EMERGENZA AMBIENTALE.

 EMERGENZA AMBIENTALE.

 

 

L'incredibile storia

dei vaccini a mRNA.

Focus.it – Elisabetta Intini – (24 gennaio 2022) – ci dice:

 

Salute.

Decenni di studi, frustrazioni, sodalizi scientifici e cambi di direzione: l'origine dei vaccini a mRNA, un inno all'importanza della ricerca di base.

Gli studi sulla struttura della proteina spike sono stati un tassello fondamentale per la creazione dei vaccini anti-Covid.

(Shuster stock).

I vaccini a mRNA che salvano dalla covid milioni di vite, e che continuano a rimanere una delle più prodigiose scoperte della medicina moderna non sono, come sostengono alcuni scettici, arrivati "troppo in fretta", grazie a qualche poco trasparente scorciatoia delle case farmaceutiche.

Sono invece il risultato di decenni di studi teorici a lungo snobbati, di ricerche che sembravano finite su binari morti e che hanno rivelato la loro utilità quando più ne abbiamo avuto bisogno, unendosi come puntini di un disegno coerente, emerso da un ordine apparentemente casuale.

Quella che segue è la storia di quel lavorio nascosto e lontano dai riflettori: un intreccio di intuizioni, colpi di fulmine scientifici, inversioni di rotta e tentativi disperati di curare passate epidemie che ci permette oggi di avere un'ancora di salvezza dalla CoViD-19.

La vicenda di cui leggerete è la migliore dimostrazione dell'importanza della ricerca di base, che si concentra sull'avanzamento puro della conoscenza senza applicazioni immediate.

Una strada apparentemente a zigzag di cui si comprende il senso soltanto alla fine, quando chi non conosce i fatti pensa che sia stato "tutto facile".

TRE STRADE CHE SI UNISCONO.

Come scrivono Gina Kolata e Benjamin Mueller sul New York Times, a rendere possibili i vaccini anti-covid a mRNA sono stati i progressi raggiunti in tre diverse aree:

la prima, cominciata 60 anni fa e proseguita nei 30 anni successivi, è la scoperta dell'mRNA e di come usare quella stringa di codice genetico per insegnare alle cellule a produrre pezzetti di virus e rafforzare il sistema immunitario;

la seconda è aver capito come proteggere quelle fragili molecole dalla degradazione una volta che sono introdotte nel corpo umano.

Il terzo filone, cominciato negli Stati Uniti negli anni '90, è la ricerca sulla proteina spike del virus dell'HIV, nel tentativo disperato di trovare un vaccino contro l'epidemia di AIDS allora in piena espansione.

Come sappiamo, quegli studi non hanno portato a un vaccino contro l'HIV, ma hanno permesso di conoscere meglio la spike del coronavirus SARS-CoV-2.

Nel 2020, questi tre "pezzetti" di sapere sono convogliati in vaccini a mRNA efficaci e sicuri, diretti contro la corretta proteina-bersaglio.

I PRIMI CASI DI AIDS.

Nel 1982 Barney Graham, medico specializzando del Nashville General Hospital, soccorre un uomo delirante, con lesioni multiple alla pelle e infezioni diffuse a polmoni, fegato e milza: un collasso del sistema immunitario che farebbe pensare a un virus sconosciuto. I sospetti sono fondati.

Sono le prime manifestazioni cliniche del virus dell'HIV, che sembra inizialmente colpire i giovani uomini della comunità omosessuale americana, giunti in ospedale pelle e ossa, con polmoniti e linfonodi ingrossati, debolissimi.

Inizialmente si pensa che la malattia riguardi soprattutto chi fa uso di eroina, ma è presto chiaro che la sua diffusione non è circoscritta.

 

1987: Anthony Fauci impegnato in una presentazione alla Terza Conferenza internazionale contro l'AIDS. (© Shutterstock)

IL GIOVANE FAUCI. Nel 1996, quando Bill Clinton convoca lo scienziato Anthony Fauci nello Studio Ovale per essere informato sull'epidemia di AIDS, il virus dell'HIV ha già ucciso 350.000 persone soltanto negli USA e sei milioni nel mondo. Rispetto a 15 anni prima ci sono ora alcuni farmaci per contrastare la malattia, ma il Presidente degli Stati Uniti pone a Fauci la domanda più ovvia per un non addetto ai lavori: perché mai non esiste ancora un vaccino contro l'HIV?

Lo scienziato rilancia chiedendo la creazione di un centro multidisciplinare dedicato. Si gettano così le basi per il “Vaccine Research Center”, che aprirà le porte nel 2000 presso il “National Institutes of Health's “campus di Bethesda, nel Maryland. Si inizia con un budget di 43,9 milioni di dollari (attuali) e uno staff di 56 scienziati, tra cui proprio Barney Graham.

Da allora oltre 85 candidati vaccini sono stati testati in quel centro e in altri sparsi su tutto il territorio USA.

Nessuno ha funzionato, soprattutto perché il virus dell'HIV ha una capacità incredibile di mutare aspetto (varia in un giorno con la stessa rapidità con cui il virus dell'influenza cambia in un anno) e sfuggire alle difese introdotte dal sistema immunitario.

Poche malattie sono state oggetto di stigma come l'AIDS: 7 falsi miti su AIDS e HIV ancora molto diffusi. (© Jason Lee/Reuters)

UNA FAMOSA PROTEINA AD UNCINO.

I ricercatori del centro vaccinale decidono allora per un approccio più teorico: mappare l'intera superficie del virus dell'HIV, in particolare la struttura atomica delle proteine che usa per invadere le cellule, le spike.

 Nell'HIV e non solo, queste proteine uncinate cambiano costantemente forma: ne hanno una prima di invadere le cellule e una diversa una volta agganciate.

 Capire quale parte della spike sia più vulnerabile agli anticorpi, e soprattutto quale forma della spike riprodurre con un vaccino, è la sfida contro cui si schiantano i tentativi del team di scienziati.

Tra questi c'è anche il 27enne Jason McLellan, che con la tecnica della cristallografia ai raggi X studia la struttura 3D delle proteine.

Dopo sei mesi di ricerche sull'HIV McLellan chiede al suo supervisore di cambiare virus e concentrarsi su qualcosa di più facilmente approcciabile.

Conosce così Barney Graham, che qualche scrivania più in là sta studiando, oltre all'HIV, anche il virus respiratorio sinciziale (VRS), che causa affezioni dei polmoni e delle vie aeree.

 

Analizzando la struttura della proteina che il VRS usa per fondersi alle cellule i due aprono la strada a possibili vaccini ora in sperimentazione.

 Ancora non lo sanno, ma la loro collaborazione sarà alla base anche di un altro vaccino: quello contro la CoViD-19.

Scienza.

Perché non c'è un vaccino per ogni infezione?

MESSAGGERO A VITA BREVE.

 Per la scoperta dell'RNA messaggero (mRNA) bisogna fare un salto indietro nel tempo fino al 15 aprile 1960, quando un gruppo di scienziati del King's College a Cambridge (Regno Unito), tra cui i futuri Premi Nobel Francis Crick e Sydney Brenner, individua finalmente la molecola che fa da tramite tra il DNA, la stringa di istruzioni per produrre proteine nel cuore della cellula, e le fabbriche di proteine vere e proprie, altre strutture cellulari dette ribosomi.

La molecola messaggera, l'mRNA, porta copie di segmenti trascritti di DNA ai ribosomi, dove queste istruzioni vengono tradotte.

Dopo gli iniziali entusiasmi in pochi sanno però come sfruttare la scoperta. Isolare l'mRNA dalle cellule è infatti impossibile senza che si degradi completamente.

Nel 1984 il biologo di Harvard Doug Melton scopre come riprodurre l'mRNA in laboratorio, ma il problema è sempre la sua delicatezza.

L'attenzione nei confronti di questo tema cala progressivamente, fino all'incontro tra due scienziati controcorrente.

UN LASCIAPASSARE ESSENZIALE.  Dato che le cellule del corpo umano utilizzano continuamente mRNA per trascrivere le istruzioni genetiche e produrre proteine essenziali, perché non ottenere versioni sintetiche di mRNA che ci aiutino a contrastare malattie?

Negli anni '90 la biochimica ungherese Katlin Karikò (oggi vicepresidente di BioNTech RNA Pharmaceuticals) inizia a lavorare a questa possibilità, ma finisce per scontrarsi con la mancanza di finanziamenti e con un importante ostacolo scientifico:

produrre un mRNA sintetico che non venga immediatamente rigettato come estraneo, il trattamento che l'organismo riserva a istruzioni genetiche che ritiene scorrette.

La svolta dopo anni di studi e tentativi arriva con la collaborazione con il collega dell'Università della Pennsylvania Drew Weissmann, impegnato a cercare un vaccino contro l'HIV.

Nel 2005, i due scoprono che modificando una "lettera" dell'mRNA (uno dei mattoncini che compongono la sua molecola, i nucleosidi) si inibisce la reazione immunitaria problematica.

L'mRNA riesce a sfuggire ai meccanismi di controllo e ad arrivare alle cellule.

Scienza.

Covid: che cos'è e come funziona un vaccino a mRNA.

IL SOGNO DI UN VACCINO A MRNA.

Fino ad allora i vaccini in commercio hanno sfruttato virus modificati o frammenti di essi per allenare il sistema immunitario ad attaccare i patogeni invasori.

 Un vaccino a mRNA recherebbe invece le istruzioni per istruire il corpo a produrre le proprie proteine virali, un approccio che imita l'infezione in modo più preciso e dunque dovrebbe generare una migliore riposta immunitaria.

L'idea che una molecola fragile come l'mRNA possa riuscirci sembra comunque poco probabile.

Il paper che descrive il meccanismo di soppressione che garantisce l'accesso dell'mRNA alle cellule viene rigettato da riviste del calibro di Science e Nature e viene pubblicato sulla meno prestigiosa Immunity.

BUSTA PROTETTIVA.

Anche se ora l'mRNA è protetto dal rigetto cellulare, occorre riuscire a consegnarlo integro alle cellule stesse.

Negli anni '90, un team di biochimici della Inex, un'azienda di Vancouver fondata da un certo Pieter Cullis, persegue questo obiettivo lavorando con membrane lipidiche delle dimensioni di un centesimo di una cellula.

Non è facile: le cellule umane hanno un sistema di difesa che impedisce a qualunque elemento diverso dal loro cibo di accedere.

 Inoltre alcuni lipidi hanno cariche elettriche che distruggono la membrana cellulare subito dopo il contatto.

Cullis e colleghi scoprono però come manipolare la carica elettrica di questi involucri lipidici in modo che la loro tossicità svanisca una volta entrati nel sangue.

Una compagnia spinoff della Inex, la Protiva, riesce in seguito a cambiare la composizione delle bolle di grasso in modo che disperdano meno del loro prezioso carico e migliorando il processo produttivo.

 La Karikó prova due volte a mettersi in contatto con la Protiva per una collaborazione, invano.

 Sarà invece Pieter Cullis, che nel frattempo si è messo ad occuparsi di temi molto diversi, a lavorare con i produttori di vaccini a mRNA.

Scienza.

La tecnologia a mRNA, dopo la CoViD-19.

UNA FAMIGLIA DI VIRUS IGNORATA DAI PIÙ.

Abbiamo ora un mRNA in grado di istruire il sistema immunitario e un involucro di grasso che lo tiene al sicuro.

 Manca il codice preciso da fornire alle cellule perché inizino a produrre la loro versione della spike, e scatenare la risposta immunitaria.

Per queste istruzioni genetiche dobbiamo tornare a McLellan e Graham, che abbiamo lasciato a lavorare su HIV e virus sinciziale al Vaccine Research Center.

Nel 2013 Graham apre il proprio laboratorio e decide di concentrarsi su una classe di virus che la maggior parte delle volte provoca soltanto raffreddori - i coronavirus.

 Il virus MERS-CoV ha iniziato a diffondersi in Medio Oriente, l'epidemia di SARS è alle spalle da 11 anni.

Si ipotizza che il coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Orientale (MERS-CoV) venga trasmesso all'uomo dai cammelli. Anche per questo virus letale nel 40% dei casi è la spike, la proteina bersaglio.

Il virus della MERS ha qualcosa in comune con l'HIV: la proteina spike, che nessuno è ancora riuscito a prendere di mira con un vaccino.

È anche talmente pericoloso e instabile che sembra impossibile riprodurlo o isolarlo in laboratorio, per non parlare di farlo arrivare da altri Paesi.

Quando un ricercatore del laboratorio di Graham, Hadi Yassine, ritorna ammalato dopo un pellegrinaggio alla Mecca, Graham sospetta possa trattarsi di MERS.

Ma le analisi rivelano soltanto un'infezione data da un banale coronavirus del raffreddore, HKU1.

 Graham decide di studiare lo stesso quel virus ordinario: è pur sempre un coronavirus, e come il più temibile parente MERS-CoV è dotato di spike, anche se la sua è più stabile.

Dopo qualche anno di ricerche su questo virus comune vengono pubblicate su Nature le prime immagini della spike di un coronavirus umano, così come appare la proteina un attimo prima di attaccare le cellule.

Ci sono i presupposti per creare un vaccino contro il virus della MERS.

TANTA FATICA PER NULLA?

Il problema è che la spike creata in laboratorio, come quella in natura, continua a cambiare aspetto:

per poterla usare per un vaccino occorre bloccarla nella conformazione che assume quando attacca le cellule.

 Ci pensa Nianshuang Wang, un postdoc del laboratorio di Graham che viene dalla Cina, ha nozioni sugli spillover di virus e ha già contribuito a importanti nozioni sul virus MERS-CoV.

Dopo alcuni tentativi Wang e Graham trovano un punto particolarmente lasso della spike in cui aggiungere due mutazioni dei blocchi di base (gli amminoacidi) per "irrigidirla".

Questo intervento, che blocca la proteina nella sua configurazione iniziale, ha richiesto però tre anni di lavoro e a quel punto l'epidemia di MERS è alle spalle.

 I coronavirus non sono più "interessanti", lo studio viene pubblicato su una rivista poco nota e Wang ha l'impressione di aver perso il treno più importante della sua carriera.

(La proteina spike del SARS-CoV-2 (in rosso) si lega a un recettore ACE2 (blu) su una cellula umana e consente al virus di entrare nell'organismo: una visualizzazione 3D.)

In natura, al momento di fondersi con la cellula da attaccare, la proteina spike cambia forma, passando da un aspetto che ricorda quello di un tulipano alla sagoma slanciata di un giavellotto.

Questa trasformazione confonde il sistema immunitario perché rende più difficile riconoscere l'antigene (ossia la "firma" proteica) dell'invasore. (© Shutterstock)

AL MOMENTO GIUSTO.

Invece questa piccola, grande scoperta sarà alla base di tutte le ricette dei vaccini anti-covid attualmente usati.

All'alba del 31 dicembre 2019 il Professor Graham accende il pc e legge di una misteriosa polmonite iniziata a circolare a Wuhan, in Cina.

 Mette in allerta il suo laboratorio e resta in attesa.

Una settimana più tardi, alla notizia di un coronavirus come più probabile causa della malattia, telefona al suo vecchio collaboratore McLellan, che da anni si occupa di coronavirus, e gli dice lapidario: «È il momento di risalire in sella».

Pochi giorni dopo alcuni ricercatori cinesi pubblicano la sequenza genetica del virus:

 forti dell'esperienza maturata sulla MERS, McLellan e colleghi individuano in breve la sezione che riguarda le spike e ottengono la stringa di codice della proteina-bersaglio, nella quale incorporano la tecnica per "bloccarla" sul posto studiata da Wang sul virus del raffreddore.

MIRATE... QUI!

Il 15 febbraio 2020 Graham e McLellan pubblica un articolo con la struttura della spike su un sito liberamente accessibile di lavori scientifici (quel paper sarà in seguito pubblicato su Science).

Sapendo con precisione dove inserire le mutazioni utili a stabilizzare la proteina, Pfizer-BioNTech e Moderna riescono a creare vaccini anti-covid "sartoriali" con il 95% di efficacia.

Per renderli accettabili alle cellule utilizzano l'alterazione chimica scoperta 15 anni prima da Weissman e Karikó, e per proteggerli l'involucro lipidico messo a punto dai ricercatori canadesi.

Se i trial clinici possono iniziare subito, in circa 100 siti soltanto negli Stati Uniti, è anche grazie agli ingenti investimenti introdotti negli anni passati per la ricerca contro l'HIV.

A novembre 2020 il mondo ha il suo primo vaccino estremamente efficace contro la covid. Evidentemente non il frutto dell'improvvisazione.

(Elisabetta Intini)

Cultura.

Perché i vaccini anti-Covid non hanno vinto il Nobel per la medicina?

 

 

 

Banca canadese Lancia

una Carta di Credito legata

alle “Emissioni di Carbonio”.

Conoscenzealconfine.it – (22 Novembre 2022) – Redazione – ci dice:

Una banca canadese ha lanciato una carta di credito che tiene traccia della cosiddetta “impronta carbonica” di un cliente.

La banca consiglierà inoltre i clienti su come limitare la loro impronta di carbonio.

“In qualità di cooperativa finanziaria di proprietà dei soci, riteniamo che sia nostro compito fare tutto il possibile per aiutare, soprattutto quando si tratta delle decisioni che le persone prendono con i loro soldi”, ha dichiarato Jonathan Fowlie, “Chef External Relations Officer di Vancity”.

“Questo strumento fornirà ai titolari di carte di credito “Vancity Visa” preziose informazioni sui loro acquisti e consentirà loro di collegare le loro decisioni di spesa quotidiane al cambiamento che vogliono vedere nel mondo(le buffonate green… – nota di conoscenze al confine).

 

Secondo una ricerca condotta da Visa, oltre il 50% dei canadesi è interessato a monitorare la propria impronta di carbonio.

 L’idea che si sta facendo qualcuno, tuttavia, è che questo sistema verrà utilizzato per limitare gli acquisti una volta superate le soglie stabilite.

 Stabilite da chi poi, è un’altra questione – la stessa banca? Lo Stato? Che differenza c’è a questo punto?

Come riportato da Renovatio 21, una banca australiana, la Commonwealth Bank (CBA), ha iniziato a collegare le transazioni dei clienti all’impronta di carbonio.

Si tratta, in pratica, del nuovo green pass, quello per l’emergenza ambientale.

 Ed esso, stavolta, andrà a pescarvi direttamente nelle tasche, e a inibirvi ulteriori libertà fondamentali, come quelle di acquistare quel che si vuole (per esempio, una bistecca sintetica invece che una busta di farina di grillo).

Abbiamo imparato il funzionamento di questa ingegneria sociale dal Covid: una volta accettata l’esistenza dell’emergenza, ogni limitazione, sia pur apertamente incostituzionale, diviene legittima.

Di qui l’implementazione di una meccanica “premiale” per i vostri comportamenti (sistema di credito sociale), in modo completamente sganciato da diritti e leggi precedenti.

Qui il vostro conto in banca diventa non solo un sistema di sorveglianza, ma anche di controllo e punizione.

Questo è il destino di tutto il danaro – dall’euro digitale allo yuan digitale a quelle che chiamano CBDC (valute digitali delle banche centrali) i cui progetti sono ovunque, dall’Australia all’Ucraina, dallo Sri Lanka alla Svizzera – divenire software, divenire danaro programmabile, in grado di guidare e inibire le scelte del cittadino.

Renovatio 21 ha da diverso tempo sottolineato come, non per nulla, il sistema su cui si basa il green pass è il medesimo sul quale correrà l’euro digitale, considerato “inevitabile”.

Un sistema informatico iniziato, casualmente, ben prima della pandemia, ma al quale quest’ultima ha dato finalmente concrezione definitiva.

Per quanto riguarda la questione ambientale, anche qui già tutto è stato scritto. Di tracciamento dei consumi attraverso sensori e computer si è parlato apertamente quest’anno al “World Economic Forum” di Davos, la base dichiarata del “Grande Reset” di Klaus Schwab.

Qui si è avuto il caso del presidente del gruppo cinese Alibaba Group, J. Michael Evans, che durante un panel del WEF si è vantato dello sviluppo di un “tracker individuale dell’impronta di carbonio” per monitorare ciò che fa il cittadino: viaggi, acquisti, cibo, ogni attività finisce nella “piattaforma”.

Impronta ecologica.

Chiediamo ai lettori che si dicono o dicevano ambientalisti: avete capito, una volta per tutte, cosa significa la “questione ambientale”, il “cambiamento climatico”, lo “zero-carbonio” etc.?

Avete capito che tramite l’emergenza ambientale vi rinchiuderanno in casa, affameranno e sottometteranno come pare a loro?

Avete compreso, una volta per tutte, che l’”ambientalismo” è uno strumento della Necrocultura?

(renovatio21.com/banca-lancia-una-carta-di-credito-legata-alle-emissioni-di-carbonio/)

 

 

 

 

Crisi, Emergenze ambientali

e Danno.

 

Isprambiente.gov.it - Dirigente Ing. Claudio Numa – (3-7-2020) - ci dice:

L’ISPRA è Centro di competenza del Dipartimento per la Protezione Civile (DPC) e struttura operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile (SNPC). Per le attività di pianificazione e gestione operativa degli interventi specialistici da porre in atto nelle crisi e nelle diverse fasi del ciclo dell'emergenza, assicura il supporto tecnico scientifico al Dipartimento per la Protezione Civile, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e a tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile (SNPC), a livello centrale e periferico.

La crisi si configura quando da un evento atteso si potrebbero determinare situazioni potenzialmente pericolose per l’ambiente e che potrebbero richiedere la predisposizione di interventi per la mitigazione del fattore di potenziale rischio.

L’emergenza si configura quando un evento calamitoso, di origine naturale o derivante dall’attività dell’uomo, è tale da determinare una situazione pericolosa per l’immediata incolumità delle persone e per l’integrità dei beni e dell’ambiente e che richiede interventi eccezionali ed urgenti per essere gestita e riportata alla normalità.

Si definisce emergenza ambientale un’emergenza che interessa le matrici ambientali quali acqua, aria e suolo.

L’emergenza ambientale può essere un evento a sé stante o può costituire uno specifico aspetto di una emergenza di più ampio impatto.

Nei casi di emergenza, le attività immediate sono di competenza degli enti di primo soccorso e intervento quali ad esempio i Vigili del fuoco mentre l’ISPRA assicura il supporto tecnico scientifico nel tempo reale o nel tempo differito.

A tal fine, il Centro nazionale per le Crisi, le Emergenze ambientali e il danno dell'ISPRA agisce in stretto coordinamento e concorso con le strutture interessate dell'Istituto e in raccordo con le Agenzie del SNPA, assicurando la prima interfaccia dell’Istituto verso gli Enti istituzionalmente preposti alla gestione dell’emergenza.

Per poter assicurare il supporto richiesto, l’ISPRA si è dotata di alcuni strumenti operativi di supporto tra i quali, un regolamento interno per la gestione delle crisi e delle emergenze ambientali e l’istituzione di una Rete operativa del SNPA per le emergenze ambientali.

L’ISPRA assicura, con il contributo della rete operativa del SNPA per le emergenze ambientali, anche un’attività di valutazione e monitoraggio del rischio ambientale, finalizzata all’indicazione delle prime misure di prevenzione e messa in sicurezza. Il rischio ambientale è determinato dall’ambiente degradato, a seguito di eventi di origine naturale o antropica, quale sorgente di pericolo da cui può derivare, anche nel tempo differito, un danno per l’uomo, i beni e l’ambiente stesso.

L’ISPRA assicura, nell’ambito del sistema SNPA, in base alla delibera SNPA 58/2019, il supporto tecnico al Ministero dell’ambiente per l’esercizio delle azioni di riparazione del danno ambientale e prevenzione della minaccia di danno ambientale, in sede giudiziaria ed in sede amministrativa, in collaborazione con le Reti Operative ISPRA per il Danno Ambientale e con le Agenzie regionali/provinciali, nonché specifiche attività di approfondimento tecnico/scientifico e di formazione in materia di danno ambientale”.

 

 

Gestione delle emergenze

ambientali: cosa c'è da sapere.

 Contecaqs.it – Redazione – (10 Giugno 2020) – ci dice:

In caso di emergenze con contaminazione o potenziale contaminazione di matrici ambientali (suolo, acqua, aria), è necessario compiere delle azioni per prevenire o mitigare gli impatti ambientali negativi derivanti da queste situazioni.

 I principali scenari.

Un’emergenza ambientale è un evento che, a causa della dispersione di sostanze pericolose, può generare conseguenze anche importanti per l’ambiente:

contaminazioni di corpi idrici superficiali;

inquinamento dell’atmosfera che provoca disagi irritativi o olfattivi;

incidenti con ricaduta ambientale in insediamenti produttivi e di servizio (impianti e depositi industriali), con fuoriuscite di sostanze pericolose in seguito al malfunzionamento di impianti, rotture di tubazioni o serbatoi, fughe di gas tossici, reazioni dovute a miscelazione di prodotti chimici, incendi, esplosioni;

incidenti con ricaduta ambientale durante il trasporto (incidenti stradali e ferroviari con rilascio di sostanza inquinante), in seguito alla rottura di cisterne, per cattivo stivaggio o utilizzo di imballaggi non idonei.

