I padroni del mondo praticano il gioco del potere per donarci la morte.
I
padroni del mondo praticano il gioco del potere per donarci la morte.
Il
paradosso: gli arabi difendono l'Europa
dagli
eco-deliri.
msn.com
- il giornale – (13 -12-2023) - Francesco Giubilei – ci dice:
Lo
scontro sull'eliminazione dei combustibili fossili nella dichiarazione finale
della Conferenza delle Nazione Unite sui cambiamenti climatici a Dubai
testimonia la frattura che, ormai da vari anni, è in corso nel mondo sui temi
ambientali.
Da un lato ci sono i governi occidentali e in
particolare l'Unione europea che premono per una transizione ecologica la più
rapida e radicale possibile, dall'altro i Paesi in via di sviluppo e
soprattutto alcune nazioni produttrici di fossili che spingono per rallentare
(quando non del tutto fermare) il processo di transizione.
Le
posizioni espresse in questi giorni dai paesi dell'Opec, soprattutto dall'Iraq
e dall'Arabia Saudita, testimoniano il tentativo di evitare una completa
eliminazione dei combustibili fossili.
Dal
loro punto di vista non è il momento di abbandonare le fonti fossili perché
sarebbe un danno per l'economia mondiale e, se l'Arabia Saudita ha chiesto di
tenere in considerazione le sue «prospettive» e «preoccupazioni», l'Iraq ha
affermato che «la riduzione» e «l'eliminazione graduale dei combustibili
fossili e dei sussidi distruggerebbero l'economia mondiale e aumenterebbero le
disuguaglianze».
Anche
la Russia e l'Iran che in questa fase condividono molte posizioni in politica
estera si oppongono a misure più drastiche per ridurre la dipendenza da gas,
petrolio e carbone.
Se è
indubbio che le loro azioni sono mosse da interessi economici poiché lo stop ai
fossili comporterebbe un tracollo economico, è altresì vero che non bisogna
cedere alla tentazione di dipingere un «club dei cattivi» che raggruppa le
nazioni contrarie alla completa eliminazione delle fonti fossili.
Al
contrario, paradossalmente sono proprio questi paesi che possono diventare
funzionali anche ai nostri interessi evitando che prevalga una transizione
ideologica più che ecologica e posizioni animate da un fanatismo green.
Riprendendo
la massima latina «in medio stat virtus», la soluzione migliore per l'accordo
finale alla Cop28 e più in generale per le politiche ambientali sta proprio nel
trovare una via di mezzo tra chi vorrebbe una transizione del tutto e subito e
chi invece immagina un futuro di soli fossili.
A
prevalere dovrebbe essere il buonsenso che purtroppo non sempre anima le
decisioni delle politiche ambientali europee che rischiano di rilevarsi
controproducenti per cittadini e imprese.
Immaginare
una completa eliminazione delle fonti fossili dall'oggi al domani
significherebbe condannarci alla povertà energetica (e perciò economica) così
come fissare obiettivi e standard ambientali irrealizzabili.
Già
negli anni passati accordi troppo ambiziosi sono stati smentiti nei fatti
perché avrebbero comportato conseguenze troppo costose in termini di sacrifici
socio-economici.
Per questo l'opposizione delle petro-nazioni in fin
dei conti non è una cattiva notizia per l'Occidente e l'Europa per raggiungere
una dichiarazione finale alla Cop28 equilibrata e non sbilanciata verso le eco follie.
Guerra
in Israele.
Onu,
approvato il cessate il fuoco a Gaza.
Italia
e Germania si astengono.
Ilgiornale.it – (12 Dicembre 2023) – Massimo
Balsamo – ci dice:
Bocciati
gli emendamenti di Stati Uniti e Austria che chiedevano il rilascio degli
ostaggi e la condanna dell’attacco di Hamas del 7 ottobre
Onu,
approvato il cessate il fuoco a Gaza. Italia e Germania si astengono.
"Onu,
approvato il cessate il fuoco a Gaza. Italia e Germania si astengono".
È
arrivato il via libera dell'Assemblea Generale dell'Onu alla risoluzione che
chiede un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza.
Nella bozza approvata dai Paesi viene posto l'accento
anche sulla grave preoccupazione "per la catastrofica situazione
umanitaria a Gaza", sulla scia del testo cassato venerdì in Consiglio di
Sicurezza a causa del veto degli Stati Uniti.
La
fumata bianca è arrivata con 153 voti a favore, 10 contrari (tra cui Austria,
Usa, Israele), e 23 astenuti, tra cui Germania e Italia.
La
Francia ha invece votato a favore del testo.
Intesa
arrivata dopo quattro insuccessi in dieci giorni da parte del Consiglio di
Sicurezza.
Approvando
un testo che chiede "una tregua umanitaria immediata, duratura e
prolungata che porti alla cessazione delle ostilità", è evidente l'aumento
dell'isolamento di Israele e Usa al palazzo di Vetro.
Emblematica
la bocciatura dei due emendamenti proposti dall'Austria e da Washington, che
non hanno raggiunto la maggioranza richiesta di due terzi.
Il
testo di Vienna aggiungeva la citazione "detenuti da Hamas e altri
gruppi" e poi chiedeva la garanzia "immediata" dell'accesso
umanitario.
Quello
degli Stati Uniti, invece, chiedeva di "respingere inequivocabilmente e
condannare l'attacco di Hamas del 7 ottobre e la presa degli ostaggi".
Anche
in questa occasione non è arrivata una ferma condanna nei confronti dei
miliziani del gruppo terroristico palestinese.
Palpabile
la tensione tra Stati Uniti e Israele.
Washington
ha iniziato a mostrare segnali sempre più evidenti di contrarietà rispetto alla
linea dura scelta da Benjamin Netanyahu sulla guerra a tutto campo contro “Hamas”.
"Non vuole la soluzione a due
Stati", il j'accuse del presidente Joe Biden:
"Israele
sta perdendo il sostegno del mondo".
Il capo della Casa Bianca ha dunque invitato Netanyahu
a una "decisione difficile da prendere", ossia "rafforzare e
cambiare" il suo esecutivo per trovare una soluzione a lungo termine al
conflitto israelo-palestinese.
Il premier israeliano non sembra però
intenzionato a dietrofront: "Gaza non sarà un “Hamastan” e nemmeno un “Fatahstan".
Tornando
al dibattito dell'”Assemblea Generale Onu”, l'ambasciatore israeliano “Gilad
Erdan” ha accusato le agenzie delle Nazioni Unite di impedire l'accesso di
ulteriori aiuti:
"Un
cessate il fuoco andrebbe solo a beneficio dei terroristi.
Se
questa è la vostra soluzione pensate che porti la pace?
Non so
come qualcuno possa guardarsi allo specchio e supportare una risoluzione che
non menzioni neanche la condanna di “Hamas”.
Per
portare la pace condannate Hamas e chiedete di rilasciare gli ostaggi".
Sulla
stessa lunghezza d'onda l'ambasciatrice americana all'Onu “Linda
Thomas-Greenfield”:
"Siamo
d'accordo che la situazione umanitaria a Gaza è terribile, che i civili hanno
bisogno di cibo e aiuti e che devono essere protetti in linea con le leggi
umanitarie internazionali.
Supportiamo
alcune componenti di questa risoluzione, e supportiamo il fatto di parlare con
una voce sola per condannare Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Perché è
così difficile?".
Il
dibattito non si fermerà qui, a prescindere dalle risoluzioni approvate.
TERRIBILE
ALLERTA PER LA SALUTE!
5G + VACCINI COVID-19 = SISTEMA
D'ARMA BINARIO DI LIVELLO MILITARE.
Stateofnation.co – (Dicembre 13, 2023) – Redazione – ci
dice:
Come
il dispiegamento militare dei sistemi d'arma 5G in tutto il mondo e i
"vaccini" COVID-19 armati sono stati meticolosamente integrati per
infliggere il massimo danno e letalità.
Nota
dell'editore di State of the Nation.co – (SOTN):
Il contenuto altamente radioattivo della seguente
denuncia è quanto di più urgente possa esistere per quanto riguarda il “Nuovo
Ordine Mondiale” pianificato per il futuro dell'umanità.
Ciò
che rende questo avvertimento così autentico sono le credenziali dell'autore. “Mark Steele” è uno "scienziato
di ricerca sulle armi" insolitamente competente e ben informato che ha
un'esperienza diretta di lavoro con lo sviluppo di armi simile a quella
descritta di seguito.
Ecco
cosa ha scritto di recente un consulente sanitario integrativo certificato dal
consiglio di amministrazione, che è anche un “Long Covid” e “5G Coach”, in
qualità di specialista in lesioni da vaccino COVID-19 su questa situazione
estremamente precaria.
Le
persone che sono state vaccinate con l'intera gamma di vaccini e richiami Covid
prescritti e che vivono nelle grandi aree urbane in cui il 5G è stato
completamente attivato, devono spegnere i loro smartphone in fretta e furia!
Hanno
bisogno di cablare completamente le loro case e i loro uffici in modo da
ridurre al minimo la loro esposizione alle gamme di segnale” EMF”
eccessivamente elevate e alle trasmissioni a microonde che costituiscono una
rete elettrica 5G.
In
caso contrario, li manterrà in quello che è a tutti gli effetti un “hotspot
wireless vax 5G-Covid”, che è essenzialmente una zona di morte al rallentatore.
Anche
se i creatori di questo segreto "SISTEMA D'ARMA BINARIO DI LIVELLO
MILITARE" non hanno ancora premuto l'interruttore, sta ancora operando a
un livello che sta innescando tutti i tipi di disturbi medici e condizioni di
salute potenzialmente letali.
Quello
a cui stiamo tutti assistendo, quindi, è un evento di livello di estinzione al
rallentatore che può essere fermato solo quando le persone – in massa – si
disconnettono completamente dai loro ambienti WiFi.
Mentre
l'allarme lanciato sopra è molto serio, l'attuale fase di sviluppo di questo
sistema d'arma avanzato è in realtà molto più pericolosa di così.
Ad esempio, SOTN ha recentemente pubblicato un
aggiornamento di un precedente articolo che discute l'esistenza di un
"Sistema d'Arma Quinary" al lavoro, di cui segue un estratto:
Ciò
che è di fondamentale importanza che ogni persona vaccinata capisca è che sono
collegati a un "sistema d'arma quinario". (Lo stesso vale per i no-vax,
ma non sono collegati ai vaccini Covid, tranne quando si verifica una
sostanziale spargimento).
Come
segue:
Le
armi biologiche COVID-19, i vaccini anti-Covid armati, le onde millimetriche 5G
a 60 GHz, la polvere intelligente disseminata di scie chimiche e l'RNA digitalizzato
somministrato dai vaccini si intensificano a vicenda
deliberatamente
lanciate e coordinate per bloccare una città o una nazione presa di mira,
commettere un genocidio, spopolare e/o innescare un “ELE”
(Fonte:
PLANDEMIC 2.0: Molto più subdolo e pericoloso di Plandemic 1.0).
Stateofthenation.co - Dicembre 13, 2023 - Relazione
dell'esperto Mark Steele - Global Research.
Introduzione.
Scrivo
questa perizia in qualità di ingegnere, inventore, autore di brevetti e
ricercatore di armi britannico;
Un
ingegnere con un background in scienza dei materiali e inventore delle prime
guide d'onda ottiche binoculari al mondo, sistemi di puntamento per armi,
display head-up per immagini termiche a infrarossi, reattori molecolari,
elaborazione del segnale e progettazione di trasduttori, solo per citarne
alcuni.
In
qualità di “Chief Technology Officer” (CTO) presso l'azienda che ha progettato
e immesso sul mercato il primo prodotto HUD (Head Up Display) approvato a
livello internazionale, accreditato con una serie di premi per l'innovazione,
ma soprattutto regolamentato in base a una serie di standard riconosciuti a
livello internazionale, tra cui (DOT) Department of Transport ECE 22.05, nonché
ANSI e altri, mi sono affidato alla definizione di standard internazionali per
i sistemi HUD di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR).
(Fare
riferimento all'Allegato 2a, dell'avvocato brevetti, all'Es. 2b di Recorder
Nolan, all'Es. 2c Cyber Command, all'Es. 2d Standards for HUD systems,
all'appendice Es. 2di.)
Il “Cyber
Command USA” è stato messo al corrente della mia esperienza e ha richiesto
specificamente la mia consulenza in merito a un insolito progetto di antenna 5G
distribuita negli Stati Uniti.
Sono
stato estremamente fortunato che la maggior parte (ma non tutto) del mio lavoro
di ricerca e sviluppo del prodotto sia stato svolto al di fuori della
legislazione sugli “Official Secrets Acts (OSA).
Ho
agito come testimone e ho fornito dichiarazioni in diversi casi giudiziari,
esponendo la mancanza di prove credibili che la rete di diodi a emissione di
luce (LED) 5G e la connessione neurale pianificata alla rete 5G siano sicure.
Ciò
include le tecnologie di nano metamateriali che contaminano le vaccinazioni,
che non sono legali o legali e che violano una serie di leggi internazionali e
nazionali.
Il
giudice Nolan della Newcastle Crown Court ha dichiarato che "il rischio 5G
deve essere discusso" e che "questa è una democrazia e il pubblico ha
il diritto di sapere".
Le
prove che ho presentato alla corte hanno sconfitto il tentativo delle autorità
locali e degli attori dell'establishment britannico di mettermi a tacere dal
fornire le prove scientifiche pubblicate sui rischi posti al pubblico e
all'ambiente dalla rete radar urbana 5G e dal suo scopo finale.
Il
fallimento dell'azione giudiziaria intrapresa dall'autorità locale ha creato
una tempesta pubblicitaria che ha contribuito a evidenziare i rischi effettivi
derivanti dall'implementazione del 5G in tutto il mondo, nonché la totale
mancanza di attenzione da parte delle autorità di regolamentazione che
consentono questa implementazione del 5G.
Il mio
coinvolgimento in diversi progetti di ricerca e sviluppo abbraccia tutta la mia
carriera lavorativa e include alcuni di natura sensibile a causa delle
restrizioni dell'”Official Secrets Act 1911” e quindi non sono libero di
divulgarli in un pubblico dominio;
basti dire che questo lavoro ha portato a una
comprensione dei “contratti del Dipartimento della Difesa” (DOD), della
compartimentazione dei progetti di progettazione dei prodotti per le armi e
delle armi a energia diretta (DEW), la cui esistenza è stata fino a poco tempo
fa oscurata e talvolta negata.
L'uso
di armi direzionali a microonde da parte di attori sconosciuti nelle ambasciate
statunitensi a Cuba, Cina e Russia, noto come “Sindrome dell'Avana”, non è
ancora pienamente riconosciuto dalle autorità.
La “sindrome dell'Avana” porta tutti i segni
distintivi delle emissioni di radiazioni a microonde, che hanno lasciato le
vittime a subire danni neurologici significativi e irreparabili, tra le altre
lesioni.
Il
governo degli Stati Uniti non è stato in grado di mantenere segrete queste armi
e recentemente ha approvato un disegno di legge per risarcire le vittime del
personale dell'ambasciata.
Le
agenzie di intelligence statunitensi, nelle loro comunicazioni con il governo
russo, confermano che sapevano già dell'esistenza e della capacità delle armi a
microonde e il loro appello ai loro presunti avversari russi era per la
cessazione dell'uso di queste armi contro le loro ambasciate.
Il mio
campo di ricerca copre anche altri sistemi d'arma e interrogatori sul campo di
battaglia, tra cui “Lethal Autonomous Weapons Systems” (LAWS), I.4, “Autonomous
Underwater Vehicles” (AUV), “Light Detection And Ranging” (LIDAR), “tecnologie
radar phased array”, incluso il 5G per il tracciamento delle piattaforme di
armi, nonché risorse biologiche dentro e fuori dal campo di battaglia che sono
sempre più utilizzate in un ambiente civile per includere tecnologie di
riconoscimento facciale.
Veicoli
elettrici autonomi, droni, nessuno dei quali è stato completamente valutato dal
punto di vista ambientale per i danni derivanti dalle loro emissioni di
radiazioni al pubblico in generale o alla fauna selvatica.
Radar
urbano 5G, radiazioni ionizzanti e rischi per le infrastrutture critiche.
Il 5G,
a differenza di tutte le altre generazioni (Gs) di telecomunicazioni, è
tecnicamente identificato come un radar urbano a energia diretta in emissione
aerea, che richiede che l'antenna sia progettata per causare l'energia
focalizzata nell'aria per la compressione ad alta velocità dei dati da e verso
antenne progettate per inviare e ricevere energia focalizzata attraverso un
segnale teorico collimato e coerente.
L'onda
di formazione del fascio nell'emissione del lobo principale viola la linea
guida della “Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non
ionizzanti” (ICNIRP) di 61 V per un'esposizione massima di 6 minuti.
Questa
linea guida” ICNIRP” è contraria alla risoluzione 1815 del Consiglio d'Europa
(COE) e alla linea guida europea del 2016, che confermano la scienza
peer-reviewed pubblicata secondo cui tutto ciò che supera i 600 mV/m dovrebbe
essere limitato all'esposizione a breve termine e l'esposizione a lungo termine
non dovrebbe essere superiore a 200 mV/m.
Si
tratta di ordini di grandezza inferiori rispetto alla linea guida “ICNIRP” di 6
minuti e 61.000 mV, che è un valore di cottura biologico.
L'ICNIRP
è ampiamente riconosciuto come una "agenzia catturata", come confermato
dai tribunali italiani.
Il
movimento ampio dell'onda del fascio a oltre 13,6 V provoca la carica positiva
dell'aria, che è nociva per tutta la vita biologica a distanze significative
dall'emissione dell'antenna alla zona di acquisizione target, tale è la
capacità dell'hardware e del software 5G ed è la vera ragione per cui questa
apparecchiatura è, ed è stata, ampiamente utilizzato sul campo di battaglia
come radar di scansione dell'ambiente e armi ad energia diretta (DEW) allo
scopo di disturbare e disabilitare l'hardware nemico, nonché le risorse
biologiche, cioè gli esseri umani.
In
genere, il design dell'antenna 5G utilizza un ingresso di potenza maggiore e
un'uscita diretta per fornire segnali di compressione dei dati mirati e ad alta
potenza misurati in watt o elettronvolt.
L'industria
dell'aviazione, tra cui Boeing e Airbus, ha recentemente sollevato
preoccupazioni sul 5G a causa della sua capacità di mettere in pericolo gli
aerei passeggeri che non dispongono delle tecnologie di mitigazione militare in
un ambiente civile per proteggere i loro piloti o i sistemi di controllo del
volo degli aerei dalle emissioni di energia diretta.
L'industria
delle telecomunicazioni e altri organismi di regolamentazione hanno
continuamente negato il vero scopo e l'esistenza dei pericoli di radiazioni
posti dall'implementazione delle tecnologie 5G;
Hanno
attivamente fuorviato il pubblico rilasciando comunicati stampa palesemente
falsi attraverso i media locali e nazionali, così come facendo false
dichiarazioni nei tribunali nel tentativo fallito di screditare gli esperti, me
compreso, anche se erano stati avvisati dalle loro stesse agenzie di
intelligence che la tecnologia sperimentale e non assicurabile per i danni era
ed è estremamente pericolosa per la sicurezza dello stato.
"Backhaul"
nel contesto del 5G è il termine utilizzato per indicare il progresso
tecnologico che consente di interrogare e trasferire i dati da più dispositivi
e ambienti contemporaneamente;
In altre parole, spiare l'intera area, senza
lasciare alcuna possibilità di privacy.
La
capacità di interrogazione e digitalizzazione delle informazioni raccolte viola
una serie di leggi sui diritti umani.
Questo
brevetto, uno dei numerosi che confermano la capacità di interrogare le
emissioni sonore e vocali attraverso gli edifici per raccogliere dati su una
popolazione ignara utilizzando sistemi hardware e software elettromagnetici,
fanno tutti parte della vasta cassetta degli attrezzi del 5G.
Il
dominio dello spettro della rete 5G da sub 3 GHz a 300 GHz pone un rischio
reale di danni fisici da frequenze di valore di energia fotonica più elevate
che sono emissioni di radiazioni coerenti, il cui impatto è attualmente
sconosciuto poiché non sono testate e non hanno dimostrato di essere sicure,
oltre che non assicurabili, con livelli di emissioni di radiazioni superiori a
qualsiasi cosa immaginata dai tecnologi precedenti.
I valori di radiazione delle linee guida “ICNIRP”
si applicano solo agli emettitori di dispositivi a singola antenna e non
tengono conto del massiccio aumento e moltiplicazione dei dispositivi di
emissione di radiazioni proposti in tutte le città e paesi per la rete 5G, che
ha lo scopo di interconnettere tutto simultaneamente utilizzando radiazioni a
microonde altamente complesse, biologicamente tossiche e, in particolare,
modulate.
L'implementazione
del 5G è in corso da parte dei governi di tutto il mondo in tutte le città e i
paesi senza alcuna delle precedenti analisi di impatto ambientale obbligatorie
o dell'assicurazione pubblica per gli strumenti di danno, rendendo l'intera implementazione
della rete un atto illegale e illegale da parte delle autorità che agiscono “ultra
vires “nel consentire alle emissioni di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
biologicamente tossiche note un accesso illimitato all'ambiente.
