CONTRO I POPOLI LE PANDEMIE
CONTRO
I POPOLI LE PANDEMIE INGEGNERIZZATE
DEI
MONDIALISTI - GLOBALISTI.
“Il
motivo ESATTO del perché DEVI
cedere
all'inoculazione...
Per
esistere socialmente!”
Forum.
comedonchisciotte.org-Gioco- (15 febbraio 2022)- ci dice :
Ben
trovati a tutti, gentilissimi, sono qui di nuovo a tediarvi con i miei
sproloqui e per una volta d'accordo con il mio demone. Nel senso che la sua
perentoria volontà mi vede consenziente.
Ribadisco,
come sempre perché constato che è necessario, che non cerco verità, non scrivo
nulla che riguarda la verità e non mi interessa neppure, non faccio ricerca di
verità anche se per me rimane sacra.
Le mie sono riflessioni riguardano unicamente
la gestione di un quadro coerente, il più allargato possibile ai fenomeni
osservabili.
Poi se
sia vero o meno quanto ci dice quel quadro coerente non è dato sapere, nel
senso che per quanto mi riguarda mi fermo, non vado oltre. Se qualcuno desidera
usare queste riflessioni come strumenti per una ricerca di verità, si accomodi,
ma non la venga a cercare da me.
Ok,
finite le ciance veniamo al sodo. Proprio stamattina è arrivata fresca la "richiesta" del mio demone di
"presentare il conto" eee... Devo dire che sono sorpreso. Mi chiedo a
questo punto perché nessuno abbia ancora collegato tutti i puntini e non sia
arrivato alla conclusione ovvia di tirare le somme. Ma tant'è...
Anche
se a dire il vero una cosa ovvia non è necessariamente evidente. Anzi, quello
che è sotto il nostro naso è proprio ciò che viene nascosto meglio e dato che
sto qui a menarmela da anni a cercare di spiegare i meccanismi della Mente che
mente, chi meglio di me può esserne consapevole?
La
domanda è: perché insistono? Cosa stanno cercando di ottenere? Tutto sembra
recedere, tutto sembra crollare, il discorso della pandemia crolla come le
azioni Pfizer-Moderna e Facebook, Fauci ha problemi enormi ed è iniziata una
fase di risveglio con il Canada e le infinite azioni legali, come quelle
spagnole ma non solo... Perché allora il drago insiste?
Beh,
perché ha senso.
Bisogna
dimostrare che "funziona" a chi ha smesso di crederci per ciò adesso
più che mai è importante procedere a testa bassa e a qualsiasi costo.
Ricordate quando ripetevo che il problema
tecnico della plutocrazia di Davos per i loro piani era "l'ultimo
miglio"?
Vi rifresco la memoria.
Il problema principale di una società digitale
"alla cinese" da noi (in Cina è un po' diverso, hanno scelto un’ altra
strada che adesso vedremo) era avere un dispositivo fisico che identificasse in
via univoca e digitalmente il corpo biologico dell'individuo.
Serviva una sorta di marchio, come il tatù dei
tempi della deportazione nazifascista, ma per la rete, quindi almeno
trasmittente, un dispositivo che fosse legato a un ID univoco ma innestato nel corpo,
come il codice fiscale o come un codice MAC bluetooth.
Fate
molta attenzione che questo genere di ipotesi sono "da teoria del
complotto", cioè il bersaglio PRIMARIO dei fact checkers e per un motivo
validissimo: i fact checkers esistono APPOSTA e principalmente per rimuovere questa
"teoria del complotto".
Certo,
dato che qui non ce ne può fottere di meno perché tanto ci importa solo trovare
tasselli che si incastrino nel quadro coerente, la domanda non è se nei sieri genici
c'è qualcosa in grado di produrre un codice MAC rilevabile da certi dispositivi
(come alcuni smartphone cinesi) ma come può essere univoco, dato che ci si
spara in vena ogni 4 mesi sta roba e perché è così fondamentale tutta
quest'ansia di inoculazione forzata, tanto da doverla imporre con ricatti
infami?
Se non
si parte dall'idea
che è una sperimentazione al centro di una guerra in corso, una guerra (lo ripeto per gli
sbadati) che non è una guerra, cioè invisibile, sottotraccia, asimmetrica e
ibrida, ma che fa morti e feriti esattamente come una guerra qualsiasi, il
resto non è coerente.
Questo
significa che chi sta portando avanti la campagna, NON E' AFFATTO CERTO DEGLI
ESITI. Ma questo non elimina le spinte sottostanti che obbligano ad andare
avanti. Come
in guerra, in gioco c'è tutto, semplicemente.
"Tutto",
l'ho spiegato molte volte, siamo noi. Noi siamo la materia prima da cui
estrarre dati. Siamo i fornitori di dati e in luoghi come facebook da anni ne forniamo
gratis in quantità assurde. Dati che vengono poi gestiti per alimentare un gigantesco
apparato socio-economico, che è il CENTRO ESATTO del contendere globale.
Quindi
questa guerra non è territoriale, ma "di informazione", virituale: si combatte per il controllo della
rete del futuro. Una rete che è chiarissimo serve a sostenere la "nuova
economia", basata sulla morale e non sullo scambio economico.
Nell'equazione
c'è però un piccolissimo problema: la morale la fa il criminale. Non esattamente il soggetto più
idoneo, ma certamente quello che più di altri aspira a quel fine.
Ed è
esattamente questo che non ci sta bene. Che un governo possa controllare
ogni nostra mossa e che questo possa generare una nuova forma di economia
basata sulla buona condotta è un idea straordinaria, bellissima.
Se non
fosse che i criminali la gestiscono ed ESATTAMENTE per garantire che tutti i
loro sporchi traffici non solo siano salvaguardati ma possano acquisire
"un nuovo livello" di atrocità, uno MAI visto prima in tutte le
storie, persino fantasy, più orrente e perverse che siamo riusciti a
inventarci.
Per
intenderci, l'esorcista o venerdì 13 …mollami.
Quegli
horror, pure se finivano con i buoni spalmati da qualche parte come nutella,
non erano "il crimine" che controlla in modo ferreo la morale
collettiva. Ma nemmeno gli ultracorpi lo contemplava come idea!
Qui
veniamo al problema: l'intento alla base è così devastante, così enorme, così
assurdo, che non ci si può credere e di qui il gioco facile dei fact checkers a
"cancellarlo" dalla mente dei semplici mentre viene realizzato.
Sta
funzionando? No, ma ci arriviamo tra poco. In effetti c'è poi un altro problema
da affrontare. Che non è tecnico ma di principio. Il drago è un tecnico e adesso
dovrebbe essere evidente perché il GP è gestito dal fisco.
Quando
vai dal negoziante e usi il GP è possibile connettere il tuo smart-phon al
codice MAC che emette il tuo corpo e realizzare una sorta di tracciamento
fisico, non solo dei tuoi spostamenti, ma di qualsiasi cosa tu stia facendo.
Questa
estrazione di dati, moltiplicherebbe il flusso, diventando di fatto una traccia
per ogni tuoi comportamento e pensiero che una I.A. non avrebbe difficoltà a
leggere e interpretare.
In questo modo possono essere compilate liste
di probi e reprobi per qualsiasi cosa. Dai permessi agli ingressi che possono
così essere automatici, all'uso dei servizi a prescindere da quali. Anche il PC
che avete in casa. Resistere a quel punto è impossibile, qualsiasi cosa si
faccia, l'unica scappatoia è rinunciare al malefico cellulare, perché? Banale
Watson, perché il segnale generato da un’ interfaccia iniettata è debolissimo e
deve avere per forza un ripetitore vicino al corpo, che è il tuo smart-phon che
ti sei comperato magari a rate per avere l'ultimo modello. Ma per poterlo
"agganciare" devi usarlo.
Il QR
code.
Bene,
vediamo adesso un secondo la questione cinese e perché differisce dalla nostra.
I cinesi hanno "scelto" di non usare una tecnologia nuova e dagli
esiti imprevisti. Non ne avevano bisogno, dato che la loro società è diversa.
Non hanno il problema di passare da una società del libero consumo a una della
moralità.
Hanno già la società della moralità e particolarmente
oppressiva pure, vecchia di millenni, gli occorre solo metterla in digitale,
quando prima era una burocrazia di carta. Quindi un esame biometrico è più che
sufficiente. Da qui i software per il riconoscimento facciale ad esempio.
In questo
accidente di occidente invece vogliamo sempre essere i primi della classe e in
particolare la DARPA che esprime il meglio dell'intelligenza da "cannone spara bombone" (la
citazione è di Rodari). Non basta mai l'arma da fuoco, ce ne vuole una che ti
spezza i polsi se no non è abbastanza adatta a sparare. Con altre parole si esagera, si esagera sempre e
questo l'ho detto tante volte, è il problema principale, almeno per il drago
occidentale.
Quindi
non è sufficiente il dato biometrico, bisogna infilare nel corpo di tutti un
tracciatore. Piccolo e che non dia fastidio. Di nuovo allora chiediamoci,
funziona?
No,
perché sta dando effetti avversi molto più tossici del previsto ed è questo il
problema principale.
La
tecnologia è nuova, non è ancora stata adeguatamente testata. Ma siccome abbiamo principalmente
teste di cavolo al comando, hanno scelto per abbreviare i tempi rendendola
pubblica questa sperimentazione.
Con il
risultato che troppa gente ha finito per mangiare la foglia e di qui le
proteste all'estero dove un’ informazione appena appena più attenta della
nostra (che dire claustrofobica peggio che la Pravda in tempi di purghe
staliniane è poco) ha permesso di mettere l'accento sul problema globale della gestione
pandemica, che tutto sembra tranne che una gestione sanitaria.
Hanno
e pisciato e cacato abbondantemente fuori dal vaso e adesso per procedere hanno bisogno
di una legge marziale che non possono introdurre perché non hanno il controllo
sufficiente.
Possono
ancora ricattare un sacco di gente e ne hanno corrotta altrettanta, ma non
possono ancora obbligare tutti.
Sono
criminali e non possono ancora controllare tutti.
Conseguenze?
Beh, non credo siano difficili da immaginare. O no?
Manca
solo da chiarire perché una dose ogni qualche mese. Intanto non sanno nemmeno loro bene
la distanza temporale, tant'è che cambia di continuo.
Ma il
problema è il metabolismo che non si sa bene come può reagire. Ci possono essere infiniti
meccanismi ignoti che inceppano lo strumento. In fondo del corpo ancora non
sappiamo abbastanza. Un eccesso di iniezioni troppo ravvicinate può essere
letale, uno troppo distante inutile (ai fini del tracciamento).
Questo
ci porta però al problema dell'obbligo di prenotazione che se ci pensate è un
assurdo:
ti iniettano il siero anche senza ricetta medica in un HUB, persino una
pizzeria, non un ospedale dove avrebbe più senso ricevere una dose di un
farmaco mRNA mai provato prima su larga scala.
Perché
devi essere bene indentificato prima e devi ricevere non un richiamo qualsiasi,
ma il tuo. Ovvio
che mano a mano che si procede con l'inoculazione di massa, il sistema di
identificazione procede in modo trasparente e qui sta il passaggio perverso: farlo in modo occulto. Arrivare al
tracciamento di chiunque ma senza che sia chiesto alcun consenso.
Ecco il crimine dei crimini che sta in testa a gente come Gates,
il tira-pacchi con mentalità da "grande investitore" (cioè criminale legalizzato che fa
solo crimini contro l'umanità, non piccolo cabotaggio) che ha fatto soldi spacciando
schermate blu per sistemi operativi in tutto il mondo. Un perfetto globalista, adatto a promuovere il nuovo brand
del controllo
totalitario digitale "in punta di piedi".
Bill e
Melinda Gates vogliono ridurre
la
popolazione attraverso il nuovo coronavirus?
Open.online
- Juanne Pili- (26 GENNAIO 2020)- ci dice :
Bill
Gates ha un piano diabolico per fatturare milioni di dollari con un vaccino contro
il nuovo coronavirus?
In un
post pubblicato sul blog” La cruna dell’ago” viene citato un articolo di
Business Insider, dove sono riportate le dichiarazioni di Eric Toner del Johns
Hopkins Center, a proposito di un «allarme» lanciato tre mesi fa, riguardo agli
effetti di una pandemia da coronavirus a partire dal Brasile, con una
simulazione che prevedeva 65 milioni di morti.
Dunque
qualcuno già sapeva quel che sarebbe successo a Wuhan in Cina? Il coronavirus
in realtà era già noto e qualcuno ne possiede il vaccino?
Prima
di proseguire è bene chiarire quali sono i meccanismi sottesi a questo genere
di narrazioni – le vediamo in tutte le tesi di complotto – sono almeno due: la
dissonanza cognitiva e il bias di conferma.
La
dissonanza cognitiva avviene quando siamo di fronte a due realtà contrastanti,
una forte e l’altra più debole: una potenza mondiale come la Cina, si è lasciata
sfuggire un grave focolaio di infezione.
Per
compensare questo divario dobbiamo supporre che ci sia un complotto dei potenti
volto a provocare l’epidemia, con uno scopo preciso: imporre nuovi vaccini o abbassare il
numero di abitanti del Pianeta.
A tale
scopo siamo spinti a cercare dati che confermano le nostre ipotesi, ignorando
quelli che le smentiscono (bias di conferma); grazie anche alla facilità con cui
otteniamo informazioni in rete sull’argomento, a prescindere dalla loro qualità
e contesto.
Una
tipica narrazione complottista.
Ora
che abbiamo ben chiari questi meccanismi non ci resta che analizzare la
narrazione del post. Cosa c’entra Bill Gates? La simulazione è stata svolta per
conto del World Economic Forum (Wef) e della fondazione di Melinda & Bill
Gates.
Nel
post si parla di «somiglianze impressionanti con quello che sta accadendo
oggi». L’autore prosegue così alla ricerca di altri collegamenti.
Perché
queste «fondazioni globaliste» si interessano della diffusione di un
coronavirus?
Il Wef sarebbe «il gotha delle élite finanziarie
mondiali – continua l’autore – che si sono da poco incontrate nel loro consueto
appuntamento annuale a Davos, in Svizzera».
Chi
c’era tra gli ospiti di Davos? Greta Thunberg. Lei è una dei tanti «sostenitori delle teorie del
cambiamento climatico» (un eufemismo, scelto dall’autore per semplificare quel 97%
di studi che ne confermano l’esistenza, e la responsabilità umana).
Tra le
colleghe di Greta anche Verena Brunschweiger, che secondo il noto sito complottista ZeroHedge
«ha recentemente proposto di mettere fine alla propria riproduzione umana pur
di salvare l’ambiente», spiega l’autore.
I nodi
arrivano al pettine: «l’uomo dovrebbe scegliere la sua estinzione a favore della
presunta protezione dell’ecosistema». A Davos “guarda caso” c’era anche Bill Gates, il
quale avrebbe fatturato tanti soldi nella vendita dei vaccini, secondo
l’autore.
Si
parte dall’ipotesi che debba esserci qualcosa di grosso, che compensi il fatto
che questa epidemia sia partita da una potenza mondiale. Si arriva quindi a cercare solo i
dati che confermano il pregiudizio; non importa se presi da contesti diversi.
Andiamo allora ad analizzare le fonti citate.
Analisi
delle fonti.
Sappiamo
già che – dati alla mano – siamo di fronte a un nuovo coronavirus, classificato
come “2019-nCoV”. Il suo genoma è stato reso pubblico, e viene studiato per
capirne le origini.
Non
può esistere già un vaccino brevettato e nessun ricercatore avvalla l’ipotesi
di una origine “artificiale”, la quale potrebbe avere semplici spiegazioni
accidentali – se si parla di un centro di ricerca contro i patogeni più
pericolosi – e non di un “centro militare per la guerra biologica”.
Nessuno
oggi parla di “pandemia”, come fa notare anche Toner, citato da Business
Insider.
Differenze
tra pandemia ed epidemia. Una epidemia è circoscritta (i casi confermati in Cina sono
quasi duemila, nel resto del mondo vanno da uno a otto), i morti causati
dall’epidemia di polmonite, finora risultano solo in Cina, prevalentemente nel
focolaio di Wuhan.
La
pandemia, come quella simulata dai ricercatori, si diffonde con rapidità
attraverso vasti territori tra diversi continenti.
Nessuno
lancia un allarme. Si parla di un «esercizio» denominato «event 201». Studi e
simulazioni statistiche sono più che normali quando si tratta di prevenire i
coronavirus.
Coincidenze
usate per sostituire le prove mancanti.
Non è
strano che – cercando a ritroso nel tempo – se ne possa trovare una a pochi
mesi dall’attuale epidemia. Una coincidenza non dà un rapporto di causa-effetto.
Se si
vuole ridurre il numero di persone che vivono in un pianeta con una pandemia,
che senso ha commercializzare un vaccino per combatterla?
Senza
contare che un relativo piano vaccinale prevede che si raggiunga una “immunità di comunità”, altrimenti ci accorgeremmo presto di un
complotto volto a immunizzare solo gli amici di Bill Gates.
Quante
istituzioni sanitarie e relativi medici dovrebbero essere complici del piano,
nel più assoluto silenzio? Sono tutte cose che i complottisti non spiegano.
I “profitti”
di Bill Gates con i vaccini.
La
Cnbc (fonte su cui si basa La cruna dell’ago), parla di un ritorno pari a
10miliardi di dollari «in termini di benefici economici» a seguito dei finanziamenti della
fondazione di Melinda e Bill Gates. Non si parla del fatturato
dell’associazione filantropica.
A
scanso di equivoci la Cnbc riporta anche il resto delle affermazioni attribuite
a Gates, che all’autore del blog devono essere sfuggite:
«Aiutare i bambini piccoli a vivere, ottenere la giusta alimentazione,
contribuire ai loro paesi – questo ha un ritorno che va oltre ogni tipico ritorno
finanziario».
Canada:
non passa (per ora)
la
Legge Marziale di Trudeau.
Conoiscenzealconfine.it-
Marco Di Mauro- (16 Febbraio 2022)- ci dice:
Il
governo non raggiunge le soglie previste dall’”Emergencies Act”, riporta la
Canadian Civil Liberties Association.
Anche
se nessun media di massa ne ha parlato,” la Canadian Civil Liberties
Association” fa sapere che Trudeau non ha raggiunto la soglia per invocare la legge
marziale:
Il
governo federale non ha raggiunto la soglia necessaria per invocare
l’Emergencies Act.
Questa legge prevede per essere applicata uno
standard alto e chiaro per una buona ragione: la legge permette al governo di
aggirare i processi democratici ordinari. Questo standard non è stato
rispettato.
L’Emergencies
Act può essere invocato solo quando una situazione “minaccia seriamente la capacità del
governo del Canada di preservare la sovranità, la sicurezza e l’integrità
territoriale del Canada” e quando la situazione “non può essere affrontata
efficacemente sotto qualsiasi altra legge del Canada”.
I
governi affrontano regolarmente situazioni difficili, e lo fanno usando i
poteri concessi loro da rappresentanti democraticamente eletti. La legislazione di emergenza non
dovrebbe essere normalizzata. Minaccia la nostra democrazia e le nostre libertà civili.
La
misura straordinaria, che darebbe al governo mano libera sulla repressione e
consentirebbe di usare l’esercito della nazione come un manipolo di mercenari
scagliati contro i propri concittadini, oltre a congelare i conti bancari dei
ribelli, sarebbe applicata per la prima volta nella storia.
Già i governatori di Quebec e Manitoba si sono
opposti alla sua applicazione nelle loro province.
Una
cosa è certa, se è arrivato a tanto, il governo dimostra che da un lato non ha
le forze materiali per reprimere la soverchiante protesta dei truckers,
dall’altro non
ha alcuna intenzione di staccarsi dai dettami del World Economic Forum
ascoltando le istanze dei propri concittadini.
Inoltre,
il blocco della legge marziale (come la sua stessa invocazione) è indice di un
dato fondamentale: il governo Trudeau, oltre a quella poliziesca, non ha neanche
la forza politica per contrastare la protesta. Provaci ancora, Justin!
(Marco
Di Mauro--
dailymail.co.uk/news/article-10513525/Trudeau-accused-bringing-martial-law-Canada-crack-Freedom-Convoy-Ottawa.html).
(comedonchisciotte.org/canada-non-passa-legge-marziale-di-trudeau).
Regole
assurde per costruire la Vera Gabbia:
Green
Pass a Vita e Cittadini Digitali.
Conoscenzealconfine.it
- Claudio Antonelli - (15 Febbraio 2022)- ci dice :
L’Italia
trasformerà i cittadini in “Identità digitali”. Con tutto ciò che ne consegue
in termini di tracciamento e controllo fiscale.
Hanno
introdotto obblighi assurdi. Dal coprifuoco alle mascherine all’aperto. Dalla
chiusura dei parchi al divieto di usare le cappelliere negli aerei. Tutte
misure inefficaci a frenare il virus, ma utili a soggiogare la gente. Così
adesso basta toglierne qualcuna per dare l’illusione della riapertura. E
centrare il vero obiettivo: il green pass eterno.
Il
primo impatto della pandemia Covid in Italia è stato raccontato in chiave anti
razzista. Guai a chiudere le frontiere, mangiamo gli involtini primavera e –
solo se si è presidenti della Repubblica – facciamo visita alle scuole primarie
con elevato numero di bimbi cinesi. Poi a distanza di pochi giorni il clima
aperturista si trasforma in un baratro scuro dal nome anglosassone di lockdown.
Prigionia sembrava troppo…
I due
anni successivi sono stati un susseguirsi di regole e imposizioni, prive di
qualunque base scientifica, che hanno finito con lo stordire gli italiani,
confonderli. Due anni che hanno consentito che le vere libertà e le finte si
mescolassero in una miscela che, con il senno di poi, sembra consustanziale a
realizzare la vera gabbia. Cioè, la realizzazione del green pass e il suo mantenimento “vita
natural durante”.
Riavvolgiamo
il nastro a marzo del 2020. Lockdown. Divieto di uscita da casa. Salvo per accompagnare il cane o per
fare jogging e comunque muniti di autocertificazione. Guai a uscire per una
passeggiata. In quelle settimane è consentito andare a fare la spesa,
ovviamente, ma viene introdotto il divieto di acquistare prodotti non necessari
o di cancelleria nei supermercati. Perché? La domanda resta ancora oggi senza risposta.
Negli
stessi giorni, nasce il concetto di “congiunti”, tra i quali Giuseppe Conte
inserisce anche i fidanzati. I quali possono incontrarsi e uscire dal luogo di
residenza.
Ma pur sempre senza uscire dal Comune dove abitano. Il tutto purché si rincasi
prima delle 22. Il Conte bis, infatti, introduce anche la limitazione temporale, poi
spostata a mezzanotte. Evidentemente convinto che il virus segua nella sua
evoluzione particolari fusi orari. O particolari località. I parchi giochi per bambini ad
esempio restano chiusi fino a giugno 2020. E alcuni sindaci mantengono il
divieto di utilizzo anche nel semestre successivo.
Poco
male, così gli italiani si abituano alle follie. D’altronde poco prima, il 3 giugno,
viene introdotta una “modifica” nel codice della strada. Si viaggia in auto in più di due
persone solo se conviventi. Altrimenti in due purché una stia seduta dietro sul lato opposto.
O in tre se l’auto ha tre fila di sedili. I centauri? In due solo se
conviventi. Altrimenti da soli a godersi le strade svuotate dal Covid.
Eppure
nessuna sollevazione popolare di fronte a tale schizofrenia scientifica,
nemmeno quando l’Enac vieta sui voli nazionali l’utilizzo delle cappelliere.
Dove
forse il governo era convinto si annidassero nugoli di Covid-19 pronti a
seguire i passeggeri fin dentro le abitazioni.
D’altronde
ad agosto dello stesso anno il governo vieta i balli giustificando l’intervento
con il rischio assembramenti. Giusto? Forse. A posteriori chiaramente no.
Ma la
cosa grave e assurda è che impone l’obbligo di mascherina, ma solo tra le 18 e
le 6 del mattino. Nemmeno il tempo di assimilare la novità o metterla in discussione che
il decreto Emergenze estende l’utilizzo delle maschere anche all’aperto. Nonostante membri del Cts o altri
cosiddetti esperti abbiano più volte sconsigliato di camminare con bocca e naso
coperti.
Così,
da ottobre 2020 fino a febbraio 2021 obbligo mascherine all’aperto. Obbligo
rispuntato a Natale scorso e abolito pochi giorni fa. Coerenza sul modello da
utilizzare? Ovviamente no.
Al
chiuso le Ffp2 obbligatorie per i teatri (anche se con capienza ridotta), ma
non per i musei dove bastano le chirurgiche. Nelle chiese, per le quali non serve
il green pass, è sempre stato possibile usare chirurgiche e Ffp2. Lasciando al fedele il libero
arbitrio. Il
quale, fedele, a Natale del 2020 apprende come atto soprannaturale della
nascita della zona gialla rafforzata.