 Livelli di emergenza.

La gestione delle emergenze ambientali è strettamente legata alla loro magnitudo. È possibile individuare 3 livelli di emergenza:

a) -emergenze di modesta entità gestite dagli addetti formati presenti in azienda o in cantiere.

b) -emergenze di media entità gestite mediante personale qualificato reperibile H24.

c) -emergenze di entità tale da creare un pericolo per la salute pubblica in cui intervengono Vigili del Fuoco (soccorso tecnico), il 118 (soccorso sanitario) e le Arpa a cui spetta il compito di acquisire gli elementi necessari per la valutazione tecnica dell’evento incidentale.

 Obbligo di intervento e comunicazione.

In caso di emergenza ambientale la normativa prescrive:

Ai sensi dell’articolo 242, comma 1 e 2, del D. Lgs n. 152/2006 “Al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare il sito, il responsabile dell’inquinamento mette in opera entro ventiquattro ore le misure necessarie di prevenzione e ne dà immediata comunicazione ai sensi e con le modalità di cui all’ articolo 304, comma 2 (del d.lgs. n. 152/2006).”

 

Attuate le necessarie misure di prevenzione, il responsabile dell’inquinamento svolge un’indagine preliminare sui parametri oggetto dell’inquinamento.

Laddove accerti che il livello delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) non sia stato superato, provvede al ripristino della zona contaminata, dandone notizia al comune e alla provincia competenti per territorio, entro 48 ore dalla comunicazione, con apposita autocertificazione che conclude il procedimento di notifica.

L’obbligo è assistito dalla sanzione penale di cui all‘articolo 257, comma 1 e 2, sempre del D. Lgs. 152/2006:

 “Chiunque cagiona l’inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di rischio è punito con la pena dell’arresto da sei mesi a un anno o con l’ammenda da € 2600 a € 26000, se non provvede alla bonifica in conformità al progetto approvato dall’autorità competente nell’ambito del procedimento di cui agli articoli 242 e seguenti (del D. Lgs. n. 152/2006).

In caso di mancata effettuazione della comunicazione di cui all’articolo 242, il trasgressore è punito con la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da € 1000 a € 26000.

 Si applica la pena dell’arresto da un anno a due anni e la pena dell’ammenda da € 5200 euro a € 52000 se I’ inquinamento è provocato da sostanze pericolose.”

È bene ricordare che tra i diversi soggetti coinvolti nell’ambito dei procedimenti di bonifica dei siti inquinati, oltre al responsabile dell’inquinamento e alla Pubblica Amministrazione, figura anche il proprietario dei medesimi che risulti non colpevole della contaminazione.

La legge pone in capo al proprietario incolpevole di un sito contaminato l’obbligo, qualora egli rilevi il superamento o il pericolo concreto e attuale di superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione, di darne comunicazione alla Regione, alla Provincia e al Comune territorialmente competenti e di attuare le misure di prevenzione secondo la procedura di cui all’art. 242, D.Lvo n. 152/2006 (art. 245, comma 2, D.Lvo n. 152/2006). Spetterà poi alla Provincia, una volta ricevuta tale comunicazione, attivarsi per identificare il responsabile.

Gestione diretta delle emergenze.

La UNI EN ISO 14001 prescrive all’organizzazione un percorso per la gestione delle emergenze ambientali:

pianificazione delle azioni per prevenire o mitigare impatti ambientali negativi derivanti da situazioni di emergenza;

pronta risposta alle situazioni di emergenza reali;

prevenzione o mitigazione delle conseguenze di azioni di emergenza;

prova periodica delle azioni di risposta pianificate;

revisione periodica dei processi e le azioni di risposta pianificate, in particolare dopo che si sono verificate situazioni di emergenza o di prova;

formazione e informazione sulla preparazione e risposta alle emergenze.

Nei Criteri Ambientali Minimi nell’edilizia è specificato che le aziende non certificate sono obbligate a stendere una procedura per “preparazione alle emergenze ambientali e risposta”.

 

Pronto Intervento Ecologico (PIE) e Messa In Sicurezza di Emergenza (MISE).

In caso di eventi di contaminazione improvvisi, la messa in sicurezza d’emergenza permette di isolare un sito contaminato, così da eliminare o ridurre i suoi effetti sull’ambiente circostante.

Nelle attività di MISE, la tempestività dell’intervento e la competenza degli operatori sono fattori determinanti: l’efficacia è garantita attraverso un sistema di pronto intervento attivo H24 e una struttura ben organizzata, dotata di risorse e conoscenze delle tecniche di intervento.

Per contrastare la dispersione di contaminati in acqua, la tecnica di intervento è legata al peso specifico del contaminante:

se il perso specifico è minore di 1kg/dmc;

il contenimento viene effettuato posizionando barriere assorbenti o a sifone

la rimozione avviene attraverso aspirazione superficiale e/o posa di materiale assorbente;

se il peso specifico è maggiore di 1kg/dmc;

per il contenimento si utilizzano barriere sul fondo

la rimozione avviene attraverso aspirazione profonda

se si tratta di inquinanti solubili,

il contenimento viene effettuato con sbarramento totale del corso d’acqua

la rimozione avviene attraverso aspirazione totale.

Nel caso di rimozione del contaminante su matrici solide è previsto:

utilizzo di materiali assorbenti;

escavazione tramite benna dotata di lama e posizionata sulle aree man mano escavate.

Assicurazione per il rischio di inquinamento.

Per il principio di legge “chi inquina paga”, la tutela assicurativa in caso di incidente ambientale diventa una protezione necessaria per mitigare le conseguenze che nascono in seguito a un evento inquinante in materia di risarcimento danni.

 

Le polizze di responsabilità ambientale comprendono:

responsabilità ambientale insediamenti a tutela dalle conseguenze del fenomeno inquinante sulle attività produttive, depositi, stoccaggi e stabilimenti;

attività presso terzi – adatta per chi svolge la propria attività presso cantieri oppure aziende terze;

operazioni di carico e scarico – idonea per chi effettua operazioni carico e scarico di materiale inquinante con mezzi meccanici presso aziende terze;

committenza del trasporto di merci pericolose, rivolta a chi affida ad aziende terze il trasporto delle proprie merci pericolose.

 

 

 

Emergenze ambientali.

Arpa.fug.it -Redazione- (3-3-2022) -ci dice:

Chi contattare in caso di emergenza ambientali.

Una situazione di disagio o di non conformità alla normativa ambientale che presenta le caratteristiche di un’emergenza ambientale, detta nello specifico potenziale problema ambientale, deve essere segnalata dal cittadino a:

Polizia locale;

agli enti di primo soccorso e di primo intervento (es. Vigili del Fuoco, Carabinieri, 112).

 

Cos'è un'emergenza ambientale.

Con il termine emergenza si intende una qualsiasi situazione critica causata da un evento eccezionale che determina una situazione potenzialmente pericolosa per l’immediata incolumità delle persone e/o dei beni/strutture e/o dell’ambiente e che richiede interventi eccezionali ed urgenti per essere gestita e riportata alla normalità.

Per emergenza ambientale si intende, nello specifico, un’emergenza che interessa le matrici ambientali quali acqua, aria e suolo e che può generare conseguenze anche rilevanti.

Per esempio:

un incendio che si sviluppa all'interno di attività produttive, di depositi industriali;

uno scarico idrico anomalo in fiumi, torrenti o laghi;

colorazioni, schiume o macchie di natura non precisata in corsi d'acqua o laghi;

il ritrovamento di rifiuti abbandonati (possono contenere sostanze pericolose);

un incidente stradale con coinvolgimento di autocisterne e con fuoriuscita di sostanze potenzialmente pericolose.

L’ emergenza ambientale può essere un’emergenza a sé stante o può costituire uno specifico aspetto di un’emergenza di più ampio impatto.

Per rispondere alle emergenze ambientali Arpa FVG ha adottato al proprio interno un sistema organizzativo strutturato: il Sistema di Risposta alle Emergenze (SRE).

Il ruolo di Arpa FVG.

Nel corso di un'emergenza ambientale, Arpa FVG fornisce supporto tecnico-scientifico alle strutture di primo soccorso, agli enti preposti alla gestione di eventi emergenziali e ai soggetti titolati a provvedimenti di protezione civile, mediante le seguenti azioni ed attività:

Costruzione del quadro sinottico delle informazioni ambientali relative alla situazione emergenziale in atto, accesso alle informazioni e loro diffusione;

consultazione di basi di dati e reti di monitoraggio;

valutazione tecnica ambientale dell'evento in termini di pressioni ed impatti ambientali, sia nell'attualità che in via previsionale;

consulenza tecnica, scientifica e normativa per gli aspetti ambientali connessi con le attività produttive e le sostanze pericolose coinvolte;

sopralluoghi, campionamenti e misurazioni in campo (sono svolti in condizioni di sicurezza secondo modalità e in luoghi tali da non provocare l’esposizione a rischi estranei ammessi per lo specifico ruolo di Arpa FVG);

indagini non differibili finalizzate all’individuazione e alla eliminazione, dove necessario, delle cause primarie dell’evento.

L’intervento di Arpa FVG ha anche la finalità di contribuire a comprendere l’evento, ad accertare le eventuali responsabilità, a documentare l’evento dal punto di vista ambientale e ad acquisire gli elementi necessari al proseguimento degli accertamenti di propria competenza nella fase successiva all’emergenza. Arpa FVG svolge pertanto attività anche nella fase di post-emergenza, se necessario, con verifiche e valutazioni dello stato ambientale nell’ambito delle ordinarie prestazioni di monitoraggio e controllo, finalizzate:

a determinare la causa dell’evento;

all’eventuale ripristino delle condizioni preesistenti;

alla sospensione di eventuali provvedimenti cautelativi assunti dalle Autorità competenti durante l’emergenza.

Gli operatori Arpa non svolgono attività in aree nelle quali sussiste un rischio per l’incolumità personale e non svolgono interventi quali, ad esempio, rimozione di rifiuti, messa in sicurezza di impianti, interventi diretti in sistemi quali acquedotti, linee elettriche, fognature.

Arpa FVG non è un Ente di primo soccorso e pertanto, per ogni attività ritenuta necessaria che può esporre gli Operatori di Arpa FVG a rischi peculiari della situazione incidentale affrontata, è necessario ricorrere alla collaborazione dei Vigili del Fuoco e/o delle strutture tecniche opportune che dispongono delle competenze, dell’addestramento e delle dotazioni necessarie a minimizzare i rischi personali derivanti dalle situazioni di emergenza in atto.

Non spettano ad Arpa FVG valutazioni circa la tossicità per l’uomo, bensì la collaborazione con il personale delle Aziende Sanitarie, Aziende Ospedaliere, 112 a cui compete ogni indicazione di natura sanitaria.

Situazioni che di norma richiedono l’attivazione del Sistema di Risposta alle Emergenze di Arpa FVG.

Situazioni che di norma non richiedono l’attivazione di Sistema di Risposta alle Emergenze di Arpa FVG.

 

 

 

Agricoltura verticale modulare.

Sos percezione del rischio ambientale.

Interris.it - Giacomo Galeazzi – (Gennaio 21, 2022) – ci dice:

 

Le ristrettezze alimentari entrano a far parte dei rischi percepiti dalla popolazione. Tra le emergenze ambientali maggiormente avvertite il riscaldamento globale (94%), la plastica nei mari (73%) e l’inquinamento (74%).

L’emergenza ambientale è al centro dell’agenda per Onu, Ue, Santa Sede.

Ono (Exponential Farming) è una start-up innovativa. Attiva nel settore dell’agritech.

 Ideatrice della prima piattaforma di agricoltura verticale modulare completamente automatizzata.

 Ha realizzato un sondaggio proprio sull’emergenza ambientale del pianeta. Per indagare la percezione del rischio nella popolazione italiana.

Esplorandone la consapevolezza. I pericoli “top of mind “. Il desiderio di reagire per contribuire a un mondo più sano, ambientale.

Agenda ambientale globale.

Emergenze ambientali: anche le ristrettezze alimentari entrano a far parte dei rischi percepiti dalla popolazione.

Nel sondaggio condotto da ONO Exponential Farming, quasi tutti gli intervistati (95%) concordano sul fatto che ci troviamo di fronte a una crisi climatica senza precedenti.

E sulla necessità di intervenire.

Le emergenze ambientali maggiormente citate comprendono il riscaldamento globale (94%). La plastica nei mari (73%). E l’inquinamento (74%).

ll 26% degli interpellati individua tra le massime urgenze la difficoltà nell’approvvigionamento del cibo.

La riduzione degli sprechi alimentari e il consumo consapevole costituiscono la pratica correttiva maggiormente diffusa (32%).

Il nostro pianeta si trova in piena emergenza ambientale. Il countdown al surriscaldamento globale annunciato dai quattro Climate Clock presenti nel mondo procede inesorabile. E, purtroppo, non è il solo fenomeno critico di origine umana ad impattare sulla Terra, ambientale

 

Interrogativi.

Ma cosa ci spaventa di più dell’emergenza ambientale in atto?

Pensiamo di poter fare in qualche modo la differenza?

E se sì, quali aspetti teniamo maggiormente in conto?

 In questo scenario ONO Exponential Farming, start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech, ha realizzato appunto una survey.

Per indagare la percezione del rischio ambientale nella popolazione italiana. Esplorandone la consapevolezza.

I pericoli “top of mind”. E il desiderio di reagire. Per contribuire a un mondo più sano.

Ne emerge la diffusa certezza di avere un pianeta da salvare.

La buona notizia messa immediatamente in evidenza dal sondaggio online è che solo il 5% ritiene che il nostro destino sia ormai segnato.

Il 48% è consapevole di trovarsi di fronte a una vera e propria emergenza planetaria.

Di fronte alla quale non bisogna perdere tempo. Mentre un altro 47% pensa ancora che, se agiamo tutti insieme, possiamo fare la differenza, ambientale.

Graduatoria dei rischi.

Ma quali sono i pericoli maggiori?

Minaccia numero uno: il riscaldamento globale.

Tra i rischi maggiormente percepiti primeggia il riscaldamento globale, segnalato dal 95% degli intervistati e seguito in seconda posizione dalla presenza della plastica nei mari (76%) e dall’inquinamento (72%).

Una classifica abbastanza prevedibile.

Specie in considerazione dell’ampia copertura mediatica riservata a questi temi. E del loro riverbero social.

 Il 48% dei rispondenti ricorda di aver assistito a iniziative sulla plastica nei mari navigando sui social.

I gradini più bassi riservano però delle sorprese. Il 26%, infatti, annovera tra le emergenze ambientali più urgenti la difficoltà nell’ approvvigionamento di cibo. Insieme a desertificazione e disponibilità di acqua potabile, ambientale.

Sos cibo.

Le ristrettezze alimentari: una paura non così remota.

Uno degli aspetti maggiormente insidiosi del cambiamento climatico è il suo legame con la fame.

Che oggi affligge 821 milioni di persone (dati WFP).

E, secondo l’organizzazione umanitaria internazionale “Azione contro la Fame”, ben 27 dei 35 Paesi altamente minacciati dal cambiamento climatico soffrono di insicurezza alimentare estrema.

 Il report Climate Change – A” Hunger Crisis In The Making” individua inoltre tra le potenziali conseguenze dirette dell’attuale crisi una diminuzione dei rendimenti globali delle colture pari al 50%.

L’attenzione al settore alimentare è dunque ai massimi storici, e non a caso in questa direzione vanno le maggioranze delle azioni correttive e sostenibili dichiarate dagli intervistati.

 Il 32% riduce gli sprechi di cibo e acqua e ha adottato un consumo consapevole.

E il 26% predilige alimenti coltivati o allevati in modo sostenibile.

Ma se questi sono piccoli, importanti passi che tutti dovremmo intraprendere, devono essere anche necessariamente affiancati da un’evoluzione negli approcci e nella tecnologia. Che ci consenta di rendere i nostri sistemi alimentari più equi, resilienti e sostenibili nel lungo periodo.

La rivoluzione dell’Exponential Farming.

In un contesto dominato dalla sempre più necessaria garanzia di approvvigionamento alimentare anche in periodi di emergenza o in aree che per effetto dei cambiamenti climatici diventano inadatte alla coltivazione, l’importanza di soluzioni che riducano consumi di energia, risorse e manodopera è centrale.

 E proprio su questa intuizione si fonda “Ono Exponential Farming”, start up innovativa attiva nel settore agritech.

 E ideatrice della prima piattaforma di agricoltura verticale modulare completamente automatizzata.

 Capace di rientrare in qualsiasi location e dare luogo a una coltivazione idroponica indoor efficiente.

Con un notevole risparmio di acqua e priva di pesticidi e prodotti chimici.

“Per garantire il nostro futuro dobbiamo avviare una rivoluzione totale e cambiare le regole del gioco.

È così che abbiamo concepito “ONO Exponential Farming”. Ed è così che la stiamo portando avanti”, spiega Thomas Ambrosi, fondatore di “ONO Exponential Farming”.

“Nelle nostre farm la crescita delle piante è costante, indipendentemente dalle stagioni esterne. Rispettando il naturale ciclo di vita della pianta e con condizioni ambientali sempre ottimali. La farm revolution avviene indoor e il futuro è verticale”.

Start up.

ONO Exponential Farming è una start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech.

 Focalizzata su soluzioni verticali ad alta tecnologia e orientata al massimo livello di sostenibilità. L’azienda italiana, con sede a San Giovanni Lupatoto (Verona), ha sviluppato una piattaforma di coltivazione verticale brevettata modulare e scalabile.

Completamente automatizzata. In cui possono essere coltivati ortaggi, alghe e insetti in modo intensivo.

L’automazione è basata su sistemi di machine learning e AI.

 La soluzione è stata progettata da Ambrosi S.r.l, società tecnologica nei sistemi di automazione industriale che ha portato il proprio importante contributo meccatronico.

 

 

 

Carne sintetica e coltivata

in laboratorio: alternativa

sostenibile o meglio starne alla larga?

Nutridoc.it - Redazione NutriDoc.it – (1°aprile 2022) – ci dice:

 

La prospettiva di mangiare carne sintetica prodotta in laboratorio è ormai reale. Ma è davvero una buona idea? Scopriamo vantaggi e limiti.

Cos’è e come si produce la carne sintetica coltivata?

Carne sintetica in vitro: è una buona idea?

L’altra faccia della carne sintetica: limiti e svantaggi.

Carne sintetica.

Tra le migliori fonti di proteine nobili, la carne è un alimento molto importante nell’alimentazione umana perché apporta un alto valore nutritivo e rappresenta un elemento cardine di numerosi regimi alimentari.

Nonostante ciò, nel corso degli anni si sono fatti sempre più evidenti i problemi che un consumo eccessivo di carne provoca non solo alla salute stessa ma anche dal punto di vista ambientale, economico ed etico.

Secondo quanto è emerso da numerosi studi, ridurre la produzione e il consumo di carne potrebbe rivelarsi positivo a più livelli, ma sono ancora molte le persone che non riescono a rinunciare a questo alimento.

 Per questo motivo, sono state portate avanti ricerche e studi in merito alle tecnologie che permettano di ricreare in laboratorio un prodotto identico nella forma, nel gusto, nella consistenza e nell’apporto nutrizionale, ma che sia al tempo stesso etico e sostenibile.

La carne sintetica, detta anche artificiale o coltivata, è il risultato di un processo in laboratorio che ha inizio negli anni Settanta e continua tuttora. Il suo primo prototipo è stato presentato soltanto nel 2013 ma c’è ancora molto da fare prima che la carne artificiale possa essere commercializzata.

Sono ancora molti i nodi da sciogliere al riguardo, a partire dal costo che attualmente risulta proibitivo, fino ad arrivare alla domanda che divide l’opinione pubblica: la carne sintetica è davvero un’alternativa più sana e sostenibile?

Ecco tutto quello che c’è da sapere, almeno finora.

Cos’è e come si produce la carne sintetica coltivata?

La carne sintetica è carne a tutti gli effetti, ottenuta tramite la creazione in vitro di cellule staminali, nello specifico pluripotenti indotte, del sangue e della pelle.

 È quindi composta da fibre muscolari, grasso e altre cellule animali che sono state riprodotte e fatte crescere in laboratorio.

Non a caso, in inglese questo prodotto viene indicato come lab-grown meat, clean meat e slaughter-free meat proprio per sottolineare la sua natura: creata in laboratorio, “pulita” perché non prevede la macellazione degli animali.

Non è quindi da confondere con la carne vegetale, anche questa chiamata fake-meat, che invece è ottenuta dalla lavorazione di elementi 100% vegetali, pertanto quest’ultima si classifica come surrogato vegetale con un profilo nutrizionale diverso.

La tecnologia utilizzata per la carne coltivata in laboratorio è quella usata nell’ambito della bioingegneria dei tessuti viventi, oggetto di studi nella medicina riabilitativa e potenzialmente utile per i trapianti e il trattamento di patologie muscolari.

Gli “ingredienti” necessari per far crescere la carne in laboratorio sono:

le cellule staminali, che non subiscono processo di invecchiamento e possono proliferare all’infinito, prelevate con una biopsia dall’animale anestetizzato;

il” mio blasti”, cellule embrionali precursori dei muscoli, utilizzati come mezzo di crescita; gli scaffolds, delle specie di impalcature che permettono alle cellule di crescere in maniera strutturata, costituite da varie sostanze edibili tra cui collagene e cellulosa;

i bioreattori, delle macchine che ricreano i fattori ambientali necessari alla proliferazione delle cellule.

Attraverso questo processo i ricercatori sono riusciti a realizzare un prodotto incredibilmente simile alla carne animale, che tuttavia presenta alcune imperfezioni rispetto all’originale.

Gli studi messi a punto in questi ultimi tempi si concentrano prevalentemente sul perfezionamento di consistenza, colore e gusto.

 La carne sintetica da laboratorio, infatti, presenta meno fibre muscolari di quella animale (pertanto è meno soda) e un colorito molto spento dovuto all’assenza di vasi sanguigni, che la rende quindi meno appetibile.

Carne sintetica in vitro: è una buona idea?

Alla base di questa sperimentazione sembra esserci la volontà di offrire un’alternativa a tutti coloro che sostengono l’ideale di un’alimentazione più responsabile senza però sconvolgere la propria dieta.

In questo senso, i vantaggi che l’introduzione della carne sintetica può comportare dal punto di vista etico e ambientale sono rilevanti.

Dal momento che la crescita in laboratorio è molto più rapida rispetto allo sviluppo naturale di un animale, produrre carne in vitro consentirebbe di soddisfare la domanda mondiale senza sconvolgere l’ecosistema.

La produzione artificiale, infatti, comporterebbe non solo una riduzione significativa della macellazione di animali, ma anche una maggiore sicurezza in termini igienico-sanitari e di sostenibilità ambientale.

Partiamo quindi dal presupposto che rispetto alla carne tradizionale, quella sintetica sarebbe priva di OGM, ormoni artificiali e medicinali, sarebbe meno soggetta alle contaminazioni batteriche e limiterebbe lo sviluppo di nuove infezioni virali.

Dal punto di vista ambientale, invece, la carne artificiale è sostenibile perché permette di ridurre le emissioni di Co2 del 70%, produce un risparmio del 50% di energia, dell’85% di consumo di acqua e del 99% del suolo coltivabile.

Infine, un prodotto studiato in laboratorio può essere personalizzato e riprodotto in base alle diverse esigenze.

In questo senso, è auspicabile migliorarne il profilo nutrizionale aggiungendo ad esempio acidi grassi Omega-3 di cui la carne tradizionale risulta sprovvista.

L’altra faccia della carne sintetica: limiti e svantaggi.

I nobili intenti però, come spesso accade, si scontrano con alcuni fattori che devono essere presi in considerazione prima di parlare di rivoluzione in ottica positiva.

Non tutti, infatti, ritengono che la carne artificiale sia un’opzione migliore, considerate le difficoltà di realizzazione e i limiti tecnici emersi finora.

Il costo di produzione, ad esempio, è al momento l’ostacolo maggiore. Basti pensare, infatti, che per il prototipo di hamburger sintetico presentato nel 2013 i costi di produzione si aggiravano sui 300.000 dollari.

 Oggi le spese sono decisamente inferiori ma comunque ancora troppo alte per competere con i prezzi di mercato della carne tradizionale.

Un altro svantaggio riguarda la consistenza della carne in vitro, ancora ben lontana da quella soda e compatta a cui siamo abituati.

Senza contare, inoltre, che attualmente la tecnologia utilizzata non permette di produrre tutte le varietà di carne animale consumate e utilizzate nelle nostre cucine.

Infine, l’idea di mangiare un prodotto sintetico, nato in laboratorio, è una prospettiva che spaventa i più tradizionalisti e conservatori, dando origine a pregiudizi e ostilità.

In ogni caso, potrebbe volerci ancora qualche anno prima che la carne coltivata diventi accessibile a tutti.

