediamo già l’attuazione di totalitarismi tecnocratici.

Poi, le minacce vere e proprie, gli scenari apocalittici per chi – come me – ostacoli la corsa a rotta di collo verso il transumanesimo: “Nel tentativo di rispondere a queste domande, una cosa è chiara e di grande importanza: i paesi e le regioni che riescono a stabilire le norme internazionali preferite di domani nelle principali categorie e campi della nuova economia digitale (comunicazioni 5G, uso di droni commerciali, Internet delle cose, salute digitale, produzione avanzata e così via) trarranno notevoli vantaggi economici e finanziari. Al contrario, i paesi che promuovono le proprie norme e regole per dare vantaggi ai loro produttori nazionali, bloccando anche i concorrenti stranieri e riducendo le royalty che le aziende nazionali pagano per le tecnologie straniere, rischiano di isolarsi dalle norme globali, mettendo queste nazioni a rischio di diventare i ritardatari della nuova economia digitale”.

Sono un ritardatario. Un dissidente ritardatario spaventato dalla guerra moderna. “La storia della guerra biologica è vecchia quasi quanto la storia della guerra stessa, ma i rapidi progressi della biotecnologia, della genetica e della genomica sono forieri di nuove armi altamente letali. Virus di design aerodispersi, superbatteri ingegnerizzati, pestilenze geneticamente modificate e così via: tutto ciò costituisce la base di potenziali scenari apocalittici. Armi biochimiche: come con le armi biologiche, l'innovazione tecnologica sta rendendo l'assemblaggio di queste armi facile quasi quanto un compito fai-da-te. Potrebbero essere impiegati dei droni per trasportarle”.

“Sebbene le neuro-tecnologie come la neuro-protesi siano già impiegate per risolvere problemi medici, in futuro potrebbero essere applicate a scopi militari. I sistemi informatici collegati al tessuto cerebrale potrebbero consentire a un paziente paralizzato di controllare un braccio o una gamba robotica. La stessa tecnologia potrebbe essere utilizzata per dirigere un pilota o un soldato bionico. Dispositivi cerebrali progettati per trattare le condizioni del morbo di Alzheimer potrebbero essere impiantati nei soldati per cancellare i ricordi o crearne di nuovi.

"Non è una questione se gli attori non statali useranno una qualche forma di tecniche o tecnologie neuroscientifiche, ma quando e quali useranno", afferma James Giordano, un neuro-eticista presso la Georgetown University Medical Center. "Il cervello è il prossimo spazio di battaglia".

Ma davvero ciò che mi spaventa è la preparazione di un sostrato culturale e normativo favorevole al Great Reset: “Pertanto, le conversazioni tra educatori e sviluppatori sugli standard etici che dovrebbero applicarsi alle tecnologie emergenti della quarta rivoluzione industriale sono urgentemente necessarie per stabilire linee guida etiche comuni e incorporarle nella società e nella cultura. Con i governi e le strutture basate sul governo in ritardo nello spazio normativo, potrebbe effettivamente spettare al settore privato e agli attori non statali prendere l'iniziativa”.

La quarta rivoluzione industriale, che mette alla prova così tanti dei nostri presupposti fondamentali, può esacerbare le tensioni che esistono tra società profondamente religiose che difendono i loro valori fondamentali e quelle le cui convinzioni sono plasmate da una visione del mondo più secolare. Il pericolo maggiore per la cooperazione e la stabilità globale può venire dai gruppi radicali che combattono il progresso con una violenza estrema e ideologicamente motivata”.

“Oggi, un lavoro da classe media non garantisce più uno stile di vita da classe media e negli ultimi 20 anni i quattro attributi tradizionali dello status di classe media (istruzione, salute, pensioni e proprietà della casa) hanno funzionato peggio dell'inflazione. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, l'istruzione è ora considerata un lusso”.

Al suo livello più estremo, c'è il pericolo reale che i governi possano utilizzare combinazioni di tecnologie per sopprimere o opprimere le azioni delle organizzazioni della società civile e dei gruppi di individui che cercano di creare trasparenza intorno alle attività dei governi e delle imprese e promuovere il cambiamento. In molti paesi del mondo ci sono prove che lo spazio per la società civile si sta restringendo man mano che i governi promuovono leggi e altre politiche che limitano l'indipendenza dei gruppi della società civile e limitano le loro attività. Gli strumenti della quarta rivoluzione industriale consentono nuove forme di sorveglianza e altri mezzi di controllo contrari a società sane e aperte”.

“Le innovazioni sbalorditive innescate dalla quarta rivoluzione industriale, dalla biotecnologia all'intelligenza artificiale, stanno ridefinendo cosa significa essere umani. Stanno spingendo le attuali soglie di durata della vita, salute, cognizione e capacità in modi che in precedenza erano appannaggio della fantascienza. Man mano che la conoscenza e le scoperte in questi campi progrediscono, la nostra attenzione e il nostro impegno per avere discussioni morali ed etiche continue è fondamentale. Come esseri umani e come animali sociali, dovremo pensare individualmente e collettivamente a come rispondere a questioni come l'estensione della vita, i bambini disegnati, l'estrazione della memoria e molti altri”.

Non voglio influenzare nessuno, può essere benissimo che io mi stia sbagliando e il Professor Klaus Schwab sia un simpatico benevolo ottuagenario.

Ancora una volta, mi torna alla mente Emil Cioran: “L’impossibilità di astenersi, l’ossessione del fare denotano, a ogni livello, la presenza di un principio demoniaco”.

Non ho mai creduto nel mito del buon selvaggio, non crederò mai nel mito del transumano.

 

 

 

 

Ma la fusione uomo-macchina

è proprio necessaria?

Conquistedellavoro.it- Raffaella Vitulano- (28 -10 2021)- ci dice :

Tecnologia.

I Borg sono degli umanoidi cibernetici, una specie cyborg dell’universo fantascientifico di Star Trek, apparsi per la prima volta sullo schermo nella serie televisiva con l’omonimo titolo.

 Sono considerati i nemici più temibili della Federazione dei Pianeti Uniti. Uno pensa: ok, è fantascienza, appunto.

E poi si ritrova coinvolto nel progetto di estensione robotica del corpo umano. Allora speri: magari tra qualche decennio.

 E invece no, perché il futuro è qui. E male hai fatto a nascere in questo secolo.

 La china scivolosa di “Internet of Things”(la robotica domestica, in breve) sta approdando al più inquietante “Internet of Bodies” (IoB): connessione, raccolta, controllo.

 Allora il sospetto viene: Klaus Schwab , e i suoi soci  a Davos e al comando di Governi occidentali globalisti,  hanno  guardato troppo spesso gli episodi di Star Trek o il film Divergent?

 Il salto, a dire il vero, si è fatto già da tempo e del tema si parla già dal 2004. Molte persone di potere e di governo sono già connesse ad Internet of Body, e l’hanno fatto in piena coscienza tramite dispositivi indossabili.

Pensiamo agli smartwatch, agli spazzolini da denti intelligenti e persino le spazzole per capelli. Per non parlare di dispositivi e sensori collegati applicati o addirittura impiantati e ingeriti nel corpo umano.

L’IoB genera enormi quantità di dati biometrici e comportamentali umani, alimentando la trasformazione della ricerca e dell’industria sanitaria, ma anche altri aspetti della vita sociale, come gli ambienti di lavoro o la fornitura di nuove opzioni per l’intrattenimento.

Il rischio è la manipolazione del comportamento umano con la sorveglianza autoritaria, soprattutto in vista dell’emissione di valute digitali dalle banche centrali.

Il tracciamento dei contatti, infatti, potrebbe servire non solo per tracciare i virus, ma per legittimare uno strumento di credito sociale, per controllare il comportamento umano e ottenere l’accesso ai dati sanitari, finanziari e comportamentali più sensibili di ogni persona sul pianeta.

Dopo il lancio della sua agenda “Grande reset” concepita oltre cinque anni fa e lanciata nel giugno 2020, il World Economic Forum (Wef) ha spinto per l’adozione globale dell’IoB, su cui la stessa società Rand, think tank statunitense fondato nel 1946 con il supporto finanziario del Dipartimento della Difesa statunitense, lancia un allarme:

 “Potrebbe sì innescare scoperte nella conoscenza medica. Ma anche consentire uno stato di sorveglianza di intrusioni e conseguenze senza precedenti”.

 E ancora: “Una maggiore adozione dell’IoB potrebbe anche aumentare i rischi geopolitici globali, perché gli stati di sorveglianza possono utilizzare i dati dell’IoB per imporre regimi autoritari globalisti”.

Lo stesso Wef riconosce le enormi preoccupazioni etiche che derivano dall’avere “un numero senza precedenti di sensori collegati, impiantati o ingeriti nei corpi umani per monitorare, analizzare e persino modificare corpi e comportamenti umani” . Tuttavia, sembrano prevalerne l’inevitabilità e l’irreversibilità.

