Possono i popoli liberi opporsi alle Multinazionali globaliste ?

Possono i popoli liberi opporsi alle Multinazionali

 globaliste  che li vogliono annientare ?

 

 

Con la Riforma degli art. 9 e 41

 l’ “Ecologicamente corretto” entra in Costituzione.

 

Conoscenzealconfine.it ( 16 Marzo 2022)- Maurizio Milano- Ci dice :

 

L’ideologia verde, che nulla ha a che spartire con la sana ‘ecologia umana’, entra al livello più alto della legislazione italiana, iscrivendo un’ipoteca pericolosa per il nostro futuro.

L’8 febbraio 2022, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva – praticamente all’unanimità, nell’indifferenza generale – il disegno di legge di riforma costituzionale che introduce importanti modifiche agli art. 9 e 41 Cost.

Il legislatore ordinario e qualche corrente giurisprudenziale se ne potrebbero servire per imporre limitazioni indebite della proprietà privata e restrizioni discrezionali alla libertà di persone e imprese, alterando la concorrenza e piegandola a interessi di parte o a visioni utopistiche.

1. Nella versione originaria dell’art. 9 Cost. – che rientra nella sezione dei princìpi fondamentali, quindi particolarmente rilevanti – comparivano i seguenti due punti:

“1. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

2. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Ora è stato aggiunto un terzo comma, che recita così:

“3. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Ci si è allontanati da una visione “culturale” centrata sull’uomo, per andare verso una vaga prospettiva “biocentrica”:

l’essere umano non è più il vertice della creazione ma soltanto una delle tante specie che abitano il pianeta e quindi, come propone il cosiddetto “anti-specismo”, non “qualitativamente” superiore per status e valore agli altri animali.

Il rischio è il superamento della prospettiva giudaico-cristiana, nella quale il mondo è stato donato all’uomo, fatto “a immagine e somiglianza” di Dio (Gn 1,26-27) “perché lo lavorasse e lo custodisse” (Gn 2,15), non già per trasformarlo in un museo o per idolatrarlo come una divinità neopagana.

Nel nuovo dettato costituzionale, il senso gerarchico del Creato passa in secondo piano, e il focus si sposta sulla necessità e urgenza di “salvare il pianeta”, ovviamente “dall’uomo”, anziché “custodire il creato”, che dell’uomo è la dimora.

L’ecologicamente corretto potrebbe incarnarsi in leggi ordinarie che impongono alle generazioni presenti dei sacrifici irrazionali sull’altare di Gaia, nel nome di un futuro utopico (anzi, distopico)?

 La preoccupazione è lecita, viste le posizioni del Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha definito l’essere umano “biologicamente” come “un parassita perché consuma energia senza produrre nulla”, in un mondo “progettato per tre miliardi di persone”: dalla transizione “ecologica” alla transizione “ideologica” il passo è breve…

 

2. Papa Benedetto XVI nel discorso al Reichstag di Berlino del 22 settembre 2011, ha fornito la prospettiva corretta per inquadrare le tematiche ambientali: “L’importanza dell’ecologia è ormai indiscussa. Dobbiamo ascoltare il linguaggio della natura e rispondervi coerentemente. Vorrei però affrontare con forza un punto che – mi pare – venga trascurato oggi come ieri: esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea sé stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli rispetta la natura, la ascolta e quando accetta sé stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana”.

 

Il giusto rispetto per il creato, in altre parole, non può essere disgiunto dall’amore per l’essere umano che passa necessariamente dalla promozione della famiglia e della vita, dalla nascita naturale alla morte naturale.

Considerare l’uomo come “un parassita” e contrastare in ogni modo la demografia è semplicemente l’opposto dell’autentica “ecologia umana”: per di più, ed è un paradosso, “nell’interesse delle future generazioni”.

 

3. Per quanto riguarda invece l’art. 41 Cost. – che rientra nella parte dedicata ai “diritti e doveri dei cittadini”, nel Titolo III dei “rapporti economici” – vengono inseriti alcuni incisi nei commi 2 e 3 (sottolineati nel testo):

“1. L’iniziativa economica privata è libera.

2. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

 3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

L’ “ambiente” entra, e allo stesso livello dell’essere umano, tra i “soggetti di diritto”, e quindi meritevoli di tutela, giustificando così future limitazioni alla proprietà privata e alla libertà di iniziativa, potenzialmente anche pesanti, vista l’indeterminatezza del nuovo dettato costituzionale.

Le modifiche introdotte nel nostro ordinamento si pongono in linea con la normativa europea:

 la “Carta di Nizza”, che rappresenta la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, stabilisce infatti nell’articolo 37 che

 “Un livello elevato di tutela dell’ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell’Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile”.

 La politica comunitaria e gli obiettivi ambientali sono disciplinati anche nel TFUE-Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, all’art. 191.

Per non parlare dell’Agenda ONU 2030 sul cosiddetto “sviluppo sostenibile”, di cui le questioni “ambientali” costituiscono il pilastro principale.

4. In questa sede vorrei attirare l’attenzione sugli aspetti di tipo economico.

Innanzitutto, occorre sottolineare che il testo costituzionale – frutto di un compromesso in Assemblea costituente tra più istanze: liberali, cattoliche, marxiste – già prima delle recenti modifiche conteneva degli elementi suscettibili di interpretazione in senso più o meno “dirigistico” e lato sensu “socialista”, come la storia economica del secondo dopoguerra ha ampiamente dimostrato.

 La legislazione ordinaria, in coerenza con lo spirito interventistico ravvisabile nel testo costituzionale fin dalle origini, ha infatti prodotto fino a oggi in materia economica un insieme tanto ampio quanto disorganico e farraginoso di leggi e leggine, con contraddizioni, vuoti e sovrapposizioni che ne rendono estremamente ardua l’interpretazione e l’applicazione.

Sul piano contenutistico, si è progressivamente formato un complesso meccanismo di “lacci e lacciuoli”, che ha costituito un serio ostacolo al libero e leale svolgimento dell’attività economica dei privati: questi ultimi sono stati così incentivati – talvolta costretti – alla ricerca di “vie traverse” e di collusioni con il potere politico, nelle sue varie articolazioni territoriali, per riuscire a districarsi dai molteplici impedimenti senza perdere in competitività, ma anche per ottenere sovvenzioni indebite che ultimamente ricadono inevitabilmente su contribuenti e consumatori. Utili privati e perdite pubbliche, insomma, nella prospettiva del cosiddetto capitalismo clientelare.

5. Le modifiche green recentemente introdotte sono così “alte” e così vaghe, che il Parlamento d’ora in poi potrà dare prova di fantasia e creatività nell’escogitare sempre nuove regole, restrizioni e tasse, da un lato; nonché concedere incentivi e prebende, dall’altro; per non parlare degli spazi che si aprono alla giurisprudenza costituzionalmente orientata.

Oltre alla libertà di iniziativa economica, la minaccia si potrebbe estendere anche alla proprietà privata: il nuovo testo costituzionale consentirebbe di varare leggi che mettono fuori mercato non solo veicoli “troppo” inquinanti ma anche abitazioni con classe energetica ritenuta “troppo” bassa, come anche l’imposizione di tasse pesanti per frenare quei consumi giudicati poco “verdi”, per via di emissioni di CO2 ritenute eccessive; e chissà cos’altro in futuro, magari anche imporre dei lockdown energetici, giustificandoli con nuove “emergenze climatiche”.

Le novità introdotte aumentano ulteriormente i rischi pianificatori, di derive dirigistiche e di controllo, con gravi falsificazioni della concorrenza, a vantaggio di quelle industrie che saranno favorite dai piani di investimento pubblici previsti nel “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (a debito e spesati su tutti i cittadini) e dai risparmi privati, convogliati dalla cosiddetta “finanza sostenibile” ESG (acronimo di Envinronmental, Social, Governance); a sfavore di altre industrie, che si è deciso di “liquidare” progressivamente, con un processo di “distruzione creatrice”, non certo frutto di un leale confronto di mercato per selezionare i migliori, ma con decisioni politiche dall’alto.

Tanti tasselli di un progetto di Reset globale dei sistemi sociali, economici e politici, in veloce fase di implementazione grazie all’ “opportunità” fornita dalla confusione e debolezza del sistema sociale, economico e politico post-Covid.

Alla luce dell’esplosione dei prezzi delle materie prime negli ultimi mesi, a partire da quelle energetiche – accentuata, ma non originata, dalle recenti tensioni geo-politiche legate al conflitto in Ucraina – si dovrebbe imporre con realismo un’urgente revisione delle priorità, anche nella prospettiva della “sicurezza energetica” dell’Italia e dell’intero continente europeo: il Green New Deal europeo può attendere.

(Maurizio Milano- centrostudilivatino.it/con-la-riforma-degli-art-9-e-41-lecologicamente-corretto-entra-in-costituzione/).

 

 

Steve Quayle dice a Mike Adams:

I globalisti vogliono ottenere lo sterminio

della razza umana attraverso la guerra nucleare.

Vaccinedeaths.com- Kevin Hughes -(03/11/2022)-ci dice:

 

L'Health Ranger Mike Adams e il noto autore Steve Quayle hanno discusso la possibilità di una guerra nucleare a causa del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che potrebbe causare la morte di miliardi di persone.

"I globalisti (Dem Usa)  vogliono una cosa e questa è la fine e l'annientamento della razza umana. I globalisti stanno ora pianificando, complottando, tramando per cercare di convincere la popolazione globale ad andare avanti con la propria scomparsa", ha detto Quayle ad Adams durante un recente episodio di "Brighteon Conversations".

L'ospite e Brighteon.com fondatore hanno concordato, osservando che l'agenda di sterminio dei vaccini è fallita.

Tuttavia, Adams pensa ancora che da uno a due miliardi di persone moriranno nel prossimo decennio a causa di tumori, infarti e altre malattie causate dai vaccini contro il coronavirus di Wuhan (COVID-19).

"È un olocausto di vaccini. È un genocidio, ma non è affatto vicino all'obiettivo che hai appena menzionato, dove vogliono uccidere 7,4 miliardi di persone o qualcosa del genere.

 Quindi devono passare al prossimo sistema d'arma globale. E nota quanto velocemente sono passati dal COVID alla guerra mondiale ", ha detto Adams, che ha definito quella particolare edizione del suo programma un "episodio di allarme rosso".

Adams ha menzionato l'inganno e la propaganda in corso, così come i democratici e la sinistra che chiedono una guerra nucleare e la sopravvivenza della civiltà umana.

Quayle, nel frattempo, ha detto che le persone devono capire che il mondo sarebbe vicino al livello di estinzione con la minaccia di una guerra nucleare.

Ha osservato che la Russia voleva solo una garanzia del suo accordo del 1991 con gli Stati Uniti e la NATO che non si sarebbero espansi e non avrebbero messo armi vicino al suo territorio.

L'Health Ranger ha aggiunto che stanno parlando dei governi canaglia, dei cartelli, dei globalisti e dei fascisti che hanno occupato le nazioni come la Russia, l'Ucraina, l'America, il Canada, tra gli altri, e che ora stanno portando distruzione all'umanità.

Le persone che chiedono una guerra nucleare hanno la mentalità della Guerra Fredda.

Quayle, che è anche storico e conduttore radiofonico, ha sottolineato che le persone che chiedono una guerra nucleare, specialmente in Occidente, hanno una mentalità da Guerra Fredda.

"In Ucraina, le persone sono meravigliose. Le persone ovunque sono meravigliose. Sono solo i governi sanguinari e, in questo caso, i globalisti che vogliono distruggere tutte le nazioni, tutti i confini, tutte le culture e tutti i riferimenti storici al passato", ha detto.

Stiamo osservando il caos globale che è necessario per realizzare il Nuovo Ordine Mondiale, che non è altro che il vecchio ordine mondiale con Lucifero in presenza dell'Anticristo che governa e regna sul pianeta e distrugge l'umanità il più velocemente possibile, ovunque possa ", ha detto Quayle, che aveva scritto libri sulla guerra nucleare basati sulla Guerra Fredda e sulla difesa civile.

Quayle ha anche sottolineato che l'America non può fare la guerra sulla base di una mancanza di comprensione della potenza di fuoco del nemico e dei loro sviluppi tecnici, come gli iper-sviluppi e la fisica iper-dimensionale che includono missili ipersonici, armi da guerra elettromagnetica e siluri nucleari da 100 megatoni. ( Ben Armstrong avverte l'amministrazione Biden: agire duramente ora contro la Russia potrebbe mettere il mondo sull'orlo di una guerra nucleare.)

L'autore del libro e conduttore radiofonico ha detto che il Dipartimento della Difesa è in ritardo in tutte le aree dello sviluppo di armi ipersoniche, dello sviluppo di armi elettromagnetiche e della modifica e controllo del tempo.

Ha detto che ci sono quattro sottomarini "Black Hole" o sottomarini russi classe Kilo al largo della costa orientale americana, aggiungendo che un missile balistico lanciato da sottomarini (SLBM) potrebbe colpire il suo obiettivo come Washington D.C. o New York City in meno di un minuto.

 

 

 

I folli leader statunitensi cercano di provocare

 una guerra nucleare con la Russia ...

è tutto un tentativo di creare caos e collasso

 come copertura per il reset finanziario globale.

Naturalnews.com - Mike Adams- (Dicembre 09, 2021)- ci dice :

(afinalwarning.com/577621.html).

 

 I leader dell'establishment statunitense – compresi i RINO – stanno cercando di provocare la Russia in una guerra su vasta scala contro l'Ucraina al fine di fornire un caos sufficiente come copertura per la prevista implosione della bomba del debito "reset globale".

Hanno anche bisogno di una guerra per giustificare la legge marziale medica, la confisca delle armi e i fallimenti della catena di approvvigionamento, sospendendo le elezioni di medio termine del 2022 e mantenendo i burattinai di Biden al potere il più a lungo possibile.

Entra il senatore americano Roger Wicker (R-MS) che, su Fox News con Neil Cavuto, ha insinuato che l'esercito americano potrebbe lanciare un attacco nucleare a sorpresa contro la Russia.

"Non escluderei truppe americane sul terreno", ha detto Wicker a Cavuto, aggiungendo che non dovremmo nemmeno "escludere il primo uso di azioni nucleari" contro la Russia.

La frase "primo utilizzo" significa un attacco a sorpresa. Puoi guardare il senatore Wicker invocare questa follia nella seguente clip:

Questo tipo di discorsi è oltre lo stupido; è estremamente pericoloso perché invita la Russia ad attaccarci per prima se Putin si convince che gli Stati Uniti lancerebbero un attacco a sorpresa.

Questa è roba standard di teoria dei giochi, e possiamo assicurarvi che Putin ha un QI significativamente più alto di chiunque prenda queste decisioni negli Stati Uniti. Quando si tratta di strategia, Putin è un genio. In confronto, Joe Biden è un paziente affetto da demenza che si fa schifo.

(Brighteon.TV).

La Russia devasterebbe le forze usa e NATO in Europa.

Come sottolineo nell'importantissimo podcast di aggiornamento della situazione di oggi (sotto), la Russia pulirebbe il pavimento con le forze statunitensi e della NATO se dovesse scoppiare una guerra sull'Ucraina.

Perché? Per cominciare, perché i leader del Pentagono sono tutti comunisti compromessi, traditori e svenduti ai globalisti. Vogliono deliberatamente far fallire l'America.

In secondo luogo, hanno trasformato l'esercito americano in un esperimento sociale woke-tard che enfatizza il transgenderismo e l'omosessualità sull'efficacia del combattimento.

La Russia addestra uomini reali a combattere come guerrieri, mentre l'America incoraggia gli ex uomini a trasformarsi in ragazzi di soia sissificati che indossano tacchi alti e mutandine da donna mentre ingoiano farmaci chimici di castrazione in nome della "parità di genere" dei “ Dem Usa”.

In terzo luogo, la Russia è molto più avanti degli Stati Uniti in termini di tecnologia delle armi, incluso lo sviluppo di missili ipersonici. La Russia ha già missili ipersonici in pieno dispiegamento, mentre l'esercito americano è in ritardo di anni e probabilmente non li farà mai funzionare, dal momento che anche l'intero complesso industriale militare è andato completamente woke-tard.

Questi missili sono rivoluzionari in qualsiasi teatro di guerra perché non ci sono difese contro di loro. Si muovono così velocemente che il radar non può rintracciarli a causa delle leggi della fisica come spiegato di seguito.

 Military.com:

Le armi ipersoniche come lo zircone 3M22 russo volano così velocemente e in basso – a velocità fino a Mach 6 e a una bassa traiettoria atmosferica-balistica – che possono penetrare nei tradizionali sistemi di difesa antimissile.

Il missile vola con un carburante avanzato che secondo i russi gli dà una portata fino a 1.000 chilometri. Ed è così veloce che la pressione dell'aria davanti all'arma forma una nuvola di plasma mentre si muove, assorbendo le onde radio e rendendola praticamente invisibile ai sistemi radar attivi.

Solo pochi giorni fa, Reuters ha riferito sul test missilistico ipersonico zircone della Russia:

Come parte del "completamento dei test" delle armi missilistiche ipersoniche della Russia, la nave da guerra Admiral Gorshkov ha lanciato un missile Zircon contro un obiettivo nel Mare di Barents a una distanza di 400 chilometri, ha detto il ministero della Difesa.

"L'obiettivo è stato colpito", ha detto il ministero, descrivendo il test come riuscito.

A 400 chilometri – che non è nemmeno l'intera portata del missile – questi missili ipersonici possono distruggere qualsiasi nave militare di superficie degli Stati Uniti che tenta di molestare le forze russe vicino all'Ucraina.

Ancora più sorprendente è il fatto che la Russia sembra avere missili da crociera a propulsione nucleare, che metterebbero tali armi in una classe tutta loro, molto al di fuori delle capacità di tutto ciò che è anche sul tavolo da disegno nell'esercito americano.

 Da Reuters:

La Russia si è vantata di sviluppare diverse armi che aggirano i sistemi di difesa esistenti, tra cui i missili intercontinentali Sarmat e i missili da crociera Burevestnik.

 Gli esperti occidentali hanno collegato un'esplosione mortale in un sito di test nel nord della Russia nel 2019 – che ha causato un forte picco nei livelli di radiazioni locali – al missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik.

Il Pentagono in realtà vuole vedere l'esercito americano sconfitto e distrutto.

Se gli Stati Uniti avessero persino osato attaccare la Russia, la maggior parte delle principali risorse militari statunitensi utilizzate in un tale attacco sarebbero probabilmente distrutte in meno di 15 minuti, secondo la mia valutazione.

Sorprendentemente, questo sembra essere l'obiettivo del tradimento del Pentagono che ha anche supervisionato il ritiro deliberatamente disastroso dall'Afghanistan che ha lasciato dietro di sé oltre dieci miliardi di dollari di attrezzature militari che sono immediatamente cadute nelle mani dei talebani.

Il Pentagono, a quanto pare, sta in realtà perseguendo una strategia per distruggere quante più attrezzature militari statunitensi possibile mentre vaccina in massa le truppe statunitensi con "vaccini" mortali mRNA covid che sono progettati per uccidere il maggior numero possibile.

Il Pentagono sta letteralmente conducendo una campagna traditrice e omicida dall'interno degli Stati Uniti per distruggere gli Stati Uniti.

Avviare una guerra con la Russia aiuterebbe a raggiungere questo obiettivo attraverso quello che io chiamo "suicidio assistito dalla Russia", che significa semplicemente che i leader militari statunitensi invocano una risposta russa per distruggere più attrezzature militari statunitensi (navi militari, forze terrestri, aerei, ecc.) al fine di indebolire gli Stati Uniti.

Il vero obiettivo a lungo termine è la resa degli Stati Uniti alla Cina.

Tutto questo viene meticolosamente messo in atto con vaccini obbligatori, collasso economico, guerre culturali interne, propaganda mediatica anti-americana e aperta collusione delle Big Tech con la Cina comunista.

Vedi la storia correlata: ESPOSTO: Il CEO di Apple Tim Cook ha firmato un accordo segreto da $ 275 miliardi con il PCC, tradendo l'America.

 La mia intervista con John Moore andrà in onda domani il Brighteon.TV e svela ancora di più il complotto del PCC per cancellare l'America e conquistare il continente.

Preparati per la GUERRA nel 2022... e una guerra cibernetica sotto falsa bandiera che prende di mira le infrastrutture statunitensi.

Il risultato di tutto questo è che i burocrati, i senatori e i membri del gabinetto di Joe Biden hanno già preso la decisione di far precipitare gli Stati Uniti in guerra con la Russia e la Cina.

Al fine di interrompere le elezioni di medio termine del 2022, questa guerra dovrà essere lanciata entro e non oltre aprile del 2022 e sarà probabilmente combinata con un'operazione di attacco informatico sotto falsa bandiera che prende di mira le infrastrutture statunitensi (la rete elettrica in particolare).

Ciò significa che la rete elettrica verrà rimossa, interrompendo le comunicazioni chiave come Internet e i telefoni cellulari. A quel tempo, se ciò dovesse accadere, le uniche comunicazioni funzionanti saranno le radio locali e i telefoni satellitari.

 Mi sento in dovere di menzionare che il Satellite Phone Store di SAT123.com fornisce telefoni satellitari che continueranno a funzionare durante queste emergenze. Sono uno sponsor del mio podcast Situation Update, qui sotto. Questi telefoni utilizzano gli stessi satelliti dell'esercito stesso.

In questo scenario, il dollaro subirebbe ovviamente un crollo catastrofico, tutto programmato come parte del reset finanziario globale in cui "non possiedi nulla e sarai felice". (O essere morto, più probabilmente.) Allo stesso modo, un collasso ingegnerizzato dell'ecosistema crittografico sembra delinearsi in quello che ora chiamiamo lo scenario di "ripristino crittografico". Leggi l'attacco globalista all'ecosistema crittografico .

Va quasi da sé, ma le scorte di cibo, medicine, munizioni e altri attrezzi critici saranno ovviamente spazzati via e quasi impossibili da trovare. Coloro che non riescono a prepararsi saranno rapidamente affamati di sottomissione o morte. Come abbiamo anche trattato, tutte le principali società alimentari globali hanno già accettato la militarizzazione del sistema alimentare contro l'umanità. Nel frattempo, la truffa dello spopolamento genocida dei vaccini continua la sua marcia verso una moria di massa globale.

Ottieni maggiori dettagli nel podcast bomba Situation Update di oggi, che copre anche le criptovalute, la bufala del crimine d'odio Smollett e molto altro.

Suggerimento: questo podcast rivela anche come chiunque può diventare un "cripto miliardario" in letteralmente cinque minuti. Non è uno scherzo. Fate i conti...

 

 

Le 3 mosse della Cina

che il mondo osserva.

Money.it- Violetta Silvestri-Mauro Bottarelli -(16 Marzo 2022)- ci dicono :

 

La Cina sempre più protagonista delle dinamiche economiche mondiali. Tra mosse interne in nome della stabilità e relazioni esterne cruciali, soprattutto con la guerra in corso, Pechino si muove.

Cina al centro delle strategie economiche mondiali: dalle posizioni ambigue sulla guerra in Russia alle rinnovate tensioni commerciali e di dominio con gli USA fino alle dinamiche delle materie prime in crisi, il dragone si sta muovendo suscitando interesse.

Quale direzione sta prendendo Pechino e cosa significano le ultime mosse intraprese? La Cina resta un attore internazionale temuto e da osservare secondo esperti e politici.

Le ultime reali e potenziali decisioni cinesi avranno un impatto su guerra ed equilibri mondiali? Il punto della situazione, con 3 ambiti da osservare (interno, Russia, petro-yuan).

La Cina in cerca di stabilità economica interna.

Pechino ha lanciato una forte promessa per politiche volte a rilanciare i mercati finanziari e stimolare la crescita economica in risposta a una svendita degli asset rischiosi, del mercato immobiliare, delle quotazioni all’estero e delle società Internet.

I dipartimenti governativi dovrebbero “introdurre attivamente politiche a beneficio dei mercati”, secondo una riunione del principale comitato di politica finanziaria cinese guidato dal vicepremier Liu He, che è responsabile della politica economica generale.

L’incontro ha concluso che è necessario rilanciare l’economia nel primo trimestre, stando ai media statali di oggi, mercoledì 16 marzo.

La riunione del Comitato per la stabilità e lo sviluppo finanziario ha promesso agli investitori sollievo su una serie di preoccupazioni che hanno portato a una svendita delle azioni cinesi all’inizio di questa settimana.

Qualsiasi politica che abbia un impatto significativo sui mercati dei capitali dovrebbe essere coordinata in anticipo con i dipartimenti di gestione finanziaria per mantenere la stabilità e la coerenza delle aspettative politiche", si é affermato nell’incontro.

La Cina sostiene le quotazioni all’estero e ha ottenuto progressi positivi nelle discussioni con Washington sulle azioni cinesi presenti nei listini statunitensi, ribadisce il rapporto, aggiungendo che entrambe le parti stanno lavorando per formulare un piano di cooperazione dettagliato.

Nel 2020 i legislatori statunitensi hanno emanato un disegno di legge che minacciava di rimuovere dai mercati finanziari proprio le aziende cinesi che non rispettavano le regole di ispezione di audit.

Martedì 15 marzo le autorità di regolamentazione USA hanno dichiarato di essere attivamente impegnate e di essersi incontrate con le autorità del Governo cinese per raggiungere un accordo che avrebbe consentito loro l’accesso alle società di revisione contabile a Hong Kong e in Cina.

La tensione tra le due potenze, comunque, rimane alta. Il dragone ha tranquillizzato al proprio interno anche sul fronte immobiliare - sull’orlo del collasso - e su quello dei giganti tech, presi di mira dalle normative di Pechino.

Alla Cina serve stabilità e queste dichiarazioni vogliono prendere tale direzione. Da sottolineare, che le osservazioni sono arrivate quando l’economia cinese si trova ad affrontare crescenti venti contrari a causa di un’ondata di focolai locali di Covid-19. Ci sono stati blocchi di diverse roccaforti economiche, mandando i mercati azionari ancora più in basso dopo le precedenti preoccupazioni per l’invasione dell’Ucraina.

