LE PAROLE NON SERVONO PIU’.
LE
PAROLE NON SERVONO PIU’.
Colle,
Lupi dopo vertice centrodestra:
“Mancano
60 voti per eleggere Berlusconi?
Non è
lui che deve trovarli, serve un dialogo con i gruppi.”
Ilfattoquotidiano.it-Alberto
Sofia-(14-01-2022)- ci dice :
Quirinale,
Letta:
Quirinale,
Letta: "Centrodestra ha scelto il capo politico più divisivo che ci sia".
Quirinale,
Orfini:
Quirinale,
Orfini: "Berlusconi al Colle è un'ipotesi folle ma non impossibile. Servono
contromisure."
Travaglio
ad Accordi&Disaccordi (Nove):
Travaglio
ad Accordi&Disaccordi (Nove): "Berlusconi al Quirinale? No, è un pregiudicato.
Non potrebbe fare nemmeno un concorso pubblico."
Quirinale,
Salvini, Meloni e Berlusconi insieme fuori da Villa Grande: i saluti e le
strette di mano dopo il vertice del centrodestra .
Colle,
Lupi dopo vertice centrodestra:
Colle,
Lupi dopo vertice centrodestra: "Mancano 60 voti per eleggere Berlusconi? Non è
lui che deve trovarli, serve un dialogo con i gruppi".
Quirinale,
Conte:
Quirinale,
Conte: "Berlusconi
candidato del centrodestra? Serve fronte progressista con nome diverso. Escludo
voti M5S per lui."
Dopo
oltre due ore e mezza di vertice, i leader dei partiti del centrodestra,
riuniti a Villa Grande, residenza romana di Silvio Berlusconi, hanno chiesto al
presidente azzurro di sciogliere la riserva per la candidatura alla presidenza
della Repubblica, in vista del voto che partirà il 24 gennaio a Montecitorio.
Dal
segretario leghista Matteo Salvini alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia
Meloni, passando per Lorenzo Cesa (Udc) e Luigi Brugnaro (Coraggio Italia),
intorno alle 17, sono uscite tutte le delegazioni dei partiti riuniti nella
residenza romana di Berlusconi.
Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni ai
cronisti, tranne Maurizio Lupi, deputato di Noi con l’Italia: “I numeri e i 60 voti mancanti per
l’elezione, rispetto a quelli di partenza del centrodestra? Si deve aprire il
dialogo, in tutta la prossima settimana, tra le forze parlamentari. Non è Berlusconi che deve trovare i
suoi 60 voti, è la coalizione di centrodestra che parte dai suoi numeri,
compattamente, e che dialoga con tutti gli altri gruppi parlamentari per
verificare se ci sono le condizioni per arrivare alla elezione del presidente
della Repubblica”, ha tagliato corto Lupi.
E
ancora: “Non stiamo prendendo tempo: la prossima settimana ci vedremo
ulteriormente. Abbiamo anche fatto un appello ai presidenti di Camera e Senato
perché tutti e 1009 i grandi elettori siano messi in condizione di votare. Ci
sono tantissimi strumenti. Sarebbe un precedente gravissimo non farli votare”,
ha concluso Lupi, prima di lasciare Villa Grande.
Al
vertice tra i leader del centrodestra ha partecipato anche l’ex sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, che non ha però voluto rilasciare alcun commento sulla
scelta del centrodestra di chiedere a Berlusconi di correre per il Quirinale.
Proprio
le parole di Gianni Letta, il più autorevole dei consiglieri berlusconiani, che
aveva invitato “i grandi elettori, parlamentari e non”, a “ispirarsi alla
lezione” giunta dalla commemorazione in Parlamento di David Sassoli e “guardare
agli interessi del Paese e non alle differenze di parte” avevano aperto un
caso, considerate quasi una sconfessione rispetto alla corsa dell’ex presidente
del Consiglio e leader di Forza Italia.
Licenziamento
di 35 lavoratori alla Iss Palumbo,
Trotta
(PaP): "Atteggiamento inaccettabile,
servono impegni concreti".
Livornoday.it-Redazione
Stagno-(14-01-2022)- ci dice :
La
consigliera comunale di Potere al Popolo è intervenuta dopo l'assemblea dei
lavoratori. La Cgil: "Venga fatta chiarezza".
"Dobbiamo
strappare degli impegni dalla Iss Palumbo e da Eni, non riteniamo accettabile questo
atteggiamento che crediamo invece sia una modalità per ribassare ulteriormente
i salari ai lavoratori come predispone tutto 'il sistema degli appalti'".
Sono
parole chiare e precise quelle diffuse dalla consigliera comunale di Potere al
Popolo, Aurora Trotta , in merito alla procedura di licenziamento collettivo avviata
nelle scorse settimane dalla Iss Palumbo, una manovra sulla quale la società, secondo
quanto dichiarato nella giornata di ieri, mercoledì 12 gennaio, dall'assessore
Gianfranco Simoncini, non intende fare un passo indietro.
C'era
anche Potere al Popolo, infatti, all'assemblea dei lavoratori che si è tenuta
nella mattina di giovedì nel piazzale di fronte all'Eni.
"Abbiamo
ascoltato con attenzione le richieste dei lavoratori e lo sconcerto delle sigle sindacali - ha spiegato la consigliera Trotta
-, poiché si tratta di una operazione chiara e netta.
È
davvero assurdo che questa decisione sia stata mantenuta anche dopo il rinnovo
del nuovo bando di gara in scadenza da parte di Eni". Allo stesso tempo ha evidenziato come
"molti
hanno speso parole di supporto verso gli stessi lavoratori, a partire dalle varie
istituzioni" e che "ad oggi le uniche dichiarazioni che sono state
fatte non assicurano niente ai lavoratori e tantomeno al territorio".
Appalti
Eni e rischio licenziamenti Iss Palumbo, Simoncini: "Preoccupa il futuro dei
lavoratori".
Trotta:
"Chiediamo
che siano ascoltati in commissione i vertici di Eni, Iss Palumbo, i sindacati e
gli assessori Simoncini e Marras".
"Come Potere al Popolo - ha quindi
concluso la consigliera - abbiamo depositato una interpellanza che dovrà essere
discussa a breve nella Terza commissione consiliare e che chiede di audire i
vertici della Iss Palumbo, i vertici di Eni, tutte le sigle sindacali,
l'assessore con delega al Lavoro locale Simoncini e l'assessore con delega al
Lavoro regionale Marras.
Adesso non possiamo più aspettare questo lento
declino - ha concluso - ma ci vogliono impegni nel mantenere i 35 lavoratori
coinvolti e dichiarazioni pubbliche, perché sappiamo che il silenzio non aiuta
questa causa ma la fa morire lentamente. C'è bisogno di rilanciare le legittime
richieste dei lavoratori e farsi ascoltare, ad ogni costo".
Futuro
della raffineria Eni, l'affondo di Romano (Pd): "Al Mise giocano a
scaricabarile".
Bardocci
(Filcams-Cgil): "Il licenziamento collettivo è inaccettabile."
"Come
Filcams Cgil abbiamo chiesto che Iss Palumbo ritiri immediatamente i 35
licenziamenti".
Questo quanto dichiarato da Flaviano Bardocci (Cgil),
che ha definito "inaccettabile" il fatto che l'azienda abbia aperto la
procedura di licenziamento collettivo ancor prima della data di scadenza
dell'appalto, ovvero il 31 gennaio.
"Al
Comune di Livorno e alla Regione Toscana, che al tavolo hanno sottolineato la
responsabilità e la serietà con cui stiamo cercando di gestire questa delicata
vertenza, chiediamo di continuare ad essere al nostro fianco. Ai vertici di Eni -ha concluso -
chiediamo invece di fare finalmente chiarezza sul futuro dell'appalto: non è infatti ancora chiaro come
esso sarà gestito a partire dal 1 febbraio. La città non può rischiare di perdere
altri posti di lavoro. La Filcams-Cgil sarà come sempre al fianco dei
lavoratori per far valere i loro diritti".
In
migliaia a Milano per Montagnier .
Dare
quei sieri sperimentali ai bimbi è criminale .
Laverita.info
-Sarina Biraghi -(16-1-2022)- ci dice :
Lo scienziato premio Nobel acclamato ieri all’evento
organizzato dai no green pass.
Il
ritorno in piazza dei no green pass dopo le festività e nel pieno della nuova ondata del contagio è
decisamente “affollato”. E se a Roma come a Milano , le questure parlano
di qualche migliaio di
persone ,per la diretta STREAMING del capoluogo lombardo erano collegati in
circa 20.000. A Milano è stata scelta piazza XXV aprile, la piazza simbolo
della libertà , per testimoniare “ la libertà di ognuno di noi di viaggiare
,andare al ristorante , lavorare ,essere uomini e donne con un pensiero
libero”.
Così i
rappresentanti del senatore Gianluigi Paragone “organizzatore” che oltre alle testimonianze di medici ,di
lavoratori e poliziotti ,tra le categorie colpite dall’obbligo vaccinale , ha portato in piazza
LUC MONTAGNIER ,il virologo e biologo francese insignito nel 2008 del premio Nobel della medicina per il suo contributo fondamentale nella scoperta del virus dell’HIV ,considerato oggi
un punto di riferimento per tuta la galassia dei no-vax (contrari ai sieri
sperimentali contenenti anche metalli, grafene, la proteina Spike artificiale
velenosa , ecc.) tutte posizioni controverse. Lui è praticamente
sicuro che il virus Sars -Cov-2 sia stato creato in un laboratorio di Wuhan.
(…)
“Lasciateci la libertà di avere un dubbio” ha detto Paragone proprio prima di
lasciare la parola a Montagnier “ il
prof. che non ha mai cambiato opinione” malgrado le sue posizioni si siano attirate le critiche della comunità scientifica.
E
subito l’ovazione dei manifestanti quando
ha detto : “ la salvezza dell’umanità
e la fine di questa emergenza sarà nelle mani dei non vaccinati ,sarà
nelle vostre mani. Saranno i non vaccinati
a salvare tutti mentre i
vaccinati dovranno essere salvati dai centri medici “ perché “sui vaccini c’è
stato un enorme errore di strategia :
non è soltanto il vaccino a curare , ma la combinazione di cure che eliminerà questa malattia. Inoltre contrariamente a quanto è stato detto
all’inizio, questi vaccini non proteggono assolutamente e sta venendo fuori piano ,piano .
Lo
stanno scoprendo gli scienziati e gli stessi malati che il vaccino non funziona
e invece di proteggere può favorire altre infezioni. Lo scienziato che ha 90
anni continua le ricerche assieme al suo staff , ha ribadito che “la proteina
Spike utilizzata dentro i vaccini per proteggerci
in realtà è tossica (un veleno) perché contiene alluminio. Un vaccino deve proteggere ,invece questi possono
provocare danni neurologici e genici (Dna)a
lungo termine anche se oggi non siamo in
grado di prevedere .Per questo va seguita l’evoluzione della situazione clinica dei vaccinati che entrano
in ospedale”.
Poi
l’affondo : “Ci sono tanti morti e numerosi giovani sportivi hanno problemi
cardiaci importanti per colpa di questi
vaccini . E’ UN CRIMINE ASSOLUTO DARE QUESTI VACCINI AI BAMBINI. Chiedo ai
miei colleghi medici di fermare le
somministrazioni con questo tipo di vaccino sperimentale .
Ne va
di mezzo il FUTURO DELL’UMANITA’” ha
detto tra gli applausi e le grida della folla ,senza mascherina e senza
distanziamento. Infine Luc Montagnier ha espresso la sua opinione nei confronti
di Draghi e Macron così determinati contro i no-vax : “Sono
due persone e non sono abbastanza per movimentare il volere di un popolo , vi dovete svegliare
.Approfittate delle prossime elezioni
per dire il vostro parere.
VIVA
LA LIBERTA’ “.
“SCHIAFFO
AL PROGRAMMA COVAX E AI FILANTROPI VIP.”
Laverita.info-Redazione-(16.1.2022)-
ci dice :
L’
Africa si ribella : falò con milioni di dosi scadute di vaccini.
Milioni
di dosi di vaccino anti-Covid distrutte con ruspe e con falò. E’ questo il
messaggio che l’Africa invia all’Occidente ,accusato di fiale scadute e
dannose.
“Abbiamo
deciso di non ricevere più vaccini che
hanno solo alcune settimane di vita” ha
detto ad “Avvenire” Faisal Shuaib ,capo dell’Agenzia nigeriana per la salute .Un brutto colpo per il programma Covax
dell’organizzazione Gavi a cui partecipa
anche la FONDAZIONE DI BILL GATES , e
per chi sperava di guadagnare visibilità con dosi di vaccino inutilizzabili in quanto dannose per sempre
alla salute umana.
OCCORRE
CERCARE UNA LUCE.
Calabriapost.net- Ida Nucera -(16 Gennaio 2022)-ci
dice :
Come
esorcizzare gli effetti collaterali invisibili di questo tempo che da
eccezionale è divenuto ordinaria quotidianità? Una sofferenza invisibile e muta
rischia di travolgerci senza nemmeno esserne consapevoli. Solo poche voci fuori
dal coro ne parlano, cercando di mandare segnali di luce, distanti, però anni
luce dalle tenebre che avvolgono tutto, mentre i media e i social trasmettono
la notizia unica e martellante.
È
possibile sostenere per due anni lo stesso discorso senza subirne conseguenze
per l’equilibrio interiore?
Qualcuno sta parlando dei più piccoli, dei
ricoveri di adolescenti nei reparti di psichiatria, soprattutto per atti di
autolesionismo, ma sembra che la notizia non sia tra le più gettonate.
Dovremmo, invece, abbassare l’audio sugli
esperti ripetitivi e onnipresenti, sintonizzandoci su voci umane diverse,
evitare, infine, come la peste i cattivi maestri, affetti da cecità ed
egocentrismo.
Cercare
l’umile voce di chi fa esperienza di umana sofferenza, non importa se di
matrice laica, o di ispirazione religiosa, psicologica. Importante che si abbia
a cuore l’uomo che corre il rischio di una frantumazione devastante.
I conflitti bellici e le catastrofi naturali
producono dei guasti sulla psiche, l’anima ne viene fuori traumatizzata.
Trauma, dal greco significa ferita e tanto più sono invisibili, tanto più
possono essere profonde e necessitano di cure. Anche il trauma da pandemia
chiede attenzione e cura, è una delle ferite più devastanti, insieme ai morti
nel Mediterraneo, ai confini dell’Europa e il trauma dell’11 settembre.
La consolatoria poesia “Nove marzo Duemilaventi” era vera, ma non del tutto. Era un
urlo muto a quel nostro non riuscire a fermare la corsa. Ed esserci ritrovati
chiusi nelle nostre case con le città deserte. Ma i doni, quelli non ci sono
stati. Non ci siamo aiutati. Abbiamo conosciuto un fugace senso di comunità di
cortile e solidarietà condominiale, poi l’incanto si è rotto.
“Non
restate immobili su un balcone a veder scorrere le vite degli altri, avvertiva
Enzo Bianchi, Vivete nel profondo, non in superficie”. Non siamo diventati migliori. Anzi. Da poco
ci hanno detto che il vaccino ci salva dalla morte, ma l’effetto non dura per
sempre.
Di
fatto non è praticabile la vaccinazione ogni 4/5 mesi, e uno su due se lo
prenderà, forse due su due. Le macerie sono sotto i nostri piedi e inciampiamo
di continuo, ma evitiamo di guardarle. Qualcuno insegna come trovare lo
splendore nelle macerie, ma questa strategia interiore è difficile da digerire,
anche solo sentire la frase: “prova a cercare lo splendore nelle macerie”, sembra, anche se non lo è, una
provocazione, un’offesa a coloro che hanno perso una persona cara senza
stringerle la mano.
Vogliamo
la vita di prima e opponiamo resistenza. Nelle vicende umane però tirare troppo
la corda non sortisce mai buoni effetti. Nessuno ha il coraggio di dirci, lo
stiamo scoprendo da soli, a spese nostre, in senso metaforico, che non sarà mai
più come prima.
La
petizione per il Bonus psicologico su charge.org ha raggiunto in poco tempo, 250mila
firme, evidenziando che c’è un bisogno urgente e concreto. Tre, quattro, forse
cinque anni così ci cambiano dentro, già stiamo cambiando. Ma “la psiche non si
vede e non si tocca.”
Intanto la rabbia tracima, la tensione sale,
il male impesta i social. Finalmente qualcuno l’ha detto che è il “veleno che
inquina i pozzi. Bisogna combatterli ignorandoli, non dare loro tribuna”,
scrive Concita De Gregorio, “Bisogna dire a chi sta loro vicino: attenti, è la
peste. Andatevene se potete. Se siete ancora in tempo, uscite da lì. Tornate
vivi, restate umani”.
Non
siamo diventati migliori. Ciascuno è messo a nudo. Significa che se si era
meschini lo palesiamo senza più maschere, se si era umani, l’umanità emerge
maggiormente, dopo aver attraversato la porta stretta. Questo è il punto.
Attraversarla e come farlo.
Parlarne
è doveroso, testimoniare un pensiero positivo, oggi è questione di etica.
Urgente spiegare, e qui non servono i virologi, la vigilanza sui propri
sentimenti e percezioni interiori, avvertire il disagio quando tracima e
diventa insostenibile e come elaborarlo, oppure, quando si diventa ciechi
perché si è evitato.
Ritrovare
equilibrio e serenità, gestire gli effetti collaterali della pandemia può avere
un effetto benefico non solo per sé, ma anche per la relazione con il prossimo.
Occorre cercare: “Una luce, dice Massimo Recalcati, siamo stati al buio per
troppo tempo. Adesso abbiamo bisogno di vedere una luce nel buio. La cura consiste nel riuscire a fare
qualcosa del buio”.
Ne
saremo capaci?
(Ida
Nucera).
Zitromax
introvabile!
Terminato il farmaco
più
utilizzato contro il Covid-19.
Informa-press.it-
Martina Sassone -(Gennaio 13, 2022)- ci dice :
Zitromax
introvabile:
sono ormai giorni che il farmaco che si utilizza per curare il Covid-19 è
irreperibile. A mancare però non sarebbe solo l’antibiotico prodotto dal colosso
Pfizer, ma anche i medicinali equivalenti.
Zitromax
introvabile: ecco la motivazione.
Burioni
vaccino terapia, zitromax introvabile.
Nelle
farmacie italiane lo Zitromax è ormai introvabile.
Questo
antibiotico viene utilizzato contro il Covid-19 in abbinamento con antinfiammatori. A mancare però sarebbero anche i
farmaci equivalenti.
La
ragione sarebbe la mancanza della azitromicina, la molecola necessaria per la
produzione del farmaco. Il motivo di questa carenza sarebbe l’elevato utilizzo
che se ne sta facendo negli ultimi mesi, soprattutto dopo l’aumento dei casi
positivi.
Tuttavia,
come riportato anche da Ansa, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha spiegato
che la mancanza di azitromicina è da ricondurre nella prescrizione del farmaco
al di fuori delle indicazioni previste.
Ed ha
infatti richiamato chi lo prescrive e i cittadini a usare il farmaco solo dove
è indicato. Sempre secondo quanto riportato da Ansa infatti l’uso di antibiotici
contro il Covid-19 non solo non rientra nei protocolli ma nemmeno nelle
raccomandazioni ufficiali.
Zitromax
introvabile: le parole dell’infettivologo Matteo Bassetti.
Sulla
questione è intervento anche Matteo Bassetti. L’infettivologo ha scritto
infatti sul suo profilo Facebook:
“Che
paese strano l’Italia. Lo Zitromax è esaurito. Sapete perché? Perché è il
farmaco che viene prescritto da molti medici e richiesto dai pazienti per
curare il Covid…
La
domanda è: serve
la azitromicina nella cura del Covid? C’è un dato o uno studio che dica che
serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli accessi in ospedale? Che
riduce la mortalità? Nulla di tutto questo.
Azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve
nella terapia di alcune infezioni batteriche, ma non serve a niente nella cura
del Covid.
Sapete
a cosa serve? A produrre batteri resistenti… Nelle infezioni virali come il Covid
gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto
selezionati. Molto selezionati (meno del 2% del totale).
Basta
usare l’azitromicina e gli altri antibiotici nel Covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per
chi ne ha veramente bisogno…”
Scontro
sui monoclonali, Galli contro
l'eurodeputata Ceccardi :
«Lei
non sa nulla, si informi».
Video.corriere.it-
Ansa-Corrieretv-(10 gennaio 2022)- ci dice :
L’europarlamentare
leghista discute con l’infettivologo ad Agorà, su Rai3.
«Temo
che l’Onorevole non sappia a chi devono essere somministrati determinati
farmaci», dice l’infettivologo Massimo Galli rispondendo sui monoclonali
all’eurodeputata leghista Susanna Ceccardi ad Agorà, su Rai3.
«Allora Lei perché si è curato con i
monoclonali?
Perché in Italia non c’è disponibilità degli
anticorpi per tutti i malati gravi?», ribatte la politica.
«Perché ho tre dosi di vaccino, sennò sarei
morto – dice Galli -.
Per i malati gravi dopo la prima settimana
d’infezione i monoclonali non servono. Sull’approvvigionamento nessuno sapeva
che l’unico
anticorpo utile per l’Omicron è il sotrovimab.
Lei lo
sa questo? Se non lo sa si informi».
ALLERTA
GLOBALE: 10 MILIONI DI PERSONE
AL
GIORNO SONO A RISCHIO LETALE.
Globalnews.it-
Mike Adams-brighteon-health-ranger-report- Michele Forina-(2022-01-07)-ci dice:
(Jan
4, 2022).
Allerta
globale: 10 milioni di persone al giorno sono in rotta con la morte da vaccino
- (Mike Adams).
Questo
è un allarme rosso per l’umanità. Abbiamo meno tempo rimanente di quanto tu
possa pensare.
Dopo
aver fatto dei calcoli approssimativi, ed è oltremodo allarmante, tutto ciò
significherà per l’umanità la fine della civiltà, se non fermiamo l’olocausto
da vaccino nei prossimi 365 giorni.
Finché
i vaccini covid “a colpo di coagulo” vengono somministrati in tutto il mondo, a circa dieci
milioni di persone ogni giorno viene avviato un conto alla rovescia
irreversibile verso la morte da vaccino.
Ecco
perché rimane meno tempo di quanto si possa pensare. Ed è per questo che ai fanatici del
vaccino non importa se vengono fermati nei prossimi 2-3 anni dai ricorsi in
tribunale.
A quel punto sarà troppo tardi per l’umanità.
(allerta-globale-10-milioni-di-persone-al-giorno-sono-a-rischio-img_20220106_213015).
Come
mostrano le stime e le proiezioni di seguito, fintanto che i vaccini covid a “colpo di coagulo” vengono somministrati in tutto il
mondo, circa dieci milioni di persone ogni giorno iniziano un conto alla
rovescia irreversibile verso la morte da vaccino.
Per
ogni giorno in cui questi vaccini continuano ad essere somministrati, in altre
parole, circa dieci milioni di persone probabilmente moriranno nel prossimo
decennio, sulla base di queste proiezioni.
Questo
spiega perché Biden e altri leader mondiali non si preoccupano delle sfide
legali e dello stato di diritto.
Sanno che se riescono a imporre questi vaccini
alle persone per un solo anno in più, uccideranno oltre 3,5 miliardi di
esseri umani in più a causa delle morti indotte dai vaccini che si verificheranno
nel prossimo decennio.
Ecco
perché ci rimane meno tempo di quanto tu possa pensare.
Ed è per questo che ai fanatici del vaccino,
dei veri seguaci del genocidio, non importa se vengono fermati nei prossimi 2-3
anni da ricorsi in tribunale. A quel punto sarà troppo tardi per l’umanità.
Anche
se fermiamo tutti i vaccini per il covid in questo momento, è probabile che nel prossimo decennio
assisteremo comunque ad eventi avversi tra uno e due miliardi di morti, poiché
le morti da vaccino avranno il loro tributo.
Dichiarazione
di non responsabilità: i numeri presentati qui sono stime e proiezioni basate sui
primi dati disponibili ora. Queste stime possono migliorare o peggiorare
sostanzialmente man mano che nuovi dati diventano disponibili. Queste conclusioni
sono soggette a modifiche sulla base di nuovi dati man mano che vengono
rilasciati per la mortalità totale, i decessi per cancro e altri fattori.
Queste conclusioni non sono sottoposte a revisione paritaria. Commenti e
suggerimenti sono ben accetti. .
