IL COLOSSALE IMBROGLIO ECONOMICO

 IL COLOSSALE IMBROGLIO ECONOMICO

E LA DISTRUZIONE DELL’UMANITA’.

 

 

Un mondo di balle - Estratto da "L'Imbroglio della Realtà e l'Inganno della Percezione"

Macrolibrarsi.it- David Icke- Libro -(15-3-2022)- ci dice :

 

“Guarda senza vedere, ascolta senza udire, tocca senza sentire, mangia senza gustare, si muove senza consapevolezza fisica, inala senza percepire odori o profumi e parla senza pensare.”

(Leonardo da Vinci sulla mente umana).

 

Il mondo è clinicamente folle, una semplice verità di cui dobbiamo prendere atto al più presto.

È proprio da qui che bisogna partire per indagare la natura dell’esistenza in questa “realtà”. Partendo da un altro presupposto perderemmo il senso della “trama” e non avremmo più speranza di ritrovarlo.

Ecco quindi la prima lezione: il mondo è dannatamente matto… pazzo, strambo, svitato. In confronto, un musicista rock è molto meno “fuori di testa”!

Una volta compreso questo concetto, la vita diventa più facile da affrontare.

 

Ma se si tenta di dare un senso a qualcosa che è del tutto folle, si finisce per passare l’intera esistenza nello smarrimento e nello sconcerto più totali. «Dev’essere un problema mio», sento dire da qualcuno. «Il mondo non può essere così alienato, così stupido, così, beh, oggettivamente squilibrato. Sono io ad avere qualcosa che non va».

No, no. Ecco l’errore madornale.

Non si tratta di noi.

Il mondo è davvero così alienato, così stupido, così, beh, oggettivamente squilibrato.

Per venirne fuori servirebbe un esercito di psichiatri, se non fosse per il fatto che tutti gli psichiatri che ho conosciuto avevano a loro volta bisogno di un aiuto psichiatrico. Si dice però che il miglior posto per nascondere un albero sia una foresta.

Immaginate di essere nati in un manicomio e di aver trascorso tutta la vostra vita dietro un muro che vi separa dal resto del mondo. A quel punto pensereste che tutta la pazzia che vi circonda sia la normalità, poiché “normale” è solo una parola per definire ciò che abbiamo sempre conosciuto e pensato. Non c’è nulla di più soggettivo del concetto di “normalità”. Se qualcuno si introducesse in quel manicomio e facesse notare che ciò che succede lì è folle e anormale, i pazienti lo prenderebbero per pazzo. «Noi siamo normali, il pazzo sei tu», direbbero.

Proprio per questa ragione, il fatto che così tante persone pensino che io sia pazzo è davvero confortante.

Osservandolo dall’esterno anche solo per pochi minuti, chi mai potrebbe negare che il mondo è un manicomio?

Abbiamo banchieri che ci prestano denaro inesistente (“credito”) caricato degli interessi; abbiamo dottori che, presumibilmente, dovrebbero curare i malati, quando invece negli Stati Uniti il killer numero uno è proprio il cosiddetto metodo di cura; cerchiamo di debellare il cancro uccidendo il paziente con chemioterapie e radioterapie che distruggono il sistema immunitario e portano sempre più cancro e molto altro ancora; abbiamo scienziati che credono di sapere tutto e che invece non hanno il benché minimo indizio sulla vera natura della realtà; abbiamo insegnanti che propinano a bambini e ragazzi qualunque idiozia imposta da un sistema folle e ignorante, senza curarsi di quanto mendaci e imperfette possano essere tali nozioni; abbiamo uomini in abiti ecclesiastici i quali dicono alle loro congregazioni che tutto ciò che hanno bisogno di sapere è racchiuso in un libro, sia esso la Bibbia, il Corano, il Talmud ecc., ma, cosa ancora più folle, abbiamo miliardi di persone che ci credono;

abbiamo partiti politici in competizione tra loro per aggiudicarsi la “poltrona”, quando da dietro le quinte sono tutti controllati dallo stesso potere, il motivo per cui l’“ordine del giorno” è sempre lo stesso, indipendentemente da chi sia al governo; mangiamo e beviamo veleni chimici contenuti nel cibo e nell’acqua, e la maggior parte delle persone sembra pensare che tutto questo sia perfettamente normale: «Hey, lo sapevi che qualche pazzo dice che c’è differenza tra la roba da mangiare piena di veleni chimici e quella che non lo è? Sono fuori di testa»; abbiamo alimenti geneticamente modificati che stanno geneticamente modificando noi, e tuttavia tanta gente non considera mai le possibili conseguenze .

Voglio dire, cibo geneticamente modificato: svegliaaaa;

abbiamo mezzi di comunicazione di massa che non hanno idea di cosa stia succedendo nel mondo ma che hanno la pretesa di… raccontarci cosa sta succedendo nel mondo; assistiamo alla costante soppressione delle nostre libertà con la scusa di proteggere le nostre libertà; e abbiamo governi che bombardano civili con la scusa di proteggerli dalla violenza.

Siamo arrivati al punto in cui milioni e milioni di persone in tutto il mondo scendono nelle strade per protestare contro la situazione economica, contro il divario tra ricchi e poveri che va sempre più ingigantendosi e contro il caos (calcolato) del sistema finanziario utilizzato come pretesto (calcolato) per il più colossale trasferimento di ricchezze (dai molti ai pochi, dai poveri ai ricchi e dalle masse all’élite) che la storia umana ricordi.

 

Un numero enorme di persone sta perdendo la propria casa e i mezzi di sostentamento, e i programmi di austerità riducono o eliminano il sostegno del “governo” (tasse) ai meno abbienti, che rimangono senza alcuna “rete di sicurezza” che li protegga da tutta questa mancanza (calcolata) di sensibilità e rispetto.

In Paesi come la Grecia, i genitori arrivano a vendere o dar via i propri figli perché non hanno soldi per sfamarli. Altre persone si suicidano perché non vedono alcuna via di uscita e perdono la speranza. In Gran Bretagna, migliaia di anziani e disabili stanno perdendo le sovvenzioni statali (denaro dei contribuenti) poiché le norme che regolano l’inabilità al lavoro sono cambiate. Al tempo stesso, il governo sta riducendo i posti di lavoro destinati ai disabili. Un giovane sofferente di paralisi cerebrale, difficoltà di apprendimento e semi-cecità (il quale non è neppure in grado di radersi, lavarsi i capelli e allacciarsi le scarpe) si è visto negare dal consiglio comunale le già scarse undici ore di assistenza settimanale; la decisione è stata motivata citando la carenza di fondi. Per le reti occulte che manipolano la società globale, queste persone sono soltanto “bocche inutili” e quindi irrilevanti.

Qui, nel Regno Unito, persone ammalate di cancro a uno stadio avanzato sono state obbligate a tornare al lavoro per paura di perdere la pensione e sono morte nel giro di sei settimane; altre, sofferenti di crisi epilettiche e anch’esse costrette a lavorare, sono decedute dopo pochi mesi. Altre ancora si sono suicidate, tra cui un’adolescente affetta da una malattia mentale, impaurita all’idea di restare senza un tetto per via dei tagli ai sussidi.

Martine White, 50 anni, è una vittima del Thalidomide, il farmaco che un tempo veniva prescritto alle donne incinte contro le nausee mattutine e che causò gravi difetti ai neonati. La donna è affetta da tumore al cervello, è cieca da un occhio e ha le braccia deformate, fatica a camminare e ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico alla colonna vertebrale che potrebbe condannarla per sempre su una sedia a rotelle. Ma il crudele, spietato e rivoltante governo britannico ha deciso che Martine deve trovare lavoro oppure perderà metà dei sussidi a lei destinati. Martine ha detto:

È impossibile. Non riesco a camminare bene, non posso stare in piedi, non riesco a tenere in mano gli oggetti, soffro di vertigini per via del tumore, non ci vedo da un occhio e sono sorda da entrambe le orecchie. È davvero deprimente. Cosa devo fare?

Ma a loro non importa un bel nulla, Martine, perché sono soltanto spietati automi senz’anima.

Si prevede che entro il 2015 oltre la metà dei giovani britannici vivrà in case con un reddito “al di sotto della soglia di povertà” a causa dei tagli al welfare, dell’aumento delle tasse e del congelamento dei salari. I responsabili di tutto questo sono mentalmente malati e tuttavia governano il Paese.

Tra caos economico e crollo delle opportunità occupazionali, Iain Duncan Smith, segretario di Stato per il Lavoro e le pensioni del Regno Unito, è stato nominato al governo per accanirsi contro i più poveri e i più indifesi. Smith, buono a nulla di professione, ha aggiunto il secondo nome “Duncan” per sembrare “doppiamente” chic. Grazie all’aristocratico suocero, costui vive in una tenuta di campagna e ha detto ai meno abbienti di “trovarsi un lavoro retribuito sulle basi del salario minimo” per sottrarre se stessi e i propri figli alla povertà. Il ministro degli Esteri William Hague (non so perché, ma tutte le volte che lo vedo me lo immagino in calzoncini corti e berretto da scolaro) ha detto che per superare le difficoltà economiche la gente “deve lavorare di più”.

Questi due politici viziati sono indecentemente ricchi rispetto alle persone a cui fanno la predica sul bisogno di più impegno nel lavoro e austerità, e la stessa dinamica si ripete in tutto il mondo perché, alla fin fine, tutti i Paesi sono governati dalla stessa rete globale.

Burattini come Smith, Hague, Cameron, Blair, Bush e Obama sono soltanto servitori di “padroni invisibili” che la gente non vede mai.

Ci stiamo palesemente avviando verso quel mondo di brutale controllo di massa che ho predetto tanto tempo fa: ed è proprio ciò che succederà se continueremo a permettere che poche menti malvagie si impongano su moltitudini di persone disorientate. I responsabili di queste angherie non provano rimorsi o sensi di colpa per le sofferenze che stanno causando; anzi, per loro tutto questo è una vera goduria, come spiegherò più avanti.

Nelle regioni asiatiche, un numero incredibile di piccoli agricoltori si è tolto la vita in seguito alla distruzione finanziaria provocata da multinazionali come la Monsanto.

Tra i motivi principali ci sono le conseguenze economiche delle sementi terminator della Monsanto, che durano soltanto lo spazio di una stagione e poi devono essere acquistate nuovamente, mentre in origine ogni singolo raccolto forniva le sementi per la stagione successiva.

Alcuni agricoltori nordamericani sono stati citati in giudizio e fatti finire sul lastrico dalla Monsanto per aver utilizzato senza licenza le sue sementi geneticamente modificate (in realtà portate dal vento o cadute da camion di passaggio) che tra l’altro hanno contaminato terre di contadini che non avevano alcuna intenzione di coltivare organismi geneticamente modificati (OGM).

 Il fatto che la Monsanto abbia vinto queste cause è la conferma di come le multinazionali controllino gran parte del cosiddetto sistema della “giustizia”, ideato e manipolato per andare contro gli interessi della popolazione di qualunque Paese.

Attualmente il presidente americano ha il potere di ordinare l’incarcerazione e persino l’uccisione di qualunque cittadino statunitense in qualunque parte del mondo, anche in assenza di prove, accuse o un regolare processo. Se pensate che io stia esagerando, informatevi. Si tratta di una legge vigente.

Migliaia di bambini e civili vengono uccisi nel Nord Africa e nel Medio Oriente dai “droni”, velivoli telecomandati dalle basi militari a miglia e miglia di distanza dai bersagli designati, ancora una volta senza produrre prove o motivazioni, eccetto il fatto che «siamo noi a decidere chi vive e chi muore». Ci sono bambini che vengono sottratti ai propri amorevoli genitori da istituzioni profondamente corrotte, come i servizi sociali, le organizzazioni per la protezione dell’infanzia e il sistema delle family courts, utilizzando giustificazioni fabbricate ad arte, dal momento che le reti che si celano dietro gli affari globali hanno un insaziabile desiderio di bambini, per ragioni che spiegherò.

Il mondo è molto, molto malato perché abbiamo permesso a un cancro parassitario di sottrarre e nutrirsi della nostra forza vitale, il nostro lavoro e la nostra creatività; ma ora dobbiamo liberarcene, e alla svelta. Perdipiù, questo è solo un elenco parziale delle follie e degli orrori che si verificano a livello globale.

Quindi il mondo non è oggettivamente squilibrato? Volete scherzare?

Direi che è l’equivalente planetario di Hannibal Lecter . Queste parole dello scrittore Michael Ellner riassumono bene la situazione:

Guardiamoci intorno. È tutto alla rovescia. I medici distruggono la salute, gli avvocati distruggono la giustizia, gli psichiatri distruggono le menti, gli scienziati distruggono la verità, i principali mezzi di comunicazione distruggono l’informazione, le religioni distruggono la spiritualità e i governi distruggono la libertà.

Tutto questo accade per un crudele e ben calcolato motivo che rivelerò dettagliatamente nel corso del libro.

Il mondo va alla rovescia perché qualcuno(Klaus Schwab, il nuovo Hitler!) ha deciso che così dev’essere.

Sempre più persone si stanno rendendo conto che tutto ciò non è frutto di coincidenze, casualità o incompetenza ma che, al contrario, è stato creato intenzionalmente.

Oh sì, il sistema è pieno di incompetenti, ma costoro sono soltanto i “servi” e non i veri artefici di ciò che sta succedendo. Questi individui non danno ordini, li eseguono solamente, oppure si limitano a impartirli ai loro subordinati nella scala gerarchica; ma, in ogni caso, tali imposizioni giungono da livelli della struttura di cui essi stessi non conoscono neppure l’esistenza! È tutto compartimentalizzato, circoscritto e ingannevole.

Ciò a cui stiamo assistendo non è un “caos” casuale, bensì un “caos” organizzato, “incompetenza” organizzata, depravazione e sofferenza organizzate.

Vi spiegherò come, perché e ad opera di chi; per ora vi basti sapere che non possiamo comprendere gli eventi mondiali finché non ci renderemo conto che essi vengono orchestrati con una finalità ben precisa: la schiavizzazione di massa dell’umanità. Più il mondo cambia in peggio, e a un passo sempre più spedito, più ci si accorge di tutto questo, persino gli ex scettici.

Si sente parlare di “teorici della cospirazione” come se anche soltanto nominando questa parola si rischiasse di passare per squilibrati o paranoici.

Ma “cospirazione” significa semplicemente “accordo per organizzare e realizzare un atto illegale, illecito o sovversivo” oppure “accordo tra due o più parti per commettere un crimine o portare a termine un proposito legale tramite un’azione illegale”.

In base a queste definizioni è ben evidente che il mondo sta letteralmente affogando nelle cospirazioni. E cosa c’è di più ingannevole dei “teorici della coincidenza” i quali sostengono che è solo per pura fatalità se lo stato di polizia orwelliano in tutte le sue molteplici sfaccettature sta prendendo piede praticamente in ogni nazione nello stesso momento servendosi della stessa scusa? Io dico che questa è negazione, che questo è autoinganno, all’ennesima potenza.

Il mondo è intenzionalmente folle. Ma c’è del metodo nella follia. Si tratta pur sempre di follia in quanto bisogna essere profondamente e irrimediabilmente squilibrati per fare ciò che quegli individui cercano di fare; ma il punto è che essi sanno cosa stanno facendo.

 Non sono dei pazzi che si dibattono a destra e a manca senza alcuna ragione. È stato tutto freddamente calcolato, e l’apparente pazzia che ci circonda è l’indispensabile copertura per nascondere come viene orchestrata la crescente schiavizzazione umana.

Prima del mio risveglio, avvenuto nel 1990, ero come Neo nei film della serie Matrix. Osservavo il mondo e in cuor mio sapevo che c’era qualcosa di profondamente sbagliato, ma la domanda era: cosa, esattamente? Capivo che tutto era folle, crudele e ingiusto, ma… perché? Da dove aveva origine quella pazzia?

Come Morpheus dice a Neo:

Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c’è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l’avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me.

Oggigiorno tantissime persone si rendono conto che nel mondo sta succedendo qualcosa di grave ma non ne capiscono il motivo.

Questa confusione ben architettata compare in un documento venuto alla luce alcuni decenni orsono e intitolato “Armi silenziose per guerre tranquille” [titolo originale: Silent Weapons for Quite Wars; N.d.T.], un manuale di istruzioni per agenti della cospirazione che spiega come esercitare il controllo mentale di massa.

 Il documento è datato maggio 1979 e apparentemente venne ritrovato nel luglio del 1986 in una fotocopiatrice IBM venduta all’ingrosso.

 Le “guerre tranquille” a cui il documento si riferisce sono quelle invisibili perpetrate ai danni della mente umana, e le “armi silenziose” sono le manipolazioni mentali ed emozionali basate su situazioni appositamente create per far reagire la mente e le emozioni nel modo voluto.

Ecco alcune delle strategie diversive descritte nel documento:

Mass media: deviare l’attenzione del pubblico adulto dai veri temi sociali, catturandolo con questioni senza reale importanza; Scuole: mantenere i giovani nell’ignoranza riguardo alla vera matematica, alla vera economia, alla vera giurisprudenza e alla vera storia; Spettacolo: mantenere l’intrattenimento pubblico a un livello al di sotto del 6° grado scolastico; Lavoro: mantenere la gente occupata, occupata, occupata e senza tempo per pensare; retrocessione “alla fattoria” insieme agli altri animali.

In questa descrizione qualcuno di voi ha per caso riconosciuto il mondo di oggi?

Nel documento si afferma che un sistema basato sulle armi silenziose opera utilizzando dati «ottenuti da un pubblico docile tramite forze legalizzate (ma non sempre legittime)». Molte di queste informazioni vengono rese disponibili a coloro che programmano i sistemi basati sulle armi silenziose attraverso i sistemi fiscali, fornendo dati ben organizzati contenuti nei documenti federali o nazionali «raccolti, assemblati e presentati dagli stessi contribuenti e da impiegati».

Nonostante sia stato redatto decenni fa, il documento illustra esattamente ciò che sta accadendo oggi.

Vi si legge:

Quando un governo può riscuotere imposte e pignorare proprietà private senza cospicui risarcimenti, ciò sta a indicare che i cittadini sono prossimi alla resa, all’accettazione della schiavitù e degli abusi legali.

 Un buon indicatore del grado di tale sottomissione, facilmente quantificabile, è il numero di cittadini che paga le imposte sul reddito nonostante l’evidente mancanza di reciprocità o di onesto servizio da parte del governo.

Armi silenziose per guerre tranquille descrive come, per conseguire la schiavitù collettiva, sia necessario ottenere «il consenso della gente a lavorare e quindi ad assumere un certo rango, posizione, livello o classe nella struttura sociale, ovvero a fornire posti di lavoro ai vari livelli dell’ordine gerarchico in questione» (in cui ognuno sa qual è il proprio ruolo).

 Nel documento si legge che ogni classe, per garantirsi il proprio livello di introiti, controlla la classe immediatamente sottostante e in tal modo preserva questa struttura .

 «Tutto ciò fornisce stabilità e sicurezza garantendo che il governo sia al comando». Il documento identifica una minaccia alla “sovranità dell’élite” nel caso le classi inferiori divenissero più istruite e avessero maggiori pretese rispetto all’élite stessa, ma «posponendo abbastanza a lungo l’ascesa delle classi inferiori, l’élite potrà conseguire il dominio energetico e, tramite consenso, il lavoro non deterrà più la posizione di risorsa energetica essenziale».

In altre parole, si sostituisce il lavoro della gente con la tecnologia, e di conseguenza la gente è fregata.

Oggi ci stiamo dirigendo verso questo epilogo molto rapidamente.

Gli autori del documento affermano: «[…] fino a quando tale dominio energetico non sarà assolutamente stabilito, il consenso della gente a lavorare e a lasciare che i propri affari siano gestiti da altri dovrà essere tenuto in considerazione, poiché in caso contrario ciò potrebbe far sì che la popolazione interferisca nel trasferimento finale delle fonti energetiche al controllo dell’élite».

Sempre secondo gli autori, è essenziale riconoscere che il consenso pubblico è una chiave fondamentale (all’epoca in cui ciò venne scritto) per il rilascio di energia nel processo di “amplificazione economica” (derubare il mondo).

Quindi, come sottolineo da vent’anni e oltre: è essenziale negare in massa il nostro consenso nei confronti di tutto questo. Il documento parla anche della “guerra tranquilla” alla psiche umana:

Spara situazioni invece di proiettili; è azionata dall’elaborazione di dati invece che da una reazione chimica (esplosione); ha origine da sequenze di informazioni (bit) invece che da granelli di polvere da sparo; parte da un computer invece che da un’arma da fuoco; viene manipolata da un programmatore informatico invece che da un tiratore scelto; risponde agli ordini di un banchiere invece che di un generale dell’esercito.

Essa non produce manifestamente alcun rumore di esplosione, non provoca palesi danni fisici o mentali e non interferisce in modo evidente con la vita sociale quotidiana di ciascuno. Eppure produce un “rumore” inconfondibile, provoca inconfondibili danni fisici e mentali e interferisce inequivocabilmente con la vita sociale quotidiana; tutto questo agli occhi di un osservatore esperto, naturalmente, una persona che sa cosa cercare. La popolazione non può comprendere cosa sia quest’arma, e quindi non può credere di essere attaccata e sottomessa ad essa.

La popolazione potrebbe istintivamente sentire che qualcosa non va, ma a causa della natura tecnica delle armi silenziose non può esprimere i propri sentimenti in modo razionale o gestire il problema con intelligenza. Di conseguenza non sa né come invocare aiuto né come associarsi ad altri per difendersi.

Quando un’arma silenziosa viene applicata gradualmente, la popolazione si adegua/ adatta alla sua presenza e impara a tollerare che essa invada la sua vita, fino a quando la pressione (psicologica, attraverso l’economia) diventa eccessiva; a questo punto avviene il crollo.

Di conseguenza, l’arma silenziosa è un tipo di arma biologica. Essa va a colpire la vitalità, il libero arbitrio e la mobilità degli individui di una società tramite la conoscenza, la comprensione, la manipolazione e il conseguente attacco alle loro fonti di energia naturale e sociale, indebolendone così i punti di forza e sfruttando le loro debolezze fisiche, mentali ed emozionali.

Esattamente ciò che è stato fatto fino a questo momento e che ancora accade, oggi più che mai. Costoro sono convinti che non riusciremo mai a scoprire il loro “gioco”, e tantomeno a sospettare che ce ne sia uno in atto.

(Ma Klaus Schwab-il nuovo Hitler - con la sua “Quarta Rivoluzione Industriale “e “RESET”  ha svelato l’inghippo…ndr).