Guerra in Ucraina: la Cina salverà la Russia?

Una delle maggiori preoccupazioni USA e del mondo è il ruolo della Cina nel conflitto ucraino in corso. L’ambiguità del Dragone, che non si è espressamente posizionata contro Putin, allarma per diversi motivi.

Dal blitz viennese al triangolo con Emirati e Cina, la silenziosa controffensiva russa.

Sanzioni, congelamenti dei beni e ritiri di società internazionali stanno martellando l’economia russa in risposta all’assalto militare all’Ucraina, lasciando Mosca con un solo alleato abbastanza potente da poter contare come potenziale fonte di sostegno: la Cina.

La domanda è: quanto potrebbe aiutare Pechino ad alleviare la grave crisi economica della Russia? Abbastanza, in teoria, secondo un’analisi CNBC.

Se la Cina decidesse di aprire una linea di scambio completa con Mosca, accettando rubli come pagamento per tutto ciò di cui aveva bisogno per l’acquisto, comprese le importazioni cruciali come parti tecnologiche e semiconduttori, Pechino potrebbe essenzialmente bloccare la maggior parte dei danni causati nell’economia russa dall’Occidente.

Conviene ai cinesi? Maximilian Hess, ricercatore in Asia centrale presso il Foreign Policy Research Institute ha riflettuto:

“La Cina potrebbe aiutare la Russia e moltissimo. Ma rischierebbe importanti sanzioni secondarie, che riguardano anche scambi commerciali con gli Stati Uniti e l’Occidente.”

Dato lo stato incerto dei mercati cinesi nelle ultime settimane, tra la crescente inflazione e un nuovo importante focolaio di Covid-19 nel Paese, “potrebbe non essere il momento migliore per farlo”, ha affermato Hess.

Tuttavia, la Cina ha un’alleanza di lunga data con la Russia e può trarre vantaggio dalla sua posizione. Prima dell’invasione, Pechino e Mosca hanno annunciato una partnership strategica “senza limiti” che secondo loro intendeva contrastare l’influenza degli Stati Uniti.

“La Cina è felice di causare problemi all’Occidente e non dispiacerebbe trasformare gradualmente la Russia nel suo flessibile partner minore”, ha suggerito Holger Schmieding, capo economista della Berenberg Bank.

Potrebbe anche trarre vantaggio dalla sua posizione per acquistare petrolio, gas e altre materie prime russe a prezzi scontati, in modo simile a quanto sta facendo con l’Iran.

Da ricordare, che quello cinese è il primo mercato di esportazione della Russia dopo l’Unione Europea; il commercio tra Cina e Russia ha raggiunto il record di 146,9 miliardi di dollari nel 2021, in crescita del 35,9% su base annua, secondo l’agenzia doganale cinese. Le esportazioni russe in Cina valevano 79,3 miliardi di dollari nel 2021, con petrolio e gas che rappresentavano il 56%. L’anno scorso le importazioni cinesi dalla Russia hanno superato le esportazioni di oltre 10 miliardi di dollari.

La questione sul ruolo cinese è spinosa. La potente alleanza delle economie del G-7, composta dagli Stati Uniti e dai suoi partner europei e asiatici, può imporre dure sanzioni secondarie a qualsiasi entità che sostenga Mosca.

Tuttavia, il problema qui è che l’economia cinese è la seconda più grande al mondo ed è una parte fondamentale delle catene di approvvigionamento globali. Ha un impatto sui mercati globali molto più della Russia. Qualsiasi mossa per sanzionare la Cina significherebbe effetti globali molto maggiori e probabilmente anche un dolore economico per l’Occidente.

Petro-yuan in arrivo?

Lo yuan sta ricevendo una spinta dalle notizie secondo cui l’Arabia Saudita è in trattative con Pechino per valutare alcune vendite di petrolio nella valuta cinese, uno sviluppo che gli analisti ritengono possa essere in qualche modo lontano.

 

Mentre un accordo tra il più grande produttore e importatore mondiale di petrolio potrebbe minare il predominio del dollaro e dell’euro in tali scambi, gli osservatori del mercato si aspettano che sarà un processo lungo. L’ostacolo principale è la limitata convertibilità dello yuan e il fatto che sia ancora strettamente gestito dalla Cina.

La speculazione è che la valuta cinese amplierà il suo utilizzo globale nel commercio di materie prime poiché beneficia di una de-dollarizzazione accelerata sulla scia della guerra Russia-Ucraina.

La Cina ha avviato il proprio contratto sul petrolio greggio a Shanghai nel 2018 che consente la partecipazione diretta degli investitori internazionali al prezzo del petrolio in yuan.

Lo scetticismo, comunque, rimane forte su questo campo. La fiducia nel dollaro e nell’euro è stata erosa dopo che gli Stati Uniti e molti dei loro alleati hanno congelato le riserve estere della Banca centrale russa e rimosso molte delle sue istituzioni finanziarie da SWIFT.

Ha senso che l’Arabia Saudita e altri governi in tutto il mondo pensino a diversificare i loro depositi di ricchezza, il che dovrebbe fornire una spinta all’internazionalizzazione, secondo David Chao, stratega presso Invesco Ltd.

Ma il più grande ostacolo all’internazionalizzazione dello yuan è che continua a non essere convertibile nella maggior parte dei luoghi del mondo.

È improbabile che i responsabili politici cinesi rinuncino al controllo della sua valuta e la espongano a forze esterne, secondo l’esperto.

 

La Fed alza i tassi ma grazie alle sanzioni può attendere che sia la Bce a deragliare.

 Money.it-Mauro Bottarelli -(16 Marzo 2022)- ci dice :

Come previsto, la Federal Reserve aumenta di un quarto di punto e conferma altri 6 ritocchi nel 2022.

Ma la notizia è la richiesta di liquidità d'emergenza della European Federation of Energy Traders.

Tutto come da copione.

La Fed alza i tassi dello 0,25 per la prima volta dal 2018 e conferma altri sei ritocchi nel corso dell'anno, il tutto come risposta a un'inaspettata e violenta fiammata inflazionistica. Anche il dimagrimento dello stato patrimoniale dopo la mega-scorpacciata del Qe pandemico sarà più rapido che in passato e potrebbe finalizzarsi già al meeting di maggio.

Insomma, nulla che stupisca.

Questa volta, però, per una ragione differente dal passato. E lo dimostra la reazione di Wall Street, decisamente più rapida e pragmatica degli osservatori nel prezzare in positivo i messaggi sottostanti all'ufficialità.

Un quarto di punto di aumento è nulla a fronte di un'inflazione al 7.9% e con la prospettiva di una crisi energetica che potrebbe perdurare e acuirsi in base agli sviluppi incerti della crisi ucraina e delle tensioni attorno all'accordo sul nucleare iraniano.

Se davvero fosse l'inflazione il problema, quantomeno si sarebbe seguita la strada tracciata da James Bullard in seno al board, unico a votare contro e propendere per un rialzo immediato di mezzo punto.

 Opzione anch'essa catalogabile come aspirina per contrastare una broncopolmonite ma, quantomeno, segnale di una direzione precisa.

 

Invece la Fed attende.

In primis, ciò che mostrano da subito le curve dei rendimenti finite in inversione su almeno un paio di scadenze: ovvero, policy error all'orizzonte, ancorché mitigato nella magnitudo proprio dal minimo sindacale di rialzo operato.

Con la crescita del primo trimestre attorno allo 0% e un'inflazione in area 8%, una Fed che agisca in questo modo lascia aperte solo due ipotesi di epilogo: recessione pressoché immediata e violentissima o, peggio, stagflazione di lungo corso.

 Perché l'ultima volta che il trend dei prezzi aveva raggiunto i livelli attuali, i tassi Fed Funds erano al 12,5%.

Inutile proseguire con le disamine. Perché quelle curve invertite, di fatto, parlano chiaro: al netto dei proclami, già si prezza un primo taglio entro novembre 2023.

Ma la Fed questa volta ha potuto giocare in serenità, quasi si trattasse di un'amichevole estiva.

E non perché l'epilogo del FOMC fosse scontato, bensì perché ha potuto porsi nella cosiddetta posizione a specchio, esattamente come i soldati Usa di stanza a Guantanamo rispetto ai loro omologhi cubani dall'altra parte delle rete.

E la ragione sta tutta nell'appello lanciato dalla European Federation of Energy Traders, un organismo commerciale che vanta tra i suoi membri calibri come BP e Shell e commodity traders come Vitol e Trafigura, attraverso una lettera datata 8 marzo.

 Il contenuto? Un grido di allarme agli organismi di mercato come la European Investment Bank o la Bce e la Bank of England affinché forniscano linee di supporto per la liquidità limitate nel tempo ma immediate, affinché si permetta al mercato del gas e dell'energia in generale di continuare a operare.

Insomma, le sanzioni contro la Russia stanno già mietendo vittime in Europa e non negli Usa. E le continue margin calls, ultima delle quali ha visto la svizzera Trafigura costretta a richiedere finanziamenti al comparto del private equity, rischiano di far saltare completamente le dinamiche di un settore tanto fondamentale, quanto sotto pesantissimo stress.

Sia finanziario che geopolitico. Il problema è che la stessa Bce ha voluto a sua volta bruciare le mosse della Fed, annunciando la fine anticipata degli acquisti obbligazionari e del supporto diretto: muovendosi in questo modo, ha compiuto l'enorme errore di farsi trovare in fuori gioco, quando invece intendeva mettere in offside proprio la Federal Reserve.

Se infatti l'Eurotower arrivasse a rompere il tabù di un sostegno diretto verso aziende notoriamente riconosciute per gli enormi profitti, la Fed potrebbe immediatamente garantirsi il primo obiettivo:

mettere subito in discussione i sei rimanenti rialzi, potendo vendere al mercato la mossa del dimagrimento di bilancio a partire da maggio. Perché quando il tuo stato patrimoniale è di 9 trilioni di dollari, i tempi per normalizzarlo sono ovviamente biblici. E prezzati come tali.

Insomma, utilizzando una terminologia anglosassone, la Bce jumped the gun. Finendo clamorosamente squalificata.

E la Fed ora può permettersi il lusso di attendere lungo il fiume che la corrente delle sanzioni trasporti a valle la stagflazione tedesca.

Praticamente, il Nirvana strategico di ogni banchiere centrale Usa. Soprattutto in vista del voto di mid-term di novembre.

 

 

 

 

 

Soros è preoccupato per la partnership

 Putin-Xi,  spera che possano essere fermati

"prima che distruggano la nostra civiltà."

Zerohedge.com- Tyler Durden - Michael Washburn -  ( 17-3-2022 )- ci dicono :

( The Epoch Times).

 

Il leader cinese Xi Jinping ha dato segnali espliciti di essere amico e partner del presidente russo Vladimir Putin nelle settimane precedenti l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca il 24 febbraio.

Ora, con l'invasione impantanata tra la dura resistenza ucraina e gran parte del mondo sull'orlo del conflitto, Xi ha in qualche modo fatto marcia indietro e ha contraddetto la sua precedente posizione appoggiando gli sforzi dei capi di stato europei per fare la pace.

Questo secondo il filantropo miliardario George Soros, 91 anni, che ha espresso le sue opinioni sulla crisi in un  editoriale di The Epoch Times dell'11 marzo.

" L'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio è stato l'inizio di una terza guerra mondiale che ha il potenziale per distruggere la nostra civiltà", ha scritto Soros.

Nel suo editoriale, Soros mette in contrasto l'attuale posizione di Xi con l'ampio e cordiale incontro tra Xi e Putin il 4 febbraio nel giorno di apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino.

Il risultato di quell'incontro è stato l'emissione di un testo di 5.000 parole che annunciava una partnership "senza limiti" tra Russia e  Cina .

"Il documento è più forte di qualsiasi trattato e deve aver richiesto negoziati dettagliati in anticipo", ha affermato Soros, esprimendo la sua sorpresa per il fatto che Xi avrebbe potuto essere disposto a concedere un sostegno così incondizionato ai progetti della Russia sull'Ucraina, o, come ha detto Soros, "carte blanche” per invadere e occupare il paese.

Soros considerava questo sostegno come un incoraggiamento a Putin, un sovrano che, quando si avvicina all'età di 70 anni, sente una pressione crescente per lasciare il segno nella storia, afferma Soros.

"Dopo aver ottenuto il sostegno di Xi, Putin ha iniziato a realizzare il sogno della sua vita con incredibile brutalità", ha scritto Soros.

Sviluppi più recenti in Ucraina, dove la resistenza all'invasione è più feroce e determinata di quanto alcuni si aspettassero, e il sostegno alla Russia notevolmente inferiore a quanto ipotizzato da Putin, hanno spinto Xi a rivalutare la sua posizione.

"Xi sembra essersi reso conto che Putin è diventato un canaglia", ha osservato Soros.

Il 7 marzo, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che l'amicizia tra Russia e Cina era ancora "solida come una roccia", ma poi il giorno successivo Xi ha chiamato il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz per esprimere il suo sostegno ai loro sforzi per fare pace e per sostenere la moderazione, ha osservato Soros. Dall'invasione, sia Macron che Scholz hanno trascorso molte ore al telefono con Putin nel tentativo di lavorare per una risoluzione del conflitto.

“Non è affatto certo che Putin accetterà i desideri di Xi. Possiamo solo sperare che Putin e Xi vengano rimossi dal potere prima che possano distruggere la nostra civiltà”, ha concluso Soros.

All'inizio di quest'anno, Soros ha  espresso  la sua opinione secondo cui l'anno 2022 sarebbe stato un "punto di svolta" durante il quale il mondo avrebbe ruotato in modo decisivo nella direzione dell'apertura e della libertà o della dittatura e della repressione.

Ha indicato in particolare la crescente aggressività del Partito Comunista Cinese sulla scena mondiale, unita ai problemi interni affrontati dal regime.

 

 

 

 

“KLAUS SCHWAB “ È L’UOMO

PIÙ PERICOLOSO DEL PIANETA?

Valdovaccaro.com- Valdo Vaccaro- (9 Mar 2022 )- ci dice :  

(JP SEARS).

La differenza di questa quarta rivoluzione industriale è che non cambia quello che stai facendo, ma cambia te stesso. Con l’editing genetico, per esempio, sei tu stesso che stai cambiando e ovviamente questo ha un grande impatto sulla tua identità.

Klaus Schwab.

Modificare i tuoi geni?

Fantastico, lo spiegherò dopo, ma prima, perché così tante persone considerano questo tizio, Klaus Schwab, l’uomo più pericoloso del mondo?

Beh, ci sono alcune ragioni, in realtà molte.

Potresti ricordare Klaus Schwab come la pozza di feci liquefatte che diceva che “Entro il 2030 non possederai nulla e sarai felice”. Tradotto probabilmente significa che entro il 2030 lui possederà tutto e ne sarà felice. (Un miliardario impunito e prepotente ! Ndr.).

Ma come si aspetta che tu non possieda nulla e ne sia felice? Oh ha un piano. Te ne parlerò fra un minuto, ma prima vediamo un po’ chi è Klaus Schwab.

È l’autore di Kovid19, il Grande Reset.

Che grande opportunità davvero. E il suo libro è stato pubblicato il 9 luglio 2020.

Mi chiedo come l’abbia scritto e pubblicato così velocemente.

 È quasi come se l’avesse scritto prima di far iniziare la pandemia, voglio dire, prima che iniziasse la pandemia.

Il vecchio (debosciato ,Ndr.)Klaus è anche il fondatore e presidente del Forum Economico Mondiale o WEF, un’organizzazione che si rivolge al pubblico con obiettivi all’apparenza molto nobili di creare un mondo migliore.

La paura del cambiamento climatico e delle malattie sono loro grandi obiettivi. “Benvenuto a Davos, parcheggia lì il tuo jet privato e poi entra e fai finta di essere preoccupato per il cambiamento climatico.“

Klaus e il WEF vogliono un sistema di identificazione digitale mondiale che determini l’accesso a beni e servizi. Monitorerebbe il tuo comportamento online, gli acquisti e i dati biometrici. Sembra che voglia semplicemente farla finita con l’intero processo democratico e dare tutto il potere allo stato e a chiunque gestisca lo stato unico dittatoriale.

Ma queste sono solo supposizioni basate sia sulle sue parole che sulle sue azioni, quindi si tratta probabilmente di osservazioni imprecise. (Il personaggio del dottor Evil era basato su questo rettile?) Il signor Schwab scrive quanto segue:

“Una delle più grandi lezioni degli ultimi cinque secoli in Europa e in America è questa: le crisi acute contribuiscono a rafforzare il potere dello Stato. È sempre stato così e non c’è motivo per cui dovrebbe essere diverso con una pandemia”.

Klaus Schwab.

Nessuno ha mai eletto Klaus Schwab a nulla.

Tutto questo suona come una cospirazione, vero?

Il Forum Economico Mondiale è composto da bravi ragazzi! Non hai visto i titoli per cui pagano? Go Green! Giusto? Giusto? Probabilmente è giusto. Sono veramente dei bravi ragazzi.

 Di conseguenza sarai entusiasta di sapere che la lista dei relatori del WEF al raduno annuale delle élite a Davos includeva benevoli umanitari come Xi Jinping, il leader del partito comunista cinese che sta attualmente commettendo un genocidio, Anthony Fauci, che è probabilmente attualmente coinvolto in crimini contro l’umanità, Bill Gates, che è probabilmente attualmente coinvolto in crimini contro l’umanità e il primo ministro australiano Scott Morrison che è probabilmente attualmente coinvolto in crimini contro l’umanità. Che bella squadra!

Ma il mio relatore WEF preferito di tutti i tempi è questo rettile, il principale consigliere di Klaus Schwab, il dr Yuval Noah Harari. Vediamo cosa ha da dire.

Yuval Noah Harari.

“I dati potrebbero consentire alle élite umane di fare qualcosa di ancora più radicale della semplice costruzione di dittature digitali. Hackerando gli organismi, le élite possono ottenere il potere di riprogettare il futuro della vita stessa. Perché una volta che puoi hackerare qualcosa, di solito puoi anche progettarlo.”

Yuval Noah Harari

Élite che hackerano gli organismi e riprogettano la vita stessa? Beh, non sta parlando di farlo alle persone, vero?

“In passato molti tiranni e governi volevano farlo, ma nessuno capiva abbastanza bene la biologia e nessuno aveva abbastanza potenza di calcolo per hackerare milioni di persone, né la Gestapo né il KGB potevano farlo.

Ma presto, almeno alcune corporazioni e governi saranno in grado di hackerare sistematicamente tutte le persone.

E se davvero riusciremo a hackerare e progettare la vita, questa non sarà solo la più grande rivoluzione nella storia dell’umanità, questa sarà la più grande rivoluzione in biologia dall’inizio della vita quattro miliardi di anni fa. Per quattro miliardi di anni nulla di fondamentale è cambiato.”

Yuval Noah Harari.

Non stai giocando a fare Dio, vero? Perché di solito funziona molto bene.

“La scienza sta sostituendo l’evoluzione per selezione naturale con l’evoluzione con un design intelligente. Non un design intelligente di qualche dio sopra le nuvole, ma il nostro design intelligente e il design intelligente del nostro cloud, il cloud IBM, il cloud Microsoft, queste sono le nuove forze trainanti dell’evoluzione”.

 

Yuval Noah Harari.

Cavolo, non avresti per caso un piano in atto su come controllare le persone con la tua tecnologia cloud, vero? E quel piano non è per caso già in fase di attuazione vero?

“Oggi abbiamo la tecnologia per hackerare gli esseri umani su vasta scala. In questo tempo di crisi bisogna seguire la scienza. Si dice spesso che una buona crisi non dovrebbe mai lasciata andar sprecata”.

Yuval Noah Harari.

Suona familiare? Nessuno si è preso la briga di dirgli di non dire niente di tutto questo ad alta voce davanti alla telecamera? È solo che sono molte prove.

“Gli addetti alla sorveglianza potrebbero guardare indietro di cento anni e identificare l’epidemia di coronavirus come il momento in cui è subentrato un nuovo regime di sorveglianza, in particolare la sorveglianza sotto la pelle”. “Il mio cervello, il mio corpo, la mia vita appartiene a me o a qualche corporazione o al governo o forse alla collettività umana?”

Yuval Noah Harari.

Sto tizio sta rivelando l’intero piano, lo rovinerà!

Altri fatti interessanti su Klaus Schwab e il WEF.

Hanno un programma per giovani leader, che consiste in un periodo di cinque anni di indottrinamento ai loro principi.

 L’obiettivo del programma è creare leader mondiali che non rispondano al loro popolo, ma ai loro capi al WEF.

I laureati del programma includono ammirevoli leader mondiali che sono sospettosamente al passo con il Grande Reset come Justin Trudeau, Macron e Mark Zuckerberg.

I partner sponsor del programma per i giovani leader globali del WEF sono stati la Bill and Melinda Gates Foundation e Google. Chissà come mai Google censura e modella le informazioni per supportare esattamente la narrativa del Forum Economico Mondiale? Mmmh.

Oh, un altro fatto divertente, il WEF prevede un attacco informatico mondiale. Pure io sono un mago nel prevedere le cose che ho intenzione di fare!

 Schwab, molto preoccupato, ritiene che l’attacco informatico potrebbe porre fine alla nostra rete elettrica, ai servizi ospedalieri, ai trasporti e alla nostra società nel suo insieme. Il WEF ha quindi simulato l’attacco informatico. Simulato o pianificato? Non ne sono sicuro, ma hanno detto che era una simulazione, quindi probabilmente è meglio crederci e basta.

Oh, il “WEF di Schwab “ insieme alla Bill and Melinda Gates Foundation ha organizzato Event 201, che stranamente si è svolto esattamente come pianificato o simulato o quello che è. Andiamo avanti.

Ed ecco una foto di Klaus Schwab seduto davanti a una statua di Vladimir Lenin.

Mi chiedo perché abbia una statua di uno dei più grandi assassini della storia. Lenin ha ucciso circa 5 milioni di persone.

E infine, ricordi tutta la storia di Schwab sul fatto che non avrai nulla e ne sarai felice?

 Quale sarebbe il piano del WEF di Schwab per farlo accadere? Probabilmente non è niente, ma considera questo.

Blackrock è una società di investimento con nove trilioni di dollari in gestione, che è un PIL più alto di tutti i paesi del mondo a parte Stati Uniti e Cina.

Quindi risulta che Blackrock abbia un’influenza politica e finanziaria maggiore rispetto alla Federal Reserve e alla maggior parte dei governi.

Bene, ma qual è il collegamento con il WEF? Beh, ancora una volta e probabilmente non è niente, ma l’amministratore delegato di Blackrock Larry Fink è anche un membro del consiglio del WEF di Schwab . Beh, questo è super conveniente e probabilmente è solo una coincidenza.

 

Il WEF di Schwab  e Blackrock stanno forse colludendo nel corporativismo, dove un’élite corporativa non eletta detta legge alla popolazione?

Beh, non potrebbero farlo perché dovrebbero infiltrarsi nel governo, cosa che non hanno fatto.

Tranne che in uno dei primi incaricati di Joe Biden. Una volta entrato in carica ha nominato Brian Deese direttore del Consiglio economico nazionale.

 Brian Deese proviene da Blackrock, dove era un capo globale degli investimenti sostenibili e ora è il principale consulente di Biden per la politica economica.

Ma è Biden a prendere le decisioni politiche, non le élite corporative non elette di Blackrock e del WEF di Schwab . Ovviamente Biden prende tutte le decisioni, non siamo sciocchi.

Oh e anche il principale consigliere economico di Kamala Harris è Michael Pyle.

Proveniva da Blackrock, dove supervisionava la strategia per investire 9 trilioni.

Beh, sembra corporativismo ma probabilmente non lo è, ma anche se lo fosse sarebbe effettivamente una strategia praticabile per Blackrock e il Forum Economico Mondiale di Schwab di possedere tutto e per te di non possedere nulla.

Un fatto divertente è che Blackrock sta comprando case unifamiliari a un ritmo allarmante, spesso pagando dal 20 al 50% in più del prezzo richiesto, quindi le persone normali, come me e te, non possono possedere le case.

C’è uno schema interessante in tutto questo. Sai come hai sentito parlare di antichi governanti tirannici che avrebbero governato il loro popolino dicendo cose come

“Sì, se non fate tutto questo lavoro da schiavi e non mi lasciate dormire con le vostre mogli, allora Dio vi farà morire tutti in una tempesta mortale. Dio me l’ha detto e poiché sono un’élite ho accesso a questa conoscenza e voi no, quindi è meglio che facciate come dico o morirete“?

Bene, noi contadini non possiamo percepire ciò che il Re può, quindi è meglio fare come dice lui. Vai pure e sbattiti mia moglie, e grazie per averlo fatto per la mia protezione Re!

La buona vecchia paura che crea uno schema prevedibile vecchio quanto il tempo stesso.

Ma con Klaus Schwab  nel Forum Economico Mondiale, i cambiamenti climatici ti uccideranno, le malattie ti uccideranno e un attacco informatico ti prenderà.

Quindi è meglio che tu faccia come diciamo o morirai. Conoscono i problemi spaventosi e solo loro hanno le soluzioni. Quindi ascolta o morirai.

In conclusione alla domanda, Klaus Schwab è l’uomo più pericoloso del mondo?

Ecco di nuovo il suo consigliere di spicco:

“Gli umani ora sono animali hackerabili. Avete presente l’idea che gli umani hanno un’anima o spirito e hanno il libero arbitrio e nessuno sa cosa sta succedendo dentro di me, quindi qualunque cosa io scelga, che sia alle elezioni o al supermercato questo è il mio libero arbitrio, ecco, tutto questo è finito”.

Yuval Noah Harari.

Sarà davvero finita se deleghi il tuo pensiero a influenze esterne e prendi la via più facile scegliendo l’obbedienza al posto del coraggio.