(allerta-globale-10-milioni-di-persone-al-giorno-sono-a-rischio-hrr-2022-01-04-situation-update-1).
A
proposito, ricordiamo che i “fact checkers” (fattori di verifica) di Reuters sono tutti
compromessi perché Reuters è il braccio di propaganda di Pfizer.
Le due
società condividono addirittura alcuni degli stessi membri nei rispettivi
consigli d’amministrazione. Il compito di Reuters è pompare la disinformazione di Pfizer
ed etichettarla come “fatti”.
Questi
cosiddetti “fatti”(definiti scienza pura) vengono
quindi utilizzati per sopprimere la verità su piattaforme di social media come
Facebook.
È
tutta una grande cospirazione malvagia che coinvolge Pfizer, Reuters, Facebook
ed un reale programma di spopolamento per l’omicidio di massa di miliardi di
esseri umani.
L’”evento
di massa” è iniziato.
Come
ha recentemente sottolineato il dottor Robert Malone, stiamo vivendo un “evento di omicidi di massa” che assomiglia molto a un genocidio (i nostri riassunti sono in corsivo)
:
Mi
sembra che il più grande esperimento sugli esseri umani mai registrato nella
storia sia fallito. E, se questo rapporto piuttosto secco di un dirigente
senior di assicurazioni sulla vita dell’Indiana è vero, allora la spinta di Reiner Fuellmich
per “Crimini
contro l’umanità” per convocare nuovi processi di Norimberga inizia a sembrare molto meno
donchisciottesca e molto più profetica.
PEGGIORMENTE,
questo rapporto implica che i mandati federali sui vaccini sul posto di lavoro
hanno guidato quello che sembra essere un vero crimine contro l’umanità. Ingenti perdite di vite in
(presumibilmente) lavoratori che sono stati costretti ad accettare un vaccino
tossico con una frequenza più elevata rispetto alla popolazione generale
dell’Indiana.
Questo
articolo si legge come una descrizione secca di un evento evitabile di
incidenti di massa causato da una procedura medica sperimentale obbligatoria.
Uno per il quale tutte le opportunità per le
vittime di informarsi autonomamente sui potenziali rischi sono state
metodicamente cancellate sia da Internet che dalla consapevolezza pubblica da
una cabala corrotta internazionale che opera sotto la bandiera della “Trusted News Initiative”.
George Orwell si starà rigirando nella tomba.
Guardando
le prove.
Il
sistema VAERS sta attualmente segnalando circa 21.000 decessi post-vaccino in
America.
Un URF (Under Reporting Factor) ben documentato in tempi normali è di circa 40.
Ciò rivela
che almeno 840.000 americani sono già morti a causa dei vaccini covid.
Eppure
sappiamo anche da fonti credibili come l’avvocato Thomas Renz e
l’informatore di Medicare che i dati VAERS sono indietro di mesi rispetto
all’immissione dei dati. Il processo di inserimento dei record nel VAERS è stato
intenzionalmente rallentato per impedire che questi numeri crescano rapidamente. Inoltre, e in modo critico, medici,
ospedali e amministratori ordinano attivamente agli infermieri di evitare di
inviare rapporti VAERS relativi ai vaccini covid. Questo è ampiamente documentato in
articoli come questo di CitizensJournal.us:
Angela, infermiera da oltre 25 anni,
conferma che nel pronto soccorso del suo ospedale, dicono di vedere più
problemi cardiaci nei giovani adulti, che non vengono mai segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting
System (VAERS) come potenziali reazioni avverse al COVID “vaccinazioni”.
Un’altra
infermiera, Jennifer, afferma che le infermiere del pronto soccorso affermano in privato di
vedere “tutta
la coagulazione, il sanguinamento e le cose che ti aspetteresti dal vaccino sei
mesi dopo: emorragie cerebrali, attacchi di cuore nei giovani di 50 anni.
Nessun medico ammetterà che questo deriva dal vaccino. Non faranno il rapporto
del VAERS”.
Quando
Daniel ha chiesto alle altre infermiere e ai praticanti se facevano rapporto al
VAERS, lo hanno guardato come: “Cos’è quello?”
Tutte
le infermiere intervistate affermano di vedere risultati di “opacità a vetro smerigliato” nelle scansioni TC dei polmoni delle
persone che hanno recentemente assunto i vaccini sperimentali e che questo non è mai stato segnalato
al VAERS.
Sappiamo
anche da prove aneddotiche che un numero impressionante di medici statunitensi non ha
idea di cosa sia il VAERS. Non fanno alcun rapporto e non sono nemmeno a conoscenza
dell’esistenza di questo sistema. Questo fatto, combinato con la consapevolezza
che agli infermieri viene ordinato attivamente di evitare le segnalazioni VAERS
sui vaccini covid, significa che l’URF di 40 è troppo basso. Dato l’ambiente di estrema
soppressione ora livellato contro medici e infermieri per cercare di coprire le
lesioni da vaccino, una stima più legittima dell’URF sarebbe di 200.
Se
accurato, ciò significherebbe che finora 21.000 rapporti VAERS si sono
effettivamente tradotti in 4,2 milioni di morti negli Stati Uniti per questi
vaccini.
Aggiungi
questo pensiero ai segnalibri mentre guardiamo altri numeri che dipingono
un’immagine davvero spaventosa.
I
vaccini uccidono le persone in tre fasi, impiegando fino a un decennio prima
che si verifichino tutte le morti per cancro indotte dai vaccini.
Sebbene
tutti abbiamo visto persone letteralmente crollare a causa di attacchi di cuore
indotti dai vaccini, la maggior parte delle persone che sono sulla buona strada
per morire a causa dei vaccini covid non muoiono subito. Ci sono tre fasi della mortalità da
vaccino contro il covid, descritte in questa tabella qui sotto:
(three-phases-covid-vaccine-mortality-600).
Ricorda che secondo il dottor Ryan Cole, un anatomo-patologo formato dalla Mayo Clinic e certificato dal consiglio di
amministrazione, il 62% dei pazienti iniettati con vaccini mRNA mostra micro-coaguli
di sangue. Il
Dr. Cole presenta queste prove nel seguente video del White Coat Summit.
La
micro-coagulazione del sangue è un segno precoce di danno vascolare e danno
cardiaco.
Le persone che ricevono vaccini covid vengono spesso diagnosticate con
miocardite, che ha un tasso di mortalità del 56% in cinque anni.
Uno
studio pubblicato dall’ “American Heart Association” – poi ampiamente censurato da Big Tech – ha scoperto che i vaccini covid mRNA
aumentano notevolmente il rischio di infiammazione vascolare e quindi di
attacchi di cuore e altri eventi vascolari. Secondo questo studio, il rischio di infarto da solo è
aumentato del 127% in un gruppo di 500 pazienti.
Come
spiega “DailyExpose.uk”:
Un
nuovo studio suggerisce che le iniezioni di mRNA prodotte sia da Pfizer che da
Moderna stanno aumentando i marcatori ematici infiammatori utilizzati per
stimare il rischio che una persona soffra di infarto.
Il
dottor Aseem Malhotra, un cardiologo consulente, sottolinea che nel Regno Unito ci
sono state 10.000 morti in eccesso non dovute al Covid, molte delle quali dovute a infarto e
ictus.
Pochi
giorni dopo la pubblicazione di questi risultati inquietanti, un informatore e
un ricercatore di un altro gruppo hanno contattato il dottor Aseem Malhotra per dire che negli studi di imaging hanno riscontrato un’infiammazione
nelle arterie coronarie dopo la vaccinazione. Ma hanno deciso di non pubblicarlo ancora perché temono di perdere i
soldi delle sovvenzioni future dell’industria farmaceutica. L’informatore era piuttosto
arrabbiato per questo.
Il Dr.
Charles Hoffe (Canada) sta anche segnalando aumenti sostanziali della
coagulazione del sangue tra coloro che prendono il vaccino mRNA. Tramite LifeSiteNews:
Il
problema principale che ha riscontrato sono i coaguli microscopici nei più
piccoli capillari dei suoi pazienti. Ha detto: “Coaguli di sangue che si verificano a
livello capillare. Questo non è mai stato visto prima. Questa non è una malattia
rara. Questo è un fenomeno assolutamente nuovo”.
Soprattutto,
ha sottolineato che questi micro-coaguli sono troppo piccoli per essere
visualizzati su scansioni TC, risonanza magnetica e altri test convenzionali,
come gli angiogrammi, e possono essere rilevati solo utilizzando l’analisi del sangue
del “D-dimero”, un test standard che indica se i coaguli di sangue si stanno
attivamente formando da qualche parte all’interno del sistema vascolare di una
persona.
Usando
quest’ultimo, ha scoperto che il 62 % dei suoi pazienti iniettati con un colpo di mRNA
erano positivi per la coagulazione, non una piccola frazione che può essere facilmente
eliminata.
(Hand,In,Blue,Glove,Holding,Vaccine,And,Syringe,Injection,For).
Morti
per miocardite e inibizione della riparazione del danno al DNA.
Attraverso
semplici calcoli, se prendiamo il 62% delle persone vaccinate contro il covid
che mostrano micro-coaguli di sangue – che portano alla miocardite – e
moltiplichiamo per il noto tasso di mortalità del 56% di miocardite in cinque
anni, questo da solo significherebbe che il 36% di coloro che prendono il vaccino
mRNA sarà morto in cinque anni.
Certo,
questo presuppone che tutte le persone con micro-coaguli di sangue finiscano
con la miocardite e che la relazione non sia ancora documentata in modo
soddisfacente. Quindi questo 36%, basato interamente sui decessi per infarto, potrebbe
essere troppo alto da solo.
Eppure
questo inizia solo a raccontare la storia delle morti per altre cause come il
cancro indotto dai vaccini. Un altro fatto che ora sappiamo è che una volta che i vaccini
mRNA iniziano a produrre nanoparticelle di proteine spike nel corpo di una
persona, una certa percentuale di quelle proteine spike entra nei nuclei
cellulari e raggiunge circa il 90% di soppressione del meccanismo NHEJ, che è
il meccanismo di riparazione cromosomica che mantiene la genetica integrità per
il corpo.
Vedi
questo articolo del 2 novembre 2021: La proteina spike del vaccino entra nei nuclei cellulari,
sopprime il motore di riparazione del DNA del corpo umano, scatenerà
l’esplosione di cancro, immunodeficienza, malattie autoimmuni e invecchiamento
accelerato.
Questo
articolo cita un documento di ricerca critico intitolato “Il picco SARS-CoV-2 compromette la
riparazione del danno al DNA e inibisce la ricombinazione V (D) J in vitro”,
scritto da Hui Jiang e Ya-Fang Mei, presso il Dipartimento di bioscienze
molecolari, The Wenner–Gren Institute, Università di Stoccolma, SE-10691
Stoccolma, Svezia, e Dipartimento di Microbiologia Clinica, Virologia,
Università di Umeå, SE-90185 Umeå, Svezia, rispettivamente.
Puoi vedere un PDF archiviato di questo studio
su:
(naturalnews.com/files/viruses-13-02056-v2.pdf).
Nella
conclusione del documento, gli autori scrivono: “Abbiamo scoperto che la proteina
spike ha inibito notevolmente la formazione di focolai sia BRCA1 che 53BP1
(Figura 3D-G). Insieme, questi dati mostrano che la proteina spike a lunghezza
intera SARS-CoV-2 inibisce la riparazione del danno al DNA ostacolando il
reclutamento della proteina di riparazione del DNA».
(mdpi-sars-cov-2-spike-dna-damage-repair-figure-1-600).
Lo
studio rileva che la soppressione dell’attività NHEJ mostra una risposta
dose-dipendente alla presenza della proteina spike.
Ciò significa che le proteine spike nelle cellule
causeranno la soppressione dei meccanismi di riparazione cromosomica, portando
alla perdita dell’integrità genetica nel tempo.
In
effetti, una volta che le persone vengono iniettate con vaccini mRNA, quando
sono successivamente esposte a fonti anche lievi di radiazioni ionizzanti –
luce solare, mammografia, voli commerciali ad alta quota, prodotti chimici per
la plastica alimentare, ecc. – i loro corpi possono iniziare la crescita di nuovi
tumori del cancro che non possono essere soppressi perché il sistema NHEJ non
funziona più.
In
effetti, le persone diventeranno mutanti perché non possono più mantenere
l’integrità genetica a causa della soppressione della proteina spike del
meccanismo di riparazione NHEJ.
Stiamo
già assistendo a segnalazioni di allarmanti aumenti dei tumori tra i vaccinati.
Ad
esempio, come riportato da Cancer.news:
Le
donne recentemente iniettate con vaccini covid sperimentali mostrano sintomi di
CANCRO AL SENO.
Un
gruppo di medici dello Utah ha scoperto qualcosa di terrificante nei recenti
screening mammografici effettuati al Breast Care Center di Salt Lake City,
nello Utah. Le donne che sono state recentemente iniettate con vaccini sperimentali
COVID soffrono di un’infiammazione anormale dei linfonodi nei loro seni. Secondo i medici di Intermountain Healthcare, le donne che assumono i vaccini per
il covid-19 mostrano sintomi di cancro al seno.
Il
dottor Brett Parkinson, MD., avverte: “Ogni volta che li vediamo su una
normale mammografia di screening, richiamiamo quei pazienti perché può
significare carcinoma mammario metastatico che viaggia ai linfonodi o linfoma o
leucemia”. Invece
di affrontare la causa di questo problema (i vaccini), i medici ora dicono alle
donne di non fare mammografie dopo la vaccinazione.
E da
Vaccines.news: Il medico dell’Idaho riferisce di “20 volte aumento” del cancro tra
quelli “vaccinati” per il covid.
In un
video prodotto dal progetto “Capitol Clarity” del governo dello stato dell’Idaho, Cole ha rivelato come ora stia
assistendo a un aumento del 2.000 percento di malattie croniche nelle persone
che hanno preso [il vaccino].
“Dal 1
gennaio, in laboratorio, vedo un aumento di 20 volte dei tumori dell’endometrio
rispetto a quello che vedo su base annuale”, ha affermato Cole nel video.
“Non
esagero affatto perché guardo i miei numeri anno dopo anno e sono tipo
‘Accidenti, non ho mai visto così tanti tumori dell’endometrio prima.”
In un
anno “normale”, ci sono circa 600.000 morti per cancro negli Stati Uniti. Con la proteina spike che sopprime
l’NJEH del 90% e con i medici che hanno già segnalato un aumento del 2000% di
un tipo di cancro (endometrio) dall’inizio del 2020, è chiaro che le morti per
cancro aumenteranno sostanzialmente nei prossimi anni a causa dei vaccini
covid.
Aggiungi
questa raccolta dati al quadro generale.
Un
aumento del 40% della mortalità per tutte le cause, afferma il CEO
dell’assicurazione sulla vita.
Fornendo
un ulteriore indizio a tutto questo, abbiamo recentemente riportato la
scioccante intervista a Scott Davison, CEO di OneAmerica, compagnia di
assicurazioni sulla vita.
Davison
rivela che la mortalità per tutte le cause è aumentata del 40% tra i titolari
di polizze assicurative sulla vita, che copre una vasta gamma di persone, di
età compresa tra 18 e 64 anni. Davison si riferisce a ciò come “i più alti
tassi di mortalità che abbiamo visto nella storia di questo business, non solo
in OneAmerica.”
Questa
osservazione si basa sui dati del terzo trimestre del 2021. I numeri per il
quarto trimestre sembreranno molto peggiori a causa del fatto ben documentato
che i numeri VE (efficacia del vaccino) diminuiscono ogni settimana che passa
dopo la vaccinazione, rappresentando una continua distruzione del sistema
immunitario.
Con il
passare del tempo, coloro che hanno assunto i vaccini hanno un sistema
immunitario sempre più debole, il che li rende più vulnerabili alle infezioni
comuni e ai ceppi influenzali che normalmente sarebbero di scarsa minaccia. Ciò è confermato dai dati ufficiali
del governo del Regno Unito e da ricerche indipendenti come questo studio del Francis Crick Institute nel Regno
Unito: il
vaccino Pfizer distrugge le cellule T, indebolisce il sistema immunitario –
studio:
Uno
studio del Francis Crick Institute nel Regno Unito ha scoperto che il vaccino
Pfizer-BioNTech Wuhan contro il coronavirus (COVID-19) distrugge le cellule T e
indebolisce il sistema immunitario… Ha scoperto che solo il 50 percento delle persone che hanno ricevuto una
singola dose di il vaccino Pfizer ha avuto una risposta anticorpale
neutralizzante quantificabile contro la variante alfa di COVID-19. Questo numero è diminuito
ulteriormente fino ad appena il 32% e il 25% rispettivamente per le varianti
delta e beta.
Un
aumento del 40% della mortalità per tutte le cause, se applicato a tutte le
fasce d’età, significa che ogni giorno muoiono altri 3.100 americani. Sono oltre 90.000 persone al mese
uccise dal vaccino a partire dal terzo trimestre del 2021. (Il normale tasso di mortalità
pre-covid è di circa 7.700 al giorno negli Stati Uniti.)
Stimiamo
che quando saranno disponibili i dati del primo trimestre del 2022, assisteremo
probabilmente a un aumento fino al 60% della mortalità per tutte le cause,
portando a ulteriori 4.600 decessi al giorno. Questo da solo è quasi 1,7 milioni di
morti all’anno, o circa mezzo percento dell’intera popolazione degli Stati Uniti.
La mia
previsione (prudenziale) è che, man mano che i decessi per cancro post-vaccino
prenderanno piede, assisteremo, come minimo, a un aumento del 400% dei decessi
per cancro a partire dal 2022. Si tratta di circa 2,4 milioni di decessi per cancro correlati
al vaccino all’anno per il prevedibile futuro, molto probabilmente continuando per
il prossimo decennio.
Il 93%
dei decessi post-vaccino è attribuito al vaccino stesso.
Un
altro fattore da considerare in tutto questo è la sorprendente ricerca condotta
dai Drs.
Bhakdi e Burkhardt, commentati da Steve Kirsh su Substack.com.
Sebbene
la dimensione del campione fosse piccola (15 autopsie), ha mostrato che il 93% delle persone morte dopo
essere state vaccinate è stata, di fatto, uccisa dal vaccino. Come spiega
Kirsh:
Il
medico legale o il pubblico ministero non hanno associato il vaccino come causa
di morte in nessuno dei casi. Tuttavia, un ulteriore esame ha rivelato che il vaccino è
stato implicato nella morte di 14 dei 15 casi. L’organo più colpito è stato il cuore
(in tutte
le persone morte), ma sono stati attaccati anche altri organi. Le implicazioni sono potenzialmente
enormi e provocano milioni di morti. I vaccini devono essere immediatamente
sospesi.
È
importante sottolineare che, come spiega il Dr. Bhakdi in video, queste autopsie hanno
mostrato che le persone sono state uccise da linfociti killer che attaccavano i propri
organi come il cuore e i polmoni.
In
altre parole, i vaccini covid mRNA hanno fatto sì che il sistema immunitario del
corpo iniziasse a far crescere i tessuti dei linfociti in luoghi a cui non
appartengono, come il cuore e altri organi.
Questa
scoperta scioccante ha indotto l’ex vicepresidente di Pfizer Mike Yeadon a scrivere
Steve Kirsh e spiegare: “Questo è il peggior video di 15 minuti che abbia mai
visto. La
vaccinazione di massa contro il covid19 sta portando a omicidi di massa”.
Ecco
il video qui: (brighteon.com/2d124f9e-e8f3-4938-a4ab-f9358d580a52).
In
sostanza, ciò che rivelano i risultati del Dr. Bhakdi è che molte più persone
stanno morendo per il vaccino che per cause naturali. Ciò implicherebbe che il tasso di
mortalità giornaliero pre-covid di 7.700 americani (cioè al giorno) sta per
essere sminuito dai decessi indotti dal vaccino che, a un certo punto, emergeranno come
multipli di 7.700.
Non è
irragionevole immaginare che nei prossimi anni, con l’accelerazione dei tumori
e degli attacchi di linfociti, potremmo iniziare a vedere morti giornaliere in America
superiori a 16.000 o addirittura 30.000 con l’accelerazione dei decessi
post-covid da vaccino.
Con
30.000 morti al giorno, tra l’altro, il numero di morti in un anno raggiunge
quasi 11 milioni di persone, ovvero circa il 3,3% della popolazione totale
degli Stati Uniti in scadenza in un dato anno. In un decennio, si tratta di circa un
terzo della popolazione attuale. Queste sono proiezioni, ovviamente, ma sono radicate
nelle prime prove e osservazioni.
Conservativamente,
un terzo di tutti coloro che hanno ricevuto vaccini contro il covid probabilmente
morirà nel prossimo decennio… e un altro terzo sarà debilitato.
Sulla
base delle morti per cancro, delle miocarditi, delle morti per malattie
autoimmuni, delle morti per infarto e dell’aumento dei rischi di ictus,
disturbi neurologici e insufficienza d’organo, possiamo concludere in modo
conservativo che grosso modo:
- Un
terzo di coloro che hanno assunto vaccini covid mRNA morirà nei prossimi dieci
anni.
- Un
terzo sarà invalido o debilitato e difficilmente sarà in grado di partecipare
in modo significativo alla vita sociale.
- Un
terzo sarà relativamente inalterato.
È
interessante notare che ciò sembra coincidere con l’analisi statistica dei
numeri di lotto del vaccino contro il covid, in cui circa un terzo dei lotti è
associato a infarti e decessi, un altro terzo è associato a lesioni (ma non
alla morte) e un ultimo terzo sembra essere innocuo (viene sospettata di essere
una soluzione salina).
Di
nuovo, questi sono numeri approssimativi e ci sarà disaccordo su molte delle
proiezioni fatte qui, ma questa è una prima istantanea e proiezione basata su
ciò che sappiamo finora. Ovviamente, queste conclusioni sono soggette a
modifiche man mano che compaiono nuovi dati e il numero finale entro la fine
del 2032 potrebbe essere radicalmente diverso da queste proiezioni (molto
peggio o forse molto meglio).
30
milioni di persone al giorno vengono vaccinate in tutto il mondo.
Ora
diamo un’occhiata a cosa significa a livello globale se concludiamo che circa un terzo delle persone
vaccinate morirà nel prossimo decennio.
In
questo momento, secondo OurWorldInData.org, circa 30 milioni di persone vengono
vaccinate ogni giorno in tutto il mondo.
Lo
stesso sito dice che il 58,5% della popolazione mondiale è stato vaccinato con
almeno una dose e che sono state somministrate 9,25 miliardi di dosi (dati
accessibili il 1/4/2022).
Se un
terzo delle persone vaccinate si avvia a morire a causa del vaccino nel
prossimo decennio, ogni giorno in cui questi vaccini continuano, circa 10
milioni di persone vengono condannate a morte.
Se
questo continua per un solo anno in più – 365 giorni – ciò significherebbe che altri 3,65 miliardi di persone
saranno sterminate dai vaccini e moriranno per decessi indotti dai vaccini nel
prossimo decennio circa. A proposito, è circa la metà della popolazione mondiale.
Se ti
stai chiedendo come più di un terzo della popolazione mondiale possa essere
sterminata se
solo un terzo dei lotti di vaccini sono i cosiddetti “colpi mortali”, ricorda
che alle persone vengono somministrate iniezioni multiple tramite “richiamo”.
Quindi,
una persona può essere iniettata cinque o sei volte con colpi di mRNA, e anche se solo un terzo di questi colpi sono
“colpi mortali”, le loro possibilità di sfuggire al colpo mortale diminuiscono rapidamente. È
come giocare alla roulette dei vaccini.
Statisticamente
parlando, ecco
le probabilità di EVITARE un colpo mortale se una persona continua a fare più
iniezioni, dato il presupposto che un terzo dei lotti sia mortale:
1a
iniezione: 66,6% di possibilità di sfuggire alla morte.
2a
iniezione: 44,4% di possibilità di sfuggire alla morte. (.666^2)
3a
iniezione: 29,5% di possibilità di evitare la morte. (.666^3)
4a
iniezione: 19,7% di possibilità di sfuggire alla morte. (.666^4)
5a
iniezione: 13,1% di possibilità di evitare la morte.
6a
iniezione: 8,7% di possibilità di evitare la morte.
Come
puoi vedere, se i governi del mondo possono costringere le persone a prendere sei
colpi, possono uccidere oltre il 90% della popolazione mondiale, dato che un terzo dei lotti di vaccini
sono colpi mortali e ipotizzando un tasso di uccisione del 100% nel tempo.
