EMERGENZA AMBIENTALE.
EMERGENZA AMBIENTALE.
L'incredibile
storia
dei
vaccini a mRNA.
Focus.it
– Elisabetta Intini – (24 gennaio 2022) – ci dice:
Salute.
Decenni
di studi, frustrazioni, sodalizi scientifici e cambi di direzione: l'origine
dei vaccini a mRNA, un inno all'importanza della ricerca di base.
Gli
studi sulla struttura della proteina spike sono stati un tassello fondamentale
per la creazione dei vaccini anti-Covid.
(Shuster stock).
I
vaccini a mRNA che salvano dalla covid milioni di vite, e che continuano a
rimanere una delle più prodigiose scoperte della medicina moderna non sono,
come sostengono alcuni scettici, arrivati "troppo in fretta", grazie
a qualche poco trasparente scorciatoia delle case farmaceutiche.
Sono
invece il risultato di decenni di studi teorici a lungo snobbati, di ricerche
che sembravano finite su binari morti e che hanno rivelato la loro utilità
quando più ne abbiamo avuto bisogno, unendosi come puntini di un disegno
coerente, emerso da un ordine apparentemente casuale.
Quella
che segue è la storia di quel lavorio nascosto e lontano dai riflettori: un
intreccio di intuizioni, colpi di fulmine scientifici, inversioni di rotta e
tentativi disperati di curare passate epidemie che ci permette oggi di avere
un'ancora di salvezza dalla CoViD-19.
La
vicenda di cui leggerete è la migliore dimostrazione dell'importanza della
ricerca di base, che si concentra sull'avanzamento puro della conoscenza senza applicazioni
immediate.
Una
strada apparentemente a zigzag di cui si comprende il senso soltanto alla fine,
quando chi non conosce i fatti pensa che sia stato "tutto facile".
TRE
STRADE CHE SI UNISCONO.
Come
scrivono Gina Kolata e Benjamin Mueller sul New York Times, a rendere possibili
i vaccini anti-covid a mRNA sono stati i progressi raggiunti in tre diverse
aree:
la
prima,
cominciata 60 anni fa e proseguita nei 30 anni successivi, è la scoperta
dell'mRNA e di come usare quella stringa di codice genetico per insegnare alle
cellule a produrre pezzetti di virus e rafforzare il sistema immunitario;
la
seconda è
aver capito come proteggere quelle fragili molecole dalla degradazione una
volta che sono introdotte nel corpo umano.
Il
terzo filone, cominciato
negli Stati Uniti negli anni '90, è la ricerca sulla proteina spike del virus
dell'HIV, nel tentativo disperato di trovare un vaccino contro l'epidemia di
AIDS allora in piena espansione.
Come
sappiamo, quegli studi non hanno portato a un vaccino contro l'HIV, ma hanno
permesso di conoscere meglio la spike del coronavirus SARS-CoV-2.
Nel
2020, questi tre "pezzetti" di sapere sono convogliati in vaccini a
mRNA efficaci e sicuri, diretti contro la corretta proteina-bersaglio.
I
PRIMI CASI DI AIDS.
Nel
1982 Barney Graham, medico specializzando del Nashville General Hospital,
soccorre un uomo delirante, con lesioni multiple alla pelle e infezioni diffuse
a polmoni, fegato e milza: un collasso del sistema immunitario che farebbe
pensare a un virus sconosciuto. I sospetti sono fondati.
Sono
le prime manifestazioni cliniche del virus dell'HIV, che sembra inizialmente
colpire i giovani uomini della comunità omosessuale americana, giunti in
ospedale pelle e ossa, con polmoniti e linfonodi ingrossati, debolissimi.
Inizialmente
si pensa che la malattia riguardi soprattutto chi fa uso di eroina, ma è presto
chiaro che la sua diffusione non è circoscritta.
1987:
Anthony Fauci impegnato in una presentazione alla Terza Conferenza
internazionale contro l'AIDS. (© Shutterstock)
IL
GIOVANE FAUCI. Nel 1996, quando Bill Clinton convoca lo scienziato Anthony Fauci nello
Studio Ovale per essere informato sull'epidemia di AIDS, il virus dell'HIV ha
già ucciso 350.000 persone soltanto negli USA e sei milioni nel mondo. Rispetto
a 15 anni prima ci sono ora alcuni farmaci per contrastare la malattia, ma il
Presidente degli Stati Uniti pone a Fauci la domanda più ovvia per un non
addetto ai lavori: perché mai non esiste ancora un vaccino contro l'HIV?
Lo
scienziato rilancia chiedendo la creazione di un centro multidisciplinare
dedicato. Si gettano così le basi per il “Vaccine Research Center”, che aprirà
le porte nel 2000 presso il “National Institutes of Health's “campus di
Bethesda, nel Maryland. Si inizia con un budget di 43,9 milioni di dollari (attuali) e uno staff
di 56 scienziati, tra cui proprio Barney Graham.
Da
allora oltre 85 candidati vaccini sono stati testati in quel centro e in altri
sparsi su tutto il territorio USA.
Nessuno
ha funzionato, soprattutto perché il virus dell'HIV ha una capacità incredibile
di mutare aspetto (varia in un giorno con la stessa rapidità con cui il virus
dell'influenza cambia in un anno) e sfuggire alle difese introdotte dal sistema
immunitario.
Poche
malattie sono state oggetto di stigma come l'AIDS: 7 falsi miti su AIDS e HIV
ancora molto diffusi. (© Jason Lee/Reuters)
UNA
FAMOSA PROTEINA AD UNCINO.
I
ricercatori del centro vaccinale decidono allora per un approccio più teorico:
mappare l'intera superficie del virus dell'HIV, in particolare la struttura
atomica delle proteine che usa per invadere le cellule, le spike.
Nell'HIV e non solo, queste proteine uncinate
cambiano costantemente forma: ne hanno una prima di invadere le cellule e una
diversa una volta agganciate.
Capire quale parte della spike sia più
vulnerabile agli anticorpi, e soprattutto quale forma della spike riprodurre
con un vaccino, è la sfida contro cui si schiantano i tentativi del team di
scienziati.
Tra
questi c'è anche il 27enne Jason McLellan, che con la tecnica della
cristallografia ai raggi X studia la struttura 3D delle proteine.
Dopo
sei mesi di ricerche sull'HIV McLellan chiede al suo supervisore di cambiare
virus e concentrarsi su qualcosa di più facilmente approcciabile.
Conosce
così Barney Graham, che qualche scrivania più in là sta studiando, oltre
all'HIV, anche il virus respiratorio sinciziale (VRS), che causa affezioni dei
polmoni e delle vie aeree.
Analizzando
la struttura della proteina che il VRS usa per fondersi alle cellule i due
aprono la strada a possibili vaccini ora in sperimentazione.
Ancora non lo sanno, ma la loro collaborazione sarà
alla base anche di un altro vaccino: quello contro la CoViD-19.
Scienza.
Perché
non c'è un vaccino per ogni infezione?
MESSAGGERO
A VITA BREVE.
Per la scoperta dell'RNA messaggero (mRNA) bisogna
fare un salto indietro nel tempo fino al 15 aprile 1960, quando un gruppo di
scienziati del King's College a Cambridge (Regno Unito), tra cui i futuri Premi
Nobel Francis Crick e Sydney Brenner, individua finalmente la molecola che fa
da tramite tra il DNA, la stringa di istruzioni per produrre proteine nel cuore
della cellula, e le fabbriche di proteine vere e proprie, altre strutture
cellulari dette ribosomi.
La
molecola messaggera, l'mRNA, porta copie di segmenti trascritti di DNA ai
ribosomi, dove queste istruzioni vengono tradotte.
Dopo
gli iniziali entusiasmi in pochi sanno però come sfruttare la scoperta. Isolare
l'mRNA dalle cellule è infatti impossibile senza che si degradi completamente.
Nel
1984 il biologo di Harvard Doug Melton scopre come riprodurre l'mRNA in
laboratorio, ma il problema è sempre la sua delicatezza.
L'attenzione
nei confronti di questo tema cala progressivamente, fino all'incontro tra due
scienziati controcorrente.
UN
LASCIAPASSARE ESSENZIALE. Dato che le cellule del corpo umano
utilizzano continuamente mRNA per trascrivere le istruzioni genetiche e
produrre proteine essenziali, perché non ottenere versioni sintetiche di mRNA
che ci aiutino a contrastare malattie?
Negli
anni '90 la biochimica ungherese Katlin Karikò (oggi vicepresidente di BioNTech
RNA Pharmaceuticals) inizia a lavorare a questa possibilità, ma finisce per
scontrarsi con la mancanza di finanziamenti e con un importante ostacolo
scientifico:
produrre
un mRNA sintetico che non venga immediatamente rigettato come estraneo, il trattamento che l'organismo riserva
a istruzioni genetiche che ritiene scorrette.
La
svolta dopo anni di studi e tentativi arriva con la collaborazione con il
collega dell'Università della Pennsylvania Drew Weissmann, impegnato a cercare
un vaccino contro l'HIV.
Nel
2005, i due scoprono che modificando una "lettera" dell'mRNA (uno dei
mattoncini che compongono la sua molecola, i nucleosidi) si inibisce la
reazione immunitaria problematica.
L'mRNA
riesce a sfuggire ai meccanismi di controllo e ad arrivare alle cellule.
Scienza.
Covid:
che cos'è e come funziona un vaccino a mRNA.
IL
SOGNO DI UN VACCINO A MRNA.
Fino
ad allora i vaccini in commercio hanno sfruttato virus modificati o frammenti
di essi per allenare il sistema immunitario ad attaccare i patogeni invasori.
Un vaccino a mRNA recherebbe invece le
istruzioni per istruire il corpo a produrre le proprie proteine virali, un
approccio che imita l'infezione in modo più preciso e dunque dovrebbe generare
una migliore riposta immunitaria.
L'idea
che una molecola fragile come l'mRNA possa riuscirci sembra comunque poco
probabile.
Il
paper che descrive il meccanismo di soppressione che garantisce l'accesso
dell'mRNA alle cellule viene rigettato da riviste del calibro di Science e
Nature e viene pubblicato sulla meno prestigiosa Immunity.
BUSTA
PROTETTIVA.
Anche
se ora l'mRNA è protetto dal rigetto cellulare, occorre riuscire a consegnarlo
integro alle cellule stesse.
Negli
anni '90, un team di biochimici della Inex, un'azienda di Vancouver fondata da
un certo Pieter Cullis, persegue questo obiettivo lavorando con membrane
lipidiche delle dimensioni di un centesimo di una cellula.
Non è
facile: le cellule umane hanno un sistema di difesa che impedisce a qualunque
elemento diverso dal loro cibo di accedere.
Inoltre alcuni lipidi hanno cariche elettriche
che distruggono la membrana cellulare subito dopo il contatto.
Cullis
e colleghi scoprono però come manipolare la carica elettrica di questi
involucri lipidici in modo che la loro tossicità svanisca una volta entrati nel
sangue.
Una
compagnia spinoff della Inex, la Protiva, riesce in seguito a cambiare la
composizione delle bolle di grasso in modo che disperdano meno del loro
prezioso carico e migliorando il processo produttivo.
La Karikó prova due volte a mettersi in
contatto con la Protiva per una collaborazione, invano.
Sarà invece Pieter Cullis, che nel frattempo
si è messo ad occuparsi di temi molto diversi, a lavorare con i produttori di
vaccini a mRNA.
Scienza.
La
tecnologia a mRNA, dopo la CoViD-19.
UNA
FAMIGLIA DI VIRUS IGNORATA DAI PIÙ.
Abbiamo
ora un mRNA in grado di istruire il sistema immunitario e un involucro di
grasso che lo tiene al sicuro.
Manca il codice preciso da fornire alle
cellule perché inizino a produrre la loro versione della spike, e scatenare la
risposta immunitaria.
Per
queste istruzioni genetiche dobbiamo tornare a McLellan e Graham, che abbiamo
lasciato a lavorare su HIV e virus sinciziale al Vaccine Research Center.
Nel
2013 Graham apre il proprio laboratorio e decide di concentrarsi su una classe
di virus che la maggior parte delle volte provoca soltanto raffreddori - i
coronavirus.
Il virus MERS-CoV ha iniziato a diffondersi in
Medio Oriente, l'epidemia di SARS è alle spalle da 11 anni.
Si
ipotizza che il coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Orientale
(MERS-CoV) venga trasmesso all'uomo dai cammelli. Anche per questo virus letale
nel 40% dei casi è la spike, la proteina bersaglio.
Il
virus della MERS ha qualcosa in comune con l'HIV: la proteina spike, che
nessuno è ancora riuscito a prendere di mira con un vaccino.
È
anche talmente pericoloso e instabile che sembra impossibile riprodurlo o
isolarlo in laboratorio, per non parlare di farlo arrivare da altri Paesi.
Quando
un ricercatore del laboratorio di Graham, Hadi Yassine, ritorna ammalato dopo
un pellegrinaggio alla Mecca, Graham sospetta possa trattarsi di MERS.
Ma le
analisi rivelano soltanto un'infezione data da un banale coronavirus del
raffreddore, HKU1.
Graham decide di studiare lo stesso quel virus
ordinario: è pur sempre un coronavirus, e come il più temibile parente MERS-CoV
è dotato di spike, anche se la sua è più stabile.
Dopo
qualche anno di ricerche su questo virus comune vengono pubblicate su Nature le
prime immagini della spike di un coronavirus umano, così come appare la proteina
un attimo prima di attaccare le cellule.
Ci
sono i presupposti per creare un vaccino contro il virus della MERS.
TANTA
FATICA PER NULLA?
Il
problema è che la spike creata in laboratorio, come quella in natura, continua
a cambiare aspetto:
per
poterla usare per un vaccino occorre bloccarla nella conformazione che assume
quando attacca le cellule.
Ci pensa Nianshuang Wang, un postdoc del laboratorio
di Graham che viene dalla Cina, ha nozioni sugli spillover di virus e ha già
contribuito a importanti nozioni sul virus MERS-CoV.
Dopo
alcuni tentativi Wang e Graham trovano un punto particolarmente lasso della
spike in cui aggiungere due mutazioni dei blocchi di base (gli amminoacidi) per
"irrigidirla".
Questo
intervento, che blocca la proteina nella sua configurazione iniziale, ha
richiesto però tre anni di lavoro e a quel punto l'epidemia di MERS è alle
spalle.
I coronavirus non sono più "interessanti",
lo studio viene pubblicato su una rivista poco nota e Wang ha l'impressione di
aver perso il treno più importante della sua carriera.
(La
proteina spike del SARS-CoV-2 (in rosso) si lega a un recettore ACE2 (blu) su
una cellula umana e consente al virus di entrare nell'organismo: una
visualizzazione 3D.)
In
natura, al momento di fondersi con la cellula da attaccare, la proteina spike
cambia forma, passando da un aspetto che ricorda quello di un tulipano alla
sagoma slanciata di un giavellotto.
Questa
trasformazione confonde il sistema immunitario perché rende più difficile
riconoscere l'antigene (ossia la "firma" proteica) dell'invasore. (© Shutterstock)
AL
MOMENTO GIUSTO.
Invece
questa piccola, grande scoperta sarà alla base di tutte le ricette dei vaccini
anti-covid attualmente usati.
All'alba
del 31 dicembre 2019 il Professor Graham accende il pc e legge di una
misteriosa polmonite iniziata a circolare a Wuhan, in Cina.
Mette in allerta il suo laboratorio e resta in
attesa.
Una
settimana più tardi, alla notizia di un coronavirus come più probabile causa
della malattia, telefona al suo vecchio collaboratore McLellan, che da anni si
occupa di coronavirus, e gli dice lapidario: «È il momento di risalire in sella».
Pochi
giorni dopo alcuni ricercatori cinesi pubblicano la sequenza genetica del
virus:
forti dell'esperienza maturata sulla MERS,
McLellan e colleghi individuano in breve la sezione che riguarda le spike e
ottengono la stringa di codice della proteina-bersaglio, nella quale
incorporano la tecnica per "bloccarla" sul posto studiata da Wang sul
virus del raffreddore.
MIRATE...
QUI!
Il 15
febbraio 2020 Graham e McLellan pubblica un articolo con la struttura della spike
su un sito liberamente accessibile di lavori scientifici (quel paper sarà in
seguito pubblicato su Science).
Sapendo
con precisione dove inserire le mutazioni utili a stabilizzare la proteina,
Pfizer-BioNTech e Moderna riescono a creare vaccini anti-covid
"sartoriali" con il 95% di efficacia.
Per
renderli accettabili alle cellule utilizzano l'alterazione chimica scoperta 15
anni prima da Weissman e Karikó, e per proteggerli l'involucro lipidico messo a
punto dai ricercatori canadesi.
Se i
trial clinici possono iniziare subito, in circa 100 siti soltanto negli Stati
Uniti, è anche grazie agli ingenti investimenti introdotti negli anni passati
per la ricerca contro l'HIV.
A
novembre 2020 il mondo ha il suo primo vaccino estremamente efficace contro la
covid. Evidentemente non il frutto dell'improvvisazione.
(Elisabetta
Intini)
Cultura.
Perché
i vaccini anti-Covid non hanno vinto il Nobel per la medicina?
Banca
canadese Lancia
una
Carta di Credito legata
alle
“Emissioni di Carbonio”.
Conoscenzealconfine.it
– (22 Novembre 2022) – Redazione – ci dice:
Una
banca canadese ha lanciato una carta di credito che tiene traccia della
cosiddetta “impronta carbonica” di un cliente.
La
banca consiglierà inoltre i clienti su come limitare la loro impronta di
carbonio.
“In
qualità di cooperativa finanziaria di proprietà dei soci, riteniamo che sia
nostro compito fare tutto il possibile per aiutare, soprattutto quando si
tratta delle decisioni che le persone prendono con i loro soldi”, ha dichiarato
Jonathan Fowlie, “Chef External Relations Officer di Vancity”.
“Questo
strumento fornirà ai titolari di carte di credito “Vancity Visa” preziose
informazioni sui loro acquisti e consentirà loro di collegare le loro decisioni
di spesa quotidiane al cambiamento che vogliono vedere nel mondo” (le buffonate green… – nota di
conoscenze al confine).
Secondo
una ricerca condotta da Visa, oltre il 50% dei canadesi è interessato a
monitorare la propria impronta di carbonio.
L’idea che si sta facendo qualcuno, tuttavia,
è che questo sistema verrà utilizzato per limitare gli acquisti una volta
superate le soglie stabilite.
Stabilite da chi poi, è un’altra questione –
la stessa banca? Lo Stato? Che differenza c’è a questo punto?
Come
riportato da Renovatio 21, una banca australiana, la Commonwealth Bank (CBA),
ha iniziato a collegare le transazioni dei clienti all’impronta di carbonio.
Si tratta,
in pratica, del nuovo green pass, quello per l’emergenza ambientale.
Ed esso, stavolta, andrà a pescarvi direttamente nelle
tasche, e a inibirvi ulteriori libertà fondamentali, come quelle di acquistare
quel che si vuole (per esempio, una bistecca sintetica invece che una busta di
farina di grillo).
Abbiamo
imparato il funzionamento di questa ingegneria sociale dal Covid: una volta
accettata l’esistenza dell’emergenza, ogni limitazione, sia pur apertamente
incostituzionale, diviene legittima.
Di qui
l’implementazione di una meccanica “premiale” per i vostri comportamenti
(sistema di credito sociale), in modo completamente sganciato da diritti e
leggi precedenti.
Qui il
vostro conto in banca diventa non solo un sistema di sorveglianza, ma anche di
controllo e punizione.
Questo
è il destino di tutto il danaro – dall’euro digitale allo yuan digitale a
quelle che chiamano CBDC (valute digitali delle banche centrali) i cui progetti
sono ovunque, dall’Australia all’Ucraina, dallo Sri Lanka alla Svizzera –
divenire software, divenire danaro programmabile, in grado di guidare e inibire
le scelte del cittadino.
Renovatio
21 ha da diverso tempo sottolineato come, non per nulla, il sistema su cui si
basa il green pass è il medesimo sul quale correrà l’euro digitale, considerato
“inevitabile”.
Un
sistema informatico iniziato, casualmente, ben prima della pandemia, ma al
quale quest’ultima ha dato finalmente concrezione definitiva.
Per
quanto riguarda la questione ambientale, anche qui già tutto è stato scritto.
Di tracciamento dei consumi attraverso sensori e computer si è parlato
apertamente quest’anno al “World Economic Forum” di Davos, la base dichiarata
del “Grande Reset” di Klaus Schwab.
Qui si
è avuto il caso del presidente del gruppo cinese Alibaba Group, J. Michael
Evans, che durante un panel del WEF si è vantato dello sviluppo di un “tracker
individuale dell’impronta di carbonio” per monitorare ciò che fa il cittadino:
viaggi, acquisti, cibo, ogni attività finisce nella “piattaforma”.
Impronta
ecologica.
Chiediamo
ai lettori che si dicono o dicevano ambientalisti: avete capito, una volta per
tutte, cosa significa la “questione ambientale”, il “cambiamento climatico”, lo
“zero-carbonio” etc.?
Avete
capito che tramite l’emergenza ambientale vi rinchiuderanno in casa,
affameranno e sottometteranno come pare a loro?
Avete
compreso, una volta per tutte, che l’”ambientalismo” è uno strumento della
Necrocultura?
(renovatio21.com/banca-lancia-una-carta-di-credito-legata-alle-emissioni-di-carbonio/)
Crisi,
Emergenze ambientali
e
Danno.
Isprambiente.gov.it
- Dirigente Ing. Claudio Numa – (3-7-2020) - ci dice:
L’ISPRA
è Centro di competenza del Dipartimento per la Protezione Civile (DPC) e
struttura operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile (SNPC). Per
le attività di pianificazione e gestione operativa degli interventi
specialistici da porre in atto nelle crisi e nelle diverse fasi del ciclo
dell'emergenza, assicura il supporto tecnico scientifico al Dipartimento per la
Protezione Civile, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare (MATTM) e a tutte le componenti e strutture operative del Servizio
Nazionale della Protezione Civile (SNPC), a livello centrale e periferico.
La crisi
si configura quando da un evento atteso si potrebbero determinare situazioni
potenzialmente pericolose per l’ambiente e che potrebbero richiedere la
predisposizione di interventi per la mitigazione del fattore di potenziale
rischio.
L’emergenza
si configura quando un evento calamitoso, di origine naturale o derivante
dall’attività dell’uomo, è tale da determinare una situazione pericolosa per
l’immediata incolumità delle persone e per l’integrità dei beni e dell’ambiente
e che richiede interventi eccezionali ed urgenti per essere gestita e riportata
alla normalità.
Si
definisce emergenza ambientale un’emergenza che interessa le matrici ambientali
quali acqua, aria e suolo.
L’emergenza
ambientale può essere un evento a sé stante o può costituire uno specifico
aspetto di una emergenza di più ampio impatto.
Nei
casi di emergenza, le attività immediate sono di competenza degli enti di primo
soccorso e intervento quali ad esempio i Vigili del fuoco mentre l’ISPRA
assicura il supporto tecnico scientifico nel tempo reale o nel tempo differito.
A tal
fine, il Centro nazionale per le Crisi, le Emergenze ambientali e il danno
dell'ISPRA agisce in stretto coordinamento e concorso con le strutture
interessate dell'Istituto e in raccordo con le Agenzie del SNPA, assicurando la
prima interfaccia dell’Istituto verso gli Enti istituzionalmente preposti alla
gestione dell’emergenza.
Per
poter assicurare il supporto richiesto, l’ISPRA si è dotata di alcuni strumenti
operativi di supporto tra i quali, un regolamento interno per la gestione delle
crisi e delle emergenze ambientali e l’istituzione di una Rete operativa del
SNPA per le emergenze ambientali.
L’ISPRA
assicura, con il contributo della rete operativa del SNPA per le emergenze
ambientali, anche un’attività di valutazione e monitoraggio del rischio
ambientale, finalizzata all’indicazione delle prime misure di prevenzione e
messa in sicurezza. Il rischio ambientale è determinato dall’ambiente
degradato, a seguito di eventi di origine naturale o antropica, quale sorgente
di pericolo da cui può derivare, anche nel tempo differito, un danno per
l’uomo, i beni e l’ambiente stesso.
L’ISPRA
assicura, nell’ambito del sistema SNPA, in base alla delibera SNPA 58/2019, il
supporto tecnico al Ministero dell’ambiente per l’esercizio delle azioni di
riparazione del danno ambientale e prevenzione della minaccia di danno
ambientale, in sede giudiziaria ed in sede amministrativa, in collaborazione con le Reti
Operative ISPRA per il Danno Ambientale e con le Agenzie regionali/provinciali,
nonché specifiche attività di approfondimento tecnico/scientifico e di
formazione in materia di danno ambientale”.
Gestione
delle emergenze
ambientali:
cosa c'è da sapere.
Contecaqs.it – Redazione – (10 Giugno 2020) –
ci dice:
In
caso di emergenze con contaminazione o potenziale contaminazione di matrici
ambientali (suolo, acqua, aria), è necessario compiere delle azioni per
prevenire o mitigare gli impatti ambientali negativi derivanti da queste
situazioni.
I principali scenari.
Un’emergenza
ambientale è un evento che, a causa della dispersione di sostanze pericolose,
può generare conseguenze anche importanti per l’ambiente:
contaminazioni
di corpi idrici superficiali;
inquinamento
dell’atmosfera che provoca disagi irritativi o olfattivi;
incidenti
con ricaduta ambientale in insediamenti produttivi e di servizio (impianti e
depositi industriali), con fuoriuscite di sostanze pericolose in seguito al malfunzionamento
di impianti, rotture di tubazioni o serbatoi, fughe di gas tossici, reazioni
dovute a miscelazione di prodotti chimici, incendi, esplosioni;
incidenti
con ricaduta ambientale durante il trasporto (incidenti stradali e ferroviari
con rilascio di sostanza inquinante), in seguito alla rottura di cisterne, per
cattivo stivaggio o utilizzo di imballaggi non idonei.
Livelli di emergenza.
La
gestione delle emergenze ambientali è strettamente legata alla loro magnitudo. È
possibile individuare 3 livelli di emergenza:
a) -emergenze
di modesta entità gestite dagli addetti formati presenti in azienda o in
cantiere.
b) -emergenze
di media entità gestite mediante personale qualificato reperibile H24.
c) -emergenze
di entità tale da creare un pericolo per la salute pubblica in cui intervengono
Vigili del Fuoco (soccorso tecnico), il 118 (soccorso sanitario) e le Arpa a
cui spetta il compito di acquisire gli elementi necessari per la valutazione
tecnica dell’evento incidentale.
Obbligo di intervento e comunicazione.
In
caso di emergenza ambientale la normativa prescrive:
Ai
sensi dell’articolo 242, comma 1 e 2, del D. Lgs n. 152/2006 “Al verificarsi di
un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare il sito, il
responsabile dell’inquinamento mette in opera entro ventiquattro ore le misure
necessarie di prevenzione e ne dà immediata comunicazione ai sensi e con le
modalità di cui all’ articolo 304, comma 2 (del d.lgs. n. 152/2006).”
Attuate
le necessarie misure di prevenzione, il responsabile dell’inquinamento svolge
un’indagine preliminare sui parametri oggetto dell’inquinamento.
Laddove
accerti che il livello delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) non
sia stato superato, provvede al ripristino della zona contaminata, dandone
notizia al comune e alla provincia competenti per territorio, entro 48 ore
dalla comunicazione, con apposita autocertificazione che conclude il
procedimento di notifica.
L’obbligo
è assistito dalla sanzione penale di cui all‘articolo 257, comma 1 e 2, sempre
del D. Lgs. 152/2006:
“Chiunque cagiona l’inquinamento del suolo,
del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con il
superamento delle concentrazioni soglia di rischio è punito con la pena
dell’arresto da sei mesi a un anno o con l’ammenda da € 2600 a € 26000, se non
provvede alla bonifica in conformità al progetto approvato dall’autorità
competente nell’ambito del procedimento di cui agli articoli 242 e seguenti
(del D. Lgs. n. 152/2006).
