CHI COMANDA il MONDO ?
CHI COMANDA il MONDO ?
Malanga:
Draghi
esegue.
Alieni
e massoni, chi comanda.
Libreidee.org-Corrado
Malanga - (9-2-2022)- ci dice :
Il
burattinaio è l’alieno, che ha bisogno di noi: siamo mucche da mungere, e l’alieno
non vuole che le mucche da mungere acquisiscano la consapevolezza di chi sono.
Così,
l’alieno deve far vivere questo universo a un livello di bassa entropia, che si
acquisisce solo quando tutto è separato.
Invece,
quando “tutto è uno”, quando la coscienza si è riunificata, ecco che l’entropia
ha il valore massimo.
Cosa fa il potere per mantenere il popolo
soggiogato? Deve dividere: è l’unico sistema che ha per mantenere bassa
l’entropia.
Ed ecco
le divisioni di oggi, anche in materia di trattamento sanitario: vaccinati e
non vaccinati. E chi la sta alimentando, questa lotta? Il potere. E chi è il
potere?
Non è
il nostro Mario Draghi: è colui che pilota Mario Draghi. E chi pilota Draghi?
L’alieno.
Ci
sono gli alieni, gli alienati e i poveri disgraziati, che siamo noi, che non
abbiamo capito come funziona questa cosa.
Nel mezzo, quindi c’è il potere terreno. Le
persone che comandano, su questo pianeta, si chiamano in un modo solo:
massoneria.
E
scopriamo che l’analisi della massoneria ci porta a individuare due “teste”
della massoneria, che risalgono a un antico modello di vita: quello di Shiva e quello di Vishnu;
dell’alieno che noi chiamiamo Ra, senza corpo, e dell’alieno Lux, senza corpo.
Per
migliaia, milioni di anni, hanno tentato di ottenere quello che nel mito c’è
scritto: Shiva
e Vishnu avevano queste creature, gli Asura e i Deva, in lotta tra loro per
ottenere l’immortalità, l’Amrita, cioè quel nettare che si otteneva facendo
determinate operazioni con l’universo.
Il capo dei Deva era un serpente, il capo degli Asura
era un’aquila; e noi ritroviamo in Mesopotamia il mito di Enki ed Enlil; anche nell’antico Egitto compaiono il volatile e il serpente; e così pure in America del Sud.
Dentro di noi, nel mito, sappiamo esattamente
come stanno andando, le cose: queste due parti aliene, che gestiscono tutto il teatrino,
hanno creato le due “teste” della massoneria, che oggi vediamo nelle due parti
del potere.
Negli
Usa abbiamo due presidenti in lizza tra loro; in Vaticano abbiamo due Papi: uno
che appartiene ai Deva (Ratzinger) e l’altro che appartiene agli Asura (Bergoglio).
Lo si
vede chiaramente: gli Asura sono sostanzialmente populisti, vogliono abbattere
le barriere e vogliono che il denaro (che è l’arma per dividere la popolazione
in ricchi e poveri) circoli.
E
soprattutto bisogna che non si inquini il pianeta, perché troppe “mucche”
inquinano. E allora che si fa? Non si dice “ammazziamo le mucche”: quello è un
progetto Deva.
Gli
Asura vogliono distruggere la spazzatura.
Come? Ogni tanto vengono fuori queste
strane Grete Thunberg, che si inventano modalità allucinanti per un ipotetico
mondo “verde” che, così, non funzionerà; la spazzatura non va distrutta: non va
prodotta, già all’inizio.
Ma non produrla vorrebbe dire che la
popolazione terrestre dev’essere meno numerosa, perché l’unica cosa che inquina
il pianeta è il numero dei suoi abitanti.
Dall’altra
parte, invece, la fenomenologia dell’alieno Deva – che è l’alieno delle grandi famiglie,
monarchiche e di banchieri – vuole “fare pulizia” in un altro modo.
E questi due modi di vedere il futuro
dell’umanità, cioè della “stalla”, si riflettono nella creazione di queste due
massonerie, che noi vediamo in Vaticano, nei servizi segreti, nella politica
mondiale.
In
realtà, a farne le spese è il popolo: facciamo delle guerre che gli altri
vogliono che noi si faccia; e le abbiamo sempre fatte, le guerre degli altri,
come gli Orazi e i Curiazi di una volta.
Gli
alieni non si fanno la guerra tra di loro: perché, avendo lo stesso livello di
tecnologia, si ammazzerebbero.
Allora
la guerra la fanno fare a noi, ma è la guerra loro. E noi siamo talmente
inconsapevoli che ci armiamo come soldatini.
E
crediamo di appartenere a quelli che sostengono questo governo, o a quelli che
– dalla parte opposta – dato che fanno parte dell’opposizione, sono i “buoni”,
perché gli altri sono i “cattivi”.
Non ci
sono, i buoni e i cattivi: questo è un concetto duale. Nell’istante in cui finirà Mario
Draghi, che sicuramente ha dietro di sé la massoneria Asura, a governare
arriverà la massoneria Deva.
Basta
sentire i discorsi dell’opposizione, della Meloni. Che cosa scrive, nel suo
libro? Scrive: «Io parlo tutti i giorni col mio angelo custode Arael». Ecco: se vince la Meloni, avremo Arael che
governerà l’Italia.
Distinguere
tra Deva e Asura non ha senso. Non si deve categorizzare la politica. In un libro, ho scritto che non
bisogna più andare a votare. Non ci sono più partiti di destra o di sinistra,
idee di destra o di sinistra: ci sono le idee.
Ma l’essere umano vuole delegare: ci pensi qualcun
altro, a comandare. Ed ecco che ci troviamo, a specchio, la creazione di un
governo che è sostanzialmente l’immagine del popolo italiano.
E il
popolo non si può lamentare, se quella gente è lì: ce l’abbiamo messa noi.
Non se
ne vogliono più andare? Allora facciamo un’altra cosa: eliminiamo tutti i
partiti politici e andiamo noi – il popolo – al governo.
Noi,
non qualcuno che dice di governare per noi, ma poi non ha mai fatto niente, per
noi: perché la democrazia non esiste.
“Democrazia”, cioè: il “demos”, il popolo, che
comanda. E vi pare che comandi, il popolo?
Il
vero problema è la nostra mancanza di consapevolezza.
Le terribili restrizioni di oggi? Questa
pandemia è una cosa che a noi serve. Che cosa dobbiamo
capire, attraverso questa esperienza?
Nell’istante
in cui l’abbiamo capita, tutte queste norme “anti-no-vax” scompariranno: perché
noi, che siamo “i creatori dell’universo”, avremo creato un ambiente diverso. A cosa serve, la pandemia? Serve a
capire, fondamentalmente, che noi credevamo di essere un popolo di un certo
tipo; e invece abbiamo scoperto che la gente se ne frega, dell’altro. La gente
pensa solamente a se stessa, perché è sostanzialmente egoica e egoista (che
sono due cose diverse, ma piuttosto schifose).
Quello che si deve comprendere è che siamo
circondati da una società fatta di persone che non hanno consapevolezza di sé.
Cioè:
crediamo di essere un paese civile, quando invece ci siamo auto-eletti “civili”.
Ma
secondo me, una tribù che sta nel Bangladesh – e che non vede nessuno – è molto
più civile, nel comportamento sociale, di una civiltà come questa, quando uno
che, per esempio, si è fatto 15 dosi, pensa ancora che tu lo stai contaminando
perché non ti sei fatto nessuna dose.
Oltre
a essere un cretino, è poco informato: si nutre di pane, Nutella e televisione. Questo noi non lo capivamo:
credevamo di essere in un paese democratico, e ora abbiamo capito che la
democrazia non esiste.
E abbiamo capito che abbiamo paura: di cosa?
Non tanto dell’altro: abbiamo paura di morire. E chi ha paura di morire? Solo
colui che non ha consapevolezza di sé. Chi ha consapevolezza di sé, semmai, ha
paura di soffrire.
Questa
gente, che si fa un milione di dosi una dopo l’altra – e che proprio per questo
morirà, perché il loro sistema immunitario è raso al suolo – deve fare
l’esperienza della morte.
Però
noi stessi, ripeto, siamo i creatori dell’universo.
Per
cui, questa gente soffrirà le pene dell’inferno: perché, attraverso la
sofferenza, dovrà comprendere di aver fatto una marea di cazzate.
(Corrado
Malanga, dichiarazioni rilasciate a Red Ronnie nel video “Chi comanda il
mondo?”, su YouTube dal 4 febbraio 2022. Chimico, docente universitario e ricercatore
alla Normale di Pisa, il professor Malanga è celebre per i suoi studi sui
rapimenti alieni).
Gruppo
Bilderberg,
ecco chi governa davvero il mondo .
ilfatoquotidiano.it-
Redazione- ( 8-2-2020)- ci dice:
Con
un’espressione in bilico tra l’onesto riconoscimento della realtà fattuale e
l’arroganza propria del potere, così ebbe modo di affermare uno dei massimi
miliardari del pianeta:
“La
lotta di classe esiste e la mia classe la sta vincendo”.
Si
tratta, in effetti, di una chiara e ludica analisi del rapporto di forza quale
si è venuto riconfigurando nel tempo della ribellione delle élite e
dell’offensiva neoliberista al mondo del lavoro e dei diritti.
Scenario
di cui, tuttavia, non si ha contezza, poiché il potere impone le sue mappe
ingannatorie e usa armi di distrazione di massa.
Per
una comprensione della reale entità dell’élite neo-oligarchica come maschera di carattere e come
agente del capitale assoluto-totalitario nel tempo del disarmo del Servo può giovare soffermare l’attenzione
sul cosiddetto “gruppo Bilderberg”, emblema
dell’Internazionale liberal-finanziaria del tempo neofeudale.
Contrariamente
a quanto si può a tutta prima essere indotti a pensare, il gruppo Bilderberg non consiste
in una società, né in una cospirazione: si tratta, invece, di un incontro
privato tra potenti di tutto il mondo, che ricorre annualmente, a partire dal
primo consesso, che avvenne nel 1954 presso l’Hotel Bilderberg della cittadina
olandese di Oosterbeek.
Tale
incontro annuale ha lo scopo di porre a confronto i potenti dell’élite, uniti
dall’ideologia neoliberista che li rappresenta e dalla volontà di porre in
essere una rete atta a tutelare i loro interessi e a unire le istituzioni
finanziarie.
Si
tratta, appunto, di una specifica Internazionale liberal-finanziaria il cui
motto pare potersi cristallizzare nel rovesciamento delle parole con cui Marx
chiudeva il Manifesto: “potenti di tutto il mondo, unitevi!”.
Da un
certo angolo prospettico, si potrebbe sostenere che il gruppo Bilderberg coincide tout
court con una rete di interessi interdipendenti di tipo finanziario e politico,
economico e industriale.
Dal
1954 ad oggi, non è mai stato permesso alla stampa di assistere ai consessi del
gruppo Bilderberg, né si è mai pubblicata l’agenda del convegno, né sono state
rilasciate dichiarazioni da parte di chi vi ha partecipato.
Espressione
degli arcana imperii dell’economia mondiale finanziarizzata, la massima
segretezza neo-oligarchica finisce per essere, paradossalmente, quanto mai
rivelativa del vero carattere del gruppo Bilderberg come governo occulto che
opera nell’ombra, determinando le linee generali di una politica ridotta a mera
continuazione dell’economia con altri mezzi.
Ancorché
le riunioni siano strettamente segrete, gli interessi dell’élite Bilderberg
sono ampiamente noti, perché coincidono con quelli del finanz-capitalismo della
fase assoluta del capitalismo (per un’analisi della quale mi permetto di
rinviare al mio studio “Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo”).
Tali
interessi orbitano intorno al fuoco prospettico dell’eliminazione degli Stati
nazionali e dei diritti sociali, della creazione di un’immensa pauper class
precarizzata, nomade e disposta a tutto pur di sopravvivere, della distruzione delle costituzioni
e dei confini nazionali, della creazione di nuovi trattati internazionali
vincolanti mediante il primato economico e bancario, dell’offensiva integrale
al mondo del lavoro e delle garanzie sociali.
Nei
piani e nei progetti del gruppo Bilderberg si incarna l’essenza della rivolta
delle élite: le unioni e i trattati internazionali vengono impiegati come strumenti
mediante i quali operare la rimozione della sovranità nazionale democratica e,
per questa via, destrutturare i diritti e lo stato sociale, imponendo la
competitività internazionale come unico parametro.
Per il
tramite dei trattati internazionali, infatti, i governi nazionali vengono
privati del loro potere, che è ceduto ad agenzie internazionali e finanziarie,
che si sostituiscono in misura sempre crescente agli Stati nazionali, le cui
guide e i cui rappresentanti erano, almeno sulla carta, eletti dal popolo.
Per
questa via, l’oligarchia finanziaria dell’élite può operare in qualità di
società per azioni mondiale e di aristocrazia di intenti aspirante ad
amministrare il pianeta mediante una rete transnazionale in grado di imporre
senza incontrare resistenza un nuovo ordine mondiale plasmato dalla logica del
capitalismo assoluto e flessibile.
Come
ebbe ad affermare David Rockefeller, nel giugno del 1991, durante l’incontro
del gruppo Bilderberg a Baden Baden, una sovranità sovranazionale esercitata da
una élite intellettuale e da banchieri mondiali è senza dubbio da preferirsi
senza esitazioni alla tradizionale autodeterminazione delle nazioni.
In
queste parole, in fondo, si condensa il programma internazionalista di
liberalizzazioni senza frontiere perseguito dalla nuova Internazionale
liberal-finanziaria e della sua distruzione complementare del Servo come
soggetto organizzato e oppositivo e di tutti i limiti reali e simbolici di
frenare l’estensione illimitata del nichilismo economico.
L’obiettivo
ultimo consiste nell’instaurazione di un governo unico mondiale con un solo
mercato planetario, ove non sopravvivano identità e culture plurali, l’umanità
sia dissolta in atomi di consumo privi di radici e di progettualità, nella
forma di un’immensa plebe precarizzata e asservita.
È il
trionfo del classismo planetario e del fanatismo economico transnazionale.
Green
Pass,
schedatura universale.
Prima
del fatale 2024.
Libreidee.org-
Giorgio Cattaneo- (24/10/2021)-
ci dice :
Raccontano
gli appassionati di astrologia che il periodo che si aprirebbe il 22 gennaio
2024 potrebbe coincidere con l’inizio di una stagione epocale e liberatoria,
per l’umanità, propiziata dallo “storico” ingresso di Plutone in Acquario.
Qualcuno
può pensare che siano favolette. Altri studiosi precisano: l’astrologia non
determina mai cambiamenti così immediati, attorno a una data-spartiacque. Altri
ancora, forse più prosaicamente, fanno notare come i portavoce del potere –
anche se non lo ammetterebbero mai – siano attentissimi proprio alla simbologia
energetica che presumono sia legata al moto degli astri: del governo Draghi non
c’è un solo decreto, avverte Nicola Bizzi, che sia stato emanato in un giorno a
caso, senza prima aver dato un’occhiata al cielo.
A
proposito: ha ben poco di astrologico, l’attenzione che Bizzi (e molti altri
osservatori) concentrano sul “fatidico” 2024. Secondo alcuni, è vero,
coinciderebbe con la nascita di una nuova “era precessionale”. Ma non si
esauriscono qui, le voci sull’ipotetico traguardo in calendario. C’è ben altro,
che bolle in pentola.
A
partire da quell’anno, infatti, la Terra comincerebbe a essere visitata da
presenze diverse, rispetto a quelle abituali, segnalate nel 2020 dalla Us Navy
e poi confermate nel 2021 dal Pentagono. Per intenderci, stiamo parlando di
entità aliene. Premette il biblista Mauro Biglino: 2024_mfino a ieri, poteva
ancora essere canzonato chi fosse stato accusato di “credere all’esistenza
degli Ufo”. Ora, invece, dopo che le autorità militari Usa li hanno finalmente
sdoganati (sia pure ribattezzandoli Uap), non è più possibile negarne
l’esistenza. Tuttavia, aggiunge Biglino, non ci hanno spiegato cosa sarebbero
esattamente, quei velivoli: chi li fabbrica, da dove vengono, chi li pilota.
Amici o nemici? Amici, ha detto a fine 2020 Haim Eshed, docente universitario,
per trent’anni a capo della sicurezza aerospaziale di Israele.
Amici? Sì, ha spiegato il generale Eshed: da
trent’anni – ha dichiarato – collaboriamo stabilmente con alcuni di loro,
nell’ambito di una Federazione Galattica, con basi condivise sulla Terra, sulla
Luna, su Marte e su altri pianeti.
Reazioni,
alla sortita di Eshed? Silenzioso imbarazzo, ma nessuna smentita. Pochi mesi
prima, Donald Trump aveva ufficialmente annunciato l’esistenza di una non
meglio precisata Space Force americana.
Nello stesso periodo, il simbologo e massone
Gianfranco Carpeoro aveva aggiunto un tassello in più: il rapporto fra extraterrestri ed
élite massonica statunitense.
Rapporto
che, secondo Carpeoro, risalirebbe all’immediato dopoguerra, sotto la
presidenza Einsenhower. Uno scienziato come Corrado Malanga, mai tenero con la
libera muratoria, di recente è giunto a esporre la seguente congettura: i grandi massoni al potere nel mondo
non sarebbero che i burattini-prestanome dei Deva e degli Asura, “divinità”
extraterrestri che si contenderebbero segretamente il controllo del Uappianeta
da migliaia di anni, anche attraverso la dialettica politica – essenzialmente
fittizia – tra conservatori (Deva) e progressisti (Asura). Complottismo a buon
mercato?
Ricostruzioni
e interpretazioni che potrebbero apparire ultra-fantasiose, se non fosse per
due aspetti: da un lato la strana “disclosure” in corso, con le progressive ammissioni
sugli Ufo, e dall’altro le deliranti politiche autoritarie imposte con l’alibi
della dichiarata emergenza pandemica.
Proprio
su questo fronte è facilissimo misurare la distanza (cosmica, è il caso di
dire) tra la versione ufficiale e la verità dei fatti. Punto d’arrivo: la schedatura universale,
sempre dietro al pretesto sanitario, per arrivare all’estensione anche in
Occidente di un tipo di regime sempre più simile a quello cinese, fondato sul
“credito sociale”: l’accesso a benefit e servizi condizionato all’obbedienza.
Sotto
questo profilo, in effetti, riepilogare la vicenda Covid non può che essere
illuminante, oltre che desolante. Il 31 gennaio 2020, il governo Conte – in gran
silenzio – vara lo stato d’emergenza, mentre la Tv parla dell’epidemia di Wuhan
come qualcosa di ancora remoto.
L’Italia
non corre alcun pericolo, assicura profeticamente lo stesso Roberto Burioni,
star televisiva dei neo-virologi nazionalpopolari. Due mesi dopo, la catastrofe:
lockdown, ospedali al collasso, sfilata di camion militari carichi di bare.
Il
governo Conte, che non ha mai aggiornato il piano pandemico dell’Oms, ignora
anche quello “vecchio”, comunque utile. Peggio: impone ai medici di non
effettuare autopsie sulle vittime. Il protocollo è increscioso: Tachipirina e
vigile attesa. In altre parole: è come se il malato “dovesse” aggravarsi, per
poi essere ricoverato solo dopo molti giorni, ormai malconcio.
Assistito
in ospedale, sì: ma magari fuori tempo massimo. E affidato a medici che –
anziché l’eparina – gli somministreranno l’ossigeno, in diversi casi
“bruciandogli” i polmoni.
Parallelamente:
decine di medici, nel frattempo, scovano terapie che paiono efficaci. Ma
vengono sistematicamente ignorati, quando non banditi. Il primo, Giuseppe De Donno, l’anno
seguente sarà trovato impiccato nella sua abitazione. Con la sua cura (plasmaferesi)
aveva salvato 58 pazienti su 58. Costo della terapia: poche decine di euro.
Arriva
l’estate 2020, ma la fiction continua: distanziamento e mascherine,
Tachipirina e vigile attesa. Tutto pronto per l’annunciatissima “seconda
ondata” autunnale, con anche l’introduzione del coprifuoco. Sempre ignorati,
intanto, i medici curanti: che hanno messo a punto protocolli con antibiotici e
antinfiammatori, idrossiclorochina, ivermectina e diversi altri farmaci
(ostacolati in ogni modo).
La loro soluzione? Cure precoci a domicilio. Motivo: con terapie somministrate in
modo tempestivo, all’ospedale non finisce più quasi nessuno (ma così, addio
emergenza). I medici di “Ippocrate” esibiscono un bilancio schiacciante: 60.000
guariti, da casa, senza ricorrere al ricovero.
Risposte,
dal governo? Zero, nessuna: come se quei medici italiani non esistessero.
I
media? Tutti allineati all’omertosa verità ufficiale, salvo rarissime
eccezioni. Ma
il bello doveva arrivare con Mario Draghi: solo continuando a ignorare i medici
e i loro risultati sarebbe stato possibile tener vivo il terrore del virus, in
modo da vendere il “vaccino” come unica, possibile via d’uscita.
Scontato
il successo della prima infornata di inoculi sperimentali: un italiano su due
non vedeva l’ora di sottoporvisi, convinto di mettersi al riparo dalla
patologia influenzale.
Poi
c’è stato bisogno di convincere molti anziani, dubbiosi: a questo è servito,
anche, l’arruolamento di un generale in uniforme da alpino.
Ma i numeri non erano ancora soddisfacenti,
per i “vaccinatori”.
Così,
Mario Draghi ha fatto ricorso all’obbligo, introducendo una sorta di Tso. Vuoi
continuare a lavorare? Devi sottoporti all’inoculo, prendere o lasciare. Prime
vittime del ricatto: personale sanitario e operatori scolastici. A ruota, dal
15 ottobre tutti gli altri. Nel frattempo, la situazione è degenerata: la
farmacovigilanza dell’Ema ora parla di 24.000 morti sospette, correlabili al “vaccino”, e 2
milioni di europei che hanno dovuto ricorrere a cure sanitarie dopo aver
ricevuto le dosi. E proprio il carattere ricattatorio del Green Pass, che
secondo vari giuristi sarebbe del tutto incostituzionale, ha messo in subbuglio
mezza Italia.
Cartina
di tornasole: le elezioni amministrative di ottobre sono state disertate da un
elettore su due. Le piazze hanno preso a riempirsi, e lo Stato si è abbassato a ricorrere
alla violenza per sgomberare i portuali di Trieste, insorti contro il decreto
“infame”.
In parallelo, molto clamore ha suscitato l’ennesimo
suggello simbolico, giusto il 15 ottobre: l’apertura della Porta dell’Inferno
(sfortunata opera “maledetta” di Auguste Rodin) alle Scuderie del Quirinale.
Come
dire: abbiamo in serbo qualcosa di poco piacevole, per i sudditi? Ma attenti: il Green Pass obbligatorio è solo
l’antipasto.
Lo
sostiene Roberto Mazzoni, giornalista che ha seguito dalla Florida le
presidenziali Usa 2020, al termine delle quali sarebbe stato “eletto” Joe
Biden, con l’aiuto del voto postale e dei computer di Dominion.
Elezioni
“sporche”: come se si dovesse togliere di mezzo a tutti i costi un politico
ostile al Grande Reset, cioè il programma globale candidamente annunciato – in
diversi libri – da Klaus Schwab, il patron di Davos. Precisamente: fine delle
libertà individuali, in nome di un controllo orwelliano sugli individui.
La
“pandemia”? Un’ottima occasione per imporre comportamenti che – senza il
terrorismo sanitario – non sarebbero mai stati accettati. Ergo: oggi il Green Pass “vaccinale” (da rinnovare
in eterno) non sarebbe che il prologo del “passaporto a punti”, di stampo
cinese, destinato agli ex cittadini occidentali, un tempo liberi, quando ancora
funzionava la loro pur difettosa democrazia. Incubi? Lo si verificherà presto,
data la fretta – più che sospetta – con cui il piano procede.
