L’élite globalista dei super-ricchi
L’élite
globalista dei super-ricchi vuole
schiavizzare
l’umanità.
Il
transumanesimo minaccia
il
futuro dell'umanità?
Teilhard.it-
Javier Elzo-(20-1-2022)- ci dice :
(Docente
di Sociologia all’Università di Deusto, Bilbao).
In
ciascuno di noi convivono un tecnofilo (apprezziamo che la tecnica ci aiuti nella nostra vita
quotidiana) e un tecnofobo (combattiamo la schiavitù delle “macchinette” nella quale cadiamo
spesso).
Come
tecnofili non possiamo che gradire come, ad esempio, una protesi ci aiuti a
camminare senza dolore, o come il comunicare con la posta elettronica ci
faciliti lo scambio di messaggi in modo rapido, comodo e quasi gratuito.
Siamo
invece tecnofobi quando vediamo i nostri anziani subire un accanimento
terapeutico che impedisce loro di lasciare questa vita con dignità.
Siamo
tecnofobi quando constatiamo che un’operazione che prima richiedeva mezz’ora,
attualmente molto di più, per i protocolli imposti dalle amministrazioni
pubbliche o private o i cambiamenti resi obbligatori dalle imprese informatiche
per vendere di più (si veda il libro di David Graeber Burocrazia. Perché le
regole ci perseguitano e perché ci rendono felici, nel quale si evidenzia in quale groviglio ci
hanno condotto la burocrazia e la tecnologia informatica). Sono certo che il
lettore potrebbe moltiplicare gli esempi.
Il
dilemma di Nicholas Carr.
Siamo
presi nel dilemma che pochi anni fa ci poneva la lettura del libro di Nicholas
Carr: Internet
ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello. Egli ci
propone ci due tesi contrapposte: quella degli “strumentalisti” contro quella dei
“deterministi”.
Da un
lato, gli “strumentalisti” sostengono che gli strumenti tecnologici,
considerati per sé stessi, sono neutri.
Sono strumenti, mezzi di cui noi umani ci serviamo e sono subordinati ai
nostri desideri e alle nostre priorità, in ultima istanza ai nostri fini. I fini, gli obiettivi, li decidono
gli umani e le tecnologie no sarebbero che mezzi per raggiungere più facilmente
questi fini.
Carr
si avvicina alla tesi determinista quando scrive che “i mezzi non sono solamente canali di
informazione. Forniscono la materia del pensiero e inoltre modellano il
processo di pensiero”, fino ad affermare più avanti che possono condurre a
modificare il funzionamento del cervello umano, questione alla quale dedica un
intero capitolo. Alla conclusione del suo libro scrive che “noi programmiamo i nostri computer e,
dopo, essi programmano noi”.
Riceviamo
un’infinità di informazioni, in modo quasi istantaneo, da fonti che spesso non
controlliamo, informazioni che non sappiamo (o non possiamo?) classificare per
priorità, così
che “più informazione può significare minore conoscenza”.
Carr
si spinge ancora oltre quando, citando l’opera di Kandel Alla ricerca della
memoria: la storia di una nuova scienza della mente, scrive che “per alcuni tipo di pensiero,
specialmente la scelta in decisioni morali sulle situazioni sociali e
psicologiche di altre persone, è necessario impiegare tempo e riflessione
adeguati. Se le cose accadono troppo rapidamente, non sempre si possono
assimilare bene le emozioni riguardo gli stati psicologici degli altri”. Sarebbe temerario saltare alla
conclusione che Internet starebbe minando il nostro senso morale. Ma non
sarebbe avventato suggerire che, mentre la Rete ridisegna il nostro cammino di
vita e diminuisce la nostra capacità di contemplare, “sta alterando la profondità delle nostre emozioni e
dei nostri pensieri”. Con il movimento transumanista credo comunque che la disputa
ha compiuto un grande passo.
Devo
subito confessare che sfino al 3 novembre 2015 non sapevo nulla del movimento
“transumanista”, che alcuni definiscono come un umano “aumentato” e che, per
quanto ho letto pochi giorni fa sul TGV che mi portava a Parigi, nasce nel 1998
come Associazione transumanista mondiale, fondata dallo svedese Nick Bostrom
che la definì, in inglese “Humanity +”.
In
cosa consiste il movimento transumanista?
Con le
parole di Jean-Michel Besnier, docente di filosofia all’Università della
Sorbona, pubblicate dal quotidiano La Croix, “si tratta di un movimento che intende
migliorare l’uomo, ‘aumentarlo’, grazie al potere delle scienze e delle
tecniche. I transumanisti nutrono
l’ambizione di trascendere i limiti biologici dell’essere umano, mettere fine
alle malattie, alla sofferenza, al rischio della nascita, come pure
all’invecchiamento e alla morte. Dicendo questo, continua Besnier, non stiamo
parlando di cose fantastiche, poiché ci sono équipes che stanno attualmente
lavorando in questo senso, con considerevoli apporti finanziari”.
Nella
sua intervista Besnier cita il progetto CALICO, che cerca di prolungare i limiti della
speranza di vita, progetto sostenuto da Google. Entrando su Internet in ”CALICO progetto Google” vi si può leggere, all’inizio, che
“stiamo
affrontando l’invecchiamento, uno dei più grandi misteri della vita”.
CALICO
è un’impresa di ricerca e sviluppo, la cui missione di sperimentare le
tecnologie avanzate per aumentare la nostra comprensione della biologia che
controlla la vita utile. Il compimento di questa missione richiederà un livello
di sforzo interdisciplinare senza precedenti e un investimento a largo raggio
per il quale il finanziamento è già avviato”. Infatti, nel settembre 2014,
Google annunciava un investimento di 1,5 miliardi di dollari per questo
progetto. Nel dossier di La Croix troviamo una bibliografia con venti titoli,
tutti in francese, di cui sette sono del 2015.
Essendo
del tutto digiuno sul tema, con la bibliografia in mano mi sono diretto ad una
delle mie librerie preferite di Parigi, “Compagnie”, rue des Ecoles 58, per
chiedere consigli e informarmi con alcuni libri sul transumanesimo.
La
responsabile del settore Scienze Umane, che già mi conosceva, non solo si è
occupata di me con grande amabilità – ciò che non sempre succede presso i nostri vicini del nord – ma
in un attimo mi ha consegnato otto libri, alcuni dei quali non si trovavano
sulla lista di La Croix. Mi disse che, qualche tempo prima, avevano dedicato al
tema una vetrina della libreria. Qualche libraio se ne occupa ancora,
anche se ormai è difficile confrontarsi con la competenza di Amazon che, di
certo, esercita una sorta di censura sui commenti ai libri. Devo darne
conferma.
La
Singularity University, certamente singolare.
Esco
dalla mia libreria parigina con due libri e comincio a leggerli. Uno di essi,
L’humain augmenté, del 2015 curato da Édouard Kleinpeter, fisico di formazione
e ingegnere ricercatore al Centre National de Recherches Scientifiques
(CNRS), è un elenco di 14 testi che
studiano il movimento da diverse discipline.
L’altro
è La tentation transhumaniste di Franck Damour. Damour sottolinea l’importanza
della “Singularity
University” nella Silicon Valley, fondata da Ray Kurzweil, uno dei “guru” del
movimento transumanista – Università che si presenta con questa idea:
“La nostra missione è educare, ispirare e abilitare i
leaders nell’applicazione di tecnologie esponenziali per far fronte alle grandi
sfide dell’umanità. Essi intendono per tecnologie esponenziali quelle che si
raccolgono sotto l’acronimo NBIC: nanotecnologie, biotecnologie, informatica
(Big Data e Internet) e la scienza cognitiva (Intelligenza artificiale e
robotica).
Il
transumanesimo considera alcuni aspetti della condizione umana, “come la disabilità, la sofferenza,
la malattia, l’invecchiamento o la morte come inutili e indesiderabili”, superabili grazie alle sinergie che
il movimento sta mettendo in azione.
Posto
in questi termini, chi non vorrebbe prendere parte a questo sogno? Il desiderio
di vivere in eterno, di non soffrire di
malattie, non invecchiare, programmare il colore degli occhi dei bambini prima
della nascita, etc., che siano alti, belli e intelligenti - ha una gigantesca
attrazione. Quindi, anche potere e finanziamenti.
In
effetti, il credo di questo movimento è in linea con quello dei poteri
economici e politici. Secondo il loro giudizio, la prosperità economica passa per
la innovazione tecnologica (sia pure non necessariamente scientifica) e deve
estendersi al massimo. Dobbiamo pensare inoltre ad un’altra ragione. Dopo le barbarie del XX secolo,
l’uomo di oggi ama se stesso.
L’umanità
sembra attraversare una profonda depressione segnata da questa mancanza di
auto-stima che origina, a sua volta, l’attaccamento alle macchine. Detto in
altro modo: poiché l’uomo è così fallibile – lo dimostra il fatto che la sua
volontà ha condotto al peggio, perché non confidare nelle macchine e lavorare per la
nascita di una umanità nuova? Così l’uomo di oggi (inteso essenzialmente al
maschile), pone il suo futuro nelle macchine.
Un
cardinale affronta il tema.
Ho
saputo in seguito che il Cardinale Gianfranco Ravasi, nel discorso da lui
pronunciato per la sua investitura come Dottore Honoris Causa all’Università di
Deusto, il 4 marzo 2014, dal titolo di “Le nuove sfide del dialogo tra la
morale e la scienza”, aveva già fatto riferimento al “transumanesimo, proposto
da Julien Huxley in chiave sociale e trasferito negli anni Ottanta del secolo
passato all’ambito scientifico” e citava Robin Hanson affermando che “il
transumanesimo è l’idea secondo la quale le nuove tecnologie probabilmente
cambieranno il mondo nel prossimo secolo
e in quelli seguenti, fino al punto che i nostri discendenti non saranno più,
sotto molti aspetti, umani”. Saranno “transumani”, come pure “postumani”, e in
qualche caso, “postdarwiniani”.
Ravasi
affrontava nella sua conferenza le sfide poste dalla scienza alla morale e alla
religione. E concludeva con queste parole: “Non per caso Max Planck, il grande
artefice della teoria quantistica, nel suo La conoscenza del mondo fisico, non
esitava ad affermare che ‘scienza e religione non sono in contrasto, poiché
hanno bisogno l’una dell’altra per completarsi nella mente di un uomo che pensa
seriamente”. Si tratta di un dialogo epistemologicamente rigoroso e rispettoso,
persino necessario.
Al
punto che Einstein, nel suo libro autobiografico negli ultimi anni giungeva a coniare la
famosa formula: “La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è
cieca”. E
alla fine della sua esistenza, nel 1955, in una sorta di testamento, lanciava
nel suo Messaggio all’umanità un appello: “Noi, gli scienziati, rivolgiamo un
appello come esseri umani che si rivolgono ad esseri umani. Ricordatevi della
vostra umanità e dimenticate il resto”.
Conclusione:
filosofi e scienziati sono inquieti.
Nessuno
mette in dubbio la bontà dei progressi scientifici nel campo della sanità,
dell’educazione e di tutto quel che si vuole. Ma qui si pretende, addirittura, di
modificare la specie umana e, ancora oltre il transumanesimo, alcuni già
pensano al post-umanesimo.
È
quanto scriveva Luc Ferry, famoso filosofo francese, ministro dell’educazione
con Mitterand, in un articolo pubblicato su Le Figaro il 5 novembre 2015 dal
titolo “La
Révolution transhumaniste”, che comincia così: “Innanzitutto non crediamo che
si tratti di fantascienza”. Recentemente, una équipe cinese è riuscita a
riparare il genoma di cellule umane embrionali. Ciò che significa che le
biotecnologie sono in grado di modificare la nostra specie in modo
potenzialmente irreversibile, come si fa da anni di fatto con gli OGM
(Organismi geneticamente modificati) vegetali.
Non
possiedo le competenze per valutare in giusta misura la portata di determinati
aspetti del movimento transumanista. Ma
quando leggo, nel Dossier di La Croix, nelle parole di Jean-Michel Besnier, che
“il fisico
Stephen Hawking, il fondatore di Microsoft, Bill Gates e l’ingegnere Elon Musk
hanno recentemente espresso la loro
inquietudine per le minacce che l’intelligenza artificiale fa pesare sulla
specie umana” – anch’io mi inquieto. Chiederò ad amici esperti di questi ambiti
della scienza cosa pensano in proposito.
Ma,
come mi lasciano intravedere le mie comunque limitate letture sul tema,
constato che ci troviamo davanti a due approcci: uno è di coloro che, son serietà e
rigore, intendono migliorare la specie umana, ma senza perdere la sua umanità,
e l’altro è di coloro che, come Kurzweil e altri, si battono per la “tecno-fabbricazione”
di una post-umanità, vale a dire di una specie radicalmente e definitivamente
differente dalla nostra.
Ma in
questo caso non entriamo solamente in questioni di tecnologia, ma in un’ideologia che, molto al di
là di qualunque etica, si pone in adorazione della tecnologia.
Davos
2020, cos’è e perché è
nata
la riunione dell’élite mondiale.
Ilsole24ore.com-
Angela Manganaro-(20 gennaio 2020)-ci dice :
Evoluzione,
agenda, routine dell’appuntamento sulle Alpi svizzere che quest’anno compie
cinquant’anni.
Davos:
il clima scavalca l'economia fra i rischi globali.
Il
professore Klaus Schwab ha fondato il World Economic Forum di Davos nel 1970,
quest’anno la sua creatura compie cinquanta anni. Ogni anno a metà gennaio, un
paesotto sulle Alpi svizzere ospita per cinque giorni presidenti e primi
ministri, banchieri centrali e boss di grandi aziende, industriali, miliardari,
influenti accademici, sportivi, attori, rockstar, innovatori, giovani e non.
Le
origini.
Il
Forum (acronimo WEF) è un’organizzazione internazionale che dà lavoro a circa
800 persone ed è governata da un Board of Trustee che garantisce il rispetto
dei valori e il raggiungimento degli obiettivi.
L’ottantaduenne professor Schwab è il presidente
esecutivo e continua a presiedere e presentare gli incontri con le personalità
più importanti che ospita, in una recente intervista con il Financial Times, ha
ricordato che il WEF «è sempre stato concepito come piattaforma per gli
investitori».
In
questo mezzo secolo la piattaforma è diventato altro ma il professore assicura
che non ha mai perso la sua anima. Certo l’ha evoluta perché si è adattata ai tempi e i
tempi hanno portato con sé più politica e più personalismi, si è andati oltre
le discussioni accademiche attorno al lavoro dell’economista americano Milton
Friedman.
Come è
cambiata l’agenda.
Oggi
non si discute più se Davos sia stata culla della centralità degli azionisti
nella struttura delle aziende. Davos cinquanta anni dopo si offre come levatrice di
un capitalismo etico, e vara un nuovo Manifesto che aggiorna il primo del 1973
e sia guida «per le aziende nell’era della Quarta Rivoluzione Industriale» (nelle scorse settimane, per la
prima volta nella sua storia, il WEF ha pagato inserzioni pubblicitarie per
diffonderne il contenuto).
In
mezzo ci sono stati i frenetici anni Ottanta, la globalizzazione dei Novanta,
il movimento no global che prese Davos come simbolo negativo e bersaglio, la
lunga crisi economica iniziata nel 2007, quindi inediti discorsi sulla
deglobalizzazione, e la deriva di tutto questo, il populismo e il sovranismo. Quest’anno, al centro dell’agenda, il
clima.
Considerato
dai più come vertice esclusivo e inaccessibile - nel tempo si è anche
identificato “l’Uomo di Davos”, ricco, poliglotta, cosmopolita, naturalmente
global - è diventato sempre più un evento coperto dai media: nonostante i suoi
detrattori o forse anche grazie a questi, ha perso quell’aura di gran consesso
a porte chiuse che tanto sospetto ha instillato nei movimenti populisti
anti-élite. Di Davos si può sapere tutto, ospitare i grandi nomi comporta e
quindi assicura massima visibilità (banalmente, molti incontri si possono
seguire online sul sito).
A
Davos si raccontano i processi in corso e si tenta di predire il futuro: nel 2004 Bill Gates predisse che il
mondo sarebbe stato travolto da un’epidemia entro il 2006, lo spam. In generale
quando le cose non vanno bene, a Davos si sente. Nel 2009, piena crisi
finanziaria globale, il morale era a terra, in quel caso non c’era niente da
predire, c’era da discutere come uscirne il più presto possibile, e l’Uomo di Davos sapeva di essere
più responsabile di altri.
Chi
c’è, chi non c’è.
Ogni
anno si gioca a chi c’è e chi non c’è, di solito ci sono quasi tutti e anche le
clamorose defezioni come Donald Trump appena eletto alla Casa Bianca,
rientrano: il presidente americano che dell’avversione a questi esclusive
riunioni ha fatto un vezzo elettorale, è andato nel 2018 e torna nel 2020. Due anni fa ha promosso il suo
America First e lanciato frecciate all’Europa e alla Cina, stavolta torna anche
per ribadire il suo credo negazionista sul clima, non c’è alcun cambiamento
climatico in corso, e lo dirà in faccia alla diciassettenne icona globale
dell’ambientalismo, Greta Thunberg.
Davide
contro Golia, si dirà, ma si sa che i simboli, gli esempi, in quest’era come
non mai, valgono più del reale potere di due attori su un palco. Trump lo sa e opporrà il suo ciuffo
alle trecce di Greta, perché almeno mediaticamente su una ribalta imbiancata e
fintamente neutrale come Davos sarà un «uno contro uno». Quest’anno non ci saranno il
presidente francese Macron e il premier canadese Justin Trudeau mentre il Regno
Unito manda il Cancelliere dello Scacchiere, Sajid Javid al posto del premier
Boris Johnson.
Come
vestirsi.
Il
guardaroba è condizionato dal freddo, molti arrivano con le scarpe da montagna
e non se le tolgono neanche dentro, pochi mollano gli scarponi per costose,
cittadine, scarpe di ricambio. La maggioranza, quelli che restano col moon-boot,
è autorizzata dall’ormai consolidato dress code, quel generico business casual
che vuol dire tutto e niente, spesso il solito: pantalone, camicia e maglioncino,
al massimo un completo ma non la cravatta.
Nessuno
però si presenta in jeans e giacca o in pantalone con le tasche e maglietta,
unica eccezione il fondatore di una azienda tech di successo, specie che ormai
da alcuni anni fa parte dell’habitat Davos e come tale ora si mimetizza. I miliardari della Silicon Valley
non più novizi si sono allineati in pochi anni, anche troppo, ha scritto il
business editor della Bbc, con il caso limite del fondatore di Facebook, Mark
Zuckerberg, che è passato da un opposto all’altro, dalla felpa del dormitorio
di Harvard alla cravatta, e in entrambi i casi si è ritrovato unico e solo.
Come
muoversi.
La
sicurezza non è discreta e non potrebbe essere altrimenti vista la presenza di
politici, banchieri, miliardari, grandi boss di multinazionali, celebrità di
ogni latitudine. Spazio aereo interdetto, esercito, cecchini sui tetti,
controlli come all’aeroporto a ogni passaggio, controlli già alla frontiera se
arrivi in macchina ma anche sull’autobus e in treno fin che giungi in cima a
1.500 metri di altitudine. Poi quando sei lì, se non sei ricco o ben
finanziato, stai in alberghi lontani dal luogo degli incontri, quindi anche
mezzora di navetta al giorno nella neve. E ti ritrovi a dover scegliere tra
circa 300 incontri in cinque giorni, e non sai come dividerti e neanche come
battere la concorrenza, perché i posti disponibili si esauriscono in pochi
minuti e, se sei un principiante, rischi di ritrovarti in una sessione sulla
creatività nel quotidiano, la mente e le macchine, il futuro della mobilità, la
questione artica, i segreti dell’universo (qui i sette temi chiave
dell’edizione 2020 da cui sviluppano gli infiniti panel).
Fuori,
prezzi alle stelle e Davos non è neanche un granché, un paesello moderno non il
tipico villaggio da cartolina svizzera, quindi di bello restano le montagne, ma
fa freddo, tanto freddo, a gennaio anche meno 20 gradi, insomma hai voglia a
gridare all’élite: Davos è un servizio faticoso, confessa un esperto cronista,
almeno per chi quella élite la deve raccontare.
Occasione
unica.
Chi
può però a Davos va perché non capita tutti i giorni di vedere riunite le
duemila persone più potenti della Terra in un paesino senza assistenti e
esperti di pubbliche relazioni a fare da barriera. È un’occasione unica per parlare,
ascoltare, imparare qualcosa di nuovo che ha l’ambizione di andare oltre
l’utilità quotidiana. E non bisogna farsi intimidire, Lord Digby Jones, habitué del
Forum per tanti anni, citato da Bbc, rassicura: «Sembra che tutti sappiano
quello che fanno, in realtà non è così».
Non è
Successo Niente: Draghi
lascia
il posto al suo “Pilota Automatico.”
Conoscenzealconfine.it-
Redazione-( 26 Luglio 2022)- ci dice :
( ConiareRivolta.org).
Draghi
si è dimesso esattamente nello stesso giorno in cui la Banca Centrale Europea
ufficializzava delle importanti, e funeste novità riguardanti la politica
monetaria europea.
Con un
tempismo straordinario, la crisi di governo che si è consumata negli ultimi
giorni ha visto il Presidente del Consiglio Draghi presentare le sue dimissioni
definitive esattamente nello stesso giorno in cui la Banca Centrale Europea
(BCE), per bocca della sua Presidente Christine Lagarde, ufficializzava delle
importanti, e funeste, novità per quanto riguarda la politica monetaria
dell’area euro.
La
misura più appariscente riguarda un aumento dei tassi di interesse, il primo
dopo undici anni e di ammontare doppio rispetto a quanto sembrava nell’aria
nelle settimane passate. Come già avevamo avuto modo di discutere
approfonditamente, questo provvedimento ha due precise implicazioni. Da un
lato, è un attacco diretto al potere d’acquisto della stragrande maggioranza
della popolazione, sacrificato sull’altare della difesa dei profitti.
Dall’altro, è un’ulteriore mazzata alla stagnante economia europea, sempre più
avviluppata nelle autoinflitte conseguenze economiche della guerra.
Non
finisce qui, purtroppo. Contestualmente, la BCE ha anche varato un nuovo
strumento di politica monetaria, il “Transition Protection Instrument” (TPI), ossia il famigerato scudo
anti-spread.
Il
tempismo stupisce, e preoccupa, perché il TPI rappresenta la più aggiornata e
rifinita evoluzione del famigerato “pilota automatico”, termine coniato proprio dal
Draghi Presidente della BCE per definire quell’insieme di strumenti di
disciplina fiscale che avrebbero garantito la rigida applicazione
dell’austerità e delle politiche neoliberiste in ciascun Paese membro dell’Unione
Europea, a prescindere dall’indirizzo politico del governo di turno.
Con il
“pilota automatico”, le istituzioni europee hanno dimostrato di riuscire a
condizionare la politica economica dei Paesi membri attraverso il ricatto dello
spread:
qualsiasi governo, di qualsiasi colore politico e indirizzo ideale, sarebbe
stato costretto a conformarsi alle prescrizioni della Commissione Europea dalla
minaccia dell’instabilità finanziaria, una minaccia che si materializzava non
appena la BCE allentava il suo sostegno monetario.
Grecia,
Portogallo, Irlanda, Spagna e poi Italia hanno dovuto applicare – dal 2010 ad
oggi – le
rigide agende politiche neoliberiste prescritte dalla Commissione per non
ritrovarsi abbandonati dalla BCE in balia della speculazione finanziaria.
Lo
strumento tecnico attraverso cui si esercita il ricatto dello spread è rappresentato dagli acquisti di
titoli del debito pubblico effettuati dalla BCE: quando questa acquista, ad esempio, i
titoli di Stato italiani, ne sostiene la domanda e dunque riduce il tasso di
interesse che l’Italia deve pagare ai creditori; specularmente, quando la BCE
riduce i suoi acquisti di quei titoli, l’Italia vede crescere il costo del suo
debito pubblico e compromette la sua stabilità finanziaria.
Come
dicevamo, il 21 luglio, mentre il premier italiano Draghi presentava le sue
dimissioni, la BCE introduceva il TPI, un nuovo strumento attraverso cui
acquistare titoli di Stato sui mercati finanziari per governare i tassi di
interesse nell’area dell’euro. Il TPI consente alla BCE di acquistare titoli pubblici di
uno Stato membro solo a condizione che siano verificate quattro condizioni:
a) disciplina fiscale, b) stabilità
macroeconomica, c) sostenibilità del debito pubblico ed infine d) rispetto
delle condizioni del PNRR e delle altre raccomandazioni della Commissione
Europea.
La
prima condizione implica sostanzialmente che il Paese in questione non stia accumulando
nuovo debito, cosa possibile solo aumentando le tasse e tagliando la spesa
sociale, la sanità pubblica, le pensioni ed i servizi pubblici.
La seconda condizione richiede invece l’assenza di quelli
che la Commissione Europea definisce “squilibri macroeconomici”, che includono anche – per fare un
esempio – un
tasso troppo elevato di crescita dei salari: per carità!
La
terza condizione prevede una valutazione della BCE circa la sostenibilità del debito
pubblico:
per
capire l’arbitrarietà di questa valutazione, basti pensare che la Grecia venne
dichiarata prossima al fallimento con un debito pubblico pari al 120% del PIL
e, successivamente, venne promossa a Paese virtuoso con un debito pubblico
prossimo al 200% del PIL.
