“LA DIFESA E’ SEMPRE LEGITTIMA”.
“LA DIFESA E’ SEMPRE LEGITTIMA”.
LE
RAGIONI STORICHE E POLITICO – CRIMINALI
A
FONDAMENTO DELLA” LEGITTIMA DIFESA”.
Attualmente,
la dottrina penalistica è quasi unanimemente d’accordo nel ritenere la
legittima difesa quale forma di autotutela penale: essa permette al singolo individuo,
che riceve un’offesa, di reagire in modo diretto e immediato.
Pertanto,
essa costituisce una vera e propria deroga al più generale principio che vieta
l’autotutela.
Alla
luce di siffatta deroga, dunque, il privato cittadino che subisce una qualsiasi forma di
aggressione violenta, diretta a cagionare un danno alla propria sfera
giuridica, può reagire immediatamente senza adire l’autorità competente, sia
essa amministrativa o giudiziaria.
L’intervento
dell’autorità statale diviene successivo ed eventuale.
Questa
impostazione si basa su molteplici considerazioni, che occorre prendere in
considerazione proprio al fine di comprendere le ragioni storiche della
legittima difesa.
Il
divieto di autotutela, soprattutto all’interno del diritto penale, è stato – da
sempre – concepito quale strumento essenziale volto a tutelate i diritti
fondamentali della persona (soprattutto il reo): l’autorità giurisdizionale è,
così, garante della giustizia, intesa in senso squisitamente “sostanziale”.
In
secondo luogo, occorre ricordare che quasi tutti gli ordinamenti moderni si fondono
sull’idea dello “Stato di Diritto” e ripudiano l’idea della vendetta, quale strumento per risolvere le
controversie.
Questa
visione trova conforto anche nella concezione italiana della sanzione penale: essa non viene vista come mezzo per
colpire il reo, ma è ispirata alla rieducazione, ossia alla necessità di ripristinare
nella persona del reo quei valori che ha violato attraverso la propria
condotta.
Proprio
l’idea della rieducazione reca con sé tutta una serie di principi che sono
tipici degli ordinamenti moderni: basti pensare al principio di legalità o di
colpevolezza.
Tuttavia,
se oggi la
legittima difesa appare una deroga al più generale divieto di autotutela, nel corso del
tempo essa è stata concepita e qualificata in modo assai diverso.
Le
varie interpretazioni che si sono susseguite risentono non solo del modo di intendere
il diritto penale nel suo complesso, ma anche del rapporto tra diritti dell’individuo e
potere pubblico.
Alla
luce di questa coordinata, è possibile analizzare il fondamento storico e
politico-criminale della legittima difesa.
Nella
cultura greca, il filosofo Platone – nelle sue Leggi – aveva affermato che la difesa individuale rappresentava
una “sorta di diritto naturale”, volto a assicurare una immediata protezione a
quei valori che erano ritenuti fondamentali, quali ad esempio la libertà sessuale
e la proprietà privata.
L’idea
della legittima difesa quale diritto naturale era stata, poi, ripresa anche
all’interno del mondo romano, sebbene in questo nuovo contesto aveva assunto sfumature
diverse, che avevano portato ad ampliarne l’ambito di applicazione.
Difatti,
la reazione difensiva poteva essere posta in essere a tutela dei familiari, del
patrimonio o del pudore dell’aggredito.
Questa
concezione ampia trovava il proprio fondamento in due elementi tipici del
sistema giuridico-sociale romano: l’idea della famiglia e la visione rei-centrica del
mondo.
Per il
mondo romano, la famiglia, infatti, costituiva la cellula base della società e
il motore dell’intero sistema economico: l’aggressione a un membro della
famiglia non solo avrebbe comportato la reazione divina, ma giustificava anche
la reazione umana dell’aggressore, volta a “ripristinare” l’onta subita e a
ripagarne il prezzo della perdita.
La
visione rei-centrica che ispirava l’esperienza giuridica romana trovava il
proprio conforto nella particolare concezione dello schiavo – considerato non
quale essere umano, bensì quale res – e nella tutela forte alla proprietà
privata.
Esempio
di questa tutela forte è il complesso meccanismo di circolazione dei beni, che
richiedevano spesso formule solenni (mancipatio), soprattutto per quei beni
considerati di maggior valore economico sociale.
Questo,
tuttavia, non significava che la legittima difesa non fosse suscettibile ad
alcun limite. Difatti, ai fini della sua realizzazione, era necessario che l’aggressione
fosse attuale e ingiusta e che la reazione fosse inevitabile, se non con
l’ulteriore uso della violenza.
Pertanto,
due erano i principi che governavano l’intera materia. Il primo era espresso
dal detto “vim
vi repellere”, attraverso cui si legittimava l’uso della forza; il secondo espresso
nel brocardo “moderarem inculpatae tutelae”, attraverso cui si richiedeva una primissima forma
di proporzionalità all’offesa ricevuta.
L’idea
della legittima difesa quale “diritto soggettivo” di reagire, tuttavia, è venuta meno nei secoli
successivi, lasciando spazio alla tesi della “concessione” da parte
dell’autorità statale.
Tale
idea trovava il proprio fondamento all’interno delle prime comunità, di origine
barbariche, in cui non vi erano dei veri e propri organi in grado di assicurare
in modo forte la pacifica convivenza tra i suoi stessi membri.
Anzi,
in questo contesto, particolarmente diffuso era il sistema delle faide
familiari e la giustizia sfociava, spesso, nella vendetta.
A
fronte, dunque, dell’impossibilità di offrire una piena e immediata tutela
all’aggredito, si attribuiva per concessione la possibilità di agire alla
violenza subita.
La
legittima difesa, dunque, rappresentava uno strumento per sopperire alle
mancanze dello “Stato”.
Tale
impostazione, pertanto, traeva fondamento dalla necessità di assicurare la
protezione dei diritti ritenuti fondamentali e nella particolare organizzazione
istituzionale di queste popolazioni.
Difatti,
mancava un vero e proprio sistemato punitivo capace di accertare il fatto e di
comminare la sanzione adeguata. Le pene, inoltre, rispondevano all’idea della
cosiddetta spettacolarizzazione, ossia venivano irrogate pubblicamente e
risultavano “eccessive” rispetto alla gravità del fatto commesso.
Questo
sistema era ritenuto necessario al fine di provocare un effetto deterrente
negli altri consociati. Proprio per tale ragione, spesso, si preferivano
incidere sanzioni corporali in quanto ritenute più idonee a smuovere
psicologicamente le masse.
Ciò
permetteva l’uso della difesa violenta anche in presenza di offese non serie e
soltanto potenziali o future.
L’idea
della difesa legittima quale “concessione” ha trovato ampio spazio anche nel
diritto canonico.
Anche
in questo contesto, difatti, sebbene ispirato dalla ricerca “divina” della
verità, grande spazio avevano le sanzioni corporali e l’uso “giustificato” della
violenza.
La
legittima difesa, dunque, era del tutto compatibile con il quadro
giuridico-teologico ivi esistente: in presenza di una azione violenta, era possibile
reagire dinnanzi a questa, provocando addirittura la morte dell’aggredito.
L’unico
requisito richiesto ai fini del suo esercizio era l’ingiustizia dell’azione
violenta.
Si
finiva in questo modo per estendere l’ambito di applicazione della legittima
difesa, in quanto non si riteneva necessario alcun giudizio di proporzionalità.
Rispetto
al passato, l’unica differenza riguardava il fondamento di questa concessione: nelle prime comunità laiche era il
Sovrano; nel diritto canonico tale concessione derivava direttamente da “Dio”.
Addirittura,
qualora
dalla difesa ne fosse derivata la morte dell’aggredito, si riteneva questa quale giusta
punizione per aver tentato di violare un diritto attribuito dalla stessa
divinità (Dio), ossia la vita, l’integrità o il benessere dell’aggredito.
In
questo modo, inoltre, si aderiva pienamente all’idea della spettacolarizzazione
della punizione: tramite la morte dell’aggressore, dunque, si scoraggiavano i consociati
dall’intraprendere ulteriori aggressioni violente.
Esse,
infatti, erano considerate lesive non solo dell’ordine sociale ma soprattutto
dell’ordine divino. Per tale ragione dovevano essere scoraggiate, impedite e
contrastate, anche attraverso mezzi drastici.
Tuttavia,
anche in questo contesto erano stati individuati dei limiti all’uso della
legittima difesa.
Difatti,
essa non poteva assolutamente configurarsi per la difesa dei condannati, degli
eretici o dei nemici della Chiesa; nei casi di violenza esercitata dai figli
contro genitori o precettori. Questa esclusione veniva giustificata con
l’esigenza di rispettare l’ordine realizzato dalla autorità religiosa e la
somma legge morale consacrata nei tesi sacri.
Soltanto
nei secoli successivi era apparsa la necessità di individuare ulteriori limiti
alla legittima difesa. Tale esigenza si era affermata a causa del dilagare
della violenza e a causa delle numerose strumentalizzazioni dell’istituto.
Alla
luce di ciò, erano stati ripresi i concetti di necessitas evitabilis e inevitabilis.
La
difesa era ritenuta evitabile quando l’offesa poteva essere impedita attraverso
una risposta non violenta, ossia attraverso l’uso di altri strumenti messi
comunque a disposizione dall’ordinamento giuridico.
Si
parlava, invece, di difesa inevitabile quando la risposta violenta
dell’aggredito rappresentava l’unico strumento e l’unico modo per scongiurare
una lesione ingiusta.
Questi
due principi hanno portato con sé, quale corollario, l’idea di un minum di
proporzionalità: occorre, ciò, valutare l’azione violenza con la reazione e verificare che
tra le due vi fosse un nesso di necessità e proporzionalità.
Tuttavia,
occorre precisare che questa primigenia forma di proporzionalità si atteggiava
in maniera ben diversa da quella oggi codificata nell’art.52 c.p.
Difatti,
se oggi dottrina e giurisprudenza prevalente riferiscono la proporzionalità ai
beni giuridici coinvolti nel caso concreto, in passato con questo concetto si
faceva riferimento alla “forza” utilizzata, ossia alle modalità di azione e
reazione.
Questo
assunto trova conferma nel fatto che in passato la legittima difesa poteva
essere esercitata a tutela di un eterogeno gruppo di beni giuridici:
patrimonio, proprio o altrui, ma solo nel caso in cui l’offesa implicava un
pregiudizio alla incolumità personale o nel caso in cui era diretta a beni di
particolare valore; soggetti terzi, qualora la lesione integrasse un attacco
alla persona.
La
tesi della legittima difesa quale concessione proveniente dall’ alto (a
prescindere dall’adesione alla concezione laica o teologica), tuttavia, è stata
ampiamente superata nel corso del tempo grazie all’evoluzione delle strutture
statali.
Difatti,
già con la creazione dei primi grandi “Regni”, erano state create le prime
forme di istituzioni “complesse”, in grado di amministrare la giustizia in modo
più presente, anche attraverso forme di controllo diffuse capillarmente nel
territorio.
In
questo nuovo e diverso contesto storico-sociale, la legittima reazione all’offesa
ingiusta era vista quale principale strumento volto a garantire l’ordine e la
pacifica convivenza. Difatti, la forza pubblica si assume il compito di assicurare
la pacifica convivenza e la sicurezza esterna dei membri della comunità.
Ne
risultavano, difatti, affievoliti i limiti previsti all’interno dell’antico
diritto romano.
Tale
superamento ha portato alla tesi della legittima difesa quale strumento di “tutela
dei diritti naturali della persona”.
Pertanto,
si era sentita l’esigenza di disciplinare in maniera più rigorosa la legittima
difesa.
Questo
aveva spinto a riscoprire l’antico diritto romano, il quale aveva ben regolato
la legittima difesa individuandone sia i principi che i limiti.
Esempio
dell’attenzione al mondo romano è, senza dubbio, la Consituziones Augustales di
Federico II, emanata nel 1231.
In
questo modo, sono stati ripresi alcuni concetti fondamentali della legittima
difesa, trasfusi anche nell’attuale ordinamento giuridico: l’idea della
attualità dell’offesa; l’ingiustizia del danno provocato; l’idea della necessità
dell’azione difensiva e della proporzionalità della stessa.
Parte
della dottrina ha individuato tre ordini di ragioni che sembrano giustificare
la nuova attenzione rivolta al diritto romano.
Per
prima cosa,
la più complessa struttura organizzativa e istituzionale dei vari “Stati”, i
quali cominciano a dotarsi di strutture proprie, volte a realizzare compiti di
polizia (interna ed esterna).
Nondimeno
importante è stata la creazione di una primissima forma di “diritto comune”,
grazie all’attenzione dei primi grandi giuristi.
Infine,
la sostituzione della visione rei-centrica con una visione antropocentrica, che
ha gettato le basi per il giusnaturalismo e illuminismo giuridico.
L’insieme
di questi tre fattori ha permesso, a partire dal XVI sec., lo sviluppo della cosiddetta
“concezione liberale del diritto penale”.
Essa
affondava le proprie radici intorno a due concetti, quello di laicizzazione e
di secolarizzazione del diritto penale. Laicizzazione, in quanto si sentiva l’esigenza di
distinguere tra l’area del penalmente rilevante e i risvolti religiosi del
peccato. Secolarizzazione,
in quanto
si avvertiva l’esigenza di svuotare il diritto penale da tutte quelle
riflessioni contingenti, legate alle tradizioni storiche o popolari, i
cosiddetti “capricci del legislatore”, ancorandolo, invece, alla ragione e ai diritti naturali da
intendere quali entità preesistenti all’ordine sociale e al diritto positivo.
Esempi
di questa nuova concezione sono stati il Codice Toscano del 1953 e il
Codice Sardo del 1859.
All’interno
del Codice Toscano, la legittima difesa veniva disciplinata dell’art. 559; nel
codice Sardo nell’art. 560.
Le due
formulazioni, sebbene si esprimessero in termini leggermente differenti,
riprendevano in maniera esclusiva l’idea del “moderamen inculpatae tutelae“,
tipica del diritto romano.
In
entrambe le disposizioni, infatti, si avvertiva la necessità di regolare l’uso della
forza legittima, individuandone limiti chiari e precisi.
Questi
limiti devono essere individuati nei concetti di necessità, attualità, difesa
altrui, difesa di sé stessi.
Queste
esperienze giuridiche hanno costituito da base per il primo codice unitario,
ossia il
Codice Zanardelli del 1889 e, in particolare, l’art. 49.
In
questo nuovo contesto, il modo di intendere la difesa legittima oscillava tra
l’interpretazione fornita dalla Scuola Classica e quella fornita dalla Scuola
Positiva.
Francesco
Carrara, massimo esponente della prima corrente di pensiero, intendeva la difesa legittima quale utile strumento in mano al
privato, da utilizzare ogni volta che lo Stato non fosse stato in grado di
fornire una tutela rapida e immediata all’aggressione da parte del reo.
Questa
tesi traeva il proprio fondamento nel principio di sussidiarietà, secondo cui la pubblica autorità
permetteva ai cittadini di partecipare in modo attivo alla soddisfazione dei
bisogni essenziali della società stessa, tra cui il bisogno di protezione.
La
risposta difensiva del privato, dunque, rappresentava uno degli strumenti atti
a garantire l’ordine sociale.
Questo,
però, non significava escludere automaticamente il ruolo dello Stato:
l’autorità pubblica interveniva ex post, anche verificando la sussistenza dei
requisiti previsti dalla legge al fine della corretta applicazione della
scriminante in questione.
Diversamente,
i sostenitori della Scuola Positiva, consideravano la difesa legittima
quale “strumento di profilassi sociale”: esso rappresentava un ulteriore strumento volto al
contrasto dei soggetti ritenuti socialmente pericolosi.
Intesa
in quest’ottica, la legittima difesa diventava uno strumento di repressione e prevenzione
generale.
In
questo modo, tuttavia, se ne ampliava l’ambito di applicazione: l’aggredito poteva reagire a forme di
aggressione rivolte non solo verso la persona, ma anche verso beni di carattere
materiale.
Le
considerazioni svolte dalle due grandi scuole di pensiero hanno spinto parte
della dottrina, agli inizi del nuovo secolo, a distinguere tra mezzi mediati e
mezzi immediati di reazione.
Si
parlava di mezzi mediati per intendere la cultura, l’educazione, il benessere
popolare: strumenti che dovevano essere attivati dallo Stato, attraverso una
politica economica e sociale generalizzata, volta alla promozione
dell’evoluzione dell’individuo e, quindi, della società stessa.
Invece,
si parlava di mezzi immediati, per intendere tutti gli strumenti di lotta al crimine, siano essi
pubblici che privati.
All’interno
di questo contesto, i mezzi privati dovrebbero essere individuati da opportune
norme giuridiche che, pur permettendo di reagire direttamente e immediatamente
all’offesa subita, ne individuino i presupposti e i limiti.
Questa
distinzione porterebbe con sé una conseguenza di grande importanza: si permetterebbe al privato di
partecipare in modo attivo alla sicurezza della società, alla tutela dei propri beni e dei
propri diritti, si imporrebbe una riflessione – non solo giuridica ma anche
morale – sulla necessità di agire mediante la forza, seppur legittima.
Fondamento
di questa nuova concezione, dunque, non è solo il principio di sussidiarietà,
ma soprattutto quello di auto-responsabilità.
Questa
impostazione deriva da un rapporto tutto nuovo tra cittadino e Stato:
svincolatosi da una visione teologica o moraleggiante, l’individuo è
considerato quale soggetto ben consapevole dei valori sociali e delle norme
penali; è
libero di scegliere quale condotta tenere e, eventualmente, delle conseguenze
giuridiche a cui andrà incontro in caso di trasgressione dei precetti
dell’ordinamento.
Per
queste ragioni egli è chiamato ad agire in modo attivo nella società e a
contribuire ai suoi bisogni: l’azione umana, tuttavia, non è più guidata da un potere
altro e alto, ma dalla coscienza e volontà, dalla consapevolezza e, quindi, dal
richiamo alle proprie responsabilità.
La
difesa è sempre legittima?
Dipende
dalla “presunzione di necessità”.
Labparlamento.it-
Costia - (2 Agosto 2021)- ci dice :
Un
recente caso di cronaca ha riportato in auge vecchi discorsi sulla legittima
difesa che avevano occupato le pagine dei giornali e monopolizzato i commenti
dei politici qualche anno fa.
La
vicenda sembra fatta apposta per rinfocolare le polemiche: un immigrato con
problemi psichici, dopo alcune intemperanze in strada in un paese lombardo,
viene ucciso da un colpo di pistola esploso dal locale assessore alla sicurezza
leghista dopo una breve colluttazione.
Quasi
scontato, dunque, che abbia improvvisamente ripreso vita la contrapposizione
tra chi afferma che – a determinate condizioni – la difesa è sempre legittima e chi
sottolinea la differenza tra reagire ad un’aggressione e farsi giustizia da sé.
Mentre
è doveroso tacere sulla soluzione giuridica dell’episodio, che deve essere
affidata agli organi competenti, l’occasione può servire ad alcune riflessioni,
con una premessa: come spesso accade, la sicurezza con cui politici e comuni
cittadini si fanno strada (spesso facendone strage) tra commi e sottigliezze
giuridiche può trarre in inganno e rischia di far dimenticare che ogni volta
che si parla di leggi e di diritti si entra in un mondo estremamente tecnico,
che andrebbe manovrato con molta cura.
Conviene,
dunque, partire dall’inizio ed avere sott’occhio i principi del diritto penale
come un filo di Arianna, per non perdersi. Il nostro codice prevede che, a
determinate condizioni, chi commette un reato sia giustificato e dunque non
debba essere punito: si pensi al pubblico ufficiale che spara all’attentatore che
sta per
uccidere degli innocenti o al chirurgo che, nell’eseguire un intervento, deve
necessariamente provocare ferite al paziente (anche la semplice incisione con
il bisturi è tecnicamente una lesione, e persino la puntura di anestesia del
dentista).
Tra le
cinque cause di giustificazione previste dal nostro codice, la più importante è
senza dubbio la legittima difesa, grazie alla quale chi compie un reato perché costretto
dalla necessità di difendersi da un’aggressione ingiusta altrui va esente da
punizione.
E’ dunque lecito, a certe condizioni,
difendersi quando si subisce un reato, commettendo anche, se necessario, a
propria volta un reato o un’azione che normalmente sarebbe illecita.
E’ però
intuitivo che non basta subire un atto ingiusto per poter reagire
illimitatamente: non è consentito uccidere qualcuno, ad esempio, perché ci
taglia la strada in macchina o ci ha truffato del denaro. La difesa, come è evidente già da
queste prime considerazioni, non è “sempre legittima”: lo è nei limiti previsti
dall’articolo 52 del codice penale.
Il più
importante di questi limiti è la proporzione tra l’offesa e la reazione. In parole povere, di fronte a
un’aggressione al patrimonio non si può reagire mettendo in pericolo la vita
altrui. Pertanto,
con buona pace di chi afferma il contrario, non si può sparare al ladro che ti
entra in casa per rubare: non esiste alcun diritto illimitato di difendere i
propri beni a costo della vita o dell’incolumità altrui.
Questo
principio è stato ripetutamente messo in discussione, negli ultimi venti anni,
da una consistente parte della classe politica che ha posto l’accento su una
dichiarata emergenza criminale conseguente alle aggressioni di ladri e
rapinatori nei domicili privati, concludendo che occorresse fornire al
proprietario aggredito il diritto di difendersi lecitamente, senza limiti.
Numeri
alla mano, l’emergenza predetta pare non esistere o va comunque molto
ridimensionata: secondo le statistiche pubblicate dal Senato nell’ottobre del
2018 i procedimenti per legittima difesa si possono contare sulle dita di
quattro mani (15 procedimenti pendenti al GIP - GUP negli anni dal 2013 al
2016, sebbene su campione parziale).
Emergenza
o meno, nel 2019, il legislatore è intervenuto ugualmente su quella che è stata
presentata come una sorta di emergenza nazionale. Durante i lavori parlamentari
messi a disposizione del Ministero della Giustizia relativi all’anno 2017, in
quell’anno risultavano iscritti nei tribunali italiani solo 14 procedimenti
“contenenti l’articolo 52 c.p.” (9 davanti al gip-gup e 5 in dibattimento);
quelli definiti sono stati altrettanti (8 davanti al gip-gup; 6 in
dibattimento).
Sempre
in quell’anno, risultavano iscritti nei tribunali italiani solo 12 procedimenti
“contenenti l’articolo 55 c.p. (eccesso colposo) limitatamente all’art. 52 c.p.
(legittima difesa)” (8 davanti al gip-gup; 4 in dibattimento); i procedimenti
definiti sono stati altrettanti (8 davanti al gip-gup; 4 in dibattimento). Si
potrebbe obiettare che ciò che conta non sono i numeri, ma la percezione
sociale dell’emergenza; ma viene da chiedersi quanto questa percezione sia
stata creata, più o meno volontariamente, ad arte, a fronte di numeri
oggettivamente esigui. Il discorso ci porterebbe però troppo lontano e
probabilmente fuori tema.
Più
pertinente sembra un’altra considerazione: non è sempre facile capire le
intenzioni di chi entra, quasi sempre di notte, in una casa che non è la sua,
magari armato. Sono tanti i casi di persone non solo rapinate ma anche
picchiate e persino uccise, a scopo di rapina o per mille altri motivi.
Un’aggressione di questo tipo, beninteso, renderebbe legittima anche una
reazione violenta: sussisterebbe la proporzione tra offesa e difesa. Dunque, tutto dipende dalle intenzioni
dell’aggressore e dalla capacità (e dalla freddezza) dell’aggredito di comprenderle per
poter apprestare una difesa proporzionata.
Ecco
perché, secondo alcuni, sarebbe necessario stabilire per legge che ogni aggressione
che avviene nel proprio domicilio rende la difesa sempre legittima: non si può
imputare a chi è aggredito dentro casa sua di avere sbagliato, nella
concitazione del momento, la valutazione delle intenzioni di qualcuno che è
comunque in torto, perché sta violando con intenzioni illecite il domicilio
altrui.
La
norma sulla legittima difesa è stata dunque modificata due volte negli ultimi
anni: il doppio intervento si è reso necessario perché, nonostante le
intenzioni dichiarate, la prima modifica non aveva reso la difesa del proprio
domicilio “sempre legittima”, a riprova che le leggi e il diritto sono materie
altamente tecniche e legislatori non ci si improvvisa facilmente.
Cercando
di non essere troppo tecnici: la riforma del 2006 aveva sancito che in caso di
aggressione nel domicilio altrui non vi era bisogno di proporzione tra offesa e
difesa, sicché, si diceva, anche in caso di aggressione alla proprietà si
poteva reagire attaccando l’incolumità dell’aggressore. In altri termini, se mi
entri in casa per rubare posso spararti.
La
modifica non ha funzionato, perché, come da subito tutti i giuristi hanno
notato, non basta dichiarare di avere eliminato la sproporzione se rimane il requisito della
necessità di difendersi. Per sparare ad un altro impunemente occorre che questa
condotta sia necessaria ad evitare l’aggressione; e la necessità deve essere ravvisata
solo in presenza di un’aggressione alla incolumità dell’aggredito e non ai beni, altrimenti la norma
diviene incostituzionale. Insomma, nulla di fatto.
