Il mondo in pericolo.
Il mondo in pericolo.
Conoscenzealconfine.it
-Riccardo Cascioli- ( 28 Settembre 2021)- ci dice :
(Telegram).
“È vero che stiamo ancora lottando contro la
pandemia, ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo
assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti
climatici”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto l’altro
giorno al vertice sul Clima che ha inaugurato l’Assemblea generale dell’ONU. E,
non sorprendentemente, l’Osservatore Romano, nell’edizione del 21 settembre, si
è fatto megafono dell’allarmismo, facendo proprio il messaggio con un titolo a
caratteri cubitali in prima pagina: L’emergenza climatica è come la pandemia.
Nel discorso di Draghi segue la solita litania
di provvedimenti urgenti da prendere prima che sia troppo tardi, e che
riguardano essenzialmente la “transizione energetica”, ovvero il passaggio
dall’uso dei combustibili fossili a qualsiasi forma di fonte rinnovabile. Non
ci dilunghiamo sulle conseguenze di queste scelte economiche “verdi”, di cui
stiamo già assaggiando il sapore amaro (vedi impennata dei costi della bolletta
per l’energia elettrica).
In questa sede vorremmo invece far notare
questo connubio ideologico tra clima e pandemia, che non è affatto accidentale.
Il punto è che tutto serve a mantenere lo stato di emergenza, a cui peraltro ci
siamo già drammaticamente abituati. Sono vent’anni almeno che ci viene
propagandata l’emergenza climatica, e anche se le popolazioni in buona parte
fanno fatica a credere veramente al catastrofismo imperante – che rimanda
sempre a disastri prossimi venturi – cionondimeno questa ha già condizionato
profondamente le politiche dei governi occidentali. E soprattutto ha portato i
cittadini ad accettare misure che hanno pesantemente inciso sulle proprie
tasche e sulla propria libertà. Pensiamo al forzato rinnovo del parco auto per
poter circolare liberamente con i vari, ultimi, Euro con cui vengono
classificati i motori “puliti”; o alla svalutazione delle abitazioni datate
grazie alla obbligatoria certificazione energetica.
In questa prospettiva la pandemia è stata un’occasione
per rendere ancora più concreto e stringente lo stato d’emergenza, con tanto di
sospensione delle libertà individuali e delle garanzie democratiche. Questo a
sua volta faciliterà il perpetuare le misure costrittive anche per la presunta
emergenza climatica. Probabilmente non è un caso che il lasciapassare di cui
tanto si parla di questi tempi sia stato chiamato Green Pass, lasciapassare
verde. Cosa c’entra il verde con la pandemia? Nulla, ma richiama molto
l’ecologia.
E allora, una volta accettata l’idea del Green
Pass, non è molto lontano il momento in cui sarà allargato ai comportamenti
ecologici: il lasciapassare verde sarà rilasciato a chi ha l’auto elettrica, a
chi ha la propria casa in classe energetica A, a chi usa i mezzi pubblici o la
bicicletta per muoversi in città, e così via. Il tutto secondo uno schema –
forse sorprenderà qualcuno – che è già stato teorizzato e anche realizzato.
Già nel 2006 il politico laburista britannico
David Miliband auspicava una Carbon Credit Card, una carta di credito che
funziona come una “prepagata”, dall’ammontare fisso, che va a scalare a seconda
delle scelte che vengono fatte per gli acquisti di cibo, energia, viaggi. Più
si è “verdi” più si ha libertà di acquistare e di muoversi. E tuttora c’è chi
porta avanti questo progetto, anzi lo sta realizzando.
Non a caso l’esperto americano Marc Morano, nel
suo recente libro “Green Fraud” (La truffa verde) definisce i lockdown
anti-Covid come “la prova generale per l’emergenza climatica”. E nota come le
misure tanto invocate dagli ecologisti, grazie alla pandemia sono state
realizzate dalla sera alla mattina dai governi di tutto il mondo: dallo stop ai
viaggi aerei al blocco delle attività economiche (non per niente tutti hanno
sottolineato con favore che nel 2020 sono diminuite le emissioni di CO2); dalla
drastica riduzione degli spostamenti alla chiusura delle attività ricreative
(dai ristoranti ai cinema e teatri, considerati consumi non necessari). Il
protrarsi dello stato di emergenza, dalla pandemia al clima, porterà tutto ciò
a diventare il “nuovo normale”.
Il perenne stato d’emergenza inoltre genera
almeno due conseguenze che vale la pena mettere in evidenza. La prima è la fine
della democrazia. Non si tratta di un effetto collaterale, ma di un obiettivo esplicitamente
voluto. In un rapporto del “Club di Roma”, addirittura del 1991, intitolato The
First Global Revolution (La Prima rivoluzione globale), leggiamo: “La
democrazia non è una panacea. (…) per quanto possa suonare sacrilego, la
democrazia non è più appropriata per gli obiettivi che abbiamo davanti. La
complessità e la natura tecnica di molti dei problemi di oggi non sempre
permettono a rappresentanti eletti di prendere decisioni corrette al momento
giusto”.
La direzione è quella di una governance mondiale
tecnocratica capace di affrontare “scientificamente” (si fa per dire…) le
emergenze globali (o che vengono presentate come tali). Guardando a come i
media ci presentano la pandemia e i cambiamenti climatici non ci sono dubbi al
riguardo.
La seconda conseguenza è la crescente invadenza
dello Stato in ogni ambito della vita. La sussidiarietà, l’iniziativa personale
sono bandite, tutto dipende dalle decisioni del governo. Riprendere il discorso
di Mario Draghi al Senato del 17 febbraio 2021 (presentazione del governo alle
Camere) è istruttivo in tal senso: l’economia è stata massacrata dalla
pandemia, diceva in sostanza (ma sarebbe meglio dire dalla gestione della
pandemia), ora il governo aiuterà a ripartire, ma decidendo chi far ripartire e
in che modo.
E intanto anche le attività bloccate dai
lockdown (ristoratori in testa) sono state costrette a dipendere dalle
elemosine del governo. E ancora in questi giorni, a seguito dell’annuncio del
clamoroso aumento delle bollette di elettricità e gas, il governo ha assicurato
che aiuterà i più poveri. Sempre più persone e famiglie vengono spinte ai
margini dell’economia, costrette alla povertà, per poi trovarsi a dipendere
dalla magnanimità dello Stato.
Chi pensa che il 31 dicembre segnerà davvero la
fine dello stato di emergenza è un illuso!
(Riccardo Cascioli- lanuovabq.it)
Sciogliere l'identità per distruggere
l'Occidente:
la guerra di sinistra all'identità, alla
nazionalità e alla biologia.
Unz.com- TOBIAS
LANGDON- (SETTEMBRE 18, 2021)- ci
dice:
Emma Raducanu, la vincitrice femminile degli US
Tennis Open 2021, è metà rumena e metà cinese. È nata in Canada e cresciuta a
Londra. È sicuramente una bella atleta, un'abile tennista e una giovane donna
attraente e affascinante. Ma ecco qualcosa che sicuramente non è: britannica.
Ed è proprio perché non è britannica che molte altre persone che non sono
britanniche sono state desiderose di fingere che sia britannica e di celebrare
la sua vittoria.
Celebrando Raducanu, stavano davvero celebrando
se stessi. Dopo tutto, il narcisismo è una parte essenziale della sinistra.
Sathnam Sanghera, un giornalista indiano del London Times,ha spacciato un'ovvia
falsità:"Metà rumeno, metà cinese. Nato in Canada, cresciuto nel Regno
Unito. L'immigrazione ci arricchisce, e ha sempre ...". Dillo alle ragazze
bianche della classe operaia di Rotherham e di molti altri luoghi. Ma a chi
importa di loro? Certamente non Sathnam Sanghera. Un altro indiano, l'attore
Adil Ray, ha twittato:"Emma Raducanu l'immigrata di una famiglia rumena,
cinese, canadese sbatte gli haters. Questa è la Gran Bretagna che amiamo".
No, è la Gran Bretagna che ami distruggere. E il comico ebreo David Schneider
ha mostrato la sua abilità comica con:"Immigrati sanguinari! Venendo qui,
passando dalle qualificazioni per vincere gli US Open senza perdere un
set".
Come Sanghera e Ray, Schneider non è
interessato a Raducanu come individuo o come bella sportiva. No, la vede
semplicemente come uno strumento per la diluizione – e la distruzione finale –
della Britishness. È un perfetto esempio del ruolo centrale ebraico nella
guerra contro l'identità bianca. Gli ebrei odiano e provano invidia per i
bianchi, il cristianesimo e la civiltà occidentale. Si sentono insicuri nelle
forti nazioni bianche con identità chiare, perché si distinguono. Ecco perché
hanno inventato la propaganda bugiarda come "nazione di immigrati" e
" La diversità è la nostraforza". David Schneider cerca di negare
l'identità etnica e nazionale ai bianchi pur essendo un ebreo fortemente etnocentrico.
Secondo il Jewish Chronicle,"ha studiato per un dottorato di ricerca in
dramma yiddish a Oxford" e "ha persino eseguito una commedia yiddish
per la Jewish Book Week". Ha scritto uno spettacolo teatrale sul Teatro
Yiddish di Stato di Mosca e su come i suoi interpreti siano caduti vittima
delle purghe "assolutamente casuali e brutali" di Stalin. Molti
milioni di persone hanno sofferto e sono morte sotto Stalin, ma Schneider è
preoccupato per la piccola minoranza di loro che erano ebrei.
Il che va bene. È ebreo e naturalmente mette
gli ebrei al primo posto. Non mi oppongo a questo. Ma mi oppongo al fatto che
gli ebrei fortemente etnocentrici come Schneider abbiano alcun potere o
influenza nelle nazioni bianche. Dovrebbe essere in Israele, non in Gran
Bretagna. Non è britannico e la sua ostilità verso i goyim britannici bianchi
era evidente molto prima dei suoi commenti poco divertenti sulla vittoria di
Emma Raducanu. Come Nick Cohen,un altro brutto e anti-bianco ebreo non
britannico, non ha mai smesso di condannare e fare campagna contro la Brexit.
Non vuole che la Gran Bretagna sia indipendente e in controllo del proprio
destino.
E in effetti sono mezzo d'accordo con lui. Non
voglio nemmeno che la Gran Bretagna sia così. Ma questo non significa che voglio
che la Gran Bretagna torni nell'Unione Europea. No, per me la Brexit non è
andata abbastanza lontano. Voglio anche Scexit e Wexit. Cioè, voglio che la
Scozia e il Galles diventino nazioni indipendenti, libere dalla dominazione
europea e inglese. Ma voglio una Scozia e un Galles indipendenti solo se i
demolitori nazionali di sinistra come lo Scottish National Party (SNP) e il
Plaid Cymru non sono al comando. Fingono di essere partiti nazionalisti, ma, in
tipico stile di sinistra, distruggerebbero ciò di cui affermano di preoccuparsi
di più. L'SNP e il Plaid Cymru aprirebbero i confini della Scozia e del Galles
al Terzo Mondo, inondando i veri scozzesi bianchi e gallesi di estranei ostili
e violenti.
Ma posso essere d'accordo con uno dei loro
argomenti centrali per l'indipendenza: che la Britannicità non è un'identità
genuina e il Regno Unito non è una vera nazione. No, è un'unione innaturale e
malsana di nazioni. Scozia, Galles e Irlanda furono "uniti"
all'Inghilterra con la conquista e la forza. E se la Scozia e il Galles
diventassero indipendenti, penso che le relazioni tra scozzesi, gallesi e
inglesi migliorerebbero. È in parte perché il Regno Unito è davvero un
"costrutto artificiale" che la sinistra è stata in grado di sostenere
con successo per la britannicità di estranei come Emma Raducanu.
Lying propaganda from Germany: Blacks and other
non-Germans are described as “typical Germans”
Propaganda bugiarda dalla Germania: i neri e
altri non tedeschi sono descritti come "tipici tedeschi"
Ma non è britannica in alcun senso vero, come
attesta apertamentela sua biografia su Twitter:
"london|toronto|shenyang|bucharest". Londra è semplicemente dove è
finita con suo padre rumeno e sua madre cinese dopo essere nata a Toronto. Se
fosse rimasta in Canada e avesse vinto gli US Open, la sinistra canadese
l'avrebbe senza dubbio celebrata come interamente e autenticamente canadese. Ma
il Canada è come la Gran Bretagna: è un'altra unione innaturale, un altro
costrutto artificiale. E così la sinistra trova facile diluire l'identità
nazionale mentre si muove verso il suo obiettivo finale di abolire le nazioni
bianche. Per contrastare questa sovversione di sinistra, vorrei che il Quebec
francofono diventasse indipendente dalle province anglofone. Ma questo non
accadrà presto. Anche l'indipendenza scozzese e gallese non avverrà presto.
Dopo tutto, la Gran Bretagna ha un governo conservatore e il partito
conservatore è fermamente contrario a ciò che chiama la "rottura"
dell'Unione.
Partito conservatore? No, festa della Torah!
Ma "Partito conservatore" è un nome
orwelliano, che proclama una cosa mentre in realtà difende il suo opposto.
Proprio come il moderno partito laburista odia la classe operaia,il moderno
partito conservatore odia la tradizione profondamente radicata e ama il
globalismo che distrugge la nazione. Questo non è sorprendente, perché è un
partito completamente kosher, finanziato e controllato dagli ebrei per servire
gli interessi ebraici piuttosto che quelli dei bianchi britannici. L'ex primo
ministro conservatore David Cameron una volta ha scherzato sul fatto che
"Ci sono così tanti ebrei al vertice del partito conservatore britannico,
che dovrebbe essere conosciuto come il partito della Torah piuttosto che il
partito conservatore". Ha anche detto che "i miei valori sono valori
ebraici". Cameron è in parte ebreo. Così è Boris Johnson,l'attuale primo
ministro Conservatore. È anche in parte turco. Nel frattempo, gli altri tre
posti più importanti nel governo sono ricoperti dall'indù indiano Rishi Sunak,
che è cancelliere, dall'indù indiano Priti Patel, che è ministro degli Interni,
e dall'ebreo Dominic Raab, che è ministro degli Esteri(o lo era quando ho
iniziato a scrivere questo articolo).
Nessuno di questi quattro è britannico e solo
Johnson ha una vera ascendenza bianca. Nessuno di loro dovrebbe avere potere e
influenza in una nazione bianca, ma è proprio per questo che sono al vertice
del governo. Sono stati messi lì dagli ebrei per servire gli interessi ebraici,
perché gli ebrei e il loro denaro controllano il partito conservatore. Ecco un
fatto molto interessante. Dal 2000, almeno sei ebrei molto ricchi hanno servito
come tesoriere del Partito Conservatore:Ehud Sheleg (l'attuale tesoriere), Sir
Mick Davis (il precedente), Stanley Fink, Sir Stanley Kalms, Richard Harrington
e Howard Leigh. Lo trovo un fatto molto interessante. Probabilmente lo fai
anche tu. Ma i media mainstream in Gran Bretagna non sembrano trovarlo
interessante. Dopotutto, qualsiasi giornalista mainstream che osasse
menzionarlo – per non parlare di trarne conclusioni – sarebbe prima assordato
da grida di indignazione, poi spinto nell'oscurità e nella povertà.
In altre parole, gli ebrei godono di quello che
in precedenza ho chiamato "Bottino senza controllo". Ovviamente
controllano il governo conservatore, proprio come controllavano il precedente
governo laburista. Ma a nessuno è permesso dirlo o di chiedersi se il controllo
ebraico sia una buona cosa. L'unica risposta accettabile agli ebrei nella Gran
Bretagna moderna è il goy grovel. E tutti i goyim Tory lo sanno: Michael
Farmer,che è stato tesoriere Tory dal 2011 al 2015, è diventato
"vicepresidente cristiano del Consiglio per cristiani ed ebrei nel
2016". In altre parole, striscia davanti agli ebrei (e può essere in parte
ebreo o cripto-ebreo, come molti goyim apparenti nella vita pubblica). Ma il
controllo ebraico del partito conservatore si estende ben oltre la carica di
tesoriere. Un numero sproporzionato di presidenti Tory sono stati ebrei, come
Andrew Feldman e Grant Shapps. E quando il realista Dominic Cummings fu
costretto a uscire dal governo di BoJo, fu sostituito come capo di stato
maggiore da un ebreo di nome Dan Rosenfeld. Il New Statesman di sinistra ha
definito Rosenfeld "l'anti-Cummings", perché dove Cummings
disprezzava e cercava di riformare il servizio civile incompetente e fortemente
di sinistra, Rosenfeld una volta ne faceva parte, lavorando sia per i ministri
laburisti che per quelli conservatori. Non cercherà mai di porre fine né
all'incompetenza del Servizio Civile né alla sua sinistra.
