IL SUICIDIO DELL’OCCIDENTE.

 IL SUICIDIO 

DELL’OCCIDENTE.

 

Federico Rampini.

Suicidio occidentale.

Mondadori.it- Federico Rampini-suo Libro- ( 29-3-2022)- ci dice :

 

Se un attacco nel cuore dell’Europa ci ha colto impreparati, è perché eravamo impegnati nella nostra autodistruzione.

Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale.

L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci.

Secondo questa dittatura ideologica non abbiamo più valori da proporre al mondo e alle nuove generazioni, abbiamo solo crimini da espiare. Questo è il suicidio occidentale. L’aggressione di Putin all’Ucraina, spalleggiato da Xi Jinping, è anche la conseguenza di questo: gli autocrati delle nuove potenze imperiali sanno che ci sabotiamo da soli.

Sta già accadendo in America, culla di un esperimento estremo. Questo pamphlet è una guida per esplorare il disastro in corso; è un avvertimento e un allarme.

Gli europei stentano ancora a capire tutti gli eccessi degli Stati Uniti, eppure il contagio del Vecchio continente è già cominciato. Nelle università domina una censura feroce contro chi non aderisce al pensiero politically correct, si allunga la lista di personalità silenziate, cacciate, licenziate. Solo le minoranze etniche e sessuali hanno diritti da far valere; e nessun dovere. L’ambientalismo estremo, religione neopagana del nostro tempo, demonizza il progresso economico e predica un futuro di sacrifici dolorosi oppure l’Apocalisse imminente.

I giovani schiavizzati dai social sono manipolati dai miliardari del capitalismo digitale. L’establishment radical chic si purifica con la catarsi del politicamente corretto. È il modo per cancellare le proprie responsabilità: quell’alleanza fra il capitalismo finanziario e Big Tech pianificò una globalizzazione che ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio, creando eserciti di decaduti. Ora quel mondo impunito si allea con le élite intellettuali abbracciando la crociata per le minoranze e per l’ambiente. La questione sociale viene cancellata. Non ci sono più ingiustizie di massa nell’accesso alla ricchezza. C’è solo «un pianeta da salvare», e un mosaico di identità etniche o sessuali da eccitare perché rivendichino risarcimenti.

In America questo è il Vangelo delle multinazionali, a Hollywood e tra le celebrity milionarie dello sport. In Europa il conformismo ha il volto seducente di Greta Thunberg e Carola Rackete.

 Le frange radicali italiane ed europee non hanno bisogno di un consenso di massa; hanno imparato a sedurre l’establishment, a fare incetta di cattedre universitarie, a occupare i media. Possono imporre dall’alto un nuovo sistema di valori. La maggioranza di noi subisce quel che sta accadendo: non abbiamo acconsentito al suicidio.

 

 

 

"Ucraina, che guaio il politicamente corretto.

 Così l'Occidente va verso il suicidio."

Quotidiano.net- PIERFRANCESCO DE ROBERTIS- (5-4-2022)- ci dice :

 

"Suicidio Occidentale" è un libro bellissimo, che dovrebbe essere studiato sui banchi delle scuole superiori e forse anche nelle sezioni dei partiti di sinistra.

 Servirebbe ai giovani per andare oltre la schiavitù conformista del politicamente corretto - quello che al grido di inclusione, rispetto delle minoranze, culto delle diversità, certamente nobili intenzioni ma non programma politico, nasconde solo una povertà del pensiero - e alla sinistra per uscire dal ghetto in cui si è autoreclusa e che ha subordinato le esigenze dello zero virgola della popolazione - immigrati, esponenti lgtb, minoranze delle minoranze - a quelle dei milioni di cittadini di cui in teoria sarebbe il riferimento.

Se la sinistra non prende più un voto nelle periferie o la Lega è diventata il partito della classe operaia, la responsabilità è anche del suicidio occidentale.

E proprio dalla coscienza di un suicidio ormai in corso che Putin e Xi Jinping sono partiti alla conquista dell’occidente.

Federico Rampini, in che cosa consiste il suicidio occidentale?

"Da anni in Occidente abbiamo potenti correnti politiche e culturali che ci colpevolizzano e demoliscono la nostra storia descrivendola come un concentrato di arroganza, imperialismo, sopraffazione.

Veniamo descritti come una società razzista, sessista, i cui valori sono ipocriti. Questo processo a noi stessi esige riti di espiazione, auto-flagellazione.

Non stupisce che siamo arrivati impreparati all’aggressione della Russia e indecisi di fronte all’imperialismo cinese.

Abbiamo sentito dire per troppo tempo che l’Impero del Male siamo noi".

Perché l’Occidente ha deciso di suicidarsi?

"Le correnti anti-occidentali fra di noi sono antiche, si rifanno a ideologie del passato come fascismo e comunismo.

C’è una vena anti-occidentale anche tra i cattolici. Quelli che oggi sono alla guida dei poteri forti – cioè i giganti del capitalismo digitale – sono figli o nipoti o allievi dei sessantottini.

 Il capitalismo politically correct è affollato di giovani educati a 70.000 dollari di retta annua nelle grandi università americane, dove il vetero-marxismo è tornato di moda".

Lei spiega che il politically correct è uno strumento in mano alle grandi élite finanziarie, alle big tech, che per salvarsi l’anima, o la reputazione mettono un gay, una donna o una lesbica nel cda e poi varano politiche che violano i diritti dei lavoratori, non pagano le tasse, disarticolano lo stato sociale...

"L’alleanza fra Big Tech e Wall Street negli anni d’oro della globalizzazione ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio. Non vuole sentire parlare della grande questione sociale, il dramma delle diseguaglianze di massa. Perciò abbraccia le cause ultra-progressiste: salvare il pianeta, esaltare le minoranze etniche, concentrarsi sui transgender".

Perché siamo arrivati a provare così tanta vergogna dei nostri valori e delle nostre conquiste?

Abbiamo inventato le fondamenta del diritto che ancora si studiano all’università, fatto il Rinascimento, abolito la pena di morte primi al mondo, siamo la culla della democrazia, eppure tutto questo pare essere una colpa.

"Per carità non citiamo il Rinascimento, Michelangelo, come pure Platone o Shakespeare. Nelle super-facoltà americane vengono ostracizzati: maschi bianchi. Bisogna dare spazio solo agli studi etnici…".

Numeri alla mano lei sostiene che fare politiche di controllo dell’immigrazione clandestina è «di sinistra», perché così si accrescono i salari dei ceti medio bassi. Trump costruì il muro con Messico, l’immigrazione diminuì di alcuni milioni e i salari sono cresciuti del 15 per cento. Tant’è che Biden il muro non l’ha toccato.

"Non lo sostengo, lo constato: è accaduto in America nel 2021".

Eppure in Italia il Pd è stato lo sponsor dell’eroina no border Carola Rakete...

"La vera sinistra americana, da Roosevelt a Kennedy, tenne le frontiere semi-chiuse e questo consentì una socialdemocrazia, fu il periodo migliore per i lavoratori". L’ambientalismo come religione è uno dei risvolti della cultura politically correct. Lei, estremizzando, arriva addirittura a stabilire una lontana parentela ideale tra Greta Tumberg e Hitler...(Chi insegna l’ambientalismo nella “Quarta   Rivoluzione Industriale” è Klaus Schwab …il nuovo Hitler ! Ndr.)

"Il neo-paganesimo o panteismo che adora la Dea Natura, e di cui l’estremismo ambientalista si nutre, fu praticato dai nazisti, è un fatto. Non ha nulla a che fare con la vera scienza".

Citiamo un passo del suo libro: ’Nei luoghi in cui comanda la sinistra illiberale (anche in Italia )gli unici a cui è consentito di esibire orgogliosamente la propria sessualità o forme di corteggiamento sono i gay e i trasgender’. Pare di leggere certe cronache attuali.

"Le femministe storiche, che cito in abbondanza, sono perseguitate dalle punte estreme di questo movimento, e inorridiscono".

Il suo libro ha una certa vena identitaria, orgogliosamente occidentale, non condanna la lotta all’immigrazione clandestina, critica le politiche gender, il pacifismo codardo degli occidentali. Lei viene dalla sinistra, si definisce marxista-gramsciano, ma quasi quasi pare Salvini…

"Salvini e gran parte della destra sovranista, Trump incluso, hanno avuto simpatie con Putin. Io sto dall’altra parte, difendo l’Occidente".

La crisi dell’Occidente è all’origine del risveglio geopolitico di Russia e Cina?

"Putin e Xi Jinping sono concordi nel giudicarci una civiltà decadente, moribonda, incapace di difendersi".

Lei definisce il pacifismo degli occidentali ’codardo’, perché campava sulla potenza protettrice degli Usa. I sondaggi di questi giorni in Italia vedono gli italiani in maggioranza contrari all’aumento delle spese militari.

"Poiché oso criticare un pacifismo equidistante tra l’aggressore e la vittima, mi arrivano decine di mail che mi accusano di essere uno strumento della propaganda americana. Le armi difensive servono a impedire la guerra, ma c’è chi preferisce lasciare le armi solo ai dittatori".

L’Occidente si salverà, riuscirà a fermare o rallentare il proprio declino?

"Dipende solo da noi. Mi affascinano le analogie con la caduta dell’impero romano. Che non si suicidò tanto facilmente: dall’inizio del declino, al crollo finale, passarono secoli.

In fondo il politically correct è un’imposizione della élite del Globalismo dem Usa. La maggioranza non è d’accordo e fa in tempo a ribellarsi".

 

 

 

“Putin cadrà”: la rivelazione sulla

fine della guerra in Ucraina.

Quifinanza.it- Edward Luttwak-27 Febbraio 2022- ci dice :

 

Edward Luttwak prevede che la Russia perderà la guerra a causa dei pochi mezzi di Mosca: sul Cremlino aleggia anche l'ombra di un colpo di stato.

Il politologo americano Edward Luttwak ha esposto le sue teorie sulla fine della guerra in Ucraina, spiegando che il cessate il fuoco sarebbe molto vicino.

A premere su Vladimir Putin non sarebbero tanto le sanzioni dell’Occidente, quanto problemi strutturali dell’esercito della Russia, troppo poco numeroso e potente per conquistare davvero Kiev e instaurare un nuovo ordine.

Perché la Russia potrebbe perdere la guerra in Ucraina.

L’esperto ha dichiarato che i russi “sono destinati a inciampare” in Ucraina. Il numero uno del Cremlino avrebbe dato vita a un’operazione su larga scala senza averne i mezzi.

La campagna in Ucraina è destinata a finire molto presto. Vladimir Putin “è stato un bravo giocatore di poker”, ma adesso “sta giocando alla roulette”.

Questo perché da Mosca è partita l’invasione di un Paese più grande della Francia con un “numero bassissimo di truppe”, circa 120 mila.

Circa la metà di quelle di cui si è parlato negli scorsi giorni, prima dell’attacco.

 In un’intervista pubblicata su Il Giorno ha spiegato che la Russia “non può permettersi una guerra di logoramento, lunga, città per città. Non la reggerebbe economicamente e politicamente”.

Per questo molte zone dell’Ucraina non potranno essere, secondo Edward Luttwak, controllate dai russi, che finiranno “per cadere vittime delle imboscate” dei militari locali e addirittura dei civili armati, che sono in possesso di “100 mila fucili” e hanno l’appoggio logistico della Nato, e possono dunque contare sulle armi occidentali.

Vladimir Putin cadrà? Lo scenario per porre fine alla guerra.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sarà bloccata, prevede il politologo, su più fronti. Sul campo a opera della resistenza, con il governo di Kiev che potrebbe dirigere le operazioni da Ovest, in esilio.                        E anche a Mosca, dove gli oligarchi russi, appesantiti dalle sanzioni, potrebbero organizzare un colpo di stato, o comunque deporre Vladimir Putin.

C’è “solo un modo” per fermare la distruzione economica della Russia, ha cinguettato su Twitter. Ovvero “la rimozione di Vladimir Putin da parte di Sergej Naryshkin”, direttore del Servizio di intelligence internazionale russo, “e altri funzionari che si sono opposti alla guerra”.

L’Italia dipende dal gas della Russia: il nodo da sciogliere.

La veloce escalation della crisi ucraina ha portato a ridefinire importanti equilibri internazionali. Joe Biden, a differenza del suo predecessore, si è mostrato inoltre più ricettivo nei confronti delle posizioni degli alleati della Nato. Ma questo significa procedere più lentamente, per l’esperto, sul fronte delle sanzioni e delle misure che potrebbero porre fine alla guerra.

Edward Luttwak ha sottolineato anche che a pesare sulla situazione c’è la dipendenza energetica dalla Russia di Italia e Germania, che rischia di far saltare le decisioni sul sistema Swift, di cui vi abbiamo parlato qui. Escludere Mosca dalla rete di pagamenti metterebbe in seria difficoltà i due Paesi europei nel saldo delle “bollette” del gas.

Proprio per questo Washington, da tempo, preme per l’indipendenza energetica dell’Europa, e per un taglio dei rapporti economici con la Russia.

Dal politologo sono comunque arrivate parole di apprezzamento per il governo Draghi, che non “rallenta l’azione” e sta facendo molto per “non indebolire il fronte occidentale”, nonostante le ripercussioni che potrebbero avere le sanzioni alla Russia sull’economia nazionale.

(Vi abbiamo parlato qui di quanto possono costare all’Italia le sanzioni alla Russia e del perché l’Italia potrebbe perdere 1 miliardo di euro a causa della guerra in Ucraina).

 

 

 

 

 

 

Il conflitto Russia-Ucraina è

anche la guerra delle criptovalute.

Vetrinatv.t- Redazione- (Aprile 6, 2022  )- ci dice :

 

ROMA (ITALPRESS) – Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo di fronte al graduale tramontare della pandemia da Covid-19 che il mondo precipita un’altra volta in una spirale di paura, sconforto, terrore e morte.

Stavolta il nemico non è un microscopico virus, bensì un conflitto armato che torna a terrorizzare il Vecchio Continente dopo oltre settant’anni di pace.

Il 24 febbraio 2022, il Presidente russo Vladimir Putin annuncia, tramite mezzo televisivo, l’avvio di operazioni militari speciali e, pochi minuti dopo il suo discorso, l’esercito russo attraversa la prima frontiera in Crimea. Tre giorni prima, Putin aveva firmato il riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, nel territorio del Donbass, nell’Ucraina Orientale.

Inizia così l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze militari russe. Missili, elicotteri e carri armati attaccano le principali città ucraine. Il sito Statista.com riporta che circa 1.200 civili ucraini sono stati uccisi nelle prime quattro settimane di guerra, di cui 99 bambini. Inoltre, si registrano circa 1.800 feriti, sempre tra la popolazione civile, di cui 126 bambini. Infine, secondo gli ufficiali dell’esercito ucraino, 15.000 soldati russi avrebbero perso la vita dall’inizio della guerra.

In realtà, il conflitto tra Russia e Ucraina inizia ufficialmente 8 anni fa, precisamente nel febbraio 2014, con l’invasione della Crimea da parte dei soldati russi a cui seguì, nel marzo dello stesso anno, una dichiarazione di indipendenza dall’Ucraina da parte della ‘Repubblica autonoma di Crimeà (non riconosciuta ne da Kiev ne dall’Unione Europea) nonché un referendum della popolazione della Crimea per chiedere l’annessione alla Russia una volta raggiunta l’indipendenza da Kiev. Dichiarazione d’indipendenza a cui seguì, in aprile, quella delle già citate repubbliche popolari di Donetsk e di Luhansk.

Il conflitto tra Russia e Ucraina sta provocando tutta una serie di conseguenze non solo sul piano dei rapporti di forza diplomatici tra le nazioni ma anche sul piano economico e sociale, nonché della transizione energetica e del modo in cui finora gli Stati hanno affrontato il problema del cambiamento climatico.

In questo articolo, in particolare, ci concentreremo sui risvolti economici della guerra nonché del ruolo che gli asset digitali, nello specifico le criptovalute, stanno giocando, nel bene e nel male, all’interno del quadro bellico.

La risposta dell’Occidente: le sanzioni economiche.

Il blocco occidentale ha risposto all’aggressione di Putin con una serie di sanzioni volte a isolare e paralizzare l’economia della Russia, affinché il Cremlino decida di cessare le ostilità contro l’Ucraina.

Le sanzioni interessano:

– il settore finanziario , L’energia e i trasporti, i beni a duplice uso, l’export

– la politica in materia di visti-– sanzioni nei confronti di cittadini russi.

 

Più nello specifico, l’Unione Europea ha deciso di congelare i beni del Presidente russo nonché di Sergey Lavrov, ministro degli Affari esteri della Russia. Ma il congelamento dei beni ha riguardato anche gli oligarchi russi vicini a Vladimir Putin, che hanno visto sequestrate le proprie ville e yacht.

Inoltre, l’Unione Europea ha varato il divieto di effettuare operazioni con la Banca centrale russa, il divieto di sorvolo dello spazio aereo nonché di accedere agli aeroporti UE da parte dei vettori russi.

Uno dei principali blocchi imposti dall’Unione Europea alla Russia riguarda lo SWIFT. Acronimo di ‘Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications’, lo SWIFT è una piattaforma che connette migliaia di istituzioni finanziare in tutto il mondo per i trasferimenti di denaro.

L’UE ha deciso infatti di escludere dallo SWIFT sette banche russe, nello specifico: Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, Vnesheconombank (VEB) e VTB Bank.

Infine, Bruxelles ha anche introdotto il divieto di investire, partecipare o contribuire in alcun modo a progetti cofinanziati dal fondo russo per gli investimenti (RDIF, Russian Direct Investment Fund) in particolare progetti diretti a vendere, fornire, trasferire o esportare banconote alla Russia.

Il conflitto e la posizione della Cina.

Poche ore dopo l’inizio dell’invasione ucraina da parte della Russia, da Pechino è arrivata la conferma che la Cina avrebbe acquistato il grano ‘da tutte le regioni russe.

L’accordo tra i due paesi è stato siglato l’8 febbraio, due settimane prima l’inizio del conflitto nonché pochi giorni dopo la visita di Vladimir Putin nella capitale cinese in occasione dei Giochi invernali, incontro che è servito a Xi Jinping e Putin per consolidare la loro amicizia in mondovisione.

Inoltre, sempre Russia e Cina hanno concordato un contratto di trent’anni per la fornitura di gas che prevede la costruzione di un nuovo gasdotto. L’accordo è funzionale al potenziamento di un’alleanza energetica tra Mosca e Pechino.

Entrambi gli accordi hanno come obiettivo quello di compensare gli effetti che le sanzioni commerciali imposte dall’Occidente avranno sulla Russia, sanzioni definite ‘inefficaci dal governo cinese.

Un altro chiaro segnale del sostegno fornito dal Dragone alla Federazione Russa riguarda i canali di pagamento russi per l’acquisto di prodotti online: molti di essi, infatti, permettono di effettuare le transazioni attraverso Alipay, il sistema di pagamento di Alibaba, colosso cinese dell’ecommerce fondato dall’imprenditore e miliardario Jack Ma, il ‘Jeff Bezos cinese.

Criptovalute: quale ruolo nel conflitto.

All’interno dell’intricato intreccio di diplomazia, politica ed economia che caratterizza il conflitto tra la Russia e l’Ucraina, trovano spazio le criptovalute, soprattutto in relazione alle sanzioni commerciali imposte al Cremlino.

La principale preoccupazione, infatti, risiede nel pericolo che il governo russo, nonché i singoli oligarchi vicini a Putin, possano utilizzare le criptovalute per eludere le sanzioni commerciali dell’Occidente, in particolare quelle relative all’esclusione dallo Swift e la sospensione di servizi di pagamento quali PayPal, Visa e Mastercard.

Non è facile, infatti, impedire a utenti specifici (governi inclusi) di effettuare transazioni tramite criptovalute, data la natura decentralizzata della blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute.

Alla luce di ciò, il governo ucraino ha chiesto a società di trading ed exchange di criptovalute di bloccare i clienti russi. Di fronte a tale richiesta, Coin-base, noto exchange di criptovalute californiano con 70 milioni di clienti e attivo in 102 Paesi, ha deciso di bloccare 25mila portafogli di criptovalute correlati a individui o entità russe accusate di essere coinvolte in attività illecite.

A tal proposito, non mancano le polemiche: Michael Chobanian, ovvero il fondatore di Kuna, piattaforma di criptovalute con sede in Ucraina, ha mosso una dura accusa nei confronti di Binance, altro gigante del mercato delle criptovalute, sostenendo che Binance collabori con il governo di Vladimir Putin.

 Binance ha, ovviamente, negato qualunque legame con il Cremlino. Tuttavia, Changpeng Zhao, CEO di Binance, ha dichiarato che bloccare gli account russi registrati sulla piattaforma non sarebbe stato ‘etico, e che le sanzioni finanziarie imposte dall’Occidente non sono un ‘problema specifico delle criptovalute.

Le criptovalute stanno però giocando un ruolo cruciale anche sul fronte ucraino. Poco tempo dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, infatti, il governo di Kiev ha lanciato un fondo chiamato ‘Crypto Fund of Ukraine, fondo di criptovalute che ha già accumulato oltre 50 milioni di dollari. Grazie alla nascita di questo fondo governativo, diverse comunità di DAO (‘Decentralized autonomous organization’) hanno raccolto sostanziali donazioni in criptovalute, destinate a rinforzare l’esercito ucraino e le milizie volontarie che combattono contro l’invasione russa.

L’obiettivo del governo ucraino è il raggiungimento di 200 milioni di dollari di donazioni in criptovalute.

Conclusioni.

Il ruolo a due facce giocato dalle criptovalute dimostra ancora una volta quanto questo particolare asset digitale sia un sistema neutro, il cui indirizzo benevolo oppure ostile dipende dall’utilizzo assegnatogli dagli attori economici coinvolti negli scambi.

Abbiamo visto come, da un lato, le criptovalute possono rappresentare un assist per i russi filo-governativi, i quali possono ricorrere alle crypto per aggirare i blocchi sui sistemi di pagamento imposti dal blocco Occidentale. Dall’altro lato, però, le stesse criptovalute stanno permettendo al governo ucraino di raccogliere milioni di dollari di donazioni, destinate a equipaggiare l’esercito ucraino così da renderlo più forte di fronte all’aggressore russo.