Miracolosamente,
la valutazione della BCE era cambiata drasticamente quando la Grecia aveva
firmato un
memorandum of understanding che ha impegnato i governi che si sono succeduti nel decennio
successivo a mettere in ginocchio la società greca attraverso le più rigide
politiche di austerità, in quello che potremmo definire come il primo esperimento di
“pilota automatico”.
Infine,
il quarto
requisito di accesso al TPI richiede che il Paese beneficiario degli acquisti della BCE stia rispettando tutti gli impegni
assunti nell’ambito del PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), cioè le famose 528 condizioni
capestro, nonché tutte le prescrizioni della Commissione contenute nelle
periodiche Raccomandazioni
Specifiche per Paese.
Finalmente,
e si spera in maniera definitiva, viene messa una pietra tombale sopra alla
favola, che ci è stata raccontata negli ultimi due anni, circa le virtù salvifiche di questo
PNRR, che ci era stato venduto come un regalo delle istituzioni europee privo
di qualsiasi condizionalità, e che invece si rivela essere l’ennesimo cavallo di Troia
dell’austerità: mancare un obiettivo stabilito nel PNRR significa perdere lo scudo della
BCE sui mercati finanziari e finire in balia della speculazione finanziaria.
Con il
PNRR, dunque, le istituzioni europee sono riuscite ad estendere a tutti gli
Stati membri quella camicia di forza che aveva consentito di piegare l’economia
greca alle violente politiche di smantellamento dello stato sociale, di attacco
alle pensioni e ai salari e di precarizzazione del lavoro.
Difatti, il PNRR non fa che impegnare i Paesi
in un’agenda neoliberista a tappe forzate: se una di queste tappe viene
mancata, la speculazione finanziaria può scagliarsi contro il Paese
“indisciplinato” nella piena certezza che la BCE non interverrà, perché così
funziona il TPI, come d’altronde già abbondantemente previsto.
Così,
proprio mentre Draghi abbandona Palazzo Chigi sbattendo la porta, la sua
spregiudicata agenda politica neoliberista rientra dalla finestra attraverso il
nuovo strumento di politica monetaria della BCE. Davanti al fallimento politico
dell’ennesimo governo tecnico imposto al Paese, la classe dirigente europea globalista
rispolvera l’arma del ricatto del debito che tanto efficace si è dimostrata, in
passato,
come strumento di disciplina delle economie europee a suon di spread.
Gli
eventi di questi ultimi giorni ci ricordano anche che, quale che sarà l’esito
delle elezioni del prossimo 25 settembre, il programma di governo è già pronto
ed è scritto nero su bianco nel PNRR, messo appunto dall’esecutivo Draghi e
vincolante per chiunque uscirà vittorioso dalle urne per tutta la durata della
legislatura, pena l’esplosione dell’instabilità finanziaria sotto la spinta
della BCE.
Salvini,
Letta e Meloni potranno così azzuffarsi sulle briciole e sulle quisquilie,
consapevoli che l’agenda di politica economica e sociale sarà la stessa,
chiunque di essi prevalga, perché questa è la naturale e unica conseguenza
dell’adesione cieca alla politica del pilota automatico di matrice europea. E, visto che stiamo entrando in
campagna elettorale, è buffo osservare che pezzi degli stessi partiti che hanno
sostenuto il governo Draghi ora provino improvvisamente a rimettere i panni
barricaderi, con una divisione dei ruoli fra poliziotto buono e poliziotto
cattivo che era insopportabile prima ed è intollerabile ora che escono dalla
prova del governo.
Noi da
parte nostra ripetiamo che niente di buono potrà venire da questi, ma
continuiamo a riporre speranza in chi – finora fuori dall’arco parlamentare –
in questi anni ha coerentemente individuato il meccanismo europeo quale uno dei fattori
di controllo degli interessi della classe lavoratrice. La strada da fare è ancora molto
lunga, ma il cammino è iniziato.
(ConiareRivolta.org-
coniarerivolta.org/2022/07/22/non-e-successo-niente-draghi-lascia-il-posto-al-suo-pilota-automatico/).
Prof.
Augusto Sinagra: Lettera
Aperta
all’on. Giorgia Meloni.
Conoscenzealconfine.it-(
25 Luglio 2022)- Augusto Sinagra- ci dice :
Parto
dall’ultima notizia: lei sta facendo cancellare dai social tutte le sue
esternazioni a favore dei sieri genici che hanno provocato sofferenze e morte.
Di questo lei era ed è consapevole. Così pure sono scomparsi i suoi post di
sostegno all’infame green pass.
Ovviamente,
lei ha dato queste disposizioni in vista delle prossime consultazioni politiche
per poter continuare a gabellare gli elettori e acquisire voti. Già questo dà la
misura della sua consistenza etica e politica. Ma è da tempo che lei fa
politica con l’inganno.
Lei è
la stessa persona che è corsa ad inserirsi nell’ASPEN INSTITUTE che è la fogna
del peggiore globalismo e della peggiore finanza internazionale speculativa. Non ha esitato ad assumere la
presidenza, nel Parlamento europeo, del Partito dei Conservatori.
Ogni
suo atteggiamento, condotta, azione politica, posizionamento partitico è stato
sempre funzionale ai suoi personali interessi anche a livello familiare,
facendo eleggere Deputato pure suo cognato.
Io la
conosco da tempo e lei lo sa, e mi ricordo le sue dichiarazioni di fedeltà alle
idee fasciste, i suoi sgambettanti saluti romani, i suoi scimmiottamenti di
quella che possiamo definire la liturgia fascista. Questo ai tempi del Fronte
della Gioventù.
Si
possono conservare le idee anche partecipando ad altre formazioni partitiche
non rappresentative di quelle idee, ma lei ha fatto di più e ha superato ogni
misura pur di acquisire consensi e appoggi per la sua carriera politica perché,
egregia Signora Meloni, è così che lei intende la politica e cioè come strumento
attraverso il quale fare “carriera”.
Lei
oggi aspira legittimamente, come chiunque altro, alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri, ma se dovesse conseguire anche questo risultato di “carriera”,
questo avverrà all’esito di un lungo percorso lastricato di opportunismo,
contraddittorietà, tradimenti politici e ideali.
E
anche abiure: lei è la stessa persona che dichiarò pubblicamente di non volere
fascisti nel suo Partito. Ne sia assolutamente sicura: i fascisti veri se ne
tengono alla larga perché sono ben consapevoli che il pericolo viene da destra
e il nemico è la borghesia parassitaria. E lei interpreta perfettamente la
peggiore destra e la peggiore borghesia.
Sono
consapevole che accreditandola ora come una antifascista, contribuisco alla sua
“carriera” politica. Non mi aspetto un ringraziamento, ma dovrebbe farlo sempre
per il suo innato senso dell’opportunismo.
Lei è
la stessa persona che votò la fiducia al governo Monti, che votò l’infame legge
Fornero, il pareggio di bilancio inserito addirittura nel testo costituzionale.
Non votò il “fiscal compact” solo perché, come lei ebbe a dire, quel giorno non
era in Parlamento. Forse attendeva ad altri impegni per lei più convenienti.
Poi
abbiamo avuto la pantomima della finta opposizione al governo di Mario Draghi,
che ha tormentato il Popolo italiano anche per merito suo e del suo Partito,
che abusivamente porta il nome creato da Goffredo Mameli.
Lei si
dichiara “atlantista”, sostenitrice fedele della NATO e favorevole all’invio di
armi e Soldati italiani in Ucraina. Capisco che per la sua “carriera” ha
bisogno dell’appoggio del deep State USA che ha insanguinato e insanguina il
mondo ma, accecata dalle sue ambizioni, ha perso il senso dell’etica politica e
della cura degli interessi nazionali.
La
strada che lei percorre è anche intrisa di sangue. Lei è tra i personaggi
politici che più si sono impegnati negli ultimi due anni e mezzo, attraverso lo
strumento della asserita epidemia, a devastare non solo l’economia e la
politica intesa in senso alto, ma soprattutto a devastare le coscienze dei
cittadini.
Non ho
e non ho mai coltivato aspirazioni elettorali ed è con riguardo a questo mio
personale posizionamento apparentemente solitario (ma non è così perché di
Camerati veri e di Cittadini onesti ce ne sono molti di più di quanto lei
immagini) e questo mi dà “titolo” per marcare, per mia fortuna, le differenze
fra me e lei.
Io ho
sempre vissuto del mio lavoro, come molti altri. Lei non può dire lo stesso perché lei
non ha mai lavorato e non conosce la fatica e la gioia del lavoro.
Io non
ho mai tradito le mie idee, lei lo ha fatto già da tempo e continua a farlo.
Mediti sulle parole dell’Autore dei “Canti pisani”: “Se uno non è capace di sostenere le
proprie idee, o non valgono niente le idee o non vale niente lui”.
Lei
ovviamente non avrà il mio voto ma stia pur tranquilla che da tanti e tanti
altri non avrà sostegno elettorale, poiché tra le tante altre cose ce n’è una
in particolare che lei e i suoi palafrenieri non avete capito: gli Italiani non sono stupidi.
In chiusura
di una lettera, dovrei rivolgerle i saluti ma non lo faccio. Non sono un
ipocrita.
Articolo
di Augusto Sinagra – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee
presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA
ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO.
(imolaoggi.it/2022/07/24/lettera-aperta-allon-giorgia-meloni-prof-sinagra/).
L’Ordine
dei Medici ora fa Dietrofront:
“I
Sanitari tornino tutti al Lavoro”.
Conoscenzealconfine.it-
27 Luglio 2022- Martina Giuntoli- ci dice :
Caduto
il governo, piuttosto in fretta è cambiata anche l’aria che tira negli Ordini
dei Medici. A dimostrazione che tutte le misure subite dal personale sanitario che
per qualche motivo non si è mostrato compiacente con l’obbligo vaccinale e le
linee guida ministeriali non avessero nulla (o quasi) di scientifico, ma fossero esclusiva espressione politica
di chi sedeva a Palazzo Chigi, è ancora più chiaro oggi, visto che, cambiato il
governo, allo stesso modo, anzi piuttosto in fretta, è cambiata l’aria che tira
negli Ordini dei Medici.
Fino a
ieri abbiamo visto la peggiore intransigenza, processi degni della più estrema
delle Inquisizioni, mentre oggi, caduto Mario Draghi, tutti riammessi come
niente fosse (si veda la mozione Fnomceo a riguardo). I sanitari no vax possono finalmente
dimenticare tutto e tornare al loro posto di lavoro.
Sicuramente
i Presidenti degli Ordini dei Medici sperano in questo modo di riscattarsi agli
occhi dell’opinione pubblica e soprattutto degli iscritti che hanno vessato per
circa un anno e mezzo. Così motivano il cambio di rotta. I presidenti affermano
due cose importanti, ovvero che accertarsi se un sanitario è vaccinato o meno
non è più compito loro, e per questo si rimanda al Ministero della Salute, e che l’emergenza è ufficialmente
conclusa. Siamo nel tempo ordinario, come si direbbe nell’anno liturgico.
Eppure
fino a poco tempo fa, erano proprio gli Ordini a processare sommariamente e
altrettanto sommariamente mettere alla gogna quei sanitari disobbedienti,
quegli stessi specialisti che loro hanno tenuto consapevolmente fuori dagli
ospedali, lontani dagli ambulatori, distanti da pazienti bisognosi e persino
dalle riunioni per l’approvazione dei bilanci. Si sa, quando si parla di soldi,
meglio essere tra amici e gente fidata.
Tutto
questo avveniva tra lo sdegno comprensibile di chi si vedeva lasciato senza stipendio
secondo un ingiusto iter amministrativo da seguire, e tra l’infantile e
spavalda idea di chi invece ingenuamente ma anche colpevolmente pensava “kapò
in emergenza, kapò tutta la vita” (visto che l’emergenza se dipende da noi non la
facciamo certo finire).
Ma le
emergenze finiscono, come finiscono i governi, ed esistono anche le
post-pandemie, momenti di profonda riflessione durante cui tutte le azioni compiute
anche solo pochi mesi o giorni prima vengono messe sotto l’impietosa lente di
ingrandimento della storia ed analizzate con il senno del poi, comprese tutte
le azioni compiute proprio da parte di chi durante l’emergenza aveva trovato
quella sua piccola fetta di potere di cui abusava felicemente, come diceva
Montanelli.
Ma
l’Italia è anche questo. Cambiato il governo, cambiate le casacche. E quelli che fino a ieri si
mostravano i peggiori kapò, oggi riconoscono e rilanciano a gran voce che una
gestione emergenziale del Covid non ha più senso e che tutto deve tornare come
prima.
Il
primo e forse il più clamoroso dietrofront in questo senso lo compie il
presidente di FnoMceo, Filippo Anelli , il quale si compiace di aver
raggiunto con la campagna vaccinale una percentuale altissima di sanitari che
hanno adempiuto agli obblighi, mentre solo pochi si sono sottratti a quello che era
un loro dovere morale e sono stati per questo sospesi senza stipendio.
Come
se vi fosse di che gioire, fosse anche un solo sanitario ad aver subito la
misura indegna.
Lo
stesso Anelli ammette a Quotidiano Sanità che in pratica l’Ordine si è trovato
a fare il cane da guardia per conto del Governo per troppo tempo, mentre ora può finalmente tornare a
fare quello per cui è nato, ovvero accertarsi che i medici svolgano la loro
professione secondo i termini deontologici, dato che non solo ora l’emergenza
sembra davvero terminata ma che vi sono sentenze limpide e cristalline, (come quelle
del magistrato Zanda), che dipingono perfettamente ogni incongruenza del DL
44/2021, e che quindi gli Ordini dei Medici non possono più essere i garanti
della sua applicazione.
Ma in
sostanza cosa cambia dunque? Cambia che, cambiato il vento, gli Ordini dei Medici passano
la palla al Ministero della Salute, perché vogliono che sia proprio il Ministro
Speranza a dire cosa dovranno farci i medici con quell’obbligo vaccinale, di
cui Fnomceo si dice non più responsabile.
In
sostanza, per Fnomceo, i non vaccinati potranno tornare al loro posto di lavoro.
Vedremo
se per risolvere la questione a Speranza basterà dire che la sentenza del
magistrato Zanda è irricevibile e vergognosa.
(Martina
Giuntoli-
visionetv.it/lordine-dei-medici-ora-fa-dietrofront-i-sanitari-tornino-tutti-al-lavoro/).
Perché
l’élite globalista americana
non
controllerà mai
la
politica degli Stati Uniti.
Linkiesta.it-
Rainer Zitelmann-(11 Giugno 2021)- ci dice :
La
logica del mercato. (Money can't buy it).
Se i
soldi da soli potessero comprare il potere politico, Joe Biden oggi non sarebbe
il presidente degli Stati Uniti, e alla Casa Bianca ci sarebbe Michael
Bloomberg.
È vero che i magnati statunitensi hanno influenza sui partiti, ma ne hanno poca
sulle grandi questioni che animano il dibattito e che determinano la direzione
delle istituzioni.Per anni, gli anticapitalisti hanno segnalato la presunta e –
a loro dire – sempre crescente influenza di una piccola e ricca élite globalista
sulla politica americana.
Questa
tesi è criticabile sotto tanti punti di vista.
Prima
di tutto, se il denaro potesse comprare il potere politico, Donald Trump non
sarebbe diventato un candidato alle presidenziali del 2016. Avrebbe
probabilmente perso contro Jeb Bush, che aveva avuto molte più donazioni di
Trump o di qualsiasi altro potenziale candidato. E Trump avrebbe sicuramente
perso le elezioni del 2016 contro Hillary Clinton, che aveva raccolto più di
1,2 miliardi di dollari. Trump invece raccolse circa 600 milioni di dollari.
Se i
soldi da soli potessero comprare il potere politico, Joe Biden oggi non sarebbe
il presidente degli Stati Uniti.
Più
probabilmente, ora alla Casa Bianca ci sarebbe Michael Bloomberg, che al tempo
della sua candidatura per la nomination democratica era l’ottavo uomo più ricco
del mondo con un patrimonio netto di 61 miliardi di dollari. Mai prima d’ora nella storia, un
candidato ha speso così tanti soldi in così poco tempo di tasca propria per una
campagna elettorale – circa un miliardo di dollari in poco più di tre mesi,
come rivelato in un documento della Commissione Elettorale Federale (FEC) sul
finanziamento delle campagne elettorali.
Bloomberg
ha finanziato da solo la sua campagna e non ha accettato donazioni. Tuttavia, la tesi che i soldi fanno
girare il mondo è più popolare che mai, soprattutto negli Stati Uniti.
I
complottisti di destra vedono in George Soros e Bill Gates
le menti diaboliche che tramano per giungere a dominare il mondo, mentre per i
complottisti di sinistra erano i fratelli Koch a ricoprire lo stesso ruolo
(David è venuto a mancare un paio di anni fa, lasciando al solo Charles
d’interpretare tale ruolo).
Uno degli studi accademici più frequentemente citato
che pretende di dimostrare il potere e l’influenza del denaro negli Stati Uniti
è il saggio del 2013 “Democracy and the Policy Preferences of Wealthy Americans” di Benjamin Page, Larry Bartels e Jason Seawright.
Il
fatto che questo studio sia citato così frequentemente come prova
dell’influenza dei ricchi sulla politica americana è sorprendente. Dopo tutto, lo studio si basava
solo su 83 partecipanti, una base molto piccola per uno studio quantitativo. Inoltre, tutti i partecipanti
venivano dall’area metropolitana di Chicago. E molti di loro non erano nemmeno
così ricchi, dato che solo 36 su 83 avevano un patrimonio di più di 10 milioni
di dollari.
Effettivamente,
è difficile condurre studi che si concentrino sui veri ricchi. Io stesso ho pubblicato uno studio
sui tedeschi ricchi intervistando 45 persone con un patrimonio superiore a 10
milioni di euro – la maggior parte aveva un valore compreso tra 30 milioni e 1
miliardo di euro. Ma per questo ho pensato che il mio studio dovesse essere
qualitativo piuttosto che quantitativo.
La
ricerca di Page, Bartels e Seawright è stata condotta nel 2011. Quindi è
interessante chiedersi se, dieci anni dopo, i ricchi hanno ottenuto dai
politici ciò che si supponeva volessero. Come indica il titolo dello studio, i
ricercatori volevano soprattutto identificare le “preferenze politiche dei
ricchi americani”.
Tra
gli undici problemi degli Stati Uniti, il “deficit di bilancio” era in cima alla lista dei ricchi
intervistati. Così, per l’87% dei ricchi intervistati nello studio, questo era
il problema prioritario che i politici statunitensi avrebbero dovuto
affrontare. All’ultimo posto, solo il 16% degli intervistati ha individuato il
cambiamento climatico come un problema importante.
«L’enfasi
sulla riduzione del deficit di bilancio federale indirizza ciò che è, di gran
lunga, il problema più importante nella mente degli americani ricchi – anche se
non del popolo americano nel suo complesso», concludono gli autori dello
studio.
Dieci
anni dopo, il debito nazionale che, secondo il sondaggio, i ricchi americani
avrebbero voluto vedere ridursi, è salito da 15,6 trilioni di dollari a 28,6
trilioni di dollari, quasi raddoppiando. Al tempo del sondaggio, il rapporto
debito/Pil era inferiore al 100%; oggi è oltre il 133%.
Se
l’aspirazione più grande dei ricchi americani era di ridurre significativamente
il livello del debito nazionale, di certo non hanno trovato soddisfazione in Barack
Obama o in Donald Trump – e certamente non sarà Joe Biden a ridurre il debito
pubblico.
Di
contro, il punto prioritario nell’agenda di Joe Biden è esattamente la questione
che è stata menzionata meno frequentemente dai ricchi americani nel sondaggio
di dieci anni fa, cioè la lotta per mitigare il cambiamento climatico e
lanciare un Green New Deal (che comporta un’ulteriore espansione significativa
del debito pubblico).
I
ricchi non hanno allora alcuna influenza sulla politica? Sì, ce l’hanno, ma ne hanno poca
sulle grandi questioni che animano il dibattito e che determinano la direzione
della politica. Gli autori dello studio citato hanno dichiarato: «Una scoperta chiave è che poco meno
della metà (44%) ha riconosciuto l’importanza attribuita all’interesse
personale economico mirato».
Quindi
i ricchi non sono preoccupati per le grandi questioni ma per i loro interessi
economici immediati – gli autori hanno citato, per esempio, alcuni loro
obiettivi: «cercare
di ottenere che il Tesoro onori il suo impegno a estendere il fondo TARP a una
particolare banca di Chicago, capire meglio i nuovi regolamenti del Dodd-Frank
Act e come questi influenzeranno il loro business, come ottenere permessi sui
terreni dallo United States Fish and Wildlife Service»
John
York, che ha scritto un eccellente saggio nel 2017 sul tema: “L’aumento della disuguaglianza di
reddito minaccia la democrazia?”, ha concluso che le attività dei lobbisti tendono a
essere più focalizzate su interessi specifici e settoriali piuttosto che
cercare di influenzare il dibattito sulle tematiche più generali della
politica.
E ciò,
ha sostenuto, potrebbe essere prevenuto limitando l’influenza dello Stato
sull’economia: «Ridurre l’intervento pubblico avrebbe anche il vantaggio di diminuire la
quantità di denaro che finisce alla politica. Sbarazzarsi dei regolamenti che
distorcono il libero mercato e truccano il gioco a favore di chi ha agganci
politici, azzerare
gli sprechi derivanti dagli appalti governativi ed eliminare le tangenti che
sono connessi ai lavori pubblici, denunciare i politici che sono coinvolti in
queste pratiche, tutto ciò taglierebbe alla fonte il fiume di denaro che scorre
verso Washington».
Il nuovo
ordine mondiale
ebraico
smascherato.
Daemuk.ch-Redazione-
(19 settembre 2013)- ci dice :
Il
ruolo del giudaismo talmudico nell'epoca moderna è quello di un monarca
assoluto di una nazione. Gli ebrei hanno conquistato il mondo intero come era previsto
negli antichi testi "religiosi" ebraici.
Il
nuovo ordine mondiale ebraico smascherato (The Jew World Order).
Conquistarono
il mondo dominando la finanza mondiale, le banche, monopolizzando i mezzi di
informazione degli USA, dell'UK, della Francia, del Canada e delle altre
potenze occidentali. Influenzarono la società tramite il loro vastissimo
network di lobby sovversive, presero il controllo dei tribunali e delle
professioni legali, senza dimenticare la loro infausta presenza ai livelli più
alti dei governi delle nazioni più potenti.
Come
spiegò l'ex premier Malese, il Dr Mahathir Mohamed: "Gli ebrei governano questo pianeta
per delega, facendo in modo che gli altri lottino e muoiano al posto loro. Ora
hanno conquistato il controllo delle nazioni più importanti... Questa
piccolissima comunità ha ora potere su tutto il mondo".
Il Dr.
Mahathir diceva il vero e la veridicità delle sue parole è evidente; tutto ciò
che ognuno deve fare è guardarsi intorno ed osservare il potere che hanno gli
infidi giudei. Il leader terrorista ebreo sionista Zeev Jabotinski (fondatore
del gruppo terrorista ebraico Irgun Zevai Leumi) dichiarò con orgoglio: "C'è un solo potere che è davvero
importante: il potere di fare pressioni politiche. Noi ebrei siamo il popolo
più potente del mondo perché abbiamo questo potere e sappiamo come esercitarlo (Jewish Daily Bulletin, July 27,
1935)".
Il
fatto che i terribili crimini di questa pericolosissima organizzazione
terroristica come il bombardamento del King David Hotel o il massacro di Deir
Yassin non siano neanche citati nei libri di storia occidentali o addirittura
censurati nei corsi avanzati di storia, dimostra la veridicità della frase
auto-celebrativa di Jabotinski.
L'esistenza
del potere ebraico è dimostrata soprattutto dal fatto che le critiche verso il
cristianesimo, l'islam o altre religioni o gruppi etnici sono permesse nelle
nostre società, mentre le critiche agli ebrei ed al giudaismo sono considerate
tabù. Sono
considerate come socialmente e politicamente pericolose. C'è da dire, che se vuoi sapere chi
detiene veramente il potere, dovresti cominciare a chiederti chi è che non puoi
criticare.
È
abbastanza interessante notare come chi parla del nuovo ordine mondiale
cercando di deviare l'attenzione dai veri responsabili come Alex Jones, Jim
Marrs, Alan Watt, Mark Dice e altri non vengono zittiti od oppressi, al contrario,
vengono sponsorizzati dalla stampa ebraica.
Questi presunti critici del nuovo ordine mondiale
(NWO) e degli Illuminati che usano spesso termini vaghi come "élites,
globalisti, l'establishment, la lobby militare/industriale" e che citano
in modo confusionario un sacco di entità diversissime fra loro, come causa del
nuovo ordine mondiale (NWO) - qualunque cosa, satanisti, occultisti, massoni,
gesuiti, nazisti, fascisti, templari, Re e Regine britanniche, rettiliani,
alieni ecc. - sono liberi di diffondere le loro teorie e le loro idee alla
radio, alla TV, su internet e nei libri, senza alcuna censura.