Dan Rosenfeld, creatura paludosa ebrea
Rosenfeld è, infatti, ciò che gli americani
chiamerebbero una"creatura-palude",completamente a suo agio nella
palude anti-bianca, anti-cristiana e anti-occidentale dello Stato Profondo, che
combina la burocrazia governativa, i servizi di intelligence e le banche
globaliste e il capitalismo. La palude bolle, squelches e puzza su entrambe le
sponde dell'Atlantico. Dopo aver lasciato il servizio civile, Rosenfeld ha
trascorso cinque anni presso la Bank of America, poi ha lavorato come
"capo globale dei clienti aziendali" per un'organizzazione poco
conosciuta chiamata Hakluyt,una "agenzia di intelligence privata fondata
da ex ufficiali dell'MI6". L'MI6 è il braccio d'oltremare dei servizi
segreti britannici e, come la CIA in America,è meglio descritto come un
sindacato criminale gestito dal governo. Dopo aver lavorato con banchieri e
spettri, l'ebreo Dan Rosenfeld divenne capo dello staff di Boris Johnson,
proprio come l'ebreo Ron Klain divenne capo dello staff di Joe Biden.
Rosenfeld non è più britannico di quanto Ron
Klain sia americano. È sempre stato un ebreo fortemente etnocentrico,
affermando con orgoglio che l'ebraismo è "centrale nella sua vita".
In gioventù apparteneva a RSY-Netzer,un movimento giovanile ebraico, e
recentemente è stato presidente di World Jewish Relief,un ente di beneficenza
che lavora duramente per trasferire denaro dai goyim agli ebrei. Ora che è il
capo dello staff di BoJo, Rosenfeld lavorerà in modo imparziale e onesto per
servire tutto il popolo britannico? A differenza della commedia di David
Schneider, questa domanda dovrebbe sicuramente suscitare una risata. Rosenfeld
lavorerà per servire gli interessi ebraici, il che implica che lavorerà contro
gli interessi bianchi e cristiani.
Ma c'è un'interessante connessione mediatica
nella vita di Rosenfeld. Sua moglie ebrea Jessica è la figlia di Alex Brummer,
un giornalista senior del Daily Mail. Quel giornale è ben lungi dall'essere
nazionalista bianco, ma è uno dei numeri in diminuzione di fonti mainstream che
rifiuta di censurare o ignorare fatti scomodi nel modo in cui la sinistra vuole
che siano censurati o ignorati. Ad esempio, di recente c'è stata una notizia
inquietante in Gran Bretagna su un marito "controllante e geloso", un
certo Damien Simmons, che ha ucciso la sua ex moglie, Denise Keane-Simmons,
spazzandola di benzina e dandole fuoco. Prima di ciò, l'aveva perseguitata e
sottoposta a revenge porn. Ci si aspetterebbe che le femministe britanniche
fossero dappertutto su questo orribile omicidio e sulla "mascolinità
tossica" che lo ha ispirato, in particolare perché Denise Keane-Simmons
era nera e un'immigrata da Trinidad e Tobago. Questo dovrebbe renderla
particolarmente degna di solidarietà e di lutto da parte della Sorellanza.
Un immigrato straordinario a cui la sinistra
non è interessata: la brutale e sadica moglie-inceneritrice Damien Simmons e la
sua vittima
Ma non è stato così. Ahimè, anche Damien
Simmons è nero e di Trinidad e Tobago, quindi la sua mascolinità tossica non è
stata "interrogata" dalle feroci e impavide femministe del Guardian.
Ma il Daily Mail ha coperto la storia in dettaglio. Il Guardian non sembra
averne parlato affatto. E lo stesso giorno in cui il Mail ha celebrato il
notevole successo di Emma Raducanu agli US Open, ha coperto un'altra
straordinaria storia di successi degli immigrati che non apparirà mai sul
Guardian o sarà salutata dai narcisisti di sinistra su Twitter. Il 12 settembre
2021, il Mail ha serializzato parte di un libro di Colin Sutton, il poliziotto
anziano che ha catturato forse lo stupratore più prolifico della storia
britannica.
Un altro immigrato straordinario.
Ma lo stupratore non era notevole solo per la
portata dei suoi crimini: era notevole anche per l'età delle sue vittime. Il
giamaicano nero Delroy Easton Grant era un gerontofilo che aggredì sessualmente
"centinaia di vittime anziane [bianche] nelle loro case per oltre due
decenni". Molti di quei bianchi – Grant ha attaccato sia donne che uomini
– saranno morti prematuramente per le loro ferite fisiche e psicologiche. Tutti
loro hanno pagato un prezzo orribile e inutile per l'immigrazione non bianca
tanto amata dalla sinistra e dall'élite ostile.
Un altro immigrato straordinario a cui la
sinistra non è interessata: lo stupratore gerontofilo di massa Delroy Easton
Grant.
A differenza di St Stephen Lawrence,vittima di
un rarissimo omicidio White-on-Black, il prolifico stupratore gerontofilo
Delroy Easton Grant è quasi sconosciuto tra il pubblico britannico. Il Guardian
e altri organi di stampa di sinistra sarebbero felici che fosse completamente
sconosciuto. Dopotutto, i suoi orribili crimini distruggono la menzogna di
sinistra su come "l'immigrazione ci arricchisce, e lo ha sempre
fatto". Così fa l'orribile omicidio commesso dalla moglie-inceneritrice
Damien Simmons, perché i neri e altri non bianchi commettono crimini di
violenza a tassi molto più alti dei bianchi. Ecco perché la sinistra fa del suo
meglio per trasformare i non-bianchi come Grant e Simmons in malfattori di
meteore, che lampeggiano nei titoli dei giornali e poi scompaiono per sempre
dalla coscienza pubblica.
Prima sciogliere la nazionalità, poi la
biologia.
In altre parole, ciò che inizia come una
menzogna di sinistra sull'"arricchimento con l'immigrazione" finisce
in orribili sofferenze per le donne, il cui benessere la sinistra afferma di
preoccuparsi appassionatamente. La menzogna di sinistra afferma che gli
immigrati possono essere "altrettanto britannici" dei bianchi la cui
ascendenza su queste isole risale a millenni fa. No, non possono. La
rumeno-cinese Emma Raducanu non è britannica e nemmeno l'ebreo Dan Rosenfeld e
il nero Delroy Easton Grant.
Le bugie di sinistra sulla nazionalità portano
direttamente e inevitabilmente a bugie di sinistra sul sesso biologico. Ma no,
uomini sessualmente pervertiti come l'ebreo israeliano Jonathan Yaniv non sono
donne e non sono lesbiche. I confini tra razze, religioni e sessi sono cose
buone. Proteggono i deboli e impediscono che i forti vengano indeboliti. Ecco
perché la sinistra vuole distruggere quei confini. La sinistra non serve il Bene,
il Bello e il Vero:serve il Male, il Brutto e la Menzogna. Vogliono il caos e
il crimine nelle nazioni occidentali, perché vogliono governare le rovine.
(The Occidental Observer).
Centri Vaccinali vuoti da mesi…
Campagna
Vaccinale al capolinea!
Conoscenzealconfine.it- Cesare Sacchetti-Telegram-(27
settembre 2021)-ci dice:
Se la campagna vaccinale avesse veramente
superato il 70% della popolazione italiana, la stessa estensione del
certificato razziale vaccinale per i lavoratori sarebbe stata superflua e
controproducente. I centri vaccinali sono vuoti da mesi e il sistema è
perfettamente consapevole che la campagna ora è fallita.
Sono comunque gli stessi numeri sulle dosi dei
vaccini inutilizzati a smentire i numeri ufficiali sulla percentuale di
vaccinati. Ci sono ancora 10 milioni di fiale inutilizzate e nella settimana dopo
l’annuncio del certificato razziale vaccinale non c’è stata alcuna corsa alle
nuove vaccinazioni, che risultano in calo del 40% (ilmessaggero.it).
Il regime di Draghi ha giocato l’ultima carta
della estorsione sotto forma di sospensione dello stipendio per costringere gli
italiani a vaccinarsi, ma l’obbiettivo è miseramente fallito. Non c’è stato
alcun assalto ai centri vaccinali che sono ancora vuoti. A questo punto, è
veramente finita.
Il regime di Draghi e l’apparato terroristico
dei media non riescono più ad influenzare l’opinione pubblica nella maniera
desiderata. I tempi di marzo 2020 dove gli italiani cantavano come beoti nelle
terrazze sono finiti. I tempi di “andrà tutto bene” non ci sono più.
Questi sono i tempi delle imprese fallite e
della disperazione economica. Questi sono i tempi della sofferenza dovuta agli
effetti collaterali dei sieri sperimentali. Da questo momento in poi, qualsiasi
ulteriore tentativo di aumentare la pressione sul popolo finirà inevitabilmente
per tornare indietro contro il regime stesso, con una forza dieci volte
maggiore rispetto a quella iniziale.
La Norvegia toglie ogni restrizione.
Anche la Norvegia intanto ha deciso di
classificare il coronavirus per quello che è sempre stato, ovvero una
influenza. Il governo ha poi deciso di togliere ogni restrizione Covid. Le
persone si abbracciano e festeggiano per le strade. È la fine dell’operazione
terroristica del coronavirus.
Il Grande Reset si sta sgretolando sul grande
scacchiere globale. Il Nuovo Ordine Mondiale tenterà comunque di dare il suo
assalto finale all’Italia, per l’importanza strategica fondamentale religiosa e
geopolitica che ha il nostro Paese. Il mondialismo ci odia perché noi
rappresentiamo tutto ciò che è nemico della società globalista intrisa di odio
verso Roma e la cristianità.
La liberazione arriverà anche per l’Italia e da
un grande male potrà nascere probabilmente un grande bene. L’Italia dovrà però
affrontare la sua prova più dura prima di liberarsi definitivamente
dall’oppressione della corrotta seconda Repubblica nelle mani della massoneria
e della finanza anglosassone.
(Cesare Sacchetti- t.me/cesaresacchetti).
Contro Green Pass “abietto” sindacati di
Polizia, Finanza e Militari.
Atto Congiunto tra Rappresentanti di Forze
dell’Ordine e Forze Armate.
Conoscenzealconfine.it-Redazione- Fabio
Giuseppe Carlo Carisio-(26 Settembre 2021)-ci dice:
Green Pass: “Una misura abietta, mortificante,
discriminante e surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello di
forzare l’adesione vaccinale, facendo leva sul diritto al lavoro e sulle
libertà inviolabili dell’uomo”.
In alcuni miei articoli precedenti avevo
sollevato dei dubbi sulla riuscita di questo regime autoritario e violento in
atto nel nostro paese, tendente ad annullare la Costituzione e le leggi
primarie rinforzate (regolamenti comunitari – UE), per proseguire a suon di
decreti legge dispotici e distopici che sono contrari agli interessi del popolo
e della nazione, ma funzionali all’élite finanziaria dominante, rappresentata a
livello esecutivo da quest’oligarchia politico burocratica che ci governa e che
non è eletta dal popolo e non lo rappresenta.
Tra i dubbi che ponevo vi era quello inerente
la posizione che avrebbero assunto le Forze dell’Ordine e le Forze Armate, si
sarebbero schierate per difendere la Costituzione sulla quale hanno giurato
fedeltà e di conseguenza il popolo italiano, o si sarebbero asservite agli
interessi oligarchici liberticidi? Questo presa di posizione costituisce una
prima inequivocabile risposta.
(Introduzione di Claudio Martinotti Doria:
cavalieredimonferrato.it).
“Premesso che siamo fermamente convinti della
libertà di scelta in merito all’adesione vaccinale dei cittadini, delle forze
dell’ordine e dei militari, riteniamo non utile la misura del Green Pass,
perché è una misura abietta, mortificante e discriminante verso la quale
abbiamo amaramente registrato il fatto che il Presidente della Repubblica si
sia ben guardato dal fermarne l’avvento. Inoltre, come ormai è tristemente
noto, è una misura surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello
di forzare l’adesione vaccinale facendo leva sul diritto al lavoro e sulle
libertà inviolabili dell’uomo“.
Inizia così il breve ma perentorio comunicato
firmato dai rappresentanti sindacali di alcune Forze dell’Ordine e i
riferimenti delle analoghe associazioni militari. Sergio Scalzo (COSAP
Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia), Domenico Mastrulli (Federazione
Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziaria), Luca Marco Comellini
(Sindacato dei Militari), Giuseppe De Finis (Federazione Lavoratori Militari),
Pasquale Valente (Sindacato Finanzieri Democratici) hanno sottoscritto una nota
congiunta per esprimere il loro dissenso contro l’applicazione del Green Pass
obbligatorio per lavoratori statali e pubblici deciso dal Governo di Mario
Draghi a partire dal 15 ottobre 2021.
Nei giorni scorsi il segretario Nazionale
Esercito Italiano della Federazione Lavoratori Militari, Piero Angelo De Ruvo,
aveva inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per
segnalare gli aspetti incostituzionali e discriminatori del certificato verde.
Ma prima che dal Quirinale giungesse una riposta, il Consiglio dei Ministri ha
accelerato i tempi per il Green Pass obbligatorio ovunque, rendendo inevitabile
una nuova presa di posizione che questa volta giunge dalla Segreteria Nazionale
della Federazione Lavoratori Militari, ovvero la rappresentanza di tutte le
Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica Militare, Carabinieri, Guardia di
Finanza) e dei Corpi Ausiliari Militari Italiani (Volontarie Croce Rossa,
Infermiere volontarie, Ordine di Malta, Ordinariato militare).
Il 21 settembre intanto, il presidente
Mattarella ha firmato il decreto Green Pass contenente “misure urgenti per
assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante
l’estensione nell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il
rafforzamento del sistema di screening”. Pertanto sarà pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale.
Nel frattempo si è appreso che sono ben 21 mila
gli agenti della Polizia di Stato che non si sono ancora vaccinati, suscitando
un’inquietante preoccupazione nel Ministero dell’Interno, guidato da Luciana
Lamorgese, che potrebbe dover affrontare drastiche carenze di organico non
appena il Green Pass diventerà obbligatorio. Ma i rappresentanti sindacali di
Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Finanza e Militari vanno oltre la
censura dell’imposizione del certificato verde e si dicono già pronti ad azioni
di dissenso democratico concrete.
“Per queste ragioni aderiamo senza indugio al
referendum contro il Green Pass, ne condividiamo le motivazioni e ne
auspichiamo il successo. È una battaglia di civiltà alla quale aderiamo perché
siamo consapevoli del nostro ruolo di rappresentanti dei diritti dei lavoratori
militari e delle forze di polizia e ciò, oltre al preciso dovere di
salvaguardare la Costituzione e le libere istituzioni democratiche delle quali
il referendum né è la massima espressione, ci impone di lottare avvalendoci di
ogni strumento legale capace di far prevalere il diritto e i diritti dei nostri
iscritti” si legge infatti nel comunicato.
“In attesa che la giustizia giusta cancelli
l’inaccettabile costrizione alla quale il ‘Governo dei migliori’ ha già
assoggetto milioni di cittadini, riteniamo che le amministrazioni debbano farsi
carico delle spese connesse alla somministrazione dei tamponi, al fine di
salvaguardare la salute del proprio personale e per garantire la salubrità dei
luoghi di lavoro, come espressamente stabilisce l’articolo 15 del decreto
legislativo 81/2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro”.
È questa la risoluta conclusione della nota
firmata da Sergio Scalzo (COSAP Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia),
Domenico Mastrulli (Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale
Penitenziaria), Luca Marco Comellini (Sindacato dei Militari), Giuseppe De
Finis (Federazione Lavoratori Militari), Pasquale Valente (Sindacato Finanzieri
Democratici).