Nel
2019 è dunque intervenuta la seconda modifica all’articolo 52 del codice penale
che ha previsto una “presunzione di necessità”: chi entra in casa mia può uscirne
morto, come disse senza troppi giri di parole un politico dell’epoca a commento
della nuova riforma. Ma ancora una volta la pentola è stata fatta senza il
coperchio: in concreto, che vuol dire che la difesa nel domicilio si presume
necessaria?
Se una
persona spara e uccide, perché non sia sottoposto a punizione occorrerà pur
sempre un processo ed una sentenza di un giudice che accerti la legittimità
della sua condotta (altrimenti di fronte all’aggressore rimasto ucciso chi
dovrebbe dire: “è tutto a posto, non apriamo nemmeno le indagini”? il
maresciallo o il poliziotto di turno intervenuto sul posto?) e questa verifica
non potrà che basarsi sui criteri dell’articolo 52 che sono rimasti in vigore:
la necessità di difendersi e la difesa da un’aggressione rivolta
all’incolumità.
La
“presunzione di necessità” non è una regola attuabile perché non risponde a nessuno dei
principi del nostro ordinamento e calata nell’articolo 52 senza alcuna
armonizzazione con il resto delle regole esistenti diviene, di fatto,
inattuabile. Ancora, perché la reazione sia legittima occorre che l’aggressione
sia in corso e non sia terminata. Il perché è intuitivo: una cosa è sparare a
qualcuno che ti sta aggredendo, per impedire che la sua azione sia portata a
conseguenze ulteriori, altra cosa è sparare a chi ti ha già aggredito e si sta
allontanando. La prima azione è sicuramente a fini di difesa, la seconda
semplicemente un gesto dettato dall’ira, per quanto comprensibile.
Ultima
notazione, a margine delle riflessioni fin qui compiute: i tentativi di
ampliare la legittima difesa di cui si è detto sono sempre stati limitati al
caso dell’aggressione nel domicilio, poiché si basavano sul presupposto –
condivisibile o meno che sia – che occorresse apprestare una tutela rinforzata
a chi subisce attacchi nel luogo dove custodisce i propri beni, i propri
affetti, come se la casa fosse un’estensione della propria personalità.
Al di
fuori di questi luoghi, nessuno ha mai messo in discussione né ha mai pensato
di abolire i limiti della legittima difesa. Anche agli occhi di quella parte
politica fieramente sostenitrice della necessità di difendersi senza dover
subire processi, una cosa è armarsi contro chi ti entra in casa, altra cosa
girare per strada con la pistola carica in tasca (magari con il “colpo in
canna”, chiaro sintomo della volontà di non usare l’arma solo per spaventare
eventuali aggressori ma, all’occorrenza, per colpire). O almeno, finora era
così.
Si può
acquisire il porto d’armi e detenere legittimamente una pistola e persino
portarla in giro; ma occorre essere ben consapevoli dei limiti della
legittimità di tale uso e del rischio che un superamento, anche accidentale, di
tali limiti espone la collettività a rischi mortali e chi usa l’arma alle
conseguenze penali della sua condotta.
No, la
difesa non è
sempre
legittima.
Left.it-
Giulio Cavalli -(23 Luglio 2021)- ci dice :
La
differenza è tra la difesa legittima e la vendetta ed è su quel crinale che si
misura la maturità di una democrazia. La retorica di Salvini e della Lega
è da sempre quella del tifo organizzato, una posizione fideistica che ogni
volta, tutte le volte, produce come riflesso incondizionato la difesa
dell'uccisore.
Provando
a volare per qualche minuto un po’ più alti del letamaio giuridico, morale e
politico che si sta riversando sul cadavere di Youns El Boussetaoui si potrebbe
una volta per tutte ribadire un concetto che l’ignoranza e la propaganda sta
offuscando da anni, in nome di una rincorsa alle armi e alla violenza come
unici ingredienti di una sicurezza davvero sicura: no, la difesa non è sempre legittima.
Se negli ultimi anni sono fioccati assessori
alla sicurezza in giro, non solo nelle giunte di destra, significa che l’idea
stessa di sicurezza è stata regalata alla più ignorante propaganda anche dalla
fiacchezza di chi avrebbe dovuto proteggerne il senso.
La
retorica di Salvini e della Lega è da sempre quella del tifo organizzato, una
posizione fideistica che ogni volta, tutte le volte, produce come riflesso
incondizionato la difesa dell’uccisore.
Va
trattata per quello che è: una “bambinesca” presa di posizione per rassicurare i propri
elettori con una visione semplicistica del mondo diviso in bianco e nero, buoni
e cattivi, italiani e stranieri, settentrionali e terroni.
Recuperare il gusto per la complessità e la
capacità di farne uno strumento politico per leggere la realtà è il primo passo
per rimettere Salvini al suo posto, lì nel cassetto dei cretini provocatori.
Non è
un caso che quando il 28 novembre del 2018 Fredy Pacini, un gommista di Arezzo
che sparò a due rapinatori moldavi uccidendone uno, Salvini cavalcò l’onda per
mettere mano alla legge sulla legittima difesa (con l’aiuto del Movimento 5
Stelle e di Giuseppe Conte, perché le cose vanno ricordate per bene) e la frase
migliore la disse proprio il gommista alla fine dell’iter processuale che lo
vide prosciolto:
«Aveva
29 anni, non volevo ucciderlo. Non potrà più accadermi una cosa simile perché
non avrò mai più una pistola e quella che avevo non voglio più vederla in vita
mia».
La
legittima difesa è già prevista nel nostro ordinamento e spesso proscioglie gli
autori riconoscendone lo stato di pericolo e il turbamento. Non è vero, come ciancia Salvini,
che non esista nessun tipo di impunità. I processi non sono una condanna e,
come scrive il presidente di Antigone Patrizio Gonnella, «la verità processuale si conquista
lentamente, con fatica, con il rispetto delle garanzie degli imputati,
affidandosi a un complesso apparato probatorio. Ogni difesa d’ufficio è
inappropriata e irriguardosa della norma predetta, così come lo sarebbe stata
una tesi colpevolista indimostrata».
La
differenza è tra la difesa legittima e la vendetta ed è su quel crinale che si
misura la maturità di una democrazia.
Per
questo pensare che uomini delle istituzioni come certi ceffi di destra giochino
con la vendetta li rende di fatto mandanti morali di ogni violenza eccessiva.
Loro
si offendano, si offendano pure. Vale la pena ricordare che nei Paesi di tutto il mondo
regolati da leggi democratiche la difesa non è sempre legittima: c’è scritto
nei codici e nelle costituzioni.
Tocca citare ancora Gonnella quando dice che
«il refrain che la difesa è sempre legittima non tiene conto del principio,
costituzionalmente avallato, secondo cui mai può valere quale causa di
giustificazione per proteggere un bene di rilievo inferiore. Per chiarirci non
si può mai privare una persona della vita per evitare la sottrazione di un bene
di proprietà. Non c’è formulazione legislativa che possa mai legittimare la
negazione del principio di proporzionalità, che a sua volta è strettamente
connesso con quello di legalità penale in senso stretto».
Per
questo le figure di sindaci o ministri dell’interno che si trasformano in
sceriffi (nelle parole o nelle azioni o nelle intenzioni) sono una stortura
della democrazia: la sicurezza si garantisce dando reddito e lavoro, offrendo i
servizi essenziali, offrendo protezione e cure alle categorie più vulnerabili,
costruendo una città in cui ognuno con dedizione e onore stia nel proprio ruolo
(il
sindaco fa il sindaco, la polizia locale si occupa di mobilità, gli assessori
contribuiscono all’amministrazione della città e solo le forze dell’ordine si
occupano dell’ordine pubblico).
È un
campo che è stato completamente abbandonato dalla politica, anche da quella
considerata lontana dalla destra, che ha lasciato spazio libero alla destra per
costruire la propria propaganda. Ci sono responsabilità da tutte le parti se oggi siamo
arrivati a vivere e ad ascoltare prodromi del fascismo scambiandoli per
dibattito politico.
Buon
venerdì.
La
legittima difesa.
Studiocataldi.it-
Redazione-(10 gennaio 2020)- ci dice :
Cos'è
la legittima difesa e quando opera la scriminante prevista dall'art. 52 del
codice penale. La riforma della legittima difesa e la giurisprudenza
Nel
nostro ordinamento giuridico la legittima difesa rientra nelle c.d. cause di
giustificazione, dette anche scriminanti o cause di liceità . Si tratta di situazioni particolari
in presenza delle quali un fatto, che altrimenti costituirebbe reato, non
acquista tale carattere poiché la legge lo impone o lo consente.
In
particolare, il legislatore, riponendo al principio del c.d. bilanciamento
degli interessi, ha valorizzato e ritenuto prevalente l'interesse
dell'aggredito, da tutelare rispetto a quello dell'aggressore che pone in
essere una situazione di pericolo ingiusta.
In
materia di legittima difesa, la norma di riferimento è l'art. 52 del codice penale, il cui primo comma precisa che:
"Non
è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla
necessità di difendere un diritto
proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che
la difesa sia proporzionata all'offesa".
I
presupposti della legittima difesa.
La
legittima difesa, che non va confusa con la vendetta (reazione che segue la
lesione), è dunque una reazione che anticipa la lesione, quale unico rimedio
possibile per evitare un'offesa ingiusta.
Si
incentra, in sostanza, su due presupposti essenziali: da un lato l'aggressione ingiusta che
determina l'insorgenza di un pericolo, dall'altro la reazione difensiva
legittima.
L'aggressione
ingiusta.
L'aggressione
ingiusta deve concretarsi nel pericolo attuale di un'offesa che, se non
neutralizzata tempestivamente, può sfociare nella lesione di un diritto proprio
o altrui (personale o patrimoniale) tutelato dalla legge.
Il
riferimento al diritto proprio o altrui è diretto ad escludere che possano
essere oggetto di reazione gli interessi pubblici dello Stato, quelli diffusi e
collettivi o quello alla generica osservanza della legge.
La
difesa è legittima in tutte quelle ipotesi in cui il rapporto tra offesa temuta
e reazione difensiva si pone cronologicamente nei termini dell'immediata
prossimità dell'offesa ovvero della
contestualità dell'immediata
successione della difesa. L'offesa ingiusta si concreta in una minaccia o in
un'omissione contraria alle regole del diritto.
Reazione
legittima e proporzione tra difesa e offesa.
La
reazione contro l'aggressore è ritenuta legittima, inoltre, se ricorrono la
necessità di difendersi e l'altrimenti
inevitabilità dell'offesa. Ancora, è
richiesto che sussista comunque una proporzione tra difesa e offesa.
In
particolare, la reazione difensiva si configura come necessaria quando la
difesa si risolve nell'unica scelta possibile, in base alle condizioni in cui
si verifica l'offesa e alle reali alternative di salvaguardia a disposizione
dell'aggredito.
Proporzionata
è ritenuta la difesa valutata, non più, in base al rapporto tra i mezzi
disponibili e quelli effettivamente usati, ma alla stregua dei beni in gioco e
dei disvalori delle condotte poste in essere.
Il
c.d. giudizio di proporzionalità
richiede che il male inflitto all'aggressore sia inferiore, uguale o
tollerabilmente superiore al male da lui minacciato.
In
sostanza, non è sufficiente che il soggetto debba difendersi e per farlo debba
arrecare un'offesa, ma occorre che questa non sia sproporzionata rispetto al
male che si vuole evitare. Dovrà
essere il giudice a valutare la necessità , l'inevitabilità e la proporzione, oltre che nella reale
situazione concreta, attraverso un giudizio che, lungi dall'essere
meccanico-quantistico, sarà
relativistico e qualitativo.
L'eccesso
colposo di legittima difesa.
Si
parla di eccesso colposo di legittima difesa a fronte di una reazione di difesa
eccessiva: non c'è volontà di
commettere un reato ma viene meno il requisito della proporzionalità tra difesa ed offesa configurandosi
un'errata valutazione colposa della reazione difensiva.
L'eccesso
nelle cause di giustificazione è contemplato dall'art. 55 del codice penale
che, sostanzialmente, segna il limite entro il quale la scriminante può
svolgere il proprio ruolo. La norma prevede che "Quando, nel commettere alcuno dei
fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i
limiti stabiliti dalla legge o dall'ordine dell'Autorità ovvero imposti dalla necessità , si applicano le disposizioni concernenti i
delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto
colposo".
L'onere
della prova.
L'onere
della prova incombe sul soggetto che ha difeso il diritto proprio o altrui e
che dovrà indicare i fatti e le
circostanze dai quali si evince l'esistenza della scriminante.
La valutazione
è rimessa al libero convincimento del giudice che terrà conto di un ragionevole complesso di
circostanze oggettive: l'esistenza di un pericolo attuale o di un'offesa
ingiusta; i mezzi di reazione a disposizione dell'aggredito e il modo in cui ne
ha fatto uso; il contemperamento tra l'importanza del bene minacciato
dall'aggressore e del bene leso da chi reagisce.
La
legittima difesa putativa
Quando
sussistono i requisiti della legittima difesa, si esclude
l'antigiuridicità dell'azione di chi reagisce
ad un aggressore. Può accadere però che per un errore di fatto un individuo si creda
minacciato mentre effettivamente il pericolo non sussiste.
Si
parla in questo caso di legittima difesa putativa.
La
legittima difesa putativa postula i medesimi presupposti di quella reale, con
la sola differenza che nella prima la situazione di pericolo non sussiste
obiettivamente ma è supposta dall'agente sulla base di un errore scusabile
nell'apprezzamento dei fatti, determinato da una situazione obiettiva atta a
far sorgere nel soggetto la convinzione di trovarsi in presenza del pericolo
attuale di un'offesa ingiusta; sicché, in mancanza di dati di fatto concreti,
l'esimente putativa non può ricondursi ad un criterio di carattere meramente
soggettivo identificato dal solo timore o dal solo stato d'animo dell'agente.
L'errore
scusabile.
La
Cassazione (cfr. sentenza n. 28224/2014) ha chiarito che "l'errore scusabile, nell'ambito della
legittima difesa putativa, deve trovare un'adeguata giustificazione in qualche
fatto che, sebbene malamente rappresentato o compreso, abbia la
possibilità di determinare nell'agente
la giustificata persuasione di trovarsi esposto al pericolo di un'offesa
ingiusta".
Nella fattispecie esaminata dalla corte è stata esclusa La sussistenza della
legittima difesa in un caso in cui un'autovettura si era introdotto in una
masseria facendo manovre spericolate suonando più volte il clacson. Gli
imputati a quel punto avevano preso proprio veicolo in seguito la macchina e
sparato diversi colpi di arma da fuoco.
Un
tipico esempio di legittima difesa putativa è quella di chi nell'oscurità viene aggredito per scherzo da un amico con
un'arma finta. Se l'aggredito proprio per il buio non riesce a riconoscere il
suo amico e, credendo di essere in pericolo reagisce ferendolo o uccidendolo,
la sua azione può rientrare nel campo della legittima difesa putativa.
La
legittima difesa domiciliare.
Sul
requisito della proporzione tra difesa e offesa è intervenuta la L. n 59/2006
che ha inserito nel corpo dell'art. 52 ulteriori due commi.
In
particolare, il legislatore ha ritenuto di intervenire sul rapporto di
proporzione tra reazione e aggressione presupponendone la sussistenza allorché
la reazione, consistente nell'uso di un'arma legittimamente detenuta o altro
mezzo idoneo, sia posta in essere per difendere la propria o altrui
incolumità oppure i beni propri o
altrui posti in pericolo da chi si sia abusivamente introdotto nel domicilio
privato o in luogo dove viene esercitata un'attività commerciale professionale o
imprenditoriale, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione.
Un
vivace dibattito sia giurisprudenziale che dottrinale aveva escluso la
sussistenza automatica del requisito della proporzionalità ritenendo che il giudice dovesse valutare
volta per volta se l'aggredito avesse reagito in maniera legittima o meno. In
argomento è però intervenuta la legge di riforma della legittima difesa.
La
riforma della legittima difesa .
Il
provvedimento, promosso dalla Lega di Matteo Salvini (legge n. 36/2019) ha
modificato in modo rilevante la conformazione dell'art. 52 e delle norme
correlate, in particolare per quanto riguarda la legittima difesa domiciliare.
Il
"cuore" della nuova legge è indubbiamente l'art. 1 che stabilisce che
la difesa sia "sempre" legittima e sussista il suddetto rapporto di
proporzione nei casi di violazione di domicilio (art. 614 c.p.).
L'introduzione
di un semplice avverbio consente così di scriminare
"automaticamente", in ogni situazione, la condotta della persona,
legittimamente presente nell'abitazione, oppure nel luogo privato in cui si
esercita un'attività commerciale
professionale o imprenditoriale, che usa un'arma legittimamente detenuta o
altro mezzo idoneo per difendere la propria o altrui incolumità e i beni propri o altrui, quando non vi è
desistenza e vi è pericolo d'aggressione.
Ancora,
la riforma inserisce un quarto comma all'art. 52 c.p., a norma del quale, nei
casi summenzionati è ritenuto agire "sempre" in stato di legittima
difesa "colui che compie un atto per respingere l'intrusione posta in
essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione
fisica, da parte di una o più persone".
Eccesso
colposo: scriminato in caso di grave turbamento.
La
riforma modifica anche l'art. 55 del codice penale, che disciplina l'eccesso
colposo, introducendovi un ulteriore comma (il quarto) che amplia e definisce
il concetto di offesa: "nei casi di cui ai commi secondo, terzo e quarto
dell'articolo 52, la punibilità è
esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui
incolumità ha agito nelle condizioni
di cui all'articolo 61, primo comma, n. 5 (minorata difesa), ovvero in stato di
grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto".
Trattandosi
di una categoria giuridica non contemplata in origine dal codice penale,
spetterà dunque al giudice valutare e
interpretare, caso per caso, le situazioni sulle quali è chiamato a decidere
per verificare se sussiste il predetto grave turbamento.
Legittima
difesa e responsabilità civile.
L'art.
2044 c.c. esonera da responsabilità civile "chi cagiona il danno per
legittima difesa di sé o di altri". In sostanza l'atto di difesa
(legittima) non è ritenuto costituire un illecito giuridico, con la conseguenza
che non genera un obbligo di indennizzo.
Sul
punto, la Corte di Cassazione (sent. n. 1665/2016) ha ritenuto che, in forza
del generale "principio di riferibilità
o vicinanza della prova", l'aggredito avrà l'onere di provare la riconducibilità della propria condotta alla scriminante
della legittima difesa per l'illegittima aggressione, mentre chi deduce
l'eccesso colposo in legittima difesa sarà
tenuto a provare che la difesa sia stata eccessiva, ai sensi
dell'articolo 55 del codice penale.
La
riforma della legittima difesa è intervenuta anche sui riflessi civilistici
della legittima difesa, per evitare che colui che agisce nella propria
abitazione per difendere se o altri sia responsabile del danno cagionato.
L'art. 2044 c.c., ritoccato dal d.d.l., stabilisce che la responsabilità di ha compiuto il fatto debba essere
esclusa nei casi di cui all'art. 52 (commi secondo, terzo e l'aggiunto quarto)
c.p. come modificato dal provvedimento stesso.
Nei
casi di eccesso colposo di colui che ha commesso il fatto per salvaguardare la
propria o altrui incolumità , invece,
sarà dovuta al danneggiato
un'indennità la cui misura è rimessa
all'equo apprezzamento del giudice, che dovrà
però tenere conto della gravità
, delle modalità realizzative e
del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato stesso.
Legittima
difesa e gratuito patrocinio.
La
nuova legge interviene anche in materia di spese di giustizia inserendo, dopo
l'art. 115 del Testo Unico delle spese di giustizia (d.P.R. n. 115/2002), un
nuovo art. 115-bis (Liquidazione dell'onorario e delle spese per la difesa di
persona nei cui confronti è emesso provvedimento di archiviazione o sentenza di
non luogo a procedere o di proscioglimento nel caso di legittima difesa).
La
norma estende il gratuito patrocinio alla persona nei cui confronti si procede
penalmente, per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o eccesso
colposo "domiciliare" (ex art. 52, commi secondo, terzo e quarto,
c.p. come modificati), ma in favore del quale è disposta l'archiviazione o
sentenza di non luogo a procedere o di proscioglimento perché il fatto non
costituisce reato, in quanto commesso in presenza delle condizioni di cui
all'art. 52, commi secondo, terzo e quarto, del codice penale nonché
all'articolo 55, secondo comma, del medesimo codice.
Lo Stato
avrà , tuttavia, diritto a ripetere le
somme anticipate nel caso in cui, a seguito della riapertura delle indagini,
della revoca o della impugnazione della sentenza di non luogo a procedere o
della impugnazione della sentenza di proscioglimento, sia pronunciata sentenza
irrevocabile di condanna.
(studiocataldi.it/guide-diritto-penale/la-legittima-difesa-art-52-del-codice-penale.asp#ixzz7HeE0eVds).
(StudioCataldi.it).
Il
Grande Reset: l’ultimo passo
verso
il Nuovo Ordine Mondiale.
Lacrunadellago.net-
Cesare Sacchetti- (29 Ottobre 2020 )- ci dice:
Lo
chiamano il grande reset del debito mondiale. E’ il termine che ultimamente viene
utilizzato piuttosto frequentemente negli ambienti che contano del mondialismo
per descrivere il futuro prossimo che le élite hanno in mente per l’umanità
intera.
Recentemente
è apparsa proprio su questo tema una email sul sito Reddit dove si riporta quanto fatto
trapelare da un politico apparentemente membro del partito liberale canadese
che racconta di un incontro avvenuto nel partito stesso, durante il quale
sostanzialmente si sono annunciati i piani disegnati in questo senso dal Nuovo Ordine Mondiale per il Canada e
il resto del mondo.
Se si
confronta il contenuto di questa missiva con quanto sta già accadendo, quanto
riportato dal politico canadese sembra avere una certa credibilità.
La
talpa sostanzialmente annuncia che sono state già decise delle chiusure nelle
grandi città del Canada e degli altri Paesi del mondo che sarà applicato entro
il mese di novembre.
Questa
rivelazione sembra coincidere perfettamente con quanto stanno già facendo
alcuni governi europei.
La
Germania ha infatti annunciato delle chiusure parziali, in particolare di
palestre e bar, per il mese di novembre.
La
Francia invece adotterà delle chiusure più severe simile a quelle della scorsa
primavera, ma tutto sembra dare molta credibilità a quanto scritto nella email
dell’anonimo politico liberale del Canada.
Allo
stesso tempo, in questa fase di nuove chiusure i governi mondiali
starebbero già preparando la costruzione di centri di detenzione dove i
positivi sarebbero anche deportati, contro quindi la loro volontà.
Questa
informazione trova perfetta corrispondenza con quanto rivelato ufficialmente da
un deputato
canadese dell’Ontario, Randy Hillier, che ha domandato come il governo
del Canada abbia approvato un piano per costruire nel Paese delle strutture non molto
dissimili da moderni campi di concentramento sanitari.
A
questo punto, arriva il passaggio successivo. L’informatore canadese scrive che i
casi di Covid aumenteranno esponenzialmente.
La
ragione di questo continuo aumento sta nel fatto che i governi faranno a test a
tappeto con
un tampone che, come è stato già dimostrato da numerose evidenze scientifiche,
produce fino al 90% di falsi positivi.
Il
tampone è dunque lo strumento per rilevare una epidemia che nei fatti non
esiste.
E’ il
test stesso che crea dei casi che non ci sono ed è per questo che i governi
continuano ostinatamente ad utilizzarlo.
Se si
smettono di fare i tamponi, muore istantaneamente la diffusione artificiale del virus.
Questo
aumento crescente dei casi servirà comunque per arrivare al secondo passaggio
dell’operazione Covid.
A
dicembre ci saranno delle chiusure totali, molto più severe e rigide di quelle
del mese precedente.
La
terza fase dell’operazione coronavirus: il crollo dell’economia mondiale.
Nel
2021, la talpa del partito liberale canadese scrive che le élite passeranno a quella che si
può definire come la terza fase dell’operazione coronavirus.
Verrà
annunciata una mutazione molto più letale e contagiosa del Covid-19, ovvero il Covid-21.
In
questa terza fase che si svolge per tutto il trimestre del 2021, aumenteranno a
dismisura i ricoveri ospedalieri e il sistema sanitario andrà verso il
collasso.
Ci
saranno restrizioni per gli spostamenti tra i Paesi ancora più rigide di quelle
della primavera del 2020.
Arriveranno
ancora altre chiusure e ci sarà un’ondata di fallimenti senza precedenti.
Il
blocco della produzione e la disoccupazione di massa porteranno ad una
probabile carestia.
Disordini
e rivolte scoppieranno nel mondo, e qui, secondo il piano delle élite, dovranno
entrare in scena i militari.
La
legge marziale sarà l’unico modo per tenere in piedi le dittature sanitarie che verranno perseguite in ogni
angolo del globo.
A
questo punto, il sistema metterà le masse davanti all’opzione del reddito universale di
base.
Il
fattore lavoro, per come lo si è conosciuto nella società capitalistica, sostanzialmente
sparirà.
