MONDO MULTIPOLARE con STATI NAZIONALI

 MONDO MULTIPOLARE con STATI NAZIONALI-

GOVERNO UNICO GLOBALISTA DITTATORIALE.

 

 

UCRAINA, DALLE SUE OMBRE

IL NUOVO MONDO TRA

USA, EUROPA, RUSSIA, CINA.

Yescomment.it-(26 Marzo 2022)- Gigi Cartagenova- ci dice :

 

Il vecchio mondo unipolare del dopo 1989, con la caduta del muro di Berlino, sostanzialmente a dominio americano, non c’è più ed anche la globalizzazione integrale si sta dissolvendo. Due verità grandi, tanto grandi.

Con pacata ragionevolezza, proprio per la vera, speciale amicizia con gli americani, bisogna prendere atto di questo dato inconfutabile che la guerra in Ucraina restituisce fotograficamente e nitidamente per intero. Da un bel po’ di tempo cominciava ad essere sempre più chiaro e inconfutabile, benché artatamente negato da alcuni ambienti interessati, ma oggi è certezza conclamata. E’ finita la globalizzazione, avvitatasi perversamente su sé stessa, ed è finito il controllo di Washington sul resto del mondo.

 Si va verso una nuova frontiera della convivenza internazionale basata sulla multipolarità, dove accanto agli Stati Uniti, a confrontarsi su tutto o quasi, ci sono soprattutto la Cina e la Russia, ma anche in debita proporzione una serie di Stati e quindi di sovranità che chiedono spazio e margine di azione.

Ci può legittimamente essere un ambito vasto anche per l’Europa, ovviamente non nel senso dell’attuale Unione Europea o di quanto  è stata, ma di ciò che nascerà dalla sua trasformazione, ormai dichiaratamente già in corso.

E poi ancora India, Sud Africa, Turchia, paesi arabi, tutte entità già di nuova ricollocazione nel modificato scacchiere mondiale. D’altronde, anche se se ne parla poco ed è invece un aspetto eclatante, i primi grandi cambiamenti geopolitici sono avvenuti in un paese chiave, Israele.

 Gerusalemme ha fatto propria una nuova visione dello stato delle cose e naturalmente non è una nazione qualunque. Ancora una volta, bisogna ammetterlo, Donald Trump aveva, con visione larga, capito tutto, compresa l’evoluzione, e si era mosso accortamente.

Nessuno parla ad esempio degli straordinari “Accordi di Abramo” da lui promossi e siglati in Medio Oriente, che hanno aperto una nuova era di pace e nuovi equilibri nei rapporti di forza in Medio Oriente tra Israele e mondo arabo. Stranamente assurdo silenzio stampa.

Bisogna tornare alla tragica guerra in Ucraina per capire trasversalmente la nuova direzione geopolitica del globo. All’assemblea generale delle Nazioni Unite, all’Onu, contrariamente a quanto narrato, la Russia ha dalla sua parte o comunque non contrari, paesi che rappresentano comunque metà della popolazione mondiale e quelli che hanno accettato di imporre sanzioni a Mosca sono pochi nel complesso generale.

Non c’è la Cina, non l’India, non il Sud Africa, non l’Arabia Saudita, non i potenti Emirati Arabi, non la Turchia e, si badi bene, non c’è Israele.

Chi sottovaluta il corso di questo fenomeno, che si svolge in flagrante diretta, può rischiare di non comprendere le dinamiche del conflitto tra Russia ed Ucraina.

Non sarà sfuggito che anche il Papa e quindi il Vaticano, nelle sue esternazioni, ha una posizione mediana, oltre a condannare fermamente la guerra, condanna la  spesa militare, il riarmo e l’esportazione bellica, cui anche l’Italia sta dando corso e considera insieme le ragioni di Russia e Ucraina, si mantiene terzo e invita al negoziato.

Al di là infatti della naturale deplorazione del gesto efferato compito da Putin e della massima solidarietà umana e materiale agli ucraini, piombati, loro malgrado, in una vera tragedia nazionale, per cause molto al di sopra delle loro teste, dobbiamo tutti però sforzarci di comprendere cosa sta realmente accadendo dietro le quinte, oltre la parziale narrazione mediatica e la propaganda incrociata, cosa c’è stato e c’è davvero alle spalle di questa inedita invasione; vanno chiariti anche aspetti inquietanti e spettrali, se confermati, quali i bio-laboratori americani di sperimentazione per armi biologiche presenti in Ucraina, di cui si parla tanto, anche per bocca di Victoria Nuland, membro del governo di Biden, e per i quali adesso la Cina chiede agli Usa il massimo di verità e trasparenza e ancora il vero ruolo e il peso delle componenti nazi, non solo del famigerato battaglione Azov, nelle forze armate regolari ucraine e nel paese, ben oltre i crimini e gli eccidi commessi nel Donbass ai danni della popolazione russofona per ben otto anni, nel più generale silenzio mediatico.

Per inchiodare Putin alle sue gravi responsabilità, bisogna anche sgomberare il campo da parte occidentale e americana di ogni ombra recente e attuale, ai fini della giusta informazione e verità, in virtù dei valori indiscussi di libertà e democrazia in cui crediamo. L’America, la migliore America, è quella a cui siamo sempre molto vicini.

Ci chiediamo tutti, con speranza, quali saranno i tempi di conclusione e le modalità d’arrivo di questa contorta vicenda ucraina. Forse davvero presto. Interessa tutti noi, perché, anche indirettamente, l’Europa e l’Italia sono in gioco, eccome. Anzi, oltre ovviamente gli ucraini, altre vittime, almeno sul piano economico, potrebbero essere, sopra ogni immaginazione, soprattutto gli europei tutti, soprattutto dell’Ovest del nostro Continente. Poco, pochissimo invece gli americani e gli inglesi. Differenza sostanziale.

 

Ecco perchè nel tentare, nei modi giusti, di aiutare gli ucraini a vedersi restituito il loro paese nella libertà e nell’indipendenza, bisogna stare attenti a non finire noi in un pericolosissimo tunnel, non tanto militare, quanto economico e finanziario, a cominciare dalla disponibilità materiale degli stessi beni di prima necessità. A cominciare dai prodotti energetici e alimentari. Qui o si fa l’Europa, quella vera, o si muore, viene da dire.

D’altronde la pandemia prima e la guerra adesso hanno messo in soffitta e probabilmente ormai archiviato, di fatto, la vecchia Unione europea, con le sue ambiguità e contraddizioni e soprattutto i suoi dogmi e le sue rigidezze, a cominciare dai parametri finanziari su cui poggiava, non senza “rivolte” varie, spesso da sopire.

Ad oggi, in meno di due anni, ed è un buon segno, una novità clamorosa dietro l’altra, toccando le architravi dell’Unione europea stessa: il debito comune, a cominciare dagli eurobond, tasto un tempo impensabile è realtà, causa pandemia, e adesso anche il Pnrr si chiede che venga ridiscusso e reinventato da zero.

 In più, a monte, lo stesso patto di stabilità, altro monolite, è ormai in discussione e tutti si ritengono anche liberi di ritornare agli aiuti di Stato e di rivedere, per dirne una, tutti gli obblighi in agricoltura, a cominciare dalle quote imposte di produzione.

Inutile girarci intorno, l’Unione europea non è proprio più la stessa e molti osservatori già indicano di stare a vedere cosa succederà intorno alle monete, non solo al dollaro, ma anche all’euro, perché sta per iniziare a cambiare il paradigma finanziario e valutario nel mondo.

In buona sostanza, dopo la pandemia, l’Ucraina sta facendo da detonatore del cambiamento ineluttabile della geografia politica ed economica internazionale e non è escluso che una ulteriore accelerata possa essere data da fatti ancora più dirompenti che dovessero verificarsi nel quadrante Est del mondo, per essere chiari tra Cina e Taiwan.

Biden è in evidente difficoltà su ogni capitolo di politica estera e probabilmente anche interna e se dovesse perdere, come sembra, le elezioni di medio termine a Novembre, non solo avrebbe il Congresso contro, ma si aprirebbero verosimilmente le porte della Casa Bianca per i repubblicani di Trump nel 2024.

 Prima il disastro in Afghanistan, poi quello di adesso in Ucraina, la Cina che avanza in stretto accordo strategico con la Russia ed ancora tutte le tensioni nascenti in Europa e nella Nato, mentre sul fronte domestico una inflazione crescente che taglia il potere d’acquisto degli americani.

 Davvero uno scenario cupo per Biden e ovviamente per il partito democratico, alle prese con un cambiamento radicale del mondo, con l’America costretta davvero a prendere atto della multipolarità in essere.

 

 

La Russia sta arrivando a colpire

al Cuore lo Stato Profondo francese.

Conoscenzealconfine.it-( 28 Aprile 2022)- Cesare Sacchetti-ci dice :

 

La Russia sta arrivando a colpire al cuore lo stato profondo francese liberando l’Africa dall’oppressione del colonialismo francese.

Il mondo multipolare non si sta estendendo soltanto all’Asia o all’America Latina.

 Da mesi, la Russia sta conducendo una strategia molto chiara in Africa. L’obbiettivo è quello di liberare il continente dalla presenza coloniale francese.

La Russia aveva nei mesi scorsi portato avanti una collaborazione militare con il Mali che aveva visto la fine della presenza militare francese nel Paese. Ora il Cremlino segna un altro enorme passo in avanti siglando un accordo di collaborazione militare con il Camerun, altro Stato da sempre appartenente alla Françafrique.

Stiamo parlando di Paesi che adottano il Franco CFA che è lo strumento attraverso il quale Parigi ha spogliato queste nazioni della loro sovranità monetaria.

La Russia sta arrivando a colpire al cuore lo stato profondo francese che ha fondato il suo dominio sulla sottomissione e lo sfruttamento dell’Africa.

Il mondo multipolare non sta soltanto aprendo la strada al ritorno degli Stati nazionali. Il mondo multipolare sta per la prima volta da molti decenni liberando l’Africa dall’oppressione del colonialismo francese.

(Cesare Sacchetti- agi.it/estero/news/2022-04-26/camerum-entra-nella-galassia-russa-alleanza-difensiva-16503383/amp).(t.me/cesaresacchetti).

 

 

 

 

 

Report Tecnocrazia: Le Regole

del Sistema Operativo del NWO.

Megachiroptera.com- Iain Davis- (February 22, 2022)- ci dice :

 

L’International Rules-Based Order (IRBO) è minacciato e il potere globale sta cambiando. Mentre Est e Ovest riaccendono vecchie inimicizie, siamo portati a credere che questa lotta determinerà il futuro delle relazioni internazionali e la direzione degli stati nazione.

Tuttavia, la trasformazione globale non è guidata dai governi nazionali, ma da una rete globale di parti interessate e la tecnocrazia globale è il loro obiettivo.

In questo articolo, esploreremo la vera natura dell’ordine internazionale basato su regole (IRBO) ed esamineremo le forze che lo modellano. Valuteremo se le narrazioni di cui siamo comunemente nutriti si accumulano.

È ampiamente accettato che l’IRBO stia subendo un cambiamento dirompente. Quella trasformazione è spesso segnalata come uno spostamento verso est negli equilibri di potere tra gli stati nazionali.

Si dice che questo nuovo ordine internazionale emergente sarà fondato su un sistema multipolare globale di Stati sovrani e diritto internazionale. Questo nuovo sistema si oppone presumibilmente al modello occidentale “basato su regole” in dissolvenza.

Questa volta, invece di fare affidamento sull’imperialismo occidentale, il nuovo sistema basato sul diritto internazionale enfatizzerà la cooperazione multipolare, il commercio e il rispetto della sovranità nazionale. Sarà invece guidato da un power-block economico e tecnologico eurasiatico.

L’apparente, in corso, antagonismo della geopolitica sembra in grado di mantenere il divario est-ovest che conosciamo. Tuttavia, ciò che ora viene inquadrato come l’ordine multipolare è, in realtà, l’ordine multi-stakeholder.

Come scopriremo, gli stati nazione non sono la forza trainante dell’attuale ristrutturazione della governance globale. Le narrazioni geopolitiche che ci vengono fornite sono spesso superficiali.

Coloro che guidano la trasformazione non hanno fedeltà a nessuno stato nazionale, ma solo alla propria rete globalista e alle aspirazioni collettive. Nelle loro mani, il diritto internazionale non è più un ostacolo alle loro ambizioni che un vago impegno per le “regole”.

I governi nazionali sono partner all’interno di questa rete formata da attori sia statali che non statali. Nonostante le animosità dichiarate, hanno collaborato per decenni per modellare il complesso di governance globale che sta emergendo.

Non importa chi si dice che lo guidi, l’IRBO è destinato a continuare in una nuova forma. Mentre il sistema del secondo dopoguerra si ritira, il quadro imposto per prendere il suo posto è completamente estraneo alle persone che vivono nelle ex democrazie liberali occidentali.

Quindi, anche noi dobbiamo essere trasformati se vogliamo accettare il riallineamento. Siamo condizionati a credere nelle promesse del nuovo IRBO e nella tecnocrazia globale su cui è costruito.

L’ordine mondiale basato su regole (IRBO).

Nel 2016, Stewart Patrick del Council on Foreign Relations (CFR) ha pubblicato World Order: What, Exactly, are the Rules? In esso, ha descritto l’era del secondo dopoguerra come “l’ordine internazionale basato su regole” (IRBO).

Radicato saldamente nell’eccezionalismo americano, Patrick ha descritto come il cosiddetto IRBO abbia agito come meccanismo per il controllo egemonico della politica globale, dell’economia mondiale e del sistema monetario e finanziario internazionale (IMFS):

“Ciò che distingue l’ordine occidentale successivo al 1945 è che è stato plasmato in modo schiacciante da un’unica potenza, gli Stati Uniti. Operando nel più ampio contesto del bipolarismo strategico, ha costruito, gestito e difeso i regimi dell’economia mondiale capitalista […] Nella sfera del commercio, l’egemone preme per la liberalizzazione e mantiene un mercato aperto; nella sfera monetaria fornisce una valuta internazionale liberamente convertibile, gestisce i tassi di cambio, fornisce liquidità e funge da prestatore di ultima istanza; e nella sfera finanziaria funge da fonte di investimenti e sviluppo internazionali.”

Sebbene il diritto internazionale sia una componente dell’IRBO, non è di per sé diritto. Il professor Malcolm Chalmers, scrivendo per il Royal United Services Institute (RUSI) del Regno Unito, ha descritto l’IRBO come una combinazione di sicurezza universale e sistemi economici combinati con accordi internazionali e processi di risoluzione dei conflitti.

L’attuale IRBO è presumibilmente un sistema occidentale di norme e istituzioni internazionali. Basato sugli insediamenti del dopoguerra e della seconda guerra mondiale, ciò che viene suggerito come ordine è poco più che una realizzazione del “potere è giusto” sulla scena internazionale.

Azioni non parole.

In Occidente, siamo stati educati ad avere fiducia nell’IRBO. Ci viene venduto come un accordo che stabilisce un comportamento normativo per gli stati nazione. Una base per le relazioni internazionali dovrebbe essere concordata e ordinato un comportamento accettabile.

Lungi dall’essere un insieme di regole per facilitare la convivenza pacifica tra stati nazione, l’IRBO è sempre stato uno strumento di manipolazione. La domanda è chi lo esercita?

La recente dichiarazione congiunta tra la Federazione Russa e la Repubblica popolare cinese sembrava ridefinire esplicitamente l’attuale IRBO. L’accordo tra i presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping recitava, in parte:

“Oggi il mondo sta attraversando cambiamenti epocali e l’umanità sta entrando in una nuova era di rapido sviluppo e profonda trasformazione. Vede lo sviluppo di processi e fenomeni come la multipolarità, la globalizzazione economica, l’avvento della società dell’informazione, la diversità culturale, la trasformazione dell’architettura di governance globale e l’ordine mondiale. [. . .] è emersa una tendenza alla ridistribuzione del potere nel mondo. [. . .] l’ordine mondiale basato sul diritto internazionale, cercano un’autentica multipolarità con le Nazioni Unite e il suo Consiglio di sicurezza che svolgono un ruolo centrale e di coordinamento.”

Al contrario, il discorso pronunciato dal ministro degli Esteri britannico Liz Truss al Lowy Institute, un think-tank politico australiano sostenuto dai Rothschild con un focus sulla regione Asia-Pacifico, ha illustrato la posizione occidentale. Lei disse:

La Russia e la Cina stanno lavorando insieme sempre di più, mentre si sforzano di stabilire gli standard in tecnologie come l’intelligenza artificiale, affermando il loro dominio sul Pacifico occidentale. [. . .] Stanno destabilizzando l’ordine internazionale basato sulle regole e stanno minando i valori che lo sostengono. [. . .] Crediamo nella libertà e nella democrazia. [. . .] Come ha detto il primo ministro Scott Morrison, “sappiamo dalle prove della storia umana che le democrazie sono la sala macchine del cambiamento”. [. . .] La tecnologia ha conferito potere alle persone consentendo un’incredibile libertà, ma sappiamo che può essere sfruttata da altri per promuovere la paura. [. . .] Unendo le forze con gli Stati Uniti dimostriamo la nostra determinazione a proteggere la sicurezza e la stabilità in tutta la regione.”

Preso alla lettera, concluderemmo inevitabilmente che, mentre l’asse è in evoluzione, lo stallo contraddittorio continua. In larga misura, questa è una fabbricazione.

Discutendo l’IRBO, ci imbattiamo immediatamente in un problema di nomenclatura. A volte indicato come “ordine internazionale basato su regole”; altre volte l'”ordine internazionale” o il “sistema basato su regole”; o occasionalmente il “sistema internazionale basato sulle regole”, ora sembra che dobbiamo aggiungere “l’ordine mondiale basato sul diritto internazionale”.

Sebbene non esista una definizione definitiva per questo presunto sistema di governance globale, tutto equivale alla stessa cosa. Il fulcro potrebbe essersi spostato, ma lo stratagemma rimane intatto.

Questo problema di definizione illustra il difetto principale di qualsiasi nozione di ordine globale basato su regole. È mal definito e transitorio. Si basa più sulla realpolitik del giorno che su qualsiasi genuino precetto morale, legale o politico.

Mentre Truss ha accuratamente delineato come quel cosiddetto ordine può essere sequestrato e sfruttato, ha fuorviato il suo pubblico riguardo a chi sono gli abusatori. Né l’IRBO esistente è fondato su democrazia e libertà. Le sue affermazioni erano un inganno.

Di recente il Dipartimento per la sicurezza interna (DHS) degli Stati Uniti ha affermato che minare la fiducia nel governo è stato voluto da individui che diffondevano narrazioni “false” e che ciò equivaleva al terrorismo. In altre parole, nessun cittadino statunitense ha il diritto di mettere in discussione la politica del governo. Se lo fanno, stanno diffondendo disinformazione. Di conseguenza, il DHS suggerisce che non fidarsi del governo dovrebbe essere perseguito come reato.

Questa è la giustificazione rivendicata per il focus della nuova unità di terrorismo interno che lavora a fianco della Divisione di sicurezza nazionale del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. Il vice procuratore generale Matthew Olsen ha detto a una commissione giudiziaria del Senato che l’unità è stata creata per combattere la crescente minaccia di “estremismo”, che apparentemente include “ideologie anti-governative e anti-autorità”.

Mettere in discussione “autorità” o “governo” è una posizione estremista, secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e il DHS. Non c’è spazio per la libertà di parola nell’ideologia estremista del governo. Senza la libertà di parola, la democrazia statunitense è finita.

Allo stesso modo, in Nuova Zelanda, il primo ministro Jacinda Ardern (una giovane leader globale del World Economic Forum) ha ammesso l’intenzione del suo governo di ignorare il diritto inalienabile delle persone a vagare a meno che non si sottopongano alla vaccinazione. Così anche con la Commissione Europea, il cui certificato COVID digitale UE limita la libertà di movimento solo ai cittadini che non hanno i giusti prodotti farmaceutici iniettati nel loro corpo.

Questi “certificati” di vaccino sono la porta di accesso all’ID digitale completo per tutti i cittadini conformi. Intervenendo nel giugno 2021, la presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, ha dichiarato:

Vogliamo offrire agli europei una nuova identità digitale. Un’identità che garantisce fiducia e protegge gli utenti online. [. . .] Consentirà a tutti di controllare la propria identità online e di interagire con governi e imprese in tutta l’UE.“

In altre parole, per l’accesso a beni e servizi sarà richiesto anche lo status di vaccino del cittadino dell’UE, che costituirà una parte fondamentale dell’identità digitale secondo i piani dell’UE. Senza l’apposita autorizzazione, saranno esclusi dalla società.

Di recente, alcuni governi sembra abbiano fatto marcia indietro sui loro piani per il passaporto (certificato) dei vaccini. Questa è semplicemente una breve cessazione di fronte alla crescente protesta pubblica.

L’impegno per l’identità digitale, che controlla ogni aspetto della nostra vita, è inerente all’obiettivo di sviluppo sostenibile 16.9 delle Nazioni Unite. La traiettoria politica verso l’identità digitale è globale, indipendentemente da chi presumibilmente guida l’IRBO.

Nessuna di queste politiche indica, come ha affermato Truss, una convinzione di fondo nella “libertà e democrazia”. Tra le nazioni Five Eyes e in tutta l’UE, tutto ciò che vediamo è un impegno per la dittatura autoritaria.

Elizabeth Truss .

Nel Regno Unito, dove Truss è una figura di spicco del governo, i piani per una dittatura sono in fase avanzata. Lo stato del Regno Unito ha sfruttato la pseudo pandemia per progredire ed emanare una sfilza di leggi dittatoriali.

Il Covert Human Intelligence Sources (Criminal Conduct) Act 2020 autorizza lo stato a commettere qualsiasi crimine gli piace e rimuove ogni responsabilità legale dai suoi operativi; il disegno di legge sulla polizia, sui crimini, sulle sentenze e sui tribunali mette fuori legge tutte le proteste pubbliche e, sebbene attualmente bloccato dopo che la Camera dei Lord ha respinto il disegno di legge, alcuni emendamenti minori quasi certamente lo vedranno convertito in legge; il disegno di legge sulla sicurezza online, una volta emanato, porrà fine alla libertà di parola online e alle modifiche proposte ai segreti ufficiali, al controspionaggio; e la legislazione antiterrorismo rimuoverà la difesa del giornalista di agire nell’interesse pubblico, ponendo effettivamente fine al giornalismo investigativo e di denuncia di irregolarità nel Regno Unito.

Tutti questi cambiamenti tirannici sono esemplificati dalle proposte di riforma della legge sui diritti umani del governo del Regno Unito. Il loro comunicato stampa dimostra come la loro pretesa di rispettare i diritti individuali, le libertà e la democrazia non sia altro che propaganda progettata per ingannare un pubblico ignaro.

Mentre parlano di diversità e di un impegno storico per la libertà, infarcendo il loro comunicato stampa con soffici morsi, le loro azioni smentiscono il loro intento. Essi affermano:

“Il governo vuole introdurre una Carta dei diritti in modo da proteggere i diritti fondamentali delle persone salvaguardando il più ampio interesse pubblico [. . .] [La] crescita di una “cultura dei diritti” [. . .] ha spostato la dovuta attenzione sulla responsabilità personale e sull’interesse pubblico. [. . .] Sebbene i diritti umani siano universali, una Carta dei diritti potrebbe richiedere ai tribunali di prendere in maggiore considerazione il comportamento dei ricorrenti e il più ampio interesse pubblico nell’interpretazione e nel bilanciamento dei diritti qualificati. [. . .] Lo spostamento del potere legislativo dal Parlamento ai tribunali, nella definizione dei diritti e nella ponderazione degli stessi rispetto al più ampio interesse pubblico, ha portato a un deficit democratico. [. . .] [La] libertà di espressione non può essere un diritto assoluto se bilanciata con la necessità di proteggere la sicurezza nazionale, mantenere i cittadini al sicuro e adottare misure per proteggere dai danni alle persone.“Mentre lo stato del Regno Unito afferma che “i diritti umani sono universali”, chiaramente non lo sono se si tratta di “diritti qualificati” basati su qualsiasi cosa il governo decida di essere più importante.                      Gli individui che fanno valere i propri diritti in tribunale hanno ostacolato i programmi del governo. Questo è considerato un “deficit democratico”. Pertanto, la Nuova Carta dei diritti proteggerà il potere e l’autorità del governo al di sopra delle libertà delle persone.

