Internet delle cose.
Internet delle cose.
L’Internet
delle cose (IoT): cos’è
e come
rivoluzionerà prodotti e servizi.
Zerounoweb.it-
Piero Todorovich-(09 Giu. 2022)-ci dice :
L’Internet
of Things (IoT o Internet delle cose) è una tecnologia che permette di
massimizzare le capacità di raccolta e di utilizzo dei dati da una moltitudine
di sorgenti (prodotti industriali, sistemi di fabbrica, veicoli di trasporto…)
a vantaggio di una maggiore digitalizzazione e automazione dei processi, della
facoltà di sfruttare machine learning e intelligenza artificiale per creare
nuovi business e servizi a valore per clienti e consumatori.
Nella
definizione Internet of Things (IoT) si fa riferimento all’estensione alle cose
dei benefici dell’uso di Internet finora limitati alle persone, permettendo
agli oggetti di interagire con altri oggetti e quindi con le persone in modo
sempre più digitale.
L’Internet
delle cose consente di rendere disponibili i dati che servono a comprendere
meglio il mondo reale. Permette di estrarre informazioni utili ai processi
decisionali, aiutare le imprese a intraprendere percorsi d’innovazione digitale
dei business.
Vediamo
in seguito cos’è nel dettaglio la definizione di IoT, come funziona, come si
rende più sicuro. D’altra parte, si cercherà di capire dove è impiegato e quali
impatti ha sul mercato.
Indice
degli argomenti.
Internet
of Things: che cos’è e a cosa serve.
Che
cos’è la tecnologia IoT?
Internet
of Things (IoT) nella definizione italiana Internet delle cose nasce dalla
convergenza tra sensoristica, elaborazione e comunicazione in rete di apparati
digitali specializzati. Device pensati per essere impiegati ovunque serva raccogliere
ed elaborare informazioni, automatizzare o integrare il funzionamento di
apparati diversi.
Rispetto
ai sistemi embedded di cui IoT raccoglie il testimone, il significato di
Internet of Things (IoT) sviluppa al massimo livello i concetti della
comunicazione in rete. Questo per permettere l’interazione tra oggetti, per esempio
tra apparati di produzione destinati a operare insieme, tra apparati e sistemi
aziendali utilizzati per la pianificazione, la sicurezza e la manutenzione.
La
capacità di comunicazione consente oggi di avvalersi dei servizi in cloud per
elaborazioni dati sofisticate o per l’inserimento in processi di business
complessi. L’Internet
delle cose permette di informatizzare e mettere in rete le “cose”.
Esattamente
come personal computer, pad e smartphone hanno fatto con le persone. Secondo le stime di Gartner, grazie
alla connessione degli oggetti, entro il 2020 il numero dei dispositivi IoT in
rete salirà a 20,4 miliardi. Nello scorso anno erano 8,4 miliardi.
Come
funziona l’Internet of Things.
Internet
of Things estende agli oggetti del mondo reale la capacità di raccogliere,
elaborare e scambiare dati in rete tipiche dei computer. E permette di migliorare
monitoraggio, controllo e automazione. L’Internet delle cose beneficia degli
sviluppi nei campi dell’elettronica e della comunicazione wireless.
Sviluppi
che abilitano le capacità digitali e di comunicazione in elettrodomestici,
telecamere, termostati, sistemi di fabbrica, veicoli, dispositivi IoT wearable
e sanitari e molto altro.
Questo
sfruttando tecnologie in ambito IoT proprietarie e aperte e piattaforme
standard come Arduino o Rapsberry, reti Wi-Fi, Bluetooth o ZigBee (altro
standard di comunicazione wireless) in funzione della potenza d’elaborazione
locale richiesta, quantità di dati da trasferire, distanza o limitazioni
d’energia (per esempio nei sensori IoT alimentati a batterie).
A
seconda delle applicazioni IoT può richiedere l’impiego di dispositivi IoT di
prossimità, Edge Computing, per l’effettuazione di aggregazioni ed elaborazioni
real time dei dati. E quindi per l’interazione con servizi in cloud in grado di
effettuare elaborazioni sofisticate d’analisi su big data, machine learning e
AI. Appositi
framework e middleware software facilitano lo sviluppo di applicazioni IoT a
cavallo delle diverse componenti, integrando la gestione degli eventi e i
protocolli di comunicazione.
Esempi
IOT e principali applicazioni attuali.
Quali
sono i principali campi di applicazione dell’IoT attualmente? Come l’Internet delle cose e delle
macchine può rappresentare un aiuto per aumentare produttività ed efficacia
delle aziende, a qualsiasi comparto industriale esse appartengano? Ecco le principali applicazioni
dell’Internet of Things che è possibile apprezzare in questo momento.
Internet
delle cose esempi nell’industria e nei nuovi modelli di business.
IoT è
un componente tecnologico fondamentale nei progetti d’Industria 4.0. Esso rende intelligenti macchine e
linee di produzione attraverso l’integrazione di sensori IoT, attuatori e
componenti di Edge computing. Tutto questo consente elaborazione in tempo reale e quindi
avvio di processi automatici e allarmi.
I dati
operativi, selezionati e sintetizzati dai sistemi Edge sono resi disponibili
per ulteriori elaborazioni. Per esempio per alimentare le dashboard per il controllo di
fabbrica, alimentare sistemi esterni di machine learning e AI utili per fare
manutenzione predittiva, ottimizzare la produzione.
La
maggiore disponibilità d’informazioni e la capacità di controllo consentono
previsioni più attendibili, benefici a livello della flessibilità e del
bilancio energetico, riduzioni degli scarti. Le capacità IoT integrate in elettrodomestici,
uffici e infrastrutture critiche consentono di ridurre i consumi energetici,
introdurre la manutenzione predittiva in nuovi ambiti non solo. Esse promuovono la possibilità di
creare servizi a valore aggiunto nel post vendita sia in ambito professionale
sia consumer.
Ambito
assicurativo: IoT cosa può fare?
L’integrazione
di dispositivi connessi dà la possibilità di semplificare le relazioni e gli
scambi informativi con i clienti in ambito assicurativo. Soprattutto, questo vale per quanto
riguarda il trattamento dei sinistri. Grazie a sistemi integrati in caso di
incidenti (automobilistici, domestici eccetera) le comunicazioni sono
immediate. Non solo.
Grazie
all’IoT applicato all’ambito assicurativo, si possono migliorare i servizi già
esistenti ma anche crearne di nuovi. Si tratta, per esempio,
dell’attivazione di soluzioni ad hoc per aumentare la sicurezza dei veicoli,
promuovendo la manutenzione preventiva.
Nel
caso di una abitazione “smart” si riducono, per esempio, i rischi di furto. Le
compagnie, inoltre, in tali contesti, possono formulare servizi che supportino
gli abitanti al fine di innalzare sicurezza e assistenza in caso di problemi.
Internet
of things esempi nei trasporti e nell’auto.
Tra i
settori che più si avvantaggiano delle tecnologie in ambito IoT ci sono l’auto
e i trasporti. Esempi di applicazione dell’IoT riguardano il controllo remoto della
posizione e stato di funzionamento dei veicoli, la protezione degli occupanti
in caso d’incidente, servizi assicurativi e di noleggio. Le centraline montate sui veicoli
commerciali e privati consentono di raccogliere dati utili all’assistenza,
all’ottimizzazione del funzionamento del mezzo e, nel lungo termine, al
miglioramento costruttivo e della sicurezza.
Le
capacità di collegamento via rete con i centri servizi permettono di adeguare i
premi assicurativi ai km percorsi e allo stile di guida di chi è al volante,
rispondere prontamente e automaticamente alle emergenze. L’Internet delle cose permette di
migliorare la gestione delle flotte, controllare il rispetto delle norme
stradali, della turnazione dei conducenti, valutare le condizioni del traffico.
Tutto
questo a vantaggio dell’ottimizzazione di tempi, dell’affidabilità, ma anche
della creazione di modelli di business innovativi nel noleggio e nel trasporto.
IoT e
medicina.
Definibile
anche “Internet of Medical Things”, l’IoT applicato alla medicina ha una serie
di potenzialità. Esse consistono, per esempio, nel controllo a distanza del
funzionamento dei dispositivi e grandi macchinari medici. Dispositivi Internet of Things
agevolano, inoltre, una migliore relazione con i pazienti, il monitoraggio da remoto dei
parametri vitali, per rilevare costantemente i dati necessari a indicare
problemi.
L’IoT
nel mondo della medicina, in sintesi, permette di innalzare il livello di
assistenza in ottica predittiva. Parallelamente promuove un’esperienza di cura
più semplice.
A
conferma di quanto è promettente l’uso dell’IoT in medicina, i dati Univ-Datos Market Insights dicono che il valore del mercato
IoMT sta crescendo a un ritmo annuo del 18,5% tra il 2021 e il 2027. Inoltre, viene stimato che la
tecnologia porterà risparmi nel mondo healthcare pari a 300 miliardi annui.
Sensori
IoT, ecco quali sono i prodotti protagonisti delle reti IoT.
Protagonisti
indiscussi delle reti IoT sono naturalmente i sensori IoT. Ma cosa sono i sensori IoT?
Si
tratta di tutti quei device che consentono di raccogliere i dati che poi
servono per essere analizzati ed elaborati al fine di produrre la conoscenza
necessaria per reagire e prendere decisioni. Decisioni che poi possono essere
eseguite dagli oggetti stessi così come dal management aziendale.
Esiste
una vasta gamma di dispositivi che possono essere inseriti in una rete IoT. Prima di tutto le videocamere, ma poi
anche i rilevatori di luminosità, calore, umidità e onde magnetiche. E inoltre i sensori di movimento e
prossimità così come quelli del suono. Molteplici sono poi gli oggetti che
già oggi e sempre più in prospettiva riguarderanno l’ambito degli wearable.
Focus
su una problematica: sicurezza dell’Internet delle cose.
La
semplicità delle componenti informatiche integrate in elettrodomestici e altri
oggetti abilitati dall’IoT, unitamente a difetti della gestione e dell’aggiornamento
aumentano la vulnerabilità ai possibili attacchi condotti attraverso la rete.
Più
nello specifico, la problematica sicurezza emerge in modo particolare per i
sistemi IoT perché spesso essi non fanno riferimento a standard unificati. Gli ambienti sono caratterizzati da
piattaforme frammentate e varie tecnologie software. E questo significa scelte
di sviluppo differenti e rischi di esposizione agli attacchi.
Solo
per citare alcuni esempi.
Una
variante del “malware Mirai”, chiamata “OMG” ha colpito nei mesi passati gli
endpoint IoT consentendo a malintenzionati di portare avanti attacchi “denial
of service” su larga scala. I dispositivi infettati sono stati arruolati nella
generazione di traffico fittizio per saturare siti e servizi.
Mentre
OMG sfrutta gli accessi di default non configurati, un’altra minaccia, la botnet Reaper conosciuta anche come
IoT Troop,
applica tecniche di hacking attivo sui sistemi operativi usati in ambito IoT,
per prenderne il controllo.
Quali
difese?
Le
piattaforme IoT rischiano quindi di diventare un bersaglio d’elezione per
attacchi informatici sempre più sofisticati. Le modalità di difesa consistono
nello scegliere prodotti IoT affidabili. Soluzioni dotate di protezioni
specifiche.
È poi importante curare le configurazioni,
usando credenziali di autenticazione (password) più sicure. E assicurando
l’applicazione delle patch, aggiornando sistemi operativi, driver e programmi
di gestione.
Protezioni
efficaci possono essere implementate a livello della rete, limitando allo
stretto necessario banda e altri servizi accessibili ai dispositivi IoT. E quindi rilevando e segnalando agli
amministratori le anomalie associabili con possibili infezioni.
Best
practice
Tra le
principali abitudini virtuose vi sono: tenere aggiornati i sistemi per avere
la garanzia di software sempre integri, usare sistemi di archiviazione dei dati
e canali di comunicazioni sicuri; minimizzazione delle superfici di attacco e
predisposizione di sistemi di risposta a eventuali attacchi.
New
call-to-action.
Quanto
vale il mercato di sistemi e prodotti Internet of things in Italia e nel mondo.
Nella Worldwide Semiannual Internet of
Things Spending Guide pubblicata nel 2019, IDC prevedeva che la spesa globale
totale nei progetti IoT potesse raggiungere 1,2 trilioni di dollari nel 2022.
Un
incremento che significava una crescita media annua del 13,6% per i successivi
cinque anni. Lo studio rivela come la spinta maggiore all’acquisto di soluzioni IoT
stia provenendo dagli investimenti nei settori del manufacturing e dei
trasporti.
Questi sono infatti i più significativi per le
attuali applicazioni IoT a livello globale. Entrambi i comparti destinati a
raggiungere il valore di circa 150 miliardi di dollari nel 2022.
Nel
dettaglio, la crescita annuale media più forte (29%) si registra nei sistemi IoT per la
comunicazione vehicle-to-vehicle (V2V) e vehicle-to-infrastructure (V2I). Si tratta di piattaforme IoT che
collegano i veicoli tra loro e con i centri servizi. Molti sviluppi riguardano inoltre
soluzioni IoT in ambito security e sanità.
L’IoT
in Italia, come si sta evolvendo.
Anno
2019.
Per
quanto riguarda più nello specifico l’Italia, secondo l’Osservatorio Internet of Things
2020 della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’IoT in Italia nel
2019 si è assestato sui 6,2 miliardi di euro.
Questa
cifra denota un aumento in valori assoluti di 1,2 miliardi rispetto al 2018 e
in termini percentuali pari al 24%. Un tasso di crescita, tra l’altro, in
linea con quello dei principali Paesi occidentali che oscilla tra il 20 e il
25%.
Nei
dati dell’Osservatorio si legge che Smart metering e Smart asset
management nelle utility sono il primo segmento del mercato IoT. Pesano per un valore di 1,7 miliardi
di euro (+19% rispetto al 2018), pari al 27% sul fatturato complessivo.
2020,
l’anno della pandemia.
Nel
2020, l’anno della pandemia, secondo l’Osservatorio IoT 2021, il primo segmento
per investimenti dedicati (su un totale di circa 6 miliardi di euro, in
diminuzione di circa il 3% anno su anno) si è confermato essere lo Smart
Metering & Smart Asset Management nelle Utility, con un valore di 1,5
miliardi (-13%) che rappresenta il 25% del totale, spinto ancora dagli obblighi
normativi.
Seguono la Smart Car e lo Smart Building, legato prevalentemente alla
videosorveglianza e alla gestione dei consumi energetici all’interno dell’edificio. Il settore con la crescita più
significativa è però rappresentato dalla Smart Agricolture.
I dati
del 2021.
Il
2021 si è caratterizzato come un anno particolarmente importante per l’IoT in
Italia. Il
mercato ha raggiunto i 7,3 miliardi di euro avendo una crescita del +22%.
Dai
risultati dell’Osservatorio IoT 2022 emerge in particolare che l’offerta di
soluzioni si è evoluta con nuovi servizi di valore, realizzati grazie alle
grandi quantità di dati raccolti da oggetti connessi. E, infatti, proprio il business dei
servizi raggiunge quota 3 miliardi di euro, circa il 40% del mercato IoT
complessivo, +25% rispetto al 2020.
Secondo
gli studiosi, si aprono grandi opportunità in quest’ambito con il PNRR, in
quanto sono previsti investimenti in vari contesti (dalla Smart Factory alla
Smart City, dallo Smart Building all’Assisted Living) dove l’IoT ha un ruolo
molto importante.
Com’è
nata l’Internet delle cose.
I
primi concetti alla base dell’IoT sono stati abbozzati nel 1982. Allora alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University hanno applicato sensori e la
connessione in rete a un distributore di bibite dell’Ateneo per verificarne il
funzionamento.
Qualche
anno più tardi i concetti erano ripresi in un articolo divulgativo di Mark
Weiser, Chief Scientist dello Xerox Parc, The computer of the 21st Century
pubblicato su Scientific American. E, in modo più rigoroso, reso noto da Reza Raji nel
1994 sulla rivista tecnica dell’Ieee. In quest’ultimo articolo, Raji
accenna alla possibilità d’integrare in rete e automatizzare una grande gamma
di cose che vanno dagli elettrodomestici di casa alle fabbriche.
L’attuale
significato di IoT Internet of Things accompagna i primi sviluppi della tecnologia RFID (radio-frequency
identification). Essa è pensata per facilitare la gestione degli oggetti da parte dei
computer. L’uso
è infine esteso a qualsiasi oggetto capace d’interagire in rete, quindi
partecipare alla creazione di processi digitalizzati, flessibili e
intelligenti.
Covid,
l’Oms:
“Valutare il Ritorno alle Restrizioni”.
Conoscenzealconfine.it
–( 13 Luglio 2022)- Claudio Del Frate: ci dice
“Il
numero dei morti è ancora troppo alto e la guardia si è abbassata” dice
l’organizzazione sanitaria. Rilanciare la campagna vaccinale: obiettivo il 70%
di copertura.
“Il
numero dei morti per Covid è troppo alto, i governi valutino il ripristino
delle restrizioni”. Per l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) la pandemia
non è finita e l’altro ieri il direttore generale Tedros Ghebreyesus ha
avvertito che non è affatto il momento di abbassare la guardia.
“Il
comitato di emergenza su Covid che si è riunito venerdì scorso ha concluso che
il virus rimane un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale” ha
detto, incontrando la stampa.
Secondo
Ghebreyesus diversi sono i fattori che inducono a non dichiarare il cessato
allarme: “Le
sottovarianti di Omicron, come BA.4 e BA.5, continuano a guidare ondate di
casi, ricoveri e morti in tutto il mondo. Inoltre, ed è il secondo punto la
sorveglianza si è ridotta in modo significativo – compresi test e
sequenziamenti virali – rendendo sempre più difficile valutare l’impatto delle
varianti sulla trasmissione, le caratteristiche della malattia e l’efficacia
delle contromisure. E infine, il terzo punto è che la diagnostica, i trattamenti
e i vaccini non vengono implementati in modo efficace“.
La
risposta da mettere in campo, secondo l’Oms, è la stessa adottata in occasione
delle precedenti ondate. I governi devono valutare il ritorno a restrizioni,
dall’altro i vaccini restano l’arma più efficace di contrasto al virus.
“C’è’
una grande distanza nella percezione del rischio derivante dal Covid-19 tra le
comunità scientifiche, i leader politici e il pubblico in generale, è importante che i governi si
concentrino sulla tutela delle comunità più a rischio, ‘trovando’ i non vaccinati in modo da costruire il muro
dell’immunità verso l’obiettivo di vaccinazione del 70%“.
Purtroppo
la farsa va avanti, sta a noi non assecondarli e disubbidire il più possibile,
sempre! (nota
di conoscenzealconfine.it.)
(Claudio
Del Frate-
corriere.it/salute/malattie_infettive/22_luglio_12/covid-l-oms-valutare-ritorno-restrizioni-a5e2a592-01ef-11ed-99bf-9c6400da7985.shtml).
Non
essendo riusciti a “Democratizzare”
la
Cina, “Cinesizzeranno” il cosiddetto Occidente allargato.
Conoscenzealconfine.it-(
13 Luglio 2022)- Giorgio Bianchi- ci dice :
Oramai
lo ripeto da mesi: non essendo riusciti a “democratizzare” la Cina, “cinesizzeranno”
il cosiddetto occidente allargato.
Chi
detiene il vero potere (ossia Klaus Schwab, il nuovo Hitler. Ndr) sta utilizzando la Cina come lepre
di pezza, per spingere il mondo verso nuove forme di schiavitù.
Siccome
in questa “chicken
run”, modello Gioventù bruciata, nessuno vuole arrestare il veicolo per primo, finiremo tutti dentro al burrone.
In
Cina, l’app anti-Covid blocca anche il conto corrente. La
politica Covid-zero del presidente Xi Jinping poggia su un’applicazione
scaricata sul cellulare da 1,4 miliardi di cittadini. Come un semaforo, blocca
o dà il via libera agli spostamenti. Ma non solo.
Le
persone che risultano con un codice rosso sul cellulare devono restare a casa
in quarantena, che martedì 28 giugno è stata dimezzata.
Secondo
fonti cinesi, sfuggire al controllo dell’app è praticamente impossibile. Per varcare la soglia nei negozi,
nei bar, nei ristoranti, anche solo per fare la spesa l’app deve emettere in entrata un
codice verde e un vocale (Pass) altrimenti non si può entrare nei locali.
L’app
congela anche i conti correnti. L’uso dell’app ha anche risvolti finanziari. Nella provincia dell’Henan, nel cuore
del Paese, “le banche ingoiano la liquidità e gli investimenti dei clienti se
il governo locale assegna codici rossi ai correntisti”, ha spiegato una fonte
al FT, aggiungendo che “è una nuova era di manette digitali”.
(Giorgio Bianchi- t.me/giorgiobianchiphotojournalist).
L’Insospettabile
Cavallo di Troia:
scatta
l’Inganno del Panem et
Circenses,
cade l’ultima Maschera?
Conoscenzealconfine.it-(
12 Luglio 2022)- Diego Fusaro-ci dice :
Di
importanza vitale e strategica per il modo della produzione capitalistico
contemporaneo, è una categoria specifica che, con il lessico dei mercati, definirò la “coolness”, l’essere cool
a tutti i costi. Il divertirsi e il vivere la vita come se fosse un happy hour
permanente.