In
caso di mancata effettuazione della comunicazione di cui all’articolo 242, il
trasgressore è punito con la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con
l’ammenda da € 1000 a € 26000.
Si applica la pena dell’arresto da un anno a
due anni e la pena dell’ammenda da € 5200 euro a € 52000 se I’ inquinamento è
provocato da sostanze pericolose.”
È bene
ricordare che tra i diversi soggetti coinvolti nell’ambito dei procedimenti di
bonifica dei siti inquinati, oltre al responsabile dell’inquinamento e alla
Pubblica Amministrazione, figura anche il proprietario dei medesimi che risulti
non colpevole della contaminazione.
La
legge pone in capo al proprietario incolpevole di un sito contaminato
l’obbligo, qualora egli rilevi il superamento o il pericolo concreto e attuale
di superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione, di darne
comunicazione alla Regione, alla Provincia e al Comune territorialmente
competenti e di attuare le misure di prevenzione secondo la procedura di cui
all’art. 242, D.Lvo n. 152/2006 (art. 245, comma 2, D.Lvo n. 152/2006).
Spetterà poi alla Provincia, una volta ricevuta tale comunicazione, attivarsi
per identificare il responsabile.
Gestione
diretta delle emergenze.
La UNI
EN ISO 14001 prescrive all’organizzazione un percorso per la gestione delle
emergenze ambientali:
pianificazione
delle azioni per prevenire o mitigare impatti ambientali negativi derivanti da
situazioni di emergenza;
pronta
risposta alle situazioni di emergenza reali;
prevenzione
o mitigazione delle conseguenze di azioni di emergenza;
prova
periodica delle azioni di risposta pianificate;
revisione
periodica dei processi e le azioni di risposta pianificate, in particolare dopo
che si sono verificate situazioni di emergenza o di prova;
formazione
e informazione sulla preparazione e risposta alle emergenze.
Nei
Criteri Ambientali Minimi nell’edilizia è specificato che le aziende non
certificate sono obbligate a stendere una procedura per “preparazione alle
emergenze ambientali e risposta”.
Pronto
Intervento Ecologico (PIE) e Messa In Sicurezza di Emergenza (MISE).
In
caso di eventi di contaminazione improvvisi, la messa in sicurezza d’emergenza
permette di isolare un sito contaminato, così da eliminare o ridurre i suoi
effetti sull’ambiente circostante.
Nelle
attività di MISE, la tempestività dell’intervento e la competenza degli
operatori sono fattori determinanti: l’efficacia è garantita attraverso un
sistema di pronto intervento attivo H24 e una struttura ben organizzata, dotata
di risorse e conoscenze delle tecniche di intervento.
Per
contrastare la dispersione di contaminati in acqua, la tecnica di intervento è
legata al peso specifico del contaminante:
se il
perso specifico è minore di 1kg/dmc;
il
contenimento viene effettuato posizionando barriere assorbenti o a sifone
la rimozione
avviene attraverso aspirazione superficiale e/o posa di materiale assorbente;
se il
peso specifico è maggiore di 1kg/dmc;
per il
contenimento si utilizzano barriere sul fondo
la
rimozione avviene attraverso aspirazione profonda
se si
tratta di inquinanti solubili,
il
contenimento viene effettuato con sbarramento totale del corso d’acqua
la
rimozione avviene attraverso aspirazione totale.
Nel
caso di rimozione del contaminante su matrici solide è previsto:
utilizzo
di materiali assorbenti;
escavazione
tramite benna dotata di lama e posizionata sulle aree man mano escavate.
Assicurazione
per il rischio di inquinamento.
Per il
principio di legge “chi inquina paga”, la tutela assicurativa in caso di
incidente ambientale diventa una protezione necessaria per mitigare le
conseguenze che nascono in seguito a un evento inquinante in materia di
risarcimento danni.
Le
polizze di responsabilità ambientale comprendono:
responsabilità
ambientale insediamenti a tutela dalle conseguenze del fenomeno inquinante
sulle attività produttive, depositi, stoccaggi e stabilimenti;
attività
presso terzi – adatta per chi svolge la propria attività presso cantieri oppure
aziende terze;
operazioni
di carico e scarico – idonea per chi effettua operazioni carico e scarico di
materiale inquinante con mezzi meccanici presso aziende terze;
committenza
del trasporto di merci pericolose, rivolta a chi affida ad aziende terze il
trasporto delle proprie merci pericolose.
Emergenze
ambientali.
Arpa.fug.it
-Redazione- (3-3-2022) -ci dice:
Chi
contattare in caso di emergenza ambientali.
Una
situazione di disagio o di non conformità alla normativa ambientale che
presenta le caratteristiche di un’emergenza ambientale, detta nello specifico
potenziale problema ambientale, deve essere segnalata dal cittadino a:
Polizia
locale;
agli
enti di primo soccorso e di primo intervento (es. Vigili del Fuoco,
Carabinieri, 112).
Cos'è
un'emergenza ambientale.
Con il
termine emergenza si intende una qualsiasi situazione critica causata da un
evento eccezionale che determina una situazione potenzialmente pericolosa per
l’immediata incolumità delle persone e/o dei beni/strutture e/o dell’ambiente e
che richiede interventi eccezionali ed urgenti per essere gestita e riportata alla
normalità.
Per
emergenza ambientale si intende, nello specifico, un’emergenza che interessa le
matrici ambientali quali acqua, aria e suolo e che può generare conseguenze
anche rilevanti.
Per
esempio:
un
incendio che si sviluppa all'interno di attività produttive, di depositi
industriali;
uno
scarico idrico anomalo in fiumi, torrenti o laghi;
colorazioni,
schiume o macchie di natura non precisata in corsi d'acqua o laghi;
il
ritrovamento di rifiuti abbandonati (possono contenere sostanze pericolose);
un
incidente stradale con coinvolgimento di autocisterne e con fuoriuscita di
sostanze potenzialmente pericolose.
L’
emergenza ambientale può essere un’emergenza a sé stante o può costituire uno
specifico aspetto di un’emergenza di più ampio impatto.
Per
rispondere alle emergenze ambientali Arpa FVG ha adottato al proprio interno un
sistema organizzativo strutturato: il Sistema di Risposta alle Emergenze (SRE).
Il
ruolo di Arpa FVG.
Nel
corso di un'emergenza ambientale, Arpa FVG fornisce supporto tecnico-scientifico
alle strutture di primo soccorso, agli enti preposti alla gestione di eventi
emergenziali e ai soggetti titolati a provvedimenti di protezione civile,
mediante le seguenti azioni ed attività:
Costruzione
del quadro sinottico delle informazioni ambientali relative alla situazione
emergenziale in atto, accesso alle informazioni e loro diffusione;
consultazione
di basi di dati e reti di monitoraggio;
valutazione
tecnica ambientale dell'evento in termini di pressioni ed impatti ambientali,
sia nell'attualità che in via previsionale;
consulenza
tecnica, scientifica e normativa per gli aspetti ambientali connessi con le
attività produttive e le sostanze pericolose coinvolte;
sopralluoghi,
campionamenti e misurazioni in campo (sono svolti in condizioni di sicurezza
secondo modalità e in luoghi tali da non provocare l’esposizione a rischi
estranei ammessi per lo specifico ruolo di Arpa FVG);
indagini
non differibili finalizzate all’individuazione e alla eliminazione, dove
necessario, delle cause primarie dell’evento.
L’intervento
di Arpa FVG ha anche la finalità di contribuire a comprendere l’evento, ad
accertare le eventuali responsabilità, a documentare l’evento dal punto di
vista ambientale e ad acquisire gli elementi necessari al proseguimento degli
accertamenti di propria competenza nella fase successiva all’emergenza. Arpa
FVG svolge pertanto attività anche nella fase di post-emergenza, se necessario,
con verifiche e valutazioni dello stato ambientale nell’ambito delle ordinarie
prestazioni di monitoraggio e controllo, finalizzate:
a
determinare la causa dell’evento;
all’eventuale
ripristino delle condizioni preesistenti;
alla
sospensione di eventuali provvedimenti cautelativi assunti dalle Autorità
competenti durante l’emergenza.
Gli
operatori Arpa non svolgono attività in aree nelle quali sussiste un rischio
per l’incolumità personale e non svolgono interventi quali, ad esempio,
rimozione di rifiuti, messa in sicurezza di impianti, interventi diretti in
sistemi quali acquedotti, linee elettriche, fognature.
Arpa
FVG non è un Ente di primo soccorso e pertanto, per ogni attività ritenuta
necessaria che può esporre gli Operatori di Arpa FVG a rischi peculiari della
situazione incidentale affrontata, è necessario ricorrere alla collaborazione
dei Vigili del Fuoco e/o delle strutture tecniche opportune che dispongono
delle competenze, dell’addestramento e delle dotazioni necessarie a minimizzare
i rischi personali derivanti dalle situazioni di emergenza in atto.
Non
spettano ad Arpa FVG valutazioni circa la tossicità per l’uomo, bensì la
collaborazione con il personale delle Aziende Sanitarie, Aziende Ospedaliere,
112 a cui compete ogni indicazione di natura sanitaria.
Situazioni
che di norma richiedono l’attivazione del Sistema di Risposta alle Emergenze di
Arpa FVG.
Situazioni
che di norma non richiedono l’attivazione di Sistema di Risposta alle Emergenze
di Arpa FVG.
Agricoltura
verticale modulare.
Sos
percezione del rischio ambientale.
Interris.it
- Giacomo Galeazzi – (Gennaio 21, 2022) – ci dice:
Le
ristrettezze alimentari entrano a far parte dei rischi percepiti dalla
popolazione. Tra le emergenze ambientali maggiormente avvertite il
riscaldamento globale (94%), la plastica nei mari (73%) e l’inquinamento (74%).
L’emergenza
ambientale è al centro dell’agenda per Onu, Ue, Santa Sede.
Ono
(Exponential Farming) è una start-up innovativa. Attiva nel settore
dell’agritech.
Ideatrice della prima piattaforma di
agricoltura verticale modulare completamente automatizzata.
Ha realizzato un sondaggio proprio
sull’emergenza ambientale del pianeta. Per indagare la percezione del rischio
nella popolazione italiana.
Esplorandone
la consapevolezza. I pericoli “top of mind “. Il desiderio di reagire per
contribuire a un mondo più sano, ambientale.
Agenda
ambientale globale.
Emergenze
ambientali: anche le ristrettezze alimentari entrano a far parte dei rischi
percepiti dalla popolazione.
Nel
sondaggio condotto da ONO Exponential Farming, quasi tutti gli intervistati
(95%) concordano sul fatto che ci troviamo di fronte a una crisi climatica
senza precedenti.
E
sulla necessità di intervenire.
Le
emergenze ambientali maggiormente citate comprendono il riscaldamento globale
(94%). La plastica nei mari (73%). E l’inquinamento (74%).
ll 26%
degli interpellati individua tra le massime urgenze la difficoltà
nell’approvvigionamento del cibo.
La
riduzione degli sprechi alimentari e il consumo consapevole costituiscono la
pratica correttiva maggiormente diffusa (32%).
Il
nostro pianeta si trova in piena emergenza ambientale. Il countdown al
surriscaldamento globale annunciato dai quattro Climate Clock presenti nel
mondo procede inesorabile. E, purtroppo, non è il solo fenomeno critico di
origine umana ad impattare sulla Terra, ambientale
Interrogativi.
Ma
cosa ci spaventa di più dell’emergenza ambientale in atto?
Pensiamo
di poter fare in qualche modo la differenza?
E se
sì, quali aspetti teniamo maggiormente in conto?
In questo scenario ONO Exponential Farming,
start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech, ha realizzato appunto una
survey.
Per
indagare la percezione del rischio ambientale nella popolazione italiana.
Esplorandone la consapevolezza.
I
pericoli “top of mind”. E il desiderio di reagire. Per contribuire a un mondo
più sano.
Ne
emerge la diffusa certezza di avere un pianeta da salvare.
La
buona notizia messa immediatamente in evidenza dal sondaggio online è che solo
il 5% ritiene che il nostro destino sia ormai segnato.
Il 48%
è consapevole di trovarsi di fronte a una vera e propria emergenza planetaria.
Di
fronte alla quale non bisogna perdere tempo. Mentre un altro 47% pensa ancora che,
se agiamo tutti insieme, possiamo fare la differenza, ambientale.
Graduatoria
dei rischi.
Ma
quali sono i pericoli maggiori?
Minaccia
numero uno: il riscaldamento globale.
Tra i
rischi maggiormente percepiti primeggia il riscaldamento globale, segnalato dal
95% degli intervistati e seguito in seconda posizione dalla presenza della
plastica nei mari (76%) e dall’inquinamento (72%).
Una
classifica abbastanza prevedibile.
Specie
in considerazione dell’ampia copertura mediatica riservata a questi temi. E del
loro riverbero social.
Il 48% dei rispondenti ricorda di aver
assistito a iniziative sulla plastica nei mari navigando sui social.
I
gradini più bassi riservano però delle sorprese. Il 26%, infatti, annovera tra
le emergenze ambientali più urgenti la difficoltà nell’ approvvigionamento di
cibo. Insieme a desertificazione e disponibilità di acqua potabile, ambientale.
Sos
cibo.
Le
ristrettezze alimentari: una paura non così remota.
Uno
degli aspetti maggiormente insidiosi del cambiamento climatico è il suo legame
con la fame.
Che
oggi affligge 821 milioni di persone (dati WFP).
E,
secondo l’organizzazione umanitaria internazionale “Azione contro la Fame”, ben
27 dei 35 Paesi altamente minacciati dal cambiamento climatico soffrono di
insicurezza alimentare estrema.
Il report Climate Change – A” Hunger Crisis In
The Making” individua inoltre tra le potenziali conseguenze dirette
dell’attuale crisi una diminuzione dei rendimenti globali delle colture pari al
50%.
L’attenzione
al settore alimentare è dunque ai massimi storici, e non a caso in questa
direzione vanno le maggioranze delle azioni correttive e sostenibili dichiarate
dagli intervistati.
Il 32% riduce gli sprechi di cibo e acqua e ha
adottato un consumo consapevole.
E il
26% predilige alimenti coltivati o allevati in modo sostenibile.
Ma se
questi sono piccoli, importanti passi che tutti dovremmo intraprendere, devono
essere anche necessariamente affiancati da un’evoluzione negli approcci e nella
tecnologia. Che ci consenta di rendere i nostri sistemi alimentari più equi,
resilienti e sostenibili nel lungo periodo.
La
rivoluzione dell’Exponential Farming.
In un
contesto dominato dalla sempre più necessaria garanzia di approvvigionamento
alimentare anche in periodi di emergenza o in aree che per effetto dei
cambiamenti climatici diventano inadatte alla coltivazione, l’importanza di
soluzioni che riducano consumi di energia, risorse e manodopera è centrale.
E proprio su questa intuizione si fonda “Ono
Exponential Farming”, start up innovativa attiva nel settore agritech.
E ideatrice della prima piattaforma di agricoltura
verticale modulare completamente automatizzata.
Capace di rientrare in qualsiasi location e
dare luogo a una coltivazione idroponica indoor efficiente.
Con un
notevole risparmio di acqua e priva di pesticidi e prodotti chimici.
“Per
garantire il nostro futuro dobbiamo avviare una rivoluzione totale e cambiare
le regole del gioco.
È così
che abbiamo concepito “ONO Exponential Farming”. Ed è così che la stiamo
portando avanti”, spiega Thomas Ambrosi, fondatore di “ONO Exponential Farming”.
“Nelle
nostre farm la crescita delle piante è costante, indipendentemente dalle
stagioni esterne. Rispettando il naturale ciclo di vita della pianta e con
condizioni ambientali sempre ottimali. La farm revolution avviene indoor e
il futuro è verticale”.
Start
up.
ONO
Exponential Farming è una start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech.
Focalizzata su soluzioni verticali ad alta
tecnologia e orientata al massimo livello di sostenibilità. L’azienda italiana,
con sede a San Giovanni Lupatoto (Verona), ha sviluppato una piattaforma di
coltivazione verticale brevettata modulare e scalabile.
Completamente
automatizzata. In cui possono essere coltivati ortaggi, alghe e insetti in modo
intensivo.
L’automazione
è basata su sistemi di machine learning e AI.
La soluzione è stata progettata da Ambrosi
S.r.l, società tecnologica nei sistemi di automazione industriale che ha
portato il proprio importante contributo meccatronico.
Carne
sintetica e coltivata
in
laboratorio: alternativa
sostenibile
o meglio starne alla larga?
Nutridoc.it
- Redazione NutriDoc.it – (1°aprile 2022) – ci dice:
La
prospettiva di mangiare carne sintetica prodotta in laboratorio è ormai reale.
Ma è davvero una buona idea? Scopriamo vantaggi e limiti.
Cos’è
e come si produce la carne sintetica coltivata?
Carne
sintetica in vitro: è una buona idea?
L’altra
faccia della carne sintetica: limiti e svantaggi.
Carne
sintetica.
Tra le
migliori fonti di proteine nobili, la carne è un alimento molto importante nell’alimentazione
umana perché apporta un alto valore nutritivo e rappresenta un elemento cardine
di numerosi regimi alimentari.
Nonostante
ciò, nel corso degli anni si sono fatti sempre più evidenti i problemi che un
consumo eccessivo di carne provoca non solo alla salute stessa ma anche dal
punto di vista ambientale, economico ed etico.
Secondo
quanto è emerso da numerosi studi, ridurre la produzione e il consumo di carne
potrebbe rivelarsi positivo a più livelli, ma sono ancora molte le persone che
non riescono a rinunciare a questo alimento.
Per questo motivo, sono state portate avanti
ricerche e studi in merito alle tecnologie che permettano di ricreare in
laboratorio un prodotto identico nella forma, nel gusto, nella consistenza e
nell’apporto nutrizionale, ma che sia al tempo stesso etico e sostenibile.
La
carne sintetica, detta anche artificiale o coltivata, è il risultato di un processo in
laboratorio che ha inizio negli anni Settanta e continua tuttora. Il suo primo
prototipo è stato presentato soltanto nel 2013 ma c’è ancora molto da fare
prima che la carne artificiale possa essere commercializzata.
Sono
ancora molti i nodi da sciogliere al riguardo, a partire dal costo che
attualmente risulta proibitivo, fino ad arrivare alla domanda che divide
l’opinione pubblica: la carne sintetica è davvero un’alternativa più sana e
sostenibile?
Ecco
tutto quello che c’è da sapere, almeno finora.
Cos’è
e come si produce la carne sintetica coltivata?
La
carne sintetica è carne a tutti gli effetti, ottenuta tramite la creazione in
vitro di cellule staminali, nello specifico pluripotenti indotte, del sangue e
della pelle.
È quindi composta da fibre muscolari, grasso e
altre cellule animali che sono state riprodotte e fatte crescere in
laboratorio.
Non a
caso, in inglese questo prodotto viene indicato come lab-grown meat, clean meat e
slaughter-free meat proprio per sottolineare la sua natura: creata in laboratorio, “pulita”
perché non prevede la macellazione degli animali.
Non è
quindi da confondere con la carne vegetale, anche questa chiamata fake-meat,
che invece è ottenuta dalla lavorazione di elementi 100% vegetali, pertanto
quest’ultima si classifica come surrogato vegetale con un profilo nutrizionale
diverso.
La
tecnologia utilizzata per la carne coltivata in laboratorio è quella usata
nell’ambito della bioingegneria dei tessuti viventi, oggetto di studi nella
medicina riabilitativa e potenzialmente utile per i trapianti e il trattamento
di patologie muscolari.
Gli
“ingredienti” necessari per far crescere la carne in laboratorio sono:
le
cellule staminali, che non subiscono processo di invecchiamento e possono
proliferare all’infinito, prelevate con una biopsia dall’animale anestetizzato;
il”
mio blasti”,
cellule embrionali precursori dei muscoli, utilizzati come mezzo di crescita; gli scaffolds, delle specie di impalcature che
permettono alle cellule di crescere in maniera strutturata, costituite da varie
sostanze edibili tra cui collagene e cellulosa;
i
bioreattori, delle macchine che ricreano i fattori ambientali necessari alla
proliferazione delle cellule.
Attraverso
questo processo i ricercatori sono riusciti a realizzare un prodotto
incredibilmente simile alla carne animale, che tuttavia presenta alcune
imperfezioni rispetto all’originale.
Gli
studi messi a punto in questi ultimi tempi si concentrano prevalentemente sul
perfezionamento di consistenza, colore e gusto.
La carne sintetica da laboratorio, infatti,
presenta meno fibre muscolari di quella animale (pertanto è meno soda) e un colorito
molto spento dovuto all’assenza di vasi sanguigni, che la rende quindi meno
appetibile.
Carne
sintetica in vitro: è una buona idea?
Alla
base di questa sperimentazione sembra esserci la volontà di offrire
un’alternativa a tutti coloro che sostengono l’ideale di un’alimentazione più
responsabile senza però sconvolgere la propria dieta.
In
questo senso, i vantaggi che l’introduzione della carne sintetica può
comportare dal punto di vista etico e ambientale sono rilevanti.
Dal
momento che la crescita in laboratorio è molto più rapida rispetto allo
sviluppo naturale di un animale, produrre carne in vitro consentirebbe di
soddisfare la domanda mondiale senza sconvolgere l’ecosistema.
La
produzione artificiale, infatti, comporterebbe non solo una riduzione
significativa della macellazione di animali, ma anche una maggiore sicurezza in
termini igienico-sanitari e di sostenibilità ambientale.
Partiamo
quindi dal presupposto che rispetto alla carne tradizionale, quella sintetica
sarebbe priva di OGM, ormoni artificiali e medicinali, sarebbe meno soggetta
alle contaminazioni batteriche e limiterebbe lo sviluppo di nuove infezioni
virali.
Dal
punto di vista ambientale, invece, la carne artificiale è sostenibile perché
permette di ridurre le emissioni di Co2 del 70%, produce un risparmio del 50%
di energia, dell’85% di consumo di acqua e del 99% del suolo coltivabile.
Infine,
un prodotto studiato in laboratorio può essere personalizzato e riprodotto in
base alle diverse esigenze.
In
questo senso, è auspicabile migliorarne il profilo nutrizionale aggiungendo ad
esempio acidi grassi Omega-3 di cui la carne tradizionale risulta sprovvista.
L’altra
faccia della carne sintetica: limiti e svantaggi.
I
nobili intenti però, come spesso accade, si scontrano con alcuni fattori che
devono essere presi in considerazione prima di parlare di rivoluzione in ottica
positiva.
Non
tutti, infatti, ritengono che la carne artificiale sia un’opzione migliore,
considerate le difficoltà di realizzazione e i limiti tecnici emersi finora.
Il
costo di produzione, ad esempio, è al momento l’ostacolo maggiore. Basti
pensare, infatti, che per il prototipo di hamburger sintetico presentato nel
2013 i costi di produzione si aggiravano sui 300.000 dollari.
Oggi le spese sono decisamente inferiori ma
comunque ancora troppo alte per competere con i prezzi di mercato della carne
tradizionale.
Un
altro svantaggio riguarda la consistenza della carne in vitro, ancora ben
lontana da quella soda e compatta a cui siamo abituati.
Senza
contare, inoltre, che attualmente la tecnologia utilizzata non permette di
produrre tutte le varietà di carne animale consumate e utilizzate nelle nostre
cucine.
Infine,
l’idea di mangiare un prodotto sintetico, nato in laboratorio, è una
prospettiva che spaventa i più tradizionalisti e conservatori, dando origine a
pregiudizi e ostilità.
In
ogni caso, potrebbe volerci ancora qualche anno prima che la carne coltivata
diventi accessibile a tutti.
Attendiamo
quindi ulteriori sviluppi in materia e, nel frattempo, cerchiamo di adottare un
comportamento più responsabile a tavola limitando il consumo di carne per il
benessere della nostra salute, dell’ambiente e della vita animale.
Bistecche
verdi: Il mercato della carne sintetica sta per decollare.
(Alberto
Cantoni)
A nove
anni dal primo hamburger realizzato a partire da cellule staminali di mucca,
Good Meat ha annunciato di essere quasi pronta a produrre in laboratorio 13
mila tonnellate di pollo e manzo.
Nei
giorni scorsi la compagnia statunitense Good Meat, sussidiaria della società di
alternative vegetali Eat Just, ha annunciato la costruzione della serie di
bioreattori più grandi al mondo per la realizzazione di carne sintetica.
La carne sintetica (o carne “coltivata”) è un
prodotto animale in tutto e per tutto, generata sotto forma di strisce di fibra
muscolare attraverso la fusione di cellule staminali (allo stato embrionale o
adulto) all’interno di un bioreattore.
Il
primo hamburger al mondo prodotto in laboratorio è stato cucinato e mangiato
nell’agosto 2013 durante una conferenza stampa a Londra; il pasto era stato
realizzato dal professor Mark Post e dal suo staff di scienziati della
Maastricht University in Olanda, estraendo cellule staminali da una mucca.
Entusiasta
del progetto, “Good Meat” ha dichiarato che i bioreattori produrranno oltre
13mila tonnellate di pollo e di manzo all’anno attraverso il prelievo da banche
cellulari o da uova, evitando la macellazione del bestiame.
Ciò
permetterà di fornire decine di migliaia di negozi e ristoranti.
Si
tratta di un potenziale punto di svolta per questo settore: in tutto il mondo,
le aziende che lavorano sulla carne artificiale sono circa 170, ma “Good Meat”
è l’unica ad aver ottenuto l’approvazione normativa per vendere il proprio
pollo su un mercato del panorama internazionale (quello di Singapore, a partire
dal dicembre 2020).
La
progettazione e la costruzione dei bioreattori avverranno grazie all’accordo di
sette anni stipulato con la compagnia di biotecnologie ABEC; saranno dieci,
ognuno dei quali con una capacità di più di 250mila litri suddivisi in quattro
piani.
Il
sito verrà completato entro tre mesi e sarà operativo a partire dalla fine del
2024, raggiungendo una capacità di produzione di quasi 14mila tonnellate entro
il 2030.
Uno
dei problemi di carattere ingegneristico sarà garantire che con reattori di
dimensioni simili le cellule crescano bene come in quelli più piccoli
utilizzati finora.
La
notizia ha diversi risvolti positivi: bovini, polli e altri animali hanno un
enorme impatto ambientale a causa delle loro emissioni di metano e della
filiera industriale legata al loro allevamento.
Il bestiame, infatti, rappresenta un fattore
di stress ambientale decisivo, in quanto produce circa il 15% delle emissioni
globali di gas serra (una cifra superiore a quella dell’intero settore dei
trasporti).
Le
principali fonti di queste emissioni sono il metano della fermentazione
enterica dei ruminanti, le emissioni legate alla produzione di mangimi e la
gestione del letame.
Non
solo: gli allevamenti contribuiscono al rilascio di azoto e fosforo nei corsi
d’acqua, disturbando gli ecosistemi e provocando l’esaurimento dell’ossigeno
nei laghi e negli oceani.
Inoltre,
la produzione zootecnica consuma circa un quarto di tutta l’acqua dolce
disponibile.
Capitolo
sapore:
nel gennaio di quest’anno la famosa gastronoma israeliana Michal Ansky è stata
invitata a un test di assaggio organizzato proprio da “Good Meat” in un
ristorante di Tel Aviv, di fronte a un pubblico e a delle telecamere.
Il test consisteva nell’assaggio di due
campioni, uno di carne di pollo convenzionale e uno di carne coltivata, al
termine del quale Ansky non è stata in grado di individuare il campione
sintetico:
«È una
delle uniche volte nella mia vita in cui sono davvero felice di aver sbagliato»
ha detto a fine esperimento la giudice della versione israeliana di MasterChef.