Le
società di telecomunicazioni generalmente autocertificano di aver soddisfatto
le linee guida (obsolete) dell'”ICNIRP”, il che consente loro di violare tali
linee guida senza sanzioni, in quanto non esistono organismi di
regolamentazione che effettuino valutazioni indipendenti sull'adesione alle
linee guida dell'”ICNIRP”.
Queste
sono le stesse linee guida “ICNIRP” che hanno dimostrato di causare problemi di
salute e tumori nella popolazione generale in prossimità delle reti 4G
esistenti.
Un
ulteriore fattore preoccupante è che l'industria delle telecomunicazioni
responsabile dell'implementazione ha confermato di non aver condotto alcuna
ricerca scientifica e quindi di non avere attualmente pubblicato dati di
ricerca scientifica sull'effettivo impatto delle reti 5G sull'ambiente.
Studi
di ricerca indipendenti sull'argomento confutano la propaganda dell'industria e
del governo sulla sicurezza della rete 5G.
Le
agenzie governative che hanno il compito di proteggere la popolazione dalle
proprietà cancerogene confermate delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
non sono riuscite a fornire un quadro normativo di standard di sicurezza o linee
guida per proteggere l'ambiente, esponendo così un pubblico ignaro a livelli di
radiazioni dannosi e pericolosi per la vita.
I
gravi rischi per le infrastrutture critiche sono stati ignorati nella corsa non
regolamentata all'implementazione della rete 5G.
Le
autorità di regolamentazione dell'industria e dei governi di tutto il mondo
hanno ignorato una serie di gravi rischi scientificamente stabiliti derivanti
dalla densificazione di massa del 5G, dell'”Internet of Things” (IOT) e degli “aeromobili
SMART”, delle “comunicazioni Internet della rete elettrica”, dei “sistemi di
antenne cittadine”, che richiedono miliardi di trasmettitori di radiazioni a
microonde modulati in quadratura (QAM) ad ampio spettro.
La
rete cellulare canadese nel 2018 era supportata da circa 33.000 grandi torri
alte fino a 200 piedi.
Il nuovo protocollo 5G richiederà molte più
emissioni di onde di radiazione e più elevate utilizzando torri posizionate con
precisione nelle città canadesi – circa 273.000 – a un'altezza molto più corta
con richieste di energia significativamente maggiori sulla rete elettrica e
sulla rete.
La
narrazione propagandistica dell'industria e delle agenzie che affermano che
queste reti 5G consumano meno energia è palesemente falsa.
Il
massiccio aumento delle antenne rispetto alle antenne “MIMO “(Massive
Multiple-In Multiple-Out) per il 5G, oltre alle reti di mini e micro relè,
nonché l'aumento dell'utilizzo dei dati dei dispositivi, richiedono un
ulteriore consumo energetico in watt.
Il radar a scansione continua, non su
richiesta, progettato per individuare l'area bersaglio è continuamente in
funzione, con l'aggiunta della sovrapposizione di multipli di onde di fascio
focalizzate a più alta energia, create dalle antenne di emissione fuori fase.
Queste
onde focalizzate ad alta energia, che operano su una parte più ampia dello
spettro, utilizzano valori di fotoni di energia più elevati nello spettro delle
onde millimetriche compresse per fornire fasci di compressione dei dati ad alta
potenza nelle aree urbane ed è il motivo per cui l'industria aeronautica è
molto preoccupata per i rischi posti ai loro sistemi di comunicazione
fondamentali per mantenere gli aerei al sicuro in volo.
Le
installazioni di antenne di massa 5G pianificate e attualmente implementate si
aggiungono a un fabbisogno sempre crescente di energia per produrre l'aumento
del trasferimento di dati attraverso le emissioni di radiazioni attraverso le
città e i paesi.
È noto che le emissioni di radiazioni a
microonde aumentano le temperature termiche, contribuendo alle sfide del
cambiamento climatico e agli effetti potenzialmente letali dell'aumento delle
temperature nelle città.
Gli
impatti delle isole di calore sono definiti come grandi aree urbane che sono
influenzate dall'aumento delle temperature cittadine che sono state
riconosciute dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente (EPA) come causa di
impatti dannosi sulla salute e aumenti del consumo di energia.
Il
consumo di energia nelle isole di calore aumenta la domanda di aria
condizionata per raffreddare gli edifici.
In una valutazione di casi di studio che si
estendono in diverse località di diversi paesi, la domanda di elettricità per
l'aria condizionata è aumentata di circa l'1-9% per ogni aumento di temperatura
di 2°F.
I
paesi in cui la maggior parte degli edifici è dotata di aria condizionata, come
gli Stati Uniti, hanno registrato il più alto aumento della domanda di
elettricità.
Le
isole di calore contribuiscono all'aumento delle temperature diurne, alla
riduzione del raffreddamento notturno e all'aumento dei livelli di inquinamento
atmosferico.
Questi, a loro volta, contribuiscono ai
decessi legati al caldo e alle malattie legate al calore come disagio generale,
difficoltà respiratorie, crampi da calore, esaurimento da calore e colpo di
calore non fatale.
Le
radiazioni a microonde influenzeranno anche un gran numero di strutture
molecolari nei materiali, aumentando il rischio di incendio negli edifici.
Ciò è
dovuto alla rottura degli elementi idrocarburici negli edifici a causa della
radiazione a microonde modulata, che provoca il riscaldamento localizzato e la
decomposizione dei materiali.
La
radiazione a microonde a determinate frequenze ecciterà le molecole d'acqua e,
se non c'è umidità disponibile, altre molecole meno volatili assorbiranno la
radiazione e inizieranno a riscaldarsi.
Pertanto,
qualsiasi materiale che si è asciugato può surriscaldarsi e incendiarsi più
facilmente in un campo di microonde, un tipo di adescamento.
I rischi specifici per le emissioni di
radiazioni 5G sono dovuti alla densificazione di massa proposta e alla
dominanza dello spettro delle emissioni di radiazioni. Inoltre, qualsiasi
oggetto metallico all'interno di un campo a microonde può presentare proprietà
dielettriche che possono causare scintille, che potrebbero portare a un
incendio;
Ciò è causato da un accumulo di particelle
cariche, energia che produce un campo elettrico concentrato sul bordo del
metallo.
Questi
sono tutti fenomeni scientifici che sono stati ignorati dalle autorità di
regolamentazione e dall'industria, ma il problema più allarmante, non
riconosciuto e non regolamentato è l'affaticamento dei materiali causato dal
continuo bombardamento della compressione dei dati 5G e dei campi di energia a
microonde modulati focalizzati (QAM).
Il 5G
richiede una compressione dell'energia molto più complessa e mirata.
Il
potenziale di frequenza specifica che causa la dissociazione delle strutture
molecolari dei materiali da costruzione solidi, delle opere d'arte inestimabili
e delle collezioni di vini, tra le altre cose, non può essere sopravvalutato a
causa degli impatti delle onde incrociate, attualmente non studiati, di livelli
così elevati di emissioni di radiazioni modulate dall'energia nell'aria.
Questa
cacofonia dell'inquinamento da radiazioni a microonde potrebbe portare a gravi
guasti nelle apparecchiature di capitale più grandi, compresa la rete
elettrica.
L'attuale
infrastruttura critica non è mai stata valutata o progettata con questo valore
di vibrazione a impulsi e di energia in aria aggiunto al calcolo della fatica
dei materiali e all'aspettativa di vita finale dell'infrastruttura esistente,
compresa la rete elettrica.
Pericoli
del 5G, tecnologia wireless di quinta generazione. Impatti sulla salute e
sull'ambiente.
Ciò
che è stato scoperto è anche un'inutile capacità di potenza latente integrata
nella rete hardware “5G SMART IOT”.
Questa
grande capacità potrebbe essere facilmente utilizzata per un possibile attacco
a impulsi elettromagnetici (EMP) su città e popolazioni
Ciò
dipenderebbe dalla nota interconnettività e dall'accesso remoto di una rete
facilmente hackerabile a tutti i dispositivi di emissione nella rete 5G a
radiazione costruita.
I
sistemi operativi 5G sono già stati compromessi e potrebbero rappresentare un
rischio significativo per la sicurezza, in quanto gli “EMP” possono causare
gravi interruzioni ai sistemi di comunicazione elettromagnetica, alla rete
elettrica e all'hardware elettronico;
Le
emissioni “EMP” di solito provengono da fonti tra cui il Sole e un certo numero
di armi sviluppate.
È
stato dimostrato che l'onda dell'impulso elettromagnetico proveniente dai test
della bomba nucleare causa grandi disturbi della rete elettrica a grandi
distanze.
Qualcosa
di simile è accaduto quando il 5G è stato acceso in Corea del Sud nell'aprile
2019:
ha causato una serie di incendi urbani a causa
del guasto documentato dei trasformatori della rete elettrica.
Il governo e i media sudcoreani hanno fatto
passare questo come causato da incendi boschivi in cinque città separate
contemporaneamente in tutto il paese quando il 5G è stato attivato, ma questa
presunta causa non spiega il disturbo della rete elettrica e la distruzione
dell'hardware critico della rete elettrica.
I rischi “EMP” identificati negli Stati Uniti
dimostrano che questo tipo di tecnologia 5G scarsamente regolamentata
rappresenta un rischio potenziale in tutto il mondo.
La
narrazione delle telecomunicazioni per il 5G è solo una copertura per le sue
effettive capacità e finalità future, come confermato dalla totale assenza di
ricerca sul rischio ambientale e di copertura della responsabilità assicurativa
per i danni.
Il futuro dominio dello spazio di battaglia e
l'implementazione in corso del progresso tecnologico 5G includono armi 5G per
la guerra in città, paesi e campagne.
Il
dominio include tecnologie di guerra psicologica, tra cui il controllo e la
diffusione di informazioni attraverso i social media per oscurare il vero scopo
del 5G come sistema di guerra.
"Lo
spazio-missione di quinta generazione rappresenta un nuovo ambiente in cui si
svolgeranno le operazioni future.
La
complessità del dominio è esacerbata da attori incontrollati e indefiniti che
dirigono o influenzano la narrazione.
La più
grande sfida del nuovo spazio di missione è l'erosione totale dei concetti di
nemico e di guerra stessa.
L'avversario sarà molto più ambiguo e la guerra
diventerà un insidioso “creep” progettato per degradare dall'interno piuttosto
che attaccare dall'esterno".
Le
forze per le operazioni speciali stanno già discutendo le opportunità e i
rischi delle reti “IOT 5G”, con l'assassinio attraverso le “LAW” che possono
essere utilizzate per eliminare gli individui presi di mira.
"L'adozione
del metamateriale è stata maggiore nelle comunicazioni, nelle antenne e nei
sistemi radar, con le relative applicazioni di identificazione a radiofrequenza
(RFID) per l'etichettatura, il tracciamento e la localizzazione.
Il passaggio alle comunicazioni 5G e alle
straordinarie capacità radar spingerà gli sviluppi ancora più velocemente, con
vendite commerciali che si prevede supereranno i 10 miliardi di dollari
all'anno entro il 2030.
I
metamateriali sono parte integrante delle future antenne ad alte prestazioni,
ad alta impedenza, a basso profilo, conformi e frattali per sistemi di
comunicazione e radar.
Esiste un immenso potenziale per cambiamenti
rivoluzionari nelle comunicazioni militari e nei sistemi radar attraverso i
metamateriali.
Infatti,
man mano che i metamateriali diventano più completamente integrati nelle
tecnologie delle antenne, ridurranno i costi di sistema, consentiranno
dispositivi più piccoli con requisiti di potenza ridotti, faciliteranno nuove
forme e fattori di forma e offriranno capacità di formazione e modellazione del
fascio più agili".
Il
complesso militare-industriale di tutto il mondo conosce fin troppo bene i
vantaggi dell'utilizzo di sistemi d'arma elettromagnetici per gli interrogatori
sul campo di battaglia, vale a dire il 5G, e lo ha fatto sin dall'emergere
della tecnologia durante la seconda guerra mondiale.
Ciò
che è ben noto è anche il vasto corpus di dati scientifici pubblicati che
mostrano gli effetti dannosi per la salute e l'ambiente delle attuali reti di
telecomunicazioni.
Il 5G
aggiunge tutta una serie di ulteriori rischi per l'ambiente e per la salute
della popolazione.
Questo
non è un argomento che ora può essere contestato;
La
pianificazione di una guerra asimmetrica e non convenzionale tra le città
dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione, soprattutto per la popolazione
civile nel caso in cui diventasse il bersaglio di “un regime fascista e
tecnocratico orwelliano”.
Chi
controllerebbe il radar di spionaggio degli interrogatori urbani e l'energia
diretta nei sistemi d'arma aerei?
Molte
opportunità sono attualmente in discussione in tutto il settore della difesa,
concentrandosi sulla capacità delle reti urbane 5G di etichettare la
popolazione con antenne metamateriali, mentre le preoccupazioni e i rischi seri
sono apparentemente ignorati.
Queste
agende e i piani futuri rappresentano un rischio significativo per le libertà
civili, le infrastrutture critiche e lo stato di diritto.
Metamateriali
vaccinali, contaminazione da nanoparticelle, campi magnetici.
I
vaccini hanno dimostrato in una serie di studi di contenere contaminanti
metallici tossici, compresi livelli "inspiegabili" di contaminazione
da nano metalli.
Questo
fenomeno è tutt'altro che inspiegabile se i ricercatori che hanno condotto
questo studio fossero a conoscenza degli obiettivi dell'industria della difesa
e degli ingredienti metamateriali che possono essere utilizzati per migliorare
le tecnologie di interrogazione 5G urbane, così come vari altri progetti di
sviluppo di nanomateriali.
I
metalli sono quasi universalmente radar-riflettenti e quindi sono visibili per
l'uso come mezzo di rilevamento di oggetti.
"Wetware"
è il nome dato alle strutture biologiche che operano nello spazio del campo di
battaglia che sono molto più difficili da tracciare e rintracciare o attaccare
utilizzando “LIDAR”, “RADAR” o “DEW”.
I
metalli sono forti riflettori delle onde elettromagnetiche e consentono una
maggiore rilevazione e risoluzione dalle tecnologie di interrogazione sul campo
di battaglia.
Forme
metalliche specifiche nei polimeri possono essere utilizzate per le loro
proprietà dielettriche per deviare e assorbire la capacità di riflessione e
interrogazione degli attuali sistemi radar.
Tuttavia,
senza l'utilizzo di questa forma precisa e dell'incapsulamento polimerico, la
contaminazione del metallo sotto forma di metamateriali consente una maggiore
risoluzione del bersaglio.
Dopo
che la tecnologia del vaccino Covid-19 è stata iniettata nel corpo,
l'acquisizione del bersaglio del “wetware” è molto più precisa e il campo
tecnologico può essere utilizzato per raccogliere dati biometrici.
Si
prevede che i dispositivi elettronici indossabili e portatili attualmente in
uso per connettere la persona al “cloud” diventeranno ridondanti a causa di
questi e di ulteriori progressi tecnologici.
La
rete di controllo “Neuralink” utilizza antenne a nanotecnologia impiantate in grado di
raccogliere tali dati e caricarli sul “Cloud”;
Queste
innovazioni vanno ben oltre la fase di pianificazione e fanno tutte parte del
futuro spazio di “Battlefield”.
La
ricerca del dottor “Robert O. Young” conferma che le iniezioni di Covid-19 sono
state completamente caricate con metamateriali, vale a dire grafite,
nanoparticelle di ossido ferroso.
Questa
scoperta scioccante è confermata dalle nostre ricerche condotte sulle vittime,
nonché da migliaia di video aneddotici che mostrano emissioni di radiazioni
elettromagnetiche;
insieme a magneti e oggetti metallici che
reagiscono ai siti di iniezione di coloro che sono stati vaccinati con il siero
Covid-19.
Altri
biomarcatori utilizzati includono” SM-102”, che è un fosfolipide tossico
presente nei vaccini Covid-19 di Moderna, una luciferina sintetica che migliora
la luciferasi con imaging a bioluminescenza.
Le
luciferine possono essere attivate utilizzando radiazioni elettromagnetiche per
creare una bioluminescenza del soggetto.
Le
tecnologie di riconoscimento facciale, che fanno parte della cassetta degli
attrezzi della tecnologia 5G, possono quindi essere utilizzate per tracciare e
rintracciare il soggetto contaminato in tutto lo spazio ambientale.
I
decessi e i danni biologici significativi nella popolazione causati
dall'intervento medico sperimentale del vaccino a mRNA Covid-19 sono stati
ormai documentati in quasi mille articoli scientifici pubblicati.
Le
iniezioni di Covid-19 sono ora correlate alla coagulazione del sangue, alla
miocardite, alla pericardite, alla trombosi, alla trombocitopenia,
all'anafilassi, alla paralisi di Bell, alla sindrome di Guillain-Barré e al
cancro, tra gli altri.
Ciò è
confermato da una scienza inconfutabile e da dati raccolti dal governo
dell'Agenzia per la salute e la sicurezza del Regno Unito, che mostrano che i
vaccini Covid-19 non sono sicuri e inefficaci.
Sintomi
del coronavirus COVID-19 indotti dalle radiazioni.
La
stragrande maggioranza delle popolazioni in tutto l'Occidente, in particolare
quelle della comunità “Five Eyes”, l'alleanza di intelligence dell'Anglosfera
che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti, sono
state iniettate a loro insaputa con antenne nano metamateriali e purtroppo
subiranno un aumento dei tassi di mortalità a causa delle emissioni di
radiazioni riflesse localizzate dal radar urbano 5G.
Tutti
i sintomi noti del coronavirus possono essere attribuiti all'inquinamento da
radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.
Il 5G
è stato identificato in una serie di articoli pubblicati come la vera causa
della pandemia, il cui inizio ha coinciso con l'accensione della rete 5G nella
provincia di Wuhan, la cui popolazione era appena stata vaccinata con una
vaccinazione antinfluenzale obbligatoria.
Il 5G ha il potenziale per fornire livelli di
energia ionizzante che causerebbero la soppressione del sistema immunitario,
lasciando il corpo a rischio di malattie.
L'agente
patogeno Covid-19 non è stato isolato o purificato e attualmente nessuna
agenzia governativa è in grado di fornire l'isolato o la prova della sua
effettiva esistenza, a parte la modellazione in silice creata dall'Istituto di
Wuhan, che è ufficialmente riconosciuto come il complesso di laboratori di
ricerca sui virus più avanzato della Cina.
La
Cina è firmataria della Convenzione sulle armi biologiche (BWC) dal 1985 e nel
1993 ha dichiarato l'Istituto dei prodotti biologici di Wuhan come una delle
otto strutture di ricerca sulla guerra biologica coperte dalla BWC.
Chiunque
lavori in quel sito o su quel sito sarebbe legalmente obbligato a non divulgare
alcun segreto che emerga nel corso del suo impiego presso tale struttura e non
è quindi libero di parlare.
Il laboratorio di Biosicurezza Nazionale di
Wuhan Livello 4 (BSL-4) è dedicato alla ricerca di gravi malattie infettive.
Ha il
più alto livello di sicurezza biologica e copre molte delle biotossine e degli
sviluppi illegali delle armi biologiche SARS-Cov-2, ed è stata la fonte dei
dati iniziali sugli agenti patogeni per l'esistenza di Covid-19 e la
conseguente risposta al programma di vaccinazione delle aziende farmaceutiche
internazionali.
Per
coincidenza, il test PCR non è mai stato in grado di identificare un virus vivo
o un agente patogeno ed è la base fondamentale per i lockdown in tutto il
mondo, che sono stati utilizzati con grande efficacia per terrorizzare la
popolazione mondiale facendole credere che il Covid-19 esista come virus vivo e
che l'unica strategia di sopravvivenza sia quella di prendere una tecnologia di
arma biologica mascherata da vaccino.
I “Centers
for Disease Control “(CDC) hanno ora rimosso il test PCR come strumento
diagnostico, dopo che è stato utilizzato in modo improprio, il che è la prova
del suo uso deliberato per creare paura e angoscia tra una popolazione
disinformata.
I
ricercatori e i medici di tutto il mondo sono stati imbavagliati, minacciati e
denigrati dai media e screditati come teorici della cospirazione dai governi e
dai loro agenti quando hanno parlato per opporsi a questa agenda
trans-globalista.
La “Dichiarazione di Great Barrington”, con
oltre 800.000 firmatari, è stata ignorata e denigrata da coloro che spingono la
loro narrativa terrorizzante.
È
stato ignorato in modo irragionevole in modo che le popolazioni dell'Occidente
potessero essere terrorizzate e indotte a partecipare al più grande esperimento
medico illegale e illegale della storia del mondo.
L'aumento
della mortalità negli esseri umani aumenta nei campi di radiazioni 5G.
Gli
esseri umani aumentati e il loro cosiddetto potenziamento biologico stanno già
facendo parte della più ampia agenda mondiale digitale connessa dei governi e
delle industrie della difesa.
