LA SCIENZA , RIFUGIO DEI NON SCIENZIATI.
“LA
SCIENZA , RIFUGIO DEI NON SCIENZIATI.”
Se
questa è filosofia.
Comedonchisciotte.org-Redazione
CDC-(22 Ott 2021)- ci dice:
Lettera
a Il Fatto Quotidiano in risposta all’articolo: (ilfattoquotidiano.it/2021/10/15/non-solo-agamben-oltre-100-filosofi-contestano-il-loro-collega-e-firmano-un-documento-a-favore-di-green-pass-e-vaccini-il-testo/6356547/)
Riceviamo
e volentieri pubblichiamo questo documento,
scritto in risposta all’articolo del Fatto citato in basso. Il quotidiano di
Travaglio non ha voluto pubblicarlo: chissà perché…
All’attenzione
de “Il Fatto Quotidiano” :
“Come filosofi, scienziati e
intellettuali italiani, manifestiamo il nostro senso di disorientamento per il
documento che un centinaio di docenti hanno firmato in contrapposizione a
Giorgio Agamben e a quanti condividono la medesima posizione in merito alla
questione Green Pass”.
Rispondiamo
alla lettera dei 100 filosofi analizzando le quattro osservazioni che sono
state mosse contro Agamben:
1) I colleghi ci ricordano, giustamente,
il contributo della filosofia nei confronti della scienza: un ruolo di critica e di
approfondimento che non può mancare di rispetto nei confronti dei risultati
scientifici. Sosteniamo questa affermazione in toto. Ciò che però i colleghi omettono è
che molti lavori scientifici recenti dimostrano le numerose e pericolose
criticità dei cosiddetti vaccini anti-Covid approvati in Italia.
È
scientificamente asseribile che i vaccini anti-Covid19 sono in una fase ancora
a tutti gli effetti sperimentale, così come peraltro affermato dalle autorità
italiane . Bisogna
ricordare anche che i vaccini a mRNA, del tutto nuovi, e a DNA, basati sulla
sintesi della proteina Spike, a causa dell’emergenza, sono stati testati in
trials clinici di rapidità e approssimazione estreme, con grave perdita di
informazioni utili per le fasi successive della sperimentazione. (ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/qanda_20_2390;
ema.europa.eu/en/human-regulatory/overview/public-health-threats/coronavirus-disease-covid-19/treatments-vaccines/vaccines-covid-19/covid-19-vaccines-authorised).
Inoltre, i trials clinici hanno sofferto di
numerose lacune, come evidenziato dalle stesse case produttrici e poi dalla
letteratura scientifica ad oggi disponibile:
le
coorti non erano rappresentative della popolazione ed erano formate da persone
in buona salute; non c’erano donne in gravidanza; come out-come primario fu
scelta solo la sintomatologia lieve, peraltro di soggetti non esposti al
COVID19;
non fu testata la riduzione di infettività; i piccoli
numeri a sostegno della percentuale di efficacia, rendevano scarsa la portata
statistica dei risultati [dx.doi.org/10.1136/bmj.m4037]. Va sottolineato infine che le
informazioni sugli effetti avversi sono riportate in Italia solo attraverso” farmacovigilanza passiva” che può sottostimare anche 100-200
volte la frequenza dei casi. Per
di più, per ovvie ragioni, e diversamente dai vaccini tradizionali basati su
molecole e principi del tutto diversi (patogeno inattivato o proteine), in questo caso nulla è noto circa gli
effetti avversi a medio e lungo termine di trattamenti innovativi e privi di un
passato epidemiologico in cui si introducono, senza nessun documentato
monitoraggio, acidi nucleici (mRNA o DNA) nel corpo umano.
2) La relazione dello Stato nei
confronti dei cittadini trova i suoi fondamenti e si articola in forme ben
precise, la cui definizione, perlomeno nella forma repubblicana democratica che
ci è propria, trova il suo fondamento nella Costituzione. Che ci si trovi in uno stato di
emergenza è ciò che viene affermato dal governo, da quasi due anni, adattando
una clausola concepita per le catastrofi naturali che richiedevano l’intervento
della Protezione Civile.
Ammesso
e non concesso che all’inizio del 2020 il ricorso a quella clausola potesse
avere una giustificazione, non è pensabile che uno Stato viva in una continua
condizione emergenziale, anche mentre di fatto da mesi, anche dal punto di
vista epidemiologico, non v’è traccia di emergenzialità.
Il governo, dunque, si sta
comportando come se la semplice possibilità di un’emergenza a venire fosse essa
stessa da considerare come un’emergenza.
Ma
questo apre lo spazio ad ogni possibile abuso, perché di fatto ogni momento può
essere dichiarato d’autorità come qualcosa che, a insindacabile giudizio di
qualcuno, cova una “potenziale emergenza”. Quanto al riferimento che “Tale emergenza richiede procedure che
sempre sono state adottate in questi casi a tutela degli interessi della
comunità: si pensi alla vaccinazione di massa svolta ai tempi del colera –
1973! – a Napoli”, solo anni dopo sarà, infatti, documentata la scarsissima efficacia del
vaccino somministrato in quell’occasione (un vaccino con sperimentazione
decennale), al netto delle più importanti azioni di intervento sulla qualità igienica
individuale e collettiva [da Greco & Benelli, Scienza Express Editore, 2021].
3) L’affermazione che l’adozione del
Green Pass, imposto come obbligatorio, “non induce nessuna discriminazione
tra classi di cittadini”, ci lascia francamente stupiti. Per quanto concerne gli aspetti
scientifici, rimandiamo alle audizioni informali presso il Senato della
Repubblica dei professori Mariano Bizzarri, Marco Cosentino, Marialuisa
Chiusano, Leonardo Salmaso, Alberto Donzelli per l’ambito medico e biologico, e
Alessandro Mangia e Marina Calamo Specchia per l’ambito giuridico, dei giorni 6
e 7 ottobre 2021, contigui all’intervento di Agamben.
Sul
versante filosofico-giuridico, l’introduzione di una norma che divide in
categorie i cittadini e ne limita o addirittura annulla, “sub constricta
conditione”, alcune delle libertà e dei diritti fondamentali della persona
umana costituzionalmente garantiti, entrando in conflitto con la precedente
legislazione sia italiana che internazionale, è precisamente un atto
discriminatorio. Ma
soprattutto, un’analisi dei recenti interventi del governo, in particolare il
decreto di riforma della privacy, [agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/terremoto-privacy-nel-decreto-capienze-pa-senza-freni-ecco-gli-impatti/], descritto dalla stampa come un
“terremoto” dell’attuale quadro normativo europeo (GDPR, ecc.), si presenta
come l’ulteriore tassello di un processo di allargamento e consolidamento della
sorveglianza digitale, di cui il lasciapassare verde appare come la prova
generale.
Ci chiediamo e chiediamo ai nostri colleghi: fino dove è possibile giustificare lo
stato di emergenza, e un governo che lo sostiene a oltranza, in presenza di
atti che hanno come risultato la progressiva riduzione degli spazi di libertà
dei cittadini?
4) Infine, l’affermazione “L’istituzione del Green Pass non
comporta nessuna repressione della libertà individuale” perché “la libertà di
una persona finisce quando lede la libertà di un’altra” è un argomento che non può essere
accettato in forma così semplificata.
Posto
che la libertà non è arbitrio e che ogni libertà trova un limite nella libertà
altrui, ciò non giustifica automaticamente qualunque compressione di diritti e
libertà attuata in via obliqua, tramite un obbligo di fatto, imposto al di
fuori delle garanzie costituzionali. Il punto sostanziale è: quale lesione verrebbe esercitata
da parte di chi non detiene un Green Pass e a chi? Quale danno verrebbe perpetrato da un
non vaccinato nei confronti di un vaccinato?
In
conclusione, auspichiamo che su tutti i punti già menzionati si possa aprire un
confronto e un dialogo aperto, interdisciplinare e rispettoso delle opinioni
altrui. Ci piacerebbe invitare i colleghi
firmatari a partecipare a questo dialogo in modo non competitivo, ma
costruttivo e inclusivo, per riportare finalmente l’università sul terreno che
le è proprio: quello dell’indipendenza culturale e scientifica da ogni potere.
Aspetto, questo, che nell’ultimo anno e mezzo ci pare sia stato sacrificato
sull’altare della “ragion di stato” sanitaria.
In
scienza e coscienza, firmato:
Lorenzo
Maria Pacini (UniDolomiti di Belluno)-Maria Luisa Chiusano (Università Federico
II di Napoli)-
Domenico
Fiormonte (Università Roma Tre)-Leonardo Vignoli (Università Roma Tre)-Nicola
Schiavone (Università di Firenze)-Membri dell’Associazione CoScienze Critiche.
L’apartheid
farà a pezzi
anche
chi oggi si crede al sicuro.
Libreidee.org-Ilaria
Bifarini-(09/12/2021)- ci dice:
“Natale, allarme negli hotel: arrivi
in diminuzione del 70 per cento”. Stanno portando un paese come l’Italia, in
cui il turismo vale il 15% del Pil, alla distruzione, col placet della
maggioranza della popolazione che crede nella narrazione pandemica e avalla
l’apartheid di Stato. Non vi lamentate
se non fate nulla per opporvi, questo è solo l’inizio, prima o poi toccheranno
anche l’orticello di quelli che si credono furbi perché obbedienti. (…)
Fanno
più ribrezzo gli artefici del regime, i collaborazionisti o gli utili idioti,
che non hanno capito nulla ma aderiscono con entusiasmo all’apartheid di Stato?
Ormai
la nostra società è così malata, resa psicotica da decenni di subcultura
neoliberista, basata su una narrazione irreale e aridamente materialista, da
non rendersi conto del proprio stato di delirio.
Qualche
tributarista mi spiega perché noi paria del sistema dovremmo pagare il fisco,
quando lo Stato non ci riconosce i diritti, ci nega l’accesso ai servizi e
persino il diritto cardine della nostra Costituzione, ossia quello al lavoro? Le forze dell’ordine, anziché garantire la nostra
sicurezza, sono impegnate ad assicurarsi che ragazzini, adulti e anziani siano
provvisti di un lasciapassare per usufruire dei mezzi “pubblici”, mentre ieri
su un treno due ragazze sono state stuprate.
Io non voglio contribuire in alcun modo a tale
scempio, il rapporto di fiducia e reciprocità tra Stato e cittadino non esiste
più, non per noi. (…) Da squali dell’economia a benefattori del mondo, da
misantropi che considerano l’uomo “un cancro per il pianeta” a causa della sua impronta
ecologica a filantropi: il futuro è stato consegnato nelle loro mani e
partorito dalle loro menti.
A
breve ci coalizzeremo.
Il
potere elitocratico si rassegni, il loro piano è troppo anti-umano perché
riesca in pieno. Al solito peccano di hybris e mancata
conoscenza dell’uomo, che considerano alla stregua di un software o un robot,
programmabile a piacimento. (…)
Condivido
le parole dell’amico Matteo Fais: «Se credete in una battaglia, dovete mettere da parte
la pietà e il buonsenso. Ogni regola ordinaria del vivere civile è stata
sospesa e non esiste altra scelta». Resistiamo, premiamo chi infrange
norme infami e discriminanti e boicottiamo chi, con la propria belante
obbedienza, si rende complice di questa aberrazione. Bisogna creare comunità parallele,
una sorta di Stato nello Stato, che ormai è nostro nemico. Non ci sono
alternative.
(Ilaria Bifarini, pensieri tratti
dalla pagina Facebook dell’economista, autore del saggio “Il Grande Reset.
Dalla pandemia alla nuova normalità”).
Ora
sei un’App, senza una vita
e con
la data di scadenza.
Libreidee.org-
Riccardo Ruggeri-(08/12/2021)- ci dice :
Quand’ero
adolescente, come figlio e nipote di operai Fiat, sapevo che il mio destino era
segnato: sarei stato un operaio Fiat, un privilegio. Poi,
anni dopo, se meritevole, avrei potuto diventare “impiegato Fiat” (“travet”, in
piemontese).
A parità di salario, non avrei più respirato
gli odori degli olii esausti, dei trucioli di ferro del mio tornio, del sudore
acido dei colleghi. Sarei
stato parcheggiato in un non luogo, come lo erano i cosiddetti “uffici della
palazzina”. Qua, al posto della tuta blu, avrei
indossato un abito Gft, stante il prezzo, già liso all’acquisto; avrei fatto un
lavoro idiota e guardato gli operai dall’alto in basso, pur essendo uno di
loro. Alcuni
travet, per sottolineare la loro differenza di status, si facevano crescere
l’unghia del mignolo sinistro in modo abnorme. Era
un Green Pass ante litteram che ti certificava, al contempo, “travet doc” e
idiota in purezza.
Però
il lavoro, allora, aveva una sua autentica dignità sociale, ed era ben
retribuito. Un operaio Fiat guadagnava molto più di un impiegato comunale, e in
società (al Circolo delle Bocce, of course) aveva uno status appena sotto
quello dei negozianti e dei piccoli professionisti.
Il miracolo economico, le scelte
strategiche e sociali di Vittorio Valletta permisero agli operai Fiat di avere
un welfare privato di prim’ordine, di far studiare i figli, di comprarsi, oltre
alla 600, il classico “camera, tinello, cucinino” nella periferia estrema e, ai
più risparmiosi, uno identico a Borghetto Santo Spirito. Neppure
pensabile per un operaio o un travet di oggi, costui è un miserabile che non va
oltre l’acquisto a rate di un frullatore a immersione o di un iPhone nel Black
Friday.
Settant’anni
dopo, nell’era del “Ceo Capitalism” imperante, il lavoro ha perso dignità, il salario è
diventato un contributo di sussistenza, per non parlare dell’ascensore sociale,
in disuso da anni. Nessuno, dotato di un minimo di intelligenza e di
consapevolezza, crede alla frase mito del Presidente-Nobel: «Se ti impegni puoi farcela». “Puoi farcela”, sì, ma per fare
cosa? Il rider? Il “pacchista Amazon”? Il driver Uber? Le famiglie medio-povere
hanno accettato, dando fondo ai loro risparmi e sbagliando clamorosamente, di
allevare i figli permettendo loro di “consumare senza lavorare”.
Se
cominci a consumare prima di produrre sei destinato alla povertà definitiva,
così come se non hai il sogno di migliorarti, di combattere per avere un futuro
diverso dal presente. Nulla
di tutto questo può avvenire nel mitico mondo del Ceo Capitalism, che ha
trasformato il futuro in presente, proiettando la vita lavorativa direttamente
verso il divano di cittadinanza.
Tutto
è già pianificato, la tua vita è già scritta, a te spetta solo di fingere di
viverla; mai potrai entrare nel merito della modalità ammesse o vietate, devi
semplicemente attenerti al protocollo che ti è stato dato. Sarà una vita senza
sorprese, non ti succederà mai niente, perché tu sei una App; hai sì un Pass,
ma non hai una vita.
Mamma
e papà mi dicevano: «La felicità non ti viene incontro, devi essere tu a
inseguirla». Oggi questa grande verità è del tutto superata. Molti
non sanno cosa sia la felicità e, intellettualmente abbruttiti come sono,
neppure interessati a saperlo. Se sei
un “loser”
della
globalizzazione la felicità non è prevista nel tuo protocollo di vita, se sei
un “winner” (lo sai che sono quattro gatti?) la
felicità fa già parte del tuo patrimonio genetico. Così la morte. Per tutta la vita ti
hanno venduto che eri a-mortale, che dovevi pensare positivo, che dovevi essere
resiliente (non facevi in tempo a cadere che già dovevi rimbalzare in piedi,
come le ginnaste dell’Est), così ti eri convinto di allontanare la morte dai
tuoi pensieri.
Come?
Ogni sera, un tempo rivolgevi la tua preghiera a Gesù, ora non più; i tuoi dèi
erano la Tecnologia, la Scienza. Incremato di prodotti anti-age fisici e
mentali, prima di dormire ascolti rapito in tv lo “Scienziato”, il “Politico”,
il “Giornalista” che ti “somministrano”, come da protocollo, fake truth. Poi, un giorno, improvvisamente, ti
scopri vecchio, sul display è comparsa la tua “data di scadenza”.
Tu ti
senti ancora vivo, ma l’algoritmo ha deciso che sei vecchio, devi andartene, e
pure in punta di piedi, per non disturbare i manovratori. Buon Natale!
(Riccardo
Ruggeri, “Sei una App, hai un pass ma non una vita. Finchè arriverà la tua data
di scadenza e dovrai andartene. Ma in punta di piedi”; editoriale pubblicato da
“Zafferano.news” e ripreso su Facebook da “Linea Italia Piemonte” il 7 dicembre
2021. Operaio Fiat per 40 anni e poi Ceo di New Hollande, Ruggeri è stato
manager e imprenditore, ora attivo come giornalista, editore e scrittore).
Carta
igienica e radiolina a pile…
Lo
Spettro del Grande Blackout.
Conoscenzealconfine.it-
Don Quijote-(10 Dicembre 2021)- ci dice:
Natale
al buio, qualcuno addirittura ora teme e ipotizza. Sempre più si aggira fra i
media lo spettro del duraturo blackout europeo evocato qualche giorno fa dal
ministro Giorgetti.
In
effetti, le precondizioni continuano ad esserci tutte, e anzi ad esse si sta
aggiungendo il freddo: il Texas insegna. Per il resto, il gas è sempre scarso e
caro ed un modo semplice per contenere l’inflazione rampante che “preoccupa”
l’UE, potrebbe essere abbattere consumi e produzione lasciando che la grande
oscurità spontaneamente si produca… (con le conseguenze tremende che questo
scenario determinerebbe… ma ormai lo sappiamo bene che questi personaggi
senz’anima sono capaci di tutto).
Infatti
ai piani alti romani, dove pure sanno che il rischio è reale, non risulta che
stiano studiando contromisure, soluzioni o almeno toppe. Men che meno si parla
della definizione di un piano europeo anti blackout, che secondo il ministro
sarebbe necessario.
Eppure
in Europa “stiamo
spingendo al limite della capacità” il sistema di produzione e distribuzione
dell’energia elettrica, ha avvertito ieri Andrea Aparo von Flüe, ex manager
Finmeccanica e docente universitario alla Sapienza di Roma. Ovviamente, più ci si avvicina al
limite, più crescono le probabilità di una crisi, dice Aparo von Flüe: la rete elettrica di tutto il
continente è interconnessa; basta che in un punto solo si generi un forte
squilibrio fra produzione e consumo di elettricità e tutto salta dappertutto. Tempo necessario per rimediare al
guasto e mettere nuovamente l’energia elettrica in condizione di fluire: fra i
7 e i 14 giorni. Da trascorrere a lume di candela e al freddo…
Se
manca l’energia elettrica, non funzionano telefoni, internet, bancomat,
acquedotti… Per resistere, Aparo von Flüe consiglia di tenere in casa cibo,
combustibile per cucinare e scaldarsi, acqua (due litri al giorno a persona),
carta igienica, sacchi per i rifiuti, disinfettanti, medicinali e non solo le
candele: anche una radiolina a pile, unico possibile collegamento col resto del
mondo.
Già
nel febbraio scorso un problema sulla rete elettrica romena era sul punto di
produrre l’effetto domino e di lasciare al buio tutta Europa. L’abbiamo
scampata per un soffio, ma a sentire gli esperti la situazione in Romania
somiglia a una mina vagante. Il gas scarso e il freddo sono altre mine. Ora, con le parole di Aparo von Flüe,
è arrivato anche l’avvertimento: è facile che qualcuno ne calpesti una.
(Don
Quijote-
visionetv.it/carta-igienica-e-radiolina-a-pile-lo-spettro-del-grande-blackout/).
Coincidenza:
il
Congresso americano
ha
votato per l’mRNA nei Vaccini poche settimane prima della “Pandemia”.
Conscenzealconfine.it-Redazione-(9
Dicembre 2021)- ci dice:
Una
legge progettata per aggiornare gli stanziamenti finanziari degli Stati Uniti è
stata significativamente modificata dalla Camera dei rappresentanti il 17
dicembre 2019 e approvata dal Senato americano.
Il
testo stilato dalla FDA (Sec 605 Biological Product Definition) verteva sulla “definizione di ‘prodotto biologico’ ” e del valore legale del termine “proteina”. Nel testo sono citati la tecnologia
genetica RNA così come i vaccini.
Nella
definizione proposta, “prodotto biologico significa un virus, siero terapeutico, tossina,
antitossina, vaccino, sangue, emocomponente o derivato, prodotto allergenico,
proteina o prodotto analogo, o arsfenamina o derivato di arsfenamina (o qualsiasi altro composto organico
trivalente di arsenico), applicabile alla prevenzione, al trattamento o alla cura di
una malattia o condizione degli esseri umani“.
Clamorosa
coincidenza: pochi giorni dopo la legge votata dai parlamentari USA, viene lanciata
l’idea, finanziata con miliardi e miliardi di dollari del contribuente, di
utilizzare l’mRNA nei vaccini contro il COVID.
Al
contempo, veniva definita la parola “proteina” come “un qualsiasi polimero di alfa
amminoacidi con una sequenza specifica e definita di dimensioni maggiori di 40
amminoacidi”.
Più sopra era specificato quindi che “proteina si riferisce a catene
contenenti una sequenza specifica e definita di amminoacidi, generalmente
fornita da una corrispondente sequenza di DNA o RNA”.
Il
testo è quindi votato come tale nella legge promulgata il 20 dicembre 2019.
H.R.1865 – Further Consolidated Appropriations Act, in cui peraltro si
stanziavano denari per una futura “emergenza pandemica”.
“Per
un importo aggiuntivo per le spese necessarie per preparare o rispondere a una
pandemia di influenza, $ 260.000.000; di cui $ 225.000.000 sono disponibili
fino ad esaurimento, per le attività che comprendono lo sviluppo e acquisto di vaccini,
antivirali, cure mediche, necessarie forniture, diagnostica e altri strumenti
di sorveglianza: i fondi possono essere utilizzati per la costruzione o ristrutturazione
di strutture di proprietà privata per la produzione di vaccini contro
l’influenza pandemica e altri farmaci biologici, se il
segretario ritiene che tale costruzione o ristrutturazione sia
necessaria per garantire forniture sufficienti di tali vaccini o prodotti
biologici”.
Si
tratta di parole di grande valore, soprattutto considerando alla data in cui
venivano redatte: il 20 dicembre 2019. La
Cina, dopo un lungo processo di cover-up del quale è ancora accusata, rendeva noto al mondo l’esistenza del
COVID a cavallo tra fine dicembre e i primi di gennaio (sempre che questo virus esista
davvero – visto
che molti scienziati affermano che non è mai stato isolato – ma in fondo ai
fini della narrazione non importa; ciò che importa è l’inoculazione dei c.d
vaccini )
Tuttavia
sappiamo che l’Intelligence di vari Paesi, compresa quella americana pure
informata da dissidenti cinesi (lo sostiene il documentario della giornalista
americana Sharri Markson) aveva captato vasti segnali di ciò che stava
succedendo negli ospedali a Wuhan e forse anche a Pechino.
Una scioccante rivelazione di un dissidente
del PCC vuole che il virus fosse stato messo in circolazione a Wuhan già ad
ottobre in occasione dei Giochi mondiali militari.
Resta
la clamorosa coincidenza: pochi giorni dopo la legge votata dai parlamentari
USA, viene lanciata l’idea, finanziata con miliardi e miliardi di dollari del
contribuente, di utilizzare l’mRNA nei vaccini contro il COVID.
Sui
rapporti tra l’ente sanitario nazionale americano diretto da Fauci e il
laboratorio di Wuhan sono emersi quest’anno particolari sempre più
preoccupanti, che vanno dal danaro fornito agli scienziati cinesi per lo studio
della manipolazione genetica del coronavirus del pipistrello alle continue menzogne
raccontate per coprire tutto.
Su
Renovatio 21 già un anno e mezzo fa pubblicavamo un articolo di Robert Kennedy jr.
che, con mesi di anticipo, metteva in fila un bel po’ di strane coincidenze “americane”
nel virus di Wuhan. Questa però, le batte
tutte!
(Fonte:renovatio21.com/coincidenza-il-congresso-americano-ha-votato-per-lmrna-nei-vaccini-poche-settimane-prima-della-pandemia).
David
Icke: Stiamo attraversando un Cambio
Vibrazionale…
il Sistema
di Controllo
non sopravviverà!
Conoscenzealconfine.it-
David Icke-(8 Dicembre 2021)- ci dice:
“Una
nuova consapevolezza sta emergendo, per decodificare un Nuovo Mondo. Questo
cambio vibrazionale sta entrando nei luoghi oscuri delle società segrete, nelle
fogne del sistema di controllo, che sta andando verso la sua fine”.
“Pensiamo
che il sistema di controllo stia aumentando il suo potere e sì, in superficie
così appare… ma in realtà sta gettando le sue ultime carte. La verità è che non ha chance di
sopravvivenza, perché c’è una nuova energia che è stata “soffiata” in questo
sistema di controllo, che per questo sta andando a pezzi.
Sì, in
questo processo di risveglio non c’è ancora la maggioranza, ma il numero di
coloro che si stanno risvegliando è fantastico. Mentre veniamo colpiti da questa
nuova energia… non deve esserci più paura e complice sottomissione. Tutta
questa gente del sistema di controllo, con la loro arroganza e apparente
potere, è in realtà terrorizzata dal risveglio dell’umanità. Il predatore è
terrorizzato dal risveglio umano.
‘Loro’
possono vedere oltre la timeline (la linea del tempo) e sapevano perciò che
questo tempo sarebbe arrivato. In passato l’umanità non sapeva di essere controllata da
questa forza, che poteva perciò andare avanti in modo indefinito. Ma quel che è successo è che –
sapendo che questo cambiamento vibrazionale sarebbe arrivato – ora ‘loro’ cercano di buttare tutto
all’aria. Ecco
anche perché stanno manipolando il nostro campo magnetico: per far deviare la frequenza di
questo cambiamento che ci sta risvegliando.
OGM,
medicine, microchip, inquinamento magnetico, cellulari… tutte queste cose
servono a destabilizzare il nostro computer-corpo, per impedirci di ricevere le nuove
frequenze di questo bellissimo cambiamento che si sta dispiegando.
I
nostri figli e nipoti non vivranno in uno stato orwelliano, in una dittatura
globale fascista. Questo è il periodo in cui tutto questo se ne sta andando: se
ne sta andando una base informativa (una serie di informazioni inscritte).
Quel
che penso è che la tecnologia HAARP, con base iniziale in Alaska e ora diffusa
anche in altre parti del mondo, quel che essa fa… è far rimbalzare le onde
radio oltre l’atmosfera, nei suoi strati superiori, per poi ritornare sulla
terra. Sì, si può manipolare il clima ed
anche creare terremoti ed altro, ma lo scopo primario per cui esiste è per
essere di supporto alla soppressione del cambio vibrazionale della terra, così
da impedirci ancora di ricevere l’impatto di questa energia di cambiamento.
Anche con le scie chimiche
cercano di creare una realtà, che funga da barriera per quelle vibrazioni di
cambiamento.
Il
cambio tuttavia è epocale ed è arrivato naturalmente. Questo cambio vibrazionale, queste vibrazioni
ti guariscono dentro e quindi guariscono la scissione nella psiche umana, che ha
causato così tanto caos e che si manifesta nella olografia delle guerre, delle
liti, delle ossessioni, dell’affamare un mondo di abbondanza, della
frustrazione, ed è questa scissione su cui si basa questo meccanismo di
controllo“.
(David Icke. Canale telegram Codice Genesi).
La Ue
si intrufola nelle case:
vendite
e affitti proibiti.
msn.com-ilgiornale.it-
Felice Manti-(10-12-2021)- ci dice:
L'Europa
si intrufola nelle case degli italiani. Come anticipa il Messaggero, la
Commissione europea lavora a una stretta green sulle case: dal 2027 quelle che sprecano troppa energia
non potranno più essere né vendute né affittate dai proprietari.
Un
vero e proprio attacco alla proprietà privata ammantato dalla solita liturgia
ambientalista, quello contenuto in una direttiva Ue che dovrebbe essere
pubblicata il 14 dicembre. I target fissati da Bruxelles sono classe energetica «E» a partire dal 2027, classe energetica «D» a partire dal 2030 e classe energetica «C» a partire dal primo gennaio del 2033.
L'obiettivo nobile è quello di avere edifici a impatto zero entro il 2050, il
risultato - visti gli obiettivi impossibili da realizzare in così breve tempo,
con la stragrande maggioranza delle case italiane ferme alla categoria «G» - è che sul patrimonio immobiliare
pende l'ennesima mazzata firmata Bruxelles che rischia di paralizzare il
settore, proprio adesso che grazie al superbonus il comparto è tornato centrale
nell'economia italiana.
D'altronde,
stando ai numeri citati recentemente dal ministro dell'Economia Daniele Franco
e ripresi dal quotidiano romano, solo lo 0,5% del patrimonio immobiliare
italiano godrà dei benefici del superbonus, che caleranno dal 110% al 65%. E poi c'è la riforma del Catasto,
collegata nell'articolo 6 della delega fiscale e che Confedilizia e Fratelli
d'Italia vorrebbero «sganciare» per evitare l'effetto tenaglia che il combinato
disposto di queste due riforme avrebbe sul prezzo degli immobili. «Confedilizia
si sta battendo in sede europea su questo fronte. Chi non chiederà lo stralcio della
riforma del Catasto dalla delega fiscale andrà annoverato tra i fautori di un
ulteriore aumento delle tasse sugli immobili, prime case incluse», fanno sapere
fonti dell'associazione che riunisce i proprietari di case. «La transizione ecologica, che
richiede un passaggio graduale e di buon senso, non deve minacciare i diritti
dei proprietari. È un processo da perseguire con il mantenimento e l'estensione dei bonus
edilizi - a tutti i redditi - non con misure choc che manderebbero all'aria il
mercato immobiliare», lamenta Maria Spena, deputata di Forza Italia.
C'è
anche il rovescio della medaglia. Secondo un recente studio dell'Università di
Leeds la prima causa di inquinamento al mondo nelle città in futuro - tra il
2017 e il 2050 - potrebbero essere i cantieri, che inciderebbero per il 21%,
senza considerare che il superbonus fa gola alle società e ai fondi che hanno
in città centinaia di edifici a uso ufficio che la pandemia ha di fatto
svuotato.
Secondo gli esperti, da un'analisi dei dati nelle C40 - le principali città
europee tra cui Milano - le emissioni legate alla costruzione di edifici e
infrastrutture potrebbero aumentare del 37% rispetto ai dati del 2017. E se tutte le città europee
utilizzassero materiali a basso impatto, il risparmio in termini di minor
inquinamento sarebbe solo del 18%. Altro che case green. Ma c'è di più. Secondo i calcoli degli esperti, i
proprietari di case sono già stati pesantemente penalizzati dalla riforma
dell'assegno di famiglia, visto che per l'erogazione serve la presentazione
dell'Isee. Secondo
gli esperti almeno 2,5 milioni di famiglie saranno penalizzate dall'assegno unico
che ogni famiglia potrebbe andare a percepire da marzo 2022. Si calcola infatti che con un Isee
superiore a 40mila euro (chi ha una casa anche piccola supera facilmente la
soglia) toccheranno appena 50 euro al mese per figlio. Un meccanismo vidimato dal
Sole24Ore, e il perché è presto detto: il canone d'affitto abbassa l'Isee.
Il mutuo, se ipotecario, viene calcolato solo come detrazione.
Pseudoscienze perfino nelle cliniche,
rifugi
dei No vax tedeschi.
Ilfoglio.it-
ENRICO BUCCI -( 19 NOV 2021)-ci dice:
Così
la nuova ondata colpisce duramente la Germania: chi non vuole vaccinarsi trova
una sponda nelle ciarlatanerie antroposofiche e omeopatiche. Che però vengono
seguite anche in alcuni ospedali. Ora lo Spiegel parla di una "federazione
di imbecilli".
La
mania di persecuzione che striscia dentro il popolo fanatico dei No vax.
Cosa
sta succedendo in Germania? Perché l’ondata pandemica attuale sta
assumendo proporzioni così terribili? Vi sono diversi
dati a disposizione che identificano una serie di fattori concorrenti.
Cominciamo da uno che certamente ha un peso fondamentale: se si escludono i piccoli stati del
Lussemburgo e del Belgio, Germania, Austria e Svizzera hanno le quote più alte
di persone non vaccinate nell’intera Europa occidentale. Quel che è peggio, in un sondaggio realizzato
su oltre 3.000 tedeschi non vaccinati, si è trovato che 2 su 3 non hanno
nessuna intenzione di vaccinarsi, nemmeno in futuro; il che ha portato Der
Spiegel a scrivere di una “federazione di imbecilli che si sta assicurando che la
Germania sia colpita in maniera particolarmente severa dalla quarta ondata – in
maniera molto peggiore delle altre nazioni europee”.
Ma chi
sono i membri di questa federazione? Secondo Der Spiegel, si tratta
principalmente di un’alleanza tra estremisti di destra, i loro leader politici
e i cospirazionisti da sempre oppositori dei vaccini, che rinforzano la propria rispettiva
influenza appoggiandosi alle parole d’ordine reciproche.
Vi è
però un’altra componente associata, una componente che in Germania è molto più
diffusa rispetto ad altri paesi: la credenza nelle più affermate terapie
pseudoscientifiche. A titolo
di mero esempio, vale la pena di ricordare la cosiddetta medicina
antroposofica, pratica in cui credeva fermamente il medico siciliano Domenico
Giannola, che con essa tentava di porre rimedio all’infezione di Sars-CoV-2 di
cui è poi morto.
La
medicina antroposofica è nata e si è diffusa largamente in Germania, anche se
il fondatore dell’antroposofia – Rudolph Steiner – era austriaco di nascita; e
anche in tempo di pandemia le velenose sciocchezze che questa ha propagandato
hanno avuto un ruolo importante in quel paese.
Di
seguito, riporterò gli elementi emersi in una indagine svolta dal Guardian.
In
Germania, i seguaci dello “scienziato spirituale” e autoproclamato chiaroveggente
Steiner sostengono che pastiglie di zenzero e rimedi omeopatici a base di ferro
meteoritico (!) siano in grado di combattere il virus Sars-CoV-2 o almeno la
malattia da esso causata, tanto che alcune di queste terapie sono state
somministrate a pazienti critici durante la pandemia in ospedali steineriani
come la clinica Havelhöhe, una delle 16 di Berlino che offrono cure intensive ai
pazienti Covid-19 sotto la supervisione della prestigiosa università Charité di
Berlino.
Durante
la pandemia, in questa clinica l’uso di rimedi antroposofici su pazienti di
Covid-19 sedati è avvenuto all’insaputa dei soggetti trattati, visto che
l’ospedale Charité, che ha il compito di distribuire i pazienti, ha affermato
che nella maggior parte dei casi non ha potuto chiedere ai soggetti dove
preferissero essere curati, e visto che nell’ospedale steineriano di Havelhöhe
non si è chiesto il consenso, limitandosi a informare i parenti circa i metodi
utilizzati, senza segnalare poi a nessuno la mancanza di prove di efficacia di
tali metodi.
Per
avere un’idea di questi metodi e della spiegazione esoterica che si trova per
il loro uso, basta vedere quanto riportato a luglio della principale rivista di
medicina antroposofica, pubblicata nella “capitale antroposofica” mondiale in
svizzera (Dornach, dove sorge il Goetheanum).
Sciocchezze
in libertà, appena moderate dal fatto che la medicina antroposofica viene al
solito proposta come integrazione; tranne però poi ammettere che per quel che
riguarda l’efficacia di quanto proposto non vi sono prove, come fatto da un
portavoce di Havelhöhe, che tali prove mancano e che non c’è stato abbastanza
tempo per condurne.
“Ma
abbiamo notato che fanno del bene alle persone”, ha riferito riferendosi alle
cure; la solita, ridicola affermazione che fa il paio con un’intervista
dell’ottobre 2020 sulla rivista antroposofica “Erziehungskunst”, in cui il
direttore clinico di Havelhöhe, Harald Matthes, si è vantato del basso tasso di
morte dei pazienti nella propria struttura, suscitando l’ira della comunità
medica di Berlino che ha rilevato come in quell’ospedale non si ricoverino i
casi più gravi.
Ora,
ci sono non meno di dieci ospedali steineriani in Germania, dove si possono
somministrare rimedi antroposofici per legge, senza prove di efficacia formali
e certificate da enti indipendenti. Questa pseudo-medicina è solo una di
quelle diffuse ampiamente in Germania, insieme all’omeopatia e ad altre forme
minori di terapie complementari e alternative; e se nel complesso due terzi dei
pazienti tedeschi ci si affida, non si fatica a immaginare come credenze
radicalmente contrastanti con la medicina moderna possano costituire il rifugio
cognitivo di chi non voglia vaccinarsi.
Nobel
lombardo ai 3 scienziati che
hanno scoperto l’idrogeno verde.
Resegoneonline.it-Redazione-(9-11-2021)-
ci dice:
Il
tema di quest’anno è la ‘Sostenibilità ambientale e qualità della vita’.
Idrogeno.
Marcella
Bonchio, Markus Antonietti e Pierre Joliot nella ‘Giornata della ricerca’ si
aggiudicano l’edizione 2020-2021 del Premio Internazionale ‘Lombardia è
Ricerca‘. Il riconoscimento promosso da Regione Lombardia assegna 1 milione di
euro alla migliore scoperta scientifica nell’ambito delle ‘Scienze della Vita’.
La giuria è composta da 15 top scientist di livello internazionale.
Il
tema di quest’anno è la ‘Sostenibilità ambientale e qualità della vita’. Alla
cerimonia, al Teatro alla Scala di Milano, erano presenti il ministro
dell’Università e Ricerca Cristina Messa e il presidente di Regione Lombardia
Attilio Fontana. Intervenuti anche gli assessori regionali Fabrizio Sala
(Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione), Raffaele
Cattaneo (Ambiente e Clima), Melania Rizzoli (Formazione e Lavoro).
Alla
consegna del premio è intervenuto anche Paolo Veronesi, figlio del professor di
Umberto Veronesi, alla cui memoria è intitolata la Giornata.
I
ricercatori sono stati premiati per il processo che porta ‘energia pulita dalla
fotosintesi artificiale ispirata ai meccanismi della natura’. Gli scienziati
hanno lavorato per comprendere e massimizzare l’efficienza della fotosintesi
per riequilibrare l’eccesso di emissioni di CO2. Allo stesso tempo anche per
realizzare sistemi in grado di riprodurre il cuore di questo processo naturale. La scissione cioè dell’acqua nei
suoi componenti, ossigeno e idrogeno, utilizzando solo la luce del sole. In
questo modo, si ottiene infatti un idrogeno completamente verde.
“Con
questo riconoscimento – ha rimarcato il ministro – Regione Lombardia avvicina
ancor più scienza e società. Dà prova cioè del fatto che investire in ricerca
premia e illumina presente e futuro”.
“Il
nostro ‘Nobel per la ricerca’ – ha sottolineato
Attilio Fontana – si conferma uno dei massimi riconoscimenti a livello
internazionale. Le ricerche premiate avranno infatti delle ricadute importanti anche in
Lombardia su un tema che tocca da vicino il benessere dei nostri cittadini”.
“Dopo le grandi difficoltà causate
dalla pandemia è ancora più evidente l’importanza e la lungimiranza della
scelta di Regione Lombardia di istituire questa celebrazione. Il nostro ringraziamento va quindi
a tutti coloro che dedicano la propria vita alla scienza, alla conoscenza, alla
ricerca e all’innovazione. In tutti gli ambiti”.
“La
Giornata della Ricerca – ha aggiunto – è un argomento di enorme rilievo per il
futuro dell’intero pianeta e per la salute e il benessere dell’umanità. Contrastare i cambiamenti climatici, tutelare la
biodiversità, minimizzare gli sprechi, sviluppare fonti energetiche alternative
e rinnovabili sono infatti priorità non più rinviabili”.
Idrogeno
verde.
“In
questo periodo – ha commentato Fabrizio Sala – l’ambiente è al centro
dell’attenzione internazionale. Il recente G20 ha infatti stabilito tra l’altro
di piantare mille miliardi di alberi entro il 2030 come contributo
all’assorbimento della CO2. Il Premio ‘Lombardia è Ricerca’ accende i riflettori proprio su questo straordinario
processo naturale. La fotosintesi, infatti, è in grado di riequilibrare
l’eccesso di CO2 prodotto dall’uso di combustibili fossili”. Giornata della
Ricerca.
“Le
ricerche premiate – ha proseguito Sala – hanno anche come obiettivo un cambio
di paradigma per la produzione diretta di combustibili solari. In particolare
di ‘idrogeno ‘verde’, ottenuto cioè solo da fonti rinnovabili, come acqua e
luce solare”.
“Questa – ha continuato Fabrizio Sala – è una grande
opportunità di lavoro per i nostri ricercatori. Potranno infatti collaborare
con i vincitori negli studi. Da questo supporto deriverà infatti un nuovo impulso alla
ricerca sui meccanismi della fotosintesi. Tutto questo servirà per garantire in
futuro uno sviluppo sostenibile, neutro e pulito da emissioni di CO2”.
Piano
triennale.
“Come
Regione Lombardia abbiamo appena approvato un piano triennale per la ricerca
che cuba un miliardo e mezzo di euro. Il progetto non ha eguali in Italia. Quindi nei prossimi mesi – ha
concluso Sala – ci apprestiamo a investire moltissimo in questo settore e nel
trasferimento tecnologico. La pandemia ha infatti fatto capire l’importanza
della ricerca scientifica a tutti i cittadini”.
Giornata
rende omaggio a grandi menti.
“La
Giornata della Ricerca – ha chiosato Paolo Veronesi, presidente di Fondazione
Umberto Veronesi – è una ricorrenza ormai consolidata. Non solo ci consente di
rendere omaggio a grandi menti e idee innovative, ma ci rammenta anche che la
ricerca scientifica è fondamentale per la qualità della vita. È anche, e non da
meno, la soluzione dei grandi problemi del nostro tempo”.
I
laboratori lombardi che lavoreranno in stretto contatto con i tre vincitori del
Premio faranno riferimento a primari centri di ricerca. Gli atenei coinvolti
sono: Università degli Studi di Milano, Politecnico di Milano, Università
Bicocca, Università di Pavia. Con loro ci sarà anche il Cnr, il Consiglio
Nazionale delle Ricerche.
Energia
pulita.
I
beneficiari lombardi del Premio studieranno soluzioni innovative per rendere la
fotosintesi più efficiente. Chiariranno cioè i meccanismi fondamentali e svilupperanno
alternative artificiali attraverso una ricerca focalizzata sui materiali
fotosintetici e i dispositivi fotocatalitici. Sarà uno sforzo unitario e
interdisciplinare che affronterà l’interazione luce-materia, fondendo la nuova
frontiera della biologia sintetica con i metodi della biofisica. Saranno creati così nuovi materiali e
nuovi dispositivi nanotecnologici per l’energia pulita.
Sviluppo
sostenibile.
“La
‘Giornata della Ricerca’ quest’anno – ha spiegato Raffaele Cattaneo – ha un
premio dedicato allo sviluppo sostenibile. Questa è la consapevolezza che si
tratta di un tema che non riguarda solo l’ambiente ma attraversa tutte le
attività e le politiche di Regione Lombardia. Un tema verso il quale cioè dobbiamo
tendere con decisione se vogliamo restare locomotiva del Paese”.
Investire
nella ricerca.
“Bisogna
investire molto più nella ricerca – ha evidenziato Melania Rizzoli – per
raggiungere traguardi ancora più prestigiosi. Sono certa che, proprio in ragione
degli investimenti messi in campo da Regione Lombardia, avremo ricadute
positive anche in termini di occupabilità dei giovani scienziati. Siamo al loro fianco, gli scorsi
mesi ci hanno infatti insegnato quale ruolo strategico rivesta la ricerca per
il benessere di tutti noi”.
I
premiati: Marcella Bonchio.
Giornata
della Ricerca.
Marcella
Bonchio, professoressa Ordinaria di Chimica Organica all’Università di Padova.
Si è detta onorata di condividere il Premio con due grandi scienziati. La loro
visione è stata fonte di ispirazione e punto di riferimento per le ricerche
condotte a Padova.
“Il
nostro lavoro – ha detto – è frutto di
un grande impegno interdisciplinare, che è nel Dna del nostro gruppo. Trae
forza dall’entusiasmo e dalla creatività di tanti giovani talenti: sono fantastici,
non mollano mai. A loro va il mio più fiero e ammirato ringraziamento”.
Bonchio
ha anche sottolineato l’importanza strategica del premio ‘Lombardia è Ricerca’
dedicato alla sostenibilità. “Permetterà – ha
osservato – di fare squadra, e di finanziare collaborazioni importanti con
università e centri di ricerca in Lombardia. C’è bisogno di questo, delle migliori
idee e delle migliori competenze, perché la sfida è difficilissima”.
Markus
Antonietti,
direttore del Max Planck Institute of Colloids and Interfaces e professore
all’Università di Potsdam, in Germania. “Il Premio ‘Lombardia è Ricerca’ – ha dichiarato con orgoglio – è uno dei
cinque più prestigiosi riconoscimenti nel nostro settore. Sono felice come mai prima di essere
tra i vincitori dell’edizione 2020-2021. L’Italia è sempre stata per me la
patria del genio scientifico e musicale che per migliaia di anni ha goduto di
una cultura superiore. Ricevere questo riconoscimento a Milano e alla Scala segna
un punto di svolta nella mia vita”.
Pierre
Joliot, biologo, professore emerito al Collège de France, oggi assente. “Voglio anzitutto dire – ha fatto sapere
– quanto apprezzo che il mio contributo
alla ricerca di base sulla fotosintesi naturale sia stato riconosciuto dall’attribuzione
del Premio ‘Lombardia è Ricerca’. Credo che lo scopo principale della ricerca di base
sia il progresso della conoscenza – ha detto ancora – indipendentemente da
potenziali applicazioni. Il mio contributo alla ricerca applicata infatti riguarda
principalmente lo sviluppo di nuove tecnologie per la misurazione in vivo
dell’attività fotosintetica”.
