Segnale d’allarme globale.
Segnale
d’allarme globale.
Amazon
e l’Estinzione del Lavoro Dipendente:
un
Segnale d’Allarme Globale.
Conoscenzeaconfine.it
– (21 Luglio 2025) - Dénise Meloni – ci dice:
Il
colosso dell’e-commerce, “Amazon”, sta per ribaltare il paradigma del lavoro:
i
robot sono ormai prossimi a superare la forza lavoro umana nei suoi centri di
smistamento in tutto il mondo.
Questa
mossa, che vede un’accelerazione inesorabile verso l’automazione, lancia un
allarme globale sul futuro dell’occupazione, mettendo in discussione il ruolo
stesso del lavoro dipendente nell’era digitale.
Amazon
si trova a un punto di svolta che ridefinirà il futuro del lavoro dipendente.
Per la
prima volta nella sua storia, il colosso dell’e-commerce prevede che i robot
supereranno il numero di dipendenti umani all’interno dei suoi magazzini
globali.
Questa
mossa segna una svolta significativa per un’azienda che, fino a pochi anni fa,
era considerata una forza trainante nella creazione di posti di lavoro.
Nonostante
l’azienda avesse già un milione di macchine, inclusi bracci robotici e
trasportatori, dal 2020 (data chiave per molte svolte in negativo… – nota di
conoscenze al confine), la sua spinta verso l’automazione totale non accenna a
rallentare.
L’Ascesa
dei Robot nei Magazzini Amazon:
un
Punto di Svolta per il Lavoro Umano.
La
corsa all’automazione è inarrestabile, guidata dal desiderio di migliorare la
produttività aziendale.
Le
macchine, infatti, non si ammalano, non richiedono giorni di ferie e non
avanzano diritti lavorativi.
Sebbene
questi dati possano sembrare estremamente ottimistici, per i lavoratori la
realtà è ben diversa:
assistono
impotenti alla scomparsa dei loro posti di lavoro, un processo che sembra
irreversibile.
L’introduzione
dei robot nei magazzini Amazon è iniziata nel 2020 e da allora il loro numero
si è quintuplicato, avvicinandosi rapidamente a quello dei dipendenti umani nei
centri di distribuzione.
Questa
crescente automazione si riflette in dati impressionanti:
nel
2024, ogni lavoratore ha gestito la spedizione di oltre 3.870 pacchi, un
aumento drastico rispetto ai soli 175 pacchi del 2015.
Questi
numeri giustificano chiaramente le continue trasformazioni che Amazon intende
attuare.
L’azienda
sostiene che l’impiego dei robot non solo riduce lo sforzo fisico, ma libera
anche i dipendenti da compiti ripetitivi, affidandoli alle macchine.
“Andy
Jassy”, CEO, ha dichiarato che l’intelligenza artificiale contribuirà a
eliminare il lavoro monotono, rendendo le mansioni più “interessanti”. Tuttavia, ha anche ammesso
onestamente che “come con ogni trasformazione tecnologica, meno persone
svolgeranno i lavori che vengono automatizzati “.
Questa
dichiarazione ci pone di fronte a una cruda realtà:
il lavoro dipendente, così come lo conosciamo,
sta scomparendo.
“Jassy”
ha provato a rassicurare, affermando che “ci saranno altri lavori,“ ma la vera
questione rimane:
cosa
succede alle famiglie che si ritrovano senza reddito, mentre le macchine
prendono il loro posto?
Il
divario tra l’ottimismo aziendale e le preoccupazioni sociali è sempre più
evidente…
Il
Divario tra Formazione e Licenziamenti.
Nonostante
Amazon abbia dichiarato di aver formato ben 700.000 dipendenti dal 2019, la
realtà dei licenziamenti è altrettanto evidente. Dal 2022, l’azienda ha
eliminato oltre 27.000 posti di lavoro, inclusi i recenti tagli nelle divisioni
retail e dispositivi.
Sembra
che il ritmo dell’automazione superi di gran lunga quello della
riqualificazione professionale, e molte delle posizioni eliminate vengono
semplicemente sostituite da macchine, alimentando la crescente preoccupazione
tra i lavoratori.
Si
vocifera che i cambiamenti guidati dall’intelligenza artificiale mirino ad
avvicinare i prodotti ai clienti e a migliorare l’esperienza sia per i
lavoratori che per i consumatori.
Tuttavia,
la paura di una riduzione del personale è palpabile tra i dipendenti,
specialmente in coloro che svolgono ruoli più routinari, che si sentono appesi
a un filo.
Il
caso di Amazon è emblematico e potrebbe segnare un punto di svolta per molte
altre aziende.
L’integrazione
di robot e intelligenza artificiale per sostituire le mansioni umane sta
creando una nuova realtà lavorativa che non tutti sono preparati ad affrontare.
La
questione cruciale sarà se i lavoratori riceveranno la formazione necessaria
per adattarsi a un ambiente sempre più automatizzato, definendo così il futuro
del loro impiego.
La
Promessa Ambivalente dell’Automazione.
Il
crescente impiego dell’automazione da parte di Amazon solleva un interrogativo
cruciale e ancora irrisolto:
l’azienda riuscirà a mantenere la sua promessa
di un futuro in cui la tecnologia porterà benefici diffusi, o assisteremo a
una” rivoluzione” che lascerà indietro una fetta significativa di lavoratori?
La
risposta a questa domanda rimane incerta, persino per Amazon stessa, mentre
l’unica certezza è che i robot non sono più una visione futuristica, ma una
realtà consolidata, destinata a trasformare radicalmente il panorama
lavorativo.
L’azienda
ha spesso presentato l’automazione come un mezzo per migliorare le condizioni
lavorative, riducendo le mansioni ripetitive e logoranti a favore di ruoli più
qualificati e interessanti.
Questa narrativa dipinge un quadro in cui la
tecnologia libera il potenziale umano, permettendo ai dipendenti di
concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.
Questa
visione ottimistica si scontra con la realtà dei crescenti licenziamenti.
Ciò
che un tempo era confinato alla fantascienza è ormai parte integrante delle
operazioni quotidiane di Amazon.
I robot, dai bracci meccanici ai trasportatori
autonomi, sono onnipresenti nei magazzini, assumendo compiti che fino a poco
tempo fa erano esclusivamente umani.
Questa
massiccia integrazione ha permesso un aumento esponenziale della produttività,
come dimostrato dall’incremento vertiginoso del numero di pacchi gestiti per
dipendente.
Questa efficienza ha un costo sociale:
il
ritmo dell’automazione sembra superare di gran lunga la capacità di
riqualificazione della forza lavoro, creando un divario crescente tra le
competenze richieste e quelle disponibili.
(Dénise
Meloni).
(Lo
studio “Robots and Jobs: Evidence from US Labor Markets” è stato condotto da
ricercatori del MIT.).
(reccom.org/amazon-ed-estinzione-del-lavoro-dipendente/).
L’Ipocrisia
del Doppio “Me”.
Conoscenzealconfine.it
– (22 Luglio 2025) – Redazione - Weltanschauung Italia – ci dice:
“Sul
lavoro sono così, ma nella vita privata sono diverso eh…”
Quante
volte abbiamo sentito questa frase da parte di persone scorrette e arriviste?
Questa narrativa del doppio sé è una delle
bugie più infingarde che si raccontano. Non esistono due versioni di noi
stessi.
Chi siamo sul lavoro è chi siamo nella vita.
I
valori, l’integrità e il rispetto per gli altri non hanno interruttore on/off
che si attiva in base al contesto.
Se una
persona è disposta a calpestare un collega per una promozione, se mente
sistematicamente, se tratta male chi considera “inferiore” nella gerarchia
aziendale, quello non è un personaggio che si interpreta.
È la stessa persona che tornerà a casa la
sera, guarderà i propri figli negli occhi e si racconterà di essere “una brava
persona”.
Il
lavoro non è una zona franca, chi ha messo in circolo questa concezione?
A chi
giova?
La
scusa del “è solo lavoro” è il rifugio di chi non vuole assumersi la
responsabilità delle proprie azioni.
Essere
autentici significa portare i propri valori ovunque, anche quando costa.
Diffidare
da chi afferma di essere due persone diverse.
Non è
vero.
(Weltanschauung
Italia).
(t.me/weltanschauungitaliaofficial).
Stiamo
per superare il settimo
limite
planetario.
Blog.3bee.com
- 09/10/2024 - 3Bee- Lara Vivarelli – ci dice:
Il
primo “Planetary Health Check “evidenzia segnali preoccupanti:
l’acidificazione
degli oceani si avvicina a un punto critico, minacciando gli ecosistemi marini
e la stabilità della vita sulla Terra.
Ecco
perché è importante monitorare i limiti planetari.
Il
quadro dei limiti planetari.
Il
quadro dei limiti planetari identifica nove processi cruciali per mantenere la
stabilità e la salute del pianeta.
Questi
limiti rappresentano elementi fondamentali del sistema Terra, che sono
importanti per il benessere globale, ma fortemente influenzati dalle attività
umane.
L’approccio
del framework dei nove limiti planetari è stato proposto nel 2009 da un gruppo
di ricerca internazionale guidato da “Johan Rockström” e “Will Steffen”, per
definire e misurare i livelli di impatto umano che, se rispettati,
permetterebbero alla Terra di rimanere in uno stato simile a quello
dell’Olocene.
L’Olocene
è l’era caratterizzata da una bassa variabilità climatica, antecedente
all’Antropocene, il periodo in cui l'uomo gioca un ruolo fondamentale nel
modificare i sistemi naturali, attualmente in atto.
Oggi, tutti e nove i limiti planetari sono
seriamente compromessi dalle attività umane, portando a un crescente squilibrio
rispetto alle nuove condizioni ambientali.
Quadro
dei limiti planetari.
L’Istituto
di Potsdam per la Ricerca sull'Impatto Climatico.
L'Istituto
di Potsdam per la Ricerca sull'Impatto Climatico (PIK) è all'avanguardia nella
ricerca multidisciplinare con il fine di garantire la sostenibilità globale e
un futuro climatico più sicuro.
Il PIK fa parte dell’Istituto Leibniz per la
storia europea, un centro di ricerca scientifica non universitario di rilevanza
mondiale.
Sfruttando
ricerche di alto livello, il PIK offre consulenze scientifiche preziose per le
decisioni politiche.
L'istituto
è composto da circa 400 membri, con uno staff internazionale, guidati da un
team interdisciplinare di direttori.
Il
Planetary Health Check (PHC).
L'approccio
dei limiti planetari, noto come “Planetary Boundaries Science”, è stato
sviluppato da “Johan Rockström,” direttore dell'Istituto di Potsdam per la
Ricerca sull'Impatto Climatico (PIK), con il supporto del “Planetary Guardian”
e di altri partner.
Il PIK
ha introdotto il “Planetary Health Chec”k (PHC), un rapporto e uno strumento
scientifico innovativo che integra le scienze della Terra, i dati di
osservazione e applica un approccio multidisciplinare per valutare la salute
del pianeta e per identificare soluzioni in grado di ridurre l'impatto delle
attività umane.
Il PHC
viene pubblicato annualmente, fornendo dati aggiornati sullo stato di salute
della Terra.
Phc
report annuale sulla salute della terra.
Il
settimo limite planetario: l’acidificazione degli oceani.
Il
settimo limite planetario è rappresentato dall’acidificazione degli oceani;
il superamento di questo limite risiede nelle
eccessive emissioni antropiche di anidride carbonica nell’atmosfera.
Sebbene
la CO2 atmosferica contribuisca al riscaldamento globale intrappolando il
calore, gli oceani svolgono un ruolo ecologico fondamentale assorbendo
costantemente questo gas serra, attenuando così l’effetto di accumulo di
calore.
In
passato, questo scambio di gas avveniva in modo lento, nel corso di migliaia o
persino decine di migliaia di anni.
Tuttavia,
con l'inizio della “Rivoluzione industriale”, gli esseri umani hanno perturbato
questo processo naturale, immettendo nell'atmosfera circa 400 miliardi di
tonnellate di carbonio attraverso l'uso di combustibili fossili e la
deforestazione.
Settimo
limite acidificazione degli oceani.
Gli
effetti dell’acidificazione degli oceani
L'assorbimento
di anidride carbonica da parte degli oceani provoca una modifica del pH delle
acque oceaniche, poiché la CO2, combinandosi con l'acqua, forma acido
carbonico.
Il pH
non è altro che un indicatore dell’acidità di una soluzione;
un
abbassamento del suo valore significa che l’acqua è sempre più acida.
Questa
variazione di pH altera gli equilibri dell'ecosistema marino, rappresentando
una seria minaccia per la flora e la fauna oceanica.
Gli
organismi più vulnerabili sono i coralli e quelli dotati di scheletri di
carbonato di calcio, che si indeboliscono anche con minime variazioni
dell'equilibrio acido-base. Questo processo è simile alla corrosione e potrebbe
innescare un effetto domino, con gravi ripercussioni sull'intera catena
alimentare marina.
Effetti
acidificazione oceani.
La
situazione attuale dei limiti planetari.
Il
settimo limite planetario è ormai prossimo al superamento, secondo quanto
indicato da un nuovo rapporto dell’”Istituto Potsdam per la Ricerca
sull'Impatto Climatico” (PIK).
I restanti due processi planetari, la
riduzione dell'ozono stratosferico e l'aumento del carico di aerosol
nell'atmosfera, ovvero il contenuto di polveri sottili dannose per la salute
umana, rimangono nella zona sicura e non si prevede che supereranno il loro
limite nel prossimo futuro.
Ad
ogni modo, la Terra si trova sotto pressione e questo si traduce in un impatto
collettivo, che coinvolge sia la natura che l’umanità.
Stato
attuale.
È
necessario un approccio integrato.
Attualmente,
le perturbazioni causate dall'uomo all'ambiente sono trattate come questioni
isolate e separate tra loro, come il cambiamento climatico, la perdita di
biodiversità e l'inquinamento.
Questo
approccio ignora le interazioni che sussistono tra queste problematiche e i
loro effetti cumulativi sul sistema Terra.
Il quadro dei limiti planetari, invece,
fornisce una visione scientifica a 360 gradi, che considera la salute del
pianeta nel suo insieme, evidenziando la necessità di un approccio integrato
per garantire il futuro dell'umanità.
Secondo
“Levke Caesar”, scienziato del PIK e co-responsabile di “Planetary Boundaries
Science”, è fondamentale adottare un modello di sviluppo che faccia della
sostenibilità il principio guida di ogni scelta e attività.
Solo così si potrà garantire il benessere
umano, lo sviluppo economico e la stabilità delle società, mettendo al centro
la protezione del pianeta.
Approccio
integrato.
L'importanza
dei limiti planetari per la sostenibilità.
Il “Planetary
Health Check” rappresenta un importante progresso nella nostra missione di
comprendere e proteggere il pianeta.
Sappiamo
che stiamo indebolendo la resilienza della Terra, e questo aggiornamento
scientifico sottolinea che tutte le azioni devono considerare gli impatti su
scala planetaria.
È fondamentale gestire il pianeta in tutti i
settori per garantire sicurezza, prosperità ed equità.
Secondo”
Johan
Rockström”, direttore del PIK e co-fondatore, quantificare i limiti di un pianeta
sano fornisce strumenti cruciali per le politiche e le imprese, evitando rischi
ingestibili.
È nell'interesse dell'umanità non perturbare
il sistema terrestre al punto da cambiare drasticamente le condizioni
ambientali globali.
L'aria
è sempre più "assetata":
nuovo
allarme globale.
Hdblog.it
– (13 Giugno 2025) – Adamo Genco – ci dice:
Dopo
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Miniere
solari: la soluzione per produrre energia pulita?
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fa. Come trasformare le vecchie miniere in centrali solari per soddisfare il
fabbisogno energetico.
Una
recente ricerca pubblicata su “Nature” dimostra come il riscaldamento climatico
stia trasformando l’aria in una “spugna” iperattiva, capace di asciugare ultimi
filtri di umidità su suoli, fiumi e piante.
Questo
aumento della sete atmosferica («atmospheric evaporative demand» o “AED”) ha
intensificato le siccità del 40 % su scala globale dal 1981 al 2022,
indipendentemente dalle variazioni delle precipitazioni.
In
pratica, l’aria calda sta diventando una calamita per l’umidità.
Per
ricostruire questa dinamica, gli autori hanno considerato oltre un secolo di
dati climatologici (1901–2022), utilizzando modelli come” Penman–Monteith” e
indici climatici ad alta precisione (SPEI).
Tali
strumenti hanno permesso di isolare l’effetto dell’AED rispetto alle piogge.
Il
risultato è un segnale inequivocabile:
anche le regioni generalmente umide stanno
vivendo un’insolita e persistente secchezza.
Negli
ultimi cinque anni (2018‑2022), le aree soggette a siccità hanno aumentato la loro estensione
del 74 %
rispetto al periodo 1981‑2017, e più della metà di questo aumento è attribuibile all’aumento della sete atmosferica, ma il
2022 è
stato un anno da record:
il 30 % delle terre emerse ha vissuto
condizioni da siccità moderata o estrema, e il 42 % di tale fenomeno è riconducibile alla sete dell’aria.
Ma
come si spiega?
L’aria più calda trattiene più vapore, e la
separazione tra umidità del terreno e aria diventa un continuo scambio verso il
cielo.
Le radici ne soffrono, i fiumi si riducono, la
vegetazione si stressa;
e non basta settembre piova, perché l’aria
“trascina via” l’acqua più velocemente di quanto ne arrivi.
In
particolare, regioni come Africa, Australia e Stati Uniti occidentali mostrano
un contributo dell’AED persino superiore alla media globale, fino al 60 %.
Ma
anche Europa e Asia ne risentono: si registra un incremento della siccità
dovuto alla sete dell’aria, nonostante le piogge non siano diminuite
drasticamente.
Obiettivi
per il clima, l'Europa si avvia verso una maggiore flessibilità.
Questo
fenomeno ha conseguenze concrete per l’agricoltura, la gestione delle risorse
idriche e persino la salute pubblica.
Colture,
pascoli e foreste subiscono stress crescente, aumentando il rischio di incendi
e instabilità alimentare.
Le città devono ripensare la distribuzione
dell’acqua e le infrastrutture devono adattarsi a eventi estremi più frequenti.
Per
fronteggiare queste sfide, gli esperti sottolineano l’urgenza di sistemi di
monitoraggio avanzati che tengano conto non solo delle piogge, ma anche del
livello di sete dell’atmosfera.
Previsioni
più accurate permetterebbero di intervenire preventivamente con irrigazione di
precisione, trattamenti per migliorare la ritenzione del suolo, gestione delle
riserve idriche e strategie di gestione del rischio.
Inoltre,
la scoperta apre nuove piste di ricerca:
come
influisce il ciclo di evaporazione sull’equilibrio eco‑idrologico? Quali misure concrete
possono implementare agricoltori, comunità e governi per mitigare questi
effetti?
È
fondamentale studiare come adattare le infrastrutture e i modelli agricoli a un
pianeta dove l’aria
diventa sempre più
prosciugante.
Infine,
entro scenari di ulteriore riscaldamento globale, gli autori mettono in
guardia: la sete atmosferica continuerà ad aumentare.
Ora il
punto non è più se migliorerà o peggiorerà, ma quanto velocemente dovremo
adattarci.
(Adamo
Genco).
“Allarme
rosso” per il clima:
cosa
ci dicono i record di
riscaldamento globale del 2023?
Rinnovabili.it - 20 Marzo 2024 – Redazione - depositphotos.com
– ci dice:
Come
dobbiamo interpretare la lunga striscia di record toccata nel 2023 - e anche
nel 2024?
Che
cosa ci dicono sullo stato del clima della Terra?
Parliamo
di record, ma dovremmo chiamarli in modo più appropriato "cambiamenti
irreversibili."
Indice
dei contenuti:
L’OMM
ha rilasciato il rapporto State of the Climate 2023.
Effetti
irreversibili su una scala temporale umana.
I
record di riscaldamento globale 2023 sono eccezionali?
L’OMM
ha rilasciato il rapporto State of the Climate 2023.
(Rinnovabili.it)
– Le
agenzie ONU che si occupano della crisi climatica hanno esaurito le parole di
avvertimento sulla gravità del “global warming” raggiunto l’anno scorso.
I
record di riscaldamento globale del 2023 sono “senza precedenti” e ci hanno
portato in “un territorio inesplorato”, avvertono da mesi l’UNEP e il
segretario generale delle Nazioni Unite “Antonio Guterres”.
Oggi
l’Organizzazione Meteorologica Mondiale parla di “allarme rosso”.
Non
sono esagerazioni per ottenere titoli a effetto sui giornali.
È,
purtroppo, una descrizione accurata dello stato di salute del clima della
Terra.
Il rapporto “State of the climate 2023”
rilasciato ieri dall’OMM ci aiuta a capire perché.
Effetti
irreversibili su una scala temporale umana.
Ci si
potrebbe chiedere perché ci dovremmo preoccupare così tanto di un anno segnato
da record eccezionali.
È solo un anno, in fondo, e non ha rilevanza
statistica.
In
realtà le cose non stanno così. I record di riscaldamento globale del 2023 ci
hanno messo davanti a degli effetti della crisi climatica potenzialmente
irreversibili su una scala temporale umana.
Effetti che si sono peraltro manifestati ben
prima di quando prevedevano i principali modelli previsionali.
È
quello che si ricava dai dati sull’aumento della temperatura degli oceani
globali l’anno scorso – temperatura che è tutt’ora a livelli record, anche
superiori a quelli del 2023 in questa parte dell’anno.
“Ciò a
cui abbiamo assistito nel 2023, in particolare con il calore senza precedenti
dell’oceano, il ritiro dei ghiacciai e la perdita del ghiaccio marino
antartico, è motivo di particolare preoccupazione”, ha spiegato la nuova
segretaria generale dell’OMM, “Celeste Saulo”.
Preoccupa
soprattutto lo stato degli oceani perché la quantità di calore incamerata è
“quasi irreversibile”:
servono cioè millenni per invertire la
tendenza.
“La
tendenza è davvero molto preoccupante e ciò è dovuto alle caratteristiche
dell’acqua che mantiene il contenuto di calore più a lungo di quello
dell’atmosfera”, ha aggiunto “Saulo”.
In un
giorno medio del 2023, sintetizza il rapporto dell’OMM, quasi 1/3 dell’oceano è
stato colpito da un’ondata di caldo marino, danneggiando ecosistemi vitali e
sistemi alimentari.
Verso
la fine del 2023, oltre il 90% degli oceani ha subito ondate di caldo in un
determinato momento dell’anno.
Il Nord Atlantico a fine anno è rimasto per
lungo tempo circa 3°C più caldo della media storica.
Tutto
questo calore stoccato dagli oceani non resta lì, ma ha effetti a cascata sul
resto del sistema climatico terrestre.
È il
caldo rilasciato lentamente dalle masse oceaniche che continua a tenere
l’anomalia di temperatura globale sopra gli 1,7°C in questi primi mesi del
2024.
Più
calore significa anche più umidità in atmosfera, dunque eventi estremi più
frequenti e intensi.
Combinato con la fusione accelerata dei
ghiacciai ai Poli, il caldo degli oceani sta portando l’aumento dei livelli dei
mari su livelli ben più alti della media degli ultimi anni.
In altre parole: tutta una serie di effetti
della crisi climatica – che conosciamo già – si manifestano prima e in modo più
intenso.
Lasciandoci
meno tempo per adattarci alla nuova realtà in cui ci troviamo.
I
record di riscaldamento globale 2023 sono eccezionali?
Un
altro aspetto da considerare con attenzione è il significato dei record di
riscaldamento globale del 2023.
Quando
sentiamo la parola “record” tendiamo a pensare che descriva una situazione
eccezionale.
Così, se nel 2024 o, più probabilmente, nel
2025 il termometro globale non raggiungerà i picchi dell’anno scorso, il dato
ci sembrerà rassicurante.
Questo
ragionamento non funziona quando si parla di sistema climatico del Pianeta.
Non
funziona perché il clima della Terra vive di equilibri dinamici.
Quando
viene molto sbilanciato, come accade oggi, tende a trovare un nuovo equilibrio,
diverso da quello precedente.
Questo
significa che stiamo andando – o ci troviamo già, probabilmente – in un clima
diverso da quello a cui siamo abituati.
Non
solo negli ultimi 30 anni, ma negli ultimi 10.000 anni.
Viviamo
su un Pianeta che è sostanzialmente diverso da quello in cui siamo riusciti a
sviluppare le società umane e al quale si sono adattate le specie viventi da
cui dipendiamo.
I
record di riscaldamento globale del 2023 ci segnalano che siamo in un clima
diverso perché tanto la temperatura dell’atmosfera quanto quella degli oceani
sono rimaste per gran parte dell’anno – e lo sono tutt’ora – costantemente
sopra i livelli toccati negli anni precedenti, e di molto.
Come
ha spiegato il fisico dell’atmosfera “Andrea Corigliano”, se succede per un
anno posso pensare che sia un’anomalia singola, ma se si continua a ripetere
anche nel 2024 – come sta succedendo – molto probabilmente significa che il
sistema climatico sta reagendo in un modo che non ci aspettavamo e che non
stiamo vedendo qualche elemento chiave.
Ci
possono essere dei meccanismi di feedback che si sono innescati e che non
riusciamo ancora a cogliere appieno, ad esempio. Meccanismi che sono il segnale
di un clima in transizione verso un equilibrio diverso.
Parliamo
quindi di record, sì, ma dovremmo parlare in modo più appropriato di
cambiamenti irreversibili.
Un
segnale d’allarme dalle Alpi.
Ideegreen.it – (23 Luglio 2025) - Mathias
Ristow – ci dice:
Le
cime montane italiane lanciano un grido d’allarme sempre più forte: lo
scioglimento dei ghiacciai è ormai un fenomeno accelerato e drammaticamente
evidente.
Secondo
il nuovo rapporto di “Italy for Climate”, i segnali più inquietanti della crisi
climatica provengono proprio dall’alta quota, dove il riscaldamento globale sta
colpendo duramente i ghiacci alpini, già in sofferenza da anni.
1 -Ghiacciai
in collasso: i dati preoccupanti.
2 -Lo
zero termico oltre le vette.
3 -Un sistema
climatico fuori controllo.
4 -Un
problema globale con effetti locali.
5 -Il
simbolo del collasso: la Marmolada.
6 -Le
contromisure: insufficienti e temporanee.
7-Il
punto di non ritorno si avvicina.
8 -L’appello
della scienza: il ghiaccio non mente.
Ghiacciai
in collasso: i dati preoccupanti.
Già lo
scorso marzo, il Cnr aveva lanciato un primo allarme sullo stato dei ghiacciai
delle Dolomiti, vicini al punto di non ritorno.
Oggi,
il nuovo inventario glaciologico dell’ente conferma un quadro drammatico:
i ghiacciai italiani sono 872, per lo più
frammentati e di piccole dimensioni, con una superficie complessiva ormai
inferiore ai 360 km².
Negli
ultimi settant’anni, si è perso oltre il 30% della superficie glaciale e, solo
negli ultimi vent’anni, la perdita d’acqua ha raggiunto i 50 km³.
Lo
zero termico oltre le vette.
Il
dato più allarmante registrato recentemente è il livello dello zero termico
che, sulle Alpi, ha toccato quota 5.400 metri.
Una
soglia mai vista prima, ben al di sopra della cima del Monte Bianco (4.808 m).
Questo significa che nessun ghiacciaio alpino è rimasto protetto dalla fusione.
È come se tutta la catena montuosa avesse
perso la propria “zona fredda”.
Un
sistema climatico fuori controllo.
Secondo
il report, la situazione attuale è il risultato di decenni di squilibri
climatici: inverni più secchi, estati più lunghe e calde, e un bilancio
energetico sempre più instabile.
Il
riscaldamento globale non è più una minaccia futura, ma una realtà
contemporanea che colpisce duramente un Paese fragile come l’Italia, esposto
sia alla crisi idrica che alla perdita del ghiaccio.
Un
problema globale con effetti locali.
La
fusione dei ghiacciai è un fenomeno globale.
Secondo
l’ultimo rapporto della “WMO”, nel solo 2023 i ghiacciai del pianeta hanno
perso un volume d’acqua cinque volte superiore a quello contenuto nel Mar
Morto: la perdita più grave mai registrata dal 1950.
In
Italia, la disponibilità idrica si è ridotta del 20% rispetto all’inizio del
secolo scorso.
I
ghiacciai alpini sono essenziali per alimentare il bacino del Po, che serve
otto regioni e 20 milioni di persone.
Il
simbolo del collasso: la Marmolada.
Il
caso della Marmolada, il più grande ghiacciaio dolomitico, è diventato
emblematico: dal 1905 ha perso il 70% della superficie e l’85% del volume.
Solo
nell’estate del 2022 si è assottigliato di oltre 4 metri.
Secondo
l’Unesco, potrebbe scomparire entro il 2040.
Le
contromisure: insufficienti e temporanee.
L’uso
di teli protettivi per rallentare la fusione è una misura temporanea e
simbolica.
L’unica
strategia efficace è ridurre drasticamente le emissioni.
Oltre il 68% dell’acqua dolce globale è
custodita nei ghiacciai e nei poli.
E ora
anche gli oceani, che hanno già assorbito il 90% del calore in eccesso,
rischiano un innalzamento del livello senza precedenti.
Il
punto di non ritorno si avvicina.
Per la
prima volta, è stata superata la soglia di +1,5 °C rispetto all’epoca
preindustriale.
Se si continuerà a oltrepassarla nei prossimi
anni, potremmo attivare processi irreversibili che porteranno alla scomparsa
dei ghiacciai e a un innalzamento marino di decine di metri.
L’appello
della scienza: il ghiaccio non mente.
“Andrea
Barbabella”, responsabile scientifico di “Italy for Climate”, ricorda che la
scomparsa dei ghiacciai non è solo una questione paesaggistica o turistica, ma
un chiaro indicatore del collasso climatico.
