Il mondo in pericolo.

 Il mondo in pericolo.

 Dalla Pandemia al Clima… fine Emergenza mai!

Conoscenzealconfine.it -Riccardo Cascioli- ( 28 Settembre 2021)- ci dice :

(Telegram).

 

 Da Draghi al Vaticano la nuova parola d’ordine è “l’emergenza climatica è come la pandemia”. In realtà le due cose sono strettamente legate, perché una dopo l’altra, servono a mantenere uno stato d’emergenza che porta alla fine della democrazia e dei diritti personali.

“È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia, ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto l’altro giorno al vertice sul Clima che ha inaugurato l’Assemblea generale dell’ONU. E, non sorprendentemente, l’Osservatore Romano, nell’edizione del 21 settembre, si è fatto megafono dell’allarmismo, facendo proprio il messaggio con un titolo a caratteri cubitali in prima pagina: L’emergenza climatica è come la pandemia.

Nel discorso di Draghi segue la solita litania di provvedimenti urgenti da prendere prima che sia troppo tardi, e che riguardano essenzialmente la “transizione energetica”, ovvero il passaggio dall’uso dei combustibili fossili a qualsiasi forma di fonte rinnovabile. Non ci dilunghiamo sulle conseguenze di queste scelte economiche “verdi”, di cui stiamo già assaggiando il sapore amaro (vedi impennata dei costi della bolletta per l’energia elettrica).

In questa sede vorremmo invece far notare questo connubio ideologico tra clima e pandemia, che non è affatto accidentale. Il punto è che tutto serve a mantenere lo stato di emergenza, a cui peraltro ci siamo già drammaticamente abituati. Sono vent’anni almeno che ci viene propagandata l’emergenza climatica, e anche se le popolazioni in buona parte fanno fatica a credere veramente al catastrofismo imperante – che rimanda sempre a disastri prossimi venturi – cionondimeno questa ha già condizionato profondamente le politiche dei governi occidentali. E soprattutto ha portato i cittadini ad accettare misure che hanno pesantemente inciso sulle proprie tasche e sulla propria libertà. Pensiamo al forzato rinnovo del parco auto per poter circolare liberamente con i vari, ultimi, Euro con cui vengono classificati i motori “puliti”; o alla svalutazione delle abitazioni datate grazie alla obbligatoria certificazione energetica.

 

In questa prospettiva la pandemia è stata un’occasione per rendere ancora più concreto e stringente lo stato d’emergenza, con tanto di sospensione delle libertà individuali e delle garanzie democratiche. Questo a sua volta faciliterà il perpetuare le misure costrittive anche per la presunta emergenza climatica. Probabilmente non è un caso che il lasciapassare di cui tanto si parla di questi tempi sia stato chiamato Green Pass, lasciapassare verde. Cosa c’entra il verde con la pandemia? Nulla, ma richiama molto l’ecologia.

 

E allora, una volta accettata l’idea del Green Pass, non è molto lontano il momento in cui sarà allargato ai comportamenti ecologici: il lasciapassare verde sarà rilasciato a chi ha l’auto elettrica, a chi ha la propria casa in classe energetica A, a chi usa i mezzi pubblici o la bicicletta per muoversi in città, e così via. Il tutto secondo uno schema – forse sorprenderà qualcuno – che è già stato teorizzato e anche realizzato.

 

Già nel 2006 il politico laburista britannico David Miliband auspicava una Carbon Credit Card, una carta di credito che funziona come una “prepagata”, dall’ammontare fisso, che va a scalare a seconda delle scelte che vengono fatte per gli acquisti di cibo, energia, viaggi. Più si è “verdi” più si ha libertà di acquistare e di muoversi. E tuttora c’è chi porta avanti questo progetto, anzi lo sta realizzando.

 

Non a caso l’esperto americano Marc Morano, nel suo recente libro “Green Fraud” (La truffa verde) definisce i lockdown anti-Covid come “la prova generale per l’emergenza climatica”. E nota come le misure tanto invocate dagli ecologisti, grazie alla pandemia sono state realizzate dalla sera alla mattina dai governi di tutto il mondo: dallo stop ai viaggi aerei al blocco delle attività economiche (non per niente tutti hanno sottolineato con favore che nel 2020 sono diminuite le emissioni di CO2); dalla drastica riduzione degli spostamenti alla chiusura delle attività ricreative (dai ristoranti ai cinema e teatri, considerati consumi non necessari). Il protrarsi dello stato di emergenza, dalla pandemia al clima, porterà tutto ciò a diventare il “nuovo normale”.

Il perenne stato d’emergenza inoltre genera almeno due conseguenze che vale la pena mettere in evidenza. La prima è la fine della democrazia. Non si tratta di un effetto collaterale, ma di un obiettivo esplicitamente voluto. In un rapporto del “Club di Roma”, addirittura del 1991, intitolato The First Global Revolution (La Prima rivoluzione globale), leggiamo: “La democrazia non è una panacea. (…) per quanto possa suonare sacrilego, la democrazia non è più appropriata per gli obiettivi che abbiamo davanti. La complessità e la natura tecnica di molti dei problemi di oggi non sempre permettono a rappresentanti eletti di prendere decisioni corrette al momento giusto”.

La direzione è quella di una governance mondiale tecnocratica capace di affrontare “scientificamente” (si fa per dire…) le emergenze globali (o che vengono presentate come tali). Guardando a come i media ci presentano la pandemia e i cambiamenti climatici non ci sono dubbi al riguardo.

La seconda conseguenza è la crescente invadenza dello Stato in ogni ambito della vita. La sussidiarietà, l’iniziativa personale sono bandite, tutto dipende dalle decisioni del governo. Riprendere il discorso di Mario Draghi al Senato del 17 febbraio 2021 (presentazione del governo alle Camere) è istruttivo in tal senso: l’economia è stata massacrata dalla pandemia, diceva in sostanza (ma sarebbe meglio dire dalla gestione della pandemia), ora il governo aiuterà a ripartire, ma decidendo chi far ripartire e in che modo.

E intanto anche le attività bloccate dai lockdown (ristoratori in testa) sono state costrette a dipendere dalle elemosine del governo. E ancora in questi giorni, a seguito dell’annuncio del clamoroso aumento delle bollette di elettricità e gas, il governo ha assicurato che aiuterà i più poveri. Sempre più persone e famiglie vengono spinte ai margini dell’economia, costrette alla povertà, per poi trovarsi a dipendere dalla magnanimità dello Stato.

Chi pensa che il 31 dicembre segnerà davvero la fine dello stato di emergenza è un illuso!

(Riccardo Cascioli- lanuovabq.it)

 

 

Sciogliere l'identità per distruggere l'Occidente:

la guerra di sinistra all'identità, alla nazionalità e alla biologia.

Unz.com- TOBIAS LANGDON- (SETTEMBRE 18, 2021)- ci dice:

 

Emma Raducanu, la vincitrice femminile degli US Tennis Open 2021, è metà rumena e metà cinese. È nata in Canada e cresciuta a Londra. È sicuramente una bella atleta, un'abile tennista e una giovane donna attraente e affascinante. Ma ecco qualcosa che sicuramente non è: britannica. Ed è proprio perché non è britannica che molte altre persone che non sono britanniche sono state desiderose di fingere che sia britannica e di celebrare la sua vittoria.

Celebrando Raducanu, stavano davvero celebrando se stessi. Dopo tutto, il narcisismo è una parte essenziale della sinistra. Sathnam Sanghera, un giornalista indiano del London Times,ha spacciato un'ovvia falsità:"Metà rumeno, metà cinese. Nato in Canada, cresciuto nel Regno Unito. L'immigrazione ci arricchisce, e ha sempre ...". Dillo alle ragazze bianche della classe operaia di Rotherham e di molti altri luoghi. Ma a chi importa di loro? Certamente non Sathnam Sanghera. Un altro indiano, l'attore Adil Ray, ha twittato:"Emma Raducanu l'immigrata di una famiglia rumena, cinese, canadese sbatte gli haters. Questa è la Gran Bretagna che amiamo". No, è la Gran Bretagna che ami distruggere. E il comico ebreo David Schneider ha mostrato la sua abilità comica con:"Immigrati sanguinari! Venendo qui, passando dalle qualificazioni per vincere gli US Open senza perdere un set".

 

Come Sanghera e Ray, Schneider non è interessato a Raducanu come individuo o come bella sportiva. No, la vede semplicemente come uno strumento per la diluizione – e la distruzione finale – della Britishness. È un perfetto esempio del ruolo centrale ebraico nella guerra contro l'identità bianca. Gli ebrei odiano e provano invidia per i bianchi, il cristianesimo e la civiltà occidentale. Si sentono insicuri nelle forti nazioni bianche con identità chiare, perché si distinguono. Ecco perché hanno inventato la propaganda bugiarda come "nazione di immigrati" e " La diversità è la nostraforza". David Schneider cerca di negare l'identità etnica e nazionale ai bianchi pur essendo un ebreo fortemente etnocentrico. Secondo il Jewish Chronicle,"ha studiato per un dottorato di ricerca in dramma yiddish a Oxford" e "ha persino eseguito una commedia yiddish per la Jewish Book Week". Ha scritto uno spettacolo teatrale sul Teatro Yiddish di Stato di Mosca e su come i suoi interpreti siano caduti vittima delle purghe "assolutamente casuali e brutali" di Stalin. Molti milioni di persone hanno sofferto e sono morte sotto Stalin, ma Schneider è preoccupato per la piccola minoranza di loro che erano ebrei.

 

Il che va bene. È ebreo e naturalmente mette gli ebrei al primo posto. Non mi oppongo a questo. Ma mi oppongo al fatto che gli ebrei fortemente etnocentrici come Schneider abbiano alcun potere o influenza nelle nazioni bianche. Dovrebbe essere in Israele, non in Gran Bretagna. Non è britannico e la sua ostilità verso i goyim britannici bianchi era evidente molto prima dei suoi commenti poco divertenti sulla vittoria di Emma Raducanu. Come Nick Cohen,un altro brutto e anti-bianco ebreo non britannico, non ha mai smesso di condannare e fare campagna contro la Brexit. Non vuole che la Gran Bretagna sia indipendente e in controllo del proprio destino.

E in effetti sono mezzo d'accordo con lui. Non voglio nemmeno che la Gran Bretagna sia così. Ma questo non significa che voglio che la Gran Bretagna torni nell'Unione Europea. No, per me la Brexit non è andata abbastanza lontano. Voglio anche Scexit e Wexit. Cioè, voglio che la Scozia e il Galles diventino nazioni indipendenti, libere dalla dominazione europea e inglese. Ma voglio una Scozia e un Galles indipendenti solo se i demolitori nazionali di sinistra come lo Scottish National Party (SNP) e il Plaid Cymru non sono al comando. Fingono di essere partiti nazionalisti, ma, in tipico stile di sinistra, distruggerebbero ciò di cui affermano di preoccuparsi di più. L'SNP e il Plaid Cymru aprirebbero i confini della Scozia e del Galles al Terzo Mondo, inondando i veri scozzesi bianchi e gallesi di estranei ostili e violenti.

Ma posso essere d'accordo con uno dei loro argomenti centrali per l'indipendenza: che la Britannicità non è un'identità genuina e il Regno Unito non è una vera nazione. No, è un'unione innaturale e malsana di nazioni. Scozia, Galles e Irlanda furono "uniti" all'Inghilterra con la conquista e la forza. E se la Scozia e il Galles diventassero indipendenti, penso che le relazioni tra scozzesi, gallesi e inglesi migliorerebbero. È in parte perché il Regno Unito è davvero un "costrutto artificiale" che la sinistra è stata in grado di sostenere con successo per la britannicità di estranei come Emma Raducanu.

Lying propaganda from Germany: Blacks and other non-Germans are described as “typical Germans”

Propaganda bugiarda dalla Germania: i neri e altri non tedeschi sono descritti come "tipici tedeschi"

Ma non è britannica in alcun senso vero, come attesta apertamentela sua biografia su Twitter: "london|toronto|shenyang|bucharest". Londra è semplicemente dove è finita con suo padre rumeno e sua madre cinese dopo essere nata a Toronto. Se fosse rimasta in Canada e avesse vinto gli US Open, la sinistra canadese l'avrebbe senza dubbio celebrata come interamente e autenticamente canadese. Ma il Canada è come la Gran Bretagna: è un'altra unione innaturale, un altro costrutto artificiale. E così la sinistra trova facile diluire l'identità nazionale mentre si muove verso il suo obiettivo finale di abolire le nazioni bianche. Per contrastare questa sovversione di sinistra, vorrei che il Quebec francofono diventasse indipendente dalle province anglofone. Ma questo non accadrà presto. Anche l'indipendenza scozzese e gallese non avverrà presto. Dopo tutto, la Gran Bretagna ha un governo conservatore e il partito conservatore è fermamente contrario a ciò che chiama la "rottura" dell'Unione.

Partito conservatore? No, festa della Torah!

Ma "Partito conservatore" è un nome orwelliano, che proclama una cosa mentre in realtà difende il suo opposto. Proprio come il moderno partito laburista odia la classe operaia,il moderno partito conservatore odia la tradizione profondamente radicata e ama il globalismo che distrugge la nazione. Questo non è sorprendente, perché è un partito completamente kosher, finanziato e controllato dagli ebrei per servire gli interessi ebraici piuttosto che quelli dei bianchi britannici. L'ex primo ministro conservatore David Cameron una volta ha scherzato sul fatto che "Ci sono così tanti ebrei al vertice del partito conservatore britannico, che dovrebbe essere conosciuto come il partito della Torah piuttosto che il partito conservatore". Ha anche detto che "i miei valori sono valori ebraici". Cameron è in parte ebreo. Così è Boris Johnson,l'attuale primo ministro Conservatore. È anche in parte turco. Nel frattempo, gli altri tre posti più importanti nel governo sono ricoperti dall'indù indiano Rishi Sunak, che è cancelliere, dall'indù indiano Priti Patel, che è ministro degli Interni, e dall'ebreo Dominic Raab, che è ministro degli Esteri(o lo era quando ho iniziato a scrivere questo articolo).

 

Nessuno di questi quattro è britannico e solo Johnson ha una vera ascendenza bianca. Nessuno di loro dovrebbe avere potere e influenza in una nazione bianca, ma è proprio per questo che sono al vertice del governo. Sono stati messi lì dagli ebrei per servire gli interessi ebraici, perché gli ebrei e il loro denaro controllano il partito conservatore. Ecco un fatto molto interessante. Dal 2000, almeno sei ebrei molto ricchi hanno servito come tesoriere del Partito Conservatore:Ehud Sheleg (l'attuale tesoriere), Sir Mick Davis (il precedente), Stanley Fink, Sir Stanley Kalms, Richard Harrington e Howard Leigh. Lo trovo un fatto molto interessante. Probabilmente lo fai anche tu. Ma i media mainstream in Gran Bretagna non sembrano trovarlo interessante. Dopotutto, qualsiasi giornalista mainstream che osasse menzionarlo – per non parlare di trarne conclusioni – sarebbe prima assordato da grida di indignazione, poi spinto nell'oscurità e nella povertà.

In altre parole, gli ebrei godono di quello che in precedenza ho chiamato "Bottino senza controllo". Ovviamente controllano il governo conservatore, proprio come controllavano il precedente governo laburista. Ma a nessuno è permesso dirlo o di chiedersi se il controllo ebraico sia una buona cosa. L'unica risposta accettabile agli ebrei nella Gran Bretagna moderna è il goy grovel. E tutti i goyim Tory lo sanno: Michael Farmer,che è stato tesoriere Tory dal 2011 al 2015, è diventato "vicepresidente cristiano del Consiglio per cristiani ed ebrei nel 2016". In altre parole, striscia davanti agli ebrei (e può essere in parte ebreo o cripto-ebreo, come molti goyim apparenti nella vita pubblica). Ma il controllo ebraico del partito conservatore si estende ben oltre la carica di tesoriere. Un numero sproporzionato di presidenti Tory sono stati ebrei, come Andrew Feldman e Grant Shapps. E quando il realista Dominic Cummings fu costretto a uscire dal governo di BoJo, fu sostituito come capo di stato maggiore da un ebreo di nome Dan Rosenfeld. Il New Statesman di sinistra ha definito Rosenfeld "l'anti-Cummings", perché dove Cummings disprezzava e cercava di riformare il servizio civile incompetente e fortemente di sinistra, Rosenfeld una volta ne faceva parte, lavorando sia per i ministri laburisti che per quelli conservatori. Non cercherà mai di porre fine né all'incompetenza del Servizio Civile né alla sua sinistra.

