LO SCANDALO E LA TRUFFA

 LO SCANDALO E LA TRUFFA.

 

(Ndr. La situazione politica, economica , sociale italiana è la seguente :Il nuovo Hitler ,Klaus Schwab ,nuovo GURU dei potenti straricchi occidentali globalisti annuncia trionfalmente   che “ con la giusta narrazione useremo la guerra per farvi diventare …verdi “.

Ha scritto vari libri per tutti i componenti dei governi globalisti occidentali, nella sua ultima buona novella “ La grande narrazione “ -scritta assieme a Thierry Malleret - specifica meglio le sue tesi sostenute nei poderosi “IL Grande Reset, La Quarta Rivoluzione  Industriale , ecc.  “.

Ciò che meraviglia è che il “burattinaio “ dei ricchi  e straricchi del Grande Reset (gli uomini di Davos) vuole continuare a ingannare l’umanità con le sue speculazioni da intellettuale di basso rango  degne solo di un “becero infame  omosessuale “ quale è Lui nella realtà.

Schwab non fa mistero di nulla e vuole ingannare -da perfetto delinquente - l’umanità  più povera ed innocente  tramite l’opera di alcuni suoi scagnozzi  che per l’Italia sono : Draghi, Daniele Franco, Enrico Giovannini, Roberto Cingolani e Vittorio Colao .

In Europa svetta  su tutti l’intellettuale poliedrica e cinica Ursula von der Line. Per  Schwab occorre creare l’ “ambientalismo verde “ ,come da Lui specificato nella sua “quarta rivoluzione industriale”. Seguire gli insegnamenti di un tossico psichiatrico  significa -così -che “sarete tutti più poveri ma vivrete felici .

Solo un possessore di un cervello malato come quello di Schwab può pretendere che tutta l’umanità soggetta ai globalisti occidentali ubbidisca agli ordini dissennati da lui impartiti “erga omnes”. Il Nuovo Mondo agli ordini di Klaus Schwab sarà posto al corrente che solo a Lui è dato disporre di migliaia di bombe atomiche fabbricate e nascoste in Sud Africa con il  solo fine di predisporre un piano generale di distruzione dell’umanità.

Nel nuovo ordine mondiale- sotto il controllo del governo unico dittatoriale diretto da Klaus Schwab-  dovrà essere previsto che il 90 % dell’umanità più povera dovrà sparire. Ovviamente la strage sarà dovuta all’esplosione delle  bombe atomiche costruite all’uopo dallo stesso Klaus Schwab in Sud Africa e provenienti dalla sua fabbrica.

 

Ma è mai possibile che nel 2022 un governo globalista occidentale italiano si faccia servitore e schiavo di teorie politiche, economiche e sociali  escogitate da un pazzo furioso super ricco (l’uomo di Davos-il nuovo Hitler!) che ha escogitato per il prossimo futuro un mezzo molto rapido per  eliminare la parte “inutile “ della società umana! Ndr.).

 

 

Per il burattinaio del “grande  reset” la guerra ci farà  diventare più verdi.

Laverita.info- Francesco Borgonovo-(24-5-2022)- ci dice :

 

Il patron  del  World Economic Forum sforna un altro libro , un ricettario di banalità con un’unica “narrazione “ : le crisi  vanno colte e questa sarà il volano della svolta green. Intanto Zelensky in t-shirt arringa i ricconi  in video .

 

I complotti ,tra i tanti lati negativi , ne hanno almeno uno positivo : sono interessanti,  talvolta perfino divertenti. Piani per la conquista del mondo stilati dalle società segrete nel corso della Storia -per quanto malvagi- risultano comunque affascinanti , ricco materiale per documentari e libri inchiesta . Ebbene , le idee di Klaus Schwab ,fondatore del World economic  forum  e teorizzatore  del Grande Reset , non hanno nemmeno questo pregio. Anzi sono di una banalità  sconcertante. A ben vedere non si tratta nemmeno di complotti , perché Schwab non fa mistero di nulla, mette tutto nero su bianco in pagina ,espone la sua visione del mondo   e i suoi progetti di cambiamento epocale in libri che hanno larghissima diffusione .E’ come se l’uomo nascondesse le sue trame in piena luce: i suoi tomi sono talmente noiosi  che viene da abbandonare la lettura dopo un paio di pagine , dunque comprendere che cosa egli abbia  in mente è veramente un’impresa. Pagina dopo pagina bisogna farsi forza , impedire agli occhi di chiudersi e cercare di farsi largo  tra le montagne di fuffa che Schwab accumula senza rimorsi.

Ciò è particolarmente valido per l’ultimo volume  firmato assieme al ricercatore  Thierry Malleret, appena arrivato nelle librerie italiane e intitolato” La Grande Narrazione “(Franco Angeli).E’ il seguito del “Grande Reset” , e se possibile è ancora più terrificante .Secondo gli autori si tratta di “una chiamata alle armi collettiva e individuale”. La tesi centrale è velocemente esposta nella prima pagina ,e le quasi 200 restanti sono del tutto inutili. Schwab spiega che “ se vogliamo  assicurare un futuro migliore all’umanità , il mondo deve essere più resiliente , più Equo  e più sostenibile “.Come vedete ,nulla  di diverso rispetto a ciò che si può leggere  quotidianamente  nei media cosiddetti mainstream. E in effetti il tomo è una specie di condensato delle amenità prevalenti , in qualche modo l’autore cerca di tracciare i confini del “pensiero unico “, fornendo  una leggerissima impalcatura ideologica   ai vari predicatori politicamente corretti.

L’intero saggio è pervaso da una stomachevole esibizione di buoni sentimenti. Schwab disegna i contorni   di una umanità che vive in pace, rispetta l’ambiente ,rimette in equilibrio la bilancia della giustizia sociale ,risponde compatta alle varie crisi che si manifestano . E’ il proverbiale “paradiso in Terra” che tutti i progressisti e gli gnostici  rivoluzionari  propongono dall’inizio dei tempi. A tratti la variazione sul tema  fornita da Schwab è grottesca, ad esempio quando suggerisce di tenere corsi di “empatia “ per stimolare  l’umana solidarietà.

Sotto  questa patina appiccicosa, tuttavia , emergono  gli aspetti inquietanti .Il primo è il principio cardine del Grande Reset  : “il cambiamento è sempre doloroso ,quindi dovremmo approfittare del fatto che siamo in una congiuntura critica per attuare le misure necessarie che possono correggere la maggior parte delle cose che sono andate male  per tanti anni in passato “. Insomma , si tratta di sfruttare le crisi ,se non di provocarle allo scopo di imprimere svolte fondamentali all’umanità.

Le catastrofi possono agevolare la realizzazione  della Quarta rivoluzione industriale (quella tecnologica e digitale)  , poiché “più grande è il problema e più grave è la minaccia , maggiore è la spinta a cooperare per trovare una soluzione”.

Piccolo inconveniente : Schwab parla spesso di cooperazione , ma il fine di tale cooperazione lo ha già deciso lui(o chi per lui),e non c’è possibilità  di discussione.

Bisogna ,senza se e senza ma ,compiere la svolta green ,rendere l’intero sistema sostenibile : “ i cambiamenti “ verdi “ necessari in tutto il  sistema economico (…) costituiscono , di fatto , l’unica storia di crescita possibile  , perché una storia di crescita a lungo termine a elevate emissioni di    carbonio non è più attuabile.”

Sostenibilità ,dunque. Il concetto è di travolgente brutalità : “ La sostenibilità è normalmente  definita come la capacità di soddisfare i nostri bisogni senza compromettere la capacità delle generazioni  future di soddisfare i loro”.

Cristallino : il sistema basato sul desiderio e il soddisfacimento di bisogni per lo più indotti deve restare in piedi, semplicemente bisogna ricalibrare gli esseri umani in modo che il banchetto duri più a lungo , e anche le generazioni future abbiano il loro posto a tavola. Tocca adattarsi, insomma, rinunciare a qualcosa e abituarsi agli choc  .

Bisogna essere resilienti , perché “la pandemia ha amplificato l’importanza  della resilienza : la capacità di prosperare anche in periodo di avversità  e di riprendersi da circostanze difficili “. Tradotto , resilienza è la capacità di subire in silenzio , senza lamentarsi.

Tra i principali nemici che il simpatico Klaus cita nel libro ci sono ,non a caso ,populisti  e no vax.

“Il populismo tende ad essere negativo per la sostenibilità : esiste una forte correlazione tra populismo e scetticismo climatico ; l populismo pota al potere i demagoghi ,che poi offrono soluzioni troppo semplificate a problemi complessi”.

Quanto ai critici del regime sanitario  “i potenti movimento anti scienza prolungano la fase di lento declino della pandemia da Covid ostacolando sia la salute pubblica sia, i modo più sostanziale ,la nostra capacità di andare avanti all’unisono.

In che cosa consiste  ,alla fine dei conti , la proposta di Schwab ?In un generico progressismo  ammantato di nobili istanze sul benessere collettivo e individuale ,che nella realtà divine una spinta incontrastabile a tagliare le emissioni e a realizzare la svolta verde e ad aumentare la presenza della tecnologia nelle nostre vite.

Per illustrare questo vasto programma (già in  corso di applicazione) ,Schwab interroga decine di esperti  in tutto il mondo  , molti dei quali appartenenti all’universo” liberal Dem Usa” .Costoro sono utili  a costruire la “grande narrazione “che sta al centro della nuova opera del capo del Wef.

Seguendo la lezione dei filosofi del linguaggio che pensano di ridisegnare la realtà cambiando le parole ,Schwab spiega che “sta emergendo un nuovo mondo (non una “nuova normalità”)i cui contorni saranno in gran parte definiti  dai discorsi che si svilupperanno per tracciare la strada da seguire.

Come incantesimi , le narrazioni permettono di conquistare le menti, di orientare l’opinione pubblica ,e di mettere in pratica il cambiamento senza usare il pugno di ferro .

Del funzionamento di questo metodo abbiamo avuto numerose prove durante la pandemia : si costruisce un discorso prevalente e lo si impone alla popolazione. Chi lo contrasta  (i già citati populisti e non vax)va demonizzato e marginalizzato.

Sta funzionando così anche con la guerra in Ucraina, e d è  interessante che Schwab proprio  ieri abbia ospitato a casa sua, a Davos, Volodymyr Zelensky.

Il presidente ucraino ,in effetti ,ha dimostrato di maneggiare con destrezza il potere della narrazione .Per l’occasione ,Zelensky ha chiesto di aumentare le sanzioni alla Russia  e di bloccare l’acquisto di petrolio. Soprattutto  ha invitato i ricchi presenti a Davos  a “prendere parte alla ricostruzione “  del suo paese. E ha concluso con una frase ad effetto  : “Spero che ognuno di voi potrà svegliarsi al mattino chiedendosi : cosa sposso fare per l’Ucraina Oggi?”.

Domanda interessante, a cui si può anche cambiare verso  , formulandola dal punto di vista  di Schwab.

Dato che le crisi servono a velocizzare il cambiamento  ,forse occorre chiedersi :

“Che cosa può fare l’Ucraina per la Quarta Rivoluzione Industriale   e la svolta green”.

 

 

 

 

Il Forum di Davos conta sempre meno:

in passato era un'esibizione per miliardari

inconcludenti; ora rispecchia le fratture geopolitiche.

Italiaoggi.it- Tino Oldani- (24-5-2022)- ci dice :

Il numero degli invitati al Forum di Davos in Svizzera è sempre elevato: 2.500 da tutto il mondo, tranne che dalla Russia di Vladimir Putin, esclusa per punizione. Di questi invitati, 50 sono capi di Stato e di governo, altri 250 sono ministri. Gli altri sono manager a capo di grandi banche e di multinazionali che operano in settori strategici, più decine di miliardari che non disdegnano le luci della ribalta, tutti scelti con cura da Klaus Schwab, 84 anni, fondatore e organizzatore del Forum.

Nei suoi desideri, il Forum vorrebbe essere una sorta di Onu del mondo degli affari, che ogni anno dà la linea all'economia internazionale in base a due principi: globalizzazione e libertà dei commerci.

Principi che, all'inizio della pandemia, lo stesso Schwab pose alla base di un cambiamento epocale, da lui battezzato Grand Reset: una quarta rivoluzione industriale basata su intelligenza artificiale, energie green, telelavoro e telemedicina, e destinata a consegnare ai capi della finanza mondiale e alle multinazionali over the top il vero governo del mondo, con un controllo totale su consumi, produzioni e benessere, in sostanza sul tenore di vita, la privacy e la libertà di miliardi di persone.

Quel sogno orwelliano, pensato da Schwab come un modello per l'Occidente, ma criticato da più parti per l'arroganza anti-democratica e anti-sociale, è stato rallentato nel suo divenire prima dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina, ma non bloccato del tutto.

 Tanto è vero che il Forum torna a riunirsi nel tentativo di ridisegnare la linea da dettare al mondo, anche se con molta baldanza in meno rispetto al passato.

 Da tempo, soprattutto negli ultimi tre mesi, la geopolitica mondiale è profondamente cambiata. Il mercato globale dei commerci si è ridotto, in parte non c'è più. E la guerra in Ucraina ha accelerato le fratture in aree geopolitiche con interessi divergenti, spesso contrapposte.

La Russia di Vladimir Putin è ormai talmente isolata dal mondo occidentale che perfino Schwab non ha invitato a Davos neppure un oligarca o un politico russo, mentre in passato sosteneva la necessità di dialogare con Putin, più volte invitato a Davos, l'ultima nel 2021 in streaming. E gli inviti alle feste serali degli oligarchi erano molto ricercati.

Quanto alla Cina, che proprio grazie alla globalizzazione e alla libertà dei commerci è diventata la fabbrica del mondo ed è uscita dalla povertà fino a diventare la seconda potenza mondiale, sono sempre più evidenti i tratti dell'autocrazia: rifiuta il modello democratico occidentale e vi si contrappone, sfidando la supremazia degli Stati Uniti, dopo averne acquisito negli anni una quantità elevata di produzioni industriali strategiche, compreso il know-how tecnologico.

Da qui la risposta, a dir poco storica, di Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, che in un discorso al Consiglio Atlantico ha proposto non solo una nuova Bretton Woods e una riforma del Fmi e della Banca Mondiale, ma anche l'adozione del metodo “friend-shoring” nel commercio mondiale.

Un neologismo che pone fine al globalismo neoliberale per sostituirlo con un import-export basato sul «trasferimento amichevole delle catene di forniture a un gran numero di paesi fidati». In buona sostanza, il passaggio a un'economia dove il libero scambio può essere davvero libero soltanto se svolto tra paesi che operano con valori condivisi. Una prospettiva che, però, non tutti accettano, Germania in testa.

 

Così non stupisce che il New York Times scriva che i principi dei quali il Forum di Davos è stato per anni un promotore, come «globalizzazione, liberalismo, capitalismo di mercato e democrazia rappresentativa, sembrano essere sotto assedio». Né che l'Economist ricordi che la pandemia ha portato con sé “una crisi molto grave della democrazia globale, per cui molti paesi sono diventati autoritari, mentre in altri le libertà sono state ridotte». Lo stesso Schwab ammette che «stiamo assistendo alla frammentazione del mondo».

E Borge Brende, presidente del World Economic Forum, nel video di presentazione dell'edizione di quest'anno, conviene che mai, finora, abbiamo visto così tanti «rivolgimenti geopolitici e geoeconomici».

 

È opinione diffusa che, proprio a causa delle fratture geopolitiche, il Forum di Davos conterà sempre meno, fino a giustificare chi lo considerava un'adunata mondiale di miliardari famosi, i quali discettavano dei destini del mondo, ma senza incidervi più di tanto, tranne che per i loro interessi personali.

Un aspetto, quest'ultimo, documentato in ogni edizione dal rapporto Oxfam sulla ricchezza dei miliardari, messa a confronto con la crescente povertà. Anche quest'anno i dati Oxfam, che si batte contro le povertà, confermano il solito divario: grazie alla pandemia, i ricchi sono diventati ancora più ricchi e numerosi, e i poveri sempre più poveri.

In breve: i miliardari nel mondo sono aumentati di 573 unità, salendo a un totale di 2.668 Paperoni, che posseggono una ricchezza netta pari a 12.700 miliardi di dollari, equivalente al 13,9% del pil mondiale, mentre era solo il 4,4% del Duemila.

Le multinazionali di tre settori (energia, farmaceutica e alimentari) hanno fatto registrare negli ultimi due anni una crescita della loro ricchezza superiore a quella registrata nei 23 anni precedenti.

La famiglia Cargill, che con altre tre grandi imprese controlla il 70% del mercato agricolo globale, ha fatto profitti netti per 5 miliardi di dollari.

Grazie ai vaccini, Pfizer e Moderna hanno realizzato mille dollari di utile al secondo, ricchezza rimasta in dote privata, pur avendo le stesse aziende ricevuto robusti finanziamenti pubblici per studiare il vaccino.

 I poveri, invece, sono rimasti schiacciati dall'aumento del costo della vita. La soluzione? Oxfam (copiona?) propone ai governi di tassare gli extraprofitti per aiutare i poveri.

Mario Draghi ci aveva già pensato.

 

 

 

Klaus Schwab (Wef) non ha sostenuto

che «quattro miliardi di esseri

umani saranno eliminati».

Facta.news-(30 giugno 2021)-Redazione- ci dice :

Il 25 giugno 2021 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si sostiene che il presidente esecutivo del World economic forum (Wef) Klaus Schwab avrebbe affermato che «quattro miliardi di esseri umani saranno eliminati». Nel post compare anche un link che rimanda a un testo in spagnolo in cui si sostiene che la frase in questione sarebbe presente nel libro di Schwab intitolato “Covid19: the great reset” pubblicato nel 2020, con cui il World Economic Forum ha posto l’attenzione sulla necessità di politiche globali per uscire dall’emergenza climatica e immaginare un mondo post-pandemia.

 All’interno del libro comparirebbe questo passaggio: «Almeno 4 miliardi di ‘mangiatori inutili’ saranno eliminati entro il 2050 per mezzo di guerre limitate, di epidemie organizzate con malattie mortali ad azione rapida e della fame». 

Si tratta di una notizia falsa.

Nel libro di Klaus Schwab, scritto in collaborazione con l’economista Thierry Malleret, il passaggio citato nel post oggetto della nostra verifica non compare in nessuna pagina, come si può verificare consultando il pdf di “Covid19: the great reset”.

Come hanno ricostruito i colleghi di Reuters, il passaggio in questione si può trovare invece nel libro “Conspirators’ Hierarchy: The Story of the Committee of 300” ( pdf) di John Coleman, pubblicato nel 1992 e in cui si racconta di una teoria del complotto secondo cui esisterebbe una presunta organizzazione chiamata «il comitato dei 300» che controllerebbe ogni aspetto del mondo.

 Come abbiamo ricostruito su Facta, il libro di Schwab e Malleret era finito al centro della teoria del complotto priva di fondamento conosciuta con il nome «Grande reset», con cui si accusa il World Economic Forum di aver creato il virus Sars-CoV-2 in laboratorio così da porre le basi per un controllo centrale dell’economia e una società di stampo marxista.

 

 

 

Il governo ucraino non ha varato

un «risarcimento di guerra» subordinato

al completamento del ciclo vaccinale.

Facta.news- Redazione- (21-3-2022)- ci dice :

 

Il 21 marzo 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un post condiviso il 19 marzo 2022 su Facebook, contenente un video di quasi 5 minuti riassunto da un lungo testo scritto dall’autore del post. Nel testo di legge che l’Ucraina è diventato «il banco di prova in Europa per il Great Reset di Schwab», come testimonierebbe un programma di risarcimenti di guerra varato dal governo ucraino, ma accessibile solo per le persone che hanno «completato il ciclo vaccinale».

Secondo l’autore del post, tutto sarebbe iniziato nel 2020, con il lancio di «un’applicazione chiamata Diia che riunisce carta d’identità, passaporto, patente, libretto delle vaccinazioni, iscrizioni, assicurazioni, rimborsi sanitari, prestazioni sociali e altro ancora».

Questa applicazione, che il post paragona al «credito sociale» in vigore in Cina, sarebbe stata lanciata il 6 febbraio 2020 («quando in Ucraina nessuno (almeno fra la gente comune…) aveva mai sentito parlare di pipistrelli, bacilli e punture», aggiunge il post) e in seguito all’emergenza sanitaria sarebbe stata utilizzata anche come «l’equivalente ucraino del Green Pass, necessario per accedere a determinati luoghi, eventi e servizi».

 

Dopo lo scoppio della guerra, il governo ucraino avrebbe annunciato «un importante programma di “ristori” per coloro che sono stati colpiti economicamente dall’attuale conflitto», conclude il post, ma per usufruirne serve possedere l’app Diia e «aver completato il ciclo vaccinale».

Si tratta di una notizia falsa.

Come già spiegato in un precedente approfondimento, il «Grande Reset» è una teoria del complotto priva di fondamento che accusa il World Economic Forum (Wef) di aver creato il virus Sars-CoV-2 in laboratorio, così da porre le basi per un controllo centrale dell’economia e una società di stampo marxista.

Il Wef è in realtà un’organizzazione internazionale con sede in Svizzera e il “Grande Reset” è uno slogan con cui il World Economic Forum intendeva porre l’attenzione sulla necessità di politiche globali per uscire dall’emergenza climatica e immaginare un mondo post-pandemia.

L’app Diia esiste realmente ed è stata annunciata il 27 settembre 2019 dal ministro ucraino per la trasformazione digitale Mykhailo Fedorov. Nelle intenzioni, l’applicazione avrebbe dovuto rappresentare un portale unico della pubblica amministrazione (molto simile all’italiana Io), ma con lo scoppio della pandemia la piattaforma è stata utilizzata anche per l’emissione dei certificati Covid-19.

Il governo ucraino non ha tuttavia mai annunciato che i «ristori» per le persone colpite dalla guerra sarebbero stati subordinati al completamento del ciclo vaccinale. Il varo dei risarcimenti è stato ufficializzato il 6 marzo 2022 dal primo ministro ucraino Denys Shmyhal, che nel suo discorso ( video completo, con la trascrizione) ha spiegato che «il programma funzionerà per analogia con i pagamenti delle vaccinazioni, ovvero attraverso l’applicazione Diia».

 

Questa dichiarazione è stata decontestualizzata e distorta sui social network , ma ascoltando il discorso completo appare evidente che quello di Shmyhal fosse solo un esempio del metodo di erogazione dei risarcimenti. Il 3 marzo 2022, il presidente ucraino Zelensky aveva parlato del piano, spiegando che il «programma di assistenza speciale» era destinato a «tutti gli ucraini che hanno perso l’opportunità di lavorare a causa della guerra» e avrebbe erogato 6.500 grivnie (la moneta ucraina) «senza alcuna condizione».

 

 

 

No, in Ucraina non ci sono

«laboratori biomilitari»

gestiti dagli Stati Uniti.

Facta.news- Redazione- (1-3-2022)- ci dice :

 

Il 26 febbraio 2022 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge: «Sapete quanti laboratori bio-militari pagati dal Dipartimento della Difesa USA sono presenti oggi in Ucraina? Ben 13 +2 in apertura!».