Farlo ti rende molto suscettibile ad essere manipolato dalla paura e se ciò accade fallirai nel rimanere un individuo libero e sovrano.

Ma ecco come Schwab e i suoi amici, che sociopaticamente non sorridono mai, falliranno nel loro Grande Reset e tu riuscirai a rimanere un individuo libero e sovrano.

 Lasciati guidare dal tuo pensiero critico e da ciò che il tuo cuore e la tua anima sanno essere giusto e scegli il coraggio anziché l’obbedienza. Obbedienza o coraggio? Delegare i tuoi pensieri o usare la propria testa? Siamo nel processo del Grande Reset o del Grande Risveglio e la scelta non è di Klaus Schwab, la scelta è tua.

 

 

 

 

 

La Russia prepara la spallata finale a Kiev.

msn.com -Redazione- notizie- ( 17-3-2022)- ci dice :

 

La guerra in Ucraina è arrivata fino a Podil, nel cuore della Capitale.

Lì dove ci sono le chiese storiche, a due passi dal Dnepr, dalla movida, dai club per i giovani.

 Il conflitto non è più confinato alle periferie, ai quartieri dormitorio con gli enormi grattacieli sovietici, ai sobborghi di là dai ponti.

 L'avanzata russa prosegue verso il cuore nevralgico della città, anche se continua ad incontrare una forte resistenza.

Il diciassettesimo giorno dall'invasione ha confermato ciò che era emerso già l'11 marzo:

la colonna infinita di tank si è disciolta per posizionarsi in maniera concentrica attorno a Kiev e tentare, nei prossimi giorni, la spallata definitiva.

 Ma è inutile fare previsioni, perché tutti i pronostici su questa guerra, finora, si sono rivelati errati.

 La Capitale cadrà in breve tempo? Avrà le forze per combattere a lungo?

 E cosa succederà negli scontri ravvicinati, quartiere per quartiere?

Che la metropoli possa cedere con un'invasione esclusivamente terrestre appare improbabile e d'altronde le difficoltà di Mosca sono testimoniate dalle situazioni di stallo a Kharkiv, Mariupol e in altre località.

L'attacco dall'alto, che a Kiev ancora non c'è stato, potrebbe favorire sicuramente la Russia ma il rischio è di colpire indistintamente obiettivi militari e civili e di distruggere quasi completamente la città.

Sarà disposto Putin a trasformare l'Ucraina in una sorta di Cecenia o di Aleppo?

 I piani del Cremlino, probabilmente, erano altri ma le guerre spesso portano al pantano e l'esercito russo ci è finito dentro e fa fatica a rialzarsi.

Che non sarà un'avventura destinata ad esaurirsi a breve, in ogni caso, lo hanno ribadito nuovamente, in queste ore, le cancellerie occidentali.

 Il più attivo ancora una volta è stato Macron, che dopo aver parlato al telefono con lo "zar" ha ribadito che da parte di Mosca "non c'è nessun segnale che vada nella direzione di uno stop al conflitto".

La speranza di un negoziato un po' più costruttivo rispetto ai tre incontri andati in scena finora in Bielorussia e in Turchia è riposta su Israele.

 Il premier ucraino Zelensky si è appellato al primo ministro dello stato ebraico, Bennett, auspicando un suo ruolo attivo nella mediazione con Putin e confermando la propria disponibilità immediata per un viaggio a Gerusalemme.

 Israele finora ha condannato l'invasione russa ma ha mantenuto un contatto costante con il Cremlino e potrebbe rappresentare un canale importante per via degli storici legami con i due Paesi e di un'emigrazione da Russia e Ucraina che non si è mai arrestata e che in questi giorni è cresciuta ulteriormente.

 Il 12 marzo infine è stata diramata l'ennesima conta dei morti che continua a salire: sul fronte ucraino sono 1.300 i soldati uccisi mentre i civili caduti finora sarebbero qualche centinaio in più.

Più incerti i numeri che riguardano i russi: secondo Kiev i militari nemici deceduti al fronte risulterebbero almeno 12 mila ma è una stima difficilmente confermabile. Mosca tace ma l'imbarazzo per una guerra sfuggita di mano è evidente. (ITALPRESS).

 

 

 

 

LA “FINE DELLA STORIA” MAI AVVENUTA

E LA GUERRA RUSSA ALL’ORDINE “LIBERAL Dem Usa”).


Comedonchisciotte.org- Aleksandr Dugin -Jacopo Brogi- (16 Marzo 2022)- ci dicono: 

(ideeazione.com/la-fine-della-storia-mai-avvenuta-e-la-guerra-russa-allordine-liberale/).

 

Tesi sulla fine della storia.

Da un punto di vista ideologico, il mondo vive ancora all’ombra della controversia degli anni 90 tra Francis Fukuyama e Samuel Huntington Qualunque siano le critiche che si possono muovere alle tesi di entrambi gli autori, la loro importanza non è stata in alcun modo sminuita, poiché il dilemma permane e, inoltre, è ancora il contenuto principale della politica e dell’ideologia mondiale.

Permettetemi di ricordare che in relazione al crollo del Patto di Varsavia e poi dell’URSS, il filosofo politico americano Francis Fukuyama ha formulato la tesi della “fine della storia”.

Questa si basava sulla considerazione che nel ventesimo secolo – e soprattutto dopo la sconfitta del fascismo – la logica della storia si riduceva a un confronto tra le due ideologie: liberalismo occidentale vs comunismo sovietico. Il futuro, e quindi il significato della storia, dipendeva dall’esito del loro confronto.

Ora, secondo Fukuyama, il futuro è arrivato. Questo momento è stato il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 e l’arrivo al potere a Mosca di liberali che hanno riconosciuto la supremazia ideologica dell’Occidente.

Da qui la tesi della “fine della storia”.

Secondo Fukuyama, la storia è la storia delle guerre (calde e fredde), dei conflitti e degli scontri.

 Nella seconda metà del XX secolo tutti gli scontri e le guerre si sono ridotti all’opposizione dell’Occidente capitalista e liberale contro l’Oriente comunista.

Quando l’Est è crollato, le contraddizioni sono scomparse. Le guerre cessarono (come pensava Fukuyama). E di conseguenza, la storia era finita.

Rinvio della fine della storia, non negazione.

In realtà, è questa teoria che sostiene l’intera ideologia e pratica del globalismo e della globalizzazione.

I liberali occidentali ( che non sono più i liberali ,ma bensì “l LIBERAL” -Dem Usa) ne sono ancora guidati fino ad oggi.

È l’idea sostenuta da George Soros, Klaus Schwab, Bill Gates, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Barack Obama, Bernard Henri Levy, Hillary Clinton e… Joe Biden.

I liberali ammettono che non tutto è andato liscio dagli anni ’90.

Il liberalismo e l’Occidente hanno affrontato vari problemi e nuove sfide (con l’Islam politico, la nuova ascesa della Russia e della Cina, il populismo – anche in America stessa sotto forma di Trump e del trumpismo, ecc.).

 I globalisti (liberal Dem Usa) sono convinti che la fine della storia è stata un po’ ritardata, posticipata, ma è inevitabile e arriverà abbastanza presto.

Il convinto globalista (liberal Dem Usa )Joe Biden ha vinto (probabilmente in modo poco corretto) le elezioni sotto lo slogan di un nuovo – ultimo – sforzo per rendere reale la fine della storia, ciò significa assicurare definitivamente il trionfo dei “liberal Dem Usa “su scala globale (Bild Back Better è la stessa cosa di “Tornare di nuovo alla globalizzazione e questa volta con più successo”).

 La stessa linea (non più liberali, ma “liberal Dem Usa) é stata proclamata dal fondatore del World Economic Forum di Davos, Klaus Schwab, come programma planetario del “Grande Reset”.

Fukuyama e le sue tesi non furono scontate, ma semplicemente l’attuazione di questo piano, ideologicamente ineccepibile dal punto di vista della visione liberale del mondo nel suo insieme, fu rimandata.

 Per 30 anni, il “liberal Dem Usa”  ha continuato a permeare la società – nella tecnologia, nei processi sociali e culturali, nella diffusione delle politiche di genere (LGBTB+), nell’educazione, nella scienza, nell’arte, nei social media, nella cultura della cancellazione ecc.

 E questo non valeva solo per i paesi occidentali, ma anche per società semi-chiuse come i paesi islamici, la Cina o la Russia.

Riemersione delle civiltà.

Già negli anni ’90 un altro autore americano, Samuel Huntington, ha contrastato Fukuyama con un’interpretazione alternativa del momento storico contemporaneo.

 Fukuyama era un liberale convinto, un sostenitore del governo mondiale e della de-nazionalizzazione e de-sovranità degli Stati nazionali.

Huntington, d’altra parte, aderiva alla tradizione del realismo nelle relazioni internazionali, cioè riconosceva la sovranità come principio supremo; ma, a differenza di altri realisti che interpretano la politica mondiale in termini di Stati nazionali, Huntington credeva che dopo la fine della guerra fredda e la scomparsa del blocco orientale e dell’URSS, non ci sarebbe stata la fine della storia, ma nuovi attori che sarebbero emersi e sarebbero stati in competizione tra loro su scala planetaria. Li chiamò “civiltà” e predisse, in un suo famoso articolo, il loro scontro reciproco.

Huntington procedeva da quanto segue: i campi del “capitalista” e del “socialista” non sono stati creati in un vuoto di disegni ideologici astratti, ma su una base culturale e civile molto definita di popoli e territori diversi;

 questa base è stata stabilita molto prima dell’inizio della modernità occidentale e delle sue semplicistiche ideologie riduzioniste (liberalismo, comunismo, nazionalismo); quando la disputa delle ideologie moderne finirà (come è successo con la scomparsa di una delle ultime due, il comunismo), i contorni profondi delle antiche culture, religioni e civiltà emergeranno da sotto la superficie.

 

Nemici veri e falsi del” liberalismo globale”.

(Oggi esiste solo il “Liberal Dem Usa” : il liberalismo non esiste più ! Ndr)

La giustezza della tesi di Huntington divenne particolarmente evidente all’inizio del XXI secolo, quando l’Occidente si confrontò con l’Islam radicale. A quel punto Huntington stesso morì prima di poter godere della sua vittoria teorica, mentre Fukuyama ammise di essersi affrettato a fare una dichiarazione e delle conclusioni finali e addirittura avanzò la tesi dell’”islamofascismo”, la cui sconfitta avrebbe portato realmente “la fine della storia”, ma non prima. Con questo si è sbagliato ancora una volta.

E non solo riguardo all’Islam politico. L’islam ha dimostrato di essere così diverso nella pratica che non si è coalizzato in un’unica forza di fronte all’Occidente. Era utile per gli strateghi occidentali manipolare il fattore della minaccia islamica e del fondamentalismo islamico in una certa misura, per giustificare la loro interferenza nella vita politica delle società islamiche in Medio Oriente o in Asia centrale, ma ciò non poteva rappresentare una seria sfida ideologica.

Molto più serio è stato il perseguimento della sovranità reale da parte di Russia e Cina.

Di nuovo, però, né Mosca né Pechino hanno contrapposto ai “liberal Dem Usa” e ai globalisti una particolare ideologia (soprattutto da quando il comunismo cinese ha riconosciuto il liberalismo economico dopo le riforme di Deng Xiaoping).

 Queste erano due civiltà che si erano sviluppate molto prima della Modernità. Huntington stesso le ha chiamate civiltà ortodossa (cristiana orientale) nel caso della Russia e civiltà confuciana nel caso della Cina, riconoscendo giustamente in Russia e in Cina una connessione con culture spirituali profonde. Queste culture profonde si sono fatte conoscere proprio quando il confronto ideologico tra liberalismo e comunismo si è concluso con una vittoria superficiale, ma non reale (!) dei globalisti. Il comunismo scomparve, ma l’Oriente, l’Eurasia, no.

La vittoria nel mondo virtuale.

 

I sostenitori della fine della storia non hanno accettato troppo facilmente il loro fallimento.

Erano così presi dai loro modelli fanatici – ideologici – di globalizzazione e liberalismo (ora liberal Dem Usa) che non riuscivano a vedere altro futuro se non la fine della storia.

Così hanno cominciato a insistere sempre di più su una versione virtuale di essa.

Se qualcosa non è reale, facciamolo sembrare reale e tutti ci crederanno.

 In sostanza, si sta scommettendo su una politica di controllo mentale, attraverso le risorse informative globali, la tecnologia di rete, la promozione di nuovi gadget e lo sviluppo della coesione uomo-macchina.

 Questo è il Grande Reset enunciato dal creatore del Forum di Davos, Klaus Schwab (il nuovo Hitler! Ndr.) , e abbracciato dal Partito Democratico americano e da Joe Biden.

L’essenza di questa politica è questa: se i globalisti non controllano la realtà, dominano completamente il mondo virtuale.

Possiedono tutte le tecnologie di rete di base, i protocolli, i server, ecc. Quindi, basandosi sull’allucinazione elettronica globale e sul controllo totale della coscienza, hanno iniziato a creare un’immagine del mondo in cui la storia era già finita.

 Era solo un’immagine, niente di più, la cui coda ha deciso seriamente di scodinzolare.

Così, Fukuyama ha mantenuto la sua importanza, ma non più come analista, ma come PR-manager globale che cerca di imporre nozioni ostinatamente rifiutate da gran parte dell’umanità.

 

Questa volta il liberalismo si trasforma in qualcosa di veramente aggressivo e quasi totalitario.

 

La guerra di Putin all’ordine “liberal Dem Usa”,

 

La valutazione di Fukuyama dell’operazione militare speciale in Ucraina è quindi di un certo interesse. A prima vista, potrebbe sembrare che in questo caso la sua analisi diventi completamente irrilevante, poiché egli ripete semplicemente i comuni cliché della propaganda occidentale antirussa, che non contengono nulla di nuovo o convincente in sé – semplice giornalismo russofobo.

A ben guardare, tuttavia, il quadro cambia un po’ se si trascura ciò che più colpisce: l’odio rabbioso verso la Russia, Putin e tutte quelle forze che si oppongono alla fine della storia e identificano l’algoritmo del suo pensiero, riflettendo la linea principale del comune modo di pensare delle élite globaliste.

In un articolo pubblicato sul Financial Times, Fukuyama fa il punto principale nel titolo stesso “La guerra di Putin all’ordine liberal Dem Usa”. Questa tesi in sé è assolutamente corretta.

L’operazione militare speciale in Ucraina è lo slancio decisivo per stabilire la Russia come civiltà, come polo sovrano di un mondo multipolare.

Ciò si adatta perfettamente alla teoria di Huntington, ma è completamente in contrasto con la “fine della storia” di Fukuyama (o la “società aperta” di Popper/Soros – ecco perché il vecchio Soros è così furioso ora).

Sì, questa è esattamente la “guerra all’ordine liberal Dem Usa”.

 

Importanza chiave dell’Ucraina.

L’importanza dell’Ucraina per la rinascita della Russia come potenza mondiale pienamente indipendente è stata chiaramente stabilita da generazioni di geopolitici anglosassoni, dal fondatore di questa scienza, Mackinder a Brzezinski. In precedenza, è stato formulato come segue: senza l’Ucraina la Russia non è un Impero, ma con l’Ucraina è un Impero. Se al posto di “Impero” mettessimo il termine “civiltà” o “polo del mondo multipolare”, il significato sarebbe ancora più trasparente.

L’Occidente globale ha puntato sull’Ucraina come l’Anti-Russia, e a questo scopo ha dato strumentalmente il via libera al nazismo ucraino e alla russofobia estrema.

Ogni mezzo era buono per combattere la civiltà ortodossa e il mondo multipolare. Putin, però, non l’ha ingoiato ed è entrato nella battaglia, non con l’Ucraina, ma con il globalismo, con l’oligarchia mondiale, con il Grande Reset, con il “liberal Dem Usa”, con la fine della storia.

Proprio qui è venuta allo scoperto la cosa più importante: l’operazione militare speciale è diretta non solo contro il nazismo russofobo ucraino (la denazificazione – insieme alla smilitarizzazione – è il suo obiettivo principale) ma ancor più contro il liberal Dem Usa e il globalismo.

Dopo tutto, sono stati i liberali occidentali a rendere possibile il nazismo ucraino, a sostenerlo, ad armarlo e a metterlo contro la Russia – come nuovo polo di un mondo multipolare.

Persino Mackinder ha chiamato le terre della Russia “l’asse geografico della storia” (così era il titolo del suo famoso articolo). Perché la storia finisca (la tesi globalista, l’obiettivo del “Grande Reset”), l’asse della storia deve essere rotto, distrutto; la Russia come polo, come attore sovrano, come civiltà semplicemente non deve esistere.

 Il piano diabolico dei globalisti era quello di minare la Russia nella zona più dolorosa, di mettere gli stessi slavi orientali (cioè essenzialmente gli stessi russi) l’uno contro l’altro e persino di dividere la Chiesa ortodossa russa che li univa nella cornice della stessa civiltà.

A questo scopo, gli ucraini dovevano essere collocati all’interno della matrice globalista.

 I globalisti hanno cercato di ottenere il controllo sulla coscienza della società con l’aiuto della propaganda informativa, delle reti sociali e di una gigantesca operazione per dirigere la psiche e la coscienza.

Molti milioni di ucraini ne sono stati vittime negli ultimi decenni e in modo più drastico dopo il Maiden del 2014 e l’aperta ascesa del nazismo artificiale ucraino.

Gli ucraini sono stati persuasi di essere parte del mondo occidentale (globale) e che “i russi non sono fratelli, ma acerrimi nemici” e il nazismo ucraino in tale strategia coesisteva perfettamente con il “liberal Dem Usa” , che in sostanza serviva strumentalmente.

La guerra per la multipolarità.

Questo è esattamente ciò con cui Putin si è impegnato in una lotta determinante. Non contro l’Ucraina, ma per l’Ucraina. Fukuyama ha completamente ragione in questo caso. Quello che sta accadendo oggi in Ucraina è “la guerra di Putin all’ordine liberal  Dem Usa”.

È una guerra con Fukuyama stesso, con Soros e Schwab, con la “fine della storia” e con il globalismo, con l’egemonia reale e virtuale, con il Grande Reset.

I drammatici eventi attuali in Ucraina rappresentano il principale dilemma dell’umanità. In essi si decide il destino di quello che sarà il prossimo ordine mondiale. Il mondo diventerà veramente multipolare, cioè democratico e policentrico, dove le diverse civiltà avranno il diritto di scegliere liberamente i propri destini (e noi speriamo che questo sia esattamente ciò che accadrà – nel caso della nostra prossima vittoria), oppure (Dio non voglia) sprofonderà definitivamente nell’abisso del globalismo.

 Questa volta, però, i”l liberal Dem Usa “non si opporrà più al nazismo e al razzismo, ma diventerà inseparabilmente legato ad essi (come nel caso dell’Ucraina). Il liberal Dem Usa  moderno, pronto a sfruttare e trascurare il nazismo quando serve ai suoi interessi, è il vero male – un male assoluto. È con esso che si sta conducendo la guerra attuale.

Le 12 tesi del Gauleiter Fukuyama basate su false premesse.

Un altro recente testo di Fukuyama, stampato in American Purpose, una pubblicazione dei neocon americani (precisamente i più brillanti rappresentanti del nazismo liberale), è degno di interesse.

In esso Fukuyama propone 12 tesi su come si svolgerà il conflitto in Ucraina. Le presenteremo nella loro interezza. Va notato che si tratta di completa disinformazione e propaganda nemica, ed è in questa veste di fake news che presentiamo il testo in questione.

La Russia sta andando verso una sconfitta totale in Ucraina.

La pianificazione russa è stata incompetente, basata sul presupposto errato che gli ucraini fossero favorevoli alla Russia e che il loro esercito sarebbe crollato immediatamente dopo un’invasione.

 I soldati russi stavano evidentemente portando uniformi per la loro parata della vittoria a Kiev piuttosto che munizioni e razioni extra. Putin a questo punto ha impegnato la maggior parte del suo intero esercito in questa operazione – non ci sono vaste riserve di forze che può richiamare per aggiungere alla battaglia.                          Le truppe russe sono bloccate fuori da varie città ucraine dove affrontano enormi problemi di rifornimento e costanti attacchi ucraini.

La prima frase è la più importante.

 «La Russia si sta dirigendo verso una sconfitta totale in Ucraina».

Tutto il resto è costruito sul fatto che questa frase rappresenta la “verità assoluta” e non può essere messa in discussione.                           Se avessimo a che fare con l’analitica reale, inizierebbe con un dilemma: se i russi vincono, allora…, se i russi perdono, allora…. Ma qui non c’è niente del genere. «I russi perderanno perché i russi non possono non perdere, il che significa che i russi hanno già perso.

E non vanno considerate altre opzioni, perché sarebbero propaganda russa».

Che cos’è questo? Questo è nazismo liberale manifesto, pura propaganda ideologica globalista, che colloca il lettore immediatamente dall’inizio in un mondo virtuale dove “la storia è già finita”.

Poi tutto diventa prevedibile nel contesto dell’allucinazione strumentalizzata. Abbiamo a che fare con un esemplare tipico di psy-op.

Il crollo della loro posizione potrebbe essere improvviso e catastrofico, piuttosto che avvenire lentamente attraverso una guerra di logoramento.

L’esercito sul campo raggiungerà un punto in cui non potrà essere né rifornito né ritirato, e il morale si vaporizzerà.

Questo è vero almeno nel nord; i russi stanno facendo meglio nel sud, ma quelle posizioni sarebbero difficili da mantenere se il nord crollasse.

Nessuna prova, puro wishful thinking. «I russi devono essere perdenti perché sono perdenti» lo sentiamo dalla bocca del perdente esemplare Fukuyama, le cui previsioni sono state tutte state smentite come epic fail.

Il tutto è costruito sul presupposto che Mosca stesse preparando un’operazione che sarebbe durata due o tre giorni, seguita da un ingresso vittorioso, con le strade cosparse dai fiori della popolazione liberata in festa. Come se i russi fossero così idioti da non accorgersi dei trent’anni di propaganda russofoba, dell’accompagnamento da parte dell’Occidente di formazioni neonaziste e di un esercito su scala europea, pesantemente armato (dallo stesso Occidente) e addestrato (ai tempi dell’Unione Sovietica, e l’addestramento era serio allora), che andava per suo conto a iniziare una guerra in Donbass e poi in Crimea. Se non fosse stata completata in quindici giorni, sarebbe stato un “fallimento”. Un’altra allucinazione.

L’Occidente ha sacrificato gli ucraini.

 

Fukuyama quindi prosegue a dire una cosa piuttosto importante:

Non c’è nessuna soluzione diplomatica alla guerra possibile prima che questo accada. Non c’è nessun compromesso concepibile che sarebbe accettabile sia per la Russia che per l’Ucraina, date le perdite che hanno subito a questo punto.

Questo significa che l’Occidente continua a credere alla sua stessa propaganda virtuale e non ha intenzione di scendere a compromessi con la Russia e ricorrere a controlli di realtà. Se l’Occidente aspetta che la Russia sia sconfitta per iniziare i negoziati, questi non inizieranno mai.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha dimostrato ancora una volta di essere inutile. L’unica cosa utile è stato il voto dell’Assemblea Generale, che aiuta a identificare gli attori cattivi o prevaricatori del mondo.

In questa tesi, Fukuyama si riferisce alla necessità di sciogliere l’ONU e creare al suo posto la Lega delle Democrazie, cioè le strutture di Stati completamente subordinati a Washington, disposti a vivere nell’illusione della “fine della storia”. Tale progetto è stato formulato da un altro nazista liberale russofobo McCain e ha cominciato ad essere attuato da Joe Biden. Tutto sta andando secondo il piano del “Grande Reset”.

(cioè i globalisti occidentali si sono limitati a sostituire il “liberalismo storico” con un

abborracciato “Globalismo Liberal Dem Usa”! Senza indicarlo …però. Ndr.)

Le decisioni dell’amministrazione Biden di non dichiarare una no-fly zone o di aiutare a trasferire i MiG polacchi sono state entrambe buone; hanno mantenuto la testa durante un periodo molto emotivo.

 È molto meglio che gli ucraini sconfiggano i russi da soli, privando Mosca della scusa che la NATO li ha attaccati, oltre ad evitare tutte le ovvie possibilità di escalation.

 I MiG polacchi in particolare non aggiungerebbero molto alle capacità ucraine. Molto più importante è una fornitura continua di Javelin, Stingers, TB2, forniture mediche, apparecchiature di comunicazione e condivisione di informazioni. Presumo che le forze ucraine siano già indirizzate dall’intelligence della NATO che opera dall’esterno dell’Ucraina.

Sul primo punto, tuttavia, possiamo essere d’accordo con Fukuyama. Biden non è pronto per un duello nucleare, che seguirebbe immediatamente l’annuncio di una no-fly zone e altri passi diretti verso l’intervento della NATO nel conflitto.

La frase “gli ucraini sconfiggono i russi da soli” suona cinica e crudele, ma l’autore non capisce cosa sta dicendo:

l’Occidente globalista ora  “liberal Dem Usa”  ha prima messo gli ucraini contro i russi e poi ha permesso loro di stare da soli con noi astenendosi dall’assistenza effettiva.

Gli ucraini stanno vincendo virtualmente, in un mondo in cui la storia è finita e dovrebbero, nella mente di Fukuyama, esserne felici. È solo una questione di tempo prima che i russi siano sconfitti. La realtà è ben diversa, ma chi se ne frega…

 

Il costo che l’Ucraina sta pagando è enorme, certo. Ma il danno maggiore lo stanno facendo i razzi e l’artiglieria, su cui né i MiG né una no-fly zone possono fare molto. L’unica cosa che fermerà il massacro è la sconfitta dell’esercito russo sul terreno.

Quando Fukuyama dice la parola “enorme”, è chiaro dalla sua espressione facciale disinvolta che non sa di cosa sta parlando.

Putin sopravviverà e ci sarà un uovo inizio del populismo identitario.