Quindi,
l’unico modo per fermare questo olocausto vaccinale è fermare i vaccini.
Per
ogni giorno in più in cui i globalisti dello spopolamento conducono la loro campagna
per l’olocausto dei vaccini, probabilmente stermineranno altri 10 milioni di persone nel
tempo.
Questo
è un
olocausto nazista della seconda guerra mondiale ogni 14,4 ore, in termini di
vite innocenti distrutte.
Significa
anche che quasi 7.000 vite vengono distrutte al minuto mentre questo olocausto
vaccinale continua.
Ciò
significa anche che ogni giorno prima che fermiamo l’olocausto, potenzialmente
salviamo 10 milioni di vite.
Da qui
l’urgenza della nostra missione. Se fermiamo subito l’olocausto del vaccino, nei prossimi dieci anni perderemo
ancora 1,5 miliardi di esseri umani a causa delle morti indotte dal vaccino. È importante sottolineare che la civiltà umana può probabilmente
sopravvivere a un simile colpo, per quanto devastante possa essere.
Ma se
questo olocausto da vaccino continua per un solo anno in più, i globalisti potrebbero aver messo
in moto la morte di potenzialmente altri 3,6 miliardi di persone in aggiunta
agli 1,5 che sono già sul conto alla rovescia dell’orologio della morte. Ciò significa che potremmo perdere
oltre 5 miliardi di esseri umani nel prossimo decennio, semplicemente a causa
della nostra incapacità di fermare questo olocausto nei prossimi 365 giorni.
La
domanda importante diventa: la civiltà umana può rimanere intatta se perdiamo
oltre il 50% della popolazione?
Non ho
la risposta a questo, ma data la complessità della nostra società moderna,
sembra probabile che un collasso sistemico – “grande reset” – sarebbe inevitabile. Sembra anche che questo sia ciò che
i
globalisti stanno cercando di ottenere.
Nota
attentamente che nessuno al potere del governo suggerisce di sospendere i
vaccini, aspettare un anno e vedere quante persone muoiono. No, preferiscono caricare a tutta
velocità, come treni impazziti, al diavolo le conseguenze! – per poi incolpare i non vaccinati per
le morti di massa dei vaccinati.
Chiaramente,
sono attori in malafede. Non stanno cercando di salvare vite umane; stanno lavorando
per sterminarli.
(Mike
Adams).
POSSIBILI
INQUIETANTI EFFETTI
NEURODEGENERATIVI
A LUNGO TERMINE.
Globonews.it-
Jane Evans- Stephanie Senef- ( January
15, 2022)- ci dice :
(Detoxed.
Info - -detoxed-info-detoxedinfo-qym6at).
L’allarme
della ricercatrice del MIT: possibili inquietanti effetti neurodegenerativi a
lungo termine.
Laura
Ingraham di Fox News intervista Stephanie Seneff, ricercatrice senior del
Massachusetts Institute of Technology (MIT), presso il Computer Science and
Artificial Intelligence Laboratory e che da più di dieci anni ha concentrato i
suoi interessi sulla biologia, svolgendo ricerche sul rapporto fra gli-fosfato,
autismo e cancro.
Dal
2011, Stephanie Seneff ha pubblicato oltre 30 articoli, insieme a colleghi, in
varie riviste mediche e relative alla salute, sottoposte a revisione paritaria
su argomenti come le malattie moderne (es. Alzheimer, autismo, malattie
cardiovascolari), analisi e ricerca di database di farmaci, effetti collaterali
utilizzando le tecniche di PNL e l’impatto delle carenze nutrizionali e delle
tossine ambientali sulla salute umana.
Stephanie
Seneff durante l’intervista a Fox News afferma che vaccinare i giovani per il
Covid può causare gravi malattie neurodegenerative, come il Parkinson e
l’Alzheimer.
La
scienziata ha affermato che somministrare ai giovani vaccini contro il Covid
probabilmente causerà un “aumento allarmante di diverse importanti malattie neuro-degenerative“.
Dr.
FLEMING: “La
proteina Spike puo’ arrivare al cervello e causare danni neurologici. Il
vaccino genera anche anticorpi contro il nucleocapside: cos’altro c’e’ al suo
interno?”
“È
scandaloso vaccinare i giovani per il Covid perché hanno un rischio molto basso
di morire a causa del virus.“
“Quando
si guarda al potenziale danno di questi vaccini, non ha alcun senso“, ha detto
Seneff.
“E i
ripetuti booster saranno molto devastanti a lungo termine. È molto
inquietante”.
Secondo
la ricerca di S. Seneff: “Sia i vaccini mRNA che i vaccini vettore del DNA potrebbero
essere un percorso verso malattie paralizzanti in futuro. Attraverso l’azione simile al prione
della proteina spike, vedremo probabilmente un allarmante aumento di diverse
importanti malattie neurodegenerative, tra cui morbo di Parkinson, CKD, SLA e
Alzheimer,
e queste malattie si manifesteranno con crescente prevalenza tra le popolazioni
più giovani e più giovani, in anni a venire.
Dr.Richard
FLEMING:
“Vaccini sperimentali inefficaci, potrebbero causare il morbo della MUCCA
PAZZA”.
“La
scienza non è mai facile, ma ciò che accade è piuttosto affascinante”, ha detto
a Ingraham. “Quando il vaccino viene iniettato nel braccio, le cellule muscolari si
arrabbiano molto. Le cellule immunitarie arrivano al sito di iniezione e
assorbono il vaccino da sole, ricevendo le nanoparticelle.”
“Le
cellule immunitarie iniziano a produrre proteine spike. Le particelle fondamentalmente
fanno in modo che le tue cellule producano molte proteine spike in fretta.
La punta è la parte più tossica del virus”, ha spiegato la dottoressa Seneff.
“Queste
cellule immunitarie si precipitano quindi nel sistema linfatico. Molti di loro
finiscono nella milza, che è dove vuoi che siano per produrre gli anticorpi”.
Dr.
Byram BRIDLE: “La
proteina spike e’ una tossina, entra nel flusso sanguigno raggiungendo i vari organi, e’
preoccupante”
“Il
problema è che quei centri germinativi nella milza sono davvero il luogo
centrale in cui si sviluppa il morbo di Parkinson e probabilmente molte altre malattie
neurodegenerative”, ha detto la dottoressa Seneff.“
Per il
Parkinson è stato molto ben descritto che si ottengono proteine simili ai
prioni, anche dalle infezioni nell’intestino. Le cellule immunitarie le portano
alla milza in quei centri germinali e poi iniziano a vomitare esosomi. Queste
sono piccole particelle lipidiche che vengono rilasciate dalla cellula,
scaricando quella proteina tossica e trasportandola lungo il nervo vago al
cervello. Questo è noto per quanto riguarda il morbo di Parkinson ed è il
modello che sto usando. Mi sembra che questa sia una configurazione perfetta
per questo.”
“Purtroppo,
non sapremo se i vaccini abbiano causato questo aumento perché di solito ci
sarà una lunga separazione di tempo tra l’evento vaccinale e la diagnosi della
malattia”.
Quest’ultimo
punto, ha detto Seneff, è “molto conveniente per i produttori di vaccini, che trarranno
enormi profitti dalle nostre disgrazie, sia dalla vendita dei vaccini stessi
che dall’alto costo medico del trattamento di tutte queste malattie
debilitanti.”
(Jane Evans).
Vaccini
COVID molto
pericolosi per i giovani,
avverte lo scienziato di Editor2.
Nationaldaylyng.com-
Editor2- (15 gennaio 2022)-ci dice :
Una
ricercatrice senior presso il MIT Computer Science and Artificial Intelligence
Laboratory, Stephanie Seneff, Ph.D, ha avvertito che vaccinare i giovani per COVID può
causare gravi malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l'Alzheimer.
Lo
scienziato,
in un'intervista a Fox News, ha affermato che somministrare ai giovani vaccini
contro il COVID probabilmente causerà un "aumento allarmante di diverse
importanti malattie neurodegenerative".
"È
"oltraggioso" vaccinare i giovani per il COVID perché hanno un "rischio molto
basso" di morire a causa del virus, ha affermato Seneff, ricercatore senior presso il MIT Computer Science and
Artificial Intelligence Laboratory di Cambridge, nel Massachusetts.
(
L'esperto discute i successi di Invermectin, mette in dubbio l'approccio COVID
del Canada).
"Quando
si guarda al potenziale danno di questi vaccini, non ha alcun senso", ha
detto Seneff. "E i ripetuti booster saranno molto devastanti a lungo termine."
Seneff
ha detto a Laura Ingraham di Fox News che ha fatto "molte
ricerche" per aiutarla a capire come i vaccini COVID possono portare a
malattie neurodegenerative più avanti nella vita.
"È
molto inquietante", ha detto.
Secondo
la ricerca di Seneff: “Sia i vaccini mRNA che i vaccini vettore del DNA
potrebbero essere un percorso verso malattie paralizzanti in futuro. Attraverso l'azione simile al prione
della proteina spike, vedremo probabilmente un allarmante aumento di diverse
importanti malattie neurodegenerative, tra cui morbo di Parkinson, CKD, SLA e
Alzheimer, e queste malattie si manifesteranno con crescente prevalenza tra le
popolazioni più giovani e più giovani, in anni a venire.
(Le politiche di mandato del vaccino COVID
ora obsolete – esperti).
"Purtroppo,
non sapremo se i vaccini abbiano causato questo aumento perché di solito ci
sarà una lunga separazione di tempo tra l'evento vaccinale e la diagnosi della
malattia".
Quest'ultimo
punto, ha detto Seneff, è "molto conveniente per i produttori di vaccini, che
trarranno enormi profitti dalle nostre disgrazie, sia dalla vendita dei vaccini
stessi che dall'alto costo medico del trattamento di tutte queste malattie
debilitanti".
Il
ricercatore del MIT avverte
delle conseguenze a lungo termine dei vaccini mRNA.
Godreports.com-
Mark Ellis- Dott.ssa Stephanie Seneff- (14 gennaio 2022)- ci dicono :
Un ricercatore senior del MIT ha messo in
guardia sulla potenziale relazione tra la proteina spike prodotta nei vaccini mRNA e
un'ampia gamma di malattie sia acute che a lungo termine, come disturbi del
sangue, malattie neurodegenerative e malattie autoimmuni.
“Ho
fatto molte ricerche e sto iniziando a capire come si svolge il processo. È
molto inquietante”, ha detto la dottoressa Stephanie Seneff il 13 gennaio sul
programma di Laura Ingraham. “Penso che sia scandaloso somministrare vaccini ai giovani
perché hanno un rischio molto basso di morire di Covid”.
Per i
giovani, i benefici derivati dai vaccini non superano i rischi, secondo il
dottor Seneff. “Quando si guarda al potenziale danno di questi vaccini non ha alcun
senso. Quando guardi ai ripetuti booster, sarà devastante a lungo termine".
“I
genitori dovrebbero fare tutto il possibile per evitare di darlo ai propri
figli”.
Il Dr.
Seneff, insieme a Greg Nigh, ha pubblicato il loro articolo di ricerca , "Peggiore della malattia?
Revisione di alcune possibili conseguenze indesiderate dei vaccini mRNA contro
COVID-19" nell' “International Journal of Vaccine Theory, Practice, and
Research” lo scorso anno.
"La
scienza non è mai facile, ma ciò che accade è piuttosto affascinante", ha
detto a Ingraham. "Quando il vaccino viene iniettato nel braccio, le
cellule muscolari si arrabbiano molto". Le cellule immunitarie
arrivano al sito di iniezione e assorbono il vaccino da sole, ricevendo le
nanoparticelle.
Le
cellule immunitarie iniziano a produrre proteine spike. “Le particelle fondamentalmente
fanno in modo che le tue cellule producano molte proteine spike in fretta. La punta è la parte più tossica del
virus", ha spiegato il dottor Seneff.
“Queste
cellule immunitarie si precipitano quindi nel sistema linfatico. Molti di loro finiscono nella
milza, che è dove vuoi che siano per produrre gli anticorpi”.
Il
vaccino è progettato per finire nella milza, producendo una grande quantità di
proteina spike, invocando una risposta immunitaria che produce anticorpi,
secondo il dottor Seneff.
"Il
problema è che quei centri germinativi nella milza sono davvero il luogo
centrale in cui si sviluppa il morbo di Parkinson e probabilmente molte altre
malattie neurodegenerative", ha detto il dottor Seneff.
“Per il Parkinson è stato molto ben
strutturato che si ottengono proteine simili ai prioni, anche dalle infezioni
nell'intestino.
Le
cellule immunitarie le portano alla milza in quei centri germinali e poi
iniziano a vomitare esosomi. Queste sono piccole particelle lipidiche che vengono
rilasciate dalla cellula, scaricando quella proteina tossica e trasportandola
lungo il nervo vago al cervello. Questo è noto per quanto riguarda il morbo di
Parkinson ed è il modello che sto usando. Mi sembra che questa sia una
configurazione perfetta per questo.
Il Dr.
Seneff è preoccupato per il modo in cui l'Operazione Warp Speed ha fatto sì che i vaccini fossero
ampiamente utilizzati prima che gli studi a lungo termine fossero completati.
"Il movimento eccezionalmente rapido di
questi vaccini attraverso prove controllate e in un dispiegamento di massa
solleva molteplici problemi di sicurezza", ha osservato nel suo articolo.
"Queste
preoccupazioni sono potenzialmente serie e potrebbero non essere evidenti per
anni o addirittura a livello transgenerazionale".
La
tecnologia impiegata da Pfizer e Moderna nei loro vaccini è straordinaria, ma
inquietante per il dottor Seneff.
“La
visione è grandiosa e le potenziali applicazioni teoriche sono vaste. La
tecnologia è impressionante, ma la manipolazione del codice della vita potrebbe
portare a effetti negativi completamente imprevisti, potenzialmente a lungo
termine o addirittura permanenti".
Il
dottor Seneff è particolarmente preoccupato per le malattie neurodegenerative
come conseguenza a lungo termine. "Le malattie da prioni sono un insieme di
malattie neurodegenerative che sono indotte dal ripiegamento errato di
importanti proteine corporee, che formano oligomeri tossici che alla fine
precipitano come fibrille causando danni diffusi ai neuroni", ha osservato nel suo documento di
ricerca.
“Stanley
Prusiner coniò per primo il nome 'prione' per descrivere queste proteine mal
ripiegate (Prusiner, 1982). La malattia da prioni più nota è la malattia MADCOW (encefalopatia spongiforme bovina), che è diventata un'epidemia nei
bovini europei a partire dagli anni '80.
"Ora
si ritiene che molte malattie neurodegenerative, tra cui l'Alzheimer, il morbo
di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) possano essere malattie
da prioni e i ricercatori hanno identificato specifiche particelle infettive
proteiche legate a queste malattie (Weickenmeier et al., 2019)."
I
vaccini mRNA sono progettati con una sequenza alterata che sostituisce due
aminoacidi adiacenti. “Questo viene fatto intenzionalmente per costringere la
proteina a rimanere nel suo stato aperto e rendere più difficile la sua fusione
con la membrana. Questo ci sembra un passo pericoloso verso il ripiegamento errato, che
potenzialmente porta alla malattia da prioni".
Il Dr.
Seneff indica un articolo pubblicato da J. Bart Classen (2021), che proponeva "che la proteina spike nei
vaccini mRNA potrebbe causare malattie simili ai prioni, in parte attraverso la
sua capacità di legarsi a molte proteine note e indurre il loro
ripiegamento errato in potenziali prioni”.
Inoltre,
Idrees e Kumar (2021) hanno proposto che il componente della proteina spike
sia incline ad agire come un amiloide funzionale e a formare aggregati tossici. Questi autori hanno descritto la
capacità di "formare aggregati amiloidi e tossici che possono fungere da semi
per aggregare molte delle proteine del cervello mal ripiegate e possono
alla fine portare alla neuro-degenerazione".
Il
dottor Seneff indica anche questo collegamento preoccupante. "È chiaro che il nervo vago è
fondamentale per la trasmissione di proteine mal ripiegate al cervello,
perché la rottura del nervo vago protegge dal Parkinson... Un altro percorso è attraverso il
nervo olfattivo e una perdita dell'olfatto è un segno precoce di Morbo di
Parkinson. Minacciosamente, anche la diminuzione o la perdita dell'olfatto è un
sintomo comune dell'infezione da SARS-CoV-2.
“Ci
sono molti parallelismi tra l'α-sinucleina (la principale proteina trovata nei depositi di corpi di Lewy
nel cervello dei pazienti con Parkinson) e la proteina spike, suggerendo la possibilità di una malattia simile
a un prione dopo la vaccinazione. Abbiamo già dimostrato che l'mRNA nel vaccino finisce in alte
concentrazioni nel fegato e nella milza, due organi ben collegati al nervo
vago.
"Ciò significa che i vaccini mRNA
inducono una situazione ideale per la formazione di prioni dalla proteina spike
e il suo trasporto attraverso gli esosomi lungo il nervo vago al
cervello".
Il
dottor Seneff vede una situazione potenzialmente pericolosa che potrebbe
sorgere in futuro in cui una donna riceve un vaccino mRNA per Covid e poi
concepisce un bambino poco dopo.
“Lo sperma sarebbe libero di assorbire i
liposomi inclusi nell'RNA dal vaccino e convertirli in DNA usando LINE-1.
Produrrebbero
quindi plasmidi contenenti il codice per la proteina spike che verrebbe
assorbita dall'uovo fecondato".
"Il
bambino che nasce è quindi potenzialmente incapace di montare anticorpi contro
la proteina spike perché il loro sistema immunitario lo considera 'auto'.
' Se
quel bambino dovesse essere infettato da SARS-CoV-2 in qualsiasi momento della
sua vita, il suo sistema immunitario non creerebbe una difesa contro il virus e
il virus sarebbe presumibilmente libero di moltiplicarsi nel corpo del bambino
senza restrizioni”.
Il dott.
Seneff e Nigh concludono il loro articolo con un forte avvertimento: "I vaccini sperimentali con
mRNA sono stati annunciati come aventi il potenziale per grandi benefici, ma
ospitano anche la possibilità di conseguenze impreviste potenzialmente tragiche
e persino catastrofiche".
I
colpi(vaccini) di COVID potrebbero causare
malattie
neurodegenerative "paralizzanti"
nei
giovani, avverte lo scienziato del MIT.
Childrenshealthdefender.org- Stephanie Seneff, Ph.D- (14/01/2022)-ci
dice :
Stephanie
Seneff, Ph.D., ricercatrice senior presso il MIT Computer Science and
Artificial Intelligence Laboratory, ha detto a Fox News che vaccinare i giovani
per il COVID può causare gravi malattie neurodegenerative, come il Parkinson e
l'Alzheimer.
Squadra
di difesa della salute dei bambini.
(childrenshealthdefense.org/defender/mit-scientist-stephanie-seneff-neurodegenerative-disease-young-people-covid-shots/).
Dare
ai giovani vaccini contro il COVID probabilmente causerà un "aumento
allarmante di diverse importanti malattie neurodegenerative", Stephanie
Seneff, Ph.D. ha detto oggi a Fox News.
È
"oltraggioso" vaccinare i giovani per COVID perché hanno un
"rischio molto basso" di morire a causa del virus, ha affermato
Seneff, ricercatore senior presso il MIT Computer Science and Artificial Intelligence
Laboratory di Cambridge, nel Massachusetts.
"Quando
si guarda al potenziale danno di questi vaccini, non ha alcun senso", ha
detto Seneff. "E i ripetuti booster saranno molto devastanti a lungo
termine."
Seneff
ha detto a Laura Ingraham di Fox News che ha fatto "molte ricerche"
per aiutarla a capire come i vaccini COVID possono portare a malattie
neurodegenerative più avanti nella vita.
"È
molto inquietante", ha detto.
(Il
nuovo libro di Robert F. Kennedy, Jr. — 'The Real Anthony Fauci').
Secondo
la ricerca di Seneff :
“[B]oth
i vaccini mRNA e i vaccini vettore del DNA potrebbero essere un percorso verso
malattie paralizzanti in futuro. Attraverso l' azione simile al prione della proteina
spike, vedremo probabilmente un allarmante aumento di diverse importanti
malattie neurodegenerative, tra cui morbo di Parkinson, CKD, SLA e Alzheimer, e
queste malattie si manifesteranno con crescente prevalenza tra le popolazioni
più giovani e più giovani, in anni a venire.
"Purtroppo,
non sapremo se i vaccini abbiano causato questo aumento perché di solito ci
sarà una lunga separazione di tempo tra l'evento vaccinale e la diagnosi della
malattia".
Quest'ultimo
punto, ha detto Seneff, è "molto conveniente per i produttori di vaccini,
che trarranno enormi profitti dalle nostre disgrazie, sia dalla vendita dei
vaccini stessi che dall'alto costo medico del trattamento di tutte queste
malattie debilitanti".
LA
TRIADE DEI VACCINI. Intrighi Miliardari tra
GSK, PFIZER, NOVAVAX con
Lobby Sioniste, Gates, Biden & BoJo.
Gospanews.net-
Fabio Giuseppe Carlo Carisio-(2 Gennaio 2022 )-ci dice :
GlaxoSmithKline,
erede delle tangenti SB a Roma, confezionerà 60milioni di dosi Novavax per il
Regno Unito di Boris Johnson -Joint Venture colossale GSK-Pfizer.
Ormai
da alcuni mesi nel mondo si è scatenato una sfida geopolitica sui vaccini.
Il
successo è comunque garantito a quasi tutte le Big Pharma anglo-americane che
vivono da decenni di “lobbyimg”, un termine che in italiano si può tradurre con
il verbo neutro “influenzare”, con quello più pragmatico “sponsorizzare” oppure
con quello più tipicamente italiano “ungere”.
Ungere
soggetti pubblici e privati per ottenere vantaggi commerciali rispetto ai
concorrenti.
Come
abbiamo ricordato nel precedente articolo su Novavax equiparando il suo nuovo
vaccino proteico a quello dell’Epatite B prodotto da Smith Kline Beecham (poi conglobata
in GSK), SB “unse” l’ex Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo e l’ex
direttore del Dicastero, Duilio Poggiolini, con una tangente da 600 milioni di
lire costata al politico l’arresto e la successiva condanna in sede penale e
civile insieme al funzionario.
Ma
erano i tempi in cui la magistratura lavorava alacremente contro la corruzione
politica: perché
le toghe rosse dovevano sbarazzarsi dei partiti di maggioranza per spalancare
il nuovo corso del PDS prima e del Partito Democratico poi, immune a qualsiasi
scandalo giudiziario come ha insegnato il Palamara Gate…
Ebbene
oggi proprio GlaxoSmithKline, nel 2004 travolta da un nuovo scandalo in Italia per
regalie a 4mila medici di base finalizzate a iper-prescrizioni di ricette
farmacologiche o prescrizioni addirittura non necessarie ma nel 2017 comunque
favorita dal Decreto Lorenzin che rese obbligatori in età scolare 10 dei suoi
vaccini antibatterici e antivirali, si trova al centro della triade di un
“cartello dei farmaci” con Pfizer e Novavax: GSK, infatti, non è ancora riuscita a
portare a termine il vaccino che sta sperimentando con Sanofi e quello che,
occultamente, sta sviluppando in Italia con Reithera.
Nel
mercato libero, ovviamente, queste partnership sono assolutamente permesse e
legali ma è altrettanto lapalissiano che a volte servono ad aggirare le leggi
antitrust sul monopolio e creano dei potenziali “abusi di posizione dominante”.
Ma
ancor peggio partoriscono delle joint venture più potenti degli stati a cui
devono vendere i loro prodotti, controllando così di fatto il mercato tanto da poter imporre sieri genici
sperimentali senza doversi curare troppo delle eventuali conseguenze.
Basti
pensare che in Italia è già stato decretato per legge lo scudo penale (già applicato per due decessi) a
favore dei medici in relazione ai vaccini anti-Covid di tutte le case
farmaceutiche autorizzate dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nonostante l’avvocato Renate Holzeisen in
un’azione col sindacato di polizia COSAP abbia contestato la necessità di
prescrizioni mediche specialistiche prima delle inoculazioni.
