IL COLOSSALE IMBROGLIO ECONOMICO
IL COLOSSALE IMBROGLIO ECONOMICO
E LA
DISTRUZIONE DELL’UMANITA’.
Un
mondo di balle - Estratto da "L'Imbroglio della Realtà e l'Inganno della
Percezione"
Macrolibrarsi.it-
David Icke- Libro -(15-3-2022)- ci dice :
“Guarda
senza vedere, ascolta senza udire, tocca senza sentire, mangia senza gustare,
si muove senza consapevolezza fisica, inala senza percepire odori o profumi e
parla senza pensare.”
(Leonardo
da Vinci sulla mente umana).
Il
mondo è clinicamente folle, una semplice verità di cui dobbiamo prendere atto
al più presto.
È
proprio da qui che bisogna partire per indagare la natura dell’esistenza in
questa “realtà”. Partendo da un altro presupposto perderemmo il senso della
“trama” e non avremmo più speranza di ritrovarlo.
Ecco
quindi la prima lezione: il mondo è dannatamente matto… pazzo, strambo,
svitato. In confronto, un musicista rock è molto meno “fuori di testa”!
Una
volta compreso questo concetto, la vita diventa più facile da affrontare.
Ma se
si tenta di dare un senso a qualcosa che è del tutto folle, si finisce per
passare l’intera esistenza nello smarrimento e nello sconcerto più totali.
«Dev’essere un problema mio», sento dire da qualcuno. «Il mondo non può essere così
alienato, così stupido, così, beh, oggettivamente squilibrato. Sono io ad avere
qualcosa che non va».
No,
no. Ecco l’errore madornale.
Non si
tratta di noi.
Il
mondo è davvero così alienato, così stupido, così, beh, oggettivamente
squilibrato.
Per
venirne fuori servirebbe un esercito di psichiatri, se non fosse per il fatto
che tutti gli psichiatri che ho conosciuto avevano a loro volta bisogno di un
aiuto psichiatrico. Si dice però che il miglior posto per nascondere un albero
sia una foresta.
Immaginate
di essere nati in un manicomio e di aver trascorso tutta la vostra vita dietro
un muro che vi separa dal resto del mondo. A quel punto pensereste che tutta la
pazzia che vi circonda sia la normalità, poiché “normale” è solo una parola per
definire ciò che abbiamo sempre conosciuto e pensato. Non c’è nulla di più
soggettivo del concetto di “normalità”. Se qualcuno si introducesse in quel
manicomio e facesse notare che ciò che succede lì è folle e anormale, i pazienti
lo prenderebbero per pazzo. «Noi siamo normali, il pazzo sei tu», direbbero.
Proprio
per questa ragione, il fatto che così tante persone pensino che io sia pazzo è
davvero confortante.
Osservandolo
dall’esterno anche solo per pochi minuti, chi mai potrebbe negare che il mondo
è un manicomio?
Abbiamo
banchieri che ci prestano denaro inesistente (“credito”) caricato degli
interessi; abbiamo dottori che, presumibilmente, dovrebbero curare i malati,
quando invece negli Stati Uniti il killer numero uno è proprio il cosiddetto
metodo di cura; cerchiamo di debellare il cancro uccidendo il paziente con
chemioterapie e radioterapie che distruggono il sistema immunitario e portano
sempre più cancro e molto altro ancora; abbiamo scienziati che credono di
sapere tutto e che invece non hanno il benché minimo indizio sulla vera natura
della realtà; abbiamo
insegnanti che propinano a bambini e ragazzi qualunque idiozia imposta da un
sistema folle e ignorante, senza curarsi di quanto mendaci e imperfette possano
essere tali nozioni; abbiamo uomini in abiti ecclesiastici i quali dicono alle
loro congregazioni che tutto ciò che hanno bisogno di sapere è racchiuso in un
libro, sia esso la Bibbia, il Corano, il Talmud ecc., ma, cosa ancora più
folle, abbiamo miliardi di persone che ci credono;
abbiamo
partiti politici in competizione tra loro per aggiudicarsi la “poltrona”,
quando da dietro le quinte sono tutti controllati dallo stesso potere, il
motivo per cui l’“ordine del giorno” è sempre lo stesso, indipendentemente da
chi sia al governo; mangiamo e beviamo veleni chimici contenuti nel cibo e
nell’acqua, e la maggior parte delle persone sembra pensare che tutto questo
sia perfettamente normale: «Hey, lo sapevi che qualche pazzo dice che c’è differenza tra
la roba da mangiare piena di veleni chimici e quella che non lo è? Sono fuori
di testa»;
abbiamo alimenti geneticamente modificati che stanno geneticamente modificando
noi, e
tuttavia tanta gente non considera mai le possibili conseguenze .
Voglio
dire, cibo geneticamente modificato: svegliaaaa;
abbiamo
mezzi di comunicazione di massa che non hanno idea di cosa stia succedendo nel
mondo ma che hanno la pretesa di… raccontarci cosa sta succedendo nel mondo; assistiamo alla costante soppressione
delle nostre libertà con la scusa di proteggere le nostre libertà; e abbiamo
governi che bombardano civili con la scusa di proteggerli dalla violenza.
Siamo
arrivati al punto in cui milioni e milioni di persone in tutto il mondo
scendono nelle strade per protestare contro la situazione economica, contro il
divario tra ricchi e poveri che va sempre più ingigantendosi e contro il caos
(calcolato) del sistema finanziario utilizzato come pretesto (calcolato) per il
più colossale trasferimento di ricchezze (dai molti ai pochi, dai poveri ai
ricchi e dalle masse all’élite) che la storia umana ricordi.
Un
numero enorme di persone sta perdendo la propria casa e i mezzi di
sostentamento, e i programmi di austerità riducono o eliminano il sostegno del
“governo” (tasse) ai meno abbienti, che rimangono senza alcuna “rete di
sicurezza” che li protegga da tutta questa mancanza (calcolata) di sensibilità
e rispetto.
In
Paesi come la Grecia, i genitori arrivano a vendere o dar via i propri figli
perché non hanno soldi per sfamarli. Altre persone si suicidano perché non
vedono alcuna via di uscita e perdono la speranza. In Gran Bretagna, migliaia di
anziani e disabili stanno perdendo le sovvenzioni statali (denaro dei
contribuenti) poiché le norme che regolano l’inabilità al lavoro sono cambiate.
Al tempo stesso, il governo sta riducendo i posti di lavoro destinati ai
disabili. Un giovane sofferente di paralisi cerebrale, difficoltà di
apprendimento e semi-cecità (il quale non è neppure in grado di radersi,
lavarsi i capelli e allacciarsi le scarpe) si è visto negare dal consiglio
comunale le già scarse undici ore di assistenza settimanale; la decisione è
stata motivata citando la carenza di fondi. Per le reti occulte che manipolano la
società globale, queste persone sono soltanto “bocche inutili” e quindi
irrilevanti.
Qui,
nel Regno Unito, persone ammalate di cancro a uno stadio avanzato sono state
obbligate a tornare al lavoro per paura di perdere la pensione e sono morte nel
giro di sei settimane; altre, sofferenti di crisi epilettiche e anch’esse
costrette a lavorare, sono decedute dopo pochi mesi. Altre ancora si sono suicidate, tra
cui un’adolescente affetta da una malattia mentale, impaurita all’idea di
restare senza un tetto per via dei tagli ai sussidi.
Martine
White, 50 anni, è una vittima del Thalidomide, il farmaco che un tempo veniva
prescritto alle donne incinte contro le nausee mattutine e che causò gravi
difetti ai neonati. La donna è affetta da tumore al cervello, è cieca da un
occhio e ha le braccia deformate, fatica a camminare e ha dovuto sottoporsi a
un intervento chirurgico alla colonna vertebrale che potrebbe condannarla per
sempre su una sedia a rotelle. Ma il crudele, spietato e rivoltante governo
britannico ha deciso che Martine deve trovare lavoro oppure perderà metà dei
sussidi a lei destinati. Martine ha detto:
È
impossibile. Non riesco a camminare bene, non posso stare in piedi, non riesco
a tenere in mano gli oggetti, soffro di vertigini per via del tumore, non ci
vedo da un occhio e sono sorda da entrambe le orecchie. È davvero deprimente.
Cosa devo fare?
Ma a
loro non importa un bel nulla, Martine, perché sono soltanto spietati automi
senz’anima.
Si
prevede che entro il 2015 oltre la metà dei giovani britannici vivrà in case
con un reddito “al di sotto della soglia di povertà” a causa dei tagli al
welfare, dell’aumento delle tasse e del congelamento dei salari. I responsabili di tutto questo sono
mentalmente malati e tuttavia governano il Paese.
Tra
caos economico e crollo delle opportunità occupazionali, Iain Duncan Smith,
segretario di Stato per il Lavoro e le pensioni del Regno Unito, è stato
nominato al governo per accanirsi contro i più poveri e i più indifesi. Smith,
buono a nulla di professione, ha aggiunto il secondo nome “Duncan” per sembrare
“doppiamente” chic. Grazie all’aristocratico suocero, costui vive in una tenuta
di campagna e ha detto ai meno abbienti di “trovarsi un lavoro retribuito sulle
basi del salario minimo” per sottrarre se stessi e i propri figli alla povertà. Il ministro degli Esteri William
Hague (non so perché, ma tutte le volte che lo vedo me lo immagino in
calzoncini corti e berretto da scolaro) ha detto che per superare le difficoltà
economiche la gente “deve lavorare di più”.
Questi
due politici viziati sono indecentemente ricchi rispetto alle persone a cui
fanno la predica sul bisogno di più impegno nel lavoro e austerità, e la stessa
dinamica si ripete in tutto il mondo perché, alla fin fine, tutti i Paesi sono governati dalla
stessa rete globale.
Burattini
come Smith, Hague, Cameron, Blair, Bush e Obama sono soltanto servitori di
“padroni invisibili” che la gente non vede mai.
Ci
stiamo palesemente avviando verso quel mondo di brutale controllo di massa che
ho predetto tanto tempo fa: ed è proprio ciò che succederà se continueremo a permettere
che poche menti malvagie si impongano su moltitudini di persone disorientate. I responsabili di queste angherie non
provano rimorsi o sensi di colpa per le sofferenze che stanno causando; anzi,
per loro tutto questo è una vera goduria, come spiegherò più avanti.
Nelle
regioni asiatiche, un numero incredibile di piccoli agricoltori si è tolto la
vita in seguito alla distruzione finanziaria provocata da multinazionali come
la Monsanto.
Tra i
motivi principali ci sono le conseguenze economiche delle sementi terminator
della Monsanto, che durano soltanto lo spazio di una stagione e poi devono
essere acquistate nuovamente, mentre in origine ogni singolo raccolto forniva
le sementi per la stagione successiva.
Alcuni
agricoltori nordamericani sono stati citati in giudizio e fatti finire sul
lastrico dalla Monsanto per aver utilizzato senza licenza le sue sementi
geneticamente modificate (in realtà portate dal vento o cadute da camion di
passaggio) che tra l’altro hanno contaminato terre di contadini che non avevano
alcuna intenzione di coltivare organismi geneticamente modificati (OGM).
Il fatto che la Monsanto abbia vinto queste
cause è la conferma di come le multinazionali controllino gran parte del
cosiddetto sistema della “giustizia”, ideato e manipolato per andare contro gli
interessi della popolazione di qualunque Paese.
Attualmente
il presidente americano ha il potere di ordinare l’incarcerazione e persino
l’uccisione di qualunque cittadino statunitense in qualunque parte del mondo,
anche in assenza di prove, accuse o un regolare processo. Se pensate che io
stia esagerando, informatevi. Si tratta di una legge vigente.
Migliaia
di bambini e civili vengono uccisi nel Nord Africa e nel Medio Oriente dai
“droni”, velivoli telecomandati dalle basi militari a miglia e miglia di
distanza dai bersagli designati, ancora una volta senza produrre prove o
motivazioni, eccetto il fatto che «siamo noi a decidere chi vive e chi muore». Ci sono bambini che vengono sottratti
ai propri amorevoli genitori da istituzioni profondamente corrotte, come i
servizi sociali, le organizzazioni per la protezione dell’infanzia e il sistema
delle family courts, utilizzando giustificazioni fabbricate ad arte, dal
momento che le reti che si celano dietro gli affari globali hanno un
insaziabile desiderio di bambini, per ragioni che spiegherò.
Il
mondo è molto, molto malato perché abbiamo permesso a un cancro parassitario di
sottrarre e nutrirsi della nostra forza vitale, il nostro lavoro e la nostra
creatività; ma ora dobbiamo liberarcene, e alla svelta. Perdipiù, questo è solo un elenco
parziale delle follie e degli orrori che si verificano a livello globale.
Quindi
il mondo non è oggettivamente squilibrato? Volete scherzare?
Direi
che è l’equivalente planetario di Hannibal Lecter . Queste parole dello scrittore Michael
Ellner riassumono bene la situazione:
Guardiamoci
intorno. È
tutto alla rovescia. I medici distruggono la salute, gli avvocati distruggono
la giustizia, gli psichiatri distruggono le menti, gli scienziati distruggono
la verità, i principali mezzi di comunicazione distruggono l’informazione, le
religioni distruggono la spiritualità e i governi distruggono la libertà.
Tutto
questo accade per un crudele e ben calcolato motivo che rivelerò
dettagliatamente nel corso del libro.
Il
mondo va alla rovescia perché qualcuno(Klaus Schwab, il nuovo Hitler!) ha deciso che così dev’essere.
Sempre
più persone si stanno rendendo conto che tutto ciò non è frutto di coincidenze,
casualità o incompetenza ma che, al contrario, è stato creato intenzionalmente.
Oh sì,
il sistema è pieno di incompetenti, ma costoro sono soltanto i “servi” e non i
veri artefici di ciò che sta succedendo. Questi individui non danno ordini,
li eseguono solamente, oppure si limitano a impartirli ai loro subordinati nella
scala gerarchica; ma, in ogni caso, tali imposizioni giungono da livelli della
struttura di cui essi stessi non conoscono neppure l’esistenza! È tutto compartimentalizzato,
circoscritto e ingannevole.
Ciò a
cui stiamo assistendo non è un “caos” casuale, bensì un “caos” organizzato,
“incompetenza” organizzata, depravazione e sofferenza organizzate.
Vi
spiegherò come, perché e ad opera di chi; per ora vi basti sapere che non
possiamo comprendere gli eventi mondiali finché non ci renderemo conto che essi
vengono orchestrati con una finalità ben precisa: la schiavizzazione di massa
dell’umanità. Più il mondo cambia in peggio, e a un passo sempre più spedito,
più ci si accorge di tutto questo, persino gli ex scettici.
Si
sente parlare di “teorici della cospirazione” come se anche soltanto nominando
questa parola si rischiasse di passare per squilibrati o paranoici.
Ma
“cospirazione” significa semplicemente “accordo per organizzare e realizzare un
atto illegale, illecito o sovversivo” oppure “accordo tra due o più parti per
commettere un crimine o portare a termine un proposito legale tramite un’azione
illegale”.
In
base a queste definizioni è ben evidente che il mondo sta letteralmente
affogando nelle cospirazioni. E cosa c’è di più ingannevole dei “teorici della coincidenza”
i quali sostengono che è solo per pura fatalità se lo stato di polizia
orwelliano in tutte le sue molteplici sfaccettature sta prendendo piede
praticamente in ogni nazione nello stesso momento servendosi della stessa
scusa? Io
dico che questa è negazione, che questo è autoinganno, all’ennesima potenza.
Il
mondo è intenzionalmente folle. Ma c’è del metodo nella follia. Si tratta pur sempre di
follia in quanto bisogna essere profondamente e irrimediabilmente squilibrati
per fare ciò che quegli individui cercano di fare; ma il punto è che essi sanno
cosa stanno facendo.
Non sono dei pazzi che si dibattono a destra e
a manca senza alcuna ragione. È stato tutto freddamente calcolato, e
l’apparente pazzia che ci circonda è l’indispensabile copertura per nascondere
come viene orchestrata la crescente schiavizzazione umana.
Prima
del mio risveglio, avvenuto nel 1990, ero come Neo nei film della serie Matrix.
Osservavo il mondo e in cuor mio sapevo che c’era qualcosa di profondamente
sbagliato, ma la domanda era: cosa, esattamente? Capivo che tutto era folle, crudele e
ingiusto, ma… perché? Da dove aveva origine quella pazzia?
Come
Morpheus dice a Neo:
Sei
qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c’è. È
tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel
mondo. Non
sai bene di che si tratta ma l’avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da
diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me.
Oggigiorno
tantissime persone si rendono conto che nel mondo sta succedendo qualcosa di
grave ma non ne capiscono il motivo.
Questa
confusione ben architettata compare in un documento venuto alla luce alcuni
decenni orsono e intitolato “Armi silenziose per guerre tranquille” [titolo originale: Silent Weapons for Quite Wars; N.d.T.], un manuale di istruzioni per agenti
della cospirazione che spiega come esercitare il controllo mentale di massa.
Il documento è datato maggio 1979 e
apparentemente venne ritrovato nel luglio del 1986 in una fotocopiatrice IBM
venduta all’ingrosso.
Le “guerre tranquille” a cui il documento si
riferisce sono quelle invisibili perpetrate ai danni della mente umana, e le “armi silenziose” sono le
manipolazioni mentali ed emozionali basate su situazioni appositamente create
per far reagire la mente e le emozioni nel modo voluto.
Ecco
alcune delle strategie diversive descritte nel documento:
Mass
media:
deviare l’attenzione del pubblico adulto dai veri temi sociali, catturandolo
con questioni senza reale importanza; Scuole: mantenere i giovani nell’ignoranza
riguardo alla vera matematica, alla vera economia, alla vera giurisprudenza e
alla vera storia; Spettacolo: mantenere l’intrattenimento pubblico a un livello al di
sotto del 6° grado scolastico; Lavoro: mantenere la gente occupata, occupata, occupata e
senza tempo per pensare; retrocessione “alla fattoria” insieme agli altri animali.
In
questa descrizione qualcuno di voi ha per caso riconosciuto il mondo di oggi?
Nel
documento si afferma che un sistema basato sulle armi silenziose opera
utilizzando dati «ottenuti da un pubblico docile tramite forze legalizzate (ma
non sempre legittime)». Molte di queste informazioni vengono rese disponibili a
coloro che programmano i sistemi basati sulle armi silenziose attraverso i
sistemi fiscali, fornendo dati ben organizzati contenuti nei documenti federali o
nazionali «raccolti, assemblati e presentati dagli stessi contribuenti e da
impiegati».
Nonostante
sia stato redatto decenni fa, il documento illustra esattamente ciò che sta
accadendo oggi.
Vi si
legge:
Quando
un governo può riscuotere imposte e pignorare proprietà private senza cospicui
risarcimenti, ciò sta a indicare che i cittadini sono prossimi alla resa,
all’accettazione della schiavitù e degli abusi legali.
Un buon indicatore del grado di tale
sottomissione, facilmente quantificabile, è il numero di cittadini che paga le
imposte sul reddito nonostante l’evidente mancanza di reciprocità o di onesto
servizio da parte del governo.
Armi
silenziose per guerre tranquille descrive come, per conseguire la schiavitù collettiva, sia necessario ottenere «il consenso della gente a lavorare e
quindi ad assumere un certo rango, posizione, livello o classe nella struttura
sociale, ovvero a fornire posti di lavoro ai vari livelli dell’ordine
gerarchico in questione» (in cui ognuno sa qual è il proprio ruolo).
Nel documento si legge che ogni classe, per
garantirsi il proprio livello di introiti, controlla la classe immediatamente
sottostante e in tal modo preserva questa struttura .
«Tutto ciò fornisce stabilità e sicurezza
garantendo che il governo sia al comando». Il documento identifica una minaccia
alla “sovranità
dell’élite”
nel caso le classi inferiori divenissero più istruite e avessero maggiori
pretese rispetto all’élite stessa, ma «posponendo abbastanza a lungo l’ascesa delle
classi inferiori, l’élite potrà conseguire il dominio energetico e, tramite
consenso, il lavoro non deterrà più la posizione di risorsa energetica
essenziale».
In
altre parole, si sostituisce il lavoro della gente con la tecnologia, e di
conseguenza la gente è fregata.
Oggi
ci stiamo dirigendo verso questo epilogo molto rapidamente.
Gli
autori del documento affermano: «[…] fino a quando tale dominio energetico
non sarà assolutamente stabilito, il consenso della gente a lavorare e a
lasciare che i propri affari siano gestiti da altri dovrà essere tenuto in
considerazione, poiché in caso contrario ciò potrebbe far sì che la popolazione interferisca nel
trasferimento finale delle fonti energetiche al controllo dell’élite».
Sempre
secondo gli autori, è essenziale riconoscere che il consenso pubblico è una chiave
fondamentale (all’epoca in cui ciò venne scritto) per il rilascio di energia nel processo
di “amplificazione economica” (derubare il mondo).
Quindi,
come sottolineo da vent’anni e oltre: è essenziale negare in massa il
nostro consenso nei confronti di tutto questo. Il documento parla anche della
“guerra tranquilla” alla psiche umana:
Spara
situazioni invece di proiettili; è azionata dall’elaborazione di dati invece che da
una reazione chimica (esplosione); ha origine da sequenze di informazioni (bit)
invece che da granelli di polvere da sparo; parte da un computer invece che da
un’arma da fuoco; viene manipolata da un programmatore informatico invece che
da un tiratore scelto; risponde agli ordini di un banchiere invece che di un
generale dell’esercito.
Essa
non produce manifestamente alcun rumore di esplosione, non provoca palesi danni
fisici o mentali e non interferisce in modo evidente con la vita sociale
quotidiana di ciascuno. Eppure produce un “rumore” inconfondibile, provoca
inconfondibili danni fisici e mentali e interferisce inequivocabilmente con la
vita sociale quotidiana; tutto questo agli occhi di un osservatore esperto,
naturalmente, una persona che sa cosa cercare. La popolazione non può comprendere
cosa sia quest’arma, e quindi non può credere di essere attaccata e sottomessa
ad essa.
La
popolazione potrebbe istintivamente sentire che qualcosa non va, ma a causa della natura tecnica delle
armi silenziose non può esprimere i propri sentimenti in modo razionale o
gestire il problema con intelligenza. Di conseguenza non sa né come
invocare aiuto né come associarsi ad altri per difendersi.
Quando
un’arma silenziosa viene applicata gradualmente, la popolazione si adegua/ adatta alla
sua presenza e impara a tollerare che essa invada la sua vita, fino a quando la
pressione (psicologica, attraverso l’economia) diventa eccessiva; a questo
punto avviene il crollo.
Di
conseguenza, l’arma silenziosa è un tipo di arma biologica. Essa va a colpire la vitalità, il
libero arbitrio e la mobilità degli individui di una società tramite la
conoscenza, la comprensione, la manipolazione e il conseguente attacco alle loro fonti di
energia naturale e sociale, indebolendone così i punti di forza e sfruttando le
loro debolezze fisiche, mentali ed emozionali.
Esattamente
ciò che è stato fatto fino a questo momento e che ancora accade, oggi più che
mai.
Costoro sono convinti che non riusciremo mai a scoprire il loro “gioco”, e
tantomeno a sospettare che ce ne sia uno in atto.
(Ma
Klaus Schwab-il nuovo Hitler - con la sua “Quarta Rivoluzione Industriale “e
“RESET” ha svelato l’inghippo…ndr).