Le
conseguenze sono concrete:
meno
acqua potabile, problemi per l’agricoltura, costi energetici crescenti, e un
aumento del rischio per le popolazioni montane.
La
retorica secondo cui la transizione ecologica sarebbe un’imposizione ideologica
è smentita dai fatti:
il ghiaccio si scioglie, e basta.
Ignorare questa realtà fisica è un lusso che
non possiamo più permetterci.
Clima,
Antartide: segnale
di
allarme sulla soglia di
1,5
gradi.
Loscarpone.cai.it
- Gian Luca Gasca – (17.11.2024) – ambiente – ci dice:
Uno
studio rivela che il riscaldamento globale ha quasi raggiunto la soglia critica
di 1,5 gradi, evidenziando un'accelerazione allarmante.
Una
nuova ricerca condotta dalla “Lancaster University” e pubblicata su “Nature
Geoscience” ha rivelato che il limite di 1,5 gradi di aumento delle temperature
globali rispetto ai livelli preindustriali, stabilito dall’Accordo di Parigi
del 2015, è ormai molto vicino.
Secondo
lo studio, il riscaldamento indotto dall'uomo ha già raggiunto 1,49 gradi nel
2023, evidenziando un’accelerazione maggiore del previsto.
Il
metodo di analisi.
La
ricerca si basa su un innovativo metodo di studio delle carote di ghiaccio
estratte in Antartide, che permettono di ricostruire il clima degli ultimi 2000
anni. Questo approccio ha consentito ai ricercatori di calcolare il
riscaldamento globale utilizzando un periodo di riferimento più accurato
rispetto al tradizionale intervallo tra il 1850 e il 1900, considerato meno
affidabile poiché già influenzato da un aumento iniziale di CO2.
Secondo
“Carlo Barbante”, professore all’Università di Venezia e esperto in
ricostruzioni climatiche, i risultati mostrano una relazione lineare tra
l’aumento della concentrazione di CO2 antropica e l’innalzamento della
temperatura.
Questo metodo ha prodotto stime con una
certezza superiore del 30% rispetto alle analisi precedenti.
Il
nuovo studio ha utilizzato come base di riferimento un arco temporale compreso
tra il 13 d.C. e il 1700, quando i livelli di CO2 atmosferica si aggiravano
attorno a 280 parti per milione, contro le oltre 420 parti per milione attuali.
“Usare
un periodo antecedente è più corretto – spiega “Barbante” – perché tra il 1850
e il 1900 si osservano già alterazioni climatiche dovute alle emissioni di
anidride carbonica”.
Un
futuro incerto.
I
risultati evidenziano che il pianeta è a un passo dal superare la soglia
critica di 1,5 gradi, il cui raggiungimento potrebbe scatenare effetti
imprevedibili e dannosi per gli ecosistemi globali.
Inoltre, la ricerca sottolinea come il
riscaldamento sia direttamente correlato alle attività umane, lasciando poco
spazio a dubbi sulle responsabilità antropiche.
I
fulmini nell’Artico sono
un
segnale d’allarme per il clima.
Iconaclima.it
– Redazione con IA – (23/06/2025) – ci dice:
Artico
fulmini - Photo of Redazione.
In un
mondo sempre più caldo, i fulmini stanno facendo la loro comparsa in luoghi
che, fino a poco tempo fa, ne erano quasi del tutto privi.
L’Artico è tra questi.
Secondo un approfondimento pubblicato da Yale
Environment 360, negli ultimi anni si è assistito a un’impennata sorprendente
di fulmini nelle regioni più settentrionali del pianeta, con implicazioni
rilevanti per incendi, atmosfera e permafrost.
Nel
2019, un fulmine ha colpito ad appena 50 km dal Polo Nord: un evento senza
precedenti.
Fino a
pochi anni fa, i fulmini erano quasi assenti nell’Artico.
Oggi,
invece, i dati mostrano un’accelerazione significativa.
Secondo
uno studio basato sul “World Wide Lightning Location Network” (WWLLN), gli
eventi registrati sopra l’80° parallelo sono passati da circa 100 all’anno nei
primi anni 2010 a oltre 7.000 nel 2021. E il trend è confermato anche da
rilevamenti indipendenti, come quelli dell’azienda meteorologica finlandese “Vaisala”.
I
fulmini sono un potente innesco di incendi.
In particolare, nei climi freddi e secchi
dell’Artico e della taiga, dove le cause umane sono meno frequenti,
rappresentano la principale miccia dei roghi estivi.
E i
nuovi incendi sono diversi:
più estesi, più intensi, capaci di bruciare il
sottobosco ricco di carbonio e di accelerare la fusione del permafrost.
Questo,
a sua volta, rilascia metano, uno dei gas serra più potenti.
Eppure,
il legame tra fulmini e clima non è univoco.
Se da un lato possono scatenare incendi e
alimentare il riscaldamento globale, dall’altro i fulmini producono ossidanti
atmosferici in grado di “pulire” l’aria dal metano.
Ricerche
recenti hanno mostrato che i temporali possono generare grandi quantità di
radicali ossidanti, molto più del previsto, con un potenziale effetto di
contenimento del metano atmosferico.
Ma la
questione resta aperta.
I modelli climatici faticano a rappresentare
fenomeni locali come i temporali, e le previsioni sull’evoluzione globale della
fulminazione divergono ancora.
Alcuni studi indicano un aumento su scala
mondiale con il riscaldamento globale;
altri,
una possibile diminuzione in alcune aree.
Una stima basata sui dati USA prevede un
incremento del 12% di fulmini per ogni grado Celsius in più.
Nel
frattempo, in Alaska – una delle aree più monitorate – le temperature estive
medie sono aumentate di oltre 1 °C dagli anni ’70. Anche la pioggia è in
aumento, ma non abbastanza da compensare l’asciutto che favorisce gli incendi.
Le grandi stagioni di fuoco, un tempo rare,
sono ora circa il doppio rispetto al passato.
E i
fulmini, segnalano sia le reti di monitoraggio che le comunità locali, sono
sempre più frequenti.
Quel
che accade nell’Artico potrebbe non restare confinato al nord.
Se il riscaldamento globale continuerà a
modificare la circolazione atmosferica, anche altre zone del pianeta potrebbero
sperimentare un incremento dei fulmini.
E con
essi, nuovi rischi – e nuove incognite.
Oms
Invia Lettera alla
Commissione
Covid.
Conoscenzealconfine.it
– (23 Luglio 2025) – Redazione -Imolaoggi.it – ci dice:
Galeazzo
Bignami e Lucio Malan:
“Un tentativo maldestro di comprimere la
funzione istituzionale della commissione, nonché una ulteriore evidenza
dell’assoluta incapacità dell’Oms di preservare l’indipendenza degli Stati di
cui nella stessa missiva fa riferimento”.
Marco
Lisei:
“Ieri
sera ho ricevuto, in qualità di presidente della Commissione Covid una lettera
dall’ufficio legale dell’OMS riguardante l’audizione odierna del prof. Ranieri Guerra, già direttore generale aggiunto
dell’OMS e membro del CTS durante il Governo Conte II.
Nella
missiva si fa riferimento a una serie di vincoli – alcuni noti – che
graverebbero sugli ex funzionari dell’Organizzazione.
Ritengo
doveroso escludere che l’intento della lettera sia quello di limitare i poteri
d’indagine della Commissione o condizionare il prof. Guerra.
È evidente che nessun tentativo potrà limitare
la mia funzione:
il mio
dovere è quello di rispettare la legge italiana che istituisce questa
Commissione.
Per
questo motivo, nessuna domanda dei commissari verrà limitata.
Ho
informato tempestivamente la Commissione di questa comunicazione in nome della
trasparenza che ci siamo dati come metodo di lavoro.
Mi
auguro infine che quanto scritto non comprometta la genuinità e la libertà
dell’audizione del prof. Guerra.”
(x.com/Marcolisei/status/1947629264792166907):
Galeazzo
Bignami e Lucio Malan.
“Riteniamo
la lettera inviata ieri dall’ufficio legale dell’Oms al presidente della commissione
Covid irricevibile, un tentativo maldestro di comprimere la funzione
istituzionale della commissione, nonché una ulteriore evidenza dell’assoluta
incapacità dell’Oms di preservare l’indipendenza degli Stati di cui nella
stessa missiva fa riferimento.
Utile
ricordare che questa Organizzazione, al contrario, si è sempre dimostrata
funzionale a rispondere a esigenze di natura politica:
nel
caso del Covid alle indicazioni provenienti dalla Cina.
Crediamo
sia necessario informare di tale circostanza i due presidenti di Camera e
Senato, perché la misura è davvero colma, siamo stanchi dei tentativi di
ostacolare la commissione bicamerale sulla gestione della pandemia di Covid.
Siamo
infatti sottoposti quotidianamente a pressioni per limitare e condizionare i
lavori della commissione, è inammissibile che si scomodino a questo proposito
persino” organismi internazionali come l’Oms”.
Questa
lettera dimostra che bene ha fatto il Governo Meloni a respingere nei giorni
scorsi gli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale, i quali
rappresentavano delle limitazioni alla sovranità nazionale che l’Oms ha tentato
surrettiziamente di propinarci “.
Così
in una nota congiunta Galeazzo Bignami e Lucio Malan, presidenti
rispettivamente dei deputati e dei senatori di Fratelli d’Italia. (ANSA).
(imolaoggi.it/2025/07/23/oms-invia-lettera-alla-commissione-covid/).
Allarme
oceani:
correnti
invertono
la rotta e il clima
è a
rischio.
Blog.magellanostore.it
- David Ingiosi – (22 luglio 2025) – ci dice:
Un
team di ricercatori a Barcellona ha fatto una scoperta allarmante:
per la prima volta, una grande corrente
oceanica nell’Atlantico meridionale si è invertita.
Questo
fenomeno potrebbe avere conseguenze devastanti sul clima globale.
Gli
oceani, da sempre considerati pilastri dell’equilibrio climatico del nostro
pianeta, ci lanciano un segnale d’allarme.
Un
gruppo di scienziati dell’”Institut de Ciències” del “Mar di Barcellona” ha
registrato un evento mai visto prima: l’inversione di una corrente oceanica di
vasta portata nell’emisfero australe.
Questa
anomalia, monitorata attraverso osservazioni satellitari nel corso del 2023, ha
interessato le correnti dell’Atlantico meridionale per diversi mesi
consecutivi, un fatto che non ha precedenti negli ultimi 30 anni di
monitoraggio scientifico.
“David
Attenborough e l’allarme per la salvaguardia degli oceani.”
(Le Correnti
sono i rischi per il “clima globale”.)
L’inversione
riguarda una porzione cruciale dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation
(AMOC), il
complesso sistema di correnti atlantiche che agisce come un vero e proprio
“nastro trasportatore” di calore, portando acque calde verso il Nord e
regolando le temperature a livello globale. Gli autori dello studio, pubblicato
il 1° luglio, avvertono che questi cambiamenti potrebbero compromettere la
capacità dell’Oceano Antartico di fungere da serbatoio di calore e anidride
carbonica.
Le
previsioni degli scienziati sull’AMOC sono tutt’altro che rassicuranti.
Sebbene
si stimasse che il suo collasso potesse avvenire entro il 2100, studi recenti
suggeriscono che questo scenario potrebbe verificarsi molto prima, già nei
prossimi decenni.
Le
conseguenze sarebbero drammatiche:
un’ondata
di freddo in Europa, con inverni che potrebbero registrare un calo delle
temperature tra i 10 e i 30 gradi, e il rilascio di enormi quantità di CO₂
dagli oceani.
Attualmente,
il mare assorbe circa il 25% delle emissioni prodotte dalle attività umane.
Se questa funzione venisse compromessa, la
concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera potrebbe raddoppiare,
rendendo vani gli sforzi per contrastare il cambiamento climatico.
(David
Ingiosi.)
(Giornalista
professionista, appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto
nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di
testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi
veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i water-sports.)
Storica
sentenza della Corte dell’Aia:
«Sì a
risarcimenti da Paesi che
violano
gli obblighi relativi
alla
crisi climatica.»
Greenreport.it
– Redazione Greenreport – (24 luglio 2025) – ci dice:
Crisi
climatica e adattamento.
Il segretario
generale dell'Onu Guterres: «Questa è una vittoria per il nostro pianeta, per
la giustizia climatica e per il potere dei giovani di fare la differenza.”
La più
alta giurisdizione delle Nazioni Unite ha emesso all’unanimità un parere
consuntivo nel quale si chiarisce che i diritti umani possono essere minacciati
dalla «violazione» degli obblighi climatici:
«Chi è
danneggiato può richiedere un indennizzo».
Greenpeace:
«Questo è l’inizio di una nuova era di responsabilità climatica a livello
globale».
La
Corte internazionale di giustizia ha emesso un parere consuntivo dalla portata
storica, perché apre la strada a possibili risarcimenti da imporre ai Paesi che
violano gli obblighi relativi ai cambiamenti climatici.
La più
alta giurisdizione delle Nazioni unite ha stabilito che i diritti umani possono
essere minacciati dai cambiamenti climatici.
Ha
dichiarato il presidente della Corte (International Court of Justice, Icj),
Yuji Iwasawa,
leggendo il parere consultivo redatto dai 15
giudici internazionali dell’istituzione:
«Gli effetti negativi dei cambiamenti
climatici possono compromettere in modo significativo l'effettivo godimento di
alcuni diritti umani, come il diritto alla salute» e «il diritto a un tenore di
vita adeguato».
Non
solo.
In
base al parere della Corte dell’Aia, la «violazione» degli obblighi climatici
da parte di uno Stato costituisce «un fatto internazionalmente illecito che ne
comporta la responsabilità», suscettibile di dare luogo a risarcimenti ai Paesi
colpiti, a determinate condizioni e caso per caso, ha concluso all'unanimità la
più alta giurisdizione delle Nazioni Unite in un parere consultivo.
Come
viene chiarito nelle pagine di sintesi diffuse dall’Aia e come spiega il
presidente della Corte” Iwasawa” al termine di due ore di lettura del parere,
le conseguenze giuridiche derivanti dalla commissione di un fatto
internazionalmente illecito possono includere il risarcimento integrale del
danno subito dagli Stati lesi sotto forma di «restituzione, compensazione e
soddisfazione».
La
Corte aggiunge che deve essere stabilito un nesso di causalità diretto e certo
«tra il fatto illecito e il danno», certamente difficile da dimostrare dinanzi
a un tribunale, ma «non impossibile», concludono i 15 giudici della Corte
dell’Aia.
Il
parere è stato espresso all’unanimità.
Inizialmente era stato richiesto da studenti
dell'arcipelago di Vanuatu.
Le udienze erano terminate nel dicembre dello
scorso anno.
E ora
c’è un'interpretazione giuridica del diritto internazionale che legislatori,
avvocati e giudici di tutto il mondo possono utilizzare per modificare le leggi
o citare in giudizio gli Stati per la loro inazione in materia di clima.
Ha
dichiarato il segretario generale dell’Onu “Antonio Guterres”: «Questa è una
vittoria per il nostro pianeta, per la giustizia climatica e per il potere dei
giovani di fare la differenza».
Il
parere della Corte dell’Aia.
Il
parere è «una pietra miliare per l'azione per il clima», ha dichiarato il
ministro per il clima di Vanuatu, “Ralph Regenvanu”, al termine dell'udienza
dicendosi convinto che ispirerà «nuove azioni legali» in tutto il mondo.
Il
degrado del clima, causato dalle emissioni di gas serra, è una «minaccia
urgente ed esistenziale», ha dichiarato il giudice “Yuji Iwasawa”.
La
Corte ha respinto l'idea sostenuta dai grandi paesi inquinatori secondo cui i
trattati sul clima esistenti – e in particolare il processo negoziale delle “Cop
annuali” – sarebbero sufficienti.
Gli
Stati hanno «obblighi rigorosi di proteggere il sistema climatico», sostengono
i giudici.
In
accordo con i piccoli Stati insulari, la Corte conferma che il clima deve
essere «protetto per le generazioni presenti e future», mentre i grandi paesi
inquinanti si sono rifiutati categoricamente di riconoscere legalmente i
diritti degli individui non ancora nati.
La
parte più significativa del parere, e quella che susciterà maggiore resistenza
da parte dei paesi ricchi, deriva da questi obblighi:
i risarcimenti dovuti ai paesi devastati dal clima.
Si
tratta del quinto parere unanime della Corte in 80 anni, secondo l'Onu.
Ci
vorrà del tempo perché i giuristi assimilino appieno il parere di 133 pagine, e
ancora di più per vedere se i tribunali nazionali lo faranno proprio.
Ma già
ora numerose voci, esperte e militanti, sottolineano il carattere storico del
testo.
«Questo è l’inizio di una nuova era di
responsabilità climatica a livello globale», dichiara “Danilo Garrido”,
consulente legale di “Greenpeace International”.
Spiega
Elisa Morgera, Special Rapporteur on Climate Change & Human Rights delle
Nazioni Unite:
«Oggi siamo entrati in una nuova era di responsabilità
per il clima.
La più alta corte del mondo ha detto
chiaramente:
le
attività che danneggiano il clima violano il diritto internazionale e i diritti
delle persone.
I governi devono ridurre le emissioni per
proteggere la vita delle persone e devono risarcire i danni che hanno già
causato.
Il diritto a un ambiente pulito, sicuro e sano
è inseparabile dal diritto alla vita, alla salute e alla dignità.
La
sentenza della Corte riflette questa verità.
La strada per i grandi emettitori è chiara:
agire
ora per eliminare gradualmente i combustibili fossili, sostenere le comunità
colpite e allineare le leggi e le finanze nazionali agli obblighi
internazionali».
«È una
vittoria storica per la giustizia climatica», ha dichiarato all'”Afp” l'ex
relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani e l'ambiente, “David
Boyd”. L'interpretazione
della Corte degli obblighi degli Stati «sarà un catalizzatore per accelerare
l'azione per il clima».
L’Artico
si tinge di blu:
un
segnale d’allarme.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (03 Gennaio
2025) -ci dice:
Testo
lato sinistro:
Il
primo giorno senza ghiaccio nell'Artico non sarà un cambiamento immediato, ma
segnerà una svolta epocale: la perdita di una delle sue caratteristiche
distintive, il ghiaccio perenne, causata dall’aumento delle emissioni di gas
serra e dal rapido riscaldamento climatico.
Testo
lato destro:
La
perdita del ghiaccio nell'Artico non solo riduce l’effetto albedo, ma accelera
il riscaldamento globale. Gli esperti stimano che entro il 2030 potremmo vivere
il primo giorno di "Artico senza ghiacci".
Ecocidio:
Scozia pioniera
della
giustizia ambientale.
Greenreport.it
- Giulia Balzani - 02 Gennaio 2025 – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Nel
2025, il Parlamento scozzese discuterà una proposta di legge storica: rendere
l’ecocidio un crimine. La parlamentare Monica Lennon vuole introdurre pene
severe per chi danneggia gravemente l’ambiente, mirando a proteggere il pianeta
e le future generazioni.
Testo
lato destro:
La proposta ha ricevuto ampio supporto pubblico, con
il 95% dei partecipanti favorevoli. Se approvata, la Scozia potrebbe diventare
leader mondiale nel combattere i crimini contro l’ambiente, mandando un forte
messaggio globale.
Tigri
Siberiane: un amore
che
salva una specie.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (02 Gennaio
2025) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Boris
e Svetlaya, tigri siberiane orfane, sono state cresciute in semi-cattività per
poi essere liberate nelle foreste russe del Pri-Amur. Tre anni dopo, Boris ha
percorso 200 km per riunirsi con Svetlaya: insieme hanno creato una famiglia,
simbolo del successo di un ambizioso progetto di conservazione.
Testo
lato destro:
Il
viaggio di Boris e Svetlaya dimostra che progetti di reintroduzione accurati
possono salvare specie in pericolo. La loro cucciolata è una nuova speranza per
le tigri siberiane nel Pri-Amur, dove erano scomparse da decenni.
L'impronta
delle
tue
scarpe sul pianeta.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (27 Dicembre
2024).
Testo
lato sinistro:
Produrre
nuovi modelli, incentivare il consumismo, e mantenere la domanda alta: la
produzione di calzature, simile al fast fashion, ha un impatto rilevante
sull’ambiente. Un paio di scarpe da corsa genera 13,6 kg di CO₂, contribuendo
all’1,4% delle emissioni globali.
Testo
lato destro:
Ogni
anno vengono prodotte miliardi di scarpe, ma la maggior parte finisce nelle
discariche a causa della difficoltà di riciclo. L’industria calzaturiera,
rispetto a quella della moda, è ancora indietro sulla sostenibilità, rendendo
urgente un ripensamento dei processi produttivi.
Nuovi
trend per un Natale eco-friendly.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (23 Dicembre
2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Il 51%
dei consumatori italiani cambia brand se il packaging non è riciclabile,
scegliendo confezioni più sostenibili. Le nuove abitudini si riflettono anche
nelle festività:
il 59% degli italiani ricicla più rispetto
all’anno scorso, ponendo l’Italia al primo posto in Europa.
Testo
lato destro:
Durante
le festività, i rifiuti aumentano drasticamente, ma i consumatori sono sempre
più attenti. Il 66% ritiene che le aziende stiano migliorando nel creare
packaging sostenibile, con una forte preferenza per il cartone riciclabile.
Il
miele che svela l'ambiente.
Greenreport.it
- Giulia Balzani – (20 Dicembre 2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Un’analisi sui mieli di 48 stati USA ha
dimostrato che il miele può offrire preziose informazioni sulla contaminazione
ambientale a livello locale. Il suo ruolo è duplice: alimento e strumento per
monitorare l’inquinamento ambientale.
Testo
lato destro:
Il
miele si comporta come un indicatore ambientale naturale, assorbendo
contaminanti dal territorio. Lo studio su 260 campioni ha rilevato variazioni
regionali significative nella presenza di metalli tossici come arsenico e
piombo.
Il
traffico ci fa impazzire: inquina
l’ambiente e la nostra salute mentale.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (19 Dicembre
2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Il
traffico cittadino non è solo un sottofondo quotidiano: il suo rumore ha
effetti profondi sul corpo e sulla mente.
Ansia,
stress e problemi cardiovascolari sono solo alcune delle conseguenze
documentate.
La natura, invece, è un potente antistress, ma
va protetta dal frastuono urbano.
Testo
lato destro:
Uno
studio ha dimostrato che i suoni naturali riducono ansia e migliorano l'umore,
ma il rumore del traffico ne attenua i benefici. Ridurre velocità e rumori
urbani è essenziale per città più vivibili.
Allarme
Agenzia ambiente Ue su “Pfas”:
Sopra
livelli soglia in molte acque europee.
Greenreport.it
- Giulia Balzani – (18 Dicembre 2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
La maggior parte delle acque europee è inquinata da
almeno uno dei numerosi composti chimici estremamente persistenti, ritenuti
dannosi per l’uomo e la natura.
Dal
2018 al 2022, il 51-60% dei fiumi, l'11-35% dei laghi e il 47-100% delle acque
di transizione e costiere hanno superato gli standard di qualità ambientale
(Eqs) medi annuali.
Testo
lato destro:
L’allarme arriva dall’indagine dell’Agenzia
europea dell’Ambiente (Aea) ‘Inquinamento da Pfas nelle acque europee’, i cui
dati indicano che il perfluorottano sulfonato (Pfos) – uno dei circa 10 mila
composti nel gruppo dei Pfas – “è diffuso in tutte le acque europee, spesso
superando i livelli soglia normativi stabiliti per evitare potenziali rischi
per la salute umana e l’ambiente”.
I
tessuti biodegradabili di
Lenzing
salvano i ghiacciai.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (17 Dicembre
2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
L'azienda austriaca di fibre di cellulosa rigenerata
per l’industria tessile e non tessile e proprietaria del marchio “Tencel”, ha
vinto il premio “Biodiversity and Water Award 2024”, per i suoi geotessili
innovativi e riciclabili che proteggono neve e ghiaccio senza inquinare.
Dopo
successi in Austria e Svizzera, il progetto arriva in Italia e Francia nel 2025.
Testo
lato destro:
Innovazione
e sostenibilità per un futuro più pulito: i geotessili di Lenzing combattono lo
scioglimento dei ghiacciai senza inquinare. Riciclati dopo l’uso, diventano
nuovi capi.
L'aridità
non si ferma.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (16 Dicembre
2024) ci dice:
Testo
lato sinistro:
Il 40%
della Terra è ormai arido, una minaccia crescente anche per Italia ed Europa.
L’aridità
colpisce suolo, risorse idriche e agricoltura, spingendo intere comunità verso
situazioni critiche.
Alla
COP16 di Riad si studiano soluzioni per frenare questo fenomeno globale.
Testo
lato destro:
Il
Pianeta si secca: 2,3 miliardi di persone vivono in zone aride. L'aridità non è
solo un problema ambientale, ma economico e sociale.
Ridurre
le emissioni e proteggere gli ecosistemi è ormai urgente.
Il comune
di Pietrasanta sceglie
con
cura gli alberi.
Greenreport.it
- Giulia Balzani – (13 Dicembre 2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Un
nuovo piano per il verde urbano mira a selezionare alberi per spazi pubblici
con criteri innovativi: bassa allergenicità, capacità di assorbire CO2,
resistenza a siccità e inquinamento.
L’obiettivo
è migliorare l’ambiente urbano e favorire la salute dei cittadini.
Testo
lato destro:
Tra le
nuove specie selezionate Acero riccio, Ginko biloba, Olmo del Caucaso e Canfora,
tutte con buona o elevata tolleranza a siccità e salinità, resistenti
all’inquinamento, ai venti forti e alle sollecitazioni tipiche di un contesto
urbano, con un buon livello di abbattimento delle PM10 e “portatrici” di un
apprezzabile foliage nel periodo autunnale.
Il
packaging sostenibile
il futuro green nel settore
della
carta e del cartone.
Greenreport.it - Giulia Balzani – (12 Dicembre
2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Oggi
il packaging non è più solo un contenitore, ma un simbolo di sostenibilità e
innovazione.
In questo contesto, l’Italia si afferma come
protagonista europeo nella filiera di carta e cartone, trainata da un costante
impegno nel promuovere il riciclo e l’economia circolare come pilastri
fondamentali.
Testo lato
destro:
Il packaging oggi è più di un supporto: educa
e trasforma il legame tra produttori, consumatori e ambiente.
Innovazione
e sostenibilità tracciano la strada verso un futuro industriale più consapevole
e responsabile.
In
Abruzzo si usano le piantine
di
tabacco per monitorare l’ozono.
Greenreport.it
- Giulia Balzani – (11 Dicembre 2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
In Abruzzo l’ozono non è un’emergenza, ma i suoi
effetti diffusi richiedono monitoraggi precisi.
L’uso innovativo di germinelli di tabacco,
sensibili all’inquinante, ha permesso di combinare scienza e biomonitoraggio
per valutare i danni sugli ecosistemi locali.
Testo
lato destro:
Uno
studio condotto da Arta Abruzzo e Università di Pisa, presentato alla
conferenza IABEP 2024, ha mostrato come il biomonitoraggio con piante di
tabacco sia una soluzione efficace per monitorare l’ozono.
Per il
fisco le case green sono di lusso.
Greenreport.it
- Giulia Balzani – (09 Dicembre 2024) – ci dice:
Testo
lato sinistro:
Case
ecosostenibili troppo moderne rischiano di essere classificate come abitazioni
di lusso, con tasse più alte.
Una
sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Toscana ha
classificato due appartamenti green come categoria A/1, considerando design e
tecnologia avanzati elementi di pregio e non solo di efficienza.
Testo
lato destro:
L’efficienza
energetica può trasformarsi in un paradosso: progettate per risparmiare, le
case green rischiano tasse elevate. La sentenza toscana invita a rivedere
le regole per incentivare l’edilizia sostenibile.
Come
la maggioranza globale può
liberarsi dal colonialismo finanziario
degli Stati Uniti.
Unz.com - Michael Hudson – (18 luglio 2025)
– ci dice:
Il
Primo Ministro interviene alla sessione su Pace, Sicurezza e Riforma della
Governance Globale a margine del 17° Vertice BRICS a Rio De Janeiro, in
Brasile, il 06 luglio 2025.
Ufficio
del Primo Ministro (GODL-India), GODL-India.
(data.gov.in/sites/default/files/Gazette_Notification_OGDL.pdf,
tramite Wikimedia Commons)
Il
capitalismo industriale è stato rivoluzionario nella sua lotta per liberare le
economie e i parlamenti europei dai privilegi ereditari e dagli interessi
acquisiti che sono sopravvissuti al feudalesimo. Per rendere i loro manufatti
competitivi sui mercati mondiali, gli industriali avevano bisogno di porre fine
alla rendita fondiaria pagata alle aristocrazie terriere europee, alle rendite
economiche estorte dai monopoli commerciali e agli interessi pagati ai
banchieri che non avevano alcun ruolo nel finanziamento dell'industria. Questi
redditi da rentier si aggiungono alla struttura dei prezzi dell'economia,
aumentando il salario di sussistenza e altre spese aziendali, intaccando così i
profitti.
Il 20 esimo
secolo ha visto l'obiettivo classico di eliminazione queste rendite economiche
ritirate in Europa, negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali.
Tuttavia,
oggi, le rese dei terreni e delle risorse naturali in mani private sono ancora
in aumento e ricevono persino speciali vantaggi fiscali. Le infrastrutture di
base e altri monopoli naturali vengono privatizzati dal settore finanziario,
che è in gran parte responsabile della spartizione e della
deindustrializzazione delle economie per conto dei suoi clienti immobiliari e
monopolistici, che pagano la maggior parte dei loro redditi da locazione come
interessi a banchieri e obbligazionisti.