Inoltre, sempre sul versante ucraino, è bene analizzare il ruolo delle criptovalute in un’ottica post-bellica: quando la guerra sarà finita, le criptovalute potranno rappresentare degli asset strategici per ricostruire il Paese puntando su un’economia orientata al fintech, con “main focus” sulla digitalizzazione dei sistemi di pagamento e la normalizzazione delle criptovalute come moneta di scambio nelle transazioni all’interno del Paese e verso l’estero.

Qualunque sarà la veste assunta dalle criptovalute nella ricostruzione dell’Ucraina, non ci resta che sperare, banalmente, in una fine imminente della guerra nonché al ritorno a una normalità priva di virus e conflitti bellici.

(ITALPRESS).

 

 

 

 

Ucraina, orrore a Bucha:

corpi di civili lungo la strada.

Inews24.it- Angelo Bianco -( 4 aprile 2022)- ci dice :

Cadaveri per strada con le mani legate dietro alla schiena. Persone fucilare, donne violentate, edifici bruciati, auto trivellate dai colpi dei proiettili: sono questi i resti della scia di sangue, morte e terrore che i soldati del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin hanno lasciato nella cittadino situata al Nord di Kiev. Questo video mostra le immagini diffuse sui social.

Le immagini della città di Bucha hanno sconvolto il mondo intero per le torture che hanno dovuto subire i civili ucraini da parte dell’esercito russo.

Cadaveri per strada con le mani legate dietro alla schiena. Persone fucilare, donne violentate, edifici bruciati, auto trivellate dai colpi dei proiettili: sono questi i resti della scia di sangue, morte e terrore che i soldati del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin hanno lasciato nella cittadino situata al Nord di Kiev. Questo video mostra le immagini diffuse sui social.

Trovata una camera di tortura.

L’esercito ucraino, ora che gli occupanti sono andati via, ha trovato una camera di tortura utilizzata con 5 cadaveri di civili piegati in avanti e le mani legate alla schiena. La notizia è riportata dall’agenzia Unian. I russi avrebbero usato il seminterrato di un sanatorio per bambini, Radiant.

“Donne ridotte a schiave.”

Una testimone, Alina, ha riferito all‘inviato dell’Ansa a Bucha che “in questo mese di occupazione i russi hanno preso alcune donne, sui trent’anni, e le hanno portate nel loro quartier generale qui a Bucha, facendole diventare schiave. A loro serviva che cucinassero e fare tutto ciò che veniva loro ordinato”.

La visita di Zelensky a Bucha: “Come sono diventati macellai?”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato all’ospedale cittadino di Bucha per guardare da vicino le atrocità commesse dai militari russi ed ha definito quanto accaduto “uno dei più grandi genocidi dalla seconda guerra mondiale”.

 Secondo Zelensky, i soldati sono “macellai”: “Come possono essere diventati anche macellai? Hanno ucciso deliberatamente e con soddisfazione”, ha aggiunto. Ma ha anche ribadito che nonostante le atrocità, bisogna andare avanti con i negoziati per porre fine alla guerra:

“L’Ucraina deve avere la pace. Siamo nell’Europa del 21esimo secolo. Continueremo gli sforzi sia sul piano diplomatico che militare”, ha affermato Zelensky ai microfoni della Bbc.

Von Der Leyen: indagini congiunte Ue-Kiev sui crimini di guerra a Bucha.

“L’Ue ha istituito insieme con l’Ucraina un team investigativo per raccogliere prove su crimini di guerra e crimini contro l’umanità”. Così la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, che oggi ha avuto una telefonata con Zelensky. “L’Ue è pronta ad aumentare i suoi sforzi inviando delle squadre investigative sul terreno a sostegno della Procura ucraina. Le strazianti immagini viste non possono e non saranno lasciate senza risposta. Coloro che hanno commesso questi crimini atroci non resteranno impuniti”.

Di Maio: “Stanza della tortura, vergogna mondiale”.

“La stanza della tortura? È una vergogna mondiale. Stiamo vedendo immagini terrificanti, a Bucha sono stati commessi orrori contro il popolo ucraino, contro civili indifesi. L’Italia garantirà ogni necessario supporto alla Corte Penale Internazionale anche tramite l’Ue per l’accertamento di questi crimini e dei loro responsabili. Alla guerra di Putin, che condanniamo fermamente, va messa fine, serve subito una de-escalation. Stiamo tutti condannando, senza se e senza ma, queste atrocità”. Cos’ il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio a margine della missione diplomatica a Zagabria, ha commentato le drammatiche notizie che arrivano da Bucha.

 

Andryi Galavin, prete della chiesa ortodossa di Sant’Andrea a Bucha, ha raccontato l’orrore a cui assistito durante l’occupazione russa all’inviato Ansa:

“Dal 10 marzo arrivano decine di corpi a tutte le ore ogni giorno”, per essere portati in una fossa comune nei pressi della chiesa.

“Finora ne ho contati 68: donne, uomini, bambini, molti non identificabili per i colpi inferti ai loro corpi martoriati. I parenti delle vittime possono venire qui solo adesso perché prima i soldati non lo permettevano”.

La Russia smentisce.

La Russia ha smentito categoricamente che il suo esercito abbia commesso queste atrocità ed accusa l’Occidente che si tratti di una messa in scena.

“La situazione a Bucha è una messa in scena dell’Occidente e dell’Ucraina sui social network”.

Così il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ripreso dalla Tass. Oggi la Russia ha respinto “categoricamente” tutte le accuse della strage di civili nella città. Al Consiglio di sicurezza dell’Onu spiegheranno la loro versione dei fatti.

 

 

 

 

 

 

Colossale Truffa Mediatica

sui Morti di Bucha.

Conoscenzealconfine.it - (6 Aprile 2022)- Sergei Leonov- ci dice :

 

I media occidentali hanno diffuso informazioni sui “crimini di guerra” dei soldati russi a Bucha. I militari, lasciando la città, avrebbero lasciato enormi vittime tra la popolazione locale.

L’attacco dei mass media pre-programmato è indicato dal fatto che le prime note sono apparse in modo sincronico in diverse pubblicazioni. Le forze armate russe hanno lasciato Bucha il 30 marzo, ma le “prove” dei giornalisti di Reuters, del Wall Street Journal e della BBC sono appena emerse.

I corrispondenti occidentali hanno parlato con i residenti di Bucha.

Hanno fotografato gli scheletri di veicoli blindati bruciati e la distruzione lasciata dopo gli scontri tra le truppe russe e le forze armate dell’Ucraina e battaglioni nazionali.

 Particolare attenzione dei giornalisti è stata attirata dai corpi sdraiati sulla strada. Gli autori degli articoli non hanno mancato di notare che i cadaveri non sono di decesso recente.

“Alcuni ovviamente sono morti da giorni, se non settimane. Non è chiaro il motivo per cui non sono stati ancora sepolti “, hanno chiesto in uno dei materiali. È possibile che l’esercito ucraino li abbia scavati appositamente dalle tombe e li abbia disposti nelle strade per l’arrivo dei giornalisti occidentali.

I bombardamenti di artiglieria delle forze armate ucraine potrebbero aver causato perdite tra i civili. Un massiccio attacco all’insediamento era iniziato immediatamente, non appena le truppe russe avevano lasciato Bucha.

I propagandisti di Kiev hanno filmato un video che mostra i corpi ai lati della strada.

Tuttavia, l’affidabilità delle riprese è messa in dubbio, poiché ad un certo punto un “morto” ha fatto uno scatto con la mano e poco dopo, lo stesso morto, che si vede nello specchietto retrovisore, si mette a sedere.

È ovvio che il regista ha posizionato deliberatamente i corpi a una certa distanza per creare un’immagine drammatica.

Una testimonianza importante è quella del corrispondente di guerra Oleksandr Kots il quale ha riferito che i battaglioni di difesa territoriale ucraini hanno sparato ai civili a Bucha, perché indossavano bracciali bianchi, quelli che servivano come segno di identificazione per la popolazione locale durante la presenza delle truppe russe.

Kots ha detto a Telegram che “in tutti gli insediamenti controllati dall’esercito russo, la gente del posto ha lavorato a maglia nastri bianchi sulle maniche per ogni evenienza”. Ha suggerito che “in un ambiente mutevole, potrebbero non aver avuto il tempo di toglierseli”. “Sono stati uccisi per strada dai terbat”, ha detto.

Il giornalista ha affermato che “i corpi a Bucha con le bende bianche sono il segno di riconoscimento dei russi”.

Ha affermato che “le forze armate ucraine hanno sparato contro le persone senza considerare se avessero armi o meno”. “La cosa principale è che indossano bracciali bianchi, il che significa che sono un nemico. Giornalisti ucraini, aprite gli occhi. Non furono le truppe russe a schiacciare i civili di Bucha. Sono stati i tuoi valorosi terbats“, dice il messaggio.

Gli stracci bianchi erano il nostro segno di identificazione: “il nostro, non sparare”.

Per l’esercito ucraino, rispettivamente, questo segno significa “nemico”, ha detto il giornalista.

“Entrati a Bucha, i terbat (nazionalisti ucraini) hanno afferrato le persone, le hanno trascinate nel seminterrato, le hanno torturate per scoprire informazioni e le hanno fucilate per “collaborazione” con le truppe russe.

E ora fanno passare queste persone uccise come vittime dell’aggressione russa”, afferma la dichiarazione. (Nota: Tutto fa pensare ad una sceneggiata programmata ad uso dei media occidentali ed organizzata dai servizi di intelligence ucraini e britannici. Obiettivo alimentare l’odio contro la Russia e favorire nuove sanzioni.)-

(Sergei Leonov- Riafan.ru – VZGLYAD).

Palm Springs California: o appartieni alla

comunità LGBT, o niente reddito universale.

Visionetv.it- Martina Giuntoli-(6 aprile 2022)- ci dice :

Palm Springs, una soleggiata cittadina californiana di appena 50.000 abitanti, è diventata negli ultimi anni una delle mete preferite del turismo LGBT di tutto il mondo, con servizi, tour, centri culturali e luoghi di intrattenimento appositamente dedicati.

  Probabilmente proprio per questo motivo,  si è lanciato proprio da questo angolo di paradiso arcobaleno un programma che lascia letteralmente a bocca aperta: i residenti della città di Palm Springs che si dichiarano transgender e non-binari avranno la possibilità di ricevere un reddito universale garantito di circa 900 dollari al mese per 18 mesi complessivi, dopo che il consiglio locale ha approvato la proposta all’unanimità  la scorsa settimana.

Tuttavia,  stando alle dichiarazioni dei politici locali, si apprende che l’assegno mensile sarà staccato se il richiedente, oltre ad appartenere alla comunità arcobaleno (condizione necessaria ma non sufficiente)  verserà anche in condizioni di accertata indigenza.

Carl De Maio, il primo politico apertamente gay che ha fatto in passato parte del consiglio cittadino di San Diego, non ha avuto problemi a dichiarare il programma come offensivo e assolutamente non inclusivo.

“Non sono per niente d’accordo a garantire un’entrata fissa senza che la gente lavori, perché sono soldi pubblici e alla fine non solo i contribuenti si troveranno a mantenere altri cittadini, ma  si è  anche già visto nel tempo che questo tipo di programmi non risolve il problema.”

Chi ha dunque promosso il progetto e lo ha spinto affinché finisse sul banco dei legislatori?

Sicuramente la DAP Health, (l’acronimo di Desert Aids Project) un ente sanitario federale che si occupa principalmente di malati di HIV ed altre patologie sessualmente trasmissibili fin dal lontano 1984,  e Queer Works, ovvero un’ associazione anch’essa con sede nella Coachella Valley la cui finalità è quella  di arginare se non addirittura abbattere le discriminazioni affrontate dalle persone della comunità LGBT.

Sarà infine l’associazione denominata “Mayors for a Guaranteed Income”, (in italiano “Sindaci uniti per il reddito garantito”), a vigilare per i primi sei mesi l’andamento del progetto pilota.

 

Il sindaco di Palm Springs, Lisa Middleton,  ha precisato che per entrare a regime, il progetto dovrà comunque essere finanziato con fondi maggiori e che quindi questo è solo il primo step di una lunga lista.

Tuttavia  la donna, anch’essa transgender, non è contraria tout court alla cosa, sebbene i media vogliano invece fortemente stressare questa chiave di lettura.

La Middleton anzi precisa che è sbagliato e fortemente limitante addossare le spese di queste iniziative alla comunità locale, e che sarebbe invece utile che il progetto si estendesse a livello federale visto l’ingente numero di persone della comunità che necessitano di tale misura di sostegno. 

Questo è divenuto ancora più chiaro quando, in un recente intervento al Megyn Kelly Today Show, la Middleton si è addirittura fatta notare per essersi letteralmente scagliata contro Greg Abbott, governatore del Texas, per le sue politiche di repressione nei confronti dei bambini trans, una causa che invece sta molto a cuore alla californiana “ultra liberal dem Usa”, e che probabilmente la donna vorrebbe fosse sostenuta e finanziata con denaro pubblico federale.

Quindi, sebbene si possa ragionevolmente affermare che vi sono molte ragioni per cui non è auspicabile avere un mondo di ex lavoratori che si  regge interamente su un reddito universale, proprio come ha affermato De Maio, c’è anche un’ulteriore considerazione da fare.

 Visti gli eventi degli ultimi due anni, infatti,  cosa vieterebbe che gli strumenti discriminatori utilizzati durante l’emergenza covid possano essere tolti dall’attuale naftalina e tranquillamente riutilizzati per trasformare il reddito universale in un vero e proprio ricatto universale?

Evidentemente nulla. E se il pericolo “tessera-verde-forever “non bastasse,  si noti come in queste dichiarazioni  non si faccia mai menzione di sostegno economico destinato ad altre categorie, come se fosse il modello Palm Springs a spingere davvero la discriminazione, e come se gli altri non meritassero pari considerazione.

Non è che per caso arriveremo a doverci dichiarare “diversi” per essere considerati uguali, bambini compresi?

(MARTINA GIUNTOLI).

 

 

 

 

Chiuso Hydra Market: la Germania sequestra

 23 milioni di euro al server russo del dark web.

Visionetv.it-Antonio Albanese - (6 Aprile 2022)- ci dice :

Hydra Market, uno dei marketplace più grandi e attivi nel Dark Web operativo in settori  come la vendita di sostanze stupefacenti, dei composti chimici  per sintetizzarli, ma anche la diffusione di denaro contraffatto e  servizi per le violazioni informatiche e riciclaggio di denaro è stata neutralizzata, nella giornata di ieri, dalla Germania.

Secondo una dichiarazione della Procura di Francoforte, sono stati confiscati assets, tra beni in denaro (soprattutto crypto-valute) detenuto dalla piattaforma e valore delle merci vendute, pari a 543 bitcoin, ovvero  circa 23 milioni di euro, tutti beni che appartenevano ad un’organizzazione con sede nella federazione russa.

Curioso come un market  russo, operativo fin dal 2015, venga smantellato proprio in questo periodo: forse non si può più chiudere un occhio a causa delle sanzioni?

Tutto era ospitato su un server di lingua russa , paese in cui dove operava, per cui, in pratica, la Germania è come se si fosse appropriata, o per come è stato dichiarato, “abbia sequestrato” ad un market , seppur illegale ma mantenuto in vita per 7 anni,  con un capitale nella Federazione.

Non si parla solo droga e banconote falsificate, il mercato dell’Hydra erano anche database di identità, documenti falsi e dati di carte di credito.

Tempo fa, i vertici del più grande market dell’illegale nel DeepWeb, avevano addirittura lanciato una  ICO (Initial Coin Offering) in Bitcoin  per uscire dalla nicchia del mercato russo, dove operavano, e ingrandirsi per offrire una market Globale.

La Germania è riuscita quindi a decapitare per sempre il mercato illegale in salsa tecnologica?

In realtà tali operazioni sono ricorrenti da parte delle autorità, quasi cicliche: si è iniziato col chiudere il primo di questi market molti anni fa: allora si chiama Silkroad.

Dopo pochi mesi venne riaperto, tornò attivo, per poi venir chiuso definitivamente anni dopo.

Per ogni Big-Market che viene chiuso, ne vengono aperti, altri due, oppure altri piccoli market esistenti si espandono prendendone il posto.

Potete trovare una lista di quelli attivi, adesso, su questa pagina web: non è possibile accedervi direttamente visto che agiscono al di fuori della rete internet che noi usiamo normalmente, proprio per non essere trovati da chi non li cerca.

(ANTONIO ALBANESE).

 

 

 

 

Chiude il 16% delle imprese: “Produrre è diventato

 antieconomico”. Confindustria molla Draghi?

Visionetv.it- Giulia Burgazzi- (6 Aprile 2022 )- ci dice:          

 

Confindustria certifica il disastro economico e il macello: il 16% delle imprese ha chiuso o ha ridotto la produzione; un altro 30% è incamminato in quella direzione e la politica non sta aiutando le aziende. E’ la sostanza dell’intervento effettuato dal presidente Carlo Bonomi in un convegno svoltosi lunedì 4 a Torino. E  questa è la prima notizia.

La seconda notizia è la logica e conseguente esplicitazione: “Confindustria non è per nulla contenta delle scelte operate dal Governo dei sedicenti migliori e non ha remore a farlo sapere. E dire che soltanto sette mesi fa l’assemblea di Confindustria accoglieva Draghi con una standing ovation…”

Dunque Draghi ha perso l’appoggio degli industriali. Non ha certo conquistato quello della gente comune, che è alle prese con rincari folli e prospettive di razionamenti in uno scenario bellico. C’è da domandarsi quale sia il puntello che impedisce al Governo Draghi  di cadere, quale sia il motivo del trattamento benevolo offerto dai grandi organi d’informazione.

 Ormai gonfia le sue vele solo il vento dell’ultra atlantismo e del sempre più diretto coinvolgimento dell’Italia nella guerra fra Russia ed Ucraina. E’ questo che da noi si vuole?

(il nuovo Hitler, Klaus Schwab, tifa per questo !Ndr ).

Carlo Bonomi afferma che la distruzione del tessuto produttivo italiano è dovuta al fatto che finora le filiere produttive hanno assorbito al loro interno i rincari di materie prime ed energia, ma che ormai è impossibile reggere ancora. Testualmente:

“Produrre è diventato antieconomico”.

L’aria di smobilitazione produttiva è confermata da due elementi. Il primo sono le affermazioni di Guido Salerno Aletta, editorialista ed ex vicesegretario generale di Palazzo Chigi. Ha scritto su Facebook:

“La mia sensazione è che molti industriali italiani non vedano l’ora di chiudere bottega. Molte Aziende tirano avanti a stento, da anni [… e ora] hanno la scusa buona per mollare tutto. […] Non si può competere senza domanda interna sostenuta.”

Di “domanda interna sostenuta” non se ne vede proprio l’ombra, ora che a due anni di restrizione Covid si sono aggiunte le sanzioni alla Russia. Con la prospettiva, oltretutto, che l’Italia non paghi il gas in rubli e che la Russia chiuda conseguentemente il rubinetto. A quel punto come faremo? La risposta è il secondo degli elementi che conferma l’aria di smobilitazione produttiva.

Ci saranno razionamenti, ci sarà distruzione della domanda interna: parola di Davide Tarabelli, presidente di Nomisma Energia. Nomisma è l’azienda di consulenza fra i cui fondatori ci fu Romano Prodi. Distruggere la domanda interna significa spararci sui piedi (ma si potrebbe  indicare come bersaglio anche un’altra parte del corpo umano) per fare un piacere agli USA e sanzionare la Russia.

Ma ce lo chiedono i mercati, ha detto Tarabella. E’ il nuovo “Ce lo chiede l’Europa” globalista di Klaus Schwab.

(GIULIA BURGAZZI).

 

 

 

 

Il Dossier COVID-19 incrimina Pfizer

ancora più di quanto si possa immaginare.

Vaccinedeaths.com- S.D. Wells -(04/01/2022)-ci dice :

 

Un dossier è un file contenente registrazioni dettagliate e vari documenti relativi agli affari di una particolare persona o soggetto, e tali "affari" possono essere medici, criminali o entrambi.

La prima parte della parola, "dos", è francese con origini nel latino dorsum, come nella pinna "dorsale" sul dorso di una balena.

Un nuovo dossier è in fase di compilazione mentre leggete questo, e sono già 400.000 pagine di documenti.

Pfizer ha ora ammesso per iscritto che gli esseri umani che sono stati "vaccinati" per il coronavirus di Wuhan (COVID-19) possono SHED, attraverso il contatto cutaneo con altri esseri umani, gli agenti patogeni contenuti nelle siringhe.

Guarda più in profondità e vedrai che è solo la punta dell'iceberg, o la "pinna posteriore" della balena, perché nascondendosi sotto la superficie dell'ammissione ci sono PIÙ documenti e dati che rivelano che il "vaccino" Pfizer rende le persone iniettate il 300% più propense a contrarre il virus.

Questa balena di informazioni segrete è contenuta nel nuovo dossier COVID-19 che un ex dipendente (analista biotech) di Pfizer ha fornito.

 

Ora, un giudice federale in Texas ha chiesto il rilascio delle versioni redatte del dossier, tra cui 10.000 pagine ad aprile, altre 80.000 pagine entro luglio e il resto rilasciato a oltre 50.000 pagine al mese.

Il colpo di "richiamo" di Pfizer potrebbe essere più mortale del primo, ed è tutto documentato nel Dossier segreto che sta per essere esposto da un giudice del Texas.

Il giudice federale Mark Pittman, della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale in Texas, potrebbe causare l'offuscamento del nome Pfizer per sempre, portando al richiamo di ogni "vaccino" Covid e "booster" che fanno e hanno fatto.

L'elenco dei trasgressori include operatori sanitari e alcuni membri della famiglia intorno ai "partecipanti" al processo. Gli studi clinici sono stati corrotti, falsificati e illegalmente alterati per ottenere l'approvazione della FDA per l'uso di emergenza e ora per i booster mortali?

I colpi di "richiamo" di Pfizer sono davvero solo le unghie nella bara per miliardi di persone che stanno già soffrendo di miocardite e coaguli di sangue dai primi colpi?