 

Il governo del Regno Unito definirà “sicurezza nazionale”. Proteggerlo, come ritengono opportuno, prevarrà su tutti i diritti individuali. La libertà di movimento, di parola e di espressione non sarà tollerata dallo stato del Regno Unito. Invece un impegno per il “pubblico interesse”, la “sicurezza” e la protezione della popolazione da qualche nebulosa nozione di “danno”, sostituirà la libertà e la democrazia.

Su entrambe le sponde dell’Atlantico, e nel sud del mondo Five Eyes, sta emergendo un nuovo sistema che facilita quello che Mussolini ha descritto come lo Stato fascista:

“La concezione fascista della vita sottolinea l’importanza dello Stato e accetta l’individuo solo nella misura in cui i suoi interessi coincidono con quelli dello Stato. [. . .] Il liberalismo ha negato lo Stato in nome dell’individuo; Il fascismo riafferma i diritti dello Stato come espressione della vera essenza dell’individuo. [. . .] La concezione fascista dello Stato è onnicomprensiva; al di fuori di essa non possono esistere valori umani o spirituali, tanto meno avere valore. Così inteso, il fascismo è totalitario e lo Stato fascista — sintesi e unità inclusiva di tutti i valori — interpreta, sviluppa e potenzia l’intera vita di un popolo.“

 

È l’alleanza guidata dagli Stati Uniti tra le nazioni Five Eyes e l’Unione Europea che affermano di essere i protettori dell’ordine internazionale basato sulle regole. Con il loro impegno per una nuova forma di fascismo globale, l’idea che l’IRBO ci tenga al sicuro è discutibile. In verità, l’attuale IRBO non ha mai promosso né la libertà né la democrazia.

È consuetudine che i presunti leader dell’IRBO pratichino i doppi standard. Guerre illegali, prolungate campagne terroristiche contro la propria popolazione, sostegno alle insurrezioni terroristiche straniere, sanzioni economiche crudeli e coinvolgimento in operazioni internazionali di contrabbando di stupefacenti caratterizzano le attività degli stati nazione che rivendicano la proprietà dell’IRBO.

Mentre l’egemonia occidentale insiste sul fatto che tutti seguano le loro regole, non si attengono allo stesso modo. Alcuni esempi recenti, tra i tanti, hanno visto il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), spesso indicato come Iran Nuclear Deal; La NATO ha rinunciato alle assicurazioni, date all’ultimo presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, che non si sarebbe espansa “di un pollice verso est”; e la detenzione dei giornalisti.

Questo non vuol dire che i presunti oppositori dell’attuale IRBO, in particolare Russia, Cina e Iran, siano essi stessi irreprensibili. Tuttavia, è insostenibile per le “nazioni guida” dell’IRBO esistente requisire qualsiasi supremazia morale. Politici come Truss promuovono l’IRBO come pietra angolare della pace e della sicurezza internazionali, ma queste sono banalità senza senso. Non c’è nulla di intrinsecamente pacifico o sicuro al riguardo.

Il vero IRBO.

L’attuale IRBO è descritto come un progetto di stati occidentali, un tempo liberali e democratici che hanno capitalizzato il dominio economico e militare degli Stati Uniti. Tuttavia, nonostante questo sia il modo in cui i media mainstream (MSM), il mondo accademico e i gruppi di riflessione lo presentano, non è quello che è oggi l’ordine internazionale basato su regole. L’IRBO può essere descritto più accuratamente come un veicolo per una rete capitalista di stakeholder mondiali per manipolare gli stati nazione nel perseguimento della propria agenda aziendale prevalentemente privata. In effetti, potremmo sostenere che è tutto ciò che è mai stato fatto.

Una rete veramente globale di aziende, gruppi di riflessione, fondazioni private, organizzazioni intergovernative, ONG e governi lavora in collaborazione per convertire i programmi politici globali in politiche e leggi a livello di governo nazionale e locale. Questa è la Global Public-Private Partnership (G3P) e la sua portata si estende a ogni nazione.

Possiamo vedere la mappa politica globale come un mosaico di nazioni sovrane, esistenti in uno stato di anarchia (nessuno le governa), ma il G3P no.                                     Ciò che vede la rete capitalista degli stakeholder globali (G3P) è una struttura autoritaria e compartimentata da manipolare per raggiungere il loro obiettivo, con quell’obiettivo che è quello di creare un sistema coeso di governance globale sotto il loro dominio.

Iain Davis on Unlimited Hangout Podcast.

Durante la pseudo pandemia, il World Economic Forum (WEF) di Klaus SCHWAB  ha collaborato con il governo e le organizzazioni intergovernative per promuovere la sua agenda politica Great Reset.

Il G3P è l’incarnazione di quello che il WEF chiama il modello multi-stakeholder di governance globale.

Nell’ottobre 2019, poco prima dell’inizio della pseudo-pandemia, il WEF ha pubblicato Global Technology Governance: A Multistakeholder Approach.

Assumendo l’autorità di chiedere che il mondo accetti l’intrusione della sua pianificata 4a rivoluzione industriale, il G3P, rappresentato dal WEF, si è lamentato di quella che considerava la mancanza di progressi verso la governance globale.

In questo sistema multi-stakeholder, i governi eletti sono solo uno tra i tanti stakeholder. La maggior parte dei partner principali del G3P sono società private, come la Bank for International Settlements, o rappresentano interessi aziendali privati, ad esempio il “World Business Council for Sustainable Development”.

La nostra supervisione democratica arriva solo fino a quando l’influenza del nostro governo nazionale come stakeholder del G3P lo consente. Possiamo apprezzare la portata di questa responsabilità democratica se consideriamo i commenti di Dominic Cummings, ex consigliere capo del Primo Ministro britannico. In una testimonianza resa a una commissione parlamentare nel maggio 2021 (vai al 14:02:35), Cummings ha detto:

“A marzo ho iniziato a ricevere telefonate da varie persone che dicevano che questi nuovi vaccini mRNA avrebbero potuto distruggere la saggezza convenzionale. Persone come Bill Gates e quel tipo di rete dicevano. In sostanza, quello che è successo è che c’è una rete di persone, tipo Bill Gates, che dicevano di ripensare completamente al paradigma di come lo fai […] Quello che Bill Gates e persone del genere mi dicevano, e altri nel numero 10, se dovevi pensare a questo molto più come i classici programmi del passato.. il Progetto Manhattan nella seconda guerra mondiale, il programma Apollo […] Ma quello che Bill Gates e la gente stavano dicendo […] era che il reale ritorno previsto su questo è così in alto che anche se si rivelano tutti miliardi sprecati, è comunque una buona scommessa, ed è essenzialmente quello che abbiamo fatto.“

Cummings stava parlando della risposta della politica sanitaria pubblica del governo del Regno Unito a una presunta pandemia globale. Queste erano decisioni che avrebbero avuto un impatto sulla salute di ogni uomo, donna e bambino nel paese.

I suoi commenti rivelano che il governo del Regno Unito stava semplicemente seguendo gli ordini emessi dalla rete di “persone tipo Bill Gates”. Lo stato del Regno Unito ha progettato una politica nazionale cruciale per volere della Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF). Stavano agendo sotto l’istruzione di una fondazione privata esente da tasse.

 

I BMGF sono tra i principali stakeholder all’interno del G3P. Come il WEF, le loro collaborazioni con il governo e le organizzazioni intergovernative sono estese.

Come ora sappiamo, le presunte affermazioni sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino fatte dal BMGF e dai politici che hanno implementato la politica di salute pubblica per loro non erano nemmeno lontanamente accurati. Sappiamo anche che questo fallimento è irrilevante per il BMGF perché il “ritorno su questo è così alto” non importa.

I centri di riflessione sulle politiche sono al centro del G3P. Collaborano con altri partner delle parti interessate del G3P per elaborare le agende politiche che i governi poi impongono alle loro popolazioni.

I think-tank, come il “Royal Institute for Interantional Affairs” (RIIA – Chatham House), sono invariabilmente formati da rappresentanti di società multinazionali (comprese le banche centrali), istituzioni finanziarie, ONG, fondazioni filantropiche, donatori privati, organizzazioni intergovernative, istituzioni accademiche e governi, ecc.

Ad esempio, i membri di Chatham House includono le Nazioni Unite, la Bill and Melinda Gates Foundation, la Open Society Foundation, la Bank of England, Astrazeneca, GlaxoSmithKline, Bloomberg, The Guardian, The City of London, The European Commission & Union, BAE systems, Goldman Sachs, De Beers, BlackRock, China International Capital Corporation, Huawei, Kings College London, London School of Economics (LSE), Oxfam, British Army e governi di tutto il mondo. L’elenco continua.

Immaginare che queste organizzazioni globaliste siano effettivamente impotenti ed esistano semplicemente per aiutare i governi a elaborare politiche è estremamente ingenuo. Una sintesi più accurata è stata offerta da alcuni accademici. Il Prof. Hartwig Pautz ha scritto: “Cercano di influenzare i responsabili politici e il pubblico in generale, e cercano di farlo attraverso canali informali e formali e sfruttando la loro posizione ben collegata in reti politiche spesso transnazionali che comprendono partiti politici, gruppi di interesse, società, organizzazioni internazionali, organizzazioni della società civile e burocrazie del servizio civile. [. . .] [I politici] hanno sempre più bisogno di curatori, arbitri o filtri che li aiutino a decidere quali informazioni, dati e competenze politiche utilizzare nei loro processi decisionali.“

Tuttavia, abbiamo solo bisogno di guardare i commenti di persone come Dominic Cummings o Hillary Clinton per riconoscere che anche le osservazioni di Pautz non sono all’altezza. Come l’allora Segretario di Stato americano, Clinton ha affermato che il ruolo del Council on Foreign Relations (CFR) – come think tank sulla politica estera degli Stati Uniti – era di dire al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti “cosa dovremmo fare e come dovremmo pensare al futuro”.

I governi, compresi quelli di Stati Uniti, Russia e Cina, sono parti interessate del G3P. Nel 2017, parlando a un seminario di Harvard, il fondatore e presidente esecutivo del WEF, Klaus Schwab, ha dichiarato:

“Signora Merkel, anche Vladimir Putin e così via, sono stati tutti Young Global Leaders del World Economic Forum.

Ma ciò di cui siamo davvero orgogliosi ora con le giovani generazioni come il Primo Ministro Trudeau, il Presidente dell’Argentina e così via, è che entriamo nei gabinetti. Quindi ieri sono stato a un ricevimento per il Primo Ministro Trudeau e so che metà di questo gabinetto, o anche più della metà di questo gabinetto, sono per i nostri… in realtà Young Global Leaders del World Economic Forum.“

Questo non era un vanto inutile. Leader politici come Tony Blair, Jacinda Ardern, Emmanuel Macron, Alexander De Croo (primo ministro belga), Sanna Marin (primo ministro finlandese) e molti altri pesi massimi politici hanno partecipato al programma YGL. Questo è il motivo per cui, in un discorso alla nazione canadese nel novembre 2020, in diretto riferimento al cosiddetto Great Reset del WEF, il primo ministro canadese Justin Trudeau ha dichiarato:

“Recuperare meglio significa ottenere supporto per i più vulnerabili mantenendo allo stesso tempo lo slancio sull’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli SDG. [. . .] Questa pandemia ha fornito un’opportunità per un ripristino. Questa è la nostra occasione per accelerare la nostra pre-pandemia sforzi per re-immaginare i sistemi economici che affrontano effettivamente sfide globali come la povertà estrema, la disuguaglianza e il cambiamento climatico.”

Trudeau è uno dei tanti Young Global Leaders (YGL) del WEF e membri del suo programma precedente chiamato Global Leaders of Tomorrow, che hanno plasmato la risposta politica globale alla pseudo-pandemia. Come laureato YGL, il suo compito era convincere il pubblico canadese ad abbracciare l’agenda politica del G3P Great Reset.

Nonostante le affermazioni di Schwab, il presidente russo Vladimir Putin non sembra essere stato tra i protetti YGL del WEF. Eppure, parlando nel 2019 al presidente Quesada del Costa Rica, Klaus Schwab ha ripetuto la sua dichiarazione su Putin:

“Signora Merkel, Tony Blair, erano tutti, anche il presidente Putin, erano tutti giovani leader globali.“

Nel 1993, quando iniziò il programma “Global Leaders of Tomorrow,” Putin aveva 41 anni e il limite massimo di età per l’ingresso nel programma era presumibilmente 38. Sembra improbabile che Putin fosse “ufficialmente” un tirocinante WEF YGL.

Dopo 16 anni di servizio nel KGB sovietico, Putin si stava costruendo la reputazione di politico nel 1993, agendo come vice del sindaco di San Pietroburgo, Anatoly Sobchak. Sobchak successivamente è stato coautore della Costituzione della Federazione Russa.

(Putin at the 2009 World Economic Forum.)

Putin è stato determinante nell’incoraggiare gli investimenti stranieri nella città ed è stato durante la sua permanenza a San Pietroburgo che Putin ha apparentemente sviluppato uno stretto rapporto con Klaus Schwab. Nel suo discorso al raduno virtuale di Davos del 2021 del WEF, Putin ha detto:

“Sig. Schwab, caro Klaus, [. . .] Sono stato a Davos molte volte, partecipando agli eventi organizzati dal Sig. Schwab, anche negli anni ’90. Klaus ha appena ricordato che ci siamo incontrati nel 1992. In effetti, durante la mia permanenza a San Pietroburgo, ho visitato molte volte questo importante forum. [. . .] [È] difficile trascurare i cambiamenti fondamentali nell’economia globale, nella politica, nella vita sociale e nella tecnologia. La pandemia di coronavirus [. . .] ha stimolato e accelerato i cambiamenti strutturali.”

In termini di partnership G3P, quella russa è forse una delle più vicine al WEF. L’esercizio annuale di formazione sulla sicurezza informatica globale Cyber-Polygon del WEF è orchestrato da Bi.Zone, una sussidiaria di Sberbank.

Bi.Zone è responsabile della progettazione e dell’esecuzione degli scenari e degli esercizi di Cyber ​​Polygon. Sberbank è una banca russa a maggioranza statale ed è tra i membri fondatori del WEF Center For Cybersecurity (CCS).

(Carnegie).

Altri partner del CCS includono il principale think tank statunitense sulla politica estera, il Carnegie Endowment for International Peace (CEIP), Europol (che rappresenta i governi dell’UE), INTERPOL, l’Organisation of American States (che rappresenta i governi dei subcontinenti nordamericani e sudamericani) e centri di sicurezza informatica di Israele, Regno Unito, Corea, Arabia Saudita e Svizzera (sede della BRI).

Tra le molte società coinvolte in Cyber ​​Polygon 2021, le società russe hanno formato il contingente più numeroso di una singola nazione. Inoltre, il WEF collabora con il Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF.)             La Fondazione Internazionale SPIEF è stata costituita a San Pietroburgo nel 1998 sotto la direzione di Herman Gref. All’epoca era vice governatore della città.

 

Nel 1993, Gref era anche uno stretto collaboratore di Anotoly Sobchak a San Pietroburgo, dove Putin era il consigliere senior di Sobchak. Gref è attualmente l’amministratore delegato e presidente di Sberbank.

Nel 2017, Schwab ha riconosciuto che lo SPIEF e la Russia erano leader globali sulla regolamentazione internazionale e ha dichiarato:

“Nel nuovo contesto economico e nel rispetto delle ultime scoperte tecnologiche, ci troviamo di fronte alla necessità di nuovi formati di cooperazione. [. . .] Sono assolutamente convinto che la Russia, in quanto leader nella regolamentazione globale responsabile, debba svolgere un ruolo centrale nel determinare nuove forme di convivenza nell’era della quarta rivoluzione industriale.“

La Russia e lo SPIEF fanno parte della rete G3P e sono fortemente coinvolte nella cybersecurity globale e, in particolare, nella regolamentazione della tecnologia. È chiaro che, attraverso partner come CFR, BMGF e WEF, il partenariato pubblico-privato globale sta portando avanti un’agenda politica globale supportata da entrambe le parti del divario est-ovest.

Le risorse del WEF, come Trudeau e altri funzionari compromessi, sono posizionate per garantire che la distribuzione delle politiche sia il più agevole possibile. Il governo russo e, come vedremo, quello cinese sono parti interessate ugualmente attive negli sforzi di governance globale del G3P.

Se credessimo all’MSM occidentale, ciò presenterebbe un enigma apparentemente insondabile. Sebbene questi stati nazione siano partner del G3P, ci viene detto che stanno anche minando l’IRBO. Qualcosa non torna.

Secondo Reuters, le banche europee devono prepararsi agli attacchi informatici russi. La CBS afferma che il DHS è in piena allerta per l’incombente guerra informatica, mentre i media britannici hanno riportato le stesse storie spaventose. Forbes ha riferito che la Russia ha condotto una guerra informatica contro l’Occidente per 20 anni e il Guardian ha affermato che questo era un modus operandi tipico per la Federazione Russa.

Tutto ciò sembra estremamente strano dato che le società globali occidentali come IBM, Deutsche Bank e Santander erano impegnate in esercizi di preparazione ai poligoni informatici che erano in gran parte gestiti da una banca statale russa. Se una qualsiasi delle affermazioni di MSM fosse anche solo lontanamente plausibile, il solo rischio di spionaggio industriale sembrerebbe essere fuori scala.

I governi di tutto il mondo occidentale partecipano al WEF Cyber ​​Security Center, fondato, in parte, da Sberbank. Allo stesso tempo, continuano ad avvertire le loro popolazioni del pericolo degli attacchi informatici russi.

Francamente, queste storie russe di minacce informatiche sono puerili. I governi e le società occidentali, che sembrano seguire alla lettera gli ordini del G3P, sembrano accontentarsi di essere guidati dalla valutazione e dalle raccomandazioni sulla sicurezza informatica di una banca statale russa.

Una motivazione molto più credibile per queste storie di MSM e la paura del governo è che sono progettate per prepararci e fornire giustificazione per la trasformazione digitale del settore finanziario. Nel rapporto sulle minacce informatiche del 2020, il Carnegie Endowment for International Peace (CEIP) ha affermato che la pseudo-pandemia aveva reso necessario questo cambiamento.

In un riferimento a malapena nascosto a Russia e Cina, il CEIP ha affermato che gli attacchi informatici da parte degli stati nazionali erano inevitabili. Hanno quindi previsto che la risposta a questo presunto attacco inevitabile sarebbe stata quella di fondere le attività delle banche, delle autorità finanziarie e dell’apparato di sicurezza nazionale degli stati nazionali.

L’autorità centralizzata, soprattutto sui sistemi finanziari, è sempre la soluzione per quanto riguarda il G3P. In primo luogo perché si assumono il diritto di esercitare tale autorità.

Sulle questioni principali, i governi non formano la politica e la politica è invece curata dai think tank del G3P come il CEIP. Non dobbiamo illuderci che i think-tank offrano semplicemente suggerimenti. Hanno il potere finanziario, economico e politico per prendere decisioni sulla scena globale e lo fanno da generazioni.

Nessuno vota per i think-tank. In questa misura, la cosiddetta democrazia rappresentativa è una farsa. Noi, le persone, non abbiamo mai avuto voce in capitolo sui “grandi problemi”. Per quelli di noi che vivono nelle democrazie occidentali, la magnificenza del governo serve semplicemente a convincerci che siamo in qualche modo rappresentati nelle deliberazioni. È essenzialmente un trucco di fiducia.

Questo è il contesto entro il quale possiamo arrivare a comprendere l’ordine internazionale basato su regole.

Sebbene attualmente si basi su quella che sembra essere l’egemonia occidentale e stia passando a un sistema multipolare guidato dall’Eurasia, entrambi sono solo convenienti meccanismi attraverso i quali il G3P esercita potere e autorità.

Come notato da molti commentatori, incluso il WEF, l’IRBO sta cambiando. In questo modo, ci avviciniamo sempre di più a un IRBO basato sul modello cinese di tecnocrazia.

Tecnocrazia: una relazione amorosa G3P

I think tank del G3P, forse in particolare, ma non esclusivamente, la Commissione Trilaterale, perseguono il sogno di creare un Technate globale da quasi un secolo. Il mantra pseudo-pandemico spesso ascoltato di “guidato dalla scienza” esemplifica la tecnocrazia.

La tecnocrazia è nata dal movimento per l’efficienza durante l’era progressista degli Stati Uniti all’inizio del XX secolo. Ha sfruttato i principi della gestione scientifica suggeriti da Frederick Winslow Taylor e le idee economiche di economisti sociali come Thorstein Veblan, che ha coniato notoriamente il termine “consumo cospicuo”.

Veblan è stato tra i membri fondatori di un’iniziativa di ricerca privata a New York finanziata da John D. Rockefeller chiamata “New School For Social Research”. Ciò portò presto alla creazione dell’”Alleanza Tecnica”.

Howard Scott, il leader della Technical Alliance, si unì successivamente a M. King Hubbert alla Columbia University. Nel 1934 pubblicarono il corso di studio Technocracy Inc..

Questo era un progetto per un Technate nordamericano. Ha proposto una società guidata dalla scienza, dall’ingegneria e dal mondo accademico piuttosto che dalla politica.

Hubbert ha scritto:

“La tecnocrazia ritiene che la produzione e la distribuzione di un’abbondanza di ricchezza fisica su scala continentale per l’uso di tutti i cittadini continentali può essere realizzata solo da un controllo tecnologico continentale, un governo delle funzioni, un tecnate.“

La tecnocrazia richiede che l’attività di ogni cittadino sia continuamente registrata e controllata. Richiede una sorveglianza costante della popolazione.

Ciò consente di calcolare in tempo reale il dispendio energetico totale del Technate. I dati vengono quindi raccolti e analizzati in modo che il comitato centrale dei tecnocrati gestisca e distribuisca le risorse del Technate fino al livello dell’individuo.

Scott e Hubbert progettarono un nuovo sistema monetario basato sul consumo di energia, con beni e servizi valutati in base al costo energetico di produzione. Ai cittadini verrebbe assegnata la nuova valuta sotto forma di “certificati energetici”.

Negli Stati Uniti degli anni ’30, questo era un compito tecnologicamente impossibile. Sebbene popolare per circa un decennio, la gente si rese conto che il technate suggerito era una sorta di assurdità.

Nonostante il sistema apparentemente assurdo proposto da Scott e Hubbert,

i Rockefeller in particolare potevano vedere il potenziale per utilizzare la tecnocrazia per migliorare il loro controllo sulla società. Hanno continuato a finanziare il movimento tecnocratico e i programmi associati, per molti anni, indipendentemente dal declino dell’interesse pubblico.

Zbigniew Brzezinski .

Nel 1970, il professor Zbigniew Brzezinski pubblicò “Between Two Ages: America’s Role In The Technetronic Era”.

A quel tempo, era professore di scienze politiche alla Columbia University, dove Scott aveva incontrato Hubbert nel 1932. Era già stato consigliere per entrambe le campagne di Kennedy e Johnson e sarebbe poi diventato consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter (1977 – 1981).

Attraverso un sottile velo di cautela, Brzezinski ha scritto con entusiasmo di come un’élite scientifica globale non solo potrebbe utilizzare la propaganda onnipervasiva, la manipolazione economica e politica per determinare la direzione della società, ma potrebbe anche sfruttare la tecnologia e le scienze comportamentali per lavare il cervello e alterare le popolazioni ‘ il comportamento. Descrivendo la forma di questa società e il potenziale di controllo autoritario, ha scritto:

Una tale società sarebbe dominata da un’élite la cui pretesa al potere politico riposerebbe su un presunto know-how scientifico superiore. Non ostacolata dalle restrizioni dei valori liberali tradizionali, questa élite non esiterebbe a raggiungere i suoi fini politici utilizzando le ultime tecniche moderne per influenzare il comportamento pubblico e mantenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo.“

Sebbene non usasse la parola “tecnocrazia”, ​​Brzezinski descrisse comunque un tecno. Rendendosi conto che la tecnologia si stava avvicinando rapidamente al punto in cui la tecnocrazia sarebbe stata fattibile, ha descritto come la tecnologia digitale avrebbe dominato l ‘”era tecnotronica” per trasformare la società, la cultura, la politica e l’equilibrio globale del potere politico.