Ma in
questo libro rivelerò cosa sta andando storto e così pure il perché e chi c’è
dietro questa guerra contro la percezione umana. Spiegherò anche in che modo le
persone possono «associarsi ad altri per difendersi» da quanto sta accadendo.
Già un
quarto di secolo fa sapevo che sarebbe successo tutto questo, da quando varcai
la soglia dell’abitazione della sensitiva Betty Shine e tutti gli indizi mi si
palesarono con incredibile sincronicità. Da allora sono stato condotto verso persone,
documenti, libri ed esperienze personali che mi hanno guidato nel profondo
della “tana del bian-coniglio” (ove si celano i segreti del controllo
sull’umanità) e connesso a un flusso interminabile di nomi, situazioni ed
eventi (apparentemente senza alcun legame tra loro) antichi e moderni, legati a
culture e ambiti tematici molto diversi. A un certo punto ho compreso che
erano tutti fili dello stesso arazzo, intrecci della stessa rete e tessere
dello stesso mosaico.
Ma la
cosa più importante è che ho potuto osservare la vera natura della realtà; solo
allora sono riuscito a vedere questo folle, folle mondo nel suo vero contesto e
a scoprire perché lo è, in che modo e a quale scopo. L’umanità è fondamentalmente
inconsapevole e, come analizzeremo in seguito, anche a questo c’è una
spiegazione.
Ho
dovuto eliminare tutte le mie idee preconcette sulla vita e sulla realtà, e
lasciare che fossero le informazioni a guidarmi; infatti, quando ci si libera
dal pensiero convenzionale (programmato) e dalla comune percezione, ci si
ritrova ad aver a che fare con informazioni che, dal punto di vista delle
“regole” comunemente adottate, sono apparentemente folli. Ma cosa sono queste “regole”
politiche, scientifiche e accademiche? Nient’altro che ciò la società, o
meglio, il
Sistema di controllo che la dirige, ci ha inculcato per l’appunto come “regole”
che non hanno nulla a che vedere con la verità, perché il loro obiettivo è la
schiavizzazione della mente attraverso l’ignoranza della verità.
Ecco
il motivo per cui affermo che sono tutte balle. Queste “balle” sono le regole ideate
per tenerci alla larga dalla verità e, dal momento che la nostra società è
fondata su tali “regole”, allora significa che essa è fondata su nient’altro
che balle.
(E con
le “balle” il gran sacerdote “Klaus Schwab …ci ha infinocchiati tutti !)
Se
cercassimo di comprendere la vita umana partendo da un’altra prospettiva, ci
ritroveremmo a rincorrere la nostra coda per sempre.
Sono
tutte balle, questa è la prima cosa da sapere; la seconda è che non dev’ essere
così.
E
allora, come mai è ciò che succede?
La
risposta (con molti altri dettagli essenziali) è quella data da Morpheus nel
film Matrix:
—
Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È
quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore.
L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo
davanti agli occhi per nasconderti la verità.
—
Quale verità?
— Che tu sei uno schiavo, Neo. Come
tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha
sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente.
Oh sì,
è assolutamente così. Ma cos’è Matrix, la Matrice? Come ci influenza? Perché rende il mondo totalmente
folle? Il mondo è così com’è, dissennato, per motivi che mi accingo a
spiegarvi.
Le
informazioni mi sono giunte in quasi venticinque anni dedicati a seguire tracce
e indizi, in un lungo percorso che mi ha portato a visitare oltre 50 Paesi e a
vivere esperienze incredibili. Ma sarete voi a decidere se e come accogliere e
utilizzare queste informazioni, alcune delle quali forse vi risulteranno
difficili da accettare.
Come
dice Morpheus: «Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la
soglia. Sei tu quello che la deve attraversare…».
Ed è
così che dovrebbe sempre essere: la libera scelta di una mente libera.
Coronavirus
la più grande
truffa
politica
della storia.
Radioradio.it-
Redazione -(17 Maggio 2020)- ci dice :
Il Dr.
Dan Erickson e il Dr. Artin Massihi (specialisti in medicina
d’emergenza), comproprietari dell’Accelerated Urgent Care di Bakersfield, in California, hanno prodotto una serie di video
in cui chiedono se sia necessario l’ordine di lockdown con particolare
riferimento alla California, interrogandosi sull’affidabilità dei dati prodotti
dai modelli predittivi.
I video hanno fatto il giro del web e in poche
ore hanno raggiunto oltre 5 milioni di visualizzazioni, prima di essere rimossi
da YouTube. Il tutto è stato amplificato da Elon Musk che ha rilanciato i contenuti e
da Fox News che ha intervistato il Dr. Erickson in prima serata per discutere
il suo punto di vista.
Pronta
la risposta dell’American College of Emergency Physicians (ACEP) e
dell’American Academy of Emergency Medicine (AAEM) che “condannano
congiuntamente ed energicamente le opinioni rilasciate dal Dr. Daniel Erickson
e dal Dr. Artin Massihi”, attraverso una nota ufficiale.
Abbiamo
tradotto e doppiato per voi un articolo del ‘The Washington Times‘, testata giornalistica nata nel 1982
di stampo conservatore (da non confondere con il ‘The Washington Post‘), non
nuova a proporre ai suoi lettori punti di vista diversi da quelli mainstream.
“Il
Coronavirus è la più grande truffa politica della storia” questo il titolo di
un articolo del The Washington Times (28 aprile 2020) della giornalista Cheryl
K. Chumley che abbiamo tradotto e doppiato per voi.
Il
nuovo coronavirus è reale.
La
risposta al coronavirus è stata volutamente esagerata. E con il tempo, questa esagerazione
si rivelerà come la truffa politica che è.
Infatti,
il COVID-19 sarà considerato una delle più grandi risposte, vergognosamente
esagerate, sovrastimate, irrazionalmente gonfiate, e del tutto ingannevolmente
viziate per un problema sanitario nella storia americana, una risposta che è stata largamente
propagandata da professionisti del settore medico che non hanno alcuna
esperienza in materia di economia o di governo.
I
fatti sono questi: COVID-19 è una malattia che fa ammalare alcuni, si rivela
fatale per altri, soprattutto per gli anziani – e non fa nulla alla stragrande
maggioranza delle persone.
Questo
è tutto. Questo, in poche parole, è tutto.
O, per
dirla con le parole di Dan Erickson e Artin Massihi, medici e co-proprietari
della Accelerated Urgent Care a Bakersfield, California: “Facciamo riaprire il
paese – e subito”.
“Dobbiamo
ancora restare rintanati in casa? La nostra risposta è: decisamente no. Abbiamo
bisogno di chiudere le aziende? Decisamente no… [Tutti] i dati mostrano che è
ora di porre fine alle restrizioni”, ha detto Erickson in una recente
intervista.
Ha
ragione. Hanno ragione.
I dati
per tenere l’America chiusa e gli americani segregati semplicemente non
esistono.
A dire
il vero, è discutibile che sia mai esistita una vera ragione a questo.
Gli”
scienziati”(?) che sono stati i fautori più accaniti della chiusura a causa del
coronavirus avevano previsto che a marzo in America, sarebbero morte tra
100.000 e 250.000 persone. Hanno basato queste stime sulla modellazione computerizzata.
Ma allo stesso tempo, basando quelle stime sulla modellazione computerizzata, hanno
riconosciuto che la stessa è imprecisa e tende a sbagliare per eccesso.
“Nella
mia esperienza non ho mai visto un modello per le malattie dove si sia
verificato lo scenario peggiore”, ha dichiarato il Dr. Anthony Fauci, direttore
del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e membro della task
force per il coronavirus della Casa Bianca del Presidente Donald Trump, durante
un’intervista alla CNN a marzo. “I modelli vanno sempre oltre il limite”.
Capito
il messaggio di Fauci? I modelli informatici sono imperfetti e imprecisi e
sopravvalutano sempre il problema.
Ma da
questi dati informatici difettosi e troppo gonfiati sono nate comunque tutte le
azioni costituzionalmente discutibili del governo: dall’ordinare la chiusura di
attività commerciali alla messa in quarantena dei cittadini americani in casa, finanche al decidere qualche rapido e
pietoso ed economicamente doloroso schema di redistribuzione del reddito
attraverso la legislazione dei fondi per stimolare l’economia.
Da
allora, circa 56.000 persone sono morte in America a causa del coronavirus, o
no? Anche in questo caso, i fatti sono inconsistenti.
Il
governo ha ordinato settimane fa agli ospedali di smettere di eseguire
interventi chirurgici selettivi per far posto al numero previsto di pazienti
affetti da coronavirus. E così hanno fatto. E così facendo, hanno tagliato i
loro flussi di cassa. Così il Congresso ha approvato una legge che dà agli ospedali
miliardi di dollari per curare i pazienti affetti da coronavirus. Conflitto di
interessi? Diamine, sì!
I
conteggi dei casi di coronavirus, già erronei a causa della modellazione
computerizzata, sono stati poi sottoposti ad un’altra elaborazione falsata.“Mentre aumentano le domande sul
processo di segnalazione e sull’accuratezza dei dati, la Pennsylvania rimuove più di 200
decessi dal conteggio ufficiale dei morti per coronavirus”, ha riferito
l’Inquirer.
Se a
ciò si aggiunge la natura sempre mutevole di un virus che si diffonde per via
aerea e per contatto, onestamente, all’improvviso, anche la migliore ipotesi di
Fauci, l’esperto, è all’incirca pari a quella di Mario Rossi (Joe Neighbor, nel
testo, n.d.r.). È necessario quindi farsi guidare dal buon senso, combinato con la
conoscenza dei virus del passato.
Ma i
medici esperti hanno rifiutato questo approccio, si sono rifiutati di
riconoscere il buon senso, si sono rifiutati di confrontarsi con i virus del
passato in
qualsiasi modo che non esagerasse l’impatto del coronavirus.
È
stato detto agli americani che questo virus era diverso, che era molto più
contagioso di qualsiasi altra cosa mai vista o studiata prima; così hanno detto
agli americani.
E ogni volta che i numeri diminuivano e si
dimostravano sbagliati, beh, questo era dovuto al distanziamento sociale, alla
quarantena ed alle mascherine che gli americani avevano indossato, per ordine
del governo. Questo era stato detto agli americani.
Non ha
senso. Semplicemente: non quadra. Semplicemente: non si giustificava, e non giustifica
la totale distruzione dei diritti civili.
Ed ora
alcuni nella comunità medica, grazie al cielo, cominciano a mettere in luce le
evidenti omissioni di logica e di fatto che hanno afflitto questa lotta contro
il coronavirus, lotta che si è protratta per troppo tempo, troppo a lungo.
Tra
alcune delle osservazioni di Erickson: “Questa è immunologia – microbiologia
101. Questa è la base di ciò che sappiamo da anni: Quando prendi degli esseri
umani e dici: “Andate a casa vostra, pulite tutti i mobili, disinfettateli con
lisoformio”…, che danni fa tutto ciò al nostro sistema immunitario? … La
reclusione in casa abbassa le difese e deprime il sistema immunitario”.
E
questo: “Ogni volta che si verifica qualcosa di nuovo nella comunità [medica],
si diffonde la paura – io avrei fatto quello che ha fatto il dottor Fauci…
inizialmente. … Ma sapete, guardando le teorie e i modelli – che è ciò che
queste persone usano – è molto diverso dal modo in cui il virus reale si
presenta nelle comunità”.
E
questo: “Pensate
di essere protetti da COVID quando indossate guanti che trasferiscono malattie
ovunque? … Indossiamo mascherine in un ambiente a rischio per proteggerci, ma
non le indossiamo sempre. Perché? Perché capiamo la microbiologia. Capiamo
l’immunologia. E vogliamo un sistema immunitario forte. Non voglio nascondermi
in casa, deprimere il sistema immunitario e poi uscire (indebolito) e contrarre
malattie”.
E
questo: “Quando scrivo un referto di morte, mi vengono fatte pressioni per
aggiungere COVID. Perché? Perché ci vengono fatte pressioni per aggiungere
COVID? Forse per aumentare i numeri e farlo sembrare un po’ peggiore di quello
che è? Ci stanno facendo pressioni all’interno per aggiungere COVID alla lista
diagnostica quando riteniamo invece che non abbia nulla a che fare con
l’effettiva causa della morte. La vera causa di morte non è stata il COVID, ma
viene riportata come uno dei fattori di malattia. Non li ha uccisi il COVID, li
hanno uccisi 25 anni di tabacco”.
Diventa
più chiaro così?
Seriamente,
America. L’unica ragione per cui siamo è ancora in modalità lockdown è
politica.
O i
politici hanno troppa paura di fare qualsiasi mossa che potrebbe ritorcersi
contro di loro politicamente, oppure stanno usando questo coronavirus per i
propri fini politici. Per esempio per approvare leggi sul controllo delle armi,
come il governatore della Virginia Ralph Northam. O per alimentare le speranze della
propria campagna elettorale sull’attuale economia devastata, come l’ex
vicepresidente Joe Biden e tutti quelli che guardano ai democratici.
Ma per
il resto dell’America, quell’America laboriosa e amante della libertà, è giunto
il momento di mettere un freno a quanto è radicalmente incostituzionale.
“Se
hai intenzione di calpestare i diritti costituzionali di qualcuno, è meglio che
tu abbia una buona ragione – è meglio che tu abbia una ragione davvero buona,
non solo una teoria”, ha detto Erickson. “I dati ci mostrano che è ora di rialzare
la testa… quindi, se non la rialziamo, qual è la ragione?
Questa
è la domanda chiave.
Con il
passare del tempo, la risposta diventerà sempre più evidente. Il coronavirus
può essere reale – ma è stato ingannevolmente esagerato, gonfiato. Ora speriamo
solo che questa non sia una bufala che si ripete ogni volta che si avvicina la
stagione dell’influenza.
(washingtontimes.com/news/2020/apr/28/coronavirus-hype-biggest-political-hoax-in-history/).
(Traduzione
- Arrigo De Angeli).
Elon
Musk, il troll del
capitalismo
globalista.
Huffingtonpost.it-
Riccardo Maggiolo- (9-2-2021)- ci dice :
(Hannibal
Hanschke / Reuters ).
Dai
razzi su Marte alle criptovalute: Musk è pieno di debiti e aziende in perdita
ma è l'unico vincente. Ha scoperto come hackerare il mondo del business.
Cosa
fareste se venisse da voi un imprenditore le cui aziende sono in perdita da
anni, che avete visto lo scorso giorno spaccare un componente di un suo
prodotto di punta durante un lancio mondiale in diretta TV, e vi chiedesse di
finanziare coi vostri soldi un rivoluzionario jet supersonico a energia
elettrica mentre fuma uno spinello? Se non avete risposto “Gli darei tutto
quello che ho”, avete sbagliato risposta.
L’imprenditore
di cui stiamo parlando è infatti Elon Musk, oggi l’uomo più ricco del mondo,
considerato da moltissimi un genio visionario. E un genio, Musk, in effetti lo
è. Ma forse non nel modo in cui quasi tutti lo pensano.
(E’ un “uomo di
Davos” , tra i pupilli di Klaus Schwab, il nuovo Hitler che ha scritto
“la Quarta
Rivoluzione Industriale ,Il “Grande Reset”, ecc. il tutto per distruggere
l’umanità.).
Musk è
un genio non perché vede il futuro, sa fare business come nessuno, è un
ingegnere eccezionale e allo stesso tempo un programmatore di grande talento.
No: Musk è un genio perché ha capito come “hackerare” il capitalismo globalista
. O, come meglio si potrebbe dire utilizzando il gergo giovanile di oggi, come
“trollarlo”. E, qualche giorno fa, ha raggiunto l’apice di questa sua impresa -
tra tutte, di certo quella di maggior successo. Ma andiamo con ordine.
Elon
Musk ha fatto la sua prima fortuna cavalcando la “internet bubble” degli anni
’90. Prima grazie a Zip.2 - una specie di “pagine gialle digitali” – e poi con
la popolarissima piattaforma di pagamenti digitali Paypal, che era il risultato
della fusione della sua X.com con un’azienda concorrente e che nel 2002 fu
acquistata da eBay rendendo a Musk circa 180 milioni di dollari. Con questo bel
capitale e volendo continuare a fare impresa, Musk fu tra quelli che si
buttarono nel nuovo modello di business che per i decenni successivi avrebbe
fatto la fortuna di molti danarosi investitori e imprenditori: la
disintermediazione.
Qualcuno
aveva infatti cominciato ad accorgersi che il prezzo finale di moltissimi
prodotti e servizi era incredibilmente più alto del prezzo delle loro
componenti, in quanto risultato di lunghissime catene di produzione in cui ogni
intermediario doveva guadagnarci qualcosa. Disponendo di grandi capitali e
sfruttando i vantaggi della globalizzazione e della digitalizzazione, era
quindi possibile produrre da soli i componenti, “saltando” gli intermediari e
mettendo sul mercato prodotti e servizi finiti a prezzi estremamente
competitivi.
Questa
fase, che potremmo chiamare di “iper-capitalismo globalista “, si basava anche su un altro assunto
fondamentale: il potere della finanza. Sfruttando l’esplosione del valore dei mercati azionari
innescato fin dagli anni ’80, si potevano creare aziende che fruttassero
milioni pur essendo economicamente in perdita anche per decenni. Ecco come.
Dal
momento che nel mercato azionario c’erano sempre più capitali e i rendimenti
erano mediamente bassi - o comunque c’erano tante persone con tanti soldi in
cerca di rendimenti alti - “bastava” andare da loro e dirgli: «Ho un’idea
rivoluzionaria per un’impresa. Mi servono un bel po’ di soldi e di tempo per
farla funzionare, ma tra 7-12 anni sarò leader di mercato: se investi oggi per
allora avrai i tuoi soldi decuplicati o centuplicati». E, con le giuste
entrature e sufficiente credibilità, i soldi si trovavano.
Dove
sta però il vero trucco? Che, vedendo alcuni investitori che stanno mettendo
molti soldi nella tua impresa, altri investitori fiutano l’affare e accorrono a
darti altri soldi, magari anche a condizioni ancora più “pazienti” per ricevere
gli interessi. Risultato: hai una liquidità enorme per entrare sul mercato a
prezzi molto competitivi producendo buona parte delle tue stesse componenti,
nonché la possibilità di andare in perdita per moltissimo tempo: la concorrenza
non ha scampo. Diventa, quindi, una sorta di profezia che si auto-avvera. Amazon, per esempio, è un caso da
manuale di questo tipo di “iper-capitalismo globalista”.
Musk
si è avvantaggiato di questo meccanismo per le sue due imprese di riferimento, Tesla e SpaceX, ma è andato anche molto oltre. Egli
infatti non è solo un’iper-capitalista: è un “ultra-capitalista globalista ”; è lo übermensch del capitalismo,
proprio perché c’è dentro fino al collo ma allo stesso tempo è oltre; se ne
avvantaggia ma allo stesso tempo lo distorce; lo esalta e insieme lo
ridicolizza.
È la bolla di tutte le bolle, l’emblema del business non-business, il joker del
capitale. Un troll, insomma. E tutto questo perché ha capito che nella società
post-moderna il valore fondamentale nel mercato capitalista globalista non è il
denaro, né il petrolio, né i dati: è l’attenzione …di Klaus Schwab!
Anzitutto,
Musk ha capito che l’era della complessità stava creando un moltiplicarsi di
rischi incontrollabili, e che in ultima istanza chi avrebbe dovuto accumulare
questi rischi e cercare di mitigarli per evitare che la società esplodesse
sarebbe stato lo Stato. Lo avrebbe fatto soprattutto tramite l’immissione nel
mercato di immense quantità di denaro, ma anche allo stesso tempo delegando
alle aziende alcune delle sue funzioni tipiche. Questo per dare linfa al mercato e
alla medio-piccola imprenditoria sofferente, ma anche e soprattutto perché lo
Stato attuale da solo non sarebbe stato in grado di gestirle efficientemente.
Non
solo: rispetto agli anni ’90, nei primi anni 2000 tra la popolazione stava
crescendo una certa “insofferenza da capitalismo”, e quindi una diffusa richiesta a
dare maggior attenzione ai valori che ai prodotti; al bene collettivo più che a quello
individuale; all’ecologia più che alla produttività – si pensi al movimento “No
logo”. Ma,
per le ragioni di cui sopra, lo Stato avrebbe avuto sempre meno opportunità e
capacità di occuparsene. Si apriva quindi uno spazio che consentiva sia di
crearsi una reputazione molto positiva con grande visibilità verso i
consumatori,
sia di ottenere enormi investimenti con pochi vincoli da parte dello Stato e
quindi dei mercati. In quel solco Musk si è buttato a capofitto con Tesla – produttrice di macchine elettriche
- e SpaceX – azienda di razzi spaziali.
Un’altra
cosa di cui si è reso conto Musk è che è piuttosto facile riunire un po’ di
bravi ingegneri e designer e presentare un progetto che su carta può funzionare
e che sembri avveniristico e incredibilmente attraente. La cosa veramente difficile è
produrre l’oggetto in questione, e poi renderne la produzione sostenibile,
scalabile, sicura, legale, profittevole. Ma mentre ogni altro imprenditore se
pensa che un modello di business non sia sostenibile o scalabile si ferma prima
di partire, Musk non si fa questo scrupolo: l’importante è che il progetto generi
attenzione e sia funzionale a una narrazione di futuro desiderabile in cui lui
è il genio visionario che lo porta al mondo, così da poter continuare ad
accedere a capitali e avere il sostegno del pubblico e di Klaus Schwab , il suo
deus ex machina , puro nazi-comunista.
Un
ottimo esempio di tutto ciò è l’Hyperloop: un “treno” potenzialmente in grado
di viaggiare alla velocità del suono muovendosi su un cuscino d’aria o
magnetico all’interno di un tubo pneumatico a bassissima pressione, quasi
annullando l’attrito dell’aria e del suolo. Musk lanciò l’idea nel 2012, e fu per
lui un successo. Non da un punto di vista imprenditoriale, visto che non si lanciò
nell’impresa (troppo impegnato, diceva), ma piuttosto comunicativo, avendo rinforzato la sua
reputazione di genio visionario.
Eppure,
basta fermarsi un attimo a pensare per avere seri dubbi sulla sostenibilità sia
economica che operativa dell’Hyperloop. Quanto costerebbe costruire e
mantenere una simile struttura per migliaia di chilometri? Quante linee si
potrebbero fare?
Quanto
costerebbe quindi un biglietto?
Sarà
mai davvero competitivo con un volo aereo? E ha davvero vantaggi concreti
rispetto al treno? Ma poi, se c’è un incidente dentro il tubo? Come può
funzionare la manutenzione migliaia di chilometri di tubi di vuoto pneumatico?
E se qualcuno ci lancia una bomba contro in un solo punto dei migliaia di
chilometri di linea?
(Basta
leggere “la Quarta Rivoluzione Industriale “ del suo sponsor Schwab per
comprendere l’insulsaggine posta per scritto dal suo Maestro e dallo stesso
posta alla base del “Nuovo Ordine Mondiale per distruggere l’umanità! “Ndr.).
Più di
otto anni dopo, nonostante alcuni pronosticassero un primo Hyperloop operativo
per il 2020, non c’è ancora nessun vero prototipo, e il primo Hyperloop ad oggi è
previsto in India…nel 2030 (con lo smart-working e il coronavirus che già oggi lasciano
a terra molti aerei).