Poi Fukuyama inizia a riflettere sul destino di Putin. Sulla stessa linea dei sogni della fine della storia. Afferma con nonchalance:

Putin non sopravviverà alla sconfitta del suo esercito. Ottiene, adesso, sostegno perché è percepito come un uomo forte; che cosa avrà da offrire una volta dimostrata la sua incompetenza e spogliato del suo potere coercitivo?

Un’altra tesi costruita interamente sulla prima premessa. La sconfitta dei russi è inevitabile, il che significa che Putin è finito, e se i russi vincono, Putin è solo l’inizio. Ora questo è importante, non più per il delirante Fukuyama, ma per noi. Putin è bello che morto, i populisti identitari – i nemici interni dei globalisti occidentali – moriranno anche loro. Già morti.

L’invasione ha già fatto un danno enorme ai populisti identitari di tutto il mondo, che prima dell’attacco esprimevano uniformemente simpatia per Putin. Questo include Matteo Salvini, Jair Bolsonaro, Éric Zemmour, Marine Le Pen, Viktor Orbán, e naturalmente Donald Trump. La politica della guerra ha esposto le loro inclinazioni apertamente autoritarie.

Piccolo controllo della realtà: non tutti i populisti sono così direttamente influenzati dalla Russia. Matteo Salvini, sotto l’influenza dei nazisti liberali e atlantisti nel suo entourage, ha cambiato il suo atteggiamento precedentemente amichevole verso la Russia. Anche le simpatie filorusse degli altri non sono poi così esagerate.

Ma anche qui c’è un punto interessante: se pure si accetta la posizione di Fukuyama che i populisti sono orientati a Putin, essi perdono solo se «i russi sono sconfitti».

E in caso di vittoria? Dopo tutto, questa è «la guerra di Putin contro l’ordine liberal Dem Usa”, e se lui la vince, tutti i populisti vinceranno anche insieme a Mosca… E poi la fine dell’oligarchia globale e delle élite del “Grande Reset” è irrevocabile.

La lezione per la Cina e la fine dell’ordine mondiale unipolare.

Infine Fukuyama affronta il destino della Cina, il secondo contendente sul polo dell’ordine mondiale multipolare.

La guerra fino a questo punto è stata una buona lezione per la Cina. Come la Russia, la Cina ha costruito forze militari apparentemente ad alta tecnologia negli ultimi dieci anni, ma non hanno esperienza di combattimento.

La miserabile performance delle forze aeree russe sarebbe probabilmente replicata dall’aviazione dell’Esercito Popolare di Liberazione, che allo stesso modo non ha esperienza nella gestione di complesse operazioni aeree.

 Possiamo sperare che la leadership cinese non si illuda delle proprie capacità come hanno fatto i russi nel contemplare una futura mossa contro Taiwan.

Di nuovo, tutto questo è vero se «i russi hanno già perso». E se invece hanno vinto? Allora il significato di questa lezione per la Cina sarà esattamente il contrario. Cioè, Taiwan tornerà al suo porto d’origine più velocemente di quanto si possa supporre.

 

10.Speriamo che Taiwan stessa si svegli sulla necessità di prepararsi a combattere come hanno fatto gli ucraini, e ripristinare la coscrizione. Non siamo prematuramente disfattisti.

Sarebbe meglio essere realisti, e vedere le cose come stanno, tenendo conto di tutti i fattori. Ma forse il fatto che l’Occidente abbia ideologi come Fukuyama, ipnotizzati dai loro stessi deliri, alla fine è un bene per noi? Se cadono essi stessi vittime delle stesse illusioni che cercano di imporre agli altri e ingannano se stessi come perfettamente sono davvero deplorevoli nel loro aggrapparsi alla virtualità e alle profezie auto compiute dell’impero delle fake news.

11.I droni turchi diventeranno dei bestseller.

Ora i frammenti di questi bestseller vengono raccolti da barboni e saccheggiatori nelle discariche di Ukarine.

12.Una sconfitta russa renderà possibile una “nuova nascita della libertà” e ci farà uscire dalla nostra depressione sullo stato di declino della democrazia globale. Lo spirito del 1989 continuerà a vivere, grazie a un gruppo di ucraini coraggiosi.

Ecco una conclusione eccellente: Fukuyama sa già della «sconfitta della Russia», così come sapeva della “fine della storia” e allora il globalismo sarà salvato. Ma se non sarà così?

Allora non ci sarà più il globalismo.

Dunque, benvenuti di nuovo nel mondo reale, il mondo delle nazioni e delle civiltà, delle culture e delle religioni, il mondo della realtà e della libertà da un campo di concentramento” liberal Dem Usa”  totalitario.

(Aleksandr Dugin, ideeazione.com== ideeazione.com/la-fine-della-storia-mai-avvenuta-e-la-guerra-russa-allordine-liberale/).

 

 

DATE IL BENVENUTO ALL’ORO RUSSO

E AL PETROYUAN CINESE.


Comedonchisciotte.org- Markus - (17 Marzo 2022 )- ci dice  :

(Pepe Escobar- thecradle.co).

 

 

L'Unione economica eurasiatica guidata da Russia e Cina ha appena concordato la creazione di un sistema finanziario e monetario indipendente dalle transazioni in dollari.

C’è voluto molto tempo, ma finalmente stanno venendo alla luce alcuni elementi chiave delle nuove fondamenta del mondo multipolare.

Venerdì, dopo una riunione in videoconferenza, l’Unione Economica Eurasiatica (UEE) e la Cina hanno concordato di iniziare il progetto di un sistema monetario e finanziario internazionale indipendente.

 L’EAEU, che è composta da Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Bielorussia e Armenia, sta stabilendo accordi di libero scambio con altre nazioni eurasiatiche e si sta progressivamente interconnettendo con la Belt and Road Initiative (BRI) cinese.

In pratica, l’idea viene da Sergei Glazyev, il più importante economista indipendente della Russia, un ex consigliere del presidente Vladimir Putin e ministro per l’integrazione e la macroeconomia della Commissione economica dell’Eurasia, l’organismo di regolamentazione della EAEU.

Il ruolo centrale di Glazyev nell’ideazione della nuova strategia economico-finanziaria russa ed eurasiatica è stato esaminato . Aveva previsto la pressione finanziaria occidentale su Mosca anni luce prima di altri.

 

Abbastanza diplomaticamente, secondo Glazyev la motivazione per questa nuova strategia sarebbe dovuta alle “sfide e ai rischi comuni associati al rallentamento economico globale e alle misure restrittive nei confronti dell’EAEU e della Cina.”

Traduzione: la Cina è una potenza eurasiatica tanto quanto la Russia ed entrambe hanno bisogno di coordinare le loro strategie per aggirare il sistema unipolare statunitense.

Il sistema eurasiatico sarà basato su “una nuova valuta internazionale,” molto probabilmente con lo yuan come riferimento, calcolata in base ad un indice comprendente le valute nazionali dei paesi partecipanti e i prezzi delle materie prime. La prima bozza sarà discussa entro la fine del mese.

Il sistema eurasiatico è destinato a diventare una seria alternativa al dollaro USA, poiché l’EAEU può attrarre non solo le nazioni che hanno aderito alla BRI (il Kazakistan, per esempio, è membro di entrambe), ma anche i principali attori dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e dell’ASEAN. I partner dell’Asia occidentale – Iran, Iraq, Siria, Libano – saranno inevitabilmente interessati.

A medio e lungo termine, la diffusione del nuovo sistema si tradurrà nell’indebolimento del sistema di Bretton Woods, che anche i seri operatori/strateghi del mercato statunitense ammettono essere marcio dall’interno. Il dollaro USA e l’egemonia imperiale hanno di fronte un mare in tempesta.

Mostrami l’oro congelato.

Nel frattempo, la Russia deve affrontare un problema serio. Lo scorso fine settimana, il ministro delle finanze, Anton Siluanov, ha confermato che metà dell’oro e delle riserve estere della Russia sono stati congelati dalle sanzioni unilaterali.

 È sconcertante che gli esperti finanziari russi abbiano messo una così grande quantità di ricchezza della nazione dove avrebbe potuto essere facilmente accessibile – e persino confiscata – dall'”Impero della Menzogna” (copyright Putin).

All’inizio, non era esattamente chiaro cosa Siluanov avesse voluto dire. Come potevano Elvira Nabiulina della Banca Centrale e la sua squadra lasciare che metà delle riserve estere e persino l’oro fossero conservati in banche e/o caveau occidentali? O si trattava di una subdola tattica diversiva di Siluanov?

Nessuno è meglio qualificato per rispondere a queste domande dell’inestimabile Michael Hudson, autore della recente edizione rivista di Super Imperialism: The Economic Strategy of the American Empire.

Hudson è stato abbastanza franco: “Quando ho sentito per la prima volta la parola ‘congelato’, ho pensato che questo significasse che la Russia non aveva intenzione di spendere le sue preziose riserve d’oro per sostenere il rublo, cercando di combattere contro un raid in stile Soros proveniente dall’ovest. Ma ora la parola ‘congelato’ sembra significare che la Russia lo aveva mandato all’estero, fuori dal suo controllo.”

“Sembra che, almeno a partire dal giugno scorso, tutto l’oro russo fosse conservato nella Russia stessa. Allo stesso tempo, sarebbe stato naturale tenere titoli e depositi bancari negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, perché è lì che avviene la maggior parte degli interventi sui mercati mondiali dei cambi,” ha aggiunto Hudson.

In sostanza, è ancora tutto da definire: “La mia prima lettura presupponeva che la Russia stesse facendo qualcosa di intelligente. Se era intelligente spostare l’oro all’estero, forse stava facendo quello che fanno le altre banche centrali: “prestarlo” agli speculatori, dietro pagamento di un interesse o di una tassa. Finché la Russia non dice al mondo dove aveva messo il suo oro, e perché, non possiamo capirlo. Era nella Banca d’Inghilterra – anche dopo che l’Inghilterra aveva confiscato l’oro del Venezuela? Era nella Fed di New York – anche dopo che la Fed aveva confiscato le riserve dell’Afghanistan?”

Finora, non ci sono stati ulteriori chiarimenti né da Siluanov né dalla Nabiulina. C’è sempre la possibilità di essere mandati nella Siberia settentrionale per alto tradimento. Hudson aggiunge elementi importanti al puzzle:

“Se [le riserve] sono congelate, perché la Russia paga gli interessi sul suo debito estero in scadenza?

 Potrebbe farli pagare al “congelatore,” per dare a qualcun altro la colpa del default.

Potrebbe ricordare il congelamento da parte di Chase Manhattan dei conti bancari iraniani, con cui l’Iran aveva cercato di pagare gli interessi del suo debito denominato in dollari.

Potrebbe insistere che qualsiasi pagamento da parte dei paesi della NATO sia regolato in anticipo da oro fisico. Oppure potrebbe lanciare i paracadutisti sulla Banca d’Inghilterra e recuperare l’oro – un po’ come Goldfinger a Fort Knox.

Ciò che è importante è che la Russia spieghi cosa è successo e come è stata attaccata, come avvertimento per gli altri Paesi.”

Per concludere, Hudson non poteva non strizzare l’occhio a Glazyev: “Forse la Russia dovrebbe nominare un non Occidentale alla Banca Centrale.”

Il game-changer del petrodollaro.

 

Si è tentati di leggere le parole del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov al vertice diplomatico di Antalya di giovedì scorso come una velata ammissione che Mosca potrebbe non essere stata totalmente preparata per l’artiglieria finanziaria pesante schierata dagli Americani:

“Risolveremo il problema – e la soluzione sarà quella di non dipendere più dai nostri partner occidentali, siano essi governi o aziende che agiscono come strumenti di aggressione politica occidentale contro la Russia invece di perseguire gli interessi delle loro imprese. Faremo in modo di non trovarci mai più in una situazione simile e che né uno Zio Sam né nessun altro possa prendere decisioni volte a distruggere la nostra economia. Troveremo un modo per eliminare questa dipendenza. Avremmo dovuto farlo molto tempo fa.”

Quindi, il ‘molto tempo fa’ inizia ora. E uno dei suoi assi sarà il sistema finanziario eurasiatico.

Nel frattempo, ‘il mercato’ (cioè il casinò speculativo americano) ha ‘giudicato’ (secondo i suoi oracoli autoprodotti) che le riserve d’oro russe – quelle rimaste in Russia – non possono sostenere il rublo.

Non è questo il problema – a vari livelli. Gli oracoli autocostruiti, a cui è stato fatto il lavaggio del cervello per decenni, credono che l’Egemone detti le regole del “mercato.” Questa è mera propaganda. Il fatto cruciale è che, nel nuovo paradigma emergente, le nazioni della NATO rappresentano al massimo il 15% della popolazione mondiale.

 La Russia non sarà costretta a praticare l’autarchia perché non ne ha bisogno: la maggior parte del mondo – come abbiamo visto nel lunghissimo elenco delle nazioni non sanzionatrici – è pronta a fare affari con Mosca.

 

L’Iran ha mostrato come si fa. I commercianti del Golfo Persico hanno confermato a The Cradle che l’Iran sta vendendo non meno di 3 milioni di barili di petrolio al giorno anche adesso, anche senza aver firmato il JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action agreement, attualmente in fase di negoziazione a Vienna). Il petrolio viene rietichettato, contrabbandato e trasferito dalle petroliere nel cuore della notte.

Un altro esempio: l’Indian Oil Corporation (IOC), un enorme raffinatore, ha appena comprato 3 milioni di barili di Ural russo dal trader Vitol con consegna a maggio. Non ci sono sanzioni sul petrolio russo – almeno non ancora.

Il piano riduzionista di Washington, alla Mackinder, è quello di manipolare l’Ucraina come una pedina usa e getta per fare terra bruciata davanti alla Russia, e poi colpire la Cina.

Essenzialmente, un divide et impera per distruggere non solo uno, ma i due concorrenti di pari livello in Eurasia che stanno avanzando a passo di marcia come partner strategici completi.

Come la vede Hudson: “La Cina è nel mirino, e quello che è successo alla Russia è una prova generale di ciò che potrebbe succedere alla Cina. In queste condizioni, meglio rompere prima che dopo. Perché la leva ora è maggiore.”

Tutto il blaterare sul “crollo dei mercati russi,” la fine degli investimenti stranieri, la distruzione del rublo, un “embargo commerciale totale,” l’espulsione della Russia dalla “comunità delle nazioni” e così via – questo è per il pubblico zombificato.

L’Iran ha avuto a che fare con lo stesso problema per quarant’anni, ed è sopravvissuto.

In una storica e poetica giustizia, nelle parole di Lavrov, ora capita che Russia e Iran stiano per firmare un accordo molto importante, che potrebbe essere un equivalente della partnership strategica Iran-Cina. I tre principali nodi dell’integrazione dell’Eurasia stanno perfezionando la loro continua interazione e, prima o poi, potrebbero utilizzare un nuovo sistema monetario e finanziario indipendente.

Ma in arrivo c’è ancor più giustizia poetica, che ruota intorno al game-changer definitivo. Ed è arrivato molto prima di quanto pensassimo.

L’Arabia Saudita sta considerando di accettare lo yuan cinese – e non i dollari americani – per vendere petrolio alla Cina. Traduzione: Pechino ha detto a Riyadh che questo è il nuovo corso. La fine del petrodollaro è a portata di mano – e questo è il vero chiodo nella bara dell’egemone indispensabile.

Nel frattempo, c’è un mistero da risolvere: dov’è l’oro russo congelato?

(Pepe Escobar- thecradle.co= thecradle.co/Article/columns/7975).

 

 

 

 

 

LA PANDEMIA ENTRA NELLA

FASE FINALE, ECCO IL VERO SCOPO.

Comedonchisciotte.org- Markus-(Joseph Mercola - (04 Marzo 2022)- ci dicono : 

(Joseph Mercola-articles.mercola.com).

 

La storia in breve.

 Il 21 febbraio 2022, il parlamento canadese ha approvato la mozione del primo ministro Justin Trudeau per invocare la legge sulle emergenze in risposta alla protesta pacifica dei camionisti contro i mandati vaccinali.

 Ai sensi della legge, le banche canadesi possono sequestrare i conti bancari personali di chiunque sia sospettato di aver partecipato o di sostenere la protesta, e questi poteri di sorveglianza finanziaria sono destinati a diventare permanenti.

 Il 14 febbraio 2022, il ministro delle finanze canadese Chrystia Freeland aveva affermato che il governo stava utilizzando l’Emergencies Act per ampliare le leggi canadesi contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, in modo da comprendere le piattaforme di crowdfunding e i loro fornitori dei servizi di pagamento.

 L’estensione del potere di sorveglianza richiede che tutte le transazioni digitali, incluse quelle in criptovalute, siano segnalate al Fintrac (Financial Transactions and Reports Analysis Center of Canada).

 Quello che sta succedendo in Canada dovrebbe essere un campanello d’allarme per il mondo intero. I governi intendono controllare il dissenso attraverso il ricatto finanziario, motivo per cui stanno spingendo anche per valute digitali programmabili delle banche centrali (CBDC – central bank digital currencies).

 La valuta programmabile è denaro digitale programmato per garantire che possa essere speso solo per elementi essenziali o beni che un datore di lavoro o un governo ritiene ragionevoli.

In altre parole, l’emittente del denaro avrebbe il controllo completo su come spendete il denaro in vostro possesso e potrebbe punirvi per opinioni o comportamenti indesiderabili, limitando la vostra capacità di acquisto o sequestrando del tutto i vostri fondi.

Il 21 febbraio 2022, il parlamento canadese ha approvato la mozione del primo ministro Justin Trudeau (fedele seguace di Klaus Schwab-il nuovo Hitler Ndr.) di per invocare la legge sulle emergenze, con 185 voti favorevoli e 151 contrari, in risposta alla pacifica protesta dei camionisti contro gli obblighi vaccinali .

Sebbene Trudeau, in una conferenza stampa del 14 febbraio 2022, avesse promesso che la legge sarebbe stata limitata in tempo, posizione geografica e portata, sta già rinnegando quella promessa.

I poteri di sorveglianza finanziaria saranno ampliati in modo permanente.

L’atto è stato invocato per consentire al governo di disperdere fisicamente il convoglio dei camionisti senza realmente ascoltare la loro denuncia, e per punire chiunque avesse appoggiato la protesta.

In base alla legge, le banche sono autorizzate a sequestrare i conti bancari personali di chiunque sia sospettato di aver partecipato alla protesta o di averla sostenuta con una donazione di appena 25 dollari. È inquietante che i poteri di sorveglianza sulle transazioni finanziarie concessi dalla legge siano destinati effettivamente a diventare permanenti. Come riportato da National Review :

“In una conferenza stampa del 14 febbraio, il ministro delle finanze canadese Chrystia Freeland ha affermato che il governo stava utilizzando la legge sulle emergenze per ‘ampliare il campo di applicazione delle norme canadesi contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, in modo da comprendere le piattaforme di crowdfunding e i fornitori dei servizi di pagamento che le utilizzano.’

Tale estensione richiede che tutte le forme di transazione digitale, comprese quelle in criptovalute, siano segnalate al Fintrac (Financial Transactions and Reports Analysis Center of Canada).

‘A partire da oggi, tutte le piattaforme di crowdfunding e i fornitori di servizi di pagamento che le usano dovranno essere registrati con Fintrac e dovranno segnalare transazioni grandi e sospette”, ha affermato la Freeland.

Ha giustificato la mossa come un modo per ‘attenuare il rischio’ di  ‘fondi illeciti’ e per ‘aumentare la qualità e la quantità delle informazioni ricevute da Fintrac e renderle disponibili per le indagini delle forze dell’ordine’ …

La Freeland ha detto che il convoglio dei camionisti, che si erano radunati per protestare contro le restrizioni Covid, aveva “evidenziato il fatto che le risorse e i meccanismi del finanziamento digitale ‘non erano stati rilevati’ dalle preesistenti norme del governo canadese sui poteri di sorveglianza.

Di conseguenza, ha affermato che ‘il governo presenterà un disegno di legge per fornire a FinTrac quest’autorità su base permanente.'”

Come notato da National Review, possiamo già prevedere cosa farà il governo canadese con questi maggiori poteri di sorveglianza. Stiamo vedendo palesarsi le loro intenzioni.

Invocando l’Atto, Trudeau si è dato il potere unilaterale di distruggere la vita di quei Canadesi che non saranno d’accordo con lui, indipendentemente dal problema in questione.

Senza un’ingiunzione del tribunale o un giusto processo, il governo può ora bloccare i conti bancari, annullare le polizze assicurative e revocare le patenti di guida, e le vittime non hanno possibilità di fare ricorso o di porvi rimedio.

“Tutto questo, ovviamente, va contro la promessa di Trudeau che i poteri di emergenza sarebbero stati temporanei”, osserva National Review, aggiungendo :

“Quando aveva annunciato la sua intenzione di invocare l’Atto, [Trudeau] aveva promesso al popolo canadese che le estensioni sarebbero state ‘limitate nel tempo, geograficamente mirate, nonché ragionevoli e proporzionate alle minacce da affrontare.’ Neanche una singola parte di quella frase si è rivelata vera”.

Il governo vuole decidere come dovrete spendere i vostri soldi.

Quello che sta succedendo in Canada dovrebbe essere un campanello d’allarme per il mondo intero. Ci stanno mostrando esattamente cosa c’è in serbo per tutti noi. In pratica, i governi controlleranno il dissenso attraverso la tirannia finanziaria e il ricatto.

Il prossimo passo in questa direzione sarà la messa in pratica, in tutto il mondo, della valuta digitale programmabile. Come riportato da The Telegraph nel giugno 2021, la Banca d’Inghilterra ha già iniziato a muoversi per una valuta digitale programmabile emessa dalla banca centrale (CBDC),e non c’è dubbio che questo sia il piano di tutte le banche centrali del mondo.

Ne aveva parlato un membro del consiglio di amministrazione della Banca centrale Europea, Fabio Panetta, alla conferenza sul futuro del denaro digitale tenutasi a Roma il 10 dicembre 2021.

Cosa si intende per valuta “programmabile”? Come spiegato da The Telegraph , “il denaro digitale potrebbe essere programmato per garantire che venga speso solo per l’acquisto di beni essenziali o per i beni che un datore di lavoro o il governo ritengano ragionevoli”. In altre parole, l’emittente del denaro avrebbe il controllo completo sulle modalità di spesa del destinatario.

“Tom Mutton, un direttore della Banca d’Inghilterra, ha detto durante una conferenza… che la programmazione potrebbe diventare una caratteristica fondamentale di qualsiasi futura valuta digitale di una banca centrale…” riferisce The Telegraph.

“Ha detto… cosa succederà se uno dei partecipanti ad una transazione imporrà una restrizione [sull’uso futuro del denaro]? Potrebbero derivarne dei risultati socialmente favorevoli, come impedire un’attivita considerata in qualche modo socialmente dannosa. Ma, allo stesso tempo, potrebbe comportare una restrizione della libertà’ personale”.

Il controllo assoluto attraverso la schiavitù finanziaria.

Che la valuta programmabile possa limitare la libertà è probabilmente l’eufemismo del secolo. È un dato più che certo. Immaginate che il vostro datore di lavoro, il governo e la stessa banca centrale abbiano il privilegio di dettare come dovrete spendere il vostro denaro!

Immaginate una terza parte che decide quanto potete spendere per l’affitto, che tipo di cibo o che vestiti potete comprare, o quali hobby vi potete permettere e quando. Questo è il potere che intendono ottenere, e gli eventi attuali in Canada lo dimostrano.

I “risultati socialmente benefici” a cui allude Mutton è il fatto che una conventicola di non eletti avrà la capacità di micro-gestire le tue finanze personali e quindi dettare il tuo comportamento in ogni area della tua vita. C

ome notato dall’attivista e conduttore radiofonico britannico Maajid Nawaz nella clip di Joe Rogan qui sopra, con una CBDC programmabile il governo britannico avrebbe il controllo completo su chiunque non sia d’accordo con le sue politiche o le sue attività.

Ad esempio, con un’ulteriore sorveglianza, [il governo] avrebbe potuto capire che [Mutton] aveva intenzione di apparire nello show di Rogan e quindi avrebbe potuto semplicemente riprogrammare con un clic del mouse la sua CBDC, in modo da impedirgli l’acquisto di un biglietto aereo.

Quindi niente show.

Naturalmente, le CBDC non saranno una cosa a sé stante. Sono progettate per essere utilizzate insieme ad una ID digitale e ad un punteggio di credito sociale, come quello in vigore in Cina.

I passaporti vaccinali COVID sono un tipo di piattaforma che potrebbe essere utilizzata per uno scopo del genere, ma, anche se uno stato o un Paese rifiutasse i passaporti vaccinali, non pensate per un solo momento di essere fuori pericolo, neanche per idea. È probabile che introducano comunque un sistema di identificazione digitale, che avrà esattamente la stessa funzione.

La leadership globale è stata infiltrata.

Nell’intervista completa a Rogan, Nawaz continua a discutere di come i governi di tutto il mondo sono stati infiltrati dai membri del World Economic Forum (WEF) di Klaus Schwab (il nuovo Hitler.Ndr), la cui agenda è attuare l’autoritarismo globale.

Come riportato da Life Site News :

“… il WEF di Klaus Schwab  ha insediato i suoi membri in ruoli di leadership nazionale in tutto il mondo per promuovere la tentacolare agenda autoritaria dell’organizzazione.

Spiega che i leader dei governi di tutto il mondo hanno iniziato a revocare i mandati COVID-19 e le restrizioni, pur lasciando in atto un apparato di tracciamento digitale e di identificazione che costituisce la fase embrionale di un sistema di punteggio di credito sociale digitale.

Secondo Nawaz, il WEF, durante la presidenza Schwab (nuovo Hitler ), ha lavorato per “incorporare nei governi le persone iscritte” all’agenda del Grande Reset.

 ‘Questo lo dicono loro stessi dicono”, ha ribadito Nawaz, sottolineando che il cosiddetto Grande Reset di Klaus Schwab , i cui sostenitori hanno notoriamente affermato che entro il 2030 le persone “non possederanno nulla e saranno felici”, è spiegato in dettaglio sul sito web del WEF.