Nel 1973, Brzezinski si unì a David Rockefeller per formare la Commissione Trilaterale. Il loro scopo dichiarato non avrebbe potuto essere più chiaro:

“[Lo] scopo più immediato era quello di riunire [. . .] il gruppo ufficioso di più alto livello possibile per esaminare insieme i principali problemi comuni. [. . .] .[L] qui era la sensazione che gli Stati Uniti non fossero più in una posizione di leadership così singolare come lo erano stati nei primi anni del secondo dopoguerra. [. . .], e che una forma di leadership più condivisa [. . .] sarebbe necessario affinché il sistema internazionale affronti con successo le grandi sfide dei prossimi anni. [. . .] La “crescente interdipendenza” che tanto ha impressionato i fondatori della Commissione Trilaterale all’inizio degli anni ’70 si è approfondita nella “globalizzazione”. [. . .] Dubbi su se e come cambierà questo primato [. . .] hanno intensificato la necessità di tener conto della drammatica trasformazione del sistema internazionale. [. . ] La nostra adesione si è ampliata per riflettere i più ampi cambiamenti nel mondo. Pertanto, il Japan Group è diventato un gruppo dell’Asia del Pacifico, includendo nel 2009 membri sia cinesi che indiani.“

Già nel 1973 i Trilateralisti avevano identificato che il primato degli Stati Uniti sarebbe stato radicalmente trasformato. Ciò derivava dalla consapevolezza di Brzezinski che le società globali nell’era tecnotronica avrebbero superato gli stati nazionali non solo in termini di potere finanziario ed economico, ma anche nella loro capacità di innovare e dirigere le attività di miliardi di cittadini. In Between Two Ages scrisse:

“Lo stato-nazione come unità fondamentale della vita organizzata dell’uomo ha cessato di essere la principale forza creatrice: le banche internazionali e le multinazionali agiscono e pianificano in termini molto più avanzati rispetto ai concetti politici di stato-nazione.“

Pienamente impegnati nel processo di globalizzazione, i Trilateralisti hanno iniziato a creare il nuovo IRBO.

Piuttosto che la potenza economica e militare degli Stati Uniti, il nuovo ordine mondiale sarebbe basato su un impegno comunitario per la gestione efficiente delle risorse e, attraverso quel meccanismo, il controllo sociale.

Gli stati nazione cederebbero il passo a una rete globale formata dalla fusione di stato e corporazione. Questa rete gestirebbe le popolazioni e le attività economiche attraverso un nuovo sistema monetario basato sulle risorse e una pianificazione economica centrale.

I singoli cittadini e le imprese sarebbero costantemente monitorati e il loro comportamento limitato e ordinato. Ciò consentirebbe al G3P la capacità di governance globale che cercavano.

Brzezinski ha suggerito come garantire questo futuro. La tecnocrazia consentirebbe la trasformazione:

“Sia la crescente capacità di calcolo istantaneo delle interazioni più complesse sia la crescente disponibilità di mezzi biochimici di controllo umano accrescono la portata potenziale di una direzione scelta consapevolmente. [. . .] Nella società tecnetronica la tendenza sembra essere quella di aggregare il sostegno individuale di milioni di cittadini disorganizzati [. . .] e sfruttando efficacemente le ultime tecniche di comunicazione per manipolare le emozioni e controllare la ragione. [. . .] Sebbene l’obiettivo di formare una comunità delle nazioni sviluppate sia meno ambizioso dell’obiettivo del governo mondiale, è più raggiungibile. [. . .] In Cina il conflitto sino-sovietico ha già accelerato l’inevitabile Sinificazione del comunismo cinese. [. . .] Questo può sia diluire la tenacia ideologica del regime che portare a una sperimentazione più eclettica nel plasmare la strada cinese verso la modernità.“

La modernizzazione della Cina è stata vista come un’opportunità per sviluppare una società tecnocratica avanzata che, pur sviluppandosi sia economicamente che tecnologicamente, sarebbe rimasta una dittatura. Questo ha presentato il G3P con un banco di prova perfetto per la costruzione di un Technate.

La tecnocrazia fornisce autorità centralizzata su un sistema capitalista gestito. Permette agli affari di prosperare fintanto che aderisce ai diktat dei tecnocrati.

Il nuovo IRBO non si baserà sul primato degli stati nazione o sulla loro imposizione di valori o norme concordati. Piuttosto, sarà fondato sul sistema multistakeholder, dove soluzioni nominalmente pragmatiche a una crisi dichiarata costituiscono l’imperativo morale. Multistakeholding significa fusione tra stato e società.

Questa trasformazione dell’IRBO è stata sottolineata dal WEF nel suo white paper sulla politica del 2019 Globalizzazione 4.0. Dare forma a una nuova architettura globale nell’era della quarta rivoluzione industriale.

“Dopo la seconda guerra mondiale, i leader hanno lavorato insieme per sviluppare nuove strutture istituzionali e quadri di governance. [. . .] Il mondo è cambiato radicalmente da allora. [. . .] [Il] contesto per la governance e la cooperazione sta cambiando a causa della Quarta Rivoluzione Industriale. [. . .] Siamo entrati in un’era decisamente nuova in cui molte delle ipotesi di periodi precedenti non sono più valide. [. . .] Poiché le tecnologie emergenti trasformano i nostri sistemi di salute, trasporto, comunicazione, produzione, distribuzione ed energia, solo per citarne alcuni, dovremo costruire una nuova sinergia tra le politiche pubbliche e le istituzioni da un lato, e il comportamento e le norme aziendali dall’altra. [. . .] In qualità di Organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privato, il Forum prevede di utilizzare la sua piattaforma per promuovere tale pensiero e azione collettiva attraverso il dialogo multistakeholder. Questo approccio dal basso verso l’alto o induttivo che coinvolge attori governativi nazionali, nonché attori non statali e subnazionali può aiutare ad accelerare il ritmo delle innovazioni di governance necessarie nel 21° secolo, oltre a rafforzare la legittimità e il grado di fiducia del pubblico in esso.“

La fiducia è un prodotto della fede e ci viene chiesto di credere nel nuovo IRBO resiliente e sostenibile, basato non sul predominio degli stati nazione che rivendicano l’autorità morale, ma su un’alleanza globalista multistakeholder tra i governi nazionali e gli interessi privati ​​che lo faranno tienici “al sicuro”.

Il WEF sottolinea la necessità che le persone abbiano fiducia nel progetto globalista del G3P. Uno dei temi chiave dell’incontro di Davos 2021 è stato ricostruire la fiducia e per il 2022 ripristinare la fiducia. Riferendosi alla presunta crisi della fiducia globale, Klaus Schwab (il nuovo Hitler,Nd.r ) ha affermato:

“[Noi] vediamo un degrado della fiducia nel mondo, e la fiducia si costruisce solo attraverso le relazioni personali. [. . .] [Abbiamo] bisogno di uno slogan. Lo slogan è “Lavorare insieme, ripristinare la fiducia”.“

La fiducia è fondamentale perché le decisioni che hanno un impatto su di noi a livello locale saranno prese a livello globale da un organismo decisionale che è prevalentemente un progetto di società private non elette. Dobbiamo mettere da parte qualsiasi nozione di responsabilità o supervisione democratica e accettare che il G3P ne sappia di più.

Questa struttura globalista e multistakeholder utilizzerà la tecnocrazia per condurre le sue politiche. Ci sarà offerta l’illusione della democrazia sotto forma di società civile. Tuttavia, attraverso la tecnocrazia, verremo derubati di tutti i mezzi politici e di rappresentanza.

La Cina come motore per il nuovo IRBO.

Nel 1977 la Commissione Trilaterale scrisse un documento intitolato Paper n.15 sulle relazioni est-ovest (pubblicato nel 1978) in cui annotava:

“La Cina è una potenza con un enorme potenziale in termini di risorse umane e non, e i suoi leader hanno intrapreso un percorso di modernizzazione razionale volto a trasformarla in una potenza mondiale leader […] La Cina non ha mai acquisito una sfera di influenza corrispondente alla sua forza […] L’Occidente non dovrebbe accontentarsi di difendere i suoi valori fondamentali […] Dovrebbe porsi l’obiettivo di influenzare i processi naturali di cambiamento […] in una direzione favorevole piuttosto che sfavorevole a quei valori. […] Sembra che esistano modi sufficienti per aiutare la Cina in forme accettabili con una tecnologia civile avanzata […] Garantire alla Cina condizioni favorevoli nelle relazioni economiche è sicuramente nell’interesse politico dell’Occidente.”

Un fiorente mercato di esportazione in Cina e l’allargamento della divisione Sino-Sovietica erano nell’interesse politico ed economico degli stati nazionali occidentali. Tuttavia, costruire una nuova superpotenza per rivaleggiare con l’Unione Sovietica significava anche costruirne una in grado di sfidare l’IRBO esistente.

In quanto think-tank G3P, la Commissione Trilaterale è tra coloro che affermano di essere poco più che negozietti per gli individui più potenti della Terra. Come con tutti i gruppi di riflessione, si presentano come fondamentalmente reattivi piuttosto che proattivi. Affermano di offrire programmi politici suggeriti, ma di non avere l’autorità per imporre l’adozione di tali politiche.

Tuttavia, queste agende politiche raccomandate spesso si svolgono esattamente come “suggerito” dai gruppi di riflessione. Le multinazionali (MNC) di tutto il mondo hanno apparentemente risposto all’agenda dei Trilateralisti impegnandosi in uno sforzo concertato per “influenzare il naturale processo di cambiamento” in Cina e per consentirle di acquisire “una sfera di influenza corrispondente alla sua forza”.

La rivoluzione economica, industriale e tecnologica in Cina è stata notevole, ma non è avvenuta per caso. La Cina è ora il primo Technate del mondo e le democrazie liberali occidentali sono destinate alla stessa trasformazione.

I media statali cinesi hanno riferito che, tra il 1983 e il 1991, gli investimenti diretti esteri in Cina sono aumentati da 920 milioni di dollari a 4,37 miliardi. Nel 2019 aveva eclissato $ 2,1 trilioni. Nel 1994, in termini di investimenti all’estero degli Stati Uniti, la Cina si è classificata al 30° posto. Nel 2000 era l’11° posto, poiché le multinazionali hanno quadruplicato i loro IDE in Cina tra il 1994 e il 2001.

La pseudo-pandemia ha visto un iniziale rallentamento del 42% degli IDE globali.

 Tuttavia, gli investimenti in Cina sono effettivamente aumentati del 4%, perché ha superato gli Stati Uniti diventando il principale destinatario mondiale di investimenti diretti esteri. Data l’enorme crisi del 2020, gli IDE globali si sono inevitabilmente ripresi nel 2021. Secondo quanto riferito, gli IDE, esclusi i servizi finanziari, sono aumentati di un ulteriore 20% (in termini di dollari) per raggiungere un record annuale di 178,48 miliardi di dollari in Cina.

Nel 1979, gli Stati Uniti hanno concesso alla Cina il pieno riconoscimento diplomatico; nel 1982 l’impegno fu riaffermato nel terzo comunicato congiunto; nel 1984 a Pechino fu permesso di acquistare hardware militare statunitense; nel 1994 la Clinton Whitehouse è intervenuta per abolire l’embargo della guerra fredda sull’esportazione di “tecnologie sensibili” verso la Cina (e la Russia); il 2000 US – China Relations Act è stato firmato dal Presidente Clinton (membro della Commissione Trilateralista), che stabilisce ulteriori miglioramenti alle relazioni commerciali; e, nel 2005, l’allora vicesegretario di Stato Robert B. Zoellick, ha invitato la Cina a prendere il suo posto come “stakeholder responsabile”. Poi, nel 2008, la Cina è diventata il principale creditore statunitense del mondo.

Questo non vuol dire che la relazione tra l’egemonia occidentale e la superpotenza nascente fosse del tutto semplice. Ad esempio, la notizia dell’colpo “accidentale” della NATO del 1999 all’ambasciata cinese a Belgrado non è stata accolta bene in Cina. Ci sono stati anche periodi marcati di apparente inimicizia politica tra gli Stati Uniti, i suoi alleati occidentali e la Cina.

Nel 2001, mentre i media mainstream riportavano scontri per aerei spia abbattuti e taglienti accuse dalla Cina di aiutare e favorire i suoi nemici, il progetto Trilateralist (G3P) è rimasto sulla sua strada. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno sostenuto l’ingresso della Cina nell’Organizzazione Mondiale del Commercio e subito dopo l’amministrazione Bush ha stabilito relazioni commerciali normali permanenti (PNTR) con la Cina.

Tuttavia, uno sguardo superficiale ai media mainstream occidentali (MSM) e la persistente retorica di politici come il ministro degli Esteri del Regno Unito, suggeriscono che dovremmo avere paura e che la Cina è una minaccia per l’ordine occidentale. Come possiamo conciliare queste accuse mentre, allo stesso tempo, l’ordine occidentale ha investito e trasferito tecnologia per realizzare la trasformazione della Cina?

Nonostante l’iperbole superficiale, gli occasionali scambi al vetriolo e i presunti incidenti militari, la traiettoria politica, in ambito politico, economico e persino militare, è stata coerente. Proprio come “consigliato” dalla Commissione Trilateralista, l’ordine egemonico occidentale tendeva a consentire l’ascesa della Cina sia come tecnocrazia che come superpotenza.

George Soros .

George Soros è un insider trader condannato, gestore di hedge fund, speculatore valutario e investitore. La sua Open Society Foundation esente da tasse ha finanziato per decenni campagne politiche, movimenti di attivisti e colpi di stato in tutto il mondo. Sebbene oggi stia invecchiando, in precedenza era un membro della Commissione Trilaterale.

In quanto tale, Soros è stato tra i “leader di pensiero” politici, finanziari e aziendali globali che hanno incoraggiato la modernizzazione della Cina. In un’intervista del 2009 al Financial Times, ha dichiarato:

“Ha davvero bisogno di portare la Cina nella creazione di un nuovo ordine mondiale; un ordine mondiale finanziario […] Penso che tu abbia bisogno di un nuovo ordine mondiale in cui la Cina deve far parte del processo di creazione e devono accettare. Devono possederlo allo stesso modo, diciamo, degli Stati Uniti possiede il consenso di Washington […] Un calo del valore del dollaro è necessario per compensare il fatto che l’economia statunitense rimarrà piuttosto debole […] La Cina sarà il motore che la farà avanzare e gli Stati Uniti saranno in realtà un freno questo viene trascinato attraverso un graduale calo del valore del dollaro.“ Anni dopo, l’amministrazione Trump statunitense del 2016-2020 ha assunto quella che sembrava essere una posizione aggressiva nei confronti della Cina. Di particolare presunta preoccupazione è stato il disavanzo commerciale bilaterale degli Stati Uniti fino a $ 500 miliardi all’anno. Ne seguì una guerra commerciale e furono scambiate le tariffe.

 

Parlando a Pechino nel 2017, l’allora presidente Trump ha detto:

“L’America ha un enorme deficit commerciale annuale con la Cina [. . .] sorprendentemente, centinaia di miliardi di dollari ogni anno. Le stime arrivano a 500 miliardi di dollari l’anno. Dobbiamo affrontare immediatamente le pratiche commerciali sleali che guidano questo deficit, insieme agli ostacoli al successo del mercato. Dobbiamo davvero considerare l’accesso, il trasferimento forzato di tecnologia e il furto della proprietà intellettuale, che di per sé sta costando agli Stati Uniti e alle loro aziende almeno 300 miliardi di dollari l’anno.“

L’amministrazione Trump si è lamentata amaramente dei cosiddetti trasferimenti di tecnologia forzata (FTT) stipulati dalla Cina in cambio dell’accesso al loro mercato. Parlando della presunta guerra commerciale tra i leader dell’attuale IRBO e la Cina, il gruppo di esperti del CFR è stato tra coloro che hanno criticato l’apparente protezionismo della Cina e suggerito il furto di proprietà intellettuale.

Queste accuse e la dichiarata ostilità commerciale sembravano essere poco più di un diversivo progettato per il consumo pubblico occidentale. In verità, sia gli accordi pubblici che quelli privati ​​con la Cina sono stati costantemente basati su accordi FTT.

Nel 2018, l’amministrazione Trump ha iniziato a imporre dazi fino al 25% sulle importazioni dalla Cina. I cinesi presto ricambiarono. In quanto più grande creditore unico degli Stati Uniti, recentemente eclissato dal Giappone, gli Stati Uniti hanno corso il rischio che la Cina scarichi trilioni di dollari di titoli del tesoro statunitensi: un’opzione nucleare, in termini economici, che significherebbe anche enormi perdite per la Cina.

Sebbene nel 2019 sia stata ottenuta una piccola riduzione del disavanzo commerciale degli Stati Uniti con la Cina, le tensioni commerciali globali hanno aumentato il disavanzo degli Stati Uniti rispetto al resto del mondo.

All’inizio della pseudo-pandemia, il disavanzo commerciale complessivo degli Stati Uniti non era cambiato. Nel 2020 ha raggiunto livelli record. Durante il crollo degli IDE nel 2020, gli unici vincitori degli investimenti sono stati Cina e India.

Oltre ad approvare continuamente i trasferimenti di tecnologia, le principali nazioni IRBO hanno notevolmente aumentato le loro partnership di ricerca e sviluppo (R&S) con la Cina nello stesso periodo. Indipendentemente dal circo mediatico di Trump, un rapporto del 2019 della Banca Mondiale, che fa riferimento agli investimenti pubblici-privati ​​di ricerca e sviluppo delle nazioni occidentali in Cina, osservava:

“I governi di altri paesi ad alto reddito hanno sostenuto tecnologie e industrie specifiche, in particolare mirando alla ricerca e sviluppo (R&S). Negli Stati Uniti, le agenzie governative come la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) del Dipartimento della Difesa e il National Institutes of Health hanno fornito finanziamenti fondamentali per le tecnologie chiave. [. . .] Queste politiche sono integrate dal sostegno alle principali tecnologie e industrie abilitanti, come l’industria spaziale, della difesa, automobilistica e siderurgica, anche attraverso vari fondi, come i Fondi strutturali e di investimento europei (cinque fondi per un valore di oltre 450 miliardi di euro ) e Orizzonte 2020 (77 miliardi di euro per il 2014-20).”

Il governo cinese ha dichiarato apertamente la sua intenzione che la Cina diventi una superpotenza manifatturiera. Il degrado dell’influenza degli Stati Uniti e il rafforzamento di quella cinese erano stati cablati nella politica economica e industriale estera occidentale e nelle strategie di investimento delle multinazionali per più di una generazione. È difficile vedere come un’attuale nazione IRBO, o società occidentale, sia stata “costretta” a condividere tecnologia o diritti di proprietà intellettuale contro la sua volontà.

Sebbene l’MSM e i politici occidentali abbiano costantemente affermato che la Cina stesse agendo contro l’IRBO, chiaramente non era vero. Gli stati occidentali e i loro partner aziendali erano pienamente coinvolti in un processo di modernizzazione della Cina e di trasformazione dell’ordine internazionale.

In risposta all’annuncio della Cina del 2015 della strategia “Made In China 2025”, Klaus Schwab ha affermato che la Cina sarebbe diventata “il leader della quarta rivoluzione industriale” (…Lui sì, che se ne intende ! Ndr).

Questo è proprio come avevano pianificato Soros e i suoi compagni Trilateralisti.

 

Il WEF (di Klaus Schwab ), non i governi nazionali, è stato il principale sostenitore della 4a rivoluzione industriale (4IR).

Con la Cina chiaramente impostata come il “motore” che guida la trasformazione tecnologica globale e la Russia che guida la regolamentazione, è evidente che, nonostante il tintinnio dei politici, i governi e le società occidentali sono stati complici volenterosi.

Cina: il primo stato tecnocratico al mondo.

La tecnocrazia è un sistema di governo dittatoriale basato sull’allocazione delle risorse. Nel 1938, “Technocrat Magazine “lo descrisse come segue:

 

“La tecnocrazia è la scienza dell’ingegneria sociale, il funzionamento scientifico dell’intero meccanismo sociale per produrre e distribuire beni e servizi all’intera popolazione.“

Proprio come il feudalesimo, la distribuzione delle risorse è controllata da un’autorità centralizzata, che fornisce l’accesso alle risorse dipendenti dal comportamento del cittadino.

Questo è il metodo preferito del “credito sociale” per il controllo della popolazione in Cina. Un numero crescente di cittadini cinesi ha bisogno di un buon punteggio di credito sociale per accedere alle risorse e alla società.

L’intero sistema è amministrato da pianificatori centrali all’interno di un organismo politico subordinato al Consiglio di Stato chiamato National Development and Reform Commission (NDRC). Supervisionano un’operazione di data mining, raccolta e analisi su vasta scala.

 Congresso nazionale del popolo cinese: Xinhua.

Senza alcun controllo democratico, la tecnocrazia in Cina prevede che il popolo si fidi degli editti dei tecnocrati.

Sono tenuti a credere, o almeno affermare pubblicamente, che le decisioni sono prese nell’interesse del bene generale. Se non rispettano, il Technate può utilizzare i suoi sistemi di sorveglianza per identificare i trasgressori e punirli per il loro comportamento egoistico.

Nel suo documento del 2014 Pianificazione di un sistema di credito sociale, la Repubblica popolare cinese (RPC) ha parlato della propria intenzione di “costruire un ambiente di credito sociale di onestà, autodisciplina, affidabilità e fiducia reciproca”. Hanno annunciato:

“Il nostro Paese si trova attualmente in un periodo chiave di trasformazione economica e sociale. Le entità degli stakeholder sono più diversificate [. . .] le forme di organizzazione e gestione sociale stanno subendo profonde trasformazioni. Promuovere in modo completo l’istituzione di un sistema di credito sociale è un metodo efficace per rafforzare l’affidabilità creditizia della società, promuovere la fiducia reciproca nella società e ridurre le contraddizioni sociali, ed è un requisito urgente per rafforzare e innovare nella governance sociale. [. . .] L’istituzione di un sistema di credito sociale è una base importante per l’attuazione globale del punto di vista scientifico dello sviluppo. [. . .] Accelerare e far progredire l’istituzione del sistema del credito sociale è un presupposto importante per promuovere l’allocazione ottimizzata delle risorse.”

Questo è l’epitome della tecnocrazia. È una monocultura in cui tutti sono sottomessi allo stato tecnocratico dittatoriale.

Ci sono due armi nel sistema del credito sociale in Cina. Sia i singoli cittadini che le aziende ricevono una valutazione basata sull’aggregazione e sull’analisi dei dati raccolti dalle loro vite e dalle loro pratiche commerciali.

Circa l’80% delle province cinesi ha implementato una qualche forma di sistema di credito sociale.

Mentre sono ancora in fase di sviluppo, i sistemi di sorveglianza e controllo individuali sono più pervasivi nelle città.

Le persone possono essere inserite in una “lista nera”, limitando le loro libertà, o in una “lista rossa” che consente loro di impegnarsi nella società in un modo ritenuto appropriato dal Technate.

Le punizioni includono il divieto di accesso ai trasporti pubblici, pagamenti rifiutati, vergogna pubblica o opportunità di lavoro limitate.

A livello nazionale, l’attenzione si è concentrata sulla costruzione del Corporate Social Credit System (CSCS). Milioni di aziende in Cina sono tenute a dimostrare il loro impegno per il bene generale, come definito dal Tecno-Stato. Finché lo faranno, potranno prosperare. Se non obbediscono, non lo faranno.