Per quanto tempo i mortali "colpi di coagulo" possono essere aggirati con scuse e ritardi prima che i dirigenti siano processati in tribunale per crimini di guerra, frode medica e omicidio?

Il dossier COVID-19 di Pfizer potrebbe rivelarsi altamente incriminante.

I truffatori di Pfizer sono ora "sul gancio" dopo aver fatto del loro meglio per ritardare il rilascio del Dossier che rivela misure oscure e disperate per nascondere i risultati degli studi clinici che hanno usato per giustificare la distribuzione di massa di emergenza di iniezioni mortali che mutano i geni per il coronavirus di Wuhan (Covid-19).

I principali guru del venditore ambulante di farmaci e vaccini Pfizer volevano che il mondo aspettasse 50 anni per vedere le loro informazioni sulla sperimentazione clinica.

 I dirigenti di Pfizer NON vogliono ammettere per quanto tempo i loro vaccini genetici forniscono "immunità", e questo è SE forniscono alcuna immunità.

I documenti del dossier rivelano che più di 35.000 partecipanti sono stati iniettati con i colpi di coagulo Covid Pfizer, e coloro che hanno ottenuto i colpi prima avevano una probabilità 5 volte maggiore di contrarre il virus di Wuhan prodotto in laboratorio rispetto al gruppo che ha ottenuto il richiamo in seguito.

Questo è devastante per la credibilità di Pfizer che è già nel groviglio di frodi e corruzione poco più di un decennio fa, quando hanno pagato la più grande multa criminale mai riscossa contro qualsiasi azienda farmaceutica sulla Terra.

Quel caso si basava sul "marketing off-label" illegale di droghe. Pfizer, ora conosciuta come "recidiva", ha ammesso di aver commesso crimini criminali e ha pagato oltre 2 miliardi di dollari in multe e tasse quando quel dossier ha rivelato pagamenti di tangenti ai medici per aver spinto nove diversi farmaci, tra cui Lipitor e Viagra.

Pfizer COVID-19 Dossier rivela che il virus è AUMENTATO per ogni gruppo di partecipanti allo studio con l'aumento del tempo post-Dose 2.

Il dossier sarà rivelato al mondo a breve, e la conclusione della ricerca mostra che se si hanno due dosi di Pfizer, il tasso di infezione AUMENTA nel tempo, saltando da prima dell'infezione ad un tasso dell'1,3 per cento, fino a oltre il 4,3 per cento entro 4 mesi, il che significa che i partecipanti hanno sperimentato meno infezione quando non avevano alcuna protezione. Ciò rende i "vaccini" più che inutili, ma semplicemente pericolosi e inefficaci.

Questo è l'opposto del mantra di 75 anni di tutti i cosiddetti vaccini che ogni produttore di farmaci e il CDC rigurgitano regolarmente "sicuro ed efficace".

Mentre Pfizer e la sua credibilità stanno per andare in malora per sempre, sta ancora producendo e spedendo i suoi mortali colpi di coronavirus in tutto il mondo, ferendo e uccidendo più persone innocenti. In effetti, il governo degli Stati Uniti sta aiutando con questo programma di guerra biologica sulla propria gente, spingendoli sugli anziani e su chiunque abbia un sistema immunitario già compromesso (cioè tutti con cancro, diabete, malattie cardiache o precedenti iniezioni di Pfizer).

I booster sono i prossimi, mentre il Dossier viene pubblicato per essere visto dal mondo. Quante persone moriranno o diventeranno permanentemente mutilate prima che tutta la verità venga fuori? Solo il tempo lo dirà. Segnalibro Vaccines.news ai tuoi siti Web indipendenti preferiti per aggiornamenti su "vaccini" e "booster" Covid sperimentali scamdemic che causano coaguli di sangue e altri orribili effetti collaterali.

(NaturalNews.com-- PHMPT.org-- Pandemia.notizie- -TruthWiki.org).

 

 

 

 

Biden, Zelensky e i Neoconservatori.

Unz.com- PHILIP GIRALDI -( 5 APRILE 2022)- ci dice :

 

Quando sei in una buca, puoi sempre scavare più a fondo.

Ci sono molti retroscena che emergono da ciò che sta accadendo in Ucraina e Washington che sono stati in gran parte ignorati in mezzo al tamburo del conteggio delle vittime combinato con rivendicazioni e contro-rivendicazioni da entrambe le parti.

Due storie che credo abbiano ricevuto un'attenzione insufficiente sono l'ossessione trentennale del governo degli Stati Uniti di indebolire e distruggere de facto lo stato russo e il ruolo dominante di neocon più associato promotore della “democrazia liberal Dem Usa “ in quella che è diventata la politica estera americana. A dire il vero, chiunque dubiti che gli Stati Uniti siano attualmente sulla buona strada non solo per sostituire il presidente Vladimir Putin, ma anche per far crollare l'economia russa è delirante.

Washington ha cercato di decostruire l'ex Unione Sovietica fin dal 1991, a partire dall'espansione della NATO nell'Europa orientale da parte del presidente Bill Clinton, nonostante l'impegno a non farlo e il suo scatenamento degli oligarchi che hanno saccheggiato le risorse naturali del paese sotto il presidente Boris Eltsin.

La pressione è continuata sotto il beatificato presidente Barack Obama, che ha nominato ambasciatore Michael McFaul, che ha visto la sua missione come un collegamento con dissidenti e forze di opposizione all'interno della Russia, un ruolo incompatibile con la sua promozione degli interessi statunitensi e la protezione delle persone statunitensi.

E poi abbiamo avuto l'indiscutibile presidente Donald Trump che ha annullato gli accordi di rafforzamento della fiducia con la Russia, seguito dall'attuale disastro che si sta svolgendo sotto i nostri occhi.

 Non si dovrebbe ignorare il fatto che i combattimenti in Ucraina sono avvenuti in gran parte perché l'amministrazione Biden si è rifiutata di negoziare seriamente per quanto riguarda le richieste per lo più ragionevoli che il Cremlino stava facendo per migliorare la propria sicurezza.

 L'ex ispettore statunitense scott Ritter cita un commento riportato da un alto funzionario dell'amministrazione Biden che riassume l'attuale politica, così com'è: "L'unico gioco finale ora è la fine del regime di Putin. Fino ad allora, per tutto il tempo in cui Putin rimarrà, [la Russia] sarà uno stato paria che non sarà mai più accolto nella comunità delle nazioni".

In effetti, il recente disastroso viaggio del presidente Joe Biden in Europa può probabilmente essere caratterizzato come si desidera vederlo e i media hanno certamente fatto una notevole rotazione, ma Biden ha lasciato dietro di sé un'eredità di varie gaffe e lapsus linguae che hanno chiarito che gli Stati Uniti sono in gioco per sconfiggere la Russia quanto tempo ci vorrà per giocare.

E Biden ha un notevole sostegno da parte di membri del Congresso cerebralmente morti come il senatore repubblicano Lindsey Graham che ha chiesto a qualcuno di uccidere Putin, lamentandosi "C'è un Bruto in Russia?"

Durante il suo viaggio, Biden ha rivelato che si aspetta che le truppe da combattimento statunitensi vadano in aiuto dell'Ucraina e si è anche divertito a denunciare Putin come un "assassino", un "delinquente", un "dittatore omicida" e un "uomo che non può rimanere al potere".

In tal modo, ha apertamente chiesto la rimozione di Putin dall'incarico, cioè il cambio di regime, aprendo anche la porta a un'ovvia operazione sotto falsa bandiera nella sua riluttanza a rivelare quando interrogato da un giornalista come gli Stati Uniti potrebbero rispondere se la Russia dovesse usare armi chimiche in Ucraina.

Il fatto che abbia preso quelle posizioni significa che sarà impossibile ripristinare relazioni gestibili con Mosca dopo l'Ucraina. È un prezzo pesante da pagare per qualcosa che è poco più che postura.

La questione delle armi chimiche è particolarmente importante in quanto il presidente Donald Trump ha bombardato la Siria con missili da crociera sulla scia di un rapporto fabbricato secondo cui Bashar al-Assad aveva usato tali armi in un attacco a Khan Shaykhun nel 2017.

Si è scoperto che i terroristi anti-regime che stavano occupando la città in quel momento avevano essi stessi inscenato l'attacco e deliberatamente incolpato il governo siriano per produrre una risposta attesa dagli Stati Uniti.

Sulla base di ciò che sto vedendo e sentendo, concluderei che i neoconservatori e i loro amici promotori della “democrazia liberal Dem Usa” stanno lavorando duramente dall'interno per far accadere qualcosa come una guerra con la Russia. Si noti in particolare che stiamo parlando di guerra con sparatorie e morti, non solo una reincarnazione o un'estensione della Guerra Fredda di un tempo.

Notizie del 1 aprilesan, certamente il pesce d'aprile, suggerisce che l'Ucraina ha organizzato attacchi missilistici lanciati da elicotteri su un deposito di stoccaggio di carburante all'interno della Russia, che, se fosse vero, potrebbe produrre una massiccia escalation da parte del Cremlino.

Sarebbe una tipica manovra neocon per aumentare drasticamente il livello dei combattimenti e attirare gli Stati Uniti nel conflitto.

Oltre a ciò, so di non essere l'unico ad aver notato il ritmo e l'attenzione degli appelli ampiamente promossi dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskys ai gruppi e ai governi mondiali affinché vengano in aiuto del suo paese, per includere l'istituzione di una no-fly zone.

 Gli appelli sono fluidi, convincenti e attentamente focalizzati, con Zelensky inquadrato come un "eroe" che combatte valorosamente contro invasori selvaggi.

 Per usare un eufemismo, sono ben oltre le capacità e il livello di esperienza di un ex comico, le cui esibizioni presentavano danze erotiche e suonare un pianoforte con il suo pene, posto in modo corrotto sul sedile caldo presidenziale da un oligarca miliardario cittadino israeliano.

I media statunitensi, naturalmente, lodano generosamente Zelensky, ma scommetto che ha un gruppo di neoconservatori americani e forse israeliani che lavorano diligentemente dietro di lui per farlo bene, istruendolo su cosa dire e fare.

Potrebbero esserci anche attori del governo degli Stati Uniti nell'atto, tra cui NED (National Endowment for Democracy), specialisti dell'informazione della CIA, consulenti dei media del Dipartimento di Stato e osservatori del Consiglio di sicurezza nazionale.

 In effetti, c'è tanto una guerra in corso sulle onde radio e su Internet per influenzare il pensiero a livello internazionale quanto ci sono combattimenti che si svolgono sul terreno.

 Si dovrebbe concludere che la CIA sta giocando il ruolo centrale nel "Progetto Russia" a causa della sua capacità di proteggere ciò che sta facendo dal controllo.

Sulla base di precedenti operazioni per rovesciare i governi in vari luoghi, si potrebbe presumere che il cosiddetto approccio all'azione segreta sia multilivello. Consiste in posizionamenti mediatici che hanno lo scopo di influenzare l'opinione sia all'interno che all'esterno della Russia e produrre disordini, l'identificazione e il reclutamento di funzionari del governo russo quando viaggiano all'estero e il sostegno di dissidenti sia internamente che esternamente che condividono una visione negativa di Mosca e delle sue politiche.

Una componente importante dell'approccio è quella di ottenere “il sostegno liberal Dem Usa occidentale” per dure sanzioni e altre misure repressive contro il Cremlino basate sulla proposizione fraudolenta che Putin e i suoi associati sono pronti a distruggere la "democrazia" e la "libertà".

Ironia della sorte, gli americani sono meno "liberi" e anche più poveri a causa delle azioni del loro stesso governo dal 2001, non a causa di Vladimir Putin.

Come nel caso dell'Iraq, dell'Afghanistan e della lunga lista di interventi americani, sono i neoconservatori che sono di fronte a chiedere una potente risposta militare, sia alla Russia che, inevitabilmente, all'Iran.

Ciò che è particolarmente evidente è come i neocon e le loro controparti liberal Dem Usa che promuovono la democrazia abbiano dominato in diverse aree le politiche estere di entrambi i partiti.

Il leader neocon Bill Kristol, che ha definito il discorso di Biden "un invito storico all'azione alla pari con Ronald Reagan 'Mr. Gorbaciov, abbatti questo discorso sul muro'", ha anche recentemente contribuito "Non ci sarebbe alcuna reale prospettiva di un risveglio negli Stati Uniti e in Europa se non fosse per la posizione che gli ucraini hanno fatto.

Continueremmo a negare le minacce che abbiamo di fronte. Ci allontaneremo ancora dall'urgenza del compito che abbiamo di fronte. Oserei dire, non riusciremmo ancora ad apprezzare la preziosità della libertà e della decenza che abbiamo l'obbligo – e l'onore – di difendere.

Sono gli ucraini che ci hanno mostrato cosa possono fare uomini e donne liberi, e cosa a volte sono tenuti a fare, in difesa di quella libertà. Sono gli ucraini che hanno mostrato al mondo che siamo in un nuovo periodo di conseguenze. Sono gli ucraini che ci hanno dato l'esempio di cosa significhi oggi combattere contro la brutalità e lottare per la libertà".

Kristol è, come spesso accade, pieno di bandiere che sventolano, di sciocchezze che sbuffano il petto, spacciando l'idea che gli Stati Uniti abbiano l'obbligo di sorvegliare il mondo.

Un'altra importante collaboratrice neocon e regolare del Washington Post e dell'Atlantic Anne Applebaum la mette in questo modo e così facendo espande il campo di gioco per includere gran parte del mondo: "A meno che le democrazie non si difendano insieme, le forze dell'autocrazia le distruggeranno. Sto usando la parola forze, al plurale, deliberatamente. Molti politici americani preferirebbero comprensibilmente concentrarsi sulla competizione a lungo termine con la Cina. Ma finché la Russia è governata da Putin, allora anche la Russia è in guerra con noi. Così come la Bielorussia, la Corea del Nord, il Venezuela, l'Iran, il Nicaragua, l'Ungheria e potenzialmente molti altri".

Sarebbe bello, tanto per cambiare, terminare un articolo con una nota alta, ma le note alte sono difficili da trovare in questi giorni.

 Se c'è qualcosa al di là dell'Ucraina per dimostrare la follia della politica estera degli Stati Uniti, dovrebbe essere, inevitabilmente, una notizia recente da Israele.

Il segretario di Stato americano Tony Blinken è stato recentemente in Israele cercando in parte di vendere la possibilità che l'amministrazione Biden possa effettivamente raggiungere un accordo di non proliferazione con l'Iran sul suo programma nucleare.

 Israele si oppone fermamente a qualsiasi mossa del genere e la sua lobby negli Stati Uniti guidata da vari think tank neocon ha lavorato duramente per uccidere qualsiasi accordo.

 Quindi, cosa ha fatto Blinken? Ha chiesto al primo ministro israeliano Naftali Bennett suggerimenti su cosa si potrebbe fare al posto di un accordo reale.

Secondo quanto riferito, Naftali ha suggerito sanzioni più severe contro l'Iran. Taglialo come vuoi, ma il rinnovo del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) del 2015 è vantaggioso sia per gli Stati Uniti che per tutti i vicini dell'Iran, e qui il rappresentante più anziano degli Stati Uniti coinvolto nei negoziati sta chiedendo al capo di un governo straniero di dirgli cosa fare. C'è qualcosa di molto sbagliato a Washington.

(Philip M. Giraldi, Ph.D., è direttore esecutivo del Council for the National Interest, una fondazione educativa deducibile dalle tasse 501 (c) 3 (numero di identificazione federale # 52-1739023) che cerca una politica estera degli Stati Uniti più basata sugli interessi in Medio Oriente. ).

 

L'imminente rivoluzione finanziaria globale

La Russia sta seguendo il playbook americano.

Unz.com- ELLEN BROWN -( 5 APRILE 2022)- ci dice :

 

Nessun paese ha sfidato con successo l'egemonia globale del dollaro USA, fino ad ora. Come è successo e cosa significherà?

I critici stranieri hanno a lungo criticato il "privilegio esorbitante" del dollaro USA come valuta di riserva globale.

 Gli Stati Uniti possono emettere questa valuta sostenuta da nient'altro che dalla "piena fede e credito degli Stati Uniti". I governi stranieri, che hanno bisogno di dollari, non solo li accettano nel commercio, ma acquistano titoli statunitensi con loro, finanziando efficacemente il governo degli Stati Uniti e le sue guerre straniere.

Ma nessun governo è stato abbastanza potente da rompere quell'accordo – fino ad ora. Come è successo e cosa significherà per gli Stati Uniti e le economie globali?

L'ascesa e la caduta del petrodollaro.

In primo luogo, un po' di storia: il dollaro USA è stato adottato come valuta di riserva globale alla Conferenza di Bretton Woods nel 1944, quando il dollaro era ancora sostenuto dall'oro sui mercati globali. L'accordo era che l'oro e il dollaro sarebbero stati accettati in modo intercambiabile come riserve globali, i dollari sarebbero stati riscattabili in oro su richiesta a $ 35 l'oncia. I tassi di cambio delle altre valute sono stati fissati rispetto al dollaro.

Ma quell'accordo è stato rotto dopo che la politica "pistole e burro" del presidente Lyndon Johnson ha esaurito il gattino degli Stati Uniti finanziando la guerra in Vietnam insieme ai suoi programmi sociali della "Grande Società" in patria.

Il presidente francese Charles de Gaulle, sospettando che gli Stati Uniti stessero esaurendo i soldi, incassò una parte importante dei dollari francesi per l'oro e minacciò di incassare il resto; e altri paesi hanno seguito l'esempio o minacciato di farlo.

Nel 1971, il presidente Richard Nixon pose fine alla convertibilità del dollaro in oro a livello internazionale (noto come "chiusura della finestra dell'oro"), al fine di evitare di prosciugare le riserve auree statunitensi. Il valore del dollaro è poi crollato rispetto ad altre valute sulle borse globali.

Per sostenerlo, Nixon e il Segretario di Stato Henry Kissinger fecero un accordo con l'Arabia Saudita e i paesi dell'OPEC che l'OPEC avrebbe venduto petrolio solo in dollari e che i dollari sarebbero stati depositati nelle banche di Wall Street e della City di Londra. In cambio, gli Stati Uniti difenderebbero militarmente i paesi dell'OPEC.

Il ricercatore economico William Engdahl presenta anche le prove di una promessa che il prezzo del petrolio sarebbe quadruplicato. Una crisi petrolifera innescata da una breve guerra in Medio Oriente ha fatto quadruplicare il prezzo del petrolio e l'accordo OPEC è stato finalizzato nel 1974.

L'accordo è rimasto fermo fino al 2000, quando Saddam Hussein lo ha rotto vendendo petrolio iracheno in euro. Il presidente libico Muammar Gheddafi ha seguito l'esempio. Entrambi i presidenti finirono assassinati e i loro paesi furono decimati in guerra con gli Stati Uniti. Il ricercatore canadese Matthew Ehret osserva:

Non dobbiamo dimenticare che l'alleanza Sudan-Libia-Egitto sotto la guida combinata di Mubarak, Gheddafi e Bashir, si era mossa per stabilire un nuovo sistema finanziario sostenuto dall'oro al di fuori del FMI / Banca Mondiale per finanziare lo sviluppo su larga scala in Africa.

Se questo programma non fosse stato minato da una distruzione della Libia guidata dalla NATO, dalla divisione del Sudan e dal cambio di regime in Egitto, allora il mondo avrebbe visto l'emergere di un importante blocco regionale di stati africani che modellano i propri destini al di fuori del gioco truccato della finanza controllata dagli anglo-americani per la prima volta nella storia.

 

L'ascesa del Petro-Ruble.

La prima sfida da parte di una grande potenza a quello che è diventato noto come il petrodollaro è arrivata nel 2022.

Nel mese successivo all'inizio del conflitto in Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno imposto pesanti sanzioni finanziarie alla Russia in risposta all'invasione militare illegale.

 Le misure occidentali includevano il congelamento di quasi la metà dei 640 miliardi di dollari usa in riserve finanziarie della banca centrale russa, l'espulsione di molte delle più grandi banche russe dal sistema di pagamento globale SWIFT, l'imposizione di controlli sulle esportazioni volti a limitare l'accesso della Russia a tecnologie avanzate, la chiusura del loro spazio aereo e dei porti agli aerei e alle navi russe e l'istituzione di controlli sulle esportazioni volti a limitare l'accesso della Russia a tecnologie avanzate, la chiusura del loro spazio aereo e dei porti agli aerei e alle navi russe e l'istituzione di controlli sulle esportazioni volti a limitare l'accesso della Russia alle tecnologie avanzate. sanzioni personali contro alti funzionari russi e magnati di alto profilo.

I russi preoccupati si affrettarono a ritirare i rubli dalle loro banche e il valore del rublo precipitò sui mercati globali proprio come il dollaro USA nei primi anni 1970.

La fiducia riposta nel dollaro USA come valuta di riserva globale, sostenuta dalla "piena fede e credito degli Stati Uniti", era stata finalmente completamente infranta.

 Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un discorso del 16 marzo che gli Stati Uniti e l'UE sono inadempienti ai loro obblighi e che il congelamento delle riserve della Russia segna la fine dell'affidabilità delle cosiddette attività di prima classe.

Il 23 marzo, Putin ha annunciato che il gas naturale della Russia sarebbe stato venduto a "paesi ostili" solo in rubli russi, piuttosto che in euro o dollari attualmente utilizzati. Quarantotto nazioni sono considerate dalla Russia come "ostili", tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Ucraina, Svizzera, Corea del Sud, Singapore, Norvegia, Canada e Giappone.

 

Putin ha osservato che più della metà della popolazione mondiale rimane "amichevole" con la Russia. I paesi che non votano per sostenere le sanzioni includono due grandi potenze – Cina e India – insieme al principale produttore di petrolio Venezuela, Turchia e altri paesi del "Sud globale". I paesi "amici", ha detto Putin, potrebbero ora acquistare dalla Russia in varie valute.

Il 24 marzo, il legislatore russo Pavel Zavalny ha dichiarato in una conferenza stampa che il gas potrebbe essere venduto all'Occidente per rubli o oro e ai paesi "amici" per valuta nazionale o bitcoin.

I ministri dell'Energia delle nazioni del G7 hanno respinto la richiesta di Putin, sostenendo che violava i termini del contratto del gas che richiedevano la vendita in euro o dollari.