Attendiamo quindi ulteriori sviluppi in materia e, nel frattempo, cerchiamo di adottare un comportamento più responsabile a tavola limitando il consumo di carne per il benessere della nostra salute, dell’ambiente e della vita animale.

 

Bistecche verdi: Il mercato della carne sintetica sta per decollare.

(Alberto Cantoni)

A nove anni dal primo hamburger realizzato a partire da cellule staminali di mucca, Good Meat ha annunciato di essere quasi pronta a produrre in laboratorio 13 mila tonnellate di pollo e manzo.

Nei giorni scorsi la compagnia statunitense Good Meat, sussidiaria della società di alternative vegetali Eat Just, ha annunciato la costruzione della serie di bioreattori più grandi al mondo per la realizzazione di carne sintetica.

 La carne sintetica (o carne “coltivata”) è un prodotto animale in tutto e per tutto, generata sotto forma di strisce di fibra muscolare attraverso la fusione di cellule staminali (allo stato embrionale o adulto) all’interno di un bioreattore.

Il primo hamburger al mondo prodotto in laboratorio è stato cucinato e mangiato nell’agosto 2013 durante una conferenza stampa a Londra; il pasto era stato realizzato dal professor Mark Post e dal suo staff di scienziati della Maastricht University in Olanda, estraendo cellule staminali da una mucca.

Entusiasta del progetto, “Good Meat” ha dichiarato che i bioreattori produrranno oltre 13mila tonnellate di pollo e di manzo all’anno attraverso il prelievo da banche cellulari o da uova, evitando la macellazione del bestiame.

Ciò permetterà di fornire decine di migliaia di negozi e ristoranti.

Si tratta di un potenziale punto di svolta per questo settore: in tutto il mondo, le aziende che lavorano sulla carne artificiale sono circa 170, ma “Good Meat” è l’unica ad aver ottenuto l’approvazione normativa per vendere il proprio pollo su un mercato del panorama internazionale (quello di Singapore, a partire dal dicembre 2020).

La progettazione e la costruzione dei bioreattori avverranno grazie all’accordo di sette anni stipulato con la compagnia di biotecnologie ABEC; saranno dieci, ognuno dei quali con una capacità di più di 250mila litri suddivisi in quattro piani.

Il sito verrà completato entro tre mesi e sarà operativo a partire dalla fine del 2024, raggiungendo una capacità di produzione di quasi 14mila tonnellate entro il 2030.

Uno dei problemi di carattere ingegneristico sarà garantire che con reattori di dimensioni simili le cellule crescano bene come in quelli più piccoli utilizzati finora.

La notizia ha diversi risvolti positivi: bovini, polli e altri animali hanno un enorme impatto ambientale a causa delle loro emissioni di metano e della filiera industriale legata al loro allevamento.

 Il bestiame, infatti, rappresenta un fattore di stress ambientale decisivo, in quanto produce circa il 15% delle emissioni globali di gas serra (una cifra superiore a quella dell’intero settore dei trasporti).

Le principali fonti di queste emissioni sono il metano della fermentazione enterica dei ruminanti, le emissioni legate alla produzione di mangimi e la gestione del letame.

Non solo: gli allevamenti contribuiscono al rilascio di azoto e fosforo nei corsi d’acqua, disturbando gli ecosistemi e provocando l’esaurimento dell’ossigeno nei laghi e negli oceani.

Inoltre, la produzione zootecnica consuma circa un quarto di tutta l’acqua dolce disponibile.

Capitolo sapore: nel gennaio di quest’anno la famosa gastronoma israeliana Michal Ansky è stata invitata a un test di assaggio organizzato proprio da “Good Meat” in un ristorante di Tel Aviv, di fronte a un pubblico e a delle telecamere.

 Il test consisteva nell’assaggio di due campioni, uno di carne di pollo convenzionale e uno di carne coltivata, al termine del quale Ansky non è stata in grado di individuare il campione sintetico:

«È una delle uniche volte nella mia vita in cui sono davvero felice di aver sbagliato» ha detto a fine esperimento la giudice della versione israeliana di MasterChef.

Freno agli entusiasmi, però: negli Stati Uniti la vendita di carne “coltivata” non è ancora stata approvata dalla Food and Drug Administration, nonostante Josh Tetrick – amministratore delegato di “Eat Just” – ha fatto sapere di aver presentato una domanda in via ufficiale.

 «Penso che i nostri nipoti ci chiederanno perché mangiavamo carne di animali macellati nel 2022», ha raccontato il numero uno dell’azienda al Guardian.

«Abbiamo presentato la nostra domanda. Abbiamo riscontrato che l’agenzia è pienamente impegnata, ponendo tutte le domande che ti aspetteresti, dall’identificazione cellulare al prodotto finale».

Il futuro, a ogni modo, sembra segnato: secondo un rapporto della società di consulenza globale “AT Kearney”, la maggior parte della carne che verrà consumata nel 2040 non proverrà da animali macellati:

la stima è che il 60% verrà coltivato attraverso bioreattori o sarà costituito da prodotti a base vegetale.

A oggi l’industria della carne convenzionale fattura oltre un trilione di dollari all’anno in tutto il mondo ma il rapporto, basato su interviste ad esperti, mette in evidenza i pesanti impatti ambientali della filiera tradizionale e la crescente apprensione legata al destino degli animali negli allevamenti industriali, sottolineando la necessità di un cambio di rotta.

(È prossimo il lancio -da parte di Bill Gates – di un nuovo vaccino contro il cancro. Questo vaccino funziona tramite cellule a mRNA. Le stesse cellule con cui si crea la carne sintetica. Ndr.)

 

 

 

Negli Stati Uniti arriva il primo

via libera alla carne sintetica.

Wired.it – Matt Reynolds – (17-11-2022) – ci dice:

La “Food and drug administration” ha approvato per la prima volta il pollo coltivato in laboratorio da una startup, ma ci vorrà ancora del tempo prima che arrivi al grande pubblico.

Pollo crudo.

La carne sintetica, conosciuta anche come “carne coltivata”, ha ottenuto per la prima volta il via libera negli Stati Uniti.

La decisione della “Food and Drug Administration) (Fda), l'ente del governo statunitense che regola i prodotti alimentari e i farmaci, fa sì che presto un'azienda chiamata “Upside Food”s sarà in grado di vendere pollo prodotto a partire da vere cellule animali, coltivate all'interno di bioreattori, senza quindi che sia necessario macellare animali vivi.

Da tempo negli Stati Uniti l'approvazione da parte della Fda era vista come il prossimo fondamentale traguardo per l'industria della carne sintetica.

 Negli ultimi anni le startup del settore hanno costruito impianti di produzione su piccola scala e raccolto miliardi di dollari in finanziamenti di venture capital, senza però riuscire a vendere i loro prodotti al pubblico.

Finora, le poche persone invitate ad assaggiare la carne sintetica hanno dovuto firmare una liberatoria in cui dichiaravano di essere a conoscenza del fatto che i prodotti erano ancora sperimentali.

(Anche i vaccini anti Covid sono sperimentali! Ndr.)

L'iter burocratico

No, Barilla non vuole mettere gli insetti nella pasta.

Ma ha fatto un video divulgativo sull'uso degli insetti come fonte alternativa di proteine, come suggerito da vari istituti internazionali, che ha scatenato la reazione inconsulta e fuorviante degli utenti dei social network

Nel paese ora mancano solo due passaggi normativi minori prima che la carne coltivata possa essere resa disponibile al pubblico.

Gli impianti di produzione di “Upside Foods” sono tenuti a superare un'ispezione da parte del dipartimento dell'Agricoltura (Usda) e prima di poter entrare nel mercato statunitense gli alimenti dell'azienda dovranno ricevere un'etichetta che attesti l'avvenuta ispezione.

È probabile che queste due fasi vengano completate molto più rapidamente rispetto al lungo processo di consultazione che ha portato all'approvazione dell'Fda.

"È il momento per cui abbiamo lavorato negli ultimi sette anni – racconta Uma Valeti, amministratore delegato di “Upside Foods” –. Aprire il mercato statunitense è ciò che ogni azienda al mondo sta cercando di fare".

Al momento le diverse startup nel settore si stanno concentrando su una serie di carni sintetiche diverse, tra cui manzo, pollo, salmone e tonno.

 Anche se l'autorizzazione dell'Fda riguarda solo “Upside Foods” e il pollo sintetico dell'azienda, è probabile che presto arriveranno altri via libera.

 L'ente statunitense ha approvato i prodotti dell'azienda attraverso un processo chiamato “Generally recognized as safe” (Gras, “generalmente riconosciuti come sicuri”), attraverso il quale le aziende di prodotti alimentari comunicano all'Fda i dettagli del loro processo produttivo; una volta che è convinta che il processo in questione sia sicuro, l'Fda trasmette una lettera in cui dichiara di non avere "ulteriori domande".

La strada verso il grande pubblico.

La decisione dell'Fda significa che i prodotti a base di carne sintetica potrebbero presto essere disponibili per il pubblico americano, anche se probabilmente sarà possibile provarli solo in un numero molto ristretto di ristoranti esclusivi.

 Lo chef stellato Dominique Crenn ha già annunciato che servirà il pollo coltivato di “Upside Foods” nel suo ristorante Atelier Crenn di San Francisco.

 

Prima di poterlo acquistare e cucinare a casa, Valeti vuole che il pubblico assaggi il pollo coltivato di Upside Food in ristoranti selezionati.

"Vorremmo far arrivare questo prodotto alla gente attraverso gli chef, inizialmente – spiega –.

Riuscire a fare in modo che gli chef siano entusiasti di questo prodotto è davvero importante per noi.

Vogliamo lavorare con i migliori partner che sappiano cucinare bene e che ci diano anche un feedback su ciò che potremmo migliorare".

Ad ogni modo, “Atelier Crenn” non sarà il primo ristorante a servire carne sintetica.

Nel dicembre 2020 le autorità di regolamentazione di Singapore hanno autorizzato il pollo coltivato della startup Eat Just di San Francisco.

Le crocchette di pollo della società sono state vendute in un ristorante per soli soci chiamato 1880 e successivamente sono state rese disponibili per la consegna a domicilio.

Processo produttivo e ostacoli.

Alternative vegetali alla carne.

Le alternative vegetali non ci stanno facendo mangiare meno carne.

Nonostante l'entusiasmo iniziale, per ora i dati dimostrano che la maggior parte delle persone non ha ridotto in misura significativa il consumo di carne.

La carne sintetica è diversa da quella vegetale perché contiene vere cellule animali ed è teoricamente indistinguibile dalla carne vera e propria.

Le cellule vengono inizialmente isolate da un animale e sviluppate all'interno di linee cellulari che vengono poi congelate.

Piccoli campioni di queste linee possono poi essere trasferiti nei bioreattori – in genere di grandi vasche d'acciaio – dove le cellule vengono alimentate con dei terreni di coltura che contengono i nutrienti di cui hanno bisogno per dividersi.

 Una volta che sono cresciute e si sono differenziate formando il tipo di tessuto corretto, le cellule possono essere raccolte e utilizzate in prodotti a base di carne sintetica.

Coltivare le cellule con questo processo, tuttavia, è ancora estremamente costoso. Le startup mantengono il riserbo sui costi esatti della coltivazione, ma è probabile che la carne sintetica “pura” abbia un costo che supera di diverse volte quello della carne convenzionale.

Alcune proiezioni sugli impianti futuri suggeriscono che anche per i grandi stabilimenti la produzione di carne coltivata costerà 17 dollari al chilo, il che si tradurrebbe in prezzi molto più alti nei ristoranti e nei negozi di alimentari.

A causa di questo sovrapprezzo, è probabile che i primi prodotti a base di carne sintetica presentati al pubblico conterranno una miscela di cellule animali e carne vegetale.

In ogni caso, la decisione dell'Fda non implica che la carne sintetica diventerà automaticamente disponibile su larga scala nel prossimo futuro.

Gli attuali impianti di produzione sono ancora molto piccoli e diversi operatori del settore hanno serie riserve sulla sua capacità di ridurre il consumo globale di carne.

 "La prossima fase per noi e per l'industria è dimostrare la scalabilità – dice Valeti, paragonando l'industria della carne coltivata agli albori delle auto elettriche”.

“Il nostro settore è simile, in quanto ci vorranno cinque, dieci, quindici anni per scalare e permettere alla maggior parte delle persone di accedervi in molte parti del mondo.

Ma è il futuro".

Via libera alla carne sintetica,

i pro e i contro: fa male?

Quanto costa e come viene prodotta.

Notizie.virgilio.it - Mirko Ledda – (21-11-2022) – ci dice: 

 

Usa e Singapore danno il via libera alla carne coltivata in laboratorio, che presto potrebbe arrivare in Italia, tra le critiche e i legittimi dubbi.

C’è il via libera al consumo della carne sintetica, cioè creata in laboratorio, negli Stati Uniti.

La decisione storica della Food and Drug Administration, l’ente del Governo americano che regola la somministrazione di farmaci e cibo, potrebbe aprire la strada al suo arrivo nei supermercati anche all’interno dell’Unione Europea, e quindi in Italia.

Tra timori, più o meno legittimi, e l’entusiasmo di chi saluta questo avanzamento tecnologico come un nuovo strumento per fermare il cambiamento climatico e rendere più sostenibile la filiera alimentare, si diffondono però notizie false e allarmistiche che è bene analizzare.

Stati Uniti e Singapore producono carne sintetica, arriverà anche in Italia.

Coldiretti lancia la raccolta firme contro la "carne di Frankenstein".

L'impatto sull'ambiente della carne sintetica rispetto agli allevamenti.

Cosa si intende per carne sintetica o coltivata e come viene prodotta.

La carne sintetica non è vegana: per produrla servono i macelli.

Quali sono i reali rischi per la salute umana della carne sintetica.

Quanto costa la carne sintetica e quali sono i rischi per l'economia.

Le aziende americane potranno produrre la carne in laboratorio dopo che le autorità sanitarie hanno stabilito che si tratta di un cibo sicuro per il consumo da parte degli esseri umani.

La FDA ha concesso i permessi necessaria alla società “Upside Food “che ha sede in California.

Utilizzando le cellule di animali “veri”, nello specifico pollame, l’azienda le riproduce in un ambiente controllato in laboratorio, per produrre carne che non richiede il macello di uccelli vivi.

L’ente governativo è in trattativa con altre realtà.

Tra queste anche una che fa lo stesso con frutti di mare e pesci.

La bistecca sintetica “non è più qualcosa di surreale, ma è concreta “, e arriverà anche nel mercato alimentare dell’Unione Europea.

Ne è sicuro Wolfgang Gelbann, ufficiale scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che parlando con Politico ha spiegato che la carne prodotta in laboratorio è sempre più vicina a fare il suo esordio anche nei banchi frigo e negli scaffali del Vecchio Continente.

Solo un altro Paese, oltre agli USA, ha già permesso la produzione di questo cibo, cioè Singapore, dove viene già venduto e consumato.

Per il momento all’EFSA o alla Commissione Europea non è arrivata alcuna richiesta, da parte delle aziende di biotecnologie o alimentari, di inserimento nel registro dei Nuovi alimenti.

Ma, come spesso accade per il mondo occidentale, gli Stati Uniti potrebbero fare da apripista per il cibo del futuro.

Che però desta preoccupazioni ed è al centro della diffusione di molte fake news.

Addirittura Coldiretti ha lanciato una battaglia contro la carne sintetica, sostenuta anche dalla premier Giorgia Meloni.

 

Coldiretti lancia la raccolta firme contro la “carne di Frankenstein”.

La “carne di Frankenstein “, come la definisce Coldiretti, non piacerebbe al 75% degli italiani, in base agli ultimi dati raccolti dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi economica.

L’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana ha avviato una mobilitazione con Filiera Italia e Campagna Amica contro il cibo sintetico, con la raccolta firme in tutto il territorio nazionale per fermare quella che viene definita come una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy “.

Coldiretti si schiera anche contro il “latte senza mucche” e il “pesce senza mari, laghi e fiumi “, annunciando che presto questi prodotti potrebbero “inondare il mercato europeo” sulla spinta delle multinazionali e dei colossi tecnologici.

L’associazione sottolinea che non è vero che la carne sintetica salverà gli animali, considerando che sarebbe prodotta “sfruttando i feti delle mucche”, ma neanche l’ambiente, perché “consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali”.

Ci sono preoccupazioni anche per la salute.

Per l’associazione non ci sarebbe infatti la garanzia che “i prodotti chimici usati” siano sicuri per il consumo alimentare.

Via alla produzione del "latte senza mucca":

Coldiretti insorge contro Remilk, che lo ha creato in laboratorio.

Un'azienda israeliana ha iniziato la produzione del Remilk, il primo latte vaccino prodotto senza mucche, che non piace agli allevatori italiani.

 

L’impatto sull’ambiente della carne sintetica rispetto agli allevamenti.

A oggi almeno 150 compagnie stanno testando la carne sintetica, con investimenti miliardari da parte anche delle multinazionali.

L’industria della bistecca in laboratorio sta dunque crescendo esponenzialmente, anche per rispondere all’esigenza di abbattere l’impatto che gli allevamenti hanno sul clima, a causa delle emissioni del bestiame, del grande utilizzo di acqua e della deforestazione per creare terreni di pascolo e stabilimenti per la macellazione e la trasformazione della materia prima.

Il nuovo cibo prodotto grazie alla tecnologia è salutato con positività dagli ambientalisti.

Alla Cop27, la deludente conferenza contro il cambiamento climatico che si è tenuta in Egitto, si è parlato a lungo di sostenibilità della filiera alimentare.

La produzione di cibo è infatti responsabile per quasi un terzo delle emissioni di gas prodotte dalle attività umane.

 Circa la metà dei terreni abitabili del pianeta è occupata da allevamenti e coltivazioni, che usano circa il 70% dell’acqua potabile a cui abbiamo accesso.

La carne prodotta in laboratorio potrebbe per questo essere una alternativa etica alla filiera tradizionale, e potrebbe risolvere i problemi di un mondo sempre più affamato e popolato, inquinato e inquinante.

Da diversi studi indipendenti è emerso infatti che creare la “bistecca di Frankenstein” è decisamente più sostenibile.

Una ricerca condotta dalle Università di Oxford e di Amsterdam ha rilevato che rispetto agli allevamenti classici il consumo di acqua sarebbe inferiore del 99%, quello del suolo del 96%, come anche l’emissione di gas serra, e i consumi energetici calerebbero del 45%.

Via libera alla carne sintetica, i pro e i contro: quanto costa, fa male e come viene prodotta?

Un piatto fatto interamente con la carne di pollo sintetica prodotta da Upside Food.

Cosa si intende per carne sintetica o coltivata e come viene prodotta.

Nonostante esistano varie tecniche per produrre la carne sintetica, si può semplificare il processo dicendo che, attraverso una biopsia di un animale vivo, gli scienziati estraggono le cellule staminali e le coltivano in un liquido che le nutre e le fa proliferare.

Le cellule staminali si moltiplicano e si specializzano, creando i tessuti muscolari e il grasso, e dunque la carne.

Questa tecnica permette anche di controllare meglio il prodotto e difenderlo dalle contaminazioni batteriche, come l’E. coli e la salmonella e altri patogeni che si trovano in genere nell’intestino degli animali.

Inoltre la carne artificiale non ha ormoni della crescita né antibiotici, spesso iniettati negli animali d’allevamento.

 Peraltro è un ottimo modo per evitare zoonosi, come l’influenza suina o l’aviaria, e la diffusione di malattie che dai suini, dagli ovini, dai bovini e dal pollame possono infettare anche l’uomo.

 Sul piano della salute, inoltre, gli scienziati evidenziano come in laboratorio sia possibile creare una carne più sana, attraverso l’alterazione delle sostanze nutritive e della presenza di grasso, eliminando ad esempio gli acidi grassi trans e sostituendoli con gli Omega 3.

La carne sintetica non è vegana: per produrla servono i macelli.

Una delle sfide più grandi per i produttori di carne sintetica, per allinearsi alle istanze di ambientalisti e promotori dei diritti animali, è quella di eliminare il medium necessario per le colture cellulari.

Il più usato è infatti il siero fetale bovino, un liquido costituito dalla frazione del plasma sanguigno che rimane dopo la coagulazione del sangue ottenuto dal feto di bovine gravide durante il processo di macellazione.

L’azione del siero è fondamentale per far crescere le cellule e farle proliferare, ma oltre ad avere alla base lo spargimento di sangue animale è anche particolarmente costoso.

C’è da dire poi che riprodurre i vari tagli di carne con questa tecnica è molto complicato e dispendioso in termini di tempo e denaro, e solo alcuni laboratori stanno riuscendo a ottenere i primi successi nella ricreazione di vasi sanguigni, tessuti connettivi e nervi.

Difficile immaginare che i veri cultori della carne e gli chef possano abbandonare sin da subito la vera carne.

Quali sono i reali rischi per la salute umana della carne sintetica.

Ci sono poi dei legittimi timori per la salute che concernono la produzione in vitro del cibo.

La discriminante in questo caso non è il fatto che l’alimento sia “chimico “, termine che da un punto di vista scientifico non significa nulla se contrapposto a “naturale” e utilizzato con una connotazione negativa.

Ogni cosa che ingeriamo è composta da molecole, e il corpo umano e il microscopio non sono in grado di riconoscerne la provenienza.

La bontà di un alimento e i suoi effetti sulla salute non derivano dunque dal fatto che provenga da un terreno o da un laboratorio, ma da come le sue particelle più piccole interagiscono, e in quale quantità, con le cellule del nostro corpo.

I dubbi riguardano piuttosto le possibili mutazioni delle cellule riprodotte in laboratorio, esposte a processi di crescita esponenziale particolarmente rapidi, e che necessitano di controlli costanti.

 Potrebbero verificarsi, esattamente come avvengono in natura, e creare delle linee cellulari “difettose”.

 I cui effetti sulla salute potrebbero non essere facilmente prevedibili o controllabili, e sarà dunque necessario inserire il cibo sintetico in una più ampia cornice normativa che permetta analisi approfondite prima della sua commercializzazione.

 Niente che non venga già fatto con il cibo “vero”, comunque.

Quanto costa la carne sintetica e quali sono i rischi per l’economia.

Superati questi primi scogli, bisognerà comunque pensare all’impatto economico che una produzione orientata principalmente al cibo sintetico potrebbe avere sulle filiere agricole classiche, con la perdita di milioni di posti di lavoro in tutto il mondo e una necessaria riconversione delle aziende in realtà produttive diverse.

Ma il cambiamento, se avverrà, non sarà certo istantaneo, e sarà necessaria almeno un’intera generazione per vedere i supermercati pieni di cibo prodotto in laboratorio.

Anche perché attualmente la spesa sarebbe ancora proibitiva per la maggior parte dei consumatori.

 Un solo hamburger artificiale costava alcuni anni fa ben 250 mila dollari.

Oggi costerebbe 10 dollari, non pochi comunque, e prima di far abbassare ulteriormente questo prezzo fuori mercato, bisognerà attendere ancora molto, e aspettare non solo la regolamentazione da parte delle autorità sanitarie, ma anche la diffusione di questi prodotti, che non è detto piacciano al grande pubblico, considerate anche le campagne di disinformazione che vengono fatte sulla materia, sia dai sostenitori che dai detrattori.

 

 

 

CARNE SINTETICA: IL CIBO DEL FUTURO?

 

Sicurezzaalimentare.it - SONIA GALARDO – Agostino Macri – (20 NOVEMBRE, 2022) – ci dice: 

 

In un recente convegno che si è tenuto al CREA a Roma, e nel quale sono stato invitato a illustrare la posizione dell’Unione Nazionale Consumatori, è stato dato ampio spazio alla discussione sulla carne sintetica.

L’attenzione è stata focalizzata sulle fonti alimentari proteiche alternative. C’è da dire che la popolazione mondiale ha raggiunto ormai il numero di otto miliardi e si prevede che in tempi non troppo lunghi si arriverà a 10 miliardi.

Il problema che si presenta è dunque quello di riuscire a sfamare tutti e soprattutto fornire proteine di ottimo valore nutrizionale alternative a quelle presenti negli alimenti di origine animali (carne, latte, uova) di cui per il futuro se ne prevede una carenza.

Infatti gli allevamenti zootecnici, ritenuti peraltro da molti non ecosostenibili, in un futuro potrebbero non riuscire a fare fronte alle esigenze alimentari umane.

La sicurezza delle carni alternative.

La sicurezza di alcune alternative (surrogati vegetali della carne o dei prodotti lattiero caseari, alcuni insetti, alcune biomasse di microrganismi e alghe) è già stata valutata positivamente e alcune sono già in commercio.

Per questi prodotti sono stati rilevati alcuni problemi che vanno dal minore valore nutrizionale della proteina vegetale alla “diffidenza” dei consumatori nei confronti degli insetti e delle biomasse microbiche.

Cos’è la carne sintetica.

Per quanto riguarda la carne sintetica, la tecnica di produzione è relativamente semplice e consiste nel coltivare in vitro delle cellule staminali prelevate dai feti degli animali.

