LO SCANDALO E LA TRUFFA
LO SCANDALO E LA TRUFFA.
(Ndr.
La situazione politica, economica , sociale italiana è la seguente :Il nuovo
Hitler ,Klaus Schwab ,nuovo GURU dei potenti straricchi occidentali globalisti annuncia
trionfalmente che “ con la giusta
narrazione useremo la guerra per farvi diventare …verdi “.
Ha
scritto vari libri per tutti i componenti dei governi globalisti occidentali,
nella sua ultima buona novella “ La grande narrazione “ -scritta assieme a Thierry
Malleret - specifica meglio le sue tesi sostenute nei poderosi “IL Grande
Reset, La Quarta Rivoluzione Industriale
, ecc. “.
Ciò
che meraviglia è che il “burattinaio “ dei ricchi e straricchi del Grande Reset (gli uomini di
Davos) vuole continuare a ingannare l’umanità con le sue speculazioni da
intellettuale di basso rango degne solo
di un “becero infame omosessuale “ quale
è Lui nella realtà.
Schwab
non fa mistero di nulla e vuole ingannare -da perfetto delinquente -
l’umanità più povera ed innocente tramite l’opera di alcuni suoi scagnozzi che per l’Italia sono : Draghi, Daniele
Franco, Enrico Giovannini, Roberto Cingolani e Vittorio Colao .
In
Europa svetta su tutti l’intellettuale
poliedrica e cinica Ursula von der Line. Per
Schwab occorre creare l’ “ambientalismo verde “ ,come da Lui specificato
nella sua “quarta rivoluzione industriale”. Seguire gli insegnamenti di un
tossico psichiatrico significa -così
-che “sarete tutti più poveri ma vivrete felici .
Solo
un possessore di un cervello malato come quello di Schwab può pretendere che
tutta l’umanità soggetta ai globalisti occidentali ubbidisca agli ordini
dissennati da lui impartiti “erga omnes”. Il Nuovo Mondo agli ordini di Klaus
Schwab sarà posto al corrente che solo a Lui è dato disporre di migliaia di
bombe atomiche fabbricate e nascoste in Sud Africa con il solo fine di predisporre un piano generale di
distruzione dell’umanità.
Nel
nuovo ordine mondiale- sotto il controllo del governo unico dittatoriale
diretto da Klaus Schwab- dovrà essere
previsto che il 90 % dell’umanità più povera dovrà sparire. Ovviamente la
strage sarà dovuta all’esplosione delle bombe
atomiche costruite all’uopo dallo stesso Klaus Schwab in Sud Africa e
provenienti dalla sua fabbrica.
Ma è
mai possibile che nel 2022 un governo globalista occidentale italiano si faccia
servitore e schiavo di teorie politiche, economiche e sociali escogitate da un pazzo furioso super ricco
(l’uomo di Davos-il nuovo Hitler!) che ha escogitato per il prossimo futuro un
mezzo molto rapido per eliminare la
parte “inutile “ della società umana! Ndr.).
Per il
burattinaio
del “grande reset” la guerra ci farà diventare più verdi.
Laverita.info-
Francesco Borgonovo-(24-5-2022)- ci dice :
Il
patron del World Economic Forum sforna un altro libro ,
un ricettario di banalità con un’unica “narrazione “ : le crisi vanno colte e questa sarà il volano della
svolta green. Intanto Zelensky in t-shirt arringa i ricconi in video .
I
complotti ,tra i tanti lati negativi , ne hanno almeno uno positivo : sono
interessanti, talvolta perfino
divertenti. Piani per la conquista del mondo stilati dalle società segrete nel
corso della Storia -per quanto malvagi- risultano comunque affascinanti , ricco
materiale per documentari e libri inchiesta . Ebbene , le idee di Klaus Schwab
,fondatore del World economic forum e teorizzatore del Grande Reset , non hanno nemmeno questo
pregio. Anzi sono di una banalità
sconcertante. A ben vedere non si tratta nemmeno di complotti , perché
Schwab non fa mistero di nulla, mette tutto nero su bianco in pagina ,espone la
sua visione del mondo e i suoi progetti
di cambiamento epocale in libri che hanno larghissima diffusione .E’ come se
l’uomo nascondesse le sue trame in piena luce: i suoi tomi sono talmente
noiosi che viene da abbandonare la
lettura dopo un paio di pagine , dunque comprendere che cosa egli abbia in mente è veramente un’impresa. Pagina dopo
pagina bisogna farsi forza , impedire agli occhi di chiudersi e cercare di
farsi largo tra le montagne di fuffa che
Schwab accumula senza rimorsi.
Ciò è
particolarmente valido per l’ultimo volume
firmato assieme al ricercatore
Thierry Malleret, appena arrivato nelle librerie italiane e intitolato”
La Grande Narrazione “(Franco Angeli).E’ il seguito del “Grande Reset” , e se
possibile è ancora più terrificante .Secondo gli autori si tratta di “una
chiamata alle armi collettiva e individuale”. La tesi centrale è velocemente
esposta nella prima pagina ,e le quasi 200 restanti sono del tutto inutili.
Schwab spiega che “ se vogliamo
assicurare un futuro migliore all’umanità , il mondo deve essere più
resiliente , più Equo e più sostenibile
“.Come vedete ,nulla di diverso rispetto
a ciò che si può leggere quotidianamente nei media cosiddetti mainstream. E in effetti
il tomo è una specie di condensato delle amenità prevalenti , in qualche modo
l’autore cerca di tracciare i confini del “pensiero unico “, fornendo una leggerissima impalcatura ideologica ai vari predicatori politicamente corretti.
L’intero
saggio è pervaso da una stomachevole esibizione di buoni sentimenti. Schwab
disegna i contorni di una umanità che vive in pace, rispetta
l’ambiente ,rimette in equilibrio la bilancia della giustizia sociale ,risponde
compatta alle varie crisi che si manifestano . E’ il proverbiale “paradiso in
Terra” che tutti i progressisti e gli gnostici
rivoluzionari propongono
dall’inizio dei tempi. A tratti la variazione sul tema fornita da Schwab è grottesca, ad esempio
quando suggerisce di tenere corsi di “empatia “ per stimolare l’umana solidarietà.
Sotto questa patina appiccicosa, tuttavia ,
emergono gli aspetti inquietanti .Il
primo è il principio cardine del Grande Reset
: “il cambiamento è sempre doloroso ,quindi dovremmo approfittare del
fatto che siamo in una congiuntura critica per attuare le misure necessarie che
possono correggere la maggior parte delle cose che sono andate male per tanti anni in passato “. Insomma , si
tratta di sfruttare le crisi ,se non di provocarle allo scopo di imprimere
svolte fondamentali all’umanità.
Le
catastrofi possono agevolare la realizzazione
della Quarta rivoluzione industriale (quella tecnologica e digitale) , poiché “più grande è il problema e più
grave è la minaccia , maggiore è la spinta a cooperare per trovare una
soluzione”.
Piccolo
inconveniente : Schwab parla spesso di cooperazione , ma il fine di tale
cooperazione lo ha già deciso lui(o chi per lui),e non c’è possibilità di discussione.
Bisogna ,senza se e senza ma ,compiere la svolta green
,rendere l’intero sistema sostenibile : “ i cambiamenti “ verdi “ necessari in
tutto il sistema economico (…)
costituiscono , di fatto , l’unica storia di crescita possibile , perché una storia di crescita a lungo
termine a elevate emissioni di carbonio non è più attuabile.”
Sostenibilità ,dunque. Il concetto è di travolgente
brutalità : “ La sostenibilità è normalmente definita come la capacità di soddisfare i
nostri bisogni senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro”.
Cristallino
: il sistema basato sul desiderio e il soddisfacimento di bisogni per lo più indotti
deve restare in piedi, semplicemente bisogna ricalibrare gli esseri umani in
modo che il banchetto duri più a lungo , e anche le generazioni future abbiano
il loro posto a tavola. Tocca adattarsi, insomma, rinunciare a qualcosa e
abituarsi agli choc .
Bisogna
essere resilienti , perché “la pandemia ha amplificato l’importanza della resilienza : la capacità di prosperare
anche in periodo di avversità e di
riprendersi da circostanze difficili “. Tradotto , resilienza è la capacità di
subire in silenzio , senza lamentarsi.
Tra i
principali nemici che il simpatico Klaus cita nel libro ci sono ,non a caso
,populisti e no vax.
“Il
populismo tende ad essere negativo per la sostenibilità : esiste una forte
correlazione tra populismo e scetticismo climatico ; l populismo pota al potere
i demagoghi ,che poi offrono soluzioni troppo semplificate a problemi
complessi”.
Quanto
ai critici del regime sanitario “i
potenti movimento anti scienza prolungano la fase di lento declino della
pandemia da Covid ostacolando sia la salute pubblica sia, i modo più
sostanziale ,la nostra capacità di andare avanti all’unisono.
In che
cosa consiste ,alla fine dei conti , la
proposta di Schwab ?In un generico progressismo
ammantato di nobili istanze sul benessere collettivo e individuale ,che
nella realtà divine una spinta incontrastabile a tagliare le emissioni e a
realizzare la svolta verde e ad aumentare la presenza della tecnologia nelle
nostre vite.
Per
illustrare questo vasto programma (già in
corso di applicazione) ,Schwab interroga decine di esperti in tutto il mondo , molti dei quali appartenenti all’universo”
liberal Dem Usa” .Costoro sono utili a
costruire la “grande narrazione “che sta al centro della nuova opera del capo
del Wef.
Seguendo
la lezione dei filosofi del linguaggio che pensano di ridisegnare la realtà
cambiando le parole ,Schwab spiega che “sta emergendo un nuovo mondo (non una
“nuova normalità”)i cui contorni saranno in gran parte definiti dai discorsi che si svilupperanno per
tracciare la strada da seguire.
Come
incantesimi , le narrazioni permettono di conquistare le menti, di orientare
l’opinione pubblica ,e di mettere in pratica il cambiamento senza usare il
pugno di ferro .
Del
funzionamento di questo metodo abbiamo avuto numerose prove durante la pandemia
: si costruisce un discorso prevalente e lo si impone alla popolazione. Chi lo
contrasta (i già citati populisti e non
vax)va demonizzato e marginalizzato.
Sta
funzionando così anche con la guerra in Ucraina, e d è interessante che Schwab proprio ieri abbia ospitato a casa sua, a Davos,
Volodymyr Zelensky.
Il
presidente ucraino ,in effetti ,ha dimostrato di maneggiare con destrezza il
potere della narrazione .Per l’occasione ,Zelensky ha chiesto di aumentare le
sanzioni alla Russia e di bloccare
l’acquisto di petrolio. Soprattutto ha
invitato i ricchi presenti a Davos a
“prendere parte alla ricostruzione “ del
suo paese. E ha concluso con una frase ad effetto : “Spero che ognuno di voi potrà svegliarsi
al mattino chiedendosi : cosa sposso fare per l’Ucraina Oggi?”.
Domanda
interessante, a cui si può anche cambiare verso
, formulandola dal punto di vista
di Schwab.
Dato
che le crisi servono a velocizzare il cambiamento ,forse occorre chiedersi :
“Che
cosa può fare l’Ucraina per la Quarta Rivoluzione Industriale e la svolta green”.
Il
Forum di Davos conta sempre meno:
in
passato era un'esibizione per miliardari
inconcludenti;
ora rispecchia le fratture geopolitiche.
Italiaoggi.it-
Tino Oldani- (24-5-2022)- ci dice :
Il
numero degli invitati al Forum di Davos in Svizzera è sempre elevato: 2.500 da
tutto il mondo, tranne che dalla Russia di Vladimir Putin, esclusa per
punizione. Di questi invitati, 50 sono capi di Stato e di governo, altri 250
sono ministri. Gli altri sono manager a capo di grandi banche e di
multinazionali che operano in settori strategici, più decine di miliardari che
non disdegnano le luci della ribalta, tutti scelti con cura da Klaus Schwab, 84
anni, fondatore e organizzatore del Forum.
Nei
suoi desideri, il Forum vorrebbe essere una sorta di Onu del mondo degli
affari, che ogni anno dà la linea all'economia internazionale in base a due
principi: globalizzazione e libertà dei commerci.
Principi
che, all'inizio della pandemia, lo stesso Schwab pose alla base di un cambiamento
epocale, da lui battezzato Grand Reset: una quarta rivoluzione industriale
basata su intelligenza artificiale, energie green, telelavoro e telemedicina, e
destinata a consegnare ai capi della finanza mondiale e alle multinazionali
over the top il vero governo del mondo, con un controllo totale su consumi,
produzioni e benessere, in sostanza sul tenore di vita, la privacy e la libertà
di miliardi di persone.
Quel
sogno orwelliano, pensato da Schwab come un modello per l'Occidente, ma criticato da più parti per
l'arroganza anti-democratica e anti-sociale, è stato rallentato nel suo
divenire prima dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina, ma non bloccato
del tutto.
Tanto è vero che il Forum torna a riunirsi nel
tentativo di ridisegnare la linea da dettare al mondo, anche se con molta
baldanza in meno rispetto al passato.
Da tempo, soprattutto negli ultimi tre mesi,
la geopolitica mondiale è profondamente cambiata. Il mercato globale dei commerci si è
ridotto, in parte non c'è più. E la guerra in Ucraina ha accelerato le fratture
in aree geopolitiche con interessi divergenti, spesso contrapposte.
La
Russia di Vladimir Putin è ormai talmente isolata dal mondo occidentale che
perfino Schwab
non ha invitato a Davos neppure un oligarca o un politico russo, mentre in passato sosteneva la
necessità di dialogare con Putin, più volte invitato a Davos, l'ultima nel 2021
in streaming. E gli inviti alle feste serali degli oligarchi erano molto
ricercati.
Quanto
alla Cina, che proprio grazie alla globalizzazione e alla libertà dei commerci
è diventata la fabbrica del mondo ed è uscita dalla povertà fino a diventare la
seconda potenza mondiale, sono sempre più evidenti i tratti dell'autocrazia: rifiuta il modello democratico
occidentale e vi si contrappone, sfidando la supremazia degli Stati Uniti, dopo
averne acquisito negli anni una quantità elevata di produzioni industriali
strategiche, compreso il know-how tecnologico.
Da qui
la risposta, a dir poco storica, di Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli
Stati Uniti, che in un discorso al Consiglio Atlantico ha proposto non solo una nuova
Bretton Woods e una riforma del Fmi e della Banca Mondiale, ma anche l'adozione
del metodo “friend-shoring” nel commercio mondiale.
Un
neologismo che pone fine al globalismo neoliberale per sostituirlo con un import-export
basato sul «trasferimento amichevole delle catene di forniture a un gran numero
di paesi fidati». In buona sostanza, il passaggio a un'economia dove il libero
scambio può essere davvero libero soltanto se svolto tra paesi che operano con
valori condivisi. Una prospettiva che, però, non tutti accettano, Germania in
testa.
Così
non stupisce che il New York Times scriva che i principi dei quali il Forum di
Davos è stato per anni un promotore, come «globalizzazione, liberalismo,
capitalismo di mercato e democrazia rappresentativa, sembrano essere sotto
assedio».
Né che l'Economist ricordi che la pandemia ha portato con sé “una crisi molto grave
della democrazia globale, per cui molti paesi sono diventati autoritari, mentre
in altri le libertà sono state ridotte». Lo stesso Schwab ammette che «stiamo
assistendo alla frammentazione del mondo».
E
Borge Brende, presidente del World Economic Forum, nel video di presentazione
dell'edizione di quest'anno, conviene che mai, finora, abbiamo visto così tanti
«rivolgimenti geopolitici e geoeconomici».
È
opinione diffusa che, proprio a causa delle fratture geopolitiche, il Forum di
Davos conterà sempre meno, fino a giustificare chi lo considerava un'adunata
mondiale di miliardari famosi, i quali discettavano dei destini del mondo, ma
senza incidervi più di tanto, tranne che per i loro interessi personali.
Un
aspetto, quest'ultimo, documentato in ogni edizione dal rapporto Oxfam sulla
ricchezza dei miliardari, messa a confronto con la crescente povertà. Anche
quest'anno i dati Oxfam, che si batte contro le povertà, confermano il solito
divario: grazie
alla pandemia, i ricchi sono diventati ancora più ricchi e numerosi, e i poveri
sempre più poveri.
In
breve: i miliardari nel mondo sono aumentati di 573 unità, salendo a un totale
di 2.668 Paperoni, che posseggono una ricchezza netta pari a 12.700 miliardi di
dollari, equivalente al 13,9% del pil mondiale, mentre era solo il 4,4% del
Duemila.
Le
multinazionali di tre settori (energia, farmaceutica e alimentari) hanno fatto
registrare negli ultimi due anni una crescita della loro ricchezza superiore a
quella registrata nei 23 anni precedenti.
La
famiglia Cargill, che con altre tre grandi imprese controlla il 70% del mercato
agricolo globale, ha fatto profitti netti per 5 miliardi di dollari.
Grazie
ai vaccini, Pfizer e Moderna hanno realizzato mille dollari di utile al
secondo, ricchezza rimasta in dote privata, pur avendo le stesse aziende
ricevuto robusti finanziamenti pubblici per studiare il vaccino.
I poveri, invece, sono rimasti schiacciati
dall'aumento del costo della vita. La soluzione? Oxfam (copiona?) propone ai governi
di tassare gli extraprofitti per aiutare i poveri.
Mario
Draghi ci aveva già pensato.
Klaus
Schwab (Wef) non ha sostenuto
che
«quattro miliardi di esseri
umani
saranno eliminati».
Facta.news-(30
giugno 2021)-Redazione- ci dice :
Il 25
giugno 2021 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si sostiene che il
presidente esecutivo del World economic forum (Wef) Klaus Schwab avrebbe
affermato che «quattro miliardi di esseri umani saranno eliminati». Nel post
compare anche un link che rimanda a un testo in spagnolo in cui si sostiene che
la frase in questione sarebbe presente nel libro di Schwab intitolato “Covid19:
the great reset” pubblicato nel 2020, con cui il World Economic Forum ha posto
l’attenzione sulla necessità di politiche globali per uscire dall’emergenza
climatica e immaginare un mondo post-pandemia.
All’interno del libro comparirebbe questo
passaggio: «Almeno
4 miliardi di ‘mangiatori inutili’ saranno eliminati entro il 2050 per mezzo di
guerre limitate, di epidemie organizzate con malattie mortali ad azione rapida
e della fame».
Si
tratta di una notizia falsa.
Nel
libro di Klaus Schwab, scritto in collaborazione con l’economista Thierry
Malleret, il passaggio citato nel post oggetto della nostra verifica non
compare in nessuna pagina, come si può verificare consultando il pdf di “Covid19: the great reset”.
Come
hanno ricostruito i colleghi di Reuters, il passaggio in questione si può
trovare invece nel libro “Conspirators’ Hierarchy: The Story of the Committee of 300” (
pdf) di John Coleman, pubblicato nel 1992 e in cui si racconta di una teoria
del complotto secondo cui esisterebbe una presunta organizzazione chiamata «il
comitato dei 300» che controllerebbe ogni aspetto del mondo.
Come abbiamo ricostruito su Facta, il libro di
Schwab e Malleret era finito al centro della teoria del complotto priva di
fondamento conosciuta
con il nome «Grande reset», con cui si accusa il World Economic Forum di aver
creato il virus Sars-CoV-2 in laboratorio così da porre le basi per un
controllo centrale dell’economia e una società di stampo marxista.
Il
governo ucraino non ha varato
un
«risarcimento di guerra» subordinato
al
completamento del ciclo vaccinale.
Facta.news-
Redazione- (21-3-2022)- ci dice :
Il 21
marzo 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di
verificare un post condiviso il 19 marzo 2022 su Facebook, contenente un video
di quasi 5 minuti riassunto da un lungo testo scritto dall’autore del post. Nel testo di legge che l’Ucraina è
diventato «il
banco di prova in Europa per il Great Reset di Schwab», come testimonierebbe un programma
di risarcimenti di guerra varato dal governo ucraino, ma accessibile solo per
le persone che hanno «completato il ciclo vaccinale».
Secondo
l’autore del post, tutto sarebbe iniziato nel 2020, con il lancio di «un’applicazione chiamata Diia che
riunisce carta d’identità, passaporto, patente, libretto delle vaccinazioni,
iscrizioni, assicurazioni, rimborsi sanitari, prestazioni sociali e altro
ancora».
Questa
applicazione, che il post paragona al «credito sociale» in vigore in Cina, sarebbe stata lanciata il 6 febbraio
2020 («quando in Ucraina nessuno (almeno fra la gente comune…) aveva mai
sentito parlare di pipistrelli, bacilli e punture», aggiunge il post) e in
seguito all’emergenza sanitaria sarebbe stata utilizzata anche come
«l’equivalente ucraino del Green Pass, necessario per accedere a determinati
luoghi, eventi e servizi».
Dopo
lo scoppio della guerra, il governo ucraino avrebbe annunciato «un importante
programma di “ristori” per coloro che sono stati colpiti economicamente
dall’attuale conflitto», conclude il post, ma per usufruirne serve possedere
l’app Diia e «aver completato il ciclo vaccinale».
Si
tratta di una notizia falsa.
Come
già spiegato in un precedente approfondimento, il «Grande Reset» è una teoria
del complotto priva di fondamento che accusa il World Economic Forum (Wef) di
aver creato il virus Sars-CoV-2 in laboratorio, così da porre le basi per un
controllo centrale dell’economia e una società di stampo marxista.
Il Wef
è in realtà un’organizzazione internazionale con sede in Svizzera e il “Grande Reset” è uno slogan con
cui il World Economic Forum intendeva porre l’attenzione sulla necessità di
politiche globali per uscire dall’emergenza climatica e immaginare un mondo
post-pandemia.
L’app
Diia esiste realmente ed è stata annunciata il 27 settembre 2019 dal ministro
ucraino per la trasformazione digitale Mykhailo Fedorov. Nelle intenzioni, l’applicazione
avrebbe dovuto rappresentare un portale unico della pubblica amministrazione
(molto simile all’italiana Io), ma con lo scoppio della pandemia la piattaforma è stata
utilizzata anche per l’emissione dei certificati Covid-19.
Il
governo ucraino non ha tuttavia mai annunciato che i «ristori» per le persone
colpite dalla guerra sarebbero stati subordinati al completamento del ciclo
vaccinale. Il
varo dei risarcimenti è stato ufficializzato il 6 marzo 2022 dal primo ministro
ucraino Denys Shmyhal, che nel suo discorso ( video completo, con la
trascrizione) ha spiegato che «il programma funzionerà per analogia con i
pagamenti delle vaccinazioni, ovvero attraverso l’applicazione Diia».
Questa
dichiarazione è stata decontestualizzata e distorta sui social network , ma
ascoltando il discorso completo appare evidente che quello di Shmyhal fosse
solo un esempio del metodo di erogazione dei risarcimenti. Il 3 marzo 2022, il presidente
ucraino Zelensky aveva parlato del piano, spiegando che il «programma di assistenza speciale» era destinato a «tutti gli ucraini
che hanno perso l’opportunità di lavorare a causa della guerra» e avrebbe
erogato 6.500 grivnie (la moneta ucraina) «senza alcuna condizione».
No, in
Ucraina non ci sono
«laboratori
biomilitari»
gestiti
dagli Stati Uniti.
Facta.news-
Redazione- (1-3-2022)- ci dice :
Il 26
febbraio 2022 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge: «Sapete
quanti laboratori bio-militari pagati dal Dipartimento della Difesa USA sono
presenti oggi in Ucraina? Ben 13 +2 in apertura!».
Il post prosegue spiegando che l’accesso a questi
«laboratori segreti» è garantito solo «al personale statunitense che studia e
produce agenti infettivi, vaiolo, antrace, botulino ecc. ( in altre parole le
armi biologiche basate sulla raccolta di biomateriali di diversi gruppi
etnici)».