I loro
shows alla radio non vengono cancellati, i loro libri non vengono tolti dagli
scaffali, anzi vengono pubblicati tranquillamente. I loro video non sono censurati o
tolti dai siti internet di condivisione, i loro siti web e i loro blogs, non
vengono cancellati, non vengono multati o messi in prigione per
"incitazione all'odio". Al contrario, possiamo vedere questi pagliacci
"kosher" ben in evidenza nelle reti televisive della propaganda
ebraica, come History Channel; li vediamo nei talk show, come il talk show The
View.
Chi
critica il potere ebraico, il sionismo e la rete criminale giudaica non può
nemmeno sognare di acquisire un tale livello di notorietà. Vi siete mai chiesti il perché?
Il
comunismo è ebraico, la massoneria è ebraica, i comunisti ed i "massoni
bianchi" non sono niente di più che lo strumento del potere ebraico
internazionale.
I massoni sono spesso nominati da queste persone
ma quello che viene deliberatamente omesso dalle loro parole, è che i massoni
sono subordinati agli ebrei, come ammesso dai massoni stessi nei loro libri.
A pagina 249 di " Duncan's Ritual and
Monitor", c'è scritto che la massoneria è asservita al giudaismo e che non
è niente più che un destinatario che si impegna, in generale per il bene della
massoneria, ma più in particolare per il bene della nazione ebraica come accade
nella Royal Arch. È innegabile anche il fatto che la stessa massoneria si basa sui riti
ebraici e sul misticismo "ebraico", la Cabala. Questo fatto viene anche omesso da
questi ingannatori.
Il
nuovo ordine mondiale ebraico.
I
protocolli dei savi anziani di Sion fan capire chiaramente l'intenzione di
usare dei "bianchi asserviti" (Shabbas goyim) come capri espiatori. La massoneria bianca serve come uno
schermo per noi e per i nostri obiettivi, ma la strategia delle nostre forze
deve rimanere un mistero sconosciuto per tutte le altre persone ( I protocolli dei savi anziani di
Sion, protocollo 4 ).
Quelli
di noi che nominano gli ebrei come coloro che muovono i fili dietro il New
World Order, che noi chiamiamo Jew World Order, vengono censurati, minacciati,
arrestati, imprigionati e in certi casi persino uccisi.
Non
c'è una "lega di difesa gesuita su internet", che guarda in giro per il web
cercando di censurare da Youtube i video che criticano l'ordine gesuita ed il
Vaticano, c'è però una "Jewish Internet Defense Force", una gang di intriganti giudei
che
implacabilmente si guarda in giro per il web allo scopo di sabotare blogs e
siti web in cui vengono criticati gli ebrei, Israele o il sionismo.
Questa
gang è responsabile per la rimozione di migliaia di video e della chiusura e il
bloccaggio di migliaia di canali ed utenti di Youtube, come anche di altri siti
di condivisione video.
Il
Vaticano non ha un esercito stipendiato di trolls da internet che vagano per i
siti internet famosi come You-tube, Facebook e Twitter postando commenti in cui
esaltano il Vaticano ed etichettano tutti i critici del vaticano come
"bigotti anti-cattolici".
Il governo israeliano invece, insieme alla sua
vasta rete di lobby sioniste come il World Jewish Congress, l'Anti-Defamation
League e il B'nai B'rith, ha sul suo libro paga migliaia di ebrei fanatici,
chiamati "Hasbara", che vagano per il web diffondendo propaganda
pro-ebraica ed attaccando chiunque critichi qualunque cosa abbia a che fare con
Israele, gli ebrei o il sionismo, etichettandolo come "antisemita e
nazifascista".
Non
sono i gesuiti o i cattolici che istruiscono i loro alunni su come manipolare
Wikipedia per favorire la propria causa e le proprie ambizioni, ma sono gli
ebrei sionisti a farlo.
Questo
non vi dice niente? Solo dei criminali che tentano di evitare la censura
ricorrerebbero a questo comportamento perverso che diffonde le falsità fin dal
gradino più basso. Date un occhio a tutte le personalità la cui carriera è stata
rovinata in questi anni semplicemente perché hanno espresso un'opinione o
esposto un fatto che gli ebrei non vogliono che il pubblico sappia.
Per
esempio, Helen Thomas, un veterano con 50 anni di esperienza del corpo dei
giornalisti della casa bianca, ricevette di recente pressioni per dimettersi
dopo che fu registrato in un video mentre diceva che gli ebrei israeliani
avrebbero dovuto lasciar la Palestina.
Subito dopo che il video venne fuori, Il
giudaismo organizzato andò su tutte le furie e cominciò la caccia alle streghe;
fece in modo che nascesse una barriera d'odio contro Hellen Thomas a causa
delle sue affermazioni; arrivarono persino a chiamare le scuole ed i gruppi di
giornalismo per fargli togliere ogni riconoscimento da loro ottenuti negli anni
precedenti.
Riflettendo
sul suo declino Thomas disse ad un intervistatore: "Non puoi criticare Israele e
sopravvivere in questa nazione". In un altro discorso Thomas disse: "Noi siamo circondati da persone
che fanno propaganda contro gli arabi. Non vi è altra spiegazione per questo.
Il congresso, la casa bianca, Hollywood e Wall Street sono di proprietà dei
sionisti. Non vi è altra spiegazione secondo me. Loro mettono i loro soldi
ovunque siano. E noi siamo spinti in una direzione sbagliata in ogni caso.
Ci fu
anche un caso che coinvolse Rick Sanchez, un conduttore dei notiziari della CNN
con un proprio show chiamato, "Rick's list". Sanchez fu immediatamente licenziato
dal proprio posto di lavoro alla CNN dopo che disse che i mass media Americani
erano controllati dagli ebrei in un'intervista radio. ("Rick Sanchez: Jon Stewart A
.Bigot,' Jews Run CNN & All Media." The Huffington Post. 10/1/2010). Al non ebreo Rick Sanchez non è
permesso di affermare fatti ovvi sul controllo dei media da parte degli ebrei;
invece un giornalista ebreo del LA Times, Joel Stein, può scrivere liberamente,
senza alcuna ripercussione, un articolo intitolato "Quanto è ebraico
Hollywood?" in cui si vanta arrogantemente del controllo ebraico di
Hollywood, dei notiziari, del governo e della finanza, affermando:"Gli
ebrei controllano completamente Hollywood.
Io, fiero ebreo, voglio che in America
conoscano il nostro talento. Sì, controlliamo Hollywood. Non mi interessa se gli americani
pensano che controlliamo i mezzi di comunicazione, sia per quanto riguarda le
notizie che l'intrattenimento, Hollywood, Wall Strett ed il Governo. Mi
interessa solo che continuiamo a controllare tutto ciò."
Lo
scrittore e giornalista conservatore Joe Sobran, fu un colonnista di lunga data
del National Review prima di venire licenziato per "antisemitismo". Egli spiegò apertamente la natura del
potere ebraico. Sobran pensava che se volevi entrare nella politica che conta in America,
dovevi sapere tutto a riguardo ma allo stesso tempo non dirlo a nessuno
apertamente, per paura degli ebrei.
"Parlare
della politica Americana senza nominare gli ebrei, è come parlare dell'NBA
senza nominare i Chicago Bulls. Ora che sono così potenti, che non ci si
azzardi a dire tutto il male che fanno. Hanno successo e quindi hanno
abbastanza potere; il loro potere è l'unico ad essere immune da ogni tipo di
critica anche quando è davvero molto visibile. Essi stessi si comportano come se
il loro successo fosse un segreto; vanno in panico e ricorrono alle accuse non appena una
qualunque questione è sollevata verso di loro. Il controllo ebraico della maggior
parte dei media, nell'epoca mediatica rende la costrizione all'omertà sia
paradossale che paralizzante.
Il
nuovo ordine mondiale ebraico.
Per
poter andare avanti nella propria vita pubblica è necessario che tu sappia
tutto di questo ma che non lo dica mai a nessuno. Un'etichetta ipocrita ci costringe a
fingere che gli ebrei siano delle vittime senza alcun potere; se non
rispetterai il loro vittimismo, essi ti distruggeranno. È una prova fondamentale non solo
di malvagità, ma di un fiero etnocentrismo, una sorta di super-identitarismo
razziale".
In un
articolo stampato il 27 Maggio 1996 sul NY Times Ari Shavit, un colonnista
israeliano rifletteva sull'omicidio da parte degli israeliani di più di 100
civili libanesi il mese precedente: " Li abbiamo uccisi con una sorta di
ingenua arroganza. Credevamo con assoluta certezza che ora, con la Casa Bianca,
il Senato e i media Americani nelle nostre mani, le vite degli altri non
contassero quanto le nostre."(Comunque viene insegnato loro dalla loro cosiddetta
"religione", che la vita di un ebreo ha un immenso valore, mentre i
non ebrei sono delle bestie). Questo israeliano confermò ciò che molti americani sanno già
da decenni, ovvero che la lobby ebraica/israeliana controlla la casa bianca, il
congresso ed il senato come burattini, non certo i gesuiti, gli occultisti o i
satanisti né tanto meno i rettiliani.
Pat
Buchanan, famoso cronista politico ed ex candidato alla presidenza, dichiarò
una volta: "Capitol
Hill è un territorio occupato da Israele".
L'ex
membro del Congresso Paul Findley documentò la veridicità della frase di
Buchanan in un libro chiamato "Abbiano il coraggio di dirlo: Che la
nostra gente e le nostre istituzioni lottino contro la lobby israeliana".
A pagina 161 di questo libro egli cita
l'ammiraglio Thomas Moorer, ex capo dello stato maggiore congiunto degli USA,
il quale affermò, dopo alcune pesanti minacce da parte della lobby ebraica agli
Stati Uniti: "Non ho mai visto un presidente, non mi importa chi sia, stare
in piedi davanti a loro (gli ebrei). Questo mi sbalordisce. Essi riescono
sempre ad ottenere ciò che vogliono. Gli Ebrei sanno cosa sta succedendo in
ogni momento. Sono arrivato al punto in cui non abbiamo più niente da dire. Se
gli americani capissero l'influenza che queste persone hanno sul nostro
governo, essi prenderebbero le armi in pugno. I nostri cittadini non hanno
alcuna idea di cosa sta succedendo".
Tom
Dalyell, membro del parlamento inglese, diede voce a questi sentimenti quando
affermò "un gruppo giudaico ha preso il controllo del governo degli USA e si è
alleato con i fondamentalisti cristiani". L'ex membro del congresso
Cynthia McKinney condannò apertamente le lobby pro-israeliane negli USA (AIPAC,
ADL, AJC, ZOA, etc), per averle rovinato la sua carriera politica. Tutto questo perché al congresso
McKinney si rifiutò di firmare un documento pro-israele prendendo una posizione
pro-palestina. Per questo McKinney disse che una guerra contro di lei è stata
dichiarata dalla lobby ebraica, che l'avrebbe poi cacciata fuori dal congresso
finanziando e supportando i suoi oppositori politici. Nel 2009 disse ad un intervistatore
che "più del 99% del congresso lavora per gli interessi pro-ebraici e
pro-israeliani".
L'ex
membro del congresso Jim Trafficant fu anche lui preso di mira e distrutto
politicamente dalla lobby ebraica per non essere un pupazzo filo-israeliano e
per aver fatto venire fuori la falsità delle accuse al cosiddetto
"criminale di guerra nazista" John Demjanjuk, che gli ebrei tentarono
di metter in croce per dei "crimini di guerra" che mai avvennero (
vedi: Collins, Michael Piper Target Trafficant. American Free Press, 2005 ).
Dopo
esser stato 7 anni in prigione con una falsa accusa di corruzione, egli non
ebbe alcun timore ad affermare in un'intervista in TV le seguenti parole: "Israele tiene per la gola il
governo americano. Gli ebrei controllano i membri della casa bianca e del
senato. Ci hanno trascinato in guerre nelle quali non abbiamo nessun interesse.
I nostri figli stanno tornando indietro nelle bare. La nostra nazione è finita
in bancarotta a causa di queste guerre. E se apri la bocca per lamentarti vieni
bersagliato. E se non ti riescono a screditare ti mettono in prigione...
Controllando la nostra politica estera e influenzano anche la nostra politica
interna.
Wolfowitz,
il sottosegretario alla difesa, manipolò Bush per farlo entrare in guerra
contro l'Iraq. Sicuramente hanno fatto anche pressione per cercare di fare lo stesso
anche per attaccare l'Iran. Stiamo conducendo per conto di Israele una politica
espansionista e tutti hanno paura di dirlo. Essi controllano gran parte dei
media, gran parte del commercio nella nostra nazione e soprattutto hanno un
grandissimo potere su tutto il congresso. Il congresso è loro."
Il
professore dell'università di Chicago, John Mersheimer, e lo studente di
Harvard, Stephen Walt, sentirono l'ira pericolosa della Lobby ebraica. Una campagna diffamatoria iniziò
contro di loro dopo che pubblicarono uno studio in cui veniva spiegata la
pericolosa influenza dei gruppi lobbyisti israeliani, soprattutto l'AIPAC (
American Israel Public Affair Committee ), intitolato "La lobby ebraica e
la politica estera degli USA. Il reporter di Fox News Carl Cameron confermò la
capacità della lobby giudaico-israeliana di far tacere ed estirpare chiunque
non fosse loro gradito. Nella sua censurata serie in quattro parti riguardante
lo spionaggio israeliano contro gli USA, Cameron disse "Gli investigatori
della DEA, dell'INS e dell'FBI hanno tutti fatto sapere a Fox News che
condannare o anche solo riferire qualcosa riguardo allo spionaggio israeliano
vuol dire, buttare via la propria carriera".
La
conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane
vanta nel suo consiglio i membri di 51 fra i più potenti gruppi d'odio sionisti
d'America, i quali influenzano tremendamente la vita politica in America. Un autore ebreo, J.J. Goldberg, nel
suo libro "Il potere ebraico: L'establishment giudaico in
America"(pag 38-39) fa notare che ci sono circa 300 organizzazioni
ebraiche negli USA con un budget congiunto stimato di circa 6 bilioni di
dollari, una somma maggiore del prodotto interno lordo di metà delle nazioni
appartenenti alle nazioni unite(citato anche nel capitolo 7 di Cultura della
critica, di Kevin MacDonald). E questo senza prender nemmeno in considerazione
l'influenza dei singoli ebrei ricchi e dei dollari ebraici nei finanziamenti
delle campagne elettorali sia del partito democratico che del partito
repubblicano ( vedere The New Babylon: Quelli che governano il mondo, di
Collins e Michael Piper, American Free Press, 2009 ).
Il
nuovo ordine mondiale ebraico.
Henry
L. Feingold scrisse nel suo libro "Potere ebraico in America: mito e
realtà" le seguenti affermazioni: "circa il 60% dei fondi
raccolti dal partito democratico ed una percentuale significativa dei fondi
raccolti dal partito repubblicano per le campagne elettorali arrivano da fonti
ebraiche".
Gli
ebrei sono abbastanza schietti quando parlano del loro tentativo di controllo
della politica USA allo scopo di averne benefici. Il New Yorker riportò che ad
una conferenza l'ebreo suprematista Haim Saban ( Un giudeo-americano multi-billionario
e pezzo grosso dei media ), descrisse alcuni modi grazie ai quali gli ebrei possono
essere influenti nella politica Americana: "fare donazioni ai partiti
politici, formare gruppi di esperti e controllare i mass media".
Verificate
tutto questo guardando quello che la macchina da guerra ebraica sui mass media
e su Hollywood, insieme allo strangolamento ebraico sulla finanza mondiale; capirete che
vi è una totale dominazione razziale ebraica in America, una società
virtualmente schiavistica che ricorda l'Unione Sovietica.
Il
fenomeno degli ebrei che bersagliano i loro oppositori politici non è limitato
agli USA, è anche abbastanza evidente in Canada, in Europa, in Australia e bene
o male in ogni nazione in cui gli ebrei vivono. Il vorace Congresso ebraico Canadese
aveva un candidato del Partito Liberale chiamata Leslie Hughes; esso fu rimosso
dal suo partito per aver scritto nel 2003 un articolo che affermava che Israele
era a conoscenza dell'11 settembre( non solo era a conoscenza ma pianificò l'11
settembre ).
Molti
patrioti canadesi come Ernst Zündel, Paul Fromm, Terry Tremaine, Arthur Topham,
Marc Lemire e altri furono perseguitati dalla tirannia canadese, su ordine
delle lobby ebraiche come la CJC il B'nai B'rith, Simon Wiesenthal Center etc,
semplicemente per aver scritto su internet criticando gli ebrei, i sionisti ed
Israele.
Nel
2009 un attivista anti-Sionista Australiano di nome Brendon O'Connel, venne
stato arrestato e accusato dalla legge "orwelliana" australiana per
"denigrazione razziale" dopo una lite che ebbe con due ebrei
sionisti, i quali lo fotografarono insieme ad altri attivisti pro-palestina in
un raduno non autorizzato. Per aver chiamato le due spie sioniste
"razzisti e maniaci omicidi", e per aver descritto il giudaismo come
"una religione razzista ed omicida" (frase totalmente coerente con i
fatti reali). Il patriota O'Connel, che era nel giusto, fu condannato ad una
condanna di 3 anni di carcere! Se il vaticano o i gesuiti, invece degli
ebrei/israeliani, fossero stati oggetto della critica di O'Connel, pensate che
ora sarebbe in prigione? Certamente no.
Il
nuovo ordine mondiale ebraico .
Douglas
Reed, autorevole corrispondente del London Times all'epoca della seconda guerra
mondiale, era un autore molto rispettato, nonché scrittore e giornalista con
tantissimi fans. Ora è una sorta di appestato, disprezzato dalla stampa e non considerato
nemmeno da chi pubblicò i suoi libri. Perché tutto questo? Perché cominciò a
scrivere riguardo la questione ebraica, il sionismo e il piano ebraico a lungo
termine per imporre un governo mondiale e schiavizzare l'umanità (vedere
"Le Controversie di Zion").
Alexander
Solzhenitsyn era conosciuto un tempo come il più famoso dissidente russo, un
sopravvissuto ai gulag che scrisse alcuni libri riguardo a questa terribile
esperienza vissuta personalmente, come anche da molti dei suoi connazionali
all'epoca dell'inferno comunista nella Russia sovietica. ( vedi:
"L'arcipelago Gulag, I e II ). Nessuno parlò più di lui e egli scomparve
dalla storia - ora morto. Questo accadde perché disse la verità riguardo al ruolo
fondamentale che gli ebrei ebbero nella rivoluzione bolscevica e nel regime
sovietico ( vedere: 200 anni insieme ). Così gli ebrei, che controllano i
media, lo cancellarono dalla storia e Alexander Solzhenitsyn sparì più
velocemente delle persone che a Stalin non andavano bene.
Un
altro forte indicatore della minacciosa morsa ebraica sull'occidente è
l'estrema repressione stile stalinista che viene attuata nei confronti dei
revisionisti "olocaustici".
I gruppi di suprematisti ebraici, soprattutto gruppi
come il World Jewish Congress, hanno fondato lobby promuovendo una ben
organizzata campagna di censura nei confronti di dozzine di governi europei al
fine di criminalizzare la ricerca revisionista "olocaustica". In
tutto il mondo gli studiosi del revisionismo "olocaustico" ed anche
la gente comune che si interessa di un qualche aspetto che possa mettere in
dubbio il dogma olocaustico, vengono perseguitati, diffamati, calunniati,
multati pesantemente, incarcerati, aggrediti fisicamente, terrorizzati e in
alcuni casi anche assassinati.
Coraggiosi
studiosi revisionisti come Arthur Butz, Mark Weber, Germar Rudolf, Robert
Faurisson, Ernst Zündel, Fredrick Toben, Juergen Graf, Carlo Mattogno, David
Cole, Ditlieb Felderer, Carlos Porter e molti altri hanno avuto moltissime
difficoltà a causa del loro ottimo lavoro di ricerca che ridimensiona il mito
dell'olocausto.
Tenendo
conto di queste semplici osservazioni possiamo assolutamente affermare che il
giudaismo internazionale è al vertice di una piramide del potere che influenza
e controlla il mondo.
Ogni
altra cosa serve loro soltanto come una distrazione ed una cortina di fumo per
coprire questa realtà innegabile.
Davos: Guerre, pandemia, energia creano
nuovi ‘Paperoni’, poveri al palo secondo Oxfam.
Onutalia.com-
Redazione-(24/05/2022)- ci dice :
DAVOS,
24 MAGGIO –
Una forbice che si allarga sempre più: ricchi sempre più ricchi, e numerosi –
soprattutto grazie alla pandemia che ha fatto registrare profitti record per le
loro aziende energetiche, farmaceutiche e alimentari – poveri che restano tali
o peggiorano. Una ricchezza aumentata negli ultimi due anni più di quanto non
lo abbia fatto in 23 anni, e che porta l’ong Oxfam a chiedere ai Governi di tassare
subito gli extraprofitti realizzati sulle spalle delle famiglie che invece
hanno redditi al palo e spese sempre più alte per l’inflazione e il
caro-bollette.
In un
report pubblicato all’apertura del vertice in corso a Davos, Oxfam sottolinea come il Covid abbia fatto schizzare
la ricchezza dei miliardari al 13,9% del PIL mondiale, una quota più che
triplicata dal 4,4% del 2000. Non solo: è anche aumentato il numero dei
miliardari. Se ne contano 573 in più negli ultimi due anni, uno ogni 30 ore.
Mentre quest’anno, ogni 33 ore, un milione di persone rischia la povertà
estrema, vale a dire 263 milioni.
Le
cifre di Oxfam sono scioccanti: mentre aumentano vertiginosamente i prezzi al
consumo dei prodotti alimentari e dei beni energetici, e la spirale della povertà
estrema rischia di inghiottire 1 milione di persone ogni giorno e mezzo nel
2022, i super ricchi che controllano le grandi imprese nei settori alimentare e
dell’energia continuano ad accrescere le proprie fortune, aumentate dall’inizio
della pandemia di 453 miliardi di dollari, al ritmo di 1 miliardo di dollari
ogni due giorni. Oggi, 2.668 miliardari – 573 in più rispetto al 2020 –
possiedono una ricchezza netta pari a 12.700 miliardi di dollari, con un
incremento pandemico, in termini reali, di 3.780 miliardi di dollari. A
registrare profitti record sono state le imprese nei settori caratterizzati da
un forte monopolio, come quello energetico, alimentare e farmaceutico. Per dare
un’ordine di grandezza, cinque delle più grandi multinazionali energetiche (BP,
Shell, Total Energies, Exxon e Chevron) fanno 2.600 dollari di profitto al
secondo.
Nel
settore alimentare, la pandemia ha prodotto 62 nuovi miliardari. Insieme ad
altre tre imprese, la famiglia Cargill controlla il 70% del mercato agricolo
globale, e ha realizzato l’anno scorso il più grande profitto nella sua storia
(5 miliardi di dollari di utile netto), record che potrebbe essere battuto nel
2022. La stessa famiglia conta ora 12 miliardari, rispetto agli 8 di prima
della pandemia.
Anche
nel settore farmaceutico, i cui profitti sono stati spinti alle stelle dalla
pandemia, ci sono ben 40 paperoni in più. Imprese come Moderna e Pfizer hanno
realizzato 1.000 dollari di profitto al secondo grazie al solo vaccino COVID-19
ed Oxfam ricorda che, nonostante abbiano usufruito di ingenti risorse pubbliche
per il suo sviluppo, fanno pagare ai governi le dosi fino a 24 volte in più
rispetto al costo di produzione stimato. Tutto questo mentre l’87% dei
cittadini nei Paesi a basso reddito non ha ancora completato il ciclo
vaccinale. E mentre le grandi ricchezze salgono, i salari invece rimangono
stagnanti e i lavoratori sono esposti a un aumento esorbitante del costo della
vita se paragonato agli ultimi decenni, spiega Oxfam. Un esempio su tutti: un
lavoratore che si trova nel 50% degli occupati con retribuzioni più basse,
dovrebbe lavorare 112 anni per guadagnare quello che un lavoratore nel top 1%
guadagna in media in un solo anno.
Il
Grande Reset: la teoria del complotto
sul
mondo post Covid e i poteri forti.
Facta.news-
Redazione- (9 dicembre 2020)- ci dice:
E se
la pandemia da Covid-19 non fosse un evento naturale? Se fosse opera di un non
meglio precisato gruppo di persone, comunemente definite “poteri forti”?
La suggestione si è fatta strada tra i complottisti
di tutto il mondo fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria globale, dando
vita a disordinate campagne di disinformazione e a contenuti audio, video e
testuali prodotti con il solo fine di instillare il dubbio sulla reale
esistenza del virus e sulla sua pericolosità, diffusi sul web e ripresi anche
da personalità con un vasto bacino di pubblico.
Da
qualche mese, però, tutte queste iniziative nate in ordine sparso sono
confluite in un’unica teoria, una narrazione totalizzante che mira a ricondurre
le complesse variabili alla base di un evento pandemico alla semplice volontà
di un ristretto nucleo di potenti e al loro piano di conquista del mondo. Il suo nome è The Great Reset
(italianizzato nell’espressione «Grande Reset») e si tratta di una teoria del
complotto diventata l’ultima tendenza dei diffusori di disinformazione sul web.
Ecco che cosa sappiamo.
Come
nasce la teoria del Grande Reset.
