Assassinati dalle bugie ?

 Assassinati dalle bugie ?

 

Come potete ancora non Vedere?

Conoscenzealconfine.it -Fenando López-Mirones - ( 30 Marzo 2022)- ci dice :

 

Aprite gli occhi per favore, svegliatevi e guardate quello che ci stanno facendo, come potete non vederlo?

Ora che non si parla più di covid ci aspetta una guerra che farà sembrare quella in Ucraina una lite condominiale.

 È la guerra tra i nuovi poveri, i disadattati, i malati permanenti e tra coloro che hanno perso ogni speranza o progetto di vita, dove ognuno naviga a vista e inesorabilmente non vede al di là del proprio naso. (Toba60).

I Vaccini sono stati un Triste Fallimento

Quasi tutto quello che noi malvagi negazionisti abbiamo detto più di un anno fa si è già avverato.

Gli stessi mezzi di comunicazione ufficiali pubblicano articoli che dicono che le PCR hanno dato falsi positivi, che hanno confuso le morti CON e DA Covid (una delle scoperte di cui sono più orgoglioso), che il 90% dei deceduti sono vaccinati, e che malattie cardiache, trombocitopenia, disturbi riproduttivi, suicidi, infarti, ictus e tutti i tipi di malattie improvvise stanno uccidendo una decina di persone al giorno solo in Spagna; tutti i vaccinati sono stati “infettati dal Covid” (secondo le loro credenze) più volte; i blocchi non hanno funzionato, le mascherine causano patologie e non funzionano…

In un mondo normale dovrebbero ringraziarci per aver azzeccato TUTTO; dovrebbero renderci omaggio per essere stati visionari, per aver cercato di salvarli, per essere stati coraggiosi… e invece cosa fanno? Essi patrimonializzano queste verità e le riconoscono facendole proprie, mentre portano avanti le misure di restrizione delle libertà che presto riattiveranno.

 

Preparano il prossimo “vaccino” perché devono continuare ad inoculare “chimere” tossiche tre o quattro volte all’anno. Ma la gente non ne vuole più sapere, già la terza dose è stata un fallimento. La maggior parte di quelli inoculati non lo farebbe più ora.

Tuttavia, si sbagliano a credere che sia tutto finito, ed è un errore non fare giustizia per quello che è successo.

Se lasciamo che i responsabili la facciano franca, ci riproveranno presto. Dobbiamo esigere autopsie per i decessi causati da morte improvvisa, basta pensare che è stata sfortuna.

Che cosa trattiene i parenti delle vittime? Di cosa hanno paura, non stanno lottando per la memoria dei loro morti, per la giustizia, la verità e per evitare che altri muoiano? Perché collaborano con gli assassini dei loro cari invece di combatterli? Bisogna forse vergognarsi di essere vittime del più grande inganno della storia dell’umanità? Perché ci sono così poche persone coraggiose che si ribellano, denunciano, chiedono autopsie e lottano per i loro parenti assassinati dalle bugie?

I medici lo stanno vedendo, molti me lo dicono in privato, parlano tra di loro, sanno che questa quantità di patologie e morti non è normale. È una prova epidemiologicamente inconfutabile che l’ondata di morti e i vaccini coincidono nello spazio e nel tempo.

Il 90% nel Regno Unito e in Israele. Ecco perché non vogliono più parlare di Covid, perché non vogliono dare cifre, perché creano cortine fumogene con l’Ucraina e creano problemi come il Sahara.

Quanta falsità può sopportare chiunque intorno a sé prima di vedere la realtà che i vaccinati stanno morendo e ammalandosi a centinaia di migliaia in uno stillicidio inesorabile che purtroppo continuerà per gli anni a venire?

È una verità così scomoda che poche persone vaccinate vogliono ammetterla, perché li deprime pensare che potrebbero essere i prossimi. Ma dovrebbero aiutare il dissenso per evitare che questo accada di nuovo. Guardare dall’altra parte non è la soluzione. Dovrebbero essere indignati perché sono stati imbrogliati e hanno messo a rischio la loro vita; invece stanno ancora collaborando con coloro che li hanno avvelenati.

Il loro silenzio è un complice necessario per il prossimo inganno che stanno preparando per noi. Ci cascheranno di nuovo quando ci diranno che le zanzare trasmettono un altro virus?

Aprite gli occhi per favore, svegliatevi e guardate quello che ci stanno facendo, come potete non vederlo?

( Fenando López-Mirones -- t.me/elaullido-- toba60.com/).

 

 

 

 

Ucraina, se la guerra

annulla l’Europa.

Art21.org- Domenico Gallo-(30 Marzo 2022) -ci dice :

 

Siamo arrivati al trentesimo giorno di guerra, ogni giorno che passa cresce la violenza, la disumanità, il dolore. Il conflitto si avvita su sé stesso e semina giacimenti di odio che in futuro sarà molto difficile prosciugare.

Adesso è sotto assedio anche una città splendida come Odessa che, in passato, ha avuto un rapporto strettissimo con l’Italia.

Basti pensare che nel secolo diciannovesimo l’italiano era la seconda lingua ufficiale: non a caso la più famosa canzone napoletana di tutti i tempi, “O’ sole mio”, venne scritta a Odessa nel 1898 da Eduardo di Capua.

Purtroppo il “sole nostro” in questo momento è oscurato da una nube nera che grava sull’Europa intera e sui nostri cuori.

Ogni giorno che passa cresce la possibilità di un’escalation incontrollabile del conflitto. Se nel teatro ucraino sono le armi che intonano il lugubre canto di guerra, negli USA e in Europa è la politica che parla il linguaggio della guerra e diffonde l’isteria bellica nella società e nelle istituzioni, arruolando l’opinione pubblica per partecipare ad un conflitto – per adesso ancora figurativo – contro il nemico esterno.

Giovedì il Presidente americano Biden è venuto a Bruxelles per partecipare non solo al vertice straordinario della NATO e al G7 straordinario convocato dalla Germania, ma anche al Consiglio europeo, convocato per il 24 e 25 marzo, per una discussione sul sostegno all’Ucraina e al suo popolo e sul rafforzamento della cooperazione transatlantica in risposta all’aggressione russa.

ll Consiglio europeo è la massima istituzione dell’UE che definisce priorità e orientamenti politici generali dell’Unione europea. Il fatto che vi partecipi il Presidente degli Stati Uniti a dettare la linea all’Unione Europea non può che inquietarci.

 In realtà la presenza di Biden in quel consesso rafforza lo schiacciamento dell’UE sulla NATO, che nel suo vertice straordinario ha deciso di schierare quattro nuovi gruppi di battaglia in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia e di rafforzare la sua postura in tutti i campi (terra, aria, mare, spazio e cyberspazio), continuando a fornire ulteriori aiuti militari all’Ucraina.

Secondo gli USA, Il vertice trans-atlantico sarà l’occasione per rilanciare l’immagine di una alleanza tra Nato e Unione europea che procede nella massima unità, e che si contrappone a Mosca senza distinguo al suo interno. In realtà dei distinguo andrebbero fatti perché gli interessi europei e americani sono obiettivamente divergenti, se non antitetici.

L’Europa ha bisogno che si ponga fine immediatamente alla guerra; gli Stati Uniti, invece, vogliono che la guerra continui (anche se per procura) per indebolire, fiaccare ed isolare la Russia e mantenere tutta l’Europa strettamente nella loro sfera d’influenza.

Il fatto che l’offensiva militare russa – secondo il Pentagono – si sarebbe impantanata per la notevole capacità di resistenza delle forze armate ucraine, rende concreta la tentazione per gli USA di uno scenario tipo Afganistan nel cuore dell’Europa e scoraggia ogni trattativa di pace.

 Come ha osservato Barbara Spinelli (il Fatto del 21/3/22) “Per l’Europa e l’Italia il proseguimento bellico è una sciagura, sia che Putin perda sia che vinca. Avranno un caos che durerà decenni ai confini orientali.

E se l’Ucraina entra nell’Unione gli equilibri si sbilanceranno a Est ancor più di quanto già lo siano, da quando l’UE ha incorporato Paesi più interessati alla Nato che all’Europa (soprattutto Polonia e Baltici)”.

A dire il vero gli effetti negativi della guerra, come l’ondata dei profughi, si abbattono sull’Europa ma non hanno nessuna incidenza sugli Stati Uniti.

La restrizione o l’interruzione dei rubinetti del gas della Russia danneggerà l’Europa ma avvantaggerà gli Stati Uniti, che potranno venderci il loro gas molto più costoso; le sanzioni commerciali alla Russia hanno un’immediata ricaduta negativa sull’economia degli Stati europei, ma costituiscono un’occasione di crescita per l’economia USA; il riarmo dell’Europa sarà un affare colossale per il complesso militare industriale americano, ma non gioverà ai sistemi di sicurezza sociale europei. Il prosieguo delle sanzioni dopo la guerra nuocerà all’Europa ma gioverà agli USA.

L’Europa che indossa l’elmetto e si infogna in una semi-guerra con la Russia fino al punto da rischiare lo scontro diretto con una potenza nucleare ha deciso di sparire come potenza politica, annullandosi nella NATO.

In questo modo si avvia inconsapevolmente sulla strada del suicidio, rinunciando a tutelare i bisogni e gli interessi fondamentali dei suoi cittadini.

Invece l ’Europa, esigendo la fine immediata delle ostilità, dovrebbe aprire una trattativa con la Russia che preveda la costruzione nel medio termine di un sistema comune di sicurezza, indipendente dalle strategie Usa, fondato sulla riduzione reciproca e concordata degli armamenti e la normalizzazione delle relazioni commerciali e politiche, col ritiro delle sanzioni.

In questo contesto dovrebbe essere garantita la neutralità dell’Ucraina ed avviato un programma di investimenti per la ricostruzione post-bellica.

 Limitarsi a dire che “Putin non vuole la pace”, come ha fatto Draghi, dopo il collegamento di Zelenski con il Parlamento italiano, è una dichiarazione di impotenza che riflette la drammatica assenza di iniziativa politica dell’Italia e dell’UE.

Offrire soltanto minacce rispecchia la teologia politica della Nato, non i nostri interessi.

Ma, quel che è più grave, non fa avanzare di un centimetro la causa della pace.

 

 

 

 

L’allarme di Soros e la profezia di Q:

Stati Uniti, Russia e Cina hanno impedito

il “Nuovo Ordine Mondiale” di Klaus Schwab.

Lacrunadellago.net- Cesare Sacchetti  -(17 Marzo 2022 )- ci dice :

 

Nel suo ultimo editoriale pubblicato in una delle sue riviste preferite, Project Syndicate, uno dei media prediletti dei poteri globali, George Soros ha lanciato un vero e proprio “allarme”.

Secondo il finanziere di origini ungheresi e askenazite già noto in Italia per il suo famigerato attacco speculativo alla lira nel 1992, la Russia e la Cina starebbero mettendo a rischio la civiltà per come la conosciamo.

La cosiddetta civiltà di cui Soros sta parlando in realtà non è altro che l’ordine globalista “liberal Dem Usa”  che è stato partorito alla fine della seconda guerra mondiale.

È l’ordine secondo il quale è l’Occidente “liberal Dem Usa”  nelle vesti del blocco Euro-Atlantico ad essere il pilastro economico, militare, e geopolitico del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale, voluto da Klaus Schwab.

Il pensiero globalista aveva in mente già all’epoca una gerarchia piuttosto precisa nella distribuzione del potere.

Questo pensiero mirava e mira alla costruzione di una sorta di repubblica universale nella quale un domani gli Stati nazionali non esisteranno più.

La filosofia globalista è la negazione della sovranità e dell’indipendenza delle nazioni. È una filosofia autoritaria molto più pericolosa e autoritaria dei totalitarismi del secolo scorso perché minaccia la pace e la prosperità di ogni singolo popolo che abita il pianeta. L’Occidente” liberal Dem Usa”  assieme alle sue istituzioni cardine, tra le quali ci sono, solo per citarne alcune UE, NATO e FMI, è stato indubbiamente la forza motrice di questo disegno.

A sua volta, dopo il crollo del muro di Berlino si è aggiunta alla partecipazione di questa visione la dittatura comunista cinese che è stata il motore della globalizzazione economica.

Il patto tra la Cina comunista e l’Occidente liberal Dem Usa.

Ciò che potrà sorprendere molti lettori è proprio questo. Soros era l’uomo che ieri tesseva le lodi della Cina fino a definirla un “governo più funzionale di quello degli stessi Stati Uniti” mentre oggi la definisce apertamente una “minaccia”.

Per comprendere le ragioni di questo divorzio tra la finanza anglosassone e la Cina, occorre prima risalire alla causa di ciò che ha originato la vertiginosa ascesa della Cina negli anni addietro.

La potenza della Cina comunista non viene infatti dal nulla e può essere spiegata soltanto con l’appoggio e il sostegno ricevuto dal gotha della finanza mondiale.

La filosofia economica di questi ambienti finanziari non è altro che quella del neoliberismo. Nel “neoliberismo Dem Usa” , i veri signori dell’economia e della finanza sono un manipolo di oligarchi e di banchieri che accumulano nelle loro mani un potere così enorme e dominante da metterli al di sopra degli stessi Stati nazionali.

Quando non esiste un attore, in questo caso lo Stato, che governa e partecipa ai processi economici si crea un vuoto e a riempire questo vuoto di potere sono gli oligarchi e le loro corporation.

Il potere viene tutto trasferito nelle mani dei privati. Sono loro il vero Stato, poiché quello formale è divenuto un simulacro giuridico privo di effettivi poteri.

Per dare una idea di come le grandi corporation abbiano raggiunto una influenza superiore a quella degli stessi Stati si pensi al fondo di investimenti americano BlackRock che è arrivato ad accumulare risorse pari alla folle cifra di 16 trilioni di dollari, superiore al PIL della Cina stessa o dell’Unione europea.

È in questi fondi che si annida il vero potere della finanza mondiale e delle famiglie di banchieri come i Rothschild che nascondono sempre la loro partecipazione azionaria in un dedalo inestricabile di scatole cinesi.

La globalizzazione è stata l’ordigno che ha fatto esplodere il “neoliberismo Dem Usa” , e la Cina può senz’altro considerarsi come la miccia che ha innescato il micidiale meccanismo.

Per poter produrre una quantità praticamente infinita di beni a basso costo e di bassissima qualità occorreva individuare un Paese che avesse al suo interno un bacino praticamente infinito di manodopera a bassissimi costi.

È questa la ragione per la quale l’ascesa della Cina non è stata decisa a Pechino. È stata decisa negli ambienti finanziari di Wall Street e della City di Londra che hanno fatto affluire una quantità enorme di capitali verso la terra del dragone.

La migrazione in Cina di tutte le multinazionali americane siglò il patto tra i poteri finanziari dello stato profondo di Washington e la dittatura comunista cinese.

L’apertura dei mercati Occidentali alle merci cinesi sarebbe stata difatti impossibile senza che gli organismi di controllo dell’UE e degli USA ne avessero permesso volutamente l’ingresso.

Fu infatti proprio l’amministrazione del democratico Clinton a permettere l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del Commercio sotto le false premesse che la Cina si sarebbe “democratizzata” e che i deficit commerciali non sarebbero aumentati.

Ovviamente si è verificato il fenomeno opposto e le ragioni sono facilmente intuibili. Se si aprono i mercati a delle merci prodotte a bassissimo costo non si farà altro che disoccupare la propria manodopera di alta qualità, e aumentare enormemente il numero delle importazioni da quel mercato.

La globalizzazione è stata una partita con delle regole truccate sin dal principio perché coloro che hanno scritto le regole volevano che Pechino vincesse a tavolino.

La Cina quindi per come l’abbiamo conosciuta è una creazione diretta dell’Occidente “liberal Dem Usa”. Non esisteva sotto un punto di vista industriale prima degli anni 90, e fu creata artificialmente dal potere finanziario per andare verso la visione di un mondo nelle mani di una governance globale.

La Cina è servita per bloccare l’ascensore sociale, e a precipitare verso il basso la classe media dei Paesi Occidentali che sono state letteralmente schiacciate dall’avvento della globalizzazione.

Gli unici che sono saliti al piano superiore sono gli oligarchi Occidentali e cinesi che hanno visto aumentare a dismisura le loro ricchezze fino ad arrivare ad una forbice sociale senza precedenti.

Ad oggi, il 76% delle ricchezze è concentrato nelle mani di un 10%, costituito da un manipolo di capitalisti che hanno accumulato ricchezze ancora più enormi dopo l’avvento della “farsa” pandemica.

Tutto quindi sembrava procedere senza particolari intoppi. La luna di miele tra le élite occidentali e Pechino sembrava consolidata.

I rapporti successivamente hanno iniziato a incrinarsi. Soros in realtà aveva già lanciato in questo senso “l’allarme” nel 2019 quando definì per la prima volta il presidente cinese Xi Jinping come il più “feroce nemico delle società aperte”.

Per società aperta si intende sostanzialmente quel modello che porta appunto allo scioglimento dello Stato nazionale, dei suoi confini e conseguentemente anche della sua identità etnica e culturale.

Nella “repubblica universale totalitaria “il tutto si fonde con l’uno, dove per uno si intende il Leviatano assoluto, il tiranno globale che impera su ogni nazione.

L’Occidente già si era reso conto che c’era un problema con Pechino. La Cina aveva accettato il patto con il potere globalista ma soltanto qualora questi fosse finalizzato soltanto ed esclusivamente gli interessi nazionali cinesi.

La Cina ha un modello economico sotto certo aspetti persino più imperialista di quello Occidentale, vista la sua colonizzazione selvaggia del continente africano.

Il potere economico di Pechino è una leva per conquistare progressivamente tutte le nazioni e renderle delle colonie cinesi.

A questo proposito l’esempio della via della Seta è perfettamente calzante. I Paesi che si sono trovati a firmare questo accordo con la Cina si sono ritrovati invischiati in una trappola del debito che li ha portati poi a cedere tutte le loro infrastrutture chiave alla dittatura comunista cinese.

Il dragone in questo modo si è fagocitato intere nazioni come accaduto ad esempio con il Sri Lanka costretto a cedere i suoi porti per ripagare gli esorbitanti debiti contratti con i cinesi.

La previsione di Q: “Stati Uniti, Russia e Cina” alleati contro il globalismo.

All’Occidente “liberal Dem Usa”  tutto questo è andato sostanzialmente bene fino a quando questa enorme accumulazione di potere cinese fosse servita poi a raggiungere il fine ultimo del globalismo, ovvero il super-governo mondiale.

George Soros e i suoi storici referenti nel mondo della finanza, su tutti la famiglia Rothschild, hanno dovuto prendere atto di una realtà inaspettata. La Cina non è interessata a rinunciare alla sua sovranità. La Cina non vuole smettere di esistere come Paese e non vuole portare in dote il suo potere ai vertici del mondialismo che sono stati coloro che l’hanno costruita.

Questa è stata una delle ragioni principali che hanno portato al fallimento del Grande Reset di Klaus Schwab concepito da Davos sin dall’inizio dell’operazione terroristica del coronavirus.

L’idea era quella di dare vita ad una società globale talmente integrata da prevedere ovunque gli stessi modelli autoritari.

Ovunque si sarebbe dovuto ricorrere al vaccino obbligatorio, nuovo marchio razziale della società “liberal Dem Usa “, per poter entrare in un luogo pubblico.

Ovunque si sarebbe dovuto esibire permanentemente questo infame marchio per poter accedere al proprio posto di lavoro.

Coloro che si fossero opposti sarebbero stati messi progressivamente al bando fino ad essere messi in dei veri e propri campi di detenzione COVID.

Il piano così come l’avevano concepito le alte sfere del club di Davos e il suo ideologo massone, Klaus Schwab (costruttore silente di bombe atomiche in Sud Africa) , è invece rovinosamente fallito.

Sono troppi gli attori geopolitici che mancano all’appello, e soprattutto le superpotenze globali che avrebbero dovuto dare il loro imprescindibile sostegno, Stati Uniti, Russia e Cina, si sono tutte opposte fermamente al piano.

Per comprendere la strategia del Nuovo Ordine Mondiale occorre ragionare su un piano che supera i propri confini del proprio Stato nazionale. Il Nuovo Ordine Mondiale come dice la parola stessa è “mondiale” per definizione, non locale, e quindi non può essere eseguito soltanto in singoli Paesi.

Occorre immaginare il mondo come una scacchiera dove alcuni pezzi sono più fondamentali e strategici di altri per vincere la partita.

Gli architetti di Davos non sono riusciti a raggiungere il loro disegno ultimo proprio perché non disponevano e non dispongono tuttora dei pezzi senza i quali la partita non si può vincere.

E quei pezzi come si accennava in precedenza sono proprio gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.

A questo proposito viene in mente uno scritto pubblicato da “Q” qualche tempo sulla sua bacheca. Per coloro che non sapessero chi è “Q”, l’ipotesi più probabile e accreditata è che dietro questa lettera si nasconda un gruppo di intelligence militare americana che ha affiancato Trump sin dall’inizio del suo mandato e con ogni probabilità ancora prima della sua candidatura.

Lo scopo di questo gruppo è quello di separare e liberare gli Stati Uniti dal governo occulto dello stato profondo  (alleato con i Dem Usa)  che ha controllato l’America per molti decenni. Molta disinformazione è stata fatta al riguardo su “Q” e molti, alcuni in buonafede molti altri in malafede, l’hanno liquidata come una sorta di psy-op, ovvero un depistaggio concepito da qualche agenzia di intelligence dello stato profondo americano per ingabbiare i dissidenti e portarli in un vicolo cieco.

Se si studiano attentamente gli scritti di Q, i cosiddetti drop, e si guarda con attenzione agli accadimenti degli ultimi anni, si vedrà che è in realtà è accaduto l’esatto opposto.

Il mondo è andato sicuramente vicino al baratro del governo mondiale, ma il disegno originario del potere globale è andato praticamente in frantumi.

L’alleanza più palese e naturale che si è creata in questo senso in chiave patriottica e anti-globalista è stata quella tra Donald Trump e Vladimir Putin dal 2016 in poi.

Quando i poteri dello stato profondo di Washington hanno perduto il controllo degli Stati Uniti hanno subito una perdita pesantissima, praticamente incolmabile. Hanno perduto il pezzo più importante della scacchiera, quella regina che gli aveva consentito di portare avanti tutti i piani del vero potere finanziario internazionale.

Il disegno originario era quello di mandare alla Casa Bianca una delle tradizionali referenti del potere di Washington, la “democratica” Hillary Clinton.

Alla Clinton sarebbe spettato il compito di gestire gli Stati Uniti durante l’operazione terroristica del coronavirus e di dare l’accelerazione massima e definitiva verso il “Grande Reset globale”.

Non è accaduto. Alla Casa Bianca c’era un presidente che era ed è stato  fermamente opposto all’idea di un governo mondiale.

La dottrina del “Prima l’America” ha segnato un punto definitivo della dipendenza degli Stati Uniti dai vari circoli dello stato profondo quali il CFR, il gruppo Bilderberg e la Trilaterale che sono tutti sottomessi a loro volta al potere delle grandi famiglie di banchieri quali Rothschild, Rockefeller, Dupont e Astor.

La separazione tra gli Stati Uniti e il globalismo non si è nemmeno ricomposta sotto la cosiddetta amministrazione Biden perché questa non sta eseguendo l’agenda prescritta di questi poteri.

Piuttosto prosegue, incredibilmente per alcuni, a tenere distante gli Stati Uniti dall’Unione europea e dalla NATO.

È un argomento che è stato affrontato numerose volte e già in passato abbiamo avuto modo di spiegare questa enorme anomalia attraverso una decisione presa da Trump prima di lasciare la Casa Bianca.

La decisione in questione è stata quella di firmare l’atto contro le Insurrezioni che ha trasferito il potere ai militari nel gennaio del 2021 per impedire la riuscita del colpo di Stato elettorale del novembre del 2020.

I poteri dello stato profondo portarono in atto la più grossa frode elettorale della storia perché avevano bisogno di riprendersi il controllo del loro pezzo pregiato senza il quale la partita non poteva essere vinta.

La contromossa di Trump ha sventato il golpe e il globalismo oggi si ritrova in braghe di tela.

L’alleanza tra Trump e Putin si è consolidata ancora di più e l’operazione militare in Ucraina condotta dai russi sta dando l’ultima spallata definitiva al traballante pilastro dell’Occidente liberale, la NATO e il cosiddetto blocco Euro-Atlantico.

La Russia ha deciso di condurre questa operazione proprio ora perché era ed è perfettamente consapevole che l’avversario è debole e diviso come mai prima. Soprattutto l’avversario è privo della protezione militare statunitense senza la quale nulla può di fronte a Mosca.

La Russia per molti anni è stata un incrollabile baluardo nell’impedire l’avanzata del totalitarismo mondiale ma spesso si ritrovava isolata sul piano internazionale. Oggi la Russia si guarda intorno e scopre che intorno a sé ha solo alleati.

Non solo la Cina comunista che ha deciso di schierarsi apertamente con la Russia per contrastare i poteri Occidentali ma anche l’America Latina, l’Asia, l’Eurasia, e i Paesi arabi.

Sotto certi aspetti si sta manifestando già nei fatti quell’alleanza anti-globalista di cui parlava l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.

Nell’idea degli architetti del caos(liberal Dem Usa) il mondo avrebbe dovuto stringersi intorno all’idea del governo mondiale. Il mondo invece si sta stringendo intorno all’idea della preservazione della propria sovranità.

A questo punto, quello di Soros sembra un disperato grido d’aiuto. È il grido di aiuto di chi ha compreso che ormai la finestra di opportunità per giungere al Nuovo Ordine Mondiale si è definitivamente chiusa.

All’alleanza tra Trump e Putin si è unita la Cina anche se principalmente per i propri interessi nazionali e non perché abbia a cuore i destini dell’umanità.

Questo però non cambia un’evidenza di fatto. L’”ordine liberal Dem Usa  globale” non ha più solidi perni di riferimento sui quali poter contare salvo la “debole Unione europea” le cui contraddizioni e divisioni si sono esacerbate ancora di più sotto la “farsa” pandemica.

È proprio di questi giorni la notizia che la BCE potrebbe sospendere nei prossimi mesi il programma di acquisto dei titoli di Stato, staccando definitivamente la spina alla moneta unica.

Sarebbe quindi la vittoria della linea dei falchi tedeschi e olandesi a prevalere e sarebbe la definitiva accelerazione della disgregazione del progetto europeo.

Il mondialismo quindi si ritrova in questa condizione. Ambiva alla conquista del mondo, ma ha subito un brusco risveglio e ha scoperto che è il mondo ad aver messo fine al mondialismo.

 

 

 

 

 

La mossa di Putin sull’Ucraina:

la fine del blocco Euro-Atlantico

e del Nuovo Ordine Mondiale di Klaus Schwab.

 Lacrunadellago.net- Cesare Sacchetti - (28 Febbraio 2022 )- ci dice :

 

Alla fine la decisione di Putin sotto certi aspetti è giunta inaspettata. Diversi osservatori sulla carta pensavano che il presidente russo non avrebbe scelto di procedere ad un riconoscimento immediato delle Repubbliche separatiste del Donbass e del Lugansk che si trovano all’estremo confine orientale con l’Ucraina. A due passi dalla Russia.