Al
momento nel mondo occidentale sono tre i principali competitor in lotta per
ricavarsi una fetta di mercato sui vaccini. L’americana Pfizer di New York è
privilegiata su tutti, in parte per essere stata il più fondamentale sponsor
del Democratic Party nella vittoria di Joseph Biden alle presidenziali USA
falsate da brogli e corruzione (come accertato da vari dossier sul voto in Georgia,
Pennsylvania e in alcuni stati in bilico dove il tycoon di Facebook, Mark
Zuckerberg, foraggiò i centri elettorali) e in parte per essere stata la prima
casa farmaceutica a tessere rapporti con la Commissione Europea in un summit
con le ong
di Bill Gates nel settembre 2019, guardavano proprio pochi mesi dello scoppio della
pandemia.
L’altra
americana Moderna
di Cambridge (Massachusetts, USA) è stata anch’essa finanziata dalla Bill & Melinda Gates foundation un centinaio di milioni di dollari
per il vaccino Zika e dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations
(CEPI), un’altra ong fondata da Gates, è supportata nelle sue storiche ricerche sui sieri genici
mRNA anche
dal National
Institute of Allergy and Infectiious Diseases (NIAID) diretto dal famigerato
Anthony Fauci, finanziatore delle ricerche sui super-virus chimerici SARS 2003
potenziati in carica virale con finalità ‘dual use’ vaccino o bio-arma dagli
“apprendisti stregoni” cinesi e americani sospettati di aver creato il
SARS-Cov-2 in laboratorio. Ma Moderna ha una capacità di produzione di dosi inferiore e
pertanto si è “accontentata” del mercato USA ed Unione Europea.
AstraZeneca
di Cambridge (UK), invece, ha creato il suo vaccino grazie ad una collaborazione tra il britannico Jenner Institute di
Oxford e l’italiana Advent srl, operativa nel Science Park di Pomezia (Roma)
per anni finanziato dalla Regione Lazio per volontà del governatore Nicola
Zingaretti (ex
segretario del Partito Democratico che governa in Italia dal 2012), dove è stato sviluppato il vettore
adeno-virale di scimpanzé che è il veicolo del genoma modificato di DNA
inoculato per scatenare la reazione degli anticorpi nella proteina Spike nel
farmaco anti-Covid.
Ma
siccome il costo dei sieri di AstraZeneca è assai già economico la
multinazionale (peraltro socia di Moderna) è stata fortemente boicottata dai
media che fanno il tifo per le multinazionali americane ed hanno evidenziato i
molteplici casi di reazioni avverse minimizzati invece per Pfizer. A questi tre leader si aggiunge
l’altra americana Johnson&Johnson che appare però una outsider, essendo partita in sordina con il suo Janssen prodotto dall’omonima
controllata in Belgio soprattutto dopo il blocco temporaneo della produzione
per vaccini contaminati in un laboratorio statunitense.
Il
Comirnaty prodotto da Pfizer e dalla tedesca Biontech, anch’essa finanziata da Gates e
proprietaria di una licenza di esclusiva per la commercializzazione in Germania
e Turchia, viene
venduto all’Unione Europea a 19,50 euro a dose ed è già autorizzato per l’uso
di emergenza anche sui bambini over 5 anni sia nei paesi UE che negli Usa. Lo
Spikevax di Moderna, già approvato per gli over 12, ne costa addirittura 25,50
mentre il Vaxzevria
di AstraZeneca (ma per metà italiano) viene pagato soltanto 2,80.
Da
pochi giorni prima l’European Medicines Agency e l’Organizzazione Mondiale per
la Sanità, poi varie autorità farmacologiche asiatiche, hanno autorizzato
all’uso di emergenza anche il Nuvaxovid di Novavax, creato con la tecnologia delle nanoparticelle proteiche di Spike e il misterioso adiuvante Matrix.
Dovrebbe
avere prezzi più contenuti rispetto ai sieri genici a base di RNA messaggero di
Pfizer e Moderna, ma l’UE, che ne ha ordinate 100milioni di dosi, non ha ancora
reso pubblico il loro costo.
Non è
invece ancora stato autorizzato dalla FDA negli Usa, probabilmente per non
turbare gli affari di Moderna ma soprattutto di Pfizer che nella sua campagna
di lobbying 2019-2020 è stata capace di sponsorizzare persino i procuratori
generali, oltre a centinaia di senatori e deputati Democratici e Repubblicani.
GSK HA
GIA’ FATTO ACCORDO CON NOVAVAX PER IL REGNO UNITO.
La
brutta notizia arriva soprattutto per AstraZeneca, finora leader quasi
esclusivo del mercato britannico. Nei mesi scorsi, infatti, prima ancora che il
Nuvaxovid fosse approvato, la GlaxoSmithKline (GSK) di Londra aveva già
stipulato un accordo per la produzione e distribuzione nel Regno Unito.
«GSK
ha raggiunto un accordo di principio con Novavax e la task force sui vaccini
del governo del Regno Unito per supportare la produzione fino a 60 milioni di
dosi del candidato vaccino COVID-19 di Novavax (NVX-CoV2373) da utilizzare nel
Regno Unito.
GSK fornirà capacità di produzione “riempi e finisci” presso la sua struttura di Barnard
Castle nel nord-est dell’Inghilterra a partire dal maggio 2021, con un rapido
trasferimento di tecnologia tra le due società che inizierà immediatamente. Le parti negozieranno un accordo
finale per includere termini e condizioni aggiuntivi».
E’ il
comunicato pubblicato il 20 marzo 2021 dalla stessa GSK sul suo sito ufficiale.
«Il
governo del Regno Unito ha assicurato 60 milioni di dosi del vaccino
nell’ambito di un accordo di acquisto anticipato con Novavax. Il componente dell’antigene proteico di NVX-CoV2373 è
prodotto anche nel nord-est dell’Inghilterra dal partner produttivo di Novavax,
FUJIFILM Diosynth Biotechnologies, nel loro sito a Billingham, Stockton-on-Tees.
“Fill
and finish” (riempi e finisci ), che
sarà fornito da GSK, è la fase di completamento della produzione del vaccino, preparazione delle fiale del
vaccino finale e confezionamento delle stesse per la distribuzione e l’uso.
Il sito GSK a Barnard Castle, che consegnerà
le dosi di vaccino nell’ambito di questa collaborazione, è una struttura
specializzata nella rete di produzione globale di GSK, che supporta la
produzione di prodotti farmaceutici e vaccini GSK».
Roger
Connor, Presidente, GSK vaccini, ha dichiarato: “GSK è lieta di supportare Novavax e
la UK Vaccines Taskforce con questo accordo di produzione per il Regno Unito e
la nostra struttura di Barnard Castle sta ora intraprendendo il lavoro di
preparazione rapido necessario per produrre fino a 60 milioni di dosi di questo
vaccino. Ci
siamo assicurati di poter consegnare questi volumi senza influire sulla
fornitura di altri nostri medicinali e vaccini vitali e senza interrompere le altre
collaborazioni COVID-19 in cui GSK è impegnata a livello globale.
“Questa
partnership con GSK continua l’espansione della nostra rete di fornitura
globale, che prevediamo aumenterà la capacità produttiva complessiva e, se
approvata dalle agenzie di regolamentazione, supporterà l’accesso a un nuovo
vaccino potenzialmente importante contro il COVID-19″, ha affermato Rick
Crowley, Vicepresidente esecutivo Presidente e Direttore Operativo, Novavax.
“Ringraziamo la Vaccine Taskforce del governo del
Regno Unito per il suo ruolo fondamentale nel garantire il progresso del nostro
vaccino COVID-19, sia dal punto di vista clinico che ora produttivo, nonché GSK
per aver messo a disposizione le proprie strutture per aiutare a combattere la
pandemia”.
il
primo ministro britannico Boris Johnson.
Il primo
ministro Boris Johnson ha dichiarato: “Sono lieto dell’investimento di GSK,
che mostra la forza della produzione nel Regno Unito e aumenterà ulteriormente
il lancio del nostro vaccino. La task force sui vaccini ha lavorato a stretto contatto
con le imprese per fornire con successo vaccini a tutto il Regno Unito e questo
accordo continuerà a supportare il nostro approccio. Rimaniamo sulla buona strada per
offrire una prima vaccinazione a tutti gli over 50 entro il 15 aprile e a tutti
gli adulti entro la fine di luglio, e voglio incoraggiare ancora una volta
tutti a farsi avanti per un vaccino quando sarete chiamati”.
LA
COLOSSALE JOINT VENTURE TRA PFIZER E GLAXO.
La
partnership con Novavax appare però un piccolo affare, se paragonato alla
colossale joint-venture conclusa, guardavano pochi mesi prima dello scoppio
della pandemia tra GlaxoSmithKline e Pfizer. I particolari li leggiamo
direttamente dal bilancio depositato nel dicembre 2020 dalla multinazionale
americana che
è poi diventata leader mondiale dei vaccini grazie al Comirnaty prodotto con
Biontech.
Scrive
Pfizer: «Il 31 luglio 2019, abbiamo completato
una transazione in cui noi e GSK abbiamo unito le nostre rispettive attività di
assistenza sanitaria per i consumatori in una nuova JV che opera a livello
globale con il nome di GSK Consumer Healthcare.
In
cambio, abbiamo ricevuto una partecipazione del 32% nella nuova società e GSK
possiede il restante 68%. Al momento della chiusura, abbiamo deconsolidato la nostra
attività Consumer Healthcare e riconosciuto un guadagno ante imposte di $ 8,1
miliardi ($ 5,4 miliardi, al netto delle tasse) nel terzo trimestre del 2019 in
(Gain) al completamento della transazione Consumer Healthcare JV per la
differenza nella fiera valore della nostra partecipazione del 32% e il valore
di carico della nostra attività Consumer Healthcare.
I nostri risultati finanziari e i risultati
operativi del nostro segmento Consumer Healthcare per il 2019 riflettono sette
mesi di operazioni domestiche del segmento Consumer Healthcare e otto mesi di
operazioni internazionali del segmento Consumer Healthcare.
I
risultati finanziari per il 2020 non riflettono alcun contributo dal business
Consumer Healthcare».
«Stiamo
contabilizzando il nostro interesse nella JV Consumer Healthcare come
investimento con metodo azionario. Il valore contabile del nostro investimento nella JV
Consumer Healthcare è di $ 16,7 miliardi al 31 dicembre 2020 e $ 17,0 miliardi
al 31 dicembre 2019 ed è riportato come investimento di private equity in
investimenti con metodo azionario al 31 dicembre 2020 e 2019 La Consumer
Healthcare JV è una partecipata estera la cui valuta di riferimento è la
sterlina britannica, pertanto traduciamo i suoi rendiconti finanziari in
dollari USA e riconosciamo l’impatto delle rettifiche di conversione della
valuta estera nel valore contabile del nostro investimento e in altre entrate
complessive» si legge ancora nel bilancio della multinazionale americana che è
tirata per i capelli in mezzo ad uno scandalo per clamorosi conflitti
d’interessi.
Come
scoperto da Gospa News, infatti, un medico del comitato di approvazione dei
farmaci CDC (Centers of Diseases Control and Prevention) chiamato ad esprimersi sulla
raccomandazione del siero genico Comirnaty ai bambini over 5 anni in precedenza era stato finanziato
per una sua ricerca proprio dalla GSK.
Mentre
la stessa Pfizer aveva abbondantemente foraggiato i comitati dei Democratici
americani prima delle presidenziali fornendo così un’importante supporto
all’elezione di Biden alla Casa Bianca. Il presidente Dem Usa si è poi indirettamente ma lautamente
sdebitato: ha
infatti finanziato il piano COVAX creato dall’Organizzazione Mondiale per la
campagna di immunizzazione antiCovid nei paesi poveri che è gestito dalla Gavi
Alliance di Gates ed amministrato, guardavano, da una ex manager di GSK.
L’amministrazione
Biden ha infatti erogato ben 4 miliardi di dollari a COVAX vincolati
all’acquisto di 500mlioni di dosi di vaccini Comirnaty. Con grande gioia degli investitori
Pfizer-Gsk tra cui spiccano i fondi BlackRock ed Elliott gestiti da finanzieri
sionisti.
Non va
inoltre dimenticato che GlaxoSmithKline ha come CEO Emma Walmsley, direttrice
di Microsoft Corporation, confermando gli intrecci finanziari con Bill Gates che è stato per anni mega-donor
dei Democratici, soprattutto per le candidature presidenziali vincenti di Obama
che nel 2014.
Proprio Gates ed Obama, nel 2014, convinsero il premier italiano
Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, ha sostenere il progetto di
immunizzazione globale culminato nell’approvazione del Decreto Lorenzin nel
2017 per i 10 vaccini obbligatori in età scolare ovviamente prodotti dalla GSK…
«La
diminuzione del valore del nostro investimento dal 31 dicembre 2019 al 31
dicembre 2020 è principalmente dovuta ai dividendi di $ 932 milioni, ricevuti
dalla JV Consumer Healthcare a giugno, settembre e novembre 2020, ampiamente
compensati dalla nostra quota del I guadagni della JV di $ 417 milioni e $ 345
milioni in rettifiche di conversione in valuta estera al lordo delle imposte
(vedere la nota 6). Registriamo la nostra quota di guadagni dalla JV Consumer
Healthcare su base trimestrale con un ritardo di un quarto in Altro (reddito)/deduzioni––
netto a partire dal 1 agosto 2019».
Il
business ha quindi assunto proporzioni davvero colossali come spiega sempre la
stessa Pfizer: «La nostra quota totale degli utili della JV generata nel quarto
trimestre del 2019 e nei primi nove mesi del 2020, che abbiamo registrato nei
nostri risultati operativi nel 2020, è stata di 417 milioni di dollari.
La
nostra quota totale di due mesi degli utili della JV generati nel terzo
trimestre del 2019, che abbiamo registrato nei nostri risultati operativi nel
quarto trimestre del 2019, è stata di 47 milioni di dollari.
Alla
data di chiusura del 31 luglio 2019, abbiamo stimato che il valore equo del
nostro investimento nella JV Consumer Healthcare fosse di $ 15,7 miliardi e che
il 32% dell’equità sottostante nel valore contabile delle attività nette della
JV Consumer Healthcare fosse di $ 11,2 miliardi, con una differenza base
iniziale di circa 4,5 miliardi di dollari».
«Nel
quarto trimestre del 2019, abbiamo preliminarmente completato l’allocazione
della differenza di base, risultante dall’eccedenza del fair value iniziale del nostro investimento
rispetto al patrimonio netto sottostante nel valore di carico delle attività
nette della JV, principalmente a magazzino, attività immateriali a vita
definita, attività immateriali a vita indefinita, relative passività fiscali
differite e avviamento con il metodo del patrimonio netto all’interno del conto
di investimento.
Durante
il quarto trimestre del 2019, la JV Consumer Healthcare ha rivisto il valore
contabile iniziale delle attività nette della JV e la nostra quota del 32%
dell’equità sottostante nel valore contabile delle attività nette della JV
Consumer Healthcare è stata ridotta a $ 11,0 miliardi e la nostra differenza di
base iniziale è stata aumentata a $ 4,8 miliardi».
Grazie
a queste redditizie operazioni commerciali con GSK la multinazionale Pfizer ha
potuto ricomprare azioni per circa 7 miliardi di dollari dalla banca newyorkese
Goldman Sachs che, ancor prima della pandemia e del siero genico Comirnaty, aveva
scommesso proprio sulla Big Pharma americana.
Ciò ha
suscitato i sospetti di altri mostruosi conflitti d’interessi non solo per il
ruolo nell’ azienda farmaceutica di un’ex manager Goldman Sachs ma soprattutto per gli
incarichi manageriali avuti nella potentissima banca di New York da Mario Draghi e Mario Monti che rispettivamente in
qualità di presidente del Consiglio in Italia e capo della commissione
pan-europea per la Salute e lo sviluppo sostenibile dell’OMS, stanno entrambi
pilotando le strategie sui vaccini…
Al
momento hanno ottenuto l’unico risultato di aver portato il Bel Paese vicino al collasso per un boom di contagiati Covid-19, perlopiù asintomatici e pertanto
probabili” falsi positivi” a “tamponi inaffidabili”, nonostante ben tre dosi di
Pfizer e altri sieri genici sperimentali.
Ma
come hanno evidenziato persino tre cardinali, due vescovi ed altri religiosi
della Chiesa Cattolica la pandemia, scatenata da un virus SARS-Cov-2 da
laboratorio (secondo autorevoli virologi ed esperti di intelligence) è un soprattutto un esperimento
globale volto ad imporre uno stato di sorveglianza proiettato verso gli
obiettivi del “Nuovo Ordine Mondiale” e del “Great Reset” di Klaus Schwab.
(Per
leggere in sintesi tutti i retroscena del SARS-Cov-2 da laboratorio acquista il
libro WuhanGates…).
(Fabio
Giuseppe Carlo Carisio).
Pandemia,
gli affari di Bill Gates e la patologica
debolezza
del controllo pubblico sulle
logiche
di mercato nel campo della salute.
Repubblica.it
- Nicoletta Dentico-(25 GENNAIO 2021)- ci dice :
Alle
fondazioni private e alle aziende la conduzione della crisi sanitaria malgrado
il Covid19 abbia fatto esplodere contraddizioni e inadeguatezze nella gestione
della prima epidemia della globalizzazione.
ROMA -
Chi vince
sempre: Bill Gates e la ricerca contro Covid 19 Lo ricordate?
Con
una delle sue performance più idiosincratiche, Donald Trump si assicurò il
dileggio della stampa internazionale all’inizio della pandemia quando tentò di
comprarsi preventivamente, per un miliardo di dollari, il brevetto del vaccino
in fase di ricerca da parte di una promettente azienda tedesca. Voleva
accaparrarsi l’uso esclusivo del vaccino per gli americani, giocando d’anticipo.
Era il mese di marzo. Il governo tedesco intercettò e bloccò subito la manovra,
e la mossa di Trump fallì clamorosamente: “la vendita esclusiva di un possibile
vaccino agli Stati Uniti deve essere bloccata in tutti i modi. Il capitalismo
ha dei limiti”, aveva chiosato in un tweet il politico tedesco Karl Lauterback.
Quei
valori azionari che schizzano a + 249,4%.
Ma CureVac, la biotech coinvolta nel pasticcio di
Trump, specializzata nella tecnologia RNA che sta alla base dei maggiori
programmi di ricerca sul vaccino contro Covid-19, da allora ha conquistato la
scena.
I
titoli di CureVac, che si è lanciata per la prima volta sul mercato finanziario
a metà agosto, hanno innalzato il loro valore del 249,4% in 24 ore, del 400% in
due giorni di borsa.
E
indovinate un po chi è uno dei principali investitori di CureVac, accanto ai
più ricchi miliardari del software tedeschi e ai tycoon degli shopping centres
messicani? La
onnipresente Fondazione Bill e Melinda Gates, naturalmente. In estate, Bill
Gates ha irrobustito la partecipazione finanziaria nella ormai prestigiosa
azienda tedesca con altri 40 milioni di dollari.
Le
diverse "galline dalle uova d'oro" di Bill Gates. CureVac non è la sola gallina dalle
uova d’oro di Bill e Melinda. Stando alle ultime informazioni della Securities and Exchange
Commission (SEC) americana, la Fondazione Gates ha un portafoglio di
investimenti di oltre 250 milioni di dollari in una dozzina di aziende
impegnate nella ricerca contro Covid19 – vaccini, medicinali, diagnostici o
altre produzioni medicali.
La Fondazione ha inoltre annunciato di voler
utilizzare una parte cospicua del suo Fondo di Investimento Strategico (Strategic Investment Fund) di 2,5 miliardi di dollari per far avanzare il programma di
impegno contro SARS-CoV-2.
Insomma:
soldi, soldi, soldi.
Come spiega accuratamente l’Institute for Policy Studies, il
2020 è un anno del Ringraziamento per i miliardari americani. Da marzo a oggi, mentre nel mondo
divampa una pandemia sociale ed economica senza precedenti, costoro sono riusciti a incamerare
profitti dell’ordine di un miliardo di miliardi.
Un
incremento della ricchezza da capogiro (+ 34%), per questi pandemic profiteers (approfittatori della pandemia) che
nessuno sembra in grado di controllare.
I Gates, da sempre legati a doppio filo con
l’industria farmaceutica delle mega-imprese, cominciarono a espandere i loro
investimenti nel settore delle biotecnologie ancora prima che la comunità
scientifica, convocata a Seattle per un incontro sugli scenari futuri nel 2015,
lanciasse l’allarme su un nuovo patogeno destinato a sconvolgere il pianeta.
La macabra
profezia. Le proiezioni che aveva commissionato restituivano a Gates non
un’ipotesi di scuola, ma una minaccia a tempo: lo spillover ben descritto da David
Quammen era solo una questione di tempo.
Il contagio avrebbe colpito soprattutto i
centri urbani su scala globale; nel giro di mesi, milioni di persone avrebbero
perso la vita. Bill Gates, gli va dato atto, fece di tutto per lanciare
l’allarme.
Raccontò la macabra profezia in una Ted Talk (serie di conferenze gestite dall'organizzazione privata
non-profit statunitense Sapling Foundation ) divenuta ormai famosa, rilasciò
interviste e di suo pugno scrisse articoli sulla stampa scientifica, formulò
proposte per i decisori politici. Ahimè, questi non se lo filarono per niente.
Il
nuovo sguardo verso le innovazioni genetiche e i vaccini.
Se
l’interesse iniziale della fondazione alle piccole biotech era legato alla
lotta contro la malaria, adesso Gates capiva ancora di più l’importanza strategica
di puntare le sue ricchezze sulle innovazioni genetiche per i vaccini,
attraverso una rete di piccole e medie imprese direttamente affiliate ai
programmi della Fondazione. Del resto Ebola aveva
insegnato che anche i virus più circoscritti e remoti geograficamente potevano
tracciare percorsi di contagio mai visti prima.
SARS-CoV-2
è arrivato alla fine e il mondo si è fatto trovare del tutto impreparato. L’unico pronto ad affrontare il nuovo
contesto pandemico è stato il monopolista filantropo di Seattle.
E’ lui
che oggi domina la scena, e la scienza, nelle scelte strategiche per la
identificazione dei rimedi al male che aveva annunciato.
Al
centro del dibattito scientifico mondiale. La Fondazione Gates ha riorientato le
priorità operative per dedicarsi quasi esclusivamente a Covid19.
Grazie
all’impegno finanziario di 300 milioni di dollari messi sul piatto in poche
settimane, all’insorgere del primo focolaio della pandemia, si è conquistata la leadership
morale nella lotta contro il nuovo coronavirus, sia per la ricerca e sviluppo
di nuovi vaccini e terapie, sia per la formulazione di risposte epidemiologiche
nei paesi a basso reddito (avvalendosi dei programmi di sorveglianza sanitaria
come quello sulla polio, che finanzia in diversi paesi).
Grazie
al composito network di aziende farmaceutiche la Fondazione Gates si è posta al
centro del dibattito scientifico mondiale sui progetti di ricerca da sostenere.
Bill
Gates ha investito miliardi di dollari in sette dei più promettenti progetti di
ricerca su SARS-CoV-2, e si è lanciato nel finanziamento della costruzione di
impianti di produzione di questi candidati, ben cosciente che da solo può
mobilitare denaro dell’ordine di grandezza di più governi.
King-maker
delle relazioni geopolitiche. Grazie alla schiera di iniziative pubblico-private in ambito
sanitario che ha fatto germinare negli ultimi due decenni, Bill Gates ha saputo
rafforzare nel tempo il ruolo di king-maker delle relazioni geopolitiche che
servono per imbandire la tavola della ricerca internazionale contro la prima
pandemia che ha paralizzato il pianeta, elevando ulteriormente (se possibile)
non solo la sua egemonia, ma anche quella dell’industria farmaceutica. Un esempio eloquente riguarda
l’Università di Oxford. Visto il robusto finanziamento pubblico ricevuto per il
suo progetto di ricerca (finanziato tutto dai gverni), Oxford aveva opzionato
l’idea di una piattaforma di accesso al suo vaccino aperta, così da rendere
liberamente disponibile la conoscenza scientifica per eventuali produttori nel
mondo.
L'unica
rotta di collaborazione multilaterale. Secondo quanto documentato da
Bloomberg e Kaiser Health News, l’università sarebbe stata messa alle strette
da Gates, preoccupato evidentemente da un precedente di questa natura, e
indotta ad abbandonare la strategia di apertura a vantaggio di una licenza esclusiva
per la produzione in scala del vaccino controllata da Astra Zeneca, facilitata
dalla alleanza fra la azienda e la Fondazione Gates, che ha fornito infine
l’impianto dell’iniziativa Access to Covid-19 Tools (ACT) Accelerator lanciata
ad aprile dalla comunità internazionale come unica rotta di collaborazione
multilaterale per velocizzare sviluppo, produzione e accesso dei nuovi rimedi
anti-Covid.