Per
avere un’idea di cosa sia il Grande Reset, partiamo dalle origini. Il 18
ottobre 2019 a New York il Johns Hopkins Center for Health Security, il World
Economic Forum e la Bill & Melinda Gates Foundation (le prime due sono
organizzazioni senza scopo di lucro, la terza una fondazione privata di
proprietà di Bill Gates e di sua moglie Melinda) hanno ospitato
un’esercitazione virtuale chiamata
Event
201
, in cui è stata simulata una pandemia
di coronavirus con l’obiettivo di sottolineare la necessità di una cooperazione
globale, pubblica e privata, per contrastare gli impatti economici e sociali di
gravi emergenze. Due mesi e mezzo più tardi, il 31 dicembre 2019, le autorità
sanitarie di Wuhan
hanno
annunciato
l’esistenza del primo focolaio noto di una
«polmonite sconosciuta», poi chiamata Covid-19.
La
coincidenza temporale e tematica tra i due eventi ha immediatamente scatenato
le fantasie dei complottisti, che hanno trasformato Event 201 nella scintilla
di una serie di contenuti di disinformazione
che descrivevano la malattia da coronavirus come parte di un piano
organizzato a tavolino. E a poco sono servite le precisazioni degli
organizzatori dell’evento, che il 24 gennaio 2020 avevano diffuso un comunicato
per chiarire come durante
l’esercitazione non fosse stata fatta nessuna previsione circa la reale
diffusione di un virus potenzialmente mortale e che i dati utilizzati per
modellare una pandemia (immaginaria) di coronavirus non corrispondono a quelli
reali del Sars-CoV-2. Come ha infatti spiegato
anche il Ministero della Salute italiano, i coronavirus sono un’ampia
famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate,
dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la Mers (sindrome respiratoria mediorientale) e la
Sars (sindrome respiratoria acuta
grave).
Si
trattava dunque di una simulazione verosimile, basata su dati raccolti durante
emergenze sanitarie del recente passato ed elaborati con il fine di non farle
riaccadere. Quella di simulare un’emergenza sanitaria è una pratica
Consigliata
dall’Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) e serve a testare l’effettiva preparazione di una comunità di
fronte allo stress derivante da un’epidemia su larga scala.
Da
quel momento Bill Gates, già al centro di numerose teorie del complotto nate in
ambienti no-vax per i numerosi finanziamenti concessi a campagne di vaccinazione e accusato
di aver un ruolo nell’Organizzazione mondiale della sanità
per
una donazione di 5,5 miliardi di dollari , è diventato il bersaglio perfetto
per le bufale sul coronavirus : secondo i complottisti, il piano del fondatore
di Microsoft punterebbe alla riduzione della popolazione mondiale e a speculare sugli eventuali vaccini contro la Covid-19 (secondo alcuni, per questo
sarebbe anche
stato
arrestato ). Ma il fondatore di Microsoft non è stato l’unico a finire nel mirino
della disinformazione, perché Event 201 è stato patrocinato – come abbiamo
scritto sopra – anche da altre due realtà e col tempo, accanto al magnate
americano, alcune frange complottiste del web hanno eletto un nuovo, pericoloso
nemico: il World Economic Forum.
Un
“reset” per ricostruire il mondo dopo la pandemia. Il World Economic Forum è un’organizzazione internazionale con sede in
Svizzera che dal 1971 una volta l’anno torna al centro dell’attenzione
mediatica per un evento noto come Forum di Davos (dove Davos è il nome di una
nota località
sciistica svizzera), in cui economisti,
imprenditori, scienziati, leader religiosi e attori politici partecipano a
delicati incontri sui principali temi del dibattito mondiale.
Si
tratta di incontri a porte chiuse – anche se alcuni di questi vengono
trasmessi
online , come questo meeting
del 2019 aperto da un intervento di Greta
Thunberg e con ospite l’ex vicepresidente americano Al Gore – e accessibili esclusivamente su invito
dell’organizzazione. L’importanza dell’evento deriva in parte dal rango dei
relatori invitati (dal Forum sono passati Donald Trump ,George Soros , Tony
Blair, lo stesso
Bill
Gates ) e in parte dal ruolo riconosciuto al World Economic Forum, che al 2012 ha
avuto lo status di osservatore presso il
Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, una condizione che permette
ad alcune e selezionate organizzazioni internazionali di intervenire
nell’assemblea, senza però il potere di proporre risoluzioni.
Fatto
chiarezza sull’organizzazione, torniamo alla teoria del complotto di cui stiamo
scrivendo. A maggio 2020 il World Economic Forum ha lanciato l’iniziativa denominata The Great Reset che
auspicava una riunione dei principali leader mondiali per discutere delle due
grandi sfide del momento: l’emergenza climatica e la ripresa economica post-pandemia. Il Grande Reset sarà dunque il tema
del prossimo Forum di Davos , il cinquantunesimo, in programma a gennaio 2021,
ma anche «un impegno a costruire insieme e con urgenza le basi del nostro
sistema economico e sociale, per un futuro post-Covid più equo, sostenibile e
resiliente» come sostenuto dagli
organizzatori.
Il
Grande Reset è insomma poco più che un semplice slogan, accompagnato da vaghe dichiarazioni d’intenti come
«plasmare la ripresa» o «determinare lo stato futuro delle relazioni globali».
Il piano è approfondito in un libro – “Covid-19: The Great Reset” scritto dal fondatore del Forum Klaus Schwab in collaborazione con l’economista Thierry
Malleret – che, come raccontato dallo Spectator, contiene spunti altrettanto
vaghi e riferimenti ai sistemi di sorveglianza, alla tutela della salute
mentale e agli effetti salutari del camminare della natura.
Un’iniziativa
che appare del tutto innocua e ben intenzionata, dunque, ma non per tutti.
Perché secondo una fetta crescente di teorici del complotto, dietro alle parole
Grande Reset si celerebbe un sofisticato
piano di conquista del mondo, ordito dal
World Economic Forum e giunto ormai al suo atto conclusivo.
Il
Grande Reset nella narrazione complottista.
La
stampa mondiale si è accorta dell’esistenza di una teoria del complotto
riguardante il Grande Reset solo il 9 novembre 2020, quando le parole “The
Great Reset” sono diventate un trending topic mondiale su Twitter, con quasi 80
mila tweet in poche ore, molti dei quali pubblicati da note personalità dell’estrema
destra internazionale.
A
provocare l’improvviso trambusto sui social in quel caso era stato un video
risalente a settembre – e per qualche motivo diventato virale in quelle ore –
che mostrava un discorso pronunciato alle Nazioni Unite dal primo ministro
canadese Justin Trudeau. Nel video, dedicato alla ricostruzione delle economie
mondiali post-Covid e al possibile ruolo del Canada in questa transizione,
Trudeau fa riferimento a un «reset» e utilizza la frase «build back
better»
(ovvero «ricostruire meglio», uno degli slogan elettorali del presidente eletto degli Stati Uniti Joe
Biden. La citazione ha subito riacceso la macchina della propaganda
complottista e, come racconta il New York Times,
influencer dell’estrema destra complottista americana come Paul Joseph Watson e
Steven Crowder – commentatori conservatori con un folto seguito su YouTube e in
passato già diffusori di teorie del complotto – hanno collegato Trudeau e Biden
al Grande Reset.
Ma
cos’è il Grande Reset, per la narrazione complottista? A raccontarlo meglio di
chiunque altro è il documentario francese Hold-Up , diretto da Pierre Barnérias
e pubblicato gratuitamente l’11 novembre
2020 sulla piattaforma di streaming video Odysee. La tesi principale del film fa
riferimento a un piano globale ordito dal World Economic Forum, il Grande Reset
appunto, che avrebbe commissionato la creazione in laboratorio di un virus (il
nuovo coronavirus Sars-CoV-2) responsabile di una malattia che in realtà
sarebbe «non più pericolosa di un normale virus stagionale». Con l’aiuto dei
mezzi d’informazione, il World Economic Forum avrebbe così diffuso una paura
irrazionale della Covid-19, creando le condizioni per un nuovo corso dei
governi mondiali, con l’obiettivo di instaurare un controllo centrale dell’economia
e una società di stampo marxista. La teoria del Grande Reset ha finito
inevitabilmente per fondersi con quella di QAnon, trasformando Donald Trump
nell’unico leader mondiale ad opporsi al piano.
Negli
Stati Uniti il Grande Reset ha trovato ampia diffusione tra anti-vaccinisti, seguaci di QAnon ed
estrema destra complottista, mentre tra i suoi massimi sostenitori a livello
internazionale troviamo il britannico
David Icke, probabilmente il più noto complottista al mondo e diffusore di
bufale sull’11 settembre, rettiliani e
complotto giudaico. La teoria, che sottolineiamo ancora essere priva di
fondamento, è stata anche diffusa dal network finanziato dal Cremlino Russia
Today, che lo scorso 14 ottobre ha pubblicato un articolo di opinione che sposava
in pieno la tesi dei complottisti.
In
Italia la teoria complottista è stata attivamente diffusa dall’emittente
radiofonica Radio Radio , dal filosofo e opinionista televisivo Diego Fusaro e dall’influencer complottista e giornalista
Cesare Sacchetti , ma anche dai siti Scenari Economici, Oltre.tv, Byoblu e
Database Italia, tutti annoverati da
NewsGuard tra i «siti che hanno pubblicato informazioni false o fuorvianti sul
coronavirus».
In
conclusione
Il
Grande Reset è una teoria del complotto che accusa il World Economic Forum di
aver creato il virus Sars-CoV-2 in laboratorio, così da porre le basi per un
controllo centrale dell’economia e una società di stampo marxista. In realtà
“The Great Reset” è poco più di un semplice slogan, con cui il World Economic
Forum intende porre l’attenzione sulla necessità di politiche globali per
uscire dall’emergenza climatica e immaginare un mondo post-pandemia.
La
teoria del complotto ha finito per fondersi con quella di QAnon e in
quest’ottica Donald Trump sarebbe l’unico leader mondiale a opporsi al piano
globale. Tra i sostenitori della teoria troviamo anche gli anti-vaccinisti e
l’estrema destra complottista americana, mentre in Italia la bufala del Grande
Reset è stata diffusa da influencer e siti internet già noti per campagne di
disinformazione. Lo scorso 14 ottobre il network finanziato dal Cremlino Russia
Today ha pubblicato un articolo di opinione che sposava in pieno la tesi dei
complottisti.
Transumanesimo,
cos’è,
quali
obiettivi si propone.
Ai4business.it- Flavia Maltoni-(24 Aprile 2022)- ci
dice:
(Data
Protection Consultant).
Dall’Homo
sapiens al cosiddetto postumano. Alla base del movimento transumanista c’è la
convinzione che il progresso tecnologico e scientifico rappresentino il
meccanismo per il potenziamento delle capacità fisiche e cognitive dell’essere
umano. I rischi di biohacking e per la privacy transumanesimo.
HOMEROBOTICA-
Transumanesimo,
cos’è, quali obiettivi si propone.
(INTELLIGENZA
ARTIFICIALE, ROBOTICA).
Con il
termine “transumanesimo” indichiamo quella corrente culturale, particolarmente
diffusa nel territorio della Silicon Valley, che auspica il passaggio dall’Homo
sapiens al c.d. postumano. Alla base del movimento transumanista c’è la convinzione
che il progresso tecnologico e scientifico rappresentino il meccanismo per il
potenziamento delle capacità fisiche e cognitive dell’essere umano, il quale
diverrebbe capace di superare i propri attuali limiti, sino a vincere persino
l’invecchiamento e la stessa morte.
Il
transumanesimo, cos’è, la storia.
Si
tratta, quindi, di un nuovo step evolutivo, nell’ambito del quale l’essere
umano non è più un semplice soggetto passivo dell’evoluzione stessa, ma è artefice di quest’ultima e ne
veicola la direzione, intervenendo sul progresso tecnologico.
Sebbene
la parola transumanesimo compaia per la prima volta negli anni Cinquanta, la
nascita di questa ideologia, così come oggi la intendiamo, si è fatta strada a
partire dagli anni ‘80, anche grazie al pensiero di uno dei suoi “padri
fondatori”, Max More, che ha definito il transumanesimo come quella classe di
filosofie che, tramite la tecnologia e la scienza, ricercano la continuazione e
l’accelerazione dell’evoluzione di “una vita intelligente” al di là della sua
forma umana e delle sue limitazioni.
L’ambizione
finale del transumanesimo, quindi, è la realizzazione di un upgrade dell’Homo
sapiens, nonché la progressiva liberazione dai limiti determinati dalla
corporeità.
Per realizzare questo scopo, è necessario il compimento di un processo di
ibridizzazione delle caratteristiche e componenti biologiche umane con le macchine grazie alla
tecnologia e alle nuove scienze come la biorobotica, la bioinformatica, la
nanotecnologia e la neurofarmacologia.
Questo
processo di ibridizzazione si può concretizzare nell’installazione di
componenti artificiali e tecnologiche nel corpo biologico dell’essere umano al
fine di potenziarlo sino a poter giungere, poi, alla completa sostituzione del
corpo biologico con uno tecnologico. A sua volta, l’abbandono del corpo
biologico potrebbe essere realizzabile attraverso il c.d. ‘mind uploading’,
ossia attraverso lo scaricamento dei dati e delle informazioni della mente
umana che finirebbero, poi, “caricati” su un supporto robotico. Si ipotizza,
persino, di poter arrivare a caricare il cervello umano direttamente nel cloud.
Le
organizzazioni del transumanesimo: la Alcor Life Extension Foundation.
Tra le
organizzazioni più importanti che, ad oggi, stanno lavorando per la
realizzazione dell’upgrade dell’Homo sapiens, ricordiamo la Alcor Life
Extension Foundation, la quale ha concentrato la propria ricerca sulla c.d.
criostasi, nel tentativo di “combattere” la morte.
In
sostanza, la Alcor, utilizzando dei cilindri pieni di azoto liquido, conserva i
corpi o le teste di esseri umani defunti per poi “risvegliarli” (o “riportarli
alla vita”) in un dato momento o per trasferire il cervello all’interno di un
corpo artificiale o di un computer.
(In
questa foto sono raffigurati i cilindri utilizzati dalla Alcor, per conservare,
a -196 gradi C, i “pazienti”).
Dal
transumanesimo ai cyborg.
Il
transumanesimo ci conduce, quindi, nell’era dei cosiddetti cyborg. Per quanto fantascientifica possa
apparire questa affermazione, l’era dei cyborg non è poi così lontana
dall’attuale realtà. I cyborg (o “organismi cibernetici”), infatti, non sono
altro che esseri umani a cui vengono applicate o impiantate componenti meccaniche
e tecnologiche. Facciamo degli esempi che ci facciano comprendere come, in
realtà, i cyborg siano già fra noi.
In
particolare, pensiamo agli elettrodi impiantati nel cervello dei malati di
Parkinson per ridurre i sintomi motori debilitanti tipici della malattia,
all’impianto cocleare (ovvero l’impianto di un orecchio artificiale elettronico
in grado di ripristinare la percezione uditiva nelle persone con sordità
profonda), al pacemaker impiantato nel torace (ovvero il dispositivo
elettronico che consente di controllare le anomalie del ritmo cardiaco),
all’esoscheletro (ovvero un apparecchio cibernetico esterno in grado di
potenziare le capacità fisiche dell’utilizzatore che ne viene rivestito e che
rappresenta una sorta di “muscolatura artificiale” molto utile, soprattutto,
per migliore la qualità della vita di persone affette da gravi disabilità).
Questi
7 esoscheletri stanno rivoluzionando il modo di muoversi e lavorare .
Un
video che ci mostra come gli esoscheletri siano di grande aiuto nella vita
quotidiana.
In
tutti questi casi, quindi, siamo di fronte a esseri umani a cui vengono
sostituite alcune parti biologiche oppure queste ultime vengono combinate ad
apparecchiature artificiali, al fine di ripristinare il completo funzionamento dell’organismo
o di potenziarlo.
Un
altro esempio di tecnologia, in fase di sviluppo, idonea a renderci cyborg è
quella della “Brain-computer interface” (c.d. BCI), che, sostanzialmente, mira a creare un canale
di comunicazione diretto tra il cervello umano e i computer. In altri termini, lo scopo della BCI
è quello di consentire la “comunicazione telepatica” con un dispositivo
elettronico, circostanza che, ad esempio in campo medico, permetterebbe ad un
disabile di guidare con la forza della mente la propria carrozzina.
Non è
fantascienza. Proprio di recente, la società Neuralink è riuscita, grazie all’uso
dell’omonimo dispositivo, a far giocare a Pong una scimmia con la sola forza
del pensiero.
(Il
video, a partire dal minuto 1:36, mostra la scimmia Pageril giocare a Pong
utilizzando il joypad scollegato dal computer).
Ma
pensiamo, altresì, al fatto che, ormai, l’essere umano utilizza la tecnologia,
ivi incluse anche le soluzioni controllate da algoritmi di apprendimento
automatico, per compiere la maggior parte delle attività quotidiane, come il
farsi guidare, mediante un App, nella scelta del tragitto più consono per
raggiungere una determinata destinazione. Oggi l’essere umano dipende, quasi in
maniera viscerale, dalla tecnologia, la quale viene percepita come una
componente di sé.
E se,
proprio questa dipendenza, fosse già sufficiente a considerarci dei cyborg? Come ha affermato lo scrittore e
giornalista irlandese Mark O’Connell nel suo libro “To be a machine“: “Se non potete usare lo smartphone
per una ragione qualsiasi – perché l’avete lasciato in un’altra giacca, o la
batteria è scarica, o lo schermo si è rotto – cosa sentite? Lo strano formicolio di un arto
fantasma? Non siamo, come si usa dire nel giro dei filosofi, già da sempre dei
cyborg?”
Le origini
del transumanesimo: la “singolarità tecnologica”.
Una
guida al deep learning: cos’è, come funziona e quali sono i casi di
applicazione
Intelligenza
Artificiale-Robotica. E-mail- E-mail aziendale.
Consente
all’invio di materiale promozionale, compimento di ricerche di mercato o di
comunicazioni commerciali con modalità di contatto automatizzate e tradizionali
delle Contitolari per conto di terzi (senza comunicazione dei dati ai medesimi)
che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di
commercio.
Il
pensiero transumanista affonda le sue radici nella c.d. “singolarità
tecnologica”, concetto elaborato dal matematico Vernor Vinge e descritto nel
suo saggio “Technological Singularity” del 1993 in cui si afferma che “entro 30
anni avremo i mezzi tecnologici per creare un’intelligenza sovrumana. Poco dopo
l’era degli esseri umani finirà”.
Per
singolarità tecnologica si intende il momento in cui il progresso tecnologico
accelererà oltre la capacità di comprensione e previsione degli esseri umani. La singolarità tecnologica, che
secondo alcuni futurologi si realizzerà già nel 2045 quando la capacità di
calcolo dei computer supererà quella dei cervelli umani, costituisce un
“corollario” del principio secondo cui l’evoluzione della tecnologica tende a
seguire un processo esponenziale, così come definito dalla “Legge dei ritorni
accelerati”.
Secondo questa legge della futurologia, il tasso di progresso tecnologico è una
funzione esponenziale e non lineare; in altri termini, ogni nuovo progresso
rende possibili molteplici progressi di livello più elevato piuttosto che un
singolo e unico progresso, con la conseguenza che ogni anno viene realizzato un
maggior numero di invenzioni e scoperte utili rispetto all’anno precedente.
Kurzweil
e la “legge dei ritorni accelerati”.
La
legge dei ritorni acceleranti, proposta dall’inventore e informatico Ray Kurzweil
nel saggio “The Law of Accelerating Returns”, costituisce, in realtà, un
ampliamento della “Legge di Moore” in base alla quale la complessità dei microcircuiti,
misurata ad esempio tramite il numero di transistor per chip, raddoppia
periodicamente, ogni 18 mesi.
Moore
descrive un andamento esponenziale della crescita della complessità dei
circuiti integrati; Kurzweil include in tale andamento di crescita anche le
tecnologie precedenti ai circuiti integrati e ritiene che tale crescita
esponenziale continuerà, in futuro, oltre l’utilizzo dei circuiti integrati con
l’avvento di tecnologie che porteranno alla singolarità.
Secondo
la visione di Kurzweil, sebbene l’incremento esponenziale delle prestazioni dei
microchip abbia subito un rallentamento a partire dagli anni 2000, l’adozione
di nuove tecnologie determina un punto di discontinuità nella curva
esponenziale, da cui parte un nuovo andamento esponenziale.
Per
buona parte dei futurologi, la singolarità tecnologica sarà raggiunta, in
particolar modo, grazie all’intelligenza artificiale in quanto essa contribuirà
all’implementazione delle nuove tecnologie emergenti in modo molto più rapido
rispetto al passato, impattando, peraltro, sulla nostra comprensione di noi
stessi in quanto esseri umani.
L’interfacciamento
uomo-macchina.
La
conclusione che si trae dal presunto compimento della singolarità tecnologica è
che, a fronte di una massiccia evoluzione della tecnologia e in particolare
dell’intelligenza artificiale, l’essere umano sarà portato a “fondersi” con le
macchine per non soccombere alle stesse.
In
altri termini, il risultato della singolarità tecnologica sarà
l’interfacciamento uomo-macchina.
L’obiettivo
di creare un interfacciamento tra il cervello umano e le macchine è al centro
dell’attività della già citata Neuralink Corporation che lavora a un dispositivo,
impiantabile nel cervello umano e dotato di circa 1.024 micro-elettrodi
collegati a un chip, anch’esso da impiantare nel cervello, capace di
raccogliere i segnali registrati dai micro-elettrodi e trasmettere i dati
raccolti fino a 10 metri, in modalità wireless.
Il sistema, che consente di monitorare gli
impulsi celebrali e di “predire”, grazie all’intelligenza artificiale, gli
impulsi successivi a quelli rilevati, ambisce a una sua applicazione in campo
medico. Il dispositivo Neuralink, infatti, nasce con il principale scopo di
consentire ai soggetti affetti da paralisi di utilizzare i dispositivi
elettronici con la forza della mente.
Biohacking,
cos’è l’hackeraggio dell’essere umano.
Una
manifestazione del pensiero transumanista è certamente rintracciabile nel c.d.
biohacking che consiste, per l’appunto, nella pratica di modificare la chimica
e la fisiologia umana mediante la scienza, la tecnologia e
l’auto-sperimentazione, allo scopo di migliorarne e potenziarne prestazioni e
capacità.
Si
distinguono, in realtà, differenti branche del biohacking: da quelle più
“soft”, che puntano al miglioramento del corpo e del cervello umano mediante
specifiche diete e l’esercizio fisico, a quelle che contemplano l’uso di
sostanze nootrope o prevedono l’impianto di dispositivi tecnologici, per finire
a quelle che mirano alla modifica dello stesso DNA umano attraverso
l’ingegneria genetica.
In
tutti questi casi lo scopo comune è il medesimo: migliorare il corpo e il cervello
umano.
Ad
esempio, le sostanze nootrope (o “smart drugs”) sono sostanze naturali o di
sintesi che, tipicamente, agiscono alterando i livelli neurochimici, di enzimi
o di ormoni nel cervello, perfezionando le capacità cognitive e potenziando,
quindi, l’attenzione, la memoria e la velocità di ragionamento e di
apprendimento.
Per
quanto la sperimentazione nel settore delle smart drugs sia particolarmente
attiva, non ci risulta che, ad oggi, siano stati sintetizzati nootropi in grado
di farci vivere come nel film “Limitless”, dove il protagonista, grazie
all’assunzione di un farmaco sperimentale nootropo chiamato NZT, riesce a
trasformarsi in un vero e proprio superuomo.
Oggi
esistono sostanze che ci consentono, persino, di vedere al buio. È questo il caso della Chlorin E6,
una sostanza brevettata da un gruppo di studenti californiani per contrastare
il fenomeno della cecità notturna. Versando nell’occhio alcune gocce del composto, è
possibile identificare al buio oggetti entro un raggio di circa 50 metri.
(La foto mostra come si presentano gli
occhi umani dopo l’esposizione al Chlorin E6).
Particolarmente
diffusa nella “comunità dei biohacker”, poi, è la pratica dell’implanting,
ovvero dell’impianto di dispostivi nel corpo umano, aspetto, questo, che ci
riporta nuovamente al concetto di cyborg. Tipico è il caso dell’innesto
sottopelle di chip RFID, che consentono di aprire porte, pagare merci e
memorizzare informazioni di contatto o dell’impianto di piccoli magneti
sottocutanei che permettono all’essere umano di sollevare oggetti metallici e
addirittura di percepire i campi magnetici.
(Ecco
la radiografia di una mano in cui è stato impiantato un chip RFID.)
Transumanesimo:
quali rischi per la privacy.
Uno
dei maggiori timori legati al transumanesimo e al biohacking riguarda la
privacy che potrebbe rischiare di essere fortemente compromessa.
In
linea generale, lo sviluppo delle nuove tecnologie rende molto complesso
mantenere private le informazioni personali. Le tecnologie tipiche del pensiero
transumanista sono ancor più invasive nella vita di ciascuno di noi proprio
poiché mirano all’integrazione della macchina con il corpo e il cervello umano.
Ad
esempio, l’impianto di una videocamera sostitutiva di un occhio umano rischia
palesemente di ledere la privacy di tutti coloro che finiscano
inconsapevolmente nel suo mirino. Allo stesso modo, c’è da chiedersi, in caso
di impianto di chip, dove e come vengano archiviate le relative informazioni e
con quali misure di sicurezza vengano protette.
I
rischi di cybercrime.
