LE PAROLE NON SERVONO PIU’.

 

LE PAROLE NON SERVONO PIU’.

 

 

Colle, Lupi dopo vertice centrodestra:

“Mancano 60 voti per eleggere Berlusconi?

Non è lui che deve trovarli, serve un dialogo con i gruppi.”

Ilfattoquotidiano.it-Alberto Sofia-(14-01-2022)- ci dice :

 

Quirinale, Letta:

Quirinale, Letta: "Centrodestra ha scelto il capo politico più divisivo che ci sia".

Quirinale, Orfini:

Quirinale, Orfini: "Berlusconi al Colle è un'ipotesi folle ma non impossibile. Servono contromisure."

Travaglio ad Accordi&Disaccordi (Nove):

Travaglio ad Accordi&Disaccordi (Nove): "Berlusconi al Quirinale? No, è un pregiudicato. Non potrebbe fare nemmeno un concorso pubblico."

Quirinale, Salvini, Meloni e Berlusconi insieme fuori da Villa Grande: i saluti e le strette di mano dopo il vertice del centrodestra .

Colle, Lupi dopo vertice centrodestra:

Colle, Lupi dopo vertice centrodestra: "Mancano 60 voti per eleggere Berlusconi? Non è lui che deve trovarli, serve un dialogo con i gruppi".

Quirinale, Conte:

Quirinale, Conte: "Berlusconi candidato del centrodestra? Serve fronte progressista con nome diverso. Escludo voti M5S per lui."

Dopo oltre due ore e mezza di vertice, i leader dei partiti del centrodestra, riuniti a Villa Grande, residenza romana di Silvio Berlusconi, hanno chiesto al presidente azzurro di sciogliere la riserva per la candidatura alla presidenza della Repubblica, in vista del voto che partirà il 24 gennaio a Montecitorio.

Dal segretario leghista Matteo Salvini alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, passando per Lorenzo Cesa (Udc) e Luigi Brugnaro (Coraggio Italia), intorno alle 17, sono uscite tutte le delegazioni dei partiti riuniti nella residenza romana di Berlusconi.

 Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti, tranne Maurizio Lupi, deputato di Noi con l’Italia: “I numeri e i 60 voti mancanti per l’elezione, rispetto a quelli di partenza del centrodestra? Si deve aprire il dialogo, in tutta la prossima settimana, tra le forze parlamentari. Non è Berlusconi che deve trovare i suoi 60 voti, è la coalizione di centrodestra che parte dai suoi numeri, compattamente, e che dialoga con tutti gli altri gruppi parlamentari per verificare se ci sono le condizioni per arrivare alla elezione del presidente della Repubblica”, ha tagliato corto Lupi.

E ancora: “Non stiamo prendendo tempo: la prossima settimana ci vedremo ulteriormente. Abbiamo anche fatto un appello ai presidenti di Camera e Senato perché tutti e 1009 i grandi elettori siano messi in condizione di votare. Ci sono tantissimi strumenti. Sarebbe un precedente gravissimo non farli votare”, ha concluso Lupi, prima di lasciare Villa Grande.

Al vertice tra i leader del centrodestra ha partecipato anche l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, che non ha però voluto rilasciare alcun commento sulla scelta del centrodestra di chiedere a Berlusconi di correre per il Quirinale.

Proprio le parole di Gianni Letta, il più autorevole dei consiglieri berlusconiani, che aveva invitato “i grandi elettori, parlamentari e non”, a “ispirarsi alla lezione” giunta dalla commemorazione in Parlamento di David Sassoli e “guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte” avevano aperto un caso, considerate quasi una sconfessione rispetto alla corsa dell’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia.

 

 

 

 

Licenziamento di 35 lavoratori alla Iss Palumbo,

Trotta (PaP): "Atteggiamento inaccettabile,

 servono impegni concreti".

Livornoday.it-Redazione Stagno-(14-01-2022)- ci dice :

 

La consigliera comunale di Potere al Popolo è intervenuta dopo l'assemblea dei lavoratori. La Cgil: "Venga fatta chiarezza".

"Dobbiamo strappare degli impegni dalla Iss Palumbo e da Eni, non riteniamo accettabile questo atteggiamento che crediamo invece sia una modalità per ribassare ulteriormente i salari ai lavoratori come predispone tutto 'il sistema degli appalti'".

Sono parole chiare e precise quelle diffuse dalla consigliera comunale di Potere al Popolo, Aurora Trotta , in merito alla procedura di licenziamento collettivo avviata nelle scorse settimane dalla Iss Palumbo, una manovra sulla quale la società, secondo quanto dichiarato nella giornata di ieri, mercoledì 12 gennaio, dall'assessore Gianfranco Simoncini, non intende fare un passo indietro.

C'era anche Potere al Popolo, infatti, all'assemblea dei lavoratori che si è tenuta nella mattina di giovedì nel piazzale di fronte all'Eni.

"Abbiamo ascoltato con attenzione le richieste dei lavoratori e lo sconcerto delle sigle sindacali - ha spiegato la consigliera Trotta -, poiché si tratta di una operazione chiara e netta.

È davvero assurdo che questa decisione sia stata mantenuta anche dopo il rinnovo del nuovo bando di gara in scadenza da parte di Eni". Allo stesso tempo ha evidenziato come "molti hanno speso parole di supporto verso gli stessi lavoratori, a partire dalle varie istituzioni" e che "ad oggi le uniche dichiarazioni che sono state fatte non assicurano niente ai lavoratori e tantomeno al territorio".

Appalti Eni e rischio licenziamenti Iss Palumbo, Simoncini: "Preoccupa il futuro dei lavoratori".

Trotta: "Chiediamo che siano ascoltati in commissione i vertici di Eni, Iss Palumbo, i sindacati e gli assessori Simoncini e Marras".

 "Come Potere al Popolo - ha quindi concluso la consigliera - abbiamo depositato una interpellanza che dovrà essere discussa a breve nella Terza commissione consiliare e che chiede di audire i vertici della Iss Palumbo, i vertici di Eni, tutte le sigle sindacali, l'assessore con delega al Lavoro locale Simoncini e l'assessore con delega al Lavoro regionale Marras.

 Adesso non possiamo più aspettare questo lento declino - ha concluso - ma ci vogliono impegni nel mantenere i 35 lavoratori coinvolti e dichiarazioni pubbliche, perché sappiamo che il silenzio non aiuta questa causa ma la fa morire lentamente. C'è bisogno di rilanciare le legittime richieste dei lavoratori e farsi ascoltare, ad ogni costo".

 

 

Futuro della raffineria Eni, l'affondo di Romano (Pd): "Al Mise giocano a scaricabarile".

Bardocci (Filcams-Cgil): "Il licenziamento collettivo è inaccettabile."

"Come Filcams Cgil abbiamo chiesto che Iss Palumbo ritiri immediatamente i 35 licenziamenti".

 Questo quanto dichiarato da Flaviano Bardocci (Cgil), che ha definito "inaccettabile" il fatto che l'azienda abbia aperto la procedura di licenziamento collettivo ancor prima della data di scadenza dell'appalto, ovvero il 31 gennaio.

"Al Comune di Livorno e alla Regione Toscana, che al tavolo hanno sottolineato la responsabilità e la serietà con cui stiamo cercando di gestire questa delicata vertenza, chiediamo di continuare ad essere al nostro fianco. Ai vertici di Eni -ha concluso - chiediamo invece di fare finalmente chiarezza sul futuro dell'appalto: non è infatti ancora chiaro come esso sarà gestito a partire dal 1 febbraio. La città non può rischiare di perdere altri posti di lavoro. La Filcams-Cgil sarà come sempre al fianco dei lavoratori per far valere i loro diritti".

 

 

 

In migliaia a Milano per Montagnier .

Dare quei sieri sperimentali ai bimbi è criminale .

Laverita.info -Sarina Biraghi -(16-1-2022)- ci dice :

 

Lo scienziato  premio Nobel acclamato ieri all’evento organizzato dai no green pass.

Il ritorno in piazza dei no green pass dopo le festività  e nel pieno della nuova ondata del contagio è decisamente “affollato”. E se a Roma come a Milano , le questure  parlano  di qualche  migliaio di persone  ,per la diretta STREAMING  del capoluogo lombardo erano collegati in circa 20.000. A Milano è stata scelta piazza XXV aprile, la piazza simbolo della libertà , per testimoniare “ la libertà di ognuno di noi di viaggiare ,andare al ristorante , lavorare ,essere uomini e donne con un pensiero libero”.

Così i rappresentanti del senatore Gianluigi Paragone “organizzatore”  che oltre alle testimonianze di medici ,di lavoratori e poliziotti ,tra le categorie colpite dall’obbligo vaccinale  , ha portato in piazza  LUC MONTAGNIER ,il virologo e biologo francese insignito  nel 2008 del premio Nobel  della medicina  per il suo contributo fondamentale   nella scoperta del virus dell’HIV ,considerato oggi un punto di riferimento per tuta la galassia dei no-vax (contrari ai sieri sperimentali contenenti anche metalli, grafene, la proteina Spike artificiale velenosa  , ecc.) tutte  posizioni controverse. Lui è praticamente sicuro che il virus Sars -Cov-2 sia stato creato in un laboratorio di Wuhan.

(…) “Lasciateci la libertà di avere un dubbio” ha detto Paragone proprio prima di lasciare  la parola a Montagnier “ il prof. che non ha mai cambiato opinione” malgrado le sue  posizioni  si siano attirate le critiche  della comunità scientifica.

E subito l’ovazione dei manifestanti quando  ha detto : “ la salvezza dell’umanità  e la fine di questa emergenza sarà nelle mani dei non vaccinati ,sarà nelle vostre mani. Saranno i non vaccinati  a salvare tutti  mentre i vaccinati dovranno essere salvati dai centri medici “ perché “sui vaccini c’è stato un enorme errore di strategia  : non è soltanto il vaccino a curare , ma la combinazione di cure  che eliminerà questa malattia. Inoltre  contrariamente a quanto è stato detto all’inizio, questi vaccini non proteggono assolutamente e sta venendo  fuori piano ,piano .

Lo stanno scoprendo gli scienziati e gli stessi malati che il vaccino non funziona e invece di proteggere può favorire altre infezioni. Lo scienziato che ha 90 anni continua le ricerche assieme al suo staff , ha ribadito che “la proteina Spike  utilizzata dentro i vaccini per proteggerci in realtà è tossica (un veleno) perché contiene alluminio. Un vaccino  deve proteggere ,invece questi possono provocare danni  neurologici e genici (Dna)a lungo termine anche  se oggi non siamo in grado di prevedere .Per questo va seguita l’evoluzione della  situazione clinica dei vaccinati che entrano in ospedale”.

Poi l’affondo : “Ci sono tanti morti e numerosi giovani sportivi hanno problemi cardiaci importanti per colpa di  questi vaccini . E’ UN CRIMINE ASSOLUTO DARE QUESTI VACCINI AI BAMBINI. Chiedo ai miei  colleghi medici di fermare le somministrazioni con questo tipo di vaccino sperimentale .

Ne va di mezzo  il FUTURO DELL’UMANITA’” ha detto tra gli applausi e le grida della folla ,senza mascherina e senza distanziamento. Infine Luc Montagnier ha espresso la sua opinione nei confronti di Draghi e Macron così determinati contro i no-vax  : “Sono  due persone e non sono abbastanza per movimentare  il volere di un popolo , vi dovete svegliare .Approfittate delle prossime elezioni  per dire il vostro parere.

VIVA LA LIBERTA’ “.    

 

“SCHIAFFO AL PROGRAMMA COVAX E AI FILANTROPI VIP.” 

Laverita.info-Redazione-(16.1.2022)- ci dice :

L’ Africa si ribella : falò con milioni di dosi scadute di vaccini.

Milioni di dosi di vaccino anti-Covid distrutte con ruspe e con falò. E’ questo il messaggio che l’Africa invia all’Occidente ,accusato di fiale scadute e dannose.

“Abbiamo deciso  di non ricevere più vaccini che hanno solo  alcune settimane di vita” ha detto ad “Avvenire” Faisal Shuaib ,capo dell’Agenzia nigeriana per la  salute .Un brutto colpo per il programma Covax dell’organizzazione Gavi  a cui partecipa anche  la FONDAZIONE DI BILL GATES , e per chi sperava di guadagnare visibilità con dosi di vaccino  inutilizzabili in quanto dannose per sempre alla salute umana.

 

 

 

 

OCCORRE CERCARE UNA LUCE.

 Calabriapost.net- Ida Nucera -(16 Gennaio 2022)-ci dice :

Come esorcizzare gli effetti collaterali invisibili di questo tempo che da eccezionale è divenuto ordinaria quotidianità? Una sofferenza invisibile e muta rischia di travolgerci senza nemmeno esserne consapevoli. Solo poche voci fuori dal coro ne parlano, cercando di mandare segnali di luce, distanti, però anni luce dalle tenebre che avvolgono tutto, mentre i media e i social trasmettono la notizia unica e martellante.

È possibile sostenere per due anni lo stesso discorso senza subirne conseguenze per l’equilibrio interiore?

 Qualcuno sta parlando dei più piccoli, dei ricoveri di adolescenti nei reparti di psichiatria, soprattutto per atti di autolesionismo, ma sembra che la notizia non sia tra le più gettonate.

 Dovremmo, invece, abbassare l’audio sugli esperti ripetitivi e onnipresenti, sintonizzandoci su voci umane diverse, evitare, infine, come la peste i cattivi maestri, affetti da cecità ed egocentrismo.

Cercare l’umile voce di chi fa esperienza di umana sofferenza, non importa se di matrice laica, o di ispirazione religiosa, psicologica. Importante che si abbia a cuore l’uomo che corre il rischio di una frantumazione devastante.

 I conflitti bellici e le catastrofi naturali producono dei guasti sulla psiche, l’anima ne viene fuori traumatizzata. Trauma, dal greco significa ferita e tanto più sono invisibili, tanto più possono essere profonde e necessitano di cure. Anche il trauma da pandemia chiede attenzione e cura, è una delle ferite più devastanti, insieme ai morti nel Mediterraneo, ai confini dell’Europa e il trauma dell’11 settembre.

 La consolatoria poesia “Nove marzo Duemilaventi” era vera, ma non del tutto. Era un urlo muto a quel nostro non riuscire a fermare la corsa. Ed esserci ritrovati chiusi nelle nostre case con le città deserte. Ma i doni, quelli non ci sono stati. Non ci siamo aiutati. Abbiamo conosciuto un fugace senso di comunità di cortile e solidarietà condominiale, poi l’incanto si è rotto.

“Non restate immobili su un balcone a veder scorrere le vite degli altri, avvertiva Enzo Bianchi, Vivete nel profondo, non in superficie”.  Non siamo diventati migliori. Anzi. Da poco ci hanno detto che il vaccino ci salva dalla morte, ma l’effetto non dura per sempre.

Di fatto non è praticabile la vaccinazione ogni 4/5 mesi, e uno su due se lo prenderà, forse due su due. Le macerie sono sotto i nostri piedi e inciampiamo di continuo, ma evitiamo di guardarle. Qualcuno insegna come trovare lo splendore nelle macerie, ma questa strategia interiore è difficile da digerire, anche solo sentire la frase: “prova a cercare lo splendore nelle macerie”, sembra, anche se non lo è, una provocazione, un’offesa a coloro che hanno perso una persona cara senza stringerle la mano.

Vogliamo la vita di prima e opponiamo resistenza. Nelle vicende umane però tirare troppo la corda non sortisce mai buoni effetti. Nessuno ha il coraggio di dirci, lo stiamo scoprendo da soli, a spese nostre, in senso metaforico, che non sarà mai più come prima.

La petizione per il Bonus psicologico su charge.org ha raggiunto in poco tempo, 250mila firme, evidenziando che c’è un bisogno urgente e concreto. Tre, quattro, forse cinque anni così ci cambiano dentro, già stiamo cambiando. Ma “la psiche non si vede e non si tocca.”

 Intanto la rabbia tracima, la tensione sale, il male impesta i social. Finalmente qualcuno l’ha detto che è il “veleno che inquina i pozzi. Bisogna combatterli ignorandoli, non dare loro tribuna”, scrive Concita De Gregorio, “Bisogna dire a chi sta loro vicino: attenti, è la peste. Andatevene se potete. Se siete ancora in tempo, uscite da lì. Tornate vivi, restate umani”.

Non siamo diventati migliori. Ciascuno è messo a nudo. Significa che se si era meschini lo palesiamo senza più maschere, se si era umani, l’umanità emerge maggiormente, dopo aver attraversato la porta stretta. Questo è il punto. Attraversarla e come farlo.

Parlarne è doveroso, testimoniare un pensiero positivo, oggi è questione di etica. Urgente spiegare, e qui non servono i virologi, la vigilanza sui propri sentimenti e percezioni interiori, avvertire il disagio quando tracima e diventa insostenibile e come elaborarlo, oppure, quando si diventa ciechi perché si è evitato.

Ritrovare equilibrio e serenità, gestire gli effetti collaterali della pandemia può avere un effetto benefico non solo per sé, ma anche per la relazione con il prossimo. Occorre cercare: “Una luce, dice Massimo Recalcati, siamo stati al buio per troppo tempo. Adesso abbiamo bisogno di vedere una luce nel buio. La cura consiste nel riuscire a fare qualcosa del buio”.

Ne saremo capaci?

(Ida Nucera).

 

 

 

Zitromax introvabile! Terminato il farmaco

più utilizzato contro il Covid-19.

Informa-press.it- Martina Sassone -(Gennaio 13, 2022)- ci dice :  

Zitromax introvabile: sono ormai giorni che il farmaco che si utilizza per curare il Covid-19 è irreperibile. A mancare però non sarebbe solo l’antibiotico prodotto dal colosso Pfizer, ma anche i medicinali equivalenti.

Zitromax introvabile: ecco la motivazione.

Burioni vaccino terapia, zitromax introvabile.

Nelle farmacie italiane lo Zitromax è ormai introvabile.

Questo antibiotico viene utilizzato contro il Covid-19 in abbinamento con antinfiammatori. A mancare però sarebbero anche i farmaci equivalenti.

La ragione sarebbe la mancanza della azitromicina, la molecola necessaria per la produzione del farmaco. Il motivo di questa carenza sarebbe l’elevato utilizzo che se ne sta facendo negli ultimi mesi, soprattutto dopo l’aumento dei casi positivi.

Tuttavia, come riportato anche da Ansa, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha spiegato che la mancanza di azitromicina è da ricondurre nella prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste.

Ed ha infatti richiamato chi lo prescrive e i cittadini a usare il farmaco solo dove è indicato. Sempre secondo quanto riportato da Ansa infatti l’uso di antibiotici contro il Covid-19 non solo non rientra nei protocolli ma nemmeno nelle raccomandazioni ufficiali.

Zitromax introvabile: le parole dell’infettivologo Matteo Bassetti.

Sulla questione è intervento anche Matteo Bassetti. L’infettivologo ha scritto infatti sul suo profilo Facebook:

“Che paese strano l’Italia. Lo Zitromax è esaurito. Sapete perché? Perché è il farmaco che viene prescritto da molti medici e richiesto dai pazienti per curare il Covid…

La domanda è: serve la azitromicina nella cura del Covid? C’è un dato o uno studio che dica che serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli accessi in ospedale? Che riduce la mortalità? Nulla di tutto questo.

 Azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve nella terapia di alcune infezioni batteriche, ma non serve a niente nella cura del Covid.

Sapete a cosa serve? A produrre batteri resistenti… Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati. Molto selezionati (meno del 2% del totale).

Basta usare l’azitromicina e gli altri antibiotici nel Covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per chi ne ha veramente bisogno…”

 

 

 

 

Scontro sui monoclonali, Galli contro

 l'eurodeputata Ceccardi :

«Lei non sa nulla, si informi».

Video.corriere.it- Ansa-Corrieretv-(10 gennaio 2022)- ci dice :

 

L’europarlamentare leghista discute con l’infettivologo ad Agorà, su Rai3.

«Temo che l’Onorevole non sappia a chi devono essere somministrati determinati farmaci», dice l’infettivologo Massimo Galli rispondendo sui monoclonali all’eurodeputata leghista Susanna Ceccardi ad Agorà, su Rai3.

 «Allora Lei perché si è curato con i monoclonali?

 Perché in Italia non c’è disponibilità degli anticorpi per tutti i malati gravi?», ribatte la politica.

 «Perché ho tre dosi di vaccino, sennò sarei morto – dice Galli -.

 Per i malati gravi dopo la prima settimana d’infezione i monoclonali non servono. Sull’approvvigionamento nessuno sapeva che l’unico anticorpo utile per l’Omicron è il sotrovimab.

Lei lo sa questo? Se non lo sa si informi».

 

 

 

 

 

 

 

ALLERTA GLOBALE: 10 MILIONI DI PERSONE

AL GIORNO SONO A RISCHIO LETALE.

Globalnews.it- Mike Adams-brighteon-health-ranger-report- Michele Forina-(2022-01-07)-ci dice:

(Jan 4, 2022).

Allerta globale: 10 milioni di persone al giorno sono in rotta con la morte da vaccino -  (Mike Adams).

Questo è un allarme rosso per l’umanità. Abbiamo meno tempo rimanente di quanto tu possa pensare.

Dopo aver fatto dei calcoli approssimativi, ed è oltremodo allarmante, tutto ciò significherà per l’umanità la fine della civiltà, se non fermiamo l’olocausto da vaccino nei prossimi 365 giorni.

Finché i vaccini covid “a colpo di coagulo” vengono somministrati in tutto il mondo, a circa dieci milioni di persone ogni giorno viene avviato un conto alla rovescia irreversibile verso la morte da vaccino.

Ecco perché rimane meno tempo di quanto si possa pensare. Ed è per questo che ai fanatici del vaccino non importa se vengono fermati nei prossimi 2-3 anni dai ricorsi in tribunale. A quel punto sarà troppo tardi per l’umanità.

(allerta-globale-10-milioni-di-persone-al-giorno-sono-a-rischio-img_20220106_213015).

Come mostrano le stime e le proiezioni di seguito, fintanto che i vaccini covid a “colpo di coagulo” vengono somministrati in tutto il mondo, circa dieci milioni di persone ogni giorno iniziano un conto alla rovescia irreversibile verso la morte da vaccino.

Per ogni giorno in cui questi vaccini continuano ad essere somministrati, in altre parole, circa dieci milioni di persone probabilmente moriranno nel prossimo decennio, sulla base di queste proiezioni.

Questo spiega perché Biden e altri leader mondiali non si preoccupano delle sfide legali e dello stato di diritto.

 Sanno che se riescono a imporre questi vaccini alle persone per un solo anno in più, uccideranno oltre 3,5 miliardi di esseri umani in più a causa delle morti indotte dai vaccini che si verificheranno nel prossimo decennio.

Ecco perché ci rimane meno tempo di quanto tu possa pensare.

 Ed è per questo che ai fanatici del vaccino, dei veri seguaci del genocidio, non importa se vengono fermati nei prossimi 2-3 anni da ricorsi in tribunale. A quel punto sarà troppo tardi per l’umanità.

Anche se fermiamo tutti i vaccini per il covid in questo momento, è probabile che nel prossimo decennio assisteremo comunque ad eventi avversi tra uno e due miliardi di morti, poiché le morti da vaccino avranno il loro tributo.

Dichiarazione di non responsabilità: i numeri presentati qui sono stime e proiezioni basate sui primi dati disponibili ora. Queste stime possono migliorare o peggiorare sostanzialmente man mano che nuovi dati diventano disponibili. Queste conclusioni sono soggette a modifiche sulla base di nuovi dati man mano che vengono rilasciati per la mortalità totale, i decessi per cancro e altri fattori. Queste conclusioni non sono sottoposte a revisione paritaria. Commenti e suggerimenti sono ben accetti. .