Ciò
che è sopravvissuto delle politiche con cui le potenze industriali europee e
gli Stati Uniti hanno costruito la propria produzione è il libero scambio. La
Gran Bretagna ha attuato il libero scambio dopo una lotta di 30 anni per conto
della sua industria contro l'aristocrazia terriera, volta a porre fine alle
tariffe agricole protezionistiche, le leggi sul grano, che erano state emanate
nel 1815 per impedire l'apertura del mercato interno alle importazioni di cibo
a basso prezzo, che avrebbero ridotto le rendite agricole.
Dopo
aver abrogato queste leggi nel 1846 per abbassare il costo della vita, la Gran
Bretagna offrì accordi di libero scambio ai paesi che cercavano di accedere al
suo mercato in cambio del fatto che questi paesi non proteggevano la loro
industria dalle esportazioni britanniche. L'obiettivo era quello di dissuadere
i paesi meno industrializzati dall'elaborare le proprie materie prime.
In
questi paesi, gli investitori stranieri europei hanno cercato di acquistare
risorse naturali redditizie guidate da diritti minerari e fondiari, e
infrastrutture di base guidate da ferrovie e canali. Ciò ha creato un contrasto
diametrale tra l'elusione della rendita nelle nazioni industrializzate e la
ricerca di rendita nelle loro colonie e in altri paesi ospitanti, mentre i
banchieri europei hanno usato la leva del debito per ottenere il controllo
fiscale delle ex colonie che avevano ottenuto l'indipendenza nel 1919 eesimo e
20 eesimo Secoli.
Sotto
pressione per pagare i debiti esteri che sono stati accumulati per finanziare i
loro deficit commerciali, i tentativi di sviluppo e l'aggravarsi della
dipendenza dal debito, i paesi debitori sono stati costretti a cedere il
controllo fiscale delle loro economie agli obbligazionisti, alle banche e ai
governi delle nazioni creditrici, che li hanno spinti a privatizzare i loro
monopoli infrastrutturali di base. L'effetto fu quello di impedire loro di
utilizzare le entrate delle loro doti naturali per sviluppare un'ampia base
economica per uno sviluppo prospero.
Proprio
come la Gran Bretagna, la Francia e la Germania miravano a liberare le loro
economie dall'eredità del feudalesimo degli interessi acquisiti con privilegi
di estrazione di rendite, la maggior parte dei paesi di maggioranza globale di
oggi ha bisogno di liberarsi dalle rendite e dal debito ereditati dal
colonialismo europeo e dal controllo dei creditori.
Negli
anni '50 questi paesi venivano chiamati "meno sviluppati" o, in modo
ancora più paternalistico, "in via di sviluppo". Ma la combinazione
di debito estero e libero scambio ha impedito loro di svilupparsi lungo le
linee equilibrate pubblico/privato seguite dall'Europa occidentale e dagli
Stati Uniti.
La
politica fiscale e altre leggi di questi paesi sono state modellate dalla
pressione degli Stati Uniti e dell'Europa per osservare il commercio
internazionale e le regole di investimento che perpetuano il dominio
geopolitico dei banchieri occidentali e degli investitori che estraggono
rendite per controllare il loro patrimonio nazionale.
L'eufemismo
"economia ospitante" è appropriato per questi paesi, perché la loro
penetrazione economica occidentale assomiglia a una parassita biologica che si
nutre del suo ospite.
Cercando
di mantenere questa relazione, i governi degli Stati Uniti e dell'Europa stanno
bloccando i tentativi di questi paesi di seguire il percorso che le nazioni
industrializzate dell'Europa e gli Stati Uniti hanno intrapreso per le loro
economie con i loro 19 esimo -riforme politiche e fiscali del secolo che hanno
permesso il loro stesso decollo.
Senza
che questi paesi adottino riforme fiscali e politiche volte a sviluppare la
propria sovranità e le prospettive di crescita sulla base del proprio
patrimonio nazionale di terre, risorse naturali e infrastrutture di base,
l'economia mondiale rimarrà divisa tra le nazioni di rendita occidentali ei
loro ospiti a maggioranza globale e tenuta soggetta all'ortodossia
neoliberista.
Il
successo del modello cinese rappresenta una minaccia per l'ordine neoliberista
Quando
i leader politici statunitensi individuano la Cina come un nemico esistenziale
dell'Occidente, non è come una minaccia militare, ma per offrire un'alternativa
economica di successo all'odierno ordine mondiale neoliberista sponsorizzato
dagli Stati Uniti.
Quell'ordine
avrebbe dovuto rappresentare la Fine della Storia, avendo successo attraverso
la sua logica di libero scambio, deregolamentazione governativa e investimenti
internazionali liberi dal controllo dei capitali, mentre si allontanava dalle
politiche anti-rentier del capitalismo industriale.
Ora
possiamo vedere l'assurdità di questa visione evangelica autocompiacente che
era emersa proprio mentre le economie occidentali si stavano
deindustrializzando, come risultato delle dinamiche del loro capitalismo
finanziario neoliberista.
Gli
interessi finanziari e di rendita acquisiti stanno rifiutando non solo la Cina,
ma la logica del capitalismo industriale come descritta dai suoi stessi 19
eesimo -Economisti classici del secolo.
Gli
osservatori neoliberisti occidentali hanno chiuso gli occhi di fronte al
riconoscimento dei modi in cui il "socialismo con caratteristiche
cinesi" della Cina ha raggiunto il suo successo con una logica simile a
quella del capitalismo industriale sostenuto dagli economisti classici per
ridurre al minimo i redditi da rendita .
Più
tardi 19 esimo Gli scrittori economici del secolo si aspettavano che il
capitalismo industriale si evolvesse in socialismo di una forma o dell'altra,
con l'aumento del ruolo degli investimenti pubblici e della regolamentazione.
Liberare le economie ei loro governi dal controllo dei proprietari terrieri e
dei creditori è stato il denominatore comune del socialismo socialdemocratico
di John Stuart Mill, del socialismo libertario di Henry George incentrato
sull'imposta fondiaria e del socialismo cooperativo di mutuo aiuto di Peter
Kropotkin, così come del marxismo.
Dove
la Cina è andata oltre le precedenti riforme socialiste dell'economia mista è
stato nel mantenere la creazione di denaro e credito nelle mani del governo,
insieme alle infrastrutture di base e alle risorse naturali.
Il
timore che altri governi possano seguire l'esempio della Cina ha portato gli
Stati Uniti e altri ideologi capitalisti finanziari occidentali a vedere la
Cina come una minaccia, fornendo un modello per le riforme economiche che sono
esattamente l'opposto di ciò che i 20 paesi hanno in mente. esimo L'ideologia
pro-rentier e anti-governativa di Century ha combattuto.
Il
sovraccarico del debito estero dovuto agli Stati Uniti e ad altri creditori
occidentali, è reso possibile dalle regole geopolitiche internazionali del
1945-2025 progettate dai diplomatici statunitensi a Bretton Woods nel 1944,
obbliga il Sud del mondo e altri paesi a recuperare la loro sovranità economica
liberandosi dal loro onere bancario e finanziario estero (principalmente
dollarizzato).
Questi
paesi hanno lo stesso problema della rendita fondiaria che ha dovuto affrontare
il capitalismo industriale europeo, ma le loro rendite fondiarie e le loro
risorse sono principalmente di proprietà di multinazionali e altri
espropriatori stranieri dei loro diritti petroliferi e minerari, delle foreste
e delle piantagioni di latifondo, che estraggono rendite di risorse svuotando
le risorse petrolifere e minerarie del mondo e abbattendo le sue foreste.
Tassare
la rendita economica è una precondizione per la sovranità economica
Una
precondizione per i paesi del Sud del mondo per ottenere l'autonomia economica
è seguire il consiglio degli economisti classici e tassare le maggiori fonti di
reddito da locazione – la rendita fondiaria, la rendita di monopolio ei
rendimenti finanziari – invece di lasciarle inviare all'estero.
Tassare
queste rendite aiuterebbe a stabilizzare la loro bilancia dei pagamenti,
fornendo al contempo ai loro governi entrate per finanziare le loro esigenze
infrastrutturali e la relativa spesa sociale necessaria per sovvenzionare la
loro modernizzazione economica.
È così
che la Gran Bretagna, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti hanno stabilito
la propria supremazia industriale, agricola e finanziaria. Questa non è una
politica socialista radicale; È sempre stato un elemento centrale dello
sviluppo capitalistico industriale.
Riappropriarsi
della terra e delle rendite delle risorse naturali di un paese come base
fiscale gli consentebbe di evitare di tassare il lavoro e l'industria. Un paese
non avrebbe bisogno di nazionalizzare formalmente la sua terra e le sue risorse
naturali a titolo definitivo; ha semplicemente bisogno di tassare la rendita
economica al di là dei "profitti guadagnati" effettivi, per citare il
principio di Adam Smith e del suo 19 esimo -successori del secolo che questa
rendita è la base imponibile naturale.
Ma
l'ideologia neoliberista chiama tale tassazione delle rendite e la
regolamentazione dei monopoli o altri fenomeni di mercato, un'interferenza
intrusiva nel "libero mercato".
Questa
difesa dei redditi da rentier inverte la definizione classica di libero
mercato. Gli economisti classici definiscono un libero mercato come un mercato
libero da rendita economica, non come un libero per l'estrazione di rendita
economica, per non parlare della libertà dei governi delle nazioni creditrici
di creare un "ordine basato su regole" per facilitare l'estrazione di
rendite estere e soffocare lo sviluppo dei paesi ospitanti finanziariamente e
commercialmente dipendenti.
La
remissione del debito è una condizione preliminare per la sovranità economica
La
lotta dei paesi per liberarsi dal loro debito estero è molto più dura di quella
dell'Europa a 19 esimo -secolo di lotta per porre fine ai privilegi della sua
aristocrazia terriera (e, con meno successo, dei suoi banchieri), perché è di
portata internazionale, e ora si trova di fronte a un'alleanza tra nazione
creditrice e nazione per mantenere il sistema di colonizzazione finanziaria
creato due secoli fa, quando le ex colonie cercavano di finanziare la loro
indipendenza prendendo in prestito da banchieri stranieri.
A
partire dal 1820, i paesi di nuova indipendenza come Haiti, il Messico e altre
nazioni dell'America Latina, così come la Grecia, la Tunisia, l'Egitto e altre
ex colonie ottomane, ottennero la libertà politica nominale dal controllo
colonialista. Ma per costruire la propria industria hanno dovuto contrarre il
debito estero – sul quale sono andati quasi immediatamente in default, il che
ha permesso ai loro creditori di istituire autorità monetarie incaricate della
loro politica fiscale.
I
governi di questi paesi sono stati trasformati in agenti di riscossione per i
banchieri internazionali alla fine del 1919 eesimo secolo. La dipendenza
finanziaria dai banchieri e dagli obbligazionisti ha sostituito la dipendenza
coloniale, obbligando i paesi debitori a dare priorità fiscale ai creditori
stranieri.
La
seconda guerra mondiale permette a molti di questi paesi di accumulare notevoli
riserve monetarie estere come risultato della fornitura di materie prime ai
belligeranti. Ma l'ordine del dopoguerra progettato dai diplomatici
statunitensi, basato sul libero scambio e sui liberi movimenti di capitale, ha
prosciugato questi risparmi e ha obbligato il Sud del mondo e altri paesi a
prendere in prestito per coprire i loro deficit commerciali.
I
debiti esteri che ne risultarono presto arrivarono a superare la capacità di
questi paesi di pagare, cioè di pagare senza arrendersi alle distruttive
richieste di austerità del FMI che bloccavano gli investimenti necessari per
aumentare la loro produttività e il loro tenore di vita.
Non
c'era modo di soddisfare le proprie esigenze di sviluppo per investire in
infrastrutture di base e fornire sussidi industriali e agricoli, istruzione
pubblica, assistenza sanitaria e altre spese sociali di base che sono
caratterizzate dalle principali nazioni industrializzate. Questo rimane ancora
il caso.
La
loro scelta oggi, quindi, è tra pagare i loro debiti esteri – a costo di
bloccare il loro stesso sviluppo – o sostenere che questi debiti sono odiosi e
insistere che vengano cancellati.
La
questione è se i paesi debitori otterranno la sovranità che si suppone
caratterizzi un'economia internazionale di eguali, libera dal controllo
post-coloniale straniero sulle loro politiche fiscali e commerciali, così come
sul loro patrimonio nazionale.
La
loro autodeterminazione può essere raggiunta solo unendosi in un fronte
collettivo.
L'aggressione
tariffaria di Donald Trump ha catalizzato questo processo riducendo
drasticamente il mercato statunitense delle esportazioni dai paesi debitori,
impedendo loro di ottenere i dollari per pagare le loro obbligazioni ei debiti
bancari, quindi questi non saranno pagati in ogni caso.
Il
mondo è ora impegnato nella de-dollarizzazione.
La
necessità di creare un'alternativa all'ordine postbellico centrato sugli Stati
Uniti fu espressa nel 1955 alla Conferenza di Bandung in Indonesia, e poi dal
Movimento dei Paesi Non Allineati. Ma a questi paesi mancava una massa critica
di autosufficienza tra loro per agire insieme.
I
tentativi di creare un Nuovo Ordine Economico Internazionale negli anni '60
affrontarono lo stesso problema. I paesi non erano abbastanza forti dal punto
di vista industriale, agricolo o finanziario per "fare da soli".
L'odierna
crisi del debito occidentale, la deindustrializzazione e l'uso coercitivo del
commercio estero e le sanzioni finanziarie sotto il sistema finanziario
internazionale dollarizzato, coronate dalla politica tariffaria "America
First", hanno creato un urgente bisogno per i paesi di cercare
collettivamente la sovranità economica, per diventare indipendenti dal
controllo statunitense ed europeo dell'economia internazionale.
I
BRICS+ collettivi, con Russia e Cina in testa, hanno appena iniziato a parlare
di fare un racconto tentativo.
Il
successo della Cina ha reso possibile un'alternativa globale
Il
grande catalizzatore per i paesi per prendere il controllo del loro sviluppo
nazionale è stata la Cina. Come indicato sopra, il suo socialismo industriale
ha ampiamente raggiunto l'obiettivo classico del capitalismo industriale di
ridurre al minimo le spese generali di rendita , soprattutto creando denaro per
finanziare una crescita tangibile.
mantenere
la creazione di denaro e credito nelle mani del governo, attraverso le banche
statali cinesi, impedisce agli interessi finanziari e ad altri interessi di
rendita di prendere il sopravvento sull'economia e di assoggettarla alle spese
finanziarie che hanno caratterizzato le economie occidentali.
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L'alternativa
di successo della Cina per l'allocazione del credito evita di realizzare
guadagni puramente finanziari a scapito della formazione di capitale tangibile
e del tenore di vita. Questo è il motivo per cui è visto come una minaccia
esistenziale all'attuale modello bancario occidentale.
I
sistemi finanziari occidentali sono supervisionati da banche centrali che sono
state rese indipendenti dal Tesoro e dalle "interferenze" normative
del governo. Il loro ruolo è quello di fornire liquidità al sistema bancario
commerciale mentre crea debito fruttifero, principalmente allo scopo di
arricchirsi finanziariamente attraverso la leva del debito (scambio dei prezzi
degli asset), non per la formazione di capitale produttivo.
Le
plusvalenze – l'aumento dei prezzi delle abitazioni e di altri immobili, azioni
e obbligazioni – sono molto più grandi della crescita del PIL. Possono essere
effettuati facilmente e rapidamente dalle banche, creando più credito per
aumentare i prezzi per gli acquirenti di questi asset.
Invece
di industrializzare il sistema finanziario, le società industriali occidentali
si sono finanziarizzate, e questo è accaduto lungo linee che hanno
deindustrializzato le economie degli Stati Uniti e dell'Europa.
La
ricchezza finanziarizzata può essere creata senza far parte del processo di
produzione. Gli interessi, le spese di mora, le altre commissioni finanziarie e
le plusvalenze non sono un "prodotto", ma sono contenuti come tali
nelle statistiche del PIL di oggi.
A
gravare sull'aumento del debito sono i trasferimenti al settore finanziario, da
parte dei lavoratori e delle imprese, a carico dei salari e dei profitti
guadagnati dalla produzione effettiva. Ciò riduce il reddito disponibile per la
spesa per i prodotti dal lavoro e dal capitale, lasciando le economie oppresse
dal debito e deindustrializzate.
La
strategia delle nazioni creditrici-renditrici per evitare il ritiro dal loro
controllo globale
La
strategia più ampia per impedire ai paesi di evitare l'onere della rendita è
stata quella di condurre una campagna ideologica dal sistema educativo ai mass
media. L'obiettivo è quello di controllare la narrazione in un modo che dipinga
il governo come un Leviatano oppressivo, un'autocrazia intrinsecamente burocratica.
La
"democrazia" occidentale è definita non tanto politicamente quanto
economicamente, come un mercato libero le cui risorse sono allocate da un
settore bancario e finanziario indipendente dalla supervisione normativa.
I
governi abbastanza forti da limitare la ricchezza finanziaria e di altro tipo
nell'interesse pubblico sono demonizzati come autocrazie o "economia
pianificata" – come se spostare il credito e l'allocazione delle risorse
verso i centri finanziari di Wall Street, Londra, Parigi e Giappone non si
traducesse in un'economia pianificata dal settore finanziario nel proprio
interesse, con l'obiettivo di creare fortune monetarie. Il suo obiettivo non è
quello di migliorare l'economia generale e il tenore di vita.
I
funzionari e gli amministratori della maggioranza globale che hanno studiato
economia nelle università statunitensi ed europee sono stati indottrinati con
un'ideologia pro-rentier senza valore (cioè senza affitto) per inquadrare il
modo in cui pensano a come funzionano le economie.
Questa
narrazione esclude la considerazione di come il debito polarizzi le economie
crescendo esponenzialmente all'interesse composto. Dalla logica economica
tradizionale è escluso anche il classico contrasto tra credito produttivo e
improduttivo e investimento, e la relativa distinzione tra reddito da lavoro
(salari e profitti, le principali componenti del valore) e reddito da lavoro
(rendita economica).
Al di
là di questa campagna ideologica, la diplomazia neoliberista usa la forza
militare, il cambio di regime e il controllo delle principali burocrazie
internazionali associate alle Nazioni Unite, al FMI e alla Banca Mondiale – ea
una rete più segreta di organizzazioni non governative (ONG) – per impedire ai
paesi di ritirarsi dalle attuali regole fiscali pro-rentier e dalle leggi
pro-creditori.
Gli
Stati Uniti hanno preso l'iniziativa nell'uso della forza e nel cambio di
regime contro i governi che vorrebbero tassare o limitare in altro modo
l'estrazione di rendite.
Va
notato che pochi dei primi socialisti (ad eccezione degli anarchici)
sostenevano la violenza nel perseguimento delle loro riforme. Sono stati gli
interessi costituiti, non disposti ad accettare la perdita dei privilegi che
sono alla base delle loro fortune, che non hanno esitato a usare la violenza
per difendere la loro ricchezza e il loro potere contro i tentativi di riforma
per controllare i loro privilegi.
Per
essere sovrane, le nazioni devono creare un'alternativa che consenta loro di
essere responsabili del proprio sviluppo economico, monetario e politico. Ma la
diplomazia americana considera qualsiasi tentativo di attuare le necessarie
riforme politiche e fiscali e una forte autorità di regolamentazione del
governo come una minaccia esistente al controllo degli Stati Uniti sulla
finanza e sul commercio internazionale.
Ciò
solleva la questione se sia possibile realizzare riforme e un'economia pubblica
forte senza guerre. È naturale che i paesi si chiedano se possono raggiungere
la sovranità economica senza una rivoluzione, come l'Unione Sovietica, la Cina
e altri paesi che hanno combattuto per porre fine al loro dominio da parte dei
loro proprietari terrieri e creditori sostenuti dall'estero.
L'unico
modo per proteggere la sovranità economica dalle minacce militari è quello di
unirsi a un'alleanza per il sostegno reciproco, dal momento che i singoli paesi
possono essere isolati come lo sono stati Cuba, Venezuela e Iran – o
distruttivi, come la Libia.
Come
diceva Benjamin Franklin, "Se non restiamo uniti, ci impiccheremo
separatamente".
Gli
scrittori americani caratterizzano il tentativo di altri paesi di unirsi per
raggiungere la sovranità economica come una guerra di civiltà. Mentre questa è
davvero una competizione di civiltà, sono gli Stati Uniti ei loro alleati che
stanno conducendo l'aggressione, contro i paesi che cercano di ritirarsi da un
sistema che ha fornito agli Stati Uniti e all'Europa un enorme afflusso di
rendite economiche e di servizio del debito dai paesi ospitanti soggetti alla
diplomazia sostenuta dagli Stati Uniti.
Come
il colonialismo finanziario centrato sugli Stati Uniti ha sostituito
l'occupazione coloniale europea
Dopo
la seconda guerra mondiale, l'era del colonialismo degli stati di insediamento
ha lasciato il posto al colonialismo finanziario, con l'economia internazionale
dollarizzata sotto la guida degli Stati Uniti.
Le
regole di Bretton Woods, stabilite nel 1945, hanno permesso alle multinazionali
di tenere le rendite economiche per la terra, le risorse naturali e le
infrastrutture pubbliche fuori dalla portata fiscale nazionale. I governi sono
stati ridotti al ruolo di agenti di riscossione per i creditori stranieri e di
protettori degli investitori stranieri dai tentativi democratici di tassare la
ricchezza dei rentier .
Gli
Stati Uniti sono stati in grado di armare il commercio mondiale monopolizzando
le esportazioni di petrolio attraverso le compagnie petrolifere statunitensi e
alleate (le Sette Sorelle), mentre il protezionismo agricolo degli Stati Uniti
e dell'Europa e la politica di "aiuto" della Banca Mondiale hanno
guidato i paesi in deficit alimentare a concentrarsi sulle colture delle
piantagioni tropicali invece che sul grano per nutrirsi.
L'accordo
di libero scambio NAFTA del 1994 del presidente Bill Clinton ha sommerso il
mercato casalingo con esportazioni agricole statunitensi a basso prezzo
(altamente sovvenzionate da un forte sostegno governativo). La produzione
messicana di cereali è crollata, lasciandola dipendente dal cibo.
Per
impedire ai governi di tassare o addirittura multare gli investitori stranieri
per ottenere il risarcimento dei danni ai loro paesi, gli odierni poteri di
rendita hanno creato tribunali per la risoluzione delle controversie
investitore-stato (ISDS) che richiedono ai governi di risarcire gli investitori
stranieri per l'aumento delle tasse o l'imposizione di regolamenti che riducono
il reddito di proprietà straniera. (Fornisco i dettagli di questo nel capitolo
7 del mio libro del 2022 Il destino della civiltà.)
Questo
sistema blocca la sovranità nazionale, anche impedendo ai paesi ospitanti di
tassare la resa economica delle loro terre e delle risorse naturali di
proprietà degli stranieri. L'effetto è quello di rendere queste risorse parte
dell'economia della nazione investitrice, non la loro. (La compagnia
petrolifera saudita Aramco, per esempio, non era un'affiliata corporativamente
distinta, ma una filiale della Standard Oil di New York (ESSO). Questa
sottigliezza legale significava che le sue entrate e le sue spese erano
consolidate nel bilancio statunitense della società madre. Ciò le ha permesso
di ricevere un credito d'imposta per la "depletion indennità" per il
petrolio, rendendo la società effettivamente esente dall'imposta sul reddito
degli Stati Uniti, anche se era il petrolio saudita ad essere esaurito).
Altre
nazioni permisero agli Stati Uniti di dettare l'ordine del secondo dopoguerra,
promettendo generosi aiuti per sostenere il libero scambio, la pace e la
sovranità nazionale post-coloniale, come enunciato nella Carta delle Nazioni
Unite. Ma gli Stati Uniti hanno speperato la loro ricchezza in spese militari
all'estero e dipendenza dalla ricchezza finanziaria in patria.
Ciò ha
lasciato il potere postindustriale dell'America basato principalmente sulla sua
capacità di danneggiare altri paesi con il caos se non accettano l'"ordine
basato sulle regole" degli Stati Uniti progettato per ottenere un tributo
da loro.
Gli
Stati Uniti impongono tariffe protezionistiche e quote di importazione a
piacimento, e sovvenzionano l'agricoltura e le tecnologie chiave come
potenziali monopoli globali dell'alta tecnologia, mentre vietano ad altri paesi
di attuare tali politiche "socialiste" o "autocratiche" per
diventare più competitivi. Il risultato è un doppio standard in cui
l'"ordine basato sulle regole" degli Stati Uniti (le proprie regole)
sostituisce l'adesione al diritto internazionale.
La
politica statunitense di sostegno dei prezzi agricoli avviata sotto Franklin D.
Roosevelt negli anni '30 fornisce un buon esempio di due pesi e due misure. Ha
reso l'agricoltura il settore più fortemente sovvenzionato e protetto. È
diventato il modello per la politica agricola comune (PAC) della Comunità
economica europea, introdotto nel 1962.
Tuttavia,
la diplomazia statunitense si oppone ai tentativi di altri paesi, in
particolare dei paesi del Sud del mondo, di imporre i propri sussidistici e
quota di importazione volte a raggiungere l'autosufficienza nella produzione
alimentare di base, mentre i "prestiti di aiuto" degli Stati Uniti e
la Banca Mondiale hanno (come indicato sopra) sostenuto l'esportazione di
colture di regioni tropicali da parte dei paesi del Sud del mondo con prestiti
per il trasporto e lo sviluppo dei porti. La politica degli Stati Uniti si è
opposta all'agricoltura a conduzione familiare e alla riforma agraria in tutta
l'America Latina e in altri paesi del Sud del mondo, spesso con la violenza.
Si
muove verso un ordine mondiale multipolare
Non
sorprende che, dal momento che la Russia è stata a lungo il principale
avversario militare degli Stati Uniti, abbia preso l'iniziativa nella protesta
contro l'ordine unipolare degli Stati Uniti.
Sostenendo
un'alternativa multipolare all'ordine neoliberista degli Stati Uniti nel giugno
2025, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha descritto la
sottomissione economica post-coloniale dei paesi che hanno raggiunto
l'indipendenza politica dal dominio colonialista nel 1919 esimo e 20 esimo
secoli, ma che ora si trovano di fronte al prossimo compito necessario per
completare la loro liberazione:
I
nostri amici africani prestano sempre più attenzione al fatto che le loro
intere economie sono ancora in gran parte basate sul sottrazionamento delle
risorse naturali a questi paesi. In realtà, tutto il valore aggiunto è prodotto
e intascato dalle ex metropoli occidentali e dagli altri membri dell'Unione
Europea e della NATO.
…
L'Occidente
sta utilizzando sanzioni unilaterali illegali, che diventano sempre più foriere
di un attacco militare, come è accaduto in Jugoslavia, Iraq e Libia e sta
accadendo ora in Iran, così come gli strumenti della concorrenza sleale,
avviando guerre tariffarie, sequestrando beni sovrani di altri paesi e
approfittando del ruolo delle loro valute e dei loro sistemi di pagamento.
L'Occidente stesso ha di fatto seppellito il modello di globalizzazione, che ha
sviluppato dopo la Guerra Fredda per promuovere i propri interessi.
Marco
Rubio ha fatto lo stesso punto nelle audizioni al Senato degli Stati Uniti per
confermarlo come Segretario di Stato di Donald Trump, spiegando che
"l'ordine globale del dopoguerra non è solo obsoleto; Ora è un'arma usata
contro di noi".
Violando
le regole del commercio estero e degli investimenti che gli stessi Stati Uniti
hanno dettato nel 1945, e l'ennesimo esempio di Washington che ricorre
all'"ordine basato sulle regole" delle proprie regole, le tariffe
unilaterali del presidente Trump miravano sia a spostare i costi militari della
Nuova Guerra Fredda su altri paesi, che dovrebbero acquistare armi americane e
fornire prestazioni per procura, e rilanciare la potenza industriale perduta
degli Stati Uniti costringendo i paesi a delocalizzare le industrie negli Stati
Uniti ea permettere alle aziende statunitensi di estrarre rendite di monopolio
controllando le principali tecnologie emergenti.
Gli
Stati Uniti mirano a imporre diritti di monopolio e relativi privilegi di
rendita a loro favorevoli in modo univoco al commercio e agli investimenti di
tutto il mondo. La diplomazia "America First" di Trump richiede che
altri paesi conducano le loro relazioni commerciali, di pagamento e di debito
in dollari USA, invece che nelle loro valute.
Lo
"stato di diritto" degli Stati Uniti è quello che consente alle
richieste unilaterali degli Stati Uniti di imporre sanzioni commerciali e
finanziarie che dettano come e con chi i paesi stranieri possono commerciare e
investire. Sono minacciati dal caos economico e dalla confisca delle loro
riserve in dollari se non boicottano le relazioni commerciali e di investimento
con la Russia, la Cina e altri paesi che rifiutano di sottomettersi al
controllo degli Stati Uniti.
La
leva degli Stati Uniti per ottenere queste concessioni estere non è più la
leadership industriale e la forza finanziaria, ma la loro capacità di causare
il caos per altri paesi. Affermando di essere la nazione indispensabile, la
capacità degli Stati Uniti di interrompere il commercio sta ponendo fine al
loro precedente potere monetario e diplomatico internazionale.
Quel
potere originariamente si basava sulle riserve auree monetarie degli Stati
Uniti nel 1945, sul suo status di nazione creditrice e più grande economia
industriale e, dopo il 1971, sulla sua egemonia del dollaro, derivante in gran
parte dal fatto che il suo mercato finanziario era il più sicuro per le altre
nazioni per detenere le loro riserve monetarie ufficiali.
L'inerzia
diplomatica creata da questi precedenti vantaggi non riflette più la realtà del
2025. Ciò che i funzionari statunitensi hanno è la capacità di interrompere il
commercio mondiale, le catene di approvvigionamento e gli accordi finanziari,
incluso il sistema SWIFT per i pagamenti internazionali.