Le
serrate generali determineranno inevitabilmente un crollo della economia
mondiale e daranno
vita a quella che senza dubbio sarà la più grave crisi economica della storia
dell’umanità.
Questa
enorme depressione ha una funzione precisa, ovvero quella di deindustrializzare
completamente l’Europa e tutto l’Occidente e creare una società a due classi,
composta da una ristrettissima élite e da una moltitudine di poveri, nella
quale la classe media sparirà definitivamente così come la piccola e media
impresa che seguiranno la stessa sorte.
Saranno
le grandi corporation ad avere in mano la totalità del mercato. E’ esattamente l’obbiettivo designato dal club di
Roma, uno dei gruppi mondialisti più influenti fondato e finanziato da David
Rockefeller, in una delle sue pubblicazioni nel lontano 1972.
Tolto
di mezzo il lavoro, le masse non avranno altra alternativa che accettare
l’elemosina di governo per poter sopravvivere.
In
Italia a farsi portavoce di questo piano è stato, non a caso, il M5S creatura
della finanza anglosassone e del deep state di Washington, che fin dalle sue
origini ha proposto l’applicazione di questa formula.
Lo
stesso fondatore del Movimento, Beppe Grillo, ha annunciato che nel futuro non
ci sarà posto per il lavoro.
Il
reddito di base non sarà dato comunque a tutti. Il piano prevede che i diversi Paesi
del mondo accettino un piano di prestiti erogato dal Fondo Monetario
Internazionale, l’FMI.
Il
presidente della Bielorussia, Lukashenko, aveva denunciato proprio i tentativi
di corruzione del Fondo nei confronti del suo governo offrendogli l’enorme cifra di 940
milioni di dollari in cambio della chiusura del Paese.
Stavolta
il Fondo dovrebbe dare vita ad un massiccio piano di prestiti ai vari Paesi del
mondo che
con ogni probabilità porterà all’esproprio e al controllo di tutte le risorse
strategiche delle nazioni in questione.
John
Perkins, già speculatore al soldo delle grandi corporation, ha spiegato come l’obbiettivo del FMI
sia proprio questo.
Sommergere
i Paesi di debiti che non potranno essere ripagati per poi poter consentire
così ai
grandi gruppi privati di avere il controllo totale delle economie nazionali.
L’operazione
coronavirus servirà dunque a dare vita ad una privatizzazione mondiale dei vari
Paesi nel mondo.
Le
grandi multinazionali avranno il dominio assoluto. A questo punto, una volta che i
vari Paesi accetteranno il cappio dei prestiti del FMI, e dell’UE o del MES nel
caso dell’Europa, sarà proposto il “grande reset dei debiti privati”.
I
governi diranno ai cittadini che se vogliono avere diritto al reddito di base e
alla cancellazione di ogni debito, dai prestiti ai mutui, dovranno praticamente
rinunciare ad ogni bene personale.
Il
mondialismo, in altre parole, vuole la fine della proprietà privata.
Quanto
prospetta l’informatore canadese trova perfetta corrispondenza con quanto già
previsto dal forum di Davos che ha dato vita ad un programma intitolato proprio “il grande reset” nel quale si parla appunto di un prossimo futuro nel quale le
persone non avranno più beni personali.
Lo
stesso Bergoglio, ormai assurto a ruolo di falso profeta del Nuovo Ordine
Mondiale, ha chiaramente annunciato nella sua ultima enciclica “Fratelli tutti”
che nella
società aperta non ci sarà più posto per la proprietà privata.
Chi
rifiuterà il vaccino sarà detenuto nei campi di concentramento.
La
“pandemia” dunque, secondo le informazioni contenute nella email, non finirà
prima di giugno 2021.
A quel
punto, verrà distribuito il vaccino, approvato con ogni probabilità dall’OMS e
dalla fondazione di Bill Gates, che sarà il solo modo per poter tornare a
spostarsi liberamente.
Il
politico canadese racconta che nella riunione a porte chiuse del partito
diversi membri hanno chiesto cosa accadrà se qualcuno non accetterà di partecipare
al reset del debito o di sottoporsi al vaccino.
La
risposta, giunta apparentemente per voce dei rappresentanti dei club
globalisti presenti alla riunione, è stata inequivocabile.
“Quelli
che hanno rifiutano di partecipare saranno considerati un rischio per la
sicurezza pubblica e saranno portati in strutture di isolamento.”
Chi
non accetterà di partecipare al programma sarà considerato dunque una minaccia
dalla autorità, e deportato a tempo indeterminato dal regime globalista in dei
campi di concentramento nei quali la sua detenzione durerà fino a quando non
accetterà di prendere il vaccino o di rinunciare alla proprietà privata.
E’
l’assalto finale del Nuovo Ordine Mondiale. Il mondialismo si prepara a
mostrare il suo vero volto.
Sotto
la maschera del falso umanitarismo buonista, si nasconde la ferocia inaudita
del più pericoloso totalitarismo della storia.
Anche
la rivista Time ha dedicato la sua prossima copertina al “grande reset” nel quale si vede chiaramente come il riordino della società
mondiale parta proprio dall’Europa e dall’Italia.
In uno
degli articoli che riguardano questo tema, Time annuncia chiaramente come l’impronta assistenzialista dei
governi sarà predominante nella nuova società post – Covid.
Con
Trump alla Casa Bianca il Nuovo Ordine Mondiale sarà irrealizzabile.
Nell’articolo
però si pone come condizione essenziale della realizzazione della società
mondialista la vittoria di Joe Biden alle prossime elezioni presidenziali.
Il
globalismo considera indispensabile per l’avanzamento del Nuovo Ordine Mondiale
la ricomposizione dello storico blocco euro – atlantico.
Si
parla apertamente di una “stabilizzazione dell’euro” che condurrà ad un “nuovo rinascimento europeo” in una descrizione di quelli che
assomigliano molto ai futuri Stati Uniti d’Europa.
Il
superstato europeo non potrà nascere però senza il contributo indispensabile
degli Stati Uniti.
Per
decenni, l’America è stata il garante del progetto di integrazione della falsa
Europa.
Dunque
il mondialismo non può permettersi una vittoria di Trump e non considera
minimamente questa possibilità.
Se
Trump resta alla Casa Bianca, l’operazione coronavirus annunciata
dall’infiltrato canadese e confermata da Davos e dall’apparato mediatico
internazionale, non potrà probabilmente andare a buon fine.
Il
contributo della prima potenza economica e militare è semplicemente essenziale
per dare vita al super-governo mondiale e alla società disegnata dal
mondialismo.
Le
élite dunque stanno dando una accelerazione fortissima a questo piano.
Sembrano
perfettamente consapevoli che Trump ha altissime probabilità di vittoria e
questa eventualità manderebbe in fumo del tutto i loro piani.
Faranno
di tutto infatti per delegittimare una più che probabile vittoria di Trump.
I
sondaggi vistosamente manipolati a favore di Biden saranno il pretesto usato
dai democratici per accusare Trump di aver truccato il voto.
I dem
non riconosceranno la vittoria del presidente uscente. A quel punto, entreranno in azione le
cellule terroristiche finanziate dall’establishment liberale americano, Soros
su tutti, di Black Lives Matter e Antifa che avranno il compito di scatenare
disordini e violenze senza precedenti tali da trascinare l’America verso la
guerra civile.
Trump
però sta già preparando la sua controffensiva.
L’ultimo
scandalo che riguarda il figlio del suo avversario democratico, Hunter Biden,
potrebbe essere la punta di un iceberg che riguarda un enorme giro di pedofilia
internazionale nel quale sarebbero coinvolti personaggi di primo piano di
Washington.
Su
Twitter stanno già girando immagini di Hunter Biden impegnato in atti sessuali
con delle minorenni.
Rudy
Giuliani, avvocato e già consigliere di Trump, ha visto il contenuto del
portatile personale del figlio di Joe Biden.
Su
quel computer, secondo Giuliani, ci sono immagini e video ancora più
sconvolgenti.
Secondo
l’ex sindaco di New York sul portatile ci sono delle prove di abusi sessuali e
torture che riguarderebbero Biden e altre persone.
La
storia del computer di Hunter Biden è stata completamente censurata dai media
italiani e internazionali.
Sono
state già mostrate dal New York Post le prove di un enorme conflitto
d’interessi del padre di Hunter, all’epoca del suo mandato alla Casa Bianca
sotto la amministrazione Obama, con la società ucraina, Burisma, per la quale lavorava lo stesso
Hunter.
Nelle
ultime settimane sta emergendo anche come Hunter Biden sia legato a doppio filo
con il partito comunista cinese così come suo padre.
Le
stesse fonti che hanno pubblicato i video scabrosi di Hunter Biden hanno
rivelato come la famiglia Biden da anni sia stata ricattata e corrotta dalla Cina
comunista.
La
Cina sarebbe in possesso di immagini ancora più sconvolgenti delle quali si
serve da tempo per ricattare i Biden e altri democratici passati per la Casa
Bianca.
Lo
stesso regime comunista avrebbe corrotto Joe Biden ai tempi del suo mandato da
vicepresidente in cambio di concessioni sul mare cinese meridionale, al centro
di aspre dispute tra la Cina e l’attuale amministrazione Trump.
Se
Biden vince, la Cina vince e avrà il controllo degli USA. Il Nuovo Ordine Mondiale non avrà
più ostacoli.
Questa
eventualità tuttavia, al netto di sondaggi clamorosamente manipolati, appare
molto poco probabile.
Trump
continua a fare bagni di folla nei suoi comizi, mentre Biden raduna poche
decine di persone.
Trump
dunque se vincerà potrà accelerare per fare luce sul malaffare della famiglia
Biden, ma c’è anche un altro grosso scandalo sul quale il presidente vuole
andare fino in fondo: lo spygate.
Il
presidente americano è stato chiaro con il suo procuratore generale, Barr. Se
Barr non rinvierà a giudizio Obama e Biden e l’establishment del partito
democratico, Hillary Clinton compresa, per lo spionaggio illegale nei suoi
confronti, sarà un altro procuratore a farlo.
Trump
non ha alternative. Deve colpire il sistema prima che il sistema colpisca lui.
Il presidente
in un recente comizio ha anche annunciato che dal 4 novembre in poi non si
sentirà più parlare di Covid.
Gli
Stati Uniti usciranno quindi definitivamente da questa operazione terroristica
e saranno in aperta contrapposizione al piano del mondialismo.
Trump
dunque partirà con la controffensiva definitiva contro il Nuovo Ordine
Mondiale.
Dopo
il mese di novembre, partirà uno scontro durissimo tra i piani alti delle élite e della
massoneria internazionale e la presidenza Trump che potrà contare anche sull’aiuto
della Russia di Putin.
Sarà
l’esito di questa durissima battaglia che deciderà le sorti dell’umanità e del
mondo.
Il
globalismo è pronto a tutto, ma la sua disperata fretta potrebbe essere proprio
indicativa che forse a questo giro non ce la faranno.
I
giorni di questo autunno storico continuano a trascorrere velocemente e si
avvicina inesorabilmente il momento dello scontro finale tra le forze delle
tenebre e quelle della luce.
“Green
pass” per
i lavoratori:
l’Italia
nel mirino del Nuovo Ordine Mondiale.
Lacrunadellago.net-
Cesare Sacchetti -(30 Settembre 2021) -ci dice :
Quando
Draghi e i suoi ministri si sono presentati in conferenza stampa per presentare
una
restrizione dei diritti fondamentali senza precedenti nella storia contemporanea
fondata sull’uso del certificato verde per poter lavorare si è avuta
l’impressione che l’uomo di Goldman Sachs e i membri del suo regime avessero
paura.
La
voce di Draghi si è interrotta in diversi punti quando spiegava il
provvedimento e questo sembrava denotare una certa incertezza e timore nel fare
ciò che il presidente del Consiglio stava facendo.
Nessuno
si è mai spinto fino a questo punto nell’applicazione del Grande Reset, il piano concepito
dal forum di Davos per dare vita ad una società autoritaria globale, nella quale esistono due categorie
di cittadini: da un lato coloro che si inoculano il siero sperimentale, e ai
quali vengono “concessi” alcuni diritti fondamentali; dall’altro coloro che decidono di non
sottoporsi al trattamento da cavie e che soffrono l’esclusione dalla
partecipazione alla vita civile per questa loro scelta.
Tutto
questo non si è avverato attraverso una riedizione dei totalitarismi del secolo
scorso, ma
è stata la cosiddetta democrazia liberale a condurre l’Italia e l’Europa in uno
dei sistemi più feroci e repressivi della storia dell’umanità.
A
questo punto, prima di procedere ulteriormente con questa analisi, occorre fare
una seria
e indispensabile riflessione sugli
ultimi due secoli di storia che sono stati il parto diretto dell’illuminismo
francese e dei suoi pensatori più rappresentativi quali Rousseau e Voltaire.
Probabilmente
sono pochi
a sapere che questi filosofi erano casualmente anche membri della massoneria e questa informazione cambia già
completamente la prospettiva della storia contemporanea.
Tutti
quanti hanno dato per assodato un fatto nella società occidentale dei giorni
nostri e dei decenni scorsi.
Tutti
quanti hanno dato per assodato il fatto che la democrazia fosse il migliore dei
sistemi politici a disposizione, e tutti quanti di conseguenza hanno pensato di vivere
nel migliore dei mondi possibili.
L’operazione
terroristica del coronavirus (Covid 19) ha avuto un solo “pregio”, ovvero
quello di svelare questo grande inganno plurisecolare.
Per
più di duecento anni, le masse hanno vissuto convinte nella illusione di essere
le assolute protagoniste e arbitre della storia.
Le
masse si sono abbeverate alla fonte del liberalismo che le ha inebriate della
falsa dottrina che il sistema politico della democrazia, che in greco significa
potere del popolo, consegnasse il potere proprio al popolo.
La
verità è emersa tutta insieme ed è esplosa come l’eruzione di un vulcano che
dormiva da troppo tempo.
La
crisi del coronavirus (covid 19) ha reso evidente a tutti che in democrazia coloro che dominano
sono coloro che vivono dietro la scena politica.
Sono
coloro che non compaiono quasi mai e che dispongono come meglio credono dei
politici che indossano i vari colori assegnati dal potere. Questi stessi politici come utili
idioti si limitano ad eseguire gli ordini ricevuti ai piani alti del sistema,
laddove abita il vero potere, quello dell’alta finanza internazionale e della
massoneria.
Ed è
proprio questa la ragione per la quale i più noti illuministi erano massoni. Gli illuministi hanno ingannato il
mondo facendo credere che la transizione dalle monarchie alle democrazie
avrebbe consegnato il potere al popolo.
Il
potere è in realtà passato nelle mani del capitale finanziario che controlla a
sua volta la stampa e i moderni mezzi di comunicazione.
La
stampa e i mezzi di comunicazione a loro volta hanno il compito peculiare di formare
il pensiero delle masse a seconda di come lo vogliono coloro che sono gli
azionisti di maggioranza del regime mediatico italiano e internazionale.
L’uomo
contemporaneo vive pertanto nella più grande illusione della storia. È convinto di essere un soggetto
dotato di libero arbitrio e libero pensiero quando in realtà è in larga parte un
prodotto di ingegneria sociale creato e costruito a tavolino dai detentori
degli strumenti di indottrinamento popolare.
La
massoneria amava e ama la democrazia per questa semplice ragione. Illude il popolo di avere in mano il
potere,
quando questo è in mano ad associazioni eversive e segrete come quelle dei massoni.
Alla
fine, calata la maschera dell’inganno democratico emerge il vero volto
autoritario di questo sistema politico che si rivela essere null’altro che la
feroce e arbitraria spietata dittatura di una ristretta oligarchia finanziaria
che ha contaminato ogni meandro dello Stato, anche il più piccolo, per poi
sottometterlo ai suoi scopi.
Questo
è il punto nel quale l’umanità si trova in questo momento e questa crisi
artificiale pandemica è la diretta conseguenza del piano della massoneria che
risale già al XVII secolo.
Il
piano ultimo non è null’altro quello del dominio del mondo intero. Una volta calata la ipocrita maschera della
filantropia universale emerge un piano di tirannia globale che mira alla costruzione di un super-governo mondiale dominato da
queste stesse élite finanziarie.
Oramai
è tutto in piena vista. Non bisogna ricorrere ad alcuna particolare recondita
lettura per giungere a queste conclusioni.
Sono
gli stessi politici al servizio di questo disegno autoritario a dire
chiaramente che l’umanità deve entrare nel Nuovo Ordine Mondiale, come ha fatto Luca
Zaia, governatore leghista del Veneto.
A
quello di Zaia si possono aggiungere altri esempi, quali quello del ministro
della Salute del Nuovo Galles del Sud in Australia, Brad Hazzard, che ha
utilizzato la stessa espressione.
Per
Nuovo Ordine Mondiale si intende una società che è la completa negazione della
civiltà cristiana e romana per come la si è conosciuta negli ultimi duemila
anni.
Lo
scopo di questo piano è quello di rovesciare l’ordine del diritto naturale considerato
immutabile dalla filosofia greco-romana e dalla religione cristiana per
sostituirlo con un disordine generalizzato.
Tutto
difatti è capovolto nella società attuale. Il bene è diventato male, e il
bianco è diventato nero. La società del Nuovo Ordine Mondiale è un sistema intriso
di profondo odio contro il cristianesimo perché essa si ispira ai precetti
delle religioni esoteriche e sataniste.
Albert
Pike, probabilmente uno dei massoni più influenti della storia, lo scrisse
chiaramente nelle sue opere.
Il
fine ultimo è quello di sostituire al Dio cristiano il vero dio della
massoneria che ha le sembianze di Lucifero.
Pertanto
la situazione dell’Occidente e del mondo più in generale non è dovuta ad un
mero conflitto per il controllo dei mezzi di produzione come ancora pensa
erroneamente il marxismo, una dottrina politica che ha operato proprio per
favorire la scristianizzazione del mondo occidentale.
La
situazione di caos e disordine attuale nasce da un vuoto di valori e da
un’assenza completa di spiritualità.
I
valori e la fede cristiana erano il bastione che ha contenuto l’esplosione del
male in tutti questi anni.
Una
volta venuto meno questo bastione, la piena del relativismo e dei falsi valori della
democrazia liberale ha travolto la società occidentale.
In
questo senso, il passaggio del Concilio Vaticano II che ha reso la Chiesa Cattolica una
istituzione al servizio degli ideali massonici è stato fondamentale.
Era
compito della Chiesa contenere la deriva attuale mentre invece si è visto che
questa istituzione si è fatta portavoce del disordine mondialista fino
all’attuale pontificato di Bergoglio, il gesuita che si può considerare come
una figura di rilievo assoluto della massoneria internazionale.
Il
Nuovo Ordine Mondiale ha avuto un’accelerazione formidabile pertanto per questa
ragione. Le
istituzioni preposte al suo contenimento sono state tutte infiltrate e si è
giunti all’operazione terroristica del coronavirus, una crisi concepita decenni prima
dalle potenti famiglie ai vertici del sistema mondiale, quali i Rothschild e i Rockefeller.
L’idea
di fondo era tutto basata sul principio della filosofia hegeliana. Per giungere ad un obbiettivo
prestabilito, occorre prima creare un problema artificiale e poi proporre la soluzione
auspicata da coloro stessi che hanno dato vita ad un problema che prima non
c’era.
La
crisi artificiale è partita come noto dalla Cina comunista, considerata per molti decenni
modello di riferimento dal potere mondialista, nonostante ora siano emersi
alcuni gravi problemi conflittuali tra la prima e il secondo.
Sostanzialmente,
la Cina ha accettato di partecipare al piano per potersi sedere sul trono di un
impero economico mondiale e non tanto perché interessata a dare vita ad un Nuovo Ordine
Mondiale. Da parte sua, la finanza occidentale ha costruito la potenza economica
della Cina per accelerare questo piano e non per assecondare esclusivamente i
piani di espansionismo economico della dittatura comunista cinese.
Il
conflitto a questo punto sembra essere insanabile e sembra che stia per
compromettere seriamente i piani dei padroni universali che al momento non
dispongono delle potenze strategiche chiave, quali Cina, USA, e Russia, per
raggiungere l’obbiettivo designato.
Il
mondialismo ha messo nel mirino il Paese che odia di più: l’Italia.
Tuttavia
occorre però soffermarsi ancora una volta sull’Italia che in questa partita per il controllo
dell’umanità e del mondo riveste un ruolo di enorme rilievo sotto molti profili
e aspetti.
Fu
proprio in Italia che l’operazione terroristica del coronavirus ebbe
un’accelerazione impressionante sin dai suoi inizi, nel marzo del 2020.
Il
regime di Conte diede vita a delle restrizioni così rigorose e liberticide mai
viste nella storia d’Europa.
L’Italia
divenne a tutti gli effetti il laboratorio privilegiato del Nuovo Ordine
Mondiale e del forum di Davos.
Molti
italiani affetti da una profonda sindrome auto-razzista inculcata nelle loro
menti sin dalla tenera età dalle istituzioni scolastiche, infiltrate dal
marxismo sin dalla fine degli anni’60, hanno attribuito questa situazione ad
una sorta di senso di inferiorità rispetto agli altri popoli.
Non
hanno compreso che invece l’aggressione all’Italia è dovuta a tutto ciò che
incarna questa nazione.
Questa
nazione è semplicemente unica al mondo perché rappresenta tutto ciò che le
élite vogliono distruggere.
La
storia d’Europa e del mondo Occidentale è iniziata da qui. È iniziata dalla Grecia e da Roma che
ha costruito l’impero più grande che il mondo ricordi.È proseguita con la fondazione della
Chiesa Cattolica a Roma. Roma pertanto custodisce il cuore della tradizione
della filosofia greco-romana e della religione cristiana.
Roma è
tutto ciò che il Nuovo Ordine Mondiale odia e vuole distruggere.
La
storia dell’Italia degli ultimi decenni è una storia di tradimenti soprattutto
per questa ragione.
I
poteri del Club di Roma, potente lobby globalista finanziata dai Rockefeller,
si riunirono già negli anni’70 per decretare la distruzione economica di questa
nazione.
Quella
spirituale era già iniziata negli anni’60 attraverso la convocazione del
Concilio Vaticano II che ha avuto lo specifico compito di mettersi al servizio
dei piani della massoneria.
Tutto
ciò che è accaduto in Italia da allora ad oggi è una conseguenza diretta delle
decisioni prese dai vertici del vero potere che si nasconde dietro la
democrazia, quello delle grandi banche di Wall Street e Londra e delle varie logge
massoniche al servizio della finanza transnazionale.
Se il
Nuovo Ordine Mondiale prima ancora di essere un disegno politico
è una
vera e propria religione di ispirazione anticristiana e di chiaro carattere
esoterico, era
del tutto naturale che l’attacco più violento nel mondo non fosse perpetrato
contro la Spagna o piuttosto contro la Germania.
Doveva
essere perpetrato contro la nazione che custodisce l’enorme ed unico patrimonio
storico, culturale e religioso rappresentato dalla cristianità e dal pensiero
greco-romano.
L’attacco
economico attuato nei decenni successivi è stata una diretta conseguenza
dell’attacco spirituale e non viceversa.
La
stagione delle privatizzazioni degli anni’80 e dei primi anni’90, completata
proprio da Draghi,
sicario di Goldman Sachs, è stata attuata per spogliare il Paese della sua enorme
forza industriale che l’aveva portata ad essere la quarta potenza economica al
mondo.
La
spoliazione della sovranità monetaria attraverso l’adozione dell’euro è stato
l’ultimo passaggio delle decisioni prese dal club di Roma molti anni prima.
Uno
Stato senza moneta non è uno Stato. È un’entità ridotta a lesinare prestiti sui mercati
della finanza internazionale.
Pertanto
non deve sorprendere il giro di vite attuato nuovamente contro l’Italia nel
settembre 2021 stavolta dal regime di Draghi che ha sostituito il regime di Conte
nella prosecuzione dell’opera.
Le
élite hanno un’ossessione nei confronti di questo Paese e stanno cercando di
portare avanti i loro piani soprattutto nel luogo dove la contaminazione e
l’infiltrazione dei poteri antinazionali è più profonda.
Il
Grande Reset sul piano globale sta arretrando.
Tuttavia
sul grande scacchiere globale il potere mondialista ha un grave problema. Il Grande Reset sembra non solo non
avanzare ma piuttosto indietreggiare.
Nella
stessa Europa Occidentale nessuno si è spinto a fare ciò che ha fatto l’Italia.
La Spagna non ha fatto nulla del genere. La Gran Bretagna che doveva dare vita
ai passaporti vaccinali a settembre ha preferito tornare sui suoi passi. La
Germania non ha dato vita a nessun certificato verde come fatto dalla Francia.
La
stessa Francia non si è spinta ai livelli dell’Italia attraverso l’estensione
del certificato razziale vaccinale per i lavoratori.
Fuori
dall’Europa Occidentale, la tendenza sembra essere la stessa. Negli Stati Uniti
non c’è nessun provvedimento del genere, tantomeno nella Russia di Putin che ha
rimosso ogni restrizione e che ha visto fallire miseramente il piano del
sindaco di Mosca, Sobyanin elogiato dall’Economist, di riportare in vita
l’operazione terroristica del coronavirus.
