Tramite l’intelligenza artificiale l’élite globalista crede di poter disporre del progresso dell’umanità.
Tramite
l’intelligenza artificiale l’élite globalista crede di poter disporre del
progresso dell’umanità.
Schwab:
la tecnologia può
aiutare
l’élite a “essere
il
padrone del mondo.”
Presskit.it
– (17-2-2023) – Redazione – ci dice:
“Klaus
Schwab”, il presidente del World Economic Forum (WEF):
la
tecnologia può aiutare l’élite a “essere il padrone del mondo”, ha detto al “World Government
Summit” di quest’anno, un incontro simile al “WEF” dedicato a plasmare il
futuro del governo in tutto il mondo.
“Siamo all’inizio”, ha detto. “Quando
guardi alla trasformazione tecnologica, di solito avviene nei termini di una
curva a S.
E
siamo proprio ora in cui ci spostiamo nella fase esponenziale”.
Questa
fase, ha affermato “Schwab”, “ci richiede di rafforzare la cooperazione e migliorare il
coordinamento a livello di governi, paesi e istituzioni per mantenere i quadri
della cooperazione internazionale, che a sua volta si riflette nei percorsi di
sviluppo in modo completo”.
“Schwab”
ha fatto riferimento alla riunione annuale del WEF recentemente conclusa per
contestualizzare le sue osservazioni, affermando:
“abbiamo discusso della nostra capacità di
adattarci a queste sfide globali, alla luce di varie crisi che richiedono nuovi
meccanismi e metodi innovativi per aiutarci a raggiungere un futuro migliore e
servire il aspirazioni dell’umanità».
“Schwab”
ha affermato che i prossimi decenni saranno testimoni di importanti
“trasformazioni strutturali” legate al cambiamento climatico.
Ha
sostenuto il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi e
il raggiungimento di “zero emissioni di carbonio”.
Le
nuove tecnologie, ha affermato “Schwab”, continueranno a svolgere un ruolo
fondamentale in queste trasformazioni.
“Alcuni
anni fa, consideravamo alcune tecnologie una fantascienza difficile da
implementare”, ha affermato “Schwab”.
“Ma
oggi è diventato una realtà che viviamo attraverso l’intelligenza artificiale,
la nuova tecnologia spaziale e la biologia industriale, che preannuncia un
grande cambiamento in arrivo nei prossimi 10 anni e richiede ai governi di
essere ambiziosi nelle loro decisioni”.
“Schwab”
ha annunciato il ruolo dell’”IA” nell’aiutare a realizzare la “Quarta
Rivoluzione Industriale”, dicendo:
“Intelligenza
artificiale, ma non solo intelligenza artificiale, ma anche metaverso,
tecnologie neo spaziali, e potrei continuare all’infinito… biologia sintetica.
La
nostra vita tra dieci anni sarà completamente diversa, molto influenzata.
E chi padroneggia quelle tecnologie, in
qualche modo, sarà il padrone del mondo”.
Come “Musk”,
ha espresso alcune preoccupazioni, ma la sua “profonda preoccupazione” era che
le nuove tecnologie come l’IA potessero “sfuggire” al controllo dell’élite
globale.
“La
mia profonda preoccupazione è che [per quanto riguarda] le tecnologie #4IR, se
non lavoriamo insieme su scala globale, se non formuliamo, modelliamo insieme
le politiche necessarie, sfuggiranno al nostro potere di padroneggiare quelle
tecnologie”, ha affermato.
Queste
stesse élite devono quindi “modellare le politiche necessarie per assicurarsi che quelle
tecnologie servano l’umanità”.
È così
che, ha detto “Schwab”, possono mostrare al pubblico, che “si sentirà sopraffatto dal
cambiamento” perché non può “capire veramente cosa sta succedendo”, perché “quelle tecnologie possono
servire per il bene”.
(childrenshealthdefense.org/defender/elon-musk-klaus-schwab-world-government-summit/)
Putin,
Babbo Natale e
gli
Asini che Volano.
Conoscenzealconfine.it
– (8 Maggio 2023) - Giorgio Cattaneo – ci dice:
Letteralmente
spettacolare, oggi, l’impatto con la verità: a smentire i narratori provvede,
ogni giorno, la storia che stiamo vivendo.
Di quello che ci hanno raccontato, negli
ultimi anni, non era vero niente. Domanda: in quanti se ne sono accorti?
“C’era
una volta un popolo di gente ingenua, che credeva a Babbo Natale.
Ma per
loro, in realtà, Babbo Natale era l’Uomo del Gas”.
La
voce è quella del tamburino “Oskar”.
Immagini: la sinagoga data alle fiamme,
all’alba del nazismo. Il film è “Il tamburo di latta”, di “Volker Schlöndorff”,
Palma d’Oro a Cannes nel ’79.
Pellicola
tratta dall’omonimo romanzo di “Günter Grass”: impietoso apologo sul blackout
psicologico di quegli anni tenebrosi.
Perché
si parla, ancora e sempre, del fenomeno che “Wojtyla” definì “male assoluto”?
Forse per la dismisura antropologica di
quell’unicum storico: un abominio senza precedenti.
Uno sterminio mostruoso, accuratamente
pianificato e condotto con metodo.
Assoluta
precisione, freddezza burocratica e cura maniacale dei dettagli.
A
colpire non è solo l’inarrivabile ferocia delle SS, ma anche la premeditazione
da parte di oscuri, grigi funzionari: come gli ingegneri che progettarono le
“gaskammer”, i forni crematori.
E i
sistemi di refrigerazione per rendere tollerabile, d’estate, il “lavoro” dei
“sonderkommando”, tra cataste di corpi scheletrici.
Usa,
Nazismo e Ucraina.
Si
parla continuamente, del sommo orrore, anche perché non è mai passato di moda:
c’è
sempre qualcuno che, da qualche parte, sventola la svastica.
Succede ancora oggi in Ucraina, grazie ai
reparti – ieri paramilitari, ora integrati nelle forze armate regolari –
sostenuti dal potere straniero che utilizza il regime di Kiev (e le reclute
ucraine) per servire il disegno imperiale atlantista, a spese delle popolazioni
locali.
Come
ha ricordato “Massimo Mazzucco”, il marchio della croce uncinata vanta una
lunga tradizione transatlantica:
i nazisti ucraini (fanatizzati da Stepan
Bandera) nel dopoguerra restarono sul territorio come cellule dormienti della
“Cia”.
Spine
nel fianco del potere sovietico e poi russo, da risvegliare all’occorrenza: fino al sanguinoso golpe di Maidan
del 2014.
Lo stesso
nazismo originario – tedesco – fu foraggiato sottobanco da settori della grande
finanza anglosassone. Operazioni inconfessabili, eterogenesi dei fini: “creo” un
mostro, che poi mi servirà nei decenni a venire.
Tra gli obiettivi strategici di lungo periodo:
l’abbattimento della sovranità russa.
Una
storia nella storia, che oggi sembra vivere una sorta di drammatica resa dei
conti.
Kursk:
le Radici dell’Odio.
Lo
scrittore “Nicolai Lilin”, tratteggiando il carattere anche tattico della
strage attualmente in corso sulle rive del Dnepr, qualche giorno fa ha
rievocato la “Battaglia di Kursk”.
Estate 1943: forse lo scontro più decisivo
della Seconda Guerra Mondiale.
Per la
prima volta, la Germania nazista comprese di non essere invincibile.
Si schiantò
contro” la tenacia e il coraggio” di un immenso paese aggredito: l’Unione
Sovietica.
A
Kursk, nella più grande battaglia che sia mai stata combattuta con mezzi
corazzati,
i sovietici riuscirono a distruggere qualcosa come 2.500 panzer tedeschi.
Il
grande stratega della vittoria dell’Armata Rossa era il generale Nikolaj Vatutin.
L’eroe
di Kursk, però, non riuscì mai ad arrivare a Berlino:
nel
1944 cadde in un’imboscata tesagli dagli ucraini che avevano accolto Hitler
come un liberatore.
Non a
caso, qualche anno dopo, il capo dei nazisti ucraini – Bandera – fu raggiunto e
ucciso, in Germania, dai killer del Kgb.
Un
intellettuale come “Moni Ovadia” punta spesso il dito contro l’incendio del
nazionalismo.
Quello ucraino risale alla tragedia del cosiddetto
“Holodomor”, il “genocidio per fame” dell’inizio degli anni Trenta.
Carestia deliberatamente provocata da Stalin per
spezzare la resistenza dei “kulaki”, i piccoli proprietari terrieri, contrari
alla collettivizzazione forzata dei loro terreni.
Un
dramma spaventoso, con milioni di morti.
Nella sola Ucraina?
L’Holodomor
e l’Urss.
No,
risponde “Nicolai Lilin”: anche alcune zone della Russia meridionale subirono
la stessa sorte.
Nazionalismo
russo?
Non
certo nel caso dell’Urss: era ucraino uno dei protagonisti dell’Ottobre, come
Zinoviev, accanto a Lenin.
Ucraini
pure gli stalinisti Vorošilov e Kaganovič.
Il terribile Berija veniva dall’Abkhasia: era
caucasico, come il georgiano Stalin.
E il
suo successore, Khrushev, era stato capo del partito a Kiev: sarà proprio lui a
“regalare” la Crimea (russa, da sempre) all’amministrazione ucraina, sia pure
sotto il controllo di Mosca.
Se
oggi la Russia conserva il carattere imperiale (zarista, poi sovietico: uno
Stato multietnico e multinazionale, con un’infinità di lingue e minoranze), la
missione politica dell’Urss era palesemente internazionalista.
Obiettivo
dichiarato:
abbattere
le frontiere nazionali, per promuovere la vagheggiata rivoluzione – mondiale –
del “proletariato” sfruttato dal capitalismo, secondo la visione marxista.
Soffiare
sul fuoco del nazionalismo – sostiene “Moni Ovadia” – è un modo piuttosto classico
di imbrogliare le carte.
A
rimetterci sono sempre loro, i popoli:
che
invece avrebbero tutto da guadagnare se le frontiere fossero aperte, senza
reticolati.
E come
si arriva, allo scontro?
Fabbricando letteralmente il nemico:
trasformando il vicino in un orco. Senza capire che, a monte, qualcuno investe
oscuramente nella manipolazione.
E
punta a infiammare i cuori per azzerare i cervelli.
Nazionalismo
e Menzogne.
Succede
sempre, è una specie di malattia cronica.
Leva
fondamentale: la paura.
È con
il peggiore degli strumenti – il terrore – che si ottengono i risultati più sconvolgenti.
La premessa: mentire.
Raccontare
regolarmente il contrario della verità.
Deformare
la realtà, enfatizzarne alcuni aspetti e oscurarne la sostanza. Così si
costruisce l’odio, mattone su mattone.
Tanto, poi, a morire sul campo saranno i
soldati, i civili, i profughi.
Non
certo gli impresari della carneficina.
Ripeteva
“Giulietto Chiesa”:
“come
facciamo a dirci ancora democratici, se non sappiamo più quello che sta davvero
succedendo?
Senza
informazione, addio libertà.
E
senza libertà, non è più possibile parlare di democrazia”. Letteralmente spettacolare, oggi,
l’impatto con la verità:
a smentire i narratori provvede, ogni giorno,
la storia che stiamo vivendo.
Di
quello che ci hanno raccontato, negli ultimi anni, non era vero niente.
Domanda: in
quanti se ne sono accorti?
Di qui
la sensazione fisica di pericolo:
se il potere dominante racconta solo frottole,
le popolazioni sono esposte alle peggiori conseguenze.
Il rischio aumenta, giorno per giorno, senza
che i “maggiordomi” europei escano dall’ipnosi mediatica a cui sottopongono le
nostre nazioni.
È una
lunga vicenda, quella che avvelena l’Occidente, cominciata forse nel lontano
1963 con l’omicidio Kennedy:
l’abbattimento
materiale, in mondovisione, della politica democratica.
Paura:
l’Uomo Nero.
Menzogna
e disonore:
un
tunnel, lungo decenni.
Le crisi petrolifere, il terrorismo fatto in
casa, la strategia della tensione.
La paura: del debito pubblico, dello spread, del Covid, del
cambiamento climatico.
La
formidabile disinvoltura dei domatori, insuperabili maestri di illusionismo:
capaci
di passare in un battibaleno dall’islamofobia alla russofobia.
Isis o Putin, è uguale: l’importante è che a mettere paura
sia l’Uomo Nero.
Per
loro è normale, raccontare che gli asini volano: e l’aspetto sconcertante è che
la maggioranza tende ancora a crederci (mentre gli unici a volare, oggi,
sono i missili).
Poi
magari arriva un brutto giorno, in cui i missili ti cadono sulla testa.
E allora
scopri di colpo, come il “tamburo di latta”, che quello che applaudivi con
tanto entusiasmo non era affatto Babbo Natale.
(Giorgio
Cattaneo)
(visionetv.it/putin-babbo-natale-e-gli-asini-che-volano/)
La
Riduzione in Schiavitù dei
Migranti
Africani: il “Big Business”
in
Libia grazie ai Finanziamenti dell’UE.
Conoscenzealconfine.it
– (5 Maggio 2023) - Alexander Rubinstein – ci dice:
Un’indagine
delle Nazioni Unite ha concluso che il denaro fornito dall’Unione Europea a
entità statali in Libia ha facilitato crimini contro l’umanità, che vanno dal
lavoro forzato e la schiavitù sessuale alla tortura.
Secondo
un recente rapporto delle Nazioni Unite, attraverso il sostegno finanziario
alla Guardia costiera libica e alla Direzione libica per la lotta alla
migrazione illegale (DCIM), l’Unione Europea ha aiutato e favorito i crimini
contro l’umanità.
Il 27
marzo 2023, le Nazioni Unite hanno pubblicato i risultati di un’indagine durata
tre anni, confermando che “la detenzione arbitraria, l’omicidio, lo stupro, la riduzione
in schiavitù, la schiavitù sessuale, l’uccisione extragiudiziale e la
sparizione forzata” sono diventate una “pratica diffusa” nell’ex prospera nazione della Libia,
che è stata immersa nella guerra civile, dalla guerra per il cambio di regime
della NATO oltre un decennio fa.
Mentre
i crimini contro l’umanità sono risultati diffusi in tutto il paese, il
rapporto si concentra sulla difficile situazione dei migranti e accusa l’Unione
Europea di aver consentito al governo di unità nazionale con sede a Tripoli di
mettere in atto abusi contro gli africani che chiedono asilo in Europa.
Il
rapporto afferma nella sua sezione introduttiva:
“La Missione ha riscontrato che sono
stati commessi crimini contro l’umanità contro migranti in luoghi di detenzione
sotto il controllo effettivo o nominale della Direzione libica per la lotta
alla migrazione illegale, della Guardia costiera libica e dell’Apparato di
sostegno alla stabilità. Queste entità hanno ricevuto supporto tecnico,
logistico e monetario dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri per, tra
l’altro, l’intercettazione e il rimpatrio dei migranti”.
In
altre parole, piuttosto che intercettare direttamente i migranti che viaggiano
via mare verso l’Europa, l’Unione Europea ha esternalizzato il lavoro sporco
alla Guardia Costiera libica.
Una volta che la guardia costiera trattiene i
migranti, questi vengono rispediti in Libia e trasferiti in “prigioni ufficiali
e segrete”, dove vengono spesso sfruttati a scopo di lucro attraverso il lavoro
forzato, il riscatto o la schiavitù sessuale.
“Ci sono motivi ragionevoli per
ritenere che i migranti siano stati ridotti in schiavitù nei centri di
detenzione della Direzione per la lotta alla migrazione illegale”, afferma il rapporto, aggiungendo che il personale e i
funzionari del DCIM e della Guardia Costiera sono implicati “a tutti i livelli”
mentre funzionari di alto rango “collusi” con trafficanti e contrabbandieri sia
nell’ambito della detenzione che dell’intercettazione.
“La
Missione ha anche trovato ragionevoli motivi per ritenere che le guardie
abbiano chiesto e ricevuto il pagamento per il rilascio dei migranti.
La tratta, la riduzione in schiavitù, il
lavoro forzato, la detenzione, l’estorsione e il contrabbando hanno generato
entrate significative per individui, gruppi e istituzioni statali, afferma il
rapporto.
Nel
2017, i media internazionali hanno riportato la ripresa della tratta degli
schiavi in Africa, a causa delle continue conseguenze dell’operazione di cambio
di regime sostenuta dalla NATO, per deporre il leader libico, Muammar Gheddafi.
Le
Nazioni Unite hanno ora confermato che la pratica non solo persiste, ma che è
stata abilitata dall’UE.