Queste cellule hanno la possibilità di svilupparsi piuttosto velocemente e di “differenziarsi” in cellule e tessuti muscolari.

Ovviamente la “produttività” di questo sistema è connessa al tipo di substrato che si utilizza (es. siero di sangue o soluzioni analoghe), sali minerali, vitamine e altre sostanze, compresi antibiotici e ormoni, in grado di favorire la crescita delle cellule staminali.

Il tutto avviene in “bioreattori” dedicati in cui le condizioni microclimatiche sono rigidamente controllate.

Quando lo strato di tessuto muscolare sintetico ha raggiunto la sua maturazione, viene raccolto per farne una biomassa per essere lavorata e trasformata in vari prodotti carnei sotto forma di polpette, bistecche, hamburger, ecc.

Dalla semplice coltivazione delle cellule staminali si ottiene una biomassa di tipo proteico in cui i grassi, le sostanze liposolubuli e alcune vitamine sono praticamente assenti.

 Per ottenere un prodotto il più simile possibile alla carne è necessario migliorare le tecniche di produzione o, più semplicemente, lavorare sulla biomassa integrandola con i nutrienti mancanti.

È anche necessario aggiungere degli additivi alimentari per conferire al prodotto finito la giusta consistenza, il sapore, l’odore e i colori che lo renda il più possibile simile alla carne “convenzionale” o addirittura renderlo più gradevole.

Tutte le sostanze utilizzate per lo sviluppo delle cellule e/o per la lavorazione della biomassa debbono rispondere a criteri di sicurezza alimentare e i prodotti finiti debbono essere salubri.

Alcuni pareri sulla carne sintetica.

Sono in molti a ritenere che l’avvento della carne sintetica può comportare una riduzione degli animali allevati (soprattutto bovini) e di conseguenza una riduzione della produzione di gas serra.

Non si sa però quanta energia serve per coltivare la carne sintetica e quanta anidride carbonica verrà prodotta dagli impianti.

Le organizzazioni animaliste, e i vegetariani, sono convinti che con la produzione di carne sintetica si evitino sofferenze agli animali.

 Però non si sa ancora quanti saranno i feti a dovere essere sacrificati e anche se sarà necessario utilizzare il siero del sangue degli animali.

L’uso di carne sintetica nel mondo.

Negli USA e a Singapore sono già in vendita degli alimenti costituiti da carne sintetica.

 Nell’UE ancora no: la sua eventuale utilizzazione e commercializzazione è comunque subordinata a una valutazione scientifica della sicurezza da parte dell’EFSA (Autorità Alimentare Europea) e ad una autorizzazione rilasciata dalle competenti Autorità dell’UE che, con ogni probabilità, dovranno anche acquisire il parere del Parlamento Europeo.

La posizione dell’UNC.

Al momento attuale la posizione dell’UNC è quella di acquisire le informazioni scientifiche disponibili in merito alla sicurezza, alla qualità e anche ai costi delle carni sintetiche, come pure al loro impatto ambientale in paragone agli allevamenti animali.

 Ovviamente si seguiranno con attenzione gli eventuali lavori di valutazione dell’EFSA e, ove possibile, si contribuirà alla discussione con un proprio parere.

In definitiva si rimane in attesa. Si ritiene che gli studi scientifici debbano proseguire, ma prima di passare a una utilizzazione pratica delle carni sintetiche, dovrà esserci un reale coinvolgimento dei cittadini che dovranno essere informati in modo dettagliato sui benefici, ma anche sui pericoli che questi alimenti possono comportare.

Insomma, non esiste la disponibilità di accettare questi alimenti a “scatola chiusa”, ogni decisione potrà essere presa soltanto se condivisa consapevolmente dai cittadini.

 

 

 

Il vaccino contro il cancro

sarà disponibile entro il 2030.

Today.it – Redazione – (17 ottobre 2022) – ci dice:

 

Secondo i fondatori dell'azienda BioNTech, tra meno di otto anni avremo un vaccino a RNA messaggero in grado di distruggere le cellule tumorali.

Dalla prevenzione alla cura, sono diverse le strategie utilizzate oggi nella pratica clinica per combattere i tumori.

Una di questa è rappresentata dai vaccini anti-cancro.

Si tratta di vaccini terapeutici, studiati cioè non per evitare di sviluppare la malattia (come i vaccini classici) ma per addestrare il sistema immunitario a riconoscere e combattere il tumore.

Ad oggi sono ancora pochi quelli in uso, ma nell’ultimo anno, con il successo della tecnologia a mRNA nella lotta contro il Covid, sono partite diverse sperimentazioni anche in campo oncologico, tra cui quelle della BioNTech (che ha collaborato con Pfizer per lo sviluppo del vaccino anti-Covid).

I coniugi Ugur Sahin e Ozlem Türeci, co-fondatori dell’azienda tedesca, hanno dichiarato durante un'intervista alla BBC di aver compiuto importanti progressi in questo campo, e che entro il 2030 sarà disponibile un vaccino contro il cancro.

 “Sì, riteniamo che una cura per il cancro, o per cambiare la vita dei malati di cancro, sia a portata di mano", ha affermato Türeci.

“Durante lo sviluppo del vaccino anti-Covid, i ricercatori hanno compreso meglio come il sistema immunitario delle persone risponde all’mRNA.

Questo ci aiuterà a trovare un vaccino efficace contro il cancro, che potrebbe essere disponibile entro otto anni”, ha aggiunto Sahin.

 Inoltre, il rapido lancio del vaccino Covid ha aiutato le autorità che regolamentano i medicinali a capire come velocizzare il processo di approvazione di questo tipo di vaccini, "il che accelererà sicuramente anche il nostro vaccino contro il cancro" ha sottolineato Türeci.

 

Non solo Covid: perché i vaccini a mRNA potrebbero essere una nuova arma contro il cancro e le infezioni virali.

Cosa sono i vaccini terapeutici anti-cancro.

I vaccini terapeutici anti-cancro combattono i tumori come se fossero un'infezione, "istruendo" il sistema immunitario del paziente a riconoscere le cellule tumorali e annientarle.

Ma a differenzia dell’immunoterapia classica che innesca una risposta immunitaria generalizzata, i vaccini terapeutici anti-cancro inducono - un po’ come fanno i vaccini anti-Covid contro la proteina Spike - una risposta contro una proteina specifica (antigene tumorale) della cellula cancerosa, in modo che il sistema immunitario la distrugga.

 Pertanto, invece di trasportare un codice che identifica i virus, il vaccino conterrebbe istruzioni genetiche per gli antigeni del cancro.

Tuttavia, si tratta di vaccini progettati in base alle caratteristiche specifiche del tumore, motivo per cui il loro sviluppo si è frenato negli ultimi decenni.

Gli antigeni tumorali possono, infatti, variare da tumore a tumore, e da paziente a paziente, rendendo difficile la creazione di un vaccino universale, efficace su ogni tipo di neoplasia.

Cos’è un farmaco jolly e perché sta rivoluzionando la cura del cancro.

Un vaccino a mRNA per guarire dai tumori.

I primi studi che proponevano di utilizzare i vaccini a mRNA contro il cancro sono stati pubblicati più di due decenni fa.

Da allora, numerosi studi preclinici e clinici hanno dimostrato la fattibilità dei vaccini mRNA per combattere il cancro.

La speranza ora è che un vaccino a mRNA attualmente in fase di sviluppo istruisca l'organismo a riconoscere e ad attaccare le cellule cancerose.

 "Il nostro obiettivo - ha spiegato Sahin - è utilizzare l'approccio vaccinale individualizzato per garantire, subito dopo l'intervento chirurgico, che i pazienti ricevano un vaccino personalizzato che induca una risposta immunitaria in modo che i linfociti T nel corpo del paziente possano eliminare le cellule tumorali rimanenti".

È dal 2008 che l’azienda BioNTech fa ricerca per trovare un vaccino contro il cancro, ma solo con lo sviluppo del vaccino anti-Covid ha raggiunto nuovi e importanti traguardi. 

"Tutto ciò che abbiamo appreso sul sistema immunitario e sui vaccini contro il cancro - ha affermato Türeci - è che possiamo guidare contro il tumore i linfociti Nk (Natural Killer), globuli bianchi che riconoscono e uccidono le cellule tumorali".

"Ora - ha concluso Türeci - resta da vedere come i medici utilizzeranno altri tipi di trattamenti in combinazione con il vaccino per aumentare la probabilità di guarigione dei pazienti".

Solo la combinazione di un vaccino a mRNA con terapie aggiuntive, come la chemioterapia tradizionale o la radioterapia, può potenziare l'efficacia terapeutica.

Cos’è un farmaco jolly e perché sta rivoluzionando la cura del cancro.

I vaccini attualmente in fase di sperimentazione.

Ad oggi i vaccini terapeutici in commercio sono solo due: “Sipuleucel-T “per il tumore della prostata (non disponibile in Europa) e “Talimogene laherparepvec” per alcune forme di melanoma metastatico.

Molti sono in fase sperimentale clinica come quelli della BioNTech contro il melanoma avanzato (BNT111), contro il cancro alla prostata (BNT112), in fase 2, quelli contro il cancro ovarico e il colon-retto, in fase 1, ed altri ancora.

Le sperimentazioni attualmente in corso riguardano molte neoplasie, ma l'attenzione dei ricercatori è rivolta in particolare a comprendere se i vaccini terapeutici possano essere utili nelle forme più resistenti.

"Al tal proposito - ha dichiarato Türeci - stiamo lavorando a degli studi clinici riguardanti un mix di tumori differenti che hanno come comune denominatore lo stesso antigene tumorale.

Altri invece riguardano l'uso di un immunotropico per potenziare l’efficacia del vaccino".

"Tuttavia - ha concluso - la strategia per affrontare la malattia non può basarsi su un unico approccio.

I vaccini terapeutici, così come l'immunoterapia, potranno essere utili solo quando combinati con altre strategie".

 

 

 

L'uomo più ricco del mondo.

Unz.com - LARRY ROMANOFF – (21 NOVEMBRE 2022) – ci dice:

 

Lo scopo di questo saggio è triplice:

(1) portare all'attenzione dei lettori l'esistenza di una cospirazione di lunga data sull'identificazione di "L'uomo più ricco del mondo",

(2) respingere dalla contesa l'attuale elenco di candidati, e

(3) per documentare che un piccolo numero di famiglie di banchieri ebrei che operano fuori dalla City di Londra ha detenuto per generazioni questi record di ricchezza con fortune che sono ordini di grandezza superiori a qualsiasi cosa avremmo potuto immaginare.

Affronterò questi punti in ordine inverso e alla fine mi occuperò dell'attuale raccolto di prodigi.

Non pretendo di essere in grado di documentare inconfutabilmente tutte le affermazioni fatte in questo saggio, né di sostanziare definitivamente tutte le deduzioni fatte.

 L'argomento è tale che troppe prove legali necessarie sono irrimediabilmente nascoste alla vista e all'accessibilità del pubblico, e in molti casi dobbiamo fare affidamento su prove logiche e circostanziali per supportare le nostre affermazioni e deduzioni.

Sebbene le prove non siano così complete come si vorrebbe, questo livello di supporto probatorio è spesso sufficiente, specialmente quando i nostri casi seguono uno schema stabilito e disponiamo di tali ragionamenti e prove in massa.

Le descrizioni e le prove in questo saggio serviranno almeno a fornire una base ragionevole per la comprensione e per "attirare l'attenzione su alcune delle grandi forze che hanno plasmato il nostro mondo".

Il potere dell'interesse composto.

Gran parte di questo saggio dipende principalmente da una sola semplice tesi: che coloro che hanno enormi ricchezze non le lasciano inattive ma ne fanno un buon uso costante; il denaro è sempre al lavoro.

Viene prestato per finanziare guerre e colonizzazioni, per acquistare affari legittimi, per stabilire il controllo dei governi e delle economie nazionali e altro ancora.

Per quanto riguarda i tassi di interesse per l'accumulazione a lungo termine, tendiamo a pensare che i tassi di interesse storici siano molto bassi, forse solo l'1% o il 2%, ma raramente è stato così.

Il motivo per cui Abraham Lincoln ricorse alla stampa dei suoi "biglietti verdi" come valuta fu perché Rothschild chiese un tasso di interesse del 24% per finanziare l'Unione nella guerra civile americana.

 Ci sono molti altri esempi simili, in quanto il finanziamento della guerra in particolare comportava alti tassi di interesse.

Le obbligazioni perpetue olandesi emesse da ebrei erano a tassi del 10% e del 12% nel 1500 e nel 1600;

Genova ha emesso gran parte del suo debito al 9% nel 1600.

Ho usato un tasso del 5% per il calcolo dell'interesse composto in questo saggio, una selezione che è dichiaratamente arbitraria ma che appare ragionevole e prudente nel contesto generale.

I grafici di accompagnamento della Banca d'Inghilterra sembrano giustificare questa scelta.

Alcuni retroscena sulle società.

Gran parte delle più grandi corporazioni del mondo sono possedute e controllate da ebrei, molti dei quali da pochi eletti nella City di Londra, ma anche moltissimi al di fuori di questo piccolo gruppo.

 Le maggiori compagnie petrolifere del mondo sono controllate da interessi ebraici, così come le maggiori compagnie farmaceutiche, molti dei produttori di armi e le compagnie aeree del mondo, una quantità preponderante della capacità di trasporto mondiale e molte altre industrie che normalmente potrebbero non venire in mente.

 È impossibile ottenere l'accesso a tutte le informazioni necessarie per azzardare anche solo un'ipotesi sul valore della proprietà dei beni aziendali di queste persone, ma si consideri che praticamente tutti i media in Occidente, e gran parte dei principali media in il resto del mondo, compresi i film e l'editoria di libri, è di proprietà o controllato da ebrei.

Ci sono compagnie internazionali che valgono in totale molti trilioni di dollari che sono interamente ebree; Nestlé, Sanofi, Monsanto, sono solo alcuni tra centinaia di tali.

Non possiamo facilmente sapere quale parte di questo ritorni al nostro pugno di banchieri ebrei nella City di Londra, quanto di questo sia stato finanziato e controllato da quel centro, ma non è trascurabile.

Le cose non sono sempre come sembrano. Molte delle grandi fortune del mondo sono state finanziate da Rothschild o altri da quella cerchia ristretta e quindi c'è una proprietà nascosta che non sarà mai rivelata.

Sfogliando i documenti storici, a volte scopriamo che un uomo molto ricco ha lasciato una proprietà di pochi milioni di dollari.

 Non è un segreto, anche se apparentemente poco noto, che uno dei Rothschild finanziò la creazione della Standard Oil da parte di Rockefeller, e fece lo stesso con l'impero dell'acciaio di Andrew Carnegie e la fortuna della ferrovia Harriman negli Stati Uniti, tra gli altri.

Il finanziamento veniva solitamente effettuato tramite JP Morgan, che è stato un agente dei Rothschild per tutta la sua carriera, e infatti gli stessi interessi bancari di Morgan erano molto più ebrei europei che americani.

Vale la pena portare questo all'attenzione dei lettori poiché sembra che gran parte della ricchezza delle famose famiglie americane ed europee potrebbe non essere stata realmente loro, ma appartenere invece ai massimi finanzieri ebrei sullo sfondo.

Oggi, Google, Facebook, Tesla, Amazon, Starbucks e molti altri rientrano in questa categoria, aziende che non avrebbero potuto raggiungere la loro portata di controllo del mercato senza finanziamenti pesanti e un'intensa pianificazione originati altrove.

Sono stati condotti numerosi studi sull'interconnessione della proprietà e del controllo delle imprese, con conclusioni coerenti che solo 400 aziende, e forse anche solo 250 aziende, possiedono a titolo definitivo o almeno hanno il controllo di oltre il 40% di tutto il valore quotata in tutte le borse di tutto il mondo.

Ma dietro quelle 400 o 250 aziende c'è lo stesso numero di uomini che controllano quelle aziende. Anche se la maggior parte delle grandi società sono quotate in borsa, con a volte centinaia di milioni di azioni in circolazione, non possiamo sapere dove risieda il vero controllo.

Sempre più spesso, molte delle azioni sono detenute da delegati come Blackrock o Blackstone o altri gruppi di investimento e non abbiamo informazioni sulla classificazione delle azioni o altre restrizioni sul voto e sul controllo.

Né il pubblico in generale dispone di informazioni sugli amministratori interconnessi che hanno il controllo assoluto quotidiano, anche su tutte le decisioni finanziarie.

Ancora più importante, non è necessario possedere una pluralità di azioni se controlli il Consiglio di amministrazione o se leggono dallo stesso copione.

Queste persone possono svuotare il tesoro di una società per pagare dividendi illimitati esentasse attraverso un paradiso fiscale, e farlo senza nemmeno attirare disordini da parte degli azionisti comuni che raramente hanno molta comprensione di queste questioni.

Molte banche europee rientrano in questa categoria, la maggior parte di queste sono di proprietà di ebrei e strettamente controllate.

Le poche dozzine delle maggiori banche europee come HSBC, BNP Paribas, Lloyd's, hanno una capitalizzazione di mercato di migliaia di miliardi e una base patrimoniale di oltre 30 trilioni di euro.

Le principali banche nordamericane, come Goldman Sachs, Citigroup, Wells Fargo, anch'esse di proprietà di ebrei, hanno una capitalizzazione di mercato di ben oltre $ 1,5 trilioni e asset da eguagliare.

Inoltre, abbiamo letteralmente centinaia di banche di proprietà di ebrei in Svizzera e in altri paesi che non compaiono in nessun elenco da nessuna parte.

Molte delle più grandi compagnie assicurative e riassicurative del mondo sono di proprietà di ebrei, con una capitalizzazione di mercato combinata di migliaia di miliardi, e non c'è modo di attribuire un valore ai Lloyd's di Londra, una piattaforma assicurativa mondiale che è praticamente inestimabile.

Poi ci sono le compagnie petrolifere; La sola Royal Dutch Shell ha una capitalizzazione di mercato di oltre 200 miliardi di dollari, e ce ne sono molte, controllate dagli ebrei, sufficienti a controllare il prezzo mondiale del petrolio, come vedremo.

 

Le due principali società di beni di largo consumo, Unilever e P&G, entrambe ebree, hanno una capitalizzazione di mercato combinata di oltre mezzo trilione di dollari.

 Aziende legate a Internet come Google, Meta, Amazon, Dell, Oracle, ancora una volta tutte ebraiche, hanno una capitalizzazione di mercato combinata di quasi $ 5 trilioni.

 Le case di moda e le aziende di gioielleria del mondo, per lo più di proprietà o controllate da ebrei, aziende come Swarovski, YSL, LVMH, Cartier, Hermès, Estee Lauder, L'Oréal, hanno una capitalizzazione di mercato di oltre $ 1 trilione e ci sono centinaia di gioielli aziende, tagliatori di diamanti e commercianti, commercianti d'oro, che operano dietro le quinte che sono anche di proprietà di ebrei e valgono un totale di trilioni di dollari.

I principali fabbricanti di armamenti e armi, che hanno sempre avuto un'alta percentuale di proprietà e controllo ebraici, hanno ancora una volta una capitalizzazione di mercato di circa 1 trilione di dollari.

Le principali aziende alimentari del mondo, ancora una volta per lo più di proprietà di ebrei, ne sono un altro esempio.

Nestlé, un'azienda interamente ebrea, possiede più di 2.000 marchi alimentari con una capitalizzazione di mercato di circa 1/3 di trilione di dollari.

 Pepsico è la seconda più grande azienda alimentare al mondo, possiede centinaia di marchi importanti e molti altri come Kraft Heinz, Mondelez, Danone, Anheuser-Busch Inbev, Coca-Cola, Diageo, Starbucks, hanno una capitalizzazione di mercato combinata di almeno $ 1,5 trilioni.

Le più grandi aziende farmaceutiche del mondo sono tutte di proprietà di ebrei, con una capitalizzazione di mercato combinata di circa 4 trilioni di dollari.

Le principali società di media nordamericane (tutte di proprietà di ebrei) hanno una capitalizzazione di mercato di oltre 1 trilione di dollari, con numeri maggiori per i media europei che sono anch'essi in gran parte di proprietà di ebrei e praticamente tutti controllati da ebrei.

E questo ignora le loro partecipazioni mediatiche in America Latina, Asia e Africa. E ci sono letteralmente centinaia di aziende di proprietà di ebrei che non rientrano facilmente nelle categorie di cui sopra, comprese tutte, da H&R Block a Mattel e Hasbro, Monsanto, Ben e Jerry's.

L'elenco è quasi infinito. Collettivamente, il loro valore e la loro influenza sono enormi.

Il vero potere: le dinastie familiari.

Quando leggiamo di Bill Gates o Warren Buffett, tendiamo a pensare in termini semplici a qualcuno che avvia un'azienda con una buona idea e nel corso della vita costruisce una grande impresa che oggi vale molti miliardi.

Ma questo ragionamento è semplicistico perché limitiamo i nostri pensieri a una sola generazione.

 Le persone di cui ci occupiamo qui sono dinastie familiari che accumulano le loro fortune da forse dieci o anche venti generazioni.

 Con i Rothschild, i Sassoon e tanti altri, torniamo al 1600 e 1700, con dinastie familiari che si sono espanse enormemente nel corso dei secoli e hanno mantenuto il controllo sulla loro ricchezza sempre più vasta attraverso l'elusione delle tasse di successione, i rigidi matrimoni misti e la condivisione intenzioni.

Le più grandi dinastie familiari sono nascoste alla vista, espunte dai media, cancellate dai libri di storia e quasi mai attirano l'attenzione del pubblico.

Tutti questi sono ebrei: Rothschild, Sassoon, Sebag-Montefiori, Warburg, Lehman, Goldman e tanti nomi di cui potresti non aver mai sentito parlare.

Ecco un elenco di alcuni dei banchieri ebrei, che rappresentano forse solo il 25% di loro, la maggior parte avendo iniziato operazioni bancarie, finanziarie e industriali nella prima metà del 1800, quindi una media di quasi 200 anni, e molte risultanti in ebrei dinastie familiari che continuano ancora oggi, completamente fuori dagli occhi del pubblico.

Rothschild, Sassoon, Warburg, Moses Montefiori, Sebag-Montefiori, Kadoorie, Lehman, Israel Moses Seif, Kuhn Loeb, Goldman Sachs, Salomon, Schiff, Joseph Hambro, J. Henry Schroder, Samuel Montagu, Emile e Isaac Péreire, Lazard Brothers, Fratelli Speyer, fratelli Seligman, fratelli Stern, fratelli Barnato, Ernest Oppenheimer, Abraham Oppenheim, Carl Fuerstenberg, Jacob Goldschmidt, Oskar Wassermann, Hirsch, Raphael Jonathan Bischoffsheim, Hambro, Isaac Glückstadt, Levy Martin, Markus Rubin, Goldsmid, Rosenthal, A. Dunkelsbueler, Eugen Gutmann, Herbert Gutman, Wagg and Co, famiglia Mèdici, Spira, Speyer-Elissen, Emile Erlanger, S. Japhet, Ernest Cassel, Carl Meyer, Achille Fould, Luigi Luzzatti, Wertheimer e Gompertz, Lippman.

Ho un grafico sul mio computer che mostra le proprietà della dinastia Rothschild , visualizzate piuttosto come un organigramma con piccole caselle che indicano le proprietà e linee ovunque che indicano proprietà e controllo.

È così grande che per stamparlo nel carattere più piccolo leggibile ci vorrebbe un foglio di carta di mezzo metro.

Rothschild ha recentemente creato una nuova banca solo per gestire le sue proprietà terriere confiscate ai paesi poveri.

È difficile ottenere informazioni concrete perché gran parte di questo viene fatto attraverso banche anonime, agenti, società collegate e attraversa innumerevoli paradisi fiscali.

Rothschild possiede, tra le altre cose, Sanofi Pharma con una capitalizzazione di 125 miliardi di dollari, The Economist e IHSche è il più grande operatore di torri mobili in Africa.

Anglo American è stata fondata da Ernest Oppenheimer, un ebreo tedesco. Con sede nella City di Londra, questa è una delle 250 aziende più grandi del mondo, che produce oro, diamanti, altri metalli e quasi la metà di tutto il platino mondiale.

Le loro filiali e partecipazioni sono troppe per essere elencate. Quando Ernest morì, gli successe suo figlio Harry, che divenne anche presidente di De Beers, quindi puoi vedere come le famiglie integrano e razionalizzano le loro proprietà.

Gli ebrei Wallenberg in Svezia sono in attività da 200 anni, dove oggi possiedono i più grandi gruppi industriali svedesi come Enskilda Bank, Ericsson, Electrolux, ABB, SAAB, SAS Group, SKF, Atlas Copco e Nasdaq.

Già 50 anni fa, le imprese della famiglia Wallenberg impiegavano il 40% della forza lavoro industriale svedese e rappresentavano il 40% del valore totale del mercato azionario di Stoccolma.

La capitalizzazione di mercato di sole dieci delle loro società è di quasi 350 miliardi di dollari, e molto è stato sepolto nei trust e nascosto nei paradisi fiscali. Swarovski, con il loro finto "cristallo" è un'altra dinastia ebraica di 150 anni.

