MONDO MULTIPOLARE con STATI NAZIONALI
MONDO MULTIPOLARE con STATI NAZIONALI-
GOVERNO
UNICO GLOBALISTA DITTATORIALE.
UCRAINA,
DALLE SUE OMBRE
IL
NUOVO MONDO TRA
USA,
EUROPA, RUSSIA, CINA.
Yescomment.it-(26
Marzo 2022)- Gigi Cartagenova- ci dice :
Il
vecchio mondo unipolare del dopo 1989, con la caduta del muro di Berlino,
sostanzialmente a dominio americano, non c’è più ed anche la globalizzazione
integrale si sta dissolvendo. Due verità grandi, tanto grandi.
Con
pacata ragionevolezza, proprio per la vera, speciale amicizia con gli
americani, bisogna prendere atto di questo dato inconfutabile che la guerra in
Ucraina restituisce fotograficamente e nitidamente per intero. Da un bel po’ di tempo cominciava ad
essere sempre più chiaro e inconfutabile, benché artatamente negato da alcuni
ambienti interessati, ma oggi è certezza conclamata. E’ finita la globalizzazione,
avvitatasi perversamente su sé stessa, ed è finito il controllo di Washington
sul resto del mondo.
Si va verso una nuova frontiera della convivenza
internazionale basata sulla multipolarità, dove accanto agli Stati Uniti, a
confrontarsi su tutto o quasi, ci sono soprattutto la Cina e la Russia, ma anche in
debita proporzione una serie di Stati e quindi di sovranità che chiedono spazio
e margine di azione.
Ci può
legittimamente essere un ambito vasto anche per l’Europa, ovviamente non nel
senso dell’attuale Unione Europea o di quanto
è stata, ma di ciò che nascerà dalla sua trasformazione, ormai
dichiaratamente già in corso.
E poi
ancora India, Sud Africa, Turchia, paesi arabi, tutte entità già di nuova
ricollocazione nel modificato scacchiere mondiale. D’altronde, anche se se ne
parla poco ed è invece un aspetto eclatante, i primi grandi cambiamenti
geopolitici sono avvenuti in un paese chiave, Israele.
Gerusalemme ha fatto propria una nuova visione dello
stato delle cose e naturalmente non è una nazione qualunque. Ancora una volta,
bisogna ammetterlo, Donald Trump aveva, con visione larga, capito tutto,
compresa l’evoluzione, e si era mosso accortamente.
Nessuno
parla ad esempio degli straordinari “Accordi di Abramo” da lui promossi e siglati in Medio
Oriente, che hanno aperto una nuova era di pace e nuovi equilibri nei rapporti
di forza in Medio Oriente tra Israele e mondo arabo. Stranamente assurdo
silenzio stampa.
Bisogna
tornare alla tragica guerra in Ucraina per capire trasversalmente la nuova
direzione geopolitica del globo. All’assemblea generale delle Nazioni Unite, all’Onu,
contrariamente a quanto narrato, la Russia ha dalla sua parte o comunque non
contrari, paesi che rappresentano comunque metà della popolazione mondiale e
quelli che hanno accettato di imporre sanzioni a Mosca sono pochi nel complesso
generale.
Non
c’è la Cina, non l’India, non il Sud Africa, non l’Arabia Saudita, non i
potenti Emirati Arabi, non la Turchia e, si badi bene, non c’è Israele.
Chi
sottovaluta il corso di questo fenomeno, che si svolge in flagrante diretta,
può rischiare di non comprendere le dinamiche del conflitto tra Russia ed
Ucraina.
Non
sarà sfuggito che anche il Papa e quindi il Vaticano, nelle sue esternazioni, ha una
posizione mediana, oltre a condannare fermamente la guerra, condanna la spesa militare, il riarmo e l’esportazione
bellica, cui anche l’Italia sta dando corso e considera insieme le ragioni di
Russia e Ucraina, si mantiene terzo e invita al negoziato.
Al di
là infatti della naturale deplorazione del gesto efferato compito da Putin e
della massima solidarietà umana e materiale agli ucraini, piombati, loro
malgrado, in una vera tragedia nazionale, per cause molto al di sopra delle
loro teste, dobbiamo tutti però sforzarci di comprendere cosa sta realmente
accadendo dietro le quinte, oltre la parziale narrazione mediatica e la
propaganda incrociata, cosa c’è stato e c’è davvero alle spalle di questa
inedita invasione; vanno chiariti anche aspetti inquietanti e spettrali, se
confermati, quali i bio-laboratori americani di sperimentazione per armi
biologiche presenti in Ucraina, di cui si parla tanto, anche per bocca di Victoria Nuland,
membro del governo di Biden, e per i quali adesso la Cina chiede agli Usa il
massimo di verità e trasparenza e ancora il vero ruolo e il peso delle
componenti nazi, non solo del famigerato battaglione Azov, nelle forze armate
regolari ucraine e nel paese, ben oltre i crimini e gli eccidi commessi nel
Donbass ai danni della popolazione russofona per ben otto anni, nel più
generale silenzio mediatico.
Per
inchiodare Putin alle sue gravi responsabilità, bisogna anche sgomberare il
campo da parte occidentale e americana di ogni ombra recente e attuale, ai fini
della giusta informazione e verità, in virtù dei valori indiscussi di libertà e
democrazia in cui crediamo. L’America, la migliore America, è quella a cui siamo sempre
molto vicini.
Ci
chiediamo tutti, con speranza, quali saranno i tempi di conclusione e le
modalità d’arrivo di questa contorta vicenda ucraina. Forse davvero presto. Interessa tutti noi, perché, anche
indirettamente, l’Europa e l’Italia sono in gioco, eccome. Anzi, oltre ovviamente gli ucraini,
altre vittime, almeno sul piano economico, potrebbero essere, sopra ogni
immaginazione, soprattutto gli europei tutti, soprattutto dell’Ovest del nostro
Continente. Poco, pochissimo invece gli americani e gli inglesi. Differenza
sostanziale.
Ecco
perchè nel tentare, nei modi giusti, di aiutare gli ucraini a vedersi
restituito il loro paese nella libertà e nell’indipendenza, bisogna stare
attenti a non finire noi in un pericolosissimo tunnel, non tanto militare,
quanto economico e finanziario, a cominciare dalla disponibilità materiale
degli stessi beni di prima necessità. A cominciare dai prodotti energetici e
alimentari. Qui o si fa l’Europa, quella vera, o si muore, viene da dire.
D’altronde
la pandemia prima e la guerra adesso hanno messo in soffitta e probabilmente
ormai archiviato, di fatto, la vecchia Unione europea, con le sue ambiguità e
contraddizioni e soprattutto i suoi dogmi e le sue rigidezze, a cominciare dai
parametri finanziari su cui poggiava, non senza “rivolte” varie, spesso da
sopire.
Ad
oggi, in meno di due anni, ed è un buon segno, una novità clamorosa dietro
l’altra, toccando le architravi dell’Unione europea stessa: il debito comune, a cominciare dagli
eurobond, tasto un tempo impensabile è realtà, causa pandemia, e adesso anche
il Pnrr si chiede che venga ridiscusso e reinventato da zero.
In più, a monte, lo stesso patto di stabilità,
altro monolite, è ormai in discussione e tutti si ritengono anche liberi di ritornare
agli aiuti di Stato e di rivedere, per dirne una, tutti gli obblighi in agricoltura, a
cominciare dalle quote imposte di produzione.
Inutile
girarci intorno, l’Unione europea non è proprio più la stessa e molti
osservatori già indicano di stare a vedere cosa succederà intorno alle monete,
non solo al dollaro, ma anche all’euro, perché sta per iniziare a cambiare il
paradigma finanziario e valutario nel mondo.
In
buona sostanza, dopo la pandemia, l’Ucraina sta facendo da detonatore del
cambiamento ineluttabile della geografia politica ed economica internazionale e
non è escluso che una ulteriore accelerata possa essere data da fatti ancora
più dirompenti che dovessero verificarsi nel quadrante Est del mondo, per essere chiari tra Cina e Taiwan.
Biden
è in evidente difficoltà su ogni capitolo di politica estera e probabilmente
anche interna e se dovesse perdere, come sembra, le elezioni di medio termine a
Novembre, non solo avrebbe il Congresso contro, ma si aprirebbero
verosimilmente le porte della Casa Bianca per i repubblicani di Trump nel 2024.
Prima il disastro in Afghanistan, poi quello di adesso
in Ucraina, la Cina che avanza in stretto accordo strategico con la Russia ed
ancora tutte le tensioni nascenti in Europa e nella Nato, mentre sul fronte
domestico una inflazione crescente che taglia il potere d’acquisto degli
americani.
Davvero uno scenario cupo per Biden e
ovviamente per il partito democratico, alle prese con un cambiamento radicale
del mondo, con l’America costretta davvero a prendere atto della multipolarità
in essere.
La
Russia sta
arrivando a colpire
al
Cuore lo Stato Profondo francese.
Conoscenzealconfine.it-(
28 Aprile 2022)- Cesare Sacchetti-ci dice :
La
Russia sta arrivando a colpire al cuore lo stato profondo francese liberando
l’Africa dall’oppressione del colonialismo francese.
Il mondo multipolare non si sta
estendendo soltanto all’Asia o all’America Latina.
Da mesi, la Russia sta conducendo una strategia molto
chiara in Africa. L’obbiettivo è quello di liberare il continente dalla
presenza coloniale francese.
La
Russia aveva nei mesi scorsi portato avanti una collaborazione militare con il
Mali che aveva visto la fine della presenza militare francese nel Paese. Ora il Cremlino segna un altro enorme
passo in avanti siglando un accordo di collaborazione militare con il Camerun,
altro Stato da sempre appartenente alla Françafrique.
Stiamo
parlando di Paesi che adottano il Franco CFA che è lo strumento attraverso il
quale Parigi ha spogliato queste nazioni della loro sovranità monetaria.
La
Russia sta arrivando a colpire al cuore lo stato profondo francese che ha
fondato il suo dominio sulla sottomissione e lo sfruttamento dell’Africa.
Il
mondo multipolare non sta soltanto aprendo la strada al ritorno degli Stati
nazionali. Il mondo multipolare sta per la prima volta da molti decenni
liberando l’Africa dall’oppressione del colonialismo francese.
(Cesare
Sacchetti-
agi.it/estero/news/2022-04-26/camerum-entra-nella-galassia-russa-alleanza-difensiva-16503383/amp).(t.me/cesaresacchetti).
Report
Tecnocrazia: Le Regole
del
Sistema Operativo del NWO.
Megachiroptera.com-
Iain Davis- (February 22, 2022)- ci dice :
L’International
Rules-Based Order (IRBO) è minacciato e il potere globale sta cambiando. Mentre Est e Ovest riaccendono
vecchie inimicizie, siamo portati a credere che questa lotta determinerà il
futuro delle relazioni internazionali e la direzione degli stati nazione.
Tuttavia,
la trasformazione globale non è guidata dai governi nazionali, ma da una rete globale di parti
interessate e la tecnocrazia globale è il loro obiettivo.
In
questo articolo, esploreremo la vera natura dell’ordine internazionale basato
su regole (IRBO) ed esamineremo le forze che lo modellano. Valuteremo se le
narrazioni di cui siamo comunemente nutriti si accumulano.
È
ampiamente accettato che l’IRBO stia subendo un cambiamento dirompente. Quella trasformazione è spesso
segnalata come uno spostamento verso est negli equilibri di potere tra gli
stati nazionali.
Si
dice che questo nuovo ordine internazionale emergente sarà fondato su un
sistema multipolare globale di Stati sovrani e diritto internazionale. Questo nuovo sistema si oppone
presumibilmente al modello occidentale “basato su regole” in dissolvenza.
Questa
volta, invece di fare affidamento sull’imperialismo occidentale, il nuovo sistema basato sul diritto
internazionale enfatizzerà la cooperazione multipolare, il commercio e il
rispetto della sovranità nazionale. Sarà invece guidato da un power-block economico e
tecnologico eurasiatico.
L’apparente,
in corso, antagonismo della geopolitica sembra in grado di mantenere il divario
est-ovest che conosciamo. Tuttavia, ciò che ora viene inquadrato come l’ordine multipolare è, in realtà,
l’ordine multi-stakeholder.
Come
scopriremo,
gli stati
nazione non sono la forza trainante dell’attuale ristrutturazione della governance
globale.
Le narrazioni geopolitiche che ci vengono fornite sono spesso superficiali.
Coloro
che guidano la trasformazione non hanno fedeltà a nessuno stato nazionale, ma solo alla propria rete
globalista e alle aspirazioni collettive. Nelle loro mani, il diritto
internazionale non è più un ostacolo alle loro ambizioni che un vago impegno per le
“regole”.
I
governi nazionali sono partner all’interno di questa rete formata da attori sia
statali che non statali. Nonostante le animosità dichiarate, hanno collaborato per decenni per
modellare il complesso di governance globale che sta emergendo.
Non
importa chi si dice che lo guidi, l’IRBO è destinato a continuare in una nuova forma. Mentre il sistema del secondo
dopoguerra si ritira, il quadro imposto per prendere il suo posto è completamente estraneo
alle persone che vivono nelle ex democrazie liberali occidentali.
Quindi,
anche noi dobbiamo essere trasformati se vogliamo accettare il riallineamento. Siamo condizionati a credere nelle promesse del nuovo IRBO e nella
tecnocrazia globale su cui è costruito.
L’ordine
mondiale basato su regole (IRBO).
Nel
2016, Stewart Patrick del Council on Foreign Relations (CFR) ha pubblicato World Order: What, Exactly, are the
Rules? In esso, ha descritto l’era del
secondo dopoguerra come “l’ordine internazionale basato su regole” (IRBO).
Radicato
saldamente nell’eccezionalismo americano, Patrick ha descritto come il
cosiddetto IRBO abbia agito come meccanismo per il controllo egemonico della politica
globale, dell’economia mondiale e del sistema monetario e finanziario
internazionale (IMFS):
“Ciò
che distingue l’ordine occidentale successivo al 1945 è che è stato plasmato in
modo schiacciante da un’unica potenza, gli Stati Uniti. Operando nel più ampio contesto del
bipolarismo strategico, ha costruito, gestito e difeso i regimi dell’economia
mondiale capitalista […] Nella sfera del commercio, l’egemone preme per la
liberalizzazione e mantiene un mercato aperto; nella sfera monetaria fornisce una
valuta internazionale liberamente convertibile, gestisce i tassi di cambio,
fornisce liquidità e funge da prestatore di ultima istanza; e nella sfera
finanziaria funge da fonte di investimenti e sviluppo internazionali.”
Sebbene
il diritto internazionale sia una componente dell’IRBO, non è di per sé diritto. Il professor Malcolm Chalmers,
scrivendo per il Royal United Services Institute (RUSI) del Regno Unito, ha descritto l’IRBO come una
combinazione di sicurezza universale e sistemi economici combinati con accordi
internazionali e processi di risoluzione dei conflitti.
L’attuale
IRBO è presumibilmente un sistema occidentale di norme e istituzioni
internazionali. Basato sugli insediamenti del dopoguerra e della seconda guerra
mondiale, ciò
che viene suggerito come ordine è poco più che una realizzazione del “potere è
giusto” sulla scena internazionale.
Azioni
non parole.
In Occidente, siamo stati educati ad
avere fiducia nell’IRBO. Ci viene venduto come un accordo che stabilisce un
comportamento normativo per gli stati nazione. Una base per le relazioni
internazionali dovrebbe essere concordata e ordinato un comportamento
accettabile.
Lungi
dall’essere un insieme di regole per facilitare la convivenza pacifica tra
stati nazione, l’IRBO è sempre stato uno strumento di manipolazione. La domanda è chi lo esercita?
La
recente dichiarazione congiunta tra la Federazione Russa e la Repubblica
popolare cinese sembrava ridefinire esplicitamente l’attuale IRBO. L’accordo tra i presidenti Vladimir
Putin e Xi Jinping recitava, in parte:
“Oggi
il mondo sta attraversando cambiamenti epocali e l’umanità sta entrando in una
nuova era di rapido sviluppo e profonda trasformazione. Vede lo sviluppo di processi e
fenomeni come la multipolarità, la globalizzazione economica, l’avvento della
società dell’informazione, la diversità culturale, la trasformazione
dell’architettura di governance globale e l’ordine mondiale. [. . .] è emersa una tendenza alla
ridistribuzione del potere nel mondo. [. . .] l’ordine mondiale basato sul
diritto internazionale, cercano un’autentica multipolarità con le Nazioni Unite e il
suo Consiglio di sicurezza che svolgono un ruolo centrale e di coordinamento.”
Al
contrario, il discorso pronunciato dal ministro degli Esteri britannico Liz
Truss al
Lowy Institute, un think-tank politico australiano sostenuto dai Rothschild con un focus sulla regione
Asia-Pacifico, ha illustrato la posizione occidentale. Lei disse:
“La Russia e la Cina stanno lavorando
insieme sempre di più, mentre si sforzano di stabilire gli standard in tecnologie
come l’intelligenza artificiale, affermando il loro dominio sul Pacifico
occidentale. [. . .] Stanno destabilizzando l’ordine internazionale basato sulle
regole e stanno minando i valori che lo sostengono. [. . .] Crediamo nella libertà e
nella democrazia. [. . .] Come ha detto il primo ministro Scott Morrison, “sappiamo dalle prove della storia
umana che le democrazie sono la sala macchine del cambiamento”. [. . .] La tecnologia ha conferito
potere alle persone consentendo un’incredibile libertà, ma sappiamo che può
essere sfruttata da altri per promuovere la paura. [. . .] Unendo le forze con gli Stati Uniti
dimostriamo la nostra determinazione a proteggere la sicurezza e la stabilità
in tutta la regione.”
Preso
alla lettera, concluderemmo inevitabilmente che, mentre l’asse è in evoluzione,
lo stallo contraddittorio continua. In larga misura, questa è una
fabbricazione.
Discutendo
l’IRBO, ci
imbattiamo immediatamente in un problema di nomenclatura. A volte indicato come “ordine internazionale basato su
regole”; altre volte l'”ordine internazionale” o il “sistema basato su regole”; o occasionalmente il “sistema
internazionale basato sulle regole”, ora sembra che dobbiamo aggiungere “l’ordine mondiale basato sul diritto
internazionale”.
Sebbene
non esista una definizione definitiva per questo presunto sistema di
governance globale, tutto equivale alla stessa cosa. Il fulcro potrebbe essersi
spostato, ma lo stratagemma rimane intatto.
Questo
problema di definizione illustra il difetto principale di qualsiasi nozione di ordine globale
basato su regole. È
mal definito e transitorio. Si basa più sulla realpolitik del giorno che su qualsiasi genuino precetto morale,
legale o politico.
Mentre
Truss ha
accuratamente delineato come quel cosiddetto ordine può essere sequestrato e
sfruttato, ha fuorviato il suo pubblico riguardo a chi sono gli abusatori. Né l’IRBO esistente è fondato su
democrazia e libertà. Le sue affermazioni erano un inganno.
Di
recente il Dipartimento
per la sicurezza interna (DHS) degli Stati Uniti ha affermato che minare la fiducia
nel governo è stato voluto da individui che diffondevano narrazioni “false” e
che ciò equivaleva al terrorismo. In altre parole, nessun cittadino statunitense ha il
diritto di mettere in discussione la politica del governo. Se lo fanno, stanno diffondendo
disinformazione. Di conseguenza, il DHS suggerisce che non fidarsi del governo dovrebbe essere
perseguito come reato.
Questa
è la giustificazione rivendicata per il focus della nuova unità di terrorismo
interno che
lavora a fianco della Divisione di sicurezza nazionale del Dipartimento di
giustizia degli Stati Uniti. Il vice procuratore generale Matthew Olsen ha
detto a una commissione giudiziaria del Senato che l’unità è stata creata per
combattere la crescente minaccia di “estremismo”, che apparentemente include
“ideologie anti-governative e anti-autorità”.
Mettere
in discussione “autorità” o “governo” è una posizione estremista, secondo il Dipartimento
di Giustizia degli Stati Uniti e il DHS. Non c’è spazio per la libertà di
parola nell’ideologia estremista del governo. Senza la libertà di parola, la
democrazia statunitense è finita.
Allo
stesso modo, in Nuova Zelanda, il primo ministro Jacinda Ardern (una giovane leader
globale del World Economic Forum) ha ammesso l’intenzione del suo governo di ignorare
il diritto inalienabile delle persone a vagare a meno che non si sottopongano
alla vaccinazione. Così anche con la Commissione Europea, il cui certificato
COVID digitale UE limita la libertà di movimento solo ai cittadini che non
hanno i giusti prodotti farmaceutici iniettati nel loro corpo.
Questi
“certificati” di vaccino sono la porta di accesso all’ID digitale completo per
tutti i cittadini conformi. Intervenendo nel giugno 2021, la presidente della
Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, ha dichiarato:
“Vogliamo offrire agli europei una
nuova identità digitale. Un’identità che garantisce fiducia e protegge gli utenti
online. [. . .] Consentirà a tutti di controllare la propria identità online e di interagire con governi e imprese
in tutta l’UE.“
In
altre parole, per l’accesso a beni e servizi sarà richiesto anche lo status di vaccino del cittadino
dell’UE,
che costituirà una parte fondamentale dell’identità digitale secondo i piani
dell’UE. Senza
l’apposita autorizzazione, saranno esclusi dalla società.
Di
recente, alcuni governi sembra abbiano fatto marcia indietro sui loro piani per
il passaporto (certificato) dei vaccini. Questa è semplicemente una breve
cessazione di fronte alla crescente protesta pubblica.
L’impegno
per l’identità
digitale,
che controlla ogni aspetto della nostra vita, è inerente all’obiettivo di
sviluppo sostenibile 16.9 delle Nazioni Unite. La traiettoria politica verso l’identità
digitale è globale, indipendentemente da chi presumibilmente guida l’IRBO.
Nessuna
di queste politiche indica, come ha affermato Truss, una convinzione di fondo nella
“libertà e democrazia”. Tra le nazioni Five Eyes e in tutta l’UE, tutto ciò che vediamo è un impegno per la dittatura
autoritaria.
Elizabeth
Truss .
Nel
Regno Unito, dove Truss è una figura di spicco del governo, i piani per una
dittatura sono in fase avanzata. Lo stato del Regno Unito ha sfruttato la pseudo pandemia per progredire ed emanare una sfilza di
leggi dittatoriali.
Il
Covert Human Intelligence Sources (Criminal Conduct) Act 2020 autorizza lo
stato a commettere qualsiasi crimine gli piace e rimuove ogni responsabilità
legale dai suoi operativi; il disegno di legge sulla polizia, sui crimini, sulle
sentenze e sui tribunali mette fuori legge tutte le proteste pubbliche e, sebbene
attualmente bloccato dopo che la Camera dei Lord ha respinto il disegno di
legge, alcuni emendamenti minori quasi certamente lo vedranno convertito in
legge; il
disegno di legge sulla sicurezza online, una volta emanato, porrà fine alla libertà di parola
online e alle modifiche proposte ai segreti ufficiali, al controspionaggio; e la legislazione antiterrorismo
rimuoverà la difesa del giornalista di agire nell’interesse pubblico, ponendo effettivamente fine al
giornalismo investigativo e di denuncia di irregolarità nel Regno Unito.
Tutti
questi cambiamenti tirannici sono esemplificati dalle proposte di riforma della legge sui
diritti umani del governo del Regno Unito. Il loro comunicato stampa dimostra
come la
loro pretesa di rispettare i diritti individuali, le libertà e la democrazia
non sia altro che propaganda progettata per ingannare un pubblico ignaro.
Mentre
parlano di diversità e di un impegno storico per la libertà, infarcendo il loro
comunicato stampa con soffici morsi, le loro azioni smentiscono il loro intento. Essi affermano:
“Il
governo vuole introdurre una Carta dei diritti in modo da proteggere i diritti
fondamentali delle persone salvaguardando il più ampio interesse pubblico [. .
.] [La] crescita di una “cultura dei diritti” [. . .] ha spostato la dovuta
attenzione sulla responsabilità personale e sull’interesse pubblico. [. . .] Sebbene i diritti umani siano
universali, una Carta dei diritti potrebbe richiedere ai tribunali di prendere
in maggiore considerazione il comportamento dei ricorrenti e il più ampio
interesse pubblico nell’interpretazione e nel bilanciamento dei diritti
qualificati. [. . .] Lo spostamento del potere legislativo dal Parlamento ai
tribunali, nella definizione dei diritti e nella ponderazione degli stessi
rispetto al più ampio interesse pubblico, ha portato a un deficit democratico.