 Il post prosegue spiegando che l’accesso a questi «laboratori segreti» è garantito solo «al personale statunitense che studia e produce agenti infettivi, vaiolo, antrace, botulino ecc. ( in altre parole le armi biologiche basate sulla raccolta di biomateriali di diversi gruppi etnici)».

Il post è accompagnato dall’immagine di una mappa dell’Ucraina, su cui sono segnati 13 punti rossi (i presunti laboratori bio-militari americani già presenti sul territorio) e due punti viola (che rappresentano invece i presunti laboratori bio-militari americani in fase di apertura).

Si tratta di una notizia falsa.

L’esistenza di «laboratori biomilitari» gestiti dagli Stati Uniti è stata ufficialmente smentita nel maggio 2020 dai servizi di sicurezza dell’Ucraina, che avevano chiesto ai politici di «non diffondere false informazioni sulla presunta esistenza di laboratori biologici militari stranieri in Ucraina».

Un articolo della testata giornalistica non-profit Coda Story risalente al 2018 ha ricostruito le origini di questo contenuto di disinformazione, attribuendolo alla propaganda russa.

La mappa che accompagna il post oggetto della nostra verifica indica in realtà dei laboratori biologici posseduti e finanziati dal governo ucraino, come ha spiegato l’ambasciata americana in Ucraina.

Questi laboratori sono parte di un trattato firmato ad agosto 2005 tra Stati Uniti e Ucraina per «ridurre al minimo le potenziali minacce biologiche» e parte del più ampio sforzo finalizzato a ridurre la minaccia delle armi di distruzione di massa esistenti noto come Cooperative Threat Reduction Program(programma cooperativo di riduzione delle minacce), avviato dal Dipartimento della Difesa americano nel 1991 dopo la caduta dell’Unione sovietica.

Come ha riportato nel 2020 l’agenzia ucraina Interfax, l’accordo del 2005 mira a «modernizzare» i laboratori statali nelle regioni di Odessa, Kharkiv, Leopoli, Kiev, Vinnycja, Kherson e Dnipro. Tali sforzi includono la riparazione, l’aggiornamento delle attrezzature e l’acquisto di forniture nei laboratori.

Nel gennaio del 2022 il governo americano ha risposto ufficialmente alle voci di laboratori biologici americani in Ucraina, spiegando che tutti i laboratori inclusi nel Cooperative Threat Reduction Program sono «posseduti, gestiti e presidiati dai governi ospitanti per soddisfare le esigenze locali» e che il trattato è stato negli anni «un pilastro negli sforzi pacifici degli Stati Uniti per ridurre la proliferazione di minacce biologiche e aiutare a ridurre il rischio di pandemie frutto di malattie impattanti come la Covid-19».

 

 

 

 

SOROS,GATES, SCHWAB & C, gli autocrati

illiberali e straricchi impartiscono a Davos

lezioni di democrazia.

Laverita.info-Francesco Borgonovo -(26 -5-2022)- ci dice:

 

A Davos  i tycoon straricchi  vogliono ridisegnare l’ordine mondiale contro il nuovo “asse del male “rappresentato da Russia e Cina.

L’obiettivo non cambia : organizzazioni sovranazionali che svuotino la sovranità degli Stati .

Ogni giorno grazie al World Economic Forum di Davos riceve preziose lezioni su come organizzare il proprio futuro.

Le ultime e più prestigiose sono giunte da due maestri del pensiero piuttosto noti ovvero George Soros e Bill Gates.

Cioè cittadini ,ricchi in modo spropositato ,che si sentono in dovere di influenzare l’umanità per condurla verso un destino migliore ,una sorta di paradiso in Terra “aperto” e tecnologizzato.

Soros si è concentrato   con particolare scrupolo sulla crisi Ucraina , e in sostanza ha detto che il mondo libero deve fare di tutto per fermare la Russia e la Cina. 

Putin e Xi ,a parere di Soros ,” hanno molto in comune .Governano per  intimidazione e , di conseguenza commettono errori da capogiro. Putin si aspettava  di essere accolto in Ucraina come liberatore ; allo stesso modo Xi si attiene a un apolitica zero-covid che non può essere sostenuta”. Già questo basta a fare capire quale sia l’ordine del discorso : le due potenze ,che sono diversissime e che pongono all’Occidente sfide radicalmente differenti ,vengono appaiate    e presentate  come una sorta di nuovo Asse del male.

Per combattere i Nemici Assoluti l’Europa deve dimostrarsi compatta molto più di quanto non faccia oggi. Soros , a tal proposito , ha citato espressamente  Enrico Letta , mostrando di apprezzare il suo “piano per un’Europa in parte federata”.  Un piano che però abbisogna di alcune modifiche  : “ la parte federale riguarderebbe gli affari esteri ,l’asilo, l’energia , la difesa e le politiche sociali e sanitarie”, ha detto il magnate di origine ungherese.

“Molte persone , me compreso ,insistono sul fatto che sia la sicurezza alimentare  che quella climatica dovrebbero essere aggiunte all’elenco “.

Già : la rivoluzione verde è un cavallo di battaglia del caro George , che sul punto è del tutto allineato con il padrone di casa di Davos ,Klaus Schwab , il nuovo Hitler. Alla nuova  Europa allargata ,aggiunge Soros , andrebbero aggregate “non solo l’Ucraina , ma anche la Moldova , la Georgia e i Balcani occidentali”.

In sostanza il nostro ha ridisegnato l’ordine mondiale ,alternando  consigli e bacchettate ,rivolte in particolare ai tedeschi : “ la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi rimane eccessiva , in gran parte a causa delle politiche mercantiliste perseguite dall’ex cancelliera Angela Merkel. Aveva stretto accordi speciali con la Russia per la fornitura di gas e aveva reso la Cina il più grande partener commerciale della Germania. La Germania è diventata l’economia con le migliori performance in Europa , ma ora c’è un prezzo pesante da pagare. L’economia tedesca  deve essere riorientata . E ci vorrà molto tempo”.

Riassumendo , bisogna che l’Europa si allarghi a Est , che si unisca a coorte  per combattere Russia e Cina e inizi a recidere tutti i legami politici  e commerciali con ni due cattivoni. Conclusione enfatica  , “Dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse per porre fine presto alla guerra. Il modo migliore e forse l’unico per preservare la nostra civiltà è sconfiggere Putin. Questa è la linea di fondo.”

A uno sguardo superficiale, queste tesi potrebbero risultare estremamente suggestive per molti europei.  Ma  occorre  tenere presenti almeno due aspetti che Soros sottace.

Il primo è che un riassetto globale di questo genere sarebbe dolorosamente traumatico per le popolazioni europee e probabilmente porterebbe a un impoverimento generale.

Il secondo aspetto riguarda quelli che potremmo definire conflitti di interessi di Soros. Costui non è esattamente un soggetto disinteressato : è un attore politico di primo piano ,che ha avuto un ruolo nella destabilizzazione dell’Ucraina.

La storia è nota e lui stesso l’ha confermata alla Cnn nei giorni di Maidan : “Ho aperto una fondazione in Ucraina prima che il Paese diventasse indipendente dalla Russia. La fondazione va avanti da allora ,e ha svolto  un ruolo importante negli eventi attuali (del 2014,ndr) “, ha detto Soros con serenità. La domanda è  : per quale motivo  dovremmo prendere lezioni  da un signore che si balocca con l’idea di modellare il mondo a suo piacimento ?(Lo vuole il nuovo Hitler…ndr).

Analoga questione si può porre anche riguardo a Bill Gates. Quest’ultimo a Davos ha biasimato i governi occidentali globalisti perché non fanno abbastanza per prevenire le prossime pandemie . Che altri  flagelli arrivino ,secondo Gates, è inevitabile. Lo spiega   bene nel libro appena uscito anche in Italia,” Come  prevenire  la prossima pandemia” (La Nave di Teseo).

In grandissima parte   si tratta di un concentrato di mezze verità mainstream su Covid e vaccini .Ma più interessante è la parte diciamo più “propositiva “ del tutto.

Gates sostiene che si dovrebbe creare un super organismo mondiale specializzato nella gestione delle pandemie ,il Germ(sic!) ,il quale dovrebbe “ occuparsi di monitorare la situazione in cerca di potenziali focolai” e dovrebbe avere il potere di dichiarare lo stato di pandemia e collaborare con i governi nazionali e con la Banca Mondiale per raccogliere con estrema rapidità i fondi necessari per affrontarla”. In pratica ,Gates immagina un “Cts globale” con poteri enormi. 

Come nel caso di Soros il suo scopo sembra essere quello di convogliare risorse e responsabilità a organizzazioni sovranazionali che svuotino la sovranità degli Stati.    

Inoltre , sempre come  Soros e Schwab egli insiste sulla rivoluzione green, ma la condisce con elementi della “distopia digitale”.

Immagina un futuro in cui il lavoro sarà per lo più smart ,grazie alle meraviglie del Meta-verso che renderanno tutto più semplice e apparentemente umano. Disegna forme allucinanti di didattica a distanza  , in cui i bambini più piccoli sarebbero  costretti a seguire lezioni registrate e a interloquire con gli insegnanti  tramite forum on line.

Bill si dice “elettrizzato” dalle  possibilità  che il  nuovo mondo digitale offre. Noi lo siamo un po' meno .E l’inquietudine aumenta se si pensa che il libro di Gates è stato pubblicizzato abbondantemente da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Non è un caso : la Fondazione  Bill e Melinda Gates è il secondo finanziatore mondiale dell’OMS ,e tra le altre cose ha investito nella produzione del vaccino Moderna .Al pari di Soros ,dunque ,pure Gates ha i suoi conflitti di interessi.

Ed è qui il punto della questione. I due magnati si danno tanta pena per la libertà e la democrazia globaliste occidentali , ma il potere che essi esercitano  dimostra che dalle nostre parti sono per lo più queste élite  a orientare le decisioni e che sono consessi come quello di Davos  (tutto tranne che democratici )a dare forma all’avvenire.

Un avvenire che ,se assomigliasse a quello fantasticato dai Gates ,Soros , Schwab ecc. non sarebbe poi tanto diverso dalle autocrazie che questi super ricchi bellimbusti dicono di voler combattere.

 

 

 

Dopo Millenni di Interventi

socio-ingegneristici,

ecco il Risultato Finale…

Conoscenzealconfine.it- ( 26 Maggio 2022)- Giovanni Angelo Cianti (a cura di Marcello Pamio)-ci dice:

Dopo millenni di interventi socio-ingegneristici siamo finalmente in vista del risultato finale. Il processo è stato particolarmente lento e laborioso ma i nostri “mandriani” sono metodici e pazienti.

Le tribù di nobili e fieri primati “cacciatori-raccoglitori” sono state ridotte a una mostruosa super colonia di formiche dal Sapiens Sapiens (ashkenaziti): con il “Domesticus 2.0” l’evoluzione eso-biologica è quasi compiuta, come d’altronde era normale aspettarsi per una specie fabbricata apposta per servire…

“Una sterminata massa informe di individui ormai senza identità, sradicati, solitari e nomadi sono disponibili senza remore alcuna. Fragili nel corpo e nella mente, completamente avulsi dall’equilibrio naturale, marionette da usare a comando, vengono tenuti immersi nella disgustosa melassa del buonismo, dell’edonismo e del politicamente corretto“.

Come la sociobiologia ha ampiamente dimostrato, una società di dimensioni inconcepibile per la natura, dedita alla economia predatoria di produzione, si sostiene solo cancellando ogni forma di identità, sostituendo all’individuo la casta, fino a fare della persona una cellula – facilmente intercambiabile – di un mostruoso super-organismo, la “colonia” appunto.

Sulla felicità e libertà individuale prevale allora il bene comune, cui tutto va sacrificato persino la vita. Solo così si possono gestire biomasse animali tanto esuberanti, solo così si riesce a rendere funzionali oggi più che mai che l’ambito produttivo è divenuto estremamente instabile e complesso.

Ne sono ben consapevoli le giovani generazioni che a questo vengono preparate fin dai primi anni di vita nelle scuole e in seguito dalla cultura di massa.

Non avranno mai una casa di proprietà, un lavoro stabile, una famiglia, una dignitosa pensione. Sanno già che 5 su 10 di loro si ammaleranno di cancro, vivranno l’intera esistenza nella solitudine e nel caos sociale, saranno interconnessi con l’Intelligenza Artificiale in ogni istante, mangeranno solo cibo spazzatura.

In compenso avranno diritto ad ogni genere di perversione sessuale, a droghe per qualsiasi necessità, a tutto ciò che servirà per impedire loro di pensare. D’altronde saranno così inebetiti dai vaccini e dalla propaganda da non rendersene neppure conto. Poi finalmente a 60 anni compiuti arriverà la pietosa dolce morte voluta dalla legge del formicaio, e lo Stato lì accompagnerà affettuosamente a togliere il disturbo. Se non lo avranno fatto prima motu proprio.

Distruzione dell’Identità.-

In sociologia l’identità è la concezione che l’individuo ha di sé stesso e delle caratteristiche che lo rendono unico e inconfondibile. Il processo identitario passa attraverso varie fasi fino ad essere interiorizzato, divenendo la base del proprio “Io”. È evidente che la costruzione della super colonia umana deve passare per la destrutturazione della identità individuale, è la legge dei grandi numeri.

Ma se non sai chi sei, a chi appartieni, se non hai riferimenti e valori, divieni un burattino al quale si può chiedere qualsiasi cosa, perché incapace di distinguere il bene dal male, perfino in merito alla tua stessa  sopravvivenza.

“In pratica se non hai una tua identità semplicemente non sei, divieni un numero, un codice a barre, un meta-data in un supercomputer, un bit”.

Sei un ammasso di carne, ossa e sangue che sopravvive sé stesso in una società di morte che fa di ogni individuo uno zombie, un fantasma, un morto che cammina.

I mezzi per ottenere questo risultato sono molteplici e spesso si basano sugli stessi sistemi usati dalle formiche per determinare la casta delle larve: cibo, ormoni e coercizione.

In questa fase di socio ingegneria così scoperta e aggressiva le sinistre politiche hanno assunto un ruolo di primissimo piano. Quindi, movimenti, associazioni, scienziati, pensatori che mettono in guardia dai pericoli della perdita di identità e valori vengono accusati di psico-reati e sono costretti a subire ostracismo pubblico, vere e proprie aggressioni fisiche e talvolta processi.

Si tratta di un modo di agire spietato che vuole eliminare per sempre:

– l’identità del sesso biologico;                                                                                                                  – l’identità del genere e del ruolo nella vita adulta;                                                                                – l’identità familiare. La nostra linea di sangue.

 I genitori sono i modelli di riferimento fondamentali per l’assunzione del ruolo adulto, senza di loro è impossibile la maturazione psichica indispensabile per divenire uomo e donna. La famiglia naturale è una e sacra, senza di essa non esisterebbe il genere umano, è protezione per i bambini e anziani, rifugio materiale e morale per l’adulto in difficoltà. È la forma primigenia della società umana;

– l’identità culturale, etnica e valoriale;                                                                                                     – l’identità del proprio territorio;                                                                                                              – L’identità religiosa.

 

La Nuova Società Orwelliana e il Meticciato.

L’idea della nuova società che ci aspetta viene dalla Cina, dove in base al sistema di controllo la popolazione è distinta tra chi ha “credito sociale” che viene premiato e chi ha discredito che viene punito con restrizione della libertà. I comportamenti premiati e quelli da punire ovviamente sono decisi dal regime…

In questa ottica, il grande meticciato (cioè l’invasione di massa di extracomunitari) è funzionale per creare una nuova sub-umanità, diluendo le eccellenti capacità cognitive e la millenaria cultura delle mandrie europee con i cluster genetici africani, in uno scontro etnico che può portare solo alla nostra estinzione.

La decisione che fu presa oltre 20 anni fa delle Nazioni Unite senza alcun consenso democratico per ordine dei nostri mandriani, si basa su dati e numeri non questionabili. Il nome del programma già dice tutto “Replacement Migration”, Rimpiazzo Migratorio e risale all’anno 2000.

Per mantenere costante la popolazione in età di lavoro si prospettava lo scenario che prevedeva una immigrazione forzata di 39,2 milioni di africani entro il 2050 per arrivare al 30% di migranti sul totale della popolazione. Italia e Germania necessitano rispettivamente di 6500 e 6000 migranti per milione di popolazione.

Il multiculturalismo venduto agli europei è un’ideologia falsa e demenziale che non regge neppure un minuto alla prova dei fatti. Il motivo è strettamente antropologico: l’integrazione tra etnie e razze diverse è impossibile.

 Un popolo è unione di anime, di idem sentire, di valori, di credenze, di ideali, di religione. E anche di caratteristiche fisiche ben riconoscibili.

“La storia docet d’altronde: ogni volta che un Impero ha aperto ai popoli sottomessi ha decretato la propria fine…”.

Il “buonismo” della solidarietà, dell’accoglienza e della condivisione (tanto caro al gesuita Bergoglio) non puoi evocarlo per costringere la gente ad aprirsi verso chi neppure conosce. Per questo gli unici nomi plausibili di questo fenomeno sono: invasione, rimpiazzo, sostituzione etnica e genocidio!

(Tratto dal libro “Benvenuti all’inferno” di Giovanni Angelo Cianti).

A cura di Marcello Pamio.

(disinformazione.it/2022/05/22/dopo-millenni-di-interventi-socio-ingegneristici-ecco-il-risultato-finale/).

 

          

 

 

Si accende una Speranza.

Conoscenzealconfine.it- ( 25 Maggio 2022) -Augusto Sinagra-ci dice :

 

I “Miracoli” di San Zelensky…

La Signora Concettina Donnarumma di Frattamaggiore, di 97 anni di età e affetta da diverse e gravi patologie, tra le quali un tumore allo stato terminale, dopo essere andata in totale blocco cardiaco per più di due ore e un quarto, e avendo già ricevuto il sacramento dell’estrema unzione dal parroco Giovanni Diocisalvi, ha ripreso vita ed è riapparsa nelle condizioni fisiche e mentali di una quarantenne.

L’evento ha suscitato uno straordinario stupore in Paese per la miracolosa e completa guarigione. La comunità scientifica non riesce a dare una spiegazione. Una folla festante si è adunata sotto la casa della signora Concettina.

Il Cardinale Parolin, previa autorizzazione del pampero ha attivato la Congregazione per le cause dei santi affinché già da adesso accerti la natura miracolistica dell’evento.

 È accaduto infatti che è stata ritrovata sotto il cuscino del letto della signora Concettina una foto di Zelensky messa lì dal nipote della signora, Ciro Esposito, esponente locale del PD.

Quasi in contemporanea a Ficarazzi in provincia di Palermo molti bagnanti hanno visto emergere dal mare la figura di Zelensky nudo e con una chitarra, il quale rivolto alla folla stupita ha voluto precisare che la signora di Frattamaggiore non era malata di Covid, perché se no sarebbe sicuramente morta.

L’Amministratore delegato della Pfizer Biontech ha mandato un telegramma di ringraziamento al Presidente pagliaccio Zelensky. Molti bagnanti si sono adunati sulla costa di Ficarazzi riuniti in preghiera, in attesa della nuova apparizione del comico ucraino.

(Articolo di Augusto Sinagra – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO.)

(imolaoggi.it/2022/05/23/prof-sinagra-si-accende-una-speranza/).

 

 

 

 

 

Le Rivoluzioni le hanno sempre fatte

i Giovani. Ma questa volta no…

 

Conoscenzealconfine.it- ( 24 Maggio 2022)- Leonardo Santi-ci dice :

Da che mondo e mondo le rivoluzioni le hanno sempre fatte i giovani. Ma questa volta no, (almeno per ora). Lo zoccolo duro, i 50-60 enni RESISTONO. Hanno spento la TV da un pezzo ed hanno deciso di godersi la vita.

Ma guardandovi allo specchio, non vi sentite dei sopravvissuti alla marea di balle che hanno raccontato e che continuano a raccontare?

Amici, parenti, coniugi, figli, vi hanno detto peste e corna in questi anni, vi hanno isolato, umiliato, allontanato, ma nessuno vi ha detto quanto siete stati bravi, forti, e saldi in voi stessi, nelle vostre scelte. Posso dirvelo io, almeno una volta, ad ognuno di voi? Sì… mi sembra il minimo.

Se avete deciso di non mollare non è grazie a me, ma GRAZIE A VOI.  Voi che avete dato l’esempio con i fatti, e non con le parole. Voi, che quando venivate sospesi e vi chiedevano: “ma come farai a campare? Ma come farai a non andare al cinema, al ristorante, in palestra, ecc. ecc.”, avete risposto che la vostra libertà vale più di qualsiasi altra cosa.

Voi che avete disobbedito ad ordini illegittimi che non andavano eseguiti perché era la vostra coscienza che vi urlava di non farlo, voi che avete giurato sulla Costituzione.

Voi che non vi siete dimenticati del “Giuramento di Ippocrate”, l’avete applicato curando e salvando migliaia di persone, e per questo siete stati sospesi.

Datevi dunque una pacca sulla spalla, come si fa con un vecchio amico, perché ve la meritate. Vi meritate un sorriso, quello di chi ha deciso di continuare a sorridere senza una pezza sulla bocca, di chi ha continuato a sorridere con la preoccupazione e l’ansia nel cuore. E Dio solo sa, in questi mesi, quante ne avete passate.

Che il passato ed il presente ci servano per temprarci, perché se non avete mollato sino ad ora, se avete deciso di resistere, di fottervene delle loro assurde regole e di quello che pensano di prepararci, beh… allora non ce n’è per nessuno, perché NOI abbiamo deciso di VIVERE, e la vita vince sempre sulla morte, come la luce sulle tenebre. Voi siete luce, la cosa più brutta che possa capitare a chi ci vorrebbe schiacciare, la cosa che temono di più. Non dimenticatevelo mai che questa è prima di tutto una guerra spirituale, e come tale va combattuta e vinta.

(Leonardo Santi- t.me/+RgVqdy7j2kM5YTE0).

 

 

 

 

Prof. Tarro: “Allarmismo ingiustificato

 sul Vaiolo delle Scimmie:

 i Sintomi sull’Uomo sono banali.”

Conoscenzealconfine.it-( 24 Maggio 2022)- Professor Tarro-ci dice :

 

Professor Tarro: l’allarme sul Vaiolo delle scimmie ha un solo scopo. Consolidare il terrore in attesa della campagna d’autunno per la quarta dose.

“Vaiolo delle scimmie”. È già un tormentone la “notizia” di un caso registrato dall’Istituto Spallanzani su un ragazzo tornato dalle vacanze nelle Canarie. Per il quale, nonostante le sue condizioni siano dichiarate “discrete”, già sono sui talk show gli “esperti” che si stracciano le vesti per la vaccinazione antivaiolosa obbligatoria abolita in Italia nel 1981, evidenziando anche che “non c’è una cura specifica per il vaiolo”.