La
strada messa a punto dalla professoressa Bonchio prevede un sistema chimico
organico/inorganico che si auto-organizza a più livelli. Integra cioè un modulo ‘solare’,
ovvero un sistema di antenne che circondano e alimentano un centro di reazione. La molecola di acqua viene
trasformata in ossigeno liberando quindi elettroni e protoni per la produzione
di idrogeno.
La
funzione è simile a quella della foglia naturale ma i componenti sono robusti,
versatili e ottenibili su larga scala di interesse industriale. “La nostra ricerca – ha precisato –
segna un passo in avanti decisivo per la produzione di ‘idrogeno verde’. È infatti ottenuto unicamente da
sorgenti rinnovabili come acqua e luce solare. Tutto ciò apre una nuova prospettiva
e nuove possibilità”.
Anche
il materiale studiato dal professor Antonietti va in questa direzione. Il ‘Premio Lombardia è Ricerca’ gli è
stato conferito per le sue ricerche su polimeri di nitruro di carbonio, una
polvere gialla ottenuta da molecole semplici come l’urea. Questo materiale è in grado di agire come foto-catalizzatore
per processi di fotosintesi artificiale. Come fanno le piante, utilizzando
la luce solare per sintetizzare zuccheri, combustibili o prodotti chimici
utili. Avviene
però in un modo più efficiente e con un unico materiale, robusto e a basso
impatto ambientale. Il foto-catalizzatore polimerico costituito solo da carbonio
e azoto, o nitruro di carbonio, di Markus Antonietti integra le proprietà dei
foto-sistemi naturali in un solo materiale. Punta infatti alla generazione di
idrogeno verde e alla valorizzazione di anidride carbonica in processi eco-sostenibili.
Pierre
Joliot è infine stato premiato per aver scoperto il meccanismo della scissione
dell’acqua nei suoi elementi chimici fondamentali nella fotosintesi naturale.
È un
processo in cui l’energia solare viene immagazzinata per produrre ossigeno e
idrogeno dall’acqua, ‘ingegnerizzato’ dalla natura nel corso di miliardi di anni.
La scissione dell’acqua, è bene ricordare, è
un processo estremamente difficile da riprodurre con dispositivi
artificiali.
“Scienziati
pazzi.
Quando la ricerca
sconfina
nella follia” di
Luigi Garlaschelli e Alessandra Carrer
Letture.org- Luigi Gargaschelli -Alessandra
Carrer-(3-10-2021)- ci dicono:
Prof.
Luigi Garlaschelli, Lei è autore con Alessandra Carrer del libro “Scienziati
pazzi.” Quando la ricerca sconfina nella follia edito da Carocci: da che cosa è
sorta l’idea per questo libro?
“Scienziati
pazzi”.
Quando la ricerca sconfina nella follia Luigi Garlaschelli Alessandra Carrer.
Secondo
noi, gli Scienziati Pazzi sono un argomento affascinante, che è stato trattato
solo marginalmente e sporadicamente. Bisogna dire che li sentiamo anche un po’
simili a noi personalmente. Uno degli Autori (L.G.), che ha la passione di
indagare misteri, ha condotto indagini ed esperimenti bizzarri (riprodurre la
sindone di Torino e il sangue di San Gennaro, andare a caccia di fuochi fatui,
studiare la pietrificazione dei corpi…) mentre A.C. ha indagato su cimiteri ove
le lapidi volavano…
Come
nasce l’archetipo dello “scienziato pazzo” e che rapporti ci sono tra questo
stereotipo e gli scienziati reali?
Lo
Scienziato Pazzo, come stereotipo letterario, in fondo non è che l’esagerazione
del comportamento di uno scienziato “normale”, il quale, tutto preso dal
desiderio di scoprire fenomeni fino ad allora ignoti, tende a trascurare non
solo le convenzioni sociali, ma talvolta anche le implicazioni etiche o le
applicazioni delle sue scoperte.
Lo
Scienziato Pazzo letterario è spesso un maschio di mezza età con accento
straniero, solitamente tedesco o mitteleuropeo. Questo fatto ha un’origine e un
riscontro preciso nella realtà. Non solo perché nel Novecento la scienza in Germania
era molto avanzata, ma anche perché prima della Seconda Guerra mondiale molti
scienziati tedeschi di origine ebraica cercarono rifugio negli Stati Uniti e in
Inghilterra per sfuggire alle persecuzioni razziali. Alcuni entrarono a far parte del
Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica; successivamente,
altri ne furono reclutati per lo sviluppo del programma missilistico
statunitense.
Dalla
lettura del Vostro libro emerge che gli scienziati hanno un fortissimo gusto
del macabro.
Questo
può derivare dalla scelta di alcuni personaggi che abbiamo incluso nel libro…!
Perché il termine ‘macabro’, per uno scienziato puro, non ha molto senso: è la nostra interpretazione che ce lo
fa ritenere tale, ogni volta che un esperimento coinvolge la morte o dei
cadaveri.
Quando
Giovanni Aldini nel 1803 applicava correnti elettriche a cadaveri di persone
appena giustiziate, provocandone contrazioni e movimenti degli arti, non voleva
certo inscenare uno spettacolo di Grand Guignol, ma appunto studiare gli
effetti dell’elettricità sui muscoli; sperava in realtà di potere riportare in
vita corpi asfissiati o affogati. Quegli studi furono, in qualche modo, l’inizio della
elettrofisiologia. Se oggi possediamo i defibrillatori cardiaci, e stiamo
iniziando a poter fare camminare persone con arti paralizzati, lo dobbiamo in
parte anche a lui.
È
esistita una scienza hippie?
Sotto
questo titolo abbiamo radunato alcuni scienziati che operarono negli anni ’70,
quando molte sostanze psicoattive (LSD, allucinogeni, amfetamine, eccetera)
erano diventate un fenomeno di massa ai tempi della cultura hippie – per essere
vietate pochi anni dopo, a causa della loro pericolosità.
Tra di
essi vi sono Timothy Leary, psicologo di Harvard, definito “l’uomo più
pericoloso d’America” per avere sostenuto l’uso (non terapeutico) dell’LSD; Alexander Shulgin (detto Dottor
Ecstasy) un chimico che sintetizzò 230 droghe per il governo americano in una
baracca del suo giardino; e Kary Mullis, il premio Nobel che riferì di avere parlato
con un procione fosforescente, forse extraterrestre…
Ma non
va dimenticato il Progetto MKULTRA, nome in codice di un’operazione segreta della CIA nei
disinvolti anni ’60, volta a manipolare il comportamento e lo stato mentale degli
esseri umani tramite varie droghe, che utilizzò in modo assai poco etico
detenuti, omosessuali, emarginati e altri soggetti deboli.
In che
modo si sono legate scienza e potere?
È
prassi comune, in particolare negli Stati Uniti, che per le agenzie governative
vengano stanziate cifre enormi. (La NASA ha ricevuto una media di 15 miliardi
di dollari l’anno nei suoi 50 e più anni di vita; per i servizi di intelligence
dal 2001 al 2013 sono stati stanziati 500 miliardi di dollari. Il Progetto
Manhattan per la costruzione della bomba atomica costò solo 30 miliardi di
dollari).
Poiché
il potere tende spesso a prescindere dai problemi etici e morali, accade che
vari scienziati si trovino anche a dovere effettuare ricerche che non
condividono.
Valga
questo aneddoto che abbiamo riportato: otto mesi dopo Hiroshima e Nagasaki,
Oppenheimer (il fisico a capo del Progetto Manhattan) confessò al presidente
Truman: «Sento
che abbiamo le mani macchiate di sangue». Con la rozzezza tipica di certa
politica, Truman rispose: «Poco male, verrà via sotto il rubinetto». Al sottosegretario di Stato
raccomandò subito dopo di non portargli più «quell’individuo», che la bomba
l’aveva solo costruita. Era lui, il presidente, che l’aveva fatta esplodere.
Ma la
responsabilità etica degli scienziati e dell’applicazione della scienza è
vecchia come il mondo, e impossibile da affrontare in questo volume. Ci siamo limitati a scegliere
personaggi che, per una ragione o per l’altra, hanno condotto ricerche che ai
nostri occhi, oggi, possono apparire folli o bizzarre.
Quali
strani esperimenti sono stati condotti sul cervello?
Nel
campo della psicologia sociale sono stati condotti esperimenti al limite del sadismo (costringere i soggetti a
somministrare scariche elettriche ad altre persone, o simulare le condizioni di
una prigione). Abbiamo prima ricordato anche gli esperimenti con droghe
psicoattive del progetto MKULTRA. Ma esperimenti degni di uno Scienziato Pazzo sono stati
eseguiti anche da neurofisiologi che agivano direttamente sul cervello, inteso
come organo materiale. Elettrodi che stimolano il centro del piacere per tentare di
cambiare a omosessuali le loro preferenze sessuali; elettrodi nel cervello di
un toro per bloccarlo mentre sta caricando il torero; le tecniche di elettroshock,
sviluppate dopo avere osservato come i maiali reagivano alle scariche
elettriche somministrate per stordirli prima di macellarli; e le tecniche di lobotomia frontale,
effettuate sostanzialmente con un punteruolo che veniva conficcato nella cavità
orbitale (sì, sopra l’occhio) con un martello, per giungere a sezionare il lobo
anteriore del cervello…
Quali
legami vi sono tra scienza, spiritismo e New Age?
Dalla
metà dell’Ottocento, da quando cioè si diffuse la moda del moderno spiritismo, molti scienziati se ne interessarono
per capire che cosa vi potesse essere di vero nelle sedute ove celebri medium
provocavano vistosi fenomeni fisici: tavolini che si muovevano, apparizioni di
ectoplasmi, eccetera. Tra i più famosi vi furono l’ingenuo fisico William Crookes, che si lasciò abbindolare da
semplici trucchi, e il chimico Dimitrj Mendeleev (il creatore della celebre tavola
periodica degli elementi) che invece scoprì solo imbroglioni.
Scemata
l’epoca dei grandi medium, ai quali si tendeva a non credere più, un piccolo numero di scienziati si
dedicò alla parapsicologia, con l’intento di verificare se comunque esistessero delle
capacità extrasensoriali, come la precognizione, la chiaroveggenza, la
telepatia, eccetera.
Dopo
più di un secolo, la parapsicologia sostanzialmente non è riuscita in questo
intento. Ciò
non impedì alla CIA di varare una ricerca – il progetto Stargate, negli anni
Settanta – proprio per capire se, ad esempio, queste presunte capacità
psichiche potessero essere utilizzate per scopi militari. Ricerca interrotta dopo qualche
anno per mancanza di risultati utili…
Anche
in questo campo, come si può immaginare, le figure bizzarre non sono ovviamente
mancate. Il
generale Albert Stubblebine sperava di creare una razza di “super soldati” –
forse simili ai super eroi dei fumetti – che avrebbero avuto la capacità di
rendersi invisibili a volontà e addirittura di attraversare i muri, cosa che
avrebbe tentato egli stesso più volte.
Il
tenente colonnello Jim Channon nel 1982 scrisse un manuale per il Primo
Battaglione Terrestre e tentò di tradurre in realtà le idee in esso esposte: la creazione di “monaci guerrieri”,
un po’ soldati, un po’ ninja, un po’ figli dei fiori, e un po’ paragnosti. Il manuale operativo, che ancora si
trova su Internet, è un piccolo gioiello per lo stile, i disegni e i contenuti,
tipici della paccottiglia filosofico-paranormale della New Age americana di
quegli anni.
Tra le
figure da Voi raccontate, quali ritiene le più eccentriche?
Tra
scienziati solo eccentrici, quelli a cui veramente mancava qualche rotella, e
quelli che fecero esperimenti che ai nostri occhi oggi appaiono folli, ma che avevano una loro logica, non
vi è che l’imbarazzo della scelta.
A uno
degli autori (Garlaschelli), forse per un suo connaturato gusto dark, viene
spesso in mente l’immagine del medico francese Jean Baptiste Laborde il quale,
verso il 1884, in un carrozzone trainato da un cavallo aspettava di notte
davanti al cimitero di Parigi che gli fosse portato il corpo di un condannato,
ghigliottinato pochi minuti prima. Sperimentando, a lume di candela, su una testa
spiccata da poco, voleva verificare se essa fosse ancora cosciente.
L’altro
autore (Carrer) trova particolarmente incredibili – ma anche utili – le ricerche di Masters e Johnson, che
per le loro ricerche sul sesso studiarono duemila orgasmi in laboratorio.
Vorremmo
concludere sottolineando il fatto che non tutti gli scienziati sono pazzi! Per la maggior parte, sono persone
‘normali’, intelligenti e curiose. Senza la scienza non vi sarebbe progresso; e forse
certi esperimenti apparentemente folli, in fondo, sono solo frutto del
desiderio di conoscere sempre di più l’uomo e la natura.
L'islam
é La
Religione Del Sapere E Della Scienza.
Knowingallah.com-Redazione-(14-8-2021)-
ci dice:
L'islam è la religione del sapere e della
scienza: esorta i fedeli a ricercare ed a sapere sempre di più. Allah infatti
dice (Il Corano 39: 9) "Di': «Sono forse uguali e coloro che sanno e
coloro che non sanno?»". L'islam riprova l'ignoranza e gli ignoranti. Allah dice ancora (Il Corano 2 :67)
"Mi rifugio in Allah dall'essere tra gli ignoranti."
L'islam
ha perfino distinto alcune scienze precisando che sono un campo d'obbligo per
ogni musulmano: sono le scienze indispensabili per la pratica della religione e
per il discernimento quotidiano delle vicende della vita. Altre scienze invece
costituiscono obblighi collettivi (kifaya): vale a dire che se una parte dei
musulmani non li coltiva, non le viene considerato un peccato.
Allah
non ha ingiunto al profeta di chiedere ad Allah sempre di più, altro che nel
campo della scienza: Allah infatti dice (Il Corano 20: 114) "... di':
«Signor mio, accresci la mia scienza.»" L'islam rispetta la scienza e gli
scienziati: Il profeta disse: "Non appartiene alla mia comunità colui che
non venera l' anziano, non prova pietà per il fanciullo e non rispetta lo
scienziato." (Ahmad n° 22807) Ha attribuito allo scienziato una grande
importanza.
Il
Profeta disse infatti: "Il vantaggio che lo scienziato ha rispetto al
fedele, è quello stesso che corre tra di me e il più semplice tra di voi."
(Tirmidhi n° 2685) Per incitare a diffondere il sapere, la scienza e
l'insegnamento della scienza, l'islam li considera una forma di gihad che va
retribuito e una via per giungere al paradiso. Il Profeta infatti disse:
"Chi emigra per acquisire scienza è come se fosse andato al gihad, fino a
quando non torni." (Tirmidhi n° 2647)
L'islam
non ha solo raccomandato di studiare le scienze religiose, ha anche incitato ad
approfondire le altre scienze ed ha precisato che il loro studio è considerato
un atto di adorazione retribuito da Allah.
L'umanità
ha infatti bisogno di questee scienze, come Allah dice nel (Corano 35: 27-28)
"Non hai visto che Allah fa scendere l'acqua dal cielo e che suscitiamo da
essa frutti di diversi colori?
E le
montagne hanno striature bianche e rosse, di diversi colori e anche
nere,corvine. E in egual modo anche gli uomini, gli animali e le greggi,
hanno
anche essi colori diversi.
Tra i servi di Allah solo i sapienti Lo temono
. Allah è il Potente, il Perdonatore." In questi versetti c'è un invito a
riflettere e a meditare che conducono alla conoscenza e a concludere che il
creato dimostra l'esistenza del Sommo Creatore. Allah ci invita a mettere a
profitto quello che ha celato nel creato e nell'universo.
Solo
gli scienziati specializzati in fisica ed in chimica possono ad esempio,
giungere ad illustrare il segreto della formazione delle nubi e della pioggia;
solo gli specialisti di agronomia potranno spiegare il segreto della crescita
degli alberi e delle piante; solo chi ha fatto approfonditi studi di geologia potrà
capire i segreti della diversità delle montagne nei colori e nella sostanza di
cui sono composte. Così come solo gli studiosi di etnologia possono spiegare la
diversità delle razze degli umani. Allah ci invita a riflettere, a sperimentare
e ad approfondire le scienze; così saremo sempre più convinti della Sua
Onnipotenza e della Sua Eccellenza.
IL DIO
DEGLI SCIENZIATI
di
Giancarlo Cavalleri.
Rigutino.it-Giancarlo
Cavalleri-Antonio Zichichi-(28-aprile 2019)- ci dice :
La
maggior parte degli scienziati credevano in Dio.
Per
qualcuno ci sono prove scientifiche in favore della creazione. Sfatata la
menzogna che la scienza è nemica della fede. Cominciamo con una precisazione
necessaria: molte persone pensano che credere in Dio equivalga a coltivare una
fede cieca assimilata nel educazione, perciò ritengono la fede incompatibile
con la ricerca scientifica, in quanto uno scienziato non può mai credere
ciecamente, bensì deve mantenere un atteggiamento di vaglio critico e
sistematico della realtà.
Ora,
in realtà, nessuno deve credere ciecamente, né gli scienziati né i non
scienziati. Infatti, la Chiesa Cattolica nel Concilio Vaticano I ha sancito in
modo definitivo (cioè dogmatico) che ”l’uomo, con il solo lume della ragione
naturale può conoscere con certezza l’esistenza di Dio”. Viceversa, chi crede
che la fede sia l’unica via per accettare l’esistenza di Dio, incorre
nell’eresia chiamata “fideismo”.
Non
c’è da sorprendersi dunque che la maggior parte degli scienziati sia costituita
da credenti, che non hanno trovato alcuna incompatibilità tra la scienza e la
fede. Mi limito a citare solo alcuni: Pascal, Mendel, Pasteur, Ampère, Galvani,
Volta, Faraday, Fermi, Eccles. Per ragioni di spazio mi soffermo solo sugli
scienziati che si sono interessati attivamente alle prove razionali
dell’esistenza di Dio e che l’hanno guadagnata con assoluta certezza.
Galileo
Galilei, il fondatore della scienza moderna, fu un grande credente che, non
solo accettava razionalmente l’esistenza di Dio, ma professava anche la religione
rivelata, quella cristiana proclamata dalla Chiesa Cattolica. Nella lettera a
Madama Cristina di Lorena, Galileo riportò una frase del suo amico, il cardinal
Baronio (che esprimeva un concetto già ben chiaro secoli prima, per es., a S.
Agostino): “La Scrittura ci insegna come si va in cielo e non come è fatto il
cielo”, cioè la Scrittura non è un trattato di astronomia. Ciò vuoi dire che,
nella nota polemica con alcuni gesuiti e con il cardinal Bellarmino, Galileo
sosteneva una posizione teologicamente corretta circa l’interpretazione della
Bibbia, mentre aveva torto dal punto di vista scientifico, per varie ragioni.
Ad
esempio, Bellarmino chiedeva a Galileo di considerare la teoria copernicana
come una conveniente ipotesi matematica e non come una verità inconfutabilmente
dimostrata. Il torto scientifico di Galileo peggiorò quando si intestardì a
considerare le maree come prova della rotazione assoluta della terra. Anche i
suoi oppositori avevano ben capito che ciò era errato, e sarà Nevvton, più tardi,
a dimostrare che le maree sono dovute per due terzi all’attrazione
gravitazionale lunare e per un terzo a quella solare.
Anche Newton e Leibniz, che scoprirono e
svilupparono il calcolo infinitesimale (contemporaneamente ed indipendentemente
l’uno dall’altro), furono grandi assertori della conoscenza razionale dell’
esistenza di Dio. Seguendo Galileo, parlavano della bellezza delle leggi
fisiche poste da Dio nel creato, spiegando che quest’ultimo è scritto con un
linguaggio geometrico e matematico. Leibniz arrivò persino a sostenere che
questo è il migliore dei mondi possibili, anticipando, in un certo senso, il
principio antropico, formulato nel Novecento, che enfatizza la mirabile
sintonia delle costanti fisiche fondamentali che consentono lo sviluppo della
vita .
Ricordando
che non mi soffermo né elenco tutti gli scienziati credenti, ribadisco che la
maggioranza è stata ed è di credenti. Semmai, una discreta minoranza è di
panteisti (il panteismo sostiene che Dio esiste e che coincide con il mondo).
Tra gli atei, a mia conoscenza, l’unico grande scienziato è stato Boltzmann,
che morì suicida come il suo allievo Ehrenfest. Intendiamoci: parlo di atei che
abbiano pensato, dedicandovi un po’ di tempo, all’esistenza di Dio. E
trascurare questo tema è professionalmente impossibile per chi si occupa di
astrofisica o di particelle elementari, mentre è possibile per chi si occupa di
fisica dei solidi o dei liquidi o dei gas, specie se da un punto di vista
tecnico e applicativo.
È
infine interessante riportare la prova dell’esistenza di Dio di Lord Kelvin e
di Jeans, due grandi scienziati dell’Ottocento. A Kelvin si devono uno degli
enunciati del secondo principio della termodinamica, l’uso della scala
termometrica assoluta (a partire cioè dallo zero assoluto di temperatura) che
tuttora usiamo e la risoluzione di molti problemi di elettromagnetismo. A Jeans
si deve la scoperta della massa critica di condensazione di una nuvola (di
forma sferica) di gas (l’idrogeno primordiale dell’universo), verificata negli
ammassi globulari, ma ancora più famoso è il suo studio iniziale
dell’irraggiamento del corpo nero, che determinò la prima crisi della fisica
classica (spettro di Rayleigh-Jeans, noto come catastrofe ultravioletta).
Ebbene,
il ragionamento di Kelvin e Jeans è molto semplice. Un sistema isolato tende ad
evolvere verso stati più probabili. Termodinamicamente ciò significa che le
differenze di temperatura fra un corpo ed un altro tendono a livellarsi col
passare del tempo. Ora, poiché nell’universo si trovano dei corpi I caldissimi
(le stelle), altri , tiepidi (i pianeti), ma anche i freddissimi spazi
interstellari, ciò significa che l’universo non può essere esistito da tempo
infinito, altrimenti il livellamento delle temperature sarebbe già avvenuto:
dunque l’universo esiste da un tempo finito, vale a dire ha avuto un inizio. Ma
allora, siccome l’universo esiste, siccome non esiste da sempre, bensì ha avuto
un inizio, vuoi dire che è stato creato da una Causa di natura radicalmente
diversa da quella del mondo.
Questa
considerazione, ripresa anche da Pio XII, è tuttora valida e, a mio avviso, è
esente da qualsiasi critica, poiché il secondo principio della termodinamica,
su cui si poggia, ha una validità ben più forte di quella di qualunque altra
legge fisica, e prescinde dalla conoscenza dettagliata delle altre leggi. In
altri termini, la necessità della creazione dell’universo fisico resta valida
anche se non conosciamo i dettagli sull’inizio del grande scoppio primordiale
(big bang).
“La
scienza, studiando l’immanente nel modo più rigoroso che l’intelletto umano
abbia mai saputo concepire, scopre una serie di verità, i cui valori sono in
perfetta sintonia con quelli che la stessa forma di materia vivente, detta
uomo, apprende dalla Verità Rivelata. A quattro secoli da Galilei, si erge in
tutta la sua splendida chiarezza quanto il padre della Scienza seppe vedere con
un puro atto di Fede: la Natura e la Bibbia sono entrambe opera dello stesso
Creatore. La Bibbia – diceva Galilei – è la parola di Dio.
La
Natura è invece la sua scrittura. La Scienza ha come obiettivo di capire ciò
che Iddio ha scritto, usando il rigore della Matematica”.
(Antonio Zichichi, Perché io credo in
Colui che ha fatto il mondo).
La
scienza in fuga da Kabul.
Tenebre
sull’Afghanistan.
Interris.it-Giacomo
Galeazzi-(25 agosto 2021)- ci dice :
Anche
gli scienziati vogliono fuggire dal paese asiatico tornato dopo vent'anni sotto
il dominio oscurantista dei talebani.
Anche
la scienza nel mirino dei talebani. Le
parole che riecheggiano nella comunità scientifica afghana sono “non voglio
morire”. Lo
ripete Khyber Mashal, che ha perso uno zio, la moglie e il fratello per mano
dei talebani. E farà tutto ciò che è in suo potere per evitare di tornare nel proprio
paese d’origine. Finché la situazione non si sarà stabilizzata. “Cerco di essere forte per la mia
famiglia. Per i miei colleghi. E anche per me stesso- spiega-. Ma è davvero
doloroso vedere la devastazione. E il crollo di tutto ciò per cui abbiamo
rischiato la vita“. Anche gli scienziati vogliono fuggire dall’Afghanistan
tornato dopo vent’anni sotto il dominio talebano.
Scienza
in pericolo.
Nella
complicata situazione in cui versa l’Afghanistan, anche i ricercatori e gli
scienziati temono per la propria incolumità. E per il futuro di una disciplina
tanto importante quanto minacciata. Al delicato argomento è dedicato un
approfondimento della rivista internazionale Science. In cui si apprende la
testimonianza di un ricercatore. Presentato con lo pseudonimo di Khyber Mashal.
Che già negli scorsi anni ha subito due attentati da parte dei talebani. E ora
teme per la propria vita. Il primo tentativo, nel 2009, ha provocato la morte
di cinque colleghi. Quattro afghani e il capo della sicurezza nepalese. Uccisi
da una bomba piazzata sotto l’ufficio di Mashal. Che è scampato alla morte
grazie a un viaggio di lavoro in Germania.
Conquiste
minacciate.
Nel
luglio 2019, poi, un attentatore suicida carico di esplosivi barcollava davanti
alla dimora dello scienziato afghano. Ed è
stato arrestato da un poliziotto. “I talebani sono antiscientifici–
sottolinea il ricercatore- E prendono di mira le persone istruite. Quelle, cioè,
che avrebbero la capacità di trasformare il Paese”. Mashal ha lasciato l’Afghanistan
nel dicembre 2020. Insieme alla moglie. E sostiene di temere che adesso possa
crollare ogni progresso. L’incubo è che tutte le conquiste sociali ottenute dalle
donne negli ultimi anni possano svanire.
Scienza
Ricercatori
nel mirino.
“Che
ne sarà del futuro della scienza nella nostra nazione?”, si chiede un ingegnere afghano
dell’Università di Avicenna. Lo scienziato ha chiesto di rimanere anonimo per
timore della propria incolumità. “Il domani è ancora molto oscuro per gli studiosi che
restano in Afghanistan- aggiunge-. Io e la mia famiglia abbiamo lasciato
l’appartamento. E ci siamo rifugiati a casa di un amico”. E’ angosciato anche Mohammad Assem
Mayar. Esperto di gestione delle acque alla Kabul Polytechnic University. E’ stato costretto a emigrare per
salvaguardare la propria vita.
Scienza-Requisiti
richiesti.
Sono
moltissimi i giovani ricercatori afghani che espatriano alla ricerca di
sicurezza. Il direttore esecutivo della rete Scholars at Risk (SAR) Robert
Quinn ha redatto una lettera con più di 2.500 firmatari. Esortando il Segretario di Stato
americano, Antony Blinken ad allentare i requisiti per i visti statunitensi da
concedere agli afghani. In modo da contribuire così all’evacuazione degli
scienziati dall’ Afghanistan. “E’ davvero difficile assistere a questi eventi- commenta
Alex Dehgan, amministratore delegato della startup tecnologica Conservation X
Labs-. I
talebani mirano a un sistema educativo svuotato. Una prospettiva davvero
spaventosa”.
Scienza-Programmi
per la scienza.
“Appena
la situazione si stabilizzerà, dovremmo agire subito. Per istituire programmi
di ricerca e istruzione nelle università locali”, afferma Daniel Jablonski.
Specifica lo zoologo dell’Università Comenius di Bratislava: “Attualmente molte istituzioni
statunitensi stanno cercando di proteggere gli ex collaboratori. Eliminando i
loro siti web e account di social media. Per cancellare qualsiasi menzione di
cooperazione passata”.
Vita
tra i ghiacci: la Terra sta perdendo
uno
dei suoi più grandi ecosistemi.
Oggiscienza.it- Elisabetta Bonora-( Nov. 25, 2021)-ci dice:
Microrganismi
vivi stanno uscendo dal loro habitat usuale, quelli congelati si stanno
risvegliando a causa dello scongelamento del permafrost e dello scioglimento
dei ghiacci con conseguenze in gran parte sconosciute. Cosa succederà nei
prossimi anni?
Sembra
la trama di un film di fantascienza ma, invece, ci riguarda da vicino: questa è
una delle dirette conseguenze del cambiamento climatico.
I
ghiacciai ed il permafrost, una volta ritenuti ambienti troppo gelidi e
inospitali per sostenere la vita, oggigiorno vengono considerati uno dei
principali ecosistemi del nostro pianeta. Ospitano una marea di microrganismi,
molti metabolicamente attivi, altri dormienti, alcuni morti.
Ma il
cambiamento climatico sta radicalmente modificando questi habitat.
Nel
2019, l’Islanda ha celebrato un funerale per il ghiacciaio Okjökull, il primo
ghiacciaio islandese perso a causa del riscaldamento globale. A livello
globale, in un periodo di 14 anni dal 2002 al 2016 i ghiacciai continentali
hanno perso tanta massa da contribuire ad un aumento del livello del mare di 8
millimetri e negli ultimi cinque anni i tassi di scioglimento sono quasi
raddoppiati. Un recente documento, che combina osservazioni satellitari e
modelli numerici, quantifica la perdita globale di ghiaccio in circa 28
trilioni di tonnellate, dal 1994 al 2017.
Negli
ultimi 10 anni, il riscaldamento nell’Artico ha superato le proiezioni così
rapidamente che gli scienziati ora suggeriscono che i poli si stanno
riscaldando quattro volte più velocemente rispetto al resto del globo. Ciò ha
portato allo scioglimento dei ghiacciai e a livelli di disgelo del permafrost
che non si prevedevano fino al 2050 o oltre. In Siberia e nel Canada
settentrionale, questo brusco innalzamento termico ha creato morfologie
irregolari e paludose, chiamate termocarsiche, dove il permafrost più antico e
profondo è esposto all’aria per la prima volta in centinaia o addirittura
migliaia di anni.
In
questo scenario, i microrganismi attivi potrebbero raggiungere più facilmente
altri habitat, quelli dormienti potrebbero risvegliarsi con conseguenze
inaspettate per la flora e la fauna moderna e anche per l’uomo.
Micromondi
alieni sul pianeta Terra.
La
criosfera è la porzione variabile di superficie terrestre in cui l’acqua è congelata. Include ambienti estremi
caratterizzati da temperature estremamente basse, indice di radiazione UV
elevato, scarsi nutrienti (oligotrofia) e bassa attività dell’acqua. Comprende
il ghiaccio marino, lacustre, fluviale, le calotte polari e glaciali, terreno
ghiacciato, ghiacciai e permafrost e, anche la neve stagionale.
In
queste zone gelide c’è vita. I microrganismi possono raggiungerle trasportati
dal vento o cavalcando fiocchi di neve o piccole particelle di polvere. Quelli
più resistenti si adattano alle condizioni estreme: alcuni possono sopravvivere
in piccole pozze d’acqua sulla superficie dei ghiacciai utilizzando l’energia
del Sole, altri vivono da millenni in crepacci e fessure traendo nutrimento
dall’acqua che filtra. O, addirittura, possono raggiungere il substrato
roccioso della montagna, dove il peso del ghiaccio sovrastante sbriciola la
roccia rilasciando abbastanza nutrienti per sostenere un ecosistema che non
vede mai la luce.
Il
permafrost, una miscela congelata e cementata di suolo, sedimento e ghiaia che
arriva fino a 100 metri di profondità, copre il 24% della superficie terrestre. I suoi costituenti variano a
seconda della geologia locale. Si trova ad alte latitudini nell’emisfero
settentrionale, in particolare in Alaska, Siberia, Groenlandia e nelle regioni
settentrionali del Canada, Norvegia e Svezia. Si trova anche in Antartide e
nelle regioni alpine dell’Asia, del Sud America e del Nord Europa. Ma, a causa
dei cambiamenti climatici, la temperatura del permafrost è aumentata
costantemente dal 1980, sciogliendo gli strati superficiali e abbassando la
profondità del terreno ghiacciato e, secondo le previsioni, si scioglierà
ancora più rapidamente nei prossimi anni.
Queste
sono terre che offrono biodiversità inesplorata e, mentre si sciolgono
rapidamente, la nuova sfida della scienza è scoprire e identificare i
microrganismi, inclusi batteri e virus, che potrebbero invadere altri habitat o
tornare attivi dal passato.
«Il
ghiaccio e il permafrost ospitano microrganismi abbastanza diversi, ma in
entrambi gli habitat troviamo molti taxa [cioè, raggruppamenti di organismi,
categorie] adattati al freddo con una certa fisiologia e metabolismo
specifici», ha detto a Oggi Scienza il Dr. Beat Frey, scienziato senior presso
l’Istituto Federale di Ricerca per la Foresta, la Neve e il Paesaggio WSL per cui ha seguito il progetto
CryoLink che ha esplorato il permafrost nelle Alpi, nell’Artico e
nell’Antartico come rifugio per le forme di vita microbiche.
In
ciascuno di questi ambienti, i microrganismi non solo sono in grado di
resistere al freddo ma crescono e si evolvono; resistono e si riproducono.
Alcuni sono ben noti e già sappiamo che possono svolgere un ruolo chiave nella
regolazione del cambiamento climatico. Come gli Archea meta-nogeni che
metabolizzano il carbonio del suolo per rilasciare metano, un potente gas serra
e i meta-notrofi del permafrost che lo metabolizzano.
Tuttavia,
lo scioglimento di ghiacci e del permafrost «sblocca anche una diversità
microbica sconosciuta di capacità metaboliche potenzialmente nuove che
risiedono nei suoli congelati permanenti», cita un recente documento di Frey.
Ma
ancora ne sappiamo molto poco.
Per
esempio, «finora non si sa molto sulle Alpi dell’Europa centrale. Il permafrost e il ghiaccio non
sono stati analizzati a fondo», ha spiegato Frey. «I pochi studi disponibili
mostrano molti taxa sconosciuti che sono scarsamente caratterizzati. Ma al
contrario, in questi habitat, troviamo anche molti taxa conosciuti da altri
ambienti terrestri freddi. Fondamentalmente ci sono taxa adattati agli ambienti
freddi. Molti di loro sono vivi, alcuni sono dormienti e alcuni sono morti ma
ancora rilevabili con tecniche molecolari. Per noi scienziati è molto bello
avere una sorta di archivio che guarda al passato (come una carota di ghiaccio
il cui campione va da centinaia di anni in alto a diverse migliaia di anni in
basso) dove possiamo studiare l’evoluzione dei microrganismi nel tempo e in
particolare, le associazioni batteri-virus».
Vita
nei ghiacci e vita dai ghiacci.
Lo
scioglimento dei ghiacci non solo sta modificando radicalmente il paesaggio,
trasformando ecosistemi e mettendo a rischio intere specie ma sta rilasciando
ogni anno microrganismi “alieni” che entrano in contatto con altri habitat e
arrivano in prossimità degli insediamenti umani. Ormai da qualche tempo, è
stata avanzata l’ipotesi che questo massiccio rilascio di microbi, tra cui
potenziali patogeni, molti dei quali scomparsi dalla faccia della Terra
migliaia e persino milioni di anni fa, potesse dare origine a nuove epidemie.
Uno
studio di qualche anno fa stima che la densità media di microrganismi nel
ghiaccio glaciale varia tra 102 e 107 cellule/ml e, pertanto, ogni anno vengono
rilasciati circa 4 × 1021 microbi, solo a causa dello scioglimento del ghiaccio
non polare.
Anche
l’epidemia di antrace avvenuta in Siberia nel 2016 potrebbe essere, secondo
alcuni, strettamente collegata al disgelo del permafrost siberiano perché il
ceppo all’origine di questo focolaio si è dimostrato identico ad altri ceppi
isolati dai tessuti di animali conservati nei ghiacci per secoli. E la presenza di patogeni batterici e
virali nei ghiacciai di tutto il mondo, sembra confermare questa ipotesi. Ad
esempio, patogeni emergenti come Aureobasidium melanogenum, Naganishia albida e
Rhodotorula mucilaginosa sono stati isolati da ambienti artici in Groenlandia e
alle Svalbard. Questi funghi hanno mostrato diversi tratti associati alla
virulenza come capacità emolitica, crescita a 37 °C, resistenza agli agenti
antifungini e produzione di siderofori.
Generalmente,
questi agenti patogeni sono strettamente correlati ai moderni ceppi microbici. Tuttavia, diversi studi riportano
anche la
presenza di microrganismi potenzialmente patogeni in campioni di ghiaccio molto
vecchi, che potrebbero essere riattivati. Questi potrebbero emergere e
interagire con l’ambiente attuale in modi completamente nuovi ed imprevedibili.
Un
potenziale esempio potrebbe essere un tipo di Ortho-poxvirus, un genere di
virus a DNA che causa lesioni cutanee (un genere a cui appartiene anche il ben
noto vaiolo), apparso il Alaska un paio di volte negli ultimi anni. Potrebbe essere trasmesso dal
contatto uomo-animale ma la sua origine sconosciuta lascia ipotizzare che possa
essere ricollegato proprio ai patogeni rilasciati con il disgelo.
D’altra
parte, molti studi condotti finora hanno confermato che alcuni microrganismi
possono sopravvivere per lunghi periodi di tempo (a volte, fino a un milione di
anni) a temperature sotto lo zero e in assenza di ossigeno e acqua liquida.
«Esistono
prove dello scongelamento del permafrost dovuto al riscaldamento globale
nell’Artico e anche nelle Alpi europee. Lo scongelamento del permafrost dovuto
al riscaldamento globale non solo promuove il ricambio di carbonio microbico
con feedback diretto sui gas serra, ma sblocca anche la diversità microbica
sconosciuta di capacità metaboliche potenzialmente nuove che risiedono nei
suoli congelati permanenti. Nonostante il grande interesse per questo
argomento, mancano ancora le conoscenze sull’ecologia microbica e la
biodiversità negli ambienti permafrost, in particolare nel permafrost alpino»,
cita un recente documento di Frey.
«Nel
2016 abbiamo iniziato un esperimento [progetto CryoLink] in cui abbiamo
trapiantato suoli di permafrost di 12.000 anni fa sulla superficie di strati di
suolo attivi. E abbiamo scoperto che la diversità cambia quando il permafrost
si scioglie ed è esposto a temperature positive. Alcuni taxa, che si sono
adattati alle temperature più elevate e sono in rapida crescita alle nuove
condizioni più calde, trarranno beneficio, mentre altri taxa a crescita lenta
adattati a temperature sotto lo zero scompariranno», ha raccontato Frey.
L’esperimento si è svolto sul campo, sulle Alpi svizzere ed ha simulato il
riscaldamento climatico che potrebbe scongelare il permafrost nei prossimi
anni, innestando dei campioni prelevati a 160 centimetri di profondità in
strati di terriccio su versanti a nord e a sud del Muot da Barba Peider.
Tuttavia,
«a oggi non possiamo confermare che i terreni del permafrost contengano
microrganismi patogeni», ha detto Frey. «Abbiamo trovato alcuni taxa noti per
essere patogeni (per esempio, Legionella) ma abbiamo trovato solo sequenze
ambientali di Legionella in suoli permafrost che tuttavia non provano che
queste Legionella da noi rilevate siano patogene. Nel complesso, penso che ci
saranno possibilità piuttosto basse di trovare microrganismi patogeni nei suoli
di permafrost e una volta scongelati questi taxa saranno superati dai taxa in
rapida crescita [come ha dimostrato l’esperimento sulle Alpi svizzere]».
Solo
adesso stiamo iniziando a mettere insieme i primi tasselli di un
complicatissimo puzzle strettamente connesso al cambiamento climatico e a come
l’uomo intenderà gestire le emissioni antropiche di gas serra.
I
ghiacciai continentali e il permafrost stanno scomparendo. In alcune parti del
mondo, questo processo avviene spesso davanti ai nostri occhi, rapidamente,
rilasciando quello che fino a quel momento era un vero e proprio zoo congelato.
Microbi
imprigionati per millenni, tornano in circolazione in modo massiccio dal loro
confinamento e scorrono a valle con flussi di acqua di fusione, negli
ecosistemi naturali e vengono acquisiti dalle specie contemporanee, superando
le barriere dei loro habitat originari.
Il
rischio che future epidemie (o addirittura pandemie) causate da microrganismi
imprigionati nei ghiacci e nel permafrost da millenni, è ancora poco compreso
ma molto attuale.
Tesoro
o apocalisse?
Da una
parte il riscaldamento climatico ci sta facendo scoprire una biodiversità
passata e presente poco conosciuta sul nostro pianeta, e questo è emozionante; dall’altra l’ignoto di una possibile
minaccia biologica per la flora, la fauna terrestre e la specie umana spaventa.
Quindi, come dovremmo considerare questi cambiamenti, come un tesoro o
un’apocalisse?
«Bella
domanda ma di difficile risposta dato che abbiamo davvero poche conoscenze sui
microrganismi in questi habitat poco esplorati e potranno essere analizzati
solo ora con il riscaldamento climatico», ha detto Frey.
«Li
considero più un tesoro che un’apocalisse. Un tesoro per molti taxa sconosciuti
con metabolismo e proprietà sconosciute che deve essere esplorato nel prossimo
futuro finché avremo ancora ghiaccio glaciale ghiacciato e suoli di permafrost.
Questi taxa hanno un interessante metabolismo per la produzione di energia
poiché vivono al buio e al freddo permanente senza acqua liquida e quasi senza
sostanze nutritive. Contengono anche interessanti enzimi freddi che potrebbero
essere importanti dal punto di vista biotecnologico».
Il
progetto CryoLink ha dimostrato che ci sono «molti taxa sconosciuti nei suoli
di permafrost sia delle regioni alpine che artiche. Questi taxa sono
scarsamente caratterizzati ma consistono in metabolici interessanti».
Frey
ha spiegato: «Il nostro articolo di Perez-Mon et al. 2021 riassume: I meta-genomi
del permafrost sono stati arricchiti in geni di risposta allo stress (ad
esempio, geni dello shock da freddo, chaperoni), nonché in geni coinvolti nella
difesa e competizione cellulare (ad esempio, proteine antivirali, antibiotici,
motilità, trasportatori ABC per l’assorbimento dei nutrienti), rispetto al meta-genoma
dello strato attivo. Il permafrost ha anche mostrato un potenziale più elevato
per la sintesi di enzimi attivi sui carboidrati e una sovra-rappresentazione
dei geni coinvolti nelle reazioni di fermentazione, fissazione del carbonio,
denitrificazione e riduzione dell’azoto. Nel loro insieme, questi risultati dimostrano
le potenziali capacità dei microrganismi del permafrost di prosperare in
condizioni fredde e oligotrofiche e mettono in evidenza la loro versatilità
metabolica nel ciclo del carbonio e dell’azoto».
Se ci
sono “alieni” sulla Terra, ci saranno alieni anche nello spazio?
Negli
ultimi decenni abbiamo scoperto molti luoghi potenzialmente abitabili nel
nostro Sistema Solare: le grotte e il sottosuolo di Marte, l’oceano sotterraneo
della luna di Giove Europa o quello delle lune di Saturno Encelado e Titano, o
l’esotica superficie di quest’ultima e, addirittura, uno strato nuvoloso
nell’atmosfera di Venere. Forse, un
giorno, troveremo vita extraterrestre in uno di questi luoghi e, quella vita
sarà probabilmente microbica.
«Noto
che i microrganismi sono gli organismi viventi più antichi sulla Terra adattati
ad ogni tipo di ambiente (pressione, temperatura, radiazione, acqua, energia)»,
ha detto Frey. «Personalmente credo che la vita microbica sia possibile nel nostro
Sistema Solare. Ovunque una zona extraterrestre possa essere qualificata
formalmente come abitabile [ciò include acqua ghiacciata, energia, elementi
chimici, … ».
Gli 11
prof. della Verità e una balla da smontare.
Ilfoglio.it-
ENRICO BUCCI -( 20 NOV 2021)- ci dice:
Il
giornale diretto da Belpietro pubblica un articolo in cui alcuni docenti
universitari sostengono una serie di affermazioni dubbie o palesemente erronee
sui vaccini contro il Covid-19. Ecco quali.
Trovo
sorprendente che 11 docenti universitari, tra cui il responsabile di un
laboratorio di farmacologia medica, siano riusciti a infilare in un singolo
articolo apparso su un quotidiano una serie di affermazioni dubbie o
palesemente erronee circa gli attuali vaccini contro Covid-19. Innanzitutto, si
afferma nell’articolo in questione, pubblicato ieri sulla Verità, che i vaccini
sarebbero somministrati a persone sane.
Da
questo, secondo i firmatari dell’articolo, deriverebbe che “gli effetti
secondari dopo somministrazione del vaccino non potrebbero non essere ascritti
al vaccino stesso”, dato che la condizione di partenza è per definizione quella
di “buona salute”. Questa affermazione non è vera nei suoi presupposti – visto
che il vaccino si somministra a tutti, a cominciare proprio dai soggetti
pluripatologici e quindi più fragili – ma non è vera anche nelle sue
conclusioni, visto che lo stato attuale di buona salute di un soggetto non
preclude affatto la possibilità che, dopo la vaccinazione, insorga una
patologia.
Proprio
per questo motivo, l’attribuzione al vaccino di un certo effetto collaterale –
evenienza, ricordiamolo, possibilissima ma osservata a frequenze tali da non
spostare in territorio negativo il rapporto costi-benefici – deriva dallo
studio attento del caso specifico, non certo da semplicistiche assunzioni di
buona o cattiva salute prima della vaccinazione.
Inoltre,
insistere sul fatto che il vaccino sia somministrato a soggetti sani, e quindi
possa modificare solo in peggio la condizione del soggetto trattato, mentre gli
altri trattamenti sarebbero utilizzati partendo da uno stato di malattia, è una
ovvia stupidaggine: si ignora la chemioprofilassi, per esempio con il chinino e
la clorochina contro la malaria, solo per citare due esempi. Forse che in
questi casi non si somministra un farmaco a soggetti “sani”? Forse che non vi
sono, anche per questi farmaci, possibili effetti collaterali specifici? E
basta forse l’insorgenza di un sintomo a valle della loro somministrazione, per
stabilire che essi ne siano la causa?