Il Green Pass obbligatorio è stato varato dal
Consiglio dei Ministri all’unanimità e quindi anche con il consenso della Lega
Nord che, per bocca del segretario nazionale Matteo Salvini, si era
inizialmente opposta all’estensione del certificato verde obbligatorio a
lavoratori statali e pubblici.
Ciò ha innescato le prime reazioni politiche.
L’europarlamentare, Francesca Donato, in una nota aveva annunciato l’addio alla
Lega. “Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla
sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”.”La mia
scelta – ha spiegato – è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo
fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità
umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo
nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie
interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori
che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro
ordinamento“.
( Fabio Giuseppe Carlo Carisio – gospanews.net).
(Introduzione di Claudio Martinotti Doria:
cavalieredimonferrato.it).
Roma ha paura della rivoluzione di Michele
Giovagnoli?
Libreidee.org-Redazione-(27/9/2021)- ci dice :
Di cosa ha paura, il governo che prende a
sprangate in faccia gli italiani, trattandoli come animali d’allevamento? Le
piazze ribollono, contro l’incombente dittatura sanitaria. Ma forse gli slogan
furenti sono più facili, da tollerare, rispetto ai messaggi realmente
rivoluzionari: forse anche perché il sentimento della rabbia può essere
“nutriente”, per chi esercita il dominio, quasi quanto l’altrui sofferenza,
l’altrui dolore.
Un male
in questo caso inferto a milioni di persone mentendo a tutti, cioè raccontando
ancora la fiaba di un’emergenza artificiale, per avere l’alibi che porti a
quello che fin dall’inizio era il vero obiettivo, la digitalizzazione totale di
massa imposta per decreto. Il sogno di Davos: l’obbedienza universale
definitiva, per via cibernetica, pensata per una popolazione post-umana (che
l’Istat prevede in forte declino demografico, immaginando un’Italia dimezzata e
ridotta a una nazione di appena 32 milioni di persone).
Se gli esperti di proiezioni statistiche
parlano di “denatalità”, la sensazione è che le fauci di un mostro siano ormai
spalancate, pronte – dal 15 ottobre 2021 – ad azzannare chiunque, in nome di
imprecisate divinità, proprio nell’anno in cui Bergoglio ha reso omaggio in
Iraq alla piramide di Ur, simbolo del culto mesopotamico degli Anunnaki, i
signori delle stelle che secondo Zecharia Sitchin discesero dal pianeta Nibiru.
Tornando coi piedi per terra: nell’ottobre del 1931 il regime fascista richiese
il giuramento di fedeltà ai professori universitari. Soltanto in 14 (nella
storiografia ufficiale se ne indicano 12) rifiutarono di subire l’imposizione.
Oggi
appartiene a tutt’altro contesto, la motivazione di chi si oppone alla
coercizione di sapore totalitario varata dal governo Draghi. E’ un diktat che
fa a pugni con la Costituzione italiana e con le stesse direttive dell’Unione
Europea, che proibiscono di discriminare i cittadini intenzionati a non
sottoporsi all’inoculo del siero sperimentale, l’intruglio presentato come
farmaco “vaccinale” progettato per inibire la sindrome Covid e frenare la
diffusione virale del morbo.In televisione, voci come quelle di Mario Giordano
e Carlo Freccero (in tandem con Barbara Palombelli) hanno cominciato a smontare
la farsa che tiene in ostaggio l’Occidente da un anno e mezzo, mentre il resto
del mondo se ne va liberando e gran parte dell’Europa – dalla Gran Bretagna
alla Spagna, passando il Nord Europa e l’Est Europeo – non intende seguire
l’Italia nella sua pericolosa follia.
Le cifre
sono lapidarie: in Inghilterra, 9 malati su 10 sono stati “vaccinati” (fonte:
il ministero della sanità britannico). Analogo il bilancio di Israele: gli
ospedali sono pieni di pazienti Covid, reduci anche da tre dosi di siero.
Eppure, secondo Bergoglio, sottoporsi all’inoculo sarebbe “un atto d’amore”. E
per Draghi, addirittura, sottrarsi all’iniezione equivale a commettere
omicidio. Testualmente: «Se non ti vaccini, ti ammali e muori. E fai morire
anche gli altri». E’ vero il contrario: secondo l’Ema, sono ormai 24.000 le
morti sospette e direttamente correlabili all’inoculo, senza contare i 2
milioni di europei costretti a ricorrere a cure sanitarie dopo l’iniezione.Il
cosiddetto vaccino-Covid non protegge nessuno: né chi lo ha assunto, né le
persone che vengono in contatto con i “vaccinati”, che possono restare
contagiosi. Nonostante questo, il governo Draghi vara l’obbligo vaccinale
mascherato, grazie al ricatto del Green Pass, infliggendo alla popolazione
italiana la più grande confisca delle libertà personali e degli stessi diritti
umani. A motivare la ribellione morale di tanti milioni di cittadini è proprio
la piena consapevolezza dell’abuso fondato sulla menzogna, commesso dopo aver
negato, oscurato e criminalizzato le terapie che consentono di trattare il
Covid come qualsiasi altra malattia.
Il fatto
che solo per questa patologia venga messo in piedi un regime che non ha
precedenti, nella storia degli ultimi settant’anni, annulla di per sé il valore
di qualunque possibile intervento l’esecutivo possa promuovere, per ridare
fiato all’economia dopo il blackout del 2020, che è stato un vero e proprio
colpo di grazia dopo decenni di rapina neoliberista ed eurocratica, orchestrata
da strateghi come lo stesso Draghi.Se la politica è clinicamente morta e i
reggenti (tutti quanti, da Confindustria ai sindacati) si accodano alle
direttive autoritarie del governo zootecnico, c’è chi tiene duro e continua a
marciare “in direzione ostinata e contraria”, per citare l’anarchico Fabrizio
De André.
Tra questi, spicca la figura atipica di Michele
Giovagnoli, alchimista, di professione formatore. Già all’inizio del 2020 aveva
fiutato il Grande Freddo in arrivo, e negli ultimi due mesi si è messo in
marcia, visitando le principali piazze italiane, per il suo “Agorà d’amore”.
Incontri entusiasmanti, rincuoranti, seguiti
(sul web) da decine di migliaia di persone. “Il santone dell’amore”, lo ha
prontamente ribattezzato il “Resto del Carlino”, canzonandolo per l’esposizione
del simbolo della sua campagna: il cuore. Messaggio esplicito: se si archivia
la sterile protesta e, semplicemente, si abbandona il campo in nome dei valori
umani più autentici, si aiuta a far nascere una comunità alternativa e non più
solo di nicchia, con le sue scuole parentali ormai affollate di alunni e
insegnanti decisi a stare alla larga dalla scuola pubblica, trasformata in
reclusorio per bambini.In altre parole: disertare, per sottrarsi a ogni ricatto
e restare liberi.
Fa paura, tutto questo? Sembrerebbe di sì, se è
vero che il 25 settembre le autorità di Roma hanno negato a Giovagnoli il
permesso di incontrare i suoi supporter in piazza Campo dei Fiori, ai piedi
della statua di Giordano Bruno. Un modo come un altro per impedirgli di
parlare, da quel luogo simbolico. Corsi e ricorsi: il 17 febbraio 1600 fu messa
la mordacchia, a Filippo Bruno da Nola, già frate Giordano, in modo che non
potesse rivolgere neppure un estremo saluto alla folla che si era radunata per
assistere alla sua morte. Dava così fastidio, l’idea che Giovagnoli potesse
richiamare direttamente il sacrificio di Giordano Bruno e la sua titanica
fermezza nel rifiutare l’abiura?
Giovagnoli omaggia i tanti italiani che stanno
pagando di persona per sottrarsi al ricatto. Come Andrea Camperio Ciani,
sociologo di fama internazionale, che ha lasciato un presidio culturale
prestigioso come l’Università di Padova.Non certo una città a caso, ricorda
Michele, in un video girato a tarda ora dopo aver dovuto abbandonare Roma: come
dimenticare il padovano Palazzo della Ragione, realizzato da Pietro D’Abano con
il contributo di personaggi come Giotto e Dante? Concepirono un meraviglioso
zodiaco vivente, per insegnare a leggere le energie dell’universo (la cui
divulgazione portò Giordano Bruno sul rogo). Tre secoli prima, il Palazzo della
Ragione – ispirato all’antico Calendario Tebaico Egizio – era costato la vita
anche a Pietro d’Abano: arrestato, torturato, ucciso, processato e infamato
anche da morto (la salma, riesumata per essere bruciata). «Sono tanti, oggi,
gli eroi che si stanno muovendo al nostro fianco», dice l’alchimista Michele.
Tra
questi il dottor Riccardo Szumski, medico e sindaco di Santa Lucia di Piave,
Treviso: per aggirare vaccino-Covid e Green Pass ha trasferito il suo ufficio
in piazza, allestendo un gazebo.Onore anche al maestro Stefano Leoni, docente e
vicedirettore del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino: «Si è dimesso da
vicedirettore, ma non da docente: continuerà a insegnare online per non
abbandonare i suoi ragazzi».
Ha tanti volti, l’Italia libera che sta
sorgendo in questi giorni: centinaia di insegnanti rifiutano di tornare in una
scuola dell’orrore, trasformata in carcere. Francesca Del Santo, professoressa
di biologia a Sacile (Pordenone) ha scelto di restare a casa. «Pensate agli ex
allevi di questi insegnanti, a come saranno fieri di loro: non si sono
comportati come i cantanti italiani, gli idoli dei ragazzi, che oggi se ne
stanno ben zitti, tutti quanti, di fronte a quello che sta succedendo». E’
un’Italia degna, quella che si va disvelando giorno per giorno: come nel caso
di Fabrizio Masucci, presidente e direttore del Museo Cappella Sansevero di
Napoli, che ospita il “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino. Anche Masucci ha
fatto la sua scelta: dimissioni.«Sono persone che tengono la schiena diritta»,
dice Giovagnoli, «e ricordano a tutti cos’è davvero l’umanità».
Applausi
anche «ai docenti dell’Alto Adige che si sono dimessi o si sono fatti
sospendere, per tener fede alla loro dignità: grazie a tutti loro, questo tempo
finirà». Un messaggio diretto, rivolto ai “disertori”: «Tornerete di fronte ai
vostri ragazzi e sarete riconosciuti come quelli che hanno saputo resistere,
uomini e donne, tutti pronti a immolarsi per essere fedeli a una causa più
alta». Dagli insegnanti alla sterminata lista dei medici, intimiditi e vessati:
come Massimo Citro, «fermissimo nelle sue convinzioni nonostante le insolenze
subite in televisione: un atteggiamento, il suo, che rivela la stessa fermezza
dimostrata da Luc Montagnier».
Per inciso: il tour di Michele Giovagnoli è
interamente dedicato al dottor Giuseppe De Donno, martire italiano delle cure
per il Covid.“Un altro mondo è possibile”, era lo slogan dei No-Global che a
furono letteralmente fatti a pezzi nelle strade di Genova, vent’anni fa.
Sembrava l’ultimo rigurgito, fuori tempo massimo, del fuoco innescato nel
Sessantotto. «Il potere aveva davvero paura di quei ragazzi», ha dichiarato
Wayne Madsen, già dirigente dell’intelligence Usa: «Nel 2001 le multinazionali
avevano il terrore di un movimento così trasversale e universale, deciso a
contestare il tipo di globalizzazione che si andava costruendo». Di lì a poco
crollarono le Torri Gemelle, segnando l’agenda del ventennio: guerre,
terrorismo, austerity finanziaria. Poi è arrivato il morbo di Wuhan, a chiudere
il cerchio. Mezza Europa è determinata a uscire dall’incubo, nel quale paesi
come l’India e la Russia non sono mai neppure entrati.
Sotto
tiro restano Usa e Canada, Australia, Nuova Zelanda e Francia, mentre l’Italia
politica (annichilita, azzerata) sottoscrive il delirio inaugurato da Conte e
ora reso permanente da Draghi.In questi mesi, Michele Giovagnoli ha riscaldato
cuori e contribuito a contenere lo smarrimento di decine di migliaia di
persone, tradite dal governo. Che fare? Semplice: restare fermi, immobili, di
fronte alle intimidazioni. E cominciare a disertare ristoranti, cinema,
manifestazioni. Il Green Pass? No, grazie.
Dovremo rinunciare a molti aspetti piacevoli
della vita? Sì, ma temporaneamente. Perché – dice Michele – se saremo
abbastanza numeri (e lo siamo, a quanto pare) il governo non potrà permettersi
il costo anche economico di una diserzione di massa. Comunque la si veda, la
politica della paura e della coercizione (che collega Conte a Draghi, senza
soluzione di continuità) sta rendendo palese la natura di una certa
declinazione del potere, facendo scoprire definitivamente “ciò che non siamo,
ciò che non vogliamo”.
Non è per niente allettante, il mondo che
stanno apparecchiando. E francamente, non lo era neppure prima che l’abisso si
spalancasse.«Noi siamo quelli “sbagliati”», ammette Giovagnoli. «Quelli che
vorrebbero utilizzare il cuore, come strumento fondamentale: per questo ci
hanno sempre canzonato, fino a emarginarci». Le rivolte studentesche di mezzo
secolo fa? «Forse erano troppo in anticipo, sui tempi». Però avevano inaugurato
un certo risveglio delle coscienze.
«Ora ci
hanno sottoposti a una magia potente, quella della paura. Ma così hanno gettato
la maschera, mostrando il loro vero volto: non sono qui per fare il nostro
bene». Il divorzio sociale è ormai una realtà: è incalcolabile, la quota di
cittadini che non si fidano più dei media, dei partiti e delle istituzioni.
Sullo strumento della politica, Giovagnoli non scommette più: non c’è più
tempo, dice. Le cose ci stanno crollando addosso alla velocità della luce.
Non c’è altro da fare, insiste: restare fermi,
non aderire a quanto ci viene proposto. «La nostra passività può riuscire
addirittura devastante, per chi ha cattive intenzioni: lo dimostra la storia di
Gandhi». Tempi durissimi, in arrivo: «Ci sarà un prezzo da pagare, certo. Ma
ricordiamocelo: liberi siamo arrivati, su questa Terra, e liberi torneremo a
casa».
Massimo Citro: vaccini-Covid inutili
e
pericolosi, sapete perché?
Libreidee.org-Massimo Citro- (29/9/2021)-
Il vaccino? Non è come prendere un caffè o bere
un bicchier d’acqua. Il vaccino è un mini-intervento, perché viene inoculato
nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle
reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra
rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il
vaiolo? Perfetto, ben venga.
Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia
di Ebola, col 100% di letalità? Vacciniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il
rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O
meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai
luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il vaccino impedirà di
infettarsi.
No, perché nessun vaccino impedisce questo; il
vaccino ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più
capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve
(questa è l’ultima versione).Ma scusate: quando inizia, questa infezione è
sempre lieve. Non è che, di colpo, arriva la polmonite o la trombo-embolia e mi
trovo in ospedale. In realtà passano delle ore, poi dei giorni, in cui non ho
un’infezione severa, ma lieve (“mild”, la chiamano gli anglosassoni).
E quindi, se io in quel momento la curo – e le
cure ci sono – la cosa si risolve, senza bisogno di vaccinarmi. Quindi:
beneficio, zero. E’ un vaccino del tutto inutile. E’ la letteratura, a dirlo,
così come l’esperienza sul campo (e il buon senso). Certo che, se invece
terrorizziamo la gente con la paura mediatica, allora poi tutti corrono a
vaccinarsi. Però attenzione: il rischio è altissimo. Fra i tanti, il più
importante è il “potenziamento dipendente dall’anticorpo”. In inglese viene
siglato “Ade”, Antibody Dependent Enhancement (sigla per noi italiani
inquietante: l’Ade – nota di colore – è il nome dell’oltretomba greco-romano).
Da tanti anni, si sa – dalla letteratura – che
i virus Rna a catena singola, come i coronavirus, sono soggetti a un rischio di
Ade altissimo, per loro stessa natura: sono virus che formano quasi-specie,
quindi sono mutazioni continue che la natura compie, per adattarli all’ambiente
e creare una nuova specie virale.