[. . .] [La]
libertà di espressione non può essere un diritto assoluto se bilanciata con la
necessità di proteggere la sicurezza nazionale, mantenere i cittadini al sicuro
e adottare misure per proteggere dai danni alle persone.“Mentre lo stato del Regno Unito
afferma che “i diritti umani sono universali”, chiaramente non lo sono se si tratta di “diritti
qualificati” basati su qualsiasi cosa il governo decida di essere più
importante. Gli individui che fanno valere i propri diritti in
tribunale hanno ostacolato i programmi del governo. Questo è considerato un “deficit
democratico”. Pertanto, la Nuova Carta dei diritti proteggerà il potere e
l’autorità del governo al di sopra delle libertà delle persone.
Il
governo del Regno Unito definirà “sicurezza nazionale”. Proteggerlo, come ritengono
opportuno, prevarrà su tutti i diritti individuali. La libertà di movimento, di parola
e di espressione non sarà tollerata dallo stato del Regno Unito. Invece un impegno per il “pubblico
interesse”, la “sicurezza” e la protezione della popolazione da qualche nebulosa
nozione di “danno”, sostituirà la libertà e la democrazia.
Su
entrambe le sponde dell’Atlantico, e nel sud del mondo Five Eyes, sta emergendo un nuovo sistema che facilita quello
che Mussolini ha descritto come lo Stato fascista:
“La
concezione fascista della vita sottolinea l’importanza dello Stato e accetta
l’individuo solo nella misura in cui i suoi interessi coincidono con quelli
dello Stato. [. . .] Il liberalismo ha negato lo Stato in nome dell’individuo; Il
fascismo riafferma i diritti dello Stato come espressione della vera essenza
dell’individuo. [. . .] La concezione fascista dello Stato è onnicomprensiva; al di
fuori di essa non possono esistere valori umani o spirituali, tanto meno avere
valore. Così
inteso, il
fascismo è totalitario e lo Stato fascista — sintesi e unità inclusiva di tutti
i valori — interpreta, sviluppa e potenzia l’intera vita di un popolo.“
È
l’alleanza guidata dagli Stati Uniti tra le nazioni Five Eyes e l’Unione
Europea che affermano di essere i protettori dell’ordine internazionale basato
sulle regole. Con il loro impegno per una nuova forma di fascismo globale, l’idea che
l’IRBO ci tenga al sicuro è discutibile. In verità, l’attuale IRBO non ha mai
promosso né la libertà né la democrazia.
È
consuetudine che i presunti leader dell’IRBO pratichino i doppi standard. Guerre illegali, prolungate
campagne terroristiche contro la propria popolazione, sostegno alle
insurrezioni terroristiche straniere, sanzioni economiche crudeli e
coinvolgimento in operazioni internazionali di contrabbando di stupefacenti
caratterizzano le attività degli stati nazione che rivendicano la proprietà
dell’IRBO.
Mentre
l’egemonia occidentale insiste sul fatto che tutti seguano le loro regole, non
si attengono allo stesso modo. Alcuni esempi recenti, tra i tanti, hanno visto il ritiro unilaterale
degli Stati Uniti dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), spesso
indicato come Iran Nuclear Deal; La NATO ha rinunciato alle assicurazioni, date all’ultimo
presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, che non si sarebbe espansa “di un
pollice verso est”; e la detenzione dei giornalisti.
Questo
non vuol dire che i presunti oppositori dell’attuale IRBO, in particolare
Russia, Cina e Iran, siano essi stessi irreprensibili. Tuttavia, è insostenibile per le
“nazioni guida” dell’IRBO esistente requisire qualsiasi supremazia morale. Politici come Truss promuovono l’IRBO come pietra
angolare della pace e della sicurezza internazionali, ma queste sono banalità
senza senso. Non c’è nulla di intrinsecamente pacifico o sicuro al riguardo.
Il
vero IRBO.
L’attuale
IRBO è descritto come un progetto di stati occidentali, un tempo liberali e
democratici che hanno capitalizzato il dominio economico e militare degli Stati
Uniti.
Tuttavia, nonostante questo sia il modo in cui i media mainstream (MSM), il
mondo accademico e i gruppi di riflessione lo presentano, non è quello che è oggi l’ordine
internazionale basato su regole. L’IRBO può essere descritto più accuratamente come un veicolo per una rete capitalista
di stakeholder mondiali per manipolare gli stati nazione nel perseguimento
della propria agenda aziendale prevalentemente privata. In effetti, potremmo sostenere che è
tutto ciò che è mai stato fatto.
Una
rete veramente globale di aziende, gruppi di riflessione, fondazioni private,
organizzazioni intergovernative, ONG e governi lavora in collaborazione per
convertire i programmi politici globali in politiche e leggi a livello di
governo nazionale e locale. Questa è la Global Public-Private Partnership (G3P) e la
sua portata si estende a ogni nazione.
Possiamo
vedere la mappa politica globale come un mosaico di nazioni sovrane, esistenti
in uno stato di anarchia (nessuno le governa), ma il G3P no. Ciò che vede la rete capitalista degli
stakeholder globali (G3P) è una struttura autoritaria e compartimentata da
manipolare per raggiungere il loro obiettivo, con quell’obiettivo che è quello di
creare un sistema coeso di governance globale sotto il loro dominio.
Iain
Davis on Unlimited Hangout Podcast.
Durante
la pseudo pandemia, il World Economic Forum (WEF) di Klaus SCHWAB ha collaborato con il governo e le
organizzazioni intergovernative per promuovere la sua agenda politica Great
Reset.
Il G3P
è l’incarnazione di quello che il WEF chiama il modello multi-stakeholder di
governance globale.
Nell’ottobre
2019, poco prima dell’inizio della pseudo-pandemia, il WEF ha pubblicato Global Technology Governance: A Multistakeholder Approach.
Assumendo
l’autorità di chiedere che il mondo accetti l’intrusione della sua pianificata 4a
rivoluzione industriale, il G3P, rappresentato dal WEF, si è lamentato di quella che considerava la mancanza di progressi
verso la governance globale.
In
questo sistema multi-stakeholder, i governi eletti sono solo uno tra i tanti
stakeholder. La maggior parte dei partner principali del G3P sono società private, come la Bank for International Settlements, o rappresentano interessi aziendali
privati, ad
esempio il “World Business Council for Sustainable Development”.
La
nostra supervisione democratica arriva solo fino a quando l’influenza del
nostro governo nazionale come stakeholder del G3P lo consente. Possiamo
apprezzare la portata di questa responsabilità democratica se consideriamo i
commenti di Dominic Cummings, ex consigliere capo del Primo Ministro
britannico. In una testimonianza resa a una commissione parlamentare nel maggio 2021
(vai al 14:02:35), Cummings ha detto:
“A
marzo ho iniziato a ricevere telefonate da varie persone che dicevano che
questi nuovi vaccini mRNA avrebbero potuto distruggere la saggezza
convenzionale. Persone come Bill Gates e quel tipo di rete dicevano. In sostanza, quello
che è successo è che c’è una rete di persone, tipo Bill Gates, che dicevano di
ripensare completamente al paradigma di come lo fai […] Quello che Bill Gates e
persone del genere mi dicevano, e altri nel numero 10, se dovevi pensare a
questo molto più come i classici programmi del passato.. il Progetto Manhattan nella seconda
guerra mondiale, il programma Apollo […] Ma quello che Bill Gates e la gente
stavano dicendo […] era che il reale ritorno previsto su questo è così in alto
che anche se si rivelano tutti miliardi sprecati, è comunque una buona
scommessa, ed è essenzialmente quello che abbiamo fatto.“
Cummings
stava parlando della risposta della politica sanitaria pubblica del governo del
Regno Unito a una presunta pandemia globale. Queste erano decisioni che
avrebbero avuto un impatto sulla salute di ogni uomo, donna e bambino nel
paese.
I suoi
commenti rivelano che il governo del Regno Unito stava semplicemente seguendo
gli ordini emessi dalla rete di “persone tipo Bill Gates”. Lo stato del Regno Unito ha
progettato una politica nazionale cruciale per volere della Bill and Melinda Gates
Foundation (BMGF). Stavano agendo sotto l’istruzione di una fondazione privata esente da
tasse.
I BMGF
sono tra i principali stakeholder all’interno del G3P. Come il WEF, le loro collaborazioni
con il governo e le organizzazioni intergovernative sono estese.
Come
ora sappiamo, le presunte affermazioni sulla sicurezza e l’efficacia del
vaccino fatte dal BMGF e dai politici che hanno implementato la politica di
salute pubblica per loro non erano nemmeno lontanamente accurati. Sappiamo anche che questo fallimento è irrilevante per il BMGF perché il “ritorno su questo è così alto” non importa.
I
centri di riflessione sulle politiche sono al centro del G3P. Collaborano con altri partner delle
parti interessate del G3P per elaborare le agende politiche che i governi poi
impongono alle loro popolazioni.
I
think-tank, come il “Royal Institute for Interantional Affairs” (RIIA – Chatham House), sono invariabilmente formati da
rappresentanti di società multinazionali (comprese le banche centrali),
istituzioni finanziarie, ONG, fondazioni filantropiche, donatori privati,
organizzazioni intergovernative, istituzioni accademiche e governi, ecc.
Ad
esempio, i
membri di Chatham House includono le Nazioni Unite, la Bill and Melinda Gates
Foundation, la Open Society Foundation, la Bank of England, Astrazeneca,
GlaxoSmithKline, Bloomberg, The Guardian, The City of London, The European
Commission & Union, BAE systems, Goldman Sachs, De Beers, BlackRock, China
International Capital Corporation, Huawei, Kings College London, London School
of Economics (LSE), Oxfam, British Army e governi di tutto il mondo. L’elenco
continua.
Immaginare
che queste organizzazioni globaliste siano effettivamente impotenti ed esistano
semplicemente per aiutare i governi a elaborare politiche è estremamente
ingenuo.
Una sintesi più accurata è stata offerta da alcuni accademici. Il Prof. Hartwig Pautz ha scritto: “Cercano
di influenzare i responsabili politici e il pubblico in generale, e cercano di farlo attraverso canali
informali e formali e sfruttando la loro posizione ben collegata in reti
politiche spesso transnazionali che comprendono partiti politici, gruppi di
interesse, società, organizzazioni internazionali, organizzazioni della società
civile e burocrazie del servizio civile. [. . .] [I politici] hanno sempre più bisogno
di curatori, arbitri o filtri che li aiutino a decidere quali informazioni,
dati e competenze politiche utilizzare nei loro processi decisionali.“
Tuttavia,
abbiamo solo bisogno di guardare i commenti di persone come Dominic Cummings o Hillary Clinton
per riconoscere che anche le osservazioni di Pautz non sono all’altezza. Come l’allora Segretario di Stato
americano, Clinton
ha affermato che il ruolo del Council on Foreign Relations (CFR) – come think tank sulla
politica estera degli Stati Uniti – era di dire al Dipartimento di Stato degli
Stati Uniti “cosa dovremmo fare e come dovremmo pensare al futuro”.
I
governi, compresi quelli di Stati Uniti, Russia e Cina, sono parti interessate
del G3P. Nel 2017, parlando a un seminario di Harvard, il fondatore e
presidente esecutivo del WEF, Klaus Schwab, ha dichiarato:
“Signora
Merkel, anche Vladimir Putin e così via, sono stati tutti Young Global Leaders
del World Economic Forum.
Ma ciò
di cui siamo davvero orgogliosi ora con le giovani generazioni come il Primo Ministro Trudeau, il Presidente
dell’Argentina e così via, è che entriamo nei gabinetti. Quindi ieri sono stato a un
ricevimento per il Primo Ministro Trudeau e so che metà di questo gabinetto, o
anche più della metà di questo gabinetto, sono per i nostri… in realtà Young Global Leaders del
World Economic Forum.“
Questo
non era un vanto inutile. Leader politici come Tony Blair, Jacinda Ardern, Emmanuel
Macron, Alexander De Croo (primo ministro belga), Sanna Marin (primo ministro
finlandese) e molti altri pesi massimi politici hanno partecipato al programma
YGL.
Questo è il motivo per cui, in un discorso alla nazione canadese nel novembre
2020, in diretto riferimento al cosiddetto Great Reset del WEF, il primo
ministro canadese Justin Trudeau ha dichiarato:
“Recuperare
meglio significa ottenere supporto per i più vulnerabili mantenendo allo stesso
tempo lo slancio sull’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli SDG. [. . .] Questa pandemia ha fornito
un’opportunità per un ripristino. Questa è la nostra occasione per accelerare la nostra
pre-pandemia sforzi per re-immaginare i sistemi economici che affrontano
effettivamente sfide globali come la povertà estrema, la disuguaglianza e il
cambiamento climatico.”
Trudeau
è uno dei tanti Young Global Leaders (YGL) del WEF e membri del suo programma
precedente chiamato Global Leaders of Tomorrow, che hanno plasmato la risposta politica globale alla
pseudo-pandemia. Come laureato YGL, il suo compito era convincere il pubblico canadese ad
abbracciare l’agenda politica del G3P Great Reset.
Nonostante
le affermazioni di Schwab, il presidente russo Vladimir Putin non sembra essere
stato tra i protetti YGL del WEF. Eppure, parlando nel 2019 al presidente Quesada del
Costa Rica,
Klaus Schwab ha ripetuto la sua dichiarazione su Putin:
“Signora
Merkel, Tony Blair, erano tutti, anche il presidente Putin, erano tutti giovani
leader globali.“
Nel
1993, quando iniziò il programma “Global Leaders of Tomorrow,” Putin aveva 41 anni e il limite
massimo di età per l’ingresso nel programma era presumibilmente 38. Sembra improbabile che Putin fosse
“ufficialmente” un tirocinante WEF YGL.
Dopo
16 anni di servizio nel KGB sovietico, Putin si stava costruendo la reputazione
di politico nel 1993, agendo come vice del sindaco di San Pietroburgo, Anatoly Sobchak. Sobchak successivamente è stato
coautore della Costituzione della Federazione Russa.
(Putin
at the 2009 World Economic Forum.)
Putin
è stato determinante nell’incoraggiare gli investimenti stranieri nella città
ed è stato durante la sua permanenza a San Pietroburgo che Putin ha apparentemente sviluppato
uno stretto rapporto con Klaus Schwab. Nel suo discorso al raduno virtuale di Davos del 2021 del WEF, Putin ha detto:
“Sig.
Schwab, caro Klaus, [. . .] Sono stato a Davos molte volte, partecipando agli eventi
organizzati dal Sig. Schwab, anche negli anni ’90. Klaus ha appena ricordato che ci
siamo incontrati nel 1992. In effetti, durante la mia permanenza a San
Pietroburgo, ho visitato molte volte questo importante forum. [. . .] [È] difficile trascurare i
cambiamenti fondamentali nell’economia globale, nella politica, nella vita
sociale e nella tecnologia. La pandemia di coronavirus [. . .] ha stimolato e accelerato
i cambiamenti strutturali.”
In
termini di partnership G3P, quella russa è forse una delle più vicine al WEF. L’esercizio annuale di formazione
sulla sicurezza informatica globale Cyber-Polygon del WEF è orchestrato da
Bi.Zone, una sussidiaria di Sberbank.
Bi.Zone
è responsabile della progettazione e dell’esecuzione degli scenari e degli esercizi
di Cyber Polygon. Sberbank è una banca russa a maggioranza statale ed è tra i
membri fondatori del WEF Center For Cybersecurity (CCS).
(Carnegie).
Altri
partner del CCS includono il principale think tank statunitense sulla politica
estera, il Carnegie
Endowment for International Peace (CEIP), Europol (che rappresenta i governi
dell’UE), INTERPOL, l’Organisation of American States (che rappresenta i
governi dei subcontinenti nordamericani e sudamericani) e centri di sicurezza
informatica di Israele, Regno Unito, Corea, Arabia Saudita e Svizzera (sede
della BRI).
Tra le
molte società coinvolte in Cyber Polygon 2021, le società russe hanno formato il
contingente più numeroso di una singola nazione. Inoltre, il WEF collabora con
il Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF.) La Fondazione Internazionale SPIEF è
stata costituita a San Pietroburgo nel 1998 sotto la direzione di Herman Gref.
All’epoca era vice governatore della città.
Nel
1993, Gref era anche uno stretto collaboratore di Anotoly Sobchak a San
Pietroburgo, dove Putin era il consigliere senior di Sobchak. Gref è
attualmente l’amministratore delegato e presidente di Sberbank.
Nel
2017, Schwab ha riconosciuto che lo SPIEF e la Russia erano leader globali
sulla regolamentazione internazionale e ha dichiarato:
“Nel
nuovo contesto economico e nel rispetto delle ultime scoperte tecnologiche, ci
troviamo di fronte alla necessità di nuovi formati di cooperazione. [. . .] Sono assolutamente convinto che la
Russia, in quanto leader nella regolamentazione globale responsabile, debba
svolgere un ruolo centrale nel determinare nuove forme di convivenza nell’era
della quarta rivoluzione industriale.“
La
Russia e lo SPIEF fanno parte della rete G3P e sono fortemente coinvolte nella
cybersecurity globale e, in particolare, nella regolamentazione della
tecnologia.
È chiaro che, attraverso partner come CFR, BMGF e WEF, il partenariato pubblico-privato
globale sta portando avanti un’agenda politica globale supportata da entrambe
le parti del divario est-ovest.
Le
risorse del WEF, come Trudeau e altri funzionari compromessi, sono posizionate
per garantire che la distribuzione delle politiche sia il più agevole possibile. Il governo russo e, come vedremo,
quello cinese sono parti interessate ugualmente attive negli sforzi di governance
globale del G3P.
Se
credessimo all’MSM occidentale, ciò presenterebbe un enigma apparentemente
insondabile.
Sebbene questi stati nazione siano partner del G3P, ci viene detto che stanno
anche minando l’IRBO. Qualcosa non torna.
Secondo
Reuters, le banche europee devono prepararsi agli attacchi informatici russi. La CBS afferma che il DHS è in piena allerta per l’incombente guerra informatica, mentre i media britannici hanno
riportato le stesse storie spaventose. Forbes ha riferito che la Russia ha
condotto una guerra informatica contro l’Occidente per 20 anni e il Guardian ha
affermato che questo era un modus operandi tipico per la Federazione Russa.
Tutto
ciò sembra estremamente strano dato che le società globali occidentali come
IBM, Deutsche Bank e Santander erano impegnate in esercizi di preparazione ai
poligoni informatici che erano in gran parte gestiti da una banca statale russa. Se una qualsiasi delle affermazioni
di MSM fosse anche solo lontanamente plausibile, il solo rischio di spionaggio
industriale sembrerebbe essere fuori scala.
I
governi di tutto il mondo occidentale partecipano al WEF Cyber Security Center, fondato, in parte, da Sberbank. Allo stesso tempo, continuano ad
avvertire le loro popolazioni del pericolo degli attacchi informatici russi.
Francamente,
queste storie russe di minacce informatiche sono puerili. I governi e le società occidentali,
che sembrano seguire alla lettera gli ordini del G3P, sembrano accontentarsi di
essere guidati dalla valutazione e dalle raccomandazioni sulla sicurezza
informatica di una banca statale russa.
Una
motivazione molto più credibile per queste storie di MSM e la paura del governo
è che sono progettate per prepararci e fornire giustificazione per la
trasformazione digitale del settore finanziario. Nel rapporto sulle minacce
informatiche del 2020, il Carnegie Endowment for International Peace (CEIP) ha
affermato che la pseudo-pandemia aveva reso necessario questo cambiamento.
In un
riferimento a malapena nascosto a Russia e Cina, il CEIP ha affermato che gli
attacchi informatici da parte degli stati nazionali erano inevitabili. Hanno quindi previsto che la
risposta a questo presunto attacco inevitabile sarebbe stata quella di fondere le
attività delle banche, delle autorità finanziarie e dell’apparato di sicurezza
nazionale degli stati nazionali.
L’autorità
centralizzata, soprattutto sui sistemi finanziari, è sempre la soluzione per quanto
riguarda il G3P. In primo luogo perché si assumono il diritto di esercitare
tale autorità.
Sulle
questioni principali, i governi non formano la politica e la politica è invece
curata dai think tank del G3P come il CEIP. Non dobbiamo illuderci che i
think-tank offrano semplicemente suggerimenti. Hanno il potere finanziario,
economico e politico per prendere decisioni sulla scena globale e lo fanno da
generazioni.
Nessuno
vota per i think-tank. In questa misura, la cosiddetta democrazia
rappresentativa è una farsa. Noi, le persone, non abbiamo mai avuto voce in capitolo sui
“grandi problemi”. Per quelli di noi che vivono nelle democrazie occidentali, la
magnificenza del governo serve semplicemente a convincerci che siamo in qualche
modo rappresentati nelle deliberazioni. È essenzialmente un trucco di fiducia.
Questo
è il contesto entro il quale possiamo arrivare a comprendere l’ordine
internazionale basato su regole.
Sebbene
attualmente si basi su quella che sembra essere l’egemonia occidentale e stia passando a un sistema multipolare guidato dall’Eurasia, entrambi sono solo convenienti
meccanismi attraverso
i quali il G3P esercita potere e autorità.
Come
notato da molti commentatori, incluso il WEF, l’IRBO sta cambiando. In questo modo, ci avviciniamo sempre di più a un
IRBO basato sul modello cinese di tecnocrazia.
Tecnocrazia:
una relazione amorosa G3P
I
think tank del G3P, forse in particolare, ma non esclusivamente, la Commissione Trilaterale, perseguono il sogno di creare un Technate globale da quasi un
secolo. Il
mantra pseudo-pandemico spesso ascoltato di “guidato dalla scienza” esemplifica
la tecnocrazia.
La
tecnocrazia è nata dal movimento per l’efficienza durante l’era progressista
degli Stati Uniti all’inizio del XX secolo. Ha sfruttato i principi della gestione scientifica suggeriti da Frederick Winslow Taylor
e le idee
economiche di economisti sociali come Thorstein Veblan, che ha coniato
notoriamente il termine “consumo cospicuo”.
Veblan
è stato tra i membri fondatori di un’iniziativa di ricerca privata a New York
finanziata da John D. Rockefeller chiamata “New School For Social Research”.
Ciò portò presto alla creazione dell’”Alleanza Tecnica”.
Howard
Scott, il leader della Technical Alliance, si unì successivamente a M. King
Hubbert alla Columbia University. Nel 1934 pubblicarono il corso di studio
Technocracy Inc..
Questo
era un progetto per un Technate nordamericano. Ha proposto una società guidata
dalla scienza, dall’ingegneria e dal mondo accademico piuttosto che dalla
politica.
Hubbert
ha scritto:
“La
tecnocrazia ritiene che la produzione e la distribuzione di un’abbondanza di
ricchezza fisica su scala continentale per l’uso di tutti i cittadini
continentali può essere realizzata solo da un controllo tecnologico
continentale, un governo delle funzioni, un tecnate.“
La
tecnocrazia richiede che l’attività di ogni cittadino sia continuamente
registrata e controllata. Richiede una sorveglianza costante della popolazione.
Ciò
consente di calcolare in tempo reale il dispendio energetico totale del
Technate.
I dati vengono quindi raccolti e analizzati in modo che il comitato centrale
dei tecnocrati gestisca e distribuisca le risorse del Technate fino al livello
dell’individuo.
Scott
e Hubbert progettarono un nuovo sistema monetario basato sul consumo di
energia, con beni e servizi valutati in base al costo energetico di produzione. Ai cittadini verrebbe assegnata la
nuova valuta sotto forma di “certificati energetici”.
Negli
Stati Uniti degli anni ’30, questo era un compito tecnologicamente impossibile.
Sebbene
popolare per circa un decennio, la gente si rese conto che il technate
suggerito era una sorta di assurdità.
Nonostante
il sistema apparentemente assurdo proposto da Scott e Hubbert,
i
Rockefeller in particolare potevano vedere il potenziale per utilizzare la
tecnocrazia per migliorare il loro controllo sulla società. Hanno continuato a finanziare il
movimento tecnocratico e i programmi associati, per molti anni,
indipendentemente dal declino dell’interesse pubblico.
Zbigniew
Brzezinski .
Nel
1970, il professor Zbigniew Brzezinski pubblicò “Between Two Ages: America’s Role In
The Technetronic Era”.
A quel
tempo, era
professore di scienze politiche alla Columbia University, dove Scott aveva incontrato Hubbert nel
1932. Era
già stato consigliere per entrambe le campagne di Kennedy e Johnson e sarebbe
poi diventato consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati
Uniti Jimmy Carter (1977 – 1981).
Attraverso
un sottile velo di cautela, Brzezinski ha scritto con entusiasmo di come
un’élite scientifica globale non solo potrebbe utilizzare la propaganda
onnipervasiva, la manipolazione economica e politica per determinare la direzione della
società, ma potrebbe anche sfruttare la tecnologia e le scienze comportamentali
per lavare il cervello e alterare le popolazioni ‘ il comportamento. Descrivendo la forma di questa
società e
il potenziale di controllo autoritario, ha scritto:
“Una tale società sarebbe dominata da
un’élite la cui pretesa al potere politico riposerebbe su un presunto know-how
scientifico superiore. Non ostacolata dalle restrizioni dei valori liberali
tradizionali, questa élite non esiterebbe a raggiungere i suoi fini politici utilizzando le ultime tecniche
moderne per influenzare il comportamento pubblico e mantenere la società sotto
stretta sorveglianza e controllo.“
Sebbene
non usasse la parola “tecnocrazia”, Brzezinski descrisse comunque un tecno.