Si dà
ad intendere poi che i nuovi vaccini, particolarmente quelli a Rna, sarebbero
insicuri perché non testati dal punto di vista della loro potenziale
mutagenicità (e quindi anche cancerogenicità). Innanzitutto, questo non è vero
in generale: il vaccino Moderna è stato testato in 4 diversi studi per
potenziale mutagenico attraverso tre diverse procedure standard e non è
risultato in grado di indurre nessuna mutagenesi e quindi trasformazione
cellulare. Questi test hanno confermato ciò che le linee guida prevedono,
ovvero la non obbligatorietà dei test di mutagenesi e carcinogenesi per gli
attuali vaccini a Rna, perché non contengono ingredienti che possano destare
preoccupazione in quel senso.
Ora,
si può anche dissentire con queste linee guida, ma non senza portare neppure
uno straccio di dato in supporto dei rischi paventati. Per continuare a
sollevare paure attraverso la suggestione di anomalia e di immaginarie
condizioni speciali di rischio, si afferma poi anche che “i vaccini Pfizer e
Moderna (per non parlare di quelli a Dna) non sono in realtà vaccini ma esempi
di terapia genica”. E’ la solita, trita litania dei “sieri genici sperimentali”
tanto cara ai No vax, ed è una stupidaggine bella e buona.
Innanzitutto,
il genoma di chi si vaccina non è modificato dalla presenza transiente dell’Rna
vaccinale. Se qualcuno afferma il contrario, porti le prove, soprattutto se
provveduto dallo stato di tutte le necessarie risorse per sperimentare in tal
senso. Che i vaccini non siano terapia genica non sono del resto io a dirlo, ma
gli stessi regolamenti europei: la direttiva comunitaria tuttora in vigore
2001/83/EC stabilisce nella parte IV del suo annesso 1 che “i prodotti
medicinali per la terapia genica non includono i vaccini contro le malattie
infettive”. Dal 2001, non da oggi; non è certo un’eccezione fatta per il
Covid-19.
Eppure,
sempre dando a intendere che i vaccini attuali costituiscano terapia genica,
gli autori dell’articolo continuano scrivendo di “dubbi e la doverosa necessità
di studi sulla sicurezza a breve e medio termine che, nel corso degli ultimi
vent’anni, hanno impedito alla terapia genica di imporsi come metodo
generalizzato di cura (senza peraltro evidenza di efficacia)”. Anche questa è un’affermazione
curiosa: nessuna terapia genica, per definizione, può essere altro che mirata –
e dunque non può costituire un metodo generalizzato.
E
riguardo la mancanza di efficacia, non so a cosa si alluda: consiglio comunque
di guardare a Luxturna per l’amaurosi congenita o Zolgensma per l’atrofia
muscolare spinale, nonché a tutte le terapie geniche che fanno uso di trapianti
di cellule geneticamente modificate per ripristinare le funzioni difettose nel
paziente. Non solo è falso che i vaccini a Rna siano terapia genica, ma anche
che questa sia in qualche modo insicura o poco efficace. Il processo di
sollevare obiezioni, magari da una cattedra universitaria e dalle pagine di un
quotidiano, è sempre più veloce di quanto si chiede per rispondere a quelle; e
per quel che riguarda le risposte, basta fingere che non siano state già date.
ATTO
DI DENUNCIA : Crimini contro l'Umanità.
Liberopensiero2019.blogspot.com-
Atto di denuncia-(21
settembre 2021)- CI DICE :
settembre 21, 2021
Atto
di denuncia.
Oggetto:
Crimini contro l'umanità.
La
Procura della Repubblica di Roma- Via Golametto, 12, 00136 - Roma - Italy, che
ha la competenza territoriale sulle indagini iniziate dalla Procura di Bergamo,
è coinvolta e complice del Partito Democratico, e quindi dovrà portare avanti la pratica penale
la Corte Penale Internazionale, con il supporto della Procura di Bergamo che ha
svolto le indagini dall'inizio.
Luogo
di presentazione: Corte penale internazionale / Ufficio comunicazioni del
pubblico ministero 19519 2500 Cassetta postale / CM L'Aia Paesi Bassi /
(trattato
di Roma 15.1 e 53. Voce.)
(Web:
icc-cpi.int/).
(Email:
otp.informationdesk@icc-cpi.int).
Luogo
di presentazione: La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo - F - 67075
Strasbourg-Cedex - Tel: 33 (0)3 88 41 20 18 - Fax: 33 (0)3 88 41 27 30.
(Web:
echr.coe.int/)
Crimini
contro l'umanità.
Partito
Democratico Italiano e Partito Democratico USA, ideatori e complici di questo
complotto globale, e complici in crimini contro l'umanità.
Cina,
Commissione Europea, Organizzazione Mondiale della Sanità "OMS", sono
complici in questo complotto globale, e sono complici in crimini contro
l'umanità.
I
Governi di tutte le nazioni del mondo, sono complici in questo complotto
globale, e sono complici in crimini contro l'umanità. I Vaccini mRNA hanno come scopo
principale: Lo Sterminio di Massa.
"La
legge non ammette ignoranza".
La
Stampa, il Corriere della Sera, Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano, Tgcom24,
Mediaset, La7, Rai, Huffpost, Fanpage, il Messaggero, hanno divulgato notizie
false, per indurre i cittadini a partecipare a questa sperimentazione, e quindi
sono complici di crimini contro l'umanità e terrorismo mediatico.
I
medici, virologI, infettologI, epidemiologo: Ricciardi, Bassetti, Burioni,
Crisanti, Galli, Capua, Cartabellotta, Sileri, Viola, Lopalco, sono complici di
crimini contro l'umanità e terrorismo mediatico. I Governatori delle Regioni
Italiane: Toti, Fredriga, Zaia, De Luca, Musumeci, Giani, Zingaretti, Cirio,
Ceriscioli, Marsilio, Bonaccini, Emiliano, sono complici di crimini contro
l'umanità e terrorismo mediatico.
Tutti
i deputati, senatori, e il Presidente della Repubblica del Partito Democratico,
sono complici di crimini contro l'umanità, oltre per avere per cospirato e
complottato contro il popolo Italiano, per avere usato il popolo Italiano come
cavie da laboratorio, per avere causato la morte ed effetti avversi "in
molti casi gravi" ai cittadini Italiani, usando come arma un vaccino mRNA.
La
Procura di Roma che ha la competenza territoriale sulle indagini iniziate dalla
Procura di Bergamo, si è dimostrata complice del Partito Democratico, quindi va
perseguita per crimini contro l'umanità, e quindi va perseguita anche per tutti i reati penali commessi dal Partito
Democratico.
I
deputati e senatori del partito politico: Forza Italia, Italia Viva,
Mov5Stelle, Leu, sono complici di crimini contro l'umanità e terrorismo
mediatico. Il Generale Figliuolo è complice di crimini contro l'umanità. Il
Ministro Giorgetti del partito Lega Salvini Premier, è complice di crimini
contro l'umanità e terrorismo mediatico.
I
Vaccini mRNA, non hanno mai avuto come scopo curare i cittadini di tutto il
mondo dal Covid-19, un Virus creato in laboratorio. Se lo scopo dei Vaccini
mRNA fosse stato davvero salvare vite, nel momento che i governi di tutto il
mondo, fossero venuti a conoscenza delle morti causate dal Vaccino mRNA, e
degli effetti avversi "gravi" causati dal Vaccino mRNA, avrebbero
immediatamente interrotto la
sperimentazione.
I
Virus sono creati dall'uomo in laboratorio.
Documenti
dell'anno 2009 dimostrano che non è la prima volta che si prova a mettere in
atto uno sterminio di massa, usando una vaccinazione forzata. Come denominatore
comune c'è sempre il Partito Democratico
USA. Barack Obama nel 2009 e Joe Biden nel 2020. Ma tutti sanno che è Barack
Obama a manovrare Biden.
(docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxiaW90ZXJyb3JiaWJsZXxneDo2ODA2OTVlYzc2YzcxYzky)
Anno
2005.
Ricostruzione
del virus del 1918 (Spagnola) in Laboratorio.
La ricostruzione
del virus del 1918 attraverso la sintesi di tutte le sue otto sottounità e la
generazione stessa del virus infettivo è descritta sul numero 5745 della
rivista Science, pubblicata 7 ottobre 2005. Le sequenze degli ultimi tre
segmenti di gene del virus vengono invece illustrate in un articolo pubblicato
sul numero 437 di Nature del 6 ottobre 2005. Come previsto, il sequenziamento
ha messo pienamente in luce che si tratta di un virus molto più letale dei
“normali” ceppi influenzali. Ne risultano quindi due notizie, una buona e una
cattiva. Quella buona è che ora potremo sviluppare nuove terapie e forse anche
un vaccino efficace. Quella cattiva è che un eventuale gruppo terroristico
potrebbe servirsi di queste conoscenze per tentare di diffondere il virus.
Il
punto allora è: il sequenziamento del virus della spagnola avrebbe dovuto esser
tenuto nascosto oppure è giusto averlo messo a disposizione di tutta la
comunità scientifica, nonostante i rischi legati al bioterrorismo? Si tratta di
una questione piuttosto complessa e delicata, su cui si continua a discutere
almeno fin dall’11 settembre 2001. Del resto, il Comitato scientifico americano
per la biosicurezza è stato istituito proprio per offrire specifiche consulenze
alle agenzie governative e alla comunità scientifica in merito alle politiche
di trasparenza e divulgazione delle informazioni. È rassicurante sapere che
quest’organo, interpellato in merito all’opportunità di pubblicare gli studi
sul virus del 1918, si sia espresso favorevolmente, concludendo che i benefici
per la scienza derivanti da queste informazioni hanno un valore estremamente
maggiore dei potenziali rischi.
Noi
siamo profondamente convinti che pubblicare sia stata la decisione più giusta,
sia in termini di sicurezza nazionale che di sanità pubblica. Certo, è
impossibile prevedere il modo in cui le osservazioni scientifiche potranno
stimolare la scoperta di nuove cure o di nuove procedure per il controllo e la
gestione delle pandemie. Per esempio, nell’articolo di Nature il confronto tra
le sequenze suggerisce che il virus della spagnola sia nato non da una serie di
modifiche nei geni della polimerasi, ma dallo spostamento di questi geni, in
blocco, da una fonte aviaria in un virus influenzale umano. La disponibilità di
queste informazioni permetterà l’identificazione dell’origine aviaria del
materiale genetico e chiarirà il motivo per cui è stato selezionato proprio
questo particolare set di geni. Analogamente, i risultati dell’articolo di
Science suggeriscono che il taglio di una proteina sulla superficie del virus
del 1918 (un passo chiave per l’innesco dell’infezione) potrebbe scaturire da
un nuovo meccanismo. Un’ipotesi che, se verificata, potrebbe portare alla
sintesi di nuovi farmaci capaci di bloccare questo passaggio e prevenire così
lo scoppio di una pandemia.
(epicentro.iss.it/focus/flu_aviaria/editorialescienze)
Anno
2009.
E' già
successo nel 2009 e nel 2020/2021 il copione si ripete, eseguendo la stessa
strategia.
Cospirazione,
Complotto, Alto Tradimento, Genocidio, Eccidio.
Jane
Burgermeister è una scienzata giornalista
che ha presentato una denuncia penale al Ufficio federale
d'inchiesta (FBI) contro il
Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS), il Nazioni Unite (ONU), il
governo degli Stati Uniti, il Food and Drug Administration degli Stati
Uniti (FDA) e diversi laboratori medici
e farmaceutici, in particolare Baxter. La denuncia accusa le organizzazioni e i
loro rappresentanti di commettere diversi reati in relazione al Bioterrorismo,
con il tentato genocidio, eccidio, la
coercizione degli organi costituzionali, alto tradimento, tra gli altri
accusati.
Ci
sono prove che un sindacato criminale aziendale internazionale, che ha annesso
alti uffici governativi a livello federale e statale, è intento a compiere un
genocidio di massa contro il popolo degli Stati Uniti utilizzando un virus
pandemico influenzale artificiale (genetico) e un programma di vaccinazione
forzata per causare morti e lesioni di massa e spopolare l'America al fine di
trasferire il controllo degli Stati Uniti alle Nazioni Unite e alle forze di
sicurezza affiliate (truppe delle Nazioni Unite). da paesi come Cina, Canada,
Regno Unito e Messico).
Ci
sono prove che molte organizzazioni – Organizzazione Mondiale della Sanità, ONU
e aziende produttrici di vaccini come Baxter e Novartis – fanno parte di un
unico sistema sotto il controllo di un gruppo criminale centrale, che dà la
leadership strategica e che ha anche finanziato lo sviluppo, la produzione e il
rilascio di virus artificiali al fine di giustificare le vaccinazioni di massa
con una sostanza di armi biologiche al fine di eliminare il popolo degli Stati
Uniti, e così ottenere il controllo delle attività, delle risorse ecc. del Nord
America.
La
motivazione del crimine è la rapina classica seguita dall'omicidio, anche se la
scala e il metodo sono nuovi nella storia. Il gruppo centrale stabilisce i suoi
obiettivi strategici e le priorità operative in segreto utilizzando comitati
come la Commissione Trilaterale e in contatto di persona nella riunione annuale
del Bilderberg. Possono essere identificati come gli "Illuminati", un
gruppo mafioso con al centro dinastie familiari. Speicfically, vengono
presentate prove che gli imputati Presidente Barack Obama, Presidente degli
Stati Uniti, David Nabarro, Coordinatore del Sistema delle Nazioni Unite per
l'Influenza, Margaret Chan, Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale
della Sanità, Kathleen Sibelius, Segretario del Dipartimento della Salute e dei
Servizi Umani (HHS), Segretario Janet Napolitano, Dipartimento della Sicurezza
Interna, David de Rotschild, banchiere, David Rockefeller, banchiere, George
Soros, banchiere, e Alois Stöger, ministro della Sanità austriaco, tra gli
altri, fanno parte di questo sindacato internazionale del crimine aziendale
che, marciando come una falange per realizzare il loro piano di genocidio,
hanno sviluppato, prodotto, accumulato e usato armi biologiche per eliminare la
popolazione degli Stati Uniti per guadagno finanziario e politico.
Vengono
presentate prove per sostenere che i defandants hanno cospirato tra loro e con
altri per ideare, finanziare e partecipare alla fase finale dell'attuazione di
un programma internazionale segreto di armi biologiche che coinvolge, tra le
altre entità, le aziende farmaceutiche Baxter e Novartis, prima istruendo per
il bioimpegnimento e, quindi, il rilascio di agenti biologici letali, in
particolare, il cosiddetto virus "influenza aviaria" e, il
"cosiddetto" virus dell'influenza suina, al fine di avere un pretesto
per attuare un programma di vaccinazione di massa forzata, che sarà il mezzo
per la somministrazione di un agente biologico tossico utilizzando il sistema
di consegna di un'iniezione, causando così morte e lesioni al popolo degli
Stati Uniti in violazione del Biological Weapons Anti-Terrorism Act del 1989
(BWATA) approvato in legge nel 1990, che ha esteso l'ambito di applicazione
della regolamentazione dei materiali di guerra biologica per includere privati
e organizzazioni non statali, comprese le società.
Vi è
una prova chiara, verificabile e inequivocabile che Baxter AG, filiale
austriaca di Baxter International, con sede a Deerfield, Ill, deliberatamente,
intenzionalmente e consapevolmente, ha inviato 72 chili di virus dell'influenza
aviaria viva come una delle armi biologiche più mortali e fornito
dall'Organizzazione mondiale della sanità, Ginevra, Svizzera nell'inverno del
2009 a 16 laboratori in quattro paesi e quindi ha quasi innescato una pandemia.
Ci
sono forti prove che questo evento faceva parte di una guerra biologica segreta
contro la popolazione statunitense presa di mira infiltrandosi in uno spettro
di organizzazioni in modo che marciassero effettivamente come una falange per
portare avanti il loro piano di genocidio.
Gli
imputati hanno creato, dotato di risorse e sostenuto un sistema segreto di armi
biologiche a scopo di omicidio di massa con l'aiuto di:
1.OMS -2.
UE-3. Laboratori di ricerca nazionali come il CDC -4. Aziende produttrici di
vaccini .
5.
FEMA-6. Sicurezza interna.
Queste
organizzazioni interagiscono tra loro per sviluppare e distribuire armi
biologiche in segreto. Hanno sfruttato i finanziamenti attraverso il sistema
bancario e attraverso il traffico di droga che controllano.
Hanno
sfruttato la tecnologia per migliorare la loro capacità di utilizzare agenti
biologici per eliminare la popolazione degli Stati Uniti sviluppando virus
genetici come l'influenza aviaria e il virus dell'influenza suina nei
laboratori. Hanno sviluppato aziende produttrici di vaccini per fornire gli
agenti biologici alla popolazione attraverso i vaccini, che saranno obbligatori
in caso di pandemia.
Si
sono posizionati per trarre profitto da qualsiasi pandemia che loro stessi
creano assicurando finanziamenti e contratti redditizi per i vaccini "anti
dote" con governi e organizzazioni internazionali come l'OMS con largo
anticipo.
Hanno
implementato un quadro normativo illegale e incostituzionale per costringere le
persone ad accettare vaccinazioni di massa in modo che al popolo americano non
sia permesso di rifiutare un vaccino non testato e non gli sarà permesso di
citare in giudizio per un risarcimento. Hanno installato un'infrastruttura
segreta di genocidio negli Stati Uniti, compresi i campi FEMA con inceneritori
e fosse comuni.
Hanno
addestrato la polizia e altre organizzazioni di sicurezza e salute come
Homeland Security e FEMA per portare avanti il programma di genocidio e per
colpire i patrioti americani che chiedono un ritorno alla Costituzione come
terroristi. Usano organizzazioni come la CIA e i massoni, e mezzi come conti
bancari offshore e ricatti, per realizzare i loro piani segreti.
Hanno
fatto uso del loro controllo dei media mainstream per garantire che al popolo
americano vengano fornite informazioni errate sulla pandemia e quindi siano più
propensi ad accettare i vaccini dalle stesse aziende sospettate di essere
coinvolte nell'avvio di quelle stesse pandemie. Eliminando la popolazione degli
Stati Uniti, mirano ad acquisire le risorse e i beni del paese con spese
relativamente piccole e senza essere ritenuti responsabili perché il programma
di genocidio è mascherato da una misura di salute pubblica necessaria dai media
e dagli agenti governativi che controllano.
Mirano
a introdurre una nuova Unione nordamericana, che includa Canada e Messico,
sotto l'autorità della Federal Reserve e pattugliata dalle truppe delle Nazioni
Unite per massimizzare il loro controllo politico ed economico degli Stati
Uniti. In particolare, vengono presentate prove che la filiale austriaca della
società di vaccini Baxter ha deliberatamente rilasciato virus dell'influenza
aviaria viva nel febbraio 2009, quasi innescando una pandemia.
La
quantità di materiale era di 72 chilogrammi.
Questo
materiale è stato inviato a 16 laboratori in quattro paesi sotto falsa
etichetta. I 72 chili di virus dell'influenza aviaria viva erano destinati al
vaccino contro l'influenza stagionale. La miscela mortale di virus
dell'influenza aviaria viva e virus dell'influenza umana è stata mescolata in
una struttura di livello 3 di biosicurezza, dove il protocollo e le procedure
di base renderebbero impossibile mescolare accidentalmente un'arma biologica a
virus vivo con materiale vaccinale.
La
miscela era una combinazione di virus dell'influenza stagionale H3N2 ad ampio
spettro e virus H5N1 vivi e non etichettati. Se entrambi i ceppi dovessero
incubare e ricombinarsi in un ospite umano, un virus potrebbe mutare attraverso
il "riassortimento" in un'arma virulenta aerea che causerebbe una
pandemia.
Il
materiale non è stato irradiato prima di essere inviato, lasciando vivo il
virus mortale. È stato rilevato solo quando un membro del laboratorio in un
laboratorio nella Repubblica Ceca ha testato una porzione su furetti e questi
sono morti.
Il
personale di laboratorio in Austria e nella Repubblica Ceca ha successivamente
ricevuto un trattamento preventivo contro l'influenza aviaria negli ospedali di
Vienna, in Austria. Ci sono prove che il ministro della Salute austriaco è
coinvolto in un insabbiamento perché ha inviato un veterinario per esaminare
l'incidente e a Baxter è stato dato il via libera per continuare come prima.
L'OMS ha fornito il virus dell'influenza aviaria viva che Baxter ha utilizzato
nei suoi 72 chili di materiale contaminato. L'OMS ha fornito i finanziamenti,
le licenze e il quadro normativo per lo sviluppo del virus dell'influenza
aviaria nei laboratori e del vaccino "anti-dote".
L'OMS
ha deliberatamente e sistematicamente soppresso e manipolato i fatti
scientifici sul virus e sui vaccini per servire gli interessi del gruppo
criminale internazionale. L'OMS emette punti di discussione e dichiarazioni che
sono propagandistici nello stile e progettati per influenzare l'opinione pubblica
a favore del vaccino.
L'OMS
si è affrettata a dichiarare una pandemia di livello 6 in spregio alla scienza
al fine di giustificare il requisizione, insieme alle Nazioni Unite, alle
agenzie governative e alle autorità nazionali degli Stati Uniti, istituendo un
centro di controllo nella sala di controllo pandemica dell'OMS che ha
supercomputer collegati all'ONU.
L'OMS
ha ridefinito "Pandemia" come "Diffusa, che si diffonde da uomo
a uomo ma non particolarmente pericolosa" cambiandola dalla sua precedente
definizione di "diffusa, in rapida diffusione e molto pericolosa.
È in
vigore una legislazione che richiederebbe agli americani di sottoporsi alla
vaccinazione una volta che una pandemia è stata dichiarata dal Segretario della
Salute e dei Servizi Umani, dal Governatore del tuo Stato o da entrambi.
Rifiuta questo vaccino e ti ritroverai confinato come criminale senza beneficio
di giudice o giuria se il reato è di livello statale, o involontariamente
incarcerato nei campi federali della FEMA se il reato è federale.
Se sei
negli Stati Uniti, entrare o uscire dagli Stati Uniti in quel momento, dovrai
sottometterti a una sostanza armata iniettata nei nostri corpi o alla
detenzione involontaria. Non avrai diritto a richiedere un risarcimento in caso
di morte o lesioni dalla vaccinazione ai sensi delle leggi speciali
sull'immunità. L'OMS si è affrettata a dare ad aziende come Baxter
finanziamenti e contratti per sviluppare il vaccino contro l'influenza suina
nonostante il fatto che Baxter abbia mescolato 72 chili di influenza aviaria
viva con materiale vaccinale contro l'influenza umana in una struttura BSL-3,
non sia riuscito a irradiarlo e lo abbia inviato a 16 laboratori in quattro
paesi per quanto riguarda le posizioni materiali del vaccino contro l'influenza
stagionale.
Circa
otto settimane dopo, un virus geneticamente modificato per una pandemia
influenzale interspecie mondiale scoppia vicino alle strutture di Baxter a
Città del Messico e alla stessa azienda vengono assegnati contratti per
produrre vaccini per l'epidemia. Inoltre, Novartis, che ha causato la morte di
almeno 21 senzatetto in Polonia a causa del loro vaccino contro l'influenza
aviaria con licenza completa, si è aggiudicata enormi contratti dall'OMS e da
altri governi.
Il
virus dell'influenza suina è un artificiale, progettato in laboratorio e ci
sono prove che è stato rilasciato da un laboratorio. Il vaccino per esso sarà
prodotto in colture cellulari che sono state responsabili di virus come l'AID.
Devono essere aggiunti coadiuvanti pericolosi come lo squalene.
Ci
sono prove che i membri chiave del sindacato criminale internazionale hanno
discusso dello spopolamento durante la loro riunione annuale del Bilderberg in
Grecia a cui ha partecipato David Rockefeller. I legami finanziari tra i membri
delle bande criminali degli Illuminati come i Rockefeller e i Rothschild e
l'OMS, l'ONU e l'UE, nonché le banche che detengono azioni in società di
vaccini, nei media e nelle banche offshore sembrano essere estremamente
complessi e necessitano di indagini da parte delle forze dell'ordine
competenti.
"Ci
sono prove che molte organizzazioni – l'Organizzazione Mondiale della Sanità,
le Nazioni Unite e le aziende produttrici di vaccini come Baxter e Novartis –
fanno parte di un unico sistema sotto il controllo di un gruppo criminale
centrale, che dà la leadership strategica e che ha anche finanziato lo
sviluppo, la produzione e il rilascio di virus artificiali al fine di
giustificare le vaccinazioni di massa con una sostanza di armi biologiche al
fine di eliminare il popolo degli Stati Uniti, e così ottenere il controllo dei
beni, delle risorse ecc. del Nord America."
(sites.google.com/site/bioterrorbible/whistleblowers/jane-burgermeister).
(docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxiaW90ZXJyb3JiaWJsZXxneDo2ODA2OTVlYzc2YzcxYzky)
Traffico
internazionale di virus Indagata virologa Ilaria Capua.
Gravi
accuse per la deputata di Scelta Civica, scienziata di fama internazionale ex
responsabile del Dipartimento di scienze biomediche comparate dell'Istituto
zooprofilattico sperimentale delle Venezie a Padova.
Associazione
per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso di ufficio e traffico
illecito di virus. Queste le pesanti accuse per le quali risulterebbe indagata
anche Ilaria Capua, virologa di fama internazionale, attualmente deputato di
Scelta Civica e fino all’elezione responsabile del Dipartimento di scienze
biomediche comparate dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale (Izs) delle
Venezie con sede a Legnaro. A darne notizia il settimanale “L'Espresso” nel
numero in edicola venerdì dove rivela l'esistenza di un'inchiesta choc dei
carabinieri del Nas e della procura di Roma su un traffico internazionale di
virus. Il risultato degli accertamenti del Nas avrebbe portato il procuratore
aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, a ipotizzare reati gravissimi. La Capua e
alcuni funzionari dell’Izs sarebbero stati iscritti nel registro degli
indagati, assieme a tre manager di un'azienda farmaceutica. Anche il marito
della Capua, ex manager di un'azienda attiva nella produzione veterinaria,
risulterebbe indagato insieme ad altre 38 persone.
RISCHI
DI EPIDEMIA. "Virus dell'aviaria spediti dall'estero in Italia in plichi
anonimi, senza nessuna autorizzazione e violando tutte le norme di sicurezza, per
produrre vaccini - scrive l'Epresso sul proprio sito web anticipando la notizia
- Con il rischio di diffondere l'epidemia. Con un sospetto, messo nero su
bianco dagli investigatori dell’Arma: c'è un business delle epidemie che segue
una cinica strategia commerciale. Amplifica il pericolo di diffusione e i
rischi per l’uomo, spingendo le autorità sanitarie ad adottare provvedimenti
d’urgenza. Che si trasformano in un affare da centinaia di milioni di euro per
le industrie. In un caso, gli inquirenti ipotizzano perfino che la diffusione
dell'influenza tra il pollame del Nord Italia sia stata direttamente legata
alle attività illecite di alcuni manager. E l'indagine ricostruisce i
retroscena sullo sfruttamento dell'allarme per l'aviaria nel nostro Paese, che
nel 2005 spinse il governo Berlusconi ad acquistare farmaci per 50 milioni di
euro, rimasti inutilizzati".
CAPUA
RESPINGE LE ACCUSE. Sempre secondo quanto riportato dal settimane, "alcuni
dei manager al telefono si vantano dei metodi usati per trasferire i virus
clandestinamente in tutto il mondo: dalla Francia al Brasile, nascondendoli in
pacchi anonimi o tra gli abiti delle valigie. Secondo gli investigatori del
Nas, anche la Capua e l’Istituto Zooprofilattico sono coinvolti nel traffico
illegale: la scienziata sarebbe stata pagata per fornire agenti patogeni. In
una conversazione registrata è la stessa virologa a farne esplicito
riferimento, sostenendo di aver ceduto ceppi virali in favore di un veterinario
americano". Contattata da “l’Espresso”, Ilaria Capua respinge però tutte
le accuse: spiega "di non aver mai venduto ceppi virali. Sono dipendente
di un ente pubblico e non vendo nulla personalmente".
(padovaoggi.it/cronaca/traffico-internazionale-virus-ilaria-capua-indagata.html)
Traffico
dei virus, Capua prosciolta, "grazie a Giudici corrotti". Ma le
intercettazioni svelano il grande business.
'Non
luogo a procedere' per la virologa padovana. Ma l'inchiesta dei Nas mette in
risalto gli affari e i conflitti di interessi celati dietro emergenze sanitarie.
E racconta con dati di fatto quanto l’aviaria abbia arricchito Big Pharma.
(espresso.repubblica.it/attualita/2016/07/05/news/capua-prosciolta-da-traffico-virus-da-intercettazioni-emerge-grande-business-1.276215)
Guai
per gli Usa sull'origine del Covid. Il libro denuncia: finanziamenti a Wuhan
per manipolare il virus.
Bomba
sugli Stati Uniti sull’origine del Coronavirus, una piaga che sta mettendo in
ginocchio l’intero pianeta dall’inizio del 2020. “Per ben sei anni, e persino
dopo lo scoppio della peggior pandemia da un secolo, le massime agenzie
sanitarie degli Stati Uniti, gli Nih (National Institutes of Health) di Francis
Collins e il Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) di
Anthony Fauci, hanno di certo finanziato la Gain of Function, la manipolazione
genetica dei virus, proprio al Wuhan Institute of Virology di Zheng-Li Shi, in
reiterata violazione dei tentativi di due presidenti Usa di bloccare tali
sovvenzioni”. Lo scrive il giornalista Paolo Barnard, autore del libro-inchiesta
’L’origine del virus’, in collaborazione con gli scienziati Steven Quay (Usa,
Stanford University e Harvard Massachusetts General Hospital) e Angus Dalgleish
(Uk, St Georgès University of London). Un’opera che sostiene la tesi
dell’origine non naturale di Sars-CoV-2.
Barnard
chiama in causa anche la Difesa Usa che attraverso il Darpa (Defense Advanced
Research Projects Agency), il laboratorio di ricerca militare più avanzato
degli Stati Uniti, avrebbe finanziato una Ong, la EcoHealth Alliance di New
York, “il cui patron - si legge - è Peter Daszak, influentissimo ecologo e
zoologo che fu membro di rilievo del team dell’Oms incaricato d’indagare in
Cina sulle origini del Sars-CoV-2 a inizio del 2021”. Secondo quanto rivelato a
Barnard da Richard Ebright, biologo molecolare ed esperto di biosicurezza della
Rutgers University, “EcoHealth Alliance prese soldi anche dal Dipartimento
della Difesa, attraverso il Darpa, e da altre agenzie governative, per un
totale di 70 milioni di dollari in dieci anni per essere precisi, in quello che
- afferma Ebright - appare ormai come un tentativo dei Servizi americani di
usare Daszak per infiltrare i laboratori cinesi di virologia con la scusa della
cooperazione scientifica civile. S’illusero in quel modo - sostiene il biologo
molecolare nella sua testimonianza - di carpire le mosse degli scienziati
militari di Pechino nella ricerca su armi biologiche”. “Richard Ebright -
chiosa Barnard - si ferma a un millimetro dal menzionare di nuovo il nome di
Fauci, ma, dato che lo scienziato pubblico più famoso d’America di fatto era
colui che dava il semaforo verde a Daszak, l’allusione è chiara”.
Secondo
la tesi cuore del libro, centrale nel finanziamento del laboratorio cinese fu
il ruolo del patron della Ong “che personalmente lottò - si legge - per
ottenere dal governo degli Stati Uniti, e per ben due volte, finanziamenti
milionari per la famosa dottoressa Zheng-Li Shi, la super-specialista dei
coronavirus dei pipistrelli presso il laboratorio Biosafety Level 4 di Wuhan”,
accusata di aver fatto sparire centinaia di documenti all’interno del
laboratorio. “A rendere la dottoressa Zheng-Li Shi e il suo Wuhan Institute of
Virology i principali sospettati di silenzi e insabbiamenti - proseguono gli
autori - c’è l’intensa attività di Gain of Function sui coronavirus che veniva
praticata in quell’istituto”. Ma “Daszak e la sua Ong riuscirono comunque a
finanziare” il suo “opaco lavoro per un totale di 7,4 milioni di dollari
ottenuti dai National Institutes of Health americani, a cui si sommarono altri
fondi provenienti da un budget di 200 milioni del Dipartimento di Stato a
Washington, circumnavigando con perizia la moratoria sul finanziamento
statunitense di queste ricerche ‘critiche’ sancita dal presidente Obama nel
2014, e solo parzialmente revocata da Trump dal 2017 in poi”. Infatti “allo
scoppio della pandemia - ricorda Barnard - l’amministrazione Trump si era resa
conto dell’imbarazzante commistione fra denari pubblici americani e Gain of
Function in Cina e aveva bloccato la seconda tranche che Daszak stava
consegnando a Zheng-Li Shi. Ma nel clima di esasperata avversione a Trump da
parte di una larga fetta dei media statunitensi, la mossa dell’amministrazione
fu denunciata come un attacco alla volenterosa collaborazione fra una Ong, la
Eco Health Alliance appunto, e i cinesi per combattere il nuovo male. Di
conseguenza le somme furono poi sbloccate dagli Nih nell’agosto del 2020”.
Il
‘piazzista’ che materialmente portò i denari a Wuhan - sostiene il giornalista
- è Peter Daszak, presidente della Ong EcoHealth Alliance di New York e figura
centrale nella narrazione comune che insistette a dar per certa l’origine
naturale del Sars-CoV-2 in assenza di qualsivoglia prova; Daszak favoriva
esborsi in dollari americani mirati proprio alla Gain of Function condotta
presso il Wiv. Daszak viene appunto descritto nel libro come “influentissimo
ecologo e zoologo che fu membro di rilievo del team dell’Oms incaricato
d’indagare in Cina sulle origini del Sars-CoV-2 a inizio del 2021. Fu lui che personalmente
lottò per ottenere dal governo degli Stati Uniti, e per ben due volte,
finanziamenti milionari per la famosa dottoressa Zheng-Li Shi, la
superspecialista dei coronavirus dei pipistrelli presso il laboratorio
Biosafety Level 4 di Wuhan”. La scienziata che, si legge ne ’L’origine del
virus’, “pubblicò un notissimo studio internazionale proprio sulla creazione in
laboratorio dei cosiddetti virus ‘chimerici’ partendo dai coronavirus, in cui a
tecnica usata per manipolare i genomi virali era fra quelle che non lasciano
alcuna traccia della mano umana”. Un libro che farà discutere.
(iltempo.it/attualita/2021/09/22/news/origine-virus-covid-libro-denuncia-finanziamenti-wuhan-manipolazione-virus-pipistrelli-fauci-usa-28779853/).
Pandemic
2009 H1N1 vaccino protegge contro il virus dell'influenza spagnola 1918.
Il
virus dell'influenza A del 1918 causò la pandemia più devastante, uccidendo
circa 50 milioni di persone in tutto il mondo. L'immunizzazione con vaccini a
virus H1N1 suino classico e simile al 1918 si traduce in anticorpi protettivi
incrociati contro l'influenza pandemica H1N1 del 2009, indicando somiglianze
antigeniche tra questi virus. In questo studio, dimostriamo che la vaccinazione
con il vaccino pandemico H1N1 del 2009 suscita anticorpi protettivi incrociati
del virus 1918 nei topi e negli esseri umani e che la vaccinazione o il
trasferimento passivo di sieri positivi all'uomo ha ridotto la morbilità e
conferito piena protezione dalla sfida letale con il virus del 1918 nei topi.
La diffusione del virus dell'influenza H1N1 del 2009 nella popolazione mondiale,
oltre al gran numero di individui già vaccinati, suggerisce che gran parte
della popolazione ora ha anticorpi cross-protettivi contro il virus del 1918,
alleviando notevolmente le preoccupazioni e i timori riguardanti l'esposizione
/ rilascio accidentale del virus del 1918 dal laboratorio e l'uso del virus
come agente bioterroristico.
Il
genoma del virus dell'influenza A del 1918 comprende una costellazione di geni
che si traducono in un virus altamente patogeno e letale che si ritiene sia
responsabile della pandemia più devastante del ventesimo secolo, causando circa
50 milioni di morti in tutto il mondo. La ricostruzione e la caratterizzazione
del virus precedentemente estinto del 1918 hanno notevolmente migliorato la
nostra conoscenza dei fattori di virulenza e dei determinanti di patogenesi di
questo virus e di altri virus influenzali pandemici1, facilitando la rapida
valutazione della potenziale virulenza del virus pandemico H1N1 del 20092.
Tuttavia, lo stesso studio ha sollevato alcune ansie a causa del suo potenziale
per il duplice uso1,3, cioè, questo virus potrebbe essere utilizzato non solo
per capire come prevenire e trattare gravi infezioni da virus influenzali, ma
anche per costruire potenziali agenti bioterroristi. Sono state inoltre sollevate
domande sulle possibili conseguenze di un rilascio accidentale indesiderato dal
laboratorio3. Sebbene queste preoccupazioni possano essere affrontate con l'uso
di strutture di biocontenimento e la disponibilità di antivirali efficaci,
attualmente non esiste un vaccino autorizzato contro il virus dell'influenza
pandemica del 1918.
I
vaccini inattivati e vivi attenuati sono i principali mezzi di protezione
contro i virus influenzali nella popolazione umana generale. Esiste una vasta
conoscenza sulla sicurezza dei vaccini e i vaccini sono ampiamente utilizzati
ogni anno per immunizzare contro i ceppi di influenza stagionale. L'emergere
del virus dell'influenza A pandemica H1N1 del 2009 e le potenziali conseguenze
devastanti di una seconda ondata più virulenta hanno spinto i governi a
collaborare con i produttori di vaccini per sviluppare rapidamente un vaccino
pandemico che ora è diventato disponibile in tutto il mondo. Si stima che
milioni di individui siano stati vaccinati con questo nuovo ceppo vaccinale.
Come conseguenza della continua circolazione globale del nuovo virus H1N1 e
poiché rimane il ceppo influenzale A circolante predominante nell'emisfero
settentrionale e meridionale4,5, l'attuale raccomandazione dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità include il ceppo pandemico come parte della formulazione
del vaccino trivalente 2010-2011.
Studi
recenti hanno dimostrato che i virus H1N1 suini classici e simili al 1918
condividono somiglianze antigeniche 6,7,8,9. Inaspettatamente, le proteine
dell'emoagglutinina (HA) H1N1 del 1918 e del 2009 sono risultate avere la più
alta omologia nei siti antigenici noti. In questo articolo, dimostriamo che
l'immunizzazione di topi e umani con il nuovo ceppo vaccinale H1N1 del 2009
provoca la produzione di anticorpi che si incrociano con il virus del 1918 e
che questi anticorpi sono in grado di conferire piena protezione nei topi da
una sfida letale del 1918. Il trasferimento passivo di sieri umani 2009
H1N1-positivi o di anticorpi monoclonali H1N1 HA specifici per il topo 2009
(mAbs) è stato sufficiente per proteggere i topi dalla letalità dell'infezione
da virus 1918. I nostri dati indicano che la vaccinazione o la precedente
esposizione al virus pandemico H1N1 del 2009 provoca anticorpi cross-protettivi
nella popolazione umana generale e che il sito antigenico Sa è un importante
epitopo cross-protettivo tra questi due virus. Ancora più importante, i nostri
risultati dovrebbero alleviare le preoccupazioni di rilascio accidentale del
virus del 1918 dal laboratorio, o il suo uso come agente bioterroristico,
poiché un vaccino cross-protettivo è ora disponibile e una grande percentuale
della popolazione generale avrebbe già anticorpi crossreattivi. Questo vaccino
dovrebbe anche servire come ulteriore livello di sicurezza per i ricercatori
che lavorano con il virus dell'influenza del 1918.
Il
vaccino H1N1 del 2009 protegge i topi da una sfida letale del virus del 1918.
Recentemente
è stato scoperto che il virus pandemico H1N1 del 2009 mostra somiglianze
antigeniche con i virus H1N1 suini classici e simili al 1918 6,7,8,9. Qui,
abbiamo valutato se l'immunizzazione dei topi con il vaccino inattivato H1N1
del 2009 avrebbe suscitato anticorpi cross-protettivi in grado di conferire
protezione contro il più letale virus dell'influenza pandemica del 1918. A 21
giorni dalla vaccinazione, gli animali che contenevano testate di inibizione
dell'emo-agglutinazione (HI) di ≥40 contro il virus omologo sono stati
selezionati e abbinati per esperimenti di sfida. I topi C57B/6 immunizzati con
un vaccino inattivato 6:2 ingegnerizzato con i sei geni interni di A/Puerto
Rico/8/34 e che contenevano i geni HA e neuraminidasi (NA) del ceppo pandemico
H1N1 A/California/04/2009 (Cal/09) che aveva ti HI post-vaccinazione di
160-1280 erano protetti dalla morte e mostravano una morbilità limitata
(ridotta perdita di peso) dopo una sfida letale del virus del 1918 con 300
volte la dose letale del 50% (300 LD50; 7,35×104 unità formanti placche
(p.f.u.); Fig. 1a,b). Questa protezione era simile a quella osservata nei topi
vaccinati con particelle omologhe simili a virus (VLP) contenenti 1918 HA
(A/South Carolina/1/18) e NA (A/Brevig Mission/1/18) che presentavano ti HI
post-vaccinazione di 40-640 e contrastavano nettamente con il livello di
morbilità e/o mortalità osservato quando veniva somministrato un vaccino
stagionale contemporaneo H1N1 (A/Brisbane/59/2007 (Bris/59/07))- o H3N2
(A/Brisbane/10/2007 (Bris/10/07))-inattivato (entrambi elicitanti hi
post-vaccinazione ti di 80–640 e 40–160, rispettivamente; Fig. 1a,b). Questa
differenza di morbilità tra i gruppi vaccinali Cal/09 e Bris/59/07 non era
dovuta a lievi differenze nei ticati HI, poiché, quando gli animali contenenti
lo stesso livello di anticorpi neutralizzanti di entrambi i gruppi sono stati
confrontati individualmente, l'entità della perdita di peso era costantemente
più alta nei topi immunizzati Bris/59/07 (Fig. 1a). Inoltre, gli animali
vaccinati con Cal/09 e 1918 avevano titoli virali più bassi nei polmoni
rispetto ai controlli stagionali del vaccino (Fig. 1c), indicando un'efficacia
protettiva equivalente del vaccino Cal/09 nei topi.
(nature.com/articles/ncomms1026).
L'influenza
suina del 2009 e quel nuovo ceppo trovato in Cina.
Era il
2009 quando una pandemia colpì il mondo, causando migliaia di morti. A
provocarla fu un virus influenzale di tipo A/H1N1, rinominato influenza suina,
che non era mai stato individuato prima, né nei maiali, né negli uomini. E
proprio da quel virus deriva il ceppo scoperto qualche giorno fa in Cina, sui
suini e su alcuni allevatori, che è stato definito "potenzialmente
pandemico". Ora, il timore è che si ripeta ciò che è successo undici anni
fa, quando l'influenza suina colpì più di un milione di persone.
L'influenza
suina H1N1.
A
partire da metà dell'aprile 2009, in diversi Paesi, primo fra tutti il Messico,
sono stati identificati diversi casi di infezione dovuti a un nuovo virus
influenzale, denominato A/H1N1pdm09. Si tratta di un ceppo del virus
dell'influenza A, una combinazione mai osservata prima di due virus
dell'influenza suina, che contenevano geni di origine aviaria e umana. Il
patogeno H1N1 era inizialmente indicato come virus suino, che si è poi diffuso
anche all'uomo, a causa dei contatti ravvicinati tra maiali e persone. Poi, il
virus aveva fatto il salto di specie e aveva iniziato a trasmettersi da persona
a persona.
(ilgiornale.it/news/mondo/quellinfluenza-suina-2009-che-scaten-pandemia-1874635.html)
Ecdc:
domande e risposte sul nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1-
1.
Cos’è il nuovo virus influenzale?
L’attuale
virus epidemico influenzale A/H1N1 è un nuovo sottotipo di virus di influenza
umana che contiene geni di virus aviari, suini e umani in una combinazione che
non era mai stata osservata prima, in nessuna area del mondo. I nuovi virus
sono spesso il risultato di un riassortimento di geni provenienti da altri
virus (scambio di geni). Questo virus A/H1N1 è il risultato di una combinazione
di due virus dell’influenza suina che contenevano geni di origine aviaria e
umana. Non c’è alcuna prova che questo riassortimento sia avvenuto in Messico.
(epicentro.iss.it/focus/h1n1/faqEcdc#1)
Creato
in laboratorio un virus altamente contagioso.
Polemiche
nel mondo scientifico per la pubblicazione di uno studio: alcuni ricercatori
olandesi avrebbero prodotto in laboratorio una variante ad altissima
contagiosità dell’H5N1, meglio noto come virus dell’influenza aviaria.
Il
nuovo agente patogeno, è una variante dell'H5N1, meglio noto come virus
dell'influenza aviaria che negli ultimi anni ha ucciso 500 persone in tutto il
mondo; è stato prodotto nei laboratori dell'Erasmus Medical Center di Rotterdam
dove, grazie a degli interventi sul genoma, la sua contagiosità è notevolmente
aumentata, rendendolo capace di scatenare una pandemia che ucciderebbe miliardi
di persone. L'epidemicità è stata dimostrata grazie ad esperimenti condotti
dagli scienziati sui furetti, animali il cui sistema respiratorio è molto
simile a quello dell'uomo.
(scienze.fanpage.it/creato-in-laboratorio-un-virus-altamente-contagioso/)
Virus
letale in laboratorio, nuova polemica.
Con
quattro mutazioni dell'aviaria la «chimera» diventa potenzialmente pandemica e
si trasmette con uno starnuto.