Se
pensate che effettivamente il progetto Hyperloop sembri strano, allacciate le
cinture, perché è tra i meno bizzarri tra quelli che Musk ha lanciato o
proposto negli anni. Ha parlato per esempio della possibilità di creare un
reticolato di tunnel sotto le città in cui far scorrere tutto il traffico
veicolare; tegole per tetti che sono anche pannelli solari (frutto peraltro
dell’acquisizione dell’azienda del cugino, che ha dato adito a una lunga
battaglia legale); voli con razzi passeggeri per andare da New-York a Shanghai
in 40 minuti; un jet supersonico alimentato a sola energia elettrica;
connettere il cervello umano con un computer tramite l’innesto nel cervello di
dispositivi grandi come monete… Tutte queste idee sono diventate aziende o
progetti di Musk; e tutte sono rigorosamente in perdita, ancora in stato
prototipale e in clamoroso ritardo rispetto ai risultati promessi. Non di meno,
ne hanno alimentato il mito.
Ma se
ancora tutto questo vi sembra tutto sommato ragionevole o plausibile,
aspettate: c’è di più.
Perché
c’è una cosa che Musk condivide nel profondo con il capitalismo globalista di
Klaus Schwab : il fatto di vivere solo grazie a una costante corsa al rialzo.
Se il
capitalismo per sopravvivere deve produrre sempre di più in maniera sempre più
efficiente, Musk deve continuamente ad alimentare il suo mito; deve sempre
stare al centro dell’attenzione. Questo sia per coprire i problemi di sostenibilità
economica (e a volte anche di efficienza produttiva) delle sue aziende, sia per
preservare la sua capacità di attrarre investimenti e fiducia da parte dei
consumatori.
Per
questa sua esigenza di avere sempre i riflettori su di sé, Musk negli anni si è
reso protagonista delle più incredibili uscite: ha fumato uno spinello in diretta
durante un popolare podcast; ha dato un nome assurdo a suo figlio; ha sostenuto
la candidatura del rapper Kanye West alla presidenza degli Stati Uniti; ha
fatto rompere un finestrino teoricamente infrangibile di una sua auto durante
il suo lancio in diretta mondiale (bestemmiando ad alta voce); ha proposto di
salvare con un mini-sottomarino dei ragazzi bloccati in una grotta in
Thailandia, provocando la profonda irritazione dei soccorritori; ha spedito e
abbandonato nello spazio una delle sue auto; ha venduto lanciafiamme a prezzo
scontato ai suoi fan…
Questi
“episodi” ben descrivono e giustificano la parola che più è associata a Musk e
che ne costituisce parte integrante del mito: “disruptive”, cioè essere una persona
che distrugge e sconvolge i paradigmi.
In
questo, Musk sembra essere il perfetto erede di Steve Jobs, ma avendo superato
il “maestro”. Se infatti la narrazione che Jobs aveva costruito intorno a sé
era il pensare diversamente il presente (“Think different”), per Musk è pensare
“diversamente
il futuro”
come gli ha suggerito il sacerdote
dell’umanità Klaus Schwab !
Negli
ultimi 20-30 anni il futuro è diventato un luogo ostile – basta guardare un
qualsiasi film di fantascienza per rendersene conto. Musk cavalca e insieme “distrugge”
questo sentire comune creandosi una immagine di
“eroe-ultima-risorsa-dell’-umanità” e sfruttando un altro mito Occidentale:
quello dell’inarrestabilità del progresso tecnico e tecnologico.
Un
uomo (quasi) normale, come lo sono Iron Man e Batman, ma che proprio come loro
ha dalla sua l’arma più potente di tutti: la tecnologia.
Il
futuro diventa così insieme promettente ma elitario (come lo sono, a pensarci bene, tutti
i progetti di Musk); privatizzato, in un certo senso.
Se
Steve Jobs ha innovato il modo di fare imprenditoria grazie alla sua capacità
di fare del marketing la pietra angolare di un business, Musk lo ha fatto
negandolo; o meglio e di nuovo, trascendendolo.
Musk
infatti non ha mai fatto pubblicità ai suoi prodotti. D’altronde non ne ha avuto davvero
bisogno, perché
il “prodotto” vero da promuovere è lui stesso: è la sua reputazione l’asset
fondamentale delle sue aziende. Una mossa, questa, che peraltro gli ha permesso di
praticamente azzerare una delle voci di spesa maggiori per ogni grande azienda.
Per
fare questo, Musk è saltato a piedi pari sopra quasi ogni tema sociale e
tecnologico dibattuto negli ultimi anni: dall’intelligenza artificiale agli
alieni; dai diritti dei lavoratori al Coronavirus. E lo ha fatto con toni e
idee sempre più estreme e provocatorie - spesso immortalate dai sui tweet – tra
cui: dichiarare che le azioni di Tesla fossero sopravvalutate; sostenere di voler vendere tutti i
suoi possedimenti e non aver più casa; dirsi convinto che le Piramidi siano
state costruite dagli alieni; aver pubblicamente insultato come “pedofilo” un
altro utente Twitter; aver annunciato di voler privatizzare Tesla acquistandola
per 420 dollari ad azione (un numero che è un riferimento al consumo di
marijuana) ricevendo una bella multa dalla Security Exchange Commission
americana; aver dimostrato di apparentemente non conoscere la differenza tra
investimenti e capitalizzazione di mercato; aver sminuito la pericolosità del
Coronavirus e dichiarato di rifiutarsi di vaccinare sé e i suoi figli…
Tutte
queste dichiarazioni non hanno affatto spaventato pubblico o investitori – anzi
- e Musk è recentemente diventato tra gli uomini più ammirati al mondo grazie
agli ultimi successi nei lanci di SpaceX e il più ricco al mondo grazie alle
recenti fortune borsistiche di Tesla, che oggi è l’azienda di produzione
automobilistica di maggior valore al mondo. Eppure, a quasi vent’anni dalla sua
fondazione, Tesla oggi detiene solo lo 0,5% del mercato mondiale dei veicoli a
motore, non ha ancora chiuso un singolo anno in profitto economico ed è quindi
ancora molto lontana dal pareggiare gli oltre 19 miliardi di dollari di
investimenti ricevuti.
Non
fosse già notevole essere a capo dell’azienda di automobili di maggior valore
al mondo pur avendo quote di mercato irrilevanti e un debito enorme e
pluridecennale, c’è anche da dire che Musk ha ottenuto questo spettacolare risultato
essendosi da sempre opposto ferocemente – e anche illegalmente - alla
sindacalizzazione dei suoi dipendenti e avendo ricevuto generosissimi sussidi
statali.
Ciononostante, Tesla sembra aver perso il vantaggio competitivo nel
micro-settore delle automobili elettriche di lusso, mentre l’avvento della tanto promessa
e promossa guida autonoma viene continuamente rinviato.
Ma è
in questi giorni che Musk sta raggiunto
l’apice della sua impresa, con due mosse che sono vere pennellate al suo
capolavoro dadaista. La settimana scorsa,
sulla scia della vicenda Game Stop - peraltro da lui stesso alimentata - ha
twittato: «Non
puoi vendere case che non hai, non puoi vendere auto che non hai, ma puoi
vendere azioni che non hai? È una stronzata e una truffa!».
Il che, detto dall’uomo che è diventato il più ricco
del mondo vendendo sul mercato azionario un valore che le sue aziende non hanno
pur avendo potuto godere di quasi 5 miliardi di sussidi statali senza dare in
cambio quote di proprietà dell’azienda, è oltre il paradossale.
(Tutto
è possibile come lo dimostra -negli
scritti realizzati- il suo tutore prediletto : infatti Lui, Klaus Schwab,
ritiene corretto e giusto eliminare la proprietà privata dal mondo che verrà,
in quanto tutta la ricchezza del pianeta
sarà gestita solo dalle multinazionali dei Nuovi “ PRINCIPI GLOBALISTI
STRARICCHI. “).
Ma c’è
di più: negli ultimi giorni è riuscito a far impennare il valore dei Dogecoin:
una moneta virtuale nata per scherzo, per prendere in giro il successo dei
Bitcoin, che come immagine ha la foto di un cane reso celebre dai meme di
internet.
A Musk
è bastato twittare la parola “Doge” con l’immagine di un razzo in partenza e
poi, successivamente, beffa della beffa, la frase «Dogecoin è la criptovaluta
del popolo».
Risultato:
i Dogecoin a fine gennaio hanno aumentato il loro valore del 600%. Musk è così riuscito a estrarre un
enorme valore convenzionale dalla distruzione di una convenzione come il
denaro; a battezzare come “popolare” una tecnologia così elitaria da essere
incomprensibile ai più; a creare fiducia tramite una burla. Siamo probabilmente nel genio
artistico a livello di un Duchamp o di un Cattelan.
Tutto
questo si può spiegare in due modi: o Musk incarna alla perfezione il cliché
(meglio: la narrazione) del genio lunatico, un po’ pazzo; o fa quasi tutto in
maniera calcolata, per un fine. Potremmo pensare che effettivamente è una persona che ha solo
a cuore il bene dell’umanità e vuole salvarla creando una colonia su Marte e
fermando il riscaldamento globale; o potremmo pensare che sia un narciso in
pieno delirio di hybris, che gode nel cavalcare ogni tigre che gli capita a
tiro e che voglia solo vedere fino a quando può menare per il naso tutti. E
ancora, potremmo pensare che ha capito in anticipo tutti i meccanismi qui
descritti, oppure che si è trovato più o meno fortuitamente a cavalcarli e ora
non può più scenderne.
L’una
o l’altra (o, non si può escludere, tutte insieme) il solo fatto che siamo qui
a scriverne e a parlarne lo rende vincitore. Perché forse ha ragione lui: può
continuare questo suo gioco all’infinito, finché si parla, bene o male, di lui.
Finché ha il valore fondamentale: la nostra attenzione. Forse lui l’ha capito,
e noi no. D’altronde, Elon Musk è un genio.
Come
finirà la guerra in Ucraina,
i 5
scenari sul conflitto: la vittoria di Putin,
il
golpe a Mosca e il ruolo della Nato.
Ilriformista.it-
Redazione — (12 Marzo 2022)-ci dice :
Che
direzione prenderà “l’end-game” in Ucraina, come finirà il conflitto innescato
dal presidente russo Vladimir Putin ormai da oltre due settimane, una guerra
che ancora oggi il Cremlino definisce “operazione militare speciale”?
Una
risposta è complicata perché sul terreno ucraino ad ogni ora si assiste ad un
nuovo scombussolamento della situazione. L’unica certezza è che il piano di
“guerra lampo” , lo scenario che le alte gerarchie militari avevano promesso
allo Zar del Cremlino, è ormai fallito lasciando le forze armate in un pantano
di difficile risoluzione.
A dare
cinque scenari di fine-guerra è il Financial Times di Londra, che dopo aver
ascoltato esperti ed analisti di diversi settori prova ad ipotizzare come
potrebbe terminare il conflitto.
Vittoria
totale di Putin e cacciata di Zelensky.
Il
primo scenario è ovviamente quello preferito di Vladimir Putin e,
drammaticamente, quello considerato più probabile dagli esperti sentite dal Financial
Times.
Parliamo
della vittoria totale russa, la conquista di Kiev col rovesciamento del governo
di Volodymyr Zelensky (con esilio o addirittura omicidio) e l’instaurazione di un esecutivo
fantoccio, magari guidato dall’ex numero uno di Kiev Viktor Yanukovich,
costretto a scappare nel 2014 dopo le rivolte di Euro-maidan.
Uno
scenario che comunque Putin pagherebbe a caro prezzo, tra perdite militari ed
economiche e isolamento internazionale.
Vittoria
parziale di Putin e spartizione dell’Ucraina.
Il
secondo scenario prevede una spartizione dell’Ucraina, un Paese da dividere in
due tra un parte ovest ancora in mano al presidente Zelensky, filo-occidentale
e con capitale a Leopoli, e una parte est in mano alla Russia con un governo
fantoccio a Kiev sul modello di Crimea e Donbass.
Si
tratterebbe così dell’auspicato “cuscinetto” che Putin reclama da tempo contro
l’avanzata a Est della Nato. Una soluzione che è sempre più discussa nelle cancellerie
occidentali alleate di Zelensky, che salverebbe così la nazione da una guerra
infinita e perdite umane enormi.
Il
negoziato.
La
soluzione diplomatica al momento appare lontana, ma il proseguire del conflitto
e le perdite sul fronte economico e ‘umano’ di entrambe le parti potrebbe
spingere a trovare un compromesso. Una delle soluzioni sarebbe quella di una
“finlandizzazione” dell’Ucraina, con l’inserimento della neutralità permanente
in Costituzione e il riconoscimento della Crimea e delle due Repubbliche
separatiste nel Donbass.
Per
Putin però non sarebbe una vittoria totale: nei confronti della Russia
l’occidente non revocherebbe le sanzioni che stanno strangolando la fragile
economia di Mosca.
La
sconfitta di Putin.
È lo
scenario più ottimistico per Zelensky e gli alleati occidentali. Una sconfitta dello Zar Putin che
non arriverebbe sul campo di battaglia ma nelle stanze del Cremlino, con il rovesciamento dell’uomo forte
di Mosca dopo 22 anni di guida del Paese.
Stati
Uniti e alleati sperano nel malcontento della popolazione ma soprattutto di
oligarchi e alte gerarchie militari, sulla scia delle pesanti sanzioni
economiche che stanno mettendo a dura prova il Paese. Va detto che almeno ad
oggi non vi sono grandi segnali di questo tipo da Mosca, dove il controllo di
Putin resta saldissimo.
La
guerra totale tra Russia e Nato
È lo
scenario più catastrofico, per cui parlare di “terza guerra mondiale” non
sarebbe un eufemismo.
L’ingresso
in guerra dell’Alleanza atlantica non può essere escluso del tutto, anche se
per ora la Nato si è rifiutata di concedere la no-fly zone al governo di Kiev.
L’ingresso
in guerra potrebbe essere provato da un ‘incidente’ in Polonia, membro della
Nato e acerrimo nemico di Putin. Non a caso Mosca ha chiarito che l’invio da
parte di Varsavia di caccia Mig-29 a Kiev aprirebbe “uno scenario molto indesiderabile e
potenzialmente pericoloso”.
"Putin
pronto ad attaccare
la
Nato."
Ilgiornale.it-
Federico Giuliani- (15 Marzo 2022)- ci dice :
Una
presunta talpa dell'Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della
Federazione russa, ha descritto uno scenario apocalittico. La Russia sarebbe
pronta a lanciare attacchi missilistici contro Paesi Nato.
"Putin
pronto ad attaccare la Nato."
La
Russia sarebbe pronta a lanciare attacchi missilistici contro Paesi Nato, come
Polonia e Repubbliche Baltiche, nel caso in cui l'Occidente non dovesse
cancellare le sanzioni imposte contro Mosca. È questo lo scenario descritto da
una presunta talpa dell'Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della
Federazione russa.
Il
(presunto) piano di Mosca.
La
talpa, non identificata, avrebbe riportato tutto in una lettera – non
verificabile - diffusa da Vladimir Osechkin, attivista dei diritti umani in
esilio.
Sarebbe
l'ultimo documento di una serie di paper contenenti informazioni sensibili e
provenienti dall'interno dei servizi di intelligence. I quali, tra l'altro,
sarebbero stati messi sotto pressione dal Cremlino che li accuserebbe di avere
fornito report sbagliati in vista dell'invasione.
Vale
la pena analizzare il presunto piano di Mosca, per la quale "la terza
guerra mondiale è iniziata".
In
estrema sintesi, la Russia si preparerebbe ad attaccare alcuni Paesi vicini, a
meno che l'Occidente non elimini le sanzioni e accetti l'invasione dell'Ucraina.
Siamo
di fronte a uno scenario utopico o gli avvenimenti descritti hanno basi reali?
Impossibile rispondere con certezza.
Tra
voci, indiscrezioni e propagande incrociate, in questa fase dubbi del genere
sono più che leciti.
Attacco
alla Nato?
Fatto
sta che nella citata lettera si anticipa la possibilità che le minacce dirette
possano arrivare in queste settimane nel corso di una conferenza stampa del
generale Igor
Yevgenyevich Konashenkov, il portavoce capo del ministero della Difesa russo.
Nell'ipotetico incontro, l'alto ufficiale spiegherebbe
che "l'Europa e in generale tutto l'Occidente hanno dichiarato guerra alla
Russia" con la loro reazione e il loro supporto, anche logistico e
militare, a Kiev.
Seguirebbe
un discorso di Vladimir Putin, in cui il presidente russo spiegherebbe come
oggi la guerra non si combatta solo sul campo, ma anche con gli attacchi
informatici e le sanzioni.
Quindi
Putin chiederebbe formalmente all'Occidente di eliminare le misure contro Mosca
mentre la Nato dovrebbe assicurare di non espandersi ulteriormente, con
l'adesione dell'Ucraina.
Putin
chiederebbe a questo punto il sostegno di paesi amici - secondo l'autore della
lettera - come Serbia, Ungheria e Cina, che chiederebbero all'Occidente di
"accettare immediatamente le giuste richieste della Russia per non
spingere il mondo in una nuova guerra".
Scenario
apocalittico.
A
questo punto le due opzioni disegnate sarebbero una capitolazione più o meno
esplicita dell'Occidente, magari "con la firma di un nuovo trattato
internazionale di valore globale", oppure il rifiuto di accettare il
diktat.
E in questo caso - spiega la presunta fonte
dei servizi - "gli obiettivi militari designati" sarebbero appunto la
Polonia e le Repubbliche Baltiche, magari indicando in anticipo target limitati
per il lancio di missili così da evitare perdite fra i civili. Il tutto
mettendo in moto l'arsenale nucleare russo, così da aggiungere una dimensione
ancora più preoccupante alla minaccia di Mosca.
A
differenza delle lettere precedenti – ha sottolineato l'Adnkronos - qui non si disegna un quadro delle divisioni
all'interno dei diversi servizi russi, ma si traccia una tabella di marcia
piuttosto precisa cronologicamente che sembra comunque - se ispirata a
informazioni affidabili - evidenziare lo stato di estrema tensione al Cremlino,
dove Putin e la sua cerchia - pur di non ammettere il fallimento della propria
strategia - sarebbero pronti alla provocazione estrema, contando esclusivamente sulla
ritrosia dell'Occidente a farsi coinvolgere ulteriormente nella crisi aperta
dall'invasione di Kiev.
"Coprifuoco
di 36 ore...".
Cosa
succederà stanotte a Kiev.
Ilgiornale.it-
Mauro Indelicato-(15 Marzo 2022)- ci dice :
Dalle
20:00 di stasera e fino alle 7:00 di giovedì a Kiev sarà vietato circolare se
non con permessi speciali in tasca. Una misura di sicurezza estrema presa dopo
gli ultimi bombardamenti.
I
bombardamenti dell'ultima notte hanno scosso parecchio Kiev. La capitale
ucraina questa mattina si è risvegliata ancora più ferita. Se fino a ieri i segni del conflitto
erano dati dalle strade deserte e dalle barricate a difesa degli edifici più
sensibili, adesso le macerie iniziano a essere molte e in molti quartieri.
Notte
di fuoco a Kiev: pioggia di bombe sul centro della capitale.
Lunedì
mattina è stato colpito il distretto di Obolon, quartiere residenziale lungo la
sponda occidentale del Dnepr. Questa notte invece i missili sono arrivati ancora più
vicini al centro. Un ordigno ha colpito un grattacielo in piazza Lukianivska,
zona residenziale e commerciale a ridosso della parte centrale di Victory
Avenue.
A poca
distanza da qui c'è lo zoo della capitale ucraina, così come anche alcuni
complessi universitari e l'antenna della Tv colpita nei primi giorni di guerra. Un missile ha centrato l'ingresso
della stazione della metropolitana di Lukianivska e ha distrutto diversi negozi
nelle vicinanze, oltre ad aver divelto le finestre del vicino grattacielo.
Un
altro razzo invece ha centrato un palazzo residenziale di 16 piani a Mostytska,
quartiere del distretto di Podil. Si è sempre nella parte occidentale di Kiev, ma un po' più a nord rispetto a
Victory Avenue e non lontano dall'arteria autostradale che segna il confine
urbano della metropoli.
Imposto
un pesante coprifuoco.
I
rumori delle esplosioni di questa notte sono stati uditi in tutta la città. I
missili non sono caduti in periferia, come avvenuto nella grande maggioranza
dei casi dallo scoppio del conflitto. Gli ordigni non hanno preso di mira
Irpin, Bucha o Gostomel, le località attorno Kiev da dove sul campo premono i
russi e dove si è stabilita l'ultima linea del fronte prima della capitale.
Kiev è
stata colpita al cuore e questo ha generato ancora più panico. In una città in
buona parte svuotata e dove un abitante su due è già andato via, si teme adesso l'inizio della vera
offensiva contro il cuore politico dell'Ucraina. È per questo che il sindaco
Vitalij Klycko ha imposto un coprifuoco.
Non
una novità per la verità. Il coprifuoco Kiev l'ha conosciuto nelle prime ore
della guerra. Ma riguardava soltanto le ore notturne: ci si richiudeva a casa
alle 18:00 per poi poter tornare a uscire alle 7:00 del mattino. Adesso invece l'obbligo di non
circolare per strada varrà per 36 ore consecutive. Scatterà oggi alle 20:00 e
terminerà alle 7:00 di giovedì 17 marzo. Non si potrà uscire nemmeno al
mattino, se non per andare nei rifugi oppure con in tasca un permesso speciale.
Per due giorni dunque Kiev sarà una città fantasma.
I
timori per l'assalto russo.
La
scelta, ha tenuto a specificare il primo cittadino, è stata presa in primo
luogo dal comando militare. Segno di come l'esercito tema un'escalation su
vasta scala da parte dei russi. Non solo Kiev è stata adesso bombardata al cuore, non venendo risparmiata dai raid di
Mosca, ma ci sono anche importanti segnali militari circa l'imminenza di un
assalto da nord.
Nei
giorni scorsi i servizi segreti britannici hanno espresso la loro
preoccupazione dovuta all'analisi di alcune foto satellitari. In questi scatti si notava la
disgregazione del lungo convoglio russo a nord della capitale ucraina. Un
elemento che potrebbe indicare un dispiegamento dei mezzi di Mosca in una
modalità offensiva.
L'aumento
dei bombardamenti sulla città e il video di ieri che ritrae il leader ceceno Ramzan Kadyrov in uno scantinato a 20 km dal centro,
hanno contribuito a far accrescere i timori. E così adesso a Kiev è arrivato il
tempo di pensare unicamente a difendersi.
"Un
piano più subdolo dello sterminio...".
Cosa
succede nel Sud dell'Ucraina.
Ilgiornale.it-
Mauro Indelicato-(15 Marzo 2022)- ci dice :
Inizia
a prendere piede l'idea che la Russia nel sud est dell'Ucraina voglia attuare
una "russificazione" della zona, in risposta forse a quanto avvenuto
nel 2014.
Il sud
dell'Ucraina rappresenta ad oggi l'unico fronte in cui i russi sono riusciti ad
avanzare seriamente. Qui la resistenza c'è stata, ma le tante forze entrate
dalla Crimea sono riuscite a fare la differenza. Anche perché non ci sono da
queste parti metropoli. Kherson, la città più grande in mano ai russi, non va
oltre i trecentomila abitanti.
"Kherson
è caduta". Adesso è in mano ai russi.
È
possibile quindi qui osservare come i russi si stiano comportando nella
gestione del territorio. E a ben vedere c'è chi parla di una “pulizia etnica
subdola”.