Per numerose ragioni, esplorate dal Prof. Liu Yongmou nei Benefici della tecnocrazia in Cina, il sistema politico cinese si è prestato bene alla creazione del primo Technate del mondo:

In Cina oggi esiste un atteggiamento più favorevole nei confronti della tecnocrazia che altrove. [. . .] Nella misura in cui si tratta di scientismo applicato alla politica, i cinesi tendono ad avere un atteggiamento positivo nei confronti della tecnocrazia. [. . .] La tecnocrazia si adatta anche alla tradizione cinese della politica d’élite e all’ideale, per fare riferimento a una frase confuciana, di “esaltare i virtuosi e i capaci”. [. . .] la conoscenza era più importante della rappresentazione degli interessi di coloro che erano governati. [. . .] Sullo sfondo dell’eredità cinese di una lunga cultura feudale, la tecnocrazia è un modo migliore per affrontare i problemi sociali rispetto a una politica autoritaria separata dalla competenza tecnica.“

Il WEF, la Commissione Trilaterale e altri gruppi di riflessione del G3P hanno incoraggiato lo sviluppo necessario affinché l’NDRC del Consiglio di Stato della RPC costruisca il nascente Technate. Gli investimenti esteri e un’infusione di tecnologia, dalle attuali nazioni leader dell’attuale IRBO, hanno portato la Cina a una posizione in cui fornirà lo slancio economico, politico e culturale per un nuovo ordine mondiale.

La tecnocrazia, come sperimentata in Cina, viene ora lanciata a livello globale. La sovranità e le libertà individuali, la pretesa base morale dell’attuale IRBO, vengono sostituite da un impegno per l’efficienza e la gestione delle risorse nell’interesse del “bene generale”. In Occidente lo conosciamo come “sviluppo sostenibile“.

Un tale sistema è perfetto per coloro che vogliono esercitare il potere autocratico supremo, motivo per cui il G3P desidera da tempo installare la tecnocrazia a livello globale.

 È il motivo per cui hanno assistito alla costruzione di un Technate in Cina. Il nuovo IRBO sarà guidato dal tecnocrate e servirà il partenariato pubblico-privato globale.

Tecnocrazia: un sistema operativo per il nuovo IRBO.

Il nuovo IRBO non ha nulla a che vedere con i principi democratici rappresentativi.

È completamente estraneo a concetti come libertà di parola ed espressione, responsabilità democratica, libertà di stampa, libertà di vagabondare e rifugge tutti i diritti inalienabili.

Si basa su una fusione tra lo stato politico e le corporazioni globali. Abbiamo recentemente visto questo mettere in atto effetti devastanti nella nazione canadese dei Five Eyes.

Il 14 febbraio 2022, in risposta alle proteste in corso a livello nazionale del Truckers Freedom Convoy, il vice primo ministro canadese e ministro delle finanze Chrystia Freeland ha dichiarato che il governo aveva arbitrariamente deciso “di ampliare la portata delle norme canadesi contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo”.

A partire dalle piattaforme di crowdfunding e di pagamento, inclusi gli scambi di criptovalute, queste società private dovevano segnalare tutte le transazioni “sospette” al governo.

Ciò è rapidamente passato al congelamento dei conti bancari dei manifestanti. Freeland ha affermato che le società private stavano “collaborando in modo corretto ed efficace”.

Questo è esattamente il modo in cui il modello di credito sociale tecnocratico cinese è progettato per funzionare.

Coloro che mettono in dubbio l’autorità del G3P saranno schiacciati. Chrystia Freeland è un amministratore fiduciario del “World Economic Forum Board” di Klaus Schwab.

Come accennato in precedenza, questa sintesi governo-impresa riecheggia lo Stato fascista descritto da Mussolini. In particolare, l’uso della tecnocrazia per gestire i comportamenti sia del singolo che delle società incarna i principi da lui descritti:

“Lo Stato fascista pretende di governare in campo economico non meno che in altri. [. . .] Lo Stato fascista organizza la nazione, ma lascia all’individuo un adeguato margine di manovra. Ha ridotto le libertà inutili o dannose preservando quelle essenziali. In tali materie non può essere giudice l’individuo, ma solo lo Stato.“

La tradizione democratica degli individui sovrani, che esercitano i propri diritti e si uniscono per perseguire i propri interessi condivisi è ciò che il governo del Regno Unito chiama il “deficit democratico”.

La loro intenzione, con la loro proposta per la loro nuova Carta dei diritti, è quella di consentire a coloro che rispettano i loro diktat un po’ di “spazio per i gomiti” di vivere un’esistenza relativamente “normale”.

Tuttavia, definendo ciò che è nel “più ampio interesse pubblico”, ridurranno le libertà che ritengono inutili o dannose.

“[L]’individuo non può essere il giudice, ma solo lo Stato”.

Ad esempio, le note esplicative per l’imminente legge sulla sicurezza online, il governo del Regno Unito ha annunciato:

“Il disegno di legge sulla sicurezza online stabilisce un nuovo regime normativo per affrontare i contenuti illegali e dannosi online, con l’obiettivo di prevenire danni alle persone.“

L’attuale disegno di legge definisce tutto ciò che il governo ritiene essere disinformazione o disinformazione come “contenuto dannoso per gli adulti”.

 La libertà di parola e di espressione online sarà effettivamente abolita dalla prossima legislazione.

Lo stato del Regno Unito non consentirà agli utenti dei social media di condividere alcuna informazione senza l’approvazione ufficiale. Ciò equivale alla situazione attuale in Cina.

Proprio come il CSCS cinese, al recente vertice COP26, il presidente della “Fondazione International Financial Reporting Standards” (IFRS), Erkki Liikänen, ha annunciato l’ “International Sustainability Standards Board” (ISSB).

Questo supervisionerà gli standard contabili per le aziende di tutto il mondo che dovranno presentare la propria informativa sulla sostenibilità per soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

L’ISSB afferma:

“Gli investitori internazionali con portafogli di investimento globali richiedono sempre più rapporti di alta qualità, trasparenti, affidabili e comparabili da parte delle aziende sul clima e su altre questioni ambientali, sociali e di governance (ESG). [. . .]

L’intenzione è che l’ISSB fornisca una linea di base globale completa di standard di divulgazione relativi alla sostenibilità che forniscano agli investitori e ad altri partecipanti al mercato dei capitali informazioni sui rischi e le opportunità legati alla sostenibilità delle aziende per aiutarli a prendere decisioni informate.“

Gli standard ISSB richiedono alle aziende di impegnarsi per gli SDG, con investimenti valutati utilizzando le metriche di capitalismo degli stakeholder del WEF. Queste metriche assegneranno una valutazione ambientale, sociale e di governance (ESG) ai potenziali investimenti. Qualsiasi azienda che desideri raccogliere capitali avrà bisogno di un buon rating ESG.

Si potrebbe immaginare che le multinazionali sarebbero contrarie a questi regolamenti aggiuntivi.

 Tuttavia, come con il sistema CSCS in Cina, coloro che lavorano in collaborazione con il governo se la caveranno molto bene in questo accordo.

Parlando nel 2019, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per l’azione e la finanza per il clima Mark Carney ha dichiarato:

“Le aziende che non si adattano, comprese le società del sistema finanziario, falliranno senza dubbio. [Ma] ci saranno grandi fortune fatte lungo questo percorso allineato con ciò che la società vuole.”

Il G3P decreta “ciò che la società vuole”, proprio come i suoi beni governativi determinano ciò che è “nell’interesse pubblico più ampio”. Promuovendo la collaborazione tra stato e società, come tutti i bravi tecnocrati, i leader del “G3P” possono assicurare che coloro che sono fedeli a loro e alla loro agenda prospereranno, mentre quelli che non lo sono falliranno.

In risposta all’annuncio di Liikänen, il Ministero delle Finanze cinese si è offerto di ospitare l’ISSB. Questo controllo centralizzato su affari ed economia esemplifica la tecnocrazia che il G3P ha coltivato in Cina. Il ministro delle Finanze, Liu Kun, ha dichiarato:

“Lo sviluppo di un unico insieme di standard di sostenibilità di alta qualità, comprensibili, applicabili e accettati a livello globale dall’ISSB è di grande importanza.“

Lo sviluppo di un’autorità di governance globale e la definizione dell’agenda politica in ogni sfera dell’attività umana è stato l’obiettivo del G3P per generazioni.

 La tecnocrazia consentirà loro di gestire la transizione globale a quel sistema e la tecnocrazia sarà lo strumento attraverso il quale imporre il proprio governo.

L’elemento chiave per il successo della tecnocrazia è la riforma del sistema monetario.

Nel 1934, Scott e Hubbert suggerirono che i “certificati energetici” avrebbero dovuto sostituire il dollaro.

Stavano cercando un modo per utilizzare il denaro sia come mezzo di sorveglianza che come mezzo per controllare il comportamento dei cittadini.

La Cina ha condotto prove operative della sua versione di Central Bank Digital Currency (yuan digitale – e-RMB) nella città di Shenzhen nel 2020.

Da allora, afferma di aver condotto transazioni per miliardi di dollari utilizzando l’e-RMB. La People’s Bank of China ha ora emesso il suo portafoglio digitale (e-CNY) sia per dispositivi Android che iOS.

Cina e Russia sono all’avanguardia nella corsa all’introduzione della Central Bank Digital Currency (CBDC) a livello globale. Di recente, la Bank of America ha affermato che una CBDC statunitense era “inevitabile” poiché la Federal Reserve statunitense ha esplorato la possibilità.

La Banca d’Inghilterra e la Banca Centrale Europea stanno cercando di introdurre lo stesso e la Banca di Russia è un po’ avanti, avendo lanciato il suo pilota CBDC nel giugno 2021.

CBDC è una passività delle banche centrali (è sempre il loro denaro, non gli utenti) ed è programmabile. Ciò significa che le transazioni possono essere consentite o negate dalla banca centrale emittente al momento del pagamento.

In un mondo CBDC, i partner G3P, come il governo canadese, non avranno bisogno di estendere la legislazione oppressiva per sequestrare i conti bancari dei manifestanti. Disabiliteranno semplicemente la loro capacità di acquistare qualsiasi cosa. La BBC ha accennato al tipo di impatto che ciò avrebbe sulla società:

“I pagamenti potrebbero essere integrati con gli elettrodomestici a casa o le casse nei negozi. I pagamenti delle tasse potrebbero essere indirizzati a HM Revenue and Customs presso il punto vendita [. . .] contatori elettrici che pagano direttamente i fornitori [. . .] consentendo pagamenti come pochi pence ogni volta per leggere singoli articoli di notizie.“

La valutazione della BBC ha a malapena toccato il grado di controllo che CBDC offre ai tecnocrati G3P. Se il CBDC dovesse diventare l’unica forma di valuta a nostra disposizione, non avremo soldi nostri.

Tutto il denaro sarà controllato dalle banche centrali del G3P. Decideranno cosa possiamo acquistare con i loro CBDC.

Mentre la tecnocrazia era un sogno impossibile negli anni ’30, oggi è assolutamente realizzabile. Proprio come previsto da Brzezinski, ora esiste la capacità tecnologica richiesta.

Quando Klaus Schwab e George Soros hanno affermato che la Cina sarebbe stata il motore del nuovo IRBO e i leader della 4a rivoluzione industriale, non volevano dire che la Cina sarebbe diventata il centro di un’egemonia politica, come lo sono stati gli Stati Uniti. Piuttosto, la Cina è l’esempio della tecnocrazia, fornendo un modello operativo per il nuovo sistema globale insieme alla crescita economica presumibilmente necessaria.

Questo nuovo IRBO è l’ordine mondiale progettato dal G3P. È una “tecnocrazia globale neofeudale”, tecno-fascista, guidata da una rete mondiale e multistakeholder di interessi privati ​​e costituiti.

I governi che eleggiamo applicheranno l’agenda politica del G3P. Il compito di MSM, che sono sia partner che propagandisti per il G3P, è convincerci ad accettarlo.

Il nostro è assicurarci di non cascarci.

(Iain Davis è un giornalista investigativo indipendente, blogger e autore di Portsmouth nel Regno Unito. Il suo obiettivo è aumentare la consapevolezza dei lettori di prove che non sono comunemente riportate dai cosiddetti media mainstream. Attraverso i suoi scritti spera di incoraggiare la messa in discussione dell’autorità e di stimolare il dibattito pubblico. Un frequente collaboratore della colonna del Regno Unito, il lavoro di Iain è stato presentato da Corbett Report, OffGuardian, Lew-Rockwell, Zero Hedge e altri organi di informazione indipendenti.

Altri suoi articoli sul suo blog: – in-this-together.com).

 

 

(I canali dei social media stanno limitando la di Megachiroptera: Twitter, Facebook ed altri social di area Zuckerberg hanno creato una sorta di vuoto cosmico intorno alla pagina ed al profilo che mostra gli aggiornamenti con ritardi di ore.)

(Megachiroptera non riceve soldi da nessuno e non fa pubblicità per cui non ci sono entrate monetarie di nessun tipo. Il lavoro di Megachiroptera è sorretto solo dalla passione e dall’intento di dare un indirizzo in mezzo a questo mare di disinformazione.

Questo profilo è stato realizzato per passione e non ho nessun particolare motivo per difendere l’una o l’altra teoria, se non un irrinunciabile ingenuo imbarazzante amore per la verità.)

 

 

 

Tre mesi di Omicron: il doppio dei morti

di un’influenza e primi casi di Long Covid.

Ilsole24ore.com- Marzio Bartoloni -(29 aprile 2022)- ci dice :

 

Era il 31 gennaio quando secondo la flash survey dell’Iss questa variante registrava una prevalenza stimata al 99%.  Ora Già 16mila vittime.

Sono ormai trascorsi tre mesi di convivenza con Omicron e quello che si è capito è che questa variante del Covid, protagonista incontrastata della lunga coda della quarta ondata della pandemia, è tutt’altro che una influenza.

Da allora si sono contati oltre 16mila morti - in gran parte over 70 e over 80 -, il doppio di un tradizionale virus influenzale che nelle stagioni record non supera 8-10mila morti in 6-8 mesi.

 Non solo, come dimostra l’osservatorio del day hospital del Gemelli di Roma è ormai evidente che anche la variante Omicron è responsabile di casi di Long Covid, la sindrome che dopo diversi mesi colpisce chi è stato contagiato, anche se sembra con sintomi più leggeri.

Solo Omicron da fine gennaio.

Era il 31 gennaio quando secondo la flash survey dell’Istituto superiore di Sanità questa variante registrava una prevalenza stimata al 99,1% con una variabilità regionale tra il 95% e il 100%, mentre la Delta era ormai solo allo 0,9% del campione esaminato.

Allora l’avvento della nuova variante come predominante era stato considerato comunque una buona notizia: Omicron si era dimostrata difatti più contagiosa, almeno 3-4 volte più di Delta, ma responsabile di forme meno severe di Covid anche grazie alla protezione del vaccino che funziona per le ospedalizzazioni, ma meno per le infezioni e le reinfezioni.

La sua contagiosità che è addirittura aumentata con le sue sotto-varianti (siamo arrivati ormai alla quinta, la «Ba.5») tanto che per gli esperti ormai è più contagiosa del morbillo, ha provocato però una recrudescenza della pandemia con la curva dei contagi che anche nei giorni scorsi ha sfiorato quasi 100mila casi in un giorno. Numeri alti che alla fine hanno provocato conseguenze anche sui ricoveri e poi sui decessi.

Colpiti soprattutto gli anziani.

Negli ultimi tre mesi si sono contati in media infatti 150-200 morti.

Numeri fortunatamente lontani da quelli delle ondate più drammatiche, soprattutto la prima e la seconda quando si superavano anche i 500 morti al giorno, ma comunque significativi.

Il dato più importante è che la stragrande maggioranza dei morti sono anziani: in particolare secondo l’ultimo bollettino di sorveglianza integrata dell’Iss dal 25 febbraio al 27 marzo si sono registrati 3030 morti, di questi 2070 sono over 80 e altri 820 sono over 70.

In pratica oltre il 90% dei morti sono ultrasettantenni.

 Insomma il campanello d’allarme c’è: anche se resterà Omicron nei prossimi mesi, come è probabile, la cautela soprattutto nella protezione dei più anziani va mantenuta.

Anche perché le prime evidenze mostrano che anche le infezioni da variante Covid provocherebbero la sindrome cosiddetta Long Covid

Disturbi anche dopo 3 mesi dall’infezione.

«In base a quello che osserviamo nei pazienti che arrivano alla nostra struttura circa l’80% a tre mesi di distanza dall’infezione ha ancora dei disturbi e degli strascichi.

Ovviamente da noi viene soprattutto chi sospetta di avere il cosiddetto Long Covid, ma anche i sani che vogliono fare comunque degli accertamenti», avverte Matteo Tosato responsabile del Day Hospital Post-Covid della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, struttura che ha appena tagliato il traguardo dei 2 anni di attività e ha seguito circa 3mila pazienti di cui 500 in età pediatrica.

«Questa sindrome - continua l’esperto - colpisce anche i pazienti che hanno avuto forme meno gravi anche se chi è stato ricoverato ha con più ricorrenza problemi respiratori e sintomi cardiovascolari, ma tutti gli altri sintomi come l’affaticamento e la cosiddetta nebbia cognitiva li vediamo con la stessa prevalenza anche nei pazienti che hanno avuto forme di Covid più leggero».

«Ora - spiega il medico del Gemelli - quello che si deve capire bene è l’impatto del Long Covid sui pazienti Omicron e su quelli vaccinati».

Long Covid anche con Omicron?

Ma chi è stato infettato con la variante Omicron rischia dunque anche il Long Covid? 

«Assolutamente sì - spiega ancora Tosato - anche se i pazienti che abbiamo visto noi post Omicron sono ancora pochi: al momento alla nostra struttura ne abbiamo monitorati circa una trentina con sintomi di Long Covid.

 Non possiamo dunque ancora fare analisi su base scientifica, ma dal punto di vista aneddotico possiamo dire che la percentuale di pazienti con Long Covid dopo Omicron potrebbe essere più bassa e forse con sintomi più leggeri, ma bisogna capire se questa incidenza apparentemente più bassa dipenda dalla variante Omicron o dal fatto che nel frattempo le persone si sono vaccinate anche con più di due dosi, cosa che sembra avere un impatto anche sul Long Covid».

«Il messaggio però che giustamente non deve passare - conclude il responsabile del day Hospital Post-Covid del Gemelli di Roma - è comunque che con Omicron questo virus sia come una influenza e non lasci strascichi su chi si è infettato».

 

 

 

Buon natale 10 – la Caporetto

prossima ventura.

Orazero.org - Redazione- By mmyg -(26 Aprile 2022)- ci dice :

 

Scriveva Gianox nel dicembre 2020:

“Questa è l’Italia nell’anno del Signore 2020. Quale prospettive abbiamo per il futuro?

 Domanda pleonastica: niente e nessuno ci potrà salvare da quello che ci aspetta. Ne verremo completamente travolti. Non esiste più niente da salvare in questo disgraziato paese. Nessun potere potrà costituirsi per la salvezza del paese se prima non verrà tutto distrutto. Mai come oggi la salvezza è individuale.

 Non ci si può aspettare alcun aiuto dalle strutture di potere che sino ad oggi hanno retto l’Italia.

 Esse stesse sono parte del problema essendo troppo compromesse col nemico.

Nessun miglioramento potrà mai avvenire finché non saranno state rase al suolo e ricostruite dalle fondamenta su basi completamente nuove.

E questo vale soprattutto per la Chiesa petrina che, al pari di Pietro, ha tradito Gesù, ma anche lo stesso popolo dei fedeli, tre volte prima del cantar del gallo. Lupi travestiti da agnello, ecco che sono diventati coloro dai quali ci aspettiamo protezione” – Giuda .

 

Direi che i fatti abbiano dato ragione a Gianox e più si va avanti più la previsione che fece su questo “disgraziato paese” si palesa azzeccata!

 Ora i nodi di anni di UE, di anni di politiche schizoidi, di anni di PD vengono a bussare alla porta col loro carico di disastri da cui si può uscire solo se, come giustamente dice Gianox, buttiamo giù tutta la baracca e la ricostruiamo ex novo.

 Probabilmente per buttare giù la baracca non dovremo aspettare molto e ci darà una mano quel demente di Putin, coi suoi missili spianerà tutto quello che qui c’è da spianare gratuitamente, senza farci pagare nemmeno un rublo! Guardate queste foto che ho scattato vicino a casa mia:

…E’ una piccola porzione di una sterminata distesa di campi incolti che arriva fino a valle, quand’ero bambino questi campi erano coltivati a grano, di notte erano illuminati da migliaia e migliaia di lucciole che col loro intermittente luccichio davano l’impressione che i campi respirassero, sembravano sollevarsi e abbassarsi; uno spettacolo incredibile che mi reputo un privilegiato per averlo potuto vedere, poi hanno smesso di coltivare grano e li hanno messi a fieno per gli animali d’allevamento e da stalla, poi con la chiusura degli allevamenti e delle stalle nemmeno più quello! Adesso sono così, abbandonati, nessuno coltiva più niente e rischiamo di fare la fame per mancanza di grano!

MA SI PUÒ ESSERE PIÙ COGLIONI?

Niente più grano, niente più farina, niente più pane, niente più pasta.

Niente più fieno, niente più animali, niente più latte, niente più carne.

Grazie alle politiche comunitarie che hanno messo i ceppi alla nostra agricoltura facendoci comprare il grano da russi e ucraini, ecco che lo spettro della carestia si profila all’orizzonte!

Per non parlare dell’energia!

Per anni e anni mi son consumato i polpastrelli per INSEGNARE cos’è l’energia e come si ottiene; per anni mi son consumato i polpastrelli per DIMOSTRARE che fotovoltaico, eolico e tutte le cazzate green SONO CAZZATE!

Gretini della minchia dove sono tutti i GW con cui tanto ci avete fracassato gli zebedei? Eh, dove sono?

 Pare che in Italia sia installata una potenza tra fotovoltaico, eolico e altre bazze di 56 GWh, nel 2021 abbiamo consumato 290.656 GWh (nel 2019 318.000 GWh, viva la decrescita felice!) quindi le rinnovabili contano per circa lo 0,03% e per di più solo teorici, perché un conto è la potenza installata e un conto è la potenza effettiva erogabile!

Che è molto minore dei 56 GWh, diciamo circa la metà? Mi voglio rovinare, facciamo i 2/3 per cui la potenza reale disponibile la valuterei nello 0,01% di quella necessaria in un anno di decrescita felice! E ditemi gretini cari, quanto ci costa in SOLDONI quel nulla cosmico che ci propinate come la panacea di tutti i mali energetici?

MA SI PUÒ ESSERE PIÙ COGLIONI?

Grazie a quel…Draghi che vuole la presidenza della NATO e bacia le pantofole a quel rinc…a Biden che dà la mano al nulla credendo di essere chissà dove, chissà con chi…

Andiamo in guerra contro una superpotenza nucleare senza avere energia, senza cibo, senza soldi, senza nessuna risorsa; ma neanche Mussolini in Grecia aveva fatto così pena!

MA SI PUÒ ESSERE PIÙ COGLIONI?

Una terrificante Caporetto ci aspetta, molto più pesante di quella del 24 ottobre 1917 dove in tre giorno perdemmo l’intero Friuli Venezia-Giulia; allora Cadorna incolpò i suoi soldati della disfatta di cui era LUI il responsabile, questa volta faremo altrettanto Mario?

Incolperai noi popolo della tremenda disfatta contro cui ci stai facendo andare a sbattere?

L’unica speranza è che a quel rinc…presidente Biden venga dato una specie di” impeachement per motivi di salute” e si vada a nuove elezioni.

Negli USA ormai solo tre americani su sette si fidano di Sleepy Joe e le elezioni di midterm rischiano di essere una ecatombe per l’amministrazione democratica, senza contare le cazzate di Hunter Biden che ha dimenticato il laptop da un riparatore che ha scaricato file che sembrerebbero compromettere i dem su contratti con Cina e Ucraina.