Sorprendentemente,
nelle democrazie rappresentative di tutto il mondo, questo sta accadendo senza
alcuna consultazione pubblica, senza alcun dibattito pubblico da parte dei
partecipanti proposti a questa agenda ideologica, tecnologica e politica.
Si può
ipotizzare che l'unica ragione che l'élite tecnocratica, comprese le forze
trainanti del “World Economic Forum” (WEF) e delle “Nazioni Unite” (ONU) con la
sua “Agenda 2030”, potrebbe avere per tenere nascosta al pubblico questa agenda
mondiale connessa al digitale è che la condannerebbe e si rifiuterebbe di
parteciparvi.
Sebbene
ci siano ovvie, serie implicazioni legali e legali che circondano questa
agenda, l'attenzione dovrebbe essere rivolta alle implicazioni legali di
consentire l'uso di tecnologie biologicamente dannose che avranno un impatto
dannoso sulla salute, sull'ambiente e sulla mortalità.
Attualmente
non ci sono dati o ricerche credibili sulla sicurezza che dimostrino che
l'implementazione di questa tecnologia sia sicura.
Un
altro esempio scioccante di un prodotto immesso sul mercato senza standard di
sicurezza ottica o protocolli di test sono i visori per la realtà virtuale
(VR).
Nonostante
il fatto che le radiazioni ottiche artificiali siano un noto pericolo per
l'ambiente e l'uomo, queste cuffie richiedono un ingrandimento delle radiazioni
ottiche come display retinico e confermano il totale disprezzo per la sicurezza
e la legge.
Un
ulteriore esempio, la “tecnologia di uplink neurale” richiede l'inserimento o
l'iniezione di nano metamateriali che hanno capacità di antenna nel cervello e
nei corpi degli esseri umani in tutto il pianeta.
I
nanomateriali hanno già dimostrato nella letteratura pubblicata di produrre
effetti biologici dannosi che causano la morte cellulare e potenziali problemi
di fertilità.
Si
suggerisce che le nano antenne siano utilizzate per ricevere e rispondere
utilizzando la compressione coerente dei dati “QAM” all'interno del corpo,
senza alcun dato di sicurezza corrispondente, creando così una popolazione di
entità di emissione di radiazioni, che secondo alcune definizioni legali
diventerebbero dispositivi elettrici e quindi non classificati come umani.
I
livelli di energia di questi segnali coerenti proposti da e verso le antenne
posizionate all'interno del corpo e del cervello aumenteranno il danno
cellulare dovuto agli impatti delle radiazioni provenienti dall'esterno del
corpo, che hanno già dimostrato di essere genotossiche.
I
livelli modulanti dei dispositivi di comunicazione mobile a bassa potenza che
operano nello spettro dell'energia non ionizzante hanno dimostrato di causare
specie reattive dell'ossigeno (ROS) e di essere genotossici per gli animali nel
più grande studio indipendente condotto, lo studio del “National Toxicology
Program” (NTP), i cui risultati sono supportati dal più ampio corpo di scienza
indipendente pubblicata.
Questi
studi confermano l'effetto genotossico sugli animali da esposizioni subcroniche
a livello di linee guida” ICNIRP”.
Le emissioni urbane 5G sono progettate per
fornire un'esposizione cronica alle radiazioni che aumenterà senza dubbio gli
effetti genotossici su tutta la vita biologica con cui le radiazioni entrano in
contatto.
Queste
emissioni di radiazioni sono ben al di sopra della linea guida del livello di
contaminazione di 6 minuti raccomandata per alcuni spettri dall'”ICNIRP”.
Le evidenze provenienti da aree coperte dalle
emissioni di radiazioni meno potenti e meno densificate delle reti 4G hanno già
mostrato significativi effetti dannosi sulla fauna selvatica.
Gli
organismi biologici più piccoli che compongono l'intero ecosistema hanno una
minore protezione dalle emissioni di radiazioni prodotte dall'uomo e possono
quindi mostrare effetti in modo più visibile e incontrovertibile.
È
stato dimostrato che l'acuta mancanza di piccoli insetti è causata
principalmente da nuove emissioni sperimentali di radiazioni prodotte
dall'uomo, compresi i diodi emettitori di luce (LED) che sono stati poco
studiati per i loro effetti dannosi sull'ambiente.
L'aggiunta
di nano metamateriali attraverso l'impianto, l'iniezione e la contaminazione
ambientale creerà un ambiente citotossico dannoso per tutta la vita biologica.
La
riflessione localizzata dalle antenne dei metamateriali o dalle entità
vaccinate contaminate da nano metalli si aggiungerà a un aumento sostanziale
dell'esposizione alle radiazioni, specialmente nelle città.
“La tecnologia di back haul 5G” può ora
acquisire e interrogare più punti dati, conversazioni, nonché biometria
corporea e movimenti 24 ore al giorno, tutti i giorni, a scapito dei vaccinati
contro il Covid-19 per il resto di quella che probabilmente sarà un'aspettativa
di vita limitata, nonché di coloro che non sono in grado di allontanarsi da
queste reti di radiazioni 5G e dagli ambienti inquinati da nanoparticelle.
I
campi magnetici artificiali accompagnano l'onda del fascio digitalizzato (QAM), che
aumenta le emissioni e crea un disturbo delle vibrazioni energetiche del
particolato nano metamateriale nel corpo vaccinato contaminato;
Ciò
aumenterà significativamente la citotossicità delle tecnologie su una
popolazione di massa ignara di persone vaccinate.
L'imposizione
di questo esperimento tecnologico sotto forma di un vaccino che aumenta la
sterilità e provoca la morte prematura è un'impresa criminale da parte di
organizzazioni e individui che non sono riusciti a riconoscere lo sviluppo
compartimentato di sistemi d'arma necessari per il controllo e l'”agenda
pianificata dello spopolamento”.
L'intelligence
sullo spopolamento di massa è stata confermata nei circoli della difesa già nel
2017 dal gruppo di intelligence sull'hardware delle armi “Deagel”, che ha
previsto molti milioni di vittime nei paesi occidentali entro il 2025.
L'ignoranza
non dovrebbe servire come difesa per questi criminali, che sono parte di una
guerra asimmetrica contro una popolazione ignorante e terrorizzata.
I
criminali possono essere identificati per la loro totale inosservanza delle
valutazioni obbligatorie del rischio ambientale e delle norme standard di
sicurezza per quanto riguarda le tecnologie sperimentali e i principi di
precauzione che dovrebbero essere applicati ad esse.
I dati
del governo britannico mostrano chiaramente che i vaccini sperimentali non
funzionano come vaccini e rappresentano un rischio significativo per la
popolazione attraverso gravi reazioni avverse a milioni, inclusa la morte.
Nonostante
non ci sia alcun beneficio per i bambini nell'iniezione di questo veleno in
loro, gli attori dietro questo evento omicida pianificato ignorano la scienza e
i dati inconfutabili mentre portano avanti la loro agenda di guerra segreta
contro i più vulnerabili nelle nostre società.
Il “CDC”
ammette gli attuali pericoli per la vita posti ai giovani da questa tecnologia
sperimentale, senza dati a lungo termine sui pericoli posti da questo
dispiegamento di armi biochimiche.
Alla
radice del flagrante disprezzo di tutti gli obblighi etici e legali c'è
l'agenda generale del campo di battaglia militare, che impone che la guerra
debba ora essere condotta contro le popolazioni civili.
Conclusione.
Per
citare “Martin L. Pall”, PhD, professore emerito di biochimica e scienze
mediche presso la “Washington State University”, "Mettere decine di
milioni di antenne 5G, senza un singolo test biologico di sicurezza, deve
essere l'idea più stupida che chiunque abbia mai avuto nella storia del
mondo".
Il “professor
Pall” ha torto, tuttavia:
non è un'idea stupida, ma un crimine efferato se si
comprende il motivo dietro questo dispiegamento.
Il 5G è un dispiegamento di armi a compartimenti
stagni mascherato da progresso tecnologico benigno per comunicazioni migliorate
e download più veloci.
La falsa propaganda globalista cade con un semplice
fatto indiscusso:
il
loro brevetto per il test PCR per il Covid-19, depositato nel 2015, non è mai
stato in grado di identificare un virus vivo, in modo che potesse essere
utilizzato per terrorizzare le popolazioni ignoranti e ignare di tutto il mondo
affinché prendessero un vaccino Covid-19 inquinato con una tecnologia a nano
antenna per collegare le vittime alla rete 5G.
Le
emergenti tecnologie 5G, autonome e di realtà aumentata, spesso indicate dai
produttori come "killer tech", si riveleranno esattamente questo.
L'approccio laissez-faire adottato dagli
organismi di regolamentazione e dall'industria delle telecomunicazioni ha
incoraggiato il totale disprezzo del noto danno biologico derivante
dall'aumento dei livelli di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti derivanti
dall'impiego di massa di queste tecnologie, che sono state sviluppate per l'uso
sul campo di battaglia.
Organizzazioni non governative, individui e
gruppi hanno dovuto intraprendere azioni legali contro le organizzazioni
governative di regolamentazione della sicurezza in quanto hanno ignorato il
principio di precauzione e ignorato il requisito di standard che sono
indispensabili per legge per lo sviluppo di prodotti nuovi e sperimentali.
L'intera
base dell'esistenza degli organismi di regolamentazione è stata corrotta da
criminali all'interno di queste organizzazioni che hanno distrutto la fiducia
del pubblico istruito in essi.
I
requisiti di sicurezza di base sono stati deliberatamente ignorati
dall'industria delle telecomunicazioni e le linee guida dell'”ICNIRP” sono
state deliberatamente progettate per confondere coloro che non hanno conoscenze
tecniche.
I dati
sulle reazioni avverse al vaccino Covid-19 si leggono come la distruzione
dell'umanità mentre milioni di cittadini nordamericani muoiono e rimangono
feriti in questo esperimento medico che viola il “Codice di Norimberga” e lo “Statuto
di Roma della Corte penale internazionale”.
I
livelli di emissioni di radiazioni dalla rete 5G superano empiricamente la
risoluzione “COE 1815 “e confermano l'assalto, causando danni fisici effettivi
alle popolazioni di tutto il mondo.
Il
fatto che i dati vettoriali dei vaccini Covid-19 siano stati sviluppati in
laboratori di armi chimiche biologiche dimostra che sono solo mascherati da vaccini,
con i dati emergenti di sterilizzazione, cattiva salute e morte in tutto
l'Occidente che rivelano il loro vero scopo.
Lo spopolamento di coloro che non sono a conoscenza
dell'agenda omicida continuerà fino a quando i criminali coinvolti in questo
omicidio di massa non saranno assicurati alla giustizia.
La rete 5G ha la capacità di prendere di mira,
acquisire e attaccare i vaccinati grazie al loro vaccino Covid-19 con antenna
nano metamateriale.
I
sistemi d'arma autonomi letali (LAWS) richiedono che le reti 5G
mantengano la loro geolocalizzazione e navighino nell'ambiente circostante
verso l'obiettivo;
queste
armi non possono fare affidamento sulle comunicazioni satellitari a causa della
possibilità che eventi meteorologici inclementi e la latenza del segnale
interrompano i loro segnali, quindi devono avere reti 5G localizzate per
l'imminente ambiente del campo di battaglia del paesaggio urbano, per la
capacità di assassinio e per il dominio del campo di battaglia nelle guerre
future pianificate.
Attori
canaglia stanno implementando “la Soluzione Finale”, “un concetto del Terzo
Reich” ora attualizzato dal “WEF Build Back Better”, “Quarta Rivoluzione Industriale “contro
le popolazioni civili, come proposto dall'industria della difesa in violazione
delle Convenzioni di Ginevra, così come delle leggi e dei trattati nazionali e
internazionali.
A
scanso di equivoci, la definizione di arma è un dispositivo, uno strumento o
un'azione che è stata modellata per causare danni fisici o psicologici in
violazione della legislazione primaria.
La
compartimentazione dello sviluppo dei sistemi d'arma ha svolto un ruolo
cruciale nel non allertare coloro che si trovano all'interno delle autorità di
regolamentazione e dell'industria delle telecomunicazioni sul vero scopo e
sulle intenzioni di coloro che alla fine guidano e finanziano il dispiegamento
del 5G e delle armi chimiche biologiche mascherate da vaccini Covid-19 per una
griglia di controllo e comando pianificata.
Il
mondo sta seguendo ciecamente “i piani dell'élite tecnocratica e del complesso
militare-industriale-farmaceutico” per eliminare un gran numero di persone
all'interno delle popolazioni di tutto il mondo senza alcun riguardo per la
legislazione primaria.
I
diritti e le leggi date da Dio per la protezione degli uomini e delle donne
sono stati ignorati da queste forze simili a sette nel loro programma di
spopolamento, sterilizzazione e omicidio di massa.
Il 5G
è un sistema d'arma, un crimine contro l'umanità così mostruoso che anche una
persona istruita lo troverebbe incredibile a un primo esame dei fatti.
L'”evidenza
prima facie” di questo programma di spopolamento globalista è inequivocabile e
dovrebbe essere verificata nei tribunali in modo che i cospiratori coinvolti in
questo piano omicida possano essere assicurati alla giustizia.
Questo
è il più grande crimine mai perpetrato contro l'umanità e tutta la creazione di
Dio.
Dichiarazione
di verità:
“Credo
che i fatti esposti in questa testimonianza siano veri”.
Comprendo che un procedimento per oltraggio alla corte
può essere avviato contro chiunque faccia, o faccia fare, una falsa
dichiarazione in un documento verificata da una dichiarazione di verità senza
un'onesta convinzione nella sua veridicità.
(Mark Steele è Chief Technology
Officer di “aveusnow.org.uk” un partito di resistenza a questo attacco
criminale contro l'umanità.)
(È
inventore e autore di brevetti di sistemi “Head up Display e di puntamento per
armi.
È un
ingegnere dello sviluppo del prodotto ed esperto di sistemi d'arma a energia
diretta.)
Scenari.
Il mondo dopo la pandemia:
dal
dominio del debito alla “datacrazia.”
Barbadillo.it
– Edy Bivi – ( 19 giugno 2020) – ci
dice:
Come
cambierà l'ordine mondiale e il ruolo debordante delle tecnologie.
Verso
la “Datacrazia”.
La
vicenda del Covid-19 è un tornante dell’umanità, l’occasione da cui nasce la
fondazione di un mondo nuovo, di cui si ha per il momento soltanto il sentore.
Ogni
fondazione ha il suo mito – o il suo pudore: ha bisogno di essere celata,
dietro i sette veli della danza di Salomè: il coacervo contraddittorio di
avvenimenti, informazioni, numeri, le divisioni della scienza, gli arabeschi di
Stato intorno all’epidemia, fanno parte della variopinta e contraddittoria
polisemia del mito.
Il
mitologo assiste per la prima volta da contemporaneo, in un sol colpo, al
compiersi della fondazione, all’albeggiare dei primordi e al dispiegarsi del
mito: un’occasione rarissima per chi per mestiere ha dovuto sempre scrutare tra
i lacerti dei significati e dei significanti di età remotissime.
La
pandemia produrrà tanti cambiamenti e il mondo non sarà veramente più come
prima, come ripetono le istituzioni.
Tali
cambiamenti ovviamente non nascono all’improvviso, poiché esistono già da tempo
come tendenze più o meno in atto o mature, tuttavia circoscritte. Attendevano
soltanto l’occasione propizia per confluire in un alveo favorevole e diventare
infine il grande fiume della civilizzazione.
La
pandemia è l’occasione attraverso la quale un ordine obsoleto, fatiscente,
divenuto ingestibile e quindi inservibile, verrà dismesso e un altro verrà
instaurato.
Questo
passaggio avverrà per assicurare la continuità del Potere.
Per
Potere qui si intendono delle forze superiori ai governi e agli Stati.
Il
Potere in questione è il più sottile e potente dei poteri, quello da cui
discendono tutti gli altri: il potere sulla mente e sullo spirito degli uomini.
Per
intronizzare il nuovo ordine, dopo l’ordine liberale in cui l’uomo crede
ciecamente soltanto ai suoi desideri, non si poteva certo proporre
un’ideologia: l’imbesuimento generale non lo consente, non funzionerebbe.
Anche
una guerra non va bene, poiché con il livello di tecnologia e di automazione di
arsenali e protocolli militari, è un’alea troppo grosso, potrebbe sfuggire
facilmente di mano, distruggendo il pianeta.
La
paura della morte in forma di pandemia è un’occasione decisamente più propizia.
Il
virus/pandemia, con il suo carattere invisibile e imperscrutabile, si presta
benissimo ad essere la nuova metafisica dalle cui declinazioni morali e
pratiche si dà forma al nuovo ordine.
Non
bisogna essere analisti sopraffini per prendere atto dell’imminente fine
dell’attuale ordine mondiale unipolare, cioè il blocco che vede al vertice la
finanza, come collante ideologico il liberismo edonista transnazionale, come
garante marziale gli Stati Uniti d’America (o almeno la fazione che sino a
l’altro ieri ha guidato il Moloch transatlantico).
La
finanza è un’entità che vive letteralmente di vita propria, un automa, e come
tale è dotata di quel minimo di intelligenza necessaria a farla procedere
secondo la sua cieca necessità.
Questa
intelligenza è l’”information technology”: i server e gli algoritmi che
decidono e regolano da soli il flusso delle transazioni.
L’essenza
della finanza è la voracità senza fine.
Attenzione:
non parliamo della avidità di denaro, di potere o di altre umane miserie.
Essa è l’illimitata voracità del buco nero che
tutto ingolla e consuma, perché tale è la sua natura.
La
finanza è la gigantesca immissione sul piano storico di un archetipo di
distruzione. Se scatenata in tutto il suo potenziale c’è il rischio che consumi
l’intero essere, ponendo fine al mondo e a sé stessa.
La
medesima qualità vorace è intrinseca all’ideologia edonista, manifestandosi
nell’uomo come forza desiderante impossibile da saziare e pertanto fatale.
Meglio
di qualunque spiegazione le parole di “Majakovskij”:
O s’io
fossi povero come un miliardario. Che cos’è il denaro per l’anima?
Un
ladro insaziabile s’annida in essa:
all’orda
sfrenata di tutti i miei desideri
non
basta l’oro di tutte le Californie!
(ALL’AMATO
ME STESSO, Vladimir Majakovskij)
L’ordine
unipolare dunque ha avuto sempre bisogno di un argine, per non divorare il
mondo intero e con esso sé stesso.
Questo
ruolo di argine è stato svolto sinora dai Paesi che nell’attuale fase storica
sono apparentemente antagonisti dell’ordine unipolare: Russia, Cina, asse della
mezzaluna sciita, altre piccole realtà regionali come Cuba, Venezuela, Nord
Corea. Quei Paesi che ambiscono ad instaurare un ordine multipolare.
Certo,
c’è una fazione all’interno dell’unipolarismo che vorrebbe rimuovere tale
argine, animata dall’ardore religioso di compiere il fine ultimo dissolutorio
della finanza (o meglio: del suo archetipo).
Ma
questa fazione è soccombente, storicamente a partire dalla sconfitta elettorale
subita nel 2016 dalla signora Clinton, che di tale fazione è stata forse
l’ultimo politico di punta.
’argine
è quindi un fattore interno dell’ordine unipolare.
Come
sostiene in un certo senso nel suo discorso filosofico il pensatore russo “Dugin,”
riferendosi principalmente alla Russia contemporanea, ancora troppo impregnata
a suo avviso della civiltà della prima teoria politica (come Dugin definisce il
liberalismo).
Per
non parlare della Cina, elemento importantissimo dell’ordine unipolare al
tramonto anche in quanto depositaria del ruolo assegnatole di manifattura a
basso e ad alto livello tecnologico del pianeta, e detentrice del debito
pubblico USA, ma anche laboratorio avanzato della società tecnologica del
controllo e della sorveglianza di massa, che sarà l’elemento costitutivo del
nuovo mondo multipolare.
Questi
Paesi antagonisti non sono realmente il “Katechon” – come molti ingenuamente
credono, cioè il potere che trattiene il male dal dispiegarsi nella sua
interezza, di cui parla “San Paolo nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi”.
È un
errore pensarlo. Il Katechon certo esiste, ma è un’altra cosa: esiste
sparpagliato in “piccoli resti” qua e là nel mondo, ed appartiene al dominio
della preghiera e del rito. Questi piccoli resti garantiscono la tenuta della
volta celeste contro gli assalti del caos. Piccoli resti per un compito
colossale.
In
quali termini si presenterà nella sua fase finale il nuovo ordine geopolitico
multipolare?
Vi
sarà una coesistenza più o meno pacifica di potenze con gradienti diversi di
influenza e preponderanza.
Si formeranno poli di aggregazione a livello
regionale, cementati dalla giusta base ideologica:
una
sorta di canone confuciano per l’Oriente, eurasiatismo per Russia più spazio
post sovietico; bolivarismo per il sud america; ideologia MAGA (Make America
Great Again o trumpismo) più conservatorismo Brexit per il mondo anglosassone;
sciismo e sunnismo nell’area mediorientale.