Molti pensavano che Putin avrebbe temporeggiato e preferito rimandare in un altro momento un riconoscimento che comunque prima o poi ci sarebbe stato.

Le settimane precedenti erano state letteralmente funestate da una incessante propaganda dei media occidentali che ogni giorno annunciavano una “invasione russa” dell’Ucraina per poi puntualmente procrastinare l’appuntamento in un continuo rinvio che ha finito inevitabilmente per coprire di ridicolo gli stessi media che lo ventilavano.

Su tutti c’è stato il caso famigerato di Bloomberg, quotidiano che assieme al Financial Times assume il ruolo di portavoce indiscusso dell’alta finanza internazionale.

Bloomberg era persino arrivato a mettere in prima pagina lo scorso 5 febbraio l’annuncio di una invasione russa che non c’era mai stata.

La notizia è rimasta lì a galleggiare sul sito del quotidiano americano per trenta minuti buoni, ed è impossibile pensare che la redazione di Bloomberg non si sia accorta di un errore così marchiano.

La pubblicazione è stata con ogni probabilità intenzionale e rientrava in una strategia di continue provocazioni nei confronti di Mosca, nella speranza che questa perdesse il controllo dei nervi e commettesse qualche errore.

La Russia ha scelto di non raccogliere gli atti provocatori, e ha lasciato che l’isteria mediatica occidentale proseguisse sino allo scorso lunedì.

Quello è stato il momento nel quale Putin ha firmato in diretta il riconoscimento delle due Repubbliche separatiste e quello è stato un momento spartiacque nella storia non solo della Russia ma del mondo intero.

Quel discorso ha segnato il passaggio da un’epoca, quella nella quale esisteva l’assoluta predominanza del cosiddetto blocco Euro-Atlantico e dell’idea del Nuovo Ordine Mondiale di Klaus Schwab che esso sorregge ad una nella quale la mappa dei rapporti internazionali non è più disegnata a Washington e Londra.

E Putin ha proceduto a questa decisione perché ha calcolato perfettamente che non esisteva momento migliore per farlo. L’avversario è debole e diviso, orfano della protezione militare degli Stati Uniti che si sono allontanati dalla sfera atlantica da quando si è instaurata l’amministrazione Trump nel 2016, e che non vi sono più rientrati per ragioni che abbiamo approfondito in passato e che riprenderemo a trattare successivamente nel corso di questa analisi.

Ciò che conta adesso è che Vladimir Putin ha scritto la parola fine alla tirannia guerrafondaia dell’atlantismo e al tempo stesso ha sanato una ferita che si era aperta nel 2014 ai tempi del famigerato Euromaidan.

Euromaidan: l’inizio della nafizicazione dell’Ucraina.

Ciò che non viene spiegato al pubblico è proprio la storia recente dell’Ucraina. Il disordine e la violenza che ci sono in questo Paese non stati certo portati dalla Russia. Prima del golpe dell’Euromaidan, l’Ucraina era un Paese sostanzialmente stabile non attraversato da laceranti conflitti interni e guerre tra bande come lo è ora.

I rapporti con la Russia erano ottimi e questa condizione era ciò che era, ed è tuttora, meglio nell’interesse di questa nazione che è parte integrante della Russia come è stato costretto a ricordare Putin all’Occidente.

L’Ucraina moderna è di fatto una invenzione sostanzialmente prodotta dai sanguinari bolscevichi che si instaurarono al potere in Russia nel 1917 soprattutto grazie ai lauti finanziamenti che gli giungevano da Wall Street.

È una pagina di storia che pochi conoscono e pochi sanno e che sarà interessante approfondire in un altro contributo.

Per restare invece tra le pagine della storia più contemporanea, l’Euromaidan è stato il prodotto di una operazione sovversiva decisa tra le stanze del dipartimento di Stato diretto dall’amministrazione Obama nel 2014 e attuato attraverso la rete di ONG sovversive finanziate dallo speculatore e sobillatore George Soros.

Soros in questo senso riveste il ruolo di finanziatore delle rivoluzioni internazionali decise dai “vertici del potere globalista”.

L’Euromaidan fu deciso da questi ambienti perché l’Ucraina si stava spostando troppo dalla sfera Euro-Atlantica verso quella della Russia, e ciò era qualcosa che l’atlantismo nella sua ottica di espansione e di dominio del mondo intero non poteva tollerare.

Fu per questo che le strade di Kiev in quei giorni di febbraio del 2014 furono tormentate da disordini, violenze e rivolte orchestrate e dirette dal dipartimento di Stato americano in stretto coordinamento con le fondazioni di Soros.

Non c’erano normali ucraini a protestare in piazza, ma piuttosto stranieri e paramilitari addestrati alla rivolta e alla destabilizzazione dei governi.

Alla fine, l’allora presidente Yanukovich fu costretto a cedere. Yanukovich fu costretto alla fuga perché era la sua stessa vita a rischio e fu costretto a cercare riparo in Russia.

Al suo posto si instaurò una lunga serie di governi fantoccio telecomandati da Washington di cui Zelensky è soltanto l’ultimo della serie.

Il primo presidente fantoccio fu Poroshenko, un nome che probabilmente molti ricordano per via del suo coinvolgimento nell’inchiesta che era all’epoca in corso su Hunter Biden, figlio dell’allora vicepresidente Joe Biden.  Fu Poroshenko ad ordinare di sopprimere quell’indagine che se fosse proseguita avrebbe portato ad una probabile incarcerazione di Hunter Biden coinvolto nei loschi affari della società ucraina del gas, Burisma.

A trasmettere l’ordine a Poroshenko fu Joe Biden in persona che minacciò di chiudere il rubinetto dei finanziamenti americani a Kiev se il presidente ucraino non avesse eseguito l’ordine.

Biden si vantò persino in pubblico del “successo” dell’operazione di fronte alla platea del “Council For Foreign Relations”, il think tank finanziato dai Rockefeller che ha praticamente deciso in anticipo ogni elezione presidenziale americana, salvo quella di Donald Trump.

L’Ucraina dunque è piombata in questo inferno di instabilità permanente per la diretta conseguenza di quanto accaduto otto anni orsono dopo l’Euromaidan.

L’operazione militare di Putin in Ucraina segna la fine dell’atlantismo retto dai “Liberal Dem Usa” e lo stato profondo Usa.

Putin sta quindi chiudendo il ciclo di quanto iniziato proprio in questi giorni nei quali si compie l’anniversario di quel colpo di Stato.

Il presidente russo non aveva alcuna alternativa. Le ONG di Soros pur di rovesciare Yanukovich hanno reclutato la feccia dei battaglioni nazisti di Azov autori di orrendi crimini ai danni della popolazione civile.

Sono quei crimini che vengono perpetrati da anni nel Donbass e nel Lugansk nel silenzio della comunità internazionale che ha chiuso gli occhi di fronte al genocidio delle popolazioni russofone di queste due regioni e che oggi canta in piazza invocando ipocritamente la pace dimenticando invece la guerra che l’Occidente ha portato ieri.

Questa è stata la ragione per la quale Putin ha autorizzato una operazione militare molto accurata e precisa per mettere in sicurezza queste due regioni e successivamente per procedere alla denazificazione dell’intero Paese.

Proprio in questi giorni stiamo vedendo un profluvio di immagini e video diffusi dai media Occidentali che sono in larghissima parte il risultato di una vera e propria “falsificazione di un conflitto” che non può definirsi nemmeno “guerra” nel senso classico.

Per poter parlare di guerra occorre che ci siano due parti che si scontrino in conflitto. In questo caso invece assistiamo ad un’avanzata delle forze armate russe che avviene attraverso la collaborazione attiva di molti soldati ucraini.

Molti militari ucraini sono infatti scontenti del regime di Kiev e non hanno comprensibilmente alcuna intenzione di immolarsi per difendere un governo corrotto al soldo di poteri stranieri che ha portato il Paese nel baratro.

L’esempio più famigerato in questo senso della falsificazione in atto ci viene dalle immagini che i media mostrano ossessivamente di una donna con il volto insanguinato che ha alle sue spalle un palazzo ridotto in macerie.

L’edificio però che c’è alle spalle di quella donna non è un edificio crollato per un inesistente bombardamento russo ma è un palazzo crollato quattro anni prima a Magnitogorsk, in Russia, in seguito ad una fuga di gas.

La macchina della menzogna dei media occidentali ormai è fuori controllo e deve fare di tutto per mettere in cattiva luce la Russia davanti agli occhi del mondo tanto in alcuni casi da ricorrere alle immagini di un videogioco, come ha fatto l’infausto TG2, per dimostrare che la Russia sta bombardando l’Ucraina quando in realtà non un solo aereo russo si è accostato a Kiev fino a questo momento.

Il Cremlino non vuole bombardare e distruggere. Questo è un protocollo seguito dai presidenti dello stato profondo di Washington quali George Bush o piuttosto Bill Clinton che bombardò indiscriminatamente Belgrado negli anni’90 uccidendo molti bambini anche attraverso l’assistenza del suo sodale Massimo D’Alema, allora inquilino di palazzo Chigi. Considerate le condizioni quindi del tutto anomale di quanto stiamo vedendo in Ucraina la sensazione è che il regime di Zelensky presto cadrà. Non è stimato dalla popolazione, ma piuttosto detestato, e una parte consistente dell’esercito ucraino si è già unita ai russi in attesa di liberarsi definitivamente dalla presenza dei nazisti di Azov.

È quindi questa la fine del blocco Euro-Atlantico. È la fine di una pagina di storia iniziata nel 1945 quando vennero poste le basi per erigere tutta l’architettura presente dell’ordine liberal Dem Usa  globale fondato sull’assoluta preminenza economica e militare degli Stati Uniti.

Quello che però ha dato lo scossone decisivo a questa impalcatura, oltre ovviamente a Vladimir Putin, è stato Donald Trump sei anni prima all’alba della sua elezione come presidente degli Stati Uniti.

È stata la dottrina del “Prima l’America” di Trump a togliere il pilastro dell’America dal palazzo del Nuovo Ordine Mondiale.

È senza quel pilastro portante che sorreggeva su di sé tutto il peso dell’ordine globalista l’edificio ha iniziato inevitabilmente a sprofondare nel terreno.

Trump in questo senso ha dato vita ad una vera e propria rivoluzione, o forse sarebbe meglio dire controrivoluzione, copernicana dell’assetto dei rapporti internazionali.

Gli Stati Uniti si sono separati dall’atlantismo e Trump stesso non ha mai nascosto tutta la sua profonda avversione alla NATO, manifestando il desiderio di uscirne e restituire piena sovranità agli Stati Uniti stessi.

I signori del mondialismo lo hanno compreso perfettamente, e per questo hanno attuato la più grande serie di ripetuti golpe e tentati omicidi praticati contro un presidente.

La serie delle operazioni sovversive è iniziata attraverso lo Spygate del 2016 sul quale proprio in questi giorni il procuratore John Durham ci sta mostrando le prove inoppugnabili del ruolo giocato da Hillary Clinton nello spionaggio illegale praticato contro il presidente americano anche attraverso la decisiva assistenza dello stato profondo Italiano.

 

La Clinton è stata la mente di questa operazione il cui unico scopo era rovesciare Donald Trump.

La serie degli atti sovversivi è poi proseguita attraverso almeno tre attentati alla vita di Trump, due messe in stato di accusa e la più grossa frode elettorale della storia praticata nel novembre del 2020.

I poteri globali hanno tentato qualsiasi carta pur di liberarsi di Donald Trump per il semplice fatto che senza il controllo degli Stati Uniti qualsiasi ipotesi di costruire un governo mondiale è semplicemente inattuabile.

Non esiste un’altra potenza economica e militare in grado di ingerire e influire negli affari di un altro Paese come può farlo gli Stati Uniti.

Tutta la rete di agenzie dell’intelligence costruita e finanziata dalle famiglie che rappresentano il vero potere occulto è stata pensata per consentire agli USA di colpire e rovesciare in qualunque momento coloro che si fossero opposti ai disegni del Nuovo Ordine Mondiale.

Washington è stata trasformata da questi poteri in una sorta di centrale della sovversione internazionale.

Fu per questo che il presidente cileno Salvador Allende venne destituito nel 1973 su ordine di Henry Kissinger, uomo forte del Bilderberg.

Fu per questo che Aldo Moro venne minacciato di morte da Kissinger nel 1976, e finì poi ucciso dalle BR due anni dopo.

E fu per questo che Slobodan Milosevic, presidente della Serbia negli anni’90, e Muammar Gheddafi, vennero rovesciati e uccisi ancora una volta dalla NATO.

La NATO in questo senso non ha rivestito in alcun modo il ruolo di un’organizzazione volta a preservare la stabilità e la sicurezza dei Paesi Occidentali. La NATO ha rivestito il ruolo di un’organizzazione terroristica che ha eliminato tutti coloro che costituivano un intralcio per il piano di dominio globale voluto dalle élite internazionali.

Nulla c’entrava la retorica del contenimento del blocco sovietico visto che l’Alleanza Atlantica piuttosto che sciogliersi dopo il crollo del muro di Berlino si è espansa incredibilmente ad Est.

La vera ragione dell’esistenza della NATO è quella di essere il braccio militare del Nuovo Ordine Mondiale ma questa condizione è possibile solamente se gli USA restano sotto l’ala dell’atlantismo.

Questa la ragione per la quale il mondialismo ha cercato in ogni modo di riprendersi l’America e questo proposito è fallito anche dopo la frode del 2020.

Abbiamo visto ormai come in numerose occasioni il fantoccio Joe Biden non abbia eseguito gli ordini che questi poteri gli avevano prescritto.

Al contrario, abbiamo assistito Biden andare esattamente nella direzione opposta e allontanarsi dalla sfera atlantica quando ha completato il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, e quando in questi giorni si è rifiutato di mandare truppe di militari americani in Ucraina lasciando quindi a Putin campo libero.

Le ragioni di questa anomalia risiedono nel fatto che Biden in realtà non si è mai realmente insediato quando Trump nel gennaio del 2021 firmò l’Atto contro le Insurrezioni e trasferì il potere ai militari impedendo così all’amministrazione Biden di insediarsi in maniera effettiva.

Gli Stati Uniti quindi non sono tornati nella sfera del mondialismo ed è questa un’altra ragione che ha portato al fallimento della farsa pandemica che nell’ottica di Davos avrebbe dovuto portare al Grande Reset, un riordino della società che avrebbe portato ad una messa al bando di tutti coloro che non si fossero inoculati con il “siero sperimentale chiamato impropriamente vaccino”.

Si è manifestato il fenomeno inverso. I governi europei hanno tolto quasi ogni restrizione e la Russia e gli Stati Uniti hanno fatto da apripista in questo senso uscendo dalla operazione terroristica del coronavirus già lo scorso anno.

Alla debole Unione europea, ultimo flebile baluardo del globalismo, non restava altra scelta. Le altre grandi potenze avevano già affondato il piano di Davos e persino la Cina Comunista in rotta di collisione con le élite occidentali per interessi radicalmente divergenti ha voltato le spalle ai poteri globali.

Siamo quindi giunti all’ultima conclusione di un atto che è quello che sta scrivendo la parola fine all’ideologia che sottende il neoliberismo economico (ora “Liberal Dem Usa”) che ha partorito il mostro della globalizzazione e a quella politica e spirituale, nel senso deteriore del termine, che sottende invece quella massonica del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale.

Trump e Putin in questo senso hanno siglato una vera e propria alleanza patriottica che ha impedito la manifestazione e il rilascio della Bestia, l’espressione biblica che identifica quel tiranno globale che un giorno dominerà il mondo.

I due presidenti sono stati una sorta di katehon politico che ha impedito la definitiva ascesa del governo totalitario planetario che avrebbe fatto polvere delle nazioni e perseguitato brutalmente chiunque avesse osato opporglisi.

Allo stesso modo, sotto il piano più strettamente spirituale, stavolta nel senso migliore del termine, è stato l’arcivescovo Carlo Maria Viganò a raccogliere attorno a sé i cattolici smarriti che si sono allontanati dalla falsa chiesa di Bergoglio, prostituita a questa falsa ideologia massonica.

L’Ucraina è quindi la chiusura del cerchio. È l’inizio della irreversibile fine di tutto un mondo che era stato concepito molti decenni prima e che i signori del globalismo credevano di veder realizzato in questo frangente storico.

L’ininfluente Unione europea ormai non può più nulla per fermare il meccanismo perché orfana della protezione degli Stati Uniti che ormai hanno intrapreso un cammino nuovo, in attesa del ritorno ufficiale di Trump, sempre più prossimo, che porterà alla fine ufficiale del mondialismo in ogni sua forma, politica, militare ed economica.

L’alba del Nuovo Ordine Mondiale si è definitivamente conclusa. Questa fase storica sembra aver dato inizio piuttosto al suo definitivo tramonto.

La beffa per i circoli di Davos di Klaus Schwab è stata tremenda. Sono andati a dormire convinti che l’ordine totalitario globale fosse alle porte e si sono risvegliati scoprendo che il mondo che avevano immaginato è andato definitivamente in mille pezzi.

 

 

 

L’Ucraina e le armi batteriologiche:

il piano del mondialismo

per sterminare i russi.

Lacrunadellago.net- Cesare Sacchetti-( 4 Marzo 2022 )- ci dice:

C’è una storia segreta dell’Ucraina che non viene raccontata al grande pubblico. L’opinione pubblica Occidentale sostanzialmente ignora cosa accade veramente in questo Paese da anni.

Tutto ciò che è giunto dall’Ucraina negli anni passati attraverso il filtro delle menzogne dei media europei e americani è l’immagine di un Paese che ha compiuto la cosiddetta “transizione democratica” portata in atto dallo stato profondo di Washington, assieme ai “Liberal Dem Usa”.

Quella che viene chiamata “esportazione di democrazia”, un termine piuttosto caro alle lobby dei neocon sionisti degli anni 2000 non è null’altro che il rovesciamento di governi considerati ostili ai gruppi di potere che hanno dominato per decenni la Casa Bianca, su tutti il “Council For Foreign Relations” finanziato dalla famiglia Rockefeller.

L’Ucraina non fa eccezione a questa regola per la sua posizione strategica, e come abbiamo visto nel precedente articolo, era vitale per le lobby atlantiste rovesciare attraverso il golpe chiamato Euromaidan la presidenza Yanukovich troppo vicina, secondo il dipartimento di Stato USA, al Cremlino.

C’è però anche un altro lato per il quale il controllo dell’Ucraina è fondamentale per questi ambienti. È un lato molto più oscuro nel quale vengono praticati i peggiori e sporchi traffici del pianeta.

Stiamo parlando di produzione e sviluppo di armi batteriologiche, di traffico di bambini, di organi e di esseri umani.

Il regime neo-nazista che protegge il fantoccio tele-comandato dalla NATO, Zelensky, è stato ciò che ha garantito la prosperità di questi traffici.

 

Da quando Poroshenko fu installato al potere, questi traffici hanno iniziato a proliferare e infestare l’intera Ucraina.

C’è ne però uno in particolare sul quale dovremmo soffermarci ed è quello che riguarda le armi batteriologiche.

Per poter comprendere come sono iniziati i programmi per utilizzare l’Ucraina come una base per studiare queste armi occorre fare un passo indietro e tornare al 2005, quando il Paese era governato dall’allora presidente Yushchenko.

Yushchenko era il prodotto diretto di un’altra rivoluzione colorata (di Soros), la prima che avvenne in Ucraina nel 2004 e nel 2005.

Anche in quel periodo, a Washington erano piuttosto preoccupati che questo Paese potesse spostarsi troppo nell’orbita di Mosca e venne deciso di scatenare i soliti disordini provocati dalle solite Ong di Soros – professionista della sovversione internazionale – per mandare al potere il presidente fantoccio di turno, Yushchenko in questo caso, che eseguisse meglio gli ordini dei poteri finanziari globali.

Il viaggio di Obama in Ucraina: fondi per i laboratori di armi chimiche.

Una volta che il neo-presidente ucraino si instaurò al potere iniziarono una serie di viaggi compiuti dall’allora giovane e sconosciuto senatore democratico dell’Illinois, Barack Obama, assieme al suo collega repubblicano Richard Lugar.

Obama e Lugar furono mandati in Ucraina per una ragione molto precisa, ovvero quella di avviare un programma congiunto tra il governo statunitense e ucraino per condurre ricerche scientifiche sulle armi batteriologiche.A dare notizia di questo viaggio fu il quotidiano da sempre portavoce del vero potere occulto che domina a Washington, il Washington Post.

La storia venne riportata dal quotidiano con un titolo propagandistico del tipo “Gli Stati Uniti aiuteranno l’Ucraina a contrastare le armi biologiche”.

In realtà se si legge poi l’articolo si comprende che questo “aiuto” è consistito nell’eseguire degli aggiornamenti di sicurezza di alcuni istituti biologici che avevano appunto questo scopo.

Questi laboratori erano in parte eredità della Guerra Fredda ma a Washington non interessava in alcun modo smantellarli.

Piuttosto dalle parti della Casa Bianca erano interessati ad affiancare, e praticamente comandare, il governo ucraino attraverso risorse finanziarie e scientifiche superiori nella gestione di questi laboratori.

Gli Stati Uniti quindi da quegli anni assunsero già il controllo diretto sullo sviluppo e sulla ricerca delle armi chimiche e batteriologiche in Ucraina.

Questo Paese quindi divenne una base per queste ricerche che non avevano in realtà alcuna finalità “scientifica”.

Lo scopo era quello di lavorare a delle armi da poter utilizzare contro eventuali “nemici” dello stato profondo di Washington, e all’epoca, come allora, il vero avversario di questi ambienti veniva considerato la Russia di Putin che stava gradualmente tornando a rimettersi in piedi dopo il disastro degli anni’90.

Il Pentagono raccolse campione del DNA dei russi.

A questo proposito, fu proprio lo stesso presidente russo a rivelare come in Russia nel 2017 c’erano delle ONG straniere che stavano facendo qualcosa di piuttosto singolare.

 Queste ONG avevano già allora e negli anni precedenti iniziato a raccogliere campioni di DNA della popolazione russa in ogni regione del Paese.

Queste associazioni non erano interessate in alcun modo a raccogliere campioni di altre popolazioni slave presenti in Russia, ma erano interessate soltanto ed esclusivamente ad avere il DNA dei russi.

Al Cremlino si accorsero di queste attività alquanto anomale e sospette, e Putin in quel periodo rilasciò una dichiarazione ufficiale.

“Siete al corrente che del materiale biologico è stato raccolto in tutto il Paese, da differenti gruppi etnici e persone che vivono in differente regioni geografiche della Federazione Russa? La domanda è: perché questo viene fatto? E viene fatto intenzionalmente e professionalmente.”

Anche alla Camera alta del Parlamento russo, il Consiglio Federale, si accorsero che questa attività non era affatto ordinaria e iniziarono a trattare la questione in via ufficiale.

L’allora vice presidente del comitato per la Sicurezza e la Difesa del Consiglio Federale, Franz Klintsevich, dichiarò pubblicamente che tutto ciò lasciava pensare che qualcuno stava pensando espressamente allo scenario di studiare un’arma biologica che potesse colpire solamente i russi.

Il senatore russo spiegò correttamente che i gruppi etnici reagiscono in maniera differente al contagio con agenti batteriologici e questo spiegava quindi il motivo di tanto interesse nel raccogliere solo ed esclusivamente campioni di DNA russo.

Occorreva un’arma batteriologica su misura pensata per colpire e uccidere soltanto la popolazione russa.

A rivelare poi il mistero su ordine di chi quelle ONG stessero procedendo alla raccolta di quei campioni furono propri i suoi mandanti che non erano altro che, casualmente, gli uomini dell’aviazione militare statunitense. A parlare in quell’occasione fu un portavoce dell’AETC, acronimo che sta ad identificare il commando per l’addestramento e l’educazione dell’aereonautica americana.

L’AETC precisò che si trattava soltanto di prelievi di DNA giustificati dalla necessità di condurre delle ricerche sull’apparato muscolo-scheletrico umano.

A Mosca però non la bevvero perché il fatto che fossero prelevati solo ed esclusivamente campioni di DNA di popolazione russa e il fatto che fossero coinvolti i militari ha lasciato pensare che il vero obbiettivo di quel programma fosse creare appunto un agente patogeno pensato solo per danneggiare le popolazioni di etnia russa.

Se si considera la lunga storia di programmi finanziati dallo stato profondo di Washington per sviluppare armi batteriologiche, in molti casi sperimentati sulla stessa inconsapevole popolazione americana, il sospetto della Russia è più che fondato.

L’Ucraina potrebbe essere quindi la chiave per spiegare quanto accaduto in Russia nel 2017 quando l’aereonautica americana raccoglieva parti di DNA russo, e quanto accaduto dodici anni prima quando Barack Obama si recava in visita nel Paese per assicurare più fondi ai laboratori ucraini che si occupavano di questi programmi di guerra chimica e batteriologica.

La Russia conferma che l’Ucraina è stata utilizzata per produrre armi chimiche contro i russi.

In questi giorni è circolata molto sui media alternativi l’ipotesi che l’operazione militare russa oltre che ad avere lo scopo di de-nazificare e liberare l’Ucraina avesse lo scopo di distruggere quei centri dove venivano custoditi virus letali.

A dare conferma ufficiale a questa tesi è stata la stessa ambasciata russa presso la Bosnia-Erzegovina che ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti “hanno riempito l’ucraina di laboratori biologici, i quali erano – molto possibilmente – utilizzati per studiare metodi volti a distruggere il popolo russo ad un livello genetico.” Gli ambienti che hanno concepito il golpe dell’Euromaidan nel 2014 e la rivoluzione colorata del 2005 hanno utilizzato questo Paese come una base per dei programmi criminali e genocidi rivolti esclusivamente a colpire la popolazione russa.

C’è una vera e propria ossessione quindi da parte del globalismo nei confronti della Russia fino al punto di pensare ad un’arma che potesse sterminare la sua popolazione.

La guerra tra la Russia e il vertice del potere finanziario internazionale è in realtà molto più antica e risale almeno al 1815 quando la famiglia Rothschild che già finanziava e dominava le monarchie europee giurò di distruggere e uccidere i Romanov che si erano opposti ai loro piani di dominio dell’Europa.

Anche la storia più recente dell’Ucraina non sembra fare eccezione all’odio feroce che il Nuovo Ordine Mondiale nutre contro la Russia.

Sono giunte negli ultimi giorni informazioni sull’effettiva distruzione di questi laboratori da parte dei russi nel corso della loro operazione militare.

A dare notizia di questo retroscena in particolare è stato il sito americano Real Raw News che da alcuni è considerato controverso, e non attendibile, per i suoi articoli che parlano di presunti processi in corso a Guantanamo contro gli uomini che hanno organizzato il colpo di Stato dello Spygate e la frode elettorale del 2020 contro Donald Trump.

Siamo stati comunque in grado di verificare in altre maniere e attraverso altre fonti attendibili questa informazione che sembra corrispondere al vero.

I militari russi avrebbero distrutto tutti questi laboratori e sarebbero entrati in possesso dei documenti segreti ai quali gli scienziati ucraini e americani stavano lavorando.