A
questo punto della crisi artificiale pandemica, Davos aveva in mente un grande
reset globale tale da spalancare definitivamente le porte alla nuova società
mondiale autoritaria.Per poter giungere a questo traguardo però era necessario
avere una partecipazione di tutti i grandi attori della geopolitica globale che
invece mancano all’appello.
Gli
Stati Uniti che sotto l’amministrazione Biden avrebbero dovuto favorire i piani
del globalismo li stanno piuttosto ostacolando e l’ultimo esempio in questo
senso viene dall’accordo tra USA e Australia sulla fornitura di sottomarini
nucleari che ha praticamente ucciso la NATO.
Questa
situazione è dovuta con ogni probabilità ad un’amministrazione mai entrata
effettivamente in carica e commissaria dalla parte di militari ancora fedeli a
Donald Trump.
Pertanto,
le condizioni minime richieste per eseguire il Grande Reset al momento non ci
sono.
Le
élite quindi hanno lanciato l’attacco al Paese che odiano di più e che per loro
rappresenta il nemico assoluto, ovvero l’Italia.
A
questo proposito, l’installazione della porta dell’inferno dello scultore francese Rodin davanti
al Quirinale sembra quasi rivestire un ruolo simbolico per invocare la
manifestazione delle forze demoniache a colpire più di tutti questo Paese.
L’Italia
dunque si ritrova ancora una volta bersaglio dei poteri che la detestano di
più.
Nonostante
questo appare però esserci un elemento di novità rispetto a marzo 2020. Il
tempo dell’idiozia delle canzoni cantate nelle terrazze è finito.
Questo
è il tempo della presa di coscienza. Questo è il tempo del dolore lasciato
da migliaia di fallimenti economici e da un milione di posti di lavoro andati
in fumo. Questo è il tempo della sofferenza causata dai sieri sperimentali che hanno
procurato gravi effetti collaterali a chi se li è inoculati e che ha
portato al fallimento della campagna vaccinale già diversi mesi.
Nonostante
i toni trionfalistici del regime, le cifre ufficiali non corrispondo con la
realtà dei centri vaccinali vuoti da mesi e con la decisione di estendere l’uso
del certificato razziale vaccinale, chiaro segnale che i vaccinati sono molti
di meno di quelli dichiarati dal sistema.
L’estensione
del green pass non sembra aver spostato nulla. Non sembra esserci stata nessuna
corsa al vaccino. I centri vaccinali sono vuoti e hanno persino iniziato a
chiudere.
A
questo punto, sembra essersi consumata una frattura insanabile tra il regime di
Draghi e gli italiani.
Si è giunti
ad un punto tale che i mezzi di comunicazione non riescono più a controllare
come prima il pensiero degli italiani.
Il
dominio era pressoché assoluto.
Ora
invece molti non credono più alle menzogne del sistema e sono esausti e
disperati perché la situazione reale è completamente opposta a quella
dichiarata dai media.
La
separazione tra il mondo immaginario dei media e quello della vita reale è
troppo ampia a questo punto.
Qualsiasi
tentativo di inasprire le misure o di rovesciare altre minacce al popolo
esasperato appare sempre più controproducente.
Paradossalmente
il regime di Draghi e la corrotta classe politica italiana che lo sostiene
potrebbero essersi scavati la fossa da soli.
Potrebbero
aver creato quelle condizioni per unire ciò che prima era diviso e accompagnare
l’Italia finalmente fuori da questa fase di decadenza.
Saranno
decisive in questo senso sia le condizioni interne politiche che si creeranno
all’interno del Paese e quelle internazionali soprattutto in vista di un sempre
più concreto ritorno ufficiale di Donald Trump alla presidenza degli Stati
Uniti.
La
perizia di Maricopa ha aperto la breccia e ha provato incontrovertibilmente che
c’è stata una massiccia frode elettorale nelle elezioni del 2020 in America.
Tutto
questo interessa da vicino il sistema politico italiano perché questo è
direttamente legato allo stato profondo di Washington dal dopoguerra in poi, e
un crollo del secondo potrebbe portare inevitabilmente ad un crollo del primo.
Sempre
in quest’ottica occorre prestare anche particolare attenzione al rinvio a
giudizio di Michael Sussman, avvocato della Clinton, nell’ottica dell’inchiesta sulla bufala del Russiagate che vede un
coinvolgimento attivo del deep state italiano.
È
questa una fase decisiva dove l’Italia e il mondo potrebbero presto trovarsi di
fronte ad una svolta che potrebbe portare finalmente al fallimento definitivo del
piano di Davos.
Occorre
però essere consapevoli che la bestia si dimenerà fino alla fine e cercherà di assestare altri colpi
prima di morire del tutto.
Non
sarà facile, è bene ricordarlo. Al tempo stesso, una fase di purificazione e di
scontro sembra essere inevitabile per passare alla fase decisiva della
ricostruzione.
La
classe politica della seconda repubblica ormai agonizzante sembra essere fuori
controllo. Pur
di compiacere i centri di potere che si trovano al di là delle Alpi faranno
qualsiasi cosa anche se questo significa accelerare la loro stessa distruzione.
La
decisione di estendere il certificato verde ai lavoratori sembra aver spinto il
regime di Draghi in un territorio inesplorato. Quello nel quale qualsiasi ulteriore forzatura della dittatura può produrre effetti contrari immensamente più potenti delle
restrizioni decise dai tiranni.
In
Italia dovrà aprirsi un processo politico che vedrà sul banco degli imputati
tutti coloro che si sono prestati a dare vita al più grande colpo di Stato e
attentato alla salute pubblica della storia.
È
senz’altro vero che l’Italia è stata vittima di un grande male, ma è
altrettanto vero che spesso i grandi mali sono necessari per arrivare ad un
bene ancora più grande.
Questi
passaggi sembrano essere necessari nella storia per portare a termine un ciclo
e aprirne un altro.
Dopo
la destabilizzazione, c’è la stabilizzazione. Dopo la tempesta, segue la quiete.
Molti
eventi decisivi si prospettano nei prossimi mesi. L’autunno del 2021 sarà un
autunno nel quale l’Italia dovrà comunque affrontare la prova più dura della
sua storia recente.
Le
autopsie dei medici tedeschi:
”erano
tutti gravemente malati,
nessuno
è morto per il Covid.”
Lacrunadellago.net-
Cesare Sacchetti-(12 Maggio 2020 )- ci dice :
Dopo
lo studio scientifico del dottor Pasquale Bacco che ha evidenziato come le
persone morte con Covid-19 in Italia (Bergamo) non siano morte in seguito
all’infezione da questo agente virale, arriva un’altra importantissima conferma
dall’estero.
Il
professor Klaus Püschel dell’istituto di medicina forense dell’università di Amburgo
ha riportato le conclusioni delle autopsie svolte da lui e dal suo gruppo di
ricercatori medici.
I
risultati sono sorprendenti e confermano che tutte le persone esaminate dai
medici tedeschi avevano già altre gravi patologie e non sarebbero morte in seguito
all’infezione da Covid-19.
In
altre parole, il quadro clinico dei morti con Covid era già largamente
compromesso e queste persone sarebbero morte comunque per il loro stato di salute già
gravemente debilitato.
Questa
ricerca è stata completamente ignorata dai media italiani e internazionali
impegnati ancora a tempo pieno a descrivere la presunta letalità del
coronavirus.
Ma i
medici che hanno condotto esami autoptici sulle persone considerate morte per
il Covid, stanno
dicendo che in realtà il virus non avrebbe avuto un ruolo preponderante nelle
cause dei loro decessi.
Al
contrario, avrebbe una mortalità bassissima.
L’indagine
anatomopatologica in questo senso è certamente la via maestra per capire cosa è
accaduto ai pazienti (di Bergamo) che hanno contratto il coronavirus.
Una
procedura che invece di essere raccomandata dal Ministero della Salute italiano
è stata sconsigliata in una circolare ufficiale.
Ma
senza le autopsie è praticamente impossibile comprendere cosa è accaduto alle
persone decedute, e questo getta pesanti ombre sul comportamento del governo
Conte.
E’ lo
stesso professore di Amburgo a spiegare l’importanza di questi esami.
“Vogliamo
apprendere dai morti per aiutare i vivi. Proviamo a capire di che cosa sono
morte le persone con il corona per poter
tirare delle conclusioni per i trattamenti clinici per coloro che ancora stanno
soffrendo a causa di questo. Diamo uno sguardo più vicino: come il virus ha attaccato il cuore,
i polmoni e gli altri organi interni?”
E i
risultati di questi esami sono chiari. In Germania, i pazienti che sono morti con il
coronavirus non sono deceduti per questa infezione.
Erano
tutte persone già gravemente malate.
“Tutti
quelli che abbiamo esaminato fino ad ora avevano avuto il cancro, malattie
croniche polmonari, erano fumatori pesanti o gravemente obese, soffrivano di
diabete oppure avevano una malattia cardiovascolare.”
Una
delle obiezioni più frequenti di fronte a questa evidenza è che se questi
pazienti non avessero preso il Covid, sarebbero vissute a lungo senza problemi.
Non è
così, e non è una sensazione personale a confermarlo ma i risultati degli esami
scientifici condotti sui deceduti con il Covid-19.
La
propaganda mediatica è stata così martellante e terroristica da suscitare in
larga parte della popolazione la convinzione che probabilmente prima del Covid praticamente
fosse impossibile morire.
Recentemente
il dottor
Bonsignore,
presidente dell’ordine dei medici della Liguria, ha rilevato come il conteggio
dei morti che viene divulgato quotidianamente dalla task-force governativa abbia praticamente fatto sparire le
persone decedute per altre cause.
“Stiamo
azzerando quella che è la mortalità per qualsiasi patologia naturale, che
sarebbe occorsa anche in assenza di virus.”
Si è
praticamente instillata nelle menti delle masse la convinzione che ora si muoia
solamente di coronavirus che avrebbe quindi avuto il potere magico di far
sparire tutte le altre patologie.
Il
professor Püschel in base all’evidenza delle sue ricerche ha parlato di un
meccanismo che
mira ad alimentare “paure estremamente pesanti” tra la popolazione.
Ma il
Covid non è in grado di uccidere. Il professore tedesco, dopo gli esami autoptici, ha
raggiunto praticamente la stessa conclusione del suo collega italiano, il
dottor Bacco.
“Il
Covid-19 è una malattia mortale solo in casi eccezionali, ma nella stragrande maggioranza dei
casi è un’infezione innocua.”
La
pandemia porterà al governo unico mondiale.
L’intera
vita della popolazione italiana, europea e mondiale è stata stravolta per un
agente virale quindi che in base a queste evidenze scientifiche non è
assolutamente mortale.
Il
terrorismo psicologico al quale sono state sottoposte milioni di persone si è
rivelato il mezzo per comprimere i diritti costituzionali e provocare una
recessione globale senza precedenti. Gli interessi intorno alla pandemia
sono enormi.
La pandemia di fatto è il mezzo attraverso il quale ridisegnare l’ordine mondiale per
adattarlo ai disegni delle élite internazionali.
Jacques
Attali, banchiere e membro del gruppo globalista Bilderberg, e soprattutto uno degli uomini più
influenti nella vita politica francese per il suo ruolo di consigliere
particolare di tutti i presidenti francesi degli ultimi 35 anni, lo disse
chiaramente in riferimento alla precedente pandemia del 2009, la cosiddetta
suina.
“E
anche se, come è giusto sperare, questa crisi non sarà così grave, sarà
comunque il caso, come avviene dopo una crisi economica, che se ne comprenda la
lezione. In
questo modo saremo pronti per la prossima, inevitabile pandemia, avremo
meccanismi di previsione e di controllo, avremo processi di distribuzione
affidabili per i farmaci ed i vaccini.”
Attali
parlava già 11 anni fa di una “prossima ed inevitabile pandemia” come se già fosse mateticamente
certo di cosa sarebbe accaduto nell’immediato futuro.
Evidentemente
quando si appartiene alle alte sfere si conosce già il futuro probabilmente
perché si ha un ruolo di primo piano nella sua preparazione.
Ma
qual è dunque la “soluzione”, lo sbocco di questa crisi sanitaria?
E’ lo
stesso Attali a dirlo.
“Proprio
per questo si dovrà costruire una polizia mondiale, una struttura di magazzini
mondiale, una fiscalità mondiale. Si comprenderà così, molto più in fretta di
quanto avrebbe permesso la sola ragione economica, che è necessario costruire
un vero Governo Mondiale.”
Il
governo unico mondiale è quanto dovrà emergere dalla fine della pandemia. La sanità e la tutela della vita delle
persone non c’entrano nulla in questa storia.
Studi
scientifici hanno dimostrato la scarsissima letalità del coronavirus. Ma alle élite serve mantenere in vita
la pandemia. La pandemia alimenta la paura e dalla paura sgorga il controllo
totale delle masse.
Per
poter arrivare alla nascita del nuovo ordine mondiale, occorre prima demolire
il vecchio. A questo serve la recessione globale. A gettare le nazioni in uno
stato di caos, povertà e disordine senza precedenti.
Dalle
macerie degli Stati nazionali, sorgerà il governo mondiale di cui parlava
Attali.
Il
virus che minaccia la libertà e la prosperità dei popoli della Terra non è il
Covid. Il
vero virus è questo piano diabolico che vuole schiavizzare i popoli e
distruggere le nazioni.
Il
vero virus è il governo unico mondiale che sembra ad un passo dalla sua
definitiva realizzazione.
Operazione
Extermination: il piano per decimare
il
sistema immunitario umano con
un
patogeno generato in laboratorio.
Unz.com-
MIKE WHITNEY -( 8 DICEMBRE 2021)- ci dice :
"Se
qualcuno volesse uccidere una parte significativa della popolazione mondiale
nei prossimi anni, i sistemi messi in atto in questo momento lo
consentirebbero". Dr. Mike Yeadon, ex vicepresidente della Pfizer.
“E
questo è lo spirito dell'anticristo, di cui avete sentito che sta arrivando; e
ora è già nel mondo”. ( Giovanni 4:2–3).
Domanda
– Il vaccino contro il Covid-19 danneggia il sistema immunitario?
Risposta
– Lo fa. Impedisce la capacità del corpo di combattere infezioni, virus e
malattie.
Domanda:
se è vero, perché non sono morte più persone dopo essere state vaccinate?
Risposta
– Non sono sicuro di cosa intendi? Il vaccino ha ucciso più persone di
qualsiasi altro vaccino nella storia. "Finora, negli Stati Uniti, il bilancio
delle vittime è tre volte superiore al totale di tutti i vaccini negli ultimi
35 anni". È semplicemente sorprendente. Abbiamo anche assistito a un
aumento costante della mortalità per tutte le cause e dei decessi in eccesso
nei paesi che hanno lanciato campagne di vaccinazione di massa all'inizio
dell'anno. A volte l'aumento è fino al 20 per cento sopra la media
quinquennale. Questo è un enorme picco di decessi ed è in gran parte
attribuibile al vaccino. Quindi, cosa intendi quando dici "Perché non sono
morte più persone"? Ti aspettavi di vedere persone che si stringevano il
cuore e morivano dopo essere state colpite? Questa è una comprensione molto
ingenua di come funziona l'iniezione. (Programmi di vaccinazione sui decessi
prima e dopo il COVID" , You Tube)
Domanda
– Sto solo dicendo che la percentuale di persone che sono morte è piuttosto
piccola rispetto alle decine di milioni che sono state vaccinate.
Risposta–
E tutto quello che sto dicendo è che se il vaccino è un patogeno generato in
laboratorio – e penso che lo sia – allora certamente non è stato progettato per
uccidere le persone sul posto.
È
stato progettato per produrre una reazione ritardata che gradualmente ma
inesorabilmente erode la salute del vaccinato.
In
altre parole, il pieno impatto di coaguli di sangue, emorragie, problemi
autoimmuni e altre lesioni generate dal vaccino si sentirà pienamente solo in
un secondo momento attraverso crescenti episodi di attacchi di cuore, ictus,
malattie vascolari e persino cancro.
(Guarda
"l'ultima tendenza delle presenze cardiache da parte del servizio di
ambulanza scozzese - questo è *eccesso* al di sopra della norma 2018/19. Picco
enorme in estate, 500 chiamate in ambulanza a settimana sopra il normale,
principalmente di età compresa tra 15 e 64 anni. Si stava stabilizzando, quindi
aumentare di nuovo dalla fine di ottobre." Scottish Unity – Edinburgh Group)
Risposta:
il grafico sopra mostra perché i problemi cardiaci hanno attirato molta
attenzione ultimamente, ma il danno al sistema immunitario è ancora più
preoccupante.
Domanda:
puoi spiegare cosa intendi senza diventare troppo tecnico?
Risposta
: posso fare di meglio. Posso darti una breve clip da un articolo che copre le
ultime ricerche. Controlla:
"Uno
studio di laboratorio svedese (intitolato "SARS–CoV–2 Spike Impairs DNA Damage
Repair and Inhibits V(D)J Recombination In Vitro ", NIH) pubblicato a metà ottobre ha
scoperto che la proteina spike... entra nel nucleo delle cellule e in modo
significativo interferisce con le funzioni di riparazione del danno del DNA
compromettendo l'immunità adattativa di una persona e forse incoraggiando la
formazione di cellule tumorali….
"Meccanisticamente,
abbiamo scoperto che la proteina spike si localizza nel nucleo e inibisce la
riparazione del danno al DNA", hanno scritto.
"I
nostri risultati rivelano un potenziale meccanismo molecolare mediante il quale
la proteina spike potrebbe ostacolare l'immunità adattativa e sottolineare i
potenziali effetti collaterali dei vaccini basati su spike a lunghezza intera". ("Spike protein nel virus COVID
e i colpi indeboliscono il sistema immunitario, possono essere collegati al
cancro: studio svedese ", Lifesite News)
Ciò
che i ricercatori hanno scoperto è che la proteina spike blocca la produzione
degli enzimi necessari per riparare il DNA rotto che, a sua volta, impedisce la
"proliferazione" delle cellule B e T necessarie per combattere
l'infezione.
Domanda:
puoi spiegarlo in un inglese semplice?
Risposta
– Certo. Significa che il vaccino cortocircuita il tuo sistema immunitario, aprendo la strada a infezioni,
malattie e morte prematura. Forse pensi di poter avere una vita lunga e felice
con un sistema immunitario disfunzionale, ma penso che ti sbagli. Il sistema immunitario è lo scudo
che ti protegge da ogni genere di virus, batteri e infezioni potenzialmente
letali.
Non è solo la prima linea di difesa, è l'unica linea di difesa. In assenza della protezione completa
dei linfociti B e T per combattere gli intrusi stranieri, le prospettive di
sopravvivenza sono nella migliore delle ipotesi minuscole.
Per
sottolineare questo punto, guarda questo video del direttore funebre britannico, John O'Looney, che ha fornito aggiornamenti
regolari su ciò che sta vedendo sul campo 10 mesi dopo l'introduzione della
vaccinazione. È un inquietante resoconto della catastrofe che ora si sta
svolgendo davanti ai nostri occhi:
(30
secondi) “Quindi quello che stiamo vedendo è un numero innaturalmente elevato
di morti per infarto, ictus, aneurisma; e questi sono tutti il risultato di
trombosi… Embolie ai polmoni alle gambe, vari luoghi che stanno causando queste
morti che sono ben documentate dai coroner locali e ben documentate in tutto il
paese. E nessuno sembra essere preoccupato per l'allarmante aumento di (coaguli
di sangue) che ho visto di più in quest'anno che negli ultimi 14 anni….
Questo
è un tipo di morte che stiamo vedendo, l'altro tipo sono le persone che si
stanno ammalando ora che il loro sistema immunitario alla fine si arrende. Quindi, hanno avuto le punture
forse 6 o 8 mesi fa, e sta mangiando il loro sistema immunitario, e ora stanno
lottando per combattere cose come il comune raffreddore .
Quindi, siamo in inverno e ci sono raffreddori
e influenze in giro e queste persone non possono combatterli. Il governo è molto veloce
nell'etichettarlo "Omicron" ... ma sono malati di raffreddore. Il
loro sistema immunitario è decimato . È molto simile a un malato di
cancro, che subisce la chemioterapia e decima il loro sistema immunitario. E devono stare molto attenti perché
il comune raffreddore o l'influenza possono ucciderli. E questo è quello che
stiamo vedendo ora...
Sono
passati quasi 12 mesi dall'inizio dei primi jab, quindi il loro sistema
immunitario sta andando in pezzi; questa è la realtà ed è quello che vedo. .. e non possono più far fronte al
raffreddore. ... Quando sono andato all'incontro a Westminster a settembre, lo
scienziato ha predetto che questo sarebbe quello che sarebbe successo e, guarda
caso, è quello che sarebbe successo. Le persone si ammalano e muoiono... È
spaventoso”.
("
Omicron è 'danno da vaccino'; non è altro che questo." John Looney, Rumble)
Ha
ragione? L'aumento delle vittime NON è un'altra ondata di Covid, ma gli effetti a catena di un'iniezione citotossica (Vaccino) che prende di mira il sistema
immunitario lasciando milioni di persone indifese contro infezioni e malattie
di routine?
Sembra
fattibile e certamente si adatta all'agenda di spopolamento che richiede un biologico ibrido che
non uccida il suo obiettivo a titolo definitivo ma fondamentalmente smantelli i
sistemi di difesa critici che rendono possibile la sopravvivenza umana. Camuffando una "proteina
killer"
come
un antigene innocuo, i nostri responsabili della pandemia sono stati in grado di accedere al
flusso sanguigno di milioni di persone consentendo loro di inserire una bomba a
orologeria che devasta le popolazioni cruciali di cellule T e B lasciando le
vittime vulnerabili a qualsiasi bug sembra circolare nella popolazione.
Come
osserva Looney, gli scienziati hanno avvertito proprio di questo risultato
quando è stata proposta per la prima volta la vaccinazione di massa. Naturalmente, le opinioni opposte
sono state ignorate e censurate. Ecco di più da un documento di ricerca
pre-stampa sul server medRxiv. Aiuta a spiegare l'impatto del vaccino sul sistema
immunitario:
"Ricercatori
nei Paesi Bassi e in Germania hanno avvertito che il vaccino di
Pfizer-BioNTech... ( COVID-19) induce una complessa riprogrammazione delle risposte
immunitarie innate che dovrebbero essere considerate nello sviluppo e nell'uso
di vaccini a base di mRNA... Dopo la vaccinazione, le cellule immunitarie
innate hanno avuto una risposta ridotta al recettore toll-like 4 (TLR4), TLR7 e
TLR8, tutti ligandi che svolgono un ruolo importante nella risposta immunitaria
all'infezione virale….
"Diversi
studi hanno dimostrato che le risposte immunitarie innate a lungo termine
possono essere aumentate (immunità allenata) o sotto-regolate (tolleranza
immunitaria innata) dopo determinati vaccini o infezioni."...
Questi
risultati dimostrano collettivamente che gli effetti del vaccino BNT162b2 vanno oltre il sistema immunitario
adattativo. Il vaccino BNT162b2 induce anche la riprogrammazione delle risposte
immunitarie innate, e questo deve essere preso in considerazione.”…( “La ricerca suggerisce Pfizer-BioNTech
COVID -19 vaccino riprogramma le risposte immunitarie innate” , New-Medical
net)
Quante
persone si sarebbero vaccinate se avessero saputo che avrebbe riprogrammato il
loro sistema immunitario?
Probabilmente
nessuno, motivo per cui i nostri funzionari della sanità pubblica non
affrontano mai l'argomento. Tutto ciò che devia anche leggermente dalla
narrativa "i
vaccini fanno bene" viene omesso dalla copertura mainstream e cancellato
sui social media. Ma le persone non hanno il diritto di sapere cosa sta
succedendo, cosa viene iniettato nei loro corpi e quale impatto avrà sulla loro
vita e salute? Non è questo ciò che si intende per "consenso informato" o è
un'altra vittima della fretta di vaccinare tutte e le persone sul pianeta terra? Ecco una clip
di una breve intervista con il patologo, il dottor Ryan Cole:
“Quando
diamo questi colpi(vaccini), possiamo vedere i tipi di globuli bianchi nel
corpo... e hai una vasta gamma di cellule immunitarie che lavorano insieme per
combattere i virus e tenere sotto controllo i tumori. Stiamo già vedendo i
segnali in laboratorio della diminuzione dei linfociti T di importanza critica
di cui hai bisogno... nel tuo sistema immunitario innato. Questi sono i Marines
nel tuo corpo; combattere i virus combattere il cancro…. Ma quello che stiamo
vedendo in laboratorio dopo che le persone hanno ricevuto queste iniezioni,
stiamo vedendo un profilo molto preoccupante, bloccato e basso di questi
importanti linfociti T killer che vuoi nel tuo corpo . (Cellule CD8) E quello
che fanno è tenere sotto controllo tutti gli altri virus.
Cosa
vedo in laboratorio? Vedo un aumento dei virus della famiglia dell'herpes, vedo
l'herpes zoster, vedo il mono, vedo un enorme aumento del virus del papilloma
umano... Stiamo
letteralmente indebolendo il sistema immunitario di questi individui .