Insomma
vivere in maniera neo-edonistica, secondo il più perfetto sogno di felicità a
buon mercato che il capitalismo rende quotidianamente disponibile per tutti o
per quelli che possano permetterselo.
Nel
quadro del turbo-capitalismo post borghese che ha preso forma dopo la caduta
del Muro di Berlino, l’addomesticamento di ogni pulsione rivoluzionaria
anti-sistema avviene tramite la coolness, la variante post-moderna del panem et
circenses già noto a Giovenale.
Del
resto Pascal ci ha insegnato che divertirsi significa questo: distrarsi pensando ad altro. È chiara
la funzione governamentale del divertimento dal punto di vista del potere, anzi
il potere più precisamente usa le due leve del divertimento come distrazione o
della paura come metodo di assoggettamento.
La
coolness post-moderna si determina come ostentazione di stravaganze
compatibili con la logica del capitalismo, come forma di bizzarria esibita e
rivendicata, come se ciò fosse l’essere trasgressivi ma in realtà pienamente in linea
con l’essenza stessa di un capitalismo che non si basa sull’inerte
mantenimento dei propri presupposti, quale che fosse conservatore. Il
capitalismo si basa anzi sull’incessante mutamento dei propri presupposti e
condizioni fondamentali.
Chi
pensasse oggi di essere antagonista, rivelandosi trasgressivo, starebbe
sbagliando di grosso. Essere trasgressivi significa essere conformisti rispetto
alla logica di un capitalismo che ci vuole tutti trasgressivi, tali dunque da superare ogni limite
in nome della logica della valorizzazione infinita del capitale.
Il
tratto più tipico della coolness sta proprio in questo, un nuovo capitalismo di
consumo che deve abbattere ogni limite, quel capitalismo bene delineato da
Pasolini che aveva capito come si stesse transitando da un capitalismo
disciplinare, borghese, neofascista e clericale, ad un nuovo capitalismo basato solo
sul godimento.
Tutto
deve essere disponibile senza limiti, in forme portate necessariamente
all’eccesso. La trasgressione rappresenta al meglio l’essenza del conformismo,
del capitalismo edonista di libero consumo, il capitalismo della
liberalizzazione integrale individualistica dei consumi.
Il
capitalismo di libero consumo vuole soggetti trasgressivi e bizzarri che sulla
passione rivoluzionaria facciano prevalere la passione per la stravaganza
interna al paradigma del consumo.
Rispetto
a giovani stralunati che pensano di essere trasgressivi, affermo che più rivoluzionarie
sarebbero 4 suore che leggessero e commentassero passi di Tommaso d’Aquino…
(Diego
Fusaro-
radioradio.it/2022/07/insospettabile-cavallo-di-troia-scatta-inganno-panem-et-circenses-cade-ultima-maschera/).
Il 5G
non Decolla
(grazie
a Dio…).
Conoscenzealconfine.it-(
11 Luglio 2022)- Massimo Cascone -ci dice :
E alla
fine… “fumata bianca”, sulle Telco l’hanno spuntata i colossi di Airbus e
Boing.
Il
pericolo di catastrofi causate dal 5G è concreto e reale, causa interferenza
con gli altimetri degli aeroplani.
Il tanto discusso Internet delle cose è stato
ufficialmente bloccato, anzi ritirato da tutti gli aeroporti statunitensi per
un anno, almeno fino a Luglio 2023.
È
quanto si apprende dall’accordo raggiunto dalla Federazione dell’Aviazione
Americana (FAA) con le compagnie telefoniche, tra le quali anche Verizon
dell’ex consigliere top manager e attuale ministro italiano Vittorio Colao (socio di Draghi,ndr ), costrette ad arrestare il roll out
correndo ai ripari in attesa di ipotizzate schermature, ancora tutte da
verificare.
Pomo
della discordia è la C-Band 5G, cioè la banda usata nello spettro di frequenza
radio della “microonde centimetriche comprese tra i 4 e gli 8 Ghz”, usate sin
dagli ultimi anni ’70 in ambito militare e televisivo, riconvertite adesso sui
civili per il futuro che mancava. Quale?
Il
pericolo di interferenze col wireless di quinta generazione con la
strumentazione di bordo degli aerei, già nei mesi scorsi aveva causato una
levata di scudi da parte delle compagnie di volo. Sono stati previsti persino
disastri e crisi catastrofiche se il 5G avesse “decollato” senza freni.
E’ sì,
perché l’assenza di studi preliminari ambientali e sanitari del 5G si
ripercuote quindi nell’assenza di test sulla strumentazione elettronica dei
velivoli in cielo, in particolar modo sugli altimetri, indispensabili per
fornire dati sull’altezza dal suolo di un aereo e ritenuta cruciale per la fase
d’atterraggio, soprattutto in caso di maltempo.
Così,
dopo l’accordo raggiunto sulla moratoria, la questione è quindi rinviata di un
anno, ma
il dubbio è se a luglio della prossima estate tutti gli Airbus e Boing potranno
essere dotati di filtri elettromagnetici in grado di schermare le interferenze
del 5G: ce la faranno? Il sospetto che potrebbero non esserlo è più forte di
qualsiasi certezza.
Mentre
anche in Italia, sale l’allerta: “Dopo l’allarme dell’Agenzia Europea per la Sicurezza
Aerea abbiamo inviato delle PEC al Sindaco di Fiumicino (Roma) e di Bari oltre
ad altri soggetti interessati“, affermano Annalisa Buccieri e Giancarlo
Vincitorio referenti Lazio e Puglia dell’Alleanza Italiana Stop5G.
“La
questione è delicata e importantissima, il rischio di interferenze tra 5G e
traffico aereo viene segnalato direttamente dalle aziende costruttrici di
veicoli civili e militari”.
Già,
un po’ come gli effetti atermici e biologici sugli esseri umani, ampiamenti
documentati e disponibili in letteratura biomedica e segnalati dalla comunità
scientifica internazionale, ignorati però dagli organismi di sanità pubblica, a partire da Ministero della Salute
e Istituto Superiore di Sanità (quelli che hanno tanto a cuore la salute dei
cittadini quando si tratta di covid… – nota di conoscenzealconfine).
Perché
quanto in linea precauzionale vale per gli aerei, pare non possa valere per la
pelle umana.
Inoltre, col benestare pure dell’OMS, le prove sull’uomo dall’INCIRP vengono
effettuate sui manichini di plastica riempiti di gel. Ma gli esseri umani mica sono pezzi
di metallo come gli altimetri o i robot…
(Massimo
Cascone - comedonchisciotte.org/il-5g-non-decolla-il-tecnoribelle/).
Siamo
a Luglio e i “Fenomeni”
son
tornati alla Ribalta…
Conoscenzealconfine.it-(
10 Luglio 2022)- WI- ci dice :
Tutte
le teorie “scientifiche” lette in questi anni sono state totalmente smentite
dai fatti.
Potremmo
allegare migliaia di articoli degli ultimi due anni dal titolo “lo dice lo
studio x”, “lo dice la scienza”, rivelatisi poi completamente falsi.
Siamo
a luglio e i “fenomeni” son tornati alla ribalta, ognuno col suo ruolo nello
scacchiere. C’è il catastrofista, il cauto, l’ottimista. La giostra è ripartita alla grande,
la gente al momento è scettica, vuole andarsene in vacanza ma i fenomeni
continuano ad avere ampi spazi mediatici e portano avanti il lavoro svolto fin ’ora.
Diventa
ormai difficile commentare, chi ha seguito la “scienzah” dovrebbe come minimo
andare a nascondersi. Dopo la faccenda “covid” non è più possibile prendere sul
serio nessuno. Ci
vorranno almeno quarant’anni per tornare ad ascoltare un medico, uno scienziato
o un virologo con la giusta considerazione.
Oggi
più che mai, la società peggiore immaginabile per l’essere umano è quella in
cui il medico e lo scienziato sono ai vertici.
Eppure,
dopo 28 mesi di narrazione pandemica abbiamo ancora chi va in panico per due
starnuti e di fronte ad un normalissimo peggioramento da mancanza di cure,
sentenzia che il morbo è davvero grave.
Fino a
tre anni fa mediamente avremmo considerato ipocondriaco chi ha una crisi
isterica per due starnuti e ci saremmo curati con buon senso qualunque sintomo
influenzale. Ora si va per estremismi come se fossimo agiti solo da impulsi bassi.
Ma
soprattutto quello che lascia interdetti è che questa era l’occasione per
mettere in discussione un paradigma medico materialista e focalizzato solo sui
sintomi e su una visione parziale dell’essere umano, ma non l’abbiamo colta.
Era il
momento per riconoscere che una certa prassi medica può portare ad un vicolo
cieco, che non contano solo sintomi e agenti esterni, ma il terreno e una visione
totale dell’essere umano che è corpo, psiche, anima, spirito. Ed esistono visioni mediche che non
lo negano.
Dovremmo
mettere in discussione lo strapotere di una certa classe medica. Quanto potere toglieremmo a questa
follia se tanti abbandonassero i propri medici e si rivolgessero a chi ha una
visione “piena” dell’essere umano.
Cambiare
modo di curarsi non è solo cambiare medico, è cambiare vita, cambiare sguardo.
(WI-
t.me/weltanschauungitaliaofficial).
Covid,
Ricciardi: “Quarta dose
di
vaccino agli over 60 entro luglio.”
Conoscenzealconfine.it-(
8 Luglio 2022)-Redazione- ci dice :
Quarta
dose di vaccino anti-Covid per gli over 60 già a partire dalle prossime
settimane di luglio.
“Sì,
sarà una decisione che il ministero della Salute deve prendere per una
raccomandazione. Sicuramente entro luglio, credo che sarà una decisione molto
rapida”. Lo ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e
professore ordinario di Igiene all’università Cattolica, intervenendo a
‘Buongiorno’ su Sky Tg24.
Quarta
Dose di Vaccino agli over 60 – E sotto i 50 anni?
“Non
avremo i nuovi vaccini prima di ottobre e non ne avremo tanti, ma la campagna
vaccinale deve riprendere – sottolinea – in questo momento per i fragili, cioè
per età (over 60) e per patologia, e per il personale sanitario”.
“Solo
1 su 5, meno del 20%, ha fatto la quarta dose.
E
questo è un problema per loro, perché per anziani e fragili la vaccinazione è
un salva-vita. Già ora abbiamo circa 100 morti al giorno, non siamo scesi mai al di
sotto dei 60-70. Rischiamo di avere in autunno un’ondata di mortalità tra i
fragili veramente dura (…i vaccini funzionano), con numeri molto più alti di
quelli attuali”, ha spiegato ancora Ricciardi.
“Siamo
in un’ondata pandemica molto forte. Si poteva evitare non rimuovendo tutte le misure di
sicurezza” contro i contagi Covid-19. “Tutti i Paesi, invece, non solo
l’Italia, hanno rinunciato a combattere il virus e il virus poi ti castiga”, ha sottolineato.
(Adnkronos).
Siamo
ormai al parossismo totale: da una parte la follia impositiva e distruttiva di
questo potere e dall’altra la demenza e inconsapevolezza di chi ancora crede a
queste fandonie e a questi personaggi ridicoli e corrotti fino al midollo e
ancora si rifiuta di guardare in faccia la verità! (nota di conoscenzealconfine.it)
(imolaoggi.it/2022/07/08/covid-ricciardi-quarta-dose-di-vaccino-agli-over-60-entro-luglio/).
Ucraina
e Africa sono una Formula
esplosiva
per l’UE, di cui pare
non
avere Consapevolezza alcuna.
Conoscenzealconfine.it
–( 7 Luglio 2022)- Claudio Martinotti Doria-ci dice:
L’Europa
sta rischiando una deflagrazione mai vista nella sua storia precedente e deve
ringraziare la sua classe dirigente mediocre, incompetente, corrotta e iniqua.
Premetto
che non mi ripeterò rispetto a quanto ho già scritto in precedenza, perché
francamente ho poca voglia di scrivere, ritenendo che chi è sinceramente
desideroso di sapere, capire e interpretare la realtà che ci circonda e
prevedere quella che si approssima, dovrebbe ricercare fonti attendibili
d’informazione e non abbeverarsi ai media mainstream che fanno solo propaganda
di regime, non dovrebbe fare scelte comode e omologate o far finta di nulla e
rifiutarsi di sapere come realmente stanno le cose, ma semmai assumersi le
proprie responsabilità individuali cercando di fare scelte consapevoli.
Dopo
questa breve premessa veniamo all’oggetto di questo mio sintetico intervento: Ucraina (intesa come situazione
complessiva in corso e sue ripercussioni) e Africa, e la loro stretta
correlazione geopolitica, economica e antropologico culturale.
Sull’Ucraina
ormai tutti dovrebbero aver capito che il Donbass è stato quasi totalmente
liberato dalle forze armate russe e don-bassiane e quindi la guerra per gli
ucraini è persa nonostante le decine di miliardi in armi e finanziamenti
stanziati dagli USA, NATO e UE (che vengono usate per colpire obiettivi civili
russi e don-bassiani) e gli otto anni di addestramento e guerra intestina guidata
dagli specialisti NATO nel paese, con lo scopo di provocare e aggredire la
Russia per poi smembrarla e depredarla delle sue risorse naturali, perché questo era ed è tuttora lo
scopo degli angloamericani; ci sono i piani resi pubblici sui vari siti
istituzionali militari e dei principali think tank atlantisti, andate a
cercarli e leggeteli.
Dopo
il Donbass le forze armate russe e don-bassiane, come ho scritto fin dalla fine
di febbraio di quest’anno, si dedicheranno all’oblast di Odessa
ricongiungendosi alla Transnistria russa, e agli oblast del nordest del paese
fino a giungere al grande fiume Dnepr che fungerà da confine naturale tra i due
blocchi.
L’Ucraina
senza le sue regioni più ricche, senza sbocco al mare, diverrà del tutto una
colonia polacco-americana, onerosa da mantenere, in quanto ridotta in miseria e
difficile da controllare in quanto con una popolazione incazzata (non ben
disposta, se vogliamo ricorrere al “politically correct”).
Anche
la guerra economica alla Russia è fallita e si è ritorta contro l’Occidente, UE
in primis.
Paradossalmente con questa pessima strategia si è
favorito proprio quello che si temeva, cioè la creazione di un mondo
multipolare con Russia Cina e India (e altri grandi paesi e quasi interi
continenti) da un lato e dall’altro un mondo occidentale sempre più isolato e
in declino, fondato sulla sottomissione coloniale agli USA come potenza
unilaterale ormai al collasso, che sta perdendo il controllo finanziario e
militare del mondo.
Non
sto a soffermarmi sui vari disastri provocati da queste strategie deleterie e
disastrose, stagflazione e crisi energetica autoindotta in primis, perché
dovreste esserne ormai consapevoli e il peggio deve ancora avvenire,
probabilmente già in autunno.
Vediamo
invece quali altri disastri si approssimano e non sono stati considerati nella
loro gravità: l’Africa. L’Africa era già una polveriera prima della guerra in
Ucraina e delle assurde, per non dire demenziali sanzioni alla Russia, e ora
sta per esplodere.
L’Africa
nel suo complesso, salvo rare eccezioni, ha sempre dovuto subire lo
sfruttamento postcoloniale delle multinazionali occidentali, le modalità sono sempre state le
stesse ripetute aridamente: si corrompe l’élite locale, in genere tribale, perché prenda
il potere o lo conservi in cambio di concessioni di sfruttamento minerario ed
altro, la
quale a sua volta tramite un esercito agguerrito e ben remunerato impone la sua
volontà e il controllo repressivo sulla maggioranza della popolazione tenuta a
livelli di povertà assoluta, mentre l’élite locale si arricchisce. Complici di questo stato di cose
tutte le istituzioni internazionali (evito di citare le varie sigle,
sostanzialmente ci sono tutte), carrozzoni parassitari al servizio dei poteri
forti angloamericani ed europei.
Orbene,
pochi sanno che la Russia, non solo non ha mai partecipato a questa predazione
parassitaria cinica e spietata, ma semmai ha applicato metodologie simili a
quelle di Enrico Mattei negli anni ’50 e ’60, quando agiva per conto di
un’Italia non ancora del tutto asservita agli interessi angloamericani.
Cioè
agiva rispettando le popolazioni locali, evitando la corruzione eccessiva e
l’incitamento alla guerra civile, coinvolgendo gli stati africani alla
compartecipazione al business pariteticamente o quantomeno trattandoli con
maggiore rispetto e onestà.
Non
solo, la Russia ha da decenni agito a favore degli stati africani per liberarli
dalla loro schiavitù da indebitamento e colonizzazione occulta; la stragrande maggioranza della
classe dirigente africana si è formata nelle accademie e università russe,
spesso ospitata gratuitamente, e di questo impegno russo gli africani sono
quasi tutti consapevoli, ne sono intimamente grati e simpatizzano per i russi,
ma questo ovviamente non lo trovate pubblicato sui media mainstream. Ma avreste potuto intuirlo, infatti
dopo la risoluzione di condanna dell’ONU e l’applicazione delle sanzioni alla
Russia, quasi
tutti gli stati africani si sono rifiutati di aderirvi, per loro sarebbe stato
un tradimento nei confronti dell’unico paese che non li ha mai sfruttati ma
semmai aiutati.
Ma in
questo caso non si tratta solo di essere politicamente filorussi, la situazione
è più grave.
L’Africa per gli approvvigionamenti alimentari ed energetici e logistici
dipende in gran parte dalla Russia e dalle regioni del Mar Nero, leggasi in
primis Ucraina.
Se ci sarà uno stop a questi approvvigionamenti,
l’Africa esploderà a causa di gravi carestie e non si tratterà solo di
immigrazioni di massa che confluiranno sull’Europa, ma di guerre civili e
infiltrazioni di organizzazioni criminali e persone pericolose che penetreranno
sul suolo europeo arrecando danni immani.
L’Europa
sta rischiando una deflagrazione mai vista nella sua storia precedente e deve
ringraziare la sua classe dirigente mediocre, incompetente, corrotta e iniqua.
Sarebbe
meglio lasciar spazio alle diplomazie serie e qualificate, oltre a lasciar mano
libera alla Russia di porre rimedio – l’Unica in grado di evitare la catastrofe
avviata dagli angloamericani – intervenendo in maniera appropriata in Africa,
come ha dimostrato di saper fare già in alcuni paesi dove i rapporti con la
Russia sono molto stretti, intensi e costruttivi, dove, per capirci fino in
fondo, la
Russia è di casa, nonostante qualche imbecille di leader occidentale ritenesse
di sfidarla tramite l’Ucraina, senza rendersi conto che era già presente sul
Mediterraneo proprio di fronte alle sue coste.
Ma
forse ormai l’Occidente ha scelto la distruzione propria e altrui come unica
soluzione al suo inesorabile fallimento a 360 gradi, della serie “muoia Sansone
con tutti i Filistei”.
(Dottor
Claudio Martinotti Doria- cavalieredimonferrato.it/).
"I vaccini alterano il dna
e sono
pericolosi".
Decisione-choc
di un giudice a Firenze.
msn.com-Quotidiano.net-
Redazione- (13 luglio 2022)- ci dice:
La
psicologa no vax toscana sospesa dall'Ordine professionale perché non in regola
con l'obbligo vaccinale imposto per legge alle professioni sanitarie deve
tornare a lavorare.
Fin
qui si tratterebbe semplicemente di dare notizia di un provvedimento della
magistratura, presumibilmente frutto di valutazioni giuridiche.
Invece a destare scalpore sono le motivazioni
che il giudice civile Susanna Zanda ha addotto per revocare la sospensione
della professionista disposta dall'Ordine:
secondo
la giudice i vaccini alterano il Dna e sono pericolosi, teorie molto care
all'universo no vax e molto lontane da quelle della scienza. L'Ordine degli Psicologi della
Toscana ha già annunciato ricorso in tutte le sedi.
"I
vaccini alterano il dna e sono pericolosi". Decisione-choc di un giudice a
Firenze.
"Non
può essere costretta" a sottoporsi a vaccini "sperimentali talmente
invasivi da insinuarsi nel Dna, alterandolo in modo che potrebbe risultare irreversibile
con effetti ad oggi non prevedibili per la vita e la salute", spiega la giudice in un provvedimento
d'urgenza.
La
psicologa, sospesa dal lavoro perché non aveva aderito alla campagna vaccinale
contro il Covid-19, nel frattempo è stata reintegrata dal giudice nel suo posto
di lavoro e potrà esercitare "in qualunque modalità (sia in presenza che
da remoto) alla stessa stregua dei colleghi vaccinati".
L'udienza di merito per discutere la revoca,
la conferma o la modifica del provvedimento in contraddittorio è stata fissata
dal giudice Zanda per il 15 settembre.
Difesa
dall'avvocato Raul Benassi di Piombino (Livorno), la psicologa ha fatto ricorso
cautelare urgente in Tribunale per chiedere la sospensione del provvedimento
assunto dal Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Toscana il 19 ottobre
1921 "per mancato assolvimento dell'obbligo vaccinale".
Il
giudice ha accolto molte delle osservazioni presenti nel ricorso. Nel
provvedimento d'urgenza il giudice Zanda accoglie una serie di osservazioni
proprie dei no vax, secondo cui la vaccinazione non coprirebbe totalmente dal
Covid.
La
legge sull'obbligo vaccinale poi si propone di "impedire la malattia e
assicurare condizioni di sicurezza in ambito sanitario”, ma il giudice rileva
che "questo scopo è irraggiungibile perché sono gli stessi report di Aifa
ad affermarlo".