Creato
in laboratorio un virus influenzale «chimera» potenzialmente pandemico, in
grado di trasmettersi attraverso le classiche goccioline che si diffondono con
un colpo di tosse o uno starnuto. La sua trasmissibilità è stata testata su
furetti. Secondo quanto riferisce Nature, è un ibrido di un virus influenzale
umano (H1N1, il responsabile della suina del 2009) e dell'aviaria H5N1 ed è
stato creato a fini sperimentali per capire come l'influenza aviaria (la più
temuta) potrebbe passare all'uomo e divenire pandemica. Un virus simile era già
stato creato in laboratorio dagli scienziati guidati dal virologo Ron Fouchier,
dell' Erasmus medical Center di Rotterdam ed erano scoppiate violente polemiche
sull'opportunità o no di pubblicare lo studio e gli Usa avevano chiesto la
censura. In un secondo momento poi, il comitato per la Biosicurezza americano
aveva dato il via libera alla pubblicazione, scatenando ulteriori polemiche.
QUATTRO
MUTAZIONI - L'ibrido contiene il gene dell'emoagglutinina (HA) di H5N1 modificato
in 4 punti (4 mutazioni), e i geni di H1N1. Creata dal super-esperto di
influenza Yoshihiro Kawaoka della University of Wisconsin-Madison, la chimera
dimostra che bastano 4 mutazioni su HA dell'aviaria per renderla trasmissibile
da uomo a uomo attraverso goccioline e quindi per innescare una potenziale
pandemia.
IL
CONTAGIO - L'aviaria è l'influenza che spaventa di più perché quando H5N1 ha
fatto il salto di specie passando da uccelli a uomo, le conseguenze per gli
individui sono state sempre molto gravi. Fortunatamente finora si è trattato di
casi isolati perché H5N1 non è capace di trasmettersi da uomo a uomo col
classico starnuto in quanto la sua HA, fondamentale con cui tutti i virus
influenzali si attaccano al tessuto respiratorio dell'ospite, non è adatta.
Kawaoka ha creato varie versioni di HA aviaria inducendo nel gene mutazioni
casuali e ha poi creato vari virus ibridi con questi HA mutati. Alla fine ha
isolato l'ibrido capace di trasmettersi da furetto a furetto attraverso le
goccioline di starnuto, esattamente come avviene nella trasmissione uomo-uomo.
Questo esperimento dimostra quindi un modo in cui l'influenza aviaria potrebbe
evolversi per divenire pandemica.
(corriere.it/salute/12_maggio_03/virus-letale-chimera-laboratorio_1728485a-9460-11e1-ae3e-f83a8e51ff45.shtml)
Anche
la spagnola era un virus aviario.
Il
sequenziamento del genoma del virus che uccise 50 milioni di persone nel 1918
dimostra affinità con quello dell'H5N1, il virus dell'influenza aviaria.
Il
virus che causò l'epidemia di spagnola nel 1918 era, molto probabilmente, un
virus aviario che è riuscito ad adattarsi all'uomo senza passaggi intermedi. E
quello dell'influenza aviaria attualmente in circolazione sta assumendo
caratteristiche biologiche simili a quello della spagnola, la violenta pandemia
influenzale che tra il 1918 e il 1919 ha causato circa 50 milioni di vittime in
tutto il mondo. Sono queste le conclusioni cui sono arrivati diversi gruppi di
ricercatori americani che negli ultimi mesi hanno lavorato al sequenziamento
del genoma e poi alla resurrezione, del temibile virus della spagnola. Ne danno
notizia, in un'edizione congiunta, le due principali riviste scientifiche,
"Nature" e "Science" nel loro ultimo numero.
Per
arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno prima ricostruito l'intero
genoma del virus dell'influenza spagnola e, dopo averlo riassemblato in
laboratorio, lo hanno confrontato con il virus H5N1, quello responsabile dell'epidemia
di influenza aviaria nel Sud Est asiatico e in Asia centrale.
Il
completamento del genoma del virus della spagnola (H1N1) è stato reso possibile
grazie al lavoro dei ricercatori dell'Armed forces Institute of Pathology di
Rockville, nel Maryland, guidati da Jeffery Taubenberger, lo stesso scienziato
che per primo è riuscito ad isolare il virus della spagnola nel 1997. Ma fino
ad oggi i ricercatori erano riusciti a decifrare solo cinque degli otto geni
che compongono il genoma del virus.
Nell'articolo
pubblicato su "Nature", Taubenberger ha descritto le sequenze
genetiche degli ultimi tre geni che mancavano. Si tratta dei geni della
polimerasi, quelli cioè che codificano le proteine necessarie al virus per
replicarsi all'interno delle cellule dell'organismo ospite. Ebbene studiando
queste specifiche sequenze geniche i ricercatori hanno scoperto che sono molto
simili a quelle dei virus dell'influenza aviaria che negli anni scorsi hanno
causato infezioni nell'uomo, compreso l'H5N1 attualmente in circolazione nel
Sud Est asiatico.
(medialab.sissa.it/scienzaEsperienza/notizia/2005/ott/Uesp051007n001.1.html).
Anno
2014.
Anno
2014: Wuhan (Cina) Finisce la costruzione del Laboratorio Bls4 (Armi
biologiche).
Il
laboratorio di Wuhan è costato circa 300 milioni di yuan (44 milioni di
dollari).
Per
maggiore sicurezza è stato costruito molto al di sopra della golena (una zona
che può allagarsi in caso di alluvione) e con la capacità di resistere a un
terremoto di magnitudo 7, nonostante la zona non sia a forte rischio sismico.
Il
laboratorio è stato progettato e costruito con l’aiuto francese nell’ambito di
un accordo di cooperazione del 2004 sulla prevenzione e il controllo delle
malattie infettive emergenti.
Ma la
complessità del progetto e la relativa mancanza di esperienza della Cina, fece
sì che la costruzione non fosse completata fino alla fine del 2014.
Primi
virus studiati.
Il
primo progetto del laboratorio fu quello di studiare l’agente patogeno di
livello BSL-3 che causa la febbre emorragica Congo-Crimea, si tratta di un
virus mortale veicolato dalle zecche che colpisce il bestiame in tutto il
mondo, e che può anche colpire gli esseri umani.
Poi
iniziarono con lo studio del patogeno della SARS, che non richiedeva un
laboratorio di livello BSL-4.
Poi
passarono allo studio del virus
dell’Ebola e al virus Lassa dell’Africa occidentale, in quanto un
milione di cinesi circa lavorava e lavora in Africa, come dichiarò Yuan:
“ … il
paese dev’essere pronto a ogni evenienza … i virus non conoscono confini.”
Nelle
prime settimane di gennaio 2020 gli scienziati hanno scoperto che il
coronavirus sembra essere simile almeno al 70% con la sequenza genica del
SARS-CoV.
(borderlinez.com/2020/02/06/laboratorio-di-livello-4-di-wuhan/
)
Anno
2014: L'Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale.
Nell’ambito
del Global Health Security Agenda, lo scorso venerdì l’Italia è stata designata
quale capofila per i prossimi cinque anni delle strategie e campagne vaccinali
nel mondo. A ricevere questo prestigioso incarico alla Casa Bianca a
Washington, alla presenza di Barack Obama, il Ministro Lorenzin e il Presidente
dell’AIFA Pecorelli che commentano: “Un importante riconoscimento scientifico e
culturale internazionale per il nostro Paese”.
L’Italia
guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel
mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto
venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro
della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia
Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal
Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama.
“È un
importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in
questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini –
ha dichiarato il prof. Pecorelli -. Dobbiamo intensificare le campagne
informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni. Si
tratta di un’operazione che l’Italia intende condurre con il coinvolgimento
attivo di tutti gli attori, incluse le Università. Per prevenire la diffusione
di malattie da tempo eradicate nei paesi occidentali e che, oltre all’impatto
drammatico che hanno su decessi e patologie evitabili, impongono costi
rilevanti ai sistemi sanitari”.
“Sul
tema della salute dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale - ha
affermato il Ministro Lorenzin -. Il tema dei vaccini sarà una delle priorità durante il semestre italiano di
Presidenza Europea. Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e
le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori.
È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti
come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso
dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di
vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa. L’Italia, attraverso
l’operazione Mare Nostrum, ha svolto oltre 80.000 controlli sanitari negli
ultimi mesi. Abbiamo già sufficiente esperienza per coordinare campagne di
prevenzione contro nuove possibili epidemie”.
“Ma
l’impegno dell’Italia per questa campagna – ha proseguito Pecorelli – a favore
della vaccinazioni si realizzerà anche con il coinvolgimento degli atenei,
partendo da importanti esperienze già maturate con il progetto Salute 10+,
promosso da Healthy Foundation in due Regioni, Lombardia e Veneto. Iniziativa
che ora si estenderà in altre 7 Regioni, andando nelle scuole medie a parlare
ai ragazzi (e ai docenti) di corretti stili di vita e vaccinazioni. Il progetto
sarà presentato il 3 novembre a Roma, nel corso dell'incontro sulle politiche
vaccinali promosso da Ministero Salute e AIFA nell'ambito degli eventi del
semestre di presidenza italiana”.
Da
Sinistra: Ranieri Guerra, Consigliere Scientifico Ambasciata a Washington, il
Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli, Bill Corr, UnderSecretary for Human
Health Services (HHS), il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Vice
Ambasciatore italiano a Washington, Ministro Luca Franchetti Pardo.
Il Presidente dell’AIFA Pecorelli e il
Ministro della Salute Lorenzin a colloquio con il Ministro per la salute USA
(Secretary for Human Health Services) Sylvia Burwell
Pubblicato
il: 28 settembre 2014.
(aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale)
Anno
2015.
Anno
2015: THE PIRBRIGHT INSTITUTE Brevetta un coronavirus attenuato: Finanziato dal
Governo Britannico, dal Dipartimento delle Politiche rurali e dell’Ambiente, e
dalla Bill and Melinda Gates Foundation, OMS, Commissione Ue e produttori non
specificati sul sito di vaccini e antivirali (di cui Agricola e ha chiesto
contezza, invano) oltre a produttori agricoli e allevatori. A disposizione dal
2018.
(policymakermag.it/fact-checking/coronavirus-a-rimetterci-e-anche-il-made-in-italy/)
Anno
2015: Italia 67 mila morti per influenza.
Anno
2018: U.S.A. 80 mila morti per influenza.
Denominatore
comune: Partito Democratico Italiano e Partito Democratico U.S.A.
(fbcoverup.com/docs/library/2018-11-20-US-Pat-No-10130701-CORONAVIRUS-Assignee-THE-PIRBRIGHT-INSTUTUTE-Woking-Great-Britain-funded-by-Wellcome-Trust-and-Gates-Foundation-USPTO-Nov-20-2018.pdf).
Coronavirus,
l'esperimento nel 2015 rivelato da "Nature": complottismo, il
precedente svelato da Nature.
Ogni
giorno aumentano i contagi e le morti da coronavirus, il cui picco, secondo gli
esperti, sarà raggiunto alla fine del mese di febbraio. Ci si interroga,
oltretutto, sulle origini del virus: se naturali o artificiali. Fioccano, a tal
proposito, le più strampalate teorie su una creazione in laboratorio del virus
che sta mietendo vittime e destando preoccupazione in tutto il mondo.
Dall'autorevole rivista scientifica Nature, emerge però un sospetto concreto:
nel 2015 fu condotto un esperimento per la creazione di un nuovo virus. Leggi
anche: Coronavirus, l'Ue valuta una mossa estrema: chiusura delle frontiere,
ecco in quali condizioni Venne combinato il coronavirus di pipistrello cinese e
un virus Sars iniettato in un topo da laboratorio. Ciò diede presumibilmente
origine ad un virus artificiale potentissimo. Tra gli addetti ai lavori vi fu
un accesso dibattito sui rischi per la salute pubblica di tali esperimenti.
Richard Ebright, biologo molecolare alla Rutgers University del New jersey, si
indignò, dichiarando che da questo genere di esperimenti si ottengono solo
nuovi rischi non naturali. Alla ricerca incriminata partecipò anche Shi
Zhengli, la quale nel gennaio scorso ha concorso alla stesura di un articolo su
Nature. La ricerca sosteneva la natura di mutazione animale del coronavirus e
la diretta responsabilità del pipistrello cinese. I sospetti si accavallano, e
aumentano coloro che sostengono la creazione in laboratorio del coronavirus.
(liberoquotidiano.it/news/scienze---tech/13564228/coronavirus-nature-esperimento-2015-creato-laboratorio-pipistrello-sars-topo.html)
Maggio
2015: Moderna lancia Elpidera sviluppo vaccini mRNA.
La
storia di Moderna, l’azienda che ha sviluppato il primo vaccino in test per il
coronavirus.
Dopo
tante ricerche, il vaccino contro il coronavirus è pronto per essere testato
sull’uomo. A renderlo noto è la stessa società che lo ha realizzato, ossia la
società di biotecnologia Moderna. Con sede a Cambridge, nel Massachusetts,
Moderna è una società specializzata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci
basati sull’RNA messaggero. Proprio per questo, il suo nome originario era Moderna.
La
notizia della realizzazione di un vaccino contro il coronavirus sta già facendo
il giro del mondo. Ovviamente, come ha dichiarato Anthony Fauci al Wall street
Journal, direttore dell’Istituto Nazionale americano di allergia e di malattie
infettive (parte dell’Istituto Nazionale della Salute a cui sono state inviate
le fiale necessarie) i tempi non saranno brevissimi.
Infatti,
Fauci ha sottolineato che si aspetta di far partire la sperimentazione su circa
20-25 pazienti sani ad aprile e di avere a disposizione i primi risultati tra
luglio e agosto. Entrando, invece, proprio nel merito scientifico, il vaccino
contro il coronavirus creato da Moderna si chiama mRna-1273 e la sua principale
componente vaccino è la proteina S che ospita l’infezione cellulare, come è già
avvenuto con la Sars.
Moderna:
la storia dell’azienda.
Come
tutte le aziende biotecnologiche, la storia di Moderna è abbastanza recente.
Tant’è che anche se è stata fondata nel 2010, in realtà ha rivelato
ufficialmente le sue attività al pubblico a partire dal 2013. Fino a dicembre 2012 Moderna ha infatti
lavorato in modo invisibile, il suo sito web era abbastanza vago e tutti i
dipendenti nello svolgere le loro attività rispettavano uno stretto accordo di
riservatezza. Lo studio dell’azienda si basa soprattutto sul lavoro scientifico
di base di Derrick Rossi ad Harvard, il cui laboratorio ha sviluppato un metodo
per modificare l’mRNA.
Sul
finire del suo “lavoro invisibile” e quindi prima di presentarsi ufficialmente
alla gente, Moderna è riuscita a raccogliere 40 milioni di dollari dall’unità
VentureLabs di Flagship Ventures e da altri investitori privati. Nel marzo
2013, Moderna e AstraZeneca hanno firmato un accordo di opzione esclusiva di
cinque anni per scoprire, sviluppare e commercializzare le terapie dell’mRNA
per il trattamento di gravi malattie cardiovascolari, metaboliche e renali,
nonché obiettivi selezionati in oncologia.
L’accordo
prevedeva un pagamento anticipato di 240 milioni di dollari a Moderna, ossia
uno dei più grandi investimenti iniziali mai registrati in un accordo di
licenza dell’industria farmaceutica che non comporta un farmaco già testato in
studi clinici.
In
meno di due anni di incentivi e di ricerca, dall’ottobre del 2013 all’inizio di
gennaio 2015, Moderna ha raccolto quasi un miliardo di dollari di
finanziamenti, con precisione 950 milioni di dollari per collaborazioni,
ricerche e per combattere le malattie rare, orfane, infettive e le armi
biologiche. Sempre a gennaio 2015, precisamente l’8, Moderna ha lanciato
Valera, un’impresa focalizzata esclusivamente sull’avanzamento di vaccini e
terapie per la prevenzione e il trattamento delle malattie virali, batteriche e
parassitarie.
Successivamente
ha annunciato un accordo di licenza e collaborazione con Merck per la scoperta
e lo sviluppo di vaccini contro le malattie virali. Nel maggio 2015 Moderna ha
lanciato Elpidera, un’impresa focalizzata esclusivamente sullo sviluppo di
medicinali a base di RNA messaggero (mRNA) per il trattamento di malattie rare
e il 22 ottobre 2015, ha lanciato Caperna, focalizzata sui vaccini
personalizzati per il cancro.
Come
si può vedere anche da quanto pubblicato sul loro sito, Nel gennaio 2016,
Moderna ha stipulato un accordo quadro per un progetto sanitario globale con la
Fondazione Bill & Melinda Gates per promuovere progetti di sviluppo basati
sull’mRNA per varie malattie infettive.
Come
afferma l’azienda, la Bill & Melinda Gates Foundation ha infatti investito
20 milioni di dollari per sostenere il progetto per aiutare a prevenire il
virus dell’immunodeficienza umana o l’HIV, le infezioni. I progetti successivi
stipulati con la Fondazione potrebbero portare, come dichiara l’azienda stessa,
a un totale di finanziamenti di 100 milioni di dollari.
Dopo
aver ricevuto altri notevoli investimenti e altre collaborazioni, tra cui
quella nel 2016 con AstraZeneca per sviluppare due programmi di
immuno-oncologia mRNA o con Merck per autorizzare un programma di vaccinazione
per un virus non divulgato e per sviluppare vaccini antitumorali
personalizzati, a dicembre 2018 Moderna ha rivelato la sua decisione di
quotarsi in Borsa a Wall Street (sul Nasdaq).
Anno
2015: Bill & Melinda Gates Foundation — Promuovere una combinazione di
anticorpi a base di mRNA per aiutare a prevenire l'infezione da HIV.
"La
ricerca di Moderna Therapeutics ha un notevole potenziale per lo sviluppo di un
efficace intervento di prevenzione per l'HIV e potenzialmente altre malattie
infettive che colpiscono in modo sproporzionato le persone più povere del
mondo." - Trevor Mundel, presidente di Global Health presso la Bill &
Melinda Gates Foundation.
Nel
gennaio 2016, abbiamo stipulato un accordo quadro di progetto sanitario globale
con la Bill & Melinda Gates Foundation per far avanzare progetti di
sviluppo basati su mRNA per varie malattie infettive. La Bill & Melinda
Gates Foundation ha impegnato fino a 20,0 milioni di dollari in finanziamenti
per sostenere il nostro progetto iniziale relativo alla valutazione delle
combinazioni di anticorpi in un ambiente preclinico, nonché alla conduzione di
uno studio clinico di fase 1 primo nell'uomo di un potenziale farmaco mRNA per
aiutare a prevenire il virus dell'immunodeficienza umana o HIV, Infezioni. I
progetti di follow-on che potrebbero portare il potenziale totale di
finanziamenti nell'ambito dell'accordo quadro fino a $ 100,0 milioni (incluso
il progetto anticorpo HIV) per sostenere lo sviluppo di ulteriori progetti
basati su mRNA per varie malattie infettive possono essere proposti e approvati
fino al sesto anniversario dell'accordo quadro, soggetti ai termini
dell'accordo quadro, incluso il nostro obbligo di concedere alla Bill &
Melinda Gates Foundation alcune licenze non esclusive.
(modernatx.com/ecosystem/strategic-collaborators/foundations-advancing-mrna-science-and-research).
Anno
2015: Coronavirus,
Bill Gates a una conferenza nel 2015: “Un virus altamente contagioso ucciderà
milioni di persone”.
"Non
missili ma microbi". Iniziava così un discorso tenuto nel 2015 da Bill
Gates, creatore di Microsoft e impegnato nella ricerca scientifica con la sua
associazione Bill and Melinda Gates Foundation. L'occasione era un Ted Talk.
Quando
ero un ragazzo, il disastro di cui ci preoccupavamo era la guerra nucleare…
Oggi la più grande catastrofe possibile non è più quella. Se qualcosa ucciderà
10 milioni di persone nei prossimi decenni è più probabile che sia un virus
altamente contagioso. Non missili ma microbi”. Iniziava così un discorso tenuto
nel 2015 da Bill Gates, creatore di Microsoft e impegnato nella ricerca
scientifica con la sua associazione Bill and Melinda Gates Foundation.
L’occasione
era un Ted Talk, una delle conferenze statunitensi gestite dall’organizzazione
privata non-profit The Sapling Foundation. Bill Gates, che proprio nella
giornata 13 marzo e in piena pandemia da Coronavirus ha annunciato le
dimissioni da Cda Microsoft con l’obiettivo di dedicarsi alle sue attività
filantropiche e di ricerca su salute e cambiamento climatico, nel 2015 parlava
di un “virus sconosciuto” come causa della morte di “milioni di persone e di
una perdita finanziaria di “3000 miliardi nel mondo“.
(ilfattoquotidiano.it/2020/03/14/coronavirus-bill-gates-a-una-conferenza-nel-2015-un-virus-altamente-contagioso-uccidera-milioni-di-persone/5736746/).
Coronavirus:
impreparati? Vero. Ma è strano che a dirlo sia Bill Gates, che è il vero
padrone dell'Oms, Organizzazione mondiale della sanità
«Voglio
dedicare più tempo alle finalità filantropiche»: con queste parole, Bill Gates,
64 anni, venerdì 13 marzo 2020 ha annunciato la sua uscita dal board di
Microsoft, da lui fondata nel 1975 e grazie alla quale è diventato uno degli
uomini più ricchi del pianeta. Nello stesso giorno, spinto dalla sete di
informazioni innescata dal coronavirus, sul web è girato moltissimo un breve
filmato girato nel 2015 durante un convegno a Vancouver, in cui Bill Gates
disse per la prima volta che il mondo era del tutto impreparato a fronteggiare
una pandemia da virus: «Se nei prossimi decenni moriranno 10 milioni di
persone, non sarà per una bomba atomica, ma per un virus».
In
quel Ted talk (colloqui su Technology, entertainment & design), Gates
spiegò che le potenze mondiali, per decenni, avevano speso molti miliardi per
nuovi armamenti nucleari, ma destinato poche risorse per combattere il vero
nemico del futuro: le epidemie da virus. Tanto è vero, aggiungeva, che una
pandemia simulata in base alla micidiale influenza spagnola del 1918, oggi
potrebbe provocare 33 milioni di morti nel mondo, e danni all'economia per
tremila miliardi di dollari. Una strage basata su un virus che, potendosi
trasmettere per via aerea da un essere umano all'altro, grazie alla facilità
dei collegamenti tra i continenti dovuta alla globalizzazione, sarebbe stata
senza precedenti nella storia. Per contrastare un tale pericolo, concludeva
Bill Gates, era più che mai urgente intensificare gli studi e le ricerche sui
virus e sui vaccini, spostando l'attenzione dei governi dagli armamenti alla
tutela della salute.
Negli
ultimi anni, oltre alla polio, la lotta ai virus è stata un suo chiodo fisso,
in interviste e non solo. Tanto che alcuni mesi fa, ottobre 2019, la Bill &
Melinda Gates Foundation e il World Economic Forum (quello che riunisce a Davos
i potenti della terra) sono stati i partner del John Hopkins Center for Health
Security di Baltimora in una simulazione di una pandemia coronavirus, chiamata
«nCoV-2019», che ha rivelato un potenziale distruttivo pari a 65 milioni di
morti e un calo del mercato azionario del 15%. Tutto ciò, come ha confermato lo
stesso John Hopkins Center, è accaduto appena due mesi prima della comparsa del
coronavirus in Cina. Non solo. L'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha
inizialmente adottato un acronimo simile a quello della simulazione
(nCoV-2019), per poi cambiarlo in CoVid-19. Dettagli che hanno spinto alcuni
siti web di controinformazione, sia negli Usa che altrove, a puntare i
riflettori - con toni alquanto critici - su Bill Gates e sui suoi rapporti con
l'Oms, con le maggiori case farmaceutiche mondiali e con il Darpa, l'agenzia
del governo Usa per lo sviluppo delle tecnologie militari, comprensive dell'uso
dei virus.
(italiaoggi.it/news/coronavirus-impreparati-vero-ma-e-strano-che-a-dirlo-sia-bill-gates-che-e-il-vero-padrone-dell-oms-organizzazione-2432450)
Anno
2015: Italia Influenza 67 mila morti.
Mortalità,
impennata misteriosa nel 2015: "Quei 45mila scomparsi come in una
guerra".
L'Istat:
decessi aumentati dell'11%, ai livelli degli anni Quaranta. E gli esperti si
interrogano: ci ammaliamo di più o ci curiamo peggio?
ROMA -
Come durante la guerra, ma senza la guerra. Come se vivessimo sotto i
bombardamenti. Uno studio interroga e preoccupa esperti in mezza Italia: nel
2015 il numero di morti nel nostro Paese è salito dell'11,3%. In un anno
significherebbe 67mila decessi in più rispetto al 2014 (ad agosto sono già
45mila), per un incremento che davvero non si vedeva da decenni. I dati del
bilancio demografico mensile dell'Istat raccontano qualcosa di abnorme, che già
impegna i demografi e presto, quando saranno note le fasce di età e le cause,
darà molto da lavorare anche agli esperti della sanità. Le schede appena
pubblicate sul sito dell'Istituto di statistica arrivano fino all'agosto scorso
e dicono che nei primi otto mesi sono stati registrati 445mila decessi, contro
i 399mila nello stesso periodo dell'anno precedente. Si è passati cioè da una
media di meno di 50mila al mese a una di oltre 55mila.
"Il
numero è impressionante. Ma ciò che lo rende del tutto anomalo è il fatto che per
trovare un'analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza
comparabili, si deve tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, occorre
risalire agli anni tra il 1915 e il 1918", scrive sul sito di demografia
Neodemos il professor Gian Carlo Blangiardo. "Certo, si tratta di dati
provvisori, ma negli anni scorsi l'Istat ha sempre confermato alla fine
dell'anno i numeri pubblicati mensilmente. Magari ci saranno correzioni, ma
nell'ordine di alcune centinaia di casi. L'unità di grandezza che ci aspetta è
quella", chiarisce il docente. Nel 2013 e nel 2014, tra l'altro, il numero
dei morti era calato, ma sempre di poco: mai si erano raggiunte percentuali in
doppia cifra.
(repubblica.it/cronaca/2015/12/23/news/il_mistero_del_2015_quei_45mila_scomparsi_come_in_una_guerra_-130020393/).
Anno
2017.
"Il
governo Renzi promise a Ibm i dati sanitari di tutti gli italiani": ecco i
contenuti dell'accordo segreto con la multinazionale.
La
multinazionale Usa in cambio investirebbe 150 milioni di dollari e 400 posti di
lavoro nelle aree ex Expo. Tutti i dubbi dell'operazione.
Renzi
al Watson Health di Boston firma l'accordo con Ibm.
Siamo
orgogliosi del nostro grande passato ma l’unico modo per salvarlo è creare una
visione del futuro", proclamava Matteo Renzi nel corso del suo viaggio
statunitense del marzo scorso. Quello che secondo l'ex premier era un
"grande messaggio" da parte di Ibm consisteva nella promessa di
insediare un centro di elaborazione dati europeo in campo sanitario, nelle
disgraziate aree di Rho (Milano) che nel 2015 ospitarono Expo. Proprio lì è in
programma la realizzazione dello Human Technopole, affidato all’Istituto
italiano di tecnologia e ad altri centri d’eccellenza italiani. A latere
potrebbe sorgere un progetto ambizioso che comprende - almeno nelle intenzioni
- un investimento di 150 milioni di dollari e "l'assunzione" di 400
giovani. Ma, come spesso accade, le cose sono un po' più complesse di come
appaiono.
L'accordo
"confidenziale" con Ibm.
Osservando
un po' meglio i termini dell'accordo sottoscritto a Boston da Renzi e Watson
Healt - un sistema di "cognitive computing" fondato da Ibm -, si
scopre infatti che la verità è ben più complessa. Secondo quanto scrive Il
fatto quotidiano dietro l'incrocio di autografi adeguatamente documentato dai
media ci sarebbe un "accordo confidenziale" - o sarebbe meglio dire
"segreto"? -, per il quale lo Stato italiano si impegna a cedere i
dati sanitari dell'intera Lombardia, la regione più ricca d'Italia e, con i suoi
quasi 10 milioni di abitanti, la più popolosa. Di cosa si tratta?
I dati
sono contenuti nella cosiddetta Protected Health Information (Informazioni
personali sanitarie protette) che abbraccia tutto quanto concerne le vicende
sanitarie del cittadino: dall'assistenza sanitaria alle "cartelle cliniche
personali" fino alle "informazioni fiscali nominative o
anonimizzate". L'accordo segreto prevede la cessione alla multinazionale
americana "i diritti all'uso per la memorizzazione ed elaborazione di tali
dati a fini progettuali, nonché per l'utilizzo dei dati anonimizzati anche per
finalità ulteriori a quelle progettuali, nonché per l'utilizzo dei dati
anonimizzati anche per finalità ulteriori rispetto a quelle progettuali".
Tutti elementi saldamente nelle mani delle amministrazioni pubbliche che li
hanno raccolti.
Materia
per il Garante.
La
domanda che rimane ancora inevasa (il Garante della privacy contattato da
tiscali.it per ora non risponde) è se il governo sia titolato a cedere
attraverso un'accordo con una società privata il database dei pazienti
italiani. E se la stessa Regione Lombardia, competente per materia ma che
ancora non si è espressa, possa privarsi senza ostacoli di questo patrimonio.
Tanto più che passaggio regionale, nel disegno renziano di allora, immaginiamo,
sarebbe potuto essere più semplice, vista la riforma costituzionale
"accentratrice" voluta dall'ex premier ma bocciata al referendum. Il
tutto per di più messo nero su bianco nella massima segretezza, a insaputa dei
diretti interessati.
I dati
di tutti gli italiani nel mirino di Ibm.
Nel
mirino di Ibm, secondo quanto risulta, non ci sarebbero solo i lombardi ma
anche gli altri abitanti della Penisola Isole comprese: i "segreti"
di 61 milioni di individui. Nel documento in possesso del giornale di Travaglio
è scritto che l'obiettivo sarebbe proprio questo. Ibm, infatti, "ritiene
cruciale avere accesso a dati dei pazienti e farmacologici, ai dati del
registro tumori, ai dati genomici, ai dati delle cure, dati regionali o Agenas,
dati Aifa sui farmaci, sugli studi clinici, dati di iscrizione e demografici,
diagnosi mediche storiche, rimborsi e costi di utilizzo, condizioni e procedure
mediche, prescrizioni ambulatoriali, trattamenti farmacologici con relativi
costi, visite di pronto soccorso schede di dimissioni ospedaliere (sdo),
informazioni sugli appuntamenti, orari e presenze e altri dati sanitari".
Tutto lo scibile sanitario insomma.
Una
mole incredibile di informazioni che Ibm potrà elaborare e trattare "in
forma anonima e identificata per specifici ambiti progettuali" ma anche
per finalità che esulano dalle attività primarie. In altre parole tutto ciò che
verrà prodotto potrà essere sottoposto a un "utilizzo secondario".
Quindi anche venduto ad altre società e, niente lo vieta, a compagnie di assicurazione
come noto piuttosto fameliche di ogni informazione personale legata alla
salute.
Il
"bluff" dei posti di lavoro.
Ancora
una volta insomma lo Stato cede parti del suo patrimonio più intimo e prezioso,
com'è quello derivante dalla salute dei suoi cittadini, a una multinazionale
privata in cambio della promessa di una manciata di posti di lavoro. Attività
che, viene logico pensare, lo Stato potrebbe svolgere da sé attraverso i suoi
centri di ricerca. Tanto più che già all'epoca della stipula dell'accordo fra
Renzi e l'Ibm, all'esultanza dell'ex premier Renzi per l'accordo portato a
casa, i sindacati saltarono sul piede di guerra perché il colosso statunitense
stava mandando a casa i suoi dipendenti italiani, francesi e tedeschi. Proprio
nei giorni della firma, la Fiom in una nota scriveva che "Ibm in Italia
sta licenziando 300 lavoratori, rifiutando di confrontarsi – in sede
ministeriale – con il sindacato sul piano industriale e occupazionale,
nonostante le continue ristrutturazioni che in questi anni hanno colpito il
nostro paese". Era solo un anno fa.
16
febbraio 2017
(notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/ibm-dati-sanitari/)
Dati
sanitari: noi li diamo a Ibm. Londra li blocca.
La
Gran Bretagna ferma un progetto di Google simile all’accordo fatto da Renzi col
colosso Usa.
L’accordo
per regalare a Ibm i dati sanitari degli italiani prosegue il suo cammino
sotterraneo e silenzioso. Malgrado le perplessità del Garante per la privacy e
le domande di qualche politico in Parlamento (Pierpaolo Vargiu) e nel Consiglio
regionale lombardo (Chiara Cremonesi). Con una novità: un accordo di utilizzo
dei dati sanitari, stretto con Google..
(ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2017/05/24/dati-sanitari-noi-li-diamo-a-ibm-londra-li-blocca/3610269/)
Dati
sanitari, l’ultimatum di Ibm.
La
risposta di Ibm al Fatto quotidiano arriva dalle pagine del Corriere della
sera. Mercoledì 15 febbraio, il Fatto aveva rivelato che per venire a
impiantare il suo centro sull’area Expo, la multinazionale americana pretende
in cambio i dati sanitari degli italiani. Dati riservatissimi (per i cittadini)
e preziosissimi (per industrie farmaceutiche e assicurazioni). Prima di
regalarli a una azienda privata – si chiedeva il Fatto – il sistema sanitario
pubblico e i politici che lo controllano non dovrebbero almeno consultare il
Garante della privacy (si può fare?) e l’Autorità anticorruzione (si può fare
senza una gara pubblica?)?
Due
giorni dopo, venerdì 17 febbraio, ecco mezza pagina sul Corriere, sezione
Economia, che per la penna di un inviato a Monaco di Baviera (sede europea di
Ibm) magnifica il meraviglioso progetto di Ibm Watson: dare supporto con
l’intelligenza artificiale alle diagnosi mediche, accumulando ed elaborando
milioni di dati sanitari, “che crescono molto più velocemente della capacità
clinica di utilizzarli”. Vero. Ma si può consegnare la sanità pubblica italiana
a una multinazionale privata americana, e per di più senza gara?
Sul
Corriere, già che c’è, Ibm lancia alla politica italiana anche un ultimatum che
assomiglia un po’ a un ricatto: “Da Ibm fanno capire che una multinazionale non
può attendere troppo a lungo i tempi del disaccordo pubblico. Ci vuole
un’agenda politica forte”. Tradotto: o decidete in fretta di darci i dati
promessi, oppure (ora che Renzi con cui avevamo fatto l’accordo non c’è più)
andiamo da un’altra parte.
Ancora
il Corriere: “Sulla ipotetica cessione di dati sanitari dei cittadini italiani,
sollevata in questi giorni, lo stesso Curioni (vicepresidente Ibm Europe, ndr)
afferma che i dati arrivano già anonimi all’Ibm”. E ci mancherebbe. In realtà
l’intelligenza artificiale può lavorare anche per renderli di nuovo nominativi,
ma non è questo il problema: anche anonimi, i dati sanitari sono un bene
preziosissimo che forse andrebbe mantenuto pubblico o almeno ceduto ai privati
con limiti chiari.
(insider.ilfattoquotidiano.it/2017/02/17/dati-sanitari-lultimatum-di-ibm/)
Anno
2018.
Anno
2018: Usa Influenza 80 mila morti.
Influenza,
80mila morti negli USA nell’ultima stagione: è stata peggior strage in 40 anni.
Il
dottor Robert Redfield, direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione
delle malattie, ha annunciato durante un’intervista che durante la stagione
influenzale 2017-2018 sono morti 80mila americani. Un numero enorme, doppio rispetto
alle stime di una “brutta annata”. Non accadeva dalla stagione 1976-1977.
(scienze.fanpage.it/influenza-80mila-morti-negli-usa-nellultima-stagione-e-stata-peggior-strage-in-40-anni/)
Anno
2018: VACCINI: DOPO INCHIESTA DELLE IENE CODACONS PUBBLICA TUTTI I RAPPORTI TRA
RICCIARDI (ISS) E CASE FARMACEUTICHE.
DIFFIDA
ALL’ANAC AFFINCHE’ SI PRONUNCI SU INCOMPATIBILITA’ PRESIDENTE ISSDA BURIONI
TENTATIVO DI DIFESA INSOSTENIBILE. ANCHE LUI DENUNCIATO PER RAPPORTI SOSPETTI
CON AZIENDE
Dopo
l’inchiesta della trasmissione Le Iene dedicata ai conflitti di interesse del
presidente Iss, Walter Ricciardi, il Codacons presenta oggi una diffida urgente
all’Anac e pubblica tutti i rapporti intercorsi tra Ricciardi e le aziende
farmaceutiche produttrici di vaccini.
Nell’istanza
presentata all’Autorità Anticorruzione, il Codacons chiede all’Anac di
pronunciarsi con urgenza sulla possibile incompatibilità di Walter Ricciardi
tenendo conto dei rapporti intercorsi tra lo stesso e l’industria farmaceutica
dei vaccini e delle prove depositate agli atti dall’associazione.
Tra le
iniziative a cui il Prof. Ricciardi ha preso parte a vario titolo mentre era a
capo dell’ISS come Commissario straordinario e da cui emergono anche
transazioni direttamente a favore del prof. Ricciardi da parte di note case
farmaceutiche produttrici di vaccini, il Codacons elenca nell’esposto all’Anac:
“Per
il Gruppo Pfizer in data 25.07.2017, è stato escusso il Dott. Marco Sugarelli,
membro del CdA di tutte le società del Gruppo e della Fondazione Pfizer, il
quale ha riferito che:
-“Per
quanto concerne il prof. Ricciardi, nel 2013, era responsabile scientifico del
corso ECM sull’HTA per la Società Prex S.p.a con audience personale Pfizer
(corso di formazione interno) ed ha percepito un compenso di 4.000,00 Euro,
corrisposto da Prex S.p.a.”.
-“Pfizer
Italia s.r.l. ha partecipato ad un progetto con l’Università Cattolica del
Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia, con un contratto per lo
svolgimento del Progetto Report Prevenzione Italia. Il contratto è stato
stipulato nel giugno 2014 e concluso nel febbraio 2015 per un totale di Euro
16.500,00 in favore dell’Università”.
Per la
Crucell S.r.l. in data 24.102.2017, è stato escusso il Dott. Marco Martelli,
membro del CdA della società, il quale ha riferito che:
–
“Abbiamo stipulato un contratto con l’Università Cattolica del Sacro Cuore nel
dicembre del 2014 per la sponsorizzazione del “Progetto Prevenzione Italia” con
la Società Janssen – Cilag S.p.a., a cui la Crucell aveva affittato il Ramo di
Azienda Vaccini. Affitto che si è chiuso il 1 gennaio 2015 e pertanto nel
report della ricerca, che è stato pubblicato nel 2015, compare il marchio della
Crucell”;
– “La
Società Janssen – Cilag S.p.a ha contribuito con 10.000 euro”.
Per la
GlaxoSmithKline S.p.a. in data 27.11.2017 è stato escusso il Dott. Luis
Arosemena, Amministratore Delegato della società, il quale, ha riferito che:
-“abbiamo
verificato nei sistemi informatici riscontrando una transazione indiretta. Per
transazione indiretta intendo una sponsorizzazione fatta ad una azienda terza,
che … ha scelto di invitare come relatore il dott. Ricciardi. Di fatto noi
abbiamo pagato a quella azienda il costo totale dell’evento, ma dato che
l’azienda che ha richiesto la sponsorizzazione ha dovuto specificarci le spese
sostenute, tra le stesse vi è quella vitto, alloggio e viaggio per un importo
di circa 400 Euro a favore del dott. Ricciardi. Di questa attività di
sponsorizzazione abbiamo informato l’AIFA. Detta sponsorizzazione è avvenuta
nel novembre 2015”.
Per la
Sanofi Pasteur Msd S.p.a. in data 12.02.2018 è stata escussa la Dott.ssa
Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato della MSD Italia S.r.l.
ed ex Amministratore Delegato della joint venture Sanofi Pasteur Msd S.p.a., la
quale ha confermato la sponsorizzazione, da parte della Sanofi Pasteur MSD, di
un convegno organizzato dalla S.It.I. a Milano nell’ottobre del 2015,
affermando che alla cena istituzionale tenutasi, nel corso del convegno appena
citato presso il ristorante Eatitaly dell’expo di Milano, “tra i tantissimi
ospiti, a mia memoria, c’era anche il Prof. Ricciardi”. La dott.ssa Luppi, in
data 27.02.2018, ha fatto pervenire poi una nota integrativa, da cui è emerso
che:
-“con
riferimento alla richiesta se la SPMSD S.p.A abbia sponsorizzato e in quale
forma il Progetto Prevenzione Italia – I Report Vaccinale, confermo che la
società SPMSD S.p.A. ha sponsorizzato tale progetto. In merito si allega alla
presente, sub Allegato 1, e il relativo contratto a suo tempo stipulato”. Dal
contratto emerge che la SPMSD ha corrisposto alla Università Cattolica del
scaro Cuore, a titolo di corrispettivo per la realizzazione del Progetto, la
somma pari a 16.500,00 Euro + IVA (15.000,00 da contratto + 1.500,00 di
integrazione).
Ed
ancora. Il Dott. Fabrizio Greco, attuale Amministratore Delegato della AbbVie,
escusso ad indagine difensive, in data 20.10.2017 ha confermato la
partecipazione del prof. Ricciardi ad un progetto europeo, sponsorizzato dalla
AbbVie, sulla sostenibilità dei sistemi sanitari in Europa, producendo il
“Contratto di prestazione di servizi di consulenza scientifica” tra la casa
farmaceutica AbbVie Srl e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con cui la
AbbVie affida all’Università Cattolica del Sacro Cuore – Dipartimento di Sanità
Pubblica – il ruolo di Rapporteur nell’ambito del proprio progetto
internazionale dal titolo “Recipes for Sustainable Healthcare”, avente durata
dal 1 marzo 2014 al 1 maggio 2015. Direttore scientifico del Progetto, il Prof.
Walter Ricciardi. Per tale attività la AbbVie riconosce all’Università
Cattolica Dipartimento di Sanità Pubblica la somma di Euro 58.250,00 + IVA”.
Quanto
poi alla difesa di Ricciardi da parte del dott. Roberto Burioni, questa appare
insostenibile e comica, dal momento che lo stesso Burioni è stato oggetto di
denunce per rapporti sospetti con le aziende produttrici di vaccini – aggiunge
il Codacons.
Le
testate che dovessero in qualche modo seguire le false affermazioni del
Ricciardi realizzerebbero anche una diffamazione ai danni della nostra associazione,
che non è affatto abituata a diffondere notizie non vere, ragion per cui
invitiamo tutti i direttori a prendere nota puntuale di queste nostre
precisazioni – conclude il Codacons.
(codacons.it/vaccini-dopo-inchiesta-delle-iene-codacons-pubblica-tutti-i-rapporti-tra-ricciardi-iss-e-case-farmaceutiche/).
Anno
2019.
Anno
2019: Passaporto vaccinale/Green Pass.
1)
Marzo 2019: Studio di fattibilità per lo sviluppo di una tessera di
vaccinazione dell'UE Anni 2019 2020 2021. Anno 2022: proposta della Commissione
relativa a una carta comune di vaccinazione/passaporto per i cittadini dell'UE.
2)
Contratti contratti quadro comuni firmati a marzo 2019 "Vaccino
influenzale pandemico"
3)
Vaccinazione globale. Vertice, che si terrà il 12 settembre 2019 organizzato
dal Commissione europea in collaborazione con l'OMS "Organizzazione
mondiale della sanità".
4)
Contrastare la disinformazione sui vaccini online.
(Pdf
(europa.eu) Certificate (Ce)).
(ec.europa.eu/health/sites/default/files/vaccination/docs/2019-2022_roadmap_en.pdf).
Anno
2019: 31 Marzo 2019: Le domande riguardano la spedizione canadese di virus
mortali in Cina.
Il
National Microbiology Laboratory di anada ha spedito i virus Ebola e Henipah a
Pechino il 31 marzo, sollevando sospetti da parte degli esperti di guerra
biochimica, che affermano di pensare che la Cina possa utilizzare i patogeni
per sviluppare agenti biologici offensivi.
La
Public Health Agency of Canada (PHAC) e la Royal Canadian Mounted Police (RCMP)
riferiscono che l'incidente non ha introdotto alcun rischio noto per la salute
pubblica, secondo il Winnipeg Free Press.
Lo
stesso laboratorio è al centro di un'indagine in corso da parte dell'RCMP.
L'indagine è iniziata in seguito al recente licenziamento del capo della
sezione Sviluppo di vaccini e terapie antivirali del National Microbiology
Laboratory (NML) nel programma di agenti patogeni speciali, il virologo
Xiangguo Qiu. Qiu, il suo collega e marito Keding Cheng e un certo numero di
suoi studenti internazionali hanno perso il nulla osta di sicurezza nel loro
laboratorio il 5 luglio.
Nel
2018, il generale di Govenor Julie Payette ha consegnato a Qiu un premio per
l'innovazione per aver contribuito a guidare lo sviluppo del vaccino contro
l'Ebola ZMapp, secondo il Winnipeg Free Press. Non ci sono rapporti sul fatto
che sia stata coinvolta nella spedizione di marzo.
I
virus Ebola e Henipah, classificati come agenti di bioterrorismo di categoria A
e C dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle
malattie,rispettivamente, rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale
a causa del loro potenziale di essere facilmente diffusi, causare alti tassi di
morbilità e mortalità e fornire colpi duraturi alla salute pubblica. Sono anche
classificati come agenti patogeni del gruppo di rischio 4, il che significa che
possono essere gestiti solo in un laboratorio con il più alto livello di controllo
della biosicurezza, secondo CBC News.
"Tutti
i trasferimenti di campioni del Gruppo di rischio 4 seguono severi requisiti di
trasporto e sono autorizzati da alti funzionari del laboratorio e l'NML traccia
e conserva i registri elettronici di tutte le spedizioni di campioni in
conformità con l'HPTA", scrive il portavoce del PHAC Eric Morrissette in
una dichiarazione, come riportato da CBC News. "Sulle spedizioni
specifiche in Cina all'inizio di quest'anno, possiamo confermare che abbiamo tutti
i record relativi alla spedizione e che tutti i protocolli sono stati seguiti
come indicato dalle leggi e dagli standard di cui sopra".