Queste
aggregazioni si richiameranno a valori che possiamo definire tendenzialmente
conservatori o sovranisti.
Un
discorso a parte merita l’Europa continentale.
Attualmente
nell’orbita atlantica, è molto probabile che essa venga riassorbita nel macro
blocco che fa capo a Cina e Russia, con la Cina come provider continentale del
5G (la tecnologia chiave per costruire la società tecnologica del controllo e
della sorveglianza di massa) e la Russia, partner energetico complementare e
indispensabile all’industria europea.
Questo
passaggio avverrà in virtù del semplice potere delle cose reali: la prossimità
geografica, la continuità territoriale e di civiltà. Anche l’Europa non potrà
fare altro che diventare sovranista: lo chiedono i suoi popoli, lo chiede il
Potere.
Si
tornerà ai valori cosiddetti conservatori perché il Potere ha bisogno di una
società funzionale ed efficiente per continuare ad esistere, ciò che –
ripetiamo – non è capace di garantire il vecchio ordine liberale, con le sue
spinte dissolutorie.
Se si
vuole conoscere infatti il tipo umano finale del liberalismo/liberismo, basta
dare una scorsa ai protagonisti dei romanzi di De Sade:
il debosciato narcisista e psicopatico,
inutile e disfunzionale a qualsiasi tipo di ordine. L’antinomia non va bene
come attitudine di massa: è più prudente che rimanga tra gli arcana regni delle
élite al Potere.
L’ordine
finanziario unipolare dunque verrà dismesso e la finanza verrà pesantemente
ridimensionata.
Ma perché,
ultimativamente?
Perché
il debito, come strumento di potere e di controllo, è ormai superato.
Da cosa?
Dalla tecnologia naturalmente, che ha messo a
punto uno strumento di controllo diretto sofisticatissimo:
la
rete 5G infatti consentirà la creazione di una smart grid locale e globale, al
cui interno, grazie all’IoT, l’Internet of Things (Internet delle cose), tutto
sarà praticamente connesso e controllabile, dalle automobili alle persone.
Il
debito come strumento di controllo è antiquato nel suo basarsi su una
convenzione mentale: la fiducia verso le istituzioni che creano e imprestano
denaro.
In
quanto convenzione mentale è intrinsecamente fragilissima.
La”
smart grid” invece sarà reale e materiale.
Chi controlla la “smart grid” sarà
infinitamente più potente e capillare nell’esercizio del potere di qualsiasi
altro potere mai conosciuto nella storia dell’uomo.
Un
grande passo avanti verso la “smart grid” è stato reso possibile dal
distanziamento sociale implementato per contenere l’epidemia di Covid-19,
imponendo l’uso della rete internet per moltissime attività quotidiane del
mondo reale che mai avremmo pensato o accettato di svolgere online.
C’è
chi giustamente parla di quarta rivoluzione industriale in atto.
In
appena tre mesi si è attuato (testato) ciò che in circostanze normali avrebbe
richiesto anni.
C’è da dire che moltissimo è già avvenuto per
via volontaria nei due decenni precedenti quando, per godere delle comodità
della vita “connessa”, la società ha accolto con entusiasmo l’uso di una
variante del braccialetto elettronico di tracciamento, del tipo di quelli che
vengono applicati alle caviglie dei detenuti: il telefono cellulare.
Il
test è riuscito:
le
notorie fasi due e tre di gestione della pandemia pianificate dai governi non
saranno mai stadi intermedi verso il ritorno alla normalità, ma altrettante
fasi per andare dal test allo stato di emergenza permanente, finché la “smart
grid” non verrà implementata e accettata in via definitiva.
Questa
quarta rivoluzione industriale in una prima fase permetterà un ulteriore
affrancamento del lavoro dall’uomo, mantenendo, come sempre a parti invertite,
l’antica promessa di ogni rivoluzione tecnologica di sollevare l’uomo dal
lavoro. Questo causerà in prima battuta un arretramento delle condizioni
economiche generali, che causerà a sua volta emergenze umanitarie prima,
demografiche poi, con diminuzione generale della popolazione.
In
questa fase intermedia, che appunto è già iniziata, le grandi società di
capitale privato che controllano internet, e-commerce, social media, ICT – i
cosiddetti GAFA (Google, Amazon, Facebook, Apple e sodali) – e che garantiscono
con le loro piattaforme il funzionamento del mondo digitalizzato aumenteranno
il proprio potere a dismisura.
Ma è una fase transitoria, poiché questi servizi
verranno totalmente nazionalizzati o per lo meno fortemente subordinati ai
governi degli Stati sovranisti poiché, come abbiamo detto, la tecnologia
diventerà il principale strumento di controllo sociale in mano agli Stati.
Come
già adesso in Cina.
Se si
vuole conoscere il mondo di domani, che è già quasi il mondo di oggi, bisogna
infatti guardare alla Cina:
uno
Stato totalitario, inquadrato secondo canoni pseudo-tradizionali in cui
confucianesimo e maoismo si fondono per dare una specie di ordine e coesione
interiore alla società, mentre la tecnologia consente il controllo totale
dell’individuo.
Quest’ultimo
punto è l’obiettivo del programma del “Sistema del Credito Sociale” (SCS),
lanciato nel 2014 e che dovrebbe completarsi entro la fine del 2020, il cui
scopo è controllare capillarmente la vita di ogni cittadino o, come secondo le
parole del relativo documento governativo rilasciato nel 2014, permettere ai
più affidabili di vagare ovunque sotto il cielo, rendendo al contempo arduo a
chi è screditato di fare anche un solo passo – qui potete leggere il documento
integrale in inglese.
Vi
ricorda qualcosa?…l’applicazione “Immuni”…?
Sempre
a proposito di Cina, nel 2003 vi fu un’epidemia di Sars.
Il distanziamento sociale implementato per
l’occasione permise dei passi avanti nella digitalizzazione della vita sociale
che diversamente la società cinese avrebbe faticato ad accettare, facendo
inoltre la fortuna di “Alibaba”, una delle aziende coinvolte nel programma SCS
– qui un interessante articolo di “Digital Commerce 360” a riguardo.
Precedente
interessante.
La
fase finale del processo sopra esposto porterà a delle società più ordinate,
fortemente ridimensionate nei numeri, ecologicamente ed economicamente più
sostenibili, incentrate su attività lavorative legate al territorio, alla
comunità. Ideologie più o meno recenti come la decrescita felice, l’ecologismo,
il localismo, sono funzionali a questo obiettivo.
Sarà una sintesi di modernità tecnologica da
un lato e comunitarismo dall’altro, col ritorno in auge dell’artigianato,
dell’agricoltura, della piccola industria rispetto alle attività del terziario
o dei servizi – quest’ultime producono sempre un tipo umano in qualche modo
instabile.
Insomma delle società miti, pacifiche e
laboriose, controllate capillarmente grazie alla tecnologia. In questi giorni
di lockdown le persone hanno scoperto che tutto sommato si può ridurre la vita
all’essenziale, tagliando bisogni fino a ieri ritenuti incomprimibili, hanno
scoperto che si può menare un’esistenza parca: anche qui, test riuscito.
Gestire
un’umanità così mansueta sarà allora una cosa semplicissima, la politica come
possibilità dinamica della storia e delle società sarà inutile e scomparirà
probabilmente anche dal vocabolario umano, per cedere lo scettro alla
governance, intesa come amministrazione di processi e prodotti.
Si passerà insomma dalla politica alla
zootecnia, e la differenza nominale marcherà anche una differenza ontologica
tra il soggetto/oggetto della prima e della seconda.
Insomma il darwinismo, finalmente compiuto ma
al contrario.
La
digitalizzazione della vita è una potente opera di trasmutazione del reale in
numero.
Ogni azione della vita connessa si esprime in
un” cookie”, un” file log”, cioè un “codice numerico”.
L’insieme
indifferenziato di tali codici, questo lago (data lake) immenso e disordinato
di dati non strutturati (raw data), viene sublimato attraverso processi di
aggregazione (data modelling) e trasformato in rappresentazioni numeriche,
strutturate e coerenti della realtà (insights).
Tali
rappresentazioni consentono il controllo del reale, garantendo quindi un potere
su di esso.
Solve
et coagula: è il sogno realizzato – o forse il retaggio – di quelle civiltà
antiche che aspirarono a commutare gli enti in numeri e viceversa, convinti che
grazie ai numeri si potesse ricavare un ordine dal caos, produrre prodigi,
dominare il reale.
(@barbadilloit)
(Edy
Bivi)
DEPOPOLAMENTO
MONDIALE IN 5 MOSSE:
A
forza di inutili lockdown presto
l’Italia
in “Zona Viola”.
Gopanews.net
– Fabio Giuseppe Carisio – (14 -3-2021) – ci dice:
L’Italia
nel breve volgere di qualche mese entrerà nella “zona viola”.
Non è
ancora uno dei colori usati dai “carnefici” dei lockdown, rivelatisi totalmente
inutili da un anno a questa parte, ma uno spazio virtuale destinato ad
accogliere il dolore di chi sarà vittima diretta o indiretta di una pandemia
molto più devastante per le asfissianti misure di emergenza che per i danni
alla salute della popolazione.
Viola
è infatti il colore del lutto che risulta quanto mai appropriato per dipingere
i contorni di una tragedia che è tale soprattutto per la narrativa del
mainstream politico e mediatico contro la quale nessun rigurgito di evidenza
scientifica può nulla!
Perché
viene soffocato e bruciato sull’ara pagana del mono pensiero esattamente come
si faceva coi “Pharmacon” (il capro espiatorio nell’antica Grecia) o con gli
scienziati controcorrente nel medioevo.
Questo
demoniaco itinerario ha radici lontane nel tempo e riporta alla memoria il
Congresso massonico del 1782, tenutosi nel “Castello di Wilhelmsbad” di proprietà di “Mayer Amschel Rothschild”, nel
quale gli “Illuminati di Baviera” si unirono alla “Massoneria” per sovvertire
la politica internazionale sabotando le monarchie cattoliche con la Rivoluzione
Francese prima e quella Bolscevica poi…
Fino a
qualche settimane fa credevo che il virus SARS-Cov.2 fosse stato creato nei
laboratori (Wuhan in Cina o Chapel Hill negli Usa), come ritengono autorevoli
virologi ma anche esperti internazionali di intelligence (Richard Dearlove, ex
direttore del controspionaggio brittanico MI 6 e Dany Shoham, micorbiologo ed
ex ufficiale dei servizi segreti militari di Israele), solo per finalità
economiche e geopolitiche.
Ovvero
per arricchire i fondi d’investimento americani che speculano sulla” Lobby
delle Armi “come nelle Big Pharma ma anche per creare un “Nuovo Ordine
Mondiale” che in virtù della “dittatura sanitaria” potesse prendere il potere
in tutto il pianeta.
Una
strategia, quest’ultima, perfettamente riuscita negli USA dove il democratico
Joseph Biden ha callidamente usato l’incubo pandemico per sconfiggere l’ex
presidente repubblicano Donald Trump.
Quello
che i lettori di mainstream certamente non sanno è che Biden, in qualità di
vicepresidente dell’amministrazione Obama, fu tra coloro che avallarono il
finanziamento degli esperimenti sui “supervirus “dual use” (arma batteriologica
o vaccino) finanziati dall’agenzia governativa americana “USAID” (sovente
braccio finanziario della “Central Intelligence Agency”) basati sui virus SARS
del 2003 e MERS del 2012 infettati con l’HIV, l’agente patogeno dell’AIDS, come
secondo il virologo francese “Luc Montagnier” sarebbe avvenuto per il
SARS-Cov-2, il virus della pandemia da Covid-19.
E’
forse capzioso o inopportuno ricordare che uno dei principali finanziatori
della campagna elettorale di Biden è stata proprio “la Pfizer “che dopo il
successo del nuovo presidente americano ha ottenuto l’approvazione del suo
vaccino anti-Covid prima negli Usa, poi in Europa ed infine nel mondo intero
grazie all’”OMS” che ha come direttore generale “Tedros Adhanom Gebreyesus”,
pupazzo di “Bill Gates”, passato dall’IT ai progetti di immunizzazione globale
attraverso gli investimenti in varie Big Pharma (GSK che controlla Pfizer,
Moderna, BioNTech ecc.) e la sponsorizzazione dei Democratici in Nord America e
degli esperimenti sui “supervirus” a Wuhan?
Ho
cercato in poche righe di riassumere i contenuti di “32 inchieste WuhanGates”
realizzate dal “webmedia Gospa News” attraverso fonti autorevoli, insindacabili
e accuratamente verificate.
Adesso
vediamo perché l’Italia diventerà presto “zona viola“ in un progetto di “depopolamento
mondiale” cui nemmeno io volevo inizialmente credere.
“L’Agenda
21” è un ampio e articolato programma di azione scaturito dalla “Conferenza
sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite o Summit della Terra, tenutosi
a Rio de Janeiro nel 1992”.
Esso costituisce una sorta di manuale per lo
sviluppo sostenibile del pianeta “da qui al XXI secolo”.
Secondo
quanto riferito da alcuni blog di contro-informazione, che assumono rilevanza perché
pubblicati in tempi non sospetti (10 ottobre 2019), l’ Agenda 21 del Dipartimento per gli
affari economici e sociali delle Nazioni Unite e la divisione per lo sviluppo
sostenibile
«sono state sviluppate come mezzo per ristrutturare la
popolazione mondiale per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità
della vita.
Tuttavia,
uno dei modi principali per raggiungere questo obiettivo è attraverso lo
spopolamento diretto e specifico»
«Sotto
la guida di “Jeffrey Sachs”, primo consigliere di “Ban Ki-moon”, sono stati
pubblicati diversi studi che sollecitano una forte riduzione della popolazione
mondiale nel nome della riduzione della povertà»
si
aggiunge in un altro articolo del sito” Agenda 21” in cui vengono citate alcune
frasi di scienziati per la riduzione della fertilità e della natalità al fine
di contenere le malattie infettive.
La
prima mossa è stata quella di creare un virus da laboratorio con letalità
bassa, media o grave a seconda della carica virale, come sostenuto
dall’ingegnere biologico francese “Pierre Bricage” (ex consulente NATO) che
ritiene le sequenze di HIV inserite nel virus SARS determinanti per rendere più
o meno micidiale l’infezione da Covid-19.
Rammentare che i primi esperimenti di questo
genere condotti al “Wuhan Institute of Virology” furono finanziati dalla
Commissione Europea presieduta da Romano Prodi non è certo un vanto per
l’Italia…
La
seconda mossa del “terrorismo pandemista verso il depopolamento” è stata la
strategia di contrasto della malattia che ha indotto l’OMS ed in particolare
l’Italia ad ignorare terapie tradizionali contro le problematiche respiratorie
e pneumologiche come “il cortisone”, vietato a marzo per essere poi riabilitato
a giugno con un bilancio di migliaia di morti che forse avrebbero potuto essere
salvati.
Il
fatto grave è che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha ignorato per due
mesi (da aprile a giugno) una lettera in cui 33 medici lanciavano un accorato e
disperato appello segnalando proprio l’efficacia dei cortisonici (desametasone) acclarata dalle cure
utilizzate dalla neurologa pisana “Roberta Ricciardi”.
La
terza mossa è stata quella di interrompere nella maggior parte degli ospedali i
ricoveri anche per patologie gravi che non fossero connesse al Covid-19.
Ciò ha
prodotto il risultato di incrementare i numeri dei decessi (e il panico
sociale) al fine di essere facilmente attribuiti al virus per una positività
attestata da tamponi di cui ancora non si conosce la vera attendibilità (come sostenuto anche dal virologo di
fama europea “Girgio Palù” prima di essere promosso a presidente dell’Agenzia
Italiana del Farmaco – AIFA) e sui quali gravano pesanti sospetti di conflitti
d’interessi per le sospette collaborazioni nei test di rilievo dei contagiati
avviate da laboratori internazionali insieme alle multinazionali dei vaccini
(WuhanGates).
La
quarta mossa per la riduzione della popolazione mondiale arriva infine dai vaccini, basati
anche su terapie geniche rivoluzionarie costruite con “RNA messaggeri come
quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna”, approvati in via sperimentale dalle varie
agenzie mondiali del farmaco nonostante vari incidenti nei trials clinici
(emersi soprattutto per il siero a vettore ricombinante AstraZeneca).
Inevitabile la conseguenza: fino al 27 febbraio 2021 e
reazioni avverse gravi, come evidenziato da un dossier di Gospa News sulla base
dei dati Eudra Vigilance, sono state 34.773 nell’Unione Europea e per molte
patologie ci sono stati esiti fatali (2.787).
In
settimana è scoppiato il “piccolo” scandalo sul vaccino AstraZeneca di cui è
stata fermata la somministrazione in varie nazioni UE ed in altre, come in
Italia, è stato sospeso un lotto sospetto.
Nel
Frattempo il “British Medical Journal “ha rivelato che alcuni lotti delle prime
forniture di Pfizer erano difettose per un mRNA non integro, quindi con potenziali rischi di
inefficacia e sicurezza, come emerso da una corrispondenza riservata tra
l’azienda e l’”Agenzia Europea delle Medicine “(EMA) tenuta ovviamente
nascosta.
Scrivo
queste cose pur essendo un sostenitore dell’utilità dei vaccini: ma solo quando
i rischi-benefici sono proporzionati.
Negli
Usa ci sono stati 1.637 morti tra i vaccinati.
Il CDC (Center of Disease Control) evidenzia
che rappresentano lo 0,018 sulle 92 milioni di dosi somministrate.
Ma non
ricorda che i 527mila morti di Covid (presunto) su 29,2 milioni di contagiati
sono soltanto l’1,8 %.
Ecco
quindi che chi sarà sopravvissuto al virus Covid-19, mentre altri sono deceduti
soprattutto per terapie difettose come la “vigile attesa” imposta con un
protocollo nazionale dal ministro italiano della Salute ancora a dicembre, chi
è scampato alle patologie gravi per cui non ha ricevuto cure opportune negli
ospedali tutti concentrati a guarire gli infettati dal virus SARS-Cov-2 che va
combattuto soprattutto con la terapia domiciliare non appena il soggetto
diventa sintomatico, rischieranno di lasciarci la vita per dei vaccini
rivelatisi già pericolosi nell’immediato.
Ma i “sieri
anti-Covid” potrebbero essere ancor più devastanti in futuro per il rischio
dell’immunopatologia polmonare evidenziata da una ricerca scientifica cinese
pubblicata a ottobre su “Nature” ma ignorata dalla comunità scientifica
mondiale, ampiamente foraggiata dalle “Big Pharma” che a settembre hanno
formato un cartello internazionale sotto l’egida del solito” Bill Gates”.
Si
giunge quindi alla quinta mossa di una strategia ormai quasi palese di
depopolamento mondiale.
La
distruzione dell’economia con il “famoso Great Reset” che cancellerà i canoni
del diritto privato solo per i ceti medi (ristoratori, artigiani, liberi
professionisti…) gettandoli sul lastrico e costringendoli ad attingere ai
sussidi assistenzialistici (prodotti dai banchieri che dal nulla fabbricano la
moneta) finché ci saranno.
La
povertà, la miseria, la fame e la carestia faranno pian piano il resto portando
i “deboli” al suicidio, o alla scelta “politically correct” dell’eutanasia, e i
“troppo forti” che non si assoggetteranno al sistema (vaccini pericolosi
inclusi) si esporranno al rischio di detenzione/eliminazione.
Geopolitca
eugenetica di diaboliche mentalità o semplice pragmatismo economico di
scellerati artefici del NWO?
Ognuno
si faccia la sua opinione liberamente…
Resta
il fatto che la narrativa di mainstream con queste cinque mosse sta preparando
l’”impero
spudorato del Nuovo Ordine Mondiale” in cui, sotto la parvenza di un’ipocrita e lurida
democrazia, “la tirannide di pochi plutocrati come Gates & co”. detterà
legge in tutto il pianeta.
Ad
eccezione di quei paesi sotto l’influenza della Russia e di quelli come la
Tanzania governati da un sapiente presidente cristiano che smascherando i
tamponi taroccati ha distrutto la psicosi da Covid-19 sul nascere.
Da
loro dovremmo prendere esempio per imparare a difenderci.
Uno Stato profondo planetario?
La
politica governata dall’ombra.
Lanuovabq.it
– Stefano Chiappalone – (22-11-2023) – ci dice:
Il 15°
Rapporto dell'”Osservatorio Van Thuan”, presentato sabato scorso, affronta i
temi del “Deep State” e del “Great Reset”.
Tanti
tasselli, un solo obiettivo: plasmare una "nuova umanità".
Un
Deep State planetario:
la
politica governata dall’ombra è il titolo del 15° Rapporto sulla “Dottrina
Sociale della Chiesa nel mondo” (edito da Cantagalli), dell’”Osservatorio Van
Thuan”, presentato sabato 18 novembre a Lonigo (Vicenza) nel corso della
“Giornata Nazionale della Dottrina Sociale della Chiesa”, organizzata
dall’”Osservatorio” insieme a” La Nuova Bussola Quotidiana” e al “Coordinamento
nazionale Iustitia et Pax”.