Rendendosi conto che la tecnologia si stava avvicinando rapidamente al punto in
cui la tecnocrazia sarebbe stata fattibile, ha descritto come la tecnologia
digitale avrebbe dominato l ‘”era tecnotronica” per trasformare la società, la
cultura, la politica e l’equilibrio globale del potere politico.
Nel
1973, Brzezinski si unì a David Rockefeller per formare la Commissione
Trilaterale.
Il loro scopo dichiarato non avrebbe potuto essere più chiaro:
“[Lo]
scopo più immediato era quello di riunire [. . .] il gruppo ufficioso di più
alto livello possibile per esaminare insieme i principali problemi comuni. [. .
.] .[L] qui era la sensazione che gli Stati Uniti non fossero più in una
posizione di leadership così singolare come lo erano stati nei primi anni del
secondo dopoguerra. [. . .], e che una forma di leadership più condivisa [. .
.] sarebbe necessario affinché il sistema internazionale affronti con successo
le grandi sfide dei prossimi anni. [. . .] La “crescente interdipendenza” che
tanto ha impressionato i fondatori della Commissione Trilaterale all’inizio
degli anni ’70 si è approfondita nella “globalizzazione”. [. . .] Dubbi su se e
come cambierà questo primato [. . .] hanno intensificato la necessità di tener
conto della drammatica trasformazione del sistema internazionale. [. . ] La
nostra adesione si è ampliata per riflettere i più ampi cambiamenti nel mondo.
Pertanto, il
Japan Group è diventato un gruppo dell’Asia del Pacifico, includendo nel 2009
membri sia cinesi che indiani.“
Già
nel 1973 i Trilateralisti avevano identificato che il primato degli Stati Uniti
sarebbe stato radicalmente trasformato. Ciò derivava dalla consapevolezza
di Brzezinski che le società globali nell’era tecnotronica avrebbero superato
gli stati nazionali non solo in termini di potere finanziario ed economico, ma
anche nella loro capacità di innovare e dirigere le attività di miliardi di
cittadini.
In Between
Two Ages scrisse:
“Lo
stato-nazione come unità fondamentale della vita organizzata dell’uomo ha
cessato di essere la principale forza creatrice: le banche internazionali e le
multinazionali agiscono e pianificano in termini molto più avanzati rispetto ai
concetti politici di stato-nazione.“
Pienamente
impegnati nel processo di globalizzazione, i Trilateralisti hanno iniziato a creare il nuovo
IRBO.
Piuttosto
che la potenza economica e militare degli Stati Uniti, il nuovo ordine mondiale
sarebbe basato su un impegno comunitario per la gestione efficiente delle
risorse e, attraverso quel meccanismo, il controllo sociale.
Gli
stati nazione cederebbero il passo a una rete globale formata dalla fusione di
stato e corporazione. Questa rete gestirebbe le popolazioni e le attività
economiche attraverso un nuovo sistema monetario basato sulle risorse e una
pianificazione economica centrale.
I
singoli cittadini e le imprese sarebbero costantemente monitorati e il loro
comportamento limitato e ordinato. Ciò consentirebbe al G3P la capacità di governance
globale che cercavano.
Brzezinski
ha suggerito come garantire questo futuro. La tecnocrazia consentirebbe la
trasformazione:
“Sia
la crescente capacità di calcolo istantaneo delle interazioni più complesse sia
la crescente disponibilità di mezzi biochimici di controllo umano accrescono la
portata potenziale di una direzione scelta consapevolmente. [. . .] Nella società tecnetronica la
tendenza sembra essere quella di aggregare il sostegno individuale di milioni
di cittadini disorganizzati [. . .] e sfruttando efficacemente le ultime
tecniche di comunicazione per manipolare le emozioni e controllare la ragione.
[. . .] Sebbene l’obiettivo di formare una comunità delle nazioni sviluppate
sia meno ambizioso dell’obiettivo del governo mondiale, è più raggiungibile. [.
. .] In
Cina il conflitto sino-sovietico ha già accelerato l’inevitabile Sinificazione
del comunismo cinese. [. . .] Questo può sia diluire la tenacia ideologica del
regime che portare
a una sperimentazione più eclettica nel plasmare la strada cinese verso la
modernità.“
La
modernizzazione della Cina è stata vista come un’opportunità per sviluppare una
società tecnocratica avanzata che, pur sviluppandosi sia economicamente che
tecnologicamente, sarebbe rimasta una dittatura. Questo ha presentato il G3P con un
banco di prova perfetto per la costruzione di un Technate.
La
tecnocrazia fornisce autorità centralizzata su un sistema capitalista gestito.
Permette agli affari di prosperare fintanto che aderisce ai diktat dei
tecnocrati.
Il
nuovo IRBO non si baserà sul primato degli stati nazione o sulla loro
imposizione di valori o norme concordati. Piuttosto, sarà fondato sul sistema
multistakeholder, dove soluzioni nominalmente pragmatiche a una crisi
dichiarata costituiscono l’imperativo morale. Multistakeholding significa fusione
tra stato e società.
Questa
trasformazione dell’IRBO è stata sottolineata dal WEF nel suo white paper sulla
politica del 2019 Globalizzazione 4.0. Dare forma a una nuova architettura globale nell’era
della quarta rivoluzione industriale.
“Dopo
la seconda guerra mondiale, i leader hanno lavorato insieme per sviluppare
nuove strutture istituzionali e quadri di governance. [. . .] Il mondo è
cambiato radicalmente da allora. [. . .] [Il] contesto per la governance e la
cooperazione sta cambiando a causa della Quarta Rivoluzione Industriale. [. .
.] Siamo entrati in un’era decisamente nuova in cui molte delle ipotesi di
periodi precedenti non sono più valide. [. . .] Poiché le tecnologie emergenti
trasformano i nostri sistemi di salute, trasporto, comunicazione, produzione,
distribuzione ed energia, solo per citarne alcuni, dovremo costruire una nuova
sinergia tra le politiche pubbliche e le istituzioni da un lato, e il
comportamento e le norme aziendali dall’altra. [. . .] In qualità di Organizzazione
internazionale per la cooperazione pubblico-privato, il Forum prevede di
utilizzare la sua piattaforma per promuovere tale pensiero e azione collettiva
attraverso il dialogo multistakeholder. Questo approccio dal basso verso
l’alto o induttivo che coinvolge attori governativi nazionali, nonché attori non
statali e subnazionali può aiutare ad accelerare il ritmo delle innovazioni di
governance necessarie nel 21° secolo, oltre a rafforzare la legittimità e
il grado di fiducia del pubblico in esso.“
La
fiducia è un prodotto della fede e ci viene chiesto di credere nel nuovo IRBO
resiliente e sostenibile, basato non sul predominio degli stati nazione che
rivendicano l’autorità morale, ma su un’alleanza globalista multistakeholder tra i
governi nazionali e gli interessi privati che lo faranno tienici “al sicuro”.
Il WEF
sottolinea la necessità che le persone abbiano fiducia nel progetto globalista
del G3P.
Uno dei temi chiave dell’incontro di Davos 2021 è stato ricostruire la fiducia e
per il 2022 ripristinare la fiducia. Riferendosi alla presunta crisi della
fiducia globale, Klaus Schwab (il nuovo Hitler,Nd.r ) ha affermato:
“[Noi]
vediamo un degrado della fiducia nel mondo, e la fiducia si costruisce solo attraverso
le relazioni personali. [. . .] [Abbiamo] bisogno di uno slogan. Lo slogan è “Lavorare insieme, ripristinare la
fiducia”.“
La
fiducia è fondamentale perché le decisioni che hanno un impatto su di noi a
livello locale saranno prese a livello globale da un organismo decisionale che
è prevalentemente un progetto di società private non elette. Dobbiamo mettere da parte qualsiasi
nozione di responsabilità o supervisione democratica e accettare che il G3P ne sappia di
più.
Questa
struttura globalista e multistakeholder utilizzerà la tecnocrazia per
condurre le sue politiche. Ci sarà offerta l’illusione della democrazia sotto forma di
società civile. Tuttavia,
attraverso la tecnocrazia, verremo derubati di tutti i mezzi politici e di
rappresentanza.
La
Cina come motore per il nuovo IRBO.
Nel
1977 la Commissione Trilaterale scrisse un documento intitolato Paper n.15
sulle relazioni est-ovest (pubblicato nel 1978) in cui annotava:
“La
Cina è una potenza con un enorme potenziale in termini di risorse umane e non,
e i suoi leader hanno intrapreso un percorso di modernizzazione razionale volto
a trasformarla in una potenza mondiale leader […] La Cina non ha mai acquisito una
sfera di influenza corrispondente alla sua forza […] L’Occidente non dovrebbe
accontentarsi di difendere i suoi valori fondamentali […] Dovrebbe porsi
l’obiettivo di influenzare i processi naturali di cambiamento […] in una
direzione favorevole piuttosto che sfavorevole a quei valori. […] Sembra che
esistano modi sufficienti per aiutare la Cina in forme accettabili con una
tecnologia civile avanzata […] Garantire alla Cina condizioni favorevoli nelle
relazioni economiche è sicuramente nell’interesse politico dell’Occidente.”
Un
fiorente mercato di esportazione in Cina e l’allargamento della divisione
Sino-Sovietica erano nell’interesse politico ed economico degli stati nazionali
occidentali.
Tuttavia, costruire una nuova superpotenza per rivaleggiare con l’Unione
Sovietica significava anche costruirne una in grado di sfidare l’IRBO esistente.
In
quanto think-tank
G3P, la Commissione Trilaterale è tra coloro che affermano di essere poco più che
negozietti per gli individui più potenti della Terra. Come con tutti i gruppi
di riflessione, si presentano come fondamentalmente reattivi piuttosto che
proattivi. Affermano
di offrire programmi politici suggeriti, ma di non avere l’autorità per imporre
l’adozione di tali politiche.
Tuttavia,
queste agende politiche raccomandate spesso si svolgono esattamente come
“suggerito” dai gruppi di riflessione. Le multinazionali (MNC) di tutto il
mondo hanno apparentemente risposto all’agenda dei Trilateralisti impegnandosi
in uno sforzo concertato per “influenzare il naturale processo di cambiamento”
in Cina e per consentirle di acquisire “una sfera di influenza corrispondente
alla sua forza”.
La
rivoluzione economica, industriale e tecnologica in Cina è stata notevole, ma non è avvenuta per caso. La Cina è ora il primo Technate del
mondo e le democrazie liberali occidentali sono destinate alla stessa
trasformazione.
I
media statali cinesi hanno riferito che, tra il 1983 e il 1991, gli
investimenti diretti esteri in Cina sono aumentati da 920 milioni di dollari a
4,37 miliardi. Nel 2019 aveva eclissato $ 2,1 trilioni. Nel 1994, in termini di
investimenti all’estero degli Stati Uniti, la Cina si è classificata al 30°
posto. Nel
2000 era l’11° posto, poiché le multinazionali hanno quadruplicato i loro IDE
in Cina tra il 1994 e il 2001.
La
pseudo-pandemia ha visto un iniziale rallentamento del 42% degli IDE globali.
Tuttavia, gli investimenti in Cina sono effettivamente
aumentati del 4%, perché ha superato gli Stati Uniti diventando il principale
destinatario mondiale di investimenti diretti esteri. Data l’enorme crisi del 2020, gli
IDE globali si sono inevitabilmente ripresi nel 2021. Secondo quanto riferito, gli IDE,
esclusi i servizi finanziari, sono aumentati di un ulteriore 20% (in termini di
dollari) per raggiungere un record annuale di 178,48 miliardi di dollari in
Cina.
Nel
1979, gli Stati Uniti hanno concesso alla Cina il pieno riconoscimento
diplomatico; nel 1982 l’impegno fu riaffermato nel terzo comunicato congiunto;
nel 1984 a Pechino fu permesso di acquistare hardware militare statunitense;
nel 1994 la Clinton Whitehouse è intervenuta per abolire l’embargo della guerra
fredda sull’esportazione di “tecnologie sensibili” verso la Cina (e la Russia);
il 2000 US – China Relations Act è stato firmato dal Presidente Clinton (membro
della Commissione Trilateralista), che stabilisce ulteriori miglioramenti alle
relazioni commerciali; e, nel 2005, l’allora vicesegretario di Stato Robert B.
Zoellick, ha invitato la Cina a prendere il suo posto come “stakeholder
responsabile”. Poi, nel 2008, la Cina è diventata il principale creditore
statunitense del mondo.
Questo
non vuol dire che la relazione tra l’egemonia occidentale e la superpotenza
nascente fosse del tutto semplice. Ad esempio, la notizia dell’colpo “accidentale” della
NATO del 1999 all’ambasciata cinese a Belgrado non è stata accolta bene in
Cina. Ci
sono stati anche periodi marcati di apparente inimicizia politica tra gli Stati
Uniti, i suoi alleati occidentali e la Cina.
Nel
2001, mentre i media mainstream riportavano scontri per aerei spia abbattuti e
taglienti accuse dalla Cina di aiutare e favorire i suoi nemici, il progetto Trilateralist (G3P) è
rimasto sulla sua strada. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno sostenuto
l’ingresso della Cina nell’Organizzazione Mondiale del Commercio e subito dopo
l’amministrazione Bush ha stabilito relazioni commerciali normali permanenti
(PNTR) con la Cina.
Tuttavia,
uno sguardo superficiale ai media mainstream occidentali (MSM) e la persistente
retorica di politici come il ministro degli Esteri del Regno Unito,
suggeriscono che dovremmo avere paura e che la Cina è una minaccia per
l’ordine occidentale. Come possiamo conciliare queste accuse mentre, allo stesso
tempo, l’ordine
occidentale ha investito e trasferito tecnologia per realizzare la
trasformazione della Cina?
Nonostante
l’iperbole superficiale, gli occasionali scambi al vetriolo e i presunti incidenti
militari, la traiettoria politica, in ambito politico, economico e persino
militare, è stata coerente. Proprio come “consigliato” dalla Commissione Trilateralista, l’ordine egemonico occidentale
tendeva a consentire l’ascesa della Cina sia come tecnocrazia che come
superpotenza.
George
Soros .
George
Soros è un insider trader condannato, gestore di hedge fund, speculatore
valutario e investitore. La sua Open Society Foundation esente da tasse ha finanziato
per decenni campagne politiche, movimenti di attivisti e colpi di stato in
tutto il mondo. Sebbene oggi stia invecchiando, in precedenza era un membro della
Commissione Trilaterale.
In
quanto tale, Soros è stato tra i “leader di pensiero” politici, finanziari e
aziendali globali che hanno incoraggiato la modernizzazione della Cina. In un’intervista del 2009 al
Financial Times, ha dichiarato:
“Ha
davvero bisogno di portare la Cina nella creazione di un nuovo ordine mondiale;
un ordine mondiale finanziario […] Penso che tu abbia bisogno di un nuovo
ordine mondiale in cui la Cina deve far parte del processo di creazione e
devono accettare. Devono possederlo allo stesso modo, diciamo, degli Stati Uniti
possiede il consenso di Washington […] Un calo del valore del dollaro è
necessario per compensare il fatto che l’economia statunitense rimarrà
piuttosto debole […] La Cina sarà il motore che la farà avanzare e gli Stati
Uniti saranno in realtà un freno questo viene trascinato attraverso un graduale
calo del valore del dollaro.“ Anni dopo, l’amministrazione Trump statunitense del 2016-2020
ha assunto quella che sembrava essere una posizione aggressiva nei confronti
della Cina. Di particolare presunta preoccupazione è stato il disavanzo commerciale
bilaterale degli Stati Uniti fino a $ 500 miliardi all’anno. Ne seguì una
guerra commerciale e furono scambiate le tariffe.
Parlando
a Pechino nel 2017, l’allora presidente Trump ha detto:
“L’America
ha un enorme deficit commerciale annuale con la Cina [. . .] sorprendentemente, centinaia
di miliardi di dollari ogni anno. Le stime arrivano a 500 miliardi di dollari l’anno. Dobbiamo affrontare immediatamente
le pratiche commerciali sleali che guidano questo deficit, insieme agli
ostacoli al successo del mercato. Dobbiamo davvero considerare l’accesso, il
trasferimento forzato di tecnologia e il furto della proprietà intellettuale,
che di per sé sta costando agli Stati Uniti e alle loro aziende almeno 300
miliardi di dollari l’anno.“
L’amministrazione
Trump si è lamentata amaramente dei cosiddetti trasferimenti di tecnologia
forzata (FTT) stipulati dalla Cina in cambio dell’accesso al loro mercato. Parlando della presunta guerra commerciale tra i leader dell’attuale
IRBO e la Cina, il gruppo di esperti del CFR è stato tra coloro che hanno criticato l’apparente
protezionismo della Cina e suggerito il furto di proprietà intellettuale.
Queste
accuse e la dichiarata ostilità commerciale sembravano essere poco più di un
diversivo progettato per il consumo pubblico occidentale. In verità, sia gli accordi pubblici
che quelli privati con la Cina sono stati costantemente basati su accordi
FTT.
Nel
2018, l’amministrazione Trump ha iniziato a imporre dazi fino al 25% sulle
importazioni dalla Cina. I cinesi presto ricambiarono. In quanto più grande
creditore unico degli Stati Uniti, recentemente eclissato dal Giappone, gli Stati Uniti hanno corso il
rischio che la Cina scarichi trilioni di dollari di titoli del tesoro
statunitensi: un’opzione nucleare, in termini economici, che significherebbe
anche enormi perdite per la Cina.
Sebbene
nel 2019 sia stata ottenuta una piccola riduzione del disavanzo commerciale
degli Stati Uniti con la Cina, le tensioni commerciali globali hanno aumentato il disavanzo
degli Stati Uniti rispetto al resto del mondo.
All’inizio
della pseudo-pandemia, il disavanzo commerciale complessivo degli Stati Uniti
non era cambiato. Nel 2020 ha raggiunto livelli record. Durante il crollo degli
IDE nel 2020, gli unici vincitori degli investimenti sono stati Cina e India.
Oltre
ad approvare continuamente i trasferimenti di tecnologia, le principali nazioni
IRBO hanno notevolmente aumentato le loro partnership di ricerca e sviluppo
(R&S) con la Cina nello stesso periodo. Indipendentemente dal circo
mediatico di Trump, un rapporto del 2019 della Banca Mondiale, che fa
riferimento agli investimenti pubblici-privati di ricerca e sviluppo delle
nazioni occidentali in Cina, osservava:
“I
governi di altri paesi ad alto reddito hanno sostenuto tecnologie e industrie
specifiche, in particolare mirando alla ricerca e sviluppo (R&S). Negli
Stati Uniti, le agenzie governative come la Defense Advanced Research Projects
Agency (DARPA)
del Dipartimento
della Difesa e il National Institutes of Health hanno fornito finanziamenti
fondamentali per le tecnologie chiave. [. . .] Queste politiche sono integrate
dal sostegno alle principali tecnologie e industrie abilitanti, come
l’industria spaziale, della difesa, automobilistica e siderurgica, anche
attraverso vari fondi, come i Fondi strutturali e di investimento europei (cinque
fondi per un valore di oltre 450 miliardi di euro ) e Orizzonte 2020 (77
miliardi di euro per il 2014-20).”
Il
governo cinese ha dichiarato apertamente la sua intenzione che la Cina diventi
una superpotenza manifatturiera. Il degrado dell’influenza degli Stati Uniti e il rafforzamento di quella cinese
erano stati cablati nella politica economica e industriale estera occidentale e
nelle strategie di investimento delle multinazionali per più di una generazione. È difficile vedere come un’attuale
nazione IRBO, o società occidentale, sia stata “costretta” a condividere
tecnologia o diritti di proprietà intellettuale contro la sua volontà.
Sebbene
l’MSM e i politici occidentali abbiano costantemente affermato che la Cina
stesse agendo contro l’IRBO, chiaramente non era vero. Gli stati occidentali e i loro
partner aziendali erano pienamente coinvolti in un processo di modernizzazione
della Cina e di trasformazione dell’ordine internazionale.
In
risposta all’annuncio della Cina del 2015 della strategia “Made In China 2025”,
Klaus
Schwab ha
affermato che la Cina sarebbe diventata “il leader della quarta rivoluzione
industriale”
(…Lui sì,
che se ne intende ! Ndr).
Questo
è proprio come avevano pianificato Soros e i suoi compagni Trilateralisti.
Il WEF
(di Klaus
Schwab ),
non i governi nazionali, è stato il principale sostenitore della 4a rivoluzione
industriale (4IR).
Con la
Cina chiaramente
impostata come il “motore” che guida la trasformazione tecnologica globale e la Russia che guida la
regolamentazione, è evidente che, nonostante il tintinnio dei politici, i governi e le
società occidentali sono stati complici volenterosi.
Cina:
il primo stato tecnocratico al mondo.
La
tecnocrazia è un sistema di governo dittatoriale basato sull’allocazione delle
risorse. Nel
1938, “Technocrat
Magazine “lo
descrisse come segue:
“La
tecnocrazia è la scienza dell’ingegneria sociale, il funzionamento scientifico
dell’intero meccanismo sociale per produrre e distribuire beni e servizi
all’intera popolazione.“
Proprio
come il feudalesimo, la distribuzione delle risorse è controllata da un’autorità centralizzata, che fornisce l’accesso alle risorse
dipendenti dal comportamento del cittadino.
Questo
è il metodo preferito del “credito sociale” per il controllo della popolazione
in Cina.
Un numero crescente di cittadini cinesi ha bisogno di un buon punteggio di
credito sociale per accedere alle risorse e alla società.
L’intero
sistema è amministrato da pianificatori centrali all’interno di un organismo politico
subordinato al Consiglio di Stato chiamato National Development and Reform Commission
(NDRC). Supervisionano un’operazione di data
mining, raccolta e analisi su vasta scala.
Congresso nazionale del popolo cinese: Xinhua.
Senza
alcun controllo democratico, la tecnocrazia in Cina prevede che il popolo si
fidi degli editti dei tecnocrati.
Sono
tenuti a credere, o almeno affermare pubblicamente, che le decisioni sono prese
nell’interesse del bene generale. Se non rispettano, il Technate può utilizzare i suoi
sistemi di sorveglianza per identificare i trasgressori e punirli per il loro
comportamento egoistico.
Nel
suo documento del 2014 Pianificazione di un sistema di credito sociale, la
Repubblica popolare cinese (RPC) ha parlato della propria intenzione di “costruire un ambiente di credito
sociale di onestà, autodisciplina, affidabilità e fiducia reciproca”. Hanno annunciato:
“Il
nostro Paese si trova attualmente in un periodo chiave di trasformazione
economica e sociale. Le entità degli stakeholder sono più diversificate [. . .]
le forme di organizzazione e gestione sociale stanno subendo profonde
trasformazioni. Promuovere in modo completo l’istituzione di un sistema di credito
sociale è un metodo efficace per rafforzare l’affidabilità creditizia della
società, promuovere la fiducia reciproca nella società e ridurre le
contraddizioni sociali, ed è un requisito urgente per rafforzare e innovare
nella governance sociale. [. . .] L’istituzione di un sistema di credito sociale è
una base importante per l’attuazione globale del punto di vista scientifico
dello sviluppo. [. . .] Accelerare e far progredire l’istituzione del sistema
del credito sociale è un presupposto importante per promuovere l’allocazione
ottimizzata delle risorse.”
Questo
è l’epitome
della tecnocrazia. È una monocultura in cui tutti sono sottomessi allo stato tecnocratico
dittatoriale.
Ci
sono due armi nel sistema del credito sociale in Cina. Sia i singoli cittadini che le
aziende ricevono una valutazione basata sull’aggregazione e sull’analisi dei
dati raccolti dalle loro vite e dalle loro pratiche commerciali.
Circa
l’80% delle province cinesi ha implementato una qualche forma di sistema di
credito sociale.
Mentre
sono ancora in fase di sviluppo, i sistemi di sorveglianza e controllo
individuali sono più pervasivi nelle città.
Le
persone possono essere inserite in una “lista nera”, limitando le loro libertà,
o in una “lista rossa” che consente loro di impegnarsi nella società in un modo
ritenuto appropriato dal Technate.
Le
punizioni includono il divieto di accesso ai trasporti pubblici, pagamenti
rifiutati, vergogna pubblica o opportunità di lavoro limitate.
A
livello nazionale, l’attenzione si è concentrata sulla costruzione del Corporate Social Credit System
(CSCS).