Non
realizzata cioè con violenze fisiche o deportazioni forzate, ma con uno
specifico piano volto a “svuotare” i territori per togliere tutti coloro che si
oppongono all'occupazione di Mosca.
A
spiegare questo concetto nelle scorse ore è stato, intervistato su Il
Messaggero, Agostino Miozzo, operatore della Protezione Civile intervenuto
dagli anni '90 in poi in tutte le aree di conflitto.
Una
vendetta sui fatti del 2014?
Per
comprendere meglio questo concetto, occorre prima fare un passo indietro e
tornare al 2014.
L'anno
di Euro-maidan e dell'arrivo al potere a Kiev di una coalizione filo
occidentale. L'eliminazione del russo dal novero delle lingue ufficiali ha
allertato le popolazioni del Donbass e dell'est dell'Ucraina. Da qui poi quel
conflitto a bassa intensità mai risolto tra Kiev e le repubbliche separatiste.
Quando
il 21 febbraio 2022 Vladimir Putin ha riconosciuto le due entità separatiste, a
Mariupol molte persone sono scese in piazza. Sventolavano bandiere ucraine e
protestavano contro la scelta del Cremlino. Eppure Mariupol, pur non essendo
all'interno del territorio controllato dai separatisti, ha sempre avuto la
nomina di una città filorussa. Tanto che nel 2014 le mire di Donetsk sulla
città sono state fermate soltanto dagli accordi di cessate il fuoco di Minsk.
Come mai quindi proprio a Mariupol è scesa in piazza gente con le bandiere
ucraine?
(Sale
la tensione: truppe russe già entrate in Donbass ).
A
questa domanda una fonte diplomatica su IlGiornale.it ha risposto in modo
lapidario
“Dal 2014 in poi è cambiata la geografia in queste
zone”. I russofoni, dopo
gli accordi di Minsk, hanno preferito lasciare le zone orientali del Paese
rimaste in mano a Kiev. “Chi può è andato via o a Donetsk oppure direttamente in
Russia perché si è sentito minacciato”. Peraltro proprio a Mariupol ha preso
piede il battaglione Azov, il più estremista tra quello guidato dai
nazionalisti ucraini.
Inoltre,
come ha spiegato sempre la fonte, la presenza delle repubbliche separatiste ha
polarizzato lo scontro politico. Dunque non solo tanti russofoni hanno scelto di andare
via, ma chi è rimasto ha preferito “saltare il fosso”, iniziando a sostenere
l'Ucraina.
“Il
senso di appartenenza all'Ucraina, pur da russofoni – ha sottolineato la fonte
diplomatica – è prevalso davanti a quella che è sembrata un'ulteriore perdita
del proprio territorio nazionale”.
In
poche parole, tra russofoni andati via e russofoni rimasti ma a sostegno
dell'Ucraina, l'est del Paese ha subito un processo di “ucrainizzazione”.
Uno
degli elementi che probabilmente ha dato più fastidio a Mosca e che ha spinto
il Cremlino a intervenire militarmente.
Ora
che i soldati russi sono sul terreno, si starebbe provando a imporre il processo
opposto. Ossia
“russificare” la zona, cacciando ucrainofoni oppure russofoni che non
sostengono le azioni di Mosca.
“Un
subdolo piano calcolato”
Di
questo, come detto, ne è convinto Agostino Miozzo osservando gli ultimo
movimenti sul terreno. L'arresto del sindaco di Melitopol, rimpiazzato da un primo
cittadino ucraino sì ma filorusso, ne sarebbe un esempio. Miozzo nella sua intervista fa un
riferimento ai primi corridoi umanitari voluti per Mariupol e le altre zone
sotto attacco.
"Non
collabora coi russi". Sparisce il sindaco ucraino.
“I negoziatori russi, all'inizio – si
legge tra le sue dichiarazioni – volevano autorizzare soltanto i corridoi
umanitari verso la Russia, Paese degli invasori. Cosa le fa pensare? Una
forzatura che di fatto avrebbe significato la pulizia etnica obbligata del
territorio”.
“È una pulizia etnica più scientifica
e modulata – ha proseguito l'operatore della Protezione Civile – dal
bombardamento delle città all'offerta di scappare da una zona difficile. Gli si
dice: vieni a casa mia, usa la mia moneta, la mia lingua e sei salvo.
Un'offerta, però, fatta con il mitra in mano. Un vero patto col diavolo, che si
può accettare solo in una situazione di disperazione. Una forma nuova e
originale, ben concertata. Un esercizio sofisticato. Oltretutto nei confronti
di un popolo che sta invece resistendo”.
Sul
campo intanto i russi stanno cercando di prendere definitivamente Mariupol,
oramai ridotta allo stremo e difesa dagli uomini del battaglione Azov. Forse
oggi nuovi corridoi umanitari potrebbero portare altri civili a nord, nella
città di Zaporizhzhia, rimanendo perciò in territorio ucraino ma fuori dalle
regioni attigue al Donbass.
"Addestrarsi
a combattere".
Spunta
la circolare dell'Esercito.
Ilgiornale.it-
Federico Giuliani-(15 Marzo 2022)- ci dice:
Nelle
ultime ore i riflettori sono puntati su una circolare dello Stato maggiore
dell'Esercito italiano i cui contenuti hanno messo in allerta gran parte
dell'opinione pubblica. La replica: "Documento di carattere routinario".
Addestramento
"orientato al warfighting".
Un
chiaro richiamo ai massimi livelli di efficienza "di tutti i mezzi
cingolati, gli elicotteri e i sistemi d'arma dell'artiglieria".
E
ancora: la valutazione dettagliata dei congedi anticipati e il mantenimento dei
reparti in prontezza operativa "alimentati al 100%".
Nelle ultime ore i riflettori sono puntati su
una circolare dello Stato maggiore dell'Esercito italiano i cui contenuti hanno
messo in allerta gran parte dell'opinione pubblica.
La
circolare dell'Esercito italiano.
La
circolare, datata 9 marzo e diffusa da Rifondazione Comunista-Sinistra Europea,
fa riferimento agli eventi e all'evoluzione degli avvenimenti inseriti nello
scacchiere internazionale.
Chiara
l'allusione alla guerra in Ucraina, dove le tensioni si stanno accumulando
sempre di più nonostante il lavoro della diplomazia. Non a caso l'oggetto del
documento risulta abbastanza emblematico: "Evoluzioni sullo scacchiere
internazionale".
Al suo
interno vengono fornite varie indicazioni inerenti a più ambiti, dal personale
all'addestramento passando per l'impiego e i sistemi d'arma. In merito al
personale, si chiede di valutare i congedi anticipati perché "deve essere
effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere
disponibili". Non mancano indicazioni per lo stesso personale in
"ferma prefissata" che "dovrà alimentare prioritariamente i
reparti che esprimono unità in prontezza".
Il
chiarimento dello Stato maggiore.
In
ogni caso, nel documento si fa presente di evitare, per quanto possibile,
"il frazionamento delle unità" e di valutare tutte le richieste sul
territorio nazionale che dovranno essere avallate "a livello
centrale". Infine, gli "assetti sanitari" dovranno tenere in
considerazione "i prioritari impegni" con relazione alle "forze
in prontezza". Tutte le indicazioni riportate sono da attuarsi "con
effetto immediato".
La
notizia ha presto fatto il giro del web, alimentando voci e indiscrezioni di
ogni tipo. Per questa ragione lo Stato maggiore dell'Esercito ha rilasciato
alcune precisazioni. Innanzitutto, il documento è descritto "ad esclusivo uso
interno" e di carattere "routinario". Attraverso il testo, inoltre, il
Vertice di Forza Armata si limita ad adeguare le priorità delle varie unità
dell'Esercito, "al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del
contesto internazionale". "Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un
cambiamento che è sotto gli occhi di tutti", ha concluso lo stesso Stato
maggiore.
L'accusa
di Acerbo.
Maurizio
Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito
della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, hanno puntato il dito contro la
circolare che loro stessi hanno reso pubblica definendola
"gravissima". "Il nostro esercito si prepara a combattere.
È la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già
parte co-belligerante nel conflitto in corso. Cittadini/e sono tenuti
all'oscuro di come il governo ci stia sciaguratamente trascinando in una guerra
i cui sviluppi, se si continua su questa strada, saranno devastanti", affermano
i due.
Acerbo
e Piccin hanno inoltre fatto presente che chi ha prestato servizio nelle forze
armate negli ultimi decenni non aveva mai visto una circolare del genere.
"Non è dato sapere che tipo di armamento stiamo inviando in Ucraina",
hanno infine ribadito i due, chiedendo al governo di chiarire
"immediatamente al Paese" che cosa sta succedendo.
Rousseau,
Marx e Nietzsche
tutti
uniti contro il liberalismo.
Firstonline-
goWare ebook team-(16 Settembre 2018)- ci dice :
Tra i
grandi nemici del liberalismo ci sono l’illuminista francese e i due pensatori
tedeschi, diversi tra loro ma accomunati dal dissenso verso la visione liberale
del progresso ma il liberalismo, al contrario dei suoi critici non crede di
avere tutte le risposte ai problemi della società e questa è la sua più grande
forza.
Rousseau,
Marx e Nietzsche tutti uniti contro il liberalismo
Molto
differenti, ma uguali su un punto.
Il
liberalismo è una grande chiesa. In questa serie abbiamo parlato – sulla scia
delle riflessioni
aperte dal think tank dell’Economist sul liberalismo contemporaneo – di
libertari come Robert Nozick, di interventisti come John Maynard Keynes, di
fondamentalisti del governo minimo come Friedrich Hayek e di pragmatici come
John Stuart Mill.
Ma non
possiamo non occuparci dei nemici del liberalismo. Questo ultimo contributo cerca di
raffinare la definizione di liberalismo in relazione al pensiero di tre anti-liberali:
Jean-Jacques
Rousseau, una superstar dell’illuminismo francese; Karl Marx, un comunista
rivoluzionario tedesco del XIX secolo; e Friedrich Nietzsche, 30 anni più
giovane di Marx e uno dei più grandi dissidenti della storia della filosofia. Ognuno di loro ha un molteplice e ben
caratterizzato ambito di idee e di interessi. Ma tutti sono accomunati dal
rigetto della visione liberale del progresso.
I
liberali credono che le cose tendano a migliorare. La ricchezza può crescere,
la scienza può approfondire la comprensione del mondo, la saggezza può
diffondersi e la società migliora da tutto questo.
Ma i
liberali non sono degli idioti nel loro candore progressista. Hanno visto come l’Illuminismo, che
ha esaltato la ragione come motore dell’umanità, ha condotto agli eccessi della
rivoluzione francese e prodotto il terrore omicida che alla fine l’ha
consumata. Il progresso è una conquista continuamente in pericolo.
Per
questo i liberali si sono proposti di definire le condizioni del progresso.
Credono che la libera discussione e la libertà di parola generino delle buone
idee e contribuiscano a propagarle. Rigettano la concentrazione del potere perché i
gruppi dominanti tendono ad abusare dei loro privilegi, opprimendo gli altri e
sovvertendo le norme del bene comune.
E
affermano la dignità individuale, il che significa che nessuno, per quanto
certo sia delle proprie idee, può costringere gli altri a rinunciare alle
proprie convinzioni.
Diversamente,
Rousseau, Marx e Nietzsche respingono e combattono tutta questa visione
d’insieme e interpretazione delle relazioni sociali. Rousseau dubita del progresso stesso.
Marx pensa che il progresso sia possibile solo se spinto dalla lotta di classe
e dalla rivoluzione. Nietzsche è convinto che, per non affondare nel nichilismo,
la società deve affidarsi a un eroico salvatore, a un Übermensch. Chi è venuto dopo di loro e ha
seguito queste idee ha compiuto cose terribili nel loro nome.
(Credo
che alcune cose debbono essere ancora spiegate. Attualmente esiste una élite
di personaggi ultra -ricchi a capo di multinazionali che possiedono più
ricchezza di uno stato moderno, e credono di potersi sostituire ai Governi ora
al comando degli stati esistenti.
Per
giungere a questo fine hanno deciso di seguire il loro Capo che si chiama “Klaus Schwab”. Questo
bizzarro personaggio ha scritto vari libri inerenti alla possibile
trasformazione dell’attale ordine sociale di tutti gli stati moderni: tra cui
il “Grande Reset “ e “la Quarta Rivoluzione Industriale”. Gli stati moderni si definiscono liberali, ma
non è affatto così. Negli Usa per “Liberal Dem”, si intende una persona che desidera comandare gli altri tramite un
nuovo mondo con un governo unico dittatoriale. L’ élite straricca che segue le idee
“liberticide” di Klaus Schwab ritiene che la proprietà privata non debba più esistere nel futuro mondo progressista e
quindi liberal Dem., comunista -massonico , gesuitico - sionista. La
popolazione mondiale dovrà essere ridotta del 90 % rispetto al numero attuale.
I robot -cyborg dovranno sostituire gli
addetti umani alle catene di montaggio
delle fabbriche. Ed altre diavolerie sostenute da personaggi distopici e
pazzoidi, ma progressisti. Quindi le idee trasmesse da pensatori eccellenti -come
i tre sopra indicati da Voi- debbono- a mio parere- essere riportate ai giorni
nostri. Infatti nelle democrazie o pseudo tali oggi si combatte tra coloro che
vogliono riportare il “comunismo al potere” e a questo fine-poverini - vogliono vivere in uno stato comandato dalla
élite straricca che ha previsto di dare al popolo un pasto al giorno ed una “stalla” in affitto dove potersi riposare . Tutte le ricchezze del mondo saranno di un unico stato centrale comandato dalla élite dei
riccastri per la massa di denaro da loro posseduta, tramite le multinazionali sempre
a loro esclusiva diposizione ,divenute
di fatto- nuovi principati
indipendenti e sovrani. Questo è solo uno schizzo di pensiero per me ,
ma ovviamente l’élite al comando -in
segreto- la ritiene consona al “pensiero supremo” del “condottiero del futuro,
Klaus Schwab.Ndr.)
Jean-Jacques
Rousseau .
Rousseau
(1712-1778) fu il più schiettamente pessimista degli illuministi. David Hume,
Voltaire, Denis Diderot e altri contemporanei di Rousseau ritenevano che
l’Illuminismo potesse dare un contributo decisivo a riparare ai molti torti
subiti dalla società. Rousseau, che col tempo divenne un loro acerbo nemico,
pensò che la fonte di quei torti fosse la società stessa.
In Un
discorso sull’ineguaglianza spiega che l’umanità è veramente libera solo nello
stato di natura. In quello stato, la nozione di ineguaglianza è priva di
significato perché l’essere umano originario è solo e non è in relazione con
niente. La rovina dello stato originario è intervenuta quando un uomo ha prima
recintato un terreno e poi ha dichiarato: “Questo è mio”. Scrive Rousseau: “Da quando
ci si accorse che era utile a uno solo aver provviste per due, l’eguaglianza
scomparve, fu introdotta la proprietà, il lavoro diventò necessario e le vaste
foreste si trasformarono in campagne ridenti che dovevano essere bagnate dal
sudore degli uomini, e dove presto si videro germogliare, con le messi, la
schiavitù e la miseria”.
La
filosofia politica di Rousseau è un tentativo di riparare alle conseguenze
dell’uscita della società dallo stato incontaminato di natura. Il contratto
sociale si apre con una dichiarazione tonante: “L’uomo nasce libero e ovunque è
in catene”. L’uomo è buono di natura, ma la società lo corrompe. L’ordine
sociale non viene dalla natura, ma è fondato sulle convenzioni sociali. Il
contratto sociale si propone di limitare questo danno originario.
La
sovranità, scrive il pensatore ginevrino, scaturisce dalle persone, intese come
individui. Se allora il governo è il servitore del popolo sovrano, il suo
mandato deve essere rinnovato periodicamente. Se il governo fallisce, le persone
possono sostituirlo. Oggi questa dichiarazione potrebbe sembrare semplicemente
di buon senso, ma nella società di allora, fondata sulla monarchia e
l’aristocrazia, era un principio rivoluzionario.
Però…
la società rende le persone egoiste. “Le leggi sono sempre utili per coloro che
possiedono beni e sono dannose per coloro che non hanno niente.” La religione è
un altro male. Scrive: “I veri cristiani sono fatti per essere schiavi”.
L’uguaglianza,
sebbene non concepita come un principio fine a se stesso, deve quindi essere
imposta come un modo per contrastare i desideri egoistici degli individui e la
loro sottomissione alla società. Scrive nel capitolo sette del Contratto
sociale: ” Perché dunque il patto sociale non sia una vuota formula, esso deve
racchiudere tacitamente in sé questo impegno, che solo può dare forza a tutti
gli altri, e cioè che chi rifiuterà di obbedire alla volontà generale, vi sarà
obbligato da tutto il corpo sociale, il che non vuol significare altro che lo
si forzerà a essere libero, perché si tratta di una condizione che, offrendo
ogni cittadino alla patria, lo garantisce da ogni vincolo di dipendenza
personale; situazione che costituisce la tecnica e il gioco della macchina
politica e che sola rende legittimi gli obblighi civili, i quali, al di fuori
di essa, sarebbero assurdi, tirannici e sottoposti ai più enormi abusi”.
I
rivoluzionari hanno visto in questa formula la giustificazione per l’uso
tirannico della violenza nel perseguimento di un’utopia. Gli studiosi, però,
generalmente contestano questo tipo di lettura. Leo Damrosch, nella sua
biografia di Rousseau, accosta la nozione di volontà generale al pessimismo di
Rousseau. Le persone sono talmente lontane dallo stato di natura che hanno
bisogno di essere aiutate per tornare libere. Anthony Gottlieb, nella sua
storia dell’Illuminismo, cita Rousseau come una persona con “la più grande
avversione alle rivoluzioni”.
Eppure
quel treno di pensieri ininterrotti sulla regressione e sulla coercizione,
anche nella sua forma più lieve, sfiora il liberalismo stesso. Ogni volta che
una persona, in una posizione di potere, costringe qualcun altro, in nome del
suo stesso bene, ad agire contro la sua libera volontà si invoca il fantasma di
Rousseau.
Karl
Marx.
Marx
(1818-1883) riteneva che il progresso non fosse prodotto dalla filosofia e
dalla scienza, ma dalla lotta di classe che agiva attraverso la storia. Come
Rousseau, pensava che la società e in particolare le sue basi economiche
fossero la fonte dell’oppressione. Nel 1847, poco prima che un’ondata di
disordini attraversasse l’Europa, scriveva: “Nel momento stesso in cui inizia
la civiltà, la produzione comincia a essere fondata sull’antagonismo di ordini,
proprietà, classi e infine sull’antagonismo di lavoro produttivo e rendita. Nessun
antagonismo, nessun progresso. Questa è la legge che ha governato la civiltà
fino ai nostri
giorni “.
L’eccedenza
creata dal lavoro è sequestrata dai capitalisti, proprietari delle fabbriche e
dei macchinari. Il capitalismo trasforma quindi i lavoratori in merci e nega la
loro umanità. Mentre i borghesi saziano il loro appetito per il divertimento e
il cibo, i lavoratori devono sopportare lo squallido tram-tram quotidiano e
cibarsi di patate marce.
Per
questa ragione, il capitalismo contiene il seme della sua stessa distruzione.
La competizione lo obbliga a diffondersi: “Deve annidarsi e stabilirsi ovunque,
creare legami ovunque”. Così facendo, crea e organizza un proletariato sempre
più grande che continua, allo stesso tempo, ad immiserirsi. I capitalisti non
abbandoneranno mai volontariamente i loro privilegi. Alla fine, quindi, gli
operai si solleveranno per spazzare via sia la borghesia che il proletariato e
creare un nuovo ordine, un ordine migliore del precedente. Questo lavoro
rivoluzionario non sarà compiuto da un leader eroico, ma dai lavoratori stessi,
come classe organizzata in un partito, quello comunista. “Non si tratta di ciò
che questo o quel proletario, o anche l’intero proletariato, al momento, considera
come il suo scopo – scrisse Marx a Friedrich Engels, suo collaboratore, nel
1844. Si tratta di ciò che il proletariato è e ciò che, in accordo con questo
essere, sarà storicamente costretto a fare “. Quattro anni dopo, nell’apertura
di Il Manifesto Comunista, i due predissero la rivoluzione:” Uno spettro si
aggira per l’Europa, lo spettro del comunismo”.
I
liberali credono che tutte le persone condividano gli stessi bisogni
fondamentali, quindi la ragione e la compassione possono condurre a un mondo
migliore. Marx pensava che tale visione del mondo fosse, nel migliore dei casi,
delirante e, nel peggiore, una manovra subdola per manovrare i lavoratori.
Ha
disprezzato la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, il manifesto politico della
rivoluzione francese, come una carta fatta apposta per la proprietà privata e
l’individualismo borghese. Le ideologie come la religione e il nazionalismo non
sono altro che autoinganni. I tentativi di realizzare un cambiamento graduale
sono trappole messe dalla classe dominante. Il filosofo Isaiah Berlin, nel suo
libro su Marx, riassumeva così questo punto di vista: “Il socialismo non fa
appello, ordina”.
Eppure
Marx sottovalutava la capacità di resistenza del capitalismo. Il capitalismo ha
saputo evitare la rivoluzione promuovendo il cambiamento attraverso il
dibattito e il compromesso; si è riformato rompendo i monopoli e regolando gli
eccessi; ha trasformato i lavoratori in clienti fornendogli beni che, ai tempi
di Marx, sarebbero stati adatti a un re. In effetti, nei suoi ultimi anni, come
spiega Gareth Stedman Jones, un recente biografo, Marx è uscito sconfitto nello
sforzo di dimostrare il motivo per cui i rapporti economici tra il capitale e
il lavoro devono necessariamente essere regolati con la violenza.
Marx
rimane comunque un grande monito contro l’autocompiacimento liberale. Oggi
l’indignazione sta sostituendo il dibattito. Gli interessi industriali e
finanziari interconnessi stanno catturando la politica e seminando
disuguaglianza. Se quelle forze bloccano lo sviluppo delle condizioni liberali
per il progresso generale, la pressione inizierà nuovamente a salire e la
previsione di Marx si avvererà.
Friedrich
Nietzsche.
Mentre
Marx guardava alla lotta di classe come motore del progresso, Nietzsche
(1844-1900) scrutava nell’interiorità delle persone, immergendosi nei territori
oscuri, negli angoli dimenticati della coscienza individuale. E là vide che
l’uomo era sull’orlo del collasso morale.
Nietzsche
espone la sua visione del progresso in Sulla genealogia della morale, scritta
nel 1887, due anni prima che venisse colpito dalla follia. In una scrittura di
straordinaria vitalità, descrive come ci sia stato un tempo nella storia umana
quando i valori nobili e vigorosi, come il coraggio, l’orgoglio e l’onore,
avevano prevalso. Ma questi valori erano stati soppiantati durante una “rivolta
degli schiavi della moralità”, iniziata dagli ebrei sotto il giogo dei
babilonesi, continuata dai romani e infine ereditata dai cristiani. Gli schiavi
elevavano la loro condizione, in contrasto a quella dei loro padroni, al di
sopra di tutti i valori: “i miserabili soltanto sono i buoni; solo i poveri,
gl’impotenti, gli umili sono i buoni, i sofferenti, gli indigenti, gli infermi,
i deformi sono anche gli unici devoti, gli unici uomini pii, per i quali soli
esiste una beatitudine – mentre invece voi, voi nobili e potenti, siete per
l’eternità i malvagi, i crudeli, i lascivi, gl’insaziati, gli empi, e sarete
anche eternamente gli sciagurati, i maledetti e i dannati!”