E
attenzione: i desiderata di Davos coincidono con l’agenda Onu e con il Green
New Deal dell’Ue, propiziato dall’innocente, inconsapevole Greta. Previsione:
archiviato il Covid-19, sarà la pretesa “emergenza climatica” ad armare le
prossime imposizioni, costringendo le persone a nuove, drammatiche rinunce.
Sacrifici
che rafforzeranno il dominio dell’élite Bergoglio e Draghi mondialista fino al
punto – paventano i pessimisti – da imporre l’inoculo di nano-chip, attraverso
cui controllare ogni aspetto della vita di ciascuno, compreso l’accesso alla
moneta (solo digitale, a breve).
Allucinazioni
distopiche?
Non la
pensa così Ilaria Bifarini: il Grande Reset, dice l’economista, è pienamente in
corso. E con Mario Draghi sta accelerando vertiginosamente.
Un
colossale test, per vedere fino a che punto è possibile “strapazzare” l’Italia,
da sempre paese-laboratorio per i destini dell’Occidente. Paese che,
oltretutto, ospita il Vaticano.
Appunto, e Bergoglio? Eccolo in azione, il
“progressista” Papa Francesco: a fine 2020 ha rifiutato di ricevere Mike
Pompeo, confermando la cessione al regime di Pechino del potere di nomina dei
vescovi cattolici in Cina.
E oggi definisce “un atto d’amore” il fatto di sottoporsi all’inoculo
del siero genico sperimentale.
Il
Pontefice fa coppia con Draghi, secondo cui – testualmente – se non ti
“vaccini”, muori (e fai morire anche gli altri). Sottinteso: il “vaccino” per
il Covid funziona. Cioè: protegge dal contagio ed evita gli effetti peggiori
della malattia. Magari fosse vero: chi si è “vaccinato” continua a infettarsi,
anche ammalandosi, e a contagiare il prossimo.
Ammette
il ministero della sanità della Gran Bretagna: nelle terapie intensive, sono
“vaccinati” quattro pazienti su cinque. Peraltro, il Regno Unito ha
somministrato il siero C-19 alla quasi totalità della popolazione.
Cosa
che i media evitano di ricordare, mentre biasimano la “irresponsabile”
decisione di Londra di revocare ogni restrizione.
Così i
contagi galoppano, scrivono i giornali. Tacendo però sull’altra verità: e
cioè che l’epidemia non fa differenze tra “vaccinati” e non. Segno che il
“siero magico” è largamente inefficace. Importa a qualcuno, saperlo? Forse sì:
c’è una coscienza critica che si sta diffondendo a macchia d’olio, nonostante
la censura “cinese” imposta dai social, anche Vaxin Italia.
Numeri
che impressionano un osservatore speciale come Carlo Freccero: l’Istituto Superiore di Sanità ha
appena ammesso che il terribile virus avrebbe ucciso – da solo, senza l’aiuto
di gravi malattie compresenti – meno di 4.000 italiani, contro i 130.000
classificati “morti per Covid”.
Nonostante
questo, però, si accelera: Green Pass obbligatorio. Come se le notizie non esistessero.
Come se non esistessero le terapie, né i medici curanti (molti dei quali nel
frattempo sospesi, se non radiati). E peggio: sempre per generare ansia
sociale, ora si torna a manovrare anche la leva socio-economica.
Pur in
assenza di vere crisi energetiche, si paventa un inverno spaventoso (guarda-caso,
come la porta infernale di Rodin). Facile: si rallenta la distribuzione, in modo
artificioso, e così i prezzi volano alle stelle. Iper-inflazione, che colpisce
ovunque: dal pieno di benzina alla spesa quotidiana. L’obiettivo non cambia, a
quanto pare: dopo il panico sanitario, anche l’insicurezza sociale. Per
ottenere cosa? Ovvio: un’obbediente sottomissione, sempre in ossequio all’agenda
di Davos. Domanda: perché proprio adesso?
Ecco,
appunto. Su questo si interroga lo storico Nicola Bizzi, editore di Aurora
Boreale e co-autore del fortunato, coraggioso instant-book “Operazione Corona”.
Appassionato di archeologia “proibita”, Bizzi vanta anche contatti con il mondo
dell’intelligence.
E
conferma: c’è chi teme che, nel citato 2024, la Terra potrebbe ricevere visite
problematiche. L’ipotesi: sarebbero di ritorno le “divinità” che la tradizione
eleusina chiama “titaniche”? La letteratura antica le descrive come “sfrattate”
dal nostro pianeta 20.000 anni fa, al termine della Titanomachia di cui parla
Esiodo. Bizzi prova a leggere tra le righe della mitologia, scovando un
dettaglio: non è curioso che la principale La costellazione della Balena vittima
del golpe mondiale chiamato Operazione Corona sia proprio l’Occidente, fino a ieri
protetto dalla sua democrazia? Nel mirino, in effetti, si ritrovano soprattutto l’Europa, il Nord America,
l’Australia e la Nuova Zelanda.
Secondo
il mito eleusino, i Titani “atlantidei” venuti da Tau-Ceti generarono una
particolare parte dell’umanità, quella occidentale (che secondo questa ipotesi
corrisponderebbe, a livello preistorico, all’Uomo di Cro-Magnon).
Semplici
suggestioni?
Nelle
Georgia Guidestones si auspica che la popolazione mondiale non superi il mezzo
miliardo di unità.
Nel
2017, il sito statunitense “Deagel” presentava proiezioni in base alle quali la
popolazione occidentale sarebbe stata letteralmente dimezzata.
In altri termini, l’Istat ha appena ricordato
che l’Italia – perdurante la denatalità che la affligge – potrebbe ridursi a
essere un paese di appena 32 milioni di abitanti.
Una voce come quella di Fausto Carotenuto (già
analista dell’intelligence) nell’attuale direzione del massimo potere riconosce
le storiche direttive del Club di Roma: usare l’ideologia “green”, maneggiata
dall’oligarchia finanziaria, per contenere la demografia, tagliare e ridurre.
Ergo, necessariamente: centralizzare. E quindi digitalizzare progressivamente
l’essere umano, per poterlo controllare meglio.
C’è
qualcosa di potenzialmente “alieno”, nel piano – a tappe forzate – che parte
dallo sfruttamento manipolato del Covid per arrivare al “vaccino” e quindi al
Green Pass, cioè al punto di partenza dell’eventuale regime totalitario
universale basato sul “credito sociale”, di marca cinese, per ottenere
neo-sudditi definitivamente controllabili, in ogni aspetto della loro vita? In tempo di pace, qualsiasi idea meriterebbe
rispettoso dibattito, ma oggi questa possibilità sembra sia esclusa.
Il mainstream pratica la più brutale e
inaudita delle censure: tutte le ipotesi sgradite vengono classificate
“bufale”. Poi
c’è chi condanna i cosiddetti complottisti (spesso iperbolici, nelle loro tesi)
accusandoli di aiutare involontariamente l’establishment a screditare l’intero
pensiero libero. Verissimo, ma a patto che non si dimentichi un dettaglio
essenziale: è il potere, in prima battuta, a essere reticente o fuorviante. In
assenza di verità accertate, quindi, è scontato aspettarsi anche le illazioni
più spericolate.
Discorsi
comunque difficili, da affrontare, in un mondo che – direbbe Mauro Biglino –
crede ancora che la Bibbia (letta obbligatoriamente sempre e solo in chiave
simbolico-teologica) parli del Dio unico dei monoteismi, anziché degli Elohim
che avrebbero “fabbricato” con la genetica una parte dell’umanità.
Un
altro studioso italiano, Riccardo Magnani, ha appena dimostrato che Cristoforo
Colombo non solo non ha mai “scoperto l’America”, ma addirittura non sarebbe
mai neppure esistito.
In
compenso, lo stesso ricercatore – in un libro di prossima uscita – si prepara a
documentare la sua ultima intuizione: Lorenzo il Magnifico non era italiano, ma
americano.
Seriamente: Lorenzo, dice Magnani, era di stirpe reale
Inca. Sarebbe finito a Firenze (adottato dai Medici) in seguito ai viaggi
oceanici intrapresi, almeno mezzo secolo prima, dalla signoria fiorentina. Obiettivo dell’alleanza: fare in modo
che a guidare l’Europa fosse l’America del culto solare, scalzando
l’oscurantismo varato dalla religione romana violentemente imposta da Teodosio
nel quarto secolo dopo Cristo.
Una
religione che sarebbe stata “costruita” a tavolino da personaggi come Paolo di
Tarso, Giuseppe d’Arimatea, lo storico Giuseppe Flavio e, pare, il filosofo
Lucio Anneo Seneca.
Uomini
forse vicini alla elusiva, potentissima Struttura di cui parla Paolo Rumor nel
libro “L’altra
Europa”? Un
network occulto che reggerebbe ininterrottamente il mondo da 12.000 anni, cioè
da quando la civiltà terrestre sarebbe riemersa dalle macerie dopo i devastanti
cataclismi di origine stellare ora individuati con precisione dai geofisici.
Ergo:
quegli oligarchi ante litteram avrebbero ereditato il ruolo dei plenipotenziari
precedenti, gli antichi sacerdoti delle “divinità” dotate di astronavi?
E quindi: le loro costruzioni – imperi,
religioni, ideologie e credenze – sarebbero frutto di manipolazione? La “grande opera” di una super-casta
che avrebbe custodito il monopolio della conoscenza?
Punti
di vista, certo.
Supposizioni
in libertà. Del resto, ci vollero mille anni prima che qualcuno (l’umanista
Lorenzo Valla, in quel caso) svelasse finalmente la reale identità del Lascito
di Costantino: un volgarissimo falso, fabbricato per legittimare il potere temporale dei
Papi.
D’accordo,
si potrebbe obiettare: ma tutto questo che attinenza potrebbe mai avere, con il Covid e il Green Pass?
Chi lo sa. Tutte domande destinate a restare in
sospeso, scommette qualcuno, fino all’esiziale, fantascientifico 2024.
Davvero c’è chi teme – qui e ora – che fra due
anni e mezzo potrebbe fare i conti con visitatori indesiderati?
Uno
studioso come Roberto Pinotti, ufologo di fama internazionale, ripete: i governi non avranno mai il coraggio
di ammettere di essere semplici marionette, al servizio di poteri alieni. Letteralmente: poteri esercitati da
extraterrestri, stabilmente presenti sul nostro pianeta. E se le ultime
indiscrezioni sugli Ufo servissero a preparare il terreno, abituando l’opinione
pubblica all’idea di dover affrontare – un giorno – una minaccia spaziale?
Cioè:
alieni ostili a quelli che (stando a Pinotti) oggi controllano la Terra?
E poi: gli eventuali intrusi sarebbero nemici
dell’umanità, o solo dell’élite – terrestre e non – che la starebbe dominando
da millenni?
Comunque sia: se uno pensa all’apocalisse-Covid, non può non domandarselo:
perché tutto questo avviene proprio adesso?
Già:
perché questa gran fretta di introdurre il Green Pass, il Green Deal, il Green
Armageddon?
Restiamo
coi piedi per terra, implorerebbe il realista: parliamo di cose serie, di
contagi e tamponi.
Benissimo:
i contagi sono larghissimamente asintomatici, ma vengono spacciati per
anticamera del ricovero.
I
tamponi? Non sono affidabili: lo ha detto l’inventore del test Pcr, Premio
Nobel, e l’ha ribadito l’azienda che ha brevettato i “cotton fioc”.
Il
campione biologico prelevato viene “amplificato” troppe volte, facendo emergere
le tracce di qualsiasi virus pregresso.
Eppure:
è proprio l’inattendibile tampone, il “purgatorio” cui è obbligato a
sottoporsi, oggi, chi si sottrae all’inoculo genico. Il tutto, senza il minimo
senso del ridicolo.
E a proposito di serietà: quando “servivano”
per creare allarme, i tamponi erano gratuiti. Oggi invece costano un salasso,
per il lavoratore medio che deve pagarne 3 a settimana. Con che coraggio,
quindi, deridere chi oggi sfoglia libri antichi nel tentativo di scrutare
l’enigmatico cielo del 2024?
(Giorgio
Cattaneo, 24 ottobre 2021).
GREEN PASS.
Generazionifuture.org-
Ugo Mattei-(15 luglio 2021)- ci dice :
Come
Presidente della Società Cooperativa di Generazioni Future che dedica a Stefano
Rodotà la propria azione a tutela dei beni comuni, dei diritti e delle
generazioni future oltre che come giurista sento il dovere di esprimere la mia
apprensione per le spericolate dichiarazioni giornalistiche rilasciate da tre
ex giudici costituzionali relative alla voce, da più parti riportata,
dell’introducendo obbligo del c.d. “green pass” per accedere a tutta una serie
di esercizi pubblici o aperti al pubblico, secondo il c.d. “modello
francese”.
Tale
operazione di schedatura sanitaria di massa rende obbligatoria, nella sostanza
se non nella forma, la pratica vaccinale anti-covid che è ad oggi sperimentale
ed i cui benefici verso terzi restano del tutto ipotetici, non potendosi perciò
invocare la copertura dell’art 32 della Costituzione il quale ammette
l’imposizione di un sacrificio al singolo ma solo a fronte di un beneficio
collettivo certo ed anche a condizione che il sacrificio sia certamente
vantaggioso, in termini di salute, anche per il singolo stesso, requisito che non può dirsi
soddisfatto laddove il farmaco sia ancora in fase sperimentale (così la sentenza storica della Corte
Cost. 307/90, richiamata anche dalla recente sentenza Corte Cost. 5/2018 che i
tre ex giudici costituzionali dimostrano, evidentemente, di non conoscere).
A nome
di Generazioni Future denunciamo la estrema e pericolosissima strumentalizzazione
di principi giuridici complessi quali la proporzionalità nelle scelte politiche
sanitarie o
il bilanciamento tra diritti costituzionali che, inquinati da interpretazioni
frutto di meri rapporti di forza, vengono utilizzati per giustificare il
trasferimento di poteri di polizia in capo a soggetti del tutto privi di
qualifiche.
NO AL MODELLO GREEN PASS FRANCESE.
Il
bilanciamento tra i diritti coinvolti e la proporzionalità delle misure da
adottare, al fine di perseguire un qualunque obiettivo in tema di salute
collettiva, sono appannaggio del legislatore e della giurisdizione. Mai bisognerebbe dunque generare
confusioni ricoperte di retorica giuridica che rischiano di autorizzare
categorie di cittadini senza alcuna legittimazione a ergersi a depositari di
scelte “giuridiche” su libertà civili inalienabili quali la mobilità sul
territorio, l’accesso ai servizi e più in generale il perseguimento del pieno
sviluppo della persona umana sancito dall’art. 3 Cost.
Per
fortuna il Garante
per la Protezione dei Dati personali ha già avuto modo di esprimersi al
riguardo dichiarando
il green pass costituzionalmente “irricevibile”.
Chi,
avvalendosi della propria fama di giurista, si presta a legittimare un sistema
che elargisce libertà fondamentali solo a condizione che si sia detentori di un “pass” e
così facendo rinuncia a denunciare l’ obbrobrio costituzionale in corso, non
contribuisce all’edificazione di una società giuridicamente sana, nella quale
mai può spettare al controllore ferroviario, al negoziante o al poliziotto la
scelta sul se far accedere o meno un libero cittadino a servizi anche
essenziali.
Invito
pertanto ogni collega che abbia a cuore la Costituzione e che parli
pubblicamente come giurista o come costituzionalista a non utilizzare la
propria visibilità mediatica per assecondare l’imposizione, di fatto, di un farmaco
sperimentale come condizione di esercizio di una piena cittadinanza. Una tale imposizione di fatto o di
diritto va invece respinta senza esitazione sia sul piano etico che su quello
costituzionale.
Nel
licenziare la presente nota comunico che ho dato mandato ai costituzionalisti
dell’ Osservatorio
Permanente per la Legalità Costituzionale di approfondire il tema del green
pass.
(
Green Pass come in Francia? Garante Privacy “Costituzionalmente irricevibile.”)
(Presidente
Soc. Coop. Ugo Mattei).
Green
pass come in Francia? Garante Privacy:
“Costituzionalmente irricevibile”.
Key4biz.it- Luigi Garofalo -( 14 Luglio 2021)-
ci dice :
Ginevra
Cerrina Feroni (vicepresidente Garante Privacy): “Quello in salsa francese è
costituzionalmente irricevibile. Gravissimi gli effetti sui diritti e sulle
libertà dei cittadini”.
Il
Garante Privacy italiano boccia il “modello Macron” sul nuovo uso del green
pass.
“Il
green pass in salsa francese è costituzionalmente irricevibile. Gravissimi gli
effetti sui diritti e sulle libertà dei cittadini”, avverte, su Twitter, Ginevra Cerrina Feroni,
vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali.
Con
ironia, le fa eco Guido Scorza, un altro componente del Collegio dell’Autorità.
“Il 14
luglio 1789 i cittadini non urlavano “Liberté, identité, confidentialité?
Vogliamo essere da meno oltre due secoli dopo? Si scherza ma scherzando
talvolta si dice la verità”, ha twittato Scorza.
(twitter.com/guidoscorza/status/1415201110315479044)
Green
pass, in Francia obbligatorio dal 21 luglio per cosa?
Questi
due interventi, non ufficiali, del Garante giungono nel pieno del dibattito nel
nostro Paese sulle nuove modalità di richiesta del green pass, dopo la decisione del presidente
Emmanuel Macron di estendere il passaporto sanitario dal 21 luglio per accedere
ai luoghi del tempo libero e della cultura per tutti i cittadini sopra i 12
anni.
E da
agosto, dopo l’approvazione di una legge ad hoc, il green pass in Francia si
applicherà nei bar, ristoranti, centri commerciali, così come negli ospedali,
case di riposo, istituti medico-sociali e nei trasporti a lunga percorrenza:
per utenti e dipendenti. E in Italia si accende il dibattito tra favorevoli e
contrari.
Il
sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Fare subito come in Francia, l’ho
detto a Speranza”.
Tra i
favorevoli a seguire l’iniziativa francese c’è il sottosegretario alla Salute
Pierpaolo Sileri.
“Fare
subito come ha fatto la Francia, applicando ‘sul serio’ il Green pass, e niente
quarantena per chi ha ricevuto due dosi.
Anche
questo sarebbe un incentivo a vaccinarsi”, ha detto Sileri, intervistato dal
Messaggero.
“Pensiamo
alle discoteche”, ha aggiunto, “se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con
il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi”.
Anche
se, ha detto Sileri, “da noi non ha senso nei ristoranti, salvo che i nostri
contagi non dovessero raggiungere numeri simili a quelli britannici, semmai può
essere un’arma per mantenerli aperti qualora vi fosse un forte incremento dei
casi”.
“Quella
della Francia è sicuramente una scelta giusta. Dovremmo farlo anche in Italia,
io a Speranza l’ho detto tante volte”, ha concluso il sottosegretario alla
Salute.
Merkel
dice no al modello Macron sul green pass: “Così la vaccinazione diventa
obbligatoria, il contrario di quanto abbiamo promesso fino ad ora”
In
attesa di una eventuale nuova decisione del Governo sul green pass, per esempio
rilasciarlo solo dopo aver completato il ciclo vaccinale, come avviene nella
maggioranza dei Paesi Ue, la Germania ha già detto no al “modello francese”.
“Non
intendiamo percorrere questa strada proposta dalla Francia. Siamo all’inizio
della fase in cui stiamo ancora promuovendo le vaccinazioni, dove abbiamo più
vaccini di quante persone vogliono essere vaccinate”, ha affermato Angela
Merkel.
“Non
credo che possiamo guadagnare fiducia cambiando ciò che abbiamo detto finora, cioè che nessuna vaccinazione è
obbligatoria, ma penso che possiamo guadagnare fiducia pubblicizzando la vaccinazione
e facendo diventare il maggior numero possibile di persone degli ambasciatori
del vaccino grazie alla propria esperienza”, ha concluso la cancelliera.
E
l’Italia nei prossimi giorni quale leader seguirà? Macron o Merkerl oppure
adotterà un modello italiano sul green pass?
È
colpa vostra che ci state a sentire.
Covid-19
e doppio legame.
Wumingfoundation.com-Wu
Ming- (17.12.2020)- ci dice :
«Visto?
Il contagio rallenta. La curva flette. Erre con zero alla meno due: vai di
zona gialla. Però non dappertutto. Serve un monito. Memento Abruzzi! Se fate i
cattivi, finite come l’Abruzzo, branco di irresponsabili.
Chiama
i giornalisti, digli che salviamo i consumi, salviamo il Natale. Forza, diamoci
dentro col cash-back.
Uniti!
Però non esageriamo. Il troppo stroppia, ce lo dice la Scienza. Non così,
perdio! Come osate? Assembramenti ovunque.
Qua si
balla sul ponte del Titanic. La terza ondata sarà disastrosa. Bastardi.
Allora
sapete che c’è? Niente pranzo di Natale in famiglia. Ben vi sta. Non si esce
dal comune. Come dici?
A
Roccafritta non c’è manco una tabaccheria? E chissenefrega, vi fumate la merda
secca. Servono sacrifici.
Però dai, coraggio, se fate i bravi, forse tra
qualche giorno permettiamo gli spostamenti dentro la Regione.
E
siccome siamo per la meritocrazia, i più fortunati possono vincere la lotteria
degli scontrini e 5 mascherine in regalo col giornale. No, ma che vi salta in
testa? Avete frainteso.
Est
virtus in aurea medio stat rebus! Tanta fatica per niente.
Assembramenti
anche a Roccafritta. La gente non capisce. Siamo in guerra.
Mai
tanti morti dal ’44. Era il ’44, no? O il ’24? Boh, comunque sia, ve la siete
voluta: niente pranzo di Natale, zona rossa a Capodanno, si esce solo con la
giustificazione firmata dalla Befana.
Lo
sappiamo: avevate già in mente di eludere i robocop e i tracciamenti. Come “quali tracciamenti”? Ma che
domande fate, lo vedete che siete negazionisti? Che delusione. In compenso, c’è
tempo fino all’antivigilia per accumulare scontrini e combattere l’evasione. Guardate che poi ci ringrazierete,
perché così il Natale è più autentico, davvero lo abbiamo salvato, giusto
Francesco?
Avanti,
sbrigatevi a comprare tutto entro il 22. Stipatevi sui treni nel fine settimana
del 19/20. Prendete d’assalto i negozi, sorridete ai fotografi. Fateci vedere
cosa sapete fare. Così poi si ricomincia, non è divertentissimo? No, bastardi, è la guerra! Non avete capito. Tortellini
proibiti dopo le 12.30 e dieci Avemarie. Vediamo se adesso vi pentite davvero!».
Venduti,
o in Conflitto d’Interessi
in Nota Spese, di Silvana De Mari.
Marcotosatti.com-
Marco Tosatti -(7 Ottobre 2021)- ci dice :
Marco
Tosatti.
Cari
amici e nemici di Stilum Curiae, vogliamo condividere e rilanciare questo
appassionato articolo della dott.ssa Silvana De Mari, apparso oggi su Silvana
De Mari Community, anche con alcune imperfezioni testuali, che testimoniano
dello slancio anche emotivo con cui è stato composto, ex abundantiam corsie da
questa strenua e coraggiosa persona.