Ma il 28 marzo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che la Russia "non è impegnata in beneficenza" e non fornirà gas all'Europa gratuitamente (cosa che farebbe se le vendite fossero in euro o dollari che attualmente non può utilizzare nel commercio). Le sanzioni stesse sono una violazione dell'accordo per onorare le valute sui mercati globali.

Bloomberg riferisce che il 30 marzo, Vyacheslav Volodin, presidente della camera bassa del parlamento russo, ha suggerito in un post su Telegram che la Russia potrebbe espandere l'elenco delle materie prime per le quali richiede il pagamento dall'Occidente in rubli (o oro) per includere grano, petrolio, metalli e altro ancora. L'economia russa è molto più piccola di quella degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, ma la Russia è un importante fornitore globale di materie prime chiave, tra cui non solo petrolio, gas naturale e cereali, ma legname, fertilizzanti, nichel, titanio, palladio, carbone, azoto e metalli delle terre rare utilizzati nella produzione di chip per computer, veicoli elettrici e aeroplani.

Il 2 aprile, il gigante russo del gas Gazprom ha ufficialmente interrotto tutte le consegne in Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europe, un'arteria critica per le forniture energetiche europee.

 

Il professore di economia britannico Richard Werner definisce la mossa russa intelligente – un replay di ciò che gli Stati Uniti hanno fatto nel 1970. Per ottenere materie prime russe, i paesi "ostili" dovranno acquistare rubli, aumentando il valore del rublo sulle borse globali proprio come la necessità di petrodollari ha sostenuto il dollaro USA dopo il 1974. In effetti, entro il 30 marzo, il rublo era già salito al punto in cui si trovava un mese prima.

Una pagina fuori dal playbook "American System".

La Russia sta seguendo gli Stati Uniti non solo nell'agganciare la sua valuta nazionale alle vendite di una merce critica, ma in un protocollo precedente – quello che i leader americani del 19 ° secolo chiamavano il "sistema americano" di denaro sovrano e credito. I suoi tre pilastri erano :

(a) sussidi federali per miglioramenti interni e per nutrire le industrie nascenti della nazione,

(b) tariffe per proteggere quelle industrie e

 (c) credito facile emesso da una banca nazionale.

 

Michael Hudson, professore di ricerca di economia e autore di "Super-Imperialism: The Economic Strategy of American Empire" tra molti altri libri, osserva che le sanzioni stanno costringendo la Russia a fare ciò che è stata riluttante a fare da sola: tagliare la dipendenza dalle importazioni e sviluppare le proprie industrie e infrastrutture.

 L'effetto, dice, è equivalente a quello delle tariffe protettive. In un articolo intitolato "L'impero americano si autodistrugge", Hudson scrive delle sanzioni russe (che in realtà risalgono al 2014):

La Russia era rimasta troppo affascinata dall'ideologia del libero mercato per prendere provvedimenti per proteggere la propria agricoltura o industria. Gli Stati Uniti hanno fornito l'aiuto necessario imponendo l'autosufficienza interna alla Russia (attraverso sanzioni). Quando gli Stati baltici hanno perso il mercato russo per il formaggio e altri prodotti agricoli, la Russia ha rapidamente creato il proprio settore lattiero-caseario, diventando il principale esportatore di cereali al mondo.

La Russia sta scoprendo (o è sul punto di scoprire) che non ha bisogno di dollari USA come sostegno per il tasso di cambio del rublo. La sua banca centrale può creare i rubli necessari per pagare i salari interni e finanziare la formazione di capitale.

Le confische degli Stati Uniti potrebbero quindi finalmente portare la Russia a porre fine alla filosofia monetaria neoliberista, come Sergei Glaziev ha a lungo sostenuto a favore della MMT [Modern Monetary Theory]. ...

Ciò che i paesi stranieri non hanno fatto per se stessi – sostituendo il FMI, la Banca Mondiale e altri rami della diplomazia statunitense – i politici americani li stanno costringendo a fare. Invece di paesi europei, del Vicino Oriente e del Sud del mondo che si staccano dal loro calcolo dei loro interessi economici a lungo termine, l'America li sta allontanando, come ha fatto con la Russia e la Cina.

 

Glazyev e il reset eurasiatico.

 

Sergei Glazyev, menzionato da Hudson sopra, è un ex consigliere del presidente Vladimir Putin e il ministro per l'integrazione e la macroeconomia della Commissione economica eurasiatica, l'organismo di regolamentazione dell'Unione economica eurasiatica (UEE). Ha proposto di utilizzare strumenti simili a quelli del "sistema americano", tra cui la conversione della Banca centrale di Russia in una "banca nazionale" che emette la valuta della Russia e il credito per lo sviluppo interno. Il 25 febbraio, Glazyev ha pubblicato un'analisi delle sanzioni statunitensi intitolata "Sanzioni e sovranità", in cui ha dichiarato:

Il danno causato dalle sanzioni finanziarie statunitensi è inestricabilmente legato alla politica monetaria della Banca di Russia. La sua essenza si riduce a uno stretto legame dell'emissione del rublo ai proventi delle esportazioni e al tasso di cambio del rublo al dollaro. In effetti, si sta creando una carenza artificiale di denaro nell'economia e la rigida politica della Banca centrale porta ad un aumento del costo del prestito, che uccide l'attività commerciale e ostacola lo sviluppo delle infrastrutture nel paese.

Glazyev ha detto che se la banca centrale sostituisse i prestiti ritirati dai suoi partner occidentali con i propri prestiti, la capacità di credito russa aumenterebbe notevolmente, impedendo un declino dell'attività economica senza creare inflazione.

La Russia ha accettato di vendere petrolio all'India nella valuta sovrana dell'India, la rupia; alla Cina in yuan; e in Turchia in lira. Queste valute nazionali possono quindi essere spese per i beni e i servizi venduti da tali paesi.

Probabilmente, ogni paese dovrebbe essere in grado di commerciare nei mercati globali con la propria valuta sovrana; questo è ciò che è una valuta fiat – un mezzo di scambio sostenuto dall'accordo del popolo di accettarlo al valore per i loro beni e servizi, sostenuto dalla "piena fede e credito" della nazione.

Ma questo tipo di sistema di baratto globale si romperebbe proprio come fanno i sistemi di baratto locali, se una parte del commercio non volesse i beni o i servizi dell'altra parte. In tal caso, sarebbe necessaria una valuta di riserva intermedia che funga da mezzo di scambio.

 

Glazyev e le sue controparti ci stanno lavorando. In un'intervista tradotta pubblicata su The Saker, Glazyev ha dichiarato:

Attualmente stiamo lavorando a un progetto di accordo internazionale sull'introduzione di una nuova valuta di regolamento mondiale, ancorata alle valute nazionali dei paesi partecipanti e ai beni scambiati in borsa che determinano i valori reali. Non avremo bisogno di banche americane ed europee. Un nuovo sistema di pagamento basato sulle moderne tecnologie digitali con una blockchain si sta sviluppando nel mondo, dove le banche stanno perdendo la loro importanza.

Russia e Cina hanno entrambe sviluppato alternative al sistema di messaggistica SWIFT da cui sono state bloccate alcune banche russe. Il commentatore londinese Alexander Mercouris fa l'interessante osservazione che uscire da SWIFT significa che le banche occidentali non possono tracciare le negoziazioni russe e cinesi.

L'analista geopolitico Pepe Escobar riassume i piani per un reset finanziario eurasiatico/cinese in un articolo intitolato "Say Hello to Russian Gold and Chinese Petroyuan". Scrive:

È passato molto tempo, ma finalmente alcuni lineamenti chiave delle nuove fondamenta del mondo multipolare sono stati rivelati.

Venerdì [11 marzo], dopo una riunione in videoconferenza, l'Unione economica eurasiatica (UEE) e la Cina hanno concordato di progettare il meccanismo per un sistema monetario e finanziario internazionale indipendente. L'UEE è composta da Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Bielorussia e Armenia, sta stabilendo accordi di libero scambio con altre nazioni eurasiatiche e si sta progressivamente interconnettendo con la Belt and Road Initiative (BRI) cinese.

Per tutti gli scopi pratici, l'idea viene da Sergei Glazyev, il più importante economista indipendente della Russia ....

Abbastanza diplomaticamente, Glazyev ha attribuito la fruizione dell'idea alle "sfide e ai rischi comuni associati al rallentamento economico globale e alle misure restrittive contro gli Stati dell'UEE e la Cina".

Traduzione: poiché la Cina è una potenza eurasiatica tanto quanto la Russia, hanno bisogno di coordinare le loro strategie per aggirare il sistema unipolare degli Stati Uniti.

Il sistema eurasiatico sarà basato su "una nuova valuta internazionale", molto probabilmente con lo yuan come riferimento, calcolato come indice delle valute nazionali dei paesi partecipanti, nonché dei prezzi delle materie prime. ...

 

Il sistema eurasiatico è destinato a diventare una seria alternativa al dollaro USA, in quanto l'UEE potrebbe attirare non solo le nazioni che hanno aderito alla BRI ... ma anche i principali attori della Shanghai Cooperation Organization (SCO) e dell'ASEAN. Gli attori dell'Asia occidentale – Iran, Iraq, Siria, Libano – saranno inevitabilmente interessati.

Privilegio esorbitante o onere esorbitante?

Se questo sistema avrà successo, quale sarà l'effetto sull'economia degli Stati Uniti?

La stratega degli investimenti Lynn Alden scrive in un'analisi dettagliata intitolata "The Fraying of the US Global Currency Reserve System" che ci sarà dolore a breve termine, ma, a lungo termine, andrà a beneficio dell'economia statunitense.

L'argomento è complicato, ma la linea di fondo è che il dominio della valuta di riserva ha portato alla distruzione della nostra base manifatturiera e all'accumulo di un enorme debito federale. La condivisione del carico di valuta di riserva avrebbe l'effetto che le sanzioni stanno avendo sull'economia russa – alimentando le industrie nazionali come farebbe una tariffa, consentendo di ricostruire la base manifatturiera americana.

Altri commentatori dicono anche che essere l'unica valuta di riserva globale è meno un privilegio esorbitante che un onere esorbitante. Perdere questo status non porrebbe fine all'importanza del dollaro USA, che è troppo pesantemente incorporato nella finanza globale per essere rimosso. Ma potrebbe significare la fine del petrodollaro come unica valuta di riserva globale e la fine delle devastanti guerre petrolifere che ha finanziato per mantenere il suo dominio.

( Ellen Brown è un avvocato, presidente del Public Banking Institute e autrice di tredici libri tra cui Web of Debt, The Public Bank Solution e Banking on the People: Democratizing Money in the Digital Age. I suoi oltre 300 articoli sul blog sono pubblicati su EllenBrown.com.).

 

Delega fiscale, Lega: «Niente accordo

in maggioranza, non ci sono condizioni

per approvarla». Draghi: «Fiducia?

Valutiamo tutte le opzioni».

msn.com-il mattino-Redazione Web-(6-4-2022)- ci dice :

 

Salvini: «No nuove tasse su casa e risparmi.”

Mentre il consiglio dei ministri approva all'unanimità il Def, non è stato trovato un accordo fra FI, Lega e le altre forze di maggioranza sul pacchetto di emendamenti al Ddl delega per la riforma fiscale proposto come mediazione dal governo.

Def, il Cdm approva all'unanimità: nuovi sostegni per 4-5 miliardi, 650 milioni di incentivi per le auto.

Lega: «Non ci sono condizioni per ok a delega fiscale».

«Nonostante la buona volontà messa in campo dal centrodestra, non ci sono le condizioni, al momento, per approvare la delega fiscale: chi cercherà forzature senza accordo di maggioranza si prenderà la responsabilità di mettere in difficoltà il governo», dichiarano infatti i deputati della Lega Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli, rispettivamente capogruppo in commissione bilancio e vicepresidente della commissione Finanze alla Camera.

«Uniti nel dire No a qualsiasi aumento della tassazione sulla casa e riforma del catasto, cancellazione delle cedolari sugli affitti e tassazione dei Bot. Il parere vincolante delle commissioni permanenti - aggiungono - diventa così fondamentale per il controllo del Parlamento e il sistema duale porterebbe a una graduale cancellazione di tutti i regimi con aliquote flat e proporzionali per milioni di contribuenti».

Draghi: «Fiducia? Valutiamo».

«Sul fisco stiamo considerando tutte le possibilità», dice intanto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Cdm rispondendo a chi gli chiede se il governo stia valutando la possibilità di blindare con un voto di fiducia la delega fiscale all'esame della Camera e sulla quale la maggioranza continua a essere divisa.

Salvini: «No a nuove tasse su casa e risparmi».

E nel frattempo arriva anche la presa di posizione del leader del Carroccio, Matteo Salvini: «Ribadiamo il no della Lega a qualsiasi ipotesi di nuove tasse sulla casa o sui risparmi degli italiani».

 Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini, che oggi si è occupato dei dossier economici, come riferisce il partito.

 

 

 

 

Due anni dopo il Covid, gli occhi

rimangono saldamente chiusi.

Unz.com- RON UNZ - ( 4 APRILE 2022)- ci dice :

Con l'attenzione così fortemente focalizzata sulla guerra Russia-Ucraina, il secondo anniversario dello scoppio dell'epidemia di Covid in Occidente è passato senza molto preavviso pubblico.

Le conseguenze geopolitiche della rottura globale tra l'alleanza NATO dell'America e la Russia potrebbero essere enormi, forse annunciando la fine del dollaro USA come valuta di riserva mondiale.

 Ma la maggior parte di questo si trova ancora nel regno della mera possibilità, mentre per due anni il Covid ha già sconvolto la vita quotidiana di molti miliardi in tutto il mondo e rimodellato le economie.

Le vittime totali nel conflitto ucraino sono probabilmente ancora nelle poche decine di migliaia, ma secondo l'Economist, le morti in eccesso in tutto il mondo a causa del Covid potrebbero aver già raggiunto i venti milioni, con la quota degli Stati Uniti di quel totale che potrebbe superare 1,3 milioni.

 Se ben oltre un milione di americani sono morti direttamente o indirettamente a causa del Covid, determinare se la causa è stata naturale o causata dall'uomo rimane una domanda importante a cui rispondere.

 

Durante il primo anno dell'epidemia, una convinzione aveva preso piede che il virus fosse naturale e questo gradualmente si è indurito nell'ortodossia dell'establishment, con tutti gli scettici pubblici respinti come "teorici della cospirazione".

Ma poi lo scorso maggio, Nicholas Wade, l'ex redattore scientifico del New York Times, ha auto-pubblicato un lungo articolo che bucava quella bolla propagandistica raccogliendo le forti prove che il virus era artificiale, probabilmente rilasciato da una fuga di laboratorio presso l'Istituto di virologia di Wuhan. Numerosi giornalisti influenti hanno presto appoggiato la sua analisi, e alla fine dello stesso mese, Facebook aveva ufficialmente invertito la sua politica di censura e permesso che tali teorie fossero discusse liberamente, cambiando così ciò che due miliardi di persone in tutto il mondo erano autorizzate a leggere e scrivere.

Sebbene negli ultimi mesi non si siano verificate scoperte così drammatiche, penso che ci siano stati alcuni sviluppi che hanno spostato la nostra comprensione del virus e delle sue probabili origini.

Alla fine di febbraio, il New York Times ha dato copertura in prima pagina a un paio di nuovi preprint dei migliori ricercatori che hanno rianalizzato i primi dati sull'infezione da Wuhan.

Questi documenti hanno identificato il mercato della fauna selvatica di Huanan come il luogo geografico originale della malattia, senza concentrazione di casi precoci nelle vicinanze del laboratorio di Wuhan, situato a otto miglia di distanza dall'altra parte del fiume Yangtze.

Molti degli animali venduti in quel mercato erano quelli sospettati di essere la fonte originale del virus, quindi la copertura del Times sembrava affermare un'origine naturale piuttosto che una perdita di laboratorio.

L'Economist ha presto emesso un verdetto simile, suggerendo che la nuova analisi scientifica "robustamente" ha sostenuto che il virus si era diffuso da un mercato della fauna selvatica piuttosto che da un laboratorio, e molti altri media hanno preso questa stessa posizione.

Wade, tuttavia, mantenne la sua posizione, pubblicando presto una breve controreplica sul City Journal. Ha osservato che, sebbene il mercato rappresentasse certamente l'epicentro di dicembre dell'epidemia di Wuhan, potrebbe aver semplicemente funzionato come un amplificatore, con il suo pesante traffico pedonale giornaliero che creava un evento super-diffusore dopo che il virus era arrivato lì da altrove a Wuhan.

 

Il suo pezzo era intitolato "Giornalisti, o agenti di pubbliche relazioni?", e si è concentrato tanto sulla critica dei media quanto sulla questione del virus stesso, rimproverando l'Economist per la sua credulità e la Nuova Repubblica, un tempo influente, per la sua dichiarazione esagerata che "La teoria della fuga di notizie di laboratorio è morta".                              Ha giustamente sottolineato la notevole riluttanza della maggior parte degli scienziati e dei giornalisti a prendere posizioni pubbliche in netta discrepanza con l'ortodossia ufficiale.

Giornalisti o agenti di pubbliche relazioni?

Perché i giornalisti scientifici non riportano in modo equo le origini del Covid-19

(Nicholas Wade • City Journal • 20 marzo 2022).

Wade non era il solo a sostenere l'ipotesi della perdita di laboratorio.

 L'anno scorso Katherine Eban di Vanity Fair aveva pubblicato un articolo molto lungo e dettagliato in cui si è fortemente avvalsa di fonti dell'amministrazione Trump per sostenere che il virus era stato un prodotto del laboratorio cinese di Wuhan, e ora è tornata con un articolo di 10.000 parole mantenendo questa posizione.

Sebbene la maggior parte del suo nuovo pezzo si concentrasse sullo sfondo dell'EcoHealth Alliance senza scopo di lucro di Peter Dazsek, l'organizzazione che era servita da canale di finanziamento americano per il laboratorio di Wuhan, ha anche criticato coloro che sostengono che i nuovi studi di ricerca hanno dimostrato che il virus era naturale.

Dopo aver citato i ricercatori che hanno contestato le conclusioni dei nuovi articoli, ha osservato che uno studio pubblicato quasi contemporaneamente dallo stesso CDC cinese aveva effettivamente fornito alcune prove contrarie.

Tutti i 457 campioni di tamponi raccolti da 18 diverse specie di animali sul mercato erano risultati negativi al virus, mentre tutti i 73 test positivi erano collegati a infezioni umane, risultati pienamente coerenti con la possibilità che il mercato avesse semplicemente funzionato come super-diffusore amplificatore.

In effetti, sebbene il governo cinese abbia ufficialmente favorito una fonte naturale, due anni dei suoi ampi sforzi non sono riusciti a scoprire alcun vettore di animali di questo tipo.

 

("Questo non dovrebbe accadere": all'interno dell'organizzazione no profit a caccia di virus al centro della controversia.)

(Lab-Leak Katherine Eban • Vanity Fair • 31 marzo 2022)

La mia valutazione di questi nuovi articoli scientifici assume una posizione intermedia. Mentre la forte concentrazione di casi precoci intorno al mercato e la loro assenza intorno al laboratorio difficilmente dimostra che il primo era la fonte originale dell'epidemia, penso che sposti la presunzione sostanzialmente in quella direzione. Se il virus si fosse diffuso da una perdita accidentale di laboratorio, ci aspetteremmo naturalmente di vedere qualche modello di casi precoci in quella zona piuttosto che dall'altra parte della grande metropoli.

Tuttavia, credo che alcuni elementi molto più importanti di questi nuovi documenti di ricerca siano passati quasi del tutto inosservati nei media che coprono la storia, probabilmente perché le implicazioni non rientravano nella "finestra di Overton" di accettabilità e avrebbero inevitabilmente provocato "Crimethink".

Nel secondo paragrafo del suo recente articolo, Wade ha descritto accuratamente l'attuale quadro della discussione sui media:

Due ipotesi sono state a lungo sul tavolo.

Una è che il virus è saltato naturalmente da qualche ospite animale, come molte epidemie hanno fatto in passato.

L'altra è che è fuggito da un laboratorio di Wuhan, dove i ricercatori sono noti per aver manipolato geneticamente i virus dei pipistrelli al fine di prevedere future epidemie.

Tuttavia, per due anni ho sostenuto una terza ipotesi completamente diversa. Ho sostenuto che ci sono prove forti, forse anche schiaccianti, che l'epidemia è stata il risultato di un attacco di guerra biologica americano contro la Cina (e l'Iran), probabilmente orchestrato da elementi canaglia dell'amministrazione Trump.

Sotto questa ricostruzione, più di un milione di americani sono ora morti per il contraccolpo letale non intenzionale del nostro programma di guerra biologica di ottant'anni, un programma che ha ricevuto oltre $ 100 miliardi di finanziamenti governativi statunitensi. Sicuramente un tale scenario merita un'enorme attenzione pubblica se esiste anche la minima possibilità che possa essere corretto.

E i nuovi studi di ricerca fortemente promossi dai nostri media d'élite hanno notevolmente rafforzato questo caso. Secondo la loro analisi, l'epidemia di Covid a Wuhan è iniziata un po' più tardi di quanto si pensasse in precedenza, con il paziente Zero che probabilmente si è infettato a fine novembre o all'inizio di dicembre, circa un mese dopo la precedente data di consenso.

 

In circostanze normali, questo spostamento di alcune settimane nei tempi sarebbe completamente irrilevante, ma le implicazioni diventano esplosive se giustapposte a un'altra data nota che ho ripetutamente sottolineato nei miei articoli.

Nell'aprile 2020 ABC News ha riferito e la TV israeliana ha presto confermato che un rapporto segreto della Defense Intelligence Agency preparato nella "seconda settimana di novembre" aveva descritto un'epidemia di malattia "potenzialmente catastrofica" a Wuhan. Pertanto, questo rapporto della DIA ha descritto accuratamente l'epidemia di Wuhan settimane prima che il primo residente della Cina fosse stato infettato, un'anomalia sorprendente che ovviamente giustifica ulteriori indagini molto serie.

Fino a poco tempo fa, avevo confinato la mia analisi Covid a una lunga serie di articoli, raccolti anche insieme in un eBook liberamente scaricabile.