Dan Rosenfeld, creatura paludosa ebrea

Rosenfeld è, infatti, ciò che gli americani chiamerebbero una"creatura-palude",completamente a suo agio nella palude anti-bianca, anti-cristiana e anti-occidentale dello Stato Profondo, che combina la burocrazia governativa, i servizi di intelligence e le banche globaliste e il capitalismo. La palude bolle, squelches e puzza su entrambe le sponde dell'Atlantico. Dopo aver lasciato il servizio civile, Rosenfeld ha trascorso cinque anni presso la Bank of America, poi ha lavorato come "capo globale dei clienti aziendali" per un'organizzazione poco conosciuta chiamata Hakluyt,una "agenzia di intelligence privata fondata da ex ufficiali dell'MI6". L'MI6 è il braccio d'oltremare dei servizi segreti britannici e, come la CIA in America,è meglio descritto come un sindacato criminale gestito dal governo. Dopo aver lavorato con banchieri e spettri, l'ebreo Dan Rosenfeld divenne capo dello staff di Boris Johnson, proprio come l'ebreo Ron Klain divenne capo dello staff di Joe Biden.

Rosenfeld non è più britannico di quanto Ron Klain sia americano. È sempre stato un ebreo fortemente etnocentrico, affermando con orgoglio che l'ebraismo è "centrale nella sua vita". In gioventù apparteneva a RSY-Netzer,un movimento giovanile ebraico, e recentemente è stato presidente di World Jewish Relief,un ente di beneficenza che lavora duramente per trasferire denaro dai goyim agli ebrei. Ora che è il capo dello staff di BoJo, Rosenfeld lavorerà in modo imparziale e onesto per servire tutto il popolo britannico? A differenza della commedia di David Schneider, questa domanda dovrebbe sicuramente suscitare una risata. Rosenfeld lavorerà per servire gli interessi ebraici, il che implica che lavorerà contro gli interessi bianchi e cristiani.

 

Ma c'è un'interessante connessione mediatica nella vita di Rosenfeld. Sua moglie ebrea Jessica è la figlia di Alex Brummer, un giornalista senior del Daily Mail. Quel giornale è ben lungi dall'essere nazionalista bianco, ma è uno dei numeri in diminuzione di fonti mainstream che rifiuta di censurare o ignorare fatti scomodi nel modo in cui la sinistra vuole che siano censurati o ignorati. Ad esempio, di recente c'è stata una notizia inquietante in Gran Bretagna su un marito "controllante e geloso", un certo Damien Simmons, che ha ucciso la sua ex moglie, Denise Keane-Simmons, spazzandola di benzina e dandole fuoco. Prima di ciò, l'aveva perseguitata e sottoposta a revenge porn. Ci si aspetterebbe che le femministe britanniche fossero dappertutto su questo orribile omicidio e sulla "mascolinità tossica" che lo ha ispirato, in particolare perché Denise Keane-Simmons era nera e un'immigrata da Trinidad e Tobago. Questo dovrebbe renderla particolarmente degna di solidarietà e di lutto da parte della Sorellanza.

Un immigrato straordinario a cui la sinistra non è interessata: la brutale e sadica moglie-inceneritrice Damien Simmons e la sua vittima

Ma non è stato così. Ahimè, anche Damien Simmons è nero e di Trinidad e Tobago, quindi la sua mascolinità tossica non è stata "interrogata" dalle feroci e impavide femministe del Guardian. Ma il Daily Mail ha coperto la storia in dettaglio. Il Guardian non sembra averne parlato affatto. E lo stesso giorno in cui il Mail ha celebrato il notevole successo di Emma Raducanu agli US Open, ha coperto un'altra straordinaria storia di successi degli immigrati che non apparirà mai sul Guardian o sarà salutata dai narcisisti di sinistra su Twitter. Il 12 settembre 2021, il Mail ha serializzato parte di un libro di Colin Sutton, il poliziotto anziano che ha catturato forse lo stupratore più prolifico della storia britannica.

 

Un altro immigrato straordinario.

Ma lo stupratore non era notevole solo per la portata dei suoi crimini: era notevole anche per l'età delle sue vittime. Il giamaicano nero Delroy Easton Grant era un gerontofilo che aggredì sessualmente "centinaia di vittime anziane [bianche] nelle loro case per oltre due decenni". Molti di quei bianchi – Grant ha attaccato sia donne che uomini – saranno morti prematuramente per le loro ferite fisiche e psicologiche. Tutti loro hanno pagato un prezzo orribile e inutile per l'immigrazione non bianca tanto amata dalla sinistra e dall'élite ostile.

Un altro immigrato straordinario a cui la sinistra non è interessata: lo stupratore gerontofilo di massa Delroy Easton Grant.

A differenza di St Stephen Lawrence,vittima di un rarissimo omicidio White-on-Black, il prolifico stupratore gerontofilo Delroy Easton Grant è quasi sconosciuto tra il pubblico britannico. Il Guardian e altri organi di stampa di sinistra sarebbero felici che fosse completamente sconosciuto. Dopotutto, i suoi orribili crimini distruggono la menzogna di sinistra su come "l'immigrazione ci arricchisce, e lo ha sempre fatto". Così fa l'orribile omicidio commesso dalla moglie-inceneritrice Damien Simmons, perché i neri e altri non bianchi commettono crimini di violenza a tassi molto più alti dei bianchi. Ecco perché la sinistra fa del suo meglio per trasformare i non-bianchi come Grant e Simmons in malfattori di meteore, che lampeggiano nei titoli dei giornali e poi scompaiono per sempre dalla coscienza pubblica.

 

Prima sciogliere la nazionalità, poi la biologia.

In altre parole, ciò che inizia come una menzogna di sinistra sull'"arricchimento con l'immigrazione" finisce in orribili sofferenze per le donne, il cui benessere la sinistra afferma di preoccuparsi appassionatamente. La menzogna di sinistra afferma che gli immigrati possono essere "altrettanto britannici" dei bianchi la cui ascendenza su queste isole risale a millenni fa. No, non possono. La rumeno-cinese Emma Raducanu non è britannica e nemmeno l'ebreo Dan Rosenfeld e il nero Delroy Easton Grant.

Le bugie di sinistra sulla nazionalità portano direttamente e inevitabilmente a bugie di sinistra sul sesso biologico. Ma no, uomini sessualmente pervertiti come l'ebreo israeliano Jonathan Yaniv non sono donne e non sono lesbiche. I confini tra razze, religioni e sessi sono cose buone. Proteggono i deboli e impediscono che i forti vengano indeboliti. Ecco perché la sinistra vuole distruggere quei confini. La sinistra non serve il Bene, il Bello e il Vero:serve il Male, il Brutto e la Menzogna. Vogliono il caos e il crimine nelle nazioni occidentali, perché vogliono governare le rovine.

(The Occidental Observer).

 

 

 

 

Centri Vaccinali vuoti da mesi…

 Campagna Vaccinale al capolinea!

Conoscenzealconfine.it- Cesare Sacchetti-Telegram-(27 settembre 2021)-ci dice:

 

 Abbiamo ormai abbastanza elementi per poter affermare che i numeri sulle vaccinazioni dichiarati dal sistema non corrispondono a quelli reali.

Se la campagna vaccinale avesse veramente superato il 70% della popolazione italiana, la stessa estensione del certificato razziale vaccinale per i lavoratori sarebbe stata superflua e controproducente. I centri vaccinali sono vuoti da mesi e il sistema è perfettamente consapevole che la campagna ora è fallita.

Sono comunque gli stessi numeri sulle dosi dei vaccini inutilizzati a smentire i numeri ufficiali sulla percentuale di vaccinati. Ci sono ancora 10 milioni di fiale inutilizzate e nella settimana dopo l’annuncio del certificato razziale vaccinale non c’è stata alcuna corsa alle nuove vaccinazioni, che risultano in calo del 40% (ilmessaggero.it).

 

Il regime di Draghi ha giocato l’ultima carta della estorsione sotto forma di sospensione dello stipendio per costringere gli italiani a vaccinarsi, ma l’obbiettivo è miseramente fallito. Non c’è stato alcun assalto ai centri vaccinali che sono ancora vuoti. A questo punto, è veramente finita.

Il regime di Draghi e l’apparato terroristico dei media non riescono più ad influenzare l’opinione pubblica nella maniera desiderata. I tempi di marzo 2020 dove gli italiani cantavano come beoti nelle terrazze sono finiti. I tempi di “andrà tutto bene” non ci sono più.

Questi sono i tempi delle imprese fallite e della disperazione economica. Questi sono i tempi della sofferenza dovuta agli effetti collaterali dei sieri sperimentali. Da questo momento in poi, qualsiasi ulteriore tentativo di aumentare la pressione sul popolo finirà inevitabilmente per tornare indietro contro il regime stesso, con una forza dieci volte maggiore rispetto a quella iniziale.

La Norvegia toglie ogni restrizione.

Anche la Norvegia intanto ha deciso di classificare il coronavirus per quello che è sempre stato, ovvero una influenza. Il governo ha poi deciso di togliere ogni restrizione Covid. Le persone si abbracciano e festeggiano per le strade. È la fine dell’operazione terroristica del coronavirus.

Il Grande Reset si sta sgretolando sul grande scacchiere globale. Il Nuovo Ordine Mondiale tenterà comunque di dare il suo assalto finale all’Italia, per l’importanza strategica fondamentale religiosa e geopolitica che ha il nostro Paese. Il mondialismo ci odia perché noi rappresentiamo tutto ciò che è nemico della società globalista intrisa di odio verso Roma e la cristianità.

La liberazione arriverà anche per l’Italia e da un grande male potrà nascere probabilmente un grande bene. L’Italia dovrà però affrontare la sua prova più dura prima di liberarsi definitivamente dall’oppressione della corrotta seconda Repubblica nelle mani della massoneria e della finanza anglosassone.

(Cesare Sacchetti- t.me/cesaresacchetti).

 


Contro Green Pass “abietto” sindacati di Polizia, Finanza e Militari.

Atto Congiunto tra Rappresentanti di Forze dell’Ordine e Forze Armate.

Conoscenzealconfine.it-Redazione- Fabio Giuseppe Carlo Carisio-(26 Settembre 2021)-ci dice:

 

Green Pass: “Una misura abietta, mortificante, discriminante e surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello di forzare l’adesione vaccinale, facendo leva sul diritto al lavoro e sulle libertà inviolabili dell’uomo”.

In alcuni miei articoli precedenti avevo sollevato dei dubbi sulla riuscita di questo regime autoritario e violento in atto nel nostro paese, tendente ad annullare la Costituzione e le leggi primarie rinforzate (regolamenti comunitari – UE), per proseguire a suon di decreti legge dispotici e distopici che sono contrari agli interessi del popolo e della nazione, ma funzionali all’élite finanziaria dominante, rappresentata a livello esecutivo da quest’oligarchia politico burocratica che ci governa e che non è eletta dal popolo e non lo rappresenta.

Tra i dubbi che ponevo vi era quello inerente la posizione che avrebbero assunto le Forze dell’Ordine e le Forze Armate, si sarebbero schierate per difendere la Costituzione sulla quale hanno giurato fedeltà e di conseguenza il popolo italiano, o si sarebbero asservite agli interessi oligarchici liberticidi? Questo presa di posizione costituisce una prima inequivocabile risposta.

(Introduzione di Claudio Martinotti Doria: cavalieredimonferrato.it).

 

“Premesso che siamo fermamente convinti della libertà di scelta in merito all’adesione vaccinale dei cittadini, delle forze dell’ordine e dei militari, riteniamo non utile la misura del Green Pass, perché è una misura abietta, mortificante e discriminante verso la quale abbiamo amaramente registrato il fatto che il Presidente della Repubblica si sia ben guardato dal fermarne l’avvento. Inoltre, come ormai è tristemente noto, è una misura surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello di forzare l’adesione vaccinale facendo leva sul diritto al lavoro e sulle libertà inviolabili dell’uomo“.

Inizia così il breve ma perentorio comunicato firmato dai rappresentanti sindacali di alcune Forze dell’Ordine e i riferimenti delle analoghe associazioni militari. Sergio Scalzo (COSAP Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia), Domenico Mastrulli (Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziaria), Luca Marco Comellini (Sindacato dei Militari), Giuseppe De Finis (Federazione Lavoratori Militari), Pasquale Valente (Sindacato Finanzieri Democratici) hanno sottoscritto una nota congiunta per esprimere il loro dissenso contro l’applicazione del Green Pass obbligatorio per lavoratori statali e pubblici deciso dal Governo di Mario Draghi a partire dal 15 ottobre 2021.

 

Nei giorni scorsi il segretario Nazionale Esercito Italiano della Federazione Lavoratori Militari, Piero Angelo De Ruvo, aveva inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per segnalare gli aspetti incostituzionali e discriminatori del certificato verde. Ma prima che dal Quirinale giungesse una riposta, il Consiglio dei Ministri ha accelerato i tempi per il Green Pass obbligatorio ovunque, rendendo inevitabile una nuova presa di posizione che questa volta giunge dalla Segreteria Nazionale della Federazione Lavoratori Militari, ovvero la rappresentanza di tutte le Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica Militare, Carabinieri, Guardia di Finanza) e dei Corpi Ausiliari Militari Italiani (Volontarie Croce Rossa, Infermiere volontarie, Ordine di Malta, Ordinariato militare).

Il 21 settembre intanto, il presidente Mattarella ha firmato il decreto Green Pass contenente “misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione nell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”. Pertanto sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

Nel frattempo si è appreso che sono ben 21 mila gli agenti della Polizia di Stato che non si sono ancora vaccinati, suscitando un’inquietante preoccupazione nel Ministero dell’Interno, guidato da Luciana Lamorgese, che potrebbe dover affrontare drastiche carenze di organico non appena il Green Pass diventerà obbligatorio. Ma i rappresentanti sindacali di Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Finanza e Militari vanno oltre la censura dell’imposizione del certificato verde e si dicono già pronti ad azioni di dissenso democratico concrete.

“Per queste ragioni aderiamo senza indugio al referendum contro il Green Pass, ne condividiamo le motivazioni e ne auspichiamo il successo. È una battaglia di civiltà alla quale aderiamo perché siamo consapevoli del nostro ruolo di rappresentanti dei diritti dei lavoratori militari e delle forze di polizia e ciò, oltre al preciso dovere di salvaguardare la Costituzione e le libere istituzioni democratiche delle quali il referendum né è la massima espressione, ci impone di lottare avvalendoci di ogni strumento legale capace di far prevalere il diritto e i diritti dei nostri iscritti” si legge infatti nel comunicato.

“In attesa che la giustizia giusta cancelli l’inaccettabile costrizione alla quale il ‘Governo dei migliori’ ha già assoggetto milioni di cittadini, riteniamo che le amministrazioni debbano farsi carico delle spese connesse alla somministrazione dei tamponi, al fine di salvaguardare la salute del proprio personale e per garantire la salubrità dei luoghi di lavoro, come espressamente stabilisce l’articolo 15 del decreto legislativo 81/2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

È questa la risoluta conclusione della nota firmata da Sergio Scalzo (COSAP Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia), Domenico Mastrulli (Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziaria), Luca Marco Comellini (Sindacato dei Militari), Giuseppe De Finis (Federazione Lavoratori Militari), Pasquale Valente (Sindacato Finanzieri Democratici).