(allerta-globale-10-milioni-di-persone-al-giorno-sono-a-rischio-hrr-2022-01-04-situation-update-1).

A proposito, ricordiamo che i “fact checkers” (fattori di verifica) di Reuters sono tutti compromessi perché Reuters è il braccio di propaganda di Pfizer.

Le due società condividono addirittura alcuni degli stessi membri nei rispettivi consigli d’amministrazione. Il compito di Reuters è pompare la disinformazione di Pfizer ed etichettarla come “fatti”.

Questi cosiddetti “fatti”(definiti scienza pura) vengono quindi utilizzati per sopprimere la verità su piattaforme di social media come Facebook.

È tutta una grande cospirazione malvagia che coinvolge Pfizer, Reuters, Facebook ed un reale programma di spopolamento per l’omicidio di massa di miliardi di esseri umani.

L’”evento di massa” è iniziato.

Come ha recentemente sottolineato il dottor Robert Malone, stiamo vivendo un “evento di omicidi di massa” che assomiglia molto a un genocidio (i nostri riassunti sono in corsivo) :

Mi sembra che il più grande esperimento sugli esseri umani mai registrato nella storia sia fallito. E, se questo rapporto piuttosto secco di un dirigente senior di assicurazioni sulla vita dell’Indiana è vero, allora la spinta di Reiner Fuellmich per “Crimini contro l’umanità” per convocare nuovi processi di Norimberga inizia a sembrare molto meno donchisciottesca e molto più profetica.

PEGGIORMENTE, questo rapporto implica che i mandati federali sui vaccini sul posto di lavoro hanno guidato quello che sembra essere un vero crimine contro l’umanità. Ingenti perdite di vite in (presumibilmente) lavoratori che sono stati costretti ad accettare un vaccino tossico con una frequenza più elevata rispetto alla popolazione generale dell’Indiana.

Questo articolo si legge come una descrizione secca di un evento evitabile di incidenti di massa causato da una procedura medica sperimentale obbligatoria.

 Uno per il quale tutte le opportunità per le vittime di informarsi autonomamente sui potenziali rischi sono state metodicamente cancellate sia da Internet che dalla consapevolezza pubblica da una cabala corrotta internazionale che opera sotto la bandiera della “Trusted News Initiative”.

 George Orwell si starà rigirando nella tomba.

Guardando le prove.

Il sistema VAERS sta attualmente segnalando circa 21.000 decessi post-vaccino in America. Un URF (Under Reporting Factor) ben documentato in tempi normali è di circa 40. Ciò rivela che almeno 840.000 americani sono già morti a causa dei vaccini covid.

Eppure sappiamo anche da fonti credibili come l’avvocato Thomas Renz e l’informatore di Medicare che i dati VAERS sono indietro di mesi rispetto all’immissione dei dati. Il processo di inserimento dei record nel VAERS è stato intenzionalmente rallentato per impedire che questi numeri crescano rapidamente. Inoltre, e in modo critico, medici, ospedali e amministratori ordinano attivamente agli infermieri di evitare di inviare rapporti VAERS relativi ai vaccini covid. Questo è ampiamente documentato in articoli come questo di CitizensJournal.us:

Angela, infermiera da oltre 25 anni, conferma che nel pronto soccorso del suo ospedale, dicono di vedere più problemi cardiaci nei giovani adulti, che non vengono mai segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) come potenziali reazioni avverse al COVID “vaccinazioni”.

Un’altra infermiera, Jennifer, afferma che le infermiere del pronto soccorso affermano in privato di vedere “tutta la coagulazione, il sanguinamento e le cose che ti aspetteresti dal vaccino sei mesi dopo: emorragie cerebrali, attacchi di cuore nei giovani di 50 anni. Nessun medico ammetterà che questo deriva dal vaccino. Non faranno il rapporto del VAERS”.

Quando Daniel ha chiesto alle altre infermiere e ai praticanti se facevano rapporto al VAERS, lo hanno guardato come: “Cos’è quello?”

Tutte le infermiere intervistate affermano di vedere risultati di “opacità a vetro smerigliato” nelle scansioni TC dei polmoni delle persone che hanno recentemente assunto i vaccini sperimentali e che questo non è mai stato segnalato al VAERS.

Sappiamo anche da prove aneddotiche che un numero impressionante di medici statunitensi non ha idea di cosa sia il VAERS. Non fanno alcun rapporto e non sono nemmeno a conoscenza dell’esistenza di questo sistema. Questo fatto, combinato con la consapevolezza che agli infermieri viene ordinato attivamente di evitare le segnalazioni VAERS sui vaccini covid, significa che l’URF di 40 è troppo basso. Dato l’ambiente di estrema soppressione ora livellato contro medici e infermieri per cercare di coprire le lesioni da vaccino, una stima più legittima dell’URF sarebbe di 200.

Se accurato, ciò significherebbe che finora 21.000 rapporti VAERS si sono effettivamente tradotti in 4,2 milioni di morti negli Stati Uniti per questi vaccini.

Aggiungi questo pensiero ai segnalibri mentre guardiamo altri numeri che dipingono un’immagine davvero spaventosa.

I vaccini uccidono le persone in tre fasi, impiegando fino a un decennio prima che si verifichino tutte le morti per cancro indotte dai vaccini.

Sebbene tutti abbiamo visto persone letteralmente crollare a causa di attacchi di cuore indotti dai vaccini, la maggior parte delle persone che sono sulla buona strada per morire a causa dei vaccini covid non muoiono subito. Ci sono tre fasi della mortalità da vaccino contro il covid, descritte in questa tabella qui sotto:

(three-phases-covid-vaccine-mortality-600).

 Ricorda che secondo il dottor Ryan Cole, un anatomo-patologo formato dalla Mayo Clinic e certificato dal consiglio di amministrazione, il 62% dei pazienti iniettati con vaccini mRNA mostra micro-coaguli di sangue. Il Dr. Cole presenta queste prove nel seguente video del White Coat Summit.

La micro-coagulazione del sangue è un segno precoce di danno vascolare e danno cardiaco. Le persone che ricevono vaccini covid vengono spesso diagnosticate con miocardite, che ha un tasso di mortalità del 56% in cinque anni.

Uno studio pubblicato dall’ “American Heart Association” – poi ampiamente censurato da Big Tech ha scoperto che i vaccini covid mRNA aumentano notevolmente il rischio di infiammazione vascolare e quindi di attacchi di cuore e altri eventi vascolari. Secondo questo studio, il rischio di infarto da solo è aumentato del 127% in un gruppo di 500 pazienti.

Come spiega “DailyExpose.uk”:

Un nuovo studio suggerisce che le iniezioni di mRNA prodotte sia da Pfizer che da Moderna stanno aumentando i marcatori ematici infiammatori utilizzati per stimare il rischio che una persona soffra di infarto.

Il dottor Aseem Malhotra, un cardiologo consulente, sottolinea che nel Regno Unito ci sono state 10.000 morti in eccesso non dovute al Covid, molte delle quali dovute a infarto e ictus.

Pochi giorni dopo la pubblicazione di questi risultati inquietanti, un informatore e un ricercatore di un altro gruppo hanno contattato il dottor Aseem Malhotra per dire che negli studi di imaging hanno riscontrato un’infiammazione nelle arterie coronarie dopo la vaccinazione. Ma hanno deciso di non pubblicarlo ancora perché temono di perdere i soldi delle sovvenzioni future dell’industria farmaceutica. L’informatore era piuttosto arrabbiato per questo.

Il Dr. Charles Hoffe (Canada) sta anche segnalando aumenti sostanziali della coagulazione del sangue tra coloro che prendono il vaccino mRNA. Tramite LifeSiteNews:

Il problema principale che ha riscontrato sono i coaguli microscopici nei più piccoli capillari dei suoi pazienti. Ha detto: “Coaguli di sangue che si verificano a livello capillare. Questo non è mai stato visto prima. Questa non è una malattia rara. Questo è un fenomeno assolutamente nuovo”.

Soprattutto, ha sottolineato che questi micro-coaguli sono troppo piccoli per essere visualizzati su scansioni TC, risonanza magnetica e altri test convenzionali, come gli angiogrammi, e possono essere rilevati solo utilizzando l’analisi del sangue del “D-dimero”, un test standard che indica se i coaguli di sangue si stanno attivamente formando da qualche parte all’interno del sistema vascolare di una persona.

Usando quest’ultimo, ha scoperto che il 62 % dei suoi pazienti iniettati con un colpo di mRNA erano positivi per la coagulazione, non una piccola frazione che può essere facilmente eliminata.

(Hand,In,Blue,Glove,Holding,Vaccine,And,Syringe,Injection,For).

 

Morti per miocardite e inibizione della riparazione del danno al DNA.

Attraverso semplici calcoli, se prendiamo il 62% delle persone vaccinate contro il covid che mostrano micro-coaguli di sangue – che portano alla miocardite – e moltiplichiamo per il noto tasso di mortalità del 56% di miocardite in cinque anni, questo da solo significherebbe che il 36% di coloro che prendono il vaccino mRNA sarà morto in cinque anni.

Certo, questo presuppone che tutte le persone con micro-coaguli di sangue finiscano con la miocardite e che la relazione non sia ancora documentata in modo soddisfacente. Quindi questo 36%, basato interamente sui decessi per infarto, potrebbe essere troppo alto da solo.

Eppure questo inizia solo a raccontare la storia delle morti per altre cause come il cancro indotto dai vaccini. Un altro fatto che ora sappiamo è che una volta che i vaccini mRNA iniziano a produrre nanoparticelle di proteine ​​spike nel corpo di una persona, una certa percentuale di quelle proteine ​​spike entra nei nuclei cellulari e raggiunge circa il 90% di soppressione del meccanismo NHEJ, che è il meccanismo di riparazione cromosomica che mantiene la genetica integrità per il corpo.

Vedi questo articolo del 2 novembre 2021: La proteina spike del vaccino entra nei nuclei cellulari, sopprime il motore di riparazione del DNA del corpo umano, scatenerà l’esplosione di cancro, immunodeficienza, malattie autoimmuni e invecchiamento accelerato.

Questo articolo cita un documento di ricerca critico intitolato “Il picco SARS-CoV-2 compromette la riparazione del danno al DNA e inibisce la ricombinazione V (D) J in vitro”, scritto da Hui Jiang e Ya-Fang Mei, presso il Dipartimento di bioscienze molecolari, The Wenner–Gren Institute, Università di Stoccolma, SE-10691 Stoccolma, Svezia, e Dipartimento di Microbiologia Clinica, Virologia, Università di Umeå, SE-90185 Umeå, Svezia, rispettivamente.

 Puoi vedere un PDF archiviato di questo studio su:

(naturalnews.com/files/viruses-13-02056-v2.pdf).

Nella conclusione del documento, gli autori scrivono: “Abbiamo scoperto che la proteina spike ha inibito notevolmente la formazione di focolai sia BRCA1 che 53BP1 (Figura 3D-G). Insieme, questi dati mostrano che la proteina spike a lunghezza intera SARS-CoV-2 inibisce la riparazione del danno al DNA ostacolando il reclutamento della proteina di riparazione del DNA».

(mdpi-sars-cov-2-spike-dna-damage-repair-figure-1-600).

Lo studio rileva che la soppressione dell’attività NHEJ mostra una risposta dose-dipendente alla presenza della proteina spike.

 Ciò significa che le proteine spike nelle cellule causeranno la soppressione dei meccanismi di riparazione cromosomica, portando alla perdita dell’integrità genetica nel tempo.

In effetti, una volta che le persone vengono iniettate con vaccini mRNA, quando sono successivamente esposte a fonti anche lievi di radiazioni ionizzanti – luce solare, mammografia, voli commerciali ad alta quota, prodotti chimici per la plastica alimentare, ecc. – i loro corpi possono iniziare la crescita di nuovi tumori del cancro che non possono essere soppressi perché il sistema NHEJ non funziona più.

In effetti, le persone diventeranno mutanti perché non possono più mantenere l’integrità genetica a causa della soppressione della proteina spike del meccanismo di riparazione NHEJ.

Stiamo già assistendo a segnalazioni di allarmanti aumenti dei tumori tra i vaccinati. Ad esempio, come riportato da Cancer.news:

Le donne recentemente iniettate con vaccini covid sperimentali mostrano sintomi di CANCRO AL SENO.

Un gruppo di medici dello Utah ha scoperto qualcosa di terrificante nei recenti screening mammografici effettuati al Breast Care Center di Salt Lake City, nello Utah. Le donne che sono state recentemente iniettate con vaccini sperimentali COVID soffrono di un’infiammazione anormale dei linfonodi nei loro seni. Secondo i medici di Intermountain Healthcare, le donne che assumono i vaccini per il covid-19 mostrano sintomi di cancro al seno.

Il dottor Brett Parkinson, MD., avverte: “Ogni volta che li vediamo su una normale mammografia di screening, richiamiamo quei pazienti perché può significare carcinoma mammario metastatico che viaggia ai linfonodi o linfoma o leucemia”. Invece di affrontare la causa di questo problema (i vaccini), i medici ora dicono alle donne di non fare mammografie dopo la vaccinazione.

E da Vaccines.news: Il medico dell’Idaho riferisce di “20 volte aumento” del cancro tra quelli “vaccinati” per il covid.

In un video prodotto dal progetto “Capitol Clarity” del governo dello stato dell’Idaho, Cole ha rivelato come ora stia assistendo a un aumento del 2.000 percento di malattie croniche nelle persone che hanno preso [il vaccino].

“Dal 1 gennaio, in laboratorio, vedo un aumento di 20 volte dei tumori dell’endometrio rispetto a quello che vedo su base annuale”, ha affermato Cole nel video.

“Non esagero affatto perché guardo i miei numeri anno dopo anno e sono tipo ‘Accidenti, non ho mai visto così tanti tumori dell’endometrio prima.”

In un anno “normale”, ci sono circa 600.000 morti per cancro negli Stati Uniti. Con la proteina spike che sopprime l’NJEH del 90% e con i medici che hanno già segnalato un aumento del 2000% di un tipo di cancro (endometrio) dall’inizio del 2020, è chiaro che le morti per cancro aumenteranno sostanzialmente nei prossimi anni a causa dei vaccini covid.

Aggiungi questa raccolta dati al quadro generale.

Un aumento del 40% della mortalità per tutte le cause, afferma il CEO dell’assicurazione sulla vita.

Fornendo un ulteriore indizio a tutto questo, abbiamo recentemente riportato la scioccante intervista a Scott Davison, CEO di OneAmerica, compagnia di assicurazioni sulla vita.

Davison rivela che la mortalità per tutte le cause è aumentata del 40% tra i titolari di polizze assicurative sulla vita, che copre una vasta gamma di persone, di età compresa tra 18 e 64 anni. Davison si riferisce a ciò come “i più alti tassi di mortalità che abbiamo visto nella storia di questo business, non solo in OneAmerica.”

Questa osservazione si basa sui dati del terzo trimestre del 2021. I numeri per il quarto trimestre sembreranno molto peggiori a causa del fatto ben documentato che i numeri VE (efficacia del vaccino) diminuiscono ogni settimana che passa dopo la vaccinazione, rappresentando una continua distruzione del sistema immunitario.

Con il passare del tempo, coloro che hanno assunto i vaccini hanno un sistema immunitario sempre più debole, il che li rende più vulnerabili alle infezioni comuni e ai ceppi influenzali che normalmente sarebbero di scarsa minaccia. Ciò è confermato dai dati ufficiali del governo del Regno Unito e da ricerche indipendenti come questo studio del Francis Crick Institute nel Regno Unito: il vaccino Pfizer distrugge le cellule T, indebolisce il sistema immunitario – studio:

Uno studio del Francis Crick Institute nel Regno Unito ha scoperto che il vaccino Pfizer-BioNTech Wuhan contro il coronavirus (COVID-19) distrugge le cellule T e indebolisce il sistema immunitario… Ha scoperto che solo il 50 percento delle persone che hanno ricevuto una singola dose di il vaccino Pfizer ha avuto una risposta anticorpale neutralizzante quantificabile contro la variante alfa di COVID-19. Questo numero è diminuito ulteriormente fino ad appena il 32% e il 25% rispettivamente per le varianti delta e beta.

Un aumento del 40% della mortalità per tutte le cause, se applicato a tutte le fasce d’età, significa che ogni giorno muoiono altri 3.100 americani. Sono oltre 90.000 persone al mese uccise dal vaccino a partire dal terzo trimestre del 2021. (Il normale tasso di mortalità pre-covid è di circa 7.700 al giorno negli Stati Uniti.)

Stimiamo che quando saranno disponibili i dati del primo trimestre del 2022, assisteremo probabilmente a un aumento fino al 60% della mortalità per tutte le cause, portando a ulteriori 4.600 decessi al giorno. Questo da solo è quasi 1,7 milioni di morti all’anno, o circa mezzo percento dell’intera popolazione degli Stati Uniti.

La mia previsione (prudenziale) è che, man mano che i decessi per cancro post-vaccino prenderanno piede, assisteremo, come minimo, a un aumento del 400% dei decessi per cancro a partire dal 2022. Si tratta di circa 2,4 milioni di decessi per cancro correlati al vaccino all’anno per il prevedibile futuro, molto probabilmente continuando per il prossimo decennio.

Il 93% dei decessi post-vaccino è attribuito al vaccino stesso.

Un altro fattore da considerare in tutto questo è la sorprendente ricerca condotta dai Drs. Bhakdi e Burkhardt, commentati da Steve Kirsh su Substack.com.

Sebbene la dimensione del campione fosse piccola (15 autopsie), ha mostrato che il 93% delle persone morte dopo essere state vaccinate è stata, di fatto, uccisa dal vaccino. Come spiega Kirsh:

Il medico legale o il pubblico ministero non hanno associato il vaccino come causa di morte in nessuno dei casi. Tuttavia, un ulteriore esame ha rivelato che il vaccino è stato implicato nella morte di 14 dei 15 casi. L’organo più colpito è stato il cuore (in tutte le persone morte), ma sono stati attaccati anche altri organi. Le implicazioni sono potenzialmente enormi e provocano milioni di morti. I vaccini devono essere immediatamente sospesi.

È importante sottolineare che, come spiega il Dr. Bhakdi in video, queste autopsie hanno mostrato che le persone sono state uccise da linfociti killer che attaccavano i propri organi come il cuore e i polmoni.

In altre parole, i vaccini covid mRNA hanno fatto sì che il sistema immunitario del corpo iniziasse a far crescere i tessuti dei linfociti in luoghi a cui non appartengono, come il cuore e altri organi.

Questa scoperta scioccante ha indotto l’ex vicepresidente di Pfizer Mike Yeadon a scrivere Steve Kirsh e spiegare: “Questo è il peggior video di 15 minuti che abbia mai visto. La vaccinazione di massa contro il covid19 sta portando a omicidi di massa”.

Ecco il video qui: (brighteon.com/2d124f9e-e8f3-4938-a4ab-f9358d580a52).

In sostanza, ciò che rivelano i risultati del Dr. Bhakdi è che molte più persone stanno morendo per il vaccino che per cause naturali. Ciò implicherebbe che il tasso di mortalità giornaliero pre-covid di 7.700 americani (cioè al giorno) sta per essere sminuito dai decessi indotti dal vaccino che, a un certo punto, emergeranno come multipli di 7.700.

Non è irragionevole immaginare che nei prossimi anni, con l’accelerazione dei tumori e degli attacchi di linfociti, potremmo iniziare a vedere morti giornaliere in America superiori a 16.000 o addirittura 30.000 con l’accelerazione dei decessi post-covid da vaccino.

Con 30.000 morti al giorno, tra l’altro, il numero di morti in un anno raggiunge quasi 11 milioni di persone, ovvero circa il 3,3% della popolazione totale degli Stati Uniti in scadenza in un dato anno. In un decennio, si tratta di circa un terzo della popolazione attuale. Queste sono proiezioni, ovviamente, ma sono radicate nelle prime prove e osservazioni.

 

 

Conservativamente, un terzo di tutti coloro che hanno ricevuto vaccini contro il covid probabilmente morirà nel prossimo decennio… e un altro terzo sarà debilitato.

Sulla base delle morti per cancro, delle miocarditi, delle morti per malattie autoimmuni, delle morti per infarto e dell’aumento dei rischi di ictus, disturbi neurologici e insufficienza d’organo, possiamo concludere in modo conservativo che grosso modo:

- Un terzo di coloro che hanno assunto vaccini covid mRNA morirà nei prossimi dieci anni.

- Un terzo sarà invalido o debilitato e difficilmente sarà in grado di partecipare in modo significativo alla vita sociale.

- Un terzo sarà relativamente inalterato.

È interessante notare che ciò sembra coincidere con l’analisi statistica dei numeri di lotto del vaccino contro il covid, in cui circa un terzo dei lotti è associato a infarti e decessi, un altro terzo è associato a lesioni (ma non alla morte) e un ultimo terzo sembra essere innocuo (viene sospettata di essere una soluzione salina).

Di nuovo, questi sono numeri approssimativi e ci sarà disaccordo su molte delle proiezioni fatte qui, ma questa è una prima istantanea e proiezione basata su ciò che sappiamo finora. Ovviamente, queste conclusioni sono soggette a modifiche man mano che compaiono nuovi dati e il numero finale entro la fine del 2032 potrebbe essere radicalmente diverso da queste proiezioni (molto peggio o forse molto meglio).

30 milioni di persone al giorno vengono vaccinate in tutto il mondo.

Ora diamo un’occhiata a cosa significa a livello globale se concludiamo che circa un terzo delle persone vaccinate morirà nel prossimo decennio.

In questo momento, secondo OurWorldInData.org, circa 30 milioni di persone vengono vaccinate ogni giorno in tutto il mondo.

Lo stesso sito dice che il 58,5% della popolazione mondiale è stato vaccinato con almeno una dose e che sono state somministrate 9,25 miliardi di dosi (dati accessibili il 1/4/2022).

Se un terzo delle persone vaccinate si avvia a morire a causa del vaccino nel prossimo decennio, ogni giorno in cui questi vaccini continuano, circa 10 milioni di persone vengono condannate a morte.

Se questo continua per un solo anno in più – 365 giorni – ciò significherebbe che altri 3,65 miliardi di persone saranno sterminate dai vaccini e moriranno per decessi indotti dai vaccini nel prossimo decennio circa. A proposito, è circa la metà della popolazione mondiale.

Se ti stai chiedendo come più di un terzo della popolazione mondiale possa essere sterminata se solo un terzo dei lotti di vaccini sono i cosiddetti “colpi mortali”, ricorda che alle persone vengono somministrate iniezioni multiple tramite “richiamo”.

Quindi, una persona può essere iniettata cinque o sei volte con colpi di mRNA, e anche se solo un terzo di questi colpi sono “colpi mortali”, le loro possibilità di sfuggire al colpo mortale diminuiscono rapidamente. È come giocare alla roulette dei vaccini.

Statisticamente parlando, ecco le probabilità di EVITARE un colpo mortale se una persona continua a fare più iniezioni, dato il presupposto che un terzo dei lotti sia mortale:

1a iniezione: 66,6% di possibilità di sfuggire alla morte.

2a iniezione: 44,4% di possibilità di sfuggire alla morte. (.666^2)

3a iniezione: 29,5% di possibilità di evitare la morte. (.666^3)

4a iniezione: 19,7% di possibilità di sfuggire alla morte. (.666^4)

5a iniezione: 13,1% di possibilità di evitare la morte.