In un libro del 2020 intitolato “COVID-19: The Great Reset”, Schwab (il nuovo Hitler )aveva apertamente affermato che la risposta alla COVID-19 avrebbe dovuto essere utilizzata per “rinnovare tutti gli aspetti delle nostre società e delle nostre economie, dall’istruzione, ai contratti sociali, alle condizioni di lavoro”…

Il WEF d Klaus Schwab ha chiaramente espresso  il suo interesse nel perseguire un sistema di ID digitale globale. ‘

Quindi, questo sarà un processo continuo per spostare lentamente i paletti’, ha ipotizzato Rogan. ‘Verso un’autoritarismo sempre più spinto’, aggiunge Nawaz. ‘Società del controllo. È tutto lì. Ce l’hanno detto.'”

In che modo esattamente il WEF di Klaus Schwab si è infiltrato nei governi e nei ruoli di leadership in tutto il mondo?

In parte facendo eleggere o insediare in posizioni chiave i membri del suo gruppo, gli Young Global Leaders. Vi sorprenderebbe sapere che Trudeau è passato per il programma Young Global Leaders di Schwab?

Altri membri la cui mentalità dittatoriale non può più essere mascherata sono il primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, e il presidente francese Emmanuel Macron. Anche Bill Gates e il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, hanno seguito il programma, ed entrambi stanno chiaramente sostenendo e promuovendo l’agenda del Grande Reset attraverso le loro rispettive iniziative imprenditoriali.

I globalisti dittatoriali  intendono prendere il controllo dei sistemi sanitari in tutto il mondo.

Tuttavia, i vostri soldi non sono l’unica cosa che la cabala globalista vuole controllare. In un articolo del 18 febbraio 2022, il Dr. Peter Breggin, autore di “COVID-19 and the Global Predators: We Are the Prey” , avverte che la prossima mossa nella guerra dei globalisti contro l’umanità prevede il controllo dei sistemi sanitari di tutto il mondo :

 

“Abbiamo scoperto la prossima mossa dei predatori globali, già in atto, nei loro crescenti assalti contro la libertà individuale e politica. Il prossimo grande assalto alla libertà umana prevede l’acquisizione legalizzata dei sistemi sanitari nazionali da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Questo attacco furtivo, con i suoi piani iniziali già sostenuti da molte nazioni, avrà piena attuazione nel 2024 se non verrà rapidamente riconosciuto e combattuto! …

L’influenza comunista cinese sull’OMS è stata solida per più di un decennio, e il partito è stato in grado di installare Tedros senza alcuna concorrenza.

[Tedros] è il primo e unico Direttore Generale a non essere un medico ma un politico comunista. Ora il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, noto semplicemente come Tedros, ha svelato i piani per impadronirsi della salute globale.

Mentre si rivolgeva al Comitato Esecutivo dell’OMS il 24 gennaio 2022, il Direttore generale Tedros ha spiegato il suo piano sanitario globale, inclusa la priorità finale per il suo enorme schema: “La quinta priorità è rafforzare urgentemente l’OMS come l’autorità guida e dirigente della salute globale, al centro dell’architettura sanitaria globale.’

Le parole conclusive di Tedros nel suo rapporto al comitato esecutivo sono agghiaccianti nella loro grandiosità ed echeggiano le esortazioni marxiste alla folla esultante di Stalin, Mao, o Xi Jinping:

“Siamo un solo mondo, abbiamo una sola salute, siamo un’unica OMS”. Tedros cerca di diventare il super-Fauci del mondo e, come Fauci, lo sarà per conto dei predatori globali”.

Fascismo sanitario.

Come spiegato da Breggin, l’acquisizione dell’assistenza sanitaria globale era iniziata  con la Decade of Vaccines di Gates, annunciata nel 2010 all’incontro annuale del WEF di Klaus Schwab a Davos. A quel tempo, Gates aveva installato il dottor Anthony Fauci nel suo comitato consultivo sui vaccini, garantendo così ai suoi progetti il sostegno del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), di cui Fauci era a capo.

Breggin continua :

“Un tema di discussione per il Decennio dei Vaccini era stato ‘Un’iniziativa di partenariato pubblico-privato per promuovere il progresso nello sviluppo e nella consegna dei vaccini”, essenzialmente il precursore del Grande Reset, che invocava una governance mondiale della salute pubblica e privata unita nello spirito del nazi-fascismo.

Nel 2012, Gates aveva ottenuto l’approvazione ufficiale delle Nazioni Unite per il suo schema, stabilendo un’ampia rete di predatori globali volti a sfruttare e dominare l’umanità attraverso la sanità pubblica.

La Cina comunista avrebbe giocato un ruolo di primo piano attraverso il controllo delle Nazioni Unite e sull’OMS e tramite le sue strette relazioni con i predatori globali, come Bill Gates, Klaus Schwab (il nuovo Hitler), Mike Bloomberg, i dirigenti della Big Tech, e molti altri miliardari e leader mondiali.

Un decennio dopo, durante la COVID-19, l’OMS aveva dimostrato la sua utilità ai predatori indirizzando la scienza, la medicina e la salute pubblica verso la soppressione delle libertà umane e la generazione di ricchezza e potere per i globalisti”.

Con il pretesto di una pandemia globale, l’OMS, il WEF e tutti i suoi leader insediati nei vari governi e nel settore privato, sono stati in grado di lanciare un piano il cui sviluppo aveva richiesto decenni.

La pandemia è stata la copertura perfetta. In nome del mantenimento della “sicurezza” dal contagio, i globalisti hanno giustificato attacchi senza precedenti alla democrazia, alle libertà civili e alle libertà personali, compreso il diritto di scegliere il trattamento medico.

Ora, l’OMS si sta attrezzando per rendere permanente la sua leadership sulla pandemia e per estenderla ai sistemi sanitari di ogni nazione. “L’idea è ‘il principio della salute per tutti’ -un’assistenza sanitaria universale organizzata dall’OMS come parte del Grande Reset”, spiega Breggin.

Sta per essere stabilito un “Trattato Pandemico”.

Il 24 maggio 2021 il Consiglio Europeo ha annunciato il suo sostegno all’istituzione di un Trattato Pandemico internazionale, in base al quale l’OMS avrà il potere di sostituire le legislazioni dei singoli Paesi con una propria normativa, in nome della “prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie” .

“Il mondo ha già visto come una qualsiasi emergenza pandemica, reale o inventata, ora o in futuro, potrebbe giustificare la presa di possesso da parte dell’OMS della totalità delle operazioni di governo di nazioni sovrane, derubando le popolazioni delle loro libertà e schiacciando completamente le repubbliche democratiche del mondo”, avverte Breggin (15).

“Lo spirito del comunismo globalista si sente in tutto il documento. Ci viene detto che lo “scopo” della nuova strategia sarà “guidato da uno spirito di solidarietà, ancorato ai principi di equità, inclusione e trasparenza.’ Notate come in tutte le dichiarazioni dei predatori globali non si parli di diritti individuali, libertà politica o sovranità nazionale.

Il grande motore del progresso umano, la libertà umana, sarà sostituito dal grande distruttore dell’umanità, il collettivismo, sotto il dominio dell’élite. Nascosti nel rapporto, i veri obiettivi… Ecco tre scopi principali o obiettivi del trattato proposto:

1.)- risposta ad eventuali future pandemie, in particolare garantendo l’accesso equo ed universale a soluzioni mediche, come vaccini, medicinali e diagnostica.

2.)- un quadro sanitario internazionale più forte, con l’OMS come autorità coordinatrice in materia di salute globale.

3.)- l’approccio “One Health”, che unifica la salute degli esseri umani, degli animali e del pianeta.

Il rapporto aggiunge: “Più specificamente, uno strumento del genere può migliorare la cooperazione internazionale in una serie di settori prioritari, come la sorveglianza, le minacce e gli interventi, ma anche, in generale, può aumentare la fiducia nel sistema sanitario internazionale”.

Chiaramente, [il Consiglio Europeo] stava preparando il terreno per l’annuncio di Tedros del 24 gennaio 2022, secondo cui l’OMS avrebbe rilevato il sistema sanitario internazionale”.

Anche il vostro cibo sarà sotto il loro controllo.

Oltre alle finanze e all’assistenza sanitaria, la cabala globale intende controllare anche il vostro approvvigionamento alimentare e dettare ciò che si potrà o no mangiare, in nome della lotta al cambiamento climatico e per la salvezza del pianeta.

Il Grande Reset  è davvero l’azzeramento della vita e della società così come le conosciamo. Non una singola area sarà lasciata intatta.

Sviluppo sostenibile, Agenda 21, Agenda 2030, Nuova Agenda Urbana, Quarta Rivoluzione Industriale , “Build Back Better”), economia verde, Green New Deal, accordo di Parigi sul clima e movimento per il riscaldamento globale, si riferiscono tutti all’agenda del Grande Reset (ne fanno parte) e alla sua economia basata sulle risorse.

L’obiettivo comune di tutti questi movimenti e di questi programmi è quello di catturare tutte le risorse del mondo – la loro proprietà – a favore di una “piccola cabala globale” che ha le conoscenze per programmare i sistemi informatici che, alla fine, scandiranno la vita di tutti.

Quando parlano di “redistribuzione della ricchezza”, ciò a cui in realtà si riferiscono è la redistribuzione delle risorse da noi a loro.

L’obiettivo è che tu non possieda nulla. Tutto ciò di cui avrai bisogno, dalla maglietta che indossi al tetto sulla testa, lo dovrai prendere in affitto dai proprietari globalisti.

Anche il cibo che metti in bocca dovrebbe essere sotto il loro completo controllo. A tal fine, il WEF di Klaus Schwab  ha collaborato con il Forum EAT, che definirà l’agenda politica per la produzione alimentare mondiale. Il Forum EAT è stato co-sponsorizzato dal Wellcome Trust, a sua volta fondato con l’aiuto finanziario di GlaxoSmithKline.

EAT collabora con quasi 40 amministrazioni cittadine in Africa, Europa, Asia, Nord e Sud America e Australia e mantiene stretti rapporti con le aziende produttrici di carne surrogata, come Impossible Foods, co-finanziata da Google, Jeff Bezos e Bill Gates . Gates ha anche accaparrato terreni agricoli, diventando uno dei più grandi proprietari terrieri privati degli Stati Uniti .

EAT ha sviluppato una “Dieta della salute planetaria” progettata per essere applicata a livello globale sulla popolazione, che comporta la riduzione dell’assunzione di carne e latticini fino al 90% e la loro sostituzione con cibi realizzati in gran parte in laboratorio, insieme a cereali e prodotti ricchi di grassi insaturi vegetali .

Non sorprende che Gates stia esortando le nazioni occidentali a smettere del tutto di mangiare carne  e che, negli ultimi tre anni, siano stati pubblicati articoli che insistono sul fatto che le persone hanno bisogno di abituarsi a mangiare insetti e bere liquami recuperati , tutto in nome della sostenibilità e della salvezza del pianeta.

Visto che siamo in grado di prevedere il piano dei globalisti con la massima chiarezza, abbiamo l’obbligo, per le generazioni future, di resistere, denunciare e rifiutare qualsiasi implementazione dell’agenda tecnocratica.

Possiamo vincere, per il semplice fatto che siamo molti di più di loro, ma dobbiamo essere espliciti al riguardo: dobbiamo unire le forze e presentare un fronte unito, resistendo pacificamente, come i camionisti canadesi.(Joseph Mercola).

 

 

 

 

UFFICIALE SCRIVE AL CAPO DI STATO

MAGGIORE DELLA DIFESA: FEDELTÀ

ALLA SOVRANITÀ DEL POPOLO. NON A DRAGHI.

Comedonchisciotte.org - redazione CDC-(14 Marzo 2022 )- ci dice:

Riceviamo e pubblichiamo una accorata lettera di un ufficiale delle nostre forze armate indirizzata all’attuale Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone. Si firma come “MILITE IGNOTO”, anche se noi lo abbiamo conosciuto.

Il testo che segue rappresenta, una volta di più, quanto l’opera di divisione e frantumazione della società italiana abbia raggiunto anche quei settori che sono deputati, secondo Costituzione, alla nostra Difesa. Discriminazione, emarginazione, esclusione sociale, violazione della dignità umana e costrizione, ricatto. Un mix esplosivo ed antidemocratico che colpisce indistintamente chi non si allinea.

Disobbedire a leggi ingiuste diventa quindi un dovere per chi ha fatto un giuramento di fedeltà alla Patria (che include l’estremo sacrificio a difesa della collettività nazionale), proprio come “MILITE IGNOTO”:

ha scelto liberamente di non vaccinarsi e ha perso lo stipendio.

Scrive sotto pseudonimo, per ovvi motivi, ma rappresenta tutti quegli italiani che hanno a cuore la democrazia e lo stato di diritto; tutti quelli che, soprattutto in tempi di guerra, non vogliono piegarsi e che lottano quotidianamente contro l’Ingiustizia.

 

AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

Egregio Comandante, come d’obbligo ed educazione, prima mi presento.

Sono un MILITE IGNOTO, fra i tanti che mi accingo qui a rappresentare in questa mia lettera.

Mi permetto in premessa di aggiungere che questa lettera è stata scritta non a due ma a migliaia di mani, come se portasse in calce migliaia di firme, quelle di Ufficiali, Sottufficiali e uomini e donne di truppa di tutte le Forze Armate che hanno prestato totale fedeltà e la massima lealtà verso le istituzioni militari e civili, dal giovane soldato al Generale di Corpo d’Armata, con alle spalle, chi pochi mesi, chi decenni di onorato e spesso duro servizio.

La prego di credermi quando dico che nessuno di noi può essere visto, nell’ esprimere dissenso verso le ultime direttive, come un fanatico o peggio ancora come un sobillatore verso le libere istituzioni anzi, semmai, siamo e rimarremo sempre uomini e donne che sostengono con forza e tenacia la democrazia e la libertà della nostra Patria.

Siamo dei Patrioti che, in quanto tali, si sentono di ricorrere anche al dissenso laddove i valori che hanno reso meravigliosa la nostra Patria vengano minati.

Il pacifico e disciplinato dissenso, oltretutto anche contemplato nel nostro Codice Dell’Ordinamento Militare (COM Dlgs 66/2010 art. 1349, Il militare al quale è impartito un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine e di informare al più’ presto i superiori. ) non è forse una delle più alte forme di patriottismo laddove anche solo un dubbio possa sorgere sulla liceità di una legge di stato?

La disciplina del militare non è forse l’osservanza consapevole delle norme attinenti allo stato di militare in relazione ai compiti istituzionali delle Forze armate e alle esigenze che ne derivano ( art. 1346 COM)?

Ora, per un disegno, a tutti noi in verità ignoto, notiamo con il massimo dispiacere e delusione, che questo nostro forte attaccamento ai valori di democrazia è attualmente vessato dalle azioni attuate dalle recenti delibere nei nostri riguardi.

Mi permetta, in tale ambito, di segnalarle l’inaccettabile compressione dei diritti costituzionali discendente dalla disposizione di cui al D.L. 172/2021 laddove prevede che il militare, ed altre categorie di civili, che decidano di non sottoporsi alla vaccinazione vengano collocati in sospensione dalla prestazione lavorativa senza emolumento alcuno.

E’ del tutto evidente che lo scopo è quello di coartare la volontà e vincere le legittime perplessità di quanti nutrono dubbi circa l’efficacia dei pretesi vaccini (con riferimento ad esiti infausti della malattia Covid19 poiché è stato acclarato che non impediscono la diffusione del virus) e temono gli ignoti e non indagati effetti collaterali nel medio e lungo periodo.

Nel nostro caso l’art.893 del COM (legge speciale non derogabile da legge ordinaria se non espressamente normato) prevede che:

“1. Il militare in servizio permanente è fornito di rapporto di impiego che consiste nell’esercizio della professione di militare.

2. Il rapporto di impiego può essere interrotto, sospeso o cessare solo in base alle disposizioni del presente codice.”

Da questo emerge in modo evidente come la disposizione in commento in ordine alla sospensione per mancata ottemperanza all’obbligo vaccinale non possa trovare applicazione nel caso delle forze militari essendo queste disciplinate da una normativa speciale ed in quanto tale, modificabile e derogabile da normativa parimenti speciale.

Anche a voler ritenere efficace la disposizione in parola nonostante il chiaro dettato normativo, in ossequio ai principi di equità, proporzionalità e ragionevolezza del provvedimento che è necessario applicare ai fini di una lettura costituzionalmente orientata della disposizione, dovrebbe essere applicato nel caso di specie l’art. 920 COM che recita:

“1. Al militare durante la sospensione dall’impiego compete la metà degli assegni a carattere fisso e continuativo…”.

Seppur in assenza nel COM di una esatta fattispecie “sospensiva” corrispondente ai dettami del DL172/21, sembrerebbe quasi inconcepibile, oltre che vessatorio e discriminatorio, poter concedere, ad un militare imputato in un procedimento per reato penale (art. 916 del COM) o sotto grave procedimento disciplinare (art. 917 COM), una sospensione con metà degli assegni fissi o continuativi, laddove invece si arriva al totale azzeramento di questi ultimi per un militare che, per scelta consapevole, ha deciso di non vaccinarsi.

 Neanche il peggior “potenziale” criminale subirebbe questa sanzione secondo i dettami del COM, mentre esiste il rischio di vedere famiglie, fatte da uomini e donne in divisa che finora hanno servito con onore il proprio Paese, arrivare a perdere la dignità ed il rispetto della persona umana, diritti, questi, inviolabili anche per il peggiore dei criminali.

Quando ci si considera patrioti, si ripensa sempre al giuramento fatto ed ai significati che quella promessa ci ha trasmesso. La promessa fatta attraverso il nostro giuramento di fedeltà alla “Repubblica” Italiana, alla “Costituzione” ed alle leggi (immagino si intendano quelle non incostituzionali) assume oggi ancor più importanza laddove (INFORMAZIONI DELLA DIFESA 6/2011):

FEDELTÀ , che vuol dire onore, dedizione, obbedienza e sacrificio, si rivolge non ad una parte dello Stato (quelle che per lo più identificano l’apparato centrale di Governo, lo Stato-apparato o lo Stato-legislatore), ma all’intera organizzazione politica sovrana del popolo italiano; l’osservanza della Costituzione e delle leggi è traducibile nel rispetto giuridico delle norme (tutte le norme con le loro specialità ); il sacro dovere della difesa della Patria, si traduce nell’ obbligo morale di dissentire per garantirlo; l’accettazione dello status di militare, che consiste nell’assunzione di rischi e di obblighi e nel rispetto della disciplina, quale condizione dell’ordinamento militare (garantita dal COM).

 

In conclusione il dovere di fedeltà alla Costituzione, sancito dall’art.54, ha un contenuto aperto, che dipende dai vincoli assunti dal singolo individuo nei confronti dell’ordinamento, dalla concreta sussistenza di pericoli per la democrazia, ordinamento militare che si relaziona con quello statuale attraverso il principio: “l’ordinamento delle Forze Armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”.

Oggi, a pochi giorni dall’inizio delle procedure di attuazione del D.L. 172/2021, ci sono parecchie migliaia di suoi SOLDATI, PATRIOTI, che oltre ad essere meritevoli, rispettosi ed attaccati alla lucentezza delle stellette che indossano ed ai valori espressi e sentiti del loro solenne giuramento, si sentono ora come indifesi e senza via di uscita per una scelta che oltretutto, oggi, è ancora formalmente e legittimamente concessa.

Mi rivolgo pertanto a Lei in quanto nel ruolo che riveste rappresenta l’eccellenza militare fra i militari, mi rivolgo in particolare all’eccellenza di spirito e giustizia, di lealtà ed onore.

Indipendentemente da quello che Lei crede sia giusto o sbagliato in materia di vaccinazione, non dovrebbe permettere che i suoi uomini e donne siano posti ad un bivio della loro vita, e con loro le migliaia di mogli, mariti e figli, con l’ingiusta mannaia della sottrazione dello stipendio non compendiata dal Codice che hanno sempre seguito e che sempre seguiranno.

Le chiedo umilmente di considerare l’applicabilità dell’art. 920 COM al caso che ci occupa.

Tutti noi confidiamo in Lei, come figura responsabile che ha a cuore la tutela dei suoi uomini e donne in divisa, nel fare in modo che non siano offese giustizia, dignità ed equità.

(Jacopo Brogi).

 

 

 

 

 

 

La Ue manda le armi in Ucraina per

 combattere contro la Russia, ma si tiene

 il gas russo. Siamo al ridicolo!

 Inuovivespri.it  -Redazione -( 2 marzo 2022)- ci dice:

 

La verità è che, dopo oltre 40 anni, USA, Nato e le multinazionali stanno prendendo  una ‘scoppola’ micidiale.

La guerra in Ucraina è il diretto proseguimento della politica aggressiva di Barack Obama, vera espressione delle multinazionali ultra-liberiste (Dem Usa) e globaliste.

Il progetto  dei Democratici americani ,liberal – ormai da anni al servizio delle multinazionali – è quello di trasformare l’Ucraina in un avamposto Nato a pochi chilometri dalla Russia per avviare lo ‘sfondamento’ in Russia trasformando questo Paese in un ‘mercato’ coloniale. Ma gli sta andando di ‘traverso’.

La guerra in Ucraina è scoppiata mentre  i massoni e predoni della Ue stavano ‘addentando’ la Polonia, ma anche mentre in Italia è in corso l’attacco ai gestori della coste italiane (in pratica le spiagge) da parte delle multinazionali  straricche.

L’Italia ha già pagato e continua a pagare un prezzo elevatissimo ai ‘lupi’ delle multinazionali che oggi controllano l’Unione europea globalista.

Invece di raccontare baggianate su Putin, l’Unione europea si dovrebbe chiedere se Russia e Cina se fermeranno a Kiev, o se continueranno a rimettere un po’ di ordine anche altrove.

La verità è che, dopo oltre 40 anni, USA, Nato e le multinazionali stanno prendendo o una ‘scoppola’ micidiale.

Un paio di ‘numeri’ in queste ore di grande tensione e di grande confusione saltano agli occhi.

 In primo luogo c’è l’inflazione nell’Eurozona che – ufficialmente – è di poco superiore al 5%.

In secondo luogo c’è l’aumento del costo dell’energia, di poco inferiore al 50%. Come sia possibile un tasso d’inflazione di poco più del 5% a fronte di un aumento del costo dell’energia di poco meno del 50% non si capisce, visto che quasi tutti i settori produttivi non possono fare a meno dell’energia.

Ma ormai, nell’Unione europea ultra-liberista(Dem Usa) e globalista, la disinformazione è la regola. I cittadini vanno presi per i fondelli e basta. Altra stranezza:

in queste ore si discute penalizzare la Russia nelle attività commerciali, ovvero di escludere questo Paese da tutte le transazioni  effettuate attraverso il solido e consolidato sistema Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication).

Stranamente, il gas che la Russia esporta verso l’Europa non verrebbe colpito da queste penalizzazioni.

L’Europa, ovviamente, ci fa una figura da due soldi: manda le armi all’Ucraina per combattere contro la Russia e i pende il gas russo. Siamo al ridicolo.

Ma, se osserviamo bene quello che sta succedendo, ci accorgiamo che lasciar passare il gas russo verso l’Europa è conveniente per la Ue, che non saprebbe in questo momento come rimpiazzare il gas russo; ma è ultra-conveniente per la Russia, sia perché si prende i soldi europei per la vendita del gas, sia perché con il gas, in alcun Paesi dell’Europa – Italia in testa – sta succedendo lo stesso un grandissimo ‘casino’.

 I russi sanno che il sistema liberista (Dem Usa)è fatto soprattutto di speculazioni e di speculatori.

 E infatti, in Italia, nonostante non ci sia stata un’interruzione del flusso di gas russo verso l’Europa, il prezzo del gas è lievitato del 500%.

Perché? Perché i grandi gruppi che vendono il gas alle famiglie e alle imprese hanno messo in atto una mega-speculazione che qualche giorno fa è stata denunciata in Parlamento.

Con il Governo di Mario Draghi che esce malissimo da questa storia, perché tutt’ora non è in grado di bloccare questa speculazione che la disinformazione ascrive alla Russia di Putin che ha ridotto le forniture di gas… La verità è che, per la prima volta dopo oltre 40 anni, USA, Nato e multinazionali stanno prendendo una ‘scoppola’ micidiale.

La guerra in Ucraina è il diretto proseguimento della politica aggressiva di Barack Obama, vera espressione delle multinazionali ultra-liberiste(Dem Usa) e globaliste.

Siamo entrati, così, nel cuore dell’attuale guerra in Ucraina. In queste ore, in tutto il cosiddetto Occidente industrializzato, è in corso il tentativo di far credere che la Russia ha invaso l’Ucraina, Paese democratico che ha scelto liberamente di entrare nell’Unione europea e nella Nato. Minchiate stratosferiche.

 E’ il sistema ultra-liberista(Dem Usa) di USA, Nato, multinazionali, con l’Unione europea in posizione ancillare, che hanno deciso di prendersi l’Ucraina con i suoi giacimenti minerari e i suoi cereali, utilizzando questo Paese come base per lo ‘sfondamento’ verso la Russia.

Non è una novità. Da quando è crollato il comunismo in Russia, il sistema liberista, (Dem Usa)che ha cominciato la conquista del mondo negli anni della presidenza americana di Ronald Reagan, non ha fatto altro che inglobare i Paesi dell’ex Unione Sovietica.

 A dividere la Russia dalle voraci e criminali multinazionali occidentali erano rimasti alcuni Paesi “cuscinetto”. Uno di questi è l’Ucraina.

Il peggiore presidente degli Stati Uniti d’America degli ultimi 100 anni, Barack Obama, nel 2014, è riuscito, con un colpo di Stato, a disarcionare il legittimo Governo ucraino e a impossessarsi di questo Paese.