(the-scientist.com/news-opinion/questions-surround-canadian-shipment-of-deadly-viruses-to-china-66254).
18
Ottobre 2019: Giochi mondiali militari di Wuhan.
L'evento
di ottobre 2019, tenutosi a Wuhan, in Cina, sembra essere stato un vettore per
la diffusione della malattia negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
WASHINGTON
– Meno di un mese prima che i dati mostrassero che il primo cittadino cinese si
è ammalato di coronavirus, quasi 300 membri dell'esercito statunitense, del
Dipartimento della Difesa e del personale di supporto hanno partecipato ai
Giochi mondiali militari del 2019 a Wuhan, in Cina. Alla fine dei giochi, sono tornati
in almeno 219 basi in 25 stati, senza mai essere sottoposti a screening per una
possibile infezione da COVID-19.
Secondo
il Pentagono, non c'era motivo di farlo allora, o successivamente. Un portavoce
ha rilasciato una risposta e-mail concisa alla domanda, dicendo che non c'è
stato alcuno screening perché l'evento– tenutosi dal 18 al 27 ottobre 2019 –
"era precedente all'epidemia segnalata".
Il
portavoce ha citato il 31 dicembre 2019 come il giorno critico dell'epidemia e
che nessun test è stato ritenuto necessario per qualsiasi possibile esposizione
prima del 1 ° febbraio 2020. Da quella e-mail, i funzionari del Pentagono hanno
ripetutamente rifiutato di parlare dentro o fuori dal registro in merito
all'argomento.
Contrariamente
all'insistenza del Pentagono, tuttavia, un'indagine sui casi di COVID-19
nell'esercito da materiali di origine ufficiale e pubblica mostra che esiste
una forte correlazione nei casi di COVID-19 segnalati presso strutture militari
statunitensi che sono basi di base di membri del team statunitense che si è
recato a Wuhan.
Esiste
una forte correlazione nei casi di COVID-19 segnalati presso strutture militari
statunitensi che sono basi di origine di membri del team statunitense che si è
recato a Wuhan. Inoltre, il team statunitense ha utilizzato voli charter da e
per i giochi via Seattle-Tacoma International Airport. Washington è stato uno
dei primi stati a mostrare un picco di COVID-19.
"Penso
che sia una preoccupazione che queste persone non siano state testate,
specialmente andando in un'area che potrebbe essere un centro, un'enorme
probabilità", ha detto in un'intervista la dottoressa Ravina Kullar,
esperta di malattie infettive ed epidemiologa con sede a Santa Monica, in
California.
"Potrebbe
essere successo prima di dicembre, questo è il fattore sconosciuto", ha
detto Kullar. "Non sappiamo ancora chi è il paziente zero. Il governo
cinese non è abbastanza trasparente".
Kullar
è con Expert Stewardship, Inc., una società che promuove la prevenzione delle
infezioni nelle strutture di assistenza a lungo termine. È anche membro della
Infectious Diseases Society of America, un'associazione medica che rappresenta
medici, scienziati e altri operatori sanitari specializzati in malattie
infettive.
Ha
sottolineato che i cinesi non hanno collaborato con la comunità internazionale
nella condivisione di informazioni critiche, che è una ragione in più per cui
il Pentagono avrebbe dovuto testare gli atleti.
Continuano
a emergere nuovi dati secondo cui COVID-19 aveva già infettato persone a Wuhan
a metà o all'inizio di novembre del 2019, settimane dopo la conclusione dei
giochi. Una recente ricerca pubblicata da Harvard e Boston University
suggerisce che COVID-19 potrebbe essere stato presente in Cina già lo scorso
agosto, ben prima che la malattia fosse identificata pubblicamente per la prima
volta a Wuhan il 31 dicembre.
Gli
atleti che hanno partecipato da altre nazioni, sia alleati degli Stati Uniti
come Francia e Italia che avversari come l'Iran, hanno riferito di soffrire di
sintomi COVID-19. Alcuni atleti iraniani sono morti di COVID-19, tra cui alcuni
che erano a Wuhan, secondo notizie non verificate da Teheran.
La
riluttanza del Pentagono a testare gli atleti di ritorno da Wuhan non era
unica. Nessun esercito di un'altra nazione sembra aver testato i propri
partecipanti ai Giochi militari mondiali del 2019 specificamente per COVID-19.
I medici francesi hanno esaminato i loro atleti al loro ritorno dai giochi come
parte degli esami generali.
Alla
domanda sul perché gli atleti e il personale di supporto che erano stati in
Cina non sono stati sottoposti a screening per precauzione una volta che la
minaccia COVID-19 è stata conosciuta a gennaio, il segretario alla Difesa Mark
Esper ha detto alla fine di una conferenza stampa del 14 aprile: "Non sono
a conoscenza di ciò di cui stai parlando".
La
domanda e la risposta non sono state incluse nella trascrizione scritta
ufficiale del Pentagono del briefing, come è la normale procedura. Il video
ufficiale del briefing tace quando viene posta la domanda ed Esper può essere
visto– ma non sentito – reagire alla domanda.
Lo
scambio audio e video completo rimane sul video C-SPAN dell'evento.
I
Giochi Mondiali Militari del 2019, marchiati "Giochi della Pace",
sono stati il più grande evento sportivo militare mai tenuto in Cina. Più di
9.000 atleti in rappresentanza delle forze armate di oltre 100 paesi hanno
gareggiato in 27 sport, che vanno dal golf al paracadutismo.
(prospect.org/coronavirus/did-the-military-world-games-spread-covid-19/)
Anno
2019: Evento 201.
Il
Johns Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World
Economic Forum e la Bill and Melinda Gates Foundation ha ospitato l'Event 201,
un'esercitazione pandemica di alto livello il 18 ottobre 2019 a New York, NY.
L'esercitazione ha illustrato le aree in cui saranno necessari partenariati
pubblico/privato durante la risposta a una grave pandemia al fine di ridurre le
conseguenze economiche e sociali su larga scala.
Dichiarazione
su nCoV e il nostro esercizio pandemico.
Negli
ultimi anni, il mondo ha visto un numero crescente di eventi epidemici, pari a
circa 200 eventi all'anno. Questi eventi sono in aumento e sono dirompenti per
la salute, le economie e la società. La gestione di questi eventi mette già a
dura prova la capacità globale, anche in assenza di una minaccia pandemica. Gli
esperti concordano sul fatto che è solo una questione di tempo prima che una di
queste epidemie diventi globale, una pandemia con conseguenze potenzialmente
catastrofiche. Una grave pandemia, che diventa "Evento 201",
richiederebbe una cooperazione affidabile tra diverse industrie, governi
nazionali e istituzioni internazionali chiave.
(centerforhealthsecurity.org/event201/)
Anno
2019: Coronavirus. Ottobre 2019: Us Army, esercitazioni anti-pandemia.
“Una
mortale pandemia globale potrebbe spazzare il mondo in poche ore e uccidere
milioni di persone, e, per questo motivo, la US Air Force ha condotto
un’esercitazione” specifica. Così il 1º novembre un sito, Defence blog,
collegato all’Air Force, dava notizia di un’esercitazione gravitante presso la
base aerea di Charleston, condotta dal 21 al 24 ottobre 2019, come da contenuto
di un “comunicato stampa” ufficiale.
Evacuazione
degli infetti.
Si era
trattato di un’esercitazione in grande stile rivolta all’evacuazione di persone
infette, da trattare con il Tis,
“dispositivi di protezione individuale e moduli di isolamento in cui il
paziente viaggia fisicamente e attraverso il quale tecnici medici preposti
all’evacuazione sono in grado di fornire assistenza medica”.
“La
Joint Base Charleston è attualmente l’unica installazione militare che ha in
dotazione il Tis”, specifica il blog. All’esercitazione hanno partecipato il
“43° squadrone di evacuazione aeromedica della Pope Army Airfield, della
Carolina del Nord, e il 375° AES della Scott Air Force di Base in Illinois”.
Un’esercitazione
che si è svolta praticamente in parallelo, cioè sempre a ottobre 2019, a quella
denominata Event 201, svolta invece in Sud America da truppe americane
specializzate, sotto la supervisione del Johns Hopkins Center for Health
Security, del World Economic Forum e della Melinda Gates Foundation, come anche
della NBC Universal Media, dell’UPS e della Johnson & Johnson.
(piccolenote.ilgiornale.it/44434/coronavirus-esercitazioni-anti-pandemia).
Ottobre
2019: L'evento 201, ospitato dal Johns Hopkins Center for Health Security,
prevede un coronavirus in rapida diffusione con un impatto devastante.
L'esercizio
di simulazione della pandemia mette in luce l'enorme divario di preparazione.
Per l'evento 201, ospitato in collaborazione con il World Economic Forum e la
Bill & Melinda Gates Foundation, gli esperti hanno aggiunto un nuovo
livello di realismo andando oltre il governo e le ONG ai leader del settore
privato e della comunità imprenditoriale. Tra i partecipanti c'erano
rappresentanti di NBCUniversal, UPS e Johnson & Johnson.
(hub.jhu.edu/2019/11/06/event-201-health-security/)
Anno
2019: Coronavirus, Cina, la verità sull’epidemia: «Presente da ottobre».
Il
coronavirus era presente in Cina già da metà ottobre. E la sua circolazione è
stata più veloce del previsto, con l’inizio compreso tra metà ottobre e metà
novembre - alcune settimane in anticipo rispetto ai primi casi di polmonite
identificati - e una vera e propria accelerazione in dicembre, provocata da una
modifica avvenuta di passaggio in passaggio, che ha reso il contagio più
efficace. Emerge dall’analisi del patrimonio genetico del virus in via di
pubblicazione sul Journal of Medical Virology e accessibile sul sito MedRxiv.
Coronavirus,
portavoce Usa: «Sosteniamo l'Italia». Aumentano decessi in Cina e Corea
La
ricerca è stata condotta nel dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche
dell’Ospedale Sacco di Milano e nel Centro di ricerca di Epidemiologia e
sorveglianza molecolare delle infezioni (Episomi), che fa capo alla stessa
Università Statale di Milano. È stato curato da Alessia Lai, Annalisa Bergna,
Carla Acciarri, Massimo Galli e Gianguglielmo Zehender. La ricerca si è basata
sull’analisi di 52 genomi completi del coronavirus SARS-Cov-2 depositati nelle
banche internazionali di dati genetici al 30 gennaio 2020 e ha consentito di
stabilire il periodo in cui il virus ha cominciato a circolare e di ricostruire
la diffusione dell’infezione nei primi mesi dell’epidemia in Cina.
(ilmessaggero.it/mondo/coronavirus_cina_verita_epidemia_ottobre-5081087.html)
Coronavirus,
il report sull'origine: cinque atleti dei Giochi mondiali già contagiati ad
ottobre 2019.
Il
coronavirus potrebbe non essersi originato dal mercato ittico di Wuhan. Dal 18
al 27 ottobre 2019 nella provincia cinese si è svolta la settima edizione dei
Giochi militari mondiali, qui - secondo un'inchiesta del Giornale che riporta
quanto riferito dal Southern Weekly - cinque atleti stranieri, dei quali non è
stata rivelata la nazionalità, sono stati trasportati al City Jinyintan
Hospital a causa di "malattie infettive importate e trasmissibili".
Si trattava - a detta del direttore del nosocomio, Zhang Dingyu, di malaria.
Eppure nei giorni dei Giochi nessuno era a conoscenza del coronavirus, motivo,
questo, per cui alcuni ritengono che il virus potrebbe "essere stato
diagnosticato erroneamente". Leggi anche:
Coronavirus, sondaggio di Alessandra Ghisleri: "Meno del 50% degli
italiani si fida del governo" Ma non solo, il Giornale si avvale anche di
un'altra nuova ipotesi: i dati genomici dell'agente patogeno suggeriscono che
il virus possa provenire dall'esterno del mercato. Questo quanto scoperto da un
team di ricercatori che ha analizzato, nel suo report, i dati di 93 campioni di
Covid-19 provenienti da 12 Paesi differenti. Dunque il coronavirus rimane
ancora un mistero.
(liberoquotidiano.it/news/scienze---tech/13567362/coronavirus-origine-giochi-militari-cinque-atleti-infettati-ottobre-2019.html).
Anno
2020.
Anno
2020: Coronavirus, il vero numero dei morti a Wuhan: 45 mila cremazioni a
fronte di 3 mila decessi ufficiali
Cina,
gennaio-marzo 2020. Tremiladuecentonovantotto morti ufficiali a causa del corona
virus. È Wuhan il primo focolaio della devastante pandemia che sta corrodendo
città e intere nazioni. Viene blindata, l' esercito presidia strade e piazze,
nessuno può entrare e uscire. Wuhan, fine marzo 2020. Lunghe file di persone
che aspettano il loro turno per ritirare le ceneri dei parenti uccisi dal virus
e successivamente cremati subito, senza cerimonie e senza troppe spiegazioni.
In questa sola città si calcola che, alla fine delle consegne , si arriverà
alla cifra di 45.500 urne. I tristi conti della morte non tornano. Lo ha ben
spiegato un dettagliato articolo-reportage pubblicato dalla agenzia di stampa
Asianews, agenzia del Pime, Pontificio istituto missioni estere, diretta da
padre Bernardo Cervellera. Che non mai mancato di sottolineare come il numero
delle vittime del corona virus in Cina sia sempre stato volutamente
sottostimato. Basterebbe anche ricordare, come si legge nell' articolo, che nei
giorni del picco dell' epidemia i forni crematori hanno lavorato per 19 ore al
giorno. E in questi giorni centinaia, forse migliaia di persone stanno facendo
lunghe code davanti agli uffici dei Funeral Parlour (sale dei funerali) della
città per raccogliere appunto le ceneri dei propri defunti.
(liberoquotidiano.it/news/esteri/21669574/coronavirus_vero_numero_morti_wuhan_cremazioni_decessi_ufficiali.html)
Anno
2020: Commissione Europea 13 Luglio 2020 Prima che scoppiasse la seconda ondata
aveva previsto l’uso di vaccini mRNA "OGM Virus geneticamente
modificato".
Pdf
(europa.eu) Certificate (Ce).
(data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-28-2020-INIT/en/pdf?utm_source=dsms-auto&utm_medium=email&utm_campaign=Vaccine+against+COVID-19%3A+Council+adopts+measures+to+facilitate+swift+development).
Anno
2020: Era il 9 marzo 2020, Conte e l'annuncio del lockdown - VIDEO
La
conferenza stampa del 9 maggio 2020 (in diretta alle 21) - "I numeri ci
dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia
intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno
cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell'Italia.
Lo
dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci
adatteremo a queste norme piu' stringenti", dice il premier Giuseppe Conte
a Palazzo Chigi.
"Sto
per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l'espressione
"io resto a casa". Ci sara' l'Italia come zona protetta. Non c'e'
ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un
intervento anche su questo". Gli spostamenti in tutta Italia saranno possibili
solo per motivi di lavoro, necessita' o salute.
(ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/03/05/marzo-2020-conte-e-lannuncio-del-lockdown-video_732532d9-77c0-4ff8-9172-8112d3778392.html)
Anno
2020: Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da
SARS-CoV-2 in Italia.
Dati
al 16 dicembre 2020.
2.
Caratteristiche demografiche dei deceduti. L’età media dei pazienti deceduti e
positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 82, range 0-109, Range InterQuartile -
IQR 74-88). Le donne sono 25.185 (42,4%). La figura 1 mostra che l’età mediana
dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni
rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane:
pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 48 anni). La figura 2 mostra
il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto
infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età
mediane: donne 85 – uomini 80).
3.
Decessi di età inferiore ai 50 anni Al 16 dicembre 2020 sono 737, dei 63.573
(1,2%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In
particolare, 190 di questi avevano meno di 40 anni (117 uomini e 73 donne con
età compresa tra 0 e 39 anni). Di 41 pazienti di età inferiore a 40 anni non
sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 130 presentavano
gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali,psichiatriche,
diabete, obesità) e 19 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.
4.
Patologie preesistenti in un campione di deceduti.
La
tabella 2 presenta le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate
primadi contrarre l’infezione) in un campione di pazienti deceduti. Questo dato
è stato ottenuto da 5962 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le
cartelle cliniche. Le cartelle cliniche sono inviate all’ISS dagli ospedali
secondo tempistiche diverse, compatibilmente con le prioritarie delle attività
svolte negli ospedali stessi. Il campione è quindi di tipo opportunistico,
rappresenta solo i decessi in soggetti che hanno avuto necessità del ricovero,
e le Regioni sono rappresentate cercando di conservare una proporzionalità
rispetto al numero di decessi. Il numero medio di patologie osservate in questa
popolazione è di 3,6 (mediana 3, Deviazione Standard 2,1). Complessivamente,
184 pazienti (3,1% del campione) presentavano 0 patologie, 739 (12,4%)
presentavano 1 patologia, 1095 (18,4%) presentavano 2 patologie e 3944 (66,2%)
presentavano 3 o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 21% dei
pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e
il 14% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l'angiotensina). Le
più comuni patologie croniche pre-esistenti nei pazienti deceduti sono state
analizzate separatamente per uomini (n=3589) e donne (n=2373). Nelle donne il
numero medio di patologie osservate è di 3,8 (mediana 4, Deviazione Standard
2,0). Negli uomini il numero medio di patologie osservate è di 3,5 (mediana 3,
Deviazione Standard 2,1).
8.
Terapie.
La
terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero
(85,8% dei casi), meno utilizzata quella steroidea (51,3%), più raramente la
terapia antivirale (48,7%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può
essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio
terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma
laboratoristica di SARS-CoV-2. In 1409 casi (23,9%) sono state utilizzate tutte
3 le terapie. Al 4,1% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi è stato
somministrato Tocilizumab come terapia.
(epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_16_dicembre.pdf)
(epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_16-dicembre-2020.pdf
).
Anno
2021.
Documenti
accreditati e certificati dimostrano che dentro i vaccini mRNA c'è: Ossido di
Graphene. La Documentazione inviata alla Procura di Bergamo, e alla Corte
Penale Internazionale dell'Aia non lasciano dubbi.
ATTO
CAMERA
INTERROGAZIONE
A RISPOSTA SCRITTA 4/10230.
Dati
di presentazione dell'atto.
Legislatura:
18
Seduta
di annuncio: 564 del 14/09/2021
firmatari
Primo
firmatario: CUNIAL SARA.
Gruppo:
MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO.
Data
firma: 14/09/2021 .
Destinatari.
Ministero
destinatario:
MINISTERO
DELLA SALUTE.
Attuale
delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/09/2021.
Stato
iter: IN CORSO.
Atto
Camera.
Interrogazione
a risposta scritta 4-10230.
presentato
da
CUNIAL
Sara.
testo
di
Martedì
14 settembre 2021, seduta n. 564
CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per
sapere – premesso che:
in un
documento scientifico di cui l'interrogante è venuto a conoscenza è stata
svolta un'analisi autorevole nella quale l'autore ha denunciato il ritrovamento
di graphene in un campione di sospensione in acqua del vaccino Comirnaty contro
il virus COVID-19 del lotto PAA165994.LOT.
Il
campione è stato elaborato nel seguente modo:
1.
diluizione in soluzione fisiologica sterile 0,9 per cento (0,45 ml + 1,2 ml);
2.
frazionamento per polarità: 1,2 ml di esano + 120 ul di campione RDI;
3.
estrazione della fase idrofila;
4.
estrazione e quantificazione dell'RNA nel campione;
5.
microscopia elettronica e ottica della fase acquosa;
per
l'analisi preliminare, l'estrazione e la quantificazione dell'Rna nel campione
si è proceduto con il kit Invitrogen™ PureLink™ RNAMini Kit, lo
spettrofotometro NanoDrop™ 2000/2000c e il Qubit 2.0 Fluorometer. Lo spettro ha
rivelato la presenza di un'elevata quantità di sostanze o sostanze diverse
dall'Rna con il massimo assorbimento nella stessa regione, con un totale
stimato di 747 ng/ul. L'ossido di graphene ridotto (RGO) ha massimi di
assorbimento a 270 nm, compatibili con lo spettro ottenuto da Thema et al,
2013. Journal of Chemistry ID 150536. L'importo minimo dell'RNA rilevato da
QUBIT2.0 spiega solo una percentuale residua dell'assorbimento UV totale del
campione; con un ingrandimento al Microscopio elettronico JEM-2100 Plus la
stessa regione del campione ingrandita evidenzia una struttura simile a un
foglio che mostra una intricata matrice di pieghe a lungo raggio. Le lame sono
disposte in dimensioni laterali su scale di lunghezza micrometriche, che vanno
da 100 nm a più di 1.000 nm e confrontate con una immagine di letteratura mostrano una elevata somiglianza con
immagini di graphene;
l'11
aprile 2018 lo studio «Interfacciamento di materiali a base di graphene con cellule
neurali»
affronta l'utilizzo
del graphene per applicazione biomediche e la sua tossicità nonché le
applicazioni nelle neuroscienze;
il 3
giugno 2019 la Commissione europea ha investito 1 miliardo di euro nel graphene, in un progetto chiamato Graphene
Flagship;
il 27
settembre 2020 viene presentato il brevetto CN112220919A che riguarda un
vaccino nucleare ricombinante 2019-nCoV che contiene ossido di graphene;
il 18
dicembre 2020 viene depositato il brevetto DCN112089834A circa l'invenzione di
un nano-adiuvante a base di graphene ossidato e di un vaccino di co-consegna
adiuvante/antigene. L'invenzione fornisce il nano adiuvante utilizzando graphene nano ossidato come supporto che facilita il rilascio prolungato
della medicina, prolunga efficacemente l'effetto della medicina, previene la tolleranza immunitaria,
migliora notevolmente gli effetti immunitari e prolunga il tempo di reazione;
l'11
marzo 2021 viene depositato il brevetto KR20210028065A che riguarda una
soluzione iniettabile, salina fisiologica di glucosio e una soluzione di Ringer
con un vaccino contro il coronavirus destinati alla prevenzione di diverse
malattie tra cui anche MERS, SARS e Corona. La polvere di graphene con una
dimensione di 0,2 nm o inferiore viene dispersa in un mezzo utilizzato come
soluzione per iniezione, soluzione di Ringer, soluzione salina fisiologica e
soluzione di glucosio utilizzata negli ospedali convenzionali e utilizzata come
agente terapeutico. La soluzione di Ringer in cui è dispersa la polvere di
graphene viene iniettata nel corpo umano dove il virus è penetrato e, quando il
virus e la polvere di graphene si incontrano, la polvere di graphene e il virus
vengono attratti l'uno dall'altro da una forza nano-coesiva e si attaccano a
ciascuno altro. Quando la polvere di graphene aderisce al corpo e alle punte del virus,
il virus non funziona correttamente, quindi non può moltiplicarsi e alla
fine muore;
l'interrogante
nutre forti preoccupazioni in termini di salute pubblica in relazione
all'eventualità che il caso che viene sopra riportato in premessa
corrispondesse al vero –: di quali informazioni disponga il Governo al
riguardo.
(4-10230)
(aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/10230&ramo=CAMERA&leg=18)
Il
Governo Italiano non può dire di non sapere.
Trovato
Graphene nei vaccini anti Covid: Interrogazione al Ministro Speranza.
In un
documento scientifico elaborato da un prestigioso laboratorio italiano, si
dimostra attraverso un’analisi autorevole, il ritrovamento di graphene in un
campione di sospensione in acqua del vaccino Comirnaty contro il virus COVID-19
del lotto PAA165994.
(secondopianonews.it/news/salute/2021/09/17/sara-cunial-interroga-speranza-cosa-ci-fa-il-grafene-nel-vaccino-pfizer.html).
Ingredienti
non divulgati contenuti nei vaccini mRNA Covid- 19 Pfizer/Biontech
"Comirnaty", Moderna, Astrazeneca e Janssen.
Microscopia
elettronica a scansione e trasmissione rivela PEG, Ossido Di Grafene, Acciaio
Inossidabile e anche un Parassita. "Trypanosoma cruzi di cui diverse varianti sono letali
ed è una delle tante cause di sindrome da immunodeficienza acquisita o
AIDS".
(databaseitalia.it/rivelati-ingredienti-dei-vaccini-cov-19-microscopia-elettronica-a-scansione-e-trasmissione-rivela-ossido-di-grafene-acciaio-inossidabile-e-anche-un-parassita/).
(.databaseitalia.it/storage/2021/08/GrapheneOxideVaccinePaperUpdated.pdf).
Università
di Almeria in Spagna: Graphene.
Secondo
quanto riportato da Agenzia Stampa Italia il 29 giugno scorso, l'Università di
Almeria in Spagna ha pubblicato, con firma elettronica verificata, la Relazione
Intermedia del 28 giugno 2021 (di cui si allega il pdf*) su quanto viene
affermano da due ricercatori spagnoli, che hanno eseguito delle analisi sul
contenuto dei vaccini CoVID-19.
(agenziastampaitalia.it/images/MICROSCOPIA_DE_VIAL_CORMINATY_DR_CAMPRA_FIRMA_E_1_fusionado_es_it.pdf).
Ricardo
Delgado, biologo, e il dottor José Luis Sevillano, medico, hanno analizzato il
fenomeno magnetico presente nella maggior parte delle persone vaccinate. I
dottori Delgado e Sevillano, conducono un programma online chiamato "La
Quinta Columna".
Tale
fenomeno risulta essere assolutamente concreto e reale: le braccia di alcune
persone divengono magnetiche proprio nel punto in cui sono state inoculate,
attraendo non solo dei magneti ma anche forbici, parti metalliche, addirittura
strumenti anche cellulari. Il fenomeno, come dichiarato, non riguarda
esclusivamente il braccio.
Nell'arco
di pochi giorni tale fenomeno si sposta verso il torace, il collo o la parte
superiore della colonna vertebrale. Il dott. Sevillano afferma che sua madre e
sua zia hanno ricevuto la prima dose di Pfizer jab e sua sorella ha confermato
che il fenomeno descritto sopra, purtroppo, corrisponde a verità.
I due
ricercatori spagnoli - basandosi sui risultati ottenuti - ritengono che le
"nanoparticelle segrete" trovate nei vaccini CoVID siano nanotubi di ossido di grafene. Hanno anche scoperto la compatibilità delle nanoparticelle
di ossido di grafene con i neuroni e altre cellule cerebrali.
Tutti
i vaccini contro il CoVID vengono prodotti utilizzando la stessa
nanotecnologia. In Spagna si definiscono "nanoparticelle segrete". Queste nanoparticelle sono
soggette a magnetismo quando raggiungono la stessa temperatura del corpo umano,
mentre quando rimangono in un ambiente al di sotto degli zero gradi, le nanoparticelle rimangono non
magnetiche.
I
ricercatori si sono posti quindi un interrogativo: "E' questo il motivo per cui
congelano i vaccini?".
Queste
particelle sono composte da un materiale nanotecnologico chiamato GRAPHENE, che è un superconduttore dotato di
alte capacità di integrative con le cellule neuronali nel cervello.
Secondo
i due ricercatori, le molecole di GRAPHENE possono interagire con i neuroni del
cervello in modalità remota utilizzando diverse radiofrequenze (il 5G potrebbe essere una di queste), possono mappare il cervello e
trasmettere e ricevere istruzioni a distanza.
Inoltre,
secondo i ricercatori, l'interazione tra GRAPHENE negli esseri umani che sono
stati inoculati ed il 5G, potrebbe provocare un evento fatale quando il 5G sarà
pienamente abilitato, nel luglio 2021.
(civico20news.it/sito/articolo.php?id=42353)
Inoltre
l'Unione Europea ha investito 2.000 milioni di euro nella ricerca sul grafene e
nella ricreazione del cervello umano mentre proprio la Spagna risulta essere il
Paese che dispone di più squadre di lavoro.
Quanto
sopra riportato è contenuto integralmente nella pubblicazione del “sito
henrymakow “ed è stato dichiarato in esclusiva ad Agenzia Stampa Italia con una
nota dal Coordinatore Nazionale dell'Organizzazione Politica Italia nel Cuore
(MIC), Mauro Tiboni.
E'
stata inviata una PEC dal MIC al Ministro della Salute, Roberto Speranza,
affinché venga verificata scientificamente l'attendibilità della relazione
dell'Università di Almeria, datata 29 Giugno 2021.
(agenziastampaitalia.it/images/Pec_da_MIC_a_Ministro_Salute_Speranza.pdf).
Il più
grande premio di eccellenza nella storia della ricerca vinto dai progetti
"Grafene" e "Cervello umano", mentre continua la battaglia
per un finanziamento adeguato delle scienze.
Commissione
europea.
Comunicato
stampa.
Bruxelles,
28 gennaio 2013.
Il più
grande premio di eccellenza nella storia della ricerca vinto dai progetti
"Grafene" e "Cervello umano", mentre continua la battaglia
per un finanziamento adeguato delle scienze.
La
Commissione europea ha annunciato oggi i vincitori di un concorso del valore di
miliardi di euro nel quadro delle Tecnologie emergenti e future (TEF). Le
iniziative vincitrici "Grafene" e "Cervello umano"
riceveranno ciascuna un miliardo di euro per svolgere dieci anni di ricerca di
importanza mondiale al crocevia tra scienza e tecnologia. Ciascuna iniziativa
coinvolge ricercatori di almeno quindici Stati membri dell'UE e quasi 200
istituti di ricerca.
Il
progetto "Grafene" esplorerà e sfrutterà le proprietà uniche di un
materiale rivoluzionario a base di carbonio. Il grafene è una combinazione
straordinaria di proprietà fisiche e chimiche: è il materiale più sottile, è un
conduttore di elettricità migliore del rame, è 100-300 volte più resistente
dell'acciaio ed possiede proprietà ottiche straordinarie. L'uso del grafene è
stato reso possibile dai ricercatori europei nel 2004, e tale sostanza è
destinata a divenire il materiale miracoloso del XXI secolo, come lo furono le
materie plastiche nel XX, sostituendo in particolare il silicio per i prodotti
TIC.
Il progetto
"Cervello umano" creerà il più grande dispositivo sperimentale a
livello mondiale per elaborare il modello di cervello umano più dettagliato
allo scopo di studiarne il funzionamento e per sviluppare trattamenti
personalizzati di malattie neurologiche e patologie affini. Questa ricerca
getta le fondamenta scientifiche e tecniche per un progresso della medicina che
potrebbe migliorare considerevolmente la qualità di vita di milioni di
cittadini europei.
(ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_13_54)
Sistemi
di rilascio super-paramagnetici a base di nanoparticelle di ossido di ferro per
bioterapia.
Pubblicato
online 2012 dic 1.
Introduzione.
I
sistemi di trasporto super-paramagnetici basati su nanoparticelle di ossido di
ferro (SPION) presentano molti vantaggi rispetto ad altri sistemi basati su
nanoparticelle. Sono biocompatibili, biodegradabili, facilmente sintonizzabili
e super-paramagnetici e quindi controllabili da un campo magnetico esterno.
Questi attributi consentono le loro ampie applicazioni biomediche. In
particolare, i portatori a guida magnetica stanno s attirando un notevole
interesse come sistema di somministrazione terapeutica emergente a causa della
loro superiore efficienza di consegna.
Area
coperta.
Questo
articolo esamina i recenti progressi nell'uso dei sistemi di trasporto basati
su SPION per migliorare l'efficienza di consegna e la specificità target delle
bioterapie. Esaminiamo varie formulazioni di sistemi di somministrazione basati
su SPION, tra cui micelle SPION, cluster, idrogel, liposomi e micro /
nanosfere, nonché le loro applicazioni specifiche nella somministrazione di
bioterapie.
Perizia.
Recentemente,
le bioterapie tra cui cellule terapeutiche, proteine e geni sono state studiate
come trattamenti alternativi a varie malattie. Nonostante i vantaggi
dell'elevata specificità del target e dei bassi effetti avversi, la traduzione
clinica della bioterapia è stata ostacolata dalla scarsa stabilità e dalla
bassa efficienza di consegna rispetto ai farmaci chimici. Di conseguenza, i
sistemi di somministrazione bioterapeutica in grado di superare queste
limitazioni sono attivamente perseguiti. I materiali a base di SPION possono
essere candidati ideali per lo sviluppo di tali sistemi di consegna grazie alla
loro eccellente biocompatibilità e superparamagnetismo che consente l'accumulo
/ ritenzione a lungo termine nei siti target utilizzando un magnete adatto.
Inoltre, sono state ben sviluppate tecnologie di sintesi per la produzione di
SPION omogenei e finemente sintonizzati, che possono promettere la loro rapida
traduzione clinica.
Parole
chiave: bioterapia, campo magnetico, penetrazione, ritenzione/accumulo,
nanoparticella super-paramagnetica di ossido di ferro (SPION), targeting.
Le bioterapie, comprese le cellule terapeutiche,
le proteine/peptidi e gli acidi nucleici, sono altamente target-specifici
attraverso processi come le interazioni anticorpo-antigene e l'ibridazione
oligonucleotide-bersaglio antisenso e funzionano in modo relativamente ben
definito rispetto ai farmaci chimici convenzionali [1]. Queste proprietà
desiderabili potrebbero migliorare significativamente gli effetti terapeutici
riducendo gli effetti avversi. Di conseguenza, sono stati ampiamente studiati
come una nuova classe di farmaci per il trattamento di tumori e malattie
autoimmuni negli ultimi decenni [2-4]. Tuttavia, l'applicazione di questa
tecnologia è ostacolata dalla mancanza di metodi efficaci per trasportare in
modo protettivo questi bioterapici nei siti di malattia. Ciò è in gran parte
dovuto alle caratteristiche fisico-chimiche intrinseche come la stabilità
fisico/chimica, la degradabilità di proteine/peptidi e acidi nucleici che
rendono piuttosto difficile la loro consegna [5, 6]. Ad esempio, le proteine
possono essere facilmente degradate dalle proteinasi nel siero e auto-aggregate
attraverso interazioni non covalenti. I DNA e gli RNA sono sensibili alle
nucleasi nel siero e nel microambiente acido, che potrebbero ridurre
drasticamente la loro emivita biologica [7]. Poiché i bio-terapeutici sono
idrofili con un peso molecolare relativamente elevato, la loro consegna e il
loro accumulo in siti bersaglio come i tumori possono essere difficili.
Inoltre, i farmaci a base di nucleotidi caricati negativamente non possono
penetrare nelle membrane cellulari e quindi la loro scarsa consegna
intracellulare è una seria preoccupazione. Un approccio per superare le
barriere biologiche è quello di incapsulare bioterapie in formulazioni di micro
o nanomateriali. Nella progettazione di queste formulazioni, è necessario
prestare particolare attenzione per ridurre al minimo i danni alle
macromolecole biologiche e prevenire la perdita delle loro attività biologiche
da stress fisico [8, 9]. Un altro approccio è quello di preparare vettori
specializzati in base ai tipi di bioterapia per una consegna appropriata.
Recentemente, una vasta gamma di vettori imbrigliati con ligandi mirati o
moieties sensibili agli stimoli che rispondono a stimoli esterni come luci,
ultrasuoni e campi magnetici sono stati sviluppati per la somministrazione
mirata di bioterapie [10, 11]. Tra questi vettori, i sistemi di
somministrazione super-paramagnetici basati su nanoparticelle di ossido di
ferro (SPION) hanno attirato una notevole attenzione a causa delle loro
caratteristiche uniche come la biocompatibilità e il superparamagnetismo che li
rende rilevabili dalla risonanza magnetica per il monitoraggio della risposta al
trattamento e consente la somministrazione e il rilascio di farmaci guidati da
magneti [12-17].
Questa
revisione riguarda i sistemi di somministrazione azionati magnetici di recente
sviluppo, le loro caratteristiche uniche e la loro applicabilità per la
somministrazione di bioterapie. Poiché i metodi per la sintesi degli SPION e
l'uso di SPION come mezzi di contrasto MRI per la diagnosi sono stati
ampiamente rivisti [18, 19], questa revisione si concentra sulle formulazioni
basate su SPION che sono specifiche per la somministrazione di bioterapie. Le
nanoparticelle magnetiche disperse in solvente organico e soluzioni acquose
possono essere caricate all'interno di liposomi, micelle, idrogel e
micro/nanosfere durante la formulazione. Le proprietà fisico-chimiche degli
SPION, tra cui la dimensione delle particelle, la carica superficiale, la
magnetizzazione e le condizioni ambientali come la forza e la durata del campo
magnetico esterno, sono tutte fondamentali per il successo dei sistemi di
erogazione basati su magneti [20]. In primo luogo, esaminiamo le recenti
strategie di formulazione per la modifica degli SPION, tra cui il clustering e
l'incapsulamento delle particelle all'interno di idrogel, liposomi, micelle e
micro / nanosfere. In secondo luogo, discutiamo le considerazioni da prendere
in considerazione nella progettazione di vettori basati su SPION per la
somministrazione di bioterapie specifiche tra cui cellule, proteine / peptidi,
geni e virus. Inoltre, esaminiamo diverse nanoparticelle magnetiche commerciali
per la somministrazione di bioterapie. Infine, forniamo prospettive nelle
direzioni future dei vettori basati su SPION a attivazione magnetica per la
bioterapia e le loro potenziali applicazioni cliniche.
2.
Vantaggi e considerazioni nella progettazione di supporti a base di magneti.
Un
sistema di consegna guidato magneticamente utilizza SPION come vettori per
facilitare la consegna rapida extracellulare, intracellulare e sito-specifica /
mirata di bioterapie sotto l'influenza di un campo magnetico esterno (Figura 1)
[21]. Come mostrato nella Figura 1a, gli SPION somministrati possono essere
impilati nell'area con un forte campo magnetico dopo l'applicazione di un
magnete esterno. In questo modo, i bioterapici rivestiti o miscelati con SPION
possono essere guidati per localizzare ed essere trattenuti in specifici siti
di tessuti o organi. Ciò può migliorare la specificità del bersaglio e
l'efficacia terapeutica [22]. Uno studio ha dimostrato che la maggior parte
delle nanoparticelle magnetiche sono assorbite dalle cellule tumorali in vitro
in 15 minuti in presenza di un campo magnetico, che potrebbe ridurre
significativamente i tempi di trasporto di geni e proteine nelle cellule
(Figura 1b) [23]. Un campo magnetico esterno può anche accelerare l'assorbimento
cellulare di nanoparticelle in sistemi di coltura 2D e 3D in vitro [23, 24]. In
un modello 3D di cellule idrogel (cellule di fibroblasti umani), il campo
magnetico esterno ha permesso la penetrazione profonda di nanoparticelle
magnetiche rivestite con peptidi penetranti nelle cellule fino a una profondità
di ~ 700 μm in gel di collagene ad una velocità di 33 μm / h, che ha mediato
l'assorbimento intracellulare di nanoparticelle magnetiche nelle cellule dei
fibroblasti anche in aree profonde (Figura 1c). Gli idrogel reticolati con
nanoparticelle magnetiche possono essere compressi dal movimento di
nanoparticelle magnetiche verso il campo magnetico, che potrebbe innescare un
rilascio specifico di bioterapie incapsulate come mostrato in Figura 1d [25]. I
campi magnetici sono sicuri e sono ampiamente utilizzati nelle cliniche. In uno
studio precedente, un campo magnetico statico forte fino a 10 tesla non ha
mostrato un impatto negativo sulla crescita cellulare e sui cicli cellulari per
4 giorni nelle cellule CHO-K1 dell'ovaio di criceto cinese dei mammiferi [26].
Tuttavia, la sicurezza in vivo del campo magnetico di > 10 tesla deve ancora
essere dimostrata. L'accumulo di SPION guidato magneticamente può essere un
trattamento promettente per malattie localizzate come i tumori solidi, ma meno
per le malattie disseminate. È noto che solo meno del 5% delle nanoparticelle
somministrate può raggiungere i siti tumorali dopo l'iniezione sistemica a
causa della vascolarizzazione tumorale allentata nei tumori, un fenomeno noto
come permeazione e ritenzione potenziate (EPR) [27, 28]. I campi magnetici
esterni possono migliorare l'accumulo di particelle magnetiche nei tumori con
l'effetto EPR. In uno studio più recente, è stato osservato un accumulo
significativamente elevato di SPION in un modello di tumore murino in presenza
di campo magnetico per la somministrazione mirata di proteina terapeutica,
interferone gamma [29]. Lo studio ha dimostrato che le particelle magnetiche
accumulate nei tumori sotto l'influenza del campo magnetico esterno erano 6-10
volte più di quelle accumulate senza l'assistenza del campo magnetico. I
vettori basati su SPION consentono anche la somministrazione di farmaci guidati
da risonanza magnetica, che potrebbe consentire la preselezione dei pazienti in
base all'entità degli accumuli del sito target visualizzando la
biodistribuzione dei farmaci dopo la somministrazione e dopo un trattamento ad
alta efficienza nelle cliniche [30].
(ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4167583/).
Come
viene finanziato il Graphene Flagship.
Il
Graphene Flagship è un'iniziativa di ricerca scientifica finanziata dalla
Commissione Europea. Con un bilancio di 1 miliardo di euro, rappresenta una
nuova forma di iniziativa di ricerca congiunta e coordinata su una scala senza
precedenti.
I
progetti Graphene Core e 2D-EPL sono finanziati dalla Commissione Europea, che
corrisponde al 50% del budget dell'intera iniziativa, mentre il restante 50%
dovrebbe essere finanziato attraverso Progetti partner a livello regionale,
nazionale o transnazionale. I progetti partner e i membri associati non
ricevono finanziamenti dai budget del graphene core o del progetto 2D-EPL.
I
finanziamenti iniziali dell'UE provenivano dal 7° programma quadro (7° PQ)
nella fase di ramp-up. Attualmente, la Graphene Flagship è finanziata da
Orizzonte 2020, lo strumento finanziario che attua l'Unione dell'innovazione,
un'iniziativa faro di Europa 2020 volta a garantire la competitività globale
dell'Europa.
(graphene-flagship.eu/research/funding/)
Nuovi
finanziamenti per la ricerca sul grafene "super-materiale”.
L'Imperial
College London ha inoltre ricevuto finanziamenti da Bill Gates sulla ricerca
sul grafene nella tecnologia dei vaccini per la cifra di 4,5 milioni di
sterline
Gli
scienziati dell'Imperial College di Londra riceveranno più di 4,5 milioni di
sterline in finanziamenti pubblici per studiare come il grafene "super-materiale"
possa portare a miglioramenti in settori ad alta tecnologia come la
progettazione aerospaziale e le tecnologie mediche.
Il
Cancelliere dello Scacchiere britannico George Osborne ha annunciato un
investimento di capitale di 21,5 milioni di sterline per la commercializzazione
del grafene,uno dei materiali più sottili, leggeri, resistenti e conduttivi
scoperti fino ad oggi; e i cui creatori hanno ricevuto il Premio Nobel per la
Fisica nel 2010 per essere considerato uno dei risultati scientifici più
innovativi al mondo.
Tre
progetti di ricerca imperiali condivideranno i finanziamenti del Physical
Sciences and Engineering Research Council (EPSRC), come parte di un nuovo
programma con una serie di partner industriali tra cui il produttore di
aeromobili Airbus.
Gli
scienziati che hanno ricevuto la sovvenzione sperano di sviluppare tecnologie
al grafene che contribuiscano all'economia del Regno Unito e possano essere
applicate dalle industrie di tutto il mondo.
Sperano
che una nuova tecnologia di scansione medica possa essere sviluppata come
risultato di come il grafene risponde alle onde elettromagnetiche ad alta
frequenza, dalle microonde alle frequenze terahertz e fino alle lunghezze
d'onda della luce visibile.
(euroresidentes.com/tecnologia/nanotecnologia/nueva-financiacion-para-investigar-e).
(phys.org/news/2012-12-funding-super-material-graphene.html).
Vittorio
Colao, il 5G e la “sostanza medica” da iniettare in remoto.
La
frase è presa da un video caricato sul canale YouTube della Università di
Verona nell’aprile 2019. Colao dice che con il 5G sarà possibile “iniettare o
rilasciare una sostanza medica che è necessaria per la salute. Si potrà fare
tutto in remoto quasi istantaneamente”
L'intervista
è il resoconto integrale e non elaborato di una registrazione effettuata il 29
marzo 2019 presso il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano per la
realizzazione del documentario "Italia paese sempre in crisi. ma è vera
crisi?", prodotto con il contributo straordinario di Banco BPM e il
sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni e AGSM.
Intervista
a cura di Sergio Noto, Dipartimento di Scienze Economiche.
(youtube.com/watch?v=ucALdRQj3_I)
Interfacciamento
di materiali a base di grafene con cellule neurali.
La
comunità scientifica ha assistito a un aumento esponenziale delle applicazioni
di materiali a base di grafene e grafene in una vasta gamma di campi,
dall'ingegneria all'elettronica alle biotecnologie e alle applicazioni
biomediche. Per quanto riguarda le neuroscienze, l'interesse suscitato da
questi materiali è duplice. Da un lato, i nano-fogli fatti di grafene o
derivati del grafene (ossido di grafene o la sua forma ridotta) possono essere
utilizzati come vettori per la somministrazione di farmaci. Qui, un aspetto
importante è valutare la loro tossicità, che dipende fortemente dalla
composizione del fiocco, dalla funzionalizzazione chimica e dalle dimensioni.
(frontiersin.org/articles/10.3389/fnsys.2018.00012/fu).
Lenire
i sintomi dell'ansia con l'ossido di grafene.
L'ossido
di grafene inibisce il disturbo da stress post-traumatico.
I
ricercatori di Graphene Flagship partner SISSA in Italia, ICN2 in Spagna e
l'Università di Manchester nel Regno Unito, in collaborazione con la Ribeirão
Preto Medical School dell'Università di San Paolo, hanno scoperto che l'ossido
di grafene inibisce i comportamenti legati all'ansia in uno studio modello.