A quel
punto ogni italiano reagisce a modo suo. Molti però da questo stringere le
morse traggono un senso di sicurezza e di affidamento. Non vogliamo dire sia “sindrome di
Stoccolma”. Però di qualcosa di patologico deve trattarsi, visto che quasi tutti noi
abbiamo annotato mentalmente che per fermare il virus era necessario chiudere i
ristoranti alle 18.
Dove
si poteva andare a pranzo ma non a cena e in ogni caso non stare seduti al medesimo
tavolo in più di sei. O, in un lasso di tempo più breve, addirittura in quattro. A pensarci adesso sembra tutto folle.
Ma
attenzione, l’allucinazione collettiva è un tema più complesso.
Primo,
perché non è ancora terminata. Da qualche giorno hanno riaperto le discoteche, ma con
mascherine ai tavoli. Può entrare in sala solo chi ha il super green pass.
La
capienza deve essere del 50%, si deve ballare a due metri di distanza a meno
che non si sia congiunti. Un’assurdità che però ha un senso preciso. E qui viene il
punto due.
Aver
assistito per due anni all’introduzione di vincoli assurdi, fa sembrare ogni
minimo passo indietro un ritorno alla libertà. È accaduto prima ai tempi di Conte
e sta accadendo con l’attuale governo. Solo che stavolta la posta in gioco
è il green pass. Nel giugno scorso è stata introdotta la carta verde. Poi
l’obbligo è stato allargato a un numero sempre maggiore di attività o luoghi.
Il criterio, inutile dirlo, sempre antiscientifico (basti pensare che a lungo è
servito per i treni ad alta velocità ma non per quelli regionali) ha permesso
di giocare la stessa carta dell’illusione collettiva.
Così,
ora che si verifica la restrizione massima (da martedì l’obbligo di super green
pass agli over 50 per andare al lavoro), il racconto dei media comincia a
introdurre la fase inversa o discendente. Piano piano il lasciapassare su
concessione di Roberto Speranza potrà sparire da bar, ristoranti, locali. E poi discoteche, metro o treni
regionali. Ma
se notate non si fa cenno ad alcuna abolizione.
Con la
scusa che l’obbligo vaccinale è fissato fino al 15 giugno (perché questa data
resta ovviamente un mistero) le veline di Speranza fanno sapere che il
lasciapassare resterà per gli spostamenti aerei e i treni ad alta velocità.
Sicuramente per accedere agli ospedali e agli altri
servizi pubblici. Dovremo esibire il green pass per andare alle poste e per
fare un esame clinico. Ma molti italiani esalteranno il senso di libertà insito
nel poter esibire la carta. Nel frattempo, come previsto da Bruxelles, l’Italia avrà trasformato i cittadini
in identità digitali. Con tutto ciò che ne consegue in termini di tracciamento
e controllo fiscale.
(Claudio
Antonelli).( laverita.info/finte-liberta-per-tenerci-gabbia-2656647942.html).
(lapekoranera.it/2022/02/13/regole-assurde-per-costruire-la-vera-gabbia-green-pass-a-vita-con-cittadini-digitali).
Ci
hanno dichiarato guerra:
si può
ancora vivere, in Italia?
Libreidee.org-Giorgio
Cattaneo- (17/2/2022)- ci dice:
Sussistono
ancora, in Italia, le condizioni per quella che può essere definita una vera e
propria convivenza civile?
Quali
danni procurerà, in termini di degrado sociale, l’inaudita indifferenza
mostrata dalla maggioranza dei cittadini, nei confronti della minoranza
perseguitata dal governo, in spregio a ogni rispetto dei diritti umani?
La sensazione è che l’ignobile Tso – di cui si
vantano, mentendo, le virtù sanitarie – possa scavare un fossato incolmabile
tra chi vi si è opposto, nonostante tutto, e chi invece vi si è piegato per
pavidità, opportunismo o disperazione.
Una quota rilevante di italiani non vedeva
l’ora di sottoporsi all’inoculo del siero C-19, contrabbandato per unica
soluzione al problema grazie all’oscuramento delle terapie, largamente
efficaci.
Ferma restando la libertà di ciascuno – compresa
quella, quindi, di chi ha inteso legittimamente sottoporsi al trattamento
profilattico – è noto che milioni di connazionali hanno accettato l’iniezione
solo in virtù del brutale ricatto governativo, per non veder azzerata la loro
libertà, anche economica. Ricapitolando: le autorità hanno fatto di tutto per peggiorare la
crisi Covid, scoraggiando le cure allo scopo di riempire gli ospedali.
Secondo
round: hanno
imposto il Tso in modo pressoché generalizzato, provocando disagi acutissimi.
Terzo
passaggio: hanno introdotto la schedatura personale, sul modello del credito
sociale cinese.
La
vera notizia è che la maggioranza della popolazione non si è mai seriamente
ribellata a tutto questo, nemmeno alle imposizioni più folli.
Che
poi nel frattempo la società sia rimasta terremotata, in mezzo al crollo di
vasti strati del tessuto produttivo, non è che un’ovvia conseguenza.
L’ipocrisia dell’establishment – esecutivo e partiti – continua a parlare di
misure per fronteggiare la devastazione economica, come se fossimo comunque in
tempo di pace.
La
guerra dichiarata ai cittadini – minacciati, ricattati, discriminati, esclusi
dal lavoro e dalla scuola, dai servizi, dalla socialità – resta sostanzialmente
un tabù: qualcosa di cui è letteralmente proibito parlare.
L’aggettivo
“disgustoso” è francamente eufemistico: non descrive appieno il sapore dello
spettacolo inflitto al paese, proprio mentre il resto del mondo sta finalmente
chiudendo questo penoso capitolo.
In
pochi mesi, l’intera Italia – prossima all’ennesima, sciagurata svendita –
sembra essersi trasformata in una gigantesca trappola: cresce la tentazione di
sottrarvisi nell’unico modo possibile, cioè scappando all’estero.
Palesemente, non esiste più alcun margine di
agibilità politica: giustamente, Gianluigi Paragone accusa la Lega di Salvini
di aver letteralmente tradito i suoi elettori, avallando gli infami decreti di
Draghi.
All’opposizione,
insieme a “Italexit”, resiste il gruppo di Pino Cabras, “L’Alternativa C’è”.
Quanto
a Fratelli d’Italia, la Meloni si è limitata a un’interdizione solo simbolica,
rituale, destinata a non incidere mai. Milioni di italiani hanno già
divorziato, da questa politica, disertando in massa le urne alle amministrative
di ottobre: ha votato solo un elettore su due, e ai ballottaggi uno su tre.
E la
situazione è in continuo peggioramento, senza soluzione di continuità.
Il
Parlamento, ora, ha anche manomesso ulteriormente la Costituzione:
viene
introdotta la possibilità di limitare la libertà (anche la libertà d’impresa)
per presunte ragioni ambientali o sanitarie.
Secondo
illustri giuristi si tratta di un altro colpo, pesantissimo, a quel che resta
dello Stato di diritto.
Ma il
peggio è che, dagli italiani, non arrivano veri segnali di disapprovazione:
il
Canada sembra il remotissimo satellite di un altro pianeta.
Qui,
la maggioranza si piega al protrarsi criminoso di ogni diktat: illudendosi, probabilmente, che un
giorno il temporale passerà da solo. Molti non sono neppure lontanamente
sfiorati dal sentimento del rimorso per aver negato, a milioni di concittadini,
anche la più elementare forma di solidarietà.
Mors
tua, vita mia? Certo che no; gli obbedienti non si rendono conto di essere vittime,
anche loro: sia gli ipnotizzati (dalla paura) che gli opportunisti menefreghisti.
E’
ancora un paese civile, questo, in cui l’umanità è stata degradata a tal punto?
E’ ancora
pensabile di poter vivere, in questa Italia? E’ concepibile che si possa
continuare a sopravvivere come vermi sottomessi, senza che la giustizia punisca
finalmente i farabutti?
(Giorgio Cattaneo, 17 febbraio 2022).
USA,
il Cerchio si stringe attorno ai Dem (Usa):
escono
le Prove
di un Complotto per spiare Trump.
Conoscenzealconfine.it-
Martina Giuntoli-(17 Febbraio 2022)- ci dice:
A
ridosso delle elezioni statunitensi del 2016, il 31 ottobre dello stesso anno
Hillary Clinton così orgogliosamente twettava: “Degli informatici hanno
presumibilmente scoperto un server che viene utilizzato da Trump per mantenere
i suoi collegamenti con la Russia”.
Quel
tweet commentava un’affermazione fatta da un membro del suo comitato
elettorale, un tale Jake Sullivan, il quale diceva che “un server legato alla
Trump Tower mostrava chiaramente dei legami tra Donald Trump e la Russia. (…)
Questo inoltre spiegherebbe anche l’adorazione estrema di Trump nei confronti
di Putin e del Cremlino(…)”.
Oggi,
invece nuovi e scioccanti sviluppi ci mostrano tutta un’altra storia, una
storia che potrebbe portare davvero alla fine del partito democratico per come
lo abbiamo finora conosciuto.
A
distanza di quasi 6 anni da quella dichiarazione, infatti si scopre che fu
proprio la Clinton, attraverso il suo comitato elettorale, ad assoldare e
pagare quel gruppo di informatici per infiltrarsi nei server sia della Trump
Tower a New York, sia alla Casa Bianca, a Washington DC, con la precisa e
calcolata finalità di creare una narrativa anti trumpiana da rivendere al
pubblico come lo scandalo perfetto che le avrebbe prima o poi garantito la
vittoria da presidente.
La Clinton,
come è noto, poi perse quelle elezioni, tuttavia l’attività dei suoi
informatici continuò anche dopo che il suo avversario raggiunse il potere.
Anzi, fu proprio allora che la candidata dei democratici dovette reinventare e
ricalibrare il proprio schema operativo, con il suo comitato elettorale ed il
suo ufficio legale.
Insieme crearono veri e propri copioni per finti
informatori che avrebbero quindi rilasciato notizie piccanti e segrete sotto
giuramento per incastrare Donald Trump.
Tuttavia,
è doveroso ricordare che mentre nessuna delle accuse della Clinton ebbe mai
effettivo riscontro con dati oggettivi, invece il già noto magistrato
americano John Durham ha investigato a lungo la faccenda e ha già fatto
chiarezza su diversi punti oscuri, partendo prima dallo studio legale della
candidata democratica e dai suoi consiglieri, fino ad arrivare alle gole
profonde che avrebbero dovuto mettere la parola fine alla vita politica di
Donald Trump.
Il primo di questi, Igor Danchenko, è stato arrestato nel novembre
scorso proprio grazie alle indagini dello stesso Durham.
Questi
fatti portano a diverse inevitabili conseguenze. Hillary Clinton è adesso
formalmente indagata con l’accusa di aver spiato la campagna elettorale
dell’avversario, ma le implicazioni di questa indagine vanno molto più in
profondità, sia per la Clinton che per altri democratici che le orbitano più o
meno vicino.
Non
ultimo Jake Sullivan, il consigliere della campagna elettorale che parlò di
prove inoppugnabili che legavano Trump alla Russia. Oggi Jake Sullivan è vice capo di
stato maggiore presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Immaginate
un governo, quello di Biden, in cui non solo ci sono gravi e concordanti indizi
per cui la vittoria del presidente adesso in carica sarebbe dovuta a brogli
elettorali, ma addirittura in cui alcune delle figure di maggiore spicco sono
legate a crimini gravi di vecchia data, visto che Sullivan al tempo delle
affermazioni sulla Russia non poteva che conoscere la verità.
Donald
Trump intervistato a 60 minutes il 26 ottobre 2020, era evidentemente già a
conoscenza di questi fatti, e sottolineava la gravità dell’attività di spionaggio fatta a
suo danno, lanciando accuse molto pesanti, nonostante la conduttrice del
programma tentasse di smorzare i toni, minimizzare e a tratti persino
nascondere. “(…) Hanno spiato la mia campagna elettorale e tu lo sai, come lo so io (…)”,
disse a Leslie Stahl, continuando così “(…) hanno spiato la mia campagna
elettorale e sono stati beccati, ci sono le prove (…)”. Oggi le sue accuse si
sono dimostrate assolutamente fondate.
Qualcuno
ha paragonato lo Spygate di Trump al Watergate, lo scandalo che coinvolse Nixon
per aver dato ordine di spiare l’avversario in campagna politica. Per certi
versi è vero. Ma ciò che tutti sperano è che le conseguenze dello scandalo di oggi
abbiano molto più impatto, e riescano a cancellare diversi personaggi dalla
scena politica. La Clinton in primis.
Martina
Giuntoli- (visionetv.it/usa-il-cerchio-si-stringe-attorno-ai-dem-escono-le-prove-di-un-complotto-per-spiare-donald-trump/).
“Sassoli
e Biscardi, due morti collegate.
Ma la
farsa è
finita.”
Libreidee.org-
Luca La Bella - (14/2/2022) ci dice :
Pochi
sanno che David Sassoli, che aveva un problema di leucemia, è stato un
trapiantato: e aver subito un trapianto rientra tra le controindicazioni per
qualsiasi vaccino.
Era un
uomo di Draghi, che l’aveva spinto nella posizione che occupava nelle
istituzioni europee.
Sassoli aveva ricevuto il siero C-19 ed era
stato male.
Al
che, è stato contattato da Domenico Biscardi: i due si sono parlati, tra loro
c’è stato uno scambio di informazioni importante.
Dopodiché,
Sassoli ha depositato 9 denunce, che erano delle bombe.
Le ha
depositate non solo all’Ema, non solo all’Aifa, ma anche più su.
Quello
che posso dire, ben consapevole dei rischi che corro, è che – dopo queste
denunce – Sassoli è stato “spento”, diciamo così.
Esattamente
come sembra sia accaduto all’amico Domenico Biscardi, che avevo intervistato
pochi giorni prima del decesso.
Credo
che la sua morte sia strettamente collegata a quella di Sassoli, nonostante le
problematiche di Biscardi (lo stress) e quelle di Sassoli (la leucemia).
Questo
– tra i due – è un collegamento importante, di cui nessuno ha mai parlato: lo
sto dicendo qui, per la prima volta. Come sono venuto a conoscenza di tutto
questo?
Be’, ad Aviano (dove Sassoli era ricoverato,
ndr) ci sono tante persone: brave persone, coscienziose; ci sono tanti medici,
che parlano tra di loro; e non soltanto medici.
Ora,
come sappiamo, è morto anche Luc Montagnier.
Non
appena ho appreso la notizia, ho chiamato immediatamente Ornella Mariani, per
trent’anni sua collaboratrice in tanti progetti comuni, Ornella è anche molto amica della
compagna di Montagnier e del suo entourage: le persone più strette non sanno
spiegarsi l’accaduto.
Che dire? C’è chi invoca un secondo Processo
di Norimberga.
Bene:
posso dirvi che la prospettiva è molto più concreta di quanto si immagini. Con
la persona che sta portando avanti questa causa internazionale, l’avvocato
Reiner Fuellmich, il mio gruppo sta lavorando da anni.
L’avvocato
Fuellmich, che incontrerò nei prossimi giorni, è una persona molto più
introdotta di quanto possiate immaginare: un uomo di grande coraggio, veramente
molto preparato, con agganci importantissimi. Quindi, ripeto: il discorso
Norimberga-2 è estremamente realistico.
Il
cambiamento è dietro l’angolo: quando parliamo di Quantum Financial System, di Global
Currency Reset e del nuovo sistema economico in arrivo, è importante che la
gente capisca che c’è un apparato di professionisti, ad altissimo livello, che
si sta muovendo – da anni – verso quella direzione.
Poi è
spuntata l’Operazione Corona: il “colpo di Stato globale” ha cercato di
rallentare qualcosa che, in realtà, nessuno può fermare.
Ormai
i giochi sono fatti: e quando nomino certe persone, non le nomino a caso. Quello di cui parlo, da due anni, su
“Database Italia”, non sono fantasie.
E’
ovvio che non si può divulgare tutto, non posso mostrare certi documenti che
riceviamo: è un’operazione finanziaria, di intelligence e militare.
Se non
si è addentro, non si può capire quello sta davvero succedendo: non si può
capire perché la testa della piovra è stata recisa.
In televisione i virologi parlano di
“richiami” fino al 2030?
Lasciate
perdere tutte queste buffonate: ripeto, i giochi ormai sono stati fatti.
Certo:
essendo un cambio epocale, non può avvenire in due giorni.
E’ una rivoluzione, che deve armonizzare tutto il
mondo: non la puoi fare in due giorni, e neanche in dieci anni. Il quadro è
molto complesso, in continua evoluzione, con accelerazioni molto importanti:
qualcosa è visibile, qualcosa no.
Abbiamo
assistito al tentativo in corso, da parte di chi si sta opponendo a questo colpo di
Stato globale, cercando di svegliare sempre più persone, anche se il risveglio
purtroppo è lento.
Molti
eroi – medici, scienziati schieratisi al nostro fianco, anche i più in vista –
spariscono, in un modo o nell’altro.
Qualcosa
si sa, ma alcune cose non si possono dire, perché il regime è ancora attivo.
La
testa del serpente, ripeto, è comunque stata recisa: il corpo si muove ancora,
per inerzia. In ogni caso, insisto: dietro le quinte, i giochi sono già fatti,
positivamente parlando.
Sono
appena stato fuori Italia: a certi livelli ormai è tutto chiaro, la
trasformazione è già in atto. E si sta accelerando, nonostante qualcuno cerchi ancora di
rallentare.
Ma
certi meccanismi non si possono frenare: il cambiamento in arrivo è epocale,
ed stato già accettato a tutti i livelli (e chi vi si è contrapposto non ha più
il potere di aprir bocca).
Ci
troviamo davvero sulla soglia del più grande cambiamento, credo, dell’intera
storia dell’umanità. E non dovremo aspettare tanto tempo, per vederlo: ci sarà
un’accelerazione sempre più evidente, in positivo.
Anche la narrativa cambierà: nei prossimi mesi
vedremo un allentamento di queste norme insulse. Ci stiamo dirigendo verso una
primavera intesa anche come un “risorgimento” dell’umanità.
Ovvero: verso la creazione di una nuova umanità,
perché il solco che si è creato nella società è una ferita che non credo possa
essere ricucita.
Le
persone che sono rimaste illese, da questo bombardamento, hanno sempre di più
la necessità di interagire con persone che vibrano alla loro stessa frequenza;
altri invece continuano a indossare la mascherina all’aperto, benché non sia
più obbligatorio.
Quindi
pensiamo alla nostra parte di società, che ha bisogno di socializzare e
riappropriarsi della gioia di vivere, di condividere, e anche di impostare
tanti nuovi progetti, che ora potremo portare avanti nel piccolo.
Molto presto, però, con il cambio del sistema
economico-finanziario, saranno progetti che verranno richiesti e finanziati. Il
tessuto, comunque, lo dobbiamo creare da adesso. Cosa accadrà, nell’immediato,
in Italia?
Ci
sarà un allentamento graduale: per maggio-giugno saremo usciti quasi del tutto,
da questa situazione.
Ma
attenzione: il discorso Covid, pandemia e Green Pass è il 5% di quello che c’è
dietro. Il cambiamento forte lo vedremo già in questo 2022.
La
vera e propria “disclosure” è un altro discorso. Però, per i cambiamenti
epocali – lo dico ancora una volta – i giochi sono fatti.
E le
cose si vanno definendo, man mano. A livello politico, gli equilibri
cambieranno. Stiamo vedendo una marea di dimissioni, ovunque: Australia,
Inghilterra, Canada. Ci sarà anche il “twist”, il colpo di scena, negli Stati
Uniti.
E probabilmente dovrà “venire giù” l’Europa globalista
e maligna.
Tante persone spariranno: qualcuno si
dimetterà, qualcuno si ammalerà di Covid, qualcuno verrà meno: è quello a cui
assisteremo.
La
gente stenterà a capire quello che c’è dietro, ma questo è l’anno in cui i
giochi si faranno: perché non è verosimile che, da una parte, ci sia un
capovolgimento epocale, strutturale, finanziario, e dall’altra parte rimanga la
“buffonata
dell’info-psico-pandemia”, che è stata soltanto un tentativo di rallentare questo
processo, che è inarrestabile.
(Luca
La Bella, dichiarazioni rilasciare l’11 febbraio 2022 nella trasmissione “Gli
ultimi retroscena”, con Gianluca Lamberti e Adrian Fiorelli, sul canale YouTube
“Facciamo Finta Che”. Giornalista e blogger, La Bella è l’animatore di “Dabase
Italia”, spesso fonte di notizie esclusive su ciò che si muove dietro le quinte
del potere. Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, si è spento l’11 gennaio 2022.
A poche ore di distanza è morto anche Biscardi, farmacologo, autore di
clamorose denunce sulla presenza di nano-chip che sarebbero contenuti
nell’ossido di grafene rilevato nei sieri C-19).
Le
epidemie.
Infovac.ch-
Redazione-(17 settembre 2021) -ci dice :
Il
tempo in cui era normale veder morire i bambini.
Si è
«vedovi» quando si è perduto il proprio coniuge, «orfani» quando sono venuti a
mancare i propri genitori, ma non esiste parola per definire chi ha vissuto la
perdita di un figlio.
Bisogna
dire che, per secoli, vedere il proprio bambino morire di malattia è stato
purtroppo «normale». In Svizzera, nel corso del 1876 (anno di inizio delle
statistiche sulla mortalità), circa 200 bambini su 1000 morirono prima di
raggiungere un anno d’età. Oggi, per fortuna, il tasso di mortalità infantile è
sceso a circa 3,5 su 1000.
Si
deve questo straordinario progresso soprattutto alla vaccinazione
generalizzata, associata naturalmente all’igiene e a una buona alimentazione.
Infatti, quando una popolazione è vaccinata in massa contro il microbo germe
(virus o batterio) di una malattia contagiosa, beneficia di una immunità
collettiva: anche se una persona è infetta, il contagio non può diffondersi
perché le persone con le quali è a contatto sono già immunizzate, cosicché le
persone che non possono essere vaccinate – in particolare i neonati e le
persone con immunità ridotta – sono protette dalla resistenza del gruppo. Il
tasso di vaccinazione che permette di raggiungere questa immunità collettiva
dipende dalle malattie: più una malattia è contagiosa, più il tasso di
vaccinazione necessario è deve essere alto. Ad esempio, è del 95% per il
morbillo e del 70% per l’epatite B.
Le
epidemie cambiano la Storia.
Dalla
più remota Antichità, le civiltà hanno dovuto affrontare varie ondate
epidemiche che si sono spesso protratte per molti anni. Le più tristemente
famose in Europa sono la peste, il colera, il vaiolo e il tifo. Accompagnando
le carestie e le guerre, fluttuando con i grandi periodi di freddo, queste
malattie contagiose hanno imperversato una dopo l’altra - o contemporaneamente
- apparendo e scomparendo con il trascorrere dei secoli. La più impressionante
è stata la peste nera che ha devastato l’Europa dal 1347 al 1352, sterminando
tra il 25 e il 50% della popolazione, portando con sé grandi cambiamenti
nell’economia, nella geopolitica e anche nella religione.
In
seguito a queste epidemie, gli individui che sopravvivevano all’infezione erano
immunizzati, cosicché, successivamente, le malattie infettive potevano colpire
solo i bambini piccoli. Perciò, il morbillo è spesso percepito - a torto - come
una malattia infantile. Esattamente come il vaiolo causato da un virus
particolarmente contagioso che ha imperversato a lungo. Ma grazie a grandi
campagne di vaccinazione condotte a partire dal 1958 su scala mondiale, il
vaiolo ha potuto essere debellato nel 1979, cosicché la vaccinazione ha potuto
essere interrotta. Anche la poliomielite o la difterite che colpiscono soprattutto
i bambini di età inferiore a 5 anni, sono ormai sotto controllo nella maggior
parte delle regioni del globo. Anche il morbillo, pur essendo molto contagioso,
non circola più in alcune regioni del mondo dove il tasso di vaccinazione è
sufficiente.
Nel
XIX secolo, in Svizzera, è il colera ad aver segnato più a fondo gli animi. Ma
se si tiene conto delle persone malate e dei decessi, il colera ha fatto meno
vittime della tubercolosi o dell’influenza spagnola del 1918 che ha causato nel
Ppaese la morte di 21’000 persone, il 70% delle quali aveva tra 20 e 49 anni.
Fiammata,
epidemia, pandemia.
Infatti,
ci sono tre parole per descrivere la portata di un contagio. Si parla di «fiammata» per descrivere
l’improvvisa comparsa di qualche caso. Si parla di «epidemia» quando il
contagio interessa una regione o qualche paese, e si parla di «pandemia» quando
il contagio si diffonde in un intero continente o più.
Un’epidemia
o una pandemia possono essere causate da un batterio o da un virus già noti,
quando la percentuale di persone vaccinate non permette (o non permette più) la
protezione attraverso l’immunità collettiva. Può anche essere dovuta a un
batterio o a un virus comparsi recentemente, come l’AIDS nel 1983 o il
coronavirus SARS nel 2002-2004.