E poi si fa riferimento ad un "fenomeno opposto a quello che si
voleva raggiungere con la vaccinazione, ovvero un dilagare del contagio con la
formazione di molteplici varianti virali e il prevalere numerico delle
infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi".
Nel
contestare l'obbligo vaccinale, il provvedimento del giudice cita l'articolo 32
Costituzione:
"Dopo
l'esperienza del nazi-fascismo non consente di sacrificare il singolo individuo
per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente di sottoporlo
a sperimentazioni mediche invasive della persona, senza il suo consenso libero
e informato".
Ma per
il giudice "un consenso informato non è ipotizzabile allorquando i componenti dei
sieri e il meccanismo del loro funzionamento è, come in questo caso, coperto
non solo da segreto industriale ma anche, incomprensibilmente, da segreto
'militare'".
Il
testo del provvedimento osserva anche che "a tutt'oggi dopo due anni ancora non
si conoscono i componenti dei sieri e gli effetti a medio e lungo termine come
scritto dalle stesse case produttrici mentre si sa che nel breve termine hanno
già causato migliaia di decessi ed eventi avversi gravi".
Il
giudice ricorda, inoltre, che "le varie convenzioni internazionali
sottoscritte dall'Italia vietano l'imposizione di trattamenti sanitari senza il
consenso dell'interessato perché ne verrebbe lesa la sua dignità" e che la
Costituzione "non consente allo Stato e a tutti i suoi apparati centrali e
periferici di imporre alcun obbligo di trattamento sanitario senza il consenso
dell'interessato". Il giudice rileva anche "un'innegabile
discriminazione rispetto ai colleghi vaccinati che possono continuare a
lavorare pur avendo le stesse possibilità di infettarsi e trasmettere il virus".
Ma non
basta: il giudice si rivolge anche alle autorità sanitarie della Regione
Toscana e al Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Toscana in quanto
"non
possono non essere al corrente del dilagare dei contagi nonostante l'80-90%
della popolazione sia vaccinata”.
VITTORIO
COLAO E IL PROGETTO
PER
BLOCCARE IL LAVORO.
Comedochisciotte.org-
Redazione CDC –( 12 Luglio 2022)- ci dice :
(Ruggiero
Capone, opinione.it).
Da
molti anni si cerca di dimostrare ai lettori come la speculazione finanziaria
starebbe modificando le Carte costituzionali.
Del
fenomeno è ormai consapevole una grande fetta di cittadini. Alla spicciolata
vengono toccati tutti, tutte le attività, tutte le categorie.
L’assalto
a Palazzo Chigi da parte dei tassisti è da considerare come una reazione al
progetto di distruzione di una categoria, che ha pagato o s’è indebitata per
acquistare una licenza di taxi e un veicolo con tutte le caratteristiche per
adempiere al servizio pubblico.
Ma
altri progetti stanno toccando e toccheranno ciabattini, falegnami, contadini,
carrozzieri, meccanici, idraulici, farmacisti, artigiani, professionisti d’ogni
settore ed ambito. Per dirla con lo slogan d’un nota pubblicità dei primi anni
del passato secolo, “necessita cambiare il modello di business ogni cinque
minuti”.
In
parole povere “destabilizzazione”: la ricetta è vecchia, la partoriva George Soros a metà
anni ’80 del passato secolo, recitava suppergiù così “per sviluppare i mercati finanziari
necessita destabilizzare politicamente le filiere e gli assetti produttivi,
togliere le certezze agli individui e contrapporli”.
Il
dramma è che il Governo italiano si sarebbe più o meno coscientemente messo a
capo di questa rivoluzione che crea esclusione sociale, alienazione, povertà e,
soprattutto, cancella speranze e lavoro.
Non
sappiamo quanto Mario Draghi sia complice o costretto ad avallare, ma è certo
che sappia come Vittorio Colao rappresenti l’elemento di garanzia di molti
progetti destabilizzanti. (La mente ispiratrice è quella del nuovo Hitler, ossia di Klaus Schwab.Ndr.)
In
meno d’un anno, gli italiani si renderanno conto di come i rapporti tra
Pubblica amministrazione e cittadini stiano regredendo alla conflittualità che
governa Nigeria, Congo e Mali. Ovvero il non rispetto dei cittadini, del loro
lavoro e delle loro proprietà.
L’Italia
sta lentamente scivolando in logiche tipiche dei Paesi africani: abuso e
sopruso da parte di Governo e Pubblica amministrazione, aumento della pressione
debitoria su cittadini e aziende e distruzione della pace sociale.
Torniamo
a ricordarvi come il debito mondiale ammonti a circa 253mila miliardi di
dollari, il 322 per cento del Pil globale.
Secondo i calcoli del gatto che gioca col topo, il
settanta per cento di questi debiti penderebbe sui Paesi più poveri.
I
poveri non pagano mai i debiti e ne mettono sempre di nuovi? Allora il mondo sarebbe sovra-indebitato
per colpa dei poveri?
A
questa domanda dovrebbero rispondere esperti come Mario Draghi e Vittorio
Colao, perché hanno studiato forse più di tutti noi la materia, poi perché
probabilmente hanno ascoltato le relazioni in materia a Davos (Klaus Schwab),
all’Onu, alla Fao, alla Banca mondiale, e parlando con vari esperti pure della
Nato.
Ma che
avranno mai fatto i poveri con queste montagne di soldi? È proprio vero che sono gran
scialacquoni, nati per bruciare fortune, per giocarsi in poco tempo una vincita
al superenalotto.
Ma
siamo seri: chi gestisce il potere sa tutto, anzi sa che necessita incrementare
la platea dei bisognosi, dei precari, della gente in difficoltà, dei
disoccupati.
Oggi
la cancrena ha preso l’Italia come ieri la Grecia. Ogni giorno nel nostro Paese si
perdono dai quattrocento ai mille posti di lavoro:
il
caso della startup Gorillas che ha licenziato quattrocentocinquanta addetti è
dell’altro giorno, ma oggi vi sono altri licenziamenti in tutte le aziende
(Amazon compresa).
Dicono
che è cambiato il modello di sviluppo, ma non aggiungono che fino a una
trentina d’anni fa dicevano che “necessita sviluppare la crescita economica dei
Paesi poveri e indebitati” (quante volte abbiamo sentito questa tiritera
istituzionale).
Mentre
adesso prevale la linea green di Klaus Schwab: ovvero bloccare, congelare
l’economia.
Ora,
grazie alla guerra, hanno potuto far impennare i prezzi e lavorano a far salire
i tassi d’interesse: quindi l’Africa rimane nella sua inedia economica che fa
ricche solo le multinazionali, mentre nuovi scenari speculativi si spalancano
in Italia, dove c’è da mettere definitivamente in povertà più della metà della
popolazione.
I governi occidentali sono tutti tra loro
collegati, tutti eterodiretti dal cervellone finanziario di BlackRock.
Soprattutto lavorano perché venga garantito il
profitto ai grandi speculatori.
Il controllo, la profilazione totale del
cittadino, gli
obblighi alla digitalizzazione, sono tutte ricette partorite dalla medesima
cucina politica di Klaus Schwab, la stessa che ha bloccato l’ascensore sociale e
scongiurato che nessun normale cittadino possa più godere di tranquillità e
vita agiata dal proprio lavoro.
Per quanto ci riguarda, i maggiori detentori
del debito mondiale hanno pattuito che le economie europee di Italia, Spagna e
Grecia rimangano depresse.
Torniamo
all’esempio dei tassisti: hanno pagato una licenza, sono un segmento sociale
autonomo, lavorando riescono a mantenere una famiglia e ad acquistare casa.
L’esempio
dei tassisti è allargabile a tutte le categorie che fino a qualche anno fa
andavano a consolidare il ceto medio, la fascia sociale con forte risparmio
bancario. L’algoritmo
della speculazione finanziaria (ideato da Klaus Schwab &C) ha però stabilito che queste categorie debbano oggi
essere messe in difficoltà.
L’ordine è partito dalla catena di comando
finanziaria, e vale per tutto il prossimo decennio.
Così
chi fino a ieri non aveva problemi economici, oggi dovrà essere lentamente
accompagnato verso una politica socio-solidale (povertà sostenibile). In pratica, l’esperimento del reddito universale
di cittadinanza non è ancora applicabile in Africa o Sud America, quindi verrà fatto
decollare nelle zone povere d’Europa.
Il
progetto di Vittorio Colao e del suo Socio Draghi prevede, tramite l’identità digitale,
che si possano controllare i cittadini laboriosi, ovvero coloro che non si piegano al
“reddito universale di cittadinanza” o che, furbescamente, lo incassano e poi
lavorano in campagna o in officina, o fanno lezioni private.
In
pratica l’identità digitale è estremamente utile a indurre i cittadini a non
lavorare, a non progettare, a non produrre. I grandi possessori di danaro
(quantità smisurate di liquidità) hanno investito su percorsi di
disincentivazione del lavoro umano, di riduzione demografica, di denatalità e
distruzione della famiglia.
Motivo? Sostituire l’uomo con il non
sindacalizzato robot.
Ecco perché sarebbero divenuti a tal punto filantropi
da pagarci per non lavorare.
Gli
intellettuali prezzolati (Colao e Draghi & C.) hanno aggiunto che lo fanno
per salvare il Pianeta dal fattore lavoro incontrollato, grande concausa del
consumo del Pianeta, dell’inquinamento.
La moneta elettronica per pagare la “povertà
sostenibile” la creano dal nulla. I poveri di oggi e di domani (ex tassisti,
artigiani, professionisti) potrebbero così non dannarsi più l’anima ed
accontentarsi di roba da poveri comprata con il sussidio: il mercato di domani, diviso in
cattivi compratori (i poveri a cui va lo scarto) e i buoni compratori (i ricchi
a cui vanno i prodotti pregiati).
Quando
un siffatto sistema si consolida, sortire dalla povertà diventa impossibile: ecco perché è stata coniata
l’espressione “povertà irreversibile”.
Perché
il patto politico con i grandi speculatori è il nuovo “contratto sociale”, e
prevede il blocco granitico dell’ascensore sociale.
Il progetto era visibile a monte: già
nell’epoca di Mario Monti era stato azionato il blocco dell’ascensore sociale,
in obbedienza a quanto dettato da Davos da Klaus Schwab.
Oggi
che la finanza pubblica è gestita in tutto l’Occidente dai privati, bloccare il
lavoro per legge è semplicissimo quanto ridurre in povertà intere categorie.
I licenziamenti che vediamo in Italia sono
frutto di crolli aziendali progettati a monte, studiati per generare povertà.
Vittorio Colao e il suo socio Draghi sono grandi amministratori di fondi (già questo ne
segna il conflitto d’interessi), amministra danaro non di sua proprietà, già
prima del suo incarico di Governo influiva sulla vita di aziende e strutture
partecipate da Stati: i grandi speculatori sono il loro datori di lavoro.
Tramontato
il capitalismo tradizionale (fatto di fabbriche, imprese, agricoltura) è sorto
sulle macerie delle industrie il capitalismo di sorveglianza, che guadagna su
security, informatica, media.
Colao è una sorta di dio egizio Anubi, divide la gente
nella valle dei morti.
Agisce
nell’intento di scongiurare che potere e popolo si mischino: lo fa istituendo la classe media di
controllo, fatta non da uomini ma da robot e intelligenza artificiale in
genere.
(Ruggiero
Capone, opinione.it).
CORTE
FEDERALE: SOLDATI
TEDESCHI
COSTRETTI A VACCINARSI.
Comedonchisciotte.org-
Massimo Cascone –( 13 Luglio 2022)- ci dice :
La
Corte Federale tedesca di Leipzig il 7 luglio ha dichiarato che l’obbligo
vaccinale per i soldati tedeschi è legale e non lede il diritto alla integrità
fisica del cittadino, stabilito per legge nell’ordinamento tedesco.
Uno
degli elementi su cui poggia la decisione della Corte Federale è la protezione
del soldato dallo sviluppo della Covid con sintomi gravi, se non vaccinato. Questa affermazione della Corte però
non è confermata dai dati.
In
primo luogo i dati statistici dimostrano che la Covid colpisce gravemente
prevalentemente gli anziani mentre i soldati sono giovani e in salute, pertanto
non sono nel gruppo di cittadini a rischio.
In
secondo luogo, soprattutto con l’emergere delle varianti, si è visto che il
vaccino non offre alcuna protezione, avendo efficacia addirittura negativa per
chi ha eseguito più dosi! La decisione della Corte di Lepzig è quindi del tutto
irragionevole, e quanto scritto nella sentenza risulta una forzatura sia
nell’interpretazione legislativa che nell’analisi dei dati, imponendo illegittimamente quindi
l’obbligo vaccinale per i soldati tedeschi.
Le
conseguenze per i militari in caso si rifiutino di vaccinarsi sono da definire
caso per caso, dinanzi la Corte Marziale che deciderà sulla punizione.
(Massimo
A. Cascone).
LEONID
SAVIN: “LA RUSSIA NON
ASPETTERÀ
DI VEDERE COME
L’OCCIDENTE
CERCHERÀ DI DISTRUGGERLA.”
Comedonchisciotte.org-Redazione
CDC-Jacopo Brogi-( 11 luglio 2022)- ci dice :
Costantino
Ceoldo intervista l'analista geopolitico facendo il punto della situazione: sono passati quasi sei mesi
dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina e lo scenario sotto i
nostri occhi non è quello che l’Occidente si aspettava.
"La Russia non aspetterà di vedere come
l’Occidente cercherà di distruggerla".
Le
attese coltivate dalle cancellerie occidentali, qui nell’Impero dei Buoni,
erano di vedere una Russia che in breve tempo perdeva il suo slancio iniziale,
finendo impantanata in una rasputiza di fango, sanzioni politiche, economiche e
sconfitte militari via via più evidenti finché le armate russe avrebbero dovuto
fermarsi e ritornare a Mosca a testa bassa e con la coda tra le gambe,
sconfitte ed umiliate.
È
difficile capire che cosa passi per la testa di molti analisti occidentali che
negano l’evidenza o, almeno, non sospendono il giudizio in attesa degli eventi
più definiti. Forse un mal riposto senso di patriottismo spinge alcuni a
parteggiare sistematicamente per quella che è oramai la parte sbagliata fin
dalla caduta del muro di Berlino e della dissoluzione dell’unione Sovietica.
Pensando ad altri, viene alla mente anche Udo Ulfkotte, le necessità del vivere
quotidiano e quei piccoli, irrinunciabili, lussi che rendono per taluni la vita
così piacevole da far dimenticare di essere solo degli abili scribacchini a
pagamento.
Malgrado
l’impressionante numero di sanzioni che l’Occidente ha imposto alla Russia di
Putin, malgrado l’aiuto militare, economico e di intelligence fornito al regime
di Kiev, il Donbass è ora quasi interamente liberato e Mosca si preparata a
liberare anche Odessa e la Transnistria.
A meno
che non succeda un inatteso stravolgimento sul campo a favore di Kiev e del suo presidente capace di suonare un
pianoforte con il proprio pene, è molto probabile che la guerra terminerà con la
vittoria russa e il conseguimento degli obiettivi che Mosca si era prefissa.
Quali
obiettivi, nel medio e lungo termine? Leonid Savin, esperto russo di
geopolitica, ha risposto alle nostre domande sul possibile futuro che ci
attende.
Perché
la politica estera americana è bloccata da decenni sui soliti binari che oramai
conosciamo bene tutti?
La
tecnica principale degli Stati Uniti è semplice. In politica interna si basa
sulla formula del triangolo di ferro (corporazioni – lobby – governo) che si
riflette anche sulla politica estera. Per le relazioni internazionali, invece,
Washington utilizza il principio del bastone e della carota, mascherato
dall’idea di hard power/soft power. Ma l’obiettivo è lo stesso: controllo delle
risorse all’estero, dominio ed egemonia.
È
possibile che la situazione attuale, compresa la guerra in Ucraina, sia dovuta
ad una passata eccessiva ragionevolezza della Russia nei confronti
dell’Occidente?
È a
causa dell’irresponsabilità e della logica contorta dell’Occidente. Persino negli Stati Uniti molti
scienziati e politici concordano sul fatto che la crisi in Ucraina sia il
risultato dell’espansione della NATO spinta dagli Stati Uniti.
Ora
vediamo molte iniziative dei governi occidentali, soprattutto degli Stati
Uniti, per isolare e separare la Russia. Lo spirito della guerra fredda è
ancora nelle loro teste. Ma i tempi della guerra fredda sono finiti. La Russia
non aspetterà di vedere come l’Occidente cercherà di distruggerla.
Casa
Bianca, Pentagono e Dipartimento di Stato seguono tutti la medesima concordata
linea d’azione? Oppure possiamo aspettarci un’altra “fronda dei generali” come
successe per la Siria?
Sembra
che la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato siano d’accordo sulla Russia. Il Pentagono è più cauto, ma segue
gli ordini di Biden e Blinken. Recentemente il Dipartimento della Difesa ha
annunciato che fornirà ulteriore assistenza all’Ucraina. In generale, quindi,
vediamo una strategia unitaria contro la Russia.
Russia
ma anche Germania. La crisi in Ucraina ha forse come bersaglio anche il castrare
le aspirazioni di Berlino ad una maggiore indipendenza da Londra e Washington?
Secondo
lei, Berlino potrebbe aver cercato la protezione di Mosca negli anni passati
portando avanti un’agenda a lungo termine?
L’asse
Mosca-Berlino-Parigi è il peggior incubo per gli atlantisti. In realtà, nel libro di Brooks
Adams scritto alla fine del 19° secolo si può trovare la tesi della necessità
per gli Stati Uniti di impedire in futuro l’amicizia tra Cina, Russia e
Germania a vantaggio di Washington.
Gli
Stati Uniti temono l’integrazione continentale dell’Eurasia in qualsiasi forma.
Per
questo motivo utilizzano la strategia del dividi et impera.
Finora
non c’è alcun segno che Berlino avvii una politica sovrana e indipendente.
Alcuni
ministri si limitano a fare passi da gigante. Abbiamo sentito che la Germania non
fornirà più armi all’Ucraina perché deve mantenere la Bundeswehr in uno stato
normale. È una buona notizia, ma non sufficiente.
D’altra
parte, la lezione della Russia sulle forniture di gas e sui prezzi sarà utile
ai politici tedeschi per pensare nel modo giusto.
L’Operazione
Militare Speciale in Ucraina sta procedendo secondo i piani?
Sì,
proprio così. Si procede passo dopo passo. Non ci sono termini concreti, ma
obiettivi. Ora
la Repubblica Popolare di Lugansk è stata liberata. Il prossimo passo sarà la
Repubblica Popolare di Donetsk e altre regioni dell’Ucraina.
Ogni
giorno ci sono meno possibilità per la dittatura di Zelensky e più opportunità
per le prossime richieste russe.
Kyev
rischia seriamente di trovarsi senza un qualsiasi sbocco sul mare e
l’estensione del suo territorio largamente ridotta, anche a favore di alcuni
suoi “amici” sul confine occidentale?
Gli
“amici” della frontiera occidentale sono molto interessati a integrare queste
parti dell’Ucraina nel proprio territorio alla prima occasione. Penso che
questo tipo di occasione si presenterà presto. Ma anche la costa ha
un’importanza strategica per l’Ucraina. Attualmente le regioni che producono
la maggior parte del PIL dell’Ucraina (settori industriali del Sud-Est) sono
sotto il controllo russo.
Il
porto di Odessa sarà un buon premio dopo altri successi nella regione di
Zaporozhie e nella regione di Nikolaev, quando sarà sotto l’amministrazione
russa (spero molto presto).
Può
aggiornarci sui (purtroppo) famosi laboratori biologici americani in Ucraina?
L’ultima
notizia riguardava il collegamento dei cittadini russi scomparsi in Ucraina dal
2014 e l’attività di questi laboratori. Ora le indagini sono in corso.
Parliamo
di economia. Il sistema MIR rende la Russia indipendente da SWIFT e sicura da una sua
eventuale esclusione?
All’interno
della Russia possiamo usare Mastercard e Visa – non ci sono ancora problemi. Il MIR è più indipendente perché è un
prodotto nazionale, ma all’estero è limitato. Ora i governi russi stanno
negoziando per installarlo nei Paesi amici.
Come
sarà la nuova moneta di riserva internazionale? Sarà esclusiva o convivrà con
il dollaro?
Nel
mercato azionario russo vediamo che lo yuan è più utile del dollaro USA.
La Cina sta costruendo un proprio sistema di
transazioni.
Inoltre, Pechino e Mosca hanno concordato di organizzare un’altra valuta
globale per evitare qualsiasi dipendenza.
Il
momento unipolare americano si è chiuso definitivamente?
Sì,
certamente. Ma come per ogni cambiamento globale, avremo delle turbolenze per qualche
tempo.
Se mi permette, vorrei concludere con una
domanda ingenua: perché i popoli occidentali sono ancora così convinti che i
loro governi siano “buoni”?
Le
ragioni sono poche.
I
governi provengono dal popolo e il mito della democrazia è ancora forte.
Le
élite politiche hanno strumenti di influenza, dall’istruzione ai mass media
fino all’apparato repressivo. Infine, negli ultimi decenni si è verificata una
grave decadenza del pensiero politico indipendente, influenzata dal consumismo.
(Costantino
Ceoldo per Geopolitica.ru). (geopolitika.ru/it/article/che-punto-siamo).
Klaus
Schwab:
“Dobbiamo
Immunizzare internet per fermare
gli
attacchi informatici.”
