I padroni del mondo praticano il gioco del potere per donarci la morte.

 

I padroni del mondo praticano il gioco del potere per donarci la morte.

 

Il paradosso: gli arabi difendono l'Europa

dagli eco-deliri.

msn.com - il giornale – (13 -12-2023) - Francesco Giubilei – ci dice:

Lo scontro sull'eliminazione dei combustibili fossili nella dichiarazione finale della Conferenza delle Nazione Unite sui cambiamenti climatici a Dubai testimonia la frattura che, ormai da vari anni, è in corso nel mondo sui temi ambientali.

 Da un lato ci sono i governi occidentali e in particolare l'Unione europea che premono per una transizione ecologica la più rapida e radicale possibile, dall'altro i Paesi in via di sviluppo e soprattutto alcune nazioni produttrici di fossili che spingono per rallentare (quando non del tutto fermare) il processo di transizione.

Le posizioni espresse in questi giorni dai paesi dell'Opec, soprattutto dall'Iraq e dall'Arabia Saudita, testimoniano il tentativo di evitare una completa eliminazione dei combustibili fossili.

Dal loro punto di vista non è il momento di abbandonare le fonti fossili perché sarebbe un danno per l'economia mondiale e, se l'Arabia Saudita ha chiesto di tenere in considerazione le sue «prospettive» e «preoccupazioni», l'Iraq ha affermato che «la riduzione» e «l'eliminazione graduale dei combustibili fossili e dei sussidi distruggerebbero l'economia mondiale e aumenterebbero le disuguaglianze».

Anche la Russia e l'Iran che in questa fase condividono molte posizioni in politica estera si oppongono a misure più drastiche per ridurre la dipendenza da gas, petrolio e carbone.

Se è indubbio che le loro azioni sono mosse da interessi economici poiché lo stop ai fossili comporterebbe un tracollo economico, è altresì vero che non bisogna cedere alla tentazione di dipingere un «club dei cattivi» che raggruppa le nazioni contrarie alla completa eliminazione delle fonti fossili.

Al contrario, paradossalmente sono proprio questi paesi che possono diventare funzionali anche ai nostri interessi evitando che prevalga una transizione ideologica più che ecologica e posizioni animate da un fanatismo green.

Riprendendo la massima latina «in medio stat virtus», la soluzione migliore per l'accordo finale alla Cop28 e più in generale per le politiche ambientali sta proprio nel trovare una via di mezzo tra chi vorrebbe una transizione del tutto e subito e chi invece immagina un futuro di soli fossili.

A prevalere dovrebbe essere il buonsenso che purtroppo non sempre anima le decisioni delle politiche ambientali europee che rischiano di rilevarsi controproducenti per cittadini e imprese.

Immaginare una completa eliminazione delle fonti fossili dall'oggi al domani significherebbe condannarci alla povertà energetica (e perciò economica) così come fissare obiettivi e standard ambientali irrealizzabili.

Già negli anni passati accordi troppo ambiziosi sono stati smentiti nei fatti perché avrebbero comportato conseguenze troppo costose in termini di sacrifici socio-economici.

 Per questo l'opposizione delle petro-nazioni in fin dei conti non è una cattiva notizia per l'Occidente e l'Europa per raggiungere una dichiarazione finale alla Cop28 equilibrata e non sbilanciata verso le eco follie.

 

 

Guerra in Israele.

Onu, approvato il cessate il fuoco a Gaza.

Italia e Germania si astengono.

  Ilgiornale.it – (12 Dicembre 2023) – Massimo Balsamo – ci dice:

 

Bocciati gli emendamenti di Stati Uniti e Austria che chiedevano il rilascio degli ostaggi e la condanna dell’attacco di Hamas del 7 ottobre

Onu, approvato il cessate il fuoco a Gaza. Italia e Germania si astengono.

"Onu, approvato il cessate il fuoco a Gaza. Italia e Germania si astengono".

È arrivato il via libera dell'Assemblea Generale dell'Onu alla risoluzione che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza.

 Nella bozza approvata dai Paesi viene posto l'accento anche sulla grave preoccupazione "per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza", sulla scia del testo cassato venerdì in Consiglio di Sicurezza a causa del veto degli Stati Uniti.

La fumata bianca è arrivata con 153 voti a favore, 10 contrari (tra cui Austria, Usa, Israele), e 23 astenuti, tra cui Germania e Italia.

La Francia ha invece votato a favore del testo.

Intesa arrivata dopo quattro insuccessi in dieci giorni da parte del Consiglio di Sicurezza.

Approvando un testo che chiede "una tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che porti alla cessazione delle ostilità", è evidente l'aumento dell'isolamento di Israele e Usa al palazzo di Vetro.

Emblematica la bocciatura dei due emendamenti proposti dall'Austria e da Washington, che non hanno raggiunto la maggioranza richiesta di due terzi.

Il testo di Vienna aggiungeva la citazione "detenuti da Hamas e altri gruppi" e poi chiedeva la garanzia "immediata" dell'accesso umanitario.

Quello degli Stati Uniti, invece, chiedeva di "respingere inequivocabilmente e condannare l'attacco di Hamas del 7 ottobre e la presa degli ostaggi".

Anche in questa occasione non è arrivata una ferma condanna nei confronti dei miliziani del gruppo terroristico palestinese.

Palpabile la tensione tra Stati Uniti e Israele.

Washington ha iniziato a mostrare segnali sempre più evidenti di contrarietà rispetto alla linea dura scelta da Benjamin Netanyahu sulla guerra a tutto campo contro “Hamas”.

"Non vuole la soluzione a due Stati", il j'accuse del presidente Joe Biden:

"Israele sta perdendo il sostegno del mondo".

 Il capo della Casa Bianca ha dunque invitato Netanyahu a una "decisione difficile da prendere", ossia "rafforzare e cambiare" il suo esecutivo per trovare una soluzione a lungo termine al conflitto israelo-palestinese.

 Il premier israeliano non sembra però intenzionato a dietrofront: "Gaza non sarà un “Hamastan” e nemmeno un “Fatahstan".

 

Tornando al dibattito dell'”Assemblea Generale Onu”, l'ambasciatore israeliano “Gilad Erdan” ha accusato le agenzie delle Nazioni Unite di impedire l'accesso di ulteriori aiuti:

"Un cessate il fuoco andrebbe solo a beneficio dei terroristi.

Se questa è la vostra soluzione pensate che porti la pace?

Non so come qualcuno possa guardarsi allo specchio e supportare una risoluzione che non menzioni neanche la condanna di “Hamas”.

Per portare la pace condannate Hamas e chiedete di rilasciare gli ostaggi".

Sulla stessa lunghezza d'onda l'ambasciatrice americana all'Onu “Linda Thomas-Greenfield”:

"Siamo d'accordo che la situazione umanitaria a Gaza è terribile, che i civili hanno bisogno di cibo e aiuti e che devono essere protetti in linea con le leggi umanitarie internazionali.

Supportiamo alcune componenti di questa risoluzione, e supportiamo il fatto di parlare con una voce sola per condannare Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Perché è così difficile?".

Il dibattito non si fermerà qui, a prescindere dalle risoluzioni approvate.

 

 

 

 

TERRIBILE ALLERTA PER LA SALUTE!

 5G + VACCINI COVID-19 = SISTEMA

 D'ARMA BINARIO DI LIVELLO MILITARE.

  Stateofnation.co(Dicembre 13, 2023) – Redazione – ci dice:

 

Come il dispiegamento militare dei sistemi d'arma 5G in tutto il mondo e i "vaccini" COVID-19 armati sono stati meticolosamente integrati per infliggere il massimo danno e letalità.

Nota dell'editore di State of the Nation.co – (SOTN):

 Il contenuto altamente radioattivo della seguente denuncia è quanto di più urgente possa esistere per quanto riguarda il “Nuovo Ordine Mondiale” pianificato per il futuro dell'umanità.

Ciò che rende questo avvertimento così autentico sono le credenziali dell'autore. “Mark Steele” è uno "scienziato di ricerca sulle armi" insolitamente competente e ben informato che ha un'esperienza diretta di lavoro con lo sviluppo di armi simile a quella descritta di seguito.

Ecco cosa ha scritto di recente un consulente sanitario integrativo certificato dal consiglio di amministrazione, che è anche un “Long Covid” e “5G Coach”, in qualità di specialista in lesioni da vaccino COVID-19 su questa situazione estremamente precaria.

Le persone che sono state vaccinate con l'intera gamma di vaccini e richiami Covid prescritti e che vivono nelle grandi aree urbane in cui il 5G è stato completamente attivato, devono spegnere i loro smartphone in fretta e furia!

Hanno bisogno di cablare completamente le loro case e i loro uffici in modo da ridurre al minimo la loro esposizione alle gamme di segnale” EMF” eccessivamente elevate e alle trasmissioni a microonde che costituiscono una rete elettrica 5G.

In caso contrario, li manterrà in quello che è a tutti gli effetti un “hotspot wireless vax 5G-Covid”, che è essenzialmente una zona di morte al rallentatore.

Anche se i creatori di questo segreto "SISTEMA D'ARMA BINARIO DI LIVELLO MILITARE" non hanno ancora premuto l'interruttore, sta ancora operando a un livello che sta innescando tutti i tipi di disturbi medici e condizioni di salute potenzialmente letali.

Quello a cui stiamo tutti assistendo, quindi, è un evento di livello di estinzione al rallentatore che può essere fermato solo quando le persone – in massa – si disconnettono completamente dai loro ambienti WiFi.

Mentre l'allarme lanciato sopra è molto serio, l'attuale fase di sviluppo di questo sistema d'arma avanzato è in realtà molto più pericolosa di così.

 Ad esempio, SOTN ha recentemente pubblicato un aggiornamento di un precedente articolo che discute l'esistenza di un "Sistema d'Arma Quinary" al lavoro, di cui segue un estratto:

Ciò che è di fondamentale importanza che ogni persona vaccinata capisca è che sono collegati a un "sistema d'arma quinario". (Lo stesso vale per i no-vax, ma non sono collegati ai vaccini Covid, tranne quando si verifica una sostanziale spargimento).

Come segue:

Le armi biologiche COVID-19, i vaccini anti-Covid armati, le onde millimetriche 5G a 60 GHz, la polvere intelligente disseminata di scie chimiche e l'RNA digitalizzato somministrato dai vaccini si intensificano a vicenda

deliberatamente lanciate e coordinate per bloccare una città o una nazione presa di mira, commettere un genocidio, spopolare e/o innescare un “ELE”

(Fonte: PLANDEMIC 2.0: Molto più subdolo e pericoloso di Plandemic 1.0).

 

 Stateofthenation.co - Dicembre 13, 2023 - Relazione dell'esperto Mark Steele - Global Research.

Introduzione.

Scrivo questa perizia in qualità di ingegnere, inventore, autore di brevetti e ricercatore di armi britannico;

Un ingegnere con un background in scienza dei materiali e inventore delle prime guide d'onda ottiche binoculari al mondo, sistemi di puntamento per armi, display head-up per immagini termiche a infrarossi, reattori molecolari, elaborazione del segnale e progettazione di trasduttori, solo per citarne alcuni.

In qualità di “Chief Technology Officer” (CTO) presso l'azienda che ha progettato e immesso sul mercato il primo prodotto HUD (Head Up Display) approvato a livello internazionale, accreditato con una serie di premi per l'innovazione, ma soprattutto regolamentato in base a una serie di standard riconosciuti a livello internazionale, tra cui (DOT) Department of Transport ECE 22.05, nonché ANSI e altri, mi sono affidato alla definizione di standard internazionali per i sistemi HUD di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR).

(Fare riferimento all'Allegato 2a, dell'avvocato brevetti, all'Es. 2b di Recorder Nolan, all'Es. 2c Cyber Command, all'Es. 2d Standards for HUD systems, all'appendice Es. 2di.)

Il “Cyber Command USA” è stato messo al corrente della mia esperienza e ha richiesto specificamente la mia consulenza in merito a un insolito progetto di antenna 5G distribuita negli Stati Uniti.

Sono stato estremamente fortunato che la maggior parte (ma non tutto) del mio lavoro di ricerca e sviluppo del prodotto sia stato svolto al di fuori della legislazione sugli “Official Secrets Acts (OSA).

Ho agito come testimone e ho fornito dichiarazioni in diversi casi giudiziari, esponendo la mancanza di prove credibili che la rete di diodi a emissione di luce (LED) 5G e la connessione neurale pianificata alla rete 5G siano sicure.

Ciò include le tecnologie di nano metamateriali che contaminano le vaccinazioni, che non sono legali o legali e che violano una serie di leggi internazionali e nazionali.

Il giudice Nolan della Newcastle Crown Court ha dichiarato che "il rischio 5G deve essere discusso" e che "questa è una democrazia e il pubblico ha il diritto di sapere".

 

Le prove che ho presentato alla corte hanno sconfitto il tentativo delle autorità locali e degli attori dell'establishment britannico di mettermi a tacere dal fornire le prove scientifiche pubblicate sui rischi posti al pubblico e all'ambiente dalla rete radar urbana 5G e dal suo scopo finale.

 

Il fallimento dell'azione giudiziaria intrapresa dall'autorità locale ha creato una tempesta pubblicitaria che ha contribuito a evidenziare i rischi effettivi derivanti dall'implementazione del 5G in tutto il mondo, nonché la totale mancanza di attenzione da parte delle autorità di regolamentazione che consentono questa implementazione del 5G.

Il mio coinvolgimento in diversi progetti di ricerca e sviluppo abbraccia tutta la mia carriera lavorativa e include alcuni di natura sensibile a causa delle restrizioni dell'”Official Secrets Act 1911” e quindi non sono libero di divulgarli in un pubblico dominio;

 basti dire che questo lavoro ha portato a una comprensione dei “contratti del Dipartimento della Difesa” (DOD), della compartimentazione dei progetti di progettazione dei prodotti per le armi e delle armi a energia diretta (DEW), la cui esistenza è stata fino a poco tempo fa oscurata e talvolta negata.

L'uso di armi direzionali a microonde da parte di attori sconosciuti nelle ambasciate statunitensi a Cuba, Cina e Russia, noto come “Sindrome dell'Avana”, non è ancora pienamente riconosciuto dalle autorità.

 La “sindrome dell'Avana” porta tutti i segni distintivi delle emissioni di radiazioni a microonde, che hanno lasciato le vittime a subire danni neurologici significativi e irreparabili, tra le altre lesioni.

Il governo degli Stati Uniti non è stato in grado di mantenere segrete queste armi e recentemente ha approvato un disegno di legge per risarcire le vittime del personale dell'ambasciata.

Le agenzie di intelligence statunitensi, nelle loro comunicazioni con il governo russo, confermano che sapevano già dell'esistenza e della capacità delle armi a microonde e il loro appello ai loro presunti avversari russi era per la cessazione dell'uso di queste armi contro le loro ambasciate.

Il mio campo di ricerca copre anche altri sistemi d'arma e interrogatori sul campo di battaglia, tra cui “Lethal Autonomous Weapons Systems” (LAWS), I.4, “Autonomous Underwater Vehicles” (AUV), “Light Detection And Ranging” (LIDAR), “tecnologie radar phased array”, incluso il 5G per il tracciamento delle piattaforme di armi, nonché risorse biologiche dentro e fuori dal campo di battaglia che sono sempre più utilizzate in un ambiente civile per includere tecnologie di riconoscimento facciale.

Veicoli elettrici autonomi, droni, nessuno dei quali è stato completamente valutato dal punto di vista ambientale per i danni derivanti dalle loro emissioni di radiazioni al pubblico in generale o alla fauna selvatica.

Radar urbano 5G, radiazioni ionizzanti e rischi per le infrastrutture critiche.

Il 5G, a differenza di tutte le altre generazioni (Gs) di telecomunicazioni, è tecnicamente identificato come un radar urbano a energia diretta in emissione aerea, che richiede che l'antenna sia progettata per causare l'energia focalizzata nell'aria per la compressione ad alta velocità dei dati da e verso antenne progettate per inviare e ricevere energia focalizzata attraverso un segnale teorico collimato e coerente.

L'onda di formazione del fascio nell'emissione del lobo principale viola la linea guida della “Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti” (ICNIRP) di 61 V per un'esposizione massima di 6 minuti.

Questa linea guida” ICNIRP” è contraria alla risoluzione 1815 del Consiglio d'Europa (COE) e alla linea guida europea del 2016, che confermano la scienza peer-reviewed pubblicata secondo cui tutto ciò che supera i 600 mV/m dovrebbe essere limitato all'esposizione a breve termine e l'esposizione a lungo termine non dovrebbe essere superiore a 200 mV/m.

Si tratta di ordini di grandezza inferiori rispetto alla linea guida “ICNIRP” di 6 minuti e 61.000 mV, che è un valore di cottura biologico.

L'ICNIRP è ampiamente riconosciuto come una "agenzia catturata", come confermato dai tribunali italiani.

Il movimento ampio dell'onda del fascio a oltre 13,6 V provoca la carica positiva dell'aria, che è nociva per tutta la vita biologica a distanze significative dall'emissione dell'antenna alla zona di acquisizione target, tale è la capacità dell'hardware e del software 5G ed è la vera ragione per cui questa apparecchiatura è, ed è stata, ampiamente utilizzato sul campo di battaglia come radar di scansione dell'ambiente e armi ad energia diretta (DEW) allo scopo di disturbare e disabilitare l'hardware nemico, nonché le risorse biologiche, cioè gli esseri umani.

In genere, il design dell'antenna 5G utilizza un ingresso di potenza maggiore e un'uscita diretta per fornire segnali di compressione dei dati mirati e ad alta potenza misurati in watt o elettronvolt.

L'industria dell'aviazione, tra cui Boeing e Airbus, ha recentemente sollevato preoccupazioni sul 5G a causa della sua capacità di mettere in pericolo gli aerei passeggeri che non dispongono delle tecnologie di mitigazione militare in un ambiente civile per proteggere i loro piloti o i sistemi di controllo del volo degli aerei dalle emissioni di energia diretta.

L'industria delle telecomunicazioni e altri organismi di regolamentazione hanno continuamente negato il vero scopo e l'esistenza dei pericoli di radiazioni posti dall'implementazione delle tecnologie 5G;

Hanno attivamente fuorviato il pubblico rilasciando comunicati stampa palesemente falsi attraverso i media locali e nazionali, così come facendo false dichiarazioni nei tribunali nel tentativo fallito di screditare gli esperti, me compreso, anche se erano stati avvisati dalle loro stesse agenzie di intelligence che la tecnologia sperimentale e non assicurabile per i danni era ed è estremamente pericolosa per la sicurezza dello stato.

"Backhaul" nel contesto del 5G è il termine utilizzato per indicare il progresso tecnologico che consente di interrogare e trasferire i dati da più dispositivi e ambienti contemporaneamente;

 In altre parole, spiare l'intera area, senza lasciare alcuna possibilità di privacy.

La capacità di interrogazione e digitalizzazione delle informazioni raccolte viola una serie di leggi sui diritti umani.

Questo brevetto, uno dei numerosi che confermano la capacità di interrogare le emissioni sonore e vocali attraverso gli edifici per raccogliere dati su una popolazione ignara utilizzando sistemi hardware e software elettromagnetici, fanno tutti parte della vasta cassetta degli attrezzi del 5G.

 

Il dominio dello spettro della rete 5G da sub 3 GHz a 300 GHz pone un rischio reale di danni fisici da frequenze di valore di energia fotonica più elevate che sono emissioni di radiazioni coerenti, il cui impatto è attualmente sconosciuto poiché non sono testate e non hanno dimostrato di essere sicure, oltre che non assicurabili, con livelli di emissioni di radiazioni superiori a qualsiasi cosa immaginata dai tecnologi precedenti.

 I valori di radiazione delle linee guida “ICNIRP” si applicano solo agli emettitori di dispositivi a singola antenna e non tengono conto del massiccio aumento e moltiplicazione dei dispositivi di emissione di radiazioni proposti in tutte le città e paesi per la rete 5G, che ha lo scopo di interconnettere tutto simultaneamente utilizzando radiazioni a microonde altamente complesse, biologicamente tossiche e, in particolare, modulate.

L'implementazione del 5G è in corso da parte dei governi di tutto il mondo in tutte le città e i paesi senza alcuna delle precedenti analisi di impatto ambientale obbligatorie o dell'assicurazione pubblica per gli strumenti di danno, rendendo l'intera implementazione della rete un atto illegale e illegale da parte delle autorità che agiscono “ultra vires “nel consentire alle emissioni di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti biologicamente tossiche note un accesso illimitato all'ambiente.