“Il
sostegno fornito dall’UE alla guardia costiera libica… ha portato a violazioni
di alcuni diritti umani”, ha detto ai giornalisti l’investigatore delle Nazioni
Unite, Chaloka Beyani.
“È anche chiaro che il DCIM ha la
responsabilità di una moltitudine di crimini contro l’umanità nei centri di detenzione
che gestisce.
Quindi
il sostegno dato loro dall’UE ha facilitato tutto ciò.
Anche se non stiamo dicendo che l’UE e i suoi
Stati membri abbiano commesso questi crimini, il punto è che il sostegno
fornito ha aiutato e favorito la commissione dei crimini”.
Secondo
un rapporto del 2021 della “Brookings Institution”, dal 2015 l’UE ha erogato
455 milioni di dollari alla guardia costiera libica e ad altre agenzie
governative.
Nel
frattempo, un’indagine di “The Outlaw Ocean Project” e “The New Yorker” ha
rilevato che i soldi dell’UE “pagano di tutto, dagli autobus che trasportano i
migranti catturati in mare dal porto alle carceri, ai sacchi per i cadaveri
utilizzati per i migranti che muoiono in mare o mentre sono detenuti”.
Secondo
la loro indagine congiunta, la direzione libica per la lotta alla migrazione
illegale “ha ricevuto 30 Toyota Land Cruiser appositamente modificate per
intercettare i migranti nel deserto del sud della Libia”, mentre i soldi
dell’UE hanno anche aiutato il DCIM ad acquistare “10 autobus per spedire i
migranti prigionieri alle carceri dopo che sono stati presi”.
Il
violento rovesciamento del governo di Gheddafi da parte della NATO e le bande
di insorti salafiti da essa sponsorizzate nel 2011 hanno fatto precipitare la
Libia in uno stato di guerra civile, con aree del paese conquistate da Al Qaeda
e banditi allineati con l’ISIS.
Mentre
la NATO e i suoi delegati jihadisti si abbattevano su di lui, Gheddafi ha
avvertito che la sua cacciata avrebbe provocato la destabilizzazione di intere
regioni del continente e una nuova crisi migratoria per l’Europa, con il
Mediterraneo trasformato in un “mare di caos”.
Il
figlio di Gheddafi, all’epoca aveva avvertito allo stesso modo, “la Libia può
diventare la Somalia del Nord Africa, del Mediterraneo. Vedrete i pirati in
Sicilia, a Creta, a Lampedusa. Vedrete milioni di clandestini. Il terrore sarà
nella porta accanto”.
L’investigatore
delle Nazioni Unite, il professor” Beyani”, ha attribuito l’attuale crisi
libica a una “contesa per il potere”, alludendo al vuoto di potere che
l’Occidente ha creato in Libia con la sua guerra per il cambio di regime,
evitando ogni riferimento diretto ad essa.
“Human
Rights Watch” ha anche deviato dalla discussione sull’intervento della NATO nel
2011 nella sua copertura del rapporto delle Nazioni Unite, che ha descritto
come “brutale e schiacciante”. Forse perché il suo direttore all’epoca,” Ken
Roth,” era un prolifico sostenitore dell’assalto.
La
trasformazione della Libia in un inferno anarchico ha drasticamente ridotto il
rischio che gli aspiranti migranti verso l’Europa vengano individuati dalle
autorità dell’UE.
Il rapporto delle Nazioni Unite stima che più
di 670.000 migranti fossero presenti in Libia durante parti della sua indagine.
La
mancanza di un governo centrale forte e stabile a Tripoli ha permesso lo
sviluppo di un’intera industria con lo sfruttamento dei migranti come modello
di business.
“La detenzione, il traffico di migranti, è un
grande affare in Libia.
È un progetto imprenditoriale”, ha detto “Beyani”
a “France 24” dopo la pubblicazione del rapporto.
Mentre
la Corte penale internazionale ha incriminato il presidente russo Vladimir
Putin per le accuse inventate dai ricercatori sponsorizzati dal Dipartimento di
Stato americano,
il
nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulla Libia è stato trattato dai media
statunitensi ed europei in gran parte come una nota a piè di pagina, nonostante il ruolo dell’Occidente
come architetto chiave dell’incubo in corso nel paese.
Alexander
Rubinstein (giornalista indipendente di “Substack”).
(thegrayzone.com/2023/04/17/enslavement-african-migrants-libya-eu-funding/)
(nritalia.org/2023/04/27/la-riduzione-in-schiavitu-dei-migranti-africani-il-big-business-in-libia-grazie-ai-finanziamenti-dellue).
L’INIZIATIVA
CINESE PER LA CIVILTÀ
GLOBALE È LA RISPOSTA AL
LIBERAL-GLOBALISMO
DELL’OCCIDENTE.
(ANDREW
KORYBKO CON ALLEGATI).
Italiaeilmondo.com – (23 Marzo 2023) - Giuseppe
Germinario - ANDREW KORYBKO -
ci
dicono:
La
Cina ha deciso di stringere un’alleanza con la Russia per formare un doppio
polo d’influenza nell’ambito dell’imminente triforcazione delle relazioni
internazionali, in modo da poter competere più efficacemente con” il miliardo
d’oro” dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti.
Ciò include ovviamente anche il “dominio
ideativo”, spiegando così il preciso tempismo della spiegazione estesa della
Cina della sua
visione del mondo multipolare conservatrice e sovranista, che si allinea prevedibilmente al Manifesto rivoluzionario globale
della Russia dello scorso anno.
La
nuova guerra fredda sulla transizione sistemica globale è altamente caotica e piena di
complessità, ma può comunque essere semplificata lungo due assi, quello
geopolitico e quello ideologico.
Il “primo”
si
riferisce all’imminente
triforcazione delle relazioni internazionali tra il miliardo d’oro
dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti, l’Intesa sino-russa e il Sud globale guidato informalmente
dall’India,
mentre il “secondo”
riguarda le visioni del mondo unipolare
liberal-globalista (ULG) e multipolare conservatore-sovranista (MCS).
È l’asse ideativo che costituisce il fulcro
della presente analisi, in particolare i dettagli della visione “MCS” recentemente
articolata dalla Cina e incarnata nell’Iniziativa di civiltà globale (“GCI”)
che il presidente Xi ha presentato la scorsa settimana durante la riunione di
alto livello del “Dialogo con i partiti politici mondiali”.
Per comprendere meglio questo concetto, è
importante rivedere brevemente cosa sono esattamente l’”ULG” e la “MCS”, poiché
ci sono ancora alcuni malintesi relativi ai loro pilastri principali.
L’”ULG” vuole invertire l’egemonia declinante
dell’Occidente (unipolarismo), considera immorale imporre restrizioni sociali
di qualsiasi tipo o seguire un sistema politico diverso (liberalismo) e crede
nell’inevitabilità che tutti gli altri abbraccino quanto sopra, sia per
attrazione che per coercizione o forza (globalismo).
È l’ideologia non ufficiale della maggior parte dei
Paesi che compongono il “Miliardo d’Oro”, che finanziano anche agenti di
influenza sotto la copertura di “ONG” per spingere l’”ULG” sulle società
straniere.
Al
contrario, gli “MCS” vogliono rendere le relazioni internazionali più eque
(multipolarismo), credono che alcune restrizioni sociali, come quelle contro la
propaganda LGBT+, siano nell’interesse della maggioranza (conservatorismo) e
sostengono il diritto di tutti gli Stati di attuare i propri modelli politici e
socio-economici in linea con le loro condizioni storiche nazionali
(sovranismo).
La
maggior parte degli Stati non occidentali pratica l’”MCS” e un numero crescente
di persone in Occidente è oggi attratto da questa visione del mondo.
È in
questo contesto ideativo che il Presidente Xi ha appena presentato il “GCI”, chiaramente influenzato
dall’approccio cinese all’”MCS” per la transizione sistemica globale, come dimostrano alcuni dei punti
salienti del suo discorso programmatico.
Di
seguito sono riportati alcuni estratti rilevanti a sostegno di questa
osservazione, che vengono condivisi allo scopo di informare il lettore sulla
connessione tra la visione del mondo” MCS” e la “GCI” cinese.
“La modernizzazione non riguarda solo gli indicatori e
le statistiche sulla carta, ma piuttosto la realizzazione di una vita felice e
stabile per il popolo.
Concentrandosi
sulle aspirazioni del popolo a una vita migliore e a un ulteriore progresso
della civiltà, i partiti politici dovrebbero sforzarsi di raggiungere
l’abbondanza materiale, l’integrità politica, l’arricchimento etico-culturale,
la stabilità sociale e un ambiente di vita piacevole, in modo che la
modernizzazione risponda meglio alle preoccupazioni e alle esigenze
diversificate del popolo.
In
questo modo, la modernizzazione promuoverà lo sviluppo sostenibile dell’umanità, non solo aumentando il benessere di
questa generazione, ma anche proteggendo i diritti e gli interessi delle
generazioni future.
Dobbiamo
sostenere il principio dell’indipendenza ed esplorare percorsi diversificati
verso la modernizzazione.
La modernizzazione non è un “brevetto esclusivo” di
una piccola manciata di Paesi, né una domanda con una sola risposta.
Non
può essere realizzata con un approccio “cookie cutter” o con un semplice “copia
e incolla”.
Per
realizzare la modernizzazione, ogni Paese deve non solo seguire le leggi
generali che regolano il processo, ma soprattutto considerare le proprie
condizioni nazionali e le proprie caratteristiche uniche.
È la
popolazione di un Paese che è nella posizione migliore per dire quale tipo di
modernizzazione è più adatta a loro.
I Paesi in via di sviluppo hanno il diritto e
la capacità di esplorare in modo indipendente il percorso di modernizzazione
con le loro caratteristiche distintive basate sulle loro realtà nazionali.
Dobbiamo
sviluppare il nostro Paese e la nostra nazione con le nostre forze e dobbiamo
mantenere una salda presa sul futuro dello sviluppo e del progresso del nostro
Paese.
Dobbiamo
rispettare e sostenere i percorsi di sviluppo scelti autonomamente dai diversi
popoli per inaugurare insieme una nuova prospettiva di modernizzazione
dell’umanità, come un giardino in cui sbocciano cento fiori.
Dobbiamo sostenere i principi fondamentali,
aprire nuove strade e garantire la continuità del processo di modernizzazione.
In tutto il mondo, i Paesi e le regioni hanno scelto
percorsi diversi di modernizzazione, che sono radicati nelle loro uniche e
lunghe civiltà.
Tutte
le civiltà create dalla società umana sono splendide. Da esse trae forza la spinta alla
modernizzazione di ogni Paese e da esse proviene la sua caratteristica unica.
Esse,
trascendendo il tempo e lo spazio, hanno dato insieme un importante contributo
al processo di modernizzazione dell’umanità.
Sosteniamo
il rispetto per la diversità delle civiltà.
I Paesi devono sostenere i principi di uguaglianza,
apprendimento reciproco, dialogo e inclusione tra le civiltà, e lasciare che
gli scambi culturali trascendano l’allontanamento, l’apprendimento reciproco
trascenda gli scontri e la coesistenza trascenda i sentimenti di superiorità.
Sosteniamo i valori comuni dell’umanità.
Pace,
sviluppo, equità, giustizia, democrazia e libertà sono le aspirazioni comuni di
tutti i popoli.
I
Paesi devono mantenere una mentalità aperta nell’apprezzare le percezioni dei
valori delle diverse civiltà e astenersi dall’imporre i propri valori o modelli
agli altri e dall’alimentare il confronto ideologico.
Sosteniamo
l’importanza dell’eredità e dell’innovazione delle civiltà.
I Paesi
devono sfruttare appieno la rilevanza delle loro storie e culture per i tempi
attuali e spingere per una trasformazione creativa e uno sviluppo innovativo
delle loro belle culture tradizionali”.
Sebbene
la Cina avesse già reso nota la sua opposizione all’”ULG,” fino ad ora non
aveva ancora articolato in dettaglio la differenza tra la sua visione del mondo
“MCS” e quella dell’Occidente.
La tempistica non è casuale, poiché è stata
sollecitata dal fallimento della “Nuova distensione” dopo l’incidente del
pallone aerostatico di inizio febbraio, che ha messo fine alle speranze del
Presidente Xi di negoziare una serie di compromessi reciproci con gli Stati
Uniti volti a stabilire una “nuova normalità” nei loro legami e quindi,
auspicabilmente, a ripristinare un senso di stabilità negli affari globali.
Con
questi due giganti ormai sulla traiettoria irreversibile di una competizione
sempre più intensa in tutti i settori, ha quindi avuto senso per la Cina
spiegare in dettaglio le differenze tra le loro visioni del mondo come parte
della sua campagna per conquistare più cuori e menti in tutto il mondo.
In
precedenza la Repubblica Popolare si era trattenuta dal farlo, almeno in questa
misura, per il timore di rafforzare la percezione di essere i protagonisti
principali della nuova guerra fredda.
Questo
potrebbe a sua volta portare a un sostegno pubblico in Occidente per il fatto
che gli Stati Uniti possano successivamente armare la complessa interdipendenza
economica, finanziaria e tecnologica della Cina con il” Miliardo d’oro” per
scopi a somma zero, volti a ripristinare la propria egemonia unipolare in
declino, nonostante i costi reciprocamente dannosi.
Come
dimostrato dal precedente recentemente stabilito nelle relazioni UE-Russia, la
maggior parte degli occidentali è disposta a sacrificarsi per perseguire quello
che gli Stati Uniti li hanno indotti a credere sia il cosiddetto “bene morale
superiore”.
Fare
qualsiasi cosa che possa inavvertitamente alimentare la campagna di guerra
informativa dell’America contro la Cina, come articolare in modo convincente e
dettagliato la differenza tra le due visioni del mondo, finora rischiava di
accelerare il suddetto scenario.
Considerando
ciò, il fatto che il Presidente Xi abbia appena fatto proprio questo in questo
momento suggerisce fortemente che la leadership cinese ha concluso che
l’armamento precedentemente avvertito tra il suo Paese e l’Occidente è un fatto
compiuto.
L’intuizione
precedente corrobora l’osservazione che la Cina ha deciso di stringere
un’alleanza con la Russia per formare un doppio polo d’influenza nell’ambito
dell’imminente triforcazione delle relazioni internazionali, in modo da poter
competere più efficacemente con l’Occidente.
Ciò
include ovviamente anche il “dominio ideativo”, spiegando così il preciso
tempismo della spiegazione estesa della Cina della sua visione del mondo” MCS”,
che si allinea prevedibilmente al “Manifesto rivoluzionario globale della
Russia” dello scorso anno.
(korybko.substack.com/p/chinas-global-civilization-initiative?utm_source=post-email-title&publication_id=835783&post_id=109734726&isFreemail=true&utm_medium=email)
Testo
integrale del discorso di “Xi Jinping” alla Riunione di alto livello del “PCC”
nel dialogo con “i partiti politici mondiali”.
(Fonte:
XinhuaEditore: huaxia2023-03-16 06:04:30)
PECHINO, 15 marzo (Xinhua) — Il Presidente cinese Xi Jinping ha
tenuto mercoledì un discorso programmatico alla Riunione di alto livello del
PCC nel Dialogo con i Partiti politici mondiali in collegamento video.
Di
seguito il testo integrale del discorso:
“Unire
le mani sul cammino verso la modernizzazione”
Discorso
programmatico di S.E. Xi Jinping,
Segretario
Generale del “Comitato Centrale del
Partito
Comunista Cinese e Presidente della Repubblica Popolare Cinese.
In
occasione del “CPC” in dialogo con i partiti politici mondiali.
Riunione
di alto livello.
Pechino,
15 marzo 2023.
Leader
dei partiti politici di tutto il mondo,
Signore
e Signori,
Amici,
È con
grande piacere che mi unisco a tutti voi per la discussione sul tema “Il cammino
verso la modernizzazione: La responsabilità dei partiti politici”.
La
storia dello sviluppo umano è piena di colpi di scena.
Allo stesso modo, anche il viaggio di ogni
Paese per esplorare il cammino verso la modernizzazione è arduo.
Nel mondo di oggi si intrecciano molteplici
sfide e crisi.
La ripresa economica globale rimane lenta, il
divario di sviluppo si sta ampliando, l’ambiente ecologico si sta deteriorando
e la mentalità della guerra fredda persiste.
Il processo di modernizzazione dell’umanità ha
raggiunto ancora una volta un bivio storico.
Polarizzazione
o prosperità comune?
Puro
perseguimento materialistico o progresso materiale ed etico-culturale
coordinato?