6a iniezione: 8,7% di possibilità di evitare la morte.

Come puoi vedere, se i governi del mondo possono costringere le persone a prendere sei colpi, possono uccidere oltre il 90% della popolazione mondiale, dato che un terzo dei lotti di vaccini sono colpi mortali e ipotizzando un tasso di uccisione del 100% nel tempo.

Quindi, l’unico modo per fermare questo olocausto vaccinale è fermare i vaccini.

Per ogni giorno in più in cui i globalisti dello spopolamento conducono la loro campagna per l’olocausto dei vaccini, probabilmente stermineranno altri 10 milioni di persone nel tempo.

Questo è un olocausto nazista della seconda guerra mondiale ogni 14,4 ore, in termini di vite innocenti distrutte.

Significa anche che quasi 7.000 vite vengono distrutte al minuto mentre questo olocausto vaccinale continua.

Ciò significa anche che ogni giorno prima che fermiamo l’olocausto, potenzialmente salviamo 10 milioni di vite.

Da qui l’urgenza della nostra missione. Se fermiamo subito l’olocausto del vaccino, nei prossimi dieci anni perderemo ancora 1,5 miliardi di esseri umani a causa delle morti indotte dal vaccino. È importante sottolineare che la civiltà umana può probabilmente sopravvivere a un simile colpo, per quanto devastante possa essere.

Ma se questo olocausto da vaccino continua per un solo anno in più, i globalisti potrebbero aver messo in moto la morte di potenzialmente altri 3,6 miliardi di persone in aggiunta agli 1,5 che sono già sul conto alla rovescia dell’orologio della morte. Ciò significa che potremmo perdere oltre 5 miliardi di esseri umani nel prossimo decennio, semplicemente a causa della nostra incapacità di fermare questo olocausto nei prossimi 365 giorni.

La domanda importante diventa: la civiltà umana può rimanere intatta se perdiamo oltre il 50% della popolazione?

Non ho la risposta a questo, ma data la complessità della nostra società moderna, sembra probabile che un collasso sistemico – “grande reset” – sarebbe inevitabile. Sembra anche che questo sia ciò che i globalisti stanno cercando di ottenere.

Nota attentamente che nessuno al potere del governo suggerisce di sospendere i vaccini, aspettare un anno e vedere quante persone muoiono. No, preferiscono caricare a tutta velocità, come treni impazziti, al diavolo le conseguenze! – per poi incolpare i non vaccinati per le morti di massa dei vaccinati.

Chiaramente, sono attori in malafede. Non stanno cercando di salvare vite umane; stanno lavorando per sterminarli.

(Mike Adams).

 

 

 

 

 

 

POSSIBILI INQUIETANTI EFFETTI

NEURODEGENERATIVI A LUNGO TERMINE.

Globonews.it- Jane Evans- Stephanie Senef-  ( January 15, 2022)- ci dice :

(Detoxed. Info - -detoxed-info-detoxedinfo-qym6at).

 

L’allarme della ricercatrice del MIT: possibili inquietanti effetti neurodegenerativi a lungo termine.

Laura Ingraham di Fox News intervista Stephanie Seneff, ricercatrice senior del Massachusetts Institute of Technology (MIT), presso il Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory e che da più di dieci anni ha concentrato i suoi interessi sulla biologia, svolgendo ricerche sul rapporto fra gli-fosfato, autismo e cancro.

Dal 2011, Stephanie Seneff ha pubblicato oltre 30 articoli, insieme a colleghi, in varie riviste mediche e relative alla salute, sottoposte a revisione paritaria su argomenti come le malattie moderne (es. Alzheimer, autismo, malattie cardiovascolari), analisi e ricerca di database di farmaci, effetti collaterali utilizzando le tecniche di PNL e l’impatto delle carenze nutrizionali e delle tossine ambientali sulla salute umana.

Stephanie Seneff durante l’intervista a Fox News afferma che vaccinare i giovani per il Covid può causare gravi malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l’Alzheimer.

La scienziata ha affermato che somministrare ai giovani vaccini contro il Covid probabilmente causerà un “aumento allarmante di diverse importanti malattie neuro-degenerative“.

Dr. FLEMING: “La proteina Spike puo’ arrivare al cervello e causare danni neurologici. Il vaccino genera anche anticorpi contro il nucleocapside: cos’altro c’e’ al suo interno?”

“È scandaloso vaccinare i giovani per il Covid perché hanno un rischio molto basso di morire a causa del virus.“

“Quando si guarda al potenziale danno di questi vaccini, non ha alcun senso“, ha detto Seneff.

“E i ripetuti booster saranno molto devastanti a lungo termine. È molto inquietante”.

Secondo la ricerca di S. Seneff: “Sia i vaccini mRNA che i vaccini vettore del DNA potrebbero essere un percorso verso malattie paralizzanti in futuro. Attraverso l’azione simile al prione della proteina spike, vedremo probabilmente un allarmante aumento di diverse importanti malattie neurodegenerative, tra cui morbo di Parkinson, CKD, SLA e Alzheimer, e queste malattie si manifesteranno con crescente prevalenza tra le popolazioni più giovani e più giovani, in anni a venire.

Dr.Richard FLEMING: “Vaccini sperimentali inefficaci, potrebbero causare il morbo della MUCCA PAZZA”.

“La scienza non è mai facile, ma ciò che accade è piuttosto affascinante”, ha detto a Ingraham. “Quando il vaccino viene iniettato nel braccio, le cellule muscolari si arrabbiano molto. Le cellule immunitarie arrivano al sito di iniezione e assorbono il vaccino da sole, ricevendo le nanoparticelle.”

“Le cellule immunitarie iniziano a produrre proteine ​​spike. Le particelle fondamentalmente fanno in modo che le tue cellule producano molte proteine ​​​​spike in fretta. La punta è la parte più tossica del virus”, ha spiegato la dottoressa Seneff.

“Queste cellule immunitarie si precipitano quindi nel sistema linfatico. Molti di loro finiscono nella milza, che è dove vuoi che siano per produrre gli anticorpi”.

Dr. Byram BRIDLE: “La proteina spike e’ una tossina, entra nel flusso sanguigno raggiungendo i vari organi, e’ preoccupante”

“Il problema è che quei centri germinativi nella milza sono davvero il luogo centrale in cui si sviluppa il morbo di Parkinson e probabilmente molte altre malattie neurodegenerative”, ha detto la dottoressa Seneff.“

Per il Parkinson è stato molto ben descritto che si ottengono proteine ​​simili ai prioni, anche dalle infezioni nell’intestino. Le cellule immunitarie le portano alla milza in quei centri germinali e poi iniziano a vomitare esosomi. Queste sono piccole particelle lipidiche che vengono rilasciate dalla cellula, scaricando quella proteina tossica e trasportandola lungo il nervo vago al cervello. Questo è noto per quanto riguarda il morbo di Parkinson ed è il modello che sto usando. Mi sembra che questa sia una configurazione perfetta per questo.”

“Purtroppo, non sapremo se i vaccini abbiano causato questo aumento perché di solito ci sarà una lunga separazione di tempo tra l’evento vaccinale e la diagnosi della malattia”.

Quest’ultimo punto, ha detto Seneff, è “molto conveniente per i produttori di vaccini, che trarranno enormi profitti dalle nostre disgrazie, sia dalla vendita dei vaccini stessi che dall’alto costo medico del trattamento di tutte queste malattie debilitanti.”

(Jane Evans).

 

 

Vaccini COVID molto pericolosi  per i giovani,

 avverte lo scienziato di Editor2.

Nationaldaylyng.com- Editor2- (15 gennaio 2022)-ci dice :

 

Una ricercatrice senior presso il MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory, Stephanie Seneff, Ph.D, ha avvertito che vaccinare i giovani per COVID può causare gravi malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l'Alzheimer.

Lo scienziato, in un'intervista a Fox News, ha affermato che somministrare ai giovani vaccini contro il COVID probabilmente causerà un "aumento allarmante di diverse importanti malattie neurodegenerative".

"È "oltraggioso" vaccinare i giovani per il COVID perché hanno un "rischio molto basso" di morire a causa del virus, ha affermato Seneff, ricercatore senior presso il MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory di Cambridge, nel Massachusetts.

( L'esperto discute i successi di Invermectin, mette in dubbio l'approccio COVID del Canada).

"Quando si guarda al potenziale danno di questi vaccini, non ha alcun senso", ha detto Seneff. "E i ripetuti booster saranno molto devastanti a lungo termine."

Seneff ha detto a Laura Ingraham di Fox News che ha fatto "molte ricerche" per aiutarla a capire come i vaccini COVID possono portare a malattie neurodegenerative più avanti nella vita.

"È molto inquietante", ha detto.

Secondo la ricerca di Seneff: “Sia i vaccini mRNA che i vaccini vettore del DNA potrebbero essere un percorso verso malattie paralizzanti in futuro. Attraverso l'azione simile al prione della proteina spike, vedremo probabilmente un allarmante aumento di diverse importanti malattie neurodegenerative, tra cui morbo di Parkinson, CKD, SLA e Alzheimer, e queste malattie si manifesteranno con crescente prevalenza tra le popolazioni più giovani e più giovani, in anni a venire.

  (Le politiche di mandato del vaccino COVID ora obsolete – esperti).

"Purtroppo, non sapremo se i vaccini abbiano causato questo aumento perché di solito ci sarà una lunga separazione di tempo tra l'evento vaccinale e la diagnosi della malattia".

Quest'ultimo punto, ha detto Seneff, è "molto conveniente per i produttori di vaccini, che trarranno enormi profitti dalle nostre disgrazie, sia dalla vendita dei vaccini stessi che dall'alto costo medico del trattamento di tutte queste malattie debilitanti".

 

 

 

 

Il ricercatore del MIT avverte

delle conseguenze a lungo termine  dei vaccini mRNA.

Godreports.com- Mark Ellis- Dott.ssa Stephanie Seneff- (14 gennaio 2022)- ci dicono :

 Un ricercatore senior del MIT ha messo in guardia sulla potenziale relazione tra la proteina spike prodotta nei vaccini mRNA e un'ampia gamma di malattie sia acute che a lungo termine, come disturbi del sangue, malattie neurodegenerative e malattie autoimmuni.

“Ho fatto molte ricerche e sto iniziando a capire come si svolge il processo. È molto inquietante”, ha detto la dottoressa Stephanie Seneff il 13 gennaio sul programma di Laura Ingraham. “Penso che sia scandaloso somministrare vaccini ai giovani perché hanno un rischio molto basso di morire di Covid”.

Per i giovani, i benefici derivati ​​dai vaccini non superano i rischi, secondo il dottor Seneff. “Quando si guarda al potenziale danno di questi vaccini non ha alcun senso. Quando guardi ai ripetuti booster, sarà devastante a lungo termine".

“I genitori dovrebbero fare tutto il possibile per evitare di darlo ai propri figli”.

Il Dr. Seneff, insieme a Greg Nigh, ha pubblicato il loro articolo di ricerca , "Peggiore della malattia? Revisione di alcune possibili conseguenze indesiderate dei vaccini mRNA contro COVID-19" nell' “International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research” lo scorso anno.

"La scienza non è mai facile, ma ciò che accade è piuttosto affascinante", ha detto a Ingraham. "Quando il vaccino viene iniettato nel braccio, le cellule muscolari si arrabbiano molto". Le cellule immunitarie arrivano al sito di iniezione e assorbono il vaccino da sole, ricevendo le nanoparticelle.

Le cellule immunitarie iniziano a produrre proteine ​​spike. “Le particelle fondamentalmente fanno in modo che le tue cellule producano molte proteine ​​​​spike in fretta. La punta è la parte più tossica del virus", ha spiegato il dottor Seneff.

“Queste cellule immunitarie si precipitano quindi nel sistema linfatico. Molti di loro finiscono nella milza, che è dove vuoi che siano per produrre gli anticorpi”.

Il vaccino è progettato per finire nella milza, producendo una grande quantità di proteina spike, invocando una risposta immunitaria che produce anticorpi, secondo il dottor Seneff.

"Il problema è che quei centri germinativi nella milza sono davvero il luogo centrale in cui si sviluppa il morbo di Parkinson e probabilmente molte altre malattie neurodegenerative", ha detto il dottor Seneff.

Per il Parkinson è stato molto ben strutturato che si ottengono proteine ​​simili ai prioni, anche dalle infezioni nell'intestino.

Le cellule immunitarie le portano alla milza in quei centri germinali e poi iniziano a vomitare esosomi. Queste sono piccole particelle lipidiche che vengono rilasciate dalla cellula, scaricando quella proteina tossica e trasportandola lungo il nervo vago al cervello. Questo è noto per quanto riguarda il morbo di Parkinson ed è il modello che sto usando. Mi sembra che questa sia una configurazione perfetta per questo.

Il Dr. Seneff è preoccupato per il modo in cui l'Operazione Warp Speed ​​ha fatto sì che i vaccini fossero ampiamente utilizzati prima che gli studi a lungo termine fossero completati.

 "Il movimento eccezionalmente rapido di questi vaccini attraverso prove controllate e in un dispiegamento di massa solleva molteplici problemi di sicurezza", ha osservato nel suo articolo.

"Queste preoccupazioni sono potenzialmente serie e potrebbero non essere evidenti per anni o addirittura a livello transgenerazionale".

La tecnologia impiegata da Pfizer e Moderna nei loro vaccini è straordinaria, ma inquietante per il dottor Seneff.

“La visione è grandiosa e le potenziali applicazioni teoriche sono vaste. La tecnologia è impressionante, ma la manipolazione del codice della vita potrebbe portare a effetti negativi completamente imprevisti, potenzialmente a lungo termine o addirittura permanenti".

Il dottor Seneff è particolarmente preoccupato per le malattie neurodegenerative come conseguenza a lungo termine. "Le malattie da prioni sono un insieme di malattie neurodegenerative che sono indotte dal ripiegamento errato di importanti proteine ​​corporee, che formano oligomeri tossici che alla fine precipitano come fibrille causando danni diffusi ai neuroni", ha osservato nel suo documento di ricerca.

“Stanley Prusiner coniò per primo il nome 'prione' per descrivere queste proteine ​​mal ripiegate (Prusiner, 1982). La malattia da prioni più nota è la malattia MADCOW (encefalopatia spongiforme bovina), che è diventata un'epidemia nei bovini europei a partire dagli anni '80.

"Ora si ritiene che molte malattie neurodegenerative, tra cui l'Alzheimer, il morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) possano essere malattie da prioni e i ricercatori hanno identificato specifiche particelle infettive proteiche legate a queste malattie (Weickenmeier et al., 2019)."

I vaccini mRNA sono progettati con una sequenza alterata che sostituisce due aminoacidi adiacenti. “Questo viene fatto intenzionalmente per costringere la proteina a rimanere nel suo stato aperto e rendere più difficile la sua fusione con la membrana. Questo ci sembra un passo pericoloso verso il ripiegamento errato, che potenzialmente porta alla malattia da prioni".

Il Dr. Seneff indica un articolo pubblicato da J. Bart Classen (2021), che proponeva "che la proteina spike nei vaccini mRNA potrebbe causare malattie simili ai prioni, in parte attraverso la sua capacità di legarsi a molte proteine ​​​​note e indurre il loro ripiegamento errato in potenziali prioni”.

Inoltre, Idrees e Kumar (2021) hanno proposto che il componente della proteina spike sia incline ad agire come un amiloide funzionale e a formare aggregati tossici. Questi autori hanno descritto la capacità di "formare aggregati amiloidi e tossici che possono fungere da semi per aggregare molte delle proteine ​​​​del cervello mal ripiegate e possono alla fine portare alla neuro-degenerazione".

Il dottor Seneff indica anche questo collegamento preoccupante. "È chiaro che il nervo vago è fondamentale per la trasmissione di proteine ​​mal ripiegate al cervello, perché la rottura del nervo vago protegge dal Parkinson... Un altro percorso è attraverso il nervo olfattivo e una perdita dell'olfatto è un segno precoce di Morbo di Parkinson. Minacciosamente, anche la diminuzione o la perdita dell'olfatto è un sintomo comune dell'infezione da SARS-CoV-2.

“Ci sono molti parallelismi tra l'α-sinucleina (la principale proteina trovata nei depositi di corpi di Lewy nel cervello dei pazienti con Parkinson) e la proteina spike, suggerendo la possibilità di una malattia simile a un prione dopo la vaccinazione. Abbiamo già dimostrato che l'mRNA nel vaccino finisce in alte concentrazioni nel fegato e nella milza, due organi ben collegati al nervo vago.

"Ciò significa che i vaccini mRNA inducono una situazione ideale per la formazione di prioni dalla proteina spike e il suo trasporto attraverso gli esosomi lungo il nervo vago al cervello".

Il dottor Seneff vede una situazione potenzialmente pericolosa che potrebbe sorgere in futuro in cui una donna riceve un vaccino mRNA per Covid e poi concepisce un bambino poco dopo.

 “Lo sperma sarebbe libero di assorbire i liposomi inclusi nell'RNA dal vaccino e convertirli in DNA usando LINE-1.

Produrrebbero quindi plasmidi contenenti il ​​codice per la proteina spike che verrebbe assorbita dall'uovo fecondato".

"Il bambino che nasce è quindi potenzialmente incapace di montare anticorpi contro la proteina spike perché il loro sistema immunitario lo considera 'auto'.

' Se quel bambino dovesse essere infettato da SARS-CoV-2 in qualsiasi momento della sua vita, il suo sistema immunitario non creerebbe una difesa contro il virus e il virus sarebbe presumibilmente libero di moltiplicarsi nel corpo del bambino senza restrizioni”.

Il dott. Seneff e Nigh concludono il loro articolo con un forte avvertimento: "I vaccini sperimentali con mRNA sono stati annunciati come aventi il ​​potenziale per grandi benefici, ma ospitano anche la possibilità di conseguenze impreviste potenzialmente tragiche e persino catastrofiche".

 

 

 

 

I colpi(vaccini) di COVID potrebbero causare

malattie neurodegenerative "paralizzanti"

nei giovani, avverte lo scienziato del MIT.

Childrenshealthdefender.org- Stephanie Seneff, Ph.D- (14/01/2022)-ci dice :

 

Stephanie Seneff, Ph.D., ricercatrice senior presso il MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory, ha detto a Fox News che vaccinare i giovani per il COVID può causare gravi malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l'Alzheimer.

Squadra di difesa della salute dei bambini.

(childrenshealthdefense.org/defender/mit-scientist-stephanie-seneff-neurodegenerative-disease-young-people-covid-shots/).

Dare ai giovani vaccini contro il COVID probabilmente causerà un "aumento allarmante di diverse importanti malattie neurodegenerative", Stephanie Seneff, Ph.D. ha detto oggi a Fox News.

È "oltraggioso" vaccinare i giovani per COVID perché hanno un "rischio molto basso" di morire a causa del virus, ha affermato Seneff, ricercatore senior presso il MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory di Cambridge, nel Massachusetts.

"Quando si guarda al potenziale danno di questi vaccini, non ha alcun senso", ha detto Seneff. "E i ripetuti booster saranno molto devastanti a lungo termine."

 

Seneff ha detto a Laura Ingraham di Fox News che ha fatto "molte ricerche" per aiutarla a capire come i vaccini COVID possono portare a malattie neurodegenerative più avanti nella vita.

"È molto inquietante", ha detto.

(Il nuovo libro di Robert F. Kennedy, Jr. — 'The Real Anthony Fauci').

Secondo la ricerca di Seneff :

“[B]oth i vaccini mRNA e i vaccini vettore del DNA potrebbero essere un percorso verso malattie paralizzanti in futuro. Attraverso l' azione simile al prione della proteina spike, vedremo probabilmente un allarmante aumento di diverse importanti malattie neurodegenerative, tra cui morbo di Parkinson, CKD, SLA e Alzheimer, e queste malattie si manifesteranno con crescente prevalenza tra le popolazioni più giovani e più giovani, in anni a venire.

"Purtroppo, non sapremo se i vaccini abbiano causato questo aumento perché di solito ci sarà una lunga separazione di tempo tra l'evento vaccinale e la diagnosi della malattia".

Quest'ultimo punto, ha detto Seneff, è "molto conveniente per i produttori di vaccini, che trarranno enormi profitti dalle nostre disgrazie, sia dalla vendita dei vaccini stessi che dall'alto costo medico del trattamento di tutte queste malattie debilitanti".

 

 

 

LA TRIADE DEI VACCINI. Intrighi Miliardari tra

 GSK, PFIZER, NOVAVAX con

 Lobby Sioniste, Gates, Biden & BoJo.

Gospanews.net- Fabio Giuseppe Carlo Carisio-(2 Gennaio 2022 )-ci dice :

 

GlaxoSmithKline, erede delle tangenti SB a Roma, confezionerà 60milioni di dosi Novavax per il Regno Unito di Boris Johnson -Joint Venture colossale GSK-Pfizer.

Ormai da alcuni mesi nel mondo si è scatenato una sfida geopolitica sui vaccini.

Il successo è comunque garantito a quasi tutte le Big Pharma anglo-americane che vivono da decenni di “lobbyimg”, un termine che in italiano si può tradurre con il verbo neutro “influenzare”, con quello più pragmatico “sponsorizzare” oppure con quello più tipicamente italiano “ungere”.

Ungere soggetti pubblici e privati per ottenere vantaggi commerciali rispetto ai concorrenti.

Come abbiamo ricordato nel precedente articolo su Novavax equiparando il suo nuovo vaccino proteico a quello dell’Epatite B prodotto da Smith Kline Beecham (poi conglobata in GSK), SB “unse” l’ex Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo e l’ex direttore del Dicastero, Duilio Poggiolini, con una tangente da 600 milioni di lire costata al politico l’arresto e la successiva condanna in sede penale e civile insieme al funzionario.

Ma erano i tempi in cui la magistratura lavorava alacremente contro la corruzione politica: perché le toghe rosse dovevano sbarazzarsi dei partiti di maggioranza per spalancare il nuovo corso del PDS prima e del Partito Democratico poi, immune a qualsiasi scandalo giudiziario come ha insegnato il Palamara Gate…

Ebbene oggi proprio GlaxoSmithKline, nel 2004 travolta da un nuovo scandalo in Italia per regalie a 4mila medici di base finalizzate a iper-prescrizioni di ricette farmacologiche o prescrizioni addirittura non necessarie ma nel 2017 comunque favorita dal Decreto Lorenzin che rese obbligatori in età scolare 10 dei suoi vaccini antibatterici e antivirali, si trova al centro della triade di un “cartello dei farmaci” con Pfizer e Novavax: GSK, infatti, non è ancora riuscita a portare a termine il vaccino che sta sperimentando con Sanofi e quello che, occultamente, sta sviluppando in Italia con Reithera.

Nel mercato libero, ovviamente, queste partnership sono assolutamente permesse e legali ma è altrettanto lapalissiano che a volte servono ad aggirare le leggi antitrust sul monopolio e creano dei potenziali “abusi di posizione dominante”.

Ma ancor peggio partoriscono delle joint venture più potenti degli stati a cui devono vendere i loro prodotti, controllando così di fatto il mercato tanto da poter imporre sieri genici sperimentali senza doversi curare troppo delle eventuali conseguenze.

Basti pensare che in Italia è già stato decretato per legge lo scudo penale (già applicato per due decessi) a favore dei medici in relazione ai vaccini anti-Covid di tutte le case farmaceutiche autorizzate dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nonostante l’avvocato Renate Holzeisen in un’azione col sindacato di polizia COSAP abbia contestato la necessità di prescrizioni mediche specialistiche prima delle inoculazioni.