 

Il Green Pass obbligatorio è stato varato dal Consiglio dei Ministri all’unanimità e quindi anche con il consenso della Lega Nord che, per bocca del segretario nazionale Matteo Salvini, si era inizialmente opposta all’estensione del certificato verde obbligatorio a lavoratori statali e pubblici.

Ciò ha innescato le prime reazioni politiche. L’europarlamentare, Francesca Donato, in una nota aveva annunciato l’addio alla Lega. “Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”.”La mia scelta – ha spiegato – è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento“.

( Fabio Giuseppe Carlo Carisio – gospanews.net).

(Introduzione di Claudio Martinotti Doria: cavalieredimonferrato.it).

 

 

 

 

Roma ha paura della rivoluzione di Michele Giovagnoli?

 

Libreidee.org-Redazione-(27/9/2021)- ci dice :

  

Di cosa ha paura, il governo che prende a sprangate in faccia gli italiani, trattandoli come animali d’allevamento? Le piazze ribollono, contro l’incombente dittatura sanitaria. Ma forse gli slogan furenti sono più facili, da tollerare, rispetto ai messaggi realmente rivoluzionari: forse anche perché il sentimento della rabbia può essere “nutriente”, per chi esercita il dominio, quasi quanto l’altrui sofferenza, l’altrui dolore.

 Un male in questo caso inferto a milioni di persone mentendo a tutti, cioè raccontando ancora la fiaba di un’emergenza artificiale, per avere l’alibi che porti a quello che fin dall’inizio era il vero obiettivo, la digitalizzazione totale di massa imposta per decreto. Il sogno di Davos: l’obbedienza universale definitiva, per via cibernetica, pensata per una popolazione post-umana (che l’Istat prevede in forte declino demografico, immaginando un’Italia dimezzata e ridotta a una nazione di appena 32 milioni di persone).

Se gli esperti di proiezioni statistiche parlano di “denatalità”, la sensazione è che le fauci di un mostro siano ormai spalancate, pronte – dal 15 ottobre 2021 – ad azzannare chiunque, in nome di imprecisate divinità, proprio nell’anno in cui Bergoglio ha reso omaggio in Iraq alla piramide di Ur, simbolo del culto mesopotamico degli Anunnaki, i signori delle stelle che secondo Zecharia Sitchin discesero dal pianeta Nibiru. Tornando coi piedi per terra: nell’ottobre del 1931 il regime fascista richiese il giuramento di fedeltà ai professori universitari. Soltanto in 14 (nella storiografia ufficiale se ne indicano 12) rifiutarono di subire l’imposizione.

 Oggi appartiene a tutt’altro contesto, la motivazione di chi si oppone alla coercizione di sapore totalitario varata dal governo Draghi. E’ un diktat che fa a pugni con la Costituzione italiana e con le stesse direttive dell’Unione Europea, che proibiscono di discriminare i cittadini intenzionati a non sottoporsi all’inoculo del siero sperimentale, l’intruglio presentato come farmaco “vaccinale” progettato per inibire la sindrome Covid e frenare la diffusione virale del morbo.In televisione, voci come quelle di Mario Giordano e Carlo Freccero (in tandem con Barbara Palombelli) hanno cominciato a smontare la farsa che tiene in ostaggio l’Occidente da un anno e mezzo, mentre il resto del mondo se ne va liberando e gran parte dell’Europa – dalla Gran Bretagna alla Spagna, passando il Nord Europa e l’Est Europeo – non intende seguire l’Italia nella sua pericolosa follia.

 Le cifre sono lapidarie: in Inghilterra, 9 malati su 10 sono stati “vaccinati” (fonte: il ministero della sanità britannico). Analogo il bilancio di Israele: gli ospedali sono pieni di pazienti Covid, reduci anche da tre dosi di siero. Eppure, secondo Bergoglio, sottoporsi all’inoculo sarebbe “un atto d’amore”. E per Draghi, addirittura, sottrarsi all’iniezione equivale a commettere omicidio. Testualmente: «Se non ti vaccini, ti ammali e muori. E fai morire anche gli altri». E’ vero il contrario: secondo l’Ema, sono ormai 24.000 le morti sospette e direttamente correlabili all’inoculo, senza contare i 2 milioni di europei costretti a ricorrere a cure sanitarie dopo l’iniezione.Il cosiddetto vaccino-Covid non protegge nessuno: né chi lo ha assunto, né le persone che vengono in contatto con i “vaccinati”, che possono restare contagiosi. Nonostante questo, il governo Draghi vara l’obbligo vaccinale mascherato, grazie al ricatto del Green Pass, infliggendo alla popolazione italiana la più grande confisca delle libertà personali e degli stessi diritti umani. A motivare la ribellione morale di tanti milioni di cittadini è proprio la piena consapevolezza dell’abuso fondato sulla menzogna, commesso dopo aver negato, oscurato e criminalizzato le terapie che consentono di trattare il Covid come qualsiasi altra malattia.

 Il fatto che solo per questa patologia venga messo in piedi un regime che non ha precedenti, nella storia degli ultimi settant’anni, annulla di per sé il valore di qualunque possibile intervento l’esecutivo possa promuovere, per ridare fiato all’economia dopo il blackout del 2020, che è stato un vero e proprio colpo di grazia dopo decenni di rapina neoliberista ed eurocratica, orchestrata da strateghi come lo stesso Draghi.Se la politica è clinicamente morta e i reggenti (tutti quanti, da Confindustria ai sindacati) si accodano alle direttive autoritarie del governo zootecnico, c’è chi tiene duro e continua a marciare “in direzione ostinata e contraria”, per citare l’anarchico Fabrizio De André.

Tra questi, spicca la figura atipica di Michele Giovagnoli, alchimista, di professione formatore. Già all’inizio del 2020 aveva fiutato il Grande Freddo in arrivo, e negli ultimi due mesi si è messo in marcia, visitando le principali piazze italiane, per il suo “Agorà d’amore”.

Incontri entusiasmanti, rincuoranti, seguiti (sul web) da decine di migliaia di persone. “Il santone dell’amore”, lo ha prontamente ribattezzato il “Resto del Carlino”, canzonandolo per l’esposizione del simbolo della sua campagna: il cuore. Messaggio esplicito: se si archivia la sterile protesta e, semplicemente, si abbandona il campo in nome dei valori umani più autentici, si aiuta a far nascere una comunità alternativa e non più solo di nicchia, con le sue scuole parentali ormai affollate di alunni e insegnanti decisi a stare alla larga dalla scuola pubblica, trasformata in reclusorio per bambini.In altre parole: disertare, per sottrarsi a ogni ricatto e restare liberi.

Fa paura, tutto questo? Sembrerebbe di sì, se è vero che il 25 settembre le autorità di Roma hanno negato a Giovagnoli il permesso di incontrare i suoi supporter in piazza Campo dei Fiori, ai piedi della statua di Giordano Bruno. Un modo come un altro per impedirgli di parlare, da quel luogo simbolico. Corsi e ricorsi: il 17 febbraio 1600 fu messa la mordacchia, a Filippo Bruno da Nola, già frate Giordano, in modo che non potesse rivolgere neppure un estremo saluto alla folla che si era radunata per assistere alla sua morte. Dava così fastidio, l’idea che Giovagnoli potesse richiamare direttamente il sacrificio di Giordano Bruno e la sua titanica fermezza nel rifiutare l’abiura?

 Giovagnoli omaggia i tanti italiani che stanno pagando di persona per sottrarsi al ricatto. Come Andrea Camperio Ciani, sociologo di fama internazionale, che ha lasciato un presidio culturale prestigioso come l’Università di Padova.Non certo una città a caso, ricorda Michele, in un video girato a tarda ora dopo aver dovuto abbandonare Roma: come dimenticare il padovano Palazzo della Ragione, realizzato da Pietro D’Abano con il contributo di personaggi come Giotto e Dante? Concepirono un meraviglioso zodiaco vivente, per insegnare a leggere le energie dell’universo (la cui divulgazione portò Giordano Bruno sul rogo). Tre secoli prima, il Palazzo della Ragione – ispirato all’antico Calendario Tebaico Egizio – era costato la vita anche a Pietro d’Abano: arrestato, torturato, ucciso, processato e infamato anche da morto (la salma, riesumata per essere bruciata). «Sono tanti, oggi, gli eroi che si stanno muovendo al nostro fianco», dice l’alchimista Michele.

 Tra questi il dottor Riccardo Szumski, medico e sindaco di Santa Lucia di Piave, Treviso: per aggirare vaccino-Covid e Green Pass ha trasferito il suo ufficio in piazza, allestendo un gazebo.Onore anche al maestro Stefano Leoni, docente e vicedirettore del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino: «Si è dimesso da vicedirettore, ma non da docente: continuerà a insegnare online per non abbandonare i suoi ragazzi».

Ha tanti volti, l’Italia libera che sta sorgendo in questi giorni: centinaia di insegnanti rifiutano di tornare in una scuola dell’orrore, trasformata in carcere. Francesca Del Santo, professoressa di biologia a Sacile (Pordenone) ha scelto di restare a casa. «Pensate agli ex allevi di questi insegnanti, a come saranno fieri di loro: non si sono comportati come i cantanti italiani, gli idoli dei ragazzi, che oggi se ne stanno ben zitti, tutti quanti, di fronte a quello che sta succedendo». E’ un’Italia degna, quella che si va disvelando giorno per giorno: come nel caso di Fabrizio Masucci, presidente e direttore del Museo Cappella Sansevero di Napoli, che ospita il “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino. Anche Masucci ha fatto la sua scelta: dimissioni.«Sono persone che tengono la schiena diritta», dice Giovagnoli, «e ricordano a tutti cos’è davvero l’umanità».

 Applausi anche «ai docenti dell’Alto Adige che si sono dimessi o si sono fatti sospendere, per tener fede alla loro dignità: grazie a tutti loro, questo tempo finirà». Un messaggio diretto, rivolto ai “disertori”: «Tornerete di fronte ai vostri ragazzi e sarete riconosciuti come quelli che hanno saputo resistere, uomini e donne, tutti pronti a immolarsi per essere fedeli a una causa più alta». Dagli insegnanti alla sterminata lista dei medici, intimiditi e vessati: come Massimo Citro, «fermissimo nelle sue convinzioni nonostante le insolenze subite in televisione: un atteggiamento, il suo, che rivela la stessa fermezza dimostrata da Luc Montagnier».

Per inciso: il tour di Michele Giovagnoli è interamente dedicato al dottor Giuseppe De Donno, martire italiano delle cure per il Covid.“Un altro mondo è possibile”, era lo slogan dei No-Global che a furono letteralmente fatti a pezzi nelle strade di Genova, vent’anni fa. Sembrava l’ultimo rigurgito, fuori tempo massimo, del fuoco innescato nel Sessantotto. «Il potere aveva davvero paura di quei ragazzi», ha dichiarato Wayne Madsen, già dirigente dell’intelligence Usa: «Nel 2001 le multinazionali avevano il terrore di un movimento così trasversale e universale, deciso a contestare il tipo di globalizzazione che si andava costruendo». Di lì a poco crollarono le Torri Gemelle, segnando l’agenda del ventennio: guerre, terrorismo, austerity finanziaria. Poi è arrivato il morbo di Wuhan, a chiudere il cerchio. Mezza Europa è determinata a uscire dall’incubo, nel quale paesi come l’India e la Russia non sono mai neppure entrati.

 

 Sotto tiro restano Usa e Canada, Australia, Nuova Zelanda e Francia, mentre l’Italia politica (annichilita, azzerata) sottoscrive il delirio inaugurato da Conte e ora reso permanente da Draghi.In questi mesi, Michele Giovagnoli ha riscaldato cuori e contribuito a contenere lo smarrimento di decine di migliaia di persone, tradite dal governo. Che fare? Semplice: restare fermi, immobili, di fronte alle intimidazioni. E cominciare a disertare ristoranti, cinema, manifestazioni. Il Green Pass? No, grazie.

Dovremo rinunciare a molti aspetti piacevoli della vita? Sì, ma temporaneamente. Perché – dice Michele – se saremo abbastanza numeri (e lo siamo, a quanto pare) il governo non potrà permettersi il costo anche economico di una diserzione di massa. Comunque la si veda, la politica della paura e della coercizione (che collega Conte a Draghi, senza soluzione di continuità) sta rendendo palese la natura di una certa declinazione del potere, facendo scoprire definitivamente “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.

Non è per niente allettante, il mondo che stanno apparecchiando. E francamente, non lo era neppure prima che l’abisso si spalancasse.«Noi siamo quelli “sbagliati”», ammette Giovagnoli. «Quelli che vorrebbero utilizzare il cuore, come strumento fondamentale: per questo ci hanno sempre canzonato, fino a emarginarci». Le rivolte studentesche di mezzo secolo fa? «Forse erano troppo in anticipo, sui tempi». Però avevano inaugurato un certo risveglio delle coscienze.

 «Ora ci hanno sottoposti a una magia potente, quella della paura. Ma così hanno gettato la maschera, mostrando il loro vero volto: non sono qui per fare il nostro bene». Il divorzio sociale è ormai una realtà: è incalcolabile, la quota di cittadini che non si fidano più dei media, dei partiti e delle istituzioni. Sullo strumento della politica, Giovagnoli non scommette più: non c’è più tempo, dice. Le cose ci stanno crollando addosso alla velocità della luce.

Non c’è altro da fare, insiste: restare fermi, non aderire a quanto ci viene proposto. «La nostra passività può riuscire addirittura devastante, per chi ha cattive intenzioni: lo dimostra la storia di Gandhi». Tempi durissimi, in arrivo: «Ci sarà un prezzo da pagare, certo. Ma ricordiamocelo: liberi siamo arrivati, su questa Terra, e liberi torneremo a casa».

 

 

 

 

Massimo Citro: vaccini-Covid inutili

 e pericolosi, sapete perché?

Libreidee.org-Massimo Citro- (29/9/2021)-

Il vaccino? Non è come prendere un caffè o bere un bicchier d’acqua. Il vaccino è un mini-intervento, perché viene inoculato nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il vaiolo? Perfetto, ben venga.

Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia di Ebola, col 100% di letalità? Vacciniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il vaccino impedirà di infettarsi.

No, perché nessun vaccino impedisce questo; il vaccino ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve (questa è l’ultima versione).Ma scusate: quando inizia, questa infezione è sempre lieve. Non è che, di colpo, arriva la polmonite o la trombo-embolia e mi trovo in ospedale. In realtà passano delle ore, poi dei giorni, in cui non ho un’infezione severa, ma lieve (“mild”, la chiamano gli anglosassoni).

E quindi, se io in quel momento la curo – e le cure ci sono – la cosa si risolve, senza bisogno di vaccinarmi. Quindi: beneficio, zero. E’ un vaccino del tutto inutile. E’ la letteratura, a dirlo, così come l’esperienza sul campo (e il buon senso). Certo che, se invece terrorizziamo la gente con la paura mediatica, allora poi tutti corrono a vaccinarsi. Però attenzione: il rischio è altissimo. Fra i tanti, il più importante è il “potenziamento dipendente dall’anticorpo”. In inglese viene siglato “Ade”, Antibody Dependent Enhancement (sigla per noi italiani inquietante: l’Ade – nota di colore – è il nome dell’oltretomba greco-romano).

Da tanti anni, si sa – dalla letteratura – che i virus Rna a catena singola, come i coronavirus, sono soggetti a un rischio di Ade altissimo, per loro stessa natura: sono virus che formano quasi-specie, quindi sono mutazioni continue che la natura compie, per adattarli all’ambiente e creare una nuova specie virale.

