La libertà di opinione non viene accettata.

 

La libertà di opinione non viene accettata.

 

 

Salvini elogia Trump dopo scontro

 con Zelensky: “Forza”.

Meloni: “Divisioni ci indeboliscono.”

Msn.com – fanpage.com - Giulia Casula – (28-2- 2025) – ci dice:

 

Salvini elogia Trump dopo scontro con Zelensky: “Forza”. Meloni: “Divisioni ci indeboliscono.”

"Obiettivo pace, basta con questa guerra! Forza Donald Trump".

 Sono le parole di Matteo Salvini dopo lo scontro tra il presidente degli Stati Uniti e il premier ucraino Volodymyr Zelensky.

Il leader della Lega ha elogiato il tycoon condividendo sul suo profilo” X” il video della lite alla Casa Bianca.

Nell'incontro dentro lo Studio Ovale il presidente americano ha rivolto dure parole nei confronti di Zelensky accusandolo di non essere riconoscente verso gli Usa e di "non avere le carte di mano" per un accordo.

"Dovete ringraziarci", ha detto.

"State giocando con le vite di milioni di persone, giocando con la Terza guerra mondiale, quello che stai facendo è una mancanza di rispetto per il nostro Paese".

 

In tarda serata sono arrivate anche le dichiarazioni della presidente del Consiglio. "Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà.

 Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l'hanno fondata, primo fra tutti la libertà.

 Una divisione non converrebbe a nessuno", ha detto Meloni.

"È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro.

 È la proposta che l'Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore", ha aggiunto.

Quanto accaduto tra Washington e Kiev ha scatenato la reazione indignata delle opposizioni, che si sono scagliate contro il presidente americano.

 "Trump ha scelto di stare con Putin, ha umiliato con violenza inaudita un popolo aggredito da un dittatore in un'imboscata che è puro bullismo istituzionale contro il Presidente Zelensky.

 Il governo italiano esprima solidarietà e sostegno al popolo ucraino e al suo presidente.

 Giorgia Meloni non può più procrastinare la scelta:

o con Trump, i suoi miliardi e i suoi interessi economici o con la democrazia e l'Europa", ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che si tratta di "un momento di grande tensione, per questo bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l'evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene", ha dichiarato ai microfoni di Radio Uno

. "Vediamo come si sviluppa la situazione anche della trattativa che ci dovrà essere tra Stati Uniti, Russia, anche l'Ucraina ci dovrà essere, ed anche l'Europa, che deve essere unita e parlare con una voce sola.

 È un passaggio delicato, dobbiamo essere molto prudenti", ha aggiunto.

 

Secondo Giuseppe Conte "andava assolutamente evitato lo scontro che è avvenuto alla Casa Bianca a favore di telecamere: rischia di avvantaggiare Putin, nel complesso negoziato che è stato avviato.

 Questo negoziato deve essere affrontato e portato avanti tutelando duramente ed efficacemente le ragioni dell’Ucraina, che rimane il Paese aggredito", ha scritto su “X” il leader del Movimento 5 Stelle.

"Anche per questo occorreva un'Europa forte e in prima linea per i negoziati di pace e non un'Europa subalterna a Washington, che ha inseguito in questi anni la folle strategia dell'escalation militare e delle armi a oltranza.

Una strategia fallimentare che ora condanna l'Europa e l'Italia a una totale irrilevanza davanti a questi sviluppi.

Con un’aggravante per il nostro Paese: di Meloni si sono perse proprio le tracce", ha concluso.

Come Schlein, anche il leader di Azione Carlo Calenda ha parlato di bullismo per definire l'atteggiamento tenuto da Trump e dal suo vice Jd Vance.

"Bulli che aggrediscono nello studio ovale, davanti alla stampa, un leader coraggioso che guida un popolo che difende la sua libertà dall’aggressione di un dittatore assassino.

A questo sono ridotti gli USA oggi.

I leader europei dovrebbero mostrare meno compiacenza e più forza.

 I bulli si affrontano così. #StandWithUkraine oggi e sempre", ha scritto su “X”.

 

"Qualcuno immaginava che Zelensky sarebbe stato remissivo e arrendevole.

Ma ha chiaramente detto che prima si definiscono le condizioni di sicurezza dell’Ucraina (e dell’Europa) e poi si parla di business", ha commentato Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato.

"Ora non può essere lasciato solo, e l’Europa deve assolutamente fare la propria parte.

E, in proposito, dopo quello che è successo la premier Meloni non può rifugiarsi nel silenzio.

Dopo che Tusk e Macron sono usciti per stigmatizzare e prima del vertice di Londra lei rimane silente senza chiarire in Parlamento?", ha aggiunto.

"Lo diciamo da mesi. Ma dopo quello che è successo questa sera alla Casa Bianca, è più urgente che mai la costruzione di una Unione Europea vera, seria, Politica. Senza Politica, con la p maiuscola, il mondo rischia l'impazzimento.

Sveglia, Europa", ha scritto il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

 

"Nello studio ovale è andata in scena la rappresentazione plastica del bullismo diplomatico con cui la nuova amministrazione americana intenderebbe governare il mondo.

Trump bullizza e umilia Zelensky e attraverso di lui il popolo ucraino che da tre anni resiste alla violenta aggressione russa, difendendo i confini e con essi i valori dell’Europa", ha commentato il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

"Cosa ne pensa Meloni dell’atteggiamento indegno del suo amico Trump verso Zelensky?

La premier condannerà l’atteggiamento del presidente americano o fuggirà anche stavolta facendo finta di nulla?", ha domandato.

 

Per l'europarlamentare Pd Matteo Ricci, lo spettacolo messo in piedi oggi da Trump è un esempio di "arroganza al potere".

"Altro che buon negoziatore.

Trump in diretta tv manca di rispetto a una intera nazione, attaccando frontalmente il suo presidente.

Risultato?

Saltano gli accordi e Putin si rafforza.

 Cosa ne pensano Meloni e gli amici italiani di Trump", ha chiesto il dem.

 "Uno spettacolo indegno e spaventoso il presidente Usa che si comporta da bullo contro il presidente di un paese europeo invaso e martoriato", ha aggiunto  Debora Serracchiani.

"Anche Meloni dovrebbe essere preoccupata e capire che l'unica sponda solida è la nostra Europa.

Trump e Putin sono sempre più vicini e sembrano sempre più simili.

 Confidiamo in noi e nelle forze americane che credono nella democrazia e nella libertà".

 

"Donald Trump ha invitato il Presidente Zelensky alla Casa Bianca credendo di intimidire il presidente ucraino.

 Pensava che fosse un rituale farsa, e invece Zelensky si è presentato lì da vero capo di Stato in difesa dei diritti del suo paese", ha dichiarato Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia Viva.

"Trump, con fare da bullo, voleva imporre le sue condizioni di pace, ma non ha considerato il coraggio e la fermezza di Zelensky.

Che sia un esempio anche per l'Unione Europea tutta.

Bisogna agire uniti e senza cedere ai ricatti. Cominciamo dalla piazza per l'Europa nelle città italiane".

 

"Dopo le oscenità su Gaza, ora l'intimidazione, la minaccia, l'umiliazione in mondovisione del leader del popolo ucraino, popolo aggredito.

L'Europa ora deve proporre un'idea di pace, di giustizia, di libertà, di relazioni internazionali che non lasci il campo a queste di Trump", ha scritto su “X” Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd.

 Anche per Enzo Amendola quanto accaduto oggi rappresenta "un'aggressione diplomatica vergognosa in diretta tv.

 Rispetto per un popolo aggredito e solidarietà a una nazione invasa sono merce rara per Trump.

Alla Casa Bianca il mondo alla rovescia:

 i più forti che colpiscono solo i deboli.

Nel silenzio degli alleati di Trump in Italia", ha scritto il capogruppo democratico nella commissione Esteri della camera.

"Due parole al presidente americano Donald Trump: sei un pericolo per la democrazia.

 Noi stiamo con l’Ucraina, per la pace e per l’Europa", ha commentato Sandro Ruotolo, componente della segreteria nazionale del Pd ed europarlamentare.

 

Bavaglio in Romania – Georgescu

 “Libero” Ma Silenziato.

Conoscenzealconfine.it – (28 Febbraio 2025) - Andrea Tomasi – ci dice:

 

 

Il politico che non piace viene silenziato. Succede in Romania, nel cuore dell’Unione europea.

Călin Georgescu”, il candidato che aveva vinto il primo turno delle elezioni presidenziali (poi annullate per presunte interferenze russe) è stato liberato (dopo esser stato arrestato) ma con una serie di limitazioni.

L’arresto ha lasciato sotto shock i due milioni di romeni che lo hanno votato. Georgescu è sotto indagine per rovesciamento dell’ordine costituzionale e diffusione di informazioni false.

Il Leader Politico è Diventato “Osservato Speciale.”

Georgescu, dopo un interrogatorio di cinque ore, adesso è a piede libero ma osservato speciale.

 È stato messo sotto controllo giudiziario per 60 giorni. Il che significa che non può lasciare il Paese.

Inoltre non può avere rapporti diretti con i media e non può accedere ai suoi account social.

Le Elezioni Annullate e il Bavaglio: il Mutismo Europeo e la Reazione dell’Amministrazione Trump.

Insomma si tratta di un bavaglio che non può non far discutere nell’Europa dei diritti.

 Silenziato lui e ignorata (o quasi) la sua vicenda sulla grande stampa europea.

 A non ignorare e anzi a mettere sotto i riflettori questa anomalia è l’amministrazione americana a guida repubblicana.

Il vicepresidente “JD Vance” aveva fatto notare che l’annullamento del voto in Romania rappresenta la non-condivisione dei valori promossi dagli Stati Uniti, mentre Elon Musk (a capo del Dipartimento dell’efficientamento governativo, ma super presente nel panorama globale con il suo social X) ha etichettato il giudice capo della corte suprema romena come un “tiranno”.

 

I Suoi Sostenitori: Uomo Politico che Dà Fastidio e Quindi da “Disinnescare

Georgescu, espressione della destra del Paese, lontano dalle politiche della Nato, è stato una vera sorpresa nelle elezioni.

Quando è risultato vincitore nel confronto elettorale, è stato detto che una grande spinta è arrivata da “Tik Tok”, il social Made in China, dove conta più di 300 mila followers.

 

Troppo vicino a Pechino e a Mosca: personaggio da disinnescare.

I suoi sostenitori, che in queste ore protestano, parlano di complotto, di un disegno per farlo fuori dopo l’annullamento del voto.

Vedremo quali saranno gli sviluppi.

 Difficilmente l’esponente della destra del suo Paese – fermato dalla polizia di Bucarest – avrà il tempo per togliersi di dosso certe macchie.

La Romania – ricordiamo – è un Paese strategico nella geopolitica: ospita basi Nato e confina con l’Ucraina.

(Andrea Tomasi)

(byoblu.com/2025/02/27/romania-georgescu-libero-ma-silenziato-vietato-parlare/).

 

 

 

 

La cospirazione

del "razzismo."

Unz.com - Andrew Anglin – (28 febbraio 2025) – ci dice:

 

Il termine "razzismo" insieme a termini come "supremazia bianca" è stato usato selvaggiamente per oltre un decennio.

Incredibilmente, il termine "razzismo" non è stato definito in modo serio, ma l'implicazione del termine è che ci sono persone che odiano le persone per nessun'altra ragione se non "il colore della loro pelle".

 Non ha molto senso che qualcuno provi questa emozione, ma il numero di persone che provano questa emozione, e il motivo per cui hanno questa emozione, non è qualcosa che è stato indagato.

 Ci viene semplicemente detto che molte persone, in realtà tutti i bianchi, hanno questa emozione, e devono essere fermati.

 

Molte persone che indagano su questo fenomeno del conflitto razziale che all'improvviso è diventato la questione più importante del mondo hanno sottolineato che i media mainstream hanno iniziato a usare questi termini abbondantemente dopo la crisi finanziaria del 2008 e l'inizio del movimento “Occupy Wall Street”, quando l'élite bancaria aveva motivo di tentare di dividere la popolazione per paura che destra e sinistra possano essere unite dietro un movimento anti-banchiere.

I media hanno iniziato a parlare costantemente della minaccia del razzismo, e poi la popolazione, facilmente influenzata com'è dall'isteria dei media, ha iniziato a credere che il razzismo fosse il problema centrale della società.

Alcuni grafici sembrano parlare da soli.

 

È uno stratagemma astuto, certo.

Mentre la corruzione delle banche e del governo che lavora per loro è un problema che potrebbe essere risolto, le persone che hanno uno stato emotivo segreto non è qualcosa che può mai essere risolto.

Puoi cercarlo per tutta l'eternità.

Reindirizzando l'attenzione del pubblico su questo tipo di spettro, hai annullato la minaccia che potrebbe unirsi in opposizione a un problema del mondo reale che ha una soluzione nel mondo reale.

Il fatto che i media hanno creato un panico morale di massa su questa segreta emozione di "razzismo" è affascinante, ma nonostante ciò che molti a destra sosterrebbero, non racconta l'intera storia del conflitto razziale in America.

Una cospirazione segreta dei suprematisti bianchi?

Una delle cose che i promotori del razzismo dei media hanno fatto è stato sottolineare che i neri sono imprigionati a un tasso molto più alto dei bianchi.

Hanno anche sottolineato che i neri hanno un reddito medio molto più basso dei bianchi.

Ciò che sostenevano era che l'unica spiegazione possibile per queste differenze nei risultati sociali era il "razzismo".

 La premessa di base, che di solito non veniva dichiarata, era che "tutti sono uguali".

Se ogni persona di ogni razza ha le stesse capacità, allora se i risultati sono diversi, ci deve essere un diabolico complotto segreto da parte dei bianchi per trattenere i non bianchi.

 

Sfortunatamente, quelli di destra si sono rifiutati di rispondere con l'ovvia spiegazione del perché i neri e le altre razze hanno risultati peggiori dei bianchi, ovvero che sono biologicamente diversi dai bianchi, e quindi non ci si può aspettare che abbiano gli stessi risultati.

Se non sei disposto a dichiarare questa realtà ovvia perché hai paura di essere chiamato "razzista", allora non c'è modo di rispondere alle affermazioni fatte dai promotori del razzismo.

Se tutte le persone sono esattamente uguali, allora è semplicemente un fatto che se hanno risultati diversi, l'unica spiegazione è che c'è una cospirazione segreta contro di loro.

Tuttavia, non ha senso che le diverse razze siano esattamente le stesse.

 Non hanno lo stesso aspetto.

Hanno storie decisamente diverse.

Perché dovrebbero avere le stesse capacità intellettuali o la stessa propensione alla violenza?

Nessuno lo ha mai spiegato, e invece ci viene semplicemente detto che sarebbe molto maleducato e offensivo parlarne.

 È estremamente anti-intellettuale affermare che, poiché una verità è dolorosa, dovrebbe essere nascosta, ma anche se si è estremamente preoccupati di evitare di ferire i sentimenti di qualcuno, non potrebbero facilmente sostenere che la negazione della differenza tra le razze ha portato a molto più dolore di qualsiasi sentimento sarebbe ferito riconoscendolo?

Inoltre, l'affermazione che c'è una cospirazione razzista segreta, che i bianchi che hanno fatto così paura di essere chiamati "razzisti" da consegnare la loro intera società a una folla di sinistra stanno complottando segretamente per ferire i neri per pura cattiveria, e inoltre che è impossibile scoprire provare di questa cospirazione, è un po' scandaloso, non è vero?

 

Appoggiare tutta la vostra visione del mondo sulla teoria di una cospirazione di massa che non può essere rintracciata non ha senso, eppure questo è stato permesso a causa della cultura del silenzio intorno alla questione delle differenze razziali.

Al fine di spiegare la necessità di questa massiccia cospirazione di ferire i sentimenti dei non bianchi o la cattiveria, la teoria avanzata del razzismo ha avuto l'idea che i bianchi siano razzisti senza nemmeno sapere di esserlo.

Sono programmati come i candidati della Manciuria da forze non specifiche con un desiderio di fondo di odiare le persone per il colore della loro pelle, senza una ragione specifica.

Sembra ancora più stupido, no?

 

La razza è molto ovvia.

 

Le persone sono consapevoli che le persone intelligenti tendono ad avere figli intelligenti.

 Sono consapevole che le persone alte tendono ad avere figli alti.

Sono consapevoli che i tratti genetici sono ereditabili.

Quindi, perché allora tra i gruppi genetici non dovrebbero condividere i tratti?

Oh, ma hanno dei tratti in comune.

 Gli africani hanno la pelle nera, ad esempio, un tratto condiviso tra la loro coorte genetica.

Hanno nasi più grandi e piatti, hanno crani di forma diversa, sono più veloci, hanno più massa muscolare magra, hanno livelli più alti di testosterone libero.

Se c'è una cospirazione suprematista bianca per tenere i neri fuori dalla “Ivy League”, sembra che ci sarebbe bisogno anche di una cospirazione suprematista nera per tenere i bianchi fuori dall'”NBA”.

In effetti, la differenza nel colore della pelle rivela la verità sulla differenza nelle capacità intellettuali.

 Le pressioni biologiche in Africa, dove il sole è molto caldo, sono diverse da quelle dell'Europa, che è stata ricoperta di ghiaccio per gran parte della sua storia.

I neri hanno sviluppato la pelle scura perché questo è molto utile per le persone che sono fuori al sole tutto il giorno.

La ragione per cui i neri venivano portati come schiavi è che era molto più facile per loro lavorare al sole tutto il giorno in una piantagione del Sud, perché erano geneticamente adattati al sole in un modo che i bianchi non lo sono.

Nell'epoca preistorica, prima che la tecnologia fornisse alle persone un facile conforto, gli esseri umani dovevano preoccuparsi di soddisfare i loro bisogni primari di cibo e calore, prima di ogni altra cosa.

 In un luogo senza inverno, non devi preoccuparti di morire congelato.

Inoltre, il cibo è molto abbondante, tutto l'anno.

 Ciò significa che i neri non avevano bisogno dell'intelletto per fare piani per evitare di congelarsi, le capacità di accumulare abbastanza cibo per l'inverno, quando non ci sarebbe stato cibo disponibile.

 Se una persona in Europa non riuscisse a fare questi piani, morirebbe e verrebbe rimosso dal pool genetico, e quindi solo coloro che hanno l'intelligenza necessaria per pianificare e attuare una strategia per superare l'inverno vivrebbero per vedere i loro geni trasmessi alla generazione successiva.

 L'inverno europeo ha avuto un modo per rimuovere dal pool genetico coloro che avevano l'intelligenza più bassa.

Nel frattempo, l'Africa aveva un modo per rimuovere dal pool genetico coloro che non riuscivano a correre più veloce di un leone.

Tutto questo dovrebbe essere molto ovvio, e dovrebbe essere qualcosa che un bambino intelligente potrebbe funzionare logicamente senza che glielo spieghi, se gli venisse chiesto di analizzare perché i neri hanno prestazioni medie così basse in una società sviluppata rispetto ai bianchi.

 

L'altra ragione per promuovere le teorie del "razzismo"

Mentre i dati sui media che promuovono l'irrisolvibile questione delle differenze razziali come una cospirazione suprematista bianca al fine di impedisce che la questione risolvibile della corruzione dell'élite venga affrontata sono convincenti, c'è un'altra ragione per cui i media hanno iniziato a promuovere questa isteria artificiale sul razzismo quando lo hanno fatto, ed è perché durante questo periodo, c'è stata una massiccia spinta per i bianchi ad accettare l'immigrazione sostitutiva da paesi non bianchi.

 

La quantità di immigrazione a cui abbiamo assistito negli ultimi 20 anni, praticamente tutta da paesi non bianchi, è totalmente sorprendente.

 In circostanze normali, nessuno lo tollererebbe, ma lo sviluppo della teoria del "razzismo", della teoria secondo cui chiunque riconosce le differenze razziali è ontologicamente malvagio, ha creato una situazione in cui i bianchi hanno paura di parlare.

Quando parlano, rimangono con argomenti flaccidi sul fatto che non sono "razzisti", e non sono contrari all'essere sostituiti con persone di colore, semplicemente si oppongono all'immigrazione "illegale" senza restrizioni.

 Questo ovviamente non è vero.

 I bianchi che sono infastiditi dall'immigrazione sono infastiditi da ragioni relative alle differenze razziali delle persone che arrivano.

 Tutti i somali, per esempio, che hanno invaso gli Stati Uniti dagli anni '90, sono stati portati qui "legalmente".

Nessuno preferirebbe un somalo "legale" a una casalinga "illegale", e se esistesse una cosa come un norvegese "illegale", la gente non parlerebbe affatto di un afflusso di norvegesi.

Picchiare le persone sulla testa con immagini di "persone malvagie" che "odiano il colore della pelle" ha neutralizzato l'opposizione all'agenda di sostituire razzialmente i bianchi con i non bianchi.

È interessante notare che sono gli stessi banchieri di Wall Street, le élite aziendali e i funzionari governativi che volevano che la gente smettesse di parlare della” corruzione delle élite”, seppellendoli nell'isteria razziale, che volevano inondare l'America di non-bianchi in primo luogo.

Hanno diverse ragioni per questo.

La ragione più ovvia è che inondare il mercato dell'operatività a basso costo abbassa i salari.

Se i salari reali fossero rimasti statici dalla metà degli anni '70, i lavoratori di McDonald's nel 2025 sarebbero pagati vicino ai 50 dollari l'ora, e il modo più grande in cui questi salari sono stati abbassati artificialmente è stato quello di portare immigrati non bianchi dai paesi poveri.

Una ragione più grande e forse più esoterica è la spinta tra le élite a omogeneizzare l'intera popolazione globale, a distruggere le differenze tra le persone, al fine di creare una sorta di sistema mondiale unico.

Dopotutto, se non ci sono differenze demografiche tra le nazioni, allora qual è lo scopo delle nazioni?

Potremmo anche avere un unico sistema mondiale per prevenire guerre e abusi da parte di "nazioni canaglia".

 

È estremamente spiacevole che un programma di ingegneria sociale così massiccio e distruttivo possa basarsi su qualcosa di così stupido come l'affermazione che "tutte le razze sono uguali e chiunque la pensi diversamente è malvagio e vuole ferire persone innocenti per pura meschinità."

 Ma è quello che è successo.

 E ora siamo entrati nelle fasi finali di questo programma, poiché i bianchi sono una minoranza in America e i bambini bianchi una minoranza praticamente in ogni capitale dell'Europa occidentale.

Le persone dovranno solo superare la paura di essere insultate.

Per cercare di cambiare questa situazione, le persone dovranno sentirsi a proprio agio con l'essere etichettate come "razziste" per aver riconosciuto le differenze razziali.

 Non c'è modo di combattere contro questo schema per sostituirci senza affrontare il fatto che no, non tutte le razze sono uguali.

È stato incoraggiante vedere la resistenza contro il piano di “Elon Musk “a sostituire i lavoratori bianchi americani con gli indiani.

 C'è stato un tempo, non molto tempo fa, in cui “Musk “spiegava semplicemente che questi immigrati erano stati portati "legalmente" sarebbe stato sufficiente per mettere a tacere qualsiasi critica conservatrice al suo programma di sostituzione razziale, ma questa volta le persone erano disposte a dire "Non mi interessa se è legale, non voglio quelle persone nel mio paese".

 

Detto questo, la maggior parte delle persone ha ancora paura di dire che le persone di colore sono incompatibili con la società occidentale a causa della loro genetica, e sembra ancora che siamo molto lontani da questo.

Ma queste cose possono cambiare rapidamente.

E con “Trump “che sta davvero duro andando contro molte delle vacche sacre della sinistra, sembra che ora sia il momento di scivolare con le idee relative alla razza.