Ma in questo libro rivelerò cosa sta andando storto e così pure il perché e chi c’è dietro questa guerra contro la percezione umana. Spiegherò anche in che modo le persone possono «associarsi ad altri per difendersi» da quanto sta accadendo.

Già un quarto di secolo fa sapevo che sarebbe successo tutto questo, da quando varcai la soglia dell’abitazione della sensitiva Betty Shine e tutti gli indizi mi si palesarono con incredibile sincronicità. Da allora sono stato condotto verso persone, documenti, libri ed esperienze personali che mi hanno guidato nel profondo della “tana del bian-coniglio” (ove si celano i segreti del controllo sull’umanità) e connesso a un flusso interminabile di nomi, situazioni ed eventi (apparentemente senza alcun legame tra loro) antichi e moderni, legati a culture e ambiti tematici molto diversi. A un certo punto ho compreso che erano tutti fili dello stesso arazzo, intrecci della stessa rete e tessere dello stesso mosaico.

Ma la cosa più importante è che ho potuto osservare la vera natura della realtà; solo allora sono riuscito a vedere questo folle, folle mondo nel suo vero contesto e a scoprire perché lo è, in che modo e a quale scopo. L’umanità è fondamentalmente inconsapevole e, come analizzeremo in seguito, anche a questo c’è una spiegazione.

Ho dovuto eliminare tutte le mie idee preconcette sulla vita e sulla realtà, e lasciare che fossero le informazioni a guidarmi; infatti, quando ci si libera dal pensiero convenzionale (programmato) e dalla comune percezione, ci si ritrova ad aver a che fare con informazioni che, dal punto di vista delle “regole” comunemente adottate, sono apparentemente folli. Ma cosa sono queste “regole” politiche, scientifiche e accademiche? Nient’altro che ciò la società, o meglio, il Sistema di controllo che la dirige, ci ha inculcato per l’appunto come “regole” che non hanno nulla a che vedere con la verità, perché il loro obiettivo è la schiavizzazione della mente attraverso l’ignoranza della verità.

Ecco il motivo per cui affermo che sono tutte balle. Queste “balle” sono le regole ideate per tenerci alla larga dalla verità e, dal momento che la nostra società è fondata su tali “regole”, allora significa che essa è fondata su nient’altro che balle.

(E con le “balle” il gran sacerdote “Klaus Schwab …ci ha infinocchiati tutti !)

Se cercassimo di comprendere la vita umana partendo da un’altra prospettiva, ci ritroveremmo a rincorrere la nostra coda per sempre.

Sono tutte balle, questa è la prima cosa da sapere; la seconda è che non dev’ essere così.

E allora, come mai è ciò che succede?

La risposta (con molti altri dettagli essenziali) è quella data da Morpheus nel film Matrix:

— Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.

— Quale verità?

Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente.

Oh sì, è assolutamente così. Ma cos’è Matrix, la Matrice? Come ci influenza? Perché rende il mondo totalmente folle? Il mondo è così com’è, dissennato, per motivi che mi accingo a spiegarvi.

Le informazioni mi sono giunte in quasi venticinque anni dedicati a seguire tracce e indizi, in un lungo percorso che mi ha portato a visitare oltre 50 Paesi e a vivere esperienze incredibili. Ma sarete voi a decidere se e come accogliere e utilizzare queste informazioni, alcune delle quali forse vi risulteranno difficili da accettare.

Come dice Morpheus: «Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia. Sei tu quello che la deve attraversare…».

Ed è così che dovrebbe sempre essere: la libera scelta di una mente libera.

 

 

 

 

 

 

Coronavirus la più grande

truffa politica della storia.

Radioradio.it- Redazione -(17 Maggio 2020)- ci dice :

 

Il Dr. Dan Erickson e il Dr. Artin Massihi (specialisti in medicina d’emergenza), comproprietari dell’Accelerated Urgent Care di Bakersfield, in California, hanno prodotto una serie di video in cui chiedono se sia necessario l’ordine di lockdown con particolare riferimento alla California, interrogandosi sull’affidabilità dei dati prodotti dai modelli predittivi.

 I video hanno fatto il giro del web e in poche ore hanno raggiunto oltre 5 milioni di visualizzazioni, prima di essere rimossi da YouTube. Il tutto è stato amplificato da Elon Musk che ha rilanciato i contenuti e da Fox News che ha intervistato il Dr. Erickson in prima serata per discutere il suo punto di vista.

Pronta la risposta dell’American College of Emergency Physicians (ACEP) e dell’American Academy of Emergency Medicine (AAEM) che “condannano congiuntamente ed energicamente le opinioni rilasciate dal Dr. Daniel Erickson e dal Dr. Artin Massihi”, attraverso una nota ufficiale.

Abbiamo tradotto e doppiato per voi un articolo del ‘The Washington Times‘, testata giornalistica nata nel 1982 di stampo conservatore (da non confondere con il ‘The Washington Post‘), non nuova a proporre ai suoi lettori punti di vista diversi da quelli mainstream.

“Il Coronavirus è la più grande truffa politica della storia” questo il titolo di un articolo del The Washington Times (28 aprile 2020) della giornalista Cheryl K. Chumley che abbiamo tradotto e doppiato per voi.

Il nuovo coronavirus è reale.

La risposta al coronavirus è stata volutamente esagerata. E con il tempo, questa esagerazione si rivelerà come la truffa politica che è.

Infatti, il COVID-19 sarà considerato una delle più grandi risposte, vergognosamente esagerate, sovrastimate, irrazionalmente gonfiate, e del tutto ingannevolmente viziate per un problema sanitario nella storia americana, una risposta che è stata largamente propagandata da professionisti del settore medico che non hanno alcuna esperienza in materia di economia o di governo.

I fatti sono questi: COVID-19 è una malattia che fa ammalare alcuni, si rivela fatale per altri, soprattutto per gli anziani – e non fa nulla alla stragrande maggioranza delle persone.

Questo è tutto. Questo, in poche parole, è tutto.

O, per dirla con le parole di Dan Erickson e Artin Massihi, medici e co-proprietari della Accelerated Urgent Care a Bakersfield, California: “Facciamo riaprire il paese – e subito”.

“Dobbiamo ancora restare rintanati in casa? La nostra risposta è: decisamente no. Abbiamo bisogno di chiudere le aziende? Decisamente no… [Tutti] i dati mostrano che è ora di porre fine alle restrizioni”, ha detto Erickson in una recente intervista.

Ha ragione. Hanno ragione.

I dati per tenere l’America chiusa e gli americani segregati semplicemente non esistono.

A dire il vero, è discutibile che sia mai esistita una vera ragione a questo.

Gli” scienziati”(?) che sono stati i fautori più accaniti della chiusura a causa del coronavirus avevano previsto che a marzo in America, sarebbero morte tra 100.000 e 250.000 persone. Hanno basato queste stime sulla modellazione computerizzata. Ma allo stesso tempo, basando quelle stime sulla modellazione computerizzata, hanno riconosciuto che la stessa è imprecisa e tende a sbagliare per eccesso.

“Nella mia esperienza non ho mai visto un modello per le malattie dove si sia verificato lo scenario peggiore”, ha dichiarato il Dr. Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e membro della task force per il coronavirus della Casa Bianca del Presidente Donald Trump, durante un’intervista alla CNN a marzo. “I modelli vanno sempre oltre il limite”.

Capito il messaggio di Fauci? I modelli informatici sono imperfetti e imprecisi e sopravvalutano sempre il problema.

Ma da questi dati informatici difettosi e troppo gonfiati sono nate comunque tutte le azioni costituzionalmente discutibili del governo: dall’ordinare la chiusura di attività commerciali alla messa in quarantena dei cittadini americani in casa, finanche al decidere qualche rapido e pietoso ed economicamente doloroso schema di redistribuzione del reddito attraverso la legislazione dei fondi per stimolare l’economia.

Da allora, circa 56.000 persone sono morte in America a causa del coronavirus, o no? Anche in questo caso, i fatti sono inconsistenti.

Il governo ha ordinato settimane fa agli ospedali di smettere di eseguire interventi chirurgici selettivi per far posto al numero previsto di pazienti affetti da coronavirus. E così hanno fatto. E così facendo, hanno tagliato i loro flussi di cassa. Così il Congresso ha approvato una legge che dà agli ospedali miliardi di dollari per curare i pazienti affetti da coronavirus. Conflitto di interessi? Diamine, sì!

I conteggi dei casi di coronavirus, già erronei a causa della modellazione computerizzata, sono stati poi sottoposti ad un’altra elaborazione falsata.“Mentre aumentano le domande sul processo di segnalazione e sull’accuratezza dei dati, la Pennsylvania rimuove più di 200 decessi dal conteggio ufficiale dei morti per coronavirus”, ha riferito l’Inquirer.

Se a ciò si aggiunge la natura sempre mutevole di un virus che si diffonde per via aerea e per contatto, onestamente, all’improvviso, anche la migliore ipotesi di Fauci, l’esperto, è all’incirca pari a quella di Mario Rossi (Joe Neighbor, nel testo, n.d.r.). È necessario quindi farsi guidare dal buon senso, combinato con la conoscenza dei virus del passato.

Ma i medici esperti hanno rifiutato questo approccio, si sono rifiutati di riconoscere il buon senso, si sono rifiutati di confrontarsi con i virus del passato in qualsiasi modo che non esagerasse l’impatto del coronavirus.

È stato detto agli americani che questo virus era diverso, che era molto più contagioso di qualsiasi altra cosa mai vista o studiata prima; così hanno detto agli americani.

 E ogni volta che i numeri diminuivano e si dimostravano sbagliati, beh, questo era dovuto al distanziamento sociale, alla quarantena ed alle mascherine che gli americani avevano indossato, per ordine del governo. Questo era stato detto agli americani.

Non ha senso. Semplicemente: non quadra. Semplicemente: non si giustificava, e non giustifica la totale distruzione dei diritti civili.

Ed ora alcuni nella comunità medica, grazie al cielo, cominciano a mettere in luce le evidenti omissioni di logica e di fatto che hanno afflitto questa lotta contro il coronavirus, lotta che si è protratta per troppo tempo, troppo a lungo.

Tra alcune delle osservazioni di Erickson: “Questa è immunologia – microbiologia 101. Questa è la base di ciò che sappiamo da anni: Quando prendi degli esseri umani e dici: “Andate a casa vostra, pulite tutti i mobili, disinfettateli con lisoformio”…, che danni fa tutto ciò al nostro sistema immunitario? … La reclusione in casa abbassa le difese e deprime il sistema immunitario”.

E questo: “Ogni volta che si verifica qualcosa di nuovo nella comunità [medica], si diffonde la paura – io avrei fatto quello che ha fatto il dottor Fauci… inizialmente. … Ma sapete, guardando le teorie e i modelli – che è ciò che queste persone usano – è molto diverso dal modo in cui il virus reale si presenta nelle comunità”.

 

E questo: “Pensate di essere protetti da COVID quando indossate guanti che trasferiscono malattie ovunque? … Indossiamo mascherine in un ambiente a rischio per proteggerci, ma non le indossiamo sempre. Perché? Perché capiamo la microbiologia. Capiamo l’immunologia. E vogliamo un sistema immunitario forte. Non voglio nascondermi in casa, deprimere il sistema immunitario e poi uscire (indebolito) e contrarre malattie”.

E questo: “Quando scrivo un referto di morte, mi vengono fatte pressioni per aggiungere COVID. Perché? Perché ci vengono fatte pressioni per aggiungere COVID? Forse per aumentare i numeri e farlo sembrare un po’ peggiore di quello che è? Ci stanno facendo pressioni all’interno per aggiungere COVID alla lista diagnostica quando riteniamo invece che non abbia nulla a che fare con l’effettiva causa della morte. La vera causa di morte non è stata il COVID, ma viene riportata come uno dei fattori di malattia. Non li ha uccisi il COVID, li hanno uccisi 25 anni di tabacco”.

Diventa più chiaro così?

Seriamente, America. L’unica ragione per cui siamo è ancora in modalità lockdown è politica.

O i politici hanno troppa paura di fare qualsiasi mossa che potrebbe ritorcersi contro di loro politicamente, oppure stanno usando questo coronavirus per i propri fini politici. Per esempio per approvare leggi sul controllo delle armi, come il governatore della Virginia Ralph Northam. O per alimentare le speranze della propria campagna elettorale sull’attuale economia devastata, come l’ex vicepresidente Joe Biden e tutti quelli che guardano ai democratici.

Ma per il resto dell’America, quell’America laboriosa e amante della libertà, è giunto il momento di mettere un freno a quanto è radicalmente incostituzionale.

“Se hai intenzione di calpestare i diritti costituzionali di qualcuno, è meglio che tu abbia una buona ragione – è meglio che tu abbia una ragione davvero buona, non solo una teoria”, ha detto Erickson. “I dati ci mostrano che è ora di rialzare la testa… quindi, se non la rialziamo, qual è la ragione?

Questa è la domanda chiave.

Con il passare del tempo, la risposta diventerà sempre più evidente. Il coronavirus può essere reale – ma è stato ingannevolmente esagerato, gonfiato. Ora speriamo solo che questa non sia una bufala che si ripete ogni volta che si avvicina la stagione dell’influenza.

(washingtontimes.com/news/2020/apr/28/coronavirus-hype-biggest-political-hoax-in-history/).

(Traduzione - Arrigo De Angeli).

 

 

 

 

 

Elon Musk, il troll del

capitalismo globalista.

Huffingtonpost.it- Riccardo Maggiolo- (9-2-2021)- ci dice :

(Hannibal Hanschke / Reuters ).

Dai razzi su Marte alle criptovalute: Musk è pieno di debiti e aziende in perdita ma è l'unico vincente. Ha scoperto come hackerare il mondo del business.

Cosa fareste se venisse da voi un imprenditore le cui aziende sono in perdita da anni, che avete visto lo scorso giorno spaccare un componente di un suo prodotto di punta durante un lancio mondiale in diretta TV, e vi chiedesse di finanziare coi vostri soldi un rivoluzionario jet supersonico a energia elettrica mentre fuma uno spinello? Se non avete risposto “Gli darei tutto quello che ho”, avete sbagliato risposta.

L’imprenditore di cui stiamo parlando è infatti Elon Musk, oggi l’uomo più ricco del mondo, considerato da moltissimi un genio visionario. E un genio, Musk, in effetti lo è. Ma forse non nel modo in cui quasi tutti lo pensano.

(E’ un “uomo di Davos” , tra i pupilli di Klaus Schwab, il nuovo Hitler che ha scritto

“la Quarta Rivoluzione Industriale ,Il “Grande Reset”, ecc. il tutto per distruggere l’umanità.).

 

Musk è un genio non perché vede il futuro, sa fare business come nessuno, è un ingegnere eccezionale e allo stesso tempo un programmatore di grande talento. No: Musk è un genio perché ha capito come “hackerare” il capitalismo globalista . O, come meglio si potrebbe dire utilizzando il gergo giovanile di oggi, come “trollarlo”. E, qualche giorno fa, ha raggiunto l’apice di questa sua impresa - tra tutte, di certo quella di maggior successo. Ma andiamo con ordine.

 

Elon Musk ha fatto la sua prima fortuna cavalcando la “internet bubble” degli anni ’90. Prima grazie a Zip.2 - una specie di “pagine gialle digitali” – e poi con la popolarissima piattaforma di pagamenti digitali Paypal, che era il risultato della fusione della sua X.com con un’azienda concorrente e che nel 2002 fu acquistata da eBay rendendo a Musk circa 180 milioni di dollari. Con questo bel capitale e volendo continuare a fare impresa, Musk fu tra quelli che si buttarono nel nuovo modello di business che per i decenni successivi avrebbe fatto la fortuna di molti danarosi investitori e imprenditori: la disintermediazione.

 

Qualcuno aveva infatti cominciato ad accorgersi che il prezzo finale di moltissimi prodotti e servizi era incredibilmente più alto del prezzo delle loro componenti, in quanto risultato di lunghissime catene di produzione in cui ogni intermediario doveva guadagnarci qualcosa. Disponendo di grandi capitali e sfruttando i vantaggi della globalizzazione e della digitalizzazione, era quindi possibile produrre da soli i componenti, “saltando” gli intermediari e mettendo sul mercato prodotti e servizi finiti a prezzi estremamente competitivi.

Questa fase, che potremmo chiamare di “iper-capitalismo globalista “, si basava anche su un altro assunto fondamentale: il potere della finanza. Sfruttando l’esplosione del valore dei mercati azionari innescato fin dagli anni ’80, si potevano creare aziende che fruttassero milioni pur essendo economicamente in perdita anche per decenni. Ecco come.

Dal momento che nel mercato azionario c’erano sempre più capitali e i rendimenti erano mediamente bassi - o comunque c’erano tante persone con tanti soldi in cerca di rendimenti alti - “bastava” andare da loro e dirgli: «Ho un’idea rivoluzionaria per un’impresa. Mi servono un bel po’ di soldi e di tempo per farla funzionare, ma tra 7-12 anni sarò leader di mercato: se investi oggi per allora avrai i tuoi soldi decuplicati o centuplicati». E, con le giuste entrature e sufficiente credibilità, i soldi si trovavano.

Dove sta però il vero trucco? Che, vedendo alcuni investitori che stanno mettendo molti soldi nella tua impresa, altri investitori fiutano l’affare e accorrono a darti altri soldi, magari anche a condizioni ancora più “pazienti” per ricevere gli interessi. Risultato: hai una liquidità enorme per entrare sul mercato a prezzi molto competitivi producendo buona parte delle tue stesse componenti, nonché la possibilità di andare in perdita per moltissimo tempo: la concorrenza non ha scampo. Diventa, quindi, una sorta di profezia che si auto-avvera. Amazon, per esempio, è un caso da manuale di questo tipo di “iper-capitalismo globalista”.

Musk si è avvantaggiato di questo meccanismo per le sue due imprese di riferimento, Tesla e SpaceX, ma è andato anche molto oltre. Egli infatti non è solo un’iper-capitalista: è un “ultra-capitalista globalista ”; è lo übermensch del capitalismo, proprio perché c’è dentro fino al collo ma allo stesso tempo è oltre; se ne avvantaggia ma allo stesso tempo lo distorce; lo esalta e insieme lo ridicolizza. È la bolla di tutte le bolle, l’emblema del business non-business, il joker del capitale. Un troll, insomma. E tutto questo perché ha capito che nella società post-moderna il valore fondamentale nel mercato capitalista globalista non è il denaro, né il petrolio, né i dati: è l’attenzione …di Klaus Schwab!

Anzitutto, Musk ha capito che l’era della complessità stava creando un moltiplicarsi di rischi incontrollabili, e che in ultima istanza chi avrebbe dovuto accumulare questi rischi e cercare di mitigarli per evitare che la società esplodesse sarebbe stato lo Stato. Lo avrebbe fatto soprattutto tramite l’immissione nel mercato di immense quantità di denaro, ma anche allo stesso tempo delegando alle aziende alcune delle sue funzioni tipiche. Questo per dare linfa al mercato e alla medio-piccola imprenditoria sofferente, ma anche e soprattutto perché lo Stato attuale da solo non sarebbe stato in grado di gestirle efficientemente.

 

Non solo: rispetto agli anni ’90, nei primi anni 2000 tra la popolazione stava crescendo una certa “insofferenza da capitalismo”, e quindi una diffusa richiesta a dare maggior attenzione ai valori che ai prodotti; al bene collettivo più che a quello individuale; all’ecologia più che alla produttività – si pensi al movimento “No logo”. Ma, per le ragioni di cui sopra, lo Stato avrebbe avuto sempre meno opportunità e capacità di occuparsene. Si apriva quindi uno spazio che consentiva sia di crearsi una reputazione molto positiva con grande visibilità verso i consumatori, sia di ottenere enormi investimenti con pochi vincoli da parte dello Stato e quindi dei mercati. In quel solco Musk si è buttato a capofitto con Tesla – produttrice di macchine elettriche - e SpaceX – azienda di razzi spaziali.

Un’altra cosa di cui si è reso conto Musk è che è piuttosto facile riunire un po’ di bravi ingegneri e designer e presentare un progetto che su carta può funzionare e che sembri avveniristico e incredibilmente attraente. La cosa veramente difficile è produrre l’oggetto in questione, e poi renderne la produzione sostenibile, scalabile, sicura, legale, profittevole. Ma mentre ogni altro imprenditore se pensa che un modello di business non sia sostenibile o scalabile si ferma prima di partire, Musk non si fa questo scrupolo: l’importante è che il progetto generi attenzione e sia funzionale a una narrazione di futuro desiderabile in cui lui è il genio visionario che lo porta al mondo, così da poter continuare ad accedere a capitali e avere il sostegno del pubblico e di Klaus Schwab , il suo deus ex machina , puro nazi-comunista.

Un ottimo esempio di tutto ciò è l’Hyperloop: un “treno” potenzialmente in grado di viaggiare alla velocità del suono muovendosi su un cuscino d’aria o magnetico all’interno di un tubo pneumatico a bassissima pressione, quasi annullando l’attrito dell’aria e del suolo. Musk lanciò l’idea nel 2012, e fu per lui un successo. Non da un punto di vista imprenditoriale, visto che non si lanciò nell’impresa (troppo impegnato, diceva), ma piuttosto comunicativo, avendo rinforzato la sua reputazione di genio visionario.

Eppure, basta fermarsi un attimo a pensare per avere seri dubbi sulla sostenibilità sia economica che operativa dell’Hyperloop. Quanto costerebbe costruire e mantenere una simile struttura per migliaia di chilometri? Quante linee si potrebbero fare?

Quanto costerebbe quindi un biglietto?

Sarà mai davvero competitivo con un volo aereo? E ha davvero vantaggi concreti rispetto al treno? Ma poi, se c’è un incidente dentro il tubo? Come può funzionare la manutenzione migliaia di chilometri di tubi di vuoto pneumatico? E se qualcuno ci lancia una bomba contro in un solo punto dei migliaia di chilometri di linea?

(Basta leggere “la Quarta Rivoluzione Industriale “ del suo sponsor Schwab per comprendere l’insulsaggine posta per scritto dal suo Maestro e dallo stesso posta alla base del “Nuovo Ordine Mondiale per distruggere l’umanità! “Ndr.).

Più di otto anni dopo, nonostante alcuni pronosticassero un primo Hyperloop operativo per il 2020, non c’è ancora nessun vero prototipo, e il primo Hyperloop ad oggi è previsto in India…nel 2030 (con lo smart-working e il coronavirus che già oggi lasciano a terra molti aerei).