 

 “Dopo l’Internet delle cose, che ha trasformato il modo in cui viviamo, viaggiamo e lavoriamo collegando gli oggetti di uso quotidiano a Internet, ora è il momento dell’Internet dei corpi”, ha scritto Xiao Liu, membro del Centro per la quarta rivoluzione industriale del Wef.

 Il transumanesimo ha preso piede nella Silicon Valley.

Ci sono persone molto potenti e influenti che stanno lavorando a queste soluzioni, per esempio nella ricerca genetica contro il problema dell'invecchiamento. Carne e sangue sono troppo limitanti. Sabato scorso si é arrivati a parlarne perfino al Collegio Teutonico in Vaticano.

Oggi, il Wef supporta attivamente i passaporti sanitari digitali (CovidPass) e le app di tracciamento dei contratti (CommonPass).

La stessa tecnologia sarebbe tuttavia stata utilizzata dal Pcc in Cina per sviluppare un’app che avverte letteralmente i cittadini con un avviso quando si trovano a meno di 500 metri da qualcuno che è indebitato, secondo il “Global Risks Report 2019” del Wef.

 L’app ha creato quella che è essenzialmente una mappa di 'debitori inattivi', secondo i media statali cinesi.

Ma la mappatura e il controllo a distanza potrebbe avere rischi ancora maggiori.

Pensiamo ad hacker o organizzazioni criminali che dovessero accedere a un dispositivo medico utilizzato da un obiettivo di alto profilo: potremmo purtroppo assistere ad omicidi a distanza.

Richard Staynings, Chief Security Strategist di Cylera, una volta disse a un reporter:

“Non hai più bisogno di appartenere al MI6 e possedere un Walther Ppk (come James Bond, ndr.) per assassinare qualcuno; devi solo avere accesso ai dispositivi medici che tengono in vita quell’individuo”.

Fondamentalmente, l’IoB dipende dalla raccolta di tonnellate di dati biometrici, che “consentiranno nuove forme di controllo sociale”, secondo il rapporto Wef Global Risks 2019, in cui il World Economic Forum ha concluso che “l’autoritarismo è più facile in un mondo di totale visibilità e tracciabilità, mentre la democrazia potrebbe rivelarsi più difficile”.

Per realizzare insomma l’utopia globalista delle élite di Davos (dirette da Klaus Schwab), dovrà essere sempre più pervasiva la fiducia universale negli usi sempre più invasivi di tecnologie emergenti.

 In attesa della decima edizione del World Economic Forum’s Top 10 Emerging Technologies Report - che sarà lanciata il 6 novembre - rileggiamo le più grandi tecnologie emergenti dell’ultimo decennio segnalate proprio dal Wef.

Al top della classifica degli esperti convocati dal World Economic Forum e Scientific American troviamo la medicina personalizzata e i vaccini genomici a base di Dna o Rna, che codificano le proteine desiderate;

 i Robot sociali; microaghi per iniezioni indolori; chimica alimentata dal sole; pazienti virtuali; calcolo spaziale; medicina digitale (sono persino in fase di sviluppo pillole contenenti sensori, che inviano dati alle app per aiutare a rilevare cose come la temperatura corporea, le emorragie gastriche e il Dna canceroso); aviazione elettrica; cemento a basso tenore di carbonio; rilevamento quantistico; sintesi dell’intero genoma.

 What else?

(Raffaella Vitulano).

 

 

 

Potrebbe essere questo il discorso

più inquietante che Klaus Schwab

abbia mai fatto?

Danwebsite.com- DanI Iordache- (21 -3 2022)- ci dice:

È emerso un video di un discorso fatto da Klaus Schwab nel 2016 al Summit del governo mondiale. E potrebbe essere il suo più inquietante, sinistro di sempre.

La World Government Summit Organization è “un’organizzazione globale, neutrale e senza scopo di lucro dedicata a plasmare il futuro dei governi”, afferma il loro sito web ,

e “l’unica organizzazione globale dedicata a plasmare il futuro dei governi e definire l’agenda per la prossima generazione dei governi nel mondo” sotto la guida di funzionari del governo degli Emirati Arabi Uniti (UAE).

I suoi partner strategici comprendono Nazioni Unite, Fondo monetario internazionale, Organizzazione mondiale della sanità, Gruppo della Banca mondiale, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), Forum economico mondiale, Organizzazione mondiale del commercio e Centro Latinoamericano de Administración para o Desenvolvemento (CLAD). Il primo Summit si è svolto nel 2013.

Nel 2016 Schwab ha tenuto quello che potrebbe essere il suo discorso più distopico sulla Quarta Rivoluzione Industriale.

“Il futuro è già qui. Il futuro è iniziato. Lascia che ti spieghi perché questa Quarta Rivoluzione Industriale è così cruciale”, ha pontificato. Poi ha continuato:

“Non è solo una svolta, è una combinazione di molte scoperte allo stesso tempo. Nel libro [rinuncia al suo libro in giro], che è a tua disposizione, su una Quarta Rivoluzione Industriale ho menzionato 23 pixel diversi come l’Internet delle cose, come la ricerca sul cervello e potrei andare avanti all’infinito. Ovviamente droni, robot, intelligenza artificiale e così via. E tutti questi diversi progressi tecnologici si rafforzano a vicenda…

 

“… non cambia solo quello che stiamo facendo, ci cambia. Perché è una fusione delle nostre sfere fisiche, digitali e biologiche. È l’integrazione di quelle sfere. Basti pensare ai sensori impiantati nel nostro cervello. Le opportunità sono immense…

“… e infine, abbiamo bisogno di nervi saldi. Se prendo i risultati dell’incontro annuale del World Economic Forum di Davos di poche settimane fa, direi che il messaggio chiave è: l’impensabile, per molti versi, deve diventare pensabile. E potrebbe diventare realtà…

“… questa nuova rivoluzione tecnologica può fornire la carta d’ingresso per l’umanità in una nuova civiltà. Non è la robotica dell’umanità, è rendere questa terra un vero luogo umano… è per questo che siamo tutti qui, per lavorare insieme per creare un’umanità più sofisticata e più illuminata”.

Schwab è inquietante, malvagio e sfrenato, tuttavia, se lo desideri, puoi ascoltare il suo discorso .

 

 

 

WORLD ECONOMIC FORUM.

Un’alleanza nascosta di ex giovani leader globali del WEF che lavorano in Lockstep per imporre il Great Reset include Macron, Trudeau, Ardern e Boris Johnson .

 

Danwebsite.com-Dan Iordache- (3 luglio 2022)- ci dice :

Com’è possibile che più di 190 governi di tutto il mondo abbiano finito per affrontare la pandemia di Covid quasi esattamente allo stesso modo, con blocchi, mandati di mascherine e tessere di vaccinazione ora comuni ovunque?

La risposta potrebbe risiedere nella scuola Young Global Leaders, che è stata fondata e gestita da Klaus Schwab del World Economic Forum (“WEF”), e che molti dei leader politici e imprenditoriali di oggi sono passati per raggiungere la vetta.

(Così è in Italia, dove tutta la cricca portata dentro il governo da Draghi-  ossia quella parte che non è stata  eletta da nessuno e che comanda il Prrr – decide le sorti della vita stessa degli italiani !) .

Un’alleanza nascosta di leader politici e aziendali sta sfruttando la pandemia con l’obiettivo di far crollare le economie nazionali e introdurre una valuta digitale globale, e questi leader includono il presidente della Francia Emmanuel Macron, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il primo ministro della Nuova Zelanda Jacinda Ardern e il Primo Ministro del Regno Unito Boris Johnson.

Questa non è finzione, è realtà. Basta ascoltare il presidente del World Economic Forum, Klaus Schwab, che afferma quanto segue:

“Devo dire che quando cito nomi come Mrs Mirkle, Vladimir Putin e così via sono stati tutti Young Global Leaders del World Economic Forum, ma quello di cui siamo davvero orgogliosi ora sono le giovani generazioni come il Primo Ministro Trudeau, il Presidente dell’Argentina e così via. Quindi penetriamo negli armadi.

“Quindi ieri ero a un ricevimento per il primo ministro Trudeau e so che metà del suo gabinetto sono giovani leader globali del Forum economico mondiale”.

(videopress.com/embed/cWHs6vrn?hd=1&cover=1&loop=0&autoPlay=0&permalink=1&muted=0&controls=1&playsinline=0&useAverageColor=0).

La storia inizia con il World Economic Forum (WEF), una ONG fondata da Klaus Schwab, economista e ingegnere meccanico tedesco, in Svizzera nel 1971, quando aveva solo 32 anni. Il WEF è noto al pubblico soprattutto perché ogni anno a gennaio si tiene a Davos, in Svizzera, laddove le conferenze annuali mirano a riunire leader politici e imprenditoriali di tutto il mondo per discutere i problemi del giorno.