 

A quanto pare, anche in questa occasione, la Russia si è rivelata ancora una volta l’incubo dei grandi poteri finanziari che aspirano a erigere un super-governo globale.

E anche in questa occasione questo Paese ha inflitto una cocente sconfitta alla famiglia Rothschild la cui immensa ricchezza siede sul fiume di sangue delle guerre che questa ha provocato nel corso degli ultimi due secoli.

 

 

 

 

 

LA RUSSIA OFFRE ALL’INDIA

UN’ALTERNATIVA ALLO SWIFT.

Comedonchisciotte.org- Massimo Cascone -(31 Marzo 2022)- ci dice :

 

Mosca deve necessariamente trovare un modo per far fronte all’esclusione dal sistema SWIFT, almeno finché un nuovo sistema economico-finanziario a guida cinese non nascerà, stravolgendo tutti gli attuali meccanismi.

Deve farlo anche alla svelta se non si vuole trovare tagliata fuori dal commercio con i paesi asiatici e, secondo quando riportato da Bloomberg, primi passi in questa direzione li sta facendo proprio in questi giorni con l’India, la sesta economia del mondo.Il Cremlino avrebbe infatti proposto all’India di adottare un sistema di pagamento sviluppato dalla Banca Centrale russa che permetterebbe di evitare l’utilizzo del dollaro, garantendo i pagamenti in rupie e rubli, e permettendo così al terzo più grande consumatore di petrolio del mondo di continuare ad acquistare dalla Russia, aggirando le sanzioni occidentali.

La proposta prevede l’utilizzo del sistema SPFS – sistema di trasmissione dei messaggi finanziari – sviluppato dalla Banca centrale russa dal 2014, equivalente per funzionamento al sistema internazionale SWIFT.

Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo in India del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov e di alcuni funzionari della Banca russa per discutere più approfonditamente del progetto ed esaminare i dettagli sul suo utilizzo.

Entrambe le parti sono fiduciose sulla possibilità di trovare un’intesa vista l’interdipendenza delle loro economie. Basti pensare che l’anno scorso l’India ha esportato 3,3 miliardi di dollari di merci in Russia, soprattutto prodotti farmaceutici, tè e caffè, e ha importato 6,9 miliardi di dollari di prodotti russi, tra cui armi e beni di difesa, risorse minerali, fertilizzanti, metalli, diamanti e altre pietre preziose.

(Massimo A. Cascone).( bloomberg.com/news/articles/2022-03-30/russia-proposes-swift-alternative-to-india-for-ruble-payments).

 

 

 

 

La crisi del virus è una frode e una copertura

per una presa di potere politica globale

(intervista al Prof. Kees Van Der Pijl).

Comedonchisciotte.org- Topic starter- (30 Marzo 2022)- ci dice :

(podcasts.apple.com/ec/podcast/kees-van-der-pijl-the-virus-crisis-is-a-fraud-cover/id1003465597?i=1000548913544).

Kees Van Der Pijl: La crisi del virus è una frode e una copertura per una presa di potere politica globale.

Il professor Kees van der Pijl discute il suo nuovo libro che spiega come la crisi del virus sia una frode e una copertura per la presa del potere politica.

L'emergenza medica è solo un pretesto per i sistemi di passaporto dell'identità digitale.

Discute gli attori dietro questa oligarchia dominante la cui concentrazione non ha precedenti nella storia. Le élite stanno usando una strategia della tensione per soggiogare una popolazione globale altrimenti indisciplinata che è stata sull'orlo della rivoluzione in stile 1848. La fase medica del colpo di stato può volgersi verso la guerra (ad esempio la Russia) come verso un altro mezzo per consolidare il governo. La classe dirigente crede di avere una piccola finestra di tempo per cementare il proprio potere sulla scia della storica rivoluzione dell'AI (Artificial Intelligence). Spiega i meccanismi attraverso i quali l'oligarchia è in grado di imporre processi regolatori mondiali a interi continenti e come la Cina stia cooperando in questo 'ultra-imperialismo' con l'Occidente. È ottimista sul fatto che il progetto politico che è il Covid non potrà andare avanti ancora a lungo, andrà in pezzi e che non possiedono ancora la tecnologia necessaria per implementare un sistema di controllo digitale totale. Anche un nucleo centrale della società rifiuta sempre più la sua folle visione del futuro.

States of Emergency (BOOK)-  (claritypress.com/product/states-of-emergency-keeping-the-global-population-in-check).

(manchesteruniversitypress.co.uk/9781526131096).

Geopolitica e impero:

Il podcast Geopolitics & Empire è affiancato dall'economista politico olandese, il dottor Kees van der Pijl. Ha insegnato all'Università di Amsterdam e all'Università del Sussex. È autore di numerosi libri, ma oggi parleremo del suo nuovo libro assolutamente da leggere, States OF Emergency: Keeping the Global Population in Check. Benvenuto Kees. Come si sta andando lo stato di emergenza in Olanda?

Kees van der Pijl:

Beh, è ​​piuttosto cupo. E avrete visto che ho dedicato il libro ai giovani, perché a mio avviso, i bambini e coloro che hanno l'età degli studenti  ne stanno davvero soffrendo. Perché per qualcuno alla mia età, due anni non sono niente. Parlando  per me e per mia moglie, per noi è stato un periodo interessante, politicamente interessante e così via, ma se vedo cosa succede ai miei nipoti e a tutti i bambini qui e agli studenti, siamo di fronte a un dramma, perché  due anni sono una vita se ti stai sviluppando. Quindi, in questo senso, sono davvero molto cupo, e ovviamente ora siamo soggetti al lancio di un progetto europeo di identità digitale, ed è di questo che si tratta. L'intera faccenda medica è solo un pretesto per abituarci alle vaccinazioni.

Tutto è in uno stato molto incompleto, quindi probabilmente finirà comunque in un disastro e nel caos, ma questa di per sé non è una prospettiva promettente. Ora, l'Olanda è irriconoscibile, direi, a meno che non la si confronti con la seconda guerra mondiale e l'occupazione in cui già la popolazione olandese dava un esempio di un atteggiamento molto peculiare che può essere paragonato solo ad alcuni paesi dell'Europa orientale. Per esempio, noi... beh, io non c'ero certo, ma la generazione dei miei genitori e dei miei nonni in pratica ha lasciato che gli ebrei d'Olanda venissero rapiti, per non tornare mai più, mentre il resto dell'Europa occidentale in media aveva un atteggiamento migliore , nascondendo le persone in misura maggiore. È successo anche qui in Olanda, ma comunque è il paragone che continua a spuntare fuori.

Questa è la prima volta dalla seconda guerra mondiale che abbiamo avuto il coprifuoco, che abbiamo avuto un blocco, che abbiamo avuto la brutalità della polizia a un livello mai visto in questo paese in tutta la mia vita. E tutto viene negato, e non ti sto dicendo nulla che non sapevi già, ma è triste. E non è triste per me perché sono seduto qui e sto andando avanti, ma è triste per i bambini. Ho appena sentito oggi che nessuno dei miei nipoti vuole più andare a scuola perché devono indossare maschere nel corridoio, e i bambini si innervosiscono perché non sanno perché dovrebbero farlo.

 

Geopolitics & Empire:

Sì. Sì. Sono d'accordo anch'io con te. E mi sento esattamente allo stesso modo, la paura non è per me, ma per i giovani e per i miei figli. Posso affrontare queste cose. Ho vissuto abbastanza bene fino ad ora, quindi non mi importa di me stesso. E penso anche che sia un confronto equo quello che sollevi. Lo dico dall'inizio. Ed ero in Asia centrale nel 2020, e in realtà avevo programmato di tornare in Europa nella mia terra natale, la Croazia, ma non appena ho scoperto cosa stava davvero succedendo dietro lo stato di emergenza, all'inizio del 2020, ho deciso di fuggire di nuovo in America Latina, dove pensavo che avremmo avuto più libertà un po' più a lungo, cosa che si è verificata finora.

 In Messico, eh?

 Geopolitica e impero:

 Sì, in Messico. Hanno appena attivato anche qui i certificati di vaccino una settimana fa, quindi è una battaglia. 500 persone hanno presentato un'ingiunzione contro il governatore perché anticostituzionale. Ma anche il tuo confronto con la seconda guerra mondiale, c'è un eurodeputato croato che di recente…

 Kees van der Pijl: L'ho visto.

 Geopolitica e impero:

Sì. Ha urlato contro Macron e von der Leyen, confrontando ciò che sta accadendo ora, con l'occupazione nazista, quindi non sei solo. Ma esaminiamo il tuo libro. C'è così tanto qui. Consiglio vivamente questo libro. Penso che sia effettivamente in vendita da Clarity Press, con uno sconto del 40%, le persone possono andarci ora. Ma ci sono così tante informazioni in esso, ed è difficile scegliere un punto di partenza, ma tu [non udibile 0001] che l'oligarchia al potere si è impossessata della scena del virus, avendola fabbricata essenzialmente per dichiarare lo stato di emergenza al fine di impedire alla rivoluzione informatica di inaugurare una trasformazione democratica, come ha fatto la stampa nel medioevo. Parli di uno stato globale internazionalizzato dominato dal capitale internazionale che si sta preparando al collasso economico e alle rivoluzioni in stile 1848.

Chiami anche questa oligarchia il blocco dei media informatici dell'intelligence. Quindi forse per iniziare, le persone si chiederanno sempre, chi sono e come descriveresti questa oligarchia dominante?

Kees van der Pijl:

Bene, la prima cosa da un punto di vista teorico è che non dovresti mai trattarlo come un'entità esistente che non cambia. Il titolo della mia tesi di dottorato da qualche parte decenni e decenni fa aveva La formazione di classe, e penso che quando si pensa a una classe dirigente ea qualsiasi altra classe nella società, si dovrebbe sempre pensare alla formazione di classe che è all'interno della società come un campo magnetico. Si verifica un certo senso di orientamento in un modo particolare. Quando hai menzionato questo triangolo che abbozzo nel libro, i servizi di intelligence, i giganti dell'informatica ei media, costituiscono un nucleo che guida questo processo di formazione delle classi nel periodo attuale. Quella sarà la mia tesi.

E ovviamente ciò non esaurisce le altre componenti o frazioni di una classe dirigente. Devono anche essere coinvolti in quel processo di formazione della classe, perché non possono prendersi abbastanza tempo libero e aspettare tempi migliori o altro. Quindi anche le banche che ora vengono disciplinate, a mio avviso, devono essere a bordo e vogliono esserlo. Le aziende farmaceutiche si uniscono al processo perché, quasi inaspettatamente per loro almeno nella prospettiva più ampia, diventano molto importanti. Se si pensa alla guerra al terrorismo, per esempio, l'industria farmaceutica ovviamente era da qualche parte alla fine della linea, non avevano un ruolo particolare da svolgere.

Improvvisamente si sono trovati in prima linea, perché il pretesto medico per tutta la politica della paura che si sta pianificando ora è di un altro tipo. Quindi, in questo senso, la trasformazione di classe prende una piega diversa. Bisogna sempre confrontarla con la guerra al terrorismo, perché quella è stata sostanzialmente a livello internazionale almeno la prima volta che è stata lanciata una politica globale della paura, dicono alcuni, per affrontare l'esplosione di Seattle, l'esplosione improvvisa contro l'estremo libero scambio che era in atto.

Ci sono molti altri elementi che entrano in questo, ma in quel caso avevi ancora un diverso... Beh, non necessariamente un triangolo, ma avevi un diverso blocco di forze che guidava il processo di trasformazione, e questo ora è passato al triangolo che ho appena descritto e che lo spiego nel libro, il che è abbastanza evidente. Ovviamente se si tratta di una rivoluzione informatica, allora i rivoluzionari devono includere le persone che hanno creato questo mondo informatico, che è fondamentalmente un processo di invenzione guidato dallo stato che è stato poi privatizzato dopo il 1990, perché dopo il 1990 il capitale non ha più tollerato alcun tipo di vincolo pubblico imposto su di esso. Quindi in questo senso, dopo il crollo del blocco sovietico del periodo del socialismo di stato, tutto deve essere privatizzato dalla logica del sistema, ed è quel processo che ha creato l'oligarchia nella sua forma attuale.

Ma non dobbiamo dimenticare che, anche nella crisi stessa, quindi nella crisi del Circo COVID, l'oligarchia si sta condensando in misura quasi incredibile. Ho sentito cose come un miliardo al giorno che viene guadagnato in più da Elon Musk e dal capo di Amazon e da Gates e così via, ma questo è il lato aneddotico. Ma è un'oligarchia in un senso senza precedenti. In nessun momento della storia, tranne ad esempio negli antichi imperi, c'è stato un gruppo dirigente così piccolo rispetto al resto della società. E l'intera classe media, persone come me, “the sort of pity”    accademici e così via, vengono espropriati.

Senti che i tuoi risparmi stanno andando e... voglio dire, non mi lamento qui per la mia posizione materiale, ma solo per indicare che anche le classi che normalmente sarebbero considerate come supporti politici per la classe dirigente superiore vengono sacrificate per il suo arricchimento, che non è una questione di cattiva volontà da parte dei vertici, è semplicemente come funziona il sistema. La concentrazione della centralizzazione è il nome del gioco, ed è quello che sta succedendo ora, tranne che sta andando in overdrive, in forme estreme e assurde, e questo ti dice anche che questo processo non può andare avanti ancora a lungo.

 Geopolitica e impero:

Sì. E parlando di inflazione e cose del genere, possiamo sentirlo anche qui in Messico. Lo sento…

Kees van der Pijl:

Credo di si. Sì.

 

Geopolitica e impero:

… Anche. È davvero globale su tutta la linea. E hai anche menzionato alcune delle persone che tutti noi conosciamo nel tuo libro, come il Gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, ora in un'altra manifestazione il World Economic Forum. Tutti questi gruppi sono stati menzionati anche dal mio recente ospite e dal mio ex professore, Alfred de Zayas, reporter speciale delle Nazioni Unite. Li menziona brevemente nel suo libro, Building a Just World Order. Sempre da Clarity Press. Ma tu hai menzionato la crisi finanziaria. Abbiamo la crisi finanziaria globale del 2008 in cui si manifestava questo enorme malcontento delle masse. Abbiamo avuto la Primavera Araba, il movimento Occupy Wall Street, i Gilet Gialli, la Brexit, Trump e così via, e all'improvviso magicamente l'ONU dichiara una pandemia.

E nel mio podcast, una delle mie missioni è sempre stata quella di filtrare le sciocchezze e arrivare al punto. Odio girare intorno alle questioni. E fai un ottimo lavoro con il tuo libro. Concludi che la crisi del virus è una frode, è una copertura per la presa del potere politica. Non voglio dedicare così tanto tempo agli aspetti medici, perché la maggior parte delle persone che ascoltano questo hanno familiarità con questo, dovrebbero prendere il tuo libro e guardare quei dettagli. Sappiamo che le maschere non funzionano e i test PCR sono fraudolenti. Quindi voglio scavare più a fondo dietro questa presa del potere politica e perché è così.

Tu dici che non c'è proporzionalità tra l'emergenza sanitaria reale e le misure applicate, che decenni fa l'élite prevedeva la fine di questo sistema economico che avrebbe portato a  rivoluzioni in stile 1848 e a una  rivolta popolare generale.

Scrivi che la rivoluzione informatica ha dato loro la capacità di eludere una guerra fisica contro la popolazione attraverso l'alternativa della sorveglianza permanente e della guerra dell'informazione. Questo panopticon è il modello per la nostra forma di tardo capitalismo, la società di sorveglianza organizzata e gestita dall'industria IT. Quindi in pratica vedi come il principale motore di questo stato di emergenza COVID le minacce di un nuovo 1848, quindi puoi dirci cosa sta davvero succedendo qui?

 Kees van der Pijl:

Bene, in pratica puoi tornare alla guerra al terrorismo, ma prima di allora, penserei sempre agli anni '70 in Italia e in altri paesi europei dove avevi paura del terrorismo, e non solo paura, ma accadevano vere atrocità. E come sempre, gli italiani sono stati molto bravi nell'analisi politica. Perché è, non ho una spiegazione immediata. Ma in Italia... ho diversi libri di italiani sulla strategia della tensione degli anni '70, che era la politica statunitense, tedesca, israeliana di impedire ai comunisti di entrare a far parte della coalizione di governo o del blocco di governo in Italia, e sono riusciti non solo a prevenire quello, il cosiddetto  compromesso storico tra democrazia cristiana e comunismo, ma hanno anche scoperto qualcosa che è di nuovo operativo oggi, e cioè che la politica della paura porta una popolazione che in fondo è stufa delle persone da cui è governata, ad avvicinarsi a quel governo.

Perché in pratica il governo dice alla popolazione: puoi odiarci quanto vuoi, ma le uniche persone che possono proteggerti dalle bombe siamo noi, quindi è meglio che tu ti unisca a noi. E puoi trasporlo direttamente alla situazione attuale. Anche in questo caso i governi, ma ora in tutto il mondo, in pratica, stanno dicendo alla popolazione, forse ci odi, forse sei profondamente insoddisfatto delle disuguaglianze di cui sei vittima, ma le uniche persone che possono proteggerti da questo terribile virus siamo noi e le autorità mediche, e questa è una lezione di scienze politiche. È stato davvero scoperto negli anni '70, per quanto posso vedere, e si è evoluto in diversi paesi europei. In Germania, anche lì c'è stato avuto un  episodio di terrore e, con la guerra al terrorismo, è stato universalizzato.

Quindi gli Stati Uniti hanno preso l'iniziativa in tutto questo processo. E ora stiamo vivendo un altro episodio di politica della paura, ma allo stesso tempo non dobbiamo accettare o non pensare che la fase medica in cui ci troviamo, che è un pretesto per il sequestro di potere, dovrebbe quindi rimanere sempre una guerra psicologica contro la popolazione. Quello che sta accadendo oggi al confine con la Russia in Ucraina potrebbe essere un'opzione. Voglio dire, ancora una volta, anche queste opzioni sono obiettive. Non c'è un dottor Evil che sia seduto da qualche parte con il suo gattino in grembo a dirigere tutto. Voglio dire, questi sono processi che hanno una propria dinamica, e che quindi producono contraddizioni, nel senso che le forze associate a ciò che  chiama il complesso [biopolitico 0019] ...non è affatto come quello che sta accadendo al confine ucraino e russo, ma ovviamente le industrie degli armamenti premeranno in quella direzione, indipendentemente dal lungo termine, dall'interesse di classe più ampio o dall'intera decisione  nell' ovest.

Ed è contraddittorio, perché può darsi che una lotta aperta sul confine ucraino e russo possa portare a un completo disfacimento dell'intero processo COVID, ma puoi anche interpretarlo come una transizione sistemica che mantiene l'idea di una politica della paura , a meno che non lo trasferisca su un terreno diverso, comporterà quindi una ristrutturazione dei gruppi dirigenti. Non più i media e i giganti dell'informatica, in primis, ma soprattutto... Ebbene, saranno legati a loro, ma poi più nel campo della difesa. Lo cito solo per indicare che una volta che si lascia che si sviluppi una situazione instabile, l'instabilità stessa prende il sopravvento in misura tale da impedire a qualsiasi politica cospirativa da parte della classe dirigente di raggiungere davvero i suoi obiettivi.

Quindi stiamo già vedendo che il pretax medico sta andando in pezzi. Lo stiamo vedendo... Almeno questa è la mia affermazione, che la capacità tecnica di iniettare tutti i tipi di nanoparticelle nelle persone è ancora immatura.

Voglio dire, non esiste. Voglio dire, è incredibile quello che ho visto io stesso nei video,  cosa è contenuto in questi cosiddetti vaccini, ma anche, quindi, non è un sistema ermetico ancora in grado di essere imposto alla popolazione nel suo insieme.

Gran parte della popolazione si fa iniettare acqua salata, semplicemente perché hanno bisogno di gruppi di controllo nella stessa popolazione a cui stanno iniettando le sostanze molto pericolose. Quindi il punto è che la politica della paura è essa stessa un fenomeno di crisi a tempo indeterminato, non è chiaro dove andrà a finire, ma possiamo dire che ogni singolo capitolo della politica della paura, che si tratti del terrorismo o di Putin, o il virus, eccetera, ha anche le sue contraddizioni interne che gli impediscono di giungere a una conclusione logica.

Guarda cosa è venuto fuori dalla guerra al terrore. Il terrore è stato sconfitto? No certo che no. Il Medio Oriente è stato gettato nel caos, e anche molto di più del solo Medio Oriente, perché per quanto riguarda la Cina, l'Asia centrale, come lo vuoi chiamare, tutte queste aree sono ora in una crisi profonda, profonda, e a volte penso che sotto il presente sistema non ne usciranno più. Bene, sarai in una posizione migliore per spiegare cosa sta succedendo in America Latina, ma non riesco a immaginare che il loro futuro sia luminoso nelle circostanze attuali, perché una volta che il tuo sistema economico sta fallendo... E questo è   alla base di tutto. Devono mantenere la macchina in movimento. E una volta che il tuo sistema economico sta fallendo... E ha fallito definitivamente nel 2008, anche se ci è voluto un altro decennio prima che diventasse del tutto chiaro a tutti gli interessati, allora tutto può succedere ogni giorno. Eppure il vecchio sistema ha prodotto, per esempio, un sovra-armamento del mondo a un livello tale che devi solo accendere un fiammifero qua o là, e hai un tipo di guerra su vasta scala altamente distruttiva che, con le armi nucleari in giro, può finire ovunque.

 Geopolitica e impero:

Fondamentalmente hai menzionato la dittatura medica, e penso spesso a tutte le persone intorno a me, diciamo alle masse, e non ne hanno davvero la minima idea, pensano di essere ancora in democrazia, ma tu parli dello stato di biosicurezza, biopolitica, biosicurezza, che tu descrivi anche come elemento religioso, questo è ciò in cui stanno cercando di portarci. Alcuni lo riferiscono anche alla tecnocrazia. Citi Catherine Austin Fitts che descrive le epidemie come la variante medica delle operazioni sotto falsa bandiera, che è quello che ho detto fin dall'inizio descrivendo il fenomeno COVID. Potresti dirci un po' di più di ciò che è questo stato di biopolitica, di biosicurezza in cui vogliono metterci?

 Kees van der Pijl:

Sì. Ebbene, l'umanità è a un bivio. Uno di questi, possiamo supporre l'ultimo libro di James Lovelock, il famoso scienziato e inventore naturalista divenuto famoso con la sua ipotesi di Gaia sulla terra autosufficiente, la terra come, quasi, un corpo naturale che reagisce come un organismo. Ha scritto un libro finale che si chiama NOVACENE. E per NOVACENE, intende una sorta di Pleistocene ultimo o l'Olocene, un'era geofisica in cui l'umanità è legata all'intelligenza artificiale. E dice, fondamentalmente, se possiamo evitare che una cometa si schianti sulla terra o una guerra nucleare, possiamo proiettare centinaia di anni o più dell'esistenza umana, continuando con l'aiuto dell'intelligenza artificiale e persino colonizzando vaste parti dell'universo. Ora, è quel tipo di idea che è stata proposta anche da altri che ha in qualche modo affascinato alcune delle principali luci della classe capitalista, come Eric Schmidt di Google e alcuni pensatori futuristici.

E hanno presupposto che con la tecnologia che progredisce così velocemente e l'intelligenza artificiale che progredisce così velocemente... Ad esempio, il mio libro è stato tradotto anche da una traduzione automatica in tedesco e francese. E queste sono entrambe lingue che so leggere bene, e le leggo davvero a bocca aperta. Che traduzione di qualità che era, solo da un computer. E questo è interamente basato sull'intelligenza artificiale, perché si basa sui punti salienti della letteratura mondiale in queste varie lingue, e lo fa tutto in una frazione di secondo. Ora, quello non esisteva a questo livello di qualità cinque anni fa, e ora è disponibile. Quindi l'intelligenza artificiale si è sviluppata molto velocemente, e alcune di queste strategie della classe dirigente che sono davvero strateghi della classe dirigente nel senso che hanno il ruolo di  pensare, riflettere... Intendiamoci, in ogni epoca della storia, la classe dirigente era composta da un mucchio di gente piuttosto stupida .

Erano bravi in quello che avrebbero dovuto fare, che si trattasse di gestire  per i raccolti esportati o qualsiasi altra cosa riguardante la grande industria, o il settore bancario, o come lo chiami, ma non sono molto intelligenti nel senso di comprendere in quale congiuntura storica stanno operando, quali sono le sfide che devono affrontare.

Quindi ogni epoca della storia ha una classe dirigente, nel senso di  una classe che si sta formando, eccetera, ma una parte della formazione di tale classe dirigente o blocco dirigente è la presenza dei cosiddetti intellettuali organici. Ai tempi dell'antica Roma, anche i Patrizi erano apparentemente un gruppo piuttosto stupido, ma avevano Cesare che pensava per loro, che parlava per loro. Locke parlò per i liberali inglesi nel XVII secolo. E allo stesso modo, queste persone come Eric Schmidt di Google e Ray Kurzweil e tutte queste altre persone si concepiscono anche come pensatori di spicco.

Si definiscono pensatori e pensano per la massa più grande di... Anche per l'oligarchia. Non tutti gli oligarchi sono ugualmente abili nel manovrare politicamente in una situazione che stanno affrontando ora, quindi fanno affidamento su queste persone. E nella situazione attuale, un certo numero di pensatori in questo senso, intellettuali organici della rivoluzione dell'informazione, hanno pensato che stiamo già entrando nell'era in cui l'intelligenza artificiale può prendere il sopravvento, e hanno capito che per la classe dirigente si tratta di un momento unico che non si ripresenterà se non lo cogli adesso. Quindi dovrai implementare l'intera infrastruttura AI, svilupparla molto velocemente, e farlo sicuramente

prima che le persone inizino a rendersi conto che potrebbero anche loro essere in grado di fare le cose più fantastiche, cose che realizzano l'umanità in un senso molto più profondo e aprono fantastici panorami dello sviluppo umano...

Ovviamente sto un po' esagerando. Prima che ciò possa accadere, dobbiamo assicurarci che le persone camminino al passo e che non ci sia qualcosa di incontrollabile come la Primavera Araba, per esempio, che doveva essere repressa dal ripetersi della dittatura con le guerre e l'intervento della NATO.

E questo è lo sfondo più storico e filosofico di ciò che stiamo vivendo ora. C'era l'urgenza di intervenire in un processo storico. Alcune persone pensavano di essere in grado di comprendere le conseguenze di ciò che era in gioco e di ciò che era possibile, l'unico problema è che hanno escogitato soluzioni tecnicamente non ancora fattibili, ma soprattutto inaccettabili per una parte della società che è troppo grande, troppo indipendente, troppo resiliente per sottomettersi. E posso vedere molto chiaramente in Europa che almeno diciamo dal 20 al 40% della popolazione di ogni paese europeo non è incline a seguire un progetto così futuristico se si basa su una totale negazione dei diritti e delle libertà fondamentali a cui le persone erano abituate.