I
maggiori problemi per il transumanesimo, poi, si pongono quando entrino in
gioco i dati relativi allo stato di salute, come quelli riguardanti la
predisposizione genetica a determinate malattie che, come è facile ipotizzare,
costituirebbero la principale mira di gruppi farmaceutici o di compagnie
assicurative.
Parallelamente,
si pone il problema degli attacchi informatici; il cybercrime, infatti,
potrebbe “puntare” queste nuove tecnologie, non solo per rubare i dati
personali della vittima designata, ma anche per commettere crimini, sfruttando
le parti bioniche dei cyborg.
L’utilizzo
di tutte queste nuove tecnologie, quindi, non potrà essere affidato al caso ma
richiederà una più specifica regolamentazione.
Conclusioni.
Ad
ogni modo, la possibile svolta dell’Homo sapiens in cyborg non dovrebbe
intimorirci.
Al di
là dei profili puramente etici connessi al pensiero transumanista e alle
pratiche di biohacking, sono due i fattori principali da prendere in
considerazione per esprimere un giudizio di valore a loro proposito: in particolare, si deve prendere
atto, da un lato, dell’esigenza, insita nella natura stessa dell’essere umano,
di migliorarsi e, dall’altro, del costante e inarrestabile progredire della
tecnologia, la quale sta acquisendo una sorta di “autoreferenzialità”.
Tenendo
conto di questi due innegabili elementi, risulta chiaro, quindi, che l’essere
umano, nella propria evoluzione, utilizzi la tecnologia e che la sua eventuale
“trasformazione” in un ibrido uomo-macchina appaia come la più probabile e
ovvia conseguenza di questo processo, scelto, del resto, dall’uomo stesso. Come sin da subito precisato,
infatti, nell’ambito di questo nuovo step evolutivo, l’essere umano non è più
un soggetto passivo, ma è artefice dell’evoluzione stessa in virtù del suo
intervento sulla tecnologia.
Ignorare
un processo evolutivo per la paura dell’ignoto, di certo, non ci aiuterà a
meglio comprendere e gestire lo stesso. Invece, la consapevolezza del suo
verificarsi può rappresentare il migliore strumento per evitare e prevenire
eventuali rischi connessi al “mutamento” dell’essere umano.
Un
documento Pfizer ammette che le persone vaccinate “perdono” particelle infettive. La proteina SPIKE è l’arma biologica: i vaccinati sono le inconsapevoli
macchine utilizzate
per lo sterminio programmato?
Filippofabiopergolizzi.wordpress.com-
Redazione-( 6 Maggio 2021)- ci dice :
Un
documento Pfizer ammette che le persone vaccinate “perdono” particelle
infettive.
Smascherata
la macchina per lo STERMINIO.
La
proteina spike è l’arma biologica: le persone vaccinate stanno facendo ammalare le
persone SANE?
Riporto
alcuni stralci dell’articolo di Mike Adams del 3 maggio 2021 ( Natural News ).
Il vaccino è l’arma biologica.
Nello specifico, la proteina spike è l’arma
bioattiva ed è progettata per diffondersi da persona a persona, essendo
trasmissibile dal vaccinato al fine di infettare il non vaccinato.
Da
ricordare: Bill
Gates desidera da tempo utilizzare le zanzare per trasportare vaccini in modo
che le persone possano essere vaccinate contro i propri desideri, ovviamente
senza alcun consenso informato.
Ora,
grazie al documento della Pfizer, sappiamo che il piano non ha più bisogno
delle zanzare, poiché gli esseri umani ad alta obbedienza sono pronti a
svolgere lo stesso ruolo. Le persone a cui viene iniettato il vaccino mRNA stanno
trasformando i loro corpi in fabbriche di armi biologiche, sfornando particelle proteiche
spike che versano attraverso la bocca e la pelle (e lo sperma, tra l’altro),
infettando tutti intorno a loro. La proteina spike è biologicamente attiva e
causa coaguli di sangue, che portano a ictus, attacchi di cuore, embolia
polmonare ed effetti di infertilità. Gli stessi documenti di Pfizer rivelano
che questo fenomeno è ben noto agli sviluppatori di vaccini.
Ciò
che sta diventando ovvio è che i vaccini odierni sono stati deliberatamente
progettati per funzionare come vaccini autoreplicanti, per diffondere le armi biologiche, il picco della proteina, a coloro
che rifiutano di essere vaccinati. Come ha scritto l’anno scorso il Bulletin of the Atomic Scientists: “ Gli scienziati stanno lavorando a
vaccini che si diffondono come una malattia. Che cosa potrebbe andare storto? “
Questo
spiega tutti i bizzarri effetti della coagulazione del sangue che si verificano
ora in persone non vaccinate, ma che si sono trovate in prossimità di persone
vaccinate.
I
globalisti hanno scatenato la “soluzione finale” del vaccino autoreplicante e
intendono porre fine all’umanità una volta per tutte.
Nell’aggiornamento della situazione di oggi,
rivelo come i globalisti si siano imbarcati in uno sforzo di sterminio genocida su
tutto il pianeta per spazzare via la razza umana, porre fine a tutte le nazioni e uccidere letteralmente
miliardi di persone.
Il vaccino covid è l’elemento chiave in questo piano
genocida contro l’umanità, e questo spiega perché stanno facendo di tutto per mettere
a tacere gli scettici sui vaccini, censurare medici e scienziati e costringere quante più persone
possibile a farsi l’iniezione di vaccino.
A
causa della natura trasmissibile della proteina spike, e del dirottamento della
sintesi proteica del corpo con i vaccini a mRNA, i globalisti probabilmente hanno
bisogno solo di circa il 50% di una determinata popolazione per essere
vaccinati e hanno già raggiunto tale obiettivo nella maggior parte delle
nazioni.
Non hanno nemmeno bisogno che l’altra metà della popolazione acconsenta, perché
quelle persone saranno “vaccinate” con la trasmissione della proteina spike
stessa. Ciò
significa che quasi tutti saranno infettati dalla proteina spike, rendendo
quasi tutti suscettibili alla possibilità di una reazione iper-infiammatoria se
esposti a ceppi di coronavirus wild-type che verranno rilasciati entro la fine
dell’anno.
(È un sistema d’arma binario, capito?)
Da qui
l’estrema importanza della modulazione immunitaria, perseguire una dieta
antinfiammatoria, evitare sostanze che aumentano l’allergia negli alimenti e
nei medicinali, ecc.
Il
video del Dr. Sherri Tenpenny (che potete trovare a questo link) spiega concetti molto
importanti su
come questa proteina spike viene trasmessa dai vaccinati. Il dott. Tenpenny fa attenzione a
notare che questo non è il “rilascio” di particelle virali, ma piuttosto la “trasmissione” di
particelle proteiche spike basate sull’adenovirus utilizzato per produrre il
vaccino: Il vaccino è la pandemia. La proteina spike è l’arma biologica. E ogni persona che riceve
l’iniezione di mRNA sta trasformando il proprio corpo in una fabbrica di armi
biologiche che viene sfruttata per infettare gli altri.
Se
qualcuno dovrebbe essere mascherato in questo momento, sono le persone che sono
state vaccinate. Sono i super diffusori. Sono le bio-bombe ambulanti.
(Natural
News).
Altro
articolo apparso su Natural News. Articolo che punta il dito sul Protocollo
Pfizer .
L’ultimo
“teorico
della cospirazione” a farsi avanti e mettere in guardia sullo spargimento di
particolato da coloro che sono stati recentemente “vaccinati” per il
coronavirus di Wuhan (Covid-19) altri non è che la stessa Pfizer . I documenti del gigante farmaceutico ammettono
apertamente che le persone che sono state recentemente colpite dal virus cinese
possono trasmettere ad altri qualunque cosa sia contenuta nella siringa, anche
attraverso il contatto con la pelle.
Se un
uomo che non è stato vaccinato tocca una donna vaccinata, o respira l’aria che
respira (in altre parole, le cammina accanto in ufficio) e poi fa sesso con sua
moglie, sua moglie può avere un effetto avverso evento e lei dovrebbe evitare
di avere figli.
Se una
donna che non è mai stata vaccinata viene esposta a una donna che è stata
vaccinata, può incorrere in:
A:
aborto; B: interruzione spontanea; C: avvelenare un bambino attraverso il suo
latte materno; D:
Avere bambini che hanno difficoltà cognitive.
Paragrafo
8.3.5.3. del documento in pdf “Esposizione occupazionale”.
“Un’esposizione
professionale si verifica quando una persona riceve un contatto diretto non
pianificato con un soggetto del test vaccinale, che può o meno portare al
verificarsi di un evento avverso. Queste persone possono includere operatori
sanitari, membri della famiglia e altre persone intorno al partecipante allo
studio.
Quando
si verificano tali esposizioni, l’investigatore deve segnalarle a Pfizer in
sicurezza entro 24 ore dal momento in cui si è reso conto di quando si sono verificate,
indipendentemente dal fatto che vi sia o meno un evento avverso secondario
associato. Questo deve essere segnalato utilizzando il modulo di segnalazione
degli eventi avversi secondari del vaccino.
POICHÉ LE INFORMAZIONI NON RIGUARDANO UN PARTECIPANTE
COINVOLTO NELLO STUDIO, LE INFORMAZIONI SARANNO MANTENUTE SEPARATE DELLO STUDIO
“.
PER
CHIARIRE: I
partecipanti allo studio sui vaccini diventano super diffusori di qualcosa, non
dicono cosa sia, ma innesca eventi avversi secondari in persone che non hanno
mai avuto il vax, quando sono esposti a persone che avevano il vax.
Intervento
in studio – Un soggetto del test del vaccino.
AE –
Evento avverso in qualcuno che ha ottenuto il vax.
SAE:
un evento avverso in qualcuno che è stato esposto a qualcuno che ha ottenuto il
vax.
EDP:
esposizione durante la gravidanza
Altri
paragrafi del pdf:
8.3.5.
Esposizione durante la gravidanza o l’allattamento al seno e l’esposizione
professionale L’esposizione all’intervento in studio durante la gravidanza o
l’allattamento al seno e l’esposizione professionale sono segnalabili alla
Pfizer Safety entro 24 ore dalla consapevolezza dello sperimentatore.
8.3.5.1.
Esposizione durante la gravidanza Un EDP si verifica se:
Una
partecipante di sesso femminile è risultata incinta durante il trattamento o
dopo aver interrotto l’intervento in studio.
Un
partecipante maschio che sta ricevendo o ha interrotto l’intervento in studio
espone una partner femminile prima o intorno al momento del concepimento.
Una
femmina risulta essere incinta mentre è stata esposta o è stata esposta
all’intervento dello studio a causa dell’esposizione ambientale.
Un
membro della famiglia o un operatore sanitario di sesso femminile riferisce di
essere incinta dopo essere stata esposta all’intervento dello studio per
inalazione o contatto con la pelle.
PER
RIEPILOGARE.
“Un’esposizione
professionale si verifica quando una persona riceve un contatto diretto non
pianificato con un soggetto del test del vaccino, che può o meno portare al
verificarsi di un evento avverso”, avverte il documento Pfizer.
“Queste
persone possono includere operatori sanitari, membri della famiglia e altre
persone che sono intorno al partecipante allo studio.”
In
altre parole, c’è qualcosa contenuto nelle iniezioni che fa sì che l’iniezione
diventi “super-diffusore”. Pfizer non indica di cosa si tratti, tuttavia avverte che i
colpevoli sono persone a cui sono state recentemente iniettate. Tale trasmissione potrebbe avvenire
da una semplice stretta di mano o da un abbraccio. Accadrà quasi sicuramente durante
l’attività sessuale, il che significa che coloro che vogliono evitare di
contrarre qualsiasi veleno, dovrebbero essere sicuri che il loro partner non
abbia ricevuto un’iniezione. Il documento continua rivelando che
le donne vaccinate che sono incinte potrebbero subire aborti spontanei e altri
problemi riproduttivi – e anche le persone non vaccinate che entrano in
contatto con loro potrebbero farlo. Le madri vaccinate possono anche trasmettere tutto ciò che è
contenuto nell’iniezione Pfizer ai loro bambini attraverso il latte materno
contaminato.
Pfizer:
la diffusione del vaccino contro il Coronavirus può avvenire per “inalazione o
contatto con la pelle”
Pfizer
ammette inoltre che gli uomini vaccinati possono trasmettere componenti virali
alle donne al momento del concepimento, il che significa che sia le donne che i
loro bambini non ancora nati potrebbero essere infettati dai veleni attraverso
il contatto esterno. Una donna incinta che non è vaccinata potrebbe anche
raccogliere i componenti virali dal suo medico o da un altro membro della
famiglia che è stato vaccinato. Secondo Pfizer, ciò può verificarsi “per inalazione o
contatto con la pelle”.
Oh, ma
i vaccini non stanno effettivamente perdendo, affermano i media e
l’establishment. Questa è solo una folle “teoria del complotto”, ci viene detto.
Perché,
allora, Pfizer avverte silenziosamente nei suoi materiali informativi che essere in prossimità
di una persona vaccinata potrebbe causare problemi di salute?
“Se
questo vax non si diffonde in altre persone, perché il contatto tra vaccinati e
non vaccinati sarebbe un evento degno di nota?” chiede Taps Newswire .
“Se
questo cerotto non sta perdendo, allora PERCHÉ un ragazzo che è stato con una
donna vaccinata, anche se non l’ha toccata o non ha fatto sesso, deve
preoccuparsi di mettere incinta un’altra donna?”
Pfizer
vuole che i partecipanti alla sperimentazione clinica che credono di essere
stati esposti “dal punto di vista ambientale” alla dispersione chimica da parte
di qualcuno che è stato colpito dal coronavirus di Wuhan (Covid-19) segnalino
l’incidente tramite il modulo di segnalazione SAE del vaccino dell’azienda e il
modulo supplementare EDP. Pfizer lo fa perché l’esposizione esterna ai componenti del
vaccino potrebbe uccidere il bambino di una madre incinta.
Tuttavia,
la società non prevede di registrare alcun infortunio o decesso derivante da
tale esposizione all’interno del proprio studio, poiché ritiene tali
informazioni irrilevanti per i partecipanti allo studio stesso …
(Natural
News-Tapneweswire.com).
Per i
media occidentali
Putin
è pazzo… come i no-vax.
Sfero.me- Carmelus Hieronymus- Geopolitica- (9
marzo 2022)- ci dice :
La
foto di copertina immortala un reparto paramilitare ucraino del Battaglione
Azov in bella mostra col proprio stendardo accanto alle insegne della NATO e
alla svastica nazista. Quest’immagine basterebbe a spiegare molte cose sul conflitto
russo-ucraino per chi volesse capire… ma procediamo con ordine.
L’Ucraina
sorge come Stato sovrano dopo la dissoluzione dell’URSS del 1991, quando
diversi paesi intraprendono la via dell’indipendenza separandosi dall’ex impero
sovietico di cui erano parte. Prima di allora l’Ucraina aveva vissuto una sola
esperienza di statualità, precisamente dal 1941 al 1944 sotto l’occupazione
tedesca dell’URSS.
Quell’Ucraina
nacque, come è facile comprendere, sotto il
patrocinio tedesco e fu uno Stato collaborazionista dei nazisti e marcatamente
antirusso.
L’Ucraina
postsovietica era invece percorsa da opposte tendenze: filorusse e
filoccidentali, dove la componente russofona della popolazione conviveva in
qualche modo con quella ucraina.
La
situazione cominciò a degenerare quando l’Occidente decise di interferire
pesantemente nella politica interna del paese per i propri obiettivi
geopolitici e ovviamente in funzione antirussa.
USA e
Regno Unito in particolare perseguivano una politica di progressiva espansione
della NATO che giungesse a circondare e soffocare la patria di Putin ed in
questo disegno l’Ucraina costituiva un tassello fondamentale.
Dopo la prima “rivoluzione arancione” del
2004, contro il presidente filorusso Janukovyč, che non si dimostrò risolutiva,
fu organizzato nel 2014 un vero e proprio colpo di Stato e Janukovyč stavolta
fu costretto alla fuga; i media occidentali dipinsero da par loro il golpe come
una legittima rivolta popolare.
Nel
perseguire il loro obiettivo i servizi occidentali si avvalsero di quelle forze
nazionaliste ucraine idealmente eredi dello Stato ucraino del 1941-44 istituito
da Hitler, motivo per cui il nazionalismo ucraino si identifica senza residui
col nazismo.
A
finanziare le proteste di Euromaidan fino al golpe del 2014 furono anche
diversi oligarchi, tra cui lo speculatore ebreo-americano G. Soros, mentre le
formazioni paramilitari neonaziste come il Battaglione Azov e altre simpatiche
comitive (Pravy Sektor, Svoboda) furono addestrate da istruttori della NATO,
cioè dagli “esportatori di democrazia” made in USA e dalla intransigente
antifascista Unione Europea.
Queste
milizie si distinsero per l’eccidio di Odessa, i fatti sanguinosi di piazza
Maidan e tutte le altre operazioni sporche (per le quali erano state
addestrate) che si sono susseguite ai danni della popolazione russofona dal
2014 in poi.
A
livello istituzionale si sono instaurati in Ucraina dei governi fantoccio eterodiretti dal Pentagono che hanno reso
questo paese uno degli Stati più endemicamente corrotti al mondo; un paese dove la popolazione di
lingua russa era discriminata nel lavoro, gli era impedito di votare e perfino
di usare la propria lingua.
I
governi succedutesi in questi otto anni in Ucraina hanno manifestato due uniche
ambizioni:
a)
portare l’Ucraina nella NATO, come richiesto dagli americani;
b)
entrare nell’Unione Europea per farsi mantenere.
Del
resto la Ue ha incoraggiato tali propositi elargendo all’Ucraina ben 17
miliardi di euro finiti non si sa bene dove; e parliamo della stessa UE che si
dimostrò così esosa e fiscale con la Grecia da ridurla in miseria e provocare
la morte di molti bambini greci per mancanza di cure.
Se gli
Stati Uniti nell’attuale conflitto russo-ucraino si mostrano cauti e attendisti
è anche perché hanno già raggiunto un risultato che costituisce per loro un
obiettivo strategico: separare l’Europa dalla Russia.
Il nord stream2
è andato in soffitta e con esso il pericolo (per Washington) che si
consolidassero delle relazioni stabili tra russi e tedeschi a livello economico
e non solo.
L’incubo
degli USA è sempre stato la possibile collaborazione tra la Russia detentrice
di immense risorse e l’Europa, segnatamente la Germania, portatrice di
tecnologia avanzata: ciò avrebbe tagliato fuori gli americani e la loro
egemonia economica e politica.
Del resto gli USA sono entrati nelle due
guerre mondiali principalmente per scongiurare il rischio di una fusione tra
ovest ed est europeo; ne prendano atto tutti coloro che, guardando troppo la tv
e leggendo solo i libri scolastici, credono che gli americani abbiano
sacrificato i loro figli nelle guerre mondiali per restituire la libertà ai
popoli europei.
Tornando
alla Russia, la necessità di bloccare l’espansione della NATO e l’esigenza di
proteggere la popolazione russa d’Ucraina hanno reso inevitabile l’intervento
militare di Putin; naturalmente nel mondo occidentale queste considerazioni
sono assolutamente tabù: Putin è il despota, l’autocrate che vuole assoggettare
con la forza bruta uno Stato libero e democratico (parlano proprio
dell’Ucraina, non c’è da ridere!).
Gli
stessi che per decenni ci hanno spiegato come il sentimento patriottico fosse
un istinto retrivo da soffocare, che i confini nazionali fossero un retaggio
del passato da superare adesso sostengono pervicacemente la sovranità dello
Stato ucraino e l’intangibilità dei suoi confini.
Nei
media occidentali nessuno si chiede perché mai la NATO ha potuto violare la
sovranità della Serbia decurtandole il Kosovo; perché ha potuto invadere Iraq,
Libia, Afganistan e scatenare una guerra sanguinosa in Siria senza che tutto
ciò comportasse le accuse di crimini di guerra che oggi sono rivolte a Putin
per molto meno.
Le
decisioni dello Zar vengono analizzate
nei media anche dal punto di vista psichiatrico: la patologizzazione del pensiero non
allineato è un esercizio ampiamente collaudato da parte del circo mediatico. Nel corso di questi due anni
monopolizzati dal fenomeno Covid abbiamo visto politici, giornalisti,
intellettuali, scienziati mettere in discussione la salute mentale di quanti
non si adeguassero alla narrazione unica proposta dal regime, invocando persino
il TSO per i cosiddetti novax; lo schema si ripete nella interpretazione del conflitto
russo-ucraino.
In
alcuni casi si cerca persino di far coincidere la figura del novax con quella
del sostenitore di Putin, giustificando tale coincidenza su base
psicopatologica.
Il
conduttore televisivo Giuseppe Brindisi, un personaggio di fronte al quale
persino Emilio Fede potrebbe essere scambiato per un giornalista, ha motivato
la forte presenza di novax tra coloro che apprezzano Putin e sono critici del
ruolo della NATO identificando costoro come i soliti disadattati, incapaci di
apprezzare le meraviglie di una società fondata sui valori della scienza e
della democrazia. Putin sarebbe quindi un folle capace di suscitare
l’ammirazione di soggetti psicolabili.
La
vera ragione della irriducibile ostilità verso il presidente russo da parte del
deep state occidentale risiede nella visione politica di Putin che non contempla la
concezione del mondo unipolare sognato dai globalisti e ciò fa del leader russo
il principale ostacolo alla realizzazione del NWO.
Con il
crollo dell’Unione Sovietica (1991) si fece strada la suggestione di un mondo
unipolare dove sarebbero stati universalmente condivisi istituzioni e valori
della democrazia liberale; questo disegno globalista in origine prevalentemente politico
e guidato dagli USA registra un salto di qualità quando ad assumere la guida
del progetto sono sopraggiunti dei soggetti privati: grande finanza, Big Tech e
organizzazioni sovranazionali; costoro fanno acquisire alla globalizzazione i
connotati di un piano di riprogrammazione antropologica dell’essere umano.
Illuminante
a tal proposito è il discorso di Noah Harari (il “guru” idolo della Silicon
Valley che nei suoi libri nega l’esistenza del libero arbitrio umano) al World
Economic Forum 2018, dove profetizza l’estinzione dell'Homo sapiens e l'avvento di
esseri "viventi" hackerati e ingegnerizzati non da un Dio sopra le
nuvole, ma dalle nuvole di IBM e Microsoft: "le nuove forze motrici
dell'evoluzione".
Guardare
qui il video di Harari che parla ai “filantropi” di Davos:
(maurizioblondet.it/se-putin-non-vince-loccidente-ci-ridurra-cosi/).
I
giganti di Silicon Valley e le famiglie storiche della finanza globale, forti
delle tecniche già sperimentate in ambito pubblicitario, si propongono il fine gnostico e
anticristico di rifondere l’intera umanità dapprima mediante la creazione di un
immaginario unico, facendo vivere gli esseri umani all’interno di una
matrix da loro architettata e totalmente
scissa dalla realtà concreta, per poi procedere verso un progetto di ingegnerizzazione di
quell’essere transumano di cui parlano Harari, Schwab, Gates et cetera.
L’hackerizzazione
del corpo umano attraverso sieri genici costituisce solo il primo passo a cui
seguirà l’ibridazione uomo-macchina, fino alla vera e propria
ingegnerizzazione dell’essere vivente (intelligent design), traguardo con il
quale questi sociopatici intendono assumere il ruolo di Dio.
Ora
Putin (e la Russia) rappresenta un argine al sovvertimento metafisico
patrocinato dalle oligarchie mondialiste, e la funzione catecontica che
esercita è il motivo autentico dell’avversione parossistica che le élites
coltivano nei suoi confronti; esse vedono traballare il loro obiettivo finale:
l’instaurazione di un ordine antiumano. La Weltanschauung putiniana si configura infatti come l’opposto
speculare dei “nuovi diritti” e “nuovi valori” esaltati dal progressismo
globalista: LGBT, gay marriage, aborto senza limitazioni, eutanasia, utero in
affitto, gender, immanentismo, cancel culture, accoglienza incondizionata,
lotta al riscaldamento globale e alle emissioni di Co2, vaccini for ever,
transumanesimo.
Per un’analisi approfondita sulle ragioni
dell’odio viscerale delle élites verso Putin rimandiamo ad un nostro articolo
precedente:
(sfero.me/article/perch-globalisti-odiano-putin-parte-seconda).
Tornando
all’ossessione dell’establishment nel
patologizzare il “disallineato”, chiediamoci quale sia il fil rouge che accomuna nella volontà di demonizzazione
del mainstream il novax con Putin.
Innanzitutto possiamo notare come tutti coloro che
sostenevano la propaganda Covid (politici, giornalisti, guitti dello
spettacolo) con annesse le misure più infami come il lockdown, green pass e
obbligo vaccinale, adesso si sono immediatamente arruolati alla causa ucraina manifestando
per il russo e i “filorussi” lo stesso odio viscerale che esibivano per i novax
e per quelli che peroravano le loro ragioni.
Allo stesso modo, le masse che hanno aderito
fideisticamente alla narrazione mainstream sul Covid adesso condividono sine
glossa lo storytelling geopolitico e il conseguente sentimento
russofobo che dilaga sui media di regime.