Oggi è una delle reti più importanti al mondo per l’élite del potere globalista, essendo finanziata da circa un migliaio di multinazionali.

Il WEF, che in origine era chiamato European Management Forum fino al 1987, riuscì a riunire 440 dirigenti di 31 nazioni già al suo primo incontro nel febbraio 1971, un risultato inaspettato per uno come Schwab, che aveva pochissime competenze internazionali o professionali dall’esperienza precedente.

Il motivo potrebbe essere dovuto ai contatti instaurati da Schwab durante la sua formazione universitaria, compreso lo studio con nientemeno che l’ex consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di Stato Henry Kissinger.

Il Forum inizialmente ha riunito solo persone del campo economico, ma in poco tempo ha iniziato ad attrarre politici, personaggi di spicco dei media (compresi BBC e CNN ) e persino celebrità.

Nel 1992 Schwab ha fondato un’istituzione parallela, la scuola Global Leaders for Tomorrow, che è stata ristabilita come Young Global Leaders nel 2004. I partecipanti alla scuola devono presentare domanda di ammissione e sono quindi sottoposti a un rigoroso processo di selezione.

I membri della prima classe della scuola nel 1992 includevano già molti che sono diventati importanti figure politiche liberali, come Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Tony Blair.

Attualmente ci sono circa 1.300 diplomati di questa scuola e l’elenco degli alunni include diversi nomi di coloro che sono diventati leader delle istituzioni sanitarie delle rispettive nazioni.

Quattro di loro sono ex e attuali ministri della salute per la Germania, tra cui Jens Spahn, che è ministro federale della salute dal 2018. Philipp Rösler, che è stato ministro della salute dal 2009 al 2011, ed è stato poi nominato amministratore delegato del WEF da Schwab in 2014.

Altri nomi importanti nell’elenco della scuola sono:

Jacinda Ardern, il Primo Ministro della Nuova Zelanda le cui rigorose misure di blocco sono state elogiate dalle autorità sanitarie globali;

(younggloballeaders.org/community?utf8=%E2%9C%93&q=jacinda&x=0&y=0&status=&class_year=&sector=&region).

Emmanuel Macron, il Presidente della Francia;

(younggloballeaders.org/community?utf8=%E2%9C%93&q=macron&status=&class_year=&sector=&region=#results)

Sebastian Kurz, fino a poco tempo cancelliere d’Austria;

Viktor Orbán, Primo Ministro dell’Ungheria;

Jean-Claude Juncker, ex Primo Ministro del Lussemburgo e Presidente della Commissione Europea;

Annalena Baerbock, la leader dei Verdi tedeschi;

Vladimir Putin, il Presidente della Russia;

Justin Trudeau, il Primo Ministro del Canada;

Nella lista troviamo anche il governatore della California Gavin Newsom, che è stato selezionato per la classe del 2005, così come l’ex candidato alla presidenza e attuale segretario ai trasporti degli Stati Uniti Peter Buttigieg, che è un alunno molto recente, essendo stato selezionato per la classe del 2019 .

Tutti questi politici che sono stati in carica negli ultimi due anni hanno favorito risposte dure alla pandemia di COVID-19, che hanno anche aumentato considerevolmente il potere dei rispettivi governi.

Ma l’elenco degli alunni della scuola non si limita ai leader politici.

Vi troviamo anche molti dei capitani dell’industria privata, tra cui Bill Gates di Microsoft, Jeff Bezos di Amazon, Richard Branson di Virgin, il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales e Chelsea Clinton della Clinton Foundation.

Ancora una volta, tutti hanno espresso sostegno per la risposta globale alla pandemia e molti hanno raccolto notevoli profitti come risultato delle misure.

E se non credi a Boris Johnson, il Primo Ministro del Regno Unito non è coinvolto con i suoi slogan “ricostruisci meglio”, allora dai un’occhiata a questa sua immagine scattata a un Forum Economico Mondiale Young Global Evento dei leader.

I leader che sono stati guidati dal WEF si sono infiltrati nei governi di tutto il mondo e hanno lavorato di pari passo per implementare restrizioni ridicole e draconiane con il pretesto di un presunto virus che uccide meno dello 0,2% di coloro che infetta.

Un testo importante è tratto da un documento pubblicato dalla fondazione Rockefeller nel 2010 intitolato ” Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”. Descrive uno scenario futuro che il documento definisce “Scenario Lockstep”.

 

 

Un breve estratto dal documento – Report Rockefeller Foundation 2010.

Danwebsite.com .

 

Nel 2020 ha finalmente colpito la pandemia che il mondo aspettava da anni. A differenza dell’epidemia di SARS del 2004 , questo nuovo ceppo di coronavirus , di origine sconosciuta , era estremamente virulento e mortale. Anche le nazioni più preparate alla pandemia sono state rapidamente sopraffatte quando il virus si è diffuso in tutto il mondo, infettando quasi il 20% della popolazione mondiale e uccidendo milioni di persone in soli sette mesi.

La pandemia ha avuto un effetto mortale anche sulle economie: la mobilità internazionale sia delle persone che delle merci si è bloccata, debilitando industrie come il turismo e interrompendo le catene di approvvigionamento globali. Anche a livello locale, negozi ed edifici per uffici normalmente affollati sono rimasti vuoti per mesi, privi sia di dipendenti che di clienti. La pandemia ha ricoperto il pianeta, anche se un numero sproporzionato è morto nelle case di cura , dove il virus si è diffuso a macchia d’olio in assenza di protocolli di contenimento ufficiali.

La politica iniziale del Regno Unito di “scoraggiare fortemente” i cittadini dal volare si è rivelata letale nella sua clemenza, accelerando la diffusione del virus non solo all’interno del Regno Unito ma oltre i confini. Tuttavia, alcuni paesi se la sono cavata meglio, in particolare la Cina. La rapida imposizione e applicazione da parte del governo cinese della quarantena obbligatoria per tutti i cittadini, così come la sua chiusura istantanea e quasi ermetica di tutti i confini, ha salvato milioni di vite, fermando la diffusione del virus molto prima che in altri paesi e consentendo una più rapida ripresa post-pandemia.

 

Il governo cinese non è stato l’unico ad adottare misure estreme per proteggere i propri cittadini dal rischio e dall’esposizione. Durante la pandemia, i leader nazionali di tutto il mondo hanno espresso la loro autorità e imposto regole e restrizioni ermetiche, dall’uso obbligatorio di mascherine ai controlli della temperatura corporea agli ingressi degli spazi comuni come stazioni ferroviarie e supermercati.’

(NOTA: O stiamo vivendo nell’era della coincidenza o stiamo guardando un piano molto attentamente studiato che si svolge davanti ai nostri occhi.).

 

 

 

 

INGEGNERIA GENETICA.

Cosa rivelano Klaus Schwab,

il WEF e l’OMS sull’ingegneria genetica.

Danwebsite.com-Dan Iordache- (7 giugno 2022)- ci dice :

Un può di tempo fa e stato pubblicato un articolo su uno studio, un vero esperimento, in cui CRISPR-Cas9, uno strumento di modifica genetica, è stato utilizzato per manipolare il comportamento dei criceti. Contrariamente a quanto speravano i ricercatori, l’esperimento ha “sviluppato” feroci mostri criceti che si sono trasformati in compagni di cucciolata dello stesso sesso. Leggendo l’articolo sopra indicato mi sono posto la domanda: lo farebbero negli esseri umani? E ora mi chiedo: potrebbero, in altre parole, avere la capacità di modificare il comportamento umano attraverso la reingegnerizzazione genetica?

Tieni a mente queste domande mentre leggi e guardi quanto segue.

 

Modifica genetica di Klaus Schwab

La clip qui sotto è un estratto da un’intervista di 16 minuti di Charlie Rose il 13 novembre 2013.

Rose ha chiesto a Klaus Schwab: “Vuoi parlare alla conferenza [di Davos] di quest’anno, a gennaio, della padronanza della quarta rivoluzione industriale”.

Schwab ha risposto: “Se guardi al futuro, c’è così tanto da fare nella tecnologia. È una vera rivoluzione… La nostra vita, il modello di governo delle società, sarà molto influenzata da ciò che sta succedendo nella ricerca nell’innovazione… guarda i big data …”

Rose: “E guarda cose come l’intelligenza artificiale e i robot. Guarda cose come l’editing genetico, aprendo un orizzonte completamente nuovo per la scienza medica”.

Schwab: “Vedi la differenza di questa quarta rivoluzione industriale è che non cambia quello che stai facendo. Ti cambia, se fai un editing genetico, solo come esempio. Sei tu che stai cambiando. E, naturalmente, questo ha un grande impatto sulla tua identità”.