Anche se i conservatori hanno seguito la narrativa del "non sono razzista, ma", guidati dai cosiddetti "conservatori ebrei" come “Ben Shapiro”, molte delle idee della sinistra che sono state adottate dalla destra sono ora messe in discussione, e sembra che ci sia meno paura di ferire i sentimenti della gente mentre la situazione diventa sempre più terribile per gli americani bianchi.

 

La maggior parte della storia umana è stata definita dalla violenza fisica su larga scala, quindi è davvero straziante guardare agli ultimi decenni in America, quando la paura di una sorta di "violenza emotiva" è diventata sufficiente per le persone per permettere che il futuro dei loro figli venisse loro rubato.

I bianchi sono diventati incredibilmente morbidi, e questo dovrà cambiare se vogliamo invertire la rotta mentre precipitiamo in una spirale verso il basso.

 

La speranza è che l'"antirazzismo" da cui siamo stati inondati negli ultimi decenni sia per lo più un retaggio dell'”ideologia utopica dei baby boomer”, e che man mano che i giovani hanno più influenza sulla società, questo pensiero utopico comincerà a svanire.

 Affinché ciò accada, tuttavia, le persone dovranno essere coraggiose e iniziare a iniettare idee sulle differenze razziali nel discorso pubblico.

 

 

Trump-Zelensky, alla Casa Bianca

la realtà capovolta in tre punti chiave.

Msn.com - REDAZIONE – Fabio Insenga – (1 – 03- 2025) – ci dice:

(Adnkronos) – Del clamoroso confronto di venti minuti nello Studio Ovale alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky resteranno alla storia frasi mai ascoltate prima in un confronto fra leader e toni mai così lontani dalle abitudini diplomatiche.

Si è parlato, comprensibilmente, di fine della diplomazia, di agguato premeditato, di cinica strategia negoziale.

 Ci sono però almeno tre punti chiave emersi dallo scontro di venerdì che costituiscono un vero e proprio capovolgimento della realtà.

 Il primo, il più evidente, riguarda lo spazio negoziale dell'Ucraina e del presidente Zelensky.

 Quel 'non hai carte da giocare' ripetuto più volte è per Donald Trump la premessa per arrivare a sostenere che si può arrivare alla pace solo attraverso la resa, di fatto incondizionata, di Kiev.

L'accordo è sul tavolo ma è scritto secondo le condizioni concordate con Vladimir Putin direttamente da Trump.

All'Ucraina non resta che una possibilità: accettare.

E, come conseguenza, la fine della guerra a qualsiasi condizione, anche quelle imposte da Putin.

Non conta quello che è accaduto dal 24 febbraio 2022 in poi, non contano i morti, non conta la devastazione, non conta la sofferenza di un intero popolo schiacciato dalla potenza militare di un invasore.

 Il secondo, che al primo si lega sia come causa sia come effetto, riguarda il ruolo degli Stati Uniti.

 'Senza di noi, sei finito', è il senso di una serie di frasi che partono da una guerra che sarebbe finita in due settimane senza l'appoggio degli Stati Uniti, passano per la rinnovata censura al sostegno, economico e militare, garantito dall'amministrazione Biden a Kiev, e arrivano allo snodo principale della svolta trumpiana:

 la Casa Bianca è un arbitro tra Russia e Ucraina, non esiste più un aggressore e un aggredito.

 Saltano, nella rappresentazione trumpiana della realtà, tutte le ragioni che per tre anni hanno spinto l'Occidente a stare dalla parte dell'Ucraina e di Zelensky.

Il terzo punto chiave riguarda il ruolo dell'Europa.

Semplicemente, nella rappresentazione che va in scena nello studio Ovale, non esiste.

Non c'è spazio, nell'approccio sempre più orientato a una transazione commerciale del tycoon americano, per il disturbo di un terzo soggetto che non siano i due giocatori e l'arbitro.

Come se non ci fosse di mezzo l'elemento geografico e geopolitico a definire gli interessi strategici ed economici di un intero continente.

 Come se la sicurezza dell'Europa non sia strettamente legata a come finisce la guerra in Ucraina e cosa sarà della libertà di movimento di Putin.

Come se l'Ucraina non fosse un pezzo di Europa invaso da chi l'Europa la vorrebbe in buona parte riassorbita in un perimetro che possa riprodurre lo spazio dell'Unione sovietica. 

Quello che non è successo, la mancata firma dell'accordo sulle terre rare, rappresenta bene il senso di quello che è successo.

 La firma su quell'accordo, nella testa di Trump, doveva essere la firma sua una resa incondizionata.

 Il primo passaggio necessario a consegnare il destino dell'Ucraina prima nelle sue mani e poi, in una estensione a quattro mani, in quelle sue e di Putin.

Con l'Europa a guardare.

A partire dal vertice di Londra di domani, l'Occidente senza Stati Uniti, con l'Europa e il Regno Unito a guidare, dovrà provare a cercare e trovare una risposta.  (Fabio Insenga).

La svolta.

Theburningplatform.com – Robert Gore – (1-3-2025) – ci dice:  

(Straight Line Logic)

 

Questo funziona o è una rivoluzione. 

Il modo migliore per capire Trump è anche il più semplice: è un uomo d'affari.

Da questo punto di vista, poco di ciò che sta facendo è così inspiegabile o sorprendente come molti lo dipingono.

L'inspiegabilità deriva da una generale ignoranza degli affari.

La maggior parte degli americani ha poca conoscenza o comprensione di come funzionano le imprese private americane, sebbene generino la maggior parte dei 29 trilioni di dollari del PIL degli Stati Uniti e ne impieghino molte.

Trump è ora amministratore delegato del governo federale.

 Quell'impresa ha oltre 36 trilioni di dollari di passività dirette e passività non finanziate nell'ordine delle centinaia di trilioni.

 Il suo costo del credito è in aumento e il servizio del debito sta prendendo una quota sempre più ampia dei suoi ricavi.

 Evidentemente, non può continuare il suo corso attuale.

 

L'elemento comune dei turnaround aziendali di successo è che non emergono da cambiamenti lenti e incrementali all'interno del sistema.

Qualcuno entra e somministra una terapia d'urto.

Gli artisti del turnaround non sono mai popolari.

Molte persone vengono licenziate, le operazioni non redditizie vengono scartate, le finanze vengono ristrette, le filosofie aziendali ripensate e la direzione dell'azienda viene radicalmente resettata.

Poiché la situazione dell'azienda è disastrosa, tutto questo deve essere fatto rapidamente, con gli azionisti che ululano e i creditori che bussano alla porta.

Si inizia con i numeri.

 Nelle imprese in fallimento, spesso puzzano di falsificazione, autoregolamentazione e corruzione.

Analizzi i numeri e continui a fare domande finché non scopri le vere risposte.

Ciò che Musk e DOGE stanno facendo sarebbe una procedura operativa standard in una situazione aziendale comparabile;

 in effetti Musk ha fatto la stessa cosa quando ha rilevato Twitter.

Applicato al governo, è considerato rivoluzionario, ma quanti politici o burocrati hanno mai gestito un'impresa?

 

Il fatto che il “Dipartimento della Difesa” non abbia mai superato un audit e che la Federal Reserve vi resista tenacemente vi dice tutto ciò che c'è da sapere sui numeri del governo.

Trovare le "anomalie" è come sparare a un pesce in un barile.

Risolverli scopre invariabilmente sordidi segreti.

La segretezza è la decomposizione che alimenta la corruzione delle paludi. Pubblicamente, le creature della palude stanno urlando sulla "democrazia" e sull'accesso del DOGE alle informazioni sacre del governo.

In privato, effettuano il check-in su conti bancari all'estero, avvocati difensori e agenti immobiliari mentre aggiornano i loro profili LinkedIn.

 

Ci sono valide preoccupazioni di sicurezza, sicurezza informatica e legali, persino costituzionali, sul modo in cui DOGE sta operando che non sarebbero presenti in una situazione aziendale.

 Si può contare sulle vittime di DOGE per discutere di queste questioni e i tribunali possono imporre restrizioni.

 Ci sarà anche un respingimento dall'interno della burocrazia, anche da parte degli incaricati di Trump.

Kash Patel ha già detto ai dipendenti dell'FBI di non archiviare le e-mail di Musk su cosa ho fatto la scorsa settimana.

I tribunali e le resistenze potrebbero far deragliare il progetto, nel qual caso la rivoluzione sarebbe l'unica strada rimasta per sconfiggere il Blob.

 

A Twitter, Musk ha licenziato l'80% della forza lavoro, riflettendo la saggezza aziendale secondo cui il 20% di qualsiasi forza lavoro svolge l'80% del lavoro.

Per quanto riguarda il governo, queste cifre dovrebbero essere riviste a 10 e 90. Tuttavia, parte del lavoro è utile?

Spesso è controproducente, producendo risultati contrari al suo scopo dichiarato. Le guerre dichiarate dal governo contro la povertà, la droga e il terrorismo hanno prodotto più impoverimento, tossicodipendenza e terroristi, sprecando miliardi. Queste agenzie di "guerra" e molte altre dovrebbero essere chiuse.

Trump ha deciso che l'operazione Ucraina deve essere terminata.

 L'errore dei costi irrecuperabili – buttare soldi buoni dopo soldi cattivi – è costato al governo degli Stati Uniti trilioni, in particolare nei suoi sforzi militari.

 L'errore giustifica la spesa futura e, nel caso dell'esercito, più distruzione e morte, per un progetto fallimentare (come l'Afghanistan) citando il denaro già speso e le vite già perse, costi irrecuperabili.

Tali costi sono irrilevanti per decidere se proseguire o meno un progetto; conta solo la probabilità di successo futuro.

Gli uomini d'affari che buttano soldi buoni dopo quelli cattivi vanno in bancarotta. Non hanno soldi fiat o dollari delle tasse per perpetuare i loro errori.

 Trump non ha intenzione di gettare altri soldi nel buco del topo ucraino.

Sta parlando di dimezzare il bilancio militare, e l'unico modo per farlo è rinunciare a questi fiaschi per sempre.

Il denaro già speso per l'Ucraina richiede un illuminante audit riga per riga.

Se succede, guarda gli scarafaggi disperdersi, compresi i Biden e i Clinton.

Sembra che Trump e il suo team abbiano deciso che l'unipolarismo – l'equivalente del monopolio in politica estera – deve cedere il passo al multipolarismo – l'equivalente in politica estera dell'oligopolio.

 Come uomo d'affari, Trump preferisce indubbiamente il monopolio, ma la realtà richiede il riconoscimento di concorrenti che sono troppo grandi per essere eliminati.

Trump ora riconosce la Russia come un oligopolista alla pari, e ovviamente lo è anche la Cina (vedi "Russia and China Are Facts of Life", SLL, 28/01/25).

È sempre un rischio cercare di indovinare il pensiero di Trump.

Tuttavia, a quanto pare vuole sistemare rapidamente la brutta faccenda dell'Ucraina e andare avanti con l'oligopolio tripartitico in cui gli oligopolisti a volte cooperano e a volte competono – si spera economicamente e diplomaticamente, non militarmente.

 Il sangue, come ha notato l'uomo d'affari Virgil Sollozzo nel “Il Padrino”, è una grande spesa.

 L'oligopolio potrebbe essere stato il pensiero di Trump nel suo primo mandato (vedi "L'aquila, il drago e l'orso", SLL, 21/06/18).

Tuttavia, la” bufala del Russia gate” gli ha impedito persino di fare aperture in quella direzione.

Tutti gli altri, compresa l'Europa, saranno di secondo o terzo livello, anche se la lotta per i mercati e l'ottenimento di accordi favorevoli per l'estrazione delle risorse saranno aspetti importanti della competizione oligopolistica.

 Come molti oligopoli, ci sarà una dimensione territoriale.

Senza ammetterlo, Trump cederà l'Eurasia alla Cina e alla Russia, mentre puntellerà la base statunitense in Nord e Sud America.

Questo potrebbe essere il pensiero dietro la retorica di Trump riguardo alla Groenlandia, al Canada e al Canale di Panama.

 L'Africa e i poli saranno un territorio aperto su cui si contenderanno gli oligopolisti.

Il Medio Oriente e Israele hanno tormentato i presidenti dai tempi di Truman.

 Se non avesse petrolio, il Medio Oriente sarebbe un deserto arretrato, un ossimoro.

Gli Stati Uniti hanno un sacco di petrolio e gas naturale.

Poteva acquistare petrolio del Medio Oriente quando i prezzi erano favorevoli e altrimenti rimanere fuori dalla regione.

Tuttavia, c'è il rapporto con Israele, che ne ricava molto di più degli Stati Uniti. Questo è intollerabile dal punto di vista degli affari, ma è una necessità politica per Trump.

La relazione potrebbe distruggere la presidenza Trump se i due paesi dichiarassero guerra all'Iran.

Dati i legami dell'Iran con la Russia e la Cina, una guerra del genere potrebbe degenerare nella Terza Guerra Mondiale.

 

Mentre la prospettiva imprenditoriale di Trump porta un nuovo modo di pensare e un po' di onestà al governo, ci sono momenti in cui è grossolanamente inappropriata.

Dal 1948, i palestinesi sono stati schiacciati in aree sempre più piccole della terra precedentemente nota come Palestina, ed è chiaro che Netanyahu e Trump vogliono che siano completamente sfrattati.

Sbarazzarsi di loro e trasformare Gaza in una lussuosa località balneare può avere una logica commerciale a sangue freddo, ma è una soluzione palesemente ingiusta per il "problema" palestinese.

 Il video di Trump su Gaza recentemente pubblicato su “Truth Social” è oltre il grottesco.

 

Tornati a casa, Trump e molti americani capiscono che il governo degli Stati Uniti è un buco di topi.

In effetti, è risaputo dai tempi del New Deal di Roosevelt, che trasformò una recessione in una Grande Depressione sulla base dei mantra idioti secondo cui i burocrati del governo sono onniscienti e la spesa pubblica è la chiave della prosperità.

Sfortunatamente, l'americano medio non ha il potere di costringere il governo a rivelare informazioni o a cambiare i suoi modi.

Le inversioni di tendenza sono affari dall'alto verso il basso, motivo per cui così tante speranze ripongono su Trump, Musk e DOGE.

 

Non si possono tagliare i costi della prosperità; I turnaround di successo richiedono nuovi ricavi.

Nel caso di un'inversione di tendenza del governo, ciò non significa che il governo trovi nuovi modi per assorbire l'economia privata produttiva.

 Significa che il governo si toglie di mezzo e lascia che gli imprenditori, il capitalismo e i mercati facciano le loro cose generatrici di entrate e ricchezza. Leggi, regolamenti ed estorsioni burocratiche sono cirripedi che incrostano l'economia della U.S.S., fermandola nell'acqua.

Né i redditi del settore privato corretti per l'inflazione né l'economia reale sono cresciuti negli ultimi anni. (Il settore pubblico se la sono cavata bene, però.)

 

Se Trump e Musk licenziano i dipendenti governativi, ma migliaia di leggi e regolamenti non vengono bruciati, i loro sforzi saranno vani.

La legislazione redatta dagli ignoranti soffoca le industrie che non capiscono.

Molti uomini d'affari devono spiegare "educatamente" alle autorità di regolamentazione l'attività che presumono di regolamentare.

 

Il fatto che le loro tasse paghino gli stipendi di questi parassiti, spesso con "tasse" aggiuntive riscosse “sotto il tavolo”, aggrava l'assurda ingiustizia.

Le grandi imprese socialiste clientelari possono assorbire i costi, ingannando il sistema per sovvenzionarsi e soffocare la concorrenza.

In definitiva, sono gli imprenditori e le piccole imprese tanto annunciati ma molto abusati ad essere schiacciati.

 L'Europa ha quasi completamente spento la sua innovazione e il suo dinamismo economico.

Gli Stati Uniti sono ben avviati sulla stessa strada.

 

Sfortunatamente, Trump vuole che il governo "aiuti" le imprese invece di togliersi semplicemente di mezzo.

Si suppone che le imprese prospereranno dietro i muri tariffari, ma saranno le grandi imprese socialiste clientelari a beneficiarne.

Il “progetto Stargate “di Trump getterà mezzo trilione di dollari ai benestanti gruppi della Silicon Valley per sviluppare l'intelligenza artificiale.

 La cinese “DeepSeek” e l'ultima iterazione di “Grok” di Musk hanno reso Stargate obsoleto prima che spenda il suo primo dollaro.

L'unica cosa che Trump e la sua squadra possono fare per aiutare tutte le imprese è tagliare la spesa, riducendo il drenaggio del governo sull'economia e la pressione al rialzo del debito nazionale sui tassi di interesse.

Gli uomini d'affari onesti e di successo – e gli Stati Uniti ne hanno ancora in abbondanza – devono fare i conti con la realtà.

 Devono produrre un bene o un servizio a un costo inferiore a quello che il mercato pagherà per esso.

 Il miracolo del profitto spinge la produzione e il progresso.

 Eppure, è il cattivo nei mondi irreali del governo, del mondo accademico, dei media mainstream e dell'intrattenimento, nessuno dei quali sopravviverebbe un giorno se qualcuno là fuori non generasse profitto.

L'America è costruita sul profitto, non sulla politica.

Il riconoscimento generale di questo fatto ripristinerebbe un po' di sanità mentale in quello che viene altezzosamente chiamato il "discorso nazionale".

 

Gli affari dell'America sono stati e devono essere affari.

 Trump non può spiegare una difesa come quella di “Ayn Rand” per la moralità della libera impresa, della produzione e del profitto.

Tuttavia, si rende conto che l'elemento produttivo della società sta sostenendo i propri distruttori parassiti.

Né può spiegare una difesa alla “John Quincy Adams” di una politica estera in cui l'America si fa gli affari suoi.

Tuttavia, a quanto pare riconosce che l'impero non può essere sostenuto.

Resta da vedere se Trump e la sua squadra riusciranno a risollevare l'America in patria e all'estero.

Stanno affrontando una” potente Over class “che produce molto meno di quanto prende, distrugge molto più di quanto crea e combatterà con le unghie e con i denti per preservare le sue sinecure.

Una cosa è chiara.

Senza il riconoscimento della dura realtà e di una drammatica inversione di tendenza, il governo americano farà la fine di altre imprese fallite che non sono riuscite a cambiare rotta, prima piuttosto che dopo.  

 

 

 

L'Europa sta cadendo e ha

bisogno di una guerra

con la Russia.

Theburningplatform.com - Guest Post di Greg Hunter's USAWatchdog.com – (2-3-2025) –

Redazione -ci dice:

 

“Martin Armstrong”, leggendario analista del ciclo finanziario e geopolitico, è tornato con un nuovo avvertimento sulla guerra in arrivo in Europa.

 Potreste aver visto l'acceso scambio di battute tra il presidente Trump e il presidente ucraino Zelensky di venerdì.

In caso contrario, dovresti.

Alcuni dei punti salienti di Trump sono: "Il presidente Zelensky non è pronto per la pace. . . (Zelensky sta) giocando d'azzardo con la Terza Guerra Mondiale, e o fai un accordo o siamo fuori".

Sembra che Zelensky abbia intenzionalmente iniziato una lotta con Trump alla Casa Bianca.

Sembra anche che tutti i paesi europei stiano sostenendo ulteriori guerre in Ucraina.

E ora si ricomincia a parlare di un esercito dell'UE.

Armstrong dice:

 "Perché? Perché tutti loro si trovano di fronte al collasso dell'Unione europea. Il debito è semplicemente incredibile

. Non si sono mai consolidati.

Tra Covid, Climate Change e sanzioni alla Russia, l'economia tedesca si è ridotta. . . Dal 3% al 5%.

 La crescita economica (dell'UE) è spaventosa.

 L'Europa sta cadendo, ed è per questo che ha bisogno della guerra. Quindi, stanno sostenendo Zelensky".

 

In un nuovo rapporto pubblicato ieri, Armstrong espone il motivo per cui la guerra in Europa sta arrivando e sta arrivando.

 Armstrong sottolinea: "In questo rapporto, ho raccolto un mucchio di titoli: London Financial Times, qual è il titolo?

"L'America è ora il nemico dell'Occidente".

Questo è il motivo per cui Trump sta dicendo 'Siamo fuori'.

Zelensky ha ammesso che manca il 58% dei 350 miliardi di dollari che gli Stati Uniti gli hanno dato.

Tagli i finanziamenti e scoprirai la verità.

 Trump dovrebbe tagliare ogni singolo centesimo.

Tira fuori tutto.

 Zelensky conta sull'Europa per sostituire gli Stati Uniti.

Questo è il motivo per cui è così arrogante. . .  Trump dovrebbe andarsene dalla NATO, al più presto".

Allora, perché negli ultimi mesi sono usciti tutti questi rapporti sull'oro che arriva in America dall'Europa?

 Armstrong dice: "La scorsa settimana ero al telefono, e non posso dirvi quanto, ma quando state per entrare in guerra, il capitale si muove. . .

 In questo momento, sono preoccupato dal 15 maggio in poi. . .. Il nostro computer (Socrate) dice che l'Europa sta entrando in guerra, e io lo metto in questo rapporto, l'Europa perderà.

Questo è il motivo per cui l'oro sta arrivando in America".

Armstrong sostiene anche che ci si può dimenticare delle previsioni di un crollo del dollaro USA in qualsiasi momento presto, ma non lo farà.

Armstrong dice: "L'euro si estinguerà".

Armstrong prevede anche: "Ho pubblicato ciò che il computer "Socrate" ha pubblicato sull'Ucraina.

È una linea piatta, e non l'ho mai vista in nessun altro paese.

È una linea piatta. Sta per morire. Questo è tutto".

L'elezione del presidente Trump ha forse fermato uno scambio termonucleare con la Russia?

Armstrong dice: "Assolutamente!

C'era Dick Cheney che appoggiava Kamala. . . Liz Cheney e Adam Kinzinger facevano parte del Comitato J6.

Entrambi sono neoconservatori.

Adam Kinzinger ha detto: "Potremmo sconfiggere la Russia in tre giorni".

Non fanno altro che propaganda tutto il tempo".

C'è molto di più nell'intervista approfondita di 70 minuti.

(Unisciti a Greg Hunter di USAWatchdog.com mentre fa a tu per tu con Martin Armstrong mentre fornisce la sua analisi sulla guerra in arrivo nell'UE, che si collega al nuovo rapporto di Armstrong intitolato "Il colpo di stato neoconservatore dell'Europa – Perché Zelensky non vuole la pace", per il 3.1.25.)

 

 

 

 

Perché l'Europa

vuole la guerra.

Theburningplatform.com – Redazione – (2-3-2025) - Guest Post di Martin Armstrong -ci dice:

 

La guerra è un ottimo modo per andare in default sui debiti.

 Si arriva a formare un nuovo governo, e loro rinnegano sempre i debiti del governo precedente.

Il nuovo governo degli Stati Uniti affermò che avrebbe onorato i debiti del precedente Congresso Continentale, ma non lo fece mai.

Questo è il motivo per cui è ancora possibile acquistare valuta continentale anche su eBay perché non è mai stata riscattata nonostante l'articolo VI della Costituzione, clausola 1 garantisca diversamente.

Articolo VI, Clausola 1:

Tutti i debiti contratti e gli impegni assunti, prima dell'adozione di questa Costituzione, saranno validi nei confronti degli Stati Uniti in base a questa Costituzione, come sotto la Confederazione.

Questa disposizione, nota come “Clausola sui debiti,” prevede che gli Stati Uniti riconoscano i debiti e gli impegni dei governi che li hanno preceduti, vale a dire i Congressi continentali e il governo federale in base agli Articoli della Confederazione.

 Questa proposizione dichiarativa assicurava ai creditori stranieri degli Stati Uniti, in particolare, che l'adozione della Costituzione non aveva l'effetto magico di dissolvere gli obblighi morali degli Stati Uniti.

Sono andati in default su” We the People”.

 

PIL tedesco 1991- 2024.