Ma a partire da febbraio ho fatto diverse interviste video in cui ho esposto il mio caso, e queste si sono rivelate molto più popolari di quanto mi aspettassi.

Nonostante la travolgente attenzione sulla guerra Russia-Ucraina, negli ultimi due mesi questi video sono stati visti quasi 300.000 volte, e trovo difficile credere che le informazioni importanti che presentano non siano giunte all'attenzione di una diligente giornalista investigativa come Eban né dei suoi due assistenti di ricerca mentre lavoravano insieme per preparare un lungo articolo su questioni così strettamente correlate. Ma se non ne è a conoscenza, forse qualcuno dovrebbe informarla su Twitter.

Oppure considera un altro punto che ho sottolineato nella mia serie di articoli e nelle mie video interviste. A febbraio 2020, i titoli del New York Times hanno dichiarato che l'Iran era diventato il secondo epicentro mondiale dell'epidemia di Covid, con le sue élite politiche che soffrivano molto pesantemente.

Tuttavia, né il Times né quasi nessun altro media occidentale ha mai riferito che il governo e i media iraniani hanno accusato pubblicamente l'America di aver scatenato il Covid come un attacco di guerra biologica contro il loro paese e la Cina, con l'ex presidente iraniano che ha persino presentato una denuncia ufficiale alle Nazioni Unite.

Solo il nostro canale di propaganda internazionale finanziato dal governo Radio Free Europe / Radio Liberty ha preso atto di quelle accuse iraniane estremamente gravi e le ha respinte come assurde sulla base del fatto che il virus Covid era noto per essere naturale.

Ma se Eban crede che il virus provenga da un laboratorio, sicuramente quelle accuse iraniane originali meriterebbero una menzione da qualche parte nei suoi due articoli, che ammontano a oltre 22.000 parole e coprono circa 65 pagine.

 

Sebbene i fatti ovvi riguardanti le origini del Covid che ho presentato negli ultimi due anni nei miei articoli e interviste siano stati totalmente ignorati dai nostri media occidentali, possono essere ampiamente riconosciuti altrove. Per decenni, Sergey Glazyev è stato una figura politica ed economica di alto livello in Russia, persino descritto nella sua pagina di Wikipedia come un potenziale successore del presidente Vladimir Putin.

In un'intervista a una rivista economica pubblicata pochi giorni fa, si è riferito casualmente all'attacco di guerra biologica Covid dell'America contro la Cina come se i fatti fossero ben noti a tutti nella sua cerchia:

I tentativi di Trump di limitare lo sviluppo della Cina attraverso metodi di guerra commerciale sono falliti. Allo stesso tempo, hanno fatto un boomerang negli stessi Stati Uniti. Poi gli americani hanno aperto un fronte di guerra biologico lanciando il coronavirus in Cina, sperando che la leadership cinese non avrebbe affrontato questa epidemia e il caos sarebbe sorto in Cina. Tuttavia, l'epidemia ha dimostrato la bassa efficienza dell'assistenza sanitaria e ha creato il caos negli stessi Stati Uniti. Il sistema di governo cinese ha mostrato molta più efficienza anche qui. Nel Celeste Impero, il tasso di mortalità è significativamente più basso e la pandemia è stata affrontata molto più velocemente lì.

In un mondo diviso in sfere mediatiche isolate, non sorprende che le idee considerate assolutamente impensabili in alcuni circoli politici siano trattate come evidenti in altri.

Il Prof. John Mearsheimer dell'Università di Chicago è uno dei più illustri politologi americani.

Nel 2016 ha tenuto una conferenza di 75 minuti descrivendo le politiche estremamente provocatorie dello stato cliente ucraino dell'America e avvertendo che tale totale disprezzo per i legittimi interessi di sicurezza nazionale della Russia alla fine avrebbe provocato una forte reazione russa.

 La sua analisi preveggente è stata ignorata da tutti i nostri politici e ha languito su Youtube per sei anni fino a quando i recenti eventi gli hanno improvvisamente portato più di 24 milioni di spettatori in tutto il mondo, un pubblico probabilmente accompagnato da poche serie presentazioni di politica estera nella storia di Internet. Il nostro attuale disastro avrebbe potuto essere evitato se le sue opinioni fossero state prese sul serio in passato.

Spero che un'indagine adeguata sulle vere origini della devastante epidemia di Covid e sugli enormi rischi creati dai nostri programmi di guerra biologica esistenti non segua una simile sfortunata traiettoria.

 

 

 

 

I ragazzi bianchi sono disposti a

morire in difesa della discoteca gay?

Unz.com- E. MICHAEL JONES - (29 MARZO 2022)- ci dice :

 

Come se fosse determinato a dare credito a coloro che affermano di soffrire di demenza, il presidente Biden ha effettuato l'accesso al suo account Twitter e ha commentato:

Putin ha il coraggio di affermare che sta de-nazificando l'Ucraina. Questa bugia non è solo cinica; è osceno. Il presidente Zelensky è stato eletto democraticamente. Egli è ebreo; la famiglia di suo padre fu spazzata via nell'Olocausto nazista.

Biden sta dando espressione a quella che potrebbe essere definita la scuola a priori di politica estera, secondo la quale può dedurre una dichiarazione sulla realtà da principi astratti.

Quindi, non ci possono essere nazisti in Ucraina perché il suo presidente è ebreo.

 Un altro membro di questa scuola di politica estera è l'esperto neocon cattolico George Weigel, che ha detto più o meno la stessa cosa, respingendo qualsiasi riferimento ai nazisti reali nelle unità dell'esercito ucraino come la Brigata Azov come chimere evocate dalle teorie della cospirazione.

Una delle caratteristiche più sconcertanti dell'attuale guerra in Ucraina è l'alleanza tra ebrei e nazisti che costituisce il suo attuale governo.

Quando Weigel si è trovato di fronte a questo fatto, lo ha liquidato come un pezzo intrinsecamente impossibile di "prevaricazione", proprio come aveva fatto il presidente Biden, che normalmente si trova dall'altra parte dello spettro politico:

 

L'Ucraina è un paese con un presidente democraticamente eletto di origine ebraica la cui prima lingua era il russo. Dire, come ha fatto Putin, che quest'uomo e il governo che guida richiedono la "denazificazione" hanno fissato un nuovo minimo per la prevaricazione del Cremlino.

Come per superare i suoi mentori ebrei Max Boot e Bill Kristol, che hanno anche chiesto l'intervento militare in Ucraina e il cambio di regime in Russia, Weigel si batte il petto in modo ancora più bellicoso, chiedendo che l'amministrazione Biden "riversi aiuti occidentali in Ucraina. . . . comprese le armi anticarro e antiaeree", assicurando che persone innocenti moriranno in un futile tentativo di fermare un'invasione russa che ha già decapitato l'esercito ucraino.

Come i suoi mentori ebrei, Weigel fa queste richieste dai confini sicuri della sua scrivania presso il suo think tank di Washington, l'Ethics and Public Policy Center.

Nel fare queste affermazioni, Weigel deve sicuramente sapere che il presidente Zelensky ha chiesto ai volontari di prendere i loro AK-47 e difendere la discoteca gay conosciuta come Ucraina, ma al momento della stesura di questo documento né Weigel, né Boot, né Kristol hanno annunciato piani per volare a Kiev.

Ma siamo onesti qui.

Weigel, Boot e Kristol potrebbero non essere semplicemente vigliacchi spregevoli che vogliono che i goyim muoiano per la loro agenda; possono essere vigliacchi spregevoli che sono sinceramente confusi, perché la situazione è certamente confusa.

Perché gli ebrei dovrebbero allearsi con i nazisti?

 L'affermazione sembra a priori assurda.

È assurdo quanto affermare che c'erano 13 laboratori di armi biologiche in Ucraina, un'affermazione che è stata sonoramente denunciata dai fact checker, fino a quando Victoria Nuland ha fatto la stessa affermazione in una testimonianza davanti al Senato degli Stati Uniti, perché a differenza dei fact checker che sono pagati per mentire, Nuland è pagato per mentire a meno che non stia testimoniando sotto giuramento.

 Dove sono i fact checker quando abbiamo bisogno di loro per contestare l'affermazione ovviamente falsa che gli ebrei si abbasserebbero mai a lavorare con i nazisti?

Bene, stiamo ancora aspettando, e non stiamo trattenendo il respiro perché non accadrà. La realtà è intervenuta cancellando un'altra categoria della mente la cui durata di conservazione come propaganda è appena scaduta.

La prima crepa in questa diga si è verificata quando Facebook ha cambiato la sua politica di incitamento all'odio.

 La stessa piattaforma che vietava ai nazisti di diffondere il loro odio ora permetteva ai suoi seguaci di elogiare i nazisti, purché quei nazisti diffondessero il loro odio mentre combattevano sotto il presidente ebreo dell'Ucraina.

 Lo stesso vale per le minacce di morte, che ora vanno decisamente bene finché i colpi al petto di Washington come Lindsey Graham chiedono impunemente la morte di Vladimir Putin, come Graham ha fatto impunemente sul suo account Twitter.

In poco tempo, tuttavia, gli stessi media mainstream che non potevano più negare la realtà decisero invece di far girare ciò che non potevano più negare. E così leggiamo sul Washington Post che i nazisti "sono stati reclutati da gruppi come il Battaglione Azov, un movimento paramilitare e politico ucraino nazionalista di estrema destra".

 Il Post ha poi continuato a dirci che la Brigata nazista Azov "è stata assorbita nella guardia nazionale ucraina nel 2014 ed è stata una base per la falsa affermazione di Putin che il governo ucraino è gestito da neonazisti".

Aspetta un attimo, nessuno, tanto meno Vladimir Putin, sostiene che "il governo ucraino è gestito da neonazisti". L'affermazione è che gli ebrei che gestiscono il governo hanno incorporato brigate naziste nel loro esercito, che è ciò che il Post ha appena ammesso nel suo articolo. Allora perché questa è una falsa affermazione?

È falso perché il Post ha deliberatamente sbagliato ciò che sta realmente accadendo? Il Post continua dicendo che "Sebbene Azov rimanga un movimento marginale in Ucraina, è un marchio più grande della vita tra molti estremisti. Ha apertamente accolto gli occidentali nei suoi ranghi attraverso siti di supremazia bianca. Adesivi e patch Azov sono stati visti in tutto il mondo. . .."

 

Poi le cose diventano davvero confuse:

perché i suprematisti bianchi occidentali e i neonazisti, per la maggior parte, non sostengono l'attuale governo ucraino – e non semplicemente a causa del suo divieto di antisemitismo, dell'eredità ebraica del presidente Volodymyr Zelensky o di altre questioni specifiche.

L'Ucraina è una democrazia in via di sviluppo, a cui gli estremisti di estrema destra si oppongono in quanto contraria ai governi fascisti che vogliono vedere. Come ha scritto l'amministratore di un popolare gruppo di chat neonazista tedesco e inglese mentre esortava i membri a unirsi ad Azov, "Non sto difendendo l'Ucraina, sto difendendo il nazionalsocialismo".

A questo punto l'ADL è stata coinvolta, ma l'organizzazione che ha demonizzato i critici del comportamento ebraico come antisemiti e neonazisti è riuscita solo a confondere ancora di più le acque. Il 4 marzo, la Anti-Defamation League ha pubblicato un articolo di Andrew Srulevitch, il suo direttore degli affari europei, nel tentativo di disinnescare il sempre più imbarazzante problema nazista in Ucraina.

 Il 15 marzo il CEO di ADL Jonathan Greenblatt ha ripubblicato l'articolo nel tentativo di spiegare come "teorie cospirative antisemite e altra disinformazione" che collegano Zelensky e la neonazista Brigata Azov si stiano "diffondendo sulla scia dell'invasione".

Al fine di minimizzare l'attuale culto di Stefan Bandera e il sostegno al nazismo in Ucraina, l'ADL ritiene necessario riscrivere un pò'di storia e così facendo finisce per promuovere la negazione dell'Olocausto.

 L'articolo di Srulevitch prende la forma di un Q&A con David Fishman, professore di storia ebraica al Jewish Theological Seminary che è anche membro del comitato accademico dello United States Holocaust Memorial Museum.

"Abbiamo visto marce illuminate da fiaccolate nel mezzo di [Kiev] con le bandiere rosse e nere dell'UPA ... e le foto di Stepan Bandera, che si alleò con i nazisti durante la seconda guerra mondiale", chiede Srulevitch. "Non è questa la prova del nazismo in Ucraina?"

"Per i nazionalisti ucraini, UPA e Bandera sono simboli della lotta ucraina per l'indipendenza ucraina. L'UPA si alleò con la Germania nazista contro l'Unione Sovietica per ragioni tattiche – non ideologiche – ", risponde Fishman.

Quindi, i nazisti ora stanno bene con l'ADL?

No, sarebbe troppo semplice e troppo vicino ad ammettere che l'attuale situazione in Ucraina contraddice tutto ciò che l'ADL afferma di rappresentare.

Quindi, secondo la lettura di Fishman, "allearsi con i nazisti" è ancora "imperdonabile in qualsiasi circostanza" perché "gli storici hanno documentato che i nazionalisti ucraini hanno partecipato insieme ai tedeschi all'assassinio di molte migliaia di ebrei in Ucraina", secondo Fishman.

Ok, questo significa che dobbiamo condannare il governo Zalensky allora, giusto?

 Beh, no, questa non è nemmeno la posizione dell'ADL perché la stessa Brigata Azov che discendeva da "nazionalisti ucraini" che "hanno partecipato insieme ai tedeschi all'assassinio di molte migliaia di ebrei in Ucraina" e sfoggiano svastiche sui loro caschi non sono davvero nazisti perché "si sono alleati con la Germania nazista contro l'Unione Sovietica per ragioni tattiche – non ideologiche".

Quindi, solo per contestualizzare questo, i camionisti canadesi che protestavano contro le restrizioni COVID sono nazisti perché "Honk Honk equals Heil Hitler", come ha detto un membro ebreo del Parlamento, ma le persone che si identificano apertamente con il nazismo e i suoi obiettivi non sono perché stanno lavorando con gli ebrei, che hanno privilegi ebraici, il che consente loro di rendere la verità l'opinione di coloro che controllano i media attraverso organizzazioni come l'ADL.

Capito? No? Beh, non sentirti male. Non capisco neanche. Pieno di perplessità, sono stato sollevato di ricevere un invito a prendere parte a un dibattito sulla situazione ucraina sponsorizzato dalla Fondazione Scandza.

Sicuramente, potremmo andare a fondo di questo in un dibattito libero e aperto. Poiché Frodi Mitjord, il fondatore di Scandza, aveva difficoltà a restringere l'argomento, ho proposto il mio: "I nazionalisti bianchi dovrebbero venire in aiuto degli ebrei e dei nazisti che stanno usando il popolo ucraino per far avanzare l'agenda della NATO contro la Russia".

Per qualche ragione Frodi ha modificato la mia formulazione in "I nazionalisti dovrebbero sostenere l'Ucraina".

 Perché questa reticenza a parlare di bianchezza in tutti i luoghi del Forum Scandza, l'ultima operazione del ragazzo bianco? Con l'avvicinarsi del giorno del dibattito, l'argomento è stato castrato di nuovo semplicemente in un dibattito sull'Ucraina, fino a quando non ho insistito affinché l'argomento originale fosse ripristinato, cosa che non era.

Greg Johnson, il mio avversario nel dibattito, sembrava altrettanto riluttante a usare la parola bianco, costringendomi a riportare la discussione alla realtà citando qualcosa di apropos che aveva già scritto. Nazionalismo bianco, secondo Johnson:

dovrebbe essere una prospettiva politica monotematica. Il nazionalismo bianco è per gli interessi dei bianchi e contro gli interessi dei nostri nemici razziali. Periodo. Tutto il resto è al di là del punto. Ciò significa che i nazionalisti bianchi devono lavorare per unire tutti i bianchi in una comunità razziale autocosciente, radunandosi attorno ai nostri interessi razziali comuni. Il nazionalismo bianco ha un solo messaggio per gli omosessuali: gli omosessuali bianchi hanno interessi più importanti in comune con gli altri bianchi di quanto non facciano con gli omosessuali non bianchi.

Dobbiamo resistere a cadere per qualsiasi forma della strategia divide et impera usata dai nostri nemici per distruggere la nostra solidarietà come preludio alla distruzione della nostra razza.

Le battaglie tra gay ed etero, uomini e donne, pagani e cristiani, nordici e mediterranei, celti e WASP, tedeschi e slavi, ecc. non hanno posto nel movimento nazionalista bianco. Questi saranno sempre usati dai nostri nemici per dividerci e sovvertirci.

Durante il dibattito, ho chiesto al signor Johnson perché sostiene di mettere gli slavi contro gli slavi quando è contrario a mettere i tedeschi contro gli slavi.

Se la razza è la questione fondamentale in questo conflitto, potrebbe dirci se gli ucraini sono bianchi o se i russi sono bianchi. Non ho mai avuto una risposta a questa domanda, per ragioni di cui parlerò più avanti, perché questo passaggio non riguarda la razza, riguarda l'omosessualità e il tentativo di Johnson di rendere l'omosessualità una parte accettabile del movimento nazionalista bianco.

A questo punto, ho iniziato a capire che questa conversazione non riguardava davvero la razza.

Durante il dibattito, la mia tazza e il mio papillon erano chiaramente visibili in un modo che il volto di Johnson e qualsiasi cosa indossasse non lo erano. Invece di un video dal vivo, Johnson ha messo su un'icona di Giano con i suoi due volti rivolti in direzioni opposte, che ricorda anche il simbolo di Epimeteo e Prometeo, ma ancora più indicativo della natura bifronte dell'uomo di cui avrei dovuto discutere.

Il segno infallibile che hai a che fare con un commissario arriva quando il rappresentante del movimento – che si tratti di conservatorismo o nazionalismo bianco – annuncia che è tempo di allargare il movimento per includere gli omosessuali.

Questo è ciò che Charlie Kirk ha fatto qualche anno fa per il conservatorismo; Greg Johnson ha fatto la stessa cosa per il nazionalismo bianco. Il commissario in questione potrebbe farlo per motivi personali, o potrebbe farlo per soldi. Kirk è un Kochsucker.

 Johnson è un promotore dell'agenda omosessuale, e fino a quando non ci dice perché, siamo liberi di congetturare che potrebbe essere perché sta ricevendo soldi o per ragioni più personali.

Nel corso del dibattito, tuttavia, Johnson ha chiarito di essere un accanito sostenitore della discoteca gay conosciuta come Ucraina.

Johnson è un altrettanto accanito sostenitore della narrativa dell'impero americano. Quando ho detto che sembrava come se stesse ascoltando la CNN, ha categoricamente negato di aver mai visto la copertura della guerra di quella rete. Ha persino approvato i fact checker come una buona fonte di informazioni, mentre allo stesso tempo denunciava tutto ciò che ho menzionato come propaganda russa, compresi luoghi comuni come il ruolo di Victoria Nuland nel colpo di stato del 2014 che ha rovesciato il governo democraticamente eletto dell'Ucraina.

Il che mi porta al mio punto principale. La posizione di Johnson sull'Ucraina è identica a quella dei neocon ebrei come Max Boot e Bill Kristol.

 La fedeltà finale di Johnson non risiede nei nazionalisti bianchi, ma nell'impero americano, perché quell'impero sostiene sia l'omosessualità che la narrativa razziale.

Come il Giano bifronte che ha scelto come suo simbolo durante il nostro dibattito, Johnson è doppiamente disposto a sposare il nazionalismo bianco mentre usa i suoi sostenitori per promuovere la causa del Grande Satana che presiede la discoteca gay.

Forse è per questo che parlare con Greg Johnson è come parlare con il diavolo.

 Non è solo perché è così ardente nel difendere le politiche del Grande Satana.

 (Se qualcuno dei miei amici satanisti è offeso da questo paragone, mi scuso).

 Dico questo perché ho letto il Faust di Goethe, e in quel dramma Mefistofele si descrive nel modo seguente: "Ich bin der Geist der stets verneint". Che si traduce approssimativamente come "Io sono lo spirito che nega costantemente tutto ciò che dici".

Qual è la migliore caratterizzazione che posso dare della sua performance nel dibattito. Come il signor Johnson deve sapere da quando era cattolico che studiava filosofia, il male è la privazione dell'essere.

Ogni volta che facevo una dichiarazione che corrispondeva a una categoria di realtà, come le mie affermazioni sulla Nuland, Johnson si sentiva in dovere di derubare quella dichiarazione del suo essere negando. Ci sono ovvie connessioni tra lo stile di dibattito di Johnson e la sterilità dei rapporti omosessuali, ma queste mi sono diventate evidenti solo dopo il fatto. Nel calore della logomachia, tutto ciò che potevo provare era un senso di esasperazione, che diventerà evidente se Frodi pubblicherà mai la registrazione del nostro dibattito.

 

Intuendo prima del fatto che questo potrebbe essere il caso, ho creato la mia dichiarazione di apertura intorno a una breve rassegna della storia ucraina nel tentativo di dimostrare che il conflitto non aveva nulla a che fare con la razza, come il termine è attualmente inteso.

Il paese che chiamiamo Ucraina è una terra di confini in costante cambiamento che è diventato un paese indipendente solo nel 1991. Durante il tardo periodo classico e il primo periodo bizantino, l'Ucraina era conosciuta come Khazaria, dopo la tribù che si convertì al giudaismo nel 9esimo secolo.

Nel 1236 Nicholas Donin, un rabbino che si era convertito al cattolicesimo, incontrò Papa Gregorio IX e gli chiese se sapeva delle bestemmie nel Talmud. Pieno di indignazione, Papa Gregorio si rivolse a Raimondo Penaforte, allora capo del neonato ordine domenicano, e gli disse di organizzare una campagna per convertire gli ebrei.

La campagna arruolò San Tommaso d'Aquino, che scrisse la Summa Contra Gentiles con questo scopo in mente, così come Raimondo Martini il cui contributo fu Pugio Fidei adversos Iudeos et Mauros (Il pugnale della fede contro ebrei e mori), e culminò nella Disputa di Tortosa, che ebbe luogo dal 1413 al 1414.