In Cina e in alcuni altri paesi asiatici, lì  è maggiormente possibile farlo, perché le persone sono state abituate per generazioni a non andare troppo oltre a mettere in discussione la legittimità del potere, ma qui in Europa c'è... beh, anche in un paese come il mio qui in Olanda, ho detto prima delle cose brutte , ma fondamentalmente uno dei lati positivi degli olandesi è che sono persone molto disobbedienti. Quindi, alla fine, non obbediranno. Anche le persone che ora sono state indotte con l'inganno a sottoporsi alla vaccinazione lo stanno capendo e dicono, beh, ora ci viene chiesto di fare un richiamo e non vogliamo diventare un bersaglio per l'industria farmaceutica. Queste sono idee ora che stanno cominciando a fermentare tra la maggioranza silenziosa che all'inizio era disposta a sottomettersi ai dettami del governo.

 Geopolitica e impero:

Sì. Il tuo libro mi dà speranza nel senso che stai dicendo che tutta questa tecnologia

non è ancora organizzata per fare ciò che vogliono davvero fare, quindi c'è una speranza. E scrivi anche della rivoluzione informatica e di come essenzialmente provenga dall'esercito, DARPA, Pentagono, praticamente tutto ciò che usiamo oggi, hardware e software. Voglio dire, sono rimasto sorpreso che tu abbia sottolineato come anche gli schermi LCD che stiamo usando in questo momento e i touch screen siano prodotti della ricerca militare. Nessuno ci pensa, e hanno dato per scontati tutti i loro piccoli gadget e software, e considerano questa tecnologia benigna, ma in realtà abbiamo a che fare con sistemi d'arma e sembra che questi sistemi vengono usati contro di noi dall'oligarchia dominante.

E' interessante anche quando parli della politica, come si sono confuse le linee di destra e di sinistra, l'oligarchia ha allargato il centro e si è situata lì, che c'è poca differenza oggi tra democratico, repubblicano, tranne che forse il partito democratico, almeno negli USA,  sembra essere attualmente la patria di fatto dell'oligarchia, e tu dici che l'obiettivo del potere statale è il movimento progressista.

Personalmente vedo anche un duro attacco ai conservatori con questo de-platforming. Stanno cancellando i conti bancari delle persone, mettendoli in no fly list e così via. Potresti parlare di come le élite hanno riorganizzato il potere e le linee di partito? E questa è una tendenza globale in molti paesi.

 Kees van der Pijl:

Sì. Sì. Bene, ancora una volta, non dovremmo pensare alle élite qui come a una forza in grado di dirigere questo film come fa un regista. Voglio dire, il fatto che la sinistra sia stata inglobata nel grande centro è fondamentalmente qualcosa che è stato realizzato autonomamente dalle forze di sinistra, quindi dai gruppi emersi dal movimento operaio industriale, che è rimasto senza risposta al trasferimento dell'industria attuale in Asia o ovunque. Quindi vivo in un paese che è stato deindustrializzato. La Francia è stata deindustrializzata. Non puoi crederci. Era uno dei leader mondiali dell'industria, e ora c'è sempre meno lavoro significativo svolto lì al riguardo.

Così la sinistra ha perso la sua base, ma riflettere su se stessa su quel processo, adeguando la loro visione di come una società potrebbe essere trasformata in una società più giusta, quella che chiamerei socialista, ma basata sulla rivoluzione dell'informazione, non più sulla rivoluzione industriale, questo non l'hanno fatto.  Hanno semplicemente lasciato andare il processo e sostanzialmente sono stati corrotti dal processo politico stesso. Penso sempre che proprio come il capitalismo scomparirà come sistema economico, insieme ad esso scomparirà il sistema di rappresentanza parlamentare politico gestito da politici professionisti i cui mandati vengono rinnovati dalle elezioni e così via.

Ciò dimostra che la classe dirigente non ha dovuto fare nulla per convincere la sinistra a dimenticare la propria storia, le sue prospettive e qualsiasi altra cosa, lo ha fatto da sola. Faceva per lo più parte dei processi oggettivi non riflessi dell'industrializzazione, e non fare nulla al riguardo, non pensare per esempio a cosa significa questo per noi, cosa significa per noi come tradizione politica, come ringiovanire il nostro interesse nel intero processo di sviluppo sociale? Ora, il centro è sempre stato il centro, è ancora il centro, ovviamente, tranne per il fatto che si è spostato a destra. E per destra intendo la politica autoritaria, la politica della disuguaglianza, la distruzione dell'ambiente, non tanto con la CO2 o qualcosa del genere, ma per dire con l'inquinamento, il taglio degli alberi.

Le nostre fonti di energia ora sono fondamentalmente alberi tagliati dal Nord America, dalla Russia, dai paesi baltici, ecc. Ogni giorno, enormi navi arrivano qui ad Amsterdam e Rotterdam con … che contengono non solo gli alberi, ma anche tutta la vita che si stava svolgendo  tra questi alberi, per così dire. E questi disastri ecologici si verificano tutti come parte del disfacimento di un sistema economico funzionante. Ma penso... beh, ho perso il punto dove eravamo adesso.

 Geopolitica e impero:

Sì. Stavo solo per dire che anche altri miei ospiti hanno fatto eco agli stessi sentimenti di cui hai parlato, quando se ne va il capitalismo, immagino se ne andrà, se ne andrà anche la democrazia, e che stiamo entrando in un periodo di... beh, è ancora da definire, ma un periodo autoritario in cui non c'è democrazia, ma una tecnocrazia, biopolitica, o forse un futuro più ottimista per cui sta a noi lottare.

C'è una curiosità affascinante nel tuo libro su come "poco dopo essere entrato in carica, Kofi Annan ha firmato un accordo con il World Economic Forum di Davos, collegando  il Segretariato delle Nazioni Unite a un sistema di comunicazione elettronica di benvenuto che ha messo lui e il suo staff in contatto diretto con un numero dei leader di governo e con i direttori della Banca mondiale e di altre istituzioni finanziarie internazionali, e che di fatto il sistema delle Nazioni Unite è diventato subordinato al blocco occidentale e alle società transnazionali”.

E descrivi quello che chiamo COVID1984 come un progetto globale di cui i singoli stati sono per lo più un equipaggio coordinato    e il comandante, Klaus Schwab, come lo chiamo io, come il segretario del progetto o una serie di sovrapposizioni di progetti. È piuttosto sbalorditivo il coordinamento che hanno su scala globale per portare a termine ciò che hanno svolto negli ultimi due anni, cercando di imporre le loro volontà praticamente a tutti gli stati nazionali. E abbiamo visto diversi stati qui in Messico a livello locale, perché col nostro presidente, AMLO, almeno a livello federale, non è stato possibile attuare molte di queste politiche, ma sono andate a sindaci e governatori , sono arrivati ​​a loro in qualche modo, e uno stato ha cercato di attuare queste politiche di biosicurezza e ha fallito, un altro ci ha provato e hanno avuto un certo successo, ed è solo questo avanti e indietro, due passi avanti, uno indietro. Potresti commentare un po' i meccanismi di come sono in grado di fare questo a livello globale, cosa hanno fatto finora?

 Kees van der Pijl:

Sì. Bene, hai menzionato Kofi Annan e le Nazioni Unite, non dimenticare che questo c'era già negli anni '80. Quindi l'attacco al sistema delle Nazioni Unite ha creato la potenziale griglia su cui potrebbe essere stata costruita un'economia mondiale alternativa, avvenuta sotto Thatcher e Reagan. Quindi c'è una lotta permanente in corso a livello internazionale in cui le forze dell'internazionalizzazione e dell'organizzazione internazionale si battono per decidere se articolare le aspirazioni di gran parte della popolazione mondiale o se imporre autorità a quella popolazione. Quindi, in questo senso, il meccanismo e la lotta di classe globale, se la chiami così, risale già alla rivoluzione di Reagan e Thatcher. Il neoliberismo è stato una fuga in avanti dai compromessi di classe del dopoguerra, e nel processo ha trasformato il sistema capitalista in un sistema mondiale, ma lo ha anche reso molto più fragile e dipendente da qualsiasi interruzione di lunghi cambi di prodotto, da fonti di materie prime e chi più ne ha più ne metta.

Quindi, da un punto di vista, lo scenario COVID, che può essere fatto risalire intorno al 2000, quando i primi esercizi di addestramento erano tenuti dal bioterrorismo, sebbene non fosse mai accaduto nulla in termini di bioterrorismo, e per quanto ne so,  non è successo neanche da allora, tranne per il fatto che ora stiamo ovviamente vivendo un episodio bioterroristico in cui i governi sono profondamente coinvolti, ma sebbene da un lato lo scenario del bioterrorismo del 2000 appaia fantasticamente preparato,  dall'altro unico, perché non c'era niente di simile nei decenni precedenti, molti episodi come ad esempio l'attacco alle Nazioni Unite mostrano già che la lotta per impadronirsi, per ottenere il controllo delle leve del governo mondiale, del governo globale era già iniziata in gli anni '80 e '90 e così via.

E anche l'attacco al socialismo di Stato nell'Europa dell'Est e in Unione Sovietica può essere inteso alla luce della razionalizzazione delle linee di comunicazione tra alcuni centri, e qui Bilderberg e Commissione Trilaterale e Gruppo dei Trenta e chi più ne ha più ne metta, che sono  importanti, non come le sedi del Dr. Evil, ma come centri di coordinamento, come centri nevralgici in cui molte idee su come andare avanti si uniscono e vengono negoziate tra i diversi interessi coinvolti, a cui viene data un'espressione articolata anche da questi intellettuali organici. Le persone sono invitate a venire a parlare al Bilderberg, e anche lo stesso Gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale operano, e ancor di più il World Economic Forum, in modo più sofisticato e più espressamente sviluppato, operano essi stessi come intellettuali organici collettivi.

Sono centri di riflessione in cui vengono prodotte idee. Voglio dire, sono stato 50 anni nel mondo accademico, e se prometti di non dirlo a nessuno, la maggior parte delle persone che ho incontrato erano davvero stupide, mentre confrontando le persone normali che incontro, non incontro quasi mai persone stupide. Ma nel mondo accademico se ne incontrano molti, eppure la classe dirigente ha a sua disposizione un apparato così vasto che anche la stupidità di tanti accademici si trasforma in un processo di accumulazione di pensiero estremamente sofisticato. Ed è un'esperienza molto istruttiva in realtà, perché saresti stupito da dove provengono questi pensieri intelligenti e queste intuizioni profonde se mai incontrassi una delle persone che sono profondamente coinvolte nelle prestigiose istituzioni. Non menzionerò le mie esperienze qui, ma sono davvero interessanti sotto questo aspetto.

Ce ne sono pochissimi… Comunque, lasciatemi mettere così. Le idee che una classe dirigente ha per cercare di imporre processi di regolamentazione a livello mondiale, quindi le politiche che lavoreranno per snellire e disciplinare interi continenti risalgono a decenni fa, e hanno alle spalle una vasta collezione di intere biblioteche di intuizioni e risultati empirici di come le persone reagiranno a questo, come reagiscono le persone a quello. Nel mio libro ho portato l'esempio di questo sociologo francese della salute, Patrick Zylberman, che ha studiato come le persone vivono il lockdown. E se hai appena letto quel libro, capisci che questa è una miniera d'oro per chiunque voglia imporre un blocco, perché è tutto lì.

 E si scopre che in effetti ha funzionato sostanzialmente secondo le linee che aveva previsto sulla base dell'episodio della SARS nel 2003. L'unica incertezza su cui inciampano tutti i progetti della classe dirigente è la volontà di una popolazione di essere disciplinata da un tale progetto, e ciò giustifica la mia osservazione di poco fa che gli accademici sono spesso stupidi, mentre le persone normali spesso non lo sono, perché si affidano molto più al loro intuito e al senso concreto che ciò sia giusto che accada o no, piuttosto che su teorie astruse e mode intellettuali -

 Geopolitica e impero:

Sì, lo confermerei. Perché ho lavorato nel campo dell'istruzione come professore a contratto, ed è esattamente come descrivi. E nel tuo libro hai anche menzionato come gli abitanti delle città, le élite intellettuali urbane siano un po' come la forza lavoro dell'oligarchia, il che spiega perché sono principalmente quelli che comprano la narrativa ufficiale, mentre la classe operaia è molto più scettica nei confronti della narrativa. Non riesco a credere a quante persone stiano accettando la narrazione, ma è quello che tocchi nel libro.

Kees van der Pijl:

Sì. Ma non dimenticare che quando avevamo ancora una classe operaia industriale, che era ampiamente impegnata negli ideali socialisti, ecc., queste convinzioni ideologiche non nascevano dall'interno del popolo stesso. Voglio dire, hanno semplicemente ascoltato i loro leader che hanno raccontato loro una storia plausibile su dove potremmo andare, perché sarebbe un bene per noi, e così via. Oggi se i nostri ministri o parlamentari si incontrano nel …, ci sono manifestanti che gridano loro che sono satanisti o che sono pedofili e così via, e ce ne sono alcuni in realtà, ma se negli anni '20 o '30 o alla fine del 19° secolo le persone non avessero avuto organizzazioni che guidavano il loro pensiero in una direzione progressista, avrebbero anche loro urlato ogni tipo di abuso senza sapere esattamente perché stavano usando questi termini e così via e così via.

Quindi quello che stiamo vedendo ora nell'anonimato nella perdita di orientamento politico tra così tante persone, e che a sua volta le rende vulnerabili alle politiche del governo come la politica della paura in nome di un virus, è che le loro organizzazioni sono scomparse. Non funzionano più come istituzioni all'avanguardia o di supporto per dare alle persone un'idea del tipo di mondo in cui vivono e di cosa potrebbe esserci per loro in termini di miglioramento della loro fede e un futuro migliore per i loro figli.

 Geopolitica e impero:

Sì. E vorrei solo menzionare anche... ho dimenticato di dire che hai parlato di come gli accademici non siano così intelligenti. E uno dei motivi per cui ho iniziato questo podcast molti anni fa è stato perché, mentre lavoravo all'università, c'erano alcuni dei miei colleghi disposti a parlare di questi argomenti che mi appassionano. E quindi sono tipo, sai una cosa, ho pensato di avviare un podcast e parlare con intellettuali come te, e il progetto è  cresciuto. E volevo anche menzionare che hai una sezione davvero lunga sul libro che è molto preziosa sull'aspetto della guerra biologica.

 Stavo per menzionare che in realtà hai fatto riferimento più volte all'intervista che ho fatto con Francis Boyle nel gennaio del 2020, e anche tu identifichi... Fornisce molti dettagli sul retroscena dei 20 anni di queste simulazioni pandemiche, e identifichi il Global Preparedness Monitoring Board che è stata formata nel 2019. E nel 2020 ho letto quel documento, quindi le persone dovrebbero andare a verificarlo. Parli dell'agenda dei Rockefeller… E ricordo che nel marzo del 2020 ero stato intervistato dal popolare canale Spiro Skouras, che da allora...

 Kees van der Pijl:

Si si. L'ho visto. Sì.

 Geopolitica e impero:

Sì. Da allora è stato purtroppo de-piattaformato più volte e collocato in un ghetto virtuale. Non si sentiva a suo agio. Immagino che per ora non faccia più interviste, ma nel marzo del 2020 mi ha chiesto quale fosse la mia valutazione su ciò che stava succedendo e ho detto che si trattava di governance globale, governo mondiale e che volevano creare algocrazia, per governarci con algoritmi. E ne scrivi nel tuo libro, che molti stanno cercando di far sì che il COVID-19 serva gli interessi politici di un progetto di governance globale.

Una delle domande più grandi che tutti abbiamo... E lo tocchi nel libro, è che uno dei fattori più incerti nella crisi del COVID è il rapporto tra l'Occidente, gli Stati Uniti in particolare e la Cina. Parli di come sia la Russia che la Cina si siano sottomesse alla governance globale attraverso la loro appartenenza all'ONU e alle sue organizzazioni, e ciò che è accaduto è l'internazionalizzazione dello stato in cui la sovranità si è trasferita al livello internazionale da cui la politica è ritrasmessa a governi nazionali. E poi si discute se la Cina accetterebbe davvero di partecipare con l'Occidente a un ultra-imperialismo quando l'Occidente è evidentemente in declino e afflitto dalla disintegrazione.

Da un lato dici che la risposta è sì, ovvero la questione dell'instaurazione di uno stato autoritario in cui le ex patrie liberali del capitalismo si adattano al modello cinese con colpi di stato simultanei in cui è lasciata intatta la disuguaglianza, ma poi abbiamo anche una situazione dove gli Stati Uniti sono tra la guerra, come hai detto prima, e l'ultra-imperialismo cooperativo. Quindi entrambe le opzioni per me sono orribili, perché anche con quest'ultima, il mondo intero tenderebbe al totalitarismo. Potresti provare a parlarci di questa relazione tra Stati Uniti e Cina in questo stato di emergenza?

 Kees van der Pijl:

Bene, più ci penso, più penso che tendiamo a guardare alla Cina ancora troppo attraverso la lente comunista, a pensare che... ho molti vecchi amici dei tempi del mio partito comunista che ancora non vogliono sentire niente di male sulla Cina. Pensano che siano tutte invettive della Guerra Fredda, eccetera, ma se guardi la cronologia di come è avvenuta questa crisi e poi rifletti sul numero di istanze di disordini sindacali nella stessa Cina, molte persone pensano alla Cina come a una sorta di super fabbrica giapponese dove tutti corrono felici in giro in tuta pulita e così via, ma non è vero. C'è un processo costante, ancora una volta, di formazione di classe, nel senso che la nuova classe operaia viene formata da persone che verranno direttamente dal basso. Quel processo non è ancora esaurito.

Ed è un fatto generalmente noto della sociologia che la prima generazione di lavoratori è sempre la più radicale, perché non è abituata a ritmi di lunghe giornate di lavoro e forme di obbedienza a cui non era abituata. E se poi guardi le statistiche degli incidenti sul lavoro in Cina, ne arrivano a migliaia ogni anno. Quindi per la classe dirigente cinese con il suo presidente a vita ormai alla sua testa, se il partito comunista in Cina si riunisce, c'è questa lunga fila infinita di limousine nere che portano i miliardari che sono membri del partito nella sala conferenze, ma per la Classe dirigente cinese, la minaccia del 1848 che prendo in prestito … come una sorta di visione del pericolo nel prossimo futuro, per la classe dirigente cinese, è qualcosa di molto vicino a casa, di molto reale.

Non sono una sorta di superpotenza industriale, sorridente per i disordini sindacali e la resistenza contro la disuguaglianza in Occidente, essi stessi sono sfidati dai disordini popolari. Ed è lo stesso in Vietnam, è lo stesso in Indonesia, che è anche sotto un sistema leggermente diverso che gestisce questo tipo di industrializzazione intensiva in fuga, distruggendo i suoi interi habitat naturali e così via. Quindi la Cina in questo senso è un attore molto importante nell'internazionalizzazione dello Stato, molto più della Russia. Inoltre, dovremmo renderci conto che un paese vasto come la Cina, la Russia o l'India non è mai una singola entità.

Voglio dire, questi di per sé sono complessi di forze sociali ribollenti di differenze di interesse, con tutti i tipi di lotte e così via. Quindi le persone che sono... Hai menzionato questo Global Preparedness Monitoring Board. Il cinese... Cos'è? Capo dell'Associazione medica cinese, [Dott. Gao 0014], che è lì, non parla per la Cina nel suo insieme. Ci saranno gruppi grandi e potenti nella stessa Cina. Ho letto i libri di…, un libro un po' estraneo, di un intellettuale cinese, molto interessante sulla storia della Cina, la storia del pensiero cinese, eccetera, e sottolinea che ciò che consideriamo rivolte popolari, come nel 1989, furono anche rivolte...

Ovviamente non sono qualcos'altro, ma sono state anche lotte all'interno dell'élite dominante in Cina tra gruppi che volevano un completo rifacimento neoliberista della Cina e gruppi che volevano mantenere il veto, o almeno un potere sostanziale della classe statale o la classe che non è in cima a causa della sua proprietà privata, ma che è in cima a causa della sua presa sugli operatori statali, che è qualcosa che vedi in Iran, che vedi in Russia, e ovviamente c'è una lunga preistoria a questo. Lo chiamo uno stato contendente, uno stato che dall'alto verso il basso cerca di replicare ciò che un occidente liberale più potente ha già ottenuto a quel punto.

E oggi Cina e Russia conservano ancora molte caratteristiche di quel modello di Stato contendente, anche se allo stesso tempo, come hai detto, fanno anche parte dello Stato internazionalizzato. Voglio dire, nel Consiglio per la preparazione globale, eccetera, c'era anche il ministro della salute russo, persone che hanno guardato da vicino, ad esempio, le directory interconnesse tra le società e che sanno davvero cosa c'è su quel tabellone, e piuttosto che limitarsi a tracciare le linee e contarle, molto spesso dicono la loro, ma se prendi questo o quell'uomo o quella donna, e dimentichi che non è mai stato lì, cose del genere.

E potrebbe anche darsi che nel Global Preparedness Monitoring Board... Ad esempio, il ministro della salute russo non abbia avuto un ruolo, per esempio. Questa potrebbe essere la mia ipotesi personale prima di sentire qualcuno che ne sa davvero qualcosa, se questo sia vero o no. Ma in quella luce, devi guardare queste cose. Lo slancio per un giro di vite per disciplinare la popolazione mondiale viene da occidente. Ma la Cina è un'altra forza importante nel processo. E se guardi la cronologia, potresti anche dire che ora avevano un bisogno più urgente di avviare già il processo. Ma questo è qualcosa su cui  semplicemente non ho le conoscenze per giudicare, ma non sarei sorpreso se... Come ho detto, dopo l'incontro del World Economic Forum di Davos nel gennaio 2020, Tedros dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha viaggiato in Cina, prima di tutto.

Ora non era per ragioni mediche, c'erano 10 casi o qualcosa del genere, ma semplicemente per conferire sulla base di ciò che aveva ascoltato all'incontro di Davos, per conferire con la Cina quale sarebbe stata la loro posizione.

E poi hai il blocco di Wuhan. Ora, ogni veterinario ti dirà che non ha senso il lockdown per arrivare a una situazione COVID zero, perché anche gli animali immagazzinano questo virus, gli permettono di riprodursi. Quindi dovresti uccidere tutti i gatti e i cani. E in realtà, hanno vaccinato gli animali nello zoo di Londra. L'hai visto?

 Geopolitica e impero:

No. Con COVID?

 Kees van der Pijl:

Immagini di leoni, un rinoceronte e un canguro inoculati con i sieri Pfizer e Moderna. Di per sé, un passaggio corretto se vuoi arrivare a zero COVID, ma è semplicemente impossibile. Ad ogni modo, puoi sradicare il vaiolo, ma non puoi sradicare un virus respiratorio. Sono ovunque e ovunque. E in effetti, sei in una salute molto migliore se sei costantemente esposto a loro, perché il tuo sistema immunitario rimane al top della forma, mentre ora quello che stiamo vedendo qui in Olanda e immagino ovunque ci sia questo, a causa del distanziamento e le maschere e così via, ci sono forme di influenza più brutte e alcune molto gravi...

 Geopolitica e impero:

Ci dicono che l'immunità naturale non esiste, ma questo mi fa pensare, penso a quando tu citi  '1984' di Orwell nel tuo libro, il punto in cui Orwell scrive che in passato, i gruppi dirigenti di tutti i paesi hanno combattuto l'uno contro l'altro. Ai nostri giorni, non combattono affatto l'uno contro l'altro. La guerra è condotta da ciascun gruppo dirigente contro i propri sudditi e lo scopo della guerra è mantenere intatta la struttura della società. Per me, sembra proprio quello che sta succedendo ora. E tu poni  la domanda, se stiamo assistendo al consolidamento di un collettivismo oligarchico universale, il termine che usava Orwell, una tregua tra classi dirigenti che tengono prigioniere le proprie popolazioni nello stato di guerra nominale. Quindi è quello che pensi potrebbe succedere?

 Kees van der Pijl:

Beh, certamente è quello che stanno provando a fare. Però mentre lo dici divento più ottimista, nel senso che quasi mi viene da ridere, perché mi rendo conto che non è possibile.

Un anno fa lo era, ma ora... Non dimenticare che una cosa che ho menzionato nel libro è che, a gennaio 2021, il Financial Times in prima pagina riportava che la società di pubbliche relazioni Edelman, che era strettamente coinvolta nella preparazione della pandemia come progetto politico, è giunto alla conclusione che il progetto per creare uno shock da cui tutti sarebbero rimasti paralizzati, per poi essere vaccinati e così via, che la possibilità era passata e che il progetto era fallito. Ora, se un'azienda come quella che è così profondamente coinvolta nell'intero processo di costituzione, di scrittura dello scenario, per così dire... Erano davvero una forza importante.

Se giungono alla conclusione dopo quasi un anno che ha fallito, dovremmo sentirci ottimisti. Ciò non significa che ciò che sta accadendo ora ai bambini e ai giovani, ma anche agli anziani che muoiono in completa solitudine con i loro partner da qualche parte fuori nel parcheggio, una  tragedia umana, non accade ora su una scala che non abbiamo mai visto prima, tranne che in guerre distruttive come il fronte orientale e la seconda guerra mondiale. Quindi sta accadendo, e non possiamo annullarlo, ma il progetto in quanto tale è destinato a fallire. E ciò che qui si ripete più e più volte, e ciò che l'avvocato tedesco Reiner Fuellmich, con il suo comitato sta preparando, è un tribunale a cui chiamare tutti i politici e tutti coloro che in qualche modo sono stati coinvolti in questa gigantesca frode,  chiamarli e costringerli a essere responsabili di ciò che hanno fatto davanti alla giustizia.

Geopolitica e impero:

Hai menzionato gli stati contendenti di Russia e Cina, e ora stiamo assistendo a questa folle escalation in Ucraina, pensi... Come hai detto, forse il progetto politico COVID sta fallendo. Forse ci provano come diversivo, o forse... mi sembra di essere negli anni '20, '30. Bene, hai fatto riferimento allo scenario della prima guerra mondiale, così come di nuovo agli anni '30, a questa ascesa dell'autoritarismo, al collasso economico. Pensi che l'Occidente potrebbe spingere per una guerra con Russia e Cina?

 

Kees van der Pijl:

Bene, per quanto folli possano essere, una guerra nel presente... Voglio dire, l'affermazione di Orwell secondo cui le guerre non sono più tra stati, ma contro una popolazione potrebbe anche essere un po' rassicurante, perché allora potresti dire, beh, potremmo anche vincere quella guerra e non lasciargli l'iniziativa totale. Ma ovviamente è ancora possibile che semplicemente a causa di un incidente in una situazione molto tesa si possa avere un conflitto più ampio, e una volta che una delle parti in una grande guerra centrale perde, ricorrerà alle sue armi nucleari, e poi ovviamente siamo tutti condannati. Quindi, in questo senso, è importante guardare e leggere i giornali della difesa e vedere fino a che punto i massimi esponenti militari stanno prendendo sul serio la minaccia dell'annientamento nucleare o la stanno sminuendo.

E negli anni '80, per esempio, avevi una situazione del genere in cui il team di Reagan pensava che se avessi scavato una buca abbastanza profonda nel terreno, avresti potuto sopravvivere a un attacco nucleare, quel genere di cose. E ciò ha portato al rapporto sull'inverno nucleare, che mostrava che la terra sarebbe diventata un luogo morto, indipendentemente dall'effettiva esplosione. Quindi, a parte i migliori militari, capirebbero che non dovremmo mai fare altro che una guerra per procura. L'Ucraina è molto complessa... In realtà ho scritto un libro sulla nuova Guerra Fredda in Ucraina nel 2018, quindi ho un po' di familiarità con la situazione. Ed è uno stato fallito, e questa di per sé è una situazione molto pericolosa, perché...