Il
post è accompagnato dall’immagine di una mappa dell’Ucraina, su cui sono
segnati 13 punti rossi (i presunti laboratori bio-militari americani già
presenti sul territorio) e due punti viola (che rappresentano invece i presunti
laboratori bio-militari americani in fase di apertura).
Si
tratta di una notizia falsa.
L’esistenza
di «laboratori biomilitari» gestiti dagli Stati Uniti è stata ufficialmente
smentita nel maggio 2020 dai servizi di sicurezza dell’Ucraina, che avevano
chiesto ai politici di «non diffondere false informazioni sulla presunta
esistenza di laboratori biologici militari stranieri in Ucraina».
Un
articolo della testata giornalistica non-profit Coda Story risalente al 2018 ha
ricostruito le origini di questo contenuto di disinformazione, attribuendolo
alla propaganda russa.
La
mappa che accompagna il post oggetto della nostra verifica indica in realtà dei
laboratori biologici posseduti e finanziati dal governo ucraino, come ha
spiegato l’ambasciata americana in Ucraina.
Questi
laboratori sono parte di un trattato firmato ad agosto 2005 tra Stati Uniti e
Ucraina per «ridurre al minimo le potenziali minacce biologiche» e parte del
più ampio sforzo finalizzato a ridurre la minaccia delle armi di distruzione di
massa esistenti noto come Cooperative Threat Reduction Program(programma cooperativo di riduzione
delle minacce), avviato dal Dipartimento della Difesa americano nel 1991 dopo
la caduta dell’Unione sovietica.
Come
ha riportato nel 2020 l’agenzia ucraina Interfax, l’accordo del 2005 mira a
«modernizzare» i laboratori statali nelle regioni di Odessa, Kharkiv, Leopoli,
Kiev, Vinnycja, Kherson e Dnipro. Tali sforzi includono la riparazione,
l’aggiornamento delle attrezzature e l’acquisto di forniture nei laboratori.
Nel
gennaio del 2022 il governo americano ha risposto ufficialmente alle voci di
laboratori biologici americani in Ucraina, spiegando che tutti i laboratori inclusi nel Cooperative Threat Reduction Program sono «posseduti, gestiti e presidiati
dai governi ospitanti per soddisfare le esigenze locali» e che il trattato è
stato negli anni «un pilastro negli sforzi pacifici degli Stati Uniti per ridurre la
proliferazione di minacce biologiche e aiutare a ridurre il rischio di
pandemie frutto di malattie impattanti come la Covid-19».
SOROS,GATES,
SCHWAB & C, gli autocrati
illiberali
e straricchi impartiscono a Davos
lezioni
di democrazia.
Laverita.info-Francesco
Borgonovo -(26 -5-2022)- ci dice:
A
Davos i tycoon straricchi vogliono ridisegnare l’ordine mondiale contro il nuovo
“asse del male “rappresentato da Russia e Cina.
L’obiettivo
non cambia : organizzazioni sovranazionali che svuotino la sovranità degli Stati .
Ogni
giorno grazie al World Economic Forum di Davos riceve preziose lezioni su come
organizzare il proprio futuro.
Le
ultime e più prestigiose sono giunte da due maestri del pensiero piuttosto noti
ovvero George Soros e Bill Gates.
Cioè
cittadini ,ricchi in modo spropositato ,che si sentono in dovere di influenzare
l’umanità per condurla verso un destino migliore ,una sorta di paradiso in
Terra “aperto” e tecnologizzato.
Soros
si è concentrato con particolare scrupolo sulla crisi Ucraina ,
e in sostanza ha detto che il mondo libero deve fare di tutto per fermare la
Russia e la Cina.
Putin
e Xi ,a parere di Soros ,” hanno molto in comune .Governano per intimidazione e , di conseguenza commettono
errori da capogiro. Putin si aspettava
di essere accolto in Ucraina come liberatore ; allo stesso modo Xi si
attiene a un apolitica zero-covid che non può essere sostenuta”. Già questo
basta a fare capire quale sia l’ordine del discorso : le due potenze ,che sono
diversissime e che pongono all’Occidente sfide radicalmente differenti ,vengono
appaiate e presentate come una sorta di nuovo Asse del male.
Per combattere
i Nemici Assoluti l’Europa deve dimostrarsi compatta molto più di quanto non
faccia oggi. Soros , a tal proposito , ha citato espressamente Enrico Letta , mostrando di apprezzare il suo
“piano per un’Europa in parte federata”.
Un piano che però abbisogna di alcune modifiche : “ la parte federale riguarderebbe gli
affari esteri ,l’asilo, l’energia , la difesa e le politiche sociali e
sanitarie”, ha detto il magnate di origine ungherese.
“Molte
persone , me compreso ,insistono sul fatto che sia la sicurezza alimentare che quella climatica dovrebbero essere
aggiunte all’elenco “.
Già :
la rivoluzione verde è un cavallo di battaglia del caro George , che sul punto
è del tutto allineato con il padrone di casa di Davos ,Klaus Schwab , il nuovo
Hitler. Alla nuova Europa allargata
,aggiunge Soros , andrebbero aggregate “non solo l’Ucraina , ma anche la
Moldova , la Georgia e i Balcani occidentali”.
In
sostanza il nostro ha ridisegnato l’ordine mondiale ,alternando consigli e bacchettate ,rivolte in
particolare ai tedeschi : “ la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili
russi rimane eccessiva , in gran parte a causa delle politiche mercantiliste
perseguite dall’ex cancelliera Angela Merkel. Aveva stretto accordi speciali
con la Russia per la fornitura di gas e aveva reso la Cina il più grande
partener commerciale della Germania. La Germania è diventata l’economia con le
migliori performance in Europa , ma ora c’è un prezzo pesante da pagare.
L’economia tedesca deve essere riorientata
. E ci vorrà molto tempo”.
Riassumendo
, bisogna che l’Europa si allarghi a Est , che si unisca a coorte per combattere Russia e Cina e inizi a
recidere tutti i legami politici e
commerciali con ni due cattivoni. Conclusione enfatica , “Dobbiamo mobilitare tutte le nostre
risorse per porre fine presto alla guerra. Il modo migliore e forse l’unico per
preservare la nostra civiltà è sconfiggere Putin. Questa è la linea di fondo.”
A uno
sguardo superficiale, queste tesi potrebbero risultare estremamente suggestive
per molti europei. Ma occorre
tenere presenti almeno due aspetti che Soros sottace.
Il
primo è che un riassetto globale di questo genere sarebbe dolorosamente
traumatico per le popolazioni europee e probabilmente porterebbe a un
impoverimento generale.
Il
secondo aspetto riguarda quelli che potremmo definire conflitti di interessi di
Soros. Costui non è esattamente un soggetto disinteressato : è un attore
politico di primo piano ,che ha avuto un ruolo nella destabilizzazione
dell’Ucraina.
La
storia è nota e lui stesso l’ha confermata alla Cnn nei giorni di Maidan : “Ho
aperto una fondazione in Ucraina prima che il Paese diventasse indipendente
dalla Russia. La fondazione va avanti da allora ,e ha svolto un ruolo importante negli eventi attuali (del
2014,ndr) “, ha detto Soros con serenità. La domanda è : per quale motivo dovremmo prendere lezioni da un signore che si balocca con l’idea di
modellare il mondo a suo piacimento ?(Lo vuole il nuovo Hitler…ndr).
Analoga
questione si può porre anche riguardo a Bill Gates. Quest’ultimo a Davos ha
biasimato i governi occidentali globalisti perché non fanno abbastanza per
prevenire le prossime pandemie . Che altri
flagelli arrivino ,secondo Gates, è inevitabile. Lo spiega bene nel libro appena uscito anche in
Italia,” Come prevenire
la prossima pandemia” (La Nave di Teseo).
In
grandissima parte si tratta di un
concentrato di mezze verità mainstream su Covid e vaccini .Ma più interessante
è la parte diciamo più “propositiva “ del tutto.
Gates
sostiene che si dovrebbe creare un super organismo mondiale specializzato nella
gestione delle pandemie ,il Germ(sic!) ,il quale dovrebbe “ occuparsi di
monitorare la situazione in cerca di potenziali focolai” e dovrebbe avere il
potere di dichiarare lo stato di pandemia e collaborare con i governi nazionali
e con la Banca Mondiale per raccogliere con estrema rapidità i fondi necessari
per affrontarla”. In pratica ,Gates immagina un “Cts globale” con poteri
enormi.
Come
nel caso di Soros il suo scopo sembra essere quello di convogliare risorse e
responsabilità a organizzazioni sovranazionali che svuotino la sovranità degli
Stati.
Inoltre
, sempre
come Soros e Schwab egli insiste sulla
rivoluzione green, ma la condisce con elementi della “distopia digitale”.
Immagina
un futuro in cui il lavoro sarà per lo più smart ,grazie alle meraviglie del
Meta-verso che renderanno tutto più semplice e apparentemente umano. Disegna
forme allucinanti di didattica a distanza
, in cui i bambini più piccoli sarebbero
costretti a seguire lezioni registrate e a interloquire con gli
insegnanti tramite forum on line.
Bill
si dice “elettrizzato” dalle possibilità che il
nuovo mondo digitale offre. Noi lo siamo un po' meno .E l’inquietudine
aumenta se si pensa che il libro di Gates è stato pubblicizzato abbondantemente
da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità.
Non è
un caso : la Fondazione Bill e Melinda
Gates è il secondo finanziatore mondiale dell’OMS ,e tra le altre cose ha
investito nella produzione del vaccino Moderna .Al pari di Soros ,dunque ,pure
Gates ha i suoi conflitti di interessi.
Ed è qui
il punto della questione. I due magnati si danno tanta pena per la libertà e la
democrazia globaliste occidentali , ma il potere che essi esercitano dimostra che dalle nostre parti sono per lo
più queste élite a orientare le
decisioni e che sono consessi come quello di Davos (tutto tranne che democratici )a dare forma
all’avvenire.
Un
avvenire che ,se assomigliasse a quello fantasticato dai Gates ,Soros , Schwab
ecc. non sarebbe poi tanto diverso dalle autocrazie che questi super ricchi
bellimbusti dicono di voler combattere.
Dopo
Millenni di Interventi
socio-ingegneristici,
ecco
il Risultato Finale…
Conoscenzealconfine.it-
( 26 Maggio 2022)- Giovanni Angelo Cianti (a cura di Marcello Pamio)-ci dice:
Dopo
millenni di interventi socio-ingegneristici siamo finalmente in vista del
risultato finale. Il processo è stato particolarmente lento e laborioso ma i
nostri “mandriani” sono metodici e pazienti.
Le
tribù di nobili e fieri primati “cacciatori-raccoglitori” sono state ridotte a
una mostruosa super colonia di formiche dal Sapiens Sapiens (ashkenaziti): con
il “Domesticus 2.0” l’evoluzione eso-biologica è quasi compiuta, come
d’altronde era normale aspettarsi per una specie fabbricata apposta per
servire…
“Una
sterminata massa informe di individui ormai senza identità, sradicati, solitari
e nomadi sono disponibili senza remore alcuna. Fragili nel corpo e nella mente,
completamente avulsi dall’equilibrio naturale, marionette da usare a comando, vengono tenuti immersi nella
disgustosa melassa del buonismo, dell’edonismo e del politicamente corretto“.
Come
la sociobiologia ha ampiamente dimostrato, una società di dimensioni
inconcepibile per la natura, dedita alla economia predatoria di produzione, si
sostiene solo cancellando ogni forma di identità, sostituendo all’individuo la
casta, fino
a fare della persona una cellula – facilmente intercambiabile – di un mostruoso
super-organismo, la “colonia” appunto.
Sulla
felicità e libertà individuale prevale allora il bene comune, cui tutto va sacrificato
persino la vita. Solo così si possono gestire biomasse animali tanto esuberanti, solo così si riesce a rendere
funzionali oggi più che mai che l’ambito produttivo è divenuto estremamente
instabile e complesso.
Ne
sono ben consapevoli le giovani generazioni che a questo vengono preparate fin
dai primi anni di vita nelle scuole e in seguito dalla cultura di massa.
Non
avranno mai una casa di proprietà, un lavoro stabile, una famiglia, una
dignitosa pensione. Sanno già che 5 su 10 di loro si ammaleranno di cancro,
vivranno l’intera esistenza nella solitudine e nel caos sociale, saranno
interconnessi con l’Intelligenza Artificiale in ogni istante, mangeranno solo
cibo spazzatura.
In
compenso avranno diritto ad ogni genere di perversione sessuale, a droghe per
qualsiasi necessità, a tutto ciò che servirà per impedire loro di pensare. D’altronde saranno così inebetiti
dai vaccini e dalla propaganda da non rendersene neppure conto. Poi finalmente a 60 anni compiuti
arriverà la pietosa dolce morte voluta dalla legge del formicaio, e lo Stato lì
accompagnerà affettuosamente a togliere il disturbo. Se non lo avranno fatto
prima motu proprio.
Distruzione
dell’Identità.-
In
sociologia l’identità è la concezione che l’individuo ha di sé stesso e delle
caratteristiche che lo rendono unico e inconfondibile. Il processo identitario
passa attraverso varie fasi fino ad essere interiorizzato, divenendo la base
del proprio “Io”. È evidente che la costruzione della super colonia umana deve
passare per la destrutturazione della identità individuale, è la legge dei
grandi numeri.
Ma se
non sai chi sei, a chi appartieni, se non hai riferimenti e valori, divieni un
burattino al quale si può chiedere qualsiasi cosa, perché incapace di
distinguere il bene dal male, perfino in merito alla tua stessa sopravvivenza.
“In
pratica se non hai una tua identità semplicemente non sei, divieni un numero,
un codice a barre, un meta-data in un supercomputer, un bit”.
Sei un
ammasso di carne, ossa e sangue che sopravvive sé stesso in una società di morte che fa di
ogni individuo uno zombie, un fantasma, un morto che cammina.
I
mezzi per ottenere questo risultato sono molteplici e spesso si basano sugli stessi
sistemi usati dalle formiche per determinare la casta delle larve: cibo, ormoni e coercizione.
In
questa fase di socio ingegneria così scoperta e aggressiva le sinistre
politiche hanno assunto un ruolo di primissimo piano. Quindi, movimenti, associazioni,
scienziati, pensatori che mettono in guardia dai pericoli della perdita di identità e
valori vengono accusati di psico-reati e sono costretti a subire ostracismo
pubblico, vere e proprie aggressioni fisiche e talvolta processi.
Si
tratta di un modo di agire spietato che vuole eliminare per sempre:
–
l’identità del sesso biologico; –
l’identità del genere e del ruolo nella vita adulta;
– l’identità familiare. La nostra linea di sangue.
I genitori sono i modelli di riferimento
fondamentali per l’assunzione del ruolo adulto, senza di loro è impossibile la
maturazione psichica indispensabile per divenire uomo e donna. La famiglia naturale è una e sacra,
senza di essa non esisterebbe il genere umano, è protezione per i bambini e
anziani, rifugio materiale e morale per l’adulto in difficoltà. È la forma
primigenia della società umana;
–
l’identità culturale, etnica e valoriale; –
l’identità del proprio territorio;
– L’identità religiosa.
La
Nuova Società Orwelliana e il Meticciato.
L’idea
della nuova società che ci aspetta viene dalla Cina, dove in base al sistema di
controllo la popolazione è distinta tra chi ha “credito sociale” che viene
premiato e chi ha discredito che viene punito con restrizione della libertà. I comportamenti premiati e quelli
da punire ovviamente sono decisi dal regime…
In
questa ottica, il grande meticciato (cioè l’invasione di massa di
extracomunitari) è funzionale per creare una nuova sub-umanità, diluendo le eccellenti capacità
cognitive e la millenaria cultura delle mandrie europee con i cluster genetici africani, in uno scontro etnico che può
portare solo alla nostra estinzione.
La
decisione che fu presa oltre 20 anni fa delle Nazioni Unite senza alcun
consenso democratico per ordine dei nostri mandriani, si basa su dati e numeri
non questionabili. Il nome del programma già dice tutto “Replacement Migration”,
Rimpiazzo Migratorio e risale all’anno 2000.
Per
mantenere costante la popolazione in età di lavoro si prospettava lo scenario
che prevedeva una immigrazione forzata di 39,2 milioni di africani entro il
2050 per arrivare al 30% di migranti sul totale della popolazione. Italia e Germania necessitano
rispettivamente di 6500 e 6000 migranti per milione di popolazione.
Il
multiculturalismo venduto agli europei è un’ideologia falsa e demenziale che
non regge neppure un minuto alla prova dei fatti. Il motivo è strettamente
antropologico: l’integrazione tra etnie e razze diverse è impossibile.
Un popolo è unione di anime, di idem sentire,
di valori, di credenze, di ideali, di religione. E anche di caratteristiche
fisiche ben riconoscibili.
“La
storia docet d’altronde: ogni volta che un Impero ha aperto ai popoli
sottomessi ha decretato la propria fine…”.
Il
“buonismo” della solidarietà, dell’accoglienza e della condivisione (tanto caro al
gesuita Bergoglio) non puoi evocarlo per costringere la gente ad aprirsi verso
chi neppure conosce. Per questo gli unici nomi plausibili di questo fenomeno
sono: invasione,
rimpiazzo, sostituzione etnica e genocidio!
(Tratto
dal libro “Benvenuti all’inferno” di Giovanni Angelo Cianti).
A cura
di Marcello Pamio.
(disinformazione.it/2022/05/22/dopo-millenni-di-interventi-socio-ingegneristici-ecco-il-risultato-finale/).
Si
accende una Speranza.
Conoscenzealconfine.it-
( 25 Maggio 2022) -Augusto Sinagra-ci dice :
I
“Miracoli” di San Zelensky…
La
Signora Concettina Donnarumma di Frattamaggiore, di 97 anni di età e affetta da
diverse e gravi patologie, tra le quali un tumore allo stato terminale, dopo
essere andata in totale blocco cardiaco per più di due ore e un quarto, e
avendo già ricevuto il sacramento dell’estrema unzione dal parroco Giovanni
Diocisalvi, ha ripreso vita ed è riapparsa nelle condizioni fisiche e mentali
di una quarantenne.
L’evento
ha suscitato uno straordinario stupore in Paese per la miracolosa e completa
guarigione.
La comunità scientifica non riesce a dare una spiegazione. Una folla festante
si è adunata sotto la casa della signora Concettina.
Il
Cardinale Parolin, previa autorizzazione del pampero ha attivato la
Congregazione per le cause dei santi affinché già da adesso accerti la natura
miracolistica dell’evento.
È accaduto infatti che è stata ritrovata sotto
il cuscino del letto della signora Concettina una foto di Zelensky messa lì dal
nipote della signora, Ciro Esposito, esponente locale del PD.
Quasi
in contemporanea a Ficarazzi in provincia di Palermo molti bagnanti hanno visto emergere dal mare la
figura di Zelensky nudo e con una chitarra, il quale rivolto alla folla stupita
ha voluto precisare che la signora di Frattamaggiore non era malata di Covid,
perché se no sarebbe sicuramente morta.
L’Amministratore
delegato della Pfizer Biontech ha mandato un telegramma di ringraziamento al
Presidente pagliaccio Zelensky. Molti bagnanti si sono adunati sulla costa di Ficarazzi
riuniti in preghiera, in attesa della nuova apparizione del comico ucraino.
(Articolo
di Augusto Sinagra – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee
presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA
ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO.)
(imolaoggi.it/2022/05/23/prof-sinagra-si-accende-una-speranza/).
Le
Rivoluzioni le hanno sempre fatte
i
Giovani. Ma questa volta no…
Conoscenzealconfine.it-
( 24 Maggio 2022)- Leonardo Santi-ci dice :
Da che
mondo e mondo le rivoluzioni le hanno sempre fatte i giovani. Ma questa volta
no, (almeno per ora). Lo zoccolo duro, i 50-60 enni RESISTONO. Hanno spento la
TV da un pezzo ed hanno deciso di godersi la vita.
Ma
guardandovi allo specchio, non vi sentite dei sopravvissuti alla marea di balle
che hanno raccontato e che continuano a raccontare?
Amici,
parenti, coniugi, figli, vi hanno detto peste e corna in questi anni, vi hanno
isolato, umiliato, allontanato, ma nessuno vi ha detto quanto siete stati
bravi, forti, e saldi in voi stessi, nelle vostre scelte. Posso dirvelo io,
almeno una volta, ad ognuno di voi? Sì… mi sembra il minimo.
Se
avete deciso di non mollare non è grazie a me, ma GRAZIE A VOI. Voi che avete dato l’esempio con i fatti, e
non con le parole. Voi, che quando venivate sospesi e vi chiedevano: “ma come
farai a campare? Ma come farai a non andare al cinema, al ristorante, in
palestra, ecc. ecc.”, avete risposto che la vostra libertà vale più di qualsiasi
altra cosa.
Voi
che avete disobbedito ad ordini illegittimi che non andavano eseguiti perché
era la vostra coscienza che vi urlava di non farlo, voi che avete giurato sulla
Costituzione.
Voi
che non vi siete dimenticati del “Giuramento di Ippocrate”, l’avete applicato
curando e salvando migliaia di persone, e per questo siete stati sospesi.
Datevi
dunque una pacca sulla spalla, come si fa con un vecchio amico, perché ve la
meritate. Vi
meritate un sorriso, quello di chi ha deciso di continuare a sorridere senza
una pezza sulla bocca, di chi ha continuato a sorridere con la preoccupazione e
l’ansia nel cuore. E Dio solo sa, in questi mesi, quante ne avete passate.
Che il
passato ed il presente ci servano per temprarci, perché se non avete mollato
sino ad ora, se avete deciso di resistere, di fottervene delle loro assurde regole e
di quello che pensano di prepararci, beh… allora non ce n’è per nessuno,
perché NOI abbiamo deciso di VIVERE, e la vita vince sempre sulla morte, come
la luce sulle tenebre. Voi siete luce, la cosa più brutta che possa capitare a chi
ci vorrebbe schiacciare, la cosa che temono di più. Non dimenticatevelo mai che
questa è prima di tutto una guerra spirituale, e come tale va combattuta e
vinta.
(Leonardo
Santi- t.me/+RgVqdy7j2kM5YTE0).
Prof.
Tarro: “Allarmismo ingiustificato
sul Vaiolo delle Scimmie:
i Sintomi sull’Uomo sono banali.”
Conoscenzealconfine.it-(
24 Maggio 2022)-
Professor Tarro-ci
dice :
Professor
Tarro: l’allarme sul Vaiolo delle scimmie ha un solo scopo. Consolidare il terrore in attesa della campagna d’autunno
per la quarta dose.
“Vaiolo
delle scimmie”. È già un tormentone la “notizia” di un caso registrato
dall’Istituto Spallanzani su un ragazzo tornato dalle vacanze nelle Canarie.
Per il quale, nonostante le sue condizioni siano dichiarate “discrete”, già
sono sui talk show gli “esperti” che si stracciano le vesti per la vaccinazione
antivaiolosa obbligatoria abolita in Italia nel 1981, evidenziando anche che
“non c’è una cura specifica per il vaiolo”.
Su
questo allarme abbiamo intervistato il Prof. Giulio Tarro, già Primario di
Virologia all’Ospedale per malattie infettive Cotugno di Napoli.
“Non è
certo la prima volta che in Occidente vengono registrati casi di infezione da ‘monkeypox’ in esseri umani. Nel 2003 negli USA,
ad esempio, ci fu una “epidemia” (qualche centinaio di casi, tra l’altro,
segnalati in ritardo al Centers for Disease Control and Prevention) che non ha provocato nessun morto e
che poi si è estinta nel giro di qualche settimana.