Milioni di aziende in Cina sono tenute a dimostrare il loro impegno per il bene
generale, come
definito dal Tecno-Stato. Finché lo faranno, potranno prosperare. Se non obbediscono,
non lo faranno.
Per
numerose ragioni, esplorate dal Prof. Liu Yongmou nei Benefici della tecnocrazia in Cina, il sistema politico cinese si è
prestato bene alla creazione del primo Technate del mondo:
“In Cina oggi esiste un atteggiamento
più favorevole nei confronti della tecnocrazia che altrove. [. . .] Nella misura in cui si tratta di
scientismo applicato alla politica, i cinesi tendono ad avere un atteggiamento
positivo nei confronti della tecnocrazia. [. . .] La tecnocrazia si adatta
anche alla tradizione cinese della politica d’élite e all’ideale, per fare
riferimento a una frase confuciana, di “esaltare i virtuosi e i capaci”. [. . .] la conoscenza era più
importante della rappresentazione degli interessi di coloro che erano
governati. [. . .] Sullo sfondo dell’eredità cinese di una lunga cultura
feudale, la tecnocrazia è un modo migliore per affrontare i problemi sociali rispetto a una politica autoritaria
separata dalla competenza tecnica.“
Il
WEF, la Commissione Trilaterale e altri gruppi di riflessione del G3P hanno
incoraggiato lo sviluppo necessario affinché l’NDRC del Consiglio di Stato
della RPC costruisca il nascente Technate. Gli investimenti esteri e
un’infusione di tecnologia, dalle attuali nazioni leader dell’attuale IRBO, hanno portato la Cina a una posizione
in cui fornirà lo slancio economico, politico e culturale per un nuovo ordine
mondiale.
La
tecnocrazia, come sperimentata in Cina, viene ora lanciata a livello globale. La sovranità e le libertà
individuali, la pretesa base morale dell’attuale IRBO, vengono sostituite da un
impegno per l’efficienza e la gestione delle risorse nell’interesse del “bene
generale”. In
Occidente lo conosciamo come “sviluppo sostenibile“.
Un
tale sistema è perfetto per coloro che vogliono esercitare il potere
autocratico supremo, motivo per cui il G3P desidera da tempo installare la
tecnocrazia a livello globale.
È il motivo per cui hanno assistito alla costruzione
di un Technate in Cina. Il nuovo IRBO sarà guidato dal tecnocrate e servirà il
partenariato pubblico-privato globale.
Tecnocrazia:
un sistema operativo per il nuovo IRBO.
Il
nuovo IRBO non ha nulla a che vedere con i principi democratici
rappresentativi.
È
completamente estraneo a concetti come libertà di parola ed espressione,
responsabilità democratica, libertà di stampa, libertà di vagabondare e rifugge
tutti i diritti inalienabili.
Si
basa su una fusione tra lo stato politico e le corporazioni globali. Abbiamo recentemente visto questo mettere in atto effetti devastanti
nella nazione canadese dei Five Eyes.
Il 14
febbraio 2022, in risposta alle proteste in corso a livello nazionale del
Truckers Freedom Convoy, il vice primo ministro canadese e ministro delle finanze Chrystia Freeland ha dichiarato che il governo aveva
arbitrariamente deciso “di ampliare la portata delle norme canadesi contro il
riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo”.
A
partire dalle piattaforme di crowdfunding e di pagamento, inclusi gli scambi di
criptovalute, queste società private dovevano segnalare tutte le transazioni
“sospette” al governo.
Ciò è
rapidamente passato al congelamento dei conti bancari dei manifestanti.
Freeland ha affermato che le società private stavano “collaborando in modo
corretto ed efficace”.
Questo
è esattamente il modo in cui il modello di credito sociale tecnocratico cinese
è progettato per funzionare.
Coloro
che mettono in dubbio l’autorità del G3P saranno schiacciati. Chrystia Freeland è un amministratore
fiduciario del “World Economic Forum Board” di Klaus Schwab.
Come
accennato in precedenza, questa sintesi governo-impresa riecheggia lo Stato fascista descritto da
Mussolini.
In particolare, l’uso della tecnocrazia per gestire i comportamenti sia del
singolo che delle società incarna i principi da lui descritti:
“Lo
Stato fascista pretende di governare in campo economico non meno che in altri.
[. . .] Lo Stato fascista organizza la nazione, ma lascia all’individuo un
adeguato margine di manovra. Ha ridotto le libertà inutili o dannose
preservando quelle essenziali. In tali materie non può essere giudice
l’individuo, ma solo lo Stato.“
La
tradizione democratica degli individui sovrani, che esercitano i propri diritti e
si uniscono per perseguire i propri interessi condivisi è ciò che il governo
del Regno Unito chiama il “deficit democratico”.
La
loro intenzione, con la loro proposta per la loro nuova Carta dei diritti, è
quella di consentire a coloro che rispettano i loro diktat un po’ di “spazio
per i gomiti” di vivere un’esistenza relativamente “normale”.
Tuttavia,
definendo ciò che è nel “più ampio interesse pubblico”, ridurranno le libertà che ritengono
inutili o dannose.
“[L]’individuo
non può essere il giudice, ma solo lo Stato”.
Ad
esempio, le note esplicative per l’imminente legge sulla sicurezza online, il
governo del Regno Unito ha annunciato:
“Il
disegno di legge sulla sicurezza online stabilisce un nuovo regime normativo
per affrontare i contenuti illegali e dannosi online, con l’obiettivo di
prevenire danni alle persone.“
L’attuale
disegno di legge definisce tutto ciò che il governo ritiene essere
disinformazione o disinformazione come “contenuto dannoso per gli adulti”.
La libertà di parola e di espressione online sarà
effettivamente abolita dalla prossima legislazione.
Lo
stato del Regno Unito non consentirà agli utenti dei social media di
condividere alcuna informazione senza l’approvazione ufficiale. Ciò equivale
alla situazione attuale in Cina.
Proprio
come il CSCS cinese, al recente vertice COP26, il presidente della “Fondazione International Financial
Reporting Standards” (IFRS), Erkki Liikänen, ha annunciato l’ “International Sustainability
Standards Board” (ISSB).
Questo
supervisionerà gli standard contabili per le aziende di tutto il mondo che
dovranno presentare la propria informativa sulla sostenibilità per soddisfare
gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).
L’ISSB
afferma:
“Gli
investitori internazionali con portafogli di investimento globali richiedono
sempre più rapporti di alta qualità, trasparenti, affidabili e comparabili da
parte delle aziende sul clima e su altre questioni ambientali, sociali e di
governance (ESG). [. . .]
L’intenzione
è che l’ISSB fornisca una linea di base globale completa di standard di
divulgazione relativi alla sostenibilità che forniscano agli investitori e ad
altri partecipanti al mercato dei capitali informazioni sui rischi e le
opportunità legati alla sostenibilità delle aziende per aiutarli a prendere
decisioni informate.“
Gli
standard ISSB richiedono alle aziende di impegnarsi per gli SDG, con
investimenti valutati utilizzando le metriche di capitalismo degli stakeholder
del WEF. Queste metriche assegneranno una valutazione ambientale, sociale e di
governance (ESG) ai potenziali investimenti. Qualsiasi azienda che desideri
raccogliere capitali avrà bisogno di un buon rating ESG.
Si
potrebbe immaginare che le multinazionali sarebbero contrarie a questi
regolamenti aggiuntivi.
Tuttavia, come con il sistema CSCS in Cina,
coloro che lavorano in collaborazione con il governo se la caveranno molto bene
in questo accordo.
Parlando
nel 2019, l’inviato
speciale delle Nazioni Unite per l’azione e la finanza per il clima Mark Carney
ha dichiarato:
“Le
aziende che non si adattano, comprese le società del sistema finanziario,
falliranno senza dubbio. [Ma] ci saranno grandi fortune fatte lungo questo percorso
allineato con ciò che la società vuole.”
Il G3P
decreta “ciò che la società vuole”, proprio come i suoi beni governativi
determinano ciò che è “nell’interesse pubblico più ampio”. Promuovendo la collaborazione tra
stato e società, come tutti i bravi tecnocrati, i leader del “G3P” possono assicurare
che coloro che sono fedeli a loro e alla loro agenda prospereranno, mentre
quelli che non lo sono falliranno.
In
risposta all’annuncio di Liikänen, il Ministero delle Finanze cinese si è offerto di
ospitare l’ISSB. Questo
controllo centralizzato su affari ed economia esemplifica la tecnocrazia che il
G3P ha coltivato in Cina. Il ministro delle Finanze, Liu Kun, ha dichiarato:
“Lo
sviluppo di un unico insieme di standard di sostenibilità di alta qualità,
comprensibili, applicabili e accettati a livello globale dall’ISSB è di grande
importanza.“
Lo
sviluppo di un’autorità di governance globale e la definizione dell’agenda
politica in ogni sfera dell’attività umana è stato l’obiettivo del G3P per
generazioni.
La tecnocrazia consentirà loro di gestire la
transizione globale a quel sistema e la tecnocrazia sarà lo strumento
attraverso il quale imporre il proprio governo.
L’elemento
chiave per il successo della tecnocrazia è la riforma del sistema monetario.
Nel
1934, Scott e Hubbert suggerirono che i “certificati energetici” avrebbero
dovuto sostituire il dollaro.
Stavano
cercando un modo per utilizzare il denaro sia come mezzo di sorveglianza che
come mezzo per controllare il comportamento dei cittadini.
La
Cina ha condotto prove operative della sua versione di Central Bank Digital Currency (yuan
digitale – e-RMB) nella città di Shenzhen nel 2020.
Da
allora, afferma di aver condotto transazioni per miliardi di dollari
utilizzando l’e-RMB. La People’s Bank of China ha ora emesso il suo portafoglio
digitale (e-CNY) sia per dispositivi Android che iOS.
Cina e
Russia sono all’avanguardia nella corsa all’introduzione della Central Bank Digital Currency (CBDC) a livello globale. Di recente, la Bank of America ha affermato che
una CBDC
statunitense era “inevitabile” poiché la Federal Reserve statunitense ha esplorato la
possibilità.
La
Banca d’Inghilterra e la Banca Centrale Europea stanno cercando di introdurre
lo stesso e la Banca di Russia è un po’ avanti, avendo lanciato il suo pilota
CBDC nel giugno 2021.
CBDC è
una passività delle banche centrali (è sempre il loro denaro, non gli
utenti) ed
è programmabile. Ciò significa che le transazioni possono essere consentite o negate
dalla banca centrale emittente al momento del pagamento.
In un
mondo CBDC, i partner G3P, come il governo canadese, non avranno bisogno di
estendere la legislazione oppressiva per sequestrare i conti bancari dei
manifestanti. Disabiliteranno semplicemente la loro capacità di acquistare qualsiasi
cosa. La
BBC ha accennato al tipo di impatto che ciò avrebbe sulla società:
“I
pagamenti potrebbero essere integrati con gli elettrodomestici a casa o le
casse nei negozi. I pagamenti delle tasse potrebbero essere indirizzati a HM
Revenue and Customs presso il punto vendita [. . .] contatori elettrici che
pagano direttamente i fornitori [. . .] consentendo pagamenti come pochi
pence ogni volta per leggere singoli articoli di notizie.“
La
valutazione della BBC ha a malapena toccato il grado di controllo che CBDC
offre ai tecnocrati G3P. Se il CBDC dovesse diventare l’unica forma di valuta a
nostra disposizione, non avremo soldi nostri.
Tutto
il denaro sarà controllato dalle banche centrali del G3P. Decideranno cosa
possiamo acquistare con i loro CBDC.
Mentre
la tecnocrazia era un sogno impossibile negli anni ’30, oggi è assolutamente
realizzabile. Proprio come previsto da Brzezinski, ora esiste la capacità
tecnologica richiesta.
Quando
Klaus Schwab e George Soros hanno affermato che la Cina sarebbe stata il motore
del nuovo IRBO e i leader della 4a rivoluzione industriale, non volevano dire che la Cina
sarebbe diventata il centro di un’egemonia politica, come lo sono stati gli
Stati Uniti. Piuttosto, la Cina è l’esempio della tecnocrazia, fornendo un modello
operativo per il nuovo sistema globale insieme alla crescita economica
presumibilmente necessaria.
Questo
nuovo IRBO è l’ordine mondiale progettato dal G3P. È una “tecnocrazia globale
neofeudale”, tecno-fascista, guidata da una rete mondiale e multistakeholder di interessi
privati e costituiti.
I
governi che eleggiamo applicheranno l’agenda politica del G3P. Il compito di
MSM, che sono sia partner che propagandisti per il G3P, è convincerci ad
accettarlo.
Il
nostro è assicurarci di non cascarci.
(Iain Davis è un giornalista investigativo
indipendente, blogger e autore di Portsmouth nel Regno Unito. Il suo obiettivo
è aumentare la consapevolezza dei lettori di prove che non sono comunemente
riportate dai cosiddetti media mainstream. Attraverso i suoi scritti spera di
incoraggiare la messa in discussione dell’autorità e di stimolare il dibattito
pubblico. Un frequente collaboratore della colonna del Regno Unito, il lavoro di Iain è stato presentato da Corbett Report,
OffGuardian, Lew-Rockwell, Zero Hedge e altri organi di informazione
indipendenti.
Altri
suoi articoli sul suo blog: – in-this-together.com).
(I
canali dei social media stanno limitando la di Megachiroptera: Twitter,
Facebook ed altri social di area Zuckerberg hanno creato una sorta di vuoto
cosmico intorno alla pagina ed al profilo che mostra gli aggiornamenti con
ritardi di ore.)
(Megachiroptera non riceve soldi da nessuno e non fa
pubblicità per cui non ci sono entrate monetarie di nessun tipo. Il lavoro di Megachiroptera è sorretto solo dalla passione e
dall’intento di dare un indirizzo in mezzo a questo mare di disinformazione.
Questo
profilo è stato realizzato per passione e non ho nessun particolare motivo per
difendere l’una o l’altra teoria, se non un irrinunciabile ingenuo imbarazzante
amore per la verità.)
Tre
mesi di Omicron: il doppio dei morti
di
un’influenza e primi casi di Long Covid.
Ilsole24ore.com-
Marzio Bartoloni -(29 aprile 2022)- ci dice :
Era il
31 gennaio quando secondo la flash survey dell’Iss questa variante registrava
una prevalenza stimata al 99%. Ora Già
16mila vittime.
Sono
ormai trascorsi tre mesi di convivenza con Omicron e quello che si è capito è
che questa variante del Covid, protagonista incontrastata della lunga coda
della quarta ondata della pandemia, è tutt’altro che una influenza.
Da
allora si sono contati oltre 16mila morti - in gran parte over 70 e over 80 -,
il doppio di un tradizionale virus influenzale che nelle stagioni record non
supera 8-10mila morti in 6-8 mesi.
Non solo, come dimostra l’osservatorio del day
hospital del Gemelli di Roma è ormai evidente che anche la variante Omicron è
responsabile di casi di Long Covid, la sindrome che dopo diversi mesi colpisce
chi è stato contagiato, anche se sembra con sintomi più leggeri.
Solo
Omicron da fine gennaio.
Era il
31 gennaio quando secondo la flash survey dell’Istituto superiore di Sanità
questa variante registrava una prevalenza stimata al 99,1% con una variabilità
regionale tra il 95% e il 100%, mentre la Delta era ormai solo allo 0,9% del
campione esaminato.
Allora
l’avvento della nuova variante come predominante era stato considerato comunque
una buona notizia: Omicron si era dimostrata difatti più contagiosa, almeno 3-4
volte più di Delta, ma responsabile di forme meno severe di Covid anche grazie
alla protezione del vaccino che funziona per le ospedalizzazioni, ma meno per
le infezioni e le reinfezioni.
La sua
contagiosità che è addirittura aumentata con le sue sotto-varianti (siamo
arrivati ormai alla quinta, la «Ba.5») tanto che per gli esperti ormai è più
contagiosa del morbillo, ha provocato però una recrudescenza della pandemia con la
curva dei contagi che anche nei giorni scorsi ha sfiorato quasi 100mila casi in
un giorno. Numeri
alti che alla fine hanno provocato conseguenze anche sui ricoveri e poi sui
decessi.
Colpiti
soprattutto gli anziani.
Negli
ultimi tre mesi si sono contati in media infatti 150-200 morti.
Numeri
fortunatamente lontani da quelli delle ondate più drammatiche, soprattutto la
prima e la seconda quando si superavano anche i 500 morti al giorno, ma
comunque significativi.
Il
dato più importante è che la stragrande maggioranza dei morti sono anziani: in particolare secondo l’ultimo bollettino di sorveglianza
integrata dell’Iss dal 25 febbraio al 27 marzo si sono registrati 3030 morti,
di questi 2070 sono over 80 e altri 820 sono over 70.
In
pratica oltre il 90% dei morti sono ultrasettantenni.
Insomma il campanello d’allarme c’è: anche se resterà
Omicron nei prossimi mesi, come è probabile, la cautela soprattutto nella protezione
dei più anziani va mantenuta.
Anche
perché le prime evidenze mostrano che anche le infezioni da variante Covid
provocherebbero la sindrome cosiddetta Long Covid
Disturbi
anche dopo 3 mesi dall’infezione.
«In
base a quello che osserviamo nei pazienti che arrivano alla nostra struttura
circa l’80% a tre mesi di distanza dall’infezione ha ancora dei disturbi e
degli strascichi.
Ovviamente
da noi viene soprattutto chi sospetta di avere il cosiddetto Long Covid, ma
anche i sani che vogliono fare comunque degli accertamenti», avverte Matteo
Tosato responsabile del Day Hospital Post-Covid della Fondazione Policlinico
universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, struttura che ha appena tagliato
il traguardo dei 2 anni di attività e ha seguito circa 3mila pazienti di cui
500 in età pediatrica.
«Questa
sindrome - continua l’esperto - colpisce anche i pazienti che hanno avuto forme
meno gravi anche se chi è stato ricoverato ha con più ricorrenza problemi
respiratori e sintomi cardiovascolari, ma tutti gli altri sintomi come
l’affaticamento e la cosiddetta nebbia cognitiva li vediamo con la stessa
prevalenza anche nei pazienti che hanno avuto forme di Covid più leggero».
«Ora -
spiega il medico del Gemelli - quello che si deve capire bene è l’impatto del Long
Covid sui pazienti Omicron e su quelli vaccinati».
Long
Covid anche con Omicron?
Ma chi
è stato infettato con la variante Omicron rischia dunque anche il Long Covid?
«Assolutamente
sì - spiega ancora Tosato - anche se i pazienti che abbiamo visto noi post
Omicron sono ancora pochi: al momento alla nostra struttura ne abbiamo monitorati circa
una trentina con sintomi di Long Covid.
Non possiamo dunque ancora fare analisi su
base scientifica, ma dal punto di vista aneddotico possiamo dire che la
percentuale di pazienti con Long Covid dopo Omicron potrebbe essere più bassa e
forse con sintomi più leggeri, ma bisogna capire se questa incidenza
apparentemente più bassa dipenda dalla variante Omicron o dal fatto che nel
frattempo le persone si sono vaccinate anche con più di due dosi, cosa che
sembra avere un impatto anche sul Long Covid».
«Il messaggio però che giustamente non
deve passare - conclude il responsabile del day Hospital Post-Covid del Gemelli di Roma
- è
comunque che con Omicron questo virus sia come una influenza e non lasci
strascichi su chi si è infettato».
Buon
natale 10 – la Caporetto
prossima
ventura.
Orazero.org
- Redazione- By mmyg -(26 Aprile 2022)- ci dice :
Scriveva
Gianox nel dicembre 2020:
“Questa
è l’Italia nell’anno del Signore 2020. Quale prospettive abbiamo per il futuro?
Domanda pleonastica: niente e nessuno ci potrà
salvare da quello che ci aspetta. Ne verremo completamente travolti. Non esiste
più niente da salvare in questo disgraziato paese. Nessun potere potrà costituirsi per
la salvezza del paese se prima non verrà tutto distrutto. Mai come oggi la salvezza è
individuale.
Non ci si può aspettare alcun aiuto dalle
strutture di potere che sino ad oggi hanno retto l’Italia.
Esse stesse sono parte del problema essendo troppo
compromesse col nemico.
Nessun
miglioramento potrà mai avvenire finché non saranno state rase al suolo e
ricostruite dalle fondamenta su basi completamente nuove.
E
questo vale soprattutto per la Chiesa petrina che, al pari di Pietro, ha
tradito Gesù, ma anche lo stesso popolo dei fedeli, tre volte prima del cantar
del gallo. Lupi
travestiti da agnello, ecco che sono diventati coloro dai quali ci aspettiamo
protezione” – Giuda .
Direi
che i fatti abbiano dato ragione a Gianox e più si va avanti più la previsione
che fece su questo “disgraziato paese” si palesa azzeccata!
Ora i nodi di anni di UE, di anni di politiche
schizoidi, di anni di PD vengono a bussare alla porta col loro carico di
disastri da cui si può uscire solo se, come giustamente dice Gianox, buttiamo
giù tutta la baracca e la ricostruiamo ex novo.
Probabilmente per buttare giù la baracca non dovremo
aspettare molto e ci darà una mano quel demente di Putin, coi suoi missili
spianerà tutto quello che qui c’è da spianare gratuitamente, senza farci pagare
nemmeno un rublo! Guardate queste foto che ho scattato vicino a casa mia:
…E’
una piccola porzione di una sterminata distesa di campi incolti che arriva fino
a valle, quand’ero bambino questi campi erano coltivati a grano, di notte erano
illuminati da migliaia e migliaia di lucciole che col loro intermittente
luccichio davano l’impressione che i campi respirassero, sembravano sollevarsi
e abbassarsi; uno spettacolo incredibile che mi reputo un privilegiato per
averlo potuto vedere, poi hanno smesso di coltivare grano e li hanno messi a
fieno per gli animali d’allevamento e da stalla, poi con la chiusura degli
allevamenti e delle stalle nemmeno più quello! Adesso sono così, abbandonati,
nessuno coltiva più niente e rischiamo di fare la fame per mancanza di grano!
MA SI
PUÒ ESSERE PIÙ COGLIONI?
Niente
più grano, niente più farina, niente più pane, niente più pasta.
Niente
più fieno, niente più animali, niente più latte, niente più carne.
Grazie
alle politiche comunitarie che hanno messo i ceppi alla nostra agricoltura
facendoci comprare il grano da russi e ucraini, ecco che lo spettro della
carestia si profila all’orizzonte!
Per
non parlare dell’energia!
Per
anni e anni mi son consumato i polpastrelli per INSEGNARE cos’è l’energia e
come si ottiene; per anni mi son consumato i polpastrelli per DIMOSTRARE che fotovoltaico,
eolico e tutte le cazzate green SONO CAZZATE!
Gretini
della minchia dove sono tutti i GW con cui tanto ci avete fracassato gli
zebedei? Eh, dove sono?
Pare che in Italia sia installata una potenza tra
fotovoltaico, eolico e altre bazze di 56 GWh, nel 2021 abbiamo consumato
290.656 GWh (nel 2019 318.000 GWh, viva la decrescita felice!) quindi le rinnovabili contano per
circa lo 0,03% e per di più solo teorici, perché un conto è la potenza
installata e un conto è la potenza effettiva erogabile!
Che è
molto minore dei 56 GWh, diciamo circa la metà? Mi voglio rovinare, facciamo i
2/3 per cui la potenza reale disponibile la valuterei nello 0,01% di quella
necessaria in un anno di decrescita felice! E ditemi gretini cari, quanto ci
costa in SOLDONI quel nulla cosmico che ci propinate come la panacea di tutti i
mali energetici?
MA SI
PUÒ ESSERE PIÙ COGLIONI?
Grazie
a quel…Draghi che vuole la presidenza della NATO e bacia le pantofole a quel
rinc…a Biden che dà la mano al nulla credendo di essere chissà dove, chissà con
chi…
Andiamo
in guerra contro una superpotenza nucleare senza avere energia, senza cibo,
senza soldi, senza nessuna risorsa; ma neanche Mussolini in Grecia aveva fatto
così pena!
MA SI
PUÒ ESSERE PIÙ COGLIONI?
Una
terrificante Caporetto ci aspetta, molto più pesante di quella del 24 ottobre
1917 dove in tre giorno perdemmo l’intero Friuli Venezia-Giulia; allora Cadorna
incolpò i suoi soldati della disfatta di cui era LUI il responsabile, questa
volta faremo altrettanto Mario?
Incolperai
noi popolo della tremenda disfatta contro cui ci stai facendo andare a sbattere?
L’unica
speranza è che a quel rinc…presidente Biden venga dato una specie di”
impeachement per motivi di salute” e si vada a nuove elezioni.
Negli
USA ormai solo tre americani su sette si fidano di Sleepy Joe e le elezioni di
midterm rischiano di essere una ecatombe per l’amministrazione democratica,
senza contare le cazzate di Hunter Biden che ha dimenticato il laptop da un
riparatore che ha scaricato file che sembrerebbero compromettere i dem su
contratti con Cina e Ucraina.