Silvana
De Mari parla – soprattutto – dei medici, degli Ordini dei Medici, e dei
cosiddetti esperti e responsabili che hanno gestito questo incubo pandemia; e
che hanno sulla loro coscienza, se ne hanno una, migliaia di morti; li hanno
sulla loro coscienza, e da cristiano penso spero che ne debbano rendere conto
un giorno, perché hanno agito non per salvarli, ma per sostenere
l’ineluttabilità e le doti salvifiche di qualche cosa che non era né ineluttabile
né salvifico, e cioè il “siero genico sperimentale” che un governo dittatoriale sta inoculando con il ricatto a
milioni di sudditi-cavie.
Lei
parla di medici; io vorrei invece attirare la vostra attenzione su quelli che
ritengo in grandissima parte colpevoli, e cioè i giornalisti; quelli che – sto
pensando a qualche collega, in particolare del Corriere della Sera – che si è
prestato ad articoli vergognosi sui medici di Ippocrate.org e Terapie
domiciliari, e ad altri che a fronte di mutamenti di direzione e di rotta di un
fogliaccio si sono trasformati in
vigorosi araldi del Vaxxino a dispetto di tutto e di tutti.
Questa
stagione della nostra ex-democrazia è servita anche a questo: a dimostrare l’inesistenza del giornalismo come
strumento di controllo del potere centrale (i 50 milioni di Conte, e i 20 di
Draghi agli editori sono serviti a qualcosa) e l’inconsistenza della cosiddetta
destra, di governo e di opposizione nella difesa delle libertà e dei diritti, a
fronte di una narrazione pandemica ispirata da poteri evidentemente troppo
forti per non infiltrare in profondità anche quei partiti.
Grazie
a questa inconsistenza è possibile a grigi commissari funzionari di interessi
altri, assumere ruoli e stature
incredibilmente sproporzionate rispetto alla realtà. Ringraziamo Filippo Incorvaia per
l’immagine, molto chiara. C’è un popolo di sudditi in attesa. Buona lettura.
In
prima pagina su La Verità del 30 settembre 2021 l’articolo di Stefano Filippi dal titolo: La
cura Speranza fa morti.
Gli
scienziati bocciano tachipirina e vigile attesa.
L’imperdibile
articolo riporta le conclusioni di un gruppo di ricercatori dell’Università di
Pavia da
cui si evince che tachipirina e vigile attesa sono l’anticamera del disastro.
Anche
la letteratura medica inglese sta accumulando prove contro il paracetamolo(tachipirina).
La
Sars 2 covid 19 è una malattia infiammatoria, uccide mediante una tempesta di
infiammazione che con un meccanismo autoimmune investe l’endotelio dei vasi e
causa trombosi.
Occorre
contrastarla mediante antiinfiammatori. La tachipirina, il paracetamolo, ha
un’azione antinfiammatoria minima e
deprime il glutatione, che a sua volta combattere l’ infiammazione. La SARS due covid 19 uccide mediante
infiammazione. La tachipirina si limita a levare la febbre, che è l’unica
difesa dell’organismo, soprattutto di un organismo cui non è stata
somministrata nessuna medicina vera, per distruggere il virus mediante calore.
La
vigile attesa è un crimine. Ogni malattia peggiora se non curata. Secondo il protocollo di Speranza e
dei cosiddetti esperti del cosiddetto comitato tecnico scientifico il paziente
ha diritto a qualche farmaco solo dopo che la saturazione è scesa, cioè solo
dopo che già subito un danno polmonare che non sarà mai del tutto reversibile,
in quanto residua fibrosi.
Nell’
ottimo articolo su La Verità si evidenzia come intervenendo immediatamente con
antiinfiammatori si riduca enormemente il tasso di mortalità.
Posso
aggiungere che la micidiale accoppiata tachipirina e vigile attesa determina
un’altra catastrofe, non solo porta i pazienti all’intubazione e alla morte, ma
al post covid.
Se non
si interviene immediatamente con farmaci giusti aumenta enormemente il rischio
di strascichi molto lunghi o semplicemente irreversibili.
La proteina Spike causa trombosi che possono
danneggiare qualsiasi organo, con particolare predilezione per il miocardio e
il cervello, lasciando reliquati non sempre reversibili. Particolarmente grave è la demenza.
Il
protocollo di Speranza concede farmaci solo dopo che si è abbassato il tasso di
saturazione del sangue.
Se si
è abbassato a lungo e molto il tasso di ossigeno nel sangue il cervello ha
subito danni irreversibile. Il protocollo di Speranza con
vigile attesa, quindi, aumenta il numero delle fibrosi polmonari e delle
demenze, non solo delle morti.
Nel
marzo 2021, finalmente su richiesta di valorosi medici capitanati dal professor
Cavanna il TAR ha sospeso l’assurdo protocollo “Tachipirina e vigile attesa”, in atto
dal dicembre 2020 per volontà dell’ AIFA: si è stabilita la terapia
domiciliare con aulin e aspirina idrossiclorochina, antibiotico, eparina, vitamina D e C .
Il Senato ha votato l’8 aprile approvando le terapie
domiciliari e chiedendo al governo a modificare le linee guida per una vera
terapia domiciliare, ma Speranza e l’AIFA hanno presentato ricorso contro la
decisione del TAR al Consiglio di Stato, e lo hanno incredibilmente vinto.
È
tecnicamente possibile credere che si tratti di sprovveduti? (Ndr: no,…sono assassini!).
È almeno legittimo il sospetto che negare le cure domiciliari
abbia come scopo prolungare un’emergenza che ha tolto qualsiasi libertà,
assassinato qualsiasi normalità, consegnato il popolo italiano in mano a un
governo che decide persino cosa deve farsi inoculare nel proprio corpo per
poter lavorare.
Abbiamo
una terapia corretta dal marzo 2020.
Perché
non è stata applicata? Gli ordini dei
medici sono così sprovveduti da non essere in grado di capire che tachipirina e
vigile attesa sono un disastro? La maggioranza dei medici è così sprovveduta da non
capirlo?
I medici sono in conflitto di interessi. Sono
impiegati statali. Nel momento in cui si dissociano dai protocolli rischiano
che vengano tolte loro le convenzioni oppure di vedere decurtati i propri
introiti.
Leggere che a Pavia finalmente è stato
ufficializzato quello che dico e scrivo da mesi, quello che i valorosi colleghi
di Ippocrate.org
applicano
da mesi, avrebbe dovuto rendermi contenta: è sempre carino poter dire lo avevo
detto io.
Sono
furiosa. Perché così tardi? I colleghi di Ippocrate per aver osato tenere un
convegno a Roma e sono stati trattati da cialtroni e stregoni dai giornalisti
di regime.
Che la
tachipirina non vada mai somministrata in una sindrome influenzale mi è stato
detto dal mio professore di farmacologia nel 1974.
I
danni del paracetamolo sul glutatione sono noti da tempo. Perché la maggioranza dei medici ha
ceduto a un protocollo così assurdo?
Perché sono in conflitto di interessi. Grazie le mutue sono impiegati
statali. Grazie
alla sciagurata legge Gelli sono legati al protocollo governativo altrimenti
rischiano di perdere mutue e rischiano sanzioni.
Possono
addirittura rischiare provvedimenti da parte dell’ordine medici. Io ne ho due
in questo momento: uno per aver pubblicamente consigliato il protocollo di
Cavanna, quello corretto, un altro, per consigliato nei danni tragici da
vaccino o cosiddetto tale l’uso dell’idrossiclorochina, dato che i vaccini o cosiddetti
tali scatenano disastri grazie lo stesso meccanismo autoimmune del virus
originale. Per inciso: spesso funziona.
Sono
in conflitto di interesse giornalisti televisivi e non oltre che vari
influencer, attori cantanti e intellettuali, parola quest’ultima
dall’etimologia sempre più impenetrabile, e così via.
Lo spiega con chiarezza l’incredibile libro” Così guariremo” di Speranza.
Il
titolo del libro è già delirante: è evidente che l’autore è convinto nella sua
piccolezza scientifica che il popolo italiano sia un popolo di malati. Deve essere convinto, come peraltro
sembrano essere convinti i vari medici televisivi, Burioni in testa, che gli italiani siano privi di un
sistema immunitario, che si tratti di un popolo di immunodepressi.
Nel libro il ministro confessa candidamente, anzi
trionfalmente, di aver usato il denaro pubblico per premiare il fatto che
giornalisti influencer e cosiddetti intellettuali si uniformasse al ministero: la malattia è
atroce e incurabile, quello che sta facendo il governo è giusto e meraviglioso, l’unica cura è il vaccino.
I giornalisti e gli intellettuali o cosiddetti tali
dovrebbero essere i cani da guardia del potere, dovrebbero essere il suo
incubo. Nel
momento in cui, al contrario, eseguono i suoi ordini, profumatamente pagati con
denaro pubblico, vuol dire che sono in conflitto di interessi e vuol dire che
il popolo non ha più difesa, salvo qualche sparuta voce, il quotidiano La
verità, il giornalista Mario Giordano e poco altro.
Ora il
governo ha stabilito che sia impossibile anche solo
lavorare, avere cure mediche, senza il cosiddetto vaccino. Si tratta di farmaci sperimentali che
quindi non possono essere messi obbligatori.
Il ricatto del Green pass permette di costringere
persone a questa inoculazione forzata, uno stupro farmacologico se fatto contro
la volontà del paziente.
Chi si
rifiuta di essere una cavia gratuita è accusato di essere un sorcio, un
opportunista che lucra sui rischi altrui per uno strano cosiddetto vaccino che
funziona solo se lo hanno fatto tutti.
Secondo
inquietanti dati del governo inglese la probabilità di morire a seguito di infezione da Sars-CoV-2 é del
28,26 % maggiore tra i soggetti di età
inferiore a 50 anni e vaccinati con due dosi rispetto all’omogeneo gruppo
anagrafico di non vaccinati. (assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1014926/Technical_Briefing_22_21_09_02.pdf
pag 21 tabella 5).
Attendo
di essere convocata all’ordine dei medici a rendere conto di come e perché ho
consigliato un protocollo che salvava la vita invece di uno che peggiorava la
situazione.
Non
vedo l’ora di poter avere di fronte
questi prescrittori di tachipirina e vigile attesa, questi entusiasti
raccomandatori di una vaccino che sotto i 50 anni aumenta la mortalità (sono stata sospesa in quanto mi sono
rifiutata di farmelo inoculare) e dire loro in faccia cosa veramente penso del
loro essere medici.
Lo
farò in nome dei morti, in nome dei dementi, in nome del popolo italiano
calpestato e tradito, che dopo essere stato dissanguato di tasse per pagare il
SSN si è trovato di fronte a “tachipirina e vigile attesa” e all’obbligo a diventare cavia per
poter lavorare o anche solo per essere curato. Non sarà uno dei giorni migliori
della loro vita.
Mentre
scrivo ascolto musica, sempre gli stessi pezzi.
Uno dei più ascoltati è il Dies Irae della
Messa di Requiem di Mozart.
Verranno
i giorni dell’ira, i giorni dell’ira di Dio. Un medico che non fa il bene i
pazienti ma fa il contrario, esce dal conflitto di interesse ed entrai nel
girone dei traditori di coloro che hanno fiducia in lui.
Agostino
Nobile: Pronte
le
Prove per il “Norimberga 2”.
Marcotosatti.com-Marco
Tosatti- Agostino Nobile-
(9 Febbraio 2022)- ci dice :
Marco
Tosatti.
Cari
amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile ci offre questa riflessione
particolarmente adatta ai tempi che stiamo vivendo, e ai disastri che sono
stati causati nel nome della lotta alla psico-pandemia, e che purtroppo nel nostro Paese sono
ancora in corso, grazie a quell’osceno strumento chiamato “Green Pass”, ideato dai servi politici di
collusioni finanziarie, ideologiche e politiche internazionali che è sempre più
difficile nascondere. Buona lettura e condivisione.
Pronte
le prove per il Norimberga 2.
Il processo di Norimberga è stato possibile solo alla fine
della II Guerra mondiale, quindi bisognerà aspettare che il buon senso popolare
metta in un angolo gli autori del peggiore crimine contro l’umanità e i governi
che li hanno spalleggiati.
Il
Norimberga 2 è sostenuto da migliaia di avvocati, medici e centinaia altri
professionisti di tutto il mondo guidati dall’avvocato tedesco-americano Reiner
Fuellmich.
Essi
hanno le prove, devastanti, per perseguire tutti coloro che negli ultimi due
anni hanno distrutto la vita lavorativa, la scuola e la salute dei popoli
occidentali.
L’avvocato
Reiner Fuellmich, di nazionalità tedesca e statunitense, pochi anni fa è
riuscito a portare il gigante automobilistico Volkswagen in tribunale nel caso
delle marmitte catalitiche falsificate e la Deutsche Bank per frodi, vincendo i
processi. Ha pubblicato molti articoli e libri sul diritto bancario, diritto
medico e diritto internazionale privato e ha insegnato come professore e
conferenziere in Germania e in Estonia. Il 10 luglio 2020 il Dr Reiner
Fuellmich ha costituito la Commissione d’Inchiesta extraparlamentare tedesca
Corona.
Nella Dichiarazioni di apertura del Grand
Jury (vedi video in lingua originale
youtube.com/watch?v=ELTFNkCdzjA) del 24 gennaio 2022, l’avvocatessa Ana Garner, Ph.D.,
University of Iowa, ha commentato:
«Questa promulgazione di un’indagine
del Grand Jury, comune negli Stati Uniti, è un modello di procedimento legale
per i cittadini del mondo contro i leader, gli istigatori e i complici nella
formulazione e nell’esecuzione di un piano per creare una pandemia. Si tratta di un’indagine del
popolo, chiamata – ‘il tribunale dell’opinione pubblica del popolo’.
Si
basa sulla Legge Naturale, che a sua volta si fonda sulla nozione che ognuno è
capace di distinguere tra bene e male, giusto e sbagliato.
L’umanità
si trova in una fase critica che dipende dal risveglio di tutte le persone; la
traiettoria su cui ci troviamo deve essere invertita, e questo provvedimento
del gran giurì contribuirà a ciò in modo rapido.
Un
gran giurì ascolta le prove e poi determina se un’accusa criminale può essere
presentata contro l’accusato. Di solito è condotto a porte chiuse senza che l’accusato
sia presente; questo gran giurì sarà fatto, invece, davanti al pubblico utilizzando un
vero giudice, avvocati e testimoni.
Ha
origine in un modello costituzionale di governo che rispetta i diritti e le
libertà naturali delle persone. Chiediamo a voi, il pubblico, di esaminare le
prove presentate per riconquistare le nostre libertà».
Tra
gli altri interventi, adesso riporto quello dell’avvocato Reiner Fuellmich:
«Questo
caso coinvolge i più atroci crimini contro l’umanità sotto la maschera di una
pandemia. Nonostante l’apparente complessità delle prove, ci sono quattro serie
di fatti rilevanti:
1. ) C’è
stata solo una pandemia di test, non una vera pandemia di virus corona, che è
stata alimentata
da un’operazione psicologica progettata per creare panico di massa su base
continua a livello globale. Questo è un programma pianificato da tempo; l’influenza suina è stata il suo
precursore senza successo 12 anni fa. È stato realizzato da psicopatici che
cercano di ottenere il pieno controllo sulla gente del mondo che odiano. Stanno usando i nostri governi e i
media, entrambi di loro proprietà, per trasmettere la loro propaganda di
panico.
2.) Il virus può essere trattato in modo
sicuro con altri trattamenti come vitamine e Ivermectina off-label, Idrossiclorochina,
ecc. Ma questi metodi sono stati vietati al fine di far iniettare a tutti
quelle che si dimostreranno essere iniezioni inefficaci, pericolose e persino
letali.
3.)
L’influenza suina di dodici anni fa si è rivelata un’influenza leggera, ma hanno
cambiato la definizione di pandemia per classificarla come tale prima di creare
il panico.
Questo
fu il loro primo tentativo di creare una pandemia. Questo è stato fatto in parte per
distogliere l’attenzione dalle loro attività finanziarie fraudolente dell’epoca
(il crollo della Lehman). La stessa intenzione esiste anche dietro questa
pandemia.
Non
abbiamo prestato molta attenzione al momento del crollo della Lehman, ma si è
scoperto che avevano saccheggiato e depredato le nostre casse per decenni. Avremmo anche visto che i nostri
governi non erano più i nostri governi. Sono stati soggiogati dal World Economic Forum e dai leader che creano attraverso il
programma Young
Global Leaders fin dal 1992. Merkel e Gates sono stati due dei loro primi laureati. Questi
crimini finanziari sono rimasti impuniti dai nostri governi perché sono
complici.
4.) L’altra parte mira a prendere il
pieno e completo controllo su tutti noi, il che include la distruzione e
l’acquisizione di tutte le piccole attività commerciali a beneficio delle
grandi corporazioni.
Questo
richiede anche il controllo della popolazione attraverso la manipolazione del
DNA, e la riduzione massiccia della popolazione.
Le iniezioni sperimentali di mRNA aiutano in questo.
Ma
richiedono anche la distruzione deliberata della nostra democrazia, dello stato
di diritto e la distruzione delle nostre istituzioni in modo da creare il caos. In definitiva, dovremmo accettare
di perdere le nostre identità nazionali e culturali, e accettare invece un unico governo
mondiale sotto l’ONU, che ora è sotto il controllo di loro e del World Econimic
Forum.
Sono richiesti passaporti digitali che
controllano completamente tutte le nostre attività; una moneta digitale sarà usata ed
emessa da una sola banca – la loro.
Ci
sono sei figure coinvolte: Christian Drosten, Anthony Fauci, Tedros (OMS), Bill Gates,
Blackrock e Pfizer.
Questo
caso riguarda un’agenda pianificata da tempo da un gruppo di persone ultra-ricche e la
loro mafia finanziaria con sede nella City di Londra e Wall St. per utilizzare
una pseudo-pandemia come pretesto per ottenere il pieno controllo mentre siamo
distratti.
Questo gruppo ha utilizzato varie piattaforme
su cui discutere la loro agenda, ma la più importante è quella del WEF.
Creato
nel 1971 da un allora 33enne Klaus Schwab. I suoi membri sono 1.000
corporazioni globali con 5 miliardi di dollari di vendite annuali.
Dal 1992, hanno presentato al mondo il loro
gruppo di leader politici. Merkel e Gates sono stati tra i primi, poi Sebastian Kurz,
Justin Trudeau, Jacinda Ardern, Emmanuel Macron e molti altri.
Questa
cricca di Davos promuove lo spostamento dei beni del mondo a questo gruppo in
modo che nel 2030, la gente comune “non possieda nulla e sia felice” (marcotosatti.com/2021/12/10/nobile-la-fine-della-proprieta-privata-e-altre-chicche-al-cianuro/) sotto il loro unico governo mondiale
e la moneta unica digitale, insieme ad una drastica riduzione della popolazione
mondiale, e la manipolazione del DNA della popolazione rimanente fino al
transumanesimo.
La
pandemia era il modo per entrare in questo scenario, che era stato pianificato
fin dal 2001, chiamato Operazione Dark Winter.
Poi la
Fondazione Rockefeller ha fatto un’altra prova nel 2010 chiamata Operazione Lockstep (marcotosatti.com/2021/08/27/nobile-nel-2010-rockefeller-previde-il-lock-step/).
Infine,
c’è stato l’Evento 201 nel 2019, sponsorizzato da Johns Hopkins, la Fondazione
Gates, il WEF – e la Fondazione Rockefeller.
Tra
una settimana chiameremo una serie di testimoni (li nomina nel video) per
testimoniare sul contesto storico e geopolitico di ciò che stiamo affrontando. Spiegheranno anche come è stata
creata una pandemia di preoccupazione internazionale quando non c’erano quasi
casi, sulla base della bugia della “trasmissione asintomatica” e del test PCR
che non può rilevare la malattia.
Verrà
dimostrato che il virus non è più pericoloso della comune influenza, e che il
test PCR, che non può rilevare la malattia, era la base di tutte le misure
anti-Covid, compresi i pericolosi vaccini.
I nostri sistemi immunitari erano in grado di
affrontare questo virus; non c’è stato alcun eccesso di mortalità da nessuna
parte fino all’inizio delle iniezioni. Non c’erano casi all’inizio del 2020, ma
ne avevano bisogno per dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale.
Questa
dichiarazione di casi era basata su risultati falsi positivi e nient’altro. (Nel video si nominano altri testimoni
autorevoli in campo medico). I testimoni
ci diranno che abbiamo assistito a un divieto di trattamenti sicuri fin
dall’inizio, e all’introduzione di trattamenti che costituiscono una cattiva
soluzione medica (si nominano altri testimoni).
Ci mostreranno che mentre il tasso di
mortalità del virus era estremamente basso, le iniezioni hanno causato fino a un
40% di mortalità dal settembre 2021, e che certi lotti di vaccini costituiscono un esperimento di
dosi letali da parte dei produttori di vaccini». (Ecco perché, come abbiamo più volte
detto, la stragrande maggioranza di vaccinati non ha avuto sintomi particolari
e migliaia di vaccinati ne hanno pagato le spese).
L’avvocato
Reiner Fuellmich, continua: «Il prossimo gruppo di testimoni, spiegherà come siamo stati portati alla fase
di blocco, i mandati delle maschere, l’allontanamento sociale, ecc. fino ai
vaccini inefficaci ma pericolosi.
E come
la nostra acquiescenza sia stata architettata attraverso una gigantesca
operazione psicologica che ha coinvolto il MSM e i nostri politici.
I prossimi testimoni spiegheranno la distruzione intenzionale delle
nostre economie e il loro crollo controllato, al fine di introdurre una banca
mondiale, ecc. L’ultimo gruppo di testimoni spiegherà come l’agenda dell’altra
parte coinvolga il controllo della popolazione e l’eugenetica».
Alla
fine Viviane Fischer invita gli avvocati a mettersi in contatto con il team se
vogliono far ascoltare prove che contribuiscano alle incriminazioni. Invita
anche i cittadini comuni a mettersi in contatto se, per esempio, hanno perso la
loro attività, hanno subito un danno da vaccino, ecc., in modo che i loro
dettagli possano essere resi noti a un pubblico più ampio scrivendo a (contact@grand-jury.net).
Ovviamente
anche gli italiani sono invitati a scrivere, in italiano, inglese o in altre
lingue. Non
dimentichiamo che i testimoni, avvocati, medici, ecc. sono di tutte le
nazionalità.
Notizie
dall’UK.
Il 6 dicembre 2021 un avvocato e sette richiedenti, tra i quali il dottor Michael Yeadon,
ex vicepresidente e capo scienziato della ricerca sulle allergie e le vie
respiratorie presso la Pfizer, hanno consegnato alla Corte Penale Internazionale
britannica un
fascicolo di 46 pagine con le prove che accusano, tra gli altri, Anthony Fauci,
Peter Daszak, Melinda Gates, William Gates III e altri di numerose violazioni
del Codice di Norimberga. Queste includono vari crimini contro l’umanità e
crimini di guerra come definiti dallo Statuto di Roma, articoli 6, 7, 8, 15, 21
e 53.
Vedi: (thedesertreview.com/opinion/columnists/gates-fauci-and-daszak-charged-with-genocide-in-court-filing/article_76c6081c-61b8-11ec-ae59-7718e6d063ed.html)
I
sedici imputati citati nel fascicolo al momento sono:
Dr.
Anthony Fauci, direttore del NIAID
Dr.
Peter Daszak, presidente di EcoHealth Alliance
Bill
Gates
Melinda
Cancelli
Albert
Bourla, CEO di Pfizer
Stephane
Bancel, CEO of Moderna
Pascal
Soriot, CEO di AstraZeneca
Alex
Gorsky, CEO di Johnson & Johnson
Tedros
Adhanhom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS
Boris
Johnson, Primo Ministro del Regno Unito
Christopher
Whitty, consigliere medico capo del Regno Unito
Matthew
Hancock, ex segretario di stato britannico per la salute e l’assistenza sociale
Medicines
and Healthcare, attuale segretario di stato britannico per la salute e
l’assistenza sociale
June
Raine, amministratore delegato del Regno Unito di medicinali e prodotti
sanitari
Dr.