E’ il loro modo di essere. Questo vale per tutti i coronavirus: quindi Sars, Mers e Covid-19, la Dengue (che è un flavivirus), Ebola, Zika, Hiv. Per tutti questi virus è difficile, se non impossibile, fare un vaccino. La gente dovrebbe chiedersi come mai, visto che Hiv appartiene a questo gruppo, è da quarant’anni che c’è l’Aids (ben più pericolosa dell’attuale infezione, e continua a fare milioni di morti) e non siamo ancora riusciti ad avere un vaccino? Come mai, dopo vent’anni, non abbiamo ancora un vaccino per la Sars? Come mai, tre-quattro anni fa, cominciavano in Oriente le campagne vaccinali per la Dengue e le hanno interrotte? Sono morti tutti, e hanno detto: non si può, dobbiamo rassegnarci; attualmente, è impossibile avere un vaccino valido e sicuro per i virus Rna.

Com’è che in pochi mesi, invece, in questa situazione, dicono che hanno trovato un vaccino sicuro ed efficace? Mi sembra strano. E qui cito Loretta Bolgan, che spiega: questi virus Rna a catena singola, quando infettano la persona, possono creare anticorpi “sub-ottimali” (cioè troppo pochi, o deboli). E finisce lì. Poi magari la persona incontra di nuovo il virus – che non è lo stesso: è quasi uguale, ma nel frattempo è cambiato. Però va a potenziare gli anticorpi “sub-ottimali”, e quindi può succedere che il virus venga agganciato dall’anticorpo, viene portato nei “macrofagi” e nelle altre cellule presentanti l’antigene; all’interno dev’essere normalmente spezzettato, poi i suoi antigeni – sulla superficie esterna del “macrofago” – vengono “presentati” ai linfociti (cioè al sistema immunitario) che poi costruiscono gli anticorpi.

 

 Questo però può non succedere: nell’Ade non succede. Perché il virus non viene frantumato, e anzi comincia a replicarsi all’interno del “macrofago”. E’ gravissimo: vuol dire che quel patogeno ha infettato il nostro sistema immunitario.Il virus sfugge al controllo del sistema immunitario, si rafforza, e quando emerge devasta. E, fra le tante cose gravi – come ricorda la Bolgan – causa la polmonite eosinofila (che è difficile da curare, peggio di questa). Quindi, il fatto che si replichi nel “macrofago” e blocchi anche la produzione dell’Interferone 1, è gravissimo. Tutto questo è in letteratura: non stiamo inventando qualcosa. Però questo non lo dicono, alla gente.

 

Uno studio di pochi mesi fa lo dice in modo chiaro: questi vaccini possono sensibilizzare a malattie più gravi. Sars, Mers e Rsv non sono mai stati approvati, e possono peggiorare la malattia (e l’Ade). Quindi il paziente dovrebbe avere una comprensione adeguata, del fatto che si sta esponendo a questo rischio. E invece, alla gente non lo spiegano. Se con il vaccino si instaura l’Ade, cosa succede? Intanto, se uno ha già avuto la malattia, non deve mai essere vaccinato (e ringrazio il collega Pier Luigi Lopalco, che lo ha dichiarato espressamente: c’è la certezza di infettare gli altri).Lo ribadisco: chi è vaccinato è infettivo, è meglio stargli alla larga. Lo raccomandano le stesse aziende produttrici: dopo il vaccino, mantenere distanziamento e mascherina. Il vaccinato dovrebbe essere messo in quarantena, e vale anche per le vaccinazioni antinfluenzali (isolamento per 40 giorni o per due mesi, ancora non si sa).

 In ogni caso è documentato che in svariate Rsa, da gennaio in poi, dove uno dei sanitari si è vaccinato, nel giro di poco erano infettati tutti. Chi si è infettato non dovrebbe essere vaccinato, perché in quel caso l’Ade arriva facilmente. Ma anche chi non sa neppure di esser stato infettato, perché magari può aver avuto la forma asintomatica, può aver sviluppato gli anticorpi “sub-ottimali”; se riceve il vaccino, non è quello stesso virus “selvatico”, perché nel frattempo è cambiato (i vaccini sono tutti modellati sulla sequenza Wuhan-1, che è quella che la Cina aveva dato al mondo all’inizio del 2020).

Ed ecco che, in questo caso, si crea subito l’Ade. Perché si stupiscono delle trombo-embolie?Stanno iniettando la “spike”, che (come si evince in letteratura) produce esattamente trombo-embolie; è cardiotossica e neurotossica, si sa: lo confermano gli studi. Allora: se io inietto la “spike”, che so che dà trombo-embolie, e dopo l’iniezione il paziente ha la trombo-embolia o l’ictus, non posso far finta di non sapere. Due più due fa quattro: la trombo-embolia l’ho provocata io, con l’iniezione.

 Dicono che è minima, la percentuale degli eventi avversi? Sì, ma parlano di quelli che sono morti. Poi ci sono quelli che hanno avuto l’ictus subito dopo il vaccino: non c’è giorno che non ne abbia notizia, tramite i miei pazienti. Ogni giorno mi raccontano di loro amici e conoscenti con ictus, persone semi-paralizzate. Mi viene riferito almeno un caso ogni giorno. Le ultime notizie, dall’istruttore della palestra che frequento: un cliente con l’ictus, un altro con l’emi-paresi facciale.Sono cose gravi, e sono tante. Le percentuali? Ancora non si sa. Quelli ti dicono: è una percentuale minima.

Anche se fosse un solo caso, dobbiamo stare attenti: vorrei vedere te, che magari stavi bene e rimani paralizzato per tutta la vita, senza sapere per quale motivo ti saresti dovuto vaccinare. In Germania, su un giornale, un tizio ha scritto che, secondo Bill Gates, il problema della mortalità da vaccino investe solo 0,1% della popolazione. Sembra poco, ma – dice questo autore – se in Germania vacciniamo tutti, cioè 80 milioni di persone, vuol dire che avremo 80.000 morti, cioè lo stesso numero delle vittime dell’epidemia.

E quindi, per non farli morire per l’epidemia, devo farne morire – col vaccino – almeno altrettanti?Il professor Peter Doshi, docente di tecnica farmaceutica all’Università del Maryland e condirettore del “British Medical Journal”, una delle più autorevoli riviste mediche, in vari editoriali ha chiarito che questi vaccini non riducono la possibilità di ammalarsi: non spengono l’epidemia. Quindi, in pratica, anche lui dice che non servono a niente. In uno studio cinese (Llguo Zhang) viene confermato che il virus – non il vaccino – può integrarsi nel nostro Dna; e ciò fa parte delle cause che determinano la cronicizzazione della malattia.

Ma se questo può farlo anche solo il virus, attenzione: nel momento in cui – spacciandolo per vaccino – inietto un impianto genico, un mRna (piccolo, sintetico) che finisce nella cellula, intanto posso scatenare subito una tempesta citochinica.

Un mRna è un gene, quindi siamo di fronte a una terapia genica.Il vaccino, per definizione, contiene il patogeno attenuato, quindi è proteico. Qui invece parliamo di un codice genetico, che può essere anch’esso trascritto nel nostro Dna. L’industria dice di no, ma la scienza dice che questo è plausibile. Ora, immaginate il Dna come una catena lunga chilometri. In questo “filo”, l’impianto genico si può inserire in un punto in cui non crea danni; e va bene, non succede niente.

Ma se invece si inserisce in un punto dove può “slatentizzare” il gene di una malattia o di un tumore, questo lo vedremo fra un po’ di anni (non lo vediamo nell’immediato). Quindi, chi dice che il vaccino non crea problemi dovrebbe intanto certificarlo “ad personam”, e poi garantire (non si sa sulla base di quale studio scientifico, che non c’è) che nei prossimi dieci anni non avrà conseguenze.

Loro dicono: stai tranquillo, perché la scienza ti dice che non ci sono rischi. Non lo dice la scienza: lo sta dicendo l’industria. Sono due cose diverse: viene spacciata l’industria per scienza. L’industria lo dice: per forza, l’ha fatto lei.

 Logico che ti dica che il suo prodotto è sicuro.

(Massimo Citro, medico).

 

 

 

 

"Il premier lo scelgono gli italiani, io sono pronto", dice Salvini.

Agi Live.it-Matteo Salvini -(26 settembre 2021)-ci dice:

 

AGI - "Il premier lo scelgono gli italiani, io sono pronto". Lo ha detto Matteo Salvini, a Spoleto, spiegando che "ci saranno le elezioni politiche tra qualche mese o al massimo tra un anno e spicci, e lì i cittadini decideranno. Chi prenderà più voti sarà presidente del Consiglio".

Giorgetti: "La Lega è una squadra e io sono come Pirlo che si vedeva poco ma era importante". Berlusconi: "Forza Italia insostituibile per far vincere il centrodestra"

“Il centrodestra vincerà, perché vincerà – ha sottolineato - e noi intanto stiamo lavorando. L’impegno della Lega è a difesa del lavoro e per fermare l’aumento delle tasse".

 

Da Torino il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha ribadito che "ognuno ha la sua sensibilità, ma la Lega è una. È sempre stato così".

"Io ho sempre fatto l'esempio della squadra di calcio - ha aggiunto - dove ci sono i ruoli, c'è chi fa il portiere, chi gioca in attacco, chi passa il pallone. Io ad esempio ho sempre fatto il portiere, evidentemente ero capace di parare, ma non di segnare, così ha deciso l'allenatore".

A chi gli chiedeva se in questa suddivisione dei ruoli, in una città come Torino che ha un profilo moderato, con candidati civici, una figura come la sua possa essere più efficace rispetto a chi nella Lega fa l'attaccante, Giorgetti ha risposto: "Senza attaccanti non fai gol, ma io ho sempre detto che mi consideravo un po' il Pirlo della situazione, che è uno che magari si vedeva poco, ma era importante. Ribadisco se non fai gol non vinci, al massimo pareggi".

Intanto Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente all’evento “Forza Milano”, organizzato da Forza Italia, ha dichiarato: “In Forza Italia dobbiamo essere convinti: è insostituibile ed è essenziale per un centrodestra capace di vincere e di governare. Solo con Forza Italia forte nei numeri e nelle idee il centrodestra può aspirare alla guida oggi dei maggiori Comuni italiani e domani dell’intero Paese dopo il 2023”.

(agi live).

 

 

 

Se resti tu, resto anche io...". L'offerta

 di Draghi a Mattarella.

 

lgiornale.it-Massimiliano Scafi-(26 settembre 2021)- ci dice:

 La battuta del premier giovedì a cena al Colle. Dal presidente solo un sorriso. Il capo dello Stato ha sempre detto no al bis, ma in particolari condizioni potrebbe anche cambiare idea

E dai, rimani. Pippo Baudo e Confindustria, medaglie d'oro olimpiche e segretari di partito, i politici che riceve e la gente che incontra: glielo chiedono tutti, l'ultimo ieri a Conversano è stato Michele Emiliano, e Sergio Mattarella ormai ha smesso di rispondere. Suppliche, appelli. Preghiere. Glielo domanderà a metà ottobre persino la Merkel, quando lui andrà a Berlino per la «visita di congedo». E pure Mario Draghi, tra il serio e il faceto, giovedì sera a cena al Quirinale, l'ha buttata là. Più o meno così: se resti tu, resto anche io. Una battuta? Uno scenario che si apre? Chissà. Il capo dello Stato, raccontano, si è limitato a sorridere.

 

Un pranzo di lavoro come tanti, come tutte le settimane. Un'occasione non protocollare per fare il punto sul Covid, sulla ripresa e sull'accelerazione autunnale che il premier vuole imprimere alle riforme. Ma il risiko istituzionale, il grande intreccio delle presidenze non è un argomento che può restare fuori da una conversazione del genere, sia pure informale. Draghi, si sa, vuole completare «la missione», mettere in sicurezza il Paese dal punto di vista sanitario ed economico, fare in modo che i miliardi europei vengano utilizzati per modernizzare l'Italia.

 Però a gennaio scade il mandato di Mattarella e il toto Colle e già impazzito. Tra le tante ipotesi e pressioni, una prevede il trasloco di Super Mario, che però dovrebbe lasciare il lavoro a metà. Senza parlare delle sue reali intenzioni. Ecco quindi che il «se resti tu resto anche io», cioè una doppia conferma fino alle elezioni politiche del 2023, prende senso. Poi si capirà che cosa Draghi vorrà fare da grande, tra il Colle e Palazzo Chigi.

 

 

 

 

La farsa Covid sta per finire,

solo l’Italia resta nell’incubo.

 

Libreidee.org--Redazione- (01/10/2021)-ci dice :

 

Le imminenti elezioni amministrative (valore, da uno a cento: zero) avrebbero in compenso l’effetto di conferire una parvenza di normalità democratica al nuovo stile di vita imposto dal regime di Mario Draghi?

 Il conto alla rovescia verso l’orwelliano 15 ottobre sembra lastricato di intoppi e di franose retromarce: parla da sola la cessione a “paesi del terzo mondo” di qualcosa come 45 milioni di dosi geniche (“vaccinali”, le chiamano), mentre la stessa Aifa ha convalidato le terapie a base di anticorpi monoclonali.

 Fa notizia il permesso – restituito ai genitori – di entrare liberamente nelle scuole, senza “lasciapassare”. E non può sfuggire il vistoso ridimensionamento delle sanzioni ricattatorie ai danni dei lavoratori sprovvisti di Green Pass; non possono più essere sospesi, come ricorda Nicola Bizzi a “L’Orizzonte degli Eventi”: «Rischiano al massimo di restare senza stipendio, ma solo per venti giorni; poi hanno il diritto di vederselo restituire con gli interessi».

Tutto dice che la Grande Paura potrebbe avere i mesi contati: è evidente che si va facendo sempre più insostenibile, la narrazione della “pandemia politica” del secolo, viste anche le crepe che si stanno aprendo, destinate a diventare voragini.«Ricorda a tutti, sempre, che uniti vinceremo: perché l’amore è verità, e trionfa sempre». Queste le parole che Nunzia Alessandra Schilirò ha rivolto a Michele Giovagnoli, protagonista di uno straordinario tour (“Agorà d’Amore”) nelle piazze italiane.

«Rendetevi conto del coraggio di quella donna, che è vicequestore di Roma: un grado equiparabile a quello di tenente colonnello dei carabinieri». Lo ricorda Matt Martini sempre a “L’Orizzonte degli Eventi”: ormai la verità sta per diventare una valanga, se è vero che persino il mainstream (da Freccero a Giletti, passando per Mieli e Travaglio, Mario Giordano, Barbara Palombelli e tanti altri) sta aprendo finalmente le finestre per far entrare l’aria pulita della realtà, dopo quasi due anni di asfissia “infodemica”.

Guai a chi accusa queste voci di fare “gate-keeping”, avvertono Bizzi e Martini: la paranoia del peggior complottismo acceca chi non riesce a vedere cosa sta davvero accadendo.

E cioè: anche l’Italia – ultima ruota del carro, in Occidente – si sta preparando a uscire dall’incubo, nonostante le potenti forze che hanno deciso di cacciarcela, con Conte, e che ora vorrebbero tenercela fino a chissà quando, con il “lasciapassare” introdotto dallo sconcertante Draghi.

«Si sono accorti di aver fatto il passo più lungo della gamba, imponendo restrizioni che rischiano di far collassare il paese». Lo sostengono gli osservatori de “L’Orizzonte degli Eventi”: «Si è arrivati addirittura a spegnere le telecamere di sicurezza, sulle autostrade, per evitare di mostrare gli ingorghi (documentatissimi) provocati dalla protesta silenziosa dei camionisti». E’ Matt Martini (co-autore di “Operazione Corona”, edito da Aurora Boreale ed elogiato da Freccero in un’intervista a “La Verità”) a mettere a fuoco il punto di svolta: quasi tutta l’Europa si sta preparando a salutare la stagione degli spaventapasseri, in Italia incarnata dall’infelice figura del bis-ministro Speranza, ventriloquo di D’Alema (legato alla Cina, come Prodi) nonché esponente della Fabian Society.