Charlie Rose: Klaus Swab, Gene Editing 2015.

Ulteriori informazioni: L’mRNA di Pfizer/BioNTech si incorpora nel DNA umano in appena sei ore, scopre un nuovo studio.

 

Modifica genetica del World Economic Forum.

Quando i ricercatori cinesi hanno modificato per la prima volta i geni di un embrione umano in una piastra di laboratorio, usando CRISPR, nel 2015, ha suscitato proteste globali e suppliche degli scienziati di non fare un bambino usando la tecnologia, ha scritto MIT Technology Review nel novembre 2018.

Quando il MIT Technology Review ha scritto il suo articolo, potrebbe essere già accaduto. Secondo i documenti medici cinesi pubblicati online nel novembre 2018, un team della Southern University of Science and Technology, a Shenzhen, aveva reclutato coppie per creare i primi bambini geneticamente modificati. Hanno pianificato di eliminare un gene chiamato CCR5 nella speranza di rendere la prole resistente all’HIV, al vaiolo e al colera.

Quando ho tentato di recuperare i documenti di origine MIT Technology Review collegati nel loro articolo, uno era stato ritirato dal registro cinese degli studi clinici e l’altro ora è un collegamento morto.

Affinché non subisca la stessa sorte dell’altro, ho scaricato una copia del documento ritirato dal Registro degli studi clinici cinesi – ‘ Evaluation of the safety and effects of gene editing with human essence CCR5 gene ‘, Southern University of Science and Technology , 8 novembre 2018 – e allegato di seguito per preservarlo.

(Evaluation-of-the-safety-and-efficacy-of-gene-editing).

Dopo che il bambino in Cina che era stato geneticamente modificato utilizzando la tecnologia CRISPR ha fatto notizia a livello globale, il WEF ha sollevato il tema delle linee guida etiche e degli standard di sicurezza che, con la loro ideologia tecnocratica globalista, vorrebbero stabilire a livello globale. Il motivo per cui il WEF pensa che il pubblico si fiderebbe della loro etica e dei loro standard è al di là della comprensione, ma la discussione tocca alcuni punti che confermano fino a che punto l’ingegneria genetica fosse arrivata, per quanto ne sapevano i membri del panel.

Il panel di discussione, moderato da Oliver Cann, era composto da Victor Dzau e Jodi Halpern. Come Dzau ha menzionato all’inizio, la discussione era limitata al CRISPR ma ci sono altre “tecniche genetiche”.

 “[CRISPR] è in grado di farlo con forbici molecolari di precisione, estrarre la sua sequenza specifica. E ora possiamo farlo anche in singole basi. E possibilmente anche sostituirlo… Puoi applicarlo nella terapia somatica e nella linea germinale… dove c’è la controversia, è intorno alla linea germinale”, ha detto Dzau. La manipolazione di embrioni o linee germinali cambia la composizione della componente genetica generazionale e “quindi la prole viene quindi alterata, probabilmente indefinitamente, in termini di composizione genetica”.

La terapia somatica è il trattamento di malattie relative alle cellule somatiche che, in biologia, sono tutta materia vivente eccetto le cellule riproduttive o germinali. La terapia somatica tratta le malattie negli adulti.  La terapia genica o l’ingegneria della linea germinale mira a posizionare le cellule corrette all’interno della linea germinale (ad esempio, cellule dell’ovaio o del testicolo), viene utilizzata per “trattare” le malattie dell’embrione.

“Con l’ingegneria della linea germinale umana, stiamo iniziando a prendere il controllo della nostra stessa evoluzione, ma abbiamo appena iniziato ad affrontarne le conseguenze”.

Ingegneria della linea germinale umana: un’esplorazione della scienza e dell’etica dell’alterazione dei geni che trasmettiamo ai nostri figli , Gregory Stock e John Campbell, 3 febbraio 2000.

Al timestamp 13:29, un giornalista del New York Times ha posto una domanda in merito a recenti esperimenti in cui i ricercatori cinesi avevano clonato 5 scimmie per le quali avevano rimosso alcuni geni con l’intento di causare gravi malattie mentali.

La domanda e quindi la risposta è stata inquadrata attorno all’etica della sperimentazione sugli animali in questo modo. Tuttavia, nella sua risposta Dzau ha sollevato l’etica di altri esperimenti in corso:

“Al momento sono in corso ricerche sulle cellule cerebrali umane impiantate negli animali, dove ora la preoccupazione è che tu possa avere una consapevolezza umana di questa ricerca ibrida, la ricerca sulle chimere. Destra? Quindi, questo è un intero campo di argomentazione etica che deve essere esaminato molto più approfonditamente di quanto non lo possiamo fare oggi”.

Alla fine del video, Cann ha fornito i risultati di un sondaggio che ha posto la domanda: la tecnologia produce più “bene” che “danno” nella società?

 Dei 10.000 intervistati, il 53% ha affermato di ritenere che la tecnologia sia responsabile di più danni che benefici. In altre parole, una piccola maggioranza, il 53%, nel 2019 pensava che la tecnologia causasse danni. Sarebbe interessante vedere quali sarebbero oggi i risultati di un’indagine del genere.

 

WEF: Davos 2019 Gene Editing at the Crossroads, 10 febbraio 2019 .

Modifica genetica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

CRISPR-Cas9 e altri strumenti di modifica del genoma presentano ai ricercatori una capacità a doppio taglio di produrre grandi progressi medici e gravi danni. Data la promessa e i pericoli associati a questa nuova potente tecnologia, è auspicabile la governance globale dell’editing del genoma umano? È possibile?

Nel marzo 2021, l’Organizzazione mondiale della sanità (“OMS”) ha convocato un comitato consultivo di esperti sullo sviluppo di standard globali per la governance e la supervisione dell’editing del genoma umano, compresi gli approcci somatici, germinali ed ereditabili. Ancora una volta, con la loro ideologia tecnocratica globalista, il motivo per cui l’OMS pensa che il pubblico si fiderebbe della loro etica e dei loro standard è al di là di ogni comprensione.

Nel video sotto, il dottor Robin Lovell-Badge, che ha fatto parte di questo comitato dell’OMS, e il dottor Hyun hanno discusso i metodi di editing del genoma, le applicazioni e i “problemi tecnici”, nonché le considerazioni scientifiche, etiche e politiche sollevate da sforzi per attuare con successo la supervisione e la governance.

La presentazione del Dr. Lovell-Badge è tecnica, ma ci sono alcuni concetti che sono diventati familiari alla maggior parte di coloro che si sono interessati a ciò che contengono e fanno le iniezioni di terapia genica sperimentale, spesso denominate vaccini Covid.

Un concetto familiare è al timestamp 17:07, il dottor Lovell-Badge ha spiegato la terapia genica somatica, di seguito sono riportate le diapositive relative a questa sezione della sua presentazione.

Un altro concetto con cui le persone potrebbero iniziare a familiarizzare dall ‘”era Covid” è la spiegazione del Dr. Lovell-Badges della diapositiva seguente in merito all’editing genetico e al ruolo svolto dal fegato.

A partire dal timestamp 22:41 ha spiegato:

“… documenti più recenti sui muscoli nei topi… se aumentassi la quantità di virus che devi introdurre da un topo a quella necessaria per un essere umano, introdurresti livelli davvero molto tossici. E quindi, ci devono essere modi molto più efficienti per introdurre i componenti limitanti i geni. Ora, quando prendi qualcosa come il fegato, si scopre che è molto più facile. Quindi, il fegato assorbirà le cose dal flusso sanguigno e, ad esempio, assorbirà queste nanoparticelle lipidiche che puoi utilizzare per incapsulare l’RNA messaggero per l’analisi della proteina Cas9…

 

“… ci sono alcuni problemi qui, ovviamente, se stai facendo un editing del genoma vivo. Devi sapere davvero dove sta andando tutto. Quindi, in questo caso, speri che stia prendendo di mira il fegato. Probabilmente non importa se prende di mira altri tipi di cellule nel corpo, almeno speri che non lo sia. Tranne che devi stare molto attento che non colpirà le cellule germinali perché potresti inavvertitamente avere una situazione in cui hai una modifica del genoma ereditabile, di un tipo, che non vorresti avere perché probabilmente embrioni mutanti in questo gene non si svilupperebbe molto bene.

 

 

 

 

WORLD ECONOMIC FORUM

“Davos Man” , il suo World Economic

Forum e i suoi Servi.

Danwebsite.com- (8-5-2022)- Dan Iordache- ci dice :

Lo scopo di questo saggio e del foglio di calcolo allegato è di fornire informazioni e trasparenza su chi sono queste persone, da dove provengono, quali sono le loro posizioni etiche e politiche, dove lavorano, in quali settori lavorano e quando sono stati addestrati per eseguire gli ordini del World Economic Forum (“WEF”).