Freno
agli entusiasmi, però: negli Stati Uniti la vendita di carne “coltivata” non è
ancora stata approvata dalla Food and Drug Administration, nonostante Josh Tetrick –
amministratore delegato di “Eat Just” – ha fatto sapere di aver presentato una
domanda in via ufficiale.
«Penso che i nostri nipoti ci chiederanno
perché mangiavamo carne di animali macellati nel 2022», ha raccontato il numero
uno dell’azienda al Guardian.
«Abbiamo
presentato la nostra domanda. Abbiamo riscontrato che l’agenzia è pienamente
impegnata, ponendo tutte le domande che ti aspetteresti, dall’identificazione
cellulare al prodotto finale».
Il
futuro, a ogni modo, sembra segnato: secondo un rapporto della società di
consulenza globale “AT Kearney”, la maggior parte della carne che verrà
consumata nel 2040 non proverrà da animali macellati:
la
stima è che il 60% verrà coltivato attraverso bioreattori o sarà costituito da
prodotti a base vegetale.
A oggi
l’industria della carne convenzionale fattura oltre un trilione di dollari
all’anno in tutto il mondo ma il rapporto, basato su interviste ad esperti,
mette in evidenza i pesanti impatti ambientali della filiera tradizionale e la
crescente apprensione legata al destino degli animali negli allevamenti
industriali, sottolineando la necessità di un cambio di rotta.
(È prossimo il lancio -da parte di
Bill Gates – di un nuovo vaccino contro il cancro. Questo vaccino funziona
tramite cellule a mRNA. Le stesse cellule con cui si crea la carne sintetica. Ndr.)
Negli
Stati Uniti arriva il primo
via
libera alla carne sintetica.
Wired.it
– Matt Reynolds – (17-11-2022) – ci dice:
La “Food
and drug administration” ha approvato per la prima volta il pollo coltivato in
laboratorio da una startup, ma ci vorrà ancora del tempo prima che arrivi al
grande pubblico.
Pollo
crudo.
La
carne sintetica, conosciuta anche come “carne coltivata”, ha ottenuto per la
prima volta il via libera negli Stati Uniti.
La
decisione della “Food and Drug Administration) (Fda), l'ente del governo
statunitense che regola i prodotti alimentari e i farmaci, fa sì che presto
un'azienda chiamata “Upside Food”s sarà in grado di vendere pollo prodotto a
partire da vere cellule animali, coltivate all'interno di bioreattori, senza
quindi che sia necessario macellare animali vivi.
Da
tempo negli Stati Uniti l'approvazione da parte della Fda era vista come il
prossimo fondamentale traguardo per l'industria della carne sintetica.
Negli ultimi anni le startup del settore hanno
costruito impianti di produzione su piccola scala e raccolto miliardi di
dollari in finanziamenti di venture capital, senza però riuscire a vendere i
loro prodotti al pubblico.
Finora,
le poche persone invitate ad assaggiare la carne sintetica hanno dovuto firmare
una liberatoria in cui dichiaravano di essere a conoscenza del fatto che i
prodotti erano ancora sperimentali.
(Anche
i vaccini anti Covid sono sperimentali! Ndr.)
L'iter
burocratico
No,
Barilla non vuole mettere gli insetti nella pasta.
Ma ha
fatto un video divulgativo sull'uso degli insetti come fonte alternativa di
proteine, come suggerito da vari istituti internazionali, che ha scatenato la
reazione inconsulta e fuorviante degli utenti dei social network
Nel
paese ora mancano solo due passaggi normativi minori prima che la carne
coltivata possa essere resa disponibile al pubblico.
Gli
impianti di produzione di “Upside Foods” sono tenuti a superare un'ispezione da
parte del dipartimento dell'Agricoltura (Usda) e prima di poter entrare nel
mercato statunitense gli alimenti dell'azienda dovranno ricevere un'etichetta
che attesti l'avvenuta ispezione.
È
probabile che queste due fasi vengano completate molto più rapidamente rispetto
al lungo processo di consultazione che ha portato all'approvazione dell'Fda.
"È
il momento per cui abbiamo lavorato negli ultimi sette anni – racconta Uma
Valeti, amministratore delegato di “Upside Foods” –. Aprire il mercato
statunitense è ciò che ogni azienda al mondo sta cercando di fare".
Al
momento le diverse startup nel settore si stanno concentrando su una serie di
carni sintetiche diverse, tra cui manzo, pollo, salmone e tonno.
Anche se l'autorizzazione dell'Fda riguarda
solo “Upside Foods” e il pollo sintetico dell'azienda, è probabile che presto
arriveranno altri via libera.
L'ente statunitense ha approvato i prodotti
dell'azienda attraverso un processo chiamato “Generally recognized as safe”
(Gras, “generalmente riconosciuti come sicuri”), attraverso il quale le aziende
di prodotti alimentari comunicano all'Fda i dettagli del loro processo
produttivo; una volta che è convinta che il processo in questione sia sicuro,
l'Fda trasmette una lettera in cui dichiara di non avere "ulteriori domande".
La
strada verso il grande pubblico.
La
decisione dell'Fda significa che i prodotti a base di carne sintetica
potrebbero presto essere disponibili per il pubblico americano, anche se
probabilmente sarà possibile provarli solo in un numero molto ristretto di
ristoranti esclusivi.
Lo chef stellato Dominique Crenn ha già
annunciato che servirà il pollo coltivato di “Upside Foods” nel suo ristorante
Atelier Crenn di San Francisco.
Prima
di poterlo acquistare e cucinare a casa, Valeti vuole che il pubblico assaggi
il pollo coltivato di Upside Food in ristoranti selezionati.
"Vorremmo
far arrivare questo prodotto alla gente attraverso gli chef, inizialmente –
spiega –.
Riuscire
a fare in modo che gli chef siano entusiasti di questo prodotto è davvero
importante per noi.
Vogliamo
lavorare con i migliori partner che sappiano cucinare bene e che ci diano anche
un feedback su ciò che potremmo migliorare".
Ad
ogni modo, “Atelier Crenn” non sarà il primo ristorante a servire carne
sintetica.
Nel
dicembre 2020 le autorità di regolamentazione di Singapore hanno autorizzato il
pollo coltivato della startup Eat Just di San Francisco.
Le
crocchette di pollo della società sono state vendute in un ristorante per soli
soci chiamato 1880 e successivamente sono state rese disponibili per la
consegna a domicilio.
Processo
produttivo e ostacoli.
Alternative
vegetali alla carne.
Le
alternative vegetali non ci stanno facendo mangiare meno carne.
Nonostante
l'entusiasmo iniziale, per ora i dati dimostrano che la maggior parte delle
persone non ha ridotto in misura significativa il consumo di carne.
La
carne sintetica è diversa da quella vegetale perché contiene vere cellule
animali ed è teoricamente indistinguibile dalla carne vera e propria.
Le
cellule vengono inizialmente isolate da un animale e sviluppate all'interno di
linee cellulari che vengono poi congelate.
Piccoli
campioni di queste linee possono poi essere trasferiti nei bioreattori – in
genere di grandi vasche d'acciaio – dove le cellule vengono alimentate con dei
terreni di coltura che contengono i nutrienti di cui hanno bisogno per dividersi.
Una volta che sono cresciute e si sono
differenziate formando il tipo di tessuto corretto, le cellule possono essere
raccolte e utilizzate in prodotti a base di carne sintetica.
Coltivare
le cellule con questo processo, tuttavia, è ancora estremamente costoso. Le
startup mantengono il riserbo sui costi esatti della coltivazione, ma è
probabile che la carne sintetica “pura” abbia un costo che supera di diverse
volte quello della carne convenzionale.
Alcune
proiezioni sugli impianti futuri suggeriscono che anche per i grandi
stabilimenti la produzione di carne coltivata costerà 17 dollari al chilo, il
che si tradurrebbe in prezzi molto più alti nei ristoranti e nei negozi di
alimentari.
A
causa di questo sovrapprezzo, è probabile che i primi prodotti a base di carne
sintetica presentati al pubblico conterranno una miscela di cellule animali e
carne vegetale.
In
ogni caso, la decisione dell'Fda non implica che la carne sintetica diventerà
automaticamente disponibile su larga scala nel prossimo futuro.
Gli
attuali impianti di produzione sono ancora molto piccoli e diversi operatori
del settore hanno serie riserve sulla sua capacità di ridurre il consumo
globale di carne.
"La prossima fase per noi e per
l'industria è dimostrare la scalabilità – dice Valeti, paragonando l'industria
della carne coltivata agli albori delle auto elettriche”.
“Il
nostro settore è simile, in quanto ci vorranno cinque, dieci, quindici anni per
scalare e permettere alla maggior parte delle persone di accedervi in molte
parti del mondo.
Ma è
il futuro".
Via
libera alla carne sintetica,
i pro
e i contro: fa male?
Quanto
costa e come viene prodotta.
Notizie.virgilio.it
- Mirko Ledda – (21-11-2022) – ci dice:
Usa e
Singapore danno il via libera alla carne coltivata in laboratorio, che presto
potrebbe arrivare in Italia, tra le critiche e i legittimi dubbi.
C’è il
via libera al consumo della carne sintetica, cioè creata in laboratorio, negli
Stati Uniti.
La
decisione storica della Food and Drug Administration, l’ente del Governo americano che
regola la somministrazione di farmaci e cibo, potrebbe aprire la strada al suo
arrivo nei supermercati anche all’interno dell’Unione Europea, e quindi in
Italia.
Tra
timori, più o meno legittimi, e l’entusiasmo di chi saluta questo avanzamento
tecnologico come un nuovo strumento per fermare il cambiamento climatico e
rendere più sostenibile la filiera alimentare, si diffondono però notizie false
e allarmistiche che è bene analizzare.
Stati
Uniti e Singapore producono carne sintetica, arriverà anche in Italia.
Coldiretti
lancia la raccolta firme contro la "carne di Frankenstein".
L'impatto
sull'ambiente della carne sintetica rispetto agli allevamenti.
Cosa
si intende per carne sintetica o coltivata e come viene prodotta.
La
carne sintetica non è vegana: per produrla servono i macelli.
Quali
sono i reali rischi per la salute umana della carne sintetica.
Quanto
costa la carne sintetica e quali sono i rischi per l'economia.
Le
aziende americane potranno produrre la carne in laboratorio dopo che le
autorità sanitarie hanno stabilito che si tratta di un cibo sicuro per il
consumo da parte degli esseri umani.
La FDA
ha concesso i permessi necessaria alla società “Upside Food “che ha sede in
California.
Utilizzando
le cellule di animali “veri”, nello specifico pollame, l’azienda le riproduce
in un ambiente controllato in laboratorio, per produrre carne che non richiede
il macello di uccelli vivi.
L’ente
governativo è in trattativa con altre realtà.
Tra
queste anche una che fa lo stesso con frutti di mare e pesci.
La
bistecca sintetica “non è più qualcosa di surreale, ma è concreta “, e arriverà
anche nel mercato alimentare dell’Unione Europea.
Ne è
sicuro Wolfgang Gelbann, ufficiale scientifico dell’Autorità europea per la
sicurezza alimentare (EFSA), che parlando con Politico ha spiegato che la carne
prodotta in laboratorio è sempre più vicina a fare il suo esordio anche nei
banchi frigo e negli scaffali del Vecchio Continente.
Solo
un altro Paese, oltre agli USA, ha già permesso la produzione di questo cibo,
cioè Singapore, dove viene già venduto e consumato.
Per il
momento all’EFSA o alla Commissione Europea non è arrivata alcuna richiesta, da
parte delle aziende di biotecnologie o alimentari, di inserimento nel registro
dei Nuovi alimenti.
Ma,
come spesso accade per il mondo occidentale, gli Stati Uniti potrebbero fare da
apripista per il cibo del futuro.
Che
però desta preoccupazioni ed è al centro della diffusione di molte fake news.
Addirittura
Coldiretti ha lanciato una battaglia contro la carne sintetica, sostenuta anche
dalla premier Giorgia Meloni.
Coldiretti
lancia la raccolta firme contro la “carne di Frankenstein”.
La
“carne di Frankenstein “, come la definisce Coldiretti, non piacerebbe al 75%
degli italiani, in base agli ultimi dati raccolti dal Consiglio per la Ricerca
in Agricoltura e l’analisi economica.
L’associazione
di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana ha avviato una
mobilitazione con Filiera Italia e Campagna Amica contro il cibo sintetico, con
la raccolta firme in tutto il territorio nazionale per fermare quella che viene
definita come una “pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura
alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del
cibo Made in Italy “.
Coldiretti
si schiera anche contro il “latte senza mucche” e il “pesce senza mari, laghi e
fiumi “, annunciando che presto questi prodotti potrebbero “inondare il mercato
europeo” sulla spinta delle multinazionali e dei colossi tecnologici.
L’associazione
sottolinea che non è vero che la carne sintetica salverà gli animali,
considerando che sarebbe prodotta “sfruttando i feti delle mucche”, ma neanche
l’ambiente, perché “consuma più acqua ed energia di molti allevamenti
tradizionali”.
Ci
sono preoccupazioni anche per la salute.
Per
l’associazione non ci sarebbe infatti la garanzia che “i prodotti chimici
usati” siano sicuri per il consumo alimentare.
Via
alla produzione del "latte senza mucca":
Coldiretti
insorge contro Remilk, che lo ha creato in laboratorio.
Un'azienda
israeliana ha iniziato la produzione del Remilk, il primo latte vaccino
prodotto senza mucche, che non piace agli allevatori italiani.
L’impatto
sull’ambiente della carne sintetica rispetto agli allevamenti.
A oggi
almeno 150 compagnie stanno testando la carne sintetica, con investimenti
miliardari da parte anche delle multinazionali.
L’industria
della bistecca in laboratorio sta dunque crescendo esponenzialmente, anche per
rispondere all’esigenza di abbattere l’impatto che gli allevamenti hanno sul
clima, a causa delle emissioni del bestiame, del grande utilizzo di acqua e
della deforestazione per creare terreni di pascolo e stabilimenti per la
macellazione e la trasformazione della materia prima.
Il
nuovo cibo prodotto grazie alla tecnologia è salutato con positività dagli
ambientalisti.
Alla
Cop27, la deludente conferenza contro il cambiamento climatico che si è tenuta
in Egitto, si è parlato a lungo di sostenibilità della filiera alimentare.
La
produzione di cibo è infatti responsabile per quasi un terzo delle emissioni di
gas prodotte dalle attività umane.
Circa la metà dei terreni abitabili del
pianeta è occupata da allevamenti e coltivazioni, che usano circa il 70%
dell’acqua potabile a cui abbiamo accesso.
La
carne prodotta in laboratorio potrebbe per questo essere una alternativa etica
alla filiera tradizionale, e potrebbe risolvere i problemi di un mondo sempre
più affamato e popolato, inquinato e inquinante.
Da
diversi studi indipendenti è emerso infatti che creare la “bistecca di
Frankenstein” è decisamente più sostenibile.
Una
ricerca condotta dalle Università di Oxford e di Amsterdam ha rilevato che
rispetto agli allevamenti classici il consumo di acqua sarebbe inferiore del
99%, quello del suolo del 96%, come anche l’emissione di gas serra, e i consumi
energetici calerebbero del 45%.
Via
libera alla carne sintetica, i pro e i contro: quanto costa, fa male e come
viene prodotta?
Un
piatto fatto interamente con la carne di pollo sintetica prodotta da Upside
Food.
Cosa
si intende per carne sintetica o coltivata e come viene prodotta.
Nonostante
esistano varie tecniche per produrre la carne sintetica, si può semplificare il
processo dicendo che, attraverso una biopsia di un animale vivo, gli scienziati
estraggono le cellule staminali e le coltivano in un liquido che le nutre e le
fa proliferare.
Le
cellule staminali si moltiplicano e si specializzano, creando i tessuti
muscolari e il grasso, e dunque la carne.
Questa
tecnica permette anche di controllare meglio il prodotto e difenderlo dalle
contaminazioni batteriche, come l’E. coli e la salmonella e altri patogeni che si
trovano in genere nell’intestino degli animali.
Inoltre
la carne artificiale non ha ormoni della crescita né antibiotici, spesso
iniettati negli animali d’allevamento.
Peraltro è un ottimo modo per evitare zoonosi,
come l’influenza suina o l’aviaria, e la diffusione di malattie che dai suini,
dagli ovini, dai bovini e dal pollame possono infettare anche l’uomo.
Sul piano della salute, inoltre, gli
scienziati evidenziano come in laboratorio sia possibile creare una carne più
sana, attraverso l’alterazione delle sostanze nutritive e della presenza di
grasso, eliminando ad esempio gli acidi grassi trans e sostituendoli con gli
Omega 3.
La
carne sintetica non è vegana: per produrla servono i macelli.
Una
delle sfide più grandi per i produttori di carne sintetica, per allinearsi alle
istanze di ambientalisti e promotori dei diritti animali, è quella di eliminare
il medium necessario per le colture cellulari.
Il più
usato è infatti il siero fetale bovino, un liquido costituito dalla frazione
del plasma sanguigno che rimane dopo la coagulazione del sangue ottenuto dal
feto di bovine gravide durante il processo di macellazione.
L’azione
del siero è fondamentale per far crescere le cellule e farle proliferare, ma
oltre ad avere alla base lo spargimento di sangue animale è anche
particolarmente costoso.
C’è da
dire poi che riprodurre i vari tagli di carne con questa tecnica è molto
complicato e dispendioso in termini di tempo e denaro, e solo alcuni laboratori
stanno riuscendo a ottenere i primi successi nella ricreazione di vasi
sanguigni, tessuti connettivi e nervi.
Difficile
immaginare che i veri cultori della carne e gli chef possano abbandonare sin da
subito la vera carne.
Quali
sono i reali rischi per la salute umana della carne sintetica.
Ci
sono poi dei legittimi timori per la salute che concernono la produzione in
vitro del cibo.
La
discriminante in questo caso non è il fatto che l’alimento sia “chimico “,
termine che da un punto di vista scientifico non significa nulla se contrapposto
a “naturale” e utilizzato con una connotazione negativa.
Ogni
cosa che ingeriamo è composta da molecole, e il corpo umano e il microscopio
non sono in grado di riconoscerne la provenienza.
La
bontà di un alimento e i suoi effetti sulla salute non derivano dunque dal
fatto che provenga da un terreno o da un laboratorio, ma da come le sue
particelle più piccole interagiscono, e in quale quantità, con le cellule del
nostro corpo.
I
dubbi riguardano piuttosto le possibili mutazioni delle cellule riprodotte in
laboratorio, esposte a processi di crescita esponenziale particolarmente
rapidi, e che necessitano di controlli costanti.
Potrebbero verificarsi, esattamente come
avvengono in natura, e creare delle linee cellulari “difettose”.
I cui effetti sulla salute potrebbero non
essere facilmente prevedibili o controllabili, e sarà dunque necessario
inserire il cibo sintetico in una più ampia cornice normativa che permetta
analisi approfondite prima della sua commercializzazione.
Niente che non venga già fatto con il cibo
“vero”, comunque.
Quanto
costa la carne sintetica e quali sono i rischi per l’economia.
Superati
questi primi scogli, bisognerà comunque pensare all’impatto economico che una
produzione orientata principalmente al cibo sintetico potrebbe avere sulle
filiere agricole classiche, con la perdita di milioni di posti di lavoro in
tutto il mondo e una necessaria riconversione delle aziende in realtà
produttive diverse.
Ma il
cambiamento, se avverrà, non sarà certo istantaneo, e sarà necessaria almeno
un’intera generazione per vedere i supermercati pieni di cibo prodotto in
laboratorio.
Anche
perché attualmente la spesa sarebbe ancora proibitiva per la maggior parte dei
consumatori.
Un solo hamburger artificiale costava alcuni
anni fa ben 250 mila dollari.
Oggi
costerebbe 10 dollari, non pochi comunque, e prima di far abbassare
ulteriormente questo prezzo fuori mercato, bisognerà attendere ancora molto, e
aspettare non solo la regolamentazione da parte delle autorità sanitarie, ma
anche la diffusione di questi prodotti, che non è detto piacciano al grande
pubblico, considerate anche le campagne di disinformazione che vengono fatte
sulla materia, sia dai sostenitori che dai detrattori.
CARNE
SINTETICA:
IL CIBO DEL FUTURO?
Sicurezzaalimentare.it
- SONIA GALARDO – Agostino Macri – (20 NOVEMBRE, 2022) – ci dice:
In un
recente convegno che si è tenuto al CREA a Roma, e nel quale sono stato
invitato a illustrare la posizione dell’Unione Nazionale Consumatori, è stato
dato ampio spazio alla discussione sulla carne sintetica.
L’attenzione
è stata focalizzata sulle fonti alimentari proteiche alternative. C’è da dire
che la popolazione mondiale ha raggiunto ormai il numero di otto miliardi e si
prevede che in tempi non troppo lunghi si arriverà a 10 miliardi.
Il
problema che si presenta è dunque quello di riuscire a sfamare tutti e
soprattutto fornire proteine di ottimo valore nutrizionale alternative a quelle
presenti negli alimenti di origine animali (carne, latte, uova) di cui per il
futuro se ne prevede una carenza.
Infatti
gli allevamenti zootecnici, ritenuti peraltro da molti non ecosostenibili, in
un futuro potrebbero non riuscire a fare fronte alle esigenze alimentari umane.
La
sicurezza delle carni alternative.
La
sicurezza di alcune alternative (surrogati vegetali della carne o dei prodotti
lattiero caseari, alcuni insetti, alcune biomasse di microrganismi e alghe) è
già stata valutata positivamente e alcune sono già in commercio.
Per
questi prodotti sono stati rilevati alcuni problemi che vanno dal minore valore
nutrizionale della proteina vegetale alla “diffidenza” dei consumatori nei
confronti degli insetti e delle biomasse microbiche.
Cos’è
la carne sintetica.
Per
quanto riguarda la carne sintetica, la tecnica di produzione è relativamente
semplice e consiste nel coltivare in vitro delle cellule staminali prelevate
dai feti degli animali.
Queste
cellule hanno la possibilità di svilupparsi piuttosto velocemente e di
“differenziarsi” in cellule e tessuti muscolari.
Ovviamente
la “produttività” di questo sistema è connessa al tipo di substrato che si
utilizza (es. siero di sangue o soluzioni analoghe), sali minerali, vitamine e
altre sostanze, compresi antibiotici e ormoni, in grado di favorire la crescita
delle cellule staminali.
Il
tutto avviene in “bioreattori” dedicati in cui le condizioni microclimatiche
sono rigidamente controllate.
Quando
lo strato di tessuto muscolare sintetico ha raggiunto la sua maturazione, viene
raccolto per farne una biomassa per essere lavorata e trasformata in vari
prodotti carnei sotto forma di polpette, bistecche, hamburger, ecc.
Dalla
semplice coltivazione delle cellule staminali si ottiene una biomassa di tipo
proteico in cui i grassi, le sostanze liposolubuli e alcune vitamine sono
praticamente assenti.
Per ottenere un prodotto il più simile
possibile alla carne è necessario migliorare le tecniche di produzione o, più
semplicemente, lavorare sulla biomassa integrandola con i nutrienti mancanti.
È
anche necessario aggiungere degli additivi alimentari per conferire al prodotto
finito la giusta consistenza, il sapore, l’odore e i colori che lo renda il più
possibile simile alla carne “convenzionale” o addirittura renderlo più
gradevole.
Tutte
le sostanze utilizzate per lo sviluppo delle cellule e/o per la lavorazione
della biomassa debbono rispondere a criteri di sicurezza alimentare e i
prodotti finiti debbono essere salubri.
Alcuni
pareri sulla carne sintetica.
Sono
in molti a ritenere che l’avvento della carne sintetica può comportare una
riduzione degli animali allevati (soprattutto bovini) e di conseguenza una
riduzione della produzione di gas serra.
Non si
sa però quanta energia serve per coltivare la carne sintetica e quanta anidride
carbonica verrà prodotta dagli impianti.
Le
organizzazioni animaliste, e i vegetariani, sono convinti che con la produzione
di carne sintetica si evitino sofferenze agli animali.
Però non si sa ancora quanti saranno i feti a
dovere essere sacrificati e anche se sarà necessario utilizzare il siero del
sangue degli animali.
L’uso
di carne sintetica nel mondo.
Negli
USA e a Singapore sono già in vendita degli alimenti costituiti da carne
sintetica.
Nell’UE ancora no: la sua eventuale utilizzazione e
commercializzazione è comunque subordinata a una valutazione scientifica della
sicurezza da parte dell’EFSA (Autorità Alimentare Europea) e ad una
autorizzazione rilasciata dalle competenti Autorità dell’UE che, con ogni
probabilità, dovranno anche acquisire il parere del Parlamento Europeo.
La
posizione dell’UNC.
Al
momento attuale la posizione dell’UNC è quella di acquisire le informazioni
scientifiche disponibili in merito alla sicurezza, alla qualità e anche ai
costi delle carni sintetiche, come pure al loro impatto ambientale in paragone
agli allevamenti animali.
Ovviamente si seguiranno con attenzione gli
eventuali lavori di valutazione dell’EFSA e, ove possibile, si contribuirà alla
discussione con un proprio parere.
In
definitiva si rimane in attesa. Si ritiene che gli studi scientifici debbano
proseguire, ma prima di passare a una utilizzazione pratica delle carni
sintetiche, dovrà esserci un reale coinvolgimento dei cittadini che dovranno
essere informati in modo dettagliato sui benefici, ma anche sui pericoli che
questi alimenti possono comportare.
Insomma,
non esiste la disponibilità di accettare questi alimenti a “scatola chiusa”,
ogni decisione potrà essere presa soltanto se condivisa consapevolmente dai
cittadini.
Il
vaccino contro il cancro
sarà
disponibile entro il 2030.
Today.it
– Redazione – (17 ottobre 2022) – ci dice:
Secondo
i fondatori dell'azienda BioNTech, tra meno di otto anni avremo un vaccino a RNA
messaggero in grado di distruggere le cellule tumorali.
Dalla
prevenzione alla cura, sono diverse le strategie utilizzate oggi nella pratica
clinica per combattere i tumori.
Una di
questa è rappresentata dai vaccini anti-cancro.
Si
tratta di vaccini terapeutici, studiati cioè non per evitare di sviluppare la
malattia (come i vaccini classici) ma per addestrare il sistema immunitario a
riconoscere e combattere il tumore.
Ad
oggi sono ancora pochi quelli in uso, ma nell’ultimo anno, con il successo
della tecnologia a mRNA nella lotta contro il Covid, sono partite diverse sperimentazioni
anche in campo oncologico, tra cui quelle della BioNTech (che ha collaborato con Pfizer per lo
sviluppo del vaccino anti-Covid).
I
coniugi Ugur Sahin e Ozlem Türeci, co-fondatori dell’azienda tedesca, hanno
dichiarato durante un'intervista alla BBC di aver compiuto importanti progressi
in questo campo, e che entro il 2030 sarà disponibile un vaccino contro il
cancro.
“Sì, riteniamo che una cura per il cancro, o
per cambiare la vita dei malati di cancro, sia a portata di mano", ha
affermato Türeci.
“Durante
lo sviluppo del vaccino anti-Covid, i ricercatori hanno compreso meglio come il
sistema immunitario delle persone risponde all’mRNA.
Questo
ci aiuterà a trovare un vaccino efficace contro il cancro, che potrebbe essere
disponibile entro otto anni”, ha aggiunto Sahin.
Inoltre, il rapido lancio del vaccino Covid ha aiutato
le autorità che regolamentano i medicinali a capire come velocizzare il
processo di approvazione di questo tipo di vaccini, "il che accelererà
sicuramente anche il nostro vaccino contro il cancro" ha sottolineato
Türeci.
Non
solo Covid: perché i vaccini a mRNA potrebbero essere una nuova arma contro il
cancro e le infezioni virali.
Cosa
sono i vaccini terapeutici anti-cancro.
I
vaccini terapeutici anti-cancro combattono i tumori come se fossero
un'infezione, "istruendo" il sistema immunitario del paziente a
riconoscere le cellule tumorali e annientarle.