In quel momento la Russia non era in grado di opporsi e ha dovuto subire. Perché Obama ha occupato l’Ucraina? Perché già dagli anni dell’assalto criminale e truffaldino all’Iraq di Saddam, il Partito Democratico americano – del quale Obama è un esponente – è al servizio permanente ed effettivo delle multinazionali ultra-liberiste(Dem Usa) e globaliste.

Parlano i fatti. Nel 2016 Obama e la cricca dei Dem americani pensavano di vincere le elezioni presidenziali con la retorica dei Dem buoni che migliorano il mondo. Ma l’elettorato popolare americano ha eletto a sorpresa Donald Trump.

Il progetto  dei Democratici americani – ormai da anni al servizio delle multinazionali – è quello di trasformare l’Ucraina in un avamposto Nato a pochi chilometri dalla Russia per avviare lo ‘sfondamento’ in Russia trasformando questo Paese in un ‘mercato’ coloniale. Ma gli sta andando di ‘traverso’.

L’elezione di Trump ha scombinato i piani delle multinazionali che controllano il partito Democratico americano.

Con molta probabilità, i progetti delle multinazionali erano quelli di piazzare alla Casa Bianca di nuovo i Democratici e cominciare a ‘sfondare’ in Russia già nel 2017.

Ma Trump non solo gliel’ha impedito, ma ha bloccato tante guerre in tutto il mondo facendo ‘leccare la sarda’ a tutte le multinazionali di armi del Pianeta che, già nel 2017, erano pronte a farsi i classici ‘bagni’ con le guerre.

Da qui è iniziata una campagna mediatica rabbiosa e criminale contro Trump dipinto come matto, truffatore, puttaniere, evasore fiscale e via continuando.

Nel frattempo la Russia di Putin si è riorganizzata e, piano piano, ha stretto un’alleanza di ferro con la Cina.

Le multinazionali – che sono governate da pescecani e non da raffinati politici – dopo aver truccato le elezioni presidenziali americane del Dicembre 2020 per fare perdere Trump e fare vincere il democratico Joe Biden con gli imbrogli dei voti ‘postali’ (e con possibili violazioni costituzionali in quattro o cinque Stati), hanno deciso di tornare all’attacco in Ucraina.

 E’ in questo scenario che l’ex comico diventato presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelens’kyj, ha cominciato a recitare la parte assegnatagli da multinazionali, USA e Nato: noi siamo un popolo libero, ci vogliamo auto-determinare, vogliamo entrare nell’Unione europea e anche nella Nato.

 Questo per consentire a USA, Nato e multinazionali di mettere in atto il progetto che avrebbero voluto realizzare nel 2017: trasformare l’Ucraina in un avamposto Nato a pochi chilometri dalla Russia per avviare lo ‘sfondamento’ in Russia trasformando questo Paese in un ‘mercato’ coloniale.

In pratica, quello che la Ue ha fatto con l’Italia, Paese ormai privo di sovranità monetaria e politica, con il sistema economico fatto a ‘spezzatino’ e passato nelle mani avide delle multinazionali.

La guerra in Ucraina è scoppiata non solo mentre i massoni e predoni della Ue stavano ‘addentando’ la Polonia, ma anche mentre in Italia è in corso l’attacco ai gestori della coste italiane (in pratica le spiagge) da parte delle multinazionali.

Che la posizione dell’attuale Governo ucraino sia falsa e strumentale lo dimostra il fatto che, culturalmente, la Russia è europea. Il vero problema è la vera essenza dell’Unione europea, che è tutt’altro che una democrazia.

Parlano sempre i fatti: almeno due Paesi del gruppo di Visegrád – Ungheria e Polonia – sono da tempo in rotta di collisione con la Ue.

 Perché?

 Perché l’Unione europea, ‘tappetino’ delle multinazionali ultra-liberiste (Dem Usa) e globaliste, pretende che questi due Paesi smantellino le proprie tradizioni e le proprie Costituzioni per trasformarsi in mercati a servizio delle multinazionali.

Ungheria e Polonia, a differenza dell’Italia che ha anche stravolto la propria Costituzione per piegarsi ai voleri della Ue ultra-liberista (Dem Usa) e globalista, non ne vogliono sapere di svendere la propria storia, le proprie tradizioni e le proprie Costituzioni nel nome delle multinazionali.

 Chi ha un po’ di memoria lo ricorderà che la Ue è già pronta per ‘punire’ Ungheria e Polonia togliendogli i fondi europei.

Ora è scoppiata la guerra in Ucraina e la disinformazione ‘europeista’ ha allentato la presa su Ungheria e Polonia. Uno dei Paesi che dovrebbe conoscere molto bene i danni che l’Unione europea ultra-liberista(Dem Usa) e globalista sta provocando alle imprese e alle famiglie è l’Italia.

Se ci fate caso, la guerra in Ucraina è scoppiata non solo mentre i massoni e predoni della Ue stavano ‘addentando’ la Polonia, ma anche mentre in Italia è in corso l’attacco ai gestori della coste italiane (in pratica le spiagge) da parte delle multinazionali.

Infatti con la scusa dei ‘bandi europei delle minchie che volano’, essendo molto più ricchi degli attuali gestori italiani delle spiagge italiane, multinazionali e, in generale, operatori stranieri, nel giro di qualche anno, si dovrebbero prendere tutte le spiagge del nostro Paese.

 Così, anche per prendere un po’ di sole in spiaggia, gli italiani diventeranno i ‘camerieri’ di multinazionali e gruppi stranieri nel nome dell’Unione europea…

 

L’Italia ha già pagato e continua a pagare un prezzo elevatissimo ai ‘lupi’ delle multinazionali che oggi controllano l’Unione europea.

Lo stesso discorso vale gli altri settori dell’economia. Ovunque arrivino, i ‘lupi’ delle multinazionali si prendono tutto. O perché hanno più soldi (è il caso delle spiagge), o perché, complice un’informazione distorta, fanno credere che la gestione italiana è sbagliata (vedere come hanno fatto scomparire Alitalia raccontando un sacco di fesserie che avevano un fondo di verità almeno quindici anni prima: di fatto francesi e tedeschi, tra due anni, controlleranno i cieli italiani e governeranno il turismo italiano, prendendosi magari anche le strutture alberghiere).

In più, sfruttando la legislazione italiana, le multinazionali aprono aziende in Italia o rilevano aziende italiane, si prendono un sacco di soldi dallo Stato italiano e poi ‘delocalizzano’, ovvero trasferiscono gli impianti nei Paesi dell’Est europeo dove il costo del lavoro è più basso e dove si pagano meno tasse.

Una strategia della Ue ultraliberista (Dem Usa)e globalista per distruggere l’economia italiana e rilevare ciò che resta per quattro soldi.

 Lo stesso discorso vale per l’agricoltura: da anni la Ue facilita l’ingresso in Europa di prodotti agricoli provenienti da Paesi esteri con l’obiettivo di distruggere l’agricoltura dell’Europa mediterranea per togliere i terreni agli agricoltori, teneri i migliori per produzioni di qualità da destinare alle élite e trasformare gli altri terreni in grandi impianti fotovoltaici creando dei monopoli.

Invece di raccontare baggianate su Putin, l’Unione europea si dovrebbe chiedere se Russia e Cina se fermeranno a Kiev, o se continueranno a rimettere un po’ di ordine anche altrove.

E’ contro questa logica economica criminale che la Russia ha iniziato la guerra in Ucraina.

Qui non si tratta di capire chi ha cominciato prima: si tratta di prendere atto di fatti oggettivi, sotto gli occhi di tutti.

 Le guerre, nel mondo – soprattutto in Medio Oriente e in Africa – le ha avviate il ‘Premio Nobel per la Pace’ Obama, presidente Democratico degli Stati Uniti d’America.

Le guerre, nel mondo, si sono interrotte con Donald Trump.

Le guerre, nel mondo, sono riprese con il ritorno alla Casa Bianca del Democratico Biden dopo elezioni presidenziali ‘taroccate’.

Sono stati l’America di Biden, la Nato , le multinazionali e la Ue a sobillare il Governo Ucraino con la richiesta – irricevibile per Russia e Cina – di entrate nella Ue e nella Nato.

La Russia si sta difendendo attaccando. Ai civili dell’Ucraina che in questo momento muoiono sotto le bombe o fuggono verso l’Europa va una profonda pietà cristiana per quello che sta succedendo.

Ma non è possibile continuare a tollerare le multinazionali che debbono fare il bello e il cattivo tempo distruggendo le economie, le tradizioni, le agricolture e, in una parola, le vite delle persone.

Qualcuno deve cominciare a mettere un freno a questi criminali.

 Ci stanno pensando la Russia e la Cina. Ovviamente, come per Trump, anche Putin è pazzo, puttaniere e bla bla bla. Tutti quelli che si oppongono ai criminali delle multinazionali vengono demonizzati.

Ma ormai il disco rotto della denigrazione non attacca più. Piuttosto, invece di raccontare baggianate su Putin, l’Unione europea si dovrebbe chiedere se Russia e Cina se fermeranno a Kiev, o se continueranno a rimettere un po’ di ordine anche altrove.

 

 

 

 

L’uomo nuovo si chiama “nessuno”:

dove vuole portarci il credo globalista.


Secoloditalia.it- Antonio Saccà-(17 -5- 2021)- ci dice :

Il termine “Multinazionale” non va riferito esclusivamente alle multinazionali, è un termine che va riferito alla globalizzazione.

La globalizzazione è possibile in quanto esistono le multinazionali, le multinazionali esistono in quanto possono globalizzare l’economia dappertutto.

Non basta, quando si usa il termine “multinazionale” bisogna riferirlo anche all’ interno delle nazioni , precisamente una molteplicità di nazioni all’interno di un unico stato.

In  modo relativo, moderato, misurato molte società sono state multietniche e multinazionali ma non come si pretende oggi: senza un equilibrio tra la parte diciamo nazionale della Nazione e la parte straniera etnicamente della Nazione

Questa ipotesi è una novità.

Nessun greco, nessun romano, nessun inglese, nessuno francese, per quanto paesi al massimo grado in relazione con gli stranieri hanno concepito di rendere la loro Nazione indifferente alla eventualità che gli stranieri potessero diventare maggioranza; o che potessero sostenere l’economia decisamente, od oscurare la cultura nazionale, o le usanze alimentari; o suscitare l’inaudita opinione che poiché siamo tutti esseri umani che in un paese vi sia un popolo che sostituisce il popolo natio: fa lo stesso, siamo tutti umani, al dunque, che gli stranieri ci sopravanzino e riparino la nostra manchevole demografia, bene, siamo tutti umani, ripeto.

Una novità, dovuta al mercato mondializzato che permette di utilizzare gli stranieri favorevolmente per le imprese a minor costo importandoli, spostandoli, al modo in cui  permette alle multinazionali di spostare gli alimenti da una nazione all’altra secondo la convenienza, le imprese, i capitali.

Ne viene una alterazione delle società, alterazione, non arricchimento culturale. Nessun ellenismo in quel che viviamo, nessun alessandrinismo.

Alessandro, Cesare volevano combinare culture, civiltà. Alessandro riuscì a creare l’ellenismo, l’influenza della civiltà greca su e con quella mediorientale; Cesare l’influenza della civiltà egiziana, sopra tutto, sulla romana, furono influenze di civiltà, oggi non vi è minimo apporto di scambi di civiltà, se mai la degradazione delle nostre società con sottoccupati, disoccupati, schiavizzati, emarginati, delinquenti, povera gente, e chiamiamo tutto questo multietnicità, integrazione, dialogo, unità del genere umano, quando è principalmente perdita di noi stessi, confusione, scadimento.

Gli uomini sono uguali per natura, nascono, vivono, muoiono, disuguali per civiltà (storia). Non sono intercambiabili, né dovremmo affidare la nostra civiltà(storia) a chi si è formato in una diversa civiltà. Chi crede in Dio non è storicamente uguale a chi crede in Allah. Chi è iconografico non è come chi è iconoclasta.

E’ uguale per natura non per determinazione sociale, ripeto. Non esiste un unico Dio, ogni popolo ha il suo Dio o non averlo. Questa globalizzazione universalistica in terreno “filosofico”, l’uomo generico, astorico, addirittura alimentare con il trasferimento di uso alimentare da un popolo ad un altro o la suscitazione di alimenti innaturali buoni per tutti (!); questa globalizzazione universalistica di masse umane, questa indeterminazione sessuale, questa distruzione del vecchio uomo localistico, nazionale, storico e la ricostruzione nell’uomo sradicato, aperto a tutto e a tutti, finiranno con il dissolvere ogni caratterizzazione storica.

A lungo termine lo svantaggio demografico di una nazione che non prolifica come l’Italia o la Spagna suscita accrescimento esponenziale degli stranieri, un’alterazione culturale ed etica della nazione ospitante che non diventa più ospitante ma diventa ospitata in casa propria.

Certo, l’identità non è  un quadro al muro che non si deve smuovere, i mutamenti è, però, bene vederli e capirne lo scopo finale, se lo scopo finale dell’alterazione degli alimenti, della penuria demografica, dell’eredità etica  rende inferiore una nazione di fronte agli ospitati  o fa sparire la civiltà propria, chi riterrebbe opportuna decisione  ospitare convinto che verrà cacciato da casa, chi vorrà asservirsi al globalismo multinazionale certo di perdere la propria nazione!

 

Ma sono uomini come noi, si dice, che stiano nel nostro paese visto che noi diminuiamo di nascite, che male ne abbiamo, esseri umani loro, essere umani noi! Oppure: tutto cambia, vi sarà un uomo nuovo, sempre uomo è.

 Preciso ancora: gli uomino sono uguali per natura, differenziati per civiltà(storia). Allora, dirà qualcuno( il globalistico universalistico) rendiamoli uguali anche per civiltà.

Ecco, lo svelamento. Abbiamo scoperto il falsario. Negare l’essenza della vita, la diversità.

Solo una violenza satanica multinazionale antinazionale potrebbe rendere uniformi gli uomini ed i popoli. Non vi sarebbe scelta. Chi intende salvare alcunché di personale e non accoglie tutto e tutti, non si universalizza, non si multinazionalizza, non si inglobalizza, sarebbe anomalo, un refrattario che mantiene quello straccetto bucato che era l’individualità, personale e del proprio popolo.

Niente al paragone dell’uomo universalizzato e dei popoli che sono contemporaneamente bianchi, gialli, neri, dei cibi che condiscono la carne venuta fuori da un albero di mele con salsine di vermetti al vino anti-uva, mentre intorno festeggiano bambini partoriti dal ventre paterno, e tutta questa  baraonda  perché?

Per vendere tutto ovunque, e se rifiuti sei un senile abitatore della antichissima società dei pregiudizi, quando accettavi e rifiutavi, e chi ti voleva convincere sulla valenza dei grilli allo spiedo non lo  sognavi neanche nei più tenebrosi incubi, laddove, ora, attento: non criticare, non rifiutare, fatti universale, aperto, snazionalizzati, disindividualizzati, sii aperto, globale, sii nessuno.

 

 

 

 

Russia-Ucraina, Mons. Viganò: “Usa, Ue e Nato

provocano Putin per scatenare un conflitto”.


Secondopianonews.it- Marco Tosatti- (7-3-2022)-ci dice :

 

Per l'ex Nunzio apostolico negli Stati uniti dopo anni di provocazioni contro Putin siamo davanti ad una azione deliberata volta a mettere fuori gioco la Russia, ritenuta un ostacolo per giungere al Nuovo Ordine Mondiale. Come per la pandemia c'è "un unico piano, la stessa narrazione a senso unico".

 

 Monsignor Carlo Maria Viganò .

Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo. E si sentiranno grandi – della vera grandezza – se imponendo silenzio alle voci della passione, sia collettiva che privata, e lasciando alla ragione il suo impero, avranno risparmiato il sangue dei fratelli e alla patria rovine.

Così Pio XII si rivolgeva, il 24 Agosto 1939, ai governanti e ai popoli nell’imminenza della guerra. Non erano parole di vuoto pacifismo, né di complice silenzio sulle molteplici violazioni della giustizia che da più parti andavano compiendosi. In quel Radiomessaggio, che ancora qualcuno ricorda aver ascoltato, l’appello del Romano Pontefice invocava il «rispetto dei reciproci diritti», quale premessa per una fruttuosa trattativa di pace.

La narrazione mediatica.

Se guardiamo a quanto accade in Ucraina, senza lasciarci trarre in errore dalle macroscopiche falsificazioni dei media mainstream, ci rendiamo conto che il «rispetto dei reciproci diritti» è stato completamente ignorato; si ha anzi l’impressione che l’Amministrazione Biden, la NATO e l’Unione Europea vogliano deliberatamente mantenere una situazione di palese squilibrio, proprio per rendere impossibile ogni tentativo di composizione pacifica della crisi ucraina, provocando la Federazione Russa per scatenare un conflitto. Qui sta la gravità del problema. Questa la trappola tesa tanto alla Russia quanto all’Ucraina, usando entrambe per consentire all’élite globalista di portare a compimento il suo piano criminale.

Non ci si stupisca se il pluralismo e la libertà di parola, tanto decantati nei Paesi che si dichiarano democratici, vengano quotidianamente sconfessati dalla censura e dall’intolleranza nei confronti delle opinioni non allineate alla narrazione ufficiale: manipolazioni di questo genere sono diventate la norma, durante la cosiddetta pandemia, ai danni di medici, scienziati e giornalisti dissenzienti, che sono stati screditati e ostracizzati per il solo fatto di aver osato mettere in dubbio l’efficacia dei sieri sperimentali. A distanza di due anni, la verità sugli effetti avversi e sulla sciagurata gestione dell’emergenza sanitaria dà loro ragione, ma viene ignorata ostinatamente perché non corrisponde a ciò che il sistema ha voluto e vuole ancora oggi.

Se i media mondiali hanno potuto finora mentire spudoratamente su una questione di stretta pertinenza scientifica, divulgando menzogne e nascondendo la realtà, dovremmo chiederci per quale motivo, nella situazione presente, dovrebbero improvvisamente ritrovare quell’onestà intellettuale e quel rispetto del codice deontologico ampiamente rinnegati con la Covid.

 

Ma se questa colossale frode è stata assecondata e divulgata dai media, va riconosciuto che le istituzioni sanitarie nazionali e internazionali, i governi, i magistrati, le forze dell’ordine e la stessa Gerarchia cattolica si sono resi responsabili – ciascuno nel proprio ambito con azioni di sostegno o con l’omissione di interventi di contrasto – del disastro che ha colpito miliardi di persone nella loro salute, nei loro beni, nell’esercizio dei loro diritti e addirittura nella loro stessa vita. Anche in questo caso, risulta difficile immaginare che chi si è macchiato di tali crimini per una pandemia voluta e amplificata dolosamente possa oggi avere un sussulto di dignità e mostrare sollecitudine verso i propri cittadini e la propria Patria quando una guerra minaccia la loro sicurezza e la loro economia.

Queste, ovviamente, possono essere le prudenti riflessioni di chi vuole mantenersi neutrale e guarda con distacco e quasi disinteresse a quanto gli accade intorno. Ma se solo si approfondisce la conoscenza dei fatti e ci si documenta con fonti autorevoli e oggettive, si scopre che dubbi e perplessità diventano presto inquietanti certezze.

Anche a voler solo limitare la propria indagine all’aspetto economico, si comprende che l’informazione, la politica e le stesse istituzioni pubbliche dipendono da un ristretto numero di gruppi finanziari facenti capo ad un’oligarchia che, significativamente, è unita non solo dal denaro e dal potere, ma dall’appartenenza ideologica che ne orienta l’azione e le interferenze nella politica delle Nazioni e del mondo intero. Questa oligarchia mostra i propri tentacoli nell’ONU, nella NATO, nel World Economic Forum di Klaus Schwab, nell’Unione Europea e in istituzioni “filantropiche” quali la Open Society di George Soros e la Bill & Melinda Gates Foundation.

Tutti questi soggetti sono privati e non rispondono a nessuno se non a se stessi, e al tempo stesso hanno il potere di influenzare i governi nazionali, anche tramite i propri esponenti fatti eleggere o nominare in posti chiave. Lo ammettono loro stessi, ricevuti con tutti gli onori dai Capi di governo e dai leader mondiali, ad iniziare dal Presidente del Consiglio Mario Draghi  e da questi ossequiati e temuti come i veri padroni delle sorti del mondo. Così, chi detiene il potere in nome del popolo sovrano, si trova a calpestarne la volontà e limitarne i diritti, per obbedire come un cortigiano a personaggi che nessuno ha eletto, e che pure dettano l’agenda politica ed economica alle Nazioni.

 

Veniamo dunque alla crisi ucraina, che ci viene presentata come conseguenza dell’arroganza espansionista di Vladimir Putin nei confronti di uno Stato indipendente e democratico sul quale egli rivendicherebbe assurdi diritti. Il “guerrafondaio Putin” starebbe massacrando la popolazione inerme, insorta coraggiosamente per difendere il patrio suolo, i sacri confini della Nazione e le libertà conculcate dei cittadini. L’Unione Europea e gli Stati Uniti, “difensori della democrazia”, non potrebbero dunque non intervenire, tramite la NATO, per ripristinare l’autonomia dell’Ucraina, scacciare “l’invasore” e garantire la pace. Dinanzi alla “prepotenza del tiranno”, i popoli dovrebbero fare fronte comune, comminando sanzioni alla Federazione Russa e inviando soldati, armamenti e aiuti economici al “povero” presidente Zelenskyj, “eroe nazionale” e “difensore” del suo popolo. A comprova della “violenza” di Putin, i media diffondono le immagini di bombardamenti, rastrellamenti, distruzioni attribuendone alla Russia la responsabilità. Anzi: proprio a garantire una “pace duratura”, l’Unione Europea e la NATO accolgono a braccia aperte l’Ucraina tra i loro membri. E per impedire la “propaganda sovietica”, l’Europa oscura Russia Today e Sputnik, assicurando che l’informazione sia “libera e indipendente”.

Questa è la narrazione ufficiale, alla quale si conformano tutti; essendo in guerra, il dissenso diventa immediatamente diserzione, e chi dissente è colpevole di tradimento e meritevole di sanzioni più o meno gravi, ad iniziare dalla pubblica esecrazione e dall’ostracismo, ben sperimentate con la Covid nei riguardi dei “no-vax”. Ma la verità, se la si vuole conoscere, permette di vedere le cose in modo diverso e di giudicare i fatti per quello che sono e non per come ci vengono presentati. Si tratta di un vero e proprio svelamento, come indica l’etimologia della parola greca ἀλήθεια. O forse, con uno sguardo escatologico, di una rivelazione, una ἀποκάλυψις.

L’espansione della NATO.

Anzitutto occorre ricordare i fatti, che non mentono e non sono suscettibili di alterazione. E i fatti, per quanto fastidiosi da ricordare a chi cerca di censurarli, ci dicono che sin dalla caduta del Muro di Berlino gli Stati Uniti hanno esteso la propria sfera di influenza politica e militare a quasi tutti gli Stati satelliti dell’ex-Unione Sovietica: anche recentemente, annettendo nella NATO Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria (1999), Estonia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Slovacchia, Bulgaria e Romania (2004), Albania e Croazia (2009), Montenegro (2017), Macedonia del Nord (2020). L’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord si appresta ad allargarsi a Ucraina, Georgia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia. In pratica, la Federazione Russa si trova sotto la minaccia militare – armi e basi missilistiche – a pochi chilometri dal proprio confine, mentre non dispone di alcuna base militare altrettanto vicina agli Stati Uniti.

 

Prendere in considerazione l’allargamento della NATO all’Ucraina, senza suscitare le legittime proteste della Russia, è a dir poco sconcertante, specialmente in considerazione del fatto che la NATO si era impegnata con il Cremlino, nel 1991, a non espandersi ulteriormente. Non solo: alla fine 2021, Der Spiegel ha pubblicato le bozze di un trattato con gli Stati Uniti e un accordo con la NATO sulle garanzie di sicurezza (qui, qui e qui); Mosca chiedeva ai suoi partner occidentali garanzie legali che scongiurassero un’ulteriore espansione verso est della NATO, unendo al blocco l’Ucraina e stabilendo basi militari nei Paesi post-sovietici. Le proposte contenevano anche una clausola sul non dispiegamento di armi d’attacco della NATO vicino ai confini della Russia e sul ritiro delle forze dell’alleanza nell’Europa orientale alle posizioni del 1997.

Come si vede, la NATO è venuta meno ai suoi impegni o ha quantomeno forzato la situazione in un momento delicatissimo per gli equilibri geopolitici. Dovremmo chiederci per quale motivo gli Stati Uniti – o meglio: il deep state americano, che ha ripreso il potere dopo i brogli elettorali che hanno portato Joe Biden alla Casa Bianca – vogliano creare tensioni con la Russia e coinvolgere nel conflitto i propri partner europei, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare.

Come ha osservato lucidamente il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze: «Gli Stati Uniti non si sono limitati a vincere la Guerra Fredda ma l’hanno anche voluta umiliare [la Russia] prendendole tutto quello che in un certo senso rientrava nella sua area di influenza. [Putin] ha sopportato con i Paesi Baltici, la Polonia, la Romania e la Bulgaria: di fronte all’Ucraina che gli avrebbe tolto ogni possibilità di accedere al Mar Nero, ha reagito» (qui). E aggiunge: «C’è un problema di tenuta del regime, si è creata una situazione con un primo ministro abbastanza improbabile [Zelenskyj], uno che viene dal mondo dello spettacolo». Il generale non manca di ricordare, nel caso di un attacco degli Stati Uniti alla Russia, che «i Global Hawk che volano sull’Ucraina partono da Sigonella, l’Italia è una base militare americana in larga parte. Il rischio c’è, è presente e reale» (qui).

Interessi derivanti dal blocco delle forniture di gas russo.