La disputa ebbe conseguenze disastrose per gli ebrei che dissimularono le bestemmie che gli ex rabbini denunciarono. Il fatto che non fossero in grado di dare una difesa razionale della loro religione portò a conversioni di massa da parte degli ebrei.

Entro la fine del 15esimo secolo, l'Europa occidentale era effettivamente Judenrein perché gli ebrei che vivevano lì si erano convertiti al cristianesimo o, cosa più importante per i nostri scopi, si erano trasferiti in Polonia, i cui confini a quel punto includevano quella che ora è l'Ucraina.

A partire dal 1264 con la promulgazione dell'Atto di Kalisz da parte del duca Boleslao il Pio, la nobiltà polacca concesse agli ebrei diritti legali senza precedenti, trasformando l'Ucraina nel paradisus Iudeorum.

Gli ebrei ricambiarono abusando dei loro privilegi e schiavizzando la popolazione contadina attraverso i monopoli di cui godevano nell'usura e nella produzione di alcol.

Quattro secoli dopo, l'inevitabile reazione arrivò nel 1648 quando l'hetman cosacco Bogdan Chmielnicki inaugurò una serie di pogrom che alla fine fecero precipitare l'Ucraina in guerra e rivoluzione.

 Secondo Wikipedia, "Khmelnytsky era un piccolo nobile e ufficiale cosacco che, [era] incapace di ottenere giustizia per i torti subiti per mano polacca".

 Secondo Heinrich Graetz, il padre della storiografia ebraica, un ebreo di nome Zachariah Sabilensky "gli aveva giocato un trucco con cui era stato derubato di sua moglie e delle sue proprietà. Un altro lo aveva tradito quando aveva raggiunto un'intesa con i Tartari. Oltre alle ferite che la sua razza aveva subito dai contribuenti ebrei in Ucraina, aveva quindi dei torti personali da vendicare.

 

I pogrom di Chmielnicki ebbero luogo circa tre decenni dopo che il termine bianco fu usato per la prima volta per descrivere gli esseri umani in un'opera teatrale sulle piantagioni di tabacco della Virginia.

Il termine bianco come descrizione di gruppi di persone non aveva alcun altro posto sulla terra diverso dalle colonie britanniche in Nord America, e non aveva alcuna attinenza con i pogrom di Chmielnicki o qualsiasi altro conflitto nel regno di Polonia e Lituania, dove le linee di faglia erano etniche e religiose.

 

Dopo la prima spartizione della Polonia nel 1791, l'Ucraina divenne la parte meridionale di una regione in gran parte ebraica conosciuta come la Pale of the Settlement. Secondo l'Enciclopedia Britannica, "il Pale aveva una popolazione ebraica di oltre cinque milioni e rappresentava la più grande componente (40%) della popolazione ebraica mondiale in quel momento".

Nonostante ciò che hanno sofferto per mano di Chmielnicki, la popolazione ebraica nel Pale è aumentata del 300% durante il periodo che si estendeva dal 1795 al 1918.

 

Dopo la spartizione della Polonia, la Russia si svegliò per trovarsi la casa di 1.600.000 ebrei sul loro confine cruciale con l'Occidente e tutte le ideologie radicali che circolavano lì durante il 19esimo secolo.

Gli ebrei che avevano controllato intellettualmente con l'ascesa del movimento chassidim che seguiva la disillusione che gli ebrei provavano per la conversione di Shabbetai Zevi all'Islam nel 1666 erano ora esposti al pensiero dell'Illuminismo tedesco in una lingua più vicina allo yiddish che gli ebrei parlavano che alla lingua dei loro vicini russi.

Secondo Wikipedia, "La maggior parte degli ebrei non poteva dedicarsi all'agricoltura a causa della natura del Pale, ed erano quindi prevalentemente mercanti, artigiani e negozianti". Solzhenitsyn, tuttavia, racconta una storia diversa in Duecento anni insieme. Gli ebrei si rifiutarono di impegnarsi nel lavoro fisico. Quando il governo zarista diede loro cavalli e aratri, li vendettero immediatamente e vissero dei soldi che guadagnavano dalla vendita oltre all'usura e alla vendita di alcol, che erano le loro normali fonti di reddito.

Le università che lo Zar fondò nel 19esimo Secolo la Russia divennero focolai di sovversione rivoluzionaria dal momento in cui iniziarono ad accettare gli ebrei come studenti. Secondo l'account di Wikipedia, "La grande popolazione ebraica era legata da numerose disabilità legali e, dal 1881, vittima di ricorrenti ondate di pogrom".

Mancava dall'account di Wikipedia il ruolo che gli studenti ebrei radicali hanno svolto nell'assassinio dello Zar, un atto che è stato compiuto da Narodnaya Volya, che persino Richard Pipes definisce un'organizzazione terroristica ebraica.

Il terrorismo ebraico portò a pogrom, che portarono alla migrazione di massa verso gli Stati Uniti, dove gli ebrei nutrirono il loro animus ancestrale contro la Russia e desiderarono vendetta.

Gli ucraini avevano le loro ragioni per desiderare vendetta.

Nel 1925 Stalin inviò Lazar Kaganovich in Ucraina per sradicare il nazionalismo e promuovere l'industrializzazione, compresa l'industrializzazione dell'agricoltura.

Il risultato fu l'Holodomor del 1932-3 durante il quale 4 milioni di ucraini morirono di fame.

A causa dell'Holodomor, i tedeschi che invasero l'Unione Sovietica nel 1941 furono "accolti come liberatori da parte della popolazione ucraina".

Uno di questi ucraini era Stefan Bandera, che finì per collaborare con le SS Einsatzgruppen e uccidere un gran numero di ebrei e polacchi.

 

Le due forze in cerca di vendetta si sono riunite nel 2014 quando i neocon ebrei che controllano la nostra politica estera sotto la direzione di Victoria Nudelman, moglie di Robert Kagan, hanno rovesciato il governo democraticamente eletto dell'Ucraina con l'aiuto di guerrieri per procura composti dalle brigate banderite di quella nazione.

 Il presidente ebreo dell'Ucraina è ora uno dei maggiori sostenitori della progenie di Bandera, che ora costituisce la Brigata Azov, che ora chiede il sostegno internazionale per combattere per l'"etnostato" noto come Ucraina contro i russi.

La nuova era della storia ucraina è iniziata quando l'Ucraina è emersa come nazione dalle macerie dell'Unione Sovietica nel 1991.

Gli stessi neoconservatori ebrei che hanno promesso a Mikhail Gorbaciov che non avrebbero esteso la NATO di un pollice a est hanno rovesciato il governo legittimamente eletto dell'Ucraina nel 2014 e installato un fantoccio ebreo come suo nuovo presidente.

Quel burattino ebreo è stato sostituito dall'attuale burattino ebreo, che suona il pianoforte con il suo pene e ora tiene in ostaggio il popolo ucraino.

Come dimostra la storia che ho raccontato, l'attuale conflitto in Ucraina non ha nulla a che fare con la razza, ma ha molto a che fare con la storia ebraica dell'Ucraina e il desiderio degli ebrei di usare il popolo ucraino ancora una volta come scudi umani per far avanzare la loro agenda.

Questo è letteralmente il caso di Mariopol, dove i guerrieri nazisti degli ebrei si rifiutano di lasciare che la popolazione civile russa lasci la città.

Tutte queste affermazioni possono essere suffragate da video su Internet, e tutte sono state contestate da "der Geist der stets verneint" durante il nostro dibattito.

Dopo il colpo di stato che Victoria Nuland ha organizzato nel 2014, l'Ucraina è diventata la discoteca gay che Greg Johnson, per ragioni a lui solo note, ha difeso nel nostro dibattito.

Come chiarisce il video di Henry Hoeft che ho citato durante il dibattito, gli stessi ebrei che stanno trasformando i civili ucraini in scudi umani stanno usando i ragazzi bianchi che si sono offerti volontari per difendere la discoteca gay come carne da cannone.

"Stanno cercando di mandarci a Kiev senza fottute armi". La gente deve smettere di venire qui. È una trappola, e non ti permettono fottutamente di andartene".

Dopo che il gruppo di mercenari di Hoeft disse ai nazisti che non stavano andando disarmati a Kiev, fu detto loro di "tirarsi fuori da lì o ci avrebbero sparato alle spalle".

Abbiamo in Ucraina un replay di Charlottesville, dove persone come il signor Johnson hanno esortato i ragazzi bianchi a raccogliere lance e caricare il nido di mitragliatrici.

Ciò che era stupido allora è suicida ora.

 

In definitiva, questa discussione non riguarda la razza. Riguarda il sostegno di Mr. Johnson alla discoteca gay tanto quanto l'opposizione religiosa della Russia alla discoteca gay.

 L'Ucraina è la provincia più orientale della discoteca gay.

La Russia sta combattendo in Ucraina a causa di questo fatto, non a causa delle differenze razziali.

Sappiamo che il signor Johnson promuove la discoteca gay, ma quando gli ho chiesto durante il dibattito se avesse comprato il suo biglietto per Kiev, ha detto che non aveva intenzione di andare in Ucraina a combattere per ciò in cui crede.

E, in effetti, perché dovrebbe farlo quando implorando un "sostegno materiale", può convincere altri ragazzi bianchi ad andare laggiù e morire al suo posto?

 

 

 

 

Mosca accusa: “Kiev paga 25 dollari a

persona per fare riprese inscenate,

gli ucraini vogliono passare per vittime.”

msn.com-lastampa.it-(7-4-2022)- ci dice :

 

AFP UKRAINE-RUSSIA-CONFLICT.

«Le autorità ucraine stanno intensificando una campagna per diffondere accuse deliberatamente false contro i militari russi, il che solleva dubbi sulla sincerità delle dichiarazioni di Kiev di voler risolvere la crisi attraverso la diplomazia».

A dichiararlo è l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov in un'intervista a Newsweek ripresa dalla Tass.

 «Ogni giorno, le autorità ucraine intensificano la loro campagna di disinformazione anti-russa, lanciando accuse infondate di presunte atrocità e crimini di guerra delle forze armate russe. A giudicare dalla retorica, la leadership dell'Ucraina è guidata non tanto dalla preoccupazione per la popolazione civile quanto dal desiderio di assicurarsi l'immagine di una "vittima" e screditare il nostro paese», aggiunge assicurando di sapere «per certo che il regime di Kiev sta preparando un altro contenuto provocatorio sulla morte di civili nella regione di Kharkov, presumibilmente come risultato delle azioni delle forze armate russe».

 «Le persone - afferma - vengono pagate 25 dollari per partecipare alle riprese inscenate».

 E «la reazione di alcuni paesi ai tragici eventi nella città di Bucha è sorprendente - prosegue l'ambasciatore russo negli Stati Uniti ripreso dalla Tass - senza preoccuparsi di capire cosa sia successo, i colleghi hanno dato la colpa di tutto all'esercito russo. Le incongruenze che indicano la natura fabbricata dell'azione sono ignorate».

Antonov, infatti, ricorda «che il 31 marzo, il sindaco della città di Bucha [Anatoly] Fedoruk ha dichiarato il ritiro delle truppe russe e non ha detto una parola sui residenti colpiti. Le prime accuse sono apparse sui media occidentali solo il 3 aprile».

 «Sembra improbabile che nessuno abbia notato i corpi morti che giacevano sulle strade per 4 giorni», sottolinea il diplomatico. «Il primo aprile - ricorda - sono arrivati i rappresentanti del servizio di sicurezza dell'Ucraina e della polizia nazionale. Hanno annunciato la loro intenzione di liberare il territorio dai complici russi. I radicali ucraini hanno persino chiesto l'esecuzione dei cittadini comuni che non hanno segni di identificazione speciali».

Antonov nota che «il ministero della Difesa russo ha anche le prove dei terribili crimini pianificati dalle autorità ucraine nelle regioni di Sumy e Kiev».

E «tutto questo accade proprio mentre la parte ucraina ha espresso la sua disponibilità a riaffermare il suo status di non nucleare, non blocco e neutrale. Per tutti i paesi, questo è estremamente importante. In questo contesto, la sincerità delle dichiarazioni di Kiev sul desiderio di cercare modi per risolvere la crisi diplomaticamente è molto discutibile», conclude.

 

 

 

 

"I cadaveri? Gli inglesi...".

 La propaganda russa su Bucha.

msn.com-ilgiornale.it-Alessandro Ferro - (7-4-2022)- ci dice:

 

Continua la propaganda più falsa e becera possibile che le tv russe, agli ordini del signor Vladimir Putin, fanno alla loro popolazione ormai assuefatta, succube e che offende l'intelligenza di chi, invece, non la pensa così e non cade negli sporchi trabocchetti. Pur di salvare la faccia e discolparsi dal massacro, media e tv russi affermano che il disastro di Bucha in realtà sarebbe stata opera nientemeno che degli inglesi.

La rivelazione choc è stata fatta dal giornalista della Bbc Francis Scarr, che per lavoro deve conoscere a memoria tutto quello che trasmette la televisione russa.

“C'è perfino chi sostiene che Bucha sia stata scelta per una messa in scena perché la sua pronuncia ricorda la parola butcher, macellaio - racconta al Messaggero -

Un commentatore lo ha descritto come un lavoro di professionisti, forse inglesi. Sono i migliori in questo. Sanno come piazzare i corpi e creare un'immagine perfetta per colpire la coscienza".

Le accuse all'Occidente non globalista.

Scarr non si è stupito quando ha sentito pronunciare da Putin le parole sulla denazificazione dell'Ucraina.

 Le tv russe vanno avanti in questo modo da anni, almeno dal 2014.

Quelle più vicine al Cremlino negano quanto stia accadendo quotidianamente parlando della Russia "come vittima" oltre ad accusare l'Occidente di aver "orchestrato una operazione speciale per screditare Mosca".

Ma perché i russi ce l'hanno con gli inglesi? Il giornalista spiega che convivono motivi di attualità e altri storici: quelli di più recenti sono dovuti alla ferma condanna di Londra sugli attacchi in Ucraina, basti pensare come si sta prodigando Boris Johnson per dare una concreta mano d'aiuto a Zelenky.

Le motivazioni antiche affondano invece le loro radici nei tempi dell'impero britannico e nella Russia di Stalin, quando gli inglesi erano visti come spie.

Ora ho sentito dire che l'MI5 (servizio di sicurezza britannico, ndr) stava giocando un ruolo importante nel perorare la causa ucraina a Washington e Bruxelles. Per loro rimaniamo un popolo di cui è meglio non fidarsi".

Cosa succede nei programmi tv russi.

Video: "Accogliamo chi scappa dalla guerra e gli altri no" (Mediaset).

Ma cos'è che viene dato in pasto ai cittadini di Mosca, San Pietroburgo e di tutte le altre città di una nazione così sconfinata?

 "Da quanto la guerra è iniziata il palinsesto è cambiato completamente - spiega Scarr al Messaggero.

Se prima c'erano un paio di talk show politici e il resto era intrattenimento, "dal 24 febbraio c'è solo propaganda, tra notiziari e approfondimento".

Il copione è uguale praticamente in ogni canale di stato, dove c'è un conduttore con alcuni ospiti che si alternano e battono chiodo soltanto su due tematiche, "la de-nazificazione dell'Ucraina e le colpe dell'Occidente".

 Non vogliono sentirsi isolati e se la prendono con chi sta bloccando la loro economia: Europa, Stati Uniti e Gran Bretagna, che "dicono di rappresentare la comunità globale ma non è vero perché il resto del mondo è dalla nostra parte".

Cosa potrebbe fare Putin.

Gli ospiti in studio vengono ben istruiti a diffondere le più assurde teorie possibili: alcune sono del tutto ridicole "ma contribuiscono a creare questo senso di sfiducia verso di noi.

 Bisogna prestare attenzione al presentatore perché è lui che segue il copione del governo", spiega il giornalista della Bbc.

Purtroppo, ben due terzi della popolazione russa si forma un'opinione in questa maniera perché la televisione è la loro fonte primaria di informazione, più di siti e giornali. E una via d'uscita non sembra esserci ".

A chi dice che Putin deve essere sconfitto militarmente rispondo che è un uomo che premerebbe il bottone nucleare se si sentisse sotto minaccia. Ha tagliato i ponti con l'Occidente, non si arrenderà", conclude.

 

 

 

FDA rilascia ultimo Faldone di Documenti Pfizer

relativo al Covid-19 su Ordine del Tribunale.

Conoscenzealconfine.it -( 7 Aprile 2022)- Davide Donateo- ci dice :

 

La Pfizer era a conoscenza dell’ADE indotto dal vaccino e ha collaborato per coprire il tutto.

Il faldone di oltre 11.000 pagine di documenti, pubblicato il 1° aprile, rivela che Pfizer e la FDA erano a conoscenza dell’ADE indotto dal vaccino e hanno collaborato per coprirlo, rilasciando la falsa dichiarazione: “non sono stati sollevati nuovi problemi di sicurezza”. Fidati della scienza…

E, come di consueto, il grande pubblico non ha avuto modo di sentire una sola parola dai media mainstream sulle ultime rivelazioni dai documenti non redatti. Qui tutti i documenti (icandecide.org/pfizer-documents/).

Tra il 2021 e l’inizio del 2022 abbiamo pubblicato numerosi articoli evidenziando il rischio elevato di ADE.

In particolare questo studio (LA CATASTROFE ALLE PORTE. STUDIO SUL THE JOURNAL OF INFECTION: RISCHIO ALTO DI ADE PER I VACCINATI) avrebbe già da solo dovuto destare la preoccupazione dell’intera comunità scientifica e dei media che invece restarono in silenzio.

 Anzi furono moltissimi gli articoli di Fact checking miranti a depotenziare la gravità della notizia.

Questo studio ha rivelato al mondo notizie terrificanti:

Il potenziamento dell’infezione dipendente da anticorpi (ADE) è un problema di sicurezza per le strategie vaccinali.

 In una recente pubblicazione, Li et al. (Cell 184: 1-17, 2021) hanno riferito che gli anticorpi che aumentano l’infezione diretti contro il dominio N-terminale (NTD) della proteina spike di SARS-CoV-2, facilitano l’infezione da virus in vitro, ma non in vivo. Tuttavia, questo studio è stato eseguito con il ceppo Wuhan/D614G originale (mai isolato tra l’altro).

Tuttavia, nel caso della variante Delta, gli anticorpi neutralizzanti hanno un’affinità ridotta per la proteina spike, mentre gli anticorpi facilitatori mostrano un’affinità sorprendentemente aumentata.

Pertanto, l’ADE può essere una preoccupazione per le persone che ricevono vaccini basati sulla sequenza di picco del ceppo di Wuhan originale (mRNA o vettori virali).

L’Antibody Dependent Enhancement (ADE) è il peggior incubo di ogni virologo. Significa che il vaccino fa l’opposto di quanto previsto.

“Nel potenziamento dipendente da anticorpi, gli anticorpi subottimali si legano sia ai virus che ai recettori gamma espressi sulle cellule immunitarie, promuovendo quindi l’infezione di queste cellule”. In altre parole, le cellule immunitarie stesse DIVENTANO infette e trasportano il virus.

Gli anticorpi vaccinati saranno un cavallo di Troia che consente al virus di entrare nelle cellule. TUTTE LE CELLULE. L’intero corpo umano. Vedremo malattie e morte tra i vaccinati. I booster probabilmente peggioreranno ulteriormente la situazione.

Insomma ora si scopre che la possibilità di ADE è effettivamente realtà.

Poiché l’ultimo round di documenti riservati di Pfizer, pubblicato il 1 aprile 2022, conferma che sia Pfizer che la FDA sapevano che la malattia potenziata associata al vaccino è una possibile conseguenza delle iniezioni di mRNA Covid-19 e che avevano già le prove del suo verificarsi, inclusi diversi decessi, ma hanno pensato bene di tenere tutto nascosto sotto il tappeto affermando che “non sono stati sollevati nuovi problemi di sicurezza”.

Questo potrebbe spiegare perché Pfizer e la FDA hanno voluto nascondere i dati interni relativi ai sieri genici COVID-19 per 75 anni. Ma per fortuna… ll giudice stabilisce che la FDA non può mantenere segreti i documenti sui vaccini “fino al 2096”.

Tra i documenti rilasciati stiamo analizzando quello che sembra essere un (neanche tanto) nuovo pericolo legato al siero genico. A prima vista, sembra che lo studio confermi che avvicinarsi ai vaccinati possa comportare seri rischi per i non vaccinati, ma senza voler creare preoccupazione ci riserviamo di approfondire nei prossimi tempi.

Questo è un articolo relativo alla tecnologia esistente e al grande interesse di Gates e Darpa per l’auto-diffusione dei “vaccini”:

“DARPA E BILL GATES TRA I FINANZIATORI DEI VACCINI AUTO-DIFFONDENTI. COSA POTREBBE ANDARE STORTO?”

(Davide Donateo-- databaseitalia.it/fda-rilascia-ultimo-faldone-di-documenti-interni-pfizer-covid-19-su-ordine-del-tribunale-erano-a-conoscenza-dellade-indotto-dal-vaccino-e-hanno-collaborato-per-coprirlo).

 

 

 

 

Mosca, crac vicino. Bazooka di Draghi

sul blocco G7 alle riserve russe.

msn.com-ilgiornale.it- Rodolfo Parietti -(7-4-2022)- ci dice :

 

Non è stata la mano di Dio, ma quella di Mario Draghi a imprimere un'accelerazione al congelamento delle riserve russe, l'architrave di tutte le sanzioni anti-Putin.

 Incapace di ritagliarsi neppure uno strapuntino al tavolo dei negoziati?

 Oscurato a turno da Biden, Macron, Sholz e perfino da Erdogan?

 Le rivelazioni di ieri del Financial Times raccontano un'altra storia.

Quella che vede Janet Yellen, ministro del Tesoro Usa, ancora intenta a cesellare il provvedimento che ha poi bloccato l'arsenale valutario del Cremlino (650 miliardi di dollari).

 L'Europa è invece sulle spine. Vuol fare in fretta.

Così, su invito della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il premier si mette in contatto con la collega con cui aveva condiviso gli anni duri della Grande crisi, lui a capo dalla Bce, lei alla guida della Fed. Draghi deve aver usato argomenti convincenti, perché «entro la sera - scrive il FT - , l'accordo era stato raggiunto».