Al momento nel mondo occidentale sono tre i principali competitor in lotta per ricavarsi una fetta di mercato sui vaccini. L’americana Pfizer di New York è privilegiata su tutti, in parte per essere stata il più fondamentale sponsor del Democratic Party nella vittoria di Joseph Biden alle presidenziali USA falsate da brogli e corruzione (come accertato da vari dossier sul voto in Georgia, Pennsylvania e in alcuni stati in bilico dove il tycoon di Facebook, Mark Zuckerberg, foraggiò i centri elettorali) e in parte per essere stata la prima casa farmaceutica a tessere rapporti con la Commissione Europea in un summit con le ong di Bill Gates nel settembre 2019, guardavano proprio pochi mesi dello scoppio della pandemia.

L’altra americana Moderna di Cambridge (Massachusetts, USA) è stata anch’essa finanziata dalla Bill & Melinda Gates foundation un centinaio di milioni di dollari per il vaccino Zika e dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), un’altra ong fondata da Gates, è supportata nelle sue storiche ricerche sui sieri genici mRNA anche dal National Institute of Allergy and Infectiious Diseases (NIAID) diretto dal famigerato Anthony Fauci, finanziatore delle ricerche sui super-virus chimerici SARS 2003 potenziati in carica virale con finalità ‘dual use’ vaccino o bio-arma dagli “apprendisti stregoni” cinesi e americani sospettati di aver creato il SARS-Cov-2 in laboratorio. Ma Moderna ha una capacità di produzione di dosi inferiore e pertanto si è “accontentata” del mercato USA ed Unione Europea.

AstraZeneca di Cambridge (UK), invece, ha creato il suo vaccino grazie ad una collaborazione tra il britannico Jenner Institute di Oxford e l’italiana Advent srl, operativa nel Science Park di Pomezia (Roma) per anni finanziato dalla Regione Lazio per volontà del governatore Nicola Zingaretti (ex segretario del Partito Democratico che governa in Italia dal 2012), dove è stato sviluppato il vettore adeno-virale di scimpanzé che è il veicolo del genoma modificato di DNA inoculato per scatenare la reazione degli anticorpi nella proteina Spike nel farmaco anti-Covid.

Ma siccome il costo dei sieri di AstraZeneca è assai già economico la multinazionale (peraltro socia di Moderna) è stata fortemente boicottata dai media che fanno il tifo per le multinazionali americane ed hanno evidenziato i molteplici casi di reazioni avverse minimizzati invece per Pfizer. A questi tre leader si aggiunge l’altra americana Johnson&Johnson che appare però una outsider, essendo partita in sordina con il suo Janssen prodotto dall’omonima controllata in Belgio soprattutto dopo il blocco temporaneo della produzione per vaccini contaminati in un laboratorio statunitense.

Il Comirnaty prodotto da Pfizer e dalla tedesca Biontech, anch’essa finanziata da Gates e proprietaria di una licenza di esclusiva per la commercializzazione in Germania e Turchia, viene venduto all’Unione Europea a 19,50 euro a dose ed è già autorizzato per l’uso di emergenza anche sui bambini over 5 anni sia nei paesi UE che negli Usa. Lo Spikevax di Moderna, già approvato per gli over 12, ne costa addirittura 25,50 mentre il Vaxzevria di AstraZeneca (ma per metà italiano) viene pagato soltanto 2,80.

Da pochi giorni prima l’European Medicines Agency e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, poi varie autorità farmacologiche asiatiche, hanno autorizzato all’uso di emergenza anche il Nuvaxovid di Novavax, creato con la tecnologia delle nanoparticelle proteiche di Spike e il misterioso adiuvante Matrix.

Dovrebbe avere prezzi più contenuti rispetto ai sieri genici a base di RNA messaggero di Pfizer e Moderna, ma l’UE, che ne ha ordinate 100milioni di dosi, non ha ancora reso pubblico il loro costo.

Non è invece ancora stato autorizzato dalla FDA negli Usa, probabilmente per non turbare gli affari di Moderna ma soprattutto di Pfizer che nella sua campagna di lobbying 2019-2020 è stata capace di sponsorizzare persino i procuratori generali, oltre a centinaia di senatori e deputati Democratici e Repubblicani.

GSK HA GIA’ FATTO ACCORDO CON NOVAVAX PER IL REGNO UNITO.

La brutta notizia arriva soprattutto per AstraZeneca, finora leader quasi esclusivo del mercato britannico. Nei mesi scorsi, infatti, prima ancora che il Nuvaxovid fosse approvato, la GlaxoSmithKline (GSK) di Londra aveva già stipulato un accordo per la produzione e distribuzione nel Regno Unito.

«GSK ha raggiunto un accordo di principio con Novavax e la task force sui vaccini del governo del Regno Unito per supportare la produzione fino a 60 milioni di dosi del candidato vaccino COVID-19 di Novavax (NVX-CoV2373) da utilizzare nel Regno Unito. GSK fornirà capacità di produzione “riempi e finisci” presso la sua struttura di Barnard Castle nel nord-est dell’Inghilterra a partire dal maggio 2021, con un rapido trasferimento di tecnologia tra le due società che inizierà immediatamente. Le parti negozieranno un accordo finale per includere termini e condizioni aggiuntivi».

E’ il comunicato pubblicato il 20 marzo 2021 dalla stessa GSK sul suo sito ufficiale.

«Il governo del Regno Unito ha assicurato 60 milioni di dosi del vaccino nell’ambito di un accordo di acquisto anticipato con Novavax.                                             Il componente dell’antigene proteico di NVX-CoV2373 è prodotto anche nel nord-est dell’Inghilterra dal partner produttivo di Novavax, FUJIFILM Diosynth Biotechnologies, nel loro sito a Billingham, Stockton-on-Tees.

“Fill and finish” (riempi  e finisci ), che sarà fornito da GSK, è la fase di completamento della produzione del vaccino, preparazione delle fiale del vaccino finale e confezionamento delle stesse per la distribuzione e l’uso.

 Il sito GSK a Barnard Castle, che consegnerà le dosi di vaccino nell’ambito di questa collaborazione, è una struttura specializzata nella rete di produzione globale di GSK, che supporta la produzione di prodotti farmaceutici e vaccini GSK».

Roger Connor, Presidente, GSK vaccini, ha dichiarato: “GSK è lieta di supportare Novavax e la UK Vaccines Taskforce con questo accordo di produzione per il Regno Unito e la nostra struttura di Barnard Castle sta ora intraprendendo il lavoro di preparazione rapido necessario per produrre fino a 60 milioni di dosi di questo vaccino. Ci siamo assicurati di poter consegnare questi volumi senza influire sulla fornitura di altri nostri medicinali e vaccini vitali e senza interrompere le altre collaborazioni COVID-19 in cui GSK è impegnata a livello globale.

“Questa partnership con GSK continua l’espansione della nostra rete di fornitura globale, che prevediamo aumenterà la capacità produttiva complessiva e, se approvata dalle agenzie di regolamentazione, supporterà l’accesso a un nuovo vaccino potenzialmente importante contro il COVID-19″, ha affermato Rick Crowley, Vicepresidente esecutivo Presidente e Direttore Operativo, Novavax.

 “Ringraziamo la Vaccine Taskforce del governo del Regno Unito per il suo ruolo fondamentale nel garantire il progresso del nostro vaccino COVID-19, sia dal punto di vista clinico che ora produttivo, nonché GSK per aver messo a disposizione le proprie strutture per aiutare a combattere la pandemia”.

il primo ministro britannico Boris Johnson.

Il primo ministro Boris Johnson ha dichiarato: “Sono lieto dell’investimento di GSK, che mostra la forza della produzione nel Regno Unito e aumenterà ulteriormente il lancio del nostro vaccino. La task force sui vaccini ha lavorato a stretto contatto con le imprese per fornire con successo vaccini a tutto il Regno Unito e questo accordo continuerà a supportare il nostro approccio. Rimaniamo sulla buona strada per offrire una prima vaccinazione a tutti gli over 50 entro il 15 aprile e a tutti gli adulti entro la fine di luglio, e voglio incoraggiare ancora una volta tutti a farsi avanti per un vaccino quando sarete chiamati”.

LA COLOSSALE JOINT VENTURE TRA PFIZER E GLAXO.

La partnership con Novavax appare però un piccolo affare, se paragonato alla colossale joint-venture conclusa, guardavano pochi mesi prima dello scoppio della pandemia tra GlaxoSmithKline e Pfizer. I particolari li leggiamo direttamente dal bilancio depositato nel dicembre 2020 dalla multinazionale americana che è poi diventata leader mondiale dei vaccini grazie al Comirnaty prodotto con Biontech.

Scrive Pfizer: «Il 31 luglio 2019, abbiamo completato una transazione in cui noi e GSK abbiamo unito le nostre rispettive attività di assistenza sanitaria per i consumatori in una nuova JV che opera a livello globale con il nome di GSK Consumer Healthcare.

In cambio, abbiamo ricevuto una partecipazione del 32% nella nuova società e GSK possiede il restante 68%. Al momento della chiusura, abbiamo deconsolidato la nostra attività Consumer Healthcare e riconosciuto un guadagno ante imposte di $ 8,1 miliardi ($ 5,4 miliardi, al netto delle tasse) nel terzo trimestre del 2019 in (Gain) al completamento della transazione Consumer Healthcare JV per la differenza nella fiera valore della nostra partecipazione del 32% e il valore di carico della nostra attività Consumer Healthcare.

 I nostri risultati finanziari e i risultati operativi del nostro segmento Consumer Healthcare per il 2019 riflettono sette mesi di operazioni domestiche del segmento Consumer Healthcare e otto mesi di operazioni internazionali del segmento Consumer Healthcare.

I risultati finanziari per il 2020 non riflettono alcun contributo dal business Consumer Healthcare».

 

«Stiamo contabilizzando il nostro interesse nella JV Consumer Healthcare come investimento con metodo azionario. Il valore contabile del nostro investimento nella JV Consumer Healthcare è di $ 16,7 miliardi al 31 dicembre 2020 e $ 17,0 miliardi al 31 dicembre 2019 ed è riportato come investimento di private equity in investimenti con metodo azionario al 31 dicembre 2020 e 2019 La Consumer Healthcare JV è una partecipata estera la cui valuta di riferimento è la sterlina britannica, pertanto traduciamo i suoi rendiconti finanziari in dollari USA e riconosciamo l’impatto delle rettifiche di conversione della valuta estera nel valore contabile del nostro investimento e in altre entrate complessive» si legge ancora nel bilancio della multinazionale americana che è tirata per i capelli in mezzo ad uno scandalo per clamorosi conflitti d’interessi.

Come scoperto da Gospa News, infatti, un medico del comitato di approvazione dei farmaci CDC (Centers of Diseases Control and Prevention) chiamato ad esprimersi sulla raccomandazione del siero genico Comirnaty ai bambini over 5 anni in precedenza era stato finanziato per una sua ricerca proprio dalla GSK.

 

Mentre la stessa Pfizer aveva abbondantemente foraggiato i comitati dei Democratici americani prima delle presidenziali fornendo così un’importante supporto all’elezione di Biden alla Casa Bianca. Il presidente Dem Usa  si è poi indirettamente ma lautamente sdebitato: ha infatti finanziato il piano COVAX creato dall’Organizzazione Mondiale per la campagna di immunizzazione antiCovid nei paesi poveri che è gestito dalla Gavi Alliance di Gates ed amministrato, guardavano, da una ex manager di GSK.

L’amministrazione Biden ha infatti erogato ben 4 miliardi di dollari a COVAX vincolati all’acquisto di 500mlioni di dosi di vaccini Comirnaty. Con grande gioia degli investitori Pfizer-Gsk tra cui spiccano i fondi BlackRock ed Elliott gestiti da finanzieri sionisti.

Non va inoltre dimenticato che GlaxoSmithKline ha come CEO Emma Walmsley, direttrice di Microsoft Corporation, confermando gli intrecci finanziari con Bill Gates che è stato per anni mega-donor dei Democratici, soprattutto per le candidature presidenziali vincenti di Obama che nel 2014.

 Proprio Gates ed Obama, nel 2014, convinsero il premier italiano Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, ha sostenere il progetto di immunizzazione globale culminato nell’approvazione del Decreto Lorenzin nel 2017 per i 10 vaccini obbligatori in età scolare ovviamente prodotti dalla GSK…

«La diminuzione del valore del nostro investimento dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 è principalmente dovuta ai dividendi di $ 932 milioni, ricevuti dalla JV Consumer Healthcare a giugno, settembre e novembre 2020, ampiamente compensati dalla nostra quota del I guadagni della JV di $ 417 milioni e $ 345 milioni in rettifiche di conversione in valuta estera al lordo delle imposte (vedere la nota 6). Registriamo la nostra quota di guadagni dalla JV Consumer Healthcare su base trimestrale con un ritardo di un quarto in Altro (reddito)/deduzioni–– netto a partire dal 1 agosto 2019».

 

Il business ha quindi assunto proporzioni davvero colossali come spiega sempre la stessa Pfizer: «La nostra quota totale degli utili della JV generata nel quarto trimestre del 2019 e nei primi nove mesi del 2020, che abbiamo registrato nei nostri risultati operativi nel 2020, è stata di 417 milioni di dollari.

La nostra quota totale di due mesi degli utili della JV generati nel terzo trimestre del 2019, che abbiamo registrato nei nostri risultati operativi nel quarto trimestre del 2019, è stata di 47 milioni di dollari.

Alla data di chiusura del 31 luglio 2019, abbiamo stimato che il valore equo del nostro investimento nella JV Consumer Healthcare fosse di $ 15,7 miliardi e che il 32% dell’equità sottostante nel valore contabile delle attività nette della JV Consumer Healthcare fosse di $ 11,2 miliardi, con una differenza base iniziale di circa 4,5 miliardi di dollari».

«Nel quarto trimestre del 2019, abbiamo preliminarmente completato l’allocazione della differenza di base, risultante dall’eccedenza del fair value iniziale del nostro investimento rispetto al patrimonio netto sottostante nel valore di carico delle attività nette della JV, principalmente a magazzino, attività immateriali a vita definita, attività immateriali a vita indefinita, relative passività fiscali differite e avviamento con il metodo del patrimonio netto all’interno del conto di investimento.

Durante il quarto trimestre del 2019, la JV Consumer Healthcare ha rivisto il valore contabile iniziale delle attività nette della JV e la nostra quota del 32% dell’equità sottostante nel valore contabile delle attività nette della JV Consumer Healthcare è stata ridotta a $ 11,0 miliardi e la nostra differenza di base iniziale è stata aumentata a $ 4,8 miliardi».

Grazie a queste redditizie operazioni commerciali con GSK la multinazionale Pfizer ha potuto ricomprare azioni per circa 7 miliardi di dollari dalla banca newyorkese Goldman Sachs che, ancor prima della pandemia e del siero genico Comirnaty, aveva scommesso proprio sulla Big Pharma americana.

Ciò ha suscitato i sospetti di altri mostruosi conflitti d’interessi non solo per il ruolo nell’ azienda farmaceutica di un’ex manager Goldman Sachs ma soprattutto per gli incarichi manageriali avuti nella potentissima banca di New York da Mario Draghi e Mario Monti che rispettivamente in qualità di presidente del Consiglio in Italia e capo della commissione pan-europea per la Salute e lo sviluppo sostenibile dell’OMS, stanno entrambi pilotando le strategie sui vaccini…

Al momento hanno ottenuto l’unico risultato di aver portato il Bel Paese vicino al collasso per un boom di contagiati Covid-19, perlopiù asintomatici e pertanto probabili” falsi positivi” a “tamponi inaffidabili”, nonostante ben tre dosi di Pfizer e altri sieri genici sperimentali.

Ma come hanno evidenziato persino tre cardinali, due vescovi ed altri religiosi della Chiesa Cattolica la pandemia, scatenata da un virus SARS-Cov-2 da laboratorio (secondo autorevoli virologi ed esperti di intelligence) è un soprattutto un esperimento globale volto ad imporre uno stato di sorveglianza proiettato verso gli obiettivi del “Nuovo Ordine Mondiale” e del “Great Reset” di Klaus Schwab.

(Per leggere in sintesi tutti i retroscena del SARS-Cov-2 da laboratorio acquista il libro WuhanGates…).

(Fabio Giuseppe Carlo Carisio).

 

 

 

 

Pandemia, gli affari di Bill Gates e la patologica

debolezza del controllo pubblico sulle

logiche di mercato nel campo della salute.

Repubblica.it - Nicoletta Dentico-(25 GENNAIO 2021)- ci dice :

 

Alle fondazioni private e alle aziende la conduzione della crisi sanitaria malgrado il Covid19 abbia fatto esplodere contraddizioni e inadeguatezze nella gestione della prima epidemia della globalizzazione.

ROMA - Chi vince sempre: Bill Gates e la ricerca contro Covid 19 Lo ricordate?

Con una delle sue performance più idiosincratiche, Donald Trump si assicurò il dileggio della stampa internazionale all’inizio della pandemia quando tentò di comprarsi preventivamente, per un miliardo di dollari, il brevetto del vaccino in fase di ricerca da parte di una promettente azienda tedesca. Voleva accaparrarsi l’uso esclusivo del vaccino per gli americani, giocando d’anticipo. Era il mese di marzo. Il governo tedesco intercettò e bloccò subito la manovra, e la mossa di Trump fallì clamorosamente: “la vendita esclusiva di un possibile vaccino agli Stati Uniti deve essere bloccata in tutti i modi. Il capitalismo ha dei limiti”, aveva chiosato in un tweet il politico tedesco Karl Lauterback.

Quei valori azionari che schizzano a + 249,4%.

 Ma CureVac, la biotech coinvolta nel pasticcio di Trump, specializzata nella tecnologia RNA che sta alla base dei maggiori programmi di ricerca sul vaccino contro Covid-19, da allora ha conquistato la scena.

I titoli di CureVac, che si è lanciata per la prima volta sul mercato finanziario a metà agosto, hanno innalzato il loro valore del 249,4% in 24 ore, del 400% in due giorni di borsa.

E indovinate un po chi è uno dei principali investitori di CureVac, accanto ai più ricchi miliardari del software tedeschi e ai tycoon degli shopping centres messicani? La onnipresente Fondazione Bill e Melinda Gates, naturalmente. In estate, Bill Gates ha irrobustito la partecipazione finanziaria nella ormai prestigiosa azienda tedesca con altri 40 milioni di dollari.

Le diverse "galline dalle uova d'oro" di Bill Gates. CureVac non è la sola gallina dalle uova d’oro di Bill e Melinda. Stando alle ultime informazioni della Securities and Exchange Commission (SEC) americana, la Fondazione Gates ha un portafoglio di investimenti di oltre 250 milioni di dollari in una dozzina di aziende impegnate nella ricerca contro Covid19 – vaccini, medicinali, diagnostici o altre produzioni medicali.

 La Fondazione ha inoltre annunciato di voler utilizzare una parte cospicua del suo Fondo di Investimento Strategico (Strategic Investment Fund) di 2,5 miliardi di dollari per far avanzare il programma di impegno contro SARS-CoV-2.

Insomma: soldi, soldi, soldi.

 Come spiega accuratamente l’Institute for Policy Studies, il 2020 è un anno del Ringraziamento per i miliardari americani. Da marzo a oggi, mentre nel mondo divampa una pandemia sociale ed economica senza precedenti, costoro sono riusciti a incamerare profitti dell’ordine di un miliardo di miliardi.

Un incremento della ricchezza da capogiro (+ 34%), per questi pandemic profiteers (approfittatori della pandemia) che nessuno sembra in grado di controllare.

 I Gates, da sempre legati a doppio filo con l’industria farmaceutica delle mega-imprese, cominciarono a espandere i loro investimenti nel settore delle biotecnologie ancora prima che la comunità scientifica, convocata a Seattle per un incontro sugli scenari futuri nel 2015, lanciasse l’allarme su un nuovo patogeno destinato a sconvolgere il pianeta.

La macabra profezia. Le proiezioni che aveva commissionato restituivano a Gates non un’ipotesi di scuola, ma una minaccia a tempo: lo spillover ben descritto da David Quammen era solo una questione di tempo.

 Il contagio avrebbe colpito soprattutto i centri urbani su scala globale; nel giro di mesi, milioni di persone avrebbero perso la vita. Bill Gates, gli va dato atto, fece di tutto per lanciare l’allarme. Raccontò la macabra profezia in una Ted Talk (serie di conferenze gestite dall'organizzazione privata non-profit statunitense Sapling Foundation ) divenuta ormai famosa, rilasciò interviste e di suo pugno scrisse articoli sulla stampa scientifica, formulò proposte per i decisori politici. Ahimè, questi non se lo filarono per niente.

Il nuovo sguardo verso le innovazioni genetiche e i vaccini.

Se l’interesse iniziale della fondazione alle piccole biotech era legato alla lotta contro la malaria, adesso Gates capiva ancora di più l’importanza strategica di puntare le sue ricchezze sulle innovazioni genetiche per i vaccini, attraverso una rete di piccole e medie imprese direttamente affiliate ai programmi della Fondazione.                         Del resto Ebola aveva insegnato che anche i virus più circoscritti e remoti geograficamente potevano tracciare percorsi di contagio mai visti prima.

SARS-CoV-2 è arrivato alla fine e il mondo si è fatto trovare del tutto impreparato. L’unico pronto ad affrontare il nuovo contesto pandemico è stato il monopolista filantropo di Seattle.

E’ lui che oggi domina la scena, e la scienza, nelle scelte strategiche per la identificazione dei rimedi al male che aveva annunciato.

Al centro del dibattito scientifico mondiale. La Fondazione Gates ha riorientato le priorità operative per dedicarsi quasi esclusivamente a Covid19.

Grazie all’impegno finanziario di 300 milioni di dollari messi sul piatto in poche settimane, all’insorgere del primo focolaio della pandemia, si è conquistata la leadership morale nella lotta contro il nuovo coronavirus, sia per la ricerca e sviluppo di nuovi vaccini e terapie, sia per la formulazione di risposte epidemiologiche nei paesi a basso reddito (avvalendosi dei programmi di sorveglianza sanitaria come quello sulla polio, che finanzia in diversi paesi).

Grazie al composito network di aziende farmaceutiche la Fondazione Gates si è posta al centro del dibattito scientifico mondiale sui progetti di ricerca da sostenere.

Bill Gates ha investito miliardi di dollari in sette dei più promettenti progetti di ricerca su SARS-CoV-2, e si è lanciato nel finanziamento della costruzione di impianti di produzione di questi candidati, ben cosciente che da solo può mobilitare denaro dell’ordine di grandezza di più governi.

 

King-maker delle relazioni geopolitiche. Grazie alla schiera di iniziative pubblico-private in ambito sanitario che ha fatto germinare negli ultimi due decenni, Bill Gates ha saputo rafforzare nel tempo il ruolo di king-maker delle relazioni geopolitiche che servono per imbandire la tavola della ricerca internazionale contro la prima pandemia che ha paralizzato il pianeta, elevando ulteriormente (se possibile) non solo la sua egemonia, ma anche quella dell’industria farmaceutica. Un esempio eloquente riguarda l’Università di Oxford. Visto il robusto finanziamento pubblico ricevuto per il suo progetto di ricerca (finanziato tutto dai gverni), Oxford aveva opzionato l’idea di una piattaforma di accesso al suo vaccino aperta, così da rendere liberamente disponibile la conoscenza scientifica per eventuali produttori nel mondo.