Per i democratici le dimissioni per motivi di
salute sarebbero una via d’uscita dal disastro e per noi, magari col ritorno di
Trump alla Casa Bianca, la speranza di evitare l’olocausto nucleare.
Il
dibattito su Biden è molto forte negli USA, dibattito che i giornaloni italiani
ignorano bellamente, così scrive Usa Today, giornale non certo vicino ai
repubblicani:
“Joe
Biden entered the White House a year ago carrying Americans’ hopes that he
would restore the nation’s confidence in itself and in its commander in chief
after four years of Donald Trump’s ineptness and dishonesty. But Biden in his
first year as president has proved to be agonizingly ineffective”.
“Joe
Biden è entrato alla Casa Bianca un anno fa portando le speranze degli
americani che avrebbe ripristinato la fiducia della nazione in se stessa e nel
suo comandante in capo dopo quattro anni di inettitudine e disonestà di Donald
Trump. Ma Biden nel suo primo anno da presidente si è rivelato terribilmente
inefficace.”
Come
al solito il
nostro destino è nelle mani di potentati stranieri, loro decideranno il nostro fato e
noi, come inermi banderuole, potremmo essere condotti verso il baratro o verso una schiavitù
USA -UE, di
sicuro se
non ci liberiamo della feccia che sta in parlamento e adottiamo un sistema
elettorale a maggioranza relativa che ci consenta di SCEGLIERE da chi essere governati,
non riusciremo mai a liberarci dal canapo che ci lega il piè!
L’Impero
Delle Menzogne.
Orazero.org-
By Jean Gabin - Vasko Kohlmayer- (26 Aprile 2022) -ci dice :
(vasko.substack.com/p/the-empire-of-lies?s=r).
Si
dice che l’America sia diventata l’impero della menzogna. Per quanto sia difficile da
accettare, questa accusa è vera.
Negarlo
sarebbe un’illusione. La verità è che negli ultimi decenni, le élite americane
hanno eretto un sistema in cui le bugie permeano ogni aspetto della nostra vita
sociale.
Ovunque
ci giriamo, incontriamo bugie. Abbiamo ormai raggiunto un punto in cui quasi tutte le
nostre istituzioni pubbliche operano sulle bugie: il governo, i media, il
sistema educativo, le arti, l’esercito e persino lo sport.
Un
evento recente è emblematico dell’impero della menzogna in cui viviamo.
Il 13 marzo, USA TODAY ha pubblicato la sua
lista delle dodici migliori “donne dell’anno”. Una di queste “donne” era una donna
di nome Rachel Levine. Il problema è che Levine non è una donna.
Rachel
Levine, nata Richard Levine, è un maschio biologico che è stato sposato con una
donna e ha avuto dei figli.
Fu
solo a cinquant’anni che si dichiarò “donna”.
Nonostante
le preferenze personali di Levine, la realtà indiscutibile rimane che è un
uomo. Ogni
cellula del suo corpo testimonia questo fatto portando la combinazione
cromosomica XY che è caratteristica degli uomini.
Rachel
Levine, nata Richard Levine, è un maschio biologico che è stato sposato con una
donna e ha concepito dei figli con lei. Una volta che qualcuno nasce uomo,
non potrà mai diventare donna, perché questa determinazione è stata fatta al livello più
profondo della realtà biologica.
Il
sesso di una persona è un fatto biologico irreversibile. Ecco come un genetista di Stanford ha
espresso questa verità:
Nessuna
operazione chirurgica, iniezioni di ormoni o altro cambierà il DNA di un uomo
in quello di una donna (o viceversa).
Come
sapete, per gli esseri umani, il sesso è determinato dalla presenza di un
cromosoma Y: gli esseri umani con un cromosoma X e uno Y sono maschi e quelli
con due cromosomi X sono femmine. Nessuna tecnologia attuale (e probabilmente futura)
può sostituire un cromosoma in tutti i nostri trilioni di cellule.
Non si
può diventare donna dichiarandosi tale, né indossando il trucco, la gonna, la
parrucca o lo smalto. Né un uomo può diventare una donna attraverso trattamenti
ormonali o alterazioni chirurgiche del suo corpo. Per quanto estese possano essere
queste alterazioni, sarà solo un uomo alterato chirurgicamente o ormonalmente
con cromosomi XY.
Secondo
il dottor Paul McHugh, un medico di Harvard ed ex professore emerito di
psichiatria alla Johns Hopkins University School of Medicine:
Gli
uomini transgender non diventano donne, né le donne transgender diventano
uomini.
Tutti loro (compreso Bruce Jenner) diventano uomini femminilizzati o donne
mascolinizzate, contraffazioni o imitatori del genere in cui si identificano.
Ma non
abbiamo bisogno di esperti per confermarlo. Quasi tutte le persone normali lo
sanno intuitivamente e lo vedono immediatamente con i loro occhi.
Levine
rispetto a una donna biologica. La maggior parte delle persone può percepire
immediatamente chi è la vera donna.
C’è un
abisso elementare tra l’uomo biologico e la donna reale che non può essere
colmato.
Dire
che Rachel Levine è una donna è quindi un’evidente falsità. È una bugia.
Ma non
si tratta di una semplice bugia. Si tratta di una palese menzogna la cui assoluta
falsità è evidente a chiunque abbia occhi per vedere. Se si chiedesse a mille persone, in
un ambiente in cui non si sentissero minacciate nell’esprimere la loro vera
opinione, se
pensano che Rachel Levine sia una donna genuina, quasi tutte direbbero “no”. Coloro che rispondessero “sì”
sarebbero immediatamente sospettati di essere ipovedenti o minorati mentali.
In
breve, Rachel Levine è un uomo e quindi non potrà mai essere una donna. Eppure in America facciamo finta di
niente. Questo
è un lavaggio del cervello senza alcuna vergogna.
Ciò
che è peggio è che questa rozza sovversione della verità non è limitata a certe
frange della società americana. È praticato nel suo stesso cuore.
USA
TODAY è un grande giornale e una grande società d’informazione. Infatti, è il
più grande giornale americano in termini di diffusione.
Ma non
c’è solo USA TODAY che sovverte la verità in questo modo spudorato. Tutti i
principali media lo stanno facendo. Tutti sostengono costantemente che Levine è una
donna e si sono riferiti a lui come tale da quando è arrivato sulla scena
nazionale nel 2020. Questo include anche media come Forbes e The Economist,
periodici che si pensava avessero ancora un contatto con la realtà.
Quando
Levine è diventato vicesegretario alla salute degli Stati Uniti, tutti i media
lo hanno travisato come “donna”.
Quando
Levine è stata nominata ammiraglio nel “United States Public Health Service
Commissioned Corps”, i media hanno celebrato l’evento come un’importante pietra
miliare per le donne, affermando che Levine era “la prima ammiraglia donna a
quattro stelle nel servizio pubblico”.
Ma non
sono solo i media a propagare le bugie più grandi; è il nostro governo, e
dall’alto. Quando
il presidente Biden ha annunciato la nomina di Levine a vice segretario alla
salute, l’ha chiamata donna.
Quando
Levine è stato intervistato alla sua udienza di conferma, nessun senatore degli
Stati Uniti ha sollevato il fatto ovvio che fosse un uomo. Nessuno di loro ha colto
l’occasione per chiedergli perché sta cercando di fingere il contrario. Tutti hanno finto di credere che la
persona seduta davanti a loro fosse una donna.
Non
sono solo i più alti livelli del governo degli Stati Uniti che stanno sovvertendo
la realtà fisica; è il governo a tutti i livelli. Come forse sapete, prima delle sue
nomine federali, Levine è stato segretario alla sanità in Pennsylvania.
È
stato nominato in quella posizione dal governatore Tom Wolf che, ovviamente, si
è riferito a lui come a una “donna”. Inutile dire che Levine è stato
confermato nel ruolo dai senatori dello stato della Pennsylvania, che hanno tutti accettato di fingere
che l’uomo di fronte a loro fosse una donna.
Ma non
sono solo i media americani e l’establishment politico a mentire e a negare la
realtà. L’accademia è anche intellettualmente e moralmente corrotta.
Per
esempio, l’atleta di punta della squadra di nuoto femminile dell’Università
della Pennsylvania è un giovane di nome Lia Thomas che, fino alla scorsa
stagione, gareggiava come uomo.
Thomas
è diventato il campione di nuoto NCAA nei 500 metri stile libero.
Come
forse sapete, l’Università della Pennsylvania è anche un’università della Ivy
League.
La Ivy
League è un gruppo di università d’élite che sono considerate tra le migliori
degli Stati Uniti e del mondo.
Le otto scuole di questo gruppo includono
importanti istituzioni di apprendimento superiore come Harvard, Yale e Princeton.
Come
tali, si suppone che rappresentino i migliori e più brillanti tra noi. Queste scuole competono nella
conferenza della Ivy League. Il fatto che permettano a un uomo di competere con, e
battere, delle vere ragazze dimostra che le nostre élite intellettuali hanno
collettivamente perso sia la loro sanità mentale che il loro giudizio morale.
Purtroppo,
lo stesso vale per i militari e la comunità medica. L’esercito ora paga la chirurgia di
transizione sessuale per il nostro personale militare.
Ci
sono molti problemi seri con questo, ma il principale è che non ci può essere
una “transizione di sesso” perché una cosa del genere non è semplicemente
possibile.
La premessa stessa di tutta la procedura è
basata su una bugia. Questa bugia è propagata dall’establishment medico che esegue
queste procedure mutilanti. Inoltre, nei loro sforzi di sovvertire la realtà, ora si
riferiscono alle donne reali come “persone che partoriscono”.
Non
abbiamo bisogno di altri esempi. Basti dire che praticamente ogni istituzione americana
è ora attivamente impegnata nella sovversione della realtà.
Se
come società siamo disposti a mentire su realtà fisiche ovvie e inalterabili,
dobbiamo mentire abbondantemente anche su altre cose. E noi certamente lo facciamo. Il regime americano e i suoi media
mentono su quasi tutto, e lo fanno con veemenza e incessantemente. Vuoi qualche
esempio recente?
Dove
sono i vaccini perfettamente sicuri ed efficaci al 95%?
E
l’affermazione che l’hard disk di Hunter Biden è una disinformazione russa?
E non
ci è stato detto che “Black Lives Matter” è un movimento pacifico interessato
alla giustizia razziale?
Ci è
stato anche detto che Kyle Rittenhouse era un suprematista bianco che intendeva sparare ai
manifestanti pacifici di BLM. E Joe Biden è, naturalmente, un politico onesto e
un buon uomo.
E che
dire dell’informazione che il virus SARS-CoV-2 proveniva dal mercato umido di
Wuhan?
E
dobbiamo credere che Anthony Fauci sia un funzionario pubblico disinteressato
la cui principale preoccupazione nella vita è il benessere dei suoi
concittadini e la salute pubblica?
E che
dire dell’accusa che i camionisti canadesi sono razzisti, fascisti, misogini e
terroristi?
L’affermazione
(fatta nel 2006) che abbiamo solo dieci anni per salvare il pianeta dalla
catastrofe del riscaldamento globale causato dall’uomo?
E si
ricorda ancora di Saddam Hussein e delle sue armi di distruzione di massa?
Erano
tutte bugie spudorate promulgate dal nostro establishment fraudolento.
Quasi
nulla di ciò che si dice oggi nel discorso pubblico è vero. Tutto il nostro
sistema è saturo di disonestà, falsità e inganno. La nostra sfera pubblica
esiste in una rete di bugie.
Biden,
Fauci, Walensky, CNN, NPR, il Washington Times, il Dipartimento di Giustizia,
l’FBI, Pelosi, Gates, Zuckerberg, Schumer, e migliaia di loro amici, ognuno di
loro dice bugie.
Il
dollaro, insieme a tutto il nostro sistema finanziario, è basato su un’enorme
bugia. La bugia è questa: il governo degli Stati Uniti un giorno pagherà i suoi
debiti. Non succederà mai. Quando verrà il momento della resa dei conti, questa
menzogna ci costerà cara.
Bugie,
bugie, bugie e ancora bugie ovunque. E ora i bugiardi stanno usando i loro
media per spingere ed espandere la guerra in Ucraina.
Se
vuoi davvero sapere la verità sull’Ucraina, leggi la conferenza del 2016 sull’argomento del
professor John Mearsheimer, uno dei maggiori esperti mondiali di geopolitica e
relazioni internazionali.
Una
candidata alla Corte Suprema ha recentemente detto di non sapere come
descrivere cosa sia una donna. Ha detto di non essere una biologa. Così un avvocato di Harvard non sa
dirci cosa sia una donna, e questa nazione dovrebbe darle una nomina a vita che
implica una completa fiducia pubblica.
Questa
donna, Kentaji Brown Jackson, non è eccezionale nella sua estrema
prevaricazione. Oggi, quasi tutti i personaggi pubblici fingono e mentono
spudoratamente.
Il
nostro sistema è così falso e marcio che i cosiddetti “fact checkers” sono
alcuni dei più grandi bugiardi che si possano trovare.
Chi
cerca di dire la verità, invece, viene rapidamente censurato e messo a tacere. Paradossalmente, i venditori di
verità sono “cancellati” dai fasulli “fact-checkers” che sono al soldo di
truffatori come Albert Bourla, Bill Gates, George Soros e i loro simili.
Dire
la verità è diventato un reato grave in America. Siamo diventati, in effetti,
un impero di bugie.
Un
impero lo siamo certamente, perché il regime non solo impone le sue bugie al
popolo americano, ma le esporta nel resto del pianeta.
Le
nostre ambasciate, per esempio, ora sventolano regolarmente la bandiera LGBT
che rappresenta il movimento che, tra le altre cose, sostiene che gli uomini
possono diventare donne.
I
nostri leader
globalisti (liberal Dem Usa ,Ndr.) stanno invadendo e distruggendo paesi sulla base di bugie,
che raccontano sia in patria che all’estero.
All’inizio
degli anni 2000, gli Stati Uniti hanno ordinato a Saddam Hussein di abbandonare
il suo programma di sviluppo di armi di distruzione di massa. Ha fatto quello che gli abbiamo
chiesto di fare, ma lo abbiamo comunque accusato di avere armi di distruzione
di massa.
Abbiamo poi invaso il suo paese con questo falso pretesto e lo abbiamo fatto
giustiziare.
Qualche
anno dopo, abbiamo chiesto a Muammar Gheddafi di rinunciare alle sue armi di
distruzione di massa.
Il governo degli Stati Uniti gli ha promesso
una mano di riconciliazione e di cooperazione se lo avesse fatto. Ha acconsentito e poi abbiamo
contribuito a farlo uccidere.
Prima
di essere espulse dall’Afghanistan, le nostre élite globaliste hanno cercato di
esportare un po’ della loro ideologia basata sulla menzogna aprendo un
dipartimento di studi di genere all’università di Kabul.
Non avrebbero potuto scegliere un ambiente più
inappropriato per questo tipo di operazione di gaslighting.
C’è da
meravigliarsi se il regime americano è sempre più odiato nel mondo?
In un
sondaggio Gallup, la gente di tutto il mondo ha costantemente indicato gli
Stati Uniti come la più grande minaccia alla pace.
I
numeri sono diventati così cattivi che il governo degli Stati Uniti ha fatto
pressione su Gallup per smettere di fare questa domanda.
Ma il
giudizio collettivo del mondo non è sorprendente data la nostra storia di
seminare caos, morte e distruzione: Afghanistan, Iraq, Libia, Siria. C’era una
grande bugia legata ad ognuno di questi disastri.
Per
tutto questo possiamo ringraziare il nostro corrotto establishment globalista.
Questa
istituzione è ora presieduta da Joe Biden, un uomo corrotto che ha venduto il
suo paese attraverso vari schemi di traffico d’influenza e altri schemi che
coinvolgono suo figlio.
Le ampie prove dei suoi misfatti si trovano
sull’hard disk di suo figlio Hunter Biden. L’FBI e il Dipartimento di Giustizia
sono in possesso di questo disco, ma il regime ha rifiutato di indagare i
crimini su di esso. Non solo, ma hanno fatto di tutto per seppellirli sotto la menzogna della
“disinformazione russa”.
Tutti
coloro che amano la verità e l’America dovrebbero essere profondamente turbati
e angosciati da questo.
Un
regime così profondamente radicato nella disonestà, nell’inganno, nella
criminalità e nella corruzione non potrà mai prosperare. La legge morale che
sta alla base di tutta l’esistenza, la legge di Dio, esige che le sue azioni
oscure ricevano una giusta ricompensa.
Non è
bello essere l’impero della menzogna.
(Vasko
Kohlmayer –
vasko.substack.com/p/the-empire-of-lies?s=r).
Un'economia
statunitense prevalentemente
alimentata
dal vento e dal solare
è una
fantasia pericolosa.
Gatestoneinstitute.org-
Francesco Mentone- (25 aprile 2022)- ci dice :
Quando
il presidente Biden e altri sostenitori della generazione eolica e solare
parlano, sembrano credere che la sfida posta sia solo una questione di avere
attualmente troppa produzione di combustibili fossili e non abbastanza energia
eolica e solare; e quindi, realizzare la transizione allo "zero
netto" sarà una semplice questione di costruire sufficienti impianti
eolici e solari e far sì che tali impianti sostituiscano quelli attuali che
utilizzano i combustibili fossili.
Si
sbagliano completamente su questo.
La
proposta di transizione allo "zero netto" tramite l'energia eolica e
solare non solo non è facile, ma è una totale fantasia. Probabilmente non può verificarsi
affatto senza minare drammaticamente la nostra economia, stile di vita e
sicurezza, e certamente non può verificarsi a un costo che si avvicini
lontanamente a un costo ragionevole. Ad un certo punto, la transizione
forzata in corso... andrà in crash e brucerà.
[Io]
non importa se costruisci un milione di turbine eoliche e pannelli solari, o un
miliardo o un trilione. In una notte calma, non produrranno ancora nulla e
richiederanno un supporto completo da qualche altra fonte.
Se si
propone un sistema elettrico prevalentemente eolico-solare, dove è vietato il
backup di combustibili fossili, è necessario, ripeto, affrontare la questione
dell'accumulo di energia. Senza il supporto di combustibili fossili e con il nucleare
e l'idroelettrico vincolati, lo stoccaggio è l'unica opzione rimasta. Quanto
sarà necessario? Quanto costerà? Per quanto tempo l'energia deve rimanere in deposito
prima di essere utilizzata?
Dovrebbero
esserci studi di ingegneria altamente dettagliati su come realizzare la
transizione... Ma è vero il contrario. Al momento, il governo sta
prestando poca o nessuna attenzione significativa al problema dell'accumulo di
energia.
Non esiste un piano ingegneristico dettagliato su come realizzare la
transizione. Non ci sono studi dettagliati supportati dal governo su quanto spazio di
archiviazione sarà necessario, su quale tecnologia può svolgere il lavoro o sui
costi.
C'è di
peggio:... Ken Gregory ha calcolato il costo di un tale sistema e oltre $ 100
trilioni, prima ancora di arrivare alla domanda se esiste una tecnologia delle
batterie in grado di immagazzinare tali quantità di energia per mesi e quindi
scaricare l'energia nel corso di ulteriori mesi. E anche a quel costo enorme, quel
calcolo si applicava solo agli attuali livelli di consumo di elettricità... A scopo di confronto, l'intero PIL
degli Stati Uniti è attualmente di circa 22 trilioni di dollari all'anno.
In
altre parole: abbiamo uno sforzo di circa centomila miliardi di dollari che secondo la direttiva presidenziale
deve
essere pienamente operativo entro il 2035, con la luce e il calore di tutti e
tutto il resto dipende dal successo, e non solo non abbiamo alcun studio di
fattibilità o progetto dimostrativo, ma non abbiamo ancora avviato la ricerca di base e
l'edificio in cui verrà condotta la ricerca di base non sarà pronto fino al
2025.
Nel
frattempo il paese si dirige verso un percorso forzato e diretto dal governo di
costruire massicciamente turbine eoliche e pannelli solari, costringendo al
contempo la chiusura di centrali elettriche pienamente funzionanti che bruciano
carbone, petrolio e gas naturale.
È solo
questione di tempo prima che da qualche parte il sistema smetta di
funzionare... È facile vedere come le conseguenze potrebbero essere disastrose. Milioni di persone rimarranno senza
riscaldamento nel cuore dell'inverno, nel qual caso molti probabilmente
moriranno?
Un sistema di trasporto completamente elettrificato verrà messo fuori uso,
bloccando milioni di persone senza la possibilità di mettersi al lavoro? Le
nostre capacità militari verranno disabilitate e consentiranno una sorta di
attacco?
Nessun
governo sano di mente, per non dire competente, si sarebbe mai diretto su
questa strada.
La
proposta dell'amministrazione Biden di passare allo "zero netto"
tramite l'energia eolica e solare non solo non è facile, ma è una fantasia
totale.
Probabilmente
non può verificarsi affatto senza minare drammaticamente la nostra economia,
stile di vita e sicurezza, e certamente non può verificarsi a un costo che si
avvicini lontanamente a un costo ragionevole. Ad un certo punto, la transizione
forzata in corso andrà in crash e brucerà.
Con o
senza il sostegno del Congresso, il presidente Joe Biden ha deciso di spostare
gli Stati Uniti il più rapidamente possibile verso un'economia alimentata
prevalentemente da energia eolica e solare.
Nei
suoi primi giorni in carica, Biden ha emesso molteplici ordini esecutivi che
ordinavano alla burocrazia federale di piegare tutti gli sforzi per raggiungere
questo obiettivo. Uno di quei primi ordini esecutivi , datato 27 gennaio 2021 e
intitolato "Affrontare la crisi climatica a casa e all'estero",
affermava:
"È
politica della mia amministrazione organizzare e sfruttare la piena capacità
delle sue agenzie per combattere la crisi climatica per attuare un approccio a
livello di governo che riduca l'inquinamento climatico in ogni settore
dell'economia..."
Quando
vengono bruciati per generare energia, i combustibili fossili - carbone, petrolio e gas naturale - emettono tutti anidride carbonica, altrimenti nota in Biden come
"inquinamento climatico".
Quindi, secondo la direttiva di Biden, sono tutti da
sopprimere.
L'alternativa dell'espansione del nucleare è stata nel frattempo resa
ugualmente impraticabile dall'ostruzione normativa; e la nostra potenziale capacità
idroelettrica è già per lo più in uso.
Ciò
lascia come principale opzione rimanente la generazione di più elettricità da
impianti eolici e solari; e infatti, l'opzione eolico-solare è attualmente oggetto di
grande favore regolamentare, tra cui ampi sussidi governativi e agevolazioni
fiscali.
In
occasione della Giornata della Terra dell'anno scorso, il 22 aprile 2021, Biden ha emesso un comunicato stampa
in cui ampliava i suoi ordini esecutivi e fissava obiettivi specifici per
l'eliminazione dei combustibili fossili dall'economia statunitense.
Sebbene
il Congresso non abbia agito su tali proposte, il comunicato stampa della
Giornata della Terra avrebbe impegnato gli Stati Uniti con un'azione esecutiva
unilaterale a "elettricità priva di inquinamento del carbonio al 100% entro
il 2035" e a "un'economia a emissioni zero entro e non oltre il 2050
."
Siamo
quindi come un paese che ha intrapreso un programma drastico ordinato dal
governo per eliminare la nostra produzione di elettricità da combustibili
fossili entro un periodo molto breve di 13 anni e per eliminare tutto
l'utilizzo di combustibili fossili entro 28 anni non molto più lunghi.
Quando
Biden e altri sostenitori della generazione eolica e solare parlano, sembrano
credere che la sfida posta sia solo una questione di avere attualmente troppa
generazione di combustibili fossili e non abbastanza vento e solare; e quindi, realizzare la transizione
allo "zero netto" sarà una semplice questione di costruire
sufficienti impianti eolici e solari e far sì che tali impianti sostituiscano
quelli attuali che utilizzano i combustibili fossili.
Si
sbagliano completamente su questo.
I
sostenitori dell'energia verde, compreso il nostro Presidente e la sua
amministrazione, percepiscono del tutto erroneamente la sfida in corso. La proposta di transizione allo
"zero netto" tramite l'energia eolica e solare non solo non è facile,
ma è una totale fantasia. Probabilmente non può verificarsi affatto senza minare
drammaticamente la nostra economia, stile di vita e sicurezza, e certamente non
può verificarsi a un costo che si avvicini lontanamente a un costo ragionevole.
Ad un
certo punto, la transizione forzata in corso, se dovesse continuare, colpirà
inevitabilmente i limiti fisici o finanziari e crollerà e brucerà.
Ma le
circostanze in cui si verificheranno lo schianto e l'incendio sono attualmente
sconosciute. Quindi, peggio che essere una mera fantasia, il tentativo di realizzare
una transizione "zero netto" è altamente pericolosa fantasia,
mettendo a rischio la vita, la salute e la sicurezza di tutti gli americani
mentre il tentativo di transizione procede verso il suo inevitabile fallimento.