Queste persone sono state addestrate a credere e sostenere una forma globalista di governo non eletto, in cui il business è al centro del processo decisionale e di gestione.

 Sono fondamentalmente antidemocratici e le loro opinioni sono sia fondamentalmente corporative che globaliste, il che è un altro modo per dire che sono favorevoli al fascismo totalitario – la fusione degli interessi degli affari con il potere dello stato – su scala globale.

(in Italia tutta la cricca portata al Governo da Draghi si caratterizza per non essere stata eletta da nessuno ! Ndr).

Il Malone Institute , in collaborazione con la Pharos Foundation e Pharos Media Productions in Svezia, ha investito mesi di tempo e centinaia di ore di lavoro per estrarre fonti di dati esistenti, e storiche, pubblicamente disponibili per sviluppare un riepilogo dettagliato dei laureati di due programmi di formazione del WEF; Global Leaders of Tomorrow (un programma di un anno che si è svolto dal 1993 al 2003) e Young Global Leaders (un programma quinquennale iniziato nel 2004/2005 e tuttora attivo).

Chi sono i membri globalisti  dell’organizzazione commerciale   nota come The World Economic Forum  (“WEF”) e i loro dipendenti,  perché dovrebbe interessarti e cosa puoi fare al riguardo?

Primo, “chi sono?” .

Gli attuali  100 membri a pieno titolo del WEF  (” Partner strategici “) provengono dalle più grandi società del mondo, insieme ai loro proprietari e manager (denominati ” Davos Man”).

 L’elenco delle società, dei proprietari e dei gestori che controllano il WEF non viene divulgato e l’appartenenza può essere dedotta solo indirettamente.

Tuttavia, i membri del WEF non agiscono da soli, ma hanno sviluppato vari gruppi di tirocinanti distribuiti a livello globale che generalmente agiscono in conformità con le politiche e le posizioni dettagliate sviluppate e distribuite dalla leadership del WEF.

 Questi programmi di formazione sono operativi da oltre tre decenni, con conseguente collocamento, distribuzione e rapido avanzamento di molte migliaia di operatori addestrati dal WEF in tutto il mondo.

Il presidente del WEF Klaus Schwab ha affermato che questi agenti sono stati strategicamente inseriti in posizioni chiave in vari governi, nonché in punti influenti in settori chiave come i media, la finanza e la tecnologia.

” Davos Man ” è un termine coniato dall’ex Direttore del Center for International Affairs Professore Dr.  Samuel Huntington  (1927-2008) dell’Università di Harvard per definire un gruppo emergente di élite economiche che sono membri di una casta sociale che ha ” poco bisogno di lealtà nazionale, vedere i confini nazionali come ostacoli che fortunatamente stanno svanendo e vedere i governi nazionali come residui del passato la cui unica funzione utile è facilitare le operazioni globali dell’élite”. 

Il titolo del suo  preveggente articolo del 2004 pubblicato su The National Interest  dice: ” Dead Souls: The Denationalisation of the American Elite “.

 

In un articolo del 2005 pubblicato su The Guardian intitolato ” Il desiderio di morte dell’uomo di Davos “, Timothy Garton Ash ha descritto  Davos Man e il World Economic Forum :

“ Davos Man  è prevalentemente bianco, di mezza età ed europeo o anglosassone. Naturalmente, alcuni dei partecipanti all’incontro di cinque giorni del World Economic Forum di quest’anno nella località di montagna svizzera erano indiani, cinesi, africani e donne. Ma continuano ad essere una minoranza. La cultura dominante di Davos rimane quella dell’uomo bianco occidentale.

” L’uomo di Davos ha una preistoria problematica nel combinare brillantezza e stupidità , nell’essere  accecato dal pregiudizio nazionale e ideologico al proprio interesse a lungo termine e nel distruggere con una mano ciò che ha costruito con l’altra “.

Il Principe Charles, uno dei membri, ha  presieduto  una conferenza WEF nel meeting annuale del 2020.

Wikipedia definisce ” megalomania ” come “un’ossessione per il potere e la ricchezza e una passione per i grandi schemi”.

Collega anche questo termine ai seguenti termini psicologici:  disturbo di personalità narcisistico ,  deliri grandiosi e onnipotenza (psicoanalisi) , uno stadio dello sviluppo del bambino. Davos Man  si adatta alla definizione di “megalomania” e ha acquisito quelle che crede siano le risorse finanziarie e politiche per cercare di imporre la sua ossessione e i suoi grandi schemi nel mondo e per costringere te, la tua famiglia e il mondo a conformarsi alla sua visione.

Per quanto riguarda il WEF , Andrew Marshall ha sviluppato un breve riassunto introduttivo di cui consiglio vivamente la lettura, pubblicato in un articolo del 2015 intitolato “ World Economic Forum: a history and analysis ”. L’appartenenza al WEF è suddivisa in tre categorie:

Regional Partners,  Industry Partner  Groups e, i più stimati,  Strategic Partners . Le quote associative di società e gruppi industriali finanziano il Forum e forniscono all’azienda membri con accesso extra, per definire l’ordine del giorno. Un elenco completo degli attuali  Partner strategici  è disponibile  .

 

“Perché dovrebbe interessarti?”

Il WEF è l’organizzazione che ha ideato la pianificazione, lo sviluppo e l’attuazione a livello globale di blocchi, mandati, campagne vaccinali autoritarie, soppressione delle opzioni di trattamento precoci, targeting globale dei medici dissenzienti, censura, propaganda, informazione e programmi di controllo del pensiero di cui disponiamo tutti, sperimentati dalla fine del 2019. Questa è la struttura organizzativa utilizzata da coloro che hanno cercato di controllare e gestire il mondo per promuovere gli interessi economici e politici dei loro membri attraverso il “Grande Reset” in corso (come chiamato e descritto dal loro presidente Klaus Schwab) sfruttando ed esacerbando lo sconvolgimento sociale ed economico, che hanno creato artificialmente e intenzionalmente, da quando SARS-CoV-19 ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo.

Le riflessioni e i piani di questa organizzazione commerciale leggono e suonano come l’implausibile e sinistra trama di un romanzo di spionaggio internazionale inventato da una versione di second’ordine di Ian Fleming, John Le Carre o Robert Ludlum.

 Sfortunatamente, sono sostenuti dalle risorse finanziarie di molte delle persone più ricche del mondo.

 Per esempi del pensiero confuso e della pseudo-scienza che questi sedicenti padroni dell’universo pubblicano con orgoglio, ti consiglio di fare del tuo meglio per leggere  COVID-19: The Great Reset ,  The Great Narrative for a better future  (entrambi di Klaus Schwab e Thierry Malleret) e  Come prevenire la prossima pandemia  (di Bill Gates). Un riepilogo interattivo dettagliato delle loro posizioni politiche e delle interrelazioni di tali politiche (“mappa di trasformazione ”) può essere trovato  e per COVID-19 .

“Cosa puoi fare al riguardo?”

Dopo tutto quello che hai visto e vissuto da settembre 2019, guardati allo specchio e poniti queste due domande:

“ Sono queste persone di cui posso fidarmi per il mio futuro e quello dei miei figli? “

“Rappresentano i miei interessi, i miei valori e ciò in cui credo?”

Se decidi che non puoi fidarti di loro, o che non condividono i tuoi interessi e valori, allora è giunto il momento di agire per impedire loro di prendere il controllo di tutti gli aspetti della tua vita.

 Altrimenti, il WEF cerca di portarti via tutto ciò che possiedi e di controllare completamente tutti gli aspetti della tua vita. Una delle previsioni chiave dei loro ” Global Future Councils ” è che entro il 2030  tu (oi tuoi figli) non possiederete nulla e sarete felici .

 Ecco  un LINK  ad altri aspetti della loro visione di domani.

“ Se non noi, chi? Se non ora, quando ”Susan George. ”

Quale crisi, di quale futuro ?” (Polity Press e John Wiley & Sons, 2010).

Qualunque sia la tua risposta, meriti di sapere chi sono queste persone che desiderano controllare il mondo, la tua vita quotidiana, a quali informazioni puoi accedere, cosa ti è permesso pensare e cosa puoi possedere. Ti meriti di sapere chi rappresentano e quali sono i loro nomi.

Sono stati formati per promuovere gli interessi di un governo transnazionale globale che rappresenta un partenariato pubblico-privato in cui gli interessi commerciali dei membri del WEF hanno la precedenza sulla costituzione degli Stati Uniti.

Il WEF ritiene che il concetto di stati-nazione indipendenti sia obsoleto e debba essere sostituito con un governo globale che controlli tutto. Queste persone non rappresentano gli interessi dello stato-nazione in cui risiedono, lavorano e possono ricoprire cariche politiche, ma piuttosto la loro fedeltà sembra essere la visione del WEF di un governo mondiale dominante che ha il dominio sulle nazioni e sulle loro costituzioni. A mio avviso, nel caso di quei tirocinanti e membri del WEF che sono in politica, e in particolare quelli che sono stati usati per ” penetrare i gabinetti globali dei paesi “, queste persone dovrebbero essere costrette a registrarsi come agenti stranieri nei loro paesi ospitanti.