Su questo allarme abbiamo intervistato il Prof. Giulio Tarro, già Primario di Virologia all’Ospedale per malattie infettive Cotugno di Napoli.

“Non è certo la prima volta che in Occidente vengono registrati casi di infezione da ‘monkeypox’ in esseri umani. Nel 2003 negli USA, ad esempio, ci fu una “epidemia” (qualche centinaio di casi, tra l’altro, segnalati in ritardo al Centers for Disease Control and Prevention) che non ha provocato nessun morto e che poi si è estinta nel giro di qualche settimana.

E questo perché il cosiddetto ‘vaiolo delle scimmie’, pur appartenente anch’esso alla famiglia dei Poxviridae, non ha nulla a che vedere con il vaiolo (provocato dal virus Variola major) che ha funestato l’Europa nei secoli passati; così come la cosiddetta ‘Peste bovina’ non ha nulla a che vedere con le catastrofiche epidemie di ‘Yersinia pestis’. Tra l’altro i sintomi nell’uomo prodotti dall’infezione da monkeypox sono assolutamente banali: una influenza con l’aggiunta di qualche vescicola che si risolvono spontaneamente ben presto. Altro che vaiolo”.

Ma allora, perché tanto allarmismo? “La prima cosa che potrebbe venire in mente è che lo fanno per rifilarci il vaccino già pronto per l’infezione da monkeypox.

Ma, francamente, mi sembra una spiegazione improbabile considerando che essendo primavera, come quella del 2020 e del 2021, stiamo godendo dell’ennesima ‘ricreazione’ che finirà in autunno quando, con la scusa dell’inevitabile variante e dei fantomatici nuovi ‘morti per Covid’, ci obbligheranno alla quarta dose e a subire altre insensate angherie.

Credo, invece, che l’attuale allarmismo monkeypox serva a consolidare una ipocondria generale diventata il “principale strumento di controllo sociale”. Come attestato dai tantissimi che oggi, pur non essendo obbligati, continuano a girare bardati di mascherina anche all’aperto”.

(mag24.es).

 

 

 

Arriverà il Momento di ammettere

che siamo stati Completamente Ingannati!

 

Conoscenzealconfine.it-( 23 Maggio 2022)-Antonella Werner- ci dice :

Arriverà presto il momento per molti di ammettere di essere stati totalmente ingannati riguardo alla cosiddetta “pandemia” e al cosiddetto “vaccino” per il covid…

 

Scrive la Dott.ssa Patrizia Montenegro, PHD in Neurochirurgia presso la John Hopinks University: “Tra tutti i vaccini che ho visto in vita mia (difterite, tetano, pertosse, morbillo, rosolia, parotite, varicella, epatite, meningite e tubercolosi), non ho mai visto un vaccino che mi costringa a indossare una mascherina e mantenere la distanza sociale, anche quando sei completamente vaccinato…

Non avevo mai sentito parlare di un vaccino che diffonda il virus anche dopo la vaccinazione.

Non avevo mai sentito parlare di ricompense, sconti, incentivi per vaccinarsi.

Non ho mai visto discriminazioni per coloro che non l’hanno fatto. Se non sei stato vaccinato, nessuno ha cercato di farti sentire una persona cattiva.

Non ho mai visto un vaccino che minacci le relazioni tra familiari, colleghi e amici.

Non ho mai visto un vaccino usato per minacciare i mezzi di sussistenza, il lavoro o la scuola.

Non ho mai visto un vaccino che permettesse a un dodicenne di ignorare il consenso dei genitori.

Dopo tutti i vaccini che ho elencato sopra, non ho mai visto un vaccino come questo, che discrimina, divide e giudica la società così com’è. E mentre il tessuto sociale si stringe…

È un vaccino potente! Fa tutte queste cose tranne l’IMMUNIZZAZIONE.

Se abbiamo ancora bisogno di un’iniezione di richiamo dopo essere stati completamente vaccinati e dobbiamo ancora ottenere un test negativo dopo essere stati completamente vaccinati, e dobbiamo ancora indossare una maschera dopo essere stati completamente vaccinati e dobbiamo ancora essere ricoverati in ospedale dopo essere stati completamente vaccinati, probabilmente arriverà il momento di ammettere che siamo stati completamente ingannati“.

(t.me/antonellawerner).

 

 

 

 

Dichiarazione di Mons. Viganò

sulla Cessione di Sovranità all’OMS

per la Gestione delle Emergenze Sanitarie.

Conoscenzealconfine.it-( 23 Maggio 2022)- Mons. Carlo Maria Viganò- ci dice :

Nei prossimi giorni gli Stati aderenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità voteranno le risoluzioni relative alla gestione delle pandemie da parte dell’OMS, con le quali la sovranità relativa alla salute dei cittadini viene ceduta ad un organismo sovranazionale, finanziato in gran parte dall’industria farmaceutica e dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

Se queste risoluzioni verranno approvate a maggioranza, l’OMS avrà l’autorità di imporre in maniera esclusiva tutte le regole in caso di pandemia, ivi comprese quarantene, lockdown, vaccinazioni obbligatorie e passaporti vaccinali.

Si tenga anche presente che questa organizzazione gode dell’immunità e i suoi membri non possono essere processati né condannati in caso di crimini. Tecnocrati non eletti avranno paradossalmente più potere di quello che i cittadini conferiscono ai propri rappresentanti con il voto democratico.

Premesso che la cessione di sovranità configura in tutte le legislazioni nazionali il crimine di alto tradimento, e che i Parlamenti non possono legiferare contro gli interessi della Nazione né tantomeno conculcare le libertà naturali e i diritti fondamentali dei propri cittadini, credo che non sfugga a nessuno che questo tentativo dell’OMS di appropriarsi di un potere che appartiene ai singoli Stati serva per impedire qualsiasi forma di opposizione all’Agenda 2030, che in ambito sanitario punta sostanzialmente anche alla drastica riduzione dei servizi medici e ospedalieri, alla privatizzazione dei sistemi sanitari e alla prevenzione delle malattie tramite vaccini.

Cessione di Sovranità all’OMS, Ente Sovranazionale.

La psico-pandemia ha dimostrato l’asservimento dei governanti, della politica, dei media, dei magistrati, dell’intera classe medica e della stessa Santa Sede ai diktat di un gruppo di funzionari di un ente sovranazionale in palese conflitto di interessi.

 Si stanno solo ora riconoscendo i disastrosi effetti avversi del siero sperimentale mRNA, mentre da più parti vi è chi giustamente pretende che i responsabili di queste decisioni siano chiamati a risponderne dinanzi a un tribunale indipendente.

Suona quindi a dir poco assurdo che si vogliano proprio ora attribuire all’OMS poteri decisionali vincolanti, quando nella gestione della recente emergenza pandemica e della campagna vaccinale di massa si sono avuti i maggiori effetti avversi in termini di danni permanenti ai pazienti e di decessi.

All’impunità dei crimini commessi nel silenzio dei media mainstream, si aggiunge la totale discrezionalità sulle prossime emergenze, ampiamente programmate dalla lobby farmaceutica.

 L’emarginazione del personale sanitario che si appella al “Giuramento di Ippocrate” rischia di diventare la norma per eliminare ogni voce di dissenso.

A tale proposito, è significativo che le Nazioni che si oppongono al Nuovo Ordine Mondiale – come la Russia e il Brasile – siano consapevoli delle gravissime conseguenze che l’eventuale ratifica delle risoluzioni comporterà, e che per questo siano contrari alla loro approvazione.

Anche il Presidente Trump, durante il suo mandato, volle lanciare un segnale inequivocabile tagliando i fondi dell’erario americano ai burocrati dell’OMS: anche per questo il deep state Usa  ha impedito la sua rielezione alle ultime Presidenziali, sostenendo un personaggio compromesso e corrotto, il cui figlio Hunter è coinvolto nel finanziamento dei bio-laboratori americani in Ucraina.

Esprimo quindi tutto il mio appoggio ai cittadini, e specialmente agli scienziati, ai medici e agli esperti di diritto che denunciano questa minaccia alla sovranità nazionale dei Paesi aderenti, e che chiedono sia fatta luce sugli eventi pregressi e sulle conseguenze che le decisioni dell’OMS hanno provocato alla salute della popolazione mondiale.

Esorto i capi di Stato e di governo, che saranno chiamati ad esprimersi sulla ratifica di queste risoluzioni, a bocciarle e respingerle, in quanto contrarie al bene comune e finalizzate al compimento di quel colpo di stato globale che l’ONU e il WEF di Klaus Schwab (il nuovo Hitler-ndr.) hanno pianificato da anni sotto il nome di Agenda 2030 o di Great Reset.

La governance sanitaria globale, come evidenziato da autorevolissimi esperti non compromessi con il sistema, rappresenta uno dei tasselli fondamentali del NWO, e come tale va respinta e combattuta.

Alla logica del controllo, del profitto e della patologizzazione di massa, occorre sostituire una sanità pubblica che abbia come primo scopo la salute dei cittadini e la tutela dei loro inalienabili diritti.

La Santa Sede – che è Osservatore Permanente presso le Nazioni Unite e da un anno anche presso l’OMS – ha il dovere di ribadire il diritto dei singoli alla libertà di accettare o rifiutare trattamenti sanitari, specialmente dinanzi al pericolo concreto di effetti avversi, in parte ancora sconosciuti, di questa terapia genetica sperimentale.

E se finora Bergoglio e la sua cabala hanno assecondato i deliri di Gates, Schwab e Soros, è giunto il momento che la Chiesa Cattolica prenda le difese dei più deboli, degli indifesi nascituri, dei bambini e degli anziani, oltre che di quanti sono stati ricattati dal cinismo di affaristi e cospiratori, per costringerli a inocularsi un siero contaminato da linee cellulari fetali abortive.

I silenzi omertosi del Vaticano, dopo frettolosi pronunciamenti a inizio pandemia e vergognosi endorsement a Big Pharma, saranno imputati a condanna del Sinedrio romano, resosi complice di un crimine contro Dio e contro l’uomo.

Mai, nel corso della Storia, la Gerarchia era giunta a prostituirsi al potere temporale in modo così servile e abbietto. Preghiamo perché qualche Vescovo trovi il coraggio di prendere le distanze dalla linea collaborazionista di Bergoglio e sappia trovare le parole per aprire gli occhi ai buoni sinora tratti in inganno dalla propaganda globalista occidentale.

 

(+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo – 21 Maggio 2022- imolaoggi.it/2022/05/21/vigano-sulla-cessione-di-sovranita-alloms-per-la-gestione-delle-emergenze/).

 

 

 

 

Congresso Spagnolo:

il Dott. Laporte Rosellò smantella

Narrazione su Covid e Vaccini.

Conoscenzealconfine.it-( 22 Maggio 2022)- Dott- Laporte Rosellò -ci dice:

In Spagna il partito di governo invita in Parlamento scienziato di spicco che espone duramente la truffa pandemica e la pericolosità dei “vaccini”.

La Spagna continua la contro-narrativa più aggressiva d’Europa: dopo il NO totale al green pass e la difesa dei diritti fondamentali da parte della Corte Costituzionale, ora il partito di governo invita in Parlamento uno scienziato che espone duramente la truffa pandemica e la pericolosità dei “vaccini”.

Rullo di tamburi nel Congresso spagnolo. Un portavoce dell’amministrazione spagnola della campagna vaccinale e scienziato di spicco ha smontato la narrazione del Coronavirus in un’udienza ed ha criticato fortemente la vaccinazione mRNA. La cosa più notevole è che è stato invitato dal partito socialdemocratico al potere, che ha poi evitato di criticarlo dopo la sua apparizione.

Il dottor Joan-Ramon Laporte Roselló, uno scienziato spagnolo leader nel campo della farmacovigilanza, è intervenuto lunedì scorso alla Commissione sui vaccini al Congresso spagnolo. Era stato invitato dal partito socialdemocratico dominante PSOE e dalla sinistra “Podemos”.

Roselló è un portavoce della Commissione d’inchiesta sulla somministrazione di vaccini in Spagna dell’Università di Barcellona.

Parole chiare sull’mRNA.

L’udienza di Roselló potrebbe lasciare un segno pesante. Ha smantellato fondamentalmente la narrazione dei vaccini e del covid, ma proviene da un background scientifico ortodosso e non era precedentemente considerato un “no-vax”.

Ma al congresso è stato chiaro: attualmente il mondo sta vivendo un esperimento farmaceutico senza precedenti su scala globale. Le terapie geniche non sono “veri vaccini”, ma trattamenti farmacologici.

Questi trattamenti hanno alcuni gravi effetti collaterali che sono stati e continuano ad essere nascosti. Ha anche fatto riferimento alla presunta frode negli studi di registrazione. Inoltre, ha detto, che non c’erano dati che suggerissero che la vaccinazione contro Omicron avrebbe funzionato e salvato delle vite.

Una terza e una quarta vaccinazione non è giustificata, non c’è nessuna base per farlo. I bambini e gli adolescenti non dovrebbero comunque essere vaccinati.

Il professore ha anche fatto a pezzi il certificato vaccinale digitale: erano inutili, forse anche dannosi. È possibile che i passaporti abbiano aumentato il tasso di trasmissione.

Il partito socialdemocratico al potere non ha immediatamente screditato le dichiarazioni del professore dopo la sua apparizione. Come farmacologo, avrebbe chiesto una maggiore trasparenza dei dati e un controllo più rigoroso. Inoltre, non si era presentato come un generale “oppositore della vaccinazione”, ma non sapevano quale contenuto il professore avrebbe consegnato.

(t.me/PIUSIAMOPRIMANEUSCIAMO).

 

 

 

Vaiolo delle Scimmie:

“Emergenza” inaspettata?

Conoscenzealconfine.it- Redazione-( 20 Maggio 2022)- ci dice :

Lo sapevate che esiste già un vaccino approvato nel 2019? Indovinate chi c’è dietro…

Mentre i casi di vaiolo delle scimmie stanno gradualmente aumentando in tutto il mondo, la corsa ai vaccini è appena iniziata… ma in quanti sanno che esiste già un vaccino contro questa malattia rarissima approvato dall’FDA nel 2019?

Suona davvero strano, perché mai produrre e far velocemente approvare un vaccino contro una malattia (il vaiolo) sostanzialmente eradicata e contro il vaiolo delle scimmie, malattia rarissima con piccoli focolai finora circoscritti e gestibilissimi?

La risposta è in un nome… ed è sempre lo stesso: BILL GATES.

Nel novembre 2021, mentre tutto il mondo era in panne a causa della “pandemia” di coronavirus, Bill Gates partecipava ad un importante meeting di Policy Exchange, che è il principale think tank del Regno Unito. Il presidente della Bill and Melinda Gates Foundation, e Rt Hon Jeremy Hunt MP, presidente del comitato ristretto per la salute, in quel contesto hanno discusso il potenziale di future pandemie.

In una discussione ad ampio raggio il 4 novembre 2021, Gates ha chiesto una nuova task force internazionale sulla pandemia, con un budget di circa 1 miliardo di dollari all’anno. Secondo il fondatore di Microsoft, i governi globalisti occidentali dovevano affrettarsi a investire miliardi in ricerca e sviluppo per prepararsi a future pandemie e attacchi terroristici contro il Vaiolo.

 

Sì, ha detto vaiolo… Questo nuovo impegno include le simulazioni denominate “germ game” di potenziali pandemie e attacchi bioterroristici, come ad esempio, attacchi di vaiolo agli aeroporti. Science Times ha riferito che i germ game consistono nell’impegno delle “agenzie governative a simulare scenari di un’altra catastrofe pandemica”.

Il “caso” vuole che i ministri della salute del G7 proprio ieri si stessero esercitando per la prossima crisi. A Berlino, hanno simulato una pandemia di vaiolo nel 2023.

“Voi dite, OK, e se un bioterrorista portasse il vaiolo in 10 aeroporti? Sapete, come risponderebbe il mondo a questo? Ci sono epidemie causate naturalmente e epidemie causate dal bioterrorismo che potrebbero anche essere molto peggiori di quelle che abbiamo vissuto oggi. E i cittadini si aspettano che i loro governi non lascino che ciò accada di nuovo”, commentava Gates durante il think tank.

Gates ha già esordito in passato con “premonizioni” simili… e sappiamo tutti com’è andata a finire... In una presentazione TED dell’aprile 2015, affermò “Il prossimo focolaio? Non siamo pronti”, Gates avvertiva dei pericoli di un virus altamente contagioso e di una grande pandemia, sottolineando l’importanza di essere preparati.

Sulla base delle recenti riunioni del comitato consultivo sui vaccini dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), gli Stati Uniti sono assolutamente concentrati sulla minaccia del vaiolo e la produzione di vaccinazione contro il vaiolo sembra essere prioritaria per il governo degli Stati Uniti. Il produttore Bavarian Nordic è l’ultima azienda a beneficiarne.

Il 3 novembre 2021, a seguito di un’introduzione di Pablo Sanchez, M.D., Chair del gruppo di lavoro Orthopoxvirus, il Comitato consultivo del CDC sulle pratiche di immunizzazione ha esaminato le due presentazioni incentrate sul vaccino contro il vaiolo JYNNEOS.

Prodotto da Bavarian Nordic, JYNNEOS è stato inizialmente approvato nel 2019 dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ed è indicato per prevenire il vaiolo e la malattia del VAIOLO DELLE SCIMMIE negli adulti di età pari o superiore a 18 anni, determinati ad alto rischio di infezione da vaiolo o vaiolo delle scimmie.

MA CHE INCREDIBILE COINCIDENZA!

JYNNEOS è l’unico vaccino contro il vaiolo non replicante approvato dalla FDA e l’unico vaccino contro il vaiolo delle scimmie approvato dalla FDA per uso non militare.

“Brett Petersen, MD, MPH, ha presentato la nuova proposta di guida clinica per l’uso di JYNNEOS in quanto si confronta con un vecchio vaccino contro il vaiolo, ACAM2000, che l’ACIP attualmente raccomanda.

Molte persone con controindicazioni alla vaccinazione con ACAM2000 (ad esempio, dermatite atopica, condizioni immuno-compromesse, allattamento al seno o gravidanza) possono ricevere la vaccinazione con JYNNEOS.

Un individuo può essere considerato completamente immunizzato due settimane dopo la somministrazione della seconda dose di JYNNEOS quando gli studi clinici hanno dimostrato titoli anticorpali massimi.

Come vaccino carente di replicazione, JYNNEOS non produce una lesione del sito del vaccino che possa essere utilizzata come marcatore di una vaccinazione di successo.

E i test di routine del titolo non sono raccomandati dopo la vaccinazione con JYNNEOS per confermare la corretta somministrazione del vaccino, dato che negli studi clinici sono stati dimostrati alti tassi di sieroconversione.

Tuttavia, il test del titolo potrebbe essere preso in considerazione caso per caso, dopo aver consultato le autorità sanitarie pubbliche, per persone selezionate con condizioni immuno-compromessi o coloro che lavorano con orto-poxvirus più virulenti (variola e vaiolo delle scimmie), per confermare che è stata raggiunta una risposta immunitaria”.

Attualmente, il vaccino contro il vaiolo non è raccomandato per il pubblico negli Stati Uniti, poiché il vaiolo è stato eradicato. La vaccinazione di routine contro il vaiolo tra gli americani si è fermata nel 1972. Tuttavia, i funzionari sanitari statunitensi sono pronti a utilizzare un vaccino se ci fosse un focolaio di vaiolo, afferma il CDC.

La Bavarian Nordic non è la sola azienda coinvolta nella produzione del vaccino contro il vaiolo. Solo pochi giorni dopo che Emergent, una società che ha fatto dei contratti governativi la sua linfa vitale, ha acquisito i diritti esclusivi di Tembexa da Chimerix, con un pagamento in contanti di $ 225 milioni e un contratto BARDA previsto, l’agenzia ha offerto un contratto per la produzione di vaccino contro il vaiolo.

BARDA (Biomedical Advanced Research and Development Authority all’interno dell’Ufficio dell’Assistente Segretario per la Preparazione e la Risposta nel Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti) ha firmato un accordo con il produttore danese di vaccini e immunoterapia per fornire una versione liofilizzata del vaccino contro il vaiolo Jynneos, consentendo la produzione e la fatturazione delle prime dosi di questa versione nel 2023 e nel 2024. Le opzioni hanno un prezzo di $ 119 milioni e rappresentano le prime opzioni esercitate per convertire i vaccini sfusi in dosi liofilizzate di vaccino contro il vaiolo.

Quindi, ricapitolando, abbiamo un vaccino (Jynneos) contro il vaiolo approvato dal 2019 il cui processo di liofilizzazione è stato avviato lo scorso anno e, a seguito di un’ispezione della FDA nel 2022, porterà alla produzione commerciale nel 2023.

La liofilizzazione di un vaccino, che viene fatta con alcuni vaccini Covid-19, serve a preservare il vaccino più a lungo e per trasportarlo su distanze più lunghe. È evidente che lo vogliano al più presto utilizzare.

Insomma, sembra che il vaiolo sia davvero una priorità per BARDA, e c’è un altro accordo con l’azienda Emergent per un farmaco contro il vaiolo, Tembexa.

“Tembexa è un antivirale orale formulato in compresse da 100 mg, è indicato per il trattamento del vaiolo negli adulti, nei bambini e nei neonati. Quando la FDA ne ha annunciato l’approvazione, ha notato che sebbene il virus che causa il vaiolo sia stato sradicato nel 1980, si ritiene che potrebbe essere utilizzato come arma biologica in futuro”.

Questo accordo si verifica quando i casi di vaiolo delle scimmie, che Jynneos e altri vaccini contro il vaiolo possono anche trattare, stanno comparendo in Spagna, Portogallo, Regno Unito, Canada e a macchia d’olio un po’ ovunque.

Ma voi non pensate male…

(eventiavversinews.it/vaiolo-delle-scimmie-emergenza-inaspettata-lo-sapevate-che-esiste-gia-un-vaccino-approvato-nel-2019-indovinate-chi-ce-dietro/).

 

 

 

 

DURISSIMA DENUNCIA DI UN AVVOCATO

TEDESCO: L’INFODEMIA SUL COVID?

“È UNA TRUFFA, IL PIÙ GRANDE CRIMINE

CONTRO L’UMANITÀ” – R. FUELLMICH.

Byoblu.com- Redazione-R.Fuellmich- (23 Ottobre 2020)- ci dice :  

Riportiamo di seguito il discorso dell’avvocato Reiner Fuellmich membro di una commissione d’inchiesta in Germania che intende fare luce sulla diffusione del Covid 19 e sulle risposte date dai governi.

L’avvocato definisce l’infodemia da Coronavirus come il più grande crimine contro l’umanità. Il suo video è stato visto milioni di volte, ne hanno parlato in molti paesi del mondo ed è stato tradotto e commentato in numerose lingue.