Ebbene, se ci addentriamo nell'argomento ci allontaniamo dal nostro argomento principale, ma è possibile che ci sia una guerra per procura con gli ucraini da una parte e le persone nell'… dall'altra, ma quello che sospetto è che... Già nel libro che ho scritto nel 2018, ho menzionato che ci sarebbe stata una rinascita della popolazione non proprio filo-russa, ma della popolazione orientata verso la lingua e la cultura russa e tutto il resto, internet... E sembrerebbe ora che le persone in Ucraina siano diventate così disperate a causa del continuo impoverimento e della rapacità degli oligarchi,  che sono disposte a dare di nuovo una possibilità a un politico filo-russo.

E questo sarà quindi interpretato in occidente come una presa del potere da parte di agenti russi e così via e così via che… situazione grave. Ma il punto fondamentale è questo, … in Occidente, quindi una classe dirigente in Occidente e la classe dirigente e così via non possono più governare attraverso un contratto sociale equo con la popolazione. Devono mantenersi al potere con la politica della paura per mettere davvero le persone con le spalle al muro.

Possono essere disastri ambientali, può essere una situazione di guerra, eccetera, ma questo è l' obiettivo… Quello che sarà non dipende da te o da me, o anche da un genio che può predire queste cose, ma dalla forza oggettiva delle diverse forze in campo e da alcune coincidenze qua e là. Ma la politica della paura è un dato di fatto, quindi la lotta per la democrazia dovrebbe sempre concentrarsi sulla scoperta delle origini della politica della paura, sull'esporre le forme che assume, smascherare le bugie che si intrecciano attorno a tutti i tipi di politiche che effettivamente mirano a qualcosa di completamente diverso, fondamentalmente alla sottomissione di tutte le persone, e quindi cercare di puntare a qualcosa al di là dell'attuale sistema economico che abbiamo.

Ma non è così facile, perché non dimentichiamo che anche ai tempi del socialismo industriale le idee reali che erano disponibili prima della presa del potere erano minime. C'erano pochissime esposizioni della lunghezza di un libro di come sarebbe una società socialista, e ora non c'è più niente. Ci sono molte attività.

Sono attivo qui in Olanda e sono un relatore in questo movimento per le misure anti-COVID, e ogni volta che arrivo da qualche parte, sono stupito di vedere il livello di preparazione che le persone hanno già in termini di creazione di un'istruzione alternativa, scuole per avere filiere alimentari alternative basate sull'agricoltura locale, creare la propria agricoltura, quel genere di cose. Ora non è lo stesso che avere una società alternativa pronta, ma indica e funziona come una scuola per modellare la comprensione delle persone della propria capacità di contribuire in modo significativo alla società, e che a un certo punto potrebbe diventare un fattore critico nel cambiamento sociale. Ma inevitabilmente, sarà diverso nei diversi paesi.

 

Geopolitica e impero:

Sì. In un certo senso hai risposto alla mia ultima domanda su cosa facciamo e, come hai detto, essere coinvolti... E stiamo assistendo a un'esplosione dell'istruzione domiciliare e nella costruzione di queste economie parallele, strutture parallele, che potrebbero portare a un futuro più positivo . C'è un pensiero finale con cui vorresti lasciarci?

 

Kees van der Pijl:

Beh, come hai detto, l'ho appena espresso. Bene, penso che la cosa più importante sia che manteniamo il nostro cervello in funzione, otteniamo più visibilità possibile sulle idee interessanti su tutti i lati e che le persone come te continuino a intervistare tutte le persone che pensi abbiano delle idee su dove dovremmo andare il più possibile. Grazie mille per questo.

 

Geopolitica e impero:

E tu sei su Twitter. Incoraggerei le persone a trovarti lì. È il posto migliore per seguirti e come possono le persone supportare al meglio il tuo lavoro o ottenere il tuo nuovo libro?

Kees van der Pijl:

Bene, dovrebbero prendere il libro in tutta modestia. Sta andando molto bene qui in Olanda e in Germania, dove è stato il primo... E ora uscirà in polacco alla fine di questo mese, e in russo alla fine di questo mese, e inoltre sto negoziando con un editore in Francia. La mia opinione è che se l'intero circo COVID crolla... E lo farà quest'anno, o al più tardi l'anno prossimo, allora il tipo di libro che ho scritto sarà molto utile per rispondere alla domanda sul perché è successo in primo luogo? E questo dovrebbe essere illuminante.

 

Non è una storia d'avventura su come tutto questo sia nato, ma è una ricostruzione quasi per caso scritta nel processo che si è imposta. Quindi sono stato fortunato con questo libro. A volte le cose vanno a posto proprio nel modo migliore possibile. Ed è anche positivo che io sia ormai fuori dal mondo accademico, perché se fossi stato ancora nel mondo accademico, la sezione delle note a piè di pagina sarebbe stata due volte più lunga solo per dimostrare che so davvero di cosa sto parlando, ma come ora, l'enfasi era proprio sul resoconto di quanto accaduto, e poi sui riferimenti necessari.

 Geopolitica e impero:

Sì. C'è molta censura all'università. E inoltre, questo potrebbe essere un avvertimento futuro per aiutarci a capire, quindi fermiamo questo fin dalle primi segnali, se provano a tirare di nuovo qualcosa del genere. Per gli ascoltatori, sapete che non lo dico spesso sui miei ospiti e sui loro libri, ma lo intendo davvero, e intendo davvero che dovete prendere il libro di Kees. Ho ricevuto una copia con la recensione gratuita da Clarity Press, ma sono comunque uscito e ho comprato il libro. E quindi, per favore, supporta un ottimo lavoro come questo.

Professor van der Pijl, grazie per essere su Geopolitics & Empire.

 Kees van der Pijl:

Grazie mille.

( Kees Van Der Pijl: The Virus Crisis is a Fraud & Cover for a Global Political Seizure of Power | Geopolitics & Empire).

 

 

 

 

IL DEEP STATE RUSSO PERDE PEZZI?

ANATOLY CHUBAIS ABBANDONA LA NAVE.

(RUSSIA DEEP STATE).

Comedonchisciotte.org- Sara Iannaccone -( 27 Marzo 2022 )- ci dice:

(Matthew Ehret, strategic-culture.org).

Russia, si avvicina una nuova epurazione della "Quinta Colonna"

 e Anatoly Chubais abbandona la nave.

Negli ultimi anni, molte persone si sono abituate a pensare al termine “Stato profondo” come qualcosa che si applica solo agli Stati Uniti.

Mentre è certamente chiaro che una Quinta Colonna è diventata sempre più radicata in tutti i livelli dell’intelligence, della burocrazia, delle aziende, dei media e delle accademie americane, pochissimi occidentali hanno un’idea chiara di come questa stessa struttura si sia espressa nelle nazioni dell’Eurasia.

Più rilevante per l’argomento di questo presente rapporto, possiamo prendere come esempio il vasto alveare di vipere, oligarchi e tecnocrati liberali di tendenza occidentale che è salito al potere [in Russia] sotto la direzione della CIA durante gli anni bui della terapia d’urto degli anni ’90. Naturalmente, da quando ha preso il posto di Eltsin nel 1999, il presidente Vladimir Putin è andato molto lontano dall’epurare molte di quelle agenzie infide che hanno saccheggiato la Russia durante la Perestrojka, riprendendo il controllo di istituzioni vitali, riportando i poteri militari, scientifici e di intelligence della Russia nelle mani della nazione.

Parlando di questa battaglia il 9 dicembre 2021 al Consiglio per la Società Civile e i Diritti Umani, Putin ha dichiarato:

Nei primi anni 2000 ho ripulito tutto, ma a metà degli anni ’90 avevamo dipendenti della Central Intelligence Agency come consulenti e persino impiegati ufficiali del governo della Federazione Russa, come abbiamo appreso in seguito… C’erano specialisti americani seduti nei nostri siti di complessi di armi nucleari, sono andati a lavorare lì, dalla mattina a tarda notte: avevano un tavolo e una bandiera americana. Ci vivevano e ci lavoravano. Non avevano bisogno di strumenti raffinati per interferire nella nostra vita, perché avevano già il controllo su tutto.

Putin ha continuato descrivendo la nuova strategia di guerra asimmetrica gestita dalla CIA che utilizza ONG straniere e delegati che suscitano marmaglia (vedi: Navalny) all’interno del vasto apparato della “società civile” incorporato nella sua nazione.

Non appena la Russia ha iniziato a rivendicare i suoi interessi, ha iniziato ad aumentare la sua sovranità, economia e capacità delle forze armate, sono diventati necessari nuovi strumenti di influenza sulla nostra vita politica interna, compresi strumenti piuttosto raffinati attraverso varie organizzazioni, finanziate dall’estero.

Naturalmente, mentre queste operazioni hanno dato fuoco a molte nazioni più deboli in passato, le tecniche delle rivoluzioni colorate utilizzate dalla NED finanziata dalla CIA, o dalle Open Society Foundations, hanno portato a successi molto limitati in Russia, dove le teste più sane hanno interrotto molte di queste operazioni di finanziamento, dichiarando illegale nel 2015 l’intera organizzazione di Soros , in quanto “minacca alla sicurezza dello Stato”.

Sebbene la Russia fosse in ritardo di 25 anni su questa materia, bandire Soros l’ha inserita nel club speciale delle nazioni che hanno agito di concerto guidate dalla Cina che ha avuto l’ingegno di bandire Soros nel 1989 , mettendo fuori legge le sue operazioni della Open Society ed arrestando i suoi agenti (inclusi Il segretario generale del PCC e l’agente straordinario di Soros, Zhao Ziyang ).

 

Dopo aver ripreso gli interessi strategici chiave dalle grinfie private durante i suoi primi anni al potere, Putin ha stabilito una nuova serie di ultimatum a cui si aspettava che i tecnocrati e gli oligarchi liberali aderissero: rispettare le regole da lui stabilite o affrontarne le conseguenze.

Alcuni andarono in prigione e molti andarono a Londra in cerca di rifugio (spesso acquistando ville con i loro guadagni illeciti in una zona che divenne nota come “Mosca sul Tamigi”). Altri ancora sono rimasti indietro per giocare secondo le regole. Forse alcuni si sono adattati a questa nuova realtà, ma altre forze hanno continuato a fungere da Quinta Colonna, spesso mantenendo i loro artigli saldamente affondati nelle leve della finanza nell’architettura della Banca Centrale Russa, influenzata dal Fondo Monetario Internazionale e nei centri di potere regionali locali.

È stata a questa Quinta Colonna che Putin ha rivolto le sue osservazioni il 15 marzo di quest’anno dicendo .

Sì, certo [l’Occidente] scommetterà sulla cosiddetta Quinta Colonna. I nostri traditori nazionali. Su chi guadagna qui, con noi, ma vive lì. E non vivono nemmeno nel senso geografico della parola, ma secondo i loro pensieri. Secondo la loro coscienza servile… molte di queste persone, per loro stessa natura, si trovano mentalmente esattamente lì, e non qui. Non con la nostra gente. Non con la Russia. Questo è, secondo loro, un segno di appartenenza a una casta superiore, ad una razza superiore. Queste persone sono pronte a vendere le proprie madri se solo gli fosse permesso di sedersi nel corridoio di questa casta molto alta… Non capiscono affatto che se sono necessarie a questa cosiddetta “casta superiore”, allora sono necessarie solo come materiale di consumo al fine di utilizzarli per infliggere il massimo danno alla nostra gente

L’abitudine miope di guardare solo alla Quinta Colonna statunitense o europea che ha minato la sovranità degli Stati nazione negli ultimi decenni ignorando l’Eurasia, ha indotto molte persone ben intenzionate a presumere falsamente che nazioni come la Russia o la Cina possano essere trattate come istituzioni monolitiche con un’etichetta “buono” o “cattivo” attaccata a loro.

Tali semplificazioni eccessive sfortunatamente portano menti suscettibili a molta disinformazione, visto che non c’è carenza nella nostra epoca di operazioni di guerra psicologica, orientamento dei media e riformulazione narrativa.

L’ignoranza della battaglia attualmente condotta tra i veri nazionalisti che circondano Putin e quest’altra Quinta Colonna diretta dall’Occidente garantirà errori fatali di giudizio e una diagnosi errata della nostra attuale crisi.

 Peggio ancora, le opportunità vitali per soluzioni politiche più ampie necessarie per conferire potere agli Stati nazione sovrani andranno perse e con questa perdita sarà distrutta ogni capacità di impegnarsi in una lotta adeguata con un emergente ordine mondiale totalitario.

Chubais abbandona la nave.

Uno degli esempi più clamorosi della principale Quinta Colonna che “venderebbe le proprie madri per sedersi nel corridoio di questa casta molto alta” è stata la figura di Anatoly Chubais che ha recentemente annunciato la sua partenza dalla Russia  (si spera permanentemente) per cercare un lido più sicuro in Turchia. In questo salto verso un santuario più sicuro, Chubais ha abbandonato il suo ruolo di “Rappresentante speciale per le relazioni con le organizzazioni internazionali per raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile” presso le Nazioni Unite.

Chubais ha svolto uno dei ruoli più distruttivi, più di qualsiasi politico vivente, mentre lavorava con il governo Eltsin gestito dalla CIA come un “giovane riformatore di Soros” insieme a Yegor Gaidar e altri strumenti occidentali che furono reclutati dall’Occidente per gestire il saccheggio e la disintegrazione della Russia durante gli anni ’90.

In qualità di vice primo ministro per la politica economica e finanziaria tra il 1992 e il 1996, Chubais ha supervisionato la privatizzazione di tutti i settori strategici dell’economia russa insieme a Jeffrey Sachs di Harvard, allo studioso di Rodi Strobe Talbott, una coterie di oligarchi sociopatici come Mikhail Khodorkovsy, Platon Lebedev e Boris Berezovsky (molti dei quali hanno formato il “Gruppo dei 7” di Chubais nel 1996).

Chubais e Geidar hanno aperto la strada al famigerato “sistema di voucher” che ha sostenuto l’operazione di saccheggio in più fasi denominata “Operazione Martello” dalla CIA di Bush Sr. a partire dal 1991.

William Engdahl ha rigorosamente documentato questo denso periodo di privatizzazioni che ha visto oltre 15.000 aziende privatizzate tra il 1992 e il 1994. Nuovi oligarchi come Berezovsky sono stati in grado di utilizzare questi voucher acquistati da russi affamati, per acquistare il gigante petrolifero Sibnet (del valore di 3 miliardi di dollari) per soli 100 milioni di dollari e Khodorkovsky ha acquistato il 78% delle azioni di Yukos (un valore di 5 miliardi di dollari) per soli 310 milioni di dollari. Lo stesso Soros si è vantato  di aver sganciato oltre due miliardi di dollari in Russia durante questo periodo di saccheggio.

Chubais era stato uno dei primi fondatori dei club Perestroika a San Pietroburgo insieme a figure come Yegor Gaidar (futuro primo ministro), Vladimir Kogan (futuro presidente della Banca di San Pietroburgo) e Alexei Kudrin (futuro ministro delle finanze). Alla morte di Gaidar nel 2009, Chubais ha guidato la creazione del Gaidar Forum, progettato per svolgersi una settimana prima dell’annuale World Economic Forum di Davos e servito come organo di coordinamento dello Stato profondo tra i tecnocrati Schwabiani e le loro anime gemelle russe.

Nel 2013, Putin ha detto di Chubais e dei suoi gestori della CIA.

Abbiamo appreso oggi che gli ufficiali della CIA degli Stati Uniti hanno operato come consulenti di Anatoly Chubais. Ma è ancora più divertente che al ritorno negli Stati Uniti siano stati perseguiti per aver violato le leggi del loro Paese e essersi arricchiti illegalmente nel corso della privatizzazione nella Federazione Russa.

Nonostante Putin abbia chiaramente identificato Chubais come una risorsa della CIA, è stata vista anche la prova di qualcosa di molto potente che protegge il finanziere poiché non solo ha evitato di essere epurato come tanti altri durante il mandato di Putin, ma ha persino riguadagnato un ampio grado di influenza come presidente del consiglio di amministrazione della società tecnologica statale Rusnano dal 2008 al 2020.

Durante questo periodo, Chubais si è anche ritrovato a servire come membro del consiglio consultivo di JP Morgan Chase e la forza trainante dietro gli schemi di decarbonizzazione in Russia guidati dagli sprechi dell’energia alternativa verde che fungono da componente principale del Great Reset del World Economic Forum.

Durante i suoi 12 anni di mandato, Chubais ha utilizzato Rusnano come strumento per finanziare e avviare lo sviluppo di mulini a vento ed energia solare, ha fornito 400 milioni di dollari a Hevek Solar (la più grande azienda russa di energia solare) e ha creato un fondo per lo sviluppo dell’energia eolica da 520 milioni di dollari.

Sebbene gli uffici di Chubais a Rusnano siano stati perquisiti il ​​giorno successivo all’arresto del ministro delle finanze russo (e della creatura della palude Alexei Ulyokaev il 16 novembre 2021), i suoi protettori hanno assicurato che mentre i suoi giorni in azienda sarebbero finiti, avrebbe evitato arrestare e intrapreso nuovi sforzi distruttivi. Qual era il suo prossimo incarico?

Alla fine di dicembre 2021, è stato annunciato che Chubais è stato nominato inviato presidenziale russo presso le Nazioni Unite per coordinare gli obiettivi di sviluppo sostenibile. In questa posizione, Chubais aveva spudoratamente chiesto di adattare l’economia russa al mercato climatico delle Nazioni Unite e di sottomettersi completamente ai dettami dell’FMI e della Banca mondiale dicendo, l’8 gennaio 2022.

Sono convinto che il mercato climatico russo sarà estremamente attraente per gli investimenti internazionali. Quindi è necessario facilitare l’accesso degli imprenditori russi a ricevere finanziamenti dall’estero per progetti alternativi.

Per fare ciò, è necessario raggiungere l’armonizzazione delle regole di base del mercato russo che si sta creando in questo settore con le principali organizzazioni internazionali: la Banca Mondiale, il Fondo Monetario  Internazionale e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

Non solo Chubais ha guidato il “rinverdimento dell’energia russa” secondo la Great Reset Agenda (che unisce le due crisi manifatturiere del cambiamento climatico e del Covid-19 in un unico pacchetto), ma Chubais ha anche utilizzato Rusnano per finanziare la crescita di un complesso farmaceutico diretto all’estero nel cuore della Russia. Un grande scandalo  è emerso di recente quando il gigante farmaceutico russo e produttore di vaccini COVID-19 Nanolek ha ricevuto miliardi di rubli da Rusnano nel 2020 e nel 2021, arricchendo la coppia marito-moglie di Tatyana Golikova e Viktor Khristenko (il cui figlio è uno dei principali azionisti dell’azienda).

Mentre si può dire molto su altri appartenenti alla Quinta Colonna ancora inseriti nell’amministrazione pubblica e nel settore privato russi, l’odore di nuove epurazioni è certamente nell’aria.

Un cambiamento epocale ora in corso.

Potenti forze occidentali che rappresentano le “caste superiori” hanno interrotto i legami con la Russia e con quei legami perduti va persa la protezione per molte figure che hanno dormito profondamente la notte, nonostante i loro cuori traditori. Il World Economic Forum ha interrotto i rapporti l’8 marzo  insieme ad una moltitudine di società straniere partner del WEF come Goldman Sachs, Deutschebank, Amazon, Visa, Paypal, Mastercard, Apple, IBM, Unilever e Pepsico (solo per citarne alcuni).

Si stanno rapidamente compiendo mosse per autorizzare le forze nazionaliste ad assumere un maggiore controllo sull’economia russa guidate dal nuovo progetto di Sergey Glaziev per creare un sistema finanziario-monetario alternativo Cina-EAEU  con maggiori controlli nazionali sulla finanza e pianificazione a lungo termine.

Ottenere il controllo del settore finanziario, che è stato a lungo sotto la forte influenza degli interessi oligarchici occidentali, è vitale se la Russia sarà in grado non solo di resistere alla tempesta in arrivo, ma di uscirne con la sovranità economica e il potere di costruire quei progetti su larga scala necessari per le aspirazioni di Putin per un paradigma di crescita della civiltà dell’Estremo Oriente e dell’Artico.

Sebbene Chubais rappresenti solo un grande topo che ha scelto questo momento attuale per abbandonare la nave, altri sicuramente seguiranno e forse un nuovo timor di Dio potrebbe risvegliarsi nei cuori di altri che hanno scelto questo momento di crisi per percorrere un sentiero più nobile come patrioti della Russia mentre il mondo entra in un nuovo futuro più multipolare.

Penso che qui sia giusto concludere con alcune osservazioni del presidente Putin, che ha affermato che.

il popolo russo sarà in grado di distinguere i veri patrioti dalla feccia e dai traditori e semplicemente sputarli fuori come un moscerino che gli è volato accidentalmente in bocca. Sono convinto che un’autodepurazione così naturale e necessaria della società non farà che rafforzare il nostro Paese, la nostra solidarietà, coesione e disponibilità a rispondere a qualsiasi sfida.

 (Matthew Ehret, strategic-culture.org).

 

 

 

 

 

 

Bruciare le strutture globaliste per

salvare l'"ordine liberale" globalista.

Strategic- culture.org- Alastair Crooke-(6 marzo 2022)- ci dice:

(Occorre precisare che oggi “liberale “ significa “liberal Dem Usa”-Ndr) .

 

Biden, infine, ha il suo 'successo' in politica estera: l'Europa si sta allontanando da Russia, Cina e dall'emergente mercato asiatico integrato.

Nel suo triplice attacco di sanzioni alla Russia, l'UE inizialmente non stava cercando di far crollare il sistema finanziario russo.

 Altro che: il suo primo istinto è stato quello di trovare i mezzi per continuare ad acquistare il proprio fabbisogno energetico (reso tutto più vitale dallo stato delle riserve di gas europee prossime allo zero). Gli acquisti di energia, metalli speciali, terre rare (tutti necessari per la produzione high tech) e prodotti agricoli dovevano essere esentati. Insomma, a prima vista, i nervi del sistema finanziario globale dovevano rimanere intatti.

L'obiettivo principale era piuttosto quello di bloccare il fulcro della capacità del sistema finanziario russo di raccogliere capitali, integrato da sanzioni specifiche nei confronti di Alrosa, uno dei principali attori nel mercato dei diamanti, e Sovcomflot , un operatore di flotte di navi cisterna.

Poi, sabato mattina scorso (26 febbraio) tutto è cambiato. È diventata una guerra lampo: “Stiamo conducendo una guerra economica e finanziaria a tutto campo contro la Russia. Causeremo il collasso dell'economia russa”, ha detto il ministro delle Finanze francese, Le Maire (parole di cui , ha poi detto, si è rammaricato).

 

Quel sabato, l'UE, gli Stati Uniti e alcuni alleati hanno agito per congelare le riserve valutarie della Banca centrale russa detenute all'estero. E alcune banche russe (alla fine sette) sarebbero state espulse dal servizio di messaggistica finanziaria SWIFT. L'intento è stato apertamente ammesso in un briefing non attribuibile agli Stati Uniti: era quello di innescare un "bear raid" (cioè una vendita di massa orchestrata) del rublo il lunedì successivo che avrebbe fatto crollare il valore della valuta.

Lo scopo del congelamento delle riserve della Banca Centrale era duplice: in primo luogo, impedire alla Banca di sostenere il Rublo. E in secondo luogo, creare una carenza di liquidità delle banche commerciali all'interno della Russia per alimentare una campagna concertata durante quel fine settimana per spaventare i russi facendogli credere che alcune banche nazionali potrebbero fallire, provocando così una corsa agli sportelli automatici e avviare una corsa agli sportelli, in altri parole.

 

Più di due decenni fa, nell'agosto del 1998, la Russia è andata in default sul suo debito e ha svalutato il Rublo, innescando una crisi politica culminata con Vladimir Putin che ha sostituito Boris Eltsin. Nel 2014, c'è stato un tentativo simile degli Stati Uniti di far crollare il Rublo attraverso sanzioni e progettando (con l'aiuto dell'Arabia Saudita) un calo del 41% dei prezzi del petrolio entro gennaio 2015.

 

Chiaramente, sabato mattina scorso, quando Ursula von der Leyen ha annunciato che le banche russe "selezionate" sarebbero state espulse da SWIFT e dal sistema di messaggistica finanziaria internazionale; e precisato il quasi senza precedenti congelamento delle riserve della Banca centrale russa, stavamo assistendo alla ripetizione del 1998. Il crollo dell'economia (come ha detto Le Maire), una corsa alle banche nazionali e la prospettiva di un'inflazione impennata. Si prevedeva che questa combinazione si sarebbe trasformata in una crisi politica – anche se questa volta intendeva vedere la sostituzione di Putin, vice Eltsin – alias cambio di regime in Russia , come ha proposto questa settimana un importante think tank statunitense.

Alla fine, il Rublo è caduto, ma non è crollato. La valuta russa invece, dopo un calo iniziale, ha recuperato circa la metà della sua caduta iniziale. Lunedì i russi hanno fatto la fila ai loro sportelli automatici, ma non si è concretizzata una corsa completa alle banche al dettaglio. È stato "gestito" da Mosca.

Ciò che è accaduto quel sabato che ha spinto l'UE a passare dalle sanzioni moderate a partecipare a pieno titolo a una guerra finanziaria contro la Russia non è chiaro: potrebbe essere il risultato di un'intensa pressione degli Stati Uniti, o è venuto dall'interno, poiché la Germania ha colto un'opportunità alibi per rimettersi sulla via della militarizzazione per la terza volta negli ultimi decenni: riconfigurare la Germania come una grande potenza militare, un forte partecipante alla politica globale.

E questo, molto semplicemente, non sarebbe stato possibile senza il tacito incoraggiamento degli Stati Uniti.

L' Ambasciatore Bhadrakumar osserva che i cambiamenti sottostanti manifestati sabato da von der Leyen “annunciano un profondo cambiamento nella politica europea. È allettante, ma alla fine futile, collocare contestualmente questo cambiamento come una reazione alla decisione russa di lanciare operazioni militari in Ucraina. Il pretesto fornisce solo l'alibi, mentre il turno è ancorato al gioco di potere e ha una sua dinamica”. Lui continua,

“Senza dubbio, i tre sviluppi: la decisione della Germania di intensificare la sua militarizzazione [spendendo altri 100 miliardi di euro]; la decisione dell'UE di finanziare le forniture di armi all'Ucraina e la storica decisione della Germania di invertire la sua politica di non fornire armi alle zone di conflitto — segnano una svolta radicale nella politica europea dalla seconda guerra mondiale.

 Il pensiero verso un potenziamento militare, la necessità che la Germania partecipi "con forza" alla politica globale e l'abbandono del suo complesso di colpa e si prepari al "combattimento" - tutto questo è di gran lunga antecedente all'attuale situazione intorno all'Ucraina".