La
cosa più preoccupante è che esiste un modello di questi tipi di cellule
immunitarie nel corpo che tengono sotto controllo il cancro. Dal 1 gennaio (in
laboratorio) ho visto un aumento di 20 volte il cancro dell'endometrio rispetto
a quello che vedo su base annuale. ("Il patologo Ryan N Cole della Mayo Clinic su
cosa stiamo vedendo nei risultati di laboratorio", Rumble; 2 minuti)
"Herpes,
herpes zoster, mono e persino cancro!" Che diavolo sta succedendo? Questo
non può essere vero, vero?
Si è
vero; l'immunosoppressione porta a tutti i tipi di terribili esiti per la
salute. Alcuni
lettori potrebbero ricordare come il vaccinologo canadese Dr Byram Bridle abbia fatto affermazioni simili in
un'intervista solo poche settimane fa. Ecco cosa ha detto:
“Quello
che ho visto fin troppo sono le persone che avevano dei tumori che erano in
remissione, o che erano ben controllati; i loro tumori sono andati
completamente fuori controllo dopo aver ricevuto questo vaccino. E sappiamo che
il vaccino provoca un calo del numero di cellule T, e quei linfociti T fanno
parte del nostro sistema immunitario e fanno parte delle armi fondamentali che
il nostro sistema immunitario ha per combattere le cellule tumorali; quindi c'è
un potenziale meccanismo lì . Tutto quello che posso dire è che ho avuto troppe
persone che mi hanno contattato con questi rapporti per farmi sentire a mio
agio. Direi che questa è la mia ultima grande preoccupazione per la sicurezza,
ed è anche quella che sarà meno segnalata nella banca dati avversa, perché se
qualcuno ha avuto il cancro prima del vaccino, non c'è modo in cui i funzionari
della sanità pubblica si collegheranno mai al vaccino”.("Il dottor Byram Bridle parla
", Bitchute, :55 secondi)
Ancora
una volta, quante persone avrebbero deciso di vaccinarsi se avessero saputo che
potrebbe innescare una riacutizzazione di virus dormienti o tumori in
remissione? Chi correrebbe questo rischio?
Ma non
sanno che stanno correndo un rischio, vero, perché non gli è stata detta la
verità. E
il motivo per cui non è stata detta loro la verità è perché sono il bersaglio
di una guerra di sterminio che viene condotta contro di loro.
A
volte è molto difficile per le persone ammettere ciò che sanno essere la
verità, ma la verità è evidente. I nostri gestori di pandemie e i loro fanti nei
media, nella salute pubblica e nel governo vogliono farci del male, vogliono
iniettarci una sostanza misteriosa che devasterà il nostro sistema immunitario
e accorcerà le nostre vite. Questa non è solo una lotta per la libertà personale o
l'autonomia corporea, è una battaglia per la sopravvivenza. Difendiamo il nostro diritto a vivere. Ecco di più dall'immunologa virale Dr. Jessica
Rose:
“Ci
sono studi in uscita ora, e ci sono ampi segnali nei dati sugli eventi avversi,
che questi prodotti (vaccini Covid) non stanno solo immuno-modulando il sistema
immunitario e causando iper-infiammazione; ci sono ora segni che stanno avendo
un effetto molto negativo sulle popolazioni di cellule T CD8. Per chi non lo
sapesse, questa è una pessima notizia. Finora è solo su poche persone, ma i
dati non sembrano buoni finora. Queste cellule T sono le cosiddette
"cellule killer". Il loro compito... è uccidere le cellule infettate
da virus che mostrano marcatori estranei sulla loro superficie. Quindi, se
queste popolazioni sono esaurite, allora questa è una pessima notizia, perché
non abbiamo una popolazione di cellule nel sistema immunitario acquisito per
rimuovere le cellule infettate da virus. …
Ci
sono chiari segnali che stanno iniziando a emergere, che c'è una "sindrome da carenza di immunità" che si sta verificando come
risultato di questi prodotti (vaccini) Come risultato dell'iperstimolazione ...
I linfociti T sono (diminuiti) e il sempre- presenza di iniezioni ripetute di
una proteina citotossica … Non consiglierei mai a qualcuno che è
immunocompromesso di avvicinarsi a queste cose, perché posso quasi garantirti
che le tue condizioni peggioreranno.
Un'altra
cosa che stiamo vedendo in VAERS sono i tumori che escono dalla remissione e
molti medici lo stanno segnalando sul campo. E, a proposito, questo non è mai
successo prima, non su questa scala; nemmeno vicino... Quindi, c'è qualcosa che
sta succedendo qui che merita ulteriori indagini, e non sembra buono. (“L'immunologa virale Dr. Jessica
Rose spiega le preoccupanti informazioni che emergono sull'immunità compromessa
dei vaccinati ", Odysee)
Riesci
ancora a vedere lo schema? Riesci a vedere come dicono tutti la stessa cosa?
Perché è così, secondo te?
È perché
è la verità, la verità pura e genuina.
Il
punto che stiamo cercando di sottolineare non può essere sopravvalutato: il vaccino è un'arma biologica
prodotta dall'uomo e generata in laboratorio che disabilita il sistema di
difesa critico del corpo che aumenta la suscettibilità alle malattie di molti
ordini di grandezza. Con ogni iniezione aggiuntiva, si è meno in grado di
fornire una risposta sufficiente a infezioni, influenze o virus di routine. Ciò
porterà a uno tsunami di malattia che probabilmente travolgerà il nostro
sistema sanitario pubblico e farà precipitare il paese in una crisi ancora più
profonda. È questo il piano? È questo ciò che i nostri sovrani globalisti hanno
in serbo per noi?
Vedremo.
Ora dai un'occhiata a quest'ultima clip dal video del vaccinologo Geert Vanden Bossche:
“La
prima cosa che vorrei sottolineare è che il Covid-19 non è una malattia delle
persone sane. Le persone che sono in buona salute hanno un sistema immunitario innato
sano che può affrontare una serie di virus respiratori senza alcun problema. Queste persone non solo sono protette
contro la malattia, ma possono anche, in molti casi, prevenire l'infezione. Queste sono persone che possono
contribuire alla sterilizzazione dell'immunità e all'immunità di gregge che è
molto, molto importante. Quindi, ascolta: “mai e poi mai permettere a nessuno
o qualcosa di interferire o sopprimere il tuo sistema immunitario innato” .
Puoi
fare un cattivo lavoro da solo conducendo una vita malsana, che sopprimerà la
tua immunità innata, ma ancora peggio, sono gli anticorpi indotti dal vaccino
che sopprimono la tua immunità innata.
E
questi anticorpi vaccinali non possono sostituirlo perché perdono la loro
efficacia contro il virus e diventano sempre meno efficaci. Contrariamente agli anticorpi innati,
non possono prevenire l'infezione, non possono sterilizzare il virus. Pertanto, contribuiscono all'immunità
di gregge...
Se
sopprimiamo questi anticorpi innati nei bambini, potrebbe portare a malattie
autoimmuni. Questo è un "No go" assoluto. Non possiamo vaccinare i
nostri bambini con questi vaccini.
La
soppressione dell'immunità innata è già un problema tra i vaccinati e, in
effetti, avranno difficoltà a controllare una serie di malattie, non solo il
Covid-19, ma anche altre malattie ... e richiederà un cambiamento molto
drammatico le strategie per aiutare i vaccinati – e il mio cuore va a loro –
perché in molti casi avranno bisogno di cure approfondite. ..
… Potenziarli, il che significa dar
loro una terza dose, è assolutamente folle, perché quello che farà è aumentare
la pressione immunitaria degli anticorpi vaccinali, sulla loro immunità innata.
Quindi aumentare è una sciocchezza assoluta; è pericoloso e non dovrebbe essere
fatto….
Allora,
cosa ci dice la scienza? Ci dice che sarà l'immunità innata a proteggerci, non il
vaccino".
( "Geert
Vanden Bossche sui vaccini e la soppressione dell'immunità innata" ,
Rumble)
Quindi,
ora sappiamo che, insieme ai coaguli di sangue, alle emorragie, agli infarti,
agli ictus, alle malattie vascolari e neurologiche, il vaccino è anche
progettato per eviscerare il sistema che ci protegge dalla malattia e dalla
morte, il sistema immunitario. Come si deve essere immersi nella negazione per
non vedere il male che ora è tra noi.
Vedi
anche: Dr. Nathan Thompson – Il vaccino Covid induce l'autoimmunità, Odysee
(odysee.com/@EndYourSlavery:8/My-Jaw-DROPPED-when-I-Tested-Someone's-Immune-System-After-the-
2° Jab:d).
E
questo: Sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino (VAIDS):
'Dovremmo
anticipare di vedere questa erosione immunitaria più ampiamente'”. Americas
Frontline Doctors. (americasfrontlinedoctors.org/news/post/vaccine-acquired-immune-deficiency-syndrome-vaids
-dovremmo-anticipare-di-vedere-questa-erosione-immunitaria-più-ampiamente/).
DEPOPOLAMENTO MONDIALE IN 5 MOSSE.
Dopo
gli inutili lockdown
Presto
l’Italia in “Zona Viola”.
Databaseitalia.it-redazione-
Fabio Giuseppe Carlo
Carisio- (14 -3-2021)- ci dice :
(Gospa
-News).
L’Italia nel breve volgere di qualche mese
entrerà nella “zona viola”. Non è ancora uno dei colori usati dai “carnefici” dei lock-down, rivelatisi totalmente inutili da un
anno a questa parte, ma uno spazio virtuale destinato ad accogliere il dolore
di chi sarà vittima diretta o indiretta di una pandemia molto più devastante
per le asfissianti misure di emergenza che per i danni alla salute della
popolazione.
“Viola
è infatti il colore del lutto” che risulta quanto mai appropriato per dipingere i
contorni di una tragedia che è tale soprattutto per la narrativa del mainstream politico
e mediatico contro la quale nessun rigurgito di evidenza scientifica può nulla!
Perché viene soffocato e bruciato sull’ara
pagana del mono-pensiero esattamente come si faceva coi Pharmacon (il capro espiatorio nell’antica
Grecia) o con gli scienziati controcorrente nel medioevo.
Questo
demoniaco itinerario ha radici lontane nel tempo e riporta alla memoria il Congresso
massonico del 1782, tenutosi nel Castello di Wilhelmsbad di proprietà di Mayer Amschel Rothschild, nel quale gli Illuminati di Baviera si unirono alla
Massoneria per
sovvertire la politica internazionale sabotando le monarchie cattoliche con la
Rivoluzione Francese prima e quella Bolscevica poi…
Fino a
qualche settimane fa credevo che il virus SARS-Cov.2 fosse stato creato nei
laboratori (Wuhan in Cina o Chapel Hill negli Usa), come ritengono autorevoli
virologi ma anche esperti internazionali di intelligence (Richard Dearlove, ex direttore del
controspionaggio brittanico MI 6 e Dany Shoham, micorbiologo ed ex ufficiale
dei servizi segreti militari di Israele), solo per finalità economiche e
geopolitiche.
Ovvero
per arricchire
i fondi d’investimento americani che speculano sulla Lobby delle Armi come nelle Big
Pharma ma anche per creare un Nuovo Ordine Mondiale che in virtù della dittatura
sanitaria potesse prendere il potere in tutto il pianeta.
Una
strategia, quest’ultima, perfettamente riuscita negli USA dove il democratico
Joseph Biden ha callidamente usato l’incubo pandemico per sconfiggere l’ex
presidente repubblicano Donald Trump.
Quello
che i lettori di mainstream certamente non sanno è che Biden, in qualità di
vicepresidente dell’amministrazione Obama, fu tra coloro che avallarono il
finanziamento degli esperimenti sui super-virus “dual use” (arma batteriologica o vaccino)
finanziati dall’agenzia governativa americana USAID (sovente braccio finanziario della
Central Intelligence Agency) basati sui virus SARS del 2003 e MERS del 2012 infettati con
l’HIV, l’agente patogeno dell’AIDS, come secondo il virologo francese Luc Montagnier
sarebbe avvenuto per il SARS-Cov-2, il virus della pandemia da Covid-19.
E’
forse capzioso o inopportuno ricordare che uno dei principali finanziatori della
campagna elettorale di Biden è stata proprio la Pfizer che dopo il successo del nuovo
presidente americano ha ottenuto l’approvazione del suo vaccino anti-Covid
prima negli Usa, poi in Europa ed infine nel mondo intero grazie all’OMS che ha come direttore
generale Tedros Adhanom Gebreyesus, pupazzo di Bill Gates, passato dall’IT ai progetti di immunizzazione globale attraverso gli investimenti in varie
Big Pharma (GSK che controlla Pfizer, Moderna, BioNTech ecc.) e la sponsorizzazione dei Democratici
in Nord America e degli esperimenti sui super-virus a Wuhan?
Ho
cercato in poche righe di riassumere i contenuti di 32 inchieste Wuhan-Gates
realizzate dal web-media Gospa News attraverso fonti autorevoli,
insindacabili e accuratamente verificate. Adesso vediamo perché l’Italia
diventerà presto “zona viola“ in un progetto di de-popolamento mondiale cui
nemmeno io volevo inizialmente credere.
L’Agenda
21 è un ampio e articolato programma di azione scaturito dalla Conferenza
sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite o Summit della Terra, tenutosi
a Rio de Janeiro nel 1992. Esso costituisce una sorta di manuale per lo sviluppo
sostenibile del pianeta “da qui al XXI secolo”.
Secondo
quanto riferito da alcuni blog di contro-informazione, che assumono rilevanza
perché pubblicati in tempi non sospetti
(10 ottobre 2019), l’ Agenda 21 del Dipartimento per gli affari economici e
sociali delle Nazioni Unite e la divisione per lo sviluppo sostenibile «sono state sviluppate come mezzo per
ristrutturare la popolazione mondiale per ridurre l’impatto ambientale e
migliorare la qualità della vita. Tuttavia, uno dei modi principali per
raggiungere questo obiettivo è attraverso lo spopolamento diretto e specifico».
(Agenda 21: eliminazione del 95 %
della popolazione mondiale.
Databaseitalia.it-Rocco
blogger-10 ottobre 2019) .
«Sotto
la guida di Jeffrey Sachs, primo consigliere di Ban Ki-moon, sono stati
pubblicati diversi studi che sollecitano una forte riduzione della popolazione
mondiale nel nome della riduzione della povertà» si aggiunge in un altro
articolo del sito Agenda 21 in cui vengono citate alcune frasi di scienziati
per la riduzione della fertilità e della natalità al fine di contenere le
malattie infettive.
La
prima mossa è stata quella di creare un virus da laboratorio con letalità
bassa, media o grave a seconda della carica virale, come sostenuto
dall’ingegnere biologico francese Pierre Bricage (ex consulente NATO) che
ritiene le sequenze di HIV inserite nel virus SARS determinanti per rendere più
o meno micidiale l’infezione da Covid-19.
Rammentare
che i primi esperimenti di questo genere condotti al Wuhan Institute of
Virology furono finanziati dalla Commissione Europea presieduta da Romano Prodi
non è certo un vanto per l’Italia…
La
seconda mossa del terrorismo pandemista verso il de-popolamento è stata la strategia di contrasto della
malattia che
ha indotto
l’OMS ed in particolare l’Italia ad ignorare terapie tradizionali contro le
problematiche respiratorie e pneumologiche come il cortisone, vietato a marzo
per essere poi riabilitato a giugno con un bilancio di migliaia di morti che
forse avrebbero potuto essere salvati.
Il
fatto grave è che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha ignorato per due mesi (da aprile a giugno) una
lettera in cui 33 medici lanciavano un accorato e disperato appello segnalando
proprio l’efficacia dei cortisonici (desametasone) acclarata dalle cure
utilizzate dalla neurologa pisana Roberta Ricciardi.
La
terza mossa è stata quella di interrompere nella maggior parte degli ospedali i
ricoveri anche per patologie gravi che non fossero connesse al Covid-19. Ciò ha prodotto il risultato di
incrementare i numeri dei decessi (e il panico sociale) al fine di essere facilmente
attribuiti al virus per una positività attestata da tamponi di cui ancora non
si conosce la vera attendibilità (come sostenuto anche dal virologo di fama europea
Girgio Palù prima di essere promosso a presidente dell’Agenzia Italiana del
Farmaco – AIFA) e sui quali gravano pesanti sospetti di conflitti d’interessi per le
sospette collaborazioni nei test di rilievo dei contagiati avviate da
laboratori internazionali insieme alle multinazionali dei vaccini (Wuhan-Gates
23).
La
quarta mossa per la riduzione della popolazione mondiale arriva infine dai vaccini, basati anche su terapie geniche rivoluzionarie costruite
con RNA messaggeri come quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna, approvati in via sperimentale dalle
varie agenzie mondiali del farmaco nonostante vari incidenti nei trials clinici (emersi soprattutto per il siero a
vettore ricombinante AstraZeneca).
Inevitabile
la conseguenza: fino al 27 febbraio 2021 e reazioni avverse gravi, come evidenziato da
un dossier di Gospa News sulla base dei dati EudraVigilance, sono state 34.773 nell’Unione Europea
e per molte patologie ci sono stati esiti fatali (2.787).
In
settimana è scoppiato il “piccolo” scandalo sul vaccino AstraZeneca di cui è
stata fermata la somministrazione in varie nazioni UE ed in altre, come in
Italia, è stato sospeso un lotto sospetto. Nel Frattempo il British Medical
Journal ha rivelato che alcuni lotti delle prime forniture di Pfizer erano
difettose per un mRNA non integro, quindi con potenziali rischi di inefficacia
e sicurezza, come emerso da una corrispondenza riservata tra l’azienda e
l’Agenzia Europea delle Medicine (EMA) tenuta ovviamente nascosta. Scrivo queste cose pur essendo un
sostenitore dell’utilità dei vaccini: ma solo quando i rischi-benefici sono
proporzionati.
Negli
Usa ci sono stati 1.637 morti tra i vaccinati. Il CDC (Center of Disease Control) evidenzia che rappresentano lo
0,018 sulle 92 milioni di dosi somministrate. Ma non ricorda che i 527mila morti di
Covid (presunto) su 29,2 milioni di contagiati sono soltanto l’1,8 %.
Ecco
quindi che chi sarà sopravvissuto al virus Covid-19, mentre altri sono deceduti
soprattutto per terapie difettose come la “vigile attesa” imposta con un protocollo
nazionale dal ministro italiano della Salute ancora a dicembre, chi è scampato alle patologie gravi
per cui non ha ricevuto cure opportune negli ospedali tutti concentrati a
guarire gli infettati dal virus SARS-Cov-2 che va combattuto soprattutto con la
terapia domiciliare non appena il soggetto diventa sintomatico, rischieranno di
lasciarci la vita per dei vaccini rivelatisi già pericolosi nell’immediato.
Ma i
sieri anti-Covid potrebbero essere ancor più devastanti in futuro per il
rischio dell’immunopatologia polmonare evidenziata da una ricerca scientifica
cinese pubblicata a ottobre su “Nature” ma ignorata dalla comunità
scientifica mondiale, ampiamente foraggiata dalle Big Pharma che a settembre hanno
formato un cartello internazionale sotto l’egida del solito Bill Gates.
Si
giunge quindi alla quinta mossa di una strategia ormai quasi palese di de-popolamento
mondiale.
La
distruzione dell’economia con il famoso Great Reset che cancellerà i canoni del
diritto privato solo per i ceti medi (ristoratori, artigiani, liberi
professionisti…) gettandoli sul lastrico e costringendoli ad attingere ai
sussidi assistenzialistici (prodotti dai banchieri che dal nulla fabbricano la
moneta) finché ci saranno.
La
povertà, la miseria, la fame e la carestia faranno pian piano il resto portando
i “deboli” al suicidio, o alla scelta “politically correct” dell’eutanasia, e i “troppo forti” che non si assoggetteranno al
sistema (vaccini pericolosi inclusi) si esporranno al rischio di
detenzione-eliminazione.
Geo-politca
eugenetica di diaboliche mentalità o semplice pragmatismo economico di
scellerati artefici del NWO? Ognuno si faccia la sua opinione liberamente… Resta il fatto
che la narrativa di mainstream con queste cinque mosse sta preparando l’impero
spudorato del Nuovo Ordine Mondiale in cui, sotto la parvenza di un’ipocrita e
lurida democrazia, la tirannide di pochi plutocrati come Gates & co.
detterà legge in tutto il pianeta. Ad eccezione di quei paesi sotto l’influenza
della Russia e di quelli come la Tanzania governati da un sapiente presidente
cristiano che smascherando i tamponi taroccati ha distrutto la psicosi da
Covid-19 sul nascere. Da loro dovremmo prendere esempio per imparare a
difenderci.
(Fabio
Giuseppe Carlo Carisio-GOSPA NEWS.).
NWO
CONTRO L’ITALIA.
4.
MINISTRO CON LICENZA DI UCCIDERE!
Paracetamolo
invece di Cortisone.
Ora
vaccino AstraZeneca agli anziani
dopo
l’allarme Eudra-Vigilance.
Gospanews.net
- Fabio Giuseppe Carlo Carisio -(10 Marzo 2021)-ci dice :
NWO
CONTRO L’ITALIA – 4. MINISTRO CON LICENZA DI UCCIDERE!
«L’apparato
burocratico del ministero non ha fatto il suo dovere per restare al passo con
le normative internazionali. Ma anche la politica ha le sue responsabilità. Il
tecnico deve realizzare l’obiettivo, ma è il politico ad indicarlo. A forza di
mettere degli incompetenti nei ruoli guida, i risultati si vedono… Ho letto il
curriculum di Speranza e non ho trovato una virgola di competenza in materia
sanitaria».
E’
quanto ha dichiarato a Il Giornale l’onorevole bolognese Galeazzo Bignami, il
deputato che ha sconfitto il governo in Tribunale costringendolo ad esibire il Piano
segreto per la prevenzione dell’emergenza pandemia, prima non aggiornato, poi
accantonato ed ora oggetto, tra altre questioni, dell’inchiesta per epidemia colposa e
falso della Procura della Repubblica di Bergamo. Speranza è comunque stato ritenuto
estraneo ad ogni ipotesi di reato ed è stato sentito dai magistrati solo come
persona informata sui misteriosi fatti.
(PANDEMIA
COVID-19: OMS OCCULTA LA VERITA’. Ecco l’Email con cui l’agenzia di Tedros e
Guerra “vietò” ai medici di parlare ai magistrati di Bergamo).
Il
Ministro della Salute Roberto Speranza è stato riconfermato nel suo incarico
nel Governo Draghi ed ha i poteri che il giornalista e romanziere britannico attribuì
al suo leggendario personaggio letterario: James Bond, lo 007 con la licenza di
uccidere…
Forse
perché davvero incompetente o forse perché anche lui protetto da Sua Maestà.
In
questo caso non la Regina d’Inghilterra ma il Presidente della Repubblica
Italiana Sergio Mattarella che ha chiesto al nuovo premier Mario Draghi
continuità nel Dicastero più esposto alle critiche di una pessima gestione
della pandemia da Covid-19 sia nella prevenzione che soprattutto nelle
indicazioni terapeutiche sanitarie.
(NWO
CONTRO L’ITALIA – 1. I 4 Burattinai di Draghi e dei Ministri Tecnici.
Riconferma al pandemista Speranza voluta da Mattarella).
Gli
indizi sono ormai coì univoci, precisi, gravi e concordanti ma di fatto “congeniti”
all’incompetenza specifica del dottor Speranza, scelto quale ministro alla
Salute dal Governo Conte bis (a maggioranza PD-5Stelle) sebbene forte solo di
una carriera politica nel Partito Democratico prima di passare a Leu e Articolo
1, e illuminata dalla sua laurea con 110 e lode all’Università Luiss di Roma, intitolata all’emerito massone Guido
Carli.
Ma non
si diplomò in Medicina o scienze umane affini, bensì in Scienze Politiche, un
titolo che gli consentì di fare un Dottorato in Storia dell’Europa Mediterranea
presso l’Università degli Studi della Basilicata prima di collaborare con un
Internship nell’area risorse umane della Barilla.
E’
questo infatti l’unico vero lavoro mai fatto dal giovane laureato (classe 1979)
diventato Capogruppo del PD alla Camera dei Deputati a soli 33 anni, nel 2013,
sotto l’egida dell’ex premier e segretario di partito Matteo Renzi, primo promoter della vaccinazione
globale nel piano Global Health Security Agenda di Barack Obama.
(WUHAN-GATES
– 28. CODACONS AI PM: “ARRESTATE RANIERI GUERRA”. SCHELETRI DEL BOSS OMS:
Vaccini GSK per Renzi-Obama, summit con Gates e dossier Covid-19 sparito. La
“talpa” dai magistrati.).
Ebbene
il politico di professione Speranza è quello che sta gestendo la sanità
italiana collezionando una “gaffe” dietro l’altra nei protocolli terapeutici di
cui, ovviamente, può capire poco o nulla non essendosi mai occupato di medicina
nemmeno remotamente.
All’interno
di un sistema sanitario ampiamente dopato dai macroscopici investimenti
speculativi delle Big Pharma (costati una condanna all’ex Ministro della Sanità
Franceso De Lorenzo proprio per una tangente sui vaccini) è il parafulmine
perfetto, è il terrorista pandemista ideale perché può diventare killer con
licenza di uccidere senza la benché minima consapevolezza: come un drone
impazzito.