Se pensate che effettivamente il progetto Hyperloop sembri strano, allacciate le cinture, perché è tra i meno bizzarri tra quelli che Musk ha lanciato o proposto negli anni. Ha parlato per esempio della possibilità di creare un reticolato di tunnel sotto le città in cui far scorrere tutto il traffico veicolare; tegole per tetti che sono anche pannelli solari (frutto peraltro dell’acquisizione dell’azienda del cugino, che ha dato adito a una lunga battaglia legale); voli con razzi passeggeri per andare da New-York a Shanghai in 40 minuti; un jet supersonico alimentato a sola energia elettrica; connettere il cervello umano con un computer tramite l’innesto nel cervello di dispositivi grandi come monete… Tutte queste idee sono diventate aziende o progetti di Musk; e tutte sono rigorosamente in perdita, ancora in stato prototipale e in clamoroso ritardo rispetto ai risultati promessi. Non di meno, ne hanno alimentato il mito.

Ma se ancora tutto questo vi sembra tutto sommato ragionevole o plausibile, aspettate: c’è di più.

Perché c’è una cosa che Musk condivide nel profondo con il capitalismo globalista di Klaus Schwab : il fatto di vivere solo grazie a una costante corsa al rialzo.

Se il capitalismo per sopravvivere deve produrre sempre di più in maniera sempre più efficiente, Musk deve continuamente ad alimentare il suo mito; deve sempre stare al centro dell’attenzione. Questo sia per coprire i problemi di sostenibilità economica (e a volte anche di efficienza produttiva) delle sue aziende, sia per preservare la sua capacità di attrarre investimenti e fiducia da parte dei consumatori.

Per questa sua esigenza di avere sempre i riflettori su di sé, Musk negli anni si è reso protagonista delle più incredibili uscite: ha fumato uno spinello in diretta durante un popolare podcast; ha dato un nome assurdo a suo figlio; ha sostenuto la candidatura del rapper Kanye West alla presidenza degli Stati Uniti; ha fatto rompere un finestrino teoricamente infrangibile di una sua auto durante il suo lancio in diretta mondiale (bestemmiando ad alta voce); ha proposto di salvare con un mini-sottomarino dei ragazzi bloccati in una grotta in Thailandia, provocando la profonda irritazione dei soccorritori; ha spedito e abbandonato nello spazio una delle sue auto; ha venduto lanciafiamme a prezzo scontato ai suoi fan…

 

Questi “episodi” ben descrivono e giustificano la parola che più è associata a Musk e che ne costituisce parte integrante del mito: “disruptive”, cioè essere una persona che distrugge e sconvolge i paradigmi.

In questo, Musk sembra essere il perfetto erede di Steve Jobs, ma avendo superato il “maestro”. Se infatti la narrazione che Jobs aveva costruito intorno a sé era il pensare diversamente il presente (“Think different”), per Musk è pensare “diversamente il futuro” come gli ha suggerito il  sacerdote dell’umanità Klaus Schwab !

Negli ultimi 20-30 anni il futuro è diventato un luogo ostile – basta guardare un qualsiasi film di fantascienza per rendersene conto. Musk cavalca e insieme “distrugge” questo sentire comune creandosi una immagine di “eroe-ultima-risorsa-dell’-umanità” e sfruttando un altro mito Occidentale: quello dell’inarrestabilità del progresso tecnico e tecnologico.

Un uomo (quasi) normale, come lo sono Iron Man e Batman, ma che proprio come loro ha dalla sua l’arma più potente di tutti: la tecnologia.

Il futuro diventa così insieme promettente ma elitario (come lo sono, a pensarci bene, tutti i progetti di Musk); privatizzato, in un certo senso.

Se Steve Jobs ha innovato il modo di fare imprenditoria grazie alla sua capacità di fare del marketing la pietra angolare di un business, Musk lo ha fatto negandolo; o meglio e di nuovo, trascendendolo.

Musk infatti non ha mai fatto pubblicità ai suoi prodotti. D’altronde non ne ha avuto davvero bisogno, perché il “prodotto” vero da promuovere è lui stesso: è la sua reputazione l’asset fondamentale delle sue aziende. Una mossa, questa, che peraltro gli ha permesso di praticamente azzerare una delle voci di spesa maggiori per ogni grande azienda.

Per fare questo, Musk è saltato a piedi pari sopra quasi ogni tema sociale e tecnologico dibattuto negli ultimi anni: dall’intelligenza artificiale agli alieni; dai diritti dei lavoratori al Coronavirus. E lo ha fatto con toni e idee sempre più estreme e provocatorie - spesso immortalate dai sui tweet – tra cui: dichiarare che le azioni di Tesla fossero sopravvalutate; sostenere di voler vendere tutti i suoi possedimenti e non aver più casa; dirsi convinto che le Piramidi siano state costruite dagli alieni; aver pubblicamente insultato come “pedofilo” un altro utente Twitter; aver annunciato di voler privatizzare Tesla acquistandola per 420 dollari ad azione (un numero che è un riferimento al consumo di marijuana) ricevendo una bella multa dalla Security Exchange Commission americana; aver dimostrato di apparentemente non conoscere la differenza tra investimenti e capitalizzazione di mercato; aver sminuito la pericolosità del Coronavirus e dichiarato di rifiutarsi di vaccinare sé e i suoi figli…

Tutte queste dichiarazioni non hanno affatto spaventato pubblico o investitori – anzi - e Musk è recentemente diventato tra gli uomini più ammirati al mondo grazie agli ultimi successi nei lanci di SpaceX e il più ricco al mondo grazie alle recenti fortune borsistiche di Tesla, che oggi è l’azienda di produzione automobilistica di maggior valore al mondo. Eppure, a quasi vent’anni dalla sua fondazione, Tesla oggi detiene solo lo 0,5% del mercato mondiale dei veicoli a motore, non ha ancora chiuso un singolo anno in profitto economico ed è quindi ancora molto lontana dal pareggiare gli oltre 19 miliardi di dollari di investimenti ricevuti.

Non fosse già notevole essere a capo dell’azienda di automobili di maggior valore al mondo pur avendo quote di mercato irrilevanti e un debito enorme e pluridecennale, c’è anche da dire che Musk ha ottenuto questo spettacolare risultato essendosi da sempre opposto ferocemente – e anche illegalmente - alla sindacalizzazione dei suoi dipendenti e avendo ricevuto generosissimi sussidi statali. Ciononostante, Tesla sembra aver perso il vantaggio competitivo nel micro-settore delle automobili elettriche di lusso, mentre l’avvento della tanto promessa e promossa guida autonoma viene continuamente rinviato.

 

Ma è in  questi giorni che Musk sta raggiunto l’apice della sua impresa, con due mosse che sono vere pennellate al suo capolavoro dadaista.  La settimana scorsa, sulla scia della vicenda Game Stop - peraltro da lui stesso alimentata - ha twittato: «Non puoi vendere case che non hai, non puoi vendere auto che non hai, ma puoi vendere azioni che non hai? È una stronzata e una truffa!».

 Il che, detto dall’uomo che è diventato il più ricco del mondo vendendo sul mercato azionario un valore che le sue aziende non hanno pur avendo potuto godere di quasi 5 miliardi di sussidi statali senza dare in cambio quote di proprietà dell’azienda, è oltre il paradossale.

(Tutto è possibile come lo dimostra  -negli scritti realizzati- il suo tutore prediletto : infatti Lui, Klaus Schwab, ritiene corretto e giusto eliminare la proprietà privata dal mondo che verrà, in quanto tutta la ricchezza  del pianeta sarà gestita solo dalle multinazionali dei Nuovi “ PRINCIPI GLOBALISTI STRARICCHI. “).

Ma c’è di più: negli ultimi giorni è riuscito a far impennare il valore dei Dogecoin: una moneta virtuale nata per scherzo, per prendere in giro il successo dei Bitcoin, che come immagine ha la foto di un cane reso celebre dai meme di internet.

A Musk è bastato twittare la parola “Doge” con l’immagine di un razzo in partenza e poi, successivamente, beffa della beffa, la frase «Dogecoin è la criptovaluta del popolo».

Risultato: i Dogecoin a fine gennaio hanno aumentato il loro valore del 600%. Musk è così riuscito a estrarre un enorme valore convenzionale dalla distruzione di una convenzione come il denaro; a battezzare come “popolare” una tecnologia così elitaria da essere incomprensibile ai più; a creare fiducia tramite una burla. Siamo probabilmente nel genio artistico a livello di un Duchamp o di un Cattelan.

 

Tutto questo si può spiegare in due modi: o Musk incarna alla perfezione il cliché (meglio: la narrazione) del genio lunatico, un po’ pazzo; o fa quasi tutto in maniera calcolata, per un fine. Potremmo pensare che effettivamente è una persona che ha solo a cuore il bene dell’umanità e vuole salvarla creando una colonia su Marte e fermando il riscaldamento globale; o potremmo pensare che sia un narciso in pieno delirio di hybris, che gode nel cavalcare ogni tigre che gli capita a tiro e che voglia solo vedere fino a quando può menare per il naso tutti. E ancora, potremmo pensare che ha capito in anticipo tutti i meccanismi qui descritti, oppure che si è trovato più o meno fortuitamente a cavalcarli e ora non può più scenderne.

L’una o l’altra (o, non si può escludere, tutte insieme) il solo fatto che siamo qui a scriverne e a parlarne lo rende vincitore. Perché forse ha ragione lui: può continuare questo suo gioco all’infinito, finché si parla, bene o male, di lui. Finché ha il valore fondamentale: la nostra attenzione. Forse lui l’ha capito, e noi no. D’altronde, Elon Musk è un genio.

 

 

 

 

 

Come finirà la guerra in Ucraina,

i 5 scenari sul conflitto: la vittoria di Putin,

il golpe a Mosca e il ruolo della Nato.

Ilriformista.it- Redazione — (12 Marzo 2022)-ci dice :

 

Che direzione prenderà “l’end-game” in Ucraina, come finirà il conflitto innescato dal presidente russo Vladimir Putin ormai da oltre due settimane, una guerra che ancora oggi il Cremlino definisce “operazione militare speciale”?

Una risposta è complicata perché sul terreno ucraino ad ogni ora si assiste ad un nuovo scombussolamento della situazione. L’unica certezza è che il piano di “guerra lampo” , lo scenario che le alte gerarchie militari avevano promesso allo Zar del Cremlino, è ormai fallito lasciando le forze armate in un pantano di difficile risoluzione.

A dare cinque scenari di fine-guerra è il Financial Times di Londra, che dopo aver ascoltato esperti ed analisti di diversi settori prova ad ipotizzare come potrebbe terminare il conflitto.

Vittoria totale di Putin e cacciata di Zelensky.

Il primo scenario è ovviamente quello preferito di Vladimir Putin e, drammaticamente, quello considerato più probabile dagli esperti sentite dal Financial Times.

Parliamo della vittoria totale russa, la conquista di Kiev col rovesciamento del governo di Volodymyr Zelensky (con esilio o addirittura omicidio) e l’instaurazione di un esecutivo fantoccio, magari guidato dall’ex numero uno di Kiev Viktor Yanukovich, costretto a scappare nel 2014 dopo le rivolte di Euro-maidan.

Uno scenario che comunque Putin pagherebbe a caro prezzo, tra perdite militari ed economiche e isolamento internazionale.

Vittoria parziale di Putin e spartizione dell’Ucraina.

Il secondo scenario prevede una spartizione dell’Ucraina, un Paese da dividere in due tra un parte ovest ancora in mano al presidente Zelensky, filo-occidentale e con capitale a Leopoli, e una parte est in mano alla Russia con un governo fantoccio a Kiev sul modello di Crimea e Donbass.

Si tratterebbe così dell’auspicato “cuscinetto” che Putin reclama da tempo contro l’avanzata a Est della Nato. Una soluzione che è sempre più discussa nelle cancellerie occidentali alleate di Zelensky, che salverebbe così la nazione da una guerra infinita e perdite umane enormi.

Il negoziato.

La soluzione diplomatica al momento appare lontana, ma il proseguire del conflitto e le perdite sul fronte economico e ‘umano’ di entrambe le parti potrebbe spingere a trovare un compromesso. Una delle soluzioni sarebbe quella di una “finlandizzazione” dell’Ucraina, con l’inserimento della neutralità permanente in Costituzione e il riconoscimento della Crimea e delle due Repubbliche separatiste nel Donbass.

Per Putin però non sarebbe una vittoria totale: nei confronti della Russia l’occidente non revocherebbe le sanzioni che stanno strangolando la fragile economia di Mosca.

La sconfitta di Putin.

È lo scenario più ottimistico per Zelensky e gli alleati occidentali. Una sconfitta dello Zar Putin che non arriverebbe sul campo di battaglia ma nelle stanze del Cremlino, con il rovesciamento dell’uomo forte di Mosca dopo 22 anni di guida del Paese.

Stati Uniti e alleati sperano nel malcontento della popolazione ma soprattutto di oligarchi e alte gerarchie militari, sulla scia delle pesanti sanzioni economiche che stanno mettendo a dura prova il Paese. Va detto che almeno ad oggi non vi sono grandi segnali di questo tipo da Mosca, dove il controllo di Putin resta saldissimo.

La guerra totale tra Russia e Nato

È lo scenario più catastrofico, per cui parlare di “terza guerra mondiale” non sarebbe un eufemismo.

L’ingresso in guerra dell’Alleanza atlantica non può essere escluso del tutto, anche se per ora la Nato si è rifiutata di concedere la no-fly zone al governo di Kiev.

L’ingresso in guerra potrebbe essere provato da un ‘incidente’ in Polonia, membro della Nato e acerrimo nemico di Putin. Non a caso Mosca ha chiarito che l’invio da parte di Varsavia di caccia Mig-29 a Kiev aprirebbe “uno scenario molto indesiderabile e potenzialmente pericoloso”.

 

 

 

 

"Putin pronto ad attaccare

la Nato."

Ilgiornale.it- Federico Giuliani- (15 Marzo 2022)- ci dice :

Una presunta talpa dell'Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, ha descritto uno scenario apocalittico. La Russia sarebbe pronta a lanciare attacchi missilistici contro Paesi Nato.

​"Putin pronto ad attaccare la Nato."

La Russia sarebbe pronta a lanciare attacchi missilistici contro Paesi Nato, come Polonia e Repubbliche Baltiche, nel caso in cui l'Occidente non dovesse cancellare le sanzioni imposte contro Mosca. È questo lo scenario descritto da una presunta talpa dell'Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa.

Il (presunto) piano di Mosca.

La talpa, non identificata, avrebbe riportato tutto in una lettera – non verificabile - diffusa da Vladimir Osechkin, attivista dei diritti umani in esilio.

Sarebbe l'ultimo documento di una serie di paper contenenti informazioni sensibili e provenienti dall'interno dei servizi di intelligence. I quali, tra l'altro, sarebbero stati messi sotto pressione dal Cremlino che li accuserebbe di avere fornito report sbagliati in vista dell'invasione.

Vale la pena analizzare il presunto piano di Mosca, per la quale "la terza guerra mondiale è iniziata".

In estrema sintesi, la Russia si preparerebbe ad attaccare alcuni Paesi vicini, a meno che l'Occidente non elimini le sanzioni e accetti l'invasione dell'Ucraina.

Siamo di fronte a uno scenario utopico o gli avvenimenti descritti hanno basi reali? Impossibile rispondere con certezza.

Tra voci, indiscrezioni e propagande incrociate, in questa fase dubbi del genere sono più che leciti.

Attacco alla Nato?

Fatto sta che nella citata lettera si anticipa la possibilità che le minacce dirette possano arrivare in queste settimane nel corso di una conferenza stampa del generale Igor Yevgenyevich Konashenkov, il portavoce capo del ministero della Difesa russo.

 Nell'ipotetico incontro, l'alto ufficiale spiegherebbe che "l'Europa e in generale tutto l'Occidente hanno dichiarato guerra alla Russia" con la loro reazione e il loro supporto, anche logistico e militare, a Kiev.

Seguirebbe un discorso di Vladimir Putin, in cui il presidente russo spiegherebbe come oggi la guerra non si combatta solo sul campo, ma anche con gli attacchi informatici e le sanzioni.

Quindi Putin chiederebbe formalmente all'Occidente di eliminare le misure contro Mosca mentre la Nato dovrebbe assicurare di non espandersi ulteriormente, con l'adesione dell'Ucraina.

Putin chiederebbe a questo punto il sostegno di paesi amici - secondo l'autore della lettera - come Serbia, Ungheria e Cina, che chiederebbero all'Occidente di "accettare immediatamente le giuste richieste della Russia per non spingere il mondo in una nuova guerra".

Scenario apocalittico.

A questo punto le due opzioni disegnate sarebbero una capitolazione più o meno esplicita dell'Occidente, magari "con la firma di un nuovo trattato internazionale di valore globale", oppure il rifiuto di accettare il diktat.

 E in questo caso - spiega la presunta fonte dei servizi - "gli obiettivi militari designati" sarebbero appunto la Polonia e le Repubbliche Baltiche, magari indicando in anticipo target limitati per il lancio di missili così da evitare perdite fra i civili. Il tutto mettendo in moto l'arsenale nucleare russo, così da aggiungere una dimensione ancora più preoccupante alla minaccia di Mosca.

A differenza delle lettere precedenti – ha sottolineato l'Adnkronos - qui non si disegna un quadro delle divisioni all'interno dei diversi servizi russi, ma si traccia una tabella di marcia piuttosto precisa cronologicamente che sembra comunque - se ispirata a informazioni affidabili - evidenziare lo stato di estrema tensione al Cremlino, dove Putin e la sua cerchia - pur di non ammettere il fallimento della propria strategia - sarebbero pronti alla provocazione estrema, contando esclusivamente sulla ritrosia dell'Occidente a farsi coinvolgere ulteriormente nella crisi aperta dall'invasione di Kiev.

 

 

 

 

"Coprifuoco di 36 ore...".

Cosa succederà stanotte a Kiev.

Ilgiornale.it- Mauro Indelicato-(15 Marzo 2022)- ci dice :

 

Dalle 20:00 di stasera e fino alle 7:00 di giovedì a Kiev sarà vietato circolare se non con permessi speciali in tasca. Una misura di sicurezza estrema presa dopo gli ultimi bombardamenti.

I bombardamenti dell'ultima notte hanno scosso parecchio Kiev. La capitale ucraina questa mattina si è risvegliata ancora più ferita. Se fino a ieri i segni del conflitto erano dati dalle strade deserte e dalle barricate a difesa degli edifici più sensibili, adesso le macerie iniziano a essere molte e in molti quartieri.

Notte di fuoco a Kiev: pioggia di bombe sul centro della capitale.

Lunedì mattina è stato colpito il distretto di Obolon, quartiere residenziale lungo la sponda occidentale del Dnepr. Questa notte invece i missili sono arrivati ancora più vicini al centro. Un ordigno ha colpito un grattacielo in piazza Lukianivska, zona residenziale e commerciale a ridosso della parte centrale di Victory Avenue.

A poca distanza da qui c'è lo zoo della capitale ucraina, così come anche alcuni complessi universitari e l'antenna della Tv colpita nei primi giorni di guerra. Un missile ha centrato l'ingresso della stazione della metropolitana di Lukianivska e ha distrutto diversi negozi nelle vicinanze, oltre ad aver divelto le finestre del vicino grattacielo.

Un altro razzo invece ha centrato un palazzo residenziale di 16 piani a Mostytska, quartiere del distretto di Podil. Si è sempre nella parte occidentale di Kiev, ma un po' più a nord rispetto a Victory Avenue e non lontano dall'arteria autostradale che segna il confine urbano della metropoli.

Imposto un pesante coprifuoco.

I rumori delle esplosioni di questa notte sono stati uditi in tutta la città. I missili non sono caduti in periferia, come avvenuto nella grande maggioranza dei casi dallo scoppio del conflitto. Gli ordigni non hanno preso di mira Irpin, Bucha o Gostomel, le località attorno Kiev da dove sul campo premono i russi e dove si è stabilita l'ultima linea del fronte prima della capitale.

Kiev è stata colpita al cuore e questo ha generato ancora più panico. In una città in buona parte svuotata e dove un abitante su due è già andato via, si teme adesso l'inizio della vera offensiva contro il cuore politico dell'Ucraina. È per questo che il sindaco Vitalij Klycko ha imposto un coprifuoco.

Non una novità per la verità. Il coprifuoco Kiev l'ha conosciuto nelle prime ore della guerra. Ma riguardava soltanto le ore notturne: ci si richiudeva a casa alle 18:00 per poi poter tornare a uscire alle 7:00 del mattino. Adesso invece l'obbligo di non circolare per strada varrà per 36 ore consecutive. Scatterà oggi alle 20:00 e terminerà alle 7:00 di giovedì 17 marzo. Non si potrà uscire nemmeno al mattino, se non per andare nei rifugi oppure con in tasca un permesso speciale. Per due giorni dunque Kiev sarà una città fantasma.

I timori per l'assalto russo.

La scelta, ha tenuto a specificare il primo cittadino, è stata presa in primo luogo dal comando militare. Segno di come l'esercito tema un'escalation su vasta scala da parte dei russi. Non solo Kiev è stata adesso bombardata al cuore, non venendo risparmiata dai raid di Mosca, ma ci sono anche importanti segnali militari circa l'imminenza di un assalto da nord.

Nei giorni scorsi i servizi segreti britannici hanno espresso la loro preoccupazione dovuta all'analisi di alcune foto satellitari. In questi scatti si notava la disgregazione del lungo convoglio russo a nord della capitale ucraina. Un elemento che potrebbe indicare un dispiegamento dei mezzi di Mosca in una modalità offensiva.

L'aumento dei bombardamenti sulla città e il video di ieri che ritrae il leader ceceno Ramzan Kadyrov in uno scantinato a 20 km dal centro, hanno contribuito a far accrescere i timori. E così adesso a Kiev è arrivato il tempo di pensare unicamente a difendersi.

 

 

 

"Un piano più subdolo dello sterminio...".

Cosa succede nel Sud dell'Ucraina.

Ilgiornale.it- Mauro Indelicato-(15 Marzo 2022)- ci dice :

 

Inizia a prendere piede l'idea che la Russia nel sud est dell'Ucraina voglia attuare una "russificazione" della zona, in risposta forse a quanto avvenuto nel 2014.

Il sud dell'Ucraina rappresenta ad oggi l'unico fronte in cui i russi sono riusciti ad avanzare seriamente. Qui la resistenza c'è stata, ma le tante forze entrate dalla Crimea sono riuscite a fare la differenza. Anche perché non ci sono da queste parti metropoli. Kherson, la città più grande in mano ai russi, non va oltre i trecentomila abitanti.

"Kherson è caduta". Adesso è in mano ai russi.

È possibile quindi qui osservare come i russi si stiano comportando nella gestione del territorio. E a ben vedere c'è chi parla di una “pulizia etnica subdola”.

Non realizzata cioè con violenze fisiche o deportazioni forzate, ma con uno specifico piano volto a “svuotare” i territori per togliere tutti coloro che si oppongono all'occupazione di Mosca.