Il
dibattito sul “Deep State” è iniziato nel 2016 grazie all’omonimo libro di
“Mike Lofgren”:
lo
“Stato profondo” è quell’insieme di attori estremamente variegati (dalle
fondazioni private alle Ong alle istituzioni europee, alle corporation
informatiche ed economiche, per citarne solo alcune) che influenzano i fenomeni
politici di superficie.
Altrettanto
variegati sono gli interessi che li muovono, ragion per cui” il Rapporto” è
incentrato non su ciascuno di essi, ma solo su quelli che operano al fine di
ridisegnare l’umanità, ha specificato “Stefano Fontana”, direttore
dell'”Osservatorio Van Thuan”, che nel discorso di apertura così sintetizza le
due caratteristiche del “Deep State”:
«è
globalista ed è un macroscopico fenomeno politico che vuole penetrare in tutti
gli aspetti della vita sociale e politica», al fine – e in tal misura collegato
all’altro grande tema del Great Reset – di plasmare una «umanità post-naturale,
post-religiosa e, alla fine, post-cristiana», sotto lo slogan del «nuovo
umanesimo»
“Mons.
Giampaolo Crepaldi”, vescovo emerito di Trieste, ha presentato Le risposte
della dottrina sociale della Chiesa ai moderni “arcana imperii”, sottolineando
innanzitutto il contrasto tra il carattere di artificio sotteso al “Deep State”
(e più in generale allo “Stato moderno”) e la concezione cattolica e prima
ancora aristotelica della società come fatto naturale.
Ma un
potere non più legittimato e bilanciato in alto e in basso, bensì “costruito”,
finisce paradossalmente per oscillare dall’assolutizzazione dello Stato
(eliminando corpi intermedi e società naturali) al suo annullamento da parte
dello stesso” Deep State” e imponendo una sussidiarietà fittizia, fondata su “organizzazioni
filantropiche e Ong” che in realtà non nascono più organicamente dal basso, ma
sono create e collegate alle stesse istituzioni.
Mons.
Crepaldi ha quindi evidenziato il legame tra “Deep State” e “Great Reset”, che
avanza... a suon di conversioni, ma non a Cristo:
conversione
ecologica, digitale, globalista, tutte fondate su un terreno comune, laico,
umanista e filantropico che implica la decostruzione della morale naturale e
religiosa.
Di qui
l’impegno dei soggetti più ideologicamente consapevoli del “Deep State”
soprattutto sulle grandi questioni morali di frontiera, dall’”aborto” al “gender”.
Alcuni
aspetti specifici del Deep State e della connessione con il Great Reset sono
stati poi sviscerati nella sessione pomeridiana, moderata da “don Samuele
Cecotti”.
Nel
suo intervento (Forum di Davos: la politica globale governata dal privato)
l’analista economico “Maurizio Milano” ha sintetizzato il tema in due parole:
paura
e controllo,
basandosi sulle parole dello stesso “Karl Schwab,” presidente del Forum di
Davos, che definisce il Covid-19 «una grande opportunità» per« ripensare,
reimmaginare e resettare il nostro mondo».
E come
si resetta il mondo?
Puntando
sulle emozioni e sulle narrazioni, senza mai scendere al livello razionale, e
alimentando quello stato di ansia che allenta le resistenze, cedendo privacy e
libertà pur di ottenere in cambio sicurezza e protezione.
Alla
pandemia ne seguirà un’altra:
quella climatica, parola di Bill Gates.
Nella visione di Davos ambiti apparentemente
scollegati come quello sanitario e quello climatico concorrono alla stessa
logica:
cambiare
il modo di vivere e di pensare, portando dal “nuovo umanesimo” al
transumanesimo.
Di
transizione in transizione (ecologica, alimentare, digitale), la prospettiva
ultima prefigurata da “Schwab” è l’”internet of bodies”, dove non solo gli
elettrodomestici (internet of things), ma anche i corpi saranno tracciati e
vincolati.
L’apertura
delle istituzioni al terzo settore equivale a più democrazia?
è
l’apparente obiezione alla teoria del Deep State – affrontata da “Ivo Colozzi”,
Professore Alma Mater – in merito alla crescente influenza delle organizzazioni
della società civile, no-profit, ecc., che costituiscono il cosiddetto “terzo
settore”, operanti nei campi dell’assistenza sociale, della cultura, della
sanità, della cooperazione internazionale.
Eppure,
ha spiegato “Colozzi”, queste non costituiscono affatto una “contro-elite”,
poiché sono a loro volta integrate nelle medesime istituzioni statali o sovra statali
(si vedano le organizzazioni con sede a Bruxelles col compito di influenzare le
politiche Ue), così che i rispettivi dirigenti provengono e passano dall’una
all’altra grazie al fenomeno delle “sliding doors”, nonché alla crescente
stratificazione ed elitizzazione.
La
citata commistione tra élite statali ed élite della società civile o
dell’economia eccetera così come tra politica e filantropia, a scapito della
sussidiarietà, è dunque un ulteriore passo nel processo di “depoliticizzazione”
che affida scelte a gruppi sempre meno controllabili e permette loro di far
passare la loro narrazione della realtà come l’unica possibile, incontrando
sempre meno resistenze nella società civile.
“Paolo
Bellavite”, medico indipendente, ha poi offerto una panoramica su “Le politiche
sanitarie governate dall’ombra” (pre e post Covid), citando esempi di “sliding
doors” in ambito sanitario o il “rifiuto da parte del Comitato
tecnico-scientifico “di ascoltare voci differenti in merito alla pandemia.
“Bellavite”
ha evidenziato inoltre il legame tra “obbligo vaccinale” e “Green Pass”, in maniera
tale da subordinare la vaccinazione a quest’ultimo (come affermato anche, in
audizione al Senato, dal filosofo Giorgio Agamben”), alla stregua di un primo grande
tentativo di controllo digitale.
Altro tassello che compone la visione del “Forum
di Davos”.
Veniamo
all’”OMS” che – sottolinea Bellavite – negli ultimi 15-20 anni è sempre meno
finanziata da Stati e sempre più dai “soliti” privati e case farmaceutiche.
(Con
palese e sfacciata “corruzione”! N.D.R.)
E
l’elezione del direttore generale “Tedros Adhanom Ghebreyesus” (noto delinquente corrotto! N.D.R) è stata attivamente sostenuta da una
ginecologa etiope, poi nominata sua assistente personale, “Senait Fisseha”,
fondatrice del “Center for International Reproductive Health Training”.
Di che
si tratta?
Di un
centro che forma gli studenti dei Paesi in via di sviluppo alla pratica
dell’aborto.
E il
cerchio si chiude.
Davos,
le proposte per il futuro
sono
un incubo totalitario.
Lanuovabq.it
– Maurizio Milano – (02-02-2023) – ci dice:
Segue
dalla puntata precedente il commento sul “World Economic Forum” di Davos.
Le proposte del prestigioso forum mondiale
seguono tutte la stessa logica:
meno
spostamenti, meno emissioni, vegetarianesimo, abbandono del contante e della
proprietà privata (a favore della “sharing economy”).
E
molto più controllo sociale.
Una
delle tematiche al centro del “Forum di Davos”, come sempre, è stata la
cosiddetta “transizione energetica”, nella prospettiva di vincere la sfida
rappresentata dal preteso “cambiamento climatico di origine antropica”.
Dopo
avere definito le metriche “ESG” che orienteranno investimenti pubblici e
privati per molti anni a venire, le ultime novità riguardano la “transizione
alimentare” (abbandono degli allevamenti intensivi nella prospettiva del
vegetarianismo, dell’introduzione della carne sintetica e degli insetti
nell’alimentazione umana) e la conversione delle abitazioni nella prospettiva delle
emissioni zero di anidride carbonica, come attualmente allo studio della
Commissione Europea.
I singoli provvedimenti vanno letti come
tessere di un mosaico, il cui orizzonte di riferimento è quello di un
generalizzato e profondo cambiamento degli stili di vita, passando da
un’economia basata sulla proprietà privata di beni a una basata sulla
condivisione di servizi, la cosiddetta “sharing economy”.
Una
delle frontiere più preoccupanti riguarda la ridefinizione delle città nella
prospettiva delle cosiddette “15-Minute Cities”:
l’idea
propagandata e accattivante è quella della cosiddetta “smart city”, dove tutti
i servizi essenziali nelle grandi città devono essere resi accessibili in un
intorno di 15 minuti dall’abitazione, in modo da ridurre gli spostamenti;
in realtà, l’obiettivo è controllare gli
spostamenti inserendo dei controlli automatici a mezzo di telecamere diffuse
ovunque nelle città, ledendo così la privacy e la libertà, fino a definire
multe in automatico per chi si muove troppo al di fuori del “distretto” di
residenza:
un
sacrificio necessario sull’altare della sostenibilità.
Si va,
insomma, verso un vero e proprio “socialismo verde”, in cui la” pretesa crisi
climatica” costituisce l’occasione per attuare uno” statalismo climatico”.
In un
intervento sul tema, l’inviato speciale del presidente statunitense per il
clima, l’ex-segretario di Stato “John Kerry”, ha esordito con:
«come cambiamo il modo in cui le persone
pensano e parlano di questo? […] e perché persone adulte […] in teoria
intelligenti ignorano la scienza, la matematica e la fisica e non fanno ciò che
si dovrebbe fare? […] ed è davvero straordinario che noi, una selezione
ristretta di esseri umani […] siamo in grado di sedere in una stanza e trovarci
insieme e davvero parlare di come salvare il pianeta […] sembra una cosa da
extra-terrestri …] ma, davvero, è ciò che siamo».
Insomma, quasi il celebre discorso di “San
Crispino” nell’Enrico V di William Shakespeare:” We few, we happy few, we band
of brothers…”
Oltre
all’ “emergenza climatica” permane poi sempre quella sanitaria, divenuta una
costante della nostra vita.
Ricordiamo
tutti come l’epidemia CoViD-19 fosse stata indicata da “Schwab” come una
«grande opportunità per ripensare, re-immaginare e resettare il nostro mondo»,
un’opportunità da cogliere, e da «cogliere in fretta»:
ma si sa che le epidemie, purtroppo, non
durano più di due o tre anni al massimo ed ecco che “Bill Gates” ha attirato
l’attenzione sulle prossime epidemie, quasi fossero dei rilasci programmati e
inevitabili del sistema operativo Windows.
Si alimenta così quello “stato mentale” di
“crisi permanente”, o per usare le parole utilizzate da “Schwab”, di «policrisi»,
una situazione in cui convergono molti rischi e crisi differenti:
crisi
energetica, alimentare, sociale, geo-politica, climatica, tecnologica.
Insomma,
uno “stato di eccezione” caratterizzato da frammentazione crescente che
richiede maggiore collaborazione, e quindi giustifica l’accentramento di
risorse e decisioni a un livello superiore a quello degli stessi Stati sovrani,
in cabine di regia gestite da una tecnocrazia di competenti:
nulla
di nuovo, insomma, il mantra a Davos è sempre lo stesso, espressione di una “hybris”
che sa di gnosticismo in salsa tecnocratica.
Tra i
temi onnipresenti le “Central Bank Digital Currencies”, nella prospettiva di
abolire il contante e andare verso una “cashless society”:
l’abbinamento
dell’identità digitale porterebbe a una tracciatura completa di tutte le
informazioni rilevanti, dalle transazioni economiche agli spostamenti, dai
consumi allo status vaccinale.
Su quest’ultimo punto, l’ex premier inglese, “Tony
Blair,” ha parlato della necessità di costruite una «infrastruttura digitale globale», in modo che i governi possano
avere accesso ai dati sanitari di tutti, in tempo reale, per sapere quali e
quanti vaccini ciascun cittadino ha fatto.
“Schwab”,
da “delinquente par suo”, ha parlato di evoluzioni tecnologiche che
consentiranno di conoscere anche i pensieri, in modo da rendere la
comunicazione sempre più veloce ed efficace.
La deriva transumanista è ben rifessa dal
pensiero del famoso storico, filosofo, accademico e saggista israeliano, “Yuval
Noah Harari” (1976-), “profeta di sventura” di una nuova tecno-religione con
prospettive superomistiche, grazie alla connessione al cloud e all’uso degli
algoritmi con, all’orizzonte, il “Metaverso”, che evoca quasi una nuova
creazione.
L’intelligenza
artificiale aprirà, insomma, orizzonti nuovi e inimmaginabili.
All’interno
della grande narrazione tecnocratica di Davos, l’unica nota stonata, tra i
grandi del mondo, è quella del patron di Tesla, Space-X, Neuralink e,
ultimamente, anche del social network Twitter, Elon Musk. In tema di
demografia, ad esempio, in un suo tweet del 24 gennaio, Musk ha dichiarato:
«il collasso della popolazione è un grave rischio per
il futuro della civiltà».
E non è la prima volta che “Musk” entra a
gamba tesa contraddicendo la vulgata neomalthusiana dell’”ONU” e del “WEF” (note organizzazioni criminali del
denaro facile! N.D.R.)
Non
sorprende che non sia stato invitato a Davos:
lui,
tra l’altro, è uno dei pochi grandi della Terra a non comparire tra i partner
del WEF.
La
grande novità degli ultimi mesi è stata proprio l’acquisto del “social Twitter”,
con l’accesso a informazioni che hanno confermato il dubbio di tanti, e cioè
che il potere politico statunitense avesse interferito per sostenere la
candidatura presidenziale di Biden, e poi la narrazione unica climatica e poi
pandemica, con la necessità di una gestione autoritaria a mezzo di lockdown e
ricatti vaccinali.
Il mondo liberal teme che “Mr. Tweet”, l’alias
di Elon Musk su Twitter, possa ora rompere il monopolio della grande narrazione
del pensiero unico dominante.
E,
infatti, si parla della necessità di impedire la diffusione di “fake news” e “hate
speech”, ovvero di qualsiasi opinione, anche autorevole e documentata, che
possa indurre una dissonanza cognitiva nella pubblica opinione.
Non
stupisce che “Elon Musk” sia oggetto di forti attacchi, e molti ancora ne
attirerà a sé in futuro.
Un’altra
nota molto positiva, appena spentisi i riflettori sulla montagna incantata di
Davos, è arrivata il 25 gennaio, con le improvvise dimissioni dalla carica di
primo ministro della Nuova Zelanda di “Jacinda Ardern” (1980-), in passato
membro degli “Young Global Leaders” (YGL), la scuola di leadership del WEF.
La “Ardern”
si era distinta per la gestione autoritaria e repressiva della crisi sanitaria,
imponendo in” Nuova Zelanda un modello cinese”, un mix di “assenza di libertà”
e “ideologia woke”.
Il
fallimento è stato totale.
Chissà
che lo stesso destino non capiti anche al suo omologo canadese, il primo
ministro “Justin Trudeau” (1971-), anch’egli pupillo di Schwab ed ex-YGL,
distintosi per le politiche repressive del dissenso, fino a bloccare i conti
correnti dei manifestanti e dei sostenitori del “Freedom Convoy”, la
manifestazione pacifica di protesta in seguito all’imposizione dell’obbligo
vaccinale ai camionisti che attraversavano il confine con gli Stati Uniti.
D’altronde,
anche Vladimir Putin era stato uno YGL…
Davos:
potenti sì, onnipotenti mai!
Davos
ordina, New York esegue:
il
buono, il brutto e il cattivo.
Lanuovabq.it
– John Rao – (01-02 – 2023) – ci dice:
Vaccinazione
obbligatoria - influenza, Covid e malattie sessualmente trasmissibili - per
tutti, ma si punta soprattutto sui minorenni aggirando il consenso dei
genitori. E nello stesso tempo il lockdown ha dato il colpo di grazia alle
piccole attività imprenditoriali e commerciali che tenevano unite le diverse
comunità.
Così i
piani delle élite di Davos diventano legge a New York.
Davos
ha inviato i suoi annuali piani di battaglia ai suoi servi sparsi nel mondo.
La classe dirigente dello Stato di New York,
brulicante di membri e compagni di viaggio dell’oligarchia globale, timorosa di
restare indietro, ha già predisposto la legislazione per attuare l’ultima
novità dell’”agenda sanitaria del World Economic Forum”.
Tutto
ciò che occorre adesso è una legislatura attenta alla volontà del Popolo – cioè
delle potenti lobby e dei media progressisti in grado di “discernere” e
“accompagnare” quanto la popolazione ovviamente ha sempre desiderato – che
convalidi il diktat delle élite e lo inoltri a un Governatore ansioso di
firmarlo e farlo rispettare brutalmente.
Permettetemi
di delineare questo pacchetto di pessime leggi, proposte, come al solito, da
una schiera di fedelissimi del Partito Democratico, non so se spontaneamente in
qualità di perspicaci ideologi o servilmente agli ordini dei loro padroni
finanziari.
Il
nostro diktat siringofilo inizia con il vaccino antinfluenzale obbligatorio per
tutti gli studenti, dall’età di cinque anni negli asili fino ai diciotto, al
termine della scuola superiore a (State Senate 45/State Assembly 2240), seguito
da inoculazioni obbligatorie per il Covid, non solo per la stessa fascia d’età
(A8378), ma anche per gli studenti universitari (S6495).
Come
se le loro vene non fossero già abbastanza gonfie, un’altra proposta di legge
consente ulteriori inoculazioni per gli adolescenti dai quattordici anni in su:
per qualsiasi vaccino e senza il consenso dei
genitori (S3041/A3192).
Ma è
solo l’inizio.
Poiché secondo l’opinione comune chiunque esca
da una culla si dedica immediatamente ad attività sessuali, si considera
doverosa la somministrazione di qualsiasi sostanza e di qualsiasi vaccino per
le malattie sessualmente trasmissibili – senza che i genitori ne siano a
conoscenza e tantomeno vi acconsentano – per gli studenti di tutte le età:
dal momento in cui sono esposti alla
tentazione all’inizio dei gradi accademici (S937/A822).
Ma
perché limitare questo vantaggio ricorrendo solo agli strumenti sanitari per
affrontare le malattie sessualmente trasmissibili?
I
minori dovrebbero avere accesso a qualsiasi procedura medica, compresa la
chirurgia, tacendone a quelle madri e quei padri fastidiosi con la mania di
disapprovare continuamente (A9963).
Ora,
per evitare che qualche lettore indignato di questa testata scriva per
lamentarsi che gli “amici dell’oligarchia globale nell’Assemblea e nel Senato”
non si preoccupano abbastanza degli adulti, mi sento obbligato ad aggiungere
che New York è uno Stato votato all’inclusività.
Dato
che alcuni di questi testoni oscurantisti post-adolescenti sembrano conservare
un obsoleto spirito critico, manifestato dal loro incomprensibile rifiuto della
tranquillità mentale di chi si sottomette ai vaccini, la virtù civica
legislativa esige che tutte le esenzioni mediche, anche per gli adulti, siano
approvate dal “Dipartimento della Salute” (A7139).
Inoltre,
devono essere monitorate dallo Stato (S1653/A2255), eliminando totalmente le
esenzioni religiose dal luogo di lavoro e dalla scuola (A8398).
E
poiché i passaporti vaccinali sono considerati un “dato acquisito” per
l’imminente futuro, i registri di tutte le iniezioni degli adulti verrebbero
raccolti e consegnati ai funzionari incaricati di timbrarli sui nostri permessi
per viaggiare al di fuori del nostro asettico paradiso locale grazie a un’altra
proposta di legge che rientra nell’attuale diktat dello Stato di New York/WEF
(S75a/A279a).
Ma,
non abbiamo ancora finito.
In fondo, come ci avverte San Pietro nella sua
Lettera, dobbiamo essere sobri e vigilanti, perché il nemico dei 93 generi
sessuali si aggira come un leone ruggente in cerca di prede da divorare,
compresi quelli che portano in una mano le medicine salvifiche e nell’altra la
gioventù che ha la siringa pronta alla porta dell’asilo.
Il suo
ruggito propagandistico deve essere soffocato!
Come farlo, se non imponendo un corso completo
di onesta istruzione sull’industria dei vaccini a livello di scuola media e
superiore (A8870)?
Inoltre, ai genitori deviati di bambini in
tenera età, perennemente sospetti di bloccare la salute e la promiscuità
sessuale della loro prole, bisogna sottrarre a tutti i costi ulteriori pretesti
per il lavaggio del cervello dei loro figli.
Lo si può fare obbligando i social network “a fornire
meccanismi e politiche per la segnalazione della disinformazione sui vaccini”
(tradizionalmente definita “la verità”) (S4512a/A7581).
Alla
faccia della cattiva classe dirigente che, fortunatamente, incontra
l’opposizione dei buoni sotto forma di manifestazioni contro il diktat di
quest’anno presso la “capitale di Albany”, costantemente alimentate dagli
aggiornamenti di essenziali fonti di informazione come “Life Site News”.
Questa
opposizione sta venendo sempre più alla luce tra “le folte masse che desiderano
davvero essere libere”, e finalmente va contrastando le continue pretese dei
covidiani ortodossi di imbavagliarli affinché tengano per sé le proprie
opinioni.