Con un effetto spiazzante per Mosca.

Senza questo primo atto non ci sarebbe stato il secondo, andato in scena martedì, giorno in cui il Tesoro Usa ha ordinato alle banche nazionali di congelare i conti russi.

Provocando un terzo atto: Mosca ha pagato in rubli due Eurobond da quasi 650 milioni di dollari.

Così, in un perfetto rapporto di causa ed effetto, l'America ha spinto la Russia verso il default. Con largo anticipo rispetto al previsto.

Doveva infatti durare fino al 25 maggio il salvacondotto che consentiva a Mosca di evitare le sanzioni e di onorare quindi i propri impegni finanziari.

Non un gesto di benevolenza verso il Cremlino, bensì il solo modo per non danneggiare i creditori a stelle e strisce.

Di sicuro, la Russia ha accusato il colpo.

 Solo pochi giorni fa sbandierava il riacquisto dei due terzi circa di un bond in scadenza da due 2 miliardi di dollari, come a dimostrare di avere le risorse sufficienti per non rischiare la bancarotta.

Adesso la musica pare cambiata.

A denti stretti, il Cremlino ha nominato per la prima volta la parola tabù, «default». Lo ha fatto parlando di un evento «creato artificialmente» proprio a causa del blocco delle riserve.

I mercati, dove il costo dei Cds (l'ombrello a protezione di un eventuale crac) è lievitato dell'80%, non credono che la Russia riuscirà a evitare la bancarotta.

E all'happy end non par credere neppure Ice Data Services, che accredita un 99% di possibilità di bancarotta entro l'anno. Le agenzie di rating sono in agguato. Nessun verdetto è ancora stato emesso, poiché l'obbligazione giunta a maturazione e ripagata in rubli è provvista di un periodo di grazia di 30 giorni.

 Ma i criteri di assegnazione del bollino nero della totale inaffidabilità finanziaria sono stringenti: scatta il default se il rimborso è effettuato in una valuta diversa rispetto a quella di denominazione, oppure se i creditori non hanno la possibilità di incassare il dovuto.

Condizioni che Mosca non è ora in grado di rispettare, anche se un escamotage potrebbe essere quello di permettere ai possessori dei due eurobond la conversione dai rubli in valuta straniera, una volta rimosso il divieto di accesso ai suoi conti esteri.

La situazione più probabile è che comunque la Russia non riesca a evitare lo stigma del default. Anche una volta finita la guerra, Mosca dovrà sopportare un accesso limitato ai mercati finanziari e un minor flusso di capitali esteri, con ripercussioni gravi sulla stabilità economico-finanziaria.

 Le conseguenze non sarebbero però indolori anche per i cosiddetti Paesi ostili, che vantano crediti nei confronti della Russia per 49 miliardi di dollari, cui vanno aggiunte le cedole sui bond societari (in particolare quelle di Gazprom e Rosneft) per complessivi 200 miliardi.

 

 

 

Le mine galleggianti nel Mar Nero mettono

in pericolo il commercio di grano e petrolio,

dicono i funzionari.

Reuters.com- Jonathan Saul- (5 arile 2022)-ci dice :

 

LONDRA, 5 aprile (Reuters) - Il rischio di imbattersi in mine galleggianti nella principale rotta marittima del Mar Nero si sta aggiungendo ai pericoli per le navi mercantili che navigano nella regione, e i governi devono garantire un passaggio sicuro per mantenere in funzione le catene di approvvigionamento, dicono i funzionari marittimi.

Il Mar Nero è la chiave per la spedizione di cereali, petrolio e prodotti petroliferi. Le sue acque sono condivise da Bulgaria, Romania, Georgia e Turchia, così come Da Ucraina e Russia, che sono in guerra da quando il presidente Vladimir Putin ha invaso il suo vicino meridionale il 24 febbraio.

Ucraina e Russia si sono accusate a vicenda di posare mine nel Mar Nero e, nei giorni scorsi, squadre di immersioni militari turche e rumene hanno disinnescato mine vaganti intorno alle loro acque.

Il sindacato International “Transport Workers' Federation” (ITF) e il “Joint Negotiating Group of maritime employers” hanno dichiarato che stanno cercando di trovare modi per garantire che i marittimi e le loro navi non diventino "danni collaterali nel conflitto in corso in Ucraina".

"Esortiamo vivamente i governi a fare tutto ciò che è in loro potere per mitigare la minaccia e garantire il passaggio sicuro per le navi che commerciano vicino a queste aree di conflitto", ha dichiarato David Heindel, presidente della sezione marittimi dell'ITF.

"È essenziale che i marittimi di tutto il mondo possano continuare a svolgere i loro compiti in sicurezza e mantenere in movimento le catene di approvvigionamento globali".

Due marittimi sono stati uccisi e cinque navi mercantili colpite da proiettili - che ne hanno affondato uno - al largo delle coste ucraine dall'inizio del conflitto, dicono i funzionari marittimi.

"Le informazioni disponibili indicano una chiara minaccia per i marittimi e i marittimi dalle mine galleggianti e alla deriva nelle aree del Mar Nero", ha detto un portavoce dell'agenzia marittima delle Nazioni Unite, l'Organizzazione marittima internazionale.

Il Centro marittimo della NATO ha dichiarato in un avviso aggiornato il 4 aprile che c'erano ricerche in corso da parte delle autorità nazionali per "oggetti simili a mine" e che "la minaccia di ulteriori mine alla deriva non può essere esclusa".

Il mese scorso, il Joint War Committee del settore assicurativo ha ampliato l'area ad alto rischio delle acque intorno al Mar Nero e al Mar d'Azov per includere aree vicine alla Romania e alla Georgia, il che ha contribuito ad aumentare i premi dei sottoscrittori.

"Se emerge che ci sono un numero significativo di mine vive che superano le capacità dello stato litoraneo di contenerle, allora JWC si muoverà per rivalutare le aree elencate", ha detto il Comitato in una nota separata il 31 marzo.

 

 

 

 

 

LA GUERRA IN UCRAINA: LA QUINTA

COLONNA IN RUSSIA E IL CLAN ROTHSCHILD.

Comedonchisciotte.org- Iurie Roșca- Redazione CDC -( 02 Aprile 2022)-ci dice : 

(Geopolitica.ru).

 Non appena iniziò l’operazione militare russa per smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, le reti di influenza sioniste presenti in Russia iniziarono ad attivare tutte le proprie risorse umane per silurare la strategia di Mosca volta a ottenere la sconfitta militare del regime di Kiev.

 L’elemento chiave che predomina nelle dichiarazioni pubbliche rilasciate da agenti di influenza straniera in Russia è: “Putin, ferma la guerra!”

Curiosamente, questa coorte di pacifisti non si è mai distinta nel tempo nel chiedere la fine del terrorismo di stato praticato da Israele contro i palestinesi. Non abbiamo mai sentito queste persone chiedere agli Stati Uniti di porre fine alla loro aggressione militare in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria o Yemen.

La rete sionista in Russia.

Tra i rappresentanti della lobby sionista in Russia (che sotto la copertura di messaggi pacifisti, condannano risolutamente le azioni di Vladimir Putin in Ucraina), troviamo:

Maxim Galkin, comico, parodista, star della televisione;

Ivan Urgant, showman, star della televisione;

Matvei Ganapolski, giornalista della radio “Eho Moskvî” fuggito in Ucraina;

Alexander Nevzorov, giornalista, star della TV, ex deputato della Duma di Stato;

Ksenia Sobciak, conduttrice televisiva e radiofonica, attivista civico;

Boris Grebenshchikov, poeta e musicista, compositore, cantante e chitarrista del gruppo rock “Aquarium”, uno dei fondatori della musica rock in russo, conduttore di programmi “Aerostat” su Radio Russia;

Andrei Makarevich, cantante, poeta, compositore, conduttore televisivo, leader del gruppo rock „Maşina Vremeni” (Time Machine);

Valerii Meladze, cantante;

Alisher Morgenshtern, rapper e autoproclamato satanista;

Oleg Deripaska, oligarca, miliardario, giornalista;

Mikhail Fridman, oligarca, miliardario, co-fondatore di Alfa Bank, cittadino israeliano, membro della direzione del Congresso ebraico in Russia;

Roman Abramovich, oligarca londinese, miliardario, proprietario della squadra di football del Chelsea;

Andrei Kozirev, ex ministro degli Esteri russo sotto il presidente Boris Eltsin;

 

Oltre ai vip sopra citati (tutti sedicenti pacifisti), possiamo aggiungere un certo numero di personaggi minori dello spettacolo come Zemfira, Monetochka, ecc., che mantengono l’illusione dell’esistenza di una moltitudine di “opinion leader” in cui l’obiettivo è silurare qualsiasi azione intrapresa dai leader russi in Ucraina.

Allo stesso modo, il recente divieto di due strutture mediatiche russe dall’inizio delle operazioni militari speciali in Ucraina evidenzia anche la massiccia presenza di agenti sionisti all’interno di dispositivi di propaganda volti a ledere gli interessi nazionali russi.

 Queste sono la stazione radio “Eho Moskvi” (Eco di Mosca) e la stazione televisiva “Dojdi” (Pioggia). Va notato di passaggio che il caporedattore e co-proprietario della stazione radiofonica “Eho Moskvi” non è altro che Alexei Venediktov.

Pochi giorni dopo l’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, è apparsa un’altra “iniziativa civica”.

Quest’ultimo è animato da un’intera coorte di espatriati di nazionalità israeliana.

Si tratta del cosiddetto Comitato contro la guerra guidato dall’oligarca ebreo Mikhail Khodorkovsky, l’ex proprietario della compagnia Yukos, condannato per innumerevoli reati e graziato da Putin dopo diversi anni di detenzione, dopodiché si è rifugiato in Occidente.

È risaputo che dietro questo agente antirusso c’è il clan Rothschild, fatto verificabile da chiunque faccia il minimo sforzo per documentarsi su Internet.

 Nell’elenco di coloro che sono fuggiti dalla Russia e si sono riuniti in questo comitato, le figure più famose sono il giocatore di scacchi e avversario politico Gari Kasparov.

Nella stessa rete di “dissidenti” fa parte anche Aleksei Navalny, attivista civico e aspirante presidenziale recentemente finito in prigione, chiaro esponente degli interessi collettivi occidentali in Russia.

Si tratta quindi di una vastissima ragnatela tessuta per decenni, fatta di showmen, giornalisti e oligarchi legati alla stessa agenda, che promuove con metodo e perseveranza. Questo programma è completamente estraneo e persino ostile alla Russia. Questo è ciò che si può chiamare la lobby liberal Dem Usa  o atlantica, il campo degli occidentali globalisti.

Il loro tratto distintivo è l’ostilità alla tradizione, più precisamente la sua disgregazione da parte dell’antimusica “moderna” e gli abominevoli trucchi teatrali che praticano, l’ostilità verso la Chiesa ortodossa, la tolleranza (e talvolta “l’appartenenza a”) per le minoranze sessuali, la svalutazione da parte di derisione dei codici culturali russi, ridicolo delle virtù e dei costumi tradizionali.

Questa coorte di maghi e burloni costituisce l’arma di distruzione di massa con effetti devastanti chiamata “cultura di massa”, che ha invaso lo spazio pubblico russo, distruggendo ogni traccia di identità collettiva, decenza, serietà e patriottismo, soprattutto tra le giovani generazioni.

E questi oligarchi sono solo il veicolo finanziario per lo stesso atto sovversivo di minare le fondamenta del popolo e dello stato russi. Infatti, in tutti i nostri paesi globalisti occidentali  esistono reti simili di influenza antinazionale.

Il commando ebreo a capo del potere statale in Ucraina.

Se teniamo anche conto del fatto che in posizioni chiave in Ucraina, non a caso, si sono insediate alcune personalità ebraiche, tutto è connesso.

Con Volodymyr Zelenski, (presidente), Denys Shmyhal, (primo ministro) e Alexey Reznikov, (ministro della Difesa), la lobby sionista controlla l’Ucraina con il pugno di ferro. E guarda caso, la persona che ha sostenuto finanziariamente, nei media e ha portato il comico Zelenski al capo dello stato è l’oligarca ebreo Igor Kolomoiski.

Allo stesso modo, anche l’ex potere statale aveva una sovra-rappresentanza degli ebrei nelle funzioni chiave: Petro Poroshenko (presidente dal 2014 al 2019) e Volodymyr Groysman, (primo ministro dal 2016 al 2019).

Si potrebbe menzionare anche Vadim Rabinovich, noto uomo d’affari, magnate dei media e politico ucraino, presidente del Congresso ebraico ucraino, candidato alle elezioni presidenziali del 2014, cittadino israeliano.

In generale, la presenza dell’elemento ebraico nella politica, negli affari e nei media ucraini è massiccia.

Di fronte a una così schiacciante sovra-rappresentazione dei cittadini israeliani tra la cosiddetta élite ucraina, lo scrittore e pubblicista Eduard Hodos (un ebreo di Lubavitch diventato cristiano ortodosso) ha definito la realtà politica in Ucraina “una roulette ebraica”.

A differenza della roulette russa (in cui c’è solo una pallina), la roulette ebraica riempie tutte le camere del barile.

E ciò che è particolarmente significativo in questo contesto è che la maggior parte del debito sovrano dell’Ucraina è detenuto dal 2015 dal fondo di investimento americano Franklin Templeton, che agisce nell’interesse del clan Rothschild.

Le informazioni di cui sopra mostrano chi è in effetti il ​​vero padrone dell’Ucraina e chi continua l’ostilità permanente delle relazioni tra Ucraina e Russia.

La grande finanza internazionale, avendo preso completamente il controllo dell’Ucraina, vi ha insediato i suoi rappresentanti in tutte le funzioni importanti dello Stato e così facendo ha preso il controllo dell’economia e dei media dominanti. In una logica di espansione della propria sfera di influenza, il prossimo grande obiettivo di questa mafia plutocratica globale è la Russia.

Sebbene negli ultimi tre decenni le reti di influenza straniera si siano fortemente sviluppate in Russia, riuscendo a imporre una notevole influenza in un certo numero di istituzioni statali, nell’economia, nei media e nel mondo dello spettacolo, la colonizzazione definitiva di questo Paese rimane ancora incompiuta.

Sebbene abbia ottenuto il controllo totale dei paesi che costituiscono il blocco della NATO e dell’UE, la Cabala complotta incessantemente per rovesciare lo stato russo a tutti i costi e installare lì i propri burattini a capo di questo paese.

In questo contesto, all’Ucraina è stato assegnato il ruolo di punta di diamante nella guerra totale condotta contro la Russia. Questa élite finanziaria globalista (comunità LGBT & C.) e non si accontenta delle mezze misure ed è decisa a estorcere infinite concessioni a Mosca. Mira alla capitolazione finale del Cremlino e alla trasformazione della Russia in una colonia, oggetto di dominazione straniera, priva di qualsiasi vocazione o capacità di tornare mai allo status di soggetto di politica internazionale.

È ovviamente vietato in tutta l’area euro-atlantica esprimere tali analisi. I fautori del “discorso dominante” su scala mondiale non lo tollerano e chiunque violi questa doxa viene subito punito e denunciato come “cospiratore”.

 La semantica è estremamente regolata e il significato etimologico delle parole gelosamente custodito. Non può essere tollerato alcun slittamento sui dogmi ideologici obbligatori. Escludendo qualsiasi opinione anche leggermente poco ortodossa su questi temi, diventa quindi impossibile comprendere le vere poste in gioco dei grandi conflitti geopolitici.

Al momento, coloro che si arruolano nel campo del regime di Kiev e si atteggiano a pacifisti sono in realtà i mercenari dell’élite globalista cosmopolita, l’élite che non nasconde il suo desiderio di vedere instaurare un Nuovo Ordine Mondiale (di Klaus Schwab ) sotto l’egida di un governo mondiale responsabile dell’imposizione di una dittatura tecnocratica su scala planetaria.

 Questa mafia globalista mira a inaugurare un’era transumanista e quindi a ricreare un’umanità secondo i precetti prometeici grazie alla cibernetica e alla manipolazione del genoma umano.

Qualunque sia il nome che viene dato ai principi filosofici condivisi da questa élite (“neo-cominternisti”, trotskisti, globalisti, sionisti, cabalisti, occultisti, luciferini, Illuminati, ma-monocrazia, plutocrazia, demono-crazia ecc.): la loro agenda non è in alcun modo legittima per la semplice e buona ragione per cui sono disposti a effettuare un massiccio spopolamento per realizzare le loro ambizioni.

In pochi giorni di guerra venne alla luce tutta la teoria e la pratica del complotto.

Si tratta quindi davvero di una “cospirazione aperta” (secondo HG Wells). Ora sappiamo chi ha istituito ed eseguito i due “Maidan” (i colpi di stato del 2004 e del 2014 a Kiev) e quali ruoli il sovrano oligarchico ha assegnato alle sue pedine poste ai vertici di ogni gerarchia statale.

Siamo anche in presenza di una guerra totale di religione (di natura quasi escatologica) la cui espressione visibile si manifesta attraverso l’intero spettro antropologico (guerra politica, guerra economica, guerra mediatica e cognitiva, guerra culturale e – prevale – la guerra assiologica). Negli ultimi giorni si è parlato addirittura di una guerra illimitata condotta da società segrete (di klaus Schwab )che si sono impadronite del potere politico soprattutto in Occidente.

Chi pretende di oscurare la dimensione spirituale dell’attuale confronto planetario non può capire nulla dello svolgersi dell’attualità.

L’obiettivo principale del Leviatano globalista è la Federazione Russa non solo per le sue vaste risorse naturali, ma anche perché è l’ultimo baluardo del cristianesimo contemporaneo attraverso l’Ortodossia.

Il conflitto di civiltà/escatologico tra l’Occidente scristianizzato e la Russia è ora entrato nella sua fase militare diretta in quanto l’Occidente sta usando l’Ucraina come ariete contro la Russia.

Da questo punto di vista, al di là della narrazione ufficiale promossa dalla piovra politico-mediatica atlantica, il tema del confronto in Ucraina appare nella vera dimensione planetaria.

 Il conflitto di civiltà tra l’Occidente egemonico, scristianizzato e mercantile, con pretese di dominio planetario da una parte, e la Russia dall’altra, è ora entrato nella sua fase militare diretta.

Per il momento, l’Occidente preferisce attenersi alla strategia della “guerra per procura”, in cui l’Ucraina viene usata ciecamente a scapito dei propri interessi nazionali e contro la Russia.

La Russia è sempre stata l’obiettivo degli strateghi occidentali. Da Halford John Mackinder, le costanti geopolitiche del mondo anglosassone, controllato da banchieri e mercanti, non sono cambiate.

La Russia si trova nello spazio chiamato “Heartland”, “cuore del mondo” o “perno geografico della storia”.

La definizione classica di Mackinder è: Colui che governa l’Europa orientale governa l’Heartland; colui che governa l’Heartland governa l’Isola del Mondo; e colui che governa l’Isola del Mondo governa il mondo.

Come abbiamo accennato, la Russia appare anche come l’ultimo baluardo della civiltà cristiana. Secondo la filosofia politica ortodossa, è il ruolo messianico di “Katechon”, questo provvidenziale guardiano che trattiene e rallenta la venuta dell’anticristo (Seconda epistola ai Tessalonicesi di San Paolo, 2, 6).

Il filosofo e scrittore francese di origine rumena Jean Parvulesco ha visto in Vladimir Putin “l’uomo provvidenziale”, che avrà la missione storica di rifiutare l’arrivo del “figlio della perdizione”. L’uomo provvidenziale di cui parla Parvulesco ha poco a che vedere con l’individuo Putin, nel senso che il filosofo tradizionalista distingue tra la forza storica incarnata da Vladimir Putin (destino, senso della storia, manifestazione divina) ei limiti dell’uomo stesso.

Putin diventerà lo strumento di una volontà superiore, spinta al raggiungimento di grandi traguardi spirituali? Questa probabilità rimane aperta.

Ma una cosa è certa. In tali momenti storici critici, l’uomo in una carica politica chiave trasgredisce i suoi confini personali.

Il conflitto in Ucraina inaugura una controffensiva globale contro il globalismo satanista, contro i promotori dell’Agenda 21 genocida, contro la dittatura tecnocratica, contro i centri di comando delle forze occulte, che attuano lo spopolamento attraverso iniezioni forzate, fame e impoverimento diffuso.

Riuscirà la Russia a vendicarsi della storia dopo le due grandi sconfitte del 1917 e del 1991? Dio permetterà alle forze della luce di vincere le forze delle tenebre?

È la fine del mondo o la fine di questo mondo?

 Siamo alla fine della storia o solo alla fine di un ciclo storico, come diceva René Guénon secondo una visione più “indù” della Storia?

Siamo alla fine del Kali Yuga, l’ultimo dei quattro cicli, chiamato il “tempo oscuro”, avvolto da un opaco materialismo, conflitto e peccato?

Naturalmente, il ricorso all’induismo qui è solo una figura retorica, non una deviazione dal dogma ortodosso. Eppure il nostro ottimismo cristiano ci porta a sperare che l’esito dell’attuale conflitto possa servire da preludio a un rinnovamento spirituale concesso all’umanità dalla divina provvidenza.

Klaus Schwab (il nuovo Hitler )afferma che il mondo non tornerà mai ai tempi pre-Covid.

Affermiamo inoltre che non tornerà nemmeno quello che era prima del 22 febbraio 2022.( Iurie Roșca, Geopolitica.ru- giornalista e politico moldavo,  presidente del Partito popolare democratico cristiano (PPCD) dal 1994.).

 

BUCHA. “RIPULIRE LA CITTÀ DA

SABOTATORI E COMPLICI DEI RUSSI”.

IL COMUNICATO (AUTOCONFESSIONE)

DEL REGIME DI KIEV DEL 2 APRILE.

Comedonchisciotte.org- Rugge -( 06 Aprile 2022 )-ci dice :

(Lantidiplomatico.it).

 

Un articolo importante da fonte non certo “filo russa”, che ancora non è stato rimosso e di cui abbiamo fatto copia, fa ulteriore luce sui crimini di Bucha.