L'Europa sta commettendo un suicidio economico.

Tra i lockdown per il COVID-19, il cambiamento climatico NET-ZERO e poi le sanzioni alla Russia che hanno raddoppiato i costi del carburante, non si potrebbe chiedere un gruppo di politici più cerebralmente morti che non hanno alcuna comprensione di come funziona l'economia e che vedono il loro dominio nel mantenere il potere a tutti i costi.

L'Europa si è rifiutata di consolidare i suoi debiti, e tutto ciò che ha fatto è stato spostare la volatilità dai mercati valutari a quelli obbligazionari.

Hanno la peggiore crescita economica grazie a queste politiche mescolate con il marxismo, rendendoli il periodo economico più oppresso.

Tutti vedono i loro ostinati programmi economici e i loro folli guerrafondai, e c'è stato un esodo di massa degli investimenti europei.

 Invece di ascoltare e riformare, sono troppo a sinistra e insistono sul fatto che hanno ragione.

Hanno parlato di conquistare la Russia e di spartirsi i suoi 75 trilioni di dollari di beni, e poi l'Europa varrà il doppio del debito nazionale degli Stati Uniti, e poi gli Stati Uniti saranno declassati a colonia ancora una volta.

Questo è il motivo per cui si stanno dando pacche sulle spalle e perché Macron e Tusk hanno parlato con Zelensky e hanno detto che l'UE è dietro di lui un Trump "F".

Hanno bisogno della guerra perché non possono sostenere l'UE perché è stata creata con falsi pretesti.

Ho tracciato la trama sbagliata e ho deciso di dire tutta la verità.

Documenti declassificati hanno rivelato che sono stati proprio i neoconservatori e la CIA a finanziare e creare la Comunità Europea del dopoguerra fino al Tesoro di Roma.

DISTRAZIONE.

I politici daranno sempre la colpa dei loro fallimenti a qualche altra entità o persona.

Biden ha incolpato l'aumento della benzina, definendolo l'inflazione di Putin.

Non si è assunto alcuna responsabilità per l'imposizione delle sanzioni alla Russia che hanno provocato un aumento dei prezzi dell'energia.

L'UE crollerà, e loro lo sanno.

La guerra servirà come distrazione in modo che possano incolpare la Russia.

 

MODELLO DI CONQUISTA.

La guerra ha due motivi fondamentali.

Naturalmente, il primo è la sicurezza nazionale.

La minaccia di un'invasione.

Il modello CONQUEST è stato l'espansione del proprio territorio, che è comunemente noto come costruzione di un impero.

Tutti avevano i loro piani per conquistare la Cina e portarla su come bottino. Questa è ora l'UE che guarda alla Russia.

L'UE vuole la guerra per profitto.

1931_GB abbandona l'oro.

Nel 1931, l'Europa andò in default sui propri debiti.

Avviano nuovi governi e non onorano mai i debiti dei precedenti, proprio come gli Stati Uniti sono andati in default sulla valuta del Congresso Continentale.

 

 

 

 

Tempi moderni e antiche verità.

Theburninglatform.com – Redazione - Guest Post di Edward Curtin – (2-e3-2025) – ci dice:

 

Ottantanove anni fa questo mese usciva il film “Tempi moderni”, con “Charlie Chaplin”.

 Considerato uno dei più grandi film di sempre, era una critica comica ma selvaggia del capitalismo industriale e un atto d'accusa preveggente della vita moderna alienata a venire, poiché il personaggio di Chaplin,” il Piccolo Vagabondo,” lavorava in una catena di montaggio dove soffriva di un esaurimento nervoso a causa dello stress e della natura ripetitiva del lavoro.

Ma il film si conclude con una nota di speranza, quando il “Piccolo Vagabondo” e la sua amata” Ellen “si mettono in viaggio e si allontanano dalla vita meccanizzata.

È un richiamo poetico a sostituire la ferrea disciplina della vita meccanica con la spontaneità ribelle.

In “All Consuming Images: The Politics of Style in Contemporary Culture” (Basic Books, 1988), “Stuart Ewen” scrive:

Nei tempi moderni ci troviamo di fronte a un mondo di fabbrica che usurpa sempre più l'iniziativa umana.

Nell'ambito del film, le persone sono intrappolate sotto il controllo della produttività, i loro corpi e le loro anime modellati e sopraffatti dalla catena di montaggio.

 Le priorità di un tale mondo sommergono i bisogni umani; La miseria e i senzatetto abbondano.

 Le persone sono viste come utili solo se possono essere inserite nell'apparato produttivo.

Altrimenti vengono gettati via come spazzatura.

 

Oggi, il “Piccolo Vagabondo”, è stato sostituito dal grande “Trump” e dal suo aiutante, “Elon Musk”, proprietari e operatori del nuovo sistema Internet della fabbrica “AI Digital£, che si atteggiano a salvatori del Piccolo Vagabondo.

Proprio l'altro giorno, “Musk”, con un luccichio immaginario negli occhi e un sorriso da ragazzino, ha twittato sul suo megafono X (Twitter):

 "Siamo all'orizzonte degli eventi della singolarità".

Per "Singolarità" si intende il momento in cui le macchine – computer e intelligenza artificiale – superano il controllo umano e dominano la società.

Per i tecnologi come Musk e i suoi simili, dentro e fuori dal governo e nella Silicon Valley, l'idea di un mondo gestito da macchine è il paradiso in terra.

Un luogo dove la morte sarà sconfitta con mezzi sintetici e l'amore ridotto a una tecnica senza passione.

Questo è il mito della macchina che è passata da un culto superstizioso a una religione mondiale con il cellulare come oggetto di culto.

Su nel lago e giù nel fiume il ghiaccio si sta rompendo.

 In casa sono apparsi alcuni piccoli insetti neri.

La linfa dell'acero sta scorrendo.

E abbiamo visto stormi di pettirossi e ali di cera di cedro mangiare le bacche avanzate che si sono aggrappate ai cori nudi e rovinati degli alberi e dei cespugli. Anche gli avvoltoi tacchini sono tornati ad appollaiarsi ovunque, guardando in basso come insegnanti premurosi sui banchi degli studenti, come a dire: svegliatevi, guardatevi intorno, questi sono i giorni della resurrezione.

 

Alla fine degli anni '80, il "Piccolo Vagabondo" stava lanciando computer per IBM in una serie di pubblicità.

 I suoi problemi furono ancora una volta descritti come causati dal caos industriale, ma come scrive “Ewen”:

Ma questa volta la soluzione è diversa. Charlie assediato viene salvato dal computer, lo strumento moderno per eccellenza dell'ordine, del controllo, della sorveglianza.

Qui le condizioni frenetiche della vita moderna sono risolte dalla tecnologia moderna.

 Il film del 1936 aveva indicato una via d'uscita idealistica.

L'annuncio indica la via del ritorno. La critica è stata capovolta, confezionata e usata contro sé stessa.

Ora lo "smartphone" viene venduto come la via d'uscita e la via d'entrata, mentre la resurrezione combatte la singolarità.

Anche gli orsi si stanno svegliando da queste parti.

Un ragazzo che conosco ha detto che l'altra sera, tornando a casa, ne ha visto uno che camminava lungo” Main Street”.

Ora questa è una graziosa cittadina turistica nel” Berkshires” del “Massachusetts occidentale”, non una città nel nord del Canada, quindi sono rimasto un po' sorpreso dal suo avvistamento.

 È diventato un po' più chiaro dopo che gli ho chiesto da dove venisse e lui ha detto che era stato giù al “The Well,” un bar locale, a bere qualche drink con una vecchia ragazza che gli aveva detto che era sempre stato il suo vero amore, ma che doveva sposare il capo della polizia locale per proteggerlo.

Confuso, le chiese da cosa avesse bisogno di protezione.

Quando lei ha detto – vita, e si è alzata e ha detto buona notte, lui ha ordinato un altro giro.

Poco dopo apparve l'orso.

 

Ora siamo passati in un paese guidato da un uomo e dal suo aiutante così malati che non c'è bisogno di parole.

 L'uso dell'intelligenza artificiale sta realizzando il sogno di” Filippo Tommaso Marinetti”, il fascista italiano, amico di Mussolini e fondatore del movimento artistico chiamato “futurismo”, la cui affermazione era che "l'intero dramma umano ruota attorno alla macchina".

Era uno stratagemma per il potere nascosto all'interno di un manifesto artistico basato sulla convinzione che la macchina fosse il nuovo dio con poteri soprannaturali al di là del controllo umano – molto simile all'intelligenza artificiale e alla presunta venuta finale della singolarità.

"La guerra – diceva Marinetti – è il padre di tutte le cose... la sintesi culminante e perfezionatrice del progresso".

Chiunque pensi che questo sia ciò che significa rendere l'America di nuovo grande farebbe meglio a pensarci in fretta: sei stato illuso.

 Questo video è il risultato scioccante, psicopatico e appropriato di anni di genocidio sostenuto dagli Stati Uniti a Gaza.

 

Attendo con ansia il Mercoledì delle Ceneri il 5 marzo, il giorno in cui da giovane andai in chiesa per farmi strofinare la cenere sulla fronte dal prete e dire: "Ricordati, “Ed”, che sei polvere e tornerai in polvere".

Non vado più dai sacerdoti, ma sentirò ancora le ceneri e quelle parole sacre.

Lo farò su un piccolo calpestio in riva al lago e nel bosco, dove forse rileverò le tracce di quell'orso che il mio amico ha visto passeggiare per la città.

Egli esiste in tutti noi.

 

E la notte prima di quella passeggiata, berrò profondamente dal pozzo – quello che mio padre imparò a chiamare "i sorrisi" da suo zio irlandese Tim, un fabbro dei vigili del fuoco di New York, che così chiamava il “whisky irlandese” che beveva – e sorriderò, sapendo che morirò con l'inverno e risorgerò in primavera quando la linfa salirà.

È tempo di Resurrezione e, nonostante le persone delle macchine, Dio risorge in tutti noi mentre resistiamo ai loro sogni meccanici e gioiamo.

 

QUESTO GIORNO NELLA STORIA.

Bobby Kennedy propone un piano

per porre fine alla guerra – 1967.

Theburningplatform.com – Redazione - Via History.com – (2-3-2025) – ci dice:

 

Il senatore “Robert Kennedy “(Democratico di New York) propone un piano in tre punti per aiutare a porre fine alla guerra.

 Il piano includeva la sospensione dei bombardamenti statunitensi sul Vietnam del Nord e il ritiro graduale delle truppe statunitensi e nordvietnamite dal Vietnam del Sud con la sostituzione con una forza internazionale.

 Il segretario di Stato “Dean Rusk “rifiutò la proposta di Kennedy perché credeva che i nordvietnamiti non avrebbero mai accettato di ritirare le loro truppe.

Kennedy era stato procuratore generale sotto suo fratello, il presidente John F. Kennedy.

 Quando il vecchio Kennedy fu assassinato, Robert rimase a servire il suo successore, “Lyndon B. Johnson”, ma si dimise dal suo incarico nel 1964 per candidarsi al Senato.

Al Senato, “Kennedy “inizialmente continuò a sostenere gli sforzi degli Stati Uniti in Vietnam nonostante la sua crescente apprensione per la guerra, in particolare per il massiccio bombardamento del Vietnam del Nord, perché era riluttante a non essere d'accordo con l'amministrazione Johnson e la sua gestione della guerra.

Con l'intensificarsi dei conflitti razziali e della violenza urbana, insieme al crescente sentimento contro la guerra, tuttavia, Kennedy trovò sempre più difficile rimanere in silenzio.

La campagna presidenziale del 1968 gli aprì la porta per agire in base alle sue preoccupazioni.

Kennedy annunciò le sue intenzioni di candidarsi il 16 marzo.

Quando il presidente Johnson annunciò che non avrebbe cercato la rielezione, Kennedy emerse rapidamente come un serio contendente alla presidenza.

 Il 4 giugno 1968 vinse le primarie della California, diventando così il favorito del suo partito.

Quella notte, dopo aver parlato ai suoi sostenitori all'Ambassador Hotel di Los Angeles, fu colpito da “Sirhan Sirhan”.

Morì il giorno seguente all'età di 42 anni.

 

 

 

 

Gli addetti ai lavori della CIA minacciano

di far trapelare segreti se Trump li licenzia,

esponendo la lealtà allo Stato Profondo.

 Naturalnews.com – Redazione – (03/01/2025) - Cassie B. – ci dice:

 

I dipendenti della CIA possono far trapelare segreti sensibili ad avversari stranieri se licenziati, sollevando preoccupazioni sulla lealtà e la sicurezza nazionale.

La CNN avverte che i licenziamenti di massa potrebbero creare minacce interne, con ex dipendenti vulnerabili al reclutamento da parte di nazioni ostili.

I critici sostengono che la narrativa protegge lo "Stato profondo" e i suoi alleati dei media, non la sicurezza nazionale.

Il rapporto evidenzia le contraddizioni: questi dipendenti sono valutati come attività o passività con bassa integrità?

La situazione sottolinea le sfide che Trump deve affrontare per riformare il governo e ritenere responsabile la comunità dell'intelligence.

In una rivelazione che sottolinea la profonda resistenza all'interno della comunità dell'intelligence alle iniziative di riduzione dei costi del presidente Donald Trump, sono emersi rapporti che suggeriscono che i dipendenti della CIA scontenti potrebbero far trapelare segreti di stato sensibili ad avversari stranieri se vengono licenziati.

 

Questa allarmante minaccia, evidenziata per la prima volta in un inquietante articolo della “CNN” del 24 febbraio, ha sollevato seri interrogativi sulla lealtà e l'integrità di alcuni agenti dell'intelligence e dei loro alleati nei media.

L'articolo della CNN, intitolato "Come le mosse di Trump per tagliare il governo rischiano di esporre i segreti della CIA", ha avvertito che i licenziamenti di massa contro la CIA potrebbero creare un pool di ex dipendenti finanziariamente vulnerabili o risentiti maturi per il reclutamento da parte di servizi di intelligence stranieri come la Cina o la Russia.

 L'articolo citava fonti anonime che sostenevano che alti funzionari della CIA stavano discutendo silenziosamente dei rischi che ex dipendenti scontenti condividessero informazioni classificate con nazioni ostili.

Ma si tratta di una preoccupazione legittima o di una minaccia sottilmente velata da parte del cosiddetto "Stato profondo" per minare gli sforzi di Trump per semplificare le operazioni governative?

Una relazione intima tra la “CNN” e il “Deep State.”

L'articolo della CNN, scritto da quattro giornalisti, tra cui “Katie Bo Lillis”, coinvolta in un caso di diffamazione che ha esposto la storia delle fake news della CNN, si basava molto su fonti anonime.

Questi funzionari anonimi hanno suggerito che la spinta di Trump a ridimensionare la CIA e altre agenzie federali potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza nazionale creando minacce interne.

 

Tuttavia, i critici sostengono che questa narrazione riguarda meno la protezione dell'America e più la protezione della presa del potere dello Stato Profondo.

 Come ha sottolineato” Beth Brelje” di “The Federalist”, il servizio della CNN si legge come un avvertimento a Trump:

tenete questi dipendenti sul libro paga, o rischiate fughe di notizie.

"È una minaccia della CIA?" Ha chiesto “Brelje.”

 "La CNN sta riferendo che Trump dovrebbe mantenere tutti occupati perché, se non lo fa, gli ex agenti della CIA riveleranno segreti degli Stati Uniti ai nostri nemici?

 A quanto pare è così".

Questo rapporto intimo tra la CNN e la comunità dell'intelligence non è una novità. Durante la bufala della collusione con la Russia, gli addetti ai lavori della CIA hanno fornito alla CNN e ad altri organi di stampa false informazioni per promuovere una narrativa politicamente motivata.

 Ora, a quanto pare, lo stesso copione viene utilizzato per proteggere lo Stato Profondo dalle responsabilità.

La vera minaccia sono i dipendenti che mancano di integrità.

Se si deve credere al rapporto della CNN, gli stessi dipendenti che potrebbero far trapelare informazioni sensibili sono quelli che la CIA dovrebbe essere più ansiosa di licenziare.

Come ha osservato “The Federalist”, "Coloro che hanno troppo poca integrità per andarsene con grazia non dovrebbero essere impiegati in lavori con accesso a informazioni sensibili".

L'articolo ha anche evidenziato l'assurdità dell'argomentazione della CNN:

 questi dipendenti sono apprezzati, sono ufficiali dell'intelligence modello o sono passivi a bocca aperta?

I messaggi contraddittori dei media suggeriscono un'agenda più profonda: proteggere le loro fonti all'interno della comunità dell'intelligence e mantenere la loro capacità di pubblicare propaganda.

"Se Trump licenzia le loro fonti, sarà più difficile per i media colludere con la comunità dell'intelligence per creare propaganda da vendere al pubblico", ha scritto “Brelje”.

"Il collegamento tra la “CNN” e lo “Stato Profondo” è stato troppo accogliente per troppo tempo".

 

Una prova di lealtà.

L'articolo della CNN e le minacce che descrive sono un promemoria delle sfide che il presidente Trump deve affrontare per prosciugare la palude.

Lo Stato Profondo e i suoi alleati mediatici stanno combattendo con le unghie e con i denti per preservare il loro potere, anche se ciò significa ricorrere all'allarmismo e a minacce sottilmente velate.

La vera prova di lealtà non sta nel proteggere i posti di lavoro, ma nel salvaguardare i segreti dell'America da coloro che li tradiscono.

Gli sforzi del presidente Trump per ridurre gli sprechi del governo e ritenere responsabile la comunità dell'intelligence sono attesi da tempo.

Se la risposta dello Stato Profondo è quella di minacciare il tradimento, ciò dimostra solo perché queste riforme sono così disperatamente necessarie.

(ZeroHedge.com).

 

 

Post di Antonio D'Amore.

L'Intelligenza Artificiale:

La nuova corsa di Donald Trump.

It.linkedin.com – (3-2-2025) – Post di Antonio D’Amore – ci dice:

(Antonio D'Amore -Docente universitario presso Università degli studi di Napoli Federico II).

 

Da poche ore, #DonaldTrump si è insediato alla Casa Bianca e ha lanciato una sfida epocale: trasformare l'Intelligenza Artificiale (IA) nella colonna portante della politica nazionale in USA.

Con un gesto strategico, ha aggregato l’élite tecnologica mondiale:

 Elon Musk: il visionario che sta riscrivendo le regole dell’automazione e dell’esplorazione spaziale.

 Jeff Bezos: il genio che ha reinventato la logistica e il retail globale.

 Mark Zuckerberg: l’innovatore che sta modellando il metaverso, fondendo realtà e intelligenza artificiale.

E poi ancora, #SamAltman - #OpenAI, #TimCook - Apple e altri.

Quello che in molti non percepiscono è che non si tratta solo di miliardari che hanno fatto soldi sfruttando la tecnologia, ma di una rivoluzione totale, di un cambiamento epocale:

lavoro, istruzione, industria, persino i nostri comportamenti quotidiani.

Eppure, mentre questo piano prende forma, i media italiani restano bloccati su dettagli superficiali come il cappello di Melania o le battute sui colori.

 Non vedono che gli Stati Uniti stanno scavando un solco profondo tra la vecchia Europa e una nuova America, veloce, ambiziosa, proiettata verso il futuro.

Cosa significa tutto questo?

Stanno andando verso un’accelerazione dell’AGI (Artificial General Intelligence) e la Super Intelligenza, cambiando le regole del gioco globale.

Opportunità gigantesche per chi saprà leggere e sfruttare questa trasformazione.

Il rischio è quello che si crei un divario irreparabile per i paesi che restano a guardare.

Non è più questione di sé, ma di QUANDO.

L'IA non sarà solo una tecnologia: sarà la lente attraverso cui vivremo, lavoreremo e impareremo.

È tempo di cambiare paradigma, prepararsi e diventare protagonisti di questa nuova era.

Trump potrà piacere o meno, ma di certo ha già scritto una prima pagina storica.

 

 

 

Nel 31° anniversario di Oslo,

la sinistra deve rinunciare all'odio.

Ilvangelo-israele.it - Caroline Glick – (2 – 3 – 2024) – ci dice:

Il problema della politica dell'odio è che l'odio è un'abitudine difficile da spezzare.

Il 13 settembre 1993 è stato il giorno in cui la classe dirigente israeliana ha abbandonato il sionismo. Il giorno in cui l'allora primo ministro Yitzhak Rabin si presentò nel Giardino delle Rose della Casa Bianca e riconobbe ufficialmente l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina - tra gli applausi entusiasti dei suoi sostenitori in patria - fu il momento in cui l'élite israeliana rinunciò collettivamente all'attaccamento alla propria nazione.

L'OLP era molte cose. Era un'organizzazione terroristica. È stata l'architetto del terrorismo moderno, compresi i dirottamenti aerei, i rapimenti, l'assassinio di famiglie, l'uccisione di massa di bambini e l'assassinio di diplomatici.

L'OLP ha addestrato chiunque, dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche di Khomeini all'Armata Rossa giapponese, alla Banda Baader-Meinhof e alle Pantere Nere. Ha riunito terroristi di ogni provenienza ideologica e li ha forgiati in un conglomerato rivoluzionario unito dal desiderio di distruggere gli Stati Uniti, l'Occidente, gli ebrei e il loro Stato di Israele.

L'OLP era un gruppo di guerra politica. Ha portato l'odio genocida per gli ebrei nella sinistra radicale dell'Occidente. Ha usato i media per romanzare i barbari omicidi di massa e le brutali torture mentre li eseguiva.

Attraverso i suoi lacchè occidentali, l'OLP è riuscita a ristabilire l'odio per gli ebrei come strumento di mobilitazione politica e come forza culturale importante, appena 20 anni dopo l'Olocausto. Attraverso le sue operazioni di propaganda, l'OLP ha convinto giovani ignoranti con la coscienza sporca che i loro genitori nazisti erano in realtà vittime. Il sionismo è stato demonizzato come un nuovo nazismo, peggiore del primo. Nel 1975, 30 anni dopo la liberazione di Auschwitz, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Risoluzione 3374, che etichettava il sionismo come una forma di razzismo.

Il sionismo viene spesso definito come il movimento di liberazione nazionale ebraico. Anche questo è vero, ma questa definizione oscura più che illuminare. Il sionismo è semplicemente ebraismo.

L'ebraismo ha tre fondamenti: la Torah, la nazione di Israele e la terra di Israele. Ci sono stati secoli di campagne per convertire con la forza gli ebrei ad altre fedi, con tanto di roghi di massa di libri sacri con l'obiettivo di sradicare la Torah e distruggere gli ebrei distruggendo fisicamente i loro testi sacri e imprigionandoli spiritualmente attraverso la rinuncia forzata alla loro fede.

Le campagne di annientamento del popolo ebraico - attraverso il genocidio, le espulsioni di massa, il Codice napoleonico o i diktat comunisti che imponevano agli ebrei di abbandonare la loro fedeltà nazionale - miravano a distruggere fisicamente gli ebrei o a costringerli a rifiutare la rilevanza della propria identità.

Il sionismo ha preceduto sia la Torah che il popolo di Israele. L'ebraismo è iniziato nel momento in cui Dio disse ad Abramo di lasciare la terra dei suoi padri e di trasferirsi nella terra d'Israele, dove sarebbe diventato una nazione organizzata secondo le leggi prescritte da Dio. La nazione ebraica è nata nella terra d'Israele. E lì è nata la fede di Israele. Né la legge né la nazione hanno alcun significato senza la terra d'Israele.

E questo è il punto: ognuno dei tre fondamenti degli ebrei è inseparabile dagli altri.