Ecco
perché la sua presunta “licenza di uccidere” è immune da qualsivoglia responsabilità
dolosa o colposa già destinata a perdersi nei meandri di quelle decisioni
collettive del Comitato Tecnico Scientifico e dei funzionari ministeriali che
hanno disseminato una caterva di indizi di pessima gestione sanitaria ben
superiore ai mitologici tre che per l’investigatore Hercule Poirot, figlio del
genio letterario di Agatha Christie, erano necessari a determinare una prova.
(WUHAN-GATES
– 32. BILL III: IMPERATORE DI VACCINI nel Cartello Big Pharma)
L’ultimo
è arrivato martedì 9 marzo quando il direttore generale della Prevenzione del
ministero della Salute, Gianni Rezza, ha firmato la circolare che estende
l’utilizzo del vaccino Covid-19 AstraZeneca anche ai soggetti di età superiore
ai 65 anni.
I
MISTERI SUL VACCINO ASTRAZENECA.
“Ulteriori
evidenze scientifiche resesi disponibili non solo confermano il profilo di
sicurezza favorevole relativo al vaccino in oggetto, ma indicano che, anche nei
soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di
AstraZeneca è in grado d’indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di
patologia indotta da SARS-CoV-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di
Covid-19″, si legge nella circolare riportata da “Nova News”.
Ciò
avviene il giorno successivo a quello in cui l’Austria ha bloccato il medesimo
vaccino dopo la morte di una giovane infermiera direttamente connessa
all’inoculazione del siero. E’ evidente che Roma parla poco con Vienna ma probabilmente
molto di più con Londra, dove ha sede la multinazionale anglo-svedese
AstraZeneca, main-sponsor del cartello farmaceutico dell’ong One Nucleus di Cambridge dove in palese conflitto d’interessi
collaborano i laboratori di ricerca sui test insieme ai colossi dei vaccini.
(La
foto del giovane militare siciliano Stefano Paternò morto poche ore dopo
l’inoculazione del vaccino AstraZeneca).
Mentre
proprio oggi, poche ore fa, è giunta un’altra drammatica notizia dalla Sicilia.
Come riferisce il quotidiano Il Messaggero un militare in servizio ad Augusta (Sr), Stefano
Paternò, 43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco (Ct) è
morto ieri mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione.
Il
militare il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose del siero anti-Covid
Astrazeneca. Paternò era sposato ed era padre di due figli. La Procura di
Siracusa ha aperto un’inchiesta.
(WUHAN-GATES
– 23. DA CAMBRIDGE CARTELLO DI BIG PHARMA CONTROLLA TAMPONI, VACCINI E TRIALS
CLINICI. Inquietanti conflitti d’interessi in Italia, UK, Belgio e Francia).
E’
altrettanto evidente che negli uffici di Lungotevere Ropa a Roma (sede del Dicastero della
Salute) né Speranza né altri hanno letto gli ultimi dati del rapporto Eudra-Vigilance, la società che raccoglie le
segnalazioni sulle reazioni avverse per conto dell’EMA (European Medicines Agency).
Altrimenti
avrebbero scoperto, come ha fatto Gospa News in un dossier relativo alla lettura
delle allarmanti statistiche, che non solo l’Italia ha superato gli USA per
reazioni avverse (27.917 segnalazioni fino al 27 settembre), ma proprio il siero
anti-Covid di AstraZeneca (basato su adenovirus vettore) in tutti paesi
dell’Unione Europea causato 10.930 reazioni avverse gravi su 13.983 casi
segnalati, di cui 242 fatali (ovvero con patologie che hanno determinato la
morte del vaccinato).
I
numeri sono inquietanti ma, come spiegato nella precedente inchiesta, soggetti
a una necessaria verifica (i decessi si riferiscono alle patologie e quindi non
rispecchiano necessariamente il singolo deceduto). Purtroppo non aiuta alla
comprensione dei numeri l’ultimo rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco
(rilasciato soltanto oggi, mercoledì 10 marzo 2021), che analizzeremo nei
prossimi giorni, in quanto si è focalizzato su una lettura complessa dei casi
ogni 100mila dosi anziché fornire i numeri “nudi e crudi” su decessi totali e
reazioni avverse gravi totali come ha fatto con grande trasparenza Eudra-Vigilance.
(STRAGE
TRA VACCINATI COVID. L’ITALIA SUPERA GLI USA PER REAZIONI AVVERSE. Più di mille
morti negli States, 2.787 casi fatali in Europa).
Non va
però dimenticato che proprio l’AIFA è a stata la prima istituzione sanitaria a propagandare la
logica della “vigile attesa” e dell’uso del semplice “paracetamolo” nel
trattamento dei pazienti sintomatici pur essendo questa strategia terapeutica
nella gestione medica domiciliare contestata da moltissimi medici di base per
un banalissimo quanto tragico motivo: il paracetamolo riduce febbre e dolori
(essendo un antipiretico ed analgesico) pertanto OCCULTA proprio quei sintomi
primari che evidenziano l’aggravamento del contagio da Covid-19 da infezione da
Coronavirus di tipologia influenzale ad infiammazione grave nei bronchi e nei
polmoni.
(Ecco Il
documento AIFA dove si prescrivono vigile attesa e paracetamolo quali rimedi
contro il Covid-19).
Nei
giorni scorsi è stato il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha
contestare la legittimità del protocollo del Ministero della Salute basato
proprio su “vigile attesa” e “paracetamolo” sconfessando per l’ennesima volta
l’attendibilità delle linee terapeutiche dettate da Speranza & company.
«Considerato
che, a una valutazione sommaria propria della fase cautelare, il ricorso appare
fondato, in relazione alla circostanza che i ricorrenti fanno valere il proprio
diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di
prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e
coscienza, e che non può essere compresso nell’ottica di una attesa,
potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili
diversi, per i medici stessi».
(COMPLOTTO
NWO CONTRO L’ITALIA – 3: LA LEGA SI SVENDE ALLE BIG PHARMA. Vaccini di Gates
nel mirino del ministro Giorgetti: fu tra i “Saggi” di Napolitano).
È
quanto scrive il Tar Lazio in un’ordinanza in cui ha accolto il ricorso di
alcuni medici contro la nota AIFA del 9 dicembre 2020 recante “principi di
gestione dei casi covid19 nel setting domiciliare” nella parte in cui nei primi
giorni di malattia da Sars-covid, prevede unicamente una “vigilante attesa” e “somministrazione
di fans e paracetamolo“, e nella parte in cui “pone indicazioni di non utilizzo
di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per
i pazienti affetti da covid”.
Il Tar
ha poi fissato per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del
20.07.2021. Lo ha riportato il Quotidiano-Sanità, organo d’informazione specializzato
sul tema.
GLI
ERRORI MINISTERIALI SU VITAMINA “D” E CORTISONE.
Ma
questa non è la prima sconfitta delle indicazioni del Ministero della Salute di
Roberto Speranza. Nel dicembre scorso, infatti, la Regione Piemonte ha vinto il
ricorso davanti al Consiglio di Stato per poter utilizzare nelle terapie
ospedaliere l’idrossiclorichina, ancora oggi sconsigliata sul sito dell’AIFA.
Pochi
giorni prima lo stesso Speranza dimostrò tutta la sua incompetenza
nell’asseverare il parere del Comitato Tecnico Scientifico sostenendo che la “Vitamina
D” non era utile nella cura del Covid-19 negli stessi giorni in cui il NHS (National Health Service) del Regno Unito aveva distribuito
dosi di D3 a 2,7 milioni di anziani e persone fragili proprio per la
prevenzione degli effetti epidemici del contagio.
Gospa
News fu tra i primi siti al mondo a rivelare la ricerca del professor Giancarlo
Isaia, primario di Geriatria dell’Università di Torino e presidente
dell’Accademia di Medicina di Torino, che aveva evidenziato la carenza di vitamina D in tutti i malati critici (deceduti o
in terapia intensiva) di Covid-19. Nel mentre il sito ufficiale AIFA, purtroppo, negava
l’esistenza di studi comprovanti i benefici di vitamina D nella cura
dell’infezione pandemica.
(“COVID-19
SI CURA CON LA VITAMINA D”. 61 medici smentiscono il vademecum del ministro
Speranza. Vitale studio dall’Accademia di Medicina di Torino).
Ma il caso
più clamoroso di tutti è legato alla terapia con i cortisonici. Nel marzo 2020, infatti, il
Ministero della Salute si adeguò alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità che,
dopo una ricerca pubblicata su Lancet successivamente rivelatasi fasulla, mise al bando l’utilizzo dei
cortisonici per la cura del Covid-19.
Il 24
aprile dello stesso anno 33 medici, tra cui la dottoressa Roberta Ricciardi,
neurologa e luminare della malattia iperimmune miastenia, e il professor Piero
Sestili, professore Ordinario di Farmacologia dell’Università di Urbino,
segnalarono l’efficacia del desametasone (un cortisonico) nella prevenzione
dello shock infiammatorio polmonare causato dal virus della pandemia.
La loro lettera al Ministero della Salute
rimase ignorata fino a metà giugno, quando lo studio Recovery dell’Università di
Oxford confermò
gli stessi risultati, peraltro limitando l’utilizzo dei cortisonici solo ai
malati in terapia intensiva. Come sconsigliato invece dalla dottoressa
Ricciardi che, anche in varie interviste sulla RAI, ribadì l’importanza di una terapia
antinfiammatoria tempestiva.
(CORTISONE
SCONFIGGE COVID-19: Ricerca di Oxford (pubblicata ora) conferma la Cura
Italiana Ignorata da Ministro e OMS. Quanti Morti per Colpa loro?).
Sulla
base di quei trials clinici, capaci di salvare il 29 % dei pazienti ma non
quasi tutti come la terapia precoce consigliata dalla professoressa Ricciardi,
anche il Ministero della Salute e l’AIFA consigliarono l’utilizzo dei
cortisonici a distanza di 72 ore dai primi sintomi di Covid-19, quando ormai
l’infiammazione è però diventata violenta e difficile da curare persino in
terapia intensiva.
Quanti
morti ci sono stati per lo stop alle cure con cortisone ed idrossiclorichina?
Quanto per la mancata prevenzione con vitamina D?
Quanti
per la “vigila attesa’ con paracetamolo, su cui indaga la Procura della
Repubblica di Torino dopo la denuncia dei familiari per il decesso di un loro
congiunto?
(COVID-19:
VIA LIBERA ALL’IDROSSICLORICHINA DAL CONSIGLIO DI STATO. Cura sostenuta dal
Piemonte ma bocciata dall’OMS. Quanti morti per il divieto?)
La
risposta potrò giungere solo dalla magistratura se avrà la capacità di
analizzare i casi non solo singolarmente ma in un quadro più ampio nazionale.
O
potrebbe arrivare da un’inchiesta parlamentare se non fosse che ogni partito
politico ha dato l’appoggio al Governo Draghi ad eccezione di Fratelli d’Italia
sempre assai timido a sollevare questioni di salute pubblica al di fuori delle
linee guide dai tecnici governativi.
(Fabio
Giuseppe Carlo Carisio).
NWO
CONTRO L’ITALIA – 1. I 4 Burattinai
di
Draghi e dei Ministri Tecnici.
Riconferma
al pandemista
Speranza
voluta da Mattarella.
Gospanews.net-
Fabio Giuseppe Carlo Carisio -(19 Febbraio 2021)- ci dice:
NWO
CONTRO L’ITALIA – 1. I 4 Burattinai di Draghi e dei Ministri Tecnici.
I due
rami del Parlamento hanno votato la fiducia al nuovo Governo Draghi: il Senato
con 262 voti favorevoli 40 contrari e 2 astenuti, la Camera con 535 voti
favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti.
ARTICOLO
DEL 13 FEBBRAIO 2021.
Mario
Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, dopo aver presentato la
lista dei suoi 23 ministri al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è
pronto per recarsi in Parlamento, martedì in Senato e mercoledì alla Camera,
per incassare l’ormai scontata “standing ovation” derivante da un’ammucchiata
politica di cui si era persa la memoria nella storia della Repubblica Italiana.
Alle 12 di oggi, sabato 13 febbraio, c’è stato il giuramento del presidente del
Consiglio e dei componenti il nuovo Governo al Palazzo del Quirinale.
(COMPLOTTO
NWO CONTRO L’ITALIA – 2. COLAO MINISTRO “IT” TRA BILDERBERG, GATES & CIA.
Dal piano Vaccini GAVI all’Intelligenza Artificiale).
L’appoggio
garantito dal centro-sinista (Partito Democratico, Italia Viva, LEU con qualche
defezione) dal Movimento 5 Stelle che, con qualche voto contrario che dividerà
lo schieramento, lo ha votato sulla stessa piattaforma web Rousseau che pochi
anni fa aveva messo proprio Draghi nel mirino per le lobby mondialiste di cui
era esponente di spicco, dai centisti europeisti del piccolo Gruppo Misto
parlamentare, e infine dai genuflessi partiti di centrodestra di Forza Italia
(l’ex premier Sivlio Berlusconi) e Lega (Matteo Salvini) garantirà al presidente
del Consiglio incaricato la certezza di avere una maggioranza abbondante e
solida tanto da rendere le votazioni della fiducia al suo nuovo governo una
mera formalità.
Soltanto
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, per coerenza, ha preso le distanze dalla
grande abbuffata di poltrone ministeriali decidendo di non appoggiare il
nascente governo Draghi.
(USA:
VINCONO BIDEN E MASSONI DEL DEEP STATE. La Corte Suprema si rifiuta di indagare
sui brogli elettorali).
Ma se
Draghi è pronto a prendere le redini dell’Italia anche Gospa News lo è per
svelare tutte le relazioni “pericolose” non solo sue, tra catto-massoneria e
lobby finanziarie internazionali cui fa riferimento, ma anche di alcuni suoi
ministri tecnici che assumeranno incarichi altamente strategici sebbene abbiano
imbarazzanti conflitti d’interessi che li collegano a George Soros e a Bill
Gates, i due mega-donor del Democratic Party Usa che dopo la nomina a presidente del
loro candidato Joseph Biden, potranno instaurare una perfetta “teatro-crazia” nella quale
anche personaggi autorevoli ed autoritari come lo stesso Draghi rischieranno di
essere “marionette” nelle mani di questi due burattinai.
(COMPLOTTO
NWO CONTRO L’ITALIA – 3: LA LEGA SI SVENDE ALLE BIG PHARMA. Vaccini di Gates
nel mirino del ministro Giorgetti: fu tra i “Saggi” di Napolitano).
Accanto
a loro, quali emissari del Nuovo Ordine Mondiale in Italia, ci sono ovviamente
Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella che non solo provengono entrambi
dall’establishment del Partito Democratico italiano, essendo divenuti
autorevoli dopo l’elezione del Dem Barack Obama negli Usa nel 2009, ma, come vedremo nelle prossime
puntate del dossier “Complotto NWO contro l’Italia”, sono stati i perfetti registi della
scelta dell’ex presidente BCE per vincolare sempre di più Roma a Bruxelles con
patti finanziari che nessun governo di alcuna futura elezione potrà mai più
infrangere, proprio come il signoraggio delle banche private (socie della spa
BCE) imposto dal Trattato di Maastrict sulla moneta unica che divenne capestro
per l’Italia quando fu fissato il penalizzante cambio lira-euro a £ 1.936,27
proprio grazie alla consulenza di Draghi al governo presieduto da Romano Prodi,
futuro leader PD .
(Foto
di Romano Prodi e George Soros il 30
ottobre 1995 all’Università d Bologna).
Il 24
novembre 1996, infatti, la delegazione italiana guidata dal Ministro del Tesoro
Carlo Azeglio Ciampi – presenti Mario Draghi (direttore generale del Ministero
del Tesoro) per il Tesoro ed Antonio Fazio e Pierluigi Ciocca per Banca d’Italia
– vola a Bruxelles dove si tiene l’ECOFIN, la riunione dei Ministri economici
europei. Ordine del giorno: il rientro della lira nel Sistema Monetario
Europeo.
Nella
riunione si stabilì il cambio in 1936,27 lire per un euro. Questa parità, non
modificabile secondo il Trattato di Maastricht, corrispondeva alle 990 lire per
un Marco tedesco di allora. Il cambio lira/euro resterà tale fino al 1° gennaio
1999, data di nascita dell’Euro, che poi entrerà fisicamente in circolazione il
1° gennaio 2002. Premier di quel governo era Romano Prodi, futuro premier del
PD nel 2006, divenuto inviso a molti italiani un anno prima per aver presentato
all’Università di Bologna, il 30 ottobre 1995, il libro dello speculatore
George Soros di cui firmò la prefazione nella versione in Italiano nonostante
il plutarca magiaro-americano fosse il primo responsabile dell’affossamento
della lira nel 1992, propedeutico al suo svalutato cambio in euro.
(WUHAN-GATES
– 9. LE PROVE: HIV inserito in un virus SARS nel 2007. Grazie ai milioni UE
della Commissione Prodi).
Il
complotto occulto del Nuovo Ordine Mondiale di fatto cominciò lì, pertanto oggi
diviene soltanto palese un progetto economico-finanziario di colonizzazione
dell’Italia avviato da tempo ed accelerato dalla pandemia scatenata dal virus
SARS-Cov-2, ritenuto da molti esperti di virologia ed intelligence costruito in
laboratorio come inducono a sospettare anche le pericolose sperimentazioni sul
virus SARS del 2003 infettato con HIV condotte dal Wuhan Institute of Virology fin
dal 2004 grazie ai finanziamenti del progetto EPISARS avviato dalla Commissione
Europea presieduta proprio da Prodi.
Successivamente
le stesse rischiose ricerche con il Guadagno di Funzione (il potenziamento
della carica virale per finalità “dual use” vaccino-bioarma) furono condotte
anche negli USA grazie al progetto PREDICT finanziato dall’amministrazione
Obama-Biden grazie all’agenzia USAID, strumento finanziario per le missioni
estere dell’intelligence CIA insieme alla Bill & Melinda Gates foundation.
(WUHAN-GATES – 26. BIO-ARMA SARS-2
& VACCINI D’ORO. Dai test CIA-OMS pagati da Gates al summit UE con PFIZER,
sponsor di Biden, prima della pandemia. E le molecole Covid…).
Per
ora ci limitiamo a pubblicare l’elenco dei ministri affinché i più esperti di
geopolitica capiscano chi possono essere i futuri governanti a cui dedicheremo
tre inchieste e che saranno depositari del futuro controllo dell’emergenza
sanitaria ma soprattutto socio-economica della pandemia che, a causa dei
lockdown, nel 2020 ha fatto perdere 444mila posti di lavoro per la chiusura di
300mila aziende e la perdita nel settore agroalimentare e vitivinicolo, tra i
più importanti per l’Italia, di 9,6 miliardi di fatturato (fonte associazione
Coldiretti). Tra i riconfermati spicca il nome di un politico di modestissima
carriera e caratura ma ormai blindata poltrona: il Ministro della Salute
Roberto Speranza (per il partito Leu).
(PANDEMIA
COVID-19: OMS OCCULTA LA VERITA’. Ecco l’Email con cui l’agenzia di Tedros e
Guerra “vietò” ai medici di parlare ai magistrati di Bergamo).
Speranza
è l’esponente del Governo Conte Bis più bersagliato per la contestata ed
approssimativa gestione della pandemia sfociata in due procedimenti giudiziari.
Uno presso la Procura della Repubblica di Roma, dove è indagato per reati
colposi e attentato ai diritti dei cittadini e della Costituzione in relazione
alle norme restrittive della libertà personale per l’emergenza Covid, l’altro
avviato dai magistrati di Bergamo che lo hanno sentito come persona informata
sui fatti nell’inchiesta per epidemia colposa e falso, in merito a presunti
macroscopici errori sanitari e amministrativi e alla mancanza di un piano di
emergenza aggiornato, motivo di aspra polemica e scandalo all’interno della
stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.
(“COVID-19
SI CURA CON LA VITAMINA D”. 61 medici smentiscono il vademecum del ministro
Speranza. Vitale studio dall’Accademia di Medicina di Torino).
Per
fortuna di Speranza, però, i magistrati non hanno ancora fatto luce sulle cure
ignorate ed ostacolate dallo stesso Ministero della Salute come cortisone,
idrossiclorichina e persino il semplice uso della Vitamina D, ritenuta poi
provvidenziale per stimolare il sistema immunitario contro il Covid-19 da uno
studio diffuso dall’Accademia della Medicina di Torino. Nonostante ciò, come
previsto da Gospa News, il ministro uscente è stato riconfermato per espressa
volontà del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In fondo, anche nel
migliore dei complotti del Nuovo Ordine Mondiale, può sempre servire il
parafulmine su cui scaricare le colpe di eventuali imprevisti…
(WUHAN-GATES
– 31. SARS-2, BUGIE E INTRIGHI DI SCIENZIATI ALL’OMBRA DI GATES. Svelati da
Daily Mail e Die Welt. L’OMS nega l’origine da laboratorio. La Germania
manipolò studi sui rischi Covid-19).
(Fabio Giuseppe Carlo Carisio- GOSPA
NEWS).
WUHAN-GATES
– 32. BILL III: IMPERATORE
DI
VACCINI nel Cartello Big Pharma.
Gospanews.net-
Fabio Giuseppe Carlo Carisio-( 9 Marzo 2021 )- ci dice :
William
Henry Gates III, meglio conosciuto come Bill Gates,
è
stato incoronato imperatore mondiale dei vaccini ma i grandi media di
Mainstream e i governanti fanno finta di non saperlo. E’ avvenuto lo scorso 30 settembre
2020 grazie al patto stipulato dalla Bill & Melinda Gates Foundation con 16
Big Pharma specializzate nella produzione di vaccini e medicinali antivirali.
L’accordo
è stato sottoscritto sia da Bill che da Melinda Gates quali co-presidenti
dell’omonima fondazione insieme a 16 amministratori di varie “Life Science Companies” (aziende della scienza della vita) con la finalità di garantire un
“Accesso globale ampliato per sistemi diagnostici, terapeutici e vaccini
COVID-19”.
Un’ottima
alleanza, sulla carta, se non fosse che sull’attuale pandemia aleggiano ancora
terribili misteri e sospetti irrisolti sull’origine del virus SARS-Cov-2, che
alcuni ritengono costruito in un laboratorio come arma batteriologica proprio
come gli esperimenti sui super virus con incremento di carica virale (Guadagno
di Funzione) finanziati dalla stessa Bill & Melinda Gates Foundation in
Cina (Wuhan Institute of Virology), Usa (Chapel Hill, North Carolina
University) e Canada (Manitoba National Microbiology Laboratory) insieme
all’amministrazione Obama-Biden fin dal 2009.
Ma
ogni giorno che passa aumentano anche le incognite sui vaccini che la ricerca
di 6 scienziati di due università cinesi hanno ritenuto ad alto rischio per
conseguenze di immunopatologia polmonare nel tempo mentre i dati
pharma-covigilanza registrati da EudraVigilance in Europa per conto
dell’Europian Medicnes Agency (Ema) e quelli del VAERS in Nord America per il
CDC (Center of Disease Control) hanno suonato un campanello d’allarme a causa
di decine di migliaia di reazioni avverse gravi dopo l’inoculazione dei sieri
anti-Covid già approvati (Pfizer, Moderna e AstraZeneca), tra cui alcune
migliaia con esiti fatali.
Ma
anche questo potrebbe essere “accettabile’ se la letalità del virus non fosse
stata definita dai virologi intorno allo 0,4 % almeno in Italia prima
dell’allarme sulle varianti, tanto sostenuto dai media a fronte di una scarsa
documentazione scientifica e del fondato dubbio già espresso da alcuni esperti
medici circa la possibilità che esse possano essere la conseguenza delle
resistenze ai vaccini.
Infine
questo accordo sarebbe certamente più confortante se alcune delle aziende
citate (GSK. Pfizer, AstraZeneca, Johnson&Johnson e nella moria di cavie
umane avvenuta in Georgia per i test di
Gilead ad esempio), come dimostrato in precedenti reportages non avessero
subito condanne a vario titolo per casi di corruzione, frode sanitaria,
sperimentazioni pericolose ecc.
Inoltre
bisogna aggiungere che lo stesso Gates, passato da tycoon dell’IT noto per i
sistemi Microsoft bisognosi di continui aggiornamenti contro i virus
informatici (a cui il sistema Apple era praticamente immune) al nuovo ruolo di guru
dell’immunizzazione globale, è stato uno dei primi a speculare con l’acquisto di azioni
delle Big Pharma, controllate dagli stessi famigerati fondi d’investimento
mondialisti che si arricchiscono grazie alla Lobby delle Armi.
Ecco
quindi che l’accordo
del 30 settembre 2020, più che rivelarsi come una missione umanitaria per
salvare il pianeta da una pandemia dipinta in modo più drammatico del reale da
media e politici foraggiati dalle multinazionali (come il nuovo presidente americano
Joseph Biden è stato sponsorizzato in campagna elettorale da Pfizer e altre), appare come un’abile mossa per
consolidare il cartello delle Big Pharma in un monopolio inattaccabile dalle
associazioni dei diritti umani e dagli organi di contro-informazione come Gospa
News.