Quanto
all’influenza stagionale, si tratta di una malattia contagiosa causata da
diversi ceppi di virus. Alcuni ceppi appaiono regolarmente attraverso mutazioni
e incroci, creando nuove minacce per le popolazioni. Perciò, i vaccini contro
l’influenza cercano di immunizzare le popolazioni contro diversi ceppi
contemporaneamente: i virus già noti e i nuovi mutanti, quelli che gli
specialisti temono di più perché potrebbero scatenare una nuova pandemia
letale, come già avvenuto nel 1918, nel 1957, nel 1968 e 2009.
( The
“Pandemic Gap” in Switzerland across the 20th century -Swiss Medical Weekly,
12.11.2020)
Quattro famiglie di epidemie.
Possiamo
dividere le malattie epidemiche in quattro famiglie:
Le
malattie che
colpiscono l’apparato digerente: diarrea, colera, salmonella, ecc. Si
trasmettono soprattutto attraverso l’acqua contaminata da germi fecali.
Le
malattie i
cui microbi si trasmettono da persona a persona attraverso goccioline emesse
con tosse e starnuti: difterite, influenza, morbillo, tubercolosi, ecc. Il
contagio avviene respirando queste goccioline infette sospese nell'aria o
ricadute su alimenti od oggetti.
Le
malattie a
trasmissione sessuale: AIDS, sifilide, epatite B, papillomavirus umano, ecc.
Le
malattie diffuse attraverso punture e morsi di animali (pulci, pidocchi, zecche, zanzare):
malaria, febbre gialla, febbre tropicale, zika.
Una falsa sensazione di sicurezza.
Ai
nostri giorni, con i farmaci di cui disponiamo, possiamo avere la sensazione di
essere al riparo da una grande epidemia come quelle che hanno funestato il
passato. Si tratta di un errore: un’ecatombe è sempre possibile. Gli incessanti
movimenti di merci e di persone attraverso l’intero pianeta ne aumentano il
rischio. Tanto più che, per via di una sensazione di sicurezza dovuta al fatto
che gli altri si vaccinano, troppe persone trascurano di vaccinarsi o di far
vaccinare i propri figli: il tasso di vaccinazione scende allora sotto la
soglia che assicura l’immunità collettiva... Così, nel corso degli ultimi
decenni, la Svizzera ha conosciuto diverse grandi epidemie di pertosse
(1994-1995) e di morbillo (2006-2009), malattie che si pensavano sotto
controllo.
Vaccini
per la protezione individuale.
I
vaccini non contribuiscono soltanto al controllo delle gravi malattie
contagiose ma anche alla loro eradicazione. Proteggono l’individuo anche da
malattie non contagiose, come il tetano o la meningoencefalite da zecche. In
questo caso, l’immunità collettiva non gioca alcun ruolo: si può contrarre una
tale malattia anche se tutte le persone con le quali si è contato sono ben
immunizzate.
Il
Karma dell’Occidente.
A un
anno dalla Pandemia.
Poterealpopolo.org-
Redazione - (9-3-2021)- ci dice :
Ad un
anno dalla Pandemia o Sindemia si è preferito l’economia alla Salute.
“Ciò
che abbiamo compreso in un anno è che ci siamo trovati di fronte al dilagare
incontrollabile della pandemia, oggi di fatto divenuta una sindemia – un
insieme cioè di patologie non solo sanitarie, ma anche sociali, economiche,
psicologiche, dei modelli di vita, di fruizione della cultura e delle relazioni
umane. Per combattere una pandemia dobbiamo trattarla come una sindemia
migliorando la salute e cancellando le disuguaglianze.
Ma
concentrandoci solo sul virus : abbiamo fallito. “
(
Richard Horton, TheLancet2021),
Un
Fallimento Preannunciato: Non eravamo pronti !
Si può
parlare, in primis, di un Fallimento Globale (Global Failure). Nei primi mesi
del 2020 sono stati pubblicati una serie di articoli sulla prestigiosa rivista
The Lancet, una guida dettagliatissima sullo scenario che si prospettava in
vista di un virus nel contesto di una società interconnessa. L’appello a fare
attenzione non è stato ascoltato. Di fatto, in un anno, 194 stati membri
dell’OMS seguono tuttora 194 strategie diverse per affrontare il Covid-19.
Un
Caos Globale invece di una Organizzazione Globale (Catastrophic Failure). A 12 mesi dalla dichiarazione della pandemia
non c’è stato ancora alcun reale tentativo di Coordinare una Risposta Globale. I governi Occidentali e del Nord
America non hanno dato attenzione ai chiari allarmi lanciati sul The Lancet.
Si è
ritenuto superficialmente che la Cina non avesse la capacità di gestire un
focolaio di una nuova malattia infettiva. Si è ritenuto altresì che l’Occidente
non potesse essere colpito da questo virus, é stato sottovalutato, tanto che la
nostra risposta è stata troppo lenta, troppo indecisa, si è rincorso il virus,
invece di prevenirlo..
NON
ERAVAMO PREPARATI A QUESTA PANDEMIA.
I motivi
sono molteplici, una sequenza di indecisioni che costituiscono il più grande
fallimento della politica scientifica della nostra generazione. È un momento
che mostra come l’Occidente sia vulnerabile come mai successo prima.
L’industria della Salute non si preoccupa delle popolazioni, della prevenzione,
dell’essere preparati a un eventuale disastro pubblico, ma pensa a quanto
profitto si può ricavare dalla Salute.
“La
conseguenza di ciò è che non eravamo pronti.”
La
Sindemia in Italia, si può riassumere nel numero complessivo di decessi, che ad
oggi sono 97.227, e nel numero di contagi, che sono persistentemente alti con
il relativo ricovero ospedaliero, sia in Reparti Infettivologici, sia in
Terapia Intensiva, sia nel numero elevato di pazienti lasciati senza che sia
davvero attuata la strategia delle 3 T ( Tracciamento, Tampone, Terapia),
soprattutto fra le persone più in difficoltà..
Il 23
Febbraio del 2020, all’inizio di questa pandemia, in Italia iniziavano gli
unici veri lockdown totali. In Lombardia, a Codogno e dintorni, e a Vo’ Euganeo
in Veneto. In questi due luoghi il virus era stato stroncato, a dimostrazione
che l’esperienza umana millenaria dell’isolamento dei contagi vale ancora
qualcosa. Oggi, ad un anno di distanza, tutti i dati scientifici, e soprattutto
l’esperienza diretta dei sanitari, ci dicono che sta cominciando la terza
ondata del Covid, quella delle “varianti”, che potrebbe essere fermata solo dal
potenziamento e riorganizzazione dei servizi sanitari e da una rapidissima
vaccinazione di massa, attualmente impossibile in tempo breve con le attuali
risorse e gestione politica e sanitaria, nonostante gli annunci dei governanti
italiani e delle autorità UE.
Ma
qual è il bilancio di quest’anno? Cosa non si è fatto? Cosa ci attende?
Piani
pandemici
In
Italia, oltre a questa scelta capitalistica mondialista , di un neoliberismo
sfrenato, dove l’uomo conta come numero produttivo, il terreno era già fertile,
legato come è stato allo smantellamento
del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE IN 21 SISTEMI REGIONALI, a loro volta frazionati
in Aziende. Ciò non ha permesso l’attivazione dei Piani Pandemici, che pur
datati 2006, c’erano, ma semplicemente sono stati accantonati, perché ritenuti
costosi e inutili in un paese come l’Italia (scelta fatta nel 2012).
Falsi
lockdown.
Mancato
lockdown totale, (scelta basata su decisioni di tipo economico su pressione di
Confindustria) non sono state chiuse le fabbriche non essenziali, specie in
Lombardia, comprese le fabbriche di armi, a dispetto dell’annuncio nei vari
DPCM dell’apertura delle sole attività essenziali. Molte aziende non hanno
fornito i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati ai lavoratori e
non hanno messo in opera i protocolli di protezione, andando spesso anche a
impedire agli stessi di denunciare. Ciò ha portato la diffusione del virus nei
luoghi di lavoro, e da qui in ogni dove, soprattutto nelle famiglie dei
lavoratori stessi, ove è impossibile mantenere le distanze di sicurezza. Anche
i trasporti, non essendo stati potenziati, sono diventati veicolo di diffusione
del virus.
Niente
personale e zero prevenzione.
Mancata
assunzione e stabilizzazione del personale sanitario dedicato e a tempo
indeterminato, soprattutto nei Dipartimenti di IGIENE e PREVENZIONE-Sanità
Pubblica, con conseguenze immaginabili, quali il mancato tracciamento e
ulteriore diffusione del virus.
Mancata
implementazione della Medicina Territoriale in maniera uniforme in tutta Italia,
delle cosiddette USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), con i
malati Covid abbandonati nel proprio domicilio senza adeguata (se non assente
del tutto) assistenza.
Mancata
organizzazione di Ospedali Covid e non Covid, che ha portato alla drastica
riduzione delle prestazioni per le altre patologie, con un aumento abnorme
delle liste d’attesa, dando direttive Aziendali e Regionali di deviare le altre
patologie alle Cliniche Convenzionate e accreditate , quindi favorendo il
privato anche in questa occasione.
In
tutti gli Ospedali sono stati creati dei presunti percorsi “Pulito-Sporco”, con
ritardi organizzativi e mero trasferimento di personale, non adeguatamente
formato, da altri reparti.
Atteggiamento
attendista da parte dell’Aifa e degli Organi Competenti attraverso il
protocollo del ” wait and see” per dieci giorni, passando poi a tre giorni a
Novembre, monitorando solo il parametro della temperatura, nell’ erroneo
presupposto di una guarigione spontanea in tempi brevi e nella speranza di
decongestionare le strutture ospedaliere. Il risultato di questo errato
approccio è stato, da una parte, le morti “evitabili” e, allo stesso tempo, le
file chilometriche di ambulanze fuori i Pronto Soccorso con pazienti sospetti
Covid che si rivolgevano al 118 poiché non assistiti in casa. Evidenziando
ancora una volta l’abbandono e il depauperamento della Medicina Territoriale.
MMG
(Medici di Medicina Generale) lasciati da soli, sprovvisti di DPI, e inibiti a
fare visite domiciliari, ma solo il monitoraggio telefonico, con impossibilità
persino nel chiedere i tamponi.
Sprechi
e corruzione.
Ordinazioni
di DPI , fra cui le mascherine, le siringhe e le “primule” per i vaccini,
lasciati nelle mani del plenipotenziario Arcuri (che ha compreso anche lo
spreco dei banchi a rotelle per le Scuole) in un’ottica di acquisti che non ha
tenuto conto delle reali esigenze dei malati, della popolazione, dei sanitari e
dei lavoratori tutti.
Acquisti
di DPI, anche per via diretta fatta dalle singole Regioni, che hanno
evidenziato sprechi e truffe, gravi ritardi e carenze nell’approvvigionamento,
oltre che la non idoneità (ricordiamo le mascherine ‘panni Swiffer’ spacciati per DPI), con conseguenze
gravi sugli utilizzatori degli stessi e sulla salute della comunità tutta.
Mancato
utilizzo delle Forze Militari e delle strutture ad esse adibite (ospedali
Militari, navi ospedale, ecc.), uniche in grado di allestire ospedali da campo
realmente operativi, con personale sanitario al completo e già formato per le
emergenze.
Disagio
e diseguaglianze.
Aumento
dei disturbi psichici e psichiatrici. Il senso di abbandono, la
solitudine, avvertita principalmente dai malati sia nel loro domicilio che in
una stanza di ospedale, la mancanza di informazioni chiare da parte delle
istituzioni, la mancanza di accesso, soprattutto per chi privo di risorse
economiche ma anche formative, all’assistenza sanitaria, e tutte le
problematiche legate alla perdita di lavoro legata alla malattia, hanno
determinato esiti negativi nella sfera psichica, emotiva, relazionale.
Esplosione
dei casi di Violenza di Genere; la forzata convivenza ha accentuato sia gli episodi di
abusi e violenza di genere che le mancate denunce nei confronti dei partner.
Non si è voluto tener conto della prevedibile crescita di tale genere di
violenza, dimostrando, ancora una volta, l’assenza e la superficialità di una
classe politica che non tiene conto del fenomeno della stessa.
Aumento
delle Diseguaglianze Sociali, con un alto tasso di contagi nei quartieri periferici e
popolosi, dove la sofferenza abitativa è più accentuata e dove la medicina
territoriale è lasciata al singolo Medico di buona volontà. Di fatto si è
accentuato il divario sociale, perché chi occupa un ruolo di privilegio nella
società si è potuto curare in strutture private ben attrezzate, e con tutti i
mezzi a disposizione, mentre chi si trovava già in difficoltà economiche si è
ritrovato sbattuto in P.S. intasati, e in attesa di posto letto in
Rianimazione, quando ormai era già tardi, tra l’altro in solitudine e lontano
dai propri cari.
Ritardi
diagnostici e all’assenza di screening, o a chi impaurito dal Covid ha
rinunciato sempre più a farsi curare, portando così un aumento considerevole
delle patologie, anche importanti.
A
questo va ad aggiungersi l’esplosione della povertà sanitaria: si stima che almeno 1 povero su 2
non abbia potuto curarsi attraverso gli enti che forniscono gratuitamente cure
e medicine, e sia rimasto ancor più deprivato della necessaria protezione
sociale.
Come
per altri eventi di portata storica (terremoti, inondazioni, guerre, crisi
economiche) l’attuale pandemia ha svolto e sta ancora svolgendo il ruolo
decisivo di acceleratore delle diseguaglianze economiche e sociali già presenti
nel nostro sistema sociale capitalistico.
Il
diffondersi del coronavirus, e la conseguente crisi economica innescata da
quella sanitaria, hanno ulteriormente peggiorato le condizioni della
popolazione più fragile.
Considerazioni
finali e prospettive.
Insomma
in tutti questi mesi, si è rincorso il virus, ma non si è fatto abbastanza per
prevenirlo.
La
strategia di Conte, Speranza & C e di gran parte dei paesi dell’Unione
Europea si è rivelata fallimentare; e paradossalmente proprio il voler mitigare
la pandemia senza Lockdown preventivi, mirati, strategici, ha prodotto più
danni economici di un Lockdown vero.
Ora il
nuovo governo eredita tutto il fallimento di quello precedente e se ne
compiace, già preparandosi a fare le stesse cose. Alla fine sarà il virus a
decidere e neppure Draghi, mera espressione di un’Unione Europea che ha sinora
fatto acqua da tutte le parti, potrà evitare il duro impatto con la realtà.
Se
saremo fortunati e ci sarà un rallentamento dei contagi, cosa attualmente non
prevedibile, si potrà continuare con la matita di vari colori, e con una
costante di morti a cui ci stiamo abituando. Se invece ci sarà un nuovo
collasso sanitario, che già si annuncia in alcuni territori e regioni, allora
dovranno decidere il Lockdown con il massimo di ritardo e nelle condizioni
peggiori. Parafrasando un giudizio storico, hanno rinunciato alla salute per
salvare l’economia, e abbiamo perso sia la salute che l’economia.
Per
questo, adesso che abbiamo a disposizione tanti tipi di vaccino, indispensabili
per porre fine alla pandemia, chiediamo, come Potere al Popolo, che gli stessi
vengano svincolati dai brevetti per permettere a tutti i popoli del mondo di
poterne usufruire, in nome del Diritto Universale alla Salute!
L’11
marzo, nell’anniversario della dichiarazione dell’OMS dello stato di pandemia
da Covid-19, costruiremo una giornata di sensibilizzazione e azione sulla
questione dei vaccini. Non è possibile uscire dall’emergenza sindemica se non si
obbligano le multinazionali globaliste a smettere di speculare sulla nostra
salute, ad
utilizzare i vaccini come occasioni di profitto, usufruendo di soldi pubblici,
interrompendo forniture e disattendendo accordi, non socializzando i brevetti,
e dunque impedendo di fatto la produzione del vaccino da parte di altri,
vanificando le possibilità di garantire l’immunità alla maggioranza della
popolazione, proteggendola finalmente!
Qui è
possibile leggere il nostro appello. La campagna si muove nel solco della mobilitazione
europea Right2Cure, lanciata mesi fa, e che è possibile sostenere.
LA
SALUTE PRIMA DI TUTTO !
Giornata
contro la tratta, l’impatto della
pandemia
peggiora le condizioni delle vittime.
Difesapopolo.it-
Alice Facchini - (29-1-2022)- ci dice :
Donne
relegate al chiuso, che subiscono violenze e abusi anche psicologici e hanno
grosse difficoltà a chiedere aiuto.
Martedì
8 febbraio il centro Pime, Caritas ambrosiana e Mani Tese promuovono il
convegno “Traffico
di esseri umani e nuove schiavitù”. Fabio Agostoni: “C’è una connessione diretta tra
l’aumento della povertà dovuto alla pandemia e la crescita del traffico di
esseri umani”.
Donne
relegate al chiuso, che subiscono violenze e abusi anche psicologici e hanno
grosse difficoltà a chiedere aiuto. La pandemia ha ulteriormente aggravato le
condizioni di vita delle vittime di tratta costrette a prostituirsi. In
occasione della Giornata mondiale contro la tratta, martedì 8 febbraio il
centro Pime, Caritas ambrosiana e Mani Tese, promuovono il convegno “Traffico
di esseri umani e nuove schiavitù. L’impatto devastante del Covid-19 sulle
vittime in Italia e nel mondo”, un momento di riflessione e ascolto di
testimonianze.
“L’emergenza
legata al Covid-19, aumentando la vulnerabilità delle persone, in particolare di
chi era già in povertà e legato all’economia informale, ha reso più difficile
trovare sostentamento economico”, afferma Fabio Agostoni, avvocato della
Comunità Papa Giovanni XXIII, che dal 2012 al 2019 ha lavorato a Ginevra come
osservatore dialogando con il Consiglio Diritti Umani dell’Onu.
“È un
fenomeno che si vede chiaramente dal Global report on trafficking in
persons dell’agenzia Onu Unodc: è cresciuto il rischio che chi è in una situazione di
grande fragilità possa diventare vittima di traffico di esseri umani. Al tempo
stesso, la pandemia ha reso queste persone ancora più invisibili: con la
stretta sulle migrazioni, i meccanismi di protezione che avevano messo in campo
gli stati nella pratica sono stati indeboliti, e purtroppo sono sempre meno
utilizzati”.
Il
convegno, in programma dalle 18.30 alle 20 a Milano in via Mosè Bianchi 94 (con
diretta streaming sui canali YouTube e Facebook degli organizzatori), si
inserisce nel percorso di avvicinamento al Festival della Missione 2022. Il
programma prevede un primo panel dal titolo “Mondo: sempre più poveri e
vulnerabili”,
dove oltre a Fabio Agostoni ci saranno le testimonianze video di Mani Tese con Damnok Toek dalla
Cambogia e Achille Tepa dal Benin. Nella seconda parte della serata, dal titolo “Dalla strada all’indoor, tra
invisibilità e segregazione”, ci si concentrerà invece sul contesto italiano, con
l’intervento di Vito Mariella, vice-direttore della Caritas Bari-Bitonto, la
testimonianza di Joy Ezekiel, autrice di Io sono Joy, con Mariapia Bonanate, e
l’accompagnamento musicale di Raymond Bahati.
“Con
la pandemia, la prostituzione in strada si è spostata: molte donne adesso
lavorano online – si parla infatti di e-trafficking”, racconta Agostoni.
“Oppure
si nascondono nell’indoor, nelle case.
In
ogni caso, sono scomparse dalla strada, il che rende più isolate, meno
riconoscibili e poco raggiungibili. Il risultato è che è più difficile che denuncino,
perché sono molto più sole”. Questo comporta anche che si stia registrando un aumento
dello sfruttamento sessuale nei paesi di transito verso l’Europa: le ragazze nigeriane vittime di
tratta che prima venivano portate in Italia, ora molte volte restano in Libia,
perché lì c’è più mercato.
Rispetto
alle rotte del traffico di esseri umani, il Mediterraneo si conferma ancora uno
degli assi principali, così come la frontiera tra la Bosnia e la Croazia, dove
passa il corridoio che viene dalla Turchia e dalla Grecia, ma anche il confine
tra Polonia e Bielorussia. “Formalmente, esistono dei protocolli internazionali utili a
identificare la vittima di tratta”, spiega Agostoni. “Eppure, perché una
persona ottenga questo status, occorre che ci sia un’autorità che faccia
indagini, ma questo accade sempre meno”.
L’esempio
per eccellenza è l’Afghanistan, che ha avuto molta visibilità mediatica. “Quando le agenzie
internazionali, le diplomazie e le associazioni hanno deciso di lasciare il
paese, hanno organizzato voli per far espatriare chi aveva collaborato con
loro, che si sarebbe trovato in una situazione di grave pericolo”, dice
Agostoni. “Purtroppo,
non tutti sono riusciti a prendere quei voli: le persone che non ce l’hanno
fatta, poi, avranno iniziato una migrazione forzata che le avrà portate molto
probabilmente ad affidarsi a trafficanti e diventare vittime di tratta.
C’è
una connessione diretta tra l’aumento della povertà dovuto alla pandemia,
l’instabilità politica e sociale e la crescita delle vittime di tratta e del
traffico di esseri umani, ma anche altri fenomeni collegati come i matrimoni
precoci, la vendita degli organi o il lavoro forzato. È aumentata la pressione sulle
frontiere tra il mondo ricco e il mondo povero, e oggi i più vulnerabili sono
ancora più soli).(Alice facchini).
Covid
e pandemia dei non vaccinati, le bugie
sono
dannose e ingrossano il popolo no vax.
Iltempo.it
- Franci Bechis -(6 novembre 2021)- ci dice :
Il
coordinatore del Cts, professore Franco Locatelli, ieri in conferenza stampa ha
voluto platealmente sposare la tesi del ministro della Salute tedesco, Jens
Spahn, secondo cui oggi saremmo in presenza di una “pandemia dei non vaccinati”. L'affermazione non è lontana dalla
verità anche in Italia, perché è vero che la maggioranza dei ricoverati in
terapia intensiva e dei decessi nell'ultimo mese secondo il bollettino Iss è
effettivamente di non vaccinati.
In terapia intensiva per Covid sono finiti in
tutto 474 italiani dai 12 anni in su, e di questi 332 erano non vaccinati
(70%), 128 avevano ricevuto due dosi di vaccino e 14 una sola dose.
Sui
decessi il confronto è ancora più risicato: fra il 3 settembre e il 3 ottobre
sono stati in tutto 1.012 e di questi 511 erano di non vaccinati (50,49%), 461
di vaccinati con ciclo completo e 40 di vaccinati con una sola dose.
Nella categoria degli ultraottantenni per
altro il 57,5% dei decessi (337 ) è stato fra vaccinati a ciclo completo, il
3,8% (22) è stato fra vaccinati con una sola dose e solo il 38,7% (227)
risultava del tutto non vaccinato.
Sempre
fra gli ultraottantenni nei 30 giorni indicati dal rapporto Iss non sono stati
tantissimi per fortuna i ricoveri in terapia intensiva: in tutto 66.
Ma il
68,2% di ultraottantenni finiti in terapia intensiva aveva doppia dose di
vaccino da tempo, e solo il 30,3% non risultava vaccinata. Che la pandemia sia solo di non
vaccinati è una verità dunque molto parziale visti questi numeri, e con i dati
italiani la tesi di Spahn andrebbe presa molto a spanne.
Dal
professore Locatelli ci saremmo attesi spiegazioni su questi numeri che un po'
inquietano, essendo lui lo scienziato, perché noi non sappiamo il motivo per
cui i numeri delle ospedalizzazioni, dei ricoveri in terapia intensiva e
purtroppo anche dei decessi fra completamente vaccinati sia diventato con il
passare del tempo sempre meno irrilevante.
Per
gli ultraottantenni la spiegazione potrebbe essere quella che abbiamo già
avanzato da queste colonne: puramente matematica. I vaccini hanno una
protezione dal virus del 90%, quindi per il 10% dei vaccinati è come se quelle
fiale non funzionassero del tutto o comunque parzialmente. Sopra quell'età
hanno chiuso il ciclo vaccinale 4,3 milioni di italiani. Il 10% di loro significa quindi 430
mila italiani su cui il vaccino non ha avuto l'effetto protettivo che c'è stato
fra tutti gli altri. Sono vaccinati, ma è come se non lo fossero.
I veri
non vaccinati ultraottantenni sono invece 240 mila, quasi la metà dei vaccinati
con ciclo completo su cui le fiale però non hanno funzionato a dovere. E' ovvio
che contagi, ospedalizzazioni, terapie intensive e purtroppo anche decessi
capitino di più nel gruppo dei vaccinati che in quello dei non vaccinati. Ma
per tutti gli altri sono gli scienziati a dovere dare spiegazioni: la
protezione del vaccino sta scemando con il passare del tempo ed è per questo
che è necessaria la seconda dose? La protezione dichiarata si è rivelata
inferiore alle previsioni? O ci sono anche qui spiegazioni matematiche anche se
meno evidenti?