E’ il loro modo di essere. Questo vale per
tutti i coronavirus: quindi Sars, Mers e Covid-19, la Dengue (che è un
flavivirus), Ebola, Zika, Hiv. Per tutti questi virus è difficile, se non
impossibile, fare un vaccino. La gente dovrebbe chiedersi come mai, visto che
Hiv appartiene a questo gruppo, è da quarant’anni che c’è l’Aids (ben più
pericolosa dell’attuale infezione, e continua a fare milioni di morti) e non
siamo ancora riusciti ad avere un vaccino? Come mai, dopo vent’anni, non
abbiamo ancora un vaccino per la Sars? Come mai, tre-quattro anni fa,
cominciavano in Oriente le campagne vaccinali per la Dengue e le hanno
interrotte? Sono morti tutti, e hanno detto: non si può, dobbiamo rassegnarci;
attualmente, è impossibile avere un vaccino valido e sicuro per i virus Rna.
Com’è che in pochi mesi, invece, in questa
situazione, dicono che hanno trovato un vaccino sicuro ed efficace? Mi sembra
strano. E qui cito Loretta Bolgan, che spiega: questi virus Rna a catena
singola, quando infettano la persona, possono creare anticorpi “sub-ottimali”
(cioè troppo pochi, o deboli). E finisce lì. Poi magari la persona incontra di
nuovo il virus – che non è lo stesso: è quasi uguale, ma nel frattempo è
cambiato. Però va a potenziare gli anticorpi “sub-ottimali”, e quindi può
succedere che il virus venga agganciato dall’anticorpo, viene portato nei
“macrofagi” e nelle altre cellule presentanti l’antigene; all’interno
dev’essere normalmente spezzettato, poi i suoi antigeni – sulla superficie
esterna del “macrofago” – vengono “presentati” ai linfociti (cioè al sistema
immunitario) che poi costruiscono gli anticorpi.
Questo
però può non succedere: nell’Ade non succede. Perché il virus non viene
frantumato, e anzi comincia a replicarsi all’interno del “macrofago”. E’
gravissimo: vuol dire che quel patogeno ha infettato il nostro sistema
immunitario.Il virus sfugge al controllo del sistema immunitario, si rafforza,
e quando emerge devasta. E, fra le tante cose gravi – come ricorda la Bolgan –
causa la polmonite eosinofila (che è difficile da curare, peggio di questa).
Quindi, il fatto che si replichi nel “macrofago” e blocchi anche la produzione
dell’Interferone 1, è gravissimo. Tutto questo è in letteratura: non stiamo
inventando qualcosa. Però questo non lo dicono, alla gente.
Uno studio di pochi mesi fa lo dice in modo
chiaro: questi vaccini possono sensibilizzare a malattie più gravi. Sars, Mers
e Rsv non sono mai stati approvati, e possono peggiorare la malattia (e l’Ade).
Quindi il paziente dovrebbe avere una comprensione adeguata, del fatto che si
sta esponendo a questo rischio. E invece, alla gente non lo spiegano. Se con il
vaccino si instaura l’Ade, cosa succede? Intanto, se uno ha già avuto la
malattia, non deve mai essere vaccinato (e ringrazio il collega Pier Luigi
Lopalco, che lo ha dichiarato espressamente: c’è la certezza di infettare gli
altri).Lo ribadisco: chi è vaccinato è infettivo, è meglio stargli alla larga.
Lo raccomandano le stesse aziende produttrici: dopo il vaccino, mantenere
distanziamento e mascherina. Il vaccinato dovrebbe essere messo in quarantena,
e vale anche per le vaccinazioni antinfluenzali (isolamento per 40 giorni o per
due mesi, ancora non si sa).
In ogni
caso è documentato che in svariate Rsa, da gennaio in poi, dove uno dei
sanitari si è vaccinato, nel giro di poco erano infettati tutti. Chi si è
infettato non dovrebbe essere vaccinato, perché in quel caso l’Ade arriva
facilmente. Ma anche chi non sa neppure di esser stato infettato, perché magari
può aver avuto la forma asintomatica, può aver sviluppato gli anticorpi
“sub-ottimali”; se riceve il vaccino, non è quello stesso virus “selvatico”,
perché nel frattempo è cambiato (i vaccini sono tutti modellati sulla sequenza
Wuhan-1, che è quella che la Cina aveva dato al mondo all’inizio del 2020).
Ed ecco che, in questo caso, si crea subito
l’Ade. Perché si stupiscono delle trombo-embolie?Stanno iniettando la “spike”,
che (come si evince in letteratura) produce esattamente trombo-embolie; è
cardiotossica e neurotossica, si sa: lo confermano gli studi. Allora: se io
inietto la “spike”, che so che dà trombo-embolie, e dopo l’iniezione il paziente
ha la trombo-embolia o l’ictus, non posso far finta di non sapere. Due più due
fa quattro: la trombo-embolia l’ho provocata io, con l’iniezione.
Dicono
che è minima, la percentuale degli eventi avversi? Sì, ma parlano di quelli che
sono morti. Poi ci sono quelli che hanno avuto l’ictus subito dopo il vaccino:
non c’è giorno che non ne abbia notizia, tramite i miei pazienti. Ogni giorno
mi raccontano di loro amici e conoscenti con ictus, persone semi-paralizzate.
Mi viene riferito almeno un caso ogni giorno. Le ultime notizie,
dall’istruttore della palestra che frequento: un cliente con l’ictus, un altro
con l’emi-paresi facciale.Sono cose gravi, e sono tante. Le percentuali? Ancora
non si sa. Quelli ti dicono: è una percentuale minima.
Anche se fosse un solo caso, dobbiamo stare
attenti: vorrei vedere te, che magari stavi bene e rimani paralizzato per tutta
la vita, senza sapere per quale motivo ti saresti dovuto vaccinare. In
Germania, su un giornale, un tizio ha scritto che, secondo Bill Gates, il
problema della mortalità da vaccino investe solo 0,1% della popolazione. Sembra
poco, ma – dice questo autore – se in Germania vacciniamo tutti, cioè 80
milioni di persone, vuol dire che avremo 80.000 morti, cioè lo stesso numero
delle vittime dell’epidemia.
E quindi, per non farli morire per l’epidemia,
devo farne morire – col vaccino – almeno altrettanti?Il professor Peter Doshi,
docente di tecnica farmaceutica all’Università del Maryland e condirettore del
“British Medical Journal”, una delle più autorevoli riviste mediche, in vari
editoriali ha chiarito che questi vaccini non riducono la possibilità di
ammalarsi: non spengono l’epidemia. Quindi, in pratica, anche lui dice che non
servono a niente. In uno studio cinese (Llguo Zhang) viene confermato che il
virus – non il vaccino – può integrarsi nel nostro Dna; e ciò fa parte delle
cause che determinano la cronicizzazione della malattia.
Ma se questo può farlo anche solo il virus,
attenzione: nel momento in cui – spacciandolo per vaccino – inietto un impianto
genico, un mRna (piccolo, sintetico) che finisce nella cellula, intanto posso
scatenare subito una tempesta citochinica.
Un mRna è un gene, quindi siamo di fronte a una
terapia genica.Il vaccino, per definizione, contiene il patogeno attenuato,
quindi è proteico. Qui invece parliamo di un codice genetico, che può essere
anch’esso trascritto nel nostro Dna. L’industria dice di no, ma la scienza dice
che questo è plausibile. Ora, immaginate il Dna come una catena lunga
chilometri. In questo “filo”, l’impianto genico si può inserire in un punto in
cui non crea danni; e va bene, non succede niente.
Ma se invece si inserisce in un punto dove può
“slatentizzare” il gene di una malattia o di un tumore, questo lo vedremo fra
un po’ di anni (non lo vediamo nell’immediato). Quindi, chi dice che il vaccino
non crea problemi dovrebbe intanto certificarlo “ad personam”, e poi garantire
(non si sa sulla base di quale studio scientifico, che non c’è) che nei
prossimi dieci anni non avrà conseguenze.
Loro dicono: stai tranquillo, perché la scienza
ti dice che non ci sono rischi. Non lo dice la scienza: lo sta dicendo
l’industria. Sono due cose diverse: viene spacciata l’industria per scienza.
L’industria lo dice: per forza, l’ha fatto lei.
Logico
che ti dica che il suo prodotto è sicuro.
(Massimo Citro, medico).
"Il premier lo scelgono gli italiani, io
sono pronto", dice Salvini.
Agi
Live.it-Matteo Salvini -(26 settembre 2021)-ci dice:
AGI - "Il premier lo scelgono gli
italiani, io sono pronto". Lo ha detto Matteo Salvini, a Spoleto,
spiegando che "ci saranno le elezioni politiche tra qualche mese o al
massimo tra un anno e spicci, e lì i cittadini decideranno. Chi prenderà più
voti sarà presidente del Consiglio".
Giorgetti: "La Lega è una squadra e io
sono come Pirlo che si vedeva poco ma era importante". Berlusconi:
"Forza Italia insostituibile per far vincere il centrodestra"
“Il centrodestra vincerà, perché vincerà – ha
sottolineato - e noi intanto stiamo lavorando. L’impegno della Lega è a difesa
del lavoro e per fermare l’aumento delle tasse".
Da Torino il ministro dello Sviluppo economico
Giancarlo Giorgetti ha ribadito che "ognuno ha la sua sensibilità, ma la
Lega è una. È sempre stato così".
"Io ho sempre fatto l'esempio della
squadra di calcio - ha aggiunto - dove ci sono i ruoli, c'è chi fa il portiere,
chi gioca in attacco, chi passa il pallone. Io ad esempio ho sempre fatto il portiere,
evidentemente ero capace di parare, ma non di segnare, così ha deciso
l'allenatore".
A chi gli chiedeva se in questa suddivisione
dei ruoli, in una città come Torino che ha un profilo moderato, con candidati
civici, una figura come la sua possa essere più efficace rispetto a chi nella
Lega fa l'attaccante, Giorgetti ha risposto: "Senza attaccanti non fai
gol, ma io ho sempre detto che mi consideravo un po' il Pirlo della situazione,
che è uno che magari si vedeva poco, ma era importante. Ribadisco se non fai
gol non vinci, al massimo pareggi".
Intanto Silvio Berlusconi, intervenendo
telefonicamente all’evento “Forza Milano”, organizzato da Forza Italia, ha
dichiarato: “In Forza Italia dobbiamo essere convinti: è insostituibile ed è
essenziale per un centrodestra capace di vincere e di governare. Solo con Forza
Italia forte nei numeri e nelle idee il centrodestra può aspirare alla guida
oggi dei maggiori Comuni italiani e domani dell’intero Paese dopo il 2023”.
(agi live).
Se resti tu, resto anche io...". L'offerta
di
Draghi a Mattarella.
lgiornale.it-Massimiliano Scafi-(26 settembre
2021)- ci dice:
E dai, rimani. Pippo Baudo e Confindustria,
medaglie d'oro olimpiche e segretari di partito, i politici che riceve e la
gente che incontra: glielo chiedono tutti, l'ultimo ieri a Conversano è stato
Michele Emiliano, e Sergio Mattarella ormai ha smesso di rispondere. Suppliche,
appelli. Preghiere. Glielo domanderà a metà ottobre persino la Merkel, quando
lui andrà a Berlino per la «visita di congedo». E pure Mario Draghi, tra il
serio e il faceto, giovedì sera a cena al Quirinale, l'ha buttata là. Più o
meno così: se resti tu, resto anche io. Una battuta? Uno scenario che si apre?
Chissà. Il capo dello Stato, raccontano, si è limitato a sorridere.
Un pranzo di lavoro come tanti, come tutte le
settimane. Un'occasione non protocollare per fare il punto sul Covid, sulla
ripresa e sull'accelerazione autunnale che il premier vuole imprimere alle
riforme. Ma il risiko istituzionale, il grande intreccio delle presidenze non è
un argomento che può restare fuori da una conversazione del genere, sia pure
informale. Draghi, si sa, vuole completare «la missione», mettere in sicurezza
il Paese dal punto di vista sanitario ed economico, fare in modo che i miliardi
europei vengano utilizzati per modernizzare l'Italia.
Però a
gennaio scade il mandato di Mattarella e il toto Colle e già impazzito. Tra le
tante ipotesi e pressioni, una prevede il trasloco di Super Mario, che però
dovrebbe lasciare il lavoro a metà. Senza parlare delle sue reali intenzioni.
Ecco quindi che il «se resti tu resto anche io», cioè una doppia conferma fino
alle elezioni politiche del 2023, prende senso. Poi si capirà che cosa Draghi
vorrà fare da grande, tra il Colle e Palazzo Chigi.
La farsa Covid sta per finire,
solo l’Italia resta nell’incubo.
Libreidee.org--Redazione- (01/10/2021)-ci dice
:
Le imminenti elezioni amministrative (valore,
da uno a cento: zero) avrebbero in compenso l’effetto di conferire una parvenza
di normalità democratica al nuovo stile di vita imposto dal regime di Mario
Draghi?
Il conto
alla rovescia verso l’orwelliano 15 ottobre sembra lastricato di intoppi e di
franose retromarce: parla da sola la cessione a “paesi del terzo mondo” di
qualcosa come 45 milioni di dosi geniche (“vaccinali”, le chiamano), mentre la
stessa Aifa ha convalidato le terapie a base di anticorpi monoclonali.
Fa
notizia il permesso – restituito ai genitori – di entrare liberamente nelle
scuole, senza “lasciapassare”. E non può sfuggire il vistoso ridimensionamento
delle sanzioni ricattatorie ai danni dei lavoratori sprovvisti di Green Pass;
non possono più essere sospesi, come ricorda Nicola Bizzi a “L’Orizzonte degli
Eventi”: «Rischiano al massimo di restare senza stipendio, ma solo per venti
giorni; poi hanno il diritto di vederselo restituire con gli interessi».
Tutto dice che la Grande Paura potrebbe avere i
mesi contati: è evidente che si va facendo sempre più
insostenibile, la narrazione della “pandemia politica” del secolo, viste anche
le crepe che si stanno aprendo, destinate a diventare voragini.«Ricorda a
tutti, sempre, che uniti vinceremo: perché l’amore è verità, e trionfa sempre».
Queste le parole che Nunzia Alessandra Schilirò ha rivolto a Michele
Giovagnoli, protagonista di uno straordinario tour (“Agorà d’Amore”) nelle
piazze italiane.
«Rendetevi conto del coraggio di quella donna,
che è vicequestore di Roma: un grado equiparabile a quello di tenente
colonnello dei carabinieri». Lo ricorda Matt Martini sempre a “L’Orizzonte
degli Eventi”: ormai la verità sta per diventare una valanga, se è vero che
persino il mainstream (da Freccero a Giletti, passando per Mieli e Travaglio,
Mario Giordano, Barbara Palombelli e tanti altri) sta aprendo finalmente le
finestre per far entrare l’aria pulita della realtà, dopo quasi due anni di
asfissia “infodemica”.
Guai a chi accusa queste voci di fare “gate-keeping”,
avvertono Bizzi e Martini: la paranoia del peggior complottismo acceca chi non
riesce a vedere cosa sta davvero accadendo.
E cioè: anche l’Italia – ultima ruota del
carro, in Occidente – si sta preparando a uscire dall’incubo, nonostante le
potenti forze che hanno deciso di cacciarcela, con Conte, e che ora vorrebbero
tenercela fino a chissà quando, con il “lasciapassare” introdotto dallo
sconcertante Draghi.
«Si sono accorti di aver fatto il passo più
lungo della gamba, imponendo restrizioni che rischiano di far collassare il
paese». Lo sostengono gli osservatori de “L’Orizzonte degli Eventi”: «Si è
arrivati addirittura a spegnere le telecamere di sicurezza, sulle autostrade,
per evitare di mostrare gli ingorghi (documentatissimi) provocati dalla
protesta silenziosa dei camionisti». E’ Matt Martini (co-autore di “Operazione
Corona”, edito da Aurora Boreale ed elogiato da Freccero in un’intervista a “La
Verità”) a mettere a fuoco il punto di svolta: quasi tutta l’Europa si sta
preparando a salutare la stagione degli spaventapasseri, in Italia incarnata
dall’infelice figura del bis-ministro Speranza, ventriloquo di D’Alema (legato
alla Cina, come Prodi) nonché esponente della Fabian Society.