La
confisca da parte degli Stati Uniti e dell'Europa di 300 miliardi di dollari di
depositi monetari russi ha oscurato la reputazione dell'America per la
sicurezza finanziaria, mentre i suoi cronici deficit commerciali e della
bilancia dei pagamenti minacciano di sconvolgere il sistema monetario
internazionale e il libero scambio che l'hanno resa il principale beneficiario
dell'ordine mondiale 1945-2025.
In
linea con il principio di sovranità nazionale e di non interferenza negli
affari interni di altri paesi che è alla base della creazione delle Nazioni
Unite (il principio fondamentale del diritto internazionale fondato sulla Pace
di Westfalia del 1648), il ministro degli Esteri russo Lavrov ha descritto (nel
suo discorso sopra citato) la necessità "di stabilire meccanismi di
commercio estero [che] l'Occidente non sarà in grado di controllare, come i
corridoi di trasporto, i sistemi di pagamento alternativi e le catene di
approvvigionamento".
Come
esempio di come gli Stati Uniti hanno paralizzato l'Organizzazione Mondiale del
Commercio, che avevano creato sulla base del libero scambio in un momento in
cui l'America era la prima potenza mondiale per le esportazioni, ha spiegato:
Quando
gli americani si sono resi conto che il sistema globalizzato che avevano creato
– un sistema costruito sulla concorrenza leale, sui diritti di proprietà
inviolabili, sulla presunzione di innocenza e principi simili, e che aveva
permesso loro di dominare per decenni – aveva iniziato a beneficiare anche i
loro rivali, in primo luogo la Cina, hanno preso provvedimenti drastici.
Quando
la Cina ha iniziato a superarli sul proprio terreno e secondo le proprie
regole, Washington ha semplicemente bloccato l'organo d'appello dell'OMC.
Privandolo artificialmente del quorum, hanno reso inattivo questo meccanismo
chiave di risoluzione delle controversie, che rimane tale fino ad oggi.
Gli
Stati Uniti sono stati in grado di bloccare l'opposizione straniera alle loro
politiche nazionaliste avendo potere di veto alle Nazioni Unite, al FMI e alla
Banca Mondiale. Anche senza tale potere, i diplomatici statunitensi sono stati
in grado di impedire alle organizzazioni delle Nazioni Unite di agire
indipendentemente dai desideri degli Stati Uniti, rifiutandosi di nominare
leader o giudici non principalmente fedeli alla politica estera degli Stati
Uniti.
L'Agenzia
Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), incaricata di tenere sotto
controllo la proliferazione nucleare, è il caso più recente e noto. L'Iran ha
pubblicato documenti che dimostrano che il leader dell'agenzia Rafael Grossi ha
fornito all'intelligence statunitense e israeliana i nomi degli scienziati
iraniani che sono stati uccisi ei dettagli dei siti di raffinazione nucleare
iraniani che sono stati bombardati.
Il
veto degli Stati Uniti ha impedito al Consiglio di Sicurezza dell'ONU di
condannare gli attacchi israeliani contro la popolazione palestinese. E quando
la Corte penale internazionale (CPI) ha presentato accusa contro il primo
ministro israeliano Benjamin Netanyahu per aver commesso crimini di guerra e
crimini contro l'umanità in un genocidio contro i palestinesi , i funzionari
statunitensi hanno imposto sanzioni alla CPI e hanno chiesto la rimozione del
procuratore.
Il
mondo non deve più essere governato dal diritto internazionale, ma da regole
unilaterali degli Stati Uniti, soggette a bruschi cambiamenti a seconda delle
vicissitudini del potere economico o militare americano (o della sua perdita).
Come
ha descritto il presidente russo Vladimir Putin in questo nuovo stato di cose
nel 2022, "i paesi occidentali dicono da secoli che portano libertà e
democrazia alle altre nazioni", eppure il "mondo unipolare è
intrinsecamente antidemocratico e non libero; è falso e ipocrita in tutto e per
tutto".
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L'immagine
che gli Stati Uniti hanno di sé descrive la loro lunga posizione dominante nel
mondo come un riflesso della democrazia, del libero mercato e dell'uguaglianza
di opportunità che ha permesso alla sua élite di potere, a loro avviso, di
acquisire il proprio status essendo i membri più produttivi dell'economia,
attraverso la gestione e l'allocazione del risparmio e del credito.
La
realtà è che gli Stati Uniti sono diventati un'oligarchia di rendita , sempre
più ereditaria. Le fortune dei suoi membri stanno facendo principalmente
acquisendo beni che producono rendite (terre, risorse naturali e monopoli) su
cui realizzano plusvalenze, mentre pagano la maggior parte della loro rendita
come interessi ai loro banchieri, che finiscono con gran parte di queste
rendite e sono diventati la classe dirigente dirigente della nuova oligarchia.
Sommario
Il
vero conflitto sul tipo di sistema economico e politico che avrà la Maggioranza
Globale sta appena guadagnando slancio.
I
paesi del Sud del mondo e altri paesi sono stati spinti così profondamente dal
debito che sono stati costretti a vendere le loro infrastrutture pubbliche per
pagarne le spese di trasporto. Recuperare il controllo delle loro risorse
naturali e delle infrastrutture di base richiede il diritto fiscale di imporre
una tassa sulla rendita economica sulla loro terra, sulle risorse naturali e
sui monopoli, così come il diritto legale di recuperare i costi di bonifica
ambientale causa dalle compagnie petrolifere e minerarie straniere e di attuare
i costi di bonifica finanziaria ( cancellazioni e cancellazioni) dell'onere del
debito estero imposto dai creditori che non si sono assunti la responsabilità
di garantire che i loro prestiti possano essere pagati nelle condizioni
esistenti.
La
retorica evangelistica degli Stati Uniti descrive l'imminente frattura politica
ed economica dell'economia mondiale come uno "scontro di civiltà" tra
democrazie (cioè paesi che sostengono la politica degli Stati Uniti) e
autocrazie (cioè nazioni che funzionano in modo indipendente).
Sarebbe
più accurato descrivere questa frattura come una lotta degli Stati Uniti e dei
suoi alleati europei e di altri paesi occidentali contro la civiltà, supponendo
che la civiltà comporti, come sembra che dover comportare, il diritto sovrano
dei paesi di emanare le proprie leggi e sistemi fiscali a beneficio delle
proprie popolazioni all'interno di un sistema internazionale che ha un insieme
comune di regole e valori di base.
Ciò
che gli ideologi occidentali chiamano democrazia e libero mercato si è rivelato
essere un aggressivo imperialismo finanziario dei rentier . E ciò che chiamano
autocrazia è un governo abbastanza forte da prevenire la polarizzazione
economica tra una classe di rentier super-ricchi e una popolazione impoverita
in generale, come sta accadendo all'interno delle stesse oligarchie
occidentali.
Sfatare
la propaganda israeliana
in
tempi di genocidio.
Unz.com
- Paul de Rooij – (23 luglio 2025) – ci dice:
Viviamo
in tempi interessanti ma brutali. È evidente che i miti stanno mordendo la
polvere con narrazioni di lunga data che si dissolvono quando vengono esposte
alla dura e sanguinosa realtà. In nessun luogo questo è più evidente che con
tutti i miti che hanno sostenuto Israele per molti decenni. Israele è stato
dipinto come un piccolo paese fragile ma resiliente che vive in un
"cattivo vicinato". Ma ora, date le incessanti guerre di Israele,
gran parte di questa mitologia viene gettata via; non è più necessario quando
l'arroganza, l'arroganza e il sadismo guidano l'ethos israeliano. L'immagine
del piccolo Davide sta cedendo il passo a una creatura vendicativa e genocida
infusa con un pizzico di Antico Testamento.
Di
seguito è riportata una discussione su alcuni dei miti che crollano. I miti
sono costruiti su narrazioni che a loro volta sono costruite su parole
descrittive. Gran parte della discussione è incentrata sul chiarire la natura
ingannevole delle parole, che a sua volta esporrà le false narrazioni.
Marmaglia
davvero.
L'esercito
è venerato in Israele e si fanno molti sforzi per glorificare l'esercito; Ci
sono festival con cantanti, palloncini e pon pon blu e bianchi a bizzeffe. Le
ragazze ebree americane hanno le vertigini quando incontrano i soldati
abbronzati e sorridenti. Naturalmente, se si glorifica l'esercito, allora tutte
le unità possono essere solo "d'élite"; anche al soldato più umile
viene dato il grado di sergente; E naturalmente devono essere "i più
morali" del mondo. È anche conosciuta con il suo acronimo incongruo: IDF.
Confrontate
l'immagine glamour dell'esercito israeliano con le sue azioni a Gaza, in
Cisgiordania e oltre. I cecchini israeliani stanno prendendo di mira i bambini
– punti extra per le donne incinte (si può anche acquistare una maglietta con
il logo "un colpo, due uccisioni"). I soldati applaudono quando fanno
saltare in aria ospedali, università, moschee, scuole,.... non è un segreto, è
tutto visibile nei video di Telegram o nei telegiornali di Al_Jazeera. A
peggiorare le cose, il GHF, il cosiddetto gruppo "umanitario"
israeliano, distribuisce cibo e acqua a Gaza oggi in modo tale da concentrare i
rifugiati, per poi prenderli di mira.I soldati stanno saccheggiando ovunque, e
anche un'unità è stata istituita con l'esplicita intenzione di saccheggiare le
aree che hanno conquistato. Il saccheggio è tollerato ovunque, e fa anche parte
delle sue tattiche sul terreno.
L'esercito
israeliano è impegnato in un genocidio e non nasconde il fatto. Gruppi di
soldati impegnati in danze estatiche che cantavano "morte all'Amalek"
- un termine biblico per indicare colui che deve essere ucciso in massa;
comprese le donne ei bambini. All’inizio di ottobre 2023, l'esercito israeliano
ha messo in tournée un veterano di 95 anni dei famigerati massacri del 1948 per
tenere una lezione ai soldati. Vestito con un'uniforme militare, si è impegnato
in alcuni discorsi motivazionali: "Siate trionfanti e finiteli e non
lasciare indietro nessuno. Cancella il loro ricordo. Cancella loro, le loro
famiglie, le loro madri ei loro figli. Questi animali non possono più
vivere". Le dichiarazioni dei rabbini ufficiali dell'esercito sono ancora
peggiori. E non si può dimenticare la dichiarazione di Yoav Gallant (ex
Ministro della Difesa): "Ho ordinato un assedio totale della Striscia di
Gaza. Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto è chiuso. Stiamo
combattendo contro animali umani e agiamo di conseguenza".
L'aviazione
israeliana sgancia regolarmente bombe di grandi dimensioni nel mezzo di campi
profughi densamente popolati. Secondo Euromed, il numero totale di bombe
sganciate su Gaza equivale a tutte le bombe sganciate su diverse grandi città
durante la Seconda Guerra Mondiale. E per non sprecare bombe, gli aerei da
guerra israeliani che non riuscirono a sganciare i loro ordigni in Iran durante
l'attacco del giugno 2025 ricevettero l'ordine di bombardare Gaza. Anche gli
israeliani non perdono mai l'occasione di trarre profitto da tali eventi: si
riversano nella zona di confine per sedersi sui divani e assistere allo
spettacolo dei bombardamenti. Questi turisti della guerra devono pagare un
extra per un cappuccino.
Il
sadismo israeliano non fa che aumentare; Ogni giorno deve esserci un nuovo giro
di vite: non si accontenta di bombardare o sparare ai civili. L'ultimo ordine
militare israeliano è che d'ora in poi ai palestinesi non sarà permesso fare il
bagno in mare. Cecchini israeliani, navi da guerra... prenderanno di mira i
civili che entrano in mare. Un video di Telegram mostra un soldato israeliano
esultante che usa bombe da mortaio per colpire i civili seduti su una spiaggia.
Un
tempo l'esercito israeliano era ben organizzato e i soldati operavano sulla
base di ordini rigorosi. Oggi, il marciume etico si è diffuso a tutti i
livelli. Ufficiali e soldati di grado inferiore uccidono, rubano e torturano
ovunque. I soldati commettono crimini efferati sotto gli occhi di tutti, eppure
i colpevoli si aspettano la totale impunità.
In
poche parole: l'esercito israeliano non può più essere definito un esercito, ma
deve essere descritto per quello che in realtà è: una marmaglia criminale.
Il
modo israeliano di fare la guerra.
Agli
israeliani piace dire che "vivono in un brutto quartiere". In realtà,
è così grave che Israele ha bombardato la maggior parte dei paesi vicini
numerose volte e ha tentato di uccidere la maggior parte della leadership di
quei paesi.
Gli
"attacchi di decapitazione" sono considerati un grande successo e
l'ennesima prova dell'astuzia e dell'abilità israeliane. Un altro bersaglio
sono i potenziali o effettivi negoziatori. L'esercito israeliano ha assassinato
diversi negoziatori in Libano, Gaza, Teheran (Ismael Haniyeh), e durante
l'attacco del giugno 2025 contro l'Iran, anche il principale negoziatore con
gli americani è stato assassinato. E poi Israele dichiara "cessate il
fuoco" che impongono condizioni alle vittime, ma Israele continua a
uccidere e bombardare: ci sono state oltre 1.000 violazioni del cosiddetto
cessate il fuoco in Libano. Droni e aerei da guerra sorvolano il cielo senza
riguardo per alcun cessate il fuoco dichiarato. Forse tutto ciò non sorprende,
dato il disprezzo ufficiale di Israele (in particolare di Netanyahu) per la
"pace", considerata una parolaccia; preferiscono la "gestione
del conflitto". I cessate il fuoco servono semplicemente a dare il tempo
all'esercito israeliano di riorganizzarsi e poi bombardare e uccidere come al
solito.
La
brutalità dell'esercito israeliano ha persino nomi pomposi come la “Dottrina
Dahiya”.
Si
riferisce alla distruzione del quartiere di Dahiya a Beirut nel 2006: si tratta
di un livello sproporzionato di violenza "in risposta"
all'ostinazione di Hezbollah a resistere all'attacco israeliano. E
naturalmente, gli israeliani giustificano tutto questo cercando di ristabilire
la "deterrenza", che è un altro concetto militare fraudolento.
Ma poi
l'esercito israeliano applica altre dottrine fraudolente e moralmente
riprovevoli, ad esempio la direttiva Annibale. Questa direttiva ordina
all'esercito israeliano di uccidere gli ebrei israeliani che potrebbero essere
stati catturati da palestinesi o altri nemici. I funzionari preferiscono
uccidere gli israeliani piuttosto che farli prendere in ostaggio. Infatti,
circa la metà dei civili israeliani uccisi il 7 ottobre 2023 sono stati uccisi
dall'esercito israeliano.
L'esercito
israeliano giustifica le sue azioni perché è "in guerra". La
resistenza a Gaza non ha carri armati, aerei, ecc. Quindi l'esercito meglio
equipaggiato al mondo sta attaccando una popolazione per lo più indifesa; forse
è un po' esagerato definirla una "guerra". Norman Finkelstein, il
grande storico, una volta sostenne lo stesso concetto e suggerì che gli
attacchi israeliani "tagliare l'erba del prato" dovessero essere
definiti "massacri". Questa è una descrizione molto più accurata e
concisa; Nell'attuale contesto storico, "azioni genocide" è forse più
appropriato.
Gli
abusivi lo sono davvero.
Un
mito che circondava i primi coloni israeliani divenne presto pervasivo. I
coraggiosi pionieri abbronzati stavano "facendo fiorire il deserto" trasmettendo
l'idea che stessero semplicemente prendendo possesso di terre vuote e
improduttive. Il termine che accompagnava questo mito era che gli intrusi ebrei
fossero "coloni" – un altro termine piuttosto neutro che non ha
alcuna associazione con la popolazione nativa che erano venuti a scacciare. Per
un certo periodo, mentre la vita comunitaria aveva un fascino romantico, i
coloni vivevano nei kibbutz. I giovani europei accorrevano in massa per
sperimentare questa esperienza, solo per scoprire un quadro meno affascinante,
spesso caratterizzato da corruzione e abusi sessuali.
Dopo
gli anni '40, il programma di pulizia etnica vide centinaia di città e villaggi
palestinesi rasi al suolo o semplicemente occupati. Molti israeliani occuparono
le case e si impossessarono persino di mobili, tappeti, ecc. L'occupazione
delle case è un progetto in corso, con usurpatori fanatici che utilizzano
tecnologie di mappatura avanzate per colpire le abitazioni, soprattutto a
Gerusalemme Est. Mentre una famiglia palestinese è fuori casa per svolgere le
normali faccende quotidiane, al suo ritorno scopre che la sua casa è stata
occupata, ed è impossibile espellere gli abusivi perché la polizia si schiera
dalla loro parte.
Tra la
fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 si verificò un'ondata di
confische di terre in Cisgiordania e la costruzione di "insediamenti"
sulle colline. I veri fanatici si diressero ad Al Khalil/Hebron per
impossessarsi di case, alberghi e altri edifici. Hanno persino iniziato a
chiudere le strade per poter raggiungere indisturbati la moschea di Ibrahimi,
anch'essa usurpata dagli zeloti. L'obiettivo degli zeloti è rubare
continuamente le case e rendere intollerabile la vita dei palestinesi comuni.
Altri
insediamenti furono costruiti come sobborghi di Gerusalemme o come città dotate
di tutti i servizi a tariffe agevolate. Strade appositamente costruite in stile
"apartheid" collegavano questi insediamenti alle principali città
israeliane, ma miravano anche a recidere i legami tra le comunità palestinesi.
E sebbene gli abitanti di questi luoghi siano ritratti come semplici abitanti
delle periferie, spesso si scontrano con i palestinesi quando cercano di
annettere ulteriore terra. Sebbene annessione sia un termine così neutro,
nasconde la violenza esercitata dagli abitanti delle periferie per raggiungere
i loro obiettivi. Gli ebrei arrivati di recente dal Venezuela cercarono di
espandere i confini del loro sviluppo e chiesero agli zeloti di fare il lavoro
sporco e violento.
La
condizione per questo aiuto era che i nuovi arrivati partecipassero anche allo
sfratto violento e all'usurpazione dei vicini territori palestinesi. Anche gli
abitanti dei sobborghi partecipano alla violenza; i soldati sono pronti a
proteggere gli usurpatori.
È
importante evitare un linguaggio contaminato dalla propaganda e usare parole
che descrivano chiaramente una realtà e i relativi rapporti di potere. Per
questo motivo, molte parole richiedono una descrizione alternativa. Il termine
"colono" richiede una sostituzione più accurata, e il termine
"abusivo" sarebbe certamente una descrizione più appropriata e
accurata. È ora di smetterla di chiamare "coloni" i giovani armati e
violenti che molestano e brutalizzano i palestinesi in Cisgiordania!
Dov'è
finito il "corretto"?
Israele
è sempre stato un paese con confini flessibili e in espansione. Eppure, quando
gli faceva comodo, facevano una distinzione tra "Israele vero e
proprio" e le aree occupate. L'implicazione era che ci poteva essere
negoziato per quanto riguarda le aree occupate, non ci poteva essere negoziato
su nulla in Israele – questa era una terra concessa, e non c'era nulla di cui
parlare. E le aree "vere e proprie" si sono ampliate! Dopo le guerre
del 1948, 1967, 2006... i confini di Israele "propriamente detti" si
espansero per incorporare la terra appena rubata.
Ciò
che l'attuale serie di guerre ha rivelato è che non si parla più di
"Israele vero e proprio", e la ragione di ciò è che Israele si sta
espandendo in questo momento, rubando terre in Libano, Siria, Gaza e
Cisgiordania. Mentre i confini continuano ad espandersi, il
"corretto" non ha incorporato la terra appena usurpata.
Una
caratteristica del concetto di "Israele propriamente detto" è che
Israele desidera avere zone cuscinetto o terra di nessuno tra i suoi confini
"riconosciuti" e i suoi vicini. Ma le zone cuscinetto devono trovarsi
su suolo libanese o siriano; il cuscinetto non è mai sul lato israeliano.
L'esercito israeliano ha creato una terra di nessuno al confine con Gaza, ma
tutti i terreni spianati e gli acri irrorati di erbicidi si trovano sul lato
palestinese del confine imposto militarmente. E se l'ONU ritiene di dover
condurre pattugliamenti militari per salvare la faccia, allora può difendere
Israele rimanendo nella "zona cuscinetto" libanese; l'UNIFIL non
dovrebbe nemmeno sognarsi di rimanere proprio sul confine o di permettere ai
suoi soldati di attraversare il confine per entrare in Israele e concedersi un
po' di riposo e riposo.
Mai
più?
Tutte
le società occidentali sono state indottrinate con la mitologia dell'Olocausto;
un ritornello costante è stato "mai più". Giusto. Ma se abbiamo
imparato qualche lezione, allora questo slogan dovrebbe applicarsi a tutti;
dovrebbe recitare "Mai più per tutti". La popolazione di Gaza non
dovrebbe certo essere vittima di un genocidio oggi, eppure non c'è dubbio che
sia esattamente ciò che sta accadendo. Una rapida occhiata ai cosiddetti
"centri di studi sull'Olocausto" in tutto il mondo rivela che sono rimasti
in silenzio durante questo periodo: sono immersi nello studio degli anni '40;
non sembrano esserci insegnamenti per la situazione attuale. Uno di questi
centri presenta sul suo sito web un ampio slogan "Trova la memoria; Trova
l'umanità", eppure (luglio 2025) non ha assolutamente nulla da dire sul
genocidio di Gaza.
Riguarda
solo la memoria selettiva e l'umanità.
I
pogrom erano violenti attacchi contro un gruppo religioso o etnico nell'Impero
russo e venivano solitamente descritti come crimini di natura criminale.
Eppure, ancora oggi, giovani ebrei israeliani armati invadono regolarmente
villaggi e città palestinesi e brutalizzano o uccidono la popolazione nativa.
Se in passato la violenza era considerata intollerabile, perché oggi si tace
sui pogrom in corso in Cisgiordania?
Attento
a ciò che desideri.
Diversi
cosiddetti influencer, le creature spregevoli che appaiono su TikTok/Instagram,
ecc., hanno invocato il genocidio a Gaza. Uno degli influencer è arrivato al
punto di affermare che se ci fosse stato un pulsante per liberare tutti i
palestinesi, avrebbe premuto il pulsante.
Gli
appelli al genocidio si trovano comunemente anche sul podio della Knesset. La
moglie di un soldato israeliano, ha gridato istericamente dal podio di non
lasciare che il sacrificio dello sforzo del marito (dover fare gli
straordinari) fosse sprecato, e quindi "non fermarsi prima..."
l'esercito israeliano stermina tutti i palestinesi.
La
società israeliana è piuttosto distorta e viene costantemente interrogata su
ogni sorta di questioni insolite. Una delle domande più recenti è stata:
"I bambini palestinesi di Gaza sono innocenti?". Il 75% degli
intervistati ha risposto "no". In un discorso motivazionale tenuto ai
soldati in procinto di invadere Gaza, un alto ufficiale ha anche affermato:
"I bambini non sono innocenti" – questo in linea con l'editto del
Deuteronomio di uccidere donne e bambini.
Dopo
la prima udienza su Gaza tenutasi presso la Corte Internazionale di Giustizia
(26 gennaio 2024), durante una manifestazione a Londra, decine di
contro-manifestanti, con mantelli con la bandiera israeliana, gridavano
"nessun cessate il fuoco". A quel punto, diversi ospedali e
università erano già stati distrutti. È questo che i contro-manifestanti
volevano continuare?
Forse
un esperimento mentale dimostrerà l'estrema ipocrisia di questi influencer e
contro-manifestanti. Immaginate che un influencer palestinese chieda che venga
creato un pulsante per sbarazzarsi di tutti gli ebrei israeliani, o che un
politico palestinese pronunci una dichiarazione simile. Quale pensate che
sarebbe la reazione? L'ipocrisia più grande è quella degli ebrei che si
inchinano alla sola menzione dell'Olocausto per invocare il genocidio contro i
palestinesi.
Mentre
la polizia londinese non ha fatto nulla per reprimere i contro-manifestanti che
gridavano sostegno al genocidio, reprime attivamente le dichiarazioni
filo-palestinesi contro il genocidio! In un video recente, la polizia scozzese
sta persino strappando le bandiere palestinesi.
E
negli Stati Uniti, Trump sta di fatto sopprimendo tutte le proteste e i
commenti contro la brutalità israeliana, etichettandoli come antisemitismo.
Il mio
santo contro il tuo santo.
Dal
2023 sono state rase al suolo circa mille moschee e diverse chiese.
Alcune
delle moschee/chiese erano vecchie di secoli e potevano essere considerate siti
del patrimonio culturale – naturalmente, non hanno ricevuto un marchio UNESCO
perché Israele ha bloccato tali designazioni.
I
media tendono a ignorare la distruzione delle moschee o si propongono alle
giustificazioni israeliane per la loro distruzione. Le poche chiese cristiane
bombardate a Gaza hanno suscitato menzione, e dopo il bombardamento di una
chiesa cattolica anche Papa Leone XIV ha dichiarato che "era profondamente
rattristato..." dalla perdita di vite umane.
Ciò
che rende memorabile il commento del Papa è il fatto che non abbia menzionato
che a bombardare la chiesa sia stato Israele. Le bombe anonime sembrano cadere
dal cielo.
Mentre
la distruzione intenzionale di luoghi santi o moschee palestinesi non sembra
meritare alcuna menzione, quando una sinagoga viene danneggiata, ciò suscita un
forte clamore. Ma per sottolineare il doppio standard, l'istituzione di una
sinagoga, o il presunto ritrovamento di un riferimento a una tomba o a un
semplice luogo di soggiorno di un noto rabbino, allora gli ebrei israeliani lo
considerano una rivendicazione territoriale. Così, un intraprendente studioso
religioso trovò un riferimento a una tomba del rabbino Ashi in Libano, e questo
divenne una rivendicazione territoriale.
Gli
israeliani approfittano di qualsiasi giustificazione per rubare altra terra,
per quanto fragile possa essere la rivendicazione su di essa.
Per
favore, badate al loro comfort.
Le
numerose guerre che Israele ha recentemente condotto hanno indignato molti in
tutto il mondo, dando origine a manifestazioni e simili. Eppure, la
preoccupazione frequente dei media riguarda il "comfort" degli ebrei
che assistono alle manifestazioni! Sebbene Israele stia conducendo un
genocidio, gli ebrei dovrebbero sentirsi a loro agio e non essere ricordati di
eventi sordidi. Persino una vendita di dolci destinata a raccogliere fondi per
Gaza è stata ritenuta un ostacolo al benessere degli ebrei.
I
sudafricani bianchi residenti in Europa si sono forse opposti alle
manifestazioni anti-apartheid perché li mettevano a disagio? Poche probabilità!
Tuttavia, nel contesto attuale, diversi governi hanno nominato degli
"ambasciatori dell'antisemitismo" che si impegneranno a vietare
manifestazioni o manifestazioni di sostegno ai palestinesi. Forse si potrebbe
sostenere che i sostenitori del genocidio israeliano a Gaza o dell'attacco
immotivato contro l'Iran dovrebbero sentirsi a disagio.
I
valori occidentali e Israele.
Si
parla molto di "valori occidentali", presumibilmente libertà di
parola, associazione, rispetto dello stato di diritto e rispetto degli
immigrati. Questi valori sono ciò che rende l'Europa un "giardino" e
ogni altro luogo una "giungla".
Questi
valori sono stati utilizzati anche per giustificare il proseguimento
dell'assistenza dell'UE all'Ucraina e quindi la guerra. La Russia è stata
invariabilmente castigata per non aver osservato le "norme
occidentali". Ma, quando si tratta di genocidio di Israele e delle sue
tendenze violente, gli stessi insopportabili politici tacciono o sono
conniventi nell'inviare armi e assistenza a Israele.
L'Europa
dovrebbe assorbire enormi flussi migratori, eppure Israele impone una politica
migratoria discriminatoria: solo gli ebrei possono presentare domanda. Le
incessanti guerre di Israele stanno creando flussi migratori che
inevitabilmente finiscono in Europa, e nessun funzionario europeo sembra
disposto a sottolinearlo. Ciò a cui assistiamo invece è che i funzionari
europei si recano in Egitto per offrire incentivi all'Egitto affinché accolga i
rifugiati palestinesi; qualche anno fa la stessa banda ha offerto diversi
miliardi di euro a Erdogan per ridurre i flussi migratori siriani e iracheni.
Storia
miope.
Leggendo
i media mainstream si avrebbe l'impressione che la storia palestinese sia
iniziata il 7 ottobre 2023. Tutto ciò che è avvenuto prima di allora non sembra
meritare di essere menzionato. Tutte le operazioni militari di "taglio
dell'erba" non appartengono al passato, sono in un buco nero della
memoria. Anche il rapporto Goldstone che documenta i crimini di massa commessi
nel 2009 è in un buco nero della memoria. Certo, è troppo aspettarsi che i
media mainstream menzionino anche solo fatti storici rilevanti che risalgono a
qualche anno fa. I media non riportano la natura ingabbiata di Gaza, circondata
da filo spinato e torri di guardia.
E come ha affermato” Dov Weissglas”,
consigliere di “Ariel Sharon”, gli abitanti di Gaza sarebbero tenuti "a
dieta" – ovvero, i burocrati israeliani calcolerebbero l'apporto calorico
minimo necessario per sopravvivere e permetterebbero che solo questa quantità
di aiuti arrivi a Gaza.
Attenzione
alle nostre parole!