Le
infrastrutture finanziarie finanziate da Gates. L’ impalcatura operativa di ACT
Accelerator - organizzata su quattro pilastri: vaccini, diagnostici, medicinali e
sistemi sanitari - poggia sulle infrastrutture pubblico-private volute e
finanziate da Gates: la Global Alliance for Vaccine Immunization (GAVI) e la
Coalition for Epidemic Preparedness Innovation (CEPI) in prima linea, con
UNITAID e Fondo Globale contro AIDS, tubercolosi e malaria che fanno da
supporto. Nella narrazione ufficiale dei leader mondiali, la Fondazione Gates,
è inesorabilmente annoverata tra le istituzioni multilaterali di questa operazione,
alla stessa stregua di Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Banca
mondiale e Commissione Europea.
ACT
Accelerator sancisce l’evoluzione di status della Fondazione Gates,
l’indiscusso primato delle partnership-pubblico private nella gestione della
prima crisi pandemica della globalizzazione, e la decisione dei governi della
comunità internazionale di affidare a queste fondazioni di diritto privato la
conduzione della crisi, malgrado Covid19 abbia invece fatto esplodere tutte le
contraddizioni e inadeguatezze del settore privato e delle logiche di mercato
nel campo della salute.
La
lotta contro un attore potente e senza scrupoli. Il resto della storia, in costante
evoluzione mentre scriviamo, riguarda il febbrile accesso ai vaccini contro SARC-CoV-2, in
un costante braccio di ferro con un attore potente e senza scrupoli,
l’industria farmaceutica.
Covid19
ha sfiancato quasi tutti i settori dell’economia, ma le aziende farmaceutiche
sono in totale fibrillazione e trarranno lauti benefici dalla pandemia, grazie
ai 93 miliardi di investimenti pubblici erogati finora secondo la recente
analisi di KeNUP Foundation.
Covid19
è l’opportunità di business che capita una volta nella vita, come ha commentato
Gerald Posner, autore di “Pharma: Greed, Lies and the Poisoning of America”. Da quando ha deciso di affermarsi
come dominus
della filantropia mondiale, Bill Gates ha contribuito enormemente al
rafforzamento geopolitico di big pharma, erodendo e sottraendo terreno alla
società civile in questo duro conflitto politico.
Se non
affrontiamo questi temi, è sicuro che il governo del mondo resterà senza
respiro anche dopo che il contagio di Covid19 sarà finito.
(
Nicoletta Dentico, giornalista, esperta di Cooperazione internazionale e diritti umani. Ha
coordinato in Italia la Campagna per la messa al bando delle mine, vincitrice
del Premio Nobel per la Pace nel 1997, e diretto in Italia Medici Senza
Frontiere con un ruolo nel lancio della Campagna per l’Accesso ai Farmaci
Essenziali. Cofondatrice dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale
(Oisg), ha lavorato a Ginevra per Drugs for Neglected Diseases Initiative, e
poi per l’Organizzazione mondiale della sanità. Dal 2013 al 2019 è stata
consigliera di amministrazione di Banca Popolare Etica e vicepresidente della
Fondazione Finanza Etica. Dirige il programma di salute globale di Society for
International Development Sid).
Rapporto:
il primo caso al mondo di omicidio
con un
vaccino contro Bill Gates
è
stato presentato all'Alta corte indiana.
liberopensiero2019.blogspot.com-redazione-(
novembre 30, 2021)- ci dice :
Secondo i rapporti, sono state presentate
accuse di omicidio contro Bill Gates e il fondatore del Serum Institute in un'alta corte in India per il loro
ruolo nella promozione del vaccino COVID, dopo che un uomo di 23 anni è morto
subito dopo aver preso l'iniezione.
Dall'”Associazione
degli avvocati indiani “:
Il
firmatario ha chiesto di perseguire il produttore di AstraZeneca
(Covishield) Bill Gates, il suo partner Adar Poonawalla e altri funzionari e
leader governativi coinvolti nell'omicidio di un uomo di 23 anni, che ha perso la vita a causa della
vaccinazione.
Il defunto ha preso il vaccino Covishield credendo nella falsa narrativa che il
vaccino sia completamente sicuro e anche a causa del requisito di conformità
stabilito dalle Ferrovie che solo le persone con doppia vaccinazione sarebbero
autorizzate a viaggiare.
Il
comitato AEFI (Adverse Event Following Immunisation) del governo indiano ha recentemente
ammesso che
la morte del Dr.SnehalLunawat è stata dovuta agli effetti collaterali del
vaccino Covishield.
Il suddetto rapporto ha messo in luce la
falsità dell'affermazione fatta dal sindacato dei vaccini che i vaccini sono
totalmente sicuri.
Il
firmatario ha rivendicato Rs. 1000 crore
($ 134 milioni di dollari) e ha chiesto
un risarcimento provvisorio di Rs. 100
crore ($ 13,4 milioni di dollari).
Il firmatario
ha anche cercato il rivelatore di bugie, il test di analisi dei narcotici
dell'accusato Bill Gates e altri.
In
particolare, l'India's National Adverse Event Following Immunization (AEFI) ha ammesso a ottobre che la morte del
dottor Snehal Lunawat, 33 anni, era dovuta a un coagulo di sangue del vaccino
Covishield.
Si
spera che questo sia il primo di molti casi legali che indagano sui pericoli
dell'iniezione sperimentale di mRNA COVID e ritengano responsabili coloro che
l'hanno spinto come "sicuro ed efficace".
(Infowars.com).
WUHAN-GATES
– 44. CARDINALI
CONTRO
I “DRAGHI” NWO: “Pandemia
Esperimento
Mondiale per Stato di Sorveglianza.”
Gospanews.net-
Fabio Giuseppe Carlo Carisio-( 30 Dicembre 2021)-ci dice :
In
copertina il cardinale Gerhard Muller con il Rosario della Santissima Vergine
Maria ed i referenti del Nuovo Ordine Mondiale: George Soros, Bill Gates, Klaus Schwab accanto al premier
italiano Mario Draghi, che ha incontrato di recente il presidente del World
Economic Forum.
Tre
cardinali, due vescovi, un cappellano ospedaliero e il direttore di un
osservatorio sulla dottrina cattolica denunciano le cospirazioni dietro la
pandemia
già
svelate nei dettagli da 43 inchieste su WuhanGates .
«Benedetto
colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più
alto dei cieli!». Alcuni farisei tra la
folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi
taceranno, grideranno le pietre».
(Gesù
Cristo – Vangelo di Luca 19, 38-40).
«Un
altro pericolo per la nostra vera libertà e al quale porre molta attenzione nel
prossimo futuro è la possibile emergenza di nuovi poteri sovranazionali
motivati dalla necessità di fronteggiare le emergenze. Il coronavirus è stato
un esperimento mondiale».
«Proclamano
ad alta voce che questa è un’opportunità per spingere la loro agenda, un’agenda basata sulla frode, in particolare l’opinione che
possiamo usare la tecnologia moderna per portare avanti una nuova creazione».
La
prima frase fu pronunciata nel gennaio 2021 da monsignor Giampaolo Crepaldi,
Vescovo di Trieste, all’interno di un articolato discorso sul dopo Covid-19
ancora reperibile sul sito Totus Tuus (link a fondo pagina). La seconda è stata
espunta da un’intervista rilasciata dal cardinale Gerhard Ludwig Mueller
all’Institut Saint-Boniface, un sito tradizionale austriaco.
Entrambe,
anche se in modo differente, evocano il Nuovo Ordine Mondiale, denunciato già
dal commodoro della Marina canadese e scrittore cattolico William Guy Carr nel
suo libro “Pawns
in the Game “del 1955 focalizzato anche sugli intrighi massonici tra Italia e Usa.
Ma
soprattutto entrambe giungono da prelati molto influenti nella Chiesa Cattolica: Muller fu Prefetto per la
Congregazione sulla Dottrina della Fede (Sant’Uffizio) e curatore dell’opera
omnia di Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger.
Il
cardinale tedesco Gerhard Ludwig Mueller.
Monsignor
Crepaldi è stato prima sottosegretario e poi segretario del Pontificio
consiglio della giustizia e della pace, dal 1994 al 2009, ma è pure il
fondatore e presidente dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân, un organismo nato nel 2004 che ha la finalità di promuovere la
Dottrina Sociale della Chiesa in tutto il mondo.
Con
timbri tonali differenti sia il presule triestino che il porporato tedesco, già
vescovo di Ratisbona, evidenziano lo stesso grande pericolo derivante dal
Covid-19.
«È
possibile che, sulla scorta di questa esperienza, si producano in futuro nuove
emergenze, magari di tipo ecologico e ambientalistico, per motivare una stretta delle libertà e per
instaurare forme di pianificazione centralizzata e di controllo uniformato. Le forze che spingono per un nuovo
globalismo fondato su un “nuovo umanesimo” e anche durante la pandemia ne
abbiamo avuto prova» affermò con enfasi monsignor Crepaldi sebbene in un
discorso generalista.
Muller,
destituito nel 2017 dal suo incarico prefettizio in Vaticano da Papa Francesco
I e sovente critico verso alcune posizioni dello stesso Pontificato su temi
etici e diritti civili, ha sparato proiettili rossi su una certa «un’élite
finanziariamente forte dietro le misure degli stati contro la pandemia del
coronavirus», ma facendo anche nomi e cognomi.
Il
cardinale tedesco si mostra quindi in perfetta
sintonia con gli appelli lanciati dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò e
riportati in un nostro precedente articolo.
LE
ACCUSE A GATES, SOROS E SCHWAB.
Persone
come Bill Gates, George Soros e Klaus Schwab (presidente del World Economic
Forum divenuto famoso per gli incontri di Davos) «siedono sul trono della loro
ricchezza e ora hanno una possibilità per portare a termine i loro programmi» e il caos sanitario, sociale ed
economico mondiale dalla pandemia sarebbe nato «anche dalla volontà di cogliere
l’occasione per mettere in riga le persone, sottoporle al controllo totale, per
instaurare uno stato di sorveglianza», ha dichiarato Muller, come riportato
dall’edizione francese di Russia Today e dal blog italiano Il Sussidiario.
Nel
mirino dell’allarme del cardinale tedesco c’è il Great Reset e tutto ciò che ruota intorno ad
esso. La tanto discussa ricetta del World Economic Forum (presentata nel
maggio 2020 dal principe Carlo di Galles e dal direttore del WEF Klaus Schwab) secondo cui dopo la pandemia
occorre far ripartire l’economia globale dal “ground zero” «è stata
identificata da non pochi studiosi, scienziati e letterati come un possibile
“complotto” da parte delle élite del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”» scrive
proprio Il Sussidiario.
L’alto
prelato 73enne cita gli imprenditori e sedicenti filantropi Gates, Soros e
Schwab, in
quanto responsabili di sfruttare l’emergenza sanitaria mentre la popolazione è sotto
controllo totale delle restrizioni anti-Covid.
Ma di
tutto ciò Gospa News ha svelato gravi, circostanziati, concordanti ed
univoci indizi probatori che davanti a qualsiasi autorità giudiziaria
minimamente seria e vocata a svolgere il suo compito sarebbero stati
sufficienti per emettere dei mandati di arresto nei confronti degli autori della
cospirazione internazionale.
Poiché
alcuni di essi ricoprono ruoli strategici a livello mondiale i malvagi burattinai possono
continuare nel loro piano che nei prossimi paragrafi cercheremo di sintetizzare
come abbiamo fatto nel libro WuhanGates.
Come
ricorda ancora Il Sussidiario, su posizioni molto simili all’ex Capo del
Sant’Uffizio c’è anche un altro cardinale cattolico come Raymond Burke, uno dei prelati dell’area più
conservatrice della Chiesa Usa.
Il
cardinale americano Raymond Burke.
«Ciò che è chiaro, tuttavia, è che il
misterioso virus Wuhan è stato utilizzato da alcune forze, nemiche delle
famiglie e della libertà delle nazioni, per portare avanti il loro programma
malvagio.
Queste forze ci dicono che ora siamo i soggetti del cosiddetto “Grande Reset”, la “nuova normalità”, che ci è dettata dalla loro manipolazione dei cittadini e delle
nazioni attraverso l’ignoranza e la paura» dichiarò monsignor Burke.
DATI
SCIENTIFICI “MANIPOLATI” E AUTORITARISMO POLITICO.
Sulla
stessa china scorrono altri pensieri di monsignor Crepaldi: «Durante l’emergenza abbiamo vissuto
alcune legittime limitazioni della libertà insieme ad altre meno legittime. I dati scientifici non sempre sono
stati utilizzati secondo verità, le restrizioni e le sanzioni talvolta non sono
state applicate con buon senso, sono emerse anche nuove forme di autoritarismo
politico».
Le sue
parole sono apparse davvero profetiche in virtù del fatto che è Vescovo della
città di Trieste, dove il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese inviò la
polizia coi lacrimogeni e i blindati con cannoni ad acqua per sgomberare
l’occupazione pacifica dei portuali in protesta contro l’obbligo di Green Pass
per lavorare.
Monsignor
Giampaolo Crepaldi, è Vescovo di Trieste e Fondatore dell’Osservatorio del
Cardinale Van Thuan.
L’Italia,
insieme ad altre nazioni-pilota, è infatti divenuta il centro nevralgico di una
“militarizzazione” dell’emergenza, palesata nei giorni scorsi con la riconferma del
generale Francesco Paolo Figliuolo quale commissario della campagna vaccinale
insieme alla sua nomina a comandante del Comitato Operativo Vertice Interforze
(COVI) da cui può coordinare la logistica di tutte le Forze Armate della
penisola italica, dall’Esercito all’Aeronautica, dai Carabinieri alla Marina.
L’asfissiante
stato di oppressione della libertà in Italia è stato ben descritto anche da
Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân
presieduto da Crepaldi, in un’intervista riportata sul sito ufficiale.
«Se si
è deciso fin dall’inizio e a priori di sostituire le cure con il vaccino, se si
procede massicciamente con il vaccino anche se la pandemia è affievolita, se si
ricattano i lavoratori con la minaccia di perdere il posto di lavoro nel caso
non accettino di vaccinarsi, se si trascura consapevolmente il fatto che nessuno è tenuto
moralmente a vaccinarsi quando il vaccino è sperimentale e quando non c’è una
situazione di aut-aut tra vita e morte…» comincia così lo sfogo di Fontana
che s’incardina proprio sulla libertà di scelta dinnanzi ai sieri genici, nelle scorse settimane sancita
pubblicamente dall’arcivescovo americano Timothy Broglio, responsabile
religioso dell’Esercito Usa.
«Se si
deformano sistematicamente i dati e si forniscono informazioni avariate, se si coordina
tutto il sistema persuasivo pubblico e privato verso l’unico obiettivo di
indurre a vaccinarsi, se ci si appella alla scienza per imporre comportamenti di
cui non esistono sostegni scientifici consolidati, se gli ordini professionali radiano
medici e personale sanitario che pretendono libertà di giudizio, se si
condannano come sovversivi coloro che pongono domande … allora il quadro è proprio quello
di una
dittatura sanitaria che molti intellettuali, da Illich a Chesterton, da Huxley
a Foucault avevano previsto» ha dichiarato nell’intervista il direttore
dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan.
«Il
quadro è quindi completamente opposto a quello della Dottrina sociale della
Chiesa che, come ho avuto modo di argomentare in uno studio pubblicato In
Italia e negli Stati Uniti, in questa occasione è stata messa da parte anche
dalla Chiesa» aggiunge il giornalista Fontana evidenziando quanto riportato
anche da Gospa News nei reportages sulla spinta ossessiva del Vaticano verso la campagna
vaccinale delle Big Pharma e a sostegno dell’inoculazione di sieri genici
sperimentali anche ai bambini di soli 5 anni.
In tal
senso il giornalista Fontana, già collaboratore del Timone e Consultore del
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, condanna «la gestione della pandemia»
perché «è chiaramente politica e non
tecnica. La prova è che i governi (ossia la
politica) si servono della scienza e degli “esperti” secondo i propri
interessi, condannano pubblicamente chi “non crede nella scienza” ma i primi ad
usare solo una certa scienza e non la scienza sono loro.
Quanti
scienziati non sono stati nemmeno ascoltati? Quante misure vengono prese senza
supporto scientifico, a cominciare dall’idea di vaccinare senza alcun bisogno i
giovani o addirittura i bambini? Se per tecnocrazia si intende il governo dei tecnici
no, non è questo il caso, se per tecnocrazia si intende la politica che strumentalizza
la scienza e la tecnica allora sì, è questo il caso».
Don
Giuseppe Agnello, è cappellano dell’ospedale di Sant’Agata di Militello
(Messina).
Ma
analoghe accuse sono arrivate anche dal cappellano dell’ospedale di Sant’Agata
di Militello, don Giuseppe Agnello, nell’audio dell’omelia dello scorso 21
novembre pubblicata sul blog e su canale You Tube dell’associazione ciazione di
cui fa parte.
«Con
le bugie ci stanno portando lontani dal regno di Dio e gli uni dagli altri:
divisi in categorie in vista del Great reset previsto dal Forum di Davos. I potenti della Terra ci fanno
credere che dipende da noi l’uscire fuori dalla cosiddetta pandemia, e invece
dipende da loro, perché loro l’hanno pianificata. Ci hanno fatto credere che fossero
interessati alla nostra salute, ma penso che abbiate capito tutti che sono interessati
ai soldi».
Il
sacerdote, non vaccinato, nell’audio parla anche di «dati gonfiati per mantenere alta la
paura» e altri nascosti «sulle cure
domiciliari che hanno evitato il ricovero e la morte di chi ha preso il covid,
ma ha avuto la fortuna di medici in prima línea e non la sfortuna di línee
telefoniche intasate».
Un
tema, quello delle terapie domiciliari efficaci ignorate dal Ministero della
Salute, finito
al centro di centinaia di esposti alle Procure della Repubblica depositati
sulla base di una denuncia pilota per “presunta strage di stato” inoltrata
dall’avvocato Alessandro Fusillo grazie alla consulenza sanitaria del biologo
Franco Trinca. Mentre la questione dei “dati gonfiati” è stata evidenziata nelle varie
inchieste di Gospa News sui tamponi RT-PCR inaffidabili perché rischiano di individuare moltissimi falsi positivi al
Covid-19.
IL
CADINALE ASIATICO: “SARS E’ ARMA BATTERIOLOGICA.”
Ma
quando è cominciata questa manipolazione scientifica da parte della politica? Secondo l’avvocato Robert F. Kennedy,
presidente dell’associazione Children’s Health Defense con cui smascherò il
Dipartimento della Salute USA in un’azione legale costringendolo ad ammettere
le violazioni agli obblighi di farmacovigilanza biennali sui vaccini, questa
pandemia è stata pianificata da decenni da Bill Gates ed Anthony Fauci.
La
teoria del virus SARS-Cov-2 creato in un laboratorio trova ogni giorno sempre nuovi virologi
ed esperti d’intelligence militare pronti a sostenerla e comprovarla. Ma uno
dei primi a denunciarla pubblicamente dopo lo scoppio della pandemia fu proprio
un cardinale cristiano della Chiesa Cattolica.
«Questi
tipi di ricerche non si realizzano per persone nei paesi poveri ma in
laboratori di paesi ricchi. Produrre queste cose è un crimine molto serio per l’umanità.
Chiedo al Signore di arrivare a rivelare chi ha seminato questo veleno».
Così
impetrò nel marzo 2020 un cardinale srilankese, l’arcivescovo di Colombo,
monsignor Albert Malcom Ranjith, che poi aggiunse: «Penso che le Nazioni Unite debbano
attivarsi per capire come è nato tutto questo incidente e castigare i responsabili.
Queste ricerche dovrebbero essere proibite».
Pochi
mesi dopo, però, Gospa News svelò che proprio l’agenzia sanitaria dell’ONU,
ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità che aveva decretato la pandemia,
era implicata quale supervisore nei pericolosi esperimenti sul virus SARS del
2003 infettati con sequenze di HIV presso il Wuhan Institute of Virology in un
progetto di agenti patogeni con carica virale potenziata avviato nel 2004
grazie al finanziamento EPISARS della Commissione Europea presieduta da Romano
Prodi e in cui figurava come commissario anche Mario Monti, entrambi referenti
dell’alta finanza mondiale e di Soros in particolare.
I
PERICOLOSI ESPERIMENTI TRA WUHAN E NORD CAROLINA.
Tali
temerarie ricerche furono poi sviluppate insieme all’Università della Nord
Carolina grazie ai contributi economici dell’agenzia governativa americana
USAID (braccio finanziario del controspionaggio Central Intelligence Agency), della Bill & Melinda Gates
Foundation e della “Health Eco Alliance” dello zoologo anglo-americano Peter
Daszak.
Quest’ultimo
è finito nell’occhio del ciclone per aver dirottato un finanziamento del NIAID
di Fauci ma soprattutto per aver aizzato un gruppo di 27 scienziati della
rivista The Lancet a negare la tesi del virus da laboratorio fin dai primi
giorni dell’identificazione del SARS-Cov-2 salvo poi essere nominato nella
TaskForce chiamata a indagare sulle origini del Covid-19 dall’OMS risollevando
i sospetti che il direttore dell’agenzia sanitaria Onu Tedros Adhanom Gebreyesus,
fosse un “pupazzo di Gates e della Cina”.
Nel
frattempo nove biologi indiani avevano pubblicato una ricerca in cui si
evidenziavano sequenze di HIV nel SARS-Cov-2, ma furono costretti a ritrattarla,
secondo quanto sostenuto dal virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la
Medicina nel 2008, e dall’ingegnere biologico Pierre Bricage, ex consulente
Nato, in due differenti ricerche pubblicate su riviste specializzate in cui
confermarono i risultati dei ricercatori di New Delhi.
Gospa
News scoprì in seguito molteplici ricerche in cui il virus SARS 2003 era stato
infettato con il patogeno dell’HIV, a conferma di una prassi abbastanza diffusa
nei super laboratori batteriologici internazionali.
«E’ un
affare tra Cina e USA» sentenziò lapidario Montagnier indicando a Gospa News la
pista che ci ha portati a scoprire, nel potenziamento dei laboratori di Wuhan,
il ruolo della Gang di Shangai e in particolare quello dell’entourage dell’ex
presidente Jiang Zemin, rinominato boia della Tienanmen per aver soppresso nel
sangue la rivolta degli studenti. Fu infatti lui ad inviare i carri armati non appena
nominato segretario generale del Partito Comuniste Cinese e presidente del
Comitato militare, prima di diventare capo della Repubblica Popolare.
Andando
a fondo nelle inchieste sono venuti a galla intrighi politici che portano fino
all’ex presidente Bill Clinton nel quadro di un presunto complotto tra
Comunisti Cinesi e Democratici americani sostenuti da un Deep State
“bipartisan” trasversale anche ad una parte di Repubblicani.
BIO-ARMA,
PANDEMIA E VACCINI.
Ulteriori
inchieste hanno evidenziato l’inizio degli studi dello scienziato americano
Ralph Baric sui Coronavirus geneticamente modificati fin dal 1999, proprio
durante la presidenza di Clinton, ma essi divennero ancora più inquietanti
durante l’amministrazione Obama-Biden quando Fauci ne consentì la prosecuzione
con il Guadagno di Funzione, una tecnica di potenziamento virale simile al
principio dell’arricchimento dell’uranio per le testate nucleari, impiegata con
finalità Dual-Use “vaccino e arma batteriologica”, nonostante una moratoria del
presidente.
Fu
proprio a cavallo di quegli anni 2014 e 2015 che l’avvocatessa Avril Haines,
fin da giovane portaborse di Joseph Biden al Congresso, fu nominata vice
direttrice dell’intelligence CIA anche in virtù della sua esperienza sulle
bio-armi oltreché sui droni.
Ebbene
l’ex vice capo della CIA Haines profetizzò una pandemia da coronavirus con la
necessità di un “Ordine Mondiale” per affrontarla nel 2018, ma soprattutto fu
protagonista dell’esercitazione Event 201 finanziata dalla fondazione di Gates
e dal World Economic Forum di Schwab in cui, nell’ottobre 2019, si predisse
l’imminente pandemia insieme ad un efficace antivirale necessario per curarla e
ai successivi vaccini ritenuti fondamentali per contrastarla.
Un
mese prima quattro ong di Gates si erano incontrate presso la Commissione
Europea per un piano di immunizzazione globale alla presenza di varie autorità
tra cui il direttore Oms Tedros Adhanom Gebreyesus e il chirurgo generale
dell’esercito americano.