Hanno scoperto che l'iniezione di ossido di grafene in una regione specifica
del cervello silenzia i neuroni responsabili del comportamento ansioso.
Gli
scienziati hanno utilizzato un modello animale comune: proprio come nel
classico cartone animato Tom e Jerry,un topo vive in un buco nel muro di una
piccola stanza, dove si sente protetto e al sicuro. Normalmente, il mouse
esplora la stanza liberamente e senza preoccupazioni. Ma quando il topo sente
l'odore di un gatto, corre di nuovo nel suo buco, dove sa di essere al sicuro.
Questo è un comportamento difensivo molto forte e la base per la risposta di
lotta o fuga, che è intrinseca alla maggior parte degli animali.
Dopo
una settimana in questo ambiente, il topo ricorda questo comportamento, anche
dopo che il profumo del gatto è scomparso. Questo è un modello per il disturbo
da stress post-traumatico (PTSD), un comportamento di ansia protettiva che si
verifica in risposta a ricordi negativi. Milioni di persone in tutto il mondo
soffrono di disturbi legati al PTSD o all'ansia.
Laura
Ballerini, autrice principale dell'articolo e professore di fisiologia presso
il partner di Graphene Flagship SISSA, Italia, spiega che l'ossido di grafene
disabilita la comunicazione tra le sinapsi che causano questo tipo di paura.
"Due
giorni dopo aver iniettato ossido di grafene in una regione specifica del
cervello del topo, si è comportato come altri topi che non avevano mai
sperimentato l'odore di un gatto nel loro ambiente domestico. In altre parole,
l'ossido di grafene ha inibito il comportamento legato all'ansia del
topo", spiega Ballerini. Dice che due giorni sono all'incirca il momento
in cui i ricordi si formano e si consolidano nel cervello del topo, che
corrisponde al tempo in cui i sintomi dell'ansia si attenuano.
"L'ossido
di grafene interagisce con la parte del cervello responsabile della formazione
di ricordi legati alla paura, che causano ansia. Non funziona come un farmaco,
inibendo la funzione dei recettori – invece, arresta temporaneamente l'intero
meccanismo abbastanza a lungo da interrompere la patologia legata alla paura
del cervello, senza danneggiarli", continua Ballerini.
L'ossido
di grafene interrompe i segnali neuronali legati all'ansia senza influenzare i
neuroni o le cellule circostanti. In termini semplici, "rifiuta" solo
le comunicazioni tra neuroni specifici. In una malattia in cui queste
comunicazioni sono sovraesposte, come il PTSD e l'ansia, prendere di mira le
sinapsi con ossido di grafene è sufficiente per arrestare lo sviluppo di questo
comportamento patologico. Questo è un tipo di medicina di precisione.
L'ossido
di grafene viene eliminato naturalmente dopo alcuni giorni, poiché il tessuto
circostante digerisce il materiale. Ballerini dice che, dopo due giorni, non
hanno osservato alcuna infiammazione e non sono rimaste tracce di ossido di
grafene. Successivamente, Ballerini e colleghi cercheranno di combinare il
comportamento di targeting delle sinapsi dell'ossido di grafene con la sua
capacità di attaccarsi alle molecole portanti per la somministrazione di
farmaci.
Serge
Picaud, vice leader del pacchetto di lavoro sulle tecnologie biomediche del
Graphene Flagship, commenta: "Questo lavoro fornisce un'altra grande
dimostrazione del potenziale terapeutico del grafene, utilizzato da solo o
incluso in un dispositivo medico".
Andrea
C. Ferrari, Science and Technology Officer del Graphene Flagship e Presidente
del suo Management Panel, aggiunge: "Le applicazioni sanitarie, ambientali
e biologiche del grafene e dei materiali correlati sono state studiate dal
Graphene Flagship sin dal suo inizio. Questo lavoro apre una nuova strada di
ricerca e mostra un percorso per un uso terapeutico molto importante
dell'ossido di grafene, una delle forme più comuni di grafene
funzionalizzato".
(graphene-flagship.eu/graphene/news/soothing-the-symptoms-of-anxiety-with-graphene-oxide/).
RIPRISTINARE
LA VITA DECODIFICANDO I SEGNALI CEREBRALI E NERVOSI IN SOLUZIONI MEDICHE.
Sistemi
neurali intelligenti di grafene ad alta densità e alta risoluzione.
Infatti,
come afferma INBRAIN nel suo comunicato stampa, stanno "mirando a
stabilire la sicurezza del grafene come nuovo standard di cura per i
dispositivi neuro-tecnologici". Descrivono anche i bio-circuiti di grafene
come una sorta di piattaforma che può essere aggiornata: tecnologie neuro-elettroniche
meno invasive e intelligenti come la nostra potrebbero fornire terapie più
sicure che sono aggiornabili e adattabili in tempo reale ...
Se
questo suona familiare, è probabilmente perché Moderna, creatore del vaccino
covid mRNA, ha descritto la sua tecnologia come un "sistema
operativo" che può essere aggiornato e riprogrammato in qualsiasi momento.
(inbrain-neuroelectronics.com/)
Moderna.
Piattaforma
mRNA: consentire la scoperta e lo sviluppo di farmaci.
Il
nostro sistema operativo.
Riconoscendo
l'ampio potenziale della scienza dell'mRNA, abbiamo deciso di creare una
piattaforma tecnologica per l'mRNA che funzioni in modo molto simile a un
sistema operativo su un computer. È progettato in modo che possa collegarsi e
riprodursi in modo intercambiabile con diversi programmi. Nel nostro caso, il
"programma" o "app" è il nostro farmaco mRNA - la sequenza
unica di mRNA che codifica per una proteina.
Abbiamo
un team dedicato di diverse centinaia di scienziati e ingegneri focalizzati
esclusivamente sul progresso della tecnologia della piattaforma di Moderna.
Sono organizzati attorno a discipline chiave e lavorano in modo integrato per
far progredire le conoscenze che circondano la scienza dell'mRNA e risolvere le
sfide che sono uniche per lo sviluppo di farmaci mRNA. Alcune di queste discipline
includono la biologia dell'mRNA, la chimica, la formulazione e la consegna, la
bioinformatica e l'ingegneria proteica.
(modernatx.com/mrna-technology/mrna-platform-enabling-drug-discovery-development)
INBRAIN
Neuro-electronics si assicura un finanziamento di serie A di 17 milioni di
dollari per la prima interfaccia grafene-cervello basata sull'intelligenza
artificiale
Il
finanziamento consente all'azienda di portare avanti studi first-in-human per
il suo prodotto di punta, un dispositivo di neuro-modulazione meno invasivo per
il trattamento di condizioni neurologiche utilizzando l'intelligenza
artificiale e gli elettrodi di grafene.
(businesswire.com/news/home/20210330005388/en/INBRAIN-Neuroelectronics-Secures-17-Million-in-Series-A-Funding-for-First-AI-Powered-Graphene-Brain-Interface).
Recenti
progressi dell'ossido di grafene come potenziale vettore di vaccino e adiuvante.
Il
vaccino è una delle strategie più efficaci per prevenire e controllare le
malattie infettive e alcune malattie non infettive, in particolare i tumori.
Coadiuvanti e vettori sono stati opportunamente aggiunti alla formulazione del
vaccino per migliorare l'immunogenicità dell'antigene e indurre un'immunità
duratura. Tuttavia, vi è un urgente bisogno di sviluppare nuovi coadiuvanti per
tutti gli usi perché alcuni coadiuvanti approvati per uso umano hanno
funzionalità limitate. L'ossido di grafene (GO), ampiamente utilizzato per la
somministrazione di biomolecole, eccelle nel carico e nella consegna
dell'antigene e mostra le potenzialità di attivazione del sistema immunitario.
Tuttavia, go aggregati in liquido biologico e induce la morte cellulare, e
mostra anche scarsa bio-solubilità e biocompatibilità. Per affrontare queste
limitazioni, sono stati impiegati vari protocolli di modifica della superficie
per integrare sostanze acquose compatibili con GO per migliorarne efficacemente
la biocompatibilità. Ancora più importante, queste modifiche rendono
funzionalizzato-GO con proprietà superiori sia come vettori che come
coadiuvanti. Qui, viene esaminato il recente progresso delle proprietà
fisico-chimiche e delle strategie di modifica della superficie di GO per la sua
applicazione sia come vettori che come coadiuvanti.
(sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1742706120303305).
Come
visualizzare in 3D nanoparticelle di grafene nelle cellule.
Lo
studio dell’interazione delle nanoparticelle con le cellule è di fondamentale
importanza in biologia e nelle scienze biomediche, poiché le nanoparticelle
possono essere “internalizzate” e interagire con le strutture intracellulari,
modificando la normale fisiologia e indurre per esempio a una morte
“programmata” le cellule tumorali. Inoltre, negli ultimi anni, il nano-grafene
è stato utilizzato per l’identificazione di acidi nucleici, proteine, virus,
ioni metallici, piccole molecole e per migliorare la consegna dei farmaci alle
cellule specifiche, tanto da rappresentare un ottimo candidato come portatore
di vaccini.
(cnr.it/it/comunicato-stampa/10508/come-visualizzare-in-3d-nanoparticelle-di-grafene-nelle-cellule).
La
proteina "Magneto" geneticamente modificata controlla a distanza il
cervello e il comportamento.
Il
nuovo metodo "Badass" utilizza una proteina magnetizzata per attivare
le cellule cerebrali in modo rapido, reversibile e non invasivo.
(theguardian.com/science/neurophilosophy/2016/mar/24/magneto-remotely-controls-brain-and-behaviour).
Gli
scienziati della Georgia State University di Atlanta hanno sviluppato un
vaccino spray nasale contenente nanoparticelle e ossido di grafene.
Lo
studio è stato pubblicato su PNAS (Procedimenti dell’Accademia nazionale delle
scienze degli Stati Uniti d’America), una delle più citate e diffuse riviste
scientifiche al mondo.
La
squadra di ricerca ha affermato che questa soluzione potrebbe proteggere contro
tutti i ceppi del virus dell’influenza ed essere adattata per combattere altri
agenti patogeni, come il Covid.
Lo
spray contiene una proteina chiamata emagglutinina ricombinante (HA) che “vive”
sulla superficie dei virus dell’influenza ed è essenziale per la capacità del
virus di causare l’infezione. Il vaccino spray somministra nanoparticelle a
strati, simili a fogli, attraverso il naso. Secondo i ricercatori le
nanoparticelle dovrebbero servire a stimolare il sistema immunitario. I vaccini
iniettati intra muscolo con l’ago non riuscirebbero a dare risposte immunitarie
in tutto il corpo e in particolare nelle vie respiratorie. Per questo motivo
gli scienziati di Atlanta ritengono che il loro spray possa essere utile anche
contro il Covid-19.
La
soluzione combina la proteina emagglutinina con l’ossido di grafene.
Quest’ultimo è un materiale stratificato prodotto dall’ossidazione della
grafite.
(byoblu.com/2021/08/09/vaccini-spray-nasali-con-nanoparticelle-e-ossido-di-grafene-perche-si-investe-cosi-tanto-nellossido-di-grafene/)
Effetti
citotossici differenziali del grafene e dell'ossido di grafene sui
cheratinociti cutanei.
Le
proprietà impressionanti rendono i materiali a base di grafene (GBM) strumenti
promettenti per la nanoelettronica e la biomedicina. Tuttavia, i problemi di
sicurezza devono essere chiariti prima che inizi la produzione di massa di GBM.
Poiché la pelle, insieme ai polmoni, mostra la più alta esposizione ai GBM, è
di fondamentale importanza capire cosa succede quando i GBM vengono a contatto
con le cellule della pelle. Il presente studio è stato condotto sui
cheratinociti HaCaT, un modello in vitro di tossicità cutanea, sul quale sono
stati valutati gli effetti di quattro GBM: alcuni strati di grafene, preparato
mediante trattamento di fresatura a sfera (FLG), e tre campioni di ossido di
grafene (GO, un GO1 di grado di ricerca, e due GO commerciali, GO2 e GO3).
Anche se non sono stati osservati effetti significativi dopo 24 ore, dopo 72
ore il composto meno ossidato (FLG) è stato il meno citotossico, inducendo
danni mitocondriali e plasma-membrana con EC50s di 62,8 μg/mL (saggio WST-8) e
45,5 μg/mL (assorbimento di ioduro di propidio), rispettivamente. Al contrario,
il composto più grande e più ossidato, GO3, era il più citotossico, inducendo
danni mitocondriali e plasma-membrana con EC50s di 5,4 e 2,9 μg/mL,
rispettivamente. Questi risultati suggeriscono che solo alte concentrazioni e
lunghi tempi di esposizione a FLG e OGM potrebbero compromettere l'attività
mitocondriale associata a danni alla membrana plasmatica, suggerendo bassi
effetti citotossici a livello cutaneo.
(nature.com/articles/srep40572).
Comprendere
la salute e la sicurezza del grafene.
In che
modo il grafene e i materiali stratificati interagiscono con la nostra salute e
il mondo che ci circonda?
grafene e i materiali stratificati hanno avuto
un impatto su molti campi diversi e ogni giorno emergono nuove applicazioni.
Quindi, come per tutte le tecnologie in evoluzione, è fondamentale considerare
la loro sicurezza.
A tal
fine, il Graphene Flagship ha un gruppo dedicato a studiare gli effetti di
questi nuovi materiali sulla nostra salute e sul mondo che ci circonda: il
pacchetto di lavoro per la salute e l'ambiente. Questo gruppo indaga se il grafene e
i materiali stratificati rappresentano rischi per la nostra salute e l'ambiente
e, in caso affermativo, come mitigarli. Hanno pubblicato un articolo di
revisione completo che riporta le attuali conoscenze sulla sicurezza del
grafene e dei materiali stratificati e puoi leggerlo online qui.
La
revisione è stata condotta da Maurizio Prato, Alberto Bianco e Bengt Fadeel:
Leader, Deputy Leader e Partner del Pacchetto di Lavoro Salute e Ambiente, con
scienziati Graphene Flagship presso istituzioni partner il Karolinska
Institute, Svezia, l'Università di Manchester, Regno Unito, l'Università di
Castilla-La Mancha e CIC BiomaGUNE, Spagna, CNRS, l'Università di Strasburgo,
Francia, i Laboratori Federali Svizzeri per la Scienza e la Tecnologia dei
Materiali (EMPA), Svizzera, e l'Università di Trieste, Italia, oltre a
scienziati di altre istituzioni.
Il
Graphene Flagship sta studiando gli effetti del grafene e dei materiali
stratificati sulla salute e la sicurezza su una serie di fronti. Ad esempio, lo
sapevate che i nostri studi suggeriscono che il grafene è sicuro per
l'esposizione polmonare professionale a lungo termine e che ha una bassa
tossicità per la pelle? Per saperne di più, continua a leggere.
Pelle.
La
pelle è la prima interfaccia tra il corpo e l'ambiente e, come tale, è la via
di esposizione più accessibile per il grafene e i materiali stratificati. Gli
scienziati di Graphene Flagship presso i partner dell'Università di Trieste,
Italia, dell'Università di Castilla-La Mancha e CIC BiomaGUNE, Spagna, in
collaborazione con altre istituzioni, hanno scoperto che il potenziale impatto
del grafene e dell'ossido di grafene (GO) a pochi strati sulla pelle dipende
dalle loro proprietà fisico-chimiche, come lo stato di ossidazione e le
dimensioni. Ma solo alte concentrazioni di questi materiali con lunghi tempi di
esposizione hanno portato a danni alla membrana. Ciò significa che hanno una
bassa tossicità per le cellule della pelle.
In un
altro studio, gli scienziati di Graphene Flagship partner dell'Università di
Trieste, in Italia, e dell'Università di Castilla-La Mancha, dell'Università di
Trieste, di Graphenea e di CIC BiomaGUNE, in Spagna, hanno scoperto che quando
si utilizza il metodo di esfoliazione per preparare grafene e materiali
stratificati, la scelta dell'agente esfoliante può influenzare le interazioni
del materiale con la pelle. Lo studio ha anche dimostrato che il grafene e i
materiali stratificati non causano irritazione della pelle dopo un'esposizione
acuta quando sono fatti con agenti esfolianti non irritanti.
Inoltre,
per valutare ulteriormente le interazioni con la pelle, i team di Graphene
Flagship hanno valutato l'effetto del grafene sui cheratinociti delle cellule
della pelle. Queste cellule sono il componente principale dello strato esterno
della pelle, l'epidermide, e sono cruciali per l'autoregolazione della pelle,
il mantenimento delle funzioni di barriera, il controllo della perdita di
acqua, le reazioni infiammatorie e altro ancora.
(graphene-flagship.eu/graphene/news/understanding-the-health-and-safety-of-graphene/).
Deep
Tech EU in mostra al MWC di Barcellona.
Grafene,
Quantum e Cervello Umano: mettilo insieme e, cosa ottieni? Deep Tech UE. Le più
ambiziose iniziative di ricerca dell'UE mostrano le innovazioni al Deep Tech EU
del MWC di Barcellona.
Dal 24
al 27 febbraio 2020, il Mobile World Congress 2020, celebrato a Barcellona,
presenterà un padiglione di oltre 300 mq che mostrerà le più ampie iniziative
di ricerca e innovazione su larga scala della Commissione europea.
Lo spazio
Deep Tech EU, supportato da GSMA e dall'UE, metterà in evidenza le ultime
tecnologie sviluppate dal Graphene Flagship, dallo Human Brain Project, dal
Quantum Flagship e ospiterà la presentazione ufficiale al pubblico della nuova
iniziativa
Battery 2030+.
Il
mondo si sta muovendo a tutta velocità, spingendo in avanti una straordinaria
ondata di tecnologie nuove e dirompenti che cambieranno il modo in cui vediamo,
ci muoviamo, ci comportiamo e persino comunichiamo. Siamo in un momento in cui
queste tecnologie, desiderose di emergere, significheranno un cambiamento di
paradigma nel modo in cui vediamo il nostro posto in questo mondo, aprendo un
regno completamente nuovo alla nostra comprensione dell'essere umano
dall'interno e dall'altro: come interagisce e si connette con il suo ambiente e
altri elementi.
Quest'anno,
il Mobile World Congress di Barcellona ospiterà un'area che aprirà gli occhi,
lo spazio Deep Tech EU, dedicato a mostrare le prossime tendenze tecnologiche
delle quattro iniziative di ricerca e innovazione più ambiziose della
Commissione europea: il Graphene Flagship, lo Human Brain Project, il Quantum
Flagship e l'iniziativa Battery 2030+.
Lo
spazio comune, supportato dalla GSMA e dalla Commissione Europea e curato da
ICFO, presenterà le più recenti applicazioni commerciali innovative e prototipi
nei campi del grafene, delle neuroscienze, dell'intelligenza artificiale e
dello sviluppo di farmaci personalizzati, nonché delle tecnologie quantistiche
per l'informatica, il rilevamento e le comunicazioni sicure.
Deep
Tech EU è la più grande vetrina di tecnologie di frontiera sviluppate
nell'ambito delle iniziative di ricerca europee su larga scala, le FET
Flagships. Il Graphene Flagship e lo Human Brain Project hanno prodotto
risultati per oltre sei anni e, insieme al Quantum Flagship lanciato di recente
e al lancio di Battery 2030+, ognuno di essi mira ad affrontare le principali
sfide sociali. Lo stanno facendo attraverso la scienza di frontiera e le
innovazioni tecnologiche, aspettandosi di diventare rivoluzionari e di avere un
impatto sulla società e sull'economia europee per posizionare l'UE come leader
a livello mondiale.
Frank
Koppens, ICREA Prof. presso ICFO e curatore dello spazio Deep Tech EU,
commenta:"Le PMI che emergono dalle ammiraglie dimostrano tecnologie di
altissimo livello: cioè, sono arrivate da un laboratorio scientifico al
mercato. Questa cooperazione tra le ammiraglie e la GSMA è l'occasione ideale
per dimostrare che il Deep Tech sta crescendo nell'UE".
Presente
al MWC dal 2016, il Graphene Flagship sta già realizzando la sua promessa
originale: portare il grafene dal laboratorio sul mercato. Negli ultimi sei
anni, il grafene ha trovato applicazioni in aree industriali chiave tra cui
elettronica, dispositivi indossabili, accumulo di energia e comunicazioni, che
stanno già raggiungendo i consumatori, e ha mostrato un'importante
rappresentazione di questi risultati all'evento mobile. Come parte della sua
missione, il Graphene Flagship mira a trasformare le tecnologie di telefonia
mobile e le telecomunicazioni, consolidando la posizione dell'Europa in questi
settori chiave. Lo spazio presenterà le applicazioni commerciali di 10 aziende,
tutte parte del consorzio European Graphene Flagship.
Jari
Kinaret, direttore del Graphene Flagship, afferma: "Stiamo sviluppando una
vasta gamma di tecnologie abilitate al grafene, dall' automotive
all'aerospaziale, all'energia e all'elettronica, con dozzine di prototipi e
prodotti già dimostrati. Quest'anno abbiamo deciso di concentrare la nostra
mostra MWC sulle PMI che lavorano sulle applicazioni del grafene per
l'elettronica e la fotonica, come esempi del nostro lavoro multidisciplinare.
Per noi, MWC è un luogo eccellente per coltivare e creare contatti con
industrie leader in Europa e oltre".
Apparendo
per la seconda volta sul palco, il Quantum Flagship lanciato nel 2018 sarà presente al
MWC 20 portando nell'ecosistema mobile tecnologie quantistiche innovative e
dirompenti attraverso applicazioni commerciali, consentendo ai visitatori di
scoprire un mondo completamente nuovo di progressi innovativi. Queste
applicazioni si concentreranno su aree come le comunicazioni, l'informatica e
il rilevamento, esponendo applicazioni relative ai protocolli di crittografia
quantistica per reti di comunicazione sicure, calcolo quantistico per
affrontare questioni importanti come la generazione e lo stoccaggio di energia,
la creazione di nuovi materiali o persino il rilevamento quantistico, per
un'accuratezza e una sensibilità senza precedenti o persino la sincronizzazione
della rete. Lo spazio ospiterà anche la tecnologia presentata da quattro
partner industriali dell'ammiraglia.
Markus
Wilkens, coordinatore del Quantum Flagship Coordination Office, commenta: "Quantum appartiene
certamente a quelle tecnologie profonde con il più alto potenziale dirompente
per la nostra futura società digitale. Al MWC daremo ai visitatori un assaggio
di come potrebbe essere questo entusiasmante futuro mostrando casi d'uso,
ultimi risultati di progetti di punta e persino i primi prodotti
commerciali".
Infine,
lo Human
Brain Project farà la sua prima apparizione al MWC nell'edizione di quest'anno. Già al
suo sesto anno, il grande progetto di ricerca scientifica decennale ha
l'obiettivo di far progredire le nostre conoscenze nei campi delle
neuroscienze, dell'informatica e della medicina correlata al cervello. Al MWC,
con l'uso della più grande piattaforma di calcolo neuro-morfico del mondo e un
simulatore di software cerebrale virtuale, mostrerà i suoi ultimi progressi e
applicazioni nel campo dell'intelligenza artificiale, nonché la diagnosi
personalizzata delle malattie e i trattamenti per i disturbi neurologici.
Inoltre, esporrà la tecnologia sviluppata da tre partner industriali
nell'ambito dell'iniziativa.
Katrin
Amunts, direttore della ricerca scientifica dello Human Brain Project, sottolinea
che "la scienza del cervello, la medicina e le tecnologie
dell'informazione affrontano sfide che li rendono partner ideali l'uno per
l'altro", afferma Katrin Amunts. "Al MWC mostreremo i progetti
dell'HBP che hanno fatto convergere queste aree per produrre progressi per la
scienza di base e clinica e sono sviluppati verso applicazioni commerciali con
l'aiuto dei nostri partner industriali".
Ultimo
ma non meno importante, l'iniziativa di ricerca su larga scala e a lungo
termine Battery 2030+ lanciata di recente sarà presente anche al MWC, facendo
la sua presentazione ufficiale al pubblico mobile per spiegare gli obiettivi e
la futura roadmap del programma. Questa nuova iniziativa europea è stata
lanciata a marzo 2019 e si concentra sull'esplorazione e lo sviluppo di nuovi
approcci scientifici per fornire scoperte nelle tecnologie delle batterie.
Visita
il padiglione 8 e scopri le tecnologie che arriveranno presto per trasformare i
campi dei sensori, dei dispositivi indossabili, delle comunicazioni dati, dell'apprendimento
automatico del calcolo quantistico, dell'intelligenza artificiale, del data
mining e delle tecnologie delle batterie. Non possiamo dirigere il vento, ma
possiamo regolare le vele per cavalcare sulla cresta di queste nuove imprese.
graphene-flagship.eu/graphene/news/deep-tech-eu/
La
tecnologia di “neuro-modulazione” basata sul grafene è REALE: il comunicato
stampa di INBRAIN Neuro-electronics descrive i bio-circuiti di controllo del
cervello utilizzando
il grafene alimentato dall’intelligenza artificiale.
Con un
numero crescente di persone che stanno diventando consapevoli del fatto che
l’ossido di grafene è stato identificato nei vaccini covidi, una società
chiamata INBRAIN Neuro-electronics dimostra che la tecnologia di “neuro-modulazione”
basata sul grafene utilizzando la neuro-elettronica alimentata dall’AI è molto
reale. Un comunicato stampa del 30 marzo 2021 pubblicato da BusinessWire.com
rivela la storia: (businesswire.com/news/home/20210330005388/en/INBRAIN-Neuroelectronics-Secures-17-Million-in-Series-A-Funding-for-First-AI-Powered-Graphene-Brain-Interface)
– INBRAIN Neur-oelectronics si assicura 17 milioni di dollari in finanziamenti
di serie A per la prima interfaccia grafene-cervello alimentata
dall’intelligenza artificiale. Il finanziamento consente all’azienda di
avanzare gli studi first-in-human per il suo prodotto di punta, un dispositivo
di neuro-modulazione meno invasivo per il trattamento di condizioni
neurologiche utilizzando l’intelligenza artificiale ed elettrodi di grafene.
Per
essere chiari, non stiamo in alcun modo sostenendo che INBRAIN sia coinvolta
nei vaccini covidi. Piuttosto, dichiarano che la loro tecnologia viene
utilizzata “per il trattamento dell’epilessia e del morbo di Parkinson”. Il
punto di coprire INBRAIN è di rivelare che i “bio-circuiti” che controllano il
cervello basati sul grafene sono, in effetti, una tecnologia molto reale. I
cosiddetti “fact-checkers” – che non sono altro che propagandisti della
disinformazione – sostengono abitualmente che il grafene non si trova nei
vaccini e che i bio-circuiti di grafene sono una teoria della cospirazione.
INBRAIN Neuro-electronics dimostra che i fact checker stanno mentendo.
Infatti,
come dice INBRAIN nel proprio comunicato stampa, stanno “puntando a stabilire
la sicurezza del grafene come nuovo standard di cura per i dispositivi neuro-tecnologici”.
Descrivono anche i bio-circuiti in grafene come una sorta di piattaforma che
può essere aggiornata: Tecnologie neuro-elettroniche meno invasive e più intelligenti
come le nostre potrebbero fornire terapie più sicure che sono aggiornabili e
adattabili in tempo reale…
Se
questo suona familiare, è probabilmente perché Moderna, creatore del vaccino
mRNA covid, ha descritto la sua tecnologia come un “sistema operativo” che può
essere aggiornato e riprogrammato in qualsiasi momento, anche.
Sul
sito web di INBRAIN Neuro-electronics (nbrain-neuroelectronics.com/), l’azienda
si descrive così: “Siamo scienziati, medici, tecnici e amanti dell’umanità, con
la missione di costruire interfacce neuro-elettroniche per curare i disturbi
del cervello. Usiamo GRAPHENE, il materiale più sottile conosciuto dall’uomo
per costruire la nuova generazione di interfacce neurali per il ripristino del
cervello per aiutare i pazienti di tutto il mondo”.
Cita
anche il Prof. A. Fasano, dicendo: “Graphene è la prossima grande cosa nei materiali di
bioingegneria, che sono componenti pilastri per la prossima generazione di
elettroterapie nel campo in costante crescita della neuro-modulazione”. L’azienda sottolinea che la sua
tecnologia è in grado di “leggere” il cervello di una persona, rilevare
specifici modelli neurologici, e quindi controllare la neurologia di quella
persona per alterare la sua funzione cerebrale. Nelle loro stesse parole: Le nostre interfacce grafene-cervello
hanno la capacità di leggere ad una risoluzione mai vista prima, così come di
rilevare biomarcatori specifici per la terapia e di innescare una neuro-modulazione
adattiva altamente focale per aumentare i risultati nelle terapie neurologiche
personalizzate.
Il
grafene è ulteriormente descritto come “il materiale più sottile conosciuto per
adattare perfettamente la stimolazione all’anatomia cerebrale mirata”. Chiunque dica che il grafene non
viene usato per controllare la neurologia umana è o selvaggiamente ignorante
dello stato delle moderne neuroscienze o vi sta mentendo deliberatamente.
Per
chiarire ancora una volta, non stiamo affermando che la INBRAIN Neuro-electronics
sia impegnata in una sorta di agenda nefasta, né che siano coinvolti in vaccini
covidi. Come ogni tecnologia, i bio-circuiti basati sul grafene possono essere usati sia
per il bene che per il male, a seconda dell’etica e delle motivazioni di coloro
che controllano la tecnologia. Ci sono senza dubbio applicazioni molto positive per questa
tecnologia, ma come la maggior parte delle tecnologie che una volta erano
propagandate come potenzianti per l’umanità – televisione, vaccini, internet,
energia nucleare, robotica, ecc – finiscono tutte nelle mani di globalisti lunatici e
genocidi che le brandiscono come armi contro l’umanità. In altre parole, non c’è tecnologia
che i pazzi non sfrutteranno per schiavizzare l’umanità e aumentare il proprio
potere e controllo. I bio-circuiti di grafene danno ai pazzi affamati di potere
accesso diretto al tuo cervello, e secondo molti analisti (vedi sotto), i vaccini
forniscono la scusa per iniettare alle vittime umane sostanze a base di grafene
che si auto-assemblano in bio-circuiti nel cervello umano.
CLAIM:
I vaccini Covid contengono alti livelli di ossido di grafene, che si
auto-assembla in bio-circuiti raccogliendo elementi (come il ferro) dal sangue
umano. Come riportato da Orwell.city (orwell.city/2021/07/graphene-oxide.html) ,
un gruppo chiamato La Quinta Columna ha analizzato i vaccini Covid e ha
scoperto che dal 98% al 99% della massa non liquida nel vaccino sembra essere
ossido di grafene. Ricardo Delgado, parlando per La Quinta Columna, dice: Un
fenomeno che per molto tempo è stato negato, ma che oggi è già stato dimostrato.
Ci sono milioni di video di persone che vanno in giro per il mondo. Video su
questo fenomeno di, chiamiamolo ‘pseudo-magnetismo acquisito dopo l’inoculazione’, ma può essere acquisito anche
attraverso altri modi. Così, una volta condotto quello studio epidemiologico di
base, abbiamo iniziato a chiederci quali materiali o nanomateriali possono
causare il magnetismo nel corpo. E non solo magnetismo, ma che potrebbero agire
come condensatori di energia, perché ho anche misurato in un multimetro una carica
importante…
Si
tratta di un fenomeno di induzione elettromagnetica nel metallo che aderisce
vicino alla zona di inoculazione. Inoltre, abbiamo scoperto che il magnetismo si sposta
poi verso la testa. E questo è molto importante. Sicuramente per lo scopo che
possono cercare. Inoltre, si misura una differenza di potenziale con un
multimetro: la persona diventa un superconduttore. Cioè, emette e riceve segnali. E quando abbiamo trovato i
materiali che possono causare questo tipo di alterazioni nel corpo, abbiamo iniziato a parlare di grafene. Sospettammo che si trattasse di
ossido di grafene poiché aveva tutte le caratteristiche che le persone
magnetizzate esprimevano dopo l’inoculazione.
Il
grafene è tossico, è una sostanza chimica, un agente chimico tossico.
Introdotto nell’organismo in grandi quantità, provoca trombi. Causa coaguli di
sangue. Abbiamo tutti gli articoli scientifici che lo confermano. Provoca la sindrome post
infiammatoria, provoca l’alterazione del sistema immunitario. E quando
l’equilibrio redox è rotto, nel senso che c’è meno glutatione di riserva del corpo
rispetto a un tossico introdotto come l’ossido di grafene, si genera un collasso del sistema
immunitario e una tempesta di citochine. In altre parole, qualcosa di molto
simile alla malattia di moda, vero?
(Ecco
il video: Brighteon.com/eaff4c87-eb1d-4abd-9f6e-6edeebe6fe59)
Delgado
continua ad affermare: E dato che tutte le persone che vengono inoculate con il
vaccino Pfizer, che era quello che abbiamo mandato in analisi, così come
Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson, Janssen, Sinovac, e tutti i tipi di
vaccini acquisiscono proprietà magnetiche, sospettiamo con molte indicazioni
che tutti
contengono più o meno dosi di grafene, di ossido di grafene. …sappiamo che
proprio la N-acetilcisteina o il glutatione stesso degradano l’ossido di
grafene.
Ecco perché pensiamo che probabilmente abbiamo colpito direttamente l’agente
causale o eziologico della malattia. Nel podcast Situation Update di oggi,
copro più dettagli di questa nanotecnologia esotica, comprese le nanostrutture
“auto-assemblanti” del bio-circuito di grafene, e come queste possono costruire
un’antenna per ricevere comandi o istruzioni da campi elettromagnetici esterni.
Se
questo è ciò che sta accadendo, significa che i governi globali potrebbero
essere in grado di controllare le masse vaccinate trasmettendo segnali da torri
cellulari 5G. Anche se sembra fantascienza, questa tecnologia è già stata dimostrata
in esperimenti con i topi, coinvolgendo sia SPION (Super Paramagnetic Iron
Oxide Nanoparticles (ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4167583/) per la consegna
mirata di farmaci ai tessuti, sia proteine “magneto” che raggiungono la neuro-modulazione
(controllo del cervello-
theguardian.com/science/neurophilosophy/2016/mar/24/magneto-remotely-controls-brain-and-behaviour).
(freeondarevolution.wordpress.com/2021/07/21/la-tecnologia-di-neuromodulazione-basata-sul-grafene-e-reale-il-comunicato-stampa-di-inbrain-neuroelectronics-descrive-i-biocircuiti-di-controllo-del-cervello-utilizzando-il-grafene/).
Ray
Kurzweil: gli esseri umani saranno ibridi entro il 2030.
Conferenza
Exponential Finance a New York.
In
futuro, gli esseri umani saranno artificialmente intelligenti. Questa è la previsione di Ray
Kurzweil, direttore dell'ingegneria di Google (GOOGL ·), che ha parlato
mercoledì alla il cloud, più avanzato è il nostro modo di pensare. Quando
arriveremo alla fine del 2030 o all'inizio del 2040, Kurzweil crede che il nostro pensiero
sarà prevalentemente non biologico.
Saremo
anche in grado di eseguire il backup completo del nostro cervello.
"Ci
uniremo gradualmente e miglioreremo noi stessi", ha detto. "Dal mio punto di vista, questa è la
natura dell'essere umano: trascenderemo i nostri limiti".
Kurzweil
prevede che gli esseri umani diventeranno ibridi nel 2030. Ciò significa che
il nostro cervello sarà in grado di connettersi direttamente al cloud, dove ci
saranno migliaia di computer, e quei computer aumenteranno la nostra
intelligenza esistente. Ha detto che il cervello si collegherà tramite nano-bot
- piccoli robot fatti da filamenti di DNA.
Il
nostro pensiero allora sarà un ibrido di pensiero biologico e non
biologico", ha detto.
(money.cnn.com/2015/06/03/technology/ray-kurzweil-predictions/index.html).
Anno
2021.
Poligono
cyber.
Questo
progetto fa parte del Centre for Cybersecurity Platform del World Economic
Forum.
La
digitalizzazione sta accelerando ovunque. Nuovi ecosistemi digitali si stanno
formando intorno a noi, creando collegamenti inosservati tra servizi e catene
di approvvigionamento.
Man
mano che il mondo diventa più interconnesso, la velocità di sviluppo rende
difficile valutare l'impatto del cambiamento.
Un
approccio sicuro allo sviluppo digitale oggi determinerà la forma del nostro
futuro per i decenni a venire. Avere le giuste competenze in atto è la chiave
per proteggere le organizzazioni dagli attacchi ora.
Cos'è
Cyber Polygon?
Cyber
Polygon è un evento unico sulla sicurezza informatica che combina il più grande
esercizio di formazione tecnica al mondo per i team aziendali e una conferenza
online con alti funzionari di organizzazioni internazionali e aziende leader.
La
conferenza del 2021 discute i principali rischi della digitalizzazione e le
migliori pratiche per lo sviluppo sicuro degli ecosistemi digitali.
L'esercitazione
tecnica del 2021 costruisce e testa le competenze necessarie per proteggere le
nostre industrie, incentrate su un attacco mirato alla catena di
approvvigionamento.
Ogni
anno, la formazione riunisce aziende globali e agenzie governative per collaborare
su esercizi tecnici. Il live streaming attira milioni di spettatori da tutto il
mondo.
risultati
2020.
120
team provenienti da 29 paesi hanno preso parte alla formazione tecnica sulla
sicurezza informatica nel 2020. Il pubblico in live streaming ha raggiunto i 5
milioni da 57 nazioni.
Un
rapporto completo con risultati dettagliati di Cyber Polygon 2020 è disponibile
qui.
Cyber
Polygon nel 2021
Quest'anno
le discussioni durante la conferenza in diretta streaming si concentreranno
sullo sviluppo sicuro degli ecosistemi. Con l'ulteriore accelerazione della
digitalizzazione globale e l'interconnessione di persone, aziende e paesi, la
sicurezza di ogni singolo elemento di una catena di approvvigionamento è chiave
per garantire la sostenibilità dell'intero sistema.
Durante
l'esercitazione tecnica, i partecipanti affineranno le loro abilità pratiche
nel mitigare un attacco mirato alla supply chain su un ecosistema aziendale in
tempo reale ore.
L'evento
si terrà online il 9 luglio. Le domande delle organizzazioni che desiderano
partecipare alla formazione sono aperte. Vedi ulteriori dettagli sul sito
ufficiale.
(weforum.org/projects/cyber-polygon).
(sberbank.com/news-and-media/press-releases/article?newsID=a05b1950-213f-404e-a4c2-a39fbb41a879&blockID=7®ionID=77&lang=en&type=NEWS).
Vaccini
Covid-19: considerazioni etiche, legali e pratiche.
Autore/Autori:
Assemblea parlamentare.
Dibattito
in Assemblea il 27 gennaio 2021 (5a seduta) (cfr. doc. 15212, relazione della
commissione per gli affari sociali, la sanità e lo sviluppo sostenibile,
relatrice: Jennifer De Temmerman). Testo approvato dall'Assemblea il 27 gennaio
2021 (5a seduta).
7.3
per quanto riguarda la garanzia di un elevato assorbimento del vaccino:
7.3.1 garantire che i cittadini siano
informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a
pressioni politiche, sociali o di altro genere per essere vaccinato se non lo desidera;
7.3.2 garantire che nessuno sia
discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la
salute o per non voler essere vaccinato;
7.3.3 adottare misure tempestive ed
efficaci per contrastare la disinformazione, la disinformazione e l'esitazione
in merito ai vaccini contro la Covid-19;
7.3.4
distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti
collaterali dei vaccini, collaborando e regolamentando le piattaforme di social
media per prevenire la diffusione di disinformazione;
7.3.5 comunicare in modo trasparente il
contenuto dei contratti con i produttori di vaccini e renderli pubblicamente
disponibili per il controllo parlamentare e pubblico;
7.3.6
collaborare con organizzazioni non governative e/o altre iniziative locali per
raggiungere i gruppi emarginati;
7.3.7
impegnarsi con le comunità locali nello sviluppo e nell'attuazione di strategie
su misura per sostenere l'adozione dei vaccini;
7.4 per quanto riguarda la vaccinazione
Covid-19 per i bambini:
7.4.1
garantire un equilibrio tra il rapido sviluppo della vaccinazione per i bambini
e affrontare debitamente i problemi di sicurezza ed efficacia e garantire la
completa sicurezza ed efficacia di tutti i vaccini messi a disposizione dei
bambini, con particolare attenzione all'interesse superiore del bambino,
conformemente alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo;
7.4.2
garantire sperimentazioni di alta qualità, con la dovuta attenzione alle
garanzie pertinenti, in conformità con le norme e gli orientamenti giuridici
internazionali, compresa un'equa distribuzione dei benefici e dei rischi per i
bambini che sono studiati;
7.4.3
garantire che i desideri dei bambini siano debitamente presi in considerazione,
in funzione della loro età e maturità; qualora il consenso di un minore non
possa essere dato, garantire che l'accordo sia fornito in altre forme e che si
basi su informazioni affidabili e adeguate all'età;
7.4.4
sostenere il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) nei suoi sforzi
volti a fornire vaccini ai produttori che hanno accordi con lo strumento COVAX
a coloro che ne hanno più bisogno;
(pace.coe.int/en/files/29004/html).
GAZZETTA
UFFICIALE.
Spediz.
abb. post. 45% - art. 2, comma 20/b
Anno 162°
- Numero 79
Legge
23-12-1996, n. 662 - Filiale di Roma
Roma -
Giovedì, 1° aprile 2021
Art.
3. Responsabilità penale da
somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2.
1. Per i fatti di cui agli articoli 589 e 590
del codice penale verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per
la prevenzione delle infezioni da SARS_CoV -2, effettuata nel corso della
campagna vaccinale straordinaria in attuazione del piano di cui all’articolo 1,
comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, la punibilità è esclusa quando
l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di
autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e
alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute
relative alle attività di vaccinazione.
Art.
4. Disposizioni urgenti in materia di
prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 mediante previsione di obblighi
vaccinali per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di
interesse sanitario
1. In considerazione della situazione di
emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, fino alla completa attuazione del piano
di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, e
comunque non oltre il 31 dicembre 2021, al fine di tutelare la salute pubblica
e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni
di cura e assistenza, gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di
interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie,
sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie,
parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a
vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2. La
vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione
e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati.
La vaccinazione è somministrata nel rispetto delle indicazioni fornite dalle
regioni, dalle province autonome e dalle altre autorità sanitarie competenti,
in conformità alle previsioni contenute nel piano.
2. Solo in caso di accertato pericolo per la
salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate
dal medico di medicina generale, la vaccinazione di cui al comma 1 non è
obbligatoria e può essere omessa o differita.
3. Entro cinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto, ciascun Ordine professionale territoriale competente trasmette
l’elenco degli iscritti, con l’ind_cazione del luogo di rispettiva residenza,
alla regione o alla provincia autonoma in cui ha sede. Entro il medesimo
termine i datori di lavoro degli operatori di interesse sanitario che svolgono
la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie,
socio-assistenziali, pubbliche o private, nelle farmacie, parafarmacie e negli
studi professionali trasmettono l’elenco
dei propri dipendenti con tale qualifica, con l’indicazione del luogo di
rispettiva residenza, alla regione o alla provincia autonoma nel cui territorio
operano.
4. Entro dieci giorni dalla data di ricezione
degli elenchi di cui al comma 3, le regioni e le province autonome, per il
tramite dei servizi informativi vaccinali, verificano lo stato vaccinale di
ciascuno dei soggetti rientranti negli elenchi. Quando dai sistemi informativi
vaccinali a disposizione della regione e della provincia autonoma non risulta
l’effettuazione della vaccinazione anti SARS_CoV-2 o la presentazione della
richiesta di vaccinazione nelle modalità stabilite nell’ambito della campagna vaccinale
in atto, la regione o la provincia autonoma, nel rispetto delle disposizioni in
materia di protezione dei dati personali, segnala immediatamente all’azienda
sanitaria locale di residenza i nominativi dei soggetti che non risultano
vaccinati.
5. Ricevuta la segnalazione di cui al comma 4,
l’azienda sanitaria locale di residenza invita l’interessato a produrre, entro
cinque giorni dalla ricezione dell’invito, la documentazione comprovante
l’effettuazione della vaccinazione, l’omissione o il differimento della stessa
ai sensi del comma 2, ovvero la presentazione della richiesta di vaccinazione o
l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale di cui al comma 1. In
caso di mancata presentazione della documentazione di cui al primo periodo, l’azienda
sanitaria locale, successivamente alla scadenza del predetto termine di cinque
giorni, senza ritardo, invita formalmente l’interessato a sottoporsi alla
somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, indicando le modalità e i termini
entro i quali adempiere all’obbligo di cui al comma 1. In caso di presentazione
di documentazione attestante la richiesta di vaccinazione, l’azienda sanitaria
locale invita l’interessato a trasmettere immediatamente e comunque non oltre
tre giorni dalla somministrazione, la certificazione attestante l’adempimento
all’obbligo vaccinale.
6. Decorsi i termini di cui al comma 5,
l’azienda sanitaria locale competente accerta l’inosservanza dell’obbligo
vaccinale e, previa acquisizione delle ulteriori eventuali informazioni presso
le autorità competenti, ne dà immediata comunicazione scritta all’interessato,
al datore di lavoro e all’Ordine professionale di appartenenza. L’adozione
dell’atto di accertamento da parte dell’azienda sanitaria locale determina la
sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano
contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di
diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
7. La sospensione di cui al comma 6, è
comunicata immediatamente all’interessato dall’Ordine professionale di
appartenenza.
8. Ricevuta la comunicazione di cui al comma
6, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni, anche
inferiori, diverse da quelle indicate al comma 6, con il trattamento
corrispondente alle mansioni.
(gazzettaufficiale.it/eli/gu/2021/04/01/79/sg/pdf)
REGOLAMENTO
(UE) 2021/953 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO.
14 giugno 2021.
su un
quadro per il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificati
interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione in relazione alla
COVID-19 (certificato COVID digitale dell'UE) per agevolare la libera
circolazione delle persone durante la pandemia di COVID-19
(Testo
rilevante ai fini del SEE)-
(eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32021R0953).