La
scelta del nostro Cts ieri rappresentato dal professore Locatelli- che per
altro è fra i pochi a essere definito scienziato, avendo uno dei più alti
h-index in Italia, è stata quella di negare la realtà, per non doverla
spiegare. Il
coordinatore del comitato tecnico scientifico che assiste il governo ha
affermato sicuro che dai rapporti Iss risultano “zero ricoveri in terapia
intensiva di vaccinati completi dai 59 anni di età in giù”.
Bisognerebbe
apporre il timbro “Fake News” su queste parole, perché non sono vere. I
rapporti Iss settimanali degli ultimi 140 giorni dicono che al di sotto dei 59
anni di età ci sono stati 44 ricoveri di vaccinati a ciclo completo in terapia
intensiva Covid al di sotto dei 59 anni e che di questi 4 sono stati di
pazienti fra 12 e 39 anni. Pochi, molti meno di quelli dei non vaccinati. Ma
non zero. E dobbiamo dire che nello stesso periodo sono morti di Covid 3
vaccinati con prima e seconda dose che avevano meno di 39 anni e 29 vaccinati
completi che avevano fra 40 e 59 anni. Numeri piccoli, per fortuna,
lontanissimi da quelli cui siamo stati abituati nei periodi peggiori della
pandemia.
Sono
numeri che per altro confermano che con il vaccino la protezione dal virus è
notevolmente più alta e il rischio di ammalarsi gravemente notevolmente ridotto
rispetto ai non vaccinati. Perché allora negarli e dire zero quando zero non è?
Si pensa di tranquillizzare di più la popolazione così e di spingerla meglio a
fare la terza dose del vaccino?
Ecco, non sarà il mestiere del professore
Locatelli fare il comunicatore, ma posso assicurare che ogni piccola bugia su queste
cose si trasforma in un macigno che poi non levi dalla strada manco con le gru. Dire zero quando invece qualche
decina di casi c'è stata è come buttare benzina sul fuoco delle paure o delle
contrarietà ideologiche verso quei vaccini. Grazie alla conferenza stampa di ieri
da domani quel fuoco scoppierà con fiamme più alte di prima.
(La
rivolta dei ministri contro Mario Draghi: tutti stufi dei metodi del premier.)
Covid, Speranza: “Il momento più difficile
della
pandemia? La decisione del lockdown”
dire.it-
Arianna Cioffi -(13 Febbraio 2022)- ci dice :
Il
ministro della Salute ha ripercorso i giorni che precedettero la proclamazione
del lockdown nazionale.
ROMA –
Il momento più difficile di tutta la gestione della pandemia, per il ministro
della Salute, Roberto Speranza, è stato “quello in cui abbiamo deciso il
lockdown. Non avevamo un manuale di istruzione, nessun altro Paese, a parte la
Cina, aveva un’esperienza in tal senso. È stata una decisione molto dura, che
però è stata poi seguita da tutti i Paesi europei, da quelli nord americani e
molti altri Paesi del mondo. Ma non c’erano vaccini né farmaci per reggere
quell’impatto e sapevamo che, se lasciato circolare, il virus avrebbe prodotto
un numero enorme di perdite in termini di vite umane. Così, confrontandoci tra
noi e con il Cts, valutammo che quella fosse una scelta indispensabile”.
Il
ministro ha ripercorso i giorni che precedettero la proclamazione del lockdown
nazionale durante la sua partecipazione alla trasmissione di Lucia Annunziata
‘Mezz’ora in più’. “Riflettemmo molto a lungo su questo tema, sulle conseguenze
e sulla gestione di una decisione del genere, ne parlammo per giorni, ci fu
lavoro molto lungo e complicato. Anche l’allora Presidente del consiglio,
Giuseppe Conte, come tutti noi si rese conto che la scelta migliore per il
Paese era una chiusura generalizzata- ha ricordato Speranza- Fu un passaggio
fatto con grande responsabilità ma anche con un grande peso sulle coscienze,
perché non sono decisioni che si prendono a cuor leggero. Ma i cittadini
capirono e apprezzarono questa decisione, furono giorni in cui sperimentammo
una grande vicinanza da parte degli italiani e fu una fase nella quale ebbi
l’impressione di una grande unità del Paese, che si è dimostrato migliore di
quanto molti pensavano. Le Regioni erano convinte che non ci fosse alternativa.
Le comunità si rendevano conto che il virus fosse un problema enorme con cui
fare i conti. Le tensioni politiche sono emerse e aumentate in una seconda fase- ha
aggiunto- Le più grandi complessità e contraddizioni si sono sviluppate nel
secondo anno, intorno ai vaccini”, ha concluso.
Gianna
Sgherza: "La pandemia ci ha insegnato
il
valore della medicina territoriale".
Molfettalive.it-
Redazione- (16 febbraio 2022)- ci dice:
Le
parole del neo assessore: "Molfetta presto avrà una Casa della Comunità,
un tema che mi sta a cuore".
“Il
mio grazie va al sindaco Tommaso Minervini per la fiducia mostrata nei miei
confronti con questa nomina che, prometto, non sarà mal riposta e cercherò di
ripagare presto con la dedizione che mi caratterizza. Il mio primo incontro
istituzionale sarà in Assessorato alla Salute dove non parlerà dei gravi
bisogni di salute della comunità di Molfetta. Affronterò un tema che mi sta
molto a cuore, quello della futura Casa di Comunità di Molfetta. Un’opera di
cui il territorio e i suoi cittadini hanno estremo bisogno. La grande lezione
della pandemia è stata quella di aver fatto comprendere a tutti, ove mai ce ne
fosse bisogno, l’importanza della medicina territoriale. Ed è proprio da qui
che io voglio partire. Sì perché presto Molfetta avrà una Casa di Comunità.
Grazie ai fondi del PNRR la struttura sorgerà su un’area di 3500 metri
quadrati, adiacente all’attuale ospedale don Tonino Bello, concessa dal Comune
all’ asl di Bari in comodato d’uso gratuito.
La
lunga esperienza in ambito sanitario nel pronto soccorso dell’ospedale di
Molfetta e i due anni di pandemia appena trascorsi mi hanno convinto ancor di
più che rafforzare la rete di sanità territoriale sia la chiave per
un’assistenza più efficiente e per una risposta più immediata ai bisogni di
salute dei cittadini, anche al di fuori delle realtà ospedaliere.
La comunità potrà contare su una struttura
nella quale opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale,
pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità e altri
professionisti della salute. Una struttura che potrà ospitare anche assistenti
sociali rafforzando così il ruolo dei servizi sociali territoriali favorendo
una maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.
Nella
casa di comunità i cittadini potranno: consultare il medico di medicina
generale, consultare un professionista della salute che li guiderà al meglio
verso i servizi attivando i percorsi di salute più adatti, risolvere la gran
parte dei bisogni di salute in un unico luogo, gestire le patologie croniche
per mezzo di percorsi di cura condivisi e supervisionati.
Ogni
Casa della Comunità sarà dotata di 10-15 stanze per le visite e i consulti,
punti di analisi, servizi diagnostici di base, prevedendo un innovativo sistema
di interconnessione dei dati. La dotazione organica sarà di 5 amministrativi, 10 medici di
medicina generale e 8 infermieri. Ripartire dal territorio e dai suoi bisogni,
perché i cittadini non si sentano mai soli.
Hong
Kong: il
boom di contagi alimenta
le
tensioni, Xi
si fa
sentire con i leader locali.
Nova.news
- Redazione- (16 Feb. 2022)- ci dice :
La
stabilizzazione del quadro epidemico deve essere "la massima
priorità", ha detto il leader.
Xi
Jinping.
Il
presidente della Cina, Xi Jinping, ha lanciato oggi un chiaro avvertimento
all’amministrazione di Carrie Lam per la gestione della pandemia di Covid-19 a
Hong Kong, ordinando ai vertici locali di mobilitare “tutte le forze e le
risorse disponibili” per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini.
La
stabilizzazione del quadro epidemico deve essere “la massima priorità”, ha
detto il leader, che ha incaricato il vicepremier Han Zheng di trasmettere le
sue rimostranze a Lam, secondo i quotidiani di Stato “Wen Wei Po” e “Ta Kung Pao”.
La falla nel contenimento del virus a Hong Kong arriva infatti nel momento
peggiore per le alte sfere di Pechino, impegnate a riabilitare l’immagine della
Cina nella cornice delle Olimpiadi invernali.
Da una
settimana, la media dei contagi giornalieri a Hong Kong viaggia sulle mille
unità, con le strutture ospedaliere e i centri di quarantena prossimi al
collasso: ieri, stando alla stampa locale, erano circa 12 mila gli abitanti
positivi in attesa di essere ammessi in ospedale o nelle strutture preposte
all’isolamento.
La
situazione non ha fatto altro che peggiorare nelle ultime 24 ore, quando
l’autorità sanitaria ha segnalato 4.258 nuove infezioni e altre 7 mila da
confermare. Dati che peraltro hanno valore puramente indicativo, dal momento
che esiste un arretrato di campioni da analizzare che non permette di definire
con chiarezza la reale portata del virus.
Lam,
chiaramente ricettiva al monito di Xi, ha “ringraziato di cuore” il leader
cinese per il “cordiale interesse” manifestato al popolo di Hong Kong,
dicendosi “determinata” a usufruire del sostegno di Pechino nel contenimento
del virus.
Parlando
ieri in conferenza stampa, rigorosamente senza mascherina (“impedisce al popolo
di vedere la mia preoccupazione”), ha annunciato nuove misure per far fronte
all’esorbitante tasso di contagi.
Per
cominciare, il governo amplierà le infrastrutture dedicate alla quarantena con
3 mila appartamenti nei nuovi complessi edilizi Queen’s Hill Estate e Lai King Estate, oltre che con 10 mila nuove camere
d’albergo.
Procederà
poi designando cliniche per il trattamento ambulatoriale dei pazienti con
sintomatologia lieve e prendendo contatti con l’industria dei taxi per
organizzare il loro trasporto da e verso le cliniche.
Il
tutto si somma alle politiche di sostegno annunciate a beneficio dei
disoccupati che hanno perso l’impiego a causa della recrudescenza del virus, a
cui sarà erogato un sussidio di circa mille dollari nell’ambito del fondo da
3,34 miliardi di dollari (26 miliardi di Hong Kong) stanziato dal governo per
il soccorso anti-epidemico.
Le
misure non hanno mancato di alimentare malcontenti e proteste in seno alla
società.
La
Lega dei Socialdemocratici (Lsd) di Hong Kong, uno dei pochi partiti
pro-democrazia ancora attivi nella municipalità, ha organizzato ieri una
manifestazione davanti al palazzo dell’amministrazione contro le politiche
adottate a contenimento del virus.
Secondo
il gruppo, le politiche tese all’azzeramento dei contagi non sono più
sostenibili per la Regione amministrativa speciale e un elevato tasso di
vaccinazione non preverrà l’emersione di nuovi focolai.
“Gli
esperti riconoscono a livello globale che i vaccini non possono prevenire le
infezioni, ma sono efficaci nel ridurre la gravità dei sintomi”, ha affermato
il gruppo tramite un portavoce, Chan Po-ying, chiedendo poi all’amministrazione
di costruire una “politica anti-epidemica modellata sulle caratteristiche di
Hong Kong”, che tenga conto del tasso di mortalità, del ricorso alle terapie
intensive e dei dati sui pazienti affetti da sintomi gravi.
La
Lega ha inoltre accusato i politici locali di tenere più al mercato che alla
salute delle persone, puntando il dito contro il sussidio governativo di 1.281
dollari annunciato a beneficio di quanti abbiano perso il lavoro durante la
pandemia.
Tale
somma, che verrà erogata a disoccupati che soddisfano determinati criteri e a
lavoratori in settori specifici, è stata definita nel complesso “insufficiente”
ad alleviare l’onere finanziario degli abitanti a basso reddito. Per tutta risposta, diversi
parlamentari di Hong Kong hanno invitato i residenti a “lamentarsi di meno” e a
“tollerare di più”, agendo in modo “proattivo” per il contenimento del virus.
Negli
hub vaccinali la quarta
dose sarà un vaccino annuale.
Nurse24.it-
Monica Vaccaretti-(17.02.2022)- ci dice :
In
Italia gli Hub vaccinali stanno esaurendo progressivamente la loro attività.
Nelle ultime settimane si è verificato un importante calo delle prenotazioni su
tutto il territorio nazionale, denuncia Gimbe. La maggior parte delle dosi
booster risulta essere somministrato. Ma mancano ancora 5,3 milioni di persone
che, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, non hanno nemmeno una
dose. Gli over 50, per i quali dal 15 febbraio è scattato l'obbligo per andare
a lavorare, non si sono presentati in massa come si auspicava e preoccupa la
Società di Pediatria Italiana che la vaccinazione pediatrica 5-11 anni sia
ferma al 34%.
Hub
vaccinali e quarta dose.
Viene
da pensare che chi non si è vaccinato sinora, dopo un anno dall'inizio della
campagna, non ha nessuna intenzione di farlo. Viene da pensare che i genitori
di 2/3 dei bambini italiani vaccinabili non abbia inteso la gravità del rischio
di salute in cui espone i propri figli, perché non si tratta soltanto di non
contrarre la malattia ma anche di proteggere dal Long Covid e dalla MIS-C.
La maggior parte dei genitori purtroppo non sa
neanche di che cosa stiamo parlando. Sono rimasti ancorati all'idea sbagliata
che nei bambini il Covid sia leggero. O che le possibilità che un bambino muoia
di Covid sono le stesse che muoia colpito da un fulmine, affermazione di un
noto esponente politico italiano subito smentita da Roberto Burioni.
I dati
statistici negli Stati Uniti, infatti, evidenziano che nell'anno 2020-2021 i
morti per fulmine di tutte le età sono stati 28 mentre quelli per Covid sotto i
18 anni sono stati 900. In Italia i bambini morti per Covid, o che soffrono
delle due nuove malattie correlate (il 7% di tutti i contagi), sono
statisticamente proporzionali alla popolazione totale.
Con la
fine dello stato d'emergenza, prorogato al 31 marzo 2022, forse termina per il momento la
campagna vaccinale, in attesa di conoscere le evidenze scientifiche che
determineranno la strategia vaccinale che si intende promuovere nei prossimi
mesi, secondo le direttive degli enti regolatori (Ema, Ecdc, Aifa).
Se la
quarta dose non si fa, dopo il dibattito scientifico che si è svolto negli
ultimi mesi, probabilmente gli Hub riapriranno ad ottobre, come si vocifera
già, per la somministrazione di un vaccino universale ed annuale. Intanto,
secondo indicazioni regionali, i centri vaccinali in Veneto riducono le
aperture al pubblico così che il personale sanitario, impiegato in maniera
straordinaria fuori sede, possa essere recuperato e ricollocato nelle strutture
ospedaliere che, con i cali dei ricoveri e dei contagi, stanno riaprendo alle
normali attività ambulatoriali.
La
campagna vaccinale nel mondo.
Dai
dati dell'ISS, il richiamo è stato somministrato al 60,1% degli italiani. La
vaccinazione primaria risulta completata per il 78,5%. Hanno almeno una dose
l'84,7%. In tutto il mondo solo il 54.2% della popolazione è stato vaccinato
con due dosi, la percentuale aumenta al 62,3% se si considerano le prime dosi.
Ma la dose di richiamo risulta essere ricevuta soltanto dal 15% degli abitanti
del mondo. In questo scenario – con una media giornaliera di 2,5 milioni di
casi a settimana e di 11 mila decessi al giorno - è difficile pensare di
procedere ad oltranza con altre dosi dopo la terza. Sono 100 casi ogni 3
secondi. Sono 1 morto ogni 12 secondi.
Viene
da dire che, grazie alla scienza, abbiamo un vaccino che, in qualche modo e nel
miglior modo possibile, sinora ci protegge. Con questi numeri, dopo due anni,
occorre davvero cambiare approccio alla pandemia - non in senso di
alleggerimento delle misure, come irresponsabilmente molti governi occidentali
stanno facendo - e mettere in atto una strategia vaccinale più efficace. Che
sia una quarta dose, qualora possibile, o un nuovo vaccino aggiornato con il
quale immunizzare il mondo ogni anno. Intanto gli Hub vaccinali si apprestano a
restare sospesi, anche se ci sarebbe ancora da fare se soltanto le persone si
presentassero.
Secondo
lo stato attuale dell'arte, sappiamo che Israele è stato il primo Paese al
mondo a somministrare la quarta dose, pochi mesi dopo la terza. Ma i dati
ufficiali dello studio condotto allo Sheba Hospital di Tel Aviv dimostrano che,
nonostante l'aumento dei livelli di anticorpi, la quarta dose offre solo una
protezione parziale alla variante Omicron, contrariamente alle aspettative.
Non si
è ottenuto infatti l'aumento di 30 volte del titolo anticorpale che la terza
dose aveva prodotto. La debole risposta immunitaria, secondo gli scienziati
israeliani, potrebbe essere dovuta al fatto che il vaccino attualmente in uso è
stato realizzato per rispondere al virus originario e alle prime varianti, Alfa
e Delta. Nonostante questi primi dati poco rassicuranti, il secondo booster è
attualmente somministrato in sei Paesi: è stato autorizzato per persone fragili
da Stati Uniti, Danimarca, Spagna e Germania, mentre in Ungheria lo si
somministra a chiunque ne faccia richiesta.
Secondo
il responsabile della task force anti-Covid del Healthcare Services israeliano
la quarta dose protegge comunque sino a due volte in più del booster. Probabilmente avremo il vaccino
annuale ogni 9 o 12 mesi.
Anche
se secondo l'Agenzia
Europea del Farmaco (Ema) la quarta dose è ragionevole nelle persone vulnerabili,
forti sono i dubbi degli scienziati che ritengono sia prematura per tutti e che
non abbia senso fare dosi ogni 2-3 mesi.
Secondo
il parere degli esperti, la quarta dose, intesa come secondo richiamo, sarebbe
inutile e rischiosa. Inutile perché, come emerso dagli studi israeliani, non
andrebbe ad aumentare l'efficacia della reazione immunitaria. È rischiosa
perché, stimolando troppo il sistema immunitario, si rischierebbe addirittura
di annullare la risposta anticorpale ottenuta con la terza dose.
Sarebbe
opportuno almeno distanziare i richiami per evitare la paralisi immunitaria.
Somministrare booster troppo ravvicinati porterebbe infatti ad una profonda
disfunzione del sistema immunitario. Vaccinazioni troppo ravvicinate rischiano
di indebolirlo, anziché rafforzarlo, e di non proteggere efficacemente dalle
varianti del Covid-19.
La tolleranza immunitaria – fenomeno
dimostrato sperimentalmente in laboratorio - ha un limite, ad un certo punto si
instaura un meccanismo grazie al quale non si reagisce più nei confronti degli
antigeni presenti nelle cellule. Il sistema immunitario ha bisogno di tempo per
produrre la risposta all'antigene che gli viene presentato, secondo Ema.
pertanto la somministrazione ripetuta di booster a brevi intervalli può ridurre
il livello di anticorpi prodotti.
Paralisi
immunitaria.
La
paralisi immunitaria, concetto già noto in immunologia, è una sorta di anergia
e significa che la risposta data dal vaccino viene intaccata, diminuita,
bloccata. Sperimentalmente questo si verifica quando la dose di antigene vaccinale,
come la proteina Spike del coronavirus, è troppo elevata o le dosi vaccinali
sono fatte troppo frequentemente, a piccoli intervalli di tempo. Una strategia vaccinale che preveda
richiami ripetuti in un arco temporale troppo breve preoccupa gli esperti ed è
considerata inoltre insostenibile.
Gli
studi scientifici hanno dimostrato inoltre che con la terza dose si raggiunge
una protezione dalla malattia del 97%, pertanto le dosi destinate alla quarta
somministrazione dei Paesi ricchi potrebbero essere destinate ai Paesi poveri e
sottosviluppati. Questa ridistribuzione delle dosi equamente spartite potrebbe
forse fare la differenza nella lotta sinergica al virus.
Secondo
alcuni esperti potrebbe bastare la dose immunizzante con il ciclo primario di
due dosi che, rafforzata con un primo richiamo, è stata infatti definita sicura
ed efficace dalla sperimentazione preclinica a quella clinica. Ma attualmente
non ci sono sufficienti evidenze scientifiche sulle successive dosi booster.
Non è ancora possibile sapere, dopo la terza dose, quale sia la distanza di
mesi migliore per una eventuale quarta dose ed altre eventuali ulteriori
somministrazioni, per lo sviluppo di anticorpi e di cellule di memoria.
I pochi studi sinora pubblicati su Jama, Journal of the American
Medical Association, dimostrano soltanto che risposte anticorpali e cellulari
sono state migliori nei soggetti che hanno fatto la terza dose a sei o più mesi
rispetto a quelli che l'hanno fatta a tre o a quattro mesi.
La
quarta dose sarà un vaccino annuale.
Considerando
che ci si aspetta, anche dopo la terza dose, una progressiva diminuzione
dell'efficacia vaccinale per la protezione da malattia grave, ospedalizzazione
e morte, la strategia vaccinale globale – allo stato attuale dell'arte da parte
della comunità scientifica – è quella di attendere vaccini di seconda
generazione – mucosali, pluricomponenti ed aggiornati alla variante – che davvero limitino la capacità
infettiva di Sars-CoV-2.
Bisogna
bloccare il contagio, insomma. Secondo il parere degli esperti, non si verificherà
il fenomeno della paralisi immunitaria se la quarta dose di vaccino anti-Covid
sarà fatta con un vaccino annuale aggiornato che contenga un mix di antigeni
relativi alle varianti Delta, Omicron e altre varianti che si diffonderanno.
È la
logica del vaccino antinfluenzale. Lo ha dichiarato anche il Direttore Generale
dell'Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) secondo il quale la quarta dose non
si fa. O meglio non sarà una vera quarta dose ma un richiamo che auspichiamo
annuale e con il quale dovremo familiarizzare.
Nel
dibattito scientifico e politico si parla di virus endemico o di fine pandemia.
Sono distorsioni pericolose della realtà. Bias cognitivi che danno alla
popolazione una comunicazione sbagliata e un senso di sicurezza che non c'è.
Nel
frattempo, dovremmo ricordare che a seconda di dove vivete, potrebbe sembrare
che la pandemia di Covid sia quasi finita o che sia nel suo momento peggiore,
ma ovunque voi viviate, il Covid non è finito. Sappiamo che questo virus
continuerà ad evolversi ma non siamo privi di difese. Abbiamo gli strumenti per
prevenire questa malattia, per fare test e per curarla, ha lanciato l'allarme
il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Anche
Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe che monitora l'andamento
epidemiologico della pandemia in Italia e nel mondo, ammonisce che nel
dibattito scientifico e politico si parla di virus endemico o di fine pandemia.
Sono distorsioni pericolose della realtà. Bias cognitivi che danno alla popolazione
una comunicazione sbagliata e un senso di sicurezza che non c'è.
ComeDonChisciotte.it,
28 giugno 2021.
Lidiasella.it-
Lidia Sella -Armando Manocchia - (28-6-
2021)- ci dicono :
Intervento
di Lidia Sella, giornalista, scrittrice e poeta.
Multinazionali
mondialiste , Gotha della finanza, Massoneria, case regnanti e Chiesa
post-Conciliare hanno stretto un’alleanza di ferro per acquisire un sempre
maggior potere, a danno dei popoli.
Contro
i pericoli insiti nel progetto mondialista, l’antropologa Ida Magli ci aveva
già messi in guardia sin dal 2010, anno in cui la Bur pubblicò il suo illuminante saggio intitolato La Dittatura europea.
Fra i
grandi burattinai che muovono i fili delle sorti umane, figurano i vari Attali, Bezos,
Elkann, Gates, Musk, Sassoon, Schwab, Soros, Rothschild, Rockefeller, Warburg,
Zuckerberg, etc.
Costoro
posseggono immensi capitali, grazie ai quali si sono assicurati il controllo
dei mezzi di informazione, l’industria cinematografica, le agenzie pubblicitarie…
Così manipolano l’opinione pubblica, orientano il consenso popolare, manovrano
elezioni, allo scopo di costruire governi-fantoccio, confezionati ad hoc per
soddisfare i loro desiderata.
Benché
agiscano da furfanti, i signori delle banche, della guerra, del petrolio, della
farmaceutica amano autodefinirsi filantropi. Tiranni del pensiero unico (Dem Usa
e PD italiano,UE… ), si fingono paladini della democrazia, e se ne servono invece come di un
cavallo di Troia, per esercitare un liberismo sfrenato e inasprire la sorveglianza
sulla popolazione.