A spiegare questo concetto nelle scorse ore è stato, intervistato su Il Messaggero, Agostino Miozzo, operatore della Protezione Civile intervenuto dagli anni '90 in poi in tutte le aree di conflitto.

Una vendetta sui fatti del 2014?

Per comprendere meglio questo concetto, occorre prima fare un passo indietro e tornare al 2014.

L'anno di Euro-maidan e dell'arrivo al potere a Kiev di una coalizione filo occidentale. L'eliminazione del russo dal novero delle lingue ufficiali ha allertato le popolazioni del Donbass e dell'est dell'Ucraina. Da qui poi quel conflitto a bassa intensità mai risolto tra Kiev e le repubbliche separatiste.

Quando il 21 febbraio 2022 Vladimir Putin ha riconosciuto le due entità separatiste, a Mariupol molte persone sono scese in piazza. Sventolavano bandiere ucraine e protestavano contro la scelta del Cremlino. Eppure Mariupol, pur non essendo all'interno del territorio controllato dai separatisti, ha sempre avuto la nomina di una città filorussa. Tanto che nel 2014 le mire di Donetsk sulla città sono state fermate soltanto dagli accordi di cessate il fuoco di Minsk. Come mai quindi proprio a Mariupol è scesa in piazza gente con le bandiere ucraine?

(Sale la tensione: truppe russe già entrate in Donbass ).

A questa domanda una fonte diplomatica su IlGiornale.it ha risposto in modo lapidario

 “Dal 2014 in poi è cambiata la geografia in queste zone”.                              I russofoni, dopo gli accordi di Minsk, hanno preferito lasciare le zone orientali del Paese rimaste in mano a Kiev. “Chi può è andato via o a Donetsk oppure direttamente in Russia perché si è sentito minacciato”. Peraltro proprio a Mariupol ha preso piede il battaglione Azov, il più estremista tra quello guidato dai nazionalisti ucraini.

Inoltre, come ha spiegato sempre la fonte, la presenza delle repubbliche separatiste ha polarizzato lo scontro politico. Dunque non solo tanti russofoni hanno scelto di andare via, ma chi è rimasto ha preferito “saltare il fosso”, iniziando a sostenere l'Ucraina.

“Il senso di appartenenza all'Ucraina, pur da russofoni – ha sottolineato la fonte diplomatica – è prevalso davanti a quella che è sembrata un'ulteriore perdita del proprio territorio nazionale”.

In poche parole, tra russofoni andati via e russofoni rimasti ma a sostegno dell'Ucraina, l'est del Paese ha subito un processo di “ucrainizzazione”.

Uno degli elementi che probabilmente ha dato più fastidio a Mosca e che ha spinto il Cremlino a intervenire militarmente.

Ora che i soldati russi sono sul terreno, si starebbe provando a imporre il processo opposto. Ossia “russificare” la zona, cacciando ucrainofoni oppure russofoni che non sostengono le azioni di Mosca.

“Un subdolo piano calcolato”

Di questo, come detto, ne è convinto Agostino Miozzo osservando gli ultimo movimenti sul terreno. L'arresto del sindaco di Melitopol, rimpiazzato da un primo cittadino ucraino sì ma filorusso, ne sarebbe un esempio. Miozzo nella sua intervista fa un riferimento ai primi corridoi umanitari voluti per Mariupol e le altre zone sotto attacco.

"Non collabora coi russi". Sparisce il sindaco ucraino.

I negoziatori russi, all'inizio – si legge tra le sue dichiarazioni – volevano autorizzare soltanto i corridoi umanitari verso la Russia, Paese degli invasori. Cosa le fa pensare? Una forzatura che di fatto avrebbe significato la pulizia etnica obbligata del territorio”.

È una pulizia etnica più scientifica e modulata – ha proseguito l'operatore della Protezione Civile – dal bombardamento delle città all'offerta di scappare da una zona difficile. Gli si dice: vieni a casa mia, usa la mia moneta, la mia lingua e sei salvo. Un'offerta, però, fatta con il mitra in mano. Un vero patto col diavolo, che si può accettare solo in una situazione di disperazione. Una forma nuova e originale, ben concertata. Un esercizio sofisticato. Oltretutto nei confronti di un popolo che sta invece resistendo”.

Sul campo intanto i russi stanno cercando di prendere definitivamente Mariupol, oramai ridotta allo stremo e difesa dagli uomini del battaglione Azov. Forse oggi nuovi corridoi umanitari potrebbero portare altri civili a nord, nella città di Zaporizhzhia, rimanendo perciò in territorio ucraino ma fuori dalle regioni attigue al Donbass.

 

 

 

"Addestrarsi a combattere".

Spunta la circolare dell'Esercito.

Ilgiornale.it- Federico Giuliani-(15 Marzo 2022)- ci dice:

 

Nelle ultime ore i riflettori sono puntati su una circolare dello Stato maggiore dell'Esercito italiano i cui contenuti hanno messo in allerta gran parte dell'opinione pubblica. La replica: "Documento di carattere routinario".

Addestramento "orientato al warfighting".

Un chiaro richiamo ai massimi livelli di efficienza "di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d'arma dell'artiglieria".

E ancora: la valutazione dettagliata dei congedi anticipati e il mantenimento dei reparti in prontezza operativa "alimentati al 100%".

 Nelle ultime ore i riflettori sono puntati su una circolare dello Stato maggiore dell'Esercito italiano i cui contenuti hanno messo in allerta gran parte dell'opinione pubblica.

La circolare dell'Esercito italiano.

La circolare, datata 9 marzo e diffusa da Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, fa riferimento agli eventi e all'evoluzione degli avvenimenti inseriti nello scacchiere internazionale.

Chiara l'allusione alla guerra in Ucraina, dove le tensioni si stanno accumulando sempre di più nonostante il lavoro della diplomazia. Non a caso l'oggetto del documento risulta abbastanza emblematico: "Evoluzioni sullo scacchiere internazionale".

Al suo interno vengono fornite varie indicazioni inerenti a più ambiti, dal personale all'addestramento passando per l'impiego e i sistemi d'arma. In merito al personale, si chiede di valutare i congedi anticipati perché "deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili". Non mancano indicazioni per lo stesso personale in "ferma prefissata" che "dovrà alimentare prioritariamente i reparti che esprimono unità in prontezza".

Il chiarimento dello Stato maggiore.

In ogni caso, nel documento si fa presente di evitare, per quanto possibile, "il frazionamento delle unità" e di valutare tutte le richieste sul territorio nazionale che dovranno essere avallate "a livello centrale". Infine, gli "assetti sanitari" dovranno tenere in considerazione "i prioritari impegni" con relazione alle "forze in prontezza". Tutte le indicazioni riportate sono da attuarsi "con effetto immediato".

La notizia ha presto fatto il giro del web, alimentando voci e indiscrezioni di ogni tipo. Per questa ragione lo Stato maggiore dell'Esercito ha rilasciato alcune precisazioni. Innanzitutto, il documento è descritto "ad esclusivo uso interno" e di carattere "routinario". Attraverso il testo, inoltre, il Vertice di Forza Armata si limita ad adeguare le priorità delle varie unità dell'Esercito, "al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale". "Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti", ha concluso lo stesso Stato maggiore.

L'accusa di Acerbo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, hanno puntato il dito contro la circolare che loro stessi hanno reso pubblica definendola "gravissima". "Il nostro esercito si prepara a combattere.

 È la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già parte co-belligerante nel conflitto in corso. Cittadini/e sono tenuti all'oscuro di come il governo ci stia sciaguratamente trascinando in una guerra i cui sviluppi, se si continua su questa strada, saranno devastanti", affermano i due.

 

Acerbo e Piccin hanno inoltre fatto presente che chi ha prestato servizio nelle forze armate negli ultimi decenni non aveva mai visto una circolare del genere. "Non è dato sapere che tipo di armamento stiamo inviando in Ucraina", hanno infine ribadito i due, chiedendo al governo di chiarire "immediatamente al Paese" che cosa sta succedendo.

 

 

 

 

Rousseau, Marx e Nietzsche

tutti uniti contro il liberalismo.

Firstonline- goWare ebook team-(16 Settembre 2018)- ci dice :

 

Tra i grandi nemici del liberalismo ci sono l’illuminista francese e i due pensatori tedeschi, diversi tra loro ma accomunati dal dissenso verso la visione liberale del progresso ma il liberalismo, al contrario dei suoi critici non crede di avere tutte le risposte ai problemi della società e questa è la sua più grande forza.

Rousseau, Marx e Nietzsche tutti uniti contro il liberalismo

Molto differenti, ma uguali su un punto.

Il liberalismo è una grande chiesa. In questa serie abbiamo parlato – sulla scia delle riflessioni aperte dal think tank dell’Economist sul liberalismo contemporaneo – di libertari come Robert Nozick, di interventisti come John Maynard Keynes, di fondamentalisti del governo minimo come Friedrich Hayek e di pragmatici come John Stuart Mill.

Ma non possiamo non occuparci dei nemici del liberalismo. Questo ultimo contributo cerca di raffinare la definizione di liberalismo in relazione al pensiero di tre anti-liberali:

Jean-Jacques Rousseau, una superstar dell’illuminismo francese; Karl Marx, un comunista rivoluzionario tedesco del XIX secolo; e Friedrich Nietzsche, 30 anni più giovane di Marx e uno dei più grandi dissidenti della storia della filosofia. Ognuno di loro ha un molteplice e ben caratterizzato ambito di idee e di interessi. Ma tutti sono accomunati dal rigetto della visione liberale del progresso.

I liberali credono che le cose tendano a migliorare. La ricchezza può crescere, la scienza può approfondire la comprensione del mondo, la saggezza può diffondersi e la società migliora da tutto questo.

Ma i liberali non sono degli idioti nel loro candore progressista. Hanno visto come l’Illuminismo, che ha esaltato la ragione come motore dell’umanità, ha condotto agli eccessi della rivoluzione francese e prodotto il terrore omicida che alla fine l’ha consumata. Il progresso è una conquista continuamente in pericolo.

Per questo i liberali si sono proposti di definire le condizioni del progresso. Credono che la libera discussione e la libertà di parola generino delle buone idee e contribuiscano a propagarle. Rigettano la concentrazione del potere perché i gruppi dominanti tendono ad abusare dei loro privilegi, opprimendo gli altri e sovvertendo le norme del bene comune.

E affermano la dignità individuale, il che significa che nessuno, per quanto certo sia delle proprie idee, può costringere gli altri a rinunciare alle proprie convinzioni.

Diversamente, Rousseau, Marx e Nietzsche respingono e combattono tutta questa visione d’insieme e interpretazione delle relazioni sociali. Rousseau dubita del progresso stesso. Marx pensa che il progresso sia possibile solo se spinto dalla lotta di classe e dalla rivoluzione. Nietzsche è convinto che, per non affondare nel nichilismo, la società deve affidarsi a un eroico salvatore, a un Übermensch. Chi è venuto dopo di loro e ha seguito queste idee ha compiuto cose terribili nel loro nome.

(Credo che alcune cose debbono essere ancora spiegate. Attualmente esiste  una  élite di personaggi ultra -ricchi a capo di multinazionali che possiedono più ricchezza di uno stato moderno, e credono di potersi sostituire ai Governi ora al comando degli stati esistenti.

Per giungere a questo fine hanno deciso di seguire il  loro Capo che si chiama “Klaus Schwab”. Questo bizzarro personaggio ha scritto vari libri inerenti alla possibile trasformazione dell’attale ordine sociale di tutti gli stati moderni: tra cui il “Grande Reset “ e “la Quarta Rivoluzione Industriale”.  Gli stati moderni si definiscono liberali, ma non è affatto così. Negli Usa per “Liberal Dem”, si intende una persona  che desidera comandare gli altri tramite un nuovo mondo con un governo unico dittatoriale. L’  élite straricca che segue le idee “liberticide” di Klaus Schwab ritiene che la proprietà privata non debba  più esistere nel futuro mondo progressista e quindi liberal Dem., comunista -massonico , gesuitico - sionista. La popolazione mondiale dovrà essere ridotta del 90 % rispetto al numero attuale. I robot -cyborg   dovranno sostituire gli addetti umani  alle catene di montaggio delle fabbriche. Ed altre diavolerie sostenute da personaggi distopici e pazzoidi, ma progressisti. Quindi le idee trasmesse da pensatori eccellenti -come i tre sopra indicati da Voi- debbono- a mio parere- essere riportate ai giorni nostri. Infatti nelle democrazie o pseudo tali oggi si combatte tra coloro che vogliono riportare il “comunismo al potere” e a questo fine-poverini -   vogliono vivere in uno stato comandato dalla élite straricca che ha previsto di dare al popolo un pasto al giorno  ed una “stalla” in affitto  dove potersi riposare   . Tutte le ricchezze del mondo  saranno di un unico  stato centrale comandato dalla élite dei riccastri  per  la massa di denaro  da loro posseduta, tramite le multinazionali sempre  a loro esclusiva diposizione ,divenute di fatto-   nuovi  principati  indipendenti e sovrani. Questo è solo uno schizzo di pensiero per me , ma ovviamente  l’élite al comando -in segreto- la ritiene consona al “pensiero supremo” del “condottiero del futuro, Klaus Schwab.Ndr.)

Jean-Jacques Rousseau .

Rousseau (1712-1778) fu il più schiettamente pessimista degli illuministi. David Hume, Voltaire, Denis Diderot e altri contemporanei di Rousseau ritenevano che l’Illuminismo potesse dare un contributo decisivo a riparare ai molti torti subiti dalla società. Rousseau, che col tempo divenne un loro acerbo nemico, pensò che la fonte di quei torti fosse la società stessa.

 

In Un discorso sull’ineguaglianza spiega che l’umanità è veramente libera solo nello stato di natura. In quello stato, la nozione di ineguaglianza è priva di significato perché l’essere umano originario è solo e non è in relazione con niente. La rovina dello stato originario è intervenuta quando un uomo ha prima recintato un terreno e poi ha dichiarato: “Questo è mio”. Scrive Rousseau: “Da quando ci si accorse che era utile a uno solo aver provviste per due, l’eguaglianza scomparve, fu introdotta la proprietà, il lavoro diventò necessario e le vaste foreste si trasformarono in campagne ridenti che dovevano essere bagnate dal sudore degli uomini, e dove presto si videro germogliare, con le messi, la schiavitù e la miseria”.

La filosofia politica di Rousseau è un tentativo di riparare alle conseguenze dell’uscita della società dallo stato incontaminato di natura. Il contratto sociale si apre con una dichiarazione tonante: “L’uomo nasce libero e ovunque è in catene”. L’uomo è buono di natura, ma la società lo corrompe. L’ordine sociale non viene dalla natura, ma è fondato sulle convenzioni sociali. Il contratto sociale si propone di limitare questo danno originario.

La sovranità, scrive il pensatore ginevrino, scaturisce dalle persone, intese come individui. Se allora il governo è il servitore del popolo sovrano, il suo mandato deve essere rinnovato periodicamente. Se il governo fallisce, le persone possono sostituirlo. Oggi questa dichiarazione potrebbe sembrare semplicemente di buon senso, ma nella società di allora, fondata sulla monarchia e l’aristocrazia, era un principio rivoluzionario.

Però… la società rende le persone egoiste. “Le leggi sono sempre utili per coloro che possiedono beni e sono dannose per coloro che non hanno niente.” La religione è un altro male. Scrive: “I veri cristiani sono fatti per essere schiavi”.

L’uguaglianza, sebbene non concepita come un principio fine a se stesso, deve quindi essere imposta come un modo per contrastare i desideri egoistici degli individui e la loro sottomissione alla società. Scrive nel capitolo sette del Contratto sociale: ” Perché dunque il patto sociale non sia una vuota formula, esso deve racchiudere tacitamente in sé questo impegno, che solo può dare forza a tutti gli altri, e cioè che chi rifiuterà di obbedire alla volontà generale, vi sarà obbligato da tutto il corpo sociale, il che non vuol significare altro che lo si forzerà a essere libero, perché si tratta di una condizione che, offrendo ogni cittadino alla patria, lo garantisce da ogni vincolo di dipendenza personale; situazione che costituisce la tecnica e il gioco della macchina politica e che sola rende legittimi gli obblighi civili, i quali, al di fuori di essa, sarebbero assurdi, tirannici e sottoposti ai più enormi abusi”.

I rivoluzionari hanno visto in questa formula la giustificazione per l’uso tirannico della violenza nel perseguimento di un’utopia. Gli studiosi, però, generalmente contestano questo tipo di lettura. Leo Damrosch, nella sua biografia di Rousseau, accosta la nozione di volontà generale al pessimismo di Rousseau. Le persone sono talmente lontane dallo stato di natura che hanno bisogno di essere aiutate per tornare libere. Anthony Gottlieb, nella sua storia dell’Illuminismo, cita Rousseau come una persona con “la più grande avversione alle rivoluzioni”.

Eppure quel treno di pensieri ininterrotti sulla regressione e sulla coercizione, anche nella sua forma più lieve, sfiora il liberalismo stesso. Ogni volta che una persona, in una posizione di potere, costringe qualcun altro, in nome del suo stesso bene, ad agire contro la sua libera volontà si invoca il fantasma di Rousseau.

Karl Marx.

Marx (1818-1883) riteneva che il progresso non fosse prodotto dalla filosofia e dalla scienza, ma dalla lotta di classe che agiva attraverso la storia. Come Rousseau, pensava che la società e in particolare le sue basi economiche fossero la fonte dell’oppressione. Nel 1847, poco prima che un’ondata di disordini attraversasse l’Europa, scriveva: “Nel momento stesso in cui inizia la civiltà, la produzione comincia a essere fondata sull’antagonismo di ordini, proprietà, classi e infine sull’antagonismo di lavoro produttivo e rendita. Nessun antagonismo, nessun progresso. Questa è la legge che ha governato la civiltà fino                                      ai nostri giorni “.

L’eccedenza creata dal lavoro è sequestrata dai capitalisti, proprietari delle fabbriche e dei macchinari. Il capitalismo trasforma quindi i lavoratori in merci e nega la loro umanità. Mentre i borghesi saziano il loro appetito per il divertimento e il cibo, i lavoratori devono sopportare lo squallido tram-tram quotidiano e cibarsi di patate marce.

Per questa ragione, il capitalismo contiene il seme della sua stessa distruzione. La competizione lo obbliga a diffondersi: “Deve annidarsi e stabilirsi ovunque, creare legami ovunque”. Così facendo, crea e organizza un proletariato sempre più grande che continua, allo stesso tempo, ad immiserirsi. I capitalisti non abbandoneranno mai volontariamente i loro privilegi. Alla fine, quindi, gli operai si solleveranno per spazzare via sia la borghesia che il proletariato e creare un nuovo ordine, un ordine migliore del precedente. Questo lavoro rivoluzionario non sarà compiuto da un leader eroico, ma dai lavoratori stessi, come classe organizzata in un partito, quello comunista. “Non si tratta di ciò che questo o quel proletario, o anche l’intero proletariato, al momento, considera come il suo scopo – scrisse Marx a Friedrich Engels, suo collaboratore, nel 1844. Si tratta di ciò che il proletariato è e ciò che, in accordo con questo essere, sarà storicamente costretto a fare “. Quattro anni dopo, nell’apertura di Il Manifesto Comunista, i due predissero la rivoluzione:” Uno spettro si aggira per l’Europa, lo spettro del comunismo”.

I liberali credono che tutte le persone condividano gli stessi bisogni fondamentali, quindi la ragione e la compassione possono condurre a un mondo migliore. Marx pensava che tale visione del mondo fosse, nel migliore dei casi, delirante e, nel peggiore, una manovra subdola per manovrare i lavoratori.

Ha disprezzato la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, il manifesto politico della rivoluzione francese, come una carta fatta apposta per la proprietà privata e l’individualismo borghese. Le ideologie come la religione e il nazionalismo non sono altro che autoinganni. I tentativi di realizzare un cambiamento graduale sono trappole messe dalla classe dominante. Il filosofo Isaiah Berlin, nel suo libro su Marx, riassumeva così questo punto di vista: “Il socialismo non fa appello, ordina”.

Eppure Marx sottovalutava la capacità di resistenza del capitalismo. Il capitalismo ha saputo evitare la rivoluzione promuovendo il cambiamento attraverso il dibattito e il compromesso; si è riformato rompendo i monopoli e regolando gli eccessi; ha trasformato i lavoratori in clienti fornendogli beni che, ai tempi di Marx, sarebbero stati adatti a un re. In effetti, nei suoi ultimi anni, come spiega Gareth Stedman Jones, un recente biografo, Marx è uscito sconfitto nello sforzo di dimostrare il motivo per cui i rapporti economici tra il capitale e il lavoro devono necessariamente essere regolati con la violenza.

Marx rimane comunque un grande monito contro l’autocompiacimento liberale. Oggi l’indignazione sta sostituendo il dibattito. Gli interessi industriali e finanziari interconnessi stanno catturando la politica e seminando disuguaglianza. Se quelle forze bloccano lo sviluppo delle condizioni liberali per il progresso generale, la pressione inizierà nuovamente a salire e la previsione di Marx si avvererà.

Friedrich Nietzsche.

Mentre Marx guardava alla lotta di classe come motore del progresso, Nietzsche (1844-1900) scrutava nell’interiorità delle persone, immergendosi nei territori oscuri, negli angoli dimenticati della coscienza individuale. E là vide che l’uomo era sull’orlo del collasso morale.

Nietzsche espone la sua visione del progresso in Sulla genealogia della morale, scritta nel 1887, due anni prima che venisse colpito dalla follia. In una scrittura di straordinaria vitalità, descrive come ci sia stato un tempo nella storia umana quando i valori nobili e vigorosi, come il coraggio, l’orgoglio e l’onore, avevano prevalso. Ma questi valori erano stati soppiantati durante una “rivolta degli schiavi della moralità”, iniziata dagli ebrei sotto il giogo dei babilonesi, continuata dai romani e infine ereditata dai cristiani. Gli schiavi elevavano la loro condizione, in contrasto a quella dei loro padroni, al di sopra di tutti i valori: “i miserabili soltanto sono i buoni; solo i poveri, gl’impotenti, gli umili sono i buoni, i sofferenti, gli indigenti, gli infermi, i deformi sono anche gli unici devoti, gli unici uomini pii, per i quali soli esiste una beatitudine – mentre invece voi, voi nobili e potenti, siete per l’eternità i malvagi, i crudeli, i lascivi, gl’insaziati, gli empi, e sarete anche eternamente gli sciagurati, i maledetti e i dannati!”