Anno
2019: Passaporto vaccinale/Green Pass.
1)
Marzo 2019: Studio di fattibilità per lo sviluppo di una tessera di
vaccinazione dell'UE Anni 2019 2020 2021. Anno 2022: proposta della Commissione
relativa a una carta comune di vaccinazione/passaporto per i cittadini dell'UE.
2)
Contratti quadro comuni firmati a marzo
2019 "Vaccino influenzale pandemico."
3)
Vaccinazione globale. Vertice, che si terrà il 12 settembre 2019 organizzato
dal Commissione europea in collaborazione con l'OMS "Organizzazione
mondiale della sanità".
4)
Contrastare la disinformazione sui vaccini online.
Pdf
(europa.eu) Certificate (Ce)
(ec.europa.eu/health/sites/default/files/vaccination/docs/2019-2022_roadmap_en.pdf).
Assist
europeo a chi rifiuta l'obbligo di vaccino.
L'Europa
boccia l'obbligo del vaccino. E quindi di fatto indebolisce la legittimità del
green pass.
L'Europa
boccia l'obbligo del vaccino. E quindi di fatto indebolisce la legittimità del
green pass. Bruxelles va spesso controcorrente: mentre la Germania parte con la
terza dose per i fragili l'Ema la sconsiglia. E mentre Italia e Francia
introducono l'obbligo del certificato verde per avere accesso a molte attività
la Ue vara un regolamento che di fatto considera illegittimo imporre regimi
diversi per chi è vaccinato da chi non lo è. «È necessario evitare la
discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per
esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per
cui il vaccino anti Covid19 è attualmente somministrato o consentito, come i
bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o
hanno scelto di non essere vaccinate».
Ed è
proprio su questa ultima frase, contenuta nel Regolamento Ue 2021/953 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021, che si potrebbe infrangere la
legittimità di un eventuale obbligo che ad esempio anche in Italia si stava
ipotizzando di imporre pure per l'accesso sul posto di lavoro e a scuola.
L'Europa
su questo punto è chiarissima: si ha diritto a non vaccinarsi per scelta e non
soltanto perché si può essere esonerati per motivi di salute. Se dunque si
decidesse di richiedere la vaccinazione anche per gli studenti e i dipendenti,
alla luce di questo regolamento il governo dovrebbe limitarsi ad una forte
raccomandazione e non potrebbe escludere ad esempio dalle lezioni in presenza
chi decidesse di rifiutare la profilassi.
(ilgiornale.it/news/politica/assist-europeo-chi-rifiuta-lobbligo-vaccino-1966837.html)
Rapporto
ISS COVID-19 • n. 3/2021
Aspetti
di etica nella sperimentazione di vaccini anti-COVID-19.
Gruppo
di lavoro ISS Bioetica COVID-19.
1.4.3.
Durata del follow-up e monitoraggio degli eventi avversi.
Un
limite delle sperimentazioni per lo sviluppo di vaccini anti-COVID-19 consiste
nell’impossibilità di rilevare dati di sicurezza ed efficacia a lungo termine e
nella difficoltà di acquisire informazioni su altri esiti importanti quali
forme gravi di malattia, ospedalizzazione, mortalità, efficacia in alcuni
sottogruppi (es. anziani per i quali si ha più difficoltà nell’arruolamento),
se non in un momento successivo all’approvazione. Continuare a raccogliere dati
sul vaccino anti-COVID-19 anche dopo la commercializzazione sarà essenziale. Il
monitoraggio dei vaccinati permetterà di confermare o meno le stime di
efficacia, valutare il permanere dell’immunità e ottenere un ulteriore
follow-up sulla sicurezza, consentendo una continua valutazione del rapporto
beneficio/rischio. Le valutazioni della sicurezza durante lo sviluppo clinico
di un vaccino includono il monitoraggio delle reazioni avverse attese locali e
sistemiche (reatto-genicità) e degli eventi avversi inattesi (EMEA, 1995). I
dati sulla sicurezza sono raccolti dopo ogni dose di vaccino e lungo tutto il
periodo di follow-up dopo la somministrazione dell’ultima dose, periodo che
dovrebbe essere di almeno 1 anno (meglio se 2 anni), per poter identificare eventi
che si potrebbero presentare a lungo termine (EMA, 2020a; FDA, 2020a). Nel caso
dei vaccini anti-COVID-19 si raccomanda un tempo mediano di follow-up di almeno
2 mesi dopo il completamento del regime vaccinale, che consentono
l’identificazione di potenziali eventi avversi non evidenti nel periodo
immediatamente successivo alla vaccinazione (Krause et al., 2020a). I dati
totali degli studi pre-autorizzazione dovrebbero di solito essere sufficienti
per determinare in modo affidabile la frequenza di reazioni avverse locali e
sistemiche non comuni, cioè che si verificano con una frequenza compresa tra
1/100 e 1/1000 di persone vaccinate. Si potrebbero osservare differenze nel
profilo di sicurezza tra alcune sottopopolazioni target. Pertanto, può essere
necessario ottenere dati sufficienti per rilevare almeno eventi avversi non
comuni in vari sottogruppi prima che possa essere concessa un’autorizzazione
all’immissione in commercio. In un contesto di approvazione in emergenza per un
nuovo vaccino anti-COVID-19, possono presentarsi diversi aspetti critici in
assenza di un adeguato follow-up: dati di efficacia poco “robusti”, bassa
potenza dello studio per identificare eventi avversi non comuni, mancanza di
dati di sicurezza a lungo termine (es. malattie autoimmuni e sindromi
neurologiche, intensificazione dell’infezione anticorpo-mediata), non
conoscenza della durata della risposta immunitaria (che dovrebbe proteggere
dalla malattia). A tale proposito si è espressa l’ICMRA che raccomanda che gli
studi in corso proseguano i follow-up come inizialmente pianificato nei
protocolli (per almeno uno o più anni) e sia mantenuta fin quando possibile la
valutazione dei soggetti randomizzati nel gruppo che riceve la vaccinazione e
nel rispettivo gruppo di controllo (ICMRA, 2020c). Il sistema di
farmacovigilanza in vigore in tutta l’Unione Europea sarà utilizzato per
raccogliere e segnalare tempestivamente i dati sulle reazioni avverse durante
le campagne di vaccinazione. Inoltre, è stato redatto un piano di gestione del
rischio per il monitoraggio post-approvazione e una sorveglianza attiva della
sicurezza non appena i vaccini verranno distribuiti, in modo che l’EMA possa
agire il più rapidamente possibile qualora venga rilevato un segnale di
allerta. In Italia, il sistema di sorveglianza assume nel contesto COVID-19 le
caratteristiche di un incisivo strumento “attivo” di monitoraggio per la
valutazione degli effetti nel tempo dei vaccini contro SARS-CoV-2, attraverso
l’istituzione presso AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) del Comitato
Scientifico ad hoc per il monitoraggio post marketing dei vaccini COVID-19.
(aifa.gov.it/-/l-aifa-istituisce-il-comitato-scientifico-per-la-sorveglianza-dei-vaccini-covid-19
)
L’attività
di farmacovigilanza in AIFA ha dato luogo al primo rapporto di farmacovigilanza
sui vaccini COVID_19, che avrà cadenza mensile (aifa.gov.it/-/primo-rapporto-aifa-sulla-sorveglianza-dei-vaccini_covid-19).
Per
quanto riguarda la durata della risposta immunitaria indotta dall’infezione
naturale da SARS-CoV-2, in assenza di dati definitivi sperimentali o clinici,
che richiedono necessariamente tempi lunghi per poter esser consolidati, ad
oggi si possono formulare solo ipotesi basate su esperienze precedenti con
altri coronavirus endemici e con SARS-CoV-1 e MERS-CoV. Studi sperimentali, sierologici e
sieroepidemiologici suggeriscono che i coronavirus, incluso il SARS-CoV-2,
inducono anticorpi neutralizzanti e protettivi, ma che la protezione mediata
dagli anticorpi possa essere di breve durata (pochi mesi, soprattutto nei
soggetti infettati ma asintomatici), mentre le risposte immunitarie cellulari
anche per altri coronavirus sono meno conosciute. Tutto questo, quindi,
potrebbe generare il fenomeno delle re-infezioni nei soggetti guariti da COVID-19
e anche in caso di induzione di una risposta immunitaria con la vaccinazione,
tanto da dover prevedere una strategia vaccinale specifica per COVID-19, che
potrebbe comprendere rivaccinazioni (booster) con tempistiche da determinare
sperimentalmente e in dipendenza dall’andamento globale dell’epidemia.
In altri vaccini, ad esempio contro la malaria e l’influenza stagionale,
studi sperimentali e osservazionali post-registrativi hanno documentato diversi
esempi di diminuzione dell’efficacia protettiva nel tempo (RTS, 2015;
Ferdinands, 2017). Gli studi
osservazionali che saranno implementati durante le campagne vaccinali saranno
importanti per comprendere meglio la protezione e la sicurezza a lungo termine.
A tale proposito, l’EMA sta collaborando con l’ECDC (European Centre for
Disease Prevention and Control) e gli Stati membri per l’implementazione di una
rete Europa in grado di condurre studi di sorveglianza sulla sicurezza e studi
sull’efficacia.
(iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISS+COVID-19+3_2021.pdf/00fc6054-ded3-5de8-d32f-59bf69d73b02?t=1617348183776).
Il
Governo Italiano è un crimine organizzato.
Certificazione
verde COVID-19.
EU
digital COVID certificate.
La Certificazione
verde COVID-19 - EU digital COVID certificate nasce su proposta della
Commissione europea per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei
cittadini nell'Unione europea durante la pandemia di COVID-19.
Dal 15
ottobre e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di
emergenza, l’utilizzo della Certificazione verde Covid-19 verrà esteso a tutto
il mondo del lavoro pubblico e privato. È quanto prevede il decreto legge
approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre 2021.
Il
decreto legge prevede:
tutto
il personale delle Amministrazioni pubbliche è tenuto a essere in possesso
della Certificazione verde Covid-19. L’obbligo riguarda inoltre il personale di
Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e
organi di rilevanza costituzionale.
Il
vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche
istituzionali di vertice. Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche
esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o
formativa presso le pubbliche amministrazioni; l’obbligo di green pass vale
anche per i soggetti titolari di cariche elettive e di cariche istituzionali di
vertice; sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i Certificati verdi
coloro che svolgano attività lavorativa nel settore privato. Il possesso e
l’esibizione, su richiesta, del Certificato verde sono richiesti per accedere
ai luoghi di lavoro; il personale amministrativo e i magistrati, per l’accesso
agli uffici giudiziari, devono possedere ed esibire le Certificazioni verdi. Al
fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si
estende ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del
magistrato estranei all’amministrazione della Giustizia, testimoni e parti del
processo.
La
Certificazione verde COVID-19 è già richiesta inoltre per: partecipare alle
feste per cerimonie civili e religiose accedere da parte di accompagnatori,
visitatori, familiari per far visita a pazienti non affetti da Covid-19 in
residenze sanitarie assistenziali, strutture di ospitalità e di lungodegenza,
hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, anche
non autosufficienti, e altre strutture residenziali e socioassistenziali; le
direzioni sanitarie garantiscono la possibilità di visita con cadenza
giornaliera da parte di familiari muniti della Certificazione verde COVID-19,
consentendo anche di prestare assistenza quotidiana nel caso in cui la persona
ospitata sia non autosufficiente permanere da parte di accompagnatori di
pazienti non affetti da Covid-19 nelle sale di aspetto di dipartimenti di
emergenza e urgenza, reparti di pronto soccorso, reparti ospedalieri, centri di
diagnostica e poliambulatori specialistici spostarsi in entrata e in uscita da
territori classificati in "zona rossa" o "zona arancione"
accedere ai seguenti servizi e attività: servizi di ristorazione svolti da
qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, se al chiuso, con eccezione dei
servizi di ristorazione all'interno di alberghi e di altre strutture ricettive
riservati esclusivamente ai clienti che vi alloggiano; spettacoli aperti al
pubblico, eventi e competizioni sportivi; musei, altri istituti e luoghi della
cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri
benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle
attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; parchi tematici e di
divertimento e centri termali, esclusa l'erogazione delle prestazioni
rientranti nei livelli essenziali di assistenza e allo svolgimento di attività
riabilitative o terapeutiche; centri culturali, centri sociali e ricreativi,
limitatamente alle attività al chiuso; sale gioco, sale scommesse, sale bingo e
casinò; concorsi pubblici.
per utilizzare
i seguenti mezzi di trasporto:
aerei
adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone;
navi e
traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, ad esclusione di
quelli impiegati per i collegamenti marittimi nello Stretto di Messina; treni
impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo Inter City,
Inter City Notte e Alta Velocità; autobus adibiti a servizi di trasporto di
persone, ad offerta indifferenziata, effettuati su strada in modo continuativo
o periodico su un percorso che collega più di due regioni ed aventi itinerari,
orari, frequenze e prezzi prestabiliti; autobus adibiti a servizi di noleggio
con conducente, ad esclusione di quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di
trasporto pubblico locale e regionale.
L’utilizzo
degli altri mezzi di trasporto può avvenire anche senza green pass, fatta salva
l’osservanza delle misure anti contagio.
per
accedere a scuole e università:
chiunque
accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e
formative è tenuto a possedere la Certificazione verde Covid-19. Questa
disposizione non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti che
frequentano i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che
prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori.
L’obbligo riguarda non soltanto il personale scolastico ma chiunque debba
accedere a una struttura del sistema nazionale di istruzione e di formazione,
compresi i servizi educativi per l’infanzia, le strutture in cui si svolgono i
corsi serali, i centri per l’istruzione degli adulti, i sistemi regionali di
istruzione e Formazione tecnica superiore e degli Istituti tecnico superiori e
il sistema della formazione superiore;
il
personale, gli studenti e chiunque accede alle strutture delle istituzioni
universitarie e dell'alta formazione artistica musicale e coreutica e alle
altre istituzioni di alta formazione collegate alle università devono possedere
e sono tenuti a esibire la Certificazione verde COVID-19.
L’obbligo
di green pass per l’accesso a scuole e università resta in vigore fino al 31
dicembre 2021 (Decreto legge 10 settembre 2021, n. 122: apre una nuova
finestra).
La
Certificazione dovrà attestare di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure
essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore
precedenti oppure di essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti.
La
Certificazione verde COVID-19 è richiesta in “zona bianca” ma anche nelle zone
“gialla”, “arancione” e “rossa”, dove i servizi e le attività siano consentiti.
Esenzioni.
L’obbligo
della Certificazione verde COVID-19 non si applica per accedere alle attività e
ai servizi sul territorio nazionale alle seguenti categorie di persone:
ai
bambini sotto i 12 anni, esclusi per età dalla campagna vaccinale.
ai
soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea
certificazione medica. Fino al 30 settembre 2021, possono essere utilizzate le
certificazioni di esenzione in formato cartaceo rilasciate, a titolo gratuito,
dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi
sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera
scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione
anti-SARS-CoV-2 nazionale, secondo le modalità e sulla base di precauzioni e
controindicazioni definite dalla Circolare Ministero della Salute del 4 agosto
2021 - pdf: apre una nuova finestra. Sono validi i certificati di esenzione
vaccinali già emessi dai Servizi sanitari regionali sempre fino al 30
settembre.
ai
cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito
della sperimentazione Covitar. La certificazione, con validità fino al 30
settembre 2021, sarà rilasciata dal medico responsabile del centro di
sperimentazione in cui è stata effettuata in base alla Circolare del Ministero
della Salute 5 agosto 2021 - pdf: apre una nuova finestra
alle
persone in possesso di un certificato di vaccinazione anti SARS-Cov-2
rilasciato dalle competenti autorità sanitarie della Repubblica di San Marino,
nelle more dell'adozione della circolare del Ministero della salute che
definisce modalità di vaccinazione in coerenza con le indicazioni dell'Agenzia
europea per i medicinali, e comunque non oltre il 15 ottobre 2021 (Decreto
legge 6 agosto 2021 n.111: apre una nuova finestra).
(dgc.gov.it/web/checose.html).
Ricatto/Estorsione.
I
Cittadini Italiani che hanno deciso di esercitare i loro diritti democratici
per non ricevere trattamenti medici sperimentali (vaccinazione sperimentale
contro covid-19) sentono di essere sotto grande e illegale pressione da parte
del Governo Italiano.
1.) La
sperimentazione Pfizer termina a dicembre 2023
2.) La
sperimentazione Moderna termina a dicembre 2022
3.) La
sperimentazione Johnson&Johnson termina a febbraio 2023
4.) La
sperimentazione AstraZeneca ora Vaxzevria termina il 14 febbraio 2023
L'obbligo
è un crimine contro l'umanità. Il ragionamento ha ragione di esistere se stessimo parlando
di vaccini sicuri che salvano vite. Ma in questo caso stiamo parlando di una
sperimentazione Fase3, cui non si conoscono gli effetti a lungo termine, e non
si conosce il vero contenuto di questi vaccini mRNA, dato che prove
inconfutabili dimostrano che i sieri contengono: Ossido di Graphene. Non si usano
gli esseri umani come cavie da laboratorio.
1.)
Costituzione Italiana: Art.13 Art.32
2.)
Codice di Norimberga: Art.1 Art.9
3.)
Dichiarazione di Helsinki Art.16 Art.25 Art.26
4.)
Codice Deontologico Medico Art.32 Art.34
5.)
Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea Art.3
6.)
Assemblea parlamentare: 27 gennaio 2021 Risoluzione 2361
7.3
Per quanto riguarda la garanzia di un elevato assorbimento dei vaccini:
7.3.1
Garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria
e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sotto pressione per
vaccinarsi, se non lo desiderano da soli;
7.3.2
Garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a
causa
di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato;
Norme
internazionali e sovranazionali
1.)
Art. 3 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (1998);
2.)
Art. 9 del Patto internazionale dei diritti civili (1966);
3.)
Artt. 3 e 5 Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (CEDU);
4.)
Art. 6 TUE e 6 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Costituzione
Italiana.
1.)
Art.13 Costituzione Italiana: La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa
forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né
qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato
dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. E`
punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a
restrizioni di libertà.
Diritto
alla vita e diritto alla salute.
La
Costituzione italiana qualifica la salute come diritto fondamentale della
persona (art. 32 Cost.: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo»), riconosciuto a chiunque senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali (art. 3, co. 1, Cost.). Si tratta di un diritto inviolabile
(art. 2 Cost.) e assoluto (al pari degli altri diritti della personalità) al
quale corrisponde un obbligo, in capo ai terzi, di astenersi dal tenere
comportamenti lesivi del diritto stesso. Il comma 1 dell’art. 32 Cost. prevede
l’obbligo, per lo Stato, di assicurare «cure gratuite agli indi-genti», ossia
l’obbligo di consentire la gratuità delle cure per questi ultimi destinando, a
tale scopo, risorse finanziarie adeguate.
Inoltre,
il comma 2 dell’art. 32 contiene due rilevanti disposizioni a difesa della
dignità umana, che garantiscono il fondamentale diritto di libertà individuale
sotto l’aspetto della salute: «nessuno può essere obbligato ad un determinato
trattamento sanitario se non per disposizioni di legge», legge che «non può in
nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
Covid-19:
Procedura di emergenza, senza una vera emergenza. Dati inconfutabili lo
dimostrano.
Covid-19
viene utilizzato come trattamento medico innovativo che ha ricevuto solo di
recente l'approvazione della FDA negli Stati Uniti (solo procedura di
emergenza). Questa è un'approvazione non finale contenente i dettagli dei 22
effetti collaterali del vaccino. Inoltre, da un punto di vista medico, è
abbastanza chiaro che la questione dell'effetto a lungo termine del trattamento
non è stata studiata scientificamente (nel quadro delle prove e della ricerca).
Pertanto, l'effetto a lungo termine e la sicurezza del trattamento sui
riceventi sono sconosciuti. È importante notare che nessuno ha mai inteso
immunizzare il mondo intero fino ad ora con questa tecnologia medica che
fornisce m-RNA sintetico al corpo. Tutte le precedenti vaccinazioni operavano
su una base completamente diversa. O un virus disattivato o un virus indebolito
vine iniettato nel corpo, per attivare il sistema immunitario naturalmente
contro il virus.
Codice
di Norimberga.
"Il
Codice di Norimberga" - un codice di etica medica emanato in base alle
leggi in base alle quali i criminali nazisti furono condannati durante la
seconda guerra mondiale. Sono stati condannati per aver condotto orribili
esperimenti medici durante la seconda guerra mondiale e i test medici sono
diventati noti come processo di Norimberga. Il codice di Norimberga è servito
in seguito come base per la stesura della Dichiarazione di Helsinki.
1.)
Consenso informato a partecipare a un esperimento medico - il primo principio
del Codice di Norimberga è la necessità del consenso di un individuo e del
consenso informato al trattamento e alla partecipazione all'esperimento. Un
individuo dovrebbe esercitare liberamente la libertà di scelta senza alcun uso
della forza, frode, inganno, minacce, indagini o qualsiasi altra forma di
coercizione nei suoi confronti.
2.)
Terapie alternative - Il consenso informato alle cure mediche, sulla base dei
principi del Codice di Norimberga, significa anche che ai pazienti dovrebbero
essere offerte una serie di alternative terapeutiche che dettagliano il
processo medico (tutto ciò che contiene). I vantaggi, gli svantaggi e i rischi
dei trattamenti, che sono presenti per tutti i trattamenti, dovrebbero essere
trasparenti. Sulla base di queste informazioni, il paziente potrebbe essere in
grado di prendere una decisione personale informata sul suo trattamento medico
adatto ai suoi problemi di salute. Come accennato in precedenza, qualsiasi
decisione deve essere presa liberamente dall'individuo senza alcuna pressione.
Tuttavia, il Governo Italiano e il Ministero della Salute non sono in grado di
dimostrare ai propri cittadini le alternative attualmente disponibili per il
trattamento della malattia da COVID-19, che si sono dimostrate efficaci e hanno
pochi effetti collaterali e non sono pericolose. Anzi creano un'atmosfera di
paura e coercizione, e i cittadini sono sotto pressione (in una palese
violazione del processo di consenso informato), nascondendo informazioni
sull'immunizzazione. Notando la fase sperimentale delle vaccinazioni e i
pericoli nel modo in cui vengono somministrate. Le vaccinazioni sono state
estese alle fasce d'età anziane e a rischio per le quali le case farmaceutiche
non hanno effettuato studi dato Fase sperimentale
3.) Queste
persone sono diventate inconsapevolmente e soggetti di sperimentazione. La
sperimentazione ai residenti delle RSA avviene dopo un anno di allarmismo,
paure e misure restrittive (diffuse dalla stampa e dal governo). Ciò si
aggiungerebbe l'introduzione della
tessera vaccinale, chiamata Green Pass.
4.) Il
quarto principio è che l'esperimento deve essere effettuato al fine di
prevenire sofferenze o danni fisici. È noto che il trattamento ha causato
morte, lesioni e gravi danni in Italia anche dopo la vaccinazione. Nonostante
tutto ciò, il governo non ha ordinato un'indagine sulla questione. Inoltre, non
si capisce perché non vi siano rapporti completi sul numero di deceduti o
feriti, come ci si potrebbe aspettare in un tale esperimento medico nell'interesse
della popolazione partecipante. Oggi, le autopsie vengono fatte solo su
richiesta dei magistrati, motivo per cui la causa della morte di persone
principalmente anziane morte direttamente o entro pochi giorni dalla
vaccinazione è nascosta, o viene imputata alle patologie pregresse. Gli effetti
collaterali fatali della vaccinazione non possono quindi essere dimostrati. Ma
il vaccino stesso si chiama intervento medico invasivo. Tutti i decessi dopo
interventi invasivi, principalmente sperimentali, sono considerati decessi
straordinari. In tutte le morti straordinarie, l'autopsia forense è
obbligatoria.
5.) Il quinto principio afferma che
l'esperimento non può essere effettuato se vi sono motivi per credere che
causerà danni o morte. Vedi sopra per le violazioni di questo principio. Come
accennato in precedenza, i cittadini sono informati degli effetti collaterali o
delle morti solo attraverso i social network (amici, vicini, parenti). I media mainstream divulgano
notizie false, omettono la verità, e il ministero della salute dichiara:
Nessuna Correlazione.
6.) Un
ulteriore principio è che il responsabile dell'esperimento deve interrompere
l'esperimento in qualsiasi fase se vi sono ragionevoli motivi per dimostrare
che provoca danni, disabilità o morte al partecipante all'esperimento. È già
stato dimostrato che molte persone sono già morte per cure, danneggiate,
disabili e paralizzate. Tuttavia, il governo Italiano continua la campagna di
sperimentazione ingannando i cittadini Italiani.
Le
misure messe in atto dal Governo Italiano contro i cittadini, violano la
Costituzione Italiana, violano il Codice di Norimberga, e violano le norme
internazionali e sovranazionali.
Pertanto,
tenendo conto di quanto descritto sopra, sono richiesti 3 requisiti principali.
1.) L'esperimento medico e la
somministrazione di vaccini sperimentali ai cittadini Italiani devono essere
fermati immediatamente.
2.) Il
Governo Italiano dovrebbe ritirare qualsiasi procedura legislativa che violi il
principio del consenso informato delle persone che ricevono cure mediche, che
abolisce lo Stato di diritto e la democrazia. La Carta verde non può essere
adottata legalmente, e qualsiasi altra legislazione dannosa non può essere
introdotta.
3.)
Qualsiasi ente statale/aziendale/lavorativo che violi le leggi della
Costituzione Italiana sul lavoro o altre leggi che consentano alla coercizione,
alla persuasione di vaccinare e discriminare coloro che scelgono di non cercare
il suddetto intervento medico innovativo, devono essere puniti secondo le leggi
vigenti.
Perchè
EMA rifiuta di dare i dati sui vaccini mRNA all’Ombudsman europeo?
EMA,
l’Ente per la farmaco sorveglianza europea, si era rifiutato a gennaio di
fornire, su richiesta, le informazioni circa i vaccini mRNA. Ad agosto la
richiesta è stata nuovamente effettuata, ma questa volta tramite l’Ombudsman
europeo, cioè il mediatore che dovrebbe intervenire prima di una causa legale
nei confronti di un ente europeo.
L’Ombudsman
scrive il 20 agosto all’EMA chiedendo le informazioni relative ai vaccini mRNA.
Non si tratta di domande secondarie, ma di controlli di qualità del prodotto,
fattore importantissimo, visto quello che è successo, ad esempio, in Giappone
con il vaccino Moderna. Ecco il testo:
Il
Mediatore ha ricevuto una denuncia contro l’Agenzia europea per i medicinali
(EMA). La denuncia riguarda il rifiuto dell’EMA di fornire l’accesso del
pubblico ai documenti relativi alla produzione di vaccini mRNA contro il
COVID-19.
Nel
gennaio 2021, il denunciante ha chiesto all’EMA l’accesso del pubblico[1] ai
documenti relativi alla qualità delle materie prime contenuti nel Modulo 3 del
Documento tecnico comune (CTD) per Comirnaty (Biontech/Pfizer) e Covid-19
Vaccine Moderna. L’EMA ha risposto nel marzo 2021, rifiutando l’accesso ai
documenti richiesti.
Il
denunciante ha chiesto una revisione di tale decisione. L’EMA ha affermato che,
poiché la richiesta di accesso riguardava un gran numero di documenti,
l’avrebbe suddivisa e avrebbe elaborato la domanda di conferma in lotti. Nel
luglio 2021, l’EMA ha informato il denunciante della sua decisione di rifiutare
l’accesso a due documenti, vale a dire il documento “3.2.S.2.3 controllo dei
materiali grezzi”[2] e il documento “3.2.S.2.3 controllo dei materiali
-starting-lonza-visp'[3] (lotti 1 e 2). L’EMA ha basato questa decisione sulla
necessità di proteggere gli interessi commerciali.
Abbiamo
deciso di aprire un’inchiesta sul reclamo contro la decisione dell’EMA di
rifiutare l’accesso del pubblico. In questa fase, l’indagine del Mediatore
riguarda solo il rifiuto dell’EMA di fornire l’accesso al documento “3.2.S.2.3
control-of-materials-raw” e al documento “3.2.S.2.3
control-of-materials-starting-lonza-visp” .
Il
Regolamento 1049/2001 prevede che le domande di accesso debbano essere trattate
tempestivamente. È in linea con questo principio che anche il Mediatore cerca
di trattare casi come questo il più rapidamente possibile.
Come
primo passo, riteniamo necessario rivedere:
io. i
due documenti in questione;
ii. le
consultazioni tra l’EMA e la terza parte, in fase di conferma.
Saremmo
grati se l’EMA potesse fornirci copie di questi documenti, preferibilmente in
formato elettronico tramite posta elettronica crittografata,[4] entro il 27
agosto 2021. Se fosse necessario più tempo, saremmo grati se potesse comunicarcelo.
I
documenti soggetti alla richiesta di accesso del pubblico saranno trattati in
modo confidenziale, insieme a qualsiasi altro materiale che EMA sceglie di
condividere con noi e che contrassegna come riservato. Documenti di questo tipo
saranno gestiti e archiviati in linea con questo stato di riservatezza e
saranno cancellati dagli archivi dell’Ombudsman poco dopo la conclusione
dell’indagine.
(scenarieconomici.it/perche-ema-rifuta-i-dati-sui-vaccini-mrna-allombudsman-europe/)
Il
database dell'Unione europea delle segnalazioni di sospette reazioni ai farmaci
è EudraVigilance al 11 Settembre 2021
riporta: 24,526 decessi 2,317,495 effetti avversi, segnalati nella banca dati
dell'Unione europea delle reazioni avverse a seguito di iniezioni di farmaci
per il Covid-19.
Un
abbonato a Health Impact News dall'Europa ci ha ricordato che questo database
gestito da Eudra -Vigilance è solo per i paesi europei che fanno parte
dell'Unione europea (UE), che comprende 27 paesi.
Il
numero totale di paesi in Europa è molto più alto, quasi il doppio, cioè circa
50. (Ci sono alcune differenze di opinione su quali paesi sono tecnicamente
parte dell'Europa.)
Quindi,
per quanto alti siano questi numeri, NON riflettono tutta l'Europa. Il numero
effettivo in Europa di morti o feriti a seguito di colpi di COVID-19 sarebbe
molto più alto di quello che stiamo riportando qui.
VACCINO
MRNA COVID-19 MODERNA (CX-024414)
COVID-19
VACCINO MRNA PFIZER-BIONTECH
VACCINO
COVID-19 ASTRAZENECA (CHADOX1 NCOV-19)
VACCINO
COVID-19 JANSSEN (AD26. COV2. S)
Sul
totale degli effetti avversi registrati, quasi la metà di essi (1.076.917) gli
effetti avversi sono gravi.
(vaccineimpact.com/2021/23252-deaths-2189537-injured-following-covid-shots-reported-in-european-unions-database-of-adverse-drug-reactions/)
Aifa,
2 morti al giorno post vaccini. Ma i vertici non rispondono: è crisi
Una
giornata di telefonate per chiedere conferma sulle reazioni avverse post
vaccino anti Covid. Ma Aifa non risponde. Palù andrà nel Cda a chiedere teste.
Qualche
giorno fa la nostra attenzione è caduta sull'ultimo rapporto Aifa, pubblicato
ad agosto, "Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19, 7 dal
27/12/2020 – 26/07/2021", che raccoglie tutta la gamma di interventi
italiani da quando vengono inoculati i vaccini fino a fine luglio, risultati e
reazioni. Dopo averlo letto ci sorge il dubbio che molti non abbiano fatto
altrettanto, riportando invece, senza fare domande, semplicemente la nota
stampa dell'agenzia di agosto.
L'Aifa
segnala in 211 giorni di somministrazioni a fronte di 65.926.591 dosi
complessive di vaccino inoculate (prima e seconda dose) “84.322 segnalazioni di
evento avverso successivo alla vaccinazione”. “L'87,1% delle segnalazioni”,
cioè di queste 84.322 segnalazioni, “è riferita a eventi non gravi, mentre “il
12,8% a eventi avversi gravi”, ospedalizzazioni, paralisi, pericolo di vita,
morti, eccetera. Lo 0,6% di queste 84.322 sono decessi, scrive Aifa a pagina
11.
Facendo
una semplice proporzione si ha il risultato: dopo la somministrazione dei vaccini
anti Covid in Italia ci sono stati 506 morti circa in 211 giorni (505,9 per la
precisione), una media di 2,4 deceduti al giorno. Ovvio che non ci sia alcuna
prova che sia stato il vaccino a provocare deterministicamente la morte del
paziente ma il dato è rilevante e da conoscere. Come scrive anche Aifa “il
rapporto descrive le segnalazioni di reazioni che sono state osservate dopo la
somministrazione del vaccino. Ciò non significa che queste reazioni siano state
causate dal vaccino. Potrebbero essere un sintomo di un'altra malattia o
potrebbero essere associate a un altro prodotto assunto dalla persona che si è
vaccinata”.
Ma 2,4
deceduti al giorno dopo la somministrazione dei vaccini, anche se non vi fosse
una correlazione deterministica, anche se il numero non fosse precisamente
questo (vista la mancanza di specifiche tra inoculazioni e reazioni possibili)
ci sembra comunque un dato rilevante che chi si vaccina dovrebbe almeno
conoscere. Tanto più oggi che il premier Mario Draghi ripete a canali unificati
che “l'appello a non vaccinarsi è un appello a morire” e vorrebbe introdurre
l'obbligo vaccinale per tutti gli italiani. Aifa, descrivendo i 506 deceduti
post somministrazione dei vaccini, spiega a pagina 12 del rapporto che “il 49,8
% dei casi riguarda donne, il 49,8 % uomini mentre lo 0,4% (2 schede) non
riporta questo. Il tempo intercorrente tra la somministrazione e il decesso
varia da due ore fino a un massimo di 133 giorni. In 343 casi il decesso è
registrato dopo la prima dose e in 145 dopo la seconda (non è specificato in 10
schede di segnalazione)”.
Ora
magari non abbiamo capito. Forse i 2,4 decessi al giorno dopo l'inoculazione
dei vaccini (vengono considerati tutti i sieri in commercio in Italia, Pfizer,
Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson, anche se i numeri di eventi avversi
sono differenti da siero a siero), sono nella norma.
Aifa
scrive ancora: “Complessivamente, il 43% di tutte le segnalazioni gravi
valutate (3.453/8.032) è correlabile alla vaccinazione, il 35% (2.800/6.306) è
indeterminato, il 19% (1.562/8.032) è non correlabile e il 3% (215/8.032)
inclassificabile”. Poi dopo scrivono il contrario: “il 59,9% dei casi è non
correlabile, il 33,2% indeterminato e il 4,5% inclassificabile”.
A noi
sembrano dati non intellegibili e i numeri restano elevati. Così chiamiamo il
professor Giorgio Palù, presidente di Aifa che ci dice: “Mi pare tanto...”.
Anche a noi pare tanto. Palù: “Bisogna vedere il decesso correlato e quello no,
ma non ho il rapporto sotto mano”. Così ci spiega che occorre parlare con i
tecnici che hanno redatto il report e chiedere a loro i chiarimenti e le
spiegazioni. Aifa non ha eseguito autopsie a conforto o meno dei dati e non fa
questo tipo di intervento specifico.
(affaritaliani.it/coronavirus/dati-aifa-2-morti-al-giorno-post-vacciniinterpellati-non-rispondono-crisi-756426.html?refresh_ce).
(affaritaliani.it/static/upl2021-1/rapp/rapporto_sorveglianza_vaccini_covid-19_7.pdf)
Covid,
in Piemonte 71 vaccinati con ciclo completo sono ricoverati in ospedale: 7 si
trovano in terapia intensiva.
Covid,
i dati ufficiali sui ricoverati per stato vaccinale in Piemonte: più del 30%
dei pazienti positivi nei reparti ha completato il ciclo della vaccinazione con
entrambe le dosi.
(meteoweb.eu/2021/09/covid-piemonte-vaccinati-con-ciclo-completo-ricoverati-in-ospedale/1721187/)
Infermieri
vaccinati e contagiati, aumentano i focolai. Il sindacato: “Paura anche di
parlare”
impennata
dei contagi tra gli operatori sanitari. Secondo i dati ISS nei 30 giorni tra
luglio ed agosto è passata da circa 250 casi a ben 1951, non sia stata dovuta
ad una diminuzione di efficacia del vaccino? Insomma, noi operiamo
quotidianamente in ambienti ad alto rischio e consideriamo un preciso
diritto/dovere la tutela della nostra incolumità e, conseguentemente, la tutela
dello stato di salute della collettività sociale della quale ci prendiamo cura.
“Apprendiamo
in queste ore, con non poca preoccupazione, di un nuovo pericoloso focolaio di
contagi, in un’altra Regione, la Sicilia, da noi attentamente monitorata nelle
ultime settimane come una delle più a rischio, insieme a Lazio e Lombardia, per
la recrudescenza di infezioni. Nella centrale operativa di Palermo si sarebbero
contagiati almeno 12 operatori sanitari nelle ultime 48 ore: il condizionale
sui numeri è d’obbligo, visto che nessuna comunicazione spontanea ed ufficiale
ci risulta pervenuta da parte delle Aziende Sanitarie, come del resto è già
accaduto anche nel Lazio. Nelle prossime ore le nostre delegazioni territoriali
provvederanno ad inviare richiesta ufficiale per conoscere il numero esatto dei
contagiati e le qualifiche di riferimento”. Lo dichiara Antonio De Palma,
presidente nazionale del Nursing Up.
“Da
nostre indagini preliminari interne – scrive il presidente del sindacato degli
infermieri italiani -, risulterebbe che in questo momento, gli infermieri
sarebbero ben 6 tra i soggetti infettati nel capoluogo siciliano, ma potrebbero
essere anche di più. Dal momento che in servizio al 118 ci sono per la maggior
parte nostri colleghi, ci chiediamo, con insistenza, cosa stia succedendo
esattamente nella sanità italiana. E pretendiamo di sapere se i vertici del
Ministero della Salute siano al corrente di questo atteggiamento da parte di
talune amministrazioni locali. Insomma, quando c’è di mezzo l’incolumità dei
pazienti e degli operatori sanitari, la mancanza di un’informazione spontanea,
tempestiva ed esaustiva da parte di talune aziende sanitarie, rappresenta un
fatto di estrema gravità”.
(calabria7.it/infermieri-vaccinati-e-contagiati-aumentano-i-focolai-il-sindacato-paura-anche-di-parlare/).
Vaccini
mRNA morti: Nessuna Correlazione
Ultime
notizie inserite
Aggiornamento:
20 settembre 2021
(esclusacorrelazione.it/).
CDC
beccato con le mani nel sacco mentre elimina migliaia di decessi per vaccino
COVID dal sito Web VAERS.
Il
sistema di monitoraggio delle reazioni avverse (VAERS) al vaccino COVID-19 del
CDC ha cancellato migliaia di segnalazioni di decesso proprio mentre iniziavano
ad accendersi i riflettori sulle morti correlate al vaccino.
I
Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) dovrebbero essere
la principale voce della ragione scientifica degli Stati Uniti di fronte alla
pandemia globale, ma il costante cambiamento delle regole e delle linee guida
del CDC sul COVID ha reso alcuni stanchi e dubbiosi della sua autorità. Ciò è
anche in parte dovuto al fatto che mentre il CDC tiene meticolosamente traccia
di chi ha e non ha ricevuto un vaccino COVID negli Stati Uniti, non è riuscito
a far luce su coloro che hanno subito gravi effetti collaterali dai vaccini
sperimentali o addirittura sono deceduti da esso.
(grandeinganno.it/2021/09/09/cdc-beccato-con-le-mani-nel-sacco-mentre-elimina-migliaia-di-decessi-per-vaccino-covid-dal-sito-web-vaers/)
Francia,
lo studio censurato di FranceSoir: “Effetti collaterali da vaccini,
decine di migliaia di morti”. Dati choc.
Da Il
Paragone – Laurent Mucchielli, sociologo francese e direttore del centro di
ricerca al CNRS, il 30 luglio ha pubblicato sul suo blog – ospitato da
Mediapart – un articolo (firmato anche da altri studiosi quali Héléne Banoun,
Emmanuelle Darles, Vincent Pavan e Amine Umlil) che raccoglie e analizza gran
parte dei dati disponibili sul rapporto tra effetti collaterali gravi, morte
compresa, e vaccini anti-Covid.
Mediapart
ha censurato questo articolo. Successivamente FranceSoir ha deciso di
ripubblicarlo. E il contenuto del pezzo è effettivamente esplosivo. La
questione degli effetti negativi gravi dei vaccini anti-covid è oggetto di
smentite e silenzio da parte dei governi e delle principali agenzie sanitarie
di tutti i Paesi.
Scrive
Mucchielli: “Tutto accade come se fosse un vero e proprio tabù, in Francia come
nella maggior parte degli altri paesi occidentali. L’importanza di questi
effetti porta infatti una contraddizione troppo vistosa e devastante per
l’ideologia della vaccinazione integrale che guida i governi che hanno scelto
di abbandonarsi tra le braccia dell’industria farmaceutica”.
Quest’ultima
è infatti al centro di tutta la gestione di un’epidemia che costituisce per
essa un colpo di fortuna senza precedenti nella storia. Scrive Mucchielli nelle
conclusioni del suo articolo: “La realtà mostra che questi vaccini hanno più
effetti collaterali, più o meno gravi di quelli che li hanno preceduti. Abbiamo
visto che nei Paesi Bassi si raggiunge un tasso di 2,7 decessi per 100.000
vaccinati (16,5 milioni di vaccinati, 448 decessi).
In
Francia e negli Stati Uniti, questo tasso sale a circa 3,7 decessi ogni 100.000
vaccinati. E in Gran Bretagna questo tasso sale addirittura a 4,3 decessi ogni
100.000 vaccinati, molto probabilmente a causa della preponderanza del vaccino
AstraZeneca, noto dal marzo 2021 come il più pericoloso dei quattro vaccini
comunemente usati”.
Si
legge ancora: “Questa mortalità da vaccino (che è solo la punta dell’iceberg degli
effetti avversi gravi) è quindi senza precedenti, è particolarmente grave e il
suo occultamento lo è ancora di più. Intendiamoci: nascondere un simile pericolo in un
modo o nell’altro è semplicemente criminale nei confronti della popolazione.
Anche ridotto ai suoi più elementari principi etici, l’approccio a tale
questione in termini di sanità pubblica dovrebbe portare a sospendere
urgentemente la campagna vaccinale, ad approfondire i dati di tale
farmacovigilanza (in particolare secondo le fasce di età e secondo i vari
fattori di rischio) e, al termine di una meticolosa analisi beneficio/rischio,
per determinare a quali specifiche categorie della popolazione è possibile
offrire la vaccinazione senza il rischio che gli effetti avversi gravi siano
più numerosi delle forme gravi di Covid da cui si suppone proteggere loro”.
“Qualsiasi
altro approccio non è una questione di salute pubblica, ma di posizioni
ideologiche o di marketing commerciale. E la storia ha già dimostrato (sul tabacco,
sui pesticidi, sull’inquinamento da petrolio, ecc.) che queste posizioni e
questo marketing erano responsabili di veri crimini contro le popolazioni
civili. Tutti coloro che vi si abbandonano potrebbero ormai essere considerati
complici di questa nuova mortalità vaccinale che sembra senza precedenti nella
storia della medicina moderna”. Poi i dati che fanno davvero paura, quelli
sugli Stati Uniti, dove ci sono state decine di migliaia di morti.
“Negli
Stati Uniti, ricercando questi dati per i decessi correlati al vaccino, non
solo è possibile avere un conteggio dettagliato per ogni vaccino anti-covid, ma
anche essere in grado di confrontare questi risultati con quelli di tutti gli
altri vaccini somministrati per più di 30 anni. In questo paese, al 16 luglio
2021, quando 160 milioni di americani erano stati completamente immunizzati, i
vaccini contro il covid sono collegati a più di 6.000 decessi.
Anche
questi decessi si sono verificati principalmente entro 48 ore dalla
vaccinazione, il che rafforza notevolmente la presunzione di causalità. Da sola
e in soli 6 mesi, la vaccinazione anti-covid ha quindi rappresentato il 36% di
tutta la mortalità vaccinale in questo Paese per 30 anni. In confronto, nello
stesso database, abbiamo contato il numero di decessi causati dalla
somministrazione di diversi vaccini contro l’ influenza stagionale”.
Conclude
Mucchielli: “Un altro modo per esprimere questi risultati è quindi dire che,
negli Stati Uniti, in 6 mesi, la vaccinazione anti-covid ha aiutato a uccidere
5 volte più persone rispetto alla vaccinazione antinfluenzale in 30 anni. Ciò
conferma in un altro modo ancora che siamo effettivamente in presenza di
vaccini di nuovo tipo, la cui pericolosità è senza precedenti”.
(rassegneitalia.info/francia-lo-studio-censurato-di-francesoir-effetti-collaterali-da-vaccini-decine-di-migliaia-di-morti-dati-choc/).
Danni
da vaccino Covid, oltre 80mila richieste di indennizzo.
Se
negli ultimi 40 anni ci sono state "solo" 700 richieste per danno
vaccinale, ora con il vaccino per il Covid ce ne sono state ben 84.000mila.
“50
milioni (per il 2021) per coprire gli indennizzi relativi alle reazioni avverse
al vaccino anti Sars Cov 2? Qui c’è una evidente inadeguatezza di valutazione,
manca un protocollo medico legale cui fare riferimento. Stanno fioccando
richieste in maniera molto più accentuata rispetto al passato. Teniamo conto
che la media degli ultimi 40 anni è stata di 700 richieste per danno vaccinale,
in totale. Qui, gli ultimi dati del rapporto Aifa parlano di circa 84.000
reazioni, di cui quelle gravi rappresentano il 12,8% del totale”.