 Per i democratici le dimissioni per motivi di salute sarebbero una via d’uscita dal disastro e per noi, magari col ritorno di Trump alla Casa Bianca, la speranza di evitare l’olocausto nucleare.

Il dibattito su Biden è molto forte negli USA, dibattito che i giornaloni italiani ignorano bellamente, così scrive Usa Today, giornale non certo vicino ai repubblicani:

“Joe Biden entered the White House a year ago carrying Americans’ hopes that he would restore the nation’s confidence in itself and in its commander in chief after four years of Donald Trump’s ineptness and dishonesty. But Biden in his first year as president has proved to be agonizingly ineffective”.

“Joe Biden è entrato alla Casa Bianca un anno fa portando le speranze degli americani che avrebbe ripristinato la fiducia della nazione in se stessa e nel suo comandante in capo dopo quattro anni di inettitudine e disonestà di Donald Trump. Ma Biden nel suo primo anno da presidente si è rivelato terribilmente inefficace.”

Come al solito il nostro destino è nelle mani di potentati stranieri, loro decideranno il nostro fato e noi, come inermi banderuole, potremmo essere condotti verso il baratro o verso una schiavitù USA -UE, di sicuro se non ci liberiamo della feccia che sta in parlamento e adottiamo un sistema elettorale a maggioranza relativa che ci consenta di SCEGLIERE da chi essere governati, non riusciremo mai a liberarci dal canapo che ci lega il piè!

 

 

 

L’Impero Delle Menzogne.

Orazero.org- By Jean Gabin - Vasko Kohlmayer- (26 Aprile 2022) -ci dice :

(vasko.substack.com/p/the-empire-of-lies?s=r).

 

Si dice che l’America sia diventata l’impero della menzogna.                    Per quanto sia difficile da accettare, questa accusa è vera.

Negarlo sarebbe un’illusione. La verità è che negli ultimi decenni, le élite americane hanno eretto un sistema in cui le bugie permeano ogni aspetto della nostra vita sociale.

Ovunque ci giriamo, incontriamo bugie. Abbiamo ormai raggiunto un punto in cui quasi tutte le nostre istituzioni pubbliche operano sulle bugie: il governo, i media, il sistema educativo, le arti, l’esercito e persino lo sport.

Un evento recente è emblematico dell’impero della menzogna in cui viviamo.

 Il 13 marzo, USA TODAY ha pubblicato la sua lista delle dodici migliori “donne dell’anno”. Una di queste “donne” era una donna di nome Rachel Levine. Il problema è che Levine non è una donna.

Rachel Levine, nata Richard Levine, è un maschio biologico che è stato sposato con una donna e ha avuto dei figli.

Fu solo a cinquant’anni che si dichiarò “donna”.

Nonostante le preferenze personali di Levine, la realtà indiscutibile rimane che è un uomo. Ogni cellula del suo corpo testimonia questo fatto portando la combinazione cromosomica XY che è caratteristica degli uomini.

Rachel Levine, nata Richard Levine, è un maschio biologico che è stato sposato con una donna e ha concepito dei figli con lei. Una volta che qualcuno nasce uomo, non potrà mai diventare donna, perché questa determinazione è stata fatta al livello più profondo della realtà biologica.

Il sesso di una persona è un fatto biologico irreversibile. Ecco come un genetista di Stanford ha espresso questa verità:

Nessuna operazione chirurgica, iniezioni di ormoni o altro cambierà il DNA di un uomo in quello di una donna (o viceversa).

Come sapete, per gli esseri umani, il sesso è determinato dalla presenza di un cromosoma Y: gli esseri umani con un cromosoma X e uno Y sono maschi e quelli con due cromosomi X sono femmine. Nessuna tecnologia attuale (e probabilmente futura) può sostituire un cromosoma in tutti i nostri trilioni di cellule.

Non si può diventare donna dichiarandosi tale, né indossando il trucco, la gonna, la parrucca o lo smalto. Né un uomo può diventare una donna attraverso trattamenti ormonali o alterazioni chirurgiche del suo corpo. Per quanto estese possano essere queste alterazioni, sarà solo un uomo alterato chirurgicamente o ormonalmente con cromosomi XY.

Secondo il dottor Paul McHugh, un medico di Harvard ed ex professore emerito di psichiatria alla Johns Hopkins University School of Medicine:

Gli uomini transgender non diventano donne, né le donne transgender diventano uomini. Tutti loro (compreso Bruce Jenner) diventano uomini femminilizzati o donne mascolinizzate, contraffazioni o imitatori del genere in cui si identificano.

Ma non abbiamo bisogno di esperti per confermarlo. Quasi tutte le persone normali lo sanno intuitivamente e lo vedono immediatamente con i loro occhi.

Levine rispetto a una donna biologica. La maggior parte delle persone può percepire immediatamente chi è la vera donna.

C’è un abisso elementare tra l’uomo biologico e la donna reale che non può essere colmato.

Dire che Rachel Levine è una donna è quindi un’evidente falsità. È una bugia.

Ma non si tratta di una semplice bugia. Si tratta di una palese menzogna la cui assoluta falsità è evidente a chiunque abbia occhi per vedere. Se si chiedesse a mille persone, in un ambiente in cui non si sentissero minacciate nell’esprimere la loro vera opinione, se pensano che Rachel Levine sia una donna genuina, quasi tutte direbbero “no”. Coloro che rispondessero “sì” sarebbero immediatamente sospettati di essere ipovedenti o minorati mentali.

In breve, Rachel Levine è un uomo e quindi non potrà mai essere una donna. Eppure in America facciamo finta di niente. Questo è un lavaggio del cervello senza alcuna vergogna.

Ciò che è peggio è che questa rozza sovversione della verità non è limitata a certe frange della società americana. È praticato nel suo stesso cuore.

USA TODAY è un grande giornale e una grande società d’informazione. Infatti, è il più grande giornale americano in termini di diffusione.

Ma non c’è solo USA TODAY che sovverte la verità in questo modo spudorato. Tutti i principali media lo stanno facendo. Tutti sostengono costantemente che Levine è una donna e si sono riferiti a lui come tale da quando è arrivato sulla scena nazionale nel 2020. Questo include anche media come Forbes e The Economist, periodici che si pensava avessero ancora un contatto con la realtà.

Quando Levine è diventato vicesegretario alla salute degli Stati Uniti, tutti i media lo hanno travisato come “donna”.

Quando Levine è stata nominata ammiraglio nel “United States Public Health Service Commissioned Corps”, i media hanno celebrato l’evento come un’importante pietra miliare per le donne, affermando che Levine era “la prima ammiraglia donna a quattro stelle nel servizio pubblico”.

Ma non sono solo i media a propagare le bugie più grandi; è il nostro governo, e dall’alto. Quando il presidente Biden ha annunciato la nomina di Levine a vice segretario alla salute, l’ha chiamata donna.

Quando Levine è stato intervistato alla sua udienza di conferma, nessun senatore degli Stati Uniti ha sollevato il fatto ovvio che fosse un uomo. Nessuno di loro ha colto l’occasione per chiedergli perché sta cercando di fingere il contrario. Tutti hanno finto di credere che la persona seduta davanti a loro fosse una donna.

Non sono solo i più alti livelli del governo degli Stati Uniti che stanno sovvertendo la realtà fisica; è il governo a tutti i livelli. Come forse sapete, prima delle sue nomine federali, Levine è stato segretario alla sanità in Pennsylvania.

È stato nominato in quella posizione dal governatore Tom Wolf che, ovviamente, si è riferito a lui come a una “donna”. Inutile dire che Levine è stato confermato nel ruolo dai senatori dello stato della Pennsylvania, che hanno tutti accettato di fingere che l’uomo di fronte a loro fosse una donna.

Ma non sono solo i media americani e l’establishment politico a mentire e a negare la realtà. L’accademia è anche intellettualmente e moralmente corrotta.

Per esempio, l’atleta di punta della squadra di nuoto femminile dell’Università della Pennsylvania è un giovane di nome Lia Thomas che, fino alla scorsa stagione, gareggiava come uomo.

Thomas è diventato il campione di nuoto NCAA nei 500 metri stile libero.

Come forse sapete, l’Università della Pennsylvania è anche un’università della Ivy League.

La Ivy League è un gruppo di università d’élite che sono considerate tra le migliori degli Stati Uniti e del mondo.

 Le otto scuole di questo gruppo includono importanti istituzioni di apprendimento superiore come Harvard, Yale e Princeton.

Come tali, si suppone che rappresentino i migliori e più brillanti tra noi. Queste scuole competono nella conferenza della Ivy League. Il fatto che permettano a un uomo di competere con, e battere, delle vere ragazze dimostra che le nostre élite intellettuali hanno collettivamente perso sia la loro sanità mentale che il loro giudizio morale.

Purtroppo, lo stesso vale per i militari e la comunità medica. L’esercito ora paga la chirurgia di transizione sessuale per il nostro personale militare.

Ci sono molti problemi seri con questo, ma il principale è che non ci può essere una “transizione di sesso” perché una cosa del genere non è semplicemente possibile.

 La premessa stessa di tutta la procedura è basata su una bugia. Questa bugia è propagata dall’establishment medico che esegue queste procedure mutilanti. Inoltre, nei loro sforzi di sovvertire la realtà, ora si riferiscono alle donne reali come “persone che partoriscono”.

Non abbiamo bisogno di altri esempi. Basti dire che praticamente ogni istituzione americana è ora attivamente impegnata nella sovversione della realtà.

Se come società siamo disposti a mentire su realtà fisiche ovvie e inalterabili, dobbiamo mentire abbondantemente anche su altre cose.                 E noi certamente lo facciamo. Il regime americano e i suoi media mentono su quasi tutto, e lo fanno con veemenza e incessantemente. Vuoi qualche esempio recente?

Dove sono i vaccini perfettamente sicuri ed efficaci al 95%?

E l’affermazione che l’hard disk di Hunter Biden è una disinformazione russa?

E non ci è stato detto che “Black Lives Matter” è un movimento pacifico interessato alla giustizia razziale?

Ci è stato anche detto che Kyle Rittenhouse era un suprematista bianco che intendeva sparare ai manifestanti pacifici di BLM. E Joe Biden è, naturalmente, un politico onesto e un buon uomo.

E che dire dell’informazione che il virus SARS-CoV-2 proveniva dal mercato umido di Wuhan?

E dobbiamo credere che Anthony Fauci sia un funzionario pubblico disinteressato la cui principale preoccupazione nella vita è il benessere dei suoi concittadini e la salute pubblica?

E che dire dell’accusa che i camionisti canadesi sono razzisti, fascisti, misogini e terroristi?

L’affermazione (fatta nel 2006) che abbiamo solo dieci anni per salvare il pianeta dalla catastrofe del riscaldamento globale causato dall’uomo?

E si ricorda ancora di Saddam Hussein e delle sue armi di distruzione di massa?

Erano tutte bugie spudorate promulgate dal nostro establishment fraudolento.

Quasi nulla di ciò che si dice oggi nel discorso pubblico è vero. Tutto il nostro sistema è saturo di disonestà, falsità e inganno. La nostra sfera pubblica esiste in una rete di bugie.

Biden, Fauci, Walensky, CNN, NPR, il Washington Times, il Dipartimento di Giustizia, l’FBI, Pelosi, Gates, Zuckerberg, Schumer, e migliaia di loro amici, ognuno di loro dice bugie.

Il dollaro, insieme a tutto il nostro sistema finanziario, è basato su un’enorme bugia. La bugia è questa: il governo degli Stati Uniti un giorno pagherà i suoi debiti. Non succederà mai. Quando verrà il momento della resa dei conti, questa menzogna ci costerà cara.

Bugie, bugie, bugie e ancora bugie ovunque. E ora i bugiardi stanno usando i loro media per spingere ed espandere la guerra in Ucraina.

Se vuoi davvero sapere la verità sull’Ucraina, leggi la  conferenza del 2016 sull’argomento del professor John Mearsheimer, uno dei maggiori esperti mondiali di geopolitica e relazioni internazionali.

Una candidata alla Corte Suprema ha recentemente detto di non sapere come descrivere cosa sia una donna. Ha detto di non essere una biologa. Così un avvocato di Harvard non sa dirci cosa sia una donna, e questa nazione dovrebbe darle una nomina a vita che implica una completa fiducia pubblica.

Questa donna, Kentaji Brown Jackson, non è eccezionale nella sua estrema prevaricazione. Oggi, quasi tutti i personaggi pubblici fingono e mentono spudoratamente.

Il nostro sistema è così falso e marcio che i cosiddetti “fact checkers” sono alcuni dei più grandi bugiardi che si possano trovare.

Chi cerca di dire la verità, invece, viene rapidamente censurato e messo a tacere. Paradossalmente, i venditori di verità sono “cancellati” dai fasulli “fact-checkers” che sono al soldo di truffatori come Albert Bourla, Bill Gates, George Soros e i loro simili.

Dire la verità è diventato un reato grave in America. Siamo diventati, in effetti, un impero di bugie.

Un impero lo siamo certamente, perché il regime non solo impone le sue bugie al popolo americano, ma le esporta nel resto del pianeta.

Le nostre ambasciate, per esempio, ora sventolano regolarmente la bandiera LGBT che rappresenta il movimento che, tra le altre cose, sostiene che gli uomini possono diventare donne.

I nostri leader globalisti (liberal Dem Usa ,Ndr.) stanno invadendo e distruggendo paesi sulla base di bugie, che raccontano sia in patria che all’estero.

All’inizio degli anni 2000, gli Stati Uniti hanno ordinato a Saddam Hussein di abbandonare il suo programma di sviluppo di armi di distruzione di massa. Ha fatto quello che gli abbiamo chiesto di fare, ma lo abbiamo comunque accusato di avere armi di distruzione di massa. Abbiamo poi invaso il suo paese con questo falso pretesto e lo abbiamo fatto giustiziare.

Qualche anno dopo, abbiamo chiesto a Muammar Gheddafi di rinunciare alle sue armi di distruzione di massa.

 Il governo degli Stati Uniti gli ha promesso una mano di riconciliazione e di cooperazione se lo avesse fatto. Ha acconsentito e poi abbiamo contribuito a farlo uccidere.

Prima di essere espulse dall’Afghanistan, le nostre élite globaliste hanno cercato di esportare un po’ della loro ideologia basata sulla menzogna aprendo un dipartimento di studi di genere all’università di Kabul.

 Non avrebbero potuto scegliere un ambiente più inappropriato per questo tipo di operazione di gaslighting.

C’è da meravigliarsi se il regime americano è sempre più odiato nel mondo?

In un sondaggio Gallup, la gente di tutto il mondo ha costantemente indicato gli Stati Uniti come la più grande minaccia alla pace.

I numeri sono diventati così cattivi che il governo degli Stati Uniti ha fatto pressione su Gallup per smettere di fare questa domanda.

Ma il giudizio collettivo del mondo non è sorprendente data la nostra storia di seminare caos, morte e distruzione: Afghanistan, Iraq, Libia, Siria. C’era una grande bugia legata ad ognuno di questi disastri.

Per tutto questo possiamo ringraziare il nostro corrotto establishment globalista.

Questa istituzione è ora presieduta da Joe Biden, un uomo corrotto che ha venduto il suo paese attraverso vari schemi di traffico d’influenza e altri schemi che coinvolgono suo figlio.

 Le ampie prove dei suoi misfatti si trovano sull’hard disk di suo figlio Hunter Biden. L’FBI e il Dipartimento di Giustizia sono in possesso di questo disco, ma il regime ha rifiutato di indagare i crimini su di esso. Non solo, ma hanno fatto di tutto per seppellirli sotto la menzogna della “disinformazione russa”.

Tutti coloro che amano la verità e l’America dovrebbero essere profondamente turbati e angosciati da questo.

Un regime così profondamente radicato nella disonestà, nell’inganno, nella criminalità e nella corruzione non potrà mai prosperare. La legge morale che sta alla base di tutta l’esistenza, la legge di Dio, esige che le sue azioni oscure ricevano una giusta ricompensa.

Non è bello essere l’impero della menzogna.

(Vasko Kohlmayer vasko.substack.com/p/the-empire-of-lies?s=r).

 

 

 

 

 

 

 

Un'economia statunitense prevalentemente

alimentata dal vento e dal solare

è una fantasia pericolosa.

Gatestoneinstitute.org- Francesco Mentone- (25 aprile 2022)- ci dice :

 

Quando il presidente Biden e altri sostenitori della generazione eolica e solare parlano, sembrano credere che la sfida posta sia solo una questione di avere attualmente troppa produzione di combustibili fossili e non abbastanza energia eolica e solare; e quindi, realizzare la transizione allo "zero netto" sarà una semplice questione di costruire sufficienti impianti eolici e solari e far sì che tali impianti sostituiscano quelli attuali che utilizzano i combustibili fossili.

Si sbagliano completamente su questo.

La proposta di transizione allo "zero netto" tramite l'energia eolica e solare non solo non è facile, ma è una totale fantasia. Probabilmente non può verificarsi affatto senza minare drammaticamente la nostra economia, stile di vita e sicurezza, e certamente non può verificarsi a un costo che si avvicini lontanamente a un costo ragionevole. Ad un certo punto, la transizione forzata in corso... andrà in crash e brucerà.

[Io] non importa se costruisci un milione di turbine eoliche e pannelli solari, o un miliardo o un trilione. In una notte calma, non produrranno ancora nulla e richiederanno un supporto completo da qualche altra fonte.

Se si propone un sistema elettrico prevalentemente eolico-solare, dove è vietato il backup di combustibili fossili, è necessario, ripeto, affrontare la questione dell'accumulo di energia. Senza il supporto di combustibili fossili e con il nucleare e l'idroelettrico vincolati, lo stoccaggio è l'unica opzione rimasta. Quanto sarà necessario? Quanto costerà? Per quanto tempo l'energia deve rimanere in deposito prima di essere utilizzata?

Dovrebbero esserci studi di ingegneria altamente dettagliati su come realizzare la transizione... Ma è vero il contrario. Al momento, il governo sta prestando poca o nessuna attenzione significativa al problema dell'accumulo di energia. Non esiste un piano ingegneristico dettagliato su come realizzare la transizione. Non ci sono studi dettagliati supportati dal governo su quanto spazio di archiviazione sarà necessario, su quale tecnologia può svolgere il lavoro o sui costi.

C'è di peggio:... Ken Gregory ha calcolato il costo di un tale sistema e oltre $ 100 trilioni, prima ancora di arrivare alla domanda se esiste una tecnologia delle batterie in grado di immagazzinare tali quantità di energia per mesi e quindi scaricare l'energia nel corso di ulteriori mesi. E anche a quel costo enorme, quel calcolo si applicava solo agli attuali livelli di consumo di elettricità... A scopo di confronto, l'intero PIL degli Stati Uniti è attualmente di circa 22 trilioni di dollari all'anno.

In altre parole: abbiamo uno sforzo di circa centomila miliardi di dollari che secondo la direttiva presidenziale deve essere pienamente operativo entro il 2035, con la luce e il calore di tutti e tutto il resto dipende dal successo, e non solo non abbiamo alcun studio di fattibilità o progetto dimostrativo, ma non abbiamo ancora avviato la ricerca di base e l'edificio in cui verrà condotta la ricerca di base non sarà pronto fino al 2025.

Nel frattempo il paese si dirige verso un percorso forzato e diretto dal governo di costruire massicciamente turbine eoliche e pannelli solari, costringendo al contempo la chiusura di centrali elettriche pienamente funzionanti che bruciano carbone, petrolio e gas naturale.

È solo questione di tempo prima che da qualche parte il sistema smetta di funzionare... È facile vedere come le conseguenze potrebbero essere disastrose. Milioni di persone rimarranno senza riscaldamento nel cuore dell'inverno, nel qual caso molti probabilmente moriranno? Un sistema di trasporto completamente elettrificato verrà messo fuori uso, bloccando milioni di persone senza la possibilità di mettersi al lavoro? Le nostre capacità militari verranno disabilitate e consentiranno una sorta di attacco?

Nessun governo sano di mente, per non dire competente, si sarebbe mai diretto su questa strada.

La proposta dell'amministrazione Biden di passare allo "zero netto" tramite l'energia eolica e solare non solo non è facile, ma è una fantasia totale.

Probabilmente non può verificarsi affatto senza minare drammaticamente la nostra economia, stile di vita e sicurezza, e certamente non può verificarsi a un costo che si avvicini lontanamente a un costo ragionevole. Ad un certo punto, la transizione forzata in corso andrà in crash e brucerà.

Con o senza il sostegno del Congresso, il presidente Joe Biden ha deciso di spostare gli Stati Uniti il ​​più rapidamente possibile verso un'economia alimentata prevalentemente da energia eolica e solare.

Nei suoi primi giorni in carica, Biden ha emesso molteplici ordini esecutivi che ordinavano alla burocrazia federale di piegare tutti gli sforzi per raggiungere questo obiettivo. Uno di quei primi ordini esecutivi , datato 27 gennaio 2021 e intitolato "Affrontare la crisi climatica a casa e all'estero", affermava:

"È politica della mia amministrazione organizzare e sfruttare la piena capacità delle sue agenzie per combattere la crisi climatica per attuare un approccio a livello di governo che riduca l'inquinamento climatico in ogni settore dell'economia..."

Quando vengono bruciati per generare energia, i combustibili fossili - carbone, petrolio e gas naturale - emettono tutti anidride carbonica, altrimenti nota in Biden come "inquinamento climatico".

 Quindi, secondo la direttiva di Biden, sono tutti da sopprimere. L'alternativa dell'espansione del nucleare è stata nel frattempo resa ugualmente impraticabile dall'ostruzione normativa; e la nostra potenziale capacità idroelettrica è già per lo più in uso.

Ciò lascia come principale opzione rimanente la generazione di più elettricità da impianti eolici e solari; e infatti, l'opzione eolico-solare è attualmente oggetto di grande favore regolamentare, tra cui ampi sussidi governativi e agevolazioni fiscali.

In occasione della Giornata della Terra dell'anno scorso, il 22 aprile 2021, Biden ha emesso un comunicato stampa in cui ampliava i suoi ordini esecutivi e fissava obiettivi specifici per l'eliminazione dei combustibili fossili dall'economia statunitense.

Sebbene il Congresso non abbia agito su tali proposte, il comunicato stampa della Giornata della Terra avrebbe impegnato gli Stati Uniti con un'azione esecutiva unilaterale a "elettricità priva di inquinamento del carbonio al 100% entro il 2035" e a "un'economia a emissioni zero entro e non oltre il 2050 ."

Siamo quindi come un paese che ha intrapreso un programma drastico ordinato dal governo per eliminare la nostra produzione di elettricità da combustibili fossili entro un periodo molto breve di 13 anni e per eliminare tutto l'utilizzo di combustibili fossili entro 28 anni non molto più lunghi.

Quando Biden e altri sostenitori della generazione eolica e solare parlano, sembrano credere che la sfida posta sia solo una questione di avere attualmente troppa generazione di combustibili fossili e non abbastanza vento e solare; e quindi, realizzare la transizione allo "zero netto" sarà una semplice questione di costruire sufficienti impianti eolici e solari e far sì che tali impianti sostituiscano quelli attuali che utilizzano i combustibili fossili.

Si sbagliano completamente su questo.

I sostenitori dell'energia verde, compreso il nostro Presidente e la sua amministrazione, percepiscono del tutto erroneamente la sfida in corso. La proposta di transizione allo "zero netto" tramite l'energia eolica e solare non solo non è facile, ma è una totale fantasia. Probabilmente non può verificarsi affatto senza minare drammaticamente la nostra economia, stile di vita e sicurezza, e certamente non può verificarsi a un costo che si avvicini lontanamente a un costo ragionevole.

Ad un certo punto, la transizione forzata in corso, se dovesse continuare, colpirà inevitabilmente i limiti fisici o finanziari e crollerà e brucerà.

Ma le circostanze in cui si verificheranno lo schianto e l'incendio sono attualmente sconosciute. Quindi, peggio che essere una mera fantasia, il tentativo di realizzare una transizione "zero netto" è altamente pericolosa fantasia, mettendo a rischio la vita, la salute e la sicurezza di tutti gli americani mentre il tentativo di transizione procede verso il suo inevitabile fallimento.