La ricerca della verità ha continuato ad alimentare il pensiero dell’uomo. Ma questa ricerca ha portato ineluttabilmente all’ateismo. È questa la terribile catastrofe di un pensiero millenario che alla fine ha negato a se stesso la menzogna insita nel credere in un Dio. “Dio è morto! Dio resta morto! E noi l’abbiamo ucciso! Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni?» 

Ci vuole coraggio per guardare dentro l’abisso ma, in una esistenza di sofferenza e solitudine, a Nietzsche il coraggio non è mancato mai. Sue Prideaux, in una nuova biografia, spiega come Nietzsche abbia cercato disperatamente di mettere in guardia i razionalisti e i positivisti, che avevano abbracciato l’ateismo, che il mondo non poteva sostenere la moralità schiava cristiana senza la sua teologia. Incapace di comprendere la sofferenza come virtù religiosa o di liberarsi dalla corazza coriacea creata dalla virtù liberata dalla religione, l’umanità era destinata a sprofondare nel nichilismo, cioè in un’esistenza desolata e senza significato.

La soluzione di Nietzsche è profondamente soggettiva. Gli individui devono guardare nella loro interiorità per riscoprire la nobile moralità perduta così da diventare Übermensch, una figura delineata in Così parlò Zarathustra, l’opera più famosa di Nietzsche. Come al solito, Nietzsche è vago su chi possa essere esattamente un Übermensch. Napoleone potrebbe esserlo; come potrebbe esserlo Goethe, lo scrittore e statista tedesco. Nella sua lucida indagine sul pensiero di Nietzsche, Michael Tanner scrive che l’Übermensch è l’anima eroica desiderosa di dire sì a qualsiasi cosa, sia essa gioia che dolore.

Non è possibile criticare Nietzsche in modo convenzionale, perché le sue idee sgorgano in un torrente di pensieri in continua, passionale evoluzione. Sia la sinistra politica che la destra hanno trovato ispirazione negli argomenti della sua soggettività; nel suo gioco linguistico come metodo filosofico e nel modo in cui collega verità, potere e moralità È il padre dell’idea che non puoi scindere ciò che viene detto da chi lo sta dicendo.

Il liberalismo non ha le risposte.

La visione illiberale del progresso ha una striscia terribile di primati. Maximilien Robespierre, architetto del terrore, invocò Rousseau; Joseph Stalin e Mao Zedong invocarono Marx; Adolf Hitler invocò Nietzsche.

Il passaggio dal pensiero illiberale al terrore è facile da tracciare. Nei regimi illiberali il dibattito sul modo di migliorare il mondo perde di senso: ci sono le certezze di Marx sul capitalismo, il pessimismo di Rousseau e il superuomo di Nietzsche a fornire le risposte che occorrono. In queste società, in nome del bene comune e di uno scopo superiore, il potere tende a crescere e a accumularsi nelle mani di pochi, di una classe come di Marx, di un Übermenschen come in Nietzsche o attraverso la manipolazione coattiva della volontà generale come in Rousseau. La crescita del potere calpesta la dignità dell’individuo, perché questo è quello che fa il potere.

Il liberalismo, al contrario, non crede di avere tutte le risposte. Questa è, forse, la più grande forza del pensiero liberale e delle democrazie che sono nate sulle sue basi.

 

 

Colao vuole tassare il contante?

Assurdo e pericoloso: ecco perché.

Ilprimatonazionale.it- Lorenzo Zuppini -(9 Giugno 2020)- ci dice:

 

Vittorio Colao, il manager a capo della scintillante task force di cui si avvale il governo, deve essersi sentito con Romano Prodi: quest’ultimo ha dichiarato una settimana fa in tivù che se si combattesse l’evasione eliminando il contante i problemi dell’Italia sparirebbero, e Colao ha fatto copia-incolla nel suo piano per il “rilancio dell’Italia”.

Uguale il metodo repressivo col quale loro intendono affrontare il fenomeno dell’evasione fiscale, e uguale la diagnosi farraginosa sulla quale poggia il senso dell’intervento proposto.

 La colpa è di chi non paga, al netto di quanto gli venga chiesto di pagare e al netto di quanto egli riceva indietro in fatto di servizi pubblici, ossia come viene poi riutilizzato dallo Stato il provento di tale esborso.

Nessuna norma di nessun rango impone ai governi di non oltrepassare una certa soglia di tassazione su imprese e persone fisiche, dunque il guinzaglio al cane è lasciato abbondantemente lungo, con la possibilità estremamente concreta che esso ringhi e morda chiunque si trovi nei paraggi.

È ciò che drammaticamente accade quotidianamente in Italia ai danni di imprenditori e privati cittadini che si vedono espropriati di fatto di una quantità indecente del frutto del loro lavoro.

Più che dare percentuali che poi vengono sistematicamente smentite con furbizia dal pubblico potere, è opportuno ricordare che un cittadino italiano, sottoposto a tassazione italiana, lavora per lo Stato sino circa a giugno, dopodiché inizia a tenere nelle proprio tasche le sue retribuzioni.

Ciò significa che l’ammontare delle tasse pagate provoca, mediamente, un fenomeno grottesco per cui per i primi sei mesi dell’anno il contribuente è come se donasse tutto ciò che guadagna allo Stato.

Il quale impone tale sistema che possiamo definire punitivo con una discrezionalità e una arbitrarietà assurde, proprio come se chi giunge al potere ascendesse all’Olimpo degli statisti e per questo divenisse immune da errori e di conseguenza da critiche.

Scongiurare l’abolizione del contante.

Il Pd, durante la tempesta del Covid-19, aveva proposto una ennesima patrimoniale ai danni di quelli ritenuti ricchi, privilegiati e dunque bastonabili: chi dichiarasse più di 80mila euro l’anno, ossia quella percentuale irrisoria di contribuenti che già sostiene circa il 25% della tassazione complessiva.

 Tutto questo, con la nonchalance patinata di chi si sveglia tardi la mattina ed è troppo vagabondo per partorire un’idea che non sia palesemente stupida.

Oggi i geni ribadiscono che il contante va abolito e scoraggiato. Colao ha dichiarato nel suo rapporto di voler far fuori le banconote da 200  euro, di voler rendere i pagamenti elettronici convenienti ad esempio accordandosi con le banche per una riduzione delle commissioni e disincentivando i prelievi di denaro liquido.

Nello specifico, tanto per esser chiari, è evidente che un cittadino preferirà l’utilizzo della moneta elettronica se l’utilizzo di quella cartacea costerà di più, altrimenti egli rimarrebbe libero di decidere come diavolo spendere i propri soldi.

Dunque il succo del discorso consiste nell’imporre una qualche forma di tassa sui prelievi e garantire multe salate e tutti gli esercizi commerciali sprovvisti di pos, al netto dell’intortamento cui veniamo sottoposti da questi imbonitori.

La scusa della lotta all’evasione.

E il nocciolo è proprio questo: siamo nelle mani di persone che, prive di qualsiasi rispetto per la libertà individuale, partoriscono ricette meravigliose su come impedire che sessanta milioni di individui utilizzino liberamente il proprio denaro.

 Con la scusa della motivazione eccezionalmente bella e buona, ossia la lotta all’evasione, essi si apprestano a partorire un sistema di controllo nazionale attraverso il quale, evidentemente, anche la consumazione di un caffè verrà tracciata.

 Siamo un pezzo avanti la realtà di Orwell, poiché egli non aveva previsto un sistema fiscale e burocratico folle come quello italiano che ha come fine la distruzione dell’impresa e del profitto, a protezione del quale il burocrate fa nascere il nuovo sistema di pagamento che metterà con le spalle al muro il contribuente.

Niente, invece, su una riforma colossale del fisco che renderebbe agevole il pagamento delle tasse e trasformerebbe il rapporto tra Stato e cittadino in una reciproca collaborazione seppur a denti stretti.

No, noi siamo governati dagli “esperti” che, disastro dopo disastro, proseguono imperterriti sulla strada del soffocamento dell’individuo e delle sue libertà.

We can’t breathe, caro governo.

(Lorenzo Zuppini).

 

 

 

Nuovo Ordine  Mondiale .

I signori del mondo.

Digilanter.libero.it- Giorgio Bongiovanni-(20-1-2022)- ci dice :

(…)

I predatori dell'Ordine Mondiale - (Stefano Liberti).

«Il potere mondiale è nelle mani delle grandi multinazionali e di alcuni governi nazionali, come quello degli Stati uniti».

Intervista a John Pilger, autore del volume

«I nuovi padroni del mondo» .

 

Inviato di guerra in Vietnam, Cambogia, Egitto, India e Palestina, sempre in prima linea a svelare le verità omesse dai grandi circuiti mediatici internazionali, John Pilger è un reporter di razza.

 I suoi articoli, i suoi numerosi libri, i suoi documentari sono altrettanti atti di accusa nei confronti di quei potenti del mondo che, controllando anche i grandi circuiti dell'informazione, possono portare avanti le loro ciniche politiche in perfetta impunità.

 Un attivismo rigoroso che Pilger conferma anche nel suo ultimo libro appena pubblicato in Italia, in cui fin dal titolo si scaglia contro quelli che definisce «i nuovi padroni del mondo».

 Chi sono i nuovi padroni del mondo?

I nuovi padroni del mondo sono una conventicola di affaristi e strateghi che, oggi come oggi, reggono e definiscono le sorti del pianeta.

 Detto in parole semplici, questi nuovi padroni sono il frutto dell'unione tra le grandi multinazionali e i governi dei paesi dominanti.

Tuttavia, io non condivido l'idea di molti attivisti del movimento contro la globalizzazione neo-liberista, secondo cui lo stato è ormai svanito e ha delegato i suoi poteri alle grandi corporation.

 Il nuovo grande sistema di dominio nasce proprio dalla commistione e dalla compenetrazione tra questi due attori.

L'alleanza tra grandi corporation e poteri statuali non è però un elemento strutturale del capitalismo fin dai suoi esordi? Qual è l'elemento di novità?

E' vero che le grandi società si sono sempre appoggiate ai governi per esercitare il proprio potere. Ma è pur vero che la crescita sempre più marcata, a partire dagli anni Settanta, delle grandi multinazionali rappresenta indubbiamente un fenomeno di tipo nuovo. Per riassumere in poche parole questo concetto, possiamo dire che oggi assistiamo alla rigenerazione in una forma nuova e più violenta di un sistema di vecchio tipo.

La guerra al terrorismo non sarebbe quindi altro che una riedizione delle classiche guerre imperialiste del XIX secolo?

Per quanto riguarda gli obiettivi che si prefigge, ossia il controllo delle riserve strategiche del pianeta, sicuramente sì.

Quello che cambia, tuttavia, sono i termini in cui si estrinseca il nuovo apparato della propaganda. Oggi, dopo l'11 settembre, il nuovo grande nemico è il terrorismo non statuale.

Il che spinge a passare completamente sotto silenzio un altro tipo di terrorismo, ugualmente se non più nocivo: quello perpetrato dagli stati.

Dalla seconda guerra mondiale in poi la politica estera degli Stati uniti è costellata di atti di terrorismo puro contro le popolazioni civili dei paesi non allineati ai loro interessi: il barbaro bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki ha inaugurato una lunga scia di sangue e di violenze.

Gli attori internazionali sono ormai definiti «terroristi» sulla base del loro livello di adesione agli interessi strategici degli Stati uniti o delle potenze dominanti.

La cosa interessante è che la parola è stata per la prima volta utilizzata dagli inglesi negli anni Quaranta per descrivere le azioni delle organizzazioni clandestine sioniste nella Palestina sotto mandato britannico.

Ora, come per magia, la situazione si è rovesciata: Israele - che viola diverse risoluzioni internazionali, si macchia impunemente di esecuzioni extra-giudiziarie e continua a portare avanti un'occupazione omicida - non è terrorista, mentre i palestinesi sono sempre e comunque terroristi. La propaganda si basa proprio su questo: sulla demonizzazione del nemico o del dissidente.

Che ruolo hanno i media nel diffondere tale propaganda?

I media sono parte integrante di quelli che ho definito i «nuovi padroni del mondo».

Il loro potere è effettivamente di tipo nuovo, viste le capacità tecnologiche e la possibilità di influenzare l'opinione pubblica che hanno acquisito negli ultimi anni. Basti pensare al tentato putsch in Venezuela contro Hugo Chavez :

 è stato orchestrato e organizzato prevalentemente dai media, che hanno scatenato una furiosa campagna di diffamazione contro il presidente.

 O, per rimanere in Italia, basti pensare a Silvio Berlusconi, che ha controllato direttamente i media privati e  ha  influenzato la programmazione di quelli pubblici. Gli stessi Stati uniti, che tanto si vantano della loro «informazione libera», hanno forse il sistema mediatico più chiuso del mondo.

 I media sono ormai totalmente controllati dal capitale e rappresentano un vero e proprio potere politico. La loro capacità di penetrale nella società civile è un elemento nuovo e estremamente pericoloso.

Nel suo libro insiste nel sottolineare come il sistema politico americano sia bloccato in una sorta di competizione fittizia tra democratici e repubblicani. Davvero crede che non ci sia alcuna differenza tra i due schieramenti?

Il grande errore in cui incorrono anche i pensatori più progressisti sta nel cercare di fare distinzioni tra le diverse amministrazioni americane.

 Io sono pronto a scommettere che, se l'11 settembre al potere ci fosse stato Bill Clinton, avrebbe seguito più o meno la stessa politica di Bush.

Basta guardare il bilancio della sua amministrazione, che è costellato di violenze, intimidazioni e attacchi unilaterali nei confronti di paesi terzi. E' stato Clinton ad aver avviato lo spaventoso incremento del budget militare. E' stato sempre lui ad aver completato l'opera di smantellamento dello stato sociale avviata durante la presidenza di Ronald Reagan. Madeleine Albright è stata probabilmente il segretario di stato più unilateralista che abbiano avuto gli Stati uniti negli ultimi decenni, e si colloca decisamente più a destra di Colin Powell.

Anche il bilancio dell'ex presidente Jimmy Carter, che ha ricevuto il premio Nobel per la pace, è tutt'altro che roseo da questo punto di vista: tra le altre cose è stato lui a chiamare come consigliere alla sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinski, un fiero sostenitore dell'egemonia imperiale Usa molto apprezzato  dall'amministrazione Bush.

 Lo stesso discorso vale per la Gran Bretagna: la distinzione tra i governi Tory e dai  governi Labour è assolutamente fuorviante. Per molti aspetti, Tony Blair è  stato molto più estremista di Margaret Thatcher.

Questa distinzione fa parte di una precisa ideologia di stato, basata su una falsa competizione tra due fazioni, che in realtà non sono altro che due facce della stessa medaglia. L'idea secondo cui esistono differenze tra democratici e repubblicani o tra conservatori e laburisti è un'idea romantica.

Eppure, è innegabile che l'amministrazione Bush aveva  impresso una notevole accelerazione sulla questione irachena...

La nuova amministrazione è dominata da persone legate a grandi compagnie petrolifere, interessate per lo più ad accaparrarsi il petrolio iracheno, che rappresenta la seconda più importante riserva per quantità e la prima per qualità del greggio.

Ma Washington ha sempre voluto controllare l'Iraq.

Fino al 1991 Saddam Hussein ha svolto egregiamente il compito per cui era stato messo a quel posto dalla Cia: evitare la disgregazione del paese e dare facile accesso alle riserve petrolifere.

Gli Stati uniti hanno semplicemente cercato un nuovo Saddam, ed è grottesco il balletto di candidati che vanno e vengono da Washington e Londra per essere assunti a coprire tale incarico: ex generali, affaristi, traffichini di ogni sorta, come i membri dell'Iraq National Congress di Ahmed Chalabi.

 Al di là di questo, gli obiettivi della politica Usa nei confronti dell'Iraq sono sempre gli stessi: evitare la formazione di uno stato kurdo nel nord e di un'entità sciita al sud che potrebbe unirsi all'Iran. E, al contempo, assicurarsi il pieno e totale controllo delle riserve petrolifere del Medioriente.

Che ruolo aveva  avuto Israele in questo disegno strategico?

Israele ha un ruolo ben preciso, che è quello di fedele alleato di Washington nella regione. Lo stato israeliano rappresenta una costante minaccia e un elemento di permanente e continua intimidazione per tutti i paesi circostanti: l'Egitto, la Siria, la Giordania. E non per altro gli Stati uniti appoggiano incondizionatamente i governi israeliani, siano essi del Likud o dei laburisti, che ancora una volta - come nel caso degli Stati uniti e del Regno unito di cui abbiamo parlato prima - non sono altro che due facce di un'identica medaglia. Quanto ai palestinesi, non hanno petrolio e sono quindi per l'amministrazione statunitense privi di qualsiasi interesse.

Il progetto per un Governo Mondiale.

(Tratto da: Le Società Segrete e il loro potere nel Ventesimo Secolo, di Jan van Helsing-

Società Editrice Andromeda).

Weishaupt (fondatore dell'Ordine Segreto degli Illuminati Bavaresi) morì nel 1830 all'età di 82 anni. Nel 1834, Giuseppe Mazzini assunse la guida degli Illuminati bavaresi, e la mantenne fino alla sua morte nel 1872.

Mentre dirigeva l'ordine degli Illuminati bavaresi, Mazzini corrispondeva col satanista Albert Pike, il Gran Comandante Sovrano della Massoneria dell'Antico ed Accettato Rito Scozzese, della giurisdizione del sud degli Stati uniti, che fondò, più tardi il Klu Klux Klan.

Mazzini aveva nominato Pike capo delle operazioni degli Illuminati bavaresi negli USA. I due massimi illuministi lavorarono insieme. Pike si occupò degli aspetti teosofici delle loro operazioni, Mazzini di quelli politici. Quando le Logge Massoniche del Gran Oriente sono cadute in discredito a causa delle attività rivoluzionarie di Mazzini, quest'ultimo diede a Pike un progetto geniale.

In una lettera a Pike, datata 22 gennaio 1870, Mazzini scrive:

"Dobbiamo permettere a tutte le federazioni di continuare come stanno facendo attualmente, con i loro sistemi, le loro autorità centrali, i diversi modi di corrispondenza tra gli alti gradi dello stesso rito, e di organizzarsi come al presente. Però, dobbiamo creare un super-rito, che rimarrà sconosciuto, al quale chiameremo quei massoni di un più alto grado che sceglieremo. Riguardo ai nostri fratelli nella massoneria, questi uomini si devono impegnare alla massima segretezza. Per via di questo rito supremo, che diventerà l'unico centro internazionale, il più potente, perché la sua finalità rimarrà sconosciuta".

Pare che questo sia l'elite del 33° grado del Rito Scozzese.

In una lettera del 15 agosto 1871, Pike spiegò in un abbozzo al leader degli Illuminati Mazzini, il modo per conquistare il mondo con tre guerre mondiali ed instaurare il NUOVO ORDINE MONDIALE.

La Prima Guerra Mondiale avrebbe dovuto essere pianificata per portare la Russia sotto il dominio degli Illuminati bavaresi. La Russia avrebbe dovuto poi essere adoperata come uno spauracchio per favorire i piani degli Illuminati bavaresi in tutto il mondo.

La Seconda Guerra Mondiale dovrebbe poi iniziare con una manipolazione delle differenze tra nazionalisti tedeschi ed i sionisti politici. Questo dovrà sfociare in un'espansione dell'influenza russa e nella costituzione dello stato di Israele in Palestina.

La Terza Guerra Mondiale era pianificata come risultato delle differenze, fomentate dagli agenti degli Illuminati, tra i sionisti e gli arabi. Il conflitto doveva stendersi attraverso il mondo.

Fa parte della Terza Guerra Mondiale, anche la lotta tra i nichilisti ed gli atei per provocare un capovolgimento sociale di una ferocia e dia una brutalità mai conosciuti prima.

Dopo la distruzione del Cristianesimo e dell'Ateismo, si mostrerebbe agli uomini la vera Dottrina Luciferiana e in tal modo si prenderebbero due piccioni con una fava.

Alcuni commenti sulla situazione odierna:

Con la Russia come spauracchio (il concetto del nemico), le nazioni occidentali dovrebbero essere spinte in alleanze sovranazionali in cui non sarebbero entrate per conto proprio (NATO, ONU). In più, avere l'impero russo come nemico del mondo aiutò enormemente il traffico di armi internazionale, di cui i banchieri internazionali approfittano di nuovo.

Questo ci dimostra che dietro la Seconda Guerra Mondiale, c'è uno scenario ben diverso di quanto ci dicono i libri. Il libro è del 1995 quindi mancano gli avvenimenti politico-militari degli ultimi anni, soprattutto quelli del 2001.

Nell'ottica però del Governo Mondiale, l'attuale guerra al terrorismo "voluta" dagli americani può essere vista come un meccanismo per unificare tutte le nazioni sotto una unica bandiera.

USA e il progetto per sottomettere l'umanità

di Miguel Martinez.

 

Il settimanale scozzese, Sunday Herald, ha pubblicato  il sunto di un documento redatto alcuni anni fa per conto di alcuni dei principali esponenti dell'attuale governo statunitense, che descrive in dettaglio un progetto per la sottomissione militare del pianeta al dominio statunitense.

Un progetto che - tra molte altre cose - descrive con apparente favore la possibilità di creare armi biologiche capaci di sterminare "specifici genotipi".

Il documento, intitolato Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And Resources for a New Century, fu scritto nel settembre del 2000 - quando Bush non era ancora presidente - dal “Project for the New American Century” (PNAC), uno dei numerosi think-tank della destra statunitense.

Il testo fu redatto per un gruppo specifico di persone, che oggi ricoprirono incarichi non indifferenti: Dick Cheney, allora  vicepresidente degli Stati Uniti; Donald Rumsfeld,  segretario alla difesa; Paul Wolfowitz, allora  vicesegretario alla difesa; Jeb Bush, fratello del presidente; e Lewis Libby, ex capo dello staff di Cheney.

L'articolo era del Sunday Herald. Legandosi all'attualità, il giornalista scozzese insisteva su un dettaglio, il progetto per rovesciare il governo iracheno. Ma il documento va visto in un contesto molto più ampio.

Già alla fine degli anni Cinquanta, un vecchio conservatore, il presidente Eisenhower, metteva in guardia contro la struttura mostruosa che cominciava a dominare il suo paese: una coalizione sempre più stretta tra immense imprese legate alle commesse militari, uno Stato che aveva come funzione principale la conduzione della guerra e una sterminata catena di laboratori dove scienziati, sociologi, tecnici di ogni sorta lavoravano anno dopo anno per affinare gli strumenti del dominio, a prescindere completamente dalla pur vivace società civile del paese. Il testo che potete leggere è un esempio, nemmeno tanto insolito, di ciò che si produce in questi laboratori.