Inutile spiegargli cosa succede in Ucraina dal
2014, inutile raccontare loro la situazione del Donbass o degli accordi di
Minsk mai rispettati dagli ucraini: per loro Putin è il folle criminale che minaccia le
nostre libertà democratiche, come dicono in tv gli esperti geopolitici
prontamente subentrati agli esperti Covid; del resto non deve essere molto
difficile far credere qualsiasi cosa a delle masse istruite a ragionare fin
dalla tenera età con il codice binario (0 – 1; buono/cattivo) degli smartphone
o dei computer, in pratica gli algoritmi della Silicon Valley.
Specularmente
coloro che nei confronti della gestione pandemica hanno avuto un approccio
critico e che non hanno mai atteso il vaccino come il nuovo messia, anche nei
confronti della narrazione bellica mainstream
coltivano un atteggiamento razionale che rifugge l’assiomatismo
dogmatico della comunicazione di regime.
Sono i
cittadini liberi che sia in occasione della cosiddetta pandemia, sia sulla
questione geopolitica hanno deciso di continuare a pensare con la loro testa,
rifiutando le tesi prefabbricate offerte dal Leviatano e dai loro lacchè. Questo tipo umano - che non mostra
obbedienza indossando la mascherina all’aperto, che osa dubitare dell’origine
psichiatrica delle scelte politiche di Putin – costituisce per i padroni del
discorso un intralcio che deve essere
semplicemente cancellato, poiché nel liberalismo 2.0
non vi può essere più spazio per un dissenso che non sia pilotato dallo
stesso regime: non si può andare oltre Greta Thumberg e Achille Lauro.
Contro
tutti i disallineati è legittimo, anzi doveroso, mettere in atto quei metodi
che gli stessi governi del “mondo libero” hanno sempre descritto come tirannici
e illiberali: apartheid e istigazione
all’odio verso i non vaccinati; medici sospesi e radiati, docenti allontanati
dalle università perché esprimono dubbi sul siero magico (Vedi il prof. P.
Bellavite); ricercatori convocati davanti all’ordine dei medici solo perché
manifestano liberamente il loro pensiero scientifico (prof. G. Frajese).
Idem sul versante geopolitico: il corrispondente a Mosca Marc Innaro
viene attaccato in parlamento dal “democratico” Letta solo perché da cronista
cita un dato storico: l’allargamento ad est della NATO; il direttore
d’orchestra russo V. Gergiev cacciato dalla “Scala” dal sindaco di Milano, il
“liberale” Sala, perché si rifiuta di condannare Putin; lo storico medievista
F. Cardini viene interrotto dalla conduttrice vajassa Merlino mentre ricorda come le bombe
“umanitarie” della NATO sulla Serbia del 1999 non suscitarono la stessa
attenzione mediatica; l’Università di Milano-Bicocca chiude il corso sullo
scrittore russo Dostoevskij; nella Repubblica Ceca ad esprimere opinioni
filorusse si rischia fino a tre anni di carcere.
A
tenere insieme nella propaganda mainstream
i novax, Putin e i filorussi è il medesimo processo di censura,
criminalizzazione e patologizzazione messo in atto contro tutti questi soggetti: i novax rifiutano la scienza e
mettono in pericolo la società; Putin soffre di deliri di onnipotenza e
minaccia la pace mondiale; i cosiddetti filorussi sono dei disadattati che
odiano la società occidentale, notoriamente il migliore dei mondi possibili. Per le oligarchie sovranazionali i
disallineati (novax e filorussi) rappresentano il granello di sabbia che può
inceppare il processo di dissoluzione e ristrutturazione (solve et coagula) già
implementato a livello politico, sociale e antropologico; mentre la Russia costituisce il
macigno esterno che va assolutamente rimosso poiché rappresenta un modello
culturale e sociale alternativo non tollerabile per i padroni globali.
Nei
due anni di pandemia si è vissuto in un clima assimilabile alla propaganda di
guerra dove il Covid era il nemico pubblico e i non vaccinati erano i disertori
da fucilare (F. Pregliasco); adesso si è passati senza soluzione di continuità
alla propaganda bellica propriamente detta: Putin è il nemico pubblico e i
filorussi sono i traditori della Patria.
E
allora affermiamolo chiaramente: i non vaccinati sono persone che nutrono dubbi più che
legittimi su questo siero sperimentale definito vaccino oltre che sull’intera
gestione pandemica, ma soprattutto hanno avvertito la deriva transumanista che
si cela dietro questa idolatrizzazione della scienza;
i cosiddetti “filorussi” sono cittadini liberi non
disposti a trangugiare passivamente la favoletta di un Putin folle criminale e
delle democrazie sagge e umanitarie: gli eventi degli ultimi decenni ci
raccontano una storia diversa.
“Mangiatori
Inutili”
e “Utili Idioti.”
Fisicaquantistica.it-
Luciano Gianazza- (16 Marzo 2022)- ci dice :
“Mangiatori
inutili” e “utili idioti”, così gli oligarchi globalisti suddividono l’Umanità.
“Mangiatori
inutili” è una classificazione di una parte dell’umanità che le cosiddette
élite globaliste ritengono che non sia degna di vivere, appunto perché inutile
ai loro fini e per di più dispendiosa. Hanno coniato questo termine di
denigrazione contro le vittime che derubano di continuo.
Tale
classificazione deriva da una precedente, “Lebensunwertes Leben”, (Vite non
degne di essere vissute). Era una designazione nazista per i segmenti della
popolazione che secondo il regime nazista non avevano il diritto di vivere.
Quegli individui sono stati presi di mira per essere assassinati dallo stato
(“eutanasia”), attraverso la costrizione o l’inganno dei loro “custodi”.
Il
termine includeva le persone con gravi problemi di salute e quelle considerate
grossolanamente inferiori secondo la politica razziale della Germania nazista. Questo concetto ha costituito una
componente importante dell’ideologia del nazismo. È simile ma più restrittivo del
concetto di “Untermensch” (subumani), poiché non tutti i “subumani” erano
considerati indegni della vita (gli slavi, ad esempio, erano ritenuti utili per
il lavoro da schiavi).
L’eutanasia
di alcuni gruppi culturali e religiosi e di quelli con disabilità fisiche e
mentali continuò in modo più discreto fino alla fine della seconda guerra
mondiale. I
metodi utilizzati inizialmente negli ospedali tedeschi, come le iniezioni
letali e l’avvelenamento con il gas, sono stati ampliati per costituire la base
per la creazione di campi di sterminio, in cui le camere a gas sono state
costruite da zero per condurre lo sterminio di ebrei, rom, comunisti, anarchici
e dissidenti politici.
“Vite
non degne di essere vissute”.
L’espressione
è apparsa per la prima volta sulla stampa tramite il titolo di un libro del
1920, “Die
Freigabe der Vernichtung Lebensunwerten Lebens” (Consentire la distruzione delle
vite indegne di vivere) di due professori, il giurista Karl Binding
(dell’Università di Lipsia ) e lo psichiatra Alfred Hoche dell’Università di
Friburgo.
Secondo
Hoche, alcune persone con danni cerebrali, disabilità intellettive, autistiche
(sebbene non riconosciute come tali all’epoca) e malate psichiatriche erano
“mentalmente morte”, “zavorra umana” e “gusci vuoti di esseri umani”. Hoche
credeva che uccidere queste persone fosse utile. Alcune persone erano
semplicemente considerate usa e getta. In seguito l’uccisione fu estesa a
persone considerate “razzialmente impure” o “razzialmente inferiori” secondo il
pensiero nazista.
Il
concetto culminò nei campi di sterminio nazisti, istituiti per uccidere
sistematicamente coloro che non erano degni di vivere secondo gli ideologi
nazisti. E ha anche giustificato vari programmi di sperimentazione umana ed
eugenetica, nonché le politiche razziali naziste.
Il
modo di operare dell’attuale oligarchia globalista (di matrice Liberal Dem Usa.Ndr.) è l’evoluzione di quanto appena
descritto. In forma edulcorata, ma ugualmente letale. Le persone sono anche classificate
come “mangiatori inutili” se non soddisfano una certa capacità produttiva nella
società definita dagli oligarchi. Per loro, la produttività significa la capacità di
realizzare un profitto per le classi dominanti.
Chi
sono dunque i “Mangiatori Inutili”?
Sulla
premessa di base della non produttività come definita, i “mangiatori inutili”
possono essere definiti dall’elenco seguente:
–
Pensionati;– Portatori di handicap;– Ricoverati in ospedale con supporto vitale
cronico;– Disoccupati;– Persone con problemi mentali;– Prigionieri;– Dissidenti
e indesiderabili.
Secondo
la definizione, coloro che non sono produttivi, hanno cessato di essere utili,
o nascono e vivono come inutili e non possono provvedere per sé stessi e per la
società, vengono definiti mangiatori inutili. Poco importa se prima di andare in
pensione, o diventare invalidi, hanno dedicato la loro vita al lavoro, a
provvedere a sé e alle loro famiglie e hanno contribuito al benessere della
società.
Questi
criminali globalisti che hanno depredato tutte le ricchezze sono gli eredi di
coloro che hanno promosso e finanziato l’ideologia che ha portato al nazismo.
Quei
governanti globalisti , utili idioti, allineati con l’agenda dei criminali
oligarchi , stanno applicando le direttive che di fatto portano
all’eliminazione dei “mangiatori inutili”. Quando tali governanti non sono più
utili al sistema criminale vengono scaricati e rimangono semplicemente idioti,
anch’essi sacrificabili.
È
ormai risaputo e provato che i famigerati “vaccini” ora stanno causando più
morti del virus che si suppone che dovrebbero combattere, nonostante i media lo
neghino o mentano a riguardo. Il motto dei governi riguardo alle vaccinazioni è
stato da sempre: “Dobbiamo prima vaccinare le categorie più deboli e più
fragili”.
Quindi
prima gli ultraottantenni, poi gli ultrasettantenni. Questo ha causato un’ecatombe nelle
RSA, appunto perché già fragili a causa del loro stato di salute compromesso da
altre patologie, i vaccini hanno dato il colpo di grazia. Ovviamente anche i malati gravi di
qualunque età sono nel mirino (per proteggerli, senza ombra di dubbio…). Sai
che sollievo per le casse dell’INPS e della cassa malati!
Ora si
procede con gli ultracinquantenni, gli adolescenti, i bambini, praticamente
tutti. Il
risultato di questa politica sconsiderata, secondo la teoria della evoluzione
che afferma che solo il più forte sopravvive, sarà che i sopravvissuti a questo
avvelenamento di massa saranno gli unici degni di vivere, se saranno
“produttivi”.
Tuttavia, coloro che saranno sopravvissuti non vivranno
liberi, ma sotto il costante e assillante controllo dei criminali globalisti al
potere.
Vita da pecore.
Verrebbe
da concludere l’articolo con un’esortazione: “Svegliati e rifiutati di eseguire
qualsiasi direttiva contraria alla Costituzione, al Diritto Internazionale, al
Trattato Internazionale di Oviedo, al Codice di Norimberga, ecc”.
Prima
che sia troppo tardi. Questa esortazione viene spesso riportata da diverse
persone, e visti i risultati pare inutile.
Invece
di rifiutarsi di sottoporsi ai “tamponi” e alle “museruole”, sento e leggo di
molti che chiedono di abbassare i prezzi di questi strumenti politici di
soppressione. In pratica si trovano d’accordo con i criminali globalisti che
violano le leggi del diritto, la Costituzione e quant’altro.
È come
dire: “Va
bene, frustami con la frusta che devo comprare io, ma fammela pagare di meno…”.
(Luciano
Gianazza- lucianogianazza.it/mangiatori-inutili-useless-eaters).
Mark
O'Connell: "Il transumanesimo
crede
che si possa sconfiggere
la
morte con la tecnologia."
Wired.it-
Redazione-(29-9-2019)- ci dice :
I
transumanisti vogliono spingere al limite la vita umana sfruttando le
tecnologie, ma ci sono problemi etici. E rischia di essere un sogno solo per
straricchi globalisti.
Mark
O'Connell Il transumanesimo crede che si possa sconfiggere la morte con la
tecnologia.
C'è
chi dice no all'idea che il corpo umano abbia limiti e che le sue potenzialità
possano essere espresse solo nell'ambito di una singola esperienza terrena. Per
i transumanisti, descritti dal giornalista e scrittore irlandese Mark O'Connell
nel saggio “Essere una macchina”, le regole della partita possono cambiare,
grazie a una tecnologia in grado di superare i confini della condizione umana.
O' Connell, al Wired Next Fest di Firenze,
spiega che “il libro parla di persone che hanno un'aspettativa speranzosa che un
domani si possa sconfiggere la morte. I transumanisti sono coloro che pensano
che si possa utilizzare la tecnologia per spingere oltre la condizione umana”.
Una spinta a caro prezzo e certamente non alla portata
di tutti: non stupisce che a scommettere concretamente sul tema non siano poi i
“tecno-freak” ma anche e soprattutto miliardari globalisti dalle ingenti
risorse.
Come
conferma lo scrittore, “questo movimento ha preso piede nella Silicon Valley. Ci
sono persone molto potenti e influenti che stanno lavorando a queste soluzioni,
per esempio nella ricerca genetica contro il problema dell'invecchiamento”.
Le conseguenze non sono poi così difficili da
immaginare: si rischia di andare verso
uno scenario dove “poche persone privilegiate potranno ottenere vantaggi da
questi cambiamenti, un mondo di super
ricchi globalisti che potranno trascendere l'umanità”. Ancora sperequazione quindi,
sebbene il sogno di vivere per sempre, o sconfiggere la morte, sia abbastanza
trasversale e quindi democratico.
Il
libro di O'Connell non è solo un'analisi ma anche un reportage, che nasce
letteralmente “on the road” e nel confronto diretto con la comunità dei
transumanisti, comunque variegata e affascinante.
L'autore
spiega alla platea del Wired Next Fest che, pur non essendo uno scrittore che si occupa di
fantascienza, ha sempre avuto un forte interesse nei confronti degli esseri
umani e della loro ansia di diventare immortali.
Una
sensibilità che nasce anche dalla consapevolezza di una caduta rispetto a un
modello originario perfetto, che abbiamo perso e che ci ha esposti a una natura
umana fatta di sofferenze e morte. Il transumanesimo quindi come via per
superare e trascendere limiti biologici, vitali.
“Sei
anni fa - argomenta lo scrittore - pensavo molto a questi aspetti, mia moglie
stava per dare alla luce nostro figlio. C'era quell'ansia che si prova nello
sperare che una piccola creatura possa vivere senza paura. Ho cominciato a
leggere molte cose sul transumanesimo, mi ha affascinato moltissimo, ho
iniziato a occuparmene, finendo in posti strani con gente strana (compreso un
laboratorio di criogenesi, a Phoenix). Ho dedicato due anni al libro,
viaggiando in Europa, negli Stati Uniti, andando agli incontri dei
transumanisti per parlare con loro e per scoprire le tecnologie che renderanno
possibili tutto ciò. Sono persone molto affascinanti”.
Il
fascino non manca, ma esistono numerosi problemi, anche etici, se l'uomo cambia
natura, diventando sempre più simile a una macchina che può scaricare dati e
procedere poi a un upload altrove, anche in un corpo che non è quello
originario.
Gli
scenari da film ci fanno credere che, attraverso la crio-genesi, i corpi
torneranno in vita ma come conferma l'autore irlandese, in realtà è il cervello
la parte utile in quanto “è meno costoso crioconservare solo la testa, il cervello. Le
teste occupano meno spazio. Molti transumanisti non sono interessati riportare
in vita il corpo, ma lo sono all'idea che il cervello venga scansionato e
caricato su un pc. Il concetto dell’ uploading è un aspetto chiave di questo
futuro”.
A
sopravvivere saranno i dati, i codici: una visione attraente per chi, afferma
O' Connell, ama i macchinari o condivide una visione strumentalista dell'essere
umano. Intervistando
chi sta dedicando la sua intera vita all'obiettivo di caricare un cervello
umano su una macchina, l'autore ammette di essere a volte arrivato a qualche
forma di comprensione. Ma subito dopo ha fatto un passo indietro. Si tratterebbe
della “trasformazione
più profonda dell'essere umano; la maggior parte dei neuroscienziati la vede
come una ipotesi remota, altri teoricamente possibile”.
O'
Connell non giudica il fenomeno ma si dichiara “scettico. Il transumanesimo si
presenta come una visione di cambiamento radicale, la fine di quello che conosciamo,
un mondo completamente nuovo. Ma è una rivoluzione che sembra rifarsi più al
passato che al futuro”.
Vivere
più a lungo sì, sognare l'immortalità no, in quanto è uno “scenario che rasenta
un incubo pensando anche al cambiamento climatico, alle disuguaglianze”,
afferma il giornalista.
Il transumanesimo ha i suoi fedeli ma, chiude
O' Connell “non direi che è una religione. Non ha un dio ma intrattiene una
conversazione sull'umanità e i suoi limiti”.
DECODIFICA
DELLA MENTALITÀ
CONTORTA
DEL “NWO” .
Databaseitalia.it-
Redazione- (21-5-2021)- ci dice :
Come
vincere questa guerra.
Considera
onestamente quanta parte di questa mentalità è dentro di te, quindi lavora per
identificarla, integrarla e trasformarla. Come ha detto Jung: “Chi guarda fuori, sogna. Uno che guarda
dentro, si sveglia “. Essere consapevoli
di ogni dettaglio del “NWO” è buono, ed essere consapevoli delle soluzioni è
buono, ma dobbiamo trasformarci dentro per
cambiare il mondo esterno.
LA
STORIA: Qual
è la mentalità o la psicologia dietro la forza oscura che governa davvero il
mondo?
LE
IMPLICAZIONI: Se potessimo capire meglio la mentalità NWO, potremmo percepirne i punti
deboli, che sono molti. È bello riconoscerli, ma soprattutto vederli in te
stesso.
Mentalità
NWO.
La
mentalità del “Nuovo Ordine Mondiale” è psicopatica, paranoica, ansiosa e
spaventata.
Questo articolo decodifica la psicologia contorta in modo da poter vedere i
suoi punti deboli e superarla.
LA
GUERRA ALL’UMANITÀ…
(6
Marzo 2022).
È
fondamentale essere consapevoli della mentalità del “Nuovo Ordine Mondiale”.
Mentre
sperimentiamo l’intensificazione della sua agenda di lunga data. Mentre ogni
settimana che passa sembra portarci notizie sempre più bizzarre
sullo svolgersi dell’Operazione Coronavirus, vale la pena fare un passo indietro
per guardare alla mentalità che sta orchestrando questa truffa: questa mentalità del Nuovo Ordine Mondiale. Se vogliamo vivere liberi, dobbiamo
capire la natura della forza che sta cercando di renderci schiavi.
Questo articolo è un tentativo di abbozzare alcuni dei
tratti distintivi della psicologia depravata e contorta della classe dirigente globalista
del Nuovo Ordine Mondiale (NWO).
Capendo
come pensano queste persone, come vedono coloro che sono al di fuori del loro
culto (le masse pubbliche), come vedono il mondo e cosa le motiva, si spera che
tu possa iniziare a capire cosa è necessario per assicurarci di sconfiggerli e
mantenere un mondo di pace, libertà e abbondanza.
Grazie come sempre a David Icke che, dopo 30
anni di ricerca a tempo pieno, ha distillato e comunicato al mondo l’essenza di
questa mentalità, nella speranza che si possa comprendere e riconoscere questa
forza.
1. Non
sopporta sorprese.
Un
segno distintivo della mentalità del Nuovo Ordine Mondiale è una netta
intolleranza per le sorprese, o addirittura l’odio per le sorprese. Per molte persone è una gioia e un
sollievo vivere spontaneamente, almeno per un po ‘di tempo, senza dover
spiegare tutto.
Non
così per il NWO.
Questa
mentalità deve avere assolutamente ogni dettaglio pianificato. Non solo, deve
assicurarsi che nulla possa accadere per interrompere i suoi piani. Tutto deve
essere calcolato con precisione e strettamente controllato. Icke lo spiega per analogia con una
partita sportiva. Se vuoi influenzare il risultato, controlli una squadra o una
parte; se vuoi controllare totalmente il risultato, controlli entrambe le
parti. Questo non lascia nulla al caso.
Non ci vuole un grande sforzo di immaginazione
per vedere come va a finire nella politica statunitense, con elezioni truccate risalendo almeno ai giorni
di JFK se non molto oltre. Il recente fiasco in cui è entrato Biden è stato
scandalosamente innegabile e palese truffa, eppure Biden si trova ancora (o
meglio si nasconde nel seminterrato) della Casa Bianca. Il NWO non “spera” che
un determinato candidato venga eletto. Lo fanno accadere, ogni volta.
In
breve, la mentalità del “Nuovo Ordine Mondiale” è quella di un maniaco del controllo . E cosa c’è sotto la psicologia di
un maniaco del controllo? Una mancanza di comodità con l’ignoto e con la perdita del
controllo. In altre parole, paura .
2. Il
“Politicamente Corretto” ha svegliato il movimento e la segnalazione della
virtù.
La
mentalità NWO, essendo molto lontana da una coscienza basata sul cuore, manca
chiaramente di gentilezza, compassione ed empatia. In un mondo in cui una così
netta mancanza di empatia potrebbe renderlo ostracizzato, la mentalità NWO deve
rimediare fingendo di preoccuparsene. Tuttavia, poiché è tutto uno
stratagemma, deve fare di tutto per impressionare gli altri e dimostrare
visibilmente la sua (falsa) gentilezza. Questo è il motivo dell’ossessione
hollywoodiana per le superficialità e le apparenze.
È tutta
una questione di immagine, piccola. Questo è anche il fondamento della recente
esplosione nel movimento dei risvegli del PC (politicamente corretto) , che non perde occasione per dimostrare
quanto sia gentile attraverso la sua costante
segnalazione di virtù.
Le persone veramente gentili non hanno bisogno
di vantarsi di quanto sono gentili; le persone veramente sicure non hanno
bisogno di mettersi in mostra per nascondere la loro insicurezza; le persone che vedono veramente gli
altri come esseri umani, tutti uguali, guardando il loro carattere e non il
colore della pelle, non hanno bisogno di andare in giro a proclamare quanto
siano meravigliosamente antirazzisti.
3.
Gestione della percezione in stile militare: più centrifuga di una lavatrice
Per
andare oltre su questo punto, la mentalità NWO non si limita a ossessionare con
l’immagine per segnalare le sue credenziali di risveglio (per coprire la sua
mancanza di cuore); è anche ossessionato dall’immagine per controllare le
credenze, le opinioni e le percezioni di massa. È una gestione della percezione in
stile militare . Ciò si riflette in ciò
che hanno detto alcuni dei suoi aderenti. Prendiamo ad esempio l’arch-NWO
insider e criminale di guerra Henry Kissinger, che una volta affermò che “non è una questione di ciò che è vero che
conta, ma una questione di ciò che è percepito come vero”.
In
questo caso, ciò che guida l’ossessione per l’immagine è anche una brama di
controllo e una mancanza di tolleranza per la distribuzione diffusa del potere
e il processo decisionale decentralizzato.
Riguarda
il trascinamento, il portare altre mentalità al suo livello e alla sua
frequenza in modo che possa controllarle. Questo porta la mentalità del NWO a
far girare la verità su ogni argomento sotto il sole per sembrare migliore e
per modellare le percezioni delle persone per promuovere i propri obiettivi.
4.
Sempre giusto, mai sbagliato.
Hai
mai incontrato una persona che deve sempre avere ragione, non importa cosa? Che ne dici di una persona che
discuterà, difenderà e troverà scappatoie in ogni situazione perché ha una
paura mortale di sbagliare?
Ad ogni modo, queste persone sono caratterizzate da
una mancanza di responsabilità e dalla mancanza di volontà di prendersi la
colpa quando se lo meritano.
L’ex
direttore della CIA e Segretario di Stato sotto Trump, il sionista Mike
Pompeo, ha proclamato con orgoglio che ai suoi tempi alla CIA, “Abbiamo mentito, abbiamo imbrogliato, abbiamo rubato!”
La mentalità NWO farà tutto il necessario per portare avanti il suo
programma, anche se deve mentire, imbrogliare, rubare, ferire e uccidere.
5. Non
può provare empatia.
Continuando
dal punto # 2, la mentalità NWO è priva di compassione, quindi non sa come
farlo. Un
esempio didattico sono le recenti pubblicità
assurde della CIA, dove la CIA sta cercando disperatamente di
convincerti che sono qualcosa che non sono.
Pensaci:
questa è un’agenzia che ha costantemente istigato, nel corso di oltre 7
decenni, alcuni degli atti più malvagi e mostruosi compiuti dagli esseri umani
sul pianeta, tra cui il rovesciamento di governi stranieri, l’assassinio di
leader stranieri e nazionali (ad esempio JFK) , vendendo armi illegalmente,
rafforzando la produzione di droghe pericolose (eroina e cocaina) in modo da
importarle negli Stati Uniti sul mercato nero, controllando i media pagando i
giornalisti tramite l’operazione Mockingbird (vedi # 3 sulla gestione della
percezione) e conducendo esperimenti di controllo mentale sui propri cittadini
(MK Ultra).
Ora,
dovremmo improvvisamente credere che la CIA abbia sviluppato una coscienza e si
preoccupi profondamente, veramente delle minoranze, delle questioni razziali e
dell’uguaglianza di genere? È oltre il ridicolo
6.
Proietta un falso senso di onnipotenza.