Ma a
differenzia dell’immunoterapia classica che innesca una risposta immunitaria
generalizzata, i vaccini terapeutici anti-cancro inducono - un po’ come fanno i vaccini
anti-Covid contro la proteina Spike - una risposta contro una proteina
specifica (antigene tumorale) della cellula cancerosa, in modo che il sistema
immunitario la distrugga.
Pertanto, invece di trasportare un codice che
identifica i virus, il vaccino conterrebbe istruzioni genetiche per gli
antigeni del cancro.
Tuttavia,
si tratta di vaccini progettati in base alle caratteristiche specifiche del
tumore, motivo per cui il loro sviluppo si è frenato negli ultimi decenni.
Gli
antigeni tumorali possono, infatti, variare da tumore a tumore, e da paziente a
paziente, rendendo difficile la creazione di un vaccino universale, efficace su
ogni tipo di neoplasia.
Cos’è
un farmaco jolly e perché sta rivoluzionando la cura del cancro.
Un
vaccino a mRNA per guarire dai tumori.
I
primi studi che proponevano di utilizzare i vaccini a mRNA contro il cancro
sono stati pubblicati più di due decenni fa.
Da
allora, numerosi studi preclinici e clinici hanno dimostrato la fattibilità dei
vaccini mRNA per combattere il cancro.
La
speranza ora è che un vaccino a mRNA attualmente in fase di sviluppo istruisca
l'organismo a riconoscere e ad attaccare le cellule cancerose.
"Il nostro obiettivo - ha spiegato Sahin
- è utilizzare l'approccio vaccinale individualizzato per garantire, subito
dopo l'intervento chirurgico, che i pazienti ricevano un vaccino personalizzato
che induca una risposta immunitaria in modo che i linfociti T nel corpo del
paziente possano eliminare le cellule tumorali rimanenti".
È dal
2008 che l’azienda BioNTech fa ricerca per trovare un vaccino contro il cancro,
ma solo con lo sviluppo del vaccino anti-Covid ha raggiunto nuovi e importanti
traguardi.
"Tutto
ciò che abbiamo appreso sul sistema immunitario e sui vaccini contro il cancro
- ha affermato Türeci - è che possiamo guidare contro il tumore i linfociti Nk
(Natural Killer), globuli bianchi che riconoscono e uccidono le cellule
tumorali".
"Ora
- ha concluso Türeci - resta da vedere come i medici utilizzeranno altri tipi
di trattamenti in combinazione con il vaccino per aumentare la probabilità di
guarigione dei pazienti".
Solo
la combinazione di un vaccino a mRNA con terapie aggiuntive, come la
chemioterapia tradizionale o la radioterapia, può potenziare l'efficacia
terapeutica.
Cos’è
un farmaco jolly e perché sta rivoluzionando la cura del cancro.
I
vaccini attualmente in fase di sperimentazione.
Ad
oggi i vaccini terapeutici in commercio sono solo due: “Sipuleucel-T “per il
tumore della prostata (non disponibile in Europa) e “Talimogene laherparepvec”
per alcune forme di melanoma metastatico.
Molti
sono in fase sperimentale clinica come quelli della BioNTech contro il melanoma
avanzato (BNT111), contro il cancro alla prostata (BNT112), in fase 2, quelli
contro il cancro ovarico e il colon-retto, in fase 1, ed altri ancora.
Le
sperimentazioni attualmente in corso riguardano molte neoplasie, ma
l'attenzione dei ricercatori è rivolta in particolare a comprendere se i
vaccini terapeutici possano essere utili nelle forme più resistenti.
"Al
tal proposito - ha dichiarato Türeci - stiamo lavorando a degli studi clinici
riguardanti un mix di tumori differenti che hanno come comune denominatore lo
stesso antigene tumorale.
Altri
invece riguardano l'uso di un immunotropico per potenziare l’efficacia del
vaccino".
"Tuttavia
- ha concluso - la strategia per affrontare la malattia non può basarsi su un
unico approccio.
I
vaccini terapeutici, così come l'immunoterapia, potranno essere utili solo
quando combinati con altre strategie".
L'uomo
più ricco del mondo.
Unz.com
- LARRY ROMANOFF – (21 NOVEMBRE 2022) – ci dice:
Lo
scopo di questo saggio è triplice:
(1) portare all'attenzione dei lettori
l'esistenza di una cospirazione di lunga data sull'identificazione di
"L'uomo più ricco del mondo",
(2)
respingere dalla contesa l'attuale elenco di candidati, e
(3)
per documentare che un piccolo numero di famiglie di banchieri ebrei che
operano fuori dalla City di Londra ha detenuto per generazioni questi record di
ricchezza con fortune che sono ordini di grandezza superiori a qualsiasi cosa
avremmo potuto immaginare.
Affronterò
questi punti in ordine inverso e alla fine mi occuperò dell'attuale raccolto di
prodigi.
Non
pretendo di essere in grado di documentare inconfutabilmente tutte le
affermazioni fatte in questo saggio, né di sostanziare definitivamente tutte le
deduzioni fatte.
L'argomento è tale che troppe prove legali
necessarie sono irrimediabilmente nascoste alla vista e all'accessibilità del
pubblico, e in molti casi dobbiamo fare affidamento su prove logiche e
circostanziali per supportare le nostre affermazioni e deduzioni.
Sebbene
le prove non siano così complete come si vorrebbe, questo livello di supporto
probatorio è spesso sufficiente, specialmente quando i nostri casi seguono uno
schema stabilito e disponiamo di tali ragionamenti e prove in massa.
Le
descrizioni e le prove in questo saggio serviranno almeno a fornire una base
ragionevole per la comprensione e per "attirare l'attenzione su alcune
delle grandi forze che hanno plasmato il nostro mondo".
Il
potere dell'interesse composto.
Gran
parte di questo saggio dipende principalmente da una sola semplice tesi: che
coloro che hanno enormi ricchezze non le lasciano inattive ma ne fanno un buon
uso costante; il denaro è sempre al lavoro.
Viene
prestato per finanziare guerre e colonizzazioni, per acquistare affari
legittimi, per stabilire il controllo dei governi e delle economie nazionali e
altro ancora.
Per
quanto riguarda i tassi di interesse per l'accumulazione a lungo termine,
tendiamo a pensare che i tassi di interesse storici siano molto bassi, forse
solo l'1% o il 2%, ma raramente è stato così.
Il
motivo per cui Abraham Lincoln ricorse alla stampa dei suoi "biglietti
verdi" come valuta fu perché Rothschild chiese un tasso di interesse del
24% per finanziare l'Unione nella guerra civile americana.
Ci sono molti altri esempi simili, in quanto
il finanziamento della guerra in particolare comportava alti tassi di
interesse.
Le
obbligazioni perpetue olandesi emesse da ebrei erano a tassi del 10% e del 12%
nel 1500 e nel 1600;
Genova
ha emesso gran parte del suo debito al 9% nel 1600.
Ho usato
un tasso del 5% per il calcolo dell'interesse composto in questo saggio, una
selezione che è dichiaratamente arbitraria ma che appare ragionevole e prudente
nel contesto generale.
I
grafici di accompagnamento della Banca d'Inghilterra sembrano giustificare
questa scelta.
Alcuni
retroscena sulle società.
Gran
parte delle più grandi corporazioni del mondo sono possedute e controllate da
ebrei, molti dei quali da pochi eletti nella City di Londra, ma anche
moltissimi al di fuori di questo piccolo gruppo.
Le maggiori compagnie petrolifere del mondo
sono controllate da interessi ebraici, così come le maggiori compagnie
farmaceutiche, molti dei produttori di armi e le compagnie aeree del mondo, una
quantità preponderante della capacità di trasporto mondiale e molte altre
industrie che normalmente potrebbero non venire in mente.
È impossibile ottenere l'accesso a tutte le
informazioni necessarie per azzardare anche solo un'ipotesi sul valore della
proprietà dei beni aziendali di queste persone, ma si consideri che
praticamente tutti i media in Occidente, e gran parte dei principali media in
il resto del mondo, compresi i film e l'editoria di libri, è di proprietà o
controllato da ebrei.
Ci
sono compagnie internazionali che valgono in totale molti trilioni di dollari
che sono interamente ebree; Nestlé, Sanofi, Monsanto, sono solo alcuni tra
centinaia di tali.
Non
possiamo facilmente sapere quale parte di questo ritorni al nostro pugno di
banchieri ebrei nella City di Londra, quanto di questo sia stato finanziato e
controllato da quel centro, ma non è trascurabile.
Le
cose non sono sempre come sembrano. Molte delle grandi fortune del mondo sono
state finanziate da Rothschild o altri da quella cerchia ristretta e quindi c'è
una proprietà nascosta che non sarà mai rivelata.
Sfogliando
i documenti storici, a volte scopriamo che un uomo molto ricco ha lasciato una
proprietà di pochi milioni di dollari.
Non è un segreto, anche se apparentemente poco
noto, che uno dei Rothschild finanziò la creazione della Standard Oil da parte
di Rockefeller, e fece lo stesso con l'impero dell'acciaio di Andrew Carnegie e
la fortuna della ferrovia Harriman negli Stati Uniti, tra gli altri.
Il
finanziamento veniva solitamente effettuato tramite JP Morgan, che è stato un
agente dei Rothschild per tutta la sua carriera, e infatti gli stessi interessi
bancari di Morgan erano molto più ebrei europei che americani.
Vale
la pena portare questo all'attenzione dei lettori poiché sembra che gran parte
della ricchezza delle famose famiglie americane ed europee potrebbe non essere
stata realmente loro, ma appartenere invece ai massimi finanzieri ebrei sullo
sfondo.
Oggi,
Google, Facebook, Tesla, Amazon, Starbucks e molti altri rientrano in questa
categoria, aziende che non avrebbero potuto raggiungere la loro portata di
controllo del mercato senza finanziamenti pesanti e un'intensa pianificazione
originati altrove.
Sono
stati condotti numerosi studi sull'interconnessione della proprietà e del
controllo delle imprese, con conclusioni coerenti che solo 400 aziende, e forse
anche solo 250 aziende, possiedono a titolo definitivo o almeno hanno il
controllo di oltre il 40% di tutto il valore quotata in tutte le borse di tutto
il mondo.
Ma
dietro quelle 400 o 250 aziende c'è lo stesso numero di uomini che controllano
quelle aziende. Anche se la maggior parte delle grandi società sono quotate in
borsa, con a volte centinaia di milioni di azioni in circolazione, non possiamo
sapere dove risieda il vero controllo.
Sempre
più spesso, molte delle azioni sono detenute da delegati come Blackrock o
Blackstone o altri gruppi di investimento e non abbiamo informazioni sulla
classificazione delle azioni o altre restrizioni sul voto e sul controllo.
Né il
pubblico in generale dispone di informazioni sugli amministratori interconnessi
che hanno il controllo assoluto quotidiano, anche su tutte le decisioni
finanziarie.
Ancora
più importante, non è necessario possedere una pluralità di azioni se controlli
il Consiglio di amministrazione o se leggono dallo stesso copione.
Queste
persone possono svuotare il tesoro di una società per pagare dividendi
illimitati esentasse attraverso un paradiso fiscale, e farlo senza nemmeno
attirare disordini da parte degli azionisti comuni che raramente hanno molta
comprensione di queste questioni.
Molte
banche europee rientrano in questa categoria, la maggior parte di queste sono
di proprietà di ebrei e strettamente controllate.
Le
poche dozzine delle maggiori banche europee come HSBC, BNP Paribas, Lloyd's,
hanno una capitalizzazione di mercato di migliaia di miliardi e una base
patrimoniale di oltre 30 trilioni di euro.
Le
principali banche nordamericane, come Goldman Sachs, Citigroup, Wells Fargo,
anch'esse di proprietà di ebrei, hanno una capitalizzazione di mercato di ben
oltre $ 1,5 trilioni e asset da eguagliare.
Inoltre,
abbiamo letteralmente centinaia di banche di proprietà di ebrei in Svizzera e
in altri paesi che non compaiono in nessun elenco da nessuna parte.
Molte
delle più grandi compagnie assicurative e riassicurative del mondo sono di
proprietà di ebrei, con una capitalizzazione di mercato combinata di migliaia
di miliardi, e non c'è modo di attribuire un valore ai Lloyd's di Londra, una
piattaforma assicurativa mondiale che è praticamente inestimabile.
Poi ci
sono le compagnie petrolifere; La sola Royal Dutch Shell ha una
capitalizzazione di mercato di oltre 200 miliardi di dollari, e ce ne sono
molte, controllate dagli ebrei, sufficienti a controllare il prezzo mondiale
del petrolio, come vedremo.
Le due
principali società di beni di largo consumo, Unilever e P&G, entrambe
ebree, hanno una capitalizzazione di mercato combinata di oltre mezzo trilione
di dollari.
Aziende legate a Internet come Google, Meta, Amazon,
Dell, Oracle, ancora una volta tutte ebraiche, hanno una capitalizzazione di
mercato combinata di quasi $ 5 trilioni.
Le case di moda e le aziende di gioielleria
del mondo, per lo più di proprietà o controllate da ebrei, aziende come
Swarovski, YSL, LVMH, Cartier, Hermès, Estee Lauder, L'Oréal, hanno una
capitalizzazione di mercato di oltre $ 1 trilione e ci sono centinaia di
gioielli aziende, tagliatori di diamanti e commercianti, commercianti d'oro,
che operano dietro le quinte che sono anche di proprietà di ebrei e valgono un
totale di trilioni di dollari.
I
principali fabbricanti di armamenti e armi, che hanno sempre avuto un'alta
percentuale di proprietà e controllo ebraici, hanno ancora una volta una
capitalizzazione di mercato di circa 1 trilione di dollari.
Le
principali aziende alimentari del mondo, ancora una volta per lo più di
proprietà di ebrei, ne sono un altro esempio.
Nestlé,
un'azienda interamente ebrea, possiede più di 2.000 marchi alimentari con una
capitalizzazione di mercato di circa 1/3 di trilione di dollari.
Pepsico è la seconda più grande azienda
alimentare al mondo, possiede centinaia di marchi importanti e molti altri come
Kraft Heinz, Mondelez, Danone, Anheuser-Busch Inbev, Coca-Cola, Diageo,
Starbucks, hanno una capitalizzazione di mercato combinata di almeno $ 1,5
trilioni.
Le più
grandi aziende farmaceutiche del mondo sono tutte di proprietà di ebrei, con
una capitalizzazione di mercato combinata di circa 4 trilioni di dollari.
Le
principali società di media nordamericane (tutte di proprietà di ebrei) hanno
una capitalizzazione di mercato di oltre 1 trilione di dollari, con numeri
maggiori per i media europei che sono anch'essi in gran parte di proprietà di
ebrei e praticamente tutti controllati da ebrei.
E
questo ignora le loro partecipazioni mediatiche in America Latina, Asia e
Africa. E ci sono letteralmente centinaia di aziende di proprietà di ebrei che
non rientrano facilmente nelle categorie di cui sopra, comprese tutte, da
H&R Block a Mattel e Hasbro, Monsanto, Ben e Jerry's.
L'elenco
è quasi infinito. Collettivamente, il loro valore e la loro influenza sono
enormi.
Il
vero potere: le dinastie familiari.
Quando
leggiamo di Bill Gates o Warren Buffett, tendiamo a pensare in termini semplici
a qualcuno che avvia un'azienda con una buona idea e nel corso della vita
costruisce una grande impresa che oggi vale molti miliardi.
Ma
questo ragionamento è semplicistico perché limitiamo i nostri pensieri a una
sola generazione.
Le persone di cui ci occupiamo qui sono
dinastie familiari che accumulano le loro fortune da forse dieci o anche venti
generazioni.
Con i Rothschild, i Sassoon e tanti altri,
torniamo al 1600 e 1700, con dinastie familiari che si sono espanse enormemente
nel corso dei secoli e hanno mantenuto il controllo sulla loro ricchezza sempre
più vasta attraverso l'elusione delle tasse di successione, i rigidi matrimoni
misti e la condivisione intenzioni.
Le più
grandi dinastie familiari sono nascoste alla vista, espunte dai media,
cancellate dai libri di storia e quasi mai attirano l'attenzione del pubblico.
Tutti
questi sono ebrei: Rothschild, Sassoon, Sebag-Montefiori, Warburg, Lehman,
Goldman e tanti nomi di cui potresti non aver mai sentito parlare.
Ecco
un elenco di alcuni dei banchieri ebrei, che rappresentano forse solo il 25% di
loro, la maggior parte avendo iniziato operazioni bancarie, finanziarie e
industriali nella prima metà del 1800, quindi una media di quasi 200 anni, e
molte risultanti in ebrei dinastie familiari che continuano ancora oggi,
completamente fuori dagli occhi del pubblico.
Rothschild,
Sassoon, Warburg, Moses Montefiori, Sebag-Montefiori, Kadoorie, Lehman, Israel
Moses Seif, Kuhn Loeb, Goldman Sachs, Salomon, Schiff, Joseph Hambro, J. Henry
Schroder, Samuel Montagu, Emile e Isaac Péreire, Lazard Brothers, Fratelli
Speyer, fratelli Seligman, fratelli Stern, fratelli Barnato, Ernest
Oppenheimer, Abraham Oppenheim, Carl Fuerstenberg, Jacob Goldschmidt, Oskar
Wassermann, Hirsch, Raphael Jonathan Bischoffsheim, Hambro, Isaac Glückstadt,
Levy Martin, Markus Rubin, Goldsmid, Rosenthal, A. Dunkelsbueler, Eugen
Gutmann, Herbert Gutman, Wagg and Co, famiglia Mèdici, Spira, Speyer-Elissen,
Emile Erlanger, S. Japhet, Ernest Cassel, Carl Meyer, Achille Fould, Luigi
Luzzatti, Wertheimer e Gompertz, Lippman.
Ho un
grafico sul mio computer che mostra le proprietà della dinastia Rothschild ,
visualizzate piuttosto come un organigramma con piccole caselle che indicano le
proprietà e linee ovunque che indicano proprietà e controllo.
È così
grande che per stamparlo nel carattere più piccolo leggibile ci vorrebbe un
foglio di carta di mezzo metro.
Rothschild
ha recentemente creato una nuova banca solo per gestire le sue proprietà
terriere confiscate ai paesi poveri.
È
difficile ottenere informazioni concrete perché gran parte di questo viene
fatto attraverso banche anonime, agenti, società collegate e attraversa
innumerevoli paradisi fiscali.
Rothschild
possiede, tra le altre cose, Sanofi Pharma con una capitalizzazione di 125
miliardi di dollari, The Economist e IHSche è il più grande operatore di torri
mobili in Africa.
Anglo
American è
stata fondata da Ernest Oppenheimer, un ebreo tedesco. Con sede nella City di
Londra, questa è una delle 250 aziende più grandi del mondo, che produce oro,
diamanti, altri metalli e quasi la metà di tutto il platino mondiale.
Le
loro filiali e partecipazioni sono troppe per essere elencate. Quando Ernest
morì, gli successe suo figlio Harry, che divenne anche presidente di De Beers,
quindi puoi vedere come le famiglie integrano e razionalizzano le loro
proprietà.
Gli
ebrei Wallenberg in Svezia sono in attività da 200 anni, dove oggi possiedono i
più grandi gruppi industriali svedesi come Enskilda Bank, Ericsson, Electrolux,
ABB, SAAB, SAS Group, SKF, Atlas Copco e Nasdaq.
Già 50
anni fa, le imprese della famiglia Wallenberg impiegavano il 40% della forza
lavoro industriale svedese e rappresentavano il 40% del valore totale del
mercato azionario di Stoccolma.
La
capitalizzazione di mercato di sole dieci delle loro società è di quasi 350
miliardi di dollari, e molto è stato sepolto nei trust e nascosto nei paradisi
fiscali. Swarovski, con il loro finto "cristallo" è un'altra dinastia
ebraica di 150 anni.
Per
questo saggio, ignorerò gran parte della storia passata di queste famiglie
ebraiche e inizierò dai primi del 1800, ma va notato che queste "fortune
familiari" Khazar iniziarono centinaia di anni prima di questo.
Abbiamo
avuto la bolla (ebraica) dei tulipani olandesi, la bolla (ebraica) dei mari del
sud, le compagnie (ebraiche) britanniche e olandesi delle Indie Orientali e
molte altre simili.
Ci
sono stati i secoli del commercio degli schiavi, dell'agricoltura fiscale e
molto altro ancora. Ometterò tutto ciò.
L'India
un tempo era quasi certamente la nazione più ricca del mondo, con scorte di
oro, argento e gemme preziose degne di favola e leggenda.
La “British
East India Company”, che alla fine fu guidata da uno dei Rothschild, fu senza
dubbio la più grande impresa criminale nella storia del mondo, e il veicolo
utilizzato per saccheggiare l'India fino alle ossa.
Sassoon
ben Salih era il capo tesoriere dei pascià di Baghdad.
Smascherato
in un'immensa frode all'inizio del 1800 che deve aver coinvolto centinaia di
miliardi di dollari di oggi, fu fortunato a salvarsi la vita (e il denaro).
Lui ei
suoi due figli David e Joseph fuggirono in India dove si unirono a uno dei
Rothschild e escogitarono il loro piano infernale per costringere i contadini
indiani a coltivare oppio per venderlo in Cina.
Fin dai primi giorni, avevano già saldamente
in pugno la giovane regina Vittoria. Non solo ha sostenuto i loro sforzi fino
al punto di allocare l'esercito britannico come esecutore dell'oppio da parte
degli ebrei, dando a David Sassoon il diritto esclusivo di vendere oppio in
tutta la Cina, impossessandosi di Hong Kong per la sua base di distribuzione e
dandogli la licenza per formare l'HSBC.
Dire
che la famiglia reale britannica ne ha tratto un grosso profitto personalmente
sarebbe un eufemismo di una certa portata. È qui che inizieremo la nostra
storia.
Dal
loro saccheggio all'ingrosso dell'India e dai furti dall'Iraq, seguiti dalla
coltivazione e dalla vendita di oppio in Cina, si stimava attendibilmente che
Rothschild e Sassoon avessero accumulato una ricchezza di oltre $ 5 miliardi
ciascuno, entro il 1835.
In
realtà, le stime calcolate che ho visto erano di $ 6 miliardi e $ 7 miliardi,
e
queste erano anche le mie stime.
L'ho
ridotto a $ 5 miliardi per essere prudente, ma i totali sono ancora
sbalorditivi. $ 5 miliardi accumulati solo al 5% per i 185 anni successivi, si
accumulano fino a un totale nel 2022, di oltre $ 40 trilioni ciascuno per
Rothschild e Sassoon.
E c'erano almeno una dozzina o più famiglie di
banchieri ebrei che non erano molto indietro rispetto a Rothschild e Sassoon,
così come molte altre dozzine che erano molto ricche ma non nella stessa lega.
Quei $
40 trilioni possono sembrare scioccanti e troppo fantastici per essere reali,
ma riserva il tuo giudizio fino alla fine. Come vedrai, quei 40 trilioni di
dollari sono quasi irrilevanti nel quadro generale.
Leger
Entry: Rothschild: $ 40 trilioni di dollari di oggi.
Leger
Entry: Sassoon: $ 40 trilioni di dollari di oggi.
Schiavitù
e lavoro forzato.
Gli
ebrei sono sempre stati pesantemente coinvolti nel commercio di schiavi,
inclusi sia gli schiavi bianchi che hanno spopolato l'Irlanda e gran parte
dell'Inghilterra sia i più recenti schiavi neri, ma ignorerò quella parte del
passato e mi occuperò solo degli eventi più recenti in Cina.
Il
commercio di schiavi da parte di questi stessi ebrei più ricchi - Rothschild,
Sassoon, Kadoorie e molti altri, si fermò solo perché la prima guerra mondiale
vi pose fine.
Non abbiamo numeri precisi, ma la documentazione
storica ci dice che molti milioni di cinesi furono rapiti e venduti come
schiavi.
Innumerevoli decine di migliaia di cinesi furono
rapite e spedite come schiavi nel Nord America per costruire le ferrovie e
lavorare nelle miniere d'oro, per costruire la ferrovia di Panama e il canale
di Panama, per lavorare nelle miniere di guano in Perù e in molti altri casi.
Per
questo abbiamo cinesi in tutto il mondo;
In
molti casi, i cinesi non venivano effettivamente venduti ad altri, ma usati
dagli ebrei come schiavi per i propri progetti.
Ancora
nel 1904, Rothschild fece rapire circa 65.000 cinesi dalla provincia del Fujian
per lavorare nelle sue miniere d'oro in Sud Africa.
Quando
questi stessi ebrei finanziarono la costruzione delle ferrovie nordamericane e
del Canale di Panama, per esempio, i cinesi rapiti erano la fornitura di
manodopera gratuita (e usa e getta).
Le
dure condizioni che hanno provocato decine di migliaia di morti erano
irrilevanti perché l'offerta era inesauribile.
Inoltre,
ci sono prove credibili che l'isola di Pasqua sia stata quasi totalmente
spopolata da questi stessi ebrei che hanno rapito la maggior parte delle
persone per lavorare nelle miniere di guano in Perù.
Ci
sono lettere di funzionari nel Regno Unito che chiedono a questi ebrei di
riportare gli isolani di Pasqua a casa loro.
A
questa distanza di tempo, non è possibile costruire un conteggio completo del
totale dei lavoratori schiavi cinesi arruolati da questi ebrei per i loro
progetti, né stimare il "valore" di tutto questo lavoro schiavo, ma
era certamente sostanziale e proseguì in grande volume dal 1800 al 1920 circa
e, come ho accennato sopra, fu solo la prima guerra mondiale a porre fine ad
essa.
Lo
elenco perché è un importante aspetto che contribuisce alla ricchezza
accumulata da queste famiglie di banchieri ebraici, ma non ne fornisco una
registrazione legale.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.
Diamanti.
Non è
un segreto che DeBeers controlli la produzione di diamanti in Sud Africa, e
anche nello Zaire, né che DeBeers sia una società Rothschild.
Non
dimentichiamo l'origine e lo scopo delle guerre boere. Le statistiche sulla
produzione di diamanti sembrano sparse, con il Sudafrica che rivendica circa
650 milioni di carati di produzione totale, mentre Statista rivendica il doppio
di tale importo.
Il Sud Africa attribuisce un valore a questa
produzione (a $ 100 per carato) a circa $ 60 miliardi, ma senza alcuna
indennità per la composizione di una media di $ 300 milioni all'anno per 150
anni: (media di 3 milioni di carati all'anno a $ 100 per carato) .
Se teniamo conto della composizione al 5%,
questo si accumula a circa $ 10 trilioni.
Per semplificare le cose, ho escluso tutti gli
altri paesi da questo calcolo; l'aggiunta di queste e di altre produzioni
Rothschild e di proprietà ebraica raddoppierebbe almeno il totale.
Va
anche notato che l'enclave ebraica dell'Olanda è ancora il centro del commercio
mondiale di diamanti, la maggior parte dei quali è saldamente in mano agli
ebrei.
Leger
Entry: $ 10 trilioni di dollari di oggi.
Oro.
È
difficile trovare statistiche complete e affidabili sull'effettiva produzione
annuale di oro dalle miniere controllate dai Rothschild, ma la produzione
apparentemente ha raggiunto più di 1.000 tonnellate all'anno 50 anni fa.
Con
32.000 once in una tonnellata d'oro e oro venduto a 1.700 dollari l'oncia, che
rappresenta molti miliardi di dollari all'anno, composti al 5% per quasi 150
anni, circa dieci volte il valore della produzione di diamanti sopra elencata.
Il
quadro è offuscato dalle fluttuazioni sia delle quantità di produzione che dei
prezzi dell'oro, quindi è impossibile calcolare i risultati definitivi.
Ho
ipotizzato quella che credo sia una stima conservativa di solo il doppio della
produzione e del valore dei diamanti.
Leger
Entry: $ 20 trilioni di dollari di oggi.