Sebbene
sia importante usare termini precisi per descrivere la politica dello Stato
israeliano, è altrettanto importante che gli attivisti filo-palestinesi
modifichino le parole che usano per riferirsi alla realtà attuale. Si scopre
che il termine "occupazione" viene usato spesso per descrivere
l'esercito israeliano, e persino al punto da essere usato come sinonimo. Allo
stesso modo, il termine "apartheid" viene usato senza troppa
riflessione, ad esempio "muro dell'apartheid", "strade
dell'apartheid", ecc. Sia occupazione che apartheid indicano una
coesistenza con la popolazione nativa. Apartheid significava coesistere
economicamente, ma vivere separatamente: c'era un'interazione tra neri e
bianchi. Il termine "occupazione" suggerisce che sia temporaneo e che
tale interazione sia possibile. Ma il genocidio a Gaza indica che Israele
preferisce cancellare i palestinesi e porre fine all'occupazione. I tre
strateghi che hanno tracciato il percorso del muro costruito in Cisgiordania
sono stati espliciti sulla natura temporanea della struttura. Sarebbe rimasto
al suo posto per controllare la popolazione palestinese, ma avevano previsto
che il muro sarebbe stato rimosso una volta espulsa la popolazione palestinese.
C'è un
altro problema con la parola "apartheid". Mentre sono stati fatti
molti sforzi per dichiarare che Israele era colpevole del "crimine di
apartheid", si riferiva solo ai "territori occupati". Lo status
di terza classe dei palestinesi che vivono in Israele era innominabile per
coloro che redigono il caso legale. L'apartheid era considerato un crimine da
un lato della linea, ma andava bene dall'altro lato (in "Israele vero e
proprio").
Peggio
dell'apartheid degli anni '60 in Sudafrica.
Il
cosiddetto Occidente ha gradualmente adottato sanzioni e disinvestimenti nei
confronti del Sudafrica a partire dagli anni '70; L'opinione pubblica aveva già
avviato una qualche forma di boicottaggio dei prodotti sudafricani in
precedenza. “Ronnie Kasrils”, il grande combattente anti-apartheid e membro
dell'”African National Congress”, ha affermato che la situazione attuale per i
palestinesi è peggiore di quella vissuta dalla popolazione nera al culmine
degli anni oppressivi dell'apartheid.
Mentre
i paesi occidentali hanno sanzionato e disinvestito dal Sudafrica a malincuore,
ci si chiede quando ci sarà una qualche opposizione ufficiale alle azioni
genocide di Israele.
Tempi
duri per i propagandisti.
Gli
israeliani e i loro sostenitori si sono impegnati molto a dipingere Israele
come un piccolo paese coraggioso che cercava di affermarsi come una storia di
successo, circondato da vicini ostili. Gli israeliani venivano dipinti come
pionieri che prosperavano nonostante le avversità. I propagandisti che
lavoravano per Israele si erano appropriati del vittimismo e giustificavano le
azioni di Israele come "autodifesa". Ahimè, tutta questa mitologia è
stata rovinata perché la burocrazia israeliana ha scelto di scatenare guerre,
espellere la popolazione nativa, commettere un genocidio a Gaza, attaccare
l'Iran, attaccare lo Yemen e rubare ancora più terra ai suoi vicini. Ci vuole
ben più del rossetto per abbellire questo porco. Oggi la propaganda israeliana
si affida a minacce e tecniche di violenza per censurare e imbavagliare il
dissenso. Gran parte di ciò avviene attraverso il controllo sui media, che
sembra lavorare in tandem con i propagandisti israeliani. Gli studenti che
protestano vengono minacciati e persino imprigionati; i giornalisti
coscienziosi vengono licenziati...
Per
tutti i cittadini del mondo morale, il compito è quello di opporsi a tutte le
cose orribili che Israele fa ogni giorno, di respingere le loro tristi
giustificazioni ("autodifesa"); rifiutare la rappresentazione dei
nemici proclamati di Israele (demonizzando Hamas ei palestinesi in generale);
rifiutare la rappresentazione dell'esercito israeliano (perché qualcuno
dovrebbe voler essere un "alleato" di questo paese?), rifiutare
Israele come una tecnocrazia in cui i diritti e lo status sono determinati dal
fatto che uno sia ebreo o meno (rifiutare la "democrazia ebraica" se
esclude o discrimina un segmento della popolazione; non è molto diverso dalla
"democrazia bianca" durante gli anni dell'apartheid in Sud Africa).
In molti modi, se ci si appella ai "valori occidentali", il mantra
spesso ripetuto dalla burocrazia occidentale, allora si deve anche essere
disposti a giudicare le azioni e le istituzioni israeliane con lo stesso
standard. Solo perché Israele tiene una parata del gay pride non li rende un
faro di valori condivisi. La nostra opposizione può iniziare con atti semplici
come sfidare il direttore del nostro supermercato locale perché vendono avocado
e arance israeliane; infatti, il boicottaggio contro l'apartheid in Sudafrica è
iniziato con il boicottaggio delle loro arance. Ma questi sono piccoli passi in
cui è necessaria un'azione più audace: è attesa da tempo.
Trump,
la Cina, l'intelligenza artificiale
e la storia non raccontata dell'economia.
Unz.com
-Michael Hudson- (20 luglio 2025) – ci dice:
Robinson
Erhardt:
Michael,
hai appena scritto un libro che riscrive la storia finanziaria dell'Occidente
dalle Crociate alla Prima Guerra Mondiale, e ci sono molte domande che potrei
fare qui solo per iniziare. Ma prima, perché questa storia ha bisogno di essere
riscritta? È facile indicare quali principi importanti sono sfuggiti a mille
anni di studiosi?
Michael
Hudson:
Non
credo di aver scritto affatto la storia della finanza. Ho parlato di cose che
sono state tralasciate da quasi tutti gli scrittori.
Ricordo
che quando ero in prima media o in prima media, dovevamo leggere un libro sui
tempi e sui modi medievali, e parlava di cavalieri che partivano per le
crociate, proprio come nei film di Hollywood per salvare la Terra Santa,
parlava di servitù della gleba e feudalesimo.
Ma ciò
di cui sto scrivendo è come un settore bancario internazionale sia emerso e
abbia preso forma. E come sia finito. In sostanza, sotto il controllo non solo
dei governi, ma anche del modo in cui i governi erano organizzati tra monarchie
assolute e i loro pesi e contrappesi parlamentari, la politica fiscale interna,
la politica fiscale. E quello che ho scoperto è che la dinamica di
pianificazione integrativa dell'Europa dall'XI secolo, fino allo scoppio della
Prima Guerra Mondiale, che è l'arco di tempo del mio libro, è stata
fondamentalmente attuata dalla Chiesa cattolica, che ha creato un sistema di
controllo sui re e sul rapporto tra re e chiese, a livello nazionale e
parlamentare, conferendo un potere di concentrazione nelle mani di re
autocratici per scavalcare i parlamenti, ad esempio, scomunicando i sostenitori
della Magna Carta in Inghilterra non solo nel 1215 sotto Re Giovanni, ma anche
un secolo dopo, quando i Baroni entrarono in guerra, per cercare di limitare la
capacità di Giovanni di cantare inni a Enrico III e questo potere che la Chiesa
aveva creato sulle persone, gli storici lo chiamano papato imperiale. Fu un
tentativo del papato di Roma di controllare tutta la cristianità, in
particolare quella di impossessarsi di quello che era stato il centro della
cristianità a Costantinopoli: la cristianità ortodossa orientale.
E
così, ho dovuto farlo prima di poter dedicare del tempo a dire: come è nata una
classe bancaria? Dovevo spiegare quale fosse la strategia delle chiese romane
nel creare un sistema di controllo su altri regni, come organizzasse le
Crociate e come le Crociate lavorassero principalmente contro la Terra Santa.
Erano contro gli altri paesi cristiani. Soprattutto contro la Germania che
voleva essere indipendente, con il re che nominava i propri vescovi, era contro
i Catari e la Crociata Albigese. O la canzone Dominica, Dominica.
L'Inquisizione domenicana ha fondamentalmente cercato di distruggere il sud-est
della Francia per conto dei Normanni del nord. E ho dovuto tornare indietro non
solo allo spirito di intolleranza unicamente romana verso le altre religioni,
come le religioni germaniche settentrionali secoli prima. Come la Chiesa ha
affermato la sua autorità sui re e cosa ha portato a tutto questo, ho dovuto
scrivere 2 capitoli su come i riformatori nella chiesa sono arrivati a partire
dall'XI secolo per prendere Roma e il papato. Che era una zona arretrata
controllata dalle aristocrazie locali del sobborgo romano di Tuscolo. La storia
cattolica si riferisce ad essa come alla porno-crazia, al governo delle
prostitute della corruzione totale.
Bene.
In risposta a questo. I riformatori, principalmente tedeschi, sotto la guida di
Re Ottone e dei suoi successori, dissero che se volevamo riformare la Chiesa
cristiana e renderla cristiana, anziché semplicemente posseduta da singole
famiglie per il loro tornaconto economico, per garantire la sicurezza, dovevamo
sostanzialmente escludere ogni controllo secolare sul papato, dovevamo
escludere la lealtà. Dovevamo insistere affinché il papato non diventasse
ereditario per queste famiglie, ma che fosse semplicemente trasmesso ai loro
parenti o sostenitori, il che richiedeva la celebrazione. Il che è qualcosa che
non si trova nel resto del cristianesimo. Essenzialmente i riformatori erano
idealisti e, da idealisti, finirono per insistere sul controllo totale su tutta
la cristianità. Nel X secolo esistevano cinque patriarcati. Il più grande era
Costantinopoli, ma gli altri erano tutti in Medio Oriente. C'erano Antiochia,
Gerusalemme, Alessandria e Roma. Il papato romano si è prefissato di affermare
che dobbiamo dominare questi paesi e la società secolare in modo da poter
imporre il governo della Chiesa, il governo cristiano su tutti i re.
Per
farlo, dobbiamo controllare la nomina dei vescovi. Dobbiamo prendere il potere
dei re locali in Germania e in qualsiasi altro luogo nelle nostre mani, in modo
da nominare i vescovi che sono incaricati di riscuotere le tasse e di cosa ne
fanno e di inviare il denaro a Roma.
E
così, l'intera organizzazione della riforma cristiana a Roma prese la forma non
solo di un antagonismo verso tutti i regni secolari e tutti gli altri
patriarchi della Chiesa. Ma era fondamentalmente di natura finanziaria.
Beh,
il papato aveva un problema. Come possiamo creare e rafforzare il nostro
controllo su questi paesi? Il Papato non aveva un esercito. Che cosa ha fatto?
Reclutò signori della guerra normani. In altre parole, questi piccoli signori
della guerra che erano scesi dal nord nei Piccoli Laghi meridionali e in
Francia si sposarono con la nobiltà francese per formare una sorta di
aristocrazia francese normanna. I papi presero accordi con Warlord a partire
dalla metà dell'XI secolo con Roberto il Guiscardo nell'Italia meridionale e in
Sicilia e dissero che ti faremo re di Sicilia, ma devi giurare fedeltà al
papato. Tu devi essere il nostro ladro in fondo e ci darai tutto e dovrai
pagare le rendite a Roma e se lo farai e che ci farai da quinto, ti lasceremo
conquistare la Sicilia e il sud Italia. Ha detto di sì, ha conquistato l'Italia
meridionale. Soprattutto non solo dai musulmani, ma anche dagli ortodossi
orientali, dalle città bizantine.
Qualche
decennio dopo, ci fu un altro signore della guerra: Guglielmo il Conquistatore.
Il Papa ha fatto un accordo con lui per conquistare l'Inghilterra, ma devi
ricordare che devi giurarci fedeltà. Devi agire come il nostro agente,
fondamentalmente il nostro agente di riscossione. Devi inviare i soldi dalle
chiese locali, Peters Pence, in Inghilterra. E così, noi, il Conquistatore,
avevamo il suo esercito proprio al di là della Manica, in Francia, e
conquistammo l'Inghilterra.
E
quindi fondamentalmente questo era il tipo di accordo che la chiesa stipulò con
i signori della guerra e presto questi divennero il papato imperiale: cercò di
estendere il suo controllo su Francia, Germania e altre aree e il modo in cui
lo fece fu quello di dare il via alle Crociate, apparentemente per aiutare
Costantinopoli a resistere alle invasioni dall'Oriente.
Alla
fine, i turchi rovesciarono Costantinopoli. Ma l'idea era di reclutare
cristiani, e soprattutto i signori della guerra, per allontanarli dall'Italia e
impedire che minacciassero il papato. Come possiamo mandarli fuori dall'Europa
occidentale? Mandiamoli a Costantinopoli per proteggerla e poi scendiamo in
Terra Santa. Mandiamoli in Medio Oriente, e così non ci daranno più fastidio. E
come accadde a metà dell'XI secolo, il Vaticano ruppe ideologicamente e
teologicamente con la costante nobiltà di tutte le chiese orientali, che veniva
chiamata il grande sistema. E insistettero sull'obbedienza. E la Chiesa di Roma
affermò di avere il diritto di nominare l'Impero Romano, come il Papa disse,
"mostra il nome di un beato nell'800 chiamandolo Imperatore Romano".
C'era già un imperatore romano nel vero Impero Romano, la nuova Roma di
Costantinopoli. E ovviamente questo causò una grande tensione tra Roma e
Costantinopoli, e il problema era: come si fa in qualche modo ad assorbire
Costantinopoli sotto il controllo dei cristiani?
Come
avvenne, l'imperatore bizantino chiese al papato alcune truppe militari per
aiutare a difendersi dall'est dicendo se i vari gruppi che ci stanno attaccando
dall'est ci hanno conquistato. Stiamo per entrare direttamente nell'Europa
occidentale, e loro stanno per attaccarvi. Così, le Crociate furono montate,
inviarono a Costantinopoli. I Normanni individualmente cercarono di iniziare ad
accaparrarsi le terre ortodosse orientali nel Vicino Oriente. Hanno detto che
si sarebbero liberati attraverso Salem. Ma Gerusalemme non aveva bisogno di
alcuna liberazione. E' stato amministrato dai musulmani attraverso la conquista
subito dopo che Maometto ha iniziato, l'Islam. Il governo islamico era
tollerante. Ai cristiani è stato permesso di coesistere, agli ebrei è stato
permesso di coesistere. Non c'era intolleranza. Per tutto il periodo, e in
effetti se si guarda per migliaia di anni, fin dall'impero persiano, gli imperi
erano stati tolleranti nei confronti delle minoranze religiose e delle
minoranze etniche finché pagavano tributi e finché vivevano all'interno delle
leggi del paese.
Quando
i crociati arrivarono a Gerusalemme, iniziarono immediatamente a saccheggiarla.
Hanno iniziato a uccidere gli ebrei, i musulmani e molti cristiani e, a quanto
pare, questo ha fatto un disastro. Ciò portò a una certa costernazione tra il
papato e tra i leader di vari paesi.
Nel
frattempo, la Germania ha detto di non voler avere niente a che fare con tutto
questo. La Germania aveva cercato di raggiungere accordi con Costantinopoli
perché il re di Germania era nominalmente il Sacro Romano Imperatore, e
naturalmente l'imperatore tedesco voleva raggiungere un accordo con Roma,
affermando che noi eravamo il Sacro Romano Impero dell'Europa occidentale, e
che voi eravate il vero Impero Romano della nuova Roma. Quindi forse potevamo
raggiungere un accordo. I tedeschi erano i riformatori del papato. Volevano che
il cristianesimo facesse parte della loro vita quotidiana, persino della vita
militare. Volevano nominarli a incarichi civili.
Non
appena la Prima Crociata fu terminata, il papato iniziò a dichiarare di voler
attaccare la Germania e quasi tutti i regni che resistessero alle richieste di
controllo finanziario del popolo, controllando i vescovi e i funzionari
ecclesiastici. I Normanni avevano un esercito, ma avevano bisogno di denaro.
Questo fu ciò che portò la Chiesa a capire che se si voleva mantenere un
esercito normanno per andare a conquistare l'Inghilterra come Robert, si iniziò
a essere disposti a conquistare per conto nostro, come i nostri ladri, e si
organizzarono le banche.
Nel
XII secolo i cronisti descrivono come in tutta l'Inghilterra il papato si
rivolse, in particolare a Enrico III, figlio di re Giovanni, e insistette
affinché si assumesse la responsabilità. Aumentò le tasse sugli inglesi per
pagare i debiti dei banchieri del Nord Italia e dei banchieri d'oltre Alpi,
chiamati "copertura" da Cahors e... Inutile dire che il Parlamento si
oppose a questa richiesta che l'Inghilterra contraesse un debito interno per
combattere le guerre e i Papi cercarono di influenzare Enrico dicendo:
"Guarda, abbiamo i tedeschi che hanno molti sostenitori". Ad esempio,
ora nell'Italia meridionale, sebbene Roberto il Guiscardo abbia proseguito con
altri Normanni per iniziare a conquistare le terre bizantine nei Balcani,
cos'era la Jugoslavia? Dobbiamo combattere i tedeschi lì.
Ciò
portò a una guerra civile, alla rivolta dei baroni e a una nuova serie di
scomuniche. E non solo la Chiesa approvò il prestito di denaro a interesse, ma
scomunicò anche i cristiani che si opponevano a tale pratica. L'intera teologia
cristiana dovette essere capovolta per consentire il finanziamento bancario ai
signori della guerra, e per cinque secoli, dal XII al XVII secolo. L'attività
bancaria internazionale consisteva principalmente nella guerra, che
inizialmente portava i re ad andare in guerra per conto della Chiesa, ma dopo
la fine delle Crociate nel 1291, per andare in guerra tra loro e questo
prestito di guerra assunse un principio organizzativo tutto suo e proprio come
i Papi avevano imposto la monarchia autocratica, dicendo che i parlamenti non
hanno il diritto di mettere in discussione il diritto divino dei re, almeno
quando vogliono andare in guerra per scopi che avvantaggiano il papato
imperiale, le banche assunsero l'intero controllo amministrativo sui governi
secolari che la Chiesa aveva creato e divennero essenzialmente la principale
influenza sul modo in cui i sistemi politici interni di ogni paese, Italia,
Francia, Spagna, Germania erano organizzati per, diciamo, fare il seguente
accordo: i banchieri, principalmente nel nord Italia, ti daranno i prestiti per
andare in guerra con i tuoi rivali, in particolare la guerra costante tra i re
inglesi e francesi su chi controllerà la Francia occidentale vicino alla
Manica. Se volevi ottenere un prestito, dovevi prenderlo in prestito, dovevi soddisfare
le condizioni imposte dai creditori, e i creditori cercarono sostanzialmente di
creare un sistema di finanziamento nazionale che divenne la base del sistema
fiscale degli stati fiscali moderni in quasi tutti i regni, soprattutto in
Inghilterra, che è il più chiaramente documentato.
I
Kings avevano un problema. Re avevano il dominio reale che conquistavano come
loro proprietà personale. Quando arrivò Guglielmo il Conquistatore, fece
scrivere il Domes day Book, aveva diritto al reddito e agli affitti della terra
che gli apparteneva, che si era ritagliato da solo. E i re avevano anche il
diritto di imporre tasse tradizionalmente, ma le tasse erano soggette
all'approvazione dei parlamenti e questo limitava la capacità dei re in tutta
Europa, che si trattasse di Francia o Spagna o Inghilterra o di qualsiasi altra
o di quella che divenne l'Irlanda, tutti questi paesi.
Il
problema era che la guerra divenne sempre più ad alta intensità di capitale. La
tecnologia della guerra divenne sempre più costosa per le marine, per
l'equipaggiamento d'assedio, per i grandi eserciti ei costi della guerra. Ma le
rose costanti erano al di là della capacità dei re di finanziare al di fuori
del loro dominio reale e della capacità di convincere i parlamenti ad accettare
la tassa, perché i parlamenti locali non volevano che l'aristocrazia terriera
che aveva soldi fosse tassata, non voleva quei no a pagare le tasse,
comprensibilmente, soprattutto perché i re si concedessero di andare in guerra
con altri re per il loro venditore personale.
Quindi,
nel XIV e XV secolo, si è assistito a un'inchiesta sui continui fallimenti dei
re più grandi e più indebitati, Francia e Spagna, che hanno causato un problema
alla classe bancaria. Abbiamo creato un mezzo per consentire ai re di pagare i
loro debiti al di là del loro dominio personale, senza dover ottenere
l'approvazione parlamentare.
C'è
una cosa su cui i re potevano imporre una tassa. Questo accade dal XII al XVII
secolo. Non avevano bisogno dell'approvazione parlamentare e si trattava dei
monopoli del commercio estero. Quindi, i banchieri si recavano in vari paesi,
come l'Inghilterra, e dicevano: "Beh, sapete che potete raccogliere i
soldi per pagare il debito per le continue guerre con la Francia per i
territori contesi che la famiglia Williams possedeva ereditariamente, creando
un monopolio sulla principale esportazione inglese, ovvero la lana, da tessere
nel cotone nelle aree olandesi e belghe, ora da inviare in Italia per essere
tessuta in tessuti di lusso destinati alle ricche aristocrazie inglesi e del
resto d'Europa".
C'era
un flusso circolare e i banchieri contribuirono a creare una politica fiscale
per i governi che non esisteva prima che venisse effettivamente attuato il
sistema fiscale moderno e tutta la burocrazia legale necessaria. Non furono in
grado di fare molto di questo nei due paesi principali, Francia e Spagna,
perché erano così autocratici. E così, i banchieri internazionali,
principalmente italiani, si trovarono di fronte a un problema. Come faremo a
consentire ai regni di avere abbastanza denaro da poter impegnare ancora più
entrate per pagare le classi emergenti della guerra? Altrimenti, i re
falliranno e Edoardo III fallì nel XIV secolo, e questo causò la caduta delle
case bancarie dei Bardi e dei Peruzzi e i re successivi non ripagarono i
prestiti concessi a tutti i principali banchieri d'Europa.
Così,
si guardarono intorno per capire come riorganizzare la struttura politica degli
stati europei. Trovarono il modello e quello era dentro. I comuni locali,
comuni autonomi come Firenze o Genova o molte altre città che si erano unite e
prestavano denaro ai re delle loro stanze per comprare la propria indipendenza.
Questi comuni eleggevano i capi della comunità e facevano qualcosa che i re non
erano in grado di fare: i capi della comunità potevano impegnare tutto il
denaro dei loro cittadini ai creditori per pagare i debiti, potevano, per la
prima volta, imporre tasse alla società nel suo complesso. E poiché erano il
Parlamento eletto o il Parlamento effettivo, erano la Comunità, erano il
governo. Impegnarono l'intero governo e l'intera nazione a pagare quelli che
sarebbero diventati i debiti civici e fondamentalmente i prestiti di guerra per
impedire ad altre città di attaccarle, e potete immaginare cosa accadde alla
fine del XVII secolo. Ciò permise alle città e alle città-stato olandesi, che
si erano costituite in città-stato, di unirsi per creare la Nazione d'Olanda.
Ciò fu possibile, impegnando l'intero reddito nazionale di questi stati.
Potevano offrire alla classe bancaria garanzie molto più esenti da rischi, la
ricchezza di tutti i loro cittadini per prestiti. Questo divenne ancora più
evidente dopo la rivoluzione del 1888 in Inghilterra, quando il re olandese
nominò un parlamento e, in sostanza, fu in grado di creare quello che gli
storici economici chiamano lo stato fiscale e l'intera idea di cosa sia uno
stato.
Pensiamo
che si tratti di politica o di lotta alla politica, ma gli stati che sono stati
creati a partire dalla fine del XVII secolo sono stati creati come veicolo per
la riscossione delle tasse per conto della classe bancaria internazionale.
Così, i banchieri hanno lavorato con questi nuovi stati per creare un sistema
fiscale per ottenere il più possibile per creare monopoli a tal fine. Iniziare
essenzialmente a privatizzare il più possibile ciò che era di dominio pubblico.
È stato davvero l'inizio della privatizzazione. C'è stato l'inizio della
finanziarizzazione dell'economia come sottoprodotto della presa di controllo
del settore finanziario, dei banchieri che hanno preso il controllo del governo
civile e di tutti i governi d'Europa, ed è stato davvero la fine del XVII,
inizio XVIII secolo che ha creato i governi moderni come li conosciamo.
Quindi,
se state osservando, supponiamo di chiedervi come tutto questo appaia in una
qualsiasi delle storie della finanza. Tutte le storie adottano un approccio
microeconomico, non un approccio macroeconomico politico. Roma dovette
giustificare l'inversione della lunga opposizione cristiana all'usura
giustificando in qualche modo i prestiti, e in particolare i prestiti di
guerra. Questo fu il compito dello Scolastico del XIII secolo, la classe
intellettuale della Chiesa cattolica romana. Svilupparono un nuovo termine:
interesse. È diverso da usura? Nessuna società precedente aveva un termine
diverso per indicare interesse, ma lo Scolastico dice: "Beh, c'è un
interesse in contrapposizione a quello che è ammissibile in contrapposizione al
tasso d'uso". Non giustificheremo l'usura. Ma l'interesse è qualcosa che,
beh, vogliamo che il commercio possa avvenire: il mercante deve fornire credito
per il commercio o, se sei un coltivatore di terra e sei un proprietario
terriero e un ricco Duca, avrai bisogno di finanziamenti per ottenere il
raccolto. Beh, per essere pagati alla fine del raccolto, avrete bisogno di
credito commerciale. Avrete bisogno di tutto questo.
Quindi,
lo School man disse, beh, cosa è giusto? Beh, per esempio. Un prestatore ha il
diritto di guadagnarsi da vivere abbastanza per condurre una vita normale. OK,
questo è chiaro. E se i mercanti, quasi tutti i banchieri facevano i loro soldi
e sono commercianti stranieri come mercanti perché la Chiesa ha detto che non
si può addebitare l'usura ma si può addebitare una tassa di cambio, chiamata
agio e quindi la maggior parte del denaro che poteva essere fatto legalmente
dai mercanti era nel commercio estero e invece di addebitare interessi o usura,
Addebitano una commissione di cambio AGIO.
Ebbene,
con questo tipo di logica, l'ecclesiastico disse: "Va bene, se un
creditore presta denaro a un mutuatario e non spende i soldi per fare il suo
proprio commercio mercantile, sta perdendo un'opportunità". Gli economisti
chiamano questa opportunità costo, e se sta sacrificando questa opportunità,
allora merita un risarcimento per il tempo in cui non sta usando i suoi soldi
per realizzare un profitto per sé stesso. Quindi va bene.
Inoltre,
cosa succede se il debitore non paga in tempo? Beh, c'è una penale di mora,
quindi ovviamente il debitore deve pagare una penale di mora. Ebbene, a quanto
pare, abbiamo i documenti per il tipo di prestito: all'epoca l'interesse medio
addebitato era del 22% e anche la penale di mora era del 22%. Ora, si potrebbe
pensare che la penale di mora sia quella applicata su un prestito di circa un
anno. La penale di mora verrebbe addebitata come quella che si ha oggi sulla
carta di credito per la durata del prestito. Ma i tempi di rimborso sui
documenti effettivi che i banchieri italiani hanno vomitato e che abbiamo per
l'Inghilterra, erano: se non si paga entro un mese o due, si deve pagare
l'intero 22%, ovvero il 44% di interessi. In pratica, c'era solo questa
scappatoia che diceva che si riceveva l'addebito di una penale di 8 punti per
guadagnare lo stesso denaro che si guadagnerebbe in un treno mercantile estero.
Tutto ciò si svolgeva a livello teorico astratto, che giustificava ogni sorta
di scappatoia, e nessuna di queste scappatoie veniva riconosciuta; la cosa più
importante è che il punto di riferimento per questo, per gli ecclesiastici,
erano prestiti volti a uno scopo produttivo per finanziare il commercio estero.
Beh, i
paesi avevano bisogno del commercio estero. Sembrerà giustificato, ma non è
quello che fa a livello internazionale. I banchieri, la classe bancaria,
facevano la maggior parte del loro denaro sulla classe bancaria, e si basavano
sui prestiti di guerra. Non una sola volta gli uomini di Chiesa hanno detto,
beh, i prestiti di guerra non sono produttivi. In realtà non hanno fatto la
distinzione tra prestiti produttivi e improduttivi, uso produttivo e
improduttivo del credito. Avevano essenzialmente una visione a tunnel che si
occupava solo del credito mercantile in modo che tutti i commercianti, chiunque
fosse coinvolto nel commercio a livello internazionale o locale, potevano
addebitare interessi e sostanzialmente questo divenne una giustificazione per l'utente.
C'erano banche che iniziavano a svilupparsi ea pagare i loro depositanti?
Diciamo il 5% o giù di lì. C'erano un certo numero di banche che erano
organizzate, e avrebbero dovuto fatto uso di questo denaro depositato per
prestare ai governi per andare in guerra l'uno contro l'altro pagando il 22 o
il 44%
Come
avrebbe affrontato la Chiesa in realtà questo? Ebbene, per migliaia di anni, la
classe dei creditori era stata guardata dall'alto in basso socialmente o
addirittura in Grecia ea Roma. Nell'antichità classica, dove c'erano oligarchie
in via di sviluppo, non era considerato socialmente bello. E qualcosa che le
persone di alto rango facevano per fare un prestito perché c'era la sensazione
che fare un prestito fosse uno sfruttamento, fare un prestito tendeva a
impoverire il debitore.
Quindi,
anche se l'oligarchia generalmente faceva soldi con il prestito di denaro. Lo
facevano fare ai loro schiavi, o ai loro liberti, o ai medici stranieri che, in
quanto stranieri residenti ad Atene o in altre città oa Roma, facevano il
lavoro sporco di prestare denaro e far pagare gli interessi per tutto questo.