Rajiv Shah, presidente della Fondazione Rockefeller
Klaus
Schwab, presidente del World Economic Forum
Le
vittime, per conto delle quali è stata presentata la denuncia, sono “i popoli
del Regno Unito”.
E in
Italia, che facciamo? Esistono medici, magistrati e giudici incorrotti?
(A cura di Agostino Nobile).
UK: i
Bambini Inoculati Rischiano
di
Morire 52 volte di Più degli Altri.
Marcotosatti.com-Marco
Tosatti -(5 Febbraio 2022)- ci dice :
Marco
Tosatti.
Cari
amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra giusto offrire alla vostra
attenzione, nella mia traduzione, questo articolo apparso su Life Site News, e relativo all’inoculazione del siero genico sui
bambini;
cioè categorie di persone che corrono pochissimi rischi dalla Sars Cov 2, come
potete vedere in questo collegamento.
Sono
dati che dovrebbero osservare con attenzione quanti, come il nostro governo,
vogliono spingere e obbligare i genitori a “vaccinare” i propri figli,
minacciandoli con l’isolamento sociale e scolastico. Buona triste lettura.
LONDRA
(LifeSiteNews) – L’ufficio britannico per le statistiche nazionali (ONS) ha
pubblicato dati che indicano che i bambini che hanno ricevuto il vaccino COVID-19 hanno
subito un
tasso di mortalità 54 volte superiore a quello delle loro controparti non
vaccinate.
A
dicembre, l’ONS ha pubblicato dati standardizzati per età sui tassi di
mortalità degli individui in gruppi di 5 anni in Gran Bretagna, raggruppati in
base al loro stato di “vaccinazione” per i vaccini COVID-19. I dati riguardano il periodo dal 1°
gennaio al 31 ottobre 2021.
L’ONS
ha tabulato “Tassi di mortalità mensili standardizzati per età e stato di vaccinazione
per i decessi con COVID-19, per 100.000 anni-persona”, ma ha presentato i dati solo per i 18 anni e oltre. Tuttavia, i vaccini sono disponibili
per i bambini a partire da 12 anni, e questi bambini sono autorizzati a ricevere l’iniezione contro
la volontà dei loro genitori. In casi limitati, ai bambini di 5 anni è stato dato un
dosaggio ridotto delle iniezioni.
Tuttavia,
come notato da The Exposé, una tabella separata che delinea “morti e anni-persona per stato di
vaccinazione” include gruppi di 5 anni di età dai 10 anni in su. Dai dati
forniti, si può fare un calcolo del tasso di mortalità per 100.000
persone-anno.
La
delimitazione del tasso per 100.000 anni-persona è usata di preferenza rispetto
al più semplice calcolo per 100.000 persone per rappresentare meglio i tassi di
mortalità in un determinato periodo di tempo, poiché le persone in un gruppo di
“vaccinazione” – come quelle non vaccinate, con un solo vaccino e quelle con
due vaccini – passano presto al gruppo successivo.
La
tabella 9 del rapporto ONS mostra i “decessi e gli anni-persona per stato di
vaccinazione e gruppo di età di cinque anni” per l’intero periodo di dieci
mesi. Secondo
il rapporto, il gruppo 10-14 anni non vaccinato rappresenta 2.094.711
anni-persona, e il gruppo 15-19 anni 1.587.072 anni-persona nello stesso
periodo.
Dalla
tabella di cui sopra può essere fatto il calcolo dei 100.000 anni-persona, con
il gruppo più giovane che esce a 20,9 non feriti per 100.000 anni-persona e il
gruppo più vecchio a 15,9.
In seguito, il tasso di mortalità per 100.000
anni-persona viene calcolato dividendo il numero di morti all’interno di ogni
gruppo per il calcolo dei 100.000 anni-persona.
Il
risultato è che per il gruppo 10-14 anni, la mortalità senza ferite per 100.000
anni-persona è 4,6 mentre il tasso di mortalità senza ferite per 100.000
anni-persona per il gruppo 15-19 è 10,1.
Usando
lo stesso set di dati e lo stesso calcolo, il tasso di mortalità per i
10-14enni che hanno ricevuto una dose del vaccino ha subito un 45,1 morti per
100.000 anni-persona, mentre i 15-19enni con un vaccino hanno subito 18,3 morti
per 100.00 anni-persona.
Tra
coloro che hanno ricevuto due dosi del vaccino COVID in entrambi i giovani
gruppi di età, i tassi di mortalità erano ancora più alti, con 32,9 morti per
100.000 anni-persona tra i 15-19enni e un impressionante 238,4 morti per
100.000 anni-persona tra i 10-14enni nel Regno Unito.
I dati
mostrano un forte aumento dei decessi tra i bambini sia singoli che doppi
rispetto alle loro controparti non inoculate. Per i ragazzi dai 15 ai 19 anni, il
rischio di morte aumenta di quasi il doppio se prendono il primo colpo e di
oltre tre volte se prendono il secondo.
I ragazzi
tra i 10 e i 14 anni, invece, corrono il rischio di morire quasi di un fattore
dieci dopo la prima dose, mentre la seconda dose porta un rischio di morte 51,8
volte maggiore che se fossero rimasti non vaccinati.
In
media, ciò significa che i bambini tra i 10 e i 19 anni che avevano ricevuto
almeno una dose del vaccino COVID avevano una probabilità 3,7 volte maggiore di
morire tra gennaio e ottobre dello scorso anno.
Inoltre,
secondo i dati dell’ONS sulla “media quinquennale dei decessi settimanali per
sesso e fascia d’età” tra il 2015 e il 2019 tra i bambini di 10-14 anni, i
decessi registrati sono aumentati del 44% rispetto alla media dei dati
settimanali forniti dall’ONS per il 2021.
Il
JCVI, un consulente indipendente del governo britannico sui programmi di
immunizzazione, ha determinato in una dichiarazione del 3 settembre che “le prove disponibili indicano
che i benefici individuali per la salute dalla vaccinazione COVID-19 sono piccoli
in quelli di età compresa tra 12 e 15 anni”. Hanno aggiunto che qualsiasi
beneficio garantito dalle iniezioni è solo “marginalmente maggiore dei
potenziali danni noti”, pur riconoscendo che “c’è una notevole incertezza riguardo
alla grandezza dei potenziali danni”.
Data
l’incertezza dei rischi connessi con le iniezioni COVID, il JCVI ha considerato
i benefici “troppo piccoli per sostenere il consiglio di un programma universale di
vaccinazione di bambini di 12-15 anni altrimenti sani in questo momento”.
Inoltre,
gli studi sulle iniezioni COVID non hanno mai prodotto prove che i vaccini
fermino l’infezione o la trasmissione. Non pretendono nemmeno di ridurre
l’ospedalizzazione, ma la misura del successo è nella prevenzione dei sintomi
gravi della malattia COVID-19. Infatti, c’è una forte evidenza che i “vaccinati” hanno la
stessa probabilità di portare e trasmettere il virus dei non vaccinati.
Molti
cattolici e altri cristiani hanno rifiutato le inoculazioni COVID attualmente
disponibili perché sono state sviluppate o testate utilizzando linee cellulari
derivate da bambini abortiti.
Consiglio
d’Europa: Green
Pass
Discriminatorio
e Contrario alla Scienza.
Marcotosatti.com-Marco
Tosatti-(5 Febbraio 2022)- ci dice :
Marco
Tosatti.
Cari
amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra importante rilanciare questo
articolo, apparso su “Secondo Piano News” e originato da una notizia de Il Fatto Quotidiano. Non credo che gli altri giornali
l’abbiano ripresa. Buona lettura.
Come
racconta ‘Il Fatto Quotidiano‘, articolo rilanciato da Il Paragone, “un rapporto approvato a fine gennaio
a larga maggioranza ha bocciato l’utilizzo delle certificazioni per punire i
non vaccinati.
Nella
riunione di gennaio l’Assemblea ribadisce che gli Stati vengono esortati a “informare i cittadini che nessuno
deve farsi vaccinare se non lo vuole e a garantire che nessuno sarà
discriminato se non è vaccinato”, al contrario del modus operandi di molti governi
Ue, in
primis l’Italia, che hanno adottato provvedimenti liberticidi sia sull’obbligo vaccinale per
alcune categorie, compresi gli over 50, che sul Green pass, strumento che non
ha nulla di sanitario ma appunto punitivo e di mero controllo sociale.
Il
testo del dossier, intitolato “Vaccini Covid-19: questioni etiche, legali e
pratiche”, sostiene
che il
concetto di passaporto vaccinale (Green pass) è “contrario alla scienza”, in assenza di dati sull’efficacia
dei vaccini nel ridurre la contagiosità e sulla durata dell’immunità acquisita.
Questo
testo, spiega ancora ‘Il Fatto’, “scredita di fatto i decreti dell’esecutivo di Mario
Draghi che penalizzano i non vaccinati con divieti volti testualmente alla
‘prevenzione di SarsCov2’, ossia alla neutralizzazione di infezioni e contagi.
I
vaccini approvati dall’Ema si sono rivelati efficaci nel prevenire le forme
gravi del Covid (ricoveri e decessi). (Leggi Bourla, ad di Pfizer che afferma il contrario, ndr). Non impediscono invece al virus di
infettare l’organismo e trasmettersi a terzi. È quanto emerge da trial clinici,
bugiardini e studi condotti sulle varianti Delta e Omicron”. E quindi non dai no vax, che sono poi
quelli, secondo Crisanti, che non si ammalano e in una minima parte finisce in
terapia intensiva Leggi.
Secondo
il dossier
consegnato recentemente al Senato dall’avvocato Renate Holzeisen, “decadrebbe anche il mutuo
riconoscimento tra i Paesi dell’Ue delle certificazioni vaccinali che, secondo
la normativa comunitaria, è subordinato ad evidenze scientifiche sull’interruzione
delle catene di trasmissione.
Una
settimana prima era stato il Comitato internazionale per l’etica della biomedicina
(Cieb) a prendere di mira l’Italia (Leggi).
La rete scientifica internazionale creata da docenti
ed esperti per promuovere un dibattito critico sulla gestione politica della
crisi Covid ha chiesto l’abolizione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e
del Green pass”.
Il
Cieb ha
invitato gli altri Paesi e le organizzazioni internazionali a fare pressioni
sul governo italiano affinché ponga fine alla “sperimentazione di massa di un
medicinale sperimentale impropriamente denominato vaccino”. La scadenza della sperimentazione
scade infatti tra il 2023 e il 2024.
E ora
sono diverse le associazioni civiche che negli ultimi mesi hanno presentato
esposti alla Corte penale internazionale de L’Aia per crimini contro l’umanità. Sarebbero tali “le imposizioni dei trattamenti con
sostanze sperimentali col ricatto (privazione di diritti fondamentali come
quello al lavoro, ai servizi pubblici e alla libera circolazione)”, dichiara Holzeisen riferendosi
all’art 7 dello Statuto della Corte.
Chiesa
e post concilio.
Chiesaepostconmcilio.blogspot.com-
Redazione -(10 maggio 2021)- ci dice:
Dove
sta andando la Chiesa cattolica? La Chiesa Una Santa è viva e immacolata nel
Suo Sposo; ma una parte di quella visibile rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro
malgrado e ne stiamo vedendo gli effetti? Ci confrontiamo per
"resistere", nella fedeltà.
A
fianco della coscienza dei Sanitari, contro intimidazioni e minacce Nuovo
Movimento Pro Vita.
L’obbligo
vaccinale anti-covid19, introdotto in Italia con il Decreto Legge 44/2021, già di
primo acchito, manifesta molteplici profili di problematicità e di illegittimità, tanto
sul piano del diritto positivo (umanitario, costituzionale ed ordinario)
quanto, ed ancor più, su quello del diritto naturale.
In
base a tale obbligo, il personale sanitario operante nella Repubblica Italiana
viene costretto a subire l’inoculazione di preparati farmaceutici realizzati in
tempi brevissimi, ancora obiettivamente in fase sperimentale, di cui si
ignorano gli effetti di medio e di lungo periodo (particolarmente per alcune
tipologie di soggetti), sui quali è tuttora in corso un vivace dibattito e
riguardo ai quali le reazioni avverse finora segnalate (a livello
internazionale) si presentano di notevole gravità.
Per di
più, tali preparati farmaceutici fanno emergere rilevanti problematiche etiche,
dovute all’impiego per la loro produzione di cellule prelevate da feti umani
provenienti da aborti volontari.
Il
personale sanitario si trova così a subire una imposizione che si palesa
obiettivamente in contrasto con i diritti della coscienza. Questa, in quanto retta, esprime la
naturale razionalità di ogni essere umano, attesta esigenze superiori da
attuare, è testimone di giustizia, è criterio prossimo dell’azione.
A
nessuno e per nessuna ragione può essere imposto di sottoporsi a
sperimentazione medica, contro la sua volontà.
Nessun
farmaco sperimentale può essere somministrato se non nel chiaro e rigido quadro
di una sperimentazione eticamente e giuridicamente legittima e che coinvolga
esclusivamente pazienti volontari.
A
maggior ragione, ove si tratti di terapia genica a mRNA. Donde ulteriori
criticità, che non possono non rilevare, relativamente all’impiego di detti
“vaccini”.
L’uso,
nella sperimentazione e produzione di tali preparati farmaceutici, di cellule
fetali umane ricavate dalla uccisione di innocenti tramite l’aborto procurato
configura una qualche cooperazione a tale atto, che tocca anche chi ne assume
il risultato. Tutto ciò non può non interpellare la coscienza morale di ciascun uomo.
Nessuno può essere costretto a cooperare, in qualsiasi modo, all’aborto.
Il
rifiuto di assumere farmaci prodotti con l’uso di cellule fetali umane, in
quanto esigenza etica, si presenta come incoercibile imperativo della coscienza.
Essere
coartati mediante una imposizione normativa a sottoporsi all’inoculazione di
siffatti prodotti manifesta, perciò, un’ingiustizia, tale da recare violenza
alla dignità umana di chiunque vi sia costretto, anche solo mediante sanzioni
amministrative e disciplinari o attraverso la minaccia del demansionamento o
della perdita del posto di lavoro.
La
risposta non può che essere l’obiezione della coscienza, donde il diniego di assoggettamento
ad un comando razionalmente avvertito come iniquo e prevaricatore.
Obiezione
della coscienza significa opporre, a viso aperto, al comando ingiusto la verità
etica e giuridica, calpestata dal potere, testimoniando, come Antigone, il
primato del diritto e della legge morale naturale su qualunque norma positiva.
L’obiezione
della coscienza, atto sommamente nobile e moralmente degno della persona umana,
di cui la storia umana è ammirevolmente costellata, non esclude, anzi, esige,
in particolari circostanze, una intelligente organizzazione della disobbedienza civile
che veda tutti gli uomini di buona volontà collaborare per rendere maggiormente
efficace il rifiuto opposto al comando iniquo al fine di tutelare beni non
altrimenti tutelabili e di esprimere la propria doverosa libertà.
Nell’esprimere
solidarietà, ferma e convinta, a tutto il personale sanitario, sottoposto a
normativa iniqua e vessatoria, e particolarmente a coloro i quali scientemente
e coraggiosamente rifiutano l’obbligo vaccinale, indichiamo la necessità di una
“alleanza morale” tra i sanitari obiettori e tutti quei giuristi, giornalisti,
studiosi, uomini impegnati nelle istituzioni rappresentative, nonché quanti si
battono a difesa del diritto alla vita che con loro condividono le ragioni
dell’obiezione della coscienza.
Anche
alla luce dei principi di quanto è dato evincere dalla legislazione in vigore,
nonché dalle Dichiarazioni di rilievo internazionale, tra le quali particolarmente la
Convenzione di Oviedo, siamo al fianco di tutti i sanitari, invitandoli a non
cedere a pressioni, ad intimidazioni e a minacce, contrarie ai loro diritti
obiettivi, opponendo,
ad ogni coazione ingiusta, la forza della verità e del diritto di cui la
coscienza retta è testimone.
Per il
“nuovo movimento pro-vita”:
Mirco
Agerde – Movimento Mariano Regina dell’Amore
Gianfranco
Amato – Associazione Nazionale Giuristi per la Vita
Antonio
Brandi – Associazione Pro Vita & Famiglia
Giorgio
Celsi – Associazione Ora et labora in difesa della vita
Francesco
Fontana – Associazione Iustitia in Veritate
Giovanni
Formicola – Comunità Opzione Benedetto
Massimo
Viglione – Confederazione dei Triarii
Maria
Guarini – Associazione Roma Perenne.
Montesano:
"Il sangue dei vaccinati si coagula".
Avis
replica: "Fake news pericolose".
Huffingtonpost.it-redazione
-(21 Giugno 2021)- ci dice:
Avis e
Centro nazionale sangue smentiscono l'attore, secondo cui le sacche di donatori
immunizzati sarebbero state gettate via
perché inutilizzabili.
I
donatori di sangue smentiscono Enrico Montesano.
Nella giornata di sabato 19 giugno, infatti,
l’attore aveva dichiarato durante una diretta Facebook di aver saputo che
sacche di sangue provenienti da donatori vaccinati contro il Covid diretta si erano coagulate ed erano perciò
state gettate. Frasi seccamente smentite dal presidente di AVIS, Gianpietro
Briola:
“Si
tratta di affermazioni pericolose per la salute pubblica e lesive dell’impegno
dell’associazione e dei donatori.
Donare
il sangue dopo aver ricevuto il vaccino anti-Covid non comporta alcun rischio
né per il donatore stesso né per i pazienti a cui trasfonderlo”.
“Le
persone vaccinate possono tranquillamente donarlo e le sacche prelevate da chi
è immunizzato sono utilizzate in questi mesi per le trasfusioni senza alcuna
differenza con le altre”, ha fatto sapere il Centro nazionale sangue (Cns).
Vincenzo
De Angelis, direttore del Cns, ha aggiunto: ”È molto grave diffondere false
informazioni sulla donazione di sangue, specie alla vigilia di un periodo come
quello estivo, in cui storicamente si registrano carenze”.
“Non c’è nessuna differenza tra il sangue dei
vaccinati e quello dei non vaccinati, entrambi salvano vite ogni giorno, e anzi
ci auguriamo che siano sempre di più i donatori immunizzati, sarebbe un segno
ulteriore dei progressi nella lotta al virus”.
Le regole
per i donatori vaccinati, ricorda il Cns, vengono prese in maniera conforme
alle normative europee e alle indicazioni dell’Ecdc - Centro europeo per il
controllo delle malattie:
“I soggetti asintomatici vaccinati con virus inattivati, vaccini che non contengono agenti
vivi o vaccini ricombinanti (ossia tutti i vaccini in uso in questo momento in
Italia) possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 48 ore da ciascun
episodio vaccinale”.
Covid:
"Sangue coagulato o da non vaccinati",
le fake news fermano le donazioni.
Repubblica.it-Redazione-(20-1-2022)-
ci dice:
L'appello
dell'Avis contro le bufale che mettono in ginocchio la rete che supporta
milioni di malati.
In
rete corrono veloci le fake news anche sulle donazioni di sangue. C'è chi scrive che il sangue dei
vaccinati si coagula e chi sostiene che dopo la terza dose diminuisce la
qualità degli emocomponenti. Notizie false che mettono a rischio dell'Avis Nazionale che
gestisce il sistema trasfusionale.
Si
moltiplicano gli appelli a non donare sangue per Avis o, peggio ancora, le insinuazioni
secondo cui l'associazione richiederebbe solo donazioni a chi non è in possesso del
Green Pass.
Questo
e molto altro rischia di ostacolare e rallentare ciò che invece è davvero
importante: assicurare scorte di sangue e plasma per consentire agli ospedali di
proseguire nelle loro regolari attività senza dover rinviare terapie e
interventi salvavita.
"Più
volte abbiamo ribadito la necessità di reperire informazioni solo attraverso i
canali ufficiali, ossia il nostro sito o quello del ministero della Salute.
Evidentemente raccontare bugie e dare spazio a leggende senza fondamento -
spiega Gianpietro Briola, presidente di Avis Nazionale - è molto più facile che studiare e
approfondire tematiche delle quali si è all'oscuro. Il Covid non può essere trasmesso per
via trasfusionale e nessuno nei centri trasfusionali e nelle nostre unità di
raccolta ha mai segnalato episodi differenti o, peggio ancora, di sangue donato
da persone vaccinate che si sarebbe coagulato".
Covid
e sangue: sicure la trasfusione e la donazione
25
Agosto 2021.
Un'altra
falsa notizia che sta circolando in queste ore riguarda la presunta richiesta
di sangue dei non vaccinati perché più sicuro.
"Questa informazione - spiega Briola -
non ha alcun fondamento e nasce da un'errata interpretazione di una circolare
del Ministero della Salute con cui si è stabilito che non c'è obbligo di Green
pass per accedere alle strutture di raccolta.
La
decisione è stata assunta in quanto i donatori si recano nei Servizi
trasfusionali per sottoporsi a una prestazione sanitaria, peraltro dopo aver
seguito un triage telefonico finalizzato a conoscere in modo approfondito le
loro attività svolte negli ultimi giorni.
A
questo bisogna aggiungere l'accesso contingentato previa prenotazione, il
rispetto del distanziamento sociale, l'utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale, la misurazione della temperatura, la somministrazione di un
questionario e un colloquio con il medico".
Donazioni
di sangue in calo, sempre meno i giovani
di
Irma D'Aria.
26
Maggio 2021.
Una
situazione che si complica ogni giorno con le bufale che circolano sui social.
Come segnala una lettrice a Repubblica: "Ieri, mi sono imbattuta in un post
della Protezione Civile che invita a donare e ho trovato decine di commenti
penosi che spingono a non farlo al grido di: "niente libertà niente sangue". Mia sorella soffre di una
gravissima malattia del midollo e vive solo grazie alle donazioni periodiche.
Ma è diventato un inferno, il sangue scarseggia dall'inizio della pandemia, le
sue vene sono collassate e i tentativi di trovare un punto dove effettuare la
trasfusione le arrecano ulteriori sofferenze", scrive Vanda.
E ad
aggiungersi al problema c'è il fatto che in questo periodo le donazioni di
sangue sono in calo perché molte persone costrette a disdire gli appuntamenti
in quanto contagiate dal Covid o in isolamento. Un problema segnalato recentemente da
Avis Toscana che ha lanciato un appello a donare a chi è in buone condizioni di
salute.
‘Dona
che ti torna’, un gioco di squadra per invitare a donare il sangue
19
Ottobre 2021.
Il
problema dei
vaccinati e
gli effetti
che
potrebbero giungere
a breve, medio o lungo termine.
Notizieindipendenti.it-
Redazione- (22 Giugno 2021)- ci dice :
Studi
recenti hanno rilevato alti livelli di proteina spike nel sangue di persone
che hanno ricevuto il vaccino mRNA, e questo potrebbe rappresentare un potenziale pericolo per i
vaccinati.
I motivi per cui alcuni scienziati sono preoccupati ha a che fare con le scoperte che la
sola proteina spike può svolgere un ruolo in alcune delle manifestazioni della
malattia di COVID-19.
Qui di
seguito vediamo gli studi sui potenziali danni che la sola proteina spike
potrebbe causare all’organismo dei vaccinati.
La
proteina spike altera la funzione di protezione della barriera emato-encefalica
umana.