Per questo saggio, ignorerò gran parte della storia passata di queste famiglie ebraiche e inizierò dai primi del 1800, ma va notato che queste "fortune familiari" Khazar iniziarono centinaia di anni prima di questo.

Abbiamo avuto la bolla (ebraica) dei tulipani olandesi, la bolla (ebraica) dei mari del sud, le compagnie (ebraiche) britanniche e olandesi delle Indie Orientali e molte altre simili.

Ci sono stati i secoli del commercio degli schiavi, dell'agricoltura fiscale e molto altro ancora. Ometterò tutto ciò.

L'India un tempo era quasi certamente la nazione più ricca del mondo, con scorte di oro, argento e gemme preziose degne di favola e leggenda.

La “British East India Company”, che alla fine fu guidata da uno dei Rothschild, fu senza dubbio la più grande impresa criminale nella storia del mondo, e il veicolo utilizzato per saccheggiare l'India fino alle ossa.

Sassoon ben Salih era il capo tesoriere dei pascià di Baghdad.

Smascherato in un'immensa frode all'inizio del 1800 che deve aver coinvolto centinaia di miliardi di dollari di oggi, fu fortunato a salvarsi la vita (e il denaro).

Lui ei suoi due figli David e Joseph fuggirono in India dove si unirono a uno dei Rothschild e escogitarono il loro piano infernale per costringere i contadini indiani a coltivare oppio per venderlo in Cina.

 Fin dai primi giorni, avevano già saldamente in pugno la giovane regina Vittoria. Non solo ha sostenuto i loro sforzi fino al punto di allocare l'esercito britannico come esecutore dell'oppio da parte degli ebrei, dando a David Sassoon il diritto esclusivo di vendere oppio in tutta la Cina, impossessandosi di Hong Kong per la sua base di distribuzione e dandogli la licenza per formare l'HSBC.

Dire che la famiglia reale britannica ne ha tratto un grosso profitto personalmente sarebbe un eufemismo di una certa portata. È qui che inizieremo la nostra storia.

Dal loro saccheggio all'ingrosso dell'India e dai furti dall'Iraq, seguiti dalla coltivazione e dalla vendita di oppio in Cina, si stimava attendibilmente che Rothschild e Sassoon avessero accumulato una ricchezza di oltre $ 5 miliardi ciascuno, entro il 1835.

In realtà, le stime calcolate che ho visto erano di $ 6 miliardi e $ 7 miliardi,

e queste erano anche le mie stime.

L'ho ridotto a $ 5 miliardi per essere prudente, ma i totali sono ancora sbalorditivi. $ 5 miliardi accumulati solo al 5% per i 185 anni successivi, si accumulano fino a un totale nel 2022, di oltre $ 40 trilioni ciascuno per Rothschild e Sassoon.

 E c'erano almeno una dozzina o più famiglie di banchieri ebrei che non erano molto indietro rispetto a Rothschild e Sassoon, così come molte altre dozzine che erano molto ricche ma non nella stessa lega.

Quei $ 40 trilioni possono sembrare scioccanti e troppo fantastici per essere reali, ma riserva il tuo giudizio fino alla fine. Come vedrai, quei 40 trilioni di dollari sono quasi irrilevanti nel quadro generale.

Leger Entry: Rothschild: $ 40 trilioni di dollari di oggi.

Leger Entry: Sassoon: $ 40 trilioni di dollari di oggi.

 

Schiavitù e lavoro forzato.

Gli ebrei sono sempre stati pesantemente coinvolti nel commercio di schiavi, inclusi sia gli schiavi bianchi che hanno spopolato l'Irlanda e gran parte dell'Inghilterra sia i più recenti schiavi neri, ma ignorerò quella parte del passato e mi occuperò solo degli eventi più recenti in Cina.

Il commercio di schiavi da parte di questi stessi ebrei più ricchi - Rothschild, Sassoon, Kadoorie e molti altri, si fermò solo perché la prima guerra mondiale vi pose fine.

 Non abbiamo numeri precisi, ma la documentazione storica ci dice che molti milioni di cinesi furono rapiti e venduti come schiavi.

 Innumerevoli decine di migliaia di cinesi furono rapite e spedite come schiavi nel Nord America per costruire le ferrovie e lavorare nelle miniere d'oro, per costruire la ferrovia di Panama e il canale di Panama, per lavorare nelle miniere di guano in Perù e in molti altri casi.

Per questo abbiamo cinesi in tutto il mondo;

In molti casi, i cinesi non venivano effettivamente venduti ad altri, ma usati dagli ebrei come schiavi per i propri progetti.

Ancora nel 1904, Rothschild fece rapire circa 65.000 cinesi dalla provincia del Fujian per lavorare nelle sue miniere d'oro in Sud Africa.

Quando questi stessi ebrei finanziarono la costruzione delle ferrovie nordamericane e del Canale di Panama, per esempio, i cinesi rapiti erano la fornitura di manodopera gratuita (e usa e getta).

Le dure condizioni che hanno provocato decine di migliaia di morti erano irrilevanti perché l'offerta era inesauribile.

Inoltre, ci sono prove credibili che l'isola di Pasqua sia stata quasi totalmente spopolata da questi stessi ebrei che hanno rapito la maggior parte delle persone per lavorare nelle miniere di guano in Perù.

Ci sono lettere di funzionari nel Regno Unito che chiedono a questi ebrei di riportare gli isolani di Pasqua a casa loro.

A questa distanza di tempo, non è possibile costruire un conteggio completo del totale dei lavoratori schiavi cinesi arruolati da questi ebrei per i loro progetti, né stimare il "valore" di tutto questo lavoro schiavo, ma era certamente sostanziale e proseguì in grande volume dal 1800 al 1920 circa e, come ho accennato sopra, fu solo la prima guerra mondiale a porre fine ad essa.

Lo elenco perché è un importante aspetto che contribuisce alla ricchezza accumulata da queste famiglie di banchieri ebraici, ma non ne fornisco una registrazione legale.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.

 Diamanti.

Non è un segreto che DeBeers controlli la produzione di diamanti in Sud Africa, e anche nello Zaire, né che DeBeers sia una società Rothschild.

Non dimentichiamo l'origine e lo scopo delle guerre boere. Le statistiche sulla produzione di diamanti sembrano sparse, con il Sudafrica che rivendica circa 650 milioni di carati di produzione totale, mentre Statista rivendica il doppio di tale importo.

 Il Sud Africa attribuisce un valore a questa produzione (a $ 100 per carato) a circa $ 60 miliardi, ma senza alcuna indennità per la composizione di una media di $ 300 milioni all'anno per 150 anni: (media di 3 milioni di carati all'anno a $ 100 per carato) .

 Se teniamo conto della composizione al 5%, questo si accumula a circa $ 10 trilioni.

 Per semplificare le cose, ho escluso tutti gli altri paesi da questo calcolo; l'aggiunta di queste e di altre produzioni Rothschild e di proprietà ebraica raddoppierebbe almeno il totale.

Va anche notato che l'enclave ebraica dell'Olanda è ancora il centro del commercio mondiale di diamanti, la maggior parte dei quali è saldamente in mano agli ebrei.

 

Leger Entry: $ 10 trilioni di dollari di oggi.

 Oro.

È difficile trovare statistiche complete e affidabili sull'effettiva produzione annuale di oro dalle miniere controllate dai Rothschild, ma la produzione apparentemente ha raggiunto più di 1.000 tonnellate all'anno 50 anni fa.

Con 32.000 once in una tonnellata d'oro e oro venduto a 1.700 dollari l'oncia, che rappresenta molti miliardi di dollari all'anno, composti al 5% per quasi 150 anni, circa dieci volte il valore della produzione di diamanti sopra elencata.

Il quadro è offuscato dalle fluttuazioni sia delle quantità di produzione che dei prezzi dell'oro, quindi è impossibile calcolare i risultati definitivi.

Ho ipotizzato quella che credo sia una stima conservativa di solo il doppio della produzione e del valore dei diamanti.

Leger Entry: $ 20 trilioni di dollari di oggi.

 Canali: Panama e Suez

È universalmente noto che gli Stati Uniti hanno costruito il Canale di Panama – dopo aver “liberato” la provincia di Panama dalla Colombia, ma non è così noto che sia stato denaro ebraico a pagare per il canale.

Possiamo ragionevolmente presumere che i profitti del canale per circa 120 anni sarebbero andati a coloro che lo finanziarono.

Anche il Canale di Suez è stato costruito con denaro ebraico ed esisteva come società privata.

Tuttavia, poiché i ricavi di questi due ammontano solo a pochi miliardi di dollari all'anno, li ometterò dai totali.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.

Gestione della liquidità.

Non è molto noto ma, come parte della Dottrina Monroe americana, gli Stati Uniti hanno usato non solo la loro potente "diplomazia" prepotente, ma anche la CIA e l'intera forza delle sue forze armate per organizzare alcuni banchieri ebrei (e la FED statunitense) per ottenere la posizione di “gestori degli investimenti” di tutte le attività liquide e le disponibilità delle banche centrali dei paesi sotto il suo controllo.

 Ciò includeva l'America Latina, ma anche paesi come le Filippine e gli oltre 50 paesi in cui gli Stati Uniti hanno rovesciato un governo e installato una dittatura compiacente.

Lo schema era semplice. Queste nazioni furono costrette a consegnare tutte le loro attività liquide ai banchieri ebrei negli Stati Uniti che avrebbero "gestito con prudenza" tutto quel denaro a beneficio di queste nazioni più piccole.

In pratica, i banchieri ebrei hanno investito il denaro nel settore immobiliare di New York e hanno guadagnato miliardi pagando a quelle nazioni il 3% del loro denaro.

Questa pratica era unita alla cattiva abitudine americana di invadere, quindi forzare e svuotare, i caveaux delle banche centrali di queste stesse nazioni di tutto il loro oro.

Queste pratiche sono sufficientemente documentate per resistere alla sfida e, essendo esistite per circa 150 anni, penso che potremmo ragionevolmente attribuire un totale composto ad oggi di almeno $ 1 trilione di dollari, ma i documenti storici sono insufficienti e quindi non inserisco alcuna registrazione per questo elemento.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.

 Iperinflazione della Germania.

Oggi è ampiamente accettato che la Germania sia stata istituita per questa precisa circostanza dalle disposizioni del Trattato di Versailles e dalle corrispondenti restrizioni emanate dagli ebrei per impedire la ripresa della Germania.

Indipendentemente da ciò, il tasso di inflazione era così estremo che il denaro divenne letteralmente senza valore, permettendo ai banchieri ebrei di acquistare gran parte della Germania praticamente per niente.

Questo era uno dei profondi risentimenti nutriti da Hitler nei confronti degli ebrei, sapendo che c'erano dietro il trattato e altre restrizioni che avrebbero potuto avere come unico scopo possibile solo la bancarotta e la sottomissione della Germania.

Non è necessario entrare nei dettagli qui, ma è stato l'espulsione degli ebrei dal sistema bancario tedesco da parte di Hitler e l'acquisizione della banca centrale del paese che ha portato al "miracolo" della ripresa economica della Germania che, sfortunatamente, non doveva durare.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.

 Banche Centrali.

Le famiglie di banchieri ebrei europei, guidati dai Rothschild, possiedono o controllano le banche centrali di almeno 30 nazioni, inclusa la FED negli Stati Uniti.

Ci sono diversi risultati molto sgradevoli di questa proprietà, uno dei quali è che queste nazioni non possono stampare la propria moneta, ma devono prenderla in prestito dalle banche centrali (di proprietà privata) e pagare gli interessi su di essa.

Questo è di enorme portata.

Fino alla fine degli anni '70, il Canada possedeva una propria banca centrale e pagava poco o nessun interesse agli stranieri.

Ma l'allora primo ministro Pierre Trudeau (il padre di Justin Trudeau) commise uno stupefacente atto di tradimento - per proprio conto, all'insaputa del suo governo o del suo parlamento - e impegnò il Canada a rinunciare al suo diritto di primogenitura finanziaria di stampare la propria valuta e dà poi sui prestiti dai banchieri ebrei europei.

 Il risultato è che negli ultimi 30 o 40 anni il piccolo Canada ha pagato a questi banchieri più di $ 1,1 trilioni di interessi per aver preso in prestito il proprio denaro.

Potresti voler guardare in particolare l'articolo 22, un video dell'ex ministro di gabinetto canadese che commenta Banking in America.

Ma i Rothschild e una manciata di altre famiglie di banchieri ebrei hanno posseduto le banche centrali delle nazioni europee, e di altre, inclusa la FED statunitense, per oltre 100 anni.

 Se il piccolo Canada ha pagato più di mille miliardi di dollari di interessi in un tempo relativamente breve, i governi di paesi come Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Spagna, Giappone, Sud Africa, hanno pagato molto di più nel secolo scorso. Ad esempio, il debito dell'Italia è molte volte quello del Canada, e molti altri paesi si trovano nella stessa situazione.

Non ho una registrazione accurata degli interessi totali che gli Stati Uniti hanno pagato alla FED, ma il suo debito attuale supera i 13 trilioni di dollari, un importo che non sarà mai ripagato.

Partendo dal Canada come punto di riferimento e contando solo 30 paesi, una stima eccessivamente prudente sarebbe di 30 trilioni di dollari pagati in interessi a questi banchieri.

Se poi consideriamo solo 100 anni, possiamo moltiplicarlo per più di tre volte e arrivare a circa 100 trilioni di dollari pagati in interessi, del tutto senza necessità o giustificazione.

E questo non tiene conto della FED statunitense che potrebbe dimezzare nuovamente il totale.

Va anche notato che quelle oltre 50 nazioni in cui l'esercito americano e la CIA hanno rovesciato un governo, i banchieri ebrei erano proprio dietro di loro per assumere la proprietà di tutte quelle banche centrali.

 In ogni caso in cui le informazioni sono sfuggite - Iraq, Libia, Sud Africa, Balcani, questa è stata la loro priorità e la semplice logica impone che sarebbe stata in cima alla loro lista in ogni paese in cui avevano accesso.

Non ho incluso questo articolo nelle mie stime.

 Considerato tutto quanto sopra, la mia voce di registro è probabilmente prudente del 75% o più, ma non ci sono dettagli sufficienti.

 La mia stima di seguito non tiene conto dell'interesse composto nemmeno per 100 anni; farlo moltiplicherebbe il totale a una cifra veramente astronomica, eppure la situazione del mondo reale è che questa quantità sarebbe effettivamente composta, e per più di 100 anni, a molte centinaia di trilioni.

Leger Entry: $ 100 trilioni di dollari di oggi,

 Recessioni e depressioni.

Uno dei peggiori vantaggi della proprietà straniera della banca centrale di un paese è che gli ebrei hanno il controllo totale su quelle economie.

Dal momento che controllano sia l'offerta di moneta che i tassi di interesse, hanno facilmente il potere di stravolgere le economie e guadagnare immensamente ad ogni ciclo.

Lo fanno ogni volta allo stesso modo: abbassando i tassi di interesse a zero o quasi, gonfiando enormemente l'offerta di moneta, creando così grandi bolle nel debito, nei mercati azionari e immobiliari e così via.

Quindi, contraggono gravemente l'offerta di moneta e tutto il credito, aumentando contemporaneamente i tassi di interesse, mandando così in bancarotta innumerevoli migliaia di banche, imprese e famiglie e acquistando per pochi centesimi di dollaro ogni tipo di attività quando il sangue scorre nelle strade.

Dopo aver svolto il loro compito di sollevare una nazione da una parte significativa dei suoi beni, espandono nuovamente l'offerta di moneta e aprono i rubinetti del credito riducendo i tassi di interesse per dare alle economie il tempo di riprendersi, quindi risciacquano e ripetono.

Non è un segreto che tutte queste recessioni siano state deliberatamente inflitte alle economie occidentali da questi banchieri ebrei negli ultimi 200 anni o più.

La Grande Depressione del 1929 fu una di queste, con l'euforia basata sui proprietari ebrei della FED che espansero un'offerta di moneta quasi illimitata e credito facile con bassi tassi di interesse, costruendo un'enorme bolla che fu poi fatta scoppiare.

Migliaia di banche, decine di migliaia di aziende e milioni di famiglie sono tutte fallite, con tutti quei beni che alla fine sono andati per lo più ai proprietari ebrei della FED statunitense e ai loro amici più cari.

 Questo è stato fatto molte volte prima del 1929, ed è stato fatto molte volte da allora.

La recessione amaramente selvaggia del 1983 fu similmente creata dalla FED statunitense – su ordine della City di Londra, con Volcker che si vantava persino apertamente di ciò che stava facendo.

La crisi immobiliare e finanziaria del 2008 negli Stati Uniti è stata identica e per nulla casuale.

Era così brutto che un dirigente di Goldman Sachs lo disse all'epoca, ed ora il crollo delle economie industriali nel 2022 è lo stesso.

 Una "carenza energetica" improvvisa e deliberatamente artificiosa, creata in gran parte dal sabotaggio di Nordstream II, una riduzione dell'offerta di moneta e il forte aumento dei tassi di interesse "per combattere l'inflazione" (che è stato del tutto autoindotto), e presto il sangue tornerà a scorrere per le strade.

 E un numero quasi illimitato di corporazioni industriali, soprattutto in Germania ma anche nelle nazioni europee più deboli, andrà incontro a fallimenti e acquisizioni, la cui notizia non arriverà mai al pubblico grazie al controllo mediatico quasi totale da parte di queste stesse persone. Non esiste un modo preciso per calcolare in modo definitivo il saccheggio che avviene durante queste "recessioni" artificiose.

Il 1929 era certamente nell'ordine di trilioni di dollari, così come il 1983, che erano forse i due peggiori, ma gli altri non erano molto indietro.

Anche il 2008 rientrava in questa categoria, le sole perdite abitative ammontavano a migliaia di miliardi, che ho incluso altrove.

Data la mancanza di dati dettagliati, non cercherò di isolare e stimare il risultato finanziario di ogni recessione finanziaria artificiosa, e ignorerò quelle più piccole, ma questo ci lascia comunque con il 1929 e il 1983 che valgono 3 trilioni di dollari ciascuno.

Sembra irragionevole per i nostri scopi non sommare questi due importi con gli interessi rispettivamente per i 90 e i 40 anni, ma i totali diventano fantastici e quasi incomprensibilmente grandi, e quindi molto difficile da accettare come razionale.

Al 5%, 3 trilioni di dollari in 90 anni (dal 1929) si accumuleranno a 240 trilioni di dollari, e anche in 40 anni (1983) diventeranno 21 trilioni di dollari.

Il senatore Robert Owen, coautore del Federal Reserve Act, ha testimoniato davanti a un comitato del Congresso che la banca di cui era proprietario ha ricevuto dalla National Bankers' Association la "Panic Circular of 1893".

Dichiarava:

"Ritirerai immediatamente un terzo della tua circolazione e ritirerai la metà dei tuoi prestiti".

Ed è così che questi banchieri centrali creano le recessioni: una riduzione istantanea del 35% o più dell'offerta di moneta della nazione e una riduzione del 50% del credito totale.

Il risultato inevitabile sono i fallimenti di migliaia di società e banche, e un enorme crollo dei valori di borsa e delle attività aziendali di ogni tipo che sono ora disponibili per pochi centesimi sul dollaro.

 Aspetta dieci anni e ripeti.

Lo scopo è l'immenso trasferimento di ricchezza disponibile in ciascuno di questi cicli , e non solo da piccole banche e società, ma anche dal pubblico in generale, molti dei quali perdono anche tutto ciò che avevano, quei beni che alla fine filtrano fino ai pochi banchieri dell'oligarchia che programmato gli eventi.

Leger Entry: $ 6 trilioni di dollari di oggi.

 Saccheggio dell'industria petrolifera nel 1983.

Come esempio dettagliato, diamo un'occhiata alla recessione del 1983 indotta dalla FED e ai suoi effetti solo sull'industria petrolifera del Nord America.

Per cominciare, supponiamo di avere un pozzo petrolifero con una produzione costante e costante (che molti sono), ma in questo caso di un solo barile all'anno per 40 anni, con il prezzo del petrolio a 100 dollari al barile.

Questo ci dà un valore totale di $ 4.000. Tuttavia, poiché $ 1 l'anno prossimo vale meno di $ 1 quest'anno, scontiamo la nostra produzione futura a un certo tasso di interesse, con questo risultato in termini di valore (se vogliamo vendere bene il nostro petrolio):

0% – $ 4.000

3% – $ 2.500

6% – $ 1.500

10% – $ 1.000

25% – $400

Immediatamente prima della recessione del 1983, il New York Times proclamava che era arrivato un improvviso e inspiegabile "eccesso di petrolio", tanto che il petrolio è diventato quasi senza valore, i prezzi sono scesi da $ 40 a meno di $ 10 quasi dall'oggi al domani.

Naturalmente, se il prezzo del petrolio scende del 75%, anche il valore del nostro pozzo di petrolio scende del 75%, quindi il nostro pozzo di petrolio da $ 4.000 ora vale solo $ 1.000.

Ma abbiamo avuto un doppio colpo, perché la FED non è stata inattiva durante questo periodo.

Dopo aver provocato una massiccia ondata di inflazione negli anni '70 per prepararsi a questo risultato finale, la FED ha sentito improvvisamente il bisogno di "combattere l'inflazione" portando i tassi di interesse fino al 20% e persino al 25%.

Il risultato è stato che i pozzi petroliferi venivano venduti con uno sconto del 25% sul flusso di cassa, e lo so perché all'epoca ero nel settore petrolifero e compravo e vendevo proprietà petrolifere, alcune piuttosto grandi, a questo tasso di sconto.

Ciò significa che il nostro pozzo petrolifero da 4.000 dollari, che ora valeva solo 1.000 dollari a causa del crollo del prezzo del petrolio, è stato poi colpito dalla puntura del tasso di interesse della FED e ora valeva solo $ 100.

E, con il sangue che scorreva per le strade, fu allora che i nostri banchieri ebrei Kazari della City di Londra mandarono i loro agenti a comprare.

Poi, l'"eccesso di petrolio" è in qualche modo miracolosamente evaporato e sembra che abbiamo effettivamente avuto una carenza, riportando il prezzo del petrolio ai suoi $ 40 originali, e rapidamente verso i $ 100.

E poi, altrettanto miracolosamente, l'inflazione sembrava essere stata “addomesticata” e i tassi di interesse sono scesi dal 25% al ​​6% e al 3% dove erano stati prima.

 E il nostro "pozzo petrolifero da $ 100" è tornato a $ 2.500 e stava arrivando a $ 5.000.

 Ciò significa che solo una manciata di persone ha acquistato proprietà di produzione di petrolio e gas per quasi pochi centesimi, e poi ha visto il loro "investimento" moltiplicarsi di forse 50 volte.

Non è male.

Sono pochi i luoghi in cui possiamo ottenere un rendimento del 5.000% su un investimento in pochi anni e senza alcun rischio.

Quando hai il potere di controllare il prezzo del petrolio, e quando hai la FED che controlla i tassi di interesse, puoi fare miracoli.

Non c'è modo di calcolare i totali precisi, ma innumerevoli migliaia di compagnie petrolifere di piccole e medie dimensioni sono fallite o sono state rilevate, e gli acquisti nel solo Nord America sarebbero stati dell'ordine di trilioni di dollari.

Ho ignorato il resto del mondo e ho ipotizzato un risparmio di $ 2 trilioni solo per il Nord America, aggiustato a una crescita del 5% per 40 anni dal 1983.

Leger Entry: $ 14 trilioni di dollari di oggi.

 Saccheggio degli americani dal 1975 al 2022.

La situazione non è diversa con il tracollo finanziario del 2008 negli Stati Uniti. Abbiamo avuto tentativi chiaramente deliberati di gonfiare il mercato immobiliare a livelli quasi atmosferici, con tassi di interesse quasi pari a zero e la rimozione di tutte le restrizioni e requisiti, al punto che i senzatetto disoccupati stavano acquistando case da $ 500.000.

Ciò è stato fatto ancora una volta con la piena collaborazione della FED. Quindi, hanno semplicemente fatto crollare la bolla, provocando decine di milioni di pignoramenti.

 E ancora, quando il sangue scorreva per le strade, aziende come Blackrock e simili erano impegnate ad acquistare queste case pignorate forse a metà prezzo, come proprietà in affitto, spesso alle stesse persone che le avevano perse.

Non esiste una registrazione accurata degli acquisti totali, ma l'acquisto è stato quasi frenetico.

Ad un certo punto, un agente in Florida per una sola "società di investimento", faceva offerte per più di 200 case a settimana.

Con stime anche prudenti, il trasferimento dei soli beni abitativi dalla classe media americana a queste stesse poche persone sarebbe stato di $ 7 o $ 8 trilioni, il tutto in due o tre anni.

È una sorpresa per me che così poche persone sembrino voler vedere tali eventi come pianificati, eppure le prove sono schiaccianti e inconfutabili.

Non c'è alcuna possibilità che questi eventi, e tanti simili, possano essersi verificati "per caso".