La
radice del problema per lo più non riconosciuto è che gli impianti di
generazione eolica e solare producono qualcosa di fondamentalmente diverso da
quello che producono i combustibili fossili.
I
combustibili fossili producono energia affidabile e disperdibile, ovvero
disponibile quando desiderato e necessario. Il vento e il sole producono energia
intermittente, cioè disponibile solo quando le condizioni meteorologiche lo
permettono, che spesso non corrispondono alla domanda dei consumatori.
Ecco
qualcosa che dovrebbe essere ciecamente ovvio, ma sfortunatamente non viene
menzionato in gran parte nelle discussioni sulla transizione all'energia verde:
nessuna
quantità di generazione incrementale di energia eolica e solare da sola può mai
fornire una rete elettrica affidabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.L'elettricità viene prodotta nel
momento in cui viene consumata e quindi una rete affidabile deve fornire
elettricità per soddisfare la domanda dei consumatori a tutte le ore.
Per
fare solo l'esempio più ovvio, le turbine eoliche non producono nulla quando il
vento è calmo e i pannelli solari non producono nulla di notte; e quindi, un sistema combinato vento-solare
non produce nulla in una notte calma.
Sfortunatamente,
il picco della domanda di elettricità si verifica spesso la sera, poco dopo il
tramonto, quando il vento è calmo o vicino ad esso. Senza un supporto completo da
qualche fonte, una rete elettrica alimentata dal vento e dal sole sperimenterà, come
solo questo esempio, un blackout completo in ogni notte calma. E non importa se costruisci un
milione di turbine eoliche e pannelli solari, o un miliardo o un trilione. In una notte calma, non produrranno
ancora nulla.
I
combustibili fossili, e in particolare il gas naturale, sono pienamente in
grado di fornire il back-up necessario a un sistema di generazione di
elettricità principalmente eolica-solare.
Ma il
nostro Presidente ora afferma che il backup dei combustibili fossili è
"inquinamento da carbonio" e deve essere eliminato.
La
restante opzione è l'immagazzinamento dell'energia dal momento in cui viene
prodotta (es.,
nel caso di un impianto eolico-solare, a mezzogiorno di una ventosa giornata di
giugno) fino al momento in cui è necessaria per il consumo (es. 19:00 in una
tranquilla notte di dicembre).
Il che
ci porta all'evidente affermazione numero due: se si propone un sistema
elettrico prevalentemente eolico-solare, in cui è vietato il backup dei
combustibili fossili, è necessario, ripeto, affrontare la questione
dell'accumulo di energia.
Senza
il supporto di combustibili fossili e con il nucleare e l'idroelettrico
vincolati, lo stoccaggio è l'unica opzione rimasta. Quanto sarà necessario? Quanto
costerà? Per
quanto tempo l'energia deve rimanere in deposito prima di essere utilizzata? E
esistono sistemi di accumulo in grado di immagazzinare l'energia per quel
periodo di tempo e restituirla senza perdite significative e alla velocità
richiesta per mantenere le luci accese?
Se i
nostri funzionari governativi fossero competenti a distanza, proponendo una
transizione energetica verde per il paese in un breve periodo di anni - e con
centinaia di miliardi di dollari, se non trilioni, spesi per la transizione
imminente - queste domande dovrebbero essere a al centro della loro attenzione
ogni giorno. Molto prima che gli Stati Uniti si impegnassero a passare a un sistema
energetico basato principalmente su vento e sole, sarebbe ovviamente dovuto
essere molto più avanti verso la dimostrazione della fattibilità e del costo
dei sistemi di accumulo di energia che sono in grado di consentire la
transizione.
Ci
dovrebbero essere studi di ingegneria altamente dettagliati su come realizzare
la transizione. I requisiti per le quantità di batterie misurate in gigawattora
dovrebbero essere conosciuti con un alto livello di precisione.
Le quantità di materiali necessarie per
produrre le batterie dovrebbero essere conosciute con un livello di precisione
altrettanto elevato.
Le
capacità tecnologiche delle batterie dovrebbero essere conosciute anche
con un livello di precisione altrettanto elevato (ad es. Qual è la chimica
ottimale delle batterie da utilizzare nel sistema? Quale sarà la perdita di
energia tra l'ingresso nella batteria e il consumo? Come molto in termini di
impianti di generazione aggiuntivi devono essere costruiti per far fronte a
questa perdita? Per quanto tempo le batterie possono mantenere la carica? Se la
carica aggiunta a giugno deve essere conservata fino a dicembre, le batterie
proposte hanno questa capacità? Le batterie proposte necessitano di costosi sistemi
di climatizzazione per consentire loro di mantenere la carica prima di essere
utilizzate? E così via, e così via.)
In
effetti, a questo punto, presumibilmente solo 13 anni da quando avremo un
sistema elettrico privo di emissioni di carbonio, dovrebbero esserci progetti
dimostrativi esistenti che mostrino chiaramente quale tecnologia verrà
utilizzata e che la tecnologia proposta funziona e può essere implementata su
scala di rete e a costi ragionevoli. Ma è il contrario. Al momento, il governo sta prestando
poca o nessuna attenzione significativa al problema dell'accumulo di energia.
Non esiste un piano ingegneristico dettagliato su come realizzare la
transizione. Non ci sono studi dettagliati supportati dal governo su quanto
spazio di archiviazione sarà necessario, su quale tecnologia può svolgere il
lavoro o sui costi.
Le
cose peggiorano: in assenza di un serio sforzo da parte del governo per affrontare la
sfida ingegneristica dell'accumulo di energia necessaria per sostenere un
sistema elettrico prevalentemente eolico-solare, il compito è invece toccato a un
piccolo numero di dilettanti volontari, per lo più ingegneri in pensione di un
tipo o altro.
Molte di queste persone hanno prodotto calcoli
credibili che indicano che il backup di un sistema elettrico eolico-solare
prevalentemente intermittente utilizzando solo lo stoccaggio della batteria
richiederà lo stoccaggio nell'intervallo di circa 30 giorni di utilizzo medio
per evitare un rischio significativo di esaurimento delle batterie e del
sistema schiantarsi.
Le
elevate quantità di stoccaggio richieste sono in gran parte una conseguenza
della stagionalità inerente alla generazione eolica o solare, ad esempio, gli
impianti solari producono molta più elettricità in estate che in inverno.
Un
esempio di un serio sforzo per determinare quanta e quale tipo di accumulo di
energia sarebbe sufficiente per sostenere un sistema elettrico completamente
eolico-solare è stato prodotto nel 2018 da un uomo di nome Roger Andrews, un ingegnere
in pensione che allora viveva in Messico. Il lavoro di Andrews è apparso su un
sito web chiamato Energy Matters nel novembre 2018.
Andrews
ha considerato due casi, uno per la California e l'altro per la Germania, e ha
ottenuto dati dettagliati sull'utilizzo dell'elettricità e sulla produzione
degli impianti eolici e solari esistenti in quei luoghi al fine di rendere i
suoi calcoli.
I
fogli di calcolo di Andrews e i grafici che appaiono nel suo post dimostrano
che, in gran parte a causa della stagionalità della produzione sia del sole che
del vento, ci vorrebbero circa 30 giorni di utilizzo dell'elettricità
immagazzinata per superare un anno intero con un sistema eolico-solare. Andrews ha mostrato che le batterie
per mantenere quella quantità di carica costerebbero più del PIL di un anno
intero per la California o la Germania, sebbene, sulla base della tecnologia
esistente, le batterie anche a un costo così enorme non avrebbero la capacità
di mantenere la carica per mesi sufficienti per svolgere il loro compito.
Alla
fine del suo post, Andrews ha concluso: "[B] l'accumulo di batterie non
è chiaramente un'opzione per un futuro rinnovabile al 100% a basso costo".
In un
esempio più recente, nel gennaio 2022, un uomo di nome Ken Gregory, un ingegnere
in pensione che vive a Calgary, in Canada, si è impegnato a produrre un foglio
di calcolo che calcola i requisiti di stoccaggio e i costi per il backup di un
sistema di elettricità eolica-solare in caso di tutti gli Stati Uniti.
L'opera
di Gregory è accessibile . Il foglio di calcolo di Gregory si
basa su dati dettagliati (in questo caso, orari) per il consumo effettivo e la
generazione da impianti eolici e solari esistenti, con la loro produzione
estremamente fluttuante.
Il
risultato principale di Gregory è che il backup completo mediante lo stoccaggio
del sistema elettrico statunitense agli attuali livelli di consumo e supponendo
che tutta la generazione provenga da eolico e solare, richiederebbe qualcosa
nell'intervallo di 250.000 gigawattora di capacità della batteria. Parte di quell'energia dovrebbe
rimanere in deposito per oltre sei mesi e scaricarsi nel corso di mesi.
Dal
momento che il consumo di elettricità negli Stati Uniti è attualmente
nell'intervallo di 3,7 milioni di GWH all'anno, il fabbisogno di storage di
250.000 GWH calcolato da Gregory rappresenta circa 24 giorni di utilizzo medio,
un risultato nella stessa fascia del risultato raggiunto da Andrews.
Gregory
ha calcolato il costo di un tale sistema oltre $ 100 trilioni, prima ancora di arrivare alla
domanda se esiste una tecnologia per batterie in grado di immagazzinare tali
quantità di energia per mesi e poi scaricare l'energia per mesi aggiuntivi.
E anche a quel costo enorme, quel calcolo si
applicava solo agli attuali livelli di consumo di elettricità.
Il
piano Biden "netto zero" per il 2050 prevede il triplicamento
approssimativo di consumo di elettricità, che secondo i calcoli di Gregory
porterebbe il costo dello stoccaggio necessario fino a circa $ 400 trilioni.
A
scopo di confronto, l'intero PIL degli Stati Uniti è attualmente di circa $ 22
trilioni all'anno.
Ovviamente
i calcoli di Gregory potrebbero essere messi in discussione o modificati per
quanto riguarda molte delle sue ipotesi, e forse il suo calcolo del costo di un
tale sistema è troppo alto - o forse troppo basso. Resta il fatto che se il governo
degli Stati Uniti fosse anche solo leggermente competente, avrebbe i suoi studi
ingegneristici dettagliati su come realizzare la sua transizione energetica
forzata, per non parlare, a questa data tarda, di progetti dimostrativi per
piccole città o paesi che stabiliscono la fattibilità e il costo di quanto
viene proposto. Niente di tutto ciò esiste. In effetti, nessuno di questi è
nemmeno in lavorazione.
Per
comprendere appieno la profondità dell'incompetenza con cui il governo degli
Stati Uniti si sta avvicinando a questa transizione energetica, si consideri
l'attuale sforzo del Dipartimento federale dell'energia chiamato Energy Storage
Grand Challenge.
Nell'ambito
di questo programma, il DOE propone di distribuire borse di studio per studiare
le sfide della creazione di batterie per il backup della rete elettrica quando
la rete è diventata quasi completamente eolica-solare, e in particolare per
studiare l'argomento delle batterie "a lunga durata" che saranno
chiaramente necessario per immagazzinare e poi scaricare enormi quantità di
energia nel corso di mesi e mesi per affrontare il problema della stagionalità.Secondo un pezzo apparso su Energy
Storage News nel settembre 2021, ecco lo stato di tale sforzo: "Il DOE sta
anche aiutando a ottenere un centro di ricerca sull'accumulo di energia di
lunga durata da 75 milioni di dollari costruito presso il Pacific Northwest National
Laboratory, che è dovrebbe aprire entro o durante il 2025".
In altre parole: abbiamo uno sforzo di circa
cento trilioni di dollari che secondo la direttiva presidenziale deve essere
pienamente operativo entro il 2035, con la luce e il calore di tutti e tutto il
resto dipende dal successo, e non solo non abbiamo alcun studio di fattibilità
o progetto dimostrativo, ma non abbiamo ancora avviato la ricerca di base e
l'edificio in cui verrà condotta la ricerca di base non sarà pronto fino al
2025.
Nel
frattempo il paese si dirige verso un percorso forzato e diretto dal governo di
costruire massicciamente turbine eoliche e pannelli solari, costringendo al
contempo la chiusura di centrali elettriche pienamente funzionanti che bruciano
carbone, petrolio e gas naturale.
È solo
questione di tempo prima che da qualche parte il sistema smetta di funzionare.
È impossibile prevedere esattamente quando e dove accadrà. Ma è facile vedere come le
conseguenze potrebbero essere disastrose. Milioni di persone rimarranno senza
riscaldamento nel cuore dell'inverno, nel qual caso molti probabilmente
moriranno? Un sistema di trasporto completamente elettrificato verrà messo
fuori uso, bloccando milioni di persone senza la possibilità di mettersi al
lavoro? Le nostre capacità militari verranno disabilitate e consentiranno una
sorta di attacco?
Nessun
governo sano di mente, per non dire competente, si sarebbe mai diretto su
questa strada.
(Francis
Menton è il presidente della American Friends of the Global Warming Policy
Foundation e blog su manhattancontrarian.com).
La
fine della
globalizzazione e
la
nascita del mondo multipolare.
Paolosoglia.wordpress.com-
Paolo Soglia -(19/03/2022)- ci dice :
La
guerra in Europa determina simbolicamente l’inizio della fine della
globalizzazione e l’apertura di una nuova fase storica: il multipolarismo.
La
globalizzazione economica celebrata negli anni ’90 e contestata all’alba del
nuovo millennio nasce in realtà con la ristrutturazione capitalistica degli
anni ’70.
Negli
anni ’90 con la caduta del muro di Berlino e l’implosione dell’Urss è dunque,
in realtà, già al suo apogeo.
Un
processo che però ha iniziato a incrinarsi con l’attacco alle Torri Gemelle.
All’epoca
scrissi un pezzo che si intitolava: ATTACCO AGLI USA: LA RIVINCITA DEGLI
STATI NAZIONE. Ebbene, a distanza di 20 anni le considerazioni che espressi allora,
pur con l’inevitabile approssimazione ed errori in alcune previsioni, rimangono valide nella sostanza.
La
guerra in Ucraina certifica storicamente questo passaggio, ne è lo spartiacque,
d’ora in poi si parlerà di un prima e un dopo e nulla sarà più come prima.
In
quel pezzo preconizzavo un nuovo tempo caratterizzato dal S.A.P: Stato di Allarme
Permanente.
E’
sconfortante notare come gli ultimi 20 anni siano andati esattamente in quella
direzione: le guerre occidentali per il mantenimento del controllo delle
risorse, le guerre al “terrorismo”, hanno inciso soprattutto nell’area
mediorientale e – come previsto – invece che spegnere gli incendi hanno
alimentato teorie politiche le più diverse, tutte però con l’ambizione di
ribaltare il tavolo creando un nuovo assetto territoriale e geopolitico, vedi
il tentavo dell’Isis di costituire il Grande Califfato ridisegnando le mappe e
i confini dei paesi sanciti dagli ex colonizzatori europei. Il grande Califfato altro non era
che il progetto costitutivo di un nuovo Stato Nazione.
In
quel contesto, contemporaneamente, ha assunto la dimensione di superpotenza
globale la Cina, sia su un piano economico-politico che su quello militare.
E si è
andato realizzando quanto avevo previsto: il S.A.P.
Vent’anni
fa descrivevo lo Stato di Allarme Permanente con queste caratteristiche:
“…uno stato di cose
che implica naturalmente anche conflitti
bellici di varia
intensità, ma che a differenza delle guerre tradizionali
non ha una
definizione spazio-temporale precisa.
Lo scenario ha delle
similitudini con la guerra fredda: anche qui si
tratta, infatti, di
una sorta di conflitto permanente a bassa intensità.
Nella logica di
contrapposizioni in blocchi però avevamo una definizione
chiara delle
rispettive aree d’influenza e un’organizzazione speculare
delle due
superpotenze.
Il S.A.P. ha
conseguenze ed effetti differenti:
1) Permette di
ridisegnare le geometrie delle alleanze ereditate dalla
guerra fredda.
2) Consente (e per
certi versi impone) allo Stato di riappropriarsi del
governo
dell’economia, sia attraverso interventi di sostegno sia con la
gestione diretta di
comparti e servizi dai quali era stato progressivamente
estromesso
attraverso i processi di privatizzazione. Tra i più importanti
potremmo citare:
sorveglianza e controllo, trasporti, sanità, produzioni
strategiche di
primario interesse nazionale.
3) Determina la
reintroduzione del concetto di frontiera consentendo un più
capillare controllo
nel processo di trasferimento di merci e persone.
4) Tende a
riassorbire i flussi di capitali off-shore riallocandoli
all’interno delle suddette
frontiere, permettendo all’occasione di
usufruirne per
finanziare le spese militari, di sorveglianza e controllo, o
per effettuare
abbondanti iniezioni di danaro pubblico col quale
rivitalizzare i
consumi interni e dare slancio all’economia fiaccata dalla
recessione.
La situazione futura
non sarà però caratterizzata dalla stabilità e dalla
fiducia e certo non
sarà esente da rischi. L’equilibrio del terrore su cui
si basava la guerra
fredda con la deterrenza nucleare non escludeva per
niente che l’acuirsi
periodico di scenari di crisi potesse innescare il
conflitto.
Un mondo
caratterizzato dal S.A.P. non è un mondo tranquillo e tantomeno
democratico. La guerra sarà spesso sporca e brutale perché al
terrorismo si
risponde con una
strategia che dal terrorismo mutua le feroci metodologie
d’azione (assassinio
sistematizzato dei bersagli individuati
dall’intelligence,
azioni di commandos, rappresaglie
in territori definiti
ostili con armi
tradizionali o di sterminio).“
Ecco,
direi che ci siamo.
Prima
però di descriverne le conseguenze attuali cerchiamo di determinare come siamo
arrivati a rivedere – dopo la fine del secondo conflitto – la guerra in Europa:
non una
guerra civile come successe in Jugoslavia, ma una guerra tra stati, che
annovera tra i suoi progenitori la guerra Nato alla Serbia del 1999 col
distacco forzoso del Kosovo dalla piccola federazione Jugoslava (o Grande
Serbia).
L’implosione
improvvisa del blocco sovietico e dell’Urss ne 1991 colse un po’ tutti
impreparati: avvenne senza sparare un colpo, merito a cui non si è mai dato il giusto
riconoscimento alla dirigenza sovietica di allora, Gorbacev in primis.
Il
disfacimento pacifico dell’Urss rappresentava un’enorme occasione di pace:
avrebbe implicato però una visione molto più ampia e alta di quanto non venne
effettivamente realizzato.
I
deboli stati europei, attorcigliati e divisi tra loro e stretti in una unione
economica mai diventata politica (la UE) non avevano (e non hanno) una politica
di lungo respiro quindi si sono mossi in ordine sparso come sempre, lucrando su
benefici o costi limitati, sempre più o meno eterodiretti dagli USA.
Gli
Stati Uniti, paradossalmente, dell’Urss sconfitta (pacificamente) non sapevano
più che farsene. Non era più un nemico ma non sapevano che farsene di un nuovo “amico”, di
cui continuavano a diffidare. Quindi non hanno attuato alcuna grande strategia: ebbri della vittoria del capitalismo,
avendo ormai creato un mondo in cui il capitalismo neoliberista è l’unico
sistema economico riconosciuto, hanno pensato che le cose potessero andare
avanti indefinitamente, col pilota automatico, cullandosi su concetti tanto
ingenui quanto erronei come quelli propugnati da Francis Fukuyama sulla “Fine
della Storia”.
Per
cui la politica nei confronti della Federazione Russa nata dalle ceneri
dell’Urss è stata una “non politica”: negli anni ’90 quando la Russia di
Eltsin in pieno caos guardava all’occidente, e in particolare all’Europa, le
preoccupazioni statunitensi erano limitate al cercare una relativa stabilizzazione
per evitare che un paese con seimila testate nucleari allo sbando diventasse un
serio problema.
La
non-politica statunitense non prevedeva però una vera e propria integrazione
russa in ambito europeo occidentale perché avrebbe comportato la creazione di una unione
economico-politica europea coincidente con quella geografica: troppo grande,
con troppe risorse e troppo piena di incognite.
Queste
non-decisioni si sono risolte nel considerare la Russia un residuo: una potenza
declassata dallo stato di “Super” a “Regionale”, semplicemente da controllare e
da contenere.
Da qui
l’espansione Nato a est mantenendo il vecchio concetto della Guerra Fredda
(Rompendo peraltro il patto di non espansione fatto con Gorbacev dal
Sottosegretario di Stato Usa Baker ai tempi della caduta del muro).
Dopo di
che, quando il gallo Putin alzava un po’ troppo la cresta, gli si creava
periodicamente un po’ di “scompiglio” nel cortile di casa, negli stati ex
sovietici confinanti con la Federazione Russa per tenerla impegnata e
contenuta.
Dunque
una non-politica, senza una visione, senza una prospettiva.A cui però andava benissimo il primo
Putin: un sergente di ferro che teneva in riga il paese e ringhiava senza
mordere, da cui gli europei potevano attingere risorse energetiche mentre si
combattevano le guerre del petrolio e si imponevano embarghi alle esportazioni
in giro per il mondo (Iran,Venezuela, etc). Insomma una miopia assoluta, ma
tant’è: il confronto si stava spostando in Asia, la Cina era velocemente
diventata il nuovo obiettivo di scontro, mentre l’Europa era destinata a
diventare uno scenario geopolitico secondario.
Intanto
però, con buona pace di Fukuyama, la storia è andata avanti e abbiamo
insistentemente negato quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: esiste una parte consistente del
mondo, composta da paesi diversi, con sistemi, ordinamenti, culture e visioni
diversissime tra loro, e spesso antagoniste tra loro, che però è ormai unita
nel considerare superato un ordine mondiale basato su una globalizzazione
capitalistica diretta e controllata dall’occidente a guida statunitense. E che
non condivide, anzi osteggia, il sistema valoriale liberal dem Usa. Piaccia o non piaccia è così.
La
politica di “democratizzazione” basata sulla guerra e sull’imposizione di una
visione valoriale “liberal dem Usa” occidentale della società ha prodotto il
risultato opposto: il rigetto di quei valori nei paesi occupati.
L’Afghanistan occupato militarmente da
vent’anni ne è un esempio: finita l’occupazione militare i Taliban si son
ripresi il paese in tre settimane.
Ma la
vera sconfitta è culturale, ancor prima che militare.
La
concezione globalizzata dell’economia che abbiamo conosciuto si basa su una accettazione
del modello capitalistico su vasta scala che non presuppone necessariamente
alcuna condivisione valoriale liberal dem Usa: comporta il libero scambio
economico su scala globale con la movimentazione delle merci e delle risorse, e vi si può partecipare anche con
sistemi antidemocratici, autoritari, dittatoriali, che accettino però la
regolamentazione dell’occidente sul sistema, che detiene il controllo su
istituzioni e organismi regolatori del mercato (WTO etc etc), ma è anche basata
sulla supposta superiorità dell’occidente in termini economici e –
indirettamente – su una supposta superiorità etico-politico del proprio sistema
di valori (il
modello liberal dem Usa occidentale).
Il
tragico fallimento dell’esportazione della democrazia a suon di bombe ha eroso
però fortemente l’appeal di questo sistema valoriale.
Anche
in occidente peraltro è cresciuta a vista d’occhio l’opposizione al globalismo.
I partiti sovranisti, la Brexit della Gran Bretagna e persino l’elezione di un
presidente USA (Donald Trump) apertamente sovranista e multilateralista ne sono
il plastico esempio.
Con il
ritorno dei democratici alla Casa Bianca è ripartita una campagna etico-valoriale
(ma anche politico-militare) per riproporre la superiorità del modello “globalista liberal
Dem Usa” a direzione occidentale, ma
ormai, probabilmente, è troppo tardi: la Cina è ormai diventata una super
potenza.
La
mossa di Putin di aggredire l’Ucraina militarmente, proprio ora, riportando la
guerra in Europa, è un azzardo assoluto – pericolosissimo e criminale – che si
basa però sulla scommessa di un nuovo ordine mondiale multipolare, in cui un’unica potenza o alleanza
non possa più imporre le regole del gioco.
Le
durissime sanzioni occidentali e l’isolamento economico della Russia sono il
prezzo imposto a Putin, nella speranza di farlo saltare. Ma questo embargo paradossalmente si
ritorce anche contro l’occidente perché in un mondo a economia globalizzata non
puoi staccare la spina a un pezzo senza metter in crisi tutto il sistema,
accelerando conseguenze che non erano state messe in conto.
Prendiamo
gli ambigui stati del Golfo, Arabia Saudita e Emirati in testa: grandi
finanziatori di Al Queda e dell’Isis e contemporaneamente partner da sempre
degli Usa nell’area.