La
barriera emato-encefalica (BEE) è una unità anatomico-funzionale realizzata
dalle particolari caratteristiche delle cellule endoteliali che compongono i
vasi del sistema nervoso centrale e ha principalmente una funzione di
protezione del tessuto cerebrale dagli elementi nocivi presenti nel sangue, pur
tuttavia permettendo il passaggio di sostanze necessarie alle funzioni
metaboliche.
in
breve…
E’
stato dimostrato che la proteina spike può influenzare la permeabilità di un
modello della barriera emato-encefalica, il che può fornire indizi su alcune
delle malattie neurologiche che sembrano derivare da COVID-19.
La
proteina Spike ha anche mostrato di attivare l’ inflammasoma NLRP3 che può
indurre un’infiammazione che allerta il sistema immunitario di un problema (ma
può causare danni se lasciata andare avanti incontrollata); questo può indurre
le cellule a subire un tipo di morte cellulare infiammatoria chiamata piroptosi
.
La
proteina Spike compromette la funzione endoteliale.
Funzione
barriera:
l’endotelio è assimilabile ad una membrana semi-permeabile che controlla il
passaggio di sostanze dal liquido extracellulare al circolo sanguigno e
viceversa; Regolazione
della coagulazione, della fibrinolisi e dell’aggregazione piastrinica; bilancio
della fluidità ematica.
In
breve…
Quando
la proteina spike interagisce con le cellule endoteliali che rivestono i vasi
sanguigni, è stato dimostrato che riduce l’espressione del Proteina ACE2
(questo succede poiché ACE2 è il modo in cui il virus entra nelle cellule,
quindi naturalmente le cellule sono spinte a eludere l’infezione) e questo
contribuisce all’infiammazione delle cellule endoteliali.
La
proteina Spike compromette la funzione endoteliale.
La
proteina Spike stimola la “segnalazione cellulare” nelle cellule ospiti umane:
implicazioni per le possibili conseguenze dei vaccini COVID-19.
Il
nostro laboratorio ha testato solo gli effetti della proteina spike nelle
cellule vascolari polmonari e quelle implicate nello sviluppo della
ipertensione arteriosa polmonare. Tuttavia, questa proteina può anche influenzare le
cellule dei vasi sistemici e coronarici, provocando altre malattie
cardiovascolari come la malattia coronarica, l’ipertensione sistemica e
l’ictus.
Oltre
alle cellule cardiovascolari, altre cellule che esprimono ACE2 hanno il
potenziale per essere influenzate dalla proteina spike, che può causare eventi
patologici avversi.
Pertanto,
è importante considerare la possibilità che la proteina spike SARS-CoV-2 prodotta
dai nuovi vaccini COVID-19 inneschi eventi di segnalazione cellulare che
promuovono l’ipertensione arteriosa polmonare, altre complicazioni
cardiovascolari o complicazioni in altri tessuti-organi in alcuni individui. Avremo bisogno di monitorare attentamente
le conseguenze a lungo termine dei vaccini COVID-19 che introducono la proteina
spike nel corpo umano. Inoltre, mentre i dati sull’uomo sulle possibili conseguenze
a lungo termine dei vaccini contro il COVID-19 a base di proteine spike non
saranno disponibili a breve, è imperativo che vengano impiegati modelli animali
sperimentali appropriati il prima possibile per garantire che la proteina
spike non suscita alcun segno della patogenesi della ipertensione arteriosa
polmonare o di altre condizioni patologiche croniche.
In
breve…
Questi
vaccini dovrebbero giovare alle persone anziane con condizioni di base se non
mostrano eventi avversi acuti. Tuttavia, dobbiamo considerare attentamente le
loro conseguenze a lungo termine, specialmente quando vengono somministrate a
individui sani, nonché a giovani adulti e bambini.
Oltre
a valutare i dati che saranno disponibili dagli individui infetti da SARS-CoV-2
e da
coloro che hanno ricevuto i vaccini a base di proteine spike, vanno fatte ulteriori indagini
sugli effetti della proteina spike nelle cellule umane e negli animali
appropriati.
La
proteina Spike stimola la “segnalazione cellulare” nelle cellule ospiti umane:
implicazioni per le possibili conseguenze dei vaccini COVID-19.
I
soggetti della sperimentazione sui vaccini non sono stati bene informati sul
rischio di peggioramento della malattia clinica da parte dei vaccini COVID-19.
I
vaccini COVID-19 progettati per suscitare anticorpi neutralizzanti possono
sensibilizzare i destinatari del vaccino a malattie più gravi. I vaccini per SARS, MERS e RSV non
sono mai stati approvati e i dati generati nello sviluppo e nei test di questi
vaccini suggeriscono una seria preoccupazione meccanicistica: che i vaccini progettati
empiricamente utilizzando l’approccio tradizionale, siano essi composti da
proteine, vettori virali, DNA o RNA e, indipendentemente dal metodo di
somministrazione, possono peggiorare la malattia COVID-19 tramite il
potenziamento anticorpo-dipendente (ADE). Questo rischio è sufficientemente
oscurato nei protocolli degli studi clinici e nei moduli di consenso per gli
studi sui vaccini COVID-19 in corso la comprensione da parte del paziente
di questo rischio è inadeguata.
In
breve…
il
rischio specifico e significativo di COVID-19 di ADE avrebbe dovuto essere e dovrebbe
essere divulgato in modo chiaro e indipendente ai soggetti di ricerca
attualmente in sperimentazione sui vaccini, nonché a quelli reclutati per gli
studi e ai futuri pazienti dopo approvazione del vaccino, al fine di soddisfare
lo standard di etica medica della comprensione del paziente per il consenso
informato.
I
soggetti della sperimentazione sui vaccini non sono stati bene informati sul
rischio di peggioramento della malattia clinica da parte dei vaccini COVID-19.
MORTI
SOSPETTE - Omaggio ai caduti
per la
verità - di Fred Marenghi.
Wordlifeo.com-
Simone Mariam-Fred Marenghi-(17-1-2022)- ci dicono :
Rilancio
questo articolo, scritto per MittDolcino da Fred Marenghi, un amico che seguiva
attentamente il lavoro del Dottor Domenico Biscardi, purtroppo scomparso
recentemente in circostanze che potrebbero essere definite misteriose.
Stiamo
vivendo momenti bui e un clima di odio e repressione si sta sempre più
imponendo. Ma noi figli della luce dobbiamo assolutamente resistere all'attacco
che stiamo subendo.
In
questo articolo si ripercorrono le vicende di diversi scienziati e ricercatori,
tra cui anche Domenico Biscardi, che hanno perso la vita per quella Verità che
oggi pende su qualcuno come la spada di Damocle.
Il
Dottor Biscardi era una persona onesta e lucida, un genio che spaventava questo
sistema iniquo, grazie alla sua dose di follia. Domenico Biscardi era una
scheggia impazzita. Come ci ha detto Vera Sharav, il sistema non può prevedere le
schegge impazzite. E per questo le vuole eliminare.
Questo
articolo è un omaggio ai caduti per la Verità. Un appello a non retrocedere
nemmeno di un centimetro di fronte al drago mostruoso e spaventevole che ci
troviamo davanti.
Fred Marenghi.
Il 26
novembre 2021 ci lasciava il Dr. Andreas Noack, in circostanze alquanto
misteriose. Noack fu un medico, chimico e ricercatore tedesco noto, in primis,
per aver aiutato i manifestanti feriti durante le proteste contro le
restrizioni del governo tedesco, e, in secondo luogo, per le sue dichiarazioni
e scoperte scientifiche sul reale contenuto dei vaccini per il Covid19. Il Dr.
Noack ha dimostrato durante le sue dirette su YouTube che i vaccini contengono
ossido e idrossido di grafene, una sostanza dalle incredibili caratteristiche
ma anche particolarmente dannosa per l'organismo.
Ecco
alcune delle parole del chimico:
“L'idrossido
di grafene è stato trovato in tutti i vaccini studiati. L'ossido di grafene
forma strutture nel flusso sanguigno larghe circa 50 nm e spesse 0,1 nm. Sono
molto sottili ma molto forti. Agiscono come piccole lame di rasoio nel flusso
sanguigno che possono tagliare i vasi sanguigni. Non si decompongono. Una volta
nel flusso sanguigno rimarranno lì per sempre (a meno che la persona non faccia
una trasfusione di sangue per rimuoverli).
Il
loro effetto sui vasi sanguigni è cumulativo. Più a lungo rimangono nel flusso
sanguigno, più danni saranno fatti ai vasi sanguigni nel tempo. Questo crea
problemi di emorragia in tutto il corpo.”
Ufficialmente
Noack sarebbe deceduto a seguito di un infarto in ospedale, nonostante le prime
affermazioni della moglie riferissero di un’aggressione da parte di agenti
delle forze dell’ordine. Il fatto è sospetto, dal momento che il 20 novembre
2020, durante una diretta sul suo canale YouTube, venne arrestato sotto, lo
sguardo incredulo degli altri utenti connessi, da una squadra di SWAT che fece
irruzione nella sua abitazione.
Come
nel caso di Noack, anche la recente scomparsa del farmacologo italiano,
Domenico Biscardi, appare ambigua. Il ricercatore, sin dall’inizio della
pandemia, si è impegnato per la divulgazione delle sue scoperte scientifiche
fatte in collaborazione con équipes internazionali, come gli spagnoli di Quinta
Columna. Dalle ricerche emergerebbe non solo che il Covid19 non è mai stato
isolato (come sostenuto anche dal Dr. Stefano Scoglio e dal Dr. Fabio Franchi),
ma anche il contenuto dei vaccini e gli scopi di questi ultimi. In sostanza,
come affermato da Noack, i sieri sperimentali conterrebbero ossido di grafene e dei
Quantum Dots, ovvero, nanostrutture semiconduttori le cui applicazioni sono
potenzialmente infinite.
Biscardi,
come Noak, ricevette una visita da parte dei NAS pochi giorni prima della
scomparsa, senza, tuttavia, essere arrestato però. I sospetti sul presunto
omicidio sono aumentati a seguito del suo ultimo audio in cui, conversando con
un’amica, avrebbe dichiarato che avrebbe voluto “morire da eroe” e che “sta
crollando tutto” riferendosi chiaramente alla narrativa pandemica e le
vaccinazioni.
Altri sospettano, come per il dr. Noack, che
sia stato messo sotto un programma di protezione, vista la rapidità con cui si
è voluto concludere il caso: infatti, dalla morte al funerale non sono
trascorse più di 24 ore - e senza l'effettuarsi dell'autopsia.
Un'altra
scomparsa che ha lasciato tutti sconcertati è quella di Thomas Jendges, amministratore delegato di una
clinica della città di Chemnitz (Germania). Secondo le ricostruzioni, Jendges,
si sarebbe lanciato dal tetto della clinica morendo sul colpo, analogamente
alla vicenda legata a David Rossi.
Thomas
Jendsen avrebbe lasciato una lettera d’addio dove spiegherebbe di essersi
suicidato perché stanco di mentire sulla sicurezza dei vaccini. La lettera
reciterebbe: “Non posso più convivere con le bugie a cittadini e pazienti, che i
vaccini sarebbero innocui, è un #Genocidio”. Tuttavia, sia il sindaco che la
polizia hanno negato dell’esistenza della suddetta lettera.
Da non
dimenticare è il caso del Dr. Giuseppe De Donno, l'ex primario di pneumologia
dell'ospedale Carlo Poma e fautore della terapia anti Covid-19 con il plasma
iperimmune. De Donno, a differenza di Noack e Biscardi, non fece nessuna
clamorosa scoperta riguardante i vaccini. Nonostante ciò, fu il primo a
proporre una cura efficace per il trattamento della Sars-Cov2, terapia già utilizzata
in passato per altre patologie. Alcuni sostengono che nell’ultimo periodo il dottore fosse
stato sottoposto ad un livello di stress che lo ha spinto al suicido. Tuttavia, questa versione pare non
convincere né i familiari né la procura di Mantova che, per accertarsi non si
tratti di omicidio, ha aperto un’indagine ancora in corso.
La
lista di scienziati deceduti in strane circostanze in seguito alle loro
dichiarazioni e o scoperte, purtroppo, è ancora molto lunga. Basti ricordare Kary B. Mullis,
chimico vincitore del Premio Nobel per la caduta dell'LSD, negatore del
cambiamento climatico, credente nell'astrologia, surfista, ampiamente
rispettato e ugualmente criticato per le sue opinioni controverse. Considerato un “genio selvaggio” dai
colleghi ricercatori, Mullis ha condiviso un Nobel nel 1993 per lo sviluppo di
una tecnica chiamata “Reazione a Catena della Polimerasi”, o PCR, che ha permesso
agli scienziati di creare milioni di copie di una singola molecola di DNA.
È ad
oggi considerata come una delle più importanti invenzioni scientifiche del XX
secolo; una scoperta che, tra innumerevoli altre applicazioni e ricerche, ha
dato agli scienziati la possibilità di studiare il DNA di un mammut congelato
di 40.000 anni fa e ha aiutato gli investigatori a prelevare piccole quantità
di DNA per identificare o scagionare sospetti criminali.
Mullis
è morto il 7 agosto 2019 nella sua casa a Newport Beach, in California, a casa
per insufficienza cardiaca e respiratoria - così ha dichiarato sua moglie Nancy
Cosgrove Mullis.
Per
quanto acclamata fosse la sua tecnica, Mullis fu molto criticato per le sue
teorie, in
particolare per il suo suggerimento che l'HIV non causasse l'AIDS, definendo
tale postulato come “un errore infernale”. Quest’affermazione gli costò una
certa credibilità tra i suoi colleghi scientifici, così come la sua convinzione
che il
riscaldamento globale fosse una bufala e che il danno dell'ozono fosse
un'illusione. Precisiamo che mori a 74 anni, ma è curioso che sia morto poco prima
che la sua invenzione venisse utilizzata per sostenere la narrativa pandemica
iniziata alla fine dello stesso anno.
Stanley
Meyer è l’inventore di una auto alimentata ad acqua che non ha mai visto una
commercializzazione e che non ha mai avuto riconoscimenti ufficiali.
L’inventore è morto improvvisamente mentre cenava in un ristorante, urlando, in
fin di vita tra le braccia del fratello: “Mi hanno avvelenato, mi hanno ucciso”.
È una storia strana e controversa che però
lascia seri dubbi. Il rapporto sulla sua morte parla di “aneurisma cerebrale”, mentre il fratello ed i suoi
sostenitori sono convinti che sia stato realmente ucciso per fare sparire il
suo progetto.
Una
constatazione dei fatti suggerisce che, stranamente, gli inventori di nuove
tecnologie di alimentazione dei motori per auto non siano stati bene accolti
dalla comunità scientifica e dai grandi colossi industriali, ma che addirittura siano stati
maltrattati ed osteggiati per fermare i loro studi e progetti.
Insomma,
la storia è piena zeppa di casi in cui scienziati di tutto rispetto sono
deceduti misteriosamente dopo aver reso pubbliche le loro scoperte
rivoluzionarie, come la cura per il cancro, motori ad acqua, ed energie libere
e pulite. È evidente ormai che chi si avvicina troppo al progresso rischi a di
andarsene prematuramente, poiché le loro menti geniali hanno messo a
repentaglio le fondamenta su cui si basa il sistema corrotto in cui viviamo. Speriamo che, uomini come loro,
portino avanti con coraggio la battaglia per la verità, affinché si possa
fondare una società migliore.
(bitchute.com/video/X9oMvf6dbhCi/).
(
bitchute.com/video/3lN5juj79a1A).
(secondopianonews.it/attualita/2022/01/12/la-strana-morte-del-dottor-biscardi-aveva-scoperto-sostanze-nocive-nei-vaccini.html).
(cafe.nfshost.com/?p=4961).
(rainews.it/archivio-rainews/articoli/morte-giuseppe-de-donno-procura-mantova-apre-inchiesta-3a7c9996-0446-4d68-9ac4-f4e41d9dd2b9.html?refresh_ce
).
(mittdolcino.com/2022/01/15/morti-sospette/).
“Little
Albert Experiment.”
Conoscenzealconfine.it -Carol Watkins - ( 9 Febbraio 2022)- ci dice :
“Datemi
un bambino e lo trasformerò in qualsiasi tipo di uomo”. Queste sono le parole
dello psichiatra Dr. J.B. Watson, il fondatore del “comportamentismo”.
Nel
1920 alla John Hopkins University lo psichiatra Dr. J.B. Watson compie alcuni
esperimenti su bambini piccoli di età dai 3 mesi a 1 anno. Gli esperimenti sono
straordinari nella loro semplicità. In uno di questi presenta ad un bambino una
candela accesa per vedere se ha paura del fuoco. In un altro introduce degli
animali nell’ambiente per vedere se il bambino si spaventa.
Uno di
questi esperimenti viene chiamato il “Little Albert Experiment” dove accanto ad
un bambino di 3 mesi di nome Albert viene messo un coniglio.
Dopo
un po’ il bambino si affeziona all’animale e comincia anche ad accarezzarlo.
Poi il Dr. Watson decide di modificare l’ambiente, producendo un forte rumore
di martellamento ogni volta Albert tocca il coniglio, col risultato di
spaventare il bambino.
Alla
fine, Albert prova repulsione per il coniglio, gridando terrorizzato ogni volta
che gli viene messo vicino.
Cambiando
l’ambiente Watson scopre che la mente non ancora sviluppata del bambino può
essere controllata, insegnandole come comportarsi di volta in volta con
possibilità e combinazioni infinite.
Dai
suoi esperimenti Watson raggiunge una conclusione radicale che getterà le basi dell’ingegneria politica e sociale
del 20° secolo. Dalle
sue ricerche conclude che la forza dominante nella società non è l’amore ma la
paura.
Quindi
miliardi e miliardi di dollari delle multinazionali vengono iniettati nel tempo
nei campi dell’istruzione, della ricerca scientifica e politica per un piano
prestabilito di ingegneria sociale e umana.
“Datemi
un bambino e lo trasformerò in qualsiasi tipo di uomo”. Queste sono le parole
dello psichiatra Dr. J.B. Watson, il fondatore del “comportamentismo”.
Secondo
questa visione del mondo, il comportamento degli organismi, inclusi gli esseri umani, è
facilmente prevedibile e scontato quindi controllabile, e da allora i governi e gli
scienziati con massicci finanziamenti corporativi hanno lavorato con fervore nel condizionare l’essere umano ad
essere quel perfetto ingranaggio di quella macchina chiamata oggi “il mercato”.
L’amore
per il potere è la forza trainante dell’economia globale e l’instillare la
paura nelle menti delle persone è lo strumento usato per manipolare la società,
utilizzando i media mainstream per mantenere il gioco.
La gente ha paura per il proprio lavoro, per i
propri mezzi di sostentamento, impegni familiari, status finanziario e
posizione sociale. Ha paura per la sua comunità, per le risorse pubbliche, il
crimine, la sicurezza nazionale e l’assistenza sanitaria.
Molti
cittadini oggi sono diventati schiavi arrendevoli e compiacenti, tolleranti
verso l’obbedienza graduale, pronti a scambiare una schiavitù fisica per una
psicologica.
La cosa che più mi preoccupa non sono tanto le limitazioni che ci imporranno ma la remissività e arrendevolezza
che sta sfornando nazioni di depressi sorridenti.
L’unica
cosa che sta velocemente scomparendo nella società oggi è l’abilità di essere
umani, l’abilità di discernere, ragionare, pensare criticamente e usare
l’intuizione.
Le
persone in questi giorni fanno affidamento sui loro pari, sulle istituzioni
governative e strizzano l’occhio verso i loro idoli perché gli diano uno scopo,
disperatamente alla ricerca di un corrimano cui aggrapparsi, di significati e
comprensioni al di là delle proprie menti. Hanno delegato il proprio pensare ad
altri, spalancando la porta a qualsiasi psicopatico che allegramente assumerà il ruolo di
leader,
giocando a suonare il pifferaio magico per la mandria.
(Carol
Watkins-- disinformazione.it/2022/01/02/little-albert-experiment/).
Boicottare
Poste Italiane.
E poi
abbandonare questo paese.
Libreidee.org-
Luigi Paragone - Nicola Bizzi - ( 10/2/2022)-
ci dicono :
Abbandonare
questa Italia: non è più solo una suggestione, un sentimento. Molti
connazionali ci stanno pensando seriamente: Spagna e Baleari, Canarie, Istria,
Regno Unito. Ovunque è meglio, sotto questo aspetto: Romania, Bulgaria,
Florida. Dappertutto le restrizioni non mordono più, e non hanno mai tormentato
troppo i cittadini. Svezia e Danimarca, Svizzera: va bene qualsiasi paese.
Scrive “Repubblica”, citando il “New York
Times”, che la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, sta per
annunciare la rimozione di ogni obbligo – mascherine e pass “vaccinale” – per
accedere ai luoghi al chiuso.
Obblighi
già caduti, per gli studenti, in altri Stati sempre a guida democratica, come
New Jersey e Delaware.
Le scelte degli Usa preludono dunque a un
imminente rimbalzo “aperturista” anche nel Belpaese?
Ora lo
invocano anche i cialtroni del mainstream, fino a ieri favorevoli a lockdown,
coprifuoco, colorazione delle Regioni e ridicoli distanziamenti.
L’Italia
sembra diventata una sorta di grande manicomio a cielo aperto: e questo, grazie
anche a chi si è sottoposto ai sieri sperimentali, ben sapendo che – per molte
categorie – erano imposti attraverso lo squallore del ricatto.
Proprio questo cedimento civile (assecondare la
campagna per il Tso, pur sapendola sospinta dall’autoritarismo e da una
violenta propaganda menzognera) ha fatalmente indebolito la quota di
“renitenti”, oggi sottoposti alla vessazione quasi generalizzata:
mentre
la Gran Bretagna abolisce il Tso per i sanitari, il governatorato italico lo estende
imponendolo agli over 50, e senza che i titolari di Green Pass accennino a
protestare.
L’indignazione
sta crescendo, a quanto pare, ma è ancora minoritaria.
Per contro, la “gioiosa macchina da guerra”
del governo Conte-Draghi-Speranza sembra essersi inceppata sulla temuta terza
dose: milioni
di italiani se ne sono finora sottratti, unendosi ai 7 milioni di cittadini che
solo gli imbecilli, a reti unificate, osano ancora chiamare No-Vax.
Non
durerà per sempre, avverte Gianluigi Paragone: a breve, quando il rigore sanitario
avrà ulteriormente devastato l’economia, c’è da temere seriamente la rabbia dei
miti.
Evidentemente
a Palazzo Chigi se ne sono accorti, e forse si preparano davvero ad allentare
il cappio. Illudendosi, magari, che la popolazione applauda. Popolazione cui
oggi è impedito il libero accesso ai trasporti, a molti negozi e agli uffici
pubblici, agli sportelli bancari e persino alle Poste.
A proposito: coliamole a picco, le Poste Italiane.
Lo propone lo storico Nicola Bizzi, lanciando un vero
e proprio boicottaggio: esistono mille agenzie postali private, diffuse su tutto il
territorio nazionale. Si possono tranquillamente bypassare, gli uffici postali.
E, meglio ancora: si può cogliere l’occasione
per chiudere l’eventuale conto corrente aperto presso BancoPosta, ritirando
immediatamente il proprio denaro.
Insiste Bizzi: diamo una lezione a Poste
Italiane, facciamogli vedere chi siamo.
Facciamolo, magari, prima di lasciare questo
paese ormai cupo e spaventoso, reso invivibile dalla disgustosa indifferenza
della maggioranza, che oggi sembra una massa ottusa composta quasi solo da
pericolosi ignoranti.
Nel
silenzio cambiano
la Costituzione:
ora è “green”.
Visionetv.it-Arnaldo
Vitangeli- (9 Febbraio 2022 )- ci dice :
Il
ministro della transizione ecologica Cingolani esulta parlando di “svolta
epocale”, e già questo basterebbe per farsi venire un brivido lungo la schiena,
perché ad essere stata modificata dal peggior Parlamento della storia
repubblicana è la nostra Costituzione che ora è più “green”.