L’occasionale
inquisitore che si aggira nel mio caffè di “Bleecker Street”, nel “Greenwich
Village”, per attizzare il fuoco e ispirare un autodafé in stile 2020, ora
scopre che i “leoni ruggenti” gli diranno apertamente e a gran voce dove può
andarsene, in classico newyorkese.
Tuttavia,
è il brutto che continua a preoccuparmi.
Una cosa che New York, a differenza di quasi tutto il
resto degli Stati Uniti, ha sempre potuto vantare sono quei piccoli quartieri
in cui tutto il necessario per la vita quotidiana è a portata di mano e in un
ambiente così vicino, piccolo e accogliente che ci si sente quasi obbligati a
portare con sé il passaporto se si sconfina poco più avanti in territorio
straniero.
Da qualche tempo il globalismo sta distruggendo questa
realtà qui nel Primo Mondo, così come sta distruggendo i quartieri del Secondo
e del Terzo Mondo.
A
partire dal 2020 i lockdown, uniti all’opera precedente degli oligarchi del
WEF/Davos e alla legislazione dei loro amici della classe dirigente appena
fuori dalla mia porta, hanno fatto del loro meglio per assestare il colpo di
grazia.
La
distruzione delle piccole imprese, i negozi a conduzione familiare vuoti, le
tendopoli – non dei noti senzatetto, ma di spaventosi e criminali “desperados”
–, l’odore persistente di marijuana, la sporcizia mai raccolta prodotta da
questo colpo di grazia – in gran parte di proposito – hanno reso l’ambiente
orribile.
E
niente può scoraggiare l’anima di quanti desiderano” il Vero”, il “Buono” e il “Bello”,
niente può farli sentire come se i cattivi fossero troppo potenti per essere
sconfitti, che vedere sempre più bruttezza addensarsi intorno a loro.
Vi
supplico, pregate per il mio amato, eccentrico “Greenwich Village” e per la “vecchia
New York” col suo strano fascino.
Questo è l’unico tipo di vaccino di cui
abbiamo continuamente bisogno per sopravvivere e prosperare.
State
bene! Siate cattolici! Viva “Cristo Rey”!
UKRAINE-GATE:
LA VENDETTA!
IMPEACHMENT
PER BIDEN.
Loschi Affari col NWO di Soros.
Inchiesta
o Farsa?
Gospanews.net
- Fabio Giuseppe Carlo Carisio – (14 Dicembre 2023) – ci dice:
L’atteso
voto favorevole della “Camera dei Rappresentanti USA” all’apertura ufficiale di
una procedura di impeachment nei confronti del presidente “Joseph Biden” è
davvero l’inizio di un terremoto politico finalizzato a un’inchiesta volta a
portare davanti ai giudici l’inquilino della Casa Bianca per i scandalosi
affari loschi della famiglia sull’Ucraina che ormai conoscono pure i sassi?
Oppure
è soltanto un’altra sceneggiata secondo quella “teatro-crazia” di cui per primo
parlò “Platone” e che oggi va di moda tra i politici che ritengono inevitabile
e legittimo sporcarsi le mani col vil denaro?
Prima
facciamo la nostra analisi approfondita su questo nuovo UkraineGate…
È
soltanto una vendetta del GOP (Grand Old Party) contro le farse del Russia Gate
e Ukraine Gate contro l’ex presidente Donald Trump ora che la Camera è guidata
da un repubblicano come lo speaker “Mike Johnson” fedelissimo di “Donny”?
O è un
atto con cui il Congresso vuole davvero chiedere conto all’attuale presidente
delle trame affaristiche, geopolitiche e militari che s’intrecciarono sul “Golpe
in Ucraina”, di fatto cominciato col “Kiev Security Forum del 2007£ a cui prese
parte anche “George Walker Bush” poi diventato leader di quell’ala del GOP che
ha fatto un endorsement a Biden nella sfida per le presidenziali 2020?
Hanno
davvero voglia gli attuali Repubblicani di scontrarsi con quei potenti”
Sionisti & Massoni” che sostennero le “due Rivoluzioni Colorate” finanziate
“George Soros a Kiev” con l’appoggio degli 007 anglo-americani “Five Eyes”?
Quelli
del “controspionaggio americano CIA”, sostenitore degli estremisti ucraini di
destra fin dai tempi del dominio sovietico, e di quello “britannico MI6” che
allevò la classe politica dirigente di “Zelensky & co”.?
Come
purtroppo da molti anni accade nelle nazioni “democratiche” della presunta
civiltà occidentale anche questo “processo” che dovrebbe/potrebbe avere dei
gravissimi risvolti giudiziari rischierà di essere soltanto “politico”.
“I
Biden” servitori del” Nuovo Ordine Mondiale” in Ucraina.
Una
sceneggiatura per cercare di sottrarre credibilità e potere al presidente già
più debole della storia USA che, in caso di rielezione nel 2024, si troverebbe
in balia di due rami del Congresso sempre fortemente in bilico e, pertanto,
capaci di condizionarne l’azione secondo quanto orchestrato dal “Nuovo Ordine
Mondiale”.
“NWO”
è infatti ormai l’unico schieramento geopolitico che vince sempre ad ogni
elezione tanto negli Usa quanto nel Regno Unito, in Italia e in quei paesi
dell’Unione Europea da anni corrotti dai “sedicenti filantropi” come George
Soros e Bill Gates.
A mio
giudizio nessuno, né tra gli “Asinelli Democratici” né tra gli “Elefanti
Repubblicani”, vorrà farsi venire il mal di pancia – e rischiare la vita – per
sapere cos’è davvero accaduto in Ucraina da quando, nel 2012, l’ex direttore
della CIA “Leon Panetta” nella sua nuova veste di “Segretario della Difesa”
finanziò l’apertura di 12 laboratori batteriologici utilizzati
dall’amministrazione Obama e Biden per gli studi sui coronavirus dei
pipistrelli cinesi a ferro di cavallo da cui è “magicamente’” nato il
SARS-Cov-2 che la Commissione Salute del Senato USA ha già ritenuto di origine
artificiale.
Perché,
giusto per fare un esempio, la “società dell’ex Segretario della Difesa Donald
Rumsfeld”, la “Gilead “in cui nel 2011 investì “Soros” e che è “contractor del
Pentagono nel “centro biologico di Tbilisi” intitolato da Obama all’amico
repubblicano” Dick Lugar”, ha fatto affari d’oro grazie all’”antinfiammatorio
Remdesivir “durante la pandemia da Covid-19.
Prima
di lasciare il business, come prodigiosamente previsto nell’”esercitazione
batteriologica Event 201” dell’ottobre 2019 finanziata da “Gates e World
Economic Forum” cui prese parte l’attuale “Direttore Nazionale
dell’Intelligence USA “Avril Haines”, al vaccino mRNA di “Pfizer”, sponsor di
decine di senatori e deputati bipartisan ma persino dei procuratori generali, e
a quello di “Moderna” finanziato da “Gates” e dallo stesso “Pentagono” sotto la
supervisione di Fauci.
Senza
toccare gli interessi storici dei vertici” NWO” non si può puntare il dito
contro l’allora “vice-presidente Biden” per gli affari del” figlio Hunter”:
cresciuti
in Ucraina insieme a quelli del “pupillo” di” John Kerry” prima e dopo il
sanguinario “Golpe di Kiev del 2014” che fu propedeutico alle provocazioni
della “NATO” (gestita dal Segretario Generale “Jens Stoltenberg”, pupazzo di “Gates”
e già direttore della “GAVI Alliance” per l’immunizzazione globale sostenuta
dai “Rockefeller”).
Gli
intrighi d’affari dei Biden in Ucraina, dove il padre gestì i finanziamenti per
il reclutamento e l’addestramento delle forze di polizia e dove il figlio entrò
nel CDA della “società energetica Burisma” in vista di sfruttare “le licenze
dei giacimenti di gas e petrolio del Donbass “sperando di liberarlo dai
filo-russi, rappresentano una parte cruciale del progetto di una “NATO”
proiettata verso il “Nuovo Ordine Mondiale” come teorizzato da “Soros”.
Ma lo
stesso discorso vale per gli affari sospetti venuti a galla in Cina.
Dove
la collaborazione di “Peter Daszak”, tramite “EcoHealthAlliance” di New York
(finanziata da Gates, Fauci e persino da J&J), con
medici militari asiatici e il “Wuhan
Institute of Virology “avvenne sulla scia di un accordo sulle armi
batteriologiche definito dal “presidente democratico Bill Clinton” con quello
cinese “Jiang Zemin” nel 1999.
Nello
stesso anno i cui il “Centro Congressi italiano” dei “Rockefeller di Villa
Serbelloni” (Lago di Como) lanciò il “progetto di Immunizzazione Globale di
Gates con l’ong GAVI”.
Ecco
perché l’attuale impeachment non solo si rivelerà probabilmente inutile ma
potrebbe addirittura servire a dare all’attuale presidente “Joe” la patente di
“intoccabile” che gli USA consegnarono al mafioso “Lucky Luciano” per
riconoscenza al” ruolo svolto nel favorire lo Sbarco degli Alleati in Sicilia”.
La
terra dei principali affari delle gang mafiose di New York come degli esponenti
sionisti-massonici di “Kosher Nostra” che hanno consentito al “Sindacato del
Crimine” di trasformarsi prima in “Deep State” e poi in “NWO”.
(A
capo del “NWO” vi sono infatti le gang mafiose di N.Y! N.D.R)
D’altronde
non si è ancora capito se il “GOP”, in parte sostenitore di un “Trump
bersagliato da decine di inchieste giudiziarie” (tra cui molte costruite ad
arte come gli impeachment che subì) e in parte incerto sulla scelta di
un’alternativa, ha davvero voglia di provare a vincere le presidenziali 2024 oppure, grazie all’ala di Bush che
appoggiò Biden nelle precedenti, si accontenta di gestire il potere dietro le quinte
grazie ai lobbisti, sionisti e non, dei Repubblicani.
Gospa
News International – UE APRE LE PORTE
ALL’UCRAINA MA ORBAN BLOCCA
AIUTI MILITARI. Ok al Lungo Percorso
di
adesione di Kiev ma Zelensky resta a Secco.
Gospanews.net - Redazione Gospa News – (15
Dicembre 2023) – ci dice:
Rassegna
di notizie dal mondo di “Gospa News International”.
L’Ungheria
ha posto il veto al piano UE di spendere 50 miliardi di euro per aiutare
l’Ucraina.
L’Ungheria
ha posto il veto al piano dell’UE di spendere decine di miliardi di euro per
aiutare l’Ucraina, ha annunciato venerdì il primo ministro” Viktor Orban”, dopo
una tesa sessione notturna del” Consiglio europeo” a Bruxelles.
In precedenza, secondo quanto riferito, si è
ritirato quando altri leader nazionali avevano votato per avviare colloqui
formali sulla candidatura di Kiev ad aderire al blocco.
Il
piano proposto dalla “Commissione europea” modificherebbe il bilancio congiunto
dell’UE.
Bruxelles voleva stanziare 50 miliardi di euro
(54 miliardi di dollari) per l’Ucraina in una spesa estesa su quattro anni.
Budapest
si è opposta al piano, sostenendo che qualsiasi assistenza dovrebbe essere di
durata più breve e in attesa di rinnovo dopo la revisione.
Anche l’Ungheria non ha voluto finanziarlo
attraverso il bilancio congiunto.
“Orban”
ha riportato l’esito di quella parte della discussione sui social media,
affermando di aver posto il veto alla proposta di aiuto e alla revisione del
Quadro finanziario pluriennale (QFP), il bilancio a lungo termine dell’UE.
Ore
prima, il leader ungherese aveva ribadito le obiezioni del suo governo ai
colloqui di adesione con l’Ucraina, che era il primo punto all’ordine del
giorno. “Charles Michel”, presidente del Consiglio europeo, ha annunciato che i
negoziati hanno avuto il via libera dopo otto ore di dibattiti.
Orban
ha criticato la decisione definendola “completamente insensata, irrazionale e
scorretta” e ha affermato che la sua nazione non ne fa parte.
Gli
altri stati del blocco dei 27 membri hanno insistito diversamente; ha detto in
una dichiarazione video che “se i 26 decidono di farlo, dovrebbero andare per
la loro strada”.
“HAMAS”
RESISTE AL MASSACRO ISRAELIANO GRAZIE A ARMI UCRAINE.
Veto
USA all’ONU fa “Proseguire il Genocidio”.
Il
bilancio delle vittime dell’escalation del conflitto nella Striscia di Gaza ha
superato le 15.200, ha affermato il ministero della Sanità di Gaza.
“Il
numero delle persone uccise a seguito dell’aggressione israeliana nella
Striscia di Gaza è salito a quasi 18.000”, ha detto il canale televisivo “Al
Jazeera” citando il portavoce del ministero.
Più di
49.500 persone sono rimaste ferite.
Il
genocidio a Gaza continua secondo il piano ben premeditato da Israele mesi fa e
trapelato da fonti giornalistiche israeliane.
Ma dietro questo terribile massacro appare una
linea rosso sangue che unisce gli Usa, gli affari della Lobby delle Armi e due
conflitti apparentemente molto distanti.
“L’Iran”,
come riportato dall’agenzia di stampa russa TASS, ha infatti dichiarato che
“Hamas” e “Hezbollah” non hanno bisogno di ricevere aiuti militari da Teheran
perché possono facilmente acquistare tutte le armi che vogliono sul mercato
nero creato dalle forniture americane e occidentali all’ Ucraina.
La
questione torna d’attualità dopo due inchieste del sito investigativo “CIA Gate”
sui loschi affari gestiti dal controspionaggio della” Central Intelligence
Agency” e dopo il “recente veto di Washington alla risoluzione “Onu” per una
nuova tregua in Palestina”.
Gli
Stati Uniti hanno condannato a morte migliaia di civili palestinesi e
israeliani ponendo il veto su una risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco,
ha detto il primo vice rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite 2Dmitry
Polyansky.
CIA-GATE
–Dettagli dell’incontro tra il Capo CIA Burns e Zelenskyj sui legami con i
repubblicani statunitensi.
La
questione di continuare a fornire sostegno militare e finanziario all’Ucraina
rimane uno dei temi caldi a Capitol Hill.
E se
le aspirazioni dei democratici di dare i soldi dei contribuenti americani a
Zelenskyj restano stabili (oltre il 75%), all’interno del Partito repubblicano
si fanno sempre più sentire le voci sulla necessità di porvi fine
definitivamente.
I
continui rinvii delle date di voto al Congresso degli Stati Uniti sullo
stanziamento di miliardi di dollari per la fornitura di “assistenza
d’emergenza” all’Ucraina riflettono gravi contraddizioni tra i partiti su
questo tema.
Per
fortuna, i democratici fino ad oggi non sono riusciti a ottenere alcun
vantaggio.
Siamo
riusciti a scoprire alcuni dettagli dei colloqui segreti tra il direttore della
CIA “William Burns e Zelenskyj”, in cui il signor Burns ha avvertito
personalmente il presidente ucraino delle “imminenti difficoltà finanziarie”
che Kiev dovrà affrontare a breve.
“Burns
e Zelenskyj “hanno anche concordato di lavorare insieme per “convincere” i
repubblicani alla Camera dei Rappresentanti a riprendere i flussi militari e
finanziari a Kiev.
Più
energia esplosiva usata dall’”IDF” contro Gaza in un mese che su Hiroshima nel
1945.
“Steve
Sweeney” di “RT” dà uno sguardo alle statistiche generali dell’implacabile
attacco di Israele a Gaza nel tentativo di eliminare il gruppo militante “Hamas”.
I danni subiti dall’enclave palestinese sono
già stati descritti dalle Nazioni Unite come “il capitolo più oscuro della
storia palestinese”.
Secondo
un nuovo rapporto delle Nazioni Unite, la potenza esplosiva combinata scatenata
dall’”IDF a Gaza dal 7 ottobre supera già quella della bomba atomica sganciata
su Hiroshima dagli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il
bilancio delle vittime palestinesi è ora superiore a quello registrato dopo
diversi anni di attacchi statunitensi in Afghanistan e Iraq.
Entro
il 2050 le morti nel mondo saranno
più
delle nascite: come aziende e governi
stanno
affrontando l’era dello spopolamento.
Forbes.it
- Tommaso Carboni – Contributor – (7-7-2021) – ci dice:
Nel
2022 i giganti del web hanno fatturato il 90% del Pil italiano. Ma al fisco
mondiale mancano 50 miliardi.
“Warren
Buffett” compra altri 590 milioni di dollari di azioni di Occidental Petroleum.
Ora ha il 27% della società.
“Elon
Musk” vuole lanciare una nuova università in Texas.
“Giovanni
Ferrero” è il più ricco d’Italia a fine 2023.
Sul podio anche Armani e Piero Ferrari.
Come
cambierà l’IA nel 2024?
Le 12 previsioni degli esperti di SAS.
La
casa più green a livello europeo si chiama Ca’ Granda.
Ed è a
Milano.
SpaceX
valutata 180 miliardi di dollari: è la seconda startup di maggior valore al
mondo
Le
azioni Pfizer ai minimi da 10 anni: perché gli investitori si sono raffreddati.
Azioni,
obbligazioni e i settori con più opportunità: dove investire nel 2024.
I
numeri parlano chiaro:
il pianeta Terra entrerà presto in una nuova
fase.
A metà
di questo secolo, in tutto il mondo, le morti cominceranno a superare
stabilmente le nascite.
Questo
nuovo scenario avrà conseguenze enormi, dal punto di vista economico, sociale e
geopolitico.
I governi hanno tre frecce al loro arco: far
crescere la produttività del lavoro grazie alla tecnologia, incoraggiare
l’immigrazione, provare a sostenere le nascite. E in America stanno nascendo startup
che hanno costruito business da centinaia di milioni di dollari attorno
all’infertilità e all’ingegneria riproduttiva.
Pochi
anni fa il dodicenne “Jeong-su”, un bambino alto, disciplinato e timido,
giocava tutte le mattine a calcetto nel cortile della scuola, un edificio di
legno a due piani piazzato su una collina erbosa della campagna sudcoreana.
Oggi,
invece, la sua ricreazione consiste in qualche scambio a “ping pong” con
l’insegnante di classe.
Non un
cataclisma improvviso, bensì il mesto destino demografico degli istituti
rurali.
“
Jeong-su “è l’ultimo alunno della sua scuola, che chiuderà quando anche lui
avrà superato l’esame di fine anno.
Una
storia non così insolita nella provincia coreana.
La
gioventù svuota i villaggi per migrare nelle grandi città.
Seul,
la capitale, continua a crescere, drenando abitanti dal resto del paese.
Ma i
piccoli centri urbani che si dissolvono al rallentatore – tipo “Nogok” (dove è
nato Jeong-su) che ha perso la scuola, la banca e l’ufficio postale – sono la
punta dell’iceberg di un fenomeno più generale, che tocca l’intera nazione.
I
diciottenni sudcoreani, negli ultimi trent’anni, si sono quasi dimezzati.
E i bambini sono così rari che li si accoglie
alla stregua di apparizioni divine.
Le
autorità sanitarie li inondano di regali come vestiti e giocattoli, ma anche
bocconcini di carne pregiata.
Il governo tenta le mamme con assegni alla
famiglia, bonus, cure per l’infertilità e trattamenti post parto in splendido
comfort.
Per
risvegliare le nascite sono stati spesi, dal 2006, l’equivalente di 171
miliardi di euro in soldi pubblici.
Ma il
dio della gravidanza diserta il Paese.
La
situazione – ha ammesso sconsolato il vice primo ministro “Hong Nam-ki” –
sembra culturale e permanente.
Nel
2019 la media era meno di un figlio per ciascuna donna sudcoreana, primato
planetario in quanto a cautela nel riprodursi. C
osì la
Corea del Sud condivide insieme al Giappone la percentuale più bassa al mondo
di persone tra zero e 14 anni.
I
giapponesi sono anche i più vecchi, con il 28,4% che è over 65.
La
seconda nazione più attempata è l’Italia, a seguire il Portogallo.
Ma
perché all’improvviso è utile questa sfilza di dati demografici?
I
numeri dello spopolamento.
Secondo
alcune stime, entro il 2050 in Cina i sessantenni saranno un terzo degli
abitanti.
E la forza lavoro è in caduta libera, meno di
40 milioni negli ultimi dieci anni.
La
demografia è destino, e ce lo hanno ricordato gli ultimi censimenti in Cina e
Stati Uniti, le due superpotenze economiche della Terra.
Tutte e due hanno visto crescere la propria
popolazione al ritmo più lento da decenni a questa parte.
Quella
cinese fra non molto raggiungerà il suo picco, poi inizierà a contrarsi.
Più
morti che nascite.
E come
una valanga, queste forze demografiche sembrano espandersi e accelerare in gran
parte del pianeta.
Entro
la seconda metà del secolo, o forse anche prima, il numero di abitanti globale
entrerà in una fase di persistente declino.
Un
ribaltamento vertiginoso con pochi paragoni nella storia.