Questa simbiosi, in nome della "guerra duratura", tra alcune gigantesche corporations, lo Stato e la ricerca sembra una riedizione di un aspetto fondamentale del nazionalsocialismo dell'epoca dei Krupp e di Peenemünde.

Il parallelo è ovviamente tecnico e non demonizzante: è inutile elencare le profonde differenze tra il sistema statunitense e quello della Germania degli anni Trenta. Ma è inevitabile che una struttura di questo tipo porti non solo a uno stato di “Enduring War”, ma anche - come è successo con il Patriot Act - all'abolizione di alcuni elementi fondamentali di democrazia.

La sede del "progetto per un nuovo secolo americano" (un nome, un programma) coincide con quella di un giornale di proprietà del miliardario dei media, Murdoch, cosa che può indurre a utili riflessioni sulla libertà di stampa.                        Il direttore del PNAC, William Kristol, è il figlio di Irving Kristol, il principale ideologo della nuova destra americana, che è riuscito a prendere in mano le redini di alcune ricchissime fondazioni americane, tra cui spicca la Olin Foundation, creata dalla principale impresa di armi da fuoco degli Stati Uniti. Queste fondazioni hanno versato milioni di dollari per trasformare anche la produzione di idee in un annesso dell'industria bellica.

Grazie a Irving Kristol, ad esempio, Samuel Huntington aveva potuto incassare  ben cinque milioni di dollari da varie fondazioni come premio per aver creato la famosa nozione di "scontro di civiltà". Che prima ancora di essere un libro è uno slogan, ormai noto anche ai meno colti.

 

 

 

 

UCRAINA, DOSSIER VIGANO’ . 

“PAESE VITTIMA DI ABILI CARNEFICI.

Putin esca dalla Trappola”

Databaseitalia.it- Carlo Maria Viganò- (15-3-2022)- ci dice :

(Gospanews).

Prosegue con la Terza ed ultima parte il DOSSIER VIGANO’ sull’Ucraina. Si consiglia la lettura del seguente articolo dopo aver letto la prima e la seconda parte dell’articolo-saggio dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico Emerito della Chiesa Cattolica Apostolica Romana negli Stati Uniti. Anche se la suddivisione ne consente comunque una lettura autonoma.

 

 

Articolo dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò.

Rispetto della legge e delle norme.

L’intervento in Ucraina di Nato, Stati Uniti e Unione Europea non sembra avere alcuna legittimità. L’Ucraina non è un membro della NATO, e come tale non dovrebbe beneficiare dell’assistenza di un’entità il cui scopo è la difesa dei suoi paesi membri. Lo stesso si può dire dell’Unione Europea, che solo pochi giorni fa ha invitato Zelenskyy ad aderirvi.

Nel frattempo, l’Ucraina ha ricevuto 2,5 miliardi di dollari dagli Stati Uniti dal 2014 e altri 400 milioni di dollari nel solo 2021 , più altri fondi per un totale di 4,6 miliardi di dollari .

Da parte sua, Putin ha concesso 15 miliardi di dollari in prestiti all’Ucraina per salvarla dalla bancarotta.

 L’Unione Europea, da parte sua, ha inviato 17 milioni di dollari in finanziamenti, oltre ai finanziamenti inviati da varie singole nazioni. Ma questa assistenza ha beneficiato solo in minima parte la popolazione ucraina.

Inoltre, intervenendo nella guerra in Ucraina in nome dell’Unione Europea, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen viola gli articoli 9, 11 e 12 del Trattato di Lisbona.

 La competenza dell’Unione Europea in questo campo spetta al Consiglio Europeo e all’Alto Rappresentante.

In nessun caso appartiene al Presidente della Commissione.

In quale veste la presidente von der Leyen presume di agire come se fosse il capo dell’Unione europea, usurpando un ruolo che non le appartiene?

Perché nessuno interviene, soprattutto considerando il pericolo a cui sono esposti i cittadini europei per la possibilità di ritorsioni russe?

Inoltre, in molti casi le costituzioni delle nazioni che oggi inviano aiuti e armi all’Ucraina non prevedono la possibilità di entrare in conflitto.

Ad esempio, l’articolo 11 della Costituzione italiana afferma: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo per risolvere le controversie internazionali”.

L’invio di armi e soldati a una nazione che non fa parte né della NATO né dell’Unione Europea costituisce di fatto una dichiarazione di guerra alla nazione belligerante con essa (in questo caso, la Russia), e dovrebbe quindi richiedere la previa deliberazione della dichiarazione di guerra , come previsto dall’articolo 78 della Costituzione italiana: “Le Camere [del Parlamento] deliberano sullo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari”.

Non risulta che ad oggi le Camere siano state chiamate ad esprimersi in tal senso, né che il Presidente della Repubblica sia intervenuto per esigere il rispetto della norma costituzionale.                         Il Presidente del Consiglio Draghi, nominato dalla cabala globalista per la distruzione dell’Italia e la sua definitiva asservimento a poteri sovranazionali, è uno dei tanti Capi di governo nazionali che considera la volontà dei cittadini un fastidioso ostacolo all’esecuzione dell’agenda del “Forum economico mondiale” di Klaus Schwab (il nuovo Hitler! Ndr.).

Dopo due anni di sistematiche violazioni dei diritti fondamentali e della Costituzione, è difficile credere che vorrà anteporre gli interessi della nazione italiana a quelli di chi lo ha messo al potere.

Anzi: quanto più disastrosi sono gli effetti delle sanzioni adottate dal suo governo, tanto più può considerarsi apprezzato da chi gli ha conferito il potere (Klaus Schwab!).

Il colpo di stato perpetrato attraverso l’emergenza psico-pandemia procede oggi con nuove infauste decisioni, ratificate da un Parlamento senza spina dorsale.

Violazione dell’art. 288 cp anche consentire a cittadini italiani – e anche a esponenti della maggioranza del Governo e di esponenti politici – di rispondere all’appello dell’Ambasciatore ucraino per l’iscrizione alla legione straniera:

“Chiunque il territorio dell'[Italia] che senza l’approvazione del governo arruola o arma cittadini per prestare servizio [nell’esercito] in favore di una nazione straniera, è punito con la reclusione da 4 a 15 anni”.

 Nessun magistrato, almeno per il momento, è intervenuto per punire i responsabili di questo reato.

Un’altra violazione è riscontrata nell’attività di trasferimento dall’Ucraina all’Italia (e presumibilmente anche ad altre nazioni) che siano stati ottenuti tramite maternità surrogata, disposta da coppie italiane in violazione della legge 40/2004, senza che venga inflitta alcuna sanzione ai colpevoli di questo crimine, così come i loro complici.

Va inoltre ricordato che le dichiarazioni di membri del governo o di leader politici nei confronti della Federazione Russa e del suo Presidente, insieme alle sanzioni che sono state adottate contro la Russia e ai ripetuti casi di discriminazione arbitraria nei confronti di cittadini russi, aziende, artisti, e squadre sportive per il solo fatto di essere russi, non sono solo provocazioni da evitare per consentire una soluzione serena e pacifica della crisi ucraina, ma mettono in gravissimo pericolo anche l’incolumità dei cittadini italiani ( così come la sicurezza dei cittadini di altre nazioni che stanno adottando una posizione simile nei confronti della Russia). Il motivo di tale avventata temerarietà è incomprensibile, a meno che non vi sia una volontà intenzionale di innescare reazioni da parte della controparte.

Il conflitto russo-ucraino è una trappola molto pericolosa che è stata tesa (da Klaus Schwab) contro l’Ucraina, la Russia e le nazioni europee.

L’Ucraina è l’ultima vittima di abili carnefici (globalisti,ndr).

La crisi russo-ucraina non è esplosa improvvisamente un mese fa. È stato preparato e fomentato per molto tempo, sicuramente a partire dal colpo di stato bianco del 2014 voluto dal deep state americano in chiave antirussa.

Lo dimostra, tra gli altri fatti incontestabili, l’addestramento del Battaglione Azov da parte della CIA “per uccidere i russi” , con la CIA che ha costretto a revocare l’emendamento di divieto di aiuti al battaglione fatto dal Congresso nel 2015. Gli interventi realizzati da Joe e Hunter Biden sono andati nella stessa direzione.

Quindi ci sono prove di premeditazione a lungo termine, coerente con l’inarrestabile espansione della NATO verso est. La Rivoluzione Colorata di Euro-maidan, così come l’instaurazione di un governo pro-NATO composto da “homines novi” formati dal World Economic Forum (di Klaus Schwab) e da George Soros, aveva lo scopo di creare le condizioni per la subordinazione dell’Ucraina al blocco NATO, rimuovendola dal l’influenza della Federazione Russa.

 A tal fine, l’azione sovversiva delle ONG del filantropo ungherese, supportata dalla propaganda mediatica, ha taciuto sui crimini delle organizzazioni paramilitari neonaziste, finanziate dalle stesse persone che sponsorizzano Zelenskyy (un uomo miliardario di Davos-Ndr).

Ma se il lavaggio del cervello compiuto dai media mainstream nelle nazioni occidentali è riuscito a veicolare una narrativa della realtà completamente distorta, lo stesso non si può dire per l’Ucraina, dove la popolazione è ben consapevole della corruzione della classe politica al potere così come della sua lontananza dai problemi reali della nazione ucraina.

Noi in Occidente crediamo che gli “oligarchi” siano solo in Russia, mentre la realtà è che sono presenti soprattutto in tutta l’intera galassia di nazioni che un tempo componevano l’Unione Sovietica, dove possono accumulare ricchezza e potere semplicemente ponendosi a la disposizione dei “filantropi” stranieri e delle multinazionali.

Poco importa se i loro conti offshore sono la causa primaria della povertà dei cittadini di queste nazioni, dell’arretratezza del sistema sanitario, dello strapotere della burocrazia, dell’assenza quasi totale di servizi pubblici, del controllo estero di aziende strategiche, e la progressiva perdita della sovranità e dell’identità nazionale: l’importante è “fare soldi” ed essere immortalati insieme a personalità politiche, banchieri, trafficanti d’armi, e coloro che muoiono di fame.

E poi venire nelle località alla moda della Versilia o della Costiera amalfitana per sfoggiare yacht e carte platino al cameriere di Odessa o alla donna delle pulizie di Kyiv che mandano a casa i loro miseri salari ai parenti.

Questi miliardari ucraini che indossano la kippah sono quelli che stanno svendendo l’Ucraina all’Occidente corrotto e corrotto, scambiando il proprio benessere con la riduzione in schiavitù dei loro compatrioti agli usurai che stanno conquistando il mondo, usando gli stessi sistemi spietati e immorali ovunque. In passato hanno tagliato gli stipendi dei lavoratori ad Atene e Salonicco; oggi hanno semplicemente allargato i loro orizzonti a tutta l’Europa, dove la popolazione guarda ancora incredula mentre si impone prima una dittatura sanitaria e poi una dittatura ambientale.

D’altra parte, senza il pretesto di una guerra, come avrebbero potuto giustificare l’impennata del prezzo di gas e combustibili, costringendo il processo di transizione “ecologica” imposto dall’alto per controllare le masse impoverite?

Come avrebbero potuto far ingoiare ai popoli del mondo occidentale l’instaurarsi della tirannia del Nuovo Ordine Mondiale, quando la farsa pandemica si stava disfacendo e portava alla luce i crimini contro l’umanità commessi da BigPharma?

E mentre l’UE e i capi di governo incolpano la Russia per il disastro imminente, le élite occidentali dimostrano di voler addirittura distruggere l’agricoltura, per applicare gli orrori dell’ “Holodomor “su scala globale .

D’altra parte, in molte nazioni (Italia compresa) si teorizza la privatizzazione dei corsi d’acqua – e l’acqua è un bene pubblico inalienabile – a vantaggio delle multinazionali e con l’obiettivo di controllare e limitare le attività agricole.

 Il governo filo-NATO di Kiev non si è comportato molto diversamente: per otto anni la Crimea è stata privata dell’acqua del fiume Dnepr per impedire l’irrigazione dei campi e far morire di fame la popolazione.

Oggi, alla luce delle sanzioni imposte alla Russia e dell’enorme riduzione delle forniture di grano, possiamo capire gli enormi investimenti di Bill Gates in agricoltura , seguendo la stessa spietata logica di profitto già sperimentata con la campagna vaccinale.

Il popolo ucraino, a prescindere dall’etnia di appartenenza, è solo l’ultimo inconsapevole ostaggio del regime totalitario sovranazionale che ha messo in ginocchio le economie nazionali di tutto il mondo attraverso l’inganno del COVID, dopo aver teorizzato pubblicamente la necessità di decimare popolazione mondiale e trasformare i sopravvissuti in malati cronici che hanno irrimediabilmente compromesso il loro sistema immunitario.

Il popolo ucraino dovrebbe riflettere seriamente sull’invocare l’intervento della NATO o dell’UE, a condizione che sia davvero il popolo ucraino a farlo e non piuttosto i suoi governanti corrotti aiutati da mercenari razzisti e gruppi neonazisti al soldo dei gerarchi.

Perché mentre viene loro promessa la libertà dall’invasore – con il quale condividono il comune patrimonio religioso e culturale di aver fatto parte della Grande Russia – in realtà ciò che si prepara cinicamente è la loro definitiva cancellazione, la loro schiavitù al Grande Reset (di Klaus Schwab,il nuovo Hitler,ndr) che tutto prevede tranne la protezione della loro identità, della loro sovranità e dei loro confini.

Guardiamo al popolo ucraino cosa è successo alle nazioni dell’Unione Europea: il miraggio della prosperità e della sicurezza è demolito dalla contemplazione delle macerie lasciate dall’euro e dalle lobby di Bruxelles.

Nazioni invase da immigrati clandestini che alimentano criminalità e prostituzione; distrutte nel loro tessuto sociale da ideologie politicamente corrette; consapevolmente portato al fallimento da sconsiderate politiche economiche e fiscali; portato verso la povertà dalla cancellazione delle tutele del lavoro e della sicurezza sociale; privato di un futuro dalla distruzione della famiglia e dalla corruzione morale e intellettuale delle nuove generazioni.

Quelle che un tempo erano nazioni prospere e indipendenti, diverse nelle rispettive specificità etniche, linguistiche, culturali e religiose, si sono ora trasformate in una massa informe di persone senza ideali, senza speranze, senza fede, senza nemmeno la forza di reagire agli abusi e delitti di chi li governa. Una massa di clienti corporate, schiave del sistema di controllo minuzioso imposto dalla farsa pandemica, anche di fronte alle prove della frode.

Una massa di persone senza identità individuale, segnate con codici QR come animali in un allevamento intensivo, come prodotti di un grande centro commerciale. Se questo è stato il risultato della rinuncia alla sovranità nazionale per tutte le nazioni – ognuna, senza eccezioni! – che si sono affidati alla colossale truffa dell’Unione Europea, perché l’Ucraina dovrebbe essere diversa?

È questo ciò che volevano i vostri padri, ciò che speravano, ciò che desideravano, quando ricevettero il battesimo insieme a Vladimir il Grande sulle rive del Dnepr?

Se c’è un aspetto positivo che ciascuno di noi può riconoscere in questa crisi, è che ha rivelato l’orrore della tirannia globalista, il suo cinismo spietato, la sua capacità di distruggere e annientare tutto ciò che tocca.

Non sono gli ucraini che dovrebbero entrare nell’Unione Europea o nella NATO, sono piuttosto le altre nazioni che dovrebbero essere finalmente scosse dall’orgoglio e dal coraggio di lasciarle, scrollandosi di dosso questo detestabile giogo e riscoprendo la propria indipendenza, sovranità, identità, e fede. Le loro stesse anime.

Per essere chiari: il Nuovo Ordine non è un destino ineluttabile, e può essere sovvertito e denunciato, se solo i popoli del mondo si rendessero conto di essere stati ingannati e truffati da un’oligarchia di criminali chiaramente identificabili, che un giorno dovranno rispondere per quelle sanzioni e quei blocchi di fondi che oggi applicano impunemente a chiunque non si inginocchi davanti a loro.

Un appello alla Terza Roma.

Anche per la Russia questo conflitto è una trappola.

 Questo perché realizzerebbe il sogno del deep state americano (Dem Usa) di estromettere definitivamente la Russia dal contesto europeo nelle sue relazioni commerciali e culturali, spingendola tra le braccia della Cina, forse con la speranza che la dittatura di Pechino possa persuadere i russi a accettare il sistema del credito sociale e altri aspetti del Grande Reset che finora la Russia ha saputo evitare, almeno in parte.

È una trappola, non perché la Russia abbia torto nel voler “denazificare” l’Ucraina dei suoi gruppi estremisti e garantire protezione agli ucraini di lingua russa, ma perché proprio questi motivi – teoricamente sostenibili – sono stati creati proprio per provocarla e indurla invadere l’Ucraina, in modo tale da provocare la reazione della NATO che è stata preparata da tempo dallo stato profondo e dall’élite globalista. Il casus belli è stato deliberatamente pianificato dai veri autori del conflitto, sapendo che avrebbe ottenuto esattamente quella risposta da Putin.

E sta a Putin, a prescindere dal fatto che abbia ragione, non cadere nella trappola, e invece ribaltare la situazione, offrendo all’Ucraina le condizioni di una pace onorevole senza continuare il conflitto. Infatti, più Putin crede di avere ragione, più ha bisogno di dimostrare la grandezza della sua nazione e il suo amore per il suo popolo non cedendo alle provocazioni.

Permettetemi di ripetere le parole del profeta Isaia: Dissolve colligationes impietatis, (…)

Sciogliete i lacci della malvagità, disfate i fagotti che opprimono, lasciate che quelli che si sono spezzati si liberino, e spezzi ogni peso. Condividi il tuo pane con gli affamati, accogli nella tua casa gli afflitti e i senzatetto; quando vedi un uomo nudo, rivestilo e non voltare le spalle alla tua stessa carne. Allora la tua luce sorgerà come l’alba e la tua ferita sarà presto sanata. La tua giustizia ti precederà, la gloria del Signore ti seguirà da vicino. (Is 58,6-8).

La crisi mondiale con cui si prepara la dissoluzione della società tradizionale ha coinvolto anche la Chiesa cattolica, la cui gerarchia è tenuta in ostaggio da apostati cortigiani del potere.

 C’è stato un tempo in cui papi e prelati si confrontavano con i re senza preoccuparsi del rispetto umano, perché sapevano di parlare con la voce di Gesù Cristo, il Re dei re. La Roma dei Cesari e dei Papi è ormai deserta e silenziosa, come per secoli è stata silenziosa anche la Seconda Roma di Costantinopoli.

Forse la Provvidenza ha disposto che Mosca, la Terza Roma, assuma oggi agli occhi del mondo il ruolo di κατέχον (2 Ts 2,6-7), di ostacolo escatologico all’Anticristo.

Se gli errori del comunismo sono stati diffusi dall’Unione Sovietica, fino ad imporsi all’interno della Chiesa, Russia e Ucraina possono oggi avere un ruolo epocale nella restaurazione della civiltà cristiana, contribuendo a portare al mondo un periodo di pace da cui partire anche la Chiesa risorgerà purificata e rinnovata nei suoi ministri.

Gli Stati Uniti d’America e le nazioni europee non dovrebbero emarginare la Russia, ma piuttosto stringere un’alleanza con essa, non solo per il ripristino degli scambi per la prosperità di tutti, ma in vista della ricostruzione di una civiltà cristiana, che sola può salvare il mondo dal mostro transumano globalista della tecno-salute.

Considerazioni finali.

C’è grande preoccupazione che il destino dei popoli del mondo sia nelle mani di un’élite che non deve rendere conto a nessuno delle sue decisioni, che non riconosce alcuna autorità al di sopra di sé e che per perseguire i propri interessi non esitano a mettere a repentaglio la sicurezza, l’economia e la vita stessa di miliardi di persone, con la complicità dei politici al loro servizio e dei media mainstream. La falsificazione dei fatti, le sofisticazioni grottesche della realtà e la faziosità con cui si diffonde la notizia si affiancano alla censura delle voci dissenzienti e portano a forme di persecuzione etnica nei confronti dei cittadini russi, discriminati proprio nei paesi che si dicono democratici e rispettosi dei diritti fondamentali.

Spero vivamente che il mio appello per la costituzione di un’Alleanza Anti-Globalista che unisca i popoli del mondo in opposizione alla tirannia del Nuovo Ordine Mondiale sia accolto da coloro che hanno a cuore il bene comune, la pace tra le nazioni, la concordia tra tutti i popoli, la libertà per tutti i cittadini e il futuro delle nuove generazioni.

E prima ancora, le mie parole – insieme a quelle di tante persone intellettualmente oneste – contribuiscano a portare alla luce la complicità e la corruzione di chi usa menzogne ​​e frodi per giustificare i propri crimini, anche in questi momenti di grande apprensione per la guerra in Ucraina.

“Ci ascoltino i forti, per non diventare deboli nell’ingiustizia. Ci ascoltino i potenti, se vogliono che il loro potere non sia distruzione ma sostegno ai popoli e protezione per la tranquillità nell’ordine e nel lavoro” (Pio XII, Radiomessaggio ai Capi di Stato e ai Popoli del Mondo in imminente pericolo di guerra, 24 agosto 1939).

Possa la Santa Quaresima condurre tutti i cristiani a chiedere perdono alla Divina Maestà per i peccati di coloro che calpestano la sua Santa Legge.

La penitenza e il digiuno spingano il Signore Dio alla misericordia, mentre ripetiamo le parole del profeta Gioele: Parce, Domine: (parce populo tuo; et ne des hæreditatem tuam in opprobrium, ut dominientur eis nationes). Perdona il tuo popolo, Signore, e non esporre la tua eredità al vituperio, allo scherno delle genti (Gl 2,17).

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo, Ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America (6 marzo 2022) – Prima domenica di Quaresima.

 

 

 

 

DAVID ICKE – AMMONIMENTO E APPELLO

DI EMERGENZA ALL’UMANITÀ.

Valdovaccaro.com-Valdo Vaccaro- (14-5-2021)- ci dice :

(Alex Jones).

Colossale fiasco dell’intera narrazione politica e sanitaria.

Eccezionale intervista di Alex Jones a David Icke sugli avvenimenti virali dei nostri giorni.

DAI A UNA PIOVRA DEFICIENTE UN DITO, E QUELLA TI PRENDE IL BRACCIO.

Se lasciamo le sorti della Terra nelle mani della attuale classe dominante, scaraventata al potere da circostanze disgraziate e fortuite, corriamo il concreto rischio di essere sgominati e distrutti.

Si tratta di una minoranza infima ed infida di personaggi male assortiti e male intenzionati, una minoranza quanto mai deleteria e in-qualificata, totalmente incapace di condurre se stessa e i popoli che cerca di intimidire e di assoggettare sulla retta via, su un percorso sostenibile.                                      È quasi ridicolo ed incredibile doverlo dire, ma la posta in gioco è altissima.