Nicolaporro.it-
Leopoldo Gasbarro –(3 Agosto 2021)- ci dice :
La
dichiarazione è del presidente del World Economic Forum.
La
dichiarazione è forte. “Dobbiamo immunizzare internet per fermare gli attacchi
informatici”. Lo dice Klaus Schwab presidente del World Economic Forum (WEF). Secondo Schwab il rischio più
grande che il Mondo può subire è quello legato ad un possibile attacco
informatico su larga scala. Insomma, secondo il presidente del WEF la prossima
sarà una Pandemia di carattere digitale.
La
crisi causata dal Covid ha prodotto un’accelerazione violentissima nel senso
dell’innovazione digitale. Proprio in tal senso Schwab fa riferimento, alla
legge sul digitale proposta dall’Ue per fornire un modo sicuro ai cittadini di
accedere ai servizi pubblici e privati online. I servizi non devono essere solo
innovativi, c’è bisogno anche che siano sicuri.
«Dobbiamo
proteggerci non solo dal coronavirus – ha sottolineato- dobbiamo anche
sviluppare la capacità di resistere ad un attacco da virus informatico. Come le mascherine non sono
sufficienti per il coronavirus, tanto che abbiamo bisogno di vaccini per
immunizzarci, lo stesso vale per i cyberattacchi. Anche qui, dobbiamo passare dalla
semplice protezione all’immunizzazione».
L’attualità.
L’ultimo, o almeno, l’ultimo di cui avete sentito parlare nei telegiornali di
questi giorni è stato l’attacco informatico alla piattaforma della Regione
Lazio per le prenotazioni vaccinali. Dalla notte di domenica scorsa, sono stati messi
fuori uso, tutti assieme: il sito della Regione, quello del Consiglio Regionale
e il portale di prenotazione dei vaccini contro il Covid-19, Lazio-crea. Questo, tuttavia, è soltanto un
piccolo, piccolo assaggio di ciò che l pirateria informatica è in grado di
realizzare. E i numeri in realtà lo raccontano già.
Normalità
pericolosa. Quello che per molti è un fatto straordinario è invece
straordinariamente normale per altri. Nel Rapporto Clusit 2021, sono riportati
i numeri degli attacchi informatici dello scorso anno. Nel 2020 quelli gravi sono stati 1871
e sono cresciuti del 12% a livello globale. Se paragonati al 2017 la crescita è
stata, però, del 66%. Un’enormità. Noi non ce ne rendiamo conto ma il fenomeno è più
esteso e parcellizzato di quanto l’opinione pubblica non pensi lontanamente. Tanto che molti immaginano che la
prossima vera Pandemia sarà proprio di natura informatica.
Solo
ieri, dalla piattaforma Threat-Cloud sono stati individuati ben 69 milioni di
attacchi. Si avete capito bene 69 milioni di attacchi in un solo giorno. Non è
un’enormità questa?
Le
mappe degli attacchi informatici raccontano un mondo in cui la prossima
Pandemia sarà digitale.
Chi
subisce gli attacchi?
Se qualcuno guarda alla pirateria informatica
paragonandola ad una sorta di nuovo “Robin Hood” si sbaglia di brutto. Gli hackers hanno uno scopo ben
preciso: bloccare un computer, bloccarne l’uso ed i dati in esso custoditi e
costringere il proprietario di quella macchina a pagare un riscatto perché
possa esserne liberato l’uso.
Proprio
per la caratteristica appena descritta gli attacchi informatici colpiscono
chiunque, dal piccolo studio di ingegneria, alle più grandi aziende nel Mondo.
Nei primi sei mesi del 2021 sono state tantissime le aziende importanti ad
essere state colpite ed affondate. Ve ne citiamo qualcuna.
Solar-Winds
è una società texana con sede ad Austin che si occupa dello sviluppo di
software.
Uno
dei suoi prodotti di punta è la piattaforma Orion per il monitoraggio e la
gestione di infrastrutture IT per piccole imprese, agenzie governative e
istituzioni educative in tutto il mondo.
Fire-Eye
che si occupa di cybersecurity e che collabora proprio con il governo
americano.
Tra i
vari dipartimenti americani coinvolti ci sono il Pentagono, il dipartimento del
Tesoro, del Commercio, di Stato e dell’Energia.
Colonial
Pipeline è il più grande sistema di oleodotti per prodotti petroliferi
raffinati negli Stati Uniti. Il gasdotto è lungo 5.500 miglia e può trasportare
fino a 3 milioni di barili di carburante al giorno tra il Texas e New York.
L’8
maggio, a seguito di un attacco informatico, si sono fermati 8.850 chilometri
di oleodotti.
Toshiba
Corporation. Il 14 maggio la Toshiba ha dichiarato di essere stata hackerata e
di aver perso il controllo di circa 740GB di dati personali e informazioni
riservate.
Il metodo utilizzato è stato sempre di tipo ransomware che blocca e cripta i
dati. La
minaccia del gruppo di cybercriminali era quella di non restituire i dati e di
diffonderli sul web se questa non avesse pagato il riscatto.
Luxottica.
Azienda italiana con sede ad Agordo in provincia di Belluno è leader mondiale
nella produzione e commercializzazione di occhiali e montature, ha ricevuto un
attacco ransomware il 20 settembre.
Il
bottino è di circa 2GB di dati rubati all’azienda. Dati riguardanti il mercato
del Sudafrica.
L’attacco
ha causato il blocco totale delle attività produttive di Luxottica negli
stabilimenti di Agordo e Sedico, entrambi nel bellunese, e anche di quelle in
Cina.
Electronic
Arts Inc. è una società di videogiochi americana con sede a Redwood City,
California.
Il 10
giugno gli hacker hanno rubato il codice sorgente di FIFA 21 e il Frostbite
Engine, trafugando 780GB di dati che poi sono stati messi in vendita.
Oltre
al codice sorgente di FIFA 21 e Frostbite Engine, gli hacker hanno rubato anche
i DevDit EA, l’insieme di strumenti di sviluppo delle diverse piattaforme di
gaming.
Sicurezza
informatica.
Tutti
questi attacchi informatici avvenuti ad aziende di così grandi dimensioni
devono far riflettere i responsabili d’azienda: CEO, amministratori, IT manager
e Marketing manager che sono designati a proteggere le informazioni aziendali e
i dati di clienti, fornitori e dipendenti.
Le
aziende fondano il loro successo proprio sulle informazioni e sulla proprietà
intellettuale. La possibilità che queste vengano violate comporta gravi rischi per il
futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti.
Come
possono le aziende proteggersi da questi continui attacchi?
Spesso
le aziende affidano la propria sicurezza informatica agli elementi più comuni
quali gli antivirus, i firewall, l’uso dei proxy e l’aggiornamento continuo dei
sistemi operativi che hanno una funzione di difesa perimetrale, ovvero servono
per bloccare gli attacchi che avvengono dall’esterno e lungo il perimetro.
Questi
strumenti spesso non bastano e una volta che i cybercriminali hanno trovato la
falla nel perimetro hanno accesso ai sistemi informativi dell’azienda e ai suoi
dati.
Paragonando
i sistemi di difesa perimetrale ai musei potremmo includere in questi sistemi
le porte d’ingresso blindate e i sistemi di allarme. Ma se i ladri riescono a
disattivare l’allarme e scassinare la porta blindata le opere d’arte sono
ancora al sicuro? Dipende!
Alcuni
musei, a seconda del valore delle opere d’arte esposte, decidono se adottare o
meno ulteriori misure di sicurezza interne.
Spesso
le aziende sottovalutano il fatto che, oltre alla possibilità di oltrepassare
la sicurezza perimetrale, anche i dipendenti “infedeli” hanno accesso diretto
ai sistemi informativi aziendali e possono operare indisturbati senza lasciare
traccia del loro passaggio.
Cyber
Polygon 2021.
Il 9 luglio
organizzata proprio dal WEF di Klaus Schwab si è tenuta la prima grande prova di resilienza
contro gli attacchi informatici.
L’idea
sarebbe quella di arrivare a
infrastrutture IT con «anticorpi digitali incorporati intrinsecamente per
proteggersi». Ma, ci si chiede, chi ci proteggerà dai protettori?
Fornendo gli accessi anche i singoli cittadini
avranno potenziali rischi di maggior controllo sulle loro attività private. Insomma meglio un cane randagio
povero o un’organizzazione infinita capace di controllarci tutti? La questione non può essere
ignorata, non ora che sappiamo bene quanto la tecnologia sia centrale. Lo è stata ad esempio nella gestione
della pandemia e della crisi globale, lo sarà sempre di più nei giorni
immediatamente seguenti questo. A proposito, anche il Cyber Polygon 2021 è
stato attaccato dagli hacker a dimostrazione che niente e nessuno può ritenersi
al sicuro.
(Leopoldo
Gasbarro).
Il
futuro della rete: Brainternet,
internet
è nella tua testa.
Manageritalia-
Thomas Bialas- Redazione- (07 Feb 2022)- ci dice :
In
tutto il mondo, scienziati, governi, aziende e consumatori stanno collaborando
per trasformare la terra in un computer gigante e l’umanità in un enorme
cervello connesso in rete. Siete pronti per l’era di Brainternet?
Il
futuro della rete: Brainternet, internet è nella tua testa.
«Io
penso che la soluzione migliore sia avere all’interno del cervello un livello
di intelligenza artificiale che operi simbioticamente con te, proprio come fa
il tuo cervello biologico».
Così
parlò Elon Musk (uomo di Davos ) durante un’intervista televisiva; e alla
domanda se è qualcosa che richiede un intervento chirurgico aggiunse: «No, puoi
iniettarlo nel sangue o direttamente nella giugulare: da lì arriva velocemente
ai neuroni».
Eccolo, dunque, il futuro sognato e auspicato dal guru
della Tesla.
Intelligenza artificiale che scorre nelle vene,
minuscoli elettrodi impiantati nel cervello per caricare e scaricare pensieri,
chip di memoria per ricordare perfettamente tutto ciò che si legge, interfaccia
internet impiantata nel cervello per tradurre i pensieri in ricerche online,
chip retinici per vedere perfettamente al buio, impianti cocleari per ascoltare
qualsiasi conversazione in un ambiente rumoroso, smart drugs per aumentare
capacità cognitive e percettive e poi un’infinità di alterazioni artificiali
del corpo per diventare esseri “trans-bionici”.
Quando
circa dieci anni fa, durante un evento, coniai i termini brainternet e internet of thoughts (pubblicata come visione del futuro
di internet nel Dirigibile n. 11 del 2014) Elon Musk non era ancora in fissa con
le interfacce neurali impiantabili (Neuralink sarebbe nata solo nel 2017) e neanche Klaus Schwab, fondatore e
presidente del World Economic Forum, profetizzava e “auspicava” in ogni
occasione la felice fusione fra uomo e macchina. Ora, però, ci siamo: la nuova
internet è arrivata. Roba da andare fuori di testa. Facciamo un breve viaggio
in tanti piccoli capitoli.
Cercasi
simbiosi.
Tra
uomo e macchina. Sentire dentro di sé il computer o la rete. Non come
allucinazione, ma come possibilità.
Tempo
dieci anni e anche il tablet a controllo mentale potrebbe diventare un gadget
di uso (o abuso) comune. Per la nuova generazione artificiale (i nati dal 2010 in
poi), fluida e dogmatica, la tossicodipendenza tecnologica è una droga di cui
non si può fare a meno: avere il corpo connesso dalla testa ai piedi con mille
device è pura normalità o, se volete, formalità.
Sperimentale
Watson.
È
elementare: quello che si può fare si farà.
In tutto il mondo, scienziati, governi, aziende e
consumatori stanno collaborando per trasformare la terra in un computer gigante
e l’umanità in un enorme cervello connesso in rete. Segnali.
La
Synchron ha appena avuto l’ok dalla Fda per dare il via a un primo studio
clinico negli Stati Uniti per impiantare chip cerebrali negli esseri umani.
C’è un
gran fermento per potenziare le nostre capacità e collegare non solo gli esseri
umani e altri mammiferi direttamente ai computer, ma anche gli esseri umani tra
loro.
La
solita Neuralink di Elon Musk e poi Neurable, Facebook con Oculus, Halo Neuroscience,
Bitbrain Technologies, Inbrain-Neuroelectronics, OpenBCI e, ovviamente, il Pentagono, perché quando si tratta
di controllare la mente i militari sono sempre in prima linea.
Il dado è tratto. All’uomo non resta che impiantarsi un
minuscolo chip nel cervello per muovere telepaticamente le sue truppe di avatar
che lavorano al suo posto in ufficio.
Ebbene
sì, potremmo lavorare simultaneamente e ubiquamente con uffici erranti che
vagano in ogni direzione e luogo e noi, nuovi nomadi, senza più fissa dimora
lavorativa. E anche qui ci sarà la solita polarizzazione fra ricchi e poveri:
tutti avranno diritto a un bel microchip nel cervello per dialogare con i computer
a distanza, ma i poveri dovranno subirsi (presente la versione gratuita di
Spotify?) continui spot pubblicitari mentali che non lasciano scampo.
Il 6G
è già qui.
«Immagini
cosa significa poter accedere non a un solo servizio gestito da un’intelligenza
artificiale, ma avere la più potente delle Ai che monitora, secondo dopo
secondo, quel che facciamo consigliandoci e guidandoci» afferma esaltato,
durante un’intervista a un noto quotidiano, il finlandese Mika Rantakokko,
coordinatore della Eu urban agenda digital transition, mentre spiega i principi
della rete di sesta generazione (6G).
Già,
perché il 6G è già qui: 6G Flagship, URLLC, 6G Council, New-6G, 6GIC, 6GWorld, Next
G Alliance, 6G@UT.
A
molti queste sigle, spesso con il fatidico 6 in bella vista, non diranno
niente, ma sono le avanguardie di una rete che intende connettere
cognitivamente ogni dispositivo, processo ed essere umano fattibile a una
griglia di informazioni globale con gemellaggi di massa, telepresenza, robot,
internet dei sensi o, meglio, internet come sesto senso abilitante e “sistemi
autonomi onnipresenti strettamente intrecciati in ogni aspetto della nostra
vita”. Suona strano, ma è solo l’inizio.
Internet
of bodies.
Ovvia
conseguenza. Se tutto è collegato, figuriamoci se poteva mancare il nostro
corpo: da Iot (internet of things) si passa a Iob (internet of bodies). Il
futuro adesso è addosso: sulla pelle, sotto la pelle, dentro il corpo.
Stiamo festosamente entrando nell’era dell’internet
dei corpi con una serie di dispositivi che possono essere impiantati, ingeriti
o indossati.
Il tutto compatibile con la nostra “biologia”.
Convergenze, dunque. Microchip attivi impiantabili che rompono ogni barriera
del nostro corpo, tatuaggi intelligenti, nano-bot e modem corticali per
collegare il nostro cervello alla realtà virtuale, dispositivi incorporati nei
nostri corpi per monitorare dati sanitari o biometric.
Umani “aumentati e connessi” con possibile
(why not?) hacking dei nostri dati più intimi. Si profila all’orizzonte
un’organizzazione del lavoro che legge ogni impulso ed emozione del proprio
dipendente per valutare e correggere il comportamento. Ovvio, per il bene dell’azienda. Alla fine, Iot e Iob saranno fusi in
un unico grande sistema, o grande fratello connesso, che tutto vede e
controlla.
L’impresa
transumanista.
Lavorare
e interagire con i cosiddetti cobot (robot collaborativi) è già roba di ieri. È tempo di rivolgere lo sguardo a
una vera e propria impresa transumanista. Non è questo in fondo l’impresa 4.0
portata alle sue più estreme conseguenze? Forse sì. O meglio, se per l’impresa
militare è eticamente giustificabile impiantare dispositivi di localizzazione e
miglioramento delle capacità fisiche, cognitive, percettive e psicologiche dei
soldati per creare forze speciali con capacità “sovrumane”, allora può valere
anche per gli impiegati?
Come
sappiamo, gli eserciti già da tempo lavorano sui potenziamenti biologici o
sull’interfaccia cerebrale macchina-soldato e anzi, come testimonia un recente
paper del ministero della Difesa britannica, in collaborazione con la Bundes-wehr
tedesca intitolato Human augmentation – The dawn of a new paradigm, l’obiettivo
è proprio il soldato transumano.
Non c’è che dire: andiamo verso l’automazione
delle forze dell’ordine stile robocop, con tutto ciò che consegue eticamente e
moralmente.
Le
imprese copieranno il modello militare per creare impiegati ibridi tra uomo e
macchina (legge permettendo)? Difficile dirlo. Sicuramente la tanto pompata quarta
rivoluzione industriale (di Klaus Schwab) ci porta verso imprese dove lavorano
tante macchine e pochi umani, magari fra poco per di più in versione
“aumentata”.
Insomma, personale transumanista. Pronostico: quello che sembra fantascienza
potrebbe presto diventare realtà anche in azienda, soprattutto se prevale la
nuova religione transumanista della Silicon Valley.
Dat:
didattica a telepatia.
Da
Facebook a Brainbook, ovvero postare immagini direttamente nel cervello?
“Fanta-eccessivo”?
Nel 2050, si dice, le persone potranno trasmettere i propri pensieri ad altre
persone. Questo consentirebbe a un insegnante di trasmettere competenze o
informazioni a uno studente di un altro continente senza dire una sola parola: un “internet dei pensieri” lo rende possibile.
L’anno scorso ricercatori della Rice University hanno
sviluppato un metodo per trasmettere pensieri da un essere vivente all’altro,
almeno negli animali da test, le cui cellule nervose sono state modificate
geneticamente per l’esperimento.
Senza
entrare nel merito, gli scienziati (pazzi?) sperano che in futuro, grazie agli
impianti cerebrali, le persone saranno in grado di imparare una nuova lingua
entro pochi giorni. Suona bene, peccato però che tecnologie così invasive
(elettrodi impiantati direttamente nel cervello) siano un bel salto nel buio.
Pizza
cerebrale.
Ordinare
una pizza tramite le onde cerebrali è quello che promettono le interfacce
cervello-computer a mani libere, come quello di Next-Mind, che decodifica
l’attività neurale in tempo reale, dando la possibilità di controllare gli
oggetti usando solo la tua mente. Certo, promesse, ma intano l’esaltazione cresce per
il cosiddetto “freedom computing”.
Secolo
delle macchine.
Questo
non è come molti credono il secolo cinese ma quello delle macchine: pensiamo sempre che ci
sostituiranno al lavoro, ma non pensiamo mai che le macchine pensanti ci faranno
lavorare come macchine.
Eppure,
non solo è possibile ma è assai probabile che ciò accada. L’automazione non è più arrestabile
e ben presto anche noi saremo semplici automi al servizio degli automi (veri). Verosimilmente, fra dieci anni
l’automazione e le macchine svolgeranno due terzi di tutti i lavori con molto
meno spazio per gli umani senza arte né parte.
Essere
una macchina.
Ricca.
E se bastasse essere come loro per sopravvivere in un mondo dominato da loro?
Tentazione pericolosa che mi ricorda “e se bastasse essere nazisti per
sopravvivere in un mondo dominato da loro?”
Ma
intanto non si parla d’altro. Nel saggio Essere una macchina (Adelphi), l’autore Mark
O’Connell fa un viaggio in posti strani con gente strana (compreso un
laboratorio di crio-genesi, a Phoenix) che esalta il transumanesimo come
traguardo evolutivo dell’umanità, o almeno per una piccola fetta.
Infatti, il grosso del movimento fa base nella
Silicon Valley. Qui persone molto potenti e influenti sognano un mondo di super ricchi
che trascendono l’umanità, l’invecchiamento e forse la mortalità perché, sì, in
futuro la nostra mente potrà essere caricata su un computer, e da lì assumere
una quantità di altre forme, non necessariamente organiche. Un folle traguardo per pochi. Il grosso andrà in giro con le
solite macchine. Meglio?
Perso
nel meta-verso.
Finiremo
tutti nel meta-verso come dentro al Tamagotchi?
Beh,
gli indizi c’erano già nel 2012, quando Philippe Borrel diresse A world beyond
humans, film che documentava un mondo senza esseri umani fortemente voluto
dalle macchine.
Perché
una cosa deve essere chiara a tutti. Se il mondo reale è occupato dalle macchine,
allora noi umani saremo costretti a vivere in un mondo generato dalle macchine:
il meta-verso.
Un
universo parallelo immersivo dove adorare mondi popolati dai nostri avatar
esistenti solo nel computer. Una dimensione di deriva cognitiva e sdoppiamento, che ci
condanna al delirio virtuale controllato dai grandi attori tecnologici con
pratiche degne di un episodio della serie di Netflix Black Mirror.
Il meta-verso, dunque, come disaccoppiamento sociale
alla Matrix e fine dell’umanità? Sì, perché è quello che bramiamo. E mentre noi siamo persi si
profilano all’orizzonte i primi robot viventi autoreplicanti, una forma di vita artificiale che si
riproduce: si chiama Xenobot, che fa quasi rima con xenophobia. Infatti, le macchine hanno
un’avversione atavica nei confronti degli stranieri, cioè noi umani.
Biohacking
management.
A
questo punto il manager ha solo tre possibilità. O si ribella allo strapotere delle
macchine, o si sottomette allo strapotere delle macchine, o si adatta allo
strapotere delle macchine, superandole. Certo, è un patto con il diavolo:
cedo la mia anima in cambio di superpoteri da cyborg, ma tant’è. Ormai nulla è troppo azzardato per
andare oltre il solito manager in carne e ossa e puntare dritto all’umanità
aumentata in azienda.