La
ricerca della verità ha continuato ad alimentare il pensiero dell’uomo. Ma
questa ricerca ha portato ineluttabilmente all’ateismo. È questa la terribile
catastrofe di un pensiero millenario che alla fine ha negato a se stesso la
menzogna insita nel credere in un Dio. “Dio è morto! Dio resta morto! E noi
l’abbiamo ucciso! Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli
assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è
sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua
useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo
inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non
dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni?»
Ci
vuole coraggio per guardare dentro l’abisso ma, in una esistenza di sofferenza
e solitudine, a Nietzsche il coraggio non è mancato mai. Sue Prideaux, in una
nuova biografia, spiega come Nietzsche abbia cercato disperatamente di mettere
in guardia i razionalisti e i positivisti, che avevano abbracciato l’ateismo,
che il mondo non poteva sostenere la moralità schiava cristiana senza la sua
teologia. Incapace di comprendere la sofferenza come virtù religiosa o di
liberarsi dalla corazza coriacea creata dalla virtù liberata dalla religione,
l’umanità era destinata a sprofondare nel nichilismo, cioè in un’esistenza
desolata e senza significato.
La
soluzione di Nietzsche è profondamente soggettiva. Gli individui devono
guardare nella loro interiorità per riscoprire la nobile moralità perduta così
da diventare Übermensch, una figura delineata in Così parlò Zarathustra,
l’opera più famosa di Nietzsche. Come al solito, Nietzsche è vago su chi possa essere
esattamente un Übermensch. Napoleone potrebbe esserlo; come potrebbe esserlo
Goethe, lo scrittore e statista tedesco. Nella sua lucida indagine sul pensiero
di Nietzsche, Michael Tanner scrive che l’Übermensch è l’anima eroica
desiderosa di dire sì a qualsiasi cosa, sia essa gioia che dolore.
Non è
possibile criticare Nietzsche in modo convenzionale, perché le sue idee
sgorgano in un torrente di pensieri in continua, passionale evoluzione. Sia la
sinistra politica che la destra hanno trovato ispirazione negli argomenti della
sua soggettività; nel suo gioco linguistico come metodo filosofico e nel modo
in cui collega verità, potere e moralità È il padre dell’idea che non puoi
scindere ciò che viene detto da chi lo sta dicendo.
Il
liberalismo non ha le risposte.
La
visione illiberale del progresso ha una striscia terribile di primati.
Maximilien Robespierre, architetto del terrore, invocò Rousseau; Joseph Stalin
e Mao Zedong invocarono Marx; Adolf Hitler invocò Nietzsche.
Il
passaggio dal pensiero illiberale al terrore è facile da tracciare. Nei regimi illiberali il dibattito
sul modo di migliorare il mondo perde di senso: ci sono le certezze di Marx sul
capitalismo, il pessimismo di Rousseau e il superuomo di Nietzsche a fornire le
risposte che occorrono. In queste società, in nome del bene comune e di uno
scopo superiore, il potere tende a crescere e a accumularsi nelle mani di
pochi, di una classe come di Marx, di un Übermenschen come in Nietzsche o
attraverso la manipolazione coattiva della volontà generale come in Rousseau.
La crescita del potere calpesta la dignità dell’individuo, perché questo è
quello che fa il potere.
Il
liberalismo, al contrario, non crede di avere tutte le risposte. Questa è,
forse, la più grande forza del pensiero liberale e delle democrazie che sono
nate sulle sue basi.
Colao vuole tassare il contante?
Assurdo
e pericoloso: ecco perché.
Ilprimatonazionale.it-
Lorenzo Zuppini -(9 Giugno 2020)- ci dice:
Vittorio
Colao, il manager a capo della scintillante task force di cui si avvale il
governo, deve essersi sentito con Romano Prodi: quest’ultimo ha dichiarato una
settimana fa in tivù che se si combattesse l’evasione eliminando il contante i
problemi dell’Italia sparirebbero, e Colao ha fatto copia-incolla nel suo piano
per il “rilancio dell’Italia”.
Uguale
il metodo repressivo col quale loro intendono affrontare il fenomeno
dell’evasione fiscale, e uguale la diagnosi farraginosa sulla quale poggia il
senso dell’intervento proposto.
La colpa è di chi non paga, al netto di quanto
gli venga chiesto di pagare e al netto di quanto egli riceva indietro in fatto
di servizi pubblici, ossia come viene poi riutilizzato dallo Stato il provento
di tale esborso.
Nessuna
norma di nessun rango impone ai governi di non oltrepassare una certa soglia di
tassazione su imprese e persone fisiche, dunque il guinzaglio al cane è
lasciato abbondantemente lungo, con la possibilità estremamente concreta che
esso ringhi e morda chiunque si trovi nei paraggi.
È ciò
che drammaticamente accade quotidianamente in Italia ai danni di imprenditori e
privati cittadini che si vedono espropriati di fatto di una quantità indecente
del frutto del loro lavoro.
Più
che dare percentuali che poi vengono sistematicamente smentite con furbizia dal
pubblico potere, è opportuno ricordare che un cittadino italiano, sottoposto a
tassazione italiana, lavora per lo Stato sino circa a giugno, dopodiché inizia
a tenere nelle proprio tasche le sue retribuzioni.
Ciò
significa che l’ammontare delle tasse pagate provoca, mediamente, un fenomeno
grottesco per cui per i primi sei mesi dell’anno il contribuente è come se
donasse tutto ciò che guadagna allo Stato.
Il
quale impone tale sistema che possiamo definire punitivo con una discrezionalità
e una arbitrarietà assurde, proprio come se chi giunge al potere ascendesse
all’Olimpo degli statisti e per questo divenisse immune da errori e di
conseguenza da critiche.
Scongiurare
l’abolizione del contante.
Il Pd,
durante la tempesta del Covid-19, aveva proposto una ennesima patrimoniale ai
danni di quelli ritenuti ricchi, privilegiati e dunque bastonabili: chi
dichiarasse più di 80mila euro l’anno, ossia quella percentuale irrisoria di
contribuenti che già sostiene circa il 25% della tassazione complessiva.
Tutto questo, con la nonchalance patinata di
chi si sveglia tardi la mattina ed è troppo vagabondo per partorire un’idea che
non sia palesemente stupida.
Oggi i
geni ribadiscono che il contante va abolito e scoraggiato. Colao ha dichiarato nel suo
rapporto di voler far fuori le banconote da 200
euro, di voler rendere i pagamenti elettronici convenienti ad esempio
accordandosi con le banche per una riduzione delle commissioni e
disincentivando i prelievi di denaro liquido.
Nello
specifico, tanto per esser chiari, è evidente che un cittadino preferirà
l’utilizzo della moneta elettronica se l’utilizzo di quella cartacea costerà di
più, altrimenti egli rimarrebbe libero di decidere come diavolo spendere i
propri soldi.
Dunque
il succo del discorso consiste nell’imporre una qualche forma di tassa sui
prelievi e garantire multe salate e tutti gli esercizi commerciali sprovvisti
di pos, al netto dell’intortamento cui
veniamo sottoposti da questi imbonitori.
La
scusa della lotta all’evasione.
E il
nocciolo è proprio questo: siamo nelle mani di persone che, prive di qualsiasi
rispetto per la libertà individuale, partoriscono ricette meravigliose su come
impedire che sessanta milioni di individui utilizzino liberamente il proprio
denaro.
Con la scusa della motivazione eccezionalmente bella e
buona, ossia la lotta all’evasione, essi si apprestano a partorire un
sistema di controllo nazionale attraverso il quale, evidentemente, anche la
consumazione di un caffè verrà tracciata.
Siamo un pezzo avanti la realtà di Orwell, poiché egli
non aveva previsto un sistema fiscale e burocratico folle come quello italiano
che ha come fine la distruzione dell’impresa e del profitto, a protezione del
quale il burocrate fa nascere il nuovo sistema di pagamento che metterà con le
spalle al muro il contribuente.
Niente,
invece, su una riforma colossale del fisco che renderebbe agevole il pagamento
delle tasse e trasformerebbe il rapporto tra Stato e cittadino in una reciproca
collaborazione seppur a denti stretti.
No,
noi siamo governati dagli “esperti” che, disastro dopo disastro, proseguono
imperterriti sulla strada del soffocamento dell’individuo e delle sue libertà.
We
can’t breathe, caro governo.
(Lorenzo
Zuppini).
Nuovo
Ordine Mondiale .
I
signori del mondo.
Digilanter.libero.it-
Giorgio Bongiovanni-(20-1-2022)- ci dice :
(…)
I
predatori dell'Ordine Mondiale - (Stefano Liberti).
«Il
potere mondiale è nelle mani delle grandi multinazionali e di alcuni governi
nazionali, come quello degli Stati uniti».
Intervista
a John
Pilger,
autore del volume
«I
nuovi padroni del mondo» .
Inviato
di guerra in Vietnam, Cambogia, Egitto, India e Palestina, sempre in prima
linea a svelare le verità omesse dai grandi circuiti mediatici internazionali,
John Pilger è un reporter di razza.
I suoi articoli, i suoi numerosi libri, i suoi
documentari sono altrettanti atti di accusa nei confronti di quei potenti del
mondo che, controllando anche i grandi circuiti dell'informazione, possono
portare avanti le loro ciniche politiche in perfetta impunità.
Un attivismo rigoroso che Pilger conferma
anche nel suo ultimo libro appena pubblicato in Italia, in cui fin dal titolo
si scaglia contro quelli che definisce «i nuovi padroni del mondo».
Chi sono i nuovi padroni del mondo?
I
nuovi padroni del mondo sono una conventicola di affaristi e strateghi che,
oggi come oggi, reggono e definiscono le sorti del pianeta.
Detto in parole semplici, questi nuovi padroni
sono il frutto dell'unione tra le grandi multinazionali e i governi dei paesi
dominanti.
Tuttavia,
io non condivido l'idea di molti attivisti del movimento contro la globalizzazione
neo-liberista, secondo cui lo stato è ormai svanito e ha delegato i suoi poteri alle
grandi corporation.
Il nuovo grande sistema di dominio nasce
proprio dalla commistione e dalla compenetrazione tra questi due attori.
L'alleanza
tra grandi corporation e poteri statuali non è però un elemento strutturale del
capitalismo fin dai suoi esordi? Qual è l'elemento di novità?
E'
vero che le grandi società si sono sempre appoggiate ai governi per esercitare
il proprio potere. Ma è pur vero che la crescita sempre più marcata, a partire dagli anni
Settanta, delle grandi multinazionali rappresenta indubbiamente un fenomeno di
tipo nuovo. Per riassumere in poche parole questo concetto, possiamo dire che oggi
assistiamo alla rigenerazione in una forma nuova e più violenta di un sistema
di vecchio tipo.
La
guerra al terrorismo non sarebbe quindi altro che una riedizione delle
classiche guerre imperialiste del XIX secolo?
Per
quanto riguarda gli obiettivi che si prefigge, ossia il controllo delle riserve
strategiche del pianeta, sicuramente sì.
Quello
che cambia, tuttavia, sono i termini in cui si estrinseca il nuovo apparato
della propaganda. Oggi, dopo l'11 settembre, il nuovo grande nemico è il
terrorismo non statuale.
Il che
spinge a passare completamente sotto silenzio un altro tipo di terrorismo,
ugualmente se non più nocivo: quello perpetrato dagli stati.
Dalla
seconda guerra mondiale in poi la politica estera degli Stati uniti è
costellata di atti di terrorismo puro contro le popolazioni civili dei paesi
non allineati ai loro interessi: il barbaro bombardamento atomico di Hiroshima e
Nagasaki ha inaugurato una lunga scia di sangue e di violenze.
Gli
attori internazionali sono ormai definiti «terroristi» sulla base del loro
livello di adesione agli interessi strategici degli Stati uniti o delle potenze
dominanti.
La
cosa interessante è che la parola è stata per la prima volta utilizzata dagli
inglesi negli anni Quaranta per descrivere le azioni delle organizzazioni
clandestine sioniste nella Palestina sotto mandato britannico.
Ora,
come per magia, la situazione si è rovesciata: Israele - che viola diverse
risoluzioni internazionali, si macchia impunemente di esecuzioni
extra-giudiziarie e continua a portare avanti un'occupazione omicida - non è
terrorista, mentre i palestinesi sono sempre e comunque terroristi. La propaganda si basa proprio su
questo: sulla demonizzazione del nemico o del dissidente.
Che
ruolo hanno i media nel diffondere tale propaganda?
I
media sono parte integrante di quelli che ho definito i «nuovi padroni del
mondo».
Il
loro potere è effettivamente di tipo nuovo, viste le capacità tecnologiche e la
possibilità di influenzare l'opinione pubblica che hanno acquisito negli ultimi
anni. Basti pensare al tentato putsch in Venezuela contro Hugo Chavez :
è stato orchestrato e organizzato
prevalentemente dai media, che hanno scatenato una furiosa campagna di
diffamazione contro il presidente.
O, per rimanere in Italia, basti pensare a
Silvio Berlusconi, che ha controllato direttamente i media privati e ha influenzato la programmazione di quelli
pubblici. Gli
stessi Stati uniti, che tanto si vantano della loro «informazione libera»,
hanno forse il sistema mediatico più chiuso del mondo.
I media sono ormai totalmente controllati dal capitale
e rappresentano un vero e proprio potere politico. La loro capacità di
penetrale nella società civile è un elemento nuovo e estremamente pericoloso.
Nel
suo libro insiste nel sottolineare come il sistema politico americano sia
bloccato in una sorta di competizione fittizia tra democratici e repubblicani.
Davvero crede che non ci sia alcuna differenza tra i due schieramenti?
Il
grande errore in cui incorrono anche i pensatori più progressisti sta nel
cercare di fare distinzioni tra le diverse amministrazioni americane.
Io sono pronto a scommettere che, se l'11
settembre al potere ci fosse stato Bill Clinton, avrebbe seguito più o meno la
stessa politica di Bush.
Basta
guardare il bilancio della sua amministrazione, che è costellato di violenze,
intimidazioni e attacchi unilaterali nei confronti di paesi terzi. E' stato Clinton ad aver avviato lo
spaventoso incremento del budget militare. E' stato sempre lui ad aver
completato l'opera di smantellamento dello stato sociale avviata durante la
presidenza di Ronald Reagan. Madeleine Albright è stata probabilmente il
segretario di stato più unilateralista che abbiano avuto gli Stati uniti negli
ultimi decenni, e si colloca decisamente più a destra di Colin Powell.
Anche
il bilancio dell'ex presidente Jimmy Carter, che ha ricevuto il premio Nobel
per la pace, è tutt'altro che roseo da questo punto di vista: tra le altre cose è stato lui a
chiamare come consigliere alla sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinski, un
fiero sostenitore dell'egemonia imperiale Usa molto apprezzato dall'amministrazione Bush.
Lo stesso discorso vale per la Gran Bretagna:
la distinzione tra i governi Tory e dai governi Labour è assolutamente fuorviante. Per molti aspetti, Tony Blair è stato molto più estremista di Margaret
Thatcher.
Questa
distinzione fa parte di una precisa ideologia di stato, basata su una falsa
competizione tra due fazioni, che in realtà non sono altro che due facce della
stessa medaglia. L'idea secondo cui esistono differenze tra democratici e repubblicani o
tra conservatori e laburisti è un'idea romantica.
Eppure,
è innegabile che l'amministrazione Bush aveva impresso una notevole accelerazione sulla
questione irachena...
La
nuova amministrazione è dominata da persone legate a grandi compagnie
petrolifere, interessate per lo più ad accaparrarsi il petrolio iracheno, che
rappresenta la seconda più importante riserva per quantità e la prima per
qualità del greggio.
Ma
Washington ha sempre voluto controllare l'Iraq.
Fino
al 1991 Saddam Hussein ha svolto egregiamente il compito per cui era stato
messo a quel posto dalla Cia: evitare la disgregazione del paese e dare facile
accesso alle riserve petrolifere.
Gli
Stati uniti hanno semplicemente cercato un nuovo Saddam, ed è grottesco il
balletto di candidati che vanno e vengono da Washington e Londra per essere
assunti a coprire tale incarico: ex generali, affaristi, traffichini di ogni
sorta, come i membri dell'Iraq National Congress di Ahmed Chalabi.
Al di là di questo, gli obiettivi della
politica Usa nei confronti dell'Iraq sono sempre gli stessi: evitare la
formazione di uno stato kurdo nel nord e di un'entità sciita al sud che
potrebbe unirsi all'Iran. E, al contempo, assicurarsi il pieno e totale controllo delle
riserve petrolifere del Medioriente.
Che
ruolo aveva avuto Israele in questo
disegno strategico?
Israele
ha un ruolo ben preciso, che è quello di fedele alleato di Washington nella
regione. Lo stato israeliano rappresenta una costante minaccia e un elemento di
permanente e continua intimidazione per tutti i paesi circostanti: l'Egitto, la
Siria, la Giordania. E non per altro gli Stati uniti appoggiano
incondizionatamente i governi israeliani, siano essi del Likud o dei laburisti,
che ancora una volta - come nel caso degli Stati uniti e del Regno unito di cui
abbiamo parlato prima - non sono altro che due facce di un'identica medaglia.
Quanto ai palestinesi, non hanno petrolio e sono quindi per l'amministrazione
statunitense privi di qualsiasi interesse.
Il
progetto per un Governo Mondiale.
(Tratto
da: Le Società Segrete e il loro potere nel Ventesimo Secolo, di Jan van
Helsing-
Società
Editrice Andromeda).
Weishaupt
(fondatore dell'Ordine Segreto degli Illuminati Bavaresi) morì nel 1830 all'età
di 82 anni. Nel 1834, Giuseppe Mazzini assunse la guida degli Illuminati
bavaresi, e la mantenne fino alla sua morte nel 1872.
Mentre
dirigeva l'ordine degli Illuminati bavaresi, Mazzini corrispondeva col
satanista Albert Pike, il Gran Comandante Sovrano della Massoneria dell'Antico
ed Accettato Rito Scozzese, della giurisdizione del sud degli Stati uniti, che
fondò, più tardi il Klu Klux Klan.
Mazzini
aveva nominato Pike capo delle operazioni degli Illuminati bavaresi negli USA.
I due massimi illuministi lavorarono insieme. Pike si occupò degli aspetti
teosofici delle loro operazioni, Mazzini di quelli politici. Quando le Logge
Massoniche del Gran Oriente sono cadute in discredito a causa delle attività
rivoluzionarie di Mazzini, quest'ultimo diede a Pike un progetto geniale.
In una
lettera a Pike, datata 22 gennaio 1870, Mazzini scrive:
"Dobbiamo
permettere a tutte le federazioni di continuare come stanno facendo
attualmente, con i loro sistemi, le loro autorità centrali, i diversi modi di
corrispondenza tra gli alti gradi dello stesso rito, e di organizzarsi come al
presente. Però, dobbiamo creare un super-rito, che rimarrà sconosciuto, al
quale chiameremo quei massoni di un più alto grado che sceglieremo. Riguardo ai
nostri fratelli nella massoneria, questi uomini si devono impegnare alla
massima segretezza. Per via di questo rito supremo, che diventerà l'unico
centro internazionale, il più potente, perché la sua finalità rimarrà
sconosciuta".
Pare
che questo sia l'elite del 33° grado del Rito Scozzese.
In una
lettera del 15 agosto 1871, Pike spiegò in un abbozzo al leader degli
Illuminati Mazzini, il modo per conquistare il mondo con tre guerre mondiali ed
instaurare il NUOVO ORDINE MONDIALE.
La
Prima Guerra Mondiale avrebbe dovuto essere pianificata per portare la Russia
sotto il dominio degli Illuminati bavaresi. La Russia avrebbe dovuto poi essere
adoperata come uno spauracchio per favorire i piani degli Illuminati bavaresi in
tutto il mondo.
La
Seconda Guerra Mondiale dovrebbe poi iniziare con una manipolazione delle
differenze tra nazionalisti tedeschi ed i sionisti politici. Questo dovrà
sfociare in un'espansione dell'influenza russa e nella costituzione dello stato
di Israele in Palestina.
La
Terza Guerra Mondiale era pianificata come risultato delle differenze,
fomentate dagli agenti degli Illuminati, tra i sionisti e gli arabi. Il
conflitto doveva stendersi attraverso il mondo.
Fa
parte della Terza Guerra Mondiale, anche la lotta tra i nichilisti ed gli atei
per provocare un capovolgimento sociale di una ferocia e dia una brutalità mai
conosciuti prima.
Dopo
la distruzione del Cristianesimo e dell'Ateismo, si mostrerebbe agli uomini la
vera Dottrina Luciferiana e in tal modo si prenderebbero due piccioni con una
fava.
Alcuni
commenti sulla situazione odierna:
Con la
Russia come spauracchio (il concetto del nemico), le nazioni occidentali
dovrebbero essere spinte in alleanze sovranazionali in cui non sarebbero
entrate per conto proprio (NATO, ONU). In più, avere l'impero russo come nemico
del mondo aiutò enormemente il traffico di armi internazionale, di cui i
banchieri internazionali approfittano di nuovo.
Questo
ci dimostra che dietro la Seconda Guerra Mondiale, c'è uno scenario ben diverso
di quanto ci dicono i libri. Il libro è del 1995 quindi mancano gli avvenimenti
politico-militari degli ultimi anni, soprattutto quelli del 2001.
Nell'ottica
però del Governo Mondiale, l'attuale guerra al terrorismo "voluta"
dagli americani può essere vista come un meccanismo per unificare tutte le
nazioni sotto una unica bandiera.
USA e
il progetto per sottomettere l'umanità
di
Miguel Martinez.
Il
settimanale scozzese, Sunday Herald, ha pubblicato il sunto di un documento redatto alcuni anni
fa per conto di alcuni dei principali esponenti dell'attuale governo
statunitense, che descrive in dettaglio un progetto per la sottomissione militare del
pianeta al dominio statunitense.
Un
progetto che - tra molte altre cose - descrive con apparente favore la possibilità di creare armi
biologiche capaci di sterminare "specifici genotipi".
Il
documento, intitolato Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And
Resources for a New Century, fu scritto nel settembre del 2000 - quando Bush non era ancora
presidente - dal “Project for the New American Century” (PNAC), uno dei numerosi
think-tank della destra statunitense.
Il
testo fu redatto per un gruppo specifico di persone, che oggi ricoprirono
incarichi non indifferenti: Dick Cheney, allora vicepresidente degli Stati Uniti; Donald
Rumsfeld, segretario alla difesa; Paul
Wolfowitz, allora vicesegretario alla
difesa; Jeb Bush, fratello del presidente; e Lewis Libby, ex capo dello staff
di Cheney.
L'articolo
era del Sunday Herald. Legandosi all'attualità, il giornalista scozzese insisteva
su un dettaglio, il progetto per rovesciare il governo iracheno. Ma il documento va visto in un
contesto molto più ampio.
Già
alla fine degli anni Cinquanta, un vecchio conservatore, il presidente
Eisenhower, metteva in guardia contro la struttura mostruosa che cominciava a
dominare il suo paese: una coalizione sempre più stretta tra immense imprese legate
alle commesse militari, uno Stato che aveva come funzione principale la
conduzione della guerra e una sterminata catena di laboratori dove scienziati,
sociologi, tecnici di ogni sorta lavoravano anno dopo anno per affinare gli
strumenti del dominio, a prescindere completamente dalla pur vivace società civile
del paese.