Si parla della fine del genere umano, oppure -se agiremo in tempo- della sua rinascita su basi rinnovate e rasserenate.

SIAMO ARRIVATI AL CAPOLINEA DEL MALE.

Cominciamo intanto a mettere da parte e a cancellare dalla mente tutte le cifre, le narrazioni, le favole uggiose ed angoscianti, le storielle del lupo cattivo e dei mostriciattoli virali, che ci hanno propinato per mese e mesi a getto continuo. Pensiamo invece al numero altissimo e mai menzionato di gente che sta sperimentando effetti avversi devastanti già a poche ore dalla vaccinazione o dal richiamo, di gente che sta morendo per colpa dei vaccini e non di altro. Si parla di effetti immediati sul corpo dei vaccinati. Ma questo è soltanto l’inizio. Chiaro che non occorre essere dei geni per capire che più veleni metti dentro e peggio stai.

I NUOVI VACCINI-MESSAGGERO NON SONO SOLO DEI VELENI, MA SOVVERTONO PURE LA PERSONALITÀ DEI VACCINATI.

Ma c’è un altro aspetto da considerare. Questi vaccini anti-covid non sono soltanto dei veleni aggiuntivi ed insidiosi, ma sono anche dei mRNA, ovvero dei messengers, dei trasmettitori replicanti.                    

Il corpo funziona e il cervello funziona attraverso messaggeri che passano attraverso l’intero organismo, determinando lo stato di salute o di malattia dell’individuo vaccinato.

Quando hai un virus -per la narrativa sanitaria ufficiale che equipara il virus a un mostro nemico da abbattere a colpi di bazooka- le cose cominciano ad andare storte fisicamente e finisci in uno stato di Ill Health, ovvero in uno stato di malattia.

 Ma il cervello è un processore di informazioni per cui se cambi il messaggio vai a modificare pure il cervello, cambiando pure la tua personalità e il tuo modo di percepire il mondo esterno.

Non dimentichiamoci dunque che non siamo solo di fronte a un normale vaccino pericoloso, ma anche di fronte a uno strumento di controllo della mente.

IMPORTANTE UN ATTEGGIAMENTO DI NON-COOPERAZIONE COL REGIME.

Di fronte a questi fenomeni protestare va bene, ma non basta per niente.

Serve sì a creare l’idea che non si è soli ma che ci sono molti altri che la pensano come te, dando una visuale politica di assieme, una visuale solidale.

 Ma protestare soltanto è irrilevante e non serve a nulla, se non viene supportato da un atteggiamento di non-cooperazione col regime.

Se la gente capisce che serve boicottare il sistema tutta unita ed assieme, le cose cambiano.

 Se milioni di persone rifiutano di indossare le mascherine, rifiutano di attenersi alle regole Covid, rifiutano di chiudere le proprie saracinesche e le proprie attività commerciali e imprenditoriali, l’intero problema sarebbe risolto all’istante.

 

UNA GIGANTESCA FRODE MONDIALE IN CERCA DI AUTORE E DI MOTIVAZIONI.

Come ormai acquisito da parte di numerosi ricercatori trasparenti il Covid non esiste, non è stato mai visto da nessuno, mai fotografato, mai isolato, mai descritto e spiegato in modalità logiche e condivise.

Una letterale farsa.

Parliamo di una questione di vita o di morte, e si continuano a proporre queste menate e queste assurdità.

 L’intera cosa ha dello sbalorditivo.

“Come mai hanno lanciato questa gigantesca frode, e perché mai lo hanno fatto con tale veemenza?”, si chiede Alex Jones?

È presto detto, risponde Icke. Se esistesse davvero un fattore infettivo reale e credibile sarebbero limitati da quello che tale agente farebbe e comporterebbe. Dovrebbero pure spiegarlo in dettaglio, con l’evidente rischio di essere prontamente smascherati e di risultare ridicoli.

Mentre invece, con un agente fittizio e inventato, cioè inesistente, sei libero di giostrare la situazione a tuo piacimento e pertanto rimani in totale controllo della situazione.

IL TEST PCR VALE SOLO SUL DNA, SUL MATERIALE GENETICO, MA NON È APPLICABILE SULLA SIEROPOSITIVITÀ.

Tale discorso ha senso specialmente quando ti avvali di un test notoriamente fasullo e inaffidabile, non destinato a delle diagnosi sul virus come dichiarato dal suo stesso inventore Kary B. Mullis, morto stranamente proprio nell’agosto 2019.

Tale test PCR o “Polymerase Chain Reaction” è manipolabile tramite il numero di cicli di amplificazione, il che significa che più cicli si fanno e più positivi ottieni, non positivi a un virus, ma a materiale genetico presente naturalmente nel corpo di tutte le persone.

“SONO DIVENTATO IL TERMINAL MONDIALE DI OGNI RICERCA SUL VIRUS”

“Una cosa del resto che vado denunciando da 40 anni a questa parte”, afferma David Icke, autore di quella autentica Bibbia odierna dal titolo “The Answer” (La risposta).

La mia vita a partire da 30-31 anni fa, e in particolare dopo l’esplosione della mia notorietà negli anni ’90, è stata un continuo fluire di messaggi e di preziose informazioni da tutto il mondo.

Potrebbero anche essere chiamate coincidenze casuali e fortunate, ma le coincidenze non sono più tali da troppo tempo. Nella scorsa primavera, poco più di un anno fa, ho dovuto per forza ripropormi la solita domanda da un milione di dollari.

IL BIO-ARMAMENTO NON È IL VIRUS MA È IL VACCINO: STANNO BARANDO SU TUTTI I FRONTI.

Cosa è il virus? Cosa è poi questo specifico virus?

Prima di tutto avevo capito che questo virus non era naturale. Questo perché, come saprai, è vero che ci sono eventi naturali che vengono sfruttati dai manipolatori al vertice per spingere la loro agenda, ma di fronte a eventi massicci e globali di tale portata come in questo caso, era chiaro che non fosse naturale e che sia stato progettato a tavolino.

C’era la voce che provenisse da un laboratorio a Wuhan. Ma le prove e le evidenze che potei osservare erano che non esistevano corpi di morti a riflesso di una bio-arma virale.

 Come dissi un anno fa, la bio-arma non è il virus: la vera bio-arma è il vaccino, ed è quello che stiamo verificando in questi giorni.

Il numero di morti non rifletteva per niente l’idea che si tratti di una bio-weapon. La storia della bio-arma di Wuhan è un diversivo, pensato apposta per le persone con la convinzione che non si tratti di una cosa naturale, che si trovano così ad aver i loro sospetti confermati.

E quindi la vera domanda è “Di che diavolo si tratta?”

C’è davvero un virus o è una totale presa per il culo?

Alla fine anche i nazisti dicevano che più grande è la bugia e più persone ci crederanno.

ZERO PROVE SULLA ESISTENZA STESSA DEL VIRUS.

Informazioni sempre più ricche e inoppugnabili, con solidi dettagli di contorno hanno cominciato ad arrivarmi da più parti. Ho anche ricevuto una mail scritta da un medico americano a fine marzo 2020, a conferma che il PCR non testa affatto il virus ed è ciò che rende possibile questa truffa.

 Poi mi sono imbattuto negli scritti del dr Andrew Kaufman che giustamente si chiedeva dove stiano mai le prove dell’esistenza di questo fantomatico virus, e che ho poi anche intervistato di nell’aprile 2020.

 Ogni scusa e ogni alibi esplicativo dei vaccinofili non fa che complicarsi e contraddirsi con le stesse presunte varianti, altra fregatura eccellente. Se non esiste un virus originale non esiste pure alcuna variante! Pertanto stanno mentendo su tutto.

Quindi andando ad analizzare la situazione ci sono 3 elementi che hanno permesso il successo di questa truffa e che, anche se sembrano molto complessi da eseguire, presi uno per uno sono molto semplici.

Per prima cosa abbiamo il test PCR che non serve a rilevare il virus, secondo un protocollo proposto alla WHO dal virologo tedesco Christian Drosten in Gennaio 2020 e subito accettato e diffuso in tutto il mondo.

Seconda cosa abbiamo la manipolazione dei certificati di morte, con morti per influenza e per la maggior parte di tutte le altre patologie registrati come morti covid (grazie ad un test farlocco).

Il terzo punto è invece rappresentato dall’incredibile bugia degli asintomatici contagiosi, che ha permesso di introdurre i lockdown, con lo scopo di privare le persone della loro libertà e indipendenza, non permettendo loro di lavorare e guadagnare, e rendendole quindi schiave dello stato.

E l’altro punto a favore di non avere nessun vero agente infettivo è il fatto che in questo modo hai il controllo totale della situazione, mentre se ci fosse davvero un’arma biologica in circolazione sarebbe difficile controllare chi viene colpito e chi no, rischiando di perdere anche pedine importanti per il compimento del piano del cult. L’arma biologica è quindi proprio il vaccino che viene iniettato! Tutti gli individui coinvolti come Fauci ovviamente non si fanno iniettare il vero vaccino.

LA GENTE CONTINUA AD IGNORARE IL FATTO CHE ESISTE UN “DEATH CULT” E UNA AGENDA A LEI DESTINATA

Tutto questo è ormai noto ed acquisito, senza dubbio alcuno. Non esiste un virus e non esiste un test sul virus. Ed è un giochino da ragazzi far risultare sieropositiva, infetta ed infettante una massa di persone sane che non hanno alcun tipo di sintomo.

Gente che normalmente non avrebbe mai alcun problema e alla quale nulla di storto succederebbe, ma che in condizioni di totale lockdown si vede la propria vita mozzata e distrutta.

I lockdown distruggono infatti la vita indipendente di tutta la gente.

I look-down spingono a portare mascherine e ad aderire passivamente alle restrizioni.

Gente che non ha niente di niente e che viene imprigionata. Cose assurde e cose da chiodi.

Ogni menzogna ne comporta altre, una più miserabile di quelle precedenti. Il lato tragicomico è che molti protagonisti e molte vittime nel bene e nel male non si rendono nemmeno conto della esistenza di un Culto della Morte e di una Agenda portata avanti da una minoranza di gentaglia moralmente sbandata e deviata.

 

IMPORTANZA DEI SOLDI IN VISTA DEL CONTROLLO.

Eppure non è solo questione di dollari. Tutto verte invece sul totale controllo e, nel mondo in cui viviamo, la ricchezza è alla base della struttura creata da questo Cult. L’accumulazione di soldi nelle mani di pochi, impedendone l’accesso alla popolazione, diventa così strumento massiccio di controllo del popolo.                                 Alla fine il reale scopo del controllo monetario è finalizzato al controllo degli uomini schiavizzati. Ed è così che i lockdown si susseguono in continuazione.

UN COPIONE APPRESO A MEMORIA PER ESALTARE I LOCKDOWN.

Alla fine abbiamo Boris Johnson premier britannico che, quando non è immerso nel suo boccale di birra, salta fuori a dire che non sono i vaccini a causare una caduta dei casi covid ma i lockdown, stesso discorso dalla direttrice del CDC Rochelle Walenski, stesso discorso da parte di Fauci, stesso discorso da parte del primo ministro canadese Justin Trudeau. Ovvio che si sono accordati per recitare un copione appreso a memoria.

 Quello che gli interessa di più è continuare con i lockdown a livello mondiale, per cui dovunque si sente la medesima cantilena.

PASSAPORTI VACCINALI E RICHIAMI CONTRO LE VARIANTI.

E c’è un’altra area sulla quale puntano che è quella del passaporto vaccinale.

Una ulteriore trappola verso la quale ci stanno trascinando.                                                              Per tutti noi si prospetta dunque il dramma di non poter condurre una vita normale in tutte le nostre scelte basilari.

Vuoi andare in spiaggia? Vuoi andare al pub? Vuoi andare al lavoro? Sì ma soltanto se ti sei prima fatto vaccinare.

E lo devi fare se vuoi tornare alla tua vita normale. Questa è la trappola.

Sarai autorizzato ad avere un passaporto vaccinale a condizione di essere stato vaccinato. E a quel punto vai all’ufficio della polizia e chiedi il passaporto vaccinale?

Ti dicono di no.

Aspetta, ora ci sono delle varianti, devi vaccinarti di nuovo, poiché hai bisogno di un booster, cioè di un richiamo.

Il governo britannico ha già annunciato che a Settembre sarà pronto il richiamo per tutti gli anziani che hanno già ricevuto il vaccino m-RNA. Il reale progetto sottostante è quello di spazzarli via al più presto perché inutili, inattivi e persino percettori di una pensione.

TUTTI NELLE MANI DI XI JINPING.

Michael Yeadon, consulente scientifico ed ex vicepresidente della Pfizer, in una sua recente intervista ha dichiarato che le aziende farmaceutiche stanno già sviluppando nuovi vaccini per le varianti, anche se ammettono esse stesse il rischio che si venga a creare un grande caos, e pare che tutte attendano la risposta e le disposizioni di Xi Jinping, nuovo Deus-ex-machina e ago della bilancia della situazione vaccinale mondiale.

 Già Anthony Fauci ha avvertito che in USA si cominceranno a vaccinare i bambini a partire dalla primavera 2022.

Poi dai bambini via via agli adulti. Questa è la gigantesca fregatura.

Xi Jinping sta spingendo segretamente il mondo intero verso un codice QR per ognuno, per un totale AI Control, una Intelligenza Artificiale gestita e manovrata dall’alto. Come dico da sempre non si può scendere a compromessi col fascismo. Questo sarebbe la fine dell’umanità.

CAMBIAMENTO PERSONALITÀ AD OPERA DEI NEUROTRASMETTITORI ARTIFICIALI DEL VACCINO.

Come ho già detto, si parla di vaccini-messaggero, di m-RNA vaccines.

Questi vaccini-messaggero manipolano i geni e il DNA, DNA che possiamo considerare come un ricevitore-trasmettitore che interagisce con la realtà universale, quella che non vediamo e percepiamo.

Sono quindi in grado di cambiare la personalità delle persone, un po’ come i vaccini ideati per i drogati o per i soldati con PTSD (disturbo da stress post-traumatico).

 La realtà che noi vediamo e sentiamo coi nostri 5 sensi è ridicolmente limitata rispetto a quanto c’è da vedere e toccare nell’universo.

 Il firmamento, le galassie sfuggono alla nostra miopia e alla nostra pochezza visiva. Come ho detto poi da anni, il motivo del controllo che subiamo dalla masnada minoritaria di mascalzoni al potere sta nel disconnettere i nostri 5 sensi e in particolare nel disconnettere la nostra forza mentale-spirituale dal Greater Self, ossia dalla Coscienza Universale.

 Raggiunto questo obiettivo essi sono in grado di isolarti da tali forze e di contaminare il tuo potere interiore.

UNO STATO VIBRAZIONALE BASSO COMPORTA UNA FACILE COLONIZZAZIONE SPIRITUALE.

Ho visitato e frequentato le diverse culture e religioni, e ho notato delle somiglianze incredibili. Uno di questi temi in comune è la forza dell’amore, della pace, della gioia, mentre esiste nel contempo una forza diametralmente opposta, inversa e malefica.

Questa forza malefica viene chiamata e descritta in modi diversi, ma si tratta sempre dello stesso concetto. Per esempio i nativi americani lo chiamano Wetiko o virus dell’egoismo, che porta ad uno stato di coscienza invertito.

A questo punto Alex chiede a David: Perché ci stanno promuovendo satanismo, pedofilia e il culto dei morti? Cosa sta succedendo?

I satanisti non venerano la vita, ma al contrario venerano la morte. I bambini non vengono amati, ma vengono abusati. Si tratta di una totale inversione.                                                       La woke mentality (difesa di cause di giustizia sociale care ai progressisti tipo BLM, LGBT) è la manifestazione di questa coscienza inversa, dove gli anti-fascisti sono estremamente fascisti, gli anti-razzisti sono incredibilmente razzisti, le persone che vogliono l’inclusività vogliono escludere tutti coloro che non sono d’accordo con loro.

 Questa coscienza opera su livelli vibrazionali molto bassi, al contrario di gioia e amore che stanno su livelli alti. Stanno cercando di portarci su un basso livello vibrazionale, allineato al loro, per far scomparire così l’umanità. I vaccini oggi impiegati tendono a incrementare in modo massiccio tali tendenze.

I VACCINI-MESSAGGERO ACCENTUANO IL CARATTERE DISUMANO E INDIFFERENTE.

Se guardate gente come Bill Gates, Anthony Fauci, Klaus Schwab( il nuovo Hitler,ndr) questi hanno tutti in comune la faccia del male e del diavolo.

 Non c’è in loro una minima traccia di empatia e di compassione. (Basti osservare il sorriso estasiato di Bill Gates in questa intervista dello scorso anno riguardo l’aumento dei milioni di disoccupati causati dalla “pandemia”).

Se guardiamo alle tirannie della storia, non è mai la maggioranza del popolo a sconfiggerle.

È sempre una qualificata e coraggiosa minoranza che la viene a salvare e a sbrogliare dalla schiavitù nella quale regolarmente precipita, come anche in questo caso. La maggioranza dell’umanità infatti va sempre nella stessa direzione in cui si muove la società umana, senza porsi domande e dubbi. Ma quanto tempo ci vorrà perché questa resistenza riesca a mettere fine a ciò che sta succedendo?

Per esempio possiamo considerare come resistenza i 74 milioni di americani che hanno votato per Trump, in quanto la maggior parte di questi se non la totalità sono di certo contrari alle censure, alle imposizioni e alla woke propaganda. Le proteste vanno bene, ma solo se accompagnate da non-cooperazione e disobbedienza civile. Immagina se tutti questi 74 milioni cominciassero a rifiutare di indossare mascherine, rispettare tutte queste nuove regole, e chiudere le loro attività. Il problema svanirebbe. Stiamo parlando di 8 miliardi di persone controllate da una piccola manciata, è incredibile!

 

ESISTE UNA LOGICA RAZIONALE DIETRO LE BRUTTURE DI QUESTA GENTAGLIA?

La forza che muove e che sta dietro questa rete globale chiamata THE CULT, tende a porre un velo divisorio tra la nostra coscienza e la coscienza universale. Solo allora possono isolare e programmare le percezioni del popolo e ottenere da esso quello che vogliono. Il loro obiettivo è quello di connettere il cervello umano e la struttura genetica ricevente-trasmittente alla Intelligenza Artificiale A.I. Questa gente sta dirottando la società umana verso il mondo angosciante e nero nel quale essi sguazzano.

DISTRUZIONE DELLA SOCIETÀ OCCIDENTALE.

Siamo vicini al tramonto totale della Società Occidentale, con un passaggio e una trasformazione in società Cinese-Occidentale in stile Xi Jinping.

 La razza caucasica, dominante come numero in occidente, sta quindi venendo colpita in vari modi, ed è per questo motivo che si può dire quello che si vuole sui bianchi, ma appena si tocca altri gruppi etnici si è accusati di razzismo. Viene poi colpita la religione cristiana, che facendo parte del tessuto e della struttura della società occidentale, rappresenta un ottimo modo per farla crollare.

E infine, se guardi alla società britannica, col Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda, la struttura globale di tale impianto politico, che reggeva sulla Corona inglese, è finita. Non abbiamo un governo e non abbiamo un’opposizione. Non esiste una struttura politica in grado di rispondere alle esigenze storiche di questo delicato passaggio. Vedremo la Dinastia Britannica scomparire non appena la regina se ne sarà andata.

BASTA UN PIZZICO DELLA NOSTRA ENORME ENERGIA PER SPODESTARE I CIALTRONI CHE OCCUPANO INDEGNAMENTE LA SALA DEI BOTTONI.

Alla fine dei conti, questo Culto globale sta cercando di terrificare il mondo al grido “Noi siamo potenti e controlliamo ogni cosa”.    Ma questo è totalmente falso.

Sono loro i veri terrorizzati.

 Sono terrorizzati in quanto ormai sanno che il popolo questa volta toglierà loro di mano il potere. Ed è per questo che stanno utilizzando tutti i loro mezzi per censurarci e silenziarci.

Questa straordinaria intervista a David Icke termina con un appello di Alex Jones alla enorme massa di gente qui sintonizzata.

“Un enorme grazie a David Icke.

Smettetela di lamentarvi e di piangervi addosso, amatevi l’un l’altro e tirate fuori tutta la formidabile energia che serbate nascosta, inesplorata e inutilizzata dentro di voi”.

(Valdo Vaccaro).

 

 

 

 

 

Verità o menzogna: siamo

a un bivio, nella storia del mondo.

Libreidee.org-Michele Giovanardi-(15-3-2022)- ci dice :

Vent’anni fa, in Uruguay, una persona mi raccontò che sarebbe accaduto esattamente quello che stiamo vivendo adesso: le antenne wireless, le schedature, le limitazioni nei movimenti delle persone.

Quella persona mi parlava come se avesse sottomano una sorta di calendario, di programma.

 Io obiettavo: ma dove le prendi, queste informazioni?

 Lui mi fece capire che sono alla portata di chi ha raggiunto una certa libertà mentale, e sa vedere che, all’uomo ordinario, “la storia” viene proposta come qualcosa che è già successo; mentre la storia – per chi gestisce l’essere umano, trattandolo come uno schiavo – si scrive prima ancora che accada.

 E in questa storia di oggi sono previsti tanti passaggi: quelli che abbiamo visto e altri passaggi, a venire, piuttosto scontati.

 Lo vedete, infatti?

Non mollano: il loro piano procede spedito, tra un’emergenza e l’altra.

Loro perseguono un disegno preciso, contro di noi: e sappiamo benissimo dove vorrebbero arrivare.

Siamo appena usciti da due anni in cui ci hanno fatto vivere “come sorci”, e ci hanno già buttato dentro l’altro calderone, quello della guerra.

 Il loro progetto va ben oltre l’attualità: ben oltre il profilo sanitario, ben oltre i carri armati.

Che fare, dunque?

 Qualcosa che sia proporzionato alla nostra possibilità operativa. Se arriva l’inverno, non puoi bloccarlo: devi difenderti dal freddo.

Questo tempo richiede una estrema resilienza. Il più grande risultato ottenibile – preservarci integri – lo abbiamo già raggiunto, anche se abbiamo le ossa rotte: nel resto del mondo si balla e si canta, solo in Italia c’è chi ancora non può lavorare.

Siamo di fronte a uno scenario che, comunque, non è ancora definitivamente chiuso: e pretendiamo giustizia, alla fine, per tutte le vessazioni, le discriminazioni e le persecuzioni che abbiamo subito.