Dalle
manipolazioni del Dna ai chip sottopelle, dalla crioterapia alle iniezioni di
cellule staminali, fino ai dispositivi cibernetici. Concepire se stessi come un
“code”, codice, che analogamente ai software è programmabile e modificabile.
«Se possiamo trasformare le macchine e renderle perfette», grida il manager bio-hackato,
«allora possiamo farlo anche con la vita biologica». E che vita.
L’imprenditore Dave Asprey, che si definisce
come “il
primo biohacker professionista del mondo”, e che ha inventato la Bulletproof Coffee Diet (uno strano miscuglio di caffè e
burro che aumenterebbe l’energia) e scritto la guida Super Brain, è solo uno dei tanti
hacker della biologia fai-da-te.
Come
l’imprenditore e biohacker evangelist di Amburgo, Patrick Kramer, che gira i
palchi di mezzo mondo per annunciare la trasformazione digitale dell’essere
umano con relativo upgrade continuo. Per lui è tutta una questione di testa.
Infatti, le sue soffici e bianche orecchie da
coniglio forniscono informazioni sul suo umore tramite un’interfaccia
cervello-computer.
Quando l’imprenditore tedesco è di buon umore,
le sue orecchie si drizzano; quando è triste, si ripiegano. Non fate orecchie
da mercante. Questo è il futuro. Ma anche no, però.
Manipolazione
emotiva.
Accendere
il buon umore con un clic?
«In futuro, saremo in grado di cambiare i nostri
sentimenti in modo mirato», dice entusiasta Gabe Newell, fondatore della
società di videogiochi Valve. Il veterano dell’industria si aspetta che in pochi
anni sarà possibile scrivere dati digitali direttamente nel cervello.
Per
fare questo, l’utente dovrà solo indossare un dispositivo di invio e ricezione
che assomiglia alle cuffie di oggi. Secondo il guru tecnologico
americano, in futuro le immagini create dal computer saranno proiettate
direttamente nel cervello e le emozioni indesiderate potranno essere bandite
dalle cellule nervose: una sorta di psicoterapia digitale, in pratica.
Ovvio,
non si può escludere che gli hacker attacchino il cervello delle persone e anzi
minaccino di cancellare i ricordi, a meno che la vittima non paghi un riscatto.
È la
prossima criminalità targata brain eaters, i mangiatori del nostro cervello. La dieta riparatrice? Evitare
tecnologie indigeste.
E se
fosse solo un incubo?
La
corsa a un bionico cervello abnorme, stile Frankenstein Junior, può riservare
brutte sorprese per chi si presta al grande esperimento collettivo in arrivo.
Quando
dei dati vengono scritti nel cervello e si manipolano i propri neuroni,
qualsiasi errore può avere conseguenze fatali.
Ma non
è solo questione di precauzioni e preoccupazioni (quali sono le implicazioni e
i rischi per la mia biologia?), c’è ben altro.
Gli scettici e i diffidenti, forse
giustamente, affermano la propria diversità umana, consci che la sostituzione
delle macchine nel nostro fare e pensare porti alla dissoluzione delle nostre
Eigen-schaften, giacché la tecnologia lavora fatalmente sempre sulla
sottrazione delle nostre qualità. Facciamo un po’ di ordine.
L’evoluzione della materia è la macchina. La
macchina è metallo come lega (silicio per esempio), dunque regno minerale.
Quindi l’uomo “aumentato” è l’esasperazione della materia.
Ma
l’uomo non è solo materia, la parte spirituale regredisce e diventa ancora più
primitiva dell’uomo del passato.
Viene ammazzata la sua parte spirituale che
per millenni ha fatto la differenza nella storia dell’umanità basata sulla
volontà. Augmented humanity?
Sì, ma
non macchinosa. In fondo, chi non eleva il proprio essere puntando sul Sé
(essenza, soffio vitale), così caro allo yoga e allo zen, gioca con il fuoco.
Meglio un samurai perdente che un soldatino che si perde nelle macchine.
Davos, dove le élite discutono
del nostro futuro: Klaus Schwab
e La
Quarta Rivoluzione Industriale.
Ilgiornaleditalia.it-
Alfredo Tocchi-(26 Maggio 2022)- ci dice :
Il
Forum di Davos è più che mai il luogo dove le élite discutono del nostro
futuro. Vale la pena di leggere (o rileggere) La quarta rivoluzione
industriale, scritto nel 2016, per capire a che punto siamo.
Klaus
Schwab. La quarta rivoluzione industriale.
“Queste
interazioni e collaborazioni sono necessarie per creare narrazioni positive,
comuni e piene di speranza, consentendo a individui e gruppi di tutte le parti
del mondo di partecipare e beneficiare delle trasformazioni in corso”. (Klaus Schwab, La quarta
rivoluzione industriale, Franco Angeli Ed.).
Qualcosa
deve essere andato storto. Non so se in me o al di fuori di me. Io non credo
più alle narrazioni positive. Vivo l’inizio della quarta rivoluzione
industriale come un’immane tragedia.
“La
quarta rivoluzione industriale, tuttavia, non riguarda solo macchine e sistemi
intelligenti e connessi. Il suo ambito è molto più ampio. Si verificano
simultaneamente ondate di ulteriori scoperte in settori che vanno dal
sequenziamento genico alla nanotecnologia, dalle energie rinnovabili a calcolo
quantistico. È la fusione di queste tecnologie e la loro interazione attraverso i
domini fisico, digitale e biologico che rendono la quarta rivoluzione
industriale fondamentalmente diversa dalle rivoluzioni precedenti”.
Sono
troppo vecchio per entusiasmarmi? O forse troppo apprensivo per avere fiducia in un
esito positivo del cambiamento epocale?
Rileggo
il saggio del Professor Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (Forum
di Davos) a quasi cinque anni di distanza dalla prima lettura.
Il mondo è cambiato radicalmente (e non certo
in meglio). Il disagio che provai alla mia prima lettura è intatto, forse persino più
profondo.
“In primo luogo, ritengo che i livelli
richiesti di leadership e comprensione dei cambiamenti in corso, in tutti i
settori, siano bassi se confrontati con la necessità di ripensare i nostri sistemi
economici, sociali e politici per rispondere alla quarta rivoluzione
industriale.
Di
conseguenza, sia a livello nazionale che globale, il quadro istituzionale
richiesto per governare la diffusione dell'innovazione e mitigare la
perturbazione è nel migliore dei casi inadeguato e, nel peggiore dei casi, del
tutto assente.
In secondo luogo, il mondo manca di una
narrativa coerente, positiva e comune che delinea le opportunità e le sfide
della quarta rivoluzione industriale, una narrativa che è essenziale se
vogliamo dare potere a un insieme diversificato di individui e comunità ed
evitare una reazione popolare contro i cambiamenti fondamentali in corso”.
Di
nuovo, un esplicito richiamo alla necessità “di una narrativa coerente,
positiva e comune…” per “evitare una reazione popolare contro i cambiamenti
fondamentali in corso”.
Io
faccio parte della reazione popolare. Sono un dissidente della prima ora.
Ho scritto
il 5 marzo 2020 il primo articolo contro il Dpcm Conte e da allora non ho mai
smesso.
Ho
studiato tutti i documenti del World Economic Forum, ho ascoltato molte
interviste del Professor Klaus Schwab e mai una volta non ho provato un moto di
reazione. Del resto, siamo seri: cos’ho io da guadagnarci?
“I
grandi beneficiari della quarta rivoluzione industriale sono i fornitori di
capitale intellettuale o fisico: gli innovatori, gli investitori e gli
azionisti, il che spiega il crescente divario di ricchezza tra coloro che
dipendono dal loro lavoro e coloro che possiedono il capitale. Ciò spiega anche la disillusione di
tanti lavoratori, convinti che il loro reddito reale non possa aumentare nel
corso della loro vita e che i loro figli non possano avere una vita migliore
della loro”.
Sono
un avvocato al quale durante il lockdown è stato impedito persino di andare in
Tribunale, al quale è stata imposta la vaccinazione quale over 50.
I “fornitori di capitale intellettuale” non
sono più gli avvocati, nell’ottica del Great Reset sono gli informatici, i
biologi, i genetisti, i neurologi capaci di interagire per giungere al
transumanesimo. Io sono fuori dai giochi.
C’è un passaggio di una sua intervista, in cui
il Professore mi addita come un problema: secondo lui, i giuristi saranno tra
i più refrattari al cambiamento, in quanto educati al rispetto di diritti umani
e costituzionali obsoleti.
Conclude auspicando un sistema giuridico flessibile,
plasmabile a seconda delle necessità: la Costituzione impedisce di
introdurre obblighi vaccinali? Plasmiamola a nostro piacimento!
In
più, io sono un vecchio borghese, morbosamente attaccato ai propri beni
materiali: la villa dei bisnonni, la vecchia automobile di mio zio, i miei
libri e così via. Insomma, un nemico da annientare.
“L'economia
on demand solleva la domanda fondamentale: cosa vale la pena possedere: la
piattaforma o l'asset sottostante?
Come
ha scritto lo stratega dei media Tom Goodwin in un articolo di Tech-Crunch nel
marzo 2015: “Uber, la più grande compagnia di taxi del mondo, non possiede veicoli.
Facebook, il proprietario dei media più popolare al mondo, non crea alcun
contenuto. Alibaba, il rivenditore più prezioso, non ha inventario. E Airbnb,
il più grande fornitore di alloggi al mondo, non possiede proprietà immobiliari”.
Insomma,
l’umanità del futuro non possiederà nulla ma sarà felice, come ha riassunto il
futuro prossimo il Professor Klaus Schwab nel suo The Great Reset.
“Un
numero crescente di consumatori non acquista più né possiede oggetti fisici, ma
paga piuttosto per l'erogazione del servizio sottostante a cui accede tramite
una piattaforma digitale”.
Tendo
a dubitare che ciò faccia al caso mio: sto scrivendo sulla scrivania del mio
bisnonno Professore in Bocconi e me ne separerei a malincuore.
Ma
perché provo questa avversione verso il futuro?
Sono
stato influenzato dalla lettura di Emil Cioran? “L’interesse che il civilizzato nutre
verso i popoli cosiddetti arretrati è dei più sospetti. Incapace di continuare
a sopportarsi, egli si adopera a scaricare su di loro l’eccedenza dei mali che
lo opprimono, li incita a provare le sue miserie, li scongiura di affrontare un
destino che non può più sfidare da solo (Emil Cioran, La caduta nel tempo).
“La
capacità di modificare la biologia può essere applicata praticamente a
qualsiasi tipo di cellula, consentendo la creazione di piante o animali
geneticamente modificati, oltre a modificare le cellule di organismi adulti,
compresi gli esseri umani. Ciò differisce dall'ingegneria genetica praticata negli anni
'80 in quanto è molto più precisa, efficiente e più facile da usare rispetto ai
metodi precedenti. In effetti, la scienza sta progredendo così velocemente che i limiti
sono ora meno tecnici di quanto non siano legali, regolamentari ed etici.
L'elenco delle potenziali applicazioni è praticamente infinito: dalla capacità
di modificare gli animali in modo che possano essere allevati con una dieta più
economica o più adatta alle condizioni locali, alla creazione di colture alimentari
in grado di resistere a temperature estreme o siccità”.
Dietro
a queste meravigliose promesse, io vedo soltanto un impoverimento dell’essere
umano.
Del resto, il Professor Klaus Schwab non ne fa
mistero: in futuro gli avvocati non esisteranno, saranno “automatizzati”.
“Molte
diverse categorie di lavoro, in particolare quelle che comportano un lavoro
manuale meccanicamente ripetitivo e preciso, sono già state automatizzate.
Molti altri seguiranno, poiché la potenza di calcolo continua a crescere in
modo esponenziale. Prima di quanto si preveda, il lavoro di professioni diverse
come avvocati, analisti finanziari, medici, giornalisti, contabili,
assicuratori o bibliotecari potrebbe essere parzialmente o completamente
automatizzato”.
Dato
che (forse) sono anche uno scrittore, ancor più mi preoccupa un altro
passaggio:
“Considera
una delle professioni più creative, la scrittura, e l'avvento della generazione
narrativa automatizzata. Algoritmi sofisticati possono creare narrazioni in
qualsiasi stile appropriato a un particolare pubblico. Il contenuto è così
umano che un recente quiz del New York Times ha mostrato che quando si leggono
due pezzi simili, è impossibile dire quale sia stato scritto da un essere umano
e quale sia il prodotto di un robot. La tecnologia sta progredendo così
velocemente che Kristian Hammond, cofondatore di Narrative Science, una società
specializzata nella generazione narrativa automatizzata, prevede che entro la
metà del 2020, il 90% delle notizie potrebbe essere generato da un algoritmo,
la maggior parte senza alcun tipo di umano. intervento (a parte il design
dell'algoritmo, ovviamente)”.
Del
resto, nulla ci viene nascosto. Se anche lui, un ottimista transumanista ha qualche
perplessità, perché non dovrei averne io?
“Il
pericolo è che la quarta rivoluzione industriale significhi che una dinamica
del vincitore prende tutto si svolge tra i paesi così come al loro interno. Ciò
aumenterebbe ulteriormente le tensioni sociali e i conflitti e creerebbe un
mondo meno coeso e più instabile…” “In un mondo in cui i confini stanno scomparendo e le
aspirazioni stanno cambiando, le persone non vogliono solo l'equilibrio tra
lavoro e vita privata, ma anche un'armoniosa integrazione tra lavoro e vita
privata. Temo
che il futuro del lavoro consentirà solo a una minoranza di individui di
raggiungere tale adempimento”.
Poi
naturalmente, c’è il problema politico: un mondo retto da organizzazioni
sovranazionali di proprietà privata o finanziati da privati (già è così: le
banche centrali, l’OMS eccetera eccetera). “La tecnologia consentirà sempre più
ai cittadini, fornendo un nuovo modo di esprimere le loro opinioni, di
coordinare i loro sforzi e possibilmente aggirare la supervisione del governo. Dico "forse", perché
potrebbe anche essere vero il contrario, con le nuove tecnologie di
sorveglianza che danno origine a autorità pubbliche fin troppo potenti”. Ecco, io
proprio la prima ipotesi la trovo messa lì per dare una speranza ai cretini. Tutti vediamo già l’attuazione di
totalitarismi tecnocratici.
Poi,
le minacce vere e proprie, gli scenari apocalittici per chi – come me –
ostacoli la corsa a rotta di collo verso il transumanesimo: “Nel tentativo di
rispondere a queste domande, una cosa è chiara e di grande importanza: i paesi
e le regioni che riescono a stabilire le norme internazionali preferite di
domani nelle principali categorie e campi della nuova economia digitale
(comunicazioni 5G, uso di droni commerciali, Internet delle cose, salute
digitale, produzione avanzata e così via) trarranno notevoli vantaggi economici
e finanziari. Al contrario, i paesi che promuovono le proprie norme e regole per dare
vantaggi ai loro produttori nazionali, bloccando anche i concorrenti stranieri
e riducendo le royalty che le aziende nazionali pagano per le tecnologie
straniere, rischiano di isolarsi dalle norme globali, mettendo queste nazioni a
rischio di diventare i ritardatari della nuova economia digitale”.
Sono
un ritardatario. Un dissidente ritardatario spaventato dalla guerra moderna. “La storia della guerra biologica è
vecchia quasi quanto la storia della guerra stessa, ma i rapidi progressi della
biotecnologia, della genetica e della genomica sono forieri di nuove armi
altamente letali. Virus di design aerodispersi, superbatteri ingegnerizzati,
pestilenze geneticamente modificate e così via: tutto ciò costituisce la base
di potenziali scenari apocalittici. Armi biochimiche: come con le armi
biologiche, l'innovazione tecnologica sta rendendo l'assemblaggio di queste
armi facile quasi quanto un compito fai-da-te. Potrebbero essere impiegati dei
droni per trasportarle”.
“Sebbene
le neuro-tecnologie come la neuro-protesi siano già impiegate per risolvere
problemi medici, in futuro potrebbero essere applicate a scopi militari. I sistemi informatici collegati al tessuto
cerebrale potrebbero consentire a un paziente paralizzato di controllare un
braccio o una gamba robotica. La stessa tecnologia potrebbe essere utilizzata per dirigere
un pilota o un soldato bionico. Dispositivi cerebrali progettati per trattare le condizioni
del morbo di Alzheimer potrebbero essere impiantati nei soldati per cancellare
i ricordi o crearne di nuovi.
"Non
è una questione se gli attori non statali useranno una qualche forma di
tecniche o tecnologie neuroscientifiche, ma quando e quali useranno",
afferma James Giordano, un neuro-eticista presso la Georgetown University
Medical Center. "Il cervello è il prossimo spazio di battaglia".
Ma
davvero ciò che mi spaventa è la preparazione di un sostrato culturale e
normativo favorevole al Great Reset: “Pertanto, le conversazioni tra
educatori e sviluppatori sugli standard etici che dovrebbero applicarsi alle
tecnologie emergenti della quarta rivoluzione industriale sono urgentemente
necessarie per stabilire linee guida etiche comuni e incorporarle nella società
e nella cultura. Con i governi e le strutture basate sul governo in ritardo nello spazio
normativo, potrebbe effettivamente spettare al settore privato e agli attori
non statali prendere l'iniziativa”.
La
quarta rivoluzione industriale, che mette alla prova così tanti dei nostri
presupposti fondamentali, può esacerbare le tensioni che esistono tra società
profondamente religiose che difendono i loro valori fondamentali e quelle le
cui convinzioni sono plasmate da una visione del mondo più secolare. Il pericolo maggiore per la
cooperazione e la stabilità globale può venire dai gruppi radicali che
combattono il progresso con una violenza estrema e ideologicamente motivata”.
“Oggi,
un lavoro da classe media non garantisce più uno stile di vita da classe media
e negli ultimi 20 anni i quattro attributi tradizionali dello status di classe
media (istruzione, salute, pensioni e proprietà della casa) hanno funzionato
peggio dell'inflazione. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, l'istruzione è ora
considerata un lusso”.
“Al suo livello più estremo, c'è il
pericolo reale che i governi possano utilizzare combinazioni di tecnologie per
sopprimere o opprimere le azioni delle organizzazioni della società civile e
dei gruppi di individui che cercano di creare trasparenza intorno alle attività
dei governi e delle imprese e promuovere il cambiamento. In molti paesi del mondo ci sono
prove che lo spazio per la società civile si sta restringendo man mano che i
governi promuovono leggi e altre politiche che limitano l'indipendenza dei
gruppi della società civile e limitano le loro attività. Gli strumenti della quarta
rivoluzione industriale consentono nuove forme di sorveglianza e altri mezzi di
controllo contrari a società sane e aperte”.
“Le
innovazioni sbalorditive innescate dalla quarta rivoluzione industriale, dalla
biotecnologia all'intelligenza artificiale, stanno ridefinendo cosa significa
essere umani. Stanno spingendo le attuali soglie di durata della vita, salute,
cognizione e capacità in modi che in precedenza erano appannaggio della
fantascienza. Man mano che la conoscenza e le scoperte in questi campi progrediscono,
la nostra attenzione e il nostro impegno per avere discussioni morali ed etiche
continue è fondamentale. Come esseri umani e come animali sociali, dovremo pensare
individualmente e collettivamente a come rispondere a questioni come
l'estensione della vita, i bambini disegnati, l'estrazione della memoria e
molti altri”.
Non
voglio influenzare nessuno, può essere benissimo che io mi stia sbagliando e il
Professor Klaus Schwab sia un simpatico benevolo ottuagenario.
Ancora
una volta, mi torna alla mente Emil Cioran: “L’impossibilità di astenersi,
l’ossessione del fare denotano, a ogni livello, la presenza di un principio demoniaco”.
Non ho
mai creduto nel mito del buon selvaggio, non crederò mai nel mito del
transumano.
Ma la
fusione uomo-macchina
è
proprio necessaria?
Conquistedellavoro.it-
Raffaella Vitulano- (28 -10 2021)- ci dice :
Tecnologia.
I Borg
sono degli umanoidi cibernetici, una specie cyborg dell’universo
fantascientifico di Star Trek, apparsi per la prima volta sullo schermo nella
serie televisiva con l’omonimo titolo.
Sono considerati i nemici più temibili della
Federazione dei Pianeti Uniti. Uno pensa: ok, è fantascienza, appunto.
E poi
si ritrova coinvolto nel progetto di estensione robotica del corpo umano.
Allora speri: magari tra qualche decennio.
E invece no, perché il futuro è qui. E male
hai fatto a nascere in questo secolo.
La china scivolosa di “Internet of Things”(la robotica domestica, in breve) sta approdando al più inquietante
“Internet of Bodies” (IoB): connessione, raccolta, controllo.
Allora il sospetto viene: Klaus Schwab , e i
suoi soci a Davos e al comando di
Governi occidentali globalisti, hanno guardato troppo spesso gli episodi di Star
Trek o il film Divergent?
Il salto, a dire il vero, si è fatto già da
tempo e del tema si parla già dal 2004. Molte persone di potere e di governo sono
già connesse ad Internet of Body, e l’hanno fatto in piena coscienza tramite
dispositivi indossabili.
Pensiamo
agli smartwatch, agli spazzolini da denti intelligenti e persino le spazzole
per capelli. Per non parlare di dispositivi e sensori collegati applicati o
addirittura impiantati e ingeriti nel corpo umano.