Prosciugare lo stagno per prendere i pesci o
creare armonia tra uomo e natura?
Gioco
a somma zero o cooperazione win-win?
Copiare
il modello di sviluppo di altri Paesi o raggiungere uno sviluppo indipendente
alla luce delle condizioni nazionali?
Di che
tipo di modernizzazione abbiamo bisogno e come possiamo raggiungerla?
Di
fronte a queste domande, i partiti politici, in quanto forza importante che
orienta e guida il processo di modernizzazione, hanno il dovere di fornire
delle risposte.
In
questa sede, desidero condividere alcune delle mie osservazioni.
Dobbiamo
mettere le persone al primo posto e garantire che la modernizzazione sia
incentrata sulle persone.
Le persone sono i creatori della storia e sono
la base e la forza più forte per far progredire la modernizzazione.
L’obiettivo
finale della modernizzazione è lo sviluppo libero e completo delle persone.
Perché
un percorso di modernizzazione funzioni e funzioni bene, deve mettere al primo
posto le persone.
La
modernizzazione non riguarda solo gli indicatori e le statistiche sulla carta,
ma piuttosto la realizzazione di una vita felice e stabile per le persone.
Concentrandosi sulle aspirazioni del popolo a
una vita migliore e a un ulteriore progresso della civiltà, i partiti politici
dovrebbero sforzarsi di raggiungere l’abbondanza materiale, l’integrità politica,
l’arricchimento etico-culturale, la stabilità sociale e un ambiente di vita
piacevole, in modo che la modernizzazione risponda meglio alle preoccupazioni e
alle esigenze diversificate del popolo.
In
questo modo, la modernizzazione promuoverà lo sviluppo sostenibile
dell’umanità, non solo aumentando il benessere di questa generazione, ma anche
proteggendo i diritti e gli interessi delle generazioni future.
Dobbiamo
sostenere il principio di indipendenza ed esplorare percorsi diversificati
verso la modernizzazione.
La
modernizzazione non è un “brevetto esclusivo” di una piccola manciata di Paesi,
né una domanda con una sola risposta.
Non
può essere realizzata con un approccio “cookie cutter” o con un semplice “copia
e incolla”.
Per
realizzare la modernizzazione, ogni Paese deve non solo seguire le leggi
generali che regolano il processo, ma soprattutto considerare le proprie
condizioni nazionali e le proprie caratteristiche uniche.
È la
popolazione di un Paese che è nella posizione migliore per dire quale tipo di
modernizzazione è più adatta a loro.
I
Paesi in via di sviluppo hanno il diritto e la capacità di esplorare in modo
indipendente il percorso di modernizzazione con le loro caratteristiche
distintive basate sulle loro realtà nazionali.
Dobbiamo
sviluppare il nostro Paese e la nostra nazione con le nostre forze e dobbiamo
mantenere una salda presa sul futuro dello sviluppo e del progresso del nostro
Paese.
Dobbiamo rispettare e sostenere i percorsi di
sviluppo scelti autonomamente dai diversi popoli per inaugurare insieme una
nuova prospettiva di modernizzazione dell’umanità, come un giardino in cui
sbocciano cento fiori.
Dobbiamo
sostenere i principi fondamentali, aprire nuove strade e garantire la
continuità del processo di modernizzazione.
Di
fronte alle diverse nuove questioni, condizioni e sfide del processo di
modernizzazione, i partiti politici devono assumersi con coraggio le proprie
responsabilità ed eccellere nel proprio lavoro.
Dovremmo
rompere le catene del pensiero stantio, rimuovere le barriere istituzionali,
esplorare nuovi metodi e nuovi approcci e aprire nuove strade nelle teorie e
nelle pratiche per infondere un dinamismo incessante nel processo di
modernizzazione.
Dobbiamo lavorare insieme per riformare e
sviluppare il sistema di governance globale e rendere l’ordine internazionale
più giusto ed equo, facendo progredire la modernizzazione dell’umanità in un
ambiente di pari diritti, pari opportunità e regole eque per tutti.
Dobbiamo
aiutare gli altri ad avere successo mentre cerchiamo il nostro successo e
garantire che tutti possano godere dei risultati della modernizzazione.
L’umanità vive in una comunità con un futuro
condiviso in cui si sale e si scende insieme.
Per raggiungere la modernizzazione, ogni Paese
dovrebbe perseguire uno sviluppo comune attraverso la solidarietà e la
cooperazione e seguire i principi del contributo comune, dei benefici condivisi
e del risultato vantaggioso per tutti.
I
paesi all’avanguardia dovrebbero sostenere sinceramente gli altri paesi nel
loro sviluppo.
Non ci
si vedrà in una luce più favorevole dopo aver spento le luci degli altri, né si
andrà più lontano bloccando i percorsi altrui.
Dovremmo
condividere le opportunità, creare un futuro insieme e rendere più grande la
torta della modernizzazione dell’umanità, per garantire che più persone godano
dei risultati della modernizzazione in modo più equo.
Ci
opponiamo fermamente alla pratica di preservare il proprio privilegio di
sviluppo reprimendo e contenendo gli sforzi di altri Paesi per raggiungere la
modernizzazione.
Dobbiamo
andare avanti con intraprendenza e assicurare una ferma leadership nella
modernizzazione.
La
modernizzazione non ci cade addosso automaticamente.
È il
risultato di un duro lavoro con una forte iniziativa storica.
I partiti politici sono la forza trainante
della modernizzazione.
I loro valori, la capacità di guidare e
governare, l’etica, la forza di volontà e il carattere hanno un’influenza
diretta sull’orientamento e sul futuro del processo di modernizzazione.
Come
diceva un antico filosofo cinese, “Chi conquista sé stesso è forte”.
I
partiti politici devono integrare la costruzione del partito con la modernizzazione
nazionale, andare avanti con intraprendenza e determinazione ed eccellere.
In questo modo, avranno la fiducia, la
determinazione e la capacità di rispondere alle sfide e alle domande poste dai
tempi, di soddisfare le aspettative della gente, di guidare la rotta e di
raccogliere le forze per la causa della modernizzazione.
Signore
e signori,
Amici,
Il
raggiungimento della modernizzazione è un sogno che il popolo cinese ha cercato
di realizzare fin dai tempi moderni.
Il viaggio di oltre 100 anni che il Partito ha
percorso per unire e guidare il popolo cinese nel perseguire il ringiovanimento
nazionale è anche l’esplorazione di un percorso verso la modernizzazione.
Grazie
agli sforzi incessanti di generazione in generazione, abbiamo trovato la nostra
strada verso la modernizzazione.
Il XX
Congresso nazionale del PCC ha proposto di far progredire il ringiovanimento
della nazione cinese su tutti i fronti attraverso un percorso cinese di
modernizzazione.
La modernizzazione cinese è quella di una
popolazione numerosa, di una prosperità comune per tutti, di un progresso
materiale ed etico-culturale, di un’armonia tra umanità e natura e di uno
sviluppo pacifico.
È
radicata nelle nostre condizioni nazionali e attinge anche all’esperienza di
altri Paesi.
Porta
con sé l’impronta della storia e della cultura tradizionale e contiene anche
elementi moderni.
Porta
benefici al popolo cinese e fa progredire lo sviluppo comune del mondo.
È un
percorso sicuro per costruire una nazione più forte e realizzare il
ringiovanimento della nazione cinese.
È
anche un percorso che dobbiamo intraprendere per cercare il progresso per
l’umanità e l’armonia per il mondo intero.
Rimarremo impegnati nella giusta direzione,
nelle giuste teorie e nel giusto cammino.
Non
devieremo dalla rotta cambiando la nostra natura o abbandonando il nostro
sistema.
Poiché
il nostro futuro è strettamente legato a quello di altri Paesi e popoli, ci
impegneremo a fornire nuove opportunità per lo sviluppo mondiale, a dare nuovo
impulso all’esplorazione dei percorsi di modernizzazione dell’umanità e a dare
nuovi contributi alla teoria e alla pratica della modernizzazione dell’umanità
mentre compiamo nuovi progressi nella modernizzazione cinese.
Il “PCC”
continuerà a perseguire uno sviluppo di alta qualità e a promuovere la crescita
e la prosperità globali.
Accelereremo la costruzione di un nuovo
paradigma di sviluppo che promuova l’apertura ad alti standard e la costante
espansione dell’accesso al mercato.
La
porta della Cina si aprirà sempre di più.
Con
l’ulteriore modernizzazione del nostro sistema industriale, offriremo al mondo
un numero maggiore di prodotti migliori realizzati e creati in Cina e un
mercato cinese di dimensioni maggiori e con una domanda più forte.
Continueremo
a sostenere e ad aiutare i Paesi in via di sviluppo nella loro ricerca di uno
sviluppo, di un’industrializzazione e di una modernizzazione più rapidi e
offriremo soluzioni e forze cinesi per ridurre il divario Nord-Sud e
raggiungere uno sviluppo comune.
Il PCC è pronto a collaborare con i partiti
politici di tutti gli altri Paesi per far progredire la cooperazione di alta
qualità della “Belt and Road”, accelerare la solida attuazione dell’Iniziativa
di sviluppo globale, promuovere nuovi motori per lo sviluppo globale e costruire
una comunità globale di sviluppo.
Il “PCC” continuerà a salvaguardare l’equità e
la giustizia internazionali e a promuovere la pace e la stabilità nel mondo.
Nel
portare avanti la modernizzazione, la Cina non percorrerà né il vecchio
sentiero della colonizzazione e del saccheggio, né la strada storta intrapresa
da alcuni Paesi per cercare l’egemonia una volta diventati forti.
Quello
che la Cina persegue è il giusto corso dello sviluppo pacifico. Cerchiamo di
appianare le differenze attraverso il dialogo e di risolvere le controversie
attraverso la cooperazione.
Ci
opponiamo fermamente all’egemonia e alla politica di potere in tutte le sue
forme.
Sosteniamo
la solidarietà e la mentalità win-win nel gestire sfide di sicurezza complesse
e intrecciate, per creare un’architettura di sicurezza equa e giusta, costruita
e condivisa da tutti.
Il
mondo non ha bisogno di una nuova guerra fredda.
La
pratica di fomentare la divisione e lo scontro in nome della democrazia è di
per sé una violazione dello spirito della democrazia.
Non riceverà alcun sostegno.
Ciò
che porta è solo un danno infinito.
Una
Cina modernizzata rafforzerà la forza per la pace nel mondo e la giustizia
internazionale.
Indipendentemente
dal livello di sviluppo raggiunto, la Cina non cercherà mai l’egemonia o
l’espansione.
Il”
PCC “continuerà a promuovere gli scambi inter-civili e l’apprendimento
reciproco e a far progredire le civiltà umane.
In tutto il mondo, i Paesi e le regioni hanno
scelto percorsi di modernizzazione diversi, che affondano le radici nelle loro
uniche e lunghe civiltà.
Tutte le civiltà create dalla società umana
sono splendide.
Da
esse trae forza la spinta alla modernizzazione di ogni Paese e da esse deriva
la sua caratteristica unica.
Esse,
trascendendo il tempo e lo spazio, hanno dato insieme un importante contributo
al processo di modernizzazione dell’umanità.
La modernizzazione cinese, come nuova forma di
progresso umano, attingerà ai meriti delle altre civiltà e renderà più vivace
il giardino delle civiltà mondiali.
Signore
e signori,
Amici,
Un solo fiore non fa primavera, mentre cento
fiori in piena fioritura portano la primavera nel giardino.
Poiché
il futuro di tutti i Paesi è strettamente connesso, la tolleranza, la
coesistenza, gli scambi e l’apprendimento reciproco tra le diverse civiltà
svolgono un ruolo insostituibile per far avanzare il processo di
modernizzazione dell’umanità e far fiorire il giardino delle civiltà mondiali.
A
questo proposito, desidero proporre l’Iniziativa per la civiltà globale.
Sosteniamo
il rispetto per la diversità delle civiltà.
I
Paesi devono sostenere i principi di uguaglianza, apprendimento reciproco,
dialogo e inclusione tra le civiltà e lasciare che gli scambi culturali
trascendano l’allontanamento, l’apprendimento reciproco trascenda gli scontri e
la coesistenza trascenda i sentimenti di superiorità.
Sosteniamo
i valori comuni dell’umanità.
Pace,
sviluppo, equità, giustizia, democrazia e libertà sono le aspirazioni comuni di
tutti i popoli.
I Paesi devono mantenere una mentalità aperta
nell’apprezzare le percezioni dei valori delle diverse civiltà e astenersi
dall’imporre i propri valori o modelli agli altri e dall’alimentare il
confronto ideologico.
Sosteniamo
l’importanza dell’eredità e dell’innovazione delle civiltà.
I Paesi devono sfruttare appieno la rilevanza delle
loro storie e culture per i tempi attuali e spingere per una trasformazione
creativa e uno sviluppo innovativo delle loro raffinate culture tradizionali.
Siamo
a favore di una forte cooperazione e di scambi interpersonali a livello internazionale.
I Paesi devono esplorare la costruzione di una
rete globale per il dialogo e la cooperazione tra le civiltà, arricchire i
contenuti degli scambi e ampliare le vie di cooperazione per promuovere la
comprensione reciproca e l’amicizia tra i popoli di tutti i Paesi e far
progredire insieme il progresso delle civiltà umane.
Siamo
pronti a collaborare con la comunità internazionale per aprire una nuova
prospettiva di scambi e comprensione tra popoli diversi e di migliori
interazioni e integrazioni tra culture diverse.
Insieme possiamo rendere il giardino delle
civiltà mondiali colorato e vivace.
Il “PCC”
è impegnato a rafforzare gli scambi e la cooperazione con gli altri partiti
politici per perseguire insieme la giusta causa.
Siamo
pronti ad approfondire le interazioni con partiti e organizzazioni politiche di
altri Paesi per ampliare la convergenza di idee e interessi.
Sfruttiamo
la forza di un nuovo tipo di relazioni tra partiti per costruire un nuovo tipo
di relazioni internazionali ed espandiamo le partnership globali promuovendo
partner più forti con i partiti politici mondiali.
Il “PCC”
è pronto a condividere l’esperienza di governance con i partiti e le
organizzazioni politiche di altri Paesi, in modo da poter fare insieme grandi
passi avanti sulla strada della modernizzazione, verso l’obiettivo di costruire
una comunità con un futuro condiviso per l’umanità.
Signore
e signori,
Amici,
Il
cammino dell’umanità verso la modernizzazione subirà sicuramente delle battute
d’arresto, ma il futuro è luminoso.
Il “Partito
Comunista” è disposto a lavorare con tutti voi per garantire che le diverse
spinte alla modernizzazione formano una potente forza che guidi la prosperità e
il progresso del mondo e che avanzi senza sosta nel lungo fiume della storia!
Grazie.
Forum “ASI Idee forti” per un tempo nuovo.
Vladimir
Putin ha
partecipato alla sessione plenaria del “forum Strong Ideas” for a “New Time”
organizzato dall’”organizzazione autonoma no-profit Agency for Strategic
Initiatives”, istituita per promuovere nuovi progetti.
20
luglio 2022 16:40 (Mosca).
La
sessione plenaria del forum dell’”Agenzia per le iniziative strategiche”,”
Strong Ideas” for a “New Time”.
Il
forum Strong Ideas for a New Time è finalizzato alla realizzazione di idee che possano
contribuire in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo
nazionale della Russia entro il 2030.
Il
processo di candidatura si è concluso il 20 maggio; ci sono più di 311.000
partecipanti provenienti da tutte le regioni del Paese.
Durante
la sessione plenaria, il Direttore generale dell’ASI Svetlana Chupsheva, il Rappresentante speciale del
Presidente della Repubblica per lo sviluppo digitale e tecnologico e Direttore
della divisione Giovani professionisti dell’ASI Dmitry Peskov, e il Presidente
di VEB.RF e Presidente del Consiglio degli esperti dell’”ASI” “Igor Shuvalov”
hanno mostrato a “Vladimir Putin” i progetti a cui gli esperti hanno assegnato
il punteggio più alto.
Il
direttore generale dell’ASI Svetlana Chupsheva:
Signor
Presidente, amici,
Questo
è il secondo forum “Idee forti per un tempo nuovo”, che si tiene ogni anno in
linea con le istruzioni del Presidente della Federazione Russa.
Signor
Presidente,
tra il
pubblico ci sono 200 persone, 200 leader che rappresentano quasi tutto il
nostro Paese, tutte le nostre regioni.
Ma
sono solo una piccola parte delle persone attive e degli imprenditori che
vogliono partecipare allo sviluppo delle loro città, delle loro regioni e del
nostro Paese.