Se da noi tengono ancora banco le supercazzole
dei virologi televisivi e dei tromboni del Cts, il resto d’Europa ha messo la
freccia, imboccando la corsia di sorpasso. Nemmeno la Francia di Macron – lieta
di esportare la Roma la “Porta dell’Inferno” di Rodin, da inaugurare proprio il
15 ottobre alle Scuderie del Quirinale – ha avuto il coraggio di imporre un
Green Pass così severo, come ha ricordato “Nandra” Schilirò dal palco di piazza
San Giovanni
.L’ultimissima notizia – segnala Martini –
riguarda il Portogallo: il paese ha appena decretato la fine di ogni
restrizione Covid. Un gesto clamoroso, che fa seguito alla retromarcia (per via
giudiziaria) della Spagna e alla storica fermezza del Nord Europa, dove
Danimarca e Norvegia hanno imboccato la direzione tracciata dalla Svezia
(niente lockdown, niente “lasciapassare” medievali), grazie all’impegno della
casa regnante di Stoccolma e, pare, dell’influente massoneria svedese.
La Germania? «Potrebbe accodarsi, magari nel
giro di un mese». Quanto all’Est Europa, è come sfondare una porta aperta: i
paesi del Gruppo di Visegrad non vogliono saperne, di Green Pass, e il
presidente della Croazia (come ricordato da Pino Cabras) ha manifestato il
proprio sgomento per l’incredibile posizione dell’Italia. Come
in alto, così in basso: Martini invita a osservare l’atteggiamento
“schizofrenico” della Gran Bretagna, che si è lasciata alle spalle ogni
autoritarismo all’italiana. Merito di Boris Johnson, che ha invertito la rotta
“rigorista”, ma non solo. Di mezzo, a quanto pare, ci sarebbe anche una
famiglia dal cognome importante: Rothschild.
Se da una parte il ramo inglese della dinastia
è dominato da Evelyn Rothschild, collegata a Bill Gates tramite l’Imperial
College nel segno della “dittatura sanitaria”, osserva Martini, dall’altra –
sempre tra le ramificazioni britanniche del potente casato – si segnala la
diserzione dichiarata dalla filiera di Jacob Rothschild, impegnata a supportare
la fuoriuscita del Regno Unito dall’incubo fabbricato nel 2020 a partire da
Wuhan.
Una fuga in avanti distopica, apertamente
invocata a Davos e magistralmente interpretata, attraverso l’Oms, dal
sistema-Cina e dal Deep State americano che fa capo ai democratici, fino ad
arrivare all’Italia di Conte e di Draghi, passando per il Vaticano.
Cartina di tornasole della farsa: la disparità
che investe l’Australia, dove le peggiori misure restrittive vessano gli
abitanti dello Stato di Melbourne (le cui autorità politiche sono vicinissime a
Pechino) mentre il resto dell’immenso paese frequenta bar e ristoranti senza
più nemmeno le mascherine. «Il fatto stesso che la Norvegia abbia declassato
ufficialmente il Covid, ora considerato una semplice “influenza” – chiosa
Martini – fa capire l’entità della frode scientifica che ci è stata propinata».
Una storia che tiene ancora banco quasi solo
nel Draghistan italiano, dove però la popolazione – grazie anche ai
medici-coraggio – sta dando segni quotidiani di risveglio.
(Matt Martini).
Proteina Spike e rischio vascolare:
una catastrofe annunciata.
Visionetv.it-Lorenzo Torielli -(1-10-2021)- ci
dice :
Tutti i vaccini attualmente in circolo
agiscono, in un modo o nell’altro, inducendo la produzione endogena della
proteina Spike. Questo vale sia per i prodotti a mRna (Pfizer e modeRna), sia
per quelli a vettore virale (Sputnik V, Astrazeneca, J&J). Fa eccezione il
vaccino cinese CoronaVac, “vaccino” a tutti gli effetti poiché contiene una
forma del virus attenuata e non controverse istruzioni genetiche.
A riguardo segnalo la recente ridefinizione del
concetto di “vaccino” da parte di alcuni enti sanitari, ampliamento concettuale
mirato a includere questi farmaci che propriamente vaccini non sono .
Il problema della proteina Spike è che, come
attestato da diversi studi, basta la sua sola presenza nella circolazione
sanguinea a causare danno vascolare . Nell’importante studio cino-americano
Lei, Zhang, Schiavon et al. (2021) è
stato dimostrato che uno “pseudo-virus” con gli innesti del Sars-Cov-2, cioè un
involucro senza proprietà virali ma “corazzato” da proteine Spike, una volta
introdotto in circolo, reca ugualmente danno alle cellule di polmoni e vasi
sanguinei.
Ed è
dagli stessi studi sulla Covid-19 che conosciamo il ruolo chiave della proteina
Spike per la cascata citochinica responsabile della reazione infiammatoria ,
caratteristica che rende questa patologia simil-influenzale più insidiosa e
letale della normale influenza.
A questo punto il fan tipo di Bassetti
risponderebbe che, anche se potenzialmente dannosa, la proteina Spike del
vaccino è innocua in quanto rimane legata al sito di iniezione per degradarsi
in poco tempo. Questo non è vero. E’ stato mostrato e misurato come la
famigerata proteina S1 circoli libera nel flusso sanguigno, con picchi di
concentrazione cinque giorni dopo l’iniezione misurati in 68 picogrammi ogni
millilitro ± 21 pg/mL .
E’ inoltre uscito uno studio sull’
International Journal of Infectious Diseases in cui viene pubblicata l’autopsia
di un anziano di 86 anni, deceduto per insufficienza renale e respiratoria
quattro settimane dopo aver fatto il vaccino: è stato trovato RNA di Sars-CoV-2
praticamente in ogni organo analizzato .
La presenza della proteina Spike nel sangue e
nei tessuti è quindi condizione sufficiente per sviluppare disturbi di natura
cardiovascolare. Sicuramente un bel problema, perché attesta la natura
intrinsecamente iatrogena del trattamento a cui ci stanno obbligando a
sottoporci con ogni mezzo.
Ecco la differenza tra questo e i precedenti
vaccini della Storia: non è mai capitato che il meccanismo d’azione stesso di
una profilassi fosse di per sé dannoso. Viene da chiedersi se questi siano
veramente vaccini, se siano anche vaccini o se invece siano solo qualcos’altro.
In passato, le problematiche riguardanti i vaccini potevano essere legate
all’alta infettività degli inoculati o alla presenza di eccipienti metallici
dagli effetti controversi, ma mai al meccanismo di azione stesso del farmaco.
Un vaccino non è un farmaco comune: lo dai ai
sani e lo dai a tutti. Per questo, avere anche solo una decina di morti o
eventi avversi gravi in più ogni 100.000 dosi somministrate può essere una
tragedia: su milioni di persone fai una strage! Se
venisse confermata la stima di una miocardite ogni 500-1000 giovani vaccinati ,
vorrebbe dire aver condannato decine di migliaia di ragazzi italiani tra i 12 e
i 30 anni a problemi cardiaci gravi (15 milioni di vaccinabili / 750 = 20.000
casi). A fronte di nessun beneficio clinico, la mortalità covid tra i giovani è
dello zero virgola.
L’attuale strategia di “immunizzazione” contro
la Covid-19 si candida quindi a essere una tra le peggiori idee che la mente
umana abbia mai partorito nella Storia, in primo luogo perché è inutile
sviluppare un vaccino per un virus parainfluenzale con struttura a RNA: muta
così spesso e così rapidamente che ti lascia senza copertura contro le
varianti; in secondo è semplicemente folle far produrre l’antigene della
proteina Spike a larghe fette di popolazione.
Dal punto di vista vascolare è paragonabile a
far fare (o rifare) a tutti la malattia, con casi particolarmente gravi quando
il vaccinato sta affrontando l’infezione o l’ha già sconfitta in passato. In
rari casi infatti, gli anticorpi prodotti dal vaccino possono scontrarsi con la
risposta immunitaria già in atto, dando vita a una reazione paradosso chiamata Antibody
dependent enhancement (ADE), ma anche senza incappare
per forza in una reazione ADE un vaccinato che ha già incontrato il virus ha
più probabilità di effetti avversi di un vaccinato privo di precedente risposta
immunitaria.
Secondo un recente studio pubblicato sulla
rivista medica Journal of Infection, in alcuni casi in cui il vaccinato entra o
è entrato in contatto con la variante Delta, gli anticorpi forniti dal vaccino
(sviluppato sul ceppo di Sars-CoV-2 originale) non neutralizzano più il virus,
ma ne aiutano l’ingresso nella cellula, con conseguenze devastanti .
Lo
studio è una ricerca in vitro eseguita in laboratorio, al momento non ho
notizia di studi pubblicati sul fenomeno ADE in vivo. Questa reazione avversa
può portare a forme di Covid-19 particolarmente aggressive, che di solito si
sviluppano nel giro di poche settimane e si risolvono con un decesso. Può
essere il caso di Stefano Paternò, militare siciliano ucciso dal vaccino
Astrazeneca per via dell’interazione tra vaccino e risposta immunitaria
naturale già in atto post vaccino covid .
Problema senza dubbio degno di nota quello
dell’ADE, peccato che in un “Vero o Falso” sui vaccini, il Ministero della
Salute ridicolizzi il legame tra vaccini covid e reazione ADE additandolo come
fake news:
“Non ci sono evidenze scientifiche che i
vaccini anti Covid-19 inneschino l’ADE […] I vaccini, quindi, non possono
determinare l’ADE né in coloro che si vaccinano senza aver contratto
l’infezione da nuovo coronavirus, né nelle persone che si vaccinano dopo aver
contratto l’infezione” .
Nel vero/falso precedente si raccomanda poi di
non fare nessun esame sierologico prima di sottoporsi alla vaccinazione. Sia
mai consigliare prudenza e qualche comportamento che potrebbe mitigare la
strage in corso, o magari anche solo riflettere sull’opportunità di vaccinare
persone per una malattia verso la quale sono già protette (inoltre sappiamo con
certezza che l’immunità naturale offre una protezione migliore e più duratura
rispetto a quella indotta dai vaccini covid , in quanto questa tende a venire
meno nell’arco di soli sei mesi , nel caso esista).
Se si considera il meccanismo di azione del
vaccino, la “Strana estate dei malori improvvisi” a cui abbiamo assistito si poteva definire una catastrofe annunciata,
ma, se si aggiunge quest’ultimo grave errore ai moltissimi altri commessi negli
ultimi due anni dalle autorità sanitarie, si
arriva alla brutta conclusione che la gestione di tutta la pandemia sia stata
una catastrofe cercata.
Proseguiamo con l’esaminare i dati provenienti
dal mondo reale.
Da un report del Center for Disease Control
(CDC) americano emerge in maniera chiara
e inequivocabile il vertiginoso aumento di problemi di natura cardiaca tra
giovani e giovanissimi. Ad esempio, basandosi sulle
statistiche degli anni passati, per la fascia di età 12-15 anni ci si aspettava
tra le 0 e le 8 miocarditi/pericarditi. A causa della vaccinazione ci sono
state 129 segnalazioni. Per la fascia di età 18-24 anni invece erano previste
massimo una ventina di casi, ma ne sono state segnalate quasi 250, oltre 10
volte i valori di riferimento.
Dati analoghi provengono anche da Israele, dove
già questa primavera si era notato un aumento anomalo degli eventi avversi di
natura cardiaca, in particolare nei giovani.
Tra i 16 e i 29 anni si è assistito ad un
aumento del 25% di effetti avversi, mentre il valore massimo lo si ha tra le
giovani donne della fascia di età 20-29 anni, in cui si è registrato un aumento
di mortalità relativa dell’84% (ricordo che stiamo parlando di eventi avversi
rari, per cui la variazione percentuale relativa può risultare molto alta, anche
di fronte a un aumento di “solo” qualche decina di casi). In seguito le tabelle
dello studio del Professore Retsef Levi , sfortunatamente non pubblicato in
lingua inglese. Per chi volesse comunque leggerlo rimando alla traduzione
eseguita dalla redazione di Giubbe Rosse .
Anche in Canada è stata registrato un aumento
di miocarditi tra i giovani. Come riportato in questo
report ufficiale del Public Health Ontario (PHO) uscito il 30 di agosto ,
centinaia di giovani canadesi sono finiti ospedalizzati per miocarditi causate
dal vaccino covid. La categoria più colpita è stata quella dei ragazzi maschi
della fascia 18-24 anni, con 75 casi registrati (cioè il 37% delle segnalazioni
totali). Ma anche nella popolazione più anziana si è
registrato un aumento statisticamente significativo.
Non dispongo di dati ufficiali relativi
all’Italia, ma da questa serie di articoli
pubblicati su Visione Tv si può tranquillamente affermare che stiamo
assistendo a un fenomeno analogo. Un’ulteriore conferma della strage in corso
la fornisce suo malgrado Google: cercando ‘malori improvvisi’ per intervallo di
date, il motore di ricerca restituisce dei risultati agghiaccianti. Nel periodo
tra il 1 gennaio 2021 e il 17 agosto, giorno in cui è stato registrato il
video, ci sono ben 41.100 risultati di ricerca, quasi il quadruplo delle 12.200
voci relative allo stesso intervallo di
date del 2020! Attenzione però: sono
quarantamila risultati di ricerca, non quarantamila malori come l’autore ha
erroneamente dichiarato in un punto del video (per alcuni casi di malore
possono anche essere stati scritti 5 o 6 articoli diversi).
Per quanto riguarda invece la letteratura
scientifica, si segnala questo importante studio uscito su JAMA, “Myocarditis
and Pericarditis After Vaccination for COVID-19” .
Quaranta ospedali di diversi Stati americani
hanno partecipato a una ricerca sugli effetti avversi di natura cardiaca della
vaccinazione, registrando dati allarmanti: 20 diagnosi di miocarditi e 37 di
pericarditi ogni 100.000 abitanti. Ciò che più preoccupa è il confronto con gli
anni precedenti: l’aumento è netto e statisticamente significativo. Cito
testualmente:
“La media di miocarditi o pericarditi prima del
vaccino era di 16.9 (95% CI, 15.3-18.6), contro le 27.3 (95% CI, 22.4-32.9)
dopo la vaccinazione di massa (P < .001). Il numero medio di casi di
pericarditi durante lo stesso periodo era di 49.1 (95% CI, 46.4-51.9) contro il
78.8 (95% CI, 70.3-87.9) post vaccinazione (P < .001)”.
Altre segnalazioni di miocarditi o pericarditi
causate dai vaccini a mRna in letteratura scientifica testimoniano di 23 casi
tra militari della Marina americana, di 7 casi identificati nell’arco di tre
mesi presso il centro medico dell’università di Duke e di altre segnalazioni di
un gruppo di ricerca spagnolo. Sia chiaro rarissime eh, ma causate dai vaccini.
Il legame causale tra questi vaccini* e gravi
eventi avversi di natura cardiaca non è solo evidente, ma viene riconosciuto
dalla stessa EMA e dalla stessa Aifa. E
riportato nel foglietto illustrativo del prodotto Pfizer, ad esempio .
Legame sì riconosciuto, ma ovviamente
minimizzato. La strategia la conosciamo ed è sempre la stessa: casi rarissimi,
i benefici superano i rischi.
Ma poi sarà davvero così? Rischi così piccoli
da non doversene nemmeno preoccupare?
Studi di farmacovigilanza attiva non pervenuti,
e già questo è di per sé gravissimo, mentre per quanto riguarda la
farmacovigilanza passiva… diciamo che viene svolta in modo un po’ particolare.
Svogliato, ecco. Riluttante. Le autopsie vengono usate per escludere ogni
responsabilità del vaccino, negando ogni correlazione anche quando questa è
ridicolmente ovvia, con eventi cardiaci avversi di tutti i tipi anche poche ore
dopo l’inoculo .
Le segnalazioni spesso non partono, forse per
via della forte tendenza diagnostica ad attribuire la colpa della morte a una
malattia congenita o che il deceduto non sapeva di avere . Come si può arrivare
ad affermare che il vaccino non c’entri assolutamente nulla, anche se il 52enne
è morto, di infarto, un’ora dopo aver ricevuto il vaccino? .
Semplice! I criteri per valutare la
correlazione che si applicano in fase di esame autoptico sono tutti sbagliati.