Canali: Panama e Suez
È
universalmente noto che gli Stati Uniti hanno costruito il Canale di Panama –
dopo aver “liberato” la provincia di Panama dalla Colombia, ma non è così noto
che sia stato denaro ebraico a pagare per il canale.
Possiamo
ragionevolmente presumere che i profitti del canale per circa 120 anni
sarebbero andati a coloro che lo finanziarono.
Anche
il Canale di Suez è stato costruito con denaro ebraico ed esisteva come società
privata.
Tuttavia,
poiché i ricavi di questi due ammontano solo a pochi miliardi di dollari
all'anno, li ometterò dai totali.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.
Gestione
della liquidità.
Non è
molto noto ma, come parte della Dottrina Monroe americana, gli Stati Uniti
hanno usato non solo la loro potente "diplomazia" prepotente, ma
anche la CIA e l'intera forza delle sue forze armate per organizzare alcuni
banchieri ebrei (e la FED statunitense) per ottenere la posizione di “gestori
degli investimenti” di tutte le attività liquide e le disponibilità delle
banche centrali dei paesi sotto il suo controllo.
Ciò includeva l'America Latina, ma anche paesi
come le Filippine e gli oltre 50 paesi in cui gli Stati Uniti hanno rovesciato
un governo e installato una dittatura compiacente.
Lo
schema era semplice. Queste nazioni furono costrette a consegnare tutte le loro
attività liquide ai banchieri ebrei negli Stati Uniti che avrebbero
"gestito con prudenza" tutto quel denaro a beneficio di queste
nazioni più piccole.
In
pratica, i banchieri ebrei hanno investito il denaro nel settore immobiliare di
New York e hanno guadagnato miliardi pagando a quelle nazioni il 3% del loro
denaro.
Questa
pratica era unita alla cattiva abitudine americana di invadere, quindi forzare
e svuotare, i caveaux delle banche centrali di queste stesse nazioni di tutto
il loro oro.
Queste
pratiche sono sufficientemente documentate per resistere alla sfida e, essendo
esistite per circa 150 anni, penso che potremmo ragionevolmente attribuire un totale
composto ad oggi di almeno $ 1 trilione di dollari, ma i documenti storici sono
insufficienti e quindi non inserisco alcuna registrazione per questo elemento.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.
Iperinflazione della Germania.
Oggi è
ampiamente accettato che la Germania sia stata istituita per questa precisa
circostanza dalle disposizioni del Trattato di Versailles e dalle
corrispondenti restrizioni emanate dagli ebrei per impedire la ripresa della
Germania.
Indipendentemente
da ciò, il tasso di inflazione era così estremo che il denaro divenne
letteralmente senza valore, permettendo ai banchieri ebrei di acquistare gran
parte della Germania praticamente per niente.
Questo
era uno dei profondi risentimenti nutriti da Hitler nei confronti degli ebrei,
sapendo che c'erano dietro il trattato e altre restrizioni che avrebbero potuto
avere come unico scopo possibile solo la bancarotta e la sottomissione della
Germania.
Non è
necessario entrare nei dettagli qui, ma è stato l'espulsione degli ebrei dal
sistema bancario tedesco da parte di Hitler e l'acquisizione della banca
centrale del paese che ha portato al "miracolo" della ripresa
economica della Germania che, sfortunatamente, non doveva durare.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.
Banche Centrali.
Le
famiglie di banchieri ebrei europei, guidati dai Rothschild, possiedono o
controllano le banche centrali di almeno 30 nazioni, inclusa la FED negli Stati
Uniti.
Ci
sono diversi risultati molto sgradevoli di questa proprietà, uno dei quali è
che queste nazioni non possono stampare la propria moneta, ma devono prenderla
in prestito dalle banche centrali (di proprietà privata) e pagare gli interessi
su di essa.
Questo
è di enorme portata.
Fino
alla fine degli anni '70, il Canada possedeva una propria banca centrale e
pagava poco o nessun interesse agli stranieri.
Ma
l'allora primo ministro Pierre Trudeau (il padre di Justin Trudeau) commise uno stupefacente atto di
tradimento -
per proprio conto, all'insaputa del suo governo o del suo parlamento - e
impegnò il Canada a rinunciare al suo diritto di primogenitura finanziaria di
stampare la propria valuta e dà poi sui prestiti dai banchieri ebrei europei.
Il risultato è che negli ultimi 30 o 40 anni
il piccolo Canada ha pagato a questi banchieri più di $ 1,1 trilioni di
interessi per aver preso in prestito il proprio denaro.
Potresti
voler guardare in particolare l'articolo 22, un video dell'ex ministro di
gabinetto canadese che commenta Banking in America.
Ma i
Rothschild e una manciata di altre famiglie di banchieri ebrei hanno posseduto
le banche centrali delle nazioni europee, e di altre, inclusa la FED
statunitense, per oltre 100 anni.
Se il piccolo Canada ha pagato più di mille
miliardi di dollari di interessi in un tempo relativamente breve, i governi di
paesi come Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Spagna, Giappone, Sud
Africa, hanno pagato molto di più nel secolo scorso. Ad esempio, il debito dell'Italia è
molte volte quello del Canada, e molti altri paesi si trovano nella stessa
situazione.
Non ho
una registrazione accurata degli interessi totali che gli Stati Uniti hanno
pagato alla FED, ma il suo debito attuale supera i 13 trilioni di dollari, un
importo che non sarà mai ripagato.
Partendo
dal Canada come punto di riferimento e contando solo 30 paesi, una stima
eccessivamente prudente sarebbe di 30 trilioni di dollari pagati in interessi a
questi banchieri.
Se poi
consideriamo solo 100 anni, possiamo moltiplicarlo per più di tre volte e
arrivare a circa 100 trilioni di dollari pagati in interessi, del tutto senza
necessità o giustificazione.
E
questo non tiene conto della FED statunitense che potrebbe dimezzare nuovamente
il totale.
Va
anche notato che quelle oltre 50 nazioni in cui l'esercito americano e la CIA
hanno rovesciato un governo, i banchieri ebrei erano proprio dietro di loro per
assumere la proprietà di tutte quelle banche centrali.
In ogni caso in cui le informazioni sono sfuggite -
Iraq, Libia, Sud Africa, Balcani, questa è stata la loro priorità e la semplice
logica impone che sarebbe stata in cima alla loro lista in ogni paese in cui
avevano accesso.
Non ho
incluso questo articolo nelle mie stime.
Considerato tutto quanto sopra, la mia voce di
registro è probabilmente prudente del 75% o più, ma non ci sono dettagli
sufficienti.
La mia stima di seguito non tiene conto
dell'interesse composto nemmeno per 100 anni; farlo moltiplicherebbe il totale
a una cifra veramente astronomica, eppure la situazione del mondo reale è che
questa quantità sarebbe effettivamente composta, e per più di 100 anni, a molte
centinaia di trilioni.
Leger
Entry: $ 100 trilioni di dollari di oggi,
Recessioni e depressioni.
Uno
dei peggiori vantaggi della proprietà straniera della banca centrale di un
paese è che gli ebrei hanno il controllo totale su quelle economie.
Dal
momento che controllano sia l'offerta di moneta che i tassi di interesse, hanno
facilmente il potere di stravolgere le economie e guadagnare immensamente ad
ogni ciclo.
Lo
fanno ogni volta allo stesso modo: abbassando i tassi di interesse a zero o quasi,
gonfiando enormemente l'offerta di moneta, creando così grandi bolle nel
debito, nei mercati azionari e immobiliari e così via.
Quindi,
contraggono gravemente l'offerta di moneta e tutto il credito, aumentando
contemporaneamente i tassi di interesse, mandando così in bancarotta
innumerevoli migliaia di banche, imprese e famiglie e acquistando per pochi
centesimi di dollaro ogni tipo di attività quando il sangue scorre nelle
strade.
Dopo
aver svolto il loro compito di sollevare una nazione da una parte significativa
dei suoi beni, espandono nuovamente l'offerta di moneta e aprono i rubinetti
del credito riducendo i tassi di interesse per dare alle economie il tempo di
riprendersi, quindi risciacquano e ripetono.
Non è
un segreto che tutte queste recessioni siano state deliberatamente inflitte
alle economie occidentali da questi banchieri ebrei negli ultimi 200 anni o
più.
La
Grande Depressione del 1929 fu una di queste, con l'euforia basata sui
proprietari ebrei della FED che espansero un'offerta di moneta quasi illimitata
e credito facile con bassi tassi di interesse, costruendo un'enorme bolla che
fu poi fatta scoppiare.
Migliaia
di banche, decine di migliaia di aziende e milioni di famiglie sono tutte
fallite, con tutti quei beni che alla fine sono andati per lo più ai
proprietari ebrei della FED statunitense e ai loro amici più cari.
Questo è stato fatto molte volte prima del
1929, ed è stato fatto molte volte da allora.
La
recessione amaramente selvaggia del 1983 fu similmente creata dalla FED
statunitense – su ordine della City di Londra, con Volcker che si vantava
persino apertamente di ciò che stava facendo.
La
crisi immobiliare e finanziaria del 2008 negli Stati Uniti è stata identica e
per nulla casuale.
Era
così brutto che un dirigente di Goldman Sachs lo disse all'epoca, ed ora il
crollo delle economie industriali nel 2022 è lo stesso.
Una "carenza energetica" improvvisa
e deliberatamente artificiosa, creata in gran parte dal sabotaggio di
Nordstream II, una riduzione dell'offerta di moneta e il forte aumento dei
tassi di interesse "per combattere l'inflazione" (che è stato del
tutto autoindotto), e presto il sangue tornerà a scorrere per le strade.
E un numero quasi illimitato di corporazioni
industriali, soprattutto in Germania ma anche nelle nazioni europee più deboli,
andrà incontro a fallimenti e acquisizioni, la cui notizia non arriverà mai al
pubblico grazie al controllo mediatico quasi totale da parte di queste stesse
persone. Non
esiste un modo preciso per calcolare in modo definitivo il saccheggio che
avviene durante queste "recessioni" artificiose.
Il
1929 era certamente nell'ordine di trilioni di dollari, così come il 1983, che
erano forse i due peggiori, ma gli altri non erano molto indietro.
Anche
il 2008 rientrava in questa categoria, le sole perdite abitative ammontavano a
migliaia di miliardi, che ho incluso altrove.
Data
la mancanza di dati dettagliati, non cercherò di isolare e stimare il risultato
finanziario di ogni recessione finanziaria artificiosa, e ignorerò quelle più
piccole, ma questo ci lascia comunque con il 1929 e il 1983 che valgono 3
trilioni di dollari ciascuno.
Sembra
irragionevole per i nostri scopi non sommare questi due importi con gli
interessi rispettivamente per i 90 e i 40 anni, ma i totali diventano
fantastici e quasi incomprensibilmente grandi, e quindi molto difficile da
accettare come razionale.
Al 5%,
3 trilioni di dollari in 90 anni (dal 1929) si accumuleranno a 240 trilioni di
dollari, e anche in 40 anni (1983) diventeranno 21 trilioni di dollari.
Il
senatore Robert Owen, coautore del Federal Reserve Act, ha testimoniato davanti
a un comitato del Congresso che la banca di cui era proprietario ha ricevuto dalla
National Bankers' Association la "Panic Circular of 1893".
Dichiarava:
"Ritirerai
immediatamente un terzo della tua circolazione e ritirerai la metà dei tuoi
prestiti".
Ed è
così che questi banchieri centrali creano le recessioni: una riduzione
istantanea del 35% o più dell'offerta di moneta della nazione e una riduzione
del 50% del credito totale.
Il
risultato inevitabile sono i fallimenti di migliaia di società e banche, e un
enorme crollo dei valori di borsa e delle attività aziendali di ogni tipo che
sono ora disponibili per pochi centesimi sul dollaro.
Aspetta dieci anni e ripeti.
Lo
scopo è l'immenso trasferimento di ricchezza disponibile in ciascuno di questi
cicli , e non solo da piccole banche e società, ma anche dal pubblico in
generale, molti dei quali perdono anche tutto ciò che avevano, quei beni che
alla fine filtrano fino ai pochi banchieri dell'oligarchia che programmato gli
eventi.
Leger
Entry: $ 6 trilioni di dollari di oggi.
Saccheggio dell'industria petrolifera nel 1983.
Come
esempio dettagliato, diamo un'occhiata alla recessione del 1983 indotta dalla
FED e ai suoi effetti solo sull'industria petrolifera del Nord America.
Per
cominciare, supponiamo di avere un pozzo petrolifero con una produzione
costante e costante (che molti sono), ma in questo caso di un solo barile
all'anno per 40 anni, con il prezzo del petrolio a 100 dollari al barile.
Questo
ci dà un valore totale di $ 4.000. Tuttavia, poiché $ 1 l'anno prossimo vale
meno di $ 1 quest'anno, scontiamo la nostra produzione futura a un certo tasso
di interesse, con questo risultato in termini di valore (se vogliamo vendere
bene il nostro petrolio):
0% – $
4.000
3% – $
2.500
6% – $
1.500
10% –
$ 1.000
25% –
$400
Immediatamente
prima della recessione del 1983, il New York Times proclamava che era arrivato
un improvviso e inspiegabile "eccesso di petrolio", tanto che il
petrolio è diventato quasi senza valore, i prezzi sono scesi da $ 40 a meno di
$ 10 quasi dall'oggi al domani.
Naturalmente,
se il prezzo del petrolio scende del 75%, anche il valore del nostro pozzo di
petrolio scende del 75%, quindi il nostro pozzo di petrolio da $ 4.000 ora vale
solo $ 1.000.
Ma
abbiamo avuto un doppio colpo, perché la FED non è stata inattiva durante
questo periodo.
Dopo
aver provocato una massiccia ondata di inflazione negli anni '70 per prepararsi
a questo risultato finale, la FED ha sentito improvvisamente il bisogno di
"combattere l'inflazione" portando i tassi di interesse fino al 20% e
persino al 25%.
Il
risultato è stato che i pozzi petroliferi venivano venduti con uno sconto del
25% sul flusso di cassa, e lo so perché all'epoca ero nel settore petrolifero e
compravo e vendevo proprietà petrolifere, alcune piuttosto grandi, a questo
tasso di sconto.
Ciò
significa che il nostro pozzo petrolifero da 4.000 dollari, che ora valeva solo
1.000 dollari a causa del crollo del prezzo del petrolio, è stato poi colpito
dalla puntura del tasso di interesse della FED e ora valeva solo $ 100.
E, con
il sangue che scorreva per le strade, fu allora che i nostri banchieri ebrei Kazari
della City di Londra mandarono i loro agenti a comprare.
Poi,
l'"eccesso di petrolio" è in qualche modo miracolosamente evaporato e
sembra che abbiamo effettivamente avuto una carenza, riportando il prezzo del
petrolio ai suoi $ 40 originali, e rapidamente verso i $ 100.
E poi,
altrettanto miracolosamente, l'inflazione sembrava essere stata “addomesticata”
e i tassi di interesse sono scesi dal 25% al 6% e al 3% dove erano stati
prima.
E il nostro "pozzo petrolifero da $
100" è tornato a $ 2.500 e stava arrivando a $ 5.000.
Ciò significa che solo una manciata di persone ha
acquistato proprietà di produzione di petrolio e gas per quasi pochi centesimi,
e poi ha visto il loro "investimento" moltiplicarsi di forse 50
volte.
Non è
male.
Sono
pochi i luoghi in cui possiamo ottenere un rendimento del 5.000% su un
investimento in pochi anni e senza alcun rischio.
Quando
hai il potere di controllare il prezzo del petrolio, e quando hai la FED che
controlla i tassi di interesse, puoi fare miracoli.
Non
c'è modo di calcolare i totali precisi, ma innumerevoli migliaia di compagnie
petrolifere di piccole e medie dimensioni sono fallite o sono state rilevate, e
gli acquisti nel solo Nord America sarebbero stati dell'ordine di trilioni di
dollari.
Ho
ignorato il resto del mondo e ho ipotizzato un risparmio di $ 2 trilioni solo
per il Nord America, aggiustato a una crescita del 5% per 40 anni dal 1983.
Leger
Entry: $ 14 trilioni di dollari di oggi.
Saccheggio degli americani dal 1975 al 2022.
La situazione
non è diversa con il tracollo finanziario del 2008 negli Stati Uniti. Abbiamo
avuto tentativi chiaramente deliberati di gonfiare il mercato immobiliare a
livelli quasi atmosferici, con tassi di interesse quasi pari a zero e la
rimozione di tutte le restrizioni e requisiti, al punto che i senzatetto
disoccupati stavano acquistando case da $ 500.000.
Ciò è
stato fatto ancora una volta con la piena collaborazione della FED. Quindi, hanno semplicemente fatto
crollare la bolla, provocando decine di milioni di pignoramenti.
E ancora, quando il sangue scorreva per le
strade, aziende come Blackrock e simili erano impegnate ad acquistare queste
case pignorate forse a metà prezzo, come proprietà in affitto, spesso alle
stesse persone che le avevano perse.
Non
esiste una registrazione accurata degli acquisti totali, ma l'acquisto è stato
quasi frenetico.
Ad un
certo punto, un agente in Florida per una sola "società di
investimento", faceva offerte per più di 200 case a settimana.
Con
stime anche prudenti, il trasferimento dei soli beni abitativi dalla classe
media americana a queste stesse poche persone sarebbe stato di $ 7 o $ 8
trilioni, il tutto in due o tre anni.
È una
sorpresa per me che così poche persone sembrino voler vedere tali eventi come
pianificati, eppure le prove sono schiaccianti e inconfutabili.
Non
c'è alcuna possibilità che questi eventi, e tanti simili, possano essersi
verificati "per caso".
C'erano
semplicemente troppi trend che lavoravano tutti insieme per ottenere questo
unico risultato, e quei trend non avrebbero potuto essere indipendenti.
E non è possibile che lo stesso governo degli Stati
Uniti non fosse a conoscenza dell'esito finale.
Gli economisti che lavorano per il governo
degli Stati Uniti non sono stupidi, e così tanti economisti privati
descrivevano gli eventi e prevedevano l'unico risultato possibile.
L'unica
tesi che si adatta a tutti i fatti è che il tracollo del 2008 era stato
pianificato e che il governo degli Stati Uniti, così totalmente controllato
dalla City di Londra, ha consapevolmente permesso che accadesse.
Ancora
una volta, in sintesi.
E non
si trattava solo di case, e non solo nel 2008.
In un articolo intitolato Destroyers of US Democracy,
Chris Hedges ha citato un rapporto della
società RAND che affermava:
"
Questi politici dell'establishment e i loro giudici nominati hanno promulgato
leggi che hanno permesso all'1% più ricco di saccheggiare $ 54 trilioni dal 90%
più povero, dal 1975 al 2022, a un tasso di $ 2,5 trilioni all'anno”, secondo
uno studio della società RAND.
Per
chi non lo sapesse, la RAND è una società spregevolmente satanica che trascorre
la maggior parte del suo tempo a pianificare guerre, progettare regimi di
tortura (Vietnam Phoenix, Guantanamo Bay, Baghram, Diego Garcia) e tramare per
il controllo politico mondiale.
Ma le
persone alla RAND sanno come fare i calcoli, soprattutto considerando che hanno
pianificato i metodi per il saccheggio di cui ora si vantano.
Si noti che il nome eufemistico "1%
superiore" non è in realtà l'1% superiore, ma un piccolo gruppo di
banchieri e industriali ebrei, inclusi i proprietari (Rothschild e altri) della
FED statunitense.
Gran
parte di questo saccheggio si è verificato nel 2008 e negli anni successivi.
Non mi preoccuperò di accumulare questo con gli interessi.
Leger
Entry: $ 54 trilioni di dollari di oggi.
La grande rapina d'oro – Parte I – La FED USA.
Nei
primi anni dopo la creazione della FED di proprietà dei Rothschild, gli Stati
Uniti avevano ancora un gold standard per la loro valuta; nuovo denaro potrebbe essere emesso
dalla FED solo se avesse almeno il 40% di tale importo in oro.
Ma,
come hanno sempre fatto i banchieri ebrei in ogni paese, emisero moneta
cartacea ben oltre i limiti consentiti, che fu la prima causa della Grande
Depressione del 1929.
Nel
1933, la FED aveva solo circa 6.000 tonnellate d'oro nei suoi caveaux, ed era a
corto di circa 50.000 tonnellate per la valuta cartacea che aveva emesso.
Il pubblico era generalmente consapevole di
ciò che stava accadendo e, con la preoccupazione che la moneta cartacea
statunitense diventasse priva di valore, spendeva la carta e accumulava monete
e lingotti d'oro, mentre le piccole banche e le società accumulavano lingotti
d'oro.
Non
c'era via d'uscita da questa trappola. La FED aveva bisogno di un'ingente
infusione di oro per evitare il collasso della valuta, ma i suoi proprietari
non avevano intenzione di investire il proprio denaro per impedire il collasso
finanziario dell'America.
La loro soluzione fu convincere Roosevelt e il
Congresso che il vero problema erano i cittadini che impedivano all'economia di
prosperare naturalmente, detenendo l'oro.
Su loro consiglio, Roosevelt approvò il famoso
provvedimento del 1932 che confiscava tutto l'oro detenuto privatamente (in
tutte le sue forme) negli Stati Uniti, costringendo tutti i cittadini a
consegnare il proprio oro alla FED, pena una multa di $ 10.000 più una pena di
10 anni pena detentiva.
Si
noti che l'oro non è stato ceduto al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti,
ma alla FED di proprietà privata.
La
loro soluzione fu convincere Roosevelt e il Congresso che il vero problema
erano i cittadini che impedivano all'economia di prosperare naturalmente,
detenendo l'oro.
Su
loro consiglio, Roosevelt approvò il famoso provvedimento del 1932 che
confiscava tutto l'oro detenuto privatamente (in tutte le sue forme) negli
Stati Uniti, costringendo tutti i cittadini a consegnare il proprio oro alla
FED, pena una multa di $ 10.000 più una pena di 10 anni pena detentiva.
L'oro
è stato scambiato con denaro cartaceo, il che significa che i proprietari della
FED hanno utilizzato il potere del governo degli Stati Uniti per confiscare
tutto l'oro detenuto privatamente negli Stati Uniti, al solo costo della stampa
della carta.
Secondo
i documenti disponibili, i singoli cittadini hanno consegnato quasi 3.000
tonnellate d'oro, per lo più in monete.
La
quantità di lingotti e lingotti d'oro restituiti dal settore privato è
estremamente difficile da determinare con precisione.
Tutte
le analisi storiche si concentrano sulla monetazione dell'oro e ignorano il
lingotto, ma questa doveva essere di gran lunga la parte più consistente poiché
era una clausola standard nei contratti commerciali all'epoca in cui i
regolamenti sarebbero stati effettuati in oro e sia le società che le banche
dovevano essere in possesso di grandi scorte di esso.
Gli
studi storici fanno di tutto per rintracciare tutte le monete d'oro prodotte,
stimare l'importo residuo in circolazione e quindi l'importo ceduto alla FED.
Sembrerebbe
che il metodo più semplice sarebbe quello di richiedere semplicemente alla FED
l'ammontare di monete consegnate, ma la FED apparentemente si rifiuta di
separarsi da queste informazioni, e tace sulla questione dei lingotti e dei
lingotti.
La mia stima per i lingotti era di circa 6.000
o 7.000 tonnellate come minimo, per un totale di circa 10.000 tonnellate, ma
Seagrave cita fonti credibili che affermano che la FED ha acquistato 18.000
tonnellate, quindi userò quella cifra.
Tuttavia,
questo non era neanche lontanamente sufficiente a coprire il deficit di 50.000
tonnellate, quindi i banchieri ebrei - guidati dall'ebreo Morgenthau, che era
allora Segretario del Tesoro - svalutarono il dollaro USA di circa il 70%
subito dopo che l'oro era stato confiscato, aumentando così il prezzo dell'oro
da $ 20 a $ 35 e riducendo sostanzialmente il deficit della FED.
Ma
questo avvenne con il tragico risultato che gli americani furono ingannati non
solo dalla perdita del loro unico bene in denaro reale, ma anche dalla perdita
di valore del 70%.
Naturalmente
ci sono state azioni legali, con i tribunali che hanno sostanzialmente
stabilito che l'azione del governo era illegale e incostituzionale, ma che i
cittadini non avevano fatto ricorso.
In sintesi,
per salvare la FED, Rothschild (o i suoi colleghi) convinsero Roosevelt ad
approvare una legge che permettesse a Rothschild di confiscare tutto l'oro
privato in America e di svalutare del 70% la carta data agli americani in
cambio di quell'oro.
Quelle
18.000 tonnellate d'oro avevano un valore allora di circa 20 miliardi di
dollari, sottratte alle persone nel mezzo della peggiore recessione a memoria
d'uomo, sicuramente uno degli atti più crudeli e disumani possibili all'epoca.
Era imminente una corsa all'oro della banca della
Federal Reserve, e l'intero atto serviva semplicemente a prevenire il collasso
finanziario della FED, a costo di un ulteriore impoverimento della popolazione
e di un'estensione della Grande Depressione di anni.
(32.150 once. per tonnellata metrica @ $ 35/oz. (circa
$ 1 milione per tonnellata) moltiplicato per 18.000 tonnellate. Oggi quell'oro
vale circa $ 1.700 per oncia, o circa $ 50 milioni per tonnellata, moltiplicato
per 18.000 tonnellate = circa $ 1 trilione.)
Leger Entry:
$ 1 trilione di dollari di oggi.
Legge statunitense sull'acquisto di argento del 1934.
Non si
sono fermati qui.
L'anno
successivo, 1934, il presidente Roosevelt attuò un altro ordine esecutivo, il
numero 6814, The Silver Purchase Act, che specificava il sequestro di tutto l'argento negli Stati
Uniti e un vasto programma per l'acquisto di argento sul mercato aperto a quasi
tre volte il mercato di allora.
Prezzo. Da qualsiasi punto di vista razionale, questa
azione era bizzarra. Il governo degli Stati Uniti ha effettivamente
nazionalizzato le scorte di argento degli Stati Uniti, ma acquistando
quell'argento dagli americani al vecchio prezzo di $ 0,45.
Questa
azione ha aspirato miliardi di scarsi fondi governativi nel profondo della
Grande Depressione, quando la maggior parte degli americani stava lottando per
sopravvivere ed evitare la fame e il fallimento.
Dopo
aver ottenuto ciò, Roosevelt ha poi applicato in modo ancora più bizzarro la
seconda parte dell'atto che ordinava al Tesoro di acquistare argento a un
prezzo di almeno 1,29 dollari l'oncia, che era quasi tre volte il prezzo di
mercato che ricevevano i cittadini americani.
La legislazione autorizzava principalmente il
Tesoro ad acquistare argento "da paesi stranieri" sul mercato aperto
- sul New York Futures Exchange.
Ma
questo atto era totalmente bizzarro perché tali acquisti non erano mai
avvenuti, né lo sarebbero stati. Nemmeno un pazzo spenderebbe soldi per
comprare qualcosa a $ 1,29 quando quella merce era ampiamente disponibile sui
mercati mondiali ovunque a $ 0,45. Quindi, cosa stava davvero guidando questa
nuova politica?
Fino a
quel momento, la Cina era stata su un silver standard per la sua valuta per
centinaia di anni, l'unica valuta al mondo completamente sostenuta da metalli
preziosi e responsabile della creazione di una base economica solida e stabile,
permettendo alla Cina di sfuggire del tutto alla Grande Depressione che stava
devastando il resto del mondo.
La
politica americana dell'argento ha ovviamente inferto un colpo devastante a
questa stabilità secolare perché gli americani non acquistavano argento da
paesi stranieri sul mercato aperto, ma solo in Cina attraverso le banche
americane come Citibank, Morgan e Chase perché erano immuni da Normativa cinese
sulle esportazioni.
Questi
agenti statunitensi offrirono ai cinesi il triplo del prezzo di mercato per il
loro argento, provocando naturalmente un'ondata di argento che scorreva in
queste banche e da lì veniva spedito negli Stati Uniti su navi militari
americane.