E
questo perché il cosiddetto ‘vaiolo delle scimmie’, pur appartenente anch’esso
alla famiglia
dei Poxviridae, non ha nulla a che vedere con il vaiolo (provocato dal virus Variola major) che ha funestato l’Europa nei
secoli passati; così come la cosiddetta ‘Peste bovina’ non ha nulla a che
vedere con le catastrofiche epidemie di ‘Yersinia pestis’. Tra l’altro i sintomi nell’uomo
prodotti dall’infezione da monkeypox sono assolutamente banali: una influenza
con l’aggiunta di qualche vescicola che si risolvono spontaneamente ben presto.
Altro che vaiolo”.
Ma
allora, perché tanto allarmismo? “La prima cosa che potrebbe venire in mente è che lo
fanno per rifilarci il vaccino già pronto per l’infezione da monkeypox.
Ma,
francamente, mi sembra una spiegazione improbabile considerando che essendo
primavera, come quella del 2020 e del 2021, stiamo godendo dell’ennesima
‘ricreazione’ che finirà in autunno quando, con la scusa dell’inevitabile
variante e dei fantomatici nuovi ‘morti per Covid’, ci obbligheranno alla
quarta dose e a subire altre insensate angherie.
Credo,
invece, che l’attuale allarmismo monkeypox serva a consolidare una ipocondria generale diventata il “principale
strumento di controllo sociale”. Come attestato dai tantissimi che oggi, pur non
essendo obbligati, continuano a girare bardati di mascherina anche all’aperto”.
(mag24.es).
Arriverà
il Momento di ammettere
che
siamo stati Completamente Ingannati!
Conoscenzealconfine.it-(
23 Maggio 2022)-Antonella Werner- ci dice :
Arriverà
presto il momento per molti di ammettere di essere stati totalmente ingannati
riguardo alla cosiddetta “pandemia” e al cosiddetto “vaccino” per il covid…
Scrive
la Dott.ssa Patrizia Montenegro, PHD in Neurochirurgia presso la John Hopinks
University: “Tra tutti i vaccini che ho visto in vita mia (difterite, tetano,
pertosse, morbillo, rosolia, parotite, varicella, epatite, meningite e
tubercolosi), non ho mai visto un vaccino che mi costringa a indossare una
mascherina e mantenere la distanza sociale, anche quando sei completamente
vaccinato…
Non
avevo mai sentito parlare di un vaccino che diffonda il virus anche dopo la
vaccinazione.
Non
avevo mai sentito parlare di ricompense, sconti, incentivi per vaccinarsi.
Non ho
mai visto discriminazioni per coloro che non l’hanno fatto. Se non sei stato
vaccinato, nessuno ha cercato di farti sentire una persona cattiva.
Non ho
mai visto un vaccino che minacci le relazioni tra familiari, colleghi e amici.
Non ho
mai visto un vaccino usato per minacciare i mezzi di sussistenza, il lavoro o
la scuola.
Non ho
mai visto un vaccino che permettesse a un dodicenne di ignorare il consenso dei
genitori.
Dopo
tutti i vaccini che ho elencato sopra, non ho mai visto un vaccino come questo,
che
discrimina, divide e giudica la società così com’è. E mentre il tessuto sociale si
stringe…
È un
vaccino potente! Fa tutte queste cose tranne l’IMMUNIZZAZIONE.
Se
abbiamo ancora bisogno di un’iniezione di richiamo dopo essere stati
completamente vaccinati e dobbiamo ancora ottenere un test negativo dopo essere
stati completamente vaccinati, e dobbiamo ancora indossare una maschera dopo
essere stati completamente vaccinati e dobbiamo ancora essere ricoverati in
ospedale dopo essere stati completamente vaccinati, probabilmente arriverà il momento di
ammettere che siamo stati completamente ingannati“.
(t.me/antonellawerner).
Dichiarazione
di Mons. Viganò
sulla
Cessione di Sovranità all’OMS
per la
Gestione delle Emergenze Sanitarie.
Conoscenzealconfine.it-(
23 Maggio 2022)- Mons. Carlo Maria Viganò- ci dice :
Nei
prossimi giorni gli Stati aderenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità
voteranno le risoluzioni relative alla gestione delle pandemie da parte
dell’OMS, con le quali la sovranità relativa alla salute dei cittadini viene
ceduta ad un organismo sovranazionale, finanziato in gran parte dall’industria
farmaceutica e dalla Bill & Melinda Gates Foundation.
Se
queste risoluzioni verranno approvate a maggioranza, l’OMS avrà l’autorità di
imporre in maniera esclusiva tutte le regole in caso di pandemia, ivi comprese
quarantene, lockdown, vaccinazioni obbligatorie e passaporti vaccinali.
Si
tenga anche presente che questa organizzazione gode dell’immunità e i suoi
membri non possono essere processati né condannati in caso di crimini. Tecnocrati non eletti avranno
paradossalmente più potere di quello che i cittadini conferiscono ai propri
rappresentanti con il voto democratico.
Premesso
che la
cessione di sovranità configura in tutte le legislazioni nazionali il crimine di alto tradimento, e che i Parlamenti non possono
legiferare contro gli interessi della Nazione né tantomeno conculcare le
libertà naturali e i diritti fondamentali dei propri cittadini, credo che non
sfugga a nessuno che questo tentativo dell’OMS di appropriarsi di un potere che
appartiene ai singoli Stati serva per impedire qualsiasi forma di opposizione
all’Agenda 2030, che in ambito sanitario punta sostanzialmente anche alla drastica
riduzione dei servizi medici e ospedalieri, alla privatizzazione dei sistemi
sanitari e alla prevenzione delle malattie tramite vaccini.
Cessione
di Sovranità all’OMS, Ente Sovranazionale.
La
psico-pandemia ha dimostrato l’asservimento dei governanti, della politica, dei
media, dei magistrati, dell’intera classe medica e della stessa Santa Sede ai
diktat di un gruppo di funzionari di un ente sovranazionale in palese conflitto
di interessi.
Si stanno solo ora riconoscendo i disastrosi effetti
avversi del siero sperimentale mRNA, mentre da più parti vi è chi giustamente
pretende che i responsabili di queste decisioni siano chiamati a risponderne
dinanzi a un tribunale indipendente.
Suona
quindi a dir poco assurdo che si vogliano proprio ora attribuire all’OMS poteri
decisionali vincolanti, quando nella gestione della recente emergenza pandemica
e della campagna vaccinale di massa si sono avuti i maggiori effetti avversi in
termini di danni permanenti ai pazienti e di decessi.
All’impunità
dei crimini commessi nel silenzio dei media mainstream, si aggiunge la totale
discrezionalità sulle prossime emergenze, ampiamente programmate dalla lobby
farmaceutica.
L’emarginazione del personale sanitario che si
appella al “Giuramento di Ippocrate” rischia di diventare la norma per
eliminare ogni voce di dissenso.
A tale
proposito, è significativo che le Nazioni che si oppongono al Nuovo Ordine
Mondiale – come la Russia e il Brasile – siano consapevoli delle gravissime
conseguenze che l’eventuale ratifica delle risoluzioni comporterà, e che per
questo siano contrari alla loro approvazione.
Anche
il Presidente Trump, durante il suo mandato, volle lanciare un segnale
inequivocabile tagliando i fondi dell’erario americano ai burocrati dell’OMS: anche per questo il deep state Usa ha impedito la sua rielezione alle ultime
Presidenziali, sostenendo un personaggio compromesso e corrotto, il cui figlio
Hunter è coinvolto nel finanziamento dei bio-laboratori americani in Ucraina.
Esprimo
quindi tutto il mio appoggio ai cittadini, e specialmente agli scienziati, ai
medici e agli esperti di diritto che denunciano questa minaccia alla sovranità
nazionale dei Paesi aderenti, e che chiedono sia fatta luce sugli eventi
pregressi e sulle conseguenze che le decisioni dell’OMS hanno provocato alla
salute della popolazione mondiale.
Esorto
i capi di Stato e di governo, che saranno chiamati ad esprimersi sulla ratifica
di queste risoluzioni, a bocciarle e respingerle, in quanto contrarie al bene comune e
finalizzate al compimento di quel colpo di stato globale che l’ONU e il WEF di
Klaus Schwab (il nuovo Hitler-ndr.) hanno pianificato da anni sotto il nome di Agenda 2030 o di
Great Reset.
La
governance sanitaria globale, come evidenziato da autorevolissimi esperti non
compromessi con il sistema, rappresenta uno dei tasselli fondamentali del NWO,
e come tale va respinta e combattuta.
Alla
logica del controllo, del profitto e della patologizzazione di massa, occorre
sostituire una
sanità pubblica che abbia come primo scopo la salute dei cittadini e la tutela
dei loro inalienabili diritti.
La
Santa Sede – che è Osservatore Permanente presso le Nazioni Unite e da un anno
anche presso l’OMS – ha il dovere di ribadire il diritto dei singoli alla
libertà di accettare o rifiutare trattamenti sanitari, specialmente dinanzi al
pericolo concreto di effetti avversi, in parte ancora sconosciuti, di questa
terapia genetica sperimentale.
E se
finora Bergoglio e la sua cabala hanno assecondato i deliri di Gates, Schwab e
Soros, è
giunto il momento che la Chiesa Cattolica prenda le difese dei più deboli,
degli indifesi nascituri, dei bambini e degli anziani, oltre che di quanti sono stati
ricattati dal cinismo di affaristi e cospiratori, per costringerli a inocularsi
un siero contaminato da linee cellulari fetali abortive.
I
silenzi omertosi del Vaticano, dopo frettolosi pronunciamenti a inizio pandemia
e vergognosi endorsement a Big Pharma, saranno imputati a condanna del Sinedrio
romano, resosi complice di un crimine contro Dio e contro l’uomo.
Mai,
nel corso della Storia, la Gerarchia era giunta a prostituirsi al potere
temporale in modo così servile e abbietto. Preghiamo perché qualche Vescovo
trovi il coraggio di prendere le distanze dalla linea collaborazionista di
Bergoglio e sappia trovare le parole per aprire gli occhi ai buoni sinora tratti in
inganno dalla propaganda globalista occidentale.
(+
Carlo Maria Viganò, Arcivescovo – 21 Maggio 2022- imolaoggi.it/2022/05/21/vigano-sulla-cessione-di-sovranita-alloms-per-la-gestione-delle-emergenze/).
Congresso
Spagnolo:
il
Dott. Laporte Rosellò smantella
Narrazione
su Covid e Vaccini.
Conoscenzealconfine.it-(
22 Maggio 2022)- Dott- Laporte Rosellò -ci dice:
In
Spagna il partito di governo invita in Parlamento scienziato di spicco che
espone duramente la truffa pandemica e la pericolosità dei “vaccini”.
La
Spagna continua la contro-narrativa più aggressiva d’Europa: dopo il NO totale al green pass e la
difesa dei diritti fondamentali da parte della Corte Costituzionale, ora il
partito di governo invita in Parlamento uno scienziato che espone duramente la
truffa pandemica e la pericolosità dei “vaccini”.
Rullo
di tamburi nel Congresso spagnolo. Un portavoce dell’amministrazione spagnola della
campagna vaccinale e scienziato di spicco ha smontato la narrazione del
Coronavirus in un’udienza ed ha criticato fortemente la vaccinazione mRNA. La cosa più notevole è che è stato invitato dal partito
socialdemocratico al potere, che ha poi evitato di criticarlo dopo la sua
apparizione.
Il
dottor Joan-Ramon Laporte Roselló, uno scienziato spagnolo leader nel campo
della farmacovigilanza, è intervenuto lunedì scorso alla Commissione sui
vaccini al Congresso spagnolo. Era stato invitato dal partito socialdemocratico
dominante PSOE e dalla sinistra “Podemos”.
Roselló
è un portavoce della Commissione d’inchiesta sulla somministrazione di vaccini
in Spagna dell’Università di Barcellona.
Parole
chiare sull’mRNA.
L’udienza
di Roselló potrebbe lasciare un segno pesante. Ha smantellato fondamentalmente
la narrazione dei vaccini e del covid, ma proviene da un background scientifico
ortodosso e non era precedentemente considerato un “no-vax”.
Ma al
congresso è stato chiaro: attualmente il mondo sta vivendo un esperimento farmaceutico
senza precedenti su scala globale. Le terapie geniche non sono “veri vaccini”,
ma trattamenti farmacologici.
Questi
trattamenti hanno alcuni gravi effetti collaterali che sono stati e continuano
ad essere nascosti. Ha anche fatto riferimento alla presunta frode negli studi
di registrazione. Inoltre, ha detto, che non c’erano dati che suggerissero che
la vaccinazione contro Omicron avrebbe funzionato e salvato delle vite.
Una
terza e una quarta vaccinazione non è giustificata, non c’è nessuna base per
farlo. I bambini e gli adolescenti non dovrebbero comunque essere vaccinati.
Il
professore ha anche fatto a pezzi il certificato vaccinale digitale: erano inutili, forse anche dannosi.
È
possibile che i passaporti abbiano aumentato il tasso di trasmissione.
Il
partito socialdemocratico al potere non ha immediatamente screditato le
dichiarazioni del professore dopo la sua apparizione. Come farmacologo, avrebbe chiesto
una maggiore trasparenza dei dati e un controllo più rigoroso. Inoltre, non si era presentato come
un generale “oppositore della vaccinazione”, ma non sapevano quale contenuto il
professore avrebbe consegnato.
(t.me/PIUSIAMOPRIMANEUSCIAMO).
Vaiolo
delle Scimmie:
“Emergenza”
inaspettata?
Conoscenzealconfine.it-
Redazione-( 20 Maggio 2022)- ci dice :
Lo
sapevate che esiste già un vaccino approvato nel 2019? Indovinate chi c’è
dietro…
Mentre
i casi di vaiolo delle scimmie stanno gradualmente aumentando in tutto il
mondo, la corsa ai vaccini è appena iniziata… ma in quanti sanno che esiste già un
vaccino contro questa malattia rarissima approvato dall’FDA nel 2019?
Suona
davvero strano, perché mai produrre e far velocemente approvare un vaccino
contro una malattia (il vaiolo) sostanzialmente eradicata e contro il vaiolo
delle scimmie, malattia rarissima con piccoli focolai finora circoscritti e
gestibilissimi?
La
risposta è in un nome… ed è sempre lo stesso: BILL GATES.
Nel
novembre 2021, mentre tutto il mondo era in panne a causa della “pandemia” di
coronavirus, Bill Gates partecipava ad un importante meeting di Policy Exchange, che è
il principale think tank del Regno Unito. Il presidente della Bill and
Melinda Gates Foundation, e Rt Hon Jeremy Hunt MP, presidente del comitato ristretto per
la salute, in
quel contesto hanno discusso il potenziale di future pandemie.
In una
discussione ad ampio raggio il 4 novembre 2021, Gates ha chiesto una nuova task
force internazionale sulla pandemia, con un budget di circa 1 miliardo di
dollari all’anno. Secondo il fondatore di Microsoft, i governi globalisti occidentali dovevano
affrettarsi a investire miliardi in ricerca e sviluppo per prepararsi a future
pandemie e attacchi terroristici contro il Vaiolo.
Sì, ha
detto vaiolo… Questo nuovo impegno include le simulazioni denominate “germ game” di
potenziali pandemie e attacchi bioterroristici, come ad esempio, attacchi di
vaiolo agli aeroporti. Science Times ha riferito che i germ game consistono nell’impegno delle “agenzie governative a simulare
scenari di un’altra catastrofe pandemica”.
Il
“caso” vuole che i ministri della salute del G7 proprio ieri si stessero
esercitando per la prossima crisi. A Berlino, hanno simulato una pandemia di
vaiolo nel 2023.
“Voi
dite, OK, e se un bioterrorista portasse il vaiolo in 10 aeroporti? Sapete,
come risponderebbe il mondo a questo? Ci sono epidemie causate naturalmente e
epidemie causate dal bioterrorismo che potrebbero anche essere molto peggiori
di quelle che abbiamo vissuto oggi. E i cittadini si aspettano che i loro
governi non lascino che ciò accada di nuovo”, commentava Gates durante il think
tank.
Gates
ha già esordito in passato con “premonizioni” simili… e sappiamo tutti com’è
andata a finire... In una presentazione TED dell’aprile 2015, affermò “Il
prossimo focolaio? Non siamo pronti”, Gates avvertiva dei pericoli di un virus
altamente contagioso e di una grande pandemia, sottolineando l’importanza di
essere preparati.
Sulla
base delle recenti riunioni del comitato consultivo sui vaccini dei Centers for
Disease Control and Prevention (CDC), gli Stati Uniti sono assolutamente
concentrati sulla minaccia del vaiolo e la produzione di vaccinazione
contro il vaiolo sembra essere prioritaria per il governo degli Stati Uniti. Il
produttore Bavarian Nordic è l’ultima azienda a beneficiarne.
Il 3
novembre 2021, a seguito di un’introduzione di Pablo Sanchez, M.D., Chair del
gruppo di lavoro Orthopoxvirus, il Comitato consultivo del CDC sulle pratiche
di immunizzazione ha esaminato le due presentazioni incentrate sul vaccino
contro il vaiolo JYNNEOS.
Prodotto
da Bavarian Nordic, JYNNEOS è stato inizialmente approvato nel 2019 dalla Food
and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ed è indicato per prevenire il
vaiolo e la malattia del VAIOLO DELLE SCIMMIE negli adulti di età pari o
superiore a 18 anni, determinati ad alto rischio di infezione da vaiolo o
vaiolo delle scimmie.
MA CHE
INCREDIBILE COINCIDENZA!
JYNNEOS
è l’unico vaccino contro il vaiolo non replicante approvato dalla FDA e l’unico
vaccino contro il vaiolo delle scimmie approvato dalla FDA per uso non
militare.
“Brett
Petersen, MD, MPH, ha presentato la nuova proposta di guida clinica per l’uso
di JYNNEOS in quanto si confronta con un vecchio vaccino contro il vaiolo,
ACAM2000, che l’ACIP attualmente raccomanda.
Molte
persone con controindicazioni alla vaccinazione con ACAM2000 (ad esempio,
dermatite atopica, condizioni immuno-compromesse, allattamento al seno o
gravidanza) possono ricevere la vaccinazione con JYNNEOS.
Un
individuo può essere considerato completamente immunizzato due settimane dopo
la somministrazione della seconda dose di JYNNEOS quando gli studi clinici
hanno dimostrato titoli anticorpali massimi.
Come
vaccino carente di replicazione, JYNNEOS non produce una lesione del sito del
vaccino che possa essere utilizzata come marcatore di una vaccinazione di
successo.
E i
test di routine del titolo non sono raccomandati dopo la vaccinazione con
JYNNEOS per confermare la corretta somministrazione del vaccino, dato che negli
studi clinici sono stati dimostrati alti tassi di sieroconversione.
Tuttavia,
il test del titolo potrebbe essere preso in considerazione caso per caso, dopo
aver consultato le autorità sanitarie pubbliche, per persone selezionate con
condizioni immuno-compromessi o coloro che lavorano con orto-poxvirus più
virulenti (variola e vaiolo delle scimmie), per confermare che è stata
raggiunta una risposta immunitaria”.
Attualmente,
il vaccino contro il vaiolo non è raccomandato per il pubblico negli Stati
Uniti, poiché il vaiolo è stato eradicato. La vaccinazione di routine contro il
vaiolo tra gli americani si è fermata nel 1972. Tuttavia, i funzionari sanitari
statunitensi sono pronti a utilizzare un vaccino se ci fosse un focolaio di
vaiolo, afferma il CDC.
La
Bavarian Nordic non è la sola azienda coinvolta nella produzione del vaccino
contro il vaiolo. Solo pochi giorni dopo che Emergent, una società che ha fatto
dei contratti governativi la sua linfa vitale, ha acquisito i diritti esclusivi
di Tembexa da Chimerix, con un pagamento in contanti di $ 225 milioni e un
contratto BARDA previsto, l’agenzia ha offerto un contratto per la produzione
di vaccino contro il vaiolo.
BARDA
(Biomedical Advanced Research and Development Authority all’interno
dell’Ufficio dell’Assistente Segretario per la Preparazione e la Risposta nel
Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti) ha firmato un
accordo con il produttore danese di vaccini e immunoterapia per fornire una
versione liofilizzata del vaccino contro il vaiolo Jynneos, consentendo la
produzione e la fatturazione delle prime dosi di questa versione nel 2023 e nel
2024. Le
opzioni hanno un prezzo di $ 119 milioni e rappresentano le prime opzioni
esercitate per convertire i vaccini sfusi in dosi liofilizzate di vaccino
contro il vaiolo.
Quindi,
ricapitolando, abbiamo un vaccino (Jynneos) contro il vaiolo approvato dal 2019
il cui processo di liofilizzazione è stato avviato lo scorso anno e, a seguito
di un’ispezione della FDA nel 2022, porterà alla produzione commerciale nel
2023.
La
liofilizzazione di un vaccino, che viene fatta con alcuni vaccini Covid-19,
serve a preservare il vaccino più a lungo e per trasportarlo su distanze più
lunghe. È evidente che lo vogliano al più presto utilizzare.
Insomma,
sembra che il vaiolo sia davvero una priorità per BARDA, e c’è un altro accordo
con l’azienda Emergent per un farmaco contro il vaiolo, Tembexa.
“Tembexa
è un antivirale orale formulato in compresse da 100 mg, è indicato per il
trattamento del vaiolo negli adulti, nei bambini e nei neonati. Quando la FDA
ne ha annunciato l’approvazione, ha notato che sebbene il virus che causa il
vaiolo sia stato sradicato nel 1980, si ritiene che potrebbe essere
utilizzato come arma biologica in futuro”.
Questo
accordo si verifica quando i casi di vaiolo delle scimmie, che Jynneos e altri vaccini contro il
vaiolo possono anche trattare, stanno comparendo in Spagna, Portogallo, Regno Unito, Canada
e a macchia d’olio un po’ ovunque.
Ma voi
non pensate male…
(eventiavversinews.it/vaiolo-delle-scimmie-emergenza-inaspettata-lo-sapevate-che-esiste-gia-un-vaccino-approvato-nel-2019-indovinate-chi-ce-dietro/).
DURISSIMA
DENUNCIA DI UN AVVOCATO
TEDESCO:
L’INFODEMIA SUL COVID?
“È UNA
TRUFFA, IL PIÙ GRANDE CRIMINE
CONTRO
L’UMANITÀ” – R. FUELLMICH.
Byoblu.com-
Redazione-R.Fuellmich- (23 Ottobre 2020)- ci dice :
Riportiamo
di seguito il discorso dell’avvocato Reiner Fuellmich membro di una commissione
d’inchiesta in Germania che intende fare luce sulla diffusione del Covid 19 e
sulle risposte date dai governi.
L’avvocato
definisce l’infodemia da Coronavirus come il più grande crimine contro
l’umanità. Il suo video è stato visto milioni di volte, ne hanno parlato in
molti paesi del mondo ed è stato tradotto e commentato in numerose lingue.
Byoblu24
è il TG della Tv dei cittadini, con la missione di parlare di ciò di cui
veramente i cittadini parlano, e non di quello di cui i media vogliono farli
parlare. Per questo lo abbiamo tradotto e doppiato per voi. Sappiamo che le
affermazioni dell’avvocato sono forti, e in alcuni casi sembrano essere
contraddette dal recente aumento dei casi nelle terapie intensive degli
ospedali, ma crediamo che l’informazione non debba avere un ruolo pedagogico
nella società: quello, lo lasciamo volentieri alle grandi televisioni e ai
giornali. Per noi, le informazioni e le opinioni, qualificate e diffuse, vanno
date, perché i cittadini sono abbastanza grandi per decidere da soli ciò che è
vero e ciò che è falso. O anche… ciò che non è del tutto vero, ma neppure del
tutto falso.