I servi di Davos Man sono agenti stranieri.

  Il titolo completo della US Foreign Principal Registration Act del 1938 (FARA) è

“Una legge per richiedere la registrazione di determinate persone impiegate da agenzie per diffondere propaganda negli Stati Uniti e per altri scopi”. Citando Wikipedia:

 

“Il  Foreign Agents Registration Act  ( FARA ) ( 2 USC § 611  e segg. ) è una legge degli Stati Uniti che richiede alle persone impegnate in attività di politica interna o di advocacy per conto di interessi stranieri di registrarsi presso il Dipartimento di Giustizia e di rivelare la loro relazione, attività , e relativo compenso economico. Il suo scopo è quello di consentire al governo, e al pubblico in generale, di essere informato sulle identità di individui che rappresentano gli interessi di governi o enti stranieri. La legge è amministrata e applicata (o meno…) dall’Unità  FARA  della Sezione di controspionaggio e controllo delle esportazioni (CES) nella  Divisione di sicurezza nazionale  (NSD).”

L’elenco dei tirocinanti WEF.

Il  Malone Institute  ( principalmente Dr. Jill Glasspool-Malone e Anita Hasbury-Snogles ) , in collaborazione con la  Pharos Foundation e Pharos Media Productions  in Svezia, ha investito mesi di tempo e centinaia di ore di lavoro per estrarre fonti di dati esistenti e storiche, pubblicamente disponibili, per sviluppare una sintesi dettagliata dei laureati di due programmi di formazione del WEF;

Global Leaders of Tomorrow del World Economic Forum   (un programma di un anno che si è svolto dal 1993 al 2003) e  Young Global Leaders  (un programma quinquennale iniziato nel 2004/2005 e  tuttora attivo ).

Il riassunto delle fondazioni Pharos può essere trovato qui.

Queste persone sono state dispiegate intenzionalmente e a livello internazionale come agenti stranieri che rappresentano gli interessi dei membri del WEF per “penetrare i gabinetti globali dei paesi” nonché un’ampia gamma di settori aziendali chiave tra cui banche/finanza, altri settori aziendali (tra cui salute e biotecnologia ), mondo accademico e sanitario, media, tecnologia, logistica, arte e cultura, sport, politica e governo, gruppi di riflessione, telecomunicazioni, immobiliare, società di investimento/holding finanziarie, una varietà di organizzazioni non governative, energia, aerospaziale e militare, cibo e agricoltura.

 

Tale elenco è reperibile e scaricabile .

QUESTA È L’ELENCO DEI TIRANTI WEF.

Per creare questo elenco, il Malone Institute e la Pharos Foundation hanno utilizzato i motori di ricerca del World Economic Forum e hanno eseguito controlli incrociati su elenchi pubblicati, archivi Wayback Machine, Wikispook e altre fonti complementari.

Potrebbe non essere accurato al 100%, ma ho fatto del mio meglio per renderlo il più corretto e aggiornato possibile.

 Alcune persone sono state rimosse dal sito web del WEF e altre non sono mai state elencate, ma sono state identificate dallo stesso Klaus Schwab come membri dei suoi “giovani agenti globali del cambiamento”.

Ho svolto ricerche manuali approfondite al fine di identificare e verificare coloro per i quali sono state fornite pochissime informazioni. Quando mancanti, c’è stato un tentativo di trovare e aggiungere paesi, posizioni ecc. Quando identificati, sono stati forniti collegamenti a biografie esistenti, principalmente quelle incluse nelle pagine web del World Economic Forum, oppure Wikipedia, LinkedIn, pagine aziendali o articoli. In alcuni casi (quando disponibili) ho anche fornito collegamenti alle organizzazioni in cui hanno lavorato. Quando possibile, le posizioni e le organizzazioni in molti casi sono state aggiornate all’identificabile più recente.

Le designazioni di settore scelte dal WEF sono cambiate nel corso degli anni, quindi il foglio di calcolo utilizza il termine più descrittivo per il settore e la posizione aggiornati, specialmente nel settore delle imprese dove ho aggiunto i sottosettori per informazioni più dettagliate. Anche le designazioni delle regioni utilizzate dal WEF sono cambiate nel corso degli anni, quindi ho utilizzato regioni geografiche più semplici. Ho aggiunto colonne extra nel foglio di calcolo per Sesso, Posizione politica, Connessione sanitaria e infine Note per informazioni aggiuntive o pertinenti.

Questo elenco è aperto a correzioni, nel caso qualcuno dovesse individuare un errore o avere maggiori informazioni.

Ancora una volta, ecco la  PAGINA DI DESTINAZIONE DOVE SCARICARE L’ELENCO DEFINITIVO DEI LAUREATI WEF YLT e GLT-

Lista delegati – meeting del 2020 – Documento intero con tutti i 2784 delegati

Danwebsite.com – The list of delegates to the 2020 World Economic Forum in Davos -DOWNLOAD.

Informazioni sulla fonte.

In modo che tu possa eseguire un controllo incrociato, di seguito sono fornite le fonti con collegamenti ipertestuali per questo riepilogo, che include solo i gruppi elencati (GLT = Global Leaders of Tomorrow, YGL = Young Global Leaders).

 Ci sono altri gruppi di tirocinanti del WEF, tra cui “Giovani scienziati”, e questi saranno al centro di futuri fogli di calcolo di riepilogo simili. Gli elenchi seguenti non contengono la documentazione completa dei membri che si trovano nell’elenco principale sopra indicato.

 

(Classe GLT del 1993…sino alla  Classe GLT del 2003).

 

Secondo l’economista  Richard Werner , che è stato selezionato per il programma GLT nel 2003, il programma Global Leaders of Tomorrow (GLT) è stato chiuso e riavviato come un gruppo più controllabile chiamato “Young Global Leaders” (YGL) perché troppe persone erano inclini a porre domande difficili nel forum (vedi podcast “Last American Vagabond” intitolato “Misure COVID e controlli centrali sull’economia”  qui ). 

Molte delle classi di laurea più recenti sono esplicitamente identificate come rivoluzionari che stanno “guidando la quarta rivoluzione industriale” per conto del WEF.

Classe YGL del 2005 … sino alla Classe YGL del 2021.

(weforum.org/communities/global-future-councils).

 

 

 

 

WORLD ECONOMIC FORUM - YUVAL HARARI.

Yuval Harari: che facciamo di tutta questa gente inutile?

 Silicon Valley è il luogo della nuova religione.

 

Danwebside.com- (27-6-2022)- Dan Iordache -ci dice :

(thelivingspirits.net/).

 

Questo articolo non è stato in alcun modo soggetto a una mia modifica. Viene riportato per intero così come leggerete di seguito….

Klaus Schwab , il fondatore del World Economic Forum, considera Yuval Harari un brillante futurista ed è un suo massimo consulente.

Dunque ascoltare quest’ultimo è cogliere come pensano questi globalisti e vedere che mostrano una visione del mondo interamente materialistica, meccanicistica e totalmente priva di cuore e anima, transumana insomma.

 Nel seguito la mia traduzione della trascrizione del video che contiene una collezione di “perle di saggezza” di Yuval. A questo siamo sfacciatamente nel presente, senza vedere proteste e “informazioni educative” da parti degli espertoni della notizia…

La visione globalista di Yuval Harari.

Di nuovo, penso che la maggiore domanda forse in economia e politica dei prossimi decenni sarà: ” cosa fare con tutte queste persone inutili?”. Il problema è più che altro la noia e cosa fare di loro e come trovare un senso nella vita, quando sono fondamentalmente privi di significato e di valore?

La mia ipotesi migliore, al momento, come soluzione per [la maggior parte], è una combinazione di droghe e giochi per computer.

Questo sta già accadendo. Sotto diversi titoli, diverse voci, si vedono sempre più persone che passano sempre più tempo o che risolvono i loro problemi interiori con le droghe e i giochi per computer, sia quelli legali che quelli illegali.

Se si guarda al Giappone di oggi, il Giappone è forse 20 anni avanti rispetto al mondo in tutto, si vedono tutti questi nuovi fenomeni sociali di persone che hanno relazioni con coniugi virtuali e persone che non escono mai di casa e vivono solo attraverso i computer.

Penso che una volta che si è superflui, non si ha più potere.

Di nuovo, siamo abituati all’Era delle Masse, del XIX e XX secolo… Abbiamo visto il successo di tutte queste rivolte di massa, rivoluzioni, sovvertimenti. Così ci siamo abituati a pensare alle masse come fossero potenti. Ma questo è fondamentalmente un fenomeno del XIX e XX secolo.