Se da noi tengono ancora banco le supercazzole dei virologi televisivi e dei tromboni del Cts, il resto d’Europa ha messo la freccia, imboccando la corsia di sorpasso. Nemmeno la Francia di Macron – lieta di esportare la Roma la “Porta dell’Inferno” di Rodin, da inaugurare proprio il 15 ottobre alle Scuderie del Quirinale – ha avuto il coraggio di imporre un Green Pass così severo, come ha ricordato “Nandra” Schilirò dal palco di piazza San Giovanni

.L’ultimissima notizia – segnala Martini – riguarda il Portogallo: il paese ha appena decretato la fine di ogni restrizione Covid. Un gesto clamoroso, che fa seguito alla retromarcia (per via giudiziaria) della Spagna e alla storica fermezza del Nord Europa, dove Danimarca e Norvegia hanno imboccato la direzione tracciata dalla Svezia (niente lockdown, niente “lasciapassare” medievali), grazie all’impegno della casa regnante di Stoccolma e, pare, dell’influente massoneria svedese.

La Germania? «Potrebbe accodarsi, magari nel giro di un mese». Quanto all’Est Europa, è come sfondare una porta aperta: i paesi del Gruppo di Visegrad non vogliono saperne, di Green Pass, e il presidente della Croazia (come ricordato da Pino Cabras) ha manifestato il proprio sgomento per l’incredibile posizione dell’Italia. Come in alto, così in basso: Martini invita a osservare l’atteggiamento “schizofrenico” della Gran Bretagna, che si è lasciata alle spalle ogni autoritarismo all’italiana. Merito di Boris Johnson, che ha invertito la rotta “rigorista”, ma non solo. Di mezzo, a quanto pare, ci sarebbe anche una famiglia dal cognome importante: Rothschild.

Se da una parte il ramo inglese della dinastia è dominato da Evelyn Rothschild, collegata a Bill Gates tramite l’Imperial College nel segno della “dittatura sanitaria”, osserva Martini, dall’altra – sempre tra le ramificazioni britanniche del potente casato – si segnala la diserzione dichiarata dalla filiera di Jacob Rothschild, impegnata a supportare la fuoriuscita del Regno Unito dall’incubo fabbricato nel 2020 a partire da Wuhan.

Una fuga in avanti distopica, apertamente invocata a Davos e magistralmente interpretata, attraverso l’Oms, dal sistema-Cina e dal Deep State americano che fa capo ai democratici, fino ad arrivare all’Italia di Conte e di Draghi, passando per il Vaticano.

Cartina di tornasole della farsa: la disparità che investe l’Australia, dove le peggiori misure restrittive vessano gli abitanti dello Stato di Melbourne (le cui autorità politiche sono vicinissime a Pechino) mentre il resto dell’immenso paese frequenta bar e ristoranti senza più nemmeno le mascherine. «Il fatto stesso che la Norvegia abbia declassato ufficialmente il Covid, ora considerato una semplice “influenza” – chiosa Martini – fa capire l’entità della frode scientifica che ci è stata propinata».

Una storia che tiene ancora banco quasi solo nel Draghistan italiano, dove però la popolazione – grazie anche ai medici-coraggio – sta dando segni quotidiani di risveglio.

(Matt Martini).

 

Proteina Spike e rischio vascolare:

una catastrofe annunciata.

Visionetv.it-Lorenzo Torielli -(1-10-2021)- ci dice :

 

Tutti i vaccini attualmente in circolo agiscono, in un modo o nell’altro, inducendo la produzione endogena della proteina Spike. Questo vale sia per i prodotti a mRna (Pfizer e modeRna), sia per quelli a vettore virale (Sputnik V, Astrazeneca, J&J). Fa eccezione il vaccino cinese CoronaVac, “vaccino” a tutti gli effetti poiché contiene una forma del virus attenuata e non controverse istruzioni genetiche.

A riguardo segnalo la recente ridefinizione del concetto di “vaccino” da parte di alcuni enti sanitari, ampliamento concettuale mirato a includere questi farmaci che propriamente vaccini non sono .

Il problema della proteina Spike è che, come attestato da diversi studi, basta la sua sola presenza nella circolazione sanguinea a causare danno vascolare . Nell’importante studio cino-americano Lei, Zhang, Schiavon et al. (2021)  è stato dimostrato che uno “pseudo-virus” con gli innesti del Sars-Cov-2, cioè un involucro senza proprietà virali ma “corazzato” da proteine Spike, una volta introdotto in circolo, reca ugualmente danno alle cellule di polmoni e vasi sanguinei.

 Ed è dagli stessi studi sulla Covid-19 che conosciamo il ruolo chiave della proteina Spike per la cascata citochinica responsabile della reazione infiammatoria , caratteristica che rende questa patologia simil-influenzale più insidiosa e letale della normale influenza.

 

A questo punto il fan tipo di Bassetti risponderebbe che, anche se potenzialmente dannosa, la proteina Spike del vaccino è innocua in quanto rimane legata al sito di iniezione per degradarsi in poco tempo. Questo non è vero. E’ stato mostrato e misurato come la famigerata proteina S1 circoli libera nel flusso sanguigno, con picchi di concentrazione cinque giorni dopo l’iniezione misurati in 68 picogrammi ogni millilitro ± 21 pg/mL .

 

E’ inoltre uscito uno studio sull’ International Journal of Infectious Diseases in cui viene pubblicata l’autopsia di un anziano di 86 anni, deceduto per insufficienza renale e respiratoria quattro settimane dopo aver fatto il vaccino: è stato trovato RNA di Sars-CoV-2 praticamente in ogni organo analizzato .

 

La presenza della proteina Spike nel sangue e nei tessuti è quindi condizione sufficiente per sviluppare disturbi di natura cardiovascolare. Sicuramente un bel problema, perché attesta la natura intrinsecamente iatrogena del trattamento a cui ci stanno obbligando a sottoporci con ogni mezzo.

Ecco la differenza tra questo e i precedenti vaccini della Storia: non è mai capitato che il meccanismo d’azione stesso di una profilassi fosse di per sé dannoso. Viene da chiedersi se questi siano veramente vaccini, se siano anche vaccini o se invece siano solo qualcos’altro. In passato, le problematiche riguardanti i vaccini potevano essere legate all’alta infettività degli inoculati o alla presenza di eccipienti metallici dagli effetti controversi, ma mai al meccanismo di azione stesso del farmaco.

Un vaccino non è un farmaco comune: lo dai ai sani e lo dai a tutti. Per questo, avere anche solo una decina di morti o eventi avversi gravi in più ogni 100.000 dosi somministrate può essere una tragedia: su milioni di persone fai una strage! Se venisse confermata la stima di una miocardite ogni 500-1000 giovani vaccinati , vorrebbe dire aver condannato decine di migliaia di ragazzi italiani tra i 12 e i 30 anni a problemi cardiaci gravi (15 milioni di vaccinabili / 750 = 20.000 casi). A fronte di nessun beneficio clinico, la mortalità covid tra i giovani è dello zero virgola.

 

L’attuale strategia di “immunizzazione” contro la Covid-19 si candida quindi a essere una tra le peggiori idee che la mente umana abbia mai partorito nella Storia, in primo luogo perché è inutile sviluppare un vaccino per un virus parainfluenzale con struttura a RNA: muta così spesso e così rapidamente che ti lascia senza copertura contro le varianti; in secondo è semplicemente folle far produrre l’antigene della proteina Spike a larghe fette di popolazione.

Dal punto di vista vascolare è paragonabile a far fare (o rifare) a tutti la malattia, con casi particolarmente gravi quando il vaccinato sta affrontando l’infezione o l’ha già sconfitta in passato. In rari casi infatti, gli anticorpi prodotti dal vaccino possono scontrarsi con la risposta immunitaria già in atto, dando vita a una reazione paradosso chiamata Antibody dependent enhancement (ADE), ma anche senza incappare per forza in una reazione ADE un vaccinato che ha già incontrato il virus ha più probabilità di effetti avversi di un vaccinato privo di precedente risposta immunitaria.

Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista medica Journal of Infection, in alcuni casi in cui il vaccinato entra o è entrato in contatto con la variante Delta, gli anticorpi forniti dal vaccino (sviluppato sul ceppo di Sars-CoV-2 originale) non neutralizzano più il virus, ma ne aiutano l’ingresso nella cellula, con conseguenze devastanti .

 Lo studio è una ricerca in vitro eseguita in laboratorio, al momento non ho notizia di studi pubblicati sul fenomeno ADE in vivo. Questa reazione avversa può portare a forme di Covid-19 particolarmente aggressive, che di solito si sviluppano nel giro di poche settimane e si risolvono con un decesso. Può essere il caso di Stefano Paternò, militare siciliano ucciso dal vaccino Astrazeneca per via dell’interazione tra vaccino e risposta immunitaria naturale già in atto post vaccino covid .

 

Problema senza dubbio degno di nota quello dell’ADE, peccato che in un “Vero o Falso” sui vaccini, il Ministero della Salute ridicolizzi il legame tra vaccini covid e reazione ADE additandolo come fake news:

“Non ci sono evidenze scientifiche che i vaccini anti Covid-19 inneschino l’ADE […] I vaccini, quindi, non possono determinare l’ADE né in coloro che si vaccinano senza aver contratto l’infezione da nuovo coronavirus, né nelle persone che si vaccinano dopo aver contratto l’infezione” .

Nel vero/falso precedente si raccomanda poi di non fare nessun esame sierologico prima di sottoporsi alla vaccinazione. Sia mai consigliare prudenza e qualche comportamento che potrebbe mitigare la strage in corso, o magari anche solo riflettere sull’opportunità di vaccinare persone per una malattia verso la quale sono già protette (inoltre sappiamo con certezza che l’immunità naturale offre una protezione migliore e più duratura rispetto a quella indotta dai vaccini covid , in quanto questa tende a venire meno nell’arco di soli sei mesi , nel caso esista).

 

Se si considera il meccanismo di azione del vaccino, la “Strana estate dei malori improvvisi” a cui abbiamo assistito  si poteva definire una catastrofe annunciata, ma, se si aggiunge quest’ultimo grave errore ai moltissimi altri commessi negli ultimi due anni dalle autorità sanitarie, si arriva alla brutta conclusione che la gestione di tutta la pandemia sia stata una catastrofe cercata.

 

Proseguiamo con l’esaminare i dati provenienti dal mondo reale.

Da un report del Center for Disease Control (CDC) americano  emerge in maniera chiara e inequivocabile il vertiginoso aumento di problemi di natura cardiaca tra giovani e giovanissimi. Ad esempio, basandosi sulle statistiche degli anni passati, per la fascia di età 12-15 anni ci si aspettava tra le 0 e le 8 miocarditi/pericarditi. A causa della vaccinazione ci sono state 129 segnalazioni. Per la fascia di età 18-24 anni invece erano previste massimo una ventina di casi, ma ne sono state segnalate quasi 250, oltre 10 volte i valori di riferimento.

Dati analoghi provengono anche da Israele, dove già questa primavera si era notato un aumento anomalo degli eventi avversi di natura cardiaca, in particolare nei giovani.

Tra i 16 e i 29 anni si è assistito ad un aumento del 25% di effetti avversi, mentre il valore massimo lo si ha tra le giovani donne della fascia di età 20-29 anni, in cui si è registrato un aumento di mortalità relativa dell’84% (ricordo che stiamo parlando di eventi avversi rari, per cui la variazione percentuale relativa può risultare molto alta, anche di fronte a un aumento di “solo” qualche decina di casi). In seguito le tabelle dello studio del Professore Retsef Levi , sfortunatamente non pubblicato in lingua inglese. Per chi volesse comunque leggerlo rimando alla traduzione eseguita dalla redazione di Giubbe Rosse .

Anche in Canada è stata registrato un aumento di miocarditi tra i giovani. Come riportato in questo report ufficiale del Public Health Ontario (PHO) uscito il 30 di agosto , centinaia di giovani canadesi sono finiti ospedalizzati per miocarditi causate dal vaccino covid. La categoria più colpita è stata quella dei ragazzi maschi della fascia 18-24 anni, con 75 casi registrati (cioè il 37% delle segnalazioni totali). Ma anche nella popolazione più anziana si è registrato un aumento statisticamente significativo.

 

Non dispongo di dati ufficiali relativi all’Italia, ma da questa serie di articoli  pubblicati su Visione Tv si può tranquillamente affermare che stiamo assistendo a un fenomeno analogo. Un’ulteriore conferma della strage in corso la fornisce suo malgrado Google: cercando ‘malori improvvisi’ per intervallo di date, il motore di ricerca restituisce dei risultati agghiaccianti. Nel periodo tra il 1 gennaio 2021 e il 17 agosto, giorno in cui è stato registrato il video, ci sono ben 41.100 risultati di ricerca, quasi il quadruplo delle 12.200 voci  relative allo stesso intervallo di date del 2020!  Attenzione però: sono quarantamila risultati di ricerca, non quarantamila malori come l’autore ha erroneamente dichiarato in un punto del video (per alcuni casi di malore possono anche essere stati scritti 5 o 6 articoli diversi).

 

Per quanto riguarda invece la letteratura scientifica, si segnala questo importante studio uscito su JAMA, “Myocarditis and Pericarditis After Vaccination for COVID-19” .

Quaranta ospedali di diversi Stati americani hanno partecipato a una ricerca sugli effetti avversi di natura cardiaca della vaccinazione, registrando dati allarmanti: 20 diagnosi di miocarditi e 37 di pericarditi ogni 100.000 abitanti. Ciò che più preoccupa è il confronto con gli anni precedenti: l’aumento è netto e statisticamente significativo. Cito testualmente:

“La media di miocarditi o pericarditi prima del vaccino era di 16.9 (95% CI, 15.3-18.6), contro le 27.3 (95% CI, 22.4-32.9) dopo la vaccinazione di massa (P < .001). Il numero medio di casi di pericarditi durante lo stesso periodo era di 49.1 (95% CI, 46.4-51.9) contro il 78.8 (95% CI, 70.3-87.9) post vaccinazione (P < .001)”.

Altre segnalazioni di miocarditi o pericarditi causate dai vaccini a mRna in letteratura scientifica testimoniano di 23 casi tra militari della Marina americana, di 7 casi identificati nell’arco di tre mesi presso il centro medico dell’università di Duke e di altre segnalazioni di un gruppo di ricerca spagnolo. Sia chiaro rarissime eh, ma causate dai vaccini.

 

Il legame causale tra questi vaccini* e gravi eventi avversi di natura cardiaca non è solo evidente, ma viene riconosciuto dalla stessa EMA e dalla stessa Aifa. E riportato nel foglietto illustrativo del prodotto Pfizer, ad esempio .

Legame sì riconosciuto, ma ovviamente minimizzato. La strategia la conosciamo ed è sempre la stessa: casi rarissimi, i benefici superano i rischi.

Ma poi sarà davvero così? Rischi così piccoli da non doversene nemmeno preoccupare?

Studi di farmacovigilanza attiva non pervenuti, e già questo è di per sé gravissimo, mentre per quanto riguarda la farmacovigilanza passiva… diciamo che viene svolta in modo un po’ particolare. Svogliato, ecco. Riluttante. Le autopsie vengono usate per escludere ogni responsabilità del vaccino, negando ogni correlazione anche quando questa è ridicolmente ovvia, con eventi cardiaci avversi di tutti i tipi anche poche ore dopo l’inoculo .

Le segnalazioni spesso non partono, forse per via della forte tendenza diagnostica ad attribuire la colpa della morte a una malattia congenita o che il deceduto non sapeva di avere . Come si può arrivare ad affermare che il vaccino non c’entri assolutamente nulla, anche se il 52enne è morto, di infarto, un’ora dopo aver ricevuto il vaccino? .

Semplice! I criteri per valutare la correlazione che si applicano in fase di esame autoptico sono tutti sbagliati. Completamente insensati. O per meglio dire, sono perfettamente sensati per i criminali che li hanno stabiliti, funzionano benissimo: basta applicarli et voilà, ecco che diventa quasi impossibile attribuire il decesso alla puntura eseguita poche ore prima. Morte sospetta, disposta l’autopsia, nessuna correlazione, non parte la segnalazione all’agenzia regolatrice ed ecco spiegato come mai nella statistica di fine anno gli effetti avversi dei vaccini risultano rarissimi: si sta volontariamente evitando di prendere in considerazione anche il 90-95% dei casi. E’ ovvio che autorità sanitarie e (alcuni) esperti neghino tutto fino alla morte: la loro vita dipende dalla tenuta del castello di bugie che hanno contribuito a costruire.