Di
seguito la trascrizione dell’intervento di Fuellmich.
Buonasera,
sono il Dottor. Reiner Fuellmich, da 26 anni avvocato abilitato sia in Germania
che in California.
Sono
attivo soprattutto in processi contro grandi imprese fraudolente come la
Deutsche Bank, in passato tra le più stimate banche a livello mondiale e oggi
tra le più “tossiche” organizzazioni criminali del mondo; la Volkswagen, uno
dei più grandi produttori di automobili, oggi famigerato per le sue truffe con
le emissioni diesel, e la Kühne + Nagel, la più grande compagnia di spedizioni
del mondo contro la quale stiamo agendo legalmente in un processo relativo a tangenti
milionarie.
La
Commissione Corona.
Inoltre,
sono uno dei tanti membri della “Commissione Corona” tedesca che a partire dal
10 luglio ha sentito il parere di una miriade di scienziati ed esperti a
livello internazionale, allo scopo di trovare risposte in merito alla crisi del
coronavirus, domande che sempre più persone in tutto il mondo si pongono.
Tutti
gli appena menzionati casi di gravi frodi impallidiscono di fronte alla
grandezza dei danni che sta provocando nel frattempo la crisi del coronavirus. Tale
crisi del coronavirus andrebbe oggi più propriamente rinominata “scandalo del
coronavirus”, sulla base di tutto ciò che oggi sappiamo, e i relativi responsabili
dovrebbero risponderne sia penalmente che civilmente.
A
livello politico, ci si dovrebbe impegnare affinché qualcosa di simile non si
possa ripetere mai più.
Un
crimine contro l’umanità?
Perciò
oggi vi spiegherò come un gruppo di colleghi giuristi di tutto il mondo porterà
in tribunale il più grande e scandaloso caso di truffa di tutti i tempi.
E vi
spiegherò anche perché al contempo tale scandalo abbia assunto le sembianze del
più grande crimine contro l’umanità, un reato che fu definito per la prima
volta nell’ambito del Processo di Norimberga e che oggi è disciplinato
dall’art. 7 del Codice penale internazionale.
Tutto
quello che non torna.
Le tre
domande decisive per l’elaborazione dello “scandalo del coronavirus” in
tribunale recitano:
1)
Siamo di fronte ad una pandemia da coronavirus o ad una pandemia di tamponi
PCR? Ossia: il risultato positivo di un tampone significa che si è in presenza
di un’infezione da Covid-19 o ciò non ha alcuna connessione con l’infezione da
Covid-19?
2) Le
cosiddette “misure anti-Covid”, come il lockdown, le mascherine obbligatorie,
la regola della quarantena, servono a proteggere la popolazione mondiale dal
coronavirus o servono a scatenare in modo mirato e gratuito il panico tra la
popolazione, cosicché quest’ultima ritenga di essere in pericolo di vita e di
conseguenza le industrie del farmaco e dell’high-tech possano fare enormi
profitti attraverso la vendita di tamponi, test anticorpali e vaccini, e a
rendere infine possibile la raccolta delle nostre “impronte digitali
genetiche”?
3) Il
governo tedesco ha subito particolari pressioni dai protagonisti della
dichiarazione di pandemia (Drosten, Wieler e Tedros dell’OMS), affinché la
famosa “Germania disciplinata” fungesse da modello per il mondo nella rigorosa
applicazione delle restrizioni anti-covid?
Le
misure di lockdown hanno danneggiato la vita di milioni di persone.
Le
risposte a tali domande vanno urgentemente trovate soprattutto perché il
presunto nuovo e altamente pericoloso coronavirus non ha causato da nessuna
parte nel mondo un eccesso di mortalità. Le misure anti-covid basate sul
tedesco “Test Drosten” sono nel frattempo costate la vita a innumerevoli
persone e hanno distrutto la vita economica di innumerevoli imprese e individui
in tutto il mondo.
In
Australia, ad esempio, chi non indossa la mascherina (o, ad avviso
dell’autorità, non la indossa correttamente) viene chiuso in carcere. Nelle Filippine chi non indossa la
mascherina (o non la indossa correttamente ad avviso dell’autorità) viene
fucilato.
Voglio
per prima cosa fornirvi una sintesi dei fatti come essi sono riconoscibili
oggigiorno.
La
cosa più importante in un processo legale è stabilire i fatti e cioè stabilire
cosa realmente è successo, poiché l’applicazione del diritto dipende sempre da
quali sono i fatti che vanno concretamente presi in considerazione. Voglio ad
esempio che qualcuno venga condannato per truffa? Di certo non avrò successo se
porterò in tribunale i fatti relativi ad un incidente d’auto.
Alcune
domande per capire fino a che punto siamo arrivati.
Pertanto,
cosa è realmente successo relativamente alla presunta pandemia da coronavirus?
I seguenti dati sono in gran parte dovuti al lavoro della “Commissione Corona”
tedesca, fondata da quattro avvocati per poter stabilire, attraverso la
consultazione di esperti e scienziati internazionali, quanto segue:
1)
Quanto è realmente pericoloso questo virus?
2) Che
validità ha un test PCR positivo?
3)
Quali danni collaterali hanno provocato nel frattempo le restrizioni anti-covid
sulla salute degli uomini e sull’economia?
Comincerò
con ciò che è avvenuto nel maggio 2019 e poi all’inizio del 2020 e con quanto
accaduto 12 anni prima in merito all’influenza suina, in modo tale che possiate
seguire il filo del mio intervento.
Una
storia che inizierebbe già nel 2019.
Nel
maggio 2019 il più forte dei due partiti al governo in Germania, la CDU, ha
tenuto un congresso sulla salute globale, apparentemente sotto la spinta di
grandi attori dell’industria farmaceutica e dell’high-tech. In tale congresso,
hanno tenuto i loro discorsi non solo i vertici della CDU, Merkel e Spahn, ma
anche il professor Drosten, presso l’ospedale “Charitè”, il professor Wieler,
veterinario e capo del RKI (equivalente dell’Istituto Superiore di Sanità
italiano) e il signor Tedros, filosofo e capo dell’OMS.
Altresì
presenti erano i due capi lobbysti dei due più grandi fondi per la salute del
mondo, cioè la Bill & Melinda Gates Foundation e il Welcome Trust, i quali a loro
volta si unirono al coro.
Meno
di un anno dopo le stesse persone svolsero un ruolo decisivo per la
dichiarazione di pandemia planetaria a seguito della quale una massiccia
esecuzione di test PCR avrebbe provato un altrettanto grande numero di presunti
infetti nel mondo. Tali presunte infezioni furono poste alla base di vari
lockdown a livello mondiale, dell’obbligo di distanziamento sociale e di
indossare le mascherine.
I
dubbi sulla definizione di pandemia.
A
questo punto è importante sapere che la definizione di “pandemia” era stata
modificata 12 anni prima: fino a quel momento, veniva ritenuta “pandemia” una
malattia diffusa a livello mondiale, con molti malati gravi e molti decessi. Improvvisamente, per pandemia si
intese soltanto una malattia diffusa a livello mondiale, senza bisogno che
questa causasse molti malati gravi e molti decessi.
A
causa di questo sorprendente e mai spiegato cambiamento di definizione, all’OMS (strettamente collegata alla
grande industria farmaceutica mondiale) fu possibile dare il nome di
pandemia all’influenza suina nel 2009. Ciò ebbe come conseguenza la produzione
di costosi vaccini, i quali vennero poi venduti a livello globale in virtù di
contratti ancora oggi tenuti segreti.
Tali
vaccini si rivelarono non soltanto inutili, giacché l’influenza suina si
dimostrò essere una lieve patologia (nonostante tutti i messaggi terroristici
dell’industria farmaceutica e degli ambienti accademici ad essa collegati che
paventavano milioni di morti se non ci si fosse vaccinati), ma provocarono
anche gravi effetti collaterali: circa 700 bambini in Europa si ammalarono in
modo incurabile di narcolessia e sono ancora oggi gravemente invalidi.
Dunque,
i vaccini acquistati con ingenti somme di denaro pubblico dovettero essere
distrutti con altrettanto grandi somme di denaro pubblico.
Il
ruolo del virologo Drosten.
Già a
quei tempi, il virologo tedesco Drosten apparteneva a coloro che con tutte le
forze seminarono il panico con profezie terrificanti. Alla fine, fu soprattutto grazie al
dottor Wolfgang Wodarg e dei suoi sforzi in qualità di parlamentare tedesco e
membro del Consiglio d’Europa, se si mise fine a tale bufala, prima che essa
potesse avere conseguenze ancor più gravi.
A
marzo 2020 il governo tedesco ha dichiarato una “situazione epidemica di portata
nazionale”
sulla cui base è stato imposto il lockdown con conseguente sospensione a tempo
indeterminato dei più importanti diritti fondamentali. Per prendere tali
decisioni il governo tedesco ha fatto leva su di un unico punto di vista, in
palese violazione del principio universale secondo cui bisogna sempre ascoltare
anche l’altra parte: “audiatur et altera pars”.
E tale
unico punto di vista è stato quello del professor Drosten, ossia di colui che
12 anni prima aveva prodotto il catastrofico falso allarme sull’influenza
suina.
Gli
scienziati che non sono stati ascoltati.
Siamo
venuti a conoscenza di ciò grazie ad un informatore di nome David Sieber,
rappresentante del partito dei Verdi, che per la prima volta ci ha informati in
merito il 29 agosto 2020 a Berlino, durante un evento a cui ha partecipato
anche Robert Kennedy Jr. e durante il quale entrambi hanno tenuto un discorso.
David
Sieber ha ribadito quanto sopra in un’audizione presso la “Commissione-Corona”,
poiché gli erano sorti enormi dubbi sulla narrativa ufficiale dei politici e
dei media mainstream. Pertanto, egli ha accertato l’esistenza di una vasta
pletora di scienziati che sostenevano tesi opposte alle allarmanti previsioni
di Drosten.
Questi
scienziati ritengono che non si sia trattato di niente di più pericoloso di una
normale influenza stagionale, che la popolazione abbia già acquisito una immunità
incrociata o di base verso questo virus a causa del pregresso contatto con
altri coronavirus e che perciò non vi fosse bisogno di particolari misure né
tanto meno di vaccini contro questo coronavirus.
Tra
questi scienziati ci sono:
lo
scienziato più citato al mondo: il professor John Ioannidis della Stanford
University in California, specialista in statistica, epidemiologia e salute
pubblica, il professor Micheal Levitt, premio Nobel per la chimica e biofisico
alla Stanford University, la professoressa tedesca Karin Mölling, Sucharit
Bhakdi, Knutt Wittkowski, Stefan Homburg e altre centinaia di scienziati,
compreso il dottor Mike Yeadon.
Mike
Yeadon è l’ex vicepresidente e direttore scientifico di Pfizer, una delle più
grandi multinazionali del farmaco a livello mondiale. Di lui parlerò più
avanti.
“Le
misure anti-covid non avevano alcun fondamento.”
Tra
marzo e aprile 2020, una volta acquisite tali informazioni, il signor Sieber si
è rivolto ai dirigenti del suo partito per proporre loro di offrire al pubblico
queste diverse opinioni e spiegare che non c’era motivo di panico. Anche l’ex
giudice della Corte Suprema britannica, Lord Sumption ha raccolto simili dati
ed è giunto alla conclusione che le misure anti-covid non avevano alcun
fondamento.
Allo
stesso modo si è espresso il presidente emerito della Corte costituzionale
tedesca, Hans Jürgen Papier, il quale ha ripetutamente mostrato dubbi sulla legittimità
costituzionale delle misure anti-covid.
Invece
di prendere nota di queste opinioni e discuterne con David Sieber, i dirigenti
del partito dei Verdi hanno dichiarato che i messaggi di panico del signor
Drosten fossero appropriati, senza mai entrare nel merito dei contenuti e delle
informazioni a loro fornite, e lo privarono dei suoi incarichi nel partito.
L’accusa
di complottismo per screditare l’avversario.
Sieber
è stato etichettato come complottista e privato dei suoi incarichi nel partito.
Allo stesso modo ha proceduto la ONG Transparency International nei confronti di uno dei suoi membri
del consiglio di amministrazione, il dottor Wolfgang Wodarg: invece di indagare
concretamente sulle sue indicazioni in merito ad una diffusa corruzione negli
ambienti della politica e dell’industria farmaceutica e dell’high-tech, gli è
stato negato, il 26/09/2020, qualunque confronto sulle sue opinioni e quelle di
altri scienziati.
Anche
il dottor Wodarg è stato etichettato come complottista e forzato a ritirarsi
dal suo ruolo di membro del consiglio di amministrazione della ONG.
Dunque,
una ONG anticorruzione si rifiuta di indagare in merito a concrete denunce di
corruzione dell’industria farmaceutica e allo stesso tempo asserisce di
combattere la corruzione insieme al Consiglio europeo dell’industria chimica.
I test
PCR non sono attendibili.
Adesso
passiamo agli attuali dati in merito alla pericolosità del virus, alla completa
inidoneità dei test PCR per individuare gli infetti e alle misure assolutamente
inutili e prive di basi scientifiche come il lockdown, basato su nessun dato
attendibile relativo ai contagi.
Ora
sappiamo qui in Germania, così come in tutto il mondo, che i sistemi sanitari
non sono stati mai in pericolo di collassare a causa del Covid-19. Al
contrario, molti ospedali sono rimasti vuoti e sono tuttora vuoti ed alcuni
sono ad un passo dall’insolvenza. Da nessuna parte c’è stato un eccesso di
mortalità, vari studi (tra cui quello del professor Ioannidis) mostrano che la
mortalità da Covid-19 corrisponde a quella di una normale influenza.
Anche
le immagini di Bergamo e New York, usate per creare panico nel mondo da parte
dei media mainstream, si sono rivelate essere consapevoli rappresentazioni
fuorvianti.
Il
ruolo dei media nella diffusione del panico.
Gli
stessi media mainstream, così come l’OMS, sono d’altronde in buona parte
finanziati e influenzati dall’industria farmaceutica e dell’high-tech.n. Il fatto che tra la popolazione
tedesca sia stato seminato il panico in modo mirato, è dimostrato da un
documento del Ministero dell’Interno tedesco (oggi chiamato “documento del
panico”), il cui contenuto corrisponde alle esternazioni del direttore del
Robert Koch Institut, il professor Wieler.
Quest’ultimo
ha più volte ribadito che le misure anti-covid dovessero assolutamente essere
rispettate “senza porsi domande”. Egli ha ogni volta spiegato come la situazione
fosse estremamente minacciosa, nonostante i dati del suo stesso istituto
dicessero l’esatto contrario. Nel “documento del panico” del Ministero
dell’Interno viene tra le altre cose proposto di infondere paura e terrore nei
bambini, avvertendo loro che, laddove non si fossero attenuti alle misure
anti-covid, si sarebbero resi responsabili della “morte straziante dei loro
genitori e dei loro nonni”.
Ecco
perché sono morte così tante persone a Bergamo.
La
maggior parte dei decessi verificatisi a Bergamo sono con alta probabilità
dovuti al fatto che, a causa del panico diffuso, persone effettivamente infette
da influenza o coronavirus sono state trasferite all’interno delle RSA, allo
scopo di liberare posti negli ospedali locali per eventuali nuovi casi di
Covid-19, che non sono in seguito mai sopraggiunti.
Le RSA
erano occupate da persone con sistemi immunitari gravemente indeboliti da
patologie preesistenti e da precedenti vaccinazioni antinfluenzali che hanno
ulteriormente contribuito a indebolirli. A New York solo alcune cliniche
(assolutamente non tutte) sono risultate eccessivamente affollate, sulla nave
ospedale “Comfort” sono stati occupati soltanto 20 delle migliaia di posti
letto messi a disposizione.
Anche
a New York, molti anziani con patologie preesistenti e sistemi immunitari
indeboliti in preda al panico hanno preso d’assalto gli ospedali e sono stati
vittime talvolta di infezioni contratte in ospedale, talaltra di trattamenti
sbagliati, come ad esempio l’intubazione.
Il
Covid è concausa di morta, ma non l’unica causa.
Certamente
il Covid-19, così come l’influenza, è una malattia pericolosa che può (così
come l’influenza stagionale) in particolari casi avere un decorso grave e
provocare anche dei morti. Tuttavia, come dimostrato attraverso le autopsie
eseguite dal medico legale, professor Klaus Pütschel, quasi tutti i morti (così
come in Italia) avevano un’età superiore all’aspettativa di vita media e
soffrivano di altre gravi patologie pregresse.
Praticamente
nessuno di coloro a cui è stata eseguita l’autopsia dal professor Pütschel è
morto a causa del coronavirus. Al riguardo va tuttavia menzionato quanto segue:
Il
Robert Koch Institut ha all’inizio stranamente sconsigliato di effettuare
autopsie.
Inoltre,
vari medici e ospedali in tutto il mondo hanno ricevuto altissimi incentivi
finanziari affinché classificassero come vittime del Covid-19, persone che per
esempio erano morte a seguito di attacchi di cuore o perché erano state
investite da un bus.
Senza
le autopsie non sarebbe mai stato scoperto che la gran maggioranza dei presunti
morti per Covid-19 in realtà erano deceduti a causa di tutt’altre malattie, non
per Covid-19.
Il
lockdown è stato imposto quando il virus stava già scomparendo.
L’asserzione
che il lockdown sia stato efficace perché c’erano molte infezioni da SARS-COV 2
e i sistemi sanitari sarebbero altrimenti collassati è sbagliata per 3 diverse
ragioni, come dimostrano i numeri:
1) Il
lockdown è stato imposto quando il virus stava già scomparendo, o meglio quando
i presunti contagi stavano diminuendo.
2) La
popolazione è da tempo già protetta da immunità incrociata o di base. La
popolazione è dunque già dotata di una protezione la quale agisce non solo
contro l’influenza ma anche contro i vari coronavirus presenti in ogni ondata
influenzale.
Pur
ammettendo questa volta si sia trattato di un diverso ceppo di coronavirus, il
sistema immunitario proprio del corpo umano memorizza ogni virus con cui ha
avuto a che fare nel passato e riconosce pertanto anche un presunto nuovo virus
della famiglia corona perché esso avrà in ogni caso caratteristiche simili.
Le
responsabilità di Drosten, Wieler e dell’OMS.
Peraltro,
è così che il professor Drosten ha sviluppato il suo test PCR:
Senza
aver mai visto il presunto virus di Wuhan, egli ha(sulla base delle notizie
ricevute da Wuhan attraverso i social media) sviluppato al computer tale test
che sarebbe presuntivamente in grado di individuare i contagiati da Covid-19 e
lo ha in seguito commercializzato sia in Germania, con l’aiuto di del
veterinario Wieler dell’RKI, che nel resto del mondo, con l’aiuto del filosofo Tedros, capo
dell’OMS macchiato di accuse di genocidio e avvolto da scandali.
Nello
sviluppare tale test, Drosten ha preso le mosse da un preesistente virus SARS e
lo ha successivamente inviato in Cina affinché venisse accertato se le vittime
del presunto nuovo coronavirus risultassero positive al test. Le vittime
risultarono effettivamente positive ed in seguito a ciò l’OMS del signor Tedros
ha lanciato l’allarme globale, ha proclamato la pandemia (nella sua nuova
versione di 12 anni fa astrattamente proclamabile per ogni ondata influenzale)
e ha raccomandato l’impiego in tutto il mondo del test PCR di Drosten per
individuare i contagiati dal virus ora noto come SARS-COV 2.
Va
evidenziato ancora una volta che Drosten è stato l’unico (o comunque il più
importante) consulente del governo tedesco ed è stato lui ha raccomandare
l’imposizione del lockdown, del distanziamento sociale e dell’uso delle
mascherine.
Va
inoltre evidenziato che la Germania è stata al centro del più intenso lavoro di
lobbying dell’industria farmaceutica e dell’high-tech, proprio affinché il
mondo imitasse l’esempio dei tedeschi, noti per essere considerati il popolo
più disciplinato (o, a partire dall’epoca guglielmina, il più asservito
all’autorità), per combattere la cosiddetta pandemia.
Positivo
non significa per forza contagiato.
3) Il
test PCR viene commercializzato sulla base di un’errata affermazione di fatto
in merito al contagio e ciò costituisce il punto decisivo: è ormai noto che,
contrariamente a quanto affermano Drosten, Wieler e l’OMS, attraverso tali test
PCR non si può accertare in nessun modo, neanche lontanamente, l’avvenuto
contagio da alcun tipo di virus, tantomeno un contagio da SARS-COV 2.
Non
solo la maggior parte dei test PCR è espressamente non autorizzata per fini
diagnostici, come correttamente indicato nei loro foglietti illustrativi e così
come lo stesso inventore dei test PCR, Kary Mullis, ha più volte rimarcato, ma
vi è di più, essi non sono nemmeno astrattamente in grado di adempiere a scopi
diagnostici, non lo sono!
Ciò
comporta che, contrariamente a quanto asseriscono Drosten, Wieler e l’OMS da
inizio febbraio 2020 a questa parte, un test risultato positivo non significa
che si sia in presenza di un contagio! Dunque, se un soggetto risulterà
positivo a un test, da ciò non si può assolutamente desumere che egli sia stato
contagiato da alcunché, tanto meno dal SARS-COV 2.
Ciò è
confermato dallo stesso Robert Koch-Institut quando richiama l’attenzione sul
fatto che persino l’evidenza del genoma del SARS-COV 2 non costituisce una
prova diretta della capacità di contagiare di un paziente. Per caso il
personale del RKI sa qualcosa che il loro capo, il veterinario Wieler, non sa?
Il
virus non è stato ancora isolato.
Questi
test sono in grado di individuare una o due sequenze, invisibili a occhio nudo,
della molecola raccolta attraverso il tampone. Non sappiamo tuttora se qualcuno
abbia realmente isolato questo virus con metodi scientificamente corretti,
perciò non si sa neanche cosa si deve cercare con il test, poiché questo virus
(così come tutti i virus influenzali) muta molto rapidamente.
Dunque,
il test raccoglie una o due sequenze di una molecola attraverso un tampone,
dopodiché queste sequenze vengono “gonfiate” in più cicli affinché diventino
visibili. Lo stesso New York Times riporta che tutto ciò che risulta da un
numero di cicli maggiore di 35 porta ad un esito completamente inaffidabile e
non sostenibile scientificamente. Ebbene, il test di Drosten e gli ulteriori
diversi test raccomandati dall’OMS sono regolati per effettuare 45 cicli.
Ciò
permette di produrre un alto numero di soggetti positivi e conseguentemente di
fornire la falsa asserzione secondo la quale vi sarebbe un altrettanto numero
di contagiati. Il test non è in grado di distinguere la materia inattiva da
quella capace di moltiplicarsi, risulterà quindi “positivo” anche laddove
dovesse individuare un semplice frammento di una molecola, il che non indica
nient’altro che il sistema immunitario del soggetto positivo ha combattuto e
sconfitto un qualcosa, per esempio un raffreddore.
I test
PCR danno molti falsi positivi: l’ammissione di Drosten.
Addirittura
lo stesso Drosten dichiarò nel 2014 in un’intervista a una rivista tedesca, in
merito all’infezione da virus MERS, che i test PCR sono talmente sensibili che
possono far risultare positivi anche individui in piena salute e assolutamente
incapaci di contagiare gli altri.
Egli
dichiarò letteralmente, riconoscendo esplicitamente il “terrorismo mediatico”, che “se un simile patogeno, dovesse
scivolare attraverso la mucosa nasale di un’infermiera per un giorno intero,
senza che quest’ultima sia malata o che comunque avverta alcun sintomo, essa
risulterebbe comunque come “caso MERS”.