Questi
filibustieri cosmopoliti e pedo-satanisti si appoggiano a una rete di organismi
incaricati di dare piena e fedele esecuzione all’agenda mondialista:
Bilderberg,
Trilateral, Aspen Institute, Gruppo dei Trenta, Club di Roma, Banca Centrale,
Fondo Monetario Internazionale, Federal Reserve, ONU, NATO, OMS, FDA, EMA, CDC,
AIFA, Commissione Europea, Corte Internazionale dell’Aja e, dulcis in fondo,
World Economic Forum, per citarne solo alcuni.
Con il
ricorso a conflitti scellerati, attentati terroristici, privatizzazioni
selvagge, embarghi arbitrari, minacce, rappresaglie, leggi inique, norme
assurde, creazione di trust in paradisi fiscali e in virtù di false emergenze
sanitarie che si reggono su dati fasulli, paura gonfiata ad arte, protocolli
criminali e corruzione mirata, rapinano le ricchezze dei singoli Stati e
stabiliscono equilibri geo-politici a loro convenienti.
Il
Sars Cov 2 potrebbe essere una chimera, cioè un virus ingegnerizzato, costruito
nel laboratorio di Whuan. L’ipotesi, sostenuta fin da subito dal Nobel per la Medicina Luc Montagniere, in
sostanza è stata ora confermata anche dall’immunologo statunitense Antony
Fauci.
La
Covid, a ogni modo, ha funzionato da catalizzatore e da acceleratore per alcuni
eventi dalla portata storica, tutti in linea con gli interessi delle élite
globaliste e con i traguardi da esse perseguiti.
Ne
citiamo cinque:
I)- Il Nuovo Ordine Mondiale è infine
diventato una realtà. Nel 2020 le Costituzioni di oltre un centinaio di Paesi
sono cadute in sincrono, come tanti birilli.
Nello
stesso momento, con le medesime modalità, e da oltre un anno, miliardi di
persone sono state poste agli arresti domiciliari, hanno subito misure da Stato
di polizia: multe, TSO, divieto di circolare, libertà negate, diritti
calpestati, repressione, censura, Parlamenti esautorati.
II)- Lo stato di emergenza ha paralizzato
le attività lavorative e bersagliato le piccole e medie imprese, favorendo i
colossi di Wall Street. Nel primo trimestre ‘21, l’utile de “i magnifici 6” –
Apple, Amazon, Facebook, Google, Microsoft e Netflix – rispetto allo stesso
periodo del 2020, è più che raddoppiato, con un balzo da 36,99 a 76,3 miliardi
di dollari.
Per non parlare dei guadagni da capogiro conseguiti da Big-Pharma.
III)- Con il Recovery Found, i giovani europei sono stati
schiacciati sotto il macigno di un debito mostruoso, che non potrà essere ripagato prima
del 2050 e presumibilmente, per l’incremento dei tassi di interesse, sarà anzi destinato
a ingrossarsi nel tempo o forse a diventare perpetuo.
IV)-
Mentre la popolazione mondiale era confinata nelle proprie case, ovunque si è
registrata un’impennata nell’installazione di antenne 5G. E il lancio in orbita
di satelliti Starlink della SpaceX di Elon Musk, per estendere l’Internet globale
anche alle aree più remote del pianeta, procede a pieno ritmo.
Al momento la flotta conta 1.500 unità. Ma è
stata ottenuta l’autorizzazione a
rendere operativi altri 12.000 dispositivi. La sorveglianza sulla popolazione
mondiale diventerà così più omogenea e capillare.
V)- Sono state approntate le condizioni
per introdurre una “nuova normalità”.
Con il
Great Reset, cui a Davos nel gennaio ‘21 è stato dedicato l’incontro annuale
fra i potenti della Terra, si è sferrato l’attacco finale all’architettura
sociale dell’Occidente.
Nel
mirino, le identità, la cultura, la lingua, la logica. E, soprattutto,
l’infanzia.
L’isolamento sociale planetario coatto sembra
preludere a un inquietante processo di mutazione antropologica.
La quarta rivoluzione industriale, entrata di prepotenza nella storia,
ne ha già modificato il corso.
Si
prevede che la digitalizzazione porterà alla perdita di 800 milioni di posti di
lavoro.
Altro
che aiuti alle attività sofferenti: le più recenti linee-guida fissate
dal Gruppo
dei Trenta parlano
piuttosto di “distruzione creativa”, un piano spietato, diretto a spazzare via le “aziende
zombie”,
in tal modo i cinici e bari decisori globali definiscono bar, ristoranti, palestre,
negozi, locali di intrattenimento, operatori del turismo e dello spettacolo, come spiega Pietro Ratto nel suo recente studio dedicato alle
Lobby.
L’umanità
verrà traghettata, suo malgrado, verso la china della de-popolazione e della
decrescita felice.
Scuola
e lavoro si svolgeranno perlopiù a distanza. Le automobili viaggeranno senza
conducente. Il medico di famiglia lascerà il posto alla tele-medicina. Tante
professioni spariranno, sostituite da efficienti sistemi informatici. O verranno affidate a intelligenze
artificiali.
Ma
l’umanità dovrà fare i conti anche con realtà mefistofeliche come l’editing del
DNA, la bio-ingegneria, la cibernetica, la robotizzazione, le nanotecnologie.
E
dovrà cimentarsi con scenari distopici quali il transumanesimo, gli embrioni sintetici da
staminali, la vita generata dai metalli, i chip impiantabili nella corteccia
cerebrale, il controllo di neuroni da remoto. Non si tratta di fantascienza ma di
soluzioni
cui la scienza, asservita ai poteri forti, lavora da decenni. L’essere umano, come noi lo
conosciamo, sarà insomma esposto al rischio estinzione.
Morta
la giustizia, corrotta la magistratura, disattesi i Trattati Internazionali,
per educare i sudditi all’obbedienza oggi intanto si è spianata la strada ai
trattamenti sanitari obbligatori e alle terapie sperimentali.
In un
quadro di questo genere, non c’è dunque da stupirsi se la correlazione fra
reazioni avverse o decessi da sieri genici viene puntualmente negata, minimizzata,
sottaciuta.
Non
c’è da stupirsi se il sito europeo “Eudra Vigilance” per la farmacovigilanza sugli effetti indesiderati dei cosiddetti
vaccini risulta
di difficile accesso, farraginoso, poco trasparente.
Non
c’è da stupirsi se le case farmaceutiche non si assumono responsabilità per i
cocktail micidiali che ci iniettano in vena.
Non c’è da stupirsi se le vaccinazioni sono
gestite dall’esercito e le analisi dei vaccini da parte di laboratori di
ricerca indipendenti sono impedite.
I buoi al macello vanno tenuti nell’ignoranza. E nel
terrore.
Se per caso qualcuno osa dissentire protestare ribellarsi, allora c’è sempre la macchina del
fango, la gogna mediatica, la riprovazione sociale, gli algoritmi a bannare la
contro-informazione.
Ammazzare
il pensiero critico è una priorità. Perché il peggio, purtroppo, deve ancora
venire.
Per
capire che cosa ci aspetta nel medio termine, non serve però la sfera di
cristallo. È sufficiente osservare quanto accade ora in Cile, dove il 75% degli
abitanti ha già ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid e il 58% anche la
seconda, eppure si è già tornati all’incubo del confinamento in “zona rossa”.
I vaccini infatti, ormai è dimostrato, non solo non
prevengono il contagio ma anzi lo diffondono. Con l’aggravante delle varianti.
Del resto la Presidente della Commissione Europea Ursula Von del Leyen ci ha
avvertiti: “L’Europa
si prepari a un’Era delle Pandemie.” I nostri aguzzini, talvolta, si mostrano
compassionevoli: se non altro si prendono la briga di comunicarci il martirio orchestrato per noi.
(Lidia
Sella).
Emergenza
Sanitaria, Élite Mondialista,
Draghi,
Soros Schwab & C….
Marcotosatti.com-
Vitantonio Marasciulo- Marco Tosatti-(22 Gennaio 2022)- ci dicono:
Marco
Tosatti.
Cari
amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante offrire alla vostra
attenzione questo editoriale scritto da Vitantonio Marasciulo per Il Borgo di
Monopoli, che
pone questioni e avanza dubbi sulla realtà profonda dell’operazione di cui
siamo vittime e partecipi al tempo stesso. Buona lettura, e condivisione…
EMERGENZA
SANITARIA.
E’
vietato porre dubbi.
“Dobbiamo
ridurre drasticamente la popolazione mondiale”.
E’ il
credo degli oligarchi dell’élite mondialista del nuovo ordine mondiale e del
grande azzeramento. Il fine ultimo del
piano è di porre al centro, non l’uomo, ma l’economia e la finanza.
Cari
lettori, penso che sappiate che il premier Draghi appartiene alla schiera degli
eletti della finanza, sul cui trono sono posizionati i vari Soros, Schwab,
Rockfeller, Rothschild, Gates, Bezos, Zuckerberg, il presidente americano,
Biden e il presidente comunista cinese,
Xi ,ormai straricco .
Sono i
beati del Nuovo Ordine Mondiale.
Per come sono buoni, pensate un po’, hanno a
cuore le sorti del mondo e si dannano l’anima affinché l’uomo si inoculi il
siero sperimentale.
Sono i
nuovi Gesù Cristo, ma il messia è morto in croce subendo la dannazione
dell’indicibile per liberare l’uomo dalla schiavitù e dal male del peccato.
Certo
il siero genico sperimentale presenta seri vantaggi, aiuta a ridurre il rischio
di morire.
Facciamolo,
ma con riserva e prudenza.
Tuttavia,
la tanto decantata sicurezza ed efficacia del 90 per cento della prima ora,
adesso si è depotenziata, decade dopo pochi mesi.
Sul
foglio illustrativo del siero sperimentale Pfizer è scritto “che per un risultato definitivo
sull’efficacia e sulla sicurezza del farmaco sierologico sperimentale bisogna
aspettare il 2024”. Già, “quando gran parte dell’umanità sarà stata già offesa nella
salute”,
stante alle dichiarazioni dell’altra scienza sganciata dalla politica.
A chi
credere?
La
realtà è che siamo in piena confusione e la confusione avvantaggia la scienza
agganciata alla politica.
Intanto, si spera, che Pfizer e la Big Pharma,
propaggini dei ricchi della terra, abbiano rispettato le regole deontologiche
della scienza e della ricerca e che non abbiano fatto ricorso ad un piano
diabolico di schiavizzare a gradi l’umanità.
Lo
speriamo.
Ma la
realtà è controversa. Molti letterati,
filosofi e liberi scrittori, come semplici cittadini, hanno puntato
l’indice sul lasciapassare verde: “La libertà dell’uomo e i suoi diritti naturali –
affermano – hanno subito una forzata metamorfosi, diventando concessioni di
Stato”.
Una
cosa va detta a chiare lettere:
che la
narrazione a senso unico del governo Draghi, dei virologi-politici, del CTS,
dei mass media mainstream, si poggia su un presupposto di verità non accertato
appieno, suscettibile di grosse falle, che svilupperebbe dati dubbi, emergenze
dubbie, posizioni scientifiche contradditorie.
“Ogni conoscenza deve passare dal setaccio del dubbio”, recita la stessa scienza. Sul tema invece si registra una dittatura strisciante
che non ammette riserve, semmai verità incontrovertibili come le tavole di Mosè
sul monte Sinai.
Cari
lettori, si può avere il sospetto di dubitare?
Se
usassimo la leva del dubbio si potrebbe pensare che il virus è stato ingegnerizzato e
implementato con il virus dell’HIV, proprio dal sistema elitario mondiale, cui
soggiacciono il sistema farmaceutico, sanitario, economico-finanziario e
politico.
Emergenza
catalizzata attraverso gli strumenti della propaganda spietata e terroristica
di fomentare la divisione e l’odio tra la gente e il terrore della paura, come
successe con Joseph Goebbels, ministro della propaganda di Hitler.
L’élite
massonica e mondialista dei potentati della terra, da cui dipende il mondo e i
suoi governi, hanno messo in moto uno tsunami senza precedenti, per abbattere
le carte costituzioni delle nazioni.
Si
dovrebbe pensare che quelli del Nuovo Ordine Mondiale e del Grande Azzeramento,
abbiano puntato di ottenere maggiori risultati dall’Italia, considerata
strategica per i loro piani, anche in virtù della presenza del Papa e del
Vaticano.
Perché
non si debba pensare che i governi italiani da 10 anni a questa parte, con
l’attuale di Draghi, insieme con il parlamento italiano, sia stato a dovere
vaccinato dal sistema?
Perché
non si debba pensare che nel sistema faccia parte anche il Vaticano?
Perché
dovrebbe essere vietato pensare che i lordi signori, per piazzare al meglio il
progetto del Nuovo Ordine Mondiale e del Great Reset, abbiano comprato non solo
le istituzioni, i governi, l’economia, la scienza, la finanza, ma anche la
coscienza dei mainstream dell’informazione, che ossessivamente rovesciano ogni
giorno il terrore della paura sui cittadini.
Dicevamo
in avanti che il presupposto su cui poggia la “verità” pandemica, non ha basi
ben radicate nella verità, e dunque è da considerarsi dubbia.
Se si andasse a leggere attentamente il foglio
illustrativo del farmaco Pfizer, vi sarebbero delle contraddizioni, così come
sono presenti nei documenti dell’Aifa; così come presenti nel decreto legge
172/21, così come presenti nel consenso informato.
Le
perplessità nascono dallo scudo penale garantito alle multinazionali del
farmaco e agli stessi attori della somministrazione del farmaco.
Le perplessità nascono dal contratto che le
multinazionali del farmaco hanno stipulato con le nazioni in cui vi sono delle
verità secretate con omissis.
Le
perplessità nascono per il ricatto e la gogna cui sono fatti oggetto coloro che
si pongono di traverso. Le perplessità nascono quando dal foglio illustrativo si
legge “che non è stata ancora misurata l’efficacia e la sicurezza dello
sperimentale farmaco vaccinale, che per una risposta definitiva si deve
aspettare luglio 2024”.
Le
perplessità nascono dal rifiuto del Comitato Tecnico Scientifico e degli stessi
parlamentari sia di governo che di opposizione, di partecipare al convegno
organizzato il 4 gennaio scorso dal Comitato 15 ottobre 2021, “Pandemia – invito al confronto”.
Il
dubbio allora si fa ancor più corroborante se si dovesse accettare per buono
quanto dice la scienza sganciata dalla politica, con in testa il premio nobel
per la medicina, Luc Montagnier, “che il siero genico sperimentale provocherebbe col tempo
sterilizzazione umana. E altererebbe il sistema immunitario naturale”.
A chi
credere? Credere al dubbio. O credere e basta senza riserve.
Signore
salvaci tu. Perché la guerra per impadronirsi del mondo la si fa oggi con il virus. La si fa oggi combattendo la
civiltà e la cultura cristiana, opponendogli lo spirito anti-cristico, non più
lo Spirito Santo del quale il Figlio, tramite il Padre, ci ha fatto dono.
(Vitantonio
Marasciulo).
UNCATEGORIZED-
Buchel
nuova Comiso.
Disarmistiesigenti.org-
Redazione- (17-2-2022)- ci dice :
Sotto
riportato l'appello per il campo internazionale di Büchel e un articolo (in
inglese) del capo della SPD tedesca.
DW
ESCLUSIVO.
GLI
STATI UNITI DECISI A "MIGLIORARE" LE CONTROVERSE BOMBE ATOMICHE
STANZIATE IN GERMANIA (ma non è chiaro quando arriveranno).
Gli Stati Uniti hanno immagazzinato bombe
nucleari in Europa, in funzione deterrente contro la Russia, anche in Germania,
dove il parlamento ha votato nel 2010 per ritirare le bombe. Ma per ora, sono
qui per restare - e pronte per essere modernizzate.
Visti
dall'alto, i campi che circondano la base aerea di Büchel si estendono come una
trapunta patchwork marrone-verdastro, punteggiata da piccoli villaggi e boschi
che compongono la regione dell'Eifel nella Germania occidentale.
Dando
un'occhiata più da vicino alle immagini satellitari si possono distinguere
diverse decine di hangar per aerei mimetizzati. Nascosti in profondità sotto di
loro si trova un segreto attentamente custodito: abitazioni sotterranee
custodenti bombe atomiche americane (American nuclear bombs ) che datano dai
tempi della Guerra Fredda.
Un
segreto di Stato.
Il
numero preciso delle bombe immagazzinate nelle volte sotterranee nella base
aerea non è chiaro. Le stime vanno da 15 a 20 e la loro posizione è un segreto
di stato. Così segreto che il residente locale Elke Koller, un farmacista ormai
in pensione, ha scoperto la loro esistenza solo attraverso i rapporti dei media
a metà degli anni '90 - nonostante fosse un membro del partito verde locale in
quel momento.
Ha
detto a DW che l'apprendimento della loro esistenza è stato uno "shock
completo". Da allora è diventata una veterana delle proteste, grande
organizzatrice di manifestazioni e rallies contro le bombe (veteran protester,
organizing local marches and rallies against the bombs).
Il governo
tedesco non ha mai confermato ufficialmente l'esistenza delle bombe nucleari a
Büchel. In
effetti, i parlamentari rischierebbero di essere perseguiti sulla base della
divulgazione di un segreto di stato, qualora riconoscessero ufficialmente il
loro stazionamento.
In
pratica, il governo tedesco ammette solo di far parte di quello che viene
ufficialmente definito un "accordo di condivisione nucleare".
(Aerial
view of Büchel air base in the Eifel region of western Germany Visione aerea di
Büchel, base aeronautica nella regione Eifel della Germania occidentale).
Read
more: (What
you need to know about the US military in Germany).
Gli
Americani attivano le armi nucleari, i tedeschi le portano sull'obiettivo .
Nel
caso di un attacco nucleare, i soldati americani che sorvegliano le bombe
situate sulla base aerea tedesca - con un ordine di sparare a qualsiasi intruso
- caricherebbero le bombe sui caccia tedeschi e ne attiverebbero il codice.
Quindi gli equipaggi tedeschi si imbarcherebbero in ciò che gli addetti ai
lavori chiamano "missione d'attacco" - portare le bombe americane a
destinazione.
Sarebbe,
infatti, la prima volta che gli equipaggi si avvicinano di più alle bombe
strettamente sorvegliate: secondo un pilota, che ha parlato con DW a condizione di
anonimato, si allenano solo con i manichini.
Questo
accordo - bombe americane sorvegliate da soldati americani su una base tedesca
ma vettori tedeschi pilotati da equipaggi delle forze militari tedesche, la
Bundeswehr - risale alla guerra fredda e alla strategia di dissuasione nucleare
della NATO volta a tenere a bada l'Unione Sovietica. Ancora oggi, la postura nucleare
della NATO è ancora parte integrante, alcuni direbbero addirittura di primaria
importanza, della architettura strategica dell'Alleanza.
Il
cartello delle armi nucleari.
In
sostanza, l'accordo di condivisione nucleare prevede che gli Stati membri
dell'alleanza militare senza armi nucleari partecipino alla pianificazione e
alla formazione per l'uso delle armi nucleari da parte della NATO.
Inoltre, sostengono i funzionari, consente che
le loro opinioni siano prese in considerazione dai paesi con capacità nucleare,
compresi gli Stati Uniti.
Mentre
il numero esatto di bombe americane immagazzinate in Europa è sconosciuto, le
stime indicano che sono circa 150. Germania, Belgio, Paesi Bassi e Italia fanno tutti
parte dell'accordo di condivisione. Ad eccezione di quelle sul suolo italiano,
tutte le bombe si trovano a poche centinaia di chilometri l'una dall'altra.
(Read
more: German
Air Force short on equipment — and pilots).
2010:
Il Parlamento decide di lavorare per il ritiro delle atomiche.
Nel
marzo 2010, il parlamento tedesco, il Bundestag, ha approvato una risoluzione
interpartitica che esorta il governo a lavorare con decisione per convincere i
suoi alleati americani a ritirare tutte le armi nucleari dalla Germania. Seguì
la richiesta dell'allora presidente USA Barack Obama di creare un mondo senza
armi nucleari.
Ma, a
distanza di un decennio, tale obiettivo sembra sempre più sfuggente, dopo
l'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014 e gli investimenti,
sia americani che russi, nei missili nucleari a medio raggio (investment in nuclear-capable
medium-range missiles).
Ora,
invece di lavorare per il ritiro delle bombe, l'esercito americano è pronto a
modernizzarle e aggiornarle.
Nel
suo ufficio nel Bundestag, Tobias Lindner, un membro del parlamento per il
partito verde dell'opposizione, si scagliò subito contro la decisione bollando
l'accordo di condivisione nucleare della Germania: "un contributo
simbolico costoso, pericoloso e antiquato nella stessa logica della NATO".
Di
fronte a quella che definisce una "difesa aerea russa all'avanguardia", ritiene che la NATO dovrebbe
piuttosto investire in un moderno sistema di difesa antimissile e in sensori di
ricognizione.
Lindner
ritiene improbabile che la Russia possa essere colpita dalle bombe lanciate dai
jet tedeschi Tornado, introdotti per la prima volta negli anni '80. Avrebbero
probabilmente bisogno di essere riforniti di carburante per raggiungere la
Russia in modo da far cadere il loro carico utile, se volessero anche
oltrepassare la difesa aerea russa senza essere abbattuti.
(A
German Tornado figher jet over Büchel airbase (Getty Images/T. Lohnes) Un
caccia Tornado tedesco sulla base aerea di Büchel).
La
flotta tedesca di Tornado si sta rapidamente avvicinando alla fine della sua
durata operativa e il costo di mantenimento di una flotta per la missione
nucleare è alle stelle. Si sta anche profilando una carenza di aerei in volo
necessari per l'accordo di condivisione nucleare e altre missioni.
(Read
more: In
Germany, gridlock over nuclear-capable fighter jets).
Il
grado di condivisione delle informazioni è poco chiaro.
Ma il
prezzo a spirale è un investimento utile? Il parlamentare Lindner non è
convinto, ma ammette che - nonostante sia membro della commissione parlamentare
di difesa - semplicemente non sa a quale tipo di condivisione delle
informazioni con i paesi nucleari, in particolare gli Stati Uniti, la Germania
è effettivamente a conoscenza. Il governo, si lamenta, non informa il
Parlamento - neppure in modo confidenziale - sulle questioni discusse nel
gruppo di pianificazione nucleare.
Il
gruppo di pianificazione nucleare è composto dai ministri della difesa di tutti
gli Stati membri della NATO, ad eccezione della Francia, indipendentemente dal
fatto che facciano parte o meno dell'accordo di condivisione nucleare.
Ma è
difficile valutare se i paesi che condividono il nucleare ricevano più
informazioni di quelli che non lo sono - o se le loro opinioni siano
effettivamente prese in considerazione da Washington, dato che molti incontri
all'interno della NATO si svolgono a livello informale.
(Read
more: What
you need to know about NATO).
Quest'ultimo
è un argomento spesso avanzato da funzionari e politici tedeschi a favore della
condivisione nucleare. Ma "è una fantasia completa", secondo Hans Kristensen,
direttore del Nuclear Information Project presso la Federation of American
Scientists e uno dei maggiori esperti di condivisione e armi nucleari.
"Non
ho mai sentito nessuno nell'aeronautica, nel comando strategico o nel
dipartimento della difesa degli Stati Uniti dire che in qualche modo prendono
in considerazione le opinioni tedesche speciali sull'uso di armi
nucleari", ha detto Kristensen a DW.
Se la
Germania dovesse ritirarsi dall'accordo di condivisione, "avrebbe
esattamente la stessa capacità di influenzare il pensiero degli Stati
Uniti" in materia nucleare come fa ora.
Heinrich
Brauss, tenente generale in pensione dell'esercito tedesco, che è stato vice
segretario generale della NATO per la politica e la pianificazione della difesa
fino al 2018, non è d'accordo. Se la Germania decidesse di ritirarsi, gli altri
paesi europei che condividono il nucleare probabilmente seguiranno l'esempio,
ha detto a DW. "Ciò farebbe barcollare l'accordo di condivisione nucleare
della NATO e la condivisione degli oneri - o forse porterebbe anche a una sua
completa scomparsa".
E poi,
a sua volta, crede che gli Stati Uniti sarebbero molto meno inclini a
condividere qualsiasi informazione in materia di politica e pianificazione
nucleare: "Nel caso peggiore, saremmo completamente esclusi da qualsiasi
informazione interna riguardante la nostra sicurezza".
(Read
more: Bundeswehr commissioner calls for 'Ikea' approach to army procurement
woes).
La
bomba modernizzata ha capacità significativamente migliorate.
Per
ora, tuttavia, nonostante la netta maggioranza dei suoi cittadini sia
fermamente contraria alle armi nucleari, la Germania sembra improbabile che si
ritiri presto dall'accordo. Piuttosto, è destinata a ricevere bombe
modernizzate. Le bombe immagazzinate a Büchel, ha spiegato Kristensen, sono di
un tipo - il B-61-3 o il B-61-4 - che è stato introdotto alla fine degli anni
'80 e all'inizio degli anni '90 e stanno arrivando alla fine del loro ciclo.