Non credo che le masse, anche se si organizzassero in qualche modo, abbiano molte possibilità. Non siamo nella Russia del 1917 o nell’Europa del XIX secolo.

(danwebsite.com/2022/06/25/la-piu-grande-compagnia-di-sorveglianza-del-mondo-di-cui-non-hai-mai-sentito-parlare).

Stiamo parlando di una seconda rivoluzione industriale, ma questa volta il prodotto non sarà il tessile, né le macchine, né i veicoli e nemmeno le armi. Il prodotto questa volta sarà l’uomo stesso.

Stiamo imparando a produrre corpi e menti. I corpi e le menti visiteranno, credo, i due prodotti principali della prossima ondata di tutti questi cambiamenti.

Questo è facoltativo. Ancora una volta, e se ci pensate dal punto di vista dei poveri, sembra terribile, perché nel corso della storia la morte è stata il grande equalizzatore. La grande consolazione dei poveri nel corso della storia è stata: “Ok, questi ricchi se la passano bene, ma moriranno, proprio come me”.

Ma pensate a un mondo, diciamo tra 50 anni, 100 anni, in cui i poveri continueranno a morire ma i ricchi, oltre a tutte le altre cose che ottengono, avranno anche l’esenzione dalla morte.

Una volta risolto un problema come l’interfaccia diretta cervello-computer, quando cervello e computer potranno interagire direttamente, per esempio – per fare solo un esempio – sarà la fine della storia; sarà la fine della biologia, così come la conosciamo. Nessuno ha idea di cosa accadrà una volta risolto questo problema.

Se la vita può fondamentalmente uscire dal regno organico per entrare nella vastità del regno inorganico, non si può nemmeno iniziare a immaginare quali saranno le conseguenze, perché la nostra immaginazione al momento è organica.

Quindi, se c’è un punto di singolarità, come spesso viene definito, per definizione non abbiamo modo di immaginare cosa accadrà oltre. Se guardiamo al punto di singolarità come a una tendenza, questa sta prendendo piede.

Il nuovo atteggiamento, a mio avviso, è quello di trattare la vecchiaia e la morte come problemi tecnici, non diversi, in sostanza, da qualsiasi altra malattia. È come il cancro, è come l’Alzheimer, è come la tubercolosi.

Forse non conosciamo ancora tutti i meccanismi e tutti i rimedi, ma in linea di principio le persone muoiono sempre per una e una sola ragione – e si tratta di ragioni tecniche, non metafisiche.

(danwebsite.com/2022/06/17/censura-di-internet-la-tecnologia-del-controllo-delle-informazioni/)

L’alienazione moderna e la distruzione del gruppo famigliare.

Oggi le persone riescono a vivere – molte persone – come individui isolati e alienati. Nelle società più avanzate, molte persone vivono come individui alienati, senza comunità, con una famiglia molto piccola. Non si tratta più della grande famiglia allargata, ma di una famiglia molto piccola: forse solo un coniuge, forse uno o due figli – e anche loro potrebbero vivere in una città diversa, in un Paese diverso – e li si vede forse una volta ogni pochi mesi e basta.

Dopo milioni di anni di evoluzione, improvvisamente, nel giro di 200 anni, la famiglia e la comunità intima si rompono, crollano. La maggior parte dei ruoli ricoperti per migliaia e decine di migliaia di anni dalla famiglia e dalla comunità intima, ora vengono trasferiti molto rapidamente a nuove reti fornite dallo Stato e dal mercato.

Non avete bisogno di figli, potete avere un fondo pensione. Non avete bisogno di qualcuno che si prenda cura di voi. Non avete bisogno di vicini, sorelle o fratelli che si prendano cura di voi quando siete malati; lo Stato si prende cura di voi, gli Stati vi forniscono polizia, istruzione, aiuto in tutto, in termini di idee, in termini di religioni.

Il luogo più interessante oggi nel mondo in termini religiosi è la Silicon Valley. Non è il Medio Oriente.

 È qui che le nuove religioni vengono create da persone come Ray Kurtzweil e sono queste le religioni che conquisteranno il mondo.

 

 

 

Le élite internazionali si sono incontrate

al Summit del governo mondiale nel

silenzio dei media .

Ecco di cosa hanno parlato klaus Schwab & Co.

Databaseitalia.it- Redazione- Derrick Broze- (4 aprile 2022)- ci dice :

 

Mentre gran parte del mondo “mainstream” ha trascorso gli ultimi giorni ossessionando e dibattendo sullo schiaffo di Will Smith al comico americano Chris Rock, le élite internazionali si sono incontrate a Dubai per il Summit del governo mondiale del 2022 .

Dal 28 al 30 marzo, giornalisti, capi di stato e amministratori delegati di alcune delle aziende più redditizie del mondo si sono incontrati per discutere e definire la direzione del prossimo decennio e oltre.

Diamo un’occhiata ai relatori e ai panel, a cominciare dallo stesso Mr. Great Reset, Klaus Schwab  fondatore del World Economic Forum.

Schwab ha tenuto un discorso intitolato Il nostro mondo oggi… Perché il governo deve agire ora? .

“Grazie a sua eccellenza per aver consentito a questa iniziativa di definire una narrativa a lungo termine per rendere il mondo più resiliente, inclusivo e più sostenibile”, ha dichiarato Schwab durante il suo discorso. L’uso del termine narrativa è importante perché nel gennaio 2021 Klaus e il World Economic Forum hanno annunciato la prossima fase di The Great Reset, The Great Narrative .

Come per l’evento The Great Narrative, anche il World Government Summit si è tenuto a Dubai.

Durante il breve discorso di Schwab ha anche menzionato il suo progetto preferito ” la 4a rivoluzione industriale “, che è essenzialmente il panopticon digitale del futuro, dove la sorveglianza digitale è onnipresente e l’umanità usa la tecnologia digitale per alterare le nostre vite.

Spesso associato a termini come Internet delle cose, Internet dei corpi, Internet degli umani e Internet dei sensi, questo mondo sarà alimentato dalla tecnologia 5G e 6G.

Naturalmente, per Schwab e altri globalisti, la QRI si presta anche a una pianificazione più centrale e a un controllo dall’alto verso il basso. L’obiettivo è una società di tracciamento e monitoraggio in cui tutte le transazioni sono registrate, ogni persona ha un ID digitale che può essere rintracciato e i malcontenti sociali sono bloccati dalla società tramite punteggi di credito sociale.

(…così accade oggi in Cina ! Ndr).

 

(OMS E CONTROLLO TOTALE DELLA SINARCHIA GLOBALISTA.8 Giugno 2022).

Subito dopo Schwab c’era un panel che non ha fatto alcun tentativo di nascondere gli obiettivi dei globalisti.

Il panel, siamo pronti per un nuovo ordine mondiale? , comprendeva Fred Kempe , presidente e CEO del Consiglio Atlantico dal 2007, nonché conduttore della CNN ed ex consigliere dell’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Prima di entrare a far parte del Consiglio, Kempe è stato un premiato editore e giornalista del Wall Street Journal per più di 25 anni.

In effetti, il Consiglio Atlantico ha avuto una presenza abbastanza ampia al vertice del governo mondiale, comprese le apparizioni di Defne Arslan , direttore senior del programma del Consiglio Atlantico IN TURCHIA, e Olga Khakova , vicedirettore del Global Energy Center del Consiglio Atlantico.

Per coloro che non hanno familiarità con il Consiglio Atlantico, ho scritto in passato che Facebook aveva collaborato con il think tank collegato alla NATO.

Scrissi:”Il Consiglio Atlantico degli Stati Uniti è stato istituito nel 1961 per rafforzare il sostegno alle relazioni internazionali. Sebbene non sia ufficialmente collegato all’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, il Consiglio Atlantico ha trascorso decenni a promuovere cause e questioni vantaggiose per gli Stati membri della NATO.

Inoltre , Il Consiglio Atlantico è un membro dell’Organizzazione del Trattato Atlantico, un’organizzazione ombrello che “agisce come un facilitatore di rete nell’area euro-atlantica e oltre.”

 L’ATO funziona in modo simile al Consiglio Atlantico, riunendo leader politici, accademici, funzionari militari , giornalisti e diplomatici per promuovere valori favorevoli agli Stati membri della NATO Ufficialmente, l’ATO è indipendente dalla NATO, ma il confine tra i due è sottile come un rasoio.

In sostanza, il Consiglio Atlantico è un think tank che può offrire alle aziende o agli stati nazionali l’accesso a funzionari militari, politici, giornalisti, diplomatici, ecc. per aiutarli a sviluppare un piano per attuare la loro strategia o visione.

Queste strategie spesso implicano che i governi della NATO o gli addetti ai lavori del settore prendano decisioni che potrebbero non aver preso senza una visita del team del Consiglio Atlantico.