Questa
è una delle spiegazioni dell’esplosione di casi in Arabia Saudita, unita al
fatto che i media locali hanno incredibilmente gonfiato la situazione.” Drosten
si è dimenticato di ciò o l’ha consapevolmente sottaciuto in relazione alla
vicenda del coronavirus? Poiché quest’ultima si è rivelata particolarmente
lucrativa per l’industria farmaceutica.
Realisticamente,
una dimenticanza appare implausibile…
La
differenza tra cold infection e hot infection.
In
sintesi, questo test non è in grado di accertare alcuna infezione,
contrariamente a quanto affermano tutte le altre errate tesi opposte. Poiché
un’infezione non significa semplicemente trovare il virus da qualche parte, ad
esempio nella gola di una persona (cosiddetta “cold infection”), senza che esso provochi altre
conseguenze.
Per
poter parlare di una reale infezione, il virus deve penetrare nelle cellule,
moltiplicarsi all’interno di esse e accompagnarsi a sintomi come ad esempio mal
di testa o mal di gola. Solo in quel momento la persona può dirsi “infetta”
(cosiddetta “hot infection”). Solo in quel caso la persona sarà in grado di contagiare gli
altri, in caso contrario il virus sarà totalmente innocuo sia per l’ospite che
per le altre persone.
Ancora
una volta: tutto ciò indica che un test positivo (N.B. contrariamente a tutte
le altre tesi opposte, come quella di Drosten, Wieler o dell’OMS) non significa
nulla relativamente all’infezione.
Ciò è
confermato altresì dal RKI all’interno del suo ultimo bollettino epidemiologico
e da una vasta gamma di esperti che ritengono che non si sia mai assistito ad
una pandemia di COVID-19, bensì semplicemente ad una pandemia di test PCR.
Per di
più, la mortalità di questo coronavirus corrisponde a quella di un’influenza
stagionale.
La
lista degli scienziati dissidenti.
A
questa conclusione sono pervenuti molti scienziati tedeschi come il professor
Bhakdi, la professoressa Reiss, il professor Mölling, il professor Hockertz, il
professor Wallach e molti altri tra i quali si annoverano i già citati
professor John Ioannidis e il premio Nobel Michael Levitt della Stanford
University.
L’ultimo
in questa lista di scienziati è l’altresì già menzionato il dottor Mike Yeadon,
per 16 anni vicepresidente e Chief Science Officer della Pfizer, il quale lo
scorso settembre assieme ad un gruppo di colleghi ha pubblicato un ulteriore
paper scientifico (oltre ad un articolo di giornale).
Lui e
i suoi colleghi affermano tra le altre cose che: “abbiamo presumibilmente
basato la nostra politica di governo, la politica economica e la politica di
limitare i diritti fondamentali su dati relativi al coronavirus completamente
falsi, dati e supposizioni completamente falsi. Se attraverso i media non
venissero costantemente comunicati i risultati dei test, la pandemia sarebbe
già scomparsa. Poiché non è in realtà successo nulla.
Di
certo ci sono isolati casi di gravi decorsi della malattia, ma ciò accade anche
in occasione di ogni stagione influenzale.
Non
c’è nessuna seconda ondata.
Una
vera ondata di malati c’è stata in marzo e in aprile, dopodiché il tutto è
regredito, solamente i positivi aumentano selvaggiamente o calano a seconda di
quanti test vengono effettuati. Tuttavia, i reali casi di malattia sono scomparsi, non
può affatto parlarsi di una seconda ondata.”
“Il
cosiddetto “nuovo” coronavirus”, continuano gli scienziati del gruppo del dott.
Yeadon, “è nuovo nel senso che è esso è un nuovo tipo del da lungo tempo già
conosciuto coronavirus. “Esistono da tempo almeno 4 coronavirus che possono
essere ospitati dall’uomo e, siccome il sistema immunitario umano riconosce le
somiglianze tra questi ultimi e il presunto nuovo coronavirus, sussiste già da
molto tempo un’immunità incrociata o di base.
Il 30%
della popolazione ha già avuto contatto con i coronavirus ben prima che il
presunto nuovo coronavirus si palesasse. Perciò è sufficiente che tra il 15 e
il 25% della popolazione sia stata infettata dal presunto nuovo coronavirus,
per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge e così arrestare la sua
ulteriore diffusione. E tale condizione si è da tempo verificata.”
Non è
possibile eliminare del tutto il virus.
Per
quanto riguarda i test PCR, scrivono Yeadon e i suoi colleghi, che molto più
della metà di questi danno dei falsi positivi. Ma potrebbero esserlo addirittura
tutti: Yeadon parla di un 94%. Dunque, il dottor Yedon richiama l’attenzione sul fatto che
un test PCR positivo non implica in alcun modo che si sia rinvenuto un virus
capace di replicarsi.
Della
stessa opinione sono i professori di immunologia Kämmerer (tedesco), l’olandese
Kappel, l’irlandese Cahill così come il microbiologo austriaco Harvey (che è
stato anche presso di noi nella Commissione-Corona). A causa di tale completa
inadeguatezza dei test per l’accertamento delle infezioni (sono risultate
positive addirittura delle capre, delle pecore, delle papaye e delle alette di
pollo), il professore di Oxford e direttore del Centro di medicina basata sulle
evidenze Carl Henegan scrive, a completamento di quanto già detto, che nel caso
si proseguisse ad effettuare test a ripetizione, tale virus corona non
scomparirebbe mai, bensì esso verrebbe ripetutamente ed erroneamente rinvenuto
in qualsiasi cosa venisse testata.
I
lockdown: una misura inutile.
Yeadon
e i suoi colleghi hanno inoltre constatato che i lockdown non servano a nulla.
Per esempio, la Svezia con il suo approccio “lassez-faire” e la Gran Bretagna
con il suo lockdown severo hanno statistiche di malattia e mortalità
assolutamente equiparabili. La stessa cosa è stata constatata da scienziati
statunitensi relativamente ai diversi stati americani: indipendentemente dal
fatto che uno stato abbia o non abbia attuato il lockdown, non risulta alcuna
differenza in merito all’incidenza della malattia.
Yeadon
continua dicendo che anche le previsioni terroristiche del Imperial College di
Londra fatte dal professor Neil Ferguson non sono mai state prese sul serio dai
veri scienziati. Previsioni terroristiche che si erano rivelate errate già ai
tempi dell’influenza suina e lo sono state di nuovo in merito al Covid-19. Appare alquanto singolare che il
“il modello del terrore” di Ferguson non ne abbia nuovamente azzeccata una,
così come 12 anni fa, e nonostante ciò sia stato seguito dal governo
britannico.
Ferguson
aveva previsto fino a 40.000 morti di coronavirus in Svezia entro maggio e
100.000 entro giugno.
Tuttavia,
i morti svedesi ammontano a 5.800, il che corrisponde, come indicato dalle
autorità svedesi, alla letalità di una lieve influenza.
Trattamenti
sanitari errati alla base dell’aumento di mortalità in Nord Italia.
Secondo
Yeadon e i suoi colleghi, la presunta incalcolabile curva di morti in Italia e
a New York sarebbe stata causata dal lockdown e da trattamenti sanitari errati.
È stato appurato che Germania, Italia, negli USA e anche in Namibia ci
sarebbero stati offerti ingenti incentivi finanziari in favore di medici e
ospedali, qualora questi avessero classificato quanti più deceduti possibile
come morti di Covid.
È così
che può accadere che un soggetto, magari risultato falsamente positivo ad un
test, muoia investito da un autobus o colpito da un fulmine e venga
successivamente classificato come vittima del Covid. Oppure (come accaduto
negli USA) che delle persone abbiano aspettato in coda per ricevere il tampone,
siano stati registrati, ma poi siano andati via senza effettuare il tampone a
causa dell’attesa troppo lunga e nonostante ciò siano stati classificati come
positivi, quindi inseriti nella lista dei contagiati!
Senza
i test PCR non ci sarebbe nessun virus Covid.
La
conclusione del dottor Yeadon e gli altri scienziati è la seguente:
Se non
esistessero i test PCR, non ci sarebbe stata nessuna pandemia e nessun
lockdown, bensì il tutto sarebbe stato percepito come una media o lieve
stagione influenzale. Adesso voglio riferire in merito all’attuale situazione
relativa ai danni economici e alla salute causati dal severo lockdown e dalle
mascherine obbligatorie.
In un
ulteriore dettagliato documento (attestato da un dipendente del Ministero
dell’Interno tedesco, responsabile della valutazione dei rischi e della
protezione della popolazione contro i rischi) il cosiddetto Fehlalarm-Papier
(documento del falso allarme), si giunge alla conclusione che non c’era (e non
c’è tuttora) alcuna evidenza sulla fondatezza dei rischi per la popolazione
paventati da Drosten, Wieler e l’OMS.
Nel
documento si illustrano invece le dettagliate evidenze relativa agli enormi
danni all’economia e alla salute della popolazione derivati dalle misure
anti-Covid. Misure da ritenere, sulla base delle attuali conoscenze,
completamente infondate. Il documento sostiene che a tali danni seguiranno numerose
richieste di risarcimento.
A
causa delle sue corrette stime dei rischi, il dipendente del Ministero è stato
sospeso dal servizio.
I
rischi per la democrazia dovuti al lockdown.
Sempre
più scienziati e giuristi riconoscono che, sulla scia del panico seminato in
maniera mirata tra la popolazione mondiale, la democrazia corre il serissimo
pericolo di venire soppiantata da modelli fascisti e totalitari. Come accennato, in Australia chi
non indossa la (insalubre e dannosa per la salute) mascherina o non la indossa
correttamente finisce in manette e viene sbattuto in galera.
Nelle
Filippine tali soggetti devono fare in conti con la pena della fucilazione. Ma
anche in Germania e negli altri stati un tempo “civili”, nelle altre nazioni dove una volta
vigeva lo “stato di diritto”, ad alcuni genitori vengono sottratti i figli se
non rispettano regole come quella del distanziamento, le vaghe regole sulla
quarantena o quelle sulle mascherine.Come riportato alla
Commissione-Corona da psicologi e psicoterapeuti, moltissimi bambini risultano
fortemente traumatizzati: nel breve e nel lungo periodo dovremo fare i conti
con pesanti conseguenze sul piano psichico.
I
primi fallimenti economici.
Nella sola
Germania inoltre si stima che in autunno ci saranno tra i 500.000 e gli 800.000
fallimenti tra gli appartenenti alla cosiddetta “spina dorsale” della classe
media. Ciò porterà con sé un incalcolabile quantità di tasse non pagate, così
come un’incalcolabile spesa sociale di lungo periodo tra cui sussidi di
disoccupazione.
Cosicché
alla fine non sarà più possibile neanche pagare i dipendenti del settore
pubblico. Prescinderò dal descrivere nel dettaglio tutti gli attacchi alla
salute e alla vita della popolazione e le minacce per la sopravvivenza
economica di imprese e lavoratori autonomi, poiché esse stanno diventando
sempre più evidenti a chiunque e una sempre più ampia fetta della popolazione
si pone domande.
Le
conseguenze giuridiche.
Questi
erano i fatti, ora passiamo ad una sintesi delle conseguenze giuridiche: il
vero lavoro difficile per un giurista è sempre l’accertamento dei fatti, non
l’applicazione del diritto. Ciò purtroppo non viene appreso all’università da
un giurista tedesco, ciò viene tuttavia imparato per bene dagli studenti di
diritto angloamericani.
Ed è
per questo, oltre che all’indipendenza del sistema della giustizia
angloamericana, che quest’ultimo possiede un regime probatorio decisamente più
funzionale di quello tedesco. Poiché un contenzioso legale può essere deciso
correttamente da un tribunale soltanto se esso ha preventivamente accertato i
fatti, a seguito di una raccolta di prove fatta a regola d’arte.
Sulla
base dei fatti accertati soprattutto grazie al lavoro della Commissione-Corona,
una valutazione giuridica sarà semplice in tutti gli ordinamenti giuridici dei
paesi civili, indipendentemente dal fatto che si tratti di ordinamenti
giuridici di civil law basato sul diritto romano o che si tratti di paesi
disciplinati dal common law angloamericano, legato al diritto romano in modo
meno stretto.
Non
c’è fondamento legale per le misure restrittive per il Covid.
Cominciamo
dall’illegittimità costituzionale delle misure: un folto gruppo di professori di
diritto tedeschi, tra cui il professor Kingreen, il professor Muswik, il
professor Jungbluth e il professor Vosgerau, hanno affermato in pareri
giuridici e interviste che le misure che sono state intraprese non sono
sufficientemente fondate in termini fattuali e di diritto e sono perciò da
considerarsi incostituzionali e andrebbero immediatamente annullate,
accodandosi così al parere del già menzionato presidente emerito della Corte
costituzionale tedesca.
Il
giudice tedesco Thorsten Schleif ha apertamente dichiarato che gli stessi giudici
tedeschi sono entrati in un così evidente stato di panico, che non sono stati
in grado di applicare il diritto correttamente. Essi avrebbero “lasciato passare
misure coercitive che comportano una massiccia interferenza nei diritti
fondamentali di milioni di tedeschi”.
Il
giudice Schleif fa notare che “i cittadini tedeschi stanno sperimentando la più pesante
limitazione dei diritti fondamentali mai verificatasi dalla fondazione della
Repubblica Federale Tedesca del 1949”. Il governo federale e i governi dei
Länder sarebbero intervenuti, allo scopo di arginare la pandemia, “con massicce misure restrittive dei
diritti fondamentali degli uomini che ne minacciano la loro stessa esistenza”.
Il
magistrato cita quali esempi la disciplina della quarantena, la chiusura di
negozi, il divieto di riunione e di contatti sociali.
I
magistrati stanno riducendo le multe per la violazione delle restrizioni.
Adesso,
prosegue Schleif, i magistrati avrebbero tuttavia nuovamente acquisito
consapevolezza delle loro responsabilità, dichiarando l’illegittimità di
numerosi provvedimenti di chiusura delle scuole e annullato, o comunque
considerevolmente ridotto, multe che ammontavano a milioni di euro.
(Noi
speriamo che sia davvero così e che non si tratti solo di casi isolati). Ora passiamo alla truffa, alla
volontaria causazione di danni e ai crimini contro l’umanità: ai sensi del diritto penale,
dissimulare dati falsi come quelli relativi ai test PCR di Drosten, Wieler e
l’OMS, costituisce quantomeno un’ipotesi di truffa aggravata.
Ai
sensi del diritto civile (tedesco) ciò rappresenta un’intenzionale causazione
di un danno contrario al buon costume. Quest’ultima considerazione è condivisa
dallo stimato professore tedesco di diritto civile Martin Schwab, il quale ha
approfondito il tema in modo completo e dettagliato la materia redigendo un
parere di circa 180 pagine, nel quale egli documenta altresì in modo
approfondito il totale fallimento dei principali mezzi d’informazione.
Tutti
sapevano e hanno fatto finta di nulla.
Poiché
i succitati Drosten, Wieler e OMS erano a conoscenza, sulla base delle loro
competenze o comunque in base a quanto pubblicato dall’RKI o dall’OMS, che
l’uso dei test PCR, contrariamente alle loro asserzioni, non era in grado di
fornire alcuna informazione sull’infezione.
Essi
sapevano, o quantomeno hanno accettato l’eventualità, che, sulla base dei
risultati di tali test, i governi del mondo avrebbero deciso di attuare i
lockdown, le regole sul distanziamento sociale ed il dannoso per la salute
(come ormai dimostrano numerosi studi) obbligo di indossare la mascherina.
D’altronde sono stati loro stessi a raccomandare tali misure. Pertanto, ai sensi del diritto civile
vanno completamente risarciti i danni causati alle persone dai lockdown imposti
sulla base dei risultati dei test PCR.
In
particolare, vanno risarciti i danni da mancato guadagno subiti da imprese e
lavoratori autonomi a seguito del lockdown. Le misure restrittive basate sulle
false affermazioni del signor Drosten, di Wieler e dell’OMS, hanno inoltre
provocato danni alla salute e all’economia talmente devastanti, che vanno
giuridicamente classificati come crimini contro l’umanità.
Una
class action contro i governi del mondo.
Parliamo
ora della class action, quale strada da percorrere per il risarcimento dei
danni, e delle conseguenze politiche. La cosiddetta class action, di
derivazione inglese, esiste sia negli USA che in Canada. Essa conferisce ad un
tribunale la possibilità di trattare come class action il ricorso di un
soggetto se:
(a) a
seguito dello stesso evento lesivo (b) una pluralità di persone è stata nella
stessa maniera danneggiata.
In
questo caso l’evento lesivo consisterebbe nel lockdown imposto a livello
globale sulla base del “Drosten-Test”. Così come le automobili diesel della
Volkswagen erano sì funzionanti, ma comunque “prodotti difettosi” non
rispettosi delle prescrizioni sulle emissioni, anche i test PCR sono sì
prodotti funzionanti, ma non assolvono allo scopo di accertare un’infezione e
sono dunque prodotti fallati.
Dunque,
le persone succitate sono responsabili di aver cagionato un danno ingiusto
attraverso una frode e pertanto obbligati al risarcimento.
Unitevi
alla class action!
Quindi,
se un’impresa statunitense o candese o un privato cittadino statunitense o
canadese citassero in giudizio Drosten,Wieler o l’OMS per il risarcimento dei
danni (i prodotti di cui sopra, parimenti alle automobili Volkswagen, sono
stati messi in commercio anche in tali paesi e quindi ricadono nell’ambito di
competenza dei tribunali di USA e Canada), il tribunale statunitense o candese
avrebbe il potere di trattare il caso come classaction, sulla base dell’immenso
numero di persone danneggiate dallo stesso evento lesivo.
Se ciò
succedesse, in tutto il mondo le persone danneggiate verrebbero informate dai
media e avrebbero l’opportunità di unirsi alla class action entro un termine
stabilito dal giudice, Poiché “class” vuol dire gruppo e “action” vuol dire
azione in giudizio. È da sottolineare che nessuno è obbligato ad unirsi alla
class action una volta che questa è stata ammessa dal giudice, ma tutti i
danneggiati ne hanno facoltà.
Ognuno
poi può certamente agire autonomamente in giudizio attraverso il proprio
avvocato per il risarcimento danni nel proprio paese d’origine.
Un
iter economico e vantaggioso.
Il
vantaggio della class action è che essa si esaurisce appunto in un’unica
azione, è un’azione “rappresentativa” di un danneggiato in forma tipica. Essa è
più economica e più rapida rispetto ad eventuali centinaia di migliaia di
azioni individuali e produce un minor carico di lavoro per i tribunali.
Inoltre,
essa permette una valutazione degli elementi probatori e una trattazione delle
accuse enormemente più precisa, rispetto a ciò che accadrebbe nel caso in cui
vi fossero centinaia di migliaia di azioni individuali. In questo modo verrebbe
applicato il ben rodato regime probatorio angloamericano: il cosiddetto
“discovery”. Quest’ultimo esige che vengano messi sul tavolo tutti i mezzi di
prova decisivi per il contenzioso giuridico.
Differentemente
dal sistema tedesco, dove nella prassi vi sono squilibri strutturali in un
processo coinvolgente un consumatore da una parte e una potente multinazionale
dall’altra, con il sistema discovery, l’occultamento o la distruzione di prove
non restano privi di conseguenze: la parte che occultasse o addirittura
distruggesse delle prove, perderebbe la causa automaticamente per “elusione
delle indagini”.
Offriamo
assistenza a tutti gli avvocati del mondo.
I
danneggiati tedeschi possono far sì che le loro richieste di risarcimento danni
vengano predisposte e raccolte attraverso il sito web
corona-schadensersatzklage.de.
Al
bassissimo costo di 800 euro più una parcella del 10% in caso di successo, queste
richieste potranno venire implementate in Germania alternativamente attraverso
una class action o per via di una sentenza emessa sulla base di precedenti. Avevamo
pensato, in origine, di predisporre e raccogliere anche richieste di
risarcimento da parte di persone provenienti da altri paesi al di fuori della
Germania.
Purtroppo
il dispendio, anche fiscale, per qualcosa del genere sarebbe troppo elevato.
Tuttavia, attraverso il sempre più grande network internazionale siamo
disponibili a fornire a titolo gratuito ai colleghi avvocati di altri paesi
tutte le informazioni, i pareri e le testimonianze degli esperti in merito
all’inadeguatezza dei test PCR per l’accertamento dell’infezione da COVID.
Il
nostro obiettivo è vincere in tribunale.
Ciò è
effettivamente quanto basta, si tratta di una causa semplice da vincere.
Forniremo loro anche tutte le informazioni rilevanti per preparare e mettere
insieme le richieste di risarcimento dei loro mandanti, così da poterle
utilizzare anche nell’ambito di una eventuale class action di diritto
statunitense o canadese, o per farle valere come precedente in eventuali
processi nel loro paese.
Andremo
via via pubblicando sul nostro sito web i nomi degli studi legali
internazionali e delle persone di riferimento con cui collaboriamo, cosicché
chiunque nel mondo abbia subito dei danni possa finalmente trovare senza
problemi un interlocutore per far valere il suo diritto al risarcimento dei
danni. Questi sono i fatti che presto verranno provati in un tribunale o in più
tribunali nel mondo, questi sono i fatti che smaschereranno tutti i
responsabili di questi crimini.
Per i
politici che hanno creduto a queste persone e sono stati da loro tratti in
inganno, questi fatti rappresentano un salvagente che può aiutarli (salvando
loro in parte la faccia) a cambiare il corso delle cose, ad aprirsi finalmente
ad un pubblico dibattito scientifico per troppo tempo ignorato e non tramontare
assieme a ciarlatani e criminali.
La
vostra storia
per me
finisce qui.
Lentepubblica.it-
Recordare Roberto- ( 21 Marzo 2022)- ci dice :
Klaus
Schwab,
per chi ancora non lo sapesse, è il fondatore del World Economic Forum,
conosciuto anche come Forum di Davos, una fondazione che si considera impegnata
a migliorare la condizione del mondo ed è finanziata dalle varie multinazionali
globaliste mondiali.
Dei
vari miliardi di cittadini del mondo, non risulta che nessuno lo abbia delegato
a decidere di come migliorare la nostra vita, ma lui ha deciso di farlo e
quindi implicitamente crede di sapere a cosa il popolo mondiale aspira e cosa è
meglio per tutti.
Naturalmente,
tutto questo è possibile perché ha catturato l’attenzione di altri leader
mondiali, che sicuramente non hanno il problema della bolletta del gas e che
hanno deciso di finanziarlo, spinti sicuramente da animo nobile, per prevedere
e pianificare il futuro di noi tutti. Nel 2016 pubblica il libro “La quarta
rivoluzione industriale”. In questo libro parla di “pianificazione degli esseri
umani”, e senza mezzi termini recita: “Stiamo altresì sviluppando nuove
modalità per utilizzare e impiantare dispositivi interni che monitorano i
nostri livelli di attività e i valori ematochimici e in che modo questi siano
associati al benessere, alla salute mentale e alla produttività a casa e al
lavoro”.
Praticamente
lui si preoccupa di monitorare, attraverso dispositivi interni, dalla
soddisfazione che proviamo a tavola mentre ci mangiamo pasta e broccoli, allo
sforzo che facciamo in bagno quando defechiamo, fino al nostro piacere mentre
facciamo sesso. Ma non si ferma qui: – Ci troviamo infatti a dover rispondere a
domande relative a cosa significhi essere “umani”, quali dati e informazioni
inerenti al nostro corpo e alla nostra salute possiamo condividere con gli
altri, quali siano i nostri diritti e le nostre responsabilità al momento di
cambiare il codice genetico delle future generazioni. – Praticamente una
evoluzione del Pacciani 5.0, stessa caratura psichica, ma con più mezzi a
disposizione.