Abbiamo
ricevuto 19.000 idee dalle 85 entità costituenti.
Ci sono 300.000 partecipanti alla piattaforma crowd, dove tutti hanno avuto la
possibilità di presentare la propria idea o il proprio progetto.
Signor
Presidente,
credo che oggi avremo una discussione interessante.
Ma
prima vorrei che si rivolgesse ai partecipanti.
Presidente
della Russia Vladimir Putin:
Amici,
Vorrei
iniziare dicendo che sono molto felice di essere qui con voi oggi.
Attraverso
di voi, vorrei salutare e ringraziare tutti coloro che hanno presentato le loro
proposte al “forum Idee forti per un tempo nuovo”, ringraziare il team
dell’Agenzia per le iniziative strategiche per l’organizzazione del forum ed
esprimere apprezzamento per il lavoro delle nostre regioni, che hanno
contribuito all’attuazione delle idee presentate al primo forum “ASI”, tenutosi
alla fine del 2020.
È
evidente che c’è una crescente richiesta del meccanismo proposto dall’”ASI” per
identificare, selezionare e sostenere progetti e iniziative civili.
Mentre
camminavamo qui con Svetlana Chupsheva, lei ha detto che, purtroppo, non è
ancora stato creato un meccanismo completo ed efficace per la selezione dei
progetti a livello statale.
Ma è
positivo che l’”ASI “stia facendo qualcosa del genere. Faremo un uso sempre più
ampio di questa pratica.
Questo
meccanismo è pienamente in linea con i compiti del nostro sviluppo interno e
con il momento in cui le trasformazioni veramente rivoluzionarie stanno
prendendo slancio e si stanno rafforzando.
Questi
enormi cambiamenti sono ovviamente irreversibili.
Sono
in corso processi nazionali e globali per sviluppare i fondamenti e i principi
di un ordine mondiale armonioso, più equo e più incentrato sulla comunità e
sulla sicurezza, in alternativa all’ordine mondiale esistente o all’ordine
mondiale unipolare in cui abbiamo vissuto e che, per la sua natura, sta
diventando un freno allo sviluppo della nostra civiltà.
Il
modello di dominio totale da parte del cosiddetto “miliardo d’oro” è ingiusto.
Perché questo “miliardo d’oro”, che è solo una
parte della popolazione globale, dovrebbe dominare tutti gli altri e imporre le
sue regole di comportamento basate sull’illusione dell’eccezionalità?
Il sistema divide il mondo in persone di prima e
seconda classe ed è quindi essenzialmente razzista e neocoloniale.
L’ideologia
globalista e pseudo-liberale sottostante sta diventando sempre più simile al totalitarismo
e sta limitando lo sforzo creativo e la libera creazione storica.
Si ha
l’impressione che l’Occidente sia semplicemente incapace di offrire al mondo un
proprio modello di futuro.
In effetti, non è stato un caso che il “miliardo
d’oro” abbia raggiunto il suo oro e abbia ottenuto molti risultati, ma non
perché abbia attuato determinati concetti.
È arrivato dove si trova principalmente
derubando altri popoli in Asia e in Africa.
È così
che è andata.
L’India
è stata derubata per un lungo periodo di tempo.
Ecco
perché l’”élite del miliardo d’oro” è terrorizzata dall’idea che altri centri
di sviluppo globale possano proporre alternative di sviluppo.
Per
quanto l’Occidente e le élite sovranazionali si sforzino di preservare l’ordine
esistente, una nuova era e una nuova fase della storia mondiale sono alle
porte.
Solo gli Stati veramente sovrani sono in grado
di garantire una dinamica di crescita elevata e di diventare un modello per gli
altri in termini di standard e qualità della vita, di protezione dei valori
tradizionali e degli alti ideali umanistici e di modelli di sviluppo in cui
l’individuo non è un mezzo, ma il fine ultimo.
La sovranità riguarda la libertà di sviluppo nazionale
e, di conseguenza, lo sviluppo di ogni individuo.
Si
tratta della solvibilità tecnologica, culturale, intellettuale ed educativa di
uno Stato – ecco cos’è.
Senza dubbio, una società civile responsabile,
attiva, di mentalità nazionale e orientata alla nazione è la componente più
importante della sovranità.
Sono
convinto che per essere forti, indipendenti e competitivi, dobbiamo migliorare
i meccanismi di partecipazione alla vita del Paese e renderli più aperti ed
equi.
Ciò include meccanismi di democrazia diretta e
il coinvolgimento dei cittadini nell’affrontare i problemi critici della
società e dei cittadini.
La
strada da seguire è quella di affidarsi al potenziale creativo del nostro
popolo, di collaborare con voi e con persone come voi che oggi non sono con
noi.
Quante
migliaia di persone hanno partecipato, ha detto?
Svetlana
Chupsheva: 19.000.
Vladimir Putin: Circa 19.000 persone hanno
partecipato al forum. Possiamo ottenere i risultati che cerchiamo solo se
facciamo affidamento su questo potente potenziale.
Considero il vostro forum una piattaforma
fondamentale per un dialogo aperto e significativo.
Inoltre, l’”Agenzia per le iniziative
strategiche” ha sempre riunito persone di un tipo particolare.
Persone
pensanti, proattive e orientate agli obiettivi, disposte a dare un contributo
significativo per rendere la Russia un Paese di successo, prospero e
confortevole per le persone che cercano di realizzarsi e di vivere una vita
dignitosa.
Sono
certo che, come professionisti, avete idee su come migliorare lo stato delle
cose nella tecnologia, nell’istruzione e nella sanità e su come migliorare le
cose per le nostre aziende, i nostri ricercatori e ingegneri, e così via.
Avete idee significative che sono state
testate.
Dobbiamo
lavorare insieme per realizzarle. Alcune cose sono già state fatte, e spero che
ci dedicheremo a discuterne.
Tuttavia,
anche le nuove idee proposte devono essere attuate.
Naturalmente, oggi potremo discutere solo alcune delle
vostre idee e dei vostri progetti.
Ma
voglio che sappiate fin dall’inizio che tutte le proposte costruttive e valide
saranno prese in considerazione.
È indispensabile sfruttare appieno i
meccanismi di attuazione dei progetti di rilevanza sociale proposti dai nostri
cittadini, che sono stati creati dal Governo, dalla Vnesheconombank – lo
confermerà il signor Shuvalov – e dall’”Agenzia per le iniziative strategiche”,
con il coinvolgimento delle regioni.
Vorrei sottolineare che è importante non solo
organizzare la formazione delle squadre e finanziarle di conseguenza.
È
fondamentale creare, il prima possibile, quadri giuridici pilota in aree
specifiche, testare ogni aspetto degli sforzi per introdurre idee efficaci,
audaci e persino fuori dagli schemi che anticipano i tempi e utilizzarle come
base per realizzare cambiamenti sistemici in tutto il Paese.
Questo
particolare approccio ha permesso di lanciare i progetti veramente utili che
sono stati presentati al vostro primo forum nel novembre 2020.
Vi
faccio un rapido esempio.
Un’iniziativa
presentata al precedente forum ha dato il via a operazioni pilota di
imbarcazioni marine autonome, che costituiranno un passo importante verso lo
sviluppo di veicoli senza pilota in Russia, utilizzando la navigazione
satellitare e facendo progressi nella tecnologia “AI”.
L’altro
ieri, in occasione di una riunione del” Consiglio per lo sviluppo strategico e
i progetti nazionali”, i nostri colleghi e io abbiamo discusso in dettaglio la
creazione di condizioni adeguate allo sviluppo e l’implementazione di queste
tecnologie avanzate che godono di una forte domanda.
Sono certo
che anche voi avete idee innovative che verranno realizzate. Discutiamone oggi.
Mi
soffermerò un attimo sui progetti pubblici e sociali volti a salvare la nostra
nazione, sullo sviluppo demografico e, naturalmente, sull’educazione, come si
dice di solito, dei giovani, ma credo che l’educazione sia un processo che dura
tutta la vita e che le persone debbano utilizzare le nuove conoscenze per
evolversi nel corso della loro vita.
Quindi,
credo che l’educazione sia molto più importante dell’educazione dei giovani.
Vorrei
che i miei colleghi del Governo e i governatori mi ascoltassero: iniziative
così sincere, spesso promosse anche da piccoli gruppi di appassionati, hanno
certamente bisogno dell’appoggio interessato e pesante dei gruppi dirigenti
delle regioni, in loco, perché l’esperienza ricevuta in una regione è preziosa
e utile per l’intero Paese.
Naturalmente,
questo è vero se l’esperienza ha valore, se viene attuata, se funziona
efficacemente e porta risultati specifici per la regione in questione e per il
Paese.
Vorrei ricordare che al forum precedente, i
rappresentanti del movimento di ricerca della regione di Novgorod hanno parlato
dei loro sforzi per andare nelle scuole.
Un’iniziativa
molto interessante.
Come
sapete, la genialità sta nella semplicità.
Andare
nelle scuole e raccontare agli studenti la storia della loro terra, portando
esempi dei loro concittadini, esempi di eroismo:
questo
è molto più interessante ed efficace che sedersi a un banco a scuola e
sfogliare un libro di testo, anche se ben scritto da specialisti, storici e
insegnanti.
Questo contatto vivo con la storia,
soprattutto se presentata in modo professionale, bello e creativo, ha
sicuramente un’impressione molto più forte sulle persone e influenza tutta la
loro vita.
Vorrei
sottolineare che per andare avanti nel futuro dobbiamo ricordare il nostro
grande e glorioso passato, fare affidamento sulle nostre tradizioni ed essere
orgogliosi dei nostri risultati.
E,
ancora una volta, dobbiamo andare avanti con tutti i mezzi.
È
assolutamente inaccettabile adagiarsi sugli allori, guardare al passato e
compiacersi nel ricordare ciò che hanno fatto i nostri padri, i nostri nonni e
le nostre nonne. No.
Dobbiamo
certamente fare affidamento su questa enorme esperienza e sulle conquiste della
nostra nazione, dei nostri popoli – il nostro vantaggio è la natura multietnica
e multireligiosa del nostro Paese – ma dobbiamo ovviamente guardare al futuro e
muoverci solo in avanti.
È simbolico che oggi questo forum si svolga in
questa struttura unica. Credo che tutti voi siate felici di essere qui, al “GES
-2”.
Unisce
la nostra storia, i successi della scuola di ingegneria nazionale e la
tecnologia moderna.
Sono
state utilizzate per creare questo spazio insolito e creativo che riflette lo
spirito della nuova era di oggi.
Sono certo che questa atmosfera darà una buona
direzione alla nostra discussione e ci motiverà a cercare approcci creativi e
non convenzionali per risolvere i problemi del nostro Paese.
Vi
ringrazio per l’attenzione.
(en.kremlin.ru/events/president/news/69039). (english.news.cn/20230316/31e80d5da3cd48bea63694cee5156d47/c.html?utm_source=substack&utm_medium=email).
Firma
dei trattati di adesione delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e
delle regioni di Zaporozhye e Kherson alla Russia.
Nella
sala San Giorgio del Gran Cremlino si è svolta la cerimonia per la firma dei
trattati di adesione della Repubblica Popolare di Donetsk, della Repubblica
Popolare di Lugansk, della Regione di Zaporozhye e della Regione di Kherson
alla Federazione Russa.
(30
settembre 202216:00Il Cremlino, Mosca)
Discorso presidenziale in occasione della
firma dei trattati di adesione alla Russia delle regioni DPR, LPR, Zaporozhye e
Kherson.
Il
Presidente della Russia Vladimir Putin:
Cittadini
della Russia, cittadini delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk,
residenti delle regioni di Zaporozhye e Kherson, deputati della Duma di Stato,
senatori della Federazione Russa,
Come
sapete, si sono svolti i referendum nelle Repubbliche popolari di Donetsk e
Lugansk e nelle regioni di Zaporozhye e Kherson.
Le schede sono state scrutinate e i risultati
sono stati annunciati.
Il
popolo ha fatto la sua scelta inequivocabile.
Oggi
firmeremo i trattati di adesione della Repubblica Popolare di Donetsk, della
Repubblica Popolare di Lugansk, della Regione di Zaporozhye e della Regione di
Kherson alla Federazione Russa.
Non ho dubbi che l’Assemblea federale sosterrà
le leggi costituzionali sull’adesione alla Russia e sulla creazione di quattro
nuove regioni, le nostre nuove entità costitutive della Federazione Russa,
perché questa è la volontà di milioni di persone.
(Applausi).
È
indubbiamente un loro diritto, un diritto intrinseco sancito dall’articolo 1
della Carta delle Nazioni Unite, che afferma direttamente il principio
dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli.
Ripeto,
è un diritto intrinseco dei popoli.
Si
basa sulla nostra affinità storica, ed è questo diritto che ha portato alla
vittoria generazioni di nostri predecessori, coloro che hanno costruito e
difeso la Russia per secoli fin dal periodo dell’Antica Rus’.
Qui in
Novorossiya [Pëtr] Rumyantsev, [Alessandro] Suvorov e [Fëdor] Ushakov hanno
combattuto le loro battaglie, Caterina la Grande e [Grigorij] Potyomkin hanno
fondato nuove città.
I
nostri nonni e bisnonni hanno combattuto qui fino alla fine durante la Grande
Guerra Patriottica.
Ricorderemo
sempre gli eroi della Primavera russa, coloro che si sono rifiutati di
accettare il colpo di Stato neonazista in Ucraina nel 2014, tutti coloro che
sono morti per il diritto di parlare la propria lingua madre, di preservare la
propria cultura, le proprie tradizioni e la propria religione, e per il diritto
stesso di vivere.
Ricordiamo
i soldati del Donbass, i martiri dell'”Odessa Khatyn”, le vittime dei disumani
attacchi terroristici condotti dal regime di Kiev.
Commemoriamo
i volontari e i miliziani, i civili, i bambini, le donne, gli anziani, i russi,
gli ucraini, le persone di varie nazionalità;
il
leader popolare di Donetsk Alexander Zakharchenko;
i
comandanti militari Arsen Pavlov e Vladimir Zhoga, Olga Kachura e Alexei
Mozgovoy;
il procuratore della Repubblica di Lugansk
Sergei Gorenko; il paracadutista Nurmagomed Gadzhimagomedov e tutti i nostri
soldati e ufficiali che sono morti da eroi durante l’operazione militare
speciale.
Sono
eroi. (Eroi della grande Russia.
Vi prego di unirvi a me in un minuto di
silenzio per onorare la loro memoria. (Minuto di silenzio) Grazie.
Dietro la scelta di milioni di residenti nelle
Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nelle regioni di Zaporozhye e
Kherson, c’è il nostro destino comune e la nostra storia millenaria.
Le
persone hanno trasmesso questo legame spirituale ai loro figli e nipoti.
Nonostante
tutte le prove subite, hanno portato l’amore per la Russia attraverso gli anni.
È qualcosa che nessuno può distruggere.
Ecco
perché sia le generazioni più anziane che i giovani – quelli nati dopo il
tragico crollo dell’Unione Sovietica – hanno votato per la nostra unità, per il
nostro futuro comune.
Nel
1991 a “Belovezhskaya Pushcha”, i rappresentanti dell’élite del partito di
allora decisero di porre fine all’Unione Sovietica, senza chiedere ai cittadini
comuni cosa volessero, e la gente si trovò improvvisamente tagliata fuori dalla
propria patria.
Questo ha lacerato e smembrato la nostra comunità
nazionale e ha innescato una catastrofe nazionale.
Proprio come il governo delimitò
silenziosamente i confini delle repubbliche sovietiche, agendo dietro le quinte
dopo la rivoluzione del 1917, gli ultimi leader dell’Unione Sovietica, contrariamente
all’espressione diretta della volontà della maggioranza del popolo nel
referendum del 1991, hanno distrutto il nostro grande Paese e hanno
semplicemente fatto in modo che i cittadini delle ex repubbliche lo
affrontassero come un fatto compiuto.
Posso
ammettere che non sapevano nemmeno cosa stavano facendo e quali conseguenze
avrebbero avuto le loro azioni alla fine.
Ma ora
non ha più importanza.
Non
c’è più l’Unione Sovietica, non possiamo tornare al passato.
In realtà, oggi la Russia non ne ha più
bisogno; non è questa la nostra ambizione.
Ma non
c’è niente di più forte della determinazione di milioni di persone che, per
cultura, religione, tradizioni e lingua, si considerano parte della Russia, i
cui antenati hanno vissuto per secoli in un unico Paese.
Non
c’è niente di più forte della loro determinazione a tornare nella loro vera
patria storica.