Le società di telecomunicazioni generalmente autocertificano di aver soddisfatto le linee guida (obsolete) dell'”ICNIRP”, il che consente loro di violare tali linee guida senza sanzioni, in quanto non esistono organismi di regolamentazione che effettuino valutazioni indipendenti sull'adesione alle linee guida dell'”ICNIRP”.

 

Queste sono le stesse linee guida “ICNIRP” che hanno dimostrato di causare problemi di salute e tumori nella popolazione generale in prossimità delle reti 4G esistenti.

Un ulteriore fattore preoccupante è che l'industria delle telecomunicazioni responsabile dell'implementazione ha confermato di non aver condotto alcuna ricerca scientifica e quindi di non avere attualmente pubblicato dati di ricerca scientifica sull'effettivo impatto delle reti 5G sull'ambiente.

 

Studi di ricerca indipendenti sull'argomento confutano la propaganda dell'industria e del governo sulla sicurezza della rete 5G.

Le agenzie governative che hanno il compito di proteggere la popolazione dalle proprietà cancerogene confermate delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti non sono riuscite a fornire un quadro normativo di standard di sicurezza o linee guida per proteggere l'ambiente, esponendo così un pubblico ignaro a livelli di radiazioni dannosi e pericolosi per la vita.

I gravi rischi per le infrastrutture critiche sono stati ignorati nella corsa non regolamentata all'implementazione della rete 5G.

Le autorità di regolamentazione dell'industria e dei governi di tutto il mondo hanno ignorato una serie di gravi rischi scientificamente stabiliti derivanti dalla densificazione di massa del 5G, dell'”Internet of Things” (IOT) e degli “aeromobili SMART”, delle “comunicazioni Internet della rete elettrica”, dei “sistemi di antenne cittadine”, che richiedono miliardi di trasmettitori di radiazioni a microonde modulati in quadratura (QAM) ad ampio spettro.

 

La rete cellulare canadese nel 2018 era supportata da circa 33.000 grandi torri alte fino a 200 piedi.

 Il nuovo protocollo 5G richiederà molte più emissioni di onde di radiazione e più elevate utilizzando torri posizionate con precisione nelle città canadesi – circa 273.000 – a un'altezza molto più corta con richieste di energia significativamente maggiori sulla rete elettrica e sulla rete.

La narrazione propagandistica dell'industria e delle agenzie che affermano che queste reti 5G consumano meno energia è palesemente falsa.

Il massiccio aumento delle antenne rispetto alle antenne “MIMO “(Massive Multiple-In Multiple-Out) per il 5G, oltre alle reti di mini e micro relè, nonché l'aumento dell'utilizzo dei dati dei dispositivi, richiedono un ulteriore consumo energetico in watt.

 Il radar a scansione continua, non su richiesta, progettato per individuare l'area bersaglio è continuamente in funzione, con l'aggiunta della sovrapposizione di multipli di onde di fascio focalizzate a più alta energia, create dalle antenne di emissione fuori fase.

Queste onde focalizzate ad alta energia, che operano su una parte più ampia dello spettro, utilizzano valori di fotoni di energia più elevati nello spettro delle onde millimetriche compresse per fornire fasci di compressione dei dati ad alta potenza nelle aree urbane ed è il motivo per cui l'industria aeronautica è molto preoccupata per i rischi posti ai loro sistemi di comunicazione fondamentali per mantenere gli aerei al sicuro in volo.

Le installazioni di antenne di massa 5G pianificate e attualmente implementate si aggiungono a un fabbisogno sempre crescente di energia per produrre l'aumento del trasferimento di dati attraverso le emissioni di radiazioni attraverso le città e i paesi.

 È noto che le emissioni di radiazioni a microonde aumentano le temperature termiche, contribuendo alle sfide del cambiamento climatico e agli effetti potenzialmente letali dell'aumento delle temperature nelle città.

Gli impatti delle isole di calore sono definiti come grandi aree urbane che sono influenzate dall'aumento delle temperature cittadine che sono state riconosciute dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente (EPA) come causa di impatti dannosi sulla salute e aumenti del consumo di energia.

Il consumo di energia nelle isole di calore aumenta la domanda di aria condizionata per raffreddare gli edifici.

 In una valutazione di casi di studio che si estendono in diverse località di diversi paesi, la domanda di elettricità per l'aria condizionata è aumentata di circa l'1-9% per ogni aumento di temperatura di 2°F.

I paesi in cui la maggior parte degli edifici è dotata di aria condizionata, come gli Stati Uniti, hanno registrato il più alto aumento della domanda di elettricità.

Le isole di calore contribuiscono all'aumento delle temperature diurne, alla riduzione del raffreddamento notturno e all'aumento dei livelli di inquinamento atmosferico.

 Questi, a loro volta, contribuiscono ai decessi legati al caldo e alle malattie legate al calore come disagio generale, difficoltà respiratorie, crampi da calore, esaurimento da calore e colpo di calore non fatale.

Le radiazioni a microonde influenzeranno anche un gran numero di strutture molecolari nei materiali, aumentando il rischio di incendio negli edifici.

Ciò è dovuto alla rottura degli elementi idrocarburici negli edifici a causa della radiazione a microonde modulata, che provoca il riscaldamento localizzato e la decomposizione dei materiali.

La radiazione a microonde a determinate frequenze ecciterà le molecole d'acqua e, se non c'è umidità disponibile, altre molecole meno volatili assorbiranno la radiazione e inizieranno a riscaldarsi.

Pertanto, qualsiasi materiale che si è asciugato può surriscaldarsi e incendiarsi più facilmente in un campo di microonde, un tipo di adescamento.

 I rischi specifici per le emissioni di radiazioni 5G sono dovuti alla densificazione di massa proposta e alla dominanza dello spettro delle emissioni di radiazioni. Inoltre, qualsiasi oggetto metallico all'interno di un campo a microonde può presentare proprietà dielettriche che possono causare scintille, che potrebbero portare a un incendio;

 Ciò è causato da un accumulo di particelle cariche, energia che produce un campo elettrico concentrato sul bordo del metallo.

 

Questi sono tutti fenomeni scientifici che sono stati ignorati dalle autorità di regolamentazione e dall'industria, ma il problema più allarmante, non riconosciuto e non regolamentato è l'affaticamento dei materiali causato dal continuo bombardamento della compressione dei dati 5G e dei campi di energia a microonde modulati focalizzati (QAM).

Il 5G richiede una compressione dell'energia molto più complessa e mirata.

Il potenziale di frequenza specifica che causa la dissociazione delle strutture molecolari dei materiali da costruzione solidi, delle opere d'arte inestimabili e delle collezioni di vini, tra le altre cose, non può essere sopravvalutato a causa degli impatti delle onde incrociate, attualmente non studiati, di livelli così elevati di emissioni di radiazioni modulate dall'energia nell'aria.

Questa cacofonia dell'inquinamento da radiazioni a microonde potrebbe portare a gravi guasti nelle apparecchiature di capitale più grandi, compresa la rete elettrica.

L'attuale infrastruttura critica non è mai stata valutata o progettata con questo valore di vibrazione a impulsi e di energia in aria aggiunto al calcolo della fatica dei materiali e all'aspettativa di vita finale dell'infrastruttura esistente, compresa la rete elettrica.

 

Pericoli del 5G, tecnologia wireless di quinta generazione. Impatti sulla salute e sull'ambiente.

Ciò che è stato scoperto è anche un'inutile capacità di potenza latente integrata nella rete hardware “5G SMART IOT”.

Questa grande capacità potrebbe essere facilmente utilizzata per un possibile attacco a impulsi elettromagnetici (EMP) su città e popolazioni

Ciò dipenderebbe dalla nota interconnettività e dall'accesso remoto di una rete facilmente hackerabile a tutti i dispositivi di emissione nella rete 5G a radiazione costruita.

 

I sistemi operativi 5G sono già stati compromessi e potrebbero rappresentare un rischio significativo per la sicurezza, in quanto gli “EMP” possono causare gravi interruzioni ai sistemi di comunicazione elettromagnetica, alla rete elettrica e all'hardware elettronico;

Le emissioni “EMP” di solito provengono da fonti tra cui il Sole e un certo numero di armi sviluppate.

È stato dimostrato che l'onda dell'impulso elettromagnetico proveniente dai test della bomba nucleare causa grandi disturbi della rete elettrica a grandi distanze.

Qualcosa di simile è accaduto quando il 5G è stato acceso in Corea del Sud nell'aprile 2019:

 ha causato una serie di incendi urbani a causa del guasto documentato dei trasformatori della rete elettrica.

 Il governo e i media sudcoreani hanno fatto passare questo come causato da incendi boschivi in cinque città separate contemporaneamente in tutto il paese quando il 5G è stato attivato, ma questa presunta causa non spiega il disturbo della rete elettrica e la distruzione dell'hardware critico della rete elettrica.

 I rischi “EMP” identificati negli Stati Uniti dimostrano che questo tipo di tecnologia 5G scarsamente regolamentata rappresenta un rischio potenziale in tutto il mondo.

 

La narrazione delle telecomunicazioni per il 5G è solo una copertura per le sue effettive capacità e finalità future, come confermato dalla totale assenza di ricerca sul rischio ambientale e di copertura della responsabilità assicurativa per i danni.

 Il futuro dominio dello spazio di battaglia e l'implementazione in corso del progresso tecnologico 5G includono armi 5G per la guerra in città, paesi e campagne.

Il dominio include tecnologie di guerra psicologica, tra cui il controllo e la diffusione di informazioni attraverso i social media per oscurare il vero scopo del 5G come sistema di guerra.

"Lo spazio-missione di quinta generazione rappresenta un nuovo ambiente in cui si svolgeranno le operazioni future.

La complessità del dominio è esacerbata da attori incontrollati e indefiniti che dirigono o influenzano la narrazione.

La più grande sfida del nuovo spazio di missione è l'erosione totale dei concetti di nemico e di guerra stessa.

 L'avversario sarà molto più ambiguo e la guerra diventerà un insidioso “creep” progettato per degradare dall'interno piuttosto che attaccare dall'esterno".

Le forze per le operazioni speciali stanno già discutendo le opportunità e i rischi delle reti “IOT 5G”, con l'assassinio attraverso le “LAW” che possono essere utilizzate per eliminare gli individui presi di mira.

"L'adozione del metamateriale è stata maggiore nelle comunicazioni, nelle antenne e nei sistemi radar, con le relative applicazioni di identificazione a radiofrequenza (RFID) per l'etichettatura, il tracciamento e la localizzazione.

 Il passaggio alle comunicazioni 5G e alle straordinarie capacità radar spingerà gli sviluppi ancora più velocemente, con vendite commerciali che si prevede supereranno i 10 miliardi di dollari all'anno entro il 2030.

I metamateriali sono parte integrante delle future antenne ad alte prestazioni, ad alta impedenza, a basso profilo, conformi e frattali per sistemi di comunicazione e radar.

 Esiste un immenso potenziale per cambiamenti rivoluzionari nelle comunicazioni militari e nei sistemi radar attraverso i metamateriali.

Infatti, man mano che i metamateriali diventano più completamente integrati nelle tecnologie delle antenne, ridurranno i costi di sistema, consentiranno dispositivi più piccoli con requisiti di potenza ridotti, faciliteranno nuove forme e fattori di forma e offriranno capacità di formazione e modellazione del fascio più agili".

 

Il complesso militare-industriale di tutto il mondo conosce fin troppo bene i vantaggi dell'utilizzo di sistemi d'arma elettromagnetici per gli interrogatori sul campo di battaglia, vale a dire il 5G, e lo ha fatto sin dall'emergere della tecnologia durante la seconda guerra mondiale.

Ciò che è ben noto è anche il vasto corpus di dati scientifici pubblicati che mostrano gli effetti dannosi per la salute e l'ambiente delle attuali reti di telecomunicazioni.

Il 5G aggiunge tutta una serie di ulteriori rischi per l'ambiente e per la salute della popolazione.

Questo non è un argomento che ora può essere contestato;

La pianificazione di una guerra asimmetrica e non convenzionale tra le città dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione, soprattutto per la popolazione civile nel caso in cui diventasse il bersaglio di “un regime fascista e tecnocratico orwelliano”.

Chi controllerebbe il radar di spionaggio degli interrogatori urbani e l'energia diretta nei sistemi d'arma aerei?

 

Molte opportunità sono attualmente in discussione in tutto il settore della difesa, concentrandosi sulla capacità delle reti urbane 5G di etichettare la popolazione con antenne metamateriali, mentre le preoccupazioni e i rischi seri sono apparentemente ignorati.

Queste agende e i piani futuri rappresentano un rischio significativo per le libertà civili, le infrastrutture critiche e lo stato di diritto.

Metamateriali vaccinali, contaminazione da nanoparticelle, campi magnetici.

I vaccini hanno dimostrato in una serie di studi di contenere contaminanti metallici tossici, compresi livelli "inspiegabili" di contaminazione da nano metalli.

 

Questo fenomeno è tutt'altro che inspiegabile se i ricercatori che hanno condotto questo studio fossero a conoscenza degli obiettivi dell'industria della difesa e degli ingredienti metamateriali che possono essere utilizzati per migliorare le tecnologie di interrogazione 5G urbane, così come vari altri progetti di sviluppo di nanomateriali.

 

I metalli sono quasi universalmente radar-riflettenti e quindi sono visibili per l'uso come mezzo di rilevamento di oggetti.

"Wetware" è il nome dato alle strutture biologiche che operano nello spazio del campo di battaglia che sono molto più difficili da tracciare e rintracciare o attaccare utilizzando “LIDAR”, “RADAR” o “DEW”.

I metalli sono forti riflettori delle onde elettromagnetiche e consentono una maggiore rilevazione e risoluzione dalle tecnologie di interrogazione sul campo di battaglia.

Forme metalliche specifiche nei polimeri possono essere utilizzate per le loro proprietà dielettriche per deviare e assorbire la capacità di riflessione e interrogazione degli attuali sistemi radar.

Tuttavia, senza l'utilizzo di questa forma precisa e dell'incapsulamento polimerico, la contaminazione del metallo sotto forma di metamateriali consente una maggiore risoluzione del bersaglio.

Dopo che la tecnologia del vaccino Covid-19 è stata iniettata nel corpo, l'acquisizione del bersaglio del “wetware” è molto più precisa e il campo tecnologico può essere utilizzato per raccogliere dati biometrici.

Si prevede che i dispositivi elettronici indossabili e portatili attualmente in uso per connettere la persona al “cloud” diventeranno ridondanti a causa di questi e di ulteriori progressi tecnologici.

La rete di controllo “Neuralink” utilizza antenne a nanotecnologia impiantate in grado di raccogliere tali dati e caricarli sul “Cloud”;

Queste innovazioni vanno ben oltre la fase di pianificazione e fanno tutte parte del futuro spazio di “Battlefield”.

 

La ricerca del dottor “Robert O. Young” conferma che le iniezioni di Covid-19 sono state completamente caricate con metamateriali, vale a dire grafite, nanoparticelle di ossido ferroso.

Questa scoperta scioccante è confermata dalle nostre ricerche condotte sulle vittime, nonché da migliaia di video aneddotici che mostrano emissioni di radiazioni elettromagnetiche;

 insieme a magneti e oggetti metallici che reagiscono ai siti di iniezione di coloro che sono stati vaccinati con il siero Covid-19.

Altri biomarcatori utilizzati includono” SM-102”, che è un fosfolipide tossico presente nei vaccini Covid-19 di Moderna, una luciferina sintetica che migliora la luciferasi con imaging a bioluminescenza.

Le luciferine possono essere attivate utilizzando radiazioni elettromagnetiche per creare una bioluminescenza del soggetto.

Le tecnologie di riconoscimento facciale, che fanno parte della cassetta degli attrezzi della tecnologia 5G, possono quindi essere utilizzate per tracciare e rintracciare il soggetto contaminato in tutto lo spazio ambientale.

I decessi e i danni biologici significativi nella popolazione causati dall'intervento medico sperimentale del vaccino a mRNA Covid-19 sono stati ormai documentati in quasi mille articoli scientifici pubblicati.

Le iniezioni di Covid-19 sono ora correlate alla coagulazione del sangue, alla miocardite, alla pericardite, alla trombosi, alla trombocitopenia, all'anafilassi, alla paralisi di Bell, alla sindrome di Guillain-Barré e al cancro, tra gli altri.

Ciò è confermato da una scienza inconfutabile e da dati raccolti dal governo dell'Agenzia per la salute e la sicurezza del Regno Unito, che mostrano che i vaccini Covid-19 non sono sicuri e inefficaci.

 

Sintomi del coronavirus COVID-19 indotti dalle radiazioni.

La stragrande maggioranza delle popolazioni in tutto l'Occidente, in particolare quelle della comunità “Five Eyes”, l'alleanza di intelligence dell'Anglosfera che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti, sono state iniettate a loro insaputa con antenne nano metamateriali e purtroppo subiranno un aumento dei tassi di mortalità a causa delle emissioni di radiazioni riflesse localizzate dal radar urbano 5G.

Tutti i sintomi noti del coronavirus possono essere attribuiti all'inquinamento da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Il 5G è stato identificato in una serie di articoli pubblicati come la vera causa della pandemia, il cui inizio ha coinciso con l'accensione della rete 5G nella provincia di Wuhan, la cui popolazione era appena stata vaccinata con una vaccinazione antinfluenzale obbligatoria.

 Il 5G ha il potenziale per fornire livelli di energia ionizzante che causerebbero la soppressione del sistema immunitario, lasciando il corpo a rischio di malattie.

L'agente patogeno Covid-19 non è stato isolato o purificato e attualmente nessuna agenzia governativa è in grado di fornire l'isolato o la prova della sua effettiva esistenza, a parte la modellazione in silice creata dall'Istituto di Wuhan, che è ufficialmente riconosciuto come il complesso di laboratori di ricerca sui virus più avanzato della Cina.

La Cina è firmataria della Convenzione sulle armi biologiche (BWC) dal 1985 e nel 1993 ha dichiarato l'Istituto dei prodotti biologici di Wuhan come una delle otto strutture di ricerca sulla guerra biologica coperte dalla BWC.

Chiunque lavori in quel sito o su quel sito sarebbe legalmente obbligato a non divulgare alcun segreto che emerga nel corso del suo impiego presso tale struttura e non è quindi libero di parlare.

 Il laboratorio di Biosicurezza Nazionale di Wuhan Livello 4 (BSL-4) è dedicato alla ricerca di gravi malattie infettive.

Ha il più alto livello di sicurezza biologica e copre molte delle biotossine e degli sviluppi illegali delle armi biologiche SARS-Cov-2, ed è stata la fonte dei dati iniziali sugli agenti patogeni per l'esistenza di Covid-19 e la conseguente risposta al programma di vaccinazione delle aziende farmaceutiche internazionali.

Per coincidenza, il test PCR non è mai stato in grado di identificare un virus vivo o un agente patogeno ed è la base fondamentale per i lockdown in tutto il mondo, che sono stati utilizzati con grande efficacia per terrorizzare la popolazione mondiale facendole credere che il Covid-19 esista come virus vivo e che l'unica strategia di sopravvivenza sia quella di prendere una tecnologia di arma biologica mascherata da vaccino.

I “Centers for Disease Control “(CDC) hanno ora rimosso il test PCR come strumento diagnostico, dopo che è stato utilizzato in modo improprio, il che è la prova del suo uso deliberato per creare paura e angoscia tra una popolazione disinformata.

I ricercatori e i medici di tutto il mondo sono stati imbavagliati, minacciati e denigrati dai media e screditati come teorici della cospirazione dai governi e dai loro agenti quando hanno parlato per opporsi a questa agenda trans-globalista.

 La “Dichiarazione di Great Barrington”, con oltre 800.000 firmatari, è stata ignorata e denigrata da coloro che spingono la loro narrativa terrorizzante.

È stato ignorato in modo irragionevole in modo che le popolazioni dell'Occidente potessero essere terrorizzate e indotte a partecipare al più grande esperimento medico illegale e illegale della storia del mondo.

L'aumento della mortalità negli esseri umani aumenta nei campi di radiazioni 5G.

Gli esseri umani aumentati e il loro cosiddetto potenziamento biologico stanno già facendo parte della più ampia agenda mondiale digitale connessa dei governi e delle industrie della difesa.