Byoblu24 è il TG della Tv dei cittadini, con la missione di parlare di ciò di cui veramente i cittadini parlano, e non di quello di cui i media vogliono farli parlare. Per questo lo abbiamo tradotto e doppiato per voi. Sappiamo che le affermazioni dell’avvocato sono forti, e in alcuni casi sembrano essere contraddette dal recente aumento dei casi nelle terapie intensive degli ospedali, ma crediamo che l’informazione non debba avere un ruolo pedagogico nella società: quello, lo lasciamo volentieri alle grandi televisioni e ai giornali. Per noi, le informazioni e le opinioni, qualificate e diffuse, vanno date, perché i cittadini sono abbastanza grandi per decidere da soli ciò che è vero e ciò che è falso. O anche… ciò che non è del tutto vero, ma neppure del tutto falso.

Di seguito la trascrizione dell’intervento di Fuellmich.

Buonasera, sono il Dottor. Reiner Fuellmich, da 26 anni avvocato abilitato sia in Germania che in California.

Sono attivo soprattutto in processi contro grandi imprese fraudolente come la Deutsche Bank, in passato tra le più stimate banche a livello mondiale e oggi tra le più “tossiche” organizzazioni criminali del mondo; la Volkswagen, uno dei più grandi produttori di automobili, oggi famigerato per le sue truffe con le emissioni diesel, e la Kühne + Nagel, la più grande compagnia di spedizioni del mondo contro la quale stiamo agendo legalmente in un processo relativo a tangenti milionarie.

La Commissione Corona.

Inoltre, sono uno dei tanti membri della “Commissione Corona” tedesca che a partire dal 10 luglio ha sentito il parere di una miriade di scienziati ed esperti a livello internazionale, allo scopo di trovare risposte in merito alla crisi del coronavirus, domande che sempre più persone in tutto il mondo si pongono.

Tutti gli appena menzionati casi di gravi frodi impallidiscono di fronte alla grandezza dei danni che sta provocando nel frattempo la crisi del coronavirus. Tale crisi del coronavirus andrebbe oggi più propriamente rinominata “scandalo del coronavirus”, sulla base di tutto ciò che oggi sappiamo, e i relativi responsabili dovrebbero risponderne sia penalmente che civilmente.

A livello politico, ci si dovrebbe impegnare affinché qualcosa di simile non si possa ripetere mai più.

Un crimine contro l’umanità?

Perciò oggi vi spiegherò come un gruppo di colleghi giuristi di tutto il mondo porterà in tribunale il più grande e scandaloso caso di truffa di tutti i tempi.

E vi spiegherò anche perché al contempo tale scandalo abbia assunto le sembianze del più grande crimine contro l’umanità, un reato che fu definito per la prima volta nell’ambito del Processo di Norimberga e che oggi è disciplinato dall’art. 7 del Codice penale internazionale.

Tutto quello che non torna.

Le tre domande decisive per l’elaborazione dello “scandalo del coronavirus” in tribunale recitano:

1) Siamo di fronte ad una pandemia da coronavirus o ad una pandemia di tamponi PCR? Ossia: il risultato positivo di un tampone significa che si è in presenza di un’infezione da Covid-19 o ciò non ha alcuna connessione con l’infezione da Covid-19?

2) Le cosiddette “misure anti-Covid”, come il lockdown, le mascherine obbligatorie, la regola della quarantena, servono a proteggere la popolazione mondiale dal coronavirus o servono a scatenare in modo mirato e gratuito il panico tra la popolazione, cosicché quest’ultima ritenga di essere in pericolo di vita e di conseguenza le industrie del farmaco e dell’high-tech possano fare enormi profitti attraverso la vendita di tamponi, test anticorpali e vaccini, e a rendere infine possibile la raccolta delle nostre “impronte digitali genetiche”?

3) Il governo tedesco ha subito particolari pressioni dai protagonisti della dichiarazione di pandemia (Drosten, Wieler e Tedros dell’OMS), affinché la famosa “Germania disciplinata” fungesse da modello per il mondo nella rigorosa applicazione delle restrizioni anti-covid?

Le misure di lockdown hanno danneggiato la vita di milioni di persone.

Le risposte a tali domande vanno urgentemente trovate soprattutto perché il presunto nuovo e altamente pericoloso coronavirus non ha causato da nessuna parte nel mondo un eccesso di mortalità. Le misure anti-covid basate sul tedesco “Test Drosten” sono nel frattempo costate la vita a innumerevoli persone e hanno distrutto la vita economica di innumerevoli imprese e individui in tutto il mondo.

In Australia, ad esempio, chi non indossa la mascherina (o, ad avviso dell’autorità, non la indossa correttamente) viene chiuso in carcere. Nelle Filippine chi non indossa la mascherina (o non la indossa correttamente ad avviso dell’autorità) viene fucilato.

Voglio per prima cosa fornirvi una sintesi dei fatti come essi sono riconoscibili oggigiorno.

La cosa più importante in un processo legale è stabilire i fatti e cioè stabilire cosa realmente è successo, poiché l’applicazione del diritto dipende sempre da quali sono i fatti che vanno concretamente presi in considerazione. Voglio ad esempio che qualcuno venga condannato per truffa? Di certo non avrò successo se porterò in tribunale i fatti relativi ad un incidente d’auto.

Alcune domande per capire fino a che punto siamo arrivati.

Pertanto, cosa è realmente successo relativamente alla presunta pandemia da coronavirus? I seguenti dati sono in gran parte dovuti al lavoro della “Commissione Corona” tedesca, fondata da quattro avvocati per poter stabilire, attraverso la consultazione di esperti e scienziati internazionali, quanto segue:

1) Quanto è realmente pericoloso questo virus?

2) Che validità ha un test PCR positivo?

3) Quali danni collaterali hanno provocato nel frattempo le restrizioni anti-covid sulla salute degli uomini e sull’economia?

Comincerò con ciò che è avvenuto nel maggio 2019 e poi all’inizio del 2020 e con quanto accaduto 12 anni prima in merito all’influenza suina, in modo tale che possiate seguire il filo del mio intervento.

Una storia che inizierebbe già nel 2019.

Nel maggio 2019 il più forte dei due partiti al governo in Germania, la CDU, ha tenuto un congresso sulla salute globale, apparentemente sotto la spinta di grandi attori dell’industria farmaceutica e dell’high-tech. In tale congresso, hanno tenuto i loro discorsi non solo i vertici della CDU, Merkel e Spahn, ma anche il professor Drosten, presso l’ospedale “Charitè”, il professor Wieler, veterinario e capo del RKI (equivalente dell’Istituto Superiore di Sanità italiano) e il signor Tedros, filosofo e capo dell’OMS.

Altresì presenti erano i due capi lobbysti dei due più grandi fondi per la salute del mondo, cioè la Bill & Melinda Gates Foundation e il Welcome Trust, i quali a loro volta si unirono al coro.

Meno di un anno dopo le stesse persone svolsero un ruolo decisivo per la dichiarazione di pandemia planetaria a seguito della quale una massiccia esecuzione di test PCR avrebbe provato un altrettanto grande numero di presunti infetti nel mondo. Tali presunte infezioni furono poste alla base di vari lockdown a livello mondiale, dell’obbligo di distanziamento sociale e di indossare le mascherine.

I dubbi sulla definizione di pandemia.

A questo punto è importante sapere che la definizione di “pandemia” era stata modificata 12 anni prima: fino a quel momento, veniva ritenuta “pandemia” una malattia diffusa a livello mondiale, con molti malati gravi e molti decessi. Improvvisamente, per pandemia si intese soltanto una malattia diffusa a livello mondiale, senza bisogno che questa causasse molti malati gravi e molti decessi.

A causa di questo sorprendente e mai spiegato cambiamento di definizione, all’OMS (strettamente collegata alla grande industria farmaceutica mondiale) fu possibile dare il nome di pandemia all’influenza suina nel 2009. Ciò ebbe come conseguenza la produzione di costosi vaccini, i quali vennero poi venduti a livello globale in virtù di contratti ancora oggi tenuti segreti.

Tali vaccini si rivelarono non soltanto inutili, giacché l’influenza suina si dimostrò essere una lieve patologia (nonostante tutti i messaggi terroristici dell’industria farmaceutica e degli ambienti accademici ad essa collegati che paventavano milioni di morti se non ci si fosse vaccinati), ma provocarono anche gravi effetti collaterali: circa 700 bambini in Europa si ammalarono in modo incurabile di narcolessia e sono ancora oggi gravemente invalidi.

Dunque, i vaccini acquistati con ingenti somme di denaro pubblico dovettero essere distrutti con altrettanto grandi somme di denaro pubblico.

Il ruolo del virologo Drosten.

Già a quei tempi, il virologo tedesco Drosten apparteneva a coloro che con tutte le forze seminarono il panico con profezie terrificanti. Alla fine, fu soprattutto grazie al dottor Wolfgang Wodarg e dei suoi sforzi in qualità di parlamentare tedesco e membro del Consiglio d’Europa, se si mise fine a tale bufala, prima che essa potesse avere conseguenze ancor più gravi.

A marzo 2020 il governo tedesco ha dichiarato una “situazione epidemica di portata nazionale” sulla cui base è stato imposto il lockdown con conseguente sospensione a tempo indeterminato dei più importanti diritti fondamentali. Per prendere tali decisioni il governo tedesco ha fatto leva su di un unico punto di vista, in palese violazione del principio universale secondo cui bisogna sempre ascoltare anche l’altra parte: “audiatur et altera pars”.

E tale unico punto di vista è stato quello del professor Drosten, ossia di colui che 12 anni prima aveva prodotto il catastrofico falso allarme sull’influenza suina.

Gli scienziati che non sono stati ascoltati.

Siamo venuti a conoscenza di ciò grazie ad un informatore di nome David Sieber, rappresentante del partito dei Verdi, che per la prima volta ci ha informati in merito il 29 agosto 2020 a Berlino, durante un evento a cui ha partecipato anche Robert Kennedy Jr. e durante il quale entrambi hanno tenuto un discorso.

David Sieber ha ribadito quanto sopra in un’audizione presso la “Commissione-Corona”, poiché gli erano sorti enormi dubbi sulla narrativa ufficiale dei politici e dei media mainstream. Pertanto, egli ha accertato l’esistenza di una vasta pletora di scienziati che sostenevano tesi opposte alle allarmanti previsioni di Drosten.

Questi scienziati ritengono che non si sia trattato di niente di più pericoloso di una normale influenza stagionale, che la popolazione abbia già acquisito una immunità incrociata o di base verso questo virus a causa del pregresso contatto con altri coronavirus e che perciò non vi fosse bisogno di particolari misure né tanto meno di vaccini contro questo coronavirus.

Tra questi scienziati ci sono:

lo scienziato più citato al mondo: il professor John Ioannidis della Stanford University in California, specialista in statistica, epidemiologia e salute pubblica, il professor Micheal Levitt, premio Nobel per la chimica e biofisico alla Stanford University, la professoressa tedesca Karin Mölling, Sucharit Bhakdi, Knutt Wittkowski, Stefan Homburg e altre centinaia di scienziati, compreso il dottor Mike Yeadon.

Mike Yeadon è l’ex vicepresidente e direttore scientifico di Pfizer, una delle più grandi multinazionali del farmaco a livello mondiale. Di lui parlerò più avanti.

“Le misure anti-covid non avevano alcun fondamento.”

Tra marzo e aprile 2020, una volta acquisite tali informazioni, il signor Sieber si è rivolto ai dirigenti del suo partito per proporre loro di offrire al pubblico queste diverse opinioni e spiegare che non c’era motivo di panico. Anche l’ex giudice della Corte Suprema britannica, Lord Sumption ha raccolto simili dati ed è giunto alla conclusione che le misure anti-covid non avevano alcun fondamento.

Allo stesso modo si è espresso il presidente emerito della Corte costituzionale tedesca, Hans Jürgen Papier, il quale ha ripetutamente mostrato dubbi sulla legittimità costituzionale delle misure anti-covid.

Invece di prendere nota di queste opinioni e discuterne con David Sieber, i dirigenti del partito dei Verdi hanno dichiarato che i messaggi di panico del signor Drosten fossero appropriati, senza mai entrare nel merito dei contenuti e delle informazioni a loro fornite, e lo privarono dei suoi incarichi nel partito.

L’accusa di complottismo per screditare l’avversario.

Sieber è stato etichettato come complottista e privato dei suoi incarichi nel partito. Allo stesso modo ha proceduto la ONG Transparency International nei confronti di uno dei suoi membri del consiglio di amministrazione, il dottor Wolfgang Wodarg: invece di indagare concretamente sulle sue indicazioni in merito ad una diffusa corruzione negli ambienti della politica e dell’industria farmaceutica e dell’high-tech, gli è stato negato, il 26/09/2020, qualunque confronto sulle sue opinioni e quelle di altri scienziati.

Anche il dottor Wodarg è stato etichettato come complottista e forzato a ritirarsi dal suo ruolo di membro del consiglio di amministrazione della ONG.

Dunque, una ONG anticorruzione si rifiuta di indagare in merito a concrete denunce di corruzione dell’industria farmaceutica e allo stesso tempo asserisce di combattere la corruzione insieme al Consiglio europeo dell’industria chimica.

I test PCR non sono attendibili.

Adesso passiamo agli attuali dati in merito alla pericolosità del virus, alla completa inidoneità dei test PCR per individuare gli infetti e alle misure assolutamente inutili e prive di basi scientifiche come il lockdown, basato su nessun dato attendibile relativo ai contagi.

Ora sappiamo qui in Germania, così come in tutto il mondo, che i sistemi sanitari non sono stati mai in pericolo di collassare a causa del Covid-19. Al contrario, molti ospedali sono rimasti vuoti e sono tuttora vuoti ed alcuni sono ad un passo dall’insolvenza. Da nessuna parte c’è stato un eccesso di mortalità, vari studi (tra cui quello del professor Ioannidis) mostrano che la mortalità da Covid-19 corrisponde a quella di una normale influenza.

Anche le immagini di Bergamo e New York, usate per creare panico nel mondo da parte dei media mainstream, si sono rivelate essere consapevoli rappresentazioni fuorvianti.

Il ruolo dei media nella diffusione del panico.

Gli stessi media mainstream, così come l’OMS, sono d’altronde in buona parte finanziati e influenzati dall’industria farmaceutica e dell’high-tech.n. Il fatto che tra la popolazione tedesca sia stato seminato il panico in modo mirato, è dimostrato da un documento del Ministero dell’Interno tedesco (oggi chiamato “documento del panico”), il cui contenuto corrisponde alle esternazioni del direttore del Robert Koch Institut, il professor Wieler.

Quest’ultimo ha più volte ribadito che le misure anti-covid dovessero assolutamente essere rispettate “senza porsi domande”. Egli ha ogni volta spiegato come la situazione fosse estremamente minacciosa, nonostante i dati del suo stesso istituto dicessero l’esatto contrario. Nel “documento del panico” del Ministero dell’Interno viene tra le altre cose proposto di infondere paura e terrore nei bambini, avvertendo loro che, laddove non si fossero attenuti alle misure anti-covid, si sarebbero resi responsabili della “morte straziante dei loro genitori e dei loro nonni”.

Ecco perché sono morte così tante persone a Bergamo.

La maggior parte dei decessi verificatisi a Bergamo sono con alta probabilità dovuti al fatto che, a causa del panico diffuso, persone effettivamente infette da influenza o coronavirus sono state trasferite all’interno delle RSA, allo scopo di liberare posti negli ospedali locali per eventuali nuovi casi di Covid-19, che non sono in seguito mai sopraggiunti.

Le RSA erano occupate da persone con sistemi immunitari gravemente indeboliti da patologie preesistenti e da precedenti vaccinazioni antinfluenzali che hanno ulteriormente contribuito a indebolirli. A New York solo alcune cliniche (assolutamente non tutte) sono risultate eccessivamente affollate, sulla nave ospedale “Comfort” sono stati occupati soltanto 20 delle migliaia di posti letto messi a disposizione.

Anche a New York, molti anziani con patologie preesistenti e sistemi immunitari indeboliti in preda al panico hanno preso d’assalto gli ospedali e sono stati vittime talvolta di infezioni contratte in ospedale, talaltra di trattamenti sbagliati, come ad esempio l’intubazione.

Il Covid è concausa di morta, ma non l’unica causa.

Certamente il Covid-19, così come l’influenza, è una malattia pericolosa che può (così come l’influenza stagionale) in particolari casi avere un decorso grave e provocare anche dei morti. Tuttavia, come dimostrato attraverso le autopsie eseguite dal medico legale, professor Klaus Pütschel, quasi tutti i morti (così come in Italia) avevano un’età superiore all’aspettativa di vita media e soffrivano di altre gravi patologie pregresse.

Praticamente nessuno di coloro a cui è stata eseguita l’autopsia dal professor Pütschel è morto a causa del coronavirus. Al riguardo va tuttavia menzionato quanto segue:

Il Robert Koch Institut ha all’inizio stranamente sconsigliato di effettuare autopsie.

Inoltre, vari medici e ospedali in tutto il mondo hanno ricevuto altissimi incentivi finanziari affinché classificassero come vittime del Covid-19, persone che per esempio erano morte a seguito di attacchi di cuore o perché erano state investite da un bus.

Senza le autopsie non sarebbe mai stato scoperto che la gran maggioranza dei presunti morti per Covid-19 in realtà erano deceduti a causa di tutt’altre malattie, non per Covid-19.

Il lockdown è stato imposto quando il virus stava già scomparendo.

L’asserzione che il lockdown sia stato efficace perché c’erano molte infezioni da SARS-COV 2 e i sistemi sanitari sarebbero altrimenti collassati è sbagliata per 3 diverse ragioni, come dimostrano i numeri:

 

1) Il lockdown è stato imposto quando il virus stava già scomparendo, o meglio quando i presunti contagi stavano diminuendo.

2) La popolazione è da tempo già protetta da immunità incrociata o di base. La popolazione è dunque già dotata di una protezione la quale agisce non solo contro l’influenza ma anche contro i vari coronavirus presenti in ogni ondata influenzale.

Pur ammettendo questa volta si sia trattato di un diverso ceppo di coronavirus, il sistema immunitario proprio del corpo umano memorizza ogni virus con cui ha avuto a che fare nel passato e riconosce pertanto anche un presunto nuovo virus della famiglia corona perché esso avrà in ogni caso caratteristiche simili.

 

Le responsabilità di Drosten, Wieler e dell’OMS.

Peraltro, è così che il professor Drosten ha sviluppato il suo test PCR:

Senza aver mai visto il presunto virus di Wuhan, egli ha(sulla base delle notizie ricevute da Wuhan attraverso i social media) sviluppato al computer tale test che sarebbe presuntivamente in grado di individuare i contagiati da Covid-19 e lo ha in seguito commercializzato sia in Germania, con l’aiuto di del veterinario Wieler dell’RKI, che nel resto del mondo, con l’aiuto del filosofo Tedros, capo dell’OMS macchiato di accuse di genocidio e avvolto da scandali.

Nello sviluppare tale test, Drosten ha preso le mosse da un preesistente virus SARS e lo ha successivamente inviato in Cina affinché venisse accertato se le vittime del presunto nuovo coronavirus risultassero positive al test. Le vittime risultarono effettivamente positive ed in seguito a ciò l’OMS del signor Tedros ha lanciato l’allarme globale, ha proclamato la pandemia (nella sua nuova versione di 12 anni fa astrattamente proclamabile per ogni ondata influenzale) e ha raccomandato l’impiego in tutto il mondo del test PCR di Drosten per individuare i contagiati dal virus ora noto come SARS-COV 2.

Va evidenziato ancora una volta che Drosten è stato l’unico (o comunque il più importante) consulente del governo tedesco ed è stato lui ha raccomandare l’imposizione del lockdown, del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine.

Va inoltre evidenziato che la Germania è stata al centro del più intenso lavoro di lobbying dell’industria farmaceutica e dell’high-tech, proprio affinché il mondo imitasse l’esempio dei tedeschi, noti per essere considerati il popolo più disciplinato (o, a partire dall’epoca guglielmina, il più asservito all’autorità), per combattere la cosiddetta pandemia.

Positivo non significa per forza contagiato.

3) Il test PCR viene commercializzato sulla base di un’errata affermazione di fatto in merito al contagio e ciò costituisce il punto decisivo: è ormai noto che, contrariamente a quanto affermano Drosten, Wieler e l’OMS, attraverso tali test PCR non si può accertare in nessun modo, neanche lontanamente, l’avvenuto contagio da alcun tipo di virus, tantomeno un contagio da SARS-COV 2.

Non solo la maggior parte dei test PCR è espressamente non autorizzata per fini diagnostici, come correttamente indicato nei loro foglietti illustrativi e così come lo stesso inventore dei test PCR, Kary Mullis, ha più volte rimarcato, ma vi è di più, essi non sono nemmeno astrattamente in grado di adempiere a scopi diagnostici, non lo sono!

Ciò comporta che, contrariamente a quanto asseriscono Drosten, Wieler e l’OMS da inizio febbraio 2020 a questa parte, un test risultato positivo non significa che si sia in presenza di un contagio! Dunque, se un soggetto risulterà positivo a un test, da ciò non si può assolutamente desumere che egli sia stato contagiato da alcunché, tanto meno dal SARS-COV 2.

Ciò è confermato dallo stesso Robert Koch-Institut quando richiama l’attenzione sul fatto che persino l’evidenza del genoma del SARS-COV 2 non costituisce una prova diretta della capacità di contagiare di un paziente. Per caso il personale del RKI sa qualcosa che il loro capo, il veterinario Wieler, non sa?

Il virus non è stato ancora isolato.

Questi test sono in grado di individuare una o due sequenze, invisibili a occhio nudo, della molecola raccolta attraverso il tampone. Non sappiamo tuttora se qualcuno abbia realmente isolato questo virus con metodi scientificamente corretti, perciò non si sa neanche cosa si deve cercare con il test, poiché questo virus (così come tutti i virus influenzali) muta molto rapidamente.

Dunque, il test raccoglie una o due sequenze di una molecola attraverso un tampone, dopodiché queste sequenze vengono “gonfiate” in più cicli affinché diventino visibili. Lo stesso New York Times riporta che tutto ciò che risulta da un numero di cicli maggiore di 35 porta ad un esito completamente inaffidabile e non sostenibile scientificamente. Ebbene, il test di Drosten e gli ulteriori diversi test raccomandati dall’OMS sono regolati per effettuare 45 cicli.

Ciò permette di produrre un alto numero di soggetti positivi e conseguentemente di fornire la falsa asserzione secondo la quale vi sarebbe un altrettanto numero di contagiati. Il test non è in grado di distinguere la materia inattiva da quella capace di moltiplicarsi, risulterà quindi “positivo” anche laddove dovesse individuare un semplice frammento di una molecola, il che non indica nient’altro che il sistema immunitario del soggetto positivo ha combattuto e sconfitto un qualcosa, per esempio un raffreddore.

I test PCR danno molti falsi positivi: l’ammissione di Drosten.

Addirittura lo stesso Drosten dichiarò nel 2014 in un’intervista a una rivista tedesca, in merito all’infezione da virus MERS, che i test PCR sono talmente sensibili che possono far risultare positivi anche individui in piena salute e assolutamente incapaci di contagiare gli altri.