Al
summit era presente la referente di una sola Big Pharma: la Pfizer, che
nell’anno delle elezioni presidenziali negli USA elargì cospicui contributi di
Lobbying ai Democratici sostenitori di Biden ma anche a molti senatori
repubblicani e persino a una conferenza di procuratori generali.
Al
tempo stesso la multinazionale farmaceutica americana, partner della londinese
GSK amministrata da una direttrice di Microsoft (quindi Gates), rifiutò il
contributo WARP per i vaccini anti-Covid istituito dall’amministrazione di
Donald Trump, sconfitto grazie anche a centinaia di milioni di dollari con cui
il tycoon di Facebook Mark Zuckerberg
finanziò i centri elettorali di alcuni stati in bilico.
Quale
fu l’antivirale subito efficace contro il Covid-19 profetizzato
dall’esercitazione Event 201 e di cui richiese il brevetto il Wuhan Institute
of Virology fin dal gennaio 2020?
Il
Remdesivir della Gilead, società partner del Pentagono e responsabile di
misteriosi e letali esperimenti su cavie umane nel Lugar Center di Tbilisi, inaugurato da Obama in memoria del
senatore repubblicano omonimo dopo la Rivoluzione delle Rose finanziata da
Soros in Georgia.
INTRIGHI
DI DENARO, MASSONERIA E INTELLIGENCE.
Chi
speculò investendo
sulla Gilead prima della pandemia? Lo stesso Soros. Chi contribuì con un massivo
acquisto di azioni alla crescita della Pfizer che per prima sviluppò il siero
genico antiCovid? La Goldman Sachs di cui furono esponenti di spicco Mario
Monti e l’attuale premier italiano Mario Draghi.
Perché
nessuno ha avviato indagini internazionali su tutti questi sospettosissimi
intrighi tra bio-armi, vaccini e denaro?
Perché
nel frattempo l’avvocatessa Haines è stata nominata dal nuovo presidente Biden
Direttore Nazionale dell’Intelligence USA, il più potente apparato di 007
militari e civili del mondo intero.
Ecco
perché quanto sostengono i cardinali sulle speculazioni di Gates, Soros e
Schwab dietro alla pandemia è “oro colato”.
Ecco
perché in alcuni paesi come l’Italia si è passati dai Green Pass all’obbligo di
vaccini,
mentre in
Australia si sono già aperti i campi di concentramento per la quarantena dei
contagiati (anche
per chi è entrato in contatto con persone risultate positive al Covid in modo
asintomatico), ecco perché in Svezia e USA si stanno già sperimentando i microchip da
installare sotto pelle…
Mentre
Microsoft ha già brevettato quelli per gestire le transazioni di criptomonete con il numero inquietante di licenza
060606 che evoca il Marchio della Bestia profetizzato nella Bibbia: nel Libro dell’Apocalisse
dell’evangelista ed apostolo San Giovanni.
Ciò
evidenzia aspetti assai sinistri ed inquietanti del complotto ordito dal Nuovo
Ordine Mondiale sulla pandemia. «Questa esperienza
richiede di essere valutata prima di tutto in chiave spirituale e nella visione
di una teologia della storia umana segnata dalla caduta e dalla redenzione»
evidenziò sempre il Vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, citando
l’enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII.
Noi,
come già fatto in un precedente articolo, preferiamo rammentare quella
intitolata Humanum
Genus con cui lo stesso Pontefice scomunicò la Massoneria: ispiratrice dell’attacco al
Vaticano con la Breccia di Porta Pia dopo aver finanziato la Spedizione dei Mille del
guerrigliero massone Giuseppe Garibaldi, in combutta con i teorici degli
incappucciati Giuseppe Mazzini in Italia e Albert Pike negli USA.
Da
quel momento in Italia nacque la mafia, secondo il giudice Rocco Chinnici,
assassinato da Cosa Nostra dopo che i malavitosi riconquistarono il dominio
della Sicilia grazie all’accordo tra Lucky Luciano e gli ufficiali dell’OSS, il
vecchio nome dei servizi segreti CIA, stipulato per agevolare lo sbarco degli
Alleati nel 1943.
Ecco
perché bisogna ben tenere a mente altre ispirate frasi di monsignor Crepaldi: «Sarà impossibile percorrere la
strada della vera libertà senza la libertà di nascere una volta concepiti, di
essere procreati e in modo umano, di nascere sotto il cuore di una mamma e di
un papà, di non essere costretti a morire per volontà altrui facendoci credere
di morire per volontà nostra, senza la libertà vera di poter educare i nostri
figli».
«L’uscita
dalla crisi della pandemia ci faccia riscoprire che «oggi il fattore decisivo è
sempre l’uomo stesso» (Centesimus annus, n. 32) e non le strutture, e che
«lontano da Dio l’uomo è inquieto e malato» (Caritas in veritate, n. 76)».
A tale
pericolo fece intrinsecamente riferimento anche san Pio in una memorabile frase
sull’Italia che, alla luce delle derive etiche e politiche odierne, assume
sempre più una prorompente valenza profetica in proiezione apocalittica: «Io odio il peccato! Fortunata la
nostra patria, se essa, madre del diritto, volesse perfezionare in questo senso
le sue leggi e i suoi costumi nella luce dell’onestà e dei principi cristiani».
(Per
conoscere tutti i retroscena sulla pandemia da SARS-Cov-2 creato in laboratorio
acquista il libro WuhanGates…).
(Fabio
Giuseppe Carlo Carisio.)
Bill
Gates, Omicron e l’inizio
della
fine della pandemia.
Formiche.net-
Rossana Miranda -( 13/01/2022)-ci dice :
Bill
Gates, Omicron e l’inizio della fine della pandemia.
Il
fondatore di Microsoft prevede che, superata quest’ondata, il virus sarà
trattato come un’influenza stagionale, per cui sarà necessaria una vaccinazione
all’anno.
L’avvertimento
sul bioterrorismo e la linea di Svizzera e Israele.
“Con
l’ondata Omicron, i sistemi sanitari dei Paesi dovranno superare una grande
sfida. Gran parte dei casi gravi sono persone non vaccinate. Ma una volta che
Omicron passa per un Paese, il resto dell’anno si registreranno meno casi, per
cui il Covid sarà trattato come un’influenza stagionale”.È questa la previsione di Bill Gates,
fondatore di Microsoft, durante un dibattito trasmesso su Twitter con Devi Sridhar, presidente di Sanità
Pubblica Globale dell’Università di Edimburgo.
Per
Gates, che è riuscito a prevedere diverse fasi della crisi sanitaria, nonché lo
sviluppo dei vaccini, la variante Omicron è dunque l’inizio della fine della
pandemia. “Non
è probabile che ci sarà una variante più trasmissibile – ha aggiunto Gates -,
ma il virus ha sorpreso molti in questi due anni. Omicron creerà molta immunità almeno
per l’anno prossimo”.
Tuttavia,
per l’imprenditore “è possibile che dovremo ricevere una dose di vaccino contro
il Covid all’anno per molto tempo”.
A
novembre, Gates aveva dichiarato che il numero di contagi e l’indice di
mortalità per Covid-19 sarebbe sceso sotto i livelli dell’influenza stagionale
a metà del 2022, in assenza di varianti pericolose.
In una
conversazione con Policy Exchange ha avvertito di un altro rischio globale: il bioterrorismo. “E se un
bioterrorista porta il vaiolo in dieci aeroporti? Si sa come potrebbe reagire
il mondo? Ci sono epidemie che cominciano naturalmente ed epidemie provocate da
bioterroristi, che possono essere anche peggiori di quella che viviamo oggi”.
Per
questo Gates ha invitato tutti i leader mondiali ad investire in sicurezza e
lavorare insieme per sviluppare la ricerca scientifica.
“Dobbiamo essere pronti per la
prossima pandemia, abbassare i prezzi dei vaccini, produrli in grandi fabbriche
ed eradicare l’influenza. Fare diventare in futuro i vaccini dei piccoli
cerotti per averne beneficio tutto l’anno”.
Intanto,
dopo la Spagna, anche la Svizzera si avvia ad un approccio più “soft” della
gestione della pandemia. Un gruppo di esperti sanitari, consiglieri del governo,
sostiene che quando si presenta una variante del virus più contagiosa, ma meno
pericolosa, la fine della pandemia è vicina.
Comunque,
il Covid
resta una minaccia mortale per chi non è vaccinato e per i soggetti fragili, per cui l’esecutivo prevede di
mantenere le misure di prevenzione fino alla fine del mese di marzo, quando si spera finisca la quinta
ondata.
Alain
Berset, ministro per la Sanità svizzera, sostiene che “forse siamo vicini al punto di
svolta, che potrebbe essere decisivo per passare dalla fase pandemia alla fase
endemica, grazie ad un’immunità elevata nella popolazione”.
La
stessa linea è indicata da due esperti israeliani dell’Università Ebraica di
Gerusalemme, Zvika Granot e Amnon Lahad. Secondo loro, sebbene la nuova
variante della SARS-CoV-2 è preoccupante, non significa un disastro per la
salute e potrebbe indicare la fine della crisi sanitaria mondiale.
Come Bill Gates è diventato
il
Soros dei
vaccini e della pandemia.
Valigiablu.it-
Marco Nurra- (6 Giugno
2020)- ci dice :
(Marco
Nurra @marconurramarco@valigiablu.it )
Come
Bill Gates è diventato il Soros dei vaccini e della pandemia.
A
gennaio, quando il coronavirus ha iniziato a diffondersi in Cina, la Bill &
Melinda Gates Foundation ha stanziato 10 milioni di dollari per aiutare il
personale sanitario in Cina e in Africa.
A
Febbraio Gates aveva lanciato un allarme, in un articolo pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, dicendo che la COVID-19 si stava
comportando come una possibile pandemia, di quelle che capitano una volta ogni
cento anni.
Oggi Gates e la sua fondazione, che è il
finanziatore privato più importante dell’Organizzazione Mondiale della Salute
(OMS), stanno focalizzando i propri sforzi unicamente sulla COVID-19.
L'interesse
del magnate americano per la sanità e la lotta alla pandemia ha fatto sì che
Bill Gates prendesse il posto di George Soros nell’immaginario collettivo dei
complottisti e dell’estrema destra.
Il
filantropo, multimilionario, cofondatore di Microsoft è stato oggetto di
falsità da parte di antivaccinisti, membri dell’alt-right e sovranisti europei, con accuse infamanti che vanno
dall’aver creato il coronavirus per guadagnare soldi con il vaccino, all’aver
orchestrato un piano diabolico per sterminare milioni di persone con lo scopo
di risolvere il problema del sovrappopolamento del pianeta.
Ancora
una volta, quando parliamo di teorie del complotto, il limite è dettato dalla
fantasia umana.
(
Quando la paura del coronavirus incontra i timori per il 5G).
Secondo
un'analisi pubblicata dal New York Times, tra febbraio e aprile, le teorie del
complotto legate al cofondatore di Microsoft sono state citate 1,2 milioni di
volte sui social. E da quando ha criticato Donald Trump per aver ritirato il
sostegno americano all'OMS, la sua figura è stata fortemente attaccata
dall'estrema destra.
È però
interessante scoprire qual è l’origine delle teorie della cospirazione attorno
alla figura di Bill Gates e per farlo bisogna tornare indietro ad almeno 10
anni fa e spostarci in Africa.
Quando
nasce la cospirazione.
Nel
2010 i tabloid ghanesi diedero ampio spazio alla denuncia di Mame-Yaa Bosumtwi, ex impiegata di un
progetto organizzato dal governo del Ghana e dalla Columbia University e
parzialmente finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation.
La donna, che ricopriva il ruolo di communications officer, dopo essere stata licenziata, senza
fornire alcuna prova, accusò pubblicamente l’organizzazione per cui aveva
lavorato di
aver testato un farmaco contraccettivo sulle abitanti di un villaggio in
Navrongo, come parte di un esperimento illecito per il “controllo della
popolazione”.
Il
progetto, in realtà, consisteva nel fornire telefoni cellulari per migliorare
l’accesso alla sanità per donne e bambini delle zone rurali.
Botsumtwi
aveva avuto attriti con un altro membro del team, James Phillips, un demografo
della Columbia University. E quando il suo contratto non venne rinnovato,
presentò una denuncia milionaria per danni contro la Columbia University, ma
questa fu respinta.
Allora
decise di rivolgersi ai tabloid locali con un’accusa molto più succulenta: disse che il progetto di Phillips
consisteva in realtà nel somministrare il farmaco contraccettivo Depo-Provera
su donne africane a loro insaputa, e incolpò l’organizzazione di abusi e in
alcuni casi di aver causato la morte di alcune donne.
Non è
mai esistita alcuna prova a sostegno di queste accuse, ma la storia pubblicata
sulla stampa ghanese fu sufficiente per mettere alla gogna il progetto e le
persone che ci lavoravano.
Per
tutto il paese apparvero poster con la faccia di James Phillips e la scritta
“Wanted”. Ci
furono anche proteste davanti alla sede della Columbia in Navrongo e le
ripetute minacce di morte obbligarono due membri del team di Phillips ad
abbandonare il paese attraversando il confine con il Burkina Faso.
(La
disinformazione è una bestia dai mille volti: impariamo a riconoscerla).
Nel
2011 un’organizzazione per i diritti delle donne negli Stati Uniti, chiamata Rebecca Project for Human Rights, pubblicò un rapporto intitolato “Non-Consensual Research in Africa: The Outsourcing of Tuskegee”. Il rapporto, ancora una volta
senza presentare alcuna prova, riprendeva le accuse di Mame-Yaa Bosumtwi e sosteneva che dei ricercatori americani,
tra i quali citava espressamente Phillips, avevano condotto esperimenti medici
non etici in Africa. “I ricercatori avrebbero iniettato un contraccettivo di
Pfizer a migliaia di donne ghaniane analfabete, e somministrato altri
contraccettivi orali non identificati, durante un esperimento su esseri umani
per la riduzione della popolazione”, si poteva leggere nel report scritto da Kwame Fosu, responsabile finanziario e policy
director del Rebecca Project.
Un
dettaglio, però, era rimasto nell’ombra. Kwame Fosu, autore del report del
Rebecca Project, è anche il padre del figlio di Mame-Yaa Bosumtwi. Questa connessione, come è facile
immaginare, non è stata resa pubblica in quel momento perché avrebbe tolto
qualsiasi credibilità al rapporto della ONG.
Nel
2013 Fosu pubblicò un secondo report intitolato “Depo-Provera: Deadly Reproductive
Violence Against Women”. In questo secondo documento si denunciava l’esistenza di
una maxi-cospirazione che coinvolgeva organizzazioni internazionali (tra cui
Gates Foundation, United States Agency for International Development, UN
Population Fund e la farmaceutica Pfizer) per sperimentare un pericoloso
contracettivo su donne africane che vivono nella povertà. L’accusa che veniva mossa in questo
secondo documento era quella di razzismo.
(
Pandemia e disinformazione: chi inquina il dibattito pubblico).
Negli
Stati Uniti questo documento ha avuto grande visibilità tra gruppi di estrema
destra cristiana antiabortista secondo i quali, in quel caso, l’aborto era da
intendersi come “una forma di genocidio” ai danni della popolazione africana.
Ed è
così, che senza nessuna prova né indizio, nasce la storia del progetto
scientifico finanziato da Bill Gates che aveva come obiettivo il genocidio in
Africa.
Questa accusa è strettamente legata, nella mitologia antiabortista e di estrema
destra, al
piano malefico di Bill Gates di ridurre la popolazione mondiale servendosi di
un virus o di un vaccino assassino.
Un
piano infallibile per conquistare il pianeta terra.
In un
TED Talk del 2015, Gates aveva messo in guardia sul fatto che il rischio più
grande per l’umanità non fosse una guerra nucleare ma un virus che potrebbe
mettere a rischio la vita di milioni di persone.
Il
video di questo discorso è stato visto circa 25 milioni di volte nelle ultime
settimane, ma le parole del filantropo, che durante quei circa 9 minuti si
limitava a divulgare nozioni scientifiche di pubblico dominio che preoccupano
migliaia di scienziati e ricercatori da anni, sono oggi viste da moltissime
persone come una sorta di “premonizione”.
E se i
meno informati si limitano a commentare con stupore che “Bill Gates aveva previsto tutto”,
esiste una schiera di persone che utilizza questo video come “prova” del fatto
che Gates abbia orchestrato la pandemia per prendere il controllo del sistema
sanitario mondiale e per ridurre la popolazione del pianeta.
Avete
presente quei film dove il cattivo rivela i suoi diabolici piani di conquista
del pianeta un attimo prima di realizzarli? Ecco, Gates secondo alcuni avrebbe
fatto lo stesso, ma invece di aspettare all’ultimo minuto avrebbe scoperto le
sue carte cinque anni prima. Di quelle persone che non riescono proprio a
mantenere un segreto, insomma.
È
completamente falso che la Gates Foundation stia tentando di ridurre la
popolazione mondiale attraverso genocidi e cospirazioni internazionali.
È vero, semmai, che la fondazione affronta
problematiche che sono legate al sovrappopolamento mondiale.
La Bill & Melinda Gates Foundation fu
creata nel 2000 ed è la più grande fondazione privata del mondo e dal 2008 Bill Gates
dedica il suo tempo esclusivamente ai programmi e ai finanziamenti assegnati
dalla fondazione, con obiettivi come: migliorare la sanità, ridurre la povertà
estrema, trovare soluzioni alla scarsità di acqua potabile in alcune zone,
favorire l’educazione ed espandere l’accesso all’informazione e alle
telecomunicazioni.
Le
teorie della cospirazione attuali su Gates girano tutte attorno alla credenza
che il multimilionario stia utilizzando i suoi soldi e la sua influenza per
prendere il controllo del pianeta. In realtà, a pensarci bene, è la stessa
storia di sempre: un frullato di Illuminati, complotto giudaico massonico e
nuovo ordine mondiale, nel quale il ruolo di "burattinaio supremo" un
tempo impersonato da Rockfeller o da Soros passa oggi a Bill Gates.
Le
bufale più clamorose sul cofondatore di Microsoft.
Gates
è accusato di aver "brevettato" il vaccino contro il SARS-CoV-2. Questa bufala è giunta in Italia
sotto forma di meme e come traduzione di un video più volte eliminato da
YouTube, nel quale un uomo promette di "mostrare i brevetti reali che
smascherano il Coronavirus".
Il video contiene anche la testimonianza di un
medico, che resta anonimo, secondo cui per uccidere il virus basterebbe
"bere acqua calda", "assumere vitamina C" ed "esporsi
al sole", come spiega il sito di fact-checking Facta.
L'accusa
del video è che il vaccino contro il virus Sars-CoV-2 esisterebbe già e sarebbe
stato brevettato addirittura in due diverse occasioni. La prima negli Stati
Uniti, nel 2006, e la seconda volta in Europa. Nel secondo caso, sebbene la pratica
di brevetto fosse iniziata nel 2014, questo è stato concesso a novembre 2019
(pochi mesi prima del focolaio di Wuhan) al Pirbright Institute, finanziato
dalla Bill and Melinda Gates Foundation. Tutte le informazioni contenute nel
video sono false, inclusi i "rimedi" proposti per curare la malattia.
Gates
avrebbe "ammesso" che i vaccini servono a sterilizzare e di ridurre
la popolazione mondiale. È una delle tesi sostenute da teorici della cospirazione No Vax, che interpretano alcuni discorsi
del filantropo sul sovrappopolamento mondiale in maniera distorta.
In
realtà la soluzione che propone Bill Gates per "ridurre la popolazione
mondiale" è quella di ridurre al minimo il tasso di mortalità infantile.
Sotto
una certa soglia di mortalità, spiega il magnate in un'intervista a Forbes, la
crescita della popolazione tende a stabilizzarsi.
Dove
la mortalità infantile è più elevata, i genitori decidono di procreare
frequentemente non per avere famiglie numerose ma per essere sicuri che almeno
una percentuale dei propri figli sopravviva.
Si
tratta di una dibattuta teoria esistente dagli anni settanta e nota come "the child survival hypothesis",
spiega ancora Facta, secondo cui "una mortalità infantile ridotta
contribuirebbe ad aumentare le motivazioni a mettere in atto una pianificazione
familiare e conseguentemente a far calare il tasso di crescita della
popolazione".
I
"suoi vaccini" avrebbero provocato la paralisi di 496 mila bambini in
India.
Come spiegato da diversi siti di fact checking, si tratta di una notizia falsa,
parte di in una teoria del complotto sostenuta da gruppi contrari alla
vaccinazione obbligatoria e da Robert F. Kennedy Jr., nipote dell’ex presidente
John F. Kennedy e tra i principali finanziatori di pubblicità antivaccinista su
Facebook.
Vediamo
i fatti: a partire dal 2000 la Bill & Melinda Gates Foundation ha
finanziato una campagna per sconfiggere la poliomielite in India, questo
obiettivo è stato raggiunto nel 2014. Tra le possibili reazioni avverse
del vaccino poco frequenti (1 caso ogni 2,7 milioni di dosi) ci sarebbe l'insorgenza di
poliomielite paralitica. Tra il 200 e il 2017, a fronte di milioni di vaccinazioni,
i dati ufficiali dell'Organizzazione mondiale della Sanità parlano di 17 casi
derivati da vaccino tra il 2000 e il 2017 in India.
E poi
c'è la "grande ipocrisia": Gates si sarebbe "rifiutato" di
vaccinare i propri figli. È una speculazione nata negli Stati Uniti e arrivata in
Italia due anni fa. Sia Africa Check che PolitiFact hanno verificato che si
tratta di una notizia priva di fondamento, smentendola.
Tutti
questi "crimini" avrebbero spinto il governo italiano a chiedere
l'arresto di Bill Gates. Per quanto possa sembrarci ridicola, si tratta di una
bufala che ha avuto grande visibilità all'estero.
Gira
assieme al video (reale) dell'intervento alla Camera della deputata Sara
Cunial, durante il quale la politica ha accusato il magnate americano, diffuso
falsità e citato come vere e "testuali" delle dichiarazioni false
attribuite a Gates. È falso che il governo italiano abbia chiesto l'arresto di
Gates.
C'è
poi una bufala, quasi speculare a quest'ultima, che racconta invece di una complicità
tra Giuseppe Conte e Bill Gates per "iniettarci mercurio" (un grande
classico dei "No Vax") in modo da "collegarci al 5G" e
"controllarci come robot".
Questa
dietrologia fantasiosa nasce da una telefonata (realmente avvenuta) tra Gates e
Conte.
Il 4 maggio con un video il presidente del
Consiglio ha annunciato che l’Italia avrebbe donato 140 milioni a tre organizzazioni: «10 milioni a CEPI per accelerare
nella ricerca di un vaccino, 10 milioni all’OMS per continuare a sostenere i
Paesi più vulnerabili nella risposta alla COVID-19 e 120 milioni nei prossimi 5 anni
all'alleanza GAVI per l’immunizzazione globale dalla COVID-19».
Tra i
fondatori e finanziatori di CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) e GAVI (Global Alliance for Vaccines and
Immunizations) c'è anche la fondazione di Bill e Melinda Gates. L'annuncio di Conte non è però
piaciuto a un'esponente dei cosiddetti "Gilet Arancioni", che durante
la manifestazione del 2 giugno a Roma ha espresso con forza il proprio
disaccordo: «Quando Conte telefona a Bill Gates sulle nostre spalle prendendo 140
milioni decide di iniettarci il mercurio nelle nostre vene collegate ai 5G e
diventeremo dei piccoli robot. Se tu vuoi ammazzarmi basta alzare la
temperatura del mio corpo e io muoio».
(Le
accuse di Trump all’Organizzazione Mondiale della Sanità e i fatti).
Bill
Gates si è facilmente trasformato in un meme sulla pandemia perché è una
persona nota al grande pubblico, spiega Whitney Phillips, assistant professor
presso la Syracuse University ed esperta di cultura digitale e disinformazione. È la figura perfetta per ricoprire
il ruolo di “burattinaio”, il capro espiatorio ideale.
Queste
teorie della cospirazione sulla figura di Gates possono avere conseguenze
pericolose sull’opinione delle persone riguardo a un futuro vaccino, sostiene
Claire Wardle intervistata dal New York Times, executive director di First
Draft, organizzazione senza scopo di lucro che combatte la disinformazione
online. Secondo
Wardle la narrazione anti-Gates potrebbe essere il punto di partenza di future
campagne No Vax per dissuadere le persone dall’uso di un vaccino della COVID-19.