A
cambiare sono in particolare due articoli della Carta, il 9 e il 41.
Le
modifiche sono state approvate, sia dalla Camera che dal Senato, con una
maggioranza superiore ai due terzi, dunque non possono essere soggette a
referendum.
Da
oggi dunque la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e
degli animali “anche nell’interesse delle future generazioni” diventano
principi fondamentali della nostra Repubblica e vengono inseriti all’articolo
9, che prima si limitava alla promozione dello sviluppo della cultura, della
ricerca scientifica e tecnica e alla tutela del paesaggio e del patrimonio
storico e artistico della Nazione.
All’articolo
41 invece, che regolamenta l’attività economica privata affinché non possa
recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana si aggiunge un capoverso che afferma
che l’attività privata non deve danneggiare la salute e l’ambiente.
Per
quanto i principi costituzionali siano ormai scientificamente ignorati,
l’aggiunta del principio di tutela dell’ambiente sembrerebbe una buona notizia, ma si tratta in realtà di creare le
condizioni, anche a livello costituzionale, per quella trasformazione del modello
economico e produttivo chiamato “grande reset” che, fingendo di puntare alla
difesa dell’ambiente, punta a distruggere la piccola e media impresa e
concentrare ulteriormente la ricchezza nelle mani delle grandi multinazionali,
le uniche in grado di affrontare i costi e gli obblighi legati alla
“transizione verde”.
Ora
che la pandemia sta probabilmente per esaurire la sua funzione è già pronta la nuova emergenza,
quella climatica, con la quale tenere sotto scacco i popoli, e i nostri parlamentari, servi
zelanti, modificano la Costituzione per assecondare la narrazione dell’emergenza ambientale.
Intendiamoci:
quella
della difesa dell’ambiente è una causa giustissima e importante, ma se si
volesse proteggere la natura si dovrebbe puntare a un diverso modello di
consumo.
Invece
gli obbiettivi sono diversi e inconfessabili, e per raggiungerli si teorizza un
dogma, e
cioè che il riscaldamento globale sia insostenibile e, soprattutto, che dipenda dalle attività antropiche, e non dalle attività solari come è
molto probabile che sia e come sempre è stato nella lunghissima storia del nostro
pianeta.
Naturalmente
i “rimedi” che il sistema pone al problema
climatico sono in realtà dannosi dal punto di vista ambientale; le auto elettriche, giusto per fare
un esempio, non solo comportano emissioni di CO2 proprio come le altre (l’elettricità
si genera per la grande maggioranza con le centrali termoelettriche, dunque
bruciando idrocarburi, le fonti “rinnovabili” sono la classica foglia di fico
che rappresenta una percentuale minima del fabbisogno energetico) ma il
processo di distruzione delle vecchie vetture, smaltimento dei rifiuti e
costruzione di nuovi veicoli “green” su larga scala è, a sua volta, un processo
profondamente inquinante.
Ma il
punto è che questo processo genera una mole di ricchezza immensa per le grandi
società,
sia attraverso la vendita di prodotti reali (automobili, materiali, tecnologie)
sia, soprattutto,
attraverso la bolla speculativa legata alla green economy.
Insomma
si tratta dello stesso modello di business legato alla pandemia, si ingigantisce una minaccia, vera
o presunta, si terrorizza la gente e poi si offre la soluzione, che è ritenuta a quel
punto indispensabile, si tratti di chiusure e limitazioni, di un siero
sperimentale imposto a tutti o di costi e tasse per contrastare il
“riscaldamento globale”.
Alla
fine del processo la gente comune si ritrova sempre più povera e le élite economiche sempre più
ricche.
(ARNALDO
VITANGELI).
Il
Mattarella bis segna la fine dei partiti:
è
dittatura tecnocratica istituzionalizzata?
Visionetv.it-
Andrea Sartori- (31 Gennaio 2022)- ci dice:
La
rielezione di Sergio Mattarella ha, di fatto, istituzionalizzato la fine dei
partiti e la blindatura del potere da parte di alcune forze ha sancito la fine
della democrazia in Italia. Non si sa ancora se in via definitiva o solo
temporanea come accadde con la parentesi fascista.
I
giornali, come il Corriere della Sera, parlano di “macerie dei partiti”. E
quindi, se i partiti non vanno più bene, cosa accade? I partiti sono il cemento della
democrazia, in quanto espressione della volontà popolare. Eliminandoli andremo dove vogliono
portarci sin dai tempi di Monti, se non da quelli di Mani Pulite: ad una tecnocrazia in stile pugno di
ferro. La rielezione di un vecchio notaio
che ha firmato decreti incostituzionali e, a cascata, la riconferma di un
sinistro tecnocrate.
I
partiti escono con le ossa rotte. Soprattutto il centrodestra, e non a caso. Il
centrodestra, pur con i suoi immensi limiti, andava ridotto all’impotenza.
Andava distrutto, in quanto non può esistere una visione alternativa.
Certamente, l’incapacità di Salvini, dovuta ad un dilettantismo politico unito
a mancanza di coraggio, ha dato una grossa mano, e l’ha data anche alla Meloni
che ora può rivendicare il suo “candore” e la sua coerenza (sempre facile,
quando si sta all’opposizione) oltre a chiedere di “rifondare” la coalizione.
Anche il Partito Democratico, che pure rappresenta l’élite, non esce comunque
bene: ha fallito nel suo obiettivo di portare Draghi al Quirinale. E per farlo
il PD aveva persino presentato, lo scorso dicembre, un DDL per impedire la
rielezione del Capo dello Stato. Anche Letta, presentato come il vincitore, non
ha raggiunto il suo obiettivo e ha ripiegato sul Mattarella bis, e nel PD ora
si mette in discussione la segreteria.
Nel
Movimento 5 Stelle si sta addirittura ai materassi: Conte accusa Di Maio di
averlo pugnalato alle spalle. Il Ministro degli Esteri gli risponde con
sussiego (e con la poltrona messa al sicuro) ventilando una sostituzione della
leadership. Entra a gamba tesa perfino Di Battista, a prendere le parti
dell’avvocato degli italiani contro il suo ex amico del cuore.
In
tutto questo sconquasso, persino il Presidente uscente-rientrante non ne esce
benissimo, visto quello che aveva detto e ribadito, ma quantomeno se la cava
col “senso di responsabilità”.
Anzi,
dà l’idea dell’autosacrificio per senso istituzionale a fronte di partiti che
fanno la figura dei bambini capricciosi.
Ne “esce bene”, neanche a dirlo, il solito
Matteo Renzi oramai kingmaker. Leader di un partito con percentuali da prefisso
telefonico ma che ha compreso che la popolarità non conta più, perché il
contesto democratico è venuto meno.
E’ il
bis della rielezione di Napolitano? Non esattamente. Quelle erano state le
prove generali: ma il tentativo tecnocratico di Monti era fallito, i partiti
conservavano, nonostante tutto, una grande vitalità ed era in grande ascesa il
fenomeno del Movimento 5 Stelle che appariva come il nuovo che avanzava sulle
macerie berlusconiane. Si poteva ancora credere ad un rinnovamento della
democrazia.
Ora
vediamo una blindatura netta del potere con la scusa dello Stato di emergenza. Il terzo tassello, oltre a Mattarella e Draghi è Amato
alla Corte Costituzionale e ha subito affermato che la Scienza ha una
prelazione in termini di diritto costituzionale. Mettendo così a tacere le
accuse di incostituzionalità.
Le
elezioni saranno nel 2023. Stando così le cose le due forze che furono l’anima
del populismo e del sovranismo, ovvero Lega Nord e Movimento 5 Stelle, saranno
scomparsi per disaffezione degli elettori viste le mosse sgangherate dei loro
leader in questa patetica farsa. I giornali continueranno a dire che la
politica ha fallito. Reggerà forse la Meloni, quella che ne esce meglio, ma
l’elettorato, oramai scottato delle esperienze pentastellata e leghista, non si
fida. Resterà
il PD, che oramai si avvia a diventare una sorta di “partito unico” come lo fu
il PNF dal 1925 al 1945. Ma il potere sarà in mano essenzialmente a tecnocrati,
economisti e magistrati, ben rappresentati dal banchiere a Chigi e dell’ex
giudice al Quirinale.
(ANDREA
SARTORI).
Il
British Medical Journal chiede
i
“dati grezzi” sulla sperimentazione.
E li
vuole subito.
Visionetv.it-Giulia
Burgazzi-(22 Gennaio 2022)- ci dice :
Il BMJ
(British Medical Journal), una delle Bibbie della medicina, chiede i dati
grezzi relativi alla sperimentazione dei vaccini e dei farmaci contro il Covid.
Li chiede subito. Scrive che sono indispensabili per un controllo
indipendente. I dati grezzi sono quelli completi
e non elaborati in vista della presentazione a chicchessia.
Possiedono
in modo più o meno dettagliato i dati grezzi
le agenzie che hanno dato il via libera a vaccini e farmaci anti Covid. Ad esempio, la statunitense FDA e
l’europea EMA. Tuttavia, salvo parziali eccezioni, non li mettono a
disposizione della comunità scientifica.
Ovviamente
le grandi industrie farmaceutiche che hanno messo a punto farmaci e vaccini
detengono la totalità dei dati grezzi relativi alla loro sperimentazione. “Big
Pharma è l’industria meno affidabile”. Il BMJ usa letteralmente questa
espressione.
E’
ovvio e anche arcinoto: senza dati grezzi il controllo indipendente non è
possibile. Infatti non si è svolto. Fidarsi
acriticamente è come chiedere all’oste se è buono il suo vino. Però in Italia il Governo si fida
così tanto dell’oste che vuole somministrare urbi et orbi tre razioni di
vino e rende la vita impossibile a chi
non se lo beve.
L’articolo
del British Medical Journal che sollecita i dati grezzi usa un linguaggio
davvero poco felpato.
Porta
la data di mercoledì 19 gennaio. In calce, tre firme di peso: Peter Doshi,
Fiona Godle, Kamran Abbaso.
Sono,
rispettivamente, redattore, ex direttore e direttore del BMJ. I più grandi
media italiani lo hanno accolto con un silenzio tombale. Fa eccezione Il
Manifesto: sempre che (con tutto il rispetto) vada annoverato fra i più grandi
media. Un
passaggio del BMJ merita di essere riportato (in traduzione) per intero:
Non
c’è spazio per esenzioni all’ingrosso dalle buone pratiche durante una
pandemia. Il pubblico ha pagato i vaccini contro il covid-19 attraverso ingenti
finanziamenti pubblici alla ricerca, ed è il pubblico che si fa carico del
saldo fra i vantaggi ed i danni che accompagnano la vaccinazione. Il pubblico,
quindi, ha pieno diritto a tali dati [grezzi], nonché all’esame di tali dati da
parte di esperti.
Se non
di Big Pharma che possiede i dati grezzi, possiamo fidarci almeno delle agenzie
tipo EMA che hanno dato il via libera a farmaci e vaccini? Esse hanno ricevuto
una parte dei dati grezzi, e anche consistente… Il BMJ non ha peli sulla
lingua.
Oltre ai dati grezzi, è essenziale un processo
decisionale trasparente.
I responsabili della regolamentazione e gli
enti di salute pubblica potrebbero rendere pubblici dettagli come il motivo per
il quale i test sui vaccini non sono stati concepiti per verificare l’efficacia
contro l’infezione e la diffusione della SARS-CoV-2. Se i responsabili della
regolamentazione avessero insistito per ottenere risultati [anche in questo
campo], gli Stati avrebbero potuto conoscere in anticipo l’effetto dei vaccini
sulla trasmissione e avrebbero potuto pianificare di conseguenza.
Il
MBJ, che precisa di essere favorevole a strategie di vaccinazione basate su
prove solide, ha fatto come il bambino nella famosa fiaba di Andersen. Una Bibbia della scienza medica ha
detto che a proposito di vaccini anti Covid il re è nudo. Ha messo in fila cose
note da un pezzo che alimentano la diffidenza verso le politiche sanitarie
basate sui vaccini.I governi, quello italiano compreso, e i principali media
fanno accuratamente finta di non vedere che il re è nudo.
Secondo la fiaba, si era diffusa la convinzione che gli stupendi abiti
del re fossero invisibili solo agli stolti. Che fossero invisibili magari ai
cosiddetti no vax, omaggiati sostanzialmente del titolo di ignoranti…Ancora nella fiaba, quando il bambino
dice per primo che il re è nudo, la gente comincia a mormorarlo e poi ad
urlarlo. Il re tuttavia, pur sapendo che avevano ragione, continua a recitare
la sua parte. Resta in costume adamitico fino alla fine.
(GIULIA BURGAZZI).
Ora
anche l’Europa è contro Draghi:
letterina in arrivo?
Visionetv.it-
Arnaldo Vitangeli- (9 Febbraio 2022 )-
ci dice:
Povero
Papà Banchiere, di questi tempi sembra proprio che non gliene vada bene una.
Dopo la bruciante sconfitta della sua autocandidatura per la presidenza della
Repubblica, mentre la sua maggioranza è a pezzi come il partito di maggioranza
relativa, dilaniato da faide e vendette, ci si mette pure l’Europa a complicare
la vita del Presidentissimo.
Il
falco Dombrovskis alla riunione della commissione per i problemi economici e
monetari del Parlamento europeo ha bacchettato l’Italia dei migliori. “Nel caso dell’Italia – e in misura
minore di Lettonia e Lituania – abbiamo fornito una nota di cautela sulla
rapida crescita della spesa corrente nazionale” afferma il vicepresidente
esecutivo della Commissione Europea, che rincara poi la dose: “abbiamo
sottolineato che è importante che Belgio, Francia, Grecia, Italia e Spagna
mantengano finanze pubbliche sostenibili dato il loro alto livello di
indebitamento“.
Non è
ancora la famosa “letterina” ma poco ci manca.
Dombrovskis
prevede che la clausola di salvaguardia generale sarà disattivata a partire dal
2023. E
che “quando le condizioni lo permetteranno, i Paesi dovrebbero iniziare a
ridurre i propri disavanzi e riportare il debito su un percorso discendente”.Insomma chi pensava che il nuovo
volto buono dell’Europa post covid e la presenza dell’ex capo della BCE alla
presidenza del Consiglio avrebbero mandato in soffitta l’austerità si sbagliava
e di grosso.
“All’inizio
di marzo la Commissione fornirà orientamenti per il 2023. Ciò faciliterà i
preparativi degli Stati membri per i programmi di stabilità e convergenza.
Infine, presenteremo raccomandazioni specifiche per Paese a maggio, nell’ambito
del semestre europeo di primavera.”
Una
volta a scuola si veniva rimandati a settembre, ora Draghi e il suo governo
sono rimandati a maggio, ma è difficile che, nonostante gli osanna della stampa
nazionale, il premier passi la prova a pieni voti.
I
trattati europei non sono stati modificati e rimangono recessivi e, soprattutto
per l’Italia, insostenibili.
Dopo
una fase eccezionale, in cui le clausole dell’UE sono state sospese, era
inevitabile il ritorno alle vecchie abitudini, ed ora, con un debito pubblico
lievitato oltre il 150% del Pil, per il nostro Paese sarà ancora più difficile
rimanere nell’UE senza adottare un modello di macelleria sociale stile Grecia.
(ARNALDO VITANGELI).
Decreti
Covid: Lega
e parte del M5s
si
smarcano dal draghismo emergenziale
visionetv.it-
Giulia Burgazzi -(9 Febbraio 2022 )- ci dice :
Il
muro del draghismo emergenziale sul Covid comincia a sgretolarsi, e non solo
fra i virostar. Finora, una maggioranza molto ampia e granitica ha sostenuto in
Parlamento sia il Governo Draghi sia la sua sovrabbondante produzione di severi
decreti e DPCM con cervellotiche, stratificate ed inefficaci restrizioni. Ma solo finora.
Una
parte del M5S si sta smarcando. La Lega introduce dei distinguo. Avviene
proprio nel momento in cui il Governo stesso va verso cauti, cautissimi
allentamenti: stop alle mascherine all’aperto, riapertura delle discoteche, fine – pare – dello stato di
emergenza al 31 marzo 2022.
A quella data, l’emergenza Covid avrà
raggiunto la veneranda età di 26 mesi. Fiutata l’aria di smarcamento, pare che
Draghi abbia l’intenzione di usare un
escamotage per far approvare in un colpo solo, senza tanto dibattere in
Parlamento, i decreti di Capodanno e dell’Epifania. Contengono fra l’altro
l’obbligo di green pass base (tampone negativo) per andare alle Poste e in
banca, l’obbligo di vaccino per gli over 50 e la quarantena breve per i
vaccinati.
Però
il Governo potrà avere delle sorprese se non riuscirà a fare una cosa del
genere anche col decreto del 5 febbraio.
E’
quello che, fra l’altro, istituisce il green pass illimitato per i vaccinati e
che, a proposito della didattica a distanza nelle scuole, prevede regole
diverse per vaccinati e non.
Un’avvisaglia
si ebbe a suo tempo anche in Consiglio dei Ministri. Due dei tre ministri della
Lega – Garavaglia e Stefani – non votarono il provvedimento. Il terzo ministro,
Giorgetti, era assente.
In
previsione della conversione in legge del decreto, ora la Lega rimarca il suo
malcontento per bocca del presidente dei suoi deputati, Riccardo Molinari. Non annuncia il voto contrario in
Parlamento. Però parla della necessità di una riconciliazione nazionale che passi
attraverso l’abolizione del green pass. Di quello stesso green pass del
quale il decreto del 5 febbraio prevede durata illimitata.
Una
riconciliazione nazionale può sembrare problematica se nella stanza dei bottoni
rimangono le stesse persone che hanno appoggiato norme in grado di generare la
frattura. Ma tant’è. Molinari pare non
si ponga questo problema. Le sue parole sono comunque il primo segno di
indebolimento del draghismo emergenziale.
Un
altro segno di indebolimento del draghismo emergenziale viene dal M5S. O
meglio, da una parte del movimento ormai percorso da una faida interna. Tredici
parlamentari pentastellati hanno assunto una posizione che ha trovato poco
risalto sui media. E’ pubblicata per intero su Facebook.
Criticano
le decisioni del Governo a proposito di green pass e di norme anti Covid.
Sostengono che non sono basate su una corretta valutazione del rapporto costi-benefici.
Chiedono
il ritiro del green pass, che penalizza l’economia e la vita sociale.
Annunciano emendamenti al momento della conversione in legge del decreto del 5
febbraio.
Sono
segnali importanti, ma non vanno ancora al cuore del problema. Manca la virata
verso le cure domiciliari precoci e la medicina territoriale. Manca il ritiro dell’obbligo di
vaccinazione anti Covid per over 50, sanitari, insegnanti eccetera. Comunque
sono il segno che il vento sta cambiando. Ora bisogna solo più cambiare i politici
che finora hanno soffiato per alimentarlo.
(GIULIA BURGAZZI).
Alabarda
vaccinale: super green pass
alla
Camera, l’arma
finale di Fico.
Visionetv.it-
Andrea Sartori - (9 Febbraio 2022 )- ci dice ;
Oramai
è evidente che la narrazione stia prendendo tutta un’altra piega anche sul
green pass: da Matteo Bassetti che invoca le barricate contro il green pass
all’Ansa che parla della fine dell’incubo.
Ma il
nostro presidente della Camera Roberto Fico (“che Fico” come cantava quel no
vax di Pippo Franco) non ci sta. E come Hitler nel 1945 arriva all’arma finale: il
super green pass per accedere alla Camera dei Deputati.
Incredibile
“che Fico”. Proprio mentre il super ipocondriaco Roberto Speranza firma la caduta
dell’obbligo delle mascherine per il prossimo 11 febbraio, solennità della
Madonna di Lourdes (si può quindi parlare di miracolo) ecco che il più rosso
dei presidenti della Camera dai tempi di Nilde Iotti fa marcia indietro.
Consigliamo al caro “che Fico” di preoccuparsi un po’ di più della sorte del
suo Movimento, che non versa esattamente in ottima salute.
Ma
perché questa improvvisa restrizione che colpisce i rappresentanti dei
cittadini proprio mentre si va (almeno a parole) verso un allentamento? Si tratta di una ridicola guerra
contro la sua ex compagna di partito Sara Cunial in pieno stile “la vendetta
dell’ex”? Oppure il solito grillismo dell’uno vale uno, e quindi anche “la
casta” ha da soffrì? Tutte e due le ipotesi sono plausibili: “Che Fico” sembra un po’ uno degli
ultimi giapponesi sull’isola a combattere una guerra che già si profila come
perduta.
Ma c’è
anche la questione della guerra tra bande in politica. La guerra di Fico contro la Cunial,
e magari Paragone o Sgarbi che si sono espressi in maniera molto critica sul
green, o
contro lo stesso Salvini che dice pubblicamente di non aver fatto vaccinare la
figlia.
E a
proposito di guerra tra bande, c’è da ricordare anche che, mentre noi cittadini
pensiamo a restrizioni e pass, nei Palazzi si è già proiettati verso la
campagna elettorale. Un provvedimento di questo genere metterà probabilmente in
difficoltà esponenti di vari schieramenti: parlamentari di centrodestra iper-vaccinati
ma che si fanno passare per “dissidenti”, ora dovranno spiegare ai propri
elettori come mai sono in possesso di pass; parlamentari di centrosinistra che
zitti , zitti sono contrari alla vaccinazione, ora saranno costretti a recarsi
all’hub o ad uscire allo scoperto.
E
intanto, i parlamentari senza pass vaccinale non potranno votare né entrare in
aula. Neppure
nel ventennio ci si era spinti a tanto.
(ANDREA SARTORI).
I
tecnocrati pretendono
una tassa
sulla carne per combattere
il
cambiamento climatico.
Visionetv.it-
Paul Joseph Watson, trad. Martina Giuntoli- (9 Febbraio 2022) ci dice :
Un
gruppo di economisti ambientali tedeschi chiede che vengano imposte pesanti
tasse sui prodotti a base di carne per combattere il cambiamento climatico, con
percentuali che arrivano fino al 56% di incremento per la carne bovina.
Secondo
l’affermazione che il bestiame è responsabile del 13% delle emissioni di gas serra,
i ricercatori del Dipartimento per l’Uso Sostenibile delle Risorse Naturali
della TU di Berlino chiedono limitazioni al consumo di
carne al fine di “raggiungere la neutralità dei gas serra”.
Ecco
quanto affermato in uno studio condotto dalla
TU
Technische Universitat Berlin di Berlino, “La tassazione della carne è
inevitabile”:
L’economista
ambientale Prof.
Dr. Linus Mattauch parla del costo reale di un chilogrammo di carne bovina.
La
ricerca condotta da Franziska Funke e dal professor Linus Mattauch mostra che il costo della carne non
riflette l’impatto ambientale che l’allevamento ha in tutto il mondo.
La
carne è troppo economica secondo i ricercatori del Dipartimento per l’Uso
Sostenibile delle Risorse Naturali della TU Berlin.
Se nel
costo della carne fossero inclusi gli impatti ambientali dell’allevamento come l’inquinamento da nitrati e la
distruzione della biodiversità, nonché gli effetti negativi sul benessere degli animali e
sulla salute umana, allora un chilogrammo di manzo, maiale, agnello e pollame
dovrebbe costare molto più di quanto non
costi adesso.
Con il
bestiame responsabile del 13% delle emissioni di gas serra, il consumo di carne
pro capite nei paesi del Nord del mondo deve essere ridotto.
Senza
questa diminuzione del consumo di carne, non sarà possibile raggiungere la
neutralità dei gas serra. Per raggiungere questo obiettivo, Franziska Funke e Linus Mattauch,
insieme ai loro coautori dell’Università di Oxford, chiedono la tassazione della carne e
presentano modelli di calcolo per il costo reale della carne nel loro recente
articolo “La carne è forse troppo a buon mercato? Verso una tassazione ottimale
della carne”.