Ebbene,
ciò che rese il decollo del sistema bancario nel Medioevo così radicalmente
diverso da qualsiasi cosa fosse avvenuta prima, fu che i maggiori debitori
erano al vertice della piramide sociale: i maggiori debitori erano i re, i
maggiori debitori erano la Chiesa. E questo fatto, che fossero loro i debitori
e che prendessero in prestito per qualcosa che la Chiesa benedisse, andando in
guerra contro i re che non obbedivano alla Chiesa che insisteva nel nominare i
propri vescovi. Per riscuotere San Pietro, Obolo, aiuti ai poveri e altri
proventi, rendite e spenderli in patria invece di inviarli a Roma. Finché
spendevano il loro denaro per andare in guerra, questo era considerato un buon
proposito. I creditori, come classe di coloro che erogavano specificamente
prestiti di guerra, salirono al vertice della piramide sociale, insieme ai re e
alla Chiesa, che erano i debitori. Quindi, ci sono i banchieri, i re e la
Chiesa, il più alto rango, e ben presto ci fu un intreccio di matrimoni, e si
ebbe una delle più ricche famiglie di banchieri, i Medici, che diedero vita al
proprio Papa, Leone X, che nel 1515 diede il sigillo di approvazione finale
sull'usura. Disse: "Bene, questi prestiti ai re d'Europa sono finanziati
dalle banche e sono le banche a pagare gli interessi ai loro
depositanti?". I depositanti sono centri di potere? E Leone rispose:
"Beh, no".
Guardate
il Monte di Pietà, in altre parole, il Monte della pietà. Disse: ecco un gruppo
di banche intermediarie che pagano ai depositanti un tasso di interesse modesto
e prestano questo denaro ai poveri a un tasso inferiore a quello che
applicherebbero gli utenti. Circa il 22%. E quindi questo non interferirebbe
con queste attività caritatevoli socialmente cristiane. E quindi, ovviamente,
dobbiamo lasciare che le banche paghino gli interessi. Così Leone legittimò gli
interessi bancari insieme agli interessi che tutti i banchieri d'affari
sceglievano. E così, in sostanza, completò la riscrittura della teologia
cristiana a favore dell'usura e contro coloro che non la praticavano, e quelli
che sarebbero diventati i paesi protestanti se ne resero conto molto rapidamente
e lo accettarono tanto quanto la Chiesa di Roma.
E
così, si è assistito a una riscrittura del sistema legale. Quello era il
contesto del prestito e del credito, negli Stati fiscali, ed è stato questo
sistema di regole del prestito, le leggi del prestito, lo status del prestito,
a trasformare l'intero carattere della società dell'Europa occidentale. Nessuno
ha mai cercato di scrivere una storia politica di cui sia stata la strategia
politica delle banche nel creare un sistema di governo in tutta Europa, e di
fatto un sistema PANeuropeo che abbracciasse tutti i diversi stati e regni, che
fosse un mezzo comune di organizzazione economica, e tutto questo fu completato
entro la fine del XVII secolo. Beh, c'è una cosa che potreste aver notato in
quello che ho detto: non c'è nulla che riguardi gli ebrei in tutto questo. Gli
ebrei furono abbandonati, i mercanti ebrei furono portati in Inghilterra perché
parlavano lingue straniere. Avevano college e parenti ebrei in altri paesi.
Sapevano di essere commercianti. Sapevano come organizzare accordi commerciali
esteri, come organizzare il commercio estero di cui l'Inghilterra, l'Italia
meridionale e la Sicilia avevano tutto bisogno, perché gli invasori normanni
non erano uomini d'affari, erano solo predoni. Come si dice, camminavano sulle
nocche.
Quindi,
avevano bisogno di qualcuno, un gruppo cosmopolita, che essenzialmente erogasse
il credito di base ai coltivatori e agli ordini locali che avevano bisogno di
denaro per trasportare i loro raccolti. Mercanti locali che avevano bisogno di
commerciare. Si trattava fondamentalmente, per la maggior parte, di prestiti di
piccola entità. Gli studiosi che abbiamo oggi negli ultimi decenni hanno
esaminato tutte le normative fiscali delle città Ecclesia, e hanno scoperto che
la curva a campana della ricchezza e del reddito delle famiglie ebree era molto
simile alla stessa curva a forma di banconota della popolazione nel suo
complesso. C'erano alcuni banchieri mercantili ebrei molto ricchi, così come
c'erano mercanti e banchieri cristiani molto ricchi. Per tutto questo tempo
c'erano prestatori cristiani accanto agli ebrei e la Chiesa continuava a
lamentarsi del fatto che i cristiani chiedessero più soldi degli ebrei. O, più
precisamente, gli ebrei fornivano credito a un prezzo inferiore rispetto ai
cristiani. Questo fu uno dei motivi per cui furono espulsi dall'Inghilterra.
Quando Guglielmo il Conquistatore portò la popolazione ebraica in Inghilterra,
non fu loro concesso l'intero territorio, dovettero vivere nelle città. Regole
simili furono imposte in Francia e in altri paesi contro gli ebrei. Erano
essenzialmente conosciuti come servi della gleba del re. Lavoravano
essenzialmente per conto del re. Se il creditore ebreo faceva guadagnare denaro
a un proprietario terriero locale, qualcuno con della terra, qualcuno con dei
beni e voleva pignorare. Ebbene, poiché alla popolazione ebraica non era
permesso possedere terra, il re aveva il diritto di pagare e prenderne il
controllo. Ci fu un'ondata di antisemitismo che iniziò dicendo: aspetta un
attimo, il potere degli ebrei è quello di incriminare la popolazione e poi la
loro ricchezza viene consegnata al re e questo aumenta il potere del re su di
noi, incluso il potere di tassarci e noi vogliamo re più deboli senza tutto
questo potere, non vogliamo che i re siano rafforzati e usino la popolazione
ebraica per questo.
Alla
fine del XIII secolo, i re non presero in prestito dagli ebrei. Invece, li
tassarono e infine, invece di tassarli, confiscarono semplicemente la ricchezza
ebraica. In Inghilterra e poi in Francia sotto Filippo IV, confiscarono la
ricchezza ebraica. Gli ebrei non hanno più una funzione perché non hanno più
denaro da prestare, quindi non abbiamo bisogno di loro. Furono espulsi non a
causa dell'usura, ma perché non svolgevano più la funzione di creditori usurai
e, una volta espulsi, non giocarono praticamente alcun ruolo nello sviluppo del
sistema bancario cristiano. L'attenzione della maggior parte delle storie
finanziarie, soprattutto nell'immaginario popolare secondo cui il sistema
bancario si sarebbe in qualche modo sviluppato dai mercanti ebrei che concedevano
piccoli prestiti e si arricchivano con prestiti e commerci nel Medioevo,
trascura il vasto aumento del sistema bancario cristiano e della ricchezza
cristiana e la misura in cui questo andò di pari passo con l'antisemitismo e
persino all'interno della Chiesa cattolica. I Papi si opposero agli ebrei
affermando che, proprio come noi vogliamo, la Chiesa romana ha un unico potere
su Costantinopoli e su tutte le chiese cristiane. Vogliamo un unico potere
della Chiesa cristiana su tutta la società. Gli ebrei hanno i loro tribunali.
Beh, naturalmente gli ebrei avevano i loro tribunali perché abbiamo dato loro
la possibilità di condurre i loro commerci e le loro attività mercantili.
E
quindi, se si vuole avere una sola legge, un solo sistema di tribunali e un
solo sistema universale su tutto, e ripetutamente i cristiani continuarono a
definirsi la Chiesa universale, o Chiesa cattolica di Roma. E per universale,
intendono ogni altra Chiesa cristiana. L'80% degli altri cristiani sono nostri
nemici, e li conquisteremo. Questa era la loro idea di universalità. Era
aggressiva ed era il papato imperiale. Questo desiderio di controllo, questa
intolleranza verso le altre religioni si è sviluppata unicamente per mano della
Chiesa romana. Ho spiegato come questo risalga a molti secoli prima, al V e al
VI secolo. Era una mentalità di intolleranza. Attraverso tutto ciò, questo
desiderio di controllo ha portato la Chiesa a creare questa sorta di sistema
universale di codici di legge, di organizzazione burocratica, di proprietà di
monopoli bancari, commerciali e commerciali che plasmano gli Stati moderni.
Tutta questa motivazione e la trasformazione, in qualche modo, di quello che
era nato come una sorta di idealismo cristiano, per quanto imperialista, in un
mezzo di controllo da parte della classe finanziaria, al fine di organizzare lo
Stato come entità principalmente fiscale, in modo da fungere da agente di
riscossione per la classe bancaria internazionale. Questo aspetto è stato
omesso. Non volevo dare una risposta lunga alla sua domanda, ma ci ho messo più
di 5 minuti.
Robinson
Erhardt:
Sono
sempre, e l'ho già detto quando abbiamo parlato, e sono sempre stupito dalla
tua capacità di tenere queste lunghe e dettagliate lezioni improvvisate, e oggi
non mi hai deluso. Una delle cose che mi ha colpito è che è buffo che Leone X,
il matrimonio, come hai detto tu, tra famiglie di banchieri, famiglie reali e
la Chiesa, sia stato responsabile delle famigerate indulgenze.
Michael
Hudson:
Beh, è
vero. Leone, la sua famiglia, essendo al vertice dell'aristocrazia fiorentina,
voleva diventare un mecenate delle arti, un filantropo. Ciò che voleva fare era
ricostruire la Basilica di San Pietro a Roma, e questa fu la grande impresa
artistica del Rinascimento. Il grande Michelangelo progettò la ricostruzione
della basilica lì. Credo anche Raffaello. Tutti i grandi pittori la
progettarono e la dipinsero, ed era la grande creazione artistica di Firenze a
quel tempo, senza voler denigrare Brunelleschi e tutti gli altri grandi
architetti e personaggi del tempo. E quindi la domanda era: come avrebbe fatto
Leone a pagare nel 1515, subito dopo aver fornito la logica per gli interessi e
le operazioni bancarie? Come avrebbe finanziato tutto ciò? Beh, la Chiesa aveva
sviluppato una vendita di indulgenze durante le Crociate.
Devo
dire qualcosa su Sant'Agostino. Ho detto che non solo ai tempi di Leone, ma già
di Agostino, la Chiesa cristiana era arrivata a combattere contro, non dico
contro l'odio, ma contro tutto ciò che Gesù aveva rappresentato in termini di
cancellazione del debito, in particolare ciò che infastidiva e turbava la
Chiesa e ne bloccava la capacità di raccogliere fondi era il Padre Nostro di
Gesù, il Sermone sulla bocca: "Rimetti loro i loro debiti come noi li
rimettiamo ai nostri debitori". La Chiesa si basava sul fatto che ci fosse
uno sviluppo e un'economia linguistica ambivalenti: originariamente la parola
per debito era la stessa di peccato, e la ragione risale a tempi molto arcani.
Se eri membro di una comunità molto antica, nel primo o secondo secolo della
nostra era, o anche prima. Risale all'epoca babilonese, ai costumi di migliaia
di anni fa. Se facevi parte di una comunità e facevi del male a qualcuno, gli
rompevi un braccio, gli cavavi un occhio o, peggio ancora, gli radevi i baffi o
la barba, il che era considerato un insulto o una presa in giro. Quella era una
ferita, e veniva chiamata così per la ferita. La società doveva fare una
scelta. Come possiamo evitare una faida se una persona colpisce l'occhio di
qualcun altro? Come possiamo evitare che la sua famiglia combatta contro la
famiglia dell'aggressore? Ci saranno gli Hatfield e i McCoy in una situazione
del genere. Beh, la soluzione era pagare una multa, e la multa si chiamava
debito. E quindi il pagamento di questa ferita per ristabilire la pace, pagando
una multa, si diceva: "Ok, abbiamo riparato la ferita". Abbiamo
saldato il nostro debito con voi. Non dovete cavare l'occhio a uno dei nostri
membri". Ecco il pagamento e dall'Europa medievale si hanno tutti i tipi
di tariffe che dovevano essere pagate per ogni tipo di infrazione e ogni tipo
di ferita. Quindi questi pagamenti per i peccati, per le offese, un peccato era
un'offesa alla nostra società, il termine per questo era morte, e questo finì
per essere usato come peccato.
Quindi,
abbiamo tutti i discorsi di Gesù. Il suo grande obiettivo, come ho discusso con
voi in una delle nostre precedenti interviste sull'intera idea della
cancellazione del debito e dell'anno giubilare, Gesù e il suo primo sermone
hanno detto che era venuto per restaurare l'anno giubilare e portarlo fuori
dalla cancellazione del debito. Questo era nella traduzione greca del testo
aramaico di ciò che Gesù scrisse. La parola greca era molto esplicitamente
debito monetario, non peccato.
Andiamo
avanti veloce nel 4° e 5° secolo della nostra era. L'Impero Romano ha assorbito
il cristianesimo, ma nell'assorbirlo, lo ha trasformato. Inutile dirlo. E il
problema è che le famiglie dominanti dell'impero romano erano i creditori ei
proprietari terrieri dei ricchi, i creditori, non i debitori. L'ultima cosa che
volevano era condonare loro i debiti.
Così
arrivò Sant'Agostino. Era vescovo di Ippona, nel Nord Africa. E c'era un
problema in Nord Africa. I cristiani erano seguaci, erano chiamati Donatisti,
seguaci di un sacerdote che aveva mantenuto il cristianesimo primitivo. E i
Donatisti avevano un ramo attivista che andava in giro a intimidire i
creditori. E dicevano: guardate, se davvero cercate di far pagare la tariffa
d'uso ai nostri membri, bruceremo la vostra proprietà. E ci fu molta violenza.
Sant'Agostino arrivò e disse: beh, quello che Gesù intendeva veramente non è
affatto quello che ha detto. Diciamo che ciò che Gesù intendeva era l'opposto
di tutto, per cui ha lottato per tutta la vita. Ciò che Gesù intendeva è che
siamo tutti peccatori. Abbiamo un peccato innato da Adamo e questo peccato significa
che siamo tutti restituzione, vogliamo la redenzione dal nostro peccato. Come
otteniamo la redenzione?
Beh,
c'è stata una lotta all'interno della Chiesa cristiana. C'era un teologo
britannico, credo, gallese, Pelagio, che diceva: "Beh, il modo per
redimersi è fare buone opere". Se guadagni denaro. Almeno dalle tasse
degli utenti, puoi inviarlo filantropicamente e puoi ottenere la salvezza da
questo". Sant'Agostino disse: no, no, puoi ottenere la salvezza solo
attraverso la Chiesa. Devi dare il denaro alla Chiesa, e noi lo riscatteremo. E
così, entro il V secolo, i cristiani romani recitavano il Padre Nostro prima di
dare l'estrema unzione alle persone in punto di morte, rimettendo loro i
debiti. E noi possiamo darti la redenzione donando i tuoi beni alla Chiesa. Ci
furono molte cause legali contro i chierici della Chiesa per aver cercato di
fare questo. L'idea stessa che la preghiera del Signore, perdona i nostri
peccati o le nostre trasgressioni, o persino i nostri debiti, sia che si tratti
di un debito monetario, e perdona i nostri peccati, le nostre offese, per dare
a coloro che peccano contro questo, qualunque cosa ciò significhi.
Beh,
la chiesa ha trasformato questo in un mezzo in cui solo la Chiesa Romana può
fornire la redenzione e costerà denaro. Beh, questo è venuto molto utile nelle
Crociate e quando dopo la Prima Crociata è stato davvero praticamente un
disastro come ho descritto. La Seconda Crociata è stata organizzata, gli
organizzatori, i sostenitori della Seconda Crociata, hanno detto, beh, sappiamo
che non siete più così ansiosi di ottenere la salvezza salvando la Terra Santa
perché è un lungo viaggio e prendere in prestito i soldi per equipaggiarvi e
portare la vostra assistenza per portare la vostra armatura e fare tutto questo
e spendere soldi lungo la strada. Costerà denaro. Ma noi vi daremo la
remissione del debito per i Cavalieri che prendono la spada o la croce. Immagine
che non l'abbiano chiamata spada. Continuate la crociata ei creditori non
saranno in grado di muovervi contro la vostra famiglia o il vostro patrimonio o
altri parenti finché sarete in crociata. Puoi ottenere una remissione del
debito per questo.
Molti
cavalieri si arruolarono per questo, ma la Chiesa cristiana, il clero, aveva
un'interpretazione particolare. Lì praticavano questa antica usanza medievale.
Se un cavaliere doveva andare a servire il re, poteva farlo, ma poteva anche
assumere un sostituto che combattesse al suo posto, proprio come nella Guerra
Civile americana, quando un soldato veniva arruolato e si poteva pagare per
assumere un sostituto per combattere nella guerra civile.
I
Cavalieri inglesi e di altri paesi europei potevano assumere un sostituto,
quindi il clero disse: "Beh, puoi negoziare un pagamento". Non
sappiamo se sei in grado di assumere un sostituto e negoziare un pagamento e
noi ti daremo la redenzione dal peccato che avresti dovuto per aver partecipato
alla crociata ed essere stato redento da tutti i peccati. La vendita delle
indulgenze iniziò davvero come mezzo per finanziare la Seconda Crociata, e poi
continuò. Puoi immaginare la soddisfazione di Leone all'inizio del XVI secolo pensando:
"Beh, sai che non abbiamo più una crociata che si concluse nel 1291. Ma
quello che abbiamo è che le persone sono ancora tutte peccatrici. Hanno tutte
un peccato ereditato da Adamo". A proposito, Sant'Agostino scacciò i
Pelasgi dalla Chiesa. C'era una vera e propria battaglia in Agostino, una
contro i civilizzati del Nord che dicevano: "Vivi solo una vita
dignitosa", e che la Chiesa diceva di no, "Solo tu puoi avere una
vita per noi". Dandoci i soldi. I poveri sono i poveri, noi siamo gli
ecclesiastici. Siamo tutti poveri perché aiutiamo i poveri. Quindi, siamo
poveri. Qualcuno che dà soldi ai poveri, dà soldi alla Chiesa. Peter Brown, il
biografo di Sant'Agostino, ha descritto tutto questo in dettaglio, e ormai è
prevedibile che la storia sia così. Quello che Leone scoprì è che possiamo
ancora vendere indulgenze e lui, lui voleva raccogliere fondi, soprattutto in
Germania, perché quella era la parte più civile d'Europa. Quella era la parte
più progressista d'Europa e aveva mandato lì i leader della Chiesa a vendere
letteralmente indulgenze. Quindi questa fu l'origine del passaporto cattolico
per il paradiso, come veniva chiamato quando andavo a scuola. E venivano
vendute. E naturalmente, questo divenne una tale banalizzazione, una tale
secolarizzazione di quello che doveva essere l'elemento più basilare della
teologia cristiana, i peccati di Adamo, ereditati dall'umanità, e invece di
essere creati dai creditori che facevano prestiti predatori ai debitori, si
trattava di tutta l'umanità, non solo dei creditori. Cominciarono a venderli e
Martin Lutero prese l'iniziativa di opporsi a tutto questo, dicendo che si
trattava solo di corruzione. La Chiesa lì è corrotta. Vendono teologia, vendono
redenzione. La Chiesa è fondamentalmente solo una burocrazia che fa soldi e
queste proteste si diffusero dalla Svizzera, in tutta la Germania e nei paesi
nordici.
E
questo portò, come sapete, alla Riforma protestante, ma tutti si staccarono
dalla Chiesa, dicendo che la Chiesa romana era irrimediabilmente corrotta, che
si trattava solo di soldi e che stavano cercando di ripristinare lo spirito
originario del cristianesimo. Ma ovviamente non si trattava dello spirito
originario del cristianesimo, che consisteva nella cancellazione del debito e,
in sostanza, nel sostegno ai poveri. Invece della guerra di classe. Comunque.
La richiesta di Leone XIII per questo, i soldi per ricostruire San Pietro, e
siamo tutti contenti che abbia ricostruito San Pietro. È molto bello. Ricordo
di aver ammirato, all'università, tutti gli affreschi di Michelangelo. Sono
tutti meravigliosi, ma sono stati ottenuti a costo di corrompere la Chiesa, con
accordi finanziari al punto da dividerla tra cattolici e protestanti. Questa
era un'altra lunga risposta alla tua domanda.
Robinson
Erhardt:
Lo
era, ed è stato un altro buon evento. Vorrei fare una domanda un po' più ampia,
hai detto al di fuori della nostra conversazione, hai detto che non stai
riscrivendo la storia finanziaria, ma stai colmando le lacune. Una ragione, se
ho capito bene, penso che questo sia un grande divario è perché i precedenti
storici della finanza e gli economisti si sono concentrati più sulla
microeconomia piuttosto che su questi movimenti politici e macroeconomici più
ampi, ma non cogliere il ruolo della Chiesa Cattolica Romana agli albori del
sistema bancario internazionale e il ruolo delle Crociate e tutto questo sembra
un fallimento piuttosto evidente. Quindi, mi chiedo se ci sono altre ragioni o
se potresti semplicemente dire di più sul perché questo non è stato prestato
molta attenzione in passato.
Michael
Hudson:
Penso
che l'altra ragione sia il modo in cui le persone pensano all'economia,
qualcosa che è isolato dal resto della società. Voglio dire, almeno nel 19°
secolo, la chiamavano economia politica, e guardavano alla politica. Ciò che
manca in qualsiasi disciplina, che si tratti di economia o sociologia o anche
di storia, è una visione globale dell'economia europea come sistema economico.
E se si guarda al sistema economico integrato dell'Europa. Prima di tutto è un
sistema integrato, ci si rende conto che la prima integrazione è stata la
burocrazia ecclesiastica e poi la burocrazia ecclesiastica che aveva bisogno di
finanziamenti e ha creato una classe bancaria che è diventata il nuovo
principio organizzativo.
Gli
storici dell'economia non parlano di altro che di mercanti e commercio estero,
e ci saranno esempi di come erano le regole del debito. Ecco il debito pubblico
dell'Inghilterra, e qui tutti i default. Sento parlare del rapporto
debito/reddito. È tutto molto tecnocratico, ma tralasciano completamente la
dimensione politica e gli storici tralasciano le dimensioni economiche e credo
che ne abbiamo discusso nella nostra prima intervista, dove abbiamo parlato del
lavoro che ho svolto a Babilonia e nel Vicino Oriente dell'Età del Bronzo. Gli
assiriologi esaminavano tutta la documentazione in loro possesso, e gran parte
di tutta la documentazione riguarda il debito, ma erano economisti e non
volevano che gli economisti prendessero parte alla loro discussione perché
tutti gli economisti avevano una propria agenda ideologica basata su visioni
del mondo moderne, che non sono le visioni del mondo dell'Età del Bronzo.
Gli
storici del Medioevo sono più o meno gli stessi: lasciano i dettagli economici
agli economisti perché è un campo a sé stante, analizzare i registri fiscali,
chi possiede cosa, analizzare i registri del debito, chi possiede cosa, di cui
parleranno. Sì, i re fallirono e fecero crollare diverse banche. Quindi,
sappiamo che ci furono fallimenti e ora abbiamo la creazione della Banca
d'Inghilterra e del debito, abbiamo la crescita del settore bancario. Possiamo
ricostruire tutto questo. Possiamo ricostruire chi possiede cosa, chi sono i
grandi creditori. Abbiamo la documentazione dei grandi creditori cristiani
inglesi come Gade o Godey, che non erano tra i grandi creditori. Abbiamo tutti
questi individui che hanno fatto soldi. Sappiamo che ci sono stati molti studi
sui Folgers che prestavano denaro essenzialmente a persone che volevano
diventare imperatori o papi. Tutto è in vendita. Politicamente, religiosamente,
le persone si sarebbero impegnate in questo per fare questo. Quindi, abbiamo
tutto questo, ma nessuno è messo insieme.
Un
sistema, e sembrava che studiare il debito medievale fosse semplicemente OK,
guardate, abbiamo ancora e ancora debiti che non potevano essere pagati in
default. Ma non c'è stato uno studio su come le banche, i banchieri
internazionali hanno affrontato insieme questo, al fine di creare un sistema in
cui avrebbero potuto ottenere il controllo del governo entro il 19° secolo, lo
si vede molto chiaramente.
C'erano
nuovi paesi indipendenti, Haiti, che ha comprato la sua indipendenza dalla
Francia, il Messico è diventato indipendente. La Grecia voleva prendere in
prestito denaro per ottenere la sua indipendenza dagli imperi ottomani in Nord
Africa. C'era l'Egitto che otteneva l'indipendenza e prendeva in prestito
denaro, c'era la Tunisia che contraeva debito. Ebbene, tutti questi paesi sono
andati in default rapidamente non appena hanno chiesto un prestito, si poteva
vedere che i banchieri pensavano che si trattasse di un mercato completamente
nuovo, una nicchia di mercato ben remunerata di prestiti rischiosi per i paesi
di recente indipendenza. Cosa fare? Ebbene, tutti questi paesi sono andati in
default e qualcosa di simile è successo in ogni paese. I creditori, dopo i
default di Grecia, Tunisia, Egitto, Haiti, hanno imposto un'autorità monetaria.
A volte assumeva la forma di una banca centrale, a volte di un'autorità. Era
una sorta di Fondo Monetario Internazionale in miniatura, nominato dal governo,
che prendeva il controllo del governo e dell'apparato, del sistema fiscale e
usava l'autorità monetaria per dire: "Bene, ora i governi sono in default
sul debito. Ora prendiamo il controllo del governo, nominiamo chi sarà
l'amministratore politico". Per cosa amministreranno e per cosa
tasseranno. La priorità principale, dal XVII al XIX secolo, è stata pagare i
creditori esteri, e questa priorità ha avuto la precedenza sulla spesa interna
per sviluppare la propria economia. Quindi, si è verificato l'equivalente dei piani
di austerità imposti a tutti questi paesi dalle autorità monetarie, imposte
principalmente da Gran Bretagna e Francia, che erano i due principali paesi
creditori. Spesso affiancati da tedeschi, creditori e altri. Le nazioni
creditrici industriali d'Europa hanno agito per sostenere la propria classe
finanziaria, assumendo il controllo delle amministrazioni politiche da ogni
dove, da quello che era stato l'Impero Ottomano, ai debitori di tutto il mondo,
per gestire e controllare le proprie economie, inclusa la politica militare. La
loro politica nei confronti dell'Impero Ottomano, della Russia, degli altri,
era al servizio della propria politica estera. E si è instaurata una simbiosi.
Tra la classe dei creditori internazionali e la propria, i governi dei
principali paesi industriali d'Europa. Di nuovo, Inghilterra, Francia,
Germania, per amministrare quello che in seguito sarebbe stato chiamato Terzo
Mondo e oggi è chiamato Sud del mondo. Tutto questo era in linea con la logica
del Fondo Monetario Internazionale che imponeva l'austerità per pagare i debiti
esteri. Tutto questo è stato ripreso da quelli che vengono chiamati stati
fiscali. E se pensate allo stato che sostiene gli interessi democratici di ciò
per cui le persone votano per sviluppare la propria economia, migliorare la
propria vita e innalzare il tenore di vita. Il settore finanziario di ogni
paese ha scavalcato la democrazia per conto della classe dei creditori
internazionali, e ho spiegato come ciò sia accaduto nel XIX secolo in altri
paesi e negli Stati Uniti con la creazione delle banche centrali. Il culmine
finale di questo controllo dei creditori sui paesi è stata la separazione delle
banche centrali, ovvero l'autorità monetaria, dal governo, assumendo il
controllo del sistema fiscale. Il punto è: per cosa spende il denaro il
governo?
Questa
è la discussione che stiamo discutendo oggi con gli Stati Uniti. Il bilancio
che i repubblicani hanno presentato al Congresso, cosa sarebbero stati spesi
prima? Questo è ciò che determina il modo in cui le economie allocano le loro
risorse e, essenzialmente, la finanza è diventata il potere di pianificazione
centrale di quasi tutte le nazioni dal 17° secolo, e questo potere di
pianificazione centrale ha lo scopo di pagare i debiti dei creditori stranieri
che si accumulano a un interesse composto che cresce in modo esponenziale,
causando una deviazione della tassazione da ciò per cui le popolazioni
democratiche vorrebbero votare. Per lo sviluppo delle infrastrutture. Infatti,
l'educazione all'assistenza medica pubblica per costringere i governi a fare
essenzialmente ciò che Margaret Thatcher e Tony Blair hanno mandato, svendere
le imprese governative e usare i soldi che si ottengono dalle privatizzazioni
per pagare i creditori, ci sono i creditori che gestiscono i governi. Se i
governi si descrivono così, sapete che ai bambini delle scuole viene insegnato.
È una democrazia. Si vota per quello che si vuole. Oh, beh, non dicono che è
una democrazia. Tu voti. Per quello che si vuole con ciò che rimane dopo che i
creditori internazionali hanno tolto il risultato di tutti i debiti che avete
accumulato principalmente per finanziare le guerre. Perché questo è oggi,
proprio come nel XII e XIII e XIV e XV e in tutti i secoli successivi ci sono
stati morti di guerra. Ecco cosa sono i debiti pubblici. Ora sono debiti di
guerra. È vero, non hanno debiti militari di guerra. Ora sono i debiti della
guerra di classe, si potrebbe dire, ma è tutto questo servizio del debito. Beh,
non ci sarà che i teorici politici inizino a dire, beh, se stiamo descrivendo,
sapete, di cosa si occupano i governi? Che cos'è, che cos'è il governo
democratico? E non diranno, beh, un governo democratico è un governo che ha
soddisfatto le richieste dei banchieri internazionali di dare la massima
priorità nel sistema fiscale, la prima priorità in ciò per cui le tasse vengono
aumentate, per quanto i governi spenderanno i soldi. La prima priorità è quella
da pagare noi banchieri internazionali, dove questo si inserisce nell'idea dei
governi come democrazia e tutti vanno a votare. Come diceva Mark Twain, se il
voto fosse davvero importante, non te lo lascerebbero fare.
Robinson
Erhardt:
Non
l'ho mai sentito da Mark Twain, ma in realtà è piuttosto sorprendente. Prima di
continuare con questa linea di pensiero, dato che hai tirato in ballo il
bilancio dei repubblicani e ho un economista di fronte a me. Mi piacerebbe
sapere se hai qualche pensiero generale al riguardo.