L'OLP ha avuto tre fondatori: Yasser Arafat, il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser e il KGB. Per Arafat, l'OLP era un mezzo per ereditare l'eredità del fondatore del nazionalismo palestinese, l'agente nazista Hai Amin el Hussein. Husseini era il leader della moderna jihad contro gli ebrei e gli inglesi in tutto il mondo arabo. Usò l'antisemitismo come mezzo per convincere gli inglesi e altri a sostenere i suoi sforzi contro gli ebrei, mentre dirigeva i suoi seguaci a fare la guerra contro la Gran Bretagna.

Con l'aiuto dei suoi sponsor sovietici, Arafat ha condotto un'operazione politica simile tra i radicali occidentali. Come Hussein, Arafat cercò di consolidare il sostegno panarabo per la distruzione di Israele nel lungo periodo.

L'OLP servì gli obiettivi di Nasser in due modi. Quando fondò il gruppo terroristico nel 1964, Nasser pensava che esso avrebbe consolidato la sua posizione di leader indiscusso del mondo arabo. Dopo la sua schiacciante sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni, tre anni dopo, vide l'OLP come un proxy che doveva servire come avanguardia della guerra panaraba per distruggere Israele e tenerlo nei titoli dei giornali mentre gli arabi ricostruivano le loro forze e si organizzavano per un nuovo round di guerra.

Per i sovietici, l'OLP era un mezzo per minare la sensibilità morale dell'Occidente guidato dagli Stati Uniti. Lo Stato ebraico era il fondamento paradigmatico dello Stato nazionale occidentale. I padri fondatori degli Stati Uniti cercarono di stabilire una nuova Gerusalemme nel Nuovo Mondo, basata sulla legge di Dio e sulla fede nella fallibilità intrinseca dell'uomo.

L'OLP, che sosteneva che Israele fosse un avamposto razzista e colonialista, era uno strumento per delegittimare Israele e, per estensione, gli Stati Uniti e il mondo occidentale. Se Israele era nato nel peccato, allora la Bibbia era una menzogna e gli stessi Stati Uniti erano stati fondati sulla convinzione immorale di una supremazia razzista ed europea.

Per quanto riguarda Israele, il duplice terrorismo e guerra politica dell'OLP mirava alla balcanizzazione della società israeliana. I surrogati e i simpatizzanti dell'OLP corteggiavano avidamente prima gli ebrei americani di sinistra e poi gli attivisti israeliani di sinistra per allontanarli dalla stragrande maggioranza degli ebrei americani e israeliani che riconoscevano l'insidiosità delle azioni politiche dell'OLP e la pura malvagità del suo terrorismo. L'idea era di convincerli che la “pace” avrebbe prevalso se Israele avesse semplicemente accettato la legittimità dell'OLP.

Questi attivisti, a loro volta, lanciarono campagne nella comunità ebraica americana e in Israele per demonizzare gli israeliani che rifiutavano l'OLP come guerrafondai atavici. Col tempo, i loro sforzi sono stati ripagati. Quando la destra israeliana salì al potere per la prima volta nel 1977 con il sostegno degli israeliani religiosi e della classe operaia, prevalentemente sefardita, la legittimazione dell'OLP divenne sempre più un mezzo per unire la sinistra in un'opposizione coesa e in una classe sociale.

Data la natura, l'obiettivo e il modus operandi dell'OLP, riconoscere la legittimità dell'OLP al suo inizio significava rifiutare la legittimità del sionismo o dello Stato degli ebrei. Per gli israeliani e gli ebrei della diaspora, ciò significava attivismo sociale e politico volto a legittimare l'odio verso le comunità israeliane i cui membri rifiutavano di indebolire i loro legami con l'ebraismo. Questo vale sia per l'ebraismo tradizionale degli ebrei sefarditi, sia per l'ultra- ortodossia degli Haredim, sia per l'attaccamento della comunità religiosa nazionale israeliana alla terra d'Israele, in particolare alla Giudea e alla Samaria.

La decisione di Rabin di riconoscere la legittimità dell'OLP alla Casa Bianca, il 13 settembre 1993, ha fatto di questo atteggiamento odioso e antiebraico nei confronti del popolo di Israele e della sua identità nazionale la strategia nazionale del governo israeliano.

Tuttavia, essa è completamente fallita.

È fallita completamente per due motivi. In primo luogo, l'obiettivo dell'OLP non è mai stato la pace. È sempre stato la distruzione di Israele - di tutto Israele. Pertanto, non ha mai potuto essere un vero partner per nessun israeliano, per quanto di sinistra, che non fosse convinto che Israele dovesse scomparire completamente. E anche loro hanno avuto un problema. Perché si scoprì che l'OLP era solo una droga di passaggio per Hamas, che non voleva nemmeno fare la distinzione tra ebrei post-sionisti e sionisti.

La seconda ragione del fallimento è che la narrazione della criminalità e dell'immoralità di Israele non è mai stata vera e la maggior parte degli israeliani non ci ha mai creduto. La maggior parte degli israeliani non ha mai accettato la distinzione tra ebrei “buoni” e “cattivi”. Non hanno mai accettato che ci sia qualcosa di moralmente riprovevole nel sionismo, nella Torah o nel popolo israeliano. Per quanto la sinistra ci abbia provato, non è mai riuscita a far accettare alla maggioranza degli israeliani il principio fondamentale che guida le sue politiche e le sue azioni.

Certo, gli israeliani vogliono la pace. Ma non credono di essere il motivo per cui lo Stato ebraico e il popolo ebraico non hanno ottenuto la pace. Si rifiutano di incolpare se stessi per l'aggressione e l'odio contro il loro popolo e il loro Paese.

Il problema della politica dell'odio è che l'odio è un'abitudine difficile da spezzare. Se siete stati condizionati a credere che il vostro futuro dipenda dalla sconfitta dell'oggetto del vostro odio, potete cambiare idea solo se smettete di odiare. Dal 1993, l'OLP ha dimostrato più volte di essere il nemico di Israele e non il suo partner di pace. Ma accettare la verità significava accettare che la sinistra aveva portato il Paese al disastro e che gli oggetti del loro odio - gli ebrei che si rifiutavano di rinunciare a qualsiasi aspetto della loro identità - avevano sempre avuto ragione.

In altre parole, l'accettazione del fallimento imponeva loro di ridefinire la propria identità di classe o di abbandonarla. La sinistra scelse di reinventarsi. Ha abbracciato il concetto di “Start-Up Nation” per garantire il proprio potere economico e culturale, prendendo le distanze dal resto della società. Impadronendosi del nuovo elisir dell'alta tecnologia, la sinistra è entrata a far parte dell'élite globale con le sue capitali a Davos e nella Silicon Valley.

Ma per entrare nel regno della nuova élite globalista bisogna pagare. I padroni si battono per una forma di governo post-nazionalista e internazionalista. Le loro radici ideologiche non sono nel capitalismo americano. Piuttosto, i leader della nuova classe dirigente globale, educati nelle università d'élite radicate nell'anti-occidentalismo sovietico, sono post-nazionalisti e sottoscrivono la visione sovietica secondo cui il sionismo, l'apoteosi delle aspirazioni nazionaliste, è illegittimo. Per entrare nel loro club, i titani della tecnologia israeliana hanno dovuto rinnegare la loro fedeltà ai loro compatrioti “coloni violenti” e “ultraortodossi”.

In altre parole, anche quando hanno cercato di sfuggire all'elisir dell'OLP che ha portato alla catastrofe dello Stato del terrore palestinese nel cuore di Israele, si sono trovati di fronte alla stessa scelta.

Ha funzionato, più o meno, fino al 7 ottobre. Quel giorno sono accadute due cose. In primo luogo, i terroristi palestinesi, con i loro parapendii, i loro pick-up Toyota, i loro bazooka e la loro sadica sete di sangue, hanno fatto esplodere il mito che la tecnologia libererà Israele dalla necessità di difendersi con i fratelli che la sinistra sperava disperatamente di abbandonare. Tutte le applicazioni militari della Start-Up Nation - i sensori ad alta tecnologia, i segnali di intelligence, i recinti intelligenti, l'aviazione - hanno fallito completamente il 7 ottobre. L'unica cosa che ha funzionato quel giorno è stato l'eroismo e il patriottismo sfrenato dei civili e delle forze di sicurezza ebraiche che si sono precipitati a sud, senza alcun preavviso, per salvare le famiglie e le comunità che venivano invase.

La seconda cosa che accadde fu che il jet set internazionale, l'élite globale, abbandonò ogni distinzione tra ebrei “buoni” e “cattivi”. Le foto degli ostaggi di Be'eri e di Kfar Azza sono state oggetto dello stesso odio che per lungo tempo era stato rivolto solo ai “coloni violenti” o agli “ebrei identificabili”. I detrattori degli ebrei universitari non hanno più sentito il bisogno di fingere che alcuni israeliani fossero accettabili.

Negli ultimi 11 mesi, i membri del settore post-sionista hanno lottato per venire a patti con la frantumazione delle loro illusioni. I loro leader stanno cercando di consolidare la loro posizione. Ma la loro insistenza sul fatto che i problemi risiedano nel Primo Ministro Benjamin Netanyahu, negli Haredim, nei coloni messianici o negli imbecilli che scoppiano in lacrime alle canzoni su Al Israel trova sempre meno sostenitori. Ogni protesta si spegne dopo pochi giorni. L'emozione non c'è più. Senza le foglie di fico della “pace” o della “Start Up Nation” dietro cui nascondersi, l'odio è tutto ciò che rimane.

Trentuno anni dopo aver abbracciato l'OLP e l'odio, la sinistra deve finalmente abbandonarlo. La sopravvivenza di Israele dipende da questo.

(Israel Heute, 17 settembre 2024 - trad. ilvangelo-israele.it).

 

 

 

L'Ucraina «cede» all'accordo con Trump

per le terre rare. Il Cremlino boccia

la forza di pace con truppe europee.

Corriere.it - Lorenzo Cremonesi e Fabrizio Dragosei – (27 – 2 – 2025) – ci dicono:

 

Il leader Usa: «Zelensky qui venerdì? Se vuole per me va bene».

 Il Cremlino boccia la forza di peacekeeping dell'Unione europea

Terre rare, Ucraina verso l'Ok a Trump.

L'Ucraina ha accettato di cedere agli Stati Uniti i proventi derivanti dallo sfruttamento di alcuni suoi giacimenti di minerali preziosi (le «terre rare»).

Un accordo che, ci si augura a Kiev, servirebbe a migliorare le relazioni con l’amministrazione Trump e preparare il terreno per l’impegno Usa a lungo termine per garantire la sicurezza militare dell’Ucraina.

Nella notte italiana, Donald Trump ha affermato che in cambio dell'accordo l'Ucraina avrebbe ottenuto «il diritto di continuare a combattere».

 «Sono molto coraggiosi», ha detto il presidente Usa ai giornalisti, ma «senza gli Stati Uniti, i loro soldi e il loro equipaggiamento militare, questa guerra sarebbe finita in un lasso di tempo molto breve».

Alla domanda fino a quando le forniture di equipaggiamento e munizioni statunitensi all'Ucraina continueranno, Trump ha risposto:

 «Forse finché non avremo un accordo con la Russia... Dobbiamo avere un accordo, altrimenti continuerà».

Trump ha aggiunto che, in seguito a un eventuale accordo di pace, sarebbe necessaria «una qualche forma di mantenimento della pace» in Ucraina, ma questa dovrebbe essere «accettabile per tutti».

Certo non sono le solide garanzie di sicurezza che erano state chieste da Kiev.

Ma anche Washington ha dovuto rivedere al ribasso la propria richiesta di un diritto a 500 miliardi di dollari di potenziali entrate derivanti dallo sfruttamento delle risorse naturali:

si tratterebbe comunque di una cifra (non resa nota) che è più alta di quanto gli Usa hanno speso finora per l’Ucraina, ha detto Trump.

 

La svolta avviene nello spirito delle intenzioni manifestate dallo stesso Zelensky negli ultimi giorni.

«Voglio essere pragmatico. Per noi l’amicizia con gli Stati Uniti e soprattutto i loro aiuti militari restano vitali per la nostra difesa. Così sono pronto a passare sopra a tutte le offese personali», ha ribadito il presidente ucraino, dicendo di non prendersela per le parole di Trump, che l’aveva definito «un dittatore impopolare che ha causato la guerra del 2022».

 

Cooperazione per le risorse.

Alti ufficiali ucraini ieri sera hanno dunque confermato di essere pronti a firmare l’accordo che prevede la cooperazione con le aziende americane per lo sfruttamento delle loro risorse minerarie nazionali, che includono anche petrolio e gas.

 «L’accordo è soltanto parte di un quadro più ampio. Così ci hanno assicurato gli americani», ha detto al Financial Times”, la vice premier e ministra della giustizia ucraina “Olha Stefanishyna”.

L’accordo «capestro» (come lo bollava la stampa locale) imposto inizialmente da Washington prevedeva che venisse concepito come il pagamento per gli aiuti militari e finanziari garantiti dagli Stati Uniti dall’inizio dell’invasione.

Nessun riferimento alle garanzie di sicurezza.

La versione finale del nuovo patto sembra che contempli la creazione di un fondo a cui gli ucraini contribuiranno al 50 per cento per lo sfruttamento delle risorse del Paese e paghi anche la logistica necessaria.

 Pare che non includa attività estrattive che già contribuiscono al budget pubblico ucraino e non sembra coinvolga “Naftogaz” e “Ukrnafta”, rispettivamente le due più importanti società nazionali per gas e petrolio.

Tuttavia nel testo dell’accordo non vi sono riferimenti diretti alle garanzie di sicurezza americane, come Kiev aveva subito chiesto.

 Restano aperte questioni cruciali come la dimensione del coinvolgimento americano nel fondo e non si scioglie il nodo della «proprietà condivisa» dei giacimenti.

Su questi punti si negozierà nel prossimo futuro.

 Zelensky dovrebbe recarsi a Washington venerdì 28 febbraio per la cerimonia della firma ufficiale con Trump, che ha commentato così:

«Ho sentito dire che verrà, per me va bene se ne ha voglia».

La speranza ucraina resta che quello sia il momento giusto per essere coinvolti direttamente nei contatti bilaterali che intanto Trump sta avendo con Putin.

 

Il nodo del contingente europeo, il ruolo della Cina.

A Kiev alte fonti diplomatiche europee ribadiscono che in verità nulla di chiaro è stato ancora concluso con Mosca e lo stesso Trump potrebbe presto scoprire che la volontà di Putin resta quella di avere il pieno controllo dell’Ucraina.

Tra i punti controversi resta la questione della presenza del contingente europeo in Ucraina.

Ufficialmente a Mosca nessuno dice che la proposta di Trump di affidare a Paesi europei il controllo di un eventuale tregua sia stata accettata.

Anzi, Peskov, il portavoce del Cremlino, spiega che la risposta è già stata espressa con chiarezza dal ministro degli Esteri Lavrov: «niet».

 Poi però Putin in persona aveva detto ok al coinvolgimento europeo, ma assieme agli Stati del gruppo Bric e con la Cina in testa.

La lite fra Trump e Zelensky.

Peacelink.it – (1° marzo 2025) - Alessandro Marescotti – ci dice:

 

 

Uno scontro che svela l’impasse della guerra in Ucraina.

Trump, rimproverato per la sua apparente morbidezza con Putin, ieri ha replicato con una frase emblematica:

 “Vuoi che sia duro? Posso essere più duro di qualsiasi essere umano tu abbia mai visto, potrei essere durissimo, ma così non otterrai mai un accordo, ecco come stanno le cose”.

Lo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky offre uno spunto di riflessione importante su un conflitto armato che, dopo tre anni, appare sempre più avvitato in una dinamica militare sbilanciata a favore della Russia e senza sbocchi reali per l’Ucraina.

È importante notare che Trump, pur essendo un personaggio politicamente inquietante e discutibile sotto molti aspetti, abbia chiarissimo un punto cruciale:

 la strategia attuale non sta portando alla pace, ma solo a un prolungamento del conflitto a danno della stessa Ucraina.

L’azzardo di Zelensky.

Abbiamo più volte documentato su PeaceLink come Zelensky abbia giocato con il fuoco, spingendo per un coinvolgimento diretto della NATO, come dimostrato dalla sua richiesta di una no-fly zone che, se accettata, avrebbe significato il rischio di uno scontro diretto tra potenze nucleari.

 È stato lo stesso Biden a trattenere l’Ucraina dal compiere mosse ancora più azzardate.

Trump, rimproverato per la sua apparente morbidezza con Putin, ieri ha replicato con una frase emblematica:

“Vuoi che sia duro? Posso essere più duro di qualsiasi essere umano tu abbia mai visto, potrei essere durissimo, ma così non otterrai mai un accordo, ecco come stanno le cose”.

Qui Trump coglie un dato di fatto:

se non si inverte la rotta, l’Ucraina rischia di arrivare al tavolo delle trattative in una posizione di debolezza ancora maggiore di quella attuale.

 

La guerra simmetrica favorisce il più forte.

Questo ci porta al nodo centrale del problema:

 un conflitto militare simmetrico tra un forte e un debole vede sempre vincitore il più forte.

La Russia ha una capacità militare superiore, una produzione bellica che non si esaurisce e il tempo gioca a suo favore.

L’Ucraina, invece, si trova in un logoramento crescente, con risorse che si assottigliano e un Occidente sempre meno efficace nel sostenere una guerra senza prospettive.

 

A questo punto la domanda è: ha senso proseguire su tale linea?

Se l’Ucraina avesse dalla sua un forte consenso popolare ma una intrinseca debolezza militare, allora la soluzione non può essere la guerra simmetrica, bensì un cambio strategico verso la strategia di resistenza civile diffusa.

E qui entra in gioco la riflessione sulla resistenza nonviolenta, che ha dimostrato storicamente di funzionare meglio della risposta armata quando si ha un forte sostegno popolare.

 

Dalla logica militare a quella della resistenza civile.

La strategia militare di Zelensky sta portando l’Ucraina verso un vicolo cieco. L’alternativa sarebbe trasformare il conflitto simmetrico in uno asimmetrico spostandolo dal piano militare a quello della resistenza civile e della delegittimazione dell’occupante.

Non è un discorso astratto:

esistono numerosi esempi storici di lotte nonviolente che hanno sconfitto eserciti più potenti senza ricorrere alla guerra convenzionale.

Se Zelensky avesse il consenso potrebbe pensare a una "intifada" nei territori occupati, esponendo ovunque la bandiera ucraina e facendo sit-in popolari dimostrativi sotto le telecamere in mondovisione.

 Sempre che vi sia consenso verso Kiev nelle zone occupate.

Il problema è che il modello dominante è ancora quello della guerra tradizionale, con una narrazione che impedisce di pensare fuori dagli schemi classici, in questo caso perdenti.

Ed è proprio tale punto che il movimento pacifista può essere efficace per proporre un’alternativa credibile alla guerra.

L’Ucraina oggi ha due strade davanti a sé:

continuare un conflitto bellico che la sta logorando rendendola sempre più debole o rivendicare una soluzione che possa fermare la distruzione e aprire a una vera trattativa.

 Zelensky sembra voler proseguire sulla prima, ma la storia insegna che la seconda potrebbe essere l’unica via per salvare davvero il suo paese.

Che fare?

Quale strada rivendicare?

Quella di un ritorno agli accordi di Minsk per dare autonomia alle aree contese e di conflitto.

Occorre far votare le popolazioni e sostituire i colpi di cannone con le schede elettorali.

Tutte le soluzioni devono essere basate sul consenso e non sulla logica del più forte.

 E anche se vincesse "genuinamente" il più forte con le schede elettorali, senza brogli elettorali, occorre che il più debole venga tutelato dallo spirito di autonomia che era alla base degli accordi di Minsk.

 Il debole ha diritto alla sua lingua, alla sua cultura, alle sue tradizioni, alla sua storia e alla sua visione della storia.

 Bisogna porre fine alla cancellazione culturale dell'avversario e ripristinare la convivenza e il pluralismo.

 La vera prospettiva non è la guerra giusta ma la giusta convivenza fra popoli in conflitto.

 Perché, lo si voglia ammettere o no, quella in Ucraina è principalmente una guerra civile.

 

 

 

 

Il Regno Unito può tornare nella Ue?

Brexit andata e ritorno, quali sono

gli scenari e cosa può accadere.

Italiaoggi.it – Redazione – (02 – 03 – 2025) -  ci dice:

 

Allo stato attuale non esiste un piano concreto affinché il Regno Unito possa tornare nell’UE. Tuttavia, le relazioni con Bruxelles stanno evolvendo: è possibile un ritorno? E in che modo?

La Brexit ha segnato una svolta storica per il Regno Unito e l’Unione Europea. Cinque anni dopo l’uscita ufficiale, i rapporti tra Londra e Bruxelles sono in fase di ridefinizione, e una parte crescente dell’opinione pubblica britannica si interroga sulla possibilità di un ritorno nel blocco comunitario.

Ma quanto è realistico un rientro? Quali sarebbero le condizioni e gli ostacoli?

L’opinione pubblica post-Brexit.

Dai sondaggi più recenti emerge un dato chiaro:

il malcontento per la Brexit sta crescendo.

 Secondo una ricerca YouGov, il 55% dei britannici ritiene che l’uscita dall’UE sia stata un errore e il 62% la considera un fallimento.

 Tuttavia, il governo laburista di “Keir Starmer”, pur mostrando un’apertura a una maggiore cooperazione con l’UE, non ha intenzione di promuovere un nuovo referendum nel breve termine.

Questo rende difficile immaginare un processo di reintegrazione rapido e diretto.

Ma quale sarebbe la procedura di rientro?

La procedura per il rientro del Regno Unito nell'Ue.

Se il Regno Unito volesse tornare nell'Unione Europea, dovrebbe seguire il processo di adesione previsto dall'Articolo 49 del Trattato sull'Unione Europea (TUE). I passaggi principali sarebbero i seguenti:

 

1) Domanda ufficiale di adesione.

Per avviare il processo, il governo britannico dovrebbe formalizzare la richiesta di adesione presso il Consiglio dell’Unione Europea, sottoponendo una candidatura ufficiale che attesti l'intenzione di rientrare nel blocco comunitario.

Il Parlamento britannico dovrebbe approvare questa decisione, con la possibilità di indire un nuovo referendum popolare per legittimare la scelta.

2) Valutazione della candidatura.

La Commissione Europea esaminerebbe la domanda per verificare che il Regno Unito soddisfi i criteri di Copenaghen, che includono:

Stabilità delle istituzioni democratiche.

Stato di diritto e rispetto dei diritti umani.

Economia di mercato funzionante e capacità di rispettare le regole dell'UE.

3) Negoziazioni di adesione

Se la candidatura venisse accettata, si aprirebbe una fase di negoziati bilaterali per stabilire le condizioni del rientro.

L'Unione Europea potrebbe richiedere al Regno Unito di l'adozione dell'euro, accettare la libera circolazione delle persone e rispettare il diritto comunitario pienamente.

Londra dovrebbe inoltre reintegrare i regolamenti doganali, fiscali e commerciali dell’UE.

4) Approvazione unanime degli Stati membri.

Al termine dei negoziati, il trattato di adesione dovrebbe essere approvato all’unanimità dai 27 Stati membri.

Alcuni paesi, come Francia e Spagna, potrebbero opporsi o porre condizioni specifiche (es. gestione dei flussi migratori e politiche di pesca).

5) Ratifica da parte del Parlamento Europeo e degli Stati membri

Il Parlamento Europeo dovrebbe approvare la nuova adesione con maggioranza assoluta.

Gli Stati membri dell'UE dovrebbero ratificare il trattato di adesione secondo le proprie procedure interne, che in alcuni casi potrebbero prevedere referendum nazionali.

6) Entrata in vigore dell'adesione.

Una volta completate tutte le ratifiche, il Regno Unito potrebbe ufficialmente tornare a far parte dell’UE.

Il paese dovrebbe poi nominare i propri commissari europei, europarlamentari e giudici per la Corte di Giustizia UE.