Un
vaccino non è un siero:
facciamo
chiarezza.
Ilfattoquotidiano.it-Andrea
Bellelli- (2- 12-2021)-ci dice :
Dall’inizio
della corrente pandemia si è diffuso un gergo profano, pseudo-medico che crea
confusione sulle definizioni di siero e vaccino. I vaccini correntemente in
uso, secondo alcuni, sarebbero “sieri”. Mi rendo conto che precisare una
questione terminologica è di minore rilievo rispetto al dato scientifico
sull’efficacia dei vaccini; ciononostante la chiarezza espositiva è importante
e evita fraintendimenti.
Un
vaccino è un preparato che in qualche modo assomiglia ad un agente patogeno: un
virus inattivato, un batterio ucciso, un componente del loro rivestimento
esterno (l’antigene).
Se noi
ci iniettiamo un vaccino, il nostro sistema immunitario lo riconosce come
estraneo e nello spazio di due-tre settimane produce anticorpi che lo
neutralizzano e cellule specializzate (i linfociti T) che lo attaccano.
Quando
noi incontriamo l’agente patogeno il nostro sistema immunitario reagisce
immediatamente o nello spazio di pochi giorni, anziché in quelle due-tre settimane
che sarebbero necessarie per costruire la prima risposta immunitaria contro un
antigene in precedenza sconosciuto.
Dosare
gli anticorpi circolanti misura una sola delle componenti dell’immunità
acquisita.
(No
vax, un’intera famiglia contraria ai vaccini e travolta dal Covid: grave la
madre. Incinta, è in rianimazione. Rischia di perdere il bambino).
Siero
è un termine generico che definisce una componente del sangue.
Se noi
facciamo un prelievo di sangue utilizzando un anticoagulante che sottragga lo
ione calcio, come ad esempio il citrato, e lo centrifughiamo, otteniamo sul
fondo della provetta le cellule (soprattutto globuli rossi) e, sopra questi, un
liquido giallastro: il plasma.
Se
separiamo il plasma dalle cellule e aggiungiamo ione calcio, provochiamo la
coagulazione del fibrinogeno; il liquido rimasto è il siero.
Il
siero contiene tutte le proteine del plasma escluso il fibrinogeno; in
particolare contiene gli anticorpi che noi abbiamo prodotto nei nostri ripetuti
incontri con i diversi agenti patogeni e vaccini incontrati nella nostra vita.
Nel
gergo dell’immunologia, però, per siero si intende un emoderivato particolare:
se noi vacciniamo ripetutamente un cavallo con un antigene, ad esempio la
tossina del tetano inattivata, o il veleno di vipera inattivato, il cavallo
svilupperà gli anticorpi contro l’antigene: la sua immunità attiva.
Il siero di quel cavallo, purificato come
descritto sopra, conterrà gli anticorpi specifici contro i quali l’animale è
stato immunizzato: sarà un “siero iperimmune” antitetanico o antiofidico a seconda del
vaccino usato.
Se una
persona viene morsa da una vipera o contrae il tetano senza essere stato
vaccinato, è possibile scongiurare il peggio trasfondendogli il siero di
cavallo specificamente immune: realizziamo in questo modo una immunizzazione
passiva.
Il
paziente non acquisisce in questo modo una immunizzazione attiva e una memoria
immunitaria, e infatti di solito alla sieroterapia si associa la vaccinazione
specifica.
Inoltre
le proteine del siero eterologo possono causare una immunizzazione e una
reazione avversa, la “malattia da siero”.
Oggi
il siero di cavallo iperimmune non si usa più: si usano anticorpi monoclonali,
anticorpi umanizzati, mini-bodies e altre preparazioni biotecnologiche, sempre
derivate dagli anticorpi ma sicure rispetto al rischio della malattia da siero.
(Brescia,
sacerdote No vax in terapia intensiva: ha il covid. I parrocchiani: “Faceva
visite a malati e anziani per la comunione”).
Quello
che è certo è che:
1) i vaccini contro il Covid non sono
sieri:
sono vaccini, contengono l’antigene o qualcosa che produrrà l’antigene nel
nostro organismo, ma non gli anticorpi prefabbricati;
2) i
vaccini contro il Covid producono una immunizzazione attiva e non passiva e per
un tempo più o meno lungo proteggono dalle forme severe della malattia anche se
non evitano che il paziente possa contagiarsi;
3) la terapia con il plasma dei pazienti
guariti o con gli anticorpi monoclonali si basa sul principio
dell’immunizzazione passiva, cioè sulla sieroterapia, e guarisce nell’immediato
ma non dà protezione contro la reinfezione (a meno che il paziente non abbia
sviluppato la sua immunità attiva a seguito dell’infezione, ma non certo della
sieroterapia).
Chiamare
siero un vaccino nell’immaginario popolare sembra essere una denigrazione: “siero” sarebbe peggio che “vaccino”
e paradossalmente chi declassa il vaccino a siero è poi spesso un fautore della
sieroterapia della malattia con il plasma dei guariti.
Un
vaccino non è un siero: facciamo chiarezza.
Dall’inizio
della corrente pandemia si è diffuso un gergo profano, pseudo-medico che crea
confusione sulle definizioni di siero e vaccino.
I vaccini correntemente in uso, secondo
alcuni, sarebbero “sieri”. Mi rendo conto che precisare una questione
terminologica è di minore rilievo rispetto al dato scientifico sull’efficacia
dei vaccini; ciononostante la chiarezza espositiva è importante e evita
fraintendimenti.
Un
vaccino è un preparato che in qualche modo assomiglia ad un agente patogeno: un virus inattivato, un batterio
ucciso, un componente del loro rivestimento esterno (l’antigene). Se noi ci iniettiamo un vaccino, il
nostro sistema immunitario lo riconosce come estraneo e nello spazio di due-tre
settimane produce anticorpi che lo neutralizzano e cellule specializzate (i linfociti T) che lo attaccano.
Quando
noi incontriamo l’agente patogeno il nostro sistema immunitario reagisce
immediatamente o nello spazio di pochi giorni, anziché in quelle due-tre
settimane che sarebbero necessarie per costruire la prima risposta immunitaria
contro un antigene in precedenza sconosciuto. Dosare gli anticorpi circolanti
misura una sola delle componenti dell’immunità acquisita.
Il
vaccino universale per tutte le varianti
Covid
mostra risultati promettenti contro Omicron.
Fanpage.it-
Valeria Aiello-(12-1-2022)- ci dice :
Il
siero sperimentale, ufficialmente chiamato Spike Ferritin Nanoparticle (o SpFN), è sviluppato dai ricercatori
dell’esercito americano per proteggere da più ceppi di coronavirus, incluse le
varianti di preoccupazione.
Il
vaccino Spike Ferritin Nanoparticle (SpFN) è sviluppato dai ricercatori dell’esercito
americano / WRAIR.
Un
nuovo vaccino universale, ufficialmente chiamato Spike Ferritin Nanoparticle
(SpFN), non solo suscita una potente risposta immunitaria, ma può fornire anche
un’ampia protezione contro le varianti di preoccupazione di SARS-CoV-2 e altri
coronavirus.
Lo ha annunciato l’esercito degli Stati Uniti
che ha comunicato i primi risultati del siero sviluppato dai ricercatori del Walter Reed Army Institute of
Research (WRAIR)
come parte della strategia che mira ad affrontare l’attuale pandemia e
costituire la prima linea di difesa contro future nuove varianti.
I dati
includono la protezione contro Omicron ora dominante, un ceppo che sta dimostrando di
essere in grado di infettare anche i vaccinati con due o più dosi.
Rispetto
ai vaccini finora autorizzati, come quelli di Pfizer e Moderna che utilizzano la
tecnologia a mRNA, e i sieri di Astrazeneca e Johnson& Johnson basati
su vettori virali a DNA, la formulazione messa a punto dall’esercito americano adotta
un approccio diverso, sfruttando una porzione proteica della proteina Spike del
coronavirus per stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere il
patogeno.
Questo
vaccino possiede inoltre requisiti di conservazione e manipolazione meno
restrittivi rispetto alle formulazioni di Pfizer e Moderna e può essere conservato
in frigorifero a temperature comprese tra i 2 e gli 8 °C per sei mesi e a
temperatura ambiente per massimo un mese.
La
rapida emersione di coronavirus umani negli ultimi due decenni e l'aumento
delle varianti SARS-CoV-2, inclusa la più recente Omicron, sottolineano la
continua necessità di vaccini preventivi di prossima generazione che
conferiscano un'ampia protezione contro le malattie causate dai coronavirus
– ha affermato in una nota il dottor Kayvon Modjarrad, Direttore della divisione
malattie infettive emergenti presso WRAIR, co-sviluppatore del vaccino a capo
della ricerca per SpFN – .
La
nostra strategia è stata quella di sviluppare una tecnologia di vaccino
‘pan-coronavirus' che potrebbe potenzialmente offrire una protezione sicura,
efficace e duratura contro molteplici ceppi e specie di coronavirus.
I
primi dati contro Omicron.
Il
vaccino SpFN, attualmente in sperimentazione clinica per determinare sicurezza
ed efficacia, è testato con un regime vaccinale a due dosi, a distanza di 28
giorni, e anche una terza dopo 6 mesi.
La
fase 1, partita lo scorso aprile, ha arruolato 72 adulti di età compresa tra i
18 e i 55 anni. Sebbene la sperimentazione non sia ristretta alla sola variante
Omicron, gli scienziati che lavorano al siero hanno affermato che campioni di
sangue dei partecipanti allo studio hanno mostrato risultati promettenti nei
test di laboratorio con la nuova variante del coronavirus.
I dati
finali della fase 1 sono attesi entro la fine del mese.
Una
volta che saranno formalmente raccolti, inizieranno gli studi di fase 2 e 3.
Finora ci sono pochissime informazioni su quando e come procederanno tali test
o se le fasi saranno sovrapposte.
Nel
frattempo, gli studi preclinici, pubblicati su Science Translational Medicine indicano che il vaccino SpFN protegge i primati
non umani dalla malattia causata dal ceppo originale di SARS-CoV-2 e induce risposte anticorpali
altamente potenti e neutralizzanti contro le principali varianti di SARS-CoV-2,
nonché
contro il virus SARS-CoV-1 emerso nel 2002.
(fanpage.it/innovazione/scienze/il-vaccino-universale-per-tutte-le-varianti-covid-mostra-risultati-promettenti-contro-omicron/).
Il
vaccino anti-Covid non è
un
farmaco sperimentale.
Altalex.com-Avv.
Marcella Ferrari- (15-9-2021)- ci dice :
TAR Friuli:
la sperimentazione si è conclusa con l'autorizzazione all’immissione in
commercio dopo un rigoroso processo di valutazione scientifica (sentenza
261/2021).
Il vaccino
anti Covid-19Il TAR Friuli Venezia Giulia, con la sentenza 10 settembre 2021,
n. 261 (testo in calce), rigetta il ricorso proposto da una dottoressa – che
aveva rifiutato di vaccinarsi – ed afferma quanto segue. “L’equiparazione dei vaccini a
“farmaci sperimentali” […] è frutto di un’interpretazione forzata e ideologicamente
condizionata della normativa europea, che deve recisamente respingersi”.
La
pronuncia è degna di nota non solo per l’affermazione secondo cui la
sperimentazione è cessata con la commercializzazione, ma perché affronta
molteplici argomenti.
Ad
esempio, il giudice amministrativo – tramite il richiamo dei dati forniti
dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – afferma che profilassi vaccinale ha
efficacia preventiva anche della trasmissione dell’infezione e non solo dei
sintomi.
Quindi, l’interesse a prevenire la malattia è
pubblicistico, anche sotto il profilo di limitare l’impatto sul sistema
sanitario nazionale, circa l’occupazione delle terapie intensive e dei
ricoveri.
Inoltre, lo “scudo penale” per i sanitari
somministranti non attiene alla sicurezza dei vaccini; si tratta di una disposizione che va
letta in chiave simbolica, giacché diretta ad evitare atteggiamenti di medicina
difensiva che potrebbero ostacolare la campagna vaccinale.
Infine, a fronte dei dubbi di legittimità
costituzionale sollevati dalla ricorrente, il TAR sottolinea come la legge
impositiva dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario (art. 4 d.l.
44/2021) integra le tre condizioni necessarie elencate dalla Consulta per
essere compatibile con l’art. 32 Cost.
La
vicenda.La base normativa dell’obbligo vaccinale.
Le
informazioni ufficiali sono quelle provenienti da AIFA e ISS.
Il
vaccino ha efficacia preventiva anche circa la trasmissione dell’infezione.
Per il
TAR il vaccino non è in fase di sperimentazione.
Lo
scudo penale non riguarda la sicurezza del vaccino.
La
compressione del diritto al lavoro è ragionevole e proporzionata.
I
presupposti necessari per imporre con legge un trattamento sanitario.
La
legge sull’obbligo vaccinale integra le condizioni per essere compatibile con
l’art. 32 Cost.
La
vicenda.
Una
dottoressa, libera professionista, ha proposto ricorso contro il provvedimento
di accertamento di elusione dell’obbligo vaccinale (e contro ogni altro
provvedimento connesso), assunto dall’Azienda Sanitaria, chiedendone
l’annullamento previa sospensione cautelare dell’efficacia. Il TAR, nella
camera di consiglio fissata per la trattazione dell’istanza cautelare, ha dato
avviso alle parti dell’intenzione di trattenere il giudizio per la decisione
nel merito, ricorrendone i presupposti ex art. 60 Codice del Processo
Amministrativo ed ha respinto tutti i motivi di ricorso sollevati dalla
dottoressa. Prima di analizzare il decisum, ricordiamo brevemente la normativa
che viene in rilievo.
La
base normativa dell’obbligo vaccinale.
L’obbligo
vaccinale per il personale sanitario è stato introdotto dal decreto legge
44/2021 (convertito con modificazioni dalla legge 76/2021). In particolare:
L’art.
4 c. 1 dispone che gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di
interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie,
sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie,
parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a
vaccinazione gratuita per la prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2. La vaccinazione costituisce requisito
essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle
prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati.
L’art.
4 c. 6 dispone che l'azienda sanitaria locale competente accerta l'inosservanza
dell'obbligo vaccinale e, previa acquisizione delle ulteriori eventuali
informazioni presso le autorità competenti, ne dà immediata comunicazione
scritta all'interessato, al datore di lavoro e all'Ordine professionale di
appartenenza. L'adozione dell'atto di accertamento da parte dell'azienda sanitaria
locale comporta per l’interessato la sospensione dal diritto di svolgere
prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in
qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
Le
informazioni ufficiali sono quelle provenienti da AIFA e ISS.
Il TAR
dà atto della mole di documentazione prodotta dalla ricorrente, tuttavia,
afferma che il giudice non è tenuto a prendere in considerazione qualsiasi
documento; infatti, egli non ha l’obbligo di valutare “ogni singola opinione o
fonte informativa” – in quanto non ha il potere e la competenza per farlo – ma
deve fondare la propria decisione sulle informazioni ufficiali provenienti
dalle autorità pubbliche competenti in materia come l’Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Vengono poi riportate le
percentuali e le statistiche ricavabili dai siti Internet di tali organismi].
Il vaccino ha efficacia preventiva
anche circa la trasmissione dell’infezione.
La
dottoressa sostiene che il vaccino non sia efficace contro l’infezione,
pertanto, la finalità dell’obbligo vaccinale – ossia evitare l’infezione – non
viene perseguita. Da ciò discende la carenza di un interesse pubblicistico a
supporto della misura adottata dal Governo.
Secondo
il TAR, è scorretto affermare che i prodotti usati nella campagna vaccinale
siano inefficaci contro l’infezione e che agiscano solo sui sintomi. Il giudice
amministrativo giustifica tale affermazione richiamando i dati dell’Istituto
Superiore di Sanità (ISS), indicando anche il link a cui essi sono
consultabili. Ebbene, in base alle risultanze dell’ISS, l’efficacia della vaccinazione
completa (ossia due dosi) nel prevenire l’infezione è pari a circa il 78%.
Quindi, per un vaccinato, il rischio di contrarre la malattia si riduce del
78%. In
conclusione, il Tar afferma che “la profilassi vaccinale ha efficacia preventiva, oltre
che dei sintomi della malattia, anche della trasmissione dell’infezione”.
La
dottoressa ritiene che la scelta del sanitario di vaccinarsi sia individuale e
non coercibile, mentre, ad avviso del giudice amministrativo, l’interesse a prevenire la
malattia è pubblicistico, anche sotto il profilo di limitare l’impatto sul
sistema sanitario nazionale, circa l’occupazione delle terapie intensive e dei
ricoveri.
Per il
TAR il vaccino non è in fase di sperimentazione.
La
dottoressa sostiene, altresì, che l’obbligo vaccinale (ex art. 4 d. l. 44/2021)
abbia ad oggetto un trattamento sanitario sperimentale e che sia contrario alla
Costituzione, oltre a violare varie norme sovranazionali che tutelano la
dignità della persona e il diritto ad esprimere un consenso informato. Secondo il TAR, è errato sostenere
che i vaccini attualmente disponibili si trovino in fase di sperimentazione.
Infatti, i vaccini sono stati:
“approvati”
dalla Commissione attraverso un’autorizzazione condizionata, previa
raccomandazione dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
Il
procedimento (ex art. 14 bis Reg. CE 726/2004 e Reg. CE 507/2006) prevede che
l’autorizzazione possa essere rilasciata anche in assenza di dati clinici
completi “a
condizione che i benefici derivanti dalla disponibilità immediata sul mercato
del medicinale in questione superino il rischio dovuto al fatto che sono
tuttora necessari dati supplementari”.
Il
giudice prosegue sostenendo che il carattere condizionato dell’autorizzazione
non incide sulla sicurezza del farmaco, richiamando quanto emerge dal sito
dell’Istituto Superiore di Sanità che, a sua volta, richiama quello
dell’Agenzia Europea per i Medicinali.
Questa
tipologia di autorizzazione non rappresenta un minus rispetto a quella ordinaria,
ma impone al titolare di completare gli studi per confermare che il rapporto
rischi/benefici sia favorevole.
Il TAR
prosegue spiegando che il provvedimento autorizzativo interviene a valle della
fase di sperimentazione clinica, fase che si verifica prima dell’immissione in
commercio del farmaco.
“La “sperimentazione” dei vaccini si è
dunque conclusa con la loro autorizzazione all’immissione in commercio,
all’esito di un rigoroso processo di valutazione scientifica e non è corretto
affermare che la sperimentazione sia ancora in corso solo perché
l’autorizzazione è stata concessa in forma condizionata”.
Per
completezza, si precisa che l’autorizzazione condizionata (CMA) è uno strumento
già usato in altri contesti emergenziali; infatti, negli ultimi anni (dal 2006
al 2016), sono
state concesse 30 autorizzazioni in forma condizionata, nessuna delle quali è
stata successivamente revocata per motivi di sicurezza.
Lo
scudo penale non riguarda la sicurezza del vaccino.
La
ricorrente, nelle proprie argomentazioni, afferma che l’insicurezza del vaccino
emergerebbe anche dallo scudo penale adottato dal Governo a favore dei soggetti
che procedono alla somministrazione del farmaco. Si ricorda che l’art. 3 d. l.
44/2021 dispone quanto segue:
Per i
fatti di cui agli articoli 589 c.p. (omicidio colposo) e 590 c.p. (lesioni
personali colpose) verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino
anti-Covid, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria, la punibilità è esclusa “quando l'uso del vaccino è conforme
alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all'immissione
in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul
sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di
vaccinazione”.
Ciò
premesso, torniamo alla decisione.
Il TAR
boccia anche questa censura, infatti, la ratio della disposizione di cui sopra
consiste nel rassicurare i sanitari e di evitare che la prospettiva di
un’eventuale responsabilità penale possa creare allarme.
Quindi,
si tratta di un intervento legislativo – cito testualmente – “in chiave simbolica”
volta a scongiurare atteggiamenti di medicina difensiva che potrebbero
ostacolare la campagna vaccinale. Pertanto, dall’introduzione dello scudo penale non può
inferirsi la natura sperimentale del vaccino né la sua pericolosità.
La
compressione del diritto al lavoro è ragionevole e proporzionata.
La
dottoressa sostiene che la disposizione di legge (art. 4 c. 8 d.l. 44/2021) sia
irragionevole laddove prevede la sospensione dall’esercizio della professione
con la conseguente impossibilità di ottenere un reddito. La norma, infatti, dispone che il
datore di lavoro:
se
possibile, adibisce il lavoratore a mansioni, anche inferiori, che non
implicano rischi di diffusione del contagio;
se non
è possibile, sospende il lavoratore senza retribuzione, altro compenso o
emolumento.
Il TAR
precisa che la norma riguarda i lavoratori dipendenti e, quindi, non è
applicabile alla ricorrente, che è una libera professionista. Anche il richiamo all’art. 36 Cost.
ad avviso del giudice è inconferente atteso che i principi sanciti nel citato
articolo riguardano il lavoro subordinato e non le prestazioni di lavoro autonomo
“ancorché rese, con carattere di continuità e coordinazione, nell'ambito di un
rapporto di collaborazione” (Cass. Sez. Lav. 4667/2021).
In
ogni caso, l’art. 4 d.l. cit. è ragionevole dal momento che i soggetti
indicati, ossia i sanitari, entrano in contatto con una collettività
indeterminata, formata anche da persone fragili. La norma è frutto di un bilanciamento
degli interessi e prevede una compressione del diritto al lavoro del singolo
che non voglia sottostare all’obbligo vaccinale a tutela della salute
collettiva.
Infatti, “ogni
libertà individuale trova un limite nell’adempimento dei doveri solidaristici,
imposti a ciascuno per il bene della comunità cui appartiene (art. 2 Cost.)”.
Secondo
i giudici, la misura oltre che ragionevole è anche proporzionata atteso che:
prevede
l’esenzione dall’obbligo vaccinale in caso di accertato pericolo per la salute,
la
sospensione ha natura temporanea, giacché permane sino al completamento del
piano vaccinale e non oltre il 31.12.2021.
I
presupposti necessari per imporre con legge un trattamento sanitario.
La
dottoressa sostiene che manchino i presupposti per imporre con legge un
trattamento sanitario come la vaccinazione. Ella afferma che, in tal modo, si
sacrifica il diritto alla salute del singolo senza, con ciò, tutelare la collettività,
dal
momento che il vaccino è uno strumento inidoneo a prevenire i contagi.
Il TAR
rigetta anche tale argomentazione elencando i presupposti in virtù dei quali è
stato disposto l’obbligo vaccinale. Le condizioni necessarie per imporre una
profilassi vaccinale obbligatoria sono state elencate dalla Consulta (C. Cost.
5/2018) con riferimento ai 10 vaccini imposti ai minori di sedici anni. La legge impositiva di un obbligo
vaccinale è compatibile con l’art. 32 Cost:
“se il
trattamento è diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute
di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri;
se si
prevede che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che è
obbligato, salvo che per quelle sole conseguenze che appaiano normali e,
pertanto, tollerabili;
se,
nell'ipotesi di danno ulteriore, sia prevista comunque la corresponsione di una
equa indennità in favore del danneggiato, e ciò a prescindere dalla parallela
tutela risarcitoria (sentenze n. 258 del 1994 e n. 307 del 1990)”.
La
legge sull’obbligo vaccinale integra le condizioni per essere compatibile con
l’art. 32 Cost.
Il
giudice amministrativo ritiene sussistenti tutti e tre i presupposti di cui
sopra. In estrema sintesi, si riassume il percorso argomentativo del TAR:
il
vaccino previene il contagio e la vaccinazione ha una valenza pubblicistica di
tutela della salute collettiva;
il vaccino non è esente da
controindicazioni o da rischi come ogni farmaco; l’Agenzia Italiana del Farmaco
(AIFA) raccoglie tutte le segnalazioni di eventi avversi e, secondo le
risultanze statistiche – consultabili sul sito dell’AIFA – v’è un bilanciamento
rischi/benefici accettabile;
il
meccanismo indennitario è previsto dalla legge 210/1992, la quale riconosce il
diritto alla corresponsione di indennizzo da parte dello Stato a fronte di ogni
“menomazione
permanente della integrità psico-fisica” conseguente ad una vaccinazione
obbligatoria, come quella prevista per i sanitari (ex art. 4 d.l. 44/2021).