L'unica rotta di collaborazione multilaterale. Secondo quanto documentato da Bloomberg e Kaiser Health News, l’università sarebbe stata messa alle strette da Gates, preoccupato evidentemente da un precedente di questa natura, e indotta ad abbandonare la strategia di apertura a vantaggio di una licenza esclusiva per la produzione in scala del vaccino controllata da Astra Zeneca, facilitata dalla alleanza fra la azienda e la Fondazione Gates, che ha fornito infine l’impianto dell’iniziativa Access to Covid-19 Tools (ACT) Accelerator lanciata ad aprile dalla comunità internazionale come unica rotta di collaborazione multilaterale per velocizzare sviluppo, produzione e accesso dei nuovi rimedi anti-Covid.

Le infrastrutture finanziarie finanziate da Gates. L’ impalcatura operativa di ACT Accelerator - organizzata su quattro pilastri: vaccini, diagnostici, medicinali e sistemi sanitari - poggia sulle infrastrutture pubblico-private volute e finanziate da Gates: la Global Alliance for Vaccine Immunization (GAVI) e la Coalition for Epidemic Preparedness Innovation (CEPI) in prima linea, con UNITAID e Fondo Globale contro AIDS, tubercolosi e malaria che fanno da supporto. Nella narrazione ufficiale dei leader mondiali, la Fondazione Gates, è inesorabilmente annoverata tra le istituzioni multilaterali di questa operazione, alla stessa stregua di Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Banca mondiale e Commissione Europea.

ACT Accelerator sancisce l’evoluzione di status della Fondazione Gates, l’indiscusso primato delle partnership-pubblico private nella gestione della prima crisi pandemica della globalizzazione, e la decisione dei governi della comunità internazionale di affidare a queste fondazioni di diritto privato la conduzione della crisi, malgrado Covid19 abbia invece fatto esplodere tutte le contraddizioni e inadeguatezze del settore privato e delle logiche di mercato nel campo della salute.

La lotta contro un attore potente e senza scrupoli. Il resto della storia, in costante evoluzione mentre scriviamo, riguarda il febbrile accesso ai vaccini contro SARC-CoV-2, in un costante braccio di ferro con un attore potente e senza scrupoli, l’industria farmaceutica.

Covid19 ha sfiancato quasi tutti i settori dell’economia, ma le aziende farmaceutiche sono in totale fibrillazione e trarranno lauti benefici dalla pandemia, grazie ai 93 miliardi di investimenti pubblici erogati finora secondo la recente analisi di KeNUP Foundation.

Covid19 è l’opportunità di business che capita una volta nella vita, come ha commentato Gerald Posner, autore di “Pharma: Greed, Lies and the Poisoning of America”. Da quando ha deciso di affermarsi come dominus della filantropia mondiale, Bill Gates ha contribuito enormemente al rafforzamento geopolitico di big pharma, erodendo e sottraendo terreno alla società civile in questo duro conflitto politico.

Se non affrontiamo questi temi, è sicuro che il governo del mondo resterà senza respiro anche dopo che il contagio di Covid19 sarà finito.

( Nicoletta Dentico, giornalista, esperta di Cooperazione internazionale e diritti umani. Ha coordinato in Italia la Campagna per la messa al bando delle mine, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 1997, e diretto in Italia Medici Senza Frontiere con un ruolo nel lancio della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali. Cofondatrice dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (Oisg), ha lavorato a Ginevra per Drugs for Neglected Diseases Initiative, e poi per l’Organizzazione mondiale della sanità. Dal 2013 al 2019 è stata consigliera di amministrazione di Banca Popolare Etica e vicepresidente della Fondazione Finanza Etica. Dirige il programma di salute globale di Society for International Development Sid).

 

 

 

Rapporto: il primo caso al mondo di omicidio

con un vaccino contro Bill Gates

è stato presentato all'Alta corte indiana.

liberopensiero2019.blogspot.com-redazione-( novembre 30, 2021)- ci dice :

 

 Secondo i rapporti, sono state presentate accuse di omicidio contro Bill Gates e il fondatore del Serum Institute in un'alta corte in India per il loro ruolo nella promozione del vaccino COVID, dopo che un uomo di 23 anni è morto subito dopo aver preso l'iniezione.

Dall'”Associazione degli avvocati indiani “:

Il firmatario ha chiesto di perseguire il produttore di AstraZeneca (Covishield) Bill Gates, il suo partner Adar Poonawalla e altri funzionari e leader governativi coinvolti nell'omicidio di un uomo di 23 anni, che ha perso la vita a causa della vaccinazione.

 Il defunto ha preso il vaccino Covishield credendo nella falsa narrativa che il vaccino sia completamente sicuro e anche a causa del requisito di conformità stabilito dalle Ferrovie che solo le persone con doppia vaccinazione sarebbero autorizzate a viaggiare.

Il comitato AEFI (Adverse Event Following Immunisation) del governo indiano ha recentemente ammesso che la morte del Dr.SnehalLunawat è stata dovuta agli effetti collaterali del vaccino Covishield.

 Il suddetto rapporto ha messo in luce la falsità dell'affermazione fatta dal sindacato dei vaccini che i vaccini sono totalmente sicuri.

 

 

Il firmatario ha rivendicato  Rs. 1000 crore ($ 134 milioni di dollari)  e ha chiesto un risarcimento provvisorio di  Rs. 100 crore ($ 13,4 milioni di dollari).

Il firmatario ha anche cercato il rivelatore di bugie, il test di analisi dei narcotici dell'accusato Bill Gates e altri.

In particolare, l'India's National Adverse Event Following Immunization (AEFI) ha ammesso a ottobre che la morte del dottor Snehal Lunawat, 33 anni, era dovuta a un coagulo di sangue del vaccino Covishield.

Si spera che questo sia il primo di molti casi legali che indagano sui pericoli dell'iniezione sperimentale di mRNA COVID e ritengano responsabili coloro che l'hanno spinto come "sicuro ed efficace".

(Infowars.com).

 

 

 

 

WUHAN-GATES – 44. CARDINALI

CONTRO I “DRAGHI” NWO: “Pandemia

Esperimento Mondiale per Stato di Sorveglianza.”

Gospanews.net- Fabio Giuseppe Carlo Carisio-( 30 Dicembre 2021)-ci dice :

 

In copertina il cardinale Gerhard Muller con il Rosario della Santissima Vergine Maria ed i referenti del Nuovo Ordine Mondiale: George Soros, Bill Gates, Klaus Schwab accanto al premier italiano Mario Draghi, che ha incontrato di recente il presidente del World Economic Forum.

Tre cardinali, due vescovi, un cappellano ospedaliero e il direttore di un osservatorio sulla dottrina cattolica denunciano le cospirazioni dietro la pandemia

già svelate nei dettagli da 43 inchieste su WuhanGates .

«Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».  Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli».  Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

(Gesù Cristo – Vangelo di Luca 19, 38-40).

«Un altro pericolo per la nostra vera libertà e al quale porre molta attenzione nel prossimo futuro è la possibile emergenza di nuovi poteri sovranazionali motivati dalla necessità di fronteggiare le emergenze. Il coronavirus è stato un esperimento mondiale».

«Proclamano ad alta voce che questa è un’opportunità per spingere la loro agenda, un’agenda basata sulla frode, in particolare l’opinione che possiamo usare la tecnologia moderna per portare avanti una nuova creazione».

La prima frase fu pronunciata nel gennaio 2021 da monsignor Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste, all’interno di un articolato discorso sul dopo Covid-19 ancora reperibile sul sito Totus Tuus (link a fondo pagina). La seconda è stata espunta da un’intervista rilasciata dal cardinale Gerhard Ludwig Mueller all’Institut Saint-Boniface, un sito tradizionale austriaco.

Entrambe, anche se in modo differente, evocano il Nuovo Ordine Mondiale, denunciato già dal commodoro della Marina canadese e scrittore cattolico William Guy Carr nel suo libro “Pawns in the Game “del 1955 focalizzato anche sugli intrighi massonici tra Italia e Usa.

Ma soprattutto entrambe giungono da prelati molto influenti nella Chiesa Cattolica: Muller fu Prefetto per la Congregazione sulla Dottrina della Fede (Sant’Uffizio) e curatore dell’opera omnia di Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger.

Il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Mueller.

Monsignor Crepaldi è stato prima sottosegretario e poi segretario del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, dal 1994 al 2009, ma è pure il fondatore e presidente dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân, un organismo nato nel 2004 che ha la finalità di promuovere la Dottrina Sociale della Chiesa in tutto il mondo.

Con timbri tonali differenti sia il presule triestino che il porporato tedesco, già vescovo di Ratisbona, evidenziano lo stesso grande pericolo derivante dal Covid-19.

«È possibile che, sulla scorta di questa esperienza, si producano in futuro nuove emergenze, magari di tipo ecologico e ambientalistico, per motivare una stretta delle libertà e per instaurare forme di pianificazione centralizzata e di controllo uniformato. Le forze che spingono per un nuovo globalismo fondato su un “nuovo umanesimo” e anche durante la pandemia ne abbiamo avuto prova» affermò con enfasi monsignor Crepaldi sebbene in un discorso generalista.

Muller, destituito nel 2017 dal suo incarico prefettizio in Vaticano da Papa Francesco I e sovente critico verso alcune posizioni dello stesso Pontificato su temi etici e diritti civili, ha sparato proiettili rossi su una certa «un’élite finanziariamente forte dietro le misure degli stati contro la pandemia del coronavirus», ma facendo anche nomi e cognomi.

Il cardinale tedesco si mostra quindi in perfetta  sintonia con gli appelli lanciati dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò e riportati in un nostro precedente articolo.

LE ACCUSE A GATES, SOROS E SCHWAB.

Persone come Bill Gates, George Soros e Klaus Schwab (presidente del World Economic Forum divenuto famoso per gli incontri di Davos) «siedono sul trono della loro ricchezza e ora hanno una possibilità per portare a termine i loro programmi» e il caos sanitario, sociale ed economico mondiale dalla pandemia sarebbe nato «anche dalla volontà di cogliere l’occasione per mettere in riga le persone, sottoporle al controllo totale, per instaurare uno stato di sorveglianza», ha dichiarato Muller, come riportato dall’edizione francese di Russia Today e dal blog italiano Il Sussidiario.

Nel mirino dell’allarme del cardinale tedesco c’è il Great Reset e tutto ciò che ruota intorno ad esso. La tanto discussa ricetta del World Economic Forum (presentata nel maggio 2020 dal principe Carlo di Galles e dal direttore del WEF Klaus Schwab) secondo cui dopo la pandemia occorre far ripartire l’economia globale dal “ground zero” «è stata identificata da non pochi studiosi, scienziati e letterati come un possibile “complotto” da parte delle élite del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”» scrive proprio Il Sussidiario.

L’alto prelato 73enne cita gli imprenditori e sedicenti filantropi Gates, Soros e Schwab, in quanto responsabili di sfruttare l’emergenza sanitaria mentre la popolazione è sotto controllo totale delle restrizioni anti-Covid.

Ma di tutto ciò Gospa News ha svelato gravi, circostanziati, concordanti ed univoci indizi probatori che davanti a qualsiasi autorità giudiziaria minimamente seria e vocata a svolgere il suo compito sarebbero stati sufficienti per emettere dei mandati di arresto nei confronti degli autori della cospirazione internazionale.

Poiché alcuni di essi ricoprono ruoli strategici a livello mondiale i malvagi burattinai possono continuare nel loro piano che nei prossimi paragrafi cercheremo di sintetizzare come abbiamo fatto nel libro WuhanGates.

Come ricorda ancora Il Sussidiario, su posizioni molto simili all’ex Capo del Sant’Uffizio c’è anche un altro cardinale cattolico come Raymond Burke, uno dei prelati dell’area più conservatrice della Chiesa Usa.

Il cardinale americano Raymond Burke.

«Ciò che è chiaro, tuttavia, è che il misterioso virus Wuhan è stato utilizzato da alcune forze, nemiche delle famiglie e della libertà delle nazioni, per portare avanti il loro programma malvagio. Queste forze ci dicono che ora siamo i soggetti del cosiddetto “Grande Reset”, la “nuova normalità”, che ci è dettata dalla loro manipolazione dei cittadini e delle nazioni attraverso l’ignoranza e la paura» dichiarò monsignor Burke.

DATI SCIENTIFICI “MANIPOLATI” E AUTORITARISMO POLITICO.

Sulla stessa china scorrono altri pensieri di monsignor Crepaldi: «Durante l’emergenza abbiamo vissuto alcune legittime limitazioni della libertà insieme ad altre meno legittime. I dati scientifici non sempre sono stati utilizzati secondo verità, le restrizioni e le sanzioni talvolta non sono state applicate con buon senso, sono emerse anche nuove forme di autoritarismo politico».

Le sue parole sono apparse davvero profetiche in virtù del fatto che è Vescovo della città di Trieste, dove il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese inviò la polizia coi lacrimogeni e i blindati con cannoni ad acqua per sgomberare l’occupazione pacifica dei portuali in protesta contro l’obbligo di Green Pass per lavorare.

Monsignor Giampaolo Crepaldi, è Vescovo di Trieste e Fondatore dell’Osservatorio del Cardinale Van Thuan.

L’Italia, insieme ad altre nazioni-pilota, è infatti divenuta il centro nevralgico di una “militarizzazione” dell’emergenza, palesata nei giorni scorsi con la riconferma del generale Francesco Paolo Figliuolo quale commissario della campagna vaccinale insieme alla sua nomina a comandante del Comitato Operativo Vertice Interforze (COVI) da cui può coordinare la logistica di tutte le Forze Armate della penisola italica, dall’Esercito all’Aeronautica, dai Carabinieri alla Marina.

L’asfissiante stato di oppressione della libertà in Italia è stato ben descritto anche da Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân presieduto da Crepaldi, in un’intervista riportata sul sito ufficiale.

«Se si è deciso fin dall’inizio e a priori di sostituire le cure con il vaccino, se si procede massicciamente con il vaccino anche se la pandemia è affievolita, se si ricattano i lavoratori con la minaccia di perdere il posto di lavoro nel caso non accettino di vaccinarsi, se si trascura consapevolmente il fatto che nessuno è tenuto moralmente a vaccinarsi quando il vaccino è sperimentale e quando non c’è una situazione di aut-aut tra vita e morte…» comincia così lo sfogo di Fontana che s’incardina proprio sulla libertà di scelta dinnanzi ai sieri genici, nelle scorse settimane sancita pubblicamente dall’arcivescovo americano Timothy Broglio, responsabile religioso dell’Esercito Usa.

«Se si deformano sistematicamente i dati e si forniscono informazioni avariate, se si coordina tutto il sistema persuasivo pubblico e privato verso l’unico obiettivo di indurre a vaccinarsi, se ci si appella alla scienza per imporre comportamenti di cui non esistono sostegni scientifici consolidati, se gli ordini professionali radiano medici e personale sanitario che pretendono libertà di giudizio, se si condannano come sovversivi coloro che pongono domande … allora il quadro è proprio quello di una dittatura sanitaria che molti intellettuali, da Illich a Chesterton, da Huxley a Foucault avevano previsto» ha dichiarato nell’intervista il direttore dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan.

«Il quadro è quindi completamente opposto a quello della Dottrina sociale della Chiesa che, come ho avuto modo di argomentare in uno studio pubblicato In Italia e negli Stati Uniti, in questa occasione è stata messa da parte anche dalla Chiesa» aggiunge il giornalista Fontana evidenziando quanto riportato anche da Gospa News nei reportages sulla spinta ossessiva del Vaticano verso la campagna vaccinale delle Big Pharma e a sostegno dell’inoculazione di sieri genici sperimentali anche ai bambini di soli 5 anni.

In tal senso il giornalista Fontana, già collaboratore del Timone e Consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, condanna «la gestione della pandemia» perché  «è chiaramente politica e non tecnica. La prova è che i governi (ossia la politica) si servono della scienza e degli “esperti” secondo i propri interessi, condannano pubblicamente chi “non crede nella scienza” ma i primi ad usare solo una certa scienza e non la scienza sono loro.

Quanti scienziati non sono stati nemmeno ascoltati? Quante misure vengono prese senza supporto scientifico, a cominciare dall’idea di vaccinare senza alcun bisogno i giovani o addirittura i bambini? Se per tecnocrazia si intende il governo dei tecnici no, non è questo il caso, se per tecnocrazia si intende la politica che strumentalizza la scienza e la tecnica allora sì, è questo il caso».

Don Giuseppe Agnello, è cappellano dell’ospedale di Sant’Agata di Militello (Messina).

Ma analoghe accuse sono arrivate anche dal cappellano dell’ospedale di Sant’Agata di Militello, don Giuseppe Agnello, nell’audio dell’omelia dello scorso 21 novembre pubblicata sul blog e su canale You Tube dell’associazione ciazione di cui fa parte.

«Con le bugie ci stanno portando lontani dal regno di Dio e gli uni dagli altri: divisi in categorie in vista del Great reset previsto dal Forum di Davos. I potenti della Terra ci fanno credere che dipende da noi l’uscire fuori dalla cosiddetta pandemia, e invece dipende da loro, perché loro l’hanno pianificata. Ci hanno fatto credere che fossero interessati alla nostra salute, ma penso che abbiate capito tutti che sono interessati ai soldi».

Il sacerdote, non vaccinato, nell’audio parla anche di «dati gonfiati per mantenere alta la paura» e altri nascosti «sulle cure domiciliari che hanno evitato il ricovero e la morte di chi ha preso il covid, ma ha avuto la fortuna di medici in prima línea e non la sfortuna di línee telefoniche intasate».

Un tema, quello delle terapie domiciliari efficaci ignorate dal Ministero della Salute, finito al centro di centinaia di esposti alle Procure della Repubblica depositati sulla base di una denuncia pilota per “presunta strage di stato” inoltrata dall’avvocato Alessandro Fusillo grazie alla consulenza sanitaria del biologo Franco Trinca. Mentre la questione dei “dati gonfiati” è stata evidenziata nelle varie inchieste di Gospa News sui tamponi RT-PCR inaffidabili perché rischiano di individuare moltissimi falsi positivi al Covid-19.

 

IL CADINALE ASIATICO: “SARS E’ ARMA BATTERIOLOGICA.

Ma quando è cominciata questa manipolazione scientifica da parte della politica? Secondo l’avvocato Robert F. Kennedy, presidente dell’associazione Children’s Health Defense con cui smascherò il Dipartimento della Salute USA in un’azione legale costringendolo ad ammettere le violazioni agli obblighi di farmacovigilanza biennali sui vaccini, questa pandemia è stata pianificata da decenni da Bill Gates ed Anthony Fauci.

La teoria del virus SARS-Cov-2 creato in un laboratorio trova ogni giorno sempre nuovi virologi ed esperti d’intelligence militare pronti a sostenerla e comprovarla. Ma uno dei primi a denunciarla pubblicamente dopo lo scoppio della pandemia fu proprio un cardinale cristiano della Chiesa Cattolica.

«Questi tipi di ricerche non si realizzano per persone nei paesi poveri ma in laboratori di paesi ricchi. Produrre queste cose è un crimine molto serio per l’umanità. Chiedo al Signore di arrivare a rivelare chi ha seminato questo veleno».

Così impetrò nel marzo 2020 un cardinale srilankese, l’arcivescovo di Colombo, monsignor Albert Malcom Ranjith, che poi aggiunse: «Penso che le Nazioni Unite debbano attivarsi per capire come è nato tutto questo incidente e castigare i responsabili. Queste ricerche dovrebbero essere proibite».

Pochi mesi dopo, però, Gospa News svelò che proprio l’agenzia sanitaria dell’ONU, ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità che aveva decretato la pandemia, era implicata quale supervisore nei pericolosi esperimenti sul virus SARS del 2003 infettati con sequenze di HIV presso il Wuhan Institute of Virology in un progetto di agenti patogeni con carica virale potenziata avviato nel 2004 grazie al finanziamento EPISARS della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi e in cui figurava come commissario anche Mario Monti, entrambi referenti dell’alta finanza mondiale e di Soros in particolare.

I PERICOLOSI ESPERIMENTI TRA WUHAN E NORD CAROLINA.

Tali temerarie ricerche furono poi sviluppate insieme all’Università della Nord Carolina grazie ai contributi economici dell’agenzia governativa americana USAID (braccio finanziario del controspionaggio Central Intelligence Agency), della Bill & Melinda Gates Foundation e della “Health Eco Alliance” dello zoologo anglo-americano Peter Daszak.

Quest’ultimo è finito nell’occhio del ciclone per aver dirottato un finanziamento del NIAID di Fauci ma soprattutto per aver aizzato un gruppo di 27 scienziati della rivista The Lancet a negare la tesi del virus da laboratorio fin dai primi giorni dell’identificazione del SARS-Cov-2 salvo poi essere nominato nella TaskForce chiamata a indagare sulle origini del Covid-19 dall’OMS risollevando i sospetti che il direttore dell’agenzia sanitaria Onu Tedros Adhanom Gebreyesus,  fosse un “pupazzo di Gates e della Cina”.

Nel frattempo nove biologi indiani avevano pubblicato una ricerca in cui si evidenziavano sequenze di HIV nel SARS-Cov-2, ma furono costretti a ritrattarla, secondo quanto sostenuto dal virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008, e dall’ingegnere biologico Pierre Bricage, ex consulente Nato, in due differenti ricerche pubblicate su riviste specializzate in cui confermarono i risultati dei ricercatori di New Delhi.

Gospa News scoprì in seguito molteplici ricerche in cui il virus SARS 2003 era stato infettato con il patogeno dell’HIV, a conferma di una prassi abbastanza diffusa nei super laboratori batteriologici internazionali.

«E’ un affare tra Cina e USA» sentenziò lapidario Montagnier indicando a Gospa News la pista che ci ha portati a scoprire, nel potenziamento dei laboratori di Wuhan, il ruolo della Gang di Shangai e in particolare quello dell’entourage dell’ex presidente Jiang Zemin, rinominato boia della Tienanmen per aver soppresso nel sangue la rivolta degli studenti. Fu infatti lui ad inviare i carri armati non appena nominato segretario generale del Partito Comuniste Cinese e presidente del Comitato militare, prima di diventare capo della Repubblica Popolare.

Andando a fondo nelle inchieste sono venuti a galla intrighi politici che portano fino all’ex presidente Bill Clinton nel quadro di un presunto complotto tra Comunisti Cinesi e Democratici americani sostenuti da un Deep State “bipartisan” trasversale anche ad una parte di Repubblicani.

BIO-ARMA, PANDEMIA E VACCINI.

Ulteriori inchieste hanno evidenziato l’inizio degli studi dello scienziato americano Ralph Baric sui Coronavirus geneticamente modificati fin dal 1999, proprio durante la presidenza di Clinton, ma essi divennero ancora più inquietanti durante l’amministrazione Obama-Biden quando Fauci ne consentì la prosecuzione con il Guadagno di Funzione, una tecnica di potenziamento virale simile al principio dell’arricchimento dell’uranio per le testate nucleari, impiegata con finalità Dual-Use “vaccino e arma batteriologica”, nonostante una moratoria del presidente.

Fu proprio a cavallo di quegli anni 2014 e 2015 che l’avvocatessa Avril Haines, fin da giovane portaborse di Joseph Biden al Congresso, fu nominata vice direttrice dell’intelligence CIA anche in virtù della sua esperienza sulle bio-armi oltreché sui droni.

Ebbene l’ex vice capo della CIA Haines profetizzò una pandemia da coronavirus con la necessità di un “Ordine Mondiale” per affrontarla nel 2018, ma soprattutto fu protagonista dell’esercitazione Event 201 finanziata dalla fondazione di Gates e dal World Economic Forum di Schwab in cui, nell’ottobre 2019, si predisse l’imminente pandemia insieme ad un efficace antivirale necessario per curarla e ai successivi vaccini ritenuti fondamentali per contrastarla.