Perché il rientro nella Ue non è semplice: ostacoli

Il percorso per un eventuale rientro del Regno Unito nell'UE non sarebbe né semplice né rapido. Ci sono diversi fattori che potrebbero influenzare la durata e la fattibilità di questo processo:

 

Durata: Il processo potrebbe richiedere tra 5 e 10 anni, a seconda della complessità delle negoziazioni e delle condizioni imposte dagli Stati membri.

Ostacoli politici: L'UE potrebbe chiedere al Regno Unito maggiore integrazione rispetto al passato, il che potrebbe incontrare resistenze politiche interne.

Modifiche economiche: Il Regno Unito dovrebbe adattarsi di nuovo alla normativa comunitaria, rivedere accordi commerciali internazionali e riorganizzare la propria economia.

Questa procedura mostra come un eventuale ritorno nell’UE non sarebbe né immediato né scontato, ma richiederebbe un forte consenso interno e il superamento di numerosi ostacoli diplomatici e politici.

 

Il Regno Unito nella Ue, quali scenari.

Se il Regno Unito decidesse di rientrare nell’UE, esistono diversi scenari possibili, ognuno con complessità e condizioni specifiche:

 

a) Rientro completo tramite l’Articolo 49 del TUE.

L’opzione più diretta sarebbe quella di presentare una domanda di adesione ai sensi dell’Articolo 49 del Trattato sull’Unione Europea. Questo comporterebbe:

 

Approvazione unanime dei 27 Stati membri, con la possibilità di veti politici da parte di paesi che potrebbero opporsi per non creare un precedente per altri paesi che potrebbero uscire e poi chiedere il rientro nell'UE a condizioni più favorevoli.

Adozione dell’euro e reintegro nella libera circolazione: l’UE difficilmente concederebbe deroghe come in passato, rendendo politicamente difficile l’accettazione di queste condizioni nel Regno Unito. Inoltre, la Francia potrebbe insistere su una maggiore integrazione britannica in materia di immigrazione e affari interni.

Adesione a tutte le regole UE, inclusi i regolamenti fiscali e commerciali. Il ritorno del Regno Unito implicherebbe un rientro in un’UE molto diversa da quella lasciata, con nuove normative in materia di sovvenzioni statali e governance economica.

Perdita dell’autonomia decisionale: il Regno Unito, che prima godeva di uno status speciale con deroghe su diversi aspetti dell’integrazione europea, non avrebbe la stessa flessibilità e dovrebbe allinearsi a tutte le direttive UE senza eccezioni.

b) Rientro parziale: il modello Spazio Economico Europeo (SEE)

Un’alternativa meno vincolante sarebbe l’adesione al SEE, come Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Questo garantirebbe:

 

Accesso al mercato unico con minori barriere commerciali.

Libera circolazione delle merci, servizi e capitali, ma anche delle persone, un tema politicamente sensibile nel Regno Unito.

Accettazione di molte regolamentazioni UE senza avere un ruolo nei processi decisionali, uno svantaggio per Londra.

c) Un accordo speciale con l’UE (modello Svizzera)

Il Regno Unito potrebbe negoziare accordi bilaterali specifici con l’UE, garantendo:

 

Accesso parziale al mercato unico, limitato a settori strategici.

Contribuzione economica per beneficiare di programmi UE senza adesione completa.

Regolamentazione condivisa, mantenendo però una maggiore autonomia rispetto all’appartenenza all’UE.

L'UE Sarebbe disposta a riaccogliere il Regno Unito?

Anche se Londra decidesse di rientrare, l’UE sarebbe disponibile? Alcuni punti critici:

Condizioni più rigide rispetto al passato: non ci sarebbero più le deroghe di cui il Regno Unito ha beneficiato prima della Brexit.

Possibili veti nazionali: paesi come Francia e Spagna potrebbero opporsi per evitare un precedente di "uscita e ritorno".

Processo di allargamento già in corso: l’UE sta già valutando l’ingresso di Ucraina, Moldova e paesi dei Balcani, rendendo un’ulteriore adesione più complessa.

"Brexit Reset": un ritorno parziale?

Il concetto di "Brexit Reset" si riferisce alla strategia del governo laburista di “Keir Starmer” rivolta a ridefinire le relazioni tra il Regno Unito e l'Unione Europea, ma senza un ritorno formale all'intendo dell'UE.

Questo approccio mira a migliorare la cooperazione in settori chiave, mantenendo però l'autonomia britannica post-Brexit.

Il governo britannico vuole eliminare alcune barriere commerciali, migliorare la collaborazione in sicurezza e difesa e rilanciare programmi giovanili.

 Tuttavia, l'UE chiede garanzie su pesca e mobilità, mentre “Starmer “deve equilibrare i rapporti con Bruxelles e Washington, specialmente dopo le minacce di dazi da parte di Trump.

 Ad oggi, il "reset" è più realistico di un ritorno nell’UE, ma senza passi concreti verso una riadesione.

Alcuni passi già compiuti:

 

Ritorno nel programma scientifico Horizon Europe.

Accordi di cooperazione in sicurezza e difesa.

Possibile ripristino di un programma di mobilità giovanile tra UE e Regno Unito.

Impatti economici della Brexit e incentivi al ritorno.

L'uscita del Regno Unito dall'UE ha avuto conseguenze economiche rilevanti, incidendo su commercio, investimenti e inflazione. Un'eventuale reintegrazione potrebbe alleviare alcune difficoltà, ma comporterebbe anche costi politici e negoziali. Di seguito, alcuni degli impatti principali:

La Brexit ha ridotto gli investimenti del 23% rispetto alle proiezioni pre-uscita.

I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 25% a causa delle barriere commerciali.

Un ritorno nell’UE potrebbe migliorare la situazione? Sì, ma solo a lungo termine, e con costi politici elevati.

Ritorno possibile, ma non probabile.

Nonostante la crescente insoddisfazione per la Brexit e il desiderio di molti britannici di rivedere le relazioni con l’UE, un ritorno nel blocco comunitario resta un’ipotesi complessa. Il percorso sarebbe lungo e pieno di ostacoli, sia politici che economici. Ecco alcuni punti chiave:

Nessun percorso rapido: il rientro richiederebbe anni di negoziati e nuove condizioni.

Il "reset" è più realistico del rientro: l’attuale strategia britannica mira a rafforzare i legami senza adesione formale.

Ruolo dell’opinione pubblica: un cambiamento nell’umore politico potrebbe accelerare un ripensamento, ma l’UE ha altre priorità.

Al momento, il Regno Unito non ha un piano concreto per tornare nell’UE. Tuttavia, le relazioni con Bruxelles stanno evolvendo, e nei prossimi anni potremmo assistere a un riavvicinamento graduale, se non a un vero e proprio ritorno.

 

 

 

 

Ucraina, Starmer: «Mantere flusso

di aiuti militari a Kiev».

Italiaoggi.it – Redazione – (03/03/2025) – ci dice:

Secondo Starmer «un certo numero» di Paesi potrebbe unirsi a Gran Bretagna e Francia e schierare truppe in Ucraina in caso di cessate il fuoco tra Kiev e Mosca

Mantenere il flusso di aiuti militari a Kiev e la pressione economica sulla Russia, garantire la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina e formare una «coalizione di volenterosi» per far rispettare un possibile accordo di pace.

 Ma senza rompere con Washington che rimane un «alleato affidabile».

Il primo ministro britannico, “Keir Starmer,” sintetizza così l'esito del vertice dei 18 leader che si sono incontrati a Londra nella giornata del 2 marzo.

«Siamo a un bivio nella storia», ha detto Starmer, annunciando che i paesi europei aumenteranno le loro spese militari.

«Siamo riuniti qui perché questo è un momento che capita una volta in una generazione per la sicurezza dell'Europa, e tutti noi dobbiamo fare un passo avanti - ha detto il premier britannico - ottenere un buon risultato per l'Ucraina non è solo una questione di giusto e sbagliato, è vitale per la sicurezza di ogni Nazione».

Nessuna decisione concreta raggiunta.

Nessuna decisione concreta è stata presa al summit, soprattutto sull'invio di forze di mantenimento della pace in Ucraina.

 E le posizioni delle cancellerie restando diverse su vari punti.

 Ma secondo Starmer «un certo numero» di Paesi potrebbe unirsi a Gran Bretagna e Francia e schierare truppe in Ucraina in caso di cessate il fuoco tra Kiev e Mosca.

Quello che è necessario però è il sostegno americano, ha continuato il premier britannico:

 gli Stati Uniti sotto la guida di Donald Trump sono ancora un alleato affidabile, ha detto Starmer, che ha detto di aver parlato del piano anglo-francese al presidente Usa.

 

Macron: «Necessario che l’Italia ci sia».

Un appello all'Italia a schierarsi con «il concerto delle Londra e Parigi arriva dal presidente francese Emmanuel Macron, che in una intervista esclusiva al Foglio. È necessario che l'Italia sia al nostro fianco, che si impegni in questo percorso, e che lo faccia da grande paese europeo, sulla scia di quanto ha fatto Mario Draghi», ha detto Macron.

Nuovo stanziamento di 1,6 miliardi.

Il Regno Unito si intesta l'iniziativa e la promessa del primo ministro inglese è che Londra è pronta a sostenere un piano di pace «con gli stivali a terra e gli aerei in aria», ha detto Starmer, che ha annunciato un nuovo finanziamento da 1,6 miliardi di sterline per le esportazioni di armi in Ucraina, che consentirà a Kiev di «acquistare più di 5.000 missili di difesa aerea».

 Il segretario generale della Nato “Mark Rutte”, ha confermato che diversi paesi della Nato hanno segnalato i loro piani per aumentare la spesa per la difesa.

«Dobbiamo riarmare urgentemente l'Europa», ha aggiunto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, aggiungendo che Bruxelles rafforzerà l'Ucraina con aiuti economici e militari con l'obiettivo di trasformare il Paese in "un porcospino d'acciaio indigesto per i potenziali invasori".

 

Nuovi piani di spesa per l’Ucraina.

I piani saranno svelati la settimana prossima, ha detto il primo ministro polacco Donald Tusk.

Piani che secondo Varsavia, possono «inviare un impulso molto chiaro che dimostri a Putin e alla Russia che nessuno qui in Occidente intende arrendersi al suo ricatto e alla sua aggressione».

 Tusk ha anche confermato che i paesi alleati non sono completamente allineati nel sequestro dei beni russi in Occidente, poiché alcuni paesi «temono le conseguenze per l'euro o per il sistema bancario».

Anche il cancelliere tedesco uscente Olaf Scholz ribadisce il sostegno di Berlino a Kiev, sulla stessa linea del capo del governo in pectore, Freidrick Merz, con cui lo stesso Scholz è stato in contatto durante il summit.

Una appassionata difesa di Volodymyr Zelensky dopo l'aggressione dello Studio Ovale è stata offerta dal primo ministro canadese Justin Trudeau, anche lui sotto il tiro di Trump che più volte ha detto di voler fare del Canada il 51esimo Stato Usa.

Zelensky, ha detto Trudeau, «ha sottolineato con molte parole che Vladimir Putin è un bugiardo e un criminale e non ci si può fidare che mantenga la parola data in alcun modo».

Content Revolution.

Zelensky nuova apertura verso la Casa Bianca, «Usa partner strategico»

Zelensky, sempre secondo quanto riporta il “Guardian,” ha aggiunto che lo sforzo per la pace guidato da Regno Unito e Francia e discusso dai leader europei al vertice di Londra darà i suoi frutti «nelle prossime settimane»

(Maria Mantero)

Dopo l’incontro tra Zelensky e Trump alla casa Bianca «non ci sono stati più contatti» a riferito il presidente ucraino che però fa sapere di essere pronto per la firma di un accordo con gli Stati Uniti per lo sfruttamento congiunto dei minerali nel suo Paese.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky da Londra, riporta il Guardian si dice quindi disposto a riprovarci.

Zelensky, sempre secondo quanto riporta il quotidiano britannico, ha aggiunto che lo sforzo per la pace guidato da Regno Unito e Francia e discusso dai leader europei al vertice di Londra darà i suoi frutti «nelle prossime settimane».

Nessun commento invece sulla proposta anglo-francese di una tregua di un mese nei combattimenti.

 «Quello che è successo nello Studio Ovale è meglio lasciarlo alla storia».

 Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alle domande dei giornalisti a Londra che chiedevano un commento sull'incontro alla Casa Bianca di venerdì scorso.

Gli Usa sono un "partner strategico", "penso che la nostra relazione continuerà" ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

 

 

 

 

 

L’identità e la libertà.

Storia breve dell’indipendentismo ucraino.

Linkiesta.it – (24 -02 – 2025) - Christian Rocca – ci dice:

 

“L’Ucraina siamo noi” di Christian Rocca racconta le radici storiche dell’Ucraina come Stato sovrano che risalgono a un’epoca lontana.

L’attaccamento degli ucraini all’idea di Stato indipendente e a un’identità nazionale non nasce certo nel 1991, al momento del dissolvimento dell’Unione sovietica né, tantomeno, dopo l’attacco russo del 24 febbraio 2022, come si tende a credere in Occidente.

Prima ancora del 1991, nello stesso Ventesimo secolo, l’indipendenza di tutto o parte del territorio ucraino è stata proclamata almeno cinque volte, ma si deve andare ancora più indietro, fino alla metà del Diciassettesimo secolo, per trovare le radici storiche dell’attuale Stato ucraino.

Sono stati poi gli intellettuali ucraini d’inizio Novecento a descrivere le caratteristiche civili ed etniche del popolo ucraino e a definire l’estensione geografica dello Stato, a codificare una forma scritta della sua lingua e a ricostruire la storia per legittimare l’esistenza di un popolo ucraino e il suo diritto all’autonomia statuale, culturale e politica.

Nel medioevo, la “Rus’ di Kyjiv” fu il primo esempio di entità ucraina che si estendeva oltre l’attuale Ucraina fino a comprendere anche la Bielorussia e buona parte della Russia europea.

Putin oggi afferma che la Russia sia la “Rus’ di Kyjiv”, ma è uno strafalcione storico.

 

Lo storico ucraino “Yaroslav Hrytsak” ha spiegato in un’intervista a” Yaryna Grusha” su Linkiesta che quella russa è una presunzione grottesca, come se la Romania – che ha preso il nome dalla capitale dell’Impero romano – oggi pretendesse di conquistare l’Italia perché proprio da Roma ha preso il nome.

Dopo il dissolvimento, la “Rus’ di Kyjiv “continuò ancora per oltre un secolo con il nome di “Regno di Galizia-Volhynia”, in una forma più ridotta e limitata all’attuale Ucraina occidentale.

Poi ci fu l’”Etmanato”, più o meno nell’attuale Ucraina centrale, creato nel 1649 dal capo cosacco di Zaporizhzhya, “Bohdan Khmelnytskyy,” durato oltre un secolo, fino a quando fu abolito nel 1780 dall’imperatrice “Caterina II di Russia”.

 

Nel Diciannovesimo secolo, le terre ucraine erano divise tra l’Impero russo a Est e l’Impero austro-ungarico a Ovest.

Gli Asburgo incoraggiarono il movimento nazionale ucraino di Lviv, mentre gli zaristi tentarono di sopprimere il movimento nazionale ucraino di Kyjiv.

 Alla fine dell’Ottocento, gli intellettuali e i partiti politici ucraini cominciarono a coltivare l’idea di uno Stato indipendente che comprendesse le terre abitate dagli ucraini di entrambi gli imperi.

All’inizio del Novecento, con il crollo dell’Impero russo e poi del successivo governo liberale e infine con la Rivoluzione bolscevica, cambiò tutto.

 I bolscevichi ci misero alcuni anni a sconfiggere i nemici interni e a fondare l’Unione Sovietica e gli ucraini utilizzarono questo lasso di tempo (1917-1921 ) per fondare la Repubblica popolare e nazionale ucraina che diventò « lo Stato indipendente del popolo ucraino, non soggetto a nessuno, libero e sovrano ».

Per popolo ucraino già allora si intendevano non solo gli ucraini etnici ma tutti gli abitanti dell’Ucraina, e quindi anche quel 30 per cento del totale della popolazione composto da russi, polacchi, ebrei e altre minoranze, tanto che le rispettive comunità avevano dei propri rappresentanti al governo per tutelare i propri interessi e la propria autonomia.

Sulle banconote, oltre all’ucraino, comparivano la lingua russa, polacca e yiddish.

La Repubblica aveva un esercito nazionale autonomo per difendere le nove province abitate dagli ucraini nell’ex Impero russo e fu riconosciuta dalle potenze centrali con il Trattato di Brest-Litovsk ( febbraio-marzo 1918 ), tanto che la Germania e l’Impero austro-ungarico inviarono loro truppe per proteggere l’Ucraina dalla Russia sovietica.

La Germania insediò a Kyjiv un leader filotedesco, l’”Etmano Pavlo Skoropadskyi”, messo a capo dello Stato ucraino con il “titolo di Etmano” che richiamava la lunga tradizione risalente all’ “Etmanato cosacco” del Diciassettesimo e Diciottesimo secolo.

Dopo la resa della Germania agli Alleati, nel novembre 1918, lo Stato ucraino filotedesco crollò, ma la statualità ucraina sopravvisse con l’immediata restaurazione della Repubblica nazionale ucraina.

Seguì una guerra civile, ma l’esistenza della Repubblica indipendente fu confermata sulla scena internazionale da venticinque Paesi e come tale essa fu accettata dentro varie organizzazioni internazionali.

Ben consapevoli della realtà e della forza del movimento nazionale ucraino, e dell’importanza della statualità ucraina come collante ideale per le persone che si identificavano come ucraine, i bolscevichi risposero proclamando nel dicembre 1917 la Repubblica nazionale ucraina sovietica, con capitale a Kharkiv.

La presunta necessità di proteggere la Repubblica sovietica ucraina fornì alla Russia bolscevica la giustificazione “legale” per inviare l’Armata Rossa in Ucraina, al fine di cacciare le forze della Repubblica indipendente di Kyjiv, con una modalità simile a quella vista più recentemente in Donbas e in Crimea e con un analogo ricorso alle menzogne.

Nel 1918 fu istituita a” Lviv “una Repubblica nazionale ucraina occidentale che si unì con la Repubblica nazionale ucraina di” Kyjiv”.

 Entrambe erano impegnate in una lotta per la sopravvivenza: la Repubblica nazionale ucraina occidentale si difendeva dalla Polonia; la Repubblica nazionale ucraina di Kyjiv combatteva contro la Russia sovietica, contro le forze antibolsceviche della Russia bianca e contro vari eserciti contadini insorti che operavano nelle terre ucraine dell’ex Impero russo ( il romanzo “L’orecchio di Kiev di Andrei Kurkov” fornisce una descrizione letteraria ma fedele di quei tumultuosi e caotici tempi ).

 

Entrambe le Repubbliche ucraine furono sconfitte dai polacchi e dai russi, nonostante la mobilitazione di centinaia di migliaia di persone pronte a combattere e a morire per il loro Paese, l’Ucraina.

 

La forza dell’indipendentismo ucraino convinse i leader sovietici di Mosca che la Russia sovietica poteva sperare di mantenere il controllo sull’Ucraina solo se avesse inviato l’Armata Rossa a invadere e occupare il Paese, naturalmente in cooperazione con il Partito comunista ucraino che dal 1919 governava lo Stato ucraino sovietico strettamente alleato del Cremlino, ma amministrativamente separato dalla Russia.

 

L’Ucraina sovietica rimase per un certo periodo uno Stato sovrano, con il controllo del settore agricolo, della giustizia, dell’istruzione e degli affari esteri, e fu percepita all’esterno come uno Stato indipendente, tanto da mantenere una rappresentanza diplomatica in diversi Paesi ( Polonia, Cecoslovacchia, Austria, Lituania, Lettonia, Estonia, Turchia ) e da concludere degli accordi bilaterali con altri.

 

La sovranità dell’Ucraina sovietica terminò formalmente nel luglio 1923, quando nacque la federazione delle Repubbliche nazionali con Russia, Bielorussia, Ucraina e Transcaucasia, ovvero l’Unione Sovietica, cui si aggiunsero su base “volontaria” altre Repubbliche sovietiche dell’Asia centrale. All’interno di questa unione nominalmente federale, l’Ucraina sovietica funzionava come uno spazio politico a sé stante, i cui residenti si identificavano con un’entità statuale chiamata Ucraina che per alcuni anni ha goduto di una certa autonomia da Mosca.

 

Ad esempio, l’Ucraina sovietica continuò per un certo periodo a mantenere il controllo sul proprio sistema di istruzione e sullo sviluppo culturale. Con l’incoraggiamento delle autorità di Mosca, il governo dell’Ucraina sovietica avviò con Lenin nel 1923 un programma noto come ucrainizzazione ( ed è per questo che Putin, falsificando la storia, giustifica l’invasione spiegando ai suoi sudditi che le pretese statuali degli ucraini sono artificiali perché nascono da una precisa e arbitraria scelta di Lenin ).

 

L’obiettivo strategico del programma di ucrainizzazione, ovviamente, era quello di legittimare l’autorità del Partito comunista ucraino, attirando nelle sue file una più ampia fetta di popolazione locale. Riconoscendo la forza genuina del sentimento nazionale ucraino, il Partito comunista sperava di ricevere maggiore sostegno e nuove iscrizioni promuovendo la lingua ucraina e tutte le forme di cultura ucraina.

 

Il programma di ucrainizzazione ebbe un notevole successo, tanto che nel 1929 tre quarti degli studenti della Repubblica frequentavano scuole in cui l’ucraino era la lingua di insegnamento. Aumentò enormemente anche il numero di pubblicazioni e di istituzioni culturali ( enti scientifici, biblioteche, teatri, musei ) che utilizzavano la lingua ucraina. Lo status dell’Ucraina Sovietica fu potenziato nel 1945, quando addirittura divenne uno dei membri fondatori delle Nazioni Unite, dove era presente all’Assemblea generale come una nazione autonoma e indipendente.

 

Il programma ebbe troppo successo, tanto che le autorità comuniste di Mosca, con Stalin al potere, si accorsero che stava involontariamente contribuendo ad alimentare il nazionalismo ucraino. Stalin avviò allora il primo Piano quinquennale dell’Unione Sovietica per industrializzare più rapidamente il Paese e per collettivizzare il settore agricolo con la forza. L’Ucraina risentì in modo particolare della collettivizzazione forzata, con la deportazione di oltre mezzo milione di agricoltori privati ( i kurkuli in ucraino, i kulaki in russo ) e all’imposizione di una carestia genocida, nota come Holodomor, o Grande carestia, che solo nel 1932-1933 causò quasi quattro milioni di morti.

 

Questi tragici sviluppi furono accompagnati dal completo smantellamento del programma di ucrainizzazione e da un attacco frontale ai leader intellettuali e culturali ucraini. La cancellazione fisica e culturale, nei primi anni Trenta, dei contadini e degli intellettuali delle città ucraine non eliminò il sentimento nazionale ucraino, anzi costituì il fondamento di una memoria comune ucraina che è riaffiorata ogni volta che le circostanze politiche hanno permesso una rinascita del movimento nazionale.

 

Quando, alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, l’Unione Sovietica entrò in un periodo di trasformazione con la perestroika di Michail Gorbačëv, aumentarono le richieste per il ripristino di un’Ucraina sovrana, ma rimasero inascoltate anche dopo la catastrofe di Chornobyl’, in Ucraina, quando i leader sovietici ( ed erano i riformatori di Gorbačëv ) deliberatamente non avvertirono gli ucraini delle radiazioni nucleari.

 

Solo alla caduta dell’impero sovietico, nel 1991, nacque un’Ucraina pienamente indipendente.