“L’allevamento
di bestiame contribuisce enormemente alle emissioni di gas serra,
all’inquinamento del suolo e dell’acqua e le preziose foreste vengono
bonificate per pascoli e colture alimentari“, ha affermato il leader del
gruppo, il professor Linus Mattauch.
“Le
prove in nostro possesso suggeriscono che l’impatto ambientale sia così
schiacciante che il mondo non può raggiungere gli obiettivi climatici e
mantenere intatti gli ecosistemi vitali senza ridurre il consumo di carne,
almeno nei paesi occidentali ad alto reddito“, ha aggiunto.
Mattauch
vuole che i governi “comincino seriamente a pensare di tassare anche la carne per ridurne il
consumo“, affermando che questo è assolutamente il “percorso più efficiente per
prevenire un’ulteriore pressione sul nostro pianeta”.
“Secondo
i calcoli del modello del gruppo, il costo diretto dell’allevamento in
relazione ai cambiamenti climatici raggiunge i 9,21 dollari per chilogrammo di
carne bovina”, riferisce ReMix News. “L’applicazione di questo costo al
prezzo della carne bovina potrebbe comportare un aumento del 56% dei prodotti a
base di carne bovina. Allo stesso modo, il pollame costerebbe il 25% in più e
l’agnello e il maiale aumenterebbero del 19%”.
Tali
tasse avranno ovviamente un impatto principalmente sulle classi a reddito
inferiore, che in molti paesi occidentali stanno già soffrendo a causa
dell’inflazione alimentare dilagante.
Senza
dubbio la soluzione sarà amplificare gli sforzi per incoraggiare tutti a
iniziare a mangiare insetti (come i comunisti cinesi- Ndr. )quale fonte alternativa e “sostenibile” di proteine.
Come
abbiamo evidenziato in precedenza, il World Economic Forum ha pubblicato due articoli sul suo
sito web che hanno esplorato come le persone potrebbero essere portate ad abituarsi
all’idea di mangiare erbacce, insetti e bere acqua di scolo al fine di ridurre
le emissioni di CO2.
Nel
gennaio dello scorso anno, l’UE ha ufficialmente approvato la vendita di vermi come
alimento destinato al consumo umano. Il mese scorso, la professoressa Amanda Little della
Vanderbilt University ha affermato che tutti nel mondo devono iniziare a
mangiare insetti e che l’approvazione dell’UE ha conferito una forma di
“dignità” al loro consumo.
Un
gruppo di persone che non mangeranno mai insetti sono certamente i tecnocrati
globalisti .
Nonostante
abbiano tanto insistito sul fatto che tutti gli altri riducessero il loro
tenore di vita e razionassero il loro consumo di carne per salvare il pianeta, durante il vertice della Cop. 26
dello scorso anno, i partecipanti hanno apprezzato un menu pieno di piatti a
base di animali che erano almeno il doppio della media del carbonio consentito
nel Regno Unito.
(Paul
Joseph Watson).
“Ridate
lo stipendio ai no vax”:
arriva la sentenza del Tar.
Visionetv.it-
Arnaldo Vitangeli- (8 Febbraio 2022 )- ci dice :
Il Tar
del Lazio ha accolto l’istanza cautelare di dipendente pubblico che ha fatto
ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio perché sospeso dal lavoro e dalla
in quanto privo di certificazione verde.
Il
lavoratore, dipendente del Ministero della Giustizia, si era rivolto al
Tar per chiedere l’annullamento del
provvedimento notificato lo scorso 4 gennaio e che lo sospendeva dal servizio e
dalla retribuzione fino a che non avesse completato il ciclo vaccinale.
Nell’accogliere
l’istanza cautelare ,con decreto n. 726/2022,
il Tar ha motivato la decisione affermando che: “Sospendere la
retribuzione, unica forma di sostentamento di vita, presenta infatti profili di
dannosità grave e irreparabile”.
Nell’istanza vengono sollevate anche questioni relativi a profili di illegittimità
costituzionale delle norme che impongono la certificazione vaccinale a certe categorie
di lavoratori pubblici, che saranno trattate
in maniera collegiale dal Tar il prossimo 25 febbraio.
Non è
la prima volta che il Tribunale Amministrativo si pronuncia contro le norme
varate dal governo con l’obbiettivo dichiarato di contrastare la diffusione del
coronavirus.
Per
due volte infatti il Tar aveva bocciato il protocollo del Ministero della
Salute che prevedeva, come uniche terapie utilizzabili per il trattamento dei
pazienti covid, la tachipirina e la vigile attesa.
In
entrambi i casi il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza con decreto,
affermando che tale protocollo prevede
“raccomandazioni e non prescrizioni”.
Ma non
c’è solo il Tar, anche altri tribunali hanno accolto le istanze di quelli che,
con termine dispregiativo, vengono chiamati “no vax”.
Il
giudice del Lavoro Giulio Cruciani, del tribunale di Velletri, ha di fatto
reinserito un’infermiera della Asl Roma 6 che si era rifiutata di sottoporsi al
siero sperimentale con un’ordinanza destinata a far discutere.
Le
notizie dai tribunali, pian piano, cominciano a pesare: molto importante è anche quella
recentissima che riguarda un medico vaccinatore indagato per aver vaccinato una
persona che avrebbe dovuto esentare, e che per le conseguenze del vaccino è
deceduta. Lo
“scudo penale” probabilmente non funziona così bene come speravano i medici
dell’hub, lautamente pagati.
Quello
che appare evidente è che dopo due anni di delirio pandemico, in cui tutti i diritti costituzionali sono
stati sospesi nel plauso dei media e nel silenzio della magistratura, alcuni politici, giornalisti e
magistrati, iniziano a riposizionarsi e a tornare ai principi costituzionali
e di semplice buon senso che erano stati cancellati da una narrazione
apocalittica che ormai ha fatto il suo tempo.
(ARNALDO VITANGELI).
"Vuoi
una guerra tra Russia e NATO?"
Unz.com-
PEPE ESCOBAR •( 9 FEBBRAIO 2022)- ci dice :
ISTANBUL
– Emmanuel
Macron non è Talleyrand. Auto-promosso come "jupiteriano", potrebbe
finalmente essere sceso sulla terra per una corretta visione della realpolitik
mentre rimuginava su uno dei bon mot chiave dell'ex ministro degli Esteri
francese: "Un
diplomatico che dice 'sì' significa 'forse', un diplomatico che dice 'forse'
significa 'no', e un diplomatico che dice 'no' non è un diplomatico".
Macron
è andato a Mosca per vedere Putin con un semplice piano in 4 fasi in mente.
Stringere
un accordo ad ampio raggio con Putin sull'Ucraina, fermando così
"l'aggressione russa".
Crogiolati
nel bagliore come pacificatore dell'Occidente.
Aumenta
il profilo tawdry dell'UE, dato che è l'attuale presidente del Consiglio
dell'UE.
Raccogli
tutto il bottino e poi saccheggia le elezioni presidenziali di aprile in
Francia.
Considerando
che ha quasi implorato un pubblico in una raffica di telefonate, Macron è stato
ricevuto da Putin senza onori speciali.
Il sollievo comico è stato fornito dagli
isterici dei media mainstream francesi, inclusi gli "strateghi
militari", evocando lo sketch del "castello francese" nel Santo
Graal dei Monty Python mentre riaffermava ogni stereotipo disponibile sulle
"rane codardi".
La
loro "analisi": Putin è "isolato" e vuole "l'opzione
militare". La loro principale fonte di intelligence: lo straccio della CIA
di proprietà di Bezos, il Washington Post.
Tuttavia,
è stato affascinante da guardare – oh, quel tavolo long al Cremlino: l'unico leader dell'UE che si è preso
la briga di ascoltare effettivamente Putin è stato quello che, mesi fa, ha
dichiarato la NATO come "cerebralmente morta".
Così i fantasmi di Charles de Gaulle e
Talleyrand sembravano essersi impegnati in una vivace chiacchierata,
incorniciata da un'economia grezza, imprimendo finalmente sul
"gioveiano" che l'ossessione imperiale di impedire all'Europa con tutti i
mezzi di trarre profitto da un commercio più ampio con l'Eurasia è una partita
persa.
Dopo
sei faticose ore di discussioni Putin, prevedibilmente, ha monopolizzato il dipartimento
eminentemente citabile, a partire da uno che si riverbererà a lungo in tutto il Sud
del mondo: "I cittadini di Iraq, Libia, Afghanistan e Jugoslavia hanno visto quanto
sia pacifica la NATO".C'è di più. Il già iconico Vuoi una guerra tra Russia e NATO? – seguito dall'inquietante "non ci saranno vincitori".
Oppure
prendi questo, su Maidan: "Dal febbraio 2014, la Russia ha considerato un colpo
di stato come la fonte di potere in Ucraina. Questo è un brutto sandbox, non ci
piace questo tipo di gioco."
Sugli
accordi di Minsk, il messaggio è stato schietto: "Il presidente dell'Ucraina ha detto
che non gli piace nessuna delle clausole degli accordi di Minsk. Piaccia o no,
sii paziente, bellezza mia. Devono essere adempiuti".
Il
"vero problema dietro la crisi attuale."
Macron
da parte sua ha sottolineato che "sono necessari nuovi meccanismi per
garantire la stabilità in Europa, ma non rivedendo gli accordi esistenti, forse
nuove soluzioni di sicurezza sarebbero innovative".
Quindi
niente che Mosca non avesse sottolineato prima. Ha aggiunto: "Francia e Russia hanno
concordato di lavorare insieme sulle garanzie di sicurezza". Il termine operativo è "Francia". Non il governo degli Stati
Uniti incapace di non-accordo.
Lo
spin anglo-americano ha insistito sul fatto che Putin aveva accettato di non
lanciare nuove "iniziative militari" – pur mantenendo la mamma su ciò
che Macron ha promesso in cambio. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non ha
confermato alcun accordo.
Ha solo detto che il Cremlino si impegnerà con le
proposte di dialogo di Macron, "a condizione che anche gli Stati Uniti
siano d'accordo con loro". E per questo, come tutti sanno, non c'è alcuna
garanzia.
Il
Cremlino ha sottolineato per mesi che la Russia non ha alcun interesse a
invadere de facto il buco nero dell'Ucraina. E le truppe russe torneranno alle
loro basi dopo che le esercitazioni saranno finite. Niente di tutto questo ha
nulla a che fare con le "concessioni" di Putin.
E poi
è arrivata la bomba: il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire –
l'ispirazione per uno dei personaggi principali del nuovo libro di Michel
Houellebecq, Anéantir – ha affermato che il lancio di Nord Stream 2 "è una delle
componenti principali dell'allentamento delle tensioni sul confine
russo-ucraino". L'estro gallico formulò ad alta voce ciò che nessun
tedesco aveva le palle da dire.
A
Kiev, dopo il suo periodo a Mosca, sembra che Macron abbia correttamente detto
a Zelensky da che parte soffia il vento ora.
Zelensky ha frettolosamente confermato che
l'Ucraina è pronta ad attuare gli accordi di Minsk; non lo è mai stato, per
sette lunghi anni. Ha anche detto che si aspetta di tenere un vertice nel formato Normandia – Kiev, le repubbliche separatiste di Donetsk
e Luhansk,
Germania e Francia – "nel prossimo futuro". Un incontro di consiglieri politici
in formato Normandia si terrà a Berlino giovedì.
Nell'agosto
2020, stavo già indicando da che parte ci stavamo dirigendo nella scacchiera
principale.
Alcune
menti acute nella Beltway, inviando e-mail alle loro reti, hanno notato nella mia
rubrica come "l'obiettivo della politica russa e cinese è quello di
reclutare la Germania in una triplice alleanza che blocchi insieme la massa
terrestre eurasiatica a la Mackinder nella più grande alleanza geopolitica
della storia, cambiando potenza mondiale a favore di queste tre grandi potenze
contro la potenza marittima anglosassone".
Ora, una fonte di intelligence di
altissimo livello del Deep State, in pensione, si riduce al nocciolo della
questione, sottolineando come "i negoziati segreti tra Russia e Stati Uniti si
concentrano sui missili che entrano nell'Europa orientale, mentre gli Stati
Uniti guidano freneticamente per completare il loro sviluppo di missili
ipersonici".
Il
punto principale è che se gli Stati Uniti posizionassero tali missili
ipersonici in Romania e Polonia, come previsto, il tempo per loro di
raggiungere Mosca sarebbe 1/10 del tempo di un Tomahawk.
È
ancora peggio per la Russia se vengono collocati nei Paesi Baltici.
La
fonte osserva che "il piano degli Stati Uniti è quello di neutralizzare i
sistemi missilistici difensivi più avanzati che sigillano lo spazio aereo della
Russia.
Questo
è il motivo per cui gli Stati Uniti si sono offerti di consentire alla Russia
di ispezionare questi siti missilistici in futuro, per dimostrare che non ci
sono missili nucleari ipersonici.
Eppure questa non è una soluzione, poiché i lanciamissili Raytheon possono gestire missili sia
offensivi che difensivi, quindi è possibile intrufolarsi nei missili offensivi
di notte. Quindi tutto richiede un'osservazione continua".
La
linea di fondo è netta: "Questo è il vero problema dietro l'attuale crisi. L'unica
soluzione è che non siano ammessi siti missilistici nell'Europa orientale". Questa sembra essere una
parte essenziale delle richieste della Russia di garanzie di sicurezza.
Navigazione
verso Bisanzio.
Alastair
Crooke ha
dimostrato come "l'Occidente stia lentamente scoprendo che non ha alcun punto
di pressione contro la Russia (la sua economia è relativamente a prova di
sanzioni), e il suo esercito non è all'altezza di quello della Russia".
Parallelamente,
Michael
Hudson ha
definitivamente mostrato come "la minaccia al dominio degli Stati Uniti è che la Cina,
la Russia e il cuore dell'Eurasian World Island di Mackinder stanno offrendo
migliori opportunità commerciali e di investimento rispetto a quelle
disponibili dagli Stati Uniti con la loro sempre più disperata richiesta di
sacrifici da parte della SUA NATO e di altri alleati".
Molti
di noi, analisti indipendenti sia del Nord che del Sud del mondo, hanno
sottolineato ininterrottamente per anni che il pop Gotterdammerung in corso
dipende dalla fine del controllo geopolitico americano sull'Eurasia.
Germania
occupata e Giappone che impongono la sottomissione strategica dell'Eurasia da
ovest verso est; la NATO in continua espansione; l'Impero delle Basi, sempre
de-moltiplicato, tutti i lineamenti del pranzo gratuito di oltre 75 anni stanno
crollando.
Il
nuovo groove è impostato sulle note delle Nuove Vie della Seta, o BRI; l'ineguagliabile potenza ipersonica
della Russia – e ora le richieste non negoziabili di garanzie di sicurezza; l'avvento del RCEP – il più grande
accordo di libero scambio del pianeta che unisce l'Asia orientale; l'Impero quasi espulso dall'Asia
centrale dopo l'umiliazione afghana; e prima o poi la sua espulsione dalla prima catena
di isole nel Pacifico occidentale, con tanto di ruolo da protagonista per i
missili cinesi DF-21D "carrier killer".
Il
MICIMATT (complesso
militare-industriale-congressuale-intelligence-media-accademico-think tank) coniato da Ray McGovern non era in
grado di radunare il QI collettivo per iniziare nemmeno a capire i termini
della dichiarazione congiunta Russia-Cina rilasciata in un già storico 4
febbraio 2022. Alcuni in Europa in realtà lo hanno fatto - probabilmente situato nel
Palazzo dell'Eliseo.
Questo
illuminante disimballaggio si concentra sull'interconnessione di alcune
formulazioni chiave, come "relazioni tra Russia e Cina superiori alle alleanze
politiche e militari dell'era della Guerra Fredda" e "amicizia che non mostra limiti":
il
partenariato strategico, con tutte le sfide che ci attendono, è molto più
complesso di un semplice "trattato" o "accordo".
Senza
una comprensione più profonda delle civiltà cinese e russa e del loro modo di
pensare, gli occidentali semplicemente non sono attrezzati per ottenerlo.
Alla
fine, se riusciamo a sfuggire a così tanto destino e oscurità occidentali, potremmo finire per navigare in un
remix distorto di Sailing to Byzantium di Yeats.
Possiamo
sempre sognare il meglio e il più brillante d'Europa finalmente navigando lontano dalla morsa di
ferro del tawdry
imperiale Exceptionalistan:
"Una
volta fuori dalla natura non prenderò mai / La mia forma corporea da qualsiasi
cosa naturale, / Ma una forma come fanno gli orafi greci / Di oro martellato e
smaltatura d'oro / Per tenere sveglio un imperatore assonnato; / O posato su un
ramo d'oro per cantare / Ai signori e alle signore di Bisanzio / Di ciò che è
passato, o di passaggio, o a venire."
(Strategic
Culture Foundation).
Trudeau
e i camionisti. Verso un movimento
mondiale
contro i
mandati Covid-19.
Unz.com-
TONY HALL •( 4 FEBBRAIO 2022)- ci dice:
I
convogli dei camionisti canadesi che si sono riuniti a Ottawa il 29 gennaio
stanno contribuendo a dare energia al crescente movimento globale che favorisce
la libertà e il buon senso rispetto alle atrocità rese possibili dalla sfrenata
tirannia medicalizzata. Una buona rappresentanza di camionisti canadesi ha iniziato a
coalizzarsi come gruppo politico in opposizione alla parodia di forzare i colpi (vaccini
)obbligatori su grandi gruppi di persone.
Le
migliaia di uomini e donne che hanno scelto di trasportare le loro rimostranze
a Ottawa hanno visto facilmente le disastrose implicazioni di rendere
l'accettazione dei colpi (vaccini) COVID una condizione necessaria di
occupazione, istruzione e partecipazione dei cittadini a molti altri aspetti
del flusso e riflusso della società.
I camionisti, inoltre, si sono affrettati a
vedere l'oscenità di estendere le iniezioni obbligatorie verso la segregazione
implicita nell'istituzione dei passaporti dei vaccini.
Sulla
scia della massiccia devastazione fisica, mentale ed economica causata dai
lockdown, la
creazione e l'applicazione di mandati di iniezione evidenzia ulteriormente la
megalomania che è arrivata a infettare gran parte della nostra classe
dirigente.
Con il
sostegno ben orchestrato della propaganda dei media, i governi hanno continuato
ad allinearsi in stretto coordinamento con le agende dei globalisti,
corporativisti, transumanisti e legioni di opportunisti auto-promotori.
Le
fissazioni e le priorità del nostro primo ministro globalista, Justin Trudeau,
dimostrano molto sui più ampi modelli di pensiero e azione attraverso i quali
viviamo da due anni. In generale, Trudeau lascia poco spazio alla gente media per
svolgere ruoli significativi nello sviluppo delle politiche nazionali ed estere
del Canada.
Trudeau
tende a prendere la sua guida, da procedimenti segreti in sedi sovranazionali
che fanno i loro affari politici a livelli di interazione molto al di sopra
delle relazioni internazionali. Trudeau è tutt'altro che solo tra i leader di governo (Italia
docet! Ndr.) nell'applicare questo approccio soprattutto alla formulazione delle
politiche COVID.
Come
nella maggior parte dei paesi, la volontà iniziale del pubblico di accettare le
politiche COVID del Canada è dipesa dalla coltivazione dell'isteria di massa da
parte dei media 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L'esperienza nel tempo ha reso
abbondantemente chiaro che la traumatizzazione intenzionale dei media di ampie
porzioni di persone ha lo scopo di sopraffare anche la possibilità di un discorso
razionale sulle prese di potere che si svolgono in nome della salute pubblica.
In
quello che deve passare alla storia come uno dei classici esempi di
inettitudine politica mai messi a verbale, Trudeau inizialmente ha respinto i
convogli dei camionisti e i loro sostenitori come una "piccola minoranza marginale . . avere
opinioni inaccettabili [che] non rappresentano i canadesi".
L'assurdità
degli ormai famigerati commenti di Trudeau è stata contraddetta anche nel
momento in cui il Primo Ministro li ha fatti dall'avida attenzione riversata da
ampi segmenti di persone durante i viaggi dei camionisti a Ottawa. Lo spettacolo ha attirato la
partecipazione entusiasta di un gran numero di canadesi che sono andati
felicemente all'aperto per sfidarsi nel gelido clima di metà inverno del nord
Del Nord America.
Nelle
grandi città, nelle piccole città, nei piccoli borghi e su centinaia di
cavalcavia autostradali, canadesi di molte provenienze e convinzioni politiche
si sono riuniti in memorabili dimostrazioni di unità nazionale.
Come
canadesi abbiamo espresso le nostre minacciose libertà di riunione, coscienza
ed espressione in decine di luoghi lungo migliaia di chilometri della
Trans-Canada Highway. Questa dimostrazione patriottica di amore per il paese
durante un periodo molto travagliato comanderà per sempre un posto unico nella
storia sociale e politica del nostro paese.
Nonostante
il rozzo sforzo dei media di diffamare e sminuire questa dimostrazione indigena
di resistenza alle follie del COVID, la scala e l'audacia di questa
manifestazione di resistenza popolare non possono essere negate. Continua a fornire prove
convincenti che non c'era nulla di piccolo o marginale o minoritario in questa effusione
di sentimento popolare.
La
drammatica mobilitazione dei grandi impianti e dei loro autisti indipendenti è
stata accolta con massiccia approvazione soprattutto dalla classe operaia e dai
canadesi della classe media.
In generale, tuttavia, la classe dominante e i suoi
accoliti svegliati non erano divertiti.
Attraverso
le loro estensioni mediatiche le nostre élite di governo hanno cercato di
minimizzare il significato locale, nazionale e internazionale di questa
recrudescenza dell'auto-empowerment politico da parte dei lavoratori essenziali
che si sono rifiutati di essere conformi.
Ci
sono state molte manifestazioni di entusiastica approvazione della decisione
dei camionisti di portare una raccolta molto importante di messaggi politici a
funzionari lontani riuniti dentro e intorno al Parlamento canadese.
Dopo due anni di intrusione invasiva del governo in
quasi tutti gli aspetti della nostra vita privata e pubblica, finalmente
sembrava esserci qualche speranza di sollievo all'orizzonte. Milioni di canadesi hanno deciso
contemporaneamente che i camionisti del paese avevano la capacità di guidare un giro
collettivo dell'angolo verso una certa misura di sanità mentale e buon senso.
Era il
momento giusto per guardare indietro alla direttiva iniziale del governo
all'inizio del 2020 di ripararsi sul posto per due settimane al fine di
appiattire la curva dei ricoveri. Quell'ordine originale è stato ripetuto, esteso,
rafforzato e costruito per portare a quasi due anni di trattamento sempre più
repressivo da parte dei nostri arroganti governatori. Nel processo i nostri governi e i
media si sono trasformati in molte varietà di COVID Officialdom. Nient'altro che COVID sembrava
importare ai tiranni che avevano preso il controllo. L'intera gamma di
politiche governative è stata apparentemente declassata a favore
dell'evidenziazione di una politica onnipresente per soddisfare in una
molteplicità di modi le presunte minacce di COVID-19.
Questa
politica pervasiva si basa sulle affermazioni della necessità di una vasta
gamma di risposte di emergenza a un presunto nuovo coronavirus. Fino ad oggi non è stata prodotta
alcuna prova per dimostrare che il presunto nuovo virus day sia stato isolato e
identificato.
La
strategia centrale proveniente dai governi e dalle loro elaborate serie di
canali mediatici propagandistici è stata quella di persuadere tutti i membri
del pubblico in generale a considerarsi l'un l'altro come rischi biologici
attivi o potenziali.