Un mese prima quattro ong di Gates si erano incontrate presso la Commissione Europea per un piano di immunizzazione globale alla presenza di varie autorità tra cui il direttore Oms Tedros Adhanom Gebreyesus e il chirurgo generale dell’esercito americano.

Al summit era presente la referente di una sola Big Pharma: la Pfizer, che nell’anno delle elezioni presidenziali negli USA elargì cospicui contributi di Lobbying ai Democratici sostenitori di Biden ma anche a molti senatori repubblicani e persino a una conferenza di procuratori generali.

Al tempo stesso la multinazionale farmaceutica americana, partner della londinese GSK amministrata da una direttrice di Microsoft (quindi Gates), rifiutò il contributo WARP per i vaccini anti-Covid istituito dall’amministrazione di Donald Trump, sconfitto grazie anche a centinaia di milioni di dollari con cui il tycoon di Facebook Mark Zuckerberg  finanziò i centri elettorali di alcuni stati in bilico.

Quale fu l’antivirale subito efficace contro il Covid-19 profetizzato dall’esercitazione Event 201 e di cui richiese il brevetto il Wuhan Institute of Virology fin dal gennaio 2020?

Il Remdesivir della Gilead, società partner del Pentagono e responsabile di misteriosi e letali esperimenti su cavie umane nel Lugar Center di Tbilisi, inaugurato da Obama in memoria del senatore repubblicano omonimo dopo la Rivoluzione delle Rose finanziata da Soros in Georgia.

INTRIGHI DI DENARO, MASSONERIA E INTELLIGENCE.

Chi speculò investendo sulla Gilead prima della pandemia? Lo stesso Soros. Chi contribuì con un massivo acquisto di azioni alla crescita della Pfizer che per prima sviluppò il siero genico antiCovid? La Goldman Sachs di cui furono esponenti di spicco Mario Monti e l’attuale premier italiano Mario Draghi.

Perché nessuno ha avviato indagini internazionali su tutti questi sospettosissimi intrighi tra bio-armi, vaccini e denaro?

Perché nel frattempo l’avvocatessa Haines è stata nominata dal nuovo presidente Biden Direttore Nazionale dell’Intelligence USA, il più potente apparato di 007 militari e civili del mondo intero.

Ecco perché quanto sostengono i cardinali sulle speculazioni di Gates, Soros e Schwab dietro alla pandemia è “oro colato”.

Ecco perché in alcuni paesi come l’Italia si è passati dai Green Pass all’obbligo di vaccini, mentre in Australia si sono già aperti i campi di concentramento per la quarantena dei contagiati (anche per chi è entrato in contatto con persone risultate positive al Covid in modo asintomatico), ecco perché in Svezia e USA si stanno già sperimentando i microchip da installare sotto pelle…

Mentre Microsoft ha già brevettato quelli per gestire le transazioni di criptomonete con il numero inquietante di licenza 060606 che evoca il Marchio della Bestia profetizzato nella Bibbia: nel Libro dell’Apocalisse dell’evangelista ed apostolo San Giovanni.

Ciò evidenzia aspetti assai sinistri ed inquietanti del complotto ordito dal Nuovo Ordine Mondiale sulla pandemia.  «Questa esperienza richiede di essere valutata prima di tutto in chiave spirituale e nella visione di una teologia della storia umana segnata dalla caduta e dalla redenzione» evidenziò sempre il Vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, citando l’enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII.

Noi, come già fatto in un precedente articolo, preferiamo rammentare quella intitolata Humanum Genus con cui lo stesso Pontefice scomunicò la Massoneria: ispiratrice dell’attacco al Vaticano con la Breccia di Porta Pia dopo aver finanziato la Spedizione dei Mille del guerrigliero massone Giuseppe Garibaldi, in combutta con i teorici degli incappucciati Giuseppe Mazzini in Italia e Albert Pike negli USA.

Da quel momento in Italia nacque la mafia, secondo il giudice Rocco Chinnici, assassinato da Cosa Nostra dopo che i malavitosi riconquistarono il dominio della Sicilia grazie all’accordo tra Lucky Luciano e gli ufficiali dell’OSS, il vecchio nome dei servizi segreti CIA, stipulato per agevolare lo sbarco degli Alleati nel 1943.

Ecco perché bisogna ben tenere a mente altre ispirate frasi di monsignor Crepaldi: «Sarà impossibile percorrere la strada della vera libertà senza la libertà di nascere una volta concepiti, di essere procreati e in modo umano, di nascere sotto il cuore di una mamma e di un papà, di non essere costretti a morire per volontà altrui facendoci credere di morire per volontà nostra, senza la libertà vera di poter educare i nostri figli».

«L’uscita dalla crisi della pandemia ci faccia riscoprire che «oggi il fattore decisivo è sempre l’uomo stesso» (Centesimus annus, n. 32) e non le strutture, e che «lontano da Dio l’uomo è inquieto e malato» (Caritas in veritate, n. 76)».

 

 

A tale pericolo fece intrinsecamente riferimento anche san Pio in una memorabile frase sull’Italia che, alla luce delle derive etiche e politiche odierne, assume sempre più una prorompente valenza profetica in proiezione apocalittica: «Io odio il peccato! Fortunata la nostra patria, se essa, madre del diritto, volesse perfezionare in questo senso le sue leggi e i suoi costumi nella luce dell’onestà e dei principi cristiani».

(Per conoscere tutti i retroscena sulla pandemia da SARS-Cov-2 creato in laboratorio acquista il libro WuhanGates…).

(Fabio Giuseppe Carlo Carisio.)

 

 

 

 

Bill Gates, Omicron e l’inizio

della fine della pandemia.

Formiche.net- Rossana Miranda -( 13/01/2022)-ci dice :

Bill Gates, Omicron e l’inizio della fine della pandemia.

Il fondatore di Microsoft prevede che, superata quest’ondata, il virus sarà trattato come un’influenza stagionale, per cui sarà necessaria una vaccinazione all’anno.

L’avvertimento sul bioterrorismo e la linea di Svizzera e Israele.

“Con l’ondata Omicron, i sistemi sanitari dei Paesi dovranno superare una grande sfida. Gran parte dei casi gravi sono persone non vaccinate. Ma una volta che Omicron passa per un Paese, il resto dell’anno si registreranno meno casi, per cui il Covid sarà trattato come un’influenza stagionale”.È questa la previsione di Bill Gates, fondatore di Microsoft, durante un dibattito trasmesso su Twitter con Devi Sridhar, presidente di Sanità Pubblica Globale dell’Università di Edimburgo.

Per Gates, che è riuscito a prevedere diverse fasi della crisi sanitaria, nonché lo sviluppo dei vaccini, la variante Omicron è dunque l’inizio della fine della pandemia. “Non è probabile che ci sarà una variante più trasmissibile – ha aggiunto Gates -, ma il virus ha sorpreso molti in questi due anni. Omicron creerà molta immunità almeno per l’anno prossimo”.

Tuttavia, per l’imprenditore “è possibile che dovremo ricevere una dose di vaccino contro il Covid all’anno per molto tempo”.

A novembre, Gates aveva dichiarato che il numero di contagi e l’indice di mortalità per Covid-19 sarebbe sceso sotto i livelli dell’influenza stagionale a metà del 2022, in assenza di varianti pericolose.

In una conversazione con Policy Exchange ha avvertito di un altro rischio globale: il bioterrorismo. “E se un bioterrorista porta il vaiolo in dieci aeroporti? Si sa come potrebbe reagire il mondo? Ci sono epidemie che cominciano naturalmente ed epidemie provocate da bioterroristi, che possono essere anche peggiori di quella che viviamo oggi”.

Per questo Gates ha invitato tutti i leader mondiali ad investire in sicurezza e lavorare insieme per sviluppare la ricerca scientifica.

Dobbiamo essere pronti per la prossima pandemia, abbassare i prezzi dei vaccini, produrli in grandi fabbriche ed eradicare l’influenza. Fare diventare in futuro i vaccini dei piccoli cerotti per averne beneficio tutto l’anno”.

Intanto, dopo la Spagna, anche la Svizzera si avvia ad un approccio più “soft” della gestione della pandemia. Un gruppo di esperti sanitari, consiglieri del governo, sostiene che quando si presenta una variante del virus più contagiosa, ma meno pericolosa, la fine della pandemia è vicina.

Comunque, il Covid resta una minaccia mortale per chi non è vaccinato e per i soggetti fragili, per cui l’esecutivo prevede di mantenere le misure di prevenzione fino alla fine del mese di marzo, quando si spera finisca la quinta ondata.

Alain Berset, ministro per la Sanità svizzera, sostiene che “forse siamo vicini al punto di svolta, che potrebbe essere decisivo per passare dalla fase pandemia alla fase endemica, grazie ad un’immunità elevata nella popolazione”.

La stessa linea è indicata da due esperti israeliani dell’Università Ebraica di Gerusalemme, Zvika Granot e Amnon Lahad. Secondo loro, sebbene la nuova variante della SARS-CoV-2 è preoccupante, non significa un disastro per la salute e potrebbe indicare la fine della crisi sanitaria mondiale.

 

 

 

Come Bill Gates è diventato

il Soros dei vaccini e della pandemia.

Valigiablu.it- Marco Nurra- (6 Giugno 2020)- ci dice :      

(Marco Nurra @marconurramarco@valigiablu.it )

 

Come Bill Gates è diventato il Soros dei vaccini e della pandemia.

A gennaio, quando il coronavirus ha iniziato a diffondersi in Cina, la Bill & Melinda Gates Foundation ha stanziato 10 milioni di dollari per aiutare il personale sanitario in Cina e in Africa.

A Febbraio Gates aveva lanciato un allarme, in un articolo pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, dicendo che la COVID-19 si stava comportando come una possibile pandemia, di quelle che capitano una volta ogni cento anni.

 Oggi Gates e la sua fondazione, che è il finanziatore privato più importante dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), stanno focalizzando i propri sforzi unicamente sulla COVID-19.

L'interesse del magnate americano per la sanità e la lotta alla pandemia ha fatto sì che Bill Gates prendesse il posto di George Soros nell’immaginario collettivo dei complottisti e dell’estrema destra.

Il filantropo, multimilionario, cofondatore di Microsoft è stato oggetto di falsità da parte di antivaccinisti, membri dell’alt-right e sovranisti europei, con accuse infamanti che vanno dall’aver creato il coronavirus per guadagnare soldi con il vaccino, all’aver orchestrato un piano diabolico per sterminare milioni di persone con lo scopo di risolvere il problema del sovrappopolamento del pianeta.

Ancora una volta, quando parliamo di teorie del complotto, il limite è dettato dalla fantasia umana.

( Quando la paura del coronavirus incontra i timori per il 5G).

Secondo un'analisi pubblicata dal New York Times, tra febbraio e aprile, le teorie del complotto legate al cofondatore di Microsoft sono state citate 1,2 milioni di volte sui social. E da quando ha criticato Donald Trump per aver ritirato il sostegno americano all'OMS, la sua figura è stata fortemente attaccata dall'estrema destra.

È però interessante scoprire qual è l’origine delle teorie della cospirazione attorno alla figura di Bill Gates e per farlo bisogna tornare indietro ad almeno 10 anni fa e spostarci in Africa.

Quando nasce la cospirazione.

Nel 2010 i tabloid ghanesi diedero ampio spazio alla denuncia di Mame-Yaa Bosumtwi, ex impiegata di un progetto organizzato dal governo del Ghana e dalla Columbia University e parzialmente finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

 La donna, che ricopriva il ruolo di communications officer, dopo essere stata licenziata, senza fornire alcuna prova, accusò pubblicamente l’organizzazione per cui aveva lavorato di aver testato un farmaco contraccettivo sulle abitanti di un villaggio in Navrongo, come parte di un esperimento illecito per il “controllo della popolazione”.

Il progetto, in realtà, consisteva nel fornire telefoni cellulari per migliorare l’accesso alla sanità per donne e bambini delle zone rurali.

Botsumtwi aveva avuto attriti con un altro membro del team, James Phillips, un demografo della Columbia University. E quando il suo contratto non venne rinnovato, presentò una denuncia milionaria per danni contro la Columbia University, ma questa fu respinta.

Allora decise di rivolgersi ai tabloid locali con un’accusa molto più succulenta: disse che il progetto di Phillips consisteva in realtà nel somministrare il farmaco contraccettivo Depo-Provera su donne africane a loro insaputa, e incolpò l’organizzazione di abusi e in alcuni casi di aver causato la morte di alcune donne.

Non è mai esistita alcuna prova a sostegno di queste accuse, ma la storia pubblicata sulla stampa ghanese fu sufficiente per mettere alla gogna il progetto e le persone che ci lavoravano.

Per tutto il paese apparvero poster con la faccia di James Phillips e la scritta “Wanted”. Ci furono anche proteste davanti alla sede della Columbia in Navrongo e le ripetute minacce di morte obbligarono due membri del team di Phillips ad abbandonare il paese attraversando il confine con il Burkina Faso.

(La disinformazione è una bestia dai mille volti: impariamo a riconoscerla).

Nel 2011 un’organizzazione per i diritti delle donne negli Stati Uniti, chiamata Rebecca Project for Human Rights, pubblicò un rapporto intitolato “Non-Consensual Research in Africa: The Outsourcing of Tuskegee”. Il rapporto, ancora una volta senza presentare alcuna prova, riprendeva le accuse di Mame-Yaa Bosumtwi e sosteneva che dei ricercatori americani, tra i quali citava espressamente Phillips, avevano condotto esperimenti medici non etici in Africa. “I ricercatori avrebbero iniettato un contraccettivo di Pfizer a migliaia di donne ghaniane analfabete, e somministrato altri contraccettivi orali non identificati, durante un esperimento su esseri umani per la riduzione della popolazione”, si poteva leggere nel report scritto da Kwame Fosu, responsabile finanziario e policy director del Rebecca Project.

Un dettaglio, però, era rimasto nell’ombra. Kwame Fosu, autore del report del Rebecca Project, è anche il padre del figlio di Mame-Yaa Bosumtwi. Questa connessione, come è facile immaginare, non è stata resa pubblica in quel momento perché avrebbe tolto qualsiasi credibilità al rapporto della ONG.

Nel 2013 Fosu pubblicò un secondo report intitolato “Depo-Provera: Deadly Reproductive Violence Against Women”. In questo secondo documento si denunciava l’esistenza di una maxi-cospirazione che coinvolgeva organizzazioni internazionali (tra cui Gates Foundation, United States Agency for International Development, UN Population Fund e la farmaceutica Pfizer) per sperimentare un pericoloso contracettivo su donne africane che vivono nella povertà. L’accusa che veniva mossa in questo secondo documento era quella di razzismo.

( Pandemia e disinformazione: chi inquina il dibattito pubblico).

Negli Stati Uniti questo documento ha avuto grande visibilità tra gruppi di estrema destra cristiana antiabortista secondo i quali, in quel caso, l’aborto era da intendersi come “una forma di genocidio” ai danni della popolazione africana.

Ed è così, che senza nessuna prova né indizio, nasce la storia del progetto scientifico finanziato da Bill Gates che aveva come obiettivo il genocidio in Africa. Questa accusa è strettamente legata, nella mitologia antiabortista e di estrema destra, al piano malefico di Bill Gates di ridurre la popolazione mondiale servendosi di un virus o di un vaccino assassino.

Un piano infallibile per conquistare il pianeta terra.

In un TED Talk del 2015, Gates aveva messo in guardia sul fatto che il rischio più grande per l’umanità non fosse una guerra nucleare ma un virus che potrebbe mettere a rischio la vita di milioni di persone.

Il video di questo discorso è stato visto circa 25 milioni di volte nelle ultime settimane, ma le parole del filantropo, che durante quei circa 9 minuti si limitava a divulgare nozioni scientifiche di pubblico dominio che preoccupano migliaia di scienziati e ricercatori da anni, sono oggi viste da moltissime persone come una sorta di “premonizione”.

E se i meno informati si limitano a commentare con stupore che “Bill Gates aveva previsto tutto”, esiste una schiera di persone che utilizza questo video come “prova” del fatto che Gates abbia orchestrato la pandemia per prendere il controllo del sistema sanitario mondiale e per ridurre la popolazione del pianeta.

Avete presente quei film dove il cattivo rivela i suoi diabolici piani di conquista del pianeta un attimo prima di realizzarli? Ecco, Gates secondo alcuni avrebbe fatto lo stesso, ma invece di aspettare all’ultimo minuto avrebbe scoperto le sue carte cinque anni prima. Di quelle persone che non riescono proprio a mantenere un segreto, insomma.

È completamente falso che la Gates Foundation stia tentando di ridurre la popolazione mondiale attraverso genocidi e cospirazioni internazionali.

 È vero, semmai, che la fondazione affronta problematiche che sono legate al sovrappopolamento mondiale.

 La Bill & Melinda Gates Foundation fu creata nel 2000 ed è la più grande fondazione privata del mondo e dal 2008 Bill Gates dedica il suo tempo esclusivamente ai programmi e ai finanziamenti assegnati dalla fondazione, con obiettivi come: migliorare la sanità, ridurre la povertà estrema, trovare soluzioni alla scarsità di acqua potabile in alcune zone, favorire l’educazione ed espandere l’accesso all’informazione e alle telecomunicazioni.

Le teorie della cospirazione attuali su Gates girano tutte attorno alla credenza che il multimilionario stia utilizzando i suoi soldi e la sua influenza per prendere il controllo del pianeta. In realtà, a pensarci bene, è la stessa storia di sempre: un frullato di Illuminati, complotto giudaico massonico e nuovo ordine mondiale, nel quale il ruolo di "burattinaio supremo" un tempo impersonato da Rockfeller o da Soros passa oggi a Bill Gates.

Le bufale più clamorose sul cofondatore di Microsoft.

Gates è accusato di aver "brevettato" il vaccino contro il SARS-CoV-2. Questa bufala è giunta in Italia sotto forma di meme e come traduzione di un video più volte eliminato da YouTube, nel quale un uomo promette di "mostrare i brevetti reali che smascherano il Coronavirus".

 Il video contiene anche la testimonianza di un medico, che resta anonimo, secondo cui per uccidere il virus basterebbe "bere acqua calda", "assumere vitamina C" ed "esporsi al sole", come spiega il sito di fact-checking Facta.

L'accusa del video è che il vaccino contro il virus Sars-CoV-2 esisterebbe già e sarebbe stato brevettato addirittura in due diverse occasioni. La prima negli Stati Uniti, nel 2006, e la seconda volta in Europa. Nel secondo caso, sebbene la pratica di brevetto fosse iniziata nel 2014, questo è stato concesso a novembre 2019 (pochi mesi prima del focolaio di Wuhan) al Pirbright Institute, finanziato dalla Bill and Melinda Gates Foundation. Tutte le informazioni contenute nel video sono false, inclusi i "rimedi" proposti per curare la malattia.

Gates avrebbe "ammesso" che i vaccini servono a sterilizzare e di ridurre la popolazione mondiale. È una delle tesi sostenute da teorici della cospirazione No Vax, che interpretano alcuni discorsi del filantropo sul sovrappopolamento mondiale in maniera distorta.

In realtà la soluzione che propone Bill Gates per "ridurre la popolazione mondiale" è quella di ridurre al minimo il tasso di mortalità infantile.

Sotto una certa soglia di mortalità, spiega il magnate in un'intervista a Forbes, la crescita della popolazione tende a stabilizzarsi.

Dove la mortalità infantile è più elevata, i genitori decidono di procreare frequentemente non per avere famiglie numerose ma per essere sicuri che almeno una percentuale dei propri figli sopravviva.

Si tratta di una dibattuta teoria esistente dagli anni settanta e nota come "the child survival hypothesis", spiega ancora Facta, secondo cui "una mortalità infantile ridotta contribuirebbe ad aumentare le motivazioni a mettere in atto una pianificazione familiare e conseguentemente a far calare il tasso di crescita della popolazione".

I "suoi vaccini" avrebbero provocato la paralisi di 496 mila bambini in India. Come spiegato da diversi siti di fact checking, si tratta di una notizia falsa, parte di in una teoria del complotto sostenuta da gruppi contrari alla vaccinazione obbligatoria e da Robert F. Kennedy Jr., nipote dell’ex presidente John F. Kennedy e tra i principali finanziatori di pubblicità antivaccinista su Facebook.

Vediamo i fatti: a partire dal 2000 la Bill & Melinda Gates Foundation ha finanziato una campagna per sconfiggere la poliomielite in India, questo obiettivo è stato raggiunto nel 2014. Tra le possibili reazioni avverse del vaccino poco frequenti (1 caso ogni 2,7 milioni di dosi) ci sarebbe l'insorgenza di poliomielite paralitica. Tra il 200 e il 2017, a fronte di milioni di vaccinazioni, i dati ufficiali dell'Organizzazione mondiale della Sanità parlano di 17 casi derivati da vaccino tra il 2000 e il 2017 in India.

E poi c'è la "grande ipocrisia": Gates si sarebbe "rifiutato" di vaccinare i propri figli. È una speculazione nata negli Stati Uniti e arrivata in Italia due anni fa. Sia Africa Check che PolitiFact hanno verificato che si tratta di una notizia priva di fondamento, smentendola.

 

Tutti questi "crimini" avrebbero spinto il governo italiano a chiedere l'arresto di Bill Gates. Per quanto possa sembrarci ridicola, si tratta di una bufala che ha avuto grande visibilità all'estero.

Gira assieme al video (reale) dell'intervento alla Camera della deputata Sara Cunial, durante il quale la politica ha accusato il magnate americano, diffuso falsità e citato come vere e "testuali" delle dichiarazioni false attribuite a Gates. È falso che il governo italiano abbia chiesto l'arresto di Gates.

C'è poi una bufala, quasi speculare a quest'ultima, che racconta invece di una complicità tra Giuseppe Conte e Bill Gates per "iniettarci mercurio" (un grande classico dei "No Vax") in modo da "collegarci al 5G" e "controllarci come robot".

Questa dietrologia fantasiosa nasce da una telefonata (realmente avvenuta) tra Gates e Conte.

 Il 4 maggio con un video il presidente del Consiglio ha annunciato che l’Italia avrebbe donato 140 milioni a tre organizzazioni: «10 milioni a CEPI per accelerare nella ricerca di un vaccino, 10 milioni all’OMS per continuare a sostenere i Paesi più vulnerabili nella risposta alla COVID-19 e 120 milioni nei prossimi 5 anni all'alleanza GAVI per l’immunizzazione globale dalla COVID-19».

Tra i fondatori e finanziatori di CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) e GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunizations) c'è anche la fondazione di Bill e Melinda Gates. L'annuncio di Conte non è però piaciuto a un'esponente dei cosiddetti "Gilet Arancioni", che durante la manifestazione del 2 giugno a Roma ha espresso con forza il proprio disaccordo: «Quando Conte telefona a Bill Gates sulle nostre spalle prendendo 140 milioni decide di iniettarci il mercurio nelle nostre vene collegate ai 5G e diventeremo dei piccoli robot. Se tu vuoi ammazzarmi basta alzare la temperatura del mio corpo e io muoio».

(Le accuse di Trump all’Organizzazione Mondiale della Sanità e i fatti).

Bill Gates si è facilmente trasformato in un meme sulla pandemia perché è una persona nota al grande pubblico, spiega Whitney Phillips, assistant professor presso la Syracuse University ed esperta di cultura digitale e disinformazione. È la figura perfetta per ricoprire il ruolo di “burattinaio”, il capro espiatorio ideale.