 

Per comprendere meglio i ridicoli criteri di (non) attribuzione del nesso causale rimando a questa ottima spiegazione di Marco Cosentino, professore di Medicina all’Università degli studi dell’Insubria .

Parlando di cose ridicole mi è tornato in mente il paragone proposto da Roberto Burioni in un’intervista televisiva, risalente ai bei tempi della propaganda per la legge Lorenzin. Secondo l’esimio professore in breve sei un criminale a non vaccinarti perché va bene tutto, ma non si può andare in autostrada senza freni: metti in pericolo la salute degli altri automobilisti che da bravi si son fatti vaccinare. Ecco. Volevo chiedere al professore se, considerando le centinaia di malori alla guida che negli ultimi mesi stanno mettendo a repentaglio la vita di chi viaggia sulle strade italiane, non converrebbe abbandonarla questa metafora. Magari i vaccinati avranno anche dei freni fantastici, ma, a quanto pare, c’è il rischio che, essendo accasciati con la testa sul volante, abbiano qualche problema a usarli…

Purtroppo non è una provocazione: se continua così o come è probabile nei prossimi mesi peggiorerà, bisogna valutare una sospensione della licenza di guida per tutti i vaccinati. Non si può permettere di lasciare alla guida milioni di persone con una bomba in corpo che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Un vaccinato al volante mette in pericolo la sua vita, quella di chi è con lui e anche quella di chi gli sta intorno.

 

Per concludere, torniamo alla differenza tra vaccini tradizionali e vaccini* covid. Queste sono le morti per qualsiasi tipo di vaccino registrate negli ultimi trent’anni dal sistema di raccolta segnalazione spontanee statunitense VAERS. Il grafico è fornito dall’associazione OpenVAERS, associazione non governativa che si occupa di raggruppare le segnalazioni del portale e renderle fruibili al pubblico. Non servono grossi commenti, l’immagine è abbastanza eloquente da sé.

Riassunto finale: sappiamo che la circolazione della proteina spike nell’organismo provoca danno vascolare, in letteratura sono svariate le pubblicazioni che riportano insorgenza di mio/pericarditi dopo il vaccino, abbiamo un nesso causale – raro eh – ma riconosciuto dalle stesse autorità regolatrici, ci sono evidenze statistiche di effetti avversi di natura cardiaca schizzati alle stelle, rispetto allo scorso anno sono stati scritti decine di migliaia di articoli in più su malori improvvisi, nel nostro Paese è in corso una strage silenziosa  e, dulcis in fundo,  in data 29 settembre l’ANSA pubblica la conferma ufficiale alla tesi sostenuta in questo articolo “Emergenza malattie del cuore: 24 milioni di decessi entro il 2030”  .

Cos’altro ci vuole a farvi capire cosa sta succedendo?

 (Lorenzo Torielli).

 

 

 

 

Pfizer annuncia nuovo farmaco

per curare il Covid.

Indovinate a cosa somiglia?

Visionetv.it-   Don Quijote- (30-9-2021) -ci dice:

Dunque la strada per battere il Covid era – ed è – quella giusta. “Inibitore della proteasi” è il punto in comune fra Ivermectina – il principio attivo di un antiparassitario per animali ed umani in uso da lungo tempo – e il nuovo farmaco che Pfizer sta finendo con successo di sperimentare per fermare il Covid nelle persone esposte al contagio.

“Inibitore della proteasi” significa che blocca l’attività di un enzima indispensabile per consentire al virus di replicarsi. Gli inibitori della proteasi vengono usati, fra l’altro, per curare l’Aids. Nonostante le scomuniche delle autorità sanitarie, l’Ivermectina, nella sua qualità di inibitore della proteasi, è impiegata dai medici che curano il Covid precocemente e a domicilio, evitando la “Tachipirina e vigile attesa”  e soprattutto – salvo rari casi – evitando i ricoveri che mandano in tilt gli ospedali e le morti.

E’ necessario un infinito e dettagliato bagaglio di nozioni specialistiche per stabilire quali differenze intercorrono fra l’inibitore della proteasi dell’Ivermectina e l’inibitore della proteasi che Pfizer sta mettendo a punto: e ovviamente qui si parla di caratteristiche che non coincidono esclusivamente con l’etichetta del prezzo apposta sulla confezione. Dunque, eviteremo di addentrarci:  se non per l’empirica constatazione che la strada dell’Ivermectina è quella giusta e per un’altra, ahinoi innegabile, empirica constatazione.

 

Si tratta del famoso tweet con cui la FDA (l’agenzia statunitense che si occupa dei farmaci) ha scongiurato la gente di non curarsi con un antiparassitario per cavalli, giustappunto l’Ivermectina, dimenticando come sia invece utilizzata per uso umano in tutto il mondo, Italia inclusa. Tutto ciò riproduce in fotocopia quel che accadde col famigerato studio Lancet contro l’idrossiclorochina, ritirato dopo pochi giorni, ma non senza essere stato rilanciato dalle agenzie sanitarie di mezzo mondo.

E neanche a dirlo, i giornalisti italiani – no link, sarebbero un’enciclopedia – sono nuovamente corsi a demonizzare l’Invermectina prescindendo da qualsiasi considerazione relativa a formulazione veterinaria, formulazione umana e – soprattutto –  inibizione della proteasi. Ma di sicuro appena sarà pronta la “Pfizermectina” saranno i primi ad incensarne le doti taumaturgiche, per uomini e anche per cavalli.

(DON QUIJOTE).

 

 

Cina: stop all’export di fertilizzanti.

Produzione agricola mondiale a rischio.

Visionetv.it-Don Quijote-(30-9-2021)- ci dice:

Praticamente, la mossa equivale ad affamare il resto del mondo. La Cina sta chiudendo i rubinetti dei fertilizzanti a base di fosforo: si prepara a non esportarne più fino al giugno 2022.

E’ il maggior esportatore mondiale: circa un quarto dei fertilizzanti fosfati scambiato nel mondo è made in China.

 

Il fosforo è indispensabile alle piante: se nel terreno non ce n’è abbastanza, nei campi non cresce nulla. L’agricoltura italiana dipende dalle importazioni di fertilizzanti a base di fosforo, come del resto gran parte dell’Europa, l’intero continente americano, l’Australia e il Medio Oriente.

Lo stop cinese all’esportazione di fertilizzanti fosfati si situa nell’esatto momento in cui sta andando in crisi la disponibilità di un altro tipo di fertilizzanti indispensabili per la produzione agricola, quelli a base di azoto. Per fabbricare i fertilizzanti azotati servono grandi quantità di gas: il quale è così caro che in Gran Bretagna sono stati chiusi alcuni impianti di produzione. Il prezzo dei fertilizzanti azotati segue quello del gas, e il prezzo del cibo segue, a sua volta, quello dei fertilizzanti. Di tutti i fertilizzanti, generalmente basati su tre elementi: fosforo, azoto, potassio. E anche questi ultimi, dopo la decisione della Cina, potranno solo aumentare ancora.

Il cibo è rincarato nettamente – soprattutto il grano, indispensabile per portare in tavola pasta e pane – ancor prima che venissero al pettine i nodi dei fertilizzanti azotati e quando nessuno nemmeno immaginava la grana cinese dei fertilizzanti a base di fosforo. Come cambierà il prezzo del cibo nei prossimi mesi, nessuno è in grado di dirlo: ma non serve leggere i fondi di caffè per prevedere prezzi sempre più alti.

Non sono note le cause della decisione cinese. Sta di fatto che l’esportazione dei fertilizzanti di fosforo fa parte degli elementi attraverso i quali la Cina tiene in pugno il mondo. Anche senza attribuirle la machiavellica intenzione di voler mandare in crisi l’agricoltura globale, si  può supporre che il Governo cinese, in un momento in cui tutte le materie prime sono introvabili e carissime, abbia deciso di rimpolpare le scorte di fertilizzanti fosfati, anteponendo le necessità nazionali a quelle mondiali. Per la serie: prima per me, e poi per gli altri se ce n’è.

E noi? Nessuno, in Italia o nell’Unione Europea, sembra prendere il considerazione la tempesta che sta mettendo in ginocchio il commercio internazionale e insieme ad esso le economie (come quelle dell’Italia e dell’UE) essenzialmente basate sullo scambio di merci. Nessuno sembra porsi il problema di una qualche forma, non diciamo di autosufficienza almeno alimentare (che nell’Occidente liberista “autosufficienza” è una parolaccia) ma almeno di salvaguardia degli interessi della gente: che deve pur mangiare.

I nostri governanti pensano che la mano del libero mercato provvederà a porgere il cibo al popolo affamato. Chissà quale sapore ha la mano del libero mercato: perché se il cibo è troppo caro, può darsi che il popolo affamato finisca per mangiare quella. (DON QUIJOTE).




Il super centro Draghi sta scompaginando

l’assetto tradizionale della politica italiana.

Linkiesta.it- Mario Lavia-( 1 ottobre 2021)- ci dice:

 

Le spaccature interne a partiti (soprattutto Forza Italia e Partito democratico) e alleanze (centrodestra) potrebbero dar vita a un nuovo super-centro, ridefinendo la geografia partitica e forse anche istituzionale

Senza scendere direttamente nell’agone politico-partitico, Mario Draghi sta scompaginando i tradizionali poli, o quel po’ di bipolarismo che discende dagli anni ‘90. La nuova dinamica sarà al culmine quando si entrerà nel vivo della corsa al Colle: sarà in quel momento che centrosinistra e centrodestra si guarderanno allo specchio rimirando le rispettive rughe.

Ma vista in prospettiva l’impressione è che i cosiddetti poli andranno rimodellando i loro volti sulla base del giudizio sull’esperienza del governo Draghi. E non è affatto detto che restino due, perché un grande rimescolamento potrebbe dar vita a un nuovo super-centro.

Già lo stiamo vedendo. In fin dei conti, la Lega si divide proprio sul futuro di Draghi e sul proprio grado di affinità con la politica del presidente del Consiglio, divaricandosi platealmente come mai era successo in 25 anni di storia: in quel partito “leninista” il dissenso non è mai stato pienamente ammesso, chi non era d’accordo con Umberto Bossi era gentilmente invitato ad andarsene.

Invece stavolta un grosso calibro come Giancarlo Giorgetti di fatto assume pubblicamente la politica draghiana condita dalla scelta del Partito popolare europeo, con tanti saluti al sovranismo. Tra il ministro e il capo leghista il dado è tratto, e si chiama Mario Draghi.

Se mai ci sarà un congresso, sarà di fatto sull’attuale presidente del Consiglio.

Una spaccatura dentro un spaccatura più ampia, che per inciso è da tempo nota anche ai sassi: quella tra Forza Italia e il duo sovranista Salvini-Meloni, la coppia che ieri Silvio Berlusconi ha distrutto con una battuta a Massimo Giannini, poi vanamente smentita dallo staff del Cavaliere:

«Se Draghi diventa Presidente della Repubblica poi dà l’incarico a Salvini o alla Meloni? Dai, non scherziamo».

Questo pensa e dice l’uomo di Arcore – il direttore della Stampa ha la registrazione – ed è chiaro che nella contrapposizione tra l’ex presidente della Bce e i due leader sovranisti Berlusconi sta col primo («deve durare»), e nel suo partito tutti hanno capito da che parte stare in caso di conflitto, e non solo i tre ministri “draghiani” Carfagna, Gelmini e Brunetta ma anche i più legati alla Lega capitanati da Tajani.

 Ed è un’altra piccola faglia.

E, poiché stiamo parlando di divisioni, il discorso non può non riguardare il centrosinistra e in particolare il Partito democratico (praticamente il solo partito dove seppure in modo sotterraneo c’è una discussione, visto che il Movimento 5 stelle è ormai fuori da ogni pensiero che riguardi la strategia politica), dove la questione-Draghi appare e scompare, affidata più a battute estemporanee che a un vero dibattito interno, ma che sarà inevitabile: prima o poi Enrico Letta dovrà decidere se considerare l’esperienza di Draghi come una parentesi o come una prospettiva, e in questo caso, come dargli forma e gambe.

Persino il clamoroso incattivimento del Partito democratico contro Carlo Calenda tradisce il terrore della materializzazione di una nuova offerta politica, peraltro ancora confusa, quella che dal punto di vista parlamentare abbiamo chiamato il super-centro.

 E che politicamente potrebbe essere il nuovo contenitore draghiano, rimescolando i poli del passato.

Ecco dunque che il susseguirsi di faglie sta dissestando il territorio della politica italiana in un processo di ridefinizione della geografia persino istituzionale. Che potesse essere un uomo in carne e ossa a determinare questo bradisismo politico non era facilmente prevedibile.

Ma, mentre si parla più o meno a proposito di un nuovo De Gaulle, è certo che Mario Draghi può essere la figura che chiude una fase storica e ne apre un’altra, tutta da scrivere.

 

 

 


Dr. David MARTIN: “Questa è un’arma biologica

 progettata per eliminare un numero enorme di persone tra la popolazione”.

 

Detoxed.info- John Cooper-(7 Luglio 2021)- ci dice:

 Il dottor David E.Martin parla della manipolazione del linguaggio durante questa falsa pandemia durante una sessione di domande e risposte con la dottoressa Judy Mikovits dopo la proiezione del film “Plandemic Indoctornation“.

“Una delle cose più sfortunate di questa storia è che a tutti noi è stata data una sceneggiatura. E il copione che ci è stato dato contiene in realtà un mucchio di falsità. E poi facciamo domande sulle falsità.

 

“Quindi cominciamo dall’inizio. SARS-Coronavirus. Hai sentito quello che ho detto: SARS. Cerchiamo di essere molto precisi. Nel coronavirus SARS ed in tutte le sue sottospecie l’uomo ha totalmente interferito. Siamo precisi su questo…

“Il coronavirus della SARS è un composto manipolato dall’uomo. È un’arma biologica. Non è un virus. Ascolta quello che sto dicendo, questo è così importante. Rimaniamo intrappolati nel dire parole che possono poi essere dimostrate come false. E se dicessimo esattamente la verità, non cadremmo nella trappola.

“Ma quando siamo stati coinvolti nel loro lessico, che ci è stato dato per confonderci, è avvenuta l’arma biologica di quella che viene chiamata SARS-Cov-2, finanziata da Anthony Fauci in una sovvenzione nel 1999. Fu allora che fu costruita l’arma biologica …”

“Anthony Fauci ha speso – ascolta questo numero – 191 miliardi di dollari – non 3,7 milioni di dollari, non 30 milioni di dollari – 191 miliardi di dollari di fondi controllati per l’arma biologica di virus contro l’umanità. E sono i tuoi soldi che sono stati spesi. 191 miliardi di dollari! E pensi di poter convincere qualsiasi agenzia o organismo di supervisione o qualsiasi politico a intraprendere questa indagine, nonostante il fatto che abbiamo tutti i beneficiari di borse, ogni persona – il loro indirizzo, il loro numero di telefono, il loro laboratorio? Abbiamo letteralmente la totalità di dove sono finiti quei soldi e nessuna agenzia investigativa in questo paese è disposta a guardare.

“Questo è un programma di armi biologiche progettato per ucciderci. Questo è quello che è. E non è solo progettato per ucciderci, è progettato per uccidere un numero enorme di persone.

 Non abbiamo un virus, abbiamo un’arma biologica“.

Questo è il momento di rivedere Plandemic e inviarlo a tutti gli zombi che ami in questo mondo.

(Davide E. Martin ,PHD).

 

 

 

 

 

 

MANDATI VACCINALI COVID-19: Imposto

 dal tiranno POTUS (Joe Biden)

per distruggere irreparabilmente la Repubblica americana.