Questi sforzi di COVID Officialdom per distruggere la base percettiva
della coesione sociale sono stati concertati e intensi. Il processo è stato aiutato dallo
sforzo di metterci dietro maschere obbligatorie e ci ha circondato in molte
delle nostre transazioni con barriere in plexiglass. Per molti versi siamo
stati imbavagliati, declassati e disumanizzati.
Allo
stesso tempo, ci è stato rovinosamente impedito dai blocchi (lock down) senza
senso di continuare molte delle nostre interazioni umane, comprese quelle che
coinvolgono il commercio, l'istruzione, la religione, la cultura, la
ricreazione e lo sport.
Tutte
queste imposizioni sono state imposte in modi ben calcolati per limitare le
nostre capacità di organizzarci in resistenza alla negazione molto aggressiva
dei nostri diritti umani e costituzionali.
Mentre
il blocco dei nostri diritti e delle nostre libertà si intensificava, siamo
stati inondati da una raffica di vuote sponsorizzazioni di celebrità che
lodavano le restrizioni. Un buon esempio di questo fenomeno è nel contenuto di uno speciale
televisivo sostenuto dall'OMS. Nell'aprile del 2020 presentava artisti del calibro di
Lady Gaga, Elton John, i Rolling Stones e il perenne truffatore COVID, Stephen
Colbert.
Personalità
ben note sono state reclutate da molti campi, tra cui lo sport e la religione
cristiana, per contribuire a un gigantesco spino-rama di pubbliche relazioni. Il suo scopo era quello di indurre il
pubblico a sospendere le sue strutture critiche e ad accettare che il
ribaltamento delle nostre vite fosse giustificato e persino ragionevole.
Purtroppo troppe persone hanno abboccato.
Molti
di noi che hanno lavorato duramente per rimanere informati e mantenere la loro
capacità di ragione stanno solo ora iniziando a fare i conti con la scala
monumentale delle frodi sfaccettate a cui siamo stati sottoposti. Agli occhi di un segmento significativo
della popolazione, quella narrativa ufficiale di COVID-19 sta rapidamente
venendo annullata.
Ad
esempio, come possiamo evitare di vedere le implicazioni più ampie e oscure
della disastrosa elevazione delle iniezioni modificanti i geni come se non fossero
disponibili altri trattamenti sani per il contagio da COVID?
Il
governo e i rami più corrotti della professione medica hanno unito le forze per negare al
pubblico l'accesso a rimedi naturali sicuri ed efficaci che forniscono
protezione dalle incursioni reali o immaginarie del virus delle celebrità.
Con
rimedi naturali come l'ivermectina messi in disparte, siamo stati aggrediti da lanci
pubblicitari fuorvianti seguiti da pressioni coercitive per accettare i
pericolosi colpi (vaccini)di coagulo.
Questi
colpi COVID hanno dimostrato di essere tutt'altro che sicuri ed efficaci.
Continuano a crescere le prove che l'inefficacia delle iniezioni di COVID ha
implicazioni che tagliano molto più in profondità di un fallimento
dell'immunizzazione.
Le
agenzie di stampa, con le emittenti finanziate con fondi pubblici come la BBC e
la CBC in testa, hanno cospirato per negare al pubblico qualsiasi base fattuale per soddisfare le condizioni del
consenso informato quando si prende parte a un gigantesco esperimento medico
ancora nelle sue fasi iniziali.
Gli
inganni continuano a colpirci con intensità di fuoco rapido.
Il
convoglio dei camionisti sta offrendo un antidoto ben fondato alla speciosità
del potere che ha raggiunto i massimi storici, soprattutto da quando le bugie e
i crimini dell'11/9 hanno iniziato il ventunesimo secolo. L'azione ora centrata a Ottawa sta
segnalando in Canada e oltre che un certo sollievo dall'assalto dei dettami
COVID potrebbe essere in vista.
La
crescita della resistenza si è diffusa in tutto il Nord America, dove le
manifestazioni di sostegno e solidarietà sono fiorite soprattutto su entrambi i
lati del confine tra Canada e Stati Uniti.
Una
delle manifestazioni ha portato a un'azione ambiziosa da parte dei camionisti e
dei loro sostenitori in un valico al confine internazionale vicino a Coutts
Alberta. Questa
estensione della protesta politica a Ottawa ha contribuito a incitare allo
scompiglio nel governo provinciale fratturato del premier Jason Kenney.
Poiché
il trasporto su camion è un requisito quasi universale delle società umane
organizzate in tutto il mondo, l'esempio canadese si sta dimostrando contagioso. È stato annunciato in un titolo, ad
esempio, che "Il convoglio per la libertà del Canada ha ispirato camionisti in
Europa, Australia e Stati Uniti a tenere raduni per la libertà in tutto il
mondo".
Lo stand
dei camionisti di Ottawa sta fornendo un prototipo di come la gente media può
organizzare ed esprimere in modo significativo il potere attraverso la
resistenza civile e la non conformità pacifica. Thoreau e Gandhi avrebbero
approvato. I
convogli per la libertà incarnano un mezzo per registrare gravi rimostranze e
posizioni di principio attraverso un'applicazione combinata di tattiche di
bastone e carota.
In
questo momento l'enfasi deve essere quella di fare pressione sui governi e sui
loro gestori globalisti nelle banche, nei media e nei "think
tank" per
ritirarsi dal tentativo di esercitare un controllo autoritario così intenso sui
nostri corpi, le nostre menti, il nostro comportamento, le nostre istituzioni e
persino i nostri spiriti. In ultima analisi, l'attuale scontro si riduce a un
confronto tra un impulso molto materialista a dominare la natura, compresa la
natura umana, e una visione del mondo con spazio per abbracciare ispirazioni
spirituali e religiose.
In
queste condizioni, come possiamo non contemplare i sublimi misteri espressi
nello straordinario funzionamento del sano sistema immunitario umano come
meraviglia divina del mondo naturale?
Che
dire di qualsiasi presunta politica di salute pubblica che comporti attacchi
invalidanti all'immunità naturale attraverso iniezioni forzate?
La
frode dei partenariati pubblico-privato.
Come
Angela Merkel, Emanuel Macron, Gavin Newsom, Chrystia Freeland, Jeff Bezos,
Tony Blair, Mark Zukerberg, Bill Gates insieme a molti altri artisti di spicco
del Crazy COVID Circus, Justin Trudeau è un alunno della scuola di Davos.
Spesso
associata a raduni annuali che si svolgono nella località turistica svizzera di
Davos, questa scuola è contenuta nel quadro più ampio del World Economic Forum.
Il WEF
ha a lungo incluso varie versioni di un programma Leaders of Tomorrow a cui
Justin Trudeau ha preso parte. Appassionato promotore del transumanesimo come base di quella che chiama la Quarta Rivoluzione Industriale, Karl
Schwab è il fondatore del WEF.
Il WEF
è stato fondato a Ginevra, in Svizzera, nel 1971, lo stesso anno in cui è nato
Justin Trudeau. L'organizzazione è specializzata nel spingere sui governi e
sulle cosiddette "organizzazioni della società civile" le agende
delle società globali e dei loro banchieri.
Le organizzazioni della società civile spesso
affermano di rappresentare alcune persone medie e alcune oppresse. Molto spesso, tuttavia, la loro vera
funzione è quella di promuovere le agende di ricchi finanziatori, George Soros
spesso prominente tra loro.
Il WEF
è una delle numerose istituzioni partner con sede in Svizzera. Queste organizzazioni includono la
Croce Rossa, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'organizzazione sovranazionale di
Bill Gates, la Global Alliance for Vaccines and Immunization, GAVI.
La
Svizzera è il luogo in cui le parti in conflitto conducono spesso negoziati
segreti, soprattutto nel campo dell'alta finanza.
Questa
eredità viene sfruttata in quanto Ginevra è ancora una volta un importante sito
di negoziati segreti che coinvolgono il tentativo di colpo di stato globale
attualmente in corso.
La copertura per il tentativo di colpo di
stato globale è l'emergenza sanitaria mondiale ingannevolmente classificata
dall'OMS come pandemia.
Come
il WEF, GAVI cerca di giustificarsi come una mecca dei cosiddetti
"partenariati pubblico-privato".
Molte
delle macchinazioni di Anthony Fauci, Bill Gates, Justin Trudeau e dei loro
compari globalisti sono descritte come partnership pubblico-privato.
I partenariati pubblico-privato di solito
descrivono il processo per convincere i governi ad acquistare schemi orditi
dalla leadership delle grandi aziende e dei loro banchieri.
Quando
i funzionari governativi adottano le agende delle élite globaliste, rubano
influenza alle stesse persone che dovrebbero rappresentare.
Di conseguenza, quando i governi diventano servitori
di plutocrati giramondo che sono spesso privi di fedeltà nazionale, privano il
pubblico delle opportunità di influenzare le direzioni politiche dei propri
governi nazionali.
La
conseguente privazione del diritto di voto è aggravata dalla natura censoria di
un media uniformemente prevenuto. La sua stridente determinazione a trattenere e
bloccare il flusso di informazioni cruciali priva il pubblico delle risorse di
conoscenza di cui hanno bisogno per sopravvivere e prosperare. In particolare, paralizza la capacità
del pubblico di prendere buone decisioni elettorali sostenute dall'attributo di
un consenso veramente informato.
Di
conseguenza, la proliferazione dei cosiddetti partenariati pubblico-privato
aiuta a mascherare la realtà che il cosiddetto pubblico è stato privato delle
opportunità democratiche di influenzare i propri governi.
Nel
processo decisionale della politica, Trudeau, a quanto pare, sta guardando
molto più a Davos piuttosto che ai camionisti canadesi i cui impianti sono
parcheggiati a Ottawa. Per quanto tempo i camionisti rimarranno lì?
Nel
2010 Schwab ha essenzialmente consegnato un'importante piattaforma a Bill Gates
per avviare il cosiddetto "Decennio dei vaccini" all'incontro annuale
del WEF nella sontuosa cornice di Davos.
Il Decennio dei Vaccini è opportunamente
culminato nel 2020 con l'inizio poco dopo l'Evento 201 della crisi COVID
fabbricata.
Secondo
il saggio
di Joss Evans su "Karl Schwab's WEF Alumi", molti dei laureati del Young Leaders' Program di Davos sono arrivati a ricoprire posizioni di potere
durante la presunta pandemia.
In
questi ruoli gli iniziati di Schwab hanno agito uniformemente in conformità con
le politiche adottate e difese da Justin Trudeau. Gli alunni del WEF sono stati zelanti e fermi
sostenitori delle "strategie zero-covid".
Queste
strategie includono "lockdown, mandati di maschere e mandati di
vaccino".
La
politica del primo ministro Trudeau sia a livello nazionale che internazionale
si è allineata bene con le posizioni di Schwab e Gates. In nome di un
"Grande Reset" il loro progetto è stato quello di trasformare la
crisi COVID fabbricata in un radicale rifacimento dell'economia politica
mondiale.
Con
l'accento sull'ulteriore facilitazione della concentrazione di ricchezza e
potere attraverso ristrutturazioni nel settore bancario globale, i sostenitori
del Grande Reset hanno dato un alto premio all'eliminazione dei pochi resti
rimasti della sovranità nazionale.
Il WEF
nasconde la sua agenda globalista di corporativismo espanso dietro una patina
di ornamenti pseudo-ecologici.
I
leader dell'organizzazione descrivono, ad esempio, il loro desiderio "di
raggiungere un'economia neutra in termini di emissioni di carbonio e positiva
per la natura e arrestare la perdita di biodiversità entro il 2030".
Il WEF
è diventato uno dei principali magneti di funzioni che un tempo appartenevano
saldamente al regno della governance responsabile nei parlamenti e nelle
legislature nazionali.
Queste
istituzioni legate alla tradizione sono state il luogo di molte funzioni ora assunte da processi
sovranazionali i cui funzionari parlano il linguaggio tecnocratico, ad esempio,
del Grande Reset e dei partenariati pubblico-privato. Tali partenariati non hanno un posto
reale per "il pubblico", specialmente quando si tratta di avere alcuna
influenza sull'attuazione del globalismo COVID-19.
Quasi
invariabilmente il potere conferito alla ricchezza è fondamentale nel determinare i
cambiamenti mondiali che stanno uccidendo la classe media e trasformando le
legislature in manufatti museali anticipati dai club segreti e dalle
transazioni di multimiliardari.
Questi miliardari hanno aggiunto oltre il 50%
del patrimonio netto ai loro portafogli nella loro gestione egoistica della
crisi COVID fabbricata.
Si
dice che siano $ 4 trilioni più ricchi (arricchiti) mentre i tassi di disoccupazione,
suicidio e bancarotta salgono alle stelle tra la gente media.
Di
conseguenza, il background di Justin Trudeau come erede della ricchezza e del
potere dinastico potrebbe aver aggiunto un'ulteriore ondata di dramma nella
resa dei conti di metà inverno a Ottawa tra il nostro primo ministro che salta
il mondo e i nostri camionisti del sale della terra.
Come Jeffrey A. Tucker ha osservato della resa dei conti nel
suo saggio, "Justin Trudeau Ducks the Great Truckers Revolt", quello a cui stiamo assistendo si
preannuncia come "uno degli scontri più significativi al mondo nella grande
battaglia tra la libertà e quei governi che hanno deciso di schiacciarla"(Italia docet !Ndr.).
Riflettendo
sulle implicazioni più ampie di ciò che è accaduto, l'ex membro del Congresso degli Stati
Uniti Ron Paul ha osservato: "Siamo tutti camionisti canadesi ora".
Trudeau,
Schwab, Gates e gli altri principali sostenitori del Grande Reset hanno molti
piani ambiziosi. Alcuni di questi piani sono apertamente promossi, mentre altri
vengono realizzati di nascosto.
Tra
gli obiettivi più segreti c'è l'iniziativa di spopolamento radicale che è stata
ora avviata.
Uno
dei marcatori dell'esistenza del piano è la spinta a universalizzare i colpi di
coagulo che alterano i geni che accorceranno la vita di milioni di destinatari
di jab.
Quante
delle vittime del jab sono già morte e perché l'intera portata di questa
mortalità viene nascosta in modo così aggressivo al pubblico?
I
vaccini funzionali sono noti per prevenire l'assunzione e la trasmissione verso
l'esterno di contagi mirati. Nessuna di queste funzioni è soddisfatta dalle iniezioni di
COVID-19. Le
procedure di modifica genetica stimolate dai colpi di coagulo producono
proliferazioni di proteine spike patogene che creano scompiglio soprattutto in
tutti i sistemi cardiovascolari.
Non
abbiamo motivo di presumere che l'attuale preoccupazione dell'industria
farmaceutica per la produzione di esseri umani geneticamente modificati sia
benigna o addirittura ben intenzionata. L'obiettivo di questo tipo di
intervento potrebbe essere quello di introdurre le procedure e i precedenti a
sostegno della produzione di esseri transumani. Come già notato, Karl Schwab si
presenta come un'autorità esperta sul transumanesimo.
Gli
obiettivi che vengono avvicinati potrebbero includere il rifacimento dei nostri
posteri come organismi bio-digitali.
Per
gli ingegneri genetici che entrano in funzione, questi organismi umani alterati
potrebbero essere idealizzati per la loro integrazione più completa con le reti
globali di sorveglianza, punteggio di credito sociale, transazioni finanziarie
senza contanti, robotizzazione pervasiva e intelligenza artificiale
profondamente invasiva, AI.
Triple-Jabbed
e ancora prendendo COVID.
Mentre
Trudeau stava tentando di allontanarsi da qualsiasi scambio faccia a faccia o
incontro con la leadership dei camionisti, ha invocato la presenza di COVID come
giustificazione per il suo comportamento sfuggente.
All'inizio
ha detto di essere stato in presenza di qualcuno con COVID ma in seguito era
risultato negativo. Poi poche ore dopo Trudeau ha spiegato che era stato triplo
colpito (vaccinato) ma era stato diagnosticato come
positivo al COVID pur essendo "asintomatico".
Mettendo
da parte l'argomento convincente che almeno uno dei suoi colpi sembrava
coinvolgere la recitazione piuttosto che la realtà, il suo commento successivo
solleva molte questioni fondamentali. Il primo ministro ha proclamato: "Tutti per favore vaccinati e
potenziati".
Perché una persona cosciente e ragionevole dovrebbe seguire tali istruzioni da un individuo che
aveva appena dichiarato di aver preso covid anche dopo essere stato triplo
colpito.
Apparentemente
senza rendersene conto, Trudeau stava essenzialmente annunciando ciò che il suo
caso dimostra chiaramente. I colpi (vaccini) di coagulo non funzionano per prevenire la diffusione del
coronavirus delle celebrità.
Infatti incoraggiano lo sviluppo di molte
patologie che hanno già causato molti milioni di feriti e molte morti a titolo
definitivo nella popolazione umana.
Molti
medici sono stati ben ricompensati per aver cospirato con i funzionari
governativi per nascondere questi fatti schiaccianti al grande pubblico.
Hanno
tentato di oscurare le informazioni sulle morti per iniezione e le lesioni. Molte informazioni su questo
argomento, tuttavia, sono disponibili per coloro che hanno sia la capacità che
l'indipendenza mentale di guardare al di fuori del dominio digitale dominato
dai media legacy pesantemente censurati.
L'abietta
incapacità di Trudeau di cambiare la sua narrativa per tenere conto del quadro
più completo di ciò che sta realmente accadendo, viene replicata attraverso
l'ampia portata del COVID Officialdom.
Sempre più spesso i suoi operatori hanno le
mani sporche di sangue.
Per
cominciare, Trudeau e il suo Chief Public Health Officer, Theresa Tam, hanno le
mani sporche di sangue.
Joe Biden ha le mani sporche di sangue.
I
falsi giornalisti della CBC e della BBC hanno le mani sporche di sangue. Gli
amministratori di molte università hanno le mani sporche di sangue.
Il
flusso costante di disinformazione spacciato da decine di migliaia di agenzie
di comunicazione ha privato milioni di persone di tutte le prove di cui hanno
bisogno per prendere decisioni sane di vita o di morte per se stessi e per i
loro figli.
Le morti per iniezione e le lesioni non sono
aberrazioni rare. Le iniezioni di jabs-for-jobs stanno facendo un mondo di danni mentre offrono pochi
o nessun beneficio se non quello di trattenere temporaneamente l'ira discriminatoria
degli zeloti dell'iniezione impiegati in COVID Officialdom.
Siamo
stati sottoposti a una truffa monumentale i cui protagonisti stanno sfruttando
l'immaginario della salute pubblica come copertura per l'installazione di una
vasta gamma di precedenti e procedure il cui oggetto è il controllo tirannico
del pubblico.
Jagmeet
Singh è
una delle figure che mantiene a galla il governo di minoranza due volte di
Trudeau nell'ambiente Zoom che è stato fatto per sostituire il Parlamento per
gran parte dei due anni precedenti.
Singh è un Sikh che è leader del Nuovo Partito
Democratico del Canada (NDP). L'NDP ha ereditato l'eredità di sinistra della
socialdemocrazia in Canada. È l'equivalente politico in Canada del Partito
Laburista.
Il
Partito Liberal (Dem Usa) guidato da Justin Trudeau non può ottenere la maggioranza
dei voti alla Camera dei Comuni del Canada.
Quindi
Trudeau richiede voti aggiuntivi da parte dei parlamentari che rappresentano
altri partiti in Parlamento. In questo
ambiente Trudeau guarda spesso a Jagmeet Singh e al suo partito nazionale NDP per contribuire al sostegno di cui
ha bisogno per mantenere la sua minoranza liberal (Dem Usa) al potere.
Come i
partiti di opposizione nella maggior parte dei governi occidentali, Singh è stato un entusiasta
sostenitore anche delle politiche COVID più estreme di Justin Trudeau. I
n
effetti, in molte legislature provinciali, gli MLA NDP spesso si lamentano del
fatto che
le restrizioni COVID prevalenti dei governi non vanno abbastanza lontano. L'NDP vuole più mascherini, più
lockdown, più distanziamento sociale e più iniezioni obbligatorie.
Questo
background aiuta a stabilire il contesto di un tweet sorprendente fatto da
Singh quando i camionisti sono atterrati a Ottawa.
Indicando
il partito con il secondo più alto numero di parlamentari in Parlamento –
quello che è noto nella nostra monarchia costituzionale come il partito di
opposizione leale di Sua Maestà – Singh ha detto quanto segue:
"Oggi
i parlamentari conservatori hanno appoggiato un convoglio guidato da coloro che
rivendicano la superiorità della linea di sangue bianca e equiparano l'Islam a
una malattia".
Questa
critica ai camionisti collettivamente e ai parlamentari conservatori in
generale come islamofobi e come persone che credono nella "superiorità
della linea di sangue bianca" mi sembra sorprendente. Naturalmente non viene offerta alcuna
prova a sostegno di questo insulto.
Per
quanto ne so, nessuna agenzia di media mainstream ha prestato la minima
attenzione a questa accusa da parte di uno dei politici di più alto profilo di
Ottawa. Tale iperbole, suppongo, è stata "normalizzata" per diventare
una storia di cani-morsi-uomo. La condanna di Singh dei camionisti sembra ben in
linea con l'affermazione di Trudeau secondo cui coloro che si oppongono alle
sue politiche COVID possono essere collettivamente classificati come
"razzisti e misogini".
Le
regole erano molto diverse quando si trattava dell'affermazione di alcuni che
le bandiere confederate e naziste erano state avvistate nelle manifestazioni di
Ottawa.
Non sono a conoscenza di alcuna indagine
adeguata per assicurarsi che queste immagini non siano state piantate da
partigiani che cercano di screditare i messaggi di amore, unità, uguaglianza e
speranza portati a Ottawa dal convoglio dei camionisti.
Questa
tecnica per la demonizzazione degli oppositori politici è diventata fin troppo
comune negli ultimi tempi.
Il
Centro per Israele e gli Affari Ebraici (CIJA) insieme a B'nai Brith Canada sembrava schierarsi con gli sforzi di
Trudeau di respingere tutti i manifestanti di Ottawa come rappresentanti di una
minoranza marginale dominata dai razzisti.
Entrambe
le organizzazioni etniche sono agenzie della potente lobby israeliana in
Canada.
Shimon
Koffler Fogel, CEO della CIJA, ha chiarito molto chiaramente la sua posizione.
Piuttosto che commentare questioni di sostanza decise dal governo canadese in
luoghi in cui Fogel ha un posto a tavola, ricorre a insinuazioni dannose.
Invita coloro che condanna "a strisciare indietro sotto la roccia da cui
sono scivolati fuori".
La
determinazione dei camionisti a rimanere di stanza sul posto e a rimanere a
Ottawa fino a quando i loro problemi non saranno seriamente affrontati, è
prevedibilmente criticata.
Non ci
può più essere alcun dubbio sulla famigerata inclinazione di un media di parte la cui propaganda come
apologeti del potere è ora ampiamente compresa da coloro che prestano attenzione.
Quindi
non guardare ai media tradizionali per una copertura equa delle dinamiche di
ciò che sta per accadere nelle fasi successive di questa resa dei conti, una
che molto probabilmente determinerà il futuro politico di Justin Trudeau. Il
suo opposto in Parlamento è già stato eliminato.
Il 2
febbraio Erin O'Toole è stata estromessa dalla sua posizione di leader del
Partito Conservatore federale. La sua leadership è ora in palio.
I cali
di popolarità del primo ministro canadese e dell'ex leader del partito conservatore
all'opposizione si sono verificati contemporaneamente agli annunci che molte
restrizioni COVID vengono eliminate in undici paesi europei e in Israele.
Infine
è assolutamente chiaro che non c'è consenso politico a sostegno della presa di
potere dei protagonisti che hanno sediziosamente fabbricato la crisi COVID.
(Global
Research ).
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