Ecco
alcuni numeri pubblicati l’anno scorso su “The Lancet”, una delle più
autorevoli riviste scientifiche:
l’unica
nazione, tra quelle oggi più popolose, che dovrebbe crescere in modo
incredibilmente robusto è la Nigeria:
+ 284%, cioè quasi 800 milioni di abitanti
alla fine del secolo.
I
cinesi si dimezzeranno, a quota 732 milioni.
I giapponesi scenderanno a 60 milioni, la
metà.
I russi si ridurranno quasi del 30 percento, a
106 milioni.
Gli
indiani del 21%, a 1 miliardi e 90 milioni.
Il
Brasile calerà del 22 percento.
Gli
abitanti del Bangladesh potrebbero diventare la metà.
Cosa che quasi certamente accadrà anche
all’Italia, alla Corea del Sud, al Portogallo, alla Polonia, alla Spagna e alla
Tailandia.
Questo
nuovo scenario, già nei prossimi decenni, avrà conseguenze enormi, dal punto di
vista economico, sociale e geopolitico.
Da una
parte meno pressione sulle risorse naturali, quindi benefici per l’ambiente.
Dall’altra, una miscela socialmente esplosiva:
bassa fertilità e vite più lunghe aumenteranno
la mole di pensionati, riducendo il numero di abitanti in età da lavoro.
Entrerà
quindi in crisi il pilastro su cui sono organizzate le società di oggi, e cioè
un surplus di giovani che manda avanti l’economia e aiuta a pagare i conti
degli anziani.
Fuorché
in Africa Subsahariana (la cui popolazione triplicherà entro il 2100), i tassi
di fertilità sono in calo ovunque.
Il meccanismo è più o meno sempre lo stesso:
nei Paesi cresce il benessere, per le donne ci
sono più istruzione e lavoro, aumenta l’uso di contraccettivi.
Poi nelle metropoli la vita diventa
competitiva e i figli una specie di investimento da maneggiare con cura.
I
genitori ritardano la gravidanza e nascono ancora meno bambini.
La
piramide della popolazione piano piano si ribalta.
Anche
la Cina verso il calo demografico.
In
Cina la forza lavoro è in caduta libera, meno 40 milioni negli ultimi dieci
anni, e nel frattempo lievitano i sessantenni.
Le previsioni dicono che forse arriveranno al
33% nel 2050, un terzo degli abitanti. L’invecchiamento si preannuncia letale
per il fondo pensioni, che potrebbe restare senza un soldo nel giro di quindici
anni, spiega l’Accademia cinese delle scienze sociali.
E così il governo si trova davanti a un
tormentato crocevia:
dovrebbe aumentare l’età pensionabile (oggi
molto bassa: 60 anni per l’uomo, tra 50 e 55 per le donne), ma temporeggia.
Ha seppellito la politica del figlio unico e
ha preso a distribuire sussidi a chi resta incinta di nuovo.
Si aspettava una primavera delle nascite, ha
ottenuto l’inverno della sterilità.
C’è un
miscuglio di ostacoli difficili da rimuovere.
Di sicuro l’aumento pazzesco delle spese per
case e istruzione; poi l’agonismo professionale e l’ansia della vita moderna.
Fatto sta che il Paese sembra irremovibilmente
poco fecondo.
Il tasso di fertilità della Cina, 1,3 figli
per donna, è più o meno lo stesso del Giappone e ben al di sotto dei 2,1
necessari per mantenere stabile una popolazione.
Un’altra
strada potrebbe essere i migranti, ma la Cina non ne accetterà mai più di
tanti, perché vuole restare omogenea (come del resto il Giappone).
Così, però, si rischia di perdere dinamismo,
dice “James Liang”, imprenditore e docente di economia all’Università di
Pechino.
Secondo
lui è più efficace il metodo dell’apertura, e per questo gli Stati Uniti sono
in vantaggio:
nei
prossimi dieci o vent’anni, ha detto “Liang” all’”Economist”, “noi cinesi
continueremo a fare bene, ma poi l’America riprenderà la leadership e la Cina
non recupererà mai più”.
Omogeneità
vs. multiculturalismo.
Gli
Stati Uniti in effetti sono l’unico grande paese (oltre alla Nigeria) che
arriverà alla fine del secolo con più abitanti rispetto a oggi.
Ma a
una condizione, specifica la “rivista Lancet”:
devono
essere mantenute politiche favorevoli all’ingresso di migranti.
Sono
linfa vitale, soprattutto per la forza lavoro.
Che, per l’appunto, in America cresce:
nel maggio 2020 ha toccato quota 207 milioni,
il record di sempre.
Il modello scelto dagli Usa è quello della
grande democrazia multiculturale. Dinamica, innovativa, ma con potenziali
elementi di instabilità.
La
transizione demografica va gestita bene.
Basta
un solo dato per capirlo: i bianchi a metà del secolo finiranno in minoranza. E
già oggi questo crea attriti notevoli, con il partito repubblicano sempre più
paladino dell’identità bianca, a cui però si contrappongono altre forti spinte
identitarie, quella nera ad esempio.
Convivere
sarà una sfida entusiasmante, ma non semplice.
Giappone
e Cina non hanno di questi problemi.
Sono
omogenei nella razza e vogliono rimanerle, aprendo poco o nulla
all’immigrazione.
Il Giappone, in particolare, è il laboratorio
di una sfida che, col tempo, riguarderà molti altri Paesi.
È
anziano, ricco e con abitanti in calo vertiginoso.
Ogni giorno, in media, ci sono mille decessi
per ogni bambino che nasce;
e
ormai da anni si vendono più pannoloni (per incontinenti) che pannolini.
I
65enni sono un terzo del Paese e nel 2050 dovrebbero raggiungere il 40%.
Per
quella data la popolazione in età da lavoro sarà scesa di 24 milioni rispetto
ad oggi.
Il
ruolo dei robot.
La
fecondazione assistita è un mercato in crescita esponenziale che potrebbe
valere centinaia di migliaia di dollari.
In
questo campo, negli Stati Uniti stanno nascendo diverse startup come “Prelude”,
“Extend Fertility” e “Kindbody”.
Se
vuole pochi immigrati, il Giappone deve provare ad affidarsi a robot e
intelligenza artificiale.
L’unico vero modo per far crescere la
produttività di una forza lavoro che si contrae.
Del
resto la natura del Giappone lo rende forse tra i Paesi più adatti a percorrere
questa strada.
Ha una familiarità culturale notevole con
l’automazione, di cui è stato uno dei grandi pionieri.
Nel
1995 produceva più della metà dei robot usati nel comparto industriale in tutto
il mondo.
Ed è
stato un vantaggio:
la produttività della manifattura giapponese è
triplicata dal 1970.
Ne
hanno beneficiato enormemente settori come elettronica e automobili.
Poi
l’evidenza empirica ha anche dimostrato che l’automazione non ha tolto lavoro.
Anzi,
ha dato più impieghi e salari più alti.
Insomma, le macchine sono viste come forze
amiche:
basta
ripensare a uno dei cartoni animati più famosi:
il gatto robot “Doraemon”, che aiuta
l’impacciato “Nobita Nobi” a costruirsi un futuro migliore.
Non è semplice, però, uguagliare l’intuito
dell’essere umano.
In una
fabbrica di “Asahikawa”, dove circa il 60% del lavoro è automatizzato, gli
operai sbucciano ancora le zucche.
Una
parte della pelle va lasciata perché esalta il sapore dello stufato, e i robot
non riescono a farlo.
Come non riescono a fare molte altre cose.
C’è un
albergo nel sud del Paese aperto in gran fanfara con l’idea di essere gestito
completamente da androidi.
A
malincuore metà dello staff è stato licenziato.
I
robot erano camerieri goffi e invadenti.
Scambiavano
il russare degli ospiti (e altri rumori intimi) per richieste d’aiuto;
accorrevano premurosi sull’uscio delle stanze, interrompendo o svegliando a
seconda dei casi.
Alla
reception troppe domande li mandavano in tilt.
Oggi
l’albergo pullula ancora di robot:
alcuni non fanno nulla, altri svolgono
attività semplici e di routine;
il
resto delle mansioni è prerogativa di camerieri in carne e ossa.
Ed è
normale che sia così:
all’infuori
della manifattura, l’intesa con le macchine è più difficile.
Come
ad esempio dimostrano le auto a guida autonoma – che regolarmente si schiantano
contro qualche albero o muretto della California.
Non
c’è dubbio, però, che l’intelligenza artificiale e il machine learning abbiano
fatto progressi enormi.
Alimentano
motori di ricerca e assistenti vocali, suggeriscono risposte via e-mail,
sbloccano gli smart phone riconoscendo i proprietari e controllano in modo
implacabile le facce di chi varca alcuni confini nazionali.
Ma è
altrettanto vero che molte delle più grandi evoluzioni promesse
dall’intelligenza artificiale non sono ancora realtà.
Il
professor “Geoffrey Hinton”, guru del settore, nel 2016 consigliava ai giovani
di non specializzarsi più in radiologia, perché le macchine avrebbero preso il
sopravvento.
È
accaduto il contrario.
Negli ospedali in giro per il mondo i
radiologi non sono mai abbastanza.
Computer
super intelligenti non li hanno resi obsoleti, come non hanno rimpiazzato i
camionisti.
Il
Giappone quindi deve rassegnarsi:
l’AI
renderà più produttivi i lavoratori, ma non li sostituirà – perlomeno non nel
prossimo futuro.
Ma
potrebbe almeno aiutare nuove coppie a incontrarsi?
È
questa l’ultima trovata delle autorità giapponesi:
risvegliare
le nascite con una specie di Tinder alimentato dai più recenti sviluppi
dell’intelligenza artificiale.
Le
prefetture locali lo stanno testando, con risultati appena discreti;
vicino
a Tokyo, dodici matrimoni in un anno, il 2020;
e ora
si spera in un’abbondante infornata di eredi.
Ma è
un percorso a ostacoli: dai trent’anni di età in poi le coppie sono meno
feconde.
Previeni
e congela.
Nelle
grandi città americane, soprattutto quelle costiere – tipo New York e San
Francisco – le donne fanno il primo figlio tra i 31 e 32 anni, e si calcola che
fino al 15% delle unioni eterosessuali sperimenti problemi di infertilità.
Mano
nella mano affronteranno insieme un estenuante circuito di esami, contro-esami,
test, inseminazioni – che tante volte fallisce e si conclude magari con
l’acquisto di un cane.
“È un
mercato gigantesco, una miniera di soldi”, ha pensato nel 2012 l’imprenditore
del tech “Martin Varsavsky”, che all’epoca aveva 51 anni e provava ad avere un
figlio dalla moglie “Nicole”, sulla trentina.
Capì
che il suo target erano le donne in carriera, ambiziose e istruite che popolano
le città americane.
Pensò: vorranno un figlio prima o poi, e i
loro ovociti non saranno quelli freschi di una ventenne.
La
chiave è prevenire, quindi congelare.
Ecco, in sintesi, il “metodo Prelude”, la
società fondata da “Varsavsky “con un finanziamento iniziale di cento milioni
di dollari.
Un
servizio in quattro fasi:
congelamento di ovociti e spermatozoi, test
genetici, creazione e poi inserimento di un unico, selezionatissimo embrione.
In
America è tutto un pullulare di startup di questo tipo, che servono un mercato
dal valore di centinaia di migliaia di dollari.
“Prelude”
ha concorrenti agguerriti che congelano uova, come “Kindbody” ed “Extend
Fertility”.
Per
surclassarli, “Varsavsky” progetta la mossa definitiva, una macchina che chiama
“NaturaLife”, ed è un ‘laboratorio di embriologia in scatola’ alimentato da
robotica, bio-chip e intelligenza artificiale.
Ha il
sostegno di alcuni dei più grandi nomi della Silicon Valley; perché, come dice “Varsavsky”,
“se vuoi raccogliere soldi per idee folli, l’America è il posto giusto”.
STATI
UNITI D’EUROPA: SE LI CONOSCI
LI
EVITI, SE LI EVITI TI SALVI.
Comedonchisciotte.org
- Redazione CDC - Luca Lanzalaco – (15
Dicembre 2023) – ci dice:
Praticamente
è stata un’esperienza mistica.
Il 29
novembre 2023 Mario Draghi è apparso – questa è l’espressione utilizzata da “Alessandro
De Angelis” dell’”Huffington Post” in un articolo da cui traspare una sottile
vena ironica – a Roma presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, alla
presentazione del recente libro di “Aldo Cazzullo” sull’impero romano.
D’altronde, come ha enfaticamente affermato in
quella occasione “Ferdinando Mach di Palmstein”, noto finanziere socialista, il
toccante e raro evento «non poteva che accadere in chiesa, un miracolo come quello
che ha portato in paradiso donne e uomini presenti.
Nel
tempio dedicato al fondatore dei Gesuiti, Mario Draghi ha condotto tutte e
tutti nel paradiso della speranza concreta:
si
farà lo Stato Europeo».
E
questa prospettiva, tanto allarmante quanto probabile, è realistica per tre
motivi.
Primo, nel corso della discussione del
libro” Mario Draghi”, dopo aver espresso la sua preoccupazione per la
situazione critica che l’Europa sta attraversando, ha effettivamente affermato
con la consueta chiarezza, merito che non gli si può negare, che oggi
«il modello di crescita si è dissolto e
bisogna reinventarsi un modo di crescere ma per fare questo occorre diventare
Stato».
L’obiettivo
di Draghi è chiaro:
costituire
in tempi relativamente rapidi gli Stati Uniti d’Europa.
Ed è
quindi chiaro anche quale deve essere l’obiettivo delle forze sovraniste, siano
esse di destra o di sinistra, cioè impedire la realizzazione di questo processo.
Secondo
punto, “Mario
Draghi” avrà la possibilità di imprimere una spinta propulsiva in questa
direzione se, come alcuni prevedono, sarà il prossimo Presidente della
Commissione europea o del Consiglio europeo.
Terzo
punto, il
più importante, il Parlamento europeo il 22 novembre 2023 ha approvato a
maggioranza risicata, e non ampia come trionfalmente affermato dal comunicato
stampa, una risoluzione contenente delle proposte di riforma dei Trattati
europei che si muovono esattamente in tal senso.
Cioè,
verso il rafforzamento dei vertici apicali dell’Unione europea a scapito degli
Stati nazionali e della loro sovranità.
In
quanto segue, prima, verranno sinteticamente illustrate queste proposte in
quanto delineano il profilo istituzionale che, secondo le élite europee,
l’Unione europea dovrebbe assumere in tempi relativamente rapidi e,
successivamente, ne verrà illustrato il significato politico.
I
pilastri della riforma.
Per
comprendere il significato delle proposte approvate dal Parlamento europeo è
opportuno partire da tre espressioni linguistiche che, apparentemente poco
rilevanti, hanno invece importanti implicazioni politiche.
La
prima si
evidenzia quando il testo della risoluzione del Parlamento europeo “pone l’accento sull’importanza di
riformare il processo decisionale dell’Unione in modo da rispecchiare con
maggior fedeltà un sistema bicamerale, conferendo ulteriori poteri al
Parlamento europeo”.
Peccato
che ad oggi, l’Unione europea abbia una sola Camera, cioè il Parlamento
europeo.
A cosa
si allude quando si parla di accentuare il bicameralismo?
Qual è
la seconda Camera?
E,
soprattutto, accentuare i poteri del Parlamento europeo rispetto a chi?
Lo
vedremo tra poco.
La
seconda innovazione linguistica si ha quando il Parlamento “chiede che la Commissione europea
sia rinominata Esecutivo europeo (e) propone di fissare le dimensioni
dell’esecutivo a non più di 15 membri, scelti tra i cittadini degli Stati
membri sulla base di un sistema di rotazione rigorosamente paritaria”.
Si
noti, 15 persone che costituiscono l’esecutivo dell’Unione europea, dovrebbero
governare, dopo l’allargamento, circa 400 milioni di individui che vivono in
Stati con lingue, religioni, tradizioni storiche e culturali, modelli
economici, valute (non tutti gli Stati membri rientrano necessariamente
nell’Eurozona), sistemi sociali, interessi e valori profondamente differenti e,
talvolta, divergenti e contrastanti.
La
terza innovazione è consequenziale alla seconda: il Presidente della Commissione,
ovvero dell’Esecutivo, verrebbe ridenominato Presidente dell’Unione europea.
Ma
procediamo con ordine e vediamo i punti essenziali della proposta di riforma,
considerando separatamente:
a) i
cambiamenti nelle competenze dell’Unione europea rispetto agli Stati membri e
b) i
mutamenti nei rapporti tra le sue istituzioni.
Per
quanto riguarda il primo punto, si registra un ampliamento generalizzato delle competenze
attribuite all’Unione.
Ad
essa verrebbero attribuite competenze esclusive, che annullano cioè la
sovranità degli stati nazionali, “per l’ambiente e la biodiversità e per i
negoziati sui cambiamenti climatici”.
Per
quanto riguarda, invece, le competenze concorrenti ne verrebbero istituite di
nuove
“in
materia di sanità pubblica e di tutela e promozione della salute umana,
soprattutto in caso di minacce sanitarie transfrontaliere, nonché in materia di
protezione civile, industria e istruzione.
E
verrebbero ulteriormente rafforzate le competenze concorrenti dell’Unione “nei
settori dell’energia, degli affari esteri, della sicurezza esterna e della
difesa, della politica in materia di frontiere esterne nello spazio di libertà,
sicurezza e giustizia, nonché delle infrastrutture transfrontaliere”.
Il
passaggio critico su cui attiriamo l’attenzione è costituito proprio da questo
ulteriore rafforzamento delle competenze concorrenti per tre ordini di motivi.
In
primo luogo,
perché le competenze concorrenti sono di fatto delle competenze esclusive
camuffate.
Come
spiega chiaramente lo stesso sito dell’Unione europea, che qui citiamo
letteralmente,
“competenza concorrente significa che sia l’UE che gli
Stati membri possono adottare atti giuridicamente vincolanti nei settori
interessati.
Tuttavia,
gli Stati membri possono farlo soltanto se l’UE non ha esercitato la sua
competenza o ha esplicitamente cessato di farlo”.
Quella
degli Stati membri è quindi una sovranità interstiziale, marginale, residuale.
È la
sovranità che viene loro “concessa” dall’Unione europea, quindi sostanzialmente
fittizia.
Secondo
punto, sappiamo per esperienza recente
(gestione della crisi finanziaria e PNRR), che l’Unione europea e, in
particolare, la Commissione fanno un uso invasivo e ricattatorio della
condizionalità politica riducendo drasticamente, se non annullando, i margini
di autonomia degli Stati e dei loro governi democraticamente eletti.
Le
competenze concorrenti possono tradursi rapidamente e facilmente in competenze
esclusive.
Il
terzo punto è ancora più rilevante e merita un approfondimento.
Tra i
settori in cui è previsto un ulteriore rafforzamento delle competenze
dell’Unione europea compaiono la sicurezza esterna e la difesa, temi che “Mario
Draghi” ha recentemente introdotto nell’agenda europea e che sono stati oggetto
di recentissimi provvedimenti del governo italiano.
Ciò
significa che l’Unione europea acquisirebbe, qualora questa proposta di riforma
fosse approvata, il potere di coinvolgere in conflitti bellici i popoli degli
Stati membri.
Ciò è
confermato dal fatto che nella risoluzione del Parlamento europeo si
“chiede l’istituzione di un’Unione della difesa che
comprenda unità militari e una capacità di dispiegamento rapido permanente,
sotto il comando operativo dell’Unione”.
Insomma,
l’Unione europea che, secondo il “Manifesto di Ventotene”, avrebbe dovuto
garantire la convivenza pacifica tra i popoli, si prepara a fare la guerra.
Questi
cambiamenti nelle competenze dell’Unione europea, che esercirebbe una vera e propria
sovranità nei confronti degli Stati membri, assumono un particolare significato
se considerati congiuntamente ai mutamenti proposti nei rapporti tra le
istituzioni europee.
In
generale, la strategia adottata si articola lungo tre direttrici:
a)
rafforzare il ruolo del Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini,
rispetto al Consiglio europeo, composto dai Capi di Stato e di Governo dei
Paesi membri,
b)
conferire a tutti gli effetti alla Commissione la funzione di esecutivo
politico dell’Unione europea e
c)
ridurre drasticamente negli organi decisionali il voto all’unanimità, e quindi il potere di veto dei
singoli stati, a favore del voto a maggioranza semplice, qualificata e
qualificata rafforzata.
Il
terzo obiettivo lo abbiamo già trattato in occasione della conclusione dei lavori della” Conferenza sul Futuro dell’Europa
nel giugno 2022”.
La risoluzione del 22 novembre 2023 è l’attuazione pratica di quanto
allora approvato ed è quindi inutile ripetere quanto già scritto in
quell’intervento, a cui rimando qualora qualcuno fosse interessato.
Focalizziamo l’attenzione sulle prime due direttrici.
L’ampliamento
dei poteri del Parlamento europeo avviene attraverso tre canali.
Il primo è il conferimento del potere di iniziativa
legislativa, che prima era di competenza esclusiva della Commissione, anche al
Parlamento europeo.