Ciò consente a individui o nazioni di portare avanti le loro idee con la copertura di assumere quella che sembra essere un’agenzia di pubbliche relazioni ma in realtà sta vendendo l’accesso a individui di alto profilo con il potere di influenzare le politiche pubbliche.

In effetti, tutti, da George HW Bush a Bill Clinton, alla famiglia dell’agente internazionale del disordine Zbigniew Brzezinski, hanno parlato o partecipato agli eventi del consiglio”.

Meno di 6 mesi dopo che Facebook e The Atlantic Council hanno annunciato la loro partnership, più di 500 pagine FB sono state accusate di essere “disinformazione russa” e cancellate .

Le pagine erano in gran parte contro la guerra, responsabilità della polizia e giornali indipendenti. Queste pagine e i giornalisti hanno sfidato direttamente le narrazioni inventate dai tirapiedi del Consiglio Atlantico.

(Analizzare il vertice del governo mondiale: Ucraina, SDG, ESG, Blockchain e AI).

Mentre molti dei nomi presenti potrebbero non essere familiari al pubblico occidentale, i relatori sono uomini e donne che svolgono un ruolo assolutamente vitale nella geopolitica internazionale.

(Perchè nasce il Green Pass e a cosa serve? Come funziona? Come evolverà in ID digitale e quali tecnologie integra -In 4 Parti).

 

Alcuni degli oratori in primo piano includono:

– António Guterres , Segretario Generale delle Nazioni Unite, tiene un discorso intitolato Is Our World Today… Our World of Tomorrow?

– Dott. Tedros Ghebreyesus , Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

– David Pekoske , amministratore dell’amministrazione per la sicurezza dei trasporti degli Stati Uniti

– Dr. Kaitlyn Sadtler , immunologa e bioingegnere americana e ricercatrice Stadtman Tenure-Track presso il National Institute of Biomedical Imaging and Bioengineering, parte del US NIH. Ha tenuto una presentazione sulla riprogettazione dell’immunità con le tecnologie di nuova generazione

– Sua Altezza Sheikh Sabah AlSabah , Primo Ministro del Governo dello Stato del Kuwait

– Jeon Hae cheol , Ministro dell’Interno e della Sicurezza del Governo della Repubblica di Corea

– Supatanapong Punmeechaow , Vice Primo Ministro e Ministro dell’Energia del Segretariato del Primo Ministro della Thailandia

– La Sig.ra Belinda Balluku è il Ministro delle Infrastrutture e dell’Energia della Repubblica d’Albania

– Mohammad Sanusi Barkindo Segretario Generale dell’OPEC, parlando di ” Petrolio e gas in un mondo a rete zero “

Anche il conflitto Russia-Ucraina ha fatto parte delle discussioni. In particolare, Maxim Timchenko , CEO di DTEK, ha fatto la sua comparsa.

 La sua biografia afferma che “sotto la sua guida, DTEK si è evoluta da azienda regionale di energia convenzionale al più grande investitore privato dell’Ucraina, nonché azienda energetica leader”.

L’aspetto del signor Timchenko non deve essere trascurato, soprattutto perché appare in una discussione intitolata Post-Crisis Ukraine: New Energy for a New Europe , con Olga Khakova del Consiglio Atlantico e Paula Dobriansk, Senior Fellow, Harvard Kennedy School of Government of Atlantic Council. Ancora una volta, la presenza del Consiglio Atlantico non va presa alla leggera. Sono i rappresentanti del blocco occidentale del Nuovo Ordine Mondiale.

 

Il conflitto Russia-Ucraina tiene conto anche di un altro titolo del panel, Getting Off Russian Gas: Practical Steps for Europe , con più scagnozzi del Consiglio Atlantico, tra cui Richard Morningstar , presidente fondatore del Global Energy Center, Atlantic Council, e Phillip Cornell , Senior Fellow del Global Energy Center, Consiglio Atlantico.

 

Il vertice del governo mondiale ha anche dedicato molto tempo alla discussione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite che costituiscono il fulcro dell’Agenda 2030, essa stessa parte dell’agenda The Great Reset. Alcuni oratori che discutono degli SDG includono:

 

– Dr. Mahmoud Safwat Mohieldi , inviato speciale delle Nazioni Unite per l’Agenda finanziaria 2030, che interviene in un panel sulle Nazioni arabe e sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

– María Sandoval, First Lady della Colombia del Governo della Repubblica di Colombia, ha discusso ” Il ruolo delle donne nel raggiungimento degli SDGs “. La prima giornata del vertice è stata in realtà dedicata al ruolo che le donne svolgeranno nell’attuazione del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale e degli schemi di governance globale. Sandoval ha celebrato il fatto che il presidente colombiano Ivan Duque abbia lanciato “il primo piano di sviluppo nazionale direttamente allineato con gli SDG, e questo ovviamente è stato qualcosa che ha fornito uno spettro più ampio alle donne per agire, reagire e partecipare a questi risultati degli SDG”.

– Catherine Russell, Direttore Esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, ha partecipato a un panel intitolato SDGs for Every Child.

Il vertice ha anche affrontato i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) promossi dalle Nazioni Unite in un panel intitolato Where Does ESG Go From Here? .

 L’investimento ESG viene talvolta definito anche investimento sostenibile, investimento responsabile o investimento socialmente responsabile (SRI).

La pratica è diventata un modo sempre più popolare per promuovere gli SDG. Il panel comprendeva Neil R. Brown , amministratore delegato, KKR Global Institute e KKR Infrastructure. Il KKR Global Institute è la stessa organizzazione a cui si è unito l’ex generale dell’esercito americano ed ex direttore della CIA David Petraeus nel 2013.

Inoltre, un panel intitolato” Is the World Ready for A Future Beyond Oil?” , In primo piano SE Suhail bin Mohamed AlMazrouei , Ministro dell’Energia e delle Infrastrutture del Ministero dell’Energia e delle Infrastrutture; Sua Altezza Reale il Principe Abdulaziz Al Saud , Ministro dell’Energia del Ministero dell’Energia – Regno dell’Arabia Saudita; e SE Masrour Barzani , Primo Ministro del Governo Regionale del Kurdistan.

Blockchain e Intelligenza Artificiale sono un pezzo importante della visione tecnocratica per il 2030, quindi naturalmente ci sono state diverse discussioni sull’uso di blockchain, AI e persino 6G (l’eventuale successore della tecnologia 5G).

C’è stata una discussione sulla tecnologia blockchain in un panel intitolato The Future of Blockchain… A Perspective from Industry Pioneer , conChangpeng Zhao , amministratore delegato di Binance, tra gli altri. Altri panel incentrati sulla De-Fi (finanza decentralizzata) hanno visto la partecipazione di Jamie Crawley , caporedattore di Coin Desk, e Charles Hoskinson , co-fondatore di Ethereum.

C’è stato anche un panel incentrato sull’introduzione delle valute digitali della banca centrale intitolato CBDC e Stablecoin: possono coesistere? .

Gli schemi di CBDC implementati nelle nazioni di tutto il mondo sono una componente cruciale di The Great Reset.

Un panel si concentra su un concetto chiamato Human Meta-Cities, che suonano come un rebranding o un aggiornamento delle cosiddette Smart Cities .

La descrizione del panel afferma,”in un mondo in cambiamento e in rapido sviluppo tecnologico, facciamo luce su una nuova visione per la pianificazione delle città future incentrata sui bisogni e le aspirazioni umane. Questo nuovo quadro aiuterà i governi a perfezionare il loro ruolo nella pianificazione del nuovo mondo sfruttando le opportunità di trasformazione digitale che stanno avvenendo”.

Un altro panel che chiarisce il sogno tecnocratico era intitolato Il governo invisibile: eliminare la burocrazia attraverso la tecnologia .

La descrizione del panel afferma:”La tecnologia sta creando nuove possibilità poiché semplifica i processi, consente un feedback istantaneo e, in definitiva, migliora l’esperienza del cliente. Nel settore pubblico, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stanno creando un nuovo modello di governance: governi “invisibili” più agili, reattivi, umano-centrica e basata sui dati. In questa sessione, i responsabili politici e gli esperti globali condivideranno la loro visione e la loro esperienza audaci nell’utilizzo della tecnologia per eliminare la burocrazia e innovare i servizi governativi per il futuro”.

Ciò che non viene detto nella descrizione del panel è che rendere il governo “invisibile” porterà effettivamente a un mondo senza responsabilità per il governo e i politici.

In realtà, i tecnocrati immaginano un mondo in cui i tirannici sistemi tecnologici sono invisibili e la persona media ha zero ricorsi per prevenire l’esclusione o la punizione in base al proprio punteggio di credito sociale .

Questo è il mondo che questi tecnocrati, molti dei quali non eletti, immaginano.

( Derrick Broze-The Last American Vagabond).

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