LB.UA, sito vicino alla propaganda del regime di Kiev, il 2 aprile – il giorno dopo è noto come i media occidentali avessero già tutte le risposte sul “massacro russo” – titolava così un suo articolo, riprendendo un comunicato ufficiale della Guardia nazionale ucraina:

“Il Reggimento SAFARI delle forze speciali inizia l’operazione di sgombero a Bucha da sabotatori e complici della Russia”.

E nell’articolo si legge testualmente: “Gli esperti EOD (artificieri) stanno ispezionando i luoghi dei crimini di guerra della Russia e rimuovendo gli esplosivi e munizioni inesplosi.

Le forze speciali hanno iniziato un’operazione di sgombero nella città di Bucha nella regione di Kyev, che è stata liberata dalle forze armate dell’Ucraina.

La città è stata ripulita dai sabotatori e dai complici delle forze russe.

Questo è stato riferito dalla polizia nazionale.

Al momento, i combattenti del reggimento organizzato delle forze speciali della polizia nazionale, Safari, che comprende i rappresentanti delle sottodivisioni della polizia speciale, l’unità di risposta operativa rapida, la polizia tattica di risposta operativa e gli esperti di smaltimento di ordigni esplosivi, sta lavorando in città”, riferisce l’ufficio.

La polizia ha anche detto che gli esperti EOD stanno ispezionando i luoghi dei crimini di guerra della Russia e rimuovendo gli esplosivi e le munizioni che non sono esplosi.

 Le forze dell’ordine notano che stanno controllando ogni cortile e rifugio, parlando con i residenti e fornendo loro aiuto.

“I residenti che hanno dovuto sperimentare gli orrori dell’occupazione stanno cooperando con le forze dell’ordine come meglio possono. La polizia fa di tutto per ristabilire la legge e l’ordine sul territorio liberato, in modo che i residenti possano tornare al più presto alla loro città natale”, nota la polizia nazionale.

Come promemoria, il giorno prima, il capo della città di Bucha ,Anatolii Fedoruk ,ha registrato un video messaggio in cui ha annunciato che la città era stata liberata dagli invasori russi il 31 marzo.”

Il video postato nell’articolo è quello noto che come l’Anti-Diplomatico vi abbiamo proposto in più occasioni. Quindi, un reggimento delle forze speciali ucraine entra a Bucha il 2 aprile per “ripulire” la città di “sabotatori e complici delle forze russe”.

E il giornale filo regime di Kiev ci informa, riprendendo una nota ufficiale che (RIBADIAMO IL 2 APRILE) “sta lavorando in città”.

Ieri l’Anti-Diplomatico ha pubblicato un video che esemplifica bene come “lavorano” contro i “sabotatori e complici delle forze russe” questi squadroni delle forze speciali ucraine a Dnipro (le immagini sono state sconsigliate ad un pubblico sensibile).

Ricapitoliamo :

Il 30 marzo le forze russe lasciano la città di Bucha e la regione di Kiev in ottemperanza delle grandi aperture ucraine negoziali a Istanbul e in vista di una possibile tregua e accordo.

Il 31 marzo il sindaco della città di Bucha esulta in un video pubblico non menzionando nessun morto sulle strade o fosse comuni lasciate dai russi.

Il 2 aprile (come conferma il giornale filo regime di Kiev) entrano nella città gli squadroni a caccia di “sabotatori e complici”.

Il 3 aprile i media occidentali rilanciano le veline dell’apparato comunicativo ucraino sul “massacro russo”.

Con le prove pubblicate e rese note dallo stesso regime di Kiev, ci resta che constatare come appaiono sempre più chiari ormai i motivi che hanno portato il Regno Unito ad impedire (PER 2 VOLTE) che si realizzasse, su richiesta russa, una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza sui fatti di Bucha. Un fatto senza precedenti.

Ed appare ahimè sempre più evidente come, rilanciando come “verità assoluta dei fatti” le veline del regime di Kiev e dei nazisti ucraini, i media filo Nato italiani hanno scelto di boicottare le trattative di pace e mettersi al servizio di chi vuole gettare il continente europeo nell’abisso della terza guerra mondiale.

(lantidiplomatico.it/dettnews- Bucha_ripulire_la_citt_da_sabotatori_e_complici_dei_russi_il_comunicato_autoconfessione_del_regime_di_kiev_del_2_aprile/45289_45866/) – Pubblicato il: 6 Aprile 2022.

 

 

 

 

L’ambasciatore ucraino ordina

al governo tedesco

 lo stop “IMMEDIATO”

all’importazione di gas e petrolio russi.

Maurizioblondet.it- Maurizio Blondet  -(31 Marzo 2022 )- ci dice :

 

Per capire CHI comanda sull’Europa.

da “DWN”:

L’ambasciatore ucraino Andriy Melnyk ha nuovamente attaccato il governo federale.

“Beh, va bene. La vecchia amicizia non arrugginisce. Invece di fermare IMMEDIATAMENTE l’importazione di gas, petrolio e carbone russi e fermare questa sanguinosa guerra di annientamento contro donne e bambini ucraini, la gente a Berlino è felice che il capo del Cremlino sia ancora un po’ paziente”, ha affermato il massimo diplomatico.

L'ambasciatore ucraino attacca nuovamente il governo federale, chiede uno stop "IMMEDIATO" all'importazione di gas e petrolio russi.

“Secondo le informazioni del governo federale, il presidente russo ha dichiarato al cancelliere Scholz che nulla sarebbe cambiato per i partner contrattuali quando si trattava di pagare le consegne di gas. Di conseguenza, le fatture possono ancora essere pagate in euro”, secondo “Tagesschau.de”.

L’ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, ha reagito a questo rapporto tramite il servizio di messaggistica breve Twitter con le seguenti parole:

 “Bene, funziona. La vecchia amicizia non arrugginisce. Invece di decidere IMMEDIATAMENTE di vietare l’importazione di gas, petrolio e carbone russi e fermare questa sanguinosa guerra di annientamento contro donne e bambini ucraini, la gente a Berlino è felice che il capo del Cremlino abbia un po’ più di pazienza”.

Per inciso, Melnyk è anche molto arrabbiato con il ministro della Difesa federale Christine Lambrecht. ”

Bild ” riporta: “L’ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk , è arrabbiato con il ministro della Difesa Christine Lambrecht ( SPD):

“Gli ucraini vogliono che la Germania sia il quarto esportatore di armi al mondo nelle prime 3 armi fornite agli ucraini . Sfortunatamente, al momento il semaforo è a miglia di distanza da quello.’ “Chiediamo al governo federale di premere finalmente sul gas per proteggere i civili ucraini dai criminali di guerra russi”, ha detto Melnyk alla BILD”.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba aveva già lamentato la mancanza di sostegno al suo Paese da parte dell’Occidente, e soprattutto della Germania. Tra le altre cose, ha chiesto che le importazioni e le esportazioni russe siano interrotte attraverso i porti tedeschi, che tutte le banche siano disconnesse dal sistema Swift e che tutte le consegne di gas, petrolio e carbone dalla Russia vengano immediatamente interrotte.

Reuters:

La Germania dice di pagare ancora per il gas russo in euro/dollari dopo la chiamata di Scholz-Putin.

[…]  In una telefonata tra i leader, Putin ha detto al cancelliere tedesco Olaf Scholz che non sarebbe cambiato nulla per i partner europei e che i pagamenti sarebbero stati effettuati in euro e trasferiti alla banca Gazprom, che avrebbe convertito il denaro in rubli, ha affermato il portavoce tedesco.

“Scholz non ha acconsentito a questa procedura nella conversazione, ma ha chiesto informazioni scritte per comprendere meglio la procedura”, ha affermato il portavoce  […]

 

 Federico Dezzani: Germania e Italia senza gas.

Scritto il 30 MARZO 2022– Twitter: @FedericoDezzani.

Come auspicato dagli anglosassoni, la crisi in Europa generata dall’intervento russo in Ucraina, si dirige verso l’acme. A fronte della richiesta di Mosca di saldare le forniture di petrolio e gas in rubli, i governi dell’Europa occidentale mostrano un’incredibile intransigenza, dettata dalla loro subalternità agli interessi geopolitici angloamericani.

La sospensione dei flussi energetici è solo questione di tempo: l’asse mediano dell’Europa, Italia e Germania, pagherà i costi maggiori, piombando in una drammatica depressione economica.

Il terzo suicidio dell’Europa.

La guerra russo-ucraina, le cui origini vanno cercate nella “rivoluzione colorata” del 2014 che spostò il governo ucraino su posizioni nazionaliste e filo-anglosassoni, ha sempre avuto due obiettivi, raggiungibili contemporaneamente solo rompendo la collaborazione politico-economica tra Russia ed Europa: indebolire Mosca con le sanzioni, cercando il cambio di regime al Cremlino, e imprimere la dissoluzione finale all’Unione Europea, già reduce da un decennio di crisi finanziarie, austerità, terrorismo dell’ISIS, flussi migratori incontrollati e Covid.

Così facendo, UK ed USA sperano di “sistemare” per un certo periodo il quadrante euro-atlantico, in modo tale da potersi concentrare sul quadrante indo-pacifico in vista dello scontro, risolutivo, con la Cina. Qualsiasi approccio geopolitico agli avvenimenti in atto deve sempre, necessariamente, considerare l’Eurasia nel suo complesso.

In particolare, nel settore europeo, la crisi attuale mira ad indebolire quelle due potenze che, in termini geopolitici e quindi storici, avrebbero il massimo interesse ad una collaborazione organica e strutturale con la Russia: si tratta “dell’asse mediano” dell’Europa, schiacciato tra le potenze marittime occidentali (USA, UK e la solita Francia) ed il diaframma anti-russo dell’Est europeo (Paesi Baltici, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia). Tale asse mediano è costituito dalle due potenze uscite sconfitte dall’ultima guerra, fortemente integrate tra loro in termini economici, entrambe vocate all’industria e all’export e, perciò, entrambe detentrici di grandi riserve auree: Germania ed Italia.

 L’incomprimibile tendenza di Germania e Italia a collaborare con la Russia, così da allentare il cappio economico-finanziario degli angloamericani, spiega perché questi due Paesi avessero progettato infrastrutture per importare quantità crescenti di energia dalla Russia (Nord Stream 2 e South Stream) e tuttora importino una grandissima quantità del loro fabbisogno energetico dalla Federazione russa (la Germania importava il 65% del gas ed il 30% del petrolio, l’Italia il 43% del gas ed il 13% del petrolio).

La crisi in Ucraina è, nell’ottica angloamericana, una manovra essenzialmente contro tre potenze: Russia, Germania ed Italia (Turchia e Ungheria, grazie al maggiore realismo dei loro governanti, hanno preso le dovute precauzioni in tempo, chiarendo di non voler in nessun modo sospendere la collaborazione economica con Mosca).

Che gli USA volessero recidere i legami economici tra Russia ed Occidente era chiaro sin dal 9 marzo, quando Biden aveva annunciato la decisione di vietare l’importazione di gas e petrolio, con la palese volontà di imporre questo obbligo anche ai riluttanti europei.

Il fatto che, nel corso di marzo, la stampa anglosassone parlasse a più riprese di un imminente uso da parte della Russia di armi chimiche, lasciava supporre che USA e UK volessero estendere l’embargo all’Europa orchestrando il classico “incidente” con le armi chimiche, già sperimentato più volte in Siria.

 L’occasione per recidere le arterie energetiche tra Russia e Europa è stata però fornita dalla richiesta di Mosca di saldare, dal 1º aprile, le consegne di gas e petrolio in rubli o oro.

Tale richiesta, più che legittima, mira ad allentare l’assedio occidentale cui è sottoposta la Russia, obbligando gli europei a riammettere la Banca centrale russa nei circuiti finanziari.

Anziché accogliere la richiesta russa, i governi europei stanno mostrando un’insensata intransigenza che, inevitabilmente, porterà entro pochi giorni alla sospensione dei flussi energetici verso l’Europa, come auspicato dagli angloamericani: i governi di Berlino, Roma e Parigi asseriscono infatti che il pagamento in rubli sarebbe una violazione dei contratti e di non aver nessuna intenzione di cedere su questo punto.

Il blocco delle forniture energetiche, dunque, incombe, tanto che il 30 marzo la Germania ha già annunciato il livello di pre-allarme, in vista di un imminente arresto dei flussi e dell’adozione delle prime misure di razionamento.

Se la Francia sarà marginalmente colpita dall’escalation economica con la Russia (Parigi basa la sua produzione energetica sui reattori nucleari e solo il 17% del suo fabbisogno di gas è coperto dalla Russia), l’imminente stop ai flussi energetici infliggerà i danni maggiori proprio “all’asse mediano” dell’Europa, Germania e Italia, in virtù della loro dipendenza dalla Russia e della loro economia ancora fortemente vocata all’industria e perciò energivora.

Bloccare l’importazione di gas e petrolio dalla Russia significherà, infatti, per Germania e Italia intraprendere un rapidissimo processo di deindustrializzazione forzata, fermando innanzitutto quelle industrie di base che costituiscono la spina dorsale di qualsiasi economia industrializzata: siderurgia, chimica e meccanica. Con lo stesso effetto di un bombardamento aereo, il blocco delle forniture energetiche russe paralizzerebbe interi settori dell’economia tedesca, con effetti immediati in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna (la Germania è il primo partner commerciale dell’Italia).

Trascinata verso la recessione dalla Germania, l’Italia pagherebbe inoltre a carissimo prezzo alcune scellerate scelte compiute negli ultimi anni: la siderurgia nazionale, basata sui forni elettrici e sulla lavorazione del rottame, andrebbe in stallo, paralizzando qualsiasi industria che faccia uso d’acciaio.

Grazie all’escalation voluta agli anglosassoni, la Germania e l’Italia entrerebbero così in una vera e propria economia di guerra, basata sul razionamento dei beni di prima necessità e sulla penuria di combustibili, con effetti disastrosi sulla loro economia di trasformazione, che necessita la costante importazione di materie prime ed un costante flusso di esportazione per mantenere il tenore di vita della popolazione.

Come è possibile che il governo Scholz e quello Draghi compiano scelte così scellerate per il loro Paese?

 Come è possibile che il governo tedesco e quello italiano optino per una dolorosissima deindustrializzazione forzata dei loro Paesi, come auspicato da francesi ed angloamericani?

 Un fine studioso e geopolitico come il russo Sergey Karaganov ha evidenziato che nessuna stabile collaborazione è fattibile con quest’Europa che, anziché difendere i propri interessi, è in totale balia degli anglosassoni.

Scholz e Draghi sono semplici burattini che, con la più assoluta noncuranza, stanno portando i loro Paesi verso l’ennesima, drammatica, recessione (dopo quella causata dal Covid!) per soddisfare i disegni geopolitici di Londra e Washington.

 Germania e Italia, senza i rifornimenti energetici russi, si dirigono verso una crisi economica senza precedenti, una vera e propria Grande Depressione 2.0, che, perlomeno, renderà i sue Paesi contendibili tra gli schieramenti. L’asse mediano dell’Europa è il luogo dove si deciderà la guerra sul fronte occidentale.

 

 

 

 

 

Putin, l’ideologo e lo scontro di civiltà.

Quotidianocontribuenti.com - Loan - ( 4 Aprile 2022)-ci dice :

 

In Ucraina si scoprono orrori lasciati dai russi in ritirata dalla parte settentrionale del paese. Mai avremmo pensato di poter vedere nel cuore dell’Europa crimini di guerra di questo tipo nel XXI secolo.

È vero che l’Ucraina è soltanto uno degli scenari di guerra aperti oggi nel mondo, al momento se ne contano almeno una sessantina di vario genere, dallo Yemen all’Afghanistan , dalle Filippine alla Birmania, dal Pakistan alla Thailandia.

Ma il conflitto scatenato da Putin rappresenta una vera svolta epocale, che mette in crisi il concetto di globalizzazione così come si è affermato negli ultimi decenni, dopo la caduta del muro di Berlino e rende sempre più lontano il sogno di un’interdipendenza pacifica fra tutti gli Stati della Terra.

Il G7, il Consiglio europeo e il Consiglio della Nato, alla presenza del presidente americano Biden, hanno deciso la settimana scorsa di imprimere un’escalation alla politica militare dell’Occidente contro la Russia, inviando armi difensive (missili anti-carro, missili anti-aereo e droni difensivi) all’Ucraina di Zelensky per un valore due miliardi di dollari ed il rafforzamento della difesa armata dei Paesi dell’Unione europea confinanti con la Russia.

C’è dunque poco da illudersi sulla durata della guerra, destinata a protrarsi fino alla vittoria di una delle due parti.

E la vittoria degli ucraini sarebbe possibile solo con l’invio di armi non più difensive, ma offensive.

 A meno che non si riesca, in sede diplomatica, ad imporre prima un cessate il fuoco e poi un accordo che consenta a tutte e due le parti di cantare, in qualche modo, vittoria.

Ma chi potrebbe svolgere con autorevolezza un ruolo di mediazione?

La Cina, la Turchia, Israele? Non l’ONU, ingessato dalle stesse regole per il suo funzionamento.

E nemmeno la Chiesa cattolica di papa Francesco, perché lo scontro è anche una guerra di religione.

Infatti l’aggressione russa non è solo nazionalismo e imperialismo, né soltanto una reazione all’espansionismo della NATO.

C’è una parte del mondo che rifiuta l’omologazione al pensiero ed alla cultura occidentali (Liberal Dem Usa ) ed a questi intende opporsi violentemente.

La guerra guerreggiata sul terreno, con distruzione di intere città e stragi di popolazione civile, prende in posto dello scontro di civiltà affidato fin qui al terrorismo islamico e affermato con il ricorso alle stragi ed agli attentati del terrorismo.

Avremo modo di parlare sia delle responsabilità recenti e antiche dell’Occidente sia delle vie d’uscita possibili da una così pericolosa spirale.

Prima, però, è necessario comprendere la mentalità ed il prevalente atteggiamento cultural-nazionale della Russia e per far questo basta leggere le parole di quell’Aleksandr Gel’evič Dugin che è considerato il maggiore filosofo russo ed è il principale ispiratore di Vladimir Vladimirovič Putin.

Dugin è oggi l’ideologo di una nuova forma di eurasiatismo, che mette insieme in un miscuglio, come stiamo vedendo, esplosivo,  il tradizionalismo russo, il modello razzista di Julius Evola e il pensiero di Martin Heidegger, contribuendo a un nuovo “tradizionalismo russo”.

 

Ecco, qui di seguito, un brano scritto da Dugin che sintetizza e fa capire benissimo di che cosa si tratta.

Il Dugin-pensiero.

“Questa non è una guerra con l’Ucraina. È un confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli – geopolitico e ideologico.

La Russia rifiuta tutto nel globalismo – unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo (Dem Usa ), anti-tradizione, tecnocrazia, Grande Reset (di Klaus Schwab-il nuovo Hitler ), in una parola, dall’altro. È chiaro che tutti i leader europei fanno parte dell’élite” liberal Dem Usa  atlantista”.

E noi siamo in guerra esattamente con questo. Da qui la loro legittima reazione. La Russia viene ormai esclusa dalle reti globaliste.

Non ha più una scelta: o costruire il suo mondo o scomparire.

La Russia ha stabilito un percorso per costruire il suo mondo, la sua civiltà.

 E ora il primo passo è stato fatto.

Ma sovrano di fronte al globalismo può essere solo un grande spazio, un continente-stato, una civiltà-stato. Nessun paese può resistere a lungo a una completa disconnessione.

La Russia sta creando un campo di resistenza globale. La sua vittoria sarebbe una vittoria per tutte le forze alternative, sia di destra che di sinistra, e per tutti i popoli. Stiamo, come sempre, iniziando i processi più difficili e pericolosi.

Ma quando vinciamo, tutti ne approfittano. È così che deve essere. Stiamo creando i presupposti per una vera multipolarità. E quelli che sono pronti ad ucciderci ora saranno i primi ad approfittare della nostra impresa domani. Scrivo quasi sempre cose che poi si avverano. Anche questo si avvererà”.

Cosa significa per la Russia rompere con l’Occidente? È la salvezza.

L’Occidente moderno, dove trionfano i Rothschild, Soros, Schwab, Bill Gates e Zuckerberg, è la cosa più disgustosa della storia del mondo.

 Non è più l’Occidente della cultura mediterranea greco-romana, né il Medioevo cristiano, e nemmeno il ventesimo secolo violento e contraddittorio. È un cimitero di rifiuti tossici della civiltà, è anti-civilizzazione. E quanto prima e più completamente la Russia se ne stacca, tanto prima ritorna alle sue radici. A cosa? Cristiano, greco-romano, mediterraneo… Europeo… Cioè, alle radici comuni al vero Occidente. Queste radici – le loro! – l’Occidente moderno le ha tagliati fuori. E sono rimaste in Russia.

Solo ora l’Eurasia sta alzando la testa. Solo ora il liberalismo (Dem Usa ) in Russia sta perdendo il terreno sotto i piedi.

La Russia non è l’Europa occidentale. La Russia ha seguito i greci, Bisanzio e il cristianesimo orientale. E sta ancora seguendo questa strada. Sì, con zigzag e deviazioni. A volte in vicoli ciechi. Ma si sta muovendo.

La Russia è sorta per difendere i valori della Tradizione contro il mondo moderno. È proprio quella “rivolta contro il mondo moderno del LGBT e del  Cancel Culture ”.

E l’Europa deve rompere con l’Occidente, e anche gli Stati Uniti devono seguire coloro che rifiutano il globalismo. E allora tutti capiranno il significato della moderna guerra in Ucraina.

Molte persone in Ucraina lo capivano. Ma la terribile propaganda rabbiosa liberal-nazista non ha lasciato nulla di intentato nella mente degli ucraini. Torneranno in sé e combatteranno insieme a noi per il regno della luce, per la tradizione e una vera identità cristiana europea. Gli ucraini sono nostri fratelli. Lo erano, lo sono e lo saranno.

La rottura con l’Occidente non è una rottura con l’Europa. È una rottura con la morte, la degenerazione e il suicidio. È la chiave del recupero. E l’Europa stessa – i popoli europei – dovrebbero seguire il nostro esempio: rovesciare la giunta globalista antinazionale Liberal Dem Usa . E costruire una vera casa europea, un palazzo europeo, una cattedrale europea”.

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