Il
secondo è
l’attribuzione di pieni poteri di codecisione con il Consiglio europeo in
settori (la difesa, il diritto di famiglia e, di importanza strategica, la
governance economica) che in precedenza erano di pertinenza esclusiva del
Consiglio.
Il
terzo canale, previsto dall’emendamento 41 (articolo 17, paragrafo 7 del Trattato
sull’Unione europea) è la modifica sostanziale della procedura di nomina ed
elezione del Presidente della Commissione europea (ora Esecutivo).
Secondo
il testo oggi in vigore, il Consiglio europeo, tenuto conto dell’andamento delle
elezioni del Parlamento europeo e votando a maggioranza qualificata, propone al Parlamento europeo un
candidato alla Presidenza della Commissione e il Parlamento lo vota a
maggioranza dei membri che lo compongono.
Quindi,
è l’organo rappresentativo dei governi nazionali in carica che propone al nuovo
Parlamento europeo, eletto dai cittadini, il possibile Presidente della
Commissione.
Nella
proposta di riforma, invece, il rapporto si inverte:
è il nuovo Parlamento europeo che, votando a
maggioranza dei suoi componenti, propone un candidato alla Presidenza
dell’Unione al Consiglio europeo che, a sua volta, lo elegge votando a
maggioranza qualificata.
Ciò
implica che la nomina del Presidente dell’Unione (oggi Commissione) non
riflette più tendenzialmente l’equilibrio, che può essere più o meno
simmetrico, tra gli interessi dei vari Stati membri all’interno del Consiglio,
bensì l’orientamento politico dei “cittadini europei” sulla base dei risultati
delle elezioni europee che acquisirebbero così una sorta di primazia e di
preminenza rispetto a quelle nazionali.
La
Commissione, e qui passiamo alla seconda direttrice di intervento, si politicizza, diventa a tutti gli
effetti un esecutivo politico.
E ciò
dipende dal combinato disposto tra
a) le modalità di elezione parlamentare del
Presidente,
b) la richiesta “di consentire al Presidente
della Commissione di scegliere i rispettivi membri in base alle preferenze
politiche, garantendo al contempo l’equilibrio geografico e demografico” e
c) il potere, riconosciuto già dalla normativa
in vigore, di chiedere le dimissioni (obbligatorie) ad uno dei membri del “suo”
esecutivo.
In
sintesi, la risoluzione del Parlamento europeo del 22 novembre 2023 propone una sorta di sistema
parlamentare bicamerale in cui la prima Camera è rappresentata dal Parlamento
europeo, mentre la seconda è costituita dal
Consiglio europeo;
la
prima rappresenta i singoli “cittadini europei”, la seconda gli Stati e i loro
governi.
Quindi,
l’Esecutivo (oggi Commissione), riceverebbe una doppia legittimazione politica
attraverso la procedura di nomina del suo Presidente: prima dal Parlamento e
poi dal Consiglio Europeo.
Il
significato politico della riforma: la parabola degli “Amici della pizza”.
Ci
sono quattro amici che da qualche anno hanno l’abitudine di andare a mangiare
la pizza il sabato sera, ogni due settimane.
A
volte sono d’accordo sulla scelta della pizzeria, altre hanno idee differenti.
In
genere, basta un’oretta per trovare un accordo; ora si accontenta uno, ora si
accontenta l’altro.
A un
certo punto, uno di loro, che per comodità chiameremo Mario, dice “Ragazzi,
basta perdere tempo ogni volta per decidere in quale pizzeria andare. Da oggi
allarghiamo il nostro gruppo e saremo gli otto “Amici della pizza”.
Ma non
solo, ci vedremo tutte le settimane e, sentite che bello, mangeremo tutti lo
stesso identico tipo di pizza.
Decideremo insieme se la margherita, la romana
o la quattro stagioni”.
Ovviamente
le cose si complicarono.
Per
trovare un accordo su dove andare a mangiare la pizza e quale tipo di pizza
mangiare gli otto “Amici della pizza” dovevano impegnare l’intera serata del
venerdì.
Si trovava un accordo, ma cresceva il numero
degli scontenti.
Allora,
l’astuto “Mario” disse “Ragazzi, qui rischiamo che il nostro gruppo, gli “Amici
della pizza”, si sciolga.
Sarebbe
un vero peccato.
Stiamo
così bene insieme!
Ho trovato una soluzione per risolvere i
nostri problemi. Includeremo altre otto persone e diventeremo i sedici “Amici
della pizza”.
E poi
decideremo insieme, pensate che bello, non solo in quale pizzeria andare e
quale tipo di pizza mangiare, ma anche quale bibita bere”.
Le
cose si complicarono: per trovare un accordo su pizzeria, pizza e bevanda
comune i sedici “Amici della pizza” iniziarono ad impegnare non solo i loro
venerdì sera, ma anche il sabato mattina.
Mettersi
d’accordo divenne sempre più difficile e andare a mangiare la pizza iniziò ad
essere non più un piacere, ma un sacrificio.
Qualcuno
iniziò a pensare “Ma chi me lo fa fare?”, qualcun altro provò a contestare le
decisioni prese, altri decisero di scegliere liberamente pizza e bevanda.
Il gruppo degli “Amici della pizza” era
chiaramente in crisi.
E,
ancora una volta, l’ingegnoso “Mario” risolse il problema:
“Ragazzi,
so io come uscire dalla crisi del nostro gruppo, dalla prossima settimana
deciderò io e solo io in quale pizzeria andremo, quale pizza mangeremo e cosa
berremo, così evitiamo perdite di tempo e smettiamo di litigare”.
La
proposta fu accolta con grande sollievo.
Il
gruppo degli “Amici della pizza” era salvo e si sarebbero liberati i venerdì
sera e il sabato mattina di tutti.
Ma ci fu qualcuno che non condivideva i gusti
di “Mario” in fatto di pizze e bevande e, quindi, disertò l’appuntamento e se
ne andò a mangiare in un altro locale.
Non
necessariamente una pizzeria.
Questa
parabola illustra non solo quanto è accaduto, sta accadendo e rischia di
accadere in Europa, ma anche il significato politico delle riforme proposte: enlarging and deepening, allargare e approfondire l’Unione
europea.
Oggi,
questo disegno riformatore viene presentato come una risposta alla
“aggressione” della Russia nei confronti dell’Ucraina.
Si
tratta di una menzogna colossale in quanto questa strategia, irrealistica e
completamente errata dal punto di vista dell’analisi e della progettazione
istituzionale, era già presente prima della guerra in Ucraina.
L’allargamento
(enlarging)
a un numero sempre maggiore di Stati è un obiettivo che l’Unione europea
persegue incessantemente dalla sua nascita e che conosce una accelerazione dopo
la caduta del Muro di Berlino! (commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6884395).
L’approfondimento
(deepening),
cioè l’estensione capillare dei settori regolati, è stato perseguito con sempre
maggior ostinazione dalla crisi finanziaria in poi ed è esplicitamente dichiarato nel
Documento dei cinque presidenti che risale al 2015, cioè ben prima della guerra
in Ucraina.
Se mai
vi è una novità, consiste nella inclusione tra gli ambiti di intervento della
crisi climatica, delle emergenze sanitarie e della difesa.
Incrementare
contemporaneamente sia il numero degli Stati membri che i settori di intervento
significa generare automaticamente ingenti problemi di gestione delle
diversità.
E il modo più rapido per gestirle è farle tacere.
Da qui, la compressione sistematica che, come
abbiamo visto, le riforme esercitano del potere di veto e della sovranità degli
Stati nazionali che, lo ricordiamo, sono ad oggi il principale canale di
espressione democratica delle specificità e degli interessi di ogni popolo.
Questo
è lo scenario degli Stati Uniti d’Europa.
“Mario
Draghi” non ci sta portando verso il paradiso della speranza concreta, secondo
le ispirate parole di “Ferdinando Mach di Palmstein”, quanto piuttosto verso “un
incubo infernale da cui fuggire”.
(Luca
Lanzalaco è professore ordinario di Scienza politica presso l’Università di
Macerata.
Ha recentemente pubblicato, con Giampiero Cama
e Sara Rocchi, Le banche centrali prima e dopo la crisi.)
L’Allarme
dell’Anglosfera:
la
Sconfitta in Ucraina Sarà il Crollo
definitivo
del “Nuovo Ordine Mondiale”.
Conoscenzealconfine.it
– (14 Dicembre 2023) - Cesare Sacchetti – ci dice:
Sembra
passato un secolo dall’anno scorso quando i quotidiani del mainstream italiano
ed internazionale parlavano della “disfatta” della Russia in Ucraina.
Addirittura
è rimasto particolarmente impresso nel nostro immaginario collettivo un
articolo nel quale si raccontava come l’esercito russo fosse rimasto a corto di
calzini, nel maldestro e paradossale tentativo di raffigurare le forze armate
russe come un manipolo di sbandati che non era minimamente preparato per
affrontare l’arte della guerra, soprattutto quella moderna.
Oggi
invece sfogliamo le pagine di un quotidiano di rilievo del mainstream
britannico ed internazionale quale il “Telegraph” e troviamo un articolo
scritto da “Daniel Hannan” con un titolo alquanto esplicativo come:
“La
Russia sta portando a termine una devastante vittoria: le fondamenta
dell’Europa stanno tremando”.
È lo
stesso “Hannan” che solamente lo scorso luglio parlava di una imminente
disfatta della Russia in Ucraina, e oggi questa enorme discrepanza tra il suo
articolo di luglio e quello di pochi giorni fa sta suscitando non poche ilarità
nel mondo dei media alternativi.
Le
capriole dei media mainstream e i suoi disordinati dietrofront sono la prova di
un sistema, quello Occidentale, che vive di una profonda dissonanza cognitiva.
Lo
vediamo continuamente in ogni aspetto della vita sociale in Italia e
nell’Europa intera.
Ancora
oggi sentiamo parlare di “sogno europeo” per quello che riguarda i trattati di
Maastricht e la nascita dell’Unione europea, quando essa non ha portato altro
che enormi disparità sociali tra le classi lavoratrici e i nuovi oligarchi
europei, chiamati dai media Occidentali “imprenditori”, a differenza di quelli
russi chiamati invece” oligarchi”.
La
stessa Unione europea che nella sua folle politica fondata sui confini aperti
ha spalancato le porte a milioni di immigrati irregolari, in quello che è stato
sin dal primo istante un deliberato tentativo di distruggere le popolazioni
autoctone europee per mescolarle con popolazioni afro-asiatiche, in omaggio
alla visione “kalergica” sulla quale l’UE si fonda.
Adesso
però evidentemente il “tempo della dissonanza cognitiva “dev’essere giunto al
termine, almeno per alcuni membri dell’anglosfera Occidentale perché ci si deve
essere resi conto che scrivere semplicemente “la Russia sta perdendo” sui
quotidiani europei non cambia le sorti del regime nazista ucraino.
La
realtà virtuale dei media mainstream non può sostituire in nessun modo quella
del mondo reale e più si nega la seconda, tanto più l’impatto con essa per
costoro sarà ancora più devastante e traumatico, una volta che la vera realtà
si manifesta definitivamente con tutte le sue conseguenze per chi ha cercato
ostinatamente di negarla.
Nel
suo pezzo per il quotidiano britannico, “Hannan” prova a dire che ciò che lui
scriveva in passato si fondava su degli errori di valutazione tattici e
militari ma ciò non appare minimamente credibile.
L’esercito
russo era enormemente superiore già un anno fa, non solo numericamente ma anche
per la tecnologia militare di cui dispone Mosca che Kiev non può raggiungere in
nessun modo.
La “NATO”
ha provato non tanto a colmare l’immenso gap ma a ridurlo di molto poco
attraverso delle forniture di armi ai nazisti di Kiev, ma la distanza tra i due
Paesi è rimasta abissale.
La
Gran Bretagna è stato il Paese che si è più profuso nel tentativo di rifornire
di armi Zelensky ma questo Paese non ha mai avuto le reali capacità per
cambiare le sorti del conflitto.
Il
Paese che poteva cambiare le sorti della guerra erano solo e soltanto gli Stati
Uniti, e questi sono decisamente mancati all’appello.
Gli
Stati Uniti Hanno Lasciato la “NATO” al suo Destino.
Washington
nel corso di questo conflitto non ha mai dato ciò che veramente poteva dare a
Kiev.
Spesso
gli annunci di rifornimento di armi agli ucraini quali i famosi “F-16” o” i
carri armati Abrahams” sono stati puntualmente smentiti dai continui rinvii dei membri della
cosiddetta amministrazione Biden.
A
nostro avviso, la variabile decisiva, oltre alla chiara superiorità russa sul
campo, è stata proprio questa.
Il disimpegno bellico degli Stati Uniti che,
nonostante un’amministrazione sulla carta atlantista, ha deciso di lasciare
l’Ucraina al suo destino.
Washington
non si è prodigata come avrebbe, sulla carta, dovuto fare e questo ha accelerato la crisi
dell’anglosfera e di tutto l’ordine liberale internazionale, per utilizzare l’espressione tanto
cara agli Euro-Atlantisti.
Attraverso
tale espressione non si intende altro che quell’assetto geopolitico, economico
e militare uscito dalla seconda guerra mondiale che vedeva gli Stati Uniti rivestire un
ruolo di assoluta supremazia nel campo delle relazioni internazionali fino ad
arrivare all’edificazione di un vero e proprio impero americano.
E
l’impero per affermare il suo potere non andava spesso troppo per il sottile
poiché, come molti nostri lettori sanno, quando si trattava di rimuovere gli
ostacoli che si ponevano sulla sua strada non aveva il minimo scrupolo a
ricorrere agli omicidi politici e ai colpi di Stato come accaduto a Salvador
Allende, Aldo Moro, Enrico Mattei, Slobodan Milosevic, Muammar Gheddafi e molti
altri che ora in questa sede sarebbe troppo lungo elencare.
Questo
è l’ordine che si è instaurato dopo il 1945 e che tutti i gruppi che contano
dell’establishment internazionale quali il” Bilderberg”, il “Club di Roma”, “Davos”
e le “varie massonerie internazionali” si sono adoperati per mantenere.
Gli
Stati Uniti sono stati il manganello del potere che si abbatteva senza pietà
alcuna contro coloro che “osavano” servire il proprio popolo e la propria
nazione piuttosto che svendere la sovranità nazionale sull’altare di un globo crazia
che opprime da molti decenni il mondo intero.
Il
passaggio di consegne tra Trump e Biden non ha ripristinato il precedente
status quo e gli Stati Uniti piuttosto che impedire la crisi della” NATO” hanno
lasciato che questa andasse incontro al suo destino con la imminente e
definitiva disfatta in Ucraina.
La
Disfatta di Kiev è la Disfatta del Nuovo Ordine Mondiale.
L’Ucraina
per gli atlantisti aveva e ha un’importanza fondamentale poiché la sua caduta
non si circoscrive al solo Zelensky ma a tutto l’ordine Euro-Atlantico.
Una
volta che verrà ufficializzata la sua sconfitta, nei fatti già ampiamente
presente, e una volta soprattutto che uscirà di scena il suo famigerato
presidente, allora l’ordine del dopoguerra andrà definitivamente in frantumi.
È una
realtà della quale sono molto consci a Bruxelles, capitale belga sede sia della
NATO sia dell’UE, a dimostrazione dell’importanza che questa città assume come
simbolo del potere Euro-Atlantico.
È una
realtà che non si può più ignorare e non si può pretendere che essa sparisca
solamente attraverso una grottesca campagna stampa che affermi che la Russia
sta perdendo.
“Hannan” deve aver scritto il suo
articolo perché coloro che gestiscono il mainstream, lobby atlantiste e
sioniste di vario tipo, devono aver compreso che non è più il momento di negare
l’evidenza.
È il
momento di accettare la realtà e di prepararsi ad essa.
Gli ultimi eventi sembrano aver portato ad una
rapida presa di coscienza del problema, e abbiamo l’impressione che si stia
cercando una via d’uscita morbida e meno disastrosa dal conflitto che consenta
all’Ucraina di salvare il salvabile.
Nelle
ultime ore, la moglie di Zelensky ha lanciato l’allarme affermando che se
l’Ucraina non verrà sostenuta ulteriormente, essa morirà.
I
segnali venuti da Washington non sono affatto incoraggianti per Kiev dal
momento che “il Congresso “si è appena rifiutato di mandare un pacchetto di
aiuti all’Ucraina e senza il contributo degli Stati Uniti, il crollo del regime
nazista è semplicemente scontato.
Bruxelles
non è affatto in grado di sostituire gli Stati Uniti nel ruolo di garante
dell’atlantismo e questa crisi ha dimostrato come le velleità dell’UE di
assurgere a blocco geopolitico mondiale sono appunto rimaste tali.
Il
peso specifico dell’UE sullo scacchiere interazionale è pari a zero, e oggi
Bruxelles si guarda intorno e scopre che piuttosto che essere Mosca isolata lo
è proprio la debole Unione.
L’intervento
della Russia in Ucraina e la tela geopolitica del mondo multipolare hanno
costruito degli assetti nuovi di politica estera che hanno annullato di fatto
le sanzioni economiche di Bruxelles e reso ininfluente il ruolo dell’UE nel
mondo.
Indiscutibilmente,
per chi è dotato di minime capacità analitiche nel campo delle relazioni
internazionali, la Russia oggi è il Paese geopoliticamente più influente.
Il
continente africano si sta spostando quasi interamente nel blocco multipolare e
gli attori che qui la facevano un tempo da padrone, quali la Françafrique e la
Gran Bretagna, stanno perdendo, o hanno già perso, tutta la loro influenza.
Solamente
negli ultimi 2 anni, Paesi che prima appartenevano alla sfera d’influenza
francese quali il Mali, il Niger e il Burkina Faso hanno dato il benservito alla
Francia,
che oggi si ritrova priva dell’enorme bacino di materie prime africane dal
quale Parigi attingeva in precedenza senza pagare un euro ai vari Paesi
africani.
Il
mondo sta cambiando, a nostro parere chiaramente in meglio, ad una velocità
impressionante se pensiamo che anche il dollaro, l’architrave finanziaria
dell’ordine post-bellico, inizia ad essere utilizzato sempre di meno negli
scambi internazionali.
Non
appena Washington ha lasciato a bocca asciutta Kiev, Zelensky ha compiuto un irrituale
viaggio in Argentina, laddove è stato ricevuto dal neo-eletto presidente Milei,
molto vicino al gruppo ebraico di “Chabad Lubavitch”.
L’impressione
che si è avuta da tale visita è che forse il presidente ucraino stia sondando
il terreno per un eventuale asilo politico in Argentina, perché dalle parti
dell’Occidente e di Israele non sembrano molto disposti a prendere tra le mani
una simile “patata bollente”.
Siamo
quindi in una fase che ha superato il crepuscolo della NATO ed è entrata già
nel suo tramonto.
Sono
gli ultimi tempi di un sistema di potere che da troppo tempo ha represso la
sovranità delle nazioni e oppresso la libertà dei popoli di vivere senza subire
l’americanizzazione mondiale che è stata imposta dal 1945 ad oggi.
La
fine dell’americanizzazione è il ritorno ad una dimensione culturale nazionale
che era stata rimossa dalla moderna globalizzazione, nella quale il mondo intero è stato
modellato ad immagine a somiglianza dello stile di vita americano.
È una
fase questa che atterrisce moltissimi ai piani alti e bassi della decadente
anglosfera e il 2024 si annuncia essere l’anno che vedrà delle trasformazioni
globali che non hanno precedenti nella storia moderna.
Sono
delle trasformazioni che cambieranno gli equilibri internazionali per molti
anni a venire e porteranno alla fine dell’ordine post-bellico che ha governato l’Occidente
dal 1945 in poi.
Delle
trasformazioni che non potranno non toccare necessariamente l’UE che dipende da
tale apparato così come l’Italia e la sua corrotta classe politica, al pari
degli altri Paesi europei.
La
geopolitica è fatta di macrosistemi e microsistemi.
Il
macrosistema in questo caso è chiaramente la NATO e le altre istituzioni
finanziarie Occidentali.
I microsistemi sono gli apparati politici nazionali
quali quello italiano ed europei ed è evidente che questi ultimi non possono
sopravvivere se crollano i macrosistemi che hanno permesso la loro esistenza.
Il
2024 si annuncia come un anno estremamente interessante e foriero di grandi
cambiamenti per l’Italia e l’Europa.
A
qualcuno questi cambiamenti tolgono il sonno perché costoro sanno che siamo
alla fine di un’epoca.
Ad
altri, noi compresi, lasciano vedere un futuro migliore dove le nazioni
torneranno finalmente ad essere tali e dove delle corrotte classi politiche che
non hanno fatto altro che tradire le loro nazioni e svendere la sovranità per
portarla tra le fauci dello sfumato “Nuovo Ordine Mondiale”.
(Cesare
Sacchetti)
(lacrunadellago.net/lallarme-dellanglosfera-la-sconfitta-in-ucraina-sara-il-crollo-definitivo-del-nuovo-ordine-mondiale/).
Commenti
Posta un commento