(Kernwaffe B61-12 -Sandia National
Laboratory).
Il
programma di modernizzazione, che vedrà lo smantellamento delle vecchie bombe e
la consegna di nuove bombe ai siti militari americani negli Stati Uniti e in
tutto il mondo, è estremamente costoso. "È la bomba a gravità più costosa
che gli Stati Uniti abbiano mai costruito", secondo Kristensen. "Alcune persone hanno calcolato che
sarebbe più economico costruire la bomba in oro massiccio".
La
nuova bomba - la B-61-12 - avrà "capacità notevolmente migliorate",
afferma Kristensen: è dotata di un kit di coda, che consente di essere
manovrato per colpire il bersaglio in modo molto più preciso. Kristensen ha
individuato la sua precisione da circa 30 a 60 metri (da 98 a 196 piedi). Le
bombe attuali vengono semplicemente sganciate dall'aereo, piuttosto che come quelle
con i kit di coda, che si guidano una volta rilasciate.
Diventa
più probabile che vengano schierate nuove bombe?
Molti
esperti temono che potrebbe rendere la bomba atomica più attraente da
impiegare, poiché, anziché spazzare via un'intera regione, potrebbe essere
utilizzata per colpire un obiettivo preciso. Kristensen concorda sul fatto che
militarmente potrebbe essere il caso, ma avverte che sarebbe ancora
politicamente difficile violare il tabù nucleare che esiste dal 1945.
Non è
chiaro quando la Germania riceverà effettivamente la bomba, poiché c'è stato un
ritardo nella produzione delle bombe negli Stati Uniti, a causa di problemi
nella riproduzione dei componenti secondo Kristensen. Stima che ci vorrà almeno
il 2022, forse anche il 2024, per raggiungere Büchel e le altre località
europee.
Ma,
secondo un pilota, quest'anno sono previsti i primi test per l'integrazione
dell'arma sui jet tedeschi Tornado. Una volta testato l'aggiornamento del
software, potrebbe essere implementato per l'intera flotta di stanza a Büchel.
Solo una piccola cerchia è al corrente del processo di modernizzazione, ha
detto a DW.
Il
pilota dubita che anche l'ufficiale comandante tedesco di Büchel sarà informato
dell'arrivo delle bombe: ogni volta che un aereo americano arriva alla base
aerea, ha detto, l'intero aerodromo viene chiuso. "È tutto così segreto che non
sai mai se l'aereo ha caricato Coca-Cola o bombe."
(dw.com/en/us-set-to-upgrade-controversial-nukes-stationed-in-germany/a-52855886).
Il
parere spassionato di uno scienziato che “non ha più nulla da perdere”.
Gabbie
di emozioni- CULTURA.
Blog.oggitreviso.it-
Daniele Pezzali- (16/01/2022)-ci dice:
Milano,
15 gennaio 2022.
Si è
tenuta a Milano una grande manifestazione che è stata oscurata dai mass media e
minimizzata da alcuni organi di stampa come il Corriere della Sera (giornale
con Sede a Milano) che minimizza l’evento tacciandolo come un raduno di “no vax e no green pass” che ha coinvolto circa duemila
persone…
Lasciamo
stare il balletto dei numeri e andiamo al nocciolo: alla manifestazione ha partecipato il premio Nobel Luc Montagnier che, per quanto sia stato
“squalificato e ridicolizzato” dalla propaganda del mainstream, è pur sempre un
grande scienziato che di virus se ne intende!
Il
discorso di Luc Montagnier riportato dal servizio di Byoblu:
“Ci
sono delle immagini, straordinarie anche per me, di piccoli batteri anche a
livello intestinale, che sono pieni di virus.
E questo è un combattimento tra i batteri e il
virus, che vanno sconfitti anche con l’alimentazione corretta e l’igiene.
Non è
soltanto il vaccino a curare, ma la combinazione di cure che eliminerà questa
malattia.
C’è
stato un’enorme errore strategico, è stato sintetizzato qualcosa e isolato, un
enorme errore di strategia.
Contrariamente
a quanto era stato detto all’inizio, questi vaccini non proteggono
assolutamente, e questo sta venendo fuori piano piano.
Questo
è riconosciuto a livello scientifico da tutti oggi.
Non
sono soltanto gli esperimenti scientifici a dirlo, ma anche tutti i malati sui
quali sono stati analizzati gli effetti a provarlo. Invece, di proteggere com’era stato
detto, può addirittura favorire altre infezioni.
La proteina che è stata utilizzata nei vaccini per
questo virus è in realtà tossica, è un veleno.
Il vaccino non è nato per uccidere, ma per
proteggere e ci sono stati tanti morti, anche giovani sportivi che hanno
problemi importanti, per colpa di questo vaccino. È un crimine assoluto dare oggi
questi vaccini a dei bambini.
“Fermiamo
la vaccinazione di massa”.
Può
causare anche malattie nervose al cervello, molto gravi. A causa di effetti a lungo termine
di questo vaccino, ci sono tantissime persone che stanno morendo.
Patologie
neurologiche possono verificarsi anche a partire dalla prima dose, e non solo
dalla seconda.
Ancora
oggi, nessuno può prevedere quante di queste persone che sono state vaccinate
ora, avranno in futuro dei problemi neurologici importanti.
Chiedo
a tutti i miei colleghi di fermare assolutamente la vaccinazione con questo
tipo di vaccino.
I medici oggi sono perfettamente informati di
quello che sto dicendo, e dunque dovrebbero intervenire subito perché ne va di
mezzo il futuro dell’umanità. Tanti paesi si sono dimenticati delle cure, non esiste
soltanto il vaccino, esistono dei farmaci che non sono stati utilizzati e che
funzionano benissimo, come gli antibiotici.
“I non
vaccinati salveranno l’umanità.”
Dipende
da voi, soprattutto dai non vaccinati che un domani potranno salvare l’umanità.
Solo i
non vaccinati, potranno salvare i vaccinati.
Vaccinati
che dovranno, in ogni caso, interpellare i centri medici per essere salvati. Bisogna evitare di ascoltare e di
dare voce a chi non ha titolo di poterlo fare e lasciare parlare la scienza. Ripeto: sono i non vaccinati che
potranno salvare l’umanità.
All’inizio
le grandi multinazionali farmaceutiche erano molto interessate ai vaccini per
una questione economica. Questo adesso li ha sorpassati e dobbiamo tornare al
rispetto della verità scientifica.
Bisogna
seguire attentamente l’evolversi della situazione clinica, soprattutto dei
vaccinati con 1, 2 o 3 dosi, perché ci sono studi scientifici che riguardano
proprio gravi patologie al cervello.
E
bisogna sopprimere quella nebbia che si è abbattuta sulle notizie scientifiche.
È importante che la medicina e la verità scientifica appaiano precise nei media
e nel mainstream.
“La
ricerca scientifica non si ferma.”
Soprattutto
per le persone che hanno altre patologie, come il cancro ad esempio, è molto
importante che non vengano vaccinate, perché c’è un alluminio che entra
nelle cellule ed è super cancerogeno ancora di più e quindi invece di curare i
malati li fanno morire ancora prima. La ricerca continua, e anche io con
tutta la mia équipe continuo a fare ricerche su questo virus. La ricerca non si ferma, non siamo
ancora arrivati al dunque.
L’uomo
vincerà se si concentra sulla legge della natura e solo su quella. Ogni
cittadino è libero e deve seguire anche le idee politiche, approfittate delle
prossime elezioni per esprimere il vostro parere.
Cosa
direi a un giovane oggi? Dovete assolutamente agire, ognuno di voi, e trovare la
verità nascosta dietro le menzogne. Viva la libertà”.”
Senza
dubbio questo post solleverà sui social network tante polemiche tra “pro vax e
no vax” e probabilmente qualcuno mi apostroferà come “no vax”…
Non mi
importa nulla delle etichette, quello che cerco di fare è diffondere
quell’informazione che non trova più spazio sulle reti pubbliche pilotate dal
Governo.
La
libertà di informazione e il contraddittorio sono essenziali per maturare
un’opinione e solamente attraverso questo processo si può arrivare alla libertà
consapevole di scegliere.
(Daniele Pezzali -Procurement &
ICT -danielepezzali.com).
Il
silenzio sui
500.000 mila
lavoratori
innocenti.
Blog.oggitreviso.it-
Daniele Pezzali- (16/01/2022)-ci dice:
Come
molti sapranno ieri, 15 febbraio, è stato sancito l’obbligo di green pass rafforzato
per tutti i lavoratori “over cinquanta”.
Quindi,
per tutti coloro che hanno più di cinquant’anni, che non hanno completato il
ciclo di vaccinazioni anti-covid o che hanno contratto la malattia da più di
sei mesi, non è più consentito lavorare!
La
notizia dell’obbligo è stata data da tutti i mass media, ma che io sappia
nessuna delle grandi testate giornalistiche nazionali, a parte La Verità, ha
commentato la notizia parlando del numero di persone lasciate a casa senza
stipendio. La
stima parla di mezzo milione di lavoratori sospesi cui sarà negata la
retribuzione: operai, impiegati, professionisti che hanno accumulato negli anni
un grande bagaglio di esperienza. Lavoratori che hanno servito le aziende e
l’Agenzia delle Entrate per oltre trent’anni con il loro onorato lavoro.
Sacrifici,
tasse e contributi pagati senza mai saltare una rata, cultura, esperienza,
insomma tutto il loro operato oggi è finito nella pattumiera a seguito di una
scelta sociale e politica che nulla ha a che fare con la sicurezza sanitaria
del Paese!
Tutto
sta accadendo in queste ore con la complicità dei mezzi di informazione che
tutt’ora tacciono riguardo quel numero scomodo: un dato da catastrofe sociale!
Non
parliamo poi dei politici al governo che hanno dato prova di voler ignorare
un’importante minoranza che da mesi viene discriminata a colpi di decreti.
Il
fattore peggiore, però, è che quanto sta accadendo avviene nella più assoluta
indifferenza dell’opinione pubblica!
Cosa
significa essere un lavoratore sospeso?
Chi è
stato sospeso, nei mesi scorsi (professori, medici, sanitari, dipendenti
pubblici…) ed in queste ore non ha più diritto né al suo stipendio né ad altra
forma di sostentamento!
Infatti chi è stato sospeso dal proprio datore
di lavoro non può operare in nessun altro ambiente, non usufruisce di
ammortizzatori sociali (cassa integrazione, Naspi, Reddito di cittadinanza…),
quindi è una persona che oggi non ha di fatto la possibilità di sostenere
economicamente se stesso e la sua famiglia.
Sottolineo
che tutto ciò non accade per motivi sanitari, infatti questi lavoratori fino ad
ieri erano ammessi sul posto di lavoro attraverso l’attestata negatività di un
tampone (il quale generava un lasciapassare della durata di 48 ore), inoltre è stata dimostrata
l’inefficacia dei vaccini riguardo la trasmissione del contagio, perciò l’unica
ragione di questa azione è dettata da motivi politici , sociali ed economici!
Come
non fare confronti con la storia?
Tanti
si sono sentiti scandalizzati nel sentir paragonare le persone che hanno fatto
la scelta di non vaccinarsi agli ebrei perseguitati negli anni ’30 o ai neri
relegati all’apartheid nel Sud Africa.
Arrivati,
però, alla tragedia attuale c’è poco da fare i buonisti.
Bisogna
togliere le fette di salame dagli occhi dell’opinione pubblica e denunciare la
persecuzione di una minoranza alla quale nei mesi scorsi è stato negato il
diritto di partecipare alla vita sociale (bar, ristoranti, palestre, cinema…)
ed oggi è stata umiliata e violentata con la negazione del diritto al lavoro!
Mezzo
milione!
Oggi
500.000 lavoratori sono rimasti forzatamente a casa senza un logico motivo e
senza una data certa di rientro sul posto di lavoro.
Stiamo
parlando solo della punta dell’iceberg in quanto gli italiani che hanno rifiutato
il vaccino sono circa il 10% della popolazione sopra i dodici anni.
Questa
cifra è destinata ad aumentare di giorno in giorno perché la gente che ha
ricevuto le prime dosi del siero si sta rifiutando di proseguire in questa folle sperimentazione, lanciata su
scala mondiale per la distruzione dell’umanità !
Fino
ad oggi la “pentola a pressione” ha retto grazie alla valvola di sfogo
abilmente manovrata dai governi Conte e Draghi che hanno imposto decreti illegittimi con sapiente gradualità, lasciando
qualche spazio di libertà di tanto in tanto.
Probabilmente
con l’arrivo della bella stagione la valvola si aprirà ancora di più, tenere
però la fiamma accesa, alimentando l’odio e la discriminazione verso una sostanziale
parte della popolazione, potrebbe portare all’esplosione di quella pentola.
Vedo
attorno a me molte persone care, amici d’infanzia e colleghi, che hanno
lavorato onestamente per trent’anni ed oltre, oggi questi amici, giunti alla
vigilia del pensionamento, si ritrovano a casa increduli, sconsolati e umiliati da un Governo
impostore e criminale.
Parlo
di tecnici specializzati, ingegneri, infermieri, professori, artisti, liberi
professionisti, ripeto: il meglio del nostro tessuto sociale e produttivo,
espulsi dal mondo del lavoro solo esclusivamente per un’imposizione politica.
Io
oggi non appartengo a quella schiera perché recentemente ho contratto la
malattia e dispongo di quell’infame lasciapassare per continuare a lavorare
ancora per qualche mese, ma temo che sia una consolazione provvisoria perché
l’arrivo del prossimo autunno probabilmente porterà nuove restrizioni e a quel
punto anch’io sarò estromesso “dal gioco”…
Sveglia!
Se
l’opinione pubblica continuerà assuefatta a seguire i dettami del “Governo dei
migliori”, senza destarsi dal sopore antidemocratico, nel prossimo futuro immagino
dinanzi a me solo due strade (entrambe in salita): quella di partecipare alla
costruzione di un mondo parallelo per poi accedervi oppure optare per la scelta
di emigrare in un paese extra-europeo, ma questa sarà un’altra storia che
racconterò a tempo debito…
Oggi
bisogna ancora lottare affinché l’odio e la discriminazione siano placati!
Senza
questa condizione non esisterà pace, non sarà possibile rimarginare le ferite
aperte e la nostra società sarà inesorabilmente annientata da una sommersa
guerra civile che si combatterà capillarmente dappertutto, tra le nostre
amicizie, sui posti di lavoro, nei luoghi di aggregazione, tra i parenti e
addirittura nell’intimità delle famiglie!
Non
sto esagerando, tutto ciò è già in atto da mesi ed ognuno di noi, che sia da
una parte o dall’altra, l’ha già provato sulla propria pelle nel silenzio
assordante di una collettività diventata sorda, cieca ed insensibile. Prima di gettare la spugna, io e te
(e tanti altri ancora) abbiamo mezzo milione di motivi per lottare e per svegliare
chi è stato narcotizzato dalla propaganda incessante dei mass media!
(Daniele
Pezzali -Procurement & ICT -danielepezzali.com).
Il
“Grande Reset”? Dall’Emergenza
sanitaria
al Nuovo Ordine Mondiale.
Conoscenzealconfine.it-
Federico Nicola Pecchini- (16 Giugno 2020)- ci dice :
“La
storia c’insegna che l’umanità evolve in misura significativa solo quando ha
davvero paura… Una pandemia di grandi dimensioni farà quindi nascere… molto più
rapidamente di quanto avrebbe fatto la sola ragione economica… un vero governo
mondiale”. (Jaques Attali, 06/05/2009).
Il
Nuovo Ordine Mondiale e l'ascesa della Cina. I nuovi scenari ...
Mentre
questa pazza primavera volge finalmente al termine e il mondo occidentale è
ancora intento a leccarsi le ferite dopo uno dei periodi più traumatici della
storia recente, i potenti del pianeta stanno già pensando a come trarre
vantaggio dall’emergenza in corso.
“Mai
lasciare che una buona crisi vada sprecata” – recita il vademecum del buon
governante, e allora poco male le centinaia di migliaia di morti, o i milioni
di persone che hanno perso il lavoro e sono ora ridotte sul lastrico: la
pandemia potrebbe rivelarsi una straordinaria occasione per ripensare il mondo
dalle sue stesse fondamenta.
A
chiamare all’appello miliardari e “filantropi” da ogni angolo del globo ci ha
pensato nientemeno che l’eterno erede al trono britannico, il principe Carlo.
Qualche
giorno fa, nel discorso inaugurale per il lancio de “Il Grande Reset”,
un’iniziativa da lui promossa al World Economic Forum di Davos, Carlo ha
parlato di “un’opportunità
d’oro per ricavare qualcosa di buono da questa crisi. Le sue ripercussioni senza
precedenti” – ha detto il principe – “potrebbero rendere la gente più ricettiva
a grandi visioni di cambiamento.”
Carlo
è da tempo in isolamento precauzionale dopo aver contratto a marzo una forma
lieve di Covid-19.
Durante
l’emergenza sanitaria si è anche temuto per la vita di suo padre, il quasi
centenario principe Filippo che, nonostante le tante voci che lo davano per
morto, sarebbe invece ancora vivo e vegeto in compagnia della consorte, la
regina Elisabetta.
Riguardo
a Filippo, è perlomeno una curiosa coincidenza il fatto che egli in passato
avesse più volte confidato alla stampa di volersi “reincarnare sotto forma di un virus
mortale” per “risolvere il problema della sovrappopolazione.”
Per i
malpensanti la teoria del complotto è praticamente servita su un piatto
d’argento: potremmo
infatti avere a che fare con una tipica operazione di ingegneria sociale sul
modello “problema- reazione – soluzione”.
Come
spiegato da Noam Chomsky nel suo “Media Control: The Spectacular Achievements of
Propaganda” (2002), i mass media sono soliti concentrarsi su un problema
specifico, proprio per suscitare una forte reazione nell’opinione pubblica e
prepararla così ad accettare una soluzione prestabilita.
Ad
esempio, si può orchestrare una crisi economica per limitare i diritti civili
ed imporre un regime di austerity. In tal caso il “problema” produce uno stato di
incertezza ed ansietà generale che spiana la strada alla messa in atto della
“soluzione” desiderata.
Come
diceva Attali, la paura gioca sempre un ruolo chiave nei cambiamenti sociali. Non è un caso che qui in Italia,
negli anni di piombo, quello stesso modus operandi venne ribattezzato “strategia della tensione”: allora si trattava di organizzare
atti terroristici e di attribuirli alla sinistra radicale con l’intento di
fermare l’ascesa del partito comunista.
Nel
caso del virus odierno, esso potrebbe perfino esser stato ingegnerizzato in
laboratorio per poi essere rilasciato al momento opportuno.
Ad
oggi però, non ci sono prove decisive per supportare una tesi del genere. Uno
studio molto citato uscito su Nature a metà marzo riteneva “improbabile” che il
nuovo coronavirus fosse di origine artificiale.
Di contro, diversi scienziati di fama
internazionale come il premio Nobel Luc Montagnier e Peter Chumakov,
dell’Accademia Russa delle Scienze, hanno sostenuto che fosse il risultato di
esperimenti da laboratorio.
Il genetista israeliano Ronen Shemesh ha
individuato una singolare mutazione, difficilmente evolutasi in natura, che
renderebbe il nuovo virus particolarmente infettivo: “Se stessi cercando di progettare un
ceppo virale con una maggiore affinità e potenziale infettivo per l’uomo, lo
farei esattamente così”, ha di recente sostenuto in un’intervista.
Ma
questo dibattito richiederebbe un articolo a sé. In quello presente, invece,
sorvoleremo sulle possibili dietrologie riguardo all’origine del virus e ci
concentreremo piuttosto sulle soluzioni avanzate dalle élites mondiali per
affrontare la crisi. Come ha affermato un altro grande vecchio della politica
internazionale, Henry Kissinger, questa pandemia “cambierà per sempre l’ordine
mondiale”. Al di là dei proclami trionfalistici, quello che ci interessa è
capire come.
(NWo
white.jpg - Wikimedia Commons).
Al
summit virtuale di Davos, c’erano alcune tra le più importanti personalità del
panorama politico ed economico mondiale:
oltre
al sopracitato principe Carlo, erano presenti Klaus Schwab, fondatore del World
Economic Forum, António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, e
Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale.
Per
Schwab, “è
arrivato il momento di un ‘grande reset’ del capitalismo” globale: “Tutti i
paesi, dagli Stati Uniti alla Cina, devono partecipare, ed ogni industria, da
quella del petrolio e del gas a quella tecnologica, devono essere trasformate.
La pandemia ci ha mostrato quanto rapidamente possiamo effettuare cambiamenti
radicali nel nostro stile di vita e rappresenta una rara quanto stretta
finestra di opportunità per riflettere, ripensare e riorganizzare il nostro
mondo.”
Ma
cosa significa davvero tutto questo? L’agenda del “Grande Reset” è composta da tre parti
principali, che chiameremo:
–
Globalizzazione.– Decarbonizzazione.– Digitalizzazione.
1.)-
Globalizzazione.
A
causa delle drastiche misure di contenimento adottate nel tentativo di arginare
la pandemia, l’economia mondiale ha subito una delle più drammatiche battute
d’arresto della storia. Si stima che a livello globale, gli scambi commerciali diminuiranno
di un terzo su base annua, e che il flusso di turismo internazionale potrebbe
ridursi fino all’80% nello stesso periodo. Molti analisti, tra cui l’Economist,
si sono domandati se un disastro del genere non possa mettere la parola fine
sul processo di globalizzazione.
Ma per
il gruppo di Davos è vero il contrario: l’emergenza coronavirus sarà un
occasione per più e non meno globalizzazione. Certo la pandemia cambierà molte
cose, e richiederà un nuovo approccio alle politiche commerciali e fiscali tra
stati, ma alla fine dei conti la cooperazione internazionale ne uscirà
rafforzata. A sentire loro, tutto questo sarà fatto nell’ottica di un mondo più equo
e più giusto, dove finalmente si rimedierà all’inaccettabile disparità di
ricchezza che vede oggi le otto persone più ricche del pianeta avere tanto
quanto la metà più povera della popolazione mondiale messa assieme (circa 3
miliardi e mezzo di persone).
Se una
redistribuzione globale della ricchezza è sicuramente in programma, questa difficilmente andrà ad
intaccare il monopolio delle grandi élites finanziarie. Come sappiamo dalle recenti
rivelazioni dei Panama papers o dello scandalo Libor, i grandi gruppi bancari
utilizzano metodi altamente sofisticati per nascondere i loro soldi nei
paradisi fiscali o manipolare le quotazioni di mercato. Piuttosto, la redistribuzione
economica comporterà ulteriori sacrifici per la classe media dei paesi ricchi, che dovranno abituarsi a livelli di
consumo più bassi per permettere ai paesi poveri di svilupparsi. A livello nazionale, una tassa
patrimoniale potrebbe essere imposta in modo progressivo per ripagare i debiti
contratti nell’emergenza. Ma anche in questo caso ad essere colpiti sarebbero
soprattutto i piccoli e medi imprenditori, i ricchi ma non i super-ricchi, per
intenderci.
2.)-
Decarbonizzazione.
Da
qualche anno ormai, il famigerato “cambiamento climatico” è sulla bocca di tutti. Per le Nazioni Unite, esso
rappresenta “la più grande minaccia alla salute umana della storia” e “la
maggiore minaccia per la sicurezza globale”. Già prima dello scoppio della
pandemia, il Fondo Monetario Internazionale aveva parlato di una “crisi che richiede azioni
immediate da parte di tutti i livelli di governo” e la Banca Mondiale aveva
stanziato 50 miliardi per promuovere una nuova “finanza climatica”.
Pochi
ricorderanno che lo scorso gennaio Greta Thunberg si era presentata a Davos per
sensibilizzare le élites sulle tematiche ambientali. Uno dei mentori della giovane
attivista svedese, Al Gore, lavora da anni per promuovere la sua versione di
“capitalismo sostenibile”, di recente popolarizzato sotto il nome di “Green New
Deal”.
Di
cosa si tratta? In pratica di una transizione dal neoliberismo sfrenato degli
ultimi decenni ad un sistema economico più regolamentato, dove i governi
nazionali ma soprattutto le grandi organizzazioni transnazionali come l’FMI
devolvono i loro finanziamenti in modo selettivo a quelle imprese che
rispettano certi parametri ecologici. E fin qui verrebbe da dire: meglio di
niente! Ma
il problema è più profondo.
L'ambientalismo
alla Greta è solo una scusa per rifilarci nuove ...
Il
modello proposto ha radici nel concetto di “modernizzazione ecologica” ideato da un gruppo
di sociologi già dagli anni ’80 e ’90.
Per costoro, l’unica via d’uscita dalla crisi
ecologica è di progredire ulteriormente nel processo di modernizzazione verso una sorta di
“iper-industrializzazione green” capace di ridurre il proprio impatto ecologico
attraverso tecnologie innovative ed una gestione più efficiente. In altre parole, l’establishment
tecno-corporativo vorrebbe raddrizzare i problemi creati in decenni di cattiva
gestione attraverso una nuova serie di misure tecno-corporative. E questo ci porta al terzo punto:
3.)-
Digitalizzazione.