Sorprendentemente, nelle democrazie rappresentative di tutto il mondo, questo sta accadendo senza alcuna consultazione pubblica, senza alcun dibattito pubblico da parte dei partecipanti proposti a questa agenda ideologica, tecnologica e politica.

Si può ipotizzare che l'unica ragione che l'élite tecnocratica, comprese le forze trainanti del “World Economic Forum” (WEF) e delle “Nazioni Unite” (ONU) con la sua “Agenda 2030”, potrebbe avere per tenere nascosta al pubblico questa agenda mondiale connessa al digitale è che la condannerebbe e si rifiuterebbe di parteciparvi.

Sebbene ci siano ovvie, serie implicazioni legali e legali che circondano questa agenda, l'attenzione dovrebbe essere rivolta alle implicazioni legali di consentire l'uso di tecnologie biologicamente dannose che avranno un impatto dannoso sulla salute, sull'ambiente e sulla mortalità.

Attualmente non ci sono dati o ricerche credibili sulla sicurezza che dimostrino che l'implementazione di questa tecnologia sia sicura.

Un altro esempio scioccante di un prodotto immesso sul mercato senza standard di sicurezza ottica o protocolli di test sono i visori per la realtà virtuale (VR).

Nonostante il fatto che le radiazioni ottiche artificiali siano un noto pericolo per l'ambiente e l'uomo, queste cuffie richiedono un ingrandimento delle radiazioni ottiche come display retinico e confermano il totale disprezzo per la sicurezza e la legge.

Un ulteriore esempio, la “tecnologia di uplink neurale” richiede l'inserimento o l'iniezione di nano metamateriali che hanno capacità di antenna nel cervello e nei corpi degli esseri umani in tutto il pianeta.

I nanomateriali hanno già dimostrato nella letteratura pubblicata di produrre effetti biologici dannosi che causano la morte cellulare e potenziali problemi di fertilità.

Si suggerisce che le nano antenne siano utilizzate per ricevere e rispondere utilizzando la compressione coerente dei dati “QAM” all'interno del corpo, senza alcun dato di sicurezza corrispondente, creando così una popolazione di entità di emissione di radiazioni, che secondo alcune definizioni legali diventerebbero dispositivi elettrici e quindi non classificati come umani.

I livelli di energia di questi segnali coerenti proposti da e verso le antenne posizionate all'interno del corpo e del cervello aumenteranno il danno cellulare dovuto agli impatti delle radiazioni provenienti dall'esterno del corpo, che hanno già dimostrato di essere genotossiche.

I livelli modulanti dei dispositivi di comunicazione mobile a bassa potenza che operano nello spettro dell'energia non ionizzante hanno dimostrato di causare specie reattive dell'ossigeno (ROS) e di essere genotossici per gli animali nel più grande studio indipendente condotto, lo studio del “National Toxicology Program” (NTP), i cui risultati sono supportati dal più ampio corpo di scienza indipendente pubblicata.

Questi studi confermano l'effetto genotossico sugli animali da esposizioni subcroniche a livello di linee guida” ICNIRP”.

 Le emissioni urbane 5G sono progettate per fornire un'esposizione cronica alle radiazioni che aumenterà senza dubbio gli effetti genotossici su tutta la vita biologica con cui le radiazioni entrano in contatto.

Queste emissioni di radiazioni sono ben al di sopra della linea guida del livello di contaminazione di 6 minuti raccomandata per alcuni spettri dall'”ICNIRP”.

 Le evidenze provenienti da aree coperte dalle emissioni di radiazioni meno potenti e meno densificate delle reti 4G hanno già mostrato significativi effetti dannosi sulla fauna selvatica.

Gli organismi biologici più piccoli che compongono l'intero ecosistema hanno una minore protezione dalle emissioni di radiazioni prodotte dall'uomo e possono quindi mostrare effetti in modo più visibile e incontrovertibile.

È stato dimostrato che l'acuta mancanza di piccoli insetti è causata principalmente da nuove emissioni sperimentali di radiazioni prodotte dall'uomo, compresi i diodi emettitori di luce (LED) che sono stati poco studiati per i loro effetti dannosi sull'ambiente.

L'aggiunta di nano metamateriali attraverso l'impianto, l'iniezione e la contaminazione ambientale creerà un ambiente citotossico dannoso per tutta la vita biologica.

La riflessione localizzata dalle antenne dei metamateriali o dalle entità vaccinate contaminate da nano metalli si aggiungerà a un aumento sostanziale dell'esposizione alle radiazioni, specialmente nelle città.

 “La tecnologia di back haul 5G” può ora acquisire e interrogare più punti dati, conversazioni, nonché biometria corporea e movimenti 24 ore al giorno, tutti i giorni, a scapito dei vaccinati contro il Covid-19 per il resto di quella che probabilmente sarà un'aspettativa di vita limitata, nonché di coloro che non sono in grado di allontanarsi da queste reti di radiazioni 5G e dagli ambienti inquinati da nanoparticelle.

I campi magnetici artificiali accompagnano l'onda del fascio digitalizzato (QAM), che aumenta le emissioni e crea un disturbo delle vibrazioni energetiche del particolato nano metamateriale nel corpo vaccinato contaminato;

Ciò aumenterà significativamente la citotossicità delle tecnologie su una popolazione di massa ignara di persone vaccinate.

L'imposizione di questo esperimento tecnologico sotto forma di un vaccino che aumenta la sterilità e provoca la morte prematura è un'impresa criminale da parte di organizzazioni e individui che non sono riusciti a riconoscere lo sviluppo compartimentato di sistemi d'arma necessari per il controllo e l'”agenda pianificata dello spopolamento”.

L'intelligence sullo spopolamento di massa è stata confermata nei circoli della difesa già nel 2017 dal gruppo di intelligence sull'hardware delle armi “Deagel”, che ha previsto molti milioni di vittime nei paesi occidentali entro il 2025.

L'ignoranza non dovrebbe servire come difesa per questi criminali, che sono parte di una guerra asimmetrica contro una popolazione ignorante e terrorizzata.

 

I criminali possono essere identificati per la loro totale inosservanza delle valutazioni obbligatorie del rischio ambientale e delle norme standard di sicurezza per quanto riguarda le tecnologie sperimentali e i principi di precauzione che dovrebbero essere applicati ad esse.

I dati del governo britannico mostrano chiaramente che i vaccini sperimentali non funzionano come vaccini e rappresentano un rischio significativo per la popolazione attraverso gravi reazioni avverse a milioni, inclusa la morte.

Nonostante non ci sia alcun beneficio per i bambini nell'iniezione di questo veleno in loro, gli attori dietro questo evento omicida pianificato ignorano la scienza e i dati inconfutabili mentre portano avanti la loro agenda di guerra segreta contro i più vulnerabili nelle nostre società.

Il “CDC” ammette gli attuali pericoli per la vita posti ai giovani da questa tecnologia sperimentale, senza dati a lungo termine sui pericoli posti da questo dispiegamento di armi biochimiche.

Alla radice del flagrante disprezzo di tutti gli obblighi etici e legali c'è l'agenda generale del campo di battaglia militare, che impone che la guerra debba ora essere condotta contro le popolazioni civili.

Conclusione.

Per citare “Martin L. Pall”, PhD, professore emerito di biochimica e scienze mediche presso la “Washington State University”, "Mettere decine di milioni di antenne 5G, senza un singolo test biologico di sicurezza, deve essere l'idea più stupida che chiunque abbia mai avuto nella storia del mondo".

Il “professor Pall” ha torto, tuttavia:

 non è un'idea stupida, ma un crimine efferato se si comprende il motivo dietro questo dispiegamento.

 Il 5G è un dispiegamento di armi a compartimenti stagni mascherato da progresso tecnologico benigno per comunicazioni migliorate e download più veloci.

 La falsa propaganda globalista cade con un semplice fatto indiscusso:

il loro brevetto per il test PCR per il Covid-19, depositato nel 2015, non è mai stato in grado di identificare un virus vivo, in modo che potesse essere utilizzato per terrorizzare le popolazioni ignoranti e ignare di tutto il mondo affinché prendessero un vaccino Covid-19 inquinato con una tecnologia a nano antenna per collegare le vittime alla rete 5G.

Le emergenti tecnologie 5G, autonome e di realtà aumentata, spesso indicate dai produttori come "killer tech", si riveleranno esattamente questo.

 L'approccio laissez-faire adottato dagli organismi di regolamentazione e dall'industria delle telecomunicazioni ha incoraggiato il totale disprezzo del noto danno biologico derivante dall'aumento dei livelli di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti derivanti dall'impiego di massa di queste tecnologie, che sono state sviluppate per l'uso sul campo di battaglia.

 Organizzazioni non governative, individui e gruppi hanno dovuto intraprendere azioni legali contro le organizzazioni governative di regolamentazione della sicurezza in quanto hanno ignorato il principio di precauzione e ignorato il requisito di standard che sono indispensabili per legge per lo sviluppo di prodotti nuovi e sperimentali.

L'intera base dell'esistenza degli organismi di regolamentazione è stata corrotta da criminali all'interno di queste organizzazioni che hanno distrutto la fiducia del pubblico istruito in essi.

I requisiti di sicurezza di base sono stati deliberatamente ignorati dall'industria delle telecomunicazioni e le linee guida dell'”ICNIRP” sono state deliberatamente progettate per confondere coloro che non hanno conoscenze tecniche.

I dati sulle reazioni avverse al vaccino Covid-19 si leggono come la distruzione dell'umanità mentre milioni di cittadini nordamericani muoiono e rimangono feriti in questo esperimento medico che viola il “Codice di Norimberga” e lo “Statuto di Roma della Corte penale internazionale”.

I livelli di emissioni di radiazioni dalla rete 5G superano empiricamente la risoluzione “COE 1815 “e confermano l'assalto, causando danni fisici effettivi alle popolazioni di tutto il mondo.

Il fatto che i dati vettoriali dei vaccini Covid-19 siano stati sviluppati in laboratori di armi chimiche biologiche dimostra che sono solo mascherati da vaccini, con i dati emergenti di sterilizzazione, cattiva salute e morte in tutto l'Occidente che rivelano il loro vero scopo.

 Lo spopolamento di coloro che non sono a conoscenza dell'agenda omicida continuerà fino a quando i criminali coinvolti in questo omicidio di massa non saranno assicurati alla giustizia.

 La rete 5G ha la capacità di prendere di mira, acquisire e attaccare i vaccinati grazie al loro vaccino Covid-19 con antenna nano metamateriale.

I sistemi d'arma autonomi letali (LAWS) richiedono che le reti 5G mantengano la loro geolocalizzazione e navighino nell'ambiente circostante verso l'obiettivo;

queste armi non possono fare affidamento sulle comunicazioni satellitari a causa della possibilità che eventi meteorologici inclementi e la latenza del segnale interrompano i loro segnali, quindi devono avere reti 5G localizzate per l'imminente ambiente del campo di battaglia del paesaggio urbano, per la capacità di assassinio e per il dominio del campo di battaglia nelle guerre future pianificate.

Attori canaglia stanno implementando “la Soluzione Finale”, “un concetto del Terzo Reich” ora attualizzato dal “WEF Build Back Better”, “Quarta Rivoluzione Industriale “contro le popolazioni civili, come proposto dall'industria della difesa in violazione delle Convenzioni di Ginevra, così come delle leggi e dei trattati nazionali e internazionali.

A scanso di equivoci, la definizione di arma è un dispositivo, uno strumento o un'azione che è stata modellata per causare danni fisici o psicologici in violazione della legislazione primaria.

La compartimentazione dello sviluppo dei sistemi d'arma ha svolto un ruolo cruciale nel non allertare coloro che si trovano all'interno delle autorità di regolamentazione e dell'industria delle telecomunicazioni sul vero scopo e sulle intenzioni di coloro che alla fine guidano e finanziano il dispiegamento del 5G e delle armi chimiche biologiche mascherate da vaccini Covid-19 per una griglia di controllo e comando pianificata.

 

Il mondo sta seguendo ciecamente “i piani dell'élite tecnocratica e del complesso militare-industriale-farmaceutico” per eliminare un gran numero di persone all'interno delle popolazioni di tutto il mondo senza alcun riguardo per la legislazione primaria.

I diritti e le leggi date da Dio per la protezione degli uomini e delle donne sono stati ignorati da queste forze simili a sette nel loro programma di spopolamento, sterilizzazione e omicidio di massa.

Il 5G è un sistema d'arma, un crimine contro l'umanità così mostruoso che anche una persona istruita lo troverebbe incredibile a un primo esame dei fatti.

L'”evidenza prima facie” di questo programma di spopolamento globalista è inequivocabile e dovrebbe essere verificata nei tribunali in modo che i cospiratori coinvolti in questo piano omicida possano essere assicurati alla giustizia.

Questo è il più grande crimine mai perpetrato contro l'umanità e tutta la creazione di Dio.

Dichiarazione di verità:

“Credo che i fatti esposti in questa testimonianza siano veri”.

 Comprendo che un procedimento per oltraggio alla corte può essere avviato contro chiunque faccia, o faccia fare, una falsa dichiarazione in un documento verificata da una dichiarazione di verità senza un'onesta convinzione nella sua veridicità.

(Mark Steele è Chief Technology Officer di “aveusnow.org.uk” un partito di resistenza a questo attacco criminale contro l'umanità.)

(È inventore e autore di brevetti di sistemi “Head up Display e di puntamento per armi.

È un ingegnere dello sviluppo del prodotto ed esperto di sistemi d'arma a energia diretta.)

 

Scenari. Il mondo dopo la pandemia:

dal dominio del debito alla “datacrazia.”

Barbadillo.it – Edy Bivi – ( 19 giugno  2020) – ci dice:

 

Come cambierà l'ordine mondiale e il ruolo debordante delle tecnologie.

Verso la “Datacrazia”.

La vicenda del Covid-19 è un tornante dell’umanità, l’occasione da cui nasce la fondazione di un mondo nuovo, di cui si ha per il momento soltanto il sentore.

Ogni fondazione ha il suo mito – o il suo pudore: ha bisogno di essere celata, dietro i sette veli della danza di Salomè: il coacervo contraddittorio di avvenimenti, informazioni, numeri, le divisioni della scienza, gli arabeschi di Stato intorno all’epidemia, fanno parte della variopinta e contraddittoria polisemia del mito.

Il mitologo assiste per la prima volta da contemporaneo, in un sol colpo, al compiersi della fondazione, all’albeggiare dei primordi e al dispiegarsi del mito: un’occasione rarissima per chi per mestiere ha dovuto sempre scrutare tra i lacerti dei significati e dei significanti di età remotissime.

La pandemia produrrà tanti cambiamenti e il mondo non sarà veramente più come prima, come ripetono le istituzioni. 

Tali cambiamenti ovviamente non nascono all’improvviso, poiché esistono già da tempo come tendenze più o meno in atto o mature, tuttavia circoscritte. Attendevano soltanto l’occasione propizia per confluire in un alveo favorevole e diventare infine il grande fiume della civilizzazione.

 

La pandemia è l’occasione attraverso la quale un ordine obsoleto, fatiscente, divenuto ingestibile e quindi inservibile, verrà dismesso e un altro verrà instaurato.

Questo passaggio avverrà per assicurare la continuità del Potere.

Per Potere qui si intendono delle forze superiori ai governi e agli Stati.

Il Potere in questione è il più sottile e potente dei poteri, quello da cui discendono tutti gli altri: il potere sulla mente e sullo spirito degli uomini.

Per intronizzare il nuovo ordine, dopo l’ordine liberale in cui l’uomo crede ciecamente soltanto ai suoi desideri, non si poteva certo proporre un’ideologia: l’imbesuimento generale non lo consente, non funzionerebbe.

Anche una guerra non va bene, poiché con il livello di tecnologia e di automazione di arsenali e protocolli militari, è un’alea troppo grosso, potrebbe sfuggire facilmente di mano, distruggendo il pianeta.

La paura della morte in forma di pandemia è un’occasione decisamente più propizia.

Il virus/pandemia, con il suo carattere invisibile e imperscrutabile, si presta benissimo ad essere la nuova metafisica dalle cui declinazioni morali e pratiche si dà forma al nuovo ordine.

Non bisogna essere analisti sopraffini per prendere atto dell’imminente fine dell’attuale ordine mondiale unipolare, cioè il blocco che vede al vertice la finanza, come collante ideologico il liberismo edonista transnazionale, come garante marziale gli Stati Uniti d’America (o almeno la fazione che sino a l’altro ieri ha guidato il Moloch transatlantico).

 

La finanza è un’entità che vive letteralmente di vita propria, un automa, e come tale è dotata di quel minimo di intelligenza necessaria a farla procedere secondo la sua cieca necessità.

Questa intelligenza è l’”information technology”: i server e gli algoritmi che decidono e regolano da soli il flusso delle transazioni.

L’essenza della finanza è la voracità senza fine.

Attenzione: non parliamo della avidità di denaro, di potere o di altre umane miserie.

 Essa è l’illimitata voracità del buco nero che tutto ingolla e consuma, perché tale è la sua natura.

La finanza è la gigantesca immissione sul piano storico di un archetipo di distruzione. Se scatenata in tutto il suo potenziale c’è il rischio che consumi l’intero essere, ponendo fine al mondo e a sé stessa.

La medesima qualità vorace è intrinseca all’ideologia edonista, manifestandosi nell’uomo come forza desiderante impossibile da saziare e pertanto fatale.

Meglio di qualunque spiegazione le parole di “Majakovskij”:

O s’io fossi povero come un miliardario. Che cos’è il denaro per l’anima?

Un ladro insaziabile s’annida in essa:

all’orda sfrenata di tutti i miei desideri

non basta l’oro di tutte le Californie!

(ALL’AMATO ME STESSO, Vladimir Majakovskij)

 

L’ordine unipolare dunque ha avuto sempre bisogno di un argine, per non divorare il mondo intero e con esso sé stesso.

Questo ruolo di argine è stato svolto sinora dai Paesi che nell’attuale fase storica sono apparentemente antagonisti dell’ordine unipolare: Russia, Cina, asse della mezzaluna sciita, altre piccole realtà regionali come Cuba, Venezuela, Nord Corea. Quei Paesi che ambiscono ad instaurare un ordine multipolare.

Certo, c’è una fazione all’interno dell’unipolarismo che vorrebbe rimuovere tale argine, animata dall’ardore religioso di compiere il fine ultimo dissolutorio della finanza (o meglio: del suo archetipo).

Ma questa fazione è soccombente, storicamente a partire dalla sconfitta elettorale subita nel 2016 dalla signora Clinton, che di tale fazione è stata forse l’ultimo politico di punta.

’argine è quindi un fattore interno dell’ordine unipolare.

Come sostiene in un certo senso nel suo discorso filosofico il pensatore russo “Dugin,” riferendosi principalmente alla Russia contemporanea, ancora troppo impregnata a suo avviso della civiltà della prima teoria politica (come Dugin definisce il liberalismo).

 

Per non parlare della Cina, elemento importantissimo dell’ordine unipolare al tramonto anche in quanto depositaria del ruolo assegnatole di manifattura a basso e ad alto livello tecnologico del pianeta, e detentrice del debito pubblico USA, ma anche laboratorio avanzato della società tecnologica del controllo e della sorveglianza di massa, che sarà l’elemento costitutivo del nuovo mondo multipolare.

Questi Paesi antagonisti non sono realmente il “Katechon” – come molti ingenuamente credono, cioè il potere che trattiene il male dal dispiegarsi nella sua interezza, di cui parla “San Paolo nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi”.

È un errore pensarlo. Il Katechon certo esiste, ma è un’altra cosa: esiste sparpagliato in “piccoli resti” qua e là nel mondo, ed appartiene al dominio della preghiera e del rito. Questi piccoli resti garantiscono la tenuta della volta celeste contro gli assalti del caos. Piccoli resti per un compito colossale.

 

In quali termini si presenterà nella sua fase finale il nuovo ordine geopolitico multipolare?

Vi sarà una coesistenza più o meno pacifica di potenze con gradienti diversi di influenza e preponderanza.

 Si formeranno poli di aggregazione a livello regionale, cementati dalla giusta base ideologica:

una sorta di canone confuciano per l’Oriente, eurasiatismo per Russia più spazio post sovietico; bolivarismo per il sud america; ideologia MAGA (Make America Great Again o trumpismo) più conservatorismo Brexit per il mondo anglosassone; sciismo e sunnismo nell’area mediorientale.