Per otto lunghi anni, la popolazione del
Donbass è stata sottoposta a genocidio, bombardamenti e blocchi;
a
Kherson e Zaporozhye è stata portata avanti una politica criminale per
coltivare l’odio verso la Russia, verso tutto ciò che è russo.
Anche
ora, durante i referendum, il regime di Kiev ha minacciato di rappresaglie e di
morte gli insegnanti, le donne che lavoravano nelle commissioni elettorali.
Kiev
ha minacciato di repressione milioni di persone venute a esprimere la loro
volontà.
Ma la
popolazione del Donbass, di Zaporozhye e di Kherson non è stata piegata e ha
detto la sua.
Voglio
che le autorità di Kiev e i loro veri responsabili in Occidente mi ascoltino
ora, e voglio che tutti ricordino questo:
le
persone che vivono a Lugansk e Donetsk, a Kherson e Zaporozhye sono diventate
nostri cittadini, per sempre.
(Applausi).
Chiediamo al regime di Kiev di cessare
immediatamente il fuoco e tutte le ostilità;
di porre fine alla guerra che ha scatenato nel
2014 e di tornare al tavolo dei negoziati.
Siamo
pronti a questo, come abbiamo detto più di una volta.
Ma la
scelta della popolazione di Donetsk, Lugansk, Zaporozhye e Kherson non sarà
discussa.
La
decisione è stata presa e la Russia non la tradirà.
(Le attuali autorità di Kiev dovrebbero
rispettare questa libera espressione della volontà popolare; non c’è altro
modo. Questa è l’unica via per la pace.)
Difenderemo la nostra terra con tutte le forze e le
risorse di cui disponiamo e faremo tutto il possibile per garantire la
sicurezza del nostro popolo.
Questa
è la grande missione liberatrice della nostra nazione.
Ricostruiremo
sicuramente le città e i paesi distrutti, gli edifici residenziali, le scuole,
gli ospedali, i teatri e i musei.
Ripristineremo
e svilupperemo le imprese industriali, le fabbriche, le infrastrutture, nonché
i sistemi di sicurezza sociale, pensionistici, sanitari ed educativi.
Lavoreremo
sicuramente per migliorare il livello di sicurezza.
Insieme faremo in modo che i cittadini delle
nuove regioni possano sentire il sostegno di tutto il popolo russo, dell’intera
nazione, di tutte le repubbliche, i territori e le regioni della nostra vasta
Madrepatria.
(Applausi).
Amici, colleghi,
Oggi
vorrei rivolgermi ai nostri soldati e ufficiali che stanno partecipando
all’operazione militare speciale, ai combattenti del Donbass e della “Novorossiya”,
a coloro che si sono recati agli uffici di reclutamento militare dopo aver
ricevuto un foglio di chiamata in base all’ordine esecutivo sulla mobilitazione
parziale, e a coloro che lo hanno fatto volontariamente, rispondendo alla
chiamata del loro cuore.
Vorrei
rivolgermi ai loro genitori, alle loro mogli e ai loro figli, per dire loro per
cosa sta combattendo il nostro popolo, contro quale tipo di nemico ci stiamo
battendo e chi sta spingendo il mondo verso nuove guerre e crisi, traendo da
questa tragedia benefici macchiati di sangue.
I
nostri compatrioti, i nostri fratelli e sorelle ucraini che fanno parte del
nostro popolo unito hanno visto con i loro occhi cosa la classe dirigente del
cosiddetto Occidente ha preparato per l’umanità intera.
Hanno gettato le loro maschere e hanno
mostrato di che pasta sono fatti.
Quando
l’Unione Sovietica è crollata, l’Occidente ha deciso che il mondo e tutti noi
avremmo accettato per sempre i suoi dettami.
Nel
1991, l’Occidente pensava che la Russia non si sarebbe mai rialzata dopo tali
shock e che sarebbe caduta a pezzi da sola.
Questo
è quasi accaduto.
Ricordiamo gli orribili anni ’90, affamati,
freddi e senza speranza.
Ma la
Russia rimase in piedi, si rianimò, si rafforzò e occupò il posto che le
spettava nel mondo.
Nel frattempo, l’Occidente ha continuato e
continua a cercare un’altra occasione per colpirci, per indebolire e disgregare
la Russia, come ha sempre sognato, per dividere il nostro Stato e mettere i
nostri popoli l’uno contro l’altro, e per condannarli alla povertà e
all’estinzione.
Non
possono dormire sonni tranquilli sapendo che al mondo c’è un Paese così grande,
con un territorio così vasto, con le sue ricchezze naturali, le sue risorse e
la sua gente che non può e non vuole fare gli interessi di qualcun altro.
L’Occidente
è pronto a superare ogni limite per preservare il sistema neocoloniale che gli
permette di vivere del mondo, di saccheggiarlo grazie al dominio del dollaro e
della tecnologia, di riscuotere un vero e proprio tributo dall’umanità, di
estrarre la sua fonte primaria di prosperità non guadagnata, l’affitto pagato
all’egemone.
La conservazione di questa rendita è la loro
motivazione principale, reale e assolutamente egoistica.
Ecco
perché la de-sovranizzazione totale è nel loro interesse.
Questo
spiega la loro aggressione agli Stati indipendenti, ai valori tradizionali e
alle culture autentiche, i loro tentativi di minare i processi internazionali e
di integrazione, le nuove valute globali e i centri di sviluppo tecnologico che
non possono controllare.
Per
loro è fondamentale costringere tutti i Paesi a cedere la propria sovranità
agli Stati Uniti.
In
alcuni Paesi, le élite al potere accettano volontariamente di farlo, accettano
volontariamente di diventare vassalli; altri vengono corrotti o intimiditi.
E se questo non funziona, distruggono interi
Stati, lasciandosi dietro disastri umanitari, devastazioni, rovine, milioni di
vite umane distrutte e maciullate, enclave terroristiche, zone di disastro
sociale, protettorati, colonie e semi colonie. A loro non importa. A loro
interessa solo il proprio tornaconto.
Voglio
sottolineare ancora una volta che la loro insaziabilità e la determinazione a
preservare il loro dominio incontrastato sono le vere cause della guerra ibrida
che l’Occidente collettivo sta conducendo contro la Russia.
Non vogliono che siamo liberi, vogliono che
siamo una colonia.
Non
vogliono una cooperazione paritaria, vogliono saccheggiare.
Non vogliono vederci come una società libera,
ma come una massa di schiavi senz’anima.
Vedono
il nostro pensiero e la nostra filosofia come una minaccia diretta.
Per questo motivo prendono di mira i nostri
filosofi per assassinarli.
La nostra cultura e la nostra arte
rappresentano un pericolo per loro, quindi cercano di metterle al bando.
Anche il nostro sviluppo e la nostra
prosperità sono una minaccia per loro, perché la concorrenza sta crescendo.
Loro non vogliono e non hanno bisogno della
Russia, ma noi sì. (Applausi).
Vorrei
ricordarvi che in passato le ambizioni di dominio mondiale si sono
ripetutamente infrante contro il coraggio e la resistenza del nostro popolo.
La Russia sarà sempre la Russia.
Continueremo
a difendere i nostri valori e la nostra Madrepatria.
L’Occidente conta sull’impunità, sulla possibilità di
farla franca.
In
effetti, fino a poco tempo fa era proprio così.
Gli
accordi strategici di sicurezza sono stati stracciati;
gli
accordi raggiunti al più alto livello politico sono stati dichiarati favole;
le
ferme promesse di non espandere la “NATO “a est hanno lasciato il posto a
sporchi inganni non appena i nostri ex leader ci hanno creduto;
i trattati sulla difesa missilistica e sui missili a
raggio intermedio e a corto raggio sono stati smantellati unilateralmente con
pretesti inverosimili.
E
tutto ciò che sentiamo è che l’Occidente insiste su un ordine basato su regole.
Ma da dove viene questa affermazione?
Chi ha
mai visto queste regole?
Chi le
ha concordate o approvate?
Ascoltate,
queste sono solo sciocchezze, inganni, doppi standard o addirittura tripli
standard!
Devono
pensare che siamo stupidi.
La
Russia è una grande potenza millenaria, un’intera civiltà, e non ha intenzione di vivere secondo
queste regole improvvisate e false. (Applausi).
È stato il cosiddetto Occidente a calpestare
il principio dell’inviolabilità dei confini e ora decide, a propria
discrezione, chi ha diritto all’autodeterminazione e chi no, chi non ne è
degno.
Non è
chiaro su cosa si basino le loro decisioni o chi abbia dato loro il diritto di
decidere.
Lo hanno semplicemente presupposto.
Ecco
perché la scelta dei cittadini di Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Lugansk,
Zaporozhye e Kherson li fa arrabbiare così furiosamente.
L’Occidente
non ha alcun diritto morale di intervenire, né di pronunciare una parola sulla
libertà della democrazia.
Non ce l’ha e non l’ha mai avuto.
Le
élite occidentali unipolari non solo negano la sovranità nazionale e il diritto
internazionale.
La loro egemonia ha caratteristiche pronunciate
di totalitarismo, dispotismo e apartheid.
Dividono
sfacciatamente il mondo tra i loro vassalli – i cosiddetti Paesi civilizzati –
e tutti gli altri che, secondo i progetti degli odierni razzisti occidentali,
dovrebbero essere aggiunti alla lista dei barbari e dei selvaggi.
False etichette come “Paese canaglia” o “regime
autoritario” sono già disponibili e vengono utilizzate per stigmatizzare intere
nazioni e Stati, il che non è una novità.
Non c’è nulla di nuovo in questo: in fondo, le
élite occidentali sono rimaste le stesse colonizzatrici.
Discriminano e dividono i popoli in chi sta in
alto e chi sta in basso.
Non
abbiamo mai accettato e non accetteremo mai questo nazionalismo politico e
questo razzismo.
Cos’altro,
se non il razzismo, è la russofobia diffusa in tutto il mondo? Cos’altro, se
non il razzismo, è la convinzione dogmatica dell’Occidente che la sua civiltà e
la sua cultura neoliberale siano un modello indiscutibile da seguire per il
mondo intero?
“O sei
con noi o contro di noi”.
Sembra
persino strano.
Le
élite occidentali stanno addirittura scaricando su tutti gli altri il
pentimento per i propri crimini storici, pretendendo che i cittadini dei loro
Paesi e di altri popoli confessino cose con cui non hanno assolutamente nulla a
che fare, ad esempio il periodo delle conquiste coloniali.
Vale
la pena ricordare che l’Occidente ha iniziato la sua politica coloniale già nel
Medioevo,
seguita dalla tratta degli schiavi in tutto il mondo, dal genocidio delle tribù
indiane in America, dal saccheggio dell’India e dell’Africa, dalle guerre
dell’Inghilterra e della Francia contro la Cina, in seguito alle quali è stato
costretto ad aprire i suoi porti al commercio dell’oppio.
Hanno
fatto in modo che intere nazioni si drogassero e hanno sterminato di proposito
interi gruppi etnici per accaparrarsi terre e risorse, cacciando le persone
come animali.
Questo è contrario alla natura umana, alla
verità, alla libertà e alla giustizia.
Siamo orgogliosi che nel XX secolo il nostro
Paese abbia guidato il movimento anticoloniale, che ha aperto a molti popoli
del mondo la possibilità di progredire, ridurre la povertà e le disuguaglianze,
sconfiggere la fame e le malattie.
Per
sottolineare che una delle ragioni della secolare russofobia, l’astio non
celato delle élite occidentali nei confronti della Russia, è proprio il fatto
che non abbiamo permesso loro di derubarci durante il periodo delle conquiste
coloniali e abbiamo costretto gli europei a commerciare con noi a condizioni
reciprocamente vantaggiose.
Ciò è stato ottenuto creando in Russia un forte Stato
centralizzato, che è cresciuto e si è rafforzato sulla base dei grandi valori
morali del cristianesimo ortodosso, dell’islam, dell’ebraismo e del buddismo,
nonché della cultura russa e della parola russa aperta a tutti.
Ci
furono numerosi progetti di invasione della Russia.
Tali
tentativi furono fatti durante il Tempo dei Problemi nel XVII secolo e nel
periodo di difficoltà dopo la rivoluzione del 1917.
Tutti
fallirono.
L’Occidente
è riuscito a impossessarsi delle ricchezze della Russia solo alla fine del XX
secolo, quando lo Stato era ormai distrutto.
Ci hanno chiamato amici e partner, ma ci hanno
trattato come una colonia, utilizzando vari schemi per pompare trilioni di
dollari fuori dal Paese.
Noi
ricordiamo.
Non
abbiamo dimenticato nulla.
Pochi
giorni fa, i cittadini di Donetsk e Lugansk, Kherson e Zaporozhye hanno
dichiarato il loro sostegno al ripristino della nostra unità storica. Grazie!
(Applausi).
Da secoli i Paesi occidentali affermano di portare
libertà e democrazia alle altre nazioni.
Niente
potrebbe essere più lontano dalla verità.
Invece di portare la democrazia hanno
soppresso e sfruttato, e invece di dare la libertà hanno schiavizzato e
oppresso.
Il mondo unipolare è intrinsecamente antidemocratico e
non libero; è falso e ipocrita fino in fondo.
Gli
Stati Uniti sono l’unico Paese al mondo che ha usato due volte le armi
nucleari, distruggendo le città di Hiroshima e Nagasaki in Giappone.
E hanno creato un precedente.
Ricordiamo
che durante la Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti e la Gran Bretagna
ridussero in macerie Dresda, Amburgo, Colonia e molte altre città tedesche,
senza la minima necessità militare.
Lo
fecero con ostentazione e, ripeto, senza alcuna necessità militare. Avevano un
solo obiettivo, come i bombardamenti nucleari sulle città giapponesi:
intimidire il nostro Paese e il resto del
mondo.
Gli
Stati Uniti hanno lasciato una profonda cicatrice nella memoria dei popoli
della Corea e del Vietnam con i loro bombardamenti a tappeto e l’uso di napalm
e armi chimiche.
In
realtà continuano a occupare la Germania, il Giappone, la Repubblica di Corea e
altri Paesi, che cinicamente definiscono uguali e alleati.
Ma che razza di alleanza è questa?
Tutto
il mondo sa che gli alti funzionari di questi Paesi sono spiati e che i loro
uffici e le loro case sono sotto controllo.
È una
vergogna, una vergogna per coloro che lo fanno e per coloro che, come schiavi,
ingoiano silenziosamente e docilmente questo comportamento arrogante.
Chiamano
gli ordini e le minacce che rivolgono ai loro vassalli solidarietà
euro-atlantica, e la creazione di armi biologiche e l’uso di cavie umane, anche
in Ucraina, nobile ricerca medica.
Sono
le loro politiche distruttive, le guerre e i saccheggi che hanno scatenato
l’odierna ondata massiccia di migranti.
Milioni
di persone sopportano privazioni e umiliazioni o muoiono a migliaia nel
tentativo di raggiungere l’Europa.
Ora
esportano grano dall’Ucraina.
Dove
lo portano con il pretesto di garantire la sicurezza alimentare dei Paesi più
poveri?
Dove
lo portano? Lo stanno portando negli stessi Paesi europei.
Solo
il cinque per cento è stato consegnato ai Paesi più poveri.
Ancora imbrogli e inganni.
In
effetti, l’élite americana sta usando la tragedia di queste persone per
indebolire i suoi rivali, “per distruggere gli Stati nazionali”.
Questo vale per l’Europa e per le identità di
Francia, Italia, Spagna e altri Paesi con una storia secolare.
Washington
chiede sempre più sanzioni contro la Russia e la maggior parte dei politici
europei la asseconda obbedientemente.
Capiscono
chiaramente che, facendo pressione sull’UE affinché rinunci completamente
all’energia e alle altre risorse russe, gli Stati Uniti stanno praticamente
spingendo l’Europa verso la deindustrializzazione nel tentativo di mettere le
mani sull’intero mercato europeo.
Queste
élite europee capiscono tutto – lo capiscono, ma preferiscono servire gli
interessi degli altri.
Non si
tratta più di servilismo, ma di tradimento diretto dei loro stessi popoli.
Dio li
benedica, dipende da loro.
Ma gli
anglosassoni ritengono che le sanzioni non siano più sufficienti e ora sono
passati alla sovversione.
Sembra incredibile ma è un dato di fatto:
provocando esplosioni sui gasdotti internazionali Nord Stream che passano sul
fondo del Mar Baltico, hanno di fatto avviato la distruzione dell’intera
infrastruttura energetica europea.
È chiaro a tutti chi ci guadagna.
I
responsabili sono ovviamente coloro che ne traggono vantaggio.