Il
terzo e ultimo punto dell’agenda del “Grande Reset”, promuove infatti il
concetto di “Quarta Rivoluzione Industriale”. Con esso si intende una svolta del
sistema industriale verso una completa digitalizzazione sia della catena
produttiva sia di quella per la distribuzione di beni e servizi. L’emergenza sanitaria è vista come
un’occasione per velocizzare tale processo.
Nelle
parole di Schwab: “Durante la crisi del Covid-19, aziende, università ed altri
hanno unito le forze per sviluppare sistemi di diagnosi, terapie e possibili
vaccini; costruire centri diagnostici; creare meccanismi per rintracciare le
infezioni; e fornire telemedicina. Immaginate cosa sarebbe possibile se questo
tipo di sforzi congiunti fossero compiuti in ogni settore.” Per Schwab, “La Quarta Rivoluzione
Industriale modificherà l’essenza stessa dell’esperienza umana.”
La
Quarta Rivoluzione Industriale si basa su unità produttive smart, definite smart
factories, e reti di gestione e distribuzione anch’esse smart, definite smart
grids. L’idea di fondo è massimizzare
l’efficienza produttiva e di consumo. Grazie alla robotica, ai sensori di
nuova generazione, all’intelligenza artificiale e all’uso integrato dei big
data, ogni aspetto della nostra vita sarà monitorato ed ottimizzato. Ecco
alcuni dei punti salienti:
–
Identità digitale e biometrica per tutti;
–
Moneta digitale con sistemi di pagamento contactless;
–
Internet delle cose: ogni oggetto d’uso quotidiano sarà collegato alla rete;
–
Realtà aumentata: sempre nuovi dispositivi elettronici ci guideranno nello
svolgimento delle attività quotidiane.
E
questo sarebbe solo l’inizio. La tecnologia infatti non si limiterebbe a trasformare il
mondo intorno a noi e gli oggetti che utilizziamo, ma andrebbe progressivamente
a modificare anche il nostro corpo e la nostra mente, fino a sostituirli del
tutto.
Questa
è l’essenza
dell’ideologia transumanista, che da tempo ormai è diventata la religione ufficiale della
Silicon Valley.
Gente
come Elon Musk sta già lavorando per interfacciare il nostro cervello con delle
reti neurali artificiali, tramite un chip impiantato nella testa. E per chi si
ostinasse a vedere la cosa come un delirio fantascientifico, ricordo le parole
del nostro ministro per l’innovazione digitale, Paola Pisano, rilasciate su
Twitter solo pochi mesi fa:
“Adesso
che ci siamo fatti un’idea circa le reali intenzioni della nostra classe
dirigente, la domanda è: che fare? Se ci piace il futuro transumanista da essi
proposto, la risposta è: niente. Ci stanno già pensando loro. Se invece tale
futuro ci ripugna e vogliamo salvaguardare l’integrità della natura umana per
noi e per i nostri figli, allora c’è molto da fare. E soprattutto, non c’è
tempo da perdere”.
“I
prossimi anni saranno decisivi, perché le élites intendono sfruttare questa
crisi per imporre al mondo una svolta epocale nella direzione che abbiamo
visto. E in mancanza di un’alternativa culturale dal basso tale processo
raggiungerà ben presto il punto di non ritorno, e diventerà irreversibile.”
La
risposta alla deriva tecnocratica e transumanista non può risolversi in un rifiuto
totale della tecnologia di stampo neo-luddista con visioni nostalgiche di
paradisi perduti e idilliche simbiosi con la natura. Piuttosto, è necessario elaborare
una visione alternativa del futuro da cui derivare un piano di reset diverso,
che sappia coadiuvare l’integrità ecologica con l’integrità umana, e rimetta la
scienza e la tecnologia a servizio di esse e non a capo di esse. Più che di nuove tecnologie infatti,
abbiamo bisogno di nuovi valori.
Come
diceva Indira Gandhi già nel lontano 1972: “La civiltà industriale ha promosso il
concetto di uomo efficiente… che prezzo dobbiamo pagare oggi per quella
efficienza, e non è sconsideratezza un termine più appropriato per definire un
tale comportamento? L’inquinamento non è un problema tecnico. Il problema non
sta tanto nella scienza o nella tecnologia di per sé, quanto nel senso dei
valori del mondo contemporaneo… Dobbiamo riconsiderare le basi stesse su cui
sono fondate le nostre rispettive società civili e gli ideali da cui sono
sostenute. Se deve esserci un cambiamento di mentalità, un cambiamento di
direzione e dei metodi di funzionamento, non sarà un’organizzazione o uno stato
– non importa quanto ben intenzionati – a poterlo realizzare.”
(Federico
Nicola Pecchini).(medium.com/@FedericoNicolaPecchini/il-grande-reset-e21feeeed4a).
Se
proprio si vuole Modificare
la
Costituzione…
Conoscenzealconfine.it
- Claudio Martinotti Doria -( 18 Febbraio 2022)- ci dice :
Se
proprio si vuole modificare e aggiornare la Costituzione eccovi una proposta
dirompente…Siccome
il nostro
Parlamento composto da parassiti e corrotti (con qualche eccezione), che non
rappresentano affatto gli elettori in quanto non corrispondono minimamente
all’attuale volontà popolare, si è permesso di modificare due articoli della
Costituzione (art. 9 e 41), con l’approvazione dei due terzi del parlamentari
evitando in tal modo il referendum popolare, e i media di regime hanno fatto
passare sotto silenzio questo evento, mi permetto di fornire una semplice
proposta che non ha solo valenza provocatoria, ma sulla quale converrebbe
riflettere seriamente.
Quando
le condizioni sociopolitiche in Italia saranno cambiate, perché avverrà e prima
di quanto pessimisticamente si pensi, e ci saranno quindi i presupposti per
intervenire a livello popolare richiedendo un aggiornamento costituzionale per
impedire che situazioni deliranti e liberticide come quelle che abbiamo subito
negli ultimi due anni si possano ripetere, tra gli emendamenti che andrebbero
proposti porrei anche il diritto di ogni cittadino maggiorenne, incensurato e
in grado di intendere di volere, di possedere armi e munizioni.
Mi
raccomando di non trascurare il secondo punto, le munizioni, perché per
esperienza sono certo che le oligarchie che dominano il paese riuscirebbero a far
passare l’emendamento ma epurandolo dalle munizioni, in modo che si possano possedere
armi ma senza munizioni (come avviene ora in Italia per i legittimi detentori),
come
fossero orpelli, oggetti da collezione senza alcun utilizzo pratico difensivo.
Il
possesso di armi e munizioni in Costituzione sarà giustificato dal diritto alla
difesa della propria incolumità, famiglia, proprietà e libertà.
I
pacifisti a oltranza, quelli d’accatto e domenicali, politically correct,
buonisti e ipocriti, dotati solitamente di due pesi e due misure, farebbero
meglio a riflettere a fondo su questo argomento, e se fossero contrari si
limitino a non aderire e non comprare e non possedere armi, senza impedire agli
altri di averne e disporne.
Anche
i legittimi possessori di armi sono in genere pacifisti, nel senso che non
hanno alcuna intenzione di abusarne, ma sanno altresì quanto sia importante
poterne disporre per garantire non solo i motivi già accennati ma anche a scopo
di deterrenza, soprattutto verso eventuali abusi di potere come quelli che si
sono palesati, oltre ogni immaginazione e sopportazione, in Italia negli ultimi
due anni.
Chi
gestisce il potere e intende abusarne si guarderà bene dal farlo oltre certi
limiti se sapesse che decine di milioni di cittadini sono armati e non
esiterebbero a ricorrere alle armi se fossero minacciati gravemente nei loro
diritti alla libertà personale.
Com’è
avvenuto negli USA, che se avete fatto caso, solo negli stati dove le armi sono
limitate o vi sono norme restrittive e i cittadini sono disarmati, i governatori e sindaci hanno
abusato dei loro poteri per imporre norme restrittive, coercitive e discriminatorie
con l’alibi della pandemia.
Al
contrario, negli Stati dove quasi tutti i cittadini sono armati, nessun
governatore si è neppure sognato di imporre queste costrizioni, perché sapeva
come avrebbe reagito la popolazione.
Quindi
invito tutti a superare i pregiudizi che spesso si hanno, anche allo stato
latente, a proposito di armi, perché possiedono un potenziale e un valore che
non è solo pratico ma fortemente simbolico di prevenzione e deterrenza; come per ogni cosa dipende sempre
dall’uso che se ne fa e dal valore della persona che le possiede e ne fruisce.
Il
possesso di armi e munizioni non deve più essere una gentile e selettiva
concessione dell’autorità (come avviene ora e raramente in Italia e spesso per motivi
clientelari e collusivi) ma deve divenire un diritto sancito dalla Costituzione.
L’autorità deve solo registrarne il possesso e limitarsi a eventuali controlli
tecnici.
(Claudio
Martinotti Doria-- cavalieredimonferrato.it/).
Green
Pass abolito per Tutti…
tra
pochi giorni la Data.
Conoscenzealconfine.it- Alberto Maggi - (17 Febbraio 2022)- ci dice :
Green
Pass abolito dal 1 aprile, Speranza contrario ma questa volta isolato.
Abolizione
del Green Pass: c’è una data. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it,
l’orientamento del presidente del Consiglio Mario Draghi – sempre che non ci
sia un nuovo peggioramento della situazione epidemiologica – è quello di
togliere ogni tipo di restrizione a partire dal primo aprile, ovvero
all’indomani della scadenza dello stato di emergenza, prevista per il 31 marzo
(misura che non verrà rinnovata).
Lo
scenario europeo e internazionale va nella direzione di superare le misure
anti-Covid e anche in Italia la pressione su Palazzo Chigi è fortissima.
La
Lega, come ha spiegato lo stesso Matteo Salvini ad Affaritaliani.it, chiede che
il Green Pass venga eliminato addirittura da subito.
Anche Fratelli d’Italia è sulla stessa
posizione.
Nel Movimento 5 Stelle ci sono numerosi voci
che puntano all’abolizione del certificato verde da subito, tanto che si parla
di un ordine del giorno che comunque non è condiviso da Giuseppe Conte, che
durante l’assemblea dei parlamentari pentastellati ha affermato: “Dire che siamo fuori dalla pandemia
non è proprio corretto, stiamo transitando nella fase dell’endemia. È una
prospettiva che ci conforta ma dobbiamo essere tutti d’accordo che non possiamo
smantellare le misure di precauzione e protezione sin qui adottate” (Beppe Grillo però spinge per la fine
delle restrizioni).
Perfino
nel Pd emergono voci di un superamento delle misure di contenimento, così come
in Forza Italia.
Resta
il muro del ministro della Salute Roberto Speranza, che vorrebbe un
allentamento graduale a partire dal primo aprile per poi arrivare
all’abolizione all’inizio dell’estate.
Ma
questa volta Speranza rischia di finire isolato. Anche perché l’Italia non può
perdere i turisti stranieri e in particolare europei, soprattutto per il ponte
di Pasqua (17-18 aprile). Il settore è stato tra i più colpiti da due anni di
pandemia e si punta sul 2022 come anno della ripresa.
L’ipotesi
più probabile, al momento, è quella della fine del Green Pass, ovviamente anche
sui luoghi di lavoro, dal primo aprile. L’obbligo dell’uso della
mascherina, già caduto all’aperto da venerdì scorso, resterà in vigore
solamente in caso di particolare affollamento in ambienti chiusi, come possono
essere ad esempio le classi scolastiche o le discoteche.
Resterà “ovviamente” l’invito a completare il
ciclo vaccinale con la terza dose, per chi ancora non ha fatto il booster, ma
senza più penalizzazioni.
(Alberto
Maggi- affaritaliani.it/politica/green-pass-abolito-green-pass-abolizione-primo-aprile-780521.html).
La
truffa del Coronavirus. Lo strumento delle
élite
per piegare i popoli al loro volere.
Domalex.wordpress.com-
Imola Oggi - ( 10 gennaio 2021 )- ci dice :
Dopo
quasi un anno siamo ancora qui a discutere di Coronavirus.
Chi
parlava di pandemia infinita e di virus come metodo di governo, evidentemente
non si sbagliava.
In un
recente articolo pubblicato su Imola Oggi, ho già messo in relazione il Sars-Cov-2 con una
scienziata, Zhengli Shi che, finanziata da Anthony Fauci, si occupava proprio
di ricerche sui Coronavirus da pipistrello nel laboratorio di Wuhan.
E
guarda caso, si tratta di una scienziata specializzata nella Gain of Function, ovvero la creazione di virus ibridi,
manipolati in modo da essere più letali o contagiosi, salita agli “onori delle cronache” nel 2015 per la creazione
di un virus chimera utilizzando proprio il Coronavirus da pipistrello,
mescolato con una sequenza di virus che causa la Sars nei topi.
Si è
anche detto delle profezie che, anni prima dello scoppio della pandemia, la
annunciavano come “inevitabile”.
Tra i
profeti: Bill Gates, la Rockefeller Foundation, Jacques Attali e lo stesso
Anthony Fauci.
Adesso
è il momento di focalizzarci sulla truffa dei numeri: se la pandemia non è naturale, ma
orchestrata in modo doloso da anni, è chiaro che si sta facendo tutto il
possibile per allungarla, in modo da utilizzarla come grimaldello per
raggiungere gli scopi che l’”élite” dei super-ricchi (+ la Cina Comunista) del globo si è prefissata.
Proprio
in questi giorni si è agitato lo spauracchio di una terribile “variante
inglese”, provvidenzialmente spuntata in contemporanea alla Brexit.
Curioso
questo virus: arriva in Occidente devastando il Lombardo-Veneto leghista,
appesta gli Usa di Trump in tempo per permettere un massiccio uso del voto
postale durante le nuove elezioni, con tutti i brogli che ne sono seguiti, e
muta improvvisamente in UK proprio a pochi giorni dal suo abbandono dell’Ue. A
voler essere maliziosi, si direbbe che la pandemia viene teleguidata da qualche
manina proprio lì dove serve all’oligarchia globalista, in modo da realizzare
l’equivalenza: sovranisti = virus da estirpare.
Ma
naturalmente vogliamo restare coi piedi per terra.
Cerchiamo
di capire, allora, come ci stanno fregando con i bollettini di guerra che ci
forniscono ogni giorno e in virtù dei quali abbiamo vissuto da reclusi anche
durante le festività natalizie in attesa del nuovo Salvatore, il Dio Vaccino.
Arrivato in Italia, guarda caso, proprio il giorno di Natale.
Tamponi
farlocchi.
I
tamponi sono strumenti assolutamente inaffidabili, come messo in luce da
scienziati quali i dottori Stefano Scoglio (candidato al Nobel in Medicina nel
2018) e Mariano
Amici (qui
un video di pochi giorni fa dove dimostrano come pure arance, kiwi e succhi di
frutta risultino positivi al tampone), ma anche dalla Corte d’Appello di
Lisbona e da alcuni parlamentari tedeschi.
I
tamponi sono talmente attendibili che già a maggio in Tanzania erano risultati
positivi al Covid una papaya, una capra e un kiwi, in seguito ad un esperimento
effettuato dal premier locale. Di recente invece un test effettuato da un parlamentare
austriaco ha
rilevato positiva una Coca Cola.
Elon
Musk ha twittato qualche settimana fa di averne effettuati 4 nello stesso
giorno, di cui 2 con esito positivo e 2 negativi.
E
anche quando i risultati sono più o meno veritieri, va ricordato che la carica
virale presente sui tamponi viene spesso amplificata oltre i 30 cicli, quindi il positivo in questione è
nella maggior parte dei casi un asintomatico che sta benissimo, ha una carica
virale molto bassa e non rappresenta un pericolo per nessuno.
Inoltre
non è detto che il tampone rilevi la presenza proprio del Sars-Cov-2: i Coronavirus infatti sono numerosi e spesso
responsabili della comune influenza. Va messo in evidenza che solo a inizio
dicembre i dottori dello Spallanzani hanno annunciato l’arrivo di un test per
distinguere il Covid dall’influenza stagionale. Questo vuol dire che…
Influenza
goodbye.
Il
miracolo di San Gennaro lo scorso dicembre non si è ripetuto. In compenso, si è
verificato il miracolo del Covid: l’aver fatto scomparire l’influenza
stagionale.
Consultando
i dati Iss, quest’anno si rilevano 1,9 casi di contagio da comune influenza ogni
mille abitanti, quando l’anno scorso nello stesso periodo erano circa 3 casi
ogni mille abitanti. Nella prima settimana di dicembre, nel pieno della
stagione fredda, non si è rilevato NESSUN NUOVO CASO di influenza. Questo
mentre siamo bombardati continuamente con i dati sui nuovi contagi da Covid.
Il
mistero imponderabile e metafisico è presto risolto: si stanno conteggiando come positivi
al Covid i raffreddati da semplice influenza, che come detto è spesso causata
dalla famiglia dei Coronavirus, anche se non nello specifico dal Sars-Cov-2.
Ma chi
potrebbe fare una cosa così infame, mescolare Covid e comune influenza terrorizzando il
popolino? The
winner is…
Tanti
bei soldi alle Asl e governo che tira a campare.
Big
Pharma, finanziata dai filantropi malthusiani che ci deliziano ogni giorno con
la loro sapienza, finanzia a sua volta i giornali e il governo.
E’
normale quindi che gli articoli della stampa mainstream siano tutti tesi a santificare il vaccino, vero business
della pandemia, e a ignorare – o peggio sabotare – le altre cure, decisamente
meno costose, quali idrossiclorochina e plasmaferesi.
Mettiamoci
pure che le Asl guadagnano fino a 2000 euro per ogni malato Covid in terapia
intensiva, come svelato da Guido Bertolaso, e si capirà che c’è un interesse
economico enorme a mantenere l’emergenza, gonfiando i numeri della pandemia.
Emergenza
che serve anche a tenere in vita un governicchio, quello giallorosso, messo su
solo per impedire al centrodestra di governare come dovrebbe in virtù del
consenso prevalente nel Paese, e a tenere l’Italia sotto il giogo di potenze
estere e sovranazionali, quali Germania, Francia (dominanti in Ue) e il Deep
State americano che sta muovendo questa pandemia nella direzione voluta, con la
collaborazione dei colossi della farmaceutica e dei principali media e social.
A
livello globale l’obiettivo è invece il controllo totale sulle masse,
progressivamente spogliate di libertà e diritti nel nome di una presunta difesa
della loro salute, e l’ormai celebre Grande Reset, che va di pari passo al
Nuovo ordine mondiale di cui tanto si è parlato negli anni precedenti: una ristrutturazione
dei rapporti di forza (economica) globali che dia tutto il potere a un numero
sempre più esiguo di individui lasciando in condizioni di povertà o semipovertà
il resto della popolazione.
Il
bollettino quotidiano.
Ilare
poi è il bollettino che ogni giorno ci viene propinato, con i “caduti e feriti
in guerra”.
Non
bisogna stancarsi di ripetere che, oltre ai tamponi su cui si regge tutta
l’”emergenza Covid”, inaffidabile è anche il numero dei decessi, conteggiati da
Covid pure quando si è in presenza di ben altre cause di morte, ma il tampone
risulti positivo.
Il
numero dei positivi asintomatici viaggia attorno al 95%, coloro che necessitano
di ricovero sono un’esigua minoranza, specie in terapia intensiva.
Di
conseguenza il clima di allarme rosso avrebbe dovuto già rientrare da tempo.
Prendiamo
il bollettino del 30 dicembre.
Facciamo
finta che tutti i tamponi positivi siano veritieri, e il dato non sia falsato
come già detto in precedenza. Abbiamo avuto allora 16.202 nuovi tamponi positivi, molti dei
quali sono semplicemente tamponi ripetuti a gente già positiva e in attesa di
negativizzazione.
Si è
già detto che la stragrande maggioranza dei nuovi positivi sono asintomatici
che stanno bene. E infatti, se vediamo il numero dei ricoverati, abbiamo – 96
ricoverati “comuni” e -21 in terapia intensiva rispetto al giorno precedente.
Lo ripetiamo: su ben 16mila tamponi positivi, il numero dei nuovi ricoverati è
NEGATIVO. Ne
consegue che questi 16mila positivi è gente che sta benissimo, che può curarsi
a casa in attesa di negativizzazione e che non ha bisogno di trattamenti
particolari.
Tant’è
che, guardando ai dati complessivi, su oltre 2 milioni di contagiati
“ufficiali”, i guariti sono 1.445.690 (quasi i tre quarti), gli attualmente
positivi sono 564.395 (poco più di un quarto del totale), e di questi ben
538.301 sono in isolamento domiciliare, ovvero a casa in attesa di tampone
negativo. Non hanno sintomi tali da necessitare un ricovero.
Quindi,
su ben 2 milioni di casi, solo 26mila sono le persone attualmente ricoverate in
ospedale (23.566) o in terapia intensiva (2,528), l’1,3% del totale.
Si
dirà: “eh,
ma ci sono stati 73.604 morti”.
A
parte che questo numero su 2 milioni di contagiati fa poco più del 3,6% del
totale e che quasi sempre si è trattato di ultra ottantenni con altre
patologie, ma quel che più conta è quanto scritto prima: sul numero dei decessi
pesa enormemente il fatto di aver conteggiato tra i morti per Covid anche i
defunti per ben altre cause ma positivi al tampone.
Con un
simile metodo di conteggio, è chiaro che
i veri morti a causa del Covid potrebbero essere molto meno della metà.
Lockdown,
mascherine, vaccino: ma servono?
Alla
luce di questa interpretazione dei dati, si può dire che tutte le misure che il
governo sta imponendo sono esagerate e controproducenti: i lockdown devastano
le economie e la psiche collettiva, portando miseria, depressione e progressivi
disturbi mentali; le mascherine impediscono di respirare correttamente e
favoriscono nuove patologie dovute all’assimilazione di una quantità innaturale
di anidride carbonica e all’accumulo di batteri sulla loro superficie; il vaccino Pfizer, venduto da una
propaganda degna dell’Istituto Luce come il nuovo Salvatore del genere umano,
non è stato adeguatamente sperimentato ed essendo a Rna messaggero, corrisponde
ad una terapia genica, in grado di modificare il nostro Dna e renderci degli
Organismi geneticamente modificati, come sottolineato da virologi come la
dott.sa Gismondo. Per cui se qualcuno vuole fare da cavia per questa mostruosità si
accomodi, ma non pretenda di imporla agli altri come panacea per ogni male.
Tanto
più che la stessa Aifa non sembra molto convinta della sicurezza del vaccino e
delle sue possibili controindicazioni, com’è possibile leggere sul suo sito.
In
definitiva.
Che
l’intero affare Coronavirus sia solo uno strumento di controllo da parte delle
élite sulla popolazione umana, da trasformare in una massa amorfa di pecore
belanti, impaurite e obbedienti, si era capito già da marzo.
E’
chiaro che c’è la volontà di ristrutturare l’economia mondiale in senso sempre
più oligarchico, spazzando via la classe media e facendo a pezzi diritti
costituzionalmente garantiti facendo finta di combattere un virus.
Che la
soluzione per la pandemia sia un vaccino sperimentale, approvato in quattro e
quattr’otto e in grado di modificare la nostra genetica è ridicolo e
pericoloso, anche alla luce dei sabotaggi ricevuti dalle altre cure.
Pensare
poi di imporre il vaccino con la forza, o di restringere le libertà di chi non
vorrà farlo (con patentini, certificati di vaccinazione e altre diavolerie) è
più che folle: è nazista, roba da denunciare al tribunale dell’Aja.
Fu il
tribunale di Norimberga, alla fine della seconda guerra mondiale, a sancire che nessuno può essere costretto ad
un trattamento sanitario senza il suo consenso: ora che i nazisti sono tornati,
travestiti da penta-piddini “antifascisti” lacchè di Bill Gates e Big Pharma,
sarà bene ribadire nuovamente il concetto forte e chiaro.
Agenda
2030.
Liberopensiero2019.blogspot.com-
Redazione-( ottobre 28, 2021)- ci dice :
Agenda
2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d'azione per le persone, il
pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193
Paesi membri dell'ONU.
Essa
ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile in un grande programma
d'azione per un totale di 169 obiettivi o traguardi. Così è scritto nel sito
ufficiale delle Nazioni Unite. Promessa o minaccia? Piuttosto la seconda
ipotesi. Il Grande Reset - grande cancellazione e reinizio - non è la stessa
cosa, ma gli obiettivi coincidono e hanno in comune la vicinanza con le politiche del Foro Economico
Mondiale, il cosiddetto "partito di Davos", il cartello delle grandi
multinazionali e degli uomini più potenti del pianeta.
L'ultimo
incontro si è tenuto online a fine gennaio 2021, in attesa della riunione
plenaria "in presenza", prevista a Singapore per il prossimo maggio.