Stateofthenation.co - Redazione- (30 settembre 2021)- ci dice :

 

Il governo mondiale segreto usa le iniezioni obbligatorie

di Covid per spopolare il pianeta Terra e schiavizzare l'umanità rimanente.

Ora non c'è alcun dubbio che Joe Biden sia stato installato criminalmente alla Casa Bianca per compiere il suo ultimo atto di profondo tradimento contro il popolo americano.

I pagatori globalisti del NWO di Biden e i gestori del Deep State sapevano che il vero "Creepy Joe" avrebbe fatto assolutamente tutto ciò che gli era stato detto di fare. QUALSIASI cosa!

I controllori del “Pedogate” di Biden sanno di avere prove abbastanza concrete sia su di lui che su suo figlio Hunter che sarebbe un impostore POTUS completamente posseduto.

 E così è.

Biden passerà senza dubbio alla storia degli Stati Uniti come il più odiato e insultato e disprezzato e detestato e aborrito – MAI!

 E sapete una cosa: non gliene potrebbe importare di meno.

I suoi maestri di lunga carriera lo hanno portato ad essere il politico più spregevole della sua generazione. Ecco perché è stato scelto per essere il compagno di corsa di Obama.

Chi meglio di te per garantire la costruzione dell'Obama-nation?

È chiaro che Biden si diletta persino nel suo attuale ruolo di bioterrorista e maniaco genocida in piena regola. Sa che metà del corpo politico lo detesta; e che l'altra metà seguirà presto. Quindi, apprezza il suo ruolo di abbattere il paese per dispetto e vendetta per tutto l'odio che giustamente gli viene in mente.

Ricorda: i suoi gestori hanno intenzionalmente impostato Biden per rubare le elezioni del 2020 – IN PIENO GIORNO – in modo che la sua reputazione fosse saldamente stabilita come un ladro elettorale spudorato.

Anche molti democratici e liberali, progressisti e socialisti, marxisti e comunisti sono consapevoli del vero e proprio furto delle elezioni da parte di Biden.

E, più iniziative presidenziali Biden prende per avvelenarli con un colpo di Covid estremamente pericoloso e mortale, più rapidamente la sua base sta lasciando la riserva liberale – PER SEMPRE.

 

Alla fine della giornata, Biden non avrà nessuno nel suo angolo, così odiato sarà. Ma questa “psyop” è stata tutta meticolosamente progettata con un design altamente pronosticato seguendo  ... ogni passo del suo cammino.

Biden è ovviamente merce danneggiata e presto sarà gettato via ... dopo aver inflitto il maggior danno possibile alla Repubblica americana. Poi la bolscevica e marxista culturale Kamala Harris sarà infilata nello Studio Ovale per finire la Repubblica attraverso l'esecuzione del suo piano comunista dettato dal NWO.

 Ma, prima, devono condurre un genocidio a livello nazionale al fine di seminare sufficientemente semi di massimo caos, confusione e conflitto ovunque e ovunque.

I vaccini COVID hanno ucciso 200.000 americani?

MANDATI VACCINALI COVID-19.

Quale modo migliore per distruggere irreparabilmente la Repubblica americana che imporre mandati di vaccino Covid a tutti i 50 stati.

L'intera impresa genocida presidenziale è così stupida e demente, squilibrato e demoniaca che solo un "Joe Biden" lo farebbe. Chi altro vorrebbe essere cociuto come il più grande assassino di massa della storia umana?

In realtà, gli ordini esecutivi palesemente illegali e incostituzionali di Biden sui mandati sono tutti destinati ad essere invertiti o ignorati o combattuti o terminati; e molto prima che poi.

 Altrimenti, non è altro che guerra.

Con questo singolo atto di distruzione nazionale, Biden ha scatenato i cani da guerra della società in un modo che tornerà a morderlo così male che la sua presidenza si schianterà e brucerà in un D.C. flash.

Naturalmente, i suoi padroni credono davvero di poterlo buttare via e tutto andrà bene con Harris al timone. Devono aver dimenticato che l'intera destra sa che anche lei è una ladra elettorale hardcore. E che Kamala è forse un politico più infido di Biden.

Tuttavia questi due pagliacci comunisti vengono utilizzati per demolire gli Stati Uniti d'America in tempo reale. La distruzione pervasiva del business da sola, in particolare delle piccole e medie imprese, è tale che stanno cadendo come mosche sotto tutte le pressioni esercitate dall'infinita tirannia del Covid.

 

Prova di una cospirazione criminale altamente organizzata per commettere un genocidio.

La buona notizia è che Noi, il Popolo, ora abbiamo prove inconfutabili dell'intenzione collettiva di commettere un genocidio.

Non solo, ma ora esistono risme di prove indiscutibili che tutti possono vedere che dimostrano un insabbiamento vasto e altamente coordinato. Un insabbiamento in corso che dovrà essere perpetuo se i criminali Del Covid devono sfuggire a procedimenti giudiziari e punizioni severe.

Mentre questa cospirazione criminale Covid per commettere genocidio coinvolge direttamente praticamente ogni governo a tutti i livelli in tutti gli Stati Uniti, coinvolge anche quasi tutte le società Fortune 10.000. Allo stesso modo, ogni società sanitaria e istituto di ricerca scientifica, sistema universitario statale e grande college privato, così come ogni società di media mainstream hanno colluso nello svolgimento di THE GREAT SCAMDEMIC.

Pertanto, al popolo americano viene presentata una straordinaria opportunità di pulire casa come mai prima d'ora. In effetti, il Codice di Norimberga è stato istituito proprio per questo momento decisivo nella storia del mondo.

Alla luce di queste e di molte altre realtà dure e cupe, è chiaramente tempo di riprendersi la Repubblica americana da coloro che l'hanno rubata dal Federal Reserve Act del 1913. Ma prima dobbiamo arrestare e imprigionare rapidamente gli autori di questo crimine senza precedenti contro l'umanità.

 

 

 


Perché gli americani sono costretti a sottoporsi all'iniezione con una sostanza pericolosa che è nota non per proteggere dal Covid ma per causare morte e gravi lesioni alla salute?

Unz.com- PAUL CRAIG ROBERTS- (SETTEMBRE 29, 2021)- ci dice:

Gli israeliani hanno ora ammesso l'impotenza del "vaccino" nei telegiornali: (paulcraigroberts.org).

Se la "pandemia di Covid" è reale, perché Danimarca, Norvegia e Svezia hanno abolito tutte le restrizioni Covid e dichiarato la fine della crisi? (paulcraigroberts.org).

Cosa spiega i mandati sui vaccini? È noto che il vaccino non protegge – quindi maschere e colpi di richiamo – ma uccide e mutila. Perché sono determinati a ucciderci e mutilarci?

Tremila medici e scienziati vogliono sapere perché viene loro impedito di trattare i loro pazienti con farmaci sicuri ed efficaci.

Oltre 3.000 medici e scienziati firmano una dichiarazione che accusa i responsabili politici COVID di "crimini contro l'umanità."

(amgreatness.com).

 

La risposta sembra essere il profitto per Big Pharma e il controllo autoritario per il governo.

Su ABC con George Stehanapoulos Il CEO di Pfizer Albert Boula ha detto che d'ora in poi la vita normale consiste in colpi di richiamo(vaccini) annuali. (infowars.com).

Il CEO di Moderna Stephane Bancel è d'accordo. Dice che ci saranno colpi di richiamo(vaccini) Covid per sempre.

(summit.news)

Il treno del sugo (vaccinazioni) è per sempre.

E così sono le ferite e le morti del vaccino.

Il 45% del budget annuale della FDA proviene da Big Pharma.

I regolatori dipendono finanziariamente da coloro che dovrebbero regolare. L'economista George Stigler ha sottolineato decenni fa che le agenzie di regolamentazione sono sempre catturate dall'industria che regolano.

 I regolatori diventano facilitatori e agenti per il regolamentato.

(lewrockwell.com)

Alcuni newyorkesi si svegliano tardivamente e protestano contro il mandato di vaccinazione da parte del governatore democratico che non ha l'autorità di emettere mandati.

(theepochtimes.com)

Gli operatori sanitari che hanno assistito a morti e disabilità da vaccino rifiutano il colpo di morte (ultimo vaccino).

 

Questo dovrebbe dirti qualcosa. Perché le persone prendono il colpo mortale quando gli operatori sanitari devono essere costretti a prenderlo?

(theepochtimes.com)

(PaulCraigRoberts.org).

 

 

 

 

 

Marx ha capito bene: l'immigrazione

di massa distrugge i salari.

Perché i comunisti risorgenti(DEM-USA)

d'America non lo ammettono?

 

Unz.com- CARL HOROWITZ- (SETTEMBRE 14, 2021)- ci dice :

 

Che ci crediate o no, come diceva Ripley, il teorico comunista Karl Marx ha anticipato un argomento economico chiave contro l'immigrazione di massa che VDARE.com ha fatto sin dal suo inizio:

l'immigrazione senza restrizioni deprime i salari per i lavoratori della nazione ospitante. Il fatto che Marx si sbagliasse nella sua critica generale del capitalismo, in particolare la sua previsione che fosse condannato, non lo rendeva sbagliato su tutto.

 Sull'immigrazione, Marx era dalla parte giusta del dibattito, se non necessariamente per le giuste ragioni. Stranamente, i risorgenti comunisti americani(Dem Usa) non sembrano averlo notato.

Si consideri una lettera del 1870 a Sigfrid Meyer e August Vogt, amici tedeschi negli Stati Uniti.

Citando gli effetti dell'immigrazione irlandese su larga scala sull'Inghilterra,Marx spiegò l'effetto destabilizzante della manodopera immigrata a basso costo:

 "A causa della costante crescente concentrazione di contratti di locazione, l'Irlanda invia costantemente il proprio surplus al mercato del lavoro inglese, e quindi costringe a ridurre i salari e abbassa la posizione materiale e morale della classe operaia inglese", scrisse il primordiale comunista prussiano[Marx a Sigfrid Meyer e August Vogt, Marxists.org, 9 aprile 1870].

Questo non è tutto ciò che ha scritto sull'argomento, ma quel piccolo gioiello suggerisce che Marx ha capito almeno qualcosa sulla domanda e l'offerta, i salari, il lavoro e l'immigrazione.

L'immigrazione di massa ha depresso i salari britannici del 19 ° secolo in quanto deprime i salari americani oggi.

Un po' di storia:

Durante la seconda metà del 19° secolo, la "questione irlandese" pesò pesantemente sulle menti inglesi.

Molti irlandesi si imbarcò sulle navi per il breve viaggio in Inghilterra. L'Irlanda faceva parte del Regno Unito, che aveva frontiere aperte per tutti i suoi sudditi. Anche dopo il 1921, i residenti dello "Stato Libero d'Irlanda" non avevano bisogno di un passaporto o di un visto per entrare nel Regno Unito.

Gli irlandesi iniziarono a migrare in Inghilterra nel Medioevo, ma quello che iniziò come un rivolo divenne un'alluvione durante e dopo la Grande Carestia del 1845-52. Né sono andati in Inghilterra per "una vita migliore", come dice il cliché della Treason Lobby in questi giorni.

Arrivare all'Isola dello Scettro era una questione di vita o di morte. Gli irlandesi dipendevano per il cibo quasi interamente dalla patata, ma la peronospora aveva colpito.

 Gli agricoltori irlandesi non potevano aumentare la produzione sui loro piccoli appezzamenti di terra e non potevano farci nulla a causa del radicato sistema di proprietà assente britannica. Il disastro era inevitabile.

Di circa 8,25 milioni di persone che vivevano in Irlanda nel 1845, quasi un milione morirono di fame e altri 2 milioni emigrarono negli anni successivi. La maggior parte dell'emigrazione avvenne all'interno della Gran Bretagna, con 1,52 milioni di irlandesi emigrati in Inghilterra, Scozia e Galles tra il 1850 e il 1888.

Gli irlandesi volevano i posti di lavoro disponibili a Londra, Liverpool, Manchester e in altre città, e i datori di lavoro volevano qualcos'altro: manodopera a basso costo. Più delle loro controparti inglesi, i lavoratori irlandesi accettavano salari minimi e condizioni di lavoro brutali.

Sfruttando quella disperazione, i proprietari delle fabbriche avevano tutti gli incentivi per trattare i lavoratori irlandesi e inglesi come sacrificabili. Dopotutto, se il diluvio di lavoratori irlandesi accettasse una miseria per ottenere un lavoro, i lavoratori inglesi accetterebbero una miseria per mantenere un lavoro.

Naturalmente, i lavoratori potrebbero organizzarsi per migliorare la loro sorte. Per sconfiggere, molti datori di lavoro hanno assunto i dipendenti meno organizzabili, specialmente tra gli irlandesi: donne e bambini.

Scrivendo nel 1888, Annie Besant, una riformatrice inglese muckraking, notò le condizioni per le ragazze e le donne nella fabbrica di partite Bryant e May nell'East End di Londra: giorni lavorativi di 14 ore, salari settimanali da 4 a 8 scellini, multe eccessive per reati minori e rischi estremi per la salute

[Donne e lavoro nel 19 ° secolo,StrikingWomen.org].

I lavori iniziarono alle 6:30.m. in estate e alle 8.m. in inverno. Le donne lavoravano fino alle 18.m., con 30 minuti per la colazione e un'ora per la cena. "Un caso tipico è quello di una ragazza di 16 anni, una lavoratrice a pezzi; guadagna 4 a settimana", ha scritto Besant.

Dei guadagni, 2s viene pagato per l'affitto di una stanza; la bambina vive solo di pane e burro e tè, allo stesso modo per colazione e cena, ma in relazione con gli occhi danzanti che una volta al mese andava a un pasto dove "prendi caffè, e pane e burro, e marmellata, e marmellata, e molto". Lo splendido stipendio di 4s è soggetto a detrazioni sotto forma di multe; se i piedi sono sporchi, o il terreno sotto la panca è lasciato disordinato, viene inflitta una multa di 3d.

[Schiavitù bianca a Londra, The Link, 23 giugno 1888]

Un mese dopo, circa 200 lavoratori hanno scioperato dopo che tre sono stati licenziati per aver parlato con Besant. La maggior parte degli scioperanti erano donne con cognomi irlandesi che vivevano l'una vicino all'altra

[The Match Workers Strike Fund Register,UnionHistory.info].

 

Sorprendentemente, lo sciopero ha avuto successo. Dopo tre settimane, il datore di lavoro ha soddisfatto le loro richieste e i lavoratori hanno formato un sindacato dei lavoratori di corrispondenza.

Tuttavia, gli irlandesi apparentemente accettarono la loro sorte nella vita. Facendo eco a Marx, il suo collaboratore Friedrich Engels descrisse le spaventose baraccopoli irlandesi di Manchester, dove visse dal 1842 al 44. Il ricco padre di Engels possedeva una fabbrica tessile.

"Gli irlandesi che migrano per quattro penny in Inghilterra sul ponte di una nave a vapore su cui sono spesso stipati come bestiame, si insinuano ovunque", ha scritto il coautore del Manifesto comunista.

Le peggiori abitazioni sono abbastanza buone per loro; il loro abbigliamento causa loro piccoli problemi, purché si tenga insieme da un unico filo; scarpe che non conoscono; il loro cibo è costituito solo da patate e patate; tutto ciò che guadagnano al di là di questi bisogni viene solitamente speso per bere.

 Cosa vuole una tale razza con salari alti? I quartieri peggiori di tutte le grandi città sono abitati da irlandesi.

Ogni volta che un distretto si distingue per sporcizia speciale e rovinosità speciale, l'esploratore può tranquillamente contare sull'incontro principalmente con quei volti celtici che si riconoscono a prima vista come diversi dalla fisionomia sassone del nativo e dal canto aspirato brogue che il vero irlandese non perde mai.

[La condizione della classe operaia in Inghilterra nel 1844]

Ma gli irlandesi erano bloccati. Le condizioni erano pessime in Inghilterra, ma peggio a casa. Infatti, nel 1836, quasi un decennio prima della pubblicazione iniziale del libro di Engels e dell'inizio della Grande Carestia d'Irlanda, la Commissione Reale sulla Condizione delle Classi Più Povere in Irlanda spiegò la migrazione.