Queste aggregazioni si richiameranno a valori che possiamo definire tendenzialmente conservatori o sovranisti.

Un discorso a parte merita l’Europa continentale.

Attualmente nell’orbita atlantica, è molto probabile che essa venga riassorbita nel macro blocco che fa capo a Cina e Russia, con la Cina come provider continentale del 5G (la tecnologia chiave per costruire la società tecnologica del controllo e della sorveglianza di massa) e la Russia, partner energetico complementare e indispensabile all’industria europea.

Questo passaggio avverrà in virtù del semplice potere delle cose reali: la prossimità geografica, la continuità territoriale e di civiltà. Anche l’Europa non potrà fare altro che diventare sovranista: lo chiedono i suoi popoli, lo chiede il Potere.

 

Si tornerà ai valori cosiddetti conservatori perché il Potere ha bisogno di una società funzionale ed efficiente per continuare ad esistere, ciò che – ripetiamo – non è capace di garantire il vecchio ordine liberale, con le sue spinte dissolutorie.

Se si vuole conoscere infatti il tipo umano finale del liberalismo/liberismo, basta dare una scorsa ai protagonisti dei romanzi di De Sade:

 il debosciato narcisista e psicopatico, inutile e disfunzionale a qualsiasi tipo di ordine. L’antinomia non va bene come attitudine di massa: è più prudente che rimanga tra gli arcana regni delle élite al Potere.

L’ordine finanziario unipolare dunque verrà dismesso e la finanza verrà pesantemente ridimensionata.

Ma perché, ultimativamente?

Perché il debito, come strumento di potere e di controllo, è ormai superato.

 Da cosa?

 Dalla tecnologia naturalmente, che ha messo a punto uno strumento di controllo diretto sofisticatissimo:

la rete 5G infatti consentirà la creazione di una smart grid locale e globale, al cui interno, grazie all’IoT, l’Internet of Things (Internet delle cose), tutto sarà praticamente connesso e controllabile, dalle automobili alle persone.

Il debito come strumento di controllo è antiquato nel suo basarsi su una convenzione mentale: la fiducia verso le istituzioni che creano e imprestano denaro.

In quanto convenzione mentale è intrinsecamente fragilissima.

La” smart grid” invece sarà reale e materiale.

 Chi controlla la “smart grid” sarà infinitamente più potente e capillare nell’esercizio del potere di qualsiasi altro potere mai conosciuto nella storia dell’uomo.

 

Un grande passo avanti verso la “smart grid” è stato reso possibile dal distanziamento sociale implementato per contenere l’epidemia di Covid-19, imponendo l’uso della rete internet per moltissime attività quotidiane del mondo reale che mai avremmo pensato o accettato di svolgere online.

C’è chi giustamente parla di quarta rivoluzione industriale in atto.

In appena tre mesi si è attuato (testato) ciò che in circostanze normali avrebbe richiesto anni.

 C’è da dire che moltissimo è già avvenuto per via volontaria nei due decenni precedenti quando, per godere delle comodità della vita “connessa”, la società ha accolto con entusiasmo l’uso di una variante del braccialetto elettronico di tracciamento, del tipo di quelli che vengono applicati alle caviglie dei detenuti: il telefono cellulare.

Il test è riuscito:

le notorie fasi due e tre di gestione della pandemia pianificate dai governi non saranno mai stadi intermedi verso il ritorno alla normalità, ma altrettante fasi per andare dal test allo stato di emergenza permanente, finché la “smart grid” non verrà implementata e accettata in via definitiva.

Questa quarta rivoluzione industriale in una prima fase permetterà un ulteriore affrancamento del lavoro dall’uomo, mantenendo, come sempre a parti invertite, l’antica promessa di ogni rivoluzione tecnologica di sollevare l’uomo dal lavoro. Questo causerà in prima battuta un arretramento delle condizioni economiche generali, che causerà a sua volta emergenze umanitarie prima, demografiche poi, con diminuzione generale della popolazione.

In questa fase intermedia, che appunto è già iniziata, le grandi società di capitale privato che controllano internet, e-commerce, social media, ICT – i cosiddetti GAFA (Google, Amazon, Facebook, Apple e sodali) – e che garantiscono con le loro piattaforme il funzionamento del mondo digitalizzato aumenteranno il proprio potere a dismisura.

 Ma è una fase transitoria, poiché questi servizi verranno totalmente nazionalizzati o per lo meno fortemente subordinati ai governi degli Stati sovranisti poiché, come abbiamo detto, la tecnologia diventerà il principale strumento di controllo sociale in mano agli Stati.

Come già adesso in Cina.

Se si vuole conoscere il mondo di domani, che è già quasi il mondo di oggi, bisogna infatti guardare alla Cina:

uno Stato totalitario, inquadrato secondo canoni pseudo-tradizionali in cui confucianesimo e maoismo si fondono per dare una specie di ordine e coesione interiore alla società, mentre la tecnologia consente il controllo totale dell’individuo.

Quest’ultimo punto è l’obiettivo del programma del “Sistema del Credito Sociale” (SCS), lanciato nel 2014 e che dovrebbe completarsi entro la fine del 2020, il cui scopo è controllare capillarmente la vita di ogni cittadino o, come secondo le parole del relativo documento governativo rilasciato nel 2014, permettere ai più affidabili di vagare ovunque sotto il cielo, rendendo al contempo arduo a chi è screditato di fare anche un solo passo – qui potete leggere il documento integrale in inglese.

Vi ricorda qualcosa?…l’applicazione “Immuni”…?

Sempre a proposito di Cina, nel 2003 vi fu un’epidemia di Sars.

 Il distanziamento sociale implementato per l’occasione permise dei passi avanti nella digitalizzazione della vita sociale che diversamente la società cinese avrebbe faticato ad accettare, facendo inoltre la fortuna di “Alibaba”, una delle aziende coinvolte nel programma SCS – qui un interessante articolo di “Digital Commerce 360” a riguardo.

Precedente interessante.

La fase finale del processo sopra esposto porterà a delle società più ordinate, fortemente ridimensionate nei numeri, ecologicamente ed economicamente più sostenibili, incentrate su attività lavorative legate al territorio, alla comunità. Ideologie più o meno recenti come la decrescita felice, l’ecologismo, il localismo, sono funzionali a questo obiettivo.

 Sarà una sintesi di modernità tecnologica da un lato e comunitarismo dall’altro, col ritorno in auge dell’artigianato, dell’agricoltura, della piccola industria rispetto alle attività del terziario o dei servizi – quest’ultime producono sempre un tipo umano in qualche modo instabile.

 Insomma delle società miti, pacifiche e laboriose, controllate capillarmente grazie alla tecnologia. In questi giorni di lockdown le persone hanno scoperto che tutto sommato si può ridurre la vita all’essenziale, tagliando bisogni fino a ieri ritenuti incomprimibili, hanno scoperto che si può menare un’esistenza parca: anche qui, test riuscito.

Gestire un’umanità così mansueta sarà allora una cosa semplicissima, la politica come possibilità dinamica della storia e delle società sarà inutile e scomparirà probabilmente anche dal vocabolario umano, per cedere lo scettro alla governance, intesa come amministrazione di processi e prodotti.

 Si passerà insomma dalla politica alla zootecnia, e la differenza nominale marcherà anche una differenza ontologica tra il soggetto/oggetto della prima e della seconda.

 Insomma il darwinismo, finalmente compiuto ma al contrario.

La digitalizzazione della vita è una potente opera di trasmutazione del reale in numero.

 Ogni azione della vita connessa si esprime in un” cookie”, un” file log”, cioè un “codice numerico”.

L’insieme indifferenziato di tali codici, questo lago (data lake) immenso e disordinato di dati non strutturati (raw data), viene sublimato attraverso processi di aggregazione (data modelling) e trasformato in rappresentazioni numeriche, strutturate e coerenti della realtà (insights).

Tali rappresentazioni consentono il controllo del reale, garantendo quindi un potere su di esso.

Solve et coagula: è il sogno realizzato – o forse il retaggio – di quelle civiltà antiche che aspirarono a commutare gli enti in numeri e viceversa, convinti che grazie ai numeri si potesse ricavare un ordine dal caos, produrre prodigi, dominare il reale.

(@barbadilloit)

(Edy Bivi)

 

 

 

DEPOPOLAMENTO MONDIALE IN 5 MOSSE:

A forza di inutili lockdown presto

l’Italia in “Zona Viola”.

Gopanews.net – Fabio Giuseppe Carisio – (14 -3-2021) – ci dice:

L’Italia nel breve volgere di qualche mese entrerà nella “zona viola”.

Non è ancora uno dei colori usati dai “carnefici” dei lockdown, rivelatisi totalmente inutili da un anno a questa parte, ma uno spazio virtuale destinato ad accogliere il dolore di chi sarà vittima diretta o indiretta di una pandemia molto più devastante per le asfissianti misure di emergenza che per i danni alla salute della popolazione.

Viola è infatti il colore del lutto che risulta quanto mai appropriato per dipingere i contorni di una tragedia che è tale soprattutto per la narrativa del mainstream politico e mediatico contro la quale nessun rigurgito di evidenza scientifica può nulla!

Perché viene soffocato e bruciato sull’ara pagana del mono pensiero esattamente come si faceva coi “Pharmacon” (il capro espiatorio nell’antica Grecia) o con gli scienziati controcorrente nel medioevo.

Questo demoniaco itinerario ha radici lontane nel tempo e riporta alla memoria il Congresso massonico del 1782, tenutosi nel “Castello di Wilhelmsbad” di  proprietà di “Mayer Amschel Rothschild”, nel quale gli “Illuminati di Baviera” si unirono alla “Massoneria” per sovvertire la politica internazionale sabotando le monarchie cattoliche con la Rivoluzione Francese prima e quella Bolscevica poi…

Fino a qualche settimane fa credevo che il virus SARS-Cov.2 fosse stato creato nei laboratori (Wuhan in Cina o Chapel Hill negli Usa), come ritengono autorevoli virologi ma anche esperti internazionali di intelligence (Richard Dearlove, ex direttore del controspionaggio brittanico MI 6 e Dany Shoham, micorbiologo ed ex ufficiale dei servizi segreti militari di Israele), solo per finalità economiche e geopolitiche.

Ovvero per arricchire i fondi d’investimento americani che speculano sulla” Lobby delle Armi “come nelle Big Pharma ma anche per creare un “Nuovo Ordine Mondiale” che in virtù della “dittatura sanitaria” potesse prendere il potere in tutto il pianeta.

Una strategia, quest’ultima, perfettamente riuscita negli USA dove il democratico Joseph Biden ha callidamente usato l’incubo pandemico per sconfiggere l’ex presidente repubblicano Donald Trump.

Quello che i lettori di mainstream certamente non sanno è che Biden, in qualità di vicepresidente dell’amministrazione Obama, fu tra coloro che avallarono il finanziamento degli esperimenti sui “supervirus “dual use” (arma batteriologica o vaccino) finanziati dall’agenzia governativa americana “USAID” (sovente braccio finanziario della “Central Intelligence Agency”) basati sui virus SARS del 2003 e MERS del 2012 infettati con l’HIV, l’agente patogeno dell’AIDS, come secondo il virologo francese “Luc Montagnier” sarebbe avvenuto per il SARS-Cov-2, il virus della pandemia da Covid-19.

E’ forse capzioso o inopportuno ricordare che uno dei principali finanziatori della campagna elettorale di Biden è stata proprio “la Pfizer “che dopo il successo del nuovo presidente americano ha ottenuto l’approvazione del suo vaccino anti-Covid prima negli Usa, poi in Europa ed infine nel mondo intero grazie all’”OMS” che ha come direttore generale “Tedros Adhanom Gebreyesus”, pupazzo di “Bill Gates”, passato dall’IT ai progetti di immunizzazione globale attraverso gli investimenti in varie Big Pharma (GSK che controlla Pfizer, Moderna, BioNTech ecc.) e la sponsorizzazione dei Democratici in Nord America e degli esperimenti sui “supervirus” a Wuhan?

Ho cercato in poche righe di riassumere i contenuti di “32 inchieste WuhanGates” realizzate dal “webmedia Gospa News” attraverso fonti autorevoli, insindacabili e accuratamente verificate.

Adesso vediamo perché l’Italia diventerà presto “zona viola“ in un progetto di “depopolamento mondiale” cui nemmeno io volevo inizialmente credere.

“L’Agenda 21” è un ampio e articolato programma di azione scaturito dalla “Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite o Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992”.

 Esso costituisce una sorta di manuale per lo sviluppo sostenibile del pianeta “da qui al XXI secolo”.

Secondo quanto riferito da alcuni blog di contro-informazione, che assumono rilevanza perché pubblicati in tempi non sospetti (10 ottobre 2019), l’ Agenda 21 del Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite e la divisione per lo sviluppo sostenibile

 «sono state sviluppate come mezzo per ristrutturare la popolazione mondiale per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita.

Tuttavia, uno dei modi principali per raggiungere questo obiettivo è attraverso lo spopolamento diretto e specifico»

«Sotto la guida di “Jeffrey Sachs”, primo consigliere di “Ban Ki-moon”, sono stati pubblicati diversi studi che sollecitano una forte riduzione della popolazione mondiale nel nome della riduzione della povertà»

si aggiunge in un altro articolo del sito” Agenda 21” in cui vengono citate alcune frasi di scienziati per la riduzione della fertilità e della natalità al fine di contenere le malattie infettive.

La prima mossa è stata quella di creare un virus da laboratorio con letalità bassa, media o grave a seconda della carica virale, come sostenuto dall’ingegnere biologico francese “Pierre Bricage” (ex consulente NATO) che ritiene le sequenze di HIV inserite nel virus SARS determinanti per rendere più o meno micidiale l’infezione da Covid-19.

 Rammentare che i primi esperimenti di questo genere condotti al “Wuhan Institute of Virology” furono finanziati dalla Commissione Europea presieduta da Romano Prodi non è certo un vanto per l’Italia…

La seconda mossa del “terrorismo pandemista verso il depopolamento” è stata la strategia di contrasto della malattia che ha indotto l’OMS ed in particolare l’Italia ad ignorare terapie tradizionali contro le problematiche respiratorie e pneumologiche come “il cortisone”, vietato a marzo per essere poi riabilitato a giugno con un bilancio di migliaia di morti che forse avrebbero potuto essere salvati.

Il fatto grave è che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha ignorato per due mesi (da aprile a giugno) una lettera in cui 33 medici lanciavano un accorato e disperato appello segnalando proprio l’efficacia dei cortisonici (desametasone) acclarata dalle cure utilizzate dalla neurologa pisana “Roberta Ricciardi”.

 

La terza mossa è stata quella di interrompere nella maggior parte degli ospedali i ricoveri anche per patologie gravi che non fossero connesse al Covid-19.

Ciò ha prodotto il risultato di incrementare i numeri dei decessi (e il panico sociale) al fine di essere facilmente attribuiti al virus per una positività attestata da tamponi di cui ancora non si conosce la vera attendibilità (come sostenuto anche dal virologo di fama europea “Girgio Palù” prima di essere promosso a presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA) e sui quali gravano pesanti sospetti di conflitti d’interessi per le sospette collaborazioni nei test di rilievo dei contagiati avviate da laboratori internazionali insieme alle multinazionali dei vaccini (WuhanGates).

 

La quarta mossa per la riduzione della popolazione mondiale arriva infine dai vaccini, basati anche su terapie geniche rivoluzionarie costruite con “RNA messaggeri come quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna”, approvati in via sperimentale dalle varie agenzie mondiali del farmaco nonostante vari incidenti nei trials clinici (emersi soprattutto per il siero a vettore ricombinante AstraZeneca).

 Inevitabile la conseguenza: fino al 27 febbraio 2021 e reazioni avverse gravi, come evidenziato da un dossier di Gospa News sulla base dei dati Eudra Vigilance, sono state 34.773 nell’Unione Europea e per molte patologie ci sono stati esiti fatali (2.787).

In settimana è scoppiato il “piccolo” scandalo sul vaccino AstraZeneca di cui è stata fermata la somministrazione in varie nazioni UE ed in altre, come in Italia, è stato sospeso un lotto sospetto.

Nel Frattempo il “British Medical Journal “ha rivelato che alcuni lotti delle prime forniture di Pfizer erano difettose per un mRNA non integro, quindi con potenziali rischi di inefficacia e sicurezza, come emerso da una corrispondenza riservata tra l’azienda e l’”Agenzia Europea delle Medicine “(EMA) tenuta ovviamente nascosta.

Scrivo queste cose pur essendo un sostenitore dell’utilità dei vaccini: ma solo quando i rischi-benefici sono proporzionati.

Negli Usa ci sono stati 1.637 morti tra i vaccinati.

 Il CDC (Center of Disease Control) evidenzia che rappresentano lo 0,018 sulle 92 milioni di dosi somministrate.

Ma non ricorda che i 527mila morti di Covid (presunto) su 29,2 milioni di contagiati sono soltanto l’1,8 %.

Ecco quindi che chi sarà sopravvissuto al virus Covid-19, mentre altri sono deceduti soprattutto per terapie difettose come la “vigile attesa” imposta con un protocollo nazionale dal ministro italiano della Salute ancora a dicembre, chi è scampato alle patologie gravi per cui non ha ricevuto cure opportune negli ospedali tutti concentrati a guarire gli infettati dal virus SARS-Cov-2 che va combattuto soprattutto con la terapia domiciliare non appena il soggetto diventa sintomatico, rischieranno di lasciarci la vita per dei vaccini rivelatisi già pericolosi nell’immediato.

Ma i “sieri anti-Covid” potrebbero essere ancor più devastanti in futuro per il rischio dell’immunopatologia polmonare evidenziata da una ricerca scientifica cinese pubblicata a ottobre su “Nature” ma ignorata dalla comunità scientifica mondiale, ampiamente foraggiata dalle “Big Pharma” che a settembre hanno formato un cartello internazionale sotto l’egida del solito” Bill Gates”.

Si giunge quindi alla quinta mossa di una strategia ormai quasi palese di depopolamento mondiale.

La distruzione dell’economia con il “famoso Great Reset” che cancellerà i canoni del diritto privato solo per i ceti medi (ristoratori, artigiani, liberi professionisti…) gettandoli sul lastrico e costringendoli ad attingere ai sussidi assistenzialistici (prodotti dai banchieri che dal nulla fabbricano la moneta) finché ci saranno.

La povertà, la miseria, la fame e la carestia faranno pian piano il resto portando i “deboli” al suicidio, o alla scelta “politically correct” dell’eutanasia, e i “troppo forti” che non si assoggetteranno al sistema (vaccini pericolosi inclusi) si esporranno al rischio di detenzione/eliminazione.

Geopolitca eugenetica di diaboliche mentalità o semplice pragmatismo economico di scellerati artefici del NWO?

Ognuno si faccia la sua opinione liberamente…

Resta il fatto che la narrativa di mainstream con queste cinque mosse sta preparando l’”impero spudorato del Nuovo Ordine Mondiale” in cui, sotto la parvenza di un’ipocrita e lurida democrazia, “la tirannide di pochi plutocrati come Gates & co”. detterà legge in tutto il pianeta.

Ad eccezione di quei paesi sotto l’influenza della Russia e di quelli come la Tanzania governati da un sapiente presidente cristiano che smascherando i tamponi taroccati ha distrutto la psicosi da Covid-19 sul nascere.

Da loro dovremmo prendere esempio per imparare a difenderci.

 

 

 

 

Uno Stato profondo planetario?

La politica governata dall’ombra.

Lanuovabq.it – Stefano Chiappalone – (22-11-2023) – ci dice:

 

Il 15° Rapporto dell'”Osservatorio Van Thuan”, presentato sabato scorso, affronta i temi del “Deep State” e del “Great Reset”.

Tanti tasselli, un solo obiettivo: plasmare una "nuova umanità".

 

Un Deep State planetario:

la politica governata dall’ombra è il titolo del 15° Rapporto sulla “Dottrina Sociale della Chiesa nel mondo” (edito da Cantagalli), dell’”Osservatorio Van Thuan”, presentato sabato 18 novembre a Lonigo (Vicenza) nel corso della “Giornata Nazionale della Dottrina Sociale della Chiesa”, organizzata dall’”Osservatorio” insieme a” La Nuova Bussola Quotidiana” e al “Coordinamento nazionale Iustitia et Pax”.