Il testo che potete leggere è un esempio, nemmeno tanto insolito, di ciò che si
produce in questi laboratori.
Questa
simbiosi, in
nome della "guerra duratura", tra alcune gigantesche corporations, lo Stato
e la ricerca sembra una riedizione di un aspetto fondamentale del
nazionalsocialismo dell'epoca dei Krupp e di Peenemünde.
Il
parallelo è ovviamente tecnico e non demonizzante: è inutile elencare le
profonde differenze tra il sistema statunitense e quello della Germania degli
anni Trenta. Ma è inevitabile che una struttura di questo tipo porti non solo a
uno stato di “Enduring War”, ma anche - come è successo con il Patriot Act - all'abolizione di alcuni elementi
fondamentali di democrazia.
La
sede del "progetto per un nuovo secolo americano" (un nome, un programma)
coincide con quella di un giornale di proprietà del miliardario dei media,
Murdoch, cosa che può indurre a utili riflessioni sulla libertà di stampa. Il direttore del PNAC, William
Kristol, è il figlio di Irving Kristol, il principale ideologo della nuova
destra americana, che è riuscito a prendere in mano le redini di alcune
ricchissime fondazioni americane, tra cui spicca la Olin Foundation, creata
dalla principale impresa di armi da fuoco degli Stati Uniti. Queste fondazioni
hanno versato milioni di dollari per trasformare anche la produzione di idee in
un annesso dell'industria bellica.
Grazie
a Irving Kristol, ad esempio, Samuel Huntington aveva potuto incassare ben cinque milioni di dollari da varie
fondazioni come premio per aver creato la famosa nozione di "scontro di civiltà". Che prima ancora di essere un
libro è uno slogan, ormai noto anche ai meno colti.
UCRAINA,
DOSSIER VIGANO’ .
“PAESE
VITTIMA DI ABILI CARNEFICI.
Putin
esca dalla Trappola”
Databaseitalia.it-
Carlo Maria Viganò- (15-3-2022)- ci dice :
(Gospanews).
Prosegue
con la Terza ed ultima parte il DOSSIER VIGANO’ sull’Ucraina. Si consiglia la
lettura del seguente articolo dopo aver letto la prima e la seconda parte dell’articolo-saggio
dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico Emerito della Chiesa
Cattolica Apostolica Romana negli Stati Uniti. Anche se la suddivisione ne
consente comunque una lettura autonoma.
Articolo
dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
Rispetto
della legge e delle norme.
L’intervento
in Ucraina di Nato, Stati Uniti e Unione Europea non sembra avere alcuna
legittimità. L’Ucraina non è un membro della NATO, e come tale non dovrebbe
beneficiare dell’assistenza di un’entità il cui scopo è la difesa dei suoi
paesi membri. Lo stesso si può dire dell’Unione Europea, che solo pochi giorni
fa ha invitato Zelenskyy ad aderirvi.
Nel
frattempo, l’Ucraina ha ricevuto 2,5 miliardi di dollari dagli Stati Uniti dal
2014 e altri 400 milioni di dollari nel solo 2021 , più altri fondi per un totale
di 4,6 miliardi di dollari .
Da
parte sua, Putin ha concesso 15 miliardi di dollari in prestiti all’Ucraina per
salvarla dalla bancarotta.
L’Unione Europea, da parte sua, ha inviato 17
milioni di dollari in finanziamenti, oltre ai finanziamenti inviati da varie
singole nazioni. Ma questa assistenza ha beneficiato solo in minima parte la popolazione
ucraina.
Inoltre,
intervenendo nella guerra in Ucraina in nome dell’Unione Europea, la Presidente
della Commissione Europea Ursula von der Leyen viola gli articoli 9, 11 e 12
del Trattato di Lisbona.
La competenza dell’Unione Europea in questo
campo spetta al Consiglio Europeo e all’Alto Rappresentante.
In
nessun caso appartiene al Presidente della Commissione.
In
quale veste la presidente von der Leyen presume di agire come se fosse il capo
dell’Unione europea, usurpando un ruolo che non le appartiene?
Perché
nessuno interviene, soprattutto considerando il pericolo a cui sono esposti i
cittadini europei per la possibilità di ritorsioni russe?
Inoltre,
in molti casi le costituzioni delle nazioni che oggi inviano aiuti e armi
all’Ucraina non prevedono la possibilità di entrare in conflitto.
Ad
esempio, l’articolo 11 della Costituzione italiana afferma: “L’Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo per risolvere
le controversie internazionali”.
L’invio
di armi e soldati a una nazione che non fa parte né della NATO né dell’Unione
Europea costituisce di fatto una dichiarazione di guerra alla nazione
belligerante con essa (in questo caso, la Russia), e dovrebbe quindi richiedere
la previa deliberazione della dichiarazione di guerra , come previsto
dall’articolo 78 della Costituzione italiana: “Le Camere [del Parlamento]
deliberano sullo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari”.
Non
risulta che ad oggi le Camere siano state chiamate ad esprimersi in tal senso,
né che il Presidente della Repubblica sia intervenuto per esigere il rispetto
della norma costituzionale. Il Presidente del Consiglio Draghi,
nominato dalla cabala globalista per la distruzione dell’Italia e la sua
definitiva asservimento a poteri sovranazionali, è uno dei tanti Capi di
governo nazionali che considera la volontà dei cittadini un fastidioso ostacolo
all’esecuzione dell’agenda del “Forum economico mondiale” di Klaus Schwab (il nuovo Hitler! Ndr.).
Dopo
due anni di sistematiche violazioni dei diritti fondamentali e della
Costituzione, è difficile credere che vorrà anteporre gli interessi della
nazione italiana a quelli di chi lo ha messo al potere.
Anzi: quanto più disastrosi sono gli
effetti delle sanzioni adottate dal suo governo, tanto più può considerarsi
apprezzato da chi gli ha conferito il potere (Klaus Schwab!).
Il
colpo di stato perpetrato attraverso l’emergenza psico-pandemia procede oggi
con nuove infauste decisioni, ratificate da un Parlamento senza spina dorsale.
Violazione
dell’art. 288 cp anche consentire a cittadini italiani – e anche a esponenti
della maggioranza del Governo e di esponenti politici – di rispondere
all’appello dell’Ambasciatore ucraino per l’iscrizione alla legione straniera:
“Chiunque
il territorio dell'[Italia] che senza l’approvazione del governo arruola o arma
cittadini per prestare servizio [nell’esercito] in favore di una nazione
straniera, è punito con la reclusione da 4 a 15 anni”.
Nessun magistrato, almeno per il momento, è
intervenuto per punire i responsabili di questo reato.
Un’altra
violazione è riscontrata nell’attività di trasferimento dall’Ucraina all’Italia
(e presumibilmente anche ad altre nazioni) che siano stati ottenuti tramite
maternità surrogata, disposta da coppie italiane in violazione della legge
40/2004, senza che venga inflitta alcuna sanzione ai colpevoli di questo
crimine, così come i loro complici.
Va
inoltre ricordato che le dichiarazioni di membri del governo o di leader
politici nei confronti della Federazione Russa e del suo Presidente, insieme
alle sanzioni che sono state adottate contro la Russia e ai ripetuti casi di
discriminazione arbitraria nei confronti di cittadini russi, aziende, artisti,
e squadre sportive per il solo fatto di essere russi, non sono solo
provocazioni da evitare per consentire una soluzione serena e pacifica della
crisi ucraina, ma mettono in gravissimo pericolo anche l’incolumità dei
cittadini italiani ( così come la sicurezza dei cittadini di altre nazioni che
stanno adottando una posizione simile nei confronti della Russia). Il motivo di
tale avventata temerarietà è incomprensibile, a meno che non vi sia una volontà
intenzionale di innescare reazioni da parte della controparte.
Il
conflitto russo-ucraino è una trappola molto pericolosa che è stata tesa (da Klaus Schwab) contro l’Ucraina, la Russia e le
nazioni europee.
L’Ucraina
è l’ultima vittima di abili carnefici (globalisti,ndr).
La
crisi russo-ucraina non è esplosa improvvisamente un mese fa. È stato preparato
e fomentato per molto tempo, sicuramente a partire dal colpo di stato bianco
del 2014 voluto dal deep state americano in chiave antirussa.
Lo
dimostra, tra gli altri fatti incontestabili, l’addestramento del Battaglione
Azov da parte della CIA “per uccidere i russi” , con la CIA che ha costretto a
revocare l’emendamento di divieto di aiuti al battaglione fatto dal Congresso
nel 2015. Gli interventi realizzati da Joe e Hunter Biden sono andati nella
stessa direzione.
Quindi
ci sono prove di premeditazione a lungo termine, coerente con l’inarrestabile
espansione della NATO verso est. La Rivoluzione Colorata di Euro-maidan, così come
l’instaurazione di un governo pro-NATO composto da “homines novi” formati dal World Economic Forum (di Klaus Schwab) e da George Soros, aveva lo scopo di
creare le condizioni per la subordinazione dell’Ucraina al blocco NATO,
rimuovendola dal l’influenza della Federazione Russa.
A tal fine, l’azione sovversiva delle ONG del
filantropo ungherese, supportata dalla propaganda mediatica, ha taciuto sui
crimini delle organizzazioni paramilitari neonaziste, finanziate dalle stesse
persone che sponsorizzano Zelenskyy (un uomo miliardario di Davos-Ndr).
Ma se
il lavaggio del cervello compiuto dai media mainstream nelle nazioni
occidentali è riuscito a veicolare una narrativa della realtà completamente
distorta, lo stesso non si può dire per l’Ucraina, dove la popolazione è ben
consapevole della corruzione della classe politica al potere così come della
sua lontananza dai problemi reali della nazione ucraina.
Noi in
Occidente crediamo che gli “oligarchi” siano solo in Russia, mentre la realtà è
che sono presenti soprattutto in tutta l’intera galassia di nazioni che un
tempo componevano l’Unione Sovietica, dove possono accumulare ricchezza e
potere semplicemente ponendosi a la disposizione dei “filantropi” stranieri e
delle multinazionali.
Poco
importa se i loro conti offshore sono la causa primaria della povertà dei
cittadini di queste nazioni, dell’arretratezza del sistema sanitario, dello
strapotere della burocrazia, dell’assenza quasi totale di servizi pubblici, del
controllo estero di aziende strategiche, e la progressiva perdita della
sovranità e dell’identità nazionale: l’importante è “fare soldi” ed essere
immortalati insieme a personalità politiche, banchieri, trafficanti d’armi, e
coloro che muoiono di fame.
E poi
venire nelle località alla moda della Versilia o della Costiera amalfitana per
sfoggiare yacht e carte platino al cameriere di Odessa o alla donna delle
pulizie di Kyiv che mandano a casa i loro miseri salari ai parenti.
Questi
miliardari ucraini che indossano la kippah sono quelli che stanno svendendo
l’Ucraina all’Occidente corrotto e corrotto, scambiando il proprio benessere
con la riduzione in schiavitù dei loro compatrioti agli usurai che stanno
conquistando il mondo, usando gli stessi sistemi spietati e immorali ovunque.
In passato hanno tagliato gli stipendi dei lavoratori ad Atene e Salonicco;
oggi hanno semplicemente allargato i loro orizzonti a tutta l’Europa, dove la popolazione guarda ancora
incredula mentre si impone prima una dittatura sanitaria e poi una dittatura
ambientale.
D’altra
parte, senza il pretesto di una guerra, come avrebbero potuto giustificare
l’impennata del prezzo di gas e combustibili, costringendo il processo di
transizione “ecologica” imposto dall’alto per controllare le masse impoverite?
Come
avrebbero potuto far ingoiare ai popoli del mondo occidentale l’instaurarsi
della tirannia
del Nuovo Ordine Mondiale, quando la farsa pandemica si stava disfacendo e portava alla luce i crimini contro l’umanità
commessi da BigPharma?
E
mentre l’UE e i capi di governo incolpano la Russia per il disastro imminente,
le élite occidentali dimostrano di voler addirittura distruggere l’agricoltura,
per applicare gli orrori dell’ “Holodomor “su scala globale .
D’altra
parte, in molte nazioni (Italia compresa) si teorizza la privatizzazione dei
corsi d’acqua – e l’acqua è un bene pubblico inalienabile – a vantaggio delle
multinazionali e con l’obiettivo di controllare e limitare le attività agricole.
Il governo filo-NATO di Kiev non si è comportato molto
diversamente: per otto anni la Crimea è stata privata dell’acqua del fiume
Dnepr per impedire l’irrigazione dei campi e far morire di fame la popolazione.
Oggi,
alla luce delle sanzioni imposte alla Russia e dell’enorme riduzione delle
forniture di grano, possiamo capire gli enormi investimenti di Bill Gates in
agricoltura , seguendo la stessa spietata logica di profitto già sperimentata
con la campagna vaccinale.
Il
popolo ucraino, a prescindere dall’etnia di appartenenza, è solo l’ultimo
inconsapevole ostaggio del regime totalitario sovranazionale che ha messo in ginocchio
le economie nazionali di tutto il mondo attraverso l’inganno del COVID, dopo aver teorizzato pubblicamente la
necessità di decimare popolazione mondiale e trasformare i sopravvissuti in
malati cronici che hanno irrimediabilmente compromesso il loro sistema
immunitario.
Il
popolo ucraino dovrebbe riflettere seriamente sull’invocare l’intervento della
NATO o dell’UE, a condizione che sia davvero il popolo ucraino a farlo e non
piuttosto i suoi governanti corrotti aiutati da mercenari razzisti e gruppi
neonazisti al soldo dei gerarchi.
Perché
mentre viene loro promessa la libertà dall’invasore – con il quale condividono
il comune patrimonio religioso e culturale di aver fatto parte della Grande
Russia – in
realtà ciò che si prepara cinicamente è la loro definitiva cancellazione, la loro schiavitù al Grande Reset (di Klaus Schwab,il nuovo Hitler,ndr) che tutto prevede tranne la
protezione della loro identità, della loro sovranità e dei loro confini.
Guardiamo
al popolo ucraino cosa è successo alle nazioni dell’Unione Europea: il miraggio
della prosperità e della sicurezza è demolito dalla contemplazione delle
macerie lasciate dall’euro e dalle lobby di Bruxelles.
Nazioni
invase da immigrati clandestini che alimentano criminalità e prostituzione; distrutte nel loro tessuto sociale da
ideologie politicamente corrette; consapevolmente portato al fallimento da
sconsiderate politiche economiche e fiscali; portato verso la povertà dalla
cancellazione delle tutele del lavoro e della sicurezza sociale; privato di un
futuro dalla distruzione della famiglia e dalla corruzione morale e
intellettuale delle nuove generazioni.
Quelle
che un tempo erano nazioni prospere e indipendenti, diverse nelle rispettive
specificità etniche, linguistiche, culturali e religiose, si sono ora
trasformate in una massa informe di persone senza ideali, senza speranze, senza
fede, senza nemmeno la forza di reagire agli abusi e delitti di chi li governa.
Una massa di clienti corporate, schiave del sistema di controllo minuzioso
imposto dalla farsa pandemica, anche di fronte alle prove della frode.
Una
massa di persone senza identità individuale, segnate con codici QR come animali
in un allevamento intensivo, come prodotti di un grande centro commerciale. Se
questo è stato il risultato della rinuncia alla sovranità nazionale per tutte
le nazioni – ognuna, senza eccezioni! – che si sono affidati alla colossale
truffa dell’Unione Europea, perché l’Ucraina dovrebbe essere diversa?
È
questo ciò che volevano i vostri padri, ciò che speravano, ciò che
desideravano, quando ricevettero il battesimo insieme a Vladimir il Grande
sulle rive del Dnepr?
Se c’è
un aspetto positivo che ciascuno di noi può riconoscere in questa crisi, è che
ha rivelato l’orrore della tirannia globalista, il suo cinismo spietato, la sua
capacità di distruggere e annientare tutto ciò che tocca.
Non
sono gli ucraini che dovrebbero entrare nell’Unione Europea o nella NATO, sono
piuttosto le altre nazioni che dovrebbero essere finalmente scosse
dall’orgoglio e dal coraggio di lasciarle, scrollandosi di dosso questo
detestabile giogo e riscoprendo la propria indipendenza, sovranità, identità, e
fede. Le loro stesse anime.
Per
essere chiari: il Nuovo Ordine non è un destino ineluttabile, e può essere sovvertito
e denunciato, se solo i popoli del mondo si rendessero conto di essere stati
ingannati e truffati da un’oligarchia di criminali chiaramente identificabili,
che un giorno dovranno rispondere per quelle sanzioni e quei blocchi di fondi
che oggi applicano impunemente a chiunque non si inginocchi davanti a loro.
Un
appello alla Terza Roma.
Anche
per la Russia questo conflitto è una trappola.
Questo perché realizzerebbe il sogno del deep state americano (Dem Usa) di estromettere definitivamente la
Russia dal contesto europeo nelle sue relazioni commerciali e culturali, spingendola tra le braccia della
Cina, forse con la speranza che la dittatura di Pechino possa persuadere i
russi a accettare il sistema del credito sociale e altri aspetti del Grande
Reset che finora la Russia ha saputo evitare, almeno in parte.
È una
trappola, non perché la Russia abbia torto nel voler “denazificare” l’Ucraina
dei suoi gruppi estremisti e garantire protezione agli ucraini di lingua russa,
ma perché proprio questi motivi – teoricamente sostenibili – sono stati creati
proprio per provocarla e indurla invadere l’Ucraina, in modo tale da provocare
la reazione della NATO che è stata preparata da tempo dallo stato profondo e
dall’élite globalista. Il casus belli è stato deliberatamente pianificato dai
veri autori del conflitto, sapendo che avrebbe ottenuto esattamente quella
risposta da Putin.
E sta
a Putin, a prescindere dal fatto che abbia ragione, non cadere nella trappola,
e invece ribaltare la situazione, offrendo all’Ucraina le condizioni di una
pace onorevole senza continuare il conflitto. Infatti, più Putin crede di avere
ragione, più
ha bisogno di dimostrare la grandezza della sua nazione e il suo amore per il
suo popolo non cedendo alle provocazioni.
Permettetemi
di ripetere le parole del profeta Isaia: Dissolve colligationes impietatis, (…)
Sciogliete
i lacci della malvagità, disfate i fagotti che opprimono, lasciate che quelli
che si sono spezzati si liberino, e spezzi ogni peso. Condividi il tuo pane con
gli affamati, accogli nella tua casa gli afflitti e i senzatetto; quando vedi
un uomo nudo, rivestilo e non voltare le spalle alla tua stessa carne. Allora
la tua luce sorgerà come l’alba e la tua ferita sarà presto sanata. La tua
giustizia ti precederà, la gloria del Signore ti seguirà da vicino. (Is 58,6-8).
La
crisi mondiale con cui si prepara la dissoluzione della società tradizionale ha
coinvolto anche la Chiesa cattolica, la cui gerarchia è tenuta in ostaggio da
apostati cortigiani del potere.
C’è stato un tempo in cui papi e prelati si
confrontavano con i re senza preoccuparsi del rispetto umano, perché sapevano
di parlare con la voce di Gesù Cristo, il Re dei re. La Roma dei Cesari e dei Papi è ormai
deserta e silenziosa, come per secoli è stata silenziosa anche la Seconda Roma
di Costantinopoli.
Forse
la Provvidenza ha disposto che Mosca, la Terza Roma, assuma oggi agli occhi del
mondo il ruolo di κατέχον (2 Ts 2,6-7), di ostacolo escatologico all’Anticristo.
Se gli
errori del comunismo sono stati diffusi dall’Unione Sovietica, fino ad imporsi
all’interno della Chiesa, Russia e Ucraina possono oggi avere un ruolo epocale nella
restaurazione della civiltà cristiana, contribuendo a portare al mondo un
periodo di pace da cui partire anche la Chiesa risorgerà purificata e rinnovata
nei suoi ministri.
Gli
Stati Uniti d’America e le nazioni europee non dovrebbero emarginare la Russia,
ma piuttosto stringere un’alleanza con essa, non solo per il ripristino degli
scambi per la prosperità di tutti, ma in vista della ricostruzione di una
civiltà cristiana, che sola può salvare il mondo dal mostro transumano
globalista della tecno-salute.
Considerazioni
finali.
C’è
grande preoccupazione che il destino dei popoli del mondo sia nelle mani di un’élite
che non deve rendere conto a nessuno delle sue decisioni, che non riconosce alcuna autorità al
di sopra di sé e che per perseguire i propri interessi non esitano a mettere a
repentaglio la sicurezza, l’economia e la vita stessa di miliardi di persone,
con la complicità dei politici al loro servizio e dei media mainstream. La falsificazione dei fatti, le
sofisticazioni grottesche della realtà e la faziosità con cui si diffonde la
notizia si affiancano alla censura delle voci dissenzienti e portano a forme di
persecuzione etnica nei confronti dei cittadini russi, discriminati proprio nei paesi che
si dicono democratici e rispettosi dei diritti fondamentali.
Spero
vivamente che il mio appello per la costituzione di un’Alleanza Anti-Globalista
che unisca i popoli del mondo in opposizione alla tirannia del Nuovo Ordine
Mondiale sia accolto da coloro che hanno a cuore il bene comune, la pace tra le
nazioni, la concordia tra tutti i popoli, la libertà per tutti i cittadini e il
futuro delle nuove generazioni.
E
prima ancora, le mie parole – insieme a quelle di tante persone
intellettualmente oneste – contribuiscano a portare alla luce la complicità e la
corruzione di chi usa menzogne e frodi per giustificare i propri crimini,
anche in questi momenti di grande apprensione per la guerra in Ucraina.
“Ci
ascoltino i forti, per non diventare deboli nell’ingiustizia. Ci ascoltino i potenti, se vogliono
che il loro potere non sia distruzione ma sostegno ai popoli e protezione per
la tranquillità nell’ordine e nel lavoro” (Pio XII, Radiomessaggio ai Capi di
Stato e ai Popoli del Mondo in imminente pericolo di guerra, 24 agosto 1939).
Possa
la Santa Quaresima condurre tutti i cristiani a chiedere perdono alla Divina
Maestà per i peccati di coloro che calpestano la sua Santa Legge.
La
penitenza e il digiuno spingano il Signore Dio alla misericordia, mentre
ripetiamo le parole del profeta Gioele: Parce, Domine: (parce populo tuo; et ne des
hæreditatem tuam in opprobrium, ut dominientur eis nationes). Perdona il tuo popolo, Signore, e non
esporre la tua eredità al vituperio, allo scherno delle genti (Gl 2,17).
+
Carlo Maria Viganò, Arcivescovo, Ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti
d’America (6 marzo 2022) – Prima domenica di Quaresima.
DAVID
ICKE – AMMONIMENTO E APPELLO
DI
EMERGENZA ALL’UMANITÀ.
Valdovaccaro.com-Valdo
Vaccaro- (14-5-2021)- ci dice :
(Alex
Jones).
Colossale
fiasco dell’intera narrazione politica e sanitaria.
Eccezionale
intervista di Alex Jones a David Icke sugli avvenimenti virali dei nostri
giorni.
DAI A
UNA PIOVRA DEFICIENTE UN DITO, E QUELLA TI PRENDE IL BRACCIO.
Se
lasciamo le sorti della Terra nelle mani della attuale classe dominante,
scaraventata al potere da circostanze disgraziate e fortuite, corriamo il
concreto rischio di essere sgominati e distrutti.