La
mentalità del “Nuovo Ordine Mondiale” è molto simile ai Borg di Star Trek. Uno
dei loro mantra chiave era: “La resistenza è inutile”. Questo è il messaggio che la
mentalità continua a proiettare. Vuole disperatamente che crediamo che il suo
nefasto programma di controllo sia un fatto compiuto, una conclusione scontata,
quando non lo è. Pensaci: una forza veramente onnipotente non ha bisogno di convincerti che sia onnipotente e che non
puoi resistere. La sua forza diventerebbe evidente e non ci sarebbe bisogno di tentativi
di persuasione.
Solo
una forza segretamente debole, ma che sta cercando di proiettare un’immagine di
forza, ricorrerebbe a questo tipo di messaggistica psicologica.
L’ho già detto e lo ripeto, molte volte: il
Nuovo Ordine Mondiale non è scolpito nella pietra. Il tuo stesso atto di leggere queste
parole e prendere a cuore questo messaggio in modo potenziato, sta impedendo
all’incubo del NWO di diventare una realtà. Il mondo si sta svegliando e questo
processo non può essere fermato.
7.
Censura e cultura dell’annullamento: non sopporta sfumature di grigio o punti di vista
opposti.
Un
altro indizio che la mentalità NWO è rigida, oltre che intrinsecamente insicura
e debole, è che non sopporta sfumature di grigio o visioni opposte. È molto coinvolto nel pensiero dogmatico
in bianco e nero. Ricordate cosa ha detto il presidente degli Stati Uniti
George W. Bush dopo l’operazione false flag dell’11 settembre: “O sei con noi o sei con i terroristi”.
L’esplosione della
censura e della cultura della cancellazione negli ultimi anni è indice di una vasta
insicurezza.
La censura è una tacita ammissione da parte dei censori che i loro argomenti, teorie o convinzioni sono molto
deboli, perché non possono reggere il confronto nel campo di battaglia del
dibattito aperto, dove le idee vengono scambiate liberamente e analizzate
criticamente.
8. Non
può tollerare l’umorismo.
Smettere
di ridere! Non sono ammessi scherzi! La mentalità NWO si prende molto sul
serio, così seriamente che non può tollerare l’umorismo. John Lennon ha realizzato
istintivamente questa verità quando ha consigliato alle persone di ridere del
sistema:
“Quando
si tratta di dover usare la violenza, allora stai giocando al gioco del
sistema. L’establishment
ti irriterà – tirerà la barba – per farti arrabbiare. Perché una volta che ti
hanno reso violento, allora sanno come trattarti. L’unica cosa che non sanno
come gestire è la non violenza e l’umorismo. “
Il
movimento dei Politically Correct ha ucciso la commedia, ma quei veri comici là fuori si
renderanno conto che è il loro lavoro comunicare le dure verità (che le persone
preferirebbero non ascoltare) sotto le spoglie dell’umorismo. Ridere dell’assurdità della narrativa
ufficiale, che si tratti dell’operazione Coronavirus o di qualsiasi altro tipo
di operazione sotto falsa bandiera, è un ottimo modo sia per comunicare la
verità che per disinnescare il sudore e la tensione che derivano dall’essere un
cercatore di verità e un combattente per la libertà.
9.
Considera il resto dell’umanità come bestiame.
Una
mentalità empatica considera i sentimenti e le esigenze di coloro che la
circondano. La mentalità psicopatica del NWO considera le persone che la circondano
come cose da sfruttare o utilizzare per il proprio guadagno.
L’ex
direttore della CIA Allen Dulles, la
mente dell’assassinio di JFK , controllava
costantemente se le persone intorno a lui fossero “utili” o meno , anche
quelle che gli volevano bene . La frase “mangiatori inutili” per descrivere le masse
dell’umanità è attribuita a Kissinger. Di volta in volta, gli addetti ai
lavori di NWO hanno espresso il loro disprezzo e disgusto per il resto
dell’umanità. Questa è la mentalità che parla.
10.
Non si tratta solo di soldi.
Alcune
persone che studiano la cospirazione mondiale credono che sia tutta una
questione di soldi. Non è così.
Sì, a
molti livelli, si tratta di soldi, perché la mentalità del Nuovo Ordine
Mondiale usa la manipolazione del denaro per sottrarre ricchezza alla società
attraverso le sue famiglie di banchieri di sangue.
Tuttavia,
non si tratta solo di soldi. Il denaro è uno strumento di
controllo e l’agenda del NWO riguarda il potere e il controllo a lungo termine. Il denaro è un mezzo per raggiungere
un fine.
Questa agenda è millenaria, intergenerazionale e coinvolge esseri inter-dimensionali,
il tutto ovviamente ben oltre lo scopo di questo articolo. Il denaro è solo uno strumento per
questa mentalità.
11. È
sempre ansioso e impaurito.
Veniamo
ora al penultimo punto e al nocciolo della questione. La mentalità NWO è paranoica, ansiosa
e spaventata. Questo spiega le costanti proiezioni psicologiche che emette, come
chiamare i veri cercatori di verità “teorici della cospirazione
paranoici” semplicemente per mettere in discussione le cose e pensare in modo
critico. È
paranoico sul fatto di poter essere scoperto in qualsiasi momento. È ansioso, sempre nervoso, spingendo
sempre oltre i suoi obiettivi, preoccupato che le cose potrebbero non funzionare.
La mentalità del Nuovo Ordine Mondiale promuove così tanta paura perché sente
così tanta paura. È paura!
Sotto
tutta l’analisi, è la paura. La mentalità del NWO ha una paura mortale di
un’umanità unita e risvegliata che si solleva in modo non violento e non
conforme per entrare nel suo vero potere divino. Sfortunatamente per la
mentalità NWO, questo è un nostro diritto di nascita e niente può fermarlo.
Vale
anche la pena sottolineare la genuina
psicopatia dietro questa
mentalità.
Questa citazione è tratta da un articolo
Behind
a Manufactured Crisis: The COVID-19 and Psychopathy Connection :
“Sulla
base del comportamento ricorrente di queste potenti famiglie e individui nel
corso della storia e oggi, possiamo osservare quelli che psicologi e psichiatri
chiamano tratti osservabili associati a una condizione chiamata psicopatia
clinica (primaria).
Questa è una condizione genetica (congenita)
caratterizzata dall’incapacità di provare emozioni umane altrimenti normali di
empatia, senso di colpa e rimorso. Innatamente privi di queste restrizioni, guerre inutili,
eventi terroristici, carestia, genocidio, omicidi e controllo mentale e
manipolazione diventano pratiche commerciali quotidiane “.
12. È
tagliato fuori da Spirito - Fonte - Dio - Coscienza infinita.
Chiamalo
come ti piace – Spirito, Sorgente, Dio, Coscienza Infinita, ecc. – Qualunque
sia la tua idea di ciò da cui veniamo, in cosa torniamo e cosa siamo. La mentalità del Nuovo Ordine
Mondiale è tagliata fuori dalla sua connessione con l’infinito. È così
concentrato sul mondo dei 5 sensi delle particelle e del materialismo
grossolano che non apprezza una consapevolezza espansa. Per dirla in un altro modo, la
classe globalista dirigente che è posseduta da questa mentalità è così tagliata
fuori da Dio che deve giocare a fare Dio – e così otteniamo il transumanesimo , il desiderio di essere
immortali anche se lo siamo già. Questo desiderio transumanistico si basa sulla negazione e
sul rifiuto delle nostre anime e sulla paura della morte. Quindi, gran parte di
questa mentalità torna alla paura.
L’operazione
Coronavirus è una corsa al traguardo.
Considera
questo punto. Il solito modus operandi del Nuovo Ordine Mondiale è usare l’ approccio della rana in una pentola bollente , per introdurre
lentamente e imporre la sua agenda alle persone passo dopo passo in modo che
non se ne accorgano. Tuttavia, dal lancio dell’operazione Coronavirus, il NWO ha
cambiato tattica. Ciò che si sta svolgendo ora sembra essere più una folle corsa al
traguardo, prima che venga superato e perda la gara. Come ho sottolineato sopra, la
mentalità del Nuovo Ordine Mondiale ha sempre paura di essere scoperta in una
bugia.
Sembra che sia in corso una lotta per far vaccinare quante più persone
possibile con il non vaccino COVID mentre la narrativa ufficiale ha ancora
qualche influenza sulle menti delle persone. Tuttavia, con una crescente
consapevolezza che l’intera operazione COVID è una gigantesca truffa , piena di conteggi falsi, falsi test
PCR, falsi conteggi di morte e un falso
virus , la verità si è diffusa in lungo e in largo. Si sta trasformando in una corsa
contro il tempo. Il NWO infonderà i propri nanobot
nell’umanità e nelle fibre
prima che l’umanità si risvegli sufficientemente?
Soluzioni
per sconvolgere la mentalità del Nuovo Ordine Mondiale.
Allora
quali sono le soluzioni? Bene, dai al NWO ciò che non sopporta e non gli piace! Odia
le sorprese, quindi dagli sorprese!
Odia
l’umorismo, quindi ridici! Pensa di essere onnipotente, quindi stimola le sue
debolezze.
Ama
censurare, quindi rifiutati di autocensurarti! Vive di violenza, quindi resisti in
modo non violento. Ha bisogno della tua energia, obbedienza e lamentela, quindi
rifiuta di obbedire!
Infine,
fai il lavoro interiore per eliminare ogni aspetto della mentalità del Nuovo
Ordine Mondiale dentro di te. Questa è la parte più difficile di tutto questo, ma ognuno
di noi deve fare questo lavoro. Nessun’altro può farlo per te.
Considera onestamente quanta parte di questa
mentalità è dentro di te, quindi lavora per identificarla, integrarla e
trasformarla. Come ha detto Jung: “Chi guarda
fuori, sogna. Uno che guarda dentro, si sveglia “. Essere consapevoli di ogni dettaglio del NWO
è buono, ed essere consapevoli delle soluzioni è buono, ma dobbiamo trasformarci dentro per cambiare
il mondo esterno.
(Makia
Freeman).
La
scuola per
dittatori di
Klaus Schwab:
li
riconosci i diplomati?
Numero6.org-Team-Redazione-(06/05/2022)-
ci dice :
Il
World Economic Forum (WEF) è un evento mondiale che raccoglie moltissimi leader
politici, professori d’economica, imprenditori e, delle volte, alcune
celebrità.
Quello
che pochi sanno è che questo evento partito nel 1971, data della prima
edizione, ero per solo per i paesi europei e che Klaus Schwab è sempre stato
presente ogni anno.
Questo
evento, evoluto nel WEF che conosciamo tutti, ha accompagnato la nascita della
scuola “Young Global Leader”, cioè i “Giovani Capi Globali”, che ha formato
personaggi ben noti ai giorni nostri.
Vediamo
nel preciso chi sono, le conoscenze di questi diplomati e nelle carriere hanno
avuto un successo incredibile dopo la frequentazione della scuola.
Come è
possibile che più di 190 governi in tutto il mondo abbiano gestito la pandemia
di Covid 19 quasi esattamente nello stesso modo, con lockdown, mascherine, e
tessere di vaccinazione ora comuni ovunque?
La
risposta potrebbe celarsi dentro la scuola per giovani leader globali, fondata
e diretta da Klaus Schwab del Forum Economico Mondiale, dove sono passati nella
loro ascesa molti grandi politici e uomini d’affari di oggi.
L’economista,
giornalista ed autore tedesco Ernst Wolff ha rivelato, in un video podcast del
Comitato Corona tedesco alcuni fatti circa la scuola dei “Giovani leader
globali” di Klaus Schwab che sono rilevanti per capire gli eventi durante la
pandemia. Anche
se Wolff è principalmente noto come un critico del sistema finanziario
globalista, recentemente si è concentrato nel portare alla luce cosa percepisce come
un’agenda nascosta dietro le misure anti-Covid attuate in tutto il mondo.
La
storia comincia con il Forum Economico Mondiale (WEF), che è un’organizzazione non
governativa fondata in Svizzera nel 1971 da Klaus Schwab, un economista
ingegnere meccanico tedesco, quando aveva solo 32 anni.
Il WEF
è meglio noto al pubblico per le conferenze annuali che si tengono a Davos,
Svizzera ogni Gennaio che mirano a far incontrare leader politici e grandi
uomini d’affari da tutto il mondo per decidere i problemi del giorno. Oggi è una delle più importanti
reti al mondo dell’élite del potere globalista, essendo finanziata
approssimativamente da un migliaio di corporazioni multinazionali.
Il
WEF, che fino al 1987 fu originariamente chiamato Forum di amministrazione
Europeo, riuscì a riunire 440 dirigenti provenienti da 31 nazioni, già nel
primissimo incontro del Febbraio 1971 che, come Wolff evidenzia, fu un’
inaspettato traguardo per qualcuno come Schwab, il quale, prima di allora aveva
una piccolissima esperienza professionale ed internazionale.
Wolff crede che il motivo possa essere dovuto
ai contatti che Schwab ebbe durante la sua formazione universitaria, compreso l’aver studiato con
nientemeno che una persona come l’ex consigliere per la sicurezza nazionale e
segretario di Stato Henry Kissinger. Wolff sottolinea anche che mentre
Schwab era lì, la Harvard Business School stava pianificando un proprio forum di
gestione ed è possibile che abbia finito per delegargli il compito di
organizzarlo.
Il
Forum ha inizialmente riunito solo persone nel campo economico, ma in poco
tempo ha iniziato ad attrarre politici, personaggi di spicco dei media
(compresi BBC e CNN) e persino celebrità.
Nel
1992 Schwab ha fondato un’istituzione parallela, la scuola Global Leaders for
Tomorrow, che è stata ristabilita nel 2004 come Young Global Leaders.
I
partecipanti alla scuola devono presentare domanda di ammissione e sono quindi
sottoposti ad un rigoroso processo di selezione.
I
membri della prima classe della scuola nel 1992 includevano già molti che sono
diventati importanti figure politiche liberali, come Angela Merkel, Nicolas
Sarkozy e Tony Blair.
Attualmente
ci sono circa 1.300 diplomati di questa scuola e l’elenco degli alunni include
diversi nomi di coloro che sono diventati leader delle istituzioni sanitarie
delle rispettive nazioni. Quattro di loro sono ex e attuali ministri della salute per
la Germania, tra cui Jens Spahn, ministro federale della salute dal 2018.
Philipp Rösler, ministro della salute dal 2009 al 2011, è stato nominato
amministratore delegato del WEF da Schwab nel 2014.
Altri
nomi importanti nell’elenco della scuola sono Jacinda Ardern, il Primo Ministro
della Nuova Zelanda le cui rigorose misure di blocco sono state elogiate dalle
autorità sanitarie globali; Emmanuel Macron, il Presidente della Francia;
Sebastian Kurz, fino a poco tempo fa cancelliere d’Austria; Viktor Orbán, Primo
Ministro dell’Ungheria; Jean-Claude Juncker, ex Primo Ministro del Lussemburgo
e Presidente della Commissione Europea; ed Annalena Baerbock, la leader dei
Verdi tedeschi che è stata la prima candidata del partito a cancelliere alle
elezioni federali di quest’anno e che è ancora in corsa per essere il
successore della Merkel.
Nella
lista troviamo anche il governatore della California Gavin Newsom, selezionato
per la classe del 2005, così come l’ex candidato alla presidenza e attuale
segretario ai trasporti degli Stati Uniti Peter Buttigieg, che è un alunno
molto recente, essendo stato selezionato per la classe del 2019. Tutti questi politici che sono stati
in carica negli ultimi due anni hanno favorito risposte dure alla pandemia di
COVID-19, che hanno anche accresciuto notevolmente il potere dei rispettivi
governi.
Ma
l’elenco degli alunni della scuola non si limita ai leader politici. Vi troviamo anche molti dei dirigenti
dell’industria privata, tra cui Bill Gates di Microsoft, Jeff Bezos di Amazon,
Richard Branson di Virgin e Chelsea Clinton della Clinton Foundation. Ancora
una volta, tutti hanno espresso sostegno per la risposta globale alla pandemia
e molti hanno raccolto notevoli profitti come risultato delle misure.
Wolff
crede che le persone dietro il WEF e la scuola Global Leaders siano quelle che
determinano veramente chi diventerà leader politico, anche se sottolinea di non
credere che Schwab stesso sia colui che prende queste decisioni, ma sia
semplicemente un facilitatore.
Evidenzia
inoltre che gli alunni della scuola includono non solo americani ed europei, ma
anche persone provenienti da Asia, Africa e Sud America, indicando che la sua
portata è veramente mondiale.
Nel
2012, Schwab e il WEF hanno fondato un’altra istituzione, la “Global Shapers Community”, che
riunisce coloro che hanno identificato un potenziale di leadership in tutto il
mondo che hanno meno di 30 anni. Ad oggi, circa 10.000 partecipanti sono passati
attraverso questo programma, e tengono regolarmente riunioni in 400 città. Wolff crede che sia l’ennesimo banco
di prova dove i futuri leader politici vengono selezionati, controllati e
preparati prima di essere inseriti nell’apparato politico mondiale.
Wolff
sottolinea che pochissimi diplomati della scuola Global Leaders lo citano nei
loro CV. Dice
di averlo visto elencato solo su uno: quello dell’economista tedesco Richard
Werner, noto critico delle istituzioni.
Wolff suggerisce che la scuola sembra voler includere
tra i suoi ranghi anche i critici del sistema, poiché un altro nome tra i suoi
diplomati è Gregor Hackmack, il direttore tedesco di Change.org, che era nella
sua classe del 2010.
Wolff ritiene che ciò sia dovuto al fatto che
l’organizzazione voglia presentarsi come equa ed equilibrata, sebbene voglia
anche garantire che i suoi critici siano un’opposizione controllata.
Un’altra
cosa che accomuna i laureati di Global Leaders è che la maggior parte di loro ha
curriculum molto scarsi a parte la loro partecipazione al programma prima di
essere elevati a posizioni di potere, il che potrebbe indicare che è il
loro collegamento con le istituzioni di Schwab a essere decisivo fattore
nell’avvio delle loro carriere. Ciò è più evidente quando gli alunni della scuola vengono
interrogati pubblicamente su questioni di cui non è stato loro chiesto di
parlare in anticipo e le loro difficoltà a trovare risposte sono spesso
abbastanza evidenti. Wolff sostiene che i loro ruoli devono solo fungere da
portavoce dei punti di discussione che coloro che sono nell’ombra dietro di
loro vogliono che vengano discussi nel dibattito pubblico.
Dato
il crescente malcontento per le misure anti-Covid messe in atto dai diplomati
della scuola che ora sono leader nazionali, Wolff ritiene possibile che queste
persone siano state selezionate per la loro disponibilità a fare tutto ciò che
gli viene detto e che siano state preparate al fallimento in modo che il
successivo contraccolpo possa essere sfruttato per giustificare la creazione di
una nuova forma di governo globale.
Wolff
osserva infatti che i politici con personalità uniche e visioni forti e
originali sono diventati rari e che il carattere distintivo dei leader nazionali degli
ultimi 30 anni è stata la loro mitezza e adesione a una rigida linea globalista
dettata dall’alto.
Ciò è stato particolarmente evidente nella
risposta della maggior parte dei paesi alla pandemia, dove due anni fa politici che non
sapevano nulla dei virus hanno improvvisamente proclamato che il Covid era una
grave crisi sanitaria che giustificava il rinchiudere le persone nelle loro
case, chiudere le loro attività e distruggere intere economie.
Determinare
esattamente come funziona la scuola è difficile, ma Wolff è riuscito a imparare
qualcosa al riguardo. Nei primi anni della scuola, ha coinvolto i membri di
ogni classe che si sono incontrati più volte nel corso dell’anno, inclusa una
sessione di “formazione per dirigenti” di dieci giorni presso la Harvard
Business School.
Wolff
crede che, incontrando i loro compagni di classe e diventando parte di una rete
più ampia, i laureati stabiliscano quindi contatti su cui fare affidamento
nelle loro carriere successive. Oggi, il programma della scuola comprende corsi offerti nel
corso di cinque anni a intervalli irregolari, che in alcuni casi possono sovrapporsi
all’inizio della carriera politica o professionale di alcuni partecipanti, il
che significa che si recheranno regolarmente a Davos.
Emmanuel
Macron e Peter Buttigieg, ad esempio, sono stati selezionati per la scuola meno
di cinque anni fa, il che significa che è possibile che abbiano frequentato
regolarmente programmi relativi a Young Global Leaders mentre erano in carica
politica e che di fatto li frequentino ancora oggi.
I
laureati della scuola Young Global Leaders, e prima di loro Global Leaders for
Tomorrow, si trovano in una situazione molto favorevole dato che hanno quindi
accesso alla rete di contatti del WEF.
L’attuale
Consiglio di fondazione del WEF comprende luminari come Christine Lagarde, ex
amministratore delegato del Fondo monetario internazionale e attuale presidente
della Banca centrale europea; la regina Rania di Giordania, che è stata
classificata da Forbes come una delle 100 donne più potenti del mondo; e Larry
Fink, CEO di BlackRock, la più grande società di gestione degli investimenti a
livello internazionale e che gestisce circa 9 trilioni di dollari all’anno.
Tracciando le connessioni tra i diplomati della scuola, Wolff afferma come puoi
vederli continuare a fare affidamento l’uno sull’altro per il supporto delle
loro iniziative molto tempo dopo aver partecipato ai programmi Global Leaders.
Wolff
ritiene che molte università d’élite svolgano un ruolo nel processo determinato
dal WEF e che non dovrebbero più essere viste come operanti al di fuori dei
campi della politica e dell’economia. Cita l’esempio della Harvard Business
School, che riceve milioni di dollari dai donatori ogni anno, così come la
Harvard School of Public Health, che è stata ribattezzata Harvard TH Chan
School of Public Health dopo aver ricevuto 350 milioni di dollari dal
miliardario nato a Hong Kong: Gerald Chan.
Lo stesso vale per la Johns Hopkins School of
Public Health, che è diventata la Johns Hopkins Bloomberg School of Public
Health dopo che il magnate dei media Michael Bloomberg ha donato 1,8 miliardi
di dollari alla scuola nel 2018.
Wolff
afferma che l’influenza del WEF va ben oltre coloro che sono passati attraverso
i programmi Global Leaders e Global Shapers, tuttavia, poiché il numero di
persone che partecipano alle conferenze annuali di Davos è molto più grande di
quanto molti sospettino; menziona di essere stato informato che circa 1.500 jet
privati portano i partecipanti all’evento ogni anno, sovraccaricando gli
aeroporti svizzeri.
Wolff
ritiene che l’obiettivo principale delle attività del WEF, sia quello di
facilitare e promuovere la cooperazione ad alto livello tra le grandi imprese
ed i governi nazionali, cosa che stiamo già vedendo accadere.
Viviane
Fischer, un’altra partecipante al podcast del Comitato Corona, sottolinea come la società
britannica Serco tra le sue molte altre attività gestisca i migranti per conto
del governo britannico ed anche carceri in tutto il mondo.
Considerevole
è anche la portata internazionale dell’industria farmaceutica: Wolff afferma
che per esempio, Bill Gates, alunno di Global Leaders, aveva stretto affari con Pfizer,
uno dei principali produttori dei controversi vaccini anti-Covid mRNA, da molto
prima dell’inizio della pandemia, attraverso le iniziative di salute pubblica
della sua Fondazione in Africa.
Forse
non è una coincidenza che Gates sia diventato uno dei principali sostenitori
del lockdown e dei vaccini Covid da quando sono diventati disponibili. Il Wall Street Journal ha riferito
che la sua Fondazione aveva ricavato circa 200 miliardi di dollari in “benefici
sociali” dalla distribuzione dei vaccini prima ancora che la pandemia avesse
anche iniziato. Si può solo immaginare quali siano oggi i profitti del suo
vaccino.
Anche
la tecnologia digitale, ora onni-pervadente, sta giocando un ruolo di primo
piano nei progetti globali dell’élite. Wolff sottolinea che BlackRock,
gestito dall’allievo di Global Leaders Larry Fink, è attualmente il più grande
consulente delle banche centrali mondiali e raccoglie dati sul sistema
finanziario mondiale da oltre 30 anni, e ha senza dubbio una maggiore
comprensione di come il sistema funziona rispetto alle stesse banche centrali.
Secondo
Wolff, uno degli obiettivi delle attuali politiche perseguite da molti governi
è distruggere le attività di piccoli e medi imprenditori in modo che le
multinazionali con sede negli Stati Uniti ed in Cina possano monopolizzare gli
affari ovunque. Amazon, in particolare, che fino a poco tempo fa era guidata
dall’allievo di Global Leaders Jeff Bezos, ha realizzato enormi profitti a
seguito delle misure di lockdown che hanno devastato la classe media.
Wolff
sostiene che l’obiettivo finale di questo dominio da parte delle grandi
piattaforme è vedere l’introduzione della valuta bancaria digitale.
Proprio
nei mesi scorsi, l’International Finance Forum cinese, che è simile al WEF, ha
proposto l’introduzione dello yuan digitale, che a sua volta potrebbe essere
internazionalizzato dalla rete valutaria basata sulla blockchain di Diem.
È interessante notare che Diem è il successore di
Libra, una criptovaluta che è stata annunciata per la prima volta da Facebook
di Mark Zuckerberg, indicando che una valuta globale che trascenderà il potere
del dollaro o dello yuan, gestita attraverso la cooperazione di cinesi, europei
e americani reti commerciali, è attualmente in discussione. Il consiglio di sorveglianza
dell’International Finance Forum include nomi come Christine Lagarde del WEF;
Jean-Claude Trichet, l’ex presidente della Banca centrale europea; e Horst
Köhler, l’ex capo del Fondo monetario internazionale.