 

Il 24 agosto 1991, il Parlamento dell’Ucraina sovietica, la Verkhovna Rada, dichiarò l’Ucraina uno “Stato democratico indipendente”, poco dopo il tentato colpo di Stato a Mosca organizzato per rovesciare Gorbačëv. In seguito al fallimento del colpo di Stato, il Parlamento ucraino dichiarò comunque l’indipendenza e indisse un referendum nazionale. Ai cittadini venne chiesto di approvare o respingere la dichiarazione del Parlamento. Il 92 per cento degli elettori ucraini approvò la dichiarazione di indipendenza, anche nelle zone del Paese che sembravano più legate a Mosca ( a Donetsk e a Luhansk il “sì” ottenne l’84 per cento; in Crimea il 54 per cento ).

 

Nelle settimane successive al referendum del primo dicembre 1991, l’Unione Sovietica cessò di esistere ( 26 dicembre 1991 ). Nei mesi a seguire, l’indipendenza dell’Ucraina fu riconosciuta dalla maggior parte dei Paesi del mondo, dalle Nazioni Unite e dai suoi vicini post-sovietici, comprese la Federazione Russa e la Bielorussia.

 

Come Stato indipendente, l’Ucraina intraprese un periodo di transizione in cui le sue priorità principali furono il passaggio da un’economia statale a un’economia di mercato libero; la trasformazione istituzionale da un modello autoritario a un modello democratico; e una più stretta associazione con l’Unione Europea e il Nord America al posto della infelice dipendenza dall’ex mondo sovietico.

 

In quel momento, l’Ucraina controllava il terzo arsenale nucleare mondiale, con circa cinquemila tra testate strategiche e tattiche. Su insistenza degli americani, il governo ucraino scelse la strada della denuclearizzazione e tra il 1994 e il 1996 trasferì tutte le armi alla Russia. Insomma, in quell’occasione, gli ucraini si fidarono della Russia e cedettero alle pressioni occidentali alimentate dall’ideologia della fine della storia e della vittoria irreversibile della democrazia liberale. Il risultato di quella scelta fu, invece, la ripresa delle mire imperialiste di Mosca che è la base dell’attuale conflitto.

 

La Costituzione dell’Ucraina, adottata nel 1996, ha previsto una struttura statale unitaria con un governo guidato da un presidente eletto direttamente dal popolo e con un parlamento a Camera singola, la Verkhovna Rada. L’eccezione è la Crimea, riconosciuta come Repubblica autonoma all’interno dell’Ucraina e dotata di un proprio Parlamento. L’evoluzione dell’Ucraina dalla sua fondazione nel 1991, e in particolare in seguito alle due rivoluzioni politiche ( la Rivoluzione arancione del 2004 e la Rivoluzione della dignità di Euromaidan del 2013-2014 ), mostra che Kyjiv si muove con convinzione verso l’obiettivo di diventare una nazione in cui l’ucrainità è definita principalmente dal principio civico enunciato nella sua Costituzione: ovvero quello per cui il popolo ucraino è composto dai cittadini dell’Ucraina appartenenti a tutte le nazionalità e a tutte le etnie.

 

L’identità civica ucraina si fonda su un impegno a favore di uno Stato governato dai valori democratici europei e di un’enfasi sulla libertà di espressione, i diritti umani e lo Stato di diritto. La forza del principio civico è stata confermata oltre ogni aspettativa dalla reazione all’invasione russa del 2022, durante la quale i cittadini ucraini di tutte le regioni, nazionalità, etnie e lingue resistono, combattono e muoiono difendendo lo Stato con cui si identificano pienamente.

 

Questo Stato è l’Ucraina.

 

L’Ucraina non è un Paese perfetto, tutt’altro. È pur sempre una nazione che si è liberata dalla morchia sovietica da poco più di trent’anni e come quasi tutti i Paesi soggiogati da Mosca è uscita dal comunismo affrontando anni di povertà estrema, di far west sociale e di razzie economiche da parte degli oligarchi. Volodymyr Zelensky è stato eletto nel 2019 con un programma elettorale populista per fermare le ruberie di Stato, ma lui stesso ha avuto rapporti ambigui con due oligarchi con immensi interessi economici, dai media alla finanza, uno dei quali nell’estate 2023 è finito nei guai giudiziari. Ma la guerra ha accelerato i processi di modernizzazione dello Stato e di avvicinamento agli standard dei Paesi europei. Il predecessore di Zelensky, Petro Poroshenko, è egli stesso un piccolo oligarca con interessi industriali di ampio genere, anche nei media. Tutti gli ucraini che conosco sufficientemente bene da avergli potuto chiedere se alle elezioni del 2019 avessero votato Poroshenko o Zelensky mi hanno risposto di aver votato Poroshenko. Nessuno ha scelto Zelensky, benché quest’ultimo alle Presidenziali abbia ottenuto più del 73 per cento.

 

Poroshenko, pur con tutti i dubbi legati ai suoi interessi personali, è considerato colui che ha costruito da zero l’esercito ucraino e quindi il salvatore preventivo del Paese, assieme all’attuale presidente e comandante in capo Zelensky.

 

Agli stessi interlocutori ho domandato che cosa voterebbero se si andasse presto a elezioni, nel pieno della guerra, come chiedono gli americani. La risposta non è stata univoca e nemmeno banale: tutti stimano Zelensky, perché è il loro presidente e il comandante in capo che ha respinto i russi, e perché ha gestito da statista consumato l’arena internazionale, eppure in caso di elezioni non sono così certi di votarlo, pur sapendo che un’eventuale quanto improbabile bocciatura di Zelensky da parte dei cittadini ucraini sarebbe manna dal cielo per i propagandisti russi. Gli ucraini che conosco, prima di decidere, vorranno vedere quali saranno le alternative al presidente, e non nascondono l’idea che cambiare non sarebbe male, anche perché, prima o poi, l’atteggiamento attendista di Zelensky nei giorni precedenti l’invasione del 24 febbraio, e in particolare il suo iniziale fidarsi dei russi che ha fatto infuriare anche Joe Biden e il suo staff, dovrà essere raccontato e spiegato.

 

Una risposta, questa dei miei interlocutori, che da un lato smentisce la propaganda secondo cui gli ucraini sarebbero un popolo plagiato da un guerrafondaio fanatico e dalla Nato, e dall’altro conferma che l’Ucraina sta facendo grandi passi avanti sul fronte democratico, visto che nel mezzo della guerra si discute apertamente se votare o no l’eroe della resistenza e si guardano comunque con sospetto le attività di mobilitazione globale a favore dell’Ucraina organizzate da altri oligarchi.

Su pressione dell’Occidente, Zelensky ha già approvato varie riforme, alcune caute e altre meno caute, per far rientrare l’Ucraina nei parametri europei ( ma dovrà ancora affrontare quella della giustizia ). E ha licenziato numerosi funzionari pubblici e di governo per allontanare le accuse di ruberie sugli appalti militari.

 L’Ucraina è un Paese moderno e complicato, con start up innovative nate durante la guerra, un business agricolo tradizionale e un expertise e delle capacità industriali militari a questo punto senza paragoni nell’Europa continentale.

Alcuni servizi sono antiquati, altri tecnologicamente avanzati e su tutto incombono gli oligarchi, ma l’anomalia post sovietica è in via di contenimento: prima della guerra, per esempio, la Banca mondiale aveva imposto la nazionalizzazione di una banca privata tecnologicamente all’avanguardia anche rispetto agli standard occidentali, perché la raccolta privata era investita prevalentemente a beneficio delle aziende degli oligarchi, uno dei quali era il principale sostenitore di Zelensky.

Gli ucraini, ha scritto Thomas Friedman, hanno «hands, brains and grains , manodopera, cervelli e grano, non molti altri Paesi possono vantare queste tre cose.

 C’è ancora tanto da fare, ma la direzione è quella giusta e la volontà civile e politica è univoca. Prima però serve che finisca la guerra: e la guerra può finire in tre soli modi:

con il ritiro unilaterale della Russia, con la sconfitta sul campo dell’esercito di Mosca oppure facendo entrare l’Ucraina nella Nato garantendo a Kyjiv la sicurezza globale prevista dall’articolo 5 del Trattato atlantico, quello che impegna tutti i Paesi dell’Alleanza a difendere militarmente chi subisce un attacco esterno.

(Questo brano è tratto dal libro “L’Ucraina siamo noi”, di Christian Rocca, pubblicato da Linkiesta Books.)

 

 

 

 

Riscoprire un’America progressista.

 Saluteinternazionale.info – (18 Novembre 2024) - Richard Horton – The Lancet – ci dice:

 

“In passato, chiamavamo queste questioni i determinanti sociali della salute.

Ora sono diventati piuttosto fuori moda, in un’epoca che si concentra quasi esclusivamente sulla fornitura di servizi sanitari.

 La comunità sanitaria ha ristretto la sua visione di cosa significhi una società giusta e cosa aspiri ad essere.

Se la nostra visione si è ristretta, se la nostra difesa si è indebolita, difficilmente si possono biasimare i politici per aver seguito il nostro esempio.”

Presidente Trump. Di nuovo.

La prima volta, un ex caporedattore di una rivista medica americana si è rifiutato di permettere che il Presidente venisse chiamato “Presidente” sulle sue pagine. Una sorta di resistenza.

Cosa possiamo aspettarci da Trump 2.0?

Ritirerà gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come ha fatto durante la pandemia di COVID-19?

Toglierà di nuovo l’America dall’accordo di Parigi sul clima?

Il trauma e il dolore tra gli osservatori più liberali della politica statunitense sono palpabili.

Ma quelli di noi che non avrebbero votato per quest’uomo dovrebbero chiedersi perché ci sentiamo così.

 Dopotutto, ha ottenuto il sostegno di oltre la metà dell’elettorato (oltre 74 milioni di persone) in un’elezione democratica.

L’America non è uno stato autoritario.

 Non dovremmo celebrare un pacifico trasferimento di potere?

Stiamo davvero suggerendo che i sostenitori di Trump sono “deplorevoli”, per usare il famoso epiteto dispregiativo del 2016 di Hillary Clinton?

Potremmo sostenere che la disinformazione ha minato ogni speranza di elezioni eque.

 O che la semplice misoginia è stata usata come strumento per ferire l’avversaria di Trump, Kamala Harris.

 O che il ritiro tardivo del presidente Biden dalla candidatura ha reso impossibile per Harris presentarsi adeguatamente al pubblico americano.

Ci sarà tempo per un’autopsia politica, tempo anche per le recriminazioni.

Ma prima, potremmo riflettere sugli errori che i democratici potrebbero aver commesso quando hanno chiesto agli elettori americani la loro fiducia.

 

Cosa definisce il progresso per la società americana?

Una risposta, informata dai principi della salute pubblica, è un’ampia copertura di assistenza tra gli americani.

Un rafforzamento dei legami di interdipendenza tra le comunità.

 Eliminare lo stigma e la discriminazione contro i gruppi vulnerabili o emarginati. Un’apertura alla natura mutevole della famiglia.

 Rafforzare i diritti riproduttivi. Atteggiamenti empatici verso coloro che arrivano negli Stati Uniti da altre parti del mondo.

Comprendere e imparare dall’eredità della schiavitù.

 Apprezzare la diversità dell’identità di genere.

Cercare soluzioni ai problemi sociali non all’interno del sistema di giustizia penale, ma applicando protezioni sociali più forti.

Rafforzare i diritti umani.

Chiedere azioni più decisive per affrontare la crisi climatica.

 In altre parole, una società più gentile, più dolce e più compassionevole.

Questi elementi (e altro) si intrecciano per creare quello che noi della salute potremmo considerare come un movimento fortemente progressista.

Ma, dobbiamo anche ammettere che un movimento progressista è stato sconfitto nelle elezioni della scorsa settimana.

Ma non esageriamo: non è stata una sconfitta schiacciante.

 Kamala Harris ha ricevuto oltre 70 milioni di voti.

Sarebbe sbagliato concludere che la vittoria di Trump segnali un rifiuto totale delle politiche progressiste.

Tuttavia, è stata comunque una sconfitta, che potrebbe avere importanti conseguenze internazionali, incoraggiando i partiti politici nazionalisti in Francia, Germania, Italia e Regno Unito o incoraggiando i governi (in Russia e Israele, ad esempio) ad agire con ancora maggiore impunità di quanto non facciano oggi.

 

Quale dovrebbe essere la risposta progressista al mercato della paura di Trump? Paura per il declino americano.

 Paura per l’immigrazione.

Paura per le minacce immaginarie provenienti da altre nazioni.

 I democratici avevano troppo poche risposte a queste domande.

Peggio ancora, le loro politiche interne erano spesso vaghe e considerate non sufficientemente rilevanti per la vita di molti americani.

Harris non è riuscita a trovare un linguaggio che attirasse un numero sufficiente di elettori.

Quale dovrebbe essere quel linguaggio?

Uno che non sacrifichi i principi di una politica progressista (e della salute pubblica), ma uno che motivi gli elettori a credere che un candidato e un partito politico siano più preoccupati del loro benessere che di (quello che alcuni critici descrivono come) cause liberali astratte.

 Innanzitutto, migliorare la vita quotidiana di ogni cittadino:

 ciò significa lavori dignitosi e ben pagati e condizioni di lavoro sicure;

un solido sistema educativo;

programmi per sostenere lo sviluppo infantile precoce;

fornitura di alloggi di qualità a prezzi accessibili; migliore accesso a cibi sani; solide protezioni sociali; ambienti sicuri;

e accesso universale a un’assistenza sanitaria di alta qualità.

In secondo luogo, affrontare l’ingiusta distribuzione di denaro e potere che mantiene i poveri più poveri e i ricchi più ricchi.

 

In passato, chiamavamo queste questioni i determinanti sociali della salute.

 Sono diventati piuttosto fuori moda ora, in un’epoca che si concentra quasi esclusivamente sulla fornitura di servizi sanitari.

La comunità sanitaria ha ristretto la sua visione di cosa significhi una società giusta e cosa aspiri a essere.

 Se la nostra visione si è ristretta, se la nostra difesa si è indebolita, difficilmente si possono biasimare i politici per aver seguito il nostro esempio.

 

 

 

Non hai le carte.

Unz.com - Andrew Anglin – (1° marzo 2025 ) – ci dice:

Beh, finalmente è successo la cosa migliore che sia mai accaduta.

Come probabilmente saprai.

Volonodonomodor Zeeleniniskiyey è venuto alla Casa Bianca per incontrare Donald Trump e si è trasformato nel crollo diplomatico più pubblico della storia conosciuta.

In primo luogo, “James Bowman”, che era presente alla riunione per qualche motivo, ha iniziato a dare lezioni a Zelensky con tutti i punti di discussione di cui tutti coloro che sanno qualcosa sono già a conoscenza, parlando di come l'Ucraina sta perdendo e costringendo le persone a coscrivere e che hanno bisogno di un accordo per porre fine alla guerra.

Poi, Zelenskyj ha iniziato a comportarsi come un bambino petulante, chiamando Bowman una " sottovoce ma abbastanza forte da essere captato dal microfono”, e poi ha iniziato a scagliarsi contro Trump.

Trump non lo avrebbe tollerato e ha iniziato a rimproverare Zelensky nel modo in cui gli adulti rimproverano i bambini che si comportano male.

Come farà un bambino fuori controllo, Zelenskyj continuava a interrompere l'adulto e Trump è arrivato al punto di spingerlo, fisicamente, con la mano, per farlo stare zitto.

A un certo punto ha detto a Zelensky: "non hai le carte" e Zelensky ha affermato che non stava giocando a carte, al che Trump ha risposto:

"stai giocando a carte e stai giocando con la vita di milioni di persone e giocando con la guerra nucleare".

Trump ha poi spiegato che non ci sarebbe stato alcun accordo, che Zelenskyj non è pronto per un accordo e lo ha cacciato dalla Casa Bianca.

Hanno saltato il pranzo e la prevista conferenza stampa congiunta, con Zelensky costretto ad andarsene per la vergogna.

Ci sono un sacco di screen shot divertenti dell'incontro, ma il mio preferito è stato il mio:

Incrociare le braccia in quel modo era una mossa così stupida che chiunque avrebbe dovuto essere in grado di dirgli di non farlo mai in una riunione.

Trump ha fatto qualcosa di esilarante sostituendo la stampa con i blogger, perché mentre stava salendo sul suo camion dei servizi segreti, qualcuno urlando "perché ha mancato di rispetto al presidente, signor Zelensky?"

Inoltre, durante l'incontro nello Studio Ovale, uno dei blogger gli ha chiesto perché non indossasse un abito.

Trump l'ha fatto nel modo più divertente possibile.

Ciò è avvenuto dopo che Trump lo ha preso in giro quando è arrivato, dicendo che era "tutto vestito".

“Candace Owens” sostiene di meritare il merito di aver preso in giro il suo costume per primo.

Odio quel tweet.

Innanzitutto, sono stato il primo a prendere in giro il suo costume, e lo sanno tutti, Candace compreso.

In secondo luogo, nessuno può affermare che si siano inventati prendendo in giro il suo costume, perché è molto ovvio che va in giro con un costume, ed è ovvio che questo è stato testato da un focus group con donne bianche occidentali, che sono la prima fascia demografica a sostenere la guerra.

Era spacciato non appena prese la decisione di indossare quella stupida divisa militare alla Casa Bianca.

Dimostra che vede l'intera faccenda come una grande partita e non ha alcun desiderio di fingere di fare sul serio.

 Ha accettato di distruggere completamente l'Ucraina come parte di un piano degli Stati Uniti per indebolire la Russia in cambio di un sacco di soldi.

Ha già i soldi, quindi penseresti che sarebbe pronto a concludere con un po' di dignità, ma a quanto pare vuole più soldi.

La gente dice che Zelensky era sotto l'effetto di droghe e ha mandato tutto a

Sebbene probabilmente fosse sotto l'effetto di droghe, ho visto un video in cui faceva il suo comportamento standard di "sniffatrice di cocaina", che abbiamo visto tutti in molti video in precedenza.

 Ma ho un'opinione molto più forte di quella secondo cui si è trattato solo di un crollo emotivo alimentato dalla droga.

Penso che questo sia stato pianificato in anticipo.

È entrato lì con l'intenzione di fare la parte della "resistenza", di "opporsi al fascismo di Trump", di fare un grande spettacolo di quanto sia indignato per il fatto che Trump non starà dalla parte della democrazia.

 A un certo punto, dopo che Zelensky ha affermato che l'Ucraina era "tutta sola", Trump ha detto che non erano soli, avevano 350 miliardi di dollari dagli Stati Uniti, e se non li avrebbero avuti, avrebbero perso in due settimane, e Zelensky ha detto "tre giorni, secondo Putin".

Trump ha risposto: "forse meno".

Questo faceva parte del piano, paragonare Trump a Putin, affermare che Trump sta lavorando con Putin.

È ovvio che Trump sia intenzionato a porre fine alla guerra, quindi non c'era un vero scopo nell'assecondare il piano di Trump.

Ebbene, lo scopo sarebbe stato quello di cercare di convincere Trump che l'Ucraina non ha bisogno di elezioni, in modo che Zelensky potesse andarsene con una certa dignità, e probabilmente questa sarebbe stata l'opzione migliore per Zelensky personalmente.

Ma quello che ha fatto nel creare questa scena è stato fare appello ai media ebraici e all'establishment europeo per promuovere la narrativa di Trump che lavora per Putin, che attualmente stanno suscitando di nuovo, perché non hanno altre opzioni.

 

Zelenskyj voleva interrompere la discussione in pubblico e voleva che Trump si arrabbiasse e lo rimproverasse.

Penso che abbia sopravvalutato le proprie capacità di improvvisazione, e avesse immaginato che sarebbe stato in grado di avere un "momento di sfida contro il fascismo in nome della democrazia".

Non credo che sia andata come aveva pianificato, perché sembra solo una piagnucolosa, presuntuosa ed esigente.

Questo porterà ancora gli europei e le donne bianche a dire "oh, guarda il povero bambino, che viene così meschinamente abusato dal cattivissimo padre arancione", ma la maggior parte delle persone guarderà questa scena e dirà "come fa quel monello a governare un paese?

Perché abbiamo dato 350 miliardi di dollari a questo piccolo diavoletto ingrato?"

Quindi, è andata molto male per Zelenskyj, ma non proprio nel modo in cui la maggior parte delle persone dice.

Voleva creare la scena, ma pensava che sarebbe stato in grado di mettere in scena un "momento di sfida", e Trump ha chiaramente capito quello che stava facendo e ha fatto in modo di umiliarlo completamente.

 

Una grande vittoria per “Bowman”.

Il vincitore più grande qui, a parte America e Russia, è stato James Bowman, che viene celebrato per la sua performance e per il rimprovero a Zelensky. Personalmente non ne sono rimasto del tutto impressionato, soprattutto in confronto a Trump.

Non mi piace affatto Bowman come successore di Trump e sono certo che questa sarà la narrazione dopo la sua performance in questo incontro.

Preferirei “Tucker Carlson”, o chiunque altro:

Non ha una moglie indiana, e Non dice "Israele è il nostro più grande alleato."

Ma sinceramente non mi interessa poi tanto la politica degli Stati Uniti, vorrei solo vedere puniti i miei nemici.

È finita così.

Questa è stata la fine dell'era ucraina. Da qui non si torna più indietro.

Alcune persone dicevano che Trump avrebbe forse continuato la guerra e avrebbe semplicemente affermato che l'Ucraina stava pagando gli Stati Uniti per essa attraverso i diritti minerari, ma non è mai stato questo il piano e se lo fosse stato, non lo è più dopo questo disastro.

 Di nuovo, se ci fosse stata una possibilità che Trump salisse a bordo della guerra, Zelensky non l'avrebbe fatto.

Non è così stupido.

 Aveva personale dell'intelligence, presumibilmente del Regno Unito, che gli diceva che non c'era alcuna possibilità che Trump avrebbe sostenuto la guerra, quindi la cosa migliore che potesse fare in questo incontro è creare il momento ispiratore "opporsi al fascismo" nella speranza che ciò avrebbe aiutato a convincere gli europei a continuare a finanziarlo (come se gli europei avessero anche solo quella capacità).

Dopodiché, finirà rapidamente. Trump inizierà a chiedere elezioni in Ucraina, taglierà completamente tutti i finanziamenti, insisterà sul fatto che se Zelenskyj pensa di avere il sostegno del suo popolo, ha bisogno di fare le elezioni.

Zelenskyj sta ovviamente pianificando di fuggire con i suoi miliardi.

Potrebbe essere troppo sperare, ma spero davvero che possa essere accusato di crimini di guerra sulla base del fatto che sapeva che la guerra non poteva essere vinta e ha comunque mandato centinaia di migliaia o milioni di persone a morire invano.

Il suo esercito ha anche commesso molti crimini di guerra individuali contro gli ucraini, molti dei quali sono in video, così come crimini di guerra nel prendere di mira intenzionalmente i civili nel Donbass e all'interno dei confini russi del 2022, e si potrebbe facilmente dimostrare che era a conoscenza e ha ordinato queste azioni.

Prima delle elezioni ero convinto che Trump avrebbe posto fine alla guerra in Ucraina, ma dopo questo visto venerdì, ora mi chiedo se potrei ottenere più di quanto avessi mai sperato.

Ci sono molte cose dell'agenda Trump che non apprezzo, in particolare in relazione a questi ebrei e alla loro agenda globale, ma queste cose sono una questione separata e nessuno dovrebbe permettere che ciò influisca sulla loro gioia per il fatto che il pasticcio dell'Ucraina sta finalmente finendo e che tutte queste persone, i media e il governo e tutte quelle donne, che continuavano a parlare della gloria dell'Ucraina, stanno affrontando la più grande di tutte le umiliazioni mentre tutto ciò che il popolo anti-Ucraina ha detto si avvera.

 

 

La possibilità per un nuovo mondo.

 Unz.com - Paul Craig Roberts – (2 marzo 2025) – ci dice:

 

Per la prima volta in molti anni c'è speranza.