Il dibattito sul “Deep State” è iniziato nel 2016 grazie all’omonimo libro di “Mike Lofgren”:

lo “Stato profondo” è quell’insieme di attori estremamente variegati (dalle fondazioni private alle Ong alle istituzioni europee, alle corporation informatiche ed economiche, per citarne solo alcune) che influenzano i fenomeni politici di superficie.

Altrettanto variegati sono gli interessi che li muovono, ragion per cui” il Rapporto” è incentrato non su ciascuno di essi, ma solo su quelli che operano al fine di ridisegnare l’umanità, ha specificato “Stefano Fontana”, direttore dell'”Osservatorio Van Thuan”, che nel discorso di apertura così sintetizza le due caratteristiche del “Deep State”:

«è globalista ed è un macroscopico fenomeno politico che vuole penetrare in tutti gli aspetti della vita sociale e politica», al fine – e in tal misura collegato all’altro grande tema del Great Reset – di plasmare una «umanità post-naturale, post-religiosa e, alla fine, post-cristiana», sotto lo slogan del «nuovo umanesimo»

“Mons. Giampaolo Crepaldi”, vescovo emerito di Trieste, ha presentato Le risposte della dottrina sociale della Chiesa ai moderni “arcana imperii”, sottolineando innanzitutto il contrasto tra il carattere di artificio sotteso al “Deep State” (e più in generale allo “Stato moderno”) e la concezione cattolica e prima ancora aristotelica della società come fatto naturale.

Ma un potere non più legittimato e bilanciato in alto e in basso, bensì “costruito”, finisce paradossalmente per oscillare dall’assolutizzazione dello Stato (eliminando corpi intermedi e società naturali) al suo annullamento da parte dello stesso” Deep State” e imponendo una sussidiarietà fittizia, fondata su “organizzazioni filantropiche e Ong” che in realtà non nascono più organicamente dal basso, ma sono create e collegate alle stesse istituzioni.

Mons. Crepaldi ha quindi evidenziato il legame tra “Deep State” e “Great Reset”, che avanza... a suon di conversioni, ma non a Cristo:

conversione ecologica, digitale, globalista, tutte fondate su un terreno comune, laico, umanista e filantropico che implica la decostruzione della morale naturale e religiosa.

Di qui l’impegno dei soggetti più ideologicamente consapevoli del “Deep State” soprattutto sulle grandi questioni morali di frontiera, dall’”aborto” al “gender”.

Alcuni aspetti specifici del Deep State e della connessione con il Great Reset sono stati poi sviscerati nella sessione pomeridiana, moderata da “don Samuele Cecotti”.

Nel suo intervento (Forum di Davos: la politica globale governata dal privato) l’analista economico “Maurizio Milano” ha sintetizzato il tema in due parole:

paura e controllo, basandosi sulle parole dello stesso “Karl Schwab,” presidente del Forum di Davos, che definisce il Covid-19 «una grande opportunità» per« ripensare, reimmaginare e resettare il nostro mondo».

 

E come si resetta il mondo?

Puntando sulle emozioni e sulle narrazioni, senza mai scendere al livello razionale, e alimentando quello stato di ansia che allenta le resistenze, cedendo privacy e libertà pur di ottenere in cambio sicurezza e protezione.

Alla pandemia ne seguirà un’altra:

 quella climatica, parola di Bill Gates.

 Nella visione di Davos ambiti apparentemente scollegati come quello sanitario e quello climatico concorrono alla stessa logica:

cambiare il modo di vivere e di pensare, portando dal “nuovo umanesimo” al transumanesimo.

Di transizione in transizione (ecologica, alimentare, digitale), la prospettiva ultima prefigurata da “Schwab” è l’”internet of bodies”, dove non solo gli elettrodomestici (internet of things), ma anche i corpi saranno tracciati e vincolati.

L’apertura delle istituzioni al terzo settore equivale a più democrazia?

è l’apparente obiezione alla teoria del Deep State – affrontata da “Ivo Colozzi”, Professore Alma Mater – in merito alla crescente influenza delle organizzazioni della società civile, no-profit, ecc., che costituiscono il cosiddetto “terzo settore”, operanti nei campi dell’assistenza sociale, della cultura, della sanità, della cooperazione internazionale.

Eppure, ha spiegato “Colozzi”, queste non costituiscono affatto una “contro-elite”, poiché sono a loro volta integrate nelle medesime istituzioni statali o sovra statali (si vedano le organizzazioni con sede a Bruxelles col compito di influenzare le politiche Ue), così che i rispettivi dirigenti provengono e passano dall’una all’altra grazie al fenomeno delle “sliding doors”, nonché alla crescente stratificazione ed elitizzazione.

La citata commistione tra élite statali ed élite della società civile o dell’economia eccetera così come tra politica e filantropia, a scapito della sussidiarietà, è dunque un ulteriore passo nel processo di “depoliticizzazione” che affida scelte a gruppi sempre meno controllabili e permette loro di far passare la loro narrazione della realtà come l’unica possibile, incontrando sempre meno resistenze nella società civile.

“Paolo Bellavite”, medico indipendente, ha poi offerto una panoramica su “Le politiche sanitarie governate dall’ombra” (pre e post Covid), citando esempi di “sliding doors” in ambito sanitario o il “rifiuto da parte del Comitato tecnico-scientifico “di ascoltare voci differenti in merito alla pandemia.

“Bellavite” ha evidenziato inoltre il legame tra “obbligo vaccinale” e “Green Pass”, in maniera tale da subordinare la vaccinazione a quest’ultimo (come affermato anche, in audizione al Senato, dal filosofo Giorgio Agamben”), alla stregua di un primo grande tentativo di controllo digitale.

 Altro tassello che compone la visione del “Forum di Davos”.

Veniamo all’”OMS” che – sottolinea Bellavite – negli ultimi 15-20 anni è sempre meno finanziata da Stati e sempre più dai “soliti” privati e case farmaceutiche.

(Con palese e sfacciata “corruzione”! N.D.R.)

E l’elezione del direttore generale “Tedros Adhanom Ghebreyesus(noto delinquente corrotto! N.D.R) è stata attivamente sostenuta da una ginecologa etiope, poi nominata sua assistente personale, “Senait Fisseha”, fondatrice del “Center for International Reproductive Health Training”.

Di che si tratta?

Di un centro che forma gli studenti dei Paesi in via di sviluppo alla pratica dell’aborto.

E il cerchio si chiude.

 

 

Davos, le proposte per il futuro

sono un incubo totalitario.

Lanuovabq.it – Maurizio Milano – (02-02-2023) – ci dice:

Segue dalla puntata precedente il commento sul “World Economic Forum” di Davos.

 Le proposte del prestigioso forum mondiale seguono tutte la stessa logica:

meno spostamenti, meno emissioni, vegetarianesimo, abbandono del contante e della proprietà privata (a favore della “sharing economy”).

E molto più controllo sociale.

Una delle tematiche al centro del “Forum di Davos”, come sempre, è stata la cosiddetta “transizione energetica”, nella prospettiva di vincere la sfida rappresentata dal preteso “cambiamento climatico di origine antropica”.

Dopo avere definito le metriche “ESG” che orienteranno investimenti pubblici e privati per molti anni a venire, le ultime novità riguardano la “transizione alimentare” (abbandono degli allevamenti intensivi nella prospettiva del vegetarianismo, dell’introduzione della carne sintetica e degli insetti nell’alimentazione umana) e la conversione delle abitazioni nella prospettiva delle emissioni zero di anidride carbonica, come attualmente allo studio della Commissione Europea.

 I singoli provvedimenti vanno letti come tessere di un mosaico, il cui orizzonte di riferimento è quello di un generalizzato e profondo cambiamento degli stili di vita, passando da un’economia basata sulla proprietà privata di beni a una basata sulla condivisione di servizi, la cosiddetta “sharing economy”.

Una delle frontiere più preoccupanti riguarda la ridefinizione delle città nella prospettiva delle cosiddette “15-Minute Cities”:

l’idea propagandata e accattivante è quella della cosiddetta “smart city”, dove tutti i servizi essenziali nelle grandi città devono essere resi accessibili in un intorno di 15 minuti dall’abitazione, in modo da ridurre gli spostamenti;

 in realtà, l’obiettivo è controllare gli spostamenti inserendo dei controlli automatici a mezzo di telecamere diffuse ovunque nelle città, ledendo così la privacy e la libertà, fino a definire multe in automatico per chi si muove troppo al di fuori del “distretto” di residenza:

un sacrificio necessario sull’altare della sostenibilità.

Si va, insomma, verso un vero e proprio “socialismo verde”, in cui la” pretesa crisi climatica” costituisce l’occasione per attuare uno” statalismo climatico”.

In un intervento sul tema, l’inviato speciale del presidente statunitense per il clima, l’ex-segretario di Stato “John Kerry”, ha esordito con:

 «come cambiamo il modo in cui le persone pensano e parlano di questo? […] e perché persone adulte […] in teoria intelligenti ignorano la scienza, la matematica e la fisica e non fanno ciò che si dovrebbe fare? […] ed è davvero straordinario che noi, una selezione ristretta di esseri umani […] siamo in grado di sedere in una stanza e trovarci insieme e davvero parlare di come salvare il pianeta […] sembra una cosa da extra-terrestri …] ma, davvero, è ciò che siamo».

 Insomma, quasi il celebre discorso di “San Crispino” nell’Enrico V di William Shakespeare:” We few, we happy few, we band of brothers…”

 

Oltre all’ “emergenza climatica” permane poi sempre quella sanitaria, divenuta una costante della nostra vita.

Ricordiamo tutti come l’epidemia CoViD-19 fosse stata indicata da “Schwab” come una «grande opportunità per ripensare, re-immaginare e resettare il nostro mondo», un’opportunità da cogliere, e da «cogliere in fretta»:

 ma si sa che le epidemie, purtroppo, non durano più di due o tre anni al massimo ed ecco che “Bill Gates” ha attirato l’attenzione sulle prossime epidemie, quasi fossero dei rilasci programmati e inevitabili del sistema operativo Windows.

 Si alimenta così quello “stato mentale” di “crisi permanente”, o per usare le parole utilizzate da “Schwab”, di «policrisi», una situazione in cui convergono molti rischi e crisi differenti:

crisi energetica, alimentare, sociale, geo-politica, climatica, tecnologica.

Insomma, uno “stato di eccezione” caratterizzato da frammentazione crescente che richiede maggiore collaborazione, e quindi giustifica l’accentramento di risorse e decisioni a un livello superiore a quello degli stessi Stati sovrani, in cabine di regia gestite da una tecnocrazia di competenti:

nulla di nuovo, insomma, il mantra a Davos è sempre lo stesso, espressione di una “hybris” che sa di gnosticismo in salsa tecnocratica.

Tra i temi onnipresenti le “Central Bank Digital Currencies”, nella prospettiva di abolire il contante e andare verso una “cashless society”:

l’abbinamento dell’identità digitale porterebbe a una tracciatura completa di tutte le informazioni rilevanti, dalle transazioni economiche agli spostamenti, dai consumi allo status vaccinale.

 Su quest’ultimo punto, l’ex premier inglese, “Tony Blair,” ha parlato della necessità di costruite una «infrastruttura digitale globale», in modo che i governi possano avere accesso ai dati sanitari di tutti, in tempo reale, per sapere quali e quanti vaccini ciascun cittadino ha fatto.

“Schwab”, da “delinquente par suo”, ha parlato di evoluzioni tecnologiche che consentiranno di conoscere anche i pensieri, in modo da rendere la comunicazione sempre più veloce ed efficace.

 La deriva transumanista è ben rifessa dal pensiero del famoso storico, filosofo, accademico e saggista israeliano, “Yuval Noah Harari” (1976-), “profeta di sventura” di una nuova tecno-religione con prospettive superomistiche, grazie alla connessione al cloud e all’uso degli algoritmi con, all’orizzonte, il “Metaverso”, che evoca quasi una nuova creazione.

L’intelligenza artificiale aprirà, insomma, orizzonti nuovi e inimmaginabili.

All’interno della grande narrazione tecnocratica di Davos, l’unica nota stonata, tra i grandi del mondo, è quella del patron di Tesla, Space-X, Neuralink e, ultimamente, anche del social network Twitter, Elon Musk. In tema di demografia, ad esempio, in un suo tweet del 24 gennaio, Musk ha dichiarato:

 «il collasso della popolazione è un grave rischio per il futuro della civiltà».

 E non è la prima volta che “Musk” entra a gamba tesa contraddicendo la vulgata neomalthusiana dell’”ONU” e del “WEF” (note organizzazioni criminali del denaro facile! N.D.R.)

Non sorprende che non sia stato invitato a Davos:

lui, tra l’altro, è uno dei pochi grandi della Terra a non comparire tra i partner del WEF.

La grande novità degli ultimi mesi è stata proprio l’acquisto del “social Twitter”, con l’accesso a informazioni che hanno confermato il dubbio di tanti, e cioè che il potere politico statunitense avesse interferito per sostenere la candidatura presidenziale di Biden, e poi la narrazione unica climatica e poi pandemica, con la necessità di una gestione autoritaria a mezzo di lockdown e ricatti vaccinali.

 Il mondo liberal teme che “Mr. Tweet”, l’alias di Elon Musk su Twitter, possa ora rompere il monopolio della grande narrazione del pensiero unico dominante.

E, infatti, si parla della necessità di impedire la diffusione di “fake news” e “hate speech”, ovvero di qualsiasi opinione, anche autorevole e documentata, che possa indurre una dissonanza cognitiva nella pubblica opinione.

Non stupisce che “Elon Musk” sia oggetto di forti attacchi, e molti ancora ne attirerà a sé in futuro.

Un’altra nota molto positiva, appena spentisi i riflettori sulla montagna incantata di Davos, è arrivata il 25 gennaio, con le improvvise dimissioni dalla carica di primo ministro della Nuova Zelanda di “Jacinda Ardern” (1980-), in passato membro degli “Young Global Leaders” (YGL), la scuola di leadership del WEF.

La “Ardern” si era distinta per la gestione autoritaria e repressiva della crisi sanitaria, imponendo in” Nuova Zelanda un modello cinese”, un mix di “assenza di libertà” e “ideologia woke”.

Il fallimento è stato totale.

Chissà che lo stesso destino non capiti anche al suo omologo canadese, il primo ministro “Justin Trudeau” (1971-), anch’egli pupillo di Schwab ed ex-YGL, distintosi per le politiche repressive del dissenso, fino a bloccare i conti correnti dei manifestanti e dei sostenitori del “Freedom Convoy”, la manifestazione pacifica di protesta in seguito all’imposizione dell’obbligo vaccinale ai camionisti che attraversavano il confine con gli Stati Uniti.

D’altronde, anche Vladimir Putin era stato uno YGL…

Davos: potenti sì, onnipotenti mai!

 

 

 

Davos ordina, New York esegue:

il buono, il brutto e il cattivo.

Lanuovabq.it – John Rao – (01-02 – 2023) – ci dice:

Vaccinazione obbligatoria - influenza, Covid e malattie sessualmente trasmissibili - per tutti, ma si punta soprattutto sui minorenni aggirando il consenso dei genitori. E nello stesso tempo il lockdown ha dato il colpo di grazia alle piccole attività imprenditoriali e commerciali che tenevano unite le diverse comunità.

Così i piani delle élite di Davos diventano legge a New York.

Davos ha inviato i suoi annuali piani di battaglia ai suoi servi sparsi nel mondo.

 La classe dirigente dello Stato di New York, brulicante di membri e compagni di viaggio dell’oligarchia globale, timorosa di restare indietro, ha già predisposto la legislazione per attuare l’ultima novità dell’”agenda sanitaria del World Economic Forum”.

Tutto ciò che occorre adesso è una legislatura attenta alla volontà del Popolo – cioè delle potenti lobby e dei media progressisti in grado di “discernere” e “accompagnare” quanto la popolazione ovviamente ha sempre desiderato – che convalidi il diktat delle élite e lo inoltri a un Governatore ansioso di firmarlo e farlo rispettare brutalmente.

Permettetemi di delineare questo pacchetto di pessime leggi, proposte, come al solito, da una schiera di fedelissimi del Partito Democratico, non so se spontaneamente in qualità di perspicaci ideologi o servilmente agli ordini dei loro padroni finanziari.

 

Il nostro diktat siringofilo inizia con il vaccino antinfluenzale obbligatorio per tutti gli studenti, dall’età di cinque anni negli asili fino ai diciotto, al termine della scuola superiore a (State Senate 45/State Assembly 2240), seguito da inoculazioni obbligatorie per il Covid, non solo per la stessa fascia d’età (A8378), ma anche per gli studenti universitari (S6495).

Come se le loro vene non fossero già abbastanza gonfie, un’altra proposta di legge consente ulteriori inoculazioni per gli adolescenti dai quattordici anni in su:

 per qualsiasi vaccino e senza il consenso dei genitori (S3041/A3192).

 

Ma è solo l’inizio.

 Poiché secondo l’opinione comune chiunque esca da una culla si dedica immediatamente ad attività sessuali, si considera doverosa la somministrazione di qualsiasi sostanza e di qualsiasi vaccino per le malattie sessualmente trasmissibili – senza che i genitori ne siano a conoscenza e tantomeno vi acconsentano – per gli studenti di tutte le età:

 dal momento in cui sono esposti alla tentazione all’inizio dei gradi accademici (S937/A822).

Ma perché limitare questo vantaggio ricorrendo solo agli strumenti sanitari per affrontare le malattie sessualmente trasmissibili?

I minori dovrebbero avere accesso a qualsiasi procedura medica, compresa la chirurgia, tacendone a quelle madri e quei padri fastidiosi con la mania di disapprovare continuamente (A9963).

Ora, per evitare che qualche lettore indignato di questa testata scriva per lamentarsi che gli “amici dell’oligarchia globale nell’Assemblea e nel Senato” non si preoccupano abbastanza degli adulti, mi sento obbligato ad aggiungere che New York è uno Stato votato all’inclusività.

Dato che alcuni di questi testoni oscurantisti post-adolescenti sembrano conservare un obsoleto spirito critico, manifestato dal loro incomprensibile rifiuto della tranquillità mentale di chi si sottomette ai vaccini, la virtù civica legislativa esige che tutte le esenzioni mediche, anche per gli adulti, siano approvate dal “Dipartimento della Salute” (A7139).

Inoltre, devono essere monitorate dallo Stato (S1653/A2255), eliminando totalmente le esenzioni religiose dal luogo di lavoro e dalla scuola (A8398).

E poiché i passaporti vaccinali sono considerati un “dato acquisito” per l’imminente futuro, i registri di tutte le iniezioni degli adulti verrebbero raccolti e consegnati ai funzionari incaricati di timbrarli sui nostri permessi per viaggiare al di fuori del nostro asettico paradiso locale grazie a un’altra proposta di legge che rientra nell’attuale diktat dello Stato di New York/WEF (S75a/A279a).

Ma, non abbiamo ancora finito.

 In fondo, come ci avverte San Pietro nella sua Lettera, dobbiamo essere sobri e vigilanti, perché il nemico dei 93 generi sessuali si aggira come un leone ruggente in cerca di prede da divorare, compresi quelli che portano in una mano le medicine salvifiche e nell’altra la gioventù che ha la siringa pronta alla porta dell’asilo.

Il suo ruggito propagandistico deve essere soffocato!

 Come farlo, se non imponendo un corso completo di onesta istruzione sull’industria dei vaccini a livello di scuola media e superiore (A8870)?

 Inoltre, ai genitori deviati di bambini in tenera età, perennemente sospetti di bloccare la salute e la promiscuità sessuale della loro prole, bisogna sottrarre a tutti i costi ulteriori pretesti per il lavaggio del cervello dei loro figli.

 Lo si può fare obbligando i social network “a fornire meccanismi e politiche per la segnalazione della disinformazione sui vaccini” (tradizionalmente definita “la verità”) (S4512a/A7581).

Alla faccia della cattiva classe dirigente che, fortunatamente, incontra l’opposizione dei buoni sotto forma di manifestazioni contro il diktat di quest’anno presso la “capitale di Albany”, costantemente alimentate dagli aggiornamenti di essenziali fonti di informazione come “Life Site News”.

Questa opposizione sta venendo sempre più alla luce tra “le folte masse che desiderano davvero essere libere”, e finalmente va contrastando le continue pretese dei covidiani ortodossi di imbavagliarli affinché tengano per sé le proprie opinioni.