Ciò
segue la stessa china già inaugurata a Cambridge il 27 febbraio 2020 quando uno
dei più grandi gruppi di laboratori del mondo (Cerba HealthCare International) aderì all’ong One Nucleus costituita da varie aziende
farmaceutiche come AstraZeneca e Johnson&Johnson che in partnership con GSK
hanno sviluppato i test diagnostici sul Covid-19 in un palese conflitto
d’interessi visto che un’eventuale conclamata gravità del virus avrebbe
agevolato il piano d’immunizzazione come è puntualmente avvenuto nonostante
l’altissimo numero di contagiati asintomatici, costretti al lockdown e alle
quarantene sebbene non ritenuti contagiosi dall’ex presidente della Società
Europea di Virologia, Giorgio Palù, poi nominato dal governo presidente
dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Infine,
ulteriori macroscopici conflitti d’interesse sono emersi nella gestione del
piano di vaccinazione mondiale COVAX avviato dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità, affidato alla gestione delle ong Gavi Alliance e Cepi (entrambe fondate e pilotate da Bill
Gates, ed amministrato da Aurelia Nguyen, ex manager nel settore vaccini della
londinese GSK (GlaxoSmithKline).
Tra le
aziende firmatarie dell’accordo mancano soltanto la tedesca BioNTech e
l’americana Moderna, entrambe controllate dallo stesso Gates attraverso
cospicui investimenti effettuati nel corso del 2020 per promuovere la ricerca
dei vaccini ora destinati a diventare d’oro.
Adesso
diventa più semplice capire perché colossi come Sanofi e Merck hanno rinunciato
al lucroso affare di sviluppare un loro vaccino mentre hanno raggiunto un
accordo per utilizzare i loro laboratori al fine di produrre quelli di Pfizer
(Sanofi) e Johnson & Johnson (Merck) per rendere disponibile sul mercato un
maggior numero di dosi.
UN
PATTO PER PILOTARE I GOVERNI E FAR TACERE I DISSENZIENTI.
Il
patto che sancisce la nascita di un cartello delle Big Pharma e incorona leader
mondiale dei sieri anti-Covid-19 il fondatore di Microsoft Corporation (di cui
è direttrice non esecutiva la CEO di GSK Emma Walmsley) è stato sottoscritto
dalle persone che menzioniamo sotto.
Pascal
Soriot Executive Director and CEO AstraZeneca, Stefan Oelrich Member of the
Board of Management and President of Pharmaceuticals Bayer AG, Bill Gates,
Co-Chair and Trustee Bill & Melinda Gates Foundation, Melinda Gates
Co-Chair and Trustee Bill & Melinda Gates Foundation, Alexandre Mérieux
Chairman and CEO bioMérieux, Hubertus von Baumbach Chairman of the Board of
Managing Directors Boehringer Ingelheim GmbH, Giovanni Caforio, Chairman and
CEO Bristol Myers Squibb, Haruo Naito Representative Corporate Officer and CEO
Eisai Co. Ltd., David A. Ricks Chairman and CEO Eli Lilly and Company, Daniel
O’Day Chairman and CEO Gilead Sciences Inc., Emma Walmsley Chief Executive
Officer GSK, Alex Gorsky Chairman of the Board and CEO Johnson & Johnson,
Kenneth C. Frazier Chairman of the Board and CEO Merck & Co. Inc., Belén
Garijo Vice Chair of the Executive Board and Deputy CEO Merck KGaA, Darmstadt,
Germany, Vas Narasimhan, M.D. Chief Executive Officer Novartis, Albert Bourla
DVM Ph.D. Chairman and CEO Pfizer Inc., Dr Severin Schwan Chief Executive
Officer Roche Group, Paul Hudson Chief Executive Officer Sanofi.
Il
testo integrale dell’accordo è leggibile in calce a questo articolo ma è
doveroso evidenziarne alcuni passaggi cruciali.
«Ci
impegneremo per un’allocazione equa dei nostri prodotti e sosterremo meccanismi
globali come COVAX, riconoscendo che l’approccio più efficace all’accesso equo
varierà a seconda dei vaccini, delle terapie e della diagnostica. Useremo anche
la nostra voce collettiva insieme ad altri stakeholder della salute globale per
sostenere il rafforzamento dei sistemi sanitari e delle reti di distribuzione
in modo che le innovazioni cruciali raggiungano tutti coloro che ne hanno
bisogno» si legge nelle linee guida.
Cui
segue la richiesta di “finanziamenti” da parte dei miliardari delle
multinazionali e dello stesso Gates, che ha un patrimonio personale di $124.5
miliardi tale da renderlo la quarta persona più ricca del mondo. Siccome il piano COVAX ha una
previsione di spesa per il 2021 che si aggira intorno a $20 miliardi di dollari
perché il
filantropo speculatore non mette direttamente lui il fabbisogno necessario per
l’immunizzazione della popolazione dei paesi poveri spesso usate come “cavie
umane” nella sperimentazione di vaccini?
Invece
$4 miliardi di dollari è la donazione che faranno gli USA nei prossimi mesi per
decisione del presidente Joseph Biden che, così, restituisce indirettamente
(con gli interessi) il contributo elettorale ricevuto dalle varie Big Pharma tra
cui Pfizer, perché quei soldi serviranno ad acquistare vaccini dalle aziende
produttrici.
«L’accesso
agli interventi per combattere il COVID-19 su scala globale richiede risorse
finanziarie, asset, infrastrutture e supporto e collaborazione giurisdizionale
oltre la capacità o il ruolo dei firmatari di questo impegno. Chiediamo
pertanto ai governi, alle istituzioni multilaterali, alle aziende, alle ONG e
ad altri di basarsi sui nostri impegni e sforzi già in corso» scrivono Gates e
gli altri affermando poi una frase alquanto sibillina ed inquietante: tale da
evocare la proclamazione di una dittatura sanitaria globale.
«Diversificare
la rappresentanza negli organi decisionali e di coordinamento critici con
particolare attenzione alle voci che rappresentano i paesi a basso e
medio-basso reddito» è infatti un obiettivo che allude all’intervento
“politico” all’interno delle nazioni più povere. Ad essa si aggiunge la
strategia mediatica già conclamata fin dal 12 settembre 2019, nel summit per
l’immunizzazione global tenutosi presso la Commissione Europa in tempi assai
sospetti, grazie alla partecipazione di alcuni manager dei social.
«Promuovere
processi normativi e di responsabilità adeguati allo scopo per tutte le parti
interessate coinvolte, che danno la priorità alla sicurezza senza rallentare
l’accesso a nuovi strumenti critici. Costruire e mantenere la fiducia del
pubblico nei meccanismi di approvazione per diagnostica, terapie e vaccini
garantendo solide revisioni di sicurezza ed efficacia e rimuovendo
considerazioni politiche ingiustificate da queste discussioni e dal processo di
approvazione» è un altro degli obiettivi che mira perciò ad eliminare ogni voce
divergente anche se scientifica e fondata.
Il
cartello delle Big Pharma dei vaccini ha formato la sua alleanza per comandare
il mondo intero incoronando Gates imperatore di tutti i continenti: ad
eccezione dei paesi sotto l’influenza della Russia che porta avanti la
diffusione del vaccino Sputnik V e di quelli che hanno scelto il Sinopharm della
Cina (Come Ungheria, Arabia Saudita e altri per affiancarlo agli altri al fine
di incrementare le dosi) dove peraltro GSK nell’agosto 2020 ha aperto una
filiale ricercando personale da impiegare come informatori farmaceutici.
(Fabio
Giuseppe Carlo Carisio- GOSPA NEWS).
Quando
La Legittima Difesa Non Costituisce Reato?
Avvocatoflash.it-
Juri Armani , avvocato-(22/2/2019)- ci dice :
Non
sempre il denunciato è quello che ha torto. In taluni casi anche il denunciato
è la vittima della condotta del denunciante.
Cosa
si intende per legittima difesa.
Quando
si può dire di aver agito per legittima difesa.
Quando
si commette un eccesso di legittima difesa.
Le
conseguenze in caso di eccesso di legittima difesa.
Accordo
tra le due parti.
Come agire
in caso di una rissa.
1.
Cosa si intende per legittima difesa.
L'istituto
è previsto dall'art. 52 del codice penale italiano, che testualmente recita: «Non è punibile chi ha commesso il
fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto
proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che
la difesa sia proporzionata all'offesa.» In altri termini, v'è legittima
difesa quando un soggetto, per difendere la propria persona o il proprio
patrimonio o gli stessi beni giuridici di un altro soggetto, tiene un
comportamento che astrattamente sarebbe punito.
2.
Quando si può dire di aver agito per legittima difesa.
Si può
parlare di legittima difesa quando a un'aggressione segue una reazione,
sottoposte entrambe a determinate condizioni. L'aggressione deve avere come
bene aggredito un diritto (il codice si riferisce genericamente di
"offesa"), la minaccia dev'essere contraria all'ordinamento giuridico
(cioè non giustificata in alcun modo).
L'aggressione
deve essere "attuale": ciò significa che non basta la probabilità di un
eventuale accadimento, potendo in tal caso il soggetto leso invocare
l'intervento dello Stato. Per quanto riguarda invece la reazione, essa deve essere
necessaria per salvare il diritto minacciato e proporzionata all'offesa (anche se questo requisito è stato
messo in discussione con le nuove riforme).
Se non
si rispettano queste condizioni, si potrebbe commettere un eccesso di legittima
difesa.
Caso classico in cui è difficile sostenere la legittima difesa è quello del
derubato che spara al ladro in fuga. Chi spara andrà facilmente sotto processo per
eccesso di legittima difesa se non addirittura per lesioni volontarie nel caso
in cui non muoia il fuggitivo.
3.
Quando si commette un eccesso di legittima difesa.
Prima
di tutto bisogna valutare se, quando è stata eseguita la condotta incriminata,
v'era la scriminante della legittima difesa.
Se c'è
legittima difesa non c'è eccesso colposo di legittima difesa e viceversa poiché
"l’eccesso
colposo sottintende i presupposti della scriminante con il superamento dei
limiti ad essa intriseci, cosicché per stabilire se questi siano stati ecceduti
colposamente bisogna preliminarmente accertare l’adeguatezza della reazione
difensiva e solo dopo procedere all’ulteriore differenziazione tra eccesso
dovuto ad errore di valutazione ed eccesso consapevole e volontario". (Cassazione penale, Sent. n.
11084/17).
Si parla
di eccesso di legittima difesa quando chi ha reagito è andato oltre lo scopo di
difendersi oppure poteva difendersi aspettando l'intervento delle Forze
dell'Ordine.
Dibattuto
è il caso in cui chi reagisce lo fa perché provocato dalla vittima. Il caso più classico, è quello di
Tizio che subisce diversi furti e, durante l'ultimo colpo, ferisce con un'arma
da sparo il ladro che ha soltanto torcia e cacciavite. In tal caso, il ladro
non può minacciare nessun altro bene se non il patrimonio del derubato.
La Cassazione ha detto che, sebbene Tizio ha
ecceduto (poteva sparare in aria o urlare), si può anche concedere il beneficio
della provocazione (Cassazione penale, Sent. n. 43904/2017, n. 43904).
4. Le
conseguenze in caso di eccesso di legittima difesa.
Il nostro
ordinamento prevede in tali casi l'imputazione per lesioni colpose, insieme
all'articolo 55 del codice penale – che di regola impedisce la contestazione di
regola dell'omicidio volontario –, o, in caso di morte dell'aggredito, per
omicidio preterintenzionale.
Un
Pubblico Ministero coraggioso potrebbe sostenere l'accusa di omicidio
volontario col dolo eventuale (cioè l'imputato ha previsto che col suo gesto
poteva uccidere l'altro soggetto ma contava di non ammazzarlo).
Civilisticamente,
le conseguenze sono date dal risarcimento dei danni patrimoniali (cure mediche
pagate, invalidità permanente e temporanea) ex art. 2043 e ex art 2059 codice
civile, comprendendo anche quelli morali legati alle sofferenze psicologiche e
nei rapporti con gli altri. Se invece la difesa è legittima non c'è né da risarcire né
condanna penale.
5.
Accordo tra le due parti.
Se
l'eccesso colposo provoca alla vittima una lesione destinata ad essere guarita
clinicamente entro i 40 giorni, è possibile trovare un accordo con il danneggiato.
In tal
caso, se il danno non è avvenuto per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
o relative all’igiene del lavoro che abbiano determinato una malattia
professionale, il reato è procedibile a querela e si può ottenere un accordo volto a far
rimettere la querela per evitare una condanna penale.
Quasi
sempre, chi querela un soggetto vuole la punizione della controparte. Il pagamento di una somma di danaro
ritenuta equa può essere vista come condanna.
Quando
il denunciante ottiene quel che desidera ritira la querela. Tecnicamente la
rimette. Detta
rimessione ha valore giuridico soltanto nel momento in cui viene accettata dal
denunciato.
6.
Come agire in caso di una rissa.
I casi
più frequenti nella realtà sono due:
il
ferimento (o uccisione) del ladro: il derubato risponde se colpisce il ladro
che sta fuggendo perché manca il pericolo a un bene costituzionalmente
protetto;
la
rissa: i
partecipanti a una rissa, non possono mai invocare la legittima difesa, poiché costoro
sono sempre animati da intenti di offendere altri soggetti (Cassazione penale, Sent. n. 9428 del
1 marzo 2018, n. 9428). Pertanto, può invocare la legittima difesa solo chi vi ha
preso parte per far cessare la rissa.
(Juri
Armani, AvvocatoFlash).
Quando
si può uccidere
per
legittima difesa?
Laleggepertutti.it-Redazione-(13
agosto 2021)-ci dice :
Quando
si può uccidere per legittima difesa?
Quando
la difesa è illegittima: l’utilizzo di armi, pistole e coltelli deve essere
necessario.
Chi trova un ladro in casa e gli spara
potrebbe rispondere di omicidio volontario se il malvivente non è armato o se
ha già afferrato la refurtiva e sta scappando. Questo perché, per poter ferire
o uccidere qualcuno, è necessaria una situazione di pericolo grave e imminente
dalla quale non ci si può sottrarre se non, appunto, tramite un atto violento.
Peraltro,
la difesa è «legittima» non già quando è rivolta a proteggere il patrimonio ma
la persona.
Il che significa che non si può uccidere un ladro la cui unica intenzione è
“saccheggiare”. La legge consente eccezionalmente l’uso delle armi solo per
tutelare l’integrità fisica propria o altrui e sempre che non vi siano altre
scappatoie come la fuga o la possibilità di bloccare il ladro in casa in attesa
che arrivi la polizia (comportamento questo che, al contrario di quanto si
dice, non integra il sequestro di persona).
Ma
allora quando si può uccidere per legittima difesa? Cerchiamo di fare il punto
della situazione.
Indice:
1
Quando è ammesso difendersi?
2 La
legittima difesa in casa propria.
3
Quando si può uccidere per legittima difesa?
4
Approfondimenti.
Quando
è ammesso difendersi?
In
generale, è ammesso usare la forza solo quando si è costretti da una situazione
di pericolo imminente non determinata dalla propria condotta. Inoltre, la
difesa deve essere sempre proporzionata all’offesa.
Analizziamo
quindi i singoli aspetti della legittima difesa.
Il
primo è costituito dalla situazione di pericolo attuale.
Si può
ad esempio aggredire una persona che sta picchiando un’altra per correre in
difesa di quest’ultima, ma non si può parlare di legittima difesa se si agisce
in via preventiva, nell’ottica di anticipare una possibile – ma per nulla
scontata – reazione violenta del proprio avversario.
Così,
chi ha una discussione animata con un’altra persona e viene da questa
minacciata verbalmente non può sferrarle un pugno solo perché presume che,
prima o poi, si arriverà alle mani.
Il
pericolo deve quindi essere incombente e non già passato: quindi, non si può sparare a chi sta
scappando con la refurtiva.
Il
secondo elemento della legittima difesa è costituito dalla necessità di
tutelare un diritto, proprio o altrui: una necessità urgente, tale cioè da
non consentire, nell’immediato, altre soluzioni per tutelarsi se non, appunto,
il ricorso alla forza.
Così,
ad esempio, se ci si imbatte in un malvivente che, con una pistola, dimostri di
avere tutta l’intenzione di usarla, si può ricorrere alla legittima difesa. Ma non si può farlo dinanzi a un
ladro che, scoperto nel corso di un furto e, benché armato, alla vista del
padrone di casa sta già scappando.
L’uso
della forza è quindi legittimato solo quando non vi sono altre scappatoie per
tutelarsi come il fatto di chiamare la polizia o di allontanarsi, eventualmente
dandosi alla fuga. Insomma, si deve essere con le spalle al muro e
nell’alternativa tra «reagire» o «subire».
Il
terzo requisito della legittima difesa è la proporzione tra il pericolo in cui
ci si trova e la propria reazione. Non si può, dinanzi a una persona violenta ma
disarmata, prendere una pistola e spararle a meno che, come dicevamo, non si
sia davvero in pericolo di vita.
Ultimo
presupposto della legittima difesa è costituito dal fatto di non essersi messi
volontariamente nella situazione di pericolo. Chi accetta di partecipare a una
rissa o provoca un’altra persona sino a suscitare in questa una reazione
violenta non può poi giustificarsi con la legittima difesa.
La
legittima difesa in casa propria.
Il
vero problema di tutta questa struttura è dimostrare la ricorrenza di tali
presupposti: prova che deve fornire chi agisce, ossia chi si difende. Il che mette quest’ultima in una
situazione a volte complicata da un punto di vista processuale.
Nell’intento
però di salvaguardare la tranquillità del domicilio e di chi si trova in casa
propria e, perciò, viene ancor di più preso alla sprovvista dall’aggressione di
un intruso, la legge stabilisce una presunzione: agisce sempre in stato di legittima
difesa colui che, in casa propria, compie un atto per respingere l’intrusione
posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di
coazione fisica, da parte di una o più persone.
Insomma,
in presenza di una violazione del domicilio, non spetta più al proprietario di
casa, che abbia fatto ricorso alle armi, dimostrare di essersi trovato in una
situazione di pericolo grave e imminente e che la propria reazione è stata
proporzionata all’offesa. Spetta invece al malvivente fornire la prova che l’offesa
ricevuta travalica i limiti della legittima difesa. Si invertono quindi i ruoli in modo
che non sia – paradossalmente – la vittima a doversi difendere anche in processo.
Quando
si può uccidere per legittima difesa?
Da
quanto abbiamo appena detto è facile comprendere quando è consentito l’uso
delle armi e quando si può uccidere per legittima difesa.
L’omicidio
deve essere l’unica via per difendersi e la vittima deve essersi trovata in una
situazione tale da temere per la vita propria o di un’altra persona. Ad esempio, si può uccidere un tale
che sta per uccidere un altro o che comunque abbia puntato la pistola alla
tempia di un proprio caro. Ma non si può uccidere l’intruso se la sua intenzione è solo
quella di effettuare una rapina.
In
ogni caso, l’uso delle armi per difendersi non è una reazione sempre legittima,
anche nel caso di un’intrusione domiciliare. Devono infatti essere ancora
rispettati alcuni limiti inderogabili, oltre i quali la difesa è illegittima: il pericolo dell’offesa deve essere
attuale, l’aggressione deve essere rivolta alle persone e non ai beni, e la
difesa deve essere impossibile con un’azione alternativa.
L’obbligo
di rispettare il diritto alla vita, ha osservato la Cassazione , «non solo non tollera presunzioni di
necessità» ma impone «una puntuale e concreta verifica della necessità della
condotta realizzata per la quale è invocata la scriminante della legittima
difesa».
«Il
ricorso alla forza, tale da poter condurre a provocare, anche
involontariamente, la morte di un uomo, è da ritenersi giustificato soltanto
se “assolutamente necessario” per assicurare la difesa delle persone da una
violenza illegale» .
A
proposito di legittima difesa.
Ciwati.it-
Giuseppe Civati -(22 luglio 2021)- ci dice:
Ieri
la vicenda di Voghera – trasformata in un comizio pieno di schifezze e di
imprecisioni dal capo della Lega – ha fatto tornare in auge l’argomento della
legittima difesa. A cominciare dal segretario del Pd tutto lo schieramento di
centrosinistra si è detto contrario all’uso personale delle armi, con prese di
posizione molto nette, anche se spesso circonfuse di giri di parole e disperate
perifrasi eufemistiche.
Ne
sono felicissimo, ovviamente, ma c’è un ma. Il solito ma. Prima del Conte 1 (leader della
sinistra mondiale, eh), sapete quando è stato affrontato per l’ultima volta
l’argomento della legittima difesa nelle aule parlamentari? Quando al governo c’era il
centrosinistra (che peraltro è stato al governo quasi sempre, ma allora era
proprio centrosinistra più Alfano – Angelino, a proposito, tutto ok?).
Ecco,
allora nessuno dei pensosi commentatori di oggi fece notare che avevamo un
problema, segnalato da più parti – da Luca Di Bartolomei a Stefano Iannaccone,
ad esempio, ma anche Pietrangelo Buttafuoco, non certo un “sinistro”.
Anzi,
si seguì la Lega nel folle tentativo di normare il «nottetempo» e il
«turbamento». Nessuno fece parola delle conseguenze di una diffusione indiscriminata di
armi presso la popolazione, né mise limiti e soglie in un “settore” in cui
purtroppo esistono mille scorciatoie.
Che
sia la volta buona per avviare un dibattito serio? Temo di no. Però sarebbe
importante. Anzi, necessario.
L’assessore
leghista spara e uccide.
Ma per
Salvini la colpa è della vittima.
Ildubbio.news-
Valentina Stella -( 22 LUGLIO 2021)- ci
dice :
Bufera
sulle parole del leader leghista che dice: la vittima era già noto alle forze
dell'ordine. Intende dire che se l'è cercata?
Il
fatto nudo e crudo è che Massimo Adriatici, avvocato e assessore leghista alla
sicurezza del Comune di Voghera ha ucciso, sparando un colpo di pistola, un
uomo di 39 anni di nazionalità marocchina, Youns El Boussetaoui.
Ventiquattro
ore di certo non bastano a dire esattamente quale sia la dinamica precisa dei
fatti; intanto l’uomo è agli arresti domiciliari.
Certo
è che il diavolo ci ha messo proprio un tragico zampino in questa storia: un
esponente della Lega – partito che nel 2019 lanciò, dopo avere incassato la
riforma proprio sulla legittima difesa, una proposta che puntava a facilitare
l’acquisto di armi per la difesa personale – munito di una calibro 22 detenuta
regolarmente uccide lo straniero, con precedenti, e rivendica la legittima
difesa.
Sembra il copione di un film di propaganda
leghista, e invece è una drammatica storia di provincia. Tanto per infittire la
trama, Adriatici è stato poliziotto con il grado di sovrintendente fino al 2011
e nel 2016 difese, facendolo assolvere per legittima difesa, un cuoco che,
durante una colluttazione, aveva sparato a un cliente con un fucile a pompa
ferendolo a un braccio.
Quello che si sa fino a questo momento è che
Adriatici ha sparato colpendo il marocchino vicino al cuore dopo aver ricevuto
una spinta, durante una animata discussione, e non risulterebbe che la vittima
gli avrebbe lanciato contro una bottiglia di birra.
Bottiglia
che l’uomo potrebbe aver lanciato, però, nella fasi precedenti quando, come era
solito, stava infastidendo delle persone davanti al bar in piazza Meardi.
È
stato confermato che il marocchino non aveva alcuna arma con sé. Adriatici sostiene di aver esploso
il colpo «per sbaglio» mentre cadeva dopo la spinta.
Uno
dei punti che dovrà chiarire l’inchiesta è perché l’assessore abbia tirato
fuori la pistola carica e col colpo in canna.
L’ipotesi accusatoria inizialmente è stata
quella di omicidio volontario poi trasformata, dopo aver ascoltato alcuni
testimoni, in quella dell’eccesso colposo di legittima difesa.
Adriatici
comunque resterà ai domiciliari almeno fino all’udienza di convalida
dell’arresto, che si potrebbe tenere tra oggi e domani. Sono numerose le
reazioni politiche sull’accaduto.
In
primis quella del leader della Lega che in un video, dove dimentica di dire che Adriatici è assessore leghista,
prende le difese dell’uomo:
«Altro
che far west a Voghera, si fa strada l’ipotesi della legittima difesa.
Aspettiamo la ricostruzione dei fatti, non ci sono cittadini che con il
legittimo possesso delle armi vanno in giro a sparare, a fronte di una aggressione come
estrema ratio ovviamente la difesa è sempre legittima».
Gli ha
risposto a distanza tra le fila del Pd il senatore Roberto Rampi: «Trovo
incredibile che un collega senatore, che rappresenta una delle principali forze
politiche e di governo di uno dei principali paesi europei, spenda tante parole
per provare a giustificare qualcosa che è ingiustificabile. Sui profili penali
deciderà chi di dovere. Ma non esiste un motivo men che meno legittimo per uccidere
una persona. E perché non accada basta non girare armati».