I
dettami degli Stati Uniti sono sostenuti dalla forza cruda, dalla legge del
pugno.
A
volte è ben confezionata, a volte non lo è affatto, ma la sostanza è la stessa:
la legge del pugno.
Da qui
il dispiegamento e il mantenimento di centinaia di basi militari in ogni angolo
del mondo, l’espansione della NATO e i tentativi di mettere insieme nuove
alleanze militari, come “AUKUS “e simili.
Si sta
facendo molto per creare una catena politico-militare Washington-Seoul-Tokyo.
Tutti gli Stati che possiedono o aspirano a una vera
sovranità strategica e che sono in grado di sfidare l’egemonia occidentale sono
automaticamente dichiarati nemici.
Questi
sono i principi alla base delle dottrine militari degli Stati Uniti e della
NATO, che richiedono il “dominio totale”.
Le
élite occidentali presentano i loro piani neocolonialisti con la stessa
ipocrisia, sostenendo intenzioni pacifiche e parlando di una sorta di
deterrenza.
Questa
parola evasiva migra da una strategia all’altra, ma in realtà significa solo
una cosa:
minare
qualsiasi centro di potere sovrano.
Abbiamo
già sentito parlare della deterrenza di Russia, Cina e Iran. Credo che i
prossimi saranno altri Paesi dell’Asia, dell’America Latina, dell’Africa e del
Medio Oriente, oltre agli attuali partner e alleati degli Stati Uniti.
Dopotutto,
sappiamo che quando sono scontenti, introducono sanzioni anche contro i loro
alleati, contro questa o quella banca o azienda.
Questa
è la loro prassi e la espanderanno.
Hanno
tutto nel mirino, compresi i nostri vicini di casa, i Paesi della “CSI”.
Allo
stesso tempo, l’Occidente è chiaramente impegnato da molto tempo in
un’illusione.
Nel
lanciare la guerra lampo delle sanzioni contro la Russia, ad esempio, pensava
di poter schierare ancora una volta il mondo intero al suo comando.
Tuttavia,
una prospettiva così brillante non entusiasma tutti, se non i completi
masochisti politici e gli ammiratori di altre forme non convenzionali di
relazioni internazionali.
La
maggior parte degli Stati si rifiuta di “fare il saluto” e sceglie invece la
strada ragionevole della cooperazione con la Russia.
È
chiaro che l’Occidente non si aspettava una tale insubordinazione.
Si sono semplicemente abituati ad agire
secondo un modello, ad accaparrarsi quello che vogliono, con il ricatto, la
corruzione, l’intimidazione, e si sono convinti che questi metodi funzioneranno
per sempre, come se si fossero fossilizzati nel passato.
Questa
sicurezza di sé è il prodotto diretto non solo del noto concetto di
eccezionalismo – anche se non smette mai di stupire – ma anche della vera e
propria “fame di informazione” dell’Occidente.
La
verità è stata affogata in un oceano di miti, illusioni e falsi, utilizzando
una propaganda estremamente aggressiva, che mente come Goebbels.
Quanto
più incredibile è la menzogna, tanto più velocemente la gente ci crederà: è
così che operano, secondo questo principio.
Ma la
gente non può essere nutrita con dollari ed euro stampati.
Non si può nutrire la gente con quei pezzi di
carta, e la capitalizzazione virtuale e gonfiata delle società occidentali di
social media non può riscaldare le loro case.
Tutto
ciò che sto dicendo è importante.
E quello
che ho appena detto non lo è di meno:
non si
può sfamare nessuno con la carta – c’è bisogno di cibo; e non si può riscaldare
la casa di nessuno con queste capitalizzazioni gonfiate – c’è bisogno di
energia.
Ecco
perché i politici europei devono convincere i loro concittadini a mangiare
meno, a farsi la doccia meno spesso e a vestirsi più caldi in casa.
E
coloro che iniziano a porre domande giuste come “Perché, in effetti?” vengono
immediatamente dichiarati nemici, estremisti e radicali.
Si
punta il dito contro la Russia e si dice:
è questa la fonte di tutti i vostri problemi.
Altre
bugie.
Vorrei
sottolineare in particolare il fatto che ci sono tutte le ragioni per credere
che le élite occidentali non cercheranno vie d’uscita costruttive alla crisi
alimentare ed energetica globale, di cui loro e solo loro sono responsabili,
come risultato della loro politica a lungo termine, che risale a molto prima
della nostra operazione militare speciale in Ucraina, nel Donbass.
Non hanno alcuna intenzione di risolvere i
problemi di ingiustizia e disuguaglianza.
Temo
che preferiscano usare altre formule con cui si trovano più a loro agio.
A
questo proposito è importante ricordare che l’Occidente si è salvato dalle
sfide dell’inizio del XX secolo con la Prima Guerra Mondiale.
I
profitti della Seconda Guerra Mondiale hanno aiutato gli Stati Uniti a superare
la “Grande Depressione” e a diventare la più grande economia del mondo, imponendo al pianeta il potere del
dollaro come valuta di riserva globale.
E
dalla crisi degli anni ’80 – le cose sono precipitate di nuovo negli anni ’80 –
l’Occidente è uscito indenne in gran parte appropriandosi dell’eredità e delle
risorse dell’Unione Sovietica crollata e defunta. Questo è un dato di fatto.
Ora,
per liberarsi dall’ultima rete di sfide, devono smantellare a tutti i costi la
Russia e gli altri Stati che scelgono un percorso di sviluppo sovrano, per
poter saccheggiare ulteriormente le ricchezze di altre nazioni e usarle per
rattoppare i propri buchi.
Se ciò non dovesse accadere, non posso
escludere che cercheranno di innescare un collasso dell’intero sistema, dando
la colpa a tutto ciò, oppure, Dio non voglia, decideranno di utilizzare la
vecchia formula della crescita economica attraverso la guerra.
La
Russia è consapevole della sua responsabilità nei confronti della comunità
internazionale e farà ogni sforzo per far sì che prevalga il sangue freddo.
L’attuale
modello neocoloniale è in definitiva condannato, questo è ovvio.
Ma ripeto che i suoi veri padroni si
aggrapperanno ad esso fino alla fine.
Semplicemente
non hanno nulla da offrire al mondo se non mantenere lo stesso sistema di
saccheggio e racket.
Non
gliene frega niente del diritto naturale di miliardi di persone, la maggioranza
dell’umanità, alla libertà e alla giustizia, al diritto di determinare il
proprio futuro.
Sono
già passati alla negazione radicale dei valori morali, religiosi e familiari.
Rispondiamo
ad alcune domande molto semplici per noi stessi.
Ora
vorrei tornare a ciò che ho detto e rivolgermi anche a tutti i cittadini del
Paese – non solo ai colleghi presenti in sala – ma a tutti i cittadini della
Russia:
vogliamo
avere qui, nel nostro Paese, in Russia, “il genitore numero uno, il genitore
numero due e il genitore numero tre” (hanno completamente perso la testa!) al
posto di madre e padre?
Vogliamo che le nostre scuole impongano ai
nostri figli, fin dai primi giorni di scuola, perversioni che portano alla
degradazione e all’estinzione?
Vogliamo inculcare nelle loro teste l’idea
che, accanto alle donne e agli uomini, esistono altri generi e proporre loro
interventi di riassegnazione del sesso?
È
questo che vogliamo per il nostro Paese e per i nostri figli? Per noi tutto
questo è inaccettabile.
Abbiamo
un futuro diverso.
Ribadisco
che la dittatura delle élite occidentali unipolari prende di mira tutte le
società, compresi gli stessi cittadini dei Paesi occidentali.
Questa
è una sfida per tutti.
Questa completa rinuncia a ciò che significa
essere umani, il rovesciamento della fede e dei valori tradizionali e la
soppressione della libertà stanno assomigliando a una “religione al contrario”
– puro satanismo.
Per
smascherare i falsi messia, Gesù Cristo disse nel Discorso della montagna: “Dai
loro frutti li riconoscerete”.
Questi
frutti velenosi sono già evidenti alla gente, e non solo nel nostro Paese, ma
in tutti i Paesi, compresi molti abitanti dell’Occidente stesso.
Il
mondo è entrato in un periodo di trasformazione fondamentale e rivoluzionaria.
Stanno
emergendo nuovi centri di potere.
Essi
rappresentano la maggioranza – la maggioranza! – della comunità internazionale.
Sono
pronti non solo a dichiarare i propri interessi, ma anche a proteggerli.
Vedono
nel multipolarismo un’opportunità per rafforzare la propria sovranità, il che
significa ottenere un’autentica libertà, prospettive storiche e il diritto a
forme di sviluppo indipendenti, creative e distintive, a un processo armonioso.
Come
ho già detto, abbiamo molte persone che la pensano come noi in Europa e negli
Stati Uniti, e sentiamo e vediamo il loro sostegno.
Un
movimento essenzialmente emancipatorio e anticoloniale contro l’egemonia
unipolare sta prendendo forma nei Paesi e nelle società più diverse.
Il suo
potere non potrà che crescere con il tempo.
È questa forza che determinerà la nostra
futura realtà geopolitica.
Amici,
oggi
stiamo lottando per un percorso giusto e libero, prima di tutto per noi stessi,
per la Russia, per lasciare il dettato e il dispotismo nel passato.
Sono
convinto che i Paesi e i popoli comprendano che una politica basata sull’eccezionalismo
di chiunque sia e sulla soppressione di altre culture e popoli è
intrinsecamente criminale, e che dobbiamo chiudere questo capitolo vergognoso.
Il crollo dell’egemonia occidentale è
irreversibile.
E
ripeto: le cose non saranno più le stesse.
Il campo di battaglia a cui il destino e la storia ci
hanno chiamato è un campo di battaglia per il nostro popolo, per la grande
Russia storica.
(Per
la grande Russia storica, per le generazioni future, per i nostri figli, nipoti
e pronipoti. Dobbiamo proteggerli dalla schiavitù e da esperimenti mostruosi
che mirano a paralizzare le loro menti e le loro anime.)
Oggi lottiamo affinché non venga mai in mente
a nessuno che la Russia, il nostro popolo, la nostra lingua o la nostra cultura
possano essere cancellati dalla storia.
Oggi
abbiamo bisogno di una società consolidata, e questo consolidamento può basarsi
solo su sovranità, libertà, creazione e giustizia.
I nostri valori sono l’umanità, la
misericordia e la compassione.
E
voglio concludere con le parole di un vero patriota, Ivan Ilyin:
“Se considero la Russia la mia Madrepatria,
significa che amo come un russo, contemplo e penso, canto e parlo come un
russo;
che
credo nella forza spirituale del popolo russo.
Il suo
spirito è il mio spirito; il suo destino è il mio destino; la sua sofferenza è
il mio dolore; e la sua prosperità è la mia gioia”.
Dietro queste parole si cela una gloriosa
scelta spirituale che, per più di mille anni di storia dello Stato russo, è
stata seguita da molte generazioni di nostri antenati.
Oggi stiamo facendo questa scelta; i cittadini
delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e i residenti delle regioni di
Zaporozhye e Kherson hanno fatto questa scelta.
Hanno
scelto di stare con il loro popolo, di stare con la loro Madrepatria, di
condividere il suo destino e di essere vittoriosi insieme a lei.
La
verità è con noi e dietro di noi c’è la Russia!
(en.kremlin.ru/events/president/news/69465).
Dichiarazione
congiunta Cina-Russia sull’approfondimento del partenariato strategico globale
di cooperazione nella nuova era.
(Fonte:
Cliente CCTV News)
(2023-03-22)
Dichiarazione
congiunta della Repubblica Popolare Cinese e della Federazione Russa
sull’approfondimento del partenariato strategico globale per la cooperazione in
una nuova era.
Su
invito del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, il Presidente
della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping si è recato in visita di Stato
nella Federazione Russa dal 20 al 22 marzo 2023.
I due capi di Stato hanno avuto colloqui a
Mosca.
Il Presidente Xi Jinping ha anche avuto un
incontro con il Primo Ministro Mishuskin del Governo della Federazione Russa.
La
Repubblica Popolare Cinese e la Federazione Russa (di seguito denominate “le
Parti”) dichiarano quanto segue.
I-) Grazie agli sforzi incessanti di
entrambe le parti, il partenariato strategico globale di cooperazione tra la
Cina e la Federazione Russa nella nuova era ha raggiunto il livello più alto
della storia e continua a svilupparsi.
Le
Parti riaffermano il loro impegno nei confronti del “Trattato sulle relazioni
di buon vicinato, amicizia e cooperazione tra la Repubblica Popolare Cinese e la
Federazione Russa, firmato il 16 luglio 2001”, della “Dichiarazione congiunta
della Repubblica Popolare Cinese e della Federazione Russa sul 20° anniversario
della firma del Trattato sulle relazioni di buon vicinato, amicizia e
cooperazione tra la Repubblica Popolare Cinese e la Federazione Russa,
rilasciata il 28 giugno 2021”, e della Dichiarazione congiunta della Repubblica
Popolare Cinese e della Federazione Russa sulle relazioni internazionali e lo
sviluppo sostenibile nella nuova era, rilasciata il “4 febbraio 2022”.
La
Dichiarazione congiunta della Repubblica Popolare Cinese e della Federazione
Russa sulle relazioni internazionali e lo sviluppo globale sostenibile nella
nuova era” del 4 febbraio 2022 definisce i principi e lo spirito dello sviluppo
delle relazioni bilaterali.
Le due
parti hanno osservato che le relazioni Cina-Russia non sono un’alleanza
politico-militare simile a quella della Guerra Fredda, ma vanno oltre quel
modello di relazioni statali e sono per natura non allineate, non conflittuali
e non rivolte a Paesi terzi.
Le
relazioni russo-cinesi sono mature, stabili, autonome e resistenti, avendo
resistito alla prova della nuova epidemia e ai cambiamenti del clima
internazionale, e non sono soggette a influenze esterne, dimostrando vitalità e
dinamismo.
L’amicizia
tra i due popoli nel corso delle generazioni ha solide basi e la cooperazione a
tutto tondo tra i due Paesi ha ampie prospettive.
La Russia ha bisogno di una Cina prospera e
stabile e la Cina ha bisogno di una Russia forte e di successo.
La
Cina e la Russia si considerano reciprocamente partner prioritari e si sono
sempre rispettate e trattate da pari a pari, diventando così un modello per le
relazioni tra le grandi potenze di oggi.
Sotto la guida del capo della diplomazia di Stato, le
due parti hanno mantenuto stretti contatti a tutti i livelli, hanno comunicato
in modo approfondito sulle principali questioni di interesse reciproco, hanno
rafforzato la fiducia reciproca, hanno assicurato che le relazioni bilaterali abbiano
sempre funzionato ad un livello elevato e sono disposte ad approfondire
ulteriormente le relazioni tra i due Paesi e a sviluppare meccanismi di dialogo
in vari campi.
Le due
parti hanno osservato che il mondo sta attualmente subendo cambiamenti accelerati
e profondi aggiustamenti nel panorama internazionale, e che la pace, lo
sviluppo, la cooperazione e le soluzioni vantaggiose per tutti sono una
tendenza storica inarrestabile;
la formazione di un panorama internazionale
multipolare sta accelerando;
lo status dei mercati emergenti e dei Paesi in
via di sviluppo si sta generalmente rafforzando;
e il
numero di potenze regionali con un’influenza globale e la determinazione a
difendere i loro legittimi diritti e interessi sta aumentando.
Allo
stesso tempo, l’egemonismo, l’unilateralismo e il protezionismo sono ancora
dilaganti ed è inaccettabile sostituire i principi e le norme universalmente
accettate del diritto internazionale con un “ordine basato sulle regole”.
I
principi di universalità, apertura, inclusione, non discriminazione e
bilanciamento degli interessi dovrebbero essere mantenuti per raggiungere un
mondo multipolare e uno sviluppo sostenibile per tutti i Paesi.
La
Cina e la Russia invitano tutti i Paesi a promuovere i valori comuni della pace,
dello sviluppo, dell’equità, della giustizia, della democrazia e della libertà
per tutta l’umanità, del dialogo senza confronto, della tolleranza senza
esclusione, dell’armonia e della “cooperazione win-win” per promuovere la pace
e lo sviluppo nel mondo.
In
questa situazione, le due parti mantengono uno stretto coordinamento
diplomatico, portano avanti una stretta collaborazione multilaterale,
salvaguardano con determinazione l’equità e la giustizia e promuovono la
costruzione di un nuovo tipo di relazioni internazionali.