Egli dichiarò letteralmente, riconoscendo esplicitamente il “terrorismo mediatico”, che “se un simile patogeno, dovesse scivolare attraverso la mucosa nasale di un’infermiera per un giorno intero, senza che quest’ultima sia malata o che comunque avverta alcun sintomo, essa risulterebbe comunque come “caso MERS”.

Questa è una delle spiegazioni dell’esplosione di casi in Arabia Saudita, unita al fatto che i media locali hanno incredibilmente gonfiato la situazione.” Drosten si è dimenticato di ciò o l’ha consapevolmente sottaciuto in relazione alla vicenda del coronavirus? Poiché quest’ultima si è rivelata particolarmente lucrativa per l’industria farmaceutica.

Realisticamente, una dimenticanza appare implausibile…

La differenza tra cold infection e hot infection.

In sintesi, questo test non è in grado di accertare alcuna infezione, contrariamente a quanto affermano tutte le altre errate tesi opposte. Poiché un’infezione non significa semplicemente trovare il virus da qualche parte, ad esempio nella gola di una persona (cosiddetta “cold infection”), senza che esso provochi altre conseguenze.

Per poter parlare di una reale infezione, il virus deve penetrare nelle cellule, moltiplicarsi all’interno di esse e accompagnarsi a sintomi come ad esempio mal di testa o mal di gola. Solo in quel momento la persona può dirsi “infetta” (cosiddetta “hot infection”). Solo in quel caso la persona sarà in grado di contagiare gli altri, in caso contrario il virus sarà totalmente innocuo sia per l’ospite che per le altre persone.

Ancora una volta: tutto ciò indica che un test positivo (N.B. contrariamente a tutte le altre tesi opposte, come quella di Drosten, Wieler o dell’OMS) non significa nulla relativamente all’infezione.

Ciò è confermato altresì dal RKI all’interno del suo ultimo bollettino epidemiologico e da una vasta gamma di esperti che ritengono che non si sia mai assistito ad una pandemia di COVID-19, bensì semplicemente ad una pandemia di test PCR.

Per di più, la mortalità di questo coronavirus corrisponde a quella di un’influenza stagionale.

La lista degli scienziati dissidenti.

A questa conclusione sono pervenuti molti scienziati tedeschi come il professor Bhakdi, la professoressa Reiss, il professor Mölling, il professor Hockertz, il professor Wallach e molti altri tra i quali si annoverano i già citati professor John Ioannidis e il premio Nobel Michael Levitt della Stanford University.

L’ultimo in questa lista di scienziati è l’altresì già menzionato il dottor Mike Yeadon, per 16 anni vicepresidente e Chief Science Officer della Pfizer, il quale lo scorso settembre assieme ad un gruppo di colleghi ha pubblicato un ulteriore paper scientifico (oltre ad un articolo di giornale).

Lui e i suoi colleghi affermano tra le altre cose che: “abbiamo presumibilmente basato la nostra politica di governo, la politica economica e la politica di limitare i diritti fondamentali su dati relativi al coronavirus completamente falsi, dati e supposizioni completamente falsi. Se attraverso i media non venissero costantemente comunicati i risultati dei test, la pandemia sarebbe già scomparsa. Poiché non è in realtà successo nulla.

Di certo ci sono isolati casi di gravi decorsi della malattia, ma ciò accade anche in occasione di ogni stagione influenzale.

Non c’è nessuna seconda ondata.

Una vera ondata di malati c’è stata in marzo e in aprile, dopodiché il tutto è regredito, solamente i positivi aumentano selvaggiamente o calano a seconda di quanti test vengono effettuati. Tuttavia, i reali casi di malattia sono scomparsi, non può affatto parlarsi di una seconda ondata.”

“Il cosiddetto “nuovo” coronavirus”, continuano gli scienziati del gruppo del dott. Yeadon, “è nuovo nel senso che è esso è un nuovo tipo del da lungo tempo già conosciuto coronavirus. “Esistono da tempo almeno 4 coronavirus che possono essere ospitati dall’uomo e, siccome il sistema immunitario umano riconosce le somiglianze tra questi ultimi e il presunto nuovo coronavirus, sussiste già da molto tempo un’immunità incrociata o di base.

Il 30% della popolazione ha già avuto contatto con i coronavirus ben prima che il presunto nuovo coronavirus si palesasse. Perciò è sufficiente che tra il 15 e il 25% della popolazione sia stata infettata dal presunto nuovo coronavirus, per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge e così arrestare la sua ulteriore diffusione. E tale condizione si è da tempo verificata.”

Non è possibile eliminare del tutto il virus.

Per quanto riguarda i test PCR, scrivono Yeadon e i suoi colleghi, che molto più della metà di questi danno dei falsi positivi. Ma potrebbero esserlo addirittura tutti: Yeadon parla di un 94%. Dunque, il dottor Yedon richiama l’attenzione sul fatto che un test PCR positivo non implica in alcun modo che si sia rinvenuto un virus capace di replicarsi.

Della stessa opinione sono i professori di immunologia Kämmerer (tedesco), l’olandese Kappel, l’irlandese Cahill così come il microbiologo austriaco Harvey (che è stato anche presso di noi nella Commissione-Corona). A causa di tale completa inadeguatezza dei test per l’accertamento delle infezioni (sono risultate positive addirittura delle capre, delle pecore, delle papaye e delle alette di pollo), il professore di Oxford e direttore del Centro di medicina basata sulle evidenze Carl Henegan scrive, a completamento di quanto già detto, che nel caso si proseguisse ad effettuare test a ripetizione, tale virus corona non scomparirebbe mai, bensì esso verrebbe ripetutamente ed erroneamente rinvenuto in qualsiasi cosa venisse testata.

I lockdown: una misura inutile.

Yeadon e i suoi colleghi hanno inoltre constatato che i lockdown non servano a nulla. Per esempio, la Svezia con il suo approccio “lassez-faire” e la Gran Bretagna con il suo lockdown severo hanno statistiche di malattia e mortalità assolutamente equiparabili. La stessa cosa è stata constatata da scienziati statunitensi relativamente ai diversi stati americani: indipendentemente dal fatto che uno stato abbia o non abbia attuato il lockdown, non risulta alcuna differenza in merito all’incidenza della malattia.

Yeadon continua dicendo che anche le previsioni terroristiche del Imperial College di Londra fatte dal professor Neil Ferguson non sono mai state prese sul serio dai veri scienziati. Previsioni terroristiche che si erano rivelate errate già ai tempi dell’influenza suina e lo sono state di nuovo in merito al Covid-19. Appare alquanto singolare che il “il modello del terrore” di Ferguson non ne abbia nuovamente azzeccata una, così come 12 anni fa, e nonostante ciò sia stato seguito dal governo britannico.

Ferguson aveva previsto fino a 40.000 morti di coronavirus in Svezia entro maggio e 100.000 entro giugno.

Tuttavia, i morti svedesi ammontano a 5.800, il che corrisponde, come indicato dalle autorità svedesi, alla letalità di una lieve influenza.

Trattamenti sanitari errati alla base dell’aumento di mortalità in Nord Italia.

Secondo Yeadon e i suoi colleghi, la presunta incalcolabile curva di morti in Italia e a New York sarebbe stata causata dal lockdown e da trattamenti sanitari errati. È stato appurato che Germania, Italia, negli USA e anche in Namibia ci sarebbero stati offerti ingenti incentivi finanziari in favore di medici e ospedali, qualora questi avessero classificato quanti più deceduti possibile come morti di Covid.

È così che può accadere che un soggetto, magari risultato falsamente positivo ad un test, muoia investito da un autobus o colpito da un fulmine e venga successivamente classificato come vittima del Covid. Oppure (come accaduto negli USA) che delle persone abbiano aspettato in coda per ricevere il tampone, siano stati registrati, ma poi siano andati via senza effettuare il tampone a causa dell’attesa troppo lunga e nonostante ciò siano stati classificati come positivi, quindi inseriti nella lista dei contagiati!

Senza i test PCR non ci sarebbe nessun virus Covid.

La conclusione del dottor Yeadon e gli altri scienziati è la seguente:

 

Se non esistessero i test PCR, non ci sarebbe stata nessuna pandemia e nessun lockdown, bensì il tutto sarebbe stato percepito come una media o lieve stagione influenzale. Adesso voglio riferire in merito all’attuale situazione relativa ai danni economici e alla salute causati dal severo lockdown e dalle mascherine obbligatorie.

In un ulteriore dettagliato documento (attestato da un dipendente del Ministero dell’Interno tedesco, responsabile della valutazione dei rischi e della protezione della popolazione contro i rischi) il cosiddetto Fehlalarm-Papier (documento del falso allarme), si giunge alla conclusione che non c’era (e non c’è tuttora) alcuna evidenza sulla fondatezza dei rischi per la popolazione paventati da Drosten, Wieler e l’OMS.

Nel documento si illustrano invece le dettagliate evidenze relativa agli enormi danni all’economia e alla salute della popolazione derivati dalle misure anti-Covid. Misure da ritenere, sulla base delle attuali conoscenze, completamente infondate. Il documento sostiene che a tali danni seguiranno numerose richieste di risarcimento.

A causa delle sue corrette stime dei rischi, il dipendente del Ministero è stato sospeso dal servizio.

I rischi per la democrazia dovuti al lockdown.

Sempre più scienziati e giuristi riconoscono che, sulla scia del panico seminato in maniera mirata tra la popolazione mondiale, la democrazia corre il serissimo pericolo di venire soppiantata da modelli fascisti e totalitari. Come accennato, in Australia chi non indossa la (insalubre e dannosa per la salute) mascherina o non la indossa correttamente finisce in manette e viene sbattuto in galera.

Nelle Filippine tali soggetti devono fare in conti con la pena della fucilazione. Ma anche in Germania e negli altri stati un tempo “civili”, nelle altre nazioni dove una volta vigeva lo “stato di diritto”, ad alcuni genitori vengono sottratti i figli se non rispettano regole come quella del distanziamento, le vaghe regole sulla quarantena o quelle sulle mascherine.Come riportato alla Commissione-Corona da psicologi e psicoterapeuti, moltissimi bambini risultano fortemente traumatizzati: nel breve e nel lungo periodo dovremo fare i conti con pesanti conseguenze sul piano psichico.

I primi fallimenti economici.

Nella sola Germania inoltre si stima che in autunno ci saranno tra i 500.000 e gli 800.000 fallimenti tra gli appartenenti alla cosiddetta “spina dorsale” della classe media. Ciò porterà con sé un incalcolabile quantità di tasse non pagate, così come un’incalcolabile spesa sociale di lungo periodo tra cui sussidi di disoccupazione.

Cosicché alla fine non sarà più possibile neanche pagare i dipendenti del settore pubblico. Prescinderò dal descrivere nel dettaglio tutti gli attacchi alla salute e alla vita della popolazione e le minacce per la sopravvivenza economica di imprese e lavoratori autonomi, poiché esse stanno diventando sempre più evidenti a chiunque e una sempre più ampia fetta della popolazione si pone domande.

Le conseguenze giuridiche.

Questi erano i fatti, ora passiamo ad una sintesi delle conseguenze giuridiche: il vero lavoro difficile per un giurista è sempre l’accertamento dei fatti, non l’applicazione del diritto. Ciò purtroppo non viene appreso all’università da un giurista tedesco, ciò viene tuttavia imparato per bene dagli studenti di diritto angloamericani.

Ed è per questo, oltre che all’indipendenza del sistema della giustizia angloamericana, che quest’ultimo possiede un regime probatorio decisamente più funzionale di quello tedesco. Poiché un contenzioso legale può essere deciso correttamente da un tribunale soltanto se esso ha preventivamente accertato i fatti, a seguito di una raccolta di prove fatta a regola d’arte.

Sulla base dei fatti accertati soprattutto grazie al lavoro della Commissione-Corona, una valutazione giuridica sarà semplice in tutti gli ordinamenti giuridici dei paesi civili, indipendentemente dal fatto che si tratti di ordinamenti giuridici di civil law basato sul diritto romano o che si tratti di paesi disciplinati dal common law angloamericano, legato al diritto romano in modo meno stretto.

Non c’è fondamento legale per le misure restrittive per il Covid.

Cominciamo dall’illegittimità costituzionale delle misure: un folto gruppo di professori di diritto tedeschi, tra cui il professor Kingreen, il professor Muswik, il professor Jungbluth e il professor Vosgerau, hanno affermato in pareri giuridici e interviste che le misure che sono state intraprese non sono sufficientemente fondate in termini fattuali e di diritto e sono perciò da considerarsi incostituzionali e andrebbero immediatamente annullate, accodandosi così al parere del già menzionato presidente emerito della Corte costituzionale tedesca.

Il giudice tedesco Thorsten Schleif ha apertamente dichiarato che gli stessi giudici tedeschi sono entrati in un così evidente stato di panico, che non sono stati in grado di applicare il diritto correttamente. Essi avrebbero “lasciato passare misure coercitive che comportano una massiccia interferenza nei diritti fondamentali di milioni di tedeschi”.

Il giudice Schleif fa notare che “i cittadini tedeschi stanno sperimentando la più pesante limitazione dei diritti fondamentali mai verificatasi dalla fondazione della Repubblica Federale Tedesca del 1949”. Il governo federale e i governi dei Länder sarebbero intervenuti, allo scopo di arginare la pandemia, “con massicce misure restrittive dei diritti fondamentali degli uomini che ne minacciano la loro stessa esistenza”.

Il magistrato cita quali esempi la disciplina della quarantena, la chiusura di negozi, il divieto di riunione e di contatti sociali.

I magistrati stanno riducendo le multe per la violazione delle restrizioni.

Adesso, prosegue Schleif, i magistrati avrebbero tuttavia nuovamente acquisito consapevolezza delle loro responsabilità, dichiarando l’illegittimità di numerosi provvedimenti di chiusura delle scuole e annullato, o comunque considerevolmente ridotto, multe che ammontavano a milioni di euro.

(Noi speriamo che sia davvero così e che non si tratti solo di casi isolati). Ora passiamo alla truffa, alla volontaria causazione di danni e ai crimini contro l’umanità: ai sensi del diritto penale, dissimulare dati falsi come quelli relativi ai test PCR di Drosten, Wieler e l’OMS, costituisce quantomeno un’ipotesi di truffa aggravata.

Ai sensi del diritto civile (tedesco) ciò rappresenta un’intenzionale causazione di un danno contrario al buon costume. Quest’ultima considerazione è condivisa dallo stimato professore tedesco di diritto civile Martin Schwab, il quale ha approfondito il tema in modo completo e dettagliato la materia redigendo un parere di circa 180 pagine, nel quale egli documenta altresì in modo approfondito il totale fallimento dei principali mezzi d’informazione.

Tutti sapevano e hanno fatto finta di nulla.

Poiché i succitati Drosten, Wieler e OMS erano a conoscenza, sulla base delle loro competenze o comunque in base a quanto pubblicato dall’RKI o dall’OMS, che l’uso dei test PCR, contrariamente alle loro asserzioni, non era in grado di fornire alcuna informazione sull’infezione.

Essi sapevano, o quantomeno hanno accettato l’eventualità, che, sulla base dei risultati di tali test, i governi del mondo avrebbero deciso di attuare i lockdown, le regole sul distanziamento sociale ed il dannoso per la salute (come ormai dimostrano numerosi studi) obbligo di indossare la mascherina. D’altronde sono stati loro stessi a raccomandare tali misure. Pertanto, ai sensi del diritto civile vanno completamente risarciti i danni causati alle persone dai lockdown imposti sulla base dei risultati dei test PCR.

In particolare, vanno risarciti i danni da mancato guadagno subiti da imprese e lavoratori autonomi a seguito del lockdown. Le misure restrittive basate sulle false affermazioni del signor Drosten, di Wieler e dell’OMS, hanno inoltre provocato danni alla salute e all’economia talmente devastanti, che vanno giuridicamente classificati come crimini contro l’umanità.

Una class action contro i governi del mondo.

Parliamo ora della class action, quale strada da percorrere per il risarcimento dei danni, e delle conseguenze politiche. La cosiddetta class action, di derivazione inglese, esiste sia negli USA che in Canada. Essa conferisce ad un tribunale la possibilità di trattare come class action il ricorso di un soggetto se:

(a) a seguito dello stesso evento lesivo (b) una pluralità di persone è stata nella stessa maniera danneggiata.

In questo caso l’evento lesivo consisterebbe nel lockdown imposto a livello globale sulla base del “Drosten-Test”. Così come le automobili diesel della Volkswagen erano sì funzionanti, ma comunque “prodotti difettosi” non rispettosi delle prescrizioni sulle emissioni, anche i test PCR sono sì prodotti funzionanti, ma non assolvono allo scopo di accertare un’infezione e sono dunque prodotti fallati.

 

Dunque, le persone succitate sono responsabili di aver cagionato un danno ingiusto attraverso una frode e pertanto obbligati al risarcimento.

Unitevi alla class action!

Quindi, se un’impresa statunitense o candese o un privato cittadino statunitense o canadese citassero in giudizio Drosten,Wieler o l’OMS per il risarcimento dei danni (i prodotti di cui sopra, parimenti alle automobili Volkswagen, sono stati messi in commercio anche in tali paesi e quindi ricadono nell’ambito di competenza dei tribunali di USA e Canada), il tribunale statunitense o candese avrebbe il potere di trattare il caso come classaction, sulla base dell’immenso numero di persone danneggiate dallo stesso evento lesivo.

Se ciò succedesse, in tutto il mondo le persone danneggiate verrebbero informate dai media e avrebbero l’opportunità di unirsi alla class action entro un termine stabilito dal giudice, Poiché “class” vuol dire gruppo e “action” vuol dire azione in giudizio. È da sottolineare che nessuno è obbligato ad unirsi alla class action una volta che questa è stata ammessa dal giudice, ma tutti i danneggiati ne hanno facoltà.

Ognuno poi può certamente agire autonomamente in giudizio attraverso il proprio avvocato per il risarcimento danni nel proprio paese d’origine.

Un iter economico e vantaggioso.

Il vantaggio della class action è che essa si esaurisce appunto in un’unica azione, è un’azione “rappresentativa” di un danneggiato in forma tipica. Essa è più economica e più rapida rispetto ad eventuali centinaia di migliaia di azioni individuali e produce un minor carico di lavoro per i tribunali.

Inoltre, essa permette una valutazione degli elementi probatori e una trattazione delle accuse enormemente più precisa, rispetto a ciò che accadrebbe nel caso in cui vi fossero centinaia di migliaia di azioni individuali. In questo modo verrebbe applicato il ben rodato regime probatorio angloamericano: il cosiddetto “discovery”. Quest’ultimo esige che vengano messi sul tavolo tutti i mezzi di prova decisivi per il contenzioso giuridico.

Differentemente dal sistema tedesco, dove nella prassi vi sono squilibri strutturali in un processo coinvolgente un consumatore da una parte e una potente multinazionale dall’altra, con il sistema discovery, l’occultamento o la distruzione di prove non restano privi di conseguenze: la parte che occultasse o addirittura distruggesse delle prove, perderebbe la causa automaticamente per “elusione delle indagini”.

Offriamo assistenza a tutti gli avvocati del mondo.

I danneggiati tedeschi possono far sì che le loro richieste di risarcimento danni vengano predisposte e raccolte attraverso il sito web corona-schadensersatzklage.de.

Al bassissimo costo di 800 euro più una parcella del 10% in caso di successo, queste richieste potranno venire implementate in Germania alternativamente attraverso una class action o per via di una sentenza emessa sulla base di precedenti. Avevamo pensato, in origine, di predisporre e raccogliere anche richieste di risarcimento da parte di persone provenienti da altri paesi al di fuori della Germania.

Purtroppo il dispendio, anche fiscale, per qualcosa del genere sarebbe troppo elevato. Tuttavia, attraverso il sempre più grande network internazionale siamo disponibili a fornire a titolo gratuito ai colleghi avvocati di altri paesi tutte le informazioni, i pareri e le testimonianze degli esperti in merito all’inadeguatezza dei test PCR per l’accertamento dell’infezione da COVID.

Il nostro obiettivo è vincere in tribunale.

Ciò è effettivamente quanto basta, si tratta di una causa semplice da vincere. Forniremo loro anche tutte le informazioni rilevanti per preparare e mettere insieme le richieste di risarcimento dei loro mandanti, così da poterle utilizzare anche nell’ambito di una eventuale class action di diritto statunitense o canadese, o per farle valere come precedente in eventuali processi nel loro paese.

Andremo via via pubblicando sul nostro sito web i nomi degli studi legali internazionali e delle persone di riferimento con cui collaboriamo, cosicché chiunque nel mondo abbia subito dei danni possa finalmente trovare senza problemi un interlocutore per far valere il suo diritto al risarcimento dei danni. Questi sono i fatti che presto verranno provati in un tribunale o in più tribunali nel mondo, questi sono i fatti che smaschereranno tutti i responsabili di questi crimini.

Per i politici che hanno creduto a queste persone e sono stati da loro tratti in inganno, questi fatti rappresentano un salvagente che può aiutarli (salvando loro in parte la faccia) a cambiare il corso delle cose, ad aprirsi finalmente ad un pubblico dibattito scientifico per troppo tempo ignorato e non tramontare assieme a ciarlatani e criminali.

 

 

 

La vostra storia

per me finisce qui.

Lentepubblica.it- Recordare Roberto- ( 21 Marzo 2022)- ci dice :

 

Klaus Schwab, per chi ancora non lo sapesse, è il fondatore del World Economic Forum, conosciuto anche come Forum di Davos, una fondazione che si considera impegnata a migliorare la condizione del mondo ed è finanziata dalle varie multinazionali globaliste mondiali.

Dei vari miliardi di cittadini del mondo, non risulta che nessuno lo abbia delegato a decidere di come migliorare la nostra vita, ma lui ha deciso di farlo e quindi implicitamente crede di sapere a cosa il popolo mondiale aspira e cosa è meglio per tutti.

Naturalmente, tutto questo è possibile perché ha catturato l’attenzione di altri leader mondiali, che sicuramente non hanno il problema della bolletta del gas e che hanno deciso di finanziarlo, spinti sicuramente da animo nobile, per prevedere e pianificare il futuro di noi tutti. Nel 2016 pubblica il libro “La quarta rivoluzione industriale”. In questo libro parla di “pianificazione degli esseri umani”, e senza mezzi termini recita: “Stiamo altresì sviluppando nuove modalità per utilizzare e impiantare dispositivi interni che monitorano i nostri livelli di attività e i valori ematochimici e in che modo questi siano associati al benessere, alla salute mentale e alla produttività a casa e al lavoro”.

Praticamente lui si preoccupa di monitorare, attraverso dispositivi interni, dalla soddisfazione che proviamo a tavola mentre ci mangiamo pasta e broccoli, allo sforzo che facciamo in bagno quando defechiamo, fino al nostro piacere mentre facciamo sesso. Ma non si ferma qui: – Ci troviamo infatti a dover rispondere a domande relative a cosa significhi essere “umani”, quali dati e informazioni inerenti al nostro corpo e alla nostra salute possiamo condividere con gli altri, quali siano i nostri diritti e le nostre responsabilità al momento di cambiare il codice genetico delle future generazioni. – Praticamente una evoluzione del Pacciani 5.0, stessa caratura psichica, ma con più mezzi a disposizione.