La radice del problema per lo più non riconosciuto è che gli impianti di generazione eolica e solare producono qualcosa di fondamentalmente diverso da quello che producono i combustibili fossili.

I combustibili fossili producono energia affidabile e disperdibile, ovvero disponibile quando desiderato e necessario. Il vento e il sole producono energia intermittente, cioè disponibile solo quando le condizioni meteorologiche lo permettono, che spesso non corrispondono alla domanda dei consumatori.

Ecco qualcosa che dovrebbe essere ciecamente  ovvio, ma sfortunatamente non viene menzionato in gran parte nelle discussioni sulla transizione all'energia verde:

nessuna quantità di generazione incrementale di energia eolica e solare da sola può mai fornire una rete elettrica affidabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.L'elettricità viene prodotta nel momento in cui viene consumata e quindi una rete affidabile deve fornire elettricità per soddisfare la domanda dei consumatori a tutte le ore.

Per fare solo l'esempio più ovvio, le turbine eoliche non producono nulla quando il vento è calmo e i pannelli solari non producono nulla di notte; e quindi, un sistema combinato vento-solare non produce nulla in una notte calma.

Sfortunatamente, il picco della domanda di elettricità si verifica spesso la sera, poco dopo il tramonto, quando il vento è calmo o vicino ad esso. Senza un supporto completo da qualche fonte, una rete elettrica alimentata dal vento e dal sole sperimenterà, come solo questo esempio, un blackout completo in ogni notte calma. E non importa se costruisci un milione di turbine eoliche e pannelli solari, o un miliardo o un trilione. In una notte calma, non produrranno ancora nulla.

I combustibili fossili, e in particolare il gas naturale, sono pienamente in grado di fornire il back-up necessario a un sistema di generazione di elettricità principalmente eolica-solare.

Ma il nostro Presidente ora afferma che il backup dei combustibili fossili è "inquinamento da carbonio" e deve essere eliminato.

La restante opzione è l'immagazzinamento dell'energia dal momento in cui viene prodotta (es., nel caso di un impianto eolico-solare, a mezzogiorno di una ventosa giornata di giugno) fino al momento in cui è necessaria per il consumo (es. 19:00 in una tranquilla notte di dicembre).

Il che ci porta all'evidente affermazione numero due: se si propone un sistema elettrico prevalentemente eolico-solare, in cui è vietato il backup dei combustibili fossili, è necessario, ripeto, affrontare la questione dell'accumulo di energia.

Senza il supporto di combustibili fossili e con il nucleare e l'idroelettrico vincolati, lo stoccaggio è l'unica opzione rimasta. Quanto sarà necessario? Quanto costerà? Per quanto tempo l'energia deve rimanere in deposito prima di essere utilizzata? E esistono sistemi di accumulo in grado di immagazzinare l'energia per quel periodo di tempo e restituirla senza perdite significative e alla velocità richiesta per mantenere le luci accese?

Se i nostri funzionari governativi fossero competenti a distanza, proponendo una transizione energetica verde per il paese in un breve periodo di anni - e con centinaia di miliardi di dollari, se non trilioni, spesi per la transizione imminente - queste domande dovrebbero essere a al centro della loro attenzione ogni giorno. Molto prima che gli Stati Uniti si impegnassero a passare a un sistema energetico basato principalmente su vento e sole, sarebbe ovviamente dovuto essere molto più avanti verso la dimostrazione della fattibilità e del costo dei sistemi di accumulo di energia che sono in grado di consentire la transizione.

Ci dovrebbero essere studi di ingegneria altamente dettagliati su come realizzare la transizione. I requisiti per le quantità di batterie misurate in gigawattora dovrebbero essere conosciuti con un alto livello di precisione.

 Le quantità di materiali necessarie per produrre le batterie dovrebbero essere conosciute con un livello di precisione altrettanto elevato.

Le capacità tecnologiche delle batterie dovrebbero essere conosciute anche con un livello di precisione altrettanto elevato (ad es. Qual è la chimica ottimale delle batterie da utilizzare nel sistema? Quale sarà la perdita di energia tra l'ingresso nella batteria e il consumo? Come molto in termini di impianti di generazione aggiuntivi devono essere costruiti per far fronte a questa perdita? Per quanto tempo le batterie possono mantenere la carica? Se la carica aggiunta a giugno deve essere conservata fino a dicembre, le batterie proposte hanno questa capacità? Le batterie proposte necessitano di costosi sistemi di climatizzazione per consentire loro di mantenere la carica prima di essere utilizzate? E così via, e così via.)

In effetti, a questo punto, presumibilmente solo 13 anni da quando avremo un sistema elettrico privo di emissioni di carbonio, dovrebbero esserci progetti dimostrativi esistenti che mostrino chiaramente quale tecnologia verrà utilizzata e che la tecnologia proposta funziona e può essere implementata su scala di rete e a costi ragionevoli. Ma è il contrario. Al momento, il governo sta prestando poca o nessuna attenzione significativa al problema dell'accumulo di energia. Non esiste un piano ingegneristico dettagliato su come realizzare la transizione. Non ci sono studi dettagliati supportati dal governo su quanto spazio di archiviazione sarà necessario, su quale tecnologia può svolgere il lavoro o sui costi.

Le cose peggiorano: in assenza di un serio sforzo da parte del governo per affrontare la sfida ingegneristica dell'accumulo di energia necessaria per sostenere un sistema elettrico prevalentemente eolico-solare, il compito è invece toccato a un piccolo numero di dilettanti volontari, per lo più ingegneri in pensione di un tipo o altro.

 Molte di queste persone hanno prodotto calcoli credibili che indicano che il backup di un sistema elettrico eolico-solare prevalentemente intermittente utilizzando solo lo stoccaggio della batteria richiederà lo stoccaggio nell'intervallo di circa 30 giorni di utilizzo medio per evitare un rischio significativo di esaurimento delle batterie e del sistema schiantarsi.

Le elevate quantità di stoccaggio richieste sono in gran parte una conseguenza della stagionalità inerente alla generazione eolica o solare, ad esempio, gli impianti solari producono molta più elettricità in estate che in inverno.

Un esempio di un serio sforzo per determinare quanta e quale tipo di accumulo di energia sarebbe sufficiente per sostenere un sistema elettrico completamente eolico-solare è stato prodotto nel 2018 da un uomo di nome Roger Andrews, un ingegnere in pensione che allora viveva in Messico. Il lavoro di Andrews è apparso su un sito web chiamato Energy Matters nel novembre 2018.

Andrews ha considerato due casi, uno per la California e l'altro per la Germania, e ha ottenuto dati dettagliati sull'utilizzo dell'elettricità e sulla produzione degli impianti eolici e solari esistenti in quei luoghi al fine di rendere i suoi calcoli.

I fogli di calcolo di Andrews e i grafici che appaiono nel suo post dimostrano che, in gran parte a causa della stagionalità della produzione sia del sole che del vento, ci vorrebbero circa 30 giorni di utilizzo dell'elettricità immagazzinata per superare un anno intero con un sistema eolico-solare. Andrews ha mostrato che le batterie per mantenere quella quantità di carica costerebbero più del PIL di un anno intero per la California o la Germania, sebbene, sulla base della tecnologia esistente, le batterie anche a un costo così enorme non avrebbero la capacità di mantenere la carica per mesi sufficienti per svolgere il loro compito.

Alla fine del suo post, Andrews ha concluso: "[B] l'accumulo di batterie non è chiaramente un'opzione per un futuro rinnovabile al 100% a basso costo".

In un esempio più recente, nel gennaio 2022, un uomo di nome Ken Gregory, un ingegnere in pensione che vive a Calgary, in Canada, si è impegnato a produrre un foglio di calcolo che calcola i requisiti di stoccaggio e i costi per il backup di un sistema di elettricità eolica-solare in caso di tutti gli Stati Uniti.

L'opera di Gregory è accessibile  . Il foglio di calcolo di Gregory si basa su dati dettagliati (in questo caso, orari) per il consumo effettivo e la generazione da impianti eolici e solari esistenti, con la loro produzione estremamente fluttuante.

Il risultato principale di Gregory è che il backup completo mediante lo stoccaggio del sistema elettrico statunitense agli attuali livelli di consumo e supponendo che tutta la generazione provenga da eolico e solare, richiederebbe qualcosa nell'intervallo di 250.000 gigawattora di capacità della batteria. Parte di quell'energia dovrebbe rimanere in deposito per oltre sei mesi e scaricarsi nel corso di mesi.

Dal momento che il consumo di elettricità negli Stati Uniti è attualmente nell'intervallo di 3,7 milioni di GWH all'anno, il fabbisogno di storage di 250.000 GWH calcolato da Gregory rappresenta circa 24 giorni di utilizzo medio, un risultato nella stessa fascia del risultato raggiunto da Andrews.

Gregory ha calcolato il costo di un tale sistema oltre $ 100 trilioni, prima ancora di arrivare alla domanda se esiste una tecnologia per batterie in grado di immagazzinare tali quantità di energia per mesi e poi scaricare l'energia per mesi aggiuntivi.

 E anche a quel costo enorme, quel calcolo si applicava solo agli attuali livelli di consumo di elettricità.

Il piano Biden "netto zero" per il 2050 prevede il triplicamento approssimativo di consumo di elettricità, che secondo i calcoli di Gregory porterebbe il costo dello stoccaggio necessario fino a circa $ 400 trilioni.

A scopo di confronto, l'intero PIL degli Stati Uniti è attualmente di circa $ 22 trilioni all'anno.

Ovviamente i calcoli di Gregory potrebbero essere messi in discussione o modificati per quanto riguarda molte delle sue ipotesi, e forse il suo calcolo del costo di un tale sistema è troppo alto - o forse troppo basso. Resta il fatto che se il governo degli Stati Uniti fosse anche solo leggermente competente, avrebbe i suoi studi ingegneristici dettagliati su come realizzare la sua transizione energetica forzata, per non parlare, a questa data tarda, di progetti dimostrativi per piccole città o paesi che stabiliscono la fattibilità e il costo di quanto viene proposto. Niente di tutto ciò esiste. In effetti, nessuno di questi è nemmeno in lavorazione.

Per comprendere appieno la profondità dell'incompetenza con cui il governo degli Stati Uniti si sta avvicinando a questa transizione energetica, si consideri l'attuale sforzo del Dipartimento federale dell'energia chiamato Energy Storage Grand Challenge.

Nell'ambito di questo programma, il DOE propone di distribuire borse di studio per studiare le sfide della creazione di batterie per il backup della rete elettrica quando la rete è diventata quasi completamente eolica-solare, e in particolare per studiare l'argomento delle batterie "a lunga durata" che saranno chiaramente necessario per immagazzinare e poi scaricare enormi quantità di energia nel corso di mesi e mesi per affrontare il problema della stagionalità.Secondo un pezzo apparso su Energy Storage News nel settembre 2021, ecco lo stato di tale sforzo: "Il DOE sta anche aiutando a ottenere un centro di ricerca sull'accumulo di energia di lunga durata da 75 milioni di dollari costruito presso il Pacific Northwest National Laboratory, che è dovrebbe aprire entro o durante il 2025".

 In altre parole: abbiamo uno sforzo di circa cento trilioni di dollari che secondo la direttiva presidenziale deve essere pienamente operativo entro il 2035, con la luce e il calore di tutti e tutto il resto dipende dal successo, e non solo non abbiamo alcun studio di fattibilità o progetto dimostrativo, ma non abbiamo ancora avviato la ricerca di base e l'edificio in cui verrà condotta la ricerca di base non sarà pronto fino al 2025.

Nel frattempo il paese si dirige verso un percorso forzato e diretto dal governo di costruire massicciamente turbine eoliche e pannelli solari, costringendo al contempo la chiusura di centrali elettriche pienamente funzionanti che bruciano carbone, petrolio e gas naturale.

È solo questione di tempo prima che da qualche parte il sistema smetta di funzionare. È impossibile prevedere esattamente quando e dove accadrà. Ma è facile vedere come le conseguenze potrebbero essere disastrose. Milioni di persone rimarranno senza riscaldamento nel cuore dell'inverno, nel qual caso molti probabilmente moriranno? Un sistema di trasporto completamente elettrificato verrà messo fuori uso, bloccando milioni di persone senza la possibilità di mettersi al lavoro? Le nostre capacità militari verranno disabilitate e consentiranno una sorta di attacco?

Nessun governo sano di mente, per non dire competente, si sarebbe mai diretto su questa strada.

(Francis Menton è il presidente della American Friends of the Global Warming Policy Foundation e blog su manhattancontrarian.com).

 

 

 

La fine della globalizzazione e

la nascita del mondo multipolare.

Paolosoglia.wordpress.com- Paolo Soglia -(19/03/2022)- ci dice :

 

La guerra in Europa determina simbolicamente l’inizio della fine della globalizzazione e l’apertura di una nuova fase storica: il multipolarismo.

La globalizzazione economica celebrata negli anni ’90 e contestata all’alba del nuovo millennio nasce in realtà con la ristrutturazione capitalistica degli anni ’70.

Negli anni ’90 con la caduta del muro di Berlino e l’implosione dell’Urss è dunque, in realtà, già al suo apogeo.

Un processo che però ha iniziato a incrinarsi con l’attacco alle Torri Gemelle.

All’epoca scrissi un pezzo che si intitolava: ATTACCO AGLI USA: LA RIVINCITA DEGLI STATI NAZIONE. Ebbene, a distanza di 20 anni le considerazioni che espressi allora, pur con l’inevitabile approssimazione ed errori in alcune previsioni, rimangono valide nella sostanza.

La guerra in Ucraina certifica storicamente questo passaggio, ne è lo spartiacque, d’ora in poi si parlerà di un prima e un dopo e nulla sarà più come prima.

In quel pezzo preconizzavo un nuovo tempo caratterizzato dal S.A.P: Stato di Allarme Permanente.

E’ sconfortante notare come gli ultimi 20 anni siano andati esattamente in quella direzione: le guerre occidentali per il mantenimento del controllo delle risorse, le guerre al “terrorismo”, hanno inciso soprattutto nell’area mediorientale e – come previsto – invece che spegnere gli incendi hanno alimentato teorie politiche le più diverse, tutte però con l’ambizione di ribaltare il tavolo creando un nuovo assetto territoriale e geopolitico, vedi il tentavo dell’Isis di costituire il Grande Califfato ridisegnando le mappe e i confini dei paesi sanciti dagli ex colonizzatori europei. Il grande Califfato altro non era che il progetto costitutivo di un nuovo Stato Nazione.

In quel contesto, contemporaneamente, ha assunto la dimensione di superpotenza globale la Cina, sia su un piano economico-politico che su quello militare.

E si è andato realizzando quanto avevo previsto: il S.A.P.

Vent’anni fa descrivevo lo Stato di Allarme Permanente con queste caratteristiche:

“…uno stato di cose che implica naturalmente anche conflitti

bellici di varia intensità, ma che a differenza delle guerre tradizionali

non ha una definizione spazio-temporale precisa.

Lo scenario ha delle similitudini con la guerra fredda: anche qui si

tratta, infatti, di una sorta di conflitto permanente a bassa intensità.

Nella logica di contrapposizioni in blocchi però avevamo una definizione

chiara delle rispettive aree d’influenza e un’organizzazione speculare

delle due superpotenze.

Il S.A.P. ha conseguenze ed effetti differenti:

1) Permette di ridisegnare le geometrie delle alleanze ereditate dalla

guerra fredda.

2) Consente (e per certi versi impone) allo Stato di riappropriarsi del

governo dell’economia, sia attraverso interventi di sostegno sia con la

gestione diretta di comparti e servizi dai quali era stato progressivamente

estromesso attraverso i processi di privatizzazione. Tra i più importanti

potremmo citare: sorveglianza e controllo, trasporti, sanità, produzioni

strategiche di primario interesse nazionale.

3) Determina la reintroduzione del concetto di frontiera consentendo un più

capillare controllo nel processo di trasferimento di merci e persone.

4) Tende a riassorbire i flussi di capitali off-shore riallocandoli

all’interno delle suddette frontiere, permettendo all’occasione di

usufruirne per finanziare le spese militari, di sorveglianza e controllo, o

per effettuare abbondanti iniezioni di danaro pubblico col quale

rivitalizzare i consumi interni e dare slancio all’economia fiaccata dalla

recessione.

La situazione futura non sarà però caratterizzata dalla stabilità e dalla

fiducia e certo non sarà esente da rischi. L’equilibrio del terrore su cui

si basava la guerra fredda con la deterrenza nucleare non escludeva per

niente che l’acuirsi periodico di scenari di crisi potesse innescare il

conflitto.

Un mondo caratterizzato dal S.A.P. non è un mondo tranquillo e tantomeno

democratico. La guerra sarà spesso sporca e brutale perché al terrorismo si

risponde con una strategia che dal terrorismo mutua le feroci metodologie

d’azione (assassinio sistematizzato dei bersagli individuati

dall’intelligence, azioni di commandos, rappresaglie in territori definiti

ostili con armi tradizionali o di sterminio).“

 

Ecco, direi che ci siamo.

Prima però di descriverne le conseguenze attuali cerchiamo di determinare come siamo arrivati a rivedere – dopo la fine del secondo conflitto – la guerra in Europa: non una guerra civile come successe in Jugoslavia, ma una guerra tra stati, che annovera tra i suoi progenitori la guerra Nato alla Serbia del 1999 col distacco forzoso del Kosovo dalla piccola federazione Jugoslava (o Grande Serbia).

L’implosione improvvisa del blocco sovietico e dell’Urss ne 1991 colse un po’ tutti impreparati: avvenne senza sparare un colpo, merito a cui non si è mai dato il giusto riconoscimento alla dirigenza sovietica di allora, Gorbacev in primis.

Il disfacimento pacifico dell’Urss rappresentava un’enorme occasione di pace: avrebbe implicato però una visione molto più ampia e alta di quanto non venne effettivamente realizzato.

I deboli stati europei, attorcigliati e divisi tra loro e stretti in una unione economica mai diventata politica (la UE) non avevano (e non hanno) una politica di lungo respiro quindi si sono mossi in ordine sparso come sempre, lucrando su benefici o costi limitati, sempre più o meno eterodiretti dagli USA.

Gli Stati Uniti, paradossalmente, dell’Urss sconfitta (pacificamente) non sapevano più che farsene. Non era più un nemico ma non sapevano che farsene di un nuovo “amico”, di cui continuavano a diffidare. Quindi non hanno attuato alcuna grande strategia: ebbri della vittoria del capitalismo, avendo ormai creato un mondo in cui il capitalismo neoliberista è l’unico sistema economico riconosciuto, hanno pensato che le cose potessero andare avanti indefinitamente, col pilota automatico, cullandosi su concetti tanto ingenui quanto erronei come quelli propugnati da Francis Fukuyama sulla “Fine della Storia”.

Per cui la politica nei confronti della Federazione Russa nata dalle ceneri dell’Urss è stata una “non politica”: negli anni ’90 quando la Russia di Eltsin in pieno caos guardava all’occidente, e in particolare all’Europa, le preoccupazioni statunitensi erano limitate al cercare una relativa stabilizzazione per evitare che un paese con seimila testate nucleari allo sbando diventasse un serio problema.

La non-politica statunitense non prevedeva però una vera e propria integrazione russa in ambito europeo occidentale perché  avrebbe comportato la creazione di una unione economico-politica europea coincidente con quella geografica: troppo grande, con troppe risorse e troppo piena di incognite.

Queste non-decisioni si sono risolte nel considerare la Russia un residuo: una potenza declassata dallo stato di “Super” a “Regionale”, semplicemente da controllare e da contenere.

Da qui l’espansione Nato a est mantenendo il vecchio concetto della Guerra Fredda (Rompendo peraltro il patto di non espansione fatto con Gorbacev dal Sottosegretario di Stato Usa Baker ai tempi della caduta del muro).

Dopo di che, quando il gallo Putin alzava un po’ troppo la cresta, gli si creava periodicamente un po’ di “scompiglio” nel cortile di casa, negli stati ex sovietici confinanti con la Federazione Russa per tenerla impegnata e contenuta.

Dunque una non-politica, senza una visione, senza una prospettiva.A cui però andava benissimo il primo Putin: un sergente di ferro che teneva in riga il paese e ringhiava senza mordere, da cui gli europei potevano attingere risorse energetiche mentre si combattevano le guerre del petrolio e si imponevano embarghi alle esportazioni in giro per il mondo (Iran,Venezuela, etc). Insomma una miopia assoluta, ma tant’è: il confronto si stava spostando in Asia, la Cina era velocemente diventata il nuovo obiettivo di scontro, mentre l’Europa era destinata a diventare uno scenario geopolitico secondario.

Intanto però, con buona pace di Fukuyama, la storia è andata avanti e abbiamo insistentemente negato quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: esiste una parte consistente del mondo, composta da paesi diversi, con sistemi, ordinamenti, culture e visioni diversissime tra loro, e spesso antagoniste tra loro, che però è ormai unita nel considerare superato un ordine mondiale basato su una globalizzazione capitalistica diretta e controllata dall’occidente a guida statunitense. E che non condivide, anzi osteggia, il sistema valoriale liberal dem Usa. Piaccia o non piaccia è così.

La politica di “democratizzazione” basata sulla guerra e sull’imposizione di una visione valoriale “liberal dem Usa” occidentale della società ha prodotto il risultato opposto: il rigetto di quei valori nei paesi occupati.

 L’Afghanistan occupato militarmente da vent’anni ne è un esempio: finita l’occupazione militare i Taliban si son ripresi il paese in tre settimane.

Ma la vera sconfitta è culturale, ancor prima che militare.

La concezione globalizzata dell’economia che abbiamo conosciuto si basa su una accettazione del modello capitalistico su vasta scala che non presuppone necessariamente alcuna condivisione valoriale liberal dem Usa: comporta il libero scambio economico su scala globale con la movimentazione delle merci e delle risorse, e vi si può partecipare anche con sistemi antidemocratici, autoritari, dittatoriali, che accettino però la regolamentazione dell’occidente sul sistema, che detiene il controllo su istituzioni e organismi regolatori del mercato (WTO etc etc), ma è anche basata sulla supposta superiorità dell’occidente in termini economici e – indirettamente – su una supposta superiorità etico-politico del proprio sistema di valori (il modello liberal dem Usa occidentale).

Il tragico fallimento dell’esportazione della democrazia a suon di bombe ha eroso però fortemente l’appeal di questo sistema valoriale.

Anche in occidente peraltro è cresciuta a vista d’occhio l’opposizione al globalismo. I partiti sovranisti, la Brexit della Gran Bretagna e persino l’elezione di un presidente USA (Donald Trump) apertamente sovranista e multilateralista ne sono il plastico esempio.

Con il ritorno dei democratici alla Casa Bianca è ripartita una campagna etico-valoriale (ma anche politico-militare) per riproporre la superiorità del modello “globalista liberal Dem Usa”  a direzione occidentale, ma ormai, probabilmente, è troppo tardi: la Cina è ormai diventata una super potenza.

La mossa di Putin di aggredire l’Ucraina militarmente, proprio ora, riportando la guerra in Europa, è un azzardo assoluto – pericolosissimo e criminale – che si basa però sulla scommessa di un nuovo ordine mondiale multipolare, in cui un’unica potenza o alleanza non possa più imporre le regole del gioco.

Le durissime sanzioni occidentali e l’isolamento economico della Russia sono il prezzo imposto a Putin, nella speranza di farlo saltare. Ma questo embargo paradossalmente si ritorce anche contro l’occidente perché in un mondo a economia globalizzata non puoi staccare la spina a un pezzo senza metter in crisi tutto il sistema, accelerando conseguenze che non erano state messe in conto.

Prendiamo gli ambigui stati del Golfo, Arabia Saudita e Emirati in testa: grandi finanziatori di Al Queda e dell’Isis e contemporaneamente partner da sempre degli Usa nell’area.