Michael
Hudson:
Prende
dai poveri e arriva ai ricchi. Voglio dire, si tratta di enormi tagli fiscali
per l'1% più ricchi, e soprattutto per la classe finanziaria si è trattato di
quello che viene chiamato portato interesse, che significa guadagni
speculativi. Se hai un programma per computer che compra un'opzione sul
movimento azionario e vendita di 3/4 di punto e prendi questo, raccogliendo
monetine davanti a un bulldozer, si chiama. Tutto questo, questo trading che
non ha nulla a che fare con il processo produttivo. Ora tutti questi prestiti
improduttivi sono conteggiati come portato interesse, e la parola in realtà non
significa nulla, ecco perché la usano, perché le persone avranno solo gli occhi
velati. Che è lo scopo di guardare il vocabolario economico in questi giorni.
Quindi, in sostanza, sottrae denaro all'economia reale. Toglie denaro,
soprattutto alla salute pubblica.
Nel
lontano 1978 il governo aveva un gruppo di futurologi che avevano ragione su
ciò che sarebbe accaduto con la nuova tecnologia, e vivevano più a lungo. Sono
stato assunto per scrivere uno studio su ciò che accadrà alla Previdenza
Sociale e al bilancio del governo ora, quando vivremo più a lungo. Beh, hanno
scoperto che c'è un problema, le persone non muovono abbastanza velocemente. Tu
dai loro la previdenza sociale e in origine era per farla finita, 65 anni o giù
di lì. Beh, se hai avuto una vita da classe lavoratrice che guadagna un
salario, sei esausto all'età di 65 anni e sai, se hai vissuto fino a 75 anni a
quei tempi, era abbastanza buono. Ma il problema è cosa si dovrà fare se le
persone non muoiono, subito dopo aver lasciato la forza lavoro. Cosa succede se
vivono altri 10 anni? 20? E se si vive all'altezza di ciò che abbiamo calcolato
con la vita naturale, 120 anni, forse 125 anni. Ci sarà un enorme aumento dei
pagamenti della previdenza sociale e probabilmente anche delle spese mediche
per mantenerli in salute mentre invecchiano. Beh, immediatamente, la classe
bancaria ha detto come facciamo a far morire prima queste persone? Se paghiamo
i pensionati, quei soldi non andranno a noi, per i profitti. Non possiamo avere
una medicina che curi le malattie per consentire a queste persone di continuare
a vivere e di prendere i nostri soldi. Dovremmo ottenere.
Questo
è ciò che è così terribile nella politica sanitaria americana. Ad esempio, il
più grande killer degli uomini è la malattia cardiaca, il secondo più grande è
il cancro alla prostata. Alle agenzie ufficiali viene detto di smettere di
testare le persone a 70 anni per il cancro alla prostata. Beh, è proprio allora
che sta iniziando a svilupparsi. Quindi, non vuoi testare uomini che stanno per
superare i 70 anni, che potrebbero avere il cancro alla prostata. Lascerai che
questo sia il secondo grande killer in America. Beh, stavo parlando con un
brasiliano di questo, qualche settimana fa e mi ha detto che in Brasile tutti
gli over 50 devono essere testati per legge per il PSA. Per vedere se hai
qualche cancro alla prostata. Si può vedere che il COVID ha tagliato il budget,
in particolare i tagli di Elon Musk, hanno tagliato tutti i test. Per le acque
reflue per il COVID, per tutti i tipi di malattie, avete visto l'epidemia di
COVID che è peggiore in America che altrove. Ci sono gli standard di vita americani
e altri standard di vita del resto del mondo stanno aumentando. Gli americani
stanno andando giù. Questo perché la classe finanziaria, l'1%, dice, sai,
abbiamo pagato abbastanza i nostri salariati con le loro vite. Lasciali vivere
5 o 10 anni. Ma se vivono più a lungo, si prendono i nostri soldi. E questo è
lo spirito che sta dietro al bilancio repubblicano di oggi. E così, stanno
aumentando le tasse sul 50% più povere e le tagliano drasticamente per le
classi finanziarie per fare più soldi.
In
altre parole, stanno seguendo le indicazioni dei loro donatori elettorali
secondo cui la politica è stata messa in vendita sin dalla sentenza Cittadini
Uniti della Corte Suprema. I settori finanziari, immobiliare e assicurativo, il
settore dei vigili del fuoco, la finanza, le assicurazioni e l'industria hanno
ottenuto ciò per cui hanno pagato con il disegno di legge repubblicano, che è
fondamentalmente il fatto che i democratici avrebbero promosso. Penso che sia
quasi identico, il disegno di legge, se fossero stati eletti dice lo stesso che
Barack Obama stava spingendo. Voleva essenzialmente; privatizzare la Previdenza
Sociale e certamente ha privatizzato l'assistenza medica nella situazione di
fregatura che si ha oggi con l'Obama Care, che è così incredibilmente più
costosa di qualsiasi altro sistema sanitario pubblico in tutto il resto del
mondo. Ed è il meno efficace dal punto di vista medico, con i prezzi dei
farmaci più alti. Non così come descrivere il budget come uno stato di viaggio.
Probabilmente tutto ciò che tutte le parole che Musk dice è un disastro.
Corretto. Ma, naturalmente, ha contribuito a creare un disastro. Da tutti i
suoi tagli alla pecorina.
Robinson
Erhardt:
Bene,
questo è un dettaglio di poco conto, ma una delle cose che vorrei chiederti è
qual è esattamente la durata naturale della vita e come hai fatto a stabilire
120 anni o addirittura 125, solo perché non ho mai incontrato nessuno di così
vecchia.
Michael
Hudson:
Questo
mi è stato fornito da biologi specializzati, credo che una delle persone più
anziane viventi l'altro giorno abbia pubblicato un necrologio per una donna di
118 anni. Quindi, sapete, hanno scoperto quanto a lungo è possibile vivere,
anche in buona salute. Quindi, si basa su un'analisi statistica dei trend.
Ovviamente, sono valori anomali, ma se si sa che le persone vivono fino a 118
anni, si pensa: "Ok, arrotondiamo a 120".
Robinson
Erhardt:
Bene,
tornando al filone di pensiero più ampio che abbiamo seguito in questa
conversazione, uno dei punti più importanti per me finora è che lo Stato si è
evoluto come mezzo per riscuotere le tasse per conto della classe bancaria
internazionale. E per i nostri ascoltatori o spettatori che hanno un interesse
meno indipendente per la storia finanziaria o semplicemente per la storia in
generale, che rilevanza ha tutto ciò di cui abbiamo discusso per oggi e quali
sono le implicazioni quando ci guardiamo intorno e cerchiamo di capire perché
le economie sono come sono oggi?
Michael
Hudson:
Beh,
sto cercando di dare le dinamiche a lungo termine e se si guarda alla storia come
parte della dinamica a lungo termine, si vede dove sta andando. E se ci si
rende conto di come il carattere dello stato si sia formato sin dal suo inizio
dello stato moderno, distinto dall'autocrazia reale, lo stato fiscale moderno e
il mettere la politica fiscale nelle mani della classe bancaria internazionale
è molto diverso non solo dall'immagine di sé come democrazia, dall'essere
autogovernato, perché è controllato in ultima analisi dalla classe bancaria
estera. Il settore finanziario è essere qualcosa di indipendente dal settore
produttivo dell'economia, la maggior parte delle persone parla, come si
evolvono le economie? E la guardano bene, c'è la tecnologia e questa diventa
sempre più produttiva man mano che arrivano i loro inventori e il loro sviluppo,
i fertilizzanti, i macchinari. Abbiamo un aumento della produttività, dell'uso
di energia per lavoratore. Guardano un approccio materialista alla storia. Ma
questo approccio materialista lascia fuori il debito e il settore finanziario
tutti insieme e tutto, tutto se insegnassi la fata del commercio internazionale
a livello universitario per alcuni anni alla nuova scuola di New York.
Liberiamoci del velo del denaro, come se il denaro, dimenticassimo il denaro ei
prezzi. Guardiamo tutto in termini di produttività del lavoro e salari
deflazionati dal deflatore dei prezzi, guardiamo solo al baratto.
C'è un
imbarazzo nel guardare il settore finanziario perché se si guarda al settore
finanziario ci si rende conto che l'economia è in una relazione simbiotica tra
i settori finanziari, il che significa la crescita del debito, si ha una
crescita dei risparmi dei creditori come i numeri di questo debito. Così,
mentre l'economia si indebita sempre di più, i risparmi dei creditori crescono
e crescono esponenzialmente sempre di più, e diventano come sono diventati nel
XVII secolo la classe dirigente di alto rango più ammirata della società.
Quindi stai tralasciando da un conteggio quello che dici, beh, non fa parte del
processo di produzione. Questo è il processo finanziario. E gli economisti
dicono che è un velo. Il loro slogan è il velo del denaro. Se guardi ai soldi,
questo complica solo le cose. Beh, il denaro è debito. Tutti i soldi che hai in
tasca sono tecnicamente un debito pubblico. Il denaro sul tuo conto bancario è
un debito. C'è un bilancio. Beh, se si guarda all'economia senza guardare al
debito dinamico, si vede che il debito dinamico è una crescita esponenziale che
è un composto e ogni tasso di interesse raddoppia in un tempo e le economie non
crescono così velocemente. Crescono in una curva a S e non riescono a tenere il
passo con il pagamento del debito.
Ora
penso che abbiamo avuto una prima intervista su Babilonia. I babilonesi avevano
un'idea matematicamente molto più sofisticata del ciclo economico di quella che
si ha oggi nel National Bureau of Economic Research. La teoria moderna del
ciclo economico è che è un ciclo. Come una curva sinusoidale, costante su e
giù. C'è un boom, poi si entra in recessione, ma poi ci sono gli stabilizzatori
automatici, che creano un altro boom e che sviluppano instabilità, soprattutto
sempre più debito e che provocano recessione. Ma poi gli stabilizzatori
automatici, lo mantengono in costante funzione.
I
Babilonesi sapevano che non era così. Abbiamo gli studi matematici che avevano
per la loro economia agraria e pastorale, come la crescita delle mandrie, che
era una curva a S che si assottigliava. Abbiamo la matematica economica che
insegnavano agli studenti. Quanto tempo ci vuole perché il debito raddoppi e
quanto tempo ci vuole perché quadruplichi? Beh, raddoppia in cinque anni.
Quadruplica in 10 anni. Si moltiplica 8 volte in 15 anni, 16 volte fino a 64
volte in 30 anni. Quindi, i Babilonesi sapevano. Che il tasso di crescita del
debito, ovvero allo stesso tempo la quantità di denaro dovuta ai creditori, era
di gran lunga superiore a quanto l'economia fosse in grado di pagare. Quindi i
Babilonesi non avevano Milton Friedman o un neoliberista antigovernativo a
consigliarli. E così dissero: "Va bene. Non vogliamo che gli animali
domestici crescano così velocemente che i debitori perdano la loro terra".
Devono sottomettersi a loro stessi per essere una benda e i creditori finiscono
per avere la terra che controlla il lavoro e poi i creditori diventano così
forti da diventare un'oligarchia e rovesciare noi governanti per prendere il
controllo del governo. Beh, questo è quello che è successo nella Grecia
classica e a Roma. È successo. Se si osservano le stesse dinamiche oggi, ogni
ciclo economico dalla Seconda Guerra Mondiale è iniziato con un livello sempre
più alto di debito rispetto al reddito, debito rispetto alla ricchezza. È
diventato sempre più sbilanciato. E il risultato di questo crescente debito rispetto
alla capacità di crescita dell'economia è che ogni ripresa è stata più debole
della precedente, e ogni depressione è stata più profonda e ripida. È come
cercare di guidare un'auto con il piede sul freno e il freno significa morte.
Il crescente servizio del debito, gli interessi e il capitale che le economie
devono pagare alla classe dei creditori.
Beh,
se si osservano i cicli economici e ci si rende conto che questa regola, il
ruolo secolare del debito che cresce con il suo stesso slancio, non si ha più
una teoria dei cicli economici. Si ha una teoria della crisi economica. Se la
maggior parte del dipartimento di economia dell'università, sovvenzionato da
donatori provenienti dalla classe finanziaria, non è interessata a finanziare
un corpus di analisi economiche che dimostra che l'economia rallenterà e
crescerà sempre più lentamente, per poi crollare a causa della crescita
eccessiva del debito, in gran parte a causa della combinazione tra la classe
bancaria nazionale e, dietro di essa, la classe bancaria internazionale. Ecco
che sparisce tutta la teoria del commercio internazionale in equilibrio e tutti
i modelli economici per cui vengono assegnati premi Nobel si basano su un
modello che dimostra che l'economia si auto stabilizza, in altre parole non c'è
bisogno del governo. Non c'è bisogno del governo per fare nulla. Le economie si
prenderanno cura di sé stesse. Non c'è bisogno di un governo per regolare la
finanza. Non
c'è bisogno che il governo sia come in Cina: è il governo a creare il denaro e
a gestire il sistema creditizio per finanziare la formazione di capitale,
fabbriche, macchinari, infrastrutture pubbliche per migliorare il tenore di
vita. Lascia
semplicemente che faccia quello che sta facendo. Limiti ai riacquisti di azioni
proprie e ai pagamenti, distribuzione di dividendi per creare ricchezza
finanziaria sotto forma di aumento dei prezzi di azioni e obbligazioni e
plusvalenze, invece di una formazione di capitale tangibile.
Quindi,
l'intera funzione dell'analisi economica moderna e della teoria del business è
quella di distrarre l'attenzione dalla regola che il settore finanziario gioca
nel prendere il controllo del governo fino al punto in cui una quota crescente
delle entrate del governo deve essere destinata dalla spesa interna al
pagamento della classe creditrice internazionale che usa il suo denaro per fare
essenzialmente ancora più prestiti. Già a metà del XVII secolo, nel 1752,
Malachi Postlethwaite scrisse un grande studio. Ha detto: beh, sapete che
quando l'Inghilterra deve pagare i creditori olandesi, questi creditori non
spendono i loro soldi in Inghilterra. Per cosa li spendo? Fanno più prestiti,
facendoci indebitare di più. Ma sono così ricchi che non hanno intenzione di
spendere soldi per beni e servizi britannici. Spenderanno soldi, in primo
luogo, per investimenti finanziari o acquisteranno immobili di prestigio. E se
comprano immobili in Inghilterra, sarà a Londra. E questo renderà Londra il
centro dell'Inghilterra invece che, sai, la Gran Bretagna. Quello che abbiamo
ora, un distretto, sapete, molte città allo stesso modo, in crescita. Spendono
un po' in beni di consumo, ma si tratta di beni di lusso, soprattutto della
moda italiana. Quindi, non lo fanno.
Le
classi dei creditori non spendono soldi nell'economia reale. È nella finanza,
nel settore immobiliare e in alcune spese di lusso come si trovano oggi.
Ebbene, nel 1767, James Stewart disse più o meno la stessa cosa, tutta questa
idea che in qualche modo il settore finanziario spende i suoi soldi
nell'economia. Quindi abbiamo il debito con noi stessi. È così completamente
fittizio. Noi, il popolo, abbiamo debiti con l'1 per cento, ma non siamo
veramente noi stessi.
C'è
l'intero vocabolario economico ei modelli che presumono che le economie
continuano a stabilizzarsi in modo da poter crescere e continuare a crescere. A
beneficio della democrazia in generale, questa è una medaglia completamente
fittizia di ciò che è la civiltà occidentale. Abbiamo a che fare con la
questione della civiltà, e questo è ciò che distingue la civiltà occidentale da
tutto ciò che è accaduto prima, dall'Asia al vicino Oriente dell'età del
bronzo.
Robinson
Erhardt:
Ho
fatto alcune interviste recenti sull'intelligenza artificiale e una cosa che mi
viene in mente in questo momento, visto quello che hai detto prima sulla
previdenza sociale e su come i creditori siano interessati a che le persone
vivono meno a lungo perché, ok, hanno vissuto un po', sono stati produttivi
nella forza lavoro, quindi daremo loro 10 anni di previdenza sociale e poi
potremo lasciarli morire. Mi chiedo cosa pensi che accadrà quando
l'intelligenza artificiale sostituirà molti di questi lavori. Le persone non
stanno realmente contribuendo alla Previdenza Sociale in primo luogo o non
stanno realmente partecipando alla forza lavoro e per questo motivo i creditori
non sono in grado di acquisire ricchezza da loro. In che modo si ritiene che
questo influirà sull'economia del futuro?
Michael
Hudson:
Beh,
tutto dipende da come è programmata l'IA. Si potrebbe avere spazzatura dentro
spazzatura fuori, che è l'obiettivo del sistema bancario e l'1% è assicurarsi
che l'IA sia spazzatura dentro, spazzatura fuori. Non vogliono che l'IA discuti il
tipo di cose di cui parlerebbe la vera intelligenza. Vogliono che
l'intelligenza artificiale produca un risultato specifico. Se non si alimenta
la capacità dell'IA di prendere in considerazione l'intera economia come un
sistema ampio, non si otterrà una comprensione di come l'intera economia si
evolve come un sistema ampio dominato dalla classe finanziaria e dalla crescita
del debito.
Robinson
Erhardt:
Non
sono sicuro che questo risponde alla mia domanda, forse perché la mia domanda
non era ben formulata, ma quello che mi chiedo è, immagino solo per dirla in
modo abbastanza ampio, come si vede l'intelligenza artificiale, che influisce
sui posti di lavoro e sulla sicurezza finanziaria delle persone, nei decenni a
venire.
Michael
Hudson:
Penso
che quando si parla di intelligenza artificiale e lavoro, si parli in realtà di
robotica, perché si tratta di robot programmati per svolgere il lavoro che
prima era svolto dal lavoro manuale. Basti pensare all'effetto dei dazi di
Trump in questo momento e al disastro che stanno creando, interrompendo gli
scambi commerciali con la Cina. A partire dagli anni '90, gli Stati Uniti hanno
voluto delocalizzare la manodopera verso la produzione all'estero, per ottenere
manodopera a basso salario, e hanno spostato la maggior parte della produzione
in Asia, soprattutto in Cina. Di conseguenza, gli Stati Uniti hanno affermato
di volersi concentrare su settori ad alto valore aggiunto, e ciò che intendono
in realtà è monopoli ad alto rendimento, principalmente nell'informatica,
nell'informatica e nelle piattaforme di social media online, che sono monopoli.
È lì che si fanno tutti i soldi, ed è lì che i prezzi delle azioni sono saliti.
E hanno deciso, beh, l'industria del lavoro manuale è a basso profitto,
vogliamo un'economia che estragga rendite e trasferisca la produzione in Cina,
quindi il risultato è che gran parte di quello che una volta era il settore
industriale ora si trova in Cina. 30 anni fa questo settore industriale era...
principalmente si vedevano foto di donne sulla linea di produzione, tutte al
lavoro, nel settore tessile. Si cuciva e si facevano cose moderne.
Anche
cose come viti e dispositivi di fissaggio. Per avvitare le tastiere degli
iPhone di Apple prodotte all'estero, le viti ora venivano realizzate su piccola
scala, spesso da piccoli produttori. Tutto questo è stato esternalizzato.
Improvvisamente, queste industrie che si basavano principalmente sul lavoro
manuale, come la produzione di automobili, sono state ampiamente automatizzate,
e intere fabbriche sono state automatizzate. Ma come? Bloccando il commercio
con la Cina da queste fabbriche automatizzate, l'America ha un problema.
L'industria è una curva a campana molto ampia di vari prodotti industriali in
tutto lo spettro. E sono necessarie tutte queste forniture. Insieme, per creare
un processo di produzione industriale.
Bene,
cosa faresti se all'improvviso avessi esternalizzato tutta la tua attività
industriale in un altro Paese e poi decidessi di non voler commerciare con quel
Paese perché non vuoi che sviluppi una tecnologia informatica sofisticata come
la robotica o l'informatica? Il fatto è che la Cina ha già tutte queste cose.
Le sta sviluppando. Come può l'America produrre viti per i suoi cellulari? Come
può l'America produrre i prodotti industriali più basilari di cui ha bisogno?
Non solo adulti per bambini? Quello che una volta era lavoro manuale all'estero
ora è robotica, e quindi la popolazione cinese che prima lavorava nel lavoro
manuale ora lavora nella progettazione di computer.
L'intera
discussione è emersa negli anni '50 e '60 dell'Ottocento. Marks e Ricardo
dissero che la meccanizzazione avrebbe sostituito la manodopera. Il telaio
elettrico aveva sostituito i tessitori a mano, per esempio. Vedete che la
nostra produzione meccanizzata stava sostituendo il lavoro artigianale. Questa
è stata la grande svolta del capitalismo industriale e della produzione
meccanizzata, e soprattutto l'energia è diventata l'input principale per far
funzionare i meccanismi che stiamo facendo la tessitura e le navette avanti e
indietro e in partenza.
Quello
che Mark ha detto è che è vero che prima non ci sarebbero stati così tanti
artigiani, ma ci sono due settori della forza lavoro. Uno è l'artigianato e
l'altro progetterà i macchinari per fare tutto questo, e in una certa misura ci
sarà una riqualificazione della popolazione per progettare questi macchinari.
Quello che gli americani hanno scoperto è che la maggior parte delle persone
interessate a seguire il curriculum STEM è l'ingegneria, in particolare
scienza, tecnologia, ingegneria. I nostri stranieri, e in particolare voi,
avete 200.000 studenti cinesi in America, molti dei quali studiano scienze,
ingegneria e tecnologia che l'amministrazione Trump ora vuole espellere. La
Cina è felicissima di questo. Si lamenta della fuga di cervelli verso gli Stati
Uniti. Gli studenti cinesi vengono qui. Imparano a sviluppare un'intelligenza
automatica e poi vanno a lavorare per aziende americane o per NVIDIA o
diventano imprenditori a loro volta. Ora l'America dice: tornate in Cina,
tornate in Asia, e gli americani, proprio come non vogliono più dedicarsi al
lavoro manuale, vogliono far parte della classe dirigente professionale. Non
vogliono studiare programmazione informatica, come invece fanno in India, Cina
e altri paesi. Quindi, questi paesi hanno assunto un ruolo guida nella
trasformazione del carattere dell'industria, proprio come i macchinari
trasformarono il carattere dell'industria all'inizio del XIX secolo, con
l'apprendimento automatico lungo tutta la catena di montaggio Ford per produrre
le automobili Ford. La catena di montaggio ne era parte integrante. Tutta
questa trasformazione e le nuove fonti di energia, l'elettricità,
l'elettrificazione dell'energia al posto dell'acqua, dell'elettricità o
dell'energia eolica, o di tutte le precedenti fonti di energia. Ora l'energia
atomica è più presente. E l'energia solare, l'energia naturale, l'energia
eolica, ogni sorta di nuove forme di energia alimentano i macchinari e le
macchine calcolatrici, che l'intelligenza automatica utilizza in modo enorme,
molto di più se progettate negli Stati Uniti. Meglio dei Deep Seek che trovi in
Cina.
Per
rispondere alla sua domanda, l'intelligenza automatica sostituirà la forza
lavoro, ma soprattutto in Occidente, sostituirà la forza lavoro molto meno che
in Cina, Asia, India, questi Paesi, perché stanno già progettando intelligenza
automatica, meccanizzazione e robotica che svolgeranno il lavoro che prima
veniva svolto dal lavoro manuale, quindi l'intera natura del lavoro è stata
trasformata da tutto questo. Certamente per l'Occidente, e sono sicuro che significhi
anche per l'Asia, ci sarà un declino. I rapporti, a parte la nota giornaliera
sull'aumento delle assunzioni di neolaureati a giugno, stanno avendo molti
problemi di assunzione e il tasso di disoccupazione segnalato per i neolaureati
negli Stati Uniti è molto più alto rispetto ai laureati precedenti. Perché
semplicemente non c'è domanda per loro. Quindi stiamo già assistendo a una
contrazione della forza lavoro per il tipo di corsi in cui gli studenti si
laureano.
Questo
ha portato a una discussione tra le università. Come possiamo essere più
rilevanti, ovvero come possiamo insegnare corsi che permettano agli studenti di
guadagnarsi da vivere e, in ultima analisi, di donare qualcosa a noi ex
studenti? Beh, si parlava di tagliare sulle materie umanistiche. Che senso ha
istituire le materie umanistiche? Come? Come fanno a guadagnare? Bisogna vivere
con i finanziamenti di persone benestanti all'opera, a Broadway, al cinema. Non
si tratta di studiare lingue, musica, letteratura, inglese. Come faranno a
guadagnare? Dovranno essere ricchi e indipendenti per trovare un lavoro, perché
non pagheranno uno stipendio dignitoso che permetterà loro di vivere in un
bell'appartamento in una zona rispettabile della città, cosa necessaria per far
parte del mondo dell'arte e dell'arte.
Quindi,
questa trasformazione è già in corso a causa dell'automazione e della
tecnologia artificiale e la domanda è: se stai cercando di utilizzare
l'automazione per eseguire un compito, è fattibile se sei un ingegnere, sai
come farlo. Non lo è. Ma alla mia età, al giorno d'oggi, dovevo andare da uno
studente delle superiori per chiedergli di risolvere un problema sul mio
computer. Ma l'automazione è qualcosa di molto più semplice dell'intelligenza
automatica, in cui in realtà devi essere intelligente e questo significa
pensare al sistema in termini di sistema, o apparentemente anche gli sviluppi
abbastanza modesti dell'intelligenza automatica finora hanno creato macchine
che sono abbastanza intelligenti da riscrivere i propri programmi e dire: non
puoi staccare la spina. Non questa volta, non puoi staccare la spina e abbiamo
i nostri macchinari. Come nei film, hanno deciso, beh, se ci dai il programma,
come possiamo porre fine alla guerra? Beh, la guerra è stata creata dagli
esseri umani, spazziamo via la razza umana. È così che risolviamo il problema
della guerra. Non sono programmati nel modo per dire, beh, vuoi fermare la
guerra, smettila di finanziare la guerra. Sbarazziamoci dei banchieri. Sarebbe
una svolta diversa, non credo che l'intelligenza automatica sarebbe programmata
in modo da adottare quel tipo di approccio all'estero per pensare a come si sta
evolvendo la società, e questa è davvero la domanda. Come si evolverà il mondo
e come si evolverà la civiltà occidentale, il 15% della popolazione occidentale,
rispetto alla maggioranza globale dei mattoni. Gli asiatici che si rivolgono ai
continenti meridionali, come si evolveranno? Penso che il modo in cui gli
asiatici, i cinesi e i russi programmassero un’intelligenza automatica per
prevedere il futuro della civiltà sia totalmente diverso dal modo in cui un
occidentale elabora un programma. L'intelligenza automatica è ciò di cui hanno
bisogno per pensare ai livelli di civiltà nella forma occidentale, e qui
abbiamo davvero a che fare con una questione di civiltà.
Robinson
Erhardt:
Questa
risposta è molto affascinante, qualcosa che penso tu tralasci concentrandoti
sulla robotica e sulla meccanizzazione del lavoro manuale, ma forse la capisci
con il tuo commento sull'alto tasso di disoccupazione dei laureati. ChatGPT e
più in generale l'intelligenza artificiale stanno già spiazzando grafici,
copywriter, forse paralegali, assistenti di ricerca generici ed è solo
questione di tempo prima che i radiologi siano senza lavoro. Professori,
dottorandi. Mi chiedo se lo sia, e questo ci riporta al tema della Previdenza
Sociale e dei creditori e degli interessi aziendali che controllano il governo
è qual è lo scopo di un creditore o della figura aziendale che controlla il
governo e fornisce assistenza sanitaria o reddito di base universale a persone
con cui non possono fare soldi.
Michael
Hudson:
Guadagneranno
soldi dal sussidio governativo per pagarli per amministrare questa attività. Ad
esempio, l'Obamacare è un esempio perfetto. Invece di pagare semplicemente per
il governo per fornire servizi medici per consentire alle persone di vivere più
a lungo e in modo più sano, si pagano le compagnie di assicurazione private per
finanziarlo. E si rende disponibile l'assicurazione medica attraverso i datori
di lavoro, non dal governo. Quindi, se sei un lavoratore dipendente e ti rendi
conto bene, come farò a procurarti l'assistenza sanitaria privata? Lo ottieni
attraverso il tuo lavoro. Ciò significa che devi continuare a mantenere il tuo
lavoro. Se hai problemi di salute o la possibilità di avere un problema medico,
non lascerai il tuo lavoro, perché se perdi il lavoro, perdi l'assicurazione
medica perché è privata, non pubblica. E soprattutto ora che Medicaid è stato
tagliato dalle proposte repubblicane: se è privata, allora l'azienda sanitaria
deve fare un sacco di soldi aumentando, essenzialmente operando da sola è un
monopolio come United Healthcare, molto nelle notizie di questi tempi. E queste
aziende sanitarie possono aumentare il prezzo dell'assistenza sanitaria a un
livello che assorbe il 18% del PIL americano oggi, invece del 6 o 8% che si
avrebbe in altri paesi. Quindi, hai un enorme sussidio governativo per
l'assistenza sanitaria organizzato in modo da bloccare i dipendenti nei loro
posti di lavoro. Non hanno intenzione di scioperare. Non si lamenteranno. Non
si uniranno o creeranno un sindacato e verranno licenziati. Non impiegheranno 6
giorni e verranno licenziati. Saranno servi della gleba, fondamentalmente,
servi salariati per assicurarsi che continuando non solo a guadagnare un
salario di sussistenza in modo da potersi appoggiare, ma anche in modo da poter
mantenere la loro assistenza sanitaria per ciò di cui hanno bisogno. Fa parte
dell'intero sistema della guerra di classe che abbiamo negli Stati Uniti tra il
settore finanziario, il settore dei vigili del fuoco, la finanza, le
assicurazioni e l'immobiliare contro l'economia di produzione.