L’IoB
genera enormi quantità di dati biometrici e comportamentali umani, alimentando la trasformazione della
ricerca e dell’industria sanitaria, ma anche altri aspetti della vita sociale, come gli
ambienti di lavoro o la fornitura di nuove opzioni per l’intrattenimento.
Il
rischio è la manipolazione del comportamento umano con la sorveglianza
autoritaria, soprattutto in vista dell’emissione di valute digitali dalle
banche centrali.
Il
tracciamento dei contatti, infatti, potrebbe servire non solo per tracciare i
virus, ma per legittimare uno strumento di credito sociale, per controllare il
comportamento umano e ottenere l’accesso ai dati sanitari, finanziari e
comportamentali più sensibili di ogni persona sul pianeta.
Dopo
il lancio della sua agenda “Grande reset” concepita oltre cinque anni fa e
lanciata nel giugno 2020, il World Economic Forum (Wef) ha spinto per
l’adozione globale dell’IoB, su cui la stessa società Rand, think tank
statunitense fondato nel 1946 con il supporto finanziario del Dipartimento
della Difesa statunitense, lancia un allarme:
“Potrebbe sì innescare scoperte nella conoscenza medica.
Ma anche consentire uno stato di sorveglianza di intrusioni e conseguenze senza
precedenti”.
E ancora: “Una maggiore adozione dell’IoB
potrebbe anche aumentare i rischi geopolitici globali, perché gli stati di
sorveglianza possono utilizzare i dati dell’IoB per imporre regimi autoritari
globalisti”.
Lo
stesso Wef riconosce le enormi preoccupazioni etiche che derivano dall’avere
“un numero senza precedenti di sensori collegati, impiantati o ingeriti nei
corpi umani per monitorare, analizzare e persino modificare corpi e
comportamenti umani” . Tuttavia, sembrano prevalerne l’inevitabilità e
l’irreversibilità.
“Dopo l’Internet delle cose, che ha
trasformato il modo in cui viviamo, viaggiamo e lavoriamo collegando gli
oggetti di uso quotidiano a Internet, ora è il momento dell’Internet dei
corpi”, ha scritto Xiao Liu, membro del Centro per la quarta rivoluzione
industriale del Wef.
Il transumanesimo ha preso piede nella Silicon Valley.
Ci
sono persone molto potenti e influenti che stanno lavorando a queste soluzioni,
per esempio nella ricerca genetica contro il problema dell'invecchiamento. Carne e sangue sono troppo
limitanti. Sabato scorso si é arrivati a parlarne perfino al Collegio Teutonico
in Vaticano.
Oggi,
il Wef supporta attivamente i passaporti sanitari digitali (CovidPass) e le app
di tracciamento dei contratti (CommonPass).
La
stessa tecnologia sarebbe tuttavia stata utilizzata dal Pcc in Cina per
sviluppare un’app che avverte letteralmente i cittadini con un avviso quando si
trovano a meno di 500 metri da qualcuno che è indebitato, secondo il “Global
Risks Report 2019” del Wef.
L’app ha creato quella che è essenzialmente una mappa
di 'debitori inattivi', secondo i media statali cinesi.
Ma la
mappatura e il controllo a distanza potrebbe avere rischi ancora maggiori.
Pensiamo
ad hacker o organizzazioni criminali che dovessero accedere a un dispositivo
medico utilizzato da un obiettivo di alto profilo: potremmo purtroppo assistere
ad omicidi a distanza.
Richard
Staynings, Chief Security Strategist di Cylera, una volta disse a un reporter:
“Non
hai più bisogno di appartenere al MI6 e possedere un Walther Ppk (come James
Bond, ndr.) per assassinare qualcuno; devi solo avere accesso ai dispositivi
medici che tengono in vita quell’individuo”.
Fondamentalmente,
l’IoB dipende dalla raccolta di tonnellate di dati biometrici, che
“consentiranno nuove forme di controllo sociale”, secondo il rapporto Wef
Global Risks 2019, in cui il World Economic Forum ha concluso che
“l’autoritarismo è più facile in un mondo di totale visibilità e tracciabilità,
mentre la democrazia potrebbe rivelarsi più difficile”.
Per
realizzare insomma l’utopia globalista delle élite di Davos (dirette da Klaus Schwab), dovrà
essere sempre più pervasiva la fiducia universale negli usi sempre più invasivi
di tecnologie emergenti.
In attesa della decima edizione del World
Economic Forum’s Top 10 Emerging Technologies Report - che sarà lanciata il 6
novembre - rileggiamo le più grandi tecnologie emergenti dell’ultimo decennio
segnalate proprio dal Wef.
Al top
della classifica degli esperti convocati dal World Economic Forum e Scientific
American troviamo la medicina personalizzata e i vaccini genomici a base di Dna
o Rna, che codificano le proteine desiderate;
i Robot sociali; microaghi per iniezioni
indolori; chimica alimentata dal sole; pazienti virtuali; calcolo spaziale;
medicina digitale (sono persino in fase di sviluppo pillole contenenti sensori,
che inviano dati alle app per aiutare a rilevare cose come la temperatura
corporea, le emorragie gastriche e il Dna canceroso); aviazione elettrica; cemento a basso
tenore di carbonio; rilevamento quantistico; sintesi dell’intero genoma.
What else?
(Raffaella
Vitulano).
Potrebbe
essere questo il discorso
più inquietante
che Klaus
Schwab
abbia
mai fatto?
Danwebsite.com-
DanI Iordache- (21 -3 2022)- ci dice:
È
emerso un video di un discorso fatto da Klaus Schwab nel 2016 al Summit del
governo mondiale. E potrebbe essere il suo più inquietante, sinistro di sempre.
La
World Government Summit Organization è “un’organizzazione globale, neutrale
e senza scopo di lucro dedicata a plasmare il futuro dei governi”, afferma il
loro sito web ,
e
“l’unica organizzazione globale dedicata a plasmare il futuro dei governi e
definire l’agenda per la prossima generazione dei governi nel mondo” sotto la
guida di funzionari del governo degli Emirati Arabi Uniti (UAE).
I suoi
partner strategici comprendono Nazioni Unite, Fondo monetario internazionale,
Organizzazione mondiale della sanità, Gruppo della Banca mondiale,
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), Forum
economico mondiale, Organizzazione mondiale del commercio e Centro
Latinoamericano de Administración para o Desenvolvemento (CLAD). Il primo
Summit si è svolto nel 2013.
Nel
2016 Schwab ha tenuto quello che potrebbe essere il suo discorso più distopico
sulla Quarta Rivoluzione Industriale.
“Il
futuro è già qui. Il futuro è iniziato. Lascia che ti spieghi perché questa
Quarta Rivoluzione Industriale è così cruciale”, ha pontificato. Poi ha continuato:
“Non è
solo una svolta, è una combinazione di molte scoperte allo stesso tempo. Nel
libro [rinuncia al suo libro in giro], che è a tua disposizione, su una Quarta
Rivoluzione Industriale ho menzionato 23 pixel diversi come l’Internet delle
cose, come la ricerca sul cervello e potrei andare avanti all’infinito.
Ovviamente droni, robot, intelligenza artificiale e così via. E tutti questi
diversi progressi tecnologici si rafforzano a vicenda…
“… non
cambia solo quello che stiamo facendo, ci cambia. Perché è una fusione delle
nostre sfere fisiche, digitali e biologiche. È l’integrazione di quelle sfere.
Basti pensare ai sensori impiantati nel nostro cervello. Le opportunità sono
immense…
“… e
infine, abbiamo bisogno di nervi saldi. Se prendo i risultati dell’incontro
annuale del World Economic Forum di Davos di poche settimane fa, direi che il
messaggio chiave è: l’impensabile, per molti versi, deve diventare pensabile. E
potrebbe diventare realtà…
“… questa
nuova rivoluzione tecnologica può fornire la carta d’ingresso per l’umanità in
una nuova civiltà. Non è la robotica dell’umanità, è rendere questa terra un
vero luogo umano… è per questo che siamo tutti qui, per lavorare insieme per
creare un’umanità più sofisticata e più illuminata”.
Schwab
è inquietante, malvagio e sfrenato, tuttavia, se lo desideri, puoi ascoltare il
suo discorso .
WORLD
ECONOMIC FORUM.
Un’alleanza
nascosta di ex giovani leader globali del WEF che lavorano in Lockstep per
imporre il Great Reset include Macron, Trudeau, Ardern e Boris Johnson .
Danwebsite.com-Dan
Iordache- (3 luglio 2022)- ci dice :
Com’è
possibile che più di 190 governi di tutto il mondo abbiano finito per
affrontare la pandemia di Covid quasi esattamente allo stesso modo, con
blocchi, mandati di mascherine e tessere di vaccinazione ora comuni ovunque?
La
risposta potrebbe risiedere nella scuola Young Global Leaders, che è stata
fondata e gestita da Klaus Schwab del World Economic Forum (“WEF”), e che molti
dei leader politici e imprenditoriali di oggi sono passati per raggiungere la
vetta.
(Così
è in Italia, dove tutta la cricca portata dentro il governo da Draghi- ossia quella parte che non è stata eletta da nessuno e che comanda il Prrr –
decide le sorti della vita stessa degli italiani !) .
Un’alleanza
nascosta di leader politici e aziendali sta sfruttando la pandemia con
l’obiettivo di far crollare le economie nazionali e introdurre una valuta
digitale globale, e questi leader includono il presidente della Francia
Emmanuel Macron, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il primo ministro
della Nuova Zelanda Jacinda Ardern e il Primo Ministro del Regno Unito Boris
Johnson.
Questa
non è finzione, è realtà. Basta ascoltare il presidente del World Economic Forum, Klaus
Schwab, che afferma quanto segue:
“Devo
dire che quando cito nomi come Mrs Mirkle, Vladimir Putin e così via sono stati
tutti Young Global Leaders del World Economic Forum, ma quello di cui siamo
davvero orgogliosi ora sono le giovani generazioni come il Primo Ministro
Trudeau, il Presidente dell’Argentina e così via. Quindi penetriamo negli
armadi.
“Quindi
ieri ero a un ricevimento per il primo ministro Trudeau e so che metà del suo
gabinetto sono giovani leader globali del Forum economico mondiale”.
(videopress.com/embed/cWHs6vrn?hd=1&cover=1&loop=0&autoPlay=0&permalink=1&muted=0&controls=1&playsinline=0&useAverageColor=0).
La
storia inizia con il World Economic Forum (WEF), una ONG fondata da Klaus
Schwab, economista e ingegnere meccanico tedesco, in Svizzera nel 1971, quando
aveva solo 32 anni. Il WEF è noto al pubblico soprattutto perché ogni anno a
gennaio si tiene a Davos, in Svizzera, laddove le conferenze annuali mirano a
riunire leader politici e imprenditoriali di tutto il mondo per discutere i
problemi del giorno.
Oggi è
una delle reti più importanti al mondo per l’élite del potere globalista,
essendo finanziata da circa un migliaio di multinazionali.
Il
WEF, che in origine era chiamato European Management Forum fino al 1987, riuscì
a riunire 440 dirigenti di 31 nazioni già al suo primo incontro nel febbraio
1971, un risultato inaspettato per uno come Schwab, che aveva pochissime
competenze internazionali o professionali dall’esperienza precedente.
Il
motivo potrebbe essere dovuto ai contatti instaurati da Schwab durante la sua
formazione universitaria, compreso lo studio con nientemeno che l’ex consigliere per la
sicurezza nazionale e segretario di Stato Henry Kissinger.
Il
Forum inizialmente ha riunito solo persone del campo economico, ma in poco
tempo ha iniziato ad attrarre politici, personaggi di spicco dei media
(compresi BBC e CNN ) e persino celebrità.
Nel
1992 Schwab ha fondato un’istituzione parallela, la scuola Global Leaders for
Tomorrow, che è stata ristabilita come Young Global Leaders nel 2004. I
partecipanti alla scuola devono presentare domanda di ammissione e sono quindi
sottoposti a un rigoroso processo di selezione.
I
membri della prima classe della scuola nel 1992 includevano già molti che sono
diventati importanti figure politiche liberali, come Angela Merkel, Nicolas
Sarkozy e Tony Blair.
Attualmente
ci sono circa 1.300 diplomati di questa scuola e l’elenco degli alunni include
diversi nomi di coloro che sono diventati leader delle istituzioni sanitarie
delle rispettive nazioni.
Quattro
di loro sono ex e attuali ministri della salute per la Germania, tra cui Jens
Spahn, che è ministro federale della salute dal 2018. Philipp Rösler, che è
stato ministro della salute dal 2009 al 2011, ed è stato poi nominato
amministratore delegato del WEF da Schwab in 2014.
Altri
nomi importanti nell’elenco della scuola sono:
Jacinda
Ardern, il Primo Ministro della Nuova Zelanda le cui rigorose misure di blocco
sono state elogiate dalle autorità sanitarie globali;
(younggloballeaders.org/community?utf8=%E2%9C%93&q=jacinda&x=0&y=0&status=&class_year=§or=®ion).
Emmanuel
Macron, il Presidente della Francia;
(younggloballeaders.org/community?utf8=%E2%9C%93&q=macron&status=&class_year=§or=®ion=#results)
Sebastian
Kurz, fino a poco tempo cancelliere d’Austria;
Viktor
Orbán, Primo Ministro dell’Ungheria;
Jean-Claude
Juncker, ex Primo Ministro del Lussemburgo e Presidente della Commissione Europea;
Annalena
Baerbock, la leader dei Verdi tedeschi;
Vladimir
Putin, il Presidente della Russia;
Justin
Trudeau, il Primo Ministro del Canada;
Nella
lista troviamo anche il governatore della California Gavin Newsom, che è stato
selezionato per la classe del 2005, così come l’ex candidato alla presidenza e
attuale segretario ai trasporti degli Stati Uniti Peter Buttigieg, che è un
alunno molto recente, essendo stato selezionato per la classe del 2019 .
Tutti
questi politici che sono stati in carica negli ultimi due anni hanno favorito
risposte dure alla pandemia di COVID-19, che hanno anche aumentato
considerevolmente il potere dei rispettivi governi.
Ma
l’elenco degli alunni della scuola non si limita ai leader politici.
Vi
troviamo anche molti dei capitani dell’industria privata, tra cui Bill Gates di
Microsoft, Jeff Bezos di Amazon, Richard Branson di Virgin, il fondatore di
Wikipedia Jimmy Wales e Chelsea Clinton della Clinton Foundation.
Ancora
una volta, tutti hanno espresso sostegno per la risposta globale alla pandemia
e molti hanno raccolto notevoli profitti come risultato delle misure.
E se
non credi a Boris Johnson, il Primo Ministro del Regno Unito non è coinvolto
con i suoi slogan “ricostruisci meglio”, allora dai un’occhiata a questa sua
immagine scattata a un Forum Economico Mondiale Young Global Evento dei leader.
I
leader che sono stati guidati dal WEF si sono infiltrati nei governi di tutto
il mondo e hanno lavorato di pari passo per implementare restrizioni ridicole e
draconiane con il pretesto di un presunto virus che uccide meno dello 0,2% di
coloro che infetta.
Un testo
importante è tratto da un documento pubblicato dalla fondazione Rockefeller nel
2010 intitolato ” Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo
internazionale”. Descrive uno scenario futuro che il documento definisce “Scenario Lockstep”.
Un
breve estratto dal documento – Report Rockefeller Foundation 2010.
Danwebsite.com
.
Nel
2020 ha finalmente colpito la pandemia che il mondo aspettava da anni. A
differenza dell’epidemia di SARS del 2004 , questo nuovo ceppo di coronavirus ,
di origine sconosciuta , era estremamente virulento e mortale. Anche le nazioni
più preparate alla pandemia sono state rapidamente sopraffatte quando il virus
si è diffuso in tutto il mondo, infettando quasi il 20% della popolazione
mondiale e uccidendo milioni di persone in soli sette mesi.
La
pandemia ha avuto un effetto mortale anche sulle economie: la mobilità
internazionale sia delle persone che delle merci si è bloccata, debilitando
industrie come il turismo e interrompendo le catene di approvvigionamento
globali. Anche a livello locale, negozi ed edifici per uffici normalmente
affollati sono rimasti vuoti per mesi, privi sia di dipendenti che di clienti.
La pandemia ha ricoperto il pianeta, anche se un numero sproporzionato è morto
nelle case di cura , dove il virus si è diffuso a macchia d’olio in assenza di
protocolli di contenimento ufficiali.
La
politica iniziale del Regno Unito di “scoraggiare fortemente” i cittadini dal
volare si è rivelata letale nella sua clemenza, accelerando la diffusione del
virus non solo all’interno del Regno Unito ma oltre i confini. Tuttavia, alcuni paesi se la sono cavata
meglio, in particolare la Cina. La rapida imposizione e applicazione da parte
del governo cinese della quarantena obbligatoria per tutti i cittadini, così
come la sua chiusura istantanea e quasi ermetica di tutti i confini, ha salvato
milioni di vite, fermando la diffusione del virus molto prima che in altri
paesi e consentendo una più rapida ripresa post-pandemia.
Il
governo cinese non è stato l’unico ad adottare misure estreme per proteggere i
propri cittadini dal rischio e dall’esposizione. Durante la pandemia, i leader
nazionali di tutto il mondo hanno espresso la loro autorità e imposto regole e
restrizioni ermetiche, dall’uso obbligatorio di mascherine ai controlli della
temperatura corporea agli ingressi degli spazi comuni come stazioni ferroviarie
e supermercati.’
(NOTA:
O stiamo vivendo nell’era della coincidenza o stiamo guardando un piano molto
attentamente studiato che si svolge davanti ai nostri occhi.).
INGEGNERIA
GENETICA.
Cosa
rivelano Klaus
Schwab,
il WEF
e l’OMS sull’ingegneria genetica.
Danwebsite.com-Dan
Iordache- (7 giugno 2022)- ci dice :
Un può
di tempo fa e stato pubblicato un articolo su uno studio, un vero esperimento,
in cui CRISPR-Cas9, uno strumento di modifica genetica, è stato utilizzato per
manipolare il comportamento dei criceti. Contrariamente a quanto speravano i
ricercatori, l’esperimento ha “sviluppato” feroci mostri criceti che si sono
trasformati in compagni di cucciolata dello stesso sesso. Leggendo l’articolo sopra indicato mi
sono posto la domanda: lo farebbero negli esseri umani? E ora mi chiedo:
potrebbero, in altre parole, avere la capacità di modificare il comportamento
umano attraverso la reingegnerizzazione genetica?
Tieni
a mente queste domande mentre leggi e guardi quanto segue.
Modifica
genetica di Klaus Schwab
La
clip qui sotto è un estratto da un’intervista di 16 minuti di Charlie Rose il
13 novembre 2013.
Rose
ha chiesto a Klaus Schwab: “Vuoi parlare alla conferenza [di Davos] di quest’anno, a
gennaio, della padronanza della quarta rivoluzione industriale”.
Schwab
ha risposto: “Se guardi al futuro, c’è così tanto da fare nella tecnologia. È una vera
rivoluzione… La nostra vita, il modello di governo delle società, sarà molto
influenzata da ciò che sta succedendo nella ricerca nell’innovazione… guarda i
big data …”
Rose: “E guarda cose come l’intelligenza
artificiale e i robot. Guarda cose come l’editing genetico, aprendo un
orizzonte completamente nuovo per la scienza medica”.
Schwab:
“Vedi la
differenza di questa quarta rivoluzione industriale è che non cambia quello che
stai facendo. Ti cambia, se fai un editing genetico, solo come esempio. Sei tu
che stai cambiando. E, naturalmente, questo ha un grande impatto sulla tua
identità”.
Charlie
Rose: Klaus Swab, Gene Editing 2015.
Ulteriori
informazioni: L’mRNA di Pfizer/BioNTech si incorpora nel DNA umano in appena sei ore,
scopre un nuovo studio.
Modifica
genetica del World Economic Forum.
Quando
i ricercatori cinesi hanno modificato per la prima volta i geni di un embrione
umano in una piastra di laboratorio, usando CRISPR, nel 2015, ha suscitato
proteste globali e suppliche degli scienziati di non fare un bambino usando la
tecnologia, ha scritto MIT Technology Review nel novembre 2018.
Quando
il MIT Technology Review ha scritto il suo articolo, potrebbe essere già
accaduto. Secondo
i documenti medici cinesi pubblicati online nel novembre 2018, un team della
Southern University of Science and Technology, a Shenzhen, aveva reclutato
coppie per creare i primi bambini geneticamente modificati. Hanno pianificato di eliminare un
gene chiamato CCR5 nella speranza di rendere la prole resistente all’HIV, al
vaiolo e al colera.
Quando
ho tentato di recuperare i documenti di origine MIT Technology Review collegati
nel loro articolo, uno era stato ritirato dal registro cinese degli studi
clinici e l’altro ora è un collegamento morto.
Affinché
non subisca la stessa sorte dell’altro, ho scaricato una copia del documento
ritirato dal Registro degli studi clinici cinesi – ‘ Evaluation of the safety and
effects of gene editing with human essence CCR5 gene ‘, Southern University of
Science and Technology , 8 novembre 2018 – e allegato di seguito per
preservarlo.
(Evaluation-of-the-safety-and-efficacy-of-gene-editing).