Il fatto stesso che inserisca l’argomento dell’evoluzione umana,  all’interno  di  un libro che parla di rivoluzione industriale, dove gli umani sono  facenti  parte  essi stessi della produzione industriale, non come produttori, ma come prodotto da ingegnerizzare, da l’idea di come Schwab e tutti gli altri malati mentali che gli girano attorno, intendano “pianificare” gli esseri umani.

Tutte le personalità psicopatiche (“tipo Hitler” )si considerano superiori agli altri e dimostrano quell’arroganza che rasenta il disprezzo per l’umanità in genere,  che  viene  vista come strumento. Lo psicopatico è capace  di  compiere  gesti  anche  terribili  senza che il suo sentimento registri il minimo sussulto emotivo.

Gli psicopatici sono predatori sociali e, come tutti i predatori, sono alla ricerca di potere, prestigio o denaro. Quindi, non bisogna meravigliarsi se non tutti gli psicopatici sono sotto controllo e rinchiusi da qualche parte, perché quelli, che sono istruiti e hanno mezzi per scalare le posizioni sociali, molto probabilmente stanno ai vertici di istituzioni di vario genere e qualcuno siede anche in governi o parlamenti.

Questi tipi di psicopatici sanno perfettamente cos’è immorale, l’hanno studiato sui libri, solo che non hanno il sentimento dell’immoralità, quindi, hanno una sorprendente capacità di manipolare gli altri a proprio  vantaggio,  spietati  nel cercare un vantaggio e dar sfogo alle proprie ambizioni alla ricerca estrema dell’autogratificazione. Tutti sono al mondo solo per soddisfare i loro bisogni, si possono manipolare e fregandosene dei loro sentimenti e delle loro disgrazie, perché non contano nulla, sono solo poveri stupidi ed esseri inferiori. L’unico dolore che sentono è il proprio e trovano sempre una giustificazione (presente  o  passata)  ai loro comportamenti e sono privi fondamentalmente dell’empatia.

Ma almeno gli psicopatici hanno il vantaggio della certezza di avere una psiche. La bassa tonalità dell’anima e la bassa emotività con scarso sentimento è qualcosa che si va diffondendo tra le nuove generazioni, nella loro crescita, acquisiscono valori di posizione, prestazione, efficienza, arrivismo, quando non addirittura cinismo, nel silenzio assordante dell’anima.

Nuove generazioni sottoposte a troppi stimoli che la loro psiche infantile non è in grado di elaborare. Stimoli scolastici, stimoli televisivi, smartphone, playstation, attività in cui sono impegnati, eserciti di baby-sitter a cui sono affidati, in un deserto di comunicazione dove passano solo ordini, insofferenza, poco ascolto e scarsissima attenzione alla loro anima.

Per questo, i Klaus Schwab di turno vanno a nozze, trovandosi di fronte una grande percentuale di soggetti su cui lavorare e potersi sbizzarrire, utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione, per creare quell’esercito di zombie (definizione azzeccatissima del prof. Corrado Malanga), per cui il mondo è diventato quasi una festa di Halloween costante, dove si aggirano frustrati e infelici, i praticamente morti, che non si sono accorti di essere morti e si ostinano a vivere, ciondolando, portando in giro la propria parvenza di vita. Si distinguono a mala pena i morti viventi dai vivi morenti, che non sono neppure giudicabili perché mancano ormai di libero arbitrio, animali da branco, che si sentono liberi con la testa bassa sullo smartphone. Complici anche senza volerlo di corrotti, impostori, ladri e traditori. Complici del crimine anche per la loro indifferenza, che hanno il rispetto delle idee solo quando devono avallare le ipocrisie altrui.

Un popolo di troll, aiutati dalla mascherina per mantenere il loro status abituale, ossia dietro una chat, per cui non hanno sentito neanche la mancanza dei sorrisi che non sono più disponibili dietro le museruole.

Quei sorrisi che hanno fatto la nostra storia.  Quei  sorrisi  di  un  istante,  che potevano durare una vita e permettevano all’anima in alcuni momenti di poter respirare, che era in grado di abbattere il muro e coprire la distanza tra le persone, all’interno di un autobus, una metropolitana o ad un bar. E’ stata anche impedita quella semplice smorfia che serve per mandarsi a cagare.

Quei sorrisi che sono stati tolti ai bambini, per cui conoscono maestre bendate senza espressione, che diventano per loro insegnamento di vita.

Forse hanno tolto i sorrisi perché hanno dato sempre luce gratis e non soffrono dei rincari delle bollette elettriche. Bisognerebbe vergognarsi solo per questo, che dovrebbe essere classificato come reato di furto della luce inalienabile che fa parte dell’essenza umana.

Stanno distruggendo l’empatia, quella che manca ai soloni del  World  Economic Forum, decidendo di eliminare la forza di questa cosa impalpabile che ci permette di comprendere ciò che provano le altre persone e di entrare in sintonia con loro e con il loro stato d’animo. Qualità essenziale in una vera civiltà, non fatta di chip ma di rapporti umani, dove è importante il modo in cui trattiamo coloro che incontriamo lungo la strada.

Hanno voluto togliere quel minimo di complicità e l’emozione che molti di noi cercano con lo sguardo, alla ricerca di chi non è zombizzato, per cui era necessario il divide et impera a tutti i costi. Mascherina e distanziamento sociale. La bestemmia del XXI secolo.

A questo punto bisogna lasciare andare ciò che era, accettare ciò che è, anche senza condividerlo, e avere fiducia in ciò che sarà. Quando si prende una posizione a volte perdiamo qualcuno, ma vale sempre la pena per non perdere sé stessi.

Come ogni cosa che ha un inizio e una fine, non è la fine della vita, ma solo una stazione della via Crucis, che permette di ricominciare a fare un altro pezzo di strada, per cui non esiste una vera fine ma solo un divenire.

A volte arriva l’ora di scegliere di buttare tutto quello che fa male o che non vale, che ti succhia quell’energia vitale, per cui cambiare cose, persone, fatti e pensieri diventa una rinascita che non crea un dolore di una fine ma lo stimolo e la voglia di un nuovo inizio. Una fine-inizio che non costringe a lasciare le cose a posto, ma disordinate, senza nessuna preoccupazione. Come chiudere un po’ di link lasciati aperti sul monitor, per dare spazio a nuove immagini e nuove ricerche.

Le cose non si lasciano perché sono durate troppo, ma perché a volte incontrano il vuoto. La differenza è che per ogni inizio hai l’impressione di avere un manuale di istruzioni, per la fine il manuale  non esiste,  resta  solo  quello che  non  c’è più,  per cui si lascia quel pezzo di noi in mezzo al resto delle cose abbandonate, che rimane lì, come una tela cominciata e non finita, con accanto  la  tavolozza  dei  colori impastati ma non usati, con impresso solo quel pezzo di storia che ci ricordiamo, che poi diventerà la storia di quello che è accaduto, che per me è un’altra storia, la storia del mio no.

 

 

 

Klaus Schwab elogia Draghi e Macron

e insiste: serve un governo unico mondiale.

Miglioverde.eu -Matteo Corsini- (27-1-2022)- ci dice :

 

Ogni anno a gennaio si tiene la riunione del World Economic Forum a Davos. L’evento del 2022 è in formato virtuale a causa del Covid-19. Come di consueto Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del WEF, non ha rinunciato a comunicare la sua visione sulla governance globale, un suo pallino da tanti anni.

Secondo Schwab, che esordisce in un modo non proprio originale, affrontare le nuove sfide “richiederà che i leader adottino un modello di governance diverso”. Sì, perché, “al centro della nostra incapacità di prevedere e gestire i rischi globali c’è un problema di governance. Le nostre istituzioni e le loro leadership non sono più adatte allo scopo”.

 

Schwab passa poi in rassegna i modelli di governance adottati dal secondo dopoguerra in poi:

“Nel periodo della Governance 1.0, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sia la governance pubblica che quella aziendale erano contrassegnate dal «leader forte».

Questo tipo di leadership funzionava in una società in cui il costo delle informazioni era elevato, potere e gestione gerarchici funzionavano in modo fluido, e i progressi tecnologici ed economici avvantaggiavano quasi tutti.

 Il modello di Governance 2.0, emerso a fine anni Sessanta, affermava il primato della ricchezza materiale, e coincideva con l’ascesa del «capitalismo degli azionisti» e la progressiva finanziarizzazione globale.

La nuova classe manageriale, responsabile solo nei confronti degli azionisti, regnava sovrana.

Il brutale shock sociale ed economico inflitto dal Covid-19 ha inaugurato la Governance 3.0.

 La gestione delle crisi domina il processo decisionale, con i leader che si concentrano sul pensiero operativo e mostrano una relativa noncuranza nei confronti delle possibili conseguenze indesiderate. Questo approccio a breve termine, per tentativi ed errori, ha portato a una gestione confusa della pandemia e delle sue ricadute socioeconomiche”.

Per inciso, la élite di quella classe manageriale che regnava sovrana partecipa regolarmente al WEF.

Schwab sostiene poi che “quando la pandemia finirà, avremo bisogno di un nuovo modello di governance. La Governance 4.0 dovrebbe differire dai precedenti modelli per diversi aspetti.

1-Dovrebbe sostituire l’odierna gestione a breve termine delle crisi con un pensiero strategico a lungo termine. L’attenzione ai problemi attuali come la pandemia, le crisi socioeconomiche, e la salute mentale delle persone deve essere integrata con azioni dirette a contrastare i cambiamenti climatici, invertire la perdita di biodiversità e i danni ambientali causati dalle attività umane, e ad affrontare le sfide come le migrazioni forzate.

 

2-Deve sostituire la visione «a tunnel» e l’approccio top-down che prevalevano in passato. Viviamo in un mondo complesso e interconnesso, non in uno lineare con poche discontinuità. Ciò significa anche che devono cambiare i ruoli e le responsabilità di ogni stakeholder della società. Il business non può più ignorare il suo impatto sociale e ambientale, mentre i governi non possono più agire come se fossero gli unici depositari di tutte le risposte.

 

3-Deve cessare l’enfasi su una concezione angusta dell’economia e degli interessi finanziari a breve termine. Il primato della società e della natura deve essere al centro di qualsiasi nuovo sistema di governance. Finanza e affari sono importanti. Ma devono servire la società, non il contrario”.

Secondo Schwab, “molti leader stanno già pensando e agendo come pionieri di una nuova era di governo. Tra questi sono compresi dirigenti aziendali che sostengono i valori ambientali, sociali e di governance (Esg), e leader politici come il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro italiano Mario Draghi che abbattono le frontiere”. (Draghi ha incontrato Schwab il 22 Novembre 2021,ndr.)

 

Inoltre, “dovremmo accogliere con favore i leader che, navigando in territori in gran parte inesplorati, agiscono come pionieri al di fuori del loro ristretto interesse, e sostengono azioni per combattere il cambiamento climatico e affrontare l’ingiustizia sociale”.

A prescindere da ciò che uno pensa della lotta al cambiamento climatico e dell’ingiustizia sociale (sull’infausto concetto di “giustizia sociale” trovo ancora attuali le parole di Friedrich von Hayek in “Legge, legislazione e libertà”), un pioniere generalmente agisce in primo luogo per i propri fini. Le sue azioni possono poi avere effetti più o meno positivi anche su altri. E in effetti questo è quanto avviene sul mercato. In politica le cose vanno diversamente. Per inciso, i due leader elogiati da Schwab non sono esenti dalla critica che egli stesso ha rivolto alla gestione della crisi da Covid, ovvero “una relativa noncuranza nei confronti delle possibili conseguenze indesiderate”.

In generale, faccio fatica a capire come conciliare la storia del WEF con un approccio che non sia top-down. Soprattutto, non mi è chiaro cosa intenda Schwab per “primato della società”. La società non è un’entità a sé stante, ma un insieme di relazioni tra individui o gruppi di individui. In estrema sintesi, una società è tanto più libera quanto più tali relazioni sono iniziate e condotte su base volontaria. E viceversa.

Le iniziative fin qui propugnate da Schwab (vedi il Great Reset) e dal WEF tendono a una configurazione di società in cui qualcuno stabilisce cosa è bene per tutti quanti, quindi “servire la società” alle mie orecchie suona in modo sinistro.

(Infatti Schwab si crede un  nuovo Hitler …ndr.).

 

 

 

 

Questo è il futuro che volete?

Anno 2030… la distopia!

Miglioverde.eu- Redazione- mrk4m1-(27 Maggio 2022)- ci dice :

 

Prendo lo smartphone e apro il mio “Smart Citizen Wallet”. L’indicatore di credito sociale segna 87 punti. Una faccina sorridente mi dice che sono un cittadino modello.

Devo fare la spesa, acquisto un biglietto dell’autobus e scendo giù ad aspettare. I pagamenti con l’euro digitale sono istantanei e immediatamente viene aggiornato anche il mio credito sociale: +0.01.

Se continuo così, entro fine anno sarò sicuramente a 100. Ho fatto bene a vendere la macchina; la benzina poi costa troppo e inquina. L’autobus a guida autonoma non ci mette molto ad arrivare. Durante il viaggio penso quanto sia meglio ora che la maggior parte delle persone non hanno più un’automobile.

C’è pochissimo traffico in giro. Niente più parcheggi selvaggi e flotte di mamme davanti alle scuole. E poi, che bisogno c’è di avere un’auto se ci sono i servizi pubblici? Scansiono il mio Digital ID nella mano ed entro nel supermercato.

La spesa sarà veloce, non devo neanche scegliere cosa comprare: da qualche anno tutte le transazioni sono pre-autorizzate dal Ministero della Pianificazione Alimentare. Possiamo acquistare solo ciò di cui abbiamo bisogno, in base al nostro stile di vita, al punteggio sociale e ovviamente tenendo conto delle necessità collettive. È facilissimo e molto comodo: basta scansionare il codice QR sul prodotto.

Non c’è neanche più bisogno di passare alla cassa! Finisco di fare la spesa e guardo l’orologio: sono le 16:40. Fra meno di due ore scatta il coprifuoco.

Da circa 4 anni il governo è stato costretto a instaurare un coprifuoco permanente per gestire la crisi energetica e tutelare i cittadini. Dicono sia colpa dell’avidità dei capitalisti del petrolio. Beh, ho comunque tempo di tornare a casa a piedi e accumulare qualche credito per attività fisica.

La strada è piena di telecamere intelligenti acquistate qualche anno fa dal Comune grazie al PNRR. Mi fanno sentire al sicuro; la tecnologia di riconoscimento biometrico ormai è così avanzata che grazie al database europeo sui dati biometrici possono identificare chiunque in tempo reale!

Mi tolgo il cappello e alzo leggermente la testa. È un riflesso incondizionato ormai, non vorrei essere segnalato dagli algoritmi come persona non collaborativa. Entro in casa, mi tolgo le scarpe e mi butto sul divano. Lo schermo dello smartphone si illumina.

È l’Agenzia della Redistribuzione che mi informa dell’accredito del Reddito Universale. È meno del mese precedente; probabilmente c’è chi ne ha più bisogno di me.

Ogni mese il Ministero del Welfare analizza le transazioni, gli spostamenti, i comportamenti e le relazioni familiari dei cittadini per valutare l’importo ottimale per il Reddito di ognuno di noi.

 Chi ha un punteggio sociale elevato per più di sei mesi consecutivi ha diritto di chiedere l’approvazione di transazioni extra, ad esempio per andare al ristorante.

Il Reddito Universale viene finanziato interamente grazie al lavoro delle aziende, che oggi si chiamano enti sociali. Tutti gli “extra profitti” degli enti sociali vengono redistribuiti dallo Stato verso la popolazione.

 Grazie al Reddito Universale moltissime persone neanche lavorano più. Chi ha un punteggio sociale basso è comunque tenuto a lavorare per produrre i beni essenziali di cui la società ha bisogno.

 Il bene della collettività viene prima di tutto. Tutti contribuiamo il più possibile. Il Ministero del Welfare monitora ogni transazione e detiene le chiavi di ogni wallet di euro digitale.

 Questo permette di redistribuire in modo automatizzato e pianificato tutta la ricchezza. È molto meglio ora; siamo tutti uguali. Sono stanco, è stata una lunga giornata.

Vorrei accendermi una sigaretta e stappare una birra ghiacciata ma ho smesso di bere e di fumare. L’alcool e il tabacco non sono vietati ma ogni transazione diminuisce il credito sociale. Non posso permettermi di perdere crediti sociali per un vizio inutile, devo arrivare a 100 entro fine anno!

Prima di dormire controllo le notizie del giorno. Grazie al Digital Services Act europeo il news-feed automatizzato mi propone soltanto notizie che arrivano da fonti autorevoli e certificate.

 In questo modo sono certo di non incappare in pericolosa disinformazione. Apro Whatsapp per dare la buona notte alla mia ragazza; una notifica push mi dice che tutti i messaggi inviati saranno analizzati e scansionati da algoritmi per contrastare pedopornografia, terrorismo e criminalità, nel rispetto della mia privacy.

Viviamo davvero in tempi incredibili. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe bastato così poco per combattere la criminalità? Prima di dormire metto in carica il telefono. Ho ancora il 72% di quota elettrica disponibile per questo mese. Togliere i condizionatori è stata una buona idea.

 

Occidente e Italia: crisi

e parossismo parassitario.

Miglioverde.eu- Marco Bassani-(27 Maggio 2022)- ci dice :

 

Quello che sta accadendo in Europa e, in misura minore, in America è molto simile al crollo del comunismo cui abbiamo assistito oltre trent’anni fa.

Stiamo soccombendo sotto il peso del settore pubblico più pesante mai costruito nella storia dell’umanità.

È la storia, piuttosto lineare, di un equilibrio impossibile da mantenere fra due gruppi che mettono in scena un’alternativa statalista della lotta di classe: quella fra consumatori e produttori di tasse.

Si potrebbe sostenere che il capitalismo sia vittima del suo stesso immenso successo: se nell’Ottocento si riteneva che una tassazione oltre il 10% della ricchezza prodotta avrebbe ottenuto il risultato di distruggere l’economia, nei secoli successivi le classi al potere si sono invece convinte che si potesse andare avanti all’infinito, tassando le generazioni future e chiunque producesse ricchezza.

Le aree italiche sono ormai pienamente naufragate nell’unità, nel centralismo esasperato e in una statolatria talmente esasperata da aver soppiantato l’antico sentimento religioso che albergava in queste terre.

Per dirla con Luigi Sturzo, “Dio è scomparso e l’uomo è divenuto schiavo”: tanto più l’uomo si affranca da Dio, tanto più diventa schiavo di provvidenze tutte terrene. Se allora il problema era la figura dello Stato provvidenza, o del “panteismo di Stato” per utilizzare la sua espressione preferita, oggi ormai dalle Alpi a Capo Passero la situazione sta semplicemente precipitando.

 L’Italia è talmente all’avanguardia nel declino dell’Occidente dall’essere ormai considerata una vera spia del futuro.

Visto con distacco, appare il Paese più arretrato fra le aree meno arretrate, ma ormai stretto in una morsa che lo sta trascinando in un terzo mondo indifferenziato.

Anche le aree un tempo più avanzate stanno ormai precipitando in una spirale di miserevoli paghe pubbliche.

Milano, un tempo l’undicesima area metropolitana più ricca del mondo per PIL pro-capite, sta scalando al contrario tutte le classifiche e fra pochi anni abbandonerà anche le prime cento città più ricche.

Questo destino da terzo mondo e l’incapacità di offrire un avvenire dignitoso ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro appaiono ineluttabili, ma hanno cause molto semplici e facili da identificare.

Negli ultimi quattro decenni abbiamo assistito al più grande trasferimento di risorse dal settore privato a quello pubblico.

Ed è un movimento continuo che risulta tecnicamente impossibile da bloccare. L’Italia, da oltre mezzo secolo, non può che riprodursi di fallimento in fallimento, continuando a drenare risorse dai settori produttivi.

 Mentre state leggendo queste righe le generazioni future continuano a essere sempre più indebitate, quelle presenti sempre maggiormente tassate e non esiste alcun programma di nessun partito per porre fine a tutto ciò.

 Poco più di dieci anni or sono fu chiamato Mario Monti per mettere in sicurezza i conti pubblici. Da allora la tassazione è letteralmente esplosa (con una spesa pubblica di circa mille miliardi in rapporto ai 1800 di ricchezza prodotta) e i conti pubblici sono saltati al punto che il rapporto debito/PIL, che era del 106% nel 2006, è ormai al 155%.

E il perché è ovvio: l’Italia incarna la differenza fra avere ed essere: non ha problemi, è il problema.

 

 

 

 

Della moneta fiduciaria e

della distruzione sociale

miglioverde.eu-Sandro Barsanti - (27 Maggio 2022)- ci dice :

Il trasferimento di ricchezza dal ceto produttivo, imprenditori e commercianti della classe media, ai settori avvantaggiati da rendite parassitarie e grandi gruppi internazionali messo in atto dalla manipolazione della massa monetaria e del tasso di interesse con cui le banche centrali amministrano l’attuale sistema di monete fiduciarie non avviene a palettate o a carrettate.

È un fenomeno lento e silenzioso ma costante e inesorabile ben descritto dall’aneddoto della rana nell’acqua bollente.

Se è vero poi che la classe media costituisce il principale tessuto connettivo della società non è difficile farsi una ragione del completo disfacimento delle nostre comunità e delle gravi responsabilità del ceto politico che in questo sistema finanziario si rotola come un maiale nella merda.

Lo scopo non dichiarato della moneta fiduciaria è quello di colpire al cuore la capacità di risparmio e di investimento della classe media spesso chiamata borghesia. “Quelli nascondono i soldi nel materasso o in una nicchia nel muro” dicono i fautori delle politiche monetariste e keynesiane.

Attribuendo a questa naturale propensione dell’uomo (risparmiare per affrontare il futuro e per fare investimenti) la caratteristica del vizio o del peccato originale alla base dello sfruttamento dei cattivi capitalisti sul proletariato.

Il risultato l’abbiamo sotto gli occhi, una società malata, afflitta da disoccupazione, estreme differenze sociali, distruzione della solidarietà e della cooperazione.

 

 

 

Mario Draghi ha incontrato Klaus Schwab

ovvero nessuno si piglia se non si rassomiglia…

inuovivespri.it- Diego Fusaro- (25 novembre 2021)- ci dice :

 

Per la cronaca, Klaus Schwab è il guru di Davos, il teorico del grande reset planetario mediante l’impiego dell’emergenza permanente.

Il trionfo del globalismo mercatista, della riduzione dei diritti degli oppressi, della decostruzione di ogni residua identità resistente e di ogni superstite profilo critico.

“Il Presidente Draghi ha incontrato il Presidente esecutivo del World Economic Forum”. Così in data 22 Novembre sul sito del Governo italiano. Mario Draghi ha, dunque, incontrato Klaus Schwab, il guru di Davos, l’araldo del nuovo ordine mondiale turbo-capitalistico, nonché il teorico del grande reset planetario mediante l’impiego dell’emergenza permanente.