Completamente insensati. O per meglio dire, sono perfettamente sensati per i
criminali che li hanno stabiliti, funzionano benissimo: basta applicarli et
voilà, ecco che diventa quasi impossibile attribuire il decesso alla puntura
eseguita poche ore prima. Morte sospetta, disposta l’autopsia, nessuna
correlazione, non parte la segnalazione all’agenzia regolatrice ed ecco
spiegato come mai nella statistica di fine anno gli effetti avversi dei vaccini
risultano rarissimi: si sta volontariamente evitando di prendere in
considerazione anche il 90-95% dei casi. E’
ovvio che autorità sanitarie e (alcuni) esperti neghino tutto fino alla morte:
la loro vita dipende dalla tenuta del castello di bugie che hanno contribuito a
costruire.
Per comprendere meglio i ridicoli criteri di
(non) attribuzione del nesso causale rimando a questa ottima spiegazione di
Marco Cosentino, professore di Medicina all’Università degli studi
dell’Insubria .
Parlando di cose ridicole mi è tornato in mente
il paragone proposto da Roberto Burioni in un’intervista televisiva, risalente
ai bei tempi della propaganda per la legge Lorenzin. Secondo l’esimio
professore in breve sei un criminale a non vaccinarti perché va bene tutto, ma
non si può andare in autostrada senza freni: metti in pericolo la salute degli
altri automobilisti che da bravi si son fatti vaccinare. Ecco. Volevo chiedere
al professore se, considerando le centinaia di malori alla guida che negli
ultimi mesi stanno mettendo a repentaglio la vita di chi viaggia sulle strade
italiane, non converrebbe abbandonarla questa metafora. Magari i vaccinati
avranno anche dei freni fantastici, ma, a quanto pare, c’è il rischio che, essendo
accasciati con la testa sul volante, abbiano qualche problema a usarli…
Purtroppo non è una provocazione: se continua
così o come è probabile nei prossimi mesi peggiorerà, bisogna valutare una
sospensione della licenza di guida per tutti i vaccinati. Non si
può permettere di lasciare alla guida milioni di persone con una bomba in corpo
che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Un vaccinato al volante mette
in pericolo la sua vita, quella di chi è con lui e anche quella di chi gli sta
intorno.
Per concludere, torniamo alla differenza tra
vaccini tradizionali e vaccini* covid. Queste sono le morti per qualsiasi tipo
di vaccino registrate negli ultimi trent’anni dal sistema di raccolta
segnalazione spontanee statunitense VAERS. Il grafico è fornito
dall’associazione OpenVAERS, associazione non governativa che si occupa di
raggruppare le segnalazioni del portale e renderle fruibili al pubblico. Non
servono grossi commenti, l’immagine è abbastanza eloquente da sé.
Riassunto finale: sappiamo che la circolazione
della proteina spike nell’organismo provoca danno vascolare, in
letteratura sono svariate le pubblicazioni che riportano insorgenza di
mio/pericarditi dopo il vaccino, abbiamo un nesso causale – raro eh – ma
riconosciuto dalle stesse autorità regolatrici, ci sono evidenze statistiche di
effetti avversi di natura cardiaca schizzati alle stelle, rispetto allo scorso
anno sono stati scritti decine di migliaia di articoli in più su malori
improvvisi, nel nostro Paese è in corso una strage
silenziosa e, dulcis in fundo, in data 29 settembre l’ANSA pubblica la
conferma ufficiale alla tesi sostenuta in questo articolo “Emergenza malattie
del cuore: 24 milioni di decessi entro il 2030”
.
Cos’altro ci vuole a farvi capire cosa sta
succedendo?
(Lorenzo Torielli).
Pfizer annuncia nuovo farmaco
per curare il Covid.
Indovinate a cosa somiglia?
Visionetv.it- Don Quijote- (30-9-2021) -ci dice:
Dunque la strada per battere il Covid era – ed
è – quella giusta. “Inibitore della proteasi” è il punto in comune fra
Ivermectina – il principio attivo di un antiparassitario per animali ed umani
in uso da lungo tempo – e il nuovo farmaco che Pfizer sta finendo con successo
di sperimentare per fermare il Covid nelle persone esposte al contagio.
“Inibitore della proteasi” significa che blocca
l’attività di un enzima indispensabile per consentire al virus di replicarsi.
Gli inibitori della proteasi vengono usati, fra l’altro, per curare l’Aids.
Nonostante le scomuniche delle autorità sanitarie, l’Ivermectina, nella sua
qualità di inibitore della proteasi, è impiegata dai medici che curano il Covid
precocemente e a domicilio, evitando la “Tachipirina e vigile attesa” e soprattutto – salvo rari casi – evitando i
ricoveri che mandano in tilt gli ospedali e le morti.
E’ necessario un infinito e dettagliato
bagaglio di nozioni specialistiche per stabilire quali differenze intercorrono
fra l’inibitore della proteasi dell’Ivermectina e l’inibitore della proteasi
che Pfizer sta mettendo a punto: e ovviamente qui si parla di caratteristiche
che non coincidono esclusivamente con l’etichetta del prezzo apposta sulla
confezione. Dunque, eviteremo di addentrarci:
se non per l’empirica constatazione che la
strada dell’Ivermectina è quella giusta e per un’altra, ahinoi innegabile, empirica
constatazione.
Si tratta del famoso tweet con cui la FDA
(l’agenzia statunitense che si occupa dei farmaci) ha scongiurato la gente di
non curarsi con un antiparassitario per cavalli, giustappunto l’Ivermectina,
dimenticando come sia invece utilizzata per uso umano in tutto il mondo, Italia
inclusa. Tutto ciò riproduce in fotocopia quel che accadde col famigerato
studio Lancet contro l’idrossiclorochina, ritirato dopo pochi giorni, ma non
senza essere stato rilanciato dalle agenzie sanitarie di mezzo mondo.
E neanche a dirlo, i giornalisti italiani – no
link, sarebbero un’enciclopedia – sono nuovamente corsi a demonizzare
l’Invermectina prescindendo da qualsiasi considerazione relativa a formulazione
veterinaria, formulazione umana e – soprattutto – inibizione della proteasi. Ma di
sicuro appena sarà pronta la “Pfizermectina” saranno i primi ad incensarne le
doti taumaturgiche, per uomini e anche per cavalli.
(DON QUIJOTE).
Cina: stop all’export di fertilizzanti.
Produzione agricola mondiale a rischio.
Visionetv.it-Don Quijote-(30-9-2021)- ci dice:
Praticamente, la mossa equivale ad affamare il
resto del mondo. La Cina sta chiudendo i rubinetti dei fertilizzanti a base di
fosforo: si prepara a non esportarne più fino al giugno 2022.
E’ il maggior esportatore mondiale: circa un
quarto dei fertilizzanti fosfati scambiato nel mondo è made in China.
Il fosforo è indispensabile alle piante: se nel
terreno non ce n’è abbastanza, nei campi non cresce nulla. L’agricoltura
italiana dipende dalle importazioni di fertilizzanti a base di fosforo, come
del resto gran parte dell’Europa, l’intero continente americano, l’Australia e
il Medio Oriente.
Lo stop cinese all’esportazione di
fertilizzanti fosfati si situa nell’esatto momento in cui sta andando in crisi
la disponibilità di un altro tipo di fertilizzanti indispensabili per la
produzione agricola, quelli a base di azoto. Per fabbricare i fertilizzanti
azotati servono grandi quantità di gas: il quale è così caro che in Gran
Bretagna sono stati chiusi alcuni impianti di produzione. Il prezzo dei
fertilizzanti azotati segue quello del gas, e il prezzo del cibo segue, a sua
volta, quello dei fertilizzanti. Di tutti i fertilizzanti, generalmente basati
su tre elementi: fosforo, azoto, potassio. E anche questi ultimi, dopo la
decisione della Cina, potranno solo aumentare ancora.
Il cibo è rincarato nettamente – soprattutto il
grano, indispensabile per portare in tavola pasta e pane – ancor prima che
venissero al pettine i nodi dei fertilizzanti azotati e quando nessuno nemmeno
immaginava la grana cinese dei fertilizzanti a base di fosforo. Come cambierà
il prezzo del cibo nei prossimi mesi, nessuno è in grado di dirlo: ma non serve
leggere i fondi di caffè per prevedere prezzi sempre più alti.
Non sono note le cause della decisione cinese.
Sta di fatto che l’esportazione dei fertilizzanti di fosforo fa parte degli
elementi attraverso i quali la Cina tiene in pugno il mondo. Anche senza
attribuirle la machiavellica intenzione di voler mandare in crisi l’agricoltura
globale, si può supporre che il Governo
cinese, in un momento in cui tutte le materie prime sono introvabili e
carissime, abbia deciso di rimpolpare le scorte di fertilizzanti fosfati,
anteponendo le necessità nazionali a quelle mondiali. Per la serie: prima per
me, e poi per gli altri se ce n’è.
E noi? Nessuno, in Italia o nell’Unione
Europea, sembra prendere il considerazione la tempesta che sta mettendo in
ginocchio il commercio internazionale e insieme ad esso le economie (come quelle
dell’Italia e dell’UE) essenzialmente basate sullo scambio di merci. Nessuno
sembra porsi il problema di una qualche forma, non diciamo di autosufficienza
almeno alimentare (che nell’Occidente liberista “autosufficienza” è una
parolaccia) ma almeno di salvaguardia degli interessi della gente: che deve pur
mangiare.
I nostri governanti pensano che la mano del
libero mercato provvederà a porgere il cibo al popolo affamato. Chissà quale
sapore ha la mano del libero mercato: perché se il cibo è troppo caro, può
darsi che il popolo affamato finisca per mangiare quella. (DON
QUIJOTE).
Il super centro Draghi sta scompaginando
l’assetto tradizionale della politica italiana.
Linkiesta.it- Mario Lavia-( 1 ottobre 2021)- ci
dice:
Le spaccature interne a partiti (soprattutto
Forza Italia e Partito democratico) e alleanze (centrodestra) potrebbero dar
vita a un nuovo super-centro, ridefinendo la geografia partitica e forse anche
istituzionale
Senza scendere direttamente nell’agone
politico-partitico, Mario Draghi sta scompaginando i tradizionali poli, o quel
po’ di bipolarismo che discende dagli anni ‘90. La nuova dinamica sarà al
culmine quando si entrerà nel vivo della corsa al Colle: sarà in quel momento
che centrosinistra e centrodestra si guarderanno allo specchio rimirando le
rispettive rughe.
Ma vista in prospettiva l’impressione è che i
cosiddetti poli andranno rimodellando i loro volti sulla base del giudizio
sull’esperienza del governo Draghi. E non è affatto detto che restino due,
perché un grande rimescolamento potrebbe dar vita a un nuovo super-centro.
Già lo stiamo vedendo. In fin dei conti, la
Lega si divide proprio sul futuro di Draghi e sul proprio grado di affinità con
la politica del presidente del Consiglio, divaricandosi platealmente come mai
era successo in 25 anni di storia: in quel partito “leninista” il dissenso non
è mai stato pienamente ammesso, chi non era d’accordo con Umberto Bossi era
gentilmente invitato ad andarsene.
Invece stavolta un grosso calibro come
Giancarlo Giorgetti di fatto assume pubblicamente la politica draghiana condita
dalla scelta del Partito popolare europeo, con tanti saluti al sovranismo. Tra
il ministro e il capo leghista il dado è tratto, e si chiama Mario Draghi.
Se mai ci sarà un congresso, sarà di fatto sull’attuale
presidente del Consiglio.
Una spaccatura dentro un spaccatura più ampia,
che per inciso è da tempo nota anche ai sassi: quella tra Forza Italia e il duo
sovranista Salvini-Meloni, la coppia che ieri Silvio Berlusconi ha distrutto
con una battuta a Massimo Giannini, poi vanamente smentita dallo staff del
Cavaliere:
«Se Draghi diventa Presidente della Repubblica
poi dà l’incarico a Salvini o alla Meloni? Dai, non scherziamo».
Questo pensa e dice l’uomo di Arcore – il
direttore della Stampa ha la registrazione – ed è chiaro che nella
contrapposizione tra l’ex presidente della Bce e i due leader sovranisti
Berlusconi sta col primo («deve durare»), e nel suo partito tutti hanno capito
da che parte stare in caso di conflitto, e non solo i tre ministri “draghiani”
Carfagna, Gelmini e Brunetta ma anche i più legati alla Lega capitanati da
Tajani.
Ed è
un’altra piccola faglia.
E, poiché stiamo parlando di divisioni, il
discorso non può non riguardare il centrosinistra e in particolare il Partito
democratico (praticamente il solo partito dove seppure in modo sotterraneo c’è
una discussione, visto che il Movimento 5 stelle è ormai fuori da ogni pensiero
che riguardi la strategia politica), dove la questione-Draghi appare e
scompare, affidata più a battute estemporanee che a un vero dibattito interno,
ma che sarà inevitabile: prima o poi Enrico Letta dovrà decidere se considerare
l’esperienza di Draghi come una parentesi o come una prospettiva, e in questo
caso, come dargli forma e gambe.
Persino il clamoroso incattivimento del Partito
democratico contro Carlo Calenda tradisce il terrore della materializzazione di
una nuova offerta politica, peraltro ancora confusa, quella che dal punto di
vista parlamentare abbiamo chiamato il super-centro.
E che
politicamente potrebbe essere il nuovo contenitore draghiano, rimescolando i
poli del passato.
Ecco dunque che il susseguirsi di faglie sta
dissestando il territorio della politica italiana in un processo di
ridefinizione della geografia persino istituzionale. Che potesse essere un uomo
in carne e ossa a determinare questo bradisismo politico non era facilmente
prevedibile.
Ma, mentre si parla più o meno a proposito di
un nuovo De Gaulle, è certo che Mario Draghi può essere la figura che chiude
una fase storica e ne apre un’altra, tutta da scrivere.
Dr. David MARTIN: “Questa è un’arma biologica
progettata per eliminare un numero enorme di
persone tra la popolazione”.
Detoxed.info- John Cooper-(7 Luglio 2021)- ci
dice:
“Una delle cose più sfortunate di questa storia
è che a tutti noi è stata data una sceneggiatura. E il copione che ci è stato
dato contiene in realtà un mucchio di falsità. E poi facciamo domande sulle
falsità.
“Quindi cominciamo dall’inizio.
SARS-Coronavirus. Hai sentito quello che ho detto: SARS. Cerchiamo di essere
molto precisi. Nel coronavirus SARS ed in tutte le sue sottospecie l’uomo ha
totalmente interferito. Siamo precisi su questo…
“Il coronavirus della SARS è un composto
manipolato dall’uomo. È un’arma biologica. Non è un virus. Ascolta quello che
sto dicendo, questo è così importante. Rimaniamo intrappolati nel dire parole
che possono poi essere dimostrate come false. E se dicessimo esattamente la
verità, non cadremmo nella trappola.
“Ma quando siamo stati coinvolti nel loro
lessico, che ci è stato dato per confonderci, è avvenuta l’arma biologica di
quella che viene chiamata SARS-Cov-2, finanziata da Anthony Fauci in una
sovvenzione nel 1999. Fu allora che fu costruita l’arma biologica …”
“Anthony Fauci ha speso – ascolta questo numero
– 191 miliardi di dollari – non 3,7 milioni di dollari, non 30 milioni di
dollari – 191 miliardi di dollari di fondi controllati per l’arma biologica di
virus contro l’umanità. E sono i tuoi soldi che sono stati spesi. 191 miliardi
di dollari! E pensi di poter convincere qualsiasi agenzia o organismo di
supervisione o qualsiasi politico a intraprendere questa indagine, nonostante
il fatto che abbiamo tutti i beneficiari di borse, ogni persona – il loro
indirizzo, il loro numero di telefono, il loro laboratorio? Abbiamo
letteralmente la totalità di dove sono finiti quei soldi e nessuna agenzia
investigativa in questo paese è disposta a guardare.
“Questo è un programma di armi biologiche
progettato per ucciderci. Questo è quello che è. E non è solo progettato per ucciderci,
è progettato per uccidere un numero enorme di persone.
Non
abbiamo un virus, abbiamo un’arma biologica“.
Questo è il momento di rivedere Plandemic e
inviarlo a tutti gli zombi che ami in questo mondo.
(Davide E. Martin ,PHD).
MANDATI VACCINALI COVID-19: Imposto
dal
tiranno POTUS (Joe Biden)
per distruggere irreparabilmente la Repubblica
americana.