Niente sembra più naturale del fatto che i lavoratori vadano da luoghi in cui non sono desiderati e i salari sono bassi, a luoghi in cui sono desiderati e i salari sono alti. [Di conseguenza] l'emigrazione dall'Irlanda all'Inghilterra e alla Scozia è di un carattere molto notevole, ed è forse quasi senza pari nella storia del mondo. ... Il tipo di lavoro in cui sono impiegati è di solito la descrizione più ruvida, grossolana e ripugnante e richiede la minima abilità e pratica.

[Rapporto sullo stato dei poveri irlandesi in Gran Bretagna].

In parole povere, i datori di lavoro inglesi hanno usato gli irlandesi per abbassare i salari, come ha osservato la commissione. Il maestro tessile John Potter "ha criticato la loro sottomissione a standard di vita più bassi" e ha detto che "sembrano contenti di 9 o 10 a settimana, come farebbe un inglese con 14 o 16 anni".

Ma torniamo a Marx, che, ancora una volta, ha notato che l'immigrazione di massa abbassa i salari.

 "Ogni centro industriale e commerciale in Inghilterra ora possiede una classe operaia divisa in due campi ostili, i proletari inglesi e il proletarismo irlandese", scrisse Marx a Meyer e Vogt.

Era una condizione, pensava, che avrebbe accelerato la rivoluzione a causa dell'effetto dell'immigrazione sul ragazzino:

 "Il normale lavoratore inglese odia il lavoratore irlandese come un concorrente che abbassa il suo tenore di vita. In relazione all'operaio irlandese si considera un membro della nazione dominante e di conseguenza diventa uno strumento degli aristocratici e dei capitalisti inglesi contro l'Irlanda, rafforzando così il loro dominio su se stesso.

Marx continuò:

Ha a cuore i pregiudizi religiosi, sociali e nazionali contro il lavoratore irlandese. Il suo atteggiamento nei suoi confronti è più o meno lo stesso di quello dei poveri bianchi verso i negli ex stati schiavisti degli Stati Uniti. L'irlandese lo ripaga con gli interessi sui propri soldi. Vede nell'operaio inglese sia il complice che lo stupido strumento dei governanti inglesi in Irlanda.

Questo antagonismo è artificialmente mantenuto vivo e intensificato dalla stampa, dal pulpito, dalle carte comiche, in breve, con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell'impotenza della classe operaia inglese, nonostante la sua organizzazione. È il segreto con cui la classe capitalista mantiene il suo potere. E quest'ultimo ne è abbastanza consapevole.

Suona familiare? L'Irlanda era per l'Inghilterra nel 1850, come il Messico e l'America centrale lo sono per gli Stati Uniti nel 2021. Gli irlandesi hanno fatto i lavori che gli inglesi non avrebbero fatto! I parallelismi sono chiari:

 

Frontiere aperte;

manodopera straniera a basso costo che abbassa i salari;

Sostegno del governo ai datori di lavoro a basso salario;

e frustrazione tra i lavoratori a bassa paga del paese ospitante.

Eppure, nonostante i parallelismi, le differenze abbondano:

Marx credeva che il nazionalismo irlandese avrebbe porre fine allo sfruttamento del lavoro irlandese. "Dopo aver studiato la questione irlandese per molti anni", scrisse, "sono giunto alla conclusione che il colpo decisivo contro le classi dominanti inglesi (e sarà decisivo per il movimento operaio di tutto il mondo) non può essere consegnato in Inghilterra ma solo in Irlanda."

Mezzo secolo dopo, naturalmente, l'Irlanda conquistò l'indipendenza dall'Inghilterra. Nessuno dei due paesi divenne comunista.

 Marx direbbe la stessa cosa oggi del Messico, che ha ottenuto l'indipendenza dalla Spagna nel 1821? Non è probabile.

Anche se l'inglese avesse limitato l'immigrazione, il caso umanitario per ammettere gli irlandesi era convincente. La peronospora della patata causò una carestia. Questo non è il caso del Messico o dell'America centrale. Pochi stanno effettivamente morendo di fame, come si può supporre dalla circonferenza ponderosa di molti immigrati. Se muoiono prematuramente, è probabile che la causa sia il caos e l'omicidio legati al traffico di droga.

Nonostante gli inevitabili antagonismi economici e culturali, gli irlandesi erano sudditi britannici che potevano e facevano assimilare. Se non altro, parlavano la stessa lingua (per lo più) ed erano etnicamente vicini. Erano anche culturalmente vicini.

 L'Irlanda era "profondamente vittoriana"[Victoria's Ireland: Britishness and Irishness, 1837-1901, HistoryIreland.com]. Al contrario, la storica nazione americana e i recenti arrivi amerindi / meticci oscuri non sono niente di simile. Orario Il sogno bagnato di Magazine di un Café au lait "Amexica" è proprio questo: un sogno.

La lingua da sola impedisce l'assimilazione di quegli immigrati, grazie a quell'espediente costoso e politicizzato chiamato "educazione bilingue".

A differenza dell'Inghilterra di 150 anni fa, gli Stati Uniti hanno costruito un grande stato sociale che sposta il costo del lavoro dai datori di lavoro ai contribuenti. Gli irlandesi del 19 ° secolo non erano cariche pubbliche, a differenza di una grande porzione di immigrati ispanici qui, come hanno dimostratogli economisti George Borjas di Harvard e Steve Camarota del Center for Immigration Studies.

 Idealmente, i datori di lavoro coprirebbero le spese dei dipendenti attraverso salari e benefici migliori. Tuttavia, con l'immigrazione ai livelli attuali, hanno pochi incentivi a farlo.

Che dire della sinistra contemporanea e della sua virulenta se non scardinata opposizione al controllo dell'immigrazione? La sinistra giustamente chiama i datori di lavoro per lo sfruttamento del lavoro immigrato, anche se molto spesso i lavoratori immigrati sono alla mercé degli imprenditori dello stesso paese o dei cui antenati erano. Molti sono arrivati o sono stati trasportati qui illegalmente. Inoltre, la forte dipendenza da parte dei datori di lavoro americani sull'H-2B e su altri visti di lavoro entry-level non agricoli aumenta la probabilità che anche gli immigrati qui legalmente siano spesso alla loro mercé.

Non è certo una coincidenza che le fabbriche a basso salario siano più diffuse nei centri urbani con grandi popolazioni di asiatici e ispanici di prima generazione. Tra aprile e luglio 2016, il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha indagato su 77 operazioni di abbigliamento a Los Angeles.

 I lavoratori erano pagati in media $7 l'ora – e spesso molto meno – e lavoravano 10 ore al giorno. Rivenditori come Forever 21, Marshalls, Ross e TJ Maxx hanno goduto dei vantaggi. All'epoca, i lavoratori che producevano abbigliamento per Forever 21 da soli avevano presentato centinaia di richieste di rimborso dal 2007. "L'intero problema è stato devoluto al rivenditore", ha osservato David Weil, ex capo della divisione salari e ore del Dipartimento del Lavoro.

"Costringono i costi di produzione al minimo che vogliono a causa del loro potere nella catena di approvvigionamento, con il risultato finale che i lavoratori sostengono l'intero costo e il rischio del sistema

" [Dietro una camicia da $13, un lavoratore da $6 all'ora, di Natalie Kitroeff e Victoria Kim, Los Angeles Times,31 agosto 2017].

 

"Costruire il muro" e altrimenti reprimere l'immigrazione illegale, tra l'altro, andrà solo così lontano nella lotta contro tale sfruttamento del lavoro. Gli studi sulla tratta di esseri umani dell'Urban Institute e del gruppo no-profit Polaris con sede a Washington, D.C. rivelano che i lavoratori immigrati sfruttati in genere arrivano qui legalmente con visti temporanei, quindi lavorano illegalmente, solo per essere minacciati di licenziamento se si arrabbiano troppo con il capo sulle condizioni di lavoro

 [Comprendere l'organizzazione, l'operazione e il processo di vittimizzazione del traffico di lavoro negli Stati Uniti, di Colleen Owens, et al, 21 ottobre 2014].

Eppure la sinistra, che si preoccupa così tanto dell'immigrazione e dello sfruttamento del lavoro, ha ostacolato i modesti sforzi del presidente Trump per proteggere i lavoratori americani con controlli sull'immigrazione quasi ad ogni turno. Dov'è il tradizionale elettorato patriottico all'interno della sinistra egualitaria per resistere non solo allo sfruttamento dei lavoratori immigrati che abbassano i salari, ma anche alle pressioni per conto dei lavoratori americani che l'immigrazione di massa danneggia?

 

Risposta: Da nessuna parte. Ora che il Grande Sostituto è in corso, la sinistra, quasi esclusivamente focalizzata sulla razza, non sente alcun obbligo per quei lavoratori perché la maggior parte di loro sono bianchi.

 

I sindacati di sinistra sostengono costantemente, e suicidamente,i democratici per una carica elettiva contro i desideri e i migliori interessi dei loro membri. L'economista del lavoro della Cornell University Vernon Briggs ha osservato che i leader sindacali dal 1920 al 1980 si sono opposti all'immigrazione su larga scala come sottovalutazione del loro potere di contrattazione collettiva.

 [Immigration Policy and Low Wage Workers: The Influence of American Unionism, di Vernon M. Briggs Jr., CIS.org, 30 ottobre 2003].

 Ma preoccupati per il calo dei membri, che diminuisce il potere di contrattazione collettiva, ora sostengono l'immigrazione di massa e l'amnistia per i clandestini per ricostituire i ranghi.

Il senatore Bernie Sanders, I-Vermont, una volta sembrava un'eccezione alla nuova regola secondo cui la sinistra deve sostenere le frontiere aperte.

"Non ha molto senso per me portare centinaia di migliaia di quei lavoratori in questo paese per lavorare per il salario minimo e competere con i bambini americani", ha detto della Gang of Eight Amnesty del 2013.

L'apertura delle frontiere, ha detto, "era una proposta dei fratelli Koch". Questa apparente eresia gli valse persino elogi tra alcuni repubblicani.

Ma prevedibilmente, Sanders è tornato a digitare per la sua campagna presidenziale iniziale. "È tempo di portare i nostri vicini fuori dall'ombra", ha twittato nel giugno 2015. "È tempo di dare loro uno status legale".

 Quanto si è ricavato quattro anni dopo, era un'altra macchina cliché di Open Borders.

 

La dissonanza cognitiva della sinistra americana sull'immigrazione e del lavoratore americano è notevole. Da un lato, la sinistra chiede frontiere aperte per creare il caleidoscopio etnico presumibilmente immaginato dai Fondatori. Dall'altro, chiedono un salario minimo federale di $15 all'ora e l'adesione forzata al sindacato.

 

D'altra parte, la sinistra ha avuto l'apoplessia quando i lavoratori medio-americani hanno sostenuto Donald Trump per la presidenza perché credevano, come ha detto Trump, che l'immigrazione di massa abbassasse i salari e minacciasse i loro posti di lavoro!

Una coalizione inter ideologica per sostenere una moratoria sull'immigrazione è disperatamente necessaria. I contribuenti sempre più risentiti e i lavoratori americani, e non solo i bianchi, pagano la scheda per l'immigrazione. Insieme alla lettura di Marx sull'immigrazione, la sinistra contemporanea dovrebbe prendere in considerazione il recente libro di Philip Cafaro,

 How Many Is Too Many?: The Progressive Argument for Reducing Immigration into the United States.

Destra e Sinistra inevitabilmente saranno in disaccordo sulla maggior parte delle cose, e spesso ferocemente. Ma possono stare insieme sul principio che i governi non dovrebbero permettere lo sfruttamento schiacciante del lavoro straniero.

Anche Marx lo aveva capito.

(Carl F. Horowitz èdirettore del progetto per il National Legal and Policy Center, un'organizzazione senza scopo di lucro con sede a Falls Church, in Virginia, dedicata alla promozione dell'etica e della responsabilità nella vita pubblica americana. Ha un dottorato di ricerca in pianificazione urbana e politiche pubbliche e ha insegnato nel programma di pianificazione urbana e regionale presso il Virginia Polytechnic Institute.).

 

 

 

 

Sogno Totalitario.

Conoscenzealconfine.it- Weltanschauung Italia-(2 Ottobre 2021)-ci dice :

 

Immaginate di non essere più esseri viventi, liberi, ma un QR code. Immaginate la fine dell’uomo storico ed una nuova era fatta di ordine, disciplina, “progresso”, in cui tutto è sacrificato e sacrificabile in nome di nuove crisi e pandemie. In nome della “sicurezza”…

Immaginate un lasciapassare totalizzante, “green”, opprimente, che regoli ogni aspetto della vostra vita quotidiana. Situazione sanitaria, finanziaria, lavorativa, patrimoniale, mutui, prestiti, rate pendenti. Persino i parametri ed i limiti massimi di emissioni di CO2 dei veicoli di vostra proprietà e le “potenzialità” inquinanti dei membri della vostra famiglia.

 

Pensate che questo pass possa persino regolare l’accesso al vostro conto in banca, in un contesto collaudato in cui il contante non è più contemplato. Immaginate un mondo in cui non esista il dissenso. In cui le nascite siano controllate per evitare il sovrappopolamento del pianeta terra e l’esaurirsi delle risorse. In cui l’opinione sia unica, granitica. Dove i mezzi d’informazione siano gestiti direttamente dal potere.

Un universo in cui tutto si muove in modo perfettamente ordinato, spaventosamente sincronizzato. Pensate, per un attimo, ad un sistema di crediti sociali, in cui lo Stato stesso decida a quali attività essenziali e di “svago” possiate accedere e quali siano a voi proibite. In cui a seconda del numero di punti che avete sul suddetto lasciapassare i vostri diritti rimangano intatti, oppure vengano compressi.

Immaginate che il rinnovo del vostro pass, oramai evoluto in vostra identità digitale, sia subordinato ad una serie di obblighi da adempiere nei confronti del “partito unico” e che ogni volta che esprimiate pubblicamente una posizione contraria alla narrazione dominante o veniate denunciati di essere dissidenti, il vostro credito crolli vertiginosamente e vi venga impedito di muovervi, di prendere un aereo, di avere la connessione internet, di usare la carta di credito per un certo lasso di tempo.

Pensate di dover andare al lavoro in monopattino elettrico, magari in una fredda mattina d’inverno, con il volto paralizzato dal gelo e le mani ghiacciate, poiché è necessario per contenere l’emergenza climatica e per ridurre l’inquinamento, mentre le classi dominanti si muovono su jet privati da una parte all’altra del globo e si intrattengono viaggiando nello spazio su space shuttle costruiti ad hoc per il loro divertimento.

Immaginate di non essere più esseri viventi, liberi, ma un QR code. Che la vostra intera esistenza sia regolata da curve, algoritmi, equazioni, intelligenza artificiale, riconoscimenti facciali, droni, digitalizzazione, vaccinazioni di massa per il bene comune.

Immaginate la fine dell’uomo storico ed una nuova era fatta di ordine, disciplina, “progresso”, in cui tutto è sacrificato e sacrificabile in nome di nuove crisi e pandemie. In nome della “sicurezza”…

Alla fine mi sono svegliato… Mi sono vestito, ho fatto il caffè, abbracciato mia moglie, preso la macchina ed ho accompagnato mio figlio a scuola. L’ho baciato sulla fronte, entrando nell’edificio scolastico, senza che nessuno mi chiedesse un lasciapassare. Neanche per accedere, successivamente, al luogo di lavoro.

In fondo era solo un terribile incubo. Uno scenario distopico degno di un romanzo di Aldous Huxley o Ray Bradbury. Mi sento sollevato. La vita vera, per fortuna, è un’ altra cosa…

(Weltanschauung Italia- sfero.me).

Commenti

Post popolari in questo blog

Quale futuro per il mondo?

Co2 per produrre alimenti.

Caos e dazi.