Dopo
lo scoppio della guerra in Ucraina si sono permessi di non rispondere a una
richiesta di colloquio telefonico del Presidente Biden, che avendo decretato
l’embargo del petrolio russo voleva chiedergli (leggi: imporgli) di aumentare
la produzione del greggio per calmierare i prezzi.
Insomma,
gli hanno sbattuto il telefono in faccia, a un presidente degli Stati Uniti!
Perché
contemporaneamente stanno trattando con la Cina la conversione del pagamento di
una parte di produzione del petrolio in yuan (la moneta cinese) e non più in
dollari.
Intanto
la Russia sta vendendo all’India greggio scontatissimo, sempre con pagamento in
yuan e non più in dollari.
La
fine o il ridimensionamento del dollaro, finora moneta unica di transazione
negli scambi internazionali, a favore della moneta cinese, è sul piano
economico il punto di non ritorno e il passaggio dal globalismo al multilateralismo, così come l’invasione Russa
dell’Ucraina per ridefinire i confini dell’impero russo lo è sul piano politico
e militare.
In
questo nuovo mondo tornano a essere pienamente protagonisti gli Stati Nazione, vicendevolmente alleati o in lotta
tra loro, in
un mondo non più globalizzato ma multipolare, con tutte le incognite geopolitiche
che questo comporta.
(Paolo
Soglia).
Perché
l'isolamento di Shanghai
serve
al PCC e al mondo?
Vocidallastrada.org-Michael
Senger-(23 aprile 2022)- ci dice :
La
brutalità a Shanghai è fin troppo reale. Milioni di residenti nella capitale
finanziaria cinese, un tempo cosmopolita, sono sotto stretta sorveglianza da un
mese. Non
hanno il permesso di uscire, nemmeno per prendere il cibo, e sono emersi video
di molti che urlano dai loro balconi in preda alla disperazione. Il cibo è inadeguato e marcio e l'assistenza medica è praticamente
inaccessibile.
Coloro
che risultano positivi al COVID vengono portati in campi di detenzione sparsi e
sovraffollati che assomigliano a delle prigioni. I neonati vengono separati dai loro
genitori.
Gli animali domestici vengono uccisi. Gli apologeti del Lockdown in tutto
il mondo si affannano a distinguere le politiche che hanno passato due anni a
sostenere da questa barbarie.
Operatori
sanitari che indossano dispositivi di protezione individuale attraversano un
posto di blocco durante un blocco per il coronavirus Covid-19 nel quartiere
Jing'an di Shanghai il 16 aprile 2022.
Alla
luce di questo macabro spettacolo, alcuni hanno sostenuto che il caso contro il
partito comunista cinese è stato messo a riposo. Visto che nessun governo si
abbasserebbe così tanto da visitare questo tipo di miseria sul proprio popolo a
meno che non lo ritenga necessario, così si pensa, possiamo stare
tranquilli sapendo che tutto questo è stato un grande malinteso.
Non
così in fretta...
Non è
chiaro se l'isolamento di Shanghai sia venuto dall'alto verso il basso dalla
leadership del PCC o dal basso verso l'alto da funzionari cittadini troppo
zelanti.
Tuttavia,
il Politburo ha, a questo punto, deliberatamente permesso che l'isolamento di
Shanghai procedesse. Anche se può sembrare un inspiegabile atto di
auto-sabotaggio superato solo da quello inflitto dai leader occidentali negli ultimi due
anni, l'isolamento di Shanghai serve gli interessi a lungo termine del PCC in
diversi modi.
1.
L'isolamento di Shanghai mantiene viva l'idea del contenimento del virus.
All'inizio
di quest'anno, a causa del sentimento politico e di una resistenza
ostinatamente persistente, la maggior parte dei mandati COVID in tutto il mondo
sono stati temporaneamente revocati, spesso con poco razionale scientifico di
cui parlare. Tuttavia, mentre il resto del mondo ha ritirato le restrizioni, la Cina è
tornata all'isolamento duro, prima a Hong Kong e poi, in modo ancora più spettacolare,
a Shanghai.
Per i critici dei mandati di salute pubblica, il ritorno delle orribili chiusure
della Cina sembrerebbe una completa confutazione - se ce ne fosse ancora
bisogno - della filosofia del contenimento dei virus.
Ma
qualcuno pensa davvero che il PCC lascerà che l'isolamento di Shanghai
"fallisca"? Il partito non mostra alcun segno di diminuire la sua frode
di dati che dura da anni; sebbene Shanghai abbia riportato centinaia di
migliaia di casi, non ha ancora riportato alcun decesso da COVID.
La
direzione del Partito può, e alla fine lo farà, dichiarare la vittoria e
fermare l'isolamento in qualsiasi momento. E tale vittoria sarà condivisa da
tutti gli apologeti del contenimento come un promemoria che un virus respiratorio può essere
battuto, anche in una metropoli come Shanghai, attraverso misure totalitarie.
Al
momento, l'isolamento di Shanghai è quasi universalmente denunciato dagli
astanti.
Ma lo
stesso vale per l'isolamento di Wuhan. A Shanghai, il PCC sta impiegando una
brutalità più genuina che a Wuhan, ma questo non significa che la sofferenza
durante l'isolamento di Wuhan non fosse reale. Milioni di abitanti di Wuhan sono
stati davvero rinchiusi. Zhang Zhan, uno dei primi critici vocali delle terribili
condizioni durante l'isolamento di Wuhan, è ancora in prigione.
Con
alcune eccezioni, i sostenitori occidentali delle chiusure e dei mandati hanno
evitato di dire ai leader di "copiare la Cina".
Piuttosto,
la Cina era una scusa infinita per il fallimento delle loro stesse politiche. Quando i mandati fallivano, come
inevitabilmente accadeva ovunque, la serrata di Wuhan veniva portata come
esempio di ciò che potevano ottenere, ma solo in un paese capace di visitare
quel tipo di brutalità sulla propria gente, come a Wuhan, "saldando le
persone".
Secondo questa logica, il fallimento delle chiusure nel resto del mondo non era un
fallimento delle politiche stesse, ma semplicemente un fallimento della saldatura.
Nella
maggior parte degli stati e dei paesi, specialmente quelli liberali, i leader
politici non hanno mai effettivamente previsto le chiusure e i mandati che
hanno attuato.
Una
"vittoria" a Shanghai più brutale di quella di Wuhan potrebbe servire
come un esempio ancora più spettacolare dei benefici per la salute pubblica che
il totalitarismo può conferire - un'ammonizione per la Cina e gli apologeti del
contenimento per ricominciare il loro ciclo "no true Scotsman".
2.
L'isolamento di Shanghai rassicura i partner commerciali occidentali che la
Cina è stupida quanto loro.
Mentre
le autorità sanitarie occidentali continuano a dissimulare e a sperperare la
loro credibilità, un numero crescente di cittadini si pone domande scomode sul
ruolo giocato dalla Cina nella risposta al COVID-19. Per esempio, il mio libro è
attualmente tra i primi risultati di ricerca di Amazon per "Xi
Jinping".
L'influenza
della Cina sulla risposta al COVID-19 è ancora considerata un argomento
esoterico.
Ma il PCC ne è al corrente. Il titolo del libro, "Snake Oil", pur essendo un'espressione
occidentale, è facilmente traducibile, e dà una chiara indicazione di cosa
tratta il libro: Il PCC ha usato il COVID-19 per vendere ai suoi partner commerciali una
serie di misure di contenimento auto-perpetuanti e totalitarie pur sapendo che
erano inefficaci. Scambiare qualcosa sapendo che è difettoso è un tabù in quasi tutte le
civiltà umane; è considerato una forma subdola di furto.
Un
rigoroso isolamento nella città più internazionale della Cina è un modo molto
visibile per stroncare questa narrazione sul nascere.
Lo
spettacolo catastrofico rassicura i nervosi partner commerciali occidentali che
la Cina è tanto stupida quanto loro e crede davvero nelle misure di
contenimento che ha dato loro.
3.
L'isolamento di Shanghai è un utile teatro politico per il PCC, che lega
ulteriormente la popolazione cinese al Partito.
Nei
paesi occidentali, esiste da tempo un tabù contro i leader che infliggono
disagi al proprio popolo, a meno che non sia assolutamente necessario. Questo
li porta a credere che il PCC non imporrebbe mai questa brutale serrata a
Shanghai, a meno che non pensasse davvero che avrebbe funzionato.
Ma un
tale tabù non esiste nei paesi comunisti. I leader cinesi visitano il loro
popolo con tutte le difficoltà che vogliono, quando vogliono. Il sistema di contenimento globale
COVID, come il sistema comunista globale, è esso stesso propaganda; anche se la
brutalità è reale, i singoli esseri umani sono semplici pedine al servizio di
una narrazione con un obiettivo che non è mai stato possibile ottenere.
Un
comunista duro come Xi Jinping, che da giovane ha trascorso del tempo in un
campo di lavoro forzato, non è sul punto di perdere il sonno per alcuni
banchieri di Shanghai che perdono qualche pasto.
Al
contrario, i top leader cinesi sono più inclini a vedere l'isolamento come una
costruzione del carattere; una lezione per i ragazzi ricchi che il sacrificio
per il Partito viene prima di tutto, e un promemoria per il popolo di tutta la
Cina che sono davvero tutti in questo insieme.
(Michael
Senger).
Il
leader dell'OMS promuove il libro
di
Bill Gates sulla "prossima pandemia",
piani
sinistri rivelati.
Vocidallastrada.org-
Alga Kan- (26 aprile 2022)- ci dice :
Il
libro del miliardario viene pubblicato mentre l'OMS combatte per prendere il
potere del governo in caso di un'altra pandemia.
L'attuale
direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e
rivoluzionario marxista, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha elogiato l'ultimo libro del
miliardario e autoproclamato "esperto di pandemie" Bill Gates.Ha detto di essere d'accordo con il
fondatore di Microsoft che abbiamo bisogno di mettere in pratica le lezioni apprese da
Covid per prevenire la prossima pandemia.
Tedros
ha postato una foto su Twitter pubblicizzando il libro di Gates, uno dei
maggiori donatori privati dell'OMS. Mentre Gates non è un esperto medico certificato, la sua vasta fortuna gli permette di
controllare la politica sanitaria globale.
Trattato
sulla pandemia.
In un
recente Ted talk a Vancouver, l'evangelista dei vaccini ossessionato dal
controllo della popolazione ha chiesto una squadra di risposta all'emergenza
globale da 1 miliardo di dollari.
Il
gruppo sarebbe composto da 3.000 medici, epidemiologi, esperti di politica e
comunicazione, e diplomatici che operano sotto la direzione dell'OMS.
Come
riportato da RT, Gates ha dato una lezione alle nazioni ricche sul loro
fallimento nell'inondare i paesi più poveri con le controverse terapie
genetiche Covid mRNA mascherate da vaccini.
Inoltre, "ha chiesto alle nazioni
sviluppate di unirsi per implementare sistemi che impediscano un'altra
pandemia, sostenendo che "la tua sopravvivenza (con il Covid-19) dipendeva in
parte dal tuo reddito, razza e quartiere".
L'OMS,
a sua volta, sta preparando un trattato sulla pandemia che toglierà ai governi
nazionali o ai parlamenti nazionali il loro potere e lo metterà nelle mani
dell'OMS.
L'accordo
darebbe all'OMS il potere di dettare come i singoli paesi dovrebbero combattere
le future epidemie. Inoltre, "l'accordo sarebbe legalmente vincolante
secondo il diritto internazionale, sostituendo i regolamenti dei rispettivi
paesi e garantendo che tutte le nazioni agiscano come una sola".
La
deputata Christine Anderson (AfD) ha avvertito che il trattato mira a dare
all'OMS, a guida marxista, un potere di governo de facto sui suoi stati membri
in caso di pandemia, senza il coinvolgimento o la consultazione dei leader
eletti dei paesi o il rispetto della loro autonomia, delle loro costituzioni o
delle loro macchine dello stato:
"Un
organismo democraticamente non legittimato, in cui i più ricchi dei super-ricchi
si comprano la loro strada attraverso donazioni, deve decidere in futuro se esiste
una situazione di pandemia, per poi assumere direttamente il potere governativo".
(rairfoundation.com/).
Atleti
e miocarditi, perché
c’entrano
i vaccini mRNA.
Vocidallastrada.org-
Alba Kan- (18 aprile 2022) -ci dice :
Nel
2021 si è riscontrato un aumento dei casi di miocardite giovanile e negli
atleti. Anche le morti improvvise tra i calciatori sono superiori alla media.
Dagli studi emerge un legame significativo con i vaccini mRna, il Ministero non
dovrebbe minimizzare. Il problema è più accentuato negli atleti maschi e giovani,
specie a causa dei livelli di catecolamine.
Recenti
dati dell’UKHSA (UK Health Security Agency), contenuti nel Vaccine surveillance report (Rapporto di sorveglianza sui
vaccini) e relativi alla situazione nel Regno Unito, ci mostrano come sia i casi di
malattia sia le ospedalizzazioni sia, infine, i decessi avvengano in prevalenza
in persone vaccinate (72%, 74% e 82% rispettivamente) ponendo dei seri dubbi sulla
decantata sicurezza ed efficacia degli attuali vaccini anti-Covid (JR Hope, The Desert Review, April
2022).
Le
miocarditi o malattie infiammatorie del muscolo cardiaco, come noto, sono fra
le temute complicanze vaccinali, soprattutto nei giovani maschi, in quanto
fonti di possibili disfunzioni cardiache sia nella fase acuta che come esiti
nel lungo tempo; inoltre si possono accompagnare ad aritmie ventricolari severe
ed anche potenzialmente mortali.
Recenti
affermazioni provenienti dal Ministero della Salute italiano hanno minimizzato
la portata di queste complicanze definendole eventi rari e comunque senza esiti
significativi.
Riportiamo qui i dati di un recente lavoro scientifico
brasiliano incentrato sulle possibili cause di queste complicanze da vaccini
anti-SARS-CoV-2 e sul loro possibile impatto clinico (Cadegiani FA, Catecholamines are the
key trigger of mRNA SARS-CoV-2 and mRNA COVID-19 vaccine-induced myocarditis
and sudden deaths: a compelling hypothesis supported by epidemiological,
anatomopathological, molecular and physiological findings, ResearchGate, Feb
22-pre print).
Nel
2021 è stato segnalato di fatto un incremento dei casi di miocardite giovanile
e negli atleti. [Chouchana
L et al., Features of Inflammatory Heart Reactions Following mRNA COVID-19
Vaccination at a Global Level. Clin Pharmacol Ther. 2022 Mar;111:605-613. doi:
10.1002/cpt.2499].
Anche
le morti improvvise segnalate nei giocatori di calcio dalla FIFA sono state 31
nel 2021 mentre la media degli anni precedenti 2009-2020 era stata 7.8/anno. [Egger F, et al. FIFA Sudden Death
Registry (FIFA-SDR): a prospective, observational study of sudden death in
worldwide football from 2014 to 2018. British Journal of Sports Medicine 2022;
56:80-87].
Cadegiani
riporta come vi siano risultati di autopsie di adolescenti morti a seguito di
miocardite, dai tre ai quattro giorni dopo la somministrazione di vaccino mRNA
BNT162b2. Casi
negativi per assunzione di medicamenti o abuso di sostanze in cui venne riscontrato
a livello istologico la presenza diffusa di bande di contrazione e aree di
necrosi con sarcomeri iper-contratti e risposta infiammatoria mononucleare
diversa da quella dell’infarto miocardico che presenta polimorfonucleati.
La
ragione di tale pericolosa associazione fra vaccini di questo tipo e miocardite
da catecolamine può essere relata al dimostrato accumulo sia di mRNA SARS-CoV-2
che di produzione di proteine spike, nella corteccia surrenale e nella medulla
del surrene centro di produzione di catecolamine.
Inoltre,
anche un enzima fondamentale per la produzione di adrenalina e noradrenalina
(DOPA decarbossilasi) è stato riscontrato in abbondanza dopo somministrazione
di questi sieri.
Si
aggiunga che gli atleti, particolarmente di sesso maschile, hanno usualmente
livelli elevati di catecolamine attive anche in condizioni di riposo, come si
può osservare dall’analisi delle catecolamine urinarie notturne che risultano
nettamente superiori negli atleti rispetto ai non atleti; tutto questo mentre la
loro eliminazione rimane simile nei due gruppi. Inoltre i giovani ne presentano un
livello più elevato rispetto agli atleti più anziani (> 40 anni) ed i maschi
rispetto alle femmine.
Succede
quindi che soprattutto gli atleti maschi, che sono già esposti ad elevati
livelli di catecolamine, ne incrementano ancora il livello, a seguito
dell’inoculazione di questi vaccini, con conseguente necrosi di parti del
tessuto muscolare miocardico.
Inoltre,
se è vero che la miocardite può essere anche generata dalla stessa malattia da
SARS-CoV-2, risulta che le aritmie cardiache siano maggiori dopo la vaccinazione
anche rispetto alla malattia, fatto che potrebbe giustificare l’apparente più elevata incidenza
di morte improvvisa. [Patone M et al., Risks of myocarditis, pericarditis, and
cardiac arrhythmias associated with COVID-19 vaccination or SARS-CoV-2
infection. Nat Med. 2022 Feb; 28(2):410-422. doi: 10.1038/s41591-021-01630-0]. Da queste osservazioni si può
concludere quindi che esistono al presente dati significativi sul negativo
effetto dei vaccini mRNA, specie nei giovani atleti maschi, a seguito di
incremento del livello di catecolamine circolanti come mediatori di severe
complicanze aritmiche e contrattili cardiache che possono giustificare
l’incremento riscontrato di morti improvvise. Tutto si può dire ma non che
queste complicanze siano benigne e di scarsa rilevanza clinica.
(lanuovabq.it/it/atleti-e-miocarditi-perche-centrano-i-vaccini-mrna).
L'Europa sta costruendo un enorme sistema
internazionale
di riconoscimento facciale.
Vocidallastrada.org-
Alba Kan -(11 aprile 2022)- ci dice :
I
legislatori avanzano proposte per permettere alle forze di polizia di tutta
l'UE di collegare i loro database fotografici, che includono milioni di
immagini dei volti delle persone.
Negli
ultimi 15 anni, le forze di polizia che cercano criminali in Europa sono state
in grado di condividere impronte digitali, dati sul DNA e dettagli sui
proprietari di veicoli.
Se i
funzionari in Francia sospettano che qualcuno che stanno cercando sia in
Spagna, possono chiedere alle autorità spagnole di controllare le impronte
digitali nel loro database.
Ora i legislatori europei sono pronti a
includere milioni di foto dei volti delle persone in questo sistema e
permettere che il riconoscimento facciale sia usato su una scala senza
precedenti.
L'espansione
del riconoscimento facciale in tutta Europa è inclusa in piani più ampi per
"modernizzare" la polizia in tutto il continente, e viene sotto le
proposte di condivisione dei dati Prüm II.
I dettagli sono stati annunciati per la prima volta a
dicembre, ma le critiche da parte dei regolatori di dati europei sono diventate
più forti nelle ultime settimane, come il pieno impatto dei piani sono stati
compresi.
"Quello che state creando è la più
estesa infrastruttura di sorveglianza biometrica che penso che avremo mai visto
nel mondo", dice Ella Jakubowska, un consigliere politico presso la ONG
per i diritti civili European Digital Rights (EDRi).
I documenti ottenuti da EDRi secondo le leggi
sulla libertà d'informazione e condivisi con WIRED rivelano come le nazioni
hanno spinto per il riconoscimento facciale da includere nell'accordo
internazionale di polizia.
La
prima iterazione di Prüm è stata firmata da sette paesi europei - Belgio,
Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Austria - nel 2005 e
permette alle nazioni di condividere i dati per affrontare il crimine
internazionale. Da quando Prüm è stato introdotto, l'adozione da parte dei 27
paesi europei è stata mista.
Prüm
II prevede di espandere significativamente la quantità di informazioni che
possono essere condivise, potenzialmente includendo foto e informazioni dalle
patenti di guida. Le proposte della Commissione europea dicono anche che la
polizia avrà un maggiore accesso "automatizzato" alle informazioni
condivise. I legislatori dicono che questo significa che la polizia di tutta
Europa sarà in grado di cooperare strettamente, e l'agenzia europea di
applicazione della legge Europol avrà un "ruolo più forte".
L'inclusione
di immagini facciali e la capacità di eseguire algoritmi di riconoscimento
facciale contro di esse sono tra i più grandi cambiamenti previsti in Prüm II.
La
tecnologia di riconoscimento facciale ha affrontato un significativo pushback
negli ultimi anni quando le forze di polizia l'hanno adottata sempre di più, e
ha identificato in modo errato le persone e fatto deragliare delle vite.
Decine
di città negli Stati Uniti sono arrivate a vietare alle forze di polizia di
utilizzare la tecnologia. L'UE sta discutendo un divieto sull'uso da parte della
polizia del riconoscimento facciale nei luoghi pubblici come parte del suo AI
Act.
Tuttavia,
Prüm II permette l'uso del riconoscimento facciale retrospettivo. Questo significa che le forze di
polizia possono confrontare immagini fisse da telecamere a circuito chiuso,
foto da social media, o quelle sul telefono di una vittima contro le foto
segnaletiche conservate in un database della polizia. La tecnologia è diversa dai sistemi
di riconoscimento facciale dal vivo, che sono spesso collegati a telecamere in
spazi pubblici; questi hanno affrontato le maggiori critiche.
Le
proposte europee permettono a una nazione di confrontare una foto con i database
di altri paesi e scoprire se ci sono delle corrispondenze, creando così uno dei
più grandi sistemi di riconoscimento facciale esistenti. Un documento ottenuto da EDRi dice
che il numero di potenziali corrispondenze potrebbe variare da 10 a 100 volti,
anche se questa cifra deve essere finalizzata dai politici.
Un portavoce della Commissione europea dice
che un umano esaminerà le potenziali corrispondenze e deciderà se qualcuna di
esse è corretta, prima che venga intrapresa qualsiasi ulteriore azione.
"In
un numero significativo di casi, un'immagine facciale di un sospetto è
disponibile", ha detto il ministro degli interni francese nei documenti.
Ha affermato di aver risolto casi di furto con scasso e abusi sessuali su
minori utilizzando il suo sistema di riconoscimento facciale.
I
documenti di Prüm II, datati dall'aprile 2021, quando i piani sono stati
discussi per la prima volta, mostrano l'enorme numero di foto di volti che i
paesi detengono. L'Ungheria ha 30 milioni di foto, l'Italia 17 milioni, la Francia 6
milioni e la Germania 5,5 milioni, mostrano i documenti. Queste immagini possono includere
sospetti, persone condannate per crimini, richiedenti asilo e "corpi morti
non identificati", e provengono da più fonti in ogni paese.
Jakubowska
dice che mentre le critiche ai sistemi di riconoscimento facciale si sono
concentrate soprattutto sui sistemi in tempo reale, quelli che identificano le
persone in un secondo momento sono ancora problematici.
"Quando
si applica il riconoscimento facciale a filmati o immagini retrospettivamente,
a volte i danni possono essere ancora maggiori, a causa della capacità di
guardare indietro, diciamo, una protesta di tre anni fa, o di vedere chi ho
incontrato cinque anni fa, perché ora sono un avversario politico", dice.
"Solo
le immagini facciali di sospetti o criminali condannati possono essere
scambiate", dice il portavoce della Commissione europea, citando una guida
su come funzionerà il sistema. "Non ci sarà alcun abbinamento di immagini
facciali con la popolazione generale".
Le
immagini dei volti delle persone non dovrebbero essere combinate in un
gigantesco database centrale, dice la proposta ufficiale, ma le forze di
polizia saranno collegate insieme attraverso un "router centrale".
Questo
router non memorizzerà alcun dato, dice il portavoce della Commissione europea,
aggiungendo che "agirà solo come un mediatore di messaggi" tra le
nazioni.
Questo
approccio decentralizzato rende Prüm II più semplice: La polizia che vuole
confrontare le impronte digitali con il sistema attuale deve connettersi ad
altre forze di polizia individualmente.
Con la
nuova infrastruttura, i paesi hanno solo bisogno di una connessione al router
centrale e sarà più facile "aggiungere ulteriori categorie di dati al
sistema", dicono i documenti ottenuti da EDRi.
Il
supervisore europeo per la protezione dei dati (GEPD), che supervisiona il modo
in cui gli organismi dell'UE utilizzano i dati ai sensi del GDPR, ha criticato
la prevista espansione di Prüm, che potrebbe richiedere diversi anni.
"La ricerca automatizzata di immagini facciali
non è limitata solo ai crimini gravi, ma potrebbe essere effettuata per la
prevenzione, il rilevamento e l'indagine di qualsiasi reato, anche
piccolo", ha detto Wojciech Wiewiórowski, il GEPD, all'inizio di marzo.