Si
tratta di una minoranza infima ed infida di personaggi male assortiti e male
intenzionati, una minoranza quanto mai deleteria e in-qualificata, totalmente
incapace di condurre se stessa e i popoli che cerca di intimidire e di
assoggettare sulla retta via, su un percorso sostenibile. È quasi ridicolo ed incredibile doverlo dire, ma la
posta in gioco è altissima.
Si
parla della fine del genere umano, oppure -se agiremo in tempo- della sua rinascita su
basi rinnovate e rasserenate.
SIAMO
ARRIVATI AL CAPOLINEA DEL MALE.
Cominciamo
intanto a mettere da parte e a cancellare dalla mente tutte le cifre, le
narrazioni, le favole uggiose ed angoscianti, le storielle del lupo cattivo e
dei mostriciattoli virali, che ci hanno propinato per mese e mesi a getto
continuo. Pensiamo
invece al numero altissimo e mai menzionato di gente che sta sperimentando
effetti avversi devastanti già a poche ore dalla vaccinazione o dal richiamo,
di gente che sta morendo per colpa dei vaccini e non di altro. Si parla di
effetti immediati sul corpo dei vaccinati. Ma questo è soltanto l’inizio.
Chiaro che non occorre essere dei geni per capire che più veleni metti dentro e
peggio stai.
I
NUOVI VACCINI-MESSAGGERO NON SONO SOLO DEI VELENI, MA SOVVERTONO PURE LA
PERSONALITÀ DEI VACCINATI.
Ma c’è
un altro aspetto da considerare. Questi vaccini anti-covid non sono soltanto dei veleni
aggiuntivi ed insidiosi, ma sono anche dei mRNA, ovvero dei messengers, dei
trasmettitori replicanti.
Il corpo
funziona e il cervello funziona attraverso messaggeri che passano attraverso
l’intero organismo, determinando lo stato di salute o di malattia
dell’individuo vaccinato.
Quando
hai un virus -per la narrativa sanitaria ufficiale che equipara il virus a un
mostro nemico da abbattere a colpi di bazooka- le cose cominciano ad andare
storte fisicamente e finisci in uno stato di Ill Health, ovvero in uno stato di
malattia.
Ma il cervello è un processore di informazioni
per cui se cambi il messaggio vai a modificare pure il cervello, cambiando pure
la tua personalità e il tuo modo di percepire il mondo esterno.
Non
dimentichiamoci dunque che non siamo solo di fronte a un normale vaccino
pericoloso, ma anche di fronte a uno strumento di controllo della mente.
IMPORTANTE
UN ATTEGGIAMENTO DI NON-COOPERAZIONE COL REGIME.
Di
fronte a questi fenomeni protestare va bene, ma non basta per niente.
Serve
sì a creare l’idea che non si è soli ma che ci sono molti altri che la pensano
come te, dando una visuale politica di assieme, una visuale solidale.
Ma protestare soltanto è irrilevante e non
serve a nulla, se non viene supportato da un atteggiamento di non-cooperazione
col regime.
Se la
gente capisce che serve boicottare il sistema tutta unita ed assieme, le cose
cambiano.
Se milioni di persone rifiutano di indossare
le mascherine, rifiutano di attenersi alle regole Covid, rifiutano di chiudere
le proprie saracinesche e le proprie attività commerciali e imprenditoriali,
l’intero problema sarebbe risolto all’istante.
UNA
GIGANTESCA FRODE MONDIALE IN CERCA DI AUTORE E DI MOTIVAZIONI.
Come
ormai acquisito da parte di numerosi ricercatori trasparenti il Covid non
esiste, non è stato mai visto da nessuno, mai fotografato, mai isolato, mai
descritto e spiegato in modalità logiche e condivise.
Una
letterale farsa.
Parliamo
di una questione di vita o di morte, e si continuano a proporre queste menate e
queste assurdità.
L’intera cosa ha dello sbalorditivo.
“Come
mai hanno lanciato questa gigantesca frode, e perché mai lo hanno fatto con
tale veemenza?”, si chiede Alex Jones?
È
presto detto, risponde Icke. Se esistesse davvero un fattore infettivo reale e credibile
sarebbero limitati da quello che tale agente farebbe e comporterebbe.
Dovrebbero pure spiegarlo in dettaglio, con l’evidente rischio di essere
prontamente smascherati e di risultare ridicoli.
Mentre
invece, con un agente fittizio e inventato, cioè inesistente, sei libero di
giostrare la situazione a tuo piacimento e pertanto rimani in totale controllo
della situazione.
IL
TEST PCR VALE SOLO SUL DNA, SUL MATERIALE GENETICO, MA NON È APPLICABILE SULLA
SIEROPOSITIVITÀ.
Tale
discorso ha senso specialmente quando ti avvali di un test notoriamente fasullo
e inaffidabile, non destinato a delle diagnosi sul virus come dichiarato dal
suo stesso inventore Kary B. Mullis, morto stranamente proprio nell’agosto 2019.
Tale
test PCR o “Polymerase Chain Reaction” è manipolabile tramite il numero di cicli di
amplificazione, il che significa che più cicli si fanno e più positivi ottieni,
non positivi a un virus, ma a materiale genetico presente naturalmente nel
corpo di tutte le persone.
“SONO
DIVENTATO IL TERMINAL MONDIALE DI OGNI RICERCA SUL VIRUS”
“Una
cosa del resto che vado denunciando da 40 anni a questa parte”, afferma David
Icke, autore di quella autentica Bibbia odierna dal titolo “The Answer” (La risposta).
La mia
vita a partire da 30-31 anni fa, e in particolare dopo l’esplosione della mia
notorietà negli anni ’90, è stata un continuo fluire di messaggi e di preziose
informazioni da tutto il mondo.
Potrebbero
anche essere chiamate coincidenze casuali e fortunate, ma le coincidenze non
sono più tali da troppo tempo. Nella scorsa primavera, poco più di un anno fa, ho
dovuto per forza ripropormi la solita domanda da un milione di dollari.
IL
BIO-ARMAMENTO NON È IL VIRUS MA È IL VACCINO: STANNO BARANDO SU TUTTI I FRONTI.
Cosa è
il virus? Cosa è poi questo specifico virus?
Prima
di tutto avevo capito che questo virus non era naturale. Questo perché, come saprai, è vero
che ci sono eventi naturali che vengono sfruttati dai manipolatori al vertice
per spingere la loro agenda, ma di fronte a eventi massicci e globali di tale portata
come in questo caso, era chiaro che non fosse naturale e che sia stato
progettato a tavolino.
C’era
la voce che provenisse da un laboratorio a Wuhan. Ma le prove e le evidenze che
potei osservare erano che non esistevano corpi di morti a riflesso di una
bio-arma virale.
Come dissi un anno fa, la bio-arma non è il
virus: la vera bio-arma è il vaccino, ed è quello che stiamo verificando in
questi giorni.
Il
numero di morti non rifletteva per niente l’idea che si tratti di una
bio-weapon. La storia della bio-arma di Wuhan è un diversivo, pensato apposta per le
persone con la convinzione che non si tratti di una cosa naturale, che si trovano
così ad aver i loro sospetti confermati.
E
quindi la vera domanda è “Di che diavolo si tratta?”
C’è
davvero un virus o è una totale presa per il culo?
Alla
fine anche i nazisti dicevano che più grande è la bugia e più persone ci
crederanno.
ZERO PROVE
SULLA ESISTENZA STESSA DEL VIRUS.
Informazioni
sempre più ricche e inoppugnabili, con solidi dettagli di contorno hanno
cominciato ad arrivarmi da più parti. Ho anche ricevuto una mail scritta da
un medico americano a fine marzo 2020, a conferma che il PCR non testa affatto
il virus ed è ciò che rende possibile questa truffa.
Poi mi sono imbattuto negli scritti del dr
Andrew Kaufman che giustamente si chiedeva dove stiano mai le prove
dell’esistenza di questo fantomatico virus, e che ho poi anche intervistato di
nell’aprile 2020.
Ogni scusa e ogni alibi esplicativo dei vaccinofili
non fa che complicarsi e contraddirsi con le stesse presunte varianti, altra
fregatura eccellente. Se non esiste un virus originale non esiste pure alcuna
variante! Pertanto stanno mentendo su tutto.
Quindi
andando ad analizzare la situazione ci sono 3 elementi che hanno permesso il
successo di questa truffa e che, anche se sembrano molto complessi da eseguire,
presi uno per uno sono molto semplici.
Per
prima cosa abbiamo il test PCR che non serve a rilevare il virus, secondo un protocollo proposto alla
WHO dal virologo tedesco Christian Drosten in Gennaio 2020 e subito accettato e
diffuso in tutto il mondo.
Seconda
cosa abbiamo la manipolazione dei certificati di morte, con morti per influenza e per la
maggior parte di tutte le altre patologie registrati come morti covid (grazie
ad un test farlocco).
Il
terzo punto è invece rappresentato dall’incredibile bugia degli asintomatici
contagiosi, che ha permesso di introdurre i lockdown, con lo scopo di privare le persone
della loro libertà e indipendenza, non permettendo loro di lavorare e guadagnare, e
rendendole quindi schiave dello stato.
E
l’altro punto a favore di non avere nessun vero agente infettivo è il fatto che
in questo modo hai il controllo totale della situazione, mentre se ci fosse
davvero un’arma biologica in circolazione sarebbe difficile controllare chi
viene colpito e chi no, rischiando di perdere anche pedine importanti per il
compimento del piano del cult. L’arma biologica è quindi proprio il vaccino che viene
iniettato! Tutti gli individui coinvolti come Fauci ovviamente non si fanno
iniettare il vero vaccino.
LA
GENTE CONTINUA AD IGNORARE IL FATTO CHE ESISTE UN “DEATH CULT” E UNA AGENDA A
LEI DESTINATA
Tutto
questo è ormai noto ed acquisito, senza dubbio alcuno. Non esiste un virus e non esiste un
test sul virus. Ed è un giochino da ragazzi far risultare sieropositiva,
infetta ed infettante una massa di persone sane che non hanno alcun tipo di
sintomo.
Gente
che normalmente non avrebbe mai alcun problema e alla quale nulla di storto
succederebbe, ma che in condizioni di totale lockdown si vede la propria vita
mozzata e distrutta.
I
lockdown distruggono infatti la vita indipendente di tutta la gente.
I look-down
spingono a portare mascherine e ad aderire passivamente alle restrizioni.
Gente
che non ha niente di niente e che viene imprigionata. Cose assurde e cose da
chiodi.
Ogni
menzogna ne comporta altre, una più miserabile di quelle precedenti. Il lato
tragicomico è che molti protagonisti e molte vittime nel bene e nel male non si
rendono nemmeno conto della esistenza di un Culto della Morte e di una Agenda
portata avanti da una minoranza di gentaglia moralmente sbandata e deviata.
IMPORTANZA
DEI SOLDI IN VISTA DEL CONTROLLO.
Eppure
non è solo questione di dollari. Tutto verte invece sul totale controllo e, nel mondo
in cui viviamo, la ricchezza è alla base della struttura creata da questo Cult.
L’accumulazione di soldi nelle mani di pochi, impedendone l’accesso alla
popolazione, diventa così strumento massiccio di controllo del popolo. Alla fine il reale scopo del
controllo monetario è finalizzato al controllo degli uomini schiavizzati. Ed è così che i lockdown si
susseguono in continuazione.
UN
COPIONE APPRESO A MEMORIA PER ESALTARE I LOCKDOWN.
Alla
fine abbiamo Boris Johnson premier britannico che, quando non è immerso nel suo
boccale di birra, salta fuori a dire che non sono i vaccini a causare una
caduta dei casi covid ma i lockdown, stesso discorso dalla direttrice del CDC
Rochelle Walenski, stesso discorso da parte di Fauci, stesso discorso da parte
del primo ministro canadese Justin Trudeau. Ovvio che si sono accordati per
recitare un copione appreso a memoria.
Quello che gli interessa di più è continuare
con i lockdown a livello mondiale, per cui dovunque si sente la medesima
cantilena.
PASSAPORTI
VACCINALI E RICHIAMI CONTRO LE VARIANTI.
E c’è
un’altra area sulla quale puntano che è quella del passaporto vaccinale.
Una
ulteriore trappola verso la quale ci stanno trascinando. Per tutti noi si prospetta dunque il
dramma di non poter condurre una vita normale in tutte le nostre scelte
basilari.
Vuoi
andare in spiaggia? Vuoi andare al pub? Vuoi andare al lavoro? Sì ma soltanto
se ti sei prima fatto vaccinare.
E lo
devi fare se vuoi tornare alla tua vita normale. Questa è la trappola.
Sarai
autorizzato ad avere un passaporto vaccinale a condizione di essere stato
vaccinato. E
a quel punto vai all’ufficio della polizia e chiedi il passaporto vaccinale?
Ti
dicono di no.
Aspetta,
ora ci sono delle varianti, devi vaccinarti di nuovo, poiché hai bisogno di un
booster, cioè di un richiamo.
Il
governo britannico ha già annunciato che a Settembre sarà pronto il richiamo
per tutti gli anziani che hanno già ricevuto il vaccino m-RNA. Il reale progetto sottostante è
quello di spazzarli via al più presto perché inutili, inattivi e persino
percettori di una pensione.
TUTTI
NELLE MANI DI XI JINPING.
Michael
Yeadon, consulente scientifico ed ex vicepresidente della Pfizer, in una sua
recente intervista ha dichiarato che le aziende farmaceutiche stanno già
sviluppando nuovi vaccini per le varianti, anche se ammettono esse stesse il
rischio che si venga a creare un grande caos, e pare che tutte attendano la
risposta e le disposizioni di Xi Jinping, nuovo Deus-ex-machina e ago della
bilancia della situazione vaccinale mondiale.
Già Anthony Fauci ha avvertito che in USA si
cominceranno a vaccinare i bambini a partire dalla primavera 2022.
Poi
dai bambini via via agli adulti. Questa è la gigantesca fregatura.
Xi
Jinping sta spingendo segretamente il mondo intero verso un codice QR per
ognuno, per un totale AI Control, una Intelligenza Artificiale gestita e
manovrata dall’alto. Come dico da sempre non si può scendere a compromessi col
fascismo. Questo sarebbe la fine dell’umanità.
CAMBIAMENTO
PERSONALITÀ AD OPERA DEI NEUROTRASMETTITORI ARTIFICIALI DEL VACCINO.
Come
ho già detto, si parla di vaccini-messaggero, di m-RNA vaccines.
Questi
vaccini-messaggero manipolano i geni e il DNA, DNA che possiamo considerare
come un ricevitore-trasmettitore che interagisce con la realtà universale,
quella che non vediamo e percepiamo.
Sono
quindi in grado di cambiare la personalità delle persone, un po’ come i vaccini
ideati per i drogati o per i soldati con PTSD (disturbo da stress
post-traumatico).
La realtà che noi vediamo e sentiamo coi nostri 5
sensi è ridicolmente limitata rispetto a quanto c’è da vedere e toccare
nell’universo.
Il firmamento, le galassie sfuggono alla
nostra miopia e alla nostra pochezza visiva. Come ho detto poi da anni, il motivo
del controllo che subiamo dalla masnada minoritaria di mascalzoni al potere sta
nel disconnettere i nostri 5 sensi e in particolare nel disconnettere la nostra
forza mentale-spirituale dal Greater Self, ossia dalla Coscienza Universale.
Raggiunto questo obiettivo essi sono in grado
di isolarti da tali forze e di contaminare il tuo potere interiore.
UNO
STATO VIBRAZIONALE BASSO COMPORTA UNA FACILE COLONIZZAZIONE SPIRITUALE.
Ho
visitato e frequentato le diverse culture e religioni, e ho notato delle
somiglianze incredibili. Uno di questi temi in comune è la forza dell’amore, della
pace, della gioia, mentre esiste nel contempo una forza diametralmente opposta,
inversa e malefica.
Questa
forza malefica viene chiamata e descritta in modi diversi, ma si tratta sempre
dello stesso concetto. Per esempio i nativi americani lo chiamano Wetiko o virus
dell’egoismo, che porta ad uno stato di coscienza invertito.
A
questo punto Alex chiede a David: Perché ci stanno promuovendo satanismo, pedofilia e il
culto dei morti? Cosa sta succedendo?
I
satanisti non venerano la vita, ma al contrario venerano la morte. I bambini
non vengono amati, ma vengono abusati. Si tratta di una totale inversione.
La woke mentality (difesa di cause di giustizia sociale
care ai progressisti tipo BLM, LGBT) è la manifestazione di questa coscienza
inversa, dove gli anti-fascisti sono estremamente fascisti, gli anti-razzisti
sono incredibilmente razzisti, le persone che vogliono l’inclusività vogliono
escludere tutti coloro che non sono d’accordo con loro.
Questa coscienza opera su livelli vibrazionali molto
bassi, al contrario di gioia e amore che stanno su livelli alti. Stanno cercando di portarci su un
basso livello vibrazionale, allineato al loro, per far scomparire così l’umanità.
I vaccini
oggi impiegati tendono a incrementare in modo massiccio tali tendenze.
I
VACCINI-MESSAGGERO ACCENTUANO IL CARATTERE DISUMANO E INDIFFERENTE.
Se
guardate gente come Bill Gates, Anthony Fauci, Klaus Schwab( il nuovo Hitler,ndr) questi hanno tutti in comune la faccia del male e del diavolo.
Non c’è in loro una minima traccia di empatia
e di compassione. (Basti osservare il sorriso estasiato di Bill Gates in questa intervista dello scorso
anno riguardo l’aumento dei milioni di disoccupati causati dalla “pandemia”).
Se
guardiamo alle tirannie della storia, non è mai la maggioranza del popolo a
sconfiggerle.
È
sempre una qualificata e coraggiosa minoranza che la viene a salvare e a
sbrogliare dalla schiavitù nella quale regolarmente precipita, come anche in
questo caso. La maggioranza dell’umanità infatti va sempre nella stessa direzione in
cui si muove la società umana, senza porsi domande e dubbi. Ma quanto tempo ci
vorrà perché questa resistenza riesca a mettere fine a ciò che sta succedendo?
Per
esempio possiamo considerare come resistenza i 74 milioni di americani che
hanno votato per Trump, in quanto la maggior parte di questi se non la totalità
sono di certo contrari alle censure, alle imposizioni e alla woke propaganda. Le proteste vanno bene, ma solo se
accompagnate da non-cooperazione e disobbedienza civile. Immagina se tutti questi 74 milioni
cominciassero a rifiutare di indossare mascherine, rispettare tutte queste
nuove regole, e chiudere le loro attività. Il problema svanirebbe. Stiamo
parlando di 8 miliardi di persone controllate da una piccola manciata, è
incredibile!
ESISTE
UNA LOGICA RAZIONALE DIETRO LE BRUTTURE DI QUESTA GENTAGLIA?
La
forza che muove e che sta dietro questa rete globale chiamata THE CULT, tende a porre un velo divisorio tra
la nostra coscienza e la coscienza universale. Solo allora possono isolare e
programmare le percezioni del popolo e ottenere da esso quello che vogliono. Il loro obiettivo è quello di
connettere il cervello umano e la struttura genetica ricevente-trasmittente
alla Intelligenza
Artificiale A.I. Questa gente sta dirottando la società umana verso il mondo angosciante
e nero nel quale essi sguazzano.
DISTRUZIONE
DELLA SOCIETÀ OCCIDENTALE.
Siamo
vicini al tramonto totale della Società Occidentale, con un passaggio e una
trasformazione in società Cinese-Occidentale in stile Xi Jinping.
La razza caucasica, dominante come numero in
occidente, sta quindi venendo colpita in vari modi, ed è per questo motivo che
si può dire quello che si vuole sui bianchi, ma appena si tocca altri gruppi
etnici si è accusati di razzismo. Viene poi colpita la religione cristiana, che
facendo parte del tessuto e della struttura della società occidentale, rappresenta un ottimo modo per farla
crollare.
E
infine, se guardi alla società britannica, col Canada, l’Australia e la Nuova
Zelanda, la struttura globale di tale impianto politico, che reggeva sulla
Corona inglese, è finita. Non abbiamo un governo e non abbiamo un’opposizione. Non esiste una struttura politica
in grado di rispondere alle esigenze storiche di questo delicato passaggio.
Vedremo la Dinastia Britannica scomparire non appena la regina se ne sarà
andata.
BASTA
UN PIZZICO DELLA NOSTRA ENORME ENERGIA PER SPODESTARE I CIALTRONI CHE OCCUPANO
INDEGNAMENTE LA SALA DEI BOTTONI.
Alla
fine dei conti, questo Culto globale sta cercando di terrificare il mondo al grido “Noi
siamo potenti e controlliamo ogni cosa”. Ma questo è totalmente falso.
Sono
loro i veri terrorizzati.
Sono terrorizzati in quanto ormai sanno che il
popolo questa volta toglierà loro di mano il potere. Ed è per questo che stanno
utilizzando tutti i loro mezzi per censurarci e silenziarci.
Questa
straordinaria intervista a David Icke termina con un appello di Alex Jones alla
enorme massa di gente qui sintonizzata.
“Un
enorme grazie a David Icke.
Smettetela
di lamentarvi e di piangervi addosso, amatevi l’un l’altro e tirate fuori tutta
la formidabile energia che serbate nascosta, inesplorata e inutilizzata dentro
di voi”.
(Valdo
Vaccaro).
Verità
o menzogna:
siamo
a un
bivio, nella storia del mondo.
Libreidee.org-Michele
Giovanardi-(15-3-2022)- ci dice :
Vent’anni
fa, in Uruguay, una persona mi raccontò che sarebbe accaduto esattamente quello
che stiamo vivendo adesso: le antenne wireless, le schedature, le limitazioni nei
movimenti delle persone.
Quella
persona mi parlava come se avesse sottomano una sorta di calendario, di
programma.
Io obiettavo: ma dove le prendi, queste
informazioni?
Lui mi fece capire che sono alla portata di chi ha
raggiunto una certa libertà mentale, e sa vedere che, all’uomo ordinario, “la
storia” viene proposta come qualcosa che è già successo; mentre la storia – per chi gestisce
l’essere umano, trattandolo come uno schiavo – si scrive prima ancora che
accada.
E in questa storia di oggi sono previsti tanti
passaggi: quelli che abbiamo visto e altri passaggi, a venire, piuttosto
scontati.
Lo vedete, infatti?
Non
mollano: il loro piano procede spedito, tra un’emergenza e l’altra.
Loro
perseguono un disegno preciso, contro di noi: e sappiamo benissimo dove
vorrebbero arrivare.
Siamo
appena usciti da due anni in cui ci hanno fatto vivere “come sorci”, e ci hanno
già buttato dentro l’altro calderone, quello della guerra.
Il loro progetto va ben oltre l’attualità: ben
oltre il profilo sanitario, ben oltre i carri armati.
Che
fare, dunque?
Qualcosa che sia proporzionato alla nostra
possibilità operativa. Se arriva l’inverno, non puoi bloccarlo: devi difenderti
dal freddo.
Questo
tempo richiede una estrema resilienza. Il più grande risultato ottenibile –
preservarci integri – lo abbiamo già raggiunto, anche se abbiamo le ossa rotte:
nel resto del mondo si balla e si canta, solo in Italia c’è chi ancora non può
lavorare.
Siamo
di fronte a uno scenario che, comunque, non è ancora definitivamente chiuso: e
pretendiamo giustizia, alla fine, per tutte le vessazioni, le discriminazioni e
le persecuzioni che abbiamo subito.