L'intervento di von der Leyen potrebbe essere stato opportunismo, guidato da una rinascita dell'ambizione tedesca SPD (e forse dal suo stesso animismo nei confronti della Russia, derivante dal suo legame familiare con la cattura di Kiev da parte delle SS tedesche), ma le sue conseguenze sono probabilmente profonde.

Giusto per essere chiari, un sabato, von der Leyen ha tolto l'interruttore per disattivare le parti principali del funzionamento finanziario globale: blocco dei messaggi interbancari, confisca delle riserve valutarie e taglio dei nervi del commercio. Apparentemente questo "incendio" di strutture globali viene fatto (come l'incendio di villaggi in Vietnam) per "salvare" l'Ordine liberale.

(Liberale = “liberal Dem Usa” !Ndr).

Tuttavia, questo deve essere preso in tandem con la decisione della Germania e dell'UE di fornire armi (non a una qualsiasi vecchia "zona di conflitto") ma in particolare alle forze che combattono le truppe russe in Ucraina .

Le parti "Kick Ass" di quelle forze ucraine che "resistono" alla Russia sono forze neonaziste con una lunga storia di atrocità contro i popoli ucraini di lingua russa.

La Germania si unirà agli Stati Uniti per addestrare questi elementi nazisti in Polonia. La CIA lo fa dal 2015. (Quindi, mentre la Russia cerca di de-nazificare l'Ucraina, la Germania e l'UE stanno incoraggiando i volontari europei a unirsi in uno sforzo guidato dagli Stati Uniti per utilizzare gli elementi nazisti per resistere alla Russia, proprio come nel modo in cui jihadistisono stati addestrati a resistere alla Russia in Siria).

Che paradosso! In effetti, von der Leyen sta supervisionando la costruzione di un "muro di Berlino" dell'UE – anche se ora con lo scopo invertito – per separare l'UE dalla Russia. E per completare il parallelo, ha persino annunciato che le trasmissioni di Russia Today e Sputnik sarebbero state vietate in tutta l'UE.

 Agli europei può essere concesso solo di ascoltare i messaggi autorizzati dell'UE - (tuttavia, una settimana dopo l'invasione russa, stanno comparendo crepe in questa narrativa occidentale strettamente controllata - " Putin NON è pazzo e l'invasione russa NON sta fallendo ", avverte uno dei principali Stati Uniti analista militare del Daily Mail .

Semplicemente "credere che l'assalto della Russia stia andando male può farci sentire meglio, ma è in contrasto con i fatti", scrive Roggio. "Non possiamo aiutare l'Ucraina se non possiamo essere onesti sulla sua difficile situazione").

 

Così Biden, finalmente, ha il suo 'successo' in politica estera: l'Europa si sta allontanando da Russia, Cina e dall'emergente mercato asiatico integrato. Si è sanzionata dalla 'dipendenza' dal gas naturale russo (senza prospettiva di alternative immediate) e si è buttata nel progetto Biden. Successivamente, il perno dell'UE per sanzionare la Cina?

Durerà? Sembra improbabile. L'industria tedesca ha una lunga storia nel mettere in scena i propri interessi mercantili prima delle più ampie ambizioni geo-politiche, prima ancora degli interessi dell'UE. E in Germania, la business class è effettivamente la classe politica e ha bisogno di energia a prezzi competitivi.

Mentre il resto del mondo mostra poco o nessun entusiasmo nell'unirsi alle sanzioni contro la Russia (la Cina ha escluso sanzioni contro la Russia), l'Europa è nell'isteria. Questo non svanirà rapidamente. La nuova "cortina di ferro" eretta a Bruxelles potrebbe durare anni.

Ma quali sono le conseguenze indesiderate delle "sanzioni Blitzkrieg" di sabato scorso: gli "ignoti inconoscibili" nel famoso mantra di Rumsfeld? Lo spegnimento senza precedenti che ha colpito una parte fondamentale del sistema globalista non si è scaricato in un contesto neutrale e inerte, ma si è sviluppato in un'atmosfera di russofobia emotivamente ipercarica.

Mentre gli stati dell'UE speravano di risparmiare le spedizioni di energia russe, non hanno tenuto conto della frenesia suscitata contro la Russia.

 Il mercato petrolifero è in sciopero, agendo come se l'energia fosse già nella cornice delle sanzioni occidentali: le petroliere avevano già iniziato a evitare i porti russi a causa dei timori di sanzioni, e le tariffe per le petroliere sulle rotte russe del greggio sono esplose di ben nove -fold negli ultimi giorni.

Ma ora, tra i crescenti timori di cadere in fallo di restrizioni complesse in diverse giurisdizioni, le raffinerie e le banche sono restie ad acquistare qualsiasi petrolio russo, affermano i commercianti e altri coinvolti nel mercato. Anche gli attori del mercato temono che possano essere imposte misure che mirano direttamente alle esportazioni di petrolio, se i combattimenti in Ucraina si intensificano.

I mercati delle materie prime sono in subbuglio da quando è iniziata l'operazione militare speciale. Il gas naturale europeo è balzato fino al 60% mercoledì, poiché acquirenti, commercianti e caricatori evitano il gas russo. Una combinazione di sanzioni e decisioni commerciali da parte di caricatori e assicuratori di tenersi alla larga ha ridotto drasticamente tale contributo alle forniture globali nell'ultima settimana. Una cascata di default da parte delle aziende occidentali è perfettamente possibile. E l'interruzione della linea di alimentazione è inevitabile.

Molti saranno colpiti dalle turbolenze delle materie prime, ma con la Russia che fornisce il 25% delle forniture globali di grano, l'aumento del 21% del grano e del 16% dei prezzi del mais dal 1° gennaio rappresenterà un disastro per molti stati del Medio Oriente, tra gli altri.

Tutto questo sconvolgimento dei mercati arriva ancor prima che Mosca risponda con le proprie contromisure. Finora sono stati in silenzio, ma cosa accadrebbe se Mosca richiedesse che i futuri pagamenti per l'energia vengano effettuati in Yuan?

In sintesi, i cambiamenti stabiliti da von der Leyen e dall'UE, con l'aumento dei costi del greggio, potrebbero potenzialmente far cadere in crisi i mercati globali e innescare una spirale di inflazione. L'inflazione dei costi creata dall'aumento vertiginoso dei costi energetici e dalle interruzioni alimentari non sono così facilmente suscettibili a rimedi monetari. Se il dramma quotidiano della guerra in Ucraina inizia a svanire alla vista del pubblico e l'inflazione persiste, è probabile che il costo politico del dramma del sabato di von der Leyen sarà una recessione a livello europeo.

"Da ben prima dell'invasione russa dell'Ucraina, gli europei hanno lottato sotto il peso di bollette energetiche incontrollate", osserva OilPrice.com .

 In Germania, per alcuni, l'energia di un mese costa come un anno intero; nel Regno Unito il governo ha alzato il tetto massimo per le bollette energetiche di un enorme 54% e in Italia un recente aumento del 40% dei costi dell'energia domestica potrebbe ora quasi raddoppiare.

Il New York Times descrive questo impatto sulle imprese e sulle industrie locali come a dir poco "spaventoso", poiché tutti i tipi di piccole imprese in tutta Europa (prima degli eventi della scorsa settimana) sono state costrette a cessare le loro attività poiché i costi energetici superano i profitti.

Nemmeno le grandi industrie sono state immuni dallo shock degli adesivi. "Quasi due terzi delle 28.000 aziende intervistate dall'Associazione delle Camere di Commercio e Industria tedesche questo mese hanno valutato i prezzi dell'energia come uno dei loro maggiori rischi aziendali... Per quelli del settore industriale, la cifra raggiungeva l'85 percento".

Si ricorda quella vecchia previsione del Medio Oriente, secondo cui i valori occidentali si sarebbero rivolti contro l'Occidente stesso e alla fine lo avrebbero divorato.

 

 

 

Beffa alle sanzioni. In Russia importazioni

parallele, oltre a Coca Cola e Ikea made in Mosca

visionetv.it- Giulia Burgazzi -( 31 Marzo 2022   )- ci dice :

Come disse un tale: voi suonerete le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane. Privata della possibilità di importare un gran numero di merci e di beni di consumo occidentali a causa delle sanzioni, la Russia si accinge a legalizzare le importazioni parallele.

Non si tratta di tarocchi. Sono invece merci originali  fatte entrare in Russia attraverso canali di distribuzione non autorizzati dal fabbricante o dal titolare del marchio. Per certi versi, si tratta di triangolazioni: se tu non mi vendi la tal cosa, io la compro – che ti piaccia o no – da qualcuno al quale tu la vendi e che non sarebbe autorizzato a rivendermela.

Però, attenzione: tutto questo non comporta necessariamente un prezzo finale maggiorato, anzi. Le importazioni parallele costituiscono un grattacapo per i grandi marchi, in quanto consentono di reperire merci originali a prezzi più bassi. Si effettuano sottobanco anche in Occidente e danno luogo ad una sorta di mercato grigio, né legale né a volte completamente illegale. Costituiscono il canale che a volte consente di trovare, ad esempio, capi d’abbigliamento dell’ultimissima collezione (non fondi di magazzino) ad un prezzo insolitamente basso.

Legalizzare le importazioni parallele è un atto di pirateria commerciale da parte della Russia?

Sì, o per lo meno sembra qualcosa di simile. D’altro canto, nell’ambito delle sanzioni l’Occidente ha congelato le riserve valutarie detenute dalla Russia. Anche quello è stato un atto assimilabile alla pirateria, sebbene constatarlo sia oggetto di biasimo quanto pulirsi il naso in salotto.

Oltre alle sanzioni ufficiali, la Russia deve fronteggiare anche varie sanzioni fai-da-te. Sebbene nessuno glie l’abbia ufficialmente chiesto, multinazionali quali Nike, Ikea, Apple, H&M, Netflix hanno sospeso la vendita dei loro prodotti in Russia. Le importazioni parallele consentiranno di supplire. Perché è vero che si può vivere bene anche senza abbigliamento griffato, ma per le apparecchiature elettroniche la musica già cambia radicalmente.

La politica delle importazioni parallele può anche estendersi a sbocchi collaterali. Heineken e Cola Cola  – per fare due nomi a caso – hanno chiuso gli stabilimenti in Russia. Però i dipendenti sanno bene come si confezionano, rispettivamente,  la birra e la bevanda gasata più famosa del mondo. Basta metterli in condizione di tornare a lavorare: e magari si riuscirà anche ad abbassare il prezzo finale.

E’ già accaduto con McDonald’S e Ikea. Quest’ultima è diventata Idea: stessi prodotti, logo molto simile. Nei negozi russi ex Mc Donald’s si continuano a servire hamburger, patatine fritte e tutto il resto: però preparate con materie prime nazionali.

Il prezzo è diminuito mentre il marchio è praticamente ricalcato su quello precedente. I russi hanno inclinato i due archi gialli su sfondo rosso che formano la lettera “M” e l’hanno trasformata in “B”. La “B” dell’alfabeto cirillico si legge “V”. La “V” di Vanja, lo Zio Vania di Čechov al quale ora sono intitolati gli ex McDonald’s.

Per molto meno in Occidente si finisce in tribunale. Celebre la vicenda del macellaio e dell’allevatore piemontesi che, qualche anno fa, si misero a vendere hamburger e patatine a chilometri pressoché zero con l’insegna Mac Bun, in dialetto “Soltanto buono”. Marchio e prodotti non ricalcavano quelli McDonald’s, che però fece causa. Il macellaio e l’allevatore la vinsero, ma a scanso di ulteriori guai autocensurarono il marchio in M** Bun. Ecco: volessero mai andare a Mosca, ora non avrebbero grane.

(GIULIA BURGAZZI).

 

 

 

 

Imprese contro governi:

anche Draghi fa retromarcia?

Visionetv.it- Arnaldo Vitangeli - ( 31 Marzo 2022 )- ci dice : 

 

Sembra che inizino ad aprirsi delle crepe nel muro che gli europei hanno eretto con la Russia, per compiacere gli Stati Uniti e la Gran Bretagna nella loro guerra fredda con Mosca.

Dallo scoppio delle ostilità gli Stati del Vecchio Continente si sono completamente allineate ai voleri di Washington: hanno fatto la voce grossa con Putin, condannato senza se e senza ma la politica di Mosca, ignorato le richieste e le ragioni russe e, soprattutto, comminato sanzioni durissime, destinate a colpire le nostre economie quanto e più di quella Russa.

Ma da un punto di vista economico e sociale è possibile per i governi europei, italiano in testa, mantenere la linea sin qui portata avanti o inevitabilmente finiranno assumere posizioni più moderate e dialoganti?

In Italia, Germania e in altri Paesi dell’UE le pressioni, da parte del mondo imprenditoriale e dai sindacati, iniziano a farsi fortissime e una devastante crisi sociale sta montando, con tutto il suo potenziale di destabilizzazione politica.

I sindacati tedeschi hanno in questi giorni lanciato l’allarme sul rischio di chiusura di molti importantissimi impianti nei comparti chimico, metallurgico, automobilistico e meccanico, anche solo in caso di dimezzamento delle forniture di gas dalla Russia. Una catastrofe che costringerebbe a rimanere a casa centinaia di migliaia di lavoratori.

Ma anche in Italia il mondo imprenditoriale è estremamente preoccupato per la tenuta del sistema in caso di un inasprimento dei rapporti con la Russia.

Il termometro del malcontento delle imprese italiane sono le dichiarazioni ad Agorà su Rai3 di Fabio Tamburini, direttore del Sole24Ore, cioè il quotidiano di Confindustria, organo mediatico delle imprese italiane per antonomasia.

Il direttore ha usato parole insolitamente esplicite, affermando: “Se sanzioni devono esserci, le sanzioni devono essere condivise e aggiungo: che le paghino anche gli Stati Uniti. Troppo comodo fare la voce grossa con le tasche degli altri e con la pelle degli altri”. Un vero e proprio atto di accusa dell’organo ufficiale dell’industria italiana agli Usa e, implicitamente, alla politica del governo che accetta le condizioni poste da Washington.

Alla luce di queste pressioni (e dei fischi che riceve dalla gente ridotta alla fame Mario Draghi negli ultimi tempi in tutte le sue uscite pubbliche) si comprende perché il premier italiano non abbia potuto esimersi da un colloquio con il presidente russo, durato 45 minuti, per riannodare un dialogo.

Al termine della telefonata con Mosca il governo italiano ha espresso in una nota la richiesta di Roma di un rallentamento tangibile delle operazioni militari, e ha sottolineato la necessità di un accordo sostenuto da garanzie internazionali di sicurezza per entrambe la parti, un accordo di cui – secondo Draghi – l’Italia potrebbe far parte insieme ad altri attori internazionali.

Insomma Roma cerca di riallacciare il dialogo con Mosca e si propone come mediatore di un accordo di pace. Berlino, dal canto suo, fa altrettanto: c’è stato un colloquio, durato un’ ora, anche tra Putin e Scholz, il premier tedesco, cha come quello italiano ha sollecitato un cessate il fuoco “il più rapidamente possibile”, e ha sottolineato l’importanza della ricerca di una soluzione diplomatica.

Insomma sembra che sotto la pressione di una crisi economica e sociale di portata storica qualcosa si muova nelle cancellerie europee ed emergano i primi timidi segnali di una politica più autonoma da Washington e più sensibile agli interessi dei Paesi europei.

(ARNALDO VITANGELI).

 

 

 

 

Odessa, quella strage che

Wikipedia oggi trasforma in “rogo.”

Visionetv.it- Antonio Albanese - ( 31 Marzo 2022 )- ci dice:          

 

“Wikipedia è un’enciclopedia online, libera e collaborativa. Chiunque può contribuire alle voci esistenti o crearne di nuove, affrontando sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali”.

Cosi si presenta la più famosa e  probabilmente, più consultata fonte di informazioni online, quello che con il tempo e , appunto, con il contributo di moltissimi volontari nel mondo, è diventato il sito che aggrega insieme più informazioni di quante se possano trovare sparse nel web.

Grazie ad un tweet scopriamo che la pagina relativa alla vicenda che  degenerò  fino morte di 42 persone, quello che in fino ad oggi è stata chiamata “strage di Odessa” diventa oggi, per Wikipedia il “rogo di Odessa”. Potrebbe trattarsi di un intervento spot, ma sono ormai più di 24 ore e il cambiamento è rimasto così.

Qualcuno penserebbe che si stia trattando di questioni di lana caprina ma così non è in realtà, almeno secondo chi scrive.

Riconosciamolo:  è  ben diversa la reazione, la sensazione, che suscita nel lettore, la parola “strage” rispetto ad un ben più generico, e politicamente (s)corretto, “rogo”.

Ma anche fermandosi alla sola semantica il dizionario Treccani, definisce “strage”, come primo significato in  “Uccisione violenta di parecchie persone insieme”, oppure leggendo ancora “il più grave dei delitti contro l’incolumità pubblica, consistente nel compiere coscientemente atti che possono creare pericolo per la vita e l’integrità fisica della collettività e determinare eventualmente la morte di una o più persone, o insieme di atti terroristici diretti a destabilizzare l’ordine costituito, e in cui si ritiene siano implicati come mandanti o complici organi e personalità dello stato”. Nel dizionario si fa espressamente come esempio la “strage delle Torri gemelle”(Ndr).

Sempre dal Treccani per rogo si intende: “La catasta di legna per cremare i cadaveri:  o per bruciare vivi i condannati a morte, e la pena stessa (, per es., negli statuti e nelle leggi degli stati anche italiani durante il medioevo e fino al Seicento per alcune specie di delitti, come eresia, stregoneria, sodomia, ecc.).

Che questa differenza sia sostanziale, al di là della grammatica o semantica, è evidente anche nel momento in cui noi stessi oggi, cercassimo su Google – che mantiene per suo limite tecnico per un pò di tempo i titoli precedenti di un articolo prima che con il tempo venga aggiornato in automatico- “Rogo di Odessa” oppure “Strage di  Odessa”: a questo link troverete la versione precedente della voce , di seguito invece troverete la nuova pagina aggiornata  confezionata come un abito su misura del neo-maccartismo e russofobia del Draghistan.

I tempi che viviamo, di cui questa vicenda è solo un frammento, potrebbe benissimo essere contenuti nelle pagine  di un romanzo orwelliano mai scritto, costruito su regole che cambiano in continuazione per accomodare e conformare la narrazione unica fatta di utopia negativa, di totalitarismo.

Chi ha modificato il titolo della pagina di Wikipedia l’ha fatto con dolo, sapendo quale fosse la sottile differenza tra le  due parole, su questo non credo ci sia dubbio alcuno: da “un massacro avvenuto ad Odessa presso la Casa dei Sindacati ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo….” si è passati ad un più  docile “incendio verificatosi il 2 maggio 2014 presso la Casa dei sindacati di Odessa, in Ucraina, a seguito di violenti scontri armati fra fazioni di militanti filo-russi e di sostenitori del nuovo corso politico ucraino….”

Scompaiono i neonazisti, gli estremisti di destra, che lasciano il posto a più generici scontri armati tra fazioni. Scompare il massacro, il sacrificio di quelle persone , il loro ricordo come martiri per una causa  ne risulta svuotata di significato: non c’è più posto per i  linciaggi e le violenze nei confronti degli aggrediti, non c’è più posto per le aberrazioni per la sofferenza patita da un popolo che oggi non vede raccontata la propria storia neppure nella più grande tra le fonti consultate su internet da chi vorrebbe approfondire.

(ANTONIO ALBANESE).

 

 

 

 

 

 

Divieto di Zeta: la cancel culture

ce l’ha proprio con l’alfabeto.

Visionetv.it- Debora Billi -( 31 Marzo 2022)- ci dice :  

 

Con la “cancel culture” funziona così.

Non appena qualcuno individua il nuovo nemico immaginario, tutti i lemmings corrono ad obbedire ciecamente: e ora tocca di nuovo all’alfabeto, vittima prediletta della furia demenziale di costoro.

Dopo le infinite discussioni sulle vocali in desinenza, l’uso degli asterischi, l’adozione dell’inesistente schwab, la demonizzazione della Q, ora il nemico da combattere è la lettera Z.

Ha cominciato la Moretti, e fin lì sembrava la solita scemenza piddina. Poi sono arrivate ben due regioni della Germania, e la questione si è fatta seria: divieto di uso della lettera Z “a scopo politico” e a supporto della Russia, ovvero non si potrà probabilmente disegnarla su muri, striscioni, adesivi eccetera.

La richiesta di criminalizzare la Z è arrivata dal governo ucraino, che evidentemente non ha altro di meglio di cui occuparsi.

 E visto che ogni desiderio del governo ucraino è ormai legge per il mondo intero, alla Germania si sono uniti brand celeberrimi come Zurich e Samsung che si sono affrettati a depennare logo storici su cui erano stati investiti milioni in marketing. Persino Vuitton si preoccupa per la L e la V, che unite insieme potrebbero ricordare la lettera incriminata. L’ansia di non passare da filorussi è ormai manifestamente suicida.

 

Dunque ora chiunque userà la Z sarà guardato in cagnesco o segnato a dito, come nelle migliori pratiche degli Stati totalitari o regimi orwelliani che abbiamo già assaggiato in occasione del Green Pass. La neolingua di 1984 cancellava man mano riferimenti storici, persone, frasi, modi di dire: noi per farla spiccia siamo passati direttamente all’alfabeto. Il Grande Fratello ne sarebbe orgoglioso.

 

E quando, dopo la colpevolizzazione della P, della A e della R per chissà quale idiozia l’alfabeto sarà totalmente cancellato, si potrà passare direttamente agli ideogrammi cinesi. Cominciate a studiarli, ragazzi, perché dopo di voi l’alfabeto non esisterà più: siete o non siete la Generazione Zeta?

(DEBORA BILLI).

 

 

 

 

Pagare il gas in rubli, Draghi telefona

a Putin e si fa spiegare un’operazione bancaria.

Visionetv.it- Giulia Burgazzi- (31 Marzo 2022)- ci dice :           

 

Praticamente, il banchiere di Palazzo Chigi ha telefonato a Mosca per farsi spiegare come si effettua un’operazione bancaria. Ieri, 30 marzo, Draghi e Putin hanno parlato di negoziati per la pace in Ucraina, certo, ma hanno anche (e forse soprattutto) parlato della richiesta russa di pagare il gas in rubli. Come recita il comunicato stampa italiano.

Il Presidente Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli.

Analoga telefonata è intercorsa fra il cancelliere tedesco Scholz e Putin. In teoria, l’Occidente rifiuta di pagare il gas russo in rubli.

Accettare, sarebbe un modo per aggirare le sanzioni che l’Occidente stesso ha imposto alla Russia e che miravano ad indebolire il rublo.

Com’è ovvio, procurare ingenti quantità di rubli per pagare la bolletta del gas avrebbe l’effetto diametralmente opposto.

In pratica tuttavia l’Italia e la Germania, cioè i due Paesi che più dipendono dal gas russo, stanno cercando il modo per non farsi chiudere il rubinetto. Cosa che, salvo diverso accordo, dovrebbe avvenire proprio oggi, 31 marzo.

Ora la Russia sta offrendo a Italia e Germania un modo per salvare la faccia e per aggirare il rifiuto di pagare in rubli. Però mantiene il punto. E infatti il cambio rublo-dollaro, che si era inabissato con le sanzioni, è praticamente risalito ai livelli prebellici (la guerra in Ucraina è iniziata il 24 febbraio) e non dà segno per ora di tornare ad indebolirsi.

(cambio rublo dollaro).

 

Al di là del titolo roboante (“Putin fa dietrofront sulla richiesta di pagare in rubli”), Bloomberg spiega quale sarebbe la via d’uscita che Putin ha offerto all’Occidente.  In traduzione:

 

dopo che gli acquirenti europei hanno effettuato pagamenti in euro alla banca Gazprombank, quest’ultima convertirebbe la valuta in rubli.

Così Gazprom non tratterrebbe gli euro, ma li riverserebbe nel sistema bancario russo, che è ampiamente controllato dallo Stato.

Contemporaneamente la Russia sta meditando di estendere i pagamenti in rubli al grano, ai metalli e ad altre merci che essa esporta. Si verrebbe così a creare un’economia ancorata a beni concreti e fisici anziché ai castelli finanziari tipici dei mercati occidentali. Il banchiere di Palazzo Chigi può telefonare a Mosca per farsi spiegare.

(GIULIA BURGAZZI)

 

 

 

 

California non dreaming: Il “Golden State”

diventa la mecca dell’infanticidio.

Visionetv.it- Andrea Sartori- (31 Marzo 2022)- ci dice :            

 

“Ho notato come tutti quelli favorevoli all’aborto sono già nati”. Questa è una battuta di Ronald Reagan che, prima di diventare presidente fu governatore dello Stato della California. Oggi non riconoscerebbe più quello Stato, visto che sta diventando la mecca degli aborti grazie al suo successore Gavin Newsom.

 

La California, da terra dei sogni della canzone dei Mamas and Papas e Stato americano dal Pil più alto è ora uno Stato dell’incubo. La California era una terra delle opportunità e di immigrazione, ma dal tempo dell’inizio della pandemia molti californiani emigrano, a causa sia delle restrizioni che del costo della vita: da California dreaming a California leaving. Soprattutto si ha un declino significativo del turismo nella terra del sole e delle spiagge.

E cosa ti fa Newsom? Si inventa il turismo dell’aborto e dell’infanticidio.

 Sì, perché un recente emendamento legalizza di fatto l’infanticidio. Si intende infatti non solo legalizzare l’uccisione di bambini non nati per tutti i nove mesi, ma anche depenalizzare l’uccisione di neonati per giorni o addirittura settimane dopo la nascita.

Per recuperare fatturato il governatore democratico della California si butta su pratiche erodiane. Lo scorso settembre aveva creato il California Future of Abortion Council con lo scopo di rendere la California un santuario abortista.

 Ma non solo per californiani. Così si esprime infatti la senatrice Nancy Skinner: “Fiera di annunciare oggi l’introduzione di #caleg #SB1142 che vuole espandere e rafforzare le cure riproduttive non solo per i californiani ma per quelli che cercano servizi qui“. “Reproductive care” è il termine in neolingua orwelliana per descrivere questo genere di pratiche.

 

Il linguaggio aggiunto a AV 2223 l’ultima settimana rivela l’intento disturbante. La proposta di legge protegge la madre da conseguenze amministrative e penali per qualsiasi “azione o omissione” correlata alla gravidanza, “inclusi aborto spontaneo, morte intrauterina o morte perinatale”. Sebbene le definizioni di “morte perinatale” varino, tutte includono la morte dei neonati sette giorni o più dopo la nascita“.

Eccolo il turismo di Erode. Per rimediare alla crisi dell’ex Golden State causata anche dall’ottusa obbedienza alle restrizioni praticata negli Stati dem si legalizza il turismo dell’infanticidio. Roba che pare uscita dalla fantasia di Stephen King e che, invece, purtroppo è realtà.

(ANDREA SARTORI).

 

 

 

“Sanzioni? Peggiori per la nostra

classe media che per la Russia”.

Parola di economista tedesco.

Visionetv.it- Paul Antonopoulos -(31 Marzo 2022 )- ci dice : 

 

I paesi occidentali ed i loro più stretti alleati hanno imposto nuove sanzioni a Mosca dopo che le truppe russe hanno invaso l’Ucraina il 24 febbraio con quella che Mosca chiama una campagna militare speciale atta a smilitarizzare un paese che aspira ad entrare alla  NATO.