C'erano semplicemente troppi trend che lavoravano tutti insieme per ottenere questo unico risultato, e quei trend non avrebbero potuto essere indipendenti.

 E non è possibile che lo stesso governo degli Stati Uniti non fosse a conoscenza dell'esito finale.

 Gli economisti che lavorano per il governo degli Stati Uniti non sono stupidi, e così tanti economisti privati ​​descrivevano gli eventi e prevedevano l'unico risultato possibile.

L'unica tesi che si adatta a tutti i fatti è che il tracollo del 2008 era stato pianificato e che il governo degli Stati Uniti, così totalmente controllato dalla City di Londra, ha consapevolmente permesso che accadesse.

Ancora una volta, in sintesi.

E non si trattava solo di case, e non solo nel 2008.

 In un articolo intitolato Destroyers of US Democracy,

 Chris Hedges ha citato un rapporto della società RAND che affermava:

" Questi politici dell'establishment e i loro giudici nominati hanno promulgato leggi che hanno permesso all'1% più ricco di saccheggiare $ 54 trilioni dal 90% più povero, dal 1975 al 2022, a un tasso di $ 2,5 trilioni all'anno”, secondo uno studio della società RAND.

Per chi non lo sapesse, la RAND è una società spregevolmente satanica che trascorre la maggior parte del suo tempo a pianificare guerre, progettare regimi di tortura (Vietnam Phoenix, Guantanamo Bay, Baghram, Diego Garcia) e tramare per il controllo politico mondiale.

Ma le persone alla RAND sanno come fare i calcoli, soprattutto considerando che hanno pianificato i metodi per il saccheggio di cui ora si vantano.

 Si noti che il nome eufemistico "1% superiore" non è in realtà l'1% superiore, ma un piccolo gruppo di banchieri e industriali ebrei, inclusi i proprietari (Rothschild e altri) della FED statunitense.

Gran parte di questo saccheggio si è verificato nel 2008 e negli anni successivi. Non mi preoccuperò di accumulare questo con gli interessi.

Leger Entry: $ 54 trilioni di dollari di oggi.

 La grande rapina d'oro – Parte I – La FED USA.

Nei primi anni dopo la creazione della FED di proprietà dei Rothschild, gli Stati Uniti avevano ancora un gold standard per la loro valuta; nuovo denaro potrebbe essere emesso dalla FED solo se avesse almeno il 40% di tale importo in oro.

Ma, come hanno sempre fatto i banchieri ebrei in ogni paese, emisero moneta cartacea ben oltre i limiti consentiti, che fu la prima causa della Grande Depressione del 1929.

Nel 1933, la FED aveva solo circa 6.000 tonnellate d'oro nei suoi caveaux, ed era a corto di circa 50.000 tonnellate per la valuta cartacea che aveva emesso.

 Il pubblico era generalmente consapevole di ciò che stava accadendo e, con la preoccupazione che la moneta cartacea statunitense diventasse priva di valore, spendeva la carta e accumulava monete e lingotti d'oro, mentre le piccole banche e le società accumulavano lingotti d'oro.

Non c'era via d'uscita da questa trappola. La FED aveva bisogno di un'ingente infusione di oro per evitare il collasso della valuta, ma i suoi proprietari non avevano intenzione di investire il proprio denaro per impedire il collasso finanziario dell'America.

 La loro soluzione fu convincere Roosevelt e il Congresso che il vero problema erano i cittadini che impedivano all'economia di prosperare naturalmente, detenendo l'oro.

 Su loro consiglio, Roosevelt approvò il famoso provvedimento del 1932 che confiscava tutto l'oro detenuto privatamente (in tutte le sue forme) negli Stati Uniti, costringendo tutti i cittadini a consegnare il proprio oro alla FED, pena una multa di $ 10.000 più una pena di 10 anni pena detentiva.

Si noti che l'oro non è stato ceduto al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ma alla FED di proprietà privata.

La loro soluzione fu convincere Roosevelt e il Congresso che il vero problema erano i cittadini che impedivano all'economia di prosperare naturalmente, detenendo l'oro.

Su loro consiglio, Roosevelt approvò il famoso provvedimento del 1932 che confiscava tutto l'oro detenuto privatamente (in tutte le sue forme) negli Stati Uniti, costringendo tutti i cittadini a consegnare il proprio oro alla FED, pena una multa di $ 10.000 più una pena di 10 anni pena detentiva.

L'oro è stato scambiato con denaro cartaceo, il che significa che i proprietari della FED hanno utilizzato il potere del governo degli Stati Uniti per confiscare tutto l'oro detenuto privatamente negli Stati Uniti, al solo costo della stampa della carta.

Secondo i documenti disponibili, i singoli cittadini hanno consegnato quasi 3.000 tonnellate d'oro, per lo più in monete.

La quantità di lingotti e lingotti d'oro restituiti dal settore privato è estremamente difficile da determinare con precisione.

Tutte le analisi storiche si concentrano sulla monetazione dell'oro e ignorano il lingotto, ma questa doveva essere di gran lunga la parte più consistente poiché era una clausola standard nei contratti commerciali all'epoca in cui i regolamenti sarebbero stati effettuati in oro e sia le società che le banche dovevano essere in possesso di grandi scorte di esso.

Gli studi storici fanno di tutto per rintracciare tutte le monete d'oro prodotte, stimare l'importo residuo in circolazione e quindi l'importo ceduto alla FED.

Sembrerebbe che il metodo più semplice sarebbe quello di richiedere semplicemente alla FED l'ammontare di monete consegnate, ma la FED apparentemente si rifiuta di separarsi da queste informazioni, e tace sulla questione dei lingotti e dei lingotti.

 La mia stima per i lingotti era di circa 6.000 o 7.000 tonnellate come minimo, per un totale di circa 10.000 tonnellate, ma Seagrave cita fonti credibili che affermano che la FED ha acquistato 18.000 tonnellate, quindi userò quella cifra.

Tuttavia, questo non era neanche lontanamente sufficiente a coprire il deficit di 50.000 tonnellate, quindi i banchieri ebrei - guidati dall'ebreo Morgenthau, che era allora Segretario del Tesoro - svalutarono il dollaro USA di circa il 70% subito dopo che l'oro era stato confiscato, aumentando così il prezzo dell'oro da $ 20 a $ 35 e riducendo sostanzialmente il deficit della FED.

Ma questo avvenne con il tragico risultato che gli americani furono ingannati non solo dalla perdita del loro unico bene in denaro reale, ma anche dalla perdita di valore del 70%.

Naturalmente ci sono state azioni legali, con i tribunali che hanno sostanzialmente stabilito che l'azione del governo era illegale e incostituzionale, ma che i cittadini non avevano fatto ricorso.

In sintesi, per salvare la FED, Rothschild (o i suoi colleghi) convinsero Roosevelt ad approvare una legge che permettesse a Rothschild di confiscare tutto l'oro privato in America e di svalutare del 70% la carta data agli americani in cambio di quell'oro.

Quelle 18.000 tonnellate d'oro avevano un valore allora di circa 20 miliardi di dollari, sottratte alle persone nel mezzo della peggiore recessione a memoria d'uomo, sicuramente uno degli atti più crudeli e disumani possibili all'epoca.

 Era imminente una corsa all'oro della banca della Federal Reserve, e l'intero atto serviva semplicemente a prevenire il collasso finanziario della FED, a costo di un ulteriore impoverimento della popolazione e di un'estensione della Grande Depressione di anni.

 (32.150 once. per tonnellata metrica @ $ 35/oz. (circa $ 1 milione per tonnellata) moltiplicato per 18.000 tonnellate. Oggi quell'oro vale circa $ 1.700 per oncia, o circa $ 50 milioni per tonnellata, moltiplicato per 18.000 tonnellate = circa $ 1 trilione.)

Leger Entry: $ 1 trilione di dollari di oggi.

 Legge statunitense sull'acquisto di argento del 1934.

Non si sono fermati qui.

L'anno successivo, 1934, il presidente Roosevelt attuò un altro ordine esecutivo, il numero 6814, The Silver Purchase Act, che specificava il sequestro di tutto l'argento negli Stati Uniti e un vasto programma per l'acquisto di argento sul mercato aperto a quasi tre volte il mercato di allora.

 Prezzo. Da qualsiasi punto di vista razionale, questa azione era bizzarra. Il governo degli Stati Uniti ha effettivamente nazionalizzato le scorte di argento degli Stati Uniti, ma acquistando quell'argento dagli americani al vecchio prezzo di $ 0,45.

Questa azione ha aspirato miliardi di scarsi fondi governativi nel profondo della Grande Depressione, quando la maggior parte degli americani stava lottando per sopravvivere ed evitare la fame e il fallimento.

Dopo aver ottenuto ciò, Roosevelt ha poi applicato in modo ancora più bizzarro la seconda parte dell'atto che ordinava al Tesoro di acquistare argento a un prezzo di almeno 1,29 dollari l'oncia, che era quasi tre volte il prezzo di mercato che ricevevano i cittadini americani.

 La legislazione autorizzava principalmente il Tesoro ad acquistare argento "da paesi stranieri" sul mercato aperto - sul New York Futures Exchange.

Ma questo atto era totalmente bizzarro perché tali acquisti non erano mai avvenuti, né lo sarebbero stati. Nemmeno un pazzo spenderebbe soldi per comprare qualcosa a $ 1,29 quando quella merce era ampiamente disponibile sui mercati mondiali ovunque a $ 0,45. Quindi, cosa stava davvero guidando questa nuova politica?

Fino a quel momento, la Cina era stata su un silver standard per la sua valuta per centinaia di anni, l'unica valuta al mondo completamente sostenuta da metalli preziosi e responsabile della creazione di una base economica solida e stabile, permettendo alla Cina di sfuggire del tutto alla Grande Depressione che stava devastando il resto del mondo.

La politica americana dell'argento ha ovviamente inferto un colpo devastante a questa stabilità secolare perché gli americani non acquistavano argento da paesi stranieri sul mercato aperto, ma solo in Cina attraverso le banche americane come Citibank, Morgan e Chase perché erano immuni da Normativa cinese sulle esportazioni.

Questi agenti statunitensi offrirono ai cinesi il triplo del prezzo di mercato per il loro argento, provocando naturalmente un'ondata di argento che scorreva in queste banche e da lì veniva spedito negli Stati Uniti su navi militari americane.

Un lettore attento dovrebbe aver notato che manca il pezzo più importante di questo puzzle.

 Ricapitoliamo:

 (1) Il governo degli Stati Uniti ha acquistato tutto l'oro esistente in mani private negli Stati Uniti, quindi ha dato tutto quell'oro gratuitamente in dono a Rothschild e agli altri proprietari ebrei della FED.

 (2) Il governo degli Stati Uniti ha quindi acquistato tutto l'argento negli Stati Uniti e lo ha anche donato alla FED di Rothschild.

(3) Ha quindi istituito una politica del Tesoro degli Stati Uniti che acquista tutto l'argento in Cina a tre volte il prezzo del mercato mondiale e dona tutto quell'argento alla FED di Rothschild.

 La parte che manca sono i soldi.

Questo era nel bel mezzo della più grave depressione a memoria d'uomo, la gente stava morendo di fame, il governo degli Stati Uniti non aveva soldi e la valuta, così come la FED, correvano il rischio di crollare.

 Come poteva Roosevelt permettersi di acquistare tutto quel metallo prezioso e regalarlo a pochi banchieri ebrei? Facile.

Gli prestarono il denaro stampando carta e riscuotendo non solo il capitale ma anche gli interessi.

Roosevelt non aveva i soldi per comprare a Rothschild un regalo di Natale, quindi Rothschild prestò a Roosevelt i soldi - a interesse, per comprare il suo regalo.

Ed è così che gli Stati Uniti si sono indebitati per 33 miliardi di dollari nel 1933.

Non è possibile stimare con precisione il valore totale dell'argento estratto dagli Stati Uniti o dalla Cina, quindi non inserisco qui alcun dato legale.

Leger Entry: $ 0 miliardi in dollari di oggi.

Potrebbe venirti in mente di chiederti perché i banchieri ebrei della FED non abbiano anche cercato di acquistare tutto l'oro in Cina. Non ne avevano bisogno, perché alcuni dei loro amici più cari erano già su questa strada. Vedi Citibank, sotto.

 Citibank – La grande rapina d'oro.

I cinesi hanno sempre accumulato oro, individualmente, come sicurezza, e lo stavano certamente facendo nel 1902, quando Citibank entrò in Cina sull'orlo della bancarotta e aveva bisogno di un modo intelligente per ricostruire la sua base patrimoniale. Citi l'ha trovato.

 La banca ha pubblicizzato in tutta la nazione l'insicurezza di tenere i lingotti d'oro in un calzino sotto il letto ed è riuscita a convincere almeno 100 milioni di cinesi a depositare il loro oro nei caveaux di Citibank dove sarebbe stato al sicuro.

 Dopo più di 40 anni di questo, quando le nuvole di guerra si stavano addensando, Citi ha letteralmente caricato dozzine di navi militari statunitensi con tutto quell'oro cinese e ha chiuso i battenti senza nemmeno salutare.

L'oro, ovviamente, sarebbe stato tutto consegnato alla FED in cambio di carta.

Le persone oggi stanno ancora cercando di recuperare il loro oro da Citibank.

Poiché la documentazione è inconfutabile, I tribunali statunitensi hanno consentito le azioni legali, ma a condizione che i ricorrenti debbano comparire di persona ai processi.

 Nessun problema, ma i consolati americani in Cina si rifiutano di rilasciare visti a queste persone per viaggiare negli Stati Uniti.

Niente visti di viaggio, niente azioni giudiziarie contro Citibank, niente recupero dell'oro cinese. L'oro è stato ovviamente consegnato alla FED statunitense in cambio di carta.

C'è molto di più in questa storia, dal momento che Citibank ha realizzato la stessa trovata in forse una dozzina di paesi. Se funziona in un posto, dovrebbe funzionare ovunque.

Allo stesso tempo, nel 1902, che Citi (International Banking Corporation) si è registrata in Cina, ha anche aperto operazioni bancarie a Manila, Calcutta, Singapore, Yokohama, Brasile, Argentina e in altri paesi.

In Argentina, Citibank era così odiata per questi furti d'oro che nel 1927 un gruppo di "clienti" vittimizzati si vendicò facendo saltare in aria sia il quartier generale di Citibank che quello della Bank of Boston, e odiarono così tanto il governo degli Stati Uniti (e gli americani in generale) per aver protetto Citibank che hanno anche bombardato l'ambasciata degli Stati Uniti e la società Ford Motor.

 Ignorando i furti da tutti gli altri paesi.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi

 La grande rapina d'oro – Parte 2 – La FED USA.

Questa è una delle frodi più sbalorditive mai perpetrate nella storia del mondo, uno che sembra essere stato cancellato da tutti i nostri libri di storia, al punto che dubito che una persona su un milione ne sia a conoscenza.

Come tutte le buone frodi, era semplice:

dal 1932 fino all'inizio della seconda guerra mondiale, il governo degli Stati Uniti e i media ebraici hanno temuto in modo stravagante il mondo intero che il Giappone o la Germania avrebbero invaso ogni nazione e saccheggiato inevitabilmente tutte le loro banche centrali e commerciali.

La soluzione offerta era che tutte le banche di tutte le nazioni del mondo consegnassero le loro intere riserve auree alla FED statunitense perché le custodissero fino alla fine della guerra. E lo hanno fatto.  Ogni giorno, il New York Times registrava fedelmente spedizioni di milioni di dollari d'oro da tutte queste nazioni verso gli Stati Uniti.

Un articolo del NYT ha affermato che sette cacciatorpediniere navali statunitensi carichi di 125, 000 tonnellate di oro cinese salparono per gli Stati Uniti nel 1938, una delle tante.

Questi "depositi" erano attestati da certificati d'oro emessi dal Tesoro degli Stati Uniti, sebbene l'oro andasse effettivamente alla FED statunitense (privata).

Tuttavia, non sembra esserci nemmeno un singolo esempio credibile di questo oro che sia mai stato restituito ai suoi proprietari.

In ogni caso, la FED ha affermato che i certificati offerti erano falsi con evidenti errori di ortografia e altri errori, o che semplicemente "non potevano confermare l'emissione di certificati" con quei numeri di serie e si è rifiutata di riscattarli. Un giornalista del Financial Times ha affermato:

<BLOCKQUOTE> “Si è arrivati ​​al punto in cui si può entrare in una delle grandi banche di New York, Londra o Zurigo, dare loro mezza tonnellata d'oro in cambio di un certificato di proprietà, fare il giro dell'isolato per 10 minuti, rientra nella stessa banca, e loro negheranno di averti mai visto prima, e ti faranno arrestare per aver presentato loro un certificato falso."</BLOCKQUOTE>

Ma poi alcuni eventi molto strani.

 Un aereo della CIA è stato scoperto precipitato nella giungla delle Filippine, contenente trilioni di dollari di questi stessi certificati, e chiaramente originali e non falsi.

Dopo quella scoperta, con la relativa pubblicità e l'affiorare di richieste di rimborso per questi certificati, la FED fu presa dal panico, portando a qualcosa di veramente bizzarro:

 la FED decise improvvisamente di rifondere e rifondere la sua intera detenzione di oro con lo scopo dichiarato di "preferire avere tutti i loro lingotti d'oro nella stessa forma”.

Nessuna spiegazione è stata offerta, ma poi nessuna era veramente necessaria. Rifondere decine di migliaia di tonnellate d'oro è un'impresa immane, complicata e molto costosa, e non verrebbe mai fatta per lo sciocco motivo di cambiare la forma delle barre.

Qualunque sia lo scopo dichiarato della FED, il risultato principale è stato quello l'oro rifuso non contiene più i segni originali, il che significava che non c'era più modo di identificare la fonte originale di quell'oro.

 E questo significava che nessuno avrebbe mai potuto dimostrare che l'oro detenuto dalla FED (privata)era l'oro che era stato – in termini reali – rubato – da quasi tutti i paesi del mondo.

Un esempio famoso sono state le riserve auree della banca centrale cinese.

Quando Chiang Kai-Shek perse la guerra civile cinese e fuggì a Taiwan, il suo ultimo atto fu quello di saccheggiare tutto l'oro dalla banca centrale della Cina continentale e dalle banche commerciali, e portare con sé le tonnellate di lingotti a Taiwan - sotto la protezione degli americani.

 Per aumentare la loro protezione, gli Stati Uniti convinsero Chiang a lasciare che portassero l'oro negli Stati Uniti "per custodia" nel caso in cui la Cina attaccasse Taiwan e rubasse il "suo" oro.

Questo quantitativo di lingotti d’oro non è mai stato restituito. Infatti, molto tempo dopo la morte del marito, e fino al giorno della sua morte, Mme Chiang stava discutendo, combattendo, implorando e facendo causa al governo degli Stati Uniti e alla FED per la restituzione del "suo" oro. Ha fallito e la questione è morta.

Taiwan oggi non ne è a conoscenza.

Non sembra esistere alcuna registrazione unificata di tutte le spedizioni d'oro consegnate alla FED statunitense nell'ambito di questo schema, ma doveva essere almeno nell'ordine delle decine se non di centinaia di miliardi, e ciò avvenne negli anni '30, quasi 90 anni fa ormai.

Se assumiamo un totale conservativo raccolto in tutto il mondo di appena cinque volte quello confiscato solo negli Stati Uniti, questo ci dà circa 100.000 tonnellate metriche, a circa $ 50 milioni per tonnellata ai prezzi odierni, o circa $ 5 trilioni. Tutto questo oro è andato nelle tasche dei pochi banchieri ebrei che possiedono la FED statunitense.

A dire il vero questo è perfettamente chiaro;

 Rothschild e altri banchieri ebrei escogitarono un piano per rubare letteralmente tutte le riserve auree da tutte le banche centrali e commerciali di tutti i paesi del mondo.

Questi ebrei erano in quel momento in procinto di istigare una seconda guerra mondiale e usarono la paura di ciò per sostenere il loro piano.

 Hanno impiegato la piena influenza propagandistica di paura dei media ebraici combinata con l'ampio potere di prepotenza della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, nonché il potere coercitivo delle forze armate statunitensi, per costringere tutte le banche centrali del mondo e le banche commerciali di ogni nazione di consegnare le loro scorte d'oro alla FED statunitense per la "custodia".

Non c'è mai stata alcuna intenzione di restituire parte di quell'oro dopo la guerra. Dovrebbe essere ovvio che il governo degli Stati Uniti era coinvolto in questa atrocità criminale fino al collo, agendo come esecutore e portaborse per gli ebrei, raccogliendo e consegnando tutto questo oro non al Tesoro degli Stati Uniti ma alla FED, e quindi senza alcun beneficio per il Stati Uniti.

 Il governo degli Stati Uniti stava semplicemente obbedendo al suo padrone.

Leger Entry: $ 5 trilioni di dollari di oggi.

Quanto oro c'è nel mondo?

Warren Buffett dice circa 175.000 tonnellate, ma la sua stima è senza valore e poche persone sono d'accordo con lui, e infatti la sua stima viene dalla fonte ebraica di Thompson Reuters.

E dovrebbe essere scontata per principio.

 Le stime vanno da questo livello a uno del Gold Standard Institute di oltre 2,5 milioni di tonnellate.

Parte del problema è che l'oro è stato estratto per millenni e nessuno sa quanto ce ne sia là fuori.

Lo stesso problema esiste nelle stime dell'offerta totale di oro in varie nazioni in vari momenti della storia.

Shills per la FED statunitense tenta di minimizzare gli effetti del loro furto d'oro in tutto il mondo negli anni '30 sottovalutando grossolanamente la quantità di lingotti d'oro negli Stati Uniti in quel momento, e hanno fatto lo stesso per la maggior parte degli altri paesi.

Abbiamo anche il problema inverso dove, secondo i resoconti di alcuni cosiddetti "storici" ebrei, i nazisti hanno saccheggiato dai soli ebrei dieci volte il volume totale di oro esistente in quei paesi.

Una parentesi importante: la FED statunitense.

Nel 2013, ci sono stati resoconti dei media che sono stati rapidamente sepolti e censurati negli Stati Uniti, ma non in Europa, sulla ricerca della Germania di rimpatriare le sue riserve auree dalla FED statunitense.

Il governo tedesco aveva immagazzinato circa la metà della sua fornitura d'oro nei caveaux della FED di New York.

La banca centrale tedesca ha deciso di portare a casa tutto il suo oro, ma la FED ha rifiutato la richiesta, sostenendo che una tale mossa sarebbe stata impossibile, affermando che ci sarebbe voluto fino al 2020 per poter effettuare il trasferimento.

Il governo tedesco ha quindi chiesto di visitare i caveaux della FED per inventariare l'oro e determinarne l'effettiva esistenza, ma la FED ha rifiutato di consentire alla Germania di esaminare il proprio oro.

Le motivazioni addotte sono state “sicurezza” e “non c'è spazio per i visitatori”.

Dopo una determinata insistenza su questa strana svolta degli eventi, la Germania ha finalmente inviato del personale alla FED, a cui era permesso solo entrare nell'anticamera del caveau dove venivano mostrati 5 o 6 lingotti d'oro come "rappresentativi delle loro proprietà", ma non potevano vedere nient'altro.

 I funzionari tedeschi sono tornati una seconda volta, con ancora più determinazione, momento in cui la FED apparentemente ha aperto solo uno dei 9 caveau e ha permesso ai tedeschi di guardare la pila d'oro da una distanza considerevole, ma non gli è stato permesso né di entrare né di toccare.

Dopo ripetute insistenze, la Germania ha recuperato una piccola parte delle sue riserve auree, ma è stata spedita dalla banca centrale francese, di proprietà degli stessi ebrei che possiedono la FED.

Da molti anni circolano speculazioni sul fatto che la FED in realtà non abbia molto oro, o addirittura oro, che lo abbia venduto, prestato o utilizzato come garanzia per i prestiti.

 Ci sono ripetute affermazioni oggi che l'oro presumibilmente immagazzinato per conto di molte nazioni, in realtà non esiste.

 A nessuno, a parte il personale della FED, è stato effettivamente permesso di entrare nei caveaux per vedere o inventariare l'oro, e non ci sono prove che l'oro esista effettivamente.

Ancora peggio, la situazione è la stessa con il presunto deposito d'oro a Fort Knox, il luogo di deposito di quello che dovrebbe essere l'intero patrimonio aureo del Tesoro degli Stati Uniti.

La maggior parte delle persone crede che Ft. Knox è un caveau governativo ma, sebbene sia costruito su terreno governativo, è gestito dalla FED e l'intero contenuto è di proprietà della FED, non del Tesoro degli Stati Uniti.

È vero sin dalla creazione del Federal Reserve System nel 1913 che il contenuto di Fort Knox è appartenuto alla FED ma custodito dall'esercito americano. E nessuno sa cosa c'è.

L'ultimo audit e l'ultima visita pubblica avvennero nel 1953, subito dopo l'insediamento di Eisenhower.

Nessun esperto esterno è stato autorizzato durante quell'audit e il team di audit ha testato solo il 5% circa dell'oro lì.