Un po’
alla volta, vedrete, la magistratura interverrà: è giusto reclamare una
giustizia rapida. Ora, con l’irruzione della guerra, lo scenario di ieri sembra
scomparso: e invece non è finito proprio niente.
Noi
intanto abbiamo combattuto contro un mostro enorme: volevano cambiarci anche
fisicamente, farci genuflettere, abituarci alla sottomissione.
E noi
questa battaglia l’abbiamo vinta, a testa alta: abbiamo detto “no” alla
crudeltà e “sì” alla vita. Ci abbiamo messo la faccia, senza mai cedere a
nessun compromesso. Volevano cambiarci? Con noi non ce l’hanno fatta.
Il
nostro avversario – nazionale, vassallo del grande avversario sovranazionale –
questa battaglia l’ha persa, nel nostro caso.
Adesso,
poi, il fronte è ancora più ampio: perché l’azione di quelli che come noi, che
hanno mantenuto vivo il desiderio di verità, ha costretto questa operazione a
diventare molto cattiva: anche a livello internazionale, mondiale.
Erano otto anni che c’era la guerra, in
Ucraina, mentre mille altre guerre tormentano il mondo: ma oggi l’Ucraina diventa di colpo
l’epicentro di una proiezione mondiale, proprio perché il disegno è più ampio e
va oltre la storia.
E
questo disegno ha un protagonista: noi, gli esseri umani.
Poi
c’è chi gli esseri umani li ha creati e indottrinati: da sempre, siamo quello
che ci dicono di essere.
Quando
mai abbiamo avuto la possibilità di avere dei nostri veri rappresentanti, a
certi livelli? Quei livelli sono oltre la gestione ordinaria dell’umanità.
Guardate
il Movimento 5 Stelle: appena è salito di livello, è letteralmente trasmutato.
E ora,
proprio come gli altri partiti, ha votato tutte le misure che hanno comportato
la nostra persecuzione.
L’essere
umano è la vera risorsa, il grande “animale d’allevamento” di questo pianeta.
Siamo un’anomalia, e a livello inconscio viviamo sempre questo duplice dramma:
ci sentiamo orfani e clandestini, come se non avessimo genitori.
La volpe, nel bosco, si sente a casa. E così
lo squalo nell’oceano. Per loro, il bosco e l’oceano sono il mondo.
Noi
invece siamo l’unica specie che si isola dal mondo: l’unica specie che, per
poter esistere, è costretta a distruggerlo, il mondo.
Siamo
l’unica specie che teme il mondo: l’immagine archetipica del terrore, per
eccellenza, è proprio il bosco di notte, la “selva oscura”. E questo non è
normale.
Abbiamo
il 98% del Dna dello scimpanzé, è vero. Però abbiamo un Rna (che codifica il
Dna) che ha una capacità impressionante, molto maggiore di quella dello
scimpanzé.
E
questo ci ha permesso di svilupparci così tanto.
Ma, a
monte: chi ha sviluppato il nostro Rna? Oltre 270 dichiarazioni scientifiche
ufficiali lo confermano: l’uomo non discende dalla scimmia.
Non
veniamo dai primati: dentro di noi c’è qualcosa di strano.
Essendo
un’anomalia, l’uomo non ha autonomia: è stato sempre “gestito”.
Stando
sempre ai libri di storia, fino a poche migliaia di anni fa, vivevamo ancora
nelle caverne.
Poi invece abbiamo scoperto che l’uomo delle caverne
viveva a due passi da piramidi antichissime, realizzate in modo perfetto e
allineate con le stelle.
Il che
presuppone conoscenze sterminate, che non si possono neppure comprendere, a
meno che non si utilizzino strumenti di codifica che non appartegono alla
scienza ufficiale.
Quindi
è evidente che c’è qualcosa che non va, in quello che ci hanno raccontato. E
questo tempo che stiamo vivendo oggi è davvero straordinario: perché è come se
il grande disegno, quello che c’è dietro, non potesse più essere tenuto
nascosto.
Ve ne
sarete accorti: fino a qualche anno fa, le questioni erano essenzialmente
nazionali.
Oggi,
invece, sempre più Stati, nel mondo, presentano dei leader che, tra loro, vanno
perfettamente d’accordo.(Sono gli uomini di Davos al potere !Ndr)
Il
mondo non è più composto da centinaia di Stati: è costituito da due
schieramenti.
Solo
due, capite?
E
questo tempo lo sta mettendo in luce: la realtà è ben diversa, da come viene
presentata.I
n
tanti non la reggono, questa conoscenza: hanno ancora bisogno della fomentazione
della rabbia, si perdono nei dettagli, non riescono a spingere lo sguardo oltre
l’orizzonte.
Quindi,
almeno noi, cerchiamo di guardare alla Luna, non al dito che la indica. Siamo
“esseri solari”, dobbiamo spingerci oltre la deformazione spazio-temporale. E
quindi usiamolo bene, questo tempo: è lì la via di fuga.
Si sta
delineando un quadro sempre più netto e preciso. E tutta la strumentazione che
viene utilizzata è la stessa che veniva impiegata a livello locale, nazionale.
Questo
dimostra che, a livello internazionale, erano già tutti d’accordo fin
dall’inizio.
Guardate cos’è successo a chi ha rifiutato il Tso: è
stato emarginato, perseguitato e incolpato di tutto.
E
guardate cosa succede oggi con i russi: stesso trattamento, identico.
Adesso
non puoi più essere nemmeno un artista, un ballerino: se sei russo, vieni
cacciato.
Quindi
la narrativa è la stessa.
E
dunque, lo si comprende: chi gestisce questa operazione è un solo soggetto.
E per
poterlo vedere, non possiamo più concentrarci solo sul fatto specifico: occorre
alzare gli occhi al di sopra di questo pianeta
.Dall’alto,
oltre le forme, coglieremo due protagonisti, al di là delle bandiere terrestri.
Cristiani
e musulmani, bianchi e neri: non conta, dobbiamo cogliere ciò che anima la
materia, oltre il packaging esistenziale. Il “piano del cuore” lo senti quando
vai oltre il contenitore. Dobbiamo cogliere quella che è una volontà di fondo:
perché è proprio la volontà a creare il protagonista.
Con
questa logica, è più facile scoprire che esistono forze che operano nella luce
e poi altre forze, che operano nell’ombra.
Tantissime
scritture antiche, alcune ritenute sacre, di questo nostro tempo parlano
perfettamente.
Lo
stesso Libro dell’Apocalisse descrive i passaggi attuali con precisione impeccabile. Nell’Antico Testamento – non
interpretato, ma tradotto alla lettera – si trova la cronaca, scritta in
anticipo, di questi tempi.
E
tutti convergono su questo: siamo arrivati a un punto-limite. Sì, il piano esistenziale è giunto al
limite.
Abbiamo
sempre vissuto pensando che ci fosse una grande umanità, e adesso scopriamo che
una grande umanità non c’è: ci sono tante forme di umanità.
Una di
queste, se ne avesse avuto la possibilità, ci avrebbe già eliminati. Poi c’è una forma di umanità che, se non
prende ordini, non riesce neanche ad alzarsi dal letto la mattina. C’è un’altra
parte di umanità che si sta svegliando e sta acquisendo consapevolezza. E poi
c’è una parte di umanità – alla quale apparteniamo anche noi – composta di
individui che, fin da quand’erano bambini, sospettavano che ci fosse qualcosa
che non quadrava.
Ci
facevamo quella famosa domanda: che cosa ci siamo venuti a fare, qui?
Ecco,
molte di queste domande ormai prendono forma: e siamo chiamati, anche, a
costruire risposte.
Da una
parte c’è la spinta della luce, l’espressione “solare” che vuole sostenere
un’evoluzione inarrestabile, e dall’altra c’è un esercito dell’ombra.
Tutto evolve: liberarci, emanciparci, è
un’espressione d’amore. Le forze del buio, invece, questo processo evolutivo
vogliono bloccarlo e deviarlo.
Quando
ti propongono di cambiarti il Dna, non stanno facendo quello che farebbe la
natura (e
la natura si muove nella luce: è il Sole ad aprire il fiore, in primavera). Ora lo vediamo: all’improvviso, le
forze delle tenebre hanno una gran fretta. Tutti spingono: secondo questa
narrazione, i “buoni” hanno un potere supremo, mentre i “brutti e cattivi”
(ieri noi, oggi i russi) sono isolati.
Ma se il potere dei “buoni” è così totale,
perché ha proprio bisogno di toglierci la nostra libertà?
Questa
è una guerra, contro di noi. Ma non siamo venuti qui per sopravvivere: siamo
qui per cogliere un senso superiore e diventarne i costruttori. Non siamo gli abitanti del nostro
corpo: ne siamo gli imperatori. Spetta a noi, quindi, decidere che cosa essere – a
differenza di una fetta di umanità che deve sempre ricevere ordini, perché non
sa darseli.
A cosa
siamo chiamati, oggi?
A discernere, a riconoscere la luce e le tenebre. Se durante la stagione Covid dovevamo
preservare il nostro corpo, adesso dobbiamo preservare le nostre emozioni:
dobbiamo proteggere la nostra capacità di sentire.
Il
disegno è molto più ampio: è miope, chi si ferma all’Ucraina. Il seme non
conosce la pioggia, ma sa che pioverà. Non abbiamo il controllo di tutti i
dettagli, ma sentiamo che c’è dell’altro, in arrivo.
E
questo gesto di ricerca fornisce anche l’atteggiamento migliore, per
sopravvivere a questo tempo così faticoso. Andiamo a cogliere il senso
superiore, dentro a quello che stiamo vivendo. Perché stiamo soffrendo così
tanto?
Perché
siamo stati attaccati così violentemente, e in modo così vile? Perché noi
abbiamo chiesto di tornare in un mondo ben diverso da questo.
Perché non apparteniamo a quella specie lì: e
questa è una grande verità, esplicitamente dichiarata.
Siamo
diversi dalla maggioranza dell’umanità: la nostra sostanza esistenziale va
oltre la mera sopravvivenza.
Siamo qui per raccogliere il segreto
dell’esistenza. E questo ci porta a conoscere. Siamone forti, allora, anche
davanti a certe notizie.
Oggi,
ad esempio, spiegano che la fornitura energetica della Russia non è
sostituibile, quindi andremo incontro ad anni di razionamento. E’
insopportabile, certo: ma ha un senso.
Perché, in questa situazione, cominci a creare
l’oltre.
Ha un
tempo, questa operazione: non è infinita. Certo, non finisce domani: finisce
quando sei pronto.
Prepariamoci
a navigare in un mare che rimarrà in tempesta ancora per un po’. Impariamo a
navigare così: ogni volta che l’onda ti strattona, tu diventi qualcosa che è
oltre te stesso.
Ed è
proprio questa la ragione per cui siamo qui.
Ora
fingono di apprestarsi a un ritorno alla normalità ordinaria?
Stentiamo
ad accostarcisi: sentiamo che sarebbe come entrare nel nostro passato, e
tornare indietro è contro natura. La guerra?
I
nostri vogliono farla a tutti i costi, senza mai ascoltare le ragioni della
controparte, che erano lì da vent’anni.
E
quindi: andiamo oltre tutto questo.
Il mondo è impazzito: riuscire a vederlo,
questo delirio, diventa davvero il momento in cui, finalmente, si può vivere
qualcosa di superiore. Finalmente si può dare un senso a tutta la forza che si
ha.
Si può
cominciare a giocare il gioco per il quale ci si è allenati così a lungo. E si
cominciano a costruire, finalmente, i contenitori in cui allocare, con grazia,
le tessere di un mosaico di verità.
Lo so,
questo mondo non ci risuona dentro. Non può essere naturale il fatto che
una persona, dalla nascita, abbia già un codice fiscale, appartenga a uno Stato
e magari anche a una religione.
Non è
naturale essere alienati dalla natura, lavorare come merce e come carne da
macello fino a settant’anni, per poi essere spremuti nella sofferenza fino alla
fine.
Non è
normale: c’è un senso superiore, che va colto, perché l’essere umano non sta
vivendo la sua vita. E’ stato creato, ma ora ne ha consapevolezza: ed è
letteralmente in ostaggio. E dunque, dico: consegnateci la verità, è ora. E
così, un po’ alla volta, anche sopravvivere diventerà più semplice. Ricordate
quanto ci hanno ricattato, per imporci il Tso?
Bene:
ma noi lo abbiamo evitato lo stesso, il Tso. Superata la paura, abbiamo capito che
le nostre priorità esistenziali erano altre: e non soffrivamo più. A un certo punto abbiamo sviluppato
una sorta di insensibilità, rispetto a quella forma di dolore.
Ancora
oggi ti sparano addosso, ti tolgono ogni diritto e ogni libertà, ogni istinto
alla verità: ma tu sei ancora lì, e non soffri più.
Io ho
girato più di cento piazze italiane, e le persone mi dicevano: io adesso sono
molto più forte di prima; ho mille difficoltà e devo fare i conti con tante
scomodità, ma sto molto meglio di prima.
E
adesso, se ci voltiamo indietro e guardiamo a quello che abbiamo fatto, capiamo
che abbiamo scritto una delle pagine più belle, per le nostre anime.
Abbiamo
mantenuto la nostra posizione: come un noce in inverno, che viene spogliato di
tutto ma non si spegne, avendo trasferito le sue energie sotto terra. Non si
spegne, il noce: ed è pronto a ripartire.
Non finirò mai di ringraziarvi: ci siamo dati
la possibilità di vivere, insieme, questo viaggio, quest’avventura, questo passaggio
sull’orlo dell’impossibile.
Ed è
successo qui, nel nostro piccolo, in Italia. Ecco, adesso questo orizzonte si
allarga.
E ci ritroviamo accanto agli spagnoli, ai
canadesi: avevano capito che era una farsa, quello che ci stavano raccontando.
C’è
gente che vive nel Gabon, che sa che è tutta una farsa. Anche i russi lo hanno colto, il
disegno superiore: la vita umana non è spontanea, è indirizzata.
L’uomo non è libero di espandersi, resta un
animale d’allevamento.
E così
abbiamo fatto un salto, siamo saliti: preservandoci, oggi possiamo stringere
un’alleanza che va oltre le bandiere e le appartenenze, per arrivare a creare
una saldatura aurea tra le varie anime che stanno spingendo per solcare questo
tempo.
Se il
cuore è sintonizzato, la testa poi sa cogliere la verità. Abbiamo imparato a
non credere più a quello che ci raccontano.
E’
così che si penetra, si solca questo tempo: e si incide la strada. Come diceva Nietzsche: diventate
duri, fino al punto di riuscire a incidere. Non siete venuti qui per rotolare,
ma per lasciare un segno. Siete venuti qui per scriverla, una storia: non
perché qualcuno la scriva su di voi, raccontandola poi sempre come pare a lui.
La storia è sempre stata scritta da chi ha vinto. E chi le ha vinte, le
battaglie? Chi le ha create. Chi ne ha avuto bisogno, per raccontare una storia
agli esseri umani, affinché credessero che fosse tutto così.
Dunque, andiamo oltre: cogliamo, della realtà,
l’identità superiore. Allora, sarà tutto più chiaro: e sarà molto più facile affrontare la
situazione, dando finalmente un senso al nostro essere qui.
(Michele
Giovagnoli, “Luce e buio”, video su Facebook il 14 marzo 2020).
Dugin:
rassegnatevi, tutto
procede
secondo i piani di Mosca.
Libreidee.org-Aleksandr
Dugin - (15-3-2022)-ci dice :
Tutti
abbiamo paura dell’uso dell’atomica. Questo è l’unico vero problema, anche per
noi.
Tutto
dipende dagli Stati Uniti.
Se
Washington si limita alle sanzioni, alle pressioni politiche e agli appoggi
economici all’Ucraina, insomma se l’Occidente sosterrà indirettamente Kiev –
tutte azioni legittime – non succederà nulla.
Se
però ci sarà un attacco diretto della Nato, allora la Russia risponderà con
mezzi simmetrici. Se ci sentiremo minacciati sul nostro territorio, useremo le
armi nucleari.
L’invasione
dell’Ucraina? È un’operazione militare.
Putin
ne ha spiegato molto bene gli scopi, che sono due.
Primo:
denazificare
un paese il cui governo ha non solo tollerato, ma appoggiato i gruppi
neonazisti per dare forza a una identità nazionalista ucraina basata sull’odio
contro i russi.
Una
identità artificiale creata attraverso una ideologia che l’Occidente ha finto
di non vedere, perché odiare i russi è più importante che odiare i nazisti.
Secondo: cambiare il regime politico a Kiev
per fare ritornare l’Ucraina nella sfera politica, militare e strategica russa.
Attenzione: l’operazione militare in corso non
è una guerra contro la Nato, ma una operazione per difendere una zona di
interesse vitale per la Russia, la quale zona è stata a lungo indirettamente
occupata dal potere occidentale durante un momento di debolezza di Mosca.
La guerra non sembra andare bene per Putin? Non credo proprio. Putin sapeva che l’Ucraina ha un
grande esercito e che prendere il controllo di un paese con 40 milioni di
persone non sarebbe stato semplice.
Ecco perché le operazioni sul campo si
prolungano.
Non è facile sconfiggere un esercito di 600.000
soldati, che ha dalla propria parte l’appoggio e la propaganda di tutto
l’Occidente.
Nessuno
qui credeva in una vittoria breve. Intanto la Russia però ha il controllo
totale dei cieli.
La
guerra durerà ancora un mese, o più, ma l’esercito russo vincerà.
Per
Putin, in questa guerra, non c’è alcun elemento inaspettato. La situazione a
Mosca?
Tutto
molto tranquillo. La popolazione appoggia completamente Putin.
Non
c’è una vera opposizione. E non tanto perché c’è una censura contro chi critica le
operazioni militari in Ucraina, ma perché il popolo russo è davvero solidale
con il presidente.
L’opinione pubblica qui ha ben chiari gli
scopi di Putin ed è preparata perché comprende che la pressione della Nato
conto le nostre frontiere è inaccettabile.
Sui
giornali e in tv vediamo arresti e proteste a Mosca? Io vivo nel centro di Mosca. Non c’è
nessuno che protesta, a parte piccolissimi gruppi, o singoli individui, e
neppure collegati tra loro.
La percezione di una protesta interna è frutto
della disinformazione dei media occidentali.
Si
prendono immagini di manifestazioni del passato, in contesti differenti, e si
fanno passare per contestazioni.
Gli
analisti dicono che Putin è malato, poco lucido, staccato dalla realtà?
I modelli della disinformazione, in casi del genere,
sono sempre gli stessi: far passare l’idea che un leader politico sgradito sia
pazzo, malato, che non controlla più la situazione.
Invece Putin è sano, lucido e molto forte: mai
stato meglio.
Cosa
sta succedendo in Ucraina?
Per
capirlo occorre risalire alle cause e leggere la dissoluzione dell’Urss dentro
un contesto non solo ideologico, ma geopolitico.
E se
la geopolitica è la scienza che considera il mondo come il campo di battaglia
tra potere marittimo e potere terrestre, in questo senso la fine dell’Urss è
stata la vittoria del potere del mare e il crollo del potere della terra.
Dopo
il 1989 la Russia ha perso autorità sulle sue zone di controllo a favore
dell’Occidente.
E
l’Occidente ha acquistato influenza in questo vuoto, che era la conseguenza
della debolezza del potere terrestre.
Si è
dissolto il patto di Varsavia e si è rafforzata la Nato. E l’Ucraina è rimasta nel mezzo. Quando si è separata dalla Russia ed
è diventata indipendente, a poco a poco si è avvicinata alla Nato. Ma ha potuto farlo perché, negli
anni Novanta, quella di Gorbaciov e poi di Eltsin era una Russia debole.
Ma
quando è tornata forte, con Putin, la pressione permanente della Nato contro i
nostri confini – qualcosa che nessuno può negare – non è stata più accettabile.
Putin
è diventato più forte e con una coscienza geopolitica più sviluppata. E così,
gli equilibri sono cambiati. E si è risposto a una situazione intollerabile:
prima in Georgia, poi in Crimea, poi nel Donbass, dove l’esercito ucraino era
un pericolo costante: la popolazione veniva bombardata e i civili uccisi.
Il
resto è venuto da sé: l’appello della Russia a non far entrare l’Ucraina
nell’area di influenza dell’Occidente è stato rifiutato, e così ecco la guerra.
Sì,
nei miei libri distinguo un Putin lunare e un Putin solare. Il Putin solare è
il Putin della Grande Eurasia, il Putin patriota e sovranista, l’uomo che rompe
con la postmodernità occidentale, contro la globalizzazione.
Il
Putin lunare è quello invece che scende a compromessi con l’Occidente, il Wto,
Davos, l’élite liberale atlantista. Che Putin è, quello di oggi? Iper-solare.
(Aleksandr
Dugin, dichiarazioni rilasciate a Luigi Mascheroni per l’intervista “L’ideologo
di Putin: la Nato e gli Usa non entrino in campo o useremo l’atomica”,
pubblicata dal “Giornale” il 14 marzo 2022. Filosofo e politologo russo che
vanta stretti legami con il Cremlino, Dugin è considerato “l’ideologo di Putin”
e descritto come un suo consigliere e ispiratore. Molto letto dai sovranisti, è
un pensatore non allineato che vede la Russia con occhi completamente diversi
dai nostri).
Meeting
“intenso” a Roma,
la
Cina resta con la Russia.
Comincia
la vera guerra.
Visionetv.it-
Andrea Sartori -( 15 Marzo 2022 )- ci
dice :
Gli
Stati Uniti sono preoccupati: questo è ciò che emerge dal meeting di sette ore
a Roma di ieri tra il consigliere per le Sicurezza nazionale statunitense Jake
Sullivan e il “ministro degli Esteri” del Partito Comunista Cinese Yang Jechi.
“Abbiamo
gravi preoccupazioni riguardo l’allineamento della Cina alla Russia” dice Jake
Sullivan al termine di un meeting di sette ore definito “intenso”. Gli Stati
Uniti parlano inoltre delle “profonde implicazioni e conseguenze” che tale
allineamento possono portare. E il consigliere Sullivan dice una nota, è stato
diretto riguardo tali conseguenze.
Ovvero
sanzioni anche alla Cina sulle esportazioni.
La
Cina invece “vuole evitare il conflitto” e si “oppone ad ogni tentativo di
disinformazione”.
Il
ministro degli Esteri cinese Wang Yi aggiunge che “la Cina non è parte della crisi e
non vuole essere colpita dalle sanzioni” soprattutto “la Cina si oppone all’uso
di sanzioni“.
Comincia
dunque la vera guerra?
Perché
la vera partita è quella tra Stati Uniti e Cina. Unione europea e Russia sono
due potenze secondarie che usciranno indebolite se non distrutte dal conflitto
in corso. Dietro stanno i veri giganti che non si stanno davvero impegnando nel
conflitto, ma stanno più a guardare che altro. E la guerra tra i due giganti
sarà soprattutto di tipo economico.
Il
meeting di Roma ci ha dato un primo assaggio di quello che sarà davvero lo
scontro del XXI secolo. Detto questo le preoccupazioni degli Usa sono ben
fondate. La Cina da subito ha rifiutato il nome di “invasione” all’operazione
in Ucraina e, pur tra mille ambiguità, ha preso posizione a favore della Russia
che si trova tutt’altro che isolata.
In
questo caso il futuro scontro finale potrebbe vedere gli Usa ulteriormente
indeboliti mentre la Cina, che comunque si potrà avvalere anche delle materie
prime della Russia, ancora più forte.
(ANDREA
SARTORI).
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