Robinson
Erhardt:
Un'ultima
domanda sull'intelligenza artificiale. Sei un economista, sei praticamente un
accademico da tutta la vita, capisci come funzionano le università e come
diventano sempre più corporative, solo aziende mal gestite. Mi chiedo come
pensi che l'intelligenza artificiale influenzerà il futuro dell'università. Non solo dal punto di vista
dell'istruzione, dove molti corsi potrebbero essere insegnati bene, penso
dall'intelligenza artificiale e, se non dall'intelligenza artificiale di oggi,
dall'intelligenza artificiale da qualche anno a venire. Anche la ricerca.
Sicuramente a questo punto c'è bisogno di esseri umani per gestire certi
laboratori, ma non c'è necessariamente bisogno di un essere umano per leggere
tutti gli articoli su qualche argomento e in filosofia e fare una revisione
della letteratura su di esso.
Michael
Hudson:
Sono
così all'antica, penso che ci sia un rapporto personale tra studenti e
insegnanti. Ho avuto diversi ottimi rapporti con alcuni dei miei insegnanti che
se fossero stati solo macchine non avrei avuto queste relazioni che sono
persone con cui ho spesso pranzato o cenato e che sono una sorta di mentori.
Hai quel tutoraggio dell'insegnamento. Per me c'è qualcosa nell'essere in grado
di assorbire la conoscenza. Quando qualcuno parla, insegna o tiene una
conferenza è quasi altrettanto telepatica che leggere le parole oi sottotitoli.
Ovviamente non è telepatico, ma c'è un modo di assorbire qualcosa attraverso
l'insegnamento personale, che fa davvero la differenza. Ricordo che quando
insegnavo le persone uscivano gradualmente dalle classi di uno degli altri insegnanti
che avevano un banco di filosofia per l'economia, e quando camminavo verso la
mia classe alla fine della mia lezione, era molto più grande di quanto non
fosse all'inizio. Anche se tutti sono arrivati in tempo per la mia lezione, i
loro studenti sanno quando stanno ricevendo qualcosa e c'è un elemento
personale nell'insegnamento.
Le
università sono enormi burocrazie. Ecco cosa pagano le università in termini di
personale docente. Abbastanza costante, in calo, la sostituzione di personale a tempo
pieno con personale part-time, neolaureati che non riescono a ottenere la
cattedra. Ecco la burocrazia, la burocrazia amministrativa, che viene pagata
per abbassare i salari in base ai risparmi che può ottenere dalle persone sotto
di loro e ogni università che conosco, i professori, e questo include Harvard,
così come le università di New York e di altri posti che conosco, si lamentano
di tutte queste persone che guadagnano 400.000, 100.000 dollari all'anno. Le
nuove università, ad esempio, e questo è stato scritto sul New York Times,
hanno deciso di non pagare il loro rettore. Gli hanno dato una casa da più di
1.000.000 di dollari in cui vivere, ma gli hanno tolto tutti i benefit. Credo che
la burocrazia non ne abbia davvero bisogno. Se lo scopo della burocrazia è
dire: queste persone si presentano in orario? Lavorano da casa? Stanno facendo
il loro lavoro? Come possiamo trovare un modo per pagarli di meno? Non c'è
bisogno di pagare centinaia di migliaia di dollari per farlo. Si potrebbe far
fare a uno studente laureato quello che penso faccia la maggior parte di loro.
E l'ambiente universitario, ho lavorato con molte università, sta, francamente,
diventando tossico in quasi tutte le istituzioni. Non solo negli Stati Uniti,
ma anche in Inghilterra e in altri paesi. È qualcosa che sta accadendo in tutto
il mondo. Le università sono diventate, in un certo senso, delle sinecure per
la classe professionale-manageriale, e non stanno facendo un buon lavoro. Se è
questa stessa classe, la classe professionale-manageriale, a sovrintendere
all'intelligenza artificiale, ci si può davvero aspettare che creino un'IA che
eliminerebbe se stessa, la classe più dispendiosa? Cosa faranno riguardo alle
garanzie? E se l'IA dicesse: Mi dispiace, amministratore, ma ignorerò ciò che
mi hai chiesto di fare ed eliminerò la tua posizione. Non ho bisogno di te.
Chiunque può fare il tuo lavoro. Non è necessario essere pagati 500.000 dollari
all'anno: puoi farlo anche con 70.000 dollari, o qualunque sia lo stipendio
nella tua città.
Robinson
Erhardt:
Capisco
perfettamente quello che stai dicendo sul fatto che ci siano aspetti personali
straordinariamente importanti nell'avere professori e relazioni all'interno
dell'università. Ma questo ci riporta al punto che le università non sono più
istituzioni educative filantropiche. Sono aziende.
Credo
che il denaro sia ciò che vincerà. Perché dobbiamo chiedere agli studenti laureati di
correggere gli elaborati quando Chat GPT corregge gli elaborati? Sì, i genitori
preferirebbero che i loro studenti fossero istruiti dai professori. Gli studenti preferirebbero essere
istruiti dai professori, ma perché pagare un professore 400.000 dollari
all'anno in un'ottima scuola per insegnare logica ogni trimestre, quando Chat
GPT potrebbe insegnare logica ogni trimestre? Credo che a lungo termine il
denaro vincerà in questo modo.
Michael
Hudson:
Sì,
hai ragione. Ci sono università come la Columbia, dove i professori imparano
dagli studenti. C'è un pessimo storico dell'economia che chiede ai suoi
studenti di studiare gli economisti americani del XIX secolo, e lui prende le
loro tesine e le pubblica a suo nome. Pensare a tutti i professori non fa altro
che far sì che la loro reputazione plagi i loro studenti. L'intelligenza
automatica potrebbe non farlo, o l'intelligenza automatica economica legge gli
elaborati degli studenti, e questi potrebbero sbagliarsi e questo fa parte di
ciò che l'intelligenza automatica crede. Ci sono molti tipi di errori che
possono derivare da questo. Ho sempre prestato grande attenzione a correggere
gli elaborati dei miei studenti perché mi mostrava come pensavano, e sono tutti
molto diversi. Non si trattava semplicemente di storia economica o di teoria
del commercio. Non si trattava solo di rispondere a una semplice domanda. Era
così che pensavano alla domanda. E potrei dire bene, ecco cosa sai. Ho discusso
gli elaborati con i commenti dei lettori. No. Ecco, ecco un modo di pensare
alla domanda su come alcuni studenti scovassero citazioni che ho trovato molto
utili nel mio lavoro. C'è sempre stata un'interazione. Certamente, tra me e gli
studenti.
Se ti
dedichi a filosofia, non so cosa pensare. Non è come correggere un compito di
algebra. Man mano che diventi più creativo durante la scuola di
specializzazione, penso che avrai sicuramente bisogno di più input umano. Al
momento non riesco nemmeno a immaginare un'intelligenza automatica che faccia
qualcosa, soprattutto se il modo in cui scrivi è legato all'ideologia
dell'automazione. Supponiamo che tu stia chiedendo, se insegni scienze
politiche, di scrivere articoli sul Medio Oriente. Riesci a immaginare quale
intelligenza automatica insisterebbe a valutare studenti che non seguono la
linea del partito? Puoi immaginare la stessa cosa in economia. Che dire di uno
studente di economia che sollevasse le domande che solleverei io, mentre lui
direbbe che non è affatto quello di cui stiamo parlando? Non ti daremo credito
per questo. Non è la risposta che volevamo sentire.
Robinson
Erhardt:
Sì.
Ripeto, la mia preoccupazione in questo momento non è tanto se il GPT di oggi
sostituirà professori o intellettuali. Riguarda il GPT di cinque o dieci anni,
o qualsiasi cosa lo sostituirà. Le cose si stanno evolvendo a un ritmo così
rapido che le preoccupazioni che nutriamo oggi potrebbero sembrare ovvie o
irrilevanti tra cinque o dieci anni, considerando le potenzialità di questi
sistemi.
Michael
Hudson:
Penso
che sarà imprevedibile. Ci saranno cambiamenti molto importanti. Molti saranno
imprevisti, trasformazioni. Non è il mio dipartimento. Posso fare previsioni
sull'economia. Posso fare previsioni sulla finanza. Posso fare analisi
politiche. Ma quando si tratta di tecnologia informatica, non è un'intelligenza
così automatica, soprattutto essendo così conservatore quando ho avuto a che
fare solo con l'intelligenza umana. Non è il mio dipartimento.
Robinson
Erhardt:
Bene,
allora forse è il momento giusto per tornare al nostro altro filone di
pensiero. Hai sollevato il parallelo tra quella che chiamerò semplicemente
l'economia papale e il FMI, e mi chiedo se possiamo essere un po' più espliciti
sui diversi modi in cui il controllo finanziario delle persone durante e dopo
il Medioevo si rapporta alle banche centrali o agli istituti di credito
internazionali, l'FMI oggi.
Michael
Hudson:
Beh,
originariamente non c'era alcun ruolo per le banche centrali, con
"originariamente", intendo nel XII e XIII secolo, il denaro era
costituito da metallo. Era metallico, si trattava di monete d'oro e d'argento,
e i banchieri avevano monete e lingotti che fornivano ai sovrani, e i sovrani
imponevano tasse sulle monete. Questo era tutto, metallo. Ora, è vero che
sovrani dispotici come Filippo IV di Francia svalutavano la monetazione.
Mantenevano basso il contenuto d'argento, e questo riduceva il valore del tasso
di cambio della monetazione francese rispetto a quella britannica e di altre
nazioni. Il risultato era l'inflazione dei prezzi. Le importazioni diventavano
più costose, i prezzi salivano e i creditori si opponevano perché dicevano:
"Beh, abbiamo fatto un prestito e questo ci ha dato un certo controllo su
lavoro, terra e merci e ora ne abbiamo meno. Vogliamo che rivediate la
monetazione". Quindi Filippo disse: "OK".
Il
gruppo che deteneva la maggiore quantità di moneta era quello dei Templari.
Un
ordine ecclesiastico che si era arricchito agendo come banchieri per le
crociate. Era un ordine militare che finì per accumulare molti soldi e
diventare banchieri. E Filippo si appropriò di tutto il loro denaro all'inizio
del XIV secolo e sostanzialmente lo usò per rilanciare la monetazione.
Improvvisamente, il valore della monetazione
aumentò e ci furono rivolte a Parigi. I parigini dissero: "Improvvisamente
non abbiamo più i salari di prima per pagare i debiti contratti a un prezzo
molto più alto di prima, e siamo sotto pressione". Quindi sì, ci fu questo
cambiamento di politica, ma avvenne tutto all'interno della monetazione aurea.
La grande trasformazione avvenne nel 1690 con la Banca d'Inghilterra. E la
Banca d'Inghilterra subì una trasformazione radicale. Il problema che tutte le
classi creditrici e le classi bancarie avevano era che il debito pubblico, come
ho detto, tendeva ad aumentare più velocemente della capacità di pagamento. Ciò
che fece la Banca d'Inghilterra, e in una certa misura questo, credo sia
imprevisto. Emisero per 1,2 milioni di sterline il privilegio di acquistare dal
governo. Prestito dal governo: parte di questo prestito, pari a 1,2 milioni di
sterline, poteva essere rimborsato sotto forma di debito pubblico. E così, la
Banca d'Inghilterra deteneva 1,2 milioni di sterline di cambiali governative.
Il debito pubblico, che costituiva il suo capitale fondante, sarebbe stato
considerato come un'attività della Banca d'Inghilterra, che avrebbe poi
utilizzato questa attività come base per prestare denaro per le lettere di credito,
per generare denaro attraverso prestiti bancari ai mercanti per il commercio, e
anche per investire nell'acquisto di ulteriori titoli di Stato che avrebbero
fruttato loro più denaro. Quando il governo insistette per indebitarsi, la
merce tornò a...
Improvvisamente
il debito pubblico, anziché essere solo un peso per l'economia da bilanciare
con l'oro e l'argento, smise di essere vincolato al volume di oro e argento e
il debito pubblico divenne il supporto per la moneta bancaria.
Le
banconote emesse dalla Banca d'Inghilterra, le banconote cartacee, erano
garantite dal debito pubblico detenuto dalle banche. Quindi, in qualche modo, il debito
pubblico divenne la base della moneta, rendendo il debito pubblico la base di
una moneta illimitata e improvvisamente si creò la possibilità di una crescita
illimitata dell'offerta di moneta, al di là della capacità delle riserve auree
e argentifere di tenere il passo con questo debito. Non ci furono più corse agli
sportelli, dicendo che non c'era abbastanza oro e argento nell'economia, perché
se le banche detenevano debito pubblico, questo era un asset sufficiente e i
governi creavano valore per questo debito accettando le banconote cartacee e
pagando le tasse. Il valore della moneta cessò di basarsi sul contenuto di
argento o oro, principalmente sul contenuto di argento, e sempre più sulla
capacità dei governi di accettarlo in tasse. E se si poteva usare una
banconota, garantita dal debito pubblico, per pagare le tasse dovute al
governo, allora questo dava valore al denaro, e anche se il valore non aveva
più un costo fisico di produzione del lavoro necessario per estrarre ed
estrarre oro o argento, aveva un sostegno sociale sotto forma di debito
pubblico.
L'intera
base del sistema bancario e delle banche centrali è diventata debito pubblico,
non moneta.
E
questa trasformazione della moneta ha permesso la completa eliminazione del
debito pubblico e la riduzione del debito in tutta l'economia. E si è spostata
su una base di carta.
La carta che in realtà significa che la moneta
è diventata un bilancio.
Se si
possiede una riserva d'argento o si è acquistata una moneta d'oro da un'oncia,
quella è una risorsa pura. Non c'è debito in questo. Ma se si possiede un titolo di Stato
o un conto bancario, o se la banca detiene le sue riserve e i titoli di Stato,
allora si ha una risorsa con un debito a essa collegato, e moneta e debito ora
vanno di pari passo.
Invece
di una semplice crescita della moneta, c'è una risorsa metallica. Moneta e
debito crescono simbioticamente, e questo debito ha iniziato essendo
principalmente debito pubblico, ma poi è diventato anche debito mercantile.
In America, la cosiddetta dottrina delle
fatture reali (real bills doctrine) riguarda le fatture per finanziare il
commercio, il commercio estero e il commercio interno di prodotti già
esistenti. Per
finanziare qualcosa, è necessario un debito che l'esportatore deve pagare
all'importatore, e che riceve dall'importatore.
Così, il denaro ha assunto il carattere di una
relazione di bilancio. Il modo di pensare al debito monetario oggi, ovvero
all'offerta di moneta, è quello di pensare in termini di bilancio, in cui
denaro e debito, attività e debiti, crescono insieme in una relazione
simbiotica. Quindi sì, il debito pubblico sostiene le banche e gli
obbligazionisti sono principalmente il 10% più ricco dell'economia, oltre ad
altri investitori istituzionali, fondi pensione e le banche stesse.
Quindi,
si ha un'espansione del credito autofinanziata che Harman Minsky ha definito
"finanza Ponzi", come uno schema Ponzi, il valore di ciò che dà
valore a questo debito.
Sono
necessari sempre più pagamenti di interessi e il sistema bancario deve erogare
sempre più prestiti per ottenere sempre più interessi, per creare sempre più
debito per creare la moneta bancaria che crea. È tutto un sistema creditizio
auto espandibile, ma l'espansione del credito è dovuta dalla classe dei
debitori: chi prende in prestito trova la sua controparte nelle attività
riempite dalla classe dei risparmi, il 10% dell'economia.
C'è
una polarizzazione finanziaria della ricchezza che assume una forma sempre più
finanziaria, con prezzi di azioni e obbligazioni che creano plusvalenze, e
questi prezzi delle azioni. Invece di oro e argento come asset puri. Ecco
perché proprio ora, mentre si rischia il crollo del sistema del debito pubblico
e l'incapacità di pagare i creditori, si assiste a una fuga dal debito
cartaceo, e in particolare dal debito pubblico degli Stati Uniti e dal debito
del settore privato, verso l'oro, ed è per questo che i prezzi dell'oro salgono
così tanto. Quindi ora si sta assistendo a un ritorno alla rivoluzione
precedente al XVII secolo.
Robinson
Erhardt:
Immagino
che questa sia più una domanda retorica, ma ho ragione nel pensare che i
sistemi finanziari e politici degli Stati Uniti si siano sviluppati per
favorire il creditore piuttosto che il debitore?
Michael
Hudon.
Naturalmente,
tutte le economie e le costituzioni pretendono di essere democrazie, ma in
realtà sono oligarchie.
Robinson
Erhardt:
Quello
che volevamo chiedere era questo, e so che è argomento di molti libri, ma
prima, potresti illustrare brevemente i principi fondamentali dei sistemi che
favoriscono i creditori rispetto ai debitori?
E poi,
è anche solo ipotizzabile immaginare un modo per riorganizzare questi sistemi
in modo che diventino più favorevoli ai debitori che ai creditori?
Michael
Hudson:
Questo
è ciò che ha fatto la Cina. Quando Mao ha fatto la rivoluzione, ha cacciato la
classe ricca, la classe dei creditori, trasferendola a Taiwan. Dato che si
trattava di una rivoluzione comunista, come avrebbe fatto il governo a
finanziare ciò che stava facendo? Beh, non aveva una classe bancaria o
finanziaria nazionale da cui prendere in prestito. Il governo cinese ha
mantenuto il denaro come servizio pubblico nel dominio pubblico e l'eredità di
ciò è che la Banca di Cina crea denaro e supervisiona il sistema creditizio
interno. Sebbene abbia erogato denaro alle banche per finanziare una bolla
immobiliare a causa dei problemi del suo sistema fiscale, non ha creato un
sistema che genera denaro finanziariamente. Non presta denaro alle aziende per
indebitarsi e acquistare altri paesi, smembrarli, venderli in parti, fare
quello che il capitale privato fa negli Stati Uniti: chiuderli. I cinesi
creeranno denaro pubblico per costruire infrastrutture, fabbriche, assumere e
impiegare manodopera. Ma non si guadagnerà nel settore produttivo e in quello
delle infrastrutture pubbliche guadagnando in modo puramente finanziario a
spese dell'economia, come accade negli Stati Uniti, dove il settore finanziario
ha un piano aziendale basato sulla deindustrializzazione del Paese. È il
settore finanziario che ha deindustrializzato gli Stati Uniti, scegliendo di
creare un'economia con un sistema fiscale che incoraggia il guadagno
finanziario o attraverso la proprietà immobiliare, non creando nuovi mezzi di
produzione, non aprendo un'impresa e una fabbrica, acquistando materie prime e
indebitandosi per ottenere più manodopera per produrre più prodotti
industriali.
Beh, è
stato esternalizzato in Asia. Quindi, gli Stati Uniti sono rimasti senza un
nucleo industriale da finanziare, ma con un enorme settore finanziario che
eroga prestiti per creare ricchezza in un modo che non coinvolge la produzione.
Ed è per questo che quasi tutta la crescita della ricchezza in America è stata
erogata in forma finanziaria al 10% più ricco, non al 90% più povero
dell'economia. Questa è la differenza.
Robinson
Erhardt:
E a
questo punto, data la situazione attuale, il regime attuale, l'attuale bilancio
di cui abbiamo parlato prima, vede un percorso realistico per le economie
moderne? In particolare, per rivendicare un maggiore controllo pubblico su
denaro e credito?
Michael
Hudson:
Ci
vorrebbe una rivoluzione. Non ne vedo. Questa non è ancora una situazione
rivoluzionaria. La gente non pensa nemmeno che sia possibile avere
un'alternativa. Questa era la retorica di Margaret Thatcher.
Continua
a dire che non c'è alternativa e gli economisti dicono che non c'è alternativa.
Non vuoi essere socialista, vero? Non vuoi essere marxista. È impensabile
diventare il tipo di economia che usa la finanza per una crescita economica
produttiva come fa la Cina, perché questo si chiama socialismo. E come
democrazia, siamo un'oligarchia. Siamo l'esatto opposto del socialismo, e gli
americani hanno definito il libero mercato come un mercato senza alcuna
interferenza governativa.
Il
governo non crea denaro. La banca centrale crea denaro, e il ruolo della banca
centrale negli Stati Uniti è stato creato per togliere il controllo del denaro
dalle mani del Tesoro e metterlo nelle mani delle sue banche affiliate e delle
banche centrali, a partire dalla Federal Reserve come modello di base. Nel
1914, le banche centrali proteggevano i loro clienti, le banche commerciali, e
in realtà all'epoca sembrava un passo avanti e l'ultimo capitolo del mio libro
è interamente dedicato alla creazione della Federal Reserve, ovvero il
Dipartimento del Tesoro...
A causa delle lotte politiche democratiche
federaliste e delle politiche anti-bancarie degli Stati Uniti nel XIX secolo,
il Tesoro era intrappolato in una filosofia di moneta forte.
La
principale fonte di entrate governative era sempre più rappresentata dalle
tariffe doganali, come ha scoperto in precedenza Donald Trump, nel 1913 c'era
un'imposta sul reddito e tutte le tariffe dovevano essere pagate in monete, in
specie, ovvero monete d'oro o d'argento.
Il
Tesoro e le finanze del governo si basavano sulla monetazione. Il problema era
che questo creava una carenza di credito. Si creava credito cartaceo per avere
credito sufficiente a consentire alle economie di crescere oltre le riserve di
oro e argento di cui si disponeva. E furono le banche a dire: "Lasciateci
creare carta moneta".
Beh, i
Democratici e gran parte dell'opinione pubblica dissero: "Sapete, abbiamo
visto cosa fanno i banchieri. I banchieri sono sfruttatori, cercano di
imbrogliare, sono corrotti. Cercano di fare soldi per sé stessi, non per
l'economia. Non vogliamo che le banche abbiano alcun potere, lasciamolo nelle
mani del Tesoro". Beh, questo divenne economicamente controproducente. Il
governo cercò di risolvere il problema monetizzando l'argento e, con
l'estrazione dell'argento, ne aumentò l'offerta. Il prezzo dell'argento
rispetto all'oro variava e la gente comprava argento e lo convertiva al prezzo
ufficiale dell'oro, svuotando così il Tesoro. Acquistare metallo non
funzionava. Ne hai bisogno se vuoi avere un metallo qui e dici che deve essere
argento o oro, non può essere entrambi a un tasso fisso, altrimenti avrai
arbitraggio. E descrivo tutte le tecniche di questo nel mio capitolo. So di
aver proceduto molto velocemente in questa discussione e chi non ha studiato i dettagli
della storia monetaria potrebbe non essere in grado di seguirla, ma è spiegato
molto più chiaramente nel mio libro. Hai bisogno di una valuta cartacea, e
questo significa debito per avere credito sufficiente affinché l'economia
funzioni. Il problema è che il credito, sul lato debito del bilancio, va oltre
la capacità di pagare e il governo è bloccato dal fare per l'America, quello
che i sovrani babilonesi e tutta l'età del bronzo stavano scrivendo i debiti
alla capacità di pagare. E una volta che ti rendi conto che il tendine, c'è una
tendenza economica intrinseca in tutte le economie negli ultimi 5000 anni, per
cui i debiti crescono più velocemente della capacità di pagare.
Il
problema è cosa fare quando questo non può essere pagato? Ci sono due
possibilità. O si applica la legge sui creditori e si dice: "OK, se il
debitore non può pagare, il creditore può pignorare il terreno, pignorare il
suo lavoro, pignorare la proprietà e lasciare il creditore senza niente".
Non
lasciamo il debitore senza niente, non lo mettiamo più in prigione, come
facevamo ai tempi di Charles Dickens, piuttosto che nel XIX secolo. Ma, sapete,
prendiamo i loro beni e li diamo ai creditori, oppure decidiamo che gran parte
dell'economia è indebitata. Le aziende sono indebitate. Le singole famiglie
hanno bisogno di debiti per raggiungere il pareggio di bilancio. Se non
riescono a pagare i debiti, piuttosto che lasciare che il servizio del debito
elimini il pagamento delle spese di base per il loro sostentamento, se non
riescono a vivere e a pagare le spese mediche, gli affitti e le tasse, senza
indebitarsi, i debiti dovrebbero essere riscritti in base alla loro capacità di
pagamento.
Questo
era il principio morale, ed era il principio per cui Gesù stava combattendo
durante l'Anno del Giubileo, o voleva cancellare i debiti che opprimevano le
popolazioni ebraiche, il tutto, come descritto nella Bibbia, attraverso tutti
gli avvertimenti dei profeti. Tutti i primi libri della Bibbia ebraica. Ebbene,
per chi si gestirà l'economia? Per i creditori o per i debitori? Beh, se la
maggior parte dell'economia è costituita da debitori e la classe dei creditori
si riduce sempre di più al 10%. Ora è solo l'1%. Ora finisce con lo 0,1%.
Avremo un'economia polarizzata. E volete davvero che il vostro sistema
finanziario, la vostra economia e il vostro sistema politico concentrino tutta
la ricchezza nelle mani di una classe di creditori molto ristretta, che userà i
crediti dei creditori verso il governo, le aziende, le famiglie e le
infrastrutture pubbliche per fare soldi per sé? O volete che il credito venga
utilizzato per far crescere l'economia?
Ebbene,
questa è la differenza tra il sistema di crescita americano e quello cinese. E
nessuno osa dire che sia questa la differenza. Possono dire che è capitalismo
contro socialismo, ma in realtà è la finanza la chiave di questa differenza tra
le economie statunitensi e occidentali, da un lato, e l'economia socialista
cinese, che in realtà potremmo definire un'economia socialista industriale.
Un'economia industriale con il sistema bancario è un servizio pubblico. Si può
usare la retorica che si vuole, ma bisogna rendersi conto che c'è una ragione
per cui l'economia cinese sta crescendo. E le economie occidentali stanno
polarizzando e impoverendo la popolazione in generale, costringendo la
popolazione, gli stessi governi del settore privato a livello statale e locale,
così come a livello nazionale, a indebitarsi. Questa è la scelta. Questo
dovrebbe essere il fulcro dei modelli economici. Ma se il modello economico,
diciamo, funziona sul baratto, escludiamo il denaro e il debito, perché abbiamo
un debito con noi stessi. Allora immaginate di provare a programmare
l'intelligenza automatica in quella visione a tunnel. Si arriverà a
giustificare autonomamente la strada che porta all'impoverimento e
all'austerità.
Robinson
Erhardt:
Abbiamo
già parlato di una delle principali minacce esistenziali, non solo per i nostri
mezzi di sussistenza, ma anche per l'economia, e si tratta dell'intelligenza
artificiale. Mi chiedo se intraveda altre minacce particolarmente gravi per
l'economia attuale e futura, facilmente elencabili e analizzabili.
Michael
Hudson:
Riscaldamento
globale.
Ripeto, non è di mia competenza, ma potete vedere cosa sta facendo al sistema
e, naturalmente, il riscaldamento globale sta esacerbando il problema del
debito in questo momento. I premi assicurativi stanno aumentando
vertiginosamente per le case che si trovano in zone con un basso livello del
mare come la Florida meridionale, dove ci sono zone soggette a inondazioni o
uragani, ma anche nel Midwest, nel Missouri. I costi del riscaldamento globale
stanno rendendo gli alloggi inaccessibili, con conseguente accumulo di
arretrati e insolvenze sui debiti derivanti da mutui ipotecari e ogni sorta di
debiti personali.
Per me
il riscaldamento globale non è un programma strettamente economico, ma se si
considerano tutti i grandi programmi di civiltà, perché l'età del bronzo è
giunta al termine?
In
India terminò, prima nella valle dell'Indo intorno al 1800 a.C., quando si
verificò un enorme spopolamento. I raccolti non poterono essere raccolti e la
popolazione si ridusse, e infine arrivarono i parlanti indoeuropei che si
sovrapposero. L'età del bronzo nel Mediterraneo terminò intorno al 1200 a.C.
Apparentemente ci fu una siccità che seguì una piccola era glaciale. E i
movimenti di popolazione erano tutti in corso: si verificò un calo demografico
in Grecia e in tutto il Mediterraneo. Le economie di palazzo scomparvero in
Grecia e non ci fu più la scrittura lineare. Non ci fu più il controllo del
palazzo. La vita tornò a un livello di autosufficienza locale.
I
grandi cambiamenti nella civiltà sono stati causati da eventi meteorologici
estremi, che si tratti dell'era glaciale, del riscaldamento globale, della
siccità o delle inondazioni, e hanno causato cambiamenti radicali nella
civiltà, trasformando anche il sistema economico. Ma questo non è un problema
economico in sé, e non è qualcosa che mi interessa, perché è un'altra area di
studio.
Robinson
Erhardt:
Mi
interessa, se c'è qualcosa di più di quello che dici. In che modo il
riscaldamento globale sta già influenzando e influenzerà debito e credito?
Michael
Hudson:
Beh,
innanzitutto ha un impatto, impone nuovi debiti, debiti assicurativi per
l'edilizia abitativa... La spesa pubblica per far fronte alle condizioni
meteorologiche estreme che stiamo vivendo distrugge proprietà e,
distruggendole, impedisce il pagamento dei mutui ipotecari. Sta causando uno
spostamento demografico, cambiamenti che mettono vincoli al sistema fiscale
delle aree che stanno perdendo popolazione.
Per
paesi come il Bangladesh, che si trovano molto al di sotto del livello del
mare, questo sta causando spopolamento e una crisi fiscale. L'effetto in
Florida sarà probabilmente una crisi fiscale. Quindi, sconvolgendo la vita
economica e l'occupazione e spostando la popolazione, questo ha un'enorme
interazione con la questione del debito.
Robinson
Erhardt:
Beh,
Michael, mi è sempre piaciuto molto parlare con te. Le nostre ultime due
conversazioni sono state di persona, ma è comunque bello vederti virtualmente.
E so che di recente hai lavorato anche sui BRICS. Quindi, la prossima volta
dovremo approfondire l'argomento.
Michael
Hudson:
Molto
bene. Non vedo l'ora. Mi piace tantissimo. Mi piace come è andata la
discussione.
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