L’occasionale inquisitore che si aggira nel mio caffè di “Bleecker Street”, nel “Greenwich Village”, per attizzare il fuoco e ispirare un autodafé in stile 2020, ora scopre che i “leoni ruggenti” gli diranno apertamente e a gran voce dove può andarsene, in classico newyorkese.

Tuttavia, è il brutto che continua a preoccuparmi.

 Una cosa che New York, a differenza di quasi tutto il resto degli Stati Uniti, ha sempre potuto vantare sono quei piccoli quartieri in cui tutto il necessario per la vita quotidiana è a portata di mano e in un ambiente così vicino, piccolo e accogliente che ci si sente quasi obbligati a portare con sé il passaporto se si sconfina poco più avanti in territorio straniero.

 Da qualche tempo il globalismo sta distruggendo questa realtà qui nel Primo Mondo, così come sta distruggendo i quartieri del Secondo e del Terzo Mondo.

A partire dal 2020 i lockdown, uniti all’opera precedente degli oligarchi del WEF/Davos e alla legislazione dei loro amici della classe dirigente appena fuori dalla mia porta, hanno fatto del loro meglio per assestare il colpo di grazia.

La distruzione delle piccole imprese, i negozi a conduzione familiare vuoti, le tendopoli – non dei noti senzatetto, ma di spaventosi e criminali “desperados” –, l’odore persistente di marijuana, la sporcizia mai raccolta prodotta da questo colpo di grazia – in gran parte di proposito – hanno reso l’ambiente orribile.

E niente può scoraggiare l’anima di quanti desiderano” il Vero”, il “Buono” e il “Bello”, niente può farli sentire come se i cattivi fossero troppo potenti per essere sconfitti, che vedere sempre più bruttezza addensarsi intorno a loro.

Vi supplico, pregate per il mio amato, eccentrico “Greenwich Village” e per la “vecchia New York” col suo strano fascino.

 Questo è l’unico tipo di vaccino di cui abbiamo continuamente bisogno per sopravvivere e prosperare.

State bene! Siate cattolici! Viva “Cristo Rey”!

UKRAINE-GATE: LA VENDETTA!

IMPEACHMENT PER BIDEN.

 Loschi Affari col NWO di Soros.

Inchiesta o Farsa?

Gospanews.net - Fabio Giuseppe Carlo Carisio – (14 Dicembre 2023) – ci dice: 

 

L’atteso voto favorevole della “Camera dei Rappresentanti USA” all’apertura ufficiale di una procedura di impeachment nei confronti del presidente “Joseph Biden” è davvero l’inizio di un terremoto politico finalizzato a un’inchiesta volta a portare davanti ai giudici l’inquilino della Casa Bianca per i scandalosi affari loschi della famiglia sull’Ucraina che ormai conoscono pure i sassi?

Oppure è soltanto un’altra sceneggiata secondo quella “teatro-crazia” di cui per primo parlò “Platone” e che oggi va di moda tra i politici che ritengono inevitabile e legittimo sporcarsi le mani col vil denaro?

Prima facciamo la nostra analisi approfondita su questo nuovo UkraineGate…

È soltanto una vendetta del GOP (Grand Old Party) contro le farse del Russia Gate e Ukraine Gate contro l’ex presidente Donald Trump ora che la Camera è guidata da un repubblicano come lo speaker “Mike Johnson” fedelissimo di “Donny”?

O è un atto con cui il Congresso vuole davvero chiedere conto all’attuale presidente delle trame affaristiche, geopolitiche e militari che s’intrecciarono sul “Golpe in Ucraina”, di fatto cominciato col “Kiev Security Forum del 2007£ a cui prese parte anche “George Walker Bush” poi diventato leader di quell’ala del GOP che ha fatto un endorsement a Biden nella sfida per le presidenziali 2020?

Hanno davvero voglia gli attuali Repubblicani di scontrarsi con quei potenti” Sionisti & Massoni” che sostennero le “due Rivoluzioni Colorate” finanziate “George Soros a Kiev” con l’appoggio degli 007 anglo-americani “Five Eyes”?

Quelli del “controspionaggio americano CIA”, sostenitore degli estremisti ucraini di destra fin dai tempi del dominio sovietico, e di quello “britannico MI6” che allevò la classe politica dirigente di “Zelensky & co”.?

Come purtroppo da molti anni accade nelle nazioni “democratiche” della presunta civiltà occidentale anche questo “processo” che dovrebbe/potrebbe avere dei gravissimi risvolti giudiziari rischierà di essere soltanto “politico”.

“I Biden” servitori del” Nuovo Ordine Mondiale” in Ucraina.

Una sceneggiatura per cercare di sottrarre credibilità e potere al presidente già più debole della storia USA che, in caso di rielezione nel 2024, si troverebbe in balia di due rami del Congresso sempre fortemente in bilico e, pertanto, capaci di condizionarne l’azione secondo quanto orchestrato dal “Nuovo Ordine Mondiale”.

“NWO” è infatti ormai l’unico schieramento geopolitico che vince sempre ad ogni elezione tanto negli Usa quanto nel Regno Unito, in Italia e in quei paesi dell’Unione Europea da anni corrotti dai “sedicenti filantropi” come George Soros e Bill Gates.

A mio giudizio nessuno, né tra gli “Asinelli Democratici” né tra gli “Elefanti Repubblicani”, vorrà farsi venire il mal di pancia – e rischiare la vita – per sapere cos’è davvero accaduto in Ucraina da quando, nel 2012, l’ex direttore della CIA “Leon Panetta” nella sua nuova veste di “Segretario della Difesa” finanziò l’apertura di 12 laboratori batteriologici utilizzati dall’amministrazione Obama e Biden per gli studi sui coronavirus dei pipistrelli cinesi a ferro di cavallo da cui è “magicamente’” nato il SARS-Cov-2 che la Commissione Salute del Senato USA ha già ritenuto di origine artificiale.

Perché, giusto per fare un esempio, la “società dell’ex Segretario della Difesa Donald Rumsfeld”, la “Gilead “in cui nel 2011 investì “Soros” e che è “contractor del Pentagono nel “centro biologico di Tbilisi” intitolato da Obama all’amico repubblicano” Dick Lugar”, ha fatto affari d’oro grazie all’”antinfiammatorio Remdesivir “durante la pandemia da Covid-19.

Prima di lasciare il business, come prodigiosamente previsto nell’”esercitazione batteriologica Event 201” dell’ottobre 2019 finanziata da “Gates e World Economic Forum” cui prese parte l’attuale “Direttore Nazionale dell’Intelligence USA “Avril Haines”, al vaccino mRNA di “Pfizer”, sponsor di decine di senatori e deputati bipartisan ma persino dei procuratori generali, e a quello di “Moderna” finanziato da “Gates” e dallo stesso “Pentagono” sotto la supervisione di Fauci.

Senza toccare gli interessi storici dei vertici” NWO” non si può puntare il dito contro l’allora “vice-presidente Biden” per gli affari del” figlio Hunter”:

cresciuti in Ucraina insieme a quelli del “pupillo” di” John Kerry” prima e dopo il sanguinario “Golpe di Kiev del 2014” che fu propedeutico alle provocazioni della “NATO” (gestita dal Segretario Generale “Jens Stoltenberg”, pupazzo di “Gates” e già direttore della “GAVI Alliance” per l’immunizzazione globale sostenuta dai “Rockefeller”).

Gli intrighi d’affari dei Biden in Ucraina, dove il padre gestì i finanziamenti per il reclutamento e l’addestramento delle forze di polizia e dove il figlio entrò nel CDA della “società energetica Burisma” in vista di sfruttare “le licenze dei giacimenti di gas e petrolio del Donbass “sperando di liberarlo dai filo-russi, rappresentano una parte cruciale del progetto di una “NATO” proiettata verso il “Nuovo Ordine Mondiale” come teorizzato da “Soros”.

Ma lo stesso discorso vale per gli affari sospetti venuti a galla in Cina.

Dove la collaborazione di “Peter Daszak”, tramite “EcoHealthAlliance” di New York (finanziata da Gates, Fauci e persino da J&J), con

  medici militari asiatici e il “Wuhan Institute of Virology “avvenne sulla scia di un accordo sulle armi batteriologiche definito dal “presidente democratico Bill Clinton” con quello cinese “Jiang Zemin” nel 1999.

Nello stesso anno i cui il “Centro Congressi italiano” dei “Rockefeller di Villa Serbelloni” (Lago di Como) lanciò il “progetto di Immunizzazione Globale di Gates con l’ong GAVI”.

Ecco perché l’attuale impeachment non solo si rivelerà probabilmente inutile ma potrebbe addirittura servire a dare all’attuale presidente “Joe” la patente di “intoccabile” che gli USA consegnarono al mafioso “Lucky Luciano” per riconoscenza al” ruolo svolto nel favorire lo Sbarco degli Alleati in Sicilia”.

La terra dei principali affari delle gang mafiose di New York come degli esponenti sionisti-massonici di “Kosher Nostra” che hanno consentito al “Sindacato del Crimine” di trasformarsi prima in “Deep State” e poi in “NWO”.

(A capo del “NWO” vi sono infatti le gang mafiose di N.Y! N.D.R)

D’altronde non si è ancora capito se il “GOP”, in parte sostenitore di un “Trump bersagliato da decine di inchieste giudiziarie” (tra cui molte costruite ad arte come gli impeachment che subì) e in parte incerto sulla scelta di un’alternativa, ha davvero voglia di provare a vincere le presidenziali 2024 oppure, grazie all’ala di Bush che appoggiò Biden nelle precedenti, si accontenta di gestire il potere dietro le quinte grazie ai lobbisti, sionisti e non, dei Repubblicani.

 

 

 

Gospa News International – UE APRE LE PORTE

 ALL’UCRAINA MA ORBAN BLOCCA

 AIUTI MILITARI. Ok al Lungo Percorso

di adesione di Kiev ma Zelensky resta a Secco.

 Gospanews.net - Redazione Gospa News – (15 Dicembre 2023) – ci dice:

 

Rassegna di notizie dal mondo di “Gospa News International”.

L’Ungheria ha posto il veto al piano UE di spendere 50 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina.

L’Ungheria ha posto il veto al piano dell’UE di spendere decine di miliardi di euro per aiutare l’Ucraina, ha annunciato venerdì il primo ministro” Viktor Orban”, dopo una tesa sessione notturna del” Consiglio europeo” a Bruxelles.

 In precedenza, secondo quanto riferito, si è ritirato quando altri leader nazionali avevano votato per avviare colloqui formali sulla candidatura di Kiev ad aderire al blocco.

Il piano proposto dalla “Commissione europea” modificherebbe il bilancio congiunto dell’UE.

 Bruxelles voleva stanziare 50 miliardi di euro (54 miliardi di dollari) per l’Ucraina in una spesa estesa su quattro anni.

Budapest si è opposta al piano, sostenendo che qualsiasi assistenza dovrebbe essere di durata più breve e in attesa di rinnovo dopo la revisione.

 Anche l’Ungheria non ha voluto finanziarlo attraverso il bilancio congiunto.

“Orban” ha riportato l’esito di quella parte della discussione sui social media, affermando di aver posto il veto alla proposta di aiuto e alla revisione del Quadro finanziario pluriennale (QFP), il bilancio a lungo termine dell’UE.

Ore prima, il leader ungherese aveva ribadito le obiezioni del suo governo ai colloqui di adesione con l’Ucraina, che era il primo punto all’ordine del giorno. “Charles Michel”, presidente del Consiglio europeo, ha annunciato che i negoziati hanno avuto il via libera dopo otto ore di dibattiti.

 

Orban ha criticato la decisione definendola “completamente insensata, irrazionale e scorretta” e ha affermato che la sua nazione non ne fa parte.

Gli altri stati del blocco dei 27 membri hanno insistito diversamente; ha detto in una dichiarazione video che “se i 26 decidono di farlo, dovrebbero andare per la loro strada”.

 

“HAMAS” RESISTE AL MASSACRO ISRAELIANO GRAZIE A ARMI UCRAINE.

Veto USA all’ONU fa “Proseguire il Genocidio”.

Il bilancio delle vittime dell’escalation del conflitto nella Striscia di Gaza ha superato le 15.200, ha affermato il ministero della Sanità di Gaza.

“Il numero delle persone uccise a seguito dell’aggressione israeliana nella Striscia di Gaza è salito a quasi 18.000”, ha detto il canale televisivo “Al Jazeera” citando il portavoce del ministero.

Più di 49.500 persone sono rimaste ferite.

Il genocidio a Gaza continua secondo il piano ben premeditato da Israele mesi fa e trapelato da fonti giornalistiche israeliane.

 Ma dietro questo terribile massacro appare una linea rosso sangue che unisce gli Usa, gli affari della Lobby delle Armi e due conflitti apparentemente molto distanti.

“L’Iran”, come riportato dall’agenzia di stampa russa TASS, ha infatti dichiarato che “Hamas” e “Hezbollah” non hanno bisogno di ricevere aiuti militari da Teheran perché possono facilmente acquistare tutte le armi che vogliono sul mercato nero creato dalle forniture americane e occidentali all’ Ucraina.

La questione torna d’attualità dopo due inchieste del sito investigativo “CIA Gate” sui loschi affari gestiti dal controspionaggio della” Central Intelligence Agency” e dopo il “recente veto di Washington alla risoluzione “Onu” per una nuova tregua in Palestina”.

Gli Stati Uniti hanno condannato a morte migliaia di civili palestinesi e israeliani ponendo il veto su una risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco, ha detto il primo vice rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite 2Dmitry Polyansky.

CIA-GATE –Dettagli dell’incontro tra il Capo CIA Burns e Zelenskyj sui legami con i repubblicani statunitensi.

La questione di continuare a fornire sostegno militare e finanziario all’Ucraina rimane uno dei temi caldi a Capitol Hill.

E se le aspirazioni dei democratici di dare i soldi dei contribuenti americani a Zelenskyj restano stabili (oltre il 75%), all’interno del Partito repubblicano si fanno sempre più sentire le voci sulla necessità di porvi fine definitivamente.

I continui rinvii delle date di voto al Congresso degli Stati Uniti sullo stanziamento di miliardi di dollari per la fornitura di “assistenza d’emergenza” all’Ucraina riflettono gravi contraddizioni tra i partiti su questo tema.

Per fortuna, i democratici fino ad oggi non sono riusciti a ottenere alcun vantaggio.

Siamo riusciti a scoprire alcuni dettagli dei colloqui segreti tra il direttore della CIA “William Burns e Zelenskyj”, in cui il signor Burns ha avvertito personalmente il presidente ucraino delle “imminenti difficoltà finanziarie” che Kiev dovrà affrontare a breve.

“Burns e Zelenskyj “hanno anche concordato di lavorare insieme per “convincere” i repubblicani alla Camera dei Rappresentanti a riprendere i flussi militari e finanziari a Kiev.

Più energia esplosiva usata dall’”IDF” contro Gaza in un mese che su Hiroshima nel 1945.

“Steve Sweeney” di “RT” dà uno sguardo alle statistiche generali dell’implacabile attacco di Israele a Gaza nel tentativo di eliminare il gruppo militante “Hamas”.

 I danni subiti dall’enclave palestinese sono già stati descritti dalle Nazioni Unite come “il capitolo più oscuro della storia palestinese”.

Secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite, la potenza esplosiva combinata scatenata dall’”IDF a Gaza dal 7 ottobre supera già quella della bomba atomica sganciata su Hiroshima dagli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il bilancio delle vittime palestinesi è ora superiore a quello registrato dopo diversi anni di attacchi statunitensi in Afghanistan e Iraq.

 

 

 

Entro il 2050 le morti nel mondo saranno

più delle nascite: come aziende e governi

stanno affrontando l’era dello spopolamento.

Forbes.it - Tommaso Carboni – Contributor – (7-7-2021) – ci dice:

 

Nel 2022 i giganti del web hanno fatturato il 90% del Pil italiano. Ma al fisco mondiale mancano 50 miliardi.

“Warren Buffett” compra altri 590 milioni di dollari di azioni di Occidental Petroleum. Ora ha il 27% della società.

“Elon Musk” vuole lanciare una nuova università in Texas.

“Giovanni Ferrero” è il più ricco d’Italia a fine 2023.

 Sul podio anche Armani e Piero Ferrari.

Come cambierà l’IA nel 2024?

 Le 12 previsioni degli esperti di SAS.

La casa più green a livello europeo si chiama Ca’ Granda.

Ed è a Milano.

SpaceX valutata 180 miliardi di dollari: è la seconda startup di maggior valore al mondo

Le azioni Pfizer ai minimi da 10 anni: perché gli investitori si sono raffreddati.

Azioni, obbligazioni e i settori con più opportunità: dove investire nel 2024.

I numeri parlano chiaro:

 il pianeta Terra entrerà presto in una nuova fase.

A metà di questo secolo, in tutto il mondo, le morti cominceranno a superare stabilmente le nascite.

Questo nuovo scenario avrà conseguenze enormi, dal punto di vista economico, sociale e geopolitico.

 I governi hanno tre frecce al loro arco: far crescere la produttività del lavoro grazie alla tecnologia, incoraggiare l’immigrazione, provare a sostenere le nascite. E in America stanno nascendo startup che hanno costruito business da centinaia di milioni di dollari attorno all’infertilità e all’ingegneria riproduttiva.

Pochi anni fa il dodicenne “Jeong-su”, un bambino alto, disciplinato e timido, giocava tutte le mattine a calcetto nel cortile della scuola, un edificio di legno a due piani piazzato su una collina erbosa della campagna sudcoreana.

Oggi, invece, la sua ricreazione consiste in qualche scambio a “ping pong” con l’insegnante di classe.

Non un cataclisma improvviso, bensì il mesto destino demografico degli istituti rurali.

“ Jeong-su “è l’ultimo alunno della sua scuola, che chiuderà quando anche lui avrà superato l’esame di fine anno.

Una storia non così insolita nella provincia coreana.

La gioventù svuota i villaggi per migrare nelle grandi città.

Seul, la capitale, continua a crescere, drenando abitanti dal resto del paese.

Ma i piccoli centri urbani che si dissolvono al rallentatore – tipo “Nogok” (dove è nato Jeong-su) che ha perso la scuola, la banca e l’ufficio postale – sono la punta dell’iceberg di un fenomeno più generale, che tocca l’intera nazione.

I diciottenni sudcoreani, negli ultimi trent’anni, si sono quasi dimezzati.

 E i bambini sono così rari che li si accoglie alla stregua di apparizioni divine.

Le autorità sanitarie li inondano di regali come vestiti e giocattoli, ma anche bocconcini di carne pregiata.

 Il governo tenta le mamme con assegni alla famiglia, bonus, cure per l’infertilità e trattamenti post parto in splendido comfort.

Per risvegliare le nascite sono stati spesi, dal 2006, l’equivalente di 171 miliardi di euro in soldi pubblici.

Ma il dio della gravidanza diserta il Paese.

La situazione – ha ammesso sconsolato il vice primo ministro “Hong Nam-ki” – sembra culturale e permanente.

Nel 2019 la media era meno di un figlio per ciascuna donna sudcoreana, primato planetario in quanto a cautela nel riprodursi. C

osì la Corea del Sud condivide insieme al Giappone la percentuale più bassa al mondo di persone tra zero e 14 anni.

I giapponesi sono anche i più vecchi, con il 28,4% che è over 65.

La seconda nazione più attempata è l’Italia, a seguire il Portogallo.

Ma perché all’improvviso è utile questa sfilza di dati demografici?

I numeri dello spopolamento.

Secondo alcune stime, entro il 2050 in Cina i sessantenni saranno un terzo degli abitanti.

 E la forza lavoro è in caduta libera, meno di 40 milioni negli ultimi dieci anni.

La demografia è destino, e ce lo hanno ricordato gli ultimi censimenti in Cina e Stati Uniti, le due superpotenze economiche della Terra.

 Tutte e due hanno visto crescere la propria popolazione al ritmo più lento da decenni a questa parte.

Quella cinese fra non molto raggiungerà il suo picco, poi inizierà a contrarsi.

Più morti che nascite.

E come una valanga, queste forze demografiche sembrano espandersi e accelerare in gran parte del pianeta.

Entro la seconda metà del secolo, o forse anche prima, il numero di abitanti globale entrerà in una fase di persistente declino.

Un ribaltamento vertiginoso con pochi paragoni nella storia.