Queste teorie della cospirazione sulla figura di Gates possono avere conseguenze pericolose sull’opinione delle persone riguardo a un futuro vaccino, sostiene Claire Wardle intervistata dal New York Times, executive director di First Draft, organizzazione senza scopo di lucro che combatte la disinformazione online. Secondo Wardle la narrazione anti-Gates potrebbe essere il punto di partenza di future campagne No Vax per dissuadere le persone dall’uso di un vaccino della COVID-19.

 

 

 

Un vaccino non è un siero:

facciamo chiarezza.

Ilfattoquotidiano.it-Andrea Bellelli- (2- 12-2021)-ci dice :

 

Dall’inizio della corrente pandemia si è diffuso un gergo profano, pseudo-medico che crea confusione sulle definizioni di siero e vaccino. I vaccini correntemente in uso, secondo alcuni, sarebbero “sieri”. Mi rendo conto che precisare una questione terminologica è di minore rilievo rispetto al dato scientifico sull’efficacia dei vaccini; ciononostante la chiarezza espositiva è importante e evita fraintendimenti.

Un vaccino è un preparato che in qualche modo assomiglia ad un agente patogeno: un virus inattivato, un batterio ucciso, un componente del loro rivestimento esterno (l’antigene).

Se noi ci iniettiamo un vaccino, il nostro sistema immunitario lo riconosce come estraneo e nello spazio di due-tre settimane produce anticorpi che lo neutralizzano e cellule specializzate (i linfociti T) che lo attaccano.

Quando noi incontriamo l’agente patogeno il nostro sistema immunitario reagisce immediatamente o nello spazio di pochi giorni, anziché in quelle due-tre settimane che sarebbero necessarie per costruire la prima risposta immunitaria contro un antigene in precedenza sconosciuto.

Dosare gli anticorpi circolanti misura una sola delle componenti dell’immunità acquisita.

(No vax, un’intera famiglia contraria ai vaccini e travolta dal Covid: grave la madre. Incinta, è in rianimazione. Rischia di perdere il bambino).

Siero è un termine generico che definisce una componente del sangue.

Se noi facciamo un prelievo di sangue utilizzando un anticoagulante che sottragga lo ione calcio, come ad esempio il citrato, e lo centrifughiamo, otteniamo sul fondo della provetta le cellule (soprattutto globuli rossi) e, sopra questi, un liquido giallastro: il plasma.

Se separiamo il plasma dalle cellule e aggiungiamo ione calcio, provochiamo la coagulazione del fibrinogeno; il liquido rimasto è il siero.

Il siero contiene tutte le proteine del plasma escluso il fibrinogeno; in particolare contiene gli anticorpi che noi abbiamo prodotto nei nostri ripetuti incontri con i diversi agenti patogeni e vaccini incontrati nella nostra vita.

Nel gergo dell’immunologia, però, per siero si intende un emoderivato particolare: se noi vacciniamo ripetutamente un cavallo con un antigene, ad esempio la tossina del tetano inattivata, o il veleno di vipera inattivato, il cavallo svilupperà gli anticorpi contro l’antigene: la sua immunità attiva.

 Il siero di quel cavallo, purificato come descritto sopra, conterrà gli anticorpi specifici contro i quali l’animale è stato immunizzato: sarà un “siero iperimmune” antitetanico o antiofidico a seconda del vaccino usato.

Se una persona viene morsa da una vipera o contrae il tetano senza essere stato vaccinato, è possibile scongiurare il peggio trasfondendogli il siero di cavallo specificamente immune: realizziamo in questo modo una immunizzazione passiva.

Il paziente non acquisisce in questo modo una immunizzazione attiva e una memoria immunitaria, e infatti di solito alla sieroterapia si associa la vaccinazione specifica.

Inoltre le proteine del siero eterologo possono causare una immunizzazione e una reazione avversa, la “malattia da siero”.

Oggi il siero di cavallo iperimmune non si usa più: si usano anticorpi monoclonali, anticorpi umanizzati, mini-bodies e altre preparazioni biotecnologiche, sempre derivate dagli anticorpi ma sicure rispetto al rischio della malattia da siero.

(Brescia, sacerdote No vax in terapia intensiva: ha il covid. I parrocchiani: “Faceva visite a malati e anziani per la comunione”).

Quello che è certo è che:

1) i vaccini contro il Covid non sono sieri: sono vaccini, contengono l’antigene o qualcosa che produrrà l’antigene nel nostro organismo, ma non gli anticorpi prefabbricati;

2) i vaccini contro il Covid producono una immunizzazione attiva e non passiva e per un tempo più o meno lungo proteggono dalle forme severe della malattia anche se non evitano che il paziente possa contagiarsi;

3) la terapia con il plasma dei pazienti guariti o con gli anticorpi monoclonali si basa sul principio dell’immunizzazione passiva, cioè sulla sieroterapia, e guarisce nell’immediato ma non dà protezione contro la reinfezione (a meno che il paziente non abbia sviluppato la sua immunità attiva a seguito dell’infezione, ma non certo della sieroterapia).

Chiamare siero un vaccino nell’immaginario popolare sembra essere una denigrazione: “siero” sarebbe peggio che “vaccino” e paradossalmente chi declassa il vaccino a siero è poi spesso un fautore della sieroterapia della malattia con il plasma dei guariti.

Un vaccino non è un siero: facciamo chiarezza.

Dall’inizio della corrente pandemia si è diffuso un gergo profano, pseudo-medico che crea confusione sulle definizioni di siero e vaccino.

 I vaccini correntemente in uso, secondo alcuni, sarebbero “sieri”. Mi rendo conto che precisare una questione terminologica è di minore rilievo rispetto al dato scientifico sull’efficacia dei vaccini; ciononostante la chiarezza espositiva è importante e evita fraintendimenti.

Un vaccino è un preparato che in qualche modo assomiglia ad un agente patogeno: un virus inattivato, un batterio ucciso, un componente del loro rivestimento esterno (l’antigene). Se noi ci iniettiamo un vaccino, il nostro sistema immunitario lo riconosce come estraneo e nello spazio di due-tre settimane produce anticorpi che lo neutralizzano e cellule specializzate (i linfociti T) che lo attaccano.

Quando noi incontriamo l’agente patogeno il nostro sistema immunitario reagisce immediatamente o nello spazio di pochi giorni, anziché in quelle due-tre settimane che sarebbero necessarie per costruire la prima risposta immunitaria contro un antigene in precedenza sconosciuto. Dosare gli anticorpi circolanti misura una sola delle componenti dell’immunità acquisita.

 

 

 

 

Il vaccino universale per tutte le varianti

Covid mostra risultati promettenti contro Omicron.

Fanpage.it- Valeria Aiello-(12-1-2022)- ci dice :

Il siero sperimentale, ufficialmente chiamato Spike Ferritin Nanoparticle (o SpFN), è sviluppato dai ricercatori dell’esercito americano per proteggere da più ceppi di coronavirus, incluse le varianti di preoccupazione.

Il vaccino Spike Ferritin Nanoparticle (SpFN)  è sviluppato dai ricercatori dell’esercito americano / WRAIR.

Un nuovo vaccino universale, ufficialmente chiamato Spike Ferritin Nanoparticle (SpFN), non solo suscita una potente risposta immunitaria, ma può fornire anche un’ampia protezione contro le varianti di preoccupazione di SARS-CoV-2 e altri coronavirus.

 Lo ha annunciato l’esercito degli Stati Uniti che ha comunicato i primi risultati del siero sviluppato dai ricercatori del Walter Reed Army Institute of Research (WRAIR) come parte della strategia che mira ad affrontare l’attuale pandemia e costituire la prima linea di difesa contro future nuove varianti.

I dati includono la protezione contro Omicron ora dominante, un ceppo che sta dimostrando di essere in grado di infettare anche i vaccinati con due o più dosi.

Rispetto ai vaccini finora autorizzati, come quelli di Pfizer e Moderna che utilizzano la tecnologia a mRNA, e i sieri di Astrazeneca  e Johnson& Johnson basati su vettori virali a DNA, la formulazione messa a punto dall’esercito americano adotta un approccio diverso, sfruttando una porzione proteica della proteina Spike del coronavirus per stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere il patogeno.

Questo vaccino possiede inoltre requisiti di conservazione e manipolazione meno restrittivi rispetto alle formulazioni di Pfizer e Moderna e può essere conservato in frigorifero a temperature comprese tra i 2 e gli 8 °C per sei mesi e a temperatura ambiente per massimo un mese.

La rapida emersione di coronavirus umani negli ultimi due decenni e l'aumento delle varianti SARS-CoV-2, inclusa la più recente Omicron, sottolineano la continua necessità di vaccini preventivi di prossima generazione che conferiscano un'ampia protezione contro le malattie causate dai coronavirus –  ha affermato in una nota il dottor Kayvon Modjarrad, Direttore della divisione malattie infettive emergenti presso WRAIR, co-sviluppatore del vaccino a capo della ricerca per SpFN – .

La nostra strategia è stata quella di sviluppare una tecnologia di vaccino ‘pan-coronavirus' che potrebbe potenzialmente offrire una protezione sicura, efficace e duratura contro molteplici ceppi e specie di coronavirus.

I primi dati contro Omicron.

Il vaccino SpFN, attualmente in sperimentazione clinica per determinare sicurezza ed efficacia, è testato con un regime vaccinale a due dosi, a distanza di 28 giorni, e anche una terza dopo 6 mesi.

La fase 1, partita lo scorso aprile, ha arruolato 72 adulti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Sebbene la sperimentazione non sia ristretta alla sola variante Omicron, gli scienziati che lavorano al siero hanno affermato che campioni di sangue dei partecipanti allo studio hanno mostrato risultati promettenti nei test di laboratorio con la nuova variante del coronavirus.

I dati finali della fase 1 sono attesi entro la fine del mese.

Una volta che saranno formalmente raccolti, inizieranno gli studi di fase 2 e 3. Finora ci sono pochissime informazioni su quando e come procederanno tali test o se le fasi saranno sovrapposte.

Nel frattempo, gli studi preclinici, pubblicati su Science Translational Medicine indicano che il vaccino SpFN protegge i primati non umani dalla malattia causata dal ceppo originale di SARS-CoV-2 e induce risposte anticorpali altamente potenti e neutralizzanti contro le principali varianti di SARS-CoV-2, nonché contro il virus SARS-CoV-1 emerso nel 2002.

(fanpage.it/innovazione/scienze/il-vaccino-universale-per-tutte-le-varianti-covid-mostra-risultati-promettenti-contro-omicron/).

 

 

 

 

Il vaccino anti-Covid non è

un farmaco sperimentale.

Altalex.com-Avv. Marcella Ferrari- (15-9-2021)- ci dice :

TAR Friuli: la sperimentazione si è conclusa con l'autorizzazione all’immissione in commercio dopo un rigoroso processo di valutazione scientifica (sentenza 261/2021).

Il vaccino anti Covid-19Il TAR Friuli Venezia Giulia, con la sentenza 10 settembre 2021, n. 261 (testo in calce), rigetta il ricorso proposto da una dottoressa – che aveva rifiutato di vaccinarsi – ed afferma quanto segue. “L’equiparazione dei vaccini a “farmaci sperimentali” […] è frutto di un’interpretazione forzata e ideologicamente condizionata della normativa europea, che deve recisamente respingersi”.

La pronuncia è degna di nota non solo per l’affermazione secondo cui la sperimentazione è cessata con la commercializzazione, ma perché affronta molteplici argomenti.

Ad esempio, il giudice amministrativo – tramite il richiamo dei dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – afferma che profilassi vaccinale ha efficacia preventiva anche della trasmissione dell’infezione e non solo dei sintomi.

 Quindi, l’interesse a prevenire la malattia è pubblicistico, anche sotto il profilo di limitare l’impatto sul sistema sanitario nazionale, circa l’occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri.

 Inoltre, lo “scudo penale” per i sanitari somministranti non attiene alla sicurezza dei vaccini; si tratta di una disposizione che va letta in chiave simbolica, giacché diretta ad evitare atteggiamenti di medicina difensiva che potrebbero ostacolare la campagna vaccinale.

 Infine, a fronte dei dubbi di legittimità costituzionale sollevati dalla ricorrente, il TAR sottolinea come la legge impositiva dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario (art. 4 d.l. 44/2021) integra le tre condizioni necessarie elencate dalla Consulta per essere compatibile con l’art. 32 Cost.

La vicenda.La base normativa dell’obbligo vaccinale.

Le informazioni ufficiali sono quelle provenienti da AIFA e ISS.

Il vaccino ha efficacia preventiva anche circa la trasmissione dell’infezione.

Per il TAR il vaccino non è in fase di sperimentazione.

Lo scudo penale non riguarda la sicurezza del vaccino.

La compressione del diritto al lavoro è ragionevole e proporzionata.

I presupposti necessari per imporre con legge un trattamento sanitario.

La legge sull’obbligo vaccinale integra le condizioni per essere compatibile con l’art. 32 Cost.

La vicenda.

Una dottoressa, libera professionista, ha proposto ricorso contro il provvedimento di accertamento di elusione dell’obbligo vaccinale (e contro ogni altro provvedimento connesso), assunto dall’Azienda Sanitaria, chiedendone l’annullamento previa sospensione cautelare dell’efficacia. Il TAR, nella camera di consiglio fissata per la trattazione dell’istanza cautelare, ha dato avviso alle parti dell’intenzione di trattenere il giudizio per la decisione nel merito, ricorrendone i presupposti ex art. 60 Codice del Processo Amministrativo ed ha respinto tutti i motivi di ricorso sollevati dalla dottoressa. Prima di analizzare il decisum, ricordiamo brevemente la normativa che viene in rilievo.

La base normativa dell’obbligo vaccinale.

L’obbligo vaccinale per il personale sanitario è stato introdotto dal decreto legge 44/2021 (convertito con modificazioni dalla legge 76/2021). In particolare:

L’art. 4 c. 1 dispone che gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2. La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati.

L’art. 4 c. 6 dispone che l'azienda sanitaria locale competente accerta l'inosservanza dell'obbligo vaccinale e, previa acquisizione delle ulteriori eventuali informazioni presso le autorità competenti, ne dà immediata comunicazione scritta all'interessato, al datore di lavoro e all'Ordine professionale di appartenenza. L'adozione dell'atto di accertamento da parte dell'azienda sanitaria locale comporta per l’interessato la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2.

Le informazioni ufficiali sono quelle provenienti da AIFA e ISS.

Il TAR dà atto della mole di documentazione prodotta dalla ricorrente, tuttavia, afferma che il giudice non è tenuto a prendere in considerazione qualsiasi documento; infatti, egli non ha l’obbligo di valutare “ogni singola opinione o fonte informativa” – in quanto non ha il potere e la competenza per farlo – ma deve fondare la propria decisione sulle informazioni ufficiali provenienti dalle autorità pubbliche competenti in materia come l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Vengono poi riportate le percentuali e le statistiche ricavabili dai siti Internet di tali organismi].

Il vaccino ha efficacia preventiva anche circa la trasmissione dell’infezione.

La dottoressa sostiene che il vaccino non sia efficace contro l’infezione, pertanto, la finalità dell’obbligo vaccinale – ossia evitare l’infezione – non viene perseguita. Da ciò discende la carenza di un interesse pubblicistico a supporto della misura adottata dal Governo.

Secondo il TAR, è scorretto affermare che i prodotti usati nella campagna vaccinale siano inefficaci contro l’infezione e che agiscano solo sui sintomi. Il giudice amministrativo giustifica tale affermazione richiamando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), indicando anche il link a cui essi sono consultabili. Ebbene, in base alle risultanze dell’ISS, l’efficacia della vaccinazione completa (ossia due dosi) nel prevenire l’infezione è pari a circa il 78%. Quindi, per un vaccinato, il rischio di contrarre la malattia si riduce del 78%. In conclusione, il Tar afferma che “la profilassi vaccinale ha efficacia preventiva, oltre che dei sintomi della malattia, anche della trasmissione dell’infezione”.

La dottoressa ritiene che la scelta del sanitario di vaccinarsi sia individuale e non coercibile, mentre, ad avviso del giudice amministrativo, l’interesse a prevenire la malattia è pubblicistico, anche sotto il profilo di limitare l’impatto sul sistema sanitario nazionale, circa l’occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri.

Per il TAR il vaccino non è in fase di sperimentazione.

La dottoressa sostiene, altresì, che l’obbligo vaccinale (ex art. 4 d. l. 44/2021) abbia ad oggetto un trattamento sanitario sperimentale e che sia contrario alla Costituzione, oltre a violare varie norme sovranazionali che tutelano la dignità della persona e il diritto ad esprimere un consenso informato. Secondo il TAR, è errato sostenere che i vaccini attualmente disponibili si trovino in fase di sperimentazione. Infatti, i vaccini sono stati:

“approvati” dalla Commissione attraverso un’autorizzazione condizionata, previa raccomandazione dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).

Il procedimento (ex art. 14 bis Reg. CE 726/2004 e Reg. CE 507/2006) prevede che l’autorizzazione possa essere rilasciata anche in assenza di dati clinici completi “a condizione che i benefici derivanti dalla disponibilità immediata sul mercato del medicinale in questione superino il rischio dovuto al fatto che sono tuttora necessari dati supplementari”.

Il giudice prosegue sostenendo che il carattere condizionato dell’autorizzazione non incide sulla sicurezza del farmaco, richiamando quanto emerge dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità che, a sua volta, richiama quello dell’Agenzia Europea per i Medicinali.

Questa tipologia di autorizzazione non rappresenta un minus rispetto a quella ordinaria, ma impone al titolare di completare gli studi per confermare che il rapporto rischi/benefici sia favorevole.

Il TAR prosegue spiegando che il provvedimento autorizzativo interviene a valle della fase di sperimentazione clinica, fase che si verifica prima dell’immissione in commercio del farmaco.

La “sperimentazione” dei vaccini si è dunque conclusa con la loro autorizzazione all’immissione in commercio, all’esito di un rigoroso processo di valutazione scientifica e non è corretto affermare che la sperimentazione sia ancora in corso solo perché l’autorizzazione è stata concessa in forma condizionata”.

Per completezza, si precisa che l’autorizzazione condizionata (CMA) è uno strumento già usato in altri contesti emergenziali; infatti, negli ultimi anni (dal 2006 al 2016), sono state concesse 30 autorizzazioni in forma condizionata, nessuna delle quali è stata successivamente revocata per motivi di sicurezza.

Lo scudo penale non riguarda la sicurezza del vaccino.

La ricorrente, nelle proprie argomentazioni, afferma che l’insicurezza del vaccino emergerebbe anche dallo scudo penale adottato dal Governo a favore dei soggetti che procedono alla somministrazione del farmaco. Si ricorda che l’art. 3 d. l. 44/2021 dispone quanto segue:

Per i fatti di cui agli articoli 589 c.p. (omicidio colposo) e 590 c.p. (lesioni personali colpose) verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino anti-Covid, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria, la punibilità è esclusa “quando l'uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all'immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione”.

Ciò premesso, torniamo alla decisione.

Il TAR boccia anche questa censura, infatti, la ratio della disposizione di cui sopra consiste nel rassicurare i sanitari e di evitare che la prospettiva di un’eventuale responsabilità penale possa creare allarme.

Quindi, si tratta di un intervento legislativo – cito testualmente – “in chiave simbolica” volta a scongiurare atteggiamenti di medicina difensiva che potrebbero ostacolare la campagna vaccinale. Pertanto, dall’introduzione dello scudo penale non può inferirsi la natura sperimentale del vaccino né la sua pericolosità.

La compressione del diritto al lavoro è ragionevole e proporzionata.

La dottoressa sostiene che la disposizione di legge (art. 4 c. 8 d.l. 44/2021) sia irragionevole laddove prevede la sospensione dall’esercizio della professione con la conseguente impossibilità di ottenere un reddito. La norma, infatti, dispone che il datore di lavoro:

se possibile, adibisce il lavoratore a mansioni, anche inferiori, che non implicano rischi di diffusione del contagio;

se non è possibile, sospende il lavoratore senza retribuzione, altro compenso o emolumento.

Il TAR precisa che la norma riguarda i lavoratori dipendenti e, quindi, non è applicabile alla ricorrente, che è una libera professionista. Anche il richiamo all’art. 36 Cost. ad avviso del giudice è inconferente atteso che i principi sanciti nel citato articolo riguardano il lavoro subordinato e non le prestazioni di lavoro autonomo “ancorché rese, con carattere di continuità e coordinazione, nell'ambito di un rapporto di collaborazione” (Cass. Sez. Lav. 4667/2021).

In ogni caso, l’art. 4 d.l. cit. è ragionevole dal momento che i soggetti indicati, ossia i sanitari, entrano in contatto con una collettività indeterminata, formata anche da persone fragili. La norma è frutto di un bilanciamento degli interessi e prevede una compressione del diritto al lavoro del singolo che non voglia sottostare all’obbligo vaccinale a tutela della salute collettiva. Infatti, “ogni libertà individuale trova un limite nell’adempimento dei doveri solidaristici, imposti a ciascuno per il bene della comunità cui appartiene (art. 2 Cost.)”.

Secondo i giudici, la misura oltre che ragionevole è anche proporzionata atteso che:

prevede l’esenzione dall’obbligo vaccinale in caso di accertato pericolo per la salute,

la sospensione ha natura temporanea, giacché permane sino al completamento del piano vaccinale e non oltre il 31.12.2021.

I presupposti necessari per imporre con legge un trattamento sanitario.

La dottoressa sostiene che manchino i presupposti per imporre con legge un trattamento sanitario come la vaccinazione. Ella afferma che, in tal modo, si sacrifica il diritto alla salute del singolo senza, con ciò, tutelare la collettività, dal momento che il vaccino è uno strumento inidoneo a prevenire i contagi.

Il TAR rigetta anche tale argomentazione elencando i presupposti in virtù dei quali è stato disposto l’obbligo vaccinale. Le condizioni necessarie per imporre una profilassi vaccinale obbligatoria sono state elencate dalla Consulta (C. Cost. 5/2018) con riferimento ai 10 vaccini imposti ai minori di sedici anni. La legge impositiva di un obbligo vaccinale è compatibile con l’art. 32 Cost:

“se il trattamento è diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri;

se si prevede che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che è obbligato, salvo che per quelle sole conseguenze che appaiano normali e, pertanto, tollerabili;

se, nell'ipotesi di danno ulteriore, sia prevista comunque la corresponsione di una equa indennità in favore del danneggiato, e ciò a prescindere dalla parallela tutela risarcitoria (sentenze n. 258 del 1994 e n. 307 del 1990)”.

La legge sull’obbligo vaccinale integra le condizioni per essere compatibile con l’art. 32 Cost.

Il giudice amministrativo ritiene sussistenti tutti e tre i presupposti di cui sopra. In estrema sintesi, si riassume il percorso argomentativo del TAR:

il vaccino previene il contagio e la vaccinazione ha una valenza pubblicistica di tutela della salute collettiva;

il vaccino non è esente da controindicazioni o da rischi come ogni farmaco; l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) raccoglie tutte le segnalazioni di eventi avversi e, secondo le risultanze statistiche – consultabili sul sito dell’AIFA – v’è un bilanciamento rischi/benefici accettabile;

il meccanismo indennitario è previsto dalla legge 210/1992, la quale riconosce il diritto alla corresponsione di indennizzo da parte dello Stato a fronte di ogni “menomazione permanente della integrità psico-fisica” conseguente ad una vaccinazione obbligatoria, come quella prevista per i sanitari (ex art. 4 d.l. 44/2021). Inoltre, l’indennizzo opera anche relativamente alle vaccinazioni “raccomandate” e non obbligatorie (C. Cost. 118/2020).