Un po’ alla volta, vedrete, la magistratura interverrà: è giusto reclamare una giustizia rapida. Ora, con l’irruzione della guerra, lo scenario di ieri sembra scomparso: e invece non è finito proprio niente.

Noi intanto abbiamo combattuto contro un mostro enorme: volevano cambiarci anche fisicamente, farci genuflettere, abituarci alla sottomissione.

E noi questa battaglia l’abbiamo vinta, a testa alta: abbiamo detto “no” alla crudeltà e “sì” alla vita. Ci abbiamo messo la faccia, senza mai cedere a nessun compromesso. Volevano cambiarci? Con noi non ce l’hanno fatta.

Il nostro avversario – nazionale, vassallo del grande avversario sovranazionale – questa battaglia l’ha persa, nel nostro caso.

Adesso, poi, il fronte è ancora più ampio: perché l’azione di quelli che come noi, che hanno mantenuto vivo il desiderio di verità, ha costretto questa operazione a diventare molto cattiva: anche a livello internazionale, mondiale.

 Erano otto anni che c’era la guerra, in Ucraina, mentre mille altre guerre tormentano il mondo: ma oggi l’Ucraina diventa di colpo l’epicentro di una proiezione mondiale, proprio perché il disegno è più ampio e va oltre la storia.

E questo disegno ha un protagonista: noi, gli esseri umani.

Poi c’è chi gli esseri umani li ha creati e indottrinati: da sempre, siamo quello che ci dicono di essere.

Quando mai abbiamo avuto la possibilità di avere dei nostri veri rappresentanti, a certi livelli? Quei livelli sono oltre la gestione ordinaria dell’umanità.

Guardate il Movimento 5 Stelle: appena è salito di livello, è letteralmente trasmutato.

E ora, proprio come gli altri partiti, ha votato tutte le misure che hanno comportato la nostra persecuzione.

L’essere umano è la vera risorsa, il grande “animale d’allevamento” di questo pianeta. Siamo un’anomalia, e a livello inconscio viviamo sempre questo duplice dramma: ci sentiamo orfani e clandestini, come se non avessimo genitori.

 La volpe, nel bosco, si sente a casa. E così lo squalo nell’oceano. Per loro, il bosco e l’oceano sono il mondo.

Noi invece siamo l’unica specie che si isola dal mondo: l’unica specie che, per poter esistere, è costretta a distruggerlo, il mondo.

Siamo l’unica specie che teme il mondo: l’immagine archetipica del terrore, per eccellenza, è proprio il bosco di notte, la “selva oscura”. E questo non è normale.

Abbiamo il 98% del Dna dello scimpanzé, è vero. Però abbiamo un Rna (che codifica il Dna) che ha una capacità impressionante, molto maggiore di quella dello scimpanzé.

E questo ci ha permesso di svilupparci così tanto.

Ma, a monte: chi ha sviluppato il nostro Rna? Oltre 270 dichiarazioni scientifiche ufficiali lo confermano: l’uomo non discende dalla scimmia.

Non veniamo dai primati: dentro di noi c’è qualcosa di strano.

Essendo un’anomalia, l’uomo non ha autonomia: è stato sempre “gestito”.

Stando sempre ai libri di storia, fino a poche migliaia di anni fa, vivevamo ancora nelle caverne.

 Poi invece abbiamo scoperto che l’uomo delle caverne viveva a due passi da piramidi antichissime, realizzate in modo perfetto e allineate con le stelle.

Il che presuppone conoscenze sterminate, che non si possono neppure comprendere, a meno che non si utilizzino strumenti di codifica che non appartegono alla scienza ufficiale.

Quindi è evidente che c’è qualcosa che non va, in quello che ci hanno raccontato. E questo tempo che stiamo vivendo oggi è davvero straordinario: perché è come se il grande disegno, quello che c’è dietro, non potesse più essere tenuto nascosto.

Ve ne sarete accorti: fino a qualche anno fa, le questioni erano essenzialmente nazionali.

Oggi, invece, sempre più Stati, nel mondo, presentano dei leader che, tra loro, vanno perfettamente d’accordo.(Sono gli uomini di Davos al potere !Ndr)

Il mondo non è più composto da centinaia di Stati: è costituito da due schieramenti.

Solo due, capite?

E questo tempo lo sta mettendo in luce: la realtà è ben diversa, da come viene presentata.I

n tanti non la reggono, questa conoscenza: hanno ancora bisogno della fomentazione della rabbia, si perdono nei dettagli, non riescono a spingere lo sguardo oltre l’orizzonte.

Quindi, almeno noi, cerchiamo di guardare alla Luna, non al dito che la indica. Siamo “esseri solari”, dobbiamo spingerci oltre la deformazione spazio-temporale. E quindi usiamolo bene, questo tempo: è lì la via di fuga.

Si sta delineando un quadro sempre più netto e preciso. E tutta la strumentazione che viene utilizzata è la stessa che veniva impiegata a livello locale, nazionale.

Questo dimostra che, a livello internazionale, erano già tutti d’accordo fin dall’inizio.

 Guardate cos’è successo a chi ha rifiutato il Tso: è stato emarginato, perseguitato e incolpato di tutto.

E guardate cosa succede oggi con i russi: stesso trattamento, identico.

Adesso non puoi più essere nemmeno un artista, un ballerino: se sei russo, vieni cacciato.

Quindi la narrativa è la stessa.

E dunque, lo si comprende: chi gestisce questa operazione è un solo soggetto.

E per poterlo vedere, non possiamo più concentrarci solo sul fatto specifico: occorre alzare gli occhi al di sopra di questo pianeta

.Dall’alto, oltre le forme, coglieremo due protagonisti, al di là delle bandiere terrestri.

Cristiani e musulmani, bianchi e neri: non conta, dobbiamo cogliere ciò che anima la materia, oltre il packaging esistenziale. Il “piano del cuore” lo senti quando vai oltre il contenitore. Dobbiamo cogliere quella che è una volontà di fondo: perché è proprio la volontà a creare il protagonista.

Con questa logica, è più facile scoprire che esistono forze che operano nella luce e poi altre forze, che operano nell’ombra.

Tantissime scritture antiche, alcune ritenute sacre, di questo nostro tempo parlano perfettamente.

Lo stesso Libro dell’Apocalisse descrive i passaggi attuali con precisione impeccabile. Nell’Antico Testamento – non interpretato, ma tradotto alla lettera – si trova la cronaca, scritta in anticipo, di questi tempi.

E tutti convergono su questo: siamo arrivati a un punto-limite. Sì, il piano esistenziale è giunto al limite.

Abbiamo sempre vissuto pensando che ci fosse una grande umanità, e adesso scopriamo che una grande umanità non c’è: ci sono tante forme di umanità.

Una di queste, se ne avesse avuto la possibilità, ci avrebbe già eliminati. Poi c’è una forma di umanità che, se non prende ordini, non riesce neanche ad alzarsi dal letto la mattina. C’è un’altra parte di umanità che si sta svegliando e sta acquisendo consapevolezza. E poi c’è una parte di umanità – alla quale apparteniamo anche noi – composta di individui che, fin da quand’erano bambini, sospettavano che ci fosse qualcosa che non quadrava.

Ci facevamo quella famosa domanda: che cosa ci siamo venuti a fare, qui?

Ecco, molte di queste domande ormai prendono forma: e siamo chiamati, anche, a costruire risposte.

Da una parte c’è la spinta della luce, l’espressione “solare” che vuole sostenere un’evoluzione inarrestabile, e dall’altra c’è un esercito dell’ombra.

 Tutto evolve: liberarci, emanciparci, è un’espressione d’amore. Le forze del buio, invece, questo processo evolutivo vogliono bloccarlo e deviarlo.

Quando ti propongono di cambiarti il Dna, non stanno facendo quello che farebbe la natura (e la natura si muove nella luce: è il Sole ad aprire il fiore, in primavera). Ora lo vediamo: all’improvviso, le forze delle tenebre hanno una gran fretta. Tutti spingono: secondo questa narrazione, i “buoni” hanno un potere supremo, mentre i “brutti e cattivi” (ieri noi, oggi i russi) sono isolati.

 

 Ma se il potere dei “buoni” è così totale, perché ha proprio bisogno di toglierci la nostra libertà?

Questa è una guerra, contro di noi. Ma non siamo venuti qui per sopravvivere: siamo qui per cogliere un senso superiore e diventarne i costruttori. Non siamo gli abitanti del nostro corpo: ne siamo gli imperatori. Spetta a noi, quindi, decidere che cosa essere – a differenza di una fetta di umanità che deve sempre ricevere ordini, perché non sa darseli.

A cosa siamo chiamati, oggi?

 A discernere, a riconoscere la luce e le tenebre. Se durante la stagione Covid dovevamo preservare il nostro corpo, adesso dobbiamo preservare le nostre emozioni: dobbiamo proteggere la nostra capacità di sentire.

Il disegno è molto più ampio: è miope, chi si ferma all’Ucraina. Il seme non conosce la pioggia, ma sa che pioverà. Non abbiamo il controllo di tutti i dettagli, ma sentiamo che c’è dell’altro, in arrivo.

E questo gesto di ricerca fornisce anche l’atteggiamento migliore, per sopravvivere a questo tempo così faticoso. Andiamo a cogliere il senso superiore, dentro a quello che stiamo vivendo. Perché stiamo soffrendo così tanto?

Perché siamo stati attaccati così violentemente, e in modo così vile? Perché noi abbiamo chiesto di tornare in un mondo ben diverso da questo.

 Perché non apparteniamo a quella specie lì: e questa è una grande verità, esplicitamente dichiarata.

Siamo diversi dalla maggioranza dell’umanità: la nostra sostanza esistenziale va oltre la mera sopravvivenza.

 Siamo qui per raccogliere il segreto dell’esistenza. E questo ci porta a conoscere. Siamone forti, allora, anche davanti a certe notizie.

Oggi, ad esempio, spiegano che la fornitura energetica della Russia non è sostituibile, quindi andremo incontro ad anni di razionamento. E’ insopportabile, certo: ma ha un senso.

 Perché, in questa situazione, cominci a creare l’oltre.

Ha un tempo, questa operazione: non è infinita. Certo, non finisce domani: finisce quando sei pronto.

Prepariamoci a navigare in un mare che rimarrà in tempesta ancora per un po’. Impariamo a navigare così: ogni volta che l’onda ti strattona, tu diventi qualcosa che è oltre te stesso.

Ed è proprio questa la ragione per cui siamo qui.

Ora fingono di apprestarsi a un ritorno alla normalità ordinaria?

Stentiamo ad accostarcisi: sentiamo che sarebbe come entrare nel nostro passato, e tornare indietro è contro natura. La guerra?

I nostri vogliono farla a tutti i costi, senza mai ascoltare le ragioni della controparte, che erano lì da vent’anni.

E quindi: andiamo oltre tutto questo.

 Il mondo è impazzito: riuscire a vederlo, questo delirio, diventa davvero il momento in cui, finalmente, si può vivere qualcosa di superiore. Finalmente si può dare un senso a tutta la forza che si ha.

Si può cominciare a giocare il gioco per il quale ci si è allenati così a lungo. E si cominciano a costruire, finalmente, i contenitori in cui allocare, con grazia, le tessere di un mosaico di verità.

Lo so, questo mondo non ci risuona dentro. Non può essere naturale il fatto che una persona, dalla nascita, abbia già un codice fiscale, appartenga a uno Stato e magari anche a una religione.

Non è naturale essere alienati dalla natura, lavorare come merce e come carne da macello fino a settant’anni, per poi essere spremuti nella sofferenza fino alla fine.

Non è normale: c’è un senso superiore, che va colto, perché l’essere umano non sta vivendo la sua vita. E’ stato creato, ma ora ne ha consapevolezza: ed è letteralmente in ostaggio. E dunque, dico: consegnateci la verità, è ora. E così, un po’ alla volta, anche sopravvivere diventerà più semplice. Ricordate quanto ci hanno ricattato, per imporci il Tso?

Bene: ma noi lo abbiamo evitato lo stesso, il Tso. Superata la paura, abbiamo capito che le nostre priorità esistenziali erano altre: e non soffrivamo più. A un certo punto abbiamo sviluppato una sorta di insensibilità, rispetto a quella forma di dolore.

Ancora oggi ti sparano addosso, ti tolgono ogni diritto e ogni libertà, ogni istinto alla verità: ma tu sei ancora lì, e non soffri più.

Io ho girato più di cento piazze italiane, e le persone mi dicevano: io adesso sono molto più forte di prima; ho mille difficoltà e devo fare i conti con tante scomodità, ma sto molto meglio di prima.

E adesso, se ci voltiamo indietro e guardiamo a quello che abbiamo fatto, capiamo che abbiamo scritto una delle pagine più belle, per le nostre anime.

Abbiamo mantenuto la nostra posizione: come un noce in inverno, che viene spogliato di tutto ma non si spegne, avendo trasferito le sue energie sotto terra. Non si spegne, il noce: ed è pronto a ripartire.

 Non finirò mai di ringraziarvi: ci siamo dati la possibilità di vivere, insieme, questo viaggio, quest’avventura, questo passaggio sull’orlo dell’impossibile.

Ed è successo qui, nel nostro piccolo, in Italia. Ecco, adesso questo orizzonte si allarga.

 E ci ritroviamo accanto agli spagnoli, ai canadesi: avevano capito che era una farsa, quello che ci stavano raccontando.

C’è gente che vive nel Gabon, che sa che è tutta una farsa. Anche i russi lo hanno colto, il disegno superiore: la vita umana non è spontanea, è indirizzata.

 L’uomo non è libero di espandersi, resta un animale d’allevamento.

E così abbiamo fatto un salto, siamo saliti: preservandoci, oggi possiamo stringere un’alleanza che va oltre le bandiere e le appartenenze, per arrivare a creare una saldatura aurea tra le varie anime che stanno spingendo per solcare questo tempo.

Se il cuore è sintonizzato, la testa poi sa cogliere la verità. Abbiamo imparato a non credere più a quello che ci raccontano.

E’ così che si penetra, si solca questo tempo: e si incide la strada. Come diceva Nietzsche: diventate duri, fino al punto di riuscire a incidere. Non siete venuti qui per rotolare, ma per lasciare un segno. Siete venuti qui per scriverla, una storia: non perché qualcuno la scriva su di voi, raccontandola poi sempre come pare a lui. La storia è sempre stata scritta da chi ha vinto. E chi le ha vinte, le battaglie? Chi le ha create. Chi ne ha avuto bisogno, per raccontare una storia agli esseri umani, affinché credessero che fosse tutto così.

 Dunque, andiamo oltre: cogliamo, della realtà, l’identità superiore. Allora, sarà tutto più chiaro: e sarà molto più facile affrontare la situazione, dando finalmente un senso al nostro essere qui.

(Michele Giovagnoli, “Luce e buio”, video su Facebook il 14 marzo 2020).

 

 

 

 

Dugin: rassegnatevi, tutto

procede secondo i piani di Mosca.

Libreidee.org-Aleksandr Dugin - (15-3-2022)-ci dice :

 

Tutti abbiamo paura dell’uso dell’atomica. Questo è l’unico vero problema, anche per noi.

Tutto dipende dagli Stati Uniti.

Se Washington si limita alle sanzioni, alle pressioni politiche e agli appoggi economici all’Ucraina, insomma se l’Occidente sosterrà indirettamente Kiev – tutte azioni legittime – non succederà nulla.

Se però ci sarà un attacco diretto della Nato, allora la Russia risponderà con mezzi simmetrici. Se ci sentiremo minacciati sul nostro territorio, useremo le armi nucleari.

L’invasione dell’Ucraina? È un’operazione militare.

Putin ne ha spiegato molto bene gli scopi, che sono due.

Primo: denazificare un paese il cui governo ha non solo tollerato, ma appoggiato i gruppi neonazisti per dare forza a una identità nazionalista ucraina basata sull’odio contro i russi.

Una identità artificiale creata attraverso una ideologia che l’Occidente ha finto di non vedere, perché odiare i russi è più importante che odiare i nazisti.

Secondo: cambiare il regime politico a Kiev per fare ritornare l’Ucraina nella sfera politica, militare e strategica russa.

Attenzione: l’operazione militare in corso non è una guerra contro la Nato, ma una operazione per difendere una zona di interesse vitale per la Russia, la quale zona è stata a lungo indirettamente occupata dal potere occidentale durante un momento di debolezza di Mosca.

 La guerra non sembra andare bene per Putin? Non credo proprio. Putin sapeva che l’Ucraina ha un grande esercito e che prendere il controllo di un paese con 40 milioni di persone non sarebbe stato semplice.

 Ecco perché le operazioni sul campo si prolungano.

 Non è facile sconfiggere un esercito di 600.000 soldati, che ha dalla propria parte l’appoggio e la propaganda di tutto l’Occidente.

Nessuno qui credeva in una vittoria breve. Intanto la Russia però ha il controllo totale dei cieli.

La guerra durerà ancora un mese, o più, ma l’esercito russo vincerà.

Per Putin, in questa guerra, non c’è alcun elemento inaspettato. La situazione a Mosca?

Tutto molto tranquillo. La popolazione appoggia completamente Putin.

Non c’è una vera opposizione. E non tanto perché c’è una censura contro chi critica le operazioni militari in Ucraina, ma perché il popolo russo è davvero solidale con il presidente.

 L’opinione pubblica qui ha ben chiari gli scopi di Putin ed è preparata perché comprende che la pressione della Nato conto le nostre frontiere è inaccettabile.

Sui giornali e in tv vediamo arresti e proteste a Mosca? Io vivo nel centro di Mosca. Non c’è nessuno che protesta, a parte piccolissimi gruppi, o singoli individui, e neppure collegati tra loro.

 La percezione di una protesta interna è frutto della disinformazione dei media occidentali.

Si prendono immagini di manifestazioni del passato, in contesti differenti, e si fanno passare per contestazioni.

Gli analisti dicono che Putin è malato, poco lucido, staccato dalla realtà?

 I modelli della disinformazione, in casi del genere, sono sempre gli stessi: far passare l’idea che un leader politico sgradito sia pazzo, malato, che non controlla più la situazione.

 Invece Putin è sano, lucido e molto forte: mai stato meglio.

Cosa sta succedendo in Ucraina?

Per capirlo occorre risalire alle cause e leggere la dissoluzione dell’Urss dentro un contesto non solo ideologico, ma geopolitico.

E se la geopolitica è la scienza che considera il mondo come il campo di battaglia tra potere marittimo e potere terrestre, in questo senso la fine dell’Urss è stata la vittoria del potere del mare e il crollo del potere della terra.

Dopo il 1989 la Russia ha perso autorità sulle sue zone di controllo a favore dell’Occidente.

E l’Occidente ha acquistato influenza in questo vuoto, che era la conseguenza della debolezza del potere terrestre.

Si è dissolto il patto di Varsavia e si è rafforzata la Nato. E l’Ucraina è rimasta nel mezzo. Quando si è separata dalla Russia ed è diventata indipendente, a poco a poco si è avvicinata alla Nato. Ma ha potuto farlo perché, negli anni Novanta, quella di Gorbaciov e poi di Eltsin era una Russia debole.

Ma quando è tornata forte, con Putin, la pressione permanente della Nato contro i nostri confini – qualcosa che nessuno può negare – non è stata più accettabile.

Putin è diventato più forte e con una coscienza geopolitica più sviluppata. E così, gli equilibri sono cambiati. E si è risposto a una situazione intollerabile: prima in Georgia, poi in Crimea, poi nel Donbass, dove l’esercito ucraino era un pericolo costante: la popolazione veniva bombardata e i civili uccisi.

Il resto è venuto da sé: l’appello della Russia a non far entrare l’Ucraina nell’area di influenza dell’Occidente è stato rifiutato, e così ecco la guerra.

Sì, nei miei libri distinguo un Putin lunare e un Putin solare. Il Putin solare è il Putin della Grande Eurasia, il Putin patriota e sovranista, l’uomo che rompe con la postmodernità occidentale, contro la globalizzazione.

Il Putin lunare è quello invece che scende a compromessi con l’Occidente, il Wto, Davos, l’élite liberale atlantista. Che Putin è, quello di oggi? Iper-solare.

(Aleksandr Dugin, dichiarazioni rilasciate a Luigi Mascheroni per l’intervista “L’ideologo di Putin: la Nato e gli Usa non entrino in campo o useremo l’atomica”, pubblicata dal “Giornale” il 14 marzo 2022. Filosofo e politologo russo che vanta stretti legami con il Cremlino, Dugin è considerato “l’ideologo di Putin” e descritto come un suo consigliere e ispiratore. Molto letto dai sovranisti, è un pensatore non allineato che vede la Russia con occhi completamente diversi dai nostri).

 

Meeting “intenso” a Roma,

la Cina resta con la Russia.

Comincia la vera guerra.

Visionetv.it- Andrea Sartori -( 15 Marzo 2022  )- ci dice :         

 

Gli Stati Uniti sono preoccupati: questo è ciò che emerge dal meeting di sette ore a Roma di ieri tra il consigliere per le Sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan e il “ministro degli Esteri” del Partito Comunista Cinese Yang Jechi.

“Abbiamo gravi preoccupazioni riguardo l’allineamento della Cina alla Russia” dice Jake Sullivan al termine di un meeting di sette ore definito “intenso”. Gli Stati Uniti parlano inoltre delle “profonde implicazioni e conseguenze” che tale allineamento possono portare. E il consigliere Sullivan dice una nota, è stato diretto riguardo tali conseguenze.

Ovvero sanzioni anche alla Cina sulle esportazioni.

La Cina invece “vuole evitare il conflitto” e si “oppone ad ogni tentativo di disinformazione”.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi aggiunge che “la Cina non è parte della crisi e non vuole essere colpita dalle sanzioni” soprattutto “la Cina si oppone all’uso di sanzioni“.

Comincia dunque la vera guerra?

 

Perché la vera partita è quella tra Stati Uniti e Cina. Unione europea e Russia sono due potenze secondarie che usciranno indebolite se non distrutte dal conflitto in corso. Dietro stanno i veri giganti che non si stanno davvero impegnando nel conflitto, ma stanno più a guardare che altro. E la guerra tra i due giganti sarà soprattutto di tipo economico.

Il meeting di Roma ci ha dato un primo assaggio di quello che sarà davvero lo scontro del XXI secolo. Detto questo le preoccupazioni degli Usa sono ben fondate. La Cina da subito ha rifiutato il nome di “invasione” all’operazione in Ucraina e, pur tra mille ambiguità, ha preso posizione a favore della Russia che si trova tutt’altro che isolata.

In questo caso il futuro scontro finale potrebbe vedere gli Usa ulteriormente indeboliti mentre la Cina, che comunque si potrà avvalere anche delle materie prime della Russia, ancora più forte.

(ANDREA SARTORI).

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