Tutti insieme, i vari aspetti dell'agenda mondialista confluiscono in un
immenso progetto di riconfigurazione antropologica, economica, ambientale ed
esistenziale a medio termine (il 2030 non è certo lontano) che non è azzardato
definire epocale, nel senso che il suo successo- se vi sarà- cambierà
l'esistente, l'umanità e il suo stare nel mondo (l'"esserci", Dasein,
con il lessico di Martin Heidegger) come mai è accaduto nella storia.
Occorre
distogliere lo sguardo dal pur cruciale scenario del virus e tentare un primo
approccio con il piano mondialista, destinato a capovolgere, forse a
travolgere, le nostre vite. Si tratta di una gigantesca azione coordinata su
più piani - politico, economico, sanitario, tecnologico, ambientale - destinata
a rafforzare l'impero del neo capitalismo e avviare un'era nuova per l'umanità.
In sostanza, si tratta dell'istituzione di un tecno-feudalesimo per il quale
vale il giudizio del filosofo Giorgio Agamben.
"Il
capitalismo che si sta consolidando su scala planetaria non è il capitalismo
nella forma che aveva assunto in occidente: è, piuttosto, il capitalismo nella
sua variante comunista, che univa uno sviluppo estremamente rapido della
produzione con un regime politico totalitario. (...) Quel che è certo,
tuttavia, è che il nuovo regime unirà in sé l'aspetto più disumano del
capitalismo con quello più atroce del comunismo statalista, coniugando
l'estrema alienazione dei rapporti fra gli uomini con un controllo sociale
senza precedenti. "
Uno
dei video diffusi a margine del recentissimo Forum Economico Mondiale mostra
l'immagine di un giovane dal sorriso raggiante ed ha un titolo emblematico: "nel 2030 non avrai nulla e
sarai felice ". Sembra un programma comunista e lo è, in effetti. Il video è
stato subissato di critiche sulle reti sociali e il Forum lo ha cancellato da
Twitter, ma è ancora visibile nella pagina Facebook.
Negli
scritti di Karl Marx si ipotizza un mondo perfetto in cui - abolita la
proprietà privata - ci sarebbero stati magazzini pieni di merci in cui tutti si
sarebbero liberamente serviti.
Comunismo
spietato in basso (Cina Docet!), capitalismo altrettanto schiacciante in alto,
per lorsignori: la variante neo feudale è che non possiederà nulla la
stragrande maggioranza dell'umanità, ma la proprietà privata - non più dei
"mezzi di produzione" ma di tutto, proprio tutto quello che esiste al
mondo - beni, servizi, tecnologie, denaro- resterà in capo a una minoranza dal
potere ferreo. Un medioevo postmoderno privo della spiritualità e dell'altezza morale
dell'era di mezzo. In alto, un pugno di imperatori - i padroni universali -
coadiuvati da varie caste di feudatari, vassalli, valvassori e valvassini, in
basso tutti noi, i servi della gleba a cui somministrare un'esistenza animale.
In
questa riflessione ci limiteremo ad analizzare questo aspetto del Reset- che,
lo ripetiamo- significa cancellazione. I padroni del mondo predicono un futuro
prossimo in cui la proprietà privata diffusa sarà irrilevante e potrà essere
eliminata. Nel 2016 il Foro Economico Mondiale pubblicò un articolo in cui si
descriveva una società apparentemente utopica in cui tutte le necessità
materiali di base erano soddisfatte. Ne era autrice Ida Auken, autorevole
esponente del Forum, già ministro dell'ambiente in Danimarca. La nuova Città
del Sole sarà un paradiso - o inferno? - in cui in pochi minuti qualcuno
consegnerà ogni tipo di merci: l'Amazon-mondo. Nessuno avrà più l'automobile,
sostituita da una rete di trasporti pubblici (ma di proprietà privata...). Non
si pagheranno affitti per gli alloggi, che saranno utilizzati da altri in nostra
assenza. Una perfetta vita animale, nomade o transumante - meglio dire liquida?
- con il trolley in mano ad inseguire qua e là "opportunità", una
sorta di perpetuo Progetto Erasmus per un'umanità sradicata.
Anche
il cibo, nel sogno-incubo è gratis: spazzatura consegnata da poveracci alle dipendenze
delle piattaforme dedicate; nessuno possiederà più stoviglie e posate. Sarà più
"comodo" riceverle a domicilio nel momento dell'utilizzo. E'
terribile l'insistenza sulla "comodità", la stessa che fa preferire
l'uso di carte di credito (cioè di debito), fornite, ovvero controllate dal
potere finanziario a scapito dei contanti. "Potrai affittare qualsiasi cosa e
sarai felice ". Milioni, miliardi di vite in locazione. Ma se paghiamo un affitto, significa
che beni, merci, servizi, sono di qualcuno che mantiene ben salda la proprietà
e può scegliere se, a chi e a quali condizioni concederne l'uso.
Possibile
che non ci si accorga dell'immenso inganno?
(Ad
esempio Draghi non se ne è accorto !) .
Possibile,
perché i padroni universali hanno raggiunto la capacità tecnologica di entrare
nelle nostre vite e nelle nostre menti. Diventa anacronistico l'estremo appello
di libertà di George Orwell in 1984: "possono costringerti a dire qualsiasi
cosa, ma non c'è maniera che te la facciano credere. Non possono entrare dentro
di te." Sbagliato: ora possono. Le tecnologie di sorveglianza e l'immenso apparato di
programmazione neuronale, i chip sottocutanei, i farmaci imposti, ci riescono.
Neanche
il lavoro esisterà più, sostituito da "tempo per pensare, creare e
svilupparsi". Pensare a che cosa, se non a consumi materiali e triviali?
Creare, poi. A che scopo, giacché niente sarà "nostro" e non ne
potremo godere i frutti e trasmetterli ai figli? Quanto allo sviluppo della
personalità, noi pensiamo piuttosto a un infinito numero di nevrosi, a cui
potrà porre rimedio solo un'ulteriore medicalizzazione della vita, la
somministrazione massiva di sostanze psicotrope in grado di far sopportare all'
homo sapiens una vita in cattività, da animale d'allevamento.
Non ci
sarà bisogno di uscire per fare compere, "l'algoritmo lo farà per me
". Si spiega assai bene l'immenso esperimento di ingegneria sociale sotteso al coronavirus:
tutti a casa, distanziati "socialmente", atomi solitari e diffidenti
che ricevono la pastura dal padrone.
Servi
della gleba:
nell'economia curtense, i contadini e le loro famiglie avevano l'obbligo di
rimanere a vita nel feudo del vassallo o valvassino del Signore e lavorare per
lui. In cambio, ne ricevevano protezione e la garanzia del minimo sostentamento
materiale. Tutto,
tranne pochi attrezzi e qualche suppellettile, era di proprietà del feudatario.
Che
avesse ragione Nietzsche e la teoria ciclica della storia, l'"eterno
ritorno" ? La Auken così conclude: "non ho alcuna proprietà. Non ho
automobile. Non ho casa. Non possiedo vestiti né apparati. Ti può sentire
strano, ma in questa città ha senso".
La proprietà privata è un accessorio superfluo,
quasi un fastidio. Strano che non se ne liberino gli iper-padroni, proprietari
di tutto, i Signori neofeudali. Non avremo più alcuna vita privata: "non ho intimità reale. Non
posso andare da nessuna parte senza essere registrato. Tutto ciò che faccio,
penso e sogno resta registrato. Alla fine, è una buona vita ".
Folle,
ma idee del genere sono l'avanguardia visibile di ciò che ci aspetta, e poco
vale che il Forum abbia spiegato che le idee espresse sono della Auken e non
del WEF, che però le pubblica e le diffonde in altri documenti, come il video
dianzi citato, nel quale, tra l'altro, vi è la previsione che entro il 2030
mangeremo cibo artificiale.
E' uno
degli obiettivi di Bill Gates, che però, prudentemente, acquista fondi agricoli
fertili; ne possiede già oltre centomila ettari.
L'immondizia
alimentare è per noi, non per lorsignori.
Intanto,
detto fatto: l'UE impone etichettature per carne e altri cibi con l'indicazione che
possono causare il cancro. Hanno verificato con il virus che la paura fa novanta,
nell'Occidente terminale e materialista. Cambieranno anche la civiltà
alimentare, modificando in profondità non solo abitudini di vita, ma
travolgendo interi settori economici e lo stesso panorama che abbiamo davanti
agli occhi.
Mangerai meno carne, intima il Forum, indicando come alternativa insetti,
alghe e carne artificiale. Per il bene dell'ambiente e della nostra salute:
il Grande Fratello è vegetariano e chissà se
potremo scegliere ancora la nostra dieta. Per puro caso, Bill Gates è uno dei
grandi finanziatori delle ricerche sui prodotti Frankenstein, attraverso
imprese come Beyond Meat e Impossible Foods. Ha anche investito nella cosiddetta
biologia sintetica, una tecnologia il cui obiettivo è produrre artificialmente
ogni tipo di alimenti.
Ci
permettiamo di sottolineare quanto siano futili le contrapposizioni politiche e
ideologiche alimentate ad arte, rispetto all'immensa portata dei veri temi del
presente e del futuro prossimo. L' Agenda 2030 informa che "un miliardo di
persone dovranno emigrare a causa del cambiamento climatico. Dovremo fare un
miglior lavoro di benvenuto e integrazione di questi rifugiati". Perché
spendere risorse nel contrasto ai cambi climatici se sappiamo in anticipo che
ci sarà un esodo biblico di quelle proporzioni? "
Le imprese
pagano per il diossido di carbonio. Ci sarà un prezzo globale standardizzato. Questo
accelererà la sparizione dell'uso di combustibili fossili". Chi fisserà il
prezzo? Forse
il Soviet Supremo del partito monopolista globale. "L'umanità potrà
viaggiare su Marte" Per fare che cosa, e chi paga?
E Poi, perché andare su Marte, se
saremo così felici quaggiù? Intanto, ci si organizza per un mondo in cui non ci
si sposterà quasi più, la perfetta riedizione del feudalesimo. Il telelavoro ci terrà inchiodati alla
scrivania domestica, controllati da remoto da un sorvegliante a sua volta
dipendente da un livello superiore.
Dicono
apertamente che ci dovremo scordare i viaggi, il turismo e i voli low cost:
l'aereo sarà nuovamente riservato a loro, i pochi felici ed illuminati.
Per
noi, viaggi di corto raggio: è già in agenda il ritorno dei vagoni letto, la
rivincita della cara, vecchia ferrovia. O macchinista, metti il carbone, quel
macchinone fallo partir.
E' la
realizzazione perfetta di ciò che Tocqueville aveva immaginato alla metà del
secolo XIX, una tirannia che degrada, oblitera l'anima senza torturare il corpo,
"potere immenso che manterrà in perenne adolescenza, alla ricerca costante
di piaceri volgari". Noi aggiungiamo l'avvento di un materialismo più
greve di quello marxiano e più assoluto di quello liberale.
L'
epidemia è stata provvidenziale per l'oligarchia in quanto ha consentito di
mettere alla prova con successo il rapporto verticale tra sudditi e sovrano,
senza più mediazioni sociali, politiche e valoriali, con l'eliminazione di
"ogni rapporto estraneo allo scambio individuale tra protezione e
obbedienza" (Roberto Esposito).
L'Agenda
2030 può quindi essere anticipata, come ha annunciato il Forum, giacché "i cittadini sono ormai
preparati".
Verissimo,
per questo ci hanno messo la maschera e nascosto il volto.
Loro
non si nascondono affatto. Così ha scritto Klaus Schwab, il gran ciambellano
del Forum, nel programma per l'anno in corso: "aspetto positivo della
pandemia è che ci ha insegnato che possiamo introdurre cambiamenti radicali nel
nostro stile di vita con grande rapidità. I cittadini hanno dimostrato
ampiamente che sono disposti a fare sacrifici per il bene delle cure sanitarie.
E' evidente che esiste una volontà di costruire una società migliore e dobbiamo
approfittarne per garantire il Grande Reset".
Il
bene dell'uno per cento dell'umanità, il tecno feudalesimo postmoderno è
spacciato per interesse comune, sino alla grottesca critica del capitalismo
globalizzato.
Organizzano
il futuro e anche la paradossale opposizione a se stessi, consapevoli che gran
parte dell'umanità, nonostante il colossale indottrinamento, non la pensa come
loro. Bill
Gates avverte, dal canto suo, che i "viaggi aerei devono essere ridotti di
oltre la metà. Gli aerei contaminano molto ".
Strana
globalizzazione sedentaria, con la popolazione asserragliata in abitazioni
d'affitto a lavorare a cottimo.
Il
Forum annuncia senza giri di parole che bisognerà tornare a spostarsi in treno.
In un messaggio propagandistico, ci spiegano quanto sia "meraviglioso
viaggiare nei treni notturni ".
L'aereo sarà privilegio dei ricchi: campane a
morto per Ryanair. Torneremo, noi della plebe, al treno del sole, tutt'al più
riavremo l'Orient Express, pagabile a rate con prelievo diretto attraverso rid
bancario. Le
magnifiche sorti e progressive dei popoli che "il capitalismo attuale ha
portato a grandi diseguaglianze economiche". Parole sfacciate di chi ha
provocato l'incendio.
Si
tratta, al contrario, di una grande controffensiva egemonica rispetto alla
crisi di consenso che ha investito il finanz-capitalismo (Luciano Gallino) e
che presto toccherà il tecno capitalismo feudale e panottico dei GAFA.
E'
illuminante una riflessione di Geminello Preterossi, autore di Contro Golia: "se di un riorientamento c'è
bisogno, per gli oligarchi di Davos questo dovrà essere realizzato dal
capitalismo stesso, cioè da coloro che hanno prodotto il disastro.
Con una sorta di illusionistico falso
movimento, mettendosi all'opposizione dell'esistente, sfruttano l'occasione
della pandemia per immunizzare il potere assolutistico del capitale da
qualsiasi reale cambiamento che provenga dal basso e rappresenti un'alternativa
organizzata:
per far questo occorre mutare narrativa,
fingere di liquidare il neoliberismo per salvare e rilanciare il capitalismo
(il cui nucleo di potere neoliberale resta intatto), potenziandone le
possibilità di dominio.
Quel
dominio delle menti si spinge fino al progetto smisurato di un controllo
totale, algoritmico, sulle vite, il cui residuo di differenza e autonomia deve essere
azzerato o neutralizzato con modalità automatiche. "
La
passività sociale sostenuta dalla sorveglianza blocca il conflitto e riduce al
minimo la socialità, divenuta sinonimo di pericolo.
Il
Reset distrugge la piccola e media impresa e gran parete del tessuto sociale e
comunitario, abolisce le tradizioni storiche e disgrega l'autonomia dell'umano. E' la fine della libertà in nome di
una sinistra uguaglianza che Pasolini avrebbe chiamato feroce omologazione e
Orwell conformismo coatto.
Tutto
ciò è condito con un'indigeribile salsa che Prete Rossi chiama "fatua retorica del bene comune, del
green, dell'inclusione, in cui la neolingua esenta dalla coerenza per
mistificare qualsiasi situazione, facendola apparire il contrario di quella che
effettivamente è. "
L'obiettivo
finale è l'anti società post umana.
La
posta in gioco è una trasformazione antropologica di cui Agenda 2030 non è che
una tappa.
L'obiettivo finale è superare l'uomo, la svolta del
transumanesimo dentro un orizzonte in cui la tecnica è la levatrice della
storia e il capitalismo si fa religione, come intuì Walter Benjamin.
La nuova normalità sarà costituita da rapporti
sociali ridotti al minimo, con la maggior parte dell'umanità (occidentale)
chiusa nella tana, connessa ad apparati artificiali, sorvegliata dal nuovo
Panopticon, con comportamenti e condotte previste e preordinate dal sistema
tecnologico, in attesa di diventare una componente di nuovi, sofisticati
apparati.
Lo sfruttamento dell'uomo diventerà ancora più
capillare, sino a produrre due specie umane distinte: i feudatari-padroni e i
servi della gleba, a cui vengono fatte amare le catene attraverso l'ignoranza,
la paura, le sostanze farmacologiche misteriose introdotte nel corpo fisico da
un potere diventato biopotere.
Finiranno
molte attività economiche, artistiche, culturali, l'impoverimento - materiale e
spirituale- sarà immenso, mentre la digitalizzazione delle relazioni umane sarà
l'apice del delirio anti umano e la resa a un raggelante nichilismo diretto
dall'alto. Il totalitarismo mellifluo di Davos e Silicon Valley è la risposta
di un liberismo incattivito dalla sua incapacità di ottenere legittimazione e
consenso.
La
vita è altrove e non è detto che la gigantesca operazione di riconfigurazione
riesca.
L'uomo
ha riflessi di vita.
Tutto
sta a capire se la vecchia, antiquata realtà si lascerà sconfiggere dalla vita
disincarnata preparata, con moto uniformemente accelerato, dalle oligarchie
sociopatiche del denaro e della tecnica.
Tuttavia,
sia pure con modalità del tutto diverse da ogni passato, la dialettica resta
quella indicata da Hegel: servo contro Signore.
Non
siamo nulla, quindi non possiamo avere nulla.
La
consapevolezza della condizione di servi, non più persone ma materiale umano, è
il primo passo per uscire dalla caverna e attaccare i Signori mondialisti con le armi in pugno!
COVIDOCRAZIA
4 –La
Morte della Democrazia.
Il green
pass non significa LIBERTA’.
Isoladiavolo.eu-Seyan-(4 dicembre 2021)- ci dice :
L’Isola
di Avalon.
COVIDOCRAZIA:
il Modus operandi per comprimere e reprimere in sæcula sæculorum la Democrazia
in Italia e nell’Occidente. Il Cancellier Draghi dichiara lo Stato di Eccezione
permanente in Italia.
GREEN
PASS, I NEMICI INTERNI, I VIROCAZZARI, LA DERIVA PARANAZISTA E IL VERO
UR-FASCISMO: IL NEOLIBERISMO.
Il fine del Green Pass è il Green Pass.
Al Cancellier Draghitler e al suo Kapò Speranzen non
interessa niente della Salute e del Bene degli Italiani.
Il
Green Pass e il Green Pass Rafforzato servono solo a dimostrare agli
Italiani chi
è che detiene il Potere e chi lo detiene può, arbitriaramente, ad nutum,
revocare quelli che non sono più diritti costituzionali, ma concessioni.
Inoltre
il Green Pass abitua le stupide Pecore Panglossiane ad un controllo sempre più
asfissiante e pervasivo.
Il
Poliziotto del Pensiero O’Brien dichiara a Winston Smith mentre lo tortura:
Non ci
interessa il bene degli altri; ci preme solamente il potere. Non il benessere, non i fasti, non
la vita eterna né la felicità: solo il potere, il potere assoluto. […]
Il
potere non è uno strumento, è un obiettivo. Non si impone una dittatura per
difendere una rivoluzione; semmai si fa la rivoluzione per imporre una dittatura.
“
L’obiettivo della persecuzione è la persecuzione stessa. L’obiettivo della tortura è la
tortura. L’obiettivo
del potere è il potere. Adesso inizi a comprendermi?” (George Orwell. “1984”)
In
brevis, l’Italia funziona da sempre come laboratorio politico della Destra più
bieca e autoritaria. Prima il Fascismo, che ha dato il la al Nazismo (senza
Mussolini a ispirarlo, Hitler sarebbe rimasto un attivista di piccolo
cabotaggio). Oggi, questo.
Con il
dinamico duo Conte-Speranza prima e con Draghi-Speranza poi, viene sperimentata la risposta del popolo di uno Stato da
decenni Democratico e Costituzionalmente garantito di fronte ad uno Stato di
Eccezione forgiato su un’emergenza sanitaria creata artatamente. Come reagirebbe una popolazione da
sempre protetta da una Costituzione granitica di fronte alla strategia della
paura e all’isteria della sopravvivenza?
Adesso
i Fascio-Filantrocapitalisti Soroi lo sanno e non è certo una buona notizia per
noi.
Sugli
intellettuali italiani è meglio non parlare, perché è vergognoso.
Io
credo che bisogna rendersi conto che in Italia è stato attuato, con il pretesto
del terrore sanitario, un vero e proprio colpo di Stato gestito dalle stesse
autorità del Paese.
Tutti
i principi del diritto, e anche della convivenza politica, sono stati fatti
saltare uno dopo l’altro. Abbiamo lo stato di emergenza invece della legge. Abbiamo l’informazione
imposta invece del libero dibattito. La tecnica invece della politica. Abbiamo la distanza, il sospetto e
la discriminazione invece della solidarietà della convivenza. Insomma: i principi della convivenza
e del diritto sono venuti meno.
Il green
pass non significa libertà.
Mi
pare che stiano cambiando l’idea stessa di libertà e l’idea stessa di diritto.
Due esempi semplici: primo, il green pass.
Il
green pass fa parte di quel modello politico chiamato “libertà autorizzate”.
Di cosa si tratta?
L’autorizzazione
di un diritto è un atto che non concede nuovi diritti, ma autorizza l’esercizio
di quelli già esistenti.
Come
la libertà di uscire di casa, andare al ristorante o prendere il treno. Diritti elementari che adesso hanno
bisogno di una autorizzazione per essere esercitati.
Ed è qui che si vede la cecità delle persone che
pensano che il green pass sia un principio che garantisce la libertà quando la
libertà autorizzata non è più una libertà, in quanto può essere revocata da chi
ha dato l’autorizzazione.
Cancellata
la certezza del diritto.
L’altro
punto riguarda la natura stessa del diritto. Per definizione il diritto deve
essere certo: non esiste legalità senza certezza del diritto. Ora, se invece, come sta avvenendo,
il governo interviene ogni 15 giorni su un problema, cambiando continuamente le
regole, non c’è più legalità.
Questo
fenomeno non rientra nella legalità. Un diritto incerto non è un diritto.
È un
cambiamento enorme perché la gente si sta abituando. Per vivere, rispettando la
legge, occorre che i cittadini sappiano quale è la legge e che questa sia
stabile. Altrimenti
si cade in uno stato di illegalità.
Il
colpo di stato.
Questi
due concetti sono importanti. Siamo entrati in questo colpo di stato, che è già
avvenuto.
Cambieranno
il nostro concetto di libertà e di diritto. In fondo questo modello che fa
emergere una situazione illegale insieme a quella legale, l’assenza di norme
accanto alle norme, è quello che gli studiosi definivano lo stato nazista.
Cioè
uno stato duale: da una parte sembra che lo stato sia ancora operativo, mentre dall’altro emergono nuovi
poteri esterni che poi sono quelli che in realtà decidono.
La
cecità delle persone [sulla falsa libertà delle persone] procede insieme
all’informazione imposta. Il governo tra i vari decreti legge ne ha emanato anche uno
che finanzia i giornali che pubblicano le informazioni del governo sul
coronavirus. Tutti i giornali hanno preso questi fondi. Credo che un giorno gli storici
guarderanno a questo momento come un momento della storia in cui i giornalisti
hanno dato prova della più vergognosa e infame complicità con l’amministrazione
pubblica.(Giorgio Agamben, IV Congresso
dell’Associazione Radicale Diritti alla Follia del 13 novembre 2021, ripreso da
nicolaporro.it)
Da
sottolineare che, per l’infinita pletora di pennivendoli e gazzettieri italiani
a servizio permanente effettivo del Nazi-Draghismo, grandi Intellettuali come Cacciari,
Agamben, Vattimo, e pochi altri, sarebbero diventati i “Cattivi Maestri”.
Non è
ultroneo rammentare che i veri “Cattivi Maestri” erano quelli che
irreggimentavano i movimenti anarcoidi in senso insurrezionalista e violento:
Lotta Continua da cui emersero i Nuclei Armati Proletari; Potere Operaio
(«Democrazia è il fucile in spalla agli operai») da cui nacque Autonomia
Operaia di Toni Negri – P.A.C. di C.
Battisti («Attento poliziotto, è arrivata la compagna P38!») fino a Prima Linea
e Brigate Rosse, che insanguinarono il Paese con gesta brutali ma soprattutto
senza un minimo di razionalità.
(L’immagine
iconica degli anni di piombo: G. Memeo punta la P38 ad altezza d’uomo.)
Ora,
che Filosofi e Giuristi Democratici e Libertari della Vera Sinistra come
Agamben, Cacciari, Vattimo, Mattei, Lottieri, Zhok, et al., vengano paragonati
ai “Cattivi Maestri” à la Moretti, Curcio, Battisti, Sofri, Bergamin, Negri, et
similia, dimostra lo stato di marcescenza etico-cognitiva che connota l’attuale
“ceto intellettuale italiano”, per non parlare della marcia e corrotta
“Informazione” mainstream nostrana.
Ma l’appecoronamento dei “giornaloni” italiani non sembra ancora sufficiente per la Cabala Mondiale dei Soroi e il Nazistico Grande Reset di Schwab.
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