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si sono permessi di non rispondere a una richiesta di colloquio telefonico del Presidente Biden, che avendo decretato l’embargo del petrolio russo voleva chiedergli (leggi: imporgli) di aumentare la produzione del greggio per calmierare i prezzi.

Insomma, gli hanno sbattuto il telefono in faccia, a un presidente degli Stati Uniti!

Perché contemporaneamente stanno trattando con la Cina la conversione del pagamento di una parte di produzione del petrolio in yuan (la moneta cinese) e non più in dollari.

Intanto la Russia sta vendendo all’India greggio scontatissimo, sempre con pagamento in yuan e non più in dollari.

La fine o il ridimensionamento del dollaro, finora moneta unica di transazione negli scambi internazionali, a favore della moneta cinese, è sul piano economico il punto di non ritorno e il passaggio dal globalismo al multilateralismo, così come l’invasione Russa dell’Ucraina per ridefinire i confini dell’impero russo lo è sul piano politico e militare.

In questo nuovo mondo tornano a essere pienamente protagonisti gli Stati Nazione, vicendevolmente alleati o in lotta tra loro, in un mondo non più globalizzato ma multipolare, con tutte le incognite geopolitiche che questo comporta.

(Paolo Soglia).

 

 

Perché l'isolamento di Shanghai

serve al PCC e al mondo?

Vocidallastrada.org-Michael Senger-(23 aprile 2022)- ci dice :

 

La brutalità a Shanghai è fin troppo reale. Milioni di residenti nella capitale finanziaria cinese, un tempo cosmopolita, sono sotto stretta sorveglianza da un mese. Non hanno il permesso di uscire, nemmeno per prendere il cibo, e sono emersi video di molti che urlano dai loro balconi in preda alla disperazione. Il cibo è inadeguato e marcio e l'assistenza medica è praticamente inaccessibile.

Coloro che risultano positivi al COVID vengono portati in campi di detenzione sparsi e sovraffollati che assomigliano a delle prigioni. I neonati vengono separati dai loro genitori. Gli animali domestici vengono uccisi. Gli apologeti del Lockdown in tutto il mondo si affannano a distinguere le politiche che hanno passato due anni a sostenere da questa barbarie.

Operatori sanitari che indossano dispositivi di protezione individuale attraversano un posto di blocco durante un blocco per il coronavirus Covid-19 nel quartiere Jing'an di Shanghai il 16 aprile 2022.

Alla luce di questo macabro spettacolo, alcuni hanno sostenuto che il caso contro il partito comunista cinese è stato messo a riposo. Visto che nessun governo si abbasserebbe così tanto da visitare questo tipo di miseria sul proprio popolo a meno che non lo ritenga necessario, così si pensa, possiamo stare tranquilli sapendo che tutto questo è stato un grande malinteso.

Non così in fretta...

 

Non è chiaro se l'isolamento di Shanghai sia venuto dall'alto verso il basso dalla leadership del PCC o dal basso verso l'alto da funzionari cittadini troppo zelanti.

Tuttavia, il Politburo ha, a questo punto, deliberatamente permesso che l'isolamento di Shanghai procedesse. Anche se può sembrare un inspiegabile atto di auto-sabotaggio superato solo da quello inflitto dai leader occidentali negli ultimi due anni, l'isolamento di Shanghai serve gli interessi a lungo termine del PCC in diversi modi.

 

1. L'isolamento di Shanghai mantiene viva l'idea del contenimento del virus.

All'inizio di quest'anno, a causa del sentimento politico e di una resistenza ostinatamente persistente, la maggior parte dei mandati COVID in tutto il mondo sono stati temporaneamente revocati, spesso con poco razionale scientifico di cui parlare. Tuttavia, mentre il resto del mondo ha ritirato le restrizioni, la Cina è tornata all'isolamento duro, prima a Hong Kong e poi, in modo ancora più spettacolare, a Shanghai. Per i critici dei mandati di salute pubblica, il ritorno delle orribili chiusure della Cina sembrerebbe una completa confutazione - se ce ne fosse ancora bisogno - della filosofia del contenimento dei virus.

Ma qualcuno pensa davvero che il PCC lascerà che l'isolamento di Shanghai "fallisca"? Il partito non mostra alcun segno di diminuire la sua frode di dati che dura da anni; sebbene Shanghai abbia riportato centinaia di migliaia di casi, non ha ancora riportato alcun decesso da COVID.

La direzione del Partito può, e alla fine lo farà, dichiarare la vittoria e fermare l'isolamento in qualsiasi momento. E tale vittoria sarà condivisa da tutti gli apologeti del contenimento come un promemoria che un virus respiratorio può essere battuto, anche in una metropoli come Shanghai, attraverso misure totalitarie.

Al momento, l'isolamento di Shanghai è quasi universalmente denunciato dagli astanti.

Ma lo stesso vale per l'isolamento di Wuhan. A Shanghai, il PCC sta impiegando una brutalità più genuina che a Wuhan, ma questo non significa che la sofferenza durante l'isolamento di Wuhan non fosse reale. Milioni di abitanti di Wuhan sono stati davvero rinchiusi. Zhang Zhan, uno dei primi critici vocali delle terribili condizioni durante l'isolamento di Wuhan, è ancora in prigione.

Con alcune eccezioni, i sostenitori occidentali delle chiusure e dei mandati hanno evitato di dire ai leader di "copiare la Cina".

Piuttosto, la Cina era una scusa infinita per il fallimento delle loro stesse politiche. Quando i mandati fallivano, come inevitabilmente accadeva ovunque, la serrata di Wuhan veniva portata come esempio di ciò che potevano ottenere, ma solo in un paese capace di visitare quel tipo di brutalità sulla propria gente, come a Wuhan, "saldando le persone". Secondo questa logica, il fallimento delle chiusure nel resto del mondo non era un fallimento delle politiche stesse, ma semplicemente un fallimento della saldatura.

Nella maggior parte degli stati e dei paesi, specialmente quelli liberali, i leader politici non hanno mai effettivamente previsto le chiusure e i mandati che hanno attuato.

Una "vittoria" a Shanghai più brutale di quella di Wuhan potrebbe servire come un esempio ancora più spettacolare dei benefici per la salute pubblica che il totalitarismo può conferire - un'ammonizione per la Cina e gli apologeti del contenimento per ricominciare il loro ciclo "no true Scotsman".

2. L'isolamento di Shanghai rassicura i partner commerciali occidentali che la Cina è stupida quanto loro.

Mentre le autorità sanitarie occidentali continuano a dissimulare e a sperperare la loro credibilità, un numero crescente di cittadini si pone domande scomode sul ruolo giocato dalla Cina nella risposta al COVID-19. Per esempio, il mio libro è attualmente tra i primi risultati di ricerca di Amazon per "Xi Jinping".

L'influenza della Cina sulla risposta al COVID-19 è ancora considerata un argomento esoterico. Ma il PCC ne è al corrente. Il titolo del libro, "Snake Oil", pur essendo un'espressione occidentale, è facilmente traducibile, e dà una chiara indicazione di cosa tratta il libro: Il PCC ha usato il COVID-19 per vendere ai suoi partner commerciali una serie di misure di contenimento auto-perpetuanti e totalitarie pur sapendo che erano inefficaci. Scambiare qualcosa sapendo che è difettoso è un tabù in quasi tutte le civiltà umane; è considerato una forma subdola di furto.

Un rigoroso isolamento nella città più internazionale della Cina è un modo molto visibile per stroncare questa narrazione sul nascere.

Lo spettacolo catastrofico rassicura i nervosi partner commerciali occidentali che la Cina è tanto stupida quanto loro e crede davvero nelle misure di contenimento che ha dato loro.

3. L'isolamento di Shanghai è un utile teatro politico per il PCC, che lega ulteriormente la popolazione cinese al Partito.

Nei paesi occidentali, esiste da tempo un tabù contro i leader che infliggono disagi al proprio popolo, a meno che non sia assolutamente necessario. Questo li porta a credere che il PCC non imporrebbe mai questa brutale serrata a Shanghai, a meno che non pensasse davvero che avrebbe funzionato.

Ma un tale tabù non esiste nei paesi comunisti. I leader cinesi visitano il loro popolo con tutte le difficoltà che vogliono, quando vogliono. Il sistema di contenimento globale COVID, come il sistema comunista globale, è esso stesso propaganda; anche se la brutalità è reale, i singoli esseri umani sono semplici pedine al servizio di una narrazione con un obiettivo che non è mai stato possibile ottenere.

Un comunista duro come Xi Jinping, che da giovane ha trascorso del tempo in un campo di lavoro forzato, non è sul punto di perdere il sonno per alcuni banchieri di Shanghai che perdono qualche pasto.

Al contrario, i top leader cinesi sono più inclini a vedere l'isolamento come una costruzione del carattere; una lezione per i ragazzi ricchi che il sacrificio per il Partito viene prima di tutto, e un promemoria per il popolo di tutta la Cina che sono davvero tutti in questo insieme.

(Michael Senger).

 

 

 

 

 

Il leader dell'OMS promuove il libro

di Bill Gates sulla "prossima pandemia",

piani sinistri rivelati.

Vocidallastrada.org- Alga Kan- (26 aprile 2022)- ci dice :

 

Il libro del miliardario viene pubblicato mentre l'OMS combatte per prendere il potere del governo in caso di un'altra pandemia.

L'attuale direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e rivoluzionario marxista, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha elogiato l'ultimo libro del miliardario e autoproclamato "esperto di pandemie" Bill Gates.Ha detto di essere d'accordo con il fondatore di Microsoft che abbiamo bisogno di mettere in pratica le lezioni apprese da Covid per prevenire la prossima pandemia.

Tedros ha postato una foto su Twitter pubblicizzando il libro di Gates, uno dei maggiori donatori privati dell'OMS. Mentre Gates non è un esperto medico certificato, la sua vasta fortuna gli permette di controllare la politica sanitaria globale.

Trattato sulla pandemia.

In un recente Ted talk a Vancouver, l'evangelista dei vaccini ossessionato dal controllo della popolazione ha chiesto una squadra di risposta all'emergenza globale da 1 miliardo di dollari.

Il gruppo sarebbe composto da 3.000 medici, epidemiologi, esperti di politica e comunicazione, e diplomatici che operano sotto la direzione dell'OMS.

Come riportato da RT, Gates ha dato una lezione alle nazioni ricche sul loro fallimento nell'inondare i paesi più poveri con le controverse terapie genetiche Covid mRNA mascherate da vaccini.

 Inoltre, "ha chiesto alle nazioni sviluppate di unirsi per implementare sistemi che impediscano un'altra pandemia, sostenendo che "la tua sopravvivenza (con il Covid-19) dipendeva in parte dal tuo reddito, razza e quartiere".

L'OMS, a sua volta, sta preparando un trattato sulla pandemia che toglierà ai governi nazionali o ai parlamenti nazionali il loro potere e lo metterà nelle mani dell'OMS.

L'accordo darebbe all'OMS il potere di dettare come i singoli paesi dovrebbero combattere le future epidemie. Inoltre, "l'accordo sarebbe legalmente vincolante secondo il diritto internazionale, sostituendo i regolamenti dei rispettivi paesi e garantendo che tutte le nazioni agiscano come una sola".

La deputata Christine Anderson (AfD) ha avvertito che il trattato mira a dare all'OMS, a guida marxista, un potere di governo de facto sui suoi stati membri in caso di pandemia, senza il coinvolgimento o la consultazione dei leader eletti dei paesi o il rispetto della loro autonomia, delle loro costituzioni o delle loro macchine dello stato:

"Un organismo democraticamente non legittimato, in cui i più ricchi dei super-ricchi si comprano la loro strada attraverso donazioni, deve decidere in futuro se esiste una situazione di pandemia, per poi assumere direttamente il potere governativo".

(rairfoundation.com/).

 

 

 

Atleti e miocarditi, perché

c’entrano i vaccini mRNA.

Vocidallastrada.org- Alba Kan- (18 aprile 2022) -ci dice :

Nel 2021 si è riscontrato un aumento dei casi di miocardite giovanile e negli atleti. Anche le morti improvvise tra i calciatori sono superiori alla media. Dagli studi emerge un legame significativo con i vaccini mRna, il Ministero non dovrebbe minimizzare. Il problema è più accentuato negli atleti maschi e giovani, specie a causa dei livelli di catecolamine.

 

Recenti dati dell’UKHSA (UK Health Security Agency), contenuti nel Vaccine surveillance report (Rapporto di sorveglianza sui vaccini) e relativi alla situazione nel Regno Unito, ci mostrano come sia i casi di malattia sia le ospedalizzazioni sia, infine, i decessi avvengano in prevalenza in persone vaccinate (72%, 74% e 82% rispettivamente) ponendo dei seri dubbi sulla decantata sicurezza ed efficacia degli attuali vaccini anti-Covid (JR Hope, The Desert Review, April 2022).

Le miocarditi o malattie infiammatorie del muscolo cardiaco, come noto, sono fra le temute complicanze vaccinali, soprattutto nei giovani maschi, in quanto fonti di possibili disfunzioni cardiache sia nella fase acuta che come esiti nel lungo tempo; inoltre si possono accompagnare ad aritmie ventricolari severe ed anche potenzialmente mortali.

Recenti affermazioni provenienti dal Ministero della Salute italiano hanno minimizzato la portata di queste complicanze definendole eventi rari e comunque senza esiti significativi.

 Riportiamo qui i dati di un recente lavoro scientifico brasiliano incentrato sulle possibili cause di queste complicanze da vaccini anti-SARS-CoV-2 e sul loro possibile impatto clinico (Cadegiani FA, Catecholamines are the key trigger of mRNA SARS-CoV-2 and mRNA COVID-19 vaccine-induced myocarditis and sudden deaths: a compelling hypothesis supported by epidemiological, anatomopathological, molecular and physiological findings, ResearchGate, Feb 22-pre print).

Nel 2021 è stato segnalato di fatto un incremento dei casi di miocardite giovanile e negli atleti. [Chouchana L et al., Features of Inflammatory Heart Reactions Following mRNA COVID-19 Vaccination at a Global Level. Clin Pharmacol Ther. 2022 Mar;111:605-613. doi: 10.1002/cpt.2499].

Anche le morti improvvise segnalate nei giocatori di calcio dalla FIFA sono state 31 nel 2021 mentre la media degli anni precedenti 2009-2020 era stata 7.8/anno. [Egger F, et al. FIFA Sudden Death Registry (FIFA-SDR): a prospective, observational study of sudden death in worldwide football from 2014 to 2018. British Journal of Sports Medicine 2022; 56:80-87].

Cadegiani riporta come vi siano risultati di autopsie di adolescenti morti a seguito di miocardite, dai tre ai quattro giorni dopo la somministrazione di vaccino mRNA BNT162b2. Casi negativi per assunzione di medicamenti o abuso di sostanze in cui venne riscontrato a livello istologico la presenza diffusa di bande di contrazione e aree di necrosi con sarcomeri iper-contratti e risposta infiammatoria mononucleare diversa da quella dell’infarto miocardico che presenta polimorfonucleati.

La ragione di tale pericolosa associazione fra vaccini di questo tipo e miocardite da catecolamine può essere relata al dimostrato accumulo sia di mRNA SARS-CoV-2 che di produzione di proteine spike, nella corteccia surrenale e nella medulla del surrene centro di produzione di catecolamine.

Inoltre, anche un enzima fondamentale per la produzione di adrenalina e noradrenalina (DOPA decarbossilasi) è stato riscontrato in abbondanza dopo somministrazione di questi sieri.

Si aggiunga che gli atleti, particolarmente di sesso maschile, hanno usualmente livelli elevati di catecolamine attive anche in condizioni di riposo, come si può osservare dall’analisi delle catecolamine urinarie notturne che risultano nettamente superiori negli atleti rispetto ai non atleti; tutto questo mentre la loro eliminazione rimane simile nei due gruppi. Inoltre i giovani ne presentano un livello più elevato rispetto agli atleti più anziani (> 40 anni) ed i maschi rispetto alle femmine.

Succede quindi che soprattutto gli atleti maschi, che sono già esposti ad elevati livelli di catecolamine, ne incrementano ancora il livello, a seguito dell’inoculazione di questi vaccini, con conseguente necrosi di parti del tessuto muscolare miocardico.

Inoltre, se è vero che la miocardite può essere anche generata dalla stessa malattia da SARS-CoV-2, risulta che le aritmie cardiache siano maggiori dopo la vaccinazione anche rispetto alla malattia, fatto che potrebbe giustificare l’apparente più elevata incidenza di morte improvvisa. [Patone M et al., Risks of myocarditis, pericarditis, and cardiac arrhythmias associated with COVID-19 vaccination or SARS-CoV-2 infection. Nat Med. 2022 Feb; 28(2):410-422. doi: 10.1038/s41591-021-01630-0]. Da queste osservazioni si può concludere quindi che esistono al presente dati significativi sul negativo effetto dei vaccini mRNA, specie nei giovani atleti maschi, a seguito di incremento del livello di catecolamine circolanti come mediatori di severe complicanze aritmiche e contrattili cardiache che possono giustificare l’incremento riscontrato di morti improvvise. Tutto si può dire ma non che queste complicanze siano benigne e di scarsa rilevanza clinica.

(lanuovabq.it/it/atleti-e-miocarditi-perche-centrano-i-vaccini-mrna).

 

 

 

 

L'Europa sta costruendo un enorme sistema

internazionale di riconoscimento facciale.

Vocidallastrada.org- Alba Kan -(11 aprile 2022)- ci dice :

I legislatori avanzano proposte per permettere alle forze di polizia di tutta l'UE di collegare i loro database fotografici, che includono milioni di immagini dei volti delle persone.

Negli ultimi 15 anni, le forze di polizia che cercano criminali in Europa sono state in grado di condividere impronte digitali, dati sul DNA e dettagli sui proprietari di veicoli.

Se i funzionari in Francia sospettano che qualcuno che stanno cercando sia in Spagna, possono chiedere alle autorità spagnole di controllare le impronte digitali nel loro database.

 Ora i legislatori europei sono pronti a includere milioni di foto dei volti delle persone in questo sistema e permettere che il riconoscimento facciale sia usato su una scala senza precedenti.

L'espansione del riconoscimento facciale in tutta Europa è inclusa in piani più ampi per "modernizzare" la polizia in tutto il continente, e viene sotto le proposte di condivisione dei dati Prüm II.

 I dettagli sono stati annunciati per la prima volta a dicembre, ma le critiche da parte dei regolatori di dati europei sono diventate più forti nelle ultime settimane, come il pieno impatto dei piani sono stati compresi.

"Quello che state creando è la più estesa infrastruttura di sorveglianza biometrica che penso che avremo mai visto nel mondo", dice Ella Jakubowska, un consigliere politico presso la ONG per i diritti civili European Digital Rights (EDRi).

 I documenti ottenuti da EDRi secondo le leggi sulla libertà d'informazione e condivisi con WIRED rivelano come le nazioni hanno spinto per il riconoscimento facciale da includere nell'accordo internazionale di polizia.

La prima iterazione di Prüm è stata firmata da sette paesi europei - Belgio, Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Austria - nel 2005 e permette alle nazioni di condividere i dati per affrontare il crimine internazionale. Da quando Prüm è stato introdotto, l'adozione da parte dei 27 paesi europei è stata mista.

Prüm II prevede di espandere significativamente la quantità di informazioni che possono essere condivise, potenzialmente includendo foto e informazioni dalle patenti di guida. Le proposte della Commissione europea dicono anche che la polizia avrà un maggiore accesso "automatizzato" alle informazioni condivise. I legislatori dicono che questo significa che la polizia di tutta Europa sarà in grado di cooperare strettamente, e l'agenzia europea di applicazione della legge Europol avrà un "ruolo più forte".

L'inclusione di immagini facciali e la capacità di eseguire algoritmi di riconoscimento facciale contro di esse sono tra i più grandi cambiamenti previsti in Prüm II.

La tecnologia di riconoscimento facciale ha affrontato un significativo pushback negli ultimi anni quando le forze di polizia l'hanno adottata sempre di più, e ha identificato in modo errato le persone e fatto deragliare delle vite.

Decine di città negli Stati Uniti sono arrivate a vietare alle forze di polizia di utilizzare la tecnologia. L'UE sta discutendo un divieto sull'uso da parte della polizia del riconoscimento facciale nei luoghi pubblici come parte del suo AI Act.

Tuttavia, Prüm II permette l'uso del riconoscimento facciale retrospettivo. Questo significa che le forze di polizia possono confrontare immagini fisse da telecamere a circuito chiuso, foto da social media, o quelle sul telefono di una vittima contro le foto segnaletiche conservate in un database della polizia. La tecnologia è diversa dai sistemi di riconoscimento facciale dal vivo, che sono spesso collegati a telecamere in spazi pubblici; questi hanno affrontato le maggiori critiche.

Le proposte europee permettono a una nazione di confrontare una foto con i database di altri paesi e scoprire se ci sono delle corrispondenze, creando così uno dei più grandi sistemi di riconoscimento facciale esistenti. Un documento ottenuto da EDRi dice che il numero di potenziali corrispondenze potrebbe variare da 10 a 100 volti, anche se questa cifra deve essere finalizzata dai politici.

 Un portavoce della Commissione europea dice che un umano esaminerà le potenziali corrispondenze e deciderà se qualcuna di esse è corretta, prima che venga intrapresa qualsiasi ulteriore azione.

"In un numero significativo di casi, un'immagine facciale di un sospetto è disponibile", ha detto il ministro degli interni francese nei documenti. Ha affermato di aver risolto casi di furto con scasso e abusi sessuali su minori utilizzando il suo sistema di riconoscimento facciale.

I documenti di Prüm II, datati dall'aprile 2021, quando i piani sono stati discussi per la prima volta, mostrano l'enorme numero di foto di volti che i paesi detengono. L'Ungheria ha 30 milioni di foto, l'Italia 17 milioni, la Francia 6 milioni e la Germania 5,5 milioni, mostrano i documenti. Queste immagini possono includere sospetti, persone condannate per crimini, richiedenti asilo e "corpi morti non identificati", e provengono da più fonti in ogni paese.

Jakubowska dice che mentre le critiche ai sistemi di riconoscimento facciale si sono concentrate soprattutto sui sistemi in tempo reale, quelli che identificano le persone in un secondo momento sono ancora problematici.

"Quando si applica il riconoscimento facciale a filmati o immagini retrospettivamente, a volte i danni possono essere ancora maggiori, a causa della capacità di guardare indietro, diciamo, una protesta di tre anni fa, o di vedere chi ho incontrato cinque anni fa, perché ora sono un avversario politico", dice.

"Solo le immagini facciali di sospetti o criminali condannati possono essere scambiate", dice il portavoce della Commissione europea, citando una guida su come funzionerà il sistema. "Non ci sarà alcun abbinamento di immagini facciali con la popolazione generale".

Le immagini dei volti delle persone non dovrebbero essere combinate in un gigantesco database centrale, dice la proposta ufficiale, ma le forze di polizia saranno collegate insieme attraverso un "router centrale".

Questo router non memorizzerà alcun dato, dice il portavoce della Commissione europea, aggiungendo che "agirà solo come un mediatore di messaggi" tra le nazioni.

Questo approccio decentralizzato rende Prüm II più semplice: La polizia che vuole confrontare le impronte digitali con il sistema attuale deve connettersi ad altre forze di polizia individualmente.

Con la nuova infrastruttura, i paesi hanno solo bisogno di una connessione al router centrale e sarà più facile "aggiungere ulteriori categorie di dati al sistema", dicono i documenti ottenuti da EDRi.

 

Il supervisore europeo per la protezione dei dati (GEPD), che supervisiona il modo in cui gli organismi dell'UE utilizzano i dati ai sensi del GDPR, ha criticato la prevista espansione di Prüm, che potrebbe richiedere diversi anni.

 "La ricerca automatizzata di immagini facciali non è limitata solo ai crimini gravi, ma potrebbe essere effettuata per la prevenzione, il rilevamento e l'indagine di qualsiasi reato, anche piccolo", ha detto Wojciech Wiewiórowski, il GEPD, all'inizio di marzo.