Ecco alcuni numeri pubblicati l’anno scorso su “The Lancet”, una delle più autorevoli riviste scientifiche:

l’unica nazione, tra quelle oggi più popolose, che dovrebbe crescere in modo incredibilmente robusto è la Nigeria:

 + 284%, cioè quasi 800 milioni di abitanti alla fine del secolo.

I cinesi si dimezzeranno, a quota 732 milioni.

 I giapponesi scenderanno a 60 milioni, la metà.

 I russi si ridurranno quasi del 30 percento, a 106 milioni.

Gli indiani del 21%, a 1 miliardi e 90 milioni.

Il Brasile calerà del 22 percento.

Gli abitanti del Bangladesh potrebbero diventare la metà.

 Cosa che quasi certamente accadrà anche all’Italia, alla Corea del Sud, al Portogallo, alla Polonia, alla Spagna e alla Tailandia.

Questo nuovo scenario, già nei prossimi decenni, avrà conseguenze enormi, dal punto di vista economico, sociale e geopolitico.

Da una parte meno pressione sulle risorse naturali, quindi benefici per l’ambiente. Dall’altra, una miscela socialmente esplosiva:

 bassa fertilità e vite più lunghe aumenteranno la mole di pensionati, riducendo il numero di abitanti in età da lavoro.

Entrerà quindi in crisi il pilastro su cui sono organizzate le società di oggi, e cioè un surplus di giovani che manda avanti l’economia e aiuta a pagare i conti degli anziani.

Fuorché in Africa Subsahariana (la cui popolazione triplicherà entro il 2100), i tassi di fertilità sono in calo ovunque.

 Il meccanismo è più o meno sempre lo stesso:

 nei Paesi cresce il benessere, per le donne ci sono più istruzione e lavoro, aumenta l’uso di contraccettivi.

 Poi nelle metropoli la vita diventa competitiva e i figli una specie di investimento da maneggiare con cura.

I genitori ritardano la gravidanza e nascono ancora meno bambini.

La piramide della popolazione piano piano si ribalta.

Anche la Cina verso il calo demografico.

In Cina la forza lavoro è in caduta libera, meno 40 milioni negli ultimi dieci anni, e nel frattempo lievitano i sessantenni.

 Le previsioni dicono che forse arriveranno al 33% nel 2050, un terzo degli abitanti. L’invecchiamento si preannuncia letale per il fondo pensioni, che potrebbe restare senza un soldo nel giro di quindici anni, spiega l’Accademia cinese delle scienze sociali.

 E così il governo si trova davanti a un tormentato crocevia:

 dovrebbe aumentare l’età pensionabile (oggi molto bassa: 60 anni per l’uomo, tra 50 e 55 per le donne), ma temporeggia.

 Ha seppellito la politica del figlio unico e ha preso a distribuire sussidi a chi resta incinta di nuovo.

 Si aspettava una primavera delle nascite, ha ottenuto l’inverno della sterilità.

C’è un miscuglio di ostacoli difficili da rimuovere.

 Di sicuro l’aumento pazzesco delle spese per case e istruzione; poi l’agonismo professionale e l’ansia della vita moderna.

 Fatto sta che il Paese sembra irremovibilmente poco fecondo.

 Il tasso di fertilità della Cina, 1,3 figli per donna, è più o meno lo stesso del Giappone e ben al di sotto dei 2,1 necessari per mantenere stabile una popolazione.

Un’altra strada potrebbe essere i migranti, ma la Cina non ne accetterà mai più di tanti, perché vuole restare omogenea (come del resto il Giappone).

 Così, però, si rischia di perdere dinamismo, dice “James Liang”, imprenditore e docente di economia all’Università di Pechino.

Secondo lui è più efficace il metodo dell’apertura, e per questo gli Stati Uniti sono in vantaggio:

nei prossimi dieci o vent’anni, ha detto “Liang” all’”Economist”, “noi cinesi continueremo a fare bene, ma poi l’America riprenderà la leadership e la Cina non recupererà mai più”.

Omogeneità vs. multiculturalismo.

Gli Stati Uniti in effetti sono l’unico grande paese (oltre alla Nigeria) che arriverà alla fine del secolo con più abitanti rispetto a oggi.

Ma a una condizione, specifica la “rivista Lancet”:

devono essere mantenute politiche favorevoli all’ingresso di migranti.

Sono linfa vitale, soprattutto per la forza lavoro.

 Che, per l’appunto, in America cresce:

 nel maggio 2020 ha toccato quota 207 milioni, il record di sempre.

 Il modello scelto dagli Usa è quello della grande democrazia multiculturale. Dinamica, innovativa, ma con potenziali elementi di instabilità.

La transizione demografica va gestita bene.

Basta un solo dato per capirlo: i bianchi a metà del secolo finiranno in minoranza. E già oggi questo crea attriti notevoli, con il partito repubblicano sempre più paladino dell’identità bianca, a cui però si contrappongono altre forti spinte identitarie, quella nera ad esempio.

Convivere sarà una sfida entusiasmante, ma non semplice.

Giappone e Cina non hanno di questi problemi.

Sono omogenei nella razza e vogliono rimanerle, aprendo poco o nulla all’immigrazione.

 Il Giappone, in particolare, è il laboratorio di una sfida che, col tempo, riguarderà molti altri Paesi.

È anziano, ricco e con abitanti in calo vertiginoso.

 Ogni giorno, in media, ci sono mille decessi per ogni bambino che nasce;

e ormai da anni si vendono più pannoloni (per incontinenti) che pannolini.

I 65enni sono un terzo del Paese e nel 2050 dovrebbero raggiungere il 40%.

Per quella data la popolazione in età da lavoro sarà scesa di 24 milioni rispetto ad oggi.

Il ruolo dei robot.

La fecondazione assistita è un mercato in crescita esponenziale che potrebbe valere centinaia di migliaia di dollari.

In questo campo, negli Stati Uniti stanno nascendo diverse startup come “Prelude”, “Extend Fertility” e “Kindbody”.

Se vuole pochi immigrati, il Giappone deve provare ad affidarsi a robot e intelligenza artificiale.

 L’unico vero modo per far crescere la produttività di una forza lavoro che si contrae.

Del resto la natura del Giappone lo rende forse tra i Paesi più adatti a percorrere questa strada.

 Ha una familiarità culturale notevole con l’automazione, di cui è stato uno dei grandi pionieri.

Nel 1995 produceva più della metà dei robot usati nel comparto industriale in tutto il mondo.

Ed è stato un vantaggio:

 la produttività della manifattura giapponese è triplicata dal 1970.

Ne hanno beneficiato enormemente settori come elettronica e automobili.

Poi l’evidenza empirica ha anche dimostrato che l’automazione non ha tolto lavoro.

Anzi, ha dato più impieghi e salari più alti.

 Insomma, le macchine sono viste come forze amiche:

basta ripensare a uno dei cartoni animati più famosi:

 il gatto robot “Doraemon”, che aiuta l’impacciato “Nobita Nobi” a costruirsi un futuro migliore.

 Non è semplice, però, uguagliare l’intuito dell’essere umano.

In una fabbrica di “Asahikawa”, dove circa il 60% del lavoro è automatizzato, gli operai sbucciano ancora le zucche.

Una parte della pelle va lasciata perché esalta il sapore dello stufato, e i robot non riescono a farlo.

 Come non riescono a fare molte altre cose.

C’è un albergo nel sud del Paese aperto in gran fanfara con l’idea di essere gestito completamente da androidi.

A malincuore metà dello staff è stato licenziato.

I robot erano camerieri goffi e invadenti.

Scambiavano il russare degli ospiti (e altri rumori intimi) per richieste d’aiuto; accorrevano premurosi sull’uscio delle stanze, interrompendo o svegliando a seconda dei casi.

Alla reception troppe domande li mandavano in tilt.

Oggi l’albergo pullula ancora di robot:

 alcuni non fanno nulla, altri svolgono attività semplici e di routine;

il resto delle mansioni è prerogativa di camerieri in carne e ossa.

Ed è normale che sia così:

all’infuori della manifattura, l’intesa con le macchine è più difficile.

Come ad esempio dimostrano le auto a guida autonoma – che regolarmente si schiantano contro qualche albero o muretto della California.

Non c’è dubbio, però, che l’intelligenza artificiale e il machine learning abbiano fatto progressi enormi.

Alimentano motori di ricerca e assistenti vocali, suggeriscono risposte via e-mail, sbloccano gli smart phone riconoscendo i proprietari e controllano in modo implacabile le facce di chi varca alcuni confini nazionali.

Ma è altrettanto vero che molte delle più grandi evoluzioni promesse dall’intelligenza artificiale non sono ancora realtà.

Il professor “Geoffrey Hinton”, guru del settore, nel 2016 consigliava ai giovani di non specializzarsi più in radiologia, perché le macchine avrebbero preso il sopravvento.

È accaduto il contrario.

 Negli ospedali in giro per il mondo i radiologi non sono mai abbastanza.

Computer super intelligenti non li hanno resi obsoleti, come non hanno rimpiazzato i camionisti.

Il Giappone quindi deve rassegnarsi:

l’AI renderà più produttivi i lavoratori, ma non li sostituirà – perlomeno non nel prossimo futuro.

Ma potrebbe almeno aiutare nuove coppie a incontrarsi?

È questa l’ultima trovata delle autorità giapponesi:

risvegliare le nascite con una specie di Tinder alimentato dai più recenti sviluppi dell’intelligenza artificiale.

Le prefetture locali lo stanno testando, con risultati appena discreti;

vicino a Tokyo, dodici matrimoni in un anno, il 2020;

e ora si spera in un’abbondante infornata di eredi.

Ma è un percorso a ostacoli: dai trent’anni di età in poi le coppie sono meno feconde.

Previeni e congela.

Nelle grandi città americane, soprattutto quelle costiere – tipo New York e San Francisco – le donne fanno il primo figlio tra i 31 e 32 anni, e si calcola che fino al 15% delle unioni eterosessuali sperimenti problemi di infertilità.

Mano nella mano affronteranno insieme un estenuante circuito di esami, contro-esami, test, inseminazioni – che tante volte fallisce e si conclude magari con l’acquisto di un cane.

“È un mercato gigantesco, una miniera di soldi”, ha pensato nel 2012 l’imprenditore del tech “Martin Varsavsky”, che all’epoca aveva 51 anni e provava ad avere un figlio dalla moglie “Nicole”, sulla trentina.

Capì che il suo target erano le donne in carriera, ambiziose e istruite che popolano le città americane.

 Pensò: vorranno un figlio prima o poi, e i loro ovociti non saranno quelli freschi di una ventenne.

La chiave è prevenire, quindi congelare.

 Ecco, in sintesi, il “metodo Prelude”, la società fondata da “Varsavsky “con un finanziamento iniziale di cento milioni di dollari.

Un servizio in quattro fasi:

 congelamento di ovociti e spermatozoi, test genetici, creazione e poi inserimento di un unico, selezionatissimo embrione.

In America è tutto un pullulare di startup di questo tipo, che servono un mercato dal valore di centinaia di migliaia di dollari.

“Prelude” ha concorrenti agguerriti che congelano uova, come “Kindbody” ed “Extend Fertility”.

Per surclassarli, “Varsavsky” progetta la mossa definitiva, una macchina che chiama “NaturaLife”, ed è un ‘laboratorio di embriologia in scatola’ alimentato da robotica, bio-chip e intelligenza artificiale.

Ha il sostegno di alcuni dei più grandi nomi della Silicon Valley; perché, come dice “Varsavsky”, “se vuoi raccogliere soldi per idee folli, l’America è il posto giusto”.

 

 

 

STATI UNITI D’EUROPA: SE LI CONOSCI

LI EVITI, SE LI EVITI TI SALVI.

Comedonchisciotte.org - Redazione CDC - Luca Lanzalaco – (15 Dicembre 2023) – ci dice: 

Praticamente è stata un’esperienza mistica.

Il 29 novembre 2023 Mario Draghi è apparso – questa è l’espressione utilizzata da “Alessandro De Angelis” dell’”Huffington Post” in un articolo da cui traspare una sottile vena ironica – a Roma presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, alla presentazione del recente libro di “Aldo Cazzullo” sull’impero romano.

 D’altronde, come ha enfaticamente affermato in quella occasione “Ferdinando Mach di Palmstein”, noto finanziere socialista, il toccante e raro evento «non poteva che accadere in chiesa, un miracolo come quello che ha portato in paradiso donne e uomini presenti.

Nel tempio dedicato al fondatore dei Gesuiti, Mario Draghi ha condotto tutte e tutti nel paradiso della speranza concreta:

si farà lo Stato Europeo».

E questa prospettiva, tanto allarmante quanto probabile, è realistica per tre motivi.

 

Primo, nel corso della discussione del libro” Mario Draghi”, dopo aver espresso la sua preoccupazione per la situazione critica che l’Europa sta attraversando, ha effettivamente affermato con la consueta chiarezza, merito che non gli si può negare, che oggi

 «il modello di crescita si è dissolto e bisogna reinventarsi un modo di crescere ma per fare questo occorre diventare Stato».

L’obiettivo di Draghi è chiaro:

costituire in tempi relativamente rapidi gli Stati Uniti d’Europa.

Ed è quindi chiaro anche quale deve essere l’obiettivo delle forze sovraniste, siano esse di destra o di sinistra, cioè impedire la realizzazione di questo processo.

Secondo punto, “Mario Draghi” avrà la possibilità di imprimere una spinta propulsiva in questa direzione se, come alcuni prevedono, sarà il prossimo Presidente della Commissione europea o del Consiglio europeo.

 

Terzo punto, il più importante, il Parlamento europeo il 22 novembre 2023 ha approvato a maggioranza risicata, e non ampia come trionfalmente affermato dal comunicato stampa, una risoluzione contenente delle proposte di riforma dei Trattati europei che si muovono esattamente in tal senso.

Cioè, verso il rafforzamento dei vertici apicali dell’Unione europea a scapito degli Stati nazionali e della loro sovranità.

In quanto segue, prima, verranno sinteticamente illustrate queste proposte in quanto delineano il profilo istituzionale che, secondo le élite europee, l’Unione europea dovrebbe assumere in tempi relativamente rapidi e, successivamente, ne verrà illustrato il significato politico.

 

I pilastri della riforma.

Per comprendere il significato delle proposte approvate dal Parlamento europeo è opportuno partire da tre espressioni linguistiche che, apparentemente poco rilevanti, hanno invece importanti implicazioni politiche.

La prima si evidenzia quando il testo della risoluzione del Parlamento europeo “pone l’accento sull’importanza di riformare il processo decisionale dell’Unione in modo da rispecchiare con maggior fedeltà un sistema bicamerale, conferendo ulteriori poteri al Parlamento europeo”.

Peccato che ad oggi, l’Unione europea abbia una sola Camera, cioè il Parlamento europeo.

A cosa si allude quando si parla di accentuare il bicameralismo?

Qual è la seconda Camera?

E, soprattutto, accentuare i poteri del Parlamento europeo rispetto a chi?

Lo vedremo tra poco.

 

La seconda innovazione linguistica si ha quando il Parlamento “chiede che la Commissione europea sia rinominata Esecutivo europeo (e) propone di fissare le dimensioni dell’esecutivo a non più di 15 membri, scelti tra i cittadini degli Stati membri sulla base di un sistema di rotazione rigorosamente paritaria”.

Si noti, 15 persone che costituiscono l’esecutivo dell’Unione europea, dovrebbero governare, dopo l’allargamento, circa 400 milioni di individui che vivono in Stati con lingue, religioni, tradizioni storiche e culturali, modelli economici, valute (non tutti gli Stati membri rientrano necessariamente nell’Eurozona), sistemi sociali, interessi e valori profondamente differenti e, talvolta, divergenti e contrastanti.

La terza innovazione è consequenziale alla seconda: il Presidente della Commissione, ovvero dell’Esecutivo, verrebbe ridenominato Presidente dell’Unione europea.

Ma procediamo con ordine e vediamo i punti essenziali della proposta di riforma, considerando separatamente:

a) i cambiamenti nelle competenze dell’Unione europea rispetto agli Stati membri e

b) i mutamenti nei rapporti tra le sue istituzioni.

Per quanto riguarda il primo punto, si registra un ampliamento generalizzato delle competenze attribuite all’Unione.

Ad essa verrebbero attribuite competenze esclusive, che annullano cioè la sovranità degli stati nazionali, “per l’ambiente e la biodiversità e per i negoziati sui cambiamenti climatici”.

Per quanto riguarda, invece, le competenze concorrenti ne verrebbero istituite di nuove

“in materia di sanità pubblica e di tutela e promozione della salute umana, soprattutto in caso di minacce sanitarie transfrontaliere, nonché in materia di protezione civile, industria e istruzione.

E verrebbero ulteriormente rafforzate le competenze concorrenti dell’Unione “nei settori dell’energia, degli affari esteri, della sicurezza esterna e della difesa, della politica in materia di frontiere esterne nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, nonché delle infrastrutture transfrontaliere”.

Il passaggio critico su cui attiriamo l’attenzione è costituito proprio da questo ulteriore rafforzamento delle competenze concorrenti per tre ordini di motivi.

In primo luogo, perché le competenze concorrenti sono di fatto delle competenze esclusive camuffate.

Come spiega chiaramente lo stesso sito dell’Unione europea, che qui citiamo letteralmente,

 “competenza concorrente significa che sia l’UE che gli Stati membri possono adottare atti giuridicamente vincolanti nei settori interessati.

Tuttavia, gli Stati membri possono farlo soltanto se l’UE non ha esercitato la sua competenza o ha esplicitamente cessato di farlo”.

Quella degli Stati membri è quindi una sovranità interstiziale, marginale, residuale.

È la sovranità che viene loro “concessa” dall’Unione europea, quindi sostanzialmente fittizia.

Secondo punto, sappiamo per esperienza recente (gestione della crisi finanziaria e PNRR), che l’Unione europea e, in particolare, la Commissione fanno un uso invasivo e ricattatorio della condizionalità politica riducendo drasticamente, se non annullando, i margini di autonomia degli Stati e dei loro governi democraticamente eletti.

Le competenze concorrenti possono tradursi rapidamente e facilmente in competenze esclusive.

Il terzo punto è ancora più rilevante e merita un approfondimento.

Tra i settori in cui è previsto un ulteriore rafforzamento delle competenze dell’Unione europea compaiono la sicurezza esterna e la difesa, temi che “Mario Draghi” ha recentemente introdotto nell’agenda europea e che sono stati oggetto di recentissimi provvedimenti del governo italiano.

Ciò significa che l’Unione europea acquisirebbe, qualora questa proposta di riforma fosse approvata, il potere di coinvolgere in conflitti bellici i popoli degli Stati membri.

Ciò è confermato dal fatto che nella risoluzione del Parlamento europeo si

 “chiede l’istituzione di un’Unione della difesa che comprenda unità militari e una capacità di dispiegamento rapido permanente, sotto il comando operativo dell’Unione”.

Insomma, l’Unione europea che, secondo il “Manifesto di Ventotene”, avrebbe dovuto garantire la convivenza pacifica tra i popoli, si prepara a fare la guerra.

Questi cambiamenti nelle competenze dell’Unione europea, che esercirebbe una vera e propria sovranità nei confronti degli Stati membri, assumono un particolare significato se considerati congiuntamente ai mutamenti proposti nei rapporti tra le istituzioni europee.

In generale, la strategia adottata si articola lungo tre direttrici:

a) rafforzare il ruolo del Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini, rispetto al Consiglio europeo, composto dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri,

b) conferire a tutti gli effetti alla Commissione la funzione di esecutivo politico dell’Unione europea e

c) ridurre drasticamente negli organi decisionali il voto all’unanimità, e quindi il potere di veto dei singoli stati, a favore del voto a maggioranza semplice, qualificata e qualificata rafforzata.

 

Il terzo obiettivo lo abbiamo già trattato in occasione della conclusione dei lavori della” Conferenza sul Futuro dell’Europa nel giugno 2022”.

 La risoluzione del 22 novembre 2023 è l’attuazione pratica di quanto allora approvato ed è quindi inutile ripetere quanto già scritto in quell’intervento, a cui rimando qualora qualcuno fosse interessato.

 Focalizziamo l’attenzione sulle prime due direttrici.

L’ampliamento dei poteri del Parlamento europeo avviene attraverso tre canali.

 Il primo è il conferimento del potere di iniziativa legislativa, che prima era di competenza esclusiva della Commissione, anche al Parlamento europeo.