Dopo
che il bambino in Cina che era stato geneticamente modificato utilizzando la
tecnologia CRISPR ha fatto notizia a livello globale, il WEF ha sollevato il
tema delle linee guida etiche e degli standard di sicurezza che, con la loro
ideologia tecnocratica globalista, vorrebbero stabilire a livello globale. Il
motivo per cui il WEF pensa che il pubblico si fiderebbe della loro etica e dei
loro standard è al di là della comprensione, ma la discussione tocca alcuni
punti che confermano fino a che punto l’ingegneria genetica fosse arrivata, per
quanto ne sapevano i membri del panel.
Il
panel di discussione, moderato da Oliver Cann, era composto da Victor Dzau e
Jodi Halpern. Come Dzau ha menzionato all’inizio, la discussione era limitata
al CRISPR ma ci sono altre “tecniche genetiche”.
“[CRISPR] è in grado di farlo con forbici molecolari
di precisione, estrarre la sua sequenza specifica. E ora possiamo farlo anche
in singole basi. E possibilmente anche sostituirlo… Puoi applicarlo nella
terapia somatica e nella linea germinale… dove c’è la controversia, è intorno
alla linea germinale”, ha detto Dzau. La manipolazione di embrioni o linee
germinali cambia la composizione della componente genetica generazionale e
“quindi la prole viene quindi alterata, probabilmente indefinitamente, in
termini di composizione genetica”.
La
terapia somatica è il trattamento di malattie relative alle cellule somatiche
che, in biologia, sono tutta materia vivente eccetto le cellule riproduttive o
germinali. La terapia somatica tratta le malattie negli adulti. La terapia genica o l’ingegneria della linea
germinale mira a posizionare le cellule corrette all’interno della linea
germinale (ad esempio, cellule dell’ovaio o del testicolo), viene utilizzata
per “trattare” le malattie dell’embrione.
“Con
l’ingegneria della linea germinale umana, stiamo iniziando a prendere il controllo
della nostra stessa evoluzione, ma abbiamo appena iniziato ad affrontarne le
conseguenze”.
Ingegneria
della linea germinale umana: un’esplorazione della scienza e dell’etica dell’alterazione
dei geni che trasmettiamo ai nostri figli , Gregory Stock e John Campbell, 3
febbraio 2000.
Al
timestamp 13:29, un giornalista del New York Times ha posto una domanda in
merito a recenti esperimenti in cui i ricercatori cinesi avevano clonato 5
scimmie per le quali avevano rimosso alcuni geni con l’intento di causare gravi
malattie mentali.
La
domanda e quindi la risposta è stata inquadrata attorno all’etica della
sperimentazione sugli animali in questo modo. Tuttavia, nella sua risposta Dzau ha
sollevato l’etica di altri esperimenti in corso:
“Al
momento sono in corso ricerche sulle cellule cerebrali umane impiantate negli
animali, dove ora la preoccupazione è che tu possa avere una consapevolezza
umana di questa ricerca ibrida, la ricerca sulle chimere. Destra? Quindi,
questo è un intero campo di argomentazione etica che deve essere esaminato
molto più approfonditamente di quanto non lo possiamo fare oggi”.
Alla
fine del video, Cann ha fornito i risultati di un sondaggio che ha posto la
domanda: la
tecnologia produce più “bene” che “danno” nella società?
Dei 10.000 intervistati, il 53% ha affermato di ritenere
che la tecnologia sia responsabile di più danni che benefici. In altre parole, una piccola
maggioranza, il 53%, nel 2019 pensava che la tecnologia causasse danni. Sarebbe
interessante vedere quali sarebbero oggi i risultati di un’indagine del genere.
WEF:
Davos 2019 Gene Editing at the Crossroads, 10 febbraio 2019 .
Modifica
genetica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
CRISPR-Cas9
e altri strumenti di modifica del genoma presentano ai ricercatori una capacità
a doppio taglio di produrre grandi progressi medici e gravi danni. Data la
promessa e i pericoli associati a questa nuova potente tecnologia, è
auspicabile la governance globale dell’editing del genoma umano? È possibile?
Nel
marzo 2021, l’Organizzazione mondiale della sanità (“OMS”) ha convocato un
comitato consultivo di esperti sullo sviluppo di standard globali per la
governance e la supervisione dell’editing del genoma umano, compresi gli
approcci somatici, germinali ed ereditabili. Ancora una volta, con la loro
ideologia tecnocratica globalista, il motivo per cui l’OMS pensa che il
pubblico si fiderebbe della loro etica e dei loro standard è al di là di ogni
comprensione.
Nel
video sotto, il dottor Robin Lovell-Badge, che ha fatto parte di questo
comitato dell’OMS, e il dottor Hyun hanno discusso i metodi di editing del
genoma, le applicazioni e i “problemi tecnici”, nonché le considerazioni
scientifiche, etiche e politiche sollevate da sforzi per attuare con successo
la supervisione e la governance.
La
presentazione del Dr. Lovell-Badge è tecnica, ma ci sono alcuni concetti che
sono diventati familiari alla maggior parte di coloro che si sono interessati a ciò che
contengono e fanno le iniezioni di terapia genica sperimentale, spesso
denominate vaccini Covid.
Un
concetto familiare è al timestamp 17:07, il dottor Lovell-Badge ha spiegato la
terapia genica somatica, di seguito sono riportate le diapositive relative a
questa sezione della sua presentazione.
Un
altro concetto con cui le persone potrebbero iniziare a familiarizzare dall
‘”era Covid” è la spiegazione del Dr. Lovell-Badges della diapositiva seguente
in merito all’editing genetico e al ruolo svolto dal fegato.
A
partire dal timestamp 22:41 ha spiegato:
“…
documenti più recenti sui muscoli nei topi… se aumentassi la quantità di virus
che devi introdurre da un topo a quella necessaria per un essere umano,
introdurresti livelli davvero molto tossici. E quindi, ci devono essere modi
molto più efficienti per introdurre i componenti limitanti i geni. Ora, quando
prendi qualcosa come il fegato, si scopre che è molto più facile. Quindi, il
fegato assorbirà le cose dal flusso sanguigno e, ad esempio, assorbirà queste
nanoparticelle lipidiche che puoi utilizzare per incapsulare l’RNA messaggero
per l’analisi della proteina Cas9…
“… ci
sono alcuni problemi qui, ovviamente, se stai facendo un editing del genoma
vivo. Devi sapere davvero dove sta andando tutto. Quindi, in questo caso, speri
che stia prendendo di mira il fegato. Probabilmente non importa se prende di
mira altri tipi di cellule nel corpo, almeno speri che non lo sia. Tranne che
devi stare molto attento che non colpirà le cellule germinali perché potresti
inavvertitamente avere una situazione in cui hai una modifica del genoma
ereditabile, di un tipo, che non vorresti avere perché probabilmente embrioni
mutanti in questo gene non si svilupperebbe molto bene.
WORLD
ECONOMIC FORUM
“Davos
Man” , il suo World Economic
Forum
e i suoi Servi.
Danwebsite.com-
(8-5-2022)- Dan Iordache- ci dice :
Lo
scopo di questo saggio e del foglio di calcolo allegato è di fornire
informazioni e trasparenza su chi sono queste persone, da dove provengono,
quali sono le loro posizioni etiche e politiche, dove lavorano, in quali
settori lavorano e quando sono stati addestrati per eseguire gli ordini del
World Economic Forum (“WEF”).
Queste
persone sono state addestrate a credere e sostenere una forma globalista di
governo non eletto, in cui il business è al centro del processo decisionale e
di gestione.
Sono fondamentalmente antidemocratici e le loro
opinioni sono sia fondamentalmente corporative che globaliste, il che è un
altro modo per dire che sono favorevoli al fascismo totalitario – la fusione
degli interessi degli affari con il potere dello stato – su scala globale.
(in Italia tutta la cricca portata al
Governo da Draghi si caratterizza per non essere stata eletta da nessuno ! Ndr).
Il
Malone Institute , in collaborazione con la Pharos Foundation e Pharos Media
Productions in Svezia, ha investito mesi di tempo e centinaia di ore di lavoro
per estrarre fonti di dati esistenti, e storiche, pubblicamente disponibili per
sviluppare un riepilogo dettagliato dei laureati di due programmi di formazione
del WEF; Global Leaders of Tomorrow (un programma di un anno che si è svolto
dal 1993 al 2003) e Young Global Leaders (un programma quinquennale iniziato
nel 2004/2005 e tuttora attivo).
Chi
sono i membri globalisti
dell’organizzazione commerciale
nota come The World Economic Forum
(“WEF”) e i loro dipendenti, perché
dovrebbe interessarti e cosa puoi fare al riguardo?
Primo,
“chi sono?” .
Gli
attuali 100 membri a pieno titolo del
WEF (” Partner strategici “) provengono
dalle più grandi società del mondo, insieme ai loro proprietari e manager
(denominati ” Davos Man”).
L’elenco delle società, dei proprietari e dei gestori
che controllano il WEF non viene divulgato e l’appartenenza può essere dedotta
solo indirettamente.
Tuttavia,
i membri del WEF non agiscono da soli, ma hanno sviluppato vari gruppi di
tirocinanti distribuiti a livello globale che generalmente agiscono in
conformità con le politiche e le posizioni dettagliate sviluppate e distribuite
dalla leadership del WEF.
Questi programmi di formazione sono operativi da oltre
tre decenni, con conseguente collocamento, distribuzione e rapido avanzamento
di molte migliaia di operatori addestrati dal WEF in tutto il mondo.
Il
presidente del WEF Klaus Schwab ha affermato che questi agenti sono stati
strategicamente inseriti in posizioni chiave in vari governi, nonché in punti
influenti in settori chiave come i media, la finanza e la tecnologia.
”
Davos Man ” è un termine coniato dall’ex Direttore del Center for International
Affairs Professore Dr. Samuel
Huntington (1927-2008) dell’Università
di Harvard per definire un gruppo emergente di élite economiche che sono membri
di una casta sociale che ha ” poco bisogno di lealtà nazionale, vedere i confini nazionali
come ostacoli che fortunatamente stanno svanendo e vedere i governi nazionali
come residui del passato la cui unica funzione utile è facilitare le operazioni
globali dell’élite”.
Il
titolo del suo preveggente articolo del
2004 pubblicato su The National Interest
dice: ” Dead Souls: The Denationalisation of the American Elite “.
In un
articolo del 2005 pubblicato su The Guardian intitolato ” Il desiderio di morte
dell’uomo di Davos “, Timothy Garton Ash ha descritto Davos Man e il World Economic Forum :
“
Davos Man è prevalentemente bianco, di
mezza età ed europeo o anglosassone. Naturalmente, alcuni dei partecipanti
all’incontro di cinque giorni del World Economic Forum di quest’anno nella località
di montagna svizzera erano indiani, cinesi, africani e donne. Ma continuano ad
essere una minoranza. La cultura dominante di Davos rimane quella dell’uomo
bianco occidentale.
”
L’uomo di Davos ha una preistoria problematica nel combinare brillantezza e
stupidità , nell’essere accecato dal
pregiudizio nazionale e ideologico al proprio interesse a lungo termine e nel
distruggere con una mano ciò che ha costruito con l’altra “.
Il Principe
Charles, uno dei membri, ha presieduto una conferenza WEF nel meeting annuale del
2020.
Wikipedia
definisce ” megalomania ” come “un’ossessione per il potere e la ricchezza e
una passione per i grandi schemi”.
Collega
anche questo termine ai seguenti termini psicologici: disturbo di personalità narcisistico , deliri grandiosi e onnipotenza (psicoanalisi)
, uno stadio dello sviluppo del bambino. Davos Man si adatta alla definizione di “megalomania” e ha acquisito quelle che crede
siano le risorse finanziarie e politiche per cercare di imporre la sua
ossessione e i suoi grandi schemi nel mondo e per costringere te, la tua
famiglia e il mondo a conformarsi alla sua visione.
Per
quanto riguarda il WEF , Andrew Marshall ha sviluppato un breve riassunto
introduttivo di cui consiglio vivamente la lettura, pubblicato in un articolo
del 2015 intitolato “ World Economic Forum: a history and analysis ”. L’appartenenza al WEF è suddivisa in
tre categorie:
Regional
Partners, Industry Partner Groups e, i più stimati, Strategic Partners . Le quote associative di società e
gruppi industriali finanziano il Forum e forniscono all’azienda membri con
accesso extra, per definire l’ordine del giorno. Un elenco completo degli
attuali Partner strategici è disponibile
.
“Perché
dovrebbe interessarti?”
Il WEF
è l’organizzazione che ha ideato la pianificazione, lo sviluppo e l’attuazione
a livello globale di blocchi, mandati, campagne vaccinali autoritarie,
soppressione delle opzioni di trattamento precoci, targeting globale dei medici
dissenzienti, censura, propaganda, informazione e programmi di controllo del
pensiero di cui disponiamo tutti, sperimentati dalla fine del 2019. Questa è la struttura organizzativa
utilizzata da coloro che hanno cercato di controllare e gestire il mondo per
promuovere gli interessi economici e politici dei loro membri attraverso il
“Grande Reset” in corso (come chiamato e descritto dal loro presidente Klaus
Schwab) sfruttando ed esacerbando lo sconvolgimento sociale ed economico, che
hanno creato artificialmente e intenzionalmente, da quando SARS-CoV-19 ha
iniziato a diffondersi in tutto il mondo.
Le
riflessioni e i piani di questa organizzazione commerciale leggono e suonano
come l’implausibile e sinistra trama di un romanzo di spionaggio internazionale
inventato da una versione di second’ordine di Ian Fleming, John Le Carre o
Robert Ludlum.
Sfortunatamente, sono sostenuti dalle risorse
finanziarie di molte delle persone più ricche del mondo.
Per esempi del pensiero confuso e della pseudo-scienza
che questi sedicenti padroni dell’universo pubblicano con orgoglio, ti
consiglio di fare del tuo meglio per leggere
COVID-19: The Great Reset , The
Great Narrative for a better future
(entrambi di Klaus Schwab e Thierry Malleret) e Come prevenire la prossima pandemia (di Bill Gates). Un riepilogo interattivo
dettagliato delle loro posizioni politiche e delle interrelazioni di tali
politiche (“mappa di trasformazione ”) può essere trovato e per COVID-19 .
“Cosa
puoi fare al riguardo?”
Dopo
tutto quello che hai visto e vissuto da settembre 2019, guardati allo specchio
e poniti queste due domande:
“ Sono
queste persone di cui posso fidarmi per il mio futuro e quello dei miei figli?
“
“Rappresentano
i miei interessi, i miei valori e ciò in cui credo?”
Se
decidi che non puoi fidarti di loro, o che non condividono i tuoi interessi e
valori, allora è giunto il momento di agire per impedire loro di prendere il
controllo di tutti gli aspetti della tua vita.
Altrimenti, il WEF cerca di portarti via tutto ciò che
possiedi e di controllare completamente tutti gli aspetti della tua vita. Una
delle previsioni chiave dei loro ” Global Future Councils ” è che entro il
2030 tu (oi tuoi figli) non possiederete
nulla e sarete felici .
Ecco un
LINK ad altri aspetti della loro visione
di domani.
“ Se
non noi, chi? Se non ora, quando ”Susan George. ”
Quale
crisi, di quale futuro ?” (Polity Press e John Wiley & Sons, 2010).
Qualunque
sia la tua risposta, meriti di sapere chi sono queste persone che desiderano
controllare il mondo, la tua vita quotidiana, a quali informazioni puoi
accedere, cosa ti è permesso pensare e cosa puoi possedere. Ti meriti di sapere
chi rappresentano e quali sono i loro nomi.
Sono
stati formati per promuovere gli interessi di un governo transnazionale globale
che rappresenta un partenariato pubblico-privato in cui gli interessi
commerciali dei membri del WEF hanno la precedenza sulla costituzione degli
Stati Uniti.
Il WEF
ritiene che il concetto di stati-nazione indipendenti sia obsoleto e debba
essere sostituito con un governo globale che controlli tutto. Queste persone
non rappresentano gli interessi dello stato-nazione in cui risiedono, lavorano
e possono ricoprire cariche politiche, ma piuttosto la loro fedeltà sembra
essere la visione del WEF di un governo mondiale dominante che ha il dominio
sulle nazioni e sulle loro costituzioni. A mio avviso, nel caso di quei
tirocinanti e membri del WEF che sono in politica, e in particolare quelli che
sono stati usati per ” penetrare i gabinetti globali dei paesi “, queste
persone dovrebbero essere costrette a registrarsi come agenti stranieri nei
loro paesi ospitanti.
I
servi di Davos Man sono agenti stranieri.
Il titolo
completo della US Foreign Principal Registration Act del 1938 (FARA) è
“Una
legge per richiedere la registrazione di determinate persone impiegate da
agenzie per diffondere propaganda negli Stati Uniti e per altri scopi”. Citando
Wikipedia:
“Il Foreign Agents Registration Act ( FARA ) ( 2 USC § 611 e segg. ) è una legge degli Stati Uniti che
richiede alle persone impegnate in attività di politica interna o di advocacy
per conto di interessi stranieri di registrarsi presso il Dipartimento di
Giustizia e di rivelare la loro relazione, attività , e relativo compenso
economico. Il suo scopo è quello di consentire al governo, e al pubblico in
generale, di essere informato sulle identità di individui che rappresentano gli
interessi di governi o enti stranieri. La legge è amministrata e applicata (o
meno…) dall’Unità FARA della Sezione di controspionaggio e controllo
delle esportazioni (CES) nella Divisione
di sicurezza nazionale (NSD).”
L’elenco
dei tirocinanti WEF.
Il Malone Institute ( principalmente Dr. Jill Glasspool-Malone e
Anita Hasbury-Snogles ) , in collaborazione con la Pharos Foundation e Pharos Media
Productions in Svezia, ha investito mesi
di tempo e centinaia di ore di lavoro per estrarre fonti di dati esistenti e storiche,
pubblicamente disponibili, per sviluppare una sintesi dettagliata dei laureati
di due programmi di formazione del WEF;
Global
Leaders of Tomorrow del World Economic Forum
(un programma di un anno che si è svolto dal 1993 al 2003) e Young Global Leaders (un programma quinquennale iniziato nel
2004/2005 e tuttora attivo ).
Il
riassunto delle fondazioni Pharos può essere trovato qui.
Queste
persone sono state dispiegate intenzionalmente e a livello internazionale come
agenti stranieri che rappresentano gli interessi dei membri del WEF per
“penetrare i gabinetti globali dei paesi” nonché un’ampia gamma di settori
aziendali chiave tra cui banche/finanza, altri settori aziendali (tra cui
salute e biotecnologia ), mondo accademico e sanitario, media, tecnologia,
logistica, arte e cultura, sport, politica e governo, gruppi di riflessione,
telecomunicazioni, immobiliare, società di investimento/holding finanziarie,
una varietà di organizzazioni non governative, energia, aerospaziale e
militare, cibo e agricoltura.
Tale
elenco è reperibile e scaricabile .
QUESTA
È L’ELENCO DEI TIRANTI WEF.
Per
creare questo elenco, il Malone Institute e la Pharos Foundation hanno
utilizzato i motori di ricerca del World Economic Forum e hanno eseguito
controlli incrociati su elenchi pubblicati, archivi Wayback Machine, Wikispook
e altre fonti complementari.
Potrebbe
non essere accurato al 100%, ma ho fatto del mio meglio per renderlo il più
corretto e aggiornato possibile.
Alcune persone sono state rimosse dal sito web
del WEF e altre non sono mai state elencate, ma sono state identificate dallo
stesso Klaus Schwab come membri dei suoi “giovani agenti globali del
cambiamento”.
Ho
svolto ricerche manuali approfondite al fine di identificare e verificare
coloro per i quali sono state fornite pochissime informazioni. Quando mancanti, c’è stato un
tentativo di trovare e aggiungere paesi, posizioni ecc. Quando identificati,
sono stati forniti collegamenti a biografie esistenti, principalmente quelle
incluse nelle pagine web del World Economic Forum, oppure Wikipedia, LinkedIn,
pagine aziendali o articoli. In alcuni casi (quando disponibili) ho anche
fornito collegamenti alle organizzazioni in cui hanno lavorato. Quando
possibile, le posizioni e le organizzazioni in molti casi sono state aggiornate
all’identificabile più recente.
Le
designazioni di settore scelte dal WEF sono cambiate nel corso degli anni,
quindi il foglio di calcolo utilizza il termine più descrittivo per il settore
e la posizione aggiornati, specialmente nel settore delle imprese dove ho
aggiunto i sottosettori per informazioni più dettagliate. Anche le designazioni
delle regioni utilizzate dal WEF sono cambiate nel corso degli anni, quindi ho
utilizzato regioni geografiche più semplici. Ho aggiunto colonne extra nel
foglio di calcolo per Sesso, Posizione politica, Connessione sanitaria e infine
Note per informazioni aggiuntive o pertinenti.
Questo
elenco è aperto a correzioni, nel caso qualcuno dovesse individuare un errore o
avere maggiori informazioni.
Ancora
una volta, ecco la PAGINA DI
DESTINAZIONE DOVE SCARICARE L’ELENCO DEFINITIVO DEI LAUREATI WEF YLT e GLT-
Lista
delegati – meeting del 2020 – Documento intero con tutti i 2784 delegati
Danwebsite.com
– The list of delegates to the 2020 World Economic Forum in Davos -DOWNLOAD.
Informazioni
sulla fonte.
In
modo che tu possa eseguire un controllo incrociato, di seguito sono fornite le
fonti con collegamenti ipertestuali per questo riepilogo, che include solo i
gruppi elencati (GLT = Global Leaders of Tomorrow, YGL = Young Global Leaders).