Dovremmo parimenti domandarci se, dietro la destabilizzazione dei delicati equilibri tra Unione Europea e Russia, non vi siano anche interessi economici, derivanti dalla necessità dei Paesi UE di approvvigionarsi di gas liquido americano (per il quale occorrono peraltro i rigassificatori di cui molti Stati sono privi e che comunque dovremmo pagare molto più caro) al posto di quello russo (più ecologico).

Anche la decisione dell’ENI di sospendere gli investimenti nel gasdotto Blue Stream di Gazprom (dalla Russia alla Turchia) comporta la privazione di un’ulteriore fonte di approvvigionamento, dal momento che esso alimenta la Trans Atlantic Pipeline (dalla Turchia all’Italia).

Non suona quindi casuale se, nell’agosto 2021, Zelenskyj ha dichiarato di considerare il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania come «un’arma pericolosa, non solo per l’Ucraina ma per l’intera Europa» (qui): aggirando l’Ucraina, priva Kiev di circa un miliardo di euro all’anno di introiti da tariffe di transito. «Consideriamo questo progetto esclusivamente attraverso il prisma della sicurezza e lo consideriamo una pericolosa arma geopolitica del Cremlino», ha detto il Presidente ucraino, concordando con l’amministrazione Biden. Il Sottosegretario di Stato, Victoria Nuland, ha affermato: «Se la Russia invaderà l’Ucraina, il Nord Stream 2 non andrà avanti». E così è stato, non senza gravi danni economici per gli investimenti tedeschi.

I laboratori virologici del Pentagono in Ucraina.

Sempre a proposito di interessi americani in Ucraina, vanno menzionati i laboratori virologici dislocati nel Paese, sotto il controllo del Pentagono e dove sembra siano esclusivamente impiegati specialisti statunitensi con immunità diplomatica alle dirette dipendenze del Ministero della Difesa americano.

Andrebbe ricordata anche la denuncia fatta da Putin relativa alla raccolta dei dati genomici della popolazione, utilizzabile per le armi batteriologiche a selezione genetica (qui, qui e qui). Le informazioni sull’attività dei laboratori in Ucraina sono ovviamente difficilmente confermabili, ma è comprensibile che la Federazione Russa abbia ritenuto, non senza motivo, che potessero costituire un’ulteriore minaccia batteriologica alla sicurezza della popolazione. L’Ambasciata statunitense ha provveduto a rimuovere dal proprio sito tutti i file relativi al Biological Threat Reduction Program .

 

Scrive Maurizio Blondet: «All’Event 201, che simulò l’esplosione pandemica un anno prima che avvenisse, partecipava (coi soliti Bill e Melinda) l’apparentemente inoffensiva John Hopkins University con un suo benedicente Center for Health Security. La umanitaria istituzione ha avuto per lungo tempo un nome meno innocente: si chiamava Center for Civilian Biodefence Strategies e non s’occupava della sanità degli Americani, ma del suo contrario; la risposta ad attacchi bellici di bio-terrorismo. Era praticamente un’organizzazione civile-militare, che quando fa il suo primo convegno nel febbraio 1999 a Crystal City di Arlington, dove sorge il Pentagono, riunisce per una esercitazione-simulazione 950 medici, militari, funzionari federali e quadri della sanità. Scopo della simulazione, contrastare un fantomatico attacco di vaiolo “militarizzato”. È solo la prima delle esercitazioni che sboccheranno in Event 201 e nella Impostura Pandemica» .

Emergono anche esperimenti sui militari ucraini  e interventi dell’Ambasciata americana presso il Procuratore ucraino Lutsenko nel 2016 perché non indagasse su «un giro miliardario di fondi tra G. Soros e B. Obama» .

 

Una minaccia indiretta per le mire espansioniste cinesi su Taiwan.

L’attuale crisi ucraina comporta conseguenze secondarie, ma non per questo meno gravi, sugli equilibri geopolitici tra Cina e Taiwan. La Russia e l’Ucraina sono gli unici produttori di palladio e neon, indispensabili per la produzione di microchip.

«La possibile ritorsione di Mosca ha attirato maggiore attenzione negli ultimi giorni dopo che il gruppo di ricerche di mercato Techcet, ha pubblicato un rapporto che evidenzia la dipendenza di molti produttori di semiconduttori da materiali di origine russa e ucraina come neon, palladio e altri. Secondo le stime di Techcet, oltre il 90% delle forniture statunitensi di neon per semiconduttori proviene dall’Ucraina, mentre il 35% del palladio statunitense proviene dalla Russia. […] Secondo la US International Trade Commission, i prezzi del neon sono aumentati del 600% prima dell’annessione della penisola di Crimea […] da parte della Russia nel 2014, poiché le aziende di chip facevano affidamento su alcune società ucraine» .

«Se è vero che un’invasione cinese di Formosa metterebbe a rischio la filiera tecnologica globale, è vero anche che un’improvvisa carenza di materie prime dalla Russia potrebbe fermare la produzione, di modo da far perdere all’isola lo “scudo del microchip” e indurre Pechino a tentare l’annessione di Taipei».

 

Il conflitto di interessi dei Biden in Ucraina.

 

Un altro tema che si tende a non analizzare approfonditamente è quello relativo alla Burisma, un’azienda produttrice di petrolio e gas, operante sul mercato ucraino dal 2002. Ricordiamo che «durante la presidenza americana di Barack Obama (dal 2009 al 2017) il braccio destro con una “delega” sulla politica internazionale era proprio Joe Biden ed è da allora che data la “protezione” offerta dal leader democratico USA ai nazionalisti ucraini, una linea che ha creato il dissidio insanabile tra Kiev e Mosca. […] È stato Joe Biden in quegli anni a portare avanti la politica di avvicinamento dell’Ucraina alla Nato. Voleva togliere potere politico ed economico alla Russia. […] Negli ultimi anni inoltre il nome di Joe Biden è stato associato anche a uno scandalo sull’Ucraina che aveva fatto vacillare anche la sua candidatura. […] Siamo ad aprile 2014 quando la Burisma Holdings, la maggiore compagnia energetica dell’Ucraina (attiva sia su gas che petrolio), assume per una consulenza proprio Hunter Biden, […] con uno stipendio di 50mila dollari al mese. Tutto trasparente, se non fosse che durante quei mesi Joe Biden ha proseguito la politica americana volta a far riprendere il possesso da parte dell’Ucraina di quelle zone del Donbass ora divenute Repubbliche riconosciute dalla Russia. La zona di Donetsk è ritenuta ricca di giacimenti di gas non ancora esplorati finiti nel mirino della Burisma Holdings. Una politica internazionale intrecciata a quella economica che ha fatto storcere il naso anche ai media americani in quegli anni» .

I Democratici sostennero che Trump aveva creato uno scandalo mediatico per nuocere alla campagna elettorale di Biden, ma le sue accuse si sono poi rivelate vere. Lo stesso Joe Biden, durante un incontro al Council for Foreign Relations dei Rockefeller, ha ammesso di essere intervenuto sull’allora Presidente Petro Poroshenko e sul Primo Ministro Arsenij Yatseniuk per impedire indagini sul figlio Hunter da parte del Procuratore Generale Viktor Shokin. Biden aveva minacciato «di trattenere una garanzia di prestito di un miliardo di dollari negli Stati Uniti durante un viaggio di dicembre 2015 a Kiev», riferisce il New York Post (qui). «Se il magistrato non verrà licenziato, non avrete i soldi» (qui e qui). E il Procuratore fu effettivamente licenziato, salvando Hunter da un ulteriore scandalo, dopo quelli che lo avevano coinvolto.

L’interferenza di Biden nella politica di Kiev, in cambio di favori alla Burisma e agli oligarchi corrotti, conferma tutto l’interesse dell’attuale Presidente degli Stati Uniti di proteggere la propria famiglia e la propria immagine, alimentando il disordine in Ucraina e addirittura una guerra. Come può governare con onestà e senza essere soggetto al ricatto una persona che si avvale del proprio ruolo per curare i propri affari e insabbiare i reati dei suoi famigliari?

 

La questione nucleare ucraina.

Infine, c’è la questione delle armi nucleari ucraine. Il 19 febbraio 2022, in una conferenza a Monaco, Zelenskyj ha annunciato la sua intenzione di porre fine al Memorandum di Budapest (1994), che proibisce all’Ucraina lo sviluppo, la proliferazione e l’uso di armi atomiche. Tra le altre clausole del Memorandum, vi è anche quella che obbliga la Russia, gli Stati Uniti e il Regno Unito ad astenersi dall’utilizzare la pressione economica sull’Ucraina per influenzare la sua politica: le pressioni del FMI e degli USA per la concessione di aiuti economici in cambio di riforme coerenti con il Great Reset rappresentano un’ulteriore violazione dell’accordo.

L’Ambasciatore ucraino a Berlino, Andriy Melnyk, ha sostenuto alla radio Deutschlandfunk nel 2021 che l’Ucraina aveva bisogno di riacquistare lo status nucleare, se il paese non fosse riuscito ad entrare nella NATO. Le centrali nucleari dell’Ucraina sono gestite, ricostruite e mantenute dall’impresa statale NAEK Energoatom, che ha chiuso completamente il suo rapporto con le compagnie russe tra il 2018 e il 2021; i suoi principali partner sono aziende riconducibili al governo degli Stati Uniti. Si comprende facilmente come la Federazione Russa consideri una minaccia la possibilità che l’Ucraina si doti di armi nucleari e pretenda l’adesione di Kiev al patto di non proliferazione.

La rivoluzione colorata in Ucraina e l’indipendenza di Crimea, Donetsk e Lugansk.

Un altro fatto. Nel 2013, dopo che il governo del Presidente Viktor Janukovyč aveva deciso di sospendere l’accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Unione Europea e di stringere più strette relazioni economiche con la Russia, iniziarono una serie di manifestazioni di protesta note come Euromaidan, che durarono diversi mesi e che culminarono nella rivoluzione che rovesciò Janukovyč e portò all’insediamento di un nuovo governo. Un’operazione sponsorizzata da George Soros, come ha candidamente dichiarato egli stesso alla CNN: «Ho una fondazione in Ucraina da prima che diventasse indipendente dalla Russia; questa fondazione è sempre stata in attività e ha giocato un ruolo determinante negli eventi di oggi» . Questo cambio di governo provocò la reazione dei sostenitori di Janukovyč e di una parte della popolazione ucraina contraria alla svolta filo-occidentale, che non era stata voluta dalla popolazione ma ottenuta con una rivoluzione colorata, di cui si erano avute le prove generali negli anni precedenti in Georgia, in Moldavia e in Bielorussia.

In seguito agli scontri del 2 Maggio 2014, in cui erano intervenute anche frange paramilitari nazionaliste (tra cui quelle del Pravyj Sektor), si ebbe anche la strage di Odessa. Di questi eventi terribili parlò, con scandalo, anche la stampa occidentale; Amnesty International (qui) e l’ONU denunciarono questi crimini documentandone l’efferatezza. Ma nessun tribunale internazionale avviò alcun procedimento contro i responsabili, come invece si vorrebbe fare oggi contro i presunti crimini dell’esercito russo.

Tra i tanti accordi non rispettati è da segnalare anche il Protocollo di Minsk, firmato il 5 settembre 2014 dal Gruppo di Contatto Trilaterale sull’Ucraina, composto dai rappresentanti di Ucraina, Russia, Repubblica Popolare di Donetsk e Repubblica Popolare di Lugansk. Tra i punti dell’accordo vi era anche la rimozione dei gruppi illegali armati, delle attrezzature militari, così come dei combattenti e mercenari dal territorio dell’Ucraina sotto la supervisione dell’OSCE e disarmo di tutti i gruppi illegali. Contrariamente a quanto pattuito, i gruppi paramilitari neonazisti non sono solo riconosciuti ufficialmente dal governo, ma ai loro membri vengono addirittura affidati incarichi ufficiali.

Sempre nel 2014 la Crimea, il Donetsk e il Lugansk dichiararono la propria indipendenza dall’Ucraina – in nome dell’autodeterminazione dei popoli riconosciuta dalla comunità internazionale – e si dichiararono annessi alla Federazione Russa. Il governo ucraino si rifiuta tuttora di riconoscere l’indipendenza di queste regioni, sancita con referendum popolare, e lascia libere le milizie neonaziste e le stesse forze militari regolari di infierire sulla popolazione, dal momento che considera queste entità come organizzazioni terroristiche. È pur vero che i due referendum del 2 novembre rappresentano una forzatura del Protocollo di Minsk, che prevedeva solo una decentralizzazione del potere e una forma di statuto speciale per le regioni del Donetsk e del Lugansk.

Come ha recentemente evidenziato il prof. Franco Cardini, «il 15 febbraio 2022 la Russia ha consegnato agli USA un progetto di trattato per cessare questa situazione e difendere le popolazioni russofone. Carta straccia. Questa guerra è iniziata nel 2014» . E fu una guerra nelle intenzioni di chi volle combattere la minoranza russa del Donbass: «Noi avremo un lavoro, le pensioni e loro no. Avremo i bonus per i bambini, e loro no. I nostri figli avranno scuole ed asili, i loro figli staranno negli scantinati. Così vinceremo questa guerra», disse il Presidente Petro Poroshenko nel 2015 (qui). Non sfuggirà l’assonanza con le discriminazioni nei confronti dei cosiddetti “no-vax”, privati del lavoro, della retribuzione, della scuola. Otto anni di bombardamenti in Donetsk e Lugansk, con centinaia di migliaia di vittime, 150 bambini morti, gravissimi casi di torture, stupri, sequestri e discriminazioni .

Il 18 febbraio 2022 i Presidenti di Donetsk, Denis Pušilin, e Lugansk, Leonid Pasechnik, ordinavano l’evacuazione della popolazione civile verso la Federazione Russa a causa degli scontri in corso tra la Milizia Popolare del Donbass e le Forze Armate Ucraine. Il 21 febbraio la Duma di Stato (Camera bassa del Parlamento russo) ha ratificato all’unanimità i trattati di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca introdotti dal Presidente Putin con le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Contestualmente, il Presidente russo ordinava l’invio di truppe della Federazione Russa per riportare la pace nella regione del Donbass.

Ci si può chiedere per quale motivo, in una situazione di palese violazione dei diritti umani da parte di forze militari e apparati paramilitari neonazisti (che inalberano bandiere con la svastica e mostrano l’effigie di Aldolf Hitler) nei confronti della popolazione di lingua russa di repubbliche indipendenti, la comunità internazionale debba considerare condannabile l’intervento della Federazione Russa, ed anzi far ricadere su Putin la colpa delle violenze. Dov’è il tanto decantato diritto all’autodeterminazione dei popoli, che era valso il 24 agosto del 1991 per la proclamazione dell’indipendenza dell’Ucraina, riconosciuta dalla comunità internazionale? E per quale motivo ci si scandalizza oggi di un intervento russo in Ucraina, quando la NATO ne ha condotti in Jugoslavia (1991), in Kosovo (1999), in Afganistan (2001), in Iraq (2003), in Libia e in Siria (2011), senza che nessuno abbia sollevato alcuna obiezione? Senza dimenticare che negli ultimi dieci anni Israele ha più volte colpito obiettivi militari in Siria, Iran e Libano per scongiurare la creazione di un fronte armato ostile sul suo confine settentrionale e nessuna Nazione ha proposto di comminare sanzioni a Tel Aviv.

 

Suscita sgomento vedere con quale ipocrisia l’Unione Europea e gli Stati Uniti – Bruxelles e Washington – diano il proprio incondizionato appoggio al Presidente Zelenskyj, il cui governo da ormai otto anni continua impunemente a perseguitare gli Ucraini di lingua russa (qui), per i quali è addirittura vietato parlare nel loro idioma, in una nazione che conta numerose etnie, di cui quella russa rappresenta il 17,2%. Ed è scandaloso che si taccia sull’uso dei civili come scudi umani da parte dell’esercito ucraino, che colloca le postazioni antiaeree all’interno dei centri abitati, degli ospedali, delle scuole e degli asili proprio perché dalla loro distruzione si possano causare morti tra la popolazione.

 

I media mainstream si guardano bene dal mostrare le immagini dei soldati russi che aiutano i civili a raggiungere postazioni sicure (qui e qui) o che organizzano corridoi umanitari, sui quali sparano le milizie ucraine (qui e qui). Così come vengono taciuti i regolamenti di conti, gli eccidi, le violenze e i furti da parte di frange della popolazione civile, alla quale Zelenskyj ha fornito armi: i video che si possono vedere in rete danno un’idea del clima di guerra civile alimentato ad arte dal Governo ucraino. A ciò si aggiungano i galeotti fatti liberare per essere arruolati nell’Esercito e i volontari della legione straniera: una massa di esaltati senza regole e senza formazione che contribuirà a peggiorare la situazione rendendola ingestibile.

Il presidente Volodymyr Oleksandrovyč Zelenskyj.

Come è stato fatto rilevare da più parti, la candidatura e l’elezione del Presidente ucraino Zelenskyj risponde a quel cliché recente, inaugurato negli ultimi anni, di attore comico o personaggio dello spettacolo prestato alla politica. Non si creda che l’essere sprovvisto di un idoneo cursus honorum sia ritenuto d’ostacolo all’ascesa ai vertici delle istituzioni, al contrario: quanto più una persona è apparentemente estranea al mondo dei partiti, tanto più c’è da presumere che il suo successo venga determinato da chi detiene il potere. Le performance en travesti di Zelenskyj sono perfettamente coerenti con l’ideologia LGBTQ che viene considerata dai suoi sponsor europei come indispensabile requisito dell’agenda di “riforme” che ogni Paese deve far proprio, assieme alla parità di genere, all’aborto e alla green economy. Non stupisce che Zelenskyj, membro del WEF (qui), abbia potuto beneficiare dell’appoggio di Schwab e dei suoi alleati per arrivare al potere e realizzare il Great Reset anche in Ucraina.

 

La serie televisiva in 57 puntate che Zelenskyj ha prodotto e di cui è stato protagonista, dimostra una pianificazione mediatica della sua candidatura a Presidente dell’Ucraina e della sua campagna elettorale. Nella fiction Il servitore del popolo egli recitava la parte di un professore di liceo che diventa inaspettatamente Presidente della Repubblica e si batteva contro la corruzione della politica. Non è un caso se la serie, assolutamente mediocre, ha comunque vinto il WorldFest Remi Award (USA, 2016), sia arrivata tra i primi quattro finalisti nella categoria dei film comici al Seoul International Drama Awards (Corea del Sud) e sia stata insignita del premio Intermedia Globe Silver nella categoria Serie TV di intrattenimento al World Media Film Festival di Amburgo.

 

L’eco mediatica ottenuta da Zelenskyj con la serie televisiva gli ha portato oltre 10 milioni di followers su Instagram e ha creato la premessa per la costituzione dell’omonimo partito Servitore del popolo di cui è membro anche Ivan Bakanov, Direttore Generale e azionista (assieme allo stesso Zelenskyj e all’oligarca Kolomoisky) della Kvartal 95 Studio, proprietaria della rete televisiva TV 1+1. L’immagine di Zelenskyj è un prodotto artificiale, una finzionemediatica, un’operazione di manipolazione del consenso che però è riuscita a creare il personaggio politico nell’immaginario collettivo ucraino che nella realtà, e non nella fiction, ha conquistato il potere.

«Proprio a un mese dalle elezioni del 2019 che lo videro vincitore, Zelenskyj avrebbe ceduto la società [Kvartal 95 Studio] a un amico, trovando comunque il modo di far arrivare alla sua famiglia i proventi degli affari ai cui ufficialmente aveva rinunciato. Quell’amico era Serhiy Shefir, che è stato poi nominato Consigliere alla Presidenza. […] La cessione delle quote è avvenuta a beneficio della Maltex Multicapital Corp., società detenuta da Shefir e registrata alle Isole Vergini Britanniche» .

 

L’attuale Presidente ucraino ha promosso la propria campagna elettorale con uno spot a dir poco inquietante (qui) in cui, imbracciando due mitragliatrici, sparava sui membri del Parlamento, additati come corrotti o asserviti alla Russia. La lotta alla corruzione sbandierata dal Presidente ucraino nei panni di “servitore del popolo” non corrisponde tuttavia al quadro che emerge di lui dai cosiddetti Pandora papers, in cui compaiono 40 milioni di dollari versatigli alla vigilia delle elezioni dal miliardario ebreo Kolomoisky[1] su conti offshore (qui, qui e qui). In patria molti lo accusano di aver tolto potere agli oligarchi filo-russi non per darlo al popolo ucraino, ma per rinforzare il proprio gruppo di interesse e contemporaneamente togliendo di mezzo i suoi avversari politici: «Ha liquidato i ministri della vecchia guardia, primo fra tutti il potente Ministro degli Interni Avakov. Ha pensionato di brutto il presidente della Corte Costituzionale che frenava le sue leggi. Ha chiuso sette canali televisivi di opposizione. Ha messo agli arresti, accusandolo di tradimento, Viktor Medvedcuk, filorusso ma soprattutto leader di Piattaforma di opposizione-Per la vita, il secondo partito del Parlamento ucraino dopo il suo Servo del Popolo. Sta processando, sempre per tradimento, l’ex Presidente Poroshenko, che di tutto era sospettabile tranne che di intendersela con i Russi o con i loro amici. Il sindaco di Kiev, il popolare ex campione del mondo di pugilato Vitaly Klitchko, è già finito nel mirino di alcune perquisizioni. Insomma, Zelensky sembra voler fare piazza pulita di chiunque non sia allineato alla sua politica» .

Il 21 aprile 2019 è eletto Presidente dell’Ucraina con il 73,22% dei voti e il 20 maggio presta giuramento; il 22 maggio 2019 nomina Ivan Bakanov, Direttore Generale della Kvartal 95, primo vicecapo dei Servizi di Sicurezza dell’Ucraina e Capo della Direzione principale per la lotta contro la corruzione e il crimine organizzato della Direzione centrale del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina. Assieme a Bakanov, è da menzionare Mykhailo Fedorov, Vicepresidente e Ministro della Trasformazione Digitale, membro del World Economic Forum (qui). Lo stesso Zelenskyj ha ammesso di avere come proprio ispiratore il Primo Ministro del Canada Justin Trudeau .

I rapporti di Zelenskyj con il FMI e il WEF di Klaus Schwab .

Come ha dimostrato il tragico precedente della Grecia, le sovranità nazionali e la volontà popolare espressa dai Parlamenti sono de facto cancellate dalle decisioni dell’alta finanza internazionale, la quale interferisce nelle politiche dei governi con ricatti e vere e proprie estorsioni di natura economica. Il caso dell’Ucraina, che è uno dei Paesi più poveri dell’Europa, non fa eccezione.

Poco dopo l’elezione di Zelenskyj, il Fondo Monetario Internazionale minacciò di non concedere il prestito di 5 miliardi se non si fosse adeguato alle sue richieste. Nel corso di una conversazione telefonica con l’Amministratore Delegato del FMI Kristalina Georgieva, il Presidente ucraino venne redarguito per aver sostituito Yakiv Smolii con un uomo di sua fiducia, Kyrylo Shevchenko, meno incline ad assecondare i diktat del Fondo Monetario. Scrive Anders Åslund su Atlantic Council: «I problemi che circondano il governo Zelenskyj stanno crescendo in modo allarmante. Innanzitutto, dal marzo 2020, il Presidente ha condotto un’inversione non solo delle riforme perseguite sotto di lui, ma anche quelle iniziate dal suo predecessore Petro Poroshenko. In secondo luogo, il suo governo non ha presentato proposte plausibili per risolvere le preoccupazioni del FMI sugli impegni inadempiuti dell’Ucraina. In terzo luogo, il Presidente sembra non avere più una maggioranza parlamentare al potere e sembra disinteressato a formare una maggioranza riformista» .

 

È evidente che gli interventi del FMI sono finalizzati ad ottenere dal governo ucraino l’impegno ad allinearsi alle politiche economiche, fiscali e sociali dettate dall’agenda globalista, ad iniziare dalla “indipendenza” della Banca Centrale Ucraina dal governo: un eufemismo con il quale il FMI chiede al governo di Kiev di rinunciare al legittimo controllo sulla propria Banca Centrale, che costituisce una delle modalità in cui si esercita la sovranità nazionale, assieme all’emissione della moneta e alla gestione del debito pubblico. D’altra parte, solo quattro mesi prima Kristalina Georgieva aveva lanciato il Great Reset assieme a Klaus Schwab, al principe Carlo e al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.

 

Quel che non era stato possibile realizzare con i governi precedenti, è stato portato a compimento sotto la Presidenza di Zelenskyj, entrato nelle grazie del WEF (qui) assieme al nuovo Governatore della BCU Kyrylo Shevchenko. Il quale, per dar prova di sudditanza, meno di un anno dopo ha scritto un articolo per il WEF intitolato Le banche centrali sono la chiave per gli obiettivi climatici dei paesi e l’Ucraina sta mostrando la strada . Ecco quindi realizzata, sotto ricatto, l’Agenda 2030.

Vi sono anche altre compagnie ucraine che hanno legami con il WEF di Klaus Schwab : la State Savings Bank of Ukraine (una delle più grandi istituzioni finanziarie in Ucraina), il DTEK Group (un importante investitore privato nel settore energetico ucraino) e la Ukr Land Farming (leader agricolo nella coltivazione). Banche, energia e cibo sono settori perfettamente in linea con il Great Reset e la Quarta Rivoluzione Industriale teorizzata da Klaus Schwab.