 L'assalto DEI/Woke/Democrat agli americani bianchi è stato fermato almeno da quattro anni.

 Per un po' non dovrò preoccuparmi che l'FBI mi sfonda la porta perché a qualche maniaco non piace quello che ho scritto o detto in un'intervista.

 Dal momento che la mia supposizione è che la guerra alla libertà di parola sia stata annullata, posso rilassarmi un po'.

E mi piacerebbe.

Inoltre, la guerra contro la Russia è stata fermata e si spera che Trump non ne inizi una con Cina e Iran.

La preoccupazione principale è la misura in cui Israele determinerà la politica mediorientale di Trump.

Netanyahu è determinato a mettere l'America in guerra con l'Iran per Israele. Un'America che funge da burattino di Israele non è certamente di nuovo una gran cosa.

Avrei potuto andare in pensione 20 anni fa.

 Ho provato ad andare in pensione 15 anni fa, ma i lettori si sono lamentati. Abbiamo fatto un accordo che avrei continuato finché i lettori avessero supportato il sito web, e i lettori lo hanno fatto.

Marzo è arrivato, portando con sé la mia richiesta trimestrale di supporto ai lettori.

 I donatori mensili sostengono il sito web, ma hanno bisogno di un supporto trimestrale per mantenere lo status di fondazione pubblica del sito.

Oppormi a 12 anni di aggressione democratica di Obama/Biden contro gli americani bianchi, alla cittadinanza americana con confini aperti, alla Russia e al Medio Oriente, alla normalità sessuale, ai bambini con drag queen e all'educazione precoce alla sessualizzazione, con l'avanzamento del male in ogni possibile direzione, con l'assalto durato 8 anni a Donald Trump, mi ha lasciato pronto per un po' di tempo per me.

Combattere per la verità è stata una faccenda quotidiana e non mi ha lasciato tempo per la mia vita.

Con Trump, Bondi, Tulsi, Elon, Kash e RFK Jr al loro posto, sto pensando di pubblicare tre volte a settimana, magari lunedì, mercoledì e venerdì oppure martedì, giovedì e domenica.

C'è ancora molto di cui preoccuparsi.

 La sostituzione di denaro contante e assegni con la valuta digitale ci porterebbe alla tirannia.

L'intelligenza artificiale è un altro atto suicida in cui gli esseri umani si rendono irrilevanti e non occupabili.

 L'intelligenza artificiale sminuisce l'umanità, quindi perché viene sviluppata e impiegata?

A cosa serve produrre beni e servizi tramite macchine che privano le persone di redditi con cui acquistare beni e servizi?

Come ha ammesso Elon Musk, l'intelligenza artificiale significa comunismo, un reddito uniforme, la fine delle ricompense basate sul merito.

Perché decenni di resistenza al comunismo solo per sottomettersi ad esso alla fine sotto forma di intelligenza artificiale?

Cosa faranno le persone?

 Vivranno una vita senza senso con droghe e intrattenimento olografico?

Supponendo che la sostituzione delle persone con l'intelligenza artificiale possa essere fermata, i lavori manifatturieri possono essere riportati negli Stati Uniti dall'Asia e dal Messico?

 Gli Stati Uniti possono tornare all'autosufficienza alimentare?

 Le tariffe possono sostituire l'imposta sul reddito che ha creato una forma di schiavitù in cui il governo possiede una percentuale sostanziale del tuo lavoro proprio come un proprietario di schiavi possedeva il lavoro dello schiavo?

Il Bene può reprimere il Male che è stato liberato?

Il carattere del popolo americano può essere ricostruito?

E, naturalmente, Trump e la sua squadra dovranno essere ritenuti responsabili e mantenuti in campo, quindi ci sarà molto di cui scrivere.

 Continuerò, anche se forse con meno post, se il supporto e i lettori continueranno.

 

 

 

 

Pravda americana: cospirazioni politiche e la Rivoluzione francese.

Unz.com - RON UNZ – (3 marzo 2025) – ci dice:

 

Qualche settimana fa ho pubblicato un lungo articolo sui “Protocolli dei Savi di Sion”, esaminando le prove disponibili su quel famigerato documento del primissimo Novecento e tentando di valutarne la credibilità e la provenienza.

Il mio verdetto finale è stato piuttosto monotono. Conclusi che l'opera era probabilmente immaginaria, ma probabilmente rifletteva una diffusa comprensione silenziosa dell'enorme influenza nascosta dei gruppi ebraici in tutta Europa, sia come banchieri, consiglieri politici o rivoluzionari.

Un paio di generazioni prima, i romanzi popolari di “Benjamin Disraeli”, l'influente primo ministro britannico di origine ebraica, avevano fatto esattamente questo tipo di affermazione, con un personaggio che rappresentava” Lord Rothschild” che spiegava che una rete di ebrei che operava dietro le quinte dominava segretamente la maggior parte dei principali governi europei.

Queste nozioni sono probabilmente servite da un'importante ispirazione per me” i Protocolli”.

All'epoca in cui i Protocolli vennero alla luce, simili sentimenti erano diffusi anche nei circoli più rispettabili.

Ad esempio, il dott. “David Starr Jordan”, presidente fondatore della “Stanford Universit”y e uno dei più importanti intellettuali pubblici americani, pubblicò “Un seen Empire” nel 1913.

 In quell'opera, recensirà favorevolmente nell'influente” Literary Digest” , sosteneva che una rete di famiglie di banchieri ebrei sposati tra loro aveva silenziosamente ottenuto il controllo finanziario su tutti i principali paesi europei e quindi esercitava una maggiore influenza reale sulle loro politiche governative rispetto a qualsiasi delle loro varie legislature elette, re o imperatori.

In effetti, i Protocolli iniziarono ad attrarre una vasta attenzione internazionale solo dopo che la leadership della Rivoluzione bolscevica fu riconosciuta come prevalentemente ebraica.

 Quel movimento radicale aveva preso il controllo del potente Impero russo nel 1917, e poi aveva tentato senza successo di fare lo stesso nel resto d'Europa, con rivolte fallite in Germania, Ungheria e altre località.

Sebbene pensassi che i Protocolli fossero stati probabilmente inventati, notai che molte fonti contemporanee molto stimate li avevano almeno inizialmente considerati come la testimonianza fattuale di una cospirazione ebraica che cercava di rovesciare tutti i governi cristiani d'Europa e infine di prendere il “controllo del mondo”.

 Ad esempio, ho trasmesso il resoconto di “Douglas Reed”, un importante corrispondente del “Times of London” di quell'epoca:

 

Come Reed raccontò la storia.

Questi articoli citavano ripetutamente le opere di “Nesta Webster” , una scrittrice britannica che aveva pubblicato un'ampia analisi storica della Rivoluzione francese un anno prima, e due dei suoi contributi personali alla serie del “Morning Post” sui Protocolli erano inclusi anche alla fine del volume, mentre è possibile che abbia contribuito in modo più significativo all'intera serie anonima...

 

L'anno seguente” Webster” pubblicò” World Revolution” , la sua opera molto più lunga su temi strettamente correlati, che descriveva la comparsa e la crescita di movimenti segreti e cospiratori volti a rovesciare tutte le monarchie cristiane consolidate in Europa e a sostituirle con governi radicali e socialisti.

L'autrice ricondusse tutto questo al movimento degli Illuminati del XVIII secolo di “Adam Weishaupt”, sostenendo che questo progetto aveva gradualmente sovvertito le logge massoniche esistenti in Francia e nel resto dell'Europa continentale, per poi utilizzare la Massoneria come veicolo per i suoi pericolosi complotti rivoluzionari.

Sebbene Webster sostenesse che gli ebrei fossero stati solo un elemento insignificante all'inizio di questo movimento cospiratorio, a metà del diciannovesimo secolo impiegarono la loro enorme ricchezza per ottenere un'enorme influenza in quel progetto, diventandone probabilmente la forza trainante.

Dedicò gran parte dell'ultimo capitolo del suo libro ai Protocolli, considerandone il contenuto come un eccellente riassunto dei piani segreti di quei movimenti sovversivi, indipendentemente dal fatto che il documento in sé fosse effettivamente ciò che pretendeva di essere.

Sulla base della mia lettura storica molto tradizionale, avevo sempre considerato i discorsi sui complotti rivoluzionari segreti da parte degli Illuminati, dei Massoni o di gruppi simili quasi come l'epitome della follia pazzesca, e avevo a malapena sentito parlare di Webster, che era stato il principale scrittore su tali domande. Tuttavia, scoprii che alcuni dei contemporanei di spicco della Webster erano rimasti molto colpiti dalla sua erudizione e avevano raggiunto conclusioni in qualche modo simili.

 

L'esempio più notevole di tale sostegno alla ricerca di Webster venne dal ministro del governo britannico Winston Churchill.

 Più o meno nello stesso periodo in cui il “Morning” Post stava iniziando la sua lunga serie sui Protocolli , Churchill pubblicò un importante articolo sull' “Illustrated Sunday Herald “che sembrava assumere una posizione simile sui pericolosi complotti degli ebrei internazionali sovversivi, mentre sceglieva Webster per gli elogi, in particolare notando la sua importante ricerca sulla Rivoluzione francese.

(American Pravda: I Protocolli dei Savi di Sion -Ron Unz · Ron Unz · • 20 gennaio 2025)

 Anche se avevo a malapena sentito parlare di Webster, durante i primi decenni del ventesimo secolo sembrava essere stata una figura molto più influente di quanto avessi mai immaginato, con la sua ricerca che sembrava diventare una fonte importante per le opinioni e gli scritti di Winston Churchill, Douglas Reed e altri.

Ho anche scoperto che proveniva da un ambiente molto elitario, dato che suo padre era stato una figura di spicco della” Barclays Bank”, una delle principali istituzioni finanziarie britanniche.

Nel 1924 pubblicò, che apparentemente riassumeva la sua ricerca accumulata su quel controverso argomento, e includeva un'Appendice nei racconti che erano apparsi sui media durante i due anni precedenti.

 Secondo, a quel tempo Hilaire Belloc, una delle principali figure letterarie britanniche, lui stesso ampiamente accusato di antisemitismo, aveva iniziato a denunciarla privatamente come "antisemita" e il suo lavoro come "lunatico", e in seguito divenne una sostenitrice attiva della “British Union of Fascisti” di Sir Oswald Mosley.

 

Lessi attentamente il suo libro del 1924 e trovai molte delle sue teorie stravaganti e molto dubbie.

 Ha sostenuto l'esistenza di un movimento cospirativo secolare dedicato alla distruzione della civiltà cristiana, con le sue prime radici che risalgono al famigerato “Ordine degli Assassini” del Medio Oriente. Secondo Webster, alcune delle dottrine di quel famigerato culto musulmano erano state assorbite dai “Cavalieri Templari”, la ricchissima e potente organizzazione fondata durante le Crociate.

 

Nel 1307 il re Filippo IV di Francia aveva soppresso i Templari, arrestando molti dei loro capi di punta, torturandoli per farli confessare il satanismo e poi bruciandoli sul rogo, con il Papa che sciolse ufficializzò l'ordine pochi anni dopo.

I miei libri di storia avevano sempre sostenuto che il motivo di Filippo era probabilmente stato quello di cancellare i grandi debiti finanziari che aveva nei confronti di quell'organizzazione, eliminando anche un potente rivale politico.

 Ma Webster sosteneva che le accuse del re francese erano vere, e che i vertici dei Templari erano effettivamente diventati segretamente adoratori di Satana.

Inoltre, in seguito all'uccisione dei suoi leader e alla sua repressione generale, la società segreta sopravvissuta era diventata un elemento fondante del successivo movimento massoneria nell'Europa continentale, conservando una leggenda distorta del tradimento e dell'assassinio del suo leader supremo e un'amara antipatia sia verso la Chiesa cattolica che verso la monarchia francese.

 

Secondo “Webster”, un altro filone molto importante in queste società segrete dedite a sovvertire l'ordine europeo stabilito era il “cabalismo ebraico”, che era una delle principali radici del sostegno alla magia e ai rituali soprannaturali che spesso si trovavano in quelle organizzazioni.

 

Il libro di Webster includeva quasi 900 note a piè di pagina che facevano riferimento a vari testi medievali e storie accademiche di quell'epoca scritte in inglese, francese e tedesco, oltre a opere sulle origini della massoneria.

 Ma mi mancavano le conoscenze e l'inclinazione per indagare su tutto quel materiale.

 E sebbene il movimento massonico sia stato davvero molto influente durante il XVIII e XIX secolo, il suo articolo di Wikipedia di 16.000 parole contenuto solo un breve riferimento a Webster come scrittore anti-massonico.

C'erano anche articoli correlati sulle teorie del complotto massoniche e sulla teoria del complotto giudeo-massonica che coprivano tali argomenti in modo più dettagliato, ma questi non includevano alcuna menzione di Webster o delle sue opere.

 

Così, sulla base delle prove odierne, Webster si presentò come un pazzo marginale, qualcuno la cui ricerca difficilmente sarebbe stata presa sul serio nei circoli rispettabili, con la menzione favorevole, anche se molto breve, da parte di Churchill che era solo un'anomalia sconcertante.

 Tuttavia, ho scoperto che in realtà non era così.

Durante i primi anni 2000, avevo passato un certo numero di anni a costruire un sistema di archiviazione dei contenuti che conteneva gli archivi quasi completi di un paio di centinaia delle nostre principali pubblicazioni degli ultimi 150 anni, e si è rivelato molto utile per ottenere una valutazione molto più equilibrata di Webster e delle sue opere.

 

Alcune di queste recensioni, specialmente quelle apparse su periodici liberali o di sinistra, erano state aspramente critiche, sfidando la sua lettura "cospirativa" degli eventi storici più o meno allo stesso modo in cui lo facevano quasi uniformemente gli scrittori moderni.

Ma aveva anche avuto i suoi forti difensori.

 

Ad esempio, “Wilbur Cortez Abbott”, professore di storia all'Università di Harvard, pubblicò nel 1920 una lunga e molto favorevole recensione del suo libro sulla Rivoluzione francese, che definisce "straordinariamente interessante" nella sua prima frase.

Anche se ha continuato ad ammettere che la sua tesi "non era del tutto nuova", ha sottolineato che non era mai stata "elaborata in modo così dettagliato", né con tale completezza.

Di conseguenza, ha detto che il libro deve "essere preso in considerazione da chiunque desideri riconoscere e comprendere le molle dei movimenti popolari, allora o oggi".

La lunga recensione del New York Times ha certamente accettato tutte le sue ricerche sulla vera storia di quell'evento come importanti e corrette.

 

Anche i periodici accademici erano eterogenei.

Si sottolineava la "grande quantità di materiale contemporaneo" che aveva portato a sostegno della sua "interpretazione più innovativa e sorprendente del grande evento del XVIII secolo".

 E sebbene la discussione sull'”American “fosse piuttosto negativa , ammetteva comunque che le pubblicazioni inglesi erano state "molto colpite" dal suo libro, spiegando che lo lo avevo dichiarato "una vera e propria rivelazione".

 

Questa ampia divergenza di verdetti sulla Webster e sulle sue opere fu sottolineata diversi anni dopo dal Prof. Abbott, che aprì la sua recensione del 1925 sul suo libro” Società segrete” nella prestigiosa “Saturday Review” dichiarando:

Non c'è nessuna persona ora impegnata a scrivere la storia riguardo al cui lavoro ci sia una divergenza di opinioni così netta come ce n'è riguardo alla signora Webster... è stata oggetto di più elogi e di molti più attacchi di quasi tutti i tempi di Macaulay.

Questa circostanza è dovuta sia alla sua scelta dell'argomento, al suo punto di vista e al suo metodo di approccio.

 La rivoluzione è sempre un argomento straordinariamente difficile da trattare storicamente.

Le sue passioni sopravvivono a lungo ai suoi eventi... l'editore che avvertì la signora Webster dei probabili risultati del suo lavoro le disse: "Ricordati che se prendi una linea antirivoluzionaria avrai l'intero mondo letterario contro di te".

Così, cento anni fa un importante storico di Harvard, scrivendo in una delle pubblicazioni più influenti d'America, aveva ripetutamente elogiato la ricerca di Webster.

Ma un secolo di implacabile pressione ideologica aveva successivamente emarginato lei e i suoi libri a tal punto che erano stati liquidati e quasi dimenticati come le sciocchezze cospirative di un pazzo marginale.

Questa notevole trasformazione è probabilmente passata inosservata da quasi tutti gli accademici mainstream di oggi, per i quali Webster è rimasto invisibile.

 

Nel loro insieme, queste valutazioni di eminenti studiosi del passato mi hanno persuaso a prendere sul serio il suo lavoro, in particolare il suo lungo volume sulla Rivoluzione francese che aveva così impressionato Churchill.

La Rivoluzione francese si è certamente classificata come uno dei più grandi spartiacque politici degli ultimi cento anni di storia mondiale, ispirando la Rivoluzione russa che seguì più di un secolo dopo e molte altre.

La Francia è stata a lungo la più grande potenza continentale d'Europa.

 Tre generazioni prima, la monarchia assolutista stabilita durante i settant'anni di regno di Luigi XIV – il "Re Sole" – influenzò notevolmente tutti gli altri troni europei, anche se i suoi eserciti si avvicinarono a stabilire la sua egemonia politica sull'intero continente nella lunga serie di guerre che condusse.

Il francese divenne la lingua diffusa della diplomazia e delle corti reali, parlata sia da “Federico il Grande di Prussia “che dagli zar russi, dando a quel paese il tipo di egemonia culturale che il Re Sole non era riuscito a raggiungere militarmente.

Nel frattempo, durante l'Età della Ragione del XVIII secolo, i grandi filosofi francesi come Voltaire, Diderot e Rousseau avevano esercitato una grande influenza intellettuale sui principali pensatori europei.

 

Così, quando finalmente la rivoluzione arrivò in Francia, l'impatto internazionale fu di gran lunga maggiore di quello che sarebbe stato in qualsiasi altro paese. L'improvvisa trasformazione della più potente monarchia assolutista d'Europa nella sua prima grande repubblica diede presto il via a una serie di guerre che durarono per un'intera generazione, prima sotto il suo nuovo governo repubblicano e poi sotto Napoleone, con la Francia che fece un potente tentativo di soggiogare tutta l'Europa, fino a quando non fu definitivamente sconfitta da un'alleanza di tutte le altre grandi potenze.

La Rivoluzione francese ci ha dato i termini ideologici "sinistra" e "destra" sulla base della disposizione casuale dei posti a vedere dei membri più e meno radicali dell'Assemblea Costituente.

Nella loro ansia di cancellare ogni traccia dell'odiato regime feudale che avevano rovesciato, i leader rivoluzionari crearono il sistema metrico di metri, litri e grammi, ora utilizzato quasi ovunque nel mondo al di fuori degli Stati Uniti.

Eppure, nonostante l'immensa importanza della Rivoluzione Francese, prima di leggere la lunga e cospiratoria storia di Webster su quell'evento, non credo di aver mai letto un solo libro sull'argomento, con la mia precedente comprensione proveniente dai brevi trattamenti nei miei libri di testo introduttivi di storia e da ciò che aveva successivamente assorbito da decenni di copertura occasionale nei media.

Come ricordavo vagamente, le radici della rivoluzione erano state l'intervento francese nella guerra d'indipendenza americana.

Sebbene la Francia avesse avuto successo militare nell'indebolire il suo acerrimo rivale sostenere i coloni americani nella loro richiesta di indipendenza, i costi finanziari della lunga guerra erano stati rovinosi, spingendo la monarchia verso l'insolvenza fiscale.

Come risultato di quella pressione finanziaria, Luigi XVI, il pronipote piuttosto debole del” Re Sole assolutista”, aveva convocato il parlamento francese in sessione per la prima volta in due secoli, sperando di attuare la riforma fiscale e mettere il suo paese su una base finanziaria più solida.

Ispirati dal fermento intellettuale di Rousseau e di altri pensatori illuministi, che avevano promosso "i diritti dell'uomo", i parlamentari più radicali si erano scontrati con il loro re, chiedendo la fine della monarchia assolutista.

Anche se queste concessioni furono fatte, generazioni di rabbia accumulata contro il privilegio aristocratico portarono presto a una rivoluzione violenta e completa, segnata dalla famosa "Presa della Bastiglia ",una fortezza governativa a Parigi che simboleggiava l'oppressione, con quell'incidente considerato come l'inizio della rivoluzione.

 

Negli anni successivi, la rivoluzione divenne sempre più estrema, con ogni fazione politica dominante messa da parte e rovesciata come troppo moderatamente da elementi più radicali e assetati di sangue.

 La ghigliottina fu inventata come un mezzo di esecuzione nuovo e molto efficiente, e il successivo Regno del Terrore le diede presto una grande utilità.

 Re Luigi, la sua regina e i loro vari parenti furono infine decapitati, insieme a monarchici, aristocratici e moderati.

Una volta che rimasero solo i rivoluzionari radicali, presto iniziarono a purgarsi e a decapitarsi a vicenda, fino a quando quasi tutte le figure di spicco della rivoluzione, siano esse monarchiche, moderate o radicali, furono uccisi.

La paura e la stanchezza fecero sì che le cose si calmassero un po', fino a quando un generale di successo di nome Napoleone prese il potere e poi si proclamò imperatore, ristabilendo così lo stesso tipo di autocrazia che era stata rovesciata un decennio prima.

I fatti di base contenuti in queste poche frasi sono stati confermati in modo molto più esteso quando ho letto il volume di 600 pagine di Webster.

 Ma il problema che dovevo affrontare era che la mia conoscenza della Rivoluzione francese era troppo rudimentale per separare il suo grano dalla sua pula.

 Sapevo che il suo lavoro, preso nel suo insieme, era considerato molto controverso e non ortodosso dagli storici attuali, ma senza una buona comprensione della narrazione standard, era difficile per me giudicare quali parti del suo racconto rientrassero in quale categoria.

 

 Il nostro sito web molto poco moderato attrae una varietà estremamente ampia di commentatori, che vanno dagli eruditi agli squilibrati, includendo anche una certa sovrapposizione tra queste due categorie.

Un partecipante di lunga data si fa chiamare "Alde" e la mia menzione delle teorie cospirative di Webster ha provocato il seguente scambio:

Nesta Webster ha assolutamente ragione... Il problema è che praticamente ogni storia della Rivoluzione Francese in inglese è scritta dal punto di vista massonico e della supremazia britannica.

Interessante. Non avevo mai incontrato in precedenza la teoria della Rivoluzione francese di Webster e, in base ai suoi riferimenti, sembrava che fosse stata la prima autrice moderna in lingua inglese a presentarla.

Quindi quali sono state le tue fonti per quella stessa teoria?

C'è un libro recente sulla Rivoluzione Francese di “Simon Shama”. Non entra molto nel ruolo di Orleans. Ma è molto, molto meglio della solita propaganda massonica. È una lettura veloce.

Hmmm... Sembra che tu stia parlando di cittadini. Ma non è così recente dal momento che è stato pubblicato nel 1989 e dato che dura 948 pagine, non lo definirei esattamente una "lettura veloce".

Esatto, cittadini. 35 anni fa, non recenti, è una lettura veloce anche se lunga. Controlla tutto, vero?

Buon per te. La tua mente matematica scientifica.

 

Come professore di Harvard nato in Gran Bretagna, Shama aveva pubblicato la sua magistrale storia narrativa “Citizens: A Croniche of the French Revolutionnel “1989”, in occasione del duecentesimo anniversario di quell'evento storico. Quando è apparso, era stato ampiamente elogiato in tutti i miei giornali e riviste e qualche anno fa ne avevo preso una copia immacolata per un paio di dollari in una vendita di libri usati.

Ma intimidito dalla sua enorme lunghezza non avevo mai pensato di leggerlo.