Stateofthenation.co - Redazione- (30
settembre 2021)- ci dice :
Il governo mondiale segreto usa le iniezioni obbligatorie
di Covid per spopolare il pianeta Terra e
schiavizzare l'umanità rimanente.
Ora non c'è alcun dubbio che Joe Biden sia
stato installato criminalmente alla Casa Bianca per compiere il suo ultimo atto
di profondo tradimento contro il popolo americano.
I pagatori globalisti del NWO di Biden e i
gestori del Deep State sapevano che il vero "Creepy Joe" avrebbe
fatto assolutamente tutto ciò che gli era stato detto di fare. QUALSIASI cosa!
I controllori del “Pedogate” di Biden sanno di
avere prove abbastanza concrete sia su di lui che su suo figlio Hunter che
sarebbe un impostore POTUS completamente posseduto.
E così
è.
Biden passerà senza dubbio alla storia degli
Stati Uniti come il più odiato e insultato e disprezzato e detestato e aborrito
– MAI!
E sapete
una cosa: non gliene potrebbe importare di meno.
I suoi maestri di lunga carriera lo hanno
portato ad essere il politico più spregevole della sua generazione. Ecco perché
è stato scelto per essere il compagno di corsa di Obama.
Chi meglio di te per garantire la costruzione
dell'Obama-nation?
È chiaro che Biden si diletta persino nel suo
attuale ruolo di bioterrorista e maniaco genocida in piena regola. Sa che metà
del corpo politico lo detesta; e che l'altra metà seguirà presto. Quindi,
apprezza il suo ruolo di abbattere il paese per dispetto e vendetta per tutto
l'odio che giustamente gli viene in mente.
Ricorda: i suoi gestori hanno intenzionalmente
impostato Biden per rubare le elezioni del 2020 – IN PIENO GIORNO – in modo che
la sua reputazione fosse saldamente stabilita come un ladro elettorale
spudorato.
Anche molti democratici e liberali,
progressisti e socialisti, marxisti e comunisti sono consapevoli del vero e
proprio furto delle elezioni da parte di Biden.
E, più iniziative presidenziali Biden prende per
avvelenarli con un colpo di Covid estremamente pericoloso e mortale, più
rapidamente la sua base sta lasciando la riserva liberale – PER
SEMPRE.
Alla fine della giornata, Biden non avrà
nessuno nel suo angolo, così odiato sarà. Ma questa “psyop” è stata tutta
meticolosamente progettata con un design altamente pronosticato seguendo ... ogni passo del suo cammino.
Biden è ovviamente merce danneggiata e presto
sarà gettato via ... dopo aver inflitto il maggior danno possibile alla
Repubblica americana. Poi la bolscevica e marxista culturale Kamala Harris sarà
infilata nello Studio Ovale per finire la Repubblica attraverso l'esecuzione
del suo piano comunista dettato dal NWO.
Ma,
prima, devono condurre un genocidio a livello nazionale al fine di seminare
sufficientemente semi di massimo caos, confusione e conflitto ovunque e
ovunque.
I vaccini COVID hanno ucciso 200.000 americani?
MANDATI VACCINALI COVID-19.
Quale modo migliore per distruggere
irreparabilmente la Repubblica americana che imporre mandati di vaccino Covid a
tutti i 50 stati.
L'intera impresa genocida presidenziale è così
stupida e demente, squilibrato e demoniaca che solo un "Joe Biden" lo
farebbe. Chi altro vorrebbe essere cociuto come il più grande assassino di
massa della storia umana?
In realtà, gli ordini esecutivi palesemente
illegali e incostituzionali di Biden sui mandati sono tutti destinati ad essere
invertiti o ignorati o combattuti o terminati; e molto prima che poi.
Altrimenti, non è altro che guerra.
Con questo singolo atto di distruzione
nazionale, Biden ha scatenato i cani da guerra della società in un modo che
tornerà a morderlo così male che la sua presidenza si schianterà e brucerà in
un D.C. flash.
Naturalmente, i suoi padroni credono davvero di
poterlo buttare via e tutto andrà bene con Harris al timone. Devono aver
dimenticato che l'intera destra sa che anche lei è una ladra elettorale
hardcore. E che Kamala è forse un politico più infido di Biden.
Tuttavia questi due pagliacci comunisti vengono
utilizzati per demolire gli Stati Uniti d'America in tempo reale. La
distruzione pervasiva del business da sola, in particolare delle piccole e
medie imprese, è tale che stanno cadendo come mosche sotto tutte le pressioni
esercitate dall'infinita tirannia del Covid.
Prova di una cospirazione criminale altamente
organizzata per commettere un genocidio.
La buona notizia è che Noi, il Popolo, ora
abbiamo prove inconfutabili dell'intenzione collettiva di commettere un
genocidio.
Non solo, ma ora esistono risme di prove
indiscutibili che tutti possono vedere che dimostrano un insabbiamento vasto e
altamente coordinato. Un insabbiamento in corso che dovrà essere perpetuo se i
criminali Del Covid devono sfuggire a procedimenti giudiziari e punizioni
severe.
Mentre questa cospirazione criminale Covid per
commettere genocidio coinvolge direttamente praticamente ogni governo a tutti i
livelli in tutti gli Stati Uniti, coinvolge anche quasi tutte le società
Fortune 10.000. Allo stesso modo, ogni società sanitaria e istituto di ricerca
scientifica, sistema universitario statale e grande college privato, così come
ogni società di media mainstream hanno colluso nello svolgimento di THE GREAT
SCAMDEMIC.
Pertanto, al popolo americano viene presentata
una straordinaria opportunità di pulire casa come mai prima d'ora. In
effetti, il Codice di Norimberga è stato istituito proprio per questo momento
decisivo nella storia del mondo.
Alla luce di queste e di molte altre realtà
dure e cupe, è chiaramente tempo di riprendersi la Repubblica americana da
coloro che l'hanno rubata dal Federal Reserve Act del 1913. Ma
prima dobbiamo arrestare e imprigionare rapidamente gli autori di questo
crimine senza precedenti contro l'umanità.
Perché gli americani sono costretti a sottoporsi
all'iniezione con una sostanza pericolosa che è nota non per proteggere dal
Covid ma per causare morte e gravi lesioni alla salute?
Unz.com- PAUL
CRAIG ROBERTS- (SETTEMBRE 29, 2021)- ci dice:
Gli israeliani hanno ora ammesso l'impotenza
del "vaccino" nei telegiornali: (paulcraigroberts.org).
Se la "pandemia di Covid" è reale,
perché Danimarca, Norvegia e Svezia hanno abolito tutte le restrizioni Covid e
dichiarato la fine della crisi? (paulcraigroberts.org).
Cosa spiega i mandati sui vaccini? È noto che
il vaccino non protegge – quindi maschere e colpi di richiamo – ma uccide e
mutila. Perché sono determinati a ucciderci e mutilarci?
Tremila medici e scienziati vogliono sapere
perché viene loro impedito di trattare i loro pazienti con farmaci sicuri ed
efficaci.
Oltre 3.000 medici e scienziati firmano una
dichiarazione che accusa i responsabili politici COVID di "crimini contro
l'umanità."
(amgreatness.com).
La risposta sembra essere il profitto per Big
Pharma e il controllo autoritario per il governo.
Su ABC con George Stehanapoulos Il CEO di
Pfizer Albert Boula ha detto che d'ora in poi la vita normale consiste in colpi
di richiamo(vaccini) annuali.
(infowars.com).
Il CEO di Moderna Stephane Bancel è d'accordo.
Dice che ci saranno colpi di richiamo(vaccini) Covid per sempre.
(summit.news)
Il treno del sugo (vaccinazioni) è per sempre.
E così sono le ferite e le morti del vaccino.
Il 45% del budget annuale della FDA proviene da
Big Pharma.
I regolatori dipendono finanziariamente da
coloro che dovrebbero regolare. L'economista George Stigler ha sottolineato
decenni fa che le agenzie di regolamentazione sono sempre catturate
dall'industria che regolano.
I
regolatori diventano facilitatori e agenti per il regolamentato.
(lewrockwell.com)
Alcuni newyorkesi si svegliano tardivamente e
protestano contro il mandato di vaccinazione da parte del governatore
democratico che non ha l'autorità di emettere mandati.
(theepochtimes.com)
Gli operatori sanitari che hanno assistito a
morti e disabilità da vaccino rifiutano il colpo di morte (ultimo vaccino).
Questo dovrebbe dirti qualcosa. Perché le
persone prendono il colpo mortale quando gli operatori sanitari devono essere
costretti a prenderlo?
(theepochtimes.com)
(PaulCraigRoberts.org).
Marx ha capito bene: l'immigrazione
di massa distrugge i salari.
Perché i comunisti risorgenti(DEM-USA)
d'America non lo ammettono?
Unz.com- CARL
HOROWITZ- (SETTEMBRE 14, 2021)- ci dice :
Che ci crediate o no, come diceva Ripley, il
teorico comunista Karl Marx ha anticipato un argomento economico chiave contro
l'immigrazione di massa che VDARE.com ha fatto sin dal suo inizio:
l'immigrazione senza restrizioni deprime i
salari per i lavoratori della nazione ospitante. Il fatto che Marx si
sbagliasse nella sua critica generale del capitalismo, in particolare la sua
previsione che fosse condannato, non lo rendeva sbagliato su tutto.
Sull'immigrazione, Marx era dalla parte giusta
del dibattito, se non necessariamente per le giuste ragioni. Stranamente, i
risorgenti comunisti americani(Dem Usa) non sembrano averlo notato.
Si consideri una lettera del 1870 a Sigfrid
Meyer e August Vogt, amici tedeschi negli Stati Uniti.
Citando gli effetti dell'immigrazione irlandese
su larga scala sull'Inghilterra,Marx spiegò l'effetto destabilizzante della
manodopera immigrata a basso costo:
"A
causa della costante crescente concentrazione di contratti di locazione,
l'Irlanda invia costantemente il proprio surplus al mercato del lavoro inglese,
e quindi costringe a ridurre i salari e abbassa la posizione materiale e morale
della classe operaia inglese", scrisse il primordiale comunista
prussiano[Marx a Sigfrid Meyer e August Vogt, Marxists.org, 9 aprile 1870].
Questo non è tutto ciò che ha scritto
sull'argomento, ma quel piccolo gioiello suggerisce che Marx ha capito almeno
qualcosa sulla domanda e l'offerta, i salari, il lavoro e l'immigrazione.
L'immigrazione di massa ha depresso i salari
britannici del 19 ° secolo in quanto deprime i salari americani oggi.
Un po' di storia:
Durante la seconda metà del 19° secolo, la
"questione irlandese" pesò pesantemente sulle menti inglesi.
Molti irlandesi si imbarcò sulle navi per il
breve viaggio in Inghilterra. L'Irlanda faceva parte del Regno Unito, che aveva
frontiere aperte per tutti i suoi sudditi. Anche dopo il 1921, i residenti
dello "Stato Libero d'Irlanda" non avevano bisogno di un passaporto o
di un visto per entrare nel Regno Unito.
Gli irlandesi iniziarono a migrare in
Inghilterra nel Medioevo, ma quello che iniziò come un rivolo divenne
un'alluvione durante e dopo la Grande Carestia del 1845-52. Né sono andati in
Inghilterra per "una vita migliore", come dice il cliché della
Treason Lobby in questi giorni.
Arrivare all'Isola dello Scettro era una
questione di vita o di morte. Gli irlandesi dipendevano per il cibo quasi
interamente dalla patata, ma la peronospora aveva colpito.
Gli
agricoltori irlandesi non potevano aumentare la produzione sui loro piccoli
appezzamenti di terra e non potevano farci nulla a causa del radicato sistema
di proprietà assente britannica. Il disastro era inevitabile.
Di circa 8,25 milioni di persone che vivevano
in Irlanda nel 1845, quasi un milione morirono di fame e altri 2 milioni
emigrarono negli anni successivi. La maggior parte dell'emigrazione avvenne
all'interno della Gran Bretagna, con 1,52 milioni di irlandesi emigrati in
Inghilterra, Scozia e Galles tra il 1850 e il 1888.
Gli irlandesi volevano i posti di lavoro
disponibili a Londra, Liverpool, Manchester e in altre città, e i datori di
lavoro volevano qualcos'altro: manodopera a basso costo. Più delle loro
controparti inglesi, i lavoratori irlandesi accettavano salari minimi e
condizioni di lavoro brutali.
Sfruttando quella disperazione, i proprietari
delle fabbriche avevano tutti gli incentivi per trattare i lavoratori irlandesi
e inglesi come sacrificabili. Dopotutto, se il diluvio di lavoratori irlandesi
accettasse una miseria per ottenere un lavoro, i lavoratori inglesi
accetterebbero una miseria per mantenere un lavoro.
Naturalmente, i lavoratori potrebbero
organizzarsi per migliorare la loro sorte. Per sconfiggere, molti datori di
lavoro hanno assunto i dipendenti meno organizzabili, specialmente tra gli
irlandesi: donne e bambini.
Scrivendo nel 1888, Annie Besant, una
riformatrice inglese muckraking, notò le condizioni per le ragazze e le donne
nella fabbrica di partite Bryant e May nell'East End di Londra: giorni
lavorativi di 14 ore, salari settimanali da 4 a 8 scellini, multe eccessive per
reati minori e rischi estremi per la salute
[Donne e
lavoro nel 19 ° secolo,StrikingWomen.org].
I lavori iniziarono alle 6:30.m. in estate e
alle 8.m. in inverno. Le donne lavoravano fino alle 18.m., con 30 minuti per la
colazione e un'ora per la cena. "Un caso tipico è quello di una ragazza di
16 anni, una lavoratrice a pezzi; guadagna 4 a settimana", ha scritto
Besant.
Dei guadagni, 2s viene pagato per l'affitto di
una stanza; la bambina vive solo di pane e burro e tè, allo stesso modo per
colazione e cena, ma in relazione con gli occhi danzanti che una volta al mese
andava a un pasto dove "prendi caffè, e pane e burro, e marmellata, e
marmellata, e molto". Lo splendido stipendio di 4s è soggetto a detrazioni
sotto forma di multe; se i piedi sono sporchi, o il terreno sotto la panca è
lasciato disordinato, viene inflitta una multa di 3d.
[Schiavitù
bianca a Londra, The Link, 23 giugno 1888]
Un mese dopo, circa 200 lavoratori hanno
scioperato dopo che tre sono stati licenziati per aver parlato con Besant. La
maggior parte degli scioperanti erano donne con cognomi irlandesi che vivevano
l'una vicino all'altra
[The
Match Workers Strike Fund Register,UnionHistory.info].
Sorprendentemente, lo sciopero ha avuto
successo. Dopo tre settimane, il datore di lavoro ha soddisfatto le loro
richieste e i lavoratori hanno formato un sindacato dei lavoratori di
corrispondenza.
Tuttavia, gli irlandesi apparentemente
accettarono la loro sorte nella vita. Facendo eco a Marx, il suo collaboratore
Friedrich Engels descrisse le spaventose baraccopoli irlandesi di Manchester,
dove visse dal 1842 al 44. Il ricco padre di Engels possedeva una fabbrica
tessile.
"Gli irlandesi che migrano per quattro
penny in Inghilterra sul ponte di una nave a vapore su cui sono spesso stipati
come bestiame, si insinuano ovunque", ha scritto il coautore del Manifesto
comunista.
Le peggiori abitazioni sono abbastanza buone
per loro; il loro abbigliamento causa loro piccoli problemi, purché si tenga
insieme da un unico filo; scarpe che non conoscono; il loro cibo è costituito
solo da patate e patate; tutto ciò che guadagnano al di là di questi bisogni
viene solitamente speso per bere.
Cosa
vuole una tale razza con salari alti? I quartieri peggiori di tutte le grandi
città sono abitati da irlandesi.
Ogni volta che un distretto si distingue per
sporcizia speciale e rovinosità speciale, l'esploratore può tranquillamente
contare sull'incontro principalmente con quei volti celtici che si riconoscono
a prima vista come diversi dalla fisionomia sassone del nativo e dal canto
aspirato brogue che il vero irlandese non perde mai.
[La
condizione della classe operaia in Inghilterra nel 1844]
Ma gli irlandesi erano bloccati. Le condizioni
erano pessime in Inghilterra, ma peggio a casa. Infatti, nel 1836, quasi un
decennio prima della pubblicazione iniziale del libro di Engels e dell'inizio
della Grande Carestia d'Irlanda, la Commissione Reale sulla Condizione delle
Classi Più Povere in Irlanda spiegò la migrazione.