Un
lettore attento dovrebbe aver notato che manca il pezzo più importante di
questo puzzle.
Ricapitoliamo:
(1) Il governo degli Stati Uniti ha acquistato
tutto l'oro esistente in mani private negli Stati Uniti, quindi ha dato tutto
quell'oro gratuitamente in dono a Rothschild e agli altri proprietari ebrei
della FED.
(2) Il governo degli Stati Uniti ha quindi
acquistato tutto l'argento negli Stati Uniti e lo ha anche donato alla FED di
Rothschild.
(3) Ha
quindi istituito una politica del Tesoro degli Stati Uniti che acquista tutto
l'argento in Cina a tre volte il prezzo del mercato mondiale e dona tutto
quell'argento alla FED di Rothschild.
La parte che manca sono i soldi.
Questo
era nel bel mezzo della più grave depressione a memoria d'uomo, la gente stava
morendo di fame, il governo degli Stati Uniti non aveva soldi e la valuta, così
come la FED, correvano il rischio di crollare.
Come poteva Roosevelt permettersi di
acquistare tutto quel metallo prezioso e regalarlo a pochi banchieri ebrei?
Facile.
Gli
prestarono il denaro stampando carta e riscuotendo non solo il capitale ma
anche gli interessi.
Roosevelt
non aveva i soldi per comprare a Rothschild un regalo di Natale, quindi
Rothschild prestò a Roosevelt i soldi - a interesse, per comprare il suo
regalo.
Ed è
così che gli Stati Uniti si sono indebitati per 33 miliardi di dollari nel 1933.
Non è
possibile stimare con precisione il valore totale dell'argento estratto dagli
Stati Uniti o dalla Cina, quindi non inserisco qui alcun dato legale.
Leger
Entry: $ 0 miliardi in dollari di oggi.
Potrebbe
venirti in mente di chiederti perché i banchieri ebrei della FED non abbiano
anche cercato di acquistare tutto l'oro in Cina. Non ne avevano bisogno, perché
alcuni dei loro amici più cari erano già su questa strada. Vedi Citibank,
sotto.
Citibank – La grande rapina d'oro.
I
cinesi hanno sempre accumulato oro, individualmente, come sicurezza, e lo
stavano certamente facendo nel 1902, quando Citibank entrò in Cina sull'orlo
della bancarotta e aveva bisogno di un modo intelligente per ricostruire la sua
base patrimoniale. Citi l'ha trovato.
La banca ha pubblicizzato in tutta la nazione
l'insicurezza di tenere i lingotti d'oro in un calzino sotto il letto ed è
riuscita a convincere almeno 100 milioni di cinesi a depositare il loro oro nei
caveaux di Citibank dove sarebbe stato al sicuro.
Dopo più di 40 anni di questo, quando le
nuvole di guerra si stavano addensando, Citi ha letteralmente caricato dozzine
di navi militari statunitensi con tutto quell'oro cinese e ha chiuso i battenti
senza nemmeno salutare.
L'oro,
ovviamente, sarebbe stato tutto consegnato alla FED in cambio di carta.
Le
persone oggi stanno ancora cercando di recuperare il loro oro da Citibank.
Poiché
la documentazione è inconfutabile, I tribunali statunitensi hanno consentito le
azioni legali, ma a condizione che i ricorrenti debbano comparire di persona ai
processi.
Nessun problema, ma i consolati americani in
Cina si rifiutano di rilasciare visti a queste persone per viaggiare negli
Stati Uniti.
Niente
visti di viaggio, niente azioni giudiziarie contro Citibank, niente recupero
dell'oro cinese. L'oro è stato ovviamente consegnato alla FED statunitense in cambio di
carta.
C'è
molto di più in questa storia, dal momento che Citibank ha realizzato la stessa
trovata in forse una dozzina di paesi. Se funziona in un posto, dovrebbe
funzionare ovunque.
Allo
stesso tempo, nel 1902, che Citi (International Banking Corporation) si è
registrata in Cina, ha anche aperto operazioni bancarie a Manila, Calcutta,
Singapore, Yokohama, Brasile, Argentina e in altri paesi.
In
Argentina, Citibank era così odiata per questi furti d'oro che nel 1927 un
gruppo di "clienti" vittimizzati si vendicò facendo saltare in aria
sia il quartier generale di Citibank che quello della Bank of Boston, e
odiarono così tanto il governo degli Stati Uniti (e gli americani in generale)
per aver protetto Citibank che hanno anche bombardato l'ambasciata degli Stati
Uniti e la società Ford Motor.
Ignorando i furti da tutti gli altri paesi.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi
La grande rapina d'oro – Parte 2 – La FED USA.
Questa
è una delle frodi più sbalorditive mai perpetrate nella storia del mondo, uno
che sembra essere stato cancellato da tutti i nostri libri di storia, al punto
che dubito che una persona su un milione ne sia a conoscenza.
Come
tutte le buone frodi, era semplice:
dal
1932 fino all'inizio della seconda guerra mondiale, il governo degli Stati
Uniti e i media ebraici hanno temuto in modo stravagante il mondo intero che il
Giappone o la Germania avrebbero invaso ogni nazione e saccheggiato
inevitabilmente tutte le loro banche centrali e commerciali.
La
soluzione offerta era che tutte le banche di tutte le nazioni del mondo
consegnassero le loro intere riserve auree alla FED statunitense perché le
custodissero fino alla fine della guerra. E lo hanno fatto. Ogni giorno, il New York Times registrava fedelmente
spedizioni di milioni di dollari d'oro da tutte queste nazioni verso gli Stati
Uniti.
Un
articolo del NYT ha affermato che sette cacciatorpediniere navali statunitensi
carichi di 125, 000 tonnellate di oro cinese salparono per gli Stati Uniti nel
1938, una delle tante.
Questi
"depositi" erano attestati da certificati d'oro emessi dal Tesoro
degli Stati Uniti, sebbene l'oro andasse effettivamente alla FED statunitense
(privata).
Tuttavia,
non sembra esserci nemmeno un singolo esempio credibile di questo oro che sia
mai stato restituito ai suoi proprietari.
In
ogni caso, la
FED ha affermato che i certificati offerti erano falsi con evidenti errori di ortografia e
altri errori, o che semplicemente "non potevano confermare l'emissione di
certificati" con quei numeri di serie e si è rifiutata di riscattarli. Un giornalista del Financial Times
ha affermato:
<BLOCKQUOTE>
“Si è arrivati al punto in cui si può entrare in una delle grandi banche di
New York, Londra o Zurigo, dare loro mezza tonnellata d'oro in cambio di un
certificato di proprietà, fare il giro dell'isolato per 10 minuti, rientra nella
stessa banca, e loro negheranno di averti mai visto prima, e ti faranno
arrestare per aver presentato loro un certificato falso."</BLOCKQUOTE>
Ma poi
alcuni eventi molto strani.
Un aereo della CIA è stato scoperto
precipitato nella giungla delle Filippine, contenente trilioni di dollari di
questi stessi certificati, e chiaramente originali e non falsi.
Dopo
quella scoperta, con la relativa pubblicità e l'affiorare di richieste di
rimborso per questi certificati, la FED fu presa dal panico, portando a qualcosa
di veramente bizzarro:
la FED decise improvvisamente di rifondere e
rifondere la sua intera detenzione di oro con lo scopo dichiarato di
"preferire avere tutti i loro lingotti d'oro nella stessa forma”.
Nessuna
spiegazione è stata offerta, ma poi nessuna era veramente necessaria. Rifondere decine di migliaia di
tonnellate d'oro è un'impresa immane, complicata e molto costosa, e non
verrebbe mai fatta per lo sciocco motivo di cambiare la forma delle barre.
Qualunque
sia lo scopo dichiarato della FED, il risultato principale è stato quello l'oro
rifuso non contiene più i segni originali, il che significava che non c'era più
modo di identificare la fonte originale di quell'oro.
E questo significava che nessuno avrebbe mai
potuto dimostrare che l'oro detenuto dalla FED (privata)era l'oro che era stato
– in termini reali – rubato – da quasi tutti i paesi del mondo.
Un
esempio famoso sono state le riserve auree della banca centrale cinese.
Quando
Chiang Kai-Shek perse la guerra civile cinese e fuggì a Taiwan, il suo ultimo
atto fu quello di saccheggiare tutto l'oro dalla banca centrale della Cina
continentale e dalle banche commerciali, e portare con sé le tonnellate di
lingotti a Taiwan - sotto la protezione degli americani.
Per aumentare la loro protezione, gli Stati
Uniti convinsero Chiang a lasciare che portassero l'oro negli Stati Uniti
"per custodia" nel caso in cui la Cina attaccasse Taiwan e rubasse il
"suo" oro.
Questo
quantitativo di lingotti d’oro non è mai stato restituito. Infatti, molto tempo
dopo la morte del marito, e fino al giorno della sua morte, Mme Chiang stava
discutendo, combattendo, implorando e facendo causa al governo degli Stati
Uniti e alla FED per la restituzione del "suo" oro. Ha fallito e la
questione è morta.
Taiwan
oggi non ne è a conoscenza.
Non
sembra esistere alcuna registrazione unificata di tutte le spedizioni d'oro
consegnate alla FED statunitense nell'ambito di questo schema, ma doveva essere
almeno nell'ordine delle decine se non di centinaia di miliardi, e ciò avvenne
negli anni '30, quasi 90 anni fa ormai.
Se
assumiamo un totale conservativo raccolto in tutto il mondo di appena cinque
volte quello confiscato solo negli Stati Uniti, questo ci dà circa 100.000 tonnellate
metriche, a circa $ 50 milioni per tonnellata ai prezzi odierni, o circa $ 5
trilioni. Tutto
questo oro è andato nelle tasche dei pochi banchieri ebrei che possiedono la
FED statunitense.
A dire
il vero questo è perfettamente chiaro;
Rothschild e altri banchieri ebrei
escogitarono un piano per rubare letteralmente tutte le riserve auree da tutte
le banche centrali e commerciali di tutti i paesi del mondo.
Questi
ebrei erano in quel momento in procinto di istigare una seconda guerra mondiale
e usarono la paura di ciò per sostenere il loro piano.
Hanno impiegato la piena influenza
propagandistica di paura dei media ebraici combinata con l'ampio potere di
prepotenza della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,
nonché il potere coercitivo delle forze armate statunitensi, per costringere
tutte le banche centrali del mondo e le banche commerciali di ogni nazione di
consegnare le loro scorte d'oro alla FED statunitense per la
"custodia".
Non
c'è mai stata alcuna intenzione di restituire parte di quell'oro dopo la
guerra. Dovrebbe essere ovvio che il governo degli Stati Uniti era coinvolto in
questa atrocità criminale fino al collo, agendo come esecutore e portaborse per
gli ebrei, raccogliendo e consegnando tutto questo oro non al Tesoro degli
Stati Uniti ma alla FED, e quindi senza alcun beneficio per il Stati Uniti.
Il governo degli Stati Uniti stava
semplicemente obbedendo al suo padrone.
Leger
Entry: $ 5 trilioni di dollari di oggi.
Quanto
oro c'è nel mondo?
Warren
Buffett dice circa 175.000 tonnellate, ma la sua stima è senza valore e
poche persone sono d'accordo con lui, e infatti la sua stima viene dalla fonte
ebraica di Thompson Reuters.
E
dovrebbe essere scontata per principio.
Le stime vanno da questo livello a uno del
Gold Standard Institute di oltre 2,5 milioni di tonnellate.
Parte
del problema è che l'oro è stato estratto per millenni e nessuno sa quanto ce
ne sia là fuori.
Lo
stesso problema esiste nelle stime dell'offerta totale di oro in varie nazioni
in vari momenti della storia.
Shills
per la FED statunitense tenta di minimizzare gli effetti del loro furto d'oro
in tutto il mondo negli anni '30 sottovalutando grossolanamente la quantità di
lingotti d'oro negli Stati Uniti in quel momento, e hanno fatto lo stesso per
la maggior parte degli altri paesi.
Abbiamo
anche il problema inverso dove, secondo i resoconti di alcuni cosiddetti
"storici" ebrei, i nazisti hanno saccheggiato dai soli ebrei dieci volte il
volume totale di oro esistente in quei paesi.
Una
parentesi importante: la FED statunitense.
Nel
2013, ci sono stati resoconti dei media che sono stati rapidamente sepolti e
censurati negli Stati Uniti, ma non in Europa, sulla ricerca della Germania di rimpatriare
le sue riserve auree dalla FED statunitense.
Il
governo tedesco aveva immagazzinato circa la metà della sua fornitura d'oro nei
caveaux della FED di New York.
La
banca centrale tedesca ha deciso di portare a casa tutto il suo oro, ma la FED
ha rifiutato la richiesta, sostenendo che una tale mossa sarebbe stata
impossibile, affermando che ci sarebbe voluto fino al 2020 per poter effettuare
il trasferimento.
Il
governo tedesco ha quindi chiesto di visitare i caveaux della FED per
inventariare l'oro e determinarne l'effettiva esistenza, ma la FED ha rifiutato
di consentire alla Germania di esaminare il proprio oro.
Le
motivazioni addotte sono state “sicurezza” e “non c'è spazio per i visitatori”.
Dopo
una determinata insistenza su questa strana svolta degli eventi, la Germania ha
finalmente inviato del personale alla FED, a cui era permesso solo entrare
nell'anticamera del caveau dove venivano mostrati 5 o 6 lingotti d'oro come
"rappresentativi delle loro proprietà", ma non potevano vedere nient'altro.
I funzionari tedeschi sono tornati una seconda
volta, con ancora più determinazione, momento in cui la FED apparentemente ha
aperto solo uno dei 9 caveau e ha permesso ai tedeschi di guardare la pila
d'oro da una distanza considerevole, ma non gli è stato permesso né di entrare
né di toccare.
Dopo
ripetute insistenze, la Germania ha recuperato una piccola parte delle sue
riserve auree, ma è stata spedita dalla banca centrale francese, di proprietà
degli stessi ebrei che possiedono la FED.
Da
molti anni circolano speculazioni sul fatto che la FED in realtà non abbia
molto oro, o addirittura oro, che lo abbia venduto, prestato o utilizzato come
garanzia per i prestiti.
Ci sono ripetute affermazioni oggi che l'oro
presumibilmente immagazzinato per conto di molte nazioni, in realtà non esiste.
A nessuno, a parte il personale della FED, è
stato effettivamente permesso di entrare nei caveaux per vedere o inventariare
l'oro, e non ci sono prove che l'oro esista effettivamente.
Ancora
peggio, la situazione è la stessa con il presunto deposito d'oro a Fort Knox,
il luogo di deposito di quello che dovrebbe essere l'intero patrimonio aureo
del Tesoro degli Stati Uniti.
La
maggior parte delle persone crede che Ft. Knox è un caveau governativo ma,
sebbene sia costruito su terreno governativo, è gestito dalla FED e l'intero
contenuto è di proprietà della FED, non del Tesoro degli Stati Uniti.
È vero
sin dalla creazione del Federal Reserve System nel 1913 che il contenuto di
Fort Knox è appartenuto alla FED ma custodito dall'esercito americano. E
nessuno sa cosa c'è.
L'ultimo
audit e l'ultima visita pubblica avvennero nel 1953, subito dopo l'insediamento
di Eisenhower.
Nessun
esperto esterno è stato autorizzato durante quell'audit e il team di audit ha
testato solo il 5% circa dell'oro lì.
Non c'è stato nemmeno un inventario, tanto
meno un controllo completo di Fort Knox in 70 anni.
Nel
1974 sei membri del Congresso, un senatore e la stampa furono autorizzati a
entrare a Fort Knox per vedere di persona se l'oro era lì o no.
Il
tour ha mostrato che c'era qualcosa a Fort Knox che sembrava oro, ma ha
suscitato ancora più polemiche.
Solo una piccola frazione dell'oro è stata
resa disponibile per la visualizzazione e un membro del Congresso ha pubblicato
un rapporto in cui affermava che i lingotti d'oro custoditi nel forte erano
meno pesanti del previsto.
Negli
ultimi anni, diversi politici statunitensi hanno affermato che esiste un'alta
probabilità che né Fort Knox né la FED abbiano oro.
Data
la quasi certezza che la FED e il Tesoro statunitensi abbiano poco oro, ci sono
state molte speculazioni sulla posizione delle riserve auree mondiali che
esistono presso la FED sulla carta ma non nella realtà.
Non so dove sia l'oro, ma se dovessi tirare a
indovinare, direi che si trova tutto nelle profondità delle montagne svizzere,
nelle molte centinaia di tunnel scavati in profondità nella roccia sotto la
nuova sede della
BRI - il Banca dei Regolamenti Internazionali, anch'essa a sua volta posseduta
dallo stesso Rothschild che possiede la FED e varie altre Banche Centrali
Europee.
Il bottino di guerra.
Questo
è un argomento che raramente, se non mai, viene alla nostra attenzione, con la
notevole eccezione delle storie persistenti sui tedeschi che confiscano arte e
altri tesori agli ebrei.
Ma la
verità storica è piuttosto diversa, e con molte prove che sono gli ebrei che
hanno fatto gran parte o addirittura la maggior parte dei saccheggi durante la
guerra.
Siamo stati trattati per circa 85 anni di
continue accuse sui tedeschi che hanno depredato gli ebrei durante due guerre
mondiali, ma non è stata quasi mai presentata alcuna prova credibile di ciò, e
ad un esame le storie dei tedeschi che depredano gli ebrei sono nella stessa
categoria come le vasche piene di bulbi oculari e lo scioglimento del grasso
ebraico per produrre glicerina per esplosivi.
Senza dubbio
alcuni saccheggi avvengono da tutte le parti durante tutte le guerre ma, come
vedremo, sono gli ebrei che sembrano aver compiuto la maggior parte dei
saccheggi.
Come
esempio recente, l'Iraq è stato accuratamente descritto come “una culla della
civiltà”.
Un
risultato è che, prima dell'invasione americana, l'Iraq era pieno fino all'orlo
di reperti archeologici, tesori d'arte, pergamene e altri oggetti accumulati
nel corso dei secoli, molti di grande valore finanziario ma anche di immenso
significato storico.
Tutti
sono scomparsi. Le truppe americane hanno saccheggiato la maggior parte del
paese, con rapporti secondo cui tutti i musei iracheni oggi sono completamente
vuoti.
Oggetti
di valore e manufatti storici sono stati rubati non solo da musei e biblioteche,
ma anche da case private.
L'Iraq è stato completamente saccheggiato. Stime
pubblicate affermavano che almeno 200.000 oggetti d'arte e cultura, molti dei
quali avevano un valore inestimabile per la storia del mondo, erano stati
rubati dai musei iracheni di Baghdad, Mosul e altre città.
Il
governo degli Stati Uniti afferma che queste erano solo alcune azioni canaglia
che disapprovava, ma i fatti ci dicono il contrario, e in effetti molti di
questi oggetti sono apparsi in altri musei e collezioni ebraiche private - in
Israele, tra gli altri luoghi. Non c'è modo di attribuire un valore a questo,
ma l'entità è considerevole e questa è solo una delle tante situazioni simili.
L'Unione
Sovietica insiste sul fatto che gli Stati Uniti e vari ebrei detengono ancora
collezioni inestimabili di opere d'arte sovietiche rubate, sequestrate dagli
ebrei quando sono fuggiti dalla Russia dopo la loro rivoluzione fallita.
Gli
Stati Uniti e gli ebrei hanno naturalmente respinto questa affermazione, ma poi
sono stati colti in fallo quando i ricercatori hanno scoperto documenti che
provavano che gli Stati Uniti avevano effettivamente conservato un'enorme
quantità di tesori d'arte, che erano ormai scomparsi in collezioni private dal
solito gruppo di sospetti.
Ci sono stati anche rapporti documentati
secondo cui alla fine della seconda guerra mondiale, l'esercito americano ha
svuotato un treno di 24 vagoni pieni di oro, argento e vari costosi oggetti
d'arte tedeschi stimati per un valore di molti miliardi all'epoca, oggetti che
i tedeschi stavano provando per proteggere dal saccheggio di ebrei e alleati.
Inoltre,
più o meno nello stesso periodo, altri molti miliardi in oro scomparvero dalla Reich
bank.
I
dettagli dei furti di tesori europei sono oscuri e molto complicati, con
affermazioni e domande riconvenzionali, essendo facile e allettante liquidare
le storie di caccia al tesoro sulla Germania come storie di guerra esagerate.
Tuttavia,
negli ultimi 70 anni siamo stati inondati di racconti sui tedeschi che
saccheggiavano metalli preziosi e opere d'arte inestimabili in tutta Europa, in
particolare dagli ebrei, ma c'è molto di più nella storia di questo.
Per
prima cosa, dopo che gli ebrei hanno completato la loro rivoluzione bolscevica
in Russia nel 1917, hanno saccheggiato l'intero paese, a cominciare da tutto
l'oro della banca centrale che è stato spedito negli Stati Uniti come pagamento
a Jacob Schiff per il finanziamento della rivoluzione.
Ma la
Russia è stata saccheggiata molto più dell'oro, la classe media relativamente
benestante possiede miliardi di metalli preziosi, manufatti e opere d'arte
inestimabili, così come praticamente l'intero patrimonio dei Romanov, la
famiglia reale russa.
La maggior parte di questo fu rimosso dal
paese, in gran parte in Germania e Austria, quando gli ebrei bolscevichi
fuggirono dalla Russia.
Gran
parte di questo tesoro e oro saccheggiato sarebbe quasi certamente finito
interamente nelle mani degli ebrei nella City di Londra.
Ed
esiste una documentazione sostanziale per dimostrare che gli Stati Uniti e gli
ebrei hanno effettivamente saccheggiato gravemente la Germania alla fine di
entrambe le guerre.
Dati i
fatti dell'Operazione
Paperclip,
questa non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno.
Ma in
termini di saccheggio e distruzione c'è stato qualcosa di ben peggiore, due dei
più grandi atti di genocidio culturale nella storia del mondo sono stati
entrambi perpetrati dagli ebrei kazari, ed entrambi in Cina, un altro pezzo di
storia che sono riusciti a seppellire.
Quello
che ci interessa qui è il saccheggio e l'incendio del Palazzo d'Estate cinese,
lo Yuanmingyuan , che conteneva più di dieci milioni dei più bei e preziosi
tesori storici e opere accademiche raccolte in un unico luogo da 5000 anni di
storia cinese.
Gli
ebrei decisero di punire la Cina per aver rifiutato il loro oppio, così
Rothschild e Sassoon ottennero dalla regina Vittoria il permesso e l'impegno ad
utilizzare le sue truppe per saccheggiare e distruggere l'intero complesso.
Nelle
loro parole, “aprire una ferita che non si sarebbe mai rimarginata”.
Il
complesso era così vasto (otto volte più grande della Città del Vaticano) che
ci vollero quasi tre settimane per saccheggiare e bruciare tutto da 7.500
soldati.
Ciò che non poteva essere saccheggiato fu
distrutto e l'intero imponente palazzo fu raso al suolo.
Questo
furto indiscriminato e la totale distruzione di una delle più grandi collezioni
di tesori storici del mondo è stato progettato dai Rothschild e dai Sassoon
come rappresaglia per la resistenza cinese al loro oppio.
Dopo aver appreso la notizia, l'imperatore
cinese ha vomitato sangue ed è morto poco dopo.
Ripetutamente,
alcuni dei manufatti più pregiati appaiono oggi all'asta, sempre da venditori
ebrei. Puoi capire perché non tutti provano simpatia per gli ebrei se davvero i
tedeschi hanno saccheggiato alcune delle loro opere d'arte.
Con ogni
probabilità, poiché non possiamo ottenere i dettagli necessari per documentare
il saccheggio compiuto dagli ebrei in tutte le loro rivoluzioni dalla Russia in
poi verso l'Egitto, la Cina, l'Iraq, la Libia, né per il saccheggio compiuto
dagli americani per loro conto, e in particolare la Germania, non inserirlo, ma
dichiararlo semplicemente per registrarne l'entità e sottolineare che gran
parte di ciò che è stato rubato da questi ebrei non ha prezzo.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.
Giglio d'oro del Giappone.
Tuttavia,
c'è un'altra questione di saccheggio, questa volta che coinvolge il Giappone,
che è un po' più sinistra e in un campionato a sé stante in termini di
vincitori che rivendicano il bottino di guerra.
Sembra che quasi tutti siano a conoscenza dei
saccheggi, per lo più immaginari, commessi dalla Germania, ma quasi nessuno
sembra a conoscenza del vasto catalogo di saccheggi quasi incredibili commessi
dai giapponesi.
Il Giappone in effetti ha saccheggiato non
solo le banche centrali ma ogni possibile fonte di tesori durante la sua corsa attraverso
la Cina e l'Asia.
Oro,
argento, gioielli, opere d'arte, qualsiasi cosa di valore fu saccheggiata,
anche da case private, e spedita in Giappone durante le prime fasi
dell'invasione. Questa conoscenza è stata totalmente soppressa, non essendo mai
entrata nella mente del pubblico di massa, se non per brevi commenti fatti di
sfuggita.
Pochi
oggi sono a conoscenza dei termini della resa del Giappone agli Stati Uniti
alla fine della seconda guerra mondiale.
Non è
molto noto che quando gli americani hanno redatto i documenti della resa del
Giappone, hanno espressamente vietato le richieste di riparazioni di guerra
contro il Giappone.
L'articolo
14 (b) del trattato affermava:
“Le
Potenze Alleate rinunciano a tutte le pretese di risarcimento delle Potenze
Alleate, altre pretese delle Potenze Alleate e dei loro cittadini (corsivo mio)
derivanti da qualsiasi azione intrapresa dal Giappone e dai suoi cittadini nel
corso della prosecuzione della guerra, e pretese di le Potenze Alleate per le
spese militari dirette dell'occupazione”.
L'allora
Segretario di Stato americano Allen Dulles fece il prepotente e costrinse gli
altri alleati e tutti i paesi asiatici a firmare questo accordo di resa. Solo
la Cina e la Russia si sono rifiutate di essere costrette a firmare.
Ma
perché la prevenzione delle riparazioni?
Gli Stati Uniti e gli ebrei usarono i
risarcimenti di guerra per spogliare la Germania fino alle ossa, lasciando solo
lo scheletro del paese.
Il Giappone era di gran lunga peggiore della
Germania in ogni modo, quindi perché la sorprendente generosità verso il
Giappone?
I
giapponesi saccheggiarono pesantemente tutta l'Asia e spedirono parte di quel
bottino a casa in Giappone ma, poiché il bottino di guerra veniva saccheggiato
sempre più lontano da casa, i giapponesi iniziarono ad assemblare e
immagazzinare il loro bottino in preparazione per spedizioni più grandi in
seguito.
Sfortunatamente,
con il progredire della guerra, il Giappone iniziò a perdere il controllo delle
rotte marittime e il trasferimento in Giappone non era più un'opzione sicura.
Operando
con l'errato presupposto che gli Stati Uniti avrebbero permesso loro di
mantenere le Filippine in cambio di un cessate il fuoco, i giapponesi decisero
di seppellire la maggior parte dell'oro saccheggiato e di altri beni nelle
Filippine.
Esiste oggi un'ampia documentazione che gli
ufficiali giapponesi hanno creato dozzine di depositi di stoccaggio profondi in
grotte o aree sotterranee scavate, li hanno riempiti con il tesoro saccheggiato
e distrutto gli ingressi con esplosivi.
Sembra
anche vero che tutti gli individui che hanno lavorato al trasporto, allo scavo
e allo stoccaggio di tutto questo bottino siano stati sepolti all'interno delle
caverne, lasciando apparentemente solo tre o forse quattro persone a conoscenza
del fatto dello stoccaggio o dei luoghi.
Questo
era il progetto Golden Lily del Giappone.
Sono
emerse prove sostanziali e inconfutabili che gli americani avevano appreso di
Golden Lily e avevano catturato e torturato uno di quegli individui, che hanno
rivelato l'esistenza e l'ubicazione di almeno alcuni dei siti.