Maria
Cristina Gervasi, di vaccini e gestione indennizzi, se ne intende. Medico
legale, era membro della commissione per la Valutazione dei danni da vaccino ex
legge 229 del 2005. E traccia una distinzione fra danno e indennizzo:
“l’indennizzo è una compensazione forfettaria sul disagio causato al soggetto,
ma non eguaglia il risarcimento e non lo supera. La legge 210 del 1992
garantisce il diritto a un indennizzo. E aver firmato un consenso informato non
esclude dalla responsabilità. Il diritto a un indennizzo è legittimo”.
La
normativa italiana parla chiaro: mentre il risarcimento è un ristoro che
consegue a un atto illecito e quindi traccia una ipotesi di responsabilità
civile, l’indennizzo non deriva da essa ma da un pregiudizio arrecato per
svariate ragioni. E la Consulta si è espressa con chiarezza non solo in tema di
vaccinazioni obbligatorie, ma altresì di vaccinazioni raccomandate, come
evidenzia lo studio legale Cataldi.
“Ad
adire la Corte Costituzionale è stata la Cassazione, che ha sollevato dubbi di
costituzionalità dell'art. 1, comma 1, della legge 25 febbraio 1992, n. 210, in
riferimento agli artt. 2, 3 e 32 della Costituzione "nella parte in cui non prevede che il
diritto all'indennizzo, istituito e regolato dalla stessa legge, spetti anche,
alle condizioni ivi previste, a soggetti che abbiano subito lesioni o
infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità
psico-fisica, a causa di una vaccinazione non obbligatoria, ma
raccomandata". E la giurisprudenza
tende a ricomprendere queste ultime nella tutela indennitaria.
Anche
Marco Ramadori, avvocato e membro del collegio di presidenza del Codacons, (che
si sta occupando di raccogliere le richieste di indennizzo) aveva specificato
che Regione Lombardia ha informato della correttezza di “interpretarla in
questo modo estensivo: sono migliaia le domande che stiamo istruendo. La
reazione avversa risarcibile è quella che porta a invalidità temporanea o permanente.
L’indennizzo dipende poi da diversi fattori, età, danno biologico. Abbiamo una
commissione medica interna che valuta tutte le domande”. Il consenso informato
non esclude dalla responsabilità.
Anche
qui, la Corte Suprema ha posto un orientamento preciso. “Il consenso informato,
quale espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto
dal medico, impone che quest'ultimo fornisca al paziente, in modo completo ed
esaustivo, tutte le informazioni scientificamente possibili riguardanti le
terapie che intende praticare o l'intervento chirurgico che intende eseguire,
con le relative modalità ed eventuali conseguenze, sia pure infrequenti, col
solo limite dei rischi imprevedibili, ovvero degli esiti anomali, al limite del
fortuito, che non assumono rilievo secondo “id quod plerumque accidit", in
quanto, una volta realizzatisi, verrebbero comunque ad interrompere il
necessario nesso di casualità tra l'intervento e l'evento lesivo”.
Su
questo punto, anche il Codacons era insorto a gennaio del 2021, contestando che
il consenso informato fosse nullo “in assenza di dati sui possibili danni a
lunga distanza”.
"L'imposizione
della sottoscrizione di un esonero di responsabilità per eventuali danni
cagionati dal vaccino anti-Covid è del tutto contraria alla disciplina prevista
dalla legge nonché ai diritti costituzionalmente garantiti al singolo quali, in
primo luogo, il diritto alla salute.”
“Ne
consegue, pertanto, che il modulo di cui si richiede la sottoscrizione per
poter accedere alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è da ritenersi contrario ai principi
del nostro ordinamento e, quindi, nullo, nella parte in cui prevede un
esonero di responsabilità in favore dell'azienda produttrice e del personale
sanitario per eventuali reazioni avverse, danni a lunga distanza ovvero
inefficacia della vaccinazione”.
Come
si evince dalla lettera inviata dalla Regione ai direttori delle ASST, ove si
specifica che “stanno giungendo con intensità crescente richieste di
indennizzo” e si chiede al Ministero “di condividere il percorso da attuarsi”
esortando a comunicare le richieste alle ASST, “nessuna azione verrà intrapresa
nei confronti del terzo in attesa che il ministero fornisca opportune
indicazioni nel merito”.
Sarà
lo Stato risarcire? La tematica è complessa, stante a quando scritto dalla
Cassazione nella sentenza 12225/2021 in relazione a un farmaco che aveva creato
problemi al paziente: “il produttore è responsabile se il bugiardino presenta
un contenuto generico che non consente al consumatore di essere consapevole dei
rischi a cui va incontro”. Gli sviluppi,
li vedremo presto…
(affaritaliani.it/coronavirus/vaccino-covid-sono-gia-oltre-80mila-le-richieste-di-indennizzi-758706.html)
Il
Giappone sospende Il Vaccino Moderna dopo avere trovato un altro milione di
dosi trovate contaminate, portando Il totale a 2,6 milioni.
I
funzionari giapponesi hanno sospeso l’uso di milioni di dosi del vaccino
Moderna dopo che sono state trovate sostanze estranee in un certo numero di
lotti e
due persone sono morte dopo aver ricevuto l’iniezione dai lotti colpiti.
(databaseitalia.it/il-giappone-sospende-il-vaccino-moderna-dopo-un-altro-milione-di-dosi-trovate-contaminate-portando-il-totale-a-26-milioni/)
Due
morti per i vaccini COVID contaminati di Moderna in Giappone.
Il
Giappone ha interrotto l'uso di 1,63 milioni di dosi di Moderna spedite a 863
centri di vaccinazione a livello nazionale dopo aver ricevuto segnalazioni di
contaminanti in alcune fiale.
Due
persone sono morte dopo aver ricevuto i vaccini Moderna COVID-19 che erano tra
i lotti successivamente sospesi in seguito alla scoperta di contaminanti,ha
detto sabato il ministero della salute giapponese.
Gli
uomini di 30 anni sono morti questo mese pochi giorni dopo aver ricevuto le
loro seconde dosi di Moderna, ha detto il ministero in un comunicato. Ognuno ha
avuto un colpo da uno dei tre lotti di produzione sospesi giovedì. Le cause
della morte sono oggetto di indagine.
Il
Giappone ha interrotto l'uso di 1,63 milioni di dosi di Moderna spedite a 863
centri di vaccinazione a livello nazionale, più di una settimana dopo che il
distributore nazionale, Takeda Pharmaceutical Co., ha ricevuto segnalazioni di
contaminanti in alcune fiale.
Si
ritiene che i contaminanti trovati in alcune fiale in Giappone siano particelle
metalliche, ha riferito l'emittente pubblica NHK, citando fonti del ministero
della salute.
(jpost.com/breaking-news/two-dead-from-modernas-contaminated-covid-vaccines-in-japan-677949).
Ministero
della Salute: Giappone
Metallo
magnetico trovato nel vaccino Moderna ( Ossido di grafene ).
Giovedì,
il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare ha annunciato che avrà
circa 1,6 milioni di dosi del nuovo vaccino contro il coronavirus prodotto nel
modello statunitense, sostenendo che la materia estranea è stata trovata mista.
Alcuni sono già stati inoculati, ma al momento non sono stati segnalati rischi
per la salute. I dettagli del corpo estraneo sarebbero stati confermati da
Moderna.
Lo
stesso giorno, il ministero rivelò che la sostanza in cui si era mescolato
poteva essere metallo. "È una sostanza che reagisce ai magneti e c'è una
possibilità di metallo", ha detto. Ci sono diversi luoghi di inoculazione
in cui sono stati trovati oggetti estranei in Giappone, ma alcuni di loro lo hanno
segnalato.
Da
metà agosto, Takeda Pharmaceutical Co., Ltd., responsabile degli appalti
nazionali, ha segnalato contaminazioni da otto località in cinque prefetture:
Tokyo, Saitama, Aichi, Ibaraki e Gifu. Si dice che includa luoghi di lavoro su
larga scala per i luoghi di lavoro e i governi locali. In entrambi i casi, le
sostanze estranee sono state trovate per la conferma prima dell'inoculazione.
(nikkei.com/article/DGXZQOUA25EKV0V20C21A8000000/).
Giappone:
anche i vaccini Pfizer inquinati. Sfortuna o…
Le
amministrazioni locali delle prefetture giapponesi di Kanagawa e Osaka hanno
riferito martedì del rilevamento di strane sostanze in cinque fiale del vaccino
Covid-19 prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Pfizer, che non erano
state ancora utilizzate.
Secondo
la fonte, le fiale con la sostanza bianca galleggiante appartengono allo stesso
lotto, FF5357, e sono state trovate nelle città di Sagamihara e Kamakura,
entrambe nella prefettura di Kanagawa; così come a Sakai nella provincia occidentale
di Osaka.
Le tre
città hanno chiesto a Pfizer di analizzare le sostanze, rinvenute in diversi
luoghi di vaccinazione tra sabato e martedì.
Le
amministratori locali hanno affermato di non aver utilizzato le dosi contenenti
la strana sostanza e hanno continuato a somministrare dosi con lo stesso numero
di lotto dopo aver confermato che non erano contaminate.
(scenarieconomici.it/giappone-anche-i-vaccini-pfizer-inquinati-sfortuna-o/).
La
Croce Rossa giapponese rifiuta le donazioni di sangue da parte di persone che
hanno ricevuto il vaccino COVID-19.
La
Croce Rossa Giapponese afferma che chiunque abbia ricevuto il vaccino COVID-19
non può donare plasma convalescente per aiutare altri pazienti COVID-19 negli
ospedali. Il vaccino COVID spazza via gli anticorpi - Croce Rossa [VIDEO]
"Vaccino
COVID-19, vorrai ascoltare questo. La Croce Rossa afferma che chiunque abbia
ricevuto il vaccino COVID-19 non può donare plasma convalescente per aiutare
altri pazienti COVID-19 negli ospedali. Quel plasma è costituito da anticorpi
di persone che si sono riprese dal virus, ma il vaccino spazza via quegli
anticorpi rendendo inefficace il plasma convalescente e trattando altri
pazienti COVID-19.
(redvoicemedia.com/2021/09/vaccinated-cant-donate-blood-covid-vaccine-wipes-out-antibodies-red-cross-video/)
(m.thebl.com/health/japanese-red-cross-refuses-blood-donations-from-people-who-received-covid-19-vaccine.html/amp?__twitter_impression=true)
Covid-19
La truffa più grande nella storia dell'umanità.
Uno
stato d'emergenza senza emergenza.
Alla
data 06 Settembre 2021, la grande pandemia in Italia vede: 4.574.787 contagiati
dall’inizio della pandemia ad oggi. Questo numero dovrebbe rappresentare quante
persone, eseguito un tampone, sono risultate positive al covid-19. Il numero è
però aleatorio in quanto moltissime persone non hanno mai fatto un tampone in
vita loro e magari sono state positivizzate, quindi il numero dovrebbe essere
più alto, oppure, sono rientrati nel calderone anche i tamponi successivi al
primo, eseguiti come controllo su un positivo, e risultati ancora positivi,
quindi il numero sarebbe molto inferiore. Questo però è il numero che
giornalmente viene snocciolato come dato ufficiale della grande pandemia
italiana..
4.574.787
positivi significa che su una popolazione di 60.630.000 italiani coloro che si
sono positivizzati sono il 7,54% di tutti gli Italiani. In questa cifra
rientrano gli infetti senza nessuna sintomatologia, i malati con un range di
sintomi da lievi a gravi e i morti. L’influenza “classica” ha una contagiosità
in media del 9% (range: 4-15%) della popolazione generale, ogni anno, mentre
nella fascia d’età 0–14 anni, che è quella più colpita, l’incidenza,
mediamente, è pari a circa il 26% (12-40%). Quindi il range di contagiosità è
perfettamente in linea con quello influenzale.
Sono
4.309.200 la sommatoria fra coloro che non hanno mai avuto sintomi, cioè non si
sono mai ammalati, e coloro che si sono ammalati e sono guariti, cioè il 94,19%
di coloro che si sono infettati. Di questi 4.574787 sono attualmente positivi
136.020 persone, cioè il 2,97% e non sappiamo ovviamente che esito avrà la loro
positività, anche se è prevedibile immaginare che nel 94,19% dei casi o non
avranno sintomi o avranno una sintomatologia, cioè si ammaleranno, ma
guariranno. 129.567 sono ad oggi i morti per covid-19. Questo significa che la
percentuale di morti rispetto ai positivi è 2,83% e rispetto alla popolazione
italiana è 0,21%. Quindi, attualmente, i morti per covid-19 rappresentano lo
0,21% della popolazione italiana.
Attualmente
abbiamo 136.020 positivi in cui rientrano coloro che sono in terapia
domiciliare, cioè 131.148 e coloro che sono in ospedale, 4.302. In pratica il
96,4% dei positivi attuali si trova a casa, probabilmente senza sintomi
evidenti e solo il 3,4% si trova in ospedale con una malattia in corso. In
pratica noi tutti subiamo costrizioni e imposizioni per un pandemia che ha
fatto lo 0,21% dei morti in Italia dall’inizio di questa vicenda. Consideriamo
che in questo zero virgola rientrano anche tutti i morti iniziali in cui la
medicina non sapeva che pesci prendere. Oggi come oggi ci sono moltissimi
medici “carbonari” che invece che dar retta a tachipirina e vigile attesa
forniscono le terapie adeguate per ogni step sintomatologico. Persone che
andrebbero ringraziate a vita, loro si i veri eroi. Tornando alle costrizioni
queste vanno dall’uso della mascherina a non circolare liberamente per le
strade. E le imposizioni? Come il vaccino, non obbligatorio, ma in assenza del
quale la tua vita viene decisamente privata di quelle libertà che un tempo
erano cosa normale, o anche il green pass (3 nazioni in tutto il mondo) che
sancisce proprio le categorie di appartenenza, reietti della società o
meritevoli di libertà ma comunque condizionate e a tempo.
Per
l’influenza nella stagione invernale 2014/15 in Italia sono morte 375.000
persone, che corrispondono a circa 54.000 morti in eccesso (+ 9,1%) rispetto al
2014. Un dato che, unito a quello delle altre stagioni dal 2014 al 2017, porta
ad un totale di 1.457.038 decessi registrati in Italia durante il periodo di
studio.
(ilbolive.unipd.it/it/news/limpatto-dellinfluenza-sulleccesso-mortalita).
Vorrei
che rileggeste i dati su riportati. I dati indicati parlano di influenza, non
di Covid-19..
Nel
2019 i morti per patologie NON infettive sono stati:
malattie
del sistema circolatorio: 230.283
tumori:
186.495
malattie
del sistema respiratorio: 52.905
malattie
del sistema nervoso: 30.404
malattie
endocrine e metaboliche: 29.199
disturbi
psichici e comportamentali: 24.252
cause
esterne di traumatismo e avvelenamento: 24.027
malattie
dell’apparato digerente: 22.782
malattie
dell’apparato genitourinario: 11.921
malattie
del sistema osteo-muscolare e del tessuto: 3.601
malattie
della cute e del tessuto sottocutaneo: 1.399
malformazioni
congenite ed anomalie cromosomiche: 1.203
complicazioni
della gravidanza, del parto e del puerperio: 10
(degasperis.it/le-cause-di-morte-in-italia.html)
618.481
persone, eppure i nostri politici (e con vanto) hanno continuato a ridurre i
soldi per la sanità pubblica, smantellare ospedali, conferire agli infermieri
mansioni da medico per assumere meno medici, chiudere presidi ASL. A nessuno
viene in mente, fra i nostri politici, che è ovvio che un sistema ridotto
all’osso possa poi andare in crisi per dei numeri leggermente superiori alla
media, sempre che lo siano superiori alla media. Ma loro hanno a che fare con
il pareggio di bilancio, che vuoi che sia un tumore. 618.481 morti sono l’1,02%
della popolazione italiana, un numero esiguo ma che è ben 5 volte superiore a
quello dei morti per covid e si ripete ogni anno. Però lo 0.21% dei morti NON
per infezione covid, ma per malattia covid (sono due cose diverse) ha permesso
di mettere in ginocchio una nazione, non tanto da un punto di vista economico,
(per quello bastava euro ed EU), ma da un punto di vista sociale e umano. Se
avessero applicato, i nostri politici, la stessa “aggressività” nel controllo
di cibi, radiazioni, fumo, sostanze tossiche sul lavoro, e via dicendo sai
quanti morti avrebbero risparmiato nelle categoria delle malattie non
infettive? Ma in questo caso si colpisce chi i veleni li produce e smercia, con
il covid viceversa si favorisce le industrie che producono e smerciano il
vaccino. Poi ci sono continue informazioni distorte, una per tutte, la quantità
di morti in India; spaventosa la mortalità in India raccontano i telegiornali.
Poi vai a vedere i dati ad oggi e scopri che in India sono morte 441.000
persone ma su una popolazione di 1.366.000.000 persone, cioè una percentuale di
0,032%, cioè decisamente più bassa che in Italia, e parliamo di un paese dove
le condizioni igieniche della maggioranza della popolazione sono davvero scarse
rispetto al mondo occidentale. Però parliamo anche di un paese che ha usato
un’approccio medico diverso rispetto al nostro distribuendo una terapia
domiciliare, dal 27 aprile scorso, attraverso lo Ziverbo, un blister con dentro
ivermectina, doxiciclina e ossido di zinco. Noi invece abbiamo ancora oggi
tachipirina e vigile attesa. Sinceramente comincio a domandarmi di cosa stiamo
parlando esattamente? Di una crisi sanitaria o di una scelta politica mondiale
che in alcuni paesi come l’Italia ha avuto la sua più forte estrinsecazione?
I dati
riportati sono presi dal sito web:
(lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/)-(epicentro.iss.it/influenza/influenza-)
(ilbolive.unipd.it/it/news/limpatto-dellinfluenza-sulleccesso-mortalita)-
(degasperis.it/le-cause-di-morte-in-italia.html).
Contro
il Codice di Norimberga, contro i Regolamenti europei 507/2006 e 726/2004,
contro la Costituzione.
Come
per i 12 vaccini in età scolare proposti dall’asse "DEM
Obama-Renzi-Gentiloni" e legittimati da Guerra, Lorenzin, Cartabia, ancora
una volta l’Italia diventa progetto pilota di un esperimento sociale.
Siamo
ormai nel pieno marasma dei diritti individuali creato dai Decreti Legge
connessi all’emergenza pandemia che hanno suscitato reazioni della società
civile contro l’obbligo di imposizione di vaccini ancora sperimentali ai
sanitari, ma anche alle persone in cura per problemi psichiatrici il cui
consenso informato viene espresso dalle autorità di sanità pubbliche o dai
tutori, come nel caso della vergognosa vicenda della ragazza fiorentina Yaska,
denunciata da Gospa News e poi dalla trasmissione Le Iene, in contrasto con la
volontà delle famiglie.
Di
fatto è il prologo di quanto potrebbe accadere da lunedì per i minori non
appena l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) autorizzerà l’uso del siero
antiCovid Pfizer a base di mRNA messaggero anche per i bambini da 12 anni in
sù. Com’è noto si tratta di una terapia genica a tutti gli effetti mai usata
prima nella storia dell’umanità e ritenuta assai pericolosa da alcuni esperti.
La questione è diventata di scottante attualità dopo l’allarme lanciato
dall’avvocato americano Robert F. Kennedy sulla morte dei primi adolescenti
vaccinati negli USA e sui casi di gravi trombosi e miocarditi con rischi di danni
biologici permanenti per i ragazzini.
Questa
strategia del Governo del presidente del Consiglio Mario Draghi è stata
sostenuta dal Ministro della Giustizia Marta Cartabia che da giudice
costituzionale legittimò i 12 vaccini obbligatori in età scolare del Decreto
Lorenzin spalancando le porte al business della Big Pharma GlaxoSmithKline, che
oggi controlla la rete commerciale di Pfizer e pertanto lucra sul nuovo
antidoto contro la malattia del virus SARS-Cov-2.
Purtroppo,
proprio di recente, i giudici della Corte Europea dei Diritti Umani di
Strasburgo, tra cui operano quelli risultati coinvolti nei progetti sociali
finanziati dal plutarca George Soros (come Gates speculatore sulle Big Pharma
ma soprattutto mega-donor del Democratic Party Usa e stretto alleato del PD
italiano), hanno
sancito la legittimità dell’obbligo vaccinale per i minori.
Ma
l’unico scopo politico è un altro: favorire il business delle Big Pharma che sotto la
guida del nuovo imperatore mondiale dei vaccini Bill Gates, capace di formare
un cartello tra le multinazionali nel settembre scorso, hanno finanziato e
costruito la classe politica contemporanea, proiezione olografica del Nuovo
Ordine Mondiale, in un asse tra i Democratici USA – Italia che, come dimostrato
dalle 38 inchieste Wuhan Gates di Gospa News, insieme al Deep State del Partito
Comunista Cinese, ha avuto un ruolo preponderante nel finanziare gli studi sui
super-virus chimerici di SARS infettati con HIV, di cui esperti della virologia
mondiale hanno trovato tracce proprio nel SARS-Cov-2.
(associazioneeuropalibera.wordpress.com/2021/05/30/4039-vaccini-covid-obbligatori-italiani-cavie-mondiali-di-gates-ok-definitivo-allimposizione-ai-sanitari-in-contrasto-con-la-risoluzione-ue/).
Pfizer
annuncia il lancio di Vaccine Antidote.
Dopo
aver prodotto e venduto milioni di dosi del suo vaccino, il laboratorio Pfizer
annuncia che il suo antidoto ha raggiunto la fase finale degli studi clinici.
Si prevede che sarà disponibile per la vendita nel quarto trimestre del 2021.
È contro
l'attuale politica di vaccinazione in Europa e nella maggior parte delle
principali nazioni del mondo che Pfizer sta implementando la sua strategia di
marketing per i prossimi mesi. E' ufficiale, il laboratorio americano, sempre
in partnership con BioNTech, distribuirà presto un antidoto al vaccino
Cominarty attualmente utilizzato principalmente nei centri di vaccinazione
francesi.
Questo
antidoto mira a cancellare gli effetti della vaccinazione e ripristinare il
sistema immunitario del paziente al suo stato pre-vaccinazione. Anche gli
effetti collaterali della vaccinazione come la magnetizzazione nel sito di
iniezione o l'"effetto bussola" dovrebbero scomparire poco dopo
l'inizio del trattamento con l'antidoto.
A
differenza dei vaccini per iniezione sottocutanea, il nuovo prodotto di Pfizer
sarà molto meno invadente perché sarà dispensato da un cerotto (cerotto
transdermico) da apporre sul sito di iniezione del vaccino e mantenuto tra 8 e
14 giorni. Questo cerotto trarrà beneficio dagli anni di ricerca di Pfizer
nello sviluppo dei suoi cerotti antidolorifici non oppioidi riconosciuti a
livello globale.
Il
dispositivo sviluppato dal colosso farmaceutico includerà ancora alcune
innovazioni tecnologiche per fornire al paziente un'esperienza utente
ottimizzata. In particolare, il cerotto sarà dotato di un sistema per misurare
il carico vaccinale del vettore, al fine di ridurre al minimo i tempi di
applicazione necessari. Sarà sufficiente semplicemente accoppiare la scatola di
visualizzazione tramite tecnologia NFC (sistema venduto separatamente).
Questa
novità farmaceutica dovrebbe fare appello alle persone vaccinate che vorrebbero
unirsi ai ranghi di "antivax". Attenzione però, Pfizer annuncia già
effetti collaterali indesiderati come irsutismo, problemi di alitosi o riflessi
oniro-fagici ma che sarebbero solo temporanei secondo i primi studi.
(infoliberte.fr/pfizer-annonce-la-mise-sur-le-marche-dun-antidote-a-son-vaccin).
Moderna
avvia sperimentazione umana vaccini Hiv/ Tecnologia a mRna come per Covid-19
Moderna
avvia sperimentazione umana per i vaccini anti Hiv: si comincia domani con la
fase 1 che riguarda la sicurezza. Usata la tecnologia a mRna, la stessa per i
seri anti Covid-19.
Dopo
aver prodotto un vaccino contro il coronavirus, Moderna ne sta per lanciare due
contro l’Hiv. È quindi la prima azienda biotecnologica a proporre al mondo una
formulazione in grado di conferire protezione dal virus dell’Hiv e quindi
dall’Aids, peraltro con la stessa tecnologia usata per i sieri anti Covid. Non
è una notizia sorprendente, visto che già nel mese di gennaio si parlava di
questi vaccini, ma la novità importante è che il 19 agosto dovrebbero
cominciare i trial clinici di fase uno per la coppia di vaccini anti-Hiv
sviluppati da Moderna. Dopo aver superato con successo la fase preliminare
della sperimentazione, sono stati autorizzati per l’avvio di quella umana. I
due vaccini si chiamano mRna-1644 (che genera una risposati 97% casi) e
mRna-1644v2-Core. Non ci sono invece notizie del terzo candidato annunciato per
quest’anno, mRna-1574.
(ilsussidiario.net/news/moderna-avvia-sperimentazione-umana-vaccini-hiv-tecnologia-a-mrna-come-per-covid-19/2210457/).
“La Ue
ha regalato 31 miliardi a Big Pharma”: l’inchiesta choc che fa tremare
Bruxelles.
Roma,
23 set – Chi parla di Big Pharma, si sa, viene subito squalificato come un
«complottista». Tuttavia, se presumere l’esistenza di una grande cospirazione
dei colossi del farmaco è da ingenui o faciloni, pensare che le grandi case
farmaceutiche non facciano i loro sporchi giochi è da sciocchi o sprovveduti. A
gettare una luce ancora più fosca sulla questione ci ha pensato una recente ed
esplosiva inchiesta, che ha accusato la Commissione Ue di aver regalato ben 31
miliardi di euro a Big Pharma.
L’inchiesta
che sta scuotendo i palazzi di Bruxelles è stata condotta da Maxence Peigné per
Investigate Europe, il quale ha contattato negoziatori Ue, ex negoziatori, Ong,
politici e rappresentanti delle Nazioni Unite che hanno trattato con i colossi
di Big Pharma. Le conclusioni dell’inchiesta sono tre e così riassunte dal
giornalista: «1. Gli accordi sulle dosi vengono stipulati a porte chiuse tra
l’Ue e le aziende farmaceutiche; 2. le nuove varianti, la competizione
internazionale e la poca chiarezza intorno ai costi di produzione hanno
permesso a Pfizer/Biontech e a Moderna di alzare i costi per i contribuenti
europei; 3. l’idea di promuovere i vaccini come un bene pubblico globale è
stata accantonata durante la prima fase di approvvigionamento».
Così
Big Pharma ha gabbato la Ue.
Insomma,
gli accordi tra Commissione Ue e Big Pharma sono stati poco chiari e hanno
gonfiato le tasche di qualcuno: «Nel settembre del 2020 Sandra Gallina, capo
negoziatore per i vaccini della Commissione Ue, ha promesso ai membri del
Parlamento europeo che le dosi sarebbero costate tra i 5 e i 15 €. “Non
possiamo andare oltre certi limiti perché non sarebbe conveniente”, ha detto al
comitato per la sicurezza sanitaria. Ma non sapeva che il suo limite massimo
sarebbe crollato sotto le pressioni dei produttori dei vaccini». Infatti,
prosegue Peigné, «un anno dopo la promessa di Gallina, due dei quattro
fornitori dell’Ue hanno gonfiato i propri prezzi. Documenti arrivati al
Financial Times rivelano che il vaccino di Pfizer ora frutta 19,50 € al posto
dei 15,50 € precedenti. Allo stesso modo una dose di Moderna costa 25,50 $
(21,60 €), più dei 22,50 $ del primo accordo, anche se meno dei 28,50 $ del
secondo».
«Le
multinazionali dei vaccini sono state avide».
Insomma,
andando a fare i conti della serva, «l’Europa potrebbe aver pagato 31 miliardi
di euro in più secondo la People’s Vaccine Alliance, una coalizione di cui
fanno parte più di 70 organizzazioni umanitarie. Questa valutazione si basa su
uno studio dell’Imperial College di Londra, che dimostra che i vaccini a mRNA
potrebbero essere prodotti in massa per cifre ridotte, tra gli 1,18 $ e i 2,85
$. Di conseguenza, il profitto ricavato da ogni dose supererebbe il 794% per
Moderna e il 1.838% per Pfizer». In sostanza, «le multinazionali dei vaccini
sono state avide», ha dichiarato Anna Marriott della People’s Vaccine Alliance.
Stando alle sue stime, i contribuenti europei hanno pagato tre volte tanto il
dovuto: «Prima con i miliardi alla ricerca, poi con i prezzi gonfiati che
prosciugano i fondi pubblici e infine perché le aziende farmaceutiche pagano
poche tasse». C’è chi dice che i negoziatori di Bruxelles avrebbero avuto le
mani legate. Ciò nonostante, nel confronto con Big Pharma, è chiaro che la Ue
ha fatto l’ennesima figuraccia. Tutta a carico dei contribuenti, ovviamente.
(ilprimatonazionale.it/cronaca/ue-regalo-31-milardi-big-pharma-inchiesta-choc-208326/)
Partito
Democratico, Procura di Roma.
Agosto
2021: Attacco hacker ai sistemi informatici della Regione Lazio.
07/08/2021.
COMUNICAZIONE
AGLI INTERESSATI .
In
data 30/07/2021 un attacco informatico effettuato da Hacker al data center che
ospita alcuni dei sistemi informatici della nostra Regione ha compromesso
l'utilizzo di alcuni dei servizi e delle applicazioni a disposizione del
cittadino. Stiamo provvedendo a fare tutto il necessario per porre rimedio
all'accaduto e bloccare questo attacco per evitare ulteriori conseguenze sulla
privacy e la sicurezza dei dati personali dei cittadini in possesso della
Regione.
E'
stato tempestivamente attivato, in collaborazione con le autorità competenti e
le forze dell'ordine, un Team tecnico dedicato alla gestione dell'evento e sono
state messe in campo le misure necessarie a porre rimedio a possibili
violazioni dei dati personali. Nel frattempo, per consentirci la migliore
gestione dell'accaduto, i sistemi interessati sono stati disattivati e isolati
dalla rete. Queste misure pur comportando la sospensione di alcuni servizi si
rendono necessarie per evitare di acuire le conseguenze dell'attacco.
Per
ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile contattare il DPO della
Regione Lazio, Ing. Gianluca Ferrara, all'indirizzo PEC
dpo@regione.lazio.legalmail.it.
Ci
scusiamo per l'accaduto, provvederemo a comunicare eventuali aggiornamenti non
appena saranno disponibili ulteriori evidenze a seguito delle analisi in corso.
La
presente comunicazione è resa anche ai sensi e per gli effetti di quanto
disposto dall'art. 34 del reg. EU 2016/679 (GDPR).
(regione.lazio.it/notizie/attacco-hacker).
Attacco
hacker, il sito della Regione Lazio è ancora bloccato.
21
settembre 2021.
Nonostante
siano passati quasi 2 mesi dall’attacco hacker inferto alla rete laziale (50
giorni), la Regione ancora non riesce a ripristinare alcuni servizi on line sul
suo portale istituzionale: «Avviso all'utenza: A causa di un attacco hacker
alcuni servizi non sono raggiungibili. Ci scusiamo per il disagio, stiamo
lavorando per ripristinare tutte le funzioni nel più breve tempo possibile», si
legge ancora sul sito istituzionale sia per chi vuole scegliere l’ambulatorio
di cure primarie, ma anche coloro che cliccano sul numero unico per le
emergenze 112. Per i Pronto soccorso, invece, sono indicate le 48 strutture, ma
non è ancora stato ripristinato il monitoraggio in tempo reale del numero degli
accessi e dei pazienti in attesa di ricovero o trasferimento. Anche il
«monitoraggio dei tempi d’attesa per le prestazioni specialistiche
ambulatoriali di primo accesso» non è stato ancora ripristinato: l’ultimo
aggiornamento, infatti, risale alla settimana antecedente all’attacco hacker:
al 25 luglio scorso.
(iltempo.it/roma-capitale/2021/09/21/news/attacco-hacker-sito-regione-lazio-bloccato-disagi-pazienti-28756526/).
Io non
credo alle coincidenze. La Pratica penale iniziata dalla Procura di Bergamo è
passata per competenza alla Procura di Roma, e per una strana coincidenza, la
Regione Lazio ha un attacco Hacker e il Governatore è Zingaretti del Partito
Democratico, e le persone coinvolte sono IBM e il Partito Democratico. Server
resettati per nascondere il coinvolgimento del Partito Democratico nella
cessione dei dati sanitari degli Italiani a IBM, e altri reati penali commessi
dal Partito Democratico. Per come la vedo io, questa è un ammissione di colpa.
Questa volta non verrà insabbiato tutto, e dato che la Procura di Roma è
coinvolta e complice, sarà la Corte Penale Internazionale a portare avanti la
pratica con il supporto della Procura di Bergamo, che ha svolto le indagini dall'inizio.
Carabinieri:
Condanna al Generale Del Sette.
Ecco
la prima condanna dell'indagato per truffa, corruzione ed associazione a
delinquere Tullio Del Sette, che stringe la mano al proprio amico Antonio
Nizzola della Publimedia, anch'esso indagato e speriamo presto affidato alle
patrie galere.
Del
sette pur condannato ed indagato per
gravi reati risulta ancora a
piede libero e privo di sanzione di stato
della perdita del grado, omessa a tutt'oggi dagli amici del comando
generale dell'arma, Teo Luzi, Giovanni Nistri and company anch'essi indagati
per gli stessi reati di truffa corruzione ed associazione per delinquere e
speriamo presto anch'essi nelle patrie
galere.
Dalla
sentenza di condanna di Tullio Del Sette emerge una desolante azione di
"corruzione" e "collusione" tipica del comando generale
dell'Arma in Roma. Una vergogna nazionale per tutti i carabinieri
"schifati" da questi personaggi che sono pregati di far sentire la
propria indignazione.
(carabinierisindacato.it/blog/?condanna-al-generale-del-sette)
Teo
Luzi è il nuovo Comandante Generale dei Carabinieri.
Il
generale Teo Luzi è il nuovo comandante generale dei carabinieri. Lo ha
nominato il Consiglio dei ministri.
Nato a
Cattolica (RN), 61 anni, sposato e con una figlia, Luzi ha intrapreso la
carriera militare nel 1978, frequentando i corsi dell'Accademia Militare di
Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri in Roma. Dal 6 settembre
2018, è Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri
in Roma.
(ansa.it/sito/notizie/politica/2020/12/23/teo-luzi-e-il-nuovo-comandante-generale-dei-carabinieri-_5b66a162-acac-4872-bd7c-95f077abe823.html)
Commenti
I più
letti della settimana
Deagel...
E i conti tornano... La stima della popolazione mondiale nel 2025 è agghiacciante
-
maggio 22, 2021
Immagine.
ATTENZIONE
VISTO CHE È STATA ELIMINATA LA PAGINA
DAL SITO IN OGGETTO, POTETE VEDERE LE PREVISIONI DA ARCHIVIO .
Il sito DEAGEL Si tratta di un sito di
informazione militare che contiene delle informazioni sugli armamenti di
diversi paesi e che raccoglie anche delle informazioni a carattere militare.
Non si tratta certamente dell’opera di un dilettante, anche se gli autori
affermano che non ha fine di lucro, ed è costruito nel tempo libero. Una tale
mole di informazioni adeguate e dettagliate su un argomento sensibile non
potrebbe provenire altro che da un governo o da una fonte di informazione non
governativa. Secondo questa stima, il mondo perderà circa 342 milioni di
persone da qui al 2025. In questo grafico di Deagel le uniche nazioni che
aumentano la popolazione sono: Algeria, Bangladesh, Brasile, Colombia, Egitto,
Filippine, Indonesia, Malesya, Pakistan, Perù, Sudan, Vietnam. tutte quelle che
decrescono si trovano in occidente e in particolare in Europa, tutte le nazioni.
DOCUMENTI
: IL GOVERNO È AL CORRENTE DELLE MIGLIAIA DI MORTI DA VACCINO E DEI SUOI
EFFETTI COLLATERALI.
-
dicembre 08, 2021
Ecco le prove che il Governo sa delle
migliaia di morti da vaccino e delle decine di migliaia di effetti collaterali .Si
tratta della Prova per eccellenza che
indica al di fuori di ogni ragionevole dubbio la totale consapevolezza di chi “sta facendo”…. Per comodità vi metto
il link di riferimento al sito ufficiale.. AIFA.gov.it ed anche qualche shot delle due pagine… ma se
qualcuno avesse dei dubbi, faccia pure la sua ricerca personalmente su Google
inserendo le parole, AIFA, Governo,
Rapporto di sorveglianza n.5 del 27/5/2021 Scaricate e conservate questo documento UFFICIALE in PDF e poi andate a leggervi pagina 25 e 26 e
leggerete con i vostri occhi qualcosa
di A bberrante e Agghiacciante!!! Si
tratta delle “loro previsioni”..e cioè i “decessi attesi” quindi, ne più e ne meno di ciò che “si
aspettavano” Un breve sunto: Per la PRIMA DOSE si aspettavano 2.034 morti nella fascia 30-69 anni e 13.511
morti nella fascia 70+ solo nella Prima
settimana. Nella seconda settimana
CONTINUA
A LEGGERE.
Protocollo
di disintossicazione contro l'ossido di grafene e il magnetismo del corpo.
-
settembre 11, 2021.
NE AVEVO GIÀ PARLATO QUI ANTIDOTO VACCINO ANTICOVID .
L ’ossido di grafene (GO) non è
particolarmente stabile nel corpo e deve essere “rifornito” più volte. Da qui
le molte “vaccinazioni di richiamo” previste.
E avevo anche ragione con una seconda ipotesi: Il corpo può scomporre
completamente l’ossido di grafene di nuovo se stesso e TU puoi accelerare questo processo con i seguenti integratori da banco.
Glutatione
(il
più importante per la disintossicazione del corpo) o meglio NAC =
N-acetilcisteina 600-750mg (fa sì che
il corpo produca da solo il glutatione) Zinco Astaxantin 5mg (migliora anche la visione) Quercetina
Vitamina D3 Cardo mariano (anche
protezione del fegato e dello stomaco) Melatonina da 1mg a 10mg (contro 5G) In alternativa CDS/CDL
e zeolite L’ossido di grafene non solo causa
magnetismo corporeo, ma può diventare molto più pericoloso quando si aggiunge
il 5G. Il 5G è ancora in prova in molti paesi al momento, ma quando la piena
potenza arriverà a breve.
Vaccini
anti-covid: la Romania apre inchiesta contro Ursula van der Leyen.
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dicembre 03, 2021.
Vaccini anti-covid: la Romania apre inchiesta
contro Ursula van der Leyen, e i vaccini mRNA sono sempre meno popolari. La
volontà tirannica dell'Unione Europea e di alcuni governi nazionali di imporre
la vaccinazione di massa, in particolare con iniezioni di mRNA, a tutti gli
europei, sta crollando davanti al muro di opposizione dei paesi dell'Est,
l'ennesima sia in prima linea lotta per le libertà fondamentali e il rispetto
della propria identità sovrana. I pubblici ministeri rumeni hanno aperto
un'indagine sulle acquisizioni di vaccini Covid del paese e hanno anche chiuso
i suoi centri di vaccinazione perché le persone hanno rifiutato i vaccini
sperimentali. Come riportato in precedenza da
MPI , l'Unione Europea ha avviato
un'indagine sui colloqui segreti che hanno avuto luogo tra il capo della
Commissione Europea e l'amministratore delegato di Pfizer per la vendita di
vaccini. Il Mediatore europeo ha chiesto
alla presidente della Commissione Ursula van der Leyen.
Vaids,
sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino.
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dicembre 09, 2021.
Vaids,
sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino. Ed è un bene che ci sia finalmente un nome
per il disastro vaccinale perché questo aiuterà nella battaglia per rigettare
le menzogne. Uno studio di
Lancet che ha confrontato persone
vaccinate e non vaccinate in
Svezia è stato condotto su 1,6 milioni di individui in nove mesi, dunque su un
campione straordinariamente ampio che fornisce indicazioni robuste e
consistenti. il risultato è stata la
dimostrazione , che la
protezione contro il Covid sintomatico è diminuita nel tempo, in modo tale che
entro sei mesi alcuni dei gruppi vaccinati più vulnerabili erano a maggior
rischio rispetto ai loro coetanei non vaccinati. I medici chiamano questo
fenomeno “erosione immunitaria” o “immunodeficienza acquisita” dei
ripetutamente vaccinati, che spiegano l’elevata incidenza di miocardite e altre
malattie post-vaccino che li colpiscono più rapidamente e più duramente. Come
detto più volte in altri post.
ESCLUSIVO!
Dottoressa Judy Mikovits fornisce l' antidoto al vaccino anticovid
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luglio 06, 2021
QUI IL VIDEO Vedere anche l' antidoto della
Dottoressa Silvana De Mari: (rumble.com/vjczur-silvana-de-mari-antidoto-per-gli-effetti-collaterali-dei-i-vaccini-anticovi.html).
ESCLUSIVO!
Dottoressa Judy Mikovits fornisce l' antidoto al vaccino anticovid. Importante,
fate circolare, deve diventare virale! #Suramina #suramin IMPORTANTE
DISCLAIMER:
Questo
video è a scopo puramente didattico, in nessun caso siamo responsabili del suo
contenuto o dell'uso che ne viene fatto, non è da intendersi quindi come
consiglio medico o invito a effettuare terapie di qualsiasi genere. Se si intende
usare tale prodotto o suoi derivati è assolutamente consigliato consultare il
proprio medico di famiglia.
Esiste un possibile antidoto al va cci no
CO VID? Uno che he potrebbe proteggere
coloro che sono stati iniettati con l’intruglio fatto passare per vaccino? La
dottoressa Judy Mikovits pensa di sì.
L'esercito
arresta il manager di Biden: Mike Donilon.
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dicembre 04, 2021
I marines statunitensi hanno emesso sabato un
mandato di arresto militare per l'agente del Deep State Mike Donilon, un
avvocato e consulente della campagna statunitense che è stato consigliere
senior del falso presidente Joe Biden. È
stato il capo stratega della campagna presidenziale criminale di Joe Biden nel
2020. Prima dell'alba di sabato mattina, i marines che operano sotto l'autorità
di MARSOC, JAG e WTO hanno circondato la casa delle vacanze di Donilon a
Narragansett, nel Rhode Island, una comunità balneare di 15.000 anime, molte
delle quali legate all'egemonia del Deep State. I marine lo trovarono
addormentato, a letto, con due bottiglie di liquore semivuote e una Beretta 9
mm su un comodino a portata di mano. Con
i postumi di una sbornia e a malapena in grado di parlare, Donilon è stato
portato in detenzione militare senza incidenti e trasportato in un centro di
cura da dove alla fine sarà inviato a Guantanamo Bay.
Norimberga
2021 .
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dicembre 07, 2021
Il nuovo processo di Norimberga inizia il 3
luglio 2021 Non dimentichiamoci che Cristo
è stato ed è ancora il più grande politico di tutti i tempi. ABBIATE
FEDE! Un grande team di oltre 1.000
avvocati e più di 10.000 esperti medici sotto la guida del Dr. Reiner Fuellmich
ha avviato procedimenti legali contro il CDC, l'OMS e il Gruppo di Davos per
crimini contro l'umanità. Fuellmich e il suo team presentano il test PCR errato
e l'ordine ai medici di scrivere per qualsiasi morte come morte Covid quindi
come frode. Il test PCR non è mai stato progettato per rilevare gli agenti
patogeni ed è inaccurato al 100% a 35 cicli. Tutti i test PCR monitorati dal
CDC sono impostati su 37-45 cicli. Il CDC riconosce che i test su 28 cicli non
sono consentiti per un risultato positivo affidabile. Ciò invalida oltre il 90%
dei presunti casi / "infezioni" Covid rilevati dall'uso di questo
test errato. Oltre ai test errati e ai certificati di morte fraudolenti.
Con
quali aziende sono stati conclusi accordi per i vaccini anti COVID-19?
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dicembre 08, 2021
L'UE si è assicurata 2,3 miliardi di dosi, in
base agli accordi conclusi con sei imprese diverse: BioNTech-Pfizer (fino a 600 milioni di dosi);
AstraZeneca (fino a 400 milioni di
dosi); Sanofi-GSK (fino a 300 milioni di
dosi); Johnson & Johnson (fino a 400
milioni di dosi); CureVac (fino a 405
milioni di dosi); Moderna (fino a 160
milioni di dosi). La Commissione ha inoltre concluso colloqui con Novavax
e con Valneva per l'acquisto di ulteriori quantitativi di
vaccini, rispettivamente fino a 200 milioni di dosi e fino a 60 milioni di
dosi. La Commissione ha approvato
l'immissione sul mercato per i vaccini prodotti da due di queste aziende BioNTech/Pfizer (21 dicembre 2020) e Moderna
(6 gennaio 2021). Quali sono i vaccini candidati** attualmente al vaglio dell'Agenzia
europea per i medicinali? La Commissione ha rilasciato l'autorizzazione
all'immissione in commercio condizionata per il vaccino messo a punto da BioNTech e Pfizer il 21 dicembre.
Gazzetta
ufficiale : DOMANDA :DOV'È LA DELIBERA DI QUESTI ACCORDI?
- dicembre 06, 2021.
Guardando il DL 172 ci accorgiamo che nel
preambolo non viene menzionato lo stato emergenziale, ma continuando a leggere
troviamo "e degli impegni assunti, anche in sede internazionale, in
termini di profilassi e di copertura vaccinale" (gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/11/26/21G00211/sg).
ORA CI VOLETE DIRE DOV'È LA DELIBERA DI QUESTI
ACCORDI? IO DA CITTADINO HO IL DIRITTO DI SAPERE A CHI SONO STATO VENDUTO E VOI
AVETE IL DOVERE DI MOSTRARCI LA DELIBERA altrimenti non sussiste nessun obbligo
ma solo una mera manovra COMMERCIALE IO NON SONO UN IMPEGNO INTERNAZIONALE E NEMMENO IL VOSTRO BURATTINO.
Quindi non c’è emergenza ma solo un impegno
internazionale Ringrazio pubblicamente
il dio covid per averci APERTO GLI OCCHI...
grazie davvero è stato prezioso...
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