Il
fatto stesso che inserisca l’argomento dell’evoluzione umana, all’interno
di un libro che parla di
rivoluzione industriale, dove gli umani sono
facenti parte essi stessi della produzione industriale, non
come produttori, ma come prodotto da ingegnerizzare, da l’idea di come Schwab e tutti gli altri malati
mentali che
gli girano attorno, intendano “pianificare” gli esseri umani.
Tutte
le personalità psicopatiche (“tipo Hitler” )si considerano superiori agli altri
e dimostrano quell’arroganza che rasenta il disprezzo per l’umanità in
genere, che viene
vista come strumento. Lo psicopatico è capace
di compiere gesti
anche terribili senza che il suo sentimento registri il
minimo sussulto emotivo.
Gli
psicopatici sono predatori sociali e, come tutti i predatori, sono alla ricerca
di potere, prestigio o denaro. Quindi, non bisogna meravigliarsi se non tutti gli
psicopatici sono sotto controllo e rinchiusi da qualche parte, perché quelli, che sono istruiti e
hanno mezzi per scalare le posizioni sociali, molto probabilmente stanno ai
vertici di istituzioni di vario genere e qualcuno siede anche in governi o
parlamenti.
Questi
tipi di psicopatici sanno perfettamente cos’è immorale, l’hanno studiato sui
libri, solo che non hanno il sentimento dell’immoralità, quindi, hanno una sorprendente
capacità di manipolare gli altri a proprio
vantaggio, spietati nel cercare un vantaggio e dar sfogo alle
proprie ambizioni alla ricerca estrema dell’autogratificazione. Tutti sono al mondo solo per
soddisfare i loro bisogni, si possono manipolare e fregandosene dei loro
sentimenti e delle loro disgrazie, perché non contano nulla, sono solo poveri
stupidi ed esseri inferiori. L’unico dolore che sentono è il proprio e trovano sempre una
giustificazione (presente o passata)
ai loro comportamenti e sono privi fondamentalmente dell’empatia.
Ma
almeno gli psicopatici hanno il vantaggio della certezza di avere una psiche. La bassa tonalità dell’anima e la
bassa emotività con scarso sentimento è qualcosa che si va diffondendo tra le
nuove generazioni, nella loro crescita, acquisiscono valori di posizione,
prestazione, efficienza, arrivismo, quando non addirittura cinismo, nel
silenzio assordante dell’anima.
Nuove
generazioni sottoposte a troppi stimoli che la loro psiche infantile non è in grado
di elaborare. Stimoli scolastici, stimoli televisivi, smartphone, playstation,
attività in cui sono impegnati, eserciti di baby-sitter a cui sono affidati, in
un deserto di comunicazione dove passano solo ordini, insofferenza, poco
ascolto e scarsissima attenzione alla loro anima.
Per
questo, i Klaus Schwab di turno vanno a nozze, trovandosi di fronte una grande
percentuale di soggetti su cui lavorare e potersi sbizzarrire, utilizzando
tutti i mezzi a sua disposizione, per creare quell’esercito di zombie
(definizione azzeccatissima del prof. Corrado Malanga), per cui il mondo è
diventato quasi una festa di Halloween costante, dove si aggirano frustrati e
infelici, i praticamente morti, che non si sono accorti di essere morti e si
ostinano a vivere, ciondolando, portando in giro la propria parvenza di vita.
Si distinguono a mala pena i morti viventi dai vivi morenti, che non sono
neppure giudicabili perché mancano ormai di libero arbitrio, animali da branco,
che si sentono liberi con la testa bassa sullo smartphone. Complici anche senza volerlo di
corrotti, impostori, ladri e traditori. Complici del crimine anche per la loro
indifferenza, che hanno il rispetto delle idee solo quando devono avallare le
ipocrisie altrui.
Un
popolo di troll, aiutati dalla mascherina per mantenere il loro status
abituale, ossia dietro una chat, per cui non hanno sentito neanche la mancanza
dei sorrisi che non sono più disponibili dietro le museruole.
Quei
sorrisi che hanno fatto la nostra storia.
Quei sorrisi di
un istante, che potevano durare una vita e permettevano
all’anima in alcuni momenti di poter respirare, che era in grado di abbattere
il muro e coprire la distanza tra le persone, all’interno di un autobus, una
metropolitana o ad un bar. E’ stata anche impedita quella semplice smorfia che serve per
mandarsi a cagare.
Quei
sorrisi che sono stati tolti ai bambini, per cui conoscono maestre bendate
senza espressione, che diventano per loro insegnamento di vita.
Forse
hanno tolto i sorrisi perché hanno dato sempre luce gratis e non soffrono dei
rincari delle bollette elettriche. Bisognerebbe vergognarsi solo per questo, che dovrebbe
essere classificato come reato di furto della luce inalienabile che fa parte
dell’essenza umana.
Stanno
distruggendo l’empatia, quella che manca ai soloni del World
Economic Forum, decidendo di eliminare la forza di questa cosa
impalpabile che ci permette di comprendere ciò che provano le altre persone e
di entrare in sintonia con loro e con il loro stato d’animo. Qualità essenziale
in una vera civiltà, non fatta di chip ma di rapporti umani, dove è importante
il modo in cui trattiamo coloro che incontriamo lungo la strada.
Hanno
voluto togliere quel minimo di complicità e l’emozione che molti di noi cercano
con lo sguardo, alla ricerca di chi non è zombizzato, per cui era necessario il
divide et impera a tutti i costi. Mascherina e distanziamento sociale. La bestemmia del
XXI secolo.
A
questo punto bisogna lasciare andare ciò che era, accettare ciò che è, anche
senza condividerlo, e avere fiducia in ciò che sarà. Quando si prende una posizione a
volte perdiamo qualcuno, ma vale sempre la pena per non perdere sé stessi.
Come
ogni cosa che ha un inizio e una fine, non è la fine della vita, ma solo una
stazione della via Crucis, che permette di ricominciare a fare un altro pezzo
di strada, per cui non esiste una vera fine ma solo un divenire.
A
volte arriva l’ora di scegliere di buttare tutto quello che fa male o che non vale, che ti succhia
quell’energia vitale, per cui cambiare cose, persone, fatti e pensieri diventa
una rinascita che non crea un dolore di una fine ma lo stimolo e la voglia di
un nuovo inizio. Una fine-inizio che non costringe a lasciare le cose a posto,
ma disordinate, senza nessuna preoccupazione. Come chiudere un po’ di link
lasciati aperti sul monitor, per dare spazio a nuove immagini e nuove ricerche.
Le
cose non si lasciano perché sono durate troppo, ma perché a volte incontrano il
vuoto. La
differenza è che per ogni inizio hai l’impressione di avere un manuale di
istruzioni, per la fine il manuale non
esiste, resta solo
quello che non c’è più,
per cui si lascia quel pezzo di noi in mezzo al resto delle cose
abbandonate, che rimane lì, come una tela cominciata e non finita, con
accanto la tavolozza
dei colori impastati ma non
usati, con impresso solo quel pezzo di storia che ci ricordiamo, che poi diventerà la storia di quello
che è accaduto, che per me è un’altra storia, la storia del mio no.
Klaus
Schwab elogia
Draghi e Macron
e
insiste: serve un governo unico mondiale.
Miglioverde.eu
-Matteo Corsini- (27-1-2022)- ci dice :
Ogni
anno a gennaio si tiene la riunione del World Economic Forum a Davos. L’evento
del 2022 è in formato virtuale a causa del Covid-19. Come di consueto Klaus Schwab,
fondatore e presidente esecutivo del WEF, non ha rinunciato a comunicare la sua
visione sulla governance globale, un suo pallino da tanti anni.
Secondo
Schwab, che esordisce in un modo non proprio originale, affrontare le nuove
sfide “richiederà che i leader adottino un modello di governance diverso”. Sì,
perché, “al centro della nostra incapacità di prevedere e gestire i rischi
globali c’è un problema di governance. Le nostre istituzioni e le loro
leadership non sono più adatte allo scopo”.
Schwab
passa poi in rassegna i modelli di governance adottati dal secondo dopoguerra
in poi:
“Nel
periodo della Governance 1.0, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sia la
governance pubblica che quella aziendale erano contrassegnate dal «leader
forte».
Questo
tipo di leadership funzionava in una società in cui il costo delle informazioni
era elevato, potere e gestione gerarchici funzionavano in modo fluido, e i progressi
tecnologici ed economici avvantaggiavano quasi tutti.
Il modello di Governance 2.0, emerso a fine
anni Sessanta, affermava il primato della ricchezza materiale, e coincideva con
l’ascesa del «capitalismo degli azionisti» e la progressiva finanziarizzazione
globale.
La
nuova classe manageriale, responsabile solo nei confronti degli azionisti,
regnava sovrana.
Il
brutale shock sociale ed economico inflitto dal Covid-19 ha inaugurato la
Governance 3.0.
La gestione delle crisi domina il processo
decisionale, con i leader che si concentrano sul pensiero operativo e mostrano
una relativa noncuranza nei confronti delle possibili conseguenze indesiderate.
Questo
approccio a breve termine, per tentativi ed errori, ha portato a una gestione
confusa della pandemia e delle sue ricadute socioeconomiche”.
Per
inciso, la élite di quella classe manageriale che regnava sovrana partecipa
regolarmente al WEF.
Schwab
sostiene poi che “quando la pandemia finirà, avremo bisogno di un nuovo modello
di governance. La Governance 4.0 dovrebbe differire dai precedenti modelli per
diversi aspetti.
1-Dovrebbe
sostituire l’odierna gestione a breve termine delle crisi con un pensiero
strategico a lungo termine. L’attenzione ai problemi attuali come la pandemia, le crisi
socioeconomiche, e la salute mentale delle persone deve essere integrata con
azioni dirette a contrastare i cambiamenti climatici, invertire la perdita di
biodiversità e i danni ambientali causati dalle attività umane, e ad affrontare
le sfide come le migrazioni forzate.
2-Deve
sostituire la visione «a tunnel» e l’approccio top-down che prevalevano in
passato. Viviamo in un mondo complesso e interconnesso, non in uno lineare con
poche discontinuità. Ciò significa anche che devono cambiare i ruoli e le
responsabilità di ogni stakeholder della società. Il business non può più ignorare il
suo impatto sociale e ambientale, mentre i governi non possono più agire come se
fossero gli unici depositari di tutte le risposte.
3-Deve
cessare l’enfasi su una concezione angusta dell’economia e degli interessi
finanziari a breve termine. Il primato della società e della natura deve essere
al centro di qualsiasi nuovo sistema di governance. Finanza e affari sono
importanti. Ma devono servire la società, non il contrario”.
Secondo
Schwab, “molti
leader stanno già pensando e agendo come pionieri di una nuova era di governo. Tra questi sono compresi dirigenti
aziendali che sostengono i valori ambientali, sociali e di governance (Esg), e leader politici come il presidente
francese Emmanuel Macron e il primo ministro italiano Mario Draghi che
abbattono le frontiere”. (Draghi ha incontrato Schwab il 22 Novembre 2021,ndr.)
Inoltre,
“dovremmo accogliere con favore i leader che, navigando in territori in gran
parte inesplorati, agiscono come pionieri al di fuori del loro ristretto
interesse, e sostengono azioni per combattere il cambiamento climatico e
affrontare l’ingiustizia sociale”.
A
prescindere da ciò che uno pensa della lotta al cambiamento climatico e
dell’ingiustizia sociale (sull’infausto concetto di “giustizia sociale” trovo
ancora attuali le parole di Friedrich von Hayek in “Legge, legislazione e
libertà”), un pioniere generalmente agisce in primo luogo per i propri fini. Le
sue azioni possono poi avere effetti più o meno positivi anche su altri. E in
effetti questo è quanto avviene sul mercato. In politica le cose vanno
diversamente. Per inciso, i due leader elogiati da Schwab non sono esenti dalla
critica che egli stesso ha rivolto alla gestione della crisi da Covid, ovvero
“una relativa noncuranza nei confronti delle possibili conseguenze
indesiderate”.
In
generale, faccio fatica a capire come conciliare la storia del WEF con un
approccio che non sia top-down. Soprattutto, non mi è chiaro cosa intenda Schwab per
“primato della società”. La società non è un’entità a sé stante, ma un insieme
di relazioni tra individui o gruppi di individui. In estrema sintesi, una
società è tanto più libera quanto più tali relazioni sono iniziate e condotte
su base volontaria. E viceversa.
Le
iniziative fin qui propugnate da Schwab (vedi il Great Reset) e dal WEF tendono
a una configurazione di società in cui qualcuno stabilisce cosa è bene per
tutti quanti, quindi “servire la società” alle mie orecchie suona in modo sinistro.
(Infatti Schwab si crede un nuovo Hitler …ndr.).
Questo
è il futuro che volete?
Anno
2030… la distopia!
Miglioverde.eu-
Redazione- mrk4m1-(27 Maggio 2022)- ci dice :
Prendo
lo smartphone e apro il mio “Smart Citizen Wallet”. L’indicatore di credito
sociale segna 87 punti. Una faccina sorridente mi dice che sono un cittadino
modello.
Devo
fare la spesa, acquisto un biglietto dell’autobus e scendo giù ad aspettare. I
pagamenti con l’euro digitale sono istantanei e immediatamente viene aggiornato
anche il mio credito sociale: +0.01.
Se
continuo così, entro fine anno sarò sicuramente a 100. Ho fatto bene a vendere
la macchina; la benzina poi costa troppo e inquina. L’autobus a guida autonoma
non ci mette molto ad arrivare. Durante il viaggio penso quanto sia meglio ora
che la maggior parte delle persone non hanno più un’automobile.
C’è
pochissimo traffico in giro. Niente più parcheggi selvaggi e flotte di mamme
davanti alle scuole. E poi, che bisogno c’è di avere un’auto se ci sono i
servizi pubblici? Scansiono il mio Digital ID nella mano ed entro nel
supermercato.
La
spesa sarà veloce, non devo neanche scegliere cosa comprare: da qualche anno tutte le transazioni
sono pre-autorizzate dal Ministero della Pianificazione Alimentare. Possiamo acquistare solo ciò di cui
abbiamo bisogno, in base al nostro stile di vita, al punteggio sociale e
ovviamente tenendo conto delle necessità collettive. È facilissimo e molto comodo: basta
scansionare il codice QR sul prodotto.
Non
c’è neanche più bisogno di passare alla cassa! Finisco di fare la spesa e
guardo l’orologio: sono le 16:40. Fra meno di due ore scatta il coprifuoco.
Da
circa 4 anni il governo è stato costretto a instaurare un coprifuoco permanente
per gestire la crisi energetica e tutelare i cittadini. Dicono sia colpa dell’avidità dei
capitalisti del petrolio. Beh, ho comunque tempo di tornare a casa a piedi e
accumulare qualche credito per attività fisica.
La
strada è piena di telecamere intelligenti acquistate qualche anno fa dal Comune
grazie al PNRR. Mi fanno sentire al sicuro; la tecnologia di riconoscimento biometrico
ormai è così avanzata che grazie al database europeo sui dati biometrici
possono identificare chiunque in tempo reale!
Mi
tolgo il cappello e alzo leggermente la testa. È un riflesso incondizionato ormai,
non vorrei essere segnalato dagli algoritmi come persona non collaborativa. Entro in casa, mi tolgo le scarpe e
mi butto sul divano. Lo schermo dello smartphone si illumina.
È
l’Agenzia della Redistribuzione che mi informa dell’accredito del Reddito
Universale.
È meno del mese precedente; probabilmente c’è chi ne ha più bisogno di me.
Ogni
mese il Ministero del Welfare analizza le transazioni, gli spostamenti, i
comportamenti e le relazioni familiari dei cittadini per valutare l’importo
ottimale per il Reddito di ognuno di noi.
Chi ha un punteggio sociale elevato per più di
sei mesi consecutivi ha diritto di chiedere l’approvazione di transazioni extra,
ad esempio per andare al ristorante.
Il
Reddito Universale viene finanziato interamente grazie al lavoro delle aziende,
che oggi si chiamano enti sociali. Tutti gli “extra profitti” degli enti sociali
vengono redistribuiti dallo Stato verso la popolazione.
Grazie al Reddito Universale moltissime
persone neanche lavorano più. Chi ha un punteggio sociale basso è comunque
tenuto a lavorare per produrre i beni essenziali di cui la società ha bisogno.
Il bene della collettività viene prima di
tutto. Tutti contribuiamo il più possibile. Il Ministero del Welfare monitora
ogni transazione e detiene le chiavi di ogni wallet di euro digitale.
Questo permette di redistribuire in modo
automatizzato e pianificato tutta la ricchezza. È molto meglio ora; siamo tutti
uguali. Sono stanco, è stata una lunga giornata.
Vorrei
accendermi una sigaretta e stappare una birra ghiacciata ma ho smesso di bere e
di fumare. L’alcool
e il tabacco non sono vietati ma ogni transazione diminuisce il credito sociale. Non posso permettermi di perdere
crediti sociali per un vizio inutile, devo arrivare a 100 entro fine anno!
Prima
di dormire controllo le notizie del giorno. Grazie al Digital Services Act
europeo il news-feed automatizzato mi propone soltanto notizie che arrivano da
fonti autorevoli e certificate.
In questo modo sono certo di non incappare in
pericolosa disinformazione. Apro Whatsapp per dare la buona notte alla mia
ragazza; una
notifica push mi dice che tutti i messaggi inviati saranno analizzati e
scansionati da algoritmi per contrastare pedopornografia, terrorismo e
criminalità, nel rispetto della mia privacy.
Viviamo
davvero in tempi incredibili. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe bastato così poco per
combattere la criminalità? Prima di dormire metto in carica il telefono. Ho
ancora il 72% di quota elettrica disponibile per questo mese. Togliere i condizionatori è stata una
buona idea.
Occidente
e Italia: crisi
e
parossismo parassitario.
Miglioverde.eu-
Marco Bassani-(27 Maggio 2022)- ci dice :
Quello
che sta accadendo in Europa e, in misura minore, in America è molto simile al
crollo del comunismo cui abbiamo assistito oltre trent’anni fa.
Stiamo
soccombendo sotto il peso del settore pubblico più pesante mai costruito nella
storia dell’umanità.
È la
storia, piuttosto lineare, di un equilibrio impossibile da mantenere fra due
gruppi che mettono in scena un’alternativa statalista della lotta di classe: quella fra consumatori e produttori
di tasse.
Si
potrebbe sostenere che il capitalismo sia vittima del suo stesso immenso
successo: se nell’Ottocento si riteneva che una tassazione oltre il 10% della
ricchezza prodotta avrebbe ottenuto il risultato di distruggere l’economia, nei
secoli successivi le classi al potere si sono invece convinte che si potesse
andare avanti all’infinito, tassando le generazioni future e chiunque
producesse ricchezza.
Le
aree italiche sono ormai pienamente naufragate nell’unità, nel centralismo
esasperato e in una statolatria talmente esasperata da aver soppiantato
l’antico sentimento religioso che albergava in queste terre.
Per
dirla con Luigi Sturzo, “Dio è scomparso e l’uomo è divenuto schiavo”: tanto più
l’uomo si affranca da Dio, tanto più diventa schiavo di provvidenze tutte
terrene.
Se allora il problema era la figura dello Stato provvidenza, o del “panteismo di Stato” per utilizzare la sua espressione
preferita, oggi ormai dalle Alpi a Capo Passero la situazione sta semplicemente
precipitando.
L’Italia è talmente all’avanguardia nel
declino dell’Occidente dall’essere ormai considerata una vera spia del futuro.
Visto
con distacco, appare il Paese più arretrato fra le aree meno arretrate, ma
ormai stretto in una morsa che lo sta trascinando in un terzo mondo
indifferenziato.
Anche
le aree un tempo più avanzate stanno ormai precipitando in una spirale di
miserevoli paghe pubbliche.
Milano,
un tempo l’undicesima area metropolitana più ricca del mondo per PIL
pro-capite, sta scalando al contrario tutte le classifiche e fra pochi anni
abbandonerà anche le prime cento città più ricche.
Questo
destino da terzo mondo e l’incapacità di offrire un avvenire dignitoso ai
giovani che si affacciano al mondo del lavoro appaiono ineluttabili, ma hanno
cause molto semplici e facili da identificare.
Negli
ultimi quattro decenni abbiamo assistito al più grande trasferimento di risorse
dal settore privato a quello pubblico.
Ed è
un movimento continuo che risulta tecnicamente impossibile da bloccare. L’Italia, da oltre mezzo secolo, non
può che riprodursi di fallimento in fallimento, continuando a drenare risorse
dai settori produttivi.
Mentre state leggendo queste righe le generazioni
future continuano a essere sempre più indebitate, quelle presenti sempre
maggiormente tassate e non esiste alcun programma di nessun partito per porre
fine a tutto ciò.
Poco più di dieci anni or sono fu chiamato
Mario Monti per mettere in sicurezza i conti pubblici. Da allora la tassazione
è letteralmente esplosa (con una spesa pubblica di circa mille miliardi in
rapporto ai 1800 di ricchezza prodotta) e i conti pubblici sono saltati al
punto che il rapporto debito/PIL, che era del 106% nel 2006, è ormai al 155%.
E il
perché è ovvio: l’Italia incarna la differenza fra avere ed essere: non ha problemi, è il
problema.
Della
moneta fiduciaria e
della
distruzione sociale
miglioverde.eu-Sandro
Barsanti - (27 Maggio 2022)- ci dice :
Il
trasferimento di ricchezza dal ceto produttivo, imprenditori e commercianti
della classe media, ai settori avvantaggiati da rendite parassitarie e grandi
gruppi internazionali messo in atto dalla manipolazione della massa monetaria e
del tasso di interesse con cui le banche centrali amministrano l’attuale
sistema di monete fiduciarie non avviene a palettate o a carrettate.
È un
fenomeno lento e silenzioso ma costante e inesorabile ben descritto
dall’aneddoto della rana nell’acqua bollente.
Se è
vero poi che la classe media costituisce il principale tessuto connettivo della
società non è difficile farsi una ragione del completo disfacimento delle
nostre comunità e delle gravi responsabilità del ceto politico che in questo
sistema finanziario si rotola come un maiale nella merda.
Lo
scopo non dichiarato della moneta fiduciaria è quello di colpire al cuore la
capacità di risparmio e di investimento della classe media spesso chiamata
borghesia. “Quelli
nascondono i soldi nel materasso o in una nicchia nel muro” dicono i fautori
delle politiche monetariste e keynesiane.
Attribuendo
a questa naturale propensione dell’uomo (risparmiare per affrontare il futuro e
per fare investimenti) la caratteristica del vizio o del peccato originale alla
base dello sfruttamento dei cattivi capitalisti sul proletariato.
Il
risultato l’abbiamo sotto gli occhi, una società malata, afflitta da
disoccupazione, estreme differenze sociali, distruzione della solidarietà e
della cooperazione.
Mario
Draghi ha incontrato Klaus Schwab
ovvero
nessuno si piglia se non si rassomiglia…
inuovivespri.it-
Diego Fusaro- (25 novembre 2021)- ci dice :
Per la
cronaca, Klaus Schwab è il guru di Davos, il teorico del grande reset
planetario mediante l’impiego dell’emergenza permanente.
Il
trionfo del globalismo mercatista, della riduzione dei diritti degli oppressi,
della decostruzione di ogni residua identità resistente e di ogni superstite
profilo critico.
“Il
Presidente Draghi ha incontrato il Presidente esecutivo del World Economic
Forum”. Così in data 22 Novembre sul sito del Governo italiano. Mario Draghi
ha, dunque, incontrato Klaus Schwab, il guru di Davos, l’araldo del nuovo
ordine mondiale turbo-capitalistico, nonché il teorico del grande reset
planetario mediante l’impiego dell’emergenza permanente.