Inoltre, l’indennizzo opera anche relativamente alle vaccinazioni
“raccomandate” e non obbligatorie (C. Cost. 118/2020).
Il
giudice amministrativo richiama quanto affermato dalla Consulta relativamente
alle 10 vaccinazioni obbligatorie per i soggetti minori di sedici anni. Nella
citata pronuncia (C. Cost. 5/2018) si afferma che “il ricorso alla dimensione
dell’obbligo è costituzionalmente legittimo quando lo strumento persuasivo
appaia carente sul piano dell’efficacia rispetto alla situazione da
fronteggiare in concreto”.
I dati
dell’AIFA.
In
relazione al secondo presupposto, relativo al bilanciamento tra rischi e
benefici, il giudice amministrativo elenca i dati aggiornati al 26.07.2021 e
rinvenibili sul sito dell’AIFA.
I dati
derivano dalla:
somministrazione
di 65.692.591 dosi di vaccino;
sono
stati 84.322 gli eventi avversi avvenuti dopo la somministrazione (a
prescindere dalla riconducibilità causale alla vaccinazione).
Il
tasso di segnalazione, ossia il rapporto fra il numero di segnalazioni inserite
nel sistema di Farmacovigilanza e il numero di dosi somministrate, è pari a 128
ogni 100.000 dosi. Il giudice prosegue affermando che “di queste, solo il 12,8%
ha avuto riguardo ad eventi gravi (con la precisazione che ricadono in tale categoria,
definita in base a criteri standard, conseguenze talvolta non coincidenti con
la reale gravità clinica dell’evento). Di tutte le segnalazioni gravi (16
ogni 100.000 dosi somministrate), solo il 43% di quelle esaminate finora è
risultata correlabile alla vaccinazione”.
Conclusioni.
Le
argomentazioni svolte dal giudice amministrativo possono così riassumersi:
il
vaccino non è in fase di sperimentazione, atteso che l’autorizzazione
condizionata con l’immissione in commercio postula comunque la fine della fase
di sperimentazione;
la profilassi
vaccinale ha efficacia preventiva, oltre che dei sintomi della malattia, anche
della trasmissione dell’infezione, quindi, l’interesse a prevenire la malattia
è pubblicistico, anche sotto il profilo di limitare l’impatto sul sistema
sanitario nazionale, circa l’occupazione delle terapie intensive e dei
ricoveri;
lo
“scudo penale” per i sanitari somministranti non attiene alla sicurezza dei
vaccini;
si tratta di una disposizione che va letta in chiave simbolica, in quanto
diretta ad evitare atteggiamenti di medicina difensiva che potrebbero
ostacolare la campagna vaccinale,
la
norma che prevede la sospensione dall’esercizio della professione a seguito
della mancata sottoposizione al vaccino (art. 4 d.l. 44/2021) è ragionevole e
proporzionata; ragionevole perché costituisce il frutto di un bilanciamento degli
interessi, prevedendo
una compressione del diritto al lavoro del singolo che non voglia sottostare
all’obbligo vaccinale a tutela della salute collettiva; proporzionata, poiché è previsto un
meccanismo di esenzione dalla vaccinazione (ad esempio, per accertato pericolo
per la salute) e la sospensione ha durata temporanea;
la
legge che impone l’obbligo vaccinale integra i tre presupposti necessari
indicati dalla Corte Costituzionale (sent. 5/2018) per essere compatibile con
l’art. 32 Cost.
Il TAR
confuta le argomentazioni svolte dalla dottoressa e respinge il ricorso per
l’infondatezza di tutte le censure sollevate. Inoltre, condanna la ricorrente a
rifondere all’amministrazione resistente le spese del giudizio (circa 2 mila
euro oltre spese generali e accessori).
(TAR
FRIULI VENEZIA GIULIA, SENTENZA N. 261/2021).
l
Governo dei peggiori (criminali)
ne spara un’altra…
Conoscenzealconfine.it
-Nicola Giordanella - ( 17 Gennaio 2022)-ci dice :
Peste
suina, il governo chiude i boschi di Genova: per sei mesi divieto di trekking e
mountain bike.
L’ordinanza
del ministero prevede lo stop ad ogni attività con “interazione diretta o
indiretta coi cinghiali infetti”. Caccia di selezione esclusa.
Dopo
gli allarmi di queste ore sulla presenza di peste suina tra Liguria e Piemonte,
arriva il provvedimento del governo, e arriva a “gamba tesa”. L’ordinanza messa
a punto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio (qui il testo) e sottoscritta dai
ministri Speranza e Patuanelli, prevede infatti che nella “zona rossa”, che
comprende 114 comuni tra cui Genova, sarà vietata per sei mesi ogni attività
che possa avere un contatto con i cinghiali, tra cui la raccolta dei funghi e
tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di
“interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti”.
Una
vera e propria chiusura dei boschi e dei monti di Genova e dei comuni liguri
interessati, e che potrebbe avere risvolti inediti e devastanti per molte
località dell’entroterra, che vivono sul turismo escursionistico e per la vita
di decine di migliaia di genovesi.
Stando
alla interpretazione letterale dell’ordinanza, infatti, fino a luglio sarebbero
vietate le gite e le escursioni in tutto l’entroterra genovese. Ma senza andare troppo lontano, in
teoria sarebbero vietate anche tutte le attività nei boschi urbani cittadini (è
già perché i cinghiali ci sono anche nei parchi cittadini…), dove migliaia di
genovesi, quotidianamente, vanno per correre, camminare, portare il proprio
cane a sgambare. Tutto ciò nonostante sia cosa certa l’impossibilità di trasmissione del
virus verso altre specie, umani compresi.
Nel
testo dell’ordinanza viene poi specificato che “i servizi regionali competenti, su
richiesta degli interessati, possono autorizzare, su motivata e documentata
richiesta, lo svolgimento delle attività vietate, sulla base della valutazione
del rischio da parte del CEREP”. Vale a dire che per le attività comprese dal decreto
tra quelle sospese nella zona rossa ci potranno essere delle deroghe, ma per averle bisognerà passare
dagli uffici regionali, che si rifaranno alle valutazioni del Centro di
Referenza Nazionale per lo Studio delle malattie da Pestivirus e da Asfivirus. Insomma, il caos.
Paradossalmente
viene ammessa la caccia di selezione, che potrà essere autorizzata dai servizi
regionali competenti “sulla base di una valutazione tecnica che tenga conto della
natura dell’attività e delle specifiche caratteristiche dell’area coinvolta”, mentre viene vietata quella generica:
il
provvedimento, infatti, punta a dare rassicurazioni a livello economico per
quanto riguarda l’export di carni e salumi italiani, di cui ieri è arrivata la
sospensione di importazione da parte di paesi come Cina, Giappone, Svizzera e
Taiwan. Un giro d’affari da circa 1,7 miliardi di euro che il governo prova a
tutelare con questa mossa (che gran buffonata… )
Nella
grandissima zona rossa prevista dal governo ci sono complessivamente 114
comuni, 78 in Piemonte e 36 in Liguria. Questi sono quelli compresi
nell’area metropolitana genovese: Arenzano, Bogliasco, Ceranesi, Ronco Scrivia,
Mele, Isola del Cantone, Lumarzo, Masone, Serra Riccò, Genova, Campo Ligure,
Mignanego, Bargagli, Busalla, Savignone, Torriglia, Rossiglione, Sant’Olcese,
Valbrevenna, Sori, Tiglieto, Campomorone, Cogoleto, Pieve Ligure, Davagna,
Casella, Montoggio Crocefieschi e Vobbia. Per la provincia di Savona invece
sono compresi: Albisola Superiore, Celle
Ligure, Stella, Pontinvrea, Varazze, Urbe e Sassello.
Per
quanto riguarda le sanzioni, sono ancora da chiarire le modalità di controllo e
di vigilanza sull’applicazione di questa norma, visto che nell’ordinanza
vengono genericamente demandate “ai Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali
territorialmente competenti in collaborazione con le Forze dell’ordine”.
Stando
ad una prima interpretazione, da confermare, in assenza di altre disposizioni
più specifiche si potrebbe applicare l’articolo 650 del codice penale, che recita:
“Chiunque
non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di
giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se
il fatto non costituisce un più grave reato con l’arresto fino a tre mesi o con
l’ammenda fino a euro 206”.
L’Italia
è in mani criminali… non c’è più niente da dire! (ndr) I cittadini vengono vessati e
continuamente puniti, distrutti economicamente con pretesti ridicoli… purtroppo
però il “cittadino-pecorone” medio non se ne avvede ancora…
(Nicola
Giordanella). (genova24.it).
Istruzione
Parentale,
fuori
dalla
“Guantanamo” scolastica.
C’è
tempo fino al 28 gennaio.
Conoscenzealconfine.it
-Debora Billi -( 16 Gennaio 2022)- ci dice :
Le
scuole italiane sono ormai diventate campi di battaglia ideologici. Oltre a DAD
a singhiozzo, quarantene, chiusure, supplenze a rotazione che impediscono la
normale didattica, si verificano continue vessazioni e soprusi ai danni dei
ragazzi.
Qualcuno
è più fortunato, ma in gran parte i bambini subiscono continue costrizioni e
rimproveri relativi a mascherina, gel lavamani, distanziamento, da parte di
insegnanti ormai completamente terrorizzate dal martellamento televisivo.
Lezioni a gennaio con le finestre aperte (e poi ci si
meraviglia che abbiano la febbre), continui predicozzi ed intimidazioni sul
“rispettare le regole” stanno trasformando i nostri figli in spaventati
robottini che vivono nella paura di sgarrare.
La
“caccia alle streghe”, ormai sdoganata, contro i novax, ha dato poi il colpo di
grazia alla situazione nelle scuole.
I bambini
divergenti vengono additati, inseriti in “liste”, messi pubblicamente tra i
“cattivi”, discriminati e umiliati da insegnanti e compagni in una sorta di
Guantanamo per disobbedienti.
Ogni legge sulla privacy, ma anche le normali
norme di umano rispetto, sono finite definitivamente nel dimenticatoio. A questo punto la domanda è: ma ha
senso mandarli ancora a scuola? Cosa può offrire di meglio una situazione a tal
punto deteriorata rispetto alla scuola parentale, ad opera dei genitori o di un
insegnante bravo e corretto?
La
socializzazione, è la risposta più comune.
Vero:
meglio una cattiva scuola che la solitudine, per qualsiasi bambino. Ma qui non
è più questione di scuola “normalmente” disastrata: si tratta di scegliere fra traumi
continui, lavaggio del cervello e persino pubbliche umiliazioni, oppure
starsene a casa. Qualsiasi genitore non avrebbe dubbi. Inoltre, non è detto che debbano
stare da soli, è possibile radunare un gruppetto di 4 o 5 bambini, pagare un
bravo insegnante dividendo la spesa, e godersi la serenità riacquistata.
Moltissimi
genitori lo stanno già facendo, almeno per quest’anno.
Chi
desiderasse farlo anche per il successivo, deve ricordare che sono state
cambiate le norme di recente (manco a dirlo) e che il termine per la
comunicazione agli istituti è ora il 28 gennaio.
La
scuola dell’obbligo parentale è un diritto garantito dalla Costituzione, come
sottolinea l’ottimo sito dell’associazione LAIF a cui ci si può rivolgere per
ogni domanda.
Su
Telegram, invece, si trovano i gruppi organizzati per quasi tutte le province e
città.
(Debora
Billi- visionetv.it.).
Cure
Domiciliari:
la Sentenza storica
che
sbugiarda Speranza e i Delinquenti
che si
spacciano per Esperti.
Conoscenzealconfine.it
-Redazione-( 16 Gennaio 2022)- ci dice :
“È
onere imprescindibile di ogni sanitario di agire secondo scienza e coscienza,
assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale
conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito”.
Con
questa motivazione alla sentenza il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato
dal “Comitato
Cura Domiciliare Covid-19”, a firma del presidente e avvocato Erich Grimaldi e
dell’avvocato Valentina Piraino, contro le linee guida ministeriali del 26 aprile
2021, per
il trattamento domiciliare dei malati Covid.
La
Prescrizione dell’AIFA”, continua il Tar, “come mutuata dal Ministero della
Salute, contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua
deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da
questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto della
malattia COVID-19, come avviene per ogni attività terapeutica”.
Quindi,
conclude il tribunale amministrativo, “il contenuto della nota ministeriale,
imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in
contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei
termini indicata dalla scienza e dalla deontologia professionale. Per tali ragioni il ricorso deve
essere accolto“.
“Finalmente
un punto fermo a una battaglia che portiamo avanti da due anni, è la fine della
vigile attesa“, ha spiegato il presidente CDC-19 avvocato Erich Grimaldi, “per dimostrare che le linee guida
ministeriali fossero di fatto uno strumento per vincolare i medici di medicina
generale alle eventuali responsabilità che derivano dalla scelta terapeutica” ecco come, ha aggiunto Grimaldi “il Governo, andando a vincolare i
medici, ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci,
paralizzando la sanità territoriale, e portato al collasso il sistema
ospedaliero, con tutte le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie
conoscono purtroppo molto bene”.
“Le
scelte terapeutiche sono da sempre un dovere e un diritto dei medici, eppure
chi ha curato a casa è stato ingiustamente bistrattato e accusato più volte di
agire in malafede”, ha dichiarato la portavoce di CDC-19, Valentina Rigano.
“Invece di ascoltare e recepire le
costanti richieste di collaborazione che abbiamo più volte proposto al
Ministero, per trovare una soluzione comune all’emergenza, chi ha preso
decisioni ha ignorato le capacità e l’esperienza di migliaia di medici“. Poi ha
concluso, “questa decisione cristallizza una volta per tutte quale sia il ruolo
del medico di medicina generale, ovvero agire e non lasciare i malati Covid ad
attendere l’evolversi della malattia”.
(mag24.es/2022/01/15/cure-domiciliari-la-sentenza-storica-che-sbugiarda-speranza-e-i-delinquenti-che-si-spacciano-per-esperti/).
Operazione
Corona - Colpo
di Stato Globale,
Analisi
bio-medica, economica e politica della più grande truffa della storia
dell'umanità.
Conoscenzealconfine.it-
Nicola Bizzi, Matteo Martini-(17-1-2022)-ci dicono:
Nel
mese di Settembre del 2019 l’economia globale era giunta a un punto di non
ritorno. Tutto stava per crollare, per implodere, con conseguenze devastanti
che avrebbero fatto sembrare una passeggiata in bicicletta la crisi del ’29 e
quella dei mutui subprime del 2008.
Ma
ecco che un misterioso “virus” proveniente dall’Oriente è arrivato
manifestandosi come un miracolo, al momento giusto, con tempismo perfetto,
esattamente un istante prima del disastro, per disinnescare la più devastante
catastrofe economico finanziaria della storia del mondo globalizzato.
Il
detto anglosassone “follow the money” risulta in questo caso quantomai indicato per
comprendere la situazione che da oltre un anno stiamo vivendo.
L’obiettivo
di questa falsa
“pandemia”
è stato quello di bloccare, o quantomeno rallentare al massimo, l’economia
globale, la crescita e i consumi mediante una demolizione controllata fatta di
lockdown pianificati, con i quali innescare una profonda spirale di decrescita
e impoverimento.
Tutto
questo in funzione di un grande reset economico e finanziario globale che già da anni è stato progettato e
pianificato.
Lo
slogan “andrà tutto bene” che hanno messo in bocca agli ignari cittadini, è servito a ribadire che andrà tutto
bene a loro, non a noi, e che per adesso, il collasso monetario non ci sarà
perché hanno fermato l’economia gettando tutti noi fermi, immobili in un
angolo, come in una prigione planetaria.
La
facilità e la disinvoltura con cui la maggior parte dei governi “democratici”
occidentali (con la piena complicità delle ”opposizioni” parlamentari) si è
piegata a questo folle reset sociale e finanziario di stampo orwelliano, non esitando a calpestare e a
stracciare le carte costituzionali e a sospendere le libertà e i diritti
civili dei cittadini non fa che confermarci una dura verità, una verità forse
per qualcuno difficile da digerire o accettare: la “democrazia” che in questi
ultimi mesi ci hanno sottratto si era già da tempo trasformata, senza che molti
se ne accorgessero, in una bieca oligarchia abilmente camuffata da democrazia
rappresentativa.
Le
hanno semplicemente tolto la maschera. E l’hanno messa a noi.
Questo
coraggioso “libro di denuncia”, voluto e curato da uno storico e da un chimico farmaceutico
e realizzato con il contributo di una squadra di giornalisti, analisti
finanziari, psicologi, biologi, medici e avvocati, intende documentare la più
grande truffa della storia dell’umanità, evidenziando la frode scientifica
alla base della teoria virale della “pandemia”.
(Con
contributi di: Nicola Bizzi, Andrea Cecchi, Marco Della Luna, Alessandro
Gambugiati, Alfonso Guizzardi, Luca La Bella, Matteo Martini, Stefano Scoglio,
Davide Suraci).
Verità
e giustizia:
è sempre giovane
il
sole della resistenza.
Libreidee.org-Giorgio
Cattaneo-(17/1/2022)-ci dice:
Li
allinearono all’alba, in montagna. Il comandante, Giulio Nicoletta (calabrese
di Crotone, socialista, tenente dei carristi) spiegò loro che i nazisti avevano
appena fucilato 51 ostaggi civili, giù a Cumiana.
I prigionieri – Ss italiane e sottufficiali
tedeschi – pensarono: ecco, ora ci fucilano per rappresaglia.
E
invece no: non vi fuciliamo, precisò il comandante, perché i vostri hanno in
mano ancora cento ostaggi rastrellati per la strada.
E non vi fuciliamo, soprattutto, perché non
siamo bestie, noi. Lo scambio infine avvenne, e che scambio: militari contro
civili inermi.
Un
anno dopo, a Torino – il 26 aprile, tra gli ultimi spari – il comandante si
sentì chiamare. Erano loro, i prigionieri dell’anno prima.
Ma
ormai, vestiti anch’essi da partigiani. Abbiamo disertato, gli spiegarono, poco
dopo esser stati rilasciati.
Non
erano bestie, nemmeno loro. E avevano imparato.
Avevano
anche visto che i partigiani rilucevano di una speciale bellezza giovane:
ridevano. Quando potevano, nonostante tutto, suonavano e cantavano. Ballavano.
Nel
sangue avevano il futuro, non il lutto.
Tachipirina
e vigile attesa: per il Tar del Lazio, è stato folle impedire ai medici di
curare i pazienti.
Due
anni dopo, gli inservienti del grande potere oscuro insistono: ai loro
tirapiedi dei media fanno tuttora contare i contagi e possibilmente i ricoveri,
senza mai ricordare che i protocolli per le efficacissime cure domiciliari non
sono ancora stati varati.
Se Conte poteva accampare qualche attenuante, raccontando
la storiella della catastrofe inaspettata (e certo amplificata in ogni modo,
anche dalla richiesta di evitare le autopsie), per Draghi non esistono alibi
possibili.
Alcuni
legali, spiega Andrea Colombini, stanno predisponendo le denunce: concorso in
strage colposa. Questo è il punto davvero dirimente, oggi oscurato dalla barzelletta
dei non-vaccini (che non immunizzano nessuno).
Non-vaccini
che, per essere imposti, avevano bisogno esattamente di quello: di tanta
inutile Tachipirina, di tanta pericolosa attesa.
Lo
hanno fatto, lo hanno rifatto, e continuano tuttora a farlo. Tanto, la colpa – per i telegiornali,
per i ministri – è dei cosiddetti No-Vax, i renitenti al Super Green Pass.
A
proposito: secondo Confesercenti, nella sola Torino, la demolizione controllata
dell’economia italiana (disposta dai signori multimiliardari che manovrano il governo
Draghi)
costa qualcosa con un milione e mezzo di euro al giorno.
E il
bello deve ancora arrivare, con l’ultima stretta in scadenza. Quanti sono, i
cittadini muniti di terza dose?
Non più del 35%, secondo lo stesso Colombini (una
delle voci della resistenza civile). Per Michele Giovagnoli, altro
esponente dell’Italia libera, sono 6,7 milioni le persone finora sottrattesi
all’inoculo.
Vanno sommate a chi ha subito la prima e la
seconda dose, ma ora esitano di fronte alla terza: e infatti disertano bar e
ristoranti (e domani, anche i negozi).
Non
sono tutti cretini: le ascoltano, le parole pronunciate a Milano dal grande Luc
Montagnier.
Giovagnoli,
che predica incessantemente la nonviolenza, paventa comunque il rischio di
disordini entro febbraio.
Spiega:
la menzogna governativa è ormai talmente scoperta, e talmente persecutoria, da
non poter produrre altro che rabbia e disperazione.
Persino
in un paese come il nostro, sempre riluttante di fronte alla possibilità di
vere rivolte.
Ben
diverso, dice Michele, il caso della Francia: la sua rivoluzione cambiò il mondo.
L’Italia
sembra più immatura, più adolescente, anche se ha prodotto l’Impero Romano e
quello vaticano, il Rinascimento, il fascismo e tante altre cose.
Non è un caso – insiste Giovagnoli – che oggi il male
infierisca sui due paesi europei storicamente dotati di maggior potenziale
creativo, proprio mentre la Gran Bretagna festeggia la ritrovata libertà (zero
restrizioni, nessuna emergenza sanitaria) e la stessa Spagna annunci di voler
chiedere all’Ue di declassare il Covid, nella variante Omicron, al rango di
semplice influenza, senza più alcun bisogno di politiche speciali.
Da noi
no, la musica è ben diversa: in attesa che la verità finisca di emergere anche
ufficialmente, magari per via giudiziaria, questo potere colpevole e bugiardo
(che la verità la conosce benissimo) va avanti per la sua strada, verso il
baratro, sapendo di fare il male deliberatamente.
Fino a quando? Già a luglio, si sbilancia Giovagnoli,
assisteremo alle prime, grandi sorprese. In altre parole: la farsa ha ormai i
mesi contati.
Certo,
agli italiani tocca soffrire ancora.
Chi è riuscito a resistere al ricatto, oggi vede
benissimo l’infinita debolezza (civile, politica) di chi invece all’estorsione
ha ceduto: vede cioè che il ricatto aveva l’effetto magico di oscurare le cure,
la drammatica necessità delle terapie.
Cedere, in fondo, significava dire: vi diamo partita
vinta, cose se davvero foste detentori di una parte di verità.
Ma
senza verità – ripeteva Giulietto Chiesa – non c’è alcuna possibilità di
ottenere libertà e quindi giustizia. Proprio verso il raggruppamento di Ferruccio Parri (Giustizia
e Libertà) inclinava la 43esima divisione autonoma della Val Sangone, sui monti
fra Torino e Pinerolo.
Era
una specie di Cln in armi: la brigata garibaldina del padre di Piero Fassino
conviveva con quella (monarchica) del marchese Felice Cordero di Pamparato, nome di
battaglia Campana, cui poi il capoluogo piemontese intitolò la storica sede
universitaria delle facoltà umanistiche.
Ebbi
la fortuna di conoscere personalmente Giulio Nicoletta.
Un
uomo di pace, costretto dalla storia a fare il guerriero: scelto come comandante di divisione
proprio per la sua capacità di conciliare anime tanto diverse. In casa, aveva conservato come una
reliquia la pistola Luger avuta in dono dal generale delle Ss Peter Hansen, con
il quale nel 1944 aveva trattato il rilascio degli ostaggi superstiti di
Cumiana.
Per
sviare testimoni e interpreti, i due si erano parlati in latino.
Ora
l’ho capito, gli disse il generale, nella lingua di Cicerone: se fossi italiano
– scandì – sarei anch’io partigiano. P
rima
regola: tirar fuori il coraggio.
Mezzo
secolo dopo, alla valle di quei combattenti, il Quirinale conferì una medaglia
al valor militare.
A una
condizione: che nella cerimonia non pronunciassero mai la parola “fascismo”.
Lo
aveva imposto Oscar Luigi Scalfaro, spaventato dalla Lega di Pontida: la storia
andava riscritta, per non rianimare il fantasma della guerra fratricida fra
italiani.
Me lo
confidò lo stesso Nicoletta, con un groppo in gola, poco prima di prendere la
parola, al sacrario dei loro caduti.
Poi,
quando toccò a lui, guardò in faccia il presidente Scalfaro. E vuotò il sacco:
non era stata solo colpa dei tedeschi. Né si diventa partigiani per caso.
Bisogna lottare, per la libertà. E qualcuno deve pur farlo.
(Giorgio
Cattaneo, 17 gennaio 2022).
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