Wolff
spiega inoltre che i blocchi e i successivi salvataggi che sono stati visti in
tutto il mondo negli ultimi due anni hanno lasciato molte nazioni sull’orlo del
fallimento.
Per evitare una catastrofe economica, i governi del mondo hanno fatto
ricorso a 650 miliardi di diritti speciali di prelievo, o DSP, che sono
attività di riserva in valuta supplementare gestite dal Fondo Monetario
Internazionale. Quando questi alla fine arriveranno, lascerà questi stessi governi in
gravi difficoltà, motivo per cui potrebbe essere che l’introduzione della
valuta digitale sia diventata una priorità improvvisa – e questo potrebbe essere stato lo
scopo nascosto dei blocchi da sempre.
Wolff
afferma che due paesi europei sono già pronti a iniziare a utilizzare la valuta
digitale: Svezia e Svizzera. Forse non a caso, la Svezia non ha praticamente avuto
restrizioni di blocco a causa della pandemia e la Svizzera ha adottato solo
misure molto leggere.
Wolff
ritiene che la ragione di ciò potrebbe essere che i due paesi non avevano
bisogno di far crollare le loro economie attraverso misure di blocco perché
erano già pronti a iniziare a utilizzare la valuta digitale prima dell’inizio
della pandemia.
Sostiene che potrebbe essere in preparazione
un nuovo ciclo di blocchi che metterà fine alle economie mondiali, portando a
una massiccia disoccupazione e, a sua volta, all’introduzione del reddito di
base universale e all’uso di una valuta digitale gestita da una banca centrale. Questa valuta potrebbe essere
limitata, sia in termini di ciò su cui le persone possono spenderla sia nel
lasso di tempo in cui la si deve spendere.
Wolff
indica inoltre che l’inflazione attualmente in atto nel mondo è una conseguenza
inevitabile del fatto che i governi nazionali, dopo aver preso prestiti dalle
banche centrali, hanno introdotto circa 20 trilioni di dollari nell’economia
globale in meno di due anni. Mentre i precedenti salvataggi erano diretti ai mercati,
quest’ultimo round è andato alla gente comune e, di conseguenza, questo sta facendo salire i prezzi
dei prodotti per i quali la gente comune spende i propri soldi, come il cibo.
La
conclusione ultima che si deve trarre da tutto ciò, secondo Wolff, è che la
democrazia come la conoscevamo è stata silenziosamente cancellata e che,
sebbene nei nostri paesi si mantenga l’apparenza dei processi democratici, il
fatto è che un esame di come la governance mondiale funziona oggi mostra che
un’élite globalista di individui super
ricchi e potenti controlla efficacemente tutto ciò che accade in politica, come
è stato particolarmente evidente in relazione alla risposta alla pandemia.
Il
modo migliore per combattere i loro progetti, dice Wolff, è semplicemente
quello di educare le persone su ciò che sta accadendo e far loro capire che la
narrativa del “virus super pericoloso” è una bugia che è stata progettata per
manipolarli ad accettare le cose che sono contrari ai propri interessi.
Se
anche solo il 10% dei cittadini comuni venisse a conoscenza di questo e
decidesse di agire, potrebbe ostacolare i piani dell’élite e forse aprire una finestra
affinché i cittadini comuni possano riprendere il controllo dei propri destini.
Aldous
Huxley o George Orwell,
chi
aveva ragione?
Luogocomune.it-
Hugo van der Zee –(14 ottobre 2020)-ci dice :
I
libri “Brave New World” (Il Mondo Nuovo) di Aldous Huxley e "1984" di
George Orwell sono probabilmente le più famose fra le distopie. Entrambi gli scrittori sono stati
espliciti sul motivo di questi libri.
Erano
avvertimenti rispetto a una dittatura globale di un livello tale che l'umanità
non aveva mai conosciuto.
Huxley
e Orwell si conoscevano bene. Huxley era stato l’insegnante di Orwell. Dopo la pubblicazione di “1984”
(nel 1948) Huxley inviò una lettera a Orwell in cui si complimentò con lui per
il suo libro, ma gli disse anche che una dittatura come lui l’aveva descritta
in “Il Nuovo Mondo” (pubblicato in 1932) era più probabile.
Huxley lo elaborò nel suo libro "Brave New World
revisited". La ragione per cui Huxley scrisse
questo libro non era per smentire 1984 di Orwell; infatti, Huxley era in parte
d'accordo con Orwell, ma era giunto alla conclusione che una dittatura come
quella descritta in “Il Mondo Nuovo” si stava realizzando molto più velocemente
di quanto si aspettasse.
Secondo
Huxley, ciò era dovuto ai rapidi sviluppi della tecnologia, dei media
(televisione e radio) e della psicologia.
Huxley
proveniva da una famiglia di illustri scienziati e di conseguenza aveva accesso
a informazioni privilegiate. Suo nonno era Thomas Huxley, conosciuto come "il bulldog di
Darwin" perché era un convinto sostenitore della teoria dell'evoluzione di
Darwin.
Thomas
Huxley era il fondatore della rivista scientifica “Nature”.
Il
fratello di Aldous Huxley, Julian Huxley, era un importante biologo e
sostenitore del controllo della popolazione, un settore in cui vedeva un ruolo
importante per le nuove tecnologie. Julian Huxley promosse queste idee, tra le
altre, all'UNESCO, organizzazione di cui è stato co-fondatore e primo
direttore.
Sia
”Il Nuovo Mondo” che “1984” descrivono un mondo in cui una classe d'élite globalista
schiavizza la popolazione, ma è qui che finiscono le similitudini.
In “Il
Nuovo Mondo” l'uomo vive in un mondo piacevole e senza scontri, in “1984”
l'uomo vive in una società di terrore, ed è tenuto sotto controllo mediante
paura e violenza.
La
differenza fondamentale tra le due distopie è che, dove in “1984” di Orwell
"il comportamento indesiderato è punito" (dal regime), in “Il Nuovo
Mondo" il comportamento desiderato è ricompensato".
La schiavitù in “Il Nuovo Mondo” non deve
essere imposta perché la gente stessa la chiede. L'approccio di Huxley è
diametralmente opposto a quello di Orwell.
Orwell temeva coloro che avrebbero proibito i libri.
Huxley temeva che non ci sarebbe stato motivo di vietare un libro, perché
nessuno avrebbe voluto leggerlo.
Orwell temeva che la verità ci sarebbe stata
nascosta. Huxley temeva che la verità sarebbe stata annacquata in un mare di
informazioni irrilevanti. Orwell temeva che l'umanità finisse in una cultura
repressiva e violenta. Huxley temeva che saremmo finiti in una cultura banale,
dove le persone si sarebbero ridotte a individui passivi ed egoisti, cercando
solo distrazioni che gli sarebbero state generosamente offerte.
Nel
libro”‘Brave New World revisited” (Il Nuovo Mondo rivisitato), Huxley scrive che la
violenza farà certamente parte di un regime totalitario, ma ritiene che sarà
limitata al minimo.
Ci si
concentrerà sulla ricompensa del comportamento desiderato perché è
semplicemente più efficiente. Secondo il giornalista Christopher Hitchens, che ha scritto
una serie di articoli su Huxley e un libro su Orwell, una dittatura basata sulla dura
repressione non solo è inefficiente, ma non può durare a lungo. In un regime repressivo l'oppresso è
consapevole della situazione e sa chi è l'aggressore. Gli oppressi finiranno per
ribellarsi. Quindi è necessaria una pressione costante da parte del regime, il
che rende un regime repressivo "più incline alla rottura, perché non può
piegarsi".
La
tattica della "repressione attraverso ricompensa" è naturalmente
antica come il mondo. All'apice dell'impero romano, che copriva un'area enorme,
c'era un esercito relativamente ridotto di soldati romani. Le truppe d'élite romane, i
legionari, si trovavano in seconda linea e venivano utilizzati solo per
conquistare nuovi territori o in caso di grandi rivolte.
La
prima linea era formata delle ‘unità ausiliarie’, che in sostanza erano
mercenari di popoli sottomessi. Svolgevano compiti intensi come il
pattugliamento, il controllo e la sorveglianza dei confini.
Lo spiegamento di mercenari locali era molto
efficace perché conoscevano il terreno, parlavano la lingua locale e
conoscevano le usanze locali. I mercenari lo facevano ovviamente per i soldi,
la moneta romana con il suo valore universale era molto richiesta.
Il
motivo principale, però, era che dopo 25 anni di servizio i mercenari venivano
premiati con l'ambita cittadinanza romana. L'attrazione della cultura romana era
grande, e questo faceva parte di una guerra psicologica. Una delle prime cose che si faceva
dopo aver conquistato una nuova area era la costruzione di imponenti strutture
pubbliche come teatri e bagni.
Ovviamente,
anche oggigiorno le persone si lasciano sedurre dalle comodità e delle
attrazioni superficiali. Tuttavia, i mezzi che le autorità attuali hanno a
disposizione rendono la situazione molto diversa. Gli sviluppi della tecnologia fanno
sì che il controllo delle masse richieda molta meno manodopera, e sia anche
molto più diretto. È difficile sapere esattamente come funzionino queste
tecnologie e come vengano impiegate, ma è comunque possibile farsi un'idea.
Questo
è diverso per quanto riguarda la psicologia. Huxley vedeva il rischio portato
dalle nuove tecnologie, ma era particolarmente preoccupato per gli sviluppi
della psicologia.
È
un'area che attira meno l'attenzione, ma che può influire profondamente la
mente e il comportamento delle persone. La manipolazione di massa
attraverso la psicologia si basa sugli esperimenti di Pavlov.
Stimolando e ripetendo concetti e riflessi si
sa come influenzare il comportamento.
Lo
stimolo può essere fisico o mentale (emotivo). Il soggetto viene portato in un
leggero stato di ipnosi continua, che lo rende ricettivo alle influenze
esterne. Il comportamento può quindi essere controllato in modo prevedibile,
oppure "pre-programmato". La gente non ne è consapevole ma
questo è proprio il punto, la consapevolezza è l'oggetto della psicologia. Huxley aveva previsto che quanto
prima si comincia ad attuare il condizionamento mentale, tanto più sarà efficace.
In “Il
Nuovo Mondo” il condizionamento inizia dai bambini prima ancora che possano
parlare e camminare. Nel suo libro ‘Brave New World revisited’, Huxley scrive (nel
1958!) che una dittatura mondiale preferirebbe manipolare la popolazione
geneticamente, ma che questo "non è ancora possibile". (L’editing genomico è oggi
realtà, e fa parte del Piano d'Azione COVID-19 del Forum Economico Mondiale.
Inoltre, i vaccini per il COVID manipolano il genoma umano).
Ora,
ci sono critici che ritengono che Huxley abbia ingrandito il ruolo della
psicologia applicata nella società, e che la manipolazione di massa sia più
fantascienza che realtà. Eppure la manipolazione di massa è una tecnica che è stata
applicata su larga scala.
I libri "Crystallizing Public Opinion
(1923)" e "Propaganda (1928)" di Edward Bernays, nipote di
Freud, furono la base della propaganda di massa e del marketing moderno. Il
libro ‘Propaganda’ inizia con la seguente frase:
"La
manipolazione consapevole e intelligente dei costumi e delle opinioni delle
masse è un elemento importante nella società democratica. Coloro che manipolano questo
meccanismo invisibile costituiscono un governo invisibile che è il vero potere
del nostro Paese. Siamo governati, le nostre menti sono plasmate, i nostri gusti formati,
le nostre idee suggerite, in gran parte da uomini di cui non abbiamo mai
sentito parlare.“
Uno
sguardo interessante dietro le quinte della manipolazione di massa è
un'intervista al fuggitivo agente del KGB Yuri Bezmenov. Nell’intervista, degna di nota
condotta nel 1984, Bezmenov spiegò che il KGB era molto meno coinvolto nello
spionaggio di quanto si supponeva, e che il 90% delle sue attività rientrava nella
guerra psicologica. Bezmenov disse che questo in Occidente non è diverso, e che la manipolazione di massa è
stata sviluppata alla perfezione dalle autorità americane.
Nell'intervista
Bezmenov aveva previsto che in un prossimo futuro (qualche decennio) questo sistema avrebbe creato delle
persone che non sarebbero state in grado di riconoscere una dittatura.
Quando si presenteranno alla gente i fatti
chiari e inconfutabili, dice Bezmenov, non ci si crederà, perché si è abituati
a non crederci. Bezmenov aggiunse che "ci si sveglierà solo quando si sentirà lo
stivale del soldato sotto il sedere".
Sembra
che Aldous Huxley novanta anni fa ci abbia azzeccato. È ovvio che le autorità attuali
applicano i metodi di "Il Nuovo Mondo". Non siamo arrivati alla società del
terrore del 1984 di Orwell.
Tuttavia,
i recenti sviluppi mostrano un preoccupante aumento della violenza da parte
delle autorità. Le profonde restrizioni alla libertà che vengono imposte, le campagne di
paura, le regole assurde, tutte impensabili un anno fa, sono una forma di
violenza.
Quando
si affrontano i fatti e si seguono gli sviluppi con lucidità, diventa chiaro
che tutto ciò non diminuirà, ma anzi, peggiorerà. Gli inganni e le manipolazione
hanno assunto forme grottesche, e si dice sempre più apertamente che i
"dissidenti” oppure “negazionisti” devono essere affrontati con durezza.
Se ciò
non viene fermato, non passerà molto tempo prima che lo stivale del soldato di
cui parlava Bezmenov si faccia sentire. Alla domanda del titolo: "chi
aveva ragione? si può quindi rispondere: entrambi. I due libri danno insieme un
quadro completo della strada che l'umanità ha imboccato. Non possiamo dire di
non essere stati avvertiti...
Benvenuti
nell'anno 2040 .
Un
nuovo mondo è possibile.
Minettippolito.blogspot.com
- Redazione -(19 giugno 2022)- ci dice :
QUATTRO
CHIACCHERE TRA AMICI.
Benvenuti
in Italia nell’anno 2040. Benvenuti nella mia città, o dovrei dire “la
nostra comunità”. Non possiedo niente, tutto ciò che ho, e quello che sono, è
messo in comunione, ma sono felice e, soprattutto. LIBERO!
Potrebbe
sembrarti strano, ma ha perfettamente senso per noi, in questa nostra nuova
città. Tutti
noi, fino a ieri considerati numeri e classificati come meri consumatori, oggi
siamo diventati fruitori di beni e servizi creati da noi stessi. Abbiamo accesso ai trasporti,
all’alloggio, al cibo e a tutte le cose di cui abbiamo bisogno nella nostra
vita quotidiana. Una dopo l’altra tutte queste cose sono diventate gratuite, quindi alla
fine non aveva senso per noi possedere molto.
Tutto
è avvenuto quando è caduto il vecchio sistema politico, fondato su una moneta a debito e
sull’usura praticata da banche private che non rispondevano, per nessuna delle
loro azioni, ai cittadini.
I
ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Ad un
certo punto, questi faccendieri globalisti , avevano anche pensato, per risolvere il
problema di queste evidenze non più eclissabili, di ridurre la popolazione mondiale di
oltre il 50%, attraverso pandemie e
guerre, e di rendere i sopravvissuti sottomessi e controllabili a distanza per
mezzo di microchip e restrizioni sociali.
Poi
c’è stato il crollo.
E’
accaduto spontaneamente, il sistema si è come arrotolato su se stesso.
Dapprima
un piccolo gruppo di persone, poco meno del 10% della popolazione, ha
cominciato a disobbedire, subendo discriminazione e isolamento da parte dei
politici globalisti corrotti. Poi il 10% è diventato 20, quando altri hanno
iniziato a comprendere come tali ingiustizie non facevano altro che rafforzare
gli animi di chi, invece, doveva essere abbattuto.
Sono
nate le prime comunità indipendenti e autonome, formate dagli esclusi, con le
loro economie bio, le loro scuole e la loro sanità.
E
quando è stato chiaro ai più che i prodotti delle nostre comunità erano i
migliori, che quegli insegnati non erano solo impiegati statali ma dei
missionari e che quei medici non erano dei semplici burocrati ma che prestavano
attenzione alla cura psicofisica dei loro pazienti, quel 20% arrivò al 30, con
molte simpatie anche all’interno del 70% che non voleva abbandonare le vecchie
comodità, e non riusciva ancora a vedere che quelle comodità altro non erano
che catene.
Con un
terzo della popolazione che non rispondeva più alle chiamate del sistema, a
nulla potevano servire i campi di rieducazione che lo stato stava preparando per
i dissenzienti.
Cercarono
un dialogo, un confronto, che venne rifiutato.
I
costi per il mantenimento del loro status quo erano diventati insostenibili: nelle loro città, che volevano
abitate da pochi zombie obbedienti alla propaganda, qualcuno iniziò a risvegliarsi
scoprendo che un diverso modo di vivere era possibile.
Le
scuole statali si svuotarono, così come gli ospedali, e i medici di famiglia
restarono senza lavoro.
E i
militari iniziarono a rifiutarsi di reprimere con la forza le manifestazioni
sempre più importanti e numerose, ma anche di provocare incidenti con le nostre
libere comunità, perché al loro interno c’erano i loro figli che lavoravano e
le nostre scuole erano frequentate dai loro nipoti.
Iniziarono
così a intrattenersi rapporti costanti e duraturi tra le due realtà, fino a
vedere eletti nostri rappresentanti dapprima nei loro piccoli comuni, poi nei
loro grandi centri.
I
comuni conquistati democraticamente raggiunsero in fretta una loro autonomia
dal centro politico grazie al repentino dissolvimento dello stato profondo, ma
soprattutto grazie all’utilizzo di una moneta parallela, una moneta legata al
lavoro, e che nessuno aveva interesse ad accumulare.
Una
volto sciolto il vecchio legame schiavista col denaro, tutto è stato più facile.
Le
città cambiarono volto in men che non si dica.
La
comunicazione, la rete internet e quella telefonica, sono diventate gratuite
per tutti. Le notizie e le opinioni si diffondono libere.
Non
sentiamo il bisogno di un governo centrale, ma, oltre ad un comitato di
gestione eletto in ogni città, che noi chiamiamo comunità, abbiamo un
coordinamento generale che si riunisce una volta al mese e si rinnova ogni tre
anni.
Gli
eletti sono tutti volontari nominati tra le varie categorie.
Non
esiste una destra e una sinistra, stereotipi vecchi di una vecchia politica,
come non ci sono più le classi sociali.
Abbiamo
raggiunto un sistema altamente democratico che permette anche a chi non fa
parte del comitato o del coordinamento, di fare sentire la sua voce e le
proprie idee per il bene di tutti.
Le
nostre vite, non essendo più legate al possesso, né del denaro né di nessun
altro bene, sono diventate più semplici e libere. La povertà e la criminalità sono
state praticamente azzerate.
L’energia
è diventata veramente pulita, e non più dipendente, per la sua produzione, dal
carbone e dal petrolio.
Abbiamo
pannelli solari per l’autonomia energetica installati su ogni abitazione,
mentre le fabbriche fruiscono di energia pulita proveniente da vecchie centrali
atomiche riconvertite a vapore.
La
scienza, ripulita dagli interessi di pochi speculatori globalisti , ha fatto
passi da gigante.
Il
prezzo dei trasporti è calato drasticamente. Non aveva più senso per noi possedere
un’auto perché abbiamo iniziato a trasportarci in modo molto più organizzato e
coordinato, con un trasporto pubblico più veloce e conveniente dell’auto.
Quando
vado a trovare alcuni miei amici, o per muovermi all’interno della mia
comunità, uso una delle tantissime piccole auto elettriche con batterie
rigeneranti messe a disposizione dalla mia comunità stessa, e che nulla hanno a che vedere con
quelle di vecchio auto elettriche, le cui batterie non producevano elettricità
ma erano soltanto immagazzinartici di energia prodotta da centrali, magari a
carbone. Non erano per nulla ecologiche.
Mi
piace, però, anche l’esercizio e la corsa. Quindi non disdegno la bicicletta,
con pedalata assistita, o una corsa nei grandi parchi sorti numerosi in ogni
comunità.
L’aria
è pulita, l’acqua è pulita e nessuno oserebbe toccare le aree protette della
natura perché costituiscono un tale valore per il nostro benessere. Nelle città
abbiamo molto spazio verde e piante e alberi dappertutto.
Per i
viaggi più lunghi, ad esempio per andare a un concerto o a vedere una partita
di calcio a centinaia di chilometri di distanza, uso il treno superveloce a lievitazione
magnetica, e quando arriverò a destinazione so che troverò una delle migliaia
di piccole auto elettriche messe a disposizione da quella comunità per i suoi
cittadini e i visitatori. Stesso iter per le mie vacanze.
E’
così ovunque. Ogni comunità è cresciuta autonomamente ma di concerto con le
altre.
Anche
gli altri paesi stanno, piano piano, adeguandosi, ritenendo il nostro sistema
il migliore possibile oggi.
Ad
esempio la Grecia è già ad un ottimo punto di sviluppo. Così come la Spagna e diversi paesi nord africani.
E non
è strano constatare come i paesi che hanno subito di più le oppressioni del
vecchio sistema oligarchico globalista , siano quelli maggiormente avanti in
questo nuova concezione di mondo.
Tutto
è progettato per la durata, la riparabilità e la riciclabilità. I materiali stanno fluendo più
rapidamente nella nostra economia e possono essere trasformati in nuovi
prodotti abbastanza facilmente. I problemi ambientali sembrano lontani, poiché
utilizziamo solo energia pulita e metodi di produzione puliti. Le nostre
industrie più fiorenti sono il turismo e l’agricoltura, strettamente legati tra
loro. Queste fanno del nostro paese una meta ambita da tutti gli abitanti del
pianeta appartenenti a qualsiasi società.
Le
nostre università sono tra le più frequentate al mondo, fornendo agli studenti
ogni mezzo per aumentare la loro cultura e la formazione professionale in ogni
campo.
Non
mancano le aziende meccaniche ed elettromeccaniche.
Lavoriamo
quanto basta, 36 ore settimanali da distribuire come meglio crediamo per i 200
giorni lavorativi annuali, e abbiamo molto tempo libero da poter utilizzare per
sviluppare la nostra creatività e la nostra istruzione.
Quando
tentarono di fare in modo che l’intelligenza artificiale e i robot prendessero
il sopravvento su gran parte del nostro lavoro, si è avuto, improvvisamente, un
moto di ribellione da parte di tutti.
Molti
capirono che sarebbero stati sostituiti e rimpiazzati e che quel progresso che
veniva loro proposto era qualcosa di dispotico e distopico.
Oggi
quel concetto non ha più senso, dal momento che il lavoro che facciamo può
essere svolto in tranquillità. Non so davvero se lo definirei più “lavoro”. È
più come tempo di pensiero, tempo di creazione e tempo di sviluppo. Abbiamo scoperto come utilizzare
tutte queste nuove tecnologie per scopi migliori rispetto al semplice ammazzare
il tempo o lavorare.
E’
bellissimo vedere cosa siamo riusciti a realizzare:
Noi
che eravamo la loro “più grande preoccupazione”, i reietti, coloro che smisero di vivere nelle loro città
e di seguire le loro leggi contraddittorie, siamo diventati, invece, i
salvatori della civiltà.
Coloro
che decisero di dire basta quando la tecnologia era diventata troppa e
ingombrante, che hanno visto i robot e l’intelligenza artificiale impossessarsi
di gran parte del loro lavoro e delle loro vite, coloro che si sono
pacificamente rivoltati contro un sistema globalista politico corrotto e marcio nel profondo, fino
a estraniarsi da esso e ad auto esiliarsi, partendo da piccole comunità fuori
dalle loro ormai invivibili città, abbiamo ricollocato la tecnologia e la scienza
all’interno dei loro argini e messo il tutto al servizio dell’uomo.
Abbiamo
cominciato formando piccole comunità
autosufficienti, semplicemente occupando case vuote e abbandonate di piccoli
villaggi del XIX secolo.
Siamo
ripartiti da questo e dalla nostra mai sopita spiritualità per realizzare un
miracolo che è sotto gli occhi di tutti.
Un nuovo
mondo, non globalizzato , dove veramente ogni uomo è libero e padrone del suo
futuro. Dove
ogni comunità, dalla più piccola alla più grande, è autonoma nel suo vivere
semplice e complesso.
Ovunque
posso andare e so che a nessuno interesserà sapere dove e perché, e in nessun
luogo sarò registrato.
E’ una
vita semplice ed onesta, la mia, ed è una bella vita, degna di essere vissuta. Molto meglio del percorso in cui ci
trovavamo, dove, ad un certo punto, è diventato così chiaro che non potevamo
continuare con lo stesso modello di crescita legato a doppia mandata a
personaggi globalisti senza scrupoli, creatori, per sopravvivere, di cose
terribili quali: pandemie di malattie create in laboratorio, cambiamenti climatici
artificiali, crisi sociali con milioni di rifugiati, carestie promosse a tavolino e guerre
consequenziali.
Abbiamo
perso troppe persone prima di renderci conto che potevamo fare le cose
diversamente. Alcuni hanno scelto liberamente la loro fine, altri sono stati soggiogati
da decenni di indottrinamento mediatico.
Ma
adesso ci siamo, il futuro è nostro!
Ed è solo l’inizio…
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