 Non c'è stato nemmeno un inventario, tanto meno un controllo completo di Fort Knox in 70 anni.

Nel 1974 sei membri del Congresso, un senatore e la stampa furono autorizzati a entrare a Fort Knox per vedere di persona se l'oro era lì o no.

Il tour ha mostrato che c'era qualcosa a Fort Knox che sembrava oro, ma ha suscitato ancora più polemiche.

 Solo una piccola frazione dell'oro è stata resa disponibile per la visualizzazione e un membro del Congresso ha pubblicato un rapporto in cui affermava che i lingotti d'oro custoditi nel forte erano meno pesanti del previsto.

Negli ultimi anni, diversi politici statunitensi hanno affermato che esiste un'alta probabilità che né Fort Knox né la FED abbiano oro.

Data la quasi certezza che la FED e il Tesoro statunitensi abbiano poco oro, ci sono state molte speculazioni sulla posizione delle riserve auree mondiali che esistono presso la FED sulla carta ma non nella realtà.

 Non so dove sia l'oro, ma se dovessi tirare a indovinare, direi che si trova tutto nelle profondità delle montagne svizzere, nelle molte centinaia di tunnel scavati in profondità nella roccia sotto la nuova sede della BRI - il Banca dei Regolamenti Internazionali, anch'essa a sua volta posseduta dallo stesso Rothschild che possiede la FED e varie altre Banche Centrali Europee.

 

 Il bottino di guerra.

Questo è un argomento che raramente, se non mai, viene alla nostra attenzione, con la notevole eccezione delle storie persistenti sui tedeschi che confiscano arte e altri tesori agli ebrei.

Ma la verità storica è piuttosto diversa, e con molte prove che sono gli ebrei che hanno fatto gran parte o addirittura la maggior parte dei saccheggi durante la guerra.

 Siamo stati trattati per circa 85 anni di continue accuse sui tedeschi che hanno depredato gli ebrei durante due guerre mondiali, ma non è stata quasi mai presentata alcuna prova credibile di ciò, e ad un esame le storie dei tedeschi che depredano gli ebrei sono nella stessa categoria come le vasche piene di bulbi oculari e lo scioglimento del grasso ebraico per produrre glicerina per esplosivi.

Senza dubbio alcuni saccheggi avvengono da tutte le parti durante tutte le guerre ma, come vedremo, sono gli ebrei che sembrano aver compiuto la maggior parte dei saccheggi.

Come esempio recente, l'Iraq è stato accuratamente descritto come “una culla della civiltà”.

Un risultato è che, prima dell'invasione americana, l'Iraq era pieno fino all'orlo di reperti archeologici, tesori d'arte, pergamene e altri oggetti accumulati nel corso dei secoli, molti di grande valore finanziario ma anche di immenso significato storico.

Tutti sono scomparsi. Le truppe americane hanno saccheggiato la maggior parte del paese, con rapporti secondo cui tutti i musei iracheni oggi sono completamente vuoti.

Oggetti di valore e manufatti storici sono stati rubati non solo da musei e biblioteche, ma anche da case private.

 L'Iraq è stato completamente saccheggiato. Stime pubblicate affermavano che almeno 200.000 oggetti d'arte e cultura, molti dei quali avevano un valore inestimabile per la storia del mondo, erano stati rubati dai musei iracheni di Baghdad, Mosul e altre città.

Il governo degli Stati Uniti afferma che queste erano solo alcune azioni canaglia che disapprovava, ma i fatti ci dicono il contrario, e in effetti molti di questi oggetti sono apparsi in altri musei e collezioni ebraiche private - in Israele, tra gli altri luoghi. Non c'è modo di attribuire un valore a questo, ma l'entità è considerevole e questa è solo una delle tante situazioni simili.

L'Unione Sovietica insiste sul fatto che gli Stati Uniti e vari ebrei detengono ancora collezioni inestimabili di opere d'arte sovietiche rubate, sequestrate dagli ebrei quando sono fuggiti dalla Russia dopo la loro rivoluzione fallita.

Gli Stati Uniti e gli ebrei hanno naturalmente respinto questa affermazione, ma poi sono stati colti in fallo quando i ricercatori hanno scoperto documenti che provavano che gli Stati Uniti avevano effettivamente conservato un'enorme quantità di tesori d'arte, che erano ormai scomparsi in collezioni private dal solito gruppo di sospetti.

 Ci sono stati anche rapporti documentati secondo cui alla fine della seconda guerra mondiale, l'esercito americano ha svuotato un treno di 24 vagoni pieni di oro, argento e vari costosi oggetti d'arte tedeschi stimati per un valore di molti miliardi all'epoca, oggetti che i tedeschi stavano provando per proteggere dal saccheggio di ebrei e alleati.

Inoltre, più o meno nello stesso periodo, altri molti miliardi in oro scomparvero dalla Reich bank.

I dettagli dei furti di tesori europei sono oscuri e molto complicati, con affermazioni e domande riconvenzionali, essendo facile e allettante liquidare le storie di caccia al tesoro sulla Germania come storie di guerra esagerate.

Tuttavia, negli ultimi 70 anni siamo stati inondati di racconti sui tedeschi che saccheggiavano metalli preziosi e opere d'arte inestimabili in tutta Europa, in particolare dagli ebrei, ma c'è molto di più nella storia di questo.

Per prima cosa, dopo che gli ebrei hanno completato la loro rivoluzione bolscevica in Russia nel 1917, hanno saccheggiato l'intero paese, a cominciare da tutto l'oro della banca centrale che è stato spedito negli Stati Uniti come pagamento a Jacob Schiff per il finanziamento della rivoluzione.

Ma la Russia è stata saccheggiata molto più dell'oro, la classe media relativamente benestante possiede miliardi di metalli preziosi, manufatti e opere d'arte inestimabili, così come praticamente l'intero patrimonio dei Romanov, la famiglia reale russa.

 La maggior parte di questo fu rimosso dal paese, in gran parte in Germania e Austria, quando gli ebrei bolscevichi fuggirono dalla Russia.

Gran parte di questo tesoro e oro saccheggiato sarebbe quasi certamente finito interamente nelle mani degli ebrei nella City di Londra.

Ed esiste una documentazione sostanziale per dimostrare che gli Stati Uniti e gli ebrei hanno effettivamente saccheggiato gravemente la Germania alla fine di entrambe le guerre.

Dati i fatti dell'Operazione Paperclip, questa non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno.

Ma in termini di saccheggio e distruzione c'è stato qualcosa di ben peggiore, due dei più grandi atti di genocidio culturale nella storia del mondo sono stati entrambi perpetrati dagli ebrei kazari, ed entrambi in Cina, un altro pezzo di storia che sono riusciti a seppellire.

Quello che ci interessa qui è il saccheggio e l'incendio del Palazzo d'Estate cinese, lo Yuanmingyuan , che conteneva più di dieci milioni dei più bei e preziosi tesori storici e opere accademiche raccolte in un unico luogo da 5000 anni di storia cinese.

Gli ebrei decisero di punire la Cina per aver rifiutato il loro oppio, così Rothschild e Sassoon ottennero dalla regina Vittoria il permesso e l'impegno ad utilizzare le sue truppe per saccheggiare e distruggere l'intero complesso.

Nelle loro parole, “aprire una ferita che non si sarebbe mai rimarginata”.

Il complesso era così vasto (otto volte più grande della Città del Vaticano) che ci vollero quasi tre settimane per saccheggiare e bruciare tutto da 7.500 soldati.

 Ciò che non poteva essere saccheggiato fu distrutto e l'intero imponente palazzo fu raso al suolo.

Questo furto indiscriminato e la totale distruzione di una delle più grandi collezioni di tesori storici del mondo è stato progettato dai Rothschild e dai Sassoon come rappresaglia per la resistenza cinese al loro oppio.

 Dopo aver appreso la notizia, l'imperatore cinese ha vomitato sangue ed è morto poco dopo.

Ripetutamente, alcuni dei manufatti più pregiati appaiono oggi all'asta, sempre da venditori ebrei. Puoi capire perché non tutti provano simpatia per gli ebrei se davvero i tedeschi hanno saccheggiato alcune delle loro opere d'arte.

Con ogni probabilità, poiché non possiamo ottenere i dettagli necessari per documentare il saccheggio compiuto dagli ebrei in tutte le loro rivoluzioni dalla Russia in poi verso l'Egitto, la Cina, l'Iraq, la Libia, né per il saccheggio compiuto dagli americani per loro conto, e in particolare la Germania, non inserirlo, ma dichiararlo semplicemente per registrarne l'entità e sottolineare che gran parte di ciò che è stato rubato da questi ebrei non ha prezzo.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.

 

 Giglio d'oro del Giappone.

Tuttavia, c'è un'altra questione di saccheggio, questa volta che coinvolge il Giappone, che è un po' più sinistra e in un campionato a sé stante in termini di vincitori che rivendicano il bottino di guerra.

 Sembra che quasi tutti siano a conoscenza dei saccheggi, per lo più immaginari, commessi dalla Germania, ma quasi nessuno sembra a conoscenza del vasto catalogo di saccheggi quasi incredibili commessi dai giapponesi.

 Il Giappone in effetti ha saccheggiato non solo le banche centrali ma ogni possibile fonte di tesori durante la sua corsa attraverso la Cina e l'Asia.

Oro, argento, gioielli, opere d'arte, qualsiasi cosa di valore fu saccheggiata, anche da case private, e spedita in Giappone durante le prime fasi dell'invasione. Questa conoscenza è stata totalmente soppressa, non essendo mai entrata nella mente del pubblico di massa, se non per brevi commenti fatti di sfuggita.

Pochi oggi sono a conoscenza dei termini della resa del Giappone agli Stati Uniti alla fine della seconda guerra mondiale.

Non è molto noto che quando gli americani hanno redatto i documenti della resa del Giappone, hanno espressamente vietato le richieste di riparazioni di guerra contro il Giappone.

L'articolo 14 (b) del trattato affermava:

“Le Potenze Alleate rinunciano a tutte le pretese di risarcimento delle Potenze Alleate, altre pretese delle Potenze Alleate e dei loro cittadini (corsivo mio) derivanti da qualsiasi azione intrapresa dal Giappone e dai suoi cittadini nel corso della prosecuzione della guerra, e pretese di le Potenze Alleate per le spese militari dirette dell'occupazione”.

L'allora Segretario di Stato americano Allen Dulles fece il prepotente e costrinse gli altri alleati e tutti i paesi asiatici a firmare questo accordo di resa. Solo la Cina e la Russia si sono rifiutate di essere costrette a firmare.

Ma perché la prevenzione delle riparazioni?

 Gli Stati Uniti e gli ebrei usarono i risarcimenti di guerra per spogliare la Germania fino alle ossa, lasciando solo lo scheletro del paese.

 Il Giappone era di gran lunga peggiore della Germania in ogni modo, quindi perché la sorprendente generosità verso il Giappone?

I giapponesi saccheggiarono pesantemente tutta l'Asia e spedirono parte di quel bottino a casa in Giappone ma, poiché il bottino di guerra veniva saccheggiato sempre più lontano da casa, i giapponesi iniziarono ad assemblare e immagazzinare il loro bottino in preparazione per spedizioni più grandi in seguito.

Sfortunatamente, con il progredire della guerra, il Giappone iniziò a perdere il controllo delle rotte marittime e il trasferimento in Giappone non era più un'opzione sicura.

Operando con l'errato presupposto che gli Stati Uniti avrebbero permesso loro di mantenere le Filippine in cambio di un cessate il fuoco, i giapponesi decisero di seppellire la maggior parte dell'oro saccheggiato e di altri beni nelle Filippine.

 Esiste oggi un'ampia documentazione che gli ufficiali giapponesi hanno creato dozzine di depositi di stoccaggio profondi in grotte o aree sotterranee scavate, li hanno riempiti con il tesoro saccheggiato e distrutto gli ingressi con esplosivi.

Sembra anche vero che tutti gli individui che hanno lavorato al trasporto, allo scavo e allo stoccaggio di tutto questo bottino siano stati sepolti all'interno delle caverne, lasciando apparentemente solo tre o forse quattro persone a conoscenza del fatto dello stoccaggio o dei luoghi.

Questo era il progetto Golden Lily del Giappone.

Sono emerse prove sostanziali e inconfutabili che gli americani avevano appreso di Golden Lily e avevano catturato e torturato uno di quegli individui, che hanno rivelato l'esistenza e l'ubicazione di almeno alcuni dei siti.

 Dal momento che il Giappone difficilmente poteva rivendicare questo bottino dopo la guerra, e poiché i miliardi nascosti erano ora essenzialmente orfani, erano disponibili per gli americani (e gli ebrei) per portarli via tranquillamente.

Il problema era che si trattava di un crimine enorme, anche nelle menti americane, poiché era chiaramente un furto da parte di amici piuttosto che di nemici, che avrebbero voluto che le loro proprietà fossero restituite.

Gli americani trovarono la soluzione perfetta: la disposizione per la decadenza delle riparazioni nel trattato di resa del Giappone significherebbe infatti che queste nazioni - e i loro cittadini - rinunciassero alle loro pretese su tutti i tesori saccheggiati dal Giappone, servendo così a rendere “legali” le azioni degli americani, a patto solo che tutte le parti firmassero il trattato.

E tutte le parti, tranne Cina e Russia, sono state effettivamente costrette a firmare.

Il generale MacArthur, responsabile dell'occupazione, riferì di aver trovato “grandi quantità di oro, argento, pietre preziose, francobolli stranieri, lastre incise e . . . valuta non legale in Giappone”.

 C'era anche un documento dell'esercito americano contenente una dichiarazione che faceva riferimento a "depositi non dichiarati di questi tesori [di cui si sa] l'esistenza".

Apparentemente le forze di occupazione americane avevano scoperto almeno alcuni dei siti giapponesi di Golden Lily, contenenti miliardi di oro e altri oggetti di valore. Questo è senza dubbio, e c'è la documentazione che MacArthur ha effettivamente visitato alcuni di questi siti aperti e ne ha valutato i contenuti.

I giapponesi hanno saccheggiato ogni nazione fino alle ossa e, nella massima misura possibile, ogni cittadino, e non c'è dubbio che il valore doveva essere di trilioni di dollari.

 Poiché non conosciamo il numero di siti scoperti né la proporzione di metalli preziosi in ciascun sito, utilizzerò una stima prudente di soli $ 500 miliardi recuperati.

E, poiché non ci sono prove che questo bottino sia mai entrato negli Stati Uniti, tanto meno registrato nel Tesoro degli Stati Uniti, possiamo tranquillamente presumere che sia stato raccolto per conto della FED.

Possiamo usare una delle due misure qui. Il prezzo dell'oro all'epoca era di circa $ 35 l'oncia, con prezzi attuali (2022) intorno a $ 1.700, o circa 50 volte, per un valore attuale di circa $ 25 trilioni.

L'altro metodo consiste nel sommare i 500 miliardi di dollari al 5% per 72 anni dalla fine della guerra, dandoci un valore attuale di circa 15 trilioni di dollari. Userò la cifra inferiore.

Devo notare qui che l'importo effettivo recuperato è potenzialmente molte volte maggiore di quanto ho ipotizzato qui.

 "Gold Warriors" di Seagrave racconta l'intera storia con dettagli esaustivi, e dovrebbe essere considerata una lettura obbligatoria.

Leger Entry: $ 15 trilioni di dollari di oggi.

 

 L'isola del tesoro.

Nel 1999, Edward Michaud ha prodotto un eccellente saggio storico intitolato "Corregidor The Treasure Island of WWII",

in cui ha dettagliato il saccheggio delle Filippine.

All'epoca non si chiamava saccheggio, ma lo era. Quando i giapponesi invasero le Filippine, MacArthur fu costretto a evacuare e rifugiarsi nell'isola di Corregidor, prima della quale fece due cose.

Ordinò che tutte le munizioni e il materiale bellico venissero distrutti per non lasciarli ai giapponesi, e raccolse e spedì l'intera ricchezza della banca centrale delle Filippine e tutta la ricchezza personale che poteva essere raccolta dai cittadini locali, “per essere inviata a gli Stati Uniti per la custodia” e impedire l'inevitabile saccheggio da parte dei giapponesi.

 

Secondo il rapporto di Michaud, “I soli titoli di Stato consistevano in oltre 51 tonnellate di lingotti d'oro, 32 tonnellate di lingotti d'argento, 140 tonnellate di pesos e centavos d'argento e milioni di buoni del tesoro cartacei, obbligazioni e azioni societarie.

La proprietà civile ... consisteva in circa due tonnellate di lingotti d'oro in lingotti di varie dimensioni, insieme a una quantità sconosciuta di pietre preziose e valuta estera.

Quando giunsero gli ordini di sgombero della città, i numerosi inventari e registri cartacei erano ancora incompleti e molti privati ​​cittadini non ricevevano nemmeno le ricevute per i loro oggetti di valore.

Gran parte di esso era immagazzinato in sezioni del grande complesso sotterraneo noto come Maltinta Tunnel.

Le restanti 51 tonnellate di lingotti d'oro del governo, costituite da 2.542 lingotti da 42 libbre ciascuno (20 chili), insieme al saldo della valuta cartacea e dei titoli.

Praticamente tutto questo è stato caricato su qualunque nave, grande o piccola, fosse disponibile, e l'intero lotto è stato trasferito a Corregidor, dove è stato infine caricato su sottomarini statunitensi e trasferito negli Stati Uniti.

 Tutto ciò che non poteva essere spedito in tempo veniva caricato su navi in ​​eccedenza che venivano rimorchiate in acque più profonde e affondate, per un importo di centinaia di tonnellate di metalli preziosi, alcuni dei quali potrebbero essere stati successivamente recuperati dai giapponesi ma anch'essi recuperati dagli americani.

 I sottomarini venivano caricati durante la notte quando gli aerei giapponesi non potevano attaccare, immergendosi durante le ore diurne per sicurezza.

 Michaud pensava che questo tesoro filippino fosse stato trasportato alla zecca degli Stati Uniti, ma quasi certamente finì alla FED poiché la zecca era quasi una non entità che produceva solo monete di metallo a buon mercato.

 Ha concluso il suo saggio affermando, “Alla fine della guerra questa spedizione di titoli, “o almeno il suo equivalente monetario”, è stata successivamente ritrasferita al governo filippino”, ma l'affermazione è una sciocchezza.

 Non ho visto prove a sostegno di ciò, e nessuno è in grado di fare una simile affermazione poiché non è stato fatto un inventario accurato nel panico per l'evacuazione prima dell'arrivo dei giapponesi, e nessuno sa effettivamente cosa sia stato preso.

 In ogni caso, dai pochi fatti disponibili, non ho visto nulla a sostegno dell'affermazione che questa ricchezza sia mai stata restituita alle Filippine.

Questo non fu affatto l'unico, o l'ultimo, evento del genere durante la seconda guerra mondiale.

 E nessuno è in grado di fare una simile affermazione poiché non è stato fatto un inventario accurato nel panico per l'evacuazione prima dell'arrivo dei giapponesi, e nessuno sa effettivamente cosa sia stato preso.

In ogni caso, dai pochi fatti disponibili, non ho visto nulla a sostegno dell'affermazione che questa ricchezza sia mai stata restituita alle Filippine.

In questo calcolo, non ho tenuto conto delle "centinaia di tonnellate" di oro e argento non caricate nei sottomarini al primo tentativo, e ho ignorato il valore di tutti i tesori diversi dalle 53 tonnellate d'oro e dalle 175 tonnellate d'argento lingotti.

Ancora una volta, una cifra relativamente irrisoria rispetto agli altri reati.

Leger Entry: $ 3,3 miliardi in dollari di oggi.

 

 Sequestro di beni industriali tedeschi.

 

Sembra non essere affatto noto, totalmente cancellato dalla storia del mondo, che il governo e l'esercito degli Stati Uniti abbiano agito come ladri pagati per la mafia ebraica Khazara nella City di Londra per almeno gli ultimi 85 anni, e lo stanno ancora facendo oggi.

Sono in grado di presentare qui solo un brevissimo riassunto di molte storie criminali molto lunghe, quelle con documentazione sufficiente per sopravvivere in un tribunale.

Questo argomento è troppo vasto per essere trattato qui. Ho descritto dettagliatamente le crisi della prima e della seconda guerra mondiale in un e-book che è pesantemente annotato con riferimenti che non ho fornito qui.

Vi esorto a leggere il capitolo cinque per apprezzare la grandezza di ciò che è stato fatto.

 Tutti i beni industriali tedeschi - e anche personali - in tutto il mondo, furono sequestrati dalle forze armate statunitensi, principalmente per conto di questi banchieri ebrei, sebbene anche gli stessi Stati Uniti e le loro società nazionali ne beneficiassero profumatamente.

Ancora una volta, i totali sarebbero stati ben oltre i trilioni di dollari - nel 1915 e nel 1945, non tenendo conto di più di 100 e 75 anni di accumulazione di profitti, ma il panorama è così vasto che non è possibile nemmeno tentare una stima credibile, e quindi nessuna voce di registro per questo elemento.

 

 Sequestri della prima guerra mondiale.

Non sembra molto noto, ma questi stessi banchieri ebrei, ancora una volta usando gli Stati Uniti come loro "esecutori", hanno letteralmente saccheggiato tutti i beni industriali tedeschi - in tutto il mondo - dopo entrambe le guerre mondiali.

La portata di questo era inimmaginabile.

Ad esempio, l'intera società Bayer è stata venduta - a un agente ebreo - per la somma di 5 milioni di dollari, in una "asta" condotta sui gradini della sede della Bayer.

Bayer era all'epoca una delle più grandi aziende del mondo, producendo non solo prodotti chimici ma un vasto assortimento di farmaci tra cui l'aspirina che era all'epoca il farmaco più popolare al mondo e il brevetto più prezioso.

L'avvocato ebreo Seymour J. Rubin ha scritto che era "chiaro e convincente che per ragioni di giustizia" un vincitore o un conquistatore dovesse confiscare tutte le proprietà e i beni dei vinti.

E confiscare, lo hanno fatto. Hanno sequestrato non solo tutti i beni aziendali tedeschi in tutto il mondo, ma praticamente tutti i beni personali, con elenchi come "tre cavalli", "alcuni tronchi di cedro", "alcuni tappeti" e, naturalmente, conti bancari, metalli preziosi, opere d'arte.

 Ovviamente era tutto illegale, ma gli Stati Uniti hanno approvato una legge che si permette di farlo.

C'era una legge speciale secondo la quale "chiunque fosse di origine tedesca" che fosse stato imprigionato per qualsiasi motivo fosse classificato come straniero nemico e soggetto a un sequestro totale della proprietà, e quindi hanno gettato quasi tutti i tedeschi in prigione con qualsiasi accusa inventata, spesso solo per due o tre giorni, giusto il tempo di classificarli e sequestrarne i beni.

Questo era uno degli scopi principali della guerra; spogliare un'intera razza di persone di tutti i loro beni, brevetti e proprietà.

Non c'è modo di stimare in modo credibile il valore totale di tutti i sequestri della prima guerra mondiale.

 La proprietà personale sequestrata solo negli Stati Uniti si accumulerebbe a circa 60 miliardi di dollari di oggi, ma si trattava solo di proprietà personale in un solo paese, e di gran lunga la parte più piccola dei sequestri.

Il valore totale dei beni societari sequestrati in tutto il mondo dalla Germania oggi ammonterebbe quasi certamente a molti trilioni, ma i dettagli non sono disponibili per il calcolo, quindi nessuna voce di registro.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.

 

(b) Operazione Paperclip – Seconda Guerra Mondiale.

Questo è stato senza dubbio il secondo furto più massiccio e di vasta portata mai perpetrato nella storia del mondo, superato solo dal saccheggio dell'India da parte degli ebrei un secolo prima.

Come per la prima guerra mondiale, tutti i beni mondiali della Germania furono nuovamente confiscati, ma questa volta con anni di pianificazione iniziati ancor prima della guerra.

Gli ebrei Kazari che all'epoca controllavano il governo degli Stati Uniti avevano organizzato migliaia di squadre con decine di migliaia di individui, spesso solo pochi metri dietro le truppe che entravano in Germania alla fine della guerra, e presero letteralmente tutto.

. Arrivarono a ondate, e ciò che un'onda non prese, lo fece la successiva. Hanno svuotato ogni biblioteca aziendale, ogni impianto di ricerca, ogni ufficio brevetti, ogni fabbrica e hanno semplicemente sequestrato tutto.

 Anche la Biblioteca del Congresso aveva una propria Missione Estera che doveva localizzare e confiscare tutti i libri e le riviste pubblicati in Germania che potessero essere di interesse per qualsiasi parte dell'America corporativa o scientifica

In un caso l'ufficio brevetti tedesco ha depositato alcuni dei suoi brevetti più segreti in un pozzo minerario di 1600 piedi, ma gli americani lo hanno trovato e hanno confiscato l'intero contenuto come "riparazioni di guerra" statunitensi.