Non ce
ne stupiamo, invero. Se il vis-Conte dimezzato giallo-fucsia, alias Giuseppe
Conte, riceveva la telefonata da Bill Gates, se Gentiloni riceveva Giorgio
Soros, ora Draghi l’euroinomane, l’ex banchiere di Goldman Sachs ed ex
governatore della BCE, incontra Schwab. In comune hanno tanto, del resto. L’amore per il neoliberismo apolide,
in primis, con annesso massacro dei ceti medi e delle classi lavoratrici.
Ma poi
anche l’amore infinito per il lemma resilienza, che è poi la virtù adattiva che
i padroni preferiscono nei dominati.
Il
trionfo del globalismo mercatista, della riduzione dei diritti degli oppressi,
della decostruzione di ogni residua identità resistente e di ogni superstite
profilo critico
Insomma,
un incontro tra prospettive affini, tra uomini che rispondono ai medesimi
interessi di classe e che si orientano secondo la medesima Weltanschauung,
quella basata su globalismo mercatista, riduzione dei diritti degli oppressi,
decostruzione di ogni residua identità resistente e di ogni superstite profilo
critico:
in una parola, l’unificazione del mondo intero
sotto il segno dell’egemonia finanziaria del blocco oligarchico neoliberale.
Tale progetto, in fase di sviluppo da parecchi
lustri, è stato potenziato e accelerato grazie all’epifania dell’emergenza
epidemica, utilizzata ad arte dai gruppi dominanti secondo quello che lo stesso
Schwab ha appellato il grande reset e che noi abbiamo definito il golpe globale
gestito dai plutocrati borderless del turbocapitalismo.
Un incontro inevitabile, forse, tra due dei
protagonisti dell’ordine neoliberale filo-bancario. Un incontro il cui fine ultimo
potrebbe essere, forse, la messa a punto della strategia per calibrare e
attuare le linee guida del grande reset in Italia, tenendo conto delle
specificità proprie del nostro Paese.
Non è
poi difficile immaginare, allora, cosa i due si siano detti. Sarebbe forse più
interessante capire chi ha messo la mano sulla spalla a chi, se Draghi a Schwab
o se Schwab a Draghi.
Un
triumvirato di garanzia per
le
oligarchie internazionali globaliste.
Indipendente.online-
Giorgia Audiello -(1-2-2022)- ci dice :
Con le
attenzioni della stampa nazionale tutte concentrate sulla rielezione di
Mattarella a capo dello Stato e sulle beghe partitiche che ne sono derivate
un’altra notizia degna di attenzione è passata in sordina.
Lo
scorso 29 gennaio, Giuliano Amato – professore emerito di diritto pubblico
comparato e per due volte presidente del Consiglio – è stato eletto
all’unanimità presidente della Corte costituzionale.
Con la
sua elezione a capo del più importante organo di garanzia costituzionale –
insieme alla rielezione di Mattarella alla presidenza della Repubblica e a
Draghi presidente del Consiglio – ci troviamo di fronte a quello che può essere
considerato a tutti gli effetti un “triumvirato” che avrà, tra le altre, la
funzione di rassicurare le oligarchie finanziarie transnazionali sul fatto che
l’Italia non si allontanerà di un millimetro dallo status quo desiderato.
Non è
un caso che le potenti banche d’affari americane come Goldman Sachs, i grandi
fondi d’investimento quali Black Rock, ma anche le organizzazioni di categoria
finanziaria e industriale come la Trilateral, nonché l’impalcatura burocratica di
Bruxelles abbiano tutte quante salutato con giubilo le nomine italiane.
La
biografia politica di Giuliano Amato merita di essere rinfrescata: il governo
da lui guidato come presidente del Consiglio nel 1992, fu quello che mise in
campo la svendita del patrimonio pubblico italiano, proprio nel periodo in cui,
sotto i colpi dell’operazione giudiziaria “Mani pulite”, l’Italia transitava
dalla prima alla seconda Repubblica, quella che nei fatti si sarebbe mossa come
“curatrice fallimentare” dell’industria italiana e rappresentante degli
interessi dei grandi potentati economici.
A portare avanti la privatizzazione degli
asset pubblici nazionali sul famigerato panfilo Britannia c’era proprio lui,
l’uomo dei mercati, delle banche e dell’euro: Mario Draghi, allora Direttore
generale del Tesoro. Incarico che avrebbe ricoperto dal 1991 al 2001,
naturalmente anche per conto del governo Amato. L’azione dei due ebbe il
risultato di devastare l’ascesa industriale italiane che proprio nel 1991 era
diventata la quarta potenza economica globale scavalcando Germania e Francia.
La
svendita del patrimonio pubblico attraverso le privatizzazioni e la
sottoscrizione del trattato sull’Unione Europea nel 1992 ebbero la conseguenza
di deindustrializzare il Paese e a rallentarne la crescita, incatenandolo a
rigide politiche di austerità fiscale come previsto dai famigerati parametri di
Maastricht.
Nel
contesto di questo “disegno” vanno anche inserite due nefaste decisioni
politiche intraprese dal governo Amato I: l’abolizione della scala mobile che
permetteva di indicizzare automaticamente i salari in funzione dell’inflazione
e il prelievo forzoso notturno del 13 settembre 1992, in seguito all’attacco speculativo
alla lira da parte del noto finanziere, oggi definito “filantropo”, George
Soros.
Dal
canto suo, in Sergio Mattarella – come in tutti i presidenti della Repubblica
degli ultimi decenni – le istituzioni globali cercano il garante dell’impianto
eurocratico, liberista e atlantista in Italia, riflesso degli interessi
plutocratici internazionali.
Prova
ne è il fatto che nel suo settennato egli abbia avallato tutti i governi e le
iniziative politiche di stampo europeista, dando il suo aperto appoggio a
organizzazioni sovranazionali come la Commissione Trilaterale, organizzazione
delle élite economiche che esercita grande influenza sulle politiche dei Paesi
occidentali e la cui dottrina è riassunta nel rapporto del 1975 “La crisi della
democrazia”.
Solo
in un’occasione, il presidente è intervenuto risolutamente nelle vicende
politiche nazionali, non per difenderle, ma per scongiurare un pericolo,
peraltro inesistente, di uscita dall’euro: si oppose, infatti, alla nomina di
Paolo Savona a ministro dell’economia nel primo governo Conte, in quanto
colpevole di sostenere tesi euro-scettiche.
Dunque,
dopo la breve e inconcludente parentesi dei (finti) partiti antisistema eletti
nel 2018, la politica italiana completa la giravolta che – tradendo il voto popolare
che alle urne premiò partiti che si erano presentati come anti-sistema ed
euro-scettici – in appena tre anni ha riportato l’Italia non solo nel novero
delle politiche liberali propugnate da Bruxelles, ma l’ha collocata addirittura
all’avanguardia della governance globale, come palesato con compiacimento dal
fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, che in occasione dell’ultimo
vertice di Davos ha definito il nostro Paese un’avanguardia della cosiddetta
governance 4.0, ovvero quella in cui élite politiche nazionali ed élite
economico-finanziarie globali governano a braccetto.
O se preferite, mantenendo la prolissa sintassi del
documento di Schwab, quella in cui il governo nazionale non agisce più “come se da
solo avesse tutte le risposte”, accettando una verticalizzazione e una
concentrazione dei processi decisionali che si pone al di fuori del perimetro
delle istituzioni democratiche nazionali.
Tornando
alla nomina di Amato a presidente della Corte costituzionale, infine, utile
notare come egli, nelle sue prime esternazioni, abbia specificato che «il compito
della giurisprudenza della Corte costituzionale, nelle materie in cui la
scienza ha un peso, è di ascoltare le ragioni della scienza».
Affermazione
che lascia intendere come non vi sia alcuna intenzione di valutare la
preminenza di altri diritti costituzionalmente garantiti nella fase storica in
cui le big pharma e i comitati tecnici scientifici governativi si sono
autoeletti a unici depositari della disciplina.
(Giorgia
Audiello).
Klaus
Schwab da Mario Draghi
GOVERNO
TRANSUMANISTA.
Casadelsole.tv-Maurizio
Martucci - (4-1-2022)- ci dice :
(In
collaborazione con OASI SANA e Playmastermovie).
Avevamo
letto di come “saranno i robot a salvare l’umanità”, previsione di Paolo
Pisano, ex Ministro per l’innovazione tecnologica.
Accanto
ad un sorridente Roberto Fico, terza carica dello Stato, alla Camera dei
Deputati avevamo poi ascoltato la relazione dell’ambasciatore ONU alle
sostenibilità Marco Antonio Attisani (“faremo l’amore coi robot”), mentre a Montecitorio il ministro
Federico D’Incà e il parlamentare Niccolò Invidia hanno promosso l’evento “Verso il futuro tecno-umano.
Ripensare l’evoluzione nell’epoca dell’accelerazione tecnologica.” Eravamo poi rimasti ad ‘Umani ed umanoidi’, il libro di Roberto Cingolani, Ministro della transizione ecologica.
Ed
eravamo rimasti pure alla somministrazione di farmaci da remoto attraverso il
5G, parola di Vittorio Colao, Ministro della transizione digitale.
Invece
adesso siamo arrivati allo sbarco di Klaus Schwab a Palazzo Chigi, il fondatore
del Forum Economico Mondiale, il guru di uno dei più potenti cartelli
finanziari e lobbistici al mondo, il teorico del grande reset nella quarta rivoluzione
industriale
ricevuto come un capo di Stato dal Presidente del Consiglio dei ministri Mario
Draghi.
Al
World Economic Forum di Davos
si
parla di sfide globali.
Rainews.it-
Laura Aprati - (17-1-2022)- ci dice:
Come
affrontarle e quali modelli di cooperazione e di governance devono essere messi
in atto a livello internazionale.
Al
World Economic Forum di Davos si parla di sfide globali -Ansa.
Klaus
Schwab è il fondatore e presidente del World Economic Forum di Davos.
Klaus
Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, nel
presentare l’evento ha commentato: “Tutti sperano che nel 2022 la pandemia di Covid-19, e
le crisi che l’hanno accompagnata, inizino finalmente a recedere. Ma ci
aspettano grandi sfide globali, dal clima al cambiamento per ricostruire la
fiducia e la coesione sociale. Per affrontarli, i leader dovranno adottare
nuovi modelli, guardare a lungo termine, rinnovare la cooperazione e agire in
modo sistematico.”
Con
questo spirito si è aperto oggi il World Economic Forum a Davos. Le diverse
sessioni di discussione hanno come elementi i temi caldi del momento: clima, recupero dalla pandemia,
resilienza economica e sociale.
Economia.
Nell'aprire
i lavori il Presidente Cinese Xi Jinping ha fatto un appello alla cooperazione:
"Le
grandi economie dovrebbero vedere il mondo come una comunità, pensare in una
maniera più sistematica, aumentare la condivisione trasparente delle
informazioni, coordinare gli obiettivi, l'intensità e il passo delle politiche
fiscali e monetarie", ha chiarito Xi parlando da remoto all'istituzione di
Davos.
"Solo
così - ha proseguito - eviteremo un nuovo crollo dell'economia mondiale. I
principali paesi sviluppati dovrebbero adottare politiche economiche
responsabili ed evitare gravi impatti sui paesi in via di sviluppo".
Una dichiarazione che si basa sul fatto che l'ipotesi
che l'economia mondiale possa entrare in una fase di liquidità più problematica
è vista a Pechino come una vera iattura.
Il
dato cinese di crescita del Pil annunciato oggi per il quarto trimestre 2021 è
il peggiore dal secondo trimestre 2020, quando l'economia cinese scontava il
momento più nero della crisi pandemica.
Quindi,
sebbene il risultato annuale sia stato positivo grazie soprattutto
all'andamento della produzione industriale, la possibilità di una stretta sulla
politica monetaria a livello globale pone un serio rischio.
L'altro
grande protagonista del continente asiatico è l'India. Il premier Narendra Modi ha
sottolineato come, nei confronti della pandemia, "l'India ha dato speranza al mondo
nella lotta al Covid con la sua tecnologia, i suoi talenti, i farmaci e con le
sue strutture sanitarie".
Ma
soprattutto il leader indiano si è soffermato sugli aspetti economici:
"L'India è impegnata a diventare un
partner di fiducia per il mondo nell'area delle catene di approvvigionamento
globali e a questo fine stiamo lavorando con diversi paesi per creare parti per
accordi di libero scambio".
Modi
ha sottolineato la propensione degli indiani per l'innovazione e la loro
capacità imprenditoriale. Il primo ministro ha sottolineato come nel 2014 vi
erano solo poche centinaia di startup registrate in India mentre oggi il loro
numero ha superato le 60.000. Inoltre l'India fornisce al mondo 5 milioni di
ingegneri di software oltre a essere il terzo fornitore di materiali
farmaceutici e la terza nazione per unicorni, ovvero le aziende partite da
start-up e arrivate a valere oltre 1 miliardo di dollari di capitalizzazione.
"Oggi l'India - ha detto - è la destinazione più attraente per gli
investimenti anche grazie alla forte riduzione operata dal governo sulle tasse
aziendali".
Clima.
Le
città producono oltre l'80% del Pil mondiale, ma quasi metà di quel Pil - il
44% pari a 31.000 miliardi di dollari - rischia conseguenze
"dirompenti" da disastri naturali a causa di un modello di sviluppo
non in grado di integrare infrastrutture e ambiente naturale.
Mentre,
al contrario, le città - che sono anche responsabili del 75% delle emissioni
globali di gas serra - "potrebbero prendere un ruolo guida nel liberare
opportunità economiche" attraverso soluzioni più integrate con l'ambiente
naturale.
L'allarme arriva dal World Economic Forum,
che propone una nuova road map per adottare soluzioni in grado di integrare
infrastrutture urbane e ambiente naturale, ottimizzare la spesa e spingere al
massimo la crescita sostenibile. Secondo l'organizzazione, con l'Istituto Alexander von Humboldt e il
Governo della Colombia ha lanciato l'iniziativa "BiodiverCities by 2030", investimenti infrastrutturali
in grado di aumentare la resilienza al cambiamento climatico possono creare 59
milioni di posti di lavoro e mitigare rischi crescenti legati a eventi
climatici estremi.
"Nel paradigma convenzionale, lo sviluppo
urbano e la salute dell'ambiente sono come l'olio e l'acqua"; dice
Akanksha Khatri, responsabile del World Economic Forum per Natura e
Biodiversità.
"Questo
studio mostra che non deve necessariamente essere così. La natura può essere
l'ossatura portante dello sviluppo urbano. Riconoscendo le città come sistemi
viventi, possiamo favorire le condizioni per la salute delle persone, del
pianeta e dell'economia nelle aree urbane".
Pandemia.
Il
Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, chiede "di
vaccinare tutto il mondo perché, ed è stato chiaro in questo anno, non possiamo
lasciare nessun indietro perché lasceremmo tutti indietro.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità si era
prefissa di arrivare al 40% di vaccinazioni a livello globale per lo scorso
anno ed arrivare al 70% ma siamo lontani da questi obiettivi. Raggiungere
l'obiettivo dipende da tutti noi". Poi aggiunge: "All'appello manca la
solidarietà mondiale" e chiede ai paesi più sviluppati di essere più
solidali, economicamente, verso quelli meno sviluppati.
La
sconfitta di Draghi
e il
Golpe di Davos.
Stroriasegreta.com-
Redazione-Ettore- (21 gennaio 2022)- ci dice :
Il 29
gennaio 2022 è una data che potrebbe passare alla Storia.
La mancata
elezione di Mario Draghi alla Presidenza della Repubblica Italiana ha del
clamoroso perché era stata preparata dalle oligarchie finanziarie mondialiste
da anni e costituiva uno dei punti cardine del Golpe di Davos in atto.
Immaginiamo
lo sgomento di Klaus Schwab, coordinatore e animatore del Golpe,
nell’apprendere la notizia.
Ancora
una volta l’Italia si è ritrovata a essere al centro dei destini del mondo e,
ancora una volta, il suo comportamento sfuggente e ingestibile, alla ’italiana’
insomma, ha prodotto un serio imbarazzo alle oligarchie mondialiste.
L’inaudita
sconfitta è stata però dovuta a un insieme di circostanze.
In
primis si è trattata di una sconfitta personale di Mario Draghi stesso. Il suo
comportamento da ‘banchiere centrale’, spocchioso, irrispettoso delle
prerogative del Parlamento, dittatoriale come se tutto gli fosse dovuto, ha
irritato la grande maggioranza dei peones che, nel bene e nel male, quel
parlamento lo compongono. La buvette della Camera era piena di commenti sarcastici
all’indirizzo di presidente del Consiglio in carica additato addirittura come
‘nemico personale’.
Per la
maggioranza dei grandi elettori il motto era: chiunque fuorché Draghi. Con
buona pace di Goldman Sachs e accoliti.
In
secondo luogo il suo comportamento inutilmente estremista nella gestione della
pandemia gli aveva già alienato molte simpatie.
Questo
blog aveva già sottolineato che il
governo Draghi verrà ricordato principalmente per la delirante scemenza che
egli stesso pronunciò il 22 luglio 2021:
‘L’appello
a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente.
Non ti
vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire.Non ti vaccini, ti ammali,
contagi, qualcuno muore’.
Forse
il Presidente del Consiglio si sarà già amaramente pentito di tale improvvida
esternazione e delle continue forzature a favore di una campagna vaccinale
ormai in clamoroso fallimento ma il danno era fatto.
In
terzo luogo la sua auto-candidatura alla Presidenza della Repubblica durante
una conferenza stampa del 22 dicembre 2021 in cui, praticamente, diceva: ‘il mio lavoro è finito, adesso
andrò al Quirinale’, aveva irritato non poco quei politici che conservano
ancora un vago ricordo di quello che l’Italia era stata prima del suo
declassamento a colonia della finanza mondialista.
Ma
l’ultimo errore è stato fatto quando ha manifestato la sua estrema contrarietà
alla candidatura Casini, facendo sapere che, se Casini fosse stato eletto, lui
si sarebbe dimesso immediatamente da Presidente del Consiglio.
Casini,
che a detta di chi gli è vicino, ‘ci è rimasto molto male’, non ha avuto altra scelta che
rinunciare alla candidatura, sapendo però che così avrebbe reso inevitabile la riconferma
di Mattarella e il siluramento di Draghi stesso, il quale invece evidentemente
non lo aveva ancora capito.
Il 2-0
dei vecchi democristiani sulla spocchia dei banchieri centrali deve farci
riflettere.
D’altra
parte che l’uomo fosse fatto così lo si era già capito dalla lettera che aveva
inviato il 5 agosto 2011, come presidente entrante della BCE e a doppia firma
con l’uscente Jean Claude Trichet, a Berlusconi e che comportò le dimissioni
del governo di centro destra.Lì c’era scritto, senza mezzi termini, che il governo di un paese sovrano
doveva obbedire ai diktat della BCE, senza se e senza ma. E, per favore, con sollecitudine se
no ci arrabbiamo.
Ultimo
ma non ultimo, il trasferimento di Draghi al Quirinale avrebbe comportato un
serio rischio di crisi di governo e conseguenti elezioni anticipate facendo
così sfumare per i peones parlamentari gli ultimi mesi di stipendio e il
successivo vitalizio.
Alla
‘italiana’ quindi, il diktat dei Golpisti di Davos questa volta è stato
ignorato o per dirla nobilmente ‘ il Parlamento ha riacquistato la sua
centralità’ e Draghi ha visto sfumare la sua elezione al Quirinale, da dove
avrebbe potuto osservare i disastri da lui stesso provocati in trent’anni di
attività da una posizione di assoluta impunità.
Insomma
Mario Draghi è stato vittima in primis di una sua scarsa attitudine a gestire i
rapporti politici ma i motivi del disastro non sono solo questi.
Vi è
stata infatti anche una scarsa compattezza delle élite che lo sostenevano, cosa
accuratamente silenziata da tutto il mainstream, ma che era apparsa in tutta la
sua evidenza quando, a dicembre 2021, l’Economist e il Financial Times, cioè i
giornali dei Rothschild-Elkan, avevano cominciato a sostenere che preferivano
che Draghi rimanesse a Palazzo Chigi.
Il
Presidente del Consiglio era stato costretto a un irrituale e precipitoso
incontro con Jonh Elkann, il 20 gennaio 2022, per dirimere la questione, il cui
esito non è stato evidentemente positivo.
Il
ramo francese della finanza internazionale aveva infatti in animo di fare un
blitz: piazzare al Quirinale una donna a loro molto vicina, Francesca Belloni,
già insignita della Legion d’onore, la più alta onorificenza della Repubblica
Francese e attualmente direttore generale del Dipartimento delle informazioni
per la sicurezza.
Il
blitz è fallito, durante una drammatica nottata, per la ‘insipienza’ di Salvini
e Conte, che lo avevano comunicato al mondo la sera precedente, ‘insipienza’
non si quanto voluta. Chi vuole organizzare un blitz non può pensare di dirlo a
tutti il giorno prima perché o è proprio un incapace o lo vuole far fallire.
Naturalmente
l’esternazione di Salvini e Conte ha scatenato un’irata reazione della
componente ‘atlantica’ del Parlamento che, guidata da un furioso Matteo Renzi,
ha avuto buon gioco a demolire l’improvvida candidatura in men che non si dica.
Ridotta
nei sui spazi l’irritante componente francofona non è restato che rassegnarsi a
uno 0-0 con la riconferma di Mattarella, dopo il siparietto casiniano.
Ma è
stato veramente un pareggio tra le varie componenti?
Da una
prima analisi sembrerebbe proprio di no.
La
sconfitta di Draghi è infatti definitiva. A chi, fin da subito, adombrava la
possibilità che Mattarella potesse costituire solo una presidenza a termine,
alla Napolitano bis, tenendo caldo il posto per un anno o poco più, è stato lo
stesso Mattarella a rispondere per le rime: il mio mandato è pieno e per sette
anni. Punto.
Così
si comprendono meglio le ragioni del suo insistente ‘chiamarsi fuori’ degli
ultimi mesi, il suo comperarsi casa, il suo trasloco: ‘Io non faccio il supplente di
nessuno, se mi volete, e mi dovete volere a furor di popolo, ci posso anche
stare ma con mandato pieno’. Fine dei giochi.
Ma non
vi è solo la schiena diritta del vecchio democristiano a chiudere le porte a
Draghi: tra un anno si vota e la maggioranza che uscirà dalle urne sarà
completamente diversa dall’attuale.
Con
Fratelli d’Italia sopra al 22% (e forse più), l’entrata in Parlamento di una
consistente pattuglia di no-vax, i danni che la politica draghiana ha fatto
sulla pelle dei cittadini, la chiusura delle piccole imprese, la disoccupazione
e quant’altro, pensare che vi siano ancora i voti per eleggerlo al Quirinale,
fra un anno o due, sembra davvero una pia illusione.
No,
Draghi non diventerà mai più Presidente della Repubblica, e questa è una gran
buona notizia per tutti gli italiani.
Quindi
cosa succederà?
Anche
qui la versione dei Golpisti di Davos è: ‘niente, cosa volete che succeda?
Draghi, Mattarella e Amato alla Corte costituzionale, siamo blindati. Meglio di
prima’.
Può
essere e forse, se il mondo finisse ai confini dell’Italia, potrebbe anche
essere la cosa più probabile.
Ma il
mondo è grande.
In
particolare l’Occidente si sta dividendo in due tronconi in modo netto.
Il Golpe vaccinista è fallito negli Stati
Uniti, dove Biden ha ordinato di obbedire a Big Pharma e più della metà degli
Stati americani lo hanno ignorato.
La Corte costituzionale gli ha dato
addirittura torto in merito alla obbligatorietà degli pseudo-vaccini, il che lo
ha costretto a ingranare un’umiliante retromarcia simile ad una resa.