Wiewiórowski ha detto che più salvaguardie
dovrebbero essere scritte nelle proposte per assicurarsi che i diritti alla
privacy delle persone siano protetti. Il portavoce della Commissione
europea dice che l'organismo ha preso "buona nota" del parere del
GEPD e i pensieri saranno presi in considerazione quando il Parlamento europeo
e il Consiglio discuteranno la legislazione.
Durante
lo sviluppo dei piani, la Slovenia è stato uno dei paesi chiave che ha spinto
per l'espansione, compresa la richiesta di includere i dati della patente di
guida delle persone.
Domen
Savič, l'amministratore delegato del gruppo sloveno per i diritti digitali
Državljan D, dice che ci sono preoccupazioni significative circa le differenze
tra i database della polizia e chi è incluso.
"Non ho sentito abbastanza per essere
convinto che tutti questi dati raccolti dalle singole forze di polizia siano
disinfettati allo stesso modo", dice Savič.
I
database della polizia sono spesso mal messi insieme. Nel luglio 2021, la polizia dei Paesi
Bassi ha cancellato 218.000 foto che ha erroneamente incluso nel suo database
di riconoscimento facciale.
Nel
Regno Unito, più di mille giovani neri sono stati rimossi da un "database
delle bande" nel febbraio 2021. "Si potrebbero avere database che hanno sfondi
completamente diversi in termini di come questi dati sono stati raccolti, dove
sono stati reperiti, come sono stati scambiati, e chi ha approvato cosa",
dice Savič. La Slovenia ha già affrontato problemi simili. "E questo potrebbe
portare a un'identificazione errata".
Uno
dei maggiori problemi per Jakubowska è come Prüm II potrebbe normalizzare l'uso
del riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia in tutta Europa.
"Quello che ci preoccupa veramente è
quanto questa proposta Prüm II potrebbe incentivare la creazione di database di
immagini facciali e l'applicazione di algoritmi a questi database per eseguire
il riconoscimento facciale", dice.
L'UE pagherà il costo di connessione delle
banche dati a Prüm II, dice la proposta, e questo include il costo della
creazione di nuove banche dati nazionali di immagini facciali. Sessant'anni
dopo essere stato inventato, il riconoscimento facciale è ancora agli inizi.
(wired.co.uk/).
Covid-19: la Grande Risistemazione
– rivisitata.
Byebyeunclesam.wordpress.com-
Peter Koening (Global Research)- (17 ottobre 2020)- ci dice :
Minacce
spaventose, ricompense per l’ubbidienza…
E’
adesso il momento di resistere.
Covid-19:
la Grande Risistemazione è il titolo del libro di Klaus Schwab, Presidente Esecutivo
del WEF (World Economic Forum = Forum Economico Mondiale), e di Thierry
Malleret che ricopre la carica di Direttore Senior del Network sul Rischio
Globale presso lo stesso Forum Economico Mondiale.
(La
presente analisi è basata sulla recensione del libro scritta da Steven
Guinness, del 4 settembre 2020.)
“Questa importante recensione a cura
di Steven Guinness (Regno Unito) rivela lo stesso vecchio linguaggio di “interdipendenza”,
collaborazione e cooperazione che si era sentito da parte della Commissione
Trilaterale nel 1973.
Allora
come ora l’obiettivo
è lo “Sviluppo Sostenibile, ovvero la Tecnocrazia”, e il risultato sarà la più grande
predazione di risorse nella storia del mondo”. (Commento a cura dell’editore di
Technocracy News).
Il
libro presenta uno scenario “bastone e carota”; uno per le spaventose minacce e
l’altra riguardante le ricompense per l’ubbidienza.
Schwab
e Malleret offrono “The Brave New World” [Il Mondo Nuovo descritto da Aldous
Huxley nell’omonimo romanzo – n.d.c.] come il “Nuovo Paradiso” dopo la
Grande Risistemazione.
I
Poteri Forti che stanno dietro alla Grande Risistemazione , abilmente lavorano con due
invisibili armi che sono:
1) un
virus probabilmente artificiale, ora chiamato Covid-19 che nessuno vede ma che la
propaganda unificata ci fa credere sia spaventoso e mortale – la paura è l’arma
associata, e
2) il
5G (e successivamente il 6G, già in preparazione ), un forte campo magnetico mai
sperimentato prima, di cui non si è parlato, non nel libro del Forum Economico
Mondiale, non nei media ufficiali, ma che sta per essere lanciato in tutto il mondo, coprendo
ogni centimetro quadrato della superficie terrestre, irradiato da centinaia di
migliaia di satelliti a bassa quota.
Quest’arma
elettro-magnetica che probabilmente infliggerà danni a lungo termine,
includendo possibilmente danni mortali, è stata studiata da centinaia di
scienziati il cui lavoro non è stato mai ufficialmente pubblicato ma resta
nascosto. Noi,
il Popolo, siamo tenuti all’oscuro.( Vi è un video di otto minuti sul 5G come arma).
Il
libro Covid-19: la Grande Risistemazione è pieno di previsioni di cose che
accadranno e che potrebbero accadere, come “il mondo non sarà mai più lo stesso”
e “siamo solo all’inizio della Risistemazione, il peggio deve ancora avvenire”
– ovvero la “Grande Trasformazione” come il “Fondo Monetario Internazionale”
chiama ciò che sta per avvenire.
Gli
autori stanno diffondendo paura fra gli scettici del Nuovo Ordine Mondiale.
Se tu
dici a qualcuno che il mondo non sarà più lo stesso, che il modo di vivere le
nostre vite non sarà più lo stesso – l’intenzione dietro un’informazione
del genere non è in primo luogo quella di “predire il futuro” ma è quella di
infondere paura.
La
gente spaventata è vulnerabile. La paura toglie energia dai nostri corpi e
dalle nostre menti, abbassa la capacità del nostro sistema immunitario e
aumenta le probabilità che ci ammaliamo sia fisicamente per qualsiasi malattia,
non solo per il Covid, ma anche mentalmente.
Schwab
e Malleret non
dicono solo che un sacco di cose cambieranno per sempre, ma dicono anche che “il peggio della pandemia deve ancora
arrivare”. Caspita! Spaventoso!
In
effetti, abbiamo a malapena visto la punta dell’iceberg.
Essi
ammettono, quasi con una certa soddisfazione, che a quanto pare milioni di posti di
lavoro andranno persi e continueranno a essere fatti a pezzi a velocità
mozzafiato, e che milioni di piccole e medie aziende spariranno per sempre, che
soltanto pochi sopravviveranno, vale a dire i conglomerati globali –
l’ammissione di “Schwab e Malleret” del disastro in svolgimento su di noi è
come mettere la ciliegina sulla torta della paura.
Il
lettore comincerà a pensare, “cosa accadrà a me, alla mia famiglia, ai miei affari o al mio
lavoro, ai miei figli, alla loro istruzione – ci sarà un’interminabile fila di
“cosa accadrà”, che porta a disperazione, angoscia e ansie – tutti i tipi di
patologie. Patologia genera patologia. Poco ma sicuro.
Più
energia viene aspirata via dai nostri corpi e dalle nostre menti, più la
credulità viene instillata nei nostri cervelli – tu hai bisogno di
appartenenza, non vuoi essere abbandonato come tutti quegli uomini e donne che
hanno perso i loro lavori, i loro mezzi di sostentamento – che si ammaleranno
di solitudine nell’isolamento per la limitazione dei contatti sociali – che potrebbero ammalarsi di Covid se
non indossano una mascherina.
Tu vuoi indossare la mascherina.
La campagna di paura dei media ti ha
spaventato. E quando indossi la mascherina, ti senti anche a proprio agio. Non importa che sia a favore o
contro la tua salute, vuoi sembrare uguale – come tutti quelli che indossano la
mascherina.
Indossare una mascherina è come un rituale che
alla fine ti permette di far parte della messinscena. Perché, hai visto come
quelli che non indossano la mascherina sono guardati e derisi, come se fossero
lebbrosi o criminali?
Tu
vuoi aderire alle regole – ma in silenzio e con speranza innata cerchi di
scoprire un futuro incerto – una speranza di un mondo migliore, di un ritorno
alla normalità come la conosci. Là, all’orizzonte c’è ancora un barlume di speranza come il
tramonto che sta per svanire. E tu vuoi correre verso quell’orizzonte che si sta
allontanando sempre di più da te – come gli orizzonti sono noti fare.
Essere
segregati e separati dai credenti del Covid è il bastone per i non ubbidienti.
Ora
viene la carota. Se ti comporti bene e ubbidisci alle regole, sarai idoneo per un vaccino
– uno dei circa 20 o 30 (forse di più) attualmente in fase di sviluppo da una
miriade di differenti laboratori e da diversi Paesi. Sono i Russi, gli Americani,
i Cinesi, i Cubani, i Francesi, gli Africani – è impossibile tenerne traccia,
figurarsi fidarsene.
Alcuni
dei vaccini sono congegnati per modificare geneticamente il tuo DNA per sempre – che significa che se il vaccino
lascia un danno duraturo, il danno sarà davvero duraturo, non può mai essere curato.
Potrebbe anche essere trasmesso come un genoma
modificato ai tuoi figli e alle generazioni seguenti. Ma a te non importa. Tu vuoi tirarti fuori da questa
oppressione, da questa tirannia sanitaria. Dirai: Per Favore-Per Favore, fatemi
il vaccino!
E
allora ti dicono, una volta che sei stato vaccinato, che c’è una possibilità
che qualcosa di ciò a cui eri abituato potrebbe tornare a un “normale” livello
– che significa che alcune cose diventeranno di nuovo “normali”.
Ma in
linea di massima, gli autori del Forum Economico Mondiale, i servi dei padroni dell’universo,
ti dicono anche che è meglio per te abituarsi alla “nuova normalità”.
Non ti
dicono mai in realtà cosa esattamente la nuova normalità implicherà.
Ma ti
dicono cosa non va dell’attuale ordine mondiale che consiste in un insieme di
Stati nazionali sovrani e ti dicono a cosa il Nuovo Ordine Mondiale – tutto
sotto un Unico Governo – si dedicherebbe.
Ma non ti dicono come e da chi – e quale nuovo ruolo
ci sarà per “Noi, il Popolo”, per quelli che sopravviveranno al cataclisma
incombente. Potrebbe essere vicino alla schiavitù.
Ma non
è mai troppo tardi.
Noi
abbiamo il potere della volontà e della solidarietà, se lo ricostruiamo, per
fermare questo cataclisma sul nascere. È Ora il Momento di Resistere. Possiamo ricostruire l’economia
devastata e i nostri mezzi di sostentamento come un progetto per l’umanità,
secondo i nostri bisogni collettivi, con il principio del non fare danni alla
nostra generosa e bella Madre Terra.
Non
dobbiamo seguire i dettami della Grande Risistemazione, non essere tentati
dalla carota di un nuovo paradiso ma dobbiamo resistere, e prendere nelle
nostre mani e nelle nostre menti le redini della ricostruzione – perseguendo
l’interesse comune dell’umanità.
Ecco
cosa c’è di sbagliato, persino agli occhi di Schwab e Malleret.
C’è
una povertà diffusa e in costante crescita; disuguaglianza sfrenata; razzismo;
ingiustizia – divisone Nord-Sud – e infine, una popolazione mondiale che sta
crescendo troppo velocemente e che è già troppo grande. Naturalmente c’è di più, molte più
cose sbagliate nella nostra civiltà.
I due
autori evitano di menzionare che l’avidità, le guerre e i conflitti seminati
artificialmente – di natura biologica come pure per mezzo di armi e bombe –
l’illimitato sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, l’aver rubato
le risorse pubbliche per privatizzarle, l’enorme ingiustizia della neo-colonizzazione
del Sud del mondo – sono guidati dalla molto oscura e profonda élite diabolica
che vuole che noi seguiamo e diventiamo succubi della nuova Grande Risistemazione.
Il
libro Covid-19: la Grande Risistemazione non menziona che c’è abbastanza cibo
da alimentare l’attuale e futura popolazione mondiale. Già parecchi anni fa, la FAO –
l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite – ha detto che c’è abbastanza cibo per
alimentare almeno 12 miliardi di persone con le attuali tecnologie.
Ovviamente
il cibo non è distribuito in modo appropriato, è tenuto sotto controllo per
specularci e realizzare aumenti di prezzo – privando i Paesi poveri della loro
giusta parte per sfamare le proprie popolazioni.
Centinaia
di migliaia di persone stanno patendo la fame e stanno morendo a causa della
speculazione sulle coltivazioni alimentari – e ciò avviene in bella vista degli
speculatori, di borse ben consolidate, di borse merci agricole, come la Borsa
Mercantile di Chicago (fondata nel 1898). Ci sono dozzine di tali borse merci a
carattere speculativo in giro per il Nord del mondo.
Le
affermazioni della FAO che c’è abbastanza cibo per l’attuale e futura popolazione
mondiale, non
tengono nemmeno conto dell’enorme potenziale di tecnologia e del miglioramento
a livello di efficienza agricola riguardanti la produzione di alimenti sani.
Oggi la produzione di cibo in Russia è quasi interamente bio – gli OMG sono vietati
a livello costituzionale – e il cibo è abbondante. La Russia è diventata il più
grande esportatore mondiale di grano – grano biologico.
Data
la distruzione ambientale da parte dell’avidità neoliberale tesa alla costante
ricerca del profitto, l’eterno feticcio di sempre più consumi e crescita, una Grande Risistemazione, ovvero una Grande Trasformazione (definizione del Fondo Monetario
Internazionale), potrebbe in effetti essere giustificata, ma non nei termini
globalisti imposti dal Forum Economico Mondiale e dal FMI, dalle stesse forze
alla base della distruzione; non secondo i termini delle imprese finanziarie
che operano a livello globale, del complesso militare mondiale o della Silicon
Valley, cioè l’Intelligenza Artificiale basata sul 5G (e presto sul 6G), o più
in generale l’Internet delle Cose.
Una
risistemazione deve essere a favore della gente, dove soltanto “Noi il Popolo”
dettiamo le regole, e stabiliamo i termini della risistemazione.
Una
risistemazione che non lascia indietro nessuno e che non mira a eliminare le
popolazioni “superflue” – cosicché i ricchi e i potenti possano vivere più a lungo con
le rimanenti risorse del Pianeta Terra. Perché ciò è realmente la loro
intenzione – l’obiettivo dell’élite globalista.
I loro
potenti strumenti sono la guerra biologica, nemici invisibili, come i virus, ad
esempio il coronavirus – e i vaccini contro gli stessi virus che impongono
innanzitutto su scala mondiale.
Ingegnoso: per prima cosa attacchi e uccidi,
poi offri la salvezza ai sopravvissuti – e contestualmente li ammazzi, con gli
stessi strumenti della salvezza. E’ come giocare su più tavoli, e lungo il percorso,
dividi e conquisti.
Dividere
i credenti nella pandemia dai non credenti.
Dividere
fra coloro che indossano la mascherina e coloro che protestano contro la
mascherina, dividere fra quelli che credono che il “distanziamento sociale” è
la risposta e coloro che sanno che il distanziamento sociale accelera la
malattia e la strada verso la morte.
Creano
un ambiente di animosità e un ambiente conflittuale fra coloro che erano amici.
I due
cervelli della Grande Risistemazione, Klaus Schwab e Thierry Malleret, non toccano questo delicato
argomento nel loro libro. Invece parlano delle opportunità e dei rischi. Affermano che questa pandemia da
Covid-19 – chiamiamola
Plandemia, poiché chiaramente è stata pianificata – offre una rara opportunità di fare per
bene la Grande Risistemazione. La chiamano “Finestra di Opportunità”.
Parlano
dell’Era post pandemica – come la panacea del futuro per l’umanità, perché se afferriamo questa “unica
finestra di opportunità” per far cooperare e collaborare i Paesi fra di loro
verso uno Stato globale, verso una più grande interdipendenza, saremo capaci di
superare tutte le malattie, la povertà, la disuguaglianza e l’ingiustizia.
Ma gli
autori non sono all’altezza di spiegare come.
Non
parlano della perdita della sovranità nazionale – della perdita della sovranità
culturale che si ha abbracciando come modello ideale un mondo globalizzato
governato a livello globale – abbandonando lo Stato Nazione, e invece sottoponendosi a un
Unico Potere Mondiale.
Non è
tutto. La
panacea del futuro sarà coronata dalla perla della Quarta Rivoluzione
Industriale – l’Intelligenza Artificiale.
Sarà
resa possibile dal campo elettromagnetico basato sul 5G, consentendo l’Internet
delle Cose. Schwab e Malleret non diranno che, attenzione, esiste una opposizione.
L’esistenza del 5G e il suo ulteriore sviluppo sono necessari per la
sorveglianza e il controllo dell’umanità, per mezzo della digitalizzazione di
ogni cosa, incluso il denaro e l’identità umana.
Sarà
così semplice, niente più denaro contante, solo elettronico, denaro digitale –
ciò va oltre al controllo del proprietario e del vero percettore del denaro,
può essere reso accessibile da parte del Governo Mondiale e trattenuto o usato
per fare pressioni ai cittadini che si comportano male per farli ubbidire alle
norme imposte dall’alto.
Se non
ti comporti secondo le loro norme, niente denaro per comprarti da mangiare, per
una casa dove abitare e per le cure sanitarie, ti lasciamo a patire la fame.
Niente più viaggi. Niente più frequentazione di eventi pubblici. Sarai messo
gradualmente in isolamento. La requisizione globale tirannica e dittatoriale
per mezzo del controllo digitale di ogni cosa è l’essenza della Quarta Era dell’Industrializzazione – molto pubblicizzata dalla Grande
Risistemazione del Forum Economico Mondiale. (Non per nulla Klaus Schwab è il
nuovo Hitler ! Nrd.).
Le
misure di isolamento e di blocco adottate a livello globale – tutti i 193 Paesi
membri delle Nazioni Unite contemporaneamente (che coincidenza!) – hanno già
devastato e continueranno a farlo per anni a venire, la nostra economia, i
posti di lavoro, le aziende, i mezzi di sostentamento, la società, le coesioni
sociali – ogni cosa – ciò che chiamavamo “normale” se n’è andato, andato per
sempre.
Questo
è ciò che Schwab e Malleret ripetono di continuo. Poiché stanno diffondendo paura, ci
stanno dicendo che è meglio che ci adattiamo alla nuova normalità.
Guardare indietro alle rovine causate
dall’inizio della distruttiva Grande Risistemazione non è una cosa buona. Non c’è speranza, ci dicono. Invece, ci dicono di avere fiducia
nel futuro, la nuova Grande Risistemazione. Sorgerà dalle ceneri del passato e darà
all’umanità – a quelli che sopravviveranno – una migliore vita a lungo temine
su un pianeta meno gravato. Così è, secondo la narrazione (del nuovo Hitler! )del Forum Economico Mondiale.
I due
“uomini saggi” in modo spietato martellano in ogni occasione a portata di mano:
“Mai più
il mondo può ritornare alla normalità”.
Pretendono
di farci credere che il Covid-19 ci ha dato questa unica opportunità di
iniziare da capo, con una Grande Risistemazione.
Si sta
distorcendo la verità, perché la realtà è esattamente il contrario – loro –
l’élite diabolica, l’oscuro Stato Profondo – hanno creato il Covid-19 per
bloccarci, vedasi le misure restrittive di isolamento, distanziamento sociale,
le quarantene, in modo tale che loro indisturbati possano distruggere le
conquiste sociali dell’umanità in bella vista con il pretesto di proteggerci
dall’invisibile virus del Covid. In realtà, si preparano per la Grande
Risistemazione Globale.
Comunque,
c’è un rischio reale che gli autori riconoscono, cioè che un forte sentimento
nazionalistico potrebbe avere una certa perseveranza. Lo chiamano “una
sensazione infranta della normalità”.
Pensieri
nazionalistici potrebbero far rivolgere le fazioni del mondo “verso l’interno”,
secondo modalità più patriottiche. Loro, i “nazionalisti”, cercheranno la
divisione o l’abolizione di questo nuovo governo globale.
Gli
autori del Forum Economico Mondiale ritengono questa tendenza nazionalistica –
non la chiamano mai conservazione o ritorno alla sovranità – come pericolosa.
Predicono
che sfocerà in continui conflitti e rivoluzioni. Ribellioni piuttosto che la
costruzione in direzione del Bene Comune Globale. Ma Noi il Popolo ne sappiamo
di più. Possiamo resistere.
Schwab
e Malleret non possono evitare di menzionare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – gli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile che sono il pretesto come pure la spina dorsale dell’Agenda 2030
delle Nazioni Unite – che non può essere conseguita senza una Grande Risistemazione
a livello globale, perché richiede la collaborazione e la cooperazione fra le
nazioni che hanno la stessa visione: un Unico Ordine Mondiale
globalizzato.
L’Agenda
2030 è intimamente legata all’Agenda 21, la Dichiarazione di Rio sull’Ambiente
e lo Sviluppo, adottata da più di 178 governi alla Conferenza delle Nazioni Unite
sull’Ambiente e Sviluppo che si era tenuta in Brasile a Rio de Janeiro in data
14 giugno 1992.
L’agenda
del Riscaldamento Globale- Cambiamento Climatico Globale deriva da quell’evento.
Questo
è il trucco:
le Nazioni, per lo più Paesi in via di sviluppo, che sottoscrivono di
perseguire il conseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, perfette
espressioni di umana giustizia, otterranno soldi, aiuti, prestiti e sovvenzioni
dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e da altre simili
istituzioni che operano a livello globale, per lavorare in direzione del
conseguimento di questi obiettivi. Ma sotto la condizione che essi seguano e si
sottopongano alla Grande Risistemazione.
Ciò
nonostante, sappiamo che questi diciassette nobili obiettivi di uguaglianza, di
giustizia e di un mondo equilibrato sono una fantasia, la stessa cosa furono
gli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio (da notare l’ottavo Obiettivo: “Mettere a punto un partenariato
globale per lo sviluppo”) che finì nel 2015.
Quasi
nessuno degli otto obiettivi (e in più i 21 traguardi e i 60 indicatori per
misurare i progressi fra il 1990 e il 2015) sono stati soddisfatti da un solo
Paese. Sono
stati ora sostituiti dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Agenda 2030
delle Nazioni Unite – che non saranno neppure soddisfatti. Gli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile sono uno strumento per un ulteriore asservimento del Sud del mondo
da parte del Nord globalizzato.
La
grazia salvifica è che il mondo non è un luogo uniforme con una popolazione
omogenea.
Ecco dove Schwab e Malleret hanno inconsapevolmente ragione prevedendo delle
resistenze. Madre Terra è variegata, colorata e le sue popolazioni entrano in gioco
in tutte le forme, lingue e culture. Il mondo consiste di un’ampia umanità
eterogenea a livello universale che per sua natura non si sottometterà ai
dettami di qualcuno. Impossibile.
Innegabilmente,
questo stato di cose potrebbe condurre a una divisione in direzione di due o
più sistemi di potere – i globalisti e i nazionalisti o i patrioti, come vengono
chiamati in modo degradante dai globalisti coloro che vogliono preservare la
loro identità nazionale, la loro sovranità nazionale – una sovranità che non si
ferma a livello politico ma che comprende la sovranità monetaria e la sovranità
collettiva e individuale della gente.
Per i
“nazionalisti” e i “patrioti”, la tendenza nazionalistica potrebbe condurre a
una reale democrazia – può darsi che una democrazia, di cui non abbiamo mai
avuto conoscenza, possa emergere da un azzeramento sovrano ed autonomo fatto
dalla gente; un’opzione di gran lunga più attraente rispetto alla Grande
Risistemazione imposta all’umanità da una piccola élite globalista(sostanzialmente “nazista”.Ndr)
La
divisione in due (o più) campi può condurre a conflitti e guerre, a spargimenti
di sangue. Così è, secondo gli avvertimenti di Schwab e Malleret. Ma un gruppo di nazioni sovrane con
alleanze fra di loro non deve finire in conflitti e guerre. Al contrario. Esse
saranno fiorenti e prospere – un’interminabile creazione e sviluppo con
rispetto reciproco.
In
effetti, non è da escludere che le modalità con le quali i Popoli possono
ricomporre il mondo, creino alleanze inaudite ed incredibili. Così come gli amici sono stati divisi
dalla spinta del Covid per la Grande Risistemazione, così potrebbe succedere
che i nemici diventino amici e alleati nel futuro – con l’obiettivo di
rimanere, nazioni e popoli, indipendenti, autonomi e sovrani.
Questo
tipo di unità fu al cuore della creazione della “Confoederatio Helvetica”, quella che è la Svizzera oggi. Siamo uniti nella difesa e nel
rispetto reciproco, ma preserviamo la nostra sovranità nella vita quotidiana. Così parlavano nel 1291 i tre rappresentanti
delle tre province sotto la tirannia degli Asburgo, e la Confederazione
svizzera nacque 729 anni fa.
Speranza
e luce prevarranno. Noi, il Popolo, abbiamo il Potere.
Commenti
Posta un commento