Tuttavia, ora cerco di comprendere meglio la storia standard odierna per determinare dove Webster si fosse discostato da essa, e il libro di Shama sembrava l'ideale per quello scopo.

La combinazione della sua grande lunghezza, delle sue enormi vendite e delle sue recensioni entusiastiche suggeriva che era diventato una base fondamentale della nostra attuale comprensione, avendo persino una sua breve pagina Wikipedia . Così alla fine decisi di affrontarlo, dedicando diversi giorni alla lettura del testo molto lungo.

Secondo uno dei recensori più competenti, “Citizens” ha suscitato grande scalpore rompendo bruscamente con una tradizione accademica di decenni influenzata dal marxismo, che aveva presentato la Rivoluzione francese in una luce estremamente favorevole.

Secondo quella precedente narrazione, il violento sconvolgimento era stato il rovesciamento assolutamente necessario di un regime dispotico e insulare aristocratico da parte delle classi emergenti della borghesia e dei lavoratori proletari.

Nel frattempo, la copertura dell'estremo spargimento di sangue scatenato era stata messa da parte o minimizzata.

 

Il ritratto di Shama era molto diverso.

 Secondo lui, la società francese era sulla buona strada per sostituire il tradizionale privilegio feudale con un sistema molto più meritocratico basato sul successo finanziario.

 Non solo c'era stato un rapido sviluppo economico e la crescita del commercio e dell'industria primitiva, ma gli imprenditori di successo potevano facilmente entrare nella nobiltà, una situazione che contraddiceva fortemente l'idea di una casta aristocratica chiusa e arrogantemente arretrata.

In effetti, gran parte della cruciale pressione rivoluzionaria iniziale per trasformare la Francia in una monarchia costituzionale proveniva da aristocratici francesi di mentalità progressista, e anche dopo che la rivoluzione alla fine prese una piega radicale e sanguinosa, un numero sorprendente di ferventi rivoluzionari erano ancora precedentemente titolati aristocratici.

 

L'esempio più estremo di ciò fu sicuramente il cugino del re, “Luigi Filippo, duca d'Orléans”, enormemente ricco e uno dei più grandi nobili di Francia, a solo un paio di punti dall'erede al trono.

Luigi Filippo era stato un importante mecenate rivoluzionario e presto si ribattezzò Philippe-Égalité ("Uguaglianza").

 Come deputato eletto, votò personalmente per l'esecuzione del re.

Insieme a una gran parte di tutte le altre figure politiche di spicco di quell'epoca coinvolte nella rivoluzione, indipendentemente dall'ideologia radicale o moderata, anche lo stesso Filippo era stato alla fine decapitato.

Ma anche se la sua storia in particolare è stata minimamente discussa da Shama, la violenza massiccia, sia organizzata che non organizzata, che il suo destino finale ha esemplificato è stato un tema centrale dell'intero libro.

L'autore ha anche sostenuto che la rapida crescita delle esecuzioni governative, culminata nel famigerato “Regno del Terrore”, era stata probabilmente in parte intesa a ridurre l'enorme quantità di violenza spontanea da parte della folla parigina selvaggia e assetata di sangue, responsabile di numerosi massacri e molte distruzioni, nonostante gli sforzi infruttuosi dei funzionari rivoluzionari eletti per limitare questo caos non autorizzato.

 

In misura considerevole, quest'ultima situazione ha svolto un ruolo importante nello spingere i regimi rivoluzionari successivi in una direzione sempre più radicale. Una volta che ogni governo rivoluzionario era salito al potere, aveva ragionevolmente tentato di ristabilire l'ordine affermando il suo monopolio sulla violenza letale e frenando le depredazioni della folla urbana.

Ma questo di solito fornisce un'apertura per una fazione più radicale per allearsi con quegli elementi popolari violenti e rovesciare la fazione regnante, solo per trovarsi presto di fronte allo stesso dilemma del suo predecessore.

 Questo modello politico sembra essersi verificato diverse volte nella narrazione di Shama.

 

L'esecuzione dei Girondini.

In un esempio molto notevole, una folla armata e violenta di Parigi fece irruzione nella “Convenzione Nazionale” e chiese che più di due dozzine di leader girondini, la fazione che aveva precedentemente dominato il governo rivoluzionario, furono rimossi e arrestati per il loro "tradimento", intimidendo con successo i deputati eletti a farlo.

L'esecuzione in massa di questi girondini che seguì è spesso considerata l'inizio del “Regno del Terrore”, e presto provocò un'ondata di rivolte in tutto il paese da parte di elementi regionali favorevoli ai Girondini, indignati per quello che consideravano il controllo illegittimo e antidemocratico parigino del governo nazionale.

Charlotte Corday”, una girondina di 24 anni della Normandia, si recò a Parigi e assassinò “Marat”, uno dei leader giacobini che considerava più responsabili di quei massacri in corso.

Un aspetto interessante della situazione che il racconto di Shama mi ha fatto capire è stata la completa assenza di partiti politici organizzati, che non erano ancora nati.

Così, le varie fazioni che spesso si contendevano in modo letale il controllo politico erano informali e organizzate in modo molto approssimativo, di solito centrate su uno o più leader particolarmente influenti o carismatici e su coloro che li seguivano, essendo spesso basato sui particolari club politici che frequentavano insieme, sulle pubblicazioni che leggevano o su dove prendevano i loro pasti.

I giacobini notoriamente radicali erano semplicemente quegli attivisti politici che frequentavano regolarmente i club giacobini, e i Cordeliers ancora più radicali frequentavano quei club rivali.

I girondini moderatamente radicali avevano dominato un periodo del governo rivoluzionario e avevano sempre vagamente supposto che fossero organizzati in qualche modo, ma era stato dato loro quel nome informale solo perché molti dei loro deputati eletti provenivano dalla regione della Gironda nel sud-ovest, e a volte erano anche chiamati” brissotisti” dal nome dell'influente direttore ed editore che generalmente seguivano.

 I Montagnardi, molto più radicali, erano stati chiamati così perché generalmente sedevano insieme nei posti più alti della sala del Congresso Nazionale.

 

Date queste associazioni politiche libere e informali, amici e alleati potevano spesso cambiare rapidamente.

All'inizio di febbraio del 1794 Robespierre considerava ancora Danton come uno dei suoi più stretti alleati rivoluzionari, ma solo poche settimane dopo ordinò l'arresto e l'esecuzione di quest'ultimo, prima di subire lui stesso la stessa sorte alcuni mesi dopo.

Tutta questa situazione era totalmente diversa da quella della rivoluzione russa, quando partiti politici relativamente organizzati come i bolscevichi, i menscevichi, i socialrivoluzionari, i cadetti e altri si contendevano direttamente il controllo del sistema politico e del paese.

Avevo anche in gran parte dimenticato parte dell'estremo radicalismo ideologico dei rivoluzionari francesi.

 Non solo avevano sostituito il tradizionale sistema di pesi e misure con il più razionale sistema metrico, ma tentarono di fare lo stesso anche con il loro calendario, sostituendo le settimane di sette giorni con decenni di dieci giorni, e dichiarando che la loro rivoluzione era l'anno uno di un sistema di datazione cronologica completamente nuovo.

 Il cristianesimo cattolico tradizionale era ampiamente considerato come un acerrimo nemico da sradicare, con alcuni dei radicali favorevoli all'eliminazione di tutte le religioni, mentre Robespierre cercò di sostituire il cristianesimo con un culto deista dell'Essere Supremo.

Alcune regioni della Francia rurale erano profondamente impegnate nelle loro credenze religiose tradizionali e, guidate dai loro preti cattolici locali, si ribellarono in parte per questo motivo.

La sanguinosa guerra controrivoluzionaria nella Vandea, nella Francia occidentale, ne fu l'esempio più notevole, finalmente soppressa dal governo rivoluzionario dopo anni di brutali combattimenti in quella che equivaleva a una guerra di sterminio.

Secondo alcune stime, almeno un paio di centinaia di migliaia di vittime furono massacrate, forse un terzo dell'intera popolazione locale.

 

Data la sua grande lunghezza, il resoconto di Shama ha fornito un'enorme quantità di dettagli sulla società francese di quell'epoca e sul corso della rivoluzione che l'ha improvvisamente rovesciata.

Ma la sua narrazione mancava molto vistosamente di qualsiasi spiegazione diretta del perché si verificò quel colossale sconvolgimento, suggerendo invece che la Rivoluzione francese fu il risultato di una combinazione di fattori ed eventi contingenti e imprevisti.

Due anni di cattivi raccolti avevano fatto salire il prezzo del pane e gli errori grossolani del re e di alcuni dei suoi ministri avevano provocato l'incendio politico spontaneo che aveva fatto crollare la loro monarchia millenaria, mentre ulteriori errori spostavano gradualmente la rivoluzione in una direzione sempre più radicale e sanguinosa.

Questo costituiva il principale contrasto con il resoconto di Webster, che invece presentava un'interpretazione molto diversa dei fatti storici più o meno gli stessi. Ritrasse la Rivoluzione francese in termini strettamente cospirativi come il risultato deliberatamente pianificato di particolari complotti politici.

Alcune delle sue teorie sembravano piuttosto improbabili.

 Il suo libro è stato scritto durante l'apice della propaganda anti-tedesca della Prima Guerra Mondiale.

Pertanto, sulla base di prove estremamente scarse, suggerì che prima della sua morte nel 1786, Federico il Grande di Prussia aveva cercato di indebolire la monarchia francese e la sua alleanza austriaca promuovendo la propaganda massonica contro la regina Maria Antonietta, figlia dell'imperatrice austriaca Maria Teresa, che per decenni era stata il suo principale avversario geopolitico.

 

Ma la cospirazione principale che Webster descrisse non era certo implausibile, senza che il movimento né i mezzi fossero stravaganti, e lei attinse pesantemente a fonti contemporanee per la sua analisi.

 L'individuo che lei additava come il principale orchestratore della Rivoluzione francese era stato anche discusso da Shama, ma gli era stato dato solo una copertura superficiale.

Come ho accennato in precedenza, Filippo, il ricchissimo duca d'Orléans, era il cugino del re e uno stretto erede al trono, appena dietro il fratello minore di Luigi XVI.

Eppure, piuttosto notevolmente, divenne uno dei principali mecenati del movimento rivoluzionario, ribattezzandosi persino ufficializzare "Égalité" come segno del suo sostegno.

Uno dei primi casi di violenza urbana di massa a Parigi fu una grande rivolta in una fabbrica di carta da parati, che portò a più di due dozzine di morti, e questa importante storia fu raccontata a lungo sia da Shama che da Webster.

Philippe ha visitato la scena durante l'incidente e ha lanciato piccoli sacchi di denaro ai rivoltisi esultanti.

Il loro attacco alla fabbrica fu inizialmente bloccato dalle truppe governative, ma dopo che queste ultime furono costrette ad aprire le loro linee per consentire il passaggio della carrozza della moglie di Filippo, i rivoltisi si riversarono attraverso quel varco e distrussero sia la fabbrica che la casa del suo influente proprietario. Entrambi gli autori riportarono tutti questi stessi fatti, ma solo Webster li trattò in modo molto sospetto.

 

Secondo Webster, questo era solo uno dei tanti esempi di questo tipo.

Sosteneva che Filippo impiegava le sue vaste ricchezze per reclutare migliaia di briganti violenti, che lanciavano attacchi contro le strutture governative e le infrastrutture civili, tutti volti a favorire la diffusione dell'illegalità, i disordini violenti e le conseguenti voci selvagge che avrebbero indebolito la presa del re e provocato una rivolta.

In effetti, a un certo punto Shama ammise liberamente che "le generazioni successive di storici monarchici" avevano affermato che molti di questi incidenti erano stati orchestrati da Filippo e dai suoi compagni cospiratori al fine di minare l'autorità del governo e permettergli di impadronirsi del trono.

 Ma l'autore non ha fatto alcuno sforzo per esplorare o confutare quelle accuse.

 

Un paio di mesi dopo quella prima grande rivolta, Filippo giocò un ruolo cruciale nel guidare la rivolta politica della maggior parte del parlamento francese tradizionale contro l'autorità monarchica, e questi membri formarono presto la nuova Assemblea Nazionale al suo posto.

 

Più tardi, nello stesso anno, una folla di manifestanti parigini guidati da donne marciò su Versailles prese d'assalto violentemente la residenza del re e della regina, che riuscirono a salvarsi per un pelo.

Filippo fu in seguito accusato di aver pianificato il loro omicidio finanziando quei rivoltosi, che potenzialmente potevano assumere il suo nome come loro nuovo re. Ancora una volta, Webster enfatizzò pesantemente questi fatti, mentre Shama li minimizzò.

 

Webster notò anche che i colori adottati all'inizio dalle forze rivoluzionarie – bianco, blu e rosso – corrispondevano esattamente ai colori della famiglia Orléans di Filippo.

Forse è stata una semplice coincidenza, ma forse no.

Date le sue future aree di interesse storico, Webster ha anche naturalmente sottolineato che Philippe ha servito come” Gran Maestro della Massoneria francese”, dandogli una grande rete di influenza nascosta sugli elementi d'élite della sua società, qualcosa ovviamente molto utile per rovesciare un regime. Shama ha completamente omesso questo fatto potenzialmente importante, e invece ha esplicitamente respinto tutte queste nozioni cospiratorie in poche frasi:

Agli scrittori controrivoluzionari, guardando indietro al disastro del 1789, la proliferazione di materiale sedizioso e diffamatorio sembrava ancora più sinistra, prova di una cospirazione ordita tra gli atei seguaci di Voltaire e Rousseau, i massoni e il duca d'Orléans.

 Il Palais-Royal non era forse uno dei più noti covi di iniquità, dove persino la polizia non poteva piombare sui venditori ambulanti di spazzatura letteraria?

Comprensibilmente, gli storici moderni si sono tenuti alla larga da qualsiasi cosa che potesse essere interpretata come adesione alla teoria della cospirazione letteraria della Rivoluzione francese.

Wikipedia è nota per rappresentare la prospettiva istituzionalista sugli eventi storici e per evitare qualsiasi discutibile affermazione cospirativa. Ma sebbene la pagina su Phillip e non faccia menzione di Webster, il resoconto fattuale che ha fornito sembrava più vicino alla sua analisi che a quella di Shama.

Non dovremmo ignorare del tutto un'interessante eco storica che arrivò decenni dopo.

Dopo la sconfitta finale di Napoleone, la monarchia dei Borboni fu restaurata in Francia e due dei fratelli minori di Luigi XVI salirono al trono.

 Ma nella seconda rivoluzione francese del 1830, Carlo X fu rovesciato e sostituito dal cugino Luigi Filippo d'Orléans, figlio sopravvissuto di Filippo, che così finalmente raggiunse l'obiettivo che il suo defunto padre aveva presumibilmente cercato.

Giudicare il lavoro di Webster e soppesare le sue conclusioni rispetto a quelle di schema è ovviamente difficile per un non specialista come me, ma posso certamente capire perché il suo libro fosse così apprezzato da almeno alcuni studiosi quando apparve nel 1919.

La sua principale analisi storica sembrava solidamente basata su fonti affidabili di quell'epoca, molte delle quali erano disponibili solo in francese, e si sforzò di soppesarle tra loro e valutarne la credibilità. Il suo testo includeva ben oltre 1.000 note a piè di pagina a tale materiale di origine cruciale, mentre quello di Shama non ne forniva affatto, limitandosi invece a elencare le opere principali a cui attingeva per ogni singolo capitolo.

Quindi, in una certa misura, il libro di Webster rappresentava una nuova ricerca accademica, mentre Shama aveva prodotto quella che equivaleva a una sintesi e presentazione molto corposa di materiale preesistente.

Tutto ciò solleva l'interessante questione del perché l'enorme volume di Shama abbia liquidato e ignorato così casualmente l'analisi cospirativa avanzata da Webster più di tre generazioni prima.

La possibilità che un membro ambizioso di una dinastia regnante potesse cercare di sovvertire il regno di un'altra e sostituirla sul trono non è affatto sconosciuta alla storia.

Webster aveva raccolto una grande quantità di prove dettagliate a sostegno di tale ipotesi, prove che avevano apparentemente impressionato alcuni dei principali studiosi della sua epoca.

 

Per gran parte del XX secolo, una lunga serie di volumi storici molto spessi ha occupato un posto di rilievo sugli scaffali delle librerie di molte famiglie istruite, anche se la maggior parte dei loro membri può aver letto raramente, se non mai, il testo. Pubblicato tra il 1935 e il 1975, “The Story of Civilization” di Will e Ariel Durant comprendeva undici volumi, ciascuno di mille pagine o più, con la loro narrazione che si estendeva dalle radici del Vicino Oriente della civiltà occidentale alla sconfitta finale di Napoleone a Waterloo. Questa gigantesca opera storica ha rappresentato l'apice assoluto del pensiero mainstream e rispettabile.

Il penultimo volume, “Rousseau e la rivoluzione” vinse il Premio Pulitzer nel 1968, e la recente discussione delle teorie cospirative di Webster spinse un commentatore esperto a citare alcuni dei suoi contenuti, che in seguito confermai:

In queste folle inferocite il duca d'Orléans vide un possibile strumento per le sue ambizioni... (il suo matrimonio) lo rese l'uomo più ricco di Francia... dopo il 1789, attraverso la sua difesa di cause popolari, fu conosciuto come “Philippe Egalité”...

Tornato presto a Parigi, decise di farsi un idolo del popolo, sperando di poter essere scelto per succedere al cugino Luigi XVI nel caso in cui il re vessato avesse abdicato o fosse stato deposto.

Diede con generosità ai poveri, raccomandò la nazionalizzazione delle proprietà ecclesiastiche e aprì al pubblico il giardino e alcune stanze del suo Palais-Royal nel cuore di Parigi... (che) divenne il fulcro della Rivoluzione ... I suoi compagni massoni gli diedero un sostegno sostanziale... Si sostiene ed è probabile, ma non certo, che il denaro del duca... abbia avuto un ruolo nell'organizzazione dell'attacco alla fabbrica di Reveillon in Rue St.-Antoine.

Pertanto, tali cospirazioni weberiane erano ancora considerate del tutto diffuse e rispettabili nel 1968, ma erano diventate troppo estreme e improbabili nel 1989 per giustificare più di una o due frasi sprezzanti nel magistrale volume di Shama, per non parlare di un trattamento serio in uno qualsiasi dei miei libri di testo introduttivi.

Una possibilità è che nel 1989 una grande quantità di studi accademici più recenti noti a Shama avesse in qualche modo ribaltato e definitivamente smentito quelle idee, nonostante le forti prove storiche che sembravano sostenerle.

Ma dubito che questo fosse il caso, data l'esplicita affermazione di Shama secondo cui gli storici moderni si erano accuratamente "tenuti alla larga" da qualsiasi "teoria del complotto della Rivoluzione francese".

Invece, penso che quelle idee siano state considerate troppo ideologicamente tossiche per essere prese in considerazione o anche solo per tentare di confutare piuttosto che semplicemente ignorarle.

Shama scrisse quando aveva ancora poco più di 40 anni, e un recensore notò che il suo lavoro cercava di sfidare e ribaltare l'agiografia della Rivoluzione francese, di lunga data, influenzata da Marx, che aveva dominato la comunità accademica per decenni.

 Quindi Shama potrebbe aver creduto molto ragionevolmente che includere sostanzialmente una qualsiasi delle nozioni cospirative un tempo avanzate da Webster e altri avrebbero potuto spingere il suo difficile progetto oltre il suo punto di rottura.

 Il suo ponderoso volume storico divenne una selezione principale del Club del Libro del Mese, garantendogli così automaticamente mezzo milione di vendite, e forse avrebbe potuto perdere quell'opportunità se avesse preso in seria considerazione le controverse possibilità di cospirazione.

Nel 2016 ho pubblicato un articolo in cui osservavo che, all'indomani della seconda guerra mondiale, un importante cambiamento nella teoria politica aveva causato un enorme declino nella rispettabilità di qualsiasi spiegazione "cospiratoria" degli eventi storici:

Per decenni prima di quel conflitto, uno dei nostri più importanti studiosi e intellettuali pubblici era stato lo storico “Charles Beard” , i cui influenti scritti si erano concentrati pesantemente sul ruolo dannoso di varie cospirazioni d'élite nel plasmare la politica americana a beneficio di pochi a spese di molti, con i suoi esempi che spaziavano dalla storia più antica degli Stati Uniti fino all'entrata della nazione nella prima guerra mondiale.

Ovviamente, i ricercatori non hanno mai affermato che tutti i principali eventi storici avessero cause nascoste, ma era ampiamente accettato che alcuni di essi lo avessero, e tentare di indagare su queste possibilità era ritenuto un'impresa accademica perfettamente accettabile.

“Beard “era da tempo una figura intellettuale di spicco, ricoprendo sia la carica di presidente dell'”American Political Science Association” che quella di presidente dell'”American Historical Association”.

 Ma dopo la sua morte nel 1948 le sue opinioni vennero estremamente marginalizzate e molti giovani studiosi di simile risma vennero espulsi dai media e persino dalla comunità accademica.

Questa diffusa condanna delle nozioni cospirative accelererà ulteriormente sulla scia dell'assassinio di JFK del 1963:

Nel 1964, questa rivoluzione intellettuale era stata in gran parte completata, come indicato dalla reazione straordinariamente positiva al famoso articolo del politologo “Richard Hofstadter “che criticava il cosiddetto "stile paranoico" nella politica americana, che egli denunciava come la causa sottostante della diffusa credenza popolare in teorie del complotto non plausibili. In misura considerevole, sembrava attaccare gli uomini di paglia, raccontando e ridicolizzando le convinzioni cospirative più stravaganti, mentre sembrava ignorare quelle che si stavano dimostrando corrette.

 Ad esempio, descrisse come alcuni degli anticomunisti più isterici sostenevano che decine di migliaia di soldati cinesi rossi erano nascosti in Messico, preparando un attacco a San Diego, mentre non riuscivano nemmeno a riconoscere che per anni le spie comuniste avevano effettivamente prestato servizio vicino ai vertici del governo degli Stati Uniti.

Nemmeno l'individuo più cospiratorio suggerisce che tutte le presunte cospirazioni siano vere, ma solo che alcune di esse potrebbero esserlo.

La maggior parte di questi cambiamenti nel sentimento pubblico si sono verificati prima che bambino io nascessi o quando ero un molto piccolo, e le mie opinioni sono state plasmate dalle narrazioni mediatiche piuttosto convenzionali che ho assorbito.

Quindi, per quasi tutta la mia vita, ho sempre automaticamente respinto tutte le cosiddette "teorie del complotto" come ridicole, senza mai nemmeno considerare che qualcuna di esse potesse essere vera.

(American Pravda: come la CIA ha inventato le "teorie del complotto"

Ron Unz •The Unz Review• 5 settembre 2016).

Lo storico “Will Durant” era nato nel 1885 e le sue opinioni si erano formate molto prima di quella transizione ideologica, mentre la sua statura pubblica e quella della sua serie erano sufficientemente grandi alla fine degli anni '60 da far sì che le poche frasi cospirative nel suo volume del 1968 passassero senza contestazioni.

Ma uno studioso molto più giovane come Shama, che scriveva direttamente sulla Rivoluzione francese alla fine degli anni '80, si trovò di fronte a pressioni completamente diverse.

Pertanto, l'analisi cospirativa altamente plausibile di Webster su un evento storico di tale importanza epocale come la Rivoluzione francese è stata completamente cancellata dai nostri libri di testo di storia e dalla copertura mediatica. Dato questo esempio, dovremmo essere molto cauti nell'accettare senza dubbio le nostre altre narrazioni odierne.

Invece, dovremmo cercare regolarmente opere di cinquanta o cento anni fa come potenziali correttivi utili ai nostri attuali pregiudizi storici e ai nostri punti ciechi.

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