Il
pupillo di Schwab, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il 30 gennaio 2022, è stato
costretto a fuggire ignominiosamente, davanti al popolo in rivolta e ai TIR che
minacciavano la sua capitale.Boris Johnson, nonostante le minacce personali e gli attacchi
della stampa, ha varcato il Rubicone: in Gran Bretagna l’emergenza epidemica è
finita, niente più restrizioni, niente più Green Pass, niente più controlli sui
diritti dei cittadini.
Lo
stesso accade in Irlanda, in Spagna e nei paesi scandinavi.
Insomma
una larga parte del mondo, essenzialmente collocata nell’area ‘atlantica’, si è
ribellata al Golpe di Davos. Restano in mano ai golpisti, per ora, la Germania,
l’Austria e la Francia, dove cominciano però a sentirsi scricchioli sinistri.
E
l’Italia? Anche stavolta la sua collocazione geopolitica sarà decisiva.
Con un
Draghi alla Presidenza della Repubblica, palesemente schierato con Schwab,
l’Italia sarebbe diventata un baluardo del Grande Reset.
Proprio
qui si sarebbe passati, per primi, dalla Società della Sorveglianza alla
Società del Controllo.
Tutte
le libertà costituzionali sarebbero state concesse solo ai ‘bravi cittadini’,
tramite un Green
Pass super-mega-rafforzato che avrebbe incluso anche le opinioni politiche, e ‘senza il
quale non si sarebbe potuto né vendere né comprare’.
Senza
il Green Pass, non si sarebbe potuto neppure votare, come è già successo a Sara
Cunial. Un
deputato della Repubblica è stato privato della possibilità di votare per la
Presidenza della Repubblica senza che nessuno abbia detto nulla!
La
società orwelliana avrebbe avuto nell’Italia di Draghi la sua punta di diamante
e questo per i prossimi sette anni.
Lo
scampato pericolo deve farci tirare un bel respiro di sollievo.
Che
farà Draghi adesso?
Si
immolerà sull’altare del più grande esperimento della Storia, come ultimo
soldatino a difendere un Golpe Mondiale ormai fallito?
È
lecito dubitarne.
Nei
prossimi mesi la crisi energetica, la crisi economica, l’esplosione del debito,
l’aumento della tassazione, il calo di Wall Street, l’inutilità conclamata dei
vaccini e il dramma dei loro effetti collaterali, renderanno la situazione
incandescente.
I
peones parlamentari, una volta assicurata la loro pensione, cominceranno a
‘tirargli le monetine’ non appena entrerà in Parlamento, altro che Governo dei
Migliori. Le
indagini della magistratura potrebbero addirittura toccarlo personalmente.
Costretto a difendersi in un tribunale dall’accusa di strage? Lui, il Migliore,
osannato, solo un anno fa, come il Salvatore della Patria dalla compiacente
stampa di regime?
Le
stesse divisioni geopolitiche emerse tra la finanza europea e quella americana
non lo consiglieranno forse di ritirarsi in buon ordine?
Anche
se il fattore decisivo sarà probabilmente un altro: sullo sfondo comincia a
delinearsi la minaccia vera, i Patrioti americani.
Abbiamo
già visto che il “Golpe mondiale architettato dai banchieri”, da Davos dalla finanza mondialista,
dal Deep State americano e da un Europa a trazione tedesca è fallito perché il
popolo americano ha resistito. Biden è in crollo verticale, Trump è di nuovo in rampa di lancio,
la Gran Bretagna ha già fatto la sua scelta. Il Canada è alla guerra civile.
Se
l’Italia, come ama fare e ha fatto altre volte nella Storia, scegliesse la
libertà?
Se i
vari peones, ma anche i Casini, i Renzi e i Mattarella, si trovassero di fronte
una America pronta ad aiutare gli italiani contro le ingiustizie che hanno
dovuto subire?
Se
comparisse un’America non più succube del Deep State, ma che esprima i valori di libertà
che le sono propri da sempre, cosa farà l’Italia?
Sceglierà
la prigione europea, a trazione germanica, la sottomissione a una dittatura dei
banchieri che stampano il denaro dal nulla e poi ne pretendono la restituzione
con gli interessi, che desiderano il controllo totale su tutti i movimenti dei
cittadini, che concedono qualcosa solo a chi ubbidisce loro ciecamente?
O
preferirà invece seguire la nuova America, quella libera, quella del popolo di
Trump , che ha contribuito così tanto al progresso del nostro paese?
Se tra
un anno dovesse concretizzarsi una saldatura tra le opposizioni italiane dietro
a qualche uomo, con appoggi dalla parte giusta dell’oltreoceano (tipo, per non
far nomi, Giulio Tremonti), che terrà conto anche delle sacrosante richieste di
ripristinare le libertà costituzionali tipiche dei no-vax, che ne sarà dei
banchieri centrali che fossero ancora inopinatamente a capo del governo di un
paese da loro distrutto?
Non è
forse meglio per Draghi accettare, in tempi brevi e di buon grado, un posto
alla Banca Mondiale, che permetta di fuggire dal paese che ha contribuito così
tanto a distruggere e che lo ha ripagato con tanta ingratitudine, opponendosi
alla sua naturale elezione al Quirinale?
Una
fuga ben orchestrata non sarebbe più onorevole che restare in trincea con
scarse prospettive di vittoria? La risposta è facile: forse non sarebbe tanto
onorevole ma è l’unica cosa che resta da fare: una ritirata strategica è sempre
meglio di una fuga precipitosa.
Draghi
quindi ci abbandonerà in tempi brevi, dichiarerà esaurito il suo compito e si
trasferirà in un Iperuranio dall’alto del quale potrà osservare, impunito,
l’evolversi degli avvenimenti e magari, ci propinerà anche i suoi preziosi
consigli, sotto forma di lettere intimidatorie che ci illumineranno sulle
volontà dei ‘mercati’.
La
sorte degli uomini che, poco previdentemente, si sono fidati della sua
leadership, come Speranza, non lo riguarderà.
La
battaglia per le libertà è ben lungi dall’essere vinta, intendiamoci, ma la
situazione di oggi è migliore di quella di ieri e la sconfitta delle oligarchie
finanziarie, con la mancata elezione di Draghi al Quirinale, rischia di segnare
lo spartiacque tra il ‘prima’ e il ‘dopo’.
L’imminente
rivoluzione finanziaria
globale:
la Russia
segue
il
copione americano.
Storiasegreta.com-
Redazione -Ettore- Ellen Brown-( 10 aprile 2022)- ci dicono:
Ellen
Brown ha scritto un articolo imperdibile che spiega con rara lucidità quale sia
la posta in gioco dello scontro in atto tra Russia e Stati Uniti. Se in Italia esistesse ancora un
giornalismo economico (o anche solo un giornalismo), di questo si dovrebbe
parlare.
Nessun
paese ha sfidato con successo l’egemonia globale del dollaro USA prima d’ora.
L’articolo
originale in inglese è nel suo blog e qui di seguito eccone la traduzione.
I
critici stranieri hanno sempre stigmatizzato il “privilegio esorbitante” che ha
il dollaro USA come valuta di riserva globale. Gli Stati Uniti possono emetterla
sostenuti nient’altro che dalla “piena fede e credito degli Stati Uniti “. I governi stranieri, avendo bisogno
di dollari, non solo li accettano nel commercio, ma acquistano titoli
statunitensi, finanziando efficacemente il governo statunitense e le sue guerre
estere.
Ma
nessun governo è stato abbastanza potente da rompere quell’accordo fino ad ora.
Come è successo e cosa significherà per gli Stati Uniti e le economie globali?
L’ascesa
e la caduta del petrodollaro.
Innanzitutto,
un po’ di storia: il dollaro USA è stato adottato come valuta di riserva
globale alla conferenza di Bretton Woods nel 1944, quando il dollaro era ancora
sostenuto dall’oro sui mercati globali. L’accordo prevedeva che l’oro e il
dollaro sarebbero stati accettati in modo intercambiabile come riserve globali,
i dollari
sarebbero stati convertibili in oro su richiesta a $ 35 l’oncia. I tassi di
cambio di altre valute sono stati fissati rispetto al dollaro.
Ma
quell’accordo è stato rotto dopo che la politica “guns and butter” del presidente
Lyndon Johnson ha esaurito le casse degli Stati Uniti finanziando sia la guerra
in Vietnam che i suoi programmi sociali “Great Society” all’interno.
Il presidente francese Charles de Gaulle,
sospettando che gli Stati Uniti stessero finendo i soldi, cambiò gran parte dei
dollari francesi in oro. Altri paesi seguirono il suo esempio o minacciarono di
farlo.
Nel
1971, il presidente Richard Nixon pose fine alla convertibilità del dollaro in
oro a livello internazionale (nota come “chiusura della finestra dell’oro”), al fine di evitare il
prosciugamento delle riserve auree statunitensi.
Il
valore del dollaro è poi crollato rispetto ad altre valute negli scambi globali. Per sostenere la situazione, Nixon
e il Segretario di Stato Henry Kissinger fecero un accordo con l’Arabia Saudita
e i paesi
OPEC i quali avrebbero venduto petrolio solo in dollari e che tali dollari
sarebbero stati depositati nelle banche di Wall Street e della City di Londra.
In cambio, gli Stati Uniti avrebbero difeso militarmente i paesi OPEC.
Il
ricercatore economico William Engdahl ha presentato anche le prove di una
‘promessa’ per la quale il prezzo del petrolio avrebbe dovuto quadruplicarsi. Una crisi petrolifera innescata da
una breve guerra mediorientale fece quadruplicare il prezzo del petrolio e l’accordo OPEC fu finalizzato nel
1974.
L’accordo
è rimasto in essere fino al 2000, quando Saddam Hussein lo ruppe vendendo
petrolio iracheno in euro. Il presidente libico Omar Gheddafi seguì l’esempio.
Entrambi i presidenti furono assassinati e i
loro paesi furono distrutti da una guerra con gli Stati Uniti. Il ricercatore canadese Matthew
Ehret osserva :
‘Non
dobbiamo dimenticare che l’alleanza Sudan-Libia-Egitto, sotto la guida combinata di
Mubarak, Gheddafi e Bashir, si era mossa per stabilire un nuovo sistema finanziario
garantito dall’oro al di fuori del FMI/Banca mondiale per finanziare uno
sviluppo su larga scala in Africa.Se questo programma non fosse stato minato dalla
distruzione della Libia guidata dalla NATO, dalla spartizione del Sudan e dal
cambio di regime in Egitto, il mondo avrebbe assistito all’emergere di un importante
blocco regionale di stati africani che modellava i propri destini al di fuori
dei giochi truccati della finanza controllata dagli anglo-americani per la
prima volta nella storia.
L’ascesa
del Petro-Rublo.
La
prima sfida di una grande potenza a quello che divenne noto come il
petrodollaro è arrivata nel 2022. Nel mese successivo all’inizio del conflitto in
Ucraina, gli
Stati Uniti e gli alleati europei hanno imposto pesanti sanzioni finanziarie
alla Russia, in risposta all’invasione militare.
Le
misure occidentali includevano il congelamento di quasi la metà dei 640
miliardi di dollari USA di riserve finanziarie della banca centrale russa,
l’espulsione di molte delle più grandi banche russe dal sistema di pagamento
globale SWIFT, l’imposizione di controlli sulle esportazioni volti a limitare
l’accesso della Russia alle tecnologie avanzate, la chiusura del loro spazio
aereo e portuale ad aerei e navi russi, oltre a istituire sanzioni personali
contro alti funzionari russi e magnati di alto profilo. I russi preoccupati si sono
affrettati a ritirare i rubli dalle loro banche e il valore del rublo è
precipitato sui mercati globali proprio come il dollaro USA nei primi anni ’70.
Le
certezze riposte nel dollaro USA come valuta di riserva globale, sostenuta
“dalla piena fiducia e dal credito degli Stati Uniti”, erano state
completamente infrante.
Il
presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato, in un discorso del 16 marzo, che
gli Stati Uniti e l’UE non hanno rispettato i loro obblighi e che il
congelamento delle riserve russe aveva segnato la fine dell’affidabilità dei
cosiddetti ‘asset di prima classe’.
Il 23
marzo Putin ha annunciato che il gas naturale russo sarebbe stato venduto a
“paesi ostili” solo in rubli russi, anziché in euro o dollari attualmente
utilizzati. Quarantotto nazioni sono considerate “ostili” dalla Russia, inclusi
Stati Uniti, Gran Bretagna, Ucraina, Svizzera, Corea del Sud, Singapore,
Norvegia, Canada e Giappone (e Italia n.d.t.)
Putin
ha osservato che più della metà della popolazione mondiale rimane “amica” della
Russia. I
paesi che non hanno votato per sostenere le sanzioni includono due grandi
potenze, Cina e India, insieme al Venezuela, Turchia e altri paesi del “sud
globale”. I paesi “amici”, ha detto Putin, ora possono acquistare dalla Russia
in varie valute.
Il 24
marzo, il parlamentare russo Pavel Zavalny ha affermato in una conferenza
stampa che il gas potrebbe essere venduto in Occidente per rubli o oro e in
paesi “amici” per valuta nazionale o bitcoin.
I
ministri dell’Energia delle nazioni del G7 hanno respinto la richiesta di
Putin, sostenendo che violava i termini del contratto del gas che richiedevano
la vendita in euro o dollari.
Ma il
28 marzo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Russia
“non è impegnata in beneficenza” e non fornirà gas all’Europa gratuitamente
(cosa che farebbe se le vendite fossero in euro o dollari che attualmente non
può utilizzare nel commercio). Le stesse sanzioni sono una violazione degli
accordi sulla disponibilità delle valute sui mercati globali.
Bloomberg
riferisce che il 30 marzo Vyacheslav Volodin, presidente della Camera bassa del
parlamento russo, ha suggerito in un post su Telegram che la Russia potrebbe
ampliare l’elenco delle merci per le quali richiede il pagamento dall’Occidente
in rubli (o oro) per includere il grano, petrolio, metalli e altro.
L’economia
russa è molto più piccola di quella degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, ma la Russia è un importante fornitore
globale di materie prime chiave, inclusi non solo petrolio, gas naturale e
cereali, ma anche legname, fertilizzanti, nichel, titanio, palladio, carbone,
azoto e metalli delle terre rare utilizzati nella produzione di chip per
computer, veicoli elettrici e aeroplani.
Il 2
aprile, il colosso russo del gas Gazprom ha ufficialmente interrotto tutte le
consegne in Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europa, un’arteria fondamentale per le
forniture energetiche europee.
Il
professore di economia britannico Richard Werner definisce la mossa russa
intelligente, una replica di ciò che fecero gli Stati Uniti negli anni ’70. Per
ottenere materie prime russe, i paesi “ostili” dovranno acquistare rubli,
facendo salire il valore del rublo sugli scambi globali proprio come il bisogno
di petrodollari sostenne il dollaro USA dopo il 1973. Infatti, entro il 30
marzo, il rublo era già tornato ai livelli di un mese prima.
Una
pagina al di fuori della sceneggiatura del “sistema americano”.
La
Russia sta seguendo gli Stati Uniti non solo nell’agganciare la sua valuta
nazionale alla vendita di un bene fondamentale, ma in un protocollo precedente,
quello che i leader americani del 19 ° secolo chiamavano il “Sistema Americano”
di moneta e credito sovrano.
I suoi
tre pilastri erano:
(a)
sussidi federali per miglioramenti interni e per finanziare le industrie
nascenti della nazione;
(b)
dazi per proteggere quelle industrie;
(c)
credito facile emesso da una banca nazionale.
Michael
Hudson, un ricercatore professore di economia e autore tra l’altro di “Super-Imperialism: The Economic
Strategy of American Empire”, osserva che le sanzioni stanno costringendo la Russia a
fare ciò che è stata riluttante a fare da sola: tagliare la dipendenza dalle
importazioni e sviluppare le proprie industrie e infrastrutture. L’effetto,
dice, è equivalente a quello dei dazi protettivi.
In un
articolo intitolato “The American Empire Self-destructs”, Hudson scrive delle sanzioni russe
(che in realtà risalgono al 2014):
La
Russia era rimasta affascinata dall’ideologia del libero mercato per adottare
misure per proteggere la propria agricoltura o industria. Gli Stati Uniti hanno
fornito l’aiuto necessario imponendole l’autosufficienza interna (tramite
sanzioni). Quando
gli stati baltici hanno perso il mercato russo del formaggio e di altri
prodotti agricoli, la Russia ha rapidamente creato il proprio settore caseario
mentre diventava il principale esportatore mondiale di cereali…
La
Russia sta scoprendo (o è sul punto di scoprirlo) che non ha bisogno di dollari
americani come supporto per il tasso di cambio del rublo.
La sua banca centrale può creare i rubli
necessari per pagare i salari interni e finanziare la formazione di capitale.
Le confische statunitensi potrebbero quindi portare la
Russia a porre fine alla filosofia monetaria neoliberista, come Sergei Glaziev
ha sostenuto a lungo secondo la Modern Monetary Theory …
I
politici americani stanno costringendo i paesi stranieri a fare ciò che non
hanno avuto il coraggio di fare da loro stessi, cioè a sostituire il FMI, la Banca
Mondiale e altre armi della diplomazia statunitense. Invece i paesi dell’Europa, del
Vicino Oriente e del Sud del mondo che si non seguono i loro stessi interessi
economici a lungo termine, l’America li sta allontanando, come ha fatto con
Russia e Cina.
Glazyev
e il reset eurasiatico.
Sergei
Glazyev, menzionato sopra da Hudson, è un ex consigliere del presidente
Vladimir Putin e del ministro per l’integrazione e la macroeconomia della
Commissione economica dell’Eurasia, l’organismo di regolamentazione dell’Unione economica
eurasiatica (EAEU). Ha proposto di utilizzare strumenti simili a quelli del
“Sistema americano”, inclusa la conversione della Banca centrale russa in una “banca
nazionale” che emette la propria valuta russa e fornisce credito per lo
sviluppo interno. Il 25 febbraio, Glazyev ha pubblicato un’analisi delle sanzioni
statunitensi intitolata “Sanctions ande Sovereignty”, in cui affermava:
[Il]
danno causato dalle sanzioni finanziarie statunitensi è indissolubilmente
legato alla politica monetaria della Banca di Russia… La sua essenza si riduce
a uno stretto legame della questione del rublo con gli utili dell’export e con
il tasso di cambio rublo-dollaro. Si crea, infatti, nell’economia un’artificiale penuria
di denaro, e la rigida politica della Banca Centrale porta a un aumento del
costo dei prestiti, che uccide l’attività imprenditoriale e ostacola lo
sviluppo delle infrastrutture nel Paese.
Glazyev
ha affermato che se la banca centrale sostituisse i prestiti in essere con i
suoi partner occidentali con prestiti propri, la capacità di credito russa
aumenterebbe notevolmente, prevenendo un calo dell’attività economica senza
creare inflazione.
La
Russia ha accettato di vendere petrolio all’India nella sua valuta sovrana, la
rupia; in Cina in yuan; e alla Turchia in lire turche. Queste valute nazionali
possono quindi essere spese per i beni e i servizi venduti da quei paesi.
Auspicabilmente,
ogni paese dovrebbe essere in grado di commerciare nei mercati globali nella
propria valuta sovrana; ecco cos’è una “valuta fiat”: un mezzo di scambio sostenuto
dall’accordo tra le persone come misura del valore dei propri beni e servizi,
sostenuto dalla “piena fede e credito” della nazione.
Ma
questo tipo di sistema di baratto globale potrebbe crollare, proprio come fanno
i sistemi di baratto locali, se una parte del commercio non volesse più i beni
o i servizi dell’altra. In tal caso sarebbe necessaria una valuta di riserva
intermedia per fungere da mezzo di scambio.
Glazyev
e le sue controparti ci stanno lavorando. In un’intervista tradotta pubblicata
su The Saker, Glazyev ha dichiarato:
Attualmente
stiamo lavorando a una bozza di accordo internazionale sull’introduzione di una
nuova valuta di regolamento mondiale, ancorata alle valute nazionali dei paesi
partecipanti e ai beni scambiati che determinano i valori reali. Non avremo bisogno di banche
americane ed europee. Nel mondo si sta sviluppando un nuovo sistema di pagamento
basato sulle moderne tecnologie digitali con blockchain, dove le banche stanno
perdendo importanza.
Russia
e Cina hanno entrambe sviluppato alternative al sistema di messaggistica SWIFT
da cui alcune banche russe sono state sospese.
Il
commentatore londinese Alexander Mercouris fa l’interessante osservazione che
uscire dallo SWIFT significa che le banche occidentali non possono tracciare le
operazioni russe e cinesi.
L’analista
geopolitico Pepe Escobar riassume i piani per un reset finanziario
eurasiatico/cinese in un articolo intitolato “Salute all’oro russo e al Petroyuan
cinese”. Lui scrive:
Ci è
voluto molto tempo, ma finalmente stanno emergendo alcuni lineamenti chiave
delle nuove
fondamenta del mondo multipolare.
Venerdì
1 marzo, dopo una riunione in videoconferenza, l’Eurasian Economic Union (EAEU) e la
Cina hanno concordato di progettare il meccanismo per un sistema monetario e
finanziario internazionale indipendente.
L’EAEU, composta da Russia, Kazakistan,
Kirghizistan, Bielorussia e Armenia, sta stabilendo accordi di libero scambio
con altre nazioni eurasiatiche e si sta progressivamente interconnettendo con
la Chinese Belt and Road Initiative (BRI).
A
tutti gli effetti pratici, l’idea viene da Sergei Glazyev, il più importante
economista indipendente della Russia.
Abbastanza
diplomaticamente, Glazyev ha attribuito il concretizzarsi della sua idea alle “comuni sfide e ai rischi associati al
rallentamento economico globale e alle misure restrittive contro gli stati
dell’EAEU e la Cina”.
Traduzione:
poiché la
Cina è una potenza eurasiatica tanto quanto la Russia, devono coordinare le
loro strategie per aggirare il sistema unipolare degli Stati Uniti.
Il
sistema eurasiatico sarà basato su “una nuova valuta internazionale”, molto probabilmente con
riferimento allo yuan, calcolato come indice delle valute nazionali dei paesi
partecipanti, nonché dei prezzi delle materie prime.
Il
sistema eurasiatico è destinato a diventare una seria alternativa al dollaro
USA, poiché l’EAEU potrebbe attrarre non solo le nazioni che hanno aderito alla
BRI ma anche i principali attori della Shanghai Cooperation Organization
(SCO) e dell’ASEAN. Gli attori dell’Asia occidentale, Iran, Iraq, Siria,
Libano, saranno inevitabilmente interessati.
Privilegio
esorbitante o onere esorbitante?
Se
quel sistema avrà successo, quali saranno gli effetti sull’economia
statunitense?
La
‘stratega degli investimenti’ Lynn Alden scrive, in un’analisi dettagliata
intitolata “The Fraying of the US Global Currency Reserve System”, che ci sarà dolore a breve termine, ma, a
lungo termine, la cosa andrà a beneficio dell’economia statunitense.
L’argomento
è complicato, ma la linea di fondo è che il predominio del dollaro come valuta
di riserva ha portato alla distruzione della nostra base manifatturiera e
all’accumulo di un enorme debito federale.
La condivisione dell’onere della valuta di
riserva avrebbe l’effetto che le sanzioni stanno avendo sull’economia russa: di alimentare le industrie nazionali
come farebbero dazi, consentendo la ricostruzione della base manifatturiera
americana.
Altri
commentatori affermano anche che essere l’unica valuta di riserva globale è
più un onere esorbitante che un privilegio esorbitante.
La
perdita di tale status non porrebbe fine all’importanza del dollaro USA, che è
troppo fortemente radicato nella finanza globale per essere rimosso, ma potrebbe significare la fine del
petrodollaro come unica valuta di riserva globale e la fine delle devastanti
guerre petrolifere finanziate per mantenere il suo dominio.
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