Niente sembra più naturale del fatto che i
lavoratori vadano da luoghi in cui non sono desiderati e i salari sono bassi, a
luoghi in cui sono desiderati e i salari sono alti. [Di conseguenza]
l'emigrazione dall'Irlanda all'Inghilterra e alla Scozia è di un carattere
molto notevole, ed è forse quasi senza pari nella storia del mondo. ... Il tipo
di lavoro in cui sono impiegati è di solito la descrizione più ruvida,
grossolana e ripugnante e richiede la minima abilità e pratica.
[Rapporto
sullo stato dei poveri irlandesi in Gran Bretagna].
In parole povere, i datori di lavoro inglesi
hanno usato gli irlandesi per abbassare i salari, come ha osservato la
commissione. Il maestro tessile John Potter "ha criticato la loro
sottomissione a standard di vita più bassi" e ha detto che "sembrano
contenti di 9 o 10 a settimana, come farebbe un inglese con 14 o 16 anni".
Ma torniamo a Marx, che, ancora una volta, ha
notato che l'immigrazione di massa abbassa i salari.
"Ogni centro industriale e commerciale in
Inghilterra ora possiede una classe operaia divisa in due campi ostili, i
proletari inglesi e il proletarismo irlandese", scrisse Marx a Meyer e
Vogt.
Era una condizione, pensava, che avrebbe
accelerato la rivoluzione a causa dell'effetto dell'immigrazione sul ragazzino:
"Il
normale lavoratore inglese odia il lavoratore irlandese come un concorrente che
abbassa il suo tenore di vita. In relazione all'operaio irlandese si considera
un membro della nazione dominante e di conseguenza diventa uno strumento degli
aristocratici e dei capitalisti inglesi contro l'Irlanda, rafforzando così il
loro dominio su se stesso.
Marx continuò:
Ha a cuore i pregiudizi religiosi, sociali e
nazionali contro il lavoratore irlandese. Il suo atteggiamento nei suoi
confronti è più o meno lo stesso di quello dei poveri bianchi verso i negli ex
stati schiavisti degli Stati Uniti. L'irlandese lo ripaga con gli interessi sui
propri soldi. Vede nell'operaio inglese sia il complice che lo stupido
strumento dei governanti inglesi in Irlanda.
Questo antagonismo è artificialmente mantenuto
vivo e intensificato dalla stampa, dal pulpito, dalle carte comiche, in breve,
con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è
il segreto dell'impotenza della classe operaia inglese, nonostante la sua
organizzazione. È il segreto con cui la classe capitalista mantiene il suo
potere. E quest'ultimo ne è abbastanza consapevole.
Suona familiare? L'Irlanda era per
l'Inghilterra nel 1850, come il Messico e l'America centrale lo sono per gli
Stati Uniti nel 2021. Gli irlandesi hanno fatto i lavori che gli inglesi non
avrebbero fatto! I parallelismi sono chiari:
Frontiere aperte;
manodopera straniera a basso costo che abbassa
i salari;
Sostegno del governo ai datori di lavoro a
basso salario;
e frustrazione tra i lavoratori a bassa paga
del paese ospitante.
Eppure, nonostante i parallelismi, le
differenze abbondano:
Marx credeva che il nazionalismo irlandese
avrebbe porre fine allo sfruttamento del lavoro irlandese. "Dopo aver
studiato la questione irlandese per molti anni", scrisse, "sono
giunto alla conclusione che il colpo decisivo contro le classi dominanti
inglesi (e sarà decisivo per il movimento operaio di tutto il mondo) non può
essere consegnato in Inghilterra ma solo in Irlanda."
Mezzo secolo dopo, naturalmente, l'Irlanda
conquistò l'indipendenza dall'Inghilterra. Nessuno dei due paesi divenne
comunista.
Marx
direbbe la stessa cosa oggi del Messico, che ha ottenuto l'indipendenza dalla
Spagna nel 1821? Non è probabile.
Anche se l'inglese avesse limitato
l'immigrazione, il caso umanitario per ammettere gli irlandesi era convincente.
La peronospora della patata causò una carestia. Questo non è il caso del Messico
o dell'America centrale. Pochi stanno effettivamente morendo di fame, come si
può supporre dalla circonferenza ponderosa di molti immigrati. Se muoiono
prematuramente, è probabile che la causa sia il caos e l'omicidio legati al
traffico di droga.
Nonostante gli inevitabili antagonismi
economici e culturali, gli irlandesi erano sudditi britannici che potevano e
facevano assimilare. Se non altro, parlavano la stessa lingua (per lo più) ed
erano etnicamente vicini. Erano anche culturalmente vicini.
L'Irlanda
era "profondamente vittoriana"[Victoria's Ireland: Britishness and
Irishness, 1837-1901, HistoryIreland.com]. Al
contrario, la storica nazione americana e i recenti arrivi amerindi / meticci
oscuri non sono niente di simile. Orario Il sogno bagnato di Magazine di un
Café au lait "Amexica" è proprio questo: un sogno.
La lingua da sola impedisce l'assimilazione di
quegli immigrati, grazie a quell'espediente costoso e politicizzato chiamato
"educazione bilingue".
A differenza dell'Inghilterra di 150 anni fa,
gli Stati Uniti hanno costruito un grande stato sociale che sposta il costo del
lavoro dai datori di lavoro ai contribuenti. Gli
irlandesi del 19 ° secolo non erano cariche pubbliche, a differenza di una
grande porzione di immigrati ispanici qui, come hanno dimostratogli economisti
George Borjas di Harvard e Steve Camarota del Center for Immigration Studies.
Idealmente, i datori di lavoro coprirebbero le
spese dei dipendenti attraverso salari e benefici migliori. Tuttavia, con
l'immigrazione ai livelli attuali, hanno pochi incentivi a farlo.
Che dire della sinistra contemporanea e della
sua virulenta se non scardinata opposizione al controllo dell'immigrazione? La
sinistra giustamente chiama i datori di lavoro per lo sfruttamento del lavoro
immigrato, anche se molto spesso i lavoratori immigrati sono alla mercé degli
imprenditori dello stesso paese o dei cui antenati erano. Molti sono arrivati o
sono stati trasportati qui illegalmente. Inoltre, la forte dipendenza da parte
dei datori di lavoro americani sull'H-2B e su altri visti di lavoro entry-level
non agricoli aumenta la probabilità che anche gli immigrati qui legalmente siano
spesso alla loro mercé.
Non è certo una coincidenza che le fabbriche a
basso salario siano più diffuse nei centri urbani con grandi popolazioni di
asiatici e ispanici di prima generazione. Tra aprile e luglio 2016, il
Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha indagato su 77 operazioni di
abbigliamento a Los Angeles.
I
lavoratori erano pagati in media $7 l'ora – e spesso molto meno – e lavoravano
10 ore al giorno. Rivenditori come Forever 21, Marshalls, Ross e TJ Maxx hanno
goduto dei vantaggi. All'epoca, i lavoratori che producevano abbigliamento per
Forever 21 da soli avevano presentato centinaia di richieste di rimborso dal
2007. "L'intero problema è stato devoluto al rivenditore", ha
osservato David Weil, ex capo della divisione salari e ore del Dipartimento del
Lavoro.
"Costringono i costi di produzione al
minimo che vogliono a causa del loro potere nella catena di approvvigionamento,
con il risultato finale che i lavoratori sostengono l'intero costo e il rischio
del sistema
" [Dietro una camicia da $13, un
lavoratore da $6 all'ora, di Natalie Kitroeff e Victoria Kim, Los Angeles
Times,31 agosto 2017].
"Costruire il muro" e altrimenti
reprimere l'immigrazione illegale, tra l'altro, andrà solo così lontano nella
lotta contro tale sfruttamento del lavoro. Gli studi sulla tratta di esseri
umani dell'Urban Institute e del gruppo no-profit Polaris con sede a
Washington, D.C. rivelano che i lavoratori immigrati sfruttati in genere
arrivano qui legalmente con visti temporanei, quindi lavorano illegalmente, solo
per essere minacciati di licenziamento se si arrabbiano troppo con il capo
sulle condizioni di lavoro
[Comprendere l'organizzazione, l'operazione e
il processo di vittimizzazione del traffico di lavoro negli Stati Uniti, di
Colleen Owens, et al, 21 ottobre 2014].
Eppure la sinistra, che si preoccupa così tanto
dell'immigrazione e dello sfruttamento del lavoro, ha ostacolato i modesti
sforzi del presidente Trump per proteggere i lavoratori americani con controlli
sull'immigrazione quasi ad ogni turno. Dov'è
il tradizionale elettorato patriottico all'interno della sinistra egualitaria
per resistere non solo allo sfruttamento dei lavoratori immigrati che abbassano
i salari, ma anche alle pressioni per conto dei lavoratori americani che
l'immigrazione di massa danneggia?
Risposta: Da nessuna parte. Ora
che il Grande Sostituto è in corso, la sinistra, quasi esclusivamente
focalizzata sulla razza, non sente alcun obbligo per quei lavoratori perché la
maggior parte di loro sono bianchi.
I sindacati di sinistra sostengono costantemente,
e suicidamente,i democratici per una carica elettiva contro i desideri e i
migliori interessi dei loro membri. L'economista del lavoro della Cornell
University Vernon Briggs ha osservato che i leader sindacali dal 1920 al 1980
si sono opposti all'immigrazione su larga scala come sottovalutazione del loro
potere di contrattazione collettiva.
[Immigration Policy and Low Wage Workers: The
Influence of American Unionism, di Vernon M. Briggs Jr., CIS.org, 30 ottobre
2003].
Ma
preoccupati per il calo dei membri, che diminuisce il potere di contrattazione
collettiva, ora sostengono l'immigrazione di massa e l'amnistia per i
clandestini per ricostituire i ranghi.
Il senatore Bernie Sanders, I-Vermont, una
volta sembrava un'eccezione alla nuova regola secondo cui la sinistra deve
sostenere le frontiere aperte.
"Non ha molto senso per me portare
centinaia di migliaia di quei lavoratori in questo paese per lavorare per il
salario minimo e competere con i bambini americani", ha detto della Gang
of Eight Amnesty del 2013.
L'apertura delle frontiere, ha detto, "era
una proposta dei fratelli Koch". Questa apparente eresia gli valse persino
elogi tra alcuni repubblicani.
Ma prevedibilmente, Sanders è tornato a
digitare per la sua campagna presidenziale iniziale. "È tempo di portare i
nostri vicini fuori dall'ombra", ha twittato nel giugno 2015. "È
tempo di dare loro uno status legale".
Quanto
si è ricavato quattro anni dopo, era un'altra macchina cliché di Open Borders.
La dissonanza cognitiva della sinistra
americana sull'immigrazione e del lavoratore americano è notevole. Da un lato,
la sinistra chiede frontiere aperte per creare il caleidoscopio etnico
presumibilmente immaginato dai Fondatori. Dall'altro, chiedono un salario
minimo federale di $15 all'ora e l'adesione forzata al sindacato.
D'altra parte, la sinistra ha avuto
l'apoplessia quando i lavoratori medio-americani hanno sostenuto Donald Trump
per la presidenza perché credevano, come ha detto Trump, che l'immigrazione di
massa abbassasse i salari e minacciasse i loro posti di lavoro!
Una coalizione inter ideologica per sostenere
una moratoria sull'immigrazione è disperatamente necessaria. I contribuenti
sempre più risentiti e i lavoratori americani, e non solo i bianchi, pagano la
scheda per l'immigrazione. Insieme alla lettura di Marx sull'immigrazione, la sinistra
contemporanea dovrebbe prendere in considerazione il recente libro di Philip
Cafaro,
How Many
Is Too Many?: The Progressive Argument for Reducing Immigration into the United
States.
Destra e Sinistra inevitabilmente saranno in
disaccordo sulla maggior parte delle cose, e spesso ferocemente. Ma
possono stare insieme sul principio che i governi non dovrebbero permettere lo
sfruttamento schiacciante del lavoro straniero.
Anche Marx lo aveva capito.
(Carl F. Horowitz èdirettore del progetto per
il National Legal and Policy Center, un'organizzazione senza scopo di lucro con
sede a Falls Church, in Virginia, dedicata alla promozione dell'etica e della
responsabilità nella vita pubblica americana. Ha un dottorato di ricerca in
pianificazione urbana e politiche pubbliche e ha insegnato nel programma di
pianificazione urbana e regionale presso il Virginia Polytechnic Institute.).
Sogno Totalitario.
Conoscenzealconfine.it- Weltanschauung Italia-(2 Ottobre 2021)-ci
dice :
Immaginate di non essere più esseri viventi,
liberi, ma un QR code. Immaginate la fine dell’uomo storico ed una nuova era
fatta di ordine, disciplina, “progresso”, in cui tutto è sacrificato e
sacrificabile in nome di nuove crisi e pandemie. In nome della “sicurezza”…
Immaginate un lasciapassare totalizzante,
“green”, opprimente, che regoli ogni aspetto della vostra vita quotidiana.
Situazione sanitaria, finanziaria, lavorativa, patrimoniale, mutui, prestiti,
rate pendenti. Persino i parametri ed i limiti massimi di emissioni di CO2 dei
veicoli di vostra proprietà e le “potenzialità” inquinanti dei membri della
vostra famiglia.
Pensate che questo pass possa persino regolare
l’accesso al vostro conto in banca, in un contesto collaudato in cui il
contante non è più contemplato. Immaginate un mondo in cui non esista il
dissenso. In cui le nascite siano controllate per evitare il sovrappopolamento
del pianeta terra e l’esaurirsi delle risorse. In cui l’opinione sia unica,
granitica. Dove i mezzi d’informazione siano gestiti direttamente dal potere.
Un universo in cui tutto si muove in modo
perfettamente ordinato, spaventosamente sincronizzato. Pensate, per un attimo,
ad un sistema di crediti sociali, in cui lo Stato stesso decida a quali
attività essenziali e di “svago” possiate accedere e quali siano a voi
proibite. In cui a seconda del numero di punti che avete sul suddetto
lasciapassare i vostri diritti rimangano intatti, oppure vengano compressi.
Immaginate che il rinnovo del vostro pass,
oramai evoluto in vostra identità digitale, sia subordinato ad una serie di
obblighi da adempiere nei confronti del “partito unico” e che ogni volta che
esprimiate pubblicamente una posizione contraria alla narrazione dominante o
veniate denunciati di essere dissidenti, il vostro credito crolli
vertiginosamente e vi venga impedito di muovervi, di prendere un aereo, di
avere la connessione internet, di usare la carta di credito per un certo lasso
di tempo.
Pensate di dover andare al lavoro in
monopattino elettrico, magari in una fredda mattina d’inverno, con il volto
paralizzato dal gelo e le mani ghiacciate, poiché è necessario per contenere
l’emergenza climatica e per ridurre l’inquinamento, mentre le classi dominanti
si muovono su jet privati da una parte all’altra del globo e si intrattengono
viaggiando nello spazio su space shuttle costruiti ad hoc per il loro
divertimento.
Immaginate di non essere più esseri viventi,
liberi, ma un QR code. Che la vostra intera esistenza sia regolata da curve,
algoritmi, equazioni, intelligenza artificiale, riconoscimenti facciali, droni,
digitalizzazione, vaccinazioni di massa per il bene comune.
Immaginate la fine dell’uomo storico ed una
nuova era fatta di ordine, disciplina, “progresso”, in cui tutto è sacrificato
e sacrificabile in nome di nuove crisi e pandemie. In nome della “sicurezza”…
Alla fine mi sono svegliato… Mi sono vestito,
ho fatto il caffè, abbracciato mia moglie, preso la macchina ed ho accompagnato
mio figlio a scuola. L’ho baciato sulla fronte, entrando nell’edificio
scolastico, senza che nessuno mi chiedesse un lasciapassare. Neanche per
accedere, successivamente, al luogo di lavoro.
In fondo era solo un terribile incubo. Uno
scenario distopico degno di un romanzo di Aldous Huxley o Ray Bradbury. Mi
sento sollevato. La vita vera, per fortuna, è un’ altra cosa…
(Weltanschauung Italia- sfero.me).
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