Il secondo è l’attribuzione di pieni poteri di codecisione con il Consiglio europeo in settori (la difesa, il diritto di famiglia e, di importanza strategica, la governance economica) che in precedenza erano di pertinenza esclusiva del Consiglio.

Il terzo canale, previsto dall’emendamento 41 (articolo 17, paragrafo 7 del Trattato sull’Unione europea) è la modifica sostanziale della procedura di nomina ed elezione del Presidente della Commissione europea (ora Esecutivo).

Secondo il testo oggi in vigore, il Consiglio europeo, tenuto conto dell’andamento delle elezioni del Parlamento europeo e votando a maggioranza qualificata, propone al Parlamento europeo un candidato alla Presidenza della Commissione e il Parlamento lo vota a maggioranza dei membri che lo compongono.

Quindi, è l’organo rappresentativo dei governi nazionali in carica che propone al nuovo Parlamento europeo, eletto dai cittadini, il possibile Presidente della Commissione.

Nella proposta di riforma, invece, il rapporto si inverte:

 è il nuovo Parlamento europeo che, votando a maggioranza dei suoi componenti, propone un candidato alla Presidenza dell’Unione al Consiglio europeo che, a sua volta, lo elegge votando a maggioranza qualificata.

Ciò implica che la nomina del Presidente dell’Unione (oggi Commissione) non riflette più tendenzialmente l’equilibrio, che può essere più o meno simmetrico, tra gli interessi dei vari Stati membri all’interno del Consiglio, bensì l’orientamento politico dei “cittadini europei” sulla base dei risultati delle elezioni europee che acquisirebbero così una sorta di primazia e di preminenza rispetto a quelle nazionali.

La Commissione, e qui passiamo alla seconda direttrice di intervento, si politicizza, diventa a tutti gli effetti un esecutivo politico.

E ciò dipende dal combinato disposto tra

 a) le modalità di elezione parlamentare del Presidente,

 b) la richiesta “di consentire al Presidente della Commissione di scegliere i rispettivi membri in base alle preferenze politiche, garantendo al contempo l’equilibrio geografico e demografico” e

 c) il potere, riconosciuto già dalla normativa in vigore, di chiedere le dimissioni (obbligatorie) ad uno dei membri del “suo” esecutivo.

In sintesi, la risoluzione del Parlamento europeo del 22 novembre 2023 propone una sorta di sistema parlamentare bicamerale in cui la prima Camera è rappresentata dal Parlamento europeo, mentre la seconda è costituita dal Consiglio europeo;

la prima rappresenta i singoli “cittadini europei”, la seconda gli Stati e i loro governi.

Quindi, l’Esecutivo (oggi Commissione), riceverebbe una doppia legittimazione politica attraverso la procedura di nomina del suo Presidente: prima dal Parlamento e poi dal Consiglio Europeo.

Il significato politico della riforma: la parabola degli “Amici della pizza”.

Ci sono quattro amici che da qualche anno hanno l’abitudine di andare a mangiare la pizza il sabato sera, ogni due settimane.

A volte sono d’accordo sulla scelta della pizzeria, altre hanno idee differenti.

In genere, basta un’oretta per trovare un accordo; ora si accontenta uno, ora si accontenta l’altro.

A un certo punto, uno di loro, che per comodità chiameremo Mario, dice “Ragazzi, basta perdere tempo ogni volta per decidere in quale pizzeria andare. Da oggi allarghiamo il nostro gruppo e saremo gli otto “Amici della pizza”.

Ma non solo, ci vedremo tutte le settimane e, sentite che bello, mangeremo tutti lo stesso identico tipo di pizza.

 Decideremo insieme se la margherita, la romana o la quattro stagioni”.

Ovviamente le cose si complicarono.

Per trovare un accordo su dove andare a mangiare la pizza e quale tipo di pizza mangiare gli otto “Amici della pizza” dovevano impegnare l’intera serata del venerdì.

 Si trovava un accordo, ma cresceva il numero degli scontenti.

Allora, l’astuto “Mario” disse “Ragazzi, qui rischiamo che il nostro gruppo, gli “Amici della pizza”, si sciolga.

Sarebbe un vero peccato.

Stiamo così bene insieme!

 Ho trovato una soluzione per risolvere i nostri problemi. Includeremo altre otto persone e diventeremo i sedici “Amici della pizza”.

E poi decideremo insieme, pensate che bello, non solo in quale pizzeria andare e quale tipo di pizza mangiare, ma anche quale bibita bere”.

Le cose si complicarono: per trovare un accordo su pizzeria, pizza e bevanda comune i sedici “Amici della pizza” iniziarono ad impegnare non solo i loro venerdì sera, ma anche il sabato mattina.

Mettersi d’accordo divenne sempre più difficile e andare a mangiare la pizza iniziò ad essere non più un piacere, ma un sacrificio.

Qualcuno iniziò a pensare “Ma chi me lo fa fare?”, qualcun altro provò a contestare le decisioni prese, altri decisero di scegliere liberamente pizza e bevanda.

 Il gruppo degli “Amici della pizza” era chiaramente in crisi.

E, ancora una volta, l’ingegnoso “Mario” risolse il problema:

“Ragazzi, so io come uscire dalla crisi del nostro gruppo, dalla prossima settimana deciderò io e solo io in quale pizzeria andremo, quale pizza mangeremo e cosa berremo, così evitiamo perdite di tempo e smettiamo di litigare”.

La proposta fu accolta con grande sollievo.

Il gruppo degli “Amici della pizza” era salvo e si sarebbero liberati i venerdì sera e il sabato mattina di tutti.

 Ma ci fu qualcuno che non condivideva i gusti di “Mario” in fatto di pizze e bevande e, quindi, disertò l’appuntamento e se ne andò a mangiare in un altro locale.

Non necessariamente una pizzeria.

Questa parabola illustra non solo quanto è accaduto, sta accadendo e rischia di accadere in Europa, ma anche il significato politico delle riforme proposte: enlarging and deepening, allargare e approfondire l’Unione europea.

Oggi, questo disegno riformatore viene presentato come una risposta alla “aggressione” della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Si tratta di una menzogna colossale in quanto questa strategia, irrealistica e completamente errata dal punto di vista dell’analisi e della progettazione istituzionale, era già presente prima della guerra in Ucraina.

L’allargamento (enlarging) a un numero sempre maggiore di Stati è un obiettivo che l’Unione europea persegue incessantemente dalla sua nascita e che conosce una accelerazione dopo la caduta del Muro di Berlino! (commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6884395).

 

 

L’approfondimento (deepening), cioè l’estensione capillare dei settori regolati, è stato perseguito con sempre maggior ostinazione dalla crisi finanziaria in poi ed è esplicitamente dichiarato nel Documento dei cinque presidenti che risale al 2015, cioè ben prima della guerra in Ucraina.

Se mai vi è una novità, consiste nella inclusione tra gli ambiti di intervento della crisi climatica, delle emergenze sanitarie e della difesa.

Incrementare contemporaneamente sia il numero degli Stati membri che i settori di intervento significa generare automaticamente ingenti problemi di gestione delle diversità.

 E il modo più rapido per gestirle è farle tacere.

 Da qui, la compressione sistematica che, come abbiamo visto, le riforme esercitano del potere di veto e della sovranità degli Stati nazionali che, lo ricordiamo, sono ad oggi il principale canale di espressione democratica delle specificità e degli interessi di ogni popolo.

Questo è lo scenario degli Stati Uniti d’Europa.

“Mario Draghi” non ci sta portando verso il paradiso della speranza concreta, secondo le ispirate parole di “Ferdinando Mach di Palmstein”, quanto piuttosto verso “un incubo infernale da cui fuggire”.

(Luca Lanzalaco è professore ordinario di Scienza politica presso l’Università di Macerata.

 Ha recentemente pubblicato, con Giampiero Cama e Sara Rocchi, Le banche centrali prima e dopo la crisi.)

 

 

 

 

L’Allarme dell’Anglosfera:

la Sconfitta in Ucraina Sarà il Crollo

definitivo del “Nuovo Ordine Mondiale”.

Conoscenzealconfine.it – (14 Dicembre 2023) - Cesare Sacchetti – ci dice:

 

Sembra passato un secolo dall’anno scorso quando i quotidiani del mainstream italiano ed internazionale parlavano della “disfatta” della Russia in Ucraina.

Addirittura è rimasto particolarmente impresso nel nostro immaginario collettivo un articolo nel quale si raccontava come l’esercito russo fosse rimasto a corto di calzini, nel maldestro e paradossale tentativo di raffigurare le forze armate russe come un manipolo di sbandati che non era minimamente preparato per affrontare l’arte della guerra, soprattutto quella moderna.

Oggi invece sfogliamo le pagine di un quotidiano di rilievo del mainstream britannico ed internazionale quale il “Telegraph” e troviamo un articolo scritto da “Daniel Hannan” con un titolo alquanto esplicativo come:

“La Russia sta portando a termine una devastante vittoria: le fondamenta dell’Europa stanno tremando”.

È lo stesso “Hannan” che solamente lo scorso luglio parlava di una imminente disfatta della Russia in Ucraina, e oggi questa enorme discrepanza tra il suo articolo di luglio e quello di pochi giorni fa sta suscitando non poche ilarità nel mondo dei media alternativi.

Le capriole dei media mainstream e i suoi disordinati dietrofront sono la prova di un sistema, quello Occidentale, che vive di una profonda dissonanza cognitiva.

Lo vediamo continuamente in ogni aspetto della vita sociale in Italia e nell’Europa intera.

Ancora oggi sentiamo parlare di “sogno europeo” per quello che riguarda i trattati di Maastricht e la nascita dell’Unione europea, quando essa non ha portato altro che enormi disparità sociali tra le classi lavoratrici e i nuovi oligarchi europei, chiamati dai media Occidentali “imprenditori”, a differenza di quelli russi chiamati invece” oligarchi”.

La stessa Unione europea che nella sua folle politica fondata sui confini aperti ha spalancato le porte a milioni di immigrati irregolari, in quello che è stato sin dal primo istante un deliberato tentativo di distruggere le popolazioni autoctone europee per mescolarle con popolazioni afro-asiatiche, in omaggio alla visione “kalergica” sulla quale l’UE si fonda.

Adesso però evidentemente il “tempo della dissonanza cognitiva “dev’essere giunto al termine, almeno per alcuni membri dell’anglosfera Occidentale perché ci si deve essere resi conto che scrivere semplicemente “la Russia sta perdendo” sui quotidiani europei non cambia le sorti del regime nazista ucraino.

La realtà virtuale dei media mainstream non può sostituire in nessun modo quella del mondo reale e più si nega la seconda, tanto più l’impatto con essa per costoro sarà ancora più devastante e traumatico, una volta che la vera realtà si manifesta definitivamente con tutte le sue conseguenze per chi ha cercato ostinatamente di negarla.

Nel suo pezzo per il quotidiano britannico, “Hannan” prova a dire che ciò che lui scriveva in passato si fondava su degli errori di valutazione tattici e militari ma ciò non appare minimamente credibile.

L’esercito russo era enormemente superiore già un anno fa, non solo numericamente ma anche per la tecnologia militare di cui dispone Mosca che Kiev non può raggiungere in nessun modo.

La “NATO” ha provato non tanto a colmare l’immenso gap ma a ridurlo di molto poco attraverso delle forniture di armi ai nazisti di Kiev, ma la distanza tra i due Paesi è rimasta abissale.

La Gran Bretagna è stato il Paese che si è più profuso nel tentativo di rifornire di armi Zelensky ma questo Paese non ha mai avuto le reali capacità per cambiare le sorti del conflitto.

Il Paese che poteva cambiare le sorti della guerra erano solo e soltanto gli Stati Uniti, e questi sono decisamente mancati all’appello.

Gli Stati Uniti Hanno Lasciato la “NATO” al suo Destino.

Washington nel corso di questo conflitto non ha mai dato ciò che veramente poteva dare a Kiev.

Spesso gli annunci di rifornimento di armi agli ucraini quali i famosi “F-16” o” i carri armati Abrahams” sono stati puntualmente smentiti dai continui rinvii dei membri della cosiddetta amministrazione Biden.

A nostro avviso, la variabile decisiva, oltre alla chiara superiorità russa sul campo, è stata proprio questa.

 Il disimpegno bellico degli Stati Uniti che, nonostante un’amministrazione sulla carta atlantista, ha deciso di lasciare l’Ucraina al suo destino.

Washington non si è prodigata come avrebbe, sulla carta, dovuto fare e questo ha accelerato la crisi dell’anglosfera e di tutto l’ordine liberale internazionale, per utilizzare l’espressione tanto cara agli Euro-Atlantisti.

Attraverso tale espressione non si intende altro che quell’assetto geopolitico, economico e militare uscito dalla seconda guerra mondiale che vedeva gli Stati Uniti rivestire un ruolo di assoluta supremazia nel campo delle relazioni internazionali fino ad arrivare all’edificazione di un vero e proprio impero americano.

E l’impero per affermare il suo potere non andava spesso troppo per il sottile poiché, come molti nostri lettori sanno, quando si trattava di rimuovere gli ostacoli che si ponevano sulla sua strada non aveva il minimo scrupolo a ricorrere agli omicidi politici e ai colpi di Stato come accaduto a Salvador Allende, Aldo Moro, Enrico Mattei, Slobodan Milosevic, Muammar Gheddafi e molti altri che ora in questa sede sarebbe troppo lungo elencare.

Questo è l’ordine che si è instaurato dopo il 1945 e che tutti i gruppi che contano dell’establishment internazionale quali il” Bilderberg”, il “Club di Roma”, “Davos” e le “varie massonerie internazionali” si sono adoperati per mantenere.

Gli Stati Uniti sono stati il manganello del potere che si abbatteva senza pietà alcuna contro coloro che “osavano” servire il proprio popolo e la propria nazione piuttosto che svendere la sovranità nazionale sull’altare di un globo crazia che opprime da molti decenni il mondo intero.

Il passaggio di consegne tra Trump e Biden non ha ripristinato il precedente status quo e gli Stati Uniti piuttosto che impedire la crisi della” NATO” hanno lasciato che questa andasse incontro al suo destino con la imminente e definitiva disfatta in Ucraina.

La Disfatta di Kiev è la Disfatta del Nuovo Ordine Mondiale.

L’Ucraina per gli atlantisti aveva e ha un’importanza fondamentale poiché la sua caduta non si circoscrive al solo Zelensky ma a tutto l’ordine Euro-Atlantico.

Una volta che verrà ufficializzata la sua sconfitta, nei fatti già ampiamente presente, e una volta soprattutto che uscirà di scena il suo famigerato presidente, allora l’ordine del dopoguerra andrà definitivamente in frantumi.

È una realtà della quale sono molto consci a Bruxelles, capitale belga sede sia della NATO sia dell’UE, a dimostrazione dell’importanza che questa città assume come simbolo del potere Euro-Atlantico.

È una realtà che non si può più ignorare e non si può pretendere che essa sparisca solamente attraverso una grottesca campagna stampa che affermi che la Russia sta perdendo.

Hannan” deve aver scritto il suo articolo perché coloro che gestiscono il mainstream, lobby atlantiste e sioniste di vario tipo, devono aver compreso che non è più il momento di negare l’evidenza.

È il momento di accettare la realtà e di prepararsi ad essa.

 Gli ultimi eventi sembrano aver portato ad una rapida presa di coscienza del problema, e abbiamo l’impressione che si stia cercando una via d’uscita morbida e meno disastrosa dal conflitto che consenta all’Ucraina di salvare il salvabile.

Nelle ultime ore, la moglie di Zelensky ha lanciato l’allarme affermando che se l’Ucraina non verrà sostenuta ulteriormente, essa morirà.

I segnali venuti da Washington non sono affatto incoraggianti per Kiev dal momento che “il Congresso “si è appena rifiutato di mandare un pacchetto di aiuti all’Ucraina e senza il contributo degli Stati Uniti, il crollo del regime nazista è semplicemente scontato.

Bruxelles non è affatto in grado di sostituire gli Stati Uniti nel ruolo di garante dell’atlantismo e questa crisi ha dimostrato come le velleità dell’UE di assurgere a blocco geopolitico mondiale sono appunto rimaste tali.

Il peso specifico dell’UE sullo scacchiere interazionale è pari a zero, e oggi Bruxelles si guarda intorno e scopre che piuttosto che essere Mosca isolata lo è proprio la debole Unione.

L’intervento della Russia in Ucraina e la tela geopolitica del mondo multipolare hanno costruito degli assetti nuovi di politica estera che hanno annullato di fatto le sanzioni economiche di Bruxelles e reso ininfluente il ruolo dell’UE nel mondo.

Indiscutibilmente, per chi è dotato di minime capacità analitiche nel campo delle relazioni internazionali, la Russia oggi è il Paese geopoliticamente più influente.

Il continente africano si sta spostando quasi interamente nel blocco multipolare e gli attori che qui la facevano un tempo da padrone, quali la Françafrique e la Gran Bretagna, stanno perdendo, o hanno già perso, tutta la loro influenza.

Solamente negli ultimi 2 anni, Paesi che prima appartenevano alla sfera d’influenza francese quali il Mali, il Niger e il Burkina Faso hanno dato il benservito alla Francia, che oggi si ritrova priva dell’enorme bacino di materie prime africane dal quale Parigi attingeva in precedenza senza pagare un euro ai vari Paesi africani.

Il mondo sta cambiando, a nostro parere chiaramente in meglio, ad una velocità impressionante se pensiamo che anche il dollaro, l’architrave finanziaria dell’ordine post-bellico, inizia ad essere utilizzato sempre di meno negli scambi internazionali.

Non appena Washington ha lasciato a bocca asciutta Kiev, Zelensky ha compiuto un irrituale viaggio in Argentina, laddove è stato ricevuto dal neo-eletto presidente Milei, molto vicino al gruppo ebraico di “Chabad Lubavitch”.

L’impressione che si è avuta da tale visita è che forse il presidente ucraino stia sondando il terreno per un eventuale asilo politico in Argentina, perché dalle parti dell’Occidente e di Israele non sembrano molto disposti a prendere tra le mani una simile “patata bollente”.

Siamo quindi in una fase che ha superato il crepuscolo della NATO ed è entrata già nel suo tramonto.

 

Sono gli ultimi tempi di un sistema di potere che da troppo tempo ha represso la sovranità delle nazioni e oppresso la libertà dei popoli di vivere senza subire l’americanizzazione mondiale che è stata imposta dal 1945 ad oggi.

La fine dell’americanizzazione è il ritorno ad una dimensione culturale nazionale che era stata rimossa dalla moderna globalizzazione, nella quale il mondo intero è stato modellato ad immagine a somiglianza dello stile di vita americano.

È una fase questa che atterrisce moltissimi ai piani alti e bassi della decadente anglosfera e il 2024 si annuncia essere l’anno che vedrà delle trasformazioni globali che non hanno precedenti nella storia moderna.

Sono delle trasformazioni che cambieranno gli equilibri internazionali per molti anni a venire e porteranno alla fine dell’ordine post-bellico che ha governato l’Occidente dal 1945 in poi.

Delle trasformazioni che non potranno non toccare necessariamente l’UE che dipende da tale apparato così come l’Italia e la sua corrotta classe politica, al pari degli altri Paesi europei.

La geopolitica è fatta di macrosistemi e microsistemi.

Il macrosistema in questo caso è chiaramente la NATO e le altre istituzioni finanziarie Occidentali.

 I microsistemi sono gli apparati politici nazionali quali quello italiano ed europei ed è evidente che questi ultimi non possono sopravvivere se crollano i macrosistemi che hanno permesso la loro esistenza.

Il 2024 si annuncia come un anno estremamente interessante e foriero di grandi cambiamenti per l’Italia e l’Europa.

A qualcuno questi cambiamenti tolgono il sonno perché costoro sanno che siamo alla fine di un’epoca.

Ad altri, noi compresi, lasciano vedere un futuro migliore dove le nazioni torneranno finalmente ad essere tali e dove delle corrotte classi politiche che non hanno fatto altro che tradire le loro nazioni e svendere la sovranità per portarla tra le fauci dello sfumato “Nuovo Ordine Mondiale”.

(Cesare Sacchetti)

(lacrunadellago.net/lallarme-dellanglosfera-la-sconfitta-in-ucraina-sara-il-crollo-definitivo-del-nuovo-ordine-mondiale/).

 

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