Rincara
la dose Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera: «Giusto attendere gli accertamenti.
Ma parlare di legittima difesa per uno che spara e uccide dopo uno spintone, da
un punto di vista giuridico è una emerita bestialità».
Giuseppe
Brescia, presidente grillino della commissione Affari Costituzionali della
Camera: «Al di là delle dinamiche e del regolare porto d’armi, penso sia
inconcepibile che un uomo delle istituzioni possa andare in giro con un’arma e
sostituirsi alle forze dell’ordine.
Davvero per la Lega la risposta alla
criminalità può essere quella di mettere una pistola nella tasca di ogni
cittadino per farsi giustizia da sé?
Io la
ritengo un’involuzione disumana.
E se
fosse stato l’uomo di origine straniera a sparare? Sappiamo bene quale sarebbe
stato il garantismo salviniano!».
Per
Giuseppe Carbone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Voghera,
Adriatici è « una persona di tutto rispetto e grande professionalità. Sono
frastornato».
Il
sindaco di Voghera Paola Garlaschelli ha aggiunto: «Attualmente non conosciamo
la dinamica dei fatti, restiamo in attesa di avere maggiori informazioni e
confidiamo nell’operato della magistratura. Nel frattempo l’assessore ci ha
comunicato la sua autosospensione sino all’esito del giudizio che lo vede
indagato».
Per il segretario nazionale di Sinistra
Italiana Nicola Fratoianni « il solo pensiero che un cittadino vada in giro per
la città armato è terrificante. Il fatto poi che in questo caso si parli di un
rappresentante delle Istituzioni va oltre ogni più tetra immaginazione».
Per
Eleonora Evi e Angelo bonelli, co-portavoce nazionali di Europa Verde, «questo
episodio, accanto ad altri di altrettanta gravità, come la sparatoria avvenuta
in un pub di Taranto che ha causato 10 feriti, devono indurci a condannare,
senza se e senza ma, quella ‘giustizia fai da te’ che annulla il senso di comunità e di
Stato di Diritto e a ripensare radicalmente le regole sul possesso di armi da
parte della popolazione civile».
Dal
vaccino che «non protegge»
alle
varianti «colpa dei vaccinati»:
le
risposte dell’Iss ai dubbi dei lettori.
ilsole24ore.com-
Marzio Bartoloni-(18 settembre 2021)- ci dice :
Le risposte
con la consulenza dell’Istituto superiore di Sanità ai dubbi e alle domande
arrivate al Sole 24 ore dai lettori.
Il
vaccino non è sicuro «perché è sperimentale».
E poi
non funziona perché «non protegge» da infezioni e ricoveri.
E poi le varianti non si fermano e anzi si
moltiplicano e diventano più pericolose «per colpa dei vaccinati».
Ecco
alcuni delle “bufale” più ricorrenti che ricorrono anche tra i quesiti, le
lettere e i dubbi sollevati dai lettori del Sole 24 Ore e che sono arrivate in
redazione.
Di seguito le risposte messe a punto grazie
alla consulenza e alla collaborazione dell’Istituto superiore di Sanità che
ogni settimana pubblica un ampio report sull’epidemia e l’efficacia dei
vaccini.
«Se il
vaccino sarà obbligatorio io non firmo nulla , anzi ci andrò con un avvocato
perché il medico che mi inoculerà il siero si deve prendere tutta la
responsabilità che non avrò nessuna reazione avversa , e che non infetterò e
non verrò infettata. Solo dopo farò il vaccino»
Nessun
vaccino è efficace al 100%.
Quelli
contro il Covid al momento hanno mostrato un'efficacia di circa l’80% nel
prevenire l'infezione, e ancora più alta contro gli effetti più gravi della
malattia.
La
vaccinazione è un atto medico, e prevede quindi la firma di un consenso
informato per essere sicuri che il vaccinando abbia ricevuto una informazione
sui benefici e rischi connessi.
Il
rifiuto della vaccinazione potrebbe anche prevedere un dissenso informato, ma
ovviamente rimarranno le sanzioni relative previste dall'obbligo.
Il rischio di reazioni avverse è sempre
presente per qualunque farmaco ma il bilancio tra i benefici e i rischi deve
essere sempre a favore dei benefici e questa valutazione viene fatta dalle
istituzioni competenti che preparano le strategie vaccinali.
«I
vaccinati di questi vaccini di nome ma non di fatto contro Covid-19 contagiano
e possono essere contagiati, inoltre, se sviluppano la patologia ADE diventano
super diffusori»
È
possibile che un vaccinato si contagi perché, come per tutti i vaccini
esistenti, l'efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere
quindi i cosiddetti “fallimenti vaccinali”.
Inoltre
anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo
almeno una settimana dal completamento del ciclo.
Un livello di copertura della popolazione alto
minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all'infezione.
I dati provenienti dai Paesi con una campagna
vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge
dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9
persone ogni 10 vaccinate.
La vaccinazione riduce anche la capacità di
infettare dei vaccinati. Non ci sono evidenze scientifiche di una associazione tra
la vaccinazione COVID-19 e la sindrome ADE (Antibody-dependent enhancement) e conseguentemente che una ADE sia
correlata a una capacità maggiore di diffusione del virus.
«Vaccinare
di massa contro un virus rna ad alta mutabilità (Sars-cov2 è un coronavirus, dunque lo è
per definizione) ha l'unico risultato di selezionare le varianti che
ignoreranno i vaccini stessi secondo la regola della maggior priorità alla
diffusività rispetto alla letalità»
Le
varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove
mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità
che il virus muti. Le varianti di preoccupazione (VOC) in circolazione in
questo momento inoltre, compresa la «Delta», sono state osservate in molti
territori prima delle campagne vaccinali, anche in territori dove non erano in
atto campagne vaccinali. La selezione delle varianti per pressione dall'uso del
vaccino potrebbe avvenire qualora la variante non fosse sensibile alla
vaccinazione; tuttavia i vaccini attualmente in uso in Italia sono efficaci anche
contro la variante Delta che al momento rappresenta più del 95% dei virus
isolati, quindi non si sta verificando alcuna selezione delle varianti a causa
del vaccino.
«Il
rapporto costi benefici per questi vaccini per i 25 milioni di under 40 in
Italia è sostanzialmente 1 per la mortalità e >1 per gli effetti avversi
gravi di breve periodo».
Tutti
i vaccini vengono approvati dalle autorità regolatorie dopo una attenta
valutazione del rapporto costi/benefici. Tra i benefici della vaccinazione
nella popolazione giovane va assolutamente menzionata l'abbattimento della
circolazione virale in questa fascia di età che, per la loro vita sociale,
possono portare il virus all'interno delle famiglie e aumentare il numero dei
casi intra-familiari.
«L’articolo
32 della Costituzione riconosce il diritto a rifiutare di farsi iniettare un siero sperimentale o una medicina se non si vuole.
L'idea che se ci vacciniamo tutti si distrugge un virus che cambia
continuamente è una illusione, meglio le cure domiciliari».
Tutti
i dati raccolti in Italia come negli altri Paesi stanno confermando che i
vaccini hanno una buona efficacia nel prevenire l'infezione e le forme più
gravi della malattia.
Tutti
i numeri sull'efficacia vaccinale sono aggiornati settimanalmente dall'Iss nel
documento esteso. I vaccini COVID-19 non sono più sperimentali, ma sono
regolarmente autorizzati per il commercio.
Anche
il Tar del Friuli Venezia Giulia il 10 settembre 2021 ha chiarito che i quattro
prodotti ad oggi utilizzati nella campagna vaccinale sono stati invece
regolarmente autorizzati dalla Commissione, previa raccomandazione dell'Ema,
attraverso la procedura di autorizzazione condizionata (c.d. CMA, Conditional
marketing authorisation), disciplinata dall'art. 14-bis del Reg. CE 726/2004
del Parlamento Europeo e del Consiglio e dal Reg. CE 507/2006 della
Commissione.
Si
tratta di un'autorizzazione che può essere rilasciata anche in assenza di dati
clinici completi, «a condizione che i benefici derivanti dalla disponibilità
immediata sul mercato del medicinale in questione superino il rischio dovuto al
fatto che sono tuttora necessari dati supplementari».
Il
carattere condizionato dell'autorizzazione non incide sui profili di sicurezza
del farmaco poiché garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi
criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità, e che sia prodotto e controllato
in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici
compatibili con una commercializzazione su larga scala.
Inoltre, la CMA non comporta che la stessa
debba essere considerata un minus dal punto di vista del valore giuridico, ma impone unicamente al titolare di
«completare gli studi in corso o a condurre nuovi studi al fine di confermare
che il rapporto rischio/beneficio è favorevole».
«Mi
dovete spiegare a che serve vaccinare obbligatoriamente tutti se questo vaccino
non immunizza e comunque puoi contagiarti, contagiare e finire in ospedale e
terapia intensiva».
È
possibile che un vaccinato si contagi perché, come per tutti i vaccini
esistenti, l'efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere
quindi i cosiddetti «fallimenti vaccinali».
Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si
può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del
ciclo.
Un
livello di copertura della popolazione alto nella popolazione minimizza il
rischio di trasmissione tra individui suscettibili all'infezione.
I dati provenienti dai Paesi con una campagna
vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge
dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9
persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei
vaccinati.
La
ridotta circolazione del virus limita la possibilità che possano generarsi
nuove varianti pericolose poiché queste mutazioni sono rarissime, ma si
verificano in maggior numero dove c’è una alta replicazione del virus: quindi
più casi ci sono, maggiori sono i rischi di nuove varianti pericolose.
Anche
se un vaccinato può andare incontro a ricovero, i dati italiani dell'Iss ci
dicono che il rischio che accada a un non vaccinato è di circa 10-40 volte più
frequente rispetto a un vaccinato (il valore è diverso in base all’età della persona).
«L’effetto
paradosso legato al fatto che la maggior parte degli italiani è vaccinato ha
senso se le proporzioni percentuali di vaccinati della popolazione e vaccinati
ricoverati equivalgono. Ma non è così, i vaccinati sono il 60.4%, i ricoverati
vaccinati l'85 90%».
Le
percentuali da sole non consentono un confronto. È necessario tenere conto
anche della numerosità della popolazione a cui appartengono: la popolazione dei non vaccinati è
molto più ridotta della popolazione dei vaccinati quindi è necessario
confrontare la proporzione di casi tra i non vaccinati con la proporzione di
casi tra i vaccinati.
Infatti,
con l'espressione «paradosso vaccinale» si indica il fenomeno, comune a tutti i
vaccini e dovuto al fatto che l'efficacia non è mai del 100%, per cui al
crescere della copertura in una data popolazione aumentano i casi tra i
vaccinati, che possono arrivare a superare quelli tra i non vaccinati nel
numero assoluto anche se il rischio rimane ovviamente più basso nei primi.
Ragionando
per assurdo, se avessimo un vaccino efficace al 90% e vaccinassimo tutta la
popolazione vedremmo solo casi (e quindi eventuali ricoveri e decessi) tra i
vaccinati, derivanti da quel 10% non «coperto».
Nel caso dei vaccini contro il Covid-19
l'effetto è visibile in diverse fasce di età, sia per l'infezione che per
ricoveri e decessi.
Ad
esempio negli over 80 negli ultimi 30 giorni ci sono stati 638 ricoveri
ordinari tra i non vaccinati e 1036 tra i vaccinati.
Se si
guarda però alle popolazioni di riferimento, quella dei non vaccinati è di
291.232 persone, quindi con 219 casi ogni 100mila, mentre quella dei vaccinati
è di 4.157.813, quindi con 24 casi ogni 100mila. Il rischio è quindi quasi 10 volte
maggiore nei non vaccinati.
Ora
Draghi studia la stretta:
il
vaccino obbligatorio non è più un tabù.
Ilgiornale.it-
Adalberto Signore-(20 Novembre 2021)-ci dice :
Il
governo studia tre ipotesi: nella più rigida pass ai vaccinati anche a lavoro.
Non escluso il modello Austria. Mattarella contro l'anti-scienza: "I sieri
ci hanno salvato". La spinta di Confindustria.
Ora
Draghi studia la nuova stretta: l'obbligo di siero non è più un tabù.
L'accelerazione
degli ultimi giorni ha una ragione interna e una esterna. La prima è
l'obiettivo aumento dei casi di Covid in Italia, con un primo rimbalzo
importante sui numeri delle terapie intensive di alcune regioni.
La seconda è il vento del contagio che soffia
dall'Europa del nord-est. Con l'Austria che da lunedì entrerà in lockdown
totale e che, prima nell'Ue, ha introdotto l'obbligo vaccinale. E con la Germania - per il terzo
giorno di seguito sopra i 50mila casi - ormai in «piena emergenza nazionale»
(parole del ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn).
Anche
in Italia, dunque, si va ormai verso un nuovo giro di vite. Perché, peraltro, c'è la
consapevolezza che i migliori dati di casa nostra dipendono non solo dalla
bontà della campagna vaccinale, ma anche dal fatto che il grande freddo che ha
iniziato a soffiare sul nord-est dell'Europa da noi deve ancora arrivare.
Al
momento, dunque, tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute si ragiona su
tre possibili scenari e non si esclude di arrivare finanche a seguire l'esempio
dell'Austria sull'obbligo di siero.
Il primo è quello di seguire la strada
tedesca.
E cioè
applicare nelle zone arancioni - quella ad alto tasso di ospedalizzazione - il «modello 2G»: consentire l'accesso a ristoranti,
alberghi, cinema, palestre ed eventi pubblici solo a chi è munito di green pass
perché vaccinato o guarito.
Il tampone negativo, insomma, non basterà più.
Il
secondo scenario è invece più rigido e ipotizza il «modello 2G» su tutto il
territorio nazionale, a prescindere dal colore.
Quindi, anche nelle zone bianche. Infine, l'ipotesi
più stringente di tutte, praticamente a un passo dall'obbligo vaccinale di
fatto: validità
del green pass solo per vaccinati o guariti anche sui posti di lavoro.
Nella
sostanza, senza vaccino non si potrà fare quasi nulla.
Una
soluzione drastica, tanto che si sta valutando se non tenere comunque in piedi
la possibilità di muoversi anche col tampone antigenico, la cui validità
sarebbe però ridotta a sole 24 ore.
D'altra
parte, quale sia la linea del governo sul tema è noto da tempo. Tanto che ieri il sottosegretario alla Salute Andrea
Costa non ha escluso che si faccia «una riflessione» sull'opportunità di
«introdurre l'obbligo vaccinale per le categorie che hanno un contatto costante
con il pubblico», dalle forze dell'ordine a chi opera nella grande
distribuzione.
E in
questa direzione, ancora con più forza, spinge Confindustria. «Siamo sempre
stati per l'obbligo vaccinale, poi - spiega il presidente degli industriali,
Carlo Bonomi - abbiamo preso atto che la politica aveva difficoltà a trovare
una sintesi riguardo a un provvedimento così impattante dal punto di vista
sociale e per questo si è pensato al green pass».
Ma,
aggiunge, «l'unica cosa che ci può mettere davvero al sicuro è l'obbligo vaccinale».
La soluzione finale, anche questa sul tavolo di Palazzo Chigi, che prepara un
Cdm ad hoc sul tema per giovedì.
E
sull'opportunità di vaccinarsi ieri è tornato pure Sergio Mattarella. Con parole nette. Secondo il capo dello Stato, infatti,
bisogna condurre la battaglia «contro l'anti-scienza» e «affrontarla e
vincerla» perché «ne va della prosecuzione di un percorso virtuoso». «I vaccini
- ribadisce Mattarella - sono stata la nostra maggiore difesa: hanno salvato
migliaia di vite, ridotto sofferenze e consentito le riaperture».
3000
genitori scrivono
al Ministro della Salute
Speranza sull'”obbligo del super green pass”:
I
nostri figli stanno male.
Tuttocampo.it-
Redazione-(2022.01.10 )- ci dice :
Italia-3000
genitori scrivono al Ministro della Salute sull'obbligo del super green pass: I
nostri figli stanno male.
Dal 10
gennaio 2022 è entrato in vigore l'obbligo di super green pass per tutti i
calciatori da 12 anni in su (vedi articolo) e sicuramente tra le fasce più
colpite dall'iniziativa ci saranno sicuramente i ragazzi più giovani che al
momento hanno in una minore percentuale di vaccinazione.
Riportiamo
di seguito la lettera del gruppo di genitori Sport Negato:
Gli
adolescenti sono vittime invisibili, a cui sono state richieste rinunce di
crescita ed esperienze incredibili.
Tremila
genitori di atleti italiani hanno inviato una lettera aperta al Presidente
della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al ministro della Salute, a
varie Istituzioni italiane ed internazionali e a tutte le federazioni sportive
italiane, per richiamare l’attenzione sulla condizione dei propri figli
minorenni che dal prossimo 10 gennaio non potranno più partecipare alle
attività sportive, o perché con Green Pass da vaccinazione in scadenza o perché
non vaccinati, per motivi di varia natura.
I
decreti legge 221 e 229 impongono nuove e drammatiche restrizioni anche ai
ragazzi che fanno sport, oltre che all’intera popolazione del nostro paese. Secondo quanto si legge nel
documento, “pare
curioso che il Ministero della Salute non sappia o dimentichi quanto lo sport
sia fondamentale nella crescita dei nostri giovani e nella formazione dei
futuri cittadini italiani.
Pare
curioso che il Ministero della Salute non ritenga doveroso dover mettere in
atto ogni sforzo perché nessuno sportivo debba essere fermato, bensì
incoraggiato, sostenuto ed aiutato ad andare avanti”.
I
firmatari della lettera continuano segnalando che “punire con l’esclusione atleti che
per mesi si sono sottoposti a tamponi pur di poter praticare sport, appare
un’inutile e dannosa misura che potrebbe avere conseguenze gravissime sulla
salute mentale dei ragazzi, quali ad esempio depressione, ansia e senso di frustrazione,
né servirà a fermare la circolazione del virus. Inoltre, a ferire ancora di più
i nostri figli e le famiglie tutte, contribuisce la totale assenza di empatia e
di vicinanza da parte di Enti, Federazioni e Associazioni sportive, dei
compagni di sport e delle loro famiglie.
Tali
enti e associazioni sportive poi, per rispettare tali dettami normativi, si
trovano costretti ad emettere note di sospensione per gli atleti e i lavoratori
del settore hanno il gravoso obbligo di controllare le certificazioni verdi.
Anni
di sacrifici, abnegazione e allenamenti vengono cancellati in articoli di
legge. Gran parte della propria vita vengono distrutti da due decreti.
Sogni e speranze di chi allo sport dedica Bisognerà
rinunciare a percorsi formativi cominciati da anni, con tutte le conseguenze
che questo arresto avrà su forma fisica, psiche e risultati sportivi dei nostri
ragazzi”.
I
grandi timori dei genitori firmatari dell'appello trovano conferma in 2
autorevoli studi di cui si illustrano gli aspetti salienti:
1)
Dossier: adolescenti in lockdown, a cura del Centro Clinico di Psicologia di
Monza;
2) Studio promosso dal Dipartimento di
Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Gaslini di Genova.
In entrambe le indagini, pubblicate su
autorevoli riviste scientifiche internazionali, si presentano dati allarmanti
sulla condizione di molti adolescenti che, in seguito al secondo lockdown,
hanno avuto problemi psicologici anche molto gravi.
In molti casi si è rilevato un aumento di stati di
agitazione e ansia, sintomi dissociativi, disturbi del sonno, tentativi di
suicidio.
I
curatori di tali ricerche hanno inoltre evidenziato che l’attività fisica e
ludica, svolta insieme ai propri pari, è in grado di far produrre
neurotrasmettitori benefici per la salute psico-fisica. Vedo un pavimento che è diventato
gelatinoso, cioè non proprio solido...vedo che c’è un buco in fondo ma io sono
ancora su per ora e lo vedo dall’alto” . Ci domandiamo, infine, se sia sensato
lasciare a casa dei ragazzi sani e speriamo vivamente che sia possibile
prevedere qualche iniziativa analoga a quella promossa da Governatore Zaia, che
ha reintegrato al lavoro molti sanitari sospesi, prevedendo per loro tampone di
verifica ogni 4 giorni.
(Per
contatti : sportnegato22@libero.it Intervenite subito, i nostri figli stanno
male! Instagram: @sportnegato.).
Covid19,
Italia Ha Paura ma
Draghi
Pensa Solo al Quirinale.
Menopiù.it-
I.Fan-Redazione-(10/01/2022)- ci dice :
Conferenza
stampa irritante e "in ritardo" di Mario Draghi per spiegare l'ultimo
decreto covid: "i problemi dipendono dai no-vax", "la scuola deve
rimanere aperta" nonostante Omicron.
L'Italia
fa la fila alle farmacie, Draghi conta i voti che gli mancano per il Quirinale.
(i.fan.
- /media/lslfmyll/mario-draghi-videomessaggio.jpg)
Poche
ore prima della preannunciata conferenza stampa in cui il Presidente del
Consiglio Draghi avrebbe cercato "in ritardo" di illustrare l'ultimo
decreto Covid che ha introdotto l'obbligo vaccinale per gli over 50 e altre misure
cervellotiche tra cui quelle per aprire e chiudere le scuole, su Twitter era
diventato virale l'hashtag #DraghiVattene con oltre 60 mila tweet.
Dopo
la conferenza stampa, con giornalisti molto selezionati e addormentati, il #DraghiVattene ha superato quota 80
mila per poi improvvisamente scomparire. Forse cancellato dagli abili redattori
di Twitter su richiesta degli assistenti di Draghi?
No,
nessun complotto o censura, ma semplicemente la conferma che la conferenza
stampa era un tardivo e noioso paravento, del tutto inutile a convincere i
residuali no-vax e inefficace ad entusiasmare la quasi totalità degli italiani
vaccinati ma in coda alle farmacie o agli hub per farsi un tampone, una terza
dose o semplicemente fare scorta di anti-infiammatori dopo aver constatato che
gli amici frequentati il giorno prima erano positivi al Covid.
Non
c'era alcun motivo che giustificasse la conferenza stampa di Draghi, nessun
contenuto da illustrare, nessuna domanda da parte dei cittadini da
approfondire.
L'unico
quesito che interessava ai giornalisti selezionati Draghi ha pensato bene di
escluderlo dalle possibili domande, come fosse un dittatorello del Kazakhstan: "Non rispondo a domande sul
Quirinale ovvero sulla elezione del Presidente della Repubblica tra due
settimane."
Tradotto
per i comuni mortali: "siccome sono molto interessato a diventare
Presidente della Repubblica, non chiedetemi se preferisco continuare a fare il
Presidente del Consiglio."
E'
l'esplicita conferma che a Draghi non interessa più un fico secco rimanere a
Palazzo Chigi, a fare finta di combattere la pandemia di Covid-19 e le varianti
e a interessarsi di ospedali, vaccinazioni, no-vax, si-vax e virologi.
A lui
interessava, e interessa, solo il Palazzo del Quirinale, a qualunque costo.
Se
avesse voluto smentire questa smisurata ambizione, avrebbe potuto esplicitare
il suo interesse a rimanere primo ministro, anziché mettersi nei panni di un
nonno alquanto antipatico al servizio delle istituzioni. Oppure mettersi
davvero a fare il nonno, lasciando anche il faticoso ufficio di Palazzo Chigi.
"i
problemi dipendono dai no-vax", "la scuola deve rimanere aperta".
La
conferenza stampa di Mario Draghi ha suscitato a dir poco molte perplessità nel
merito delle questioni affrontate.
Ha
ridotto l'attuale grave crisi pandemica, soprattutto dopo la comparsa della
variante Omicron, a "un problema causato dai no-vax". Nemmeno Putin e Xi Jinping si
sarebbero spinti a tanto.
Ha
evitato i toni ottimistici prenatalizi tipo "sarà un Natale normale per i
vaccinati", ma ha seguito i consigli dell'amico Macron su "come
innervosire i non vaccinati".
Nonostante
le centinaia di migliaia di contagiati, secondo Draghi le scuole devono
riaprire "perché la DAD non funziona", mentre invece funzionano,
secondo lui, i trasporti pubblici e
l'assistenza sanitaria per garantire una frequenza scolastica in sicurezza!
Non
c'era alcun valido motivo per sentire Draghi sciorinare affermazioni così
banali o arroganti. All'unica domanda un po difficile posta da un giornalista
di Times sulla diversa strategia (a suo
parere fruttuosa) di Boris Johnson in Gran Bretagna, Draghi ha risposto di non essere
informato su quello che accade in altri paesi !
A due
settimane dall'inizio delle votazioni, Draghi aveva una sola domanda a cui
valesse la pena di rispondere: "Mister Draghi Lei vuole diventare Presidente
della Repubblica o preferisce restare a capo di un governo nato per affrontare
e superare l'emergenza della pandemia e della crisi economica?"
A
questa domanda non fatta Draghi ha risposto indirettamente dicendo di non
rispondere.
Uno
stile che la dice lunga sul personaggio e sui Poteri che lo sostengono.
Mentre
l'Italia impaurita da Omicron, Delta e chi più me ha ne metta, è in coda
davanti alle farmacie, Mario Draghi pensa a contare i voti per il Quirinale.
i.fan.
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