Dal momento che il Giappone difficilmente
poteva rivendicare questo bottino dopo la guerra, e poiché i miliardi nascosti
erano ora essenzialmente orfani, erano disponibili per gli americani (e gli
ebrei) per portarli via tranquillamente.
Il
problema era che si trattava di un crimine enorme, anche nelle menti americane,
poiché era chiaramente un furto da parte di amici piuttosto che di nemici, che
avrebbero voluto che le loro proprietà fossero restituite.
Gli
americani trovarono la soluzione perfetta: la disposizione per la decadenza
delle riparazioni nel trattato di resa del Giappone significherebbe infatti che
queste nazioni - e i loro cittadini - rinunciassero alle loro pretese su tutti
i tesori saccheggiati dal Giappone, servendo così a rendere “legali” le azioni
degli americani, a patto solo che tutte le parti firmassero il trattato.
E
tutte le parti, tranne Cina e Russia, sono state effettivamente costrette a
firmare.
Il
generale MacArthur, responsabile dell'occupazione, riferì di aver trovato
“grandi quantità di oro, argento, pietre preziose, francobolli stranieri,
lastre incise e . . . valuta non legale in Giappone”.
C'era anche un documento dell'esercito
americano contenente una dichiarazione che faceva riferimento a "depositi
non dichiarati di questi tesori [di cui si sa] l'esistenza".
Apparentemente
le forze di occupazione americane avevano scoperto almeno alcuni dei siti
giapponesi di Golden Lily, contenenti miliardi di oro e altri oggetti di
valore. Questo è senza dubbio, e c'è la documentazione che MacArthur ha
effettivamente visitato alcuni di questi siti aperti e ne ha valutato i
contenuti.
I
giapponesi hanno saccheggiato ogni nazione fino alle ossa e, nella massima
misura possibile, ogni cittadino, e non c'è dubbio che il valore doveva essere
di trilioni di dollari.
Poiché non conosciamo il numero di siti
scoperti né la proporzione di metalli preziosi in ciascun sito, utilizzerò una
stima prudente di soli $ 500 miliardi recuperati.
E,
poiché non ci sono prove che questo bottino sia mai entrato negli Stati Uniti,
tanto meno registrato nel Tesoro degli Stati Uniti, possiamo tranquillamente
presumere che sia stato raccolto per conto della FED.
Possiamo
usare una delle due misure qui. Il prezzo dell'oro all'epoca era di circa $ 35
l'oncia, con prezzi attuali (2022) intorno a $ 1.700, o circa 50 volte, per un
valore attuale di circa $ 25 trilioni.
L'altro
metodo consiste nel sommare i 500 miliardi di dollari al 5% per 72 anni dalla
fine della guerra, dandoci un valore attuale di circa 15 trilioni di dollari.
Userò la cifra inferiore.
Devo
notare qui che l'importo effettivo recuperato è potenzialmente molte volte
maggiore di quanto ho ipotizzato qui.
"Gold Warriors" di Seagrave racconta
l'intera storia con dettagli esaustivi, e dovrebbe essere considerata una
lettura obbligatoria.
Leger
Entry: $ 15 trilioni di dollari di oggi.
L'isola del tesoro.
Nel
1999, Edward Michaud ha prodotto un eccellente saggio storico intitolato "Corregidor The Treasure Island
of WWII",
in cui
ha dettagliato il saccheggio delle Filippine.
All'epoca
non si chiamava saccheggio, ma lo era. Quando i giapponesi invasero le
Filippine, MacArthur fu costretto a evacuare e rifugiarsi nell'isola di
Corregidor, prima della quale fece due cose.
Ordinò
che tutte le munizioni e il materiale bellico venissero distrutti per non
lasciarli ai giapponesi, e raccolse e spedì l'intera ricchezza della banca
centrale delle Filippine e tutta la ricchezza personale che poteva essere
raccolta dai cittadini locali, “per essere inviata a gli Stati Uniti per la
custodia” e impedire l'inevitabile saccheggio da parte dei giapponesi.
Secondo
il rapporto di Michaud, “I soli titoli di Stato consistevano in oltre 51
tonnellate di lingotti d'oro, 32 tonnellate di lingotti d'argento, 140
tonnellate di pesos e centavos d'argento e milioni di buoni del tesoro
cartacei, obbligazioni e azioni societarie.
La
proprietà civile ... consisteva in circa due tonnellate di lingotti d'oro in
lingotti di varie dimensioni, insieme a una quantità sconosciuta di pietre
preziose e valuta estera.
Quando
giunsero gli ordini di sgombero della città, i numerosi inventari e registri
cartacei erano ancora incompleti e molti privati cittadini non ricevevano
nemmeno le ricevute per i loro oggetti di valore.
Gran
parte di esso era immagazzinato in sezioni del grande complesso sotterraneo
noto come Maltinta
Tunnel.
Le
restanti 51 tonnellate di lingotti d'oro del governo, costituite da 2.542
lingotti da 42 libbre ciascuno (20 chili), insieme al saldo della valuta
cartacea e dei titoli.
Praticamente
tutto questo è stato caricato su qualunque nave, grande o piccola, fosse
disponibile, e l'intero lotto è stato trasferito a Corregidor, dove è stato infine caricato su
sottomarini statunitensi e trasferito negli Stati Uniti.
Tutto ciò che non poteva essere spedito in
tempo veniva caricato su navi in eccedenza che venivano rimorchiate in acque
più profonde e affondate, per un importo di centinaia di tonnellate di metalli
preziosi, alcuni dei quali potrebbero essere stati successivamente recuperati
dai giapponesi ma anch'essi recuperati dagli americani.
I sottomarini venivano caricati durante la
notte quando gli aerei giapponesi non potevano attaccare, immergendosi durante
le ore diurne per sicurezza.
Michaud pensava che questo tesoro filippino fosse
stato trasportato alla zecca degli Stati Uniti, ma quasi certamente finì alla
FED poiché la zecca era quasi una non entità che produceva solo monete di
metallo a buon mercato.
Ha concluso il suo saggio affermando, “Alla
fine della guerra questa spedizione di titoli, “o almeno il suo equivalente
monetario”, è stata successivamente ritrasferita al governo filippino”, ma
l'affermazione è una sciocchezza.
Non ho visto prove a sostegno di ciò, e nessuno è in
grado di fare una simile affermazione poiché non è stato fatto un inventario
accurato nel panico per l'evacuazione prima dell'arrivo dei giapponesi, e
nessuno sa effettivamente cosa sia stato preso.
In ogni caso, dai pochi fatti disponibili, non
ho visto nulla a sostegno dell'affermazione che questa ricchezza sia mai stata
restituita alle Filippine.
Questo
non fu affatto l'unico, o l'ultimo, evento del genere durante la seconda guerra
mondiale.
E nessuno è in grado di fare una simile
affermazione poiché non è stato fatto un inventario accurato nel panico per
l'evacuazione prima dell'arrivo dei giapponesi, e nessuno sa effettivamente
cosa sia stato preso.
In
ogni caso, dai pochi fatti disponibili, non ho visto nulla a sostegno dell'affermazione
che questa ricchezza sia mai stata restituita alle Filippine.
In
questo calcolo, non ho tenuto conto delle "centinaia di tonnellate"
di oro e argento non caricate nei sottomarini al primo tentativo, e ho ignorato
il valore di tutti i tesori diversi dalle 53 tonnellate d'oro e dalle 175
tonnellate d'argento lingotti.
Ancora
una volta, una cifra relativamente irrisoria rispetto agli altri reati.
Leger
Entry: $ 3,3 miliardi in dollari di oggi.
Sequestro di beni industriali tedeschi.
Sembra
non essere affatto noto, totalmente cancellato dalla storia del mondo, che il
governo e l'esercito degli Stati Uniti abbiano agito come ladri pagati per la
mafia ebraica Khazara nella City di Londra per almeno gli ultimi 85 anni, e lo
stanno ancora facendo oggi.
Sono
in grado di presentare qui solo un brevissimo riassunto di molte storie
criminali molto lunghe, quelle con documentazione sufficiente per sopravvivere
in un tribunale.
Questo
argomento è troppo vasto per essere trattato qui. Ho descritto dettagliatamente
le crisi della prima e della seconda guerra mondiale in un e-book che è
pesantemente annotato con riferimenti che non ho fornito qui.
Vi
esorto a leggere il capitolo cinque per apprezzare la grandezza di ciò che è
stato fatto.
Tutti i beni industriali tedeschi - e anche personali
- in tutto il mondo, furono sequestrati dalle forze armate statunitensi,
principalmente per conto di questi banchieri ebrei, sebbene anche gli stessi
Stati Uniti e le loro società nazionali ne beneficiassero profumatamente.
Ancora
una volta, i totali sarebbero stati ben oltre i trilioni di dollari - nel 1915
e nel 1945, non tenendo conto di più di 100 e 75 anni di accumulazione di
profitti, ma il panorama è così vasto che non è possibile nemmeno tentare una
stima credibile, e quindi nessuna voce di registro per questo elemento.
Sequestri della prima guerra mondiale.
Non
sembra molto noto, ma questi stessi banchieri ebrei, ancora una volta usando
gli Stati Uniti come loro "esecutori", hanno letteralmente
saccheggiato tutti i beni industriali tedeschi - in tutto il mondo - dopo
entrambe le guerre mondiali.
La
portata di questo era inimmaginabile.
Ad
esempio, l'intera società Bayer è stata venduta - a un agente ebreo - per la
somma di 5 milioni di dollari, in una "asta" condotta sui gradini
della sede della Bayer.
Bayer
era all'epoca una delle più grandi aziende del mondo, producendo non solo
prodotti chimici ma un vasto assortimento di farmaci tra cui l'aspirina che era
all'epoca il farmaco più popolare al mondo e il brevetto più prezioso.
L'avvocato
ebreo Seymour J. Rubin ha scritto che era "chiaro e convincente che per
ragioni di giustizia" un vincitore o un conquistatore dovesse confiscare
tutte le proprietà e i beni dei vinti.
E
confiscare, lo hanno fatto. Hanno sequestrato non solo tutti i beni aziendali
tedeschi in tutto il mondo, ma praticamente tutti i beni personali, con elenchi
come "tre cavalli", "alcuni tronchi di cedro", "alcuni
tappeti" e, naturalmente, conti bancari, metalli preziosi, opere d'arte.
Ovviamente era tutto illegale, ma gli Stati
Uniti hanno approvato una legge che si permette di farlo.
C'era
una legge speciale secondo la quale "chiunque fosse di origine
tedesca" che fosse stato imprigionato per qualsiasi motivo fosse
classificato come straniero nemico e soggetto a un sequestro totale della
proprietà, e quindi hanno gettato quasi tutti i tedeschi in prigione con
qualsiasi accusa inventata, spesso solo per due o tre giorni, giusto il tempo
di classificarli e sequestrarne i beni.
Questo
era uno degli scopi principali della guerra; spogliare un'intera razza di
persone di tutti i loro beni, brevetti e proprietà.
Non
c'è modo di stimare in modo credibile il valore totale di tutti i sequestri
della prima guerra mondiale.
La proprietà personale sequestrata solo negli
Stati Uniti si accumulerebbe a circa 60 miliardi di dollari di oggi, ma si
trattava solo di proprietà personale in un solo paese, e di gran lunga la parte
più piccola dei sequestri.
Il
valore totale dei beni societari sequestrati in tutto il mondo dalla Germania
oggi ammonterebbe quasi certamente a molti trilioni, ma i dettagli non sono
disponibili per il calcolo, quindi nessuna voce di registro.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.
(b) Operazione Paperclip – Seconda
Guerra Mondiale.
Questo
è stato senza dubbio il secondo furto più massiccio e di vasta portata mai
perpetrato nella storia del mondo, superato solo dal saccheggio dell'India da
parte degli ebrei un secolo prima.
Come
per la prima guerra mondiale, tutti i beni mondiali della Germania furono
nuovamente confiscati, ma questa volta con anni di pianificazione iniziati
ancor prima della guerra.
Gli
ebrei Kazari che all'epoca controllavano il governo degli Stati Uniti avevano
organizzato migliaia di squadre con decine di migliaia di individui, spesso
solo pochi metri dietro le truppe che entravano in Germania alla fine della
guerra, e presero letteralmente tutto.
. Arrivarono a ondate, e ciò che
un'onda non prese, lo fece la successiva. Hanno svuotato ogni biblioteca
aziendale, ogni impianto di ricerca, ogni ufficio brevetti, ogni fabbrica e
hanno semplicemente sequestrato tutto.
Anche la Biblioteca del Congresso aveva una
propria Missione Estera che doveva localizzare e confiscare tutti i libri e le
riviste pubblicati in Germania che potessero essere di interesse per qualsiasi
parte dell'America corporativa o scientifica
In un
caso l'ufficio brevetti tedesco ha depositato alcuni dei suoi brevetti più
segreti in un pozzo minerario di 1600 piedi, ma gli americani lo hanno trovato
e hanno confiscato l'intero contenuto come "riparazioni di guerra"
statunitensi.
Il valore degli oltre 800.000 brevetti tedeschi
sequestrati è stato stimato in oltre 30 miliardi di dollari, che sarebbero ben
oltre 1 trilione di dollari di oggi.
Come
ho accennato in precedenza, le aziende registrate negli Stati Uniti ne trassero
lauti profitti, ma molte di quelle aziende "registrate negli Stati
Uniti" erano di proprietà o controllate da ebrei, e i banchieri e gli
industriali ebrei europei presero la proprietà di tutto, comprese le aziende
chimiche come IG Farben, auto aziende come Volkswagen, grandi compagnie aeree
come Dornier e Messerschmitt, aziende farmaceutiche come Hoescht.
E
questo breve elenco non include i sequestri personali di opere d'arte, oro e
argento, pietre preziose e altri oggetti di valore.
Ancora
una volta, un'intera nazione di persone è stata spogliata fino alle ossa, ma
questa volta in modo molto più feroce che nella prima guerra mondiale e, in
questo caso, tra 12 milioni e 15 milioni di tedeschi sono stati uccisi con vari
mezzi prima, durante e molto tempo dopo, il saccheggio.
I tedeschi morti non raccontano storie della
loro vittimizzazione, ma gli ebrei vivi raccontano storie da 75 anni su come
sono stati saccheggiati dai tedeschi.
La
verità è piuttosto diversa.
Il
saccheggio della Germania dopo la seconda guerra mondiale è stato così vasto e
così esteso che a questa categoria non può essere permesso di rimanere senza
un'entrata leger.
Sto quindi inserendo 10 trilioni di dollari in
dollari odierni, una cifra che ritengo facilmente difendibile ed eccessivamente
prudente.
Leger
Entry: $ 10 trilioni di dollari di oggi
Dirottamento dei paesi con produzione di petrolio.
Non
sembra ampiamente compreso o apprezzato che l'Iraq e la Libia siano stati
letteralmente dirottati e derubati dagli ebrei europei usando l'esercito
americano come esecutore.
Entrambi
i paesi sono stati conquistati, con l'insediamento di governi fantoccio, con
nuove banche centrali ebraiche di proprietà privata e, almeno nel caso
dell'Iraq, praticamente tutte le imprese commerciali caratterizzate da “nuovi
proprietari”.
Nel
caso dell'Iraq, i banchieri ebrei hanno assegnato a sé stessi il 65% del
petrolio iracheno – senza alcun costo, lasciando l'Iraq con le entrate
derivanti solo dal 35% della propria produzione di petrolio.
Inoltre,
gran parte del petrolio esportato dall'Iraq non viene misurato, quindi nessuno
sa quanto del petrolio iracheno venga letteralmente rubato con questo metodo.
È solo l'importo misurato che viene condiviso
65/35.
Nel
caso della Libia, tutto il petrolio viene confiscato da questi stessi banchieri
ebrei, ancora una volta con le forze armate statunitensi che hanno una presenza
di polizia permanente. Ho scoperto questo che è dettagliato in un
precedente articolo che vi esorto a leggere.
Con la
Siria, non sono stati in grado di dirottare e derubare l'intero paese a causa della presenza della
Russia, ma l'esercito americano è riuscito a prendere il pieno controllo dei
giacimenti petroliferi siriani per conto di questi stessi banchieri. La Siria
oggi, come la Libia, non riceve entrate dalla vendita del proprio petrolio.
Inoltre,
la mafia ebraica della City di Londra ha installato le proprie banche centrali
private in Iraq e in Libia e, in questo modo, saccheggerà questi due paesi
nella misura di migliaia di miliardi di dollari in più.
Anche
in Iraq, gran parte o addirittura la maggior parte di tutte le attività
commerciali redditizie sono state rilevate da queste stesse persone.
Non
esiste alcuna fonte di dati per stimare l'entità del saccheggio da queste fonti
secondarie.
È di
immensa importanza notare che il dirottamento dell'Iraq e della Libia e dei
giacimenti petroliferi siriani è stato effettuato interamente dall'esercito
statunitense che agiva come l'esercito privato del banchiere FED.
Il
governo degli Stati Uniti ha assorbito l'intero costo delle guerre - con
migliaia di miliardi di dollari presi in prestito a interesse da questi stessi
ebrei, ha preso tutte le vittime del campo di battaglia e da allora ha agito
come garante militare a tempo pieno della "proprietà" degli ebrei di
queste nazioni – senza alcun vantaggio per gli Stati Uniti.
Tutto
il denaro e il vantaggio politico sono andati agli ebrei Kazari della City di
Londra. Il
governo degli Stati Uniti sta semplicemente eseguendo gli ordini del suo
padrone FED.
I
prezzi medi del petrolio sono notoriamente difficili da calcolare ma, per gli
ultimi periodi coinvolti qui, ho preso una media aggiustata per l'inflazione di
$ 80 al barile.
La
produzione irachena era storicamente di circa 3,0 milioni di barili al giorno,
ora sale a 3,5 milioni, quindi circa 300 milioni di dollari al giorno, di cui
200 milioni presi dai banchieri ebrei nella City di Londra.
Circa
$ 1,5 trilioni finora. La produzione libica è scesa a zero dopo l'invasione, ma
da allora è stata in media di circa 1,5 milioni di barili al giorno, ovvero
circa 450 miliardi di dollari fino ad oggi.
La Siria produce 500.000 barili al giorno, che
i banchieri ebrei prendono tutti. Finora circa 150 miliardi di dollari. La
somma di questi tre, ci dà finora circa $ 2 trilioni, o circa $ 3 trilioni se
teniamo conto dell'interesse composto al 5%.
Leger
Entry: $ 3 trilioni di dollari di oggi.
Privatizzazione,
parte 1.
C'è
chi crede che trasferire i servizi o le risorse del governo all'impresa privata
sia una mossa saggia perché, come ci viene detto, i governi sono gonfi e
inefficienti e le società private possono quasi inevitabilmente essere molto
più efficienti.
Nella
vita reale, non sono stato in grado di scoprire nemmeno un caso in cui questa
mitica teoria si sia dimostrata vera.
Invece,
l'impresa privata segue inevitabilmente la stessa strada: quella di
massimizzare il profitto alzando i prezzi e tagliando i servizi.
Peggio ancora, sembra impossibile individuare
un esempio di privatizzazione che non sia stato offuscato dalla corruzione e
dai compensi da parte dei legislatori e dei funzionari governativi. Gli esempi
non sono difficili da trovare.
Nel
Regno Unito, i nostri amici banchieri ebrei hanno organizzato la
privatizzazione della British Rail, dopodiché l'hanno dissanguata e l'hanno
gettata nel terreno in modo che il governo del Regno Unito abbia dovuto
riprendersela e ricostruirla.
Dopo
aver ricostruito il sistema ferroviario e averlo fatto funzionare in modo
stabile e redditizio, i nostri banchieri ebrei hanno dato un altro calcio al
barattolo e l'hanno privatizzato di nuovo. Il costo per il pubblico britannico
era dell'ordine di miliardi.
Sempre
con il Regno Unito, questi stessi banchieri hanno organizzato (o corrotto) la
privatizzazione della Royal Mail.
Tuttavia,
immediatamente prima di negoziare il prezzo di vendita, i sindacati della Royal
Mail si sono improvvisamente amareggiati nei confronti della loro gestione e
hanno proposto uno sciopero totale a lungo termine, eliminando così le
fondamenta dal prezzo di vendita e rendendo la Royal Mail quasi inutile.
in vista del grave conflitto sindacale che ci
aspetta. Ma poi, magicamente, quando la vendita avvenne a un prezzo molto
ribassato, i sindacati furono improvvisamente di nuovo felici e nessuno
sciopero ebbe luogo.
Più
scoraggiante era che in qualche modo, inspiegabilmente, il prezzo di vendita
sembrava aver incluso solo il valore del servizio di consegna della posta e
omesso completamente i miliardi di dollari di proprietà di prima qualità di
proprietà della Royal Mail nel centro di Londra. Una “svista inspiegabile”.
In
Canada, nella provincia dell'Ontario, i funzionari governativi hanno svenduto
con un contratto di locazione di 99 anni l'autostrada più trafficata del Nord
America, per 2 miliardi di dollari.
Pochi anni dopo, i nuovi proprietari hanno
venduto il 10% del loro investimento ad alcuni amici per $ 10 miliardi, il che
significa che il governo dell'Ontario ha venduto un asset da $ 100 miliardi per
$ 2 miliardi.
Ancora
peggio, i nuovi proprietari hanno aumentato i pedaggi così alti che tutti gli
automobilisti tentano di utilizzare altre autostrade, creando una tale
congestione che la provincia non ha altra scelta che costruire nuove
autostrade.
Sfortunatamente,
non sono in grado di farlo poiché i termini della loro vendita iniziale vietano
al governo di costruire nuove autostrade per "competere" con quella
vecchia, a meno che anche quelle nuove non vengano consegnate ai "nuovi
proprietari".
Negli
Stati Uniti, il sistema carcerario costava 20 miliardi di dollari all'anno.
Dopo
averne privatizzato solo una parte, lo stesso sistema sta ora costando ai
contribuenti americani più di 80 miliardi di dollari all'anno, con alcune
prigioni così disumane nelle loro condizioni che i tribunali ne ordinano la
chiusura.
E non è solo il sistema carcerario, ma anche
il sistema sulla libertà vigilata e molto altro, che insanguina la nazione.
In tutti i paesi occidentali, questi stessi
banchieri ebrei e i loro amici spingono incessantemente per la privatizzazione
di quasi tutto ciò in cui si potrebbe fare soldi.
Normalmente
licenziano la maggior parte del personale per ridurre i costi ed evitare anche
tutta la manutenzione che non è critica.
La
teoria, in questi "affitti" a lungo termine, è di cannibalizzare il
bene stesso in modo che alla fine del periodo di leasing, quando il bene viene
restituito, il suo valore sia esattamente zero.
In
tutti i paesi occidentali, tutto, dagli aeroporti alle carceri, all'istruzione,
alle comunicazioni, ai trasporti e ogni sorta di servizi governativi viene
lentamente "privatizzato", producendo letteralmente migliaia di
miliardi di profitti per i nuovi affittuari e portando lentamente in bancarotta
le nazioni.
Si
tratta di un programma così vasto che coinvolge così tanti paesi, così tanti
tipi di infrastrutture e così tanti tipi di servizi governativi, che qualsiasi
stima ragionevole del saccheggio è impossibile.
Non lo
inserirò quindi, ma affermerò con enfasi che il saccheggio qui – il trasferimento
di beni sovrani nelle mani di pochi banchieri – è di decine di trilioni di
dollari.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi
Privatizzazione, parte 2.
Oltre
a questo, ci sono almeno centinaia, e più probabilmente migliaia, di correnti
sotterranee in questa attività di privatizzazione che il più delle volte è
condotta come un vero e proprio furto.
Va
notato con enfasi che le oltre 50 nazioni in cui gli Stati Uniti hanno
rovesciato un governo legittimo e installato un dittatore compiacente,
avrebbero subito molto rapidamente lo stesso processo di
"privatizzazione", con le forze armate statunitensi e il Dipartimento
di Stato che specificavano al nuovo dittatore le porzioni di l'infrastruttura
del suo paese da sequestrare.
Niente
di tutto questo sarebbe stato pagato, e queste occasioni si sono verificate in
molte altre nazioni.
Ad
esempio, è stato inizialmente riportato nel NYT, poi rapidamente soppresso ovunque
che, dopo la distruzione della Jugoslavia, a George Soros e Madeleine Albright
è stata assegnata la "proprietà" dell'intera infrastruttura di
comunicazione del Kosovo, dichiarata per un valore di 800 milioni di dollari.
È
probabile che tutta l'ex Jugoslavia abbia subito la stessa sorte, ma la cronaca
è totale e nessuna informazione può trapelare.
Tutto
l'Iraq e la Libia hanno subito questa stessa conseguenza, e tante altre nazioni
si trovano nella stessa posizione.
Senza
una mappa del mondo di questa cosiddetta "privatizzazione", non
potremo mai conoscere il vero totale, ma deve essere immenso.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi
Banca mondiale e FMI. Infrastrutture e debito.
Questa
categoria è un po' più semplice di quella precedente.
In genere, i nostri banchieri ebrei finanziano
i prestiti del governo privatamente o tramite il FMI o la Banca mondiale, e lo
fanno quando i tassi di interesse in dollari USA sono bassi.
Quindi
spingono l'aumento del debito su un paese fino a quando non supera qualsiasi
livello ragionevole, quindi fanno aumentare i tassi di interesse dalla FED
statunitense e mettono effettivamente queste nazioni in bancarotta.
Dal
momento che i paesi non hanno i soldi per rimborsare i loro prestiti, i nostri
banchieri ebrei prendono le infrastrutture al posto del pagamento. Prenderanno anche terra coltivabile,
che è quello che è successo di recente all'Ucraina, anche se i media (di
proprietà ebraica) sembrano non esserne a conoscenza.
C'è
stato un recente rapporto dei media secondo cui Rothschild ha dovuto formare
una nuova banca solo per detenere tutta la terra arabile che era stata
confiscata con questi metodi.
Anche gli ebrei Kazari cercano l'acqua, il
presidente della Nestlè affermando pubblicamente che “l'acqua potabile non è un
diritto. È una merce e dovrebbe essere valutata e venduta come qualsiasi altra
merce”.
Alcuni
anni fa, Jenna Bush, la figlia di GW, ha rilevato per una somma irrisoria la
proprietà della più grande falda acquifera del Sud America – per conto dei suoi
amici ebrei.
Ci sono paesi in cui oltre il 70% di tutte le
infrastrutture, incluse ferrovie, compagnie aeree e aeroporti, porti marittimi,
banche, terreni coltivabili – e acqua – e molto altro sono di proprietà di
questi stessi banchieri ebrei nella City di Londra.
Un
buon esempio attuale è la Grecia.
La
situazione era così pietosa, e l'avidità dei banchieri così potente, che la
Grecia fu costretta a collocare l'intero stock di infrastrutture del paese –
tutto – in un trust lussemburghese “di proprietà privata” che era
“completamente al di fuori del potere o dell'influenza” del governo greco.
Il
valore era di circa $ 3 trilioni, ed è andato a qualunque prezzo i banchieri
scelgano di pagare per le sue parti.
Includo solo la Grecia in questa voce del
conto e ignoro le molte dozzine di altre nazioni che sono state poste in questa
posizione già 100 anni fa. I totali sono sicuramente nell'ordine delle decine
di trilioni, ma non abbiamo i dettagli su cui basare una stima.
Leger
Entry: $ 3 trilioni di dollari di oggi.
Finanziamento di guerra.
Non è
più un gran segreto che questi stessi banchieri ebrei abbiano tipicamente
finanziato entrambe le parti della maggior parte, se non di tutte, le guerre
nella storia recente.
Il
consenso generale è che la guerra in Iraq è costata agli Stati Uniti circa 2
trilioni di dollari, e Forbes afferma che il costo in Libia è di 2 miliardi di
dollari al giorno, tutto preso in prestito dalla FED.