Le due
parti hanno sottolineato che il consolidamento e l’approfondimento del
partenariato strategico globale di cooperazione tra Cina e Russia nella nuova
era è una scelta strategica fatta dalle due parti sulla base delle rispettive
condizioni nazionali, che è nell’interesse fondamentale dei due Paesi e dei due
popoli, in linea con la tendenza dello sviluppo dei tempi e libera da influenze
esterne.
Le due
parti si impegnano a:
–Le due parti si impegnano a guidare
il consenso dei due capi di Stato per garantire che le relazioni bilaterali
procedano sempre nella giusta direzione.
— Sostenersi reciprocamente e
fermamente nella salvaguardia dei propri interessi fondamentali, in primo luogo
la sovranità, l’integrità territoriale, la sicurezza e lo sviluppo.
–Sostenendo il principio del mutuo
vantaggio, continueremo ad approfondire ed espandere la cooperazione pratica
nel processo di modernizzazione e costruzione per raggiungere uno sviluppo
comune e la prosperità per il miglioramento dei popoli di Cina e Russia.
–Promuovere la comprensione reciproca
tra i popoli dei due Paesi e continuare a rafforzare le basi sociali e popolari
dell’amicizia tra i due Paesi.
–Promuovere la multi polarizzazione
del mondo, la globalizzazione economica e la democratizzazione delle relazioni
internazionali e spingere la governance globale in una direzione più giusta e
ragionevole.
II.)
Le due
parti hanno sottolineato che ogni Paese ha la sua storia, la sua cultura e le
sue condizioni nazionali e ha il diritto di scegliere il proprio percorso di
sviluppo.
Le due parti si oppongono all’imposizione dei
valori nazionali sugli altri, alla tracciatura di linee ideologiche, alla falsa narrativa della
“democrazia contro l’autoritarismo” e all’uso della democrazia e della
libertà come pretesto e strumento politico per esercitare pressioni su altri
Paesi.
La
Russia attribuisce grande importanza all’iniziativa cinese sulla civiltà
globale.
Le due
parti hanno osservato che la realizzazione dei diritti umani per tutti è un
obiettivo comune della società umana.
Tutti
i Paesi hanno il diritto di scegliere il proprio percorso di sviluppo dei
diritti umani e le diverse civiltà e Paesi dovrebbero rispettarsi, tollerarsi,
scambiarsi e imparare gli uni dagli altri.
Le due
parti promuoveranno incessantemente la causa dei diritti umani nei propri Paesi
e nel mondo.
La
parte russa sostiene la parte cinese nel raggiungimento della modernizzazione
in stile cinese.
La Cina sostiene la parte russa nel
raggiungimento degli obiettivi di sviluppo nazionale fino al 2030.
Le due
parti si oppongono all’interferenza di forze esterne negli affari interni.
La
parte russa ha riaffermato la propria adesione al principio di una sola Cina,
ha riconosciuto Taiwan come parte inseparabile del territorio cinese, si è
opposta a qualsiasi forma di “indipendenza di Taiwan” e ha sostenuto fermamente
le iniziative della Cina per salvaguardare la propria sovranità e integrità territoriale.
Le due
parti hanno concordato di rafforzare lo scambio di esperienze in materia di Stato di diritto e legislazione
straniera e
di fornire garanzie giuridiche per lo sviluppo delle relazioni russo-cinesi e
della cooperazione estera tra i due Paesi.
Le due
parti proseguiranno il dialogo sulla fiducia reciproca tra il governo centrale
e i suoi organi subordinati, nonché tra i rappresentanti di alto livello
nell’ambito dei meccanismi di consultazione sulla sicurezza strategica e di
cooperazione per la sicurezza delle forze dell’ordine.
Le due
parti promuoveranno i contatti tra i partiti politici dei due Paesi.
Le due
parti hanno concordato di tenere riunioni annuali dei Ministri della Pubblica
Sicurezza e degli Interni per rafforzare la loro cooperazione nella prevenzione delle
“rivoluzioni colorate”, nella lotta alle “tre forze”, compreso il “Movimento
dell’Est-Iraq”, alla criminalità organizzata transnazionale, alla criminalità
economica e alla criminalità legata alla droga.
Le due
parti organizzeranno regolarmente una cooperazione marittima e aerea congiunta.
Le due
parti organizzeranno regolari pattugliamenti marittimi e aerei congiunti,
esercitazioni e addestramenti congiunti, rafforzeranno gli scambi e la
cooperazione tra i due eserciti, anche nell’ambito dei meccanismi bilaterali
esistenti, e approfondiranno ulteriormente la fiducia militare reciproca.
Le due
parti attribuiscono grande importanza alla salvaguardia della sicurezza e dei
diritti del personale e delle istituzioni d’oltremare di entrambi i Paesi e
promuoveranno ulteriormente la creazione di meccanismi bilaterali e
multilaterali e gli scambi di controparti, ampliando continuamente le modalità
e le aree di cooperazione per la sicurezza e la protezione dei cittadini, dei
progetti e delle istituzioni d’oltremare.
Tre.)
Le due
parti rafforzeranno il coordinamento, adotteranno misure precise e, in una
prospettiva strategica, innalzeranno efficacemente il livello di cooperazione
pratica tra i due Paesi in vari settori, al fine di rafforzare la base
materiale delle relazioni tra i due Paesi a beneficio dei rispettivi popoli.
Le due
parti consolideranno lo slancio della crescita del commercio bilaterale,
continueranno a ottimizzare la struttura commerciale, attueranno la Tabella di
marcia per lo sviluppo qualitativo del commercio di beni e servizi tra Cina e
Russia, sosterranno lo sviluppo del commercio elettronico, promuoveranno nuovi
punti di crescita nel commercio e nell’economia, amplieranno l’ampiezza della
cooperazione economica e commerciale, miglioreranno l’efficienza della
cooperazione, ridurranno al minimo i rischi esterni e garantiranno la stabilità
e la sicurezza della catena di approvvigionamento della filiera industriale.
Le due parti approfondiranno la cooperazione
locale, amplieranno le aree geografiche e i campi di cooperazione e
promuoveranno l’espansione degli scambi e della cooperazione tra le piccole e
medie imprese di entrambe le parti.
Le due
parti promuoveranno costantemente la cooperazione per gli investimenti
multisettoriali, ottimizzeranno il contesto imprenditoriale, miglioreranno le
normative e le tutele, innoveranno le modalità di cooperazione e
approfondiranno la cooperazione nell’economia digitale e nello sviluppo verde e
sostenibile.
Le due
parti continueranno a promuovere la preparazione della nuova versione del “Piano di cooperazione per gli
investimenti Cina-Russia”.
Le due
parti accolgono con favore la “Dichiarazione congiunta del Ministero del
Commercio della Cina e del Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione
Russa “sull’avvio dei negoziati per l’aggiornamento dell’”Accordo tra il
Governo della Repubblica Popolare Cinese e il Governo della Federazione Russa”
sulla promozione e la protezione reciproca degli investimenti firmato il 9
novembre 2006, rilasciata il 5 dicembre 2022, e continueranno a negoziare in
materia, a migliorare il livello di protezione degli investimenti, a promuovere
l’agevolazione degli investimenti e a creare un ambiente più stabile, equo,
trasparente e trasparente per gli investitori e i loro investimenti.
Un
ambiente commerciale più stabile, equo, trasparente e prevedibile per gli
investitori e i loro investimenti.
Le due
parti continueranno a rafforzare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa nel
settore finanziario, assicurando tra l’altro il regolare regolamento tra le
entità economiche dei due Paesi e sostenendo l’espansione dell’uso della valuta
locale negli scambi bilaterali, negli investimenti, nel credito e in altre
attività economiche e commerciali.
Le due
parti daranno vita a un partenariato energetico più stretto, sosterranno le
imprese di entrambe le parti nella promozione di progetti di cooperazione
energetica nei settori del petrolio e del gas, del carbone, dell’elettricità e
dell’energia nucleare e promuoveranno iniziative che contribuiscano a ridurre
le emissioni di gas a effetto serra, compreso l’uso di energia a basse
emissioni e di energia rinnovabile.
Le due
parti collaboreranno per mantenere la sicurezza energetica internazionale,
comprese le infrastrutture transfrontaliere critiche, salvaguardare la
stabilità della catena di approvvigionamento dei prodotti energetici,
promuovere una transizione energetica equa e uno sviluppo a basse emissioni di
carbonio basato sul principio della neutralità tecnologica e contribuire
congiuntamente allo sviluppo sano e stabile a lungo termine del mercato
energetico globale.
Le due
parti continueranno a sviluppare la cooperazione pratica nei settori
dell’aviazione civile, della produzione automobilistica, della costruzione
navale, della metallurgia e in altre aree di reciproco interesse.
Le due
parti rafforzeranno la cooperazione nel settore dei trasporti, miglioreranno le
infrastrutture transfrontaliere, aumenteranno la capacità dei porti e ne
garantiranno il funzionamento stabile.
Le due
parti continueranno a sostenere il trasporto merci ferroviario e marittimo tra
Cina ed Europa attraverso la Russia e a migliorare l’efficienza dei trasporti.
Le due
parti approfondiranno la cooperazione reciprocamente vantaggiosa in aree di
interesse comune nel settore spaziale, compresa l’attuazione dello Schema di
cooperazione spaziale tra l’Amministrazione spaziale statale della Repubblica
popolare cinese e l’Azienda spaziale statale della Federazione russa per il
periodo 2023-2027.
Le due
parti creeranno attivamente strutture per migliorare la diversità e la
disponibilità delle reciproche forniture agricole e alimentari.
Le due
parti sostengono l’organizzazione della 7a Expo Cina-Russia a Ekaterinburg, in
Russia, nel 2023.
La
Cina sostiene il processo di integrazione nell’ambito dell’Unione economica
eurasiatica e la Russia sostiene la costruzione della “One Belt, One Road”.
Le due
parti lavoreranno insieme per promuovere attivamente la cooperazione tra la” Belt and Road” e
la “costruzione dell’Unione economica eurasiatica” e rafforzare la connettività
in Asia e in Europa.
Le due
parti continueranno ad attuare” l’Accordo di cooperazione economica e
commerciale tra la Repubblica popolare cinese e l’Unione economica eurasiatica”,
firmato il 17 maggio 2018.
Le due
parti sono disposte a continuare a promuovere lo sviluppo parallelo e
coordinato della “Belt and Road” e del “Greater Eurasian Partnership”, nonché
il processo di integrazione bilaterale e multilaterale a beneficio dei popoli
di Asia ed Europa.
Le due
parti attribuiscono grande importanza all’attuazione della Tabella di marcia a
medio termine per la cooperazione trilaterale tra la Repubblica Popolare
Cinese, la Federazione Russa e la Mongolia del 2015 e dello Schema di piano per
la costruzione del corridoio economico Cina-Mongolia-Russia del 2016 per
approfondire ulteriormente il pacchetto di cooperazione trilaterale, e
promuoveranno attivamente l’ulteriore integrazione di questo promettente
meccanismo con organizzazioni e meccanismi regionali come l’Organizzazione per
la Cooperazione di Shanghai e l’Unione Economica Eurasiatica.
Le due parti collaboreranno per promuovere studi e
consultazioni sul nuovo progetto di gasdotto Cina-Mongolia-Russia.
Le due
parti hanno concordato di rafforzare gli scambi e la cooperazione nel campo
della lotta al riciclaggio di denaro, compresa la collaborazione nell’ambito di
quadri multilaterali.
IV.)
Le due
parti si oppongono alla politicizzazione della cooperazione internazionale in
campo umanistico e alla discriminazione di persone appartenenti alle comunità
culturali, educative, scientifiche e sportive a causa della nazionalità, della
lingua, della religione, delle convinzioni politiche o di altro tipo,
dell’origine etnica o sociale.
Le due
parti si adopereranno per ripristinare ed espandere gli scambi e la
cooperazione umanistica offline tra i due Paesi e continueranno a rafforzare
l’amicizia tra i due popoli e le basi sociali delle relazioni bilaterali.
Le due
parti approfondiranno la cooperazione nel settore dell’istruzione,
promuoveranno la qualità e l’efficienza dei soggiorni di studio all’estero,
incoraggeranno la cooperazione tra le università, sosterranno la costruzione di
un’unione universitaria e di un’unione di scuole secondarie simili tra Cina e
Russia, promuoveranno la cooperazione nel funzionamento delle scuole e gli
scambi di istruzione professionale, approfondiranno la cooperazione
nell’insegnamento delle lingue, potenzieranno gli scambi di studenti tra i due
Paesi e svilupperanno la cooperazione nell’istruzione digitale.
Le due
parti approfondiranno la cooperazione reciprocamente vantaggiosa nel campo
dell’innovazione scientifica e tecnologica, amplieranno lo scambio di talenti
nell’industria, sfrutteranno il potenziale di cooperazione nella ricerca di
base, nella ricerca applicata e nell’industrializzazione dei risultati
scientifici e tecnologici, e si concentreranno sulla ricerca congiunta nelle
aree di frontiera della scienza e della tecnologia e sui problemi comuni dello
sviluppo globale, tra cui la gestione e l’adattamento al cambiamento climatico.
Saranno
esplorate nuove modalità di cooperazione nei settori dell’intelligenza
artificiale, dell’Internet delle cose, del 5G, dell’economia digitale,
dell’economia a basse emissioni di carbonio e di altre tecnologie e industrie.
Le due
parti rafforzeranno gli scambi e le relazioni tra istituzioni culturali,
letterarie e artistiche come musei, biblioteche, gallerie d’arte e teatri di
entrambi i Paesi.
Le due
parti amplieranno la cooperazione e gli scambi turistici e incoraggeranno un
ambiente turistico confortevole.
Le due
parti approfondiranno la cooperazione in campo medico e sanitario, amplieranno
gli scambi nella ricerca scientifica e nell’istruzione medica superiore,
rafforzeranno gli scambi e la cooperazione nel campo della regolamentazione dei
farmaci e dei dispositivi medici, svilupperanno la cooperazione nei settori
della medicina delle catastrofi, delle malattie infettive, dell’oncologia,
della medicina nucleare, dell’assistenza sanitaria materno-infantile,
dell’oftalmologia e della psichiatria, e rafforzeranno la cooperazione in
piattaforme multilaterali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i BRICS,
l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, il G20 e l’APEC.
Le due
parti continueranno a cooperare nel campo della salute e della prevenzione
delle epidemie per affrontare la minaccia di queste ultime.
Le due
parti si opporranno congiuntamente ai tentativi di limitare i diritti sovrani
dei Paesi di combattere le malattie infettive e di fornire un allarme precoce e
rispondere alle minacce biologiche attraverso la formazione di meccanismi
giuridicamente vincolanti nel quadro delle organizzazioni internazionali.
Le due
parti apprezzano molto i risultati positivi dell’Anno degli scambi sportivi
russo-cinese 2022-2023 e continueranno a rafforzare la cooperazione sportiva in
vari campi e a promuovere lo sviluppo congiunto dello sport in entrambi i
Paesi.
La Cina sostiene l’idea della Russia di
ospitare i “Giochi del futuro”, un evento internazionale di e-Sport, a Kazan,
in Russia, nel 2024.
Le due
parti si oppongono alla politicizzazione dello sport e sperano che lo sport
svolga un ruolo unico nella promozione dell’unità e della pace.
Le due
parti accolgono con favore le iniziative e le decisioni del Comitato Olimpico Internazionale
e del Consiglio Olimpico dell’Asia per sostenere i valori olimpici e sono
disposte a costruire una buona piattaforma per la partecipazione di atleti
qualificati di tutti i Paesi.
Le due
parti continueranno a rafforzare la cooperazione nella ricerca scientifica
marina, nella protezione ecologica marina, nella prevenzione e mitigazione dei
disastri marini, nella ricerca e nello sviluppo di attrezzature marine e
continueranno ad approfondire la cooperazione pratica nella ricerca scientifica
polare, nella protezione ambientale e nell’organizzazione della ricerca
scientifica, in modo da contribuire con maggiori beni pubblici alla governance
globale degli oceani.
Le due
parti sono disposte a collaborare per aumentare il livello di cooperazione nella
gestione delle emergenze, a portare avanti la cooperazione in settori quali la
tecnologia di salvataggio dell’aviazione, il monitoraggio delle emergenze e
l’allerta precoce e la formazione del personale, a organizzare esercitazioni e
addestramenti congiunti per il salvataggio di emergenza, anche nelle zone di
confine, e a rafforzare la condivisione delle informazioni e la cooperazione
nella ricerca e nel salvataggio marittimo.
Le due
parti sono disposte a rafforzare la comunicazione politica e la cooperazione
nel campo della radio, della televisione e dell’audiovisivo su Internet, a
promuovere la cooperazione nella coproduzione, nella trasmissione reciproca di
programmi, nella ricerca e nell’applicazione di tecnologie e a promuovere lo
sviluppo congiunto dell’industria.