 Wiewiórowski ha detto che più salvaguardie dovrebbero essere scritte nelle proposte per assicurarsi che i diritti alla privacy delle persone siano protetti. Il portavoce della Commissione europea dice che l'organismo ha preso "buona nota" del parere del GEPD e i pensieri saranno presi in considerazione quando il Parlamento europeo e il Consiglio discuteranno la legislazione.

Durante lo sviluppo dei piani, la Slovenia è stato uno dei paesi chiave che ha spinto per l'espansione, compresa la richiesta di includere i dati della patente di guida delle persone.

Domen Savič, l'amministratore delegato del gruppo sloveno per i diritti digitali Državljan D, dice che ci sono preoccupazioni significative circa le differenze tra i database della polizia e chi è incluso.

 "Non ho sentito abbastanza per essere convinto che tutti questi dati raccolti dalle singole forze di polizia siano disinfettati allo stesso modo", dice Savič.

I database della polizia sono spesso mal messi insieme. Nel luglio 2021, la polizia dei Paesi Bassi ha cancellato 218.000 foto che ha erroneamente incluso nel suo database di riconoscimento facciale.

Nel Regno Unito, più di mille giovani neri sono stati rimossi da un "database delle bande" nel febbraio 2021. "Si potrebbero avere database che hanno sfondi completamente diversi in termini di come questi dati sono stati raccolti, dove sono stati reperiti, come sono stati scambiati, e chi ha approvato cosa", dice Savič. La Slovenia ha già affrontato problemi simili. "E questo potrebbe portare a un'identificazione errata".

Uno dei maggiori problemi per Jakubowska è come Prüm II potrebbe normalizzare l'uso del riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia in tutta Europa.

"Quello che ci preoccupa veramente è quanto questa proposta Prüm II potrebbe incentivare la creazione di database di immagini facciali e l'applicazione di algoritmi a questi database per eseguire il riconoscimento facciale", dice.

 L'UE pagherà il costo di connessione delle banche dati a Prüm II, dice la proposta, e questo include il costo della creazione di nuove banche dati nazionali di immagini facciali. Sessant'anni dopo essere stato inventato, il riconoscimento facciale è ancora agli inizi.

(wired.co.uk/).

 

 

 

 

 

Covid-19: la Grande Risistemazione

 – rivisitata.

Byebyeunclesam.wordpress.com- Peter Koening (Global Research)- (17 ottobre 2020)- ci dice :

Minacce spaventose, ricompense per l’ubbidienza…

E’ adesso il momento di resistere.

 

Covid-19: la Grande Risistemazione è il titolo del libro di Klaus Schwab, Presidente Esecutivo del WEF (World Economic Forum = Forum Economico Mondiale), e di Thierry Malleret che ricopre la carica di Direttore Senior del Network sul Rischio Globale presso lo stesso Forum Economico Mondiale.

(La presente analisi è basata sulla recensione del libro scritta da Steven Guinness, del 4 settembre 2020.)

Questa importante recensione a cura di Steven Guinness (Regno Unito) rivela lo stesso vecchio linguaggio di “interdipendenza”, collaborazione e cooperazione che si era sentito da parte della Commissione Trilaterale nel 1973.

Allora come ora l’obiettivo è lo “Sviluppo Sostenibile, ovvero la Tecnocrazia”, e il risultato sarà la più grande predazione di risorse nella storia del mondo”. (Commento a cura dell’editore di Technocracy News).

Il libro presenta uno scenario “bastone e carota”; uno per le spaventose minacce e l’altra riguardante le ricompense per l’ubbidienza.

Schwab e Malleret offrono “The Brave New World” [Il Mondo Nuovo descritto da Aldous Huxley nell’omonimo romanzo – n.d.c.] come il “Nuovo Paradiso” dopo la Grande Risistemazione.

I Poteri Forti che stanno dietro alla Grande Risistemazione , abilmente lavorano con due invisibili armi che sono:

1) un virus probabilmente artificiale, ora chiamato Covid-19 che nessuno vede ma che la propaganda unificata ci fa credere sia spaventoso e mortale – la paura è l’arma associata, e

2) il 5G (e successivamente il 6G, già in preparazione ), un forte campo magnetico mai sperimentato prima, di cui non si è parlato, non nel libro del Forum Economico Mondiale, non nei media ufficiali, ma che sta per essere lanciato in tutto il mondo, coprendo ogni centimetro quadrato della superficie terrestre, irradiato da centinaia di migliaia di satelliti a bassa quota.

Quest’arma elettro-magnetica che probabilmente infliggerà danni a lungo termine, includendo possibilmente danni mortali, è stata studiata da centinaia di scienziati il cui lavoro non è stato mai ufficialmente pubblicato ma resta nascosto. Noi, il Popolo, siamo tenuti all’oscuro.( Vi è  un video di otto minuti sul 5G come arma).

Il libro Covid-19: la Grande Risistemazione è pieno di previsioni di cose che accadranno e che potrebbero accadere, come “il mondo non sarà mai più lo stesso” e “siamo solo all’inizio della Risistemazione, il peggio deve ancora avvenire” – ovvero la “Grande Trasformazione” come il “Fondo Monetario Internazionale” chiama ciò che sta per avvenire.

Gli autori stanno diffondendo paura fra gli scettici del Nuovo Ordine Mondiale.

Se tu dici a qualcuno che il mondo non sarà più lo stesso, che il modo di vivere le nostre vite non sarà più lo stesso – l’intenzione dietro un’informazione del genere non è in primo luogo quella di “predire il futuro” ma è quella di infondere paura.

La gente spaventata è vulnerabile. La paura toglie energia dai nostri corpi e dalle nostre menti, abbassa la capacità del nostro sistema immunitario e aumenta le probabilità che ci ammaliamo sia fisicamente per qualsiasi malattia, non solo per il Covid, ma anche mentalmente.

Schwab e Malleret non dicono solo che un sacco di cose cambieranno per sempre, ma dicono anche che “il peggio della pandemia deve ancora arrivare”. Caspita! Spaventoso!

In effetti, abbiamo a malapena visto la punta dell’iceberg.

Essi ammettono, quasi con una certa soddisfazione, che a quanto pare milioni di posti di lavoro andranno persi e continueranno a essere fatti a pezzi a velocità mozzafiato, e che milioni di piccole e medie aziende spariranno per sempre, che soltanto pochi sopravviveranno, vale a dire i conglomerati globali – l’ammissione di “Schwab e Malleret” del disastro in svolgimento su di noi è come mettere la ciliegina sulla torta della paura.

Il lettore comincerà a pensare, “cosa accadrà a me, alla mia famiglia, ai miei affari o al mio lavoro, ai miei figli, alla loro istruzione – ci sarà un’interminabile fila di “cosa accadrà”, che porta a disperazione, angoscia e ansie – tutti i tipi di patologie. Patologia genera patologia. Poco ma sicuro.

Più energia viene aspirata via dai nostri corpi e dalle nostre menti, più la credulità viene instillata nei nostri cervelli – tu hai bisogno di appartenenza, non vuoi essere abbandonato come tutti quegli uomini e donne che hanno perso i loro lavori, i loro mezzi di sostentamento – che si ammaleranno di solitudine nell’isolamento per la limitazione dei contatti sociali – che potrebbero ammalarsi di Covid se non indossano una mascherina.

 Tu vuoi indossare la mascherina.

 La campagna di paura dei media ti ha spaventato. E quando indossi la mascherina, ti senti anche a proprio agio. Non importa che sia a favore o contro la tua salute, vuoi sembrare uguale – come tutti quelli che indossano la mascherina.

 Indossare una mascherina è come un rituale che alla fine ti permette di far parte della messinscena. Perché, hai visto come quelli che non indossano la mascherina sono guardati e derisi, come se fossero lebbrosi o criminali?

Tu vuoi aderire alle regole – ma in silenzio e con speranza innata cerchi di scoprire un futuro incerto – una speranza di un mondo migliore, di un ritorno alla normalità come la conosci. Là, all’orizzonte c’è ancora un barlume di speranza come il tramonto che sta per svanire. E tu vuoi correre verso quell’orizzonte che si sta allontanando sempre di più da te – come gli orizzonti sono noti fare.

Essere segregati e separati dai credenti del Covid è il bastone per i non ubbidienti.

Ora viene la carota. Se ti comporti bene e ubbidisci alle regole, sarai idoneo per un vaccino – uno dei circa 20 o 30 (forse di più) attualmente in fase di sviluppo da una miriade di differenti laboratori e da diversi Paesi. Sono i Russi, gli Americani, i Cinesi, i Cubani, i Francesi, gli Africani – è impossibile tenerne traccia, figurarsi fidarsene.

Alcuni dei vaccini sono congegnati per modificare geneticamente il tuo DNA per sempre – che significa che se il vaccino lascia un danno duraturo, il danno sarà davvero duraturo, non può mai essere curato.

 Potrebbe anche essere trasmesso come un genoma modificato ai tuoi figli e alle generazioni seguenti. Ma a te non importa. Tu vuoi tirarti fuori da questa oppressione, da questa tirannia sanitaria. Dirai: Per Favore-Per Favore, fatemi il vaccino!

E allora ti dicono, una volta che sei stato vaccinato, che c’è una possibilità che qualcosa di ciò a cui eri abituato potrebbe tornare a un “normale” livello – che significa che alcune cose diventeranno di nuovo “normali”.

Ma in linea di massima, gli autori del Forum Economico Mondiale, i servi dei padroni dell’universo, ti dicono anche che è meglio per te abituarsi alla “nuova normalità”.

Non ti dicono mai in realtà cosa esattamente la nuova normalità implicherà.

Ma ti dicono cosa non va dell’attuale ordine mondiale che consiste in un insieme di Stati nazionali sovrani e ti dicono a cosa il Nuovo Ordine Mondiale – tutto sotto un Unico Governo – si dedicherebbe.

 Ma non ti dicono come e da chi – e quale nuovo ruolo ci sarà per “Noi, il Popolo”, per quelli che sopravviveranno al cataclisma incombente. Potrebbe essere vicino alla schiavitù.

Ma non è mai troppo tardi.

Noi abbiamo il potere della volontà e della solidarietà, se lo ricostruiamo, per fermare questo cataclisma sul nascere. È Ora il Momento di Resistere. Possiamo ricostruire l’economia devastata e i nostri mezzi di sostentamento come un progetto per l’umanità, secondo i nostri bisogni collettivi, con il principio del non fare danni alla nostra generosa e bella Madre Terra.

Non dobbiamo seguire i dettami della Grande Risistemazione, non essere tentati dalla carota di un nuovo paradiso ma dobbiamo resistere, e prendere nelle nostre mani e nelle nostre menti le redini della ricostruzione – perseguendo l’interesse comune dell’umanità.

Ecco cosa c’è di sbagliato, persino agli occhi di Schwab e Malleret.

C’è una povertà diffusa e in costante crescita; disuguaglianza sfrenata; razzismo; ingiustizia – divisone Nord-Sud – e infine, una popolazione mondiale che sta crescendo troppo velocemente e che è già troppo grande. Naturalmente c’è di più, molte più cose sbagliate nella nostra civiltà.

I due autori evitano di menzionare che l’avidità, le guerre e i conflitti seminati artificialmente – di natura biologica come pure per mezzo di armi e bombe – l’illimitato sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, l’aver rubato le risorse pubbliche per privatizzarle, l’enorme ingiustizia della neo-colonizzazione del Sud del mondo – sono guidati dalla molto oscura e profonda élite diabolica che vuole che noi seguiamo e diventiamo succubi della nuova Grande Risistemazione.

Il libro Covid-19: la Grande Risistemazione non menziona che c’è abbastanza cibo da alimentare l’attuale e futura popolazione mondiale. Già parecchi anni fa, la FAO – l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite – ha detto che c’è abbastanza cibo per alimentare almeno 12 miliardi di persone con le attuali tecnologie.

Ovviamente il cibo non è distribuito in modo appropriato, è tenuto sotto controllo per specularci e realizzare aumenti di prezzo – privando i Paesi poveri della loro giusta parte per sfamare le proprie popolazioni.

Centinaia di migliaia di persone stanno patendo la fame e stanno morendo a causa della speculazione sulle coltivazioni alimentari – e ciò avviene in bella vista degli speculatori, di borse ben consolidate, di borse merci agricole, come la Borsa Mercantile di Chicago (fondata nel 1898). Ci sono dozzine di tali borse merci a carattere speculativo in giro per il Nord del mondo.

Le affermazioni della FAO che c’è abbastanza cibo per l’attuale e futura popolazione mondiale, non tengono nemmeno conto dell’enorme potenziale di tecnologia e del miglioramento a livello di efficienza agricola riguardanti la produzione di alimenti sani. Oggi la produzione di cibo in Russia è quasi interamente bio – gli OMG sono vietati a livello costituzionale – e il cibo è abbondante. La Russia è diventata il più grande esportatore mondiale di grano – grano biologico.

Data la distruzione ambientale da parte dell’avidità neoliberale tesa alla costante ricerca del profitto, l’eterno feticcio di sempre più consumi e crescita, una Grande Risistemazione, ovvero una Grande Trasformazione (definizione del Fondo Monetario Internazionale), potrebbe in effetti essere giustificata, ma non nei termini globalisti imposti dal Forum Economico Mondiale e dal FMI, dalle stesse forze alla base della distruzione; non secondo i termini delle imprese finanziarie che operano a livello globale, del complesso militare mondiale o della Silicon Valley, cioè l’Intelligenza Artificiale basata sul 5G (e presto sul 6G), o più in generale l’Internet delle Cose.

Una risistemazione deve essere a favore della gente, dove soltanto “Noi il Popolo” dettiamo le regole, e stabiliamo i termini della risistemazione.

Una risistemazione che non lascia indietro nessuno e che non mira a eliminare le popolazioni “superflue” – cosicché i ricchi e i potenti possano vivere più a lungo con le rimanenti risorse del Pianeta Terra. Perché ciò è realmente la loro intenzione – l’obiettivo dell’élite globalista.

I loro potenti strumenti sono la guerra biologica, nemici invisibili, come i virus, ad esempio il coronavirus – e i vaccini contro gli stessi virus che impongono innanzitutto su scala mondiale.

Ingegnoso: per prima cosa attacchi e uccidi, poi offri la salvezza ai sopravvissuti – e contestualmente li ammazzi, con gli stessi strumenti della salvezza. E’ come giocare su più tavoli, e lungo il percorso, dividi e conquisti.

Dividere i credenti nella pandemia dai non credenti.

Dividere fra coloro che indossano la mascherina e coloro che protestano contro la mascherina, dividere fra quelli che credono che il “distanziamento sociale” è la risposta e coloro che sanno che il distanziamento sociale accelera la malattia e la strada verso la morte.

Creano un ambiente di animosità e un ambiente conflittuale fra coloro che erano amici.

I due cervelli della Grande Risistemazione, Klaus Schwab e Thierry Malleret, non toccano questo delicato argomento nel loro libro. Invece parlano delle opportunità e dei rischi. Affermano che questa pandemia da Covid-19 – chiamiamola Plandemia, poiché chiaramente è stata pianificata – offre una rara opportunità di fare per bene la Grande Risistemazione. La chiamano “Finestra di Opportunità”.

Parlano dell’Era post pandemica – come la panacea del futuro per l’umanità, perché se afferriamo questa “unica finestra di opportunità” per far cooperare e collaborare i Paesi fra di loro verso uno Stato globale, verso una più grande interdipendenza, saremo capaci di superare tutte le malattie, la povertà, la disuguaglianza e l’ingiustizia.

Ma gli autori non sono all’altezza di spiegare come.

Non parlano della perdita della sovranità nazionale – della perdita della sovranità culturale che si ha abbracciando come modello ideale un mondo globalizzato governato a livello globale – abbandonando lo Stato Nazione, e invece sottoponendosi a un Unico Potere Mondiale.

Non è tutto. La panacea del futuro sarà coronata dalla perla della Quarta Rivoluzione Industriale – l’Intelligenza Artificiale.

Sarà resa possibile dal campo elettromagnetico basato sul 5G, consentendo l’Internet delle Cose. Schwab e Malleret non diranno che, attenzione, esiste una opposizione. L’esistenza del 5G e il suo ulteriore sviluppo sono necessari per la sorveglianza e il controllo dell’umanità, per mezzo della digitalizzazione di ogni cosa, incluso il denaro e l’identità umana.

Sarà così semplice, niente più denaro contante, solo elettronico, denaro digitale – ciò va oltre al controllo del proprietario e del vero percettore del denaro, può essere reso accessibile da parte del Governo Mondiale e trattenuto o usato per fare pressioni ai cittadini che si comportano male per farli ubbidire alle norme imposte dall’alto.

Se non ti comporti secondo le loro norme, niente denaro per comprarti da mangiare, per una casa dove abitare e per le cure sanitarie, ti lasciamo a patire la fame. Niente più viaggi. Niente più frequentazione di eventi pubblici. Sarai messo gradualmente in isolamento. La requisizione globale tirannica e dittatoriale per mezzo del controllo digitale di ogni cosa è l’essenza della Quarta Era dell’Industrializzazione – molto pubblicizzata dalla Grande Risistemazione del Forum Economico Mondiale. (Non per nulla Klaus Schwab è il nuovo Hitler ! Nrd.).

Le misure di isolamento e di blocco adottate a livello globale – tutti i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite contemporaneamente (che coincidenza!) – hanno già devastato e continueranno a farlo per anni a venire, la nostra economia, i posti di lavoro, le aziende, i mezzi di sostentamento, la società, le coesioni sociali – ogni cosa – ciò che chiamavamo “normale” se n’è andato, andato per sempre.

Questo è ciò che Schwab e Malleret ripetono di continuo. Poiché stanno diffondendo paura, ci stanno dicendo che è meglio che ci adattiamo alla nuova normalità.

 Guardare indietro alle rovine causate dall’inizio della distruttiva Grande Risistemazione non è una cosa buona. Non c’è speranza, ci dicono. Invece, ci dicono di avere fiducia nel futuro, la nuova Grande Risistemazione. Sorgerà dalle ceneri del passato e darà all’umanità – a quelli che sopravviveranno – una migliore vita a lungo temine su un pianeta meno gravato. Così è, secondo la narrazione (del nuovo  Hitler! )del Forum Economico Mondiale.

I due “uomini saggi” in modo spietato martellano in ogni occasione a portata di mano: “Mai più il mondo può ritornare alla normalità”.

Pretendono di farci credere che il Covid-19 ci ha dato questa unica opportunità di iniziare da capo, con una Grande Risistemazione.

Si sta distorcendo la verità, perché la realtà è esattamente il contrario – loro – l’élite diabolica, l’oscuro Stato Profondo – hanno creato il Covid-19 per bloccarci, vedasi le misure restrittive di isolamento, distanziamento sociale, le quarantene, in modo tale che loro indisturbati possano distruggere le conquiste sociali dell’umanità in bella vista con il pretesto di proteggerci dall’invisibile virus del Covid. In realtà, si preparano per la Grande Risistemazione Globale.

Comunque, c’è un rischio reale che gli autori riconoscono, cioè che un forte sentimento nazionalistico potrebbe avere una certa perseveranza. Lo chiamano “una sensazione infranta della normalità”.

Pensieri nazionalistici potrebbero far rivolgere le fazioni del mondo “verso l’interno”, secondo modalità più patriottiche. Loro, i “nazionalisti”, cercheranno la divisione o l’abolizione di questo nuovo governo globale.

Gli autori del Forum Economico Mondiale ritengono questa tendenza nazionalistica – non la chiamano mai conservazione o ritorno alla sovranità – come pericolosa.

Predicono che sfocerà in continui conflitti e rivoluzioni. Ribellioni piuttosto che la costruzione in direzione del Bene Comune Globale. Ma Noi il Popolo ne sappiamo di più. Possiamo resistere.

Schwab e Malleret non possono evitare di menzionare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che sono il pretesto come pure la spina dorsale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – che non può essere conseguita senza una Grande Risistemazione a livello globale, perché richiede la collaborazione e la cooperazione fra le nazioni che hanno la stessa visione: un Unico Ordine Mondiale globalizzato.

L’Agenda 2030 è intimamente legata all’Agenda 21, la Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo, adottata da più di 178 governi alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e Sviluppo che si era tenuta in Brasile a Rio de Janeiro in data 14 giugno 1992.

L’agenda del Riscaldamento Globale- Cambiamento Climatico Globale deriva da quell’evento.

Questo è il trucco: le Nazioni, per lo più Paesi in via di sviluppo, che sottoscrivono di perseguire il conseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, perfette espressioni di umana giustizia, otterranno soldi, aiuti, prestiti e sovvenzioni dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e da altre simili istituzioni che operano a livello globale, per lavorare in direzione del conseguimento di questi obiettivi. Ma sotto la condizione che essi seguano e si sottopongano alla Grande Risistemazione.

Ciò nonostante, sappiamo che questi diciassette nobili obiettivi di uguaglianza, di giustizia e di un mondo equilibrato sono una fantasia, la stessa cosa furono gli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio (da notare l’ottavo Obiettivo: “Mettere a punto un partenariato globale per lo sviluppo”) che finì nel 2015.

Quasi nessuno degli otto obiettivi (e in più i 21 traguardi e i 60 indicatori per misurare i progressi fra il 1990 e il 2015) sono stati soddisfatti da un solo Paese. Sono stati ora sostituiti dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Agenda 2030 delle Nazioni Unite – che non saranno neppure soddisfatti. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono uno strumento per un ulteriore asservimento del Sud del mondo da parte del Nord globalizzato.

La grazia salvifica è che il mondo non è un luogo uniforme con una popolazione omogenea. Ecco dove Schwab e Malleret hanno inconsapevolmente ragione prevedendo delle resistenze. Madre Terra è variegata, colorata e le sue popolazioni entrano in gioco in tutte le forme, lingue e culture. Il mondo consiste di un’ampia umanità eterogenea a livello universale che per sua natura non si sottometterà ai dettami di qualcuno. Impossibile.

Innegabilmente, questo stato di cose potrebbe condurre a una divisione in direzione di due o più sistemi di potere – i globalisti e i nazionalisti o i patrioti, come vengono chiamati in modo degradante dai globalisti coloro che vogliono preservare la loro identità nazionale, la loro sovranità nazionale – una sovranità che non si ferma a livello politico ma che comprende la sovranità monetaria e la sovranità collettiva e individuale della gente.

Per i “nazionalisti” e i “patrioti”, la tendenza nazionalistica potrebbe condurre a una reale democrazia – può darsi che una democrazia, di cui non abbiamo mai avuto conoscenza, possa emergere da un azzeramento sovrano ed autonomo fatto dalla gente; un’opzione di gran lunga più attraente rispetto alla Grande Risistemazione imposta all’umanità da una piccola élite globalista(sostanzialmente “nazista”.Ndr)

La divisione in due (o più) campi può condurre a conflitti e guerre, a spargimenti di sangue. Così è, secondo gli avvertimenti di Schwab e Malleret. Ma un gruppo di nazioni sovrane con alleanze fra di loro non deve finire in conflitti e guerre. Al contrario. Esse saranno fiorenti e prospere – un’interminabile creazione e sviluppo con rispetto reciproco.

In effetti, non è da escludere che le modalità con le quali i Popoli possono ricomporre il mondo, creino alleanze inaudite ed incredibili. Così come gli amici sono stati divisi dalla spinta del Covid per la Grande Risistemazione, così potrebbe succedere che i nemici diventino amici e alleati nel futuro – con l’obiettivo di rimanere, nazioni e popoli, indipendenti, autonomi e sovrani.

Questo tipo di unità fu al cuore della creazione della “Confoederatio Helvetica”, quella che è la Svizzera oggi. Siamo uniti nella difesa e nel rispetto reciproco, ma preserviamo la nostra sovranità nella vita quotidiana. Così parlavano nel 1291 i tre rappresentanti delle tre province sotto la tirannia degli Asburgo, e la Confederazione svizzera nacque 729 anni fa.

Speranza e luce prevarranno. Noi, il Popolo, abbiamo il Potere.

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