Non ce ne stupiamo, invero. Se il vis-Conte dimezzato giallo-fucsia, alias Giuseppe Conte, riceveva la telefonata da Bill Gates, se Gentiloni riceveva Giorgio Soros, ora Draghi l’euroinomane, l’ex banchiere di Goldman Sachs ed ex governatore della BCE, incontra Schwab. In comune hanno tanto, del resto. L’amore per il neoliberismo apolide, in primis, con annesso massacro dei ceti medi e delle classi lavoratrici.

Ma poi anche l’amore infinito per il lemma resilienza, che è poi la virtù adattiva che i padroni preferiscono nei dominati.

Il trionfo del globalismo mercatista, della riduzione dei diritti degli oppressi, della decostruzione di ogni residua identità resistente e di ogni superstite profilo critico

Insomma, un incontro tra prospettive affini, tra uomini che rispondono ai medesimi interessi di classe e che si orientano secondo la medesima Weltanschauung, quella basata su globalismo mercatista, riduzione dei diritti degli oppressi, decostruzione di ogni residua identità resistente e di ogni superstite profilo critico:

 in una parola, l’unificazione del mondo intero sotto il segno dell’egemonia finanziaria del blocco oligarchico neoliberale.

 Tale progetto, in fase di sviluppo da parecchi lustri, è stato potenziato e accelerato grazie all’epifania dell’emergenza epidemica, utilizzata ad arte dai gruppi dominanti secondo quello che lo stesso Schwab ha appellato il grande reset e che noi abbiamo definito il golpe globale gestito dai plutocrati borderless del turbocapitalismo.

 Un incontro inevitabile, forse, tra due dei protagonisti dell’ordine neoliberale filo-bancario. Un incontro il cui fine ultimo potrebbe essere, forse, la messa a punto della strategia per calibrare e attuare le linee guida del grande reset in Italia, tenendo conto delle specificità proprie del nostro Paese.

Non è poi difficile immaginare, allora, cosa i due si siano detti. Sarebbe forse più interessante capire chi ha messo la mano sulla spalla a chi, se Draghi a Schwab o se Schwab a Draghi.

 

Un triumvirato di garanzia per

le oligarchie internazionali globaliste.

Indipendente.online- Giorgia Audiello -(1-2-2022)- ci dice :

 

Con le attenzioni della stampa nazionale tutte concentrate sulla rielezione di Mattarella a capo dello Stato e sulle beghe partitiche che ne sono derivate un’altra notizia degna di attenzione è passata in sordina.

Lo scorso 29 gennaio, Giuliano Amato – professore emerito di diritto pubblico comparato e per due volte presidente del Consiglio – è stato eletto all’unanimità presidente della Corte costituzionale. 

Con la sua elezione a capo del più importante organo di garanzia costituzionale – insieme alla rielezione di Mattarella alla presidenza della Repubblica e a Draghi presidente del Consiglio – ci troviamo di fronte a quello che può essere considerato a tutti gli effetti un “triumvirato” che avrà, tra le altre, la funzione di rassicurare le oligarchie finanziarie transnazionali sul fatto che l’Italia non si allontanerà di un millimetro dallo status quo desiderato.

Non è un caso che le potenti banche d’affari americane come Goldman Sachs, i grandi fondi d’investimento quali Black Rock, ma anche le organizzazioni di categoria finanziaria e industriale come la Trilateral, nonché l’impalcatura burocratica di Bruxelles abbiano tutte quante salutato con giubilo le nomine italiane.

La biografia politica di Giuliano Amato merita di essere rinfrescata: il governo da lui guidato come presidente del Consiglio nel 1992, fu quello che mise in campo la svendita del patrimonio pubblico italiano, proprio nel periodo in cui, sotto i colpi dell’operazione giudiziaria “Mani pulite”, l’Italia transitava dalla prima alla seconda Repubblica, quella che nei fatti si sarebbe mossa come “curatrice fallimentare” dell’industria italiana e rappresentante degli interessi dei grandi potentati economici.

 A portare avanti la privatizzazione degli asset pubblici nazionali sul famigerato panfilo Britannia c’era proprio lui, l’uomo dei mercati, delle banche e dell’euro: Mario Draghi, allora Direttore generale del Tesoro. Incarico che avrebbe ricoperto dal 1991 al 2001, naturalmente anche per conto del governo Amato. L’azione dei due ebbe il risultato di devastare l’ascesa industriale italiane che proprio nel 1991 era diventata la quarta potenza economica globale scavalcando Germania e Francia.

La svendita del patrimonio pubblico attraverso le privatizzazioni e la sottoscrizione del trattato sull’Unione Europea nel 1992 ebbero la conseguenza di deindustrializzare il Paese e a rallentarne la crescita, incatenandolo a rigide politiche di austerità fiscale come previsto dai famigerati parametri di Maastricht.

Nel contesto di questo “disegno” vanno anche inserite due nefaste decisioni politiche intraprese dal governo Amato I: l’abolizione della scala mobile che permetteva di indicizzare automaticamente i salari in funzione dell’inflazione e il prelievo forzoso notturno del 13 settembre 1992, in seguito all’attacco speculativo alla lira da parte del noto finanziere, oggi definito “filantropo”, George Soros.

Dal canto suo, in Sergio Mattarella – come in tutti i presidenti della Repubblica degli ultimi decenni – le istituzioni globali cercano il garante dell’impianto eurocratico, liberista e atlantista in Italia, riflesso degli interessi plutocratici internazionali.

Prova ne è il fatto che nel suo settennato egli abbia avallato tutti i governi e le iniziative politiche di stampo europeista, dando il suo aperto appoggio a organizzazioni sovranazionali come la Commissione Trilaterale, organizzazione delle élite economiche che esercita grande influenza sulle politiche dei Paesi occidentali e la cui dottrina è riassunta nel rapporto del 1975 “La crisi della democrazia”.

Solo in un’occasione, il presidente è intervenuto risolutamente nelle vicende politiche nazionali, non per difenderle, ma per scongiurare un pericolo, peraltro inesistente, di uscita dall’euro: si oppose, infatti, alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’economia nel primo governo Conte, in quanto colpevole di sostenere tesi euro-scettiche.

Dunque, dopo la breve e inconcludente parentesi dei (finti) partiti antisistema eletti nel 2018, la politica italiana completa la giravolta che – tradendo il voto popolare che alle urne premiò partiti che si erano presentati come anti-sistema ed euro-scettici – in appena tre anni ha riportato l’Italia non solo nel novero delle politiche liberali propugnate da Bruxelles, ma l’ha collocata addirittura all’avanguardia della governance globale, come palesato con compiacimento dal fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, che in occasione dell’ultimo vertice di Davos ha definito il nostro Paese un’avanguardia della cosiddetta governance 4.0, ovvero quella in cui élite politiche nazionali ed élite economico-finanziarie globali governano a braccetto.

 O se preferite, mantenendo la prolissa sintassi del documento di Schwab, quella in cui il governo nazionale non agisce più “come se da solo avesse tutte le risposte”, accettando una verticalizzazione e una concentrazione dei processi decisionali che si pone al di fuori del perimetro delle istituzioni democratiche nazionali.

Tornando alla nomina di Amato a presidente della Corte costituzionale, infine, utile notare come egli, nelle sue prime esternazioni, abbia specificato che «il compito della giurisprudenza della Corte costituzionale, nelle materie in cui la scienza ha un peso, è di ascoltare le ragioni della scienza».

Affermazione che lascia intendere come non vi sia alcuna intenzione di valutare la preminenza di altri diritti costituzionalmente garantiti nella fase storica in cui le big pharma e i comitati tecnici scientifici governativi si sono autoeletti a unici depositari della disciplina.

(Giorgia Audiello).

 

Klaus Schwab da Mario Draghi

GOVERNO TRANSUMANISTA.

Casadelsole.tv-Maurizio Martucci - (4-1-2022)- ci dice :

(In collaborazione con OASI SANA e Playmastermovie).

 

 

Avevamo letto di come “saranno i robot a salvare l’umanità”, previsione di Paolo Pisano, ex Ministro per l’innovazione tecnologica.

Accanto ad un sorridente Roberto Fico, terza carica dello Stato, alla Camera dei Deputati avevamo poi ascoltato la relazione dell’ambasciatore ONU alle sostenibilità Marco Antonio Attisani (“faremo l’amore coi robot”), mentre a Montecitorio il ministro Federico D’Incà e il parlamentare Niccolò Invidia hanno promosso l’evento “Verso il futuro tecno-umano. Ripensare l’evoluzione nell’epoca dell’accelerazione tecnologica.” Eravamo poi rimasti ad ‘Umani ed umanoidi’, il libro di Roberto Cingolani, Ministro della transizione ecologica.

Ed eravamo rimasti pure alla somministrazione di farmaci da remoto attraverso il 5G, parola di Vittorio Colao, Ministro della transizione digitale.

Invece adesso siamo arrivati allo sbarco di Klaus Schwab a Palazzo Chigi, il fondatore del Forum Economico Mondiale, il guru di uno dei più potenti cartelli finanziari e lobbistici al mondo, il teorico del grande reset nella quarta rivoluzione industriale ricevuto come un capo di Stato dal Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi.

 

 

 

Al World Economic Forum di Davos

si parla di sfide globali.

Rainews.it- Laura Aprati - (17-1-2022)- ci dice:

 

Come affrontarle e quali modelli di cooperazione e di governance devono essere messi in atto a livello internazionale.

Al World Economic Forum di Davos si parla di sfide globali -Ansa.

Klaus Schwab è il fondatore e presidente del World Economic Forum di Davos.

Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, nel presentare l’evento ha commentato: “Tutti sperano che nel 2022 la pandemia di Covid-19, e le crisi che l’hanno accompagnata, inizino finalmente a recedere. Ma ci aspettano grandi sfide globali, dal clima al cambiamento per ricostruire la fiducia e la coesione sociale. Per affrontarli, i leader dovranno adottare nuovi modelli, guardare a lungo termine, rinnovare la cooperazione e agire in modo sistematico.”

Con questo spirito si è aperto oggi il World Economic Forum a Davos. Le diverse sessioni di discussione hanno come elementi i temi caldi del momento: clima, recupero dalla pandemia, resilienza economica e sociale.

Economia.

Nell'aprire i lavori il Presidente Cinese Xi Jinping ha fatto un appello alla cooperazione: "Le grandi economie dovrebbero vedere il mondo come una comunità, pensare in una maniera più sistematica, aumentare la condivisione trasparente delle informazioni, coordinare gli obiettivi, l'intensità e il passo delle politiche fiscali e monetarie", ha chiarito Xi parlando da remoto all'istituzione di Davos.

"Solo così - ha proseguito - eviteremo un nuovo crollo dell'economia mondiale. I principali paesi sviluppati dovrebbero adottare politiche economiche responsabili ed evitare gravi impatti sui paesi in via di sviluppo".

 Una dichiarazione che si basa sul fatto che l'ipotesi che l'economia mondiale possa entrare in una fase di liquidità più problematica è vista a Pechino come una vera iattura.

Il dato cinese di crescita del Pil annunciato oggi per il quarto trimestre 2021 è il peggiore dal secondo trimestre 2020, quando l'economia cinese scontava il momento più nero della crisi pandemica.

Quindi, sebbene il risultato annuale sia stato positivo grazie soprattutto all'andamento della produzione industriale, la possibilità di una stretta sulla politica monetaria a livello globale pone un serio rischio.

L'altro grande protagonista del continente asiatico è l'India. Il premier Narendra Modi ha sottolineato come, nei confronti della pandemia, "l'India ha dato speranza al mondo nella lotta al Covid con la sua tecnologia, i suoi talenti, i farmaci e con le sue strutture sanitarie".

Ma soprattutto il leader indiano si è soffermato sugli aspetti economici:

 "L'India è impegnata a diventare un partner di fiducia per il mondo nell'area delle catene di approvvigionamento globali e a questo fine stiamo lavorando con diversi paesi per creare parti per accordi di libero scambio".

Modi ha sottolineato la propensione degli indiani per l'innovazione e la loro capacità imprenditoriale. Il primo ministro ha sottolineato come nel 2014 vi erano solo poche centinaia di startup registrate in India mentre oggi il loro numero ha superato le 60.000. Inoltre l'India fornisce al mondo 5 milioni di ingegneri di software oltre a essere il terzo fornitore di materiali farmaceutici e la terza nazione per unicorni, ovvero le aziende partite da start-up e arrivate a valere oltre 1 miliardo di dollari di capitalizzazione. "Oggi l'India - ha detto - è la destinazione più attraente per gli investimenti anche grazie alla forte riduzione operata dal governo sulle tasse aziendali".

Clima.

Le città producono oltre l'80% del Pil mondiale, ma quasi metà di quel Pil - il 44% pari a 31.000 miliardi di dollari - rischia conseguenze "dirompenti" da disastri naturali a causa di un modello di sviluppo non in grado di integrare infrastrutture e ambiente naturale.

Mentre, al contrario, le città - che sono anche responsabili del 75% delle emissioni globali di gas serra - "potrebbero prendere un ruolo guida nel liberare opportunità economiche" attraverso soluzioni più integrate con l'ambiente naturale.

  L'allarme arriva dal World Economic Forum, che propone una nuova road map per adottare soluzioni in grado di integrare infrastrutture urbane e ambiente naturale, ottimizzare la spesa e spingere al massimo la crescita sostenibile. Secondo l'organizzazione, con  l'Istituto Alexander von Humboldt e il Governo della Colombia ha lanciato l'iniziativa "BiodiverCities by 2030", investimenti infrastrutturali in grado di aumentare la resilienza al cambiamento climatico possono creare 59 milioni di posti di lavoro e mitigare rischi crescenti legati a eventi climatici estremi.

 "Nel paradigma convenzionale, lo sviluppo urbano e la salute dell'ambiente sono come l'olio e l'acqua"; dice Akanksha Khatri, responsabile del World Economic Forum per Natura e Biodiversità.

"Questo studio mostra che non deve necessariamente essere così. La natura può essere l'ossatura portante dello sviluppo urbano. Riconoscendo le città come sistemi viventi, possiamo favorire le condizioni per la salute delle persone, del pianeta e dell'economia nelle aree urbane".

Pandemia.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, chiede "di vaccinare tutto il mondo perché, ed è stato chiaro in questo anno, non possiamo lasciare nessun indietro perché lasceremmo tutti indietro.

 L'Organizzazione Mondiale della Sanità si era prefissa di arrivare al 40% di vaccinazioni a livello globale per lo scorso anno ed arrivare al 70% ma siamo lontani da questi obiettivi. Raggiungere l'obiettivo dipende da tutti noi". Poi aggiunge: "All'appello manca la solidarietà mondiale" e chiede ai paesi più sviluppati di essere più solidali, economicamente, verso quelli meno sviluppati.

 

 

 

La sconfitta di Draghi

e il Golpe di Davos.

Stroriasegreta.com- Redazione-Ettore- (21 gennaio 2022)- ci dice :

Il 29 gennaio 2022 è una data che potrebbe passare alla Storia.

La mancata elezione di Mario Draghi alla Presidenza della Repubblica Italiana ha del clamoroso perché era stata preparata dalle oligarchie finanziarie mondialiste da anni e costituiva uno dei punti cardine del Golpe di Davos in atto.

Immaginiamo lo sgomento di Klaus Schwab, coordinatore e animatore del Golpe, nell’apprendere la notizia.

Ancora una volta l’Italia si è ritrovata a essere al centro dei destini del mondo e, ancora una volta, il suo comportamento sfuggente e ingestibile, alla ’italiana’ insomma, ha prodotto un serio imbarazzo alle oligarchie mondialiste.

L’inaudita sconfitta è stata però dovuta a un insieme di circostanze.

In primis si è trattata di una sconfitta personale di Mario Draghi stesso. Il suo comportamento da ‘banchiere centrale’, spocchioso, irrispettoso delle prerogative del Parlamento, dittatoriale come se tutto gli fosse dovuto, ha irritato la grande maggioranza dei peones che, nel bene e nel male, quel parlamento lo compongono. La buvette della Camera era piena di commenti sarcastici all’indirizzo di presidente del Consiglio in carica additato addirittura come ‘nemico personale’.

Per la maggioranza dei grandi elettori il motto era: chiunque fuorché Draghi. Con buona pace di Goldman Sachs e accoliti.

In secondo luogo il suo comportamento inutilmente estremista nella gestione della pandemia gli aveva già alienato molte simpatie.

Questo blog aveva già sottolineato  che il governo Draghi verrà ricordato principalmente per la delirante scemenza che egli stesso pronunciò il 22 luglio 2021:

‘L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente.

Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire.Non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore’.

Forse il Presidente del Consiglio si sarà già amaramente pentito di tale improvvida esternazione e delle continue forzature a favore di una campagna vaccinale ormai in clamoroso fallimento ma il danno era fatto.

In terzo luogo la sua auto-candidatura alla Presidenza della Repubblica durante una conferenza stampa del 22 dicembre 2021 in cui, praticamente, diceva: ‘il mio lavoro è finito, adesso andrò al Quirinale’, aveva irritato non poco quei politici che conservano ancora un vago ricordo di quello che l’Italia era stata prima del suo declassamento a colonia della finanza mondialista.

Ma l’ultimo errore è stato fatto quando ha manifestato la sua estrema contrarietà alla candidatura Casini, facendo sapere che, se Casini fosse stato eletto, lui si sarebbe dimesso immediatamente da Presidente del Consiglio.

Casini, che a detta di chi gli è vicino, ‘ci è rimasto molto male’, non ha avuto altra scelta che rinunciare alla candidatura, sapendo però che così avrebbe reso inevitabile la riconferma di Mattarella e il siluramento di Draghi stesso, il quale invece evidentemente non lo aveva ancora capito.

Il 2-0 dei vecchi democristiani sulla spocchia dei banchieri centrali deve farci riflettere.

D’altra parte che l’uomo fosse fatto così lo si era già capito dalla lettera che aveva inviato il 5 agosto 2011, come presidente entrante della BCE e a doppia firma con l’uscente Jean Claude Trichet, a Berlusconi e che comportò le dimissioni del governo di centro destra.Lì c’era scritto, senza mezzi termini, che il governo di un paese sovrano doveva obbedire ai diktat della BCE, senza se e senza ma. E, per favore, con sollecitudine se no ci arrabbiamo.

Ultimo ma non ultimo, il trasferimento di Draghi al Quirinale avrebbe comportato un serio rischio di crisi di governo e conseguenti elezioni anticipate facendo così sfumare per i peones parlamentari gli ultimi mesi di stipendio e il successivo vitalizio.

Alla ‘italiana’ quindi, il diktat dei Golpisti di Davos questa volta è stato ignorato o per dirla nobilmente ‘ il Parlamento ha riacquistato la sua centralità’ e Draghi ha visto sfumare la sua elezione al Quirinale, da dove avrebbe potuto osservare i disastri da lui stesso provocati in trent’anni di attività da una posizione di assoluta impunità.

Insomma Mario Draghi è stato vittima in primis di una sua scarsa attitudine a gestire i rapporti politici ma i motivi del disastro non sono solo questi.

Vi è stata infatti anche una scarsa compattezza delle élite che lo sostenevano, cosa accuratamente silenziata da tutto il mainstream, ma che era apparsa in tutta la sua evidenza quando, a dicembre 2021, l’Economist e il Financial Times, cioè i giornali dei Rothschild-Elkan, avevano cominciato a sostenere che preferivano che Draghi rimanesse a Palazzo Chigi.

Il Presidente del Consiglio era stato costretto a un irrituale e precipitoso incontro con Jonh Elkann, il 20 gennaio 2022, per dirimere la questione, il cui esito non è stato evidentemente positivo.

Il ramo francese della finanza internazionale aveva infatti in animo di fare un blitz: piazzare al Quirinale una donna a loro molto vicina, Francesca Belloni, già insignita della Legion d’onore, la più alta onorificenza della Repubblica Francese e attualmente direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Il blitz è fallito, durante una drammatica nottata, per la ‘insipienza’ di Salvini e Conte, che lo avevano comunicato al mondo la sera precedente, ‘insipienza’ non si quanto voluta. Chi vuole organizzare un blitz non può pensare di dirlo a tutti il giorno prima perché o è proprio un incapace o lo vuole far fallire.

Naturalmente l’esternazione di Salvini e Conte ha scatenato un’irata reazione della componente ‘atlantica’ del Parlamento che, guidata da un furioso Matteo Renzi, ha avuto buon gioco a demolire l’improvvida candidatura in men che non si dica.

Ridotta nei sui spazi l’irritante componente francofona non è restato che rassegnarsi a uno 0-0 con la riconferma di Mattarella, dopo il siparietto casiniano.

Ma è stato veramente un pareggio tra le varie componenti?

Da una prima analisi sembrerebbe proprio di no.

La sconfitta di Draghi è infatti definitiva. A chi, fin da subito, adombrava la possibilità che Mattarella potesse costituire solo una presidenza a termine, alla Napolitano bis, tenendo caldo il posto per un anno o poco più, è stato lo stesso Mattarella a rispondere per le rime: il mio mandato è pieno e per sette anni. Punto.

Così si comprendono meglio le ragioni del suo insistente ‘chiamarsi fuori’ degli ultimi mesi, il suo comperarsi casa, il suo trasloco: ‘Io non faccio il supplente di nessuno, se mi volete, e mi dovete volere a furor di popolo, ci posso anche stare ma con mandato pieno’. Fine dei giochi.

Ma non vi è solo la schiena diritta del vecchio democristiano a chiudere le porte a Draghi: tra un anno si vota e la maggioranza che uscirà dalle urne sarà completamente diversa dall’attuale.

Con Fratelli d’Italia sopra al 22% (e forse più), l’entrata in Parlamento di una consistente pattuglia di no-vax, i danni che la politica draghiana ha fatto sulla pelle dei cittadini, la chiusura delle piccole imprese, la disoccupazione e quant’altro, pensare che vi siano ancora i voti per eleggerlo al Quirinale, fra un anno o due, sembra davvero una pia illusione.

No, Draghi non diventerà mai più Presidente della Repubblica, e questa è una gran buona notizia per tutti gli italiani.

Quindi cosa succederà?

Anche qui la versione dei Golpisti di Davos è: ‘niente, cosa volete che succeda? Draghi, Mattarella e Amato alla Corte costituzionale, siamo blindati. Meglio di prima’.

Può essere e forse, se il mondo finisse ai confini dell’Italia, potrebbe anche essere la cosa più probabile.

Ma il mondo è grande.

In particolare l’Occidente si sta dividendo in due tronconi in modo netto.

 Il Golpe vaccinista è fallito negli Stati Uniti, dove Biden ha ordinato di obbedire a Big Pharma e più della metà degli Stati americani lo hanno ignorato.

 La Corte costituzionale gli ha dato addirittura torto in merito alla obbligatorietà degli pseudo-vaccini, il che lo ha costretto a ingranare un’umiliante retromarcia simile ad una resa.