Sebbene l’UE abbia seguito con entusiasmo l’esempio di Washington e si sia impegnata in una guerra economica di sanzioni contro la Russia, il contraccolpo comincia a farsi sentire, con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis che ha detto alla CNN il 25 marzo, riferendosi all’aumento dei costi energetici, che “l’Europa deve stare molto attenta a non far sì che le [sanzioni] danneggino più sé che la Russia”.

Un sentimento simile è stato condiviso dall’economista tedesco Aika Hamer, il quale ha affermato che l’UE potrebbe subire il contraccolpo delle sanzioni anti-russe e ha anche avvertito che se l’economia tedesca crolla, l’intera Europa andrà in frantumi.

“Se l’economia tedesca crolla a causa di queste misure, l’intera Europa andrà in pezzi”, ha affermato. “Potremmo dover affrontare il fatto che il gasolio o la benzina costeranno 4-5 euro o addirittura 6 euro al litro. Potremmo anche dover affrontare il fatto che la maggior parte degli europei non sarà più in grado di permettersi di guidare. E senza queste cose, il grande Occidente non è altro che un ricordo, un’illusione“.

 Hamer ha anche osservato che i perdenti in questa situazione “saranno la classe media e le persone più povere in Germania, Europa e Stati Uniti“.

L’avvertimento di Hamer arriva quando i prezzi del carburante hanno ormai già raggiunto livelli senza precedenti e hanno anche battuto diversi record negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in diversi paesi dell’UE.

Gli automobilisti tedeschi hanno ricevuto un duro colpo alla pompa di benzina, arrivando a prezzi astronomici come ad esempio € 2,14 per un litro di benzina,  fino addirittura a rendere per la prima volta nella storia il diesel più caro della benzina con un costo di € 2,25 al litro per il diesel.

Si ricordi inoltre  che il 23 marzo il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che il pagamento del gas da parte dei cosiddetti paesi ostili sarà d’ora in poi effettuato in rubli alla luce dell’esclusione della Russia dallo SWIFT, e di fatto dal dollaro USA. Il pagamento in rubli è stato quindi l’ovvio risultato delle misure in quanto non avrebbe avuto senso fornire energia all’UE e agli Stati Uniti ricevendo poi pagamenti nella propria valuta, che Mosca a sua volta non poteva utilizzare o che rischiava di trovate poi improvvisamente congelata.

Da parte sua, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che l’UE non consentirà il pagamento del gas russo in rubli in quanto, a suo avviso, è “una decisione unilaterale e una chiara violazione del contratto. Non permetteremo che le nostre sanzioni vengano aggirate. Il tempo in cui l’energia poteva essere usata per ricattarci è finito“.

Allo stesso tempo, ha annunciato una nuova partnership tra l’UE e gli Stati Uniti, che prevede la fornitura di più gas naturale liquefatto (GNL) americano  in sostituzione del gas russo.

Tuttavia, è stato ingenuo da parte degli europei credere davvero che la Russia avrebbe tollerato una situazione del genere in cui i russi sono stati esclusi completamente dai meccanismi finanziari occidentali per poi dover continuare a ricevere pagamenti in dollari ed euro. In questo modo, l’obiettivo principale di volere i rubli per l’energia è quello di sostenere la valuta nazionale contro tale pressione.

Sebbene la Von der Leyen parli coraggiosamente di sostituire il GNL russo con i 15 miliardi di metri cubi di GNL che Washington aveva promesso, non fa nulla per impedire ai paesi europei di acquistare altri 150 miliardi di metri cubi di gas naturale russo che viene invece consegnato tramite gasdotto.

“L’Europa ha una capacità di importazione limitata e non ha alcuna infrastruttura aggiuntiva che sarà disponibile”, ha detto a VOA Charlie Riedl, il direttore esecutivo del Center for Liquefied Natural Gas, in merito ad un maggiore utilizzo di GNL in Europa.

“L’infrastruttura attualmente operativa sta praticamente funzionando a pieno regime in questo momento e mi aspetto che funzionerà a pieno regime per il resto dell’anno“.Ha aggiunto che nel 2022 la quantità di gas trattenuta in stoccaggio dai paesi europei era ben al di sotto delle medie recenti, rendendo il continente particolarmente vulnerabile a potenziali interruzioni dell’approvvigionamento.

In effetti, con l’abbandono della fornitura di energia russa, saranno la classe media occidentale e i più poveri a essere maggiormente colpiti dal drastico aumento dei costi.

Allo stesso tempo, le quantità di stoccaggio del gas per tutto il 2022 saranno ad alto rischio, il che significa che se si verifica un’interruzione della fornitura o se si verifica un altro evento globale imprevisto simile a una pandemia o all’entità del conflitto in Ucraina, potrebbe verificarsi quello che abbiamo previsto, ovvero che l’UE abbia consentito alle sanzioni di danneggiare gli europei più della stessa Russia.

L’aumento dei costi energetici e alimentari suggerisce che i cittadini europei della classe media sono assolutamente già i primi ad essere colpiti.

(PAUL Antonopoulos, traduzione Martina Giuntoli).

 

 

 

 

Trump passa la palla a Putin, e il

ciclone è di nuovo su di Hunter Biden.

Visionetv.it- Martina Giuntoli - (30 Marzo 2022 )- ci dice : 

 

E dopo che finalmente l’ipotesi del laptop di Hunter Biden e del  collegamento della famiglia dell’attuale presidente con i bio-lab e altri annessi e connessi  in Ucraina è divenuta una cruda realtà anche per il mainstream americano, un’altra bomba sta per abbattersi su di loro.

Questa volta a sganciare l’ordigno è l’ex presidente Trump durante l’ultima intervista con John Solomon.

“Hunter Biden ha preso ben 3,5 milioni di dollari dalla moglie del sindaco di Mosca, sono un sacco di soldi perché avrebbe dovuto prenderli?“,

afferma Trump, il quale continua dicendo “Sicuramente Putin conosce la risposta, potrebbe farcela conoscere”.

In quella che pare a tutti gli effetti una staffetta tra i due politici, Trump sembra dare il via libera a Putin affinché questo cominci a declassificare un altro capitolo di affari illeciti della famiglia Biden, e quindi con questa affermazione restituisce la palla al collega russo.

Ma a quale sindaco di Mosca fa riferimento l’ex presidente? Quale relazione possiamo ipotizzare tra Hunter Biden e la donna? E perché Putin dovrebbe sapere cosa si cela dietro a questa relazione?

Il sindaco a cui si fa riferimento non sembrerebbe proprio quello attuale, quindi Sobyanin, quanto piuttosto l’ormai defunto Yury Luzhkov, e la sua seconda moglie Yelena Baturina, nominata niente meno che da Forbes la donna più ricca ed influente di tutta la Russia.

 Quando Luzhkov fu rimosso dal suo incarico da sindaco di Mosca poiché si diceva avesse perso la fiducia del presidente,  fu pubblicamente accusato di essere coinvolto in pesanti schemi di corruzione.

Medvedev quindi, come in suo potere, visto che Luzhkov che aveva espresso la volontà di non lasciare l’incarico spontaneamente, lo allontanò e scelse il suo successore.

La mossa di Medvedev  a dire il vero lasciò poco sorpresi, visto che il nome di Luzhkov si sarebbe macchiato anche di diverse altre colpe verso la sua città, non ultima quella di buttar giù decine di preziosissimi palazzi storici per compiacere centri commerciali e negozi di stampo occidentale, strizzando l’occhio nemmeno troppo velatamente alle velleità degli oligarchi e delle loro mogli.

La Baturina nel frattempo, grazie all’incarico del marito aveva tratto profitti stratosferici dalle attività del marito, visto che proprio lei aveva l’impresa edile che seguiva i lavori per lui.

Non solo, sembrerebbe che la stessa fosse stata partner in crime di Andrey Borodin, l’ex direttore della Banca di Mosca, il quale avrebbe finanziato compagnie fittizie usando soldi pubblici, cosa che si dice sia fruttata alla Baturina una cifra sui 450 milioni di dollari.

Quando Luzhkov fu cacciato dal suo incarico nel 2010, la moglie Yelena e le due figlie lasciarono il paese, dopo aver venduto tutte le loro proprietà.

La donna intentò anche una causa da 1 miliardo di dollari contro il governo russo che le aveva sequestrato un grande terreno, senza però vincerla. Tuttavia, dopo anni di vita londinese, la Baturina si è rifatta poi una vita ricostruendo parte delle sue fortune attraverso investimenti in ambito immobiliare ed energetico.

Ecco che proprio in questo contesto si inserisce il report presentato recentemente dai senatori repubblicani al congresso nel quale si analizzano i rapporti tra Hunter Biden, Burisma e altre società in giro per il mondo.

Nella sezione del documento dedicata ai legami dell’uomo con la Russia,  si legge che la signora Yelena Baturina nel 2014 avrebbe pagato 3,5 milioni di dollari ad una società chiamata Rosemont Seneca Thornton, indicando come causale il termine “contratto di consulenza” per coprire prestazioni di tipo diverso (sappiamo che già Burisma pagava Hunter Biden con quel tipo di causale).

Il figlio del presidente ha negato le accuse tramite il suo avvocato, sostenendo che se è vero che è stato il fondatore ed amministratore delegato di Rosemont Seneca Advisors, non ha mai avuto legami con l’altra società. Cosa che onestamente sembrerebbe davvero difficile da credere.

Quindi Donald Trump ci vuol forse dire che Putin conosce i legami tra le due società e che sa quindi che Hunter Biden è coinvolto?

 O forse che addirittura sa perché la Baturina avrebbe dovuto pagare quella cifra ad una società di consulenze?

E’ lecito pensare che visto lo status della Baturina, le autorità russe abbiano tenuto sotto controllo la donna anche a distanza di tempo e di spazio, e questo spiegherebbe perché il presidente Putin dovrebbe conoscere i risvolti della faccenda.

In ogni modo, è lecito aspettarci un’altra ondata di rivelazioni cui la Russia ci ha ultimamente abituato, ora che l’ipotesi della staffetta tra i presidenti del piano pare all’ennesimo passaggio di testimone.

(MARTINA GIUNTOLI).

 

 

 

 

 

 

L’acqua minerale danneggia l’ambiente?

La transizione Green di Bruxelles e le “SAD”.

Visionetv.it- Antonio Albanese - (30 Marzo 2022)- ci dice :             

 

Dopo i rincari anticipati a Natale, entrati in vigore a febbraio, e quelli dovuti alla crisi ucraina, con le sanzioni alla Russia che alla fine hanno danneggiato solo noi, ecco che si staglia, tutto nel giro di pochi mesi, una nuova ombra sulle tasche dei cittadini in merito ai consumi energetici.

Sembra infatti che l’UE, in ossequio al Green deal e alle politiche ambientaliste tanto  care al mainstream, stia vagliando l’idea di eliminare una serie di agevolazioni fiscali riguardanti il settore del  consumo di energia e su particolari attività, che però oggi costituirebbero dei “sussidi ambientalmente dannosi” (SAD) ovvero si prevede che il suo utilizzo possa avere un impatto negativo sull’ambiente.

Tali sussidi SAD ammontano ad oggi a circa 35 miliardi di euro – tra fondi dedicati all’energia, ai trasporti, e all’agricoltura ed edilizia- e dovrebbero smetter di essere erogati, secondo il ministero della Transizione ecologica, ad iniziare dalla metà dell’anno in corso, gradualmente, fino a cessare del tutto nel 2025.

Semplificando , spieghiamo che leggendo il rapporto del MiTe sono considerati “Sad” anche la riduzione dell’IVA sull’acqua minerale e sui fertilizzanti, nonché la diversa accisa sul gasolio e quella sulla benzina, l’esenzione di tale accisa sui carburanti dedicati alle imbarcazioni, sia essi dedicati alla pesca, al trasporto di merci e passeggeri e l’Iva agevolata al 4 per cento per l’acquisto dal costruttore di abitazioni “Dato che le nuove costruzioni comportano un aumento dei fenomeni di urbanizzazione e di consumo di suolo, si tratta di un Sad».

Si desume che  dato che le nuove costruzioni comportano un aumento  di urbanizzazione e di consumo di suolo, con annesse problematiche sul traffico urbano  si tratta di un Sad”.

Le prospettive che ad oggi, non sono state riviste, nonostante la crisi ucraina e l’aumento sproporzionato dell’energia, dei carburanti ma per conseguenza, anche di tutti gli altri beni di prima necessità, sembrano davvero lontani anni luce dalla reale necessità non solo dei cittadini italiani ma anche del funzionamento dell’economia stessa.

Ci si aspetterebbe a questo punto un piano di rientro per tutte quelle aziende che vedranno, man mano, venir meno le agevolazioni di cui hanno usufruito finora, e che hanno tenuto a galla l’intero meccanismo che lega l’economia i consumi energetici.

Il risultato in soldoni, è un ulteriore, passo verso l’abisso della povertà per la classe meno fortunata della società ma che colpisce anche il ceto medio. La risposta del Governo sembra essere quella che possa essere di giovamento alzare l’Iva sui consumi elettrici.

Ma i cittadini italiani, e i loro portafogli , sono pronti alla Transizione green tanto voluta da Bruxelles e da Draghi ?

(ANTONIO ALBANESE).

 

 

 

Draghi “si fa come dico io”.

E contro la fronda Conte,

c’è la Meloni che accorre.

Visionetv.it- Giulia Burgazzi- (30 Marzo 2022  )- ci dice :            

 

Stare all’opposizione è uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo. Perfino in un momento in cui solo chi non fiata può aspirare a gestire il PNRR, ossia l’unica ricchezza (che costa sangue e lacrime future) di cui attualmente dispone l’Italia.

E così, fuori Conte e chi del M5S vorrà seguirlo: presumibilmente non i Di Maio e i governisti ad ogni costo. Fuori Conte e dentro al Governo la Meloni e i suoi Fratelli d’Italia: gli unici, a parte quattro gatti ed ex M5S, che finora erano all’opposizione.

Sembra riassumibile in questi termini l’ultima questione che agita il Palazzo, ossia l’aumento delle spese militari che Conte trova indigeribile ma che la Meloni ha servito all’esecutivo su un piatto d’argento. Ed è una questione tutta e solo interna al palazzo di Palazzo, nel senso che la gente ha già le idee molto molto chiare.

Solo una minoranza piuttosto esigua di italiani è favorevole ad aumentare le spese militari, anche se il Governo va proprio in quella direzione.  La fiducia degli italiani in Draghi, poi, sta crollando. Quali siano i sentimenti diffusi a proposito del Governo, sulla guerra in Ucraina e non solo, lo si è visto ieri, martedì 29 marzo, a Napoli.

Draghi è stato salutato – si fa per dire – dalle grida “Vai via”, “Assassino” e simili.

E i napoletani, come l’opinione pubblica più generale, probabilmente non ha ancora metabolizzato gli immani guai potenzialmente derivanti dal fatto che Draghi ha dato la disponibilità dell’Italia a diventare uno dei garanti internazionali per l’Ucraina.

Davvero di rado, per non dire mai, si è visto un simile scollamento fra il Paese reale e il cosiddetto Paese legale. Gli italiani non vogliono sentire parlare di guerra e di aumento delle spese militari. Le istituzioni non parlano di altro.

Al momento, Draghi sembra reagire come sempre, ossia: “Noi tireremo diritto”. Il Governo è qui per fare le cose, il Parlamento per garantirgli i voti, come ebbe occasione di dire. Il Parlamento avrebbe il compito di fare le leggi, per la verità, ma tant’è…

Draghi ha scelto questa linea ogni volta che all’interno della sua amplissima maggioranza è soffiato vento di fronda. E’ successo per il tetto del contante e per il catasto. Per le pensioni, il super green pass e varie altre ed eventuali.

Ogni volta lo stesso copione: o si fa come dico io, o me ne vado. Ogni volta il suo governo sembrava in bilico e ogni volta si è salvato.

E adesso? Il Governo sembra reggere, almeno per ora. Anche se tutti i cinque stelle seguissero Conte (e sembra altamente improbabile), Draghi avrebbe comunque la maggioranza in Parlamento grazie allo zelo guerrafondaio della Meloni.

 

Però non è questo il punto.

 Il nocciolo del problema è avere un Paese legale – un Governo – che davvero rispecchi la volontà degli italiani. La volontà di non essere coinvolti dalla guerra e di non aumentare le spese militari.

Sarebbe auspicabile ottenere presto un Governo del genere, perché “l’ora delle decisioni irrevocabili”, più di ottant’anni fa, già una volta è stata usata male.

(GIULIA BURGAZZI).

 

 

 

 

Perché tutti vogliono il nostro DNA?

Visionetv.it- Arnaldo Vitangeli- (30 Marzo 2022 )- ci dice :

 

Gli scorsi due decenni hanno visto la nascita e la rapidissima crescita di un commercio che prima del nuovo millennio era inesistente: quello dei nostri dati.

Senza neppure che ce ne rendessimo conto i nostri gusti, le nostre abitudini e le nostre preferenze negli acquisti sono diventate il nuovo petrolio, con le grandi multinazionali della rete che, senza il nostro consenso, hanno iniziato a raccogliere, comprare e vendere le informazioni raccolte spiando la navigazione in rete di miliardi di persone.

Se però nella prima fase questo commercio ha riguardato principalmente informazioni legate al marketing, e (almeno ufficialmente) la profilazione dei cittadini era finalizzata alla vendita di prodotti, attraverso annunci commerciali mirati, in questi ultimi anni si è imposto un nuovo commercio di dati, quelli genetici.

Le grandi multinazionali e alcuni governi considerano le nostre informazioni genetiche molto preziose e fanno di tutto per raccoglierle e catalogarle, al punto che il governo cinese ha deciso di dichiarare i dati genetici dei cittadini come una risorsa strategica nazionale, rafforzando il controllo statale sulle banche genetiche del Paese.

Secondo Axios Yves Moreau, genetista dell’Università di Leuven in Belgio, lo sforzo delle autorità cinesi è mirato a “proteggere le informazioni genetiche dei cittadini cinesi da attori non statali”, garantendo allo Stato il monopolio sui dati genetici.

La bozza delle linee guida appena pubblicata da Pechino vieta l’invio all’estero delle informazioni genetiche dei cittadini cinesi e impone la catalogazione dei database genetici umani, compresi i dati presso le istituzioni accademiche.

L’ufficio di scienza e tecnologia dello Xinjiang Production and Construction Corps – un’organizzazione paramilitare tentacolare sanzionata dal governo degli Stati Uniti per la complicità nella gestione di campi di internamento di massa e lavoro forzato nello Xinjiang sarà responsabile della gestione delle informazioni genetiche nelle regioni che amministra.

Anche altri governi, come quelli di Regno Unito e Stati Uniti, hanno creato grandi database di informazioni genetiche e sanitarie, ma la differenza è che in Cina è lo Stato a gestire direttamente queste preziose informazioni, impedendo che i privati, soprattutto stranieri, possano metterci le mani sopra. Pechino dunque vieta di trasmettere i dati genetici cinesi all’estero e li protegge da abusi da parte di attori privati, garantendo al contempo al governo l’accesso e il controllo totale.

Nei Paesi occidentali, dove lo Stato è sottomesso al mercato e le grandi multinazionali hanno spesso assunto le prerogative dei governi, specialmente in campo sanitario, il mercato dei nostri dati genetici è invece fiorente.

Qualche anno fa fece scalpore il furto di 25 mila provette contenenti il DNA dei cittadini sardi dell’Ogliastra (una zona che vanta un incredibile numero di centenari in ottima salute ed è considerata una delle zone con la popolazione più longeva del mondo).

La vicenda era iniziata nel 2000, quando Renato Soru, il patron di Tiscali, aveva fondato la società di ricerca scientifica SharDna. Questa, successivamente, è stata acquistata (insieme a tutti i campioni biologici) dalla società inglese Tiziana Life per 250mila euro.

Vendita che aveva suscitato malumori e polemiche tra gli ogliastrini che avevano donato il proprio Dna.

Il procuratore Mazzeo, che si è occupato delle indagini nel 2017 ha dichiarato alla stampa che riteneva che dietro il furto del materiale biologico ci fosse “una grossa speculazione e che i campioni potessero essere utilizzati per realizzare brevetti da rivendere alle case farmaceutiche”.

Dunque quella che doveva essere una ricerca senza scopo di lucro, alla quale la gente aveva partecipato con entusiasmo, e si è trasformata in un intricato affare internazionale per mettere le mani sul segreto della longevità degli abitanti dell’Ogliastra e sul loro particolarissimo patrimonio genetico.

La raccolta del nostro DNA e dei nostri dati biometrici sembra essere un obbiettivo primario per il potere, quello statale nei Paesi dove lo Stato è più forte dei privati come la Cina e quello delle multinazionali in occidente.

Qualche anno fa in rete era martellante la pubblicità di una società di nome “MyHeritage” che offriva, a un prezzo irrisorio, una scansione del DNA.                  In sostanza inviando un campione biologico il cliente veniva a sapere la sua origine, di quali ceppi genetici fossero i propri antenati e altre informazioni simili. Inoltre l’azienda confrontando i campioni nel database metteva in contatto, se era richiesto, persone con parenti sconosciuti.

La società, ancora molto attiva, afferma di aver profilato il DNA centinaia di milioni di persone, e in effetti chissà quanti, tra coloro che hanno visto l’accattivante pubblicità, hanno avuto la curiosità di sapere se avessero nelle proprie vene un 5% di sangue arabo o un 20% di sangue francese.

E che dire delle macchinette per la distribuzione di sigarette che ti propongono di registrare la tua impronta digitale per poter acquistare i prodotti senza dover inserire la tessera sanitaria?

In epoca di transumanesimo il nostro DNA andrebbe difeso in ogni modo, come la cosa più preziosa che abbiamo, ma milioni di cittadini inconsapevoli sono pronti a offrite alle multinazionali le informazioni più vitali in assoluto, senza neppure capire le implicazioni immense di quello che fanno, e lo Stato, completamente piegato al volere del potere economico finge di non vedere.

(Complici ed assassini ! Ndr.).

(ARNALDO VITANGELI).

 

 

 

 

Bologna: arriva il “credito sociale digitale”.

Patente a punti per cittadini virtuosi,

come a Pechino.

Visionetv.it- Andrea Sartori- (30 Marzo 2022)- ci dice :            

 

Piano piano, a piccoli passi, come già avevano anticipato diversi “complottisti”, i crediti sociali, eccellenza del Made in China, vengono esportati anche nel cosiddetto mondo libero. Il Green Pass è stato solo l’inizio.

E’ esattamente quello che sta accadendo a Bologna dove il Comune presenta la patente digitale per i cittadini obbedienti, con un “portafoglio del cittadino virtuoso“.

In cosa consiste tale portafogli?

“Il cittadino -spiegano – avrà un riconoscimento se differenzia i rifiuti, se usa i mezzi pubblici, se gestisce bene l’energia, se non prende sanzioni dalla municipale, se risulta attivo con la Card cultura”. Certo, “nessuno sarà costretto a partecipare” intanto però la cosa è accaduta e ricorda in maniera preoccupante i crediti sociali cinesi.

E sarà un caso che in Italia questa cosa dei crediti sociali venga introdotta proprio a partire dalla regione rossa per antonomasia? Perché Bologna è stata preceduta di poco, in questa non brillante idea, dal Comune di Fidenza che ha introdotto la patente a punti per le case popolari: questa misura è ancora più agghiacciante perché prevede lo sfratto di persone indigenti.

 

All’assegnatario della casa popolare vengono dati cinquanta punti, che possono aumentare o diminuire a seconda del comportamento.

Ad esempio, il dare cibo ai piccioni prevede la decurtazione di dieci punti, ospitare persone senza il permesso del Comune fa perdere addirittura venticinque punti.

 Se un assegnatario termina i punti viene sbattuto fuori senza tanti complimenti. Ovviamente questo grazie alla delazione: questo sistema è stato anticipato dal cosiddetto controllo del vicinato che, soprattutto in tempo di pandemia, più che segnalare sospetti criminali ha portato alle gesta di Alessandro Gassmann che denuncia i vicini per una festa.

Ma se non ci si deve stupire che l’Italia, ancora innamorata dei vecchi totalitarismi rossi e neri, si sia mostrata molto ricettiva verso il totalitario controllo della popolazione Made in China, stupisce e inquieta che questo metodo piaccia anche ad una nazione tradizionalmente libertaria come il Regno Unito, e soprattutto venga fatta propria da Boris Johnson che, come un classico conservatore di marca anglosassone, non dovrebbe guardare di buon occhio la longa manus dello Stato nel privato.

Il primo ministro di Sua Maestà vuole ficcare il naso nelle abitudini alimentari inglesi grazie ad un’app che controllerebbe la spesa nei supermercati. E chi sceglierà opzioni salutari come frutta e verdura sarà premiato con punti che daranno diritto a sconti.

Quello di Johnson, come quello del Comune di Bologna, è un credito sociale “soft” basato più sul premio che sulla punizione, mentre quello di Fidenza è più sullo stile cinese, ovvero punitivo. Sta di fatto che sia in versione soft che in versione hard questo ha un sapore orwelliano.

 

Lo Stato vuole tornare a controllare i cittadini. Questo riporta a tempi oscuri, che però sono rimpianti dalle nomenklature statali: i tempi del totalitarismo.

(Occorre tirare fuori i forconi …! Ndr).

(ANDREA SARTORI).

 

 

 

 

L'egemonia del dollaro USA è

finita bruscamente mercoledì scorso.

Intervista a Margaret Flowers, Clearing the Fog.

Unz.com- MICHAEL HUDSON -( MARZO 29, 2022)- ci dice :

 

Margaret Flowers: Stai ascoltando Clearing the FOG, dicendo la verità per esporre le forze dell'avidità, con Margaret Flowers. E ora mi rivolgo al mio ospite, Michael Hudson. Michael è il presidente dell'Institute for the Study of Long-term, Economic Trends, ISLET. È un analista finanziario di Wall Street e un illustre professore di ricerca di Economia presso l'Università del Missouri, a Kansas City. È anche autore di numerosi libri e recentemente ha aggiornato il suo libro, "Super Imperialism: The economic strategy of American Empire". Grazie per aver dedicato del tempo a parlare con me oggi, Michael.

Michael Hudson: Beh, grazie per avermi  interpellato .

MF: Hai parlato molto e scritto molto sull'egemonia del dollaro e su ciò che sta accadendo ora con la de-dollarizzazione. Puoi iniziare spiegando ai miei ascoltatori cos'è l'egemonia del dollaro e come ha beneficiato la classe benestante negli Stati Uniti?

 

MH: L'egemonia del dollaro sembra essere la posizione che si è appena conclusa a partire da questa settimana molto bruscamente. L'egemonia del dollaro è stata quando la guerra americana in Vietnam e le spese militari degli anni 1960 e 70 hanno cacciato gli Stati Uniti dall'oro. L'intero deficit della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti era una spesa militare e ha iniziato a ridurre l'offerta di oro. Così, nel 1971, il presidente Nixon tolse il dollaro dall'oro. Bene, tutti pensavano che l'America abbia controllato l'economia mondiale dalla prima guerra mondiale avendo la maggior parte dell'oro ed essendo il creditore del mondo. E hanno pensato a cosa succederà ora che gli Stati Uniti hanno un deficit, invece di essere creditori.