Ci sono altri gruppi di tirocinanti del WEF,
tra cui “Giovani scienziati”, e questi saranno al centro di futuri fogli di
calcolo di riepilogo simili. Gli elenchi seguenti non contengono la
documentazione completa dei membri che si trovano nell’elenco principale sopra
indicato.
(Classe
GLT del 1993…sino alla Classe GLT del
2003).
Secondo
l’economista Richard Werner , che è
stato selezionato per il programma GLT nel 2003, il programma Global Leaders of
Tomorrow (GLT) è stato chiuso e riavviato come un gruppo più controllabile
chiamato “Young
Global Leaders” (YGL) perché troppe persone erano inclini a porre domande difficili
nel forum (vedi podcast “Last American Vagabond” intitolato “Misure COVID e
controlli centrali sull’economia” qui
).
Molte
delle classi di laurea più recenti sono esplicitamente identificate come
rivoluzionari che stanno “guidando la quarta rivoluzione industriale” per conto
del WEF.
Classe
YGL del 2005 … sino alla Classe YGL del 2021.
(weforum.org/communities/global-future-councils).
WORLD
ECONOMIC FORUM - YUVAL HARARI.
Yuval
Harari: che facciamo di tutta questa gente inutile?
Silicon Valley è il luogo della nuova
religione.
Danwebside.com-
(27-6-2022)- Dan Iordache -ci dice :
(thelivingspirits.net/).
Questo
articolo non è stato in alcun modo soggetto a una mia modifica. Viene riportato
per intero così come leggerete di seguito….
Klaus
Schwab , il fondatore del World Economic Forum, considera Yuval Harari un
brillante futurista ed è un suo massimo consulente.
Dunque
ascoltare quest’ultimo è cogliere come pensano questi globalisti e vedere che
mostrano una visione del mondo interamente materialistica, meccanicistica e
totalmente priva di cuore e anima, transumana insomma.
Nel seguito la mia traduzione della
trascrizione del video che contiene una collezione di “perle di saggezza” di
Yuval. A questo siamo sfacciatamente nel presente, senza vedere proteste e
“informazioni educative” da parti degli espertoni della notizia…
La
visione globalista di Yuval Harari.
Di
nuovo, penso che la maggiore domanda forse in economia e politica dei prossimi
decenni sarà: ” cosa fare con tutte queste persone inutili?”. Il problema è più che altro la noia e
cosa fare di loro e come trovare un senso nella vita, quando sono fondamentalmente privi di
significato e di valore?
La mia
ipotesi migliore, al momento, come soluzione per [la maggior parte], è una
combinazione di droghe e giochi per computer.
Questo
sta già accadendo. Sotto diversi titoli, diverse voci, si vedono sempre più
persone che passano sempre più tempo o che risolvono i loro problemi interiori
con le droghe e i giochi per computer, sia quelli legali che quelli illegali.
Se si
guarda al Giappone di oggi, il Giappone è forse 20 anni avanti rispetto al
mondo in tutto, si vedono tutti questi nuovi fenomeni sociali di persone che
hanno relazioni con coniugi virtuali e persone che non escono mai di casa e
vivono solo attraverso i computer.
Penso
che una volta che si è superflui, non si ha più potere.
Di
nuovo, siamo abituati all’Era delle Masse, del XIX e XX secolo… Abbiamo visto il successo di tutte
queste rivolte di massa, rivoluzioni, sovvertimenti. Così ci siamo abituati a
pensare alle masse come fossero potenti. Ma questo è fondamentalmente un
fenomeno del XIX e XX secolo.
Non
credo che le masse, anche se si organizzassero in qualche modo, abbiano molte
possibilità. Non siamo nella Russia del 1917 o nell’Europa del XIX secolo.
(danwebsite.com/2022/06/25/la-piu-grande-compagnia-di-sorveglianza-del-mondo-di-cui-non-hai-mai-sentito-parlare).
Stiamo
parlando di una seconda rivoluzione industriale, ma questa volta il prodotto
non sarà il tessile, né le macchine, né i veicoli e nemmeno le armi. Il
prodotto questa volta sarà l’uomo stesso.
Stiamo
imparando a produrre corpi e menti. I corpi e le menti visiteranno, credo, i due
prodotti principali della prossima ondata di tutti questi cambiamenti.
Questo
è facoltativo. Ancora una volta, e se ci pensate dal punto di vista dei poveri, sembra
terribile, perché nel corso della storia la morte è stata il grande equalizzatore. La grande consolazione dei poveri
nel corso della storia è stata: “Ok, questi ricchi se la passano bene, ma moriranno,
proprio come me”.
Ma
pensate a un mondo, diciamo tra 50 anni, 100 anni, in cui i poveri
continueranno a morire ma i ricchi, oltre a tutte le altre cose che ottengono,
avranno anche l’esenzione dalla morte.
Una
volta risolto un problema come l’interfaccia diretta cervello-computer, quando cervello e computer potranno
interagire direttamente, per esempio – per fare solo un esempio – sarà la
fine della storia; sarà la fine della biologia, così come la conosciamo.
Nessuno ha idea di cosa accadrà una volta risolto questo problema.
Se la
vita può fondamentalmente uscire dal regno organico per entrare nella vastità
del regno inorganico, non si può nemmeno iniziare a immaginare quali saranno le
conseguenze, perché la nostra immaginazione al momento è organica.
Quindi,
se c’è un punto di singolarità, come spesso viene definito, per definizione non
abbiamo modo di immaginare cosa accadrà oltre. Se guardiamo al punto di
singolarità come a una tendenza, questa sta prendendo piede.
Il
nuovo atteggiamento, a mio avviso, è quello di trattare la vecchiaia e la morte
come problemi tecnici, non diversi, in sostanza, da qualsiasi altra malattia. È
come il cancro, è come l’Alzheimer, è come la tubercolosi.
Forse
non conosciamo ancora tutti i meccanismi e tutti i rimedi, ma in linea di
principio le persone muoiono sempre per una e una sola ragione – e si tratta di
ragioni tecniche, non metafisiche.
(danwebsite.com/2022/06/17/censura-di-internet-la-tecnologia-del-controllo-delle-informazioni/)
L’alienazione
moderna e la distruzione del gruppo famigliare.
Oggi
le persone riescono a vivere – molte persone – come individui isolati e
alienati. Nelle
società più avanzate, molte persone vivono come individui alienati, senza
comunità, con una famiglia molto piccola. Non si tratta più della grande
famiglia allargata, ma di una famiglia molto piccola: forse solo un coniuge,
forse uno o due figli – e anche loro potrebbero vivere in una città diversa, in
un Paese diverso – e li si vede forse una volta ogni pochi mesi e basta.
Dopo
milioni di anni di evoluzione, improvvisamente, nel giro di 200 anni, la
famiglia e la comunità intima si rompono, crollano. La maggior parte dei ruoli
ricoperti per migliaia e decine di migliaia di anni dalla famiglia e dalla
comunità intima, ora vengono trasferiti molto rapidamente a nuove reti fornite dallo Stato
e dal mercato.
Non
avete bisogno di figli, potete avere un fondo pensione. Non avete bisogno di
qualcuno che si prenda cura di voi. Non avete bisogno di vicini, sorelle o
fratelli che si prendano cura di voi quando siete malati; lo Stato si prende
cura di voi, gli Stati vi forniscono polizia, istruzione, aiuto in tutto, in
termini di idee, in termini di religioni.
Il
luogo più interessante oggi nel mondo in termini religiosi è la Silicon Valley.
Non è il Medio Oriente.
È qui che le nuove religioni vengono create da
persone come Ray Kurtzweil e sono queste le religioni che conquisteranno il
mondo.
Le
élite internazionali si sono incontrate
al Summit del governo mondiale nel
silenzio
dei media .
Ecco
di cosa hanno parlato klaus Schwab & Co.
Databaseitalia.it-
Redazione- Derrick Broze- (4 aprile 2022)- ci dice :
Mentre
gran parte del mondo “mainstream” ha trascorso gli ultimi giorni ossessionando
e dibattendo sullo schiaffo di Will Smith al comico americano Chris Rock, le élite internazionali si sono
incontrate a Dubai per il Summit del governo mondiale del 2022 .
Dal 28
al 30 marzo, giornalisti, capi di stato e amministratori delegati di alcune
delle aziende più redditizie del mondo si sono incontrati per discutere e
definire la direzione del prossimo decennio e oltre.
Diamo
un’occhiata ai relatori e ai panel, a cominciare dallo stesso Mr. Great Reset,
Klaus Schwab fondatore del World
Economic Forum.
Schwab
ha tenuto un discorso intitolato Il nostro mondo oggi… Perché il governo deve
agire ora? .
“Grazie
a sua eccellenza per aver consentito a questa iniziativa di definire una
narrativa a lungo termine per rendere il mondo più resiliente, inclusivo e più
sostenibile”, ha dichiarato Schwab durante il suo discorso. L’uso del termine narrativa è
importante perché nel gennaio 2021 Klaus e il World Economic Forum hanno
annunciato la prossima fase di The Great Reset, The Great Narrative .
Come
per l’evento The Great Narrative, anche il World Government Summit si è tenuto
a Dubai.
Durante
il breve discorso di Schwab ha anche menzionato il suo progetto preferito ” la
4a rivoluzione industriale “, che è essenzialmente il panopticon digitale del
futuro, dove la sorveglianza digitale è onnipresente e l’umanità usa la
tecnologia digitale per alterare le nostre vite.
Spesso
associato a termini come Internet delle cose, Internet dei corpi, Internet degli umani
e Internet dei sensi, questo mondo sarà alimentato dalla tecnologia 5G e 6G.
Naturalmente,
per Schwab e altri globalisti, la QRI si presta anche a una pianificazione più centrale e
a un controllo dall’alto verso il basso. L’obiettivo è una società di
tracciamento e monitoraggio in cui tutte le transazioni sono registrate, ogni
persona ha un ID digitale che può essere rintracciato e i malcontenti sociali
sono bloccati dalla società tramite punteggi di credito sociale.
(…così accade oggi in Cina ! Ndr).
(OMS E
CONTROLLO TOTALE DELLA SINARCHIA GLOBALISTA.8 Giugno 2022).
Subito
dopo Schwab c’era un panel che non ha fatto alcun tentativo di nascondere gli
obiettivi dei globalisti.
Il
panel, siamo pronti per un nuovo ordine mondiale? , comprendeva Fred Kempe , presidente
e CEO del Consiglio Atlantico dal 2007, nonché conduttore della CNN ed ex
consigliere dell’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Prima di entrare
a far parte del Consiglio, Kempe è stato un premiato editore e giornalista del
Wall Street Journal per più di 25 anni.
In
effetti, il
Consiglio Atlantico ha avuto una presenza abbastanza ampia al vertice del
governo mondiale, comprese le apparizioni di Defne Arslan , direttore senior del
programma del Consiglio Atlantico IN TURCHIA, e Olga Khakova , vicedirettore
del Global
Energy Center del Consiglio Atlantico.
Per
coloro che non hanno familiarità con il Consiglio Atlantico, ho scritto in
passato che Facebook aveva collaborato con il think tank collegato alla NATO.
Scrissi:”Il Consiglio Atlantico degli Stati
Uniti è stato istituito nel 1961 per rafforzare il sostegno alle relazioni
internazionali. Sebbene non sia ufficialmente collegato all’Organizzazione del
Trattato del Nord Atlantico, il Consiglio Atlantico ha trascorso decenni a
promuovere cause e questioni vantaggiose per gli Stati membri della NATO.
Inoltre
, Il
Consiglio Atlantico è un membro dell’Organizzazione del Trattato Atlantico,
un’organizzazione ombrello che “agisce come un facilitatore di rete nell’area
euro-atlantica e oltre.”
L’ATO funziona in modo simile al Consiglio
Atlantico, riunendo leader politici, accademici, funzionari militari ,
giornalisti e diplomatici per promuovere valori favorevoli agli Stati membri
della NATO Ufficialmente, l’ATO è indipendente dalla NATO, ma il confine tra i due è
sottile come un rasoio.
In
sostanza, il Consiglio Atlantico è un think tank che può offrire alle aziende o
agli stati nazionali l’accesso a funzionari militari, politici, giornalisti,
diplomatici, ecc. per aiutarli a sviluppare un piano per attuare la loro
strategia o visione.
Queste
strategie spesso implicano che i governi della NATO o gli addetti ai lavori del
settore prendano decisioni che potrebbero non aver preso senza una visita del
team del Consiglio Atlantico.
Ciò
consente a individui o nazioni di portare avanti le loro idee con la copertura
di assumere quella che sembra essere un’agenzia di pubbliche relazioni ma in
realtà sta vendendo l’accesso a individui di alto profilo con il potere di
influenzare le politiche pubbliche.
In
effetti, tutti, da George HW Bush a Bill Clinton, alla famiglia dell’agente
internazionale del disordine Zbigniew Brzezinski, hanno parlato o partecipato
agli eventi del consiglio”.
Meno
di 6 mesi dopo che Facebook e The Atlantic Council hanno annunciato la loro partnership,
più di 500
pagine FB sono state accusate di essere “disinformazione russa” e cancellate .
Le
pagine erano in gran parte contro la guerra, responsabilità della polizia e
giornali indipendenti. Queste pagine e i giornalisti hanno sfidato direttamente le
narrazioni inventate dai tirapiedi del Consiglio Atlantico.
(Analizzare
il vertice del governo mondiale: Ucraina, SDG, ESG, Blockchain e AI).
Mentre
molti dei nomi presenti potrebbero non essere familiari al pubblico
occidentale, i relatori sono uomini e donne che svolgono un ruolo assolutamente
vitale nella geopolitica internazionale.
(Perchè
nasce il Green Pass e a cosa serve? Come funziona? Come evolverà in ID digitale
e quali tecnologie integra -In 4 Parti).
Alcuni
degli oratori in primo piano includono:
–
António Guterres , Segretario Generale delle Nazioni Unite, tiene un discorso
intitolato Is Our World Today… Our World of Tomorrow?
–
Dott. Tedros Ghebreyesus , Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità
–
David Pekoske , amministratore dell’amministrazione per la sicurezza dei
trasporti degli Stati Uniti
– Dr.
Kaitlyn Sadtler , immunologa e bioingegnere americana e ricercatrice Stadtman
Tenure-Track presso il National Institute of Biomedical Imaging and
Bioengineering, parte del US NIH. Ha tenuto una presentazione sulla
riprogettazione dell’immunità con le tecnologie di nuova generazione
– Sua
Altezza Sheikh Sabah AlSabah , Primo Ministro del Governo dello Stato del
Kuwait
– Jeon
Hae cheol , Ministro dell’Interno e della Sicurezza del Governo della Repubblica
di Corea
–
Supatanapong Punmeechaow , Vice Primo Ministro e Ministro dell’Energia del
Segretariato del Primo Ministro della Thailandia
– La
Sig.ra Belinda Balluku è il Ministro delle Infrastrutture e dell’Energia della
Repubblica d’Albania
–
Mohammad Sanusi Barkindo Segretario Generale dell’OPEC, parlando di ” Petrolio
e gas in un mondo a rete zero “
Anche
il conflitto Russia-Ucraina ha fatto parte delle discussioni. In particolare, Maxim Timchenko , CEO
di DTEK,
ha fatto la sua comparsa.
La sua biografia afferma che “sotto la sua guida, DTEK si è evoluta
da azienda regionale di energia convenzionale al più grande investitore privato
dell’Ucraina, nonché azienda energetica leader”.
L’aspetto
del signor Timchenko non deve essere trascurato, soprattutto perché appare in
una discussione intitolata Post-Crisis Ukraine: New Energy for a New Europe ,
con Olga Khakova del Consiglio Atlantico e Paula Dobriansk, Senior Fellow,
Harvard Kennedy School of Government of Atlantic Council. Ancora una volta, la presenza del
Consiglio Atlantico non va presa alla leggera. Sono i rappresentanti del blocco
occidentale del Nuovo Ordine Mondiale.
Il
conflitto Russia-Ucraina tiene conto anche di un altro titolo del panel,
Getting Off Russian Gas: Practical Steps for Europe , con più scagnozzi del Consiglio
Atlantico, tra cui Richard Morningstar , presidente fondatore del Global Energy
Center, Atlantic Council, e Phillip Cornell , Senior Fellow del Global Energy
Center, Consiglio Atlantico.
Il
vertice del governo mondiale ha anche dedicato molto tempo alla discussione
degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite che
costituiscono il fulcro dell’Agenda 2030, essa stessa parte dell’agenda The
Great Reset. Alcuni oratori che discutono degli SDG includono:
– Dr.
Mahmoud Safwat Mohieldi , inviato speciale delle Nazioni Unite per l’Agenda
finanziaria 2030, che interviene in un panel sulle Nazioni arabe e sugli
Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
–
María Sandoval, First Lady della Colombia del Governo della Repubblica di
Colombia, ha discusso ” Il ruolo delle donne nel raggiungimento degli SDGs “.
La prima giornata del vertice è stata in realtà dedicata al ruolo che le donne
svolgeranno nell’attuazione del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale e degli schemi
di governance globale. Sandoval ha celebrato il fatto che il presidente
colombiano Ivan Duque abbia lanciato “il primo piano di sviluppo nazionale
direttamente allineato con gli SDG, e questo ovviamente è stato qualcosa che ha
fornito uno spettro più ampio alle donne per agire, reagire e partecipare a
questi risultati degli SDG”.
–
Catherine Russell, Direttore Esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per
l’infanzia, ha partecipato a un panel intitolato SDGs for Every Child.
Il
vertice ha anche affrontato i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG)
promossi dalle Nazioni Unite in un panel intitolato Where Does ESG Go From
Here? .
L’investimento ESG viene talvolta definito
anche investimento sostenibile, investimento responsabile o investimento
socialmente responsabile (SRI).
La
pratica è diventata un modo sempre più popolare per promuovere gli SDG. Il panel comprendeva Neil R. Brown
, amministratore delegato, KKR Global Institute e KKR Infrastructure. Il KKR Global Institute è la stessa
organizzazione a cui si è unito l’ex generale dell’esercito americano ed ex
direttore della CIA David Petraeus nel 2013.
Inoltre,
un panel intitolato” Is the World Ready for A Future Beyond Oil?” , In primo piano SE Suhail bin Mohamed AlMazrouei
, Ministro dell’Energia e delle Infrastrutture del Ministero dell’Energia e
delle Infrastrutture; Sua Altezza Reale il Principe Abdulaziz Al Saud ,
Ministro dell’Energia del Ministero dell’Energia – Regno dell’Arabia Saudita; e
SE Masrour Barzani , Primo Ministro del Governo Regionale del Kurdistan.
Blockchain
e Intelligenza Artificiale sono un pezzo importante della visione tecnocratica
per il 2030, quindi naturalmente ci sono state diverse discussioni sull’uso di blockchain, AI e persino 6G (l’eventuale successore della
tecnologia 5G).
C’è
stata una discussione sulla tecnologia blockchain in un panel intitolato The
Future of Blockchain… A Perspective from Industry Pioneer , conChangpeng Zhao ,
amministratore delegato di Binance, tra gli altri. Altri panel incentrati sulla
De-Fi (finanza decentralizzata) hanno visto la partecipazione di Jamie Crawley
, caporedattore di Coin Desk, e Charles Hoskinson , co-fondatore di Ethereum.
C’è
stato anche un panel incentrato sull’introduzione delle valute digitali della
banca centrale intitolato CBDC e Stablecoin: possono coesistere? .
Gli
schemi di CBDC implementati nelle nazioni di tutto il mondo sono una componente
cruciale di The Great Reset.
Un
panel si concentra su un concetto chiamato Human Meta-Cities, che suonano come
un rebranding o un aggiornamento delle cosiddette Smart Cities .
La
descrizione del panel afferma,”in un mondo in cambiamento e in rapido sviluppo
tecnologico, facciamo luce su una nuova visione per la pianificazione delle
città future incentrata sui bisogni e le aspirazioni umane. Questo nuovo quadro
aiuterà i governi a perfezionare il loro ruolo nella pianificazione del nuovo
mondo sfruttando le opportunità di trasformazione digitale che stanno
avvenendo”.
Un
altro panel che chiarisce il sogno tecnocratico era intitolato Il governo
invisibile: eliminare la burocrazia attraverso la tecnologia .
La
descrizione del panel afferma:”La tecnologia sta creando nuove possibilità poiché
semplifica i processi, consente un feedback istantaneo e, in definitiva,
migliora l’esperienza del cliente. Nel settore pubblico, la digitalizzazione e
l’intelligenza artificiale stanno creando un nuovo modello di governance: governi “invisibili” più agili,
reattivi, umano-centrica e basata sui dati. In questa sessione, i responsabili
politici e gli esperti globali condivideranno la loro visione e la loro esperienza audaci
nell’utilizzo della tecnologia per eliminare la burocrazia e innovare i servizi
governativi per il futuro”.
Ciò
che non viene detto nella descrizione del panel è che rendere il governo
“invisibile” porterà effettivamente a un mondo senza responsabilità per il
governo e i politici.
In
realtà, i tecnocrati immaginano un mondo in cui i tirannici sistemi tecnologici
sono invisibili e la persona media ha zero ricorsi per prevenire l’esclusione o
la punizione in base al proprio punteggio di credito sociale .
Questo
è il mondo che questi tecnocrati, molti dei quali non eletti, immaginano.
(
Derrick Broze-The Last American Vagabond).
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