Il giudice amministrativo richiama quanto affermato dalla Consulta relativamente alle 10 vaccinazioni obbligatorie per i soggetti minori di sedici anni. Nella citata pronuncia (C. Cost. 5/2018) si afferma che “il ricorso alla dimensione dell’obbligo è costituzionalmente legittimo quando lo strumento persuasivo appaia carente sul piano dell’efficacia rispetto alla situazione da fronteggiare in concreto”.

I dati dell’AIFA.

In relazione al secondo presupposto, relativo al bilanciamento tra rischi e benefici, il giudice amministrativo elenca i dati aggiornati al 26.07.2021 e rinvenibili sul sito dell’AIFA.

I dati derivano dalla:

somministrazione di 65.692.591 dosi di vaccino;

sono stati 84.322 gli eventi avversi avvenuti dopo la somministrazione (a prescindere dalla riconducibilità causale alla vaccinazione).

Il tasso di segnalazione, ossia il rapporto fra il numero di segnalazioni inserite nel sistema di Farmacovigilanza e il numero di dosi somministrate, è pari a 128 ogni 100.000 dosi. Il giudice prosegue affermando che “di queste, solo il 12,8% ha avuto riguardo ad eventi gravi (con la precisazione che ricadono in tale categoria, definita in base a criteri standard, conseguenze talvolta non coincidenti con la reale gravità clinica dell’evento). Di tutte le segnalazioni gravi (16 ogni 100.000 dosi somministrate), solo il 43% di quelle esaminate finora è risultata correlabile alla vaccinazione”.

Conclusioni.

Le argomentazioni svolte dal giudice amministrativo possono così riassumersi:

il vaccino non è in fase di sperimentazione, atteso che l’autorizzazione condizionata con l’immissione in commercio postula comunque la fine della fase di sperimentazione;

la profilassi vaccinale ha efficacia preventiva, oltre che dei sintomi della malattia, anche della trasmissione dell’infezione, quindi, l’interesse a prevenire la malattia è pubblicistico, anche sotto il profilo di limitare l’impatto sul sistema sanitario nazionale, circa l’occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri;

lo “scudo penale” per i sanitari somministranti non attiene alla sicurezza dei vaccini; si tratta di una disposizione che va letta in chiave simbolica, in quanto diretta ad evitare atteggiamenti di medicina difensiva che potrebbero ostacolare la campagna vaccinale,

la norma che prevede la sospensione dall’esercizio della professione a seguito della mancata sottoposizione al vaccino (art. 4 d.l. 44/2021) è ragionevole e proporzionata; ragionevole perché costituisce il frutto di un bilanciamento degli interessi, prevedendo una compressione del diritto al lavoro del singolo che non voglia sottostare all’obbligo vaccinale a tutela della salute collettiva; proporzionata, poiché è previsto un meccanismo di esenzione dalla vaccinazione (ad esempio, per accertato pericolo per la salute) e la sospensione ha durata temporanea;

la legge che impone l’obbligo vaccinale integra i tre presupposti necessari indicati dalla Corte Costituzionale (sent. 5/2018) per essere compatibile con l’art. 32 Cost.

Il TAR confuta le argomentazioni svolte dalla dottoressa e respinge il ricorso per l’infondatezza di tutte le censure sollevate. Inoltre, condanna la ricorrente a rifondere all’amministrazione resistente le spese del giudizio (circa 2 mila euro oltre spese generali e accessori).

(TAR FRIULI VENEZIA GIULIA, SENTENZA N. 261/2021).

 

 

 

 

l Governo dei peggiori (criminali)

 ne spara un’altra

Conoscenzealconfine.it -Nicola Giordanella - ( 17 Gennaio 2022)-ci dice :

 

Peste suina, il governo chiude i boschi di Genova: per sei mesi divieto di trekking e mountain bike.

L’ordinanza del ministero prevede lo stop ad ogni attività con “interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti”. Caccia di selezione esclusa.

Dopo gli allarmi di queste ore sulla presenza di peste suina tra Liguria e Piemonte, arriva il provvedimento del governo, e arriva a “gamba tesa”. L’ordinanza messa a punto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio (qui il testo) e sottoscritta dai ministri Speranza e Patuanelli, prevede infatti che nella “zona rossa”, che comprende 114 comuni tra cui Genova, sarà vietata per sei mesi ogni attività che possa avere un contatto con i cinghiali, tra cui la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di “interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti”.

Una vera e propria chiusura dei boschi e dei monti di Genova e dei comuni liguri interessati, e che potrebbe avere risvolti inediti e devastanti per molte località dell’entroterra, che vivono sul turismo escursionistico e per la vita di decine di migliaia di genovesi.

Stando alla interpretazione letterale dell’ordinanza, infatti, fino a luglio sarebbero vietate le gite e le escursioni in tutto l’entroterra genovese. Ma senza andare troppo lontano, in teoria sarebbero vietate anche tutte le attività nei boschi urbani cittadini (è già perché i cinghiali ci sono anche nei parchi cittadini…), dove migliaia di genovesi, quotidianamente, vanno per correre, camminare, portare il proprio cane a sgambare. Tutto ciò nonostante sia cosa certa l’impossibilità di trasmissione del virus verso altre specie, umani compresi.

Nel testo dell’ordinanza viene poi specificato che “i servizi regionali competenti, su richiesta degli interessati, possono autorizzare, su motivata e documentata richiesta, lo svolgimento delle attività vietate, sulla base della valutazione del rischio da parte del CEREP”. Vale a dire che per le attività comprese dal decreto tra quelle sospese nella zona rossa ci potranno essere delle deroghe, ma per averle bisognerà passare dagli uffici regionali, che si rifaranno alle valutazioni del Centro di Referenza Nazionale per lo Studio delle malattie da Pestivirus e da Asfivirus. Insomma, il caos.

Paradossalmente viene ammessa la caccia di selezione, che potrà essere autorizzata dai servizi regionali competenti “sulla base di una valutazione tecnica che tenga conto della natura dell’attività e delle specifiche caratteristiche dell’area coinvolta”, mentre viene vietata quella generica: il provvedimento, infatti, punta a dare rassicurazioni a livello economico per quanto riguarda l’export di carni e salumi italiani, di cui ieri è arrivata la sospensione di importazione da parte di paesi come Cina, Giappone, Svizzera e Taiwan. Un giro d’affari da circa 1,7 miliardi di euro che il governo prova a tutelare con questa mossa (che gran buffonata… )

Nella grandissima zona rossa prevista dal governo ci sono complessivamente 114 comuni, 78 in Piemonte e 36 in Liguria. Questi sono quelli compresi nell’area metropolitana genovese: Arenzano, Bogliasco, Ceranesi, Ronco Scrivia, Mele, Isola del Cantone, Lumarzo, Masone, Serra Riccò, Genova, Campo Ligure, Mignanego, Bargagli, Busalla, Savignone, Torriglia, Rossiglione, Sant’Olcese, Valbrevenna, Sori, Tiglieto, Campomorone, Cogoleto, Pieve Ligure, Davagna, Casella, Montoggio Crocefieschi e Vobbia. Per la provincia di Savona invece sono compresi: Albisola Superiore,  Celle Ligure, Stella, Pontinvrea, Varazze, Urbe e Sassello.

Per quanto riguarda le sanzioni, sono ancora da chiarire le modalità di controllo e di vigilanza sull’applicazione di questa norma, visto che nell’ordinanza vengono genericamente demandate “ai Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti in collaborazione con le Forze dell’ordine”.

Stando ad una prima interpretazione, da confermare, in assenza di altre disposizioni più specifiche si potrebbe applicare l’articolo 650 del codice penale, che recita:

“Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206”.

L’Italia è in mani criminali… non c’è più niente da dire! (ndr) I cittadini vengono vessati e continuamente puniti, distrutti economicamente con pretesti ridicoli… purtroppo però il “cittadino-pecorone” medio non se ne avvede ancora…

(Nicola Giordanella). (genova24.it).

 

 

Istruzione Parentale, fuori

dalla “Guantanamo” scolastica.

C’è tempo fino al 28 gennaio.

Conoscenzealconfine.it -Debora Billi -( 16 Gennaio 2022)- ci dice :

 

Le scuole italiane sono ormai diventate campi di battaglia ideologici. Oltre a DAD a singhiozzo, quarantene, chiusure, supplenze a rotazione che impediscono la normale didattica, si verificano continue vessazioni e soprusi ai danni dei ragazzi.

Qualcuno è più fortunato, ma in gran parte i bambini subiscono continue costrizioni e rimproveri relativi a mascherina, gel lavamani, distanziamento, da parte di insegnanti ormai completamente terrorizzate dal martellamento televisivo.

 Lezioni a gennaio con le finestre aperte (e poi ci si meraviglia che abbiano la febbre), continui predicozzi ed intimidazioni sul “rispettare le regole” stanno trasformando i nostri figli in spaventati robottini che vivono nella paura di sgarrare.

La “caccia alle streghe”, ormai sdoganata, contro i novax, ha dato poi il colpo di grazia alla situazione nelle scuole.

I bambini divergenti vengono additati, inseriti in “liste”, messi pubblicamente tra i “cattivi”, discriminati e umiliati da insegnanti e compagni in una sorta di Guantanamo per disobbedienti.

 Ogni legge sulla privacy, ma anche le normali norme di umano rispetto, sono finite definitivamente nel dimenticatoio. A questo punto la domanda è: ma ha senso mandarli ancora a scuola? Cosa può offrire di meglio una situazione a tal punto deteriorata rispetto alla scuola parentale, ad opera dei genitori o di un insegnante bravo e corretto?

La socializzazione, è la risposta più comune.

Vero: meglio una cattiva scuola che la solitudine, per qualsiasi bambino. Ma qui non è più questione di scuola “normalmente” disastrata: si tratta di scegliere fra traumi continui, lavaggio del cervello e persino pubbliche umiliazioni, oppure starsene a casa. Qualsiasi genitore non avrebbe dubbi. Inoltre, non è detto che debbano stare da soli, è possibile radunare un gruppetto di 4 o 5 bambini, pagare un bravo insegnante dividendo la spesa, e godersi la serenità riacquistata.

Moltissimi genitori lo stanno già facendo, almeno per quest’anno.

Chi desiderasse farlo anche per il successivo, deve ricordare che sono state cambiate le norme di recente (manco a dirlo) e che il termine per la comunicazione agli istituti è ora il 28 gennaio.

La scuola dell’obbligo parentale è un diritto garantito dalla Costituzione, come sottolinea l’ottimo sito dell’associazione LAIF a cui ci si può rivolgere per ogni domanda.

Su Telegram, invece, si trovano i gruppi organizzati per quasi tutte le province e città.

(Debora Billi- visionetv.it.).

 

 

 

 

 

Cure Domiciliari: la Sentenza storica

che sbugiarda Speranza e i Delinquenti

che si spacciano per Esperti.

Conoscenzealconfine.it -Redazione-( 16 Gennaio 2022)- ci dice :

 

“È onere imprescindibile di ogni sanitario di agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito”.

Con questa motivazione alla sentenza il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato dal “Comitato Cura Domiciliare Covid-19”, a firma del presidente e avvocato Erich Grimaldi e dell’avvocato Valentina Piraino, contro le linee guida ministeriali del 26 aprile 2021, per il trattamento domiciliare dei malati Covid.

La Prescrizione dell’AIFA”, continua il Tar, “come mutuata dal Ministero della Salute, contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto della malattia COVID-19, come avviene per ogni attività terapeutica”.

Quindi, conclude il tribunale amministrativo, “il contenuto della nota ministeriale, imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicata dalla scienza e dalla deontologia professionale. Per tali ragioni il ricorso deve essere accolto“.

“Finalmente un punto fermo a una battaglia che portiamo avanti da due anni, è la fine della vigile attesa“, ha spiegato il presidente CDC-19 avvocato Erich Grimaldi, “per dimostrare che le linee guida ministeriali fossero di fatto uno strumento per vincolare i medici di medicina generale alle eventuali responsabilità che derivano dalla scelta terapeutica” ecco come, ha aggiunto Grimaldi “il Governo, andando a vincolare i medici, ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci, paralizzando la sanità territoriale, e portato al collasso il sistema ospedaliero, con tutte le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie conoscono purtroppo molto bene”.

“Le scelte terapeutiche sono da sempre un dovere e un diritto dei medici, eppure chi ha curato a casa è stato ingiustamente bistrattato e accusato più volte di agire in malafede”, ha dichiarato la portavoce di CDC-19, Valentina Rigano.

Invece di ascoltare e recepire le costanti richieste di collaborazione che abbiamo più volte proposto al Ministero, per trovare una soluzione comune all’emergenza, chi ha preso decisioni ha ignorato le capacità e l’esperienza di migliaia di medici“. Poi ha concluso, “questa decisione cristallizza una volta per tutte quale sia il ruolo del medico di medicina generale, ovvero agire e non lasciare i malati Covid ad attendere l’evolversi della malattia”.

(mag24.es/2022/01/15/cure-domiciliari-la-sentenza-storica-che-sbugiarda-speranza-e-i-delinquenti-che-si-spacciano-per-esperti/).

 

 

 

 

Operazione Corona - Colpo di Stato Globale,

Analisi bio-medica, economica e politica della più grande truffa della storia dell'umanità.

Conoscenzealconfine.it- Nicola Bizzi, Matteo Martini-(17-1-2022)-ci dicono:

 

Nel mese di Settembre del 2019 l’economia globale era giunta a un punto di non ritorno. Tutto stava per crollare, per implodere, con conseguenze devastanti che avrebbero fatto sembrare una passeggiata in bicicletta la crisi del ’29 e quella dei mutui subprime del 2008.

Ma ecco che un misterioso “virus” proveniente dall’Oriente è arrivato manifestandosi come un miracolo, al momento giusto, con tempismo perfetto, esattamente un istante prima del disastro, per disinnescare la più devastante catastrofe economico finanziaria della storia del mondo globalizzato.

Il detto anglosassone “follow the money” risulta in questo caso quantomai indicato per comprendere la situazione che da oltre un anno stiamo vivendo.

L’obiettivo di questa falsa “pandemia” è stato quello di bloccare, o quantomeno rallentare al massimo, l’economia globale, la crescita e i consumi mediante una demolizione controllata fatta di lockdown pianificati, con i quali innescare una profonda spirale di decrescita e impoverimento.

Tutto questo in funzione di un grande reset economico e finanziario globale che già da anni è stato progettato e pianificato.

Lo slogan “andrà tutto bene” che hanno messo in bocca agli ignari cittadini, è servito a ribadire che andrà tutto bene a loro, non a noi, e che per adesso, il collasso monetario non ci sarà perché hanno fermato l’economia gettando tutti noi fermi, immobili in un angolo, come in una prigione planetaria.

La facilità e la disinvoltura con cui la maggior parte dei governi “democratici” occidentali (con la piena complicità delle ”opposizioni” parlamentari) si è piegata a questo folle reset sociale e finanziario di stampo orwelliano, non esitando a calpestare e a stracciare le carte costituzionali e a sospendere le libertà e i diritti civili dei cittadini non fa che confermarci una dura verità, una verità forse per qualcuno difficile da digerire o accettare: la “democrazia” che in questi ultimi mesi ci hanno sottratto si era già da tempo trasformata, senza che molti se ne accorgessero, in una bieca oligarchia abilmente camuffata da democrazia rappresentativa.

Le hanno semplicemente tolto la maschera. E l’hanno messa a noi.

Questo coraggioso “libro di denuncia”, voluto e curato da uno storico e da un chimico farmaceutico e realizzato con il contributo di una squadra di giornalisti, analisti finanziari, psicologi, biologi, medici e avvocati, intende documentare la più grande truffa della storia dell’umanità, evidenziando la frode scientifica alla base della teoria virale della “pandemia”.

(Con contributi di: Nicola Bizzi, Andrea Cecchi, Marco Della Luna, Alessandro Gambugiati, Alfonso Guizzardi, Luca La Bella, Matteo Martini, Stefano Scoglio, Davide Suraci).

 

 

 

 

Verità e giustizia: è sempre giovane

il sole della resistenza.

Libreidee.org-Giorgio Cattaneo-(17/1/2022)-ci dice:

 

Li allinearono all’alba, in montagna. Il comandante, Giulio Nicoletta (calabrese di Crotone, socialista, tenente dei carristi) spiegò loro che i nazisti avevano appena fucilato 51 ostaggi civili, giù a Cumiana.

 I prigionieri – Ss italiane e sottufficiali tedeschi – pensarono: ecco, ora ci fucilano per rappresaglia.

E invece no: non vi fuciliamo, precisò il comandante, perché i vostri hanno in mano ancora cento ostaggi rastrellati per la strada.

 E non vi fuciliamo, soprattutto, perché non siamo bestie, noi. Lo scambio infine avvenne, e che scambio: militari contro civili inermi.

Un anno dopo, a Torino – il 26 aprile, tra gli ultimi spari – il comandante si sentì chiamare. Erano loro, i prigionieri dell’anno prima.

Ma ormai, vestiti anch’essi da partigiani. Abbiamo disertato, gli spiegarono, poco dopo esser stati rilasciati.

Non erano bestie, nemmeno loro. E avevano imparato.

Avevano anche visto che i partigiani rilucevano di una speciale bellezza giovane: ridevano. Quando potevano, nonostante tutto, suonavano e cantavano. Ballavano.

Nel sangue avevano il futuro, non il lutto.

Tachipirina e vigile attesa: per il Tar del Lazio, è stato folle impedire ai medici di curare i pazienti.

Due anni dopo, gli inservienti del grande potere oscuro insistono: ai loro tirapiedi dei media fanno tuttora contare i contagi e possibilmente i ricoveri, senza mai ricordare che i protocolli per le efficacissime cure domiciliari non sono ancora stati varati.

 Se Conte poteva accampare qualche attenuante, raccontando la storiella della catastrofe inaspettata (e certo amplificata in ogni modo, anche dalla richiesta di evitare le autopsie), per Draghi non esistono alibi possibili.

Alcuni legali, spiega Andrea Colombini, stanno predisponendo le denunce: concorso in strage colposa. Questo è il punto davvero dirimente, oggi oscurato dalla barzelletta dei non-vaccini (che non immunizzano nessuno).

Non-vaccini che, per essere imposti, avevano bisogno esattamente di quello: di tanta inutile Tachipirina, di tanta pericolosa attesa.

Lo hanno fatto, lo hanno rifatto, e continuano tuttora a farlo. Tanto, la colpa – per i telegiornali, per i ministri – è dei cosiddetti No-Vax, i renitenti al Super Green Pass.

A proposito: secondo Confesercenti, nella sola Torino, la demolizione controllata dell’economia italiana (disposta dai signori multimiliardari che manovrano il governo Draghi) costa qualcosa con un milione e mezzo di euro al giorno.

E il bello deve ancora arrivare, con l’ultima stretta in scadenza. Quanti sono, i cittadini muniti di terza dose?

 Non più del 35%, secondo lo stesso Colombini (una delle voci della resistenza civile). Per Michele Giovagnoli, altro esponente dell’Italia libera, sono 6,7 milioni le persone finora sottrattesi all’inoculo.

 Vanno sommate a chi ha subito la prima e la seconda dose, ma ora esitano di fronte alla terza: e infatti disertano bar e ristoranti (e domani, anche i negozi).

Non sono tutti cretini: le ascoltano, le parole pronunciate a Milano dal grande Luc Montagnier.

Giovagnoli, che predica incessantemente la nonviolenza, paventa comunque il rischio di disordini entro febbraio.

Spiega: la menzogna governativa è ormai talmente scoperta, e talmente persecutoria, da non poter produrre altro che rabbia e disperazione.

Persino in un paese come il nostro, sempre riluttante di fronte alla possibilità di vere rivolte.

Ben diverso, dice Michele, il caso della Francia: la sua rivoluzione cambiò il mondo.

L’Italia sembra più immatura, più adolescente, anche se ha prodotto l’Impero Romano e quello vaticano, il Rinascimento, il fascismo e tante altre cose.

 Non è un caso – insiste Giovagnoli – che oggi il male infierisca sui due paesi europei storicamente dotati di maggior potenziale creativo, proprio mentre la Gran Bretagna festeggia la ritrovata libertà (zero restrizioni, nessuna emergenza sanitaria) e la stessa Spagna annunci di voler chiedere all’Ue di declassare il Covid, nella variante Omicron, al rango di semplice influenza, senza più alcun bisogno di politiche speciali.

Da noi no, la musica è ben diversa: in attesa che la verità finisca di emergere anche ufficialmente, magari per via giudiziaria, questo potere colpevole e bugiardo (che la verità la conosce benissimo) va avanti per la sua strada, verso il baratro, sapendo di fare il male deliberatamente.

 Fino a quando? Già a luglio, si sbilancia Giovagnoli, assisteremo alle prime, grandi sorprese. In altre parole: la farsa ha ormai i mesi contati.

Certo, agli italiani tocca soffrire ancora.

 Chi è riuscito a resistere al ricatto, oggi vede benissimo l’infinita debolezza (civile, politica) di chi invece all’estorsione ha ceduto: vede cioè che il ricatto aveva l’effetto magico di oscurare le cure, la drammatica necessità delle terapie.

 Cedere, in fondo, significava dire: vi diamo partita vinta, cose se davvero foste detentori di una parte di verità.

Ma senza verità – ripeteva Giulietto Chiesa – non c’è alcuna possibilità di ottenere libertà e quindi giustizia. Proprio verso il raggruppamento di Ferruccio Parri (Giustizia e Libertà) inclinava la 43esima divisione autonoma della Val Sangone, sui monti fra Torino e Pinerolo.

Era una specie di Cln in armi: la brigata garibaldina del padre di Piero Fassino conviveva con quella (monarchica) del marchese Felice Cordero di Pamparato, nome di battaglia Campana, cui poi il capoluogo piemontese intitolò la storica sede universitaria delle facoltà umanistiche.

Ebbi la fortuna di conoscere personalmente Giulio Nicoletta.

Un uomo di pace, costretto dalla storia a fare il guerriero: scelto come comandante di divisione proprio per la sua capacità di conciliare anime tanto diverse. In casa, aveva conservato come una reliquia la pistola Luger avuta in dono dal generale delle Ss Peter Hansen, con il quale nel 1944 aveva trattato il rilascio degli ostaggi superstiti di Cumiana.

Per sviare testimoni e interpreti, i due si erano parlati in latino.

Ora l’ho capito, gli disse il generale, nella lingua di Cicerone: se fossi italiano – scandì – sarei anch’io partigiano. P

rima regola: tirar fuori il coraggio.

Mezzo secolo dopo, alla valle di quei combattenti, il Quirinale conferì una medaglia al valor militare.

A una condizione: che nella cerimonia non pronunciassero mai la parola “fascismo”.

Lo aveva imposto Oscar Luigi Scalfaro, spaventato dalla Lega di Pontida: la storia andava riscritta, per non rianimare il fantasma della guerra fratricida fra italiani.

Me lo confidò lo stesso Nicoletta, con un groppo in gola, poco prima di prendere la parola, al sacrario dei loro caduti.

Poi, quando toccò a lui, guardò in faccia il presidente Scalfaro. E vuotò il sacco: non era stata solo colpa dei tedeschi. Né si diventa partigiani per caso. Bisogna lottare, per la libertà. E qualcuno deve pur farlo.

(Giorgio Cattaneo, 17 gennaio 2022).

 

 

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