Bene, quello che è successo è che, come ho descritto in Super Imperialism, quando gli Stati Uniti hanno abbandonato l'oro, le banche centrali straniere non avevano nulla da comprare con i loro dollari che fluivano nei loro paesi – di nuovo, principalmente dal deficit militare degli Stati Uniti, ma anche dalle acquisizioni di investimenti. E hanno scoperto che questi dollari arrivavano, l'unica cosa che potevano fare era riciclarli negli Stati Uniti. E cosa tengono le banche centrali? Non comprano proprietà, di solito, allora non lo facevano. Comprano buoni del Tesoro. E così, gli Stati Uniti avrebbero speso dollari all'estero e le banche centrali straniere non avevano davvero nulla da fare se non rimandarli indietro per comprare buoni del tesoro per finanziare non solo il deficit della bilancia dei pagamenti, ma anche il deficit di bilancio che era in gran parte di carattere militare. Quindi, l'egemonia del dollaro era il sistema in cui le banche centrali straniere mantengono le loro riserve monetarie e di risparmio internazionali in dollari e i dollari vengono utilizzati per finanziare le basi militari in tutto il mondo, quasi ottocento basi militari che le circondano. Quindi, fondamentalmente le banche centrali devono mantenere i loro risparmi armandoli, militarizzandoli, prestandoli agli Stati Uniti, per continuare a spendere all'estero.

Questo ha dato all'America un passaggio gratuito. Immagina se andassi al negozio di alimentari e pagassi dando loro un IOU. E poi la settimana successiva vuoi comprare più generi alimentari e dai loro un altro IOU. E dicono, aspetta un minuto, hai un IOU prima e dici, beh, usa l'IOU per pagare l'azienda produttrice di latte che consegna, o gli agricoltori che consegnano. Puoi usarlo come denaro e solo tu come cliente, continua a scrivere IOU e non devi mai pagare nulla perché il tuo IOU è denaro di altre persone. Bene, questo è ciò che era l'egemonia del dollaro, ed è stato un giro gratuito. E tutto è finito mercoledì scorso quando gli Stati Uniti si sono impadroniti delle riserve della Russia dopo aver afferrato le riserve estere dell'Afghanistan e le riserve estere del Venezuela e quelle di altri paesi.

E all'improvviso, questo significa che altri paesi non possono più detenere in modo sicuro le loro riserve inviando indietro i loro soldi, depositandoli in banche statunitensi o acquistando titoli del Tesoro statunitensi, o avendo altri investimenti statunitensi perché potrebbero semplicemente essere afferrati come è successo alla Russia. Quindi, all'improvviso la scorsa settimana, si sta vedendo l'economia mondiale fratturarsi in due parti, una parte dollarizzata e altri paesi che non seguono le politiche neoliberiste che gli Stati Uniti insistono che i loro alleati seguono. Stiamo assistendo alla nascita di una nuova economia mondiale duale.

MF: Wow, c'è molto da disfare lì. Quindi, stiamo vedendo altri paesi che iniziano a disinvestire in dollari USA? Hai scritto di come i buoni del tesoro che queste banche centrali acquistano hanno fondamentalmente finanziato la nostra economia interna. Stanno iniziando a liberarsi di quei legami o cosa sta succedendo?

 

MH: No, non hanno finanziato la nostra economia interna perché la Federal Reserve può creare il proprio denaro per finanziare l'economia nazionale. Non abbiamo bisogno di prendere in prestito da paesi stranieri per finanziare la nostra economia. Possiamo stamparlo noi stessi. Ciò che fa l'egemonia del dollaro è finanziare il deficit della bilancia dei pagamenti. Finanzia la nostra spesa in altre economie, la nostra spesa all'estero. Non aiuta la nostra economia, ma ci aiuta a ottenere un passaggio gratuito da altri paesi. Più dollari spendiamo per costruire una base militare, tutte queste spese militari vengono consegnate alla Banca Centrale locale che le gira e le rimanda alla Federal Reserve o le deposita in conti bancari statunitensi. Quindi, è il free ride internazionale che otteniamo, non un free ride nazionale.

 

MF: Va bene. Quindi stiamo vedendo paesi ora, dalla scorsa settimana, iniziare a spostare i loro beni per rimpatriarli perché so che per l'Afghanistan, un grosso problema è che la maggior parte del denaro del governo era al di fuori del paese e che è stato usato come arma contro l'Afghanistan sequestrando quei beni e non permettendo alla Banca centrale dell'Afghanistan di averli. Stiamo iniziando a vedere altri paesi rimpatriare i loro soldi e oro?

MH: Beh, i dati sono disponibili solo alla fine di ogni mese, riportati alla fine di ogni mese e poi c'è un ritardo di due mesi, quindi non abbiamo idea di cosa stia succedendo. Ma ho parlato con persone di tutto il mondo negli ultimi giorni e il consenso è che tutti ora stanno decidendo l'unico posto, certamente se sei la Cina o la Russia o il Kazakistan o sei nell'orbita eurasiatica, nell'Asia meridionale, nell'Asia orientale, ti rendi conto, aspetta un minuto, se tutto ciò che dobbiamo fare è qualcosa come Allende ha fatto in Cile o tutto ciò che dobbiamo fare è rifiutarci di svendere il nostro industria agli investitori americani e possono trattarci come hanno trattato il Venezuela. Quindi puoi immaginare che tutti stiano guardando questo e ci si aspetta che, come risultato della guerra in Ucraina, questa sia davvero la guerra della NATO americana, che questo creerà una crisi della bilancia dei pagamenti in tutto il Sud del mondo mentre i loro prezzi dell'energia salgono, i prezzi del petrolio salgono, i prezzi dei prodotti alimentari saliranno e questo renderà impossibile per loro pagare i loro debiti esteri a meno che non vadano senza cibo. ed energia. Ovviamente, questa è una crisi politica. Cioè, l'unico risultato può essere quello di dividere il mondo in due.

 

MF: Hai scritto di questo evento. Hai scritto che la de-dollarizzazione è avvenuta relativamente rapidamente negli ultimi anni. Quindi, ora stiamo solo vedendo il risultato finale di questo? Voglio dire, la gente ha detto che potrebbe accadere rapidamente. È esattamente quello che stiamo vedendo in questo momento?

 

MH: Sì, e nessuno si aspettava che sarebbe successo così rapidamente. Nessuno si aspettava che sarebbero stati gli stessi Stati Uniti a porre fine alla de-dollarizzazione. La gente pensava che, beh, la maggior parte delle vendite del mio libro che descriveva questo super imperialismo fossero state comprate dal Dipartimento della Difesa e lo consideravano un libro su come farlo. E sono stato portato alla Casa Bianca e al Dipartimento della Difesa per spiegare loro come funziona l'imperialismo.

Mi aspettavo che forse Cina, Russia e altri paesi avrebbero detto: "Non vogliamo dare all'America corse gratuite". Eppure sono stati gli stessi Stati Uniti a rompere tutto questo, afferrando le riserve della Russia subito dopo aver afferrato le riserve dell'Afghanistan e del Venezuela.

 

Niente di simile è accaduto nella storia moderna, anche nelle guerre del 19 ° secolo. Nella guerra di Crimea a metà del 19 ° secolo, Russia, Inghilterra e Germania, tutti hanno continuato a pagare i debiti ai paesi contro cui stavano combattendo perché l'idea è che i debiti fossero sacrosanti. E ora, all'improvviso, non solo i debiti non sono sacrosanti, ma i paesi possono semplicemente accaparrarsi i risparmi stranieri. Immagino che il problema sia iniziato dopo che lo Scià dell'Iran è caduto e gli Stati Uniti hanno afferrato i soldi dell'Iran e si sono rifiutati di lasciarlo pagare ai suoi obbligazionisti e hanno iniziato l'intera guerra contro l'Iran per aver cercato di prendere il controllo delle proprie risorse petrolifere. Quindi, all'improvviso, gli Stati Uniti che si sono impadroniti di questo hanno posto fine a quella che tutti pensavano fosse una morale immutabile.

MF: Quindi è stato nel 1979 che lo Scià è caduto in Iran e, e negli ultimi decenni, gli Stati Uniti hanno usato sempre più la guerra economica contro i paesi attraverso quelle che la gente chiama sanzioni, ma in realtà sono misure coercitive unilaterali illegali, è stato un po'  come guidare e preparare il terreno per ciò che sta accadendo oggi?

 

MH: Sì, il Fondo Monetario Internazionale ha operato, fondamentalmente, come un braccio del Dipartimento della Difesa. Ha salvato le dittature, salvato l'Ucraina, prestato denaro a paesi le cui oligarchie clienti l'America vuole sostenere, e non prestando denaro a paesi che l'America non vuole sostenere, come il Venezuela. Quindi, il suo compito è fondamentalmente quello di promuovere politiche neoliberiste e di insistere sul fatto che altri paesi bilanciano i loro pagamenti subendo una guerra di classe contro il lavoro.

 

La condizionalità su cui insiste il FMI per i prestiti esteri è che i paesi svalutano la loro valuta e abbassano i loro tassi salariali e approvano una legislazione anti-lavoro. Bene, quando abbassi il tasso di cambio della valuta, cosa abbassi veramente? I prezzi del cibo sono fissati in dollari a livello internazionale, i prezzi delle materie prime lo sono, e i prezzi dei macchinari e di molti beni. L'unica variabile economica svalutata è il lavoro domestico (e le rendite domestiche). Il FMI ha usato questo tipo di politica di libero scambio economico spazzatura come mezzo per mantenere bassi i tassi salariali nel Sud del mondo. Si potrebbe dire che è una finanziarizzazione di un conflitto militare in ultima analisi per promuovere l'ideologia neoliberista.

 

MF: E hai menzionato l'abbassamento dei salari e cose del genere. E questo è in realtà fatto perché è favorevole agli investitori statunitensi e alle imprese statunitensi, giusto? Voglio dire, la Banca Mondiale ha in realtà un indice, il costo di fare affari indice, che aiuta a informare le grandi aziende sulle leggi che i paesi approvano che le rendono più favorevoli alle imprese a entrare.

 

MH: È anche peggio di così. L'obiettivo centrale della Banca Mondiale è impedire ad altri paesi di coltivare il proprio cibo. Questa è la prima direttiva. Farà solo prestiti per i paesi per guadagnare valuta estera e ha insistito fin dal 1950 circa che i paesi che prendono in prestito da esso devono spostare la loro agricoltura verso colture da esportazione di piantagioni per coltivare colture tropicali che non possono essere coltivate negli Stati Uniti per motivi ambientali e meteorologici. E i paesi non devono coltivare il proprio cibo e non devono intraprendere la riforma agraria o la piccola agricoltura basata sulla famiglia. Quindi, ha insistito sull'agrobusiness di proprietà straniera nell'agricoltura delle grandi piantagioni. E ciò significa che i paesi che hanno preso in prestito prestiti agricoli non sono stati prestiti per produrre il proprio cibo. È stato quello di competere tra loro producendo colture da esportazione tropicali pur essendo sempre più dipendenti dagli Stati Uniti per le loro forniture alimentari e per il loro grano. E questo fa parte dell'angolo in cui li hanno dipinti che sta per creare una tale carestia mondiale quest'estate.

 

MF: Voglio assolutamente entrare in questo, così come nella situazione energetica e nella crisi climatica, ma prima di farlo, voglio solo che tu commenti rapidamente su come questo abbia anche spinto i paesi a cercare alternative. Gli Stati Uniti hanno rimosso la Russia dal sistema SWIFT, che è il meccanismo internazionale per fare trading e finanza. Ha minacciato la Cina se non avessero denunciato ciò che stava accadendo con la Russia e l'Ucraina per cacciarli dal sistema SWIFT. Quindi, questa arroganza degli Stati Uniti sta anche allontanando i paesi per cercare altre alternative, giusto?

 

MH: Questo è il punto. Beh, fortunatamente hanno minacciato di cacciare la Russia da SWIFT negli ultimi due anni. E così, Russia e Cina hanno messo in atto un sistema alternativo. Quindi, quasi senza intoppi stanno passando a usare la propria valuta l'uno con l'altro invece di usare il dollaro. E questo fa parte di ciò che ha posto fine allo standard del dollaro e ha posto fine all'egemonia del dollaro.

Se il modo in cui hai l'egemonia del dollaro è quello di avere altri paesi che depositano i tuoi soldi nelle tue banche e gestiscono il loro commercio di petrolio tra loro finanziandolo in dollari, ma all'improvviso prendi tutti i loro dollari e non permetti loro di usare le banche statunitensi per pagare il loro petrolio e il loro commercio tra loro, poi passeranno a un sistema diverso. E questo è esattamente ciò che ha posto fine all'egemonia del dollaro, come hai appena sottolineato.

 

MF: Quindi, entriamo un po' in dove stanno andando le cose con questa nuova situazione, una situazione che cambia rapidamente. Può essere difficile dire cosa sta succedendo, ma hai parlato di una crisi alimentare quest'estate. Puoi parlarci un po' di più di questo e il conflitto in Ucraina alimenta questo?

MH: Beh, come hanno detto il presidente Putin e Lavrov, i combattimenti in Ucraina non sono affatto sull'Ucraina. È una lotta su quale forma prenderà il mondo e se il mondo sarà unipolare o, come appare ora, multipolare. Gli Stati Uniti, nell'ultimo anno prima di iniziare a intensificare gli attacchi contro l'Ucraina di lingua russa, stavano cercando di impedire all'Europa, e in particolare alla Germania, di acquistare gas e petrolio dalla Russia.

Ci sono tre pilastri della politica estera americana che basano il potere americano. Il primo pilastro è l'industria petrolifera. Questo è il settore più potente accanto al settore bancario negli Stati Uniti. E gli Stati Uniti per tutto il 20 ° secolo, insieme a Gran Bretagna e Francia, hanno controllato il commercio mondiale di petrolio.

Ciò ha avvantaggiato gli Stati Uniti in due modi. Numero uno, siamo un importante esportatore di petrolio perché abbiamo una grande industria petrolifera e del gas. Ma, numero due, le nostre compagnie statunitensi controllano il commercio estero di petrolio. In modo che se qualche paese, ad esempio Cile o Venezuela, fa qualcosa che agli Stati Uniti non piace, come coltivare il proprio cibo o perseguire una politica socialista, gli Stati Uniti possono semplicemente tagliare il loro petrolio e sanzionarli. Senza petrolio, non hanno energia per guidare le auto o alimentare le loro fabbriche o guidare il loro PIL.

 

Quindi, la guerra americana in Ucraina è davvero una guerra contro la Germania. La Russia non è il nemico. La Germania e l'Europa sono il nemico e gli Stati Uniti lo hanno detto molto chiaramente. Questa è una guerra per bloccare i nostri alleati in modo che non possano commerciare con la Russia. Non possono comprare petrolio russo. Devono dipendere dal petrolio americano per il quale dovranno pagare tre o quattro volte tanto. Dovranno dipendere dal gas naturale liquefatto americano per i fertilizzanti. Se non comprano gas americano per fertilizzanti, e non permettiamo loro di comprare dalla Russia, allora non possono mettere fertilizzanti sulla terra e la resa delle colture diminuirà di circa il 50% senza fertilizzante.

Quindi, la guerra in Ucraina doveva far sembrare la Russia così cattiva difendendosi dagli attacchi della destra ucraina nelle aree di lingua russa che gli Stati Uniti hanno detto, guardate quanto è cattiva la Russia. Devi rinunciare a comprare petrolio e gas o grano o titanio o palladio o qualsiasi altra cosa dalla Russia.

E così, l'effetto di questa guerra è stato quello di bloccare i paesi della NATO nella dipendenza dagli Stati Uniti perché la grande paura degli Stati Uniti negli ultimi anni è che mentre l'America si sta deindustrializzando, questi paesi guardano alla parte del mondo che sta crescendo, Cina, Asia centrale, Russia, Asia meridionale. E gli Stati Uniti temevano di perdere il controllo dei loro satelliti principalmente nella NATO, ma anche in Sud America. Quindi, ha sanzionato e bloccato la loro capacità di acquistare energia non statunitense. Stanno bloccando la loro capacità di acquistare cibo non statunitense, bloccando la loro capacità di investire o utilizzare il loro surplus per prosperare investendo in Cina, Russia o Eurasia.

Quindi, questa è fondamentalmente una guerra dell'America per bloccare i suoi alleati. Bene, il risultato è che i prezzi del petrolio, ora che non è possibile ottenere il petrolio russo, andranno molto, molto in alto, e questo creerà una crisi per molti dei paesi del Sud del mondo che sono paesi con deficit petrolifero. Le aziende di fertilizzanti in Germania hanno già chiuso perché dicono, senza gas russo, produciamo il nostro fertilizzante dal gas, e se non possiamo ottenere gas russo, non possiamo produrre il fertilizzante che. Quindi, i prezzi mondiali dei fertilizzanti stanno salendo.

La Russia è il più grande esportatore di grano. E ora che le esportazioni di grano sono bloccate dalle sanzioni, la domanda è: cosa faranno il Nord Africa e il Vicino Oriente che dipendono in gran parte dalle esportazioni di grano russo? I loro prezzi del cibo saliranno molto.

Potete immaginare solo vedendo cosa sta succedendo negli Stati Uniti quando i prezzi del gas salgono qui, i prezzi dei prodotti alimentari salgono qui, non solo mette una stretta sui bilanci delle singole famiglie, ma in tutto il mondo, mette la stretta sulla bilancia dei pagamenti di altri paesi. E così, sono disperati. Come faranno a pagare i prezzi più alti a meno che non prendano in prestito ancora più denaro dalle banche statunitensi? E, naturalmente, questo è un altro braccio della politica degli Stati Uniti. Le banche statunitensi sperano di fare un omicidio nel fare prestiti a tassi di interesse in aumento ai paesi del terzo mondo.

E, naturalmente, le esportazioni di armi. La NATO negli ultimi giorni ha accettato di effettuare esportazioni di armi americane per aumentare il loro acquisto di armi. Quindi, il mercato azionario è salito alle stelle negli ultimi giorni. Dicono questo, la carestia mondiale, la crisi mondiale è una manna per Wall Street. Le azioni delle compagnie petrolifere stanno salendo molto, le azioni militari, industriali, Boeing Raytheon in rialzo, le azioni bancarie. Questa è la grande presa di potere dell'America, e si rende conto, quando può creare una crisi e dire al Sud del mondo o ai paesi poveri i tuoi soldi o la tua vita. Questo è il modo in cui la maggior parte delle grandi prese e conquiste di proprietà sono state fatte nel corso della storia.

MF: E proprio questa settimana alle riunioni della NATO, il presidente Biden ha sostanzialmente detto che i prezzi del cibo saliranno negli Stati Uniti e in Europa a causa di ciò che sta accadendo. E questo è solo il prezzo che dobbiamo pagare.

MH: Beh, quello che avrebbe dovuto dire, questo è il prezzo che devono pagarci. È così che l'ha presa il mercato azionario. Quando ha detto che questo è il prezzo che dobbiamo pagare, questo è il prezzo che i consumatori devono pagare alle compagnie petrolifere americane, alle società americane di distribuzione di prodotti agricoli. È il prezzo che altri paesi devono pagare agli Stati Uniti.

Questo per dire al resto del mondo, sai, ti abbiamo completamente, non so come metterlo, quale frase usare, ma non hai scelta, i tuoi soldi o la tua vita. Ti abbiamo intrappolato. E sta cantando sul fatto che questa inflazione risultante è esattamente ciò che era inteso dalla guerra in Ucraina che ha portato all'isolamento della Russia e di altri paesi seguendo una politica non statunitense.

MF: Ma sempre più paesi in America Latina, in Africa, si rivolgono a paesi come la Cina per partnership, per investimenti. Vede arrivare un punto in cui c'è solo questo vero rifiuto degli Stati Uniti e il rivolgersi a queste alternative?

 

MH: Questo è esattamente ciò che accadrà. Quello che succederà è che l'investimento della Cina è molto diverso dagli investimenti degli Stati Uniti. Gli investimenti statunitensi ed europei daranno investimenti finanziari a paesi interessati che l'intero paese è tenuto a rimborsare. L'investimento della Cina avviene attraverso la Belt and Road Initiative e investimenti diretti di capitale nello sviluppo di porti, infrastrutture e ferrovie. E invece di avere un credito finanziario generale contro questi paesi, la Cina ha un diritto azionario, un diritto di proprietà sostenuto dai mezzi fisici di produzione che mette in atto.

Bene, quest'estate, quando i paesi dicono che non possono permettersi di pagare i loro debiti esteri, gli Stati Uniti hanno come piano di riserva, ok, scriviamo i debiti di tutti, i debiti governativi, l'uno con l'altro in modo che i governi possano pagare i detentori di obbligazioni private e le banche. E ci proveranno, essenzialmente gli Stati Uniti perdoneranno i loro debiti in modo che l'America Latina possa pagare Chase Manhattan Bank e Citibank e gli obbligazionisti. E la Cina dirà, aspetta un minuto, non abbiamo alcuna pretesa finanziaria contro questi paesi. Non abbiamo prestato loro dollari. Non abbiamo prestato loro la nostra valuta estera. Abbiamo costruito beni lì e le risorse sono ancora al loro posto. Non c'è problema lì.

Quindi, la domanda è: di chi saranno i debiti scritti a chi? E tutto questo porterà, come potete immaginare, alla destabilizzazione. Gli Stati Uniti probabilmente cercheranno di spingere il cambio di regime sui paesi che cercano di commerciare con la Cina in quanto è già minacciata dalla Cina. E più sanzioni gli Stati Uniti impongono all'America Latina, all'Africa, al Vicino Oriente e all'Asia meridionale, creeranno una crisi, ma la crisi porterà il resto del mondo a trattare gli Stati Uniti nello stesso modo in cui russia e Cina trattano gli Stati Uniti come il nemico che minaccia il mondo intero con la loro presa di potere neoliberista. Quindi, gli Stati Uniti in un certo senso si stanno isolando dal resto del mondo dichiarandogli guerra.

MF: E penso che non sarà un bene per noi qui a casa negli Stati Uniti. Lei ha parlato del modo in cui è stata strutturata l'economia attuale. Hai anche sollevato molte preoccupazioni per la crisi climatica. E, naturalmente, abbiamo il recente rapporto dell'IPCC che dice fondamentalmente che siamo molto indietro nell'agire per adattarci anche alla crisi climatica o al riscaldamento che stiamo per sperimentare. Quindi, ora in questa nuova situazione, come vedi che abbia un impatto sulla crisi climatica?

 

MH: Ecco cosa ha detto Biden, in effetti: "Siamo molto indietro nel ritmo del riscaldamento globale". La politica americana si basa sull'aumento e l'accelerazione del riscaldamento globale. Questo è stato un punto centrale della politica degli Stati Uniti da quando sono entrato a far parte dell'Hudson Institute nel 1970. Gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi tentativo di cercare di prevenire il riscaldamento globale perché si può immaginare cosa accadrebbe se altri paesi passassero all'energia solare e alle energie rinnovabili. Ciò ridurrà la loro dipendenza dall'industria petrolifera statunitense. Se si guarda alla politica americana, è gestita fondamentalmente dall'industria petrolifera per stabilire la dipendenza di altri paesi dal petrolio. Poi, ovviamente, l'ultima cosa che gli Stati Uniti faranno è prevenire il riscaldamento globale. Quindi, se siamo indietro nel riscaldamento globale, è che il livello del mare non sta aumentando abbastanza velocemente. Il mondo non sta diventando abbastanza caldo velocemente da non bloccare la dipendenza straniera dal petrolio americano.

E penso che abbiate visto quello che nelle ultime settimane, quello che ha detto il presidente Biden, il carburante del futuro è il carbone e il petrolio. In questo momento, è in Polonia. Penso che stia suggerendo che il carbone polacco, che è uno dei suoi principali prodotti, dovrebbe essere usato in Europa al posto del gas russo. Quindi, la politica estera americana si basa sull'uso accelerato di carbone e petrolio, non di energia rinnovabile.

Ora, ecco perché penso che il movimento ambientalista dovrebbe diventare un movimento contro la guerra e il movimento contro questa egemonia neoliberista del dollaro. Non eviterai il riscaldamento globale a meno che non fermi il dominio della politica estera americana da parte dell'industria petrolifera.

MF: Penso che abbiamo assistito a questo cambiamento negli ultimi anni in cui il movimento per il clima sta iniziando a capire che non possiamo affrontare questa crisi senza rivolgerci all'esercito americano. Quindi, solo negli ultimi minuti che ho con voi, cosa avete da dire agli ascoltatori su dove questo sta andando per noi materialmente come persone che vivono negli Stati Uniti, un paese che si è dimostrato uno stato fallimentare? La pandemia di Covid-19, penso, ha davvero esposto che in tanti modi, l'insicurezza finanziaria che le persone stanno affrontando, l'alloggio, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, tutti i fallimenti del governo nel soddisfare i bisogni di base della gente. Come pensi che cambierà con questa nuova situazione?

 

MH: Beh, gli Stati Uniti hanno ottenuto un giro gratuito a livello internazionale. Quindi, gran parte della prosperità qui è stata il risultato del fatto che non dobbiamo pagare per le nostre spese militari, non dobbiamo pagare per molti degli investimenti stranieri che abbiamo che forniscono agli Stati Uniti materie prime straniere a basso prezzo. Tutto ciò è stato posto fine dalla politica del presidente Biden, che, ovviamente, i repubblicani sostengono tanto quanto i democratici.

Quindi, c'è davvero un movimento politico che sta finendo per impoverire, direi, il 99% degli americani. Mentre la Federal Reserve salva il mercato azionario e obbligazionario per l'1%, ci sarà un'enorme stretta che costringerà, penso, la maggior parte delle famiglie americane a indebitarsi portando probabilmente a una chiusura di molte aziende proprio come la crisi Covid ha chiuso molte aziende. Avrai l'aumento dei prezzi del carburante, l'aumento dei prezzi del cibo costringerà completamente le famiglie al default e all'incapacità di essere autosufficienti senza indebitarsi o vendere le loro case e diventare affittuari.

MF: E questo è tutto un altro problema con l'acquisto di alloggi negli Stati Uniti da parte di queste società di investimento in modo che possano poi controllare quei prezzi di affitto. Sembra che ci attendano giorni difficili.

MH: Sì. Beh, e nessuno può davvero, è davvero Uncharted Territory perché nessuno pensava che ci fosse un'alternativa. La visione economica era, come disse Margaret Thatcher, "Non c'è alternativa". Bene, ora, l'America ha costretto il mondo a trovare la propria alternativa.

MF: Beh, grazie per aver condiviso questa saggezza con me. Incoraggio le persone a continuare a seguirti e leggere i tuoi libri e seguire i tuoi scritti. Qual è il posto migliore per trovarti?

MH: Ho un sito web: Michael-Hudson.com. E io sono su Patreon. Pubblico i miei articoli sul sito web e su Patreon.

MF: Beh, grazie mille per aver dedicato del tempo a parlare con me oggi e per l'importante lavoro che stai facendo.

MH: Beh, sono terribilmente contento che abbiamo dovuto parlare di questo, Margaret.

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