Le due
parti hanno concordato di rafforzare gli scambi e la cooperazione nei settori
dei media, dei think tank, dell’editoria, delle scienze sociali, degli archivi,
della letteratura e delle arti.
Le due
parti coopereranno per rafforzare l’educazione ideologica e morale dei giovani,
per offrire ai giovani dei due Paesi opportunità di realizzazione personale,
imprenditorialità, innovazione, creatività e altre attività orientate alla
crescita, per rafforzare i contatti diretti tra i giovani dei due Paesi e per
espandere i progetti giovanili comuni.
Le due
parti continueranno a svolgere attività bilaterali nei settori del
volontariato, dell’imprenditoria, dell’innovazione e della creatività
industriale e dei gruppi di bambini, e coordineranno e approfondiranno
ulteriormente la collaborazione reciproca sulle piattaforme giovanili
multilaterali nell’ambito delle Nazioni Unite, dei BRICS, dell’Organizzazione
per la Cooperazione di Shanghai, della Conferenza sulle misure di interazione e
di rafforzamento della fiducia in Asia (CICA) e del Gruppo dei Venti (G20).
V.)
Le
Parti riaffermano il loro impegno a sostenere fermamente il sistema
internazionale con le Nazioni Unite al centro, l’ordine internazionale basato
sul diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni
internazionali basate sugli scopi e sui principi della Carta delle Nazioni
Unite, e si oppongono a tutte le forme di egemonismo, unilateralismo e politica
di potenza, alla mentalità della Guerra Fredda, al confronto tra schieramenti e
alla creazione di piccoli circoli che hanno come obiettivo determinati Paesi.
La
parte russa ha osservato che l’idea cinese di costruire “una comunità di
destino umano” ha un significato positivo per rafforzare l’unità della comunità
internazionale e unire gli sforzi per affrontare le sfide comuni.
La
Cina valuta positivamente gli sforzi costruttivi e incessanti della parte russa
per promuovere la costruzione di relazioni internazionali giuste e multipolari.
Le due
parti sostengono la costruzione di un’economia mondiale aperta, il sostegno al
sistema commerciale multilaterale con l’”Organizzazione Mondiale del Commercio “al
suo centro, la promozione della liberalizzazione e della facilitazione del
commercio e degli investimenti, la richiesta di un ambiente di sviluppo aperto,
equo, giusto e non discriminatorio, l’opposizione all’unilateralismo e agli
atti protezionistici e l’opposizione alla “costruzione di muri e barriere”.
Si oppone inoltre all’unilateralismo e al
protezionismo, alla “costruzione di muri e barriere”, al “disaccoppiamento e
alla rottura delle catene”, alle sanzioni unilaterali e alle pressioni estreme.
La
parte russa apprezza molto l’Iniziativa globale per lo sviluppo e continuerà a
partecipare ai lavori del “Gruppo di amici dell’Iniziativa globale per lo
sviluppo”.
Le due parti continueranno a promuovere
l’attenzione della comunità internazionale sui temi dello sviluppo, ad
aumentare gli investimenti nello sviluppo, a promuovere congiuntamente i
risultati positivi del “Vertice delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile e ad accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite
per lo Sviluppo Sostenibile”.
Le due
parti hanno espresso profonda preoccupazione per le gravi sfide alla sicurezza
internazionale e ritengono che il destino di tutti i popoli sia condiviso e che
nessun Paese debba raggiungere la propria sicurezza a scapito di quella degli
altri.
Le due parti hanno invitato la comunità
internazionale a partecipare attivamente alla governance della sicurezza
globale sulla base del principio del consenso e del partenariato, a consolidare
efficacemente la stabilità strategica globale e a mantenere una sicurezza
comune, globale, cooperativa e sostenibile, nonché a fare buon uso dei
meccanismi internazionali per il controllo degli armamenti, il disarmo e la non
proliferazione.
A tal
fine, le due parti hanno ribadito la necessità di un approccio globale per
migliorare l’architettura di sicurezza internazionale al passo con i tempi e
renderla più resiliente.
Uno dei pilastri fondamentali di questa
architettura dovrebbe essere quello di concordare e aderire ai principi e alle
disposizioni della coesistenza pacifica in questa fase storica, in modo da
ridurre al minimo la possibilità di conflitti tra Stati.
I membri permanenti del “Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite” hanno la responsabilità speciale di mantenere la
pace e la stabilità nel mondo, motivo in più per evitare il più possibile i
conflitti.
Le due
parti condannano tutte le forme di terrorismo e si impegnano a promuovere
l’istituzione da parte della comunità internazionale di un fronte globale unito
contro il terrorismo con le Nazioni Unite al centro, si oppongono alla
politicizzazione della questione della lotta al terrorismo e all’estremismo e all’adozione
di “due pesi e due misure”, e condannano l’uso di organizzazioni terroristiche
ed estremiste per interferire negli affari interni di altri Paesi sotto la
bandiera della lotta al terrorismo internazionale e all’estremismo e per scopi
geopolitici.
Condanniamo
l’uso di organizzazioni terroristiche ed estremiste per interferire negli
affari interni di altri Paesi e per raggiungere obiettivi geopolitici con il
pretesto della lotta al terrorismo internazionale e all’estremismo.
Sull’esplosione
del gasdotto Nord Stream deve essere condotta un’indagine obiettiva, imparziale
e professionale.
Le due
parti sono decise a continuare a lavorare a stretto contatto su questioni di
sicurezza regionale e globale, tra cui l’attuazione congiunta di iniziative di
sicurezza globale, lo scambio di opinioni e il coordinamento delle posizioni
sulle principali questioni internazionali e regionali in modo tempestivo e il
contributo al mantenimento della pace e della sicurezza mondiale.
Le due
parti si sono impegnate in una proficua cooperazione bilaterale e multilaterale
per affrontare la pandemia globale della nuova corona e per salvaguardare la
vita, la sicurezza e la salute della popolazione di entrambi i Paesi e del
mondo.
Le due parti hanno sostenuto l’approfondimento
dello scambio di informazioni tra i due Paesi sull’epidemia, rafforzando il
coordinamento e la cooperazione presso l’”Organizzazione Mondiale della Sanità”
e altre piattaforme, e opponendosi congiuntamente ai tentativi di politicizzare
la tracciabilità del virus.
VI.)
Le due
parti continueranno a collaborare strettamente per promuovere un maggiore ruolo
e impatto dell’”Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai” nel
mantenimento della pace, della sicurezza e della stabilità nella regione.
Le due parti collaboreranno con gli altri
Stati membri per migliorare l’attuale fase di lavoro della “SCO”, affrontare
efficacemente le nuove sfide e minacce e approfondire la cooperazione
multilaterale reciprocamente vantaggiosa nei settori economico, commerciale e
umanistico in Asia e in Europa.
La
parte russa apprezza molto il fatto che la Cina abbia ospitato con successo il
14° incontro dei leader dei BRICS.
Le due
parti sono pronte a collaborare con gli altri membri dei BRICS per attuare il
consenso delle precedenti riunioni dei leader dei BRICS, approfondire la
cooperazione pratica in vari settori, promuovere attivamente le discussioni
sull’espansione dei BRICS e della “Nuova Banca di Sviluppo”, portare avanti
attivamente la cooperazione BRICS+ e il dialogo periferico dei BRICS e
salvaguardare gli interessi comuni dei mercati emergenti e dei Paesi in via di
sviluppo.
Le due
parti rafforzeranno la collaborazione tra Cina-Russia-India,
Cina-Russia-Mongolia e altre piattaforme come il Vertice dell’Asia orientale,
il Forum regionale dell’ASEAN e la riunione dei ministri della Difesa
dell’ASEAN.
La
Cina e la Russia rafforzeranno il coordinamento per approfondire la
cooperazione con l’”ASEAN “e continueranno a promuovere il consolidamento della
posizione centrale dell’ASEAN nell’architettura regionale.
Le due
parti ritengono che il ruolo dell’”UNESCO” come piattaforma universale per gli
scambi intergovernativi in campo umanistico debba essere ulteriormente
rafforzato, che si debba sostenere un autentico multilateralismo e che si debba
promuovere un dialogo reciprocamente rispettoso e professionale su questa
piattaforma per facilitare una comunicazione efficiente, la costruzione del
consenso e la solidarietà tra gli Stati membri.
Le due
parti hanno incoraggiato l’UNESCO a rafforzare la cooperazione con l’”Organizzazione
per la Cooperazione di Shanghai” su questioni di interesse comune, sulla base
del “Memorandum d’intesa sulla cooperazione tra il Segretariato
dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai e l’UNESCO”.
Le due
parti si sono impegnate a rafforzare il coordinamento reciproco nell’ambito di
meccanismi multilaterali come il “G2”0, a promuovere il “G20” per affrontare le
sfide economiche e finanziarie internazionali più importanti, a migliorare un
sistema di governance economica globale equo e ragionevole, a riflettere meglio
il panorama economico mondiale e a rafforzare la rappresentanza e la voce dei
mercati emergenti e dei Paesi in via di sviluppo.
Le due
parti sostengono l’adesione dell’Unione africana al G20.
Le due
parti rafforzeranno il coordinamento e la cooperazione nell’ambito dell’”APEC”
per promuovere l’attuazione completa ed equilibrata della “Visione di Butragaya
“e la costruzione di una comunità Asia-Pacifico aperta, vibrante, forte e
pacifica entro il 2040.
Le due
parti rafforzeranno la collaborazione per sostenere il sistema commerciale
multilaterale basato sulle norme dell’”Organizzazione mondiale del commercio” e
per combattere il “protezionismo commerciale”, comprese le restrizioni
commerciali unilaterali illegali, e intensificheranno il dialogo sull’agenda
dell’”Organizzazione mondiale del commercio”, compresa la riforma
dell’Organizzazione mondiale del commercio, promuovendo in particolare la
ripresa del normale funzionamento del meccanismo di risoluzione delle
controversie entro il 2024 e spingendo per l’attuazione dei risultati dei
negoziati su iniziative comuni quali la facilitazione degli investimenti e il
commercio elettronico, in modo che Le due parti condannano fermamente la
politicizzazione della piattaforma multilaterale.
Le due
parti condannano fermamente la politicizzazione delle piattaforme multilaterali
e i tentativi di alcuni Paesi di riempire l’agenda delle piattaforme
multilaterali con questioni non correlate e di diluire la missione primaria dei
meccanismi pertinenti.
VII.)
Le due
parti hanno sottolineato l’importanza della “Dichiarazione congiunta dei leader
dei cinque Stati dotati di armi nucleari sulla prevenzione della guerra
nucleare” e l’evitamento di una corsa agli armamenti e hanno ribadito che “la
guerra nucleare non può essere vinta o combattuta”.
Le due parti hanno invitato tutti i firmatari
della “Dichiarazione congiunta a seguire il concetto della Dichiarazione”, a
ridurre efficacemente il rischio di guerra nucleare e ad evitare qualsiasi
scoppio di conflitto armato tra gli Stati dotati di armi nucleari.
Sullo
sfondo del deterioramento delle relazioni tra gli Stati dotati di armi
nucleari, le misure per ridurre i rischi strategici dovrebbero essere integrate
negli sforzi generali per ridurre le tensioni, costruire relazioni più
costruttive e minimizzare i conflitti nel campo della sicurezza.
Tutti
gli Stati dotati di armi nucleari dovrebbero astenersi dal dispiegare armi
nucleari al di fuori dei loro territori e dovrebbero ritirare quelle dispiegate
al di fuori dei loro territori.
Le due
parti hanno ribadito che il “Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”
è la pietra angolare del regime internazionale di disarmo e non proliferazione
nucleare.
Le due
parti hanno riaffermato il loro impegno a rispettare gli obblighi previsti dal
Trattato e continueranno a collaborare per preservare e rafforzare il Trattato
e mantenere la pace e la sicurezza mondiale.
Le due
parti hanno espresso seria preoccupazione per le conseguenze e i rischi per la
stabilità strategica regionale derivanti dall’istituzione del partenariato
trilaterale per la sicurezza (AUKUS) tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia e
dal relativo programma di cooperazione sui sottomarini a propulsione nucleare.
Le due parti esortano vivamente gli “Stati
membri dell’AUKUS” ad attuare rigorosamente i loro obblighi in materia di non
proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori e a
mantenere la pace, la stabilità e lo sviluppo regionali.
Le due
parti hanno espresso seria preoccupazione per il piano del Giappone di
scaricare in mare quest’anno l’acqua contaminata da radiazioni provenienti
dall’incidente della centrale nucleare di Fukushima e hanno sottolineato la
necessità che il Giappone conduca consultazioni trasparenti e complete con i
Paesi vicini e le altre parti interessate, nonché con le istituzioni
internazionali competenti.
Le due
parti hanno esortato il Giappone a smaltire correttamente l’acqua contaminata
da radioattività in modo scientifico, trasparente e sicuro e ad accettare la
supervisione a lungo termine dell’”Agenzia internazionale per l’energia atomica
e dei Paesi interessati”, in modo da proteggere efficacemente l’ambiente marino
e il diritto alla salute della popolazione di tutti i Paesi.
Le due
parti hanno ribadito l’importanza di una rapida ripresa della piena ed
effettiva attuazione dell’”Accordo globale sulla questione nucleare iraniana e
della Risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, e hanno
invitato tutte le parti interessate ad assumere la determinazione politica di
promuovere un esito positivo dei negoziati sulla ripresa del rispetto dell’”Accordo
globale”.
Le due
parti hanno ribadito che la “Convenzione sulle armi biologiche” (BWC) dovrebbe
essere pienamente rispettata e costantemente rafforzata, nonché
istituzionalizzata con un protocollo giuridicamente vincolante contenente un
efficace meccanismo di verifica.
Le due
parti hanno espresso seria preoccupazione per le attività bio militari degli
Stati Uniti, sia all’interno che all’esterno del loro territorio, che
rappresentano una grave minaccia per altri Paesi e minano la sicurezza della
regione interessata, e hanno chiesto agli Stati Uniti di fornire chiarimenti al
riguardo, di astenersi dallo svolgere tutte le attività biologiche in
violazione della “BWC” e di cessare di ostacolare l’istituzione di un
meccanismo di verifica della conformità nel quadro della Convenzione.
Le
Parti sono impegnate nell’obiettivo di un mondo libero da armi chimiche e sono
profondamente preoccupate per la politicizzazione dell’”Organizzazione per la
proibizione delle armi chimiche” (OPCW).
“Le
due parti hanno esortato gli Stati Uniti, in quanto unico Stato Parte che non
ha completato la distruzione delle proprie armi chimiche, ad accelerare la
distruzione delle proprie scorte e hanno esortato il Giappone a completare al
più presto la distruzione delle armi chimiche abbandonate in Cina”.
La
Cina e la Russia esprimono preoccupazione per l’accelerazione della costruzione
di un sistema antimissile globale e per il dispiegamento di sistemi antimissile
in tutto il mondo, per il rafforzamento della disattivazione delle capacità di
attacco strategico non nucleare ad alta precisione e per l’avanzamento del
dispiegamento di missili terrestri a raggio intermedio e a corto e medio raggio
nelle regioni dell’Asia-Pacifico e dell’Europa e per la loro fornitura ai suoi
alleati, ed
esortano gli Stati Uniti a smettere di minare la sicurezza internazionale e
regionale e la stabilità strategica globale al fine di mantenere la propria
superiorità militare unilaterale.
La
Cina e la Russia si oppongono ai tentativi di singoli Paesi di trasformare lo
spazio esterno in una frontiera per il confronto militare e si oppongono
all’uso dello spazio esterno per raggiungere la superiorità militare e
intraprendere azioni militari.
Le due parti auspicano il rapido avvio dei negoziati
su uno strumento multilaterale giuridicamente vincolante sulla base del
progetto di trattato russo-cinese sulla prevenzione della collocazione di armi
nello spazio extra-atmosferico e della minaccia o dell’uso della forza contro oggetti
spaziali extra-atmosferici, al fine di fornire garanzie fondamentali e affidabili per
la prevenzione di una corsa agli armamenti nello spazio extra-atmosferico,
della weaponization dello spazio extra-atmosferico e della prevenzione dell’uso
o della minaccia di uso della forza contro oggetti spaziali extra-atmosferici.
Le due
parti approvano l’iniziativa internazionale di non utilizzare per la prima
volta armi nello spazio esterno su scala globale.
(m.guancha.cn/internation/2023_03_22_685065.shtml)
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