Il pupillo di Schwab, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il 30 gennaio 2022, è stato costretto a fuggire ignominiosamente, davanti al popolo in rivolta e ai TIR che minacciavano la sua capitale.Boris Johnson, nonostante le minacce personali e gli attacchi della stampa, ha varcato il Rubicone: in Gran Bretagna l’emergenza epidemica è finita, niente più restrizioni, niente più Green Pass, niente più controlli sui diritti dei cittadini.

Lo stesso accade in Irlanda, in Spagna e nei paesi scandinavi.

Insomma una larga parte del mondo, essenzialmente collocata nell’area ‘atlantica’, si è ribellata al Golpe di Davos. Restano in mano ai golpisti, per ora, la Germania, l’Austria e la Francia, dove cominciano però a sentirsi scricchioli sinistri.

E l’Italia? Anche stavolta la sua collocazione geopolitica sarà decisiva.

Con un Draghi alla Presidenza della Repubblica, palesemente schierato con Schwab, l’Italia sarebbe diventata un baluardo del Grande Reset.

Proprio qui si sarebbe passati, per primi, dalla Società della Sorveglianza alla Società del Controllo.

Tutte le libertà costituzionali sarebbero state concesse solo ai ‘bravi cittadini’, tramite un Green Pass super-mega-rafforzato che avrebbe incluso anche le opinioni politiche, e ‘senza il quale non si sarebbe potuto né vendere né comprare’.

Senza il Green Pass, non si sarebbe potuto neppure votare, come è già successo a Sara Cunial. Un deputato della Repubblica è stato privato della possibilità di votare per la Presidenza della Repubblica senza che nessuno abbia detto nulla!

La società orwelliana avrebbe avuto nell’Italia di Draghi la sua punta di diamante e questo per i prossimi sette anni.

Lo scampato pericolo deve farci tirare un bel respiro di sollievo.

Che farà Draghi adesso?

Si immolerà sull’altare del più grande esperimento della Storia, come ultimo soldatino a difendere un Golpe Mondiale ormai fallito?

È lecito dubitarne.

Nei prossimi mesi la crisi energetica, la crisi economica, l’esplosione del debito, l’aumento della tassazione, il calo di Wall Street, l’inutilità conclamata dei vaccini e il dramma dei loro effetti collaterali, renderanno la situazione incandescente.

I peones parlamentari, una volta assicurata la loro pensione, cominceranno a ‘tirargli le monetine’ non appena entrerà in Parlamento, altro che Governo dei Migliori. Le indagini della magistratura potrebbero addirittura toccarlo personalmente. Costretto a difendersi in un tribunale dall’accusa di strage? Lui, il Migliore, osannato, solo un anno fa, come il Salvatore della Patria dalla compiacente stampa di regime?

Le stesse divisioni geopolitiche emerse tra la finanza europea e quella americana non lo consiglieranno forse di ritirarsi in buon ordine?

Anche se il fattore decisivo sarà probabilmente un altro: sullo sfondo comincia a delinearsi la minaccia vera, i Patrioti americani.

Abbiamo già visto che il “Golpe mondiale architettato dai banchieri”, da Davos dalla finanza mondialista, dal Deep State americano e da un Europa a trazione tedesca è fallito perché il popolo americano ha resistito. Biden è in crollo verticale, Trump è di nuovo in rampa di lancio, la Gran Bretagna ha già fatto la sua scelta. Il Canada è alla guerra civile.

Se l’Italia, come ama fare e ha fatto altre volte nella Storia, scegliesse la libertà?

Se i vari peones, ma anche i Casini, i Renzi e i Mattarella, si trovassero di fronte una America pronta ad aiutare gli italiani contro le ingiustizie che hanno dovuto subire?

Se comparisse un’America non più succube del Deep State, ma che esprima i valori di libertà che le sono propri da sempre, cosa farà l’Italia?

Sceglierà la prigione europea, a trazione germanica, la sottomissione a una dittatura dei banchieri che stampano il denaro dal nulla e poi ne pretendono la restituzione con gli interessi, che desiderano il controllo totale su tutti i movimenti dei cittadini, che concedono qualcosa solo a chi ubbidisce loro ciecamente?

O preferirà invece seguire la nuova America, quella libera, quella del popolo di Trump , che ha contribuito così tanto al progresso del nostro paese?

Se tra un anno dovesse concretizzarsi una saldatura tra le opposizioni italiane dietro a qualche uomo, con appoggi dalla parte giusta dell’oltreoceano (tipo, per non far nomi, Giulio Tremonti), che terrà conto anche delle sacrosante richieste di ripristinare le libertà costituzionali tipiche dei no-vax, che ne sarà dei banchieri centrali che fossero ancora inopinatamente a capo del governo di un paese da loro distrutto?

Non è forse meglio per Draghi accettare, in tempi brevi e di buon grado, un posto alla Banca Mondiale, che permetta di fuggire dal paese che ha contribuito così tanto a distruggere e che lo ha ripagato con tanta ingratitudine, opponendosi alla sua naturale elezione al Quirinale?

Una fuga ben orchestrata non sarebbe più onorevole che restare in trincea con scarse prospettive di vittoria? La risposta è facile: forse non sarebbe tanto onorevole ma è l’unica cosa che resta da fare: una ritirata strategica è sempre meglio di una fuga precipitosa.

Draghi quindi ci abbandonerà in tempi brevi, dichiarerà esaurito il suo compito e si trasferirà in un Iperuranio dall’alto del quale potrà osservare, impunito, l’evolversi degli avvenimenti e magari, ci propinerà anche i suoi preziosi consigli, sotto forma di lettere intimidatorie che ci illumineranno sulle volontà dei ‘mercati’.

La sorte degli uomini che, poco previdentemente, si sono fidati della sua leadership, come Speranza, non lo riguarderà.

La battaglia per le libertà è ben lungi dall’essere vinta, intendiamoci, ma la situazione di oggi è migliore di quella di ieri e la sconfitta delle oligarchie finanziarie, con la mancata elezione di Draghi al Quirinale, rischia di segnare lo spartiacque tra il ‘prima’ e il ‘dopo’.

 

 

 

L’imminente rivoluzione finanziaria

globale: la Russia segue

il copione americano.

Storiasegreta.com- Redazione -Ettore- Ellen Brown-( 10 aprile 2022)- ci dicono:

 

Ellen Brown ha scritto un articolo imperdibile che spiega con rara lucidità quale sia la posta in gioco dello scontro in atto tra Russia e Stati Uniti. Se in Italia esistesse ancora un giornalismo economico (o anche solo un giornalismo), di questo si dovrebbe parlare.

Nessun paese ha sfidato con successo l’egemonia globale del dollaro USA prima d’ora.

L’articolo originale in inglese è nel suo blog e qui di seguito eccone la traduzione.

I critici stranieri hanno sempre stigmatizzato il “privilegio esorbitante” che ha il dollaro USA come valuta di riserva globale. Gli Stati Uniti possono emetterla sostenuti nient’altro che dalla “piena fede e credito degli Stati Uniti “. I governi stranieri, avendo bisogno di dollari, non solo li accettano nel commercio, ma acquistano titoli statunitensi, finanziando efficacemente il governo statunitense e le sue guerre estere.

Ma nessun governo è stato abbastanza potente da rompere quell’accordo fino ad ora. Come è successo e cosa significherà per gli Stati Uniti e le economie globali?

L’ascesa e la caduta del petrodollaro.

Innanzitutto, un po’ di storia: il dollaro USA è stato adottato come valuta di riserva globale alla conferenza di Bretton Woods nel 1944, quando il dollaro era ancora sostenuto dall’oro sui mercati globali. L’accordo prevedeva che l’oro e il dollaro sarebbero stati accettati in modo intercambiabile come riserve globali, i dollari sarebbero stati convertibili in oro su richiesta a $ 35 l’oncia. I tassi di cambio di altre valute sono stati fissati rispetto al dollaro.

Ma quell’accordo è stato rotto dopo che la politica “guns and butter” del presidente Lyndon Johnson ha esaurito le casse degli Stati Uniti finanziando sia la guerra in Vietnam che i suoi programmi sociali “Great Society” all’interno.

 Il presidente francese Charles de Gaulle, sospettando che gli Stati Uniti stessero finendo i soldi, cambiò gran parte dei dollari francesi in oro. Altri paesi seguirono il suo esempio o minacciarono di farlo.

Nel 1971, il presidente Richard Nixon pose fine alla convertibilità del dollaro in oro a livello internazionale (nota come “chiusura della finestra dell’oro”), al fine di evitare il prosciugamento delle riserve auree statunitensi.

Il valore del dollaro è poi crollato rispetto ad altre valute negli scambi globali. Per sostenere la situazione, Nixon e il Segretario di Stato Henry Kissinger fecero un accordo con l’Arabia Saudita e i paesi OPEC i quali avrebbero venduto petrolio solo in dollari e che tali dollari sarebbero stati depositati nelle banche di Wall Street e della City di Londra. In cambio, gli Stati Uniti avrebbero difeso militarmente i paesi OPEC.

Il ricercatore economico William Engdahl ha presentato anche le prove di una ‘promessa’ per la quale il prezzo del petrolio avrebbe dovuto quadruplicarsi. Una crisi petrolifera innescata da una breve guerra mediorientale fece quadruplicare il prezzo del petrolio e l’accordo OPEC fu finalizzato nel 1974.

L’accordo è rimasto in essere fino al 2000, quando Saddam Hussein lo ruppe vendendo petrolio iracheno in euro. Il presidente libico Omar Gheddafi seguì l’esempio.

 Entrambi i presidenti furono assassinati e i loro paesi furono distrutti da una guerra con gli Stati Uniti. Il ricercatore canadese Matthew Ehret osserva :

‘Non dobbiamo dimenticare che l’alleanza Sudan-Libia-Egitto, sotto la guida combinata di Mubarak, Gheddafi e Bashir, si era mossa per stabilire un nuovo sistema finanziario garantito dall’oro al di fuori del FMI/Banca mondiale per finanziare uno sviluppo su larga scala in Africa.Se questo programma non fosse stato minato dalla distruzione della Libia guidata dalla NATO, dalla spartizione del Sudan e dal cambio di regime in Egitto, il mondo avrebbe assistito all’emergere di un importante blocco regionale di stati africani che modellava i propri destini al di fuori dei giochi truccati della finanza controllata dagli anglo-americani per la prima volta nella storia.

L’ascesa del Petro-Rublo.

La prima sfida di una grande potenza a quello che divenne noto come il petrodollaro è arrivata nel 2022. Nel mese successivo all’inizio del conflitto in Ucraina, gli Stati Uniti e gli alleati europei hanno imposto pesanti sanzioni finanziarie alla Russia, in risposta all’invasione militare.

Le misure occidentali includevano il congelamento di quasi la metà dei 640 miliardi di dollari USA di riserve finanziarie della banca centrale russa, l’espulsione di molte delle più grandi banche russe dal sistema di pagamento globale SWIFT, l’imposizione di controlli sulle esportazioni volti a limitare l’accesso della Russia alle tecnologie avanzate, la chiusura del loro spazio aereo e portuale ad aerei e navi russi, oltre a istituire sanzioni personali contro alti funzionari russi e magnati di alto profilo. I russi preoccupati si sono affrettati a ritirare i rubli dalle loro banche e il valore del rublo è precipitato sui mercati globali proprio come il dollaro USA nei primi anni ’70.

Le certezze riposte nel dollaro USA come valuta di riserva globale, sostenuta “dalla piena fiducia e dal credito degli Stati Uniti”, erano state completamente infrante.

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato, in un discorso del 16 marzo, che gli Stati Uniti e l’UE non hanno rispettato i loro obblighi e che il congelamento delle riserve russe aveva segnato la fine dell’affidabilità dei cosiddetti ‘asset di prima classe’.

Il 23 marzo Putin ha annunciato che il gas naturale russo sarebbe stato venduto a “paesi ostili” solo in rubli russi, anziché in euro o dollari attualmente utilizzati. Quarantotto nazioni sono considerate “ostili” dalla Russia, inclusi Stati Uniti, Gran Bretagna, Ucraina, Svizzera, Corea del Sud, Singapore, Norvegia, Canada e Giappone (e Italia n.d.t.)

Putin ha osservato che più della metà della popolazione mondiale rimane “amica” della Russia. I paesi che non hanno votato per sostenere le sanzioni includono due grandi potenze, Cina e India, insieme al Venezuela, Turchia e altri paesi del “sud globale”. I paesi “amici”, ha detto Putin, ora possono acquistare dalla Russia in varie valute.

Il 24 marzo, il parlamentare russo Pavel Zavalny ha affermato in una conferenza stampa che il gas potrebbe essere venduto in Occidente per rubli o oro e in paesi “amici” per valuta nazionale o bitcoin.

I ministri dell’Energia delle nazioni del G7 hanno respinto la richiesta di Putin, sostenendo che violava i termini del contratto del gas che richiedevano la vendita in euro o dollari.

Ma il 28 marzo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Russia “non è impegnata in beneficenza” e non fornirà gas all’Europa gratuitamente (cosa che farebbe se le vendite fossero in euro o dollari che attualmente non può utilizzare nel commercio). Le stesse sanzioni sono una violazione degli accordi sulla disponibilità delle valute sui mercati globali.

Bloomberg riferisce che il 30 marzo Vyacheslav Volodin, presidente della Camera bassa del parlamento russo, ha suggerito in un post su Telegram che la Russia potrebbe ampliare l’elenco delle merci per le quali richiede il pagamento dall’Occidente in rubli (o oro) per includere il grano, petrolio, metalli e altro.

L’economia russa è molto più piccola di quella degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, ma la Russia è un importante fornitore globale di materie prime chiave, inclusi non solo petrolio, gas naturale e cereali, ma anche legname, fertilizzanti, nichel, titanio, palladio, carbone, azoto e metalli delle terre rare utilizzati nella produzione di chip per computer, veicoli elettrici e aeroplani.

Il 2 aprile, il colosso russo del gas Gazprom ha ufficialmente interrotto tutte le consegne in Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europa, un’arteria fondamentale per le forniture energetiche europee.

Il professore di economia britannico Richard Werner definisce la mossa russa intelligente, una replica di ciò che fecero gli Stati Uniti negli anni ’70. Per ottenere materie prime russe, i paesi “ostili” dovranno acquistare rubli, facendo salire il valore del rublo sugli scambi globali proprio come il bisogno di petrodollari sostenne il dollaro USA dopo il 1973. Infatti, entro il 30 marzo, il rublo era già tornato ai livelli di un mese prima.

Una pagina al di fuori della sceneggiatura del “sistema americano”.

La Russia sta seguendo gli Stati Uniti non solo nell’agganciare la sua valuta nazionale alla vendita di un bene fondamentale, ma in un protocollo precedente, quello che i leader americani del 19 ° secolo chiamavano il “Sistema Americano” di moneta e credito sovrano.

I suoi tre pilastri erano:

(a) sussidi federali per miglioramenti interni e per finanziare le industrie nascenti della nazione;

(b) dazi per proteggere quelle industrie;

(c) credito facile emesso da una banca nazionale.

Michael Hudson, un ricercatore professore di economia e autore tra l’altro di “Super-Imperialism: The Economic Strategy of American Empire”, osserva che le sanzioni stanno costringendo la Russia a fare ciò che è stata riluttante a fare da sola: tagliare la dipendenza dalle importazioni e sviluppare le proprie industrie e infrastrutture. L’effetto, dice, è equivalente a quello dei dazi protettivi.

In un articolo intitolato “The American Empire Self-destructs”, Hudson scrive delle sanzioni russe (che in realtà risalgono al 2014):

La Russia era rimasta affascinata dall’ideologia del libero mercato per adottare misure per proteggere la propria agricoltura o industria. Gli Stati Uniti hanno fornito l’aiuto necessario imponendole l’autosufficienza interna (tramite sanzioni). Quando gli stati baltici hanno perso il mercato russo del formaggio e di altri prodotti agricoli, la Russia ha rapidamente creato il proprio settore caseario mentre diventava il principale esportatore mondiale di cereali…

La Russia sta scoprendo (o è sul punto di scoprirlo) che non ha bisogno di dollari americani come supporto per il tasso di cambio del rublo.

 La sua banca centrale può creare i rubli necessari per pagare i salari interni e finanziare la formazione di capitale.

 Le confische statunitensi potrebbero quindi portare la Russia a porre fine alla filosofia monetaria neoliberista, come Sergei Glaziev ha sostenuto a lungo secondo la Modern Monetary Theory …

I politici americani stanno costringendo i paesi stranieri a fare ciò che non hanno avuto il coraggio di fare da loro stessi, cioè a sostituire il FMI, la Banca Mondiale e altre armi della diplomazia statunitense. Invece i paesi dell’Europa, del Vicino Oriente e del Sud del mondo che si non seguono i loro stessi interessi economici a lungo termine, l’America li sta allontanando, come ha fatto con Russia e Cina.

Glazyev e il reset eurasiatico.

Sergei Glazyev, menzionato sopra da Hudson, è un ex consigliere del presidente Vladimir Putin e del ministro per l’integrazione e la macroeconomia della Commissione economica dell’Eurasia, l’organismo di regolamentazione dell’Unione economica eurasiatica (EAEU). Ha proposto di utilizzare strumenti simili a quelli del “Sistema americano”, inclusa la conversione della Banca centrale russa in una “banca nazionale” che emette la propria valuta russa e fornisce credito per lo sviluppo interno. Il 25 febbraio, Glazyev ha pubblicato un’analisi delle sanzioni statunitensi intitolata “Sanctions ande Sovereignty”, in cui affermava:

[Il] danno causato dalle sanzioni finanziarie statunitensi è indissolubilmente legato alla politica monetaria della Banca di Russia… La sua essenza si riduce a uno stretto legame della questione del rublo con gli utili dell’export e con il tasso di cambio rublo-dollaro. Si crea, infatti, nell’economia un’artificiale penuria di denaro, e la rigida politica della Banca Centrale porta a un aumento del costo dei prestiti, che uccide l’attività imprenditoriale e ostacola lo sviluppo delle infrastrutture nel Paese.

Glazyev ha affermato che se la banca centrale sostituisse i prestiti in essere con i suoi partner occidentali con prestiti propri, la capacità di credito russa aumenterebbe notevolmente, prevenendo un calo dell’attività economica senza creare inflazione.

La Russia ha accettato di vendere petrolio all’India nella sua valuta sovrana, la rupia; in Cina in yuan; e alla Turchia in lire turche. Queste valute nazionali possono quindi essere spese per i beni e i servizi venduti da quei paesi.

Auspicabilmente, ogni paese dovrebbe essere in grado di commerciare nei mercati globali nella propria valuta sovrana; ecco cos’è una “valuta fiat”: un mezzo di scambio sostenuto dall’accordo tra le persone come misura del valore dei propri beni e servizi, sostenuto dalla “piena fede e credito” della nazione.

 

Ma questo tipo di sistema di baratto globale potrebbe crollare, proprio come fanno i sistemi di baratto locali, se una parte del commercio non volesse più i beni o i servizi dell’altra. In tal caso sarebbe necessaria una valuta di riserva intermedia per fungere da mezzo di scambio.

Glazyev e le sue controparti ci stanno lavorando. In un’intervista tradotta pubblicata su The Saker, Glazyev ha dichiarato:

Attualmente stiamo lavorando a una bozza di accordo internazionale sull’introduzione di una nuova valuta di regolamento mondiale, ancorata alle valute nazionali dei paesi partecipanti e ai beni scambiati che determinano i valori reali. Non avremo bisogno di banche americane ed europee. Nel mondo si sta sviluppando un nuovo sistema di pagamento basato sulle moderne tecnologie digitali con blockchain, dove le banche stanno perdendo importanza.

Russia e Cina hanno entrambe sviluppato alternative al sistema di messaggistica SWIFT da cui alcune banche russe sono state sospese.

Il commentatore londinese Alexander Mercouris fa l’interessante osservazione che uscire dallo SWIFT significa che le banche occidentali non possono tracciare le operazioni russe e cinesi.

L’analista geopolitico Pepe Escobar riassume i piani per un reset finanziario eurasiatico/cinese in un articolo intitolato “Salute all’oro russo e al Petroyuan cinese”. Lui scrive:

Ci è voluto molto tempo, ma finalmente stanno emergendo alcuni lineamenti chiave delle nuove fondamenta del mondo multipolare.

Venerdì 1 marzo, dopo una riunione in videoconferenza, l’Eurasian Economic Union (EAEU) e la Cina hanno concordato di progettare il meccanismo per un sistema monetario e finanziario internazionale indipendente.

 L’EAEU, composta da Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Bielorussia e Armenia, sta stabilendo accordi di libero scambio con altre nazioni eurasiatiche e si sta progressivamente interconnettendo con la Chinese Belt and Road Initiative (BRI).

A tutti gli effetti pratici, l’idea viene da Sergei Glazyev, il più importante economista indipendente della Russia.

Abbastanza diplomaticamente, Glazyev ha attribuito il concretizzarsi della sua idea alle “comuni sfide e ai rischi associati al rallentamento economico globale e alle misure restrittive contro gli stati dell’EAEU e la Cina”.

Traduzione: poiché la Cina è una potenza eurasiatica tanto quanto la Russia, devono coordinare le loro strategie per aggirare il sistema unipolare degli Stati Uniti.

Il sistema eurasiatico sarà basato su “una nuova valuta internazionale”, molto probabilmente con riferimento allo yuan, calcolato come indice delle valute nazionali dei paesi partecipanti, nonché dei prezzi delle materie prime.

Il sistema eurasiatico è destinato a diventare una seria alternativa al dollaro USA, poiché l’EAEU potrebbe attrarre non solo le nazioni che hanno aderito alla BRI ma anche i principali attori della Shanghai Cooperation Organization (SCO) e dell’ASEAN. Gli attori dell’Asia occidentale, Iran, Iraq, Siria, Libano, saranno inevitabilmente interessati.

Privilegio esorbitante o onere esorbitante?

Se quel sistema avrà successo, quali saranno gli effetti sull’economia statunitense?

La ‘stratega degli investimenti’ Lynn Alden scrive, in un’analisi dettagliata intitolata “The Fraying of the US Global Currency Reserve System”, che ci sarà dolore a breve termine, ma, a lungo termine, la cosa andrà a beneficio dell’economia statunitense.

L’argomento è complicato, ma la linea di fondo è che il predominio del dollaro come valuta di riserva ha portato alla distruzione della nostra base manifatturiera e all’accumulo di un enorme debito federale.

 La condivisione dell’onere della valuta di riserva avrebbe l’effetto che le sanzioni stanno avendo sull’economia russa: di alimentare le industrie nazionali come farebbero dazi, consentendo la ricostruzione della base manifatturiera americana.

Altri commentatori affermano anche che essere l’unica valuta di riserva globale è più un onere esorbitante che un privilegio esorbitante.

La perdita di tale status non porrebbe fine all’importanza del dollaro USA, che è troppo fortemente radicato nella finanza globale per essere rimosso, ma potrebbe significare la fine del petrodollaro come unica valuta di riserva globale e la fine delle devastanti guerre petrolifere finanziate per mantenere il suo dominio.

 

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