Non
possiamo sapere quanti soldi sono stati presi in prestito dai banchieri ebrei
della City di Londra per finanziare tutti i conflitti militari della storia
recente, e quindi non possiamo dare un prezzo agli interessi pagati, ma è della
massima importanza rendersi conto che questi i totali non sono piccoli.
Come
indicazione del costo reale, l'impero britannico era un tempo il dominatore del
mondo, un impero sul quale il sole non tramontava mai, e "la Britannia ha
governato le onde" per molto tempo.
Ma gli
ebrei spinsero l'Inghilterra in due guerre che nessuno voleva e, alla fine, la
Gran Bretagna andò in bancarotta e chiese prestiti agli Stati Uniti per evitare
"una Dunkerque finanziaria".
L'Inghilterra
ha preso in prestito tutto il denaro per finanziare la sua parte nella prima
guerra mondiale e ha perso il 40% del suo impero per rimborsare quei prestiti.
La seconda guerra mondiale costò alla Gran
Bretagna il resto del suo impero e lasciò la nazione in bancarotta.
La
prima guerra mondiale è costata alla Gran Bretagna circa $ 7 trilioni di
dollari di oggi, e la seconda guerra mondiale è stata molto peggio.
Ancora
una volta, non possiamo sapere con precisione quanti soldi sono stati presi in
prestito dai banchieri ebrei, né l'ammontare degli interessi pagati, ma
l'entità di entrambi sarebbe stata considerevole poiché il costo stimato per
tutti i paesi era di quasi $ 50 trilioni di dollari di oggi.
Sappiamo
che quando la guerra civile fu scatenata negli Stati Uniti, i Rothschild
londinesi sostenevano l'Unione e i Rothschild francesi sostenevano il sud.
Tutti
fecero una fortuna e nel 1861 gli Stati Uniti avevano un debito di 100 milioni
di dollari.
Ma non abbiamo informazioni sul totale degli
interessi pagati.
Sappiamo
che Rothschild (tramite Jacob Schiff) prestò al Giappone 200 milioni di dollari
nel 1905 per finanziare la guerra con la Russia.
Sarebbero
circa 60 miliardi di dollari di oggi, e un altro gruppo di banchieri ebrei ha
finanziato la Russia nella stessa misura, entrambe le parti vendendo armi create
dalle fabbriche di armamenti di Rothschild in Germania.
In
questo caso si conoscono gli importi presi in prestito ma nessuna informazione
sugli importi di rimborso degli interessi né sulle entrate e sui profitti
derivanti dalla vendita delle armi da guerra.
Semplicemente
non ci sono dettagli pubblici sufficienti per determinare gli aumenti di ricchezza
di questi banchieri dall'istigazione e dal finanziamento di tutte quelle
guerre.
I
totali devono essere ben nell'ordine dei trilioni, ma non abbiamo una solida
base per la stima, quindi nessuna registrazione leger.
Con
l'avvicinarsi della seconda guerra mondiale, questi stessi banchieri non solo
spinsero gli Stati Uniti in guerra, ma prestarono agli americani i soldi per
pagarla.
Alla
fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti passarono da 33 miliardi di
dollari a 285 miliardi di dollari di debiti, tutto per aiutare i nostri amici
banchieri ebrei a lanciare e combattere una guerra che nessuno tranne loro
voleva.
È anche peggio di quanto immagini.
Questi
banchieri avevano bisogno di altri paesi in guerra, ma non volevano prestare loro
il denaro perché le loro economie non erano considerate sufficientemente prive
di rischio, e questo valeva per la stessa Inghilterra.
La soluzione era prestare il denaro agli Stati
Uniti, quindi spingere gli americani a fare tutti quei prestiti di guerra, per
accontentare gli ebrei non solo mantenendo tutti i paesi in guerra, ma facendo
in modo che gli Stati Uniti garantissero effettivamente tutto il loro debito.
Quindi,
il debito di $ 285 miliardi che, per il tuo confronto, sarebbe di circa $ 12
trilioni di dollari di oggi.
Il
debito non è mai stato estinto; non ci sono registri disponibili sufficienti
per documentare l'interesse totale pagato ai banchieri ebrei nel finanziamento
della guerra, né per gli Stati Uniti né per tutte le nazioni del mondo, quindi
questa voce non riceve alcun registro.
In
termini di magnitudo, tuttavia, l'importo rientra sicuramente nelle decine di
trilioni di dollari odierni.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi
La mia
valuta, ma il tuo problema.
Dopo
la fine della Seconda Guerra, le principali nazioni del mondo organizzarono
quello che noi chiamiamo il “Gold Standard”, il che significava che un paese
non poteva stampare più denaro di quello che effettivamente aveva nelle riserve
auree.
Ciò
aveva lo scopo di mantenere la stabilità e di evitare qualsiasi eccessiva
stampa di denaro che avrebbe portato all'inflazione e avrebbe potuto
distruggere il sistema monetario internazionale, come avevano fatto
ripetutamente gli ebrei in passato.
In
teoria, tutti i debiti internazionali dovevano essere saldati in oro, ma in
pratica ciò era ingombrante e scomodo.
Poiché il dollaro USA esisteva in grandi
quantità ed era - in teoria - pienamente garantito per essere scambiato con oro
in qualsiasi momento, tutte le nazioni regolavano semplicemente i loro conti in
dollari USA.
Ma la fede nel farlo si basava sulla promessa
che qualsiasi nazione avrebbe potuto, in qualsiasi momento, scambiare le
proprie riserve di dollari USA con oro vero.
Il
sistema ha funzionato abbastanza bene per circa 20 anni, fino a quando
all'inizio del 1971 gli Stati Uniti furono sottoposti a un'enorme pressione
finanziaria a causa delle enormi somme che avevano preso in prestito per
finanziare le loro atrocità militari in Vietnam.
L'ultima
goccia è arrivata quando la Francia, non cieca a ciò che stava accadendo e
preoccupata per la capacità degli Stati Uniti di mantenere il valore del
dollaro, ha insistito per scambiare tutte le sue riserve in dollari con l'oro,
come previsto dall'accordo.
L'offerta
di oro degli Stati Uniti era insufficiente per conformarsi e la FED si è
trovata di fronte alla possibilità molto reale che tutte le nazioni chiedessero
uno scambio.
Di
fronte a questa pressione, i banchieri ebrei dichiararono unilateralmente nullo
l'accordo finanziario mondiale, costrinsero gli Stati Uniti a ritirarsi dalla
loro partecipazione al gold standard e la FED si rifiutò di convertire in oro
le riserve in dollari di qualsiasi nazione.
Ciò ha
lasciato tutti i paesi del mondo in possesso di innumerevoli trilioni di
dollari USA che non avevano più alcun valore fisso o garantito, ma che erano
sicuri di deprezzarsi poiché gli Stati Uniti stampavano davvero enormi volumi
di dollari per finanziare la guerra del Vietnam.
All'epoca,
il segretario al Tesoro degli Stati Uniti John Connally disse al mondo: "È la nostra valuta, ma è un
problema tuo".
Poiché
tutte le nazioni avevano accumulato dollari USA in buona fede ma ora non
avevano modo di disporne, non avevano altra scelta che continuare a utilizzare
lo stesso dollaro USA, ora di valore indeterminato, per tutte le transazioni
internazionali.
Quest'unico
atto del capitalismo predatore ebraico ha imposto al mondo una stupefacente
sanzione finanziaria, devastando i valori delle riserve valutarie di altre
nazioni.
Dopo
aver rinnegato il Gold Standard (l'Accordo di Bretton Woods), la FED ha
continuato a stampare enormi volumi di denaro, mandando il mondo occidentale in
un'intensa spirale inflazionistica.
Dalla
data del default degli Stati Uniti nel 1971 al 1981 o 1982, il dollaro USA si è
deprezzato di oltre il 95%, rappresentando un enorme trasferimento di ricchezza
quasi inimmaginabile dal mondo intero agli ebrei nella FED perché tutte le
nazioni che detengono dollari statunitensi hanno subito quel grado di perdita
nelle loro riserve di valuta estera mentre i debiti statunitensi sono rimasti
in dollari statunitensi fortemente deprezzati, rimborsando così il debito
estero a 5 ¢ sul dollaro.
Nel 1971
una bella casa negli Stati Uniti costava solo 25.000 dollari. Nel 1976, quella
stessa casa superava i $ 100.000 e nel 1983 il prezzo era di circa $ 250.000.
Questi prezzi rappresentano accuratamente il deprezzamento del dollaro USA
durante quel decennio.
Il
vantaggio per i nostri banchieri ebrei preferiti?
Bene,
il prezzo dell'oro nel 1971, quando hanno ucciso il Gold Standard, era di circa
$ 40 l'oncia.
Oggi
quell'oro vale 1.700 dollari l'oncia.
D'altra parte, la moneta cartacea che tutti
gli altri governi dovevano accettare al posto del loro oro, da allora si è
deprezzata di circa il 95%.
Non
esiste un modo preciso per valutarlo. Il danno finanziario accumulato alle
economie nazionali del mondo è di almeno centinaia di trilioni di dollari, se
non migliaia di trilioni. Il danno è così vasto, così vasto e così onnicomprensivo
che è impossibile persino contemplare una misurazione.
Ma non
perdiamo il punto principale.
Non è stato il “governo USA” o il “Tesoro USA”
a prendere questa decisione. Piuttosto, è stato creato per loro da Rothschild e dagli
altri proprietari ebrei della FED e della City di Londra per mantenere le loro
riserve auree e proteggerne il valore.
Fu
semplicemente un altro salvataggio per i banchieri ebrei, in questo caso a caro
prezzo del mondo intero. Se solo potessimo dare un numero al costo. Ma non
possiamo.
Leger
Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.
Epilogo
Cospirazione
"L'uomo più ricco del mondo".
Come
si può dedurre da quanto sopra, la vera ricchezza nel mondo non è mai venuta
dalla proprietà corporativa, ma dal finanziamento delle guerre, dal possesso
delle banche centrali delle nazioni, dal furto e dall'attività criminale su
vasta scala internazionale.
La grande
quantità di proprietà corporativa ebraica oggi non è l'inizio
dell'accumulazione di ricchezza ma semplicemente l'ultimo passo nel processo. Come è vero per tutto il crimine
organizzato, i trilioni di dollari coinvolti nella proprietà aziendale menzionati
all'inizio provengono semplicemente dal reinvestimento dei profitti criminali
in imprese legittime.
Dovrebbe
essere ovvio da quanto sopra che persone come Gates, Buffett e Bezos non sono
contendenti per il titolo di uomo più ricco del mondo.
Elon Musk con i suoi presunti $ 200 miliardi
si qualifica a malapena come spiccioli, con persone come George Soros e i suoi
miseri miliardi che non si qualificano nemmeno come pelucchi.
I
media ci hanno mentito per decenni e ci hanno mandato a cercare nei posti sbagliati.
Le pubblicazioni ebraiche oggi hanno molti articoli su "Gli ebrei più
ricchi del mondo".
“Gli
ebrei più influenti”.
Ma
queste sono tutte sciocchezze, elencare individui come Zuckerberg o Soros, o
Sheldon Adelson al culmine.
Niente di tutto questo è casuale; è
semplicemente un modo per distogliere l'attenzione dalle vere fonti di denaro e
potere, e forse non sorprende che ogni giornale e rivista che tocca questo
argomento segua lo stesso schema.
Ciò
che sorprende è che persone come Bill Gates e Warren Buffett partecipino a questa sciarada quando
devono conoscere così chiaramente la verità delle proprie posizioni.
Nessuno
di questi uomini può essere così ingenuo o ignorante, il che implica
sicuramente una “congiura del silenzio”.
Per inciso,
quasi ogni uomo che costruisce qualcosa di sostanziale ha un bisogno quasi
genetico di trasmetterlo alla sua prole, per creare forse anche una piccola
dinastia familiare che potrebbe continuare nel tempo.
Ma qualcuno ha notato che sono solo persone
come Bill Gates e Warren Buffet che non hanno tale impulso e sono determinate a
dare tutto alla fine?
Perché non ci sono Rothschild in questa lista,
né Sassoons, né Kadoories, né Goldman Saches?
Questa
filantropia terminale è un difetto solo dei goy?
Possiamo ragionevolmente presumere che questa
tendenza derivi da pressioni, e il mio sospetto è che questa pressione
deriverebbe da obblighi dovuti al finanziamento.
Ciò
significa che Gates e Buffett non hanno creato i loro imperi interamente da
soli; suppongo che siano stati forniti di idee, pianificazione, molti
finanziamenti, e molta prepotenza della diplomazia ebraica per aver realizzato
ciò che hanno fatto.
Il
prezzo da pagare è che non lo porti con te quando vai.
Una
cosa che gli ebrei non finanziano è la competizione per sé stessi.
La
fondazione e la costruzione di grandi patrimoni aziendali non è normalmente un
processo rapido.
Ovviamente
ci sono sempre delle eccezioni, ma generalmente le cose richiedono tempo.
La
saggezza convenzionale, che si è dimostrata vera più e più volte, è che
"ci vuole la prima generazione per realizzarlo e la seconda generazione
per renderlo davvero grande".
Gli ebrei, funzionando come un'unità organica,
possono cortocircuitare questo processo.
Considerate
Indigo Books & Music, iniziato dall'ebrea Heather Reisman solo circa 25
anni fa, ha provocato il fallimento finanziario del più grande libraio
indipendente del Canada e l'acquisizione o l'eliminazione di tutti gli altri
concorrenti che improvvisamente hanno incontrato "difficoltà
finanziarie".
Oggi,” Indigo “è l'unica grande catena di
librerie in lingua inglese del Canada e il più grande rivenditore di libri,
articoli da regalo e giocattoli speciali del paese con un fatturato annuo di
oltre 1 miliardo di dollari.
Gli
ebrei controllano l'industria editoriale del libro e possono garantire che la
tua libreria non abbia scorte se ti rifiuti di vendere.
Controllano collettivamente gran parte del
finanziamento e della distribuzione e possono forzare acquisizioni o
fallimenti.
Non c'è difesa contro un determinato assalto
ebraico.
Queste
persone operano come gangster e dispongono di finanziamenti illimitati per
rilevare un settore industriale quasi a piacimento.
Il
punto importante è che la pianificazione di queste acquisizioni di settore
raramente ha origine con il volto pubblico dell'operazione.
Invece,
queste sono spesso parti collegate di un piano mondiale a lungo termine per il
controllo di questi settori.
Ne ho
parlato in parte in un precedente articolo intitolato "Gli eroi
corporativi ebraici di oggi: tutti nati da vergini".
Occorre
trattare con Google, Facebook e pochi altri.
È
evidente che né Zuckerberg né i Google Twins sono stati in grado di creare
quasi istantaneamente un leader mondiale nei rispettivi settori.
Per
raggiungere un tale risultato sono necessari finanziamenti illimitati e
l'applicazione di enormi quantità di pressioni finanziarie e politiche, oltre a
una pianificazione determinata e un intenso supporto dei media.
Questo
vale anche per altri come Wikipedia, Amazon, Starbucks e molti altri che sembravano arrivare
quasi dal nulla per diventare leader mondiali in brevissimo tempo.
Il
processo è stato lo stesso in tutti i casi, e certamente si applica oggi
all'attuale "uomo più ricco del mondo", Elon Musk.
Tutto
quello che devi fare è pensare.
Usando
Elon Musk come esempio, l'uomo sembrava provenire letteralmente dal nulla eppure
improvvisamente "possiede" la più grande casa automobilistica del
mondo.
Musk allo stesso tempo ha avviato un programma
aggressivo di lancio di decine di migliaia di satelliti per le comunicazioni, e
poi SpaceX, "la compagnia di voli spaziali privata di Elon Musk", il
creatore della Starship, che pianifica le missioni della Stazione Spaziale
Internazionale, nientemeno. Poi abbiamo Musk che compra Twitter per 44 miliardi
di dollari.
Negli
ultimi 100 anni, chiunque abbia tentato di creare una nuova casa
automobilistica e un nuovo marchio ha incontrato un disastro, ma a quanto pare
Musk non ha avuto problemi con la Tesla che è improvvisamente una delle
preferite in tutto il mondo.
Ciò
avrebbe richiesto forse dieci anni di pianificazione e progettazione, la
pianificazione delle fabbriche e della produzione, la creazione di linee di
fornitura, il collaudo e la certificazione e molto altro ancora, ma con Tesla
apparentemente tutto è avvenuto dall'oggi al domani nel vuoto.
Dobbiamo
credere che Elon Musk abbia progettato la Tesla?
Non ci
sono prove che Musk abbia la capacità di progettare anche un'astina di livello,
tanto meno un'intera macchina, quindi come è successo tutto questo e qual è
stata la fonte dei miliardi necessari per portare a compimento questo progetto?
Musk
non ha avuto alcun ruolo nella creazione della Tesla. In qualche modo si è
presentato alla fine, "possedendo" l'azienda.
Allo
stesso modo, l'aggressivo programma di satelliti per comunicazioni lanciato da
“Elon Musk”;
anche
questo richiederebbe molti anni di pianificazione e progettazione, per non
parlare dell'organizzazione delle strutture di lancio e dell'ottenimento delle
migliaia di clienti paganti necessari.
Anche
questo richiederebbe anni e miliardi di dollari di finanziamenti ma, come il
programma di volo spaziale di Bezos, anche questo è apparso improvvisamente in
piena fioritura, operativo, lanciato e pronto a partire.
Chi ha
pianificato questo?
Certamente
non era Musk, quindi chi c'era dietro?
E i
soldi per tutto questo da dove venivano?
La
Tesla di "Musk" non ha mai realizzato profitti, quindi dove
otterrebbe i miliardi per un sistema a torta nel cielo di decine di migliaia di
satelliti per le comunicazioni?
Niente
del genere può accadere senza un decennio o più di pianificazione intensiva e
un enorme investimento, e ovviamente niente di tutto ciò è venuto da Musk.
Queste
sarebbero una sfida sufficiente per qualsiasi uomo, ma poi abbiamo avuto
"Elon Musk" che ha acquistato Twitter per $ 44 miliardi.
Come
sarebbe successo?
Ci
viene detto che Musk ha improvvisamente una ricchezza di - vagamente - $ 200
miliardi, senza dettagli, ma presumibilmente dalle partecipazioni azionarie
nella "sua" Tesla.
Ma
dobbiamo presumere che Musk abbia altri 44 miliardi di dollari in contanti in
banca per acquistare Twitter?
Non è
possibile, e Musk non sta vendendo metà del suo interesse nelle azioni Tesla
per finanziarlo, quindi qual è la fonte del denaro?
I
media confondono questo fornendo solo pochi byte sonori ma nessun dettaglio, e
quindi abbiamo pensieri vagamente nella nostra mente che Musk è molto ricco e
potrebbe in qualche modo permettersi di acquistare Twitter, ma tutto ciò che
dobbiamo fare è pensare per renderci conto che è impossibile.
Il
quadro è offuscato perché le ambizioni politiche degli ebrei Kazari non possono
essere separate dalle loro intenzioni finanziarie.
Il
sistema satellitare di “Musk” alla fine consisterà in 35.000 satelliti per
comunicazioni – militari, non civili – alcuni dei quali sono già in uso in
Ucraina.
Gli
ebrei Kazari nella City di Londra sono disperati per la terza guerra mondiale,
ma non hanno forze armate proprie e devono dipendere dagli Stati Uniti (come
l'esercito privato dei banchieri) per mantenere la supremazia militare.
Se non
ti è già venuto in mente, la ragione di questo sviluppo è stata che i cinesi
hanno dimostrato di poter abbattere i satelliti di sorveglianza e comunicazione
statunitensi, rappresentando così una minaccia esistenziale per la
guerrafondaia degli Stati Uniti con Cina e Russia.
La
soluzione è intelligente e anche ovvia: non è possibile abbattere 35.000
minuscoli satelliti per le comunicazioni, mantenendo così la supremazia delle
comunicazioni sul campo di battaglia degli Stati Uniti, canalizzandolo
attraverso Musk per mascherare l'origine.
Non esiste altra fonte per il finanziamento di
un progetto così imponente.
È ovvio che il finanziamento non è arrivato da
"Elon Musk", dal momento che la "sua" Tesla non può ancora
realizzare profitti, quindi dove otterrebbe i soldi per lo sviluppo del
satellite?
I
banchieri ebrei della City di Londra sono l'unica fonte.
Questo
è lo stesso di "Mark Zuckerberg" qualche anno fa che acquistava e formava
società per produrre droni militari e palloni ad alta quota, quest'ultimo perché il caro Mark
voleva che tutti nel mondo avessero accesso a Internet.
Non
proprio.
I palloni ad alta quota non erano per
l'accesso a Internet ma per le comunicazioni militari con i droni che
"Facebook" stava fabbricando, droni che trasportavano testate che
avrebbero potuto comunicare tramite i palloni se la Cina avesse distrutto tutti
i satelliti per le comunicazioni militari statunitensi.
Per
quanto ne so, nessuno si chiedeva perché "Facebook" producesse droni
militari e i loro sistemi di comunicazione.
Ancora
una volta, non è possibile spingere questo costo sulle forze armate
statunitensi in questo modo gli ebrei della City di Londra lo hanno fatto
passare attraverso Facebook per camuffarlo come un'impresa civile e nascondere
la vera fonte - e intenzione - al controllo.
Torniamo
a Tesla.
Se ti
prendi il tempo di leggere il trattato di scuola superiore di Musk sul
trasporto hyperloop.
O
ascoltando le sue cronache mediatiche, è ovvio che l'uomo non ha l'intelligenza
per raggiungere la sua posizione in modo indipendente.
Non è
evidente, almeno non a me, che sappia qualcosa di qualcosa, e direi lo stesso
per Zuckerberg e i gemelli di Google.
Queste
persone sono solo coperture per qualcuno che ha davvero tutti i soldi.
E i
piani. Ma dovremmo credere che Elon
"concentrati-sul-mio-bel-sorriso-da-bambino-di-8-anni-e-sul-mio-adorabile-bambino-di-3-anni-che-guarda-di-sbieco-così-non-lo-fai-
-renditi-quanto-sono-stupido” Musk, è improvvisamente l'uomo più ricco del
mondo grazie alla progettazione di automobili, satelliti e astronavi e solo il
cielo sa cosa. Che schifezza.
Quest'ultimo
punto merita attenzione. Vedi Warren Buffett in posa con un sorriso stupido e
adorabili occhi dall'aspetto obliquo per sedurre tutte le madri a incoraggiare
le loro figlie a comprare le azioni della sua azienda?
Che
tipo di uomo, apparentemente l'amministratore delegato di società
internazionali da trilioni di dollari, si comporta in modo così sciocco? Un
nano mentale con seri problemi emotivi, nessun altro.
Argomenti
simili valgono per Zuckerberg, Bezos, Google Twins e altri.
Nessuno
ha la conoscenza o la capacità, né l'enorme finanziamento per fare le cose che
presumibilmente stanno facendo.
Né le loro fortune né le loro capacità possono
essere reali.
È più
facile accettare un Bill Gates, partendo da una piccola Microsoft e costruendo
in 40 anni un premio da 50 miliardi di dollari, ma fingere che un Elon Musk che,
dal cielo azzurro e limpido, passi dal dormire in macchina e mangiare foglie
dagli alberi, improvvisamente sta progettando e producendo auto elettriche e satelliti
per comunicazioni militari e veicoli spaziali e molto altro ancora, è una prospettiva troppo ridicola per
prendersi la briga di confutarla.
Alcuni
sostengono che Elon Musk non sia ebreo.
Elon (אֵילוֹן),
o Alon (אַלוֹן) è un nome maschile ebraico che non ricorrerebbe in un elenco di
nomi gentili.
Musk
ha frequentato le scuole ebraiche in Sud Africa.
Sua
madre, Maye Haldeman, è ebrea ma elencata come "canadese", che non è
certo un gruppo etnico.
Ci sono famiglie ebree e altri parenti (il
fratello di Elon ha sposato Jen Lewin) e altro ancora.
Le
connessioni di Musk con Israele e i potenti ebrei hanno una lunga storia, la
stretta relazione di Tesla con la tecnologia israeliana dura da molti anni e la
sua tecnologia di guida autonoma è ebraica al 100%, originata dalla società
israeliana Mobileye.
Musk
ha contatti stretti e di alto livello in Israele, avendo incontrato Netanyahu
(nella sua residenza privata) in più di un'occasione.
Di
recente si è saputo che Evelyn de Rothschild è morta in vecchiaia.
Il NYT
ha scritto un necrologio completamente fittizio degno di nota principalmente
per le stupefacenti bugie, come fa il NYT per ogni criminale ebreo che lascia
questo mondo.
Potresti
voler leggere l'amorevole trattato del NYT su Madeline Albright per
rinfrescarti la memoria della pazzia criminale degli editori del NYT.
Secondo
loro, questo Rothschild "Inizialmente mostrando poche promesse, alla fine
si unì all'azienda di famiglia e divenne presidente, esercitando una vasta
influenza negli affari finanziari e politici della Gran Bretagna".
Quella
parte è certamente vera.
L'uomo
aveva banche, banche di investimento, filiali di investimento e molto altro in
circa 30 paesi, e non c'era dubbio sulla sua "vasta influenza negli affari
finanziari e politici della Gran Bretagna", dal momento che era il
principale uomo coinvolto nella svendita di Margaret Thatcher di tutte le Beni
del Regno Unito a banchieri ebrei.
Quindi,
Evelyn de Rothschild, la rampolla e proprietaria della più grande dinastia
bancaria criminale nella storia del mondo, una con beni raccolti da centinaia
di anni di saccheggi e saccheggi, un uomo che possiede letteralmente centinaia
di banche e società finanziarie in tutto il mondo era così noioso, così lento e
ottuso, che anche una piccola merda come Zuckerberg poteva venire dal nulla e
in pochi anni valere dieci volte di più. Come amava dirci Buddy Holly,
"Quello sarà il giorno".
Quindi,
chi sono davvero gli uomini più ricchi del mondo?
Bene,
chi ha finanziato entrambe le parti di ogni guerra negli ultimi 300 anni?
Starbucks?
Chi ha
saccheggiato il Sudafrica di tutto il suo oro e diamanti negli ultimi 150 anni?
Il
presidente delle mutande di Victoria's Secret?
È Mark Zuckerberg che ruba migliaia di
miliardi di petrolio iracheno ogni anno?
Non ho dubbi che Jeff Bezos sia un criminale, ma non è
stato Bezos a progettare il furto di tutto l'oro da tutte le banche del mondo
negli anni '30.
Chi
possiede ben 75 o 80 banche centrali delle nazioni del mondo?
Dei goy del Kansas?
Mi è
stato detto che ci sono 13 famiglie che controllano l'intero clan mondiale, che
operano dalla City di Londra.
I leader in questa lista sono indiscutibilmente
Rothschild, probabilmente a cominciare da Jacob Rothschild, "Il re degli
ebrei", seguito dai suoi parenti. L'elenco molto probabilmente
includerebbe un Sassoon, un Warburg, un Goldman, un Moses Seif, Kuhn, Loeb,
Salomon, un Sebag-Montefiori, con questo gruppo che condivide un patrimonio
totale di centinaia di trilioni di dollari.
Possiamo
solo indovinare gli altri, ma possiamo essere certi che né Bill Gates né Warren Buffett
sono mai stati in questa lista, e Elon Musk e Jeff Bezos possono essere
liquidati con meritato disprezzo.
Lo
scopo di questo saggio era triplice:
(1) - portare all'attenzione dei lettori
l'esistenza di una cospirazione di lunga data sull'identificazione di "L'uomo più ricco del mondo",
(2) - respingere dalla contesa l'attuale elenco di
candidati, e
(3) - per documentare che un piccolo numero di famiglie di
banchieri ebrei che operano fuori dalla City di Londra ha detenuto per
generazioni questi record di ricchezza con fortune che sono ordini di grandezza
superiori a qualsiasi cosa avremmo potuto immaginare.
Confido
che ciò sia stato realizzato con soddisfazione dei lettori.
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