Il 4 febbraio dell’anno scorso, il Presidente ucraino ha fatto chiudere sette emittenti televisive, tra cui ZIK, Newsone e 112 Ukraine, colpevoli di non appoggiare il suo governo. Così scrive Anna Del Freo: «Una dura condanna a questo atto liberticida è arrivata, tra gli altri, anche dalla Federazione europea dei giornalisti e dalla Federazione internazionale dei giornalisti, che hanno chiesto l’immediata revoca del veto. Le tre emittenti non potranno più trasmettere per cinque anni: impiegano circa 1500 persone, il cui posto di lavoro è oggi a rischio. Non esiste alcun vero motivo perché le tre reti debbano essere chiuse, salvo l’arbitrio del vertice politico Ucraino, che le accusa di minacciare la sicurezza dell’informazione e di essere sotto “la maligna influenza russa”. Una forte reazione giunge anche dalla NUJU, il sindacato dei giornalisti ucraini, che parla di pesantissimo attacco alla libertà di parola, visto che si vengono a privare centinaia di giornalisti della possibilità di esprimersi e centinaia di migliaia di cittadini del diritto ad essere informati». Come si vede, ciò di cui si accusa Putin è compiuto da Zelenskyj e, più recentemente, dall’Unione Europea con la complicità delle piattaforme social. E prosegue: «“Oscurare le emittenti televisive è una delle forme più estreme di restrizione della libertà di Stampa”, ha detto il segretario generale della EFJ, Ricardo Gutierrez. “Gli Stati hanno l’obbligo di garantire un effettivo pluralismo dell’informazione. È chiaro che il veto presidenziale non è per nulla in linea con gli standard internazionali sulla libertà di espressione”» .

Sarebbe interessante sapere quali siano state le dichiarazioni della Federazione europea dei giornalisti e dalla Federazione internazionale dei giornalisti dopo l’oscuramento di Russia Today e Sputnik in Europa.

I movimenti neonazisti ed estremisti in Ucraina.

Un Paese che invoca dalla comunità internazionale aiuti umanitari per difendere la popolazione dall’aggressione russa dovrebbe, nell’immaginario collettivo, distinguersi per rispetto dei principi democratici e per una legislazione che proibisca attività e propaganda a ideologie estremiste.

In Ucraina agiscono indisturbati, e spesso con l’appoggio ufficiale delle istituzioni pubbliche, movimenti di matrice neonazista impegnati in azioni militari e paramilitari. Tra questi vi sono: l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) di Stepan Bandera, di matrice nazista, antisemita e razzista già attiva in Cecenia e che fa parte del Right Sector, un’associazione di movimenti di estrema destra costituitasi in occasione del colpo di stato dell’Euromaidan del 2013/2014; l’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA); l’UNA/UNSO, ala paramilitare del partito ucraino di estrema destra Ukraine National Assemble; la Fratellanza di Korchinsky, che ha offerto protezione a Kiev ai membri dell’ISIS (qui); Visione Misantropica (MD), una rete neonazista diffusa in 19 Paesi, che incita pubblicamente al terrorismo, all’estremismo e all’odio contro cristiani, musulmani, ebrei, comunisti, omosessuali, americani e persone di colore .

Va ricordato che il governo ha dato appoggio esplicito a queste organizzazioni estremiste sia inviando la guardia presidenziale ai funerali di loro esponenti, sia sostenendo il Battaglione Azov, un’organizzazione paramilitare che è ufficialmente parte dell’Esercito Ucraino con il nuovo nome di Reggimento di Operazioni Speciali Azov e inquadrato nella Guardia Nazionale. Il Reggimento Azov è finanziato dall’oligarca ucraino ebreo Igor Kolomoisky, già governatore di Dnepropetrovsk e ritenuto anche il finanziatore delle milizie nazionalistiche di Pravyj Sektor, considerate le responsabili della strage di Odessa. Parliamo dello stesso Kolomoisky citato nei Pandora Papers come sponsor del Presidente Zelenskyj. Il battaglione ha rapporti con diverse organizzazioni di estrema destra in Europa e negli Stati Uniti.

 

Amnesty International, dopo un incontro avvenuto l’8 settembre 2014 tra il Segretario Generale Salil Shetty e il Primo Ministro Arsenij Jacenjuk, ha chiesto al Governo ucraino di porre fine agli abusi e ai crimini di guerra commessi dai battaglioni di volontari che operano unitamente alle forze armate di Kiev. Il Governo ucraino ha aperto un’inchiesta ufficiale al riguardo, dichiarando che non risultano indagati ufficiali o soldati del Battaglione Azov.

Nel marzo 2015, il Ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov ha annunciato che il battaglione Azov sarebbe stata una delle prime unità ad essere addestrata dalle truppe dell’Esercito americano, come parte della loro missione di addestramento Operation Fearless Guard. L’addestramento degli Stati Uniti è stato interrotto il 12 giugno 2015, quando la Camera dei Rappresentanti ha approvato un emendamento che vieta tutti gli aiuti (comprese le armi e l’addestramento) al battaglione a causa del suo passato neonazista. L’emendamento è stato poi revocato su pressione della CIA (qui e qui) e i militari di Azov sono stati addestrati negli Stati uniti (qui e qui): «Alleniamo questi ragazzi ormai da otto anni. Sono davvero dei bravi combattenti. Ecco dove il programma dell’Agenzia potrebbe avere un serio impatto».

Nel 2016 un rapporto dell’OSCE ritiene il Battaglione Azov responsabile dell’uccisione in massa di prigionieri, di occultamento di cadaveri nelle fosse comuni e dell’uso sistematico di tecniche di tortura fisica e psicologica. Proprio pochi giorni fa il vicecomandante del Battaglione, Vadim Troyan, è stato nominato Capo della Polizia della regione di Oblast dal Ministro dell’Interno Arsen Avakov.

Questi sono gli “eroi” che combattono assieme all’Esercito Ucraino contro i soldati russi. E questi eroi del Battaglione Azov, invece di proteggere i loro figli, osano fare di loro carne da macello, arruolando bambini e bambine (qui e qui), in violazione del Protocollo Opzionale alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (qui), concernente il coinvolgimento dei minori nei conflitti armati: uno strumento giuridico ad hoc che stabilisce che nessun minore di 18 anni possa essere reclutato forzatamente o utilizzato direttamente nelle ostilità, né dalle forze armate di uno Stato né da gruppi armati.

Anche a costoro, inevitabilmente, sono destinate le armi letali fornite dall’UE, compresa l’Italia di Draghi, con l’appoggio dei partiti politici “antifascisti”.

La guerra ucraina nei piani del Nuovo Ordine Mondiale.

La censura contro le emittenti russe è chiaramente volta a impedire che la narrazione ufficiale sia smentita dai fatti. Ma mentre i media occidentali mostrano immagini del videogioco War Thunder (qui), fotogrammi di Star Wars (qui), esplosioni in Cina (qui), video di parate militari (qui), riprese dell’Afganistan (qui), della metropolitana di Roma (qui) o immagini di forni crematori mobili (qui) facendoli passare per scene reali e recenti della guerra in Ucraina, la realtà viene ignorata perché si è già deciso di provocare un conflitto come arma di distrazione di massa che legittimi nuove restrizioni delle libertà nelle Nazioni occidentali, secondo i piani del Great Reset del World Economic Forum e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

È evidente che il popolo ucraino, al di là delle questioni che la diplomazia potrà risolvere, è vittima dello stesso colpo di stato globale ad opera di poteri sovranazionali che hanno a cuore non la pace tra le Nazioni, ma l’instaurazione della tirannide del Nuovo Ordine Mondiale. Solo alcuni giorni fa, la parlamentare ucraina Kira Rudik ha dichiarato a Fox News, imbracciando un kalashnikov: «Sappiamo che non combattiamo solo per l’Ucraina, ma anche per il Nuovo Ordine Mondiale».

Le violazioni dei diritti umani in Ucraina e i crimini delle milizie neonaziste più volte denunciati da Putin non hanno potuto trovare una soluzione politica perché sono stati pianificati e fomentati dall’élite globalista, con la collaborazione dell’Unione Europea, della NATO e del deep state americano, in chiave anti-russa e per rendere inevitabile una guerra dalla quale ottenere, principalmente in Europa, l’adozione forzata di razionamenti energetici , limitazioni agli spostamenti, sostituzione della cartamoneta con moneta elettronica  e adozione dell’ID digitale : non stiamo parlando di progetti teorici, ma di decisioni che stanno per essere prese concretamente a livello europeo e nei singoli Stati.

Il rispetto della Legge e delle norme

L’intervento in Ucraina da parte della NATO, degli USA e dell’Unione Europea non pare trovare alcuna legittimazione. L’Ucraina non è membro della NATO, e come tale non dovrebbe beneficiare dell’aiuto di un ente che ha come scopo la difesa degli Stati che vi fanno parte. Lo stesso dicasi dell’Unione Europea, che ha ricevuto solo pochi giorni fa la richiesta di Zelenskyj di entrarne a far parte. Nel frattempo l’Ucraina ha ricevuto dagli Stati Uniti 2,5 miliardi di dollari dal 2014 e altri 400 milioni nel solo 2021 (qui), più altri fondi per un totale di 4,6 miliardi di dollari (qui). Dal canto suo Putin ha concesso 15 miliardi di dollari di prestiti all’Ucraina, per salvarla dalla bancarotta. L’Unione Europea ha invece inviato 17 miliardi finanziamenti, ai quali si aggiungono quelli dei singoli Stati. Di questi aiuti la popolazione ha beneficiato in minima parte.

Inoltre, intervenendo a nome dell’Unione Europea sulla guerra in Ucraina, Ursula von der Leyen viola gli articoli 9, 11 e 12 del Trattato di Lisbona. La competenza dell’Unione in questo settore è quella del Consiglio europeo e dell’Alto Rappresentante, in nessun caso quella del Presidente della Commissione. A che titolo la Presidente von der Leyen agisce come se fosse a capo dell’Unione Europea, usurpando un ruolo che non le compete? Per quale motivo nessuno interviene, specialmente dinanzi al pericolo al quale si espongono i cittadini europei dinanzi ad una possibile ritorsione russa?

Inoltre, in molti casi le Costituzioni degli Stati che oggi inviano aiuti e armi all’Ucraina non prevedono la possibilità di entrare in un conflitto. Ad esempio, l’art. 11 della Costituzione Italiana sancisce: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». L’invio di armamenti e soldati ad una nazione che non fa parte né della NATO né dell’Unione Europea costituisce di fatto una dichiarazione di guerra alla nazione con essa belligerante (la Russia, in questo caso) e richiederebbe quindi la previa deliberazione dello stato di guerra, come previsto dall’art. 78 della Costituzione: «Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari». Non risulta che ad oggi le Camere siano state chiamate ad esprimersi in tal senso, né che il Presidente della Repubblica sia intervenuto per esigere il rispetto del dettato costituzionale. Il Premier Draghi, nominato dalla cabala globalista per la distruzione dell’Italia e il suo definitivo asservimento ai poteri sovranazionali, è uno dei tanti Capi di governo che considera la volontà dei cittadini come un fastidioso intralcio all’esecuzione dell’agenda del WEF. Dopo due anni di violazioni sistematiche dei diritti fondamentali e della Costituzione, risulta difficile credere che vorrà anteporre gli interessi della Nazione a quelli dei suoi mandanti: al contrario, quanto più disastrosi saranno gli effetti delle sanzioni assunte dal suo governo, tanto più costui potrà ritenersi apprezzato da loro. Il colpo di stato perpetrato con l’emergenza psicopandemica prosegue oggi con nuove decisioni sciagurate, ratificate da un Parlamento senza nerbo.

Costituisce peraltro una violazione dell’art. 288 del Codice Penale italiano il consentire che cittadini italiani – e addirittura esponenti della maggioranza di Governo e leader politici – rispondano all’appello dell’Ambasciata Ucraina per l’arruolamento nella legione straniera: «Chiunque nel territorio dello Stato e senza approvazione del governo arruola o arma cittadini, perché militino al servizio o a favore dello straniero, è punito con la reclusione da 4 a 15 anni». Nessun magistrato, almeno per il momento, è intervenuto d’ufficio per punire i responsabili di questo reato.

Un’altra violazione è rappresentata dall’attività di trasferimento dall’Ucraina all’Italia (e presumibilmente anche in altre Nazioni) dei bambini ottenuti da maternità surrogata, commissionati da coppie italiane in violazione della Legge 40/2004, senza alcuna sanzione per i colpevoli e i complici di questo reato.

Va ricordato anche che le esternazioni di membri del Governo o di esponenti della politica nei confronti della Federazione Russa e del suo Presidente, assieme alle sanzioni adottate, ai ripetuti casi di arbitrarie discriminazioni di cittadini, aziende, artisti e squadre sportive per il solo fatto di essere russi non costituiscono solo una provocazione che andrebbe evitata per consentire una serena e pacifica composizione della crisi ucraina, ma mettono in gravissimo pericolo la sicurezza dei cittadini italiani (e di quelli delle altre Nazioni che adottano analoghi comportamenti). Non si comprende il motivo di tanta sconsiderata temerità, se non nell’ottica di una deliberata volontà di scatenare reazioni nella controparte.

Il conflitto russo-ucraino rappresenta una pericolosissima trappola tesa ai danni dell’Ucraina, della Russia e degli Stati europei.

 

L’Ucraina è ultima vittima di consumati carnefici.

La crisi russo-ucraina non è scoppiata improvvisamente un mese fa, ma è stata preparata e alimentata da lungo tempo, certamente ad iniziare dal golpe bianco del 2014 voluto dal deep state americano in chiave anti-russa. Lo dimostra, tra gli altri fatti incontestabili, l’addestramento del Battaglione Azov da parte della CIA, «per uccidere i Russi» (qui), con la forzatura da parte dell’Agenzia della revoca dell’emendamento del Congresso del 2015. Anche gli interventi di Joe e Hunter Biden vanno nella medesima direzione. Vi è quindi l’evidenza di una premeditazione a lungo termine, coerente con la inarrestabile espansione della NATO verso est. La rivoluzione colorata di Euromaidan e l’instaurazione di un governo filo-atlantista composto da homines novi addestrati dall’élite del WEF e di Soros, doveva creare le premesse della subalternità dell’Ucraina al blocco atlantista, sottraendola all’influenza della Federazione Russa. A tale scopo, l’azione eversiva delle ong del filantropo ungherese supportate dalla propaganda mediatica ha taciuto i crimini delle organizzazioni paramilitari neonaziste, finanziate dagli stessi sponsor di Zelenskyj.

 

Ma se il lavaggio del cervello operato dal mainstream nei Paesi occidentali è riuscito a veicolare una narrazione completamente falsata della realtà, altrettanto non può dirsi in Ucraina, dove la popolazione conosce tanto la corruzione della classe politica al potere quanto la sua lontananza dai veri problemi della Nazione. Noi crediamo che gli “oligarchi” siano solo in Russia, mentre essi sono presenti soprattutto nella galassia degli Stati dell’ex-Unione Sovietica, dove possono accumulare ricchezze e potere semplicemente mettendosi a disposizione di “filantropi” e multinazionali straniere. Poco importa se i loro conti offshore sono la causa principale della povertà dei cittadini, dell’arretratezza del sistema sanitario, dello strapotere della burocrazia, della quasi totale assenza di servizi pubblici, del controllo straniero di aziende strategiche, della perdita progressiva della sovranità e dell’identità nazionale: l’importante è “fare soldi”, essere immortalati con personaggi politici, banchieri, venditori di armi e affamatori del popolo. Per poi venire in Versilia o sulla Costiera Amalfitana ad ostentare yacht e platinum card al cameriere di Odessa o alla donna delle pulizie di Kiev che mandano ai parenti la paga guadagnata in nero. Questi miliardari ucraini in kippah sono coloro che stanno svendendo l’Ucraina all’occidente corrotto e corruttore, barattando il proprio benessere con l’asservimento dei loro connazionali agli usurai che si stanno impadronendo del mondo, ovunque con gli stessi sistemi spietati e immorali. Ieri tagliavano gli stipendi ai lavoratori di Atene e Tessalonica, oggi hanno semplicemente allargato i loro orizzonti all’Europa intera, in cui la popolazione guarda ancora incredula all’instaurarsi di una dittatura prima sanitaria e poi ambientale.

D’altra parte, come avrebbero fatto costoro, senza il pretesto di una guerra, a giustificare il vertiginoso aumento del prezzo del gas e dei carburanti, forzando il processo di una transizione “ecologica” imposta dall’alto per l’impoverimento controllato delle masse? Come avrebbero potuto far digerire ai popoli del mondo occidentale l’instaurazione della tirannide del Nuovo Ordine Mondiale, quando la farsa pandemica stava sfaldandosi portando alla luce il crimine contro l’umanità compiuto da BigPharma?

E mentre l’UE e i Capi di governo danno la colpa alla Russia del disastro incombente, le élites occidentali dimostrano di voler distruggere anche l’agricoltura, per applicare su scala globale gli orrori dell’Holodomor . D’altra parte, in molti stati (compresa l’Italia) si va teorizzando la privatizzazione dei corsi d’acqua – che è un bene pubblico inalienabile – a vantaggio delle multinazionali e con scopi di controllo e limitazione delle attività agricole. Non diversamente si era comportato il governo filoatlantista di Kiev: da otto anni la Crimea era stata privata dell’acqua del Dnepr, per impedire l’irrigazione dei campi e affamare la popolazione. Si comprendono oggi, alla luce delle sanzioni comminate alla Russia e della fortissima riduzione degli approvvigionamenti di grano, gli enormi investimenti di Bill Gates nell’agricoltura (qui), seguendo le stesse spietate logiche di profitto già sperimentate con la campagna vaccinale.

Gli Ucraini, a qualsiasi etnia essi appartengano, sono gli ultimi, inconsapevoli ostaggi dello stesso regime totalitario sovranazionale che ha messo in ginocchio l’economia delle Nazioni con l’impostura della Covid, dopo aver teorizzato pubblicamente la necessità di decimare la popolazione mondiale e di trasformare i superstiti in malati cronici compromettendo irreparabilmente il loro sistema immunitario.

Ci pensino bene, gli Ucraini, ad invocare l’intervento della NATO o della UE, sempre ammesso che siano davvero loro a farlo e non piuttosto i loro corrotti governanti aiutati da mercenari razzisti e da gruppi di neonazisti al soldo dei gerarchi. Perché mentre viene loro promessa la libertà dall’invasore – con il quale condividono la comune eredità culturale e religiosa per esser stati parte della Grande Russia – in realtà si sta cinicamente preparando la loro definitiva cancellazione, il loro asservimento al Grande Reset che tutto prevede fuorché la tutela della loro identità, della loro sovranità, dei loro confini.

Guardino gli Ucraini a quel che è avvenuto ai Paesi dell’Unione Europea: il miraggio di prosperità e sicurezza è demolito dalla contemplazione delle macerie lasciate dall’euro e dalle lobby di Bruxelles. Nazioni invase da immigrati clandestini che alimentano la criminalità e la prostituzione; distrutte nel loro tessuto sociale dalle ideologie politically correct; portate scientemente al fallimento per sconsiderate politiche economiche e fiscali; condotte verso la miseria con la cancellazione delle tutele del lavoro e della previdenza sociale; private di un futuro con la distruzione della famiglia e la corruzione morale e intellettuale delle nuove generazioni.

Quelle che erano state Nazioni prospere e indipendenti, diverse nelle loro specificità etniche, linguistiche, culturali e religiose sono state trasformate in una massa informe di persone senza ideali, senza speranze, senza fede, senza nemmeno la forza di reagire agli abusi e ai crimini di chi li governa. Una massa di clienti delle multinazionali, di schiavi del sistema di controllo capillare imposto con la farsa pandemica, anche dinanzi all’evidenza della frode. Una massa di persone senza identità, marchiate con il QR-code come gli animali di un allevamento intensivo, come i prodotti di un enorme centro commerciale. Se questo è stato il risultato della rinuncia alla propria sovranità per tutti – tutti, nessuno escluso! – gli Stati che si sono affidati alla colossale truffa dell’Unione Europea, perché l’Ucraina dovrebbe fare eccezione?

È questo che volevano, che speravano, che desideravano i vostri padri, quando ricevettero con Vladimiro il Grande il Battesimo sulle rive del Dnepr?

Se vi è un aspetto positivo che ciascuno di noi può riconoscere in questa crisi, è l’aver mostrato l’orrore della tirannide globalista, il suo cinismo spietato, la sua capacità di distruggere e annientare tutto ciò che tocca. Non sono gli Ucraini che dovrebbero entrare nell’Unione Europea o nella NATO, ma gli altri Stati che dovrebbero finalmente avere un sussulto di orgoglio e di coraggio e uscirne, scrollando da sé questo giogo detestabile e ritrovando la propria indipendenza, la propria sovranità, la propria identità, la propria fede. La propria anima.

Che sia chiaro: il Nuovo Ordine non è un destino ineluttabile, e può essere sovvertito e denunciato se solo i popoli si rendono conto di essere stati ingannati e truffati da un’oligarchia di criminali ben identificabili, per i quali un giorno varranno quelle sanzioni e quei blocchi dei fondi che oggi essi applicano impunemente a chiunque non pieghi il ginocchio dinanzi a loro.

Un appello alla Terza Roma.

Anche per la Russia questo conflitto è una trappola. Lo è perché esso realizzerebbe il sogno del deep state americano di estrometterla definitivamente dal contesto europeo nei suoi rapporti commerciali e culturali, spingendola tra le braccia della Cina, forse con la speranza che la dittatura di Pechino possa persuadere i Russi ad accettare il sistema di credito sociale e altri aspetti del Great Reset che finora ha saputo evitare almeno in parte.

È una trappola non perché la Russia abbia torto nel voler “denazificare” l’Ucraina dai suoi gruppi estremisti e garantire protezione e tutela agli Ucraini di lingua russa, ma perché sono proprio queste ragioni – teoricamente sostenibili – ad esser state create apposta per provocarla e indurla ad invadere l’Ucraina, in modo da suscitare la reazione della NATO preparata da tempo dal deep state e dall’élite globalista. Il casus belli è stato pianificato deliberatamente dai veri responsabili del conflitto, sapendo che avrebbe ottenuto esattamente quella risposta da parte di Putin. E sta a Putin, indipendentemente dal fatto di avere ragione, non cadere nella trappola e anzi ribaltare il banco, offrendo all’Ucraina delle condizioni di pace onorevoli senza proseguire nel conflitto. Anzi, quanto più Putin ritiene di essere nel giusto, tanto più egli dimostrerà la grandezza della sua Nazione e l’amore per il suo popolo col non cedere alle provocazioni.

 

Mi sia permesso ripetere le parole del profeta Isaia: Sciogli le catene inique, togli i legami del giogo, rimanda liberi gli oppressi e spezza ogni giogo; dividi il pane con l’affamato, accogli in casa tua i miseri e i senza tetto; se vedi uno nudo, vestilo, e non nasconderti a colui che è carne della tua carne. Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. (Is 58, 6-8).

La crisi mondiale con cui si prepara la dissoluzione della società tradizionale ha coinvolto anche la Chiesa Cattolica, la cui Gerarchia è ostaggio di apostati cortigiani del potere. Vi fu un tempo in cui i Pontefici e i Prelati affrontavano i Re senza rispetti umani, perché sapevano di parlare con la voce di Gesù Cristo, Re dei re. La Roma dei Cesari e dei Papi è deserta e muta, come è muta da secoli la Seconda Roma di Costantinopoli. Forse la Provvidenza ha stabilito che sia Mosca, la Terza Roma, ad assumersi oggi dinanzi al mondo il ruolo di κατέχον (2Tess 2, 6-7), di ostacolo escatologico all’Anticristo. Se gli errori del Comunismo sono stati diffusi dall’Unione Sovietica, giungendo ad imporsi finanche dentro la Chiesa, la Russia e l’Ucraina possono avere oggi un ruolo epocale nella restaurazione della Civiltà Cristiana, contribuendo a portare al mondo un periodo di pace dal quale anche la Chiesa risorgerà purificata e rinnovata nei suoi Ministri.

Gli Stati Uniti d’America e gli Stati europei non devono emarginare la Russia, ma anzi stringere con essa un’alleanza non solo per il ripristino degli scambi commerciali per la prosperità di tutti, ma in vista della ricostruzione di una Civiltà Cristiana, che sola potrà salvare il mondo dal mostro globalista tecno-sanitario e transumano.

Considerazioni finali.

Suscita grande preoccupazione che i destini dei popoli siano nelle mani di un’élite che non risponde a nessuno delle proprie decisioni, che non riconosce alcuno sopra di sé e che per perseguire i propri interessi non esita a mettere a repentaglio la sicurezza, l’economia e la stessa vita di miliardi di persone, con la complicità dei politici al loro servizio e dei media mainstream. Le falsificazioni dei fatti, le grottesche adulterazioni della realtà e la partigianeria con cui sono diffuse le notizie si affiancano alla censura delle voci dissenzienti e giungono a forme di persecuzione etnica nei confronti dei cittadini russi, discriminati proprio nei Paesi che si dicono democratici e rispettosi dei diritti fondamentali.

Auspico che il mio appello alla costituzione di un’Alleanza Antiglobalista che unisca i popoli nell’opposizione alla tirannide del Nuovo Ordine Mondiale possa essere raccolto da quanti hanno a cuore il bene comune, la pace tra le Nazioni, la concordia tra i popoli, la libertà dei cittadini e il futuro delle nuove generazioni. E prima ancora, che le mie parole – assieme a quelle di tante persone intellettualmente oneste – contribuiscano a portare alla luce le complicità e la corruzione di chi si avvale della menzogna e della frode per giustificare i propri crimini, anche in questi momenti di grande apprensione per la guerra in Ucraina.

«Ci ascoltino i forti, per non diventar deboli nella ingiustizia. Ci ascoltino i potenti, se vogliono che la loro potenza sia non distruzione, ma sostegno per i popoli e tutela a tranquillità nell’ordine e nel lavoro» (Pio XII, Radiomessaggio ai governanti e ai popoli nell’imminente pericolo della guerra, 24 Agosto 1939).

Possa la Santa Quaresima indurre tutti i Cristiani ad invocare alla Maestà divina il perdono per i peccati di quanti calpestano la Sua santa Legge: la penitenza e il digiuno muovano a misericordia il Signore Iddio, mentre ripetiamo le parole del profeta Gioele: Parce, Domine: parce populo tuo; et ne des hæreditatem tuam in opprobrium, ut dominentur eis nationes. Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al vituperio, alla derisione delle genti (Gl 2, 17).

 (Arcivescovo, ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America).

(Marco Tosatti). 

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