 Il valore degli oltre 800.000 brevetti tedeschi sequestrati è stato stimato in oltre 30 miliardi di dollari, che sarebbero ben oltre 1 trilione di dollari di oggi.

Come ho accennato in precedenza, le aziende registrate negli Stati Uniti ne trassero lauti profitti, ma molte di quelle aziende "registrate negli Stati Uniti" erano di proprietà o controllate da ebrei, e i banchieri e gli industriali ebrei europei presero la proprietà di tutto, comprese le aziende chimiche come IG Farben, auto aziende come Volkswagen, grandi compagnie aeree come Dornier e Messerschmitt, aziende farmaceutiche come Hoescht.

E questo breve elenco non include i sequestri personali di opere d'arte, oro e argento, pietre preziose e altri oggetti di valore.

Ancora una volta, un'intera nazione di persone è stata spogliata fino alle ossa, ma questa volta in modo molto più feroce che nella prima guerra mondiale e, in questo caso, tra 12 milioni e 15 milioni di tedeschi sono stati uccisi con vari mezzi prima, durante e molto tempo dopo, il saccheggio.

 I tedeschi morti non raccontano storie della loro vittimizzazione, ma gli ebrei vivi raccontano storie da 75 anni su come sono stati saccheggiati dai tedeschi.

La verità è piuttosto diversa.

Il saccheggio della Germania dopo la seconda guerra mondiale è stato così vasto e così esteso che a questa categoria non può essere permesso di rimanere senza un'entrata leger.

 Sto quindi inserendo 10 trilioni di dollari in dollari odierni, una cifra che ritengo facilmente difendibile ed eccessivamente prudente.

Leger Entry: $ 10 trilioni di dollari di oggi

 

 Dirottamento dei paesi con produzione di petrolio.

Non sembra ampiamente compreso o apprezzato che l'Iraq e la Libia siano stati letteralmente dirottati e derubati dagli ebrei europei usando l'esercito americano come esecutore.

Entrambi i paesi sono stati conquistati, con l'insediamento di governi fantoccio, con nuove banche centrali ebraiche di proprietà privata e, almeno nel caso dell'Iraq, praticamente tutte le imprese commerciali caratterizzate da “nuovi proprietari”.

Nel caso dell'Iraq, i banchieri ebrei hanno assegnato a sé stessi il 65% del petrolio iracheno – senza alcun costo, lasciando l'Iraq con le entrate derivanti solo dal 35% della propria produzione di petrolio.

Inoltre, gran parte del petrolio esportato dall'Iraq non viene misurato, quindi nessuno sa quanto del petrolio iracheno venga letteralmente rubato con questo metodo.

 È solo l'importo misurato che viene condiviso 65/35.

Nel caso della Libia, tutto il petrolio viene confiscato da questi stessi banchieri ebrei, ancora una volta con le forze armate statunitensi che hanno una presenza di polizia permanente. Ho scoperto questo che è dettagliato   in un precedente articolo che vi esorto a leggere.

Con la Siria, non sono stati in grado di dirottare e derubare   l'intero paese a causa della presenza della Russia, ma l'esercito americano è riuscito a prendere il pieno controllo dei giacimenti petroliferi siriani per conto di questi stessi banchieri. La Siria oggi, come la Libia, non riceve entrate dalla vendita del proprio petrolio.

Inoltre, la mafia ebraica della City di Londra ha installato le proprie banche centrali private in Iraq e in Libia e, in questo modo, saccheggerà questi due paesi nella misura di migliaia di miliardi di dollari in più.

Anche in Iraq, gran parte o addirittura la maggior parte di tutte le attività commerciali redditizie sono state rilevate da queste stesse persone.

Non esiste alcuna fonte di dati per stimare l'entità del saccheggio da queste fonti secondarie.

 

È di immensa importanza notare che il dirottamento dell'Iraq e della Libia e dei giacimenti petroliferi siriani è stato effettuato interamente dall'esercito statunitense che agiva come l'esercito privato del banchiere FED.

Il governo degli Stati Uniti ha assorbito l'intero costo delle guerre - con migliaia di miliardi di dollari presi in prestito a interesse da questi stessi ebrei, ha preso tutte le vittime del campo di battaglia e da allora ha agito come garante militare a tempo pieno della "proprietà" degli ebrei di queste nazioni – senza alcun vantaggio per gli Stati Uniti.

Tutto il denaro e il vantaggio politico sono andati agli ebrei Kazari della City di Londra. Il governo degli Stati Uniti sta semplicemente eseguendo gli ordini del suo padrone FED.

I prezzi medi del petrolio sono notoriamente difficili da calcolare ma, per gli ultimi periodi coinvolti qui, ho preso una media aggiustata per l'inflazione di $ 80 al barile.

La produzione irachena era storicamente di circa 3,0 milioni di barili al giorno, ora sale a 3,5 milioni, quindi circa 300 milioni di dollari al giorno, di cui 200 milioni presi dai banchieri ebrei nella City di Londra.

Circa $ 1,5 trilioni finora. La produzione libica è scesa a zero dopo l'invasione, ma da allora è stata in media di circa 1,5 milioni di barili al giorno, ovvero circa 450 miliardi di dollari fino ad oggi.

 La Siria produce 500.000 barili al giorno, che i banchieri ebrei prendono tutti. Finora circa 150 miliardi di dollari. La somma di questi tre, ci dà finora circa $ 2 trilioni, o circa $ 3 trilioni se teniamo conto dell'interesse composto al 5%.

Leger Entry: $ 3 trilioni di dollari di oggi.

Privatizzazione, parte 1.

C'è chi crede che trasferire i servizi o le risorse del governo all'impresa privata sia una mossa saggia perché, come ci viene detto, i governi sono gonfi e inefficienti e le società private possono quasi inevitabilmente essere molto più efficienti.

Nella vita reale, non sono stato in grado di scoprire nemmeno un caso in cui questa mitica teoria si sia dimostrata vera.

Invece, l'impresa privata segue inevitabilmente la stessa strada: quella di massimizzare il profitto alzando i prezzi e tagliando i servizi.

 Peggio ancora, sembra impossibile individuare un esempio di privatizzazione che non sia stato offuscato dalla corruzione e dai compensi da parte dei legislatori e dei funzionari governativi. Gli esempi non sono difficili da trovare.

Nel Regno Unito, i nostri amici banchieri ebrei hanno organizzato la privatizzazione della British Rail, dopodiché l'hanno dissanguata e l'hanno gettata nel terreno in modo che il governo del Regno Unito abbia dovuto riprendersela e ricostruirla.

Dopo aver ricostruito il sistema ferroviario e averlo fatto funzionare in modo stabile e redditizio, i nostri banchieri ebrei hanno dato un altro calcio al barattolo e l'hanno privatizzato di nuovo. Il costo per il pubblico britannico era dell'ordine di miliardi.

Sempre con il Regno Unito, questi stessi banchieri hanno organizzato (o corrotto) la privatizzazione della Royal Mail.

Tuttavia, immediatamente prima di negoziare il prezzo di vendita, i sindacati della Royal Mail si sono improvvisamente amareggiati nei confronti della loro gestione e hanno proposto uno sciopero totale a lungo termine, eliminando così le fondamenta dal prezzo di vendita e rendendo la Royal Mail quasi inutile.

 in vista del grave conflitto sindacale che ci aspetta. Ma poi, magicamente, quando la vendita avvenne a un prezzo molto ribassato, i sindacati furono improvvisamente di nuovo felici e nessuno sciopero ebbe luogo.

Più scoraggiante era che in qualche modo, inspiegabilmente, il prezzo di vendita sembrava aver incluso solo il valore del servizio di consegna della posta e omesso completamente i miliardi di dollari di proprietà di prima qualità di proprietà della Royal Mail nel centro di Londra. Una “svista inspiegabile”.

In Canada, nella provincia dell'Ontario, i funzionari governativi hanno svenduto con un contratto di locazione di 99 anni l'autostrada più trafficata del Nord America, per 2 miliardi di dollari.

 Pochi anni dopo, i nuovi proprietari hanno venduto il 10% del loro investimento ad alcuni amici per $ 10 miliardi, il che significa che il governo dell'Ontario ha venduto un asset da $ 100 miliardi per $ 2 miliardi.

Ancora peggio, i nuovi proprietari hanno aumentato i pedaggi così alti che tutti gli automobilisti tentano di utilizzare altre autostrade, creando una tale congestione che la provincia non ha altra scelta che costruire nuove autostrade.

Sfortunatamente, non sono in grado di farlo poiché i termini della loro vendita iniziale vietano al governo di costruire nuove autostrade per "competere" con quella vecchia, a meno che anche quelle nuove non vengano consegnate ai "nuovi proprietari".

Negli Stati Uniti, il sistema carcerario costava 20 miliardi di dollari all'anno.

Dopo averne privatizzato solo una parte, lo stesso sistema sta ora costando ai contribuenti americani più di 80 miliardi di dollari all'anno, con alcune prigioni così disumane nelle loro condizioni che i tribunali ne ordinano la chiusura.

 E non è solo il sistema carcerario, ma anche il sistema sulla libertà vigilata e molto altro, che insanguina la nazione.

 In tutti i paesi occidentali, questi stessi banchieri ebrei e i loro amici spingono incessantemente per la privatizzazione di quasi tutto ciò in cui si potrebbe fare soldi.

Normalmente licenziano la maggior parte del personale per ridurre i costi ed evitare anche tutta la manutenzione che non è critica.

La teoria, in questi "affitti" a lungo termine, è di cannibalizzare il bene stesso in modo che alla fine del periodo di leasing, quando il bene viene restituito, il suo valore sia esattamente zero.

In tutti i paesi occidentali, tutto, dagli aeroporti alle carceri, all'istruzione, alle comunicazioni, ai trasporti e ogni sorta di servizi governativi viene lentamente "privatizzato", producendo letteralmente migliaia di miliardi di profitti per i nuovi affittuari e portando lentamente in bancarotta le nazioni.

Si tratta di un programma così vasto che coinvolge così tanti paesi, così tanti tipi di infrastrutture e così tanti tipi di servizi governativi, che qualsiasi stima ragionevole del saccheggio è impossibile.

Non lo inserirò quindi, ma affermerò con enfasi che il saccheggio qui – il trasferimento di beni sovrani nelle mani di pochi banchieri – è di decine di trilioni di dollari.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi

 

 Privatizzazione, parte 2.

 

Oltre a questo, ci sono almeno centinaia, e più probabilmente migliaia, di correnti sotterranee in questa attività di privatizzazione che il più delle volte è condotta come un vero e proprio furto.

Va notato con enfasi che le oltre 50 nazioni in cui gli Stati Uniti hanno rovesciato un governo legittimo e installato un dittatore compiacente, avrebbero subito molto rapidamente lo stesso processo di "privatizzazione", con le forze armate statunitensi e il Dipartimento di Stato che specificavano al nuovo dittatore le porzioni di l'infrastruttura del suo paese da sequestrare.

Niente di tutto questo sarebbe stato pagato, e queste occasioni si sono verificate in molte altre nazioni.

Ad esempio, è stato inizialmente riportato nel NYT, poi rapidamente soppresso ovunque che, dopo la distruzione della Jugoslavia, a George Soros e Madeleine Albright è stata assegnata la "proprietà" dell'intera infrastruttura di comunicazione del Kosovo, dichiarata per un valore di 800 milioni di dollari.

È probabile che tutta l'ex Jugoslavia abbia subito la stessa sorte, ma la cronaca è totale e nessuna informazione può trapelare.

Tutto l'Iraq e la Libia hanno subito questa stessa conseguenza, e tante altre nazioni si trovano nella stessa posizione.

Senza una mappa del mondo di questa cosiddetta "privatizzazione", non potremo mai conoscere il vero totale, ma deve essere immenso.

 

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi

 

 Banca mondiale e FMI. Infrastrutture e debito.

Questa categoria è un po' più semplice di quella precedente.

 In genere, i nostri banchieri ebrei finanziano i prestiti del governo privatamente o tramite il FMI o la Banca mondiale, e lo fanno quando i tassi di interesse in dollari USA sono bassi.

Quindi spingono l'aumento del debito su un paese fino a quando non supera qualsiasi livello ragionevole, quindi fanno aumentare i tassi di interesse dalla FED statunitense e mettono effettivamente queste nazioni in bancarotta.

Dal momento che i paesi non hanno i soldi per rimborsare i loro prestiti, i nostri banchieri ebrei prendono le infrastrutture al posto del pagamento. Prenderanno anche terra coltivabile, che è quello che è successo di recente all'Ucraina, anche se i media (di proprietà ebraica) sembrano non esserne a conoscenza.

C'è stato un recente rapporto dei media secondo cui Rothschild ha dovuto formare una nuova banca solo per detenere tutta la terra arabile che era stata confiscata con questi metodi.

 Anche gli ebrei Kazari cercano l'acqua, il presidente della Nestlè affermando pubblicamente che “l'acqua potabile non è un diritto. È una merce e dovrebbe essere valutata e venduta come qualsiasi altra merce”.

Alcuni anni fa, Jenna Bush, la figlia di GW, ha rilevato per una somma irrisoria la proprietà della più grande falda acquifera del Sud America – per conto dei suoi amici ebrei.

 Ci sono paesi in cui oltre il 70% di tutte le infrastrutture, incluse ferrovie, compagnie aeree e aeroporti, porti marittimi, banche, terreni coltivabili – e acqua – e molto altro sono di proprietà di questi stessi banchieri ebrei nella City di Londra.

Un buon esempio attuale è la Grecia.

La situazione era così pietosa, e l'avidità dei banchieri così potente, che la Grecia fu costretta a collocare l'intero stock di infrastrutture del paese – tutto – in un trust lussemburghese “di proprietà privata” che era “completamente al di fuori del potere o dell'influenza” del governo greco.

Il valore era di circa $ 3 trilioni, ed è andato a qualunque prezzo i banchieri scelgano di pagare per le sue parti.

 Includo solo la Grecia in questa voce del conto e ignoro le molte dozzine di altre nazioni che sono state poste in questa posizione già 100 anni fa. I totali sono sicuramente nell'ordine delle decine di trilioni, ma non abbiamo i dettagli su cui basare una stima.

Leger Entry: $ 3 trilioni di dollari di oggi.

 

 Finanziamento di guerra.

Non è più un gran segreto che questi stessi banchieri ebrei abbiano tipicamente finanziato entrambe le parti della maggior parte, se non di tutte, le guerre nella storia recente.

Il consenso generale è che la guerra in Iraq è costata agli Stati Uniti circa 2 trilioni di dollari, e Forbes afferma che il costo in Libia è di 2 miliardi di dollari al giorno, tutto preso in prestito dalla FED.

Non possiamo sapere quanti soldi sono stati presi in prestito dai banchieri ebrei della City di Londra per finanziare tutti i conflitti militari della storia recente, e quindi non possiamo dare un prezzo agli interessi pagati, ma è della massima importanza rendersi conto che questi i totali non sono piccoli.

Come indicazione del costo reale, l'impero britannico era un tempo il dominatore del mondo, un impero sul quale il sole non tramontava mai, e "la Britannia ha governato le onde" per molto tempo.

Ma gli ebrei spinsero l'Inghilterra in due guerre che nessuno voleva e, alla fine, la Gran Bretagna andò in bancarotta e chiese prestiti agli Stati Uniti per evitare "una Dunkerque finanziaria".

L'Inghilterra ha preso in prestito tutto il denaro per finanziare la sua parte nella prima guerra mondiale e ha perso il 40% del suo impero per rimborsare quei prestiti.

 La seconda guerra mondiale costò alla Gran Bretagna il resto del suo impero e lasciò la nazione in bancarotta.

La prima guerra mondiale è costata alla Gran Bretagna circa $ 7 trilioni di dollari di oggi, e la seconda guerra mondiale è stata molto peggio.

Ancora una volta, non possiamo sapere con precisione quanti soldi sono stati presi in prestito dai banchieri ebrei, né l'ammontare degli interessi pagati, ma l'entità di entrambi sarebbe stata considerevole poiché il costo stimato per tutti i paesi era di quasi $ 50 trilioni di dollari di oggi.

 

Sappiamo che quando la guerra civile fu scatenata negli Stati Uniti, i Rothschild londinesi sostenevano l'Unione e i Rothschild francesi sostenevano il sud.

Tutti fecero una fortuna e nel 1861 gli Stati Uniti avevano un debito di 100 milioni di dollari.

 Ma non abbiamo informazioni sul totale degli interessi pagati.

Sappiamo che Rothschild (tramite Jacob Schiff) prestò al Giappone 200 milioni di dollari nel 1905 per finanziare la guerra con la Russia.

Sarebbero circa 60 miliardi di dollari di oggi, e un altro gruppo di banchieri ebrei ha finanziato la Russia nella stessa misura, entrambe le parti vendendo armi create dalle fabbriche di armamenti di Rothschild in Germania.

In questo caso si conoscono gli importi presi in prestito ma nessuna informazione sugli importi di rimborso degli interessi né sulle entrate e sui profitti derivanti dalla vendita delle armi da guerra.

Semplicemente non ci sono dettagli pubblici sufficienti per determinare gli aumenti di ricchezza di questi banchieri dall'istigazione e dal finanziamento di tutte quelle guerre.

I totali devono essere ben nell'ordine dei trilioni, ma non abbiamo una solida base per la stima, quindi nessuna registrazione leger.

Con l'avvicinarsi della seconda guerra mondiale, questi stessi banchieri non solo spinsero gli Stati Uniti in guerra, ma prestarono agli americani i soldi per pagarla.

Alla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti passarono da 33 miliardi di dollari a 285 miliardi di dollari di debiti, tutto per aiutare i nostri amici banchieri ebrei a lanciare e combattere una guerra che nessuno tranne loro voleva.

 È anche peggio di quanto immagini.

Questi banchieri avevano bisogno di altri paesi in guerra, ma non volevano prestare loro il denaro perché le loro economie non erano considerate sufficientemente prive di rischio, e questo valeva per la stessa Inghilterra.

 La soluzione era prestare il denaro agli Stati Uniti, quindi spingere gli americani a fare tutti quei prestiti di guerra, per accontentare gli ebrei non solo mantenendo tutti i paesi in guerra, ma facendo in modo che gli Stati Uniti garantissero effettivamente tutto il loro debito.

Quindi, il debito di $ 285 miliardi che, per il tuo confronto, sarebbe di circa $ 12 trilioni di dollari di oggi.

Il debito non è mai stato estinto; non ci sono registri disponibili sufficienti per documentare l'interesse totale pagato ai banchieri ebrei nel finanziamento della guerra, né per gli Stati Uniti né per tutte le nazioni del mondo, quindi questa voce non riceve alcun registro.

In termini di magnitudo, tuttavia, l'importo rientra sicuramente nelle decine di trilioni di dollari odierni.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi

La mia valuta, ma il tuo problema.

Dopo la fine della Seconda Guerra, le principali nazioni del mondo organizzarono quello che noi chiamiamo il “Gold Standard”, il che significava che un paese non poteva stampare più denaro di quello che effettivamente aveva nelle riserve auree.

Ciò aveva lo scopo di mantenere la stabilità e di evitare qualsiasi eccessiva stampa di denaro che avrebbe portato all'inflazione e avrebbe potuto distruggere il sistema monetario internazionale, come avevano fatto ripetutamente gli ebrei in passato.

In teoria, tutti i debiti internazionali dovevano essere saldati in oro, ma in pratica ciò era ingombrante e scomodo.

 Poiché il dollaro USA esisteva in grandi quantità ed era - in teoria - pienamente garantito per essere scambiato con oro in qualsiasi momento, tutte le nazioni regolavano semplicemente i loro conti in dollari USA.

 Ma la fede nel farlo si basava sulla promessa che qualsiasi nazione avrebbe potuto, in qualsiasi momento, scambiare le proprie riserve di dollari USA con oro vero.

Il sistema ha funzionato abbastanza bene per circa 20 anni, fino a quando all'inizio del 1971 gli Stati Uniti furono sottoposti a un'enorme pressione finanziaria a causa delle enormi somme che avevano preso in prestito per finanziare le loro atrocità militari in Vietnam.

L'ultima goccia è arrivata quando la Francia, non cieca a ciò che stava accadendo e preoccupata per la capacità degli Stati Uniti di mantenere il valore del dollaro, ha insistito per scambiare tutte le sue riserve in dollari con l'oro, come previsto dall'accordo.

L'offerta di oro degli Stati Uniti era insufficiente per conformarsi e la FED si è trovata di fronte alla possibilità molto reale che tutte le nazioni chiedessero uno scambio.

Di fronte a questa pressione, i banchieri ebrei dichiararono unilateralmente nullo l'accordo finanziario mondiale, costrinsero gli Stati Uniti a ritirarsi dalla loro partecipazione al gold standard e la FED si rifiutò di convertire in oro le riserve in dollari di qualsiasi nazione.

Ciò ha lasciato tutti i paesi del mondo in possesso di innumerevoli trilioni di dollari USA che non avevano più alcun valore fisso o garantito, ma che erano sicuri di deprezzarsi poiché gli Stati Uniti stampavano davvero enormi volumi di dollari per finanziare la guerra del Vietnam.

All'epoca, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti John Connally disse al mondo: "È la nostra valuta, ma è un problema tuo".

Poiché tutte le nazioni avevano accumulato dollari USA in buona fede ma ora non avevano modo di disporne, non avevano altra scelta che continuare a utilizzare lo stesso dollaro USA, ora di valore indeterminato, per tutte le transazioni internazionali.

Quest'unico atto del capitalismo predatore ebraico ha imposto al mondo una stupefacente sanzione finanziaria, devastando i valori delle riserve valutarie di altre nazioni.

Dopo aver rinnegato il Gold Standard (l'Accordo di Bretton Woods), la FED ha continuato a stampare enormi volumi di denaro, mandando il mondo occidentale in un'intensa spirale inflazionistica.

Dalla data del default degli Stati Uniti nel 1971 al 1981 o 1982, il dollaro USA si è deprezzato di oltre il 95%, rappresentando un enorme trasferimento di ricchezza quasi inimmaginabile dal mondo intero agli ebrei nella FED perché tutte le nazioni che detengono dollari statunitensi hanno subito quel grado di perdita nelle loro riserve di valuta estera mentre i debiti statunitensi sono rimasti in dollari statunitensi fortemente deprezzati, rimborsando così il debito estero a 5 ¢ sul dollaro.

Nel 1971 una bella casa negli Stati Uniti costava solo 25.000 dollari. Nel 1976, quella stessa casa superava i $ 100.000 e nel 1983 il prezzo era di circa $ 250.000. Questi prezzi rappresentano accuratamente il deprezzamento del dollaro USA durante quel decennio.

Il vantaggio per i nostri banchieri ebrei preferiti?

Bene, il prezzo dell'oro nel 1971, quando hanno ucciso il Gold Standard, era di circa $ 40 l'oncia.

Oggi quell'oro vale 1.700 dollari l'oncia.

 D'altra parte, la moneta cartacea che tutti gli altri governi dovevano accettare al posto del loro oro, da allora si è deprezzata di circa il 95%.

Non esiste un modo preciso per valutarlo. Il danno finanziario accumulato alle economie nazionali del mondo è di almeno centinaia di trilioni di dollari, se non migliaia di trilioni. Il danno è così vasto, così vasto e così onnicomprensivo che è impossibile persino contemplare una misurazione.

Ma non perdiamo il punto principale.

 Non è stato il “governo USA” o il “Tesoro USA” a prendere questa decisione. Piuttosto, è stato creato per loro da Rothschild e dagli altri proprietari ebrei della FED e della City di Londra per mantenere le loro riserve auree e proteggerne il valore.

Fu semplicemente un altro salvataggio per i banchieri ebrei, in questo caso a caro prezzo del mondo intero. Se solo potessimo dare un numero al costo. Ma non possiamo.

Leger Entry: $ 0 trilioni di dollari di oggi.

Epilogo

Cospirazione "L'uomo più ricco del mondo".

Come si può dedurre da quanto sopra, la vera ricchezza nel mondo non è mai venuta dalla proprietà corporativa, ma dal finanziamento delle guerre, dal possesso delle banche centrali delle nazioni, dal furto e dall'attività criminale su vasta scala internazionale.

La grande quantità di proprietà corporativa ebraica oggi non è l'inizio dell'accumulazione di ricchezza ma semplicemente l'ultimo passo nel processo. Come è vero per tutto il crimine organizzato, i trilioni di dollari coinvolti nella proprietà aziendale menzionati all'inizio provengono semplicemente dal reinvestimento dei profitti criminali in imprese legittime.

Dovrebbe essere ovvio da quanto sopra che persone come Gates, Buffett e Bezos non sono contendenti per il titolo di uomo più ricco del mondo.

 Elon Musk con i suoi presunti $ 200 miliardi si qualifica a malapena come spiccioli, con persone come George Soros e i suoi miseri miliardi che non si qualificano nemmeno come pelucchi.

I media ci hanno mentito per decenni e ci hanno mandato a cercare nei posti sbagliati. Le pubblicazioni ebraiche oggi hanno molti articoli su "Gli ebrei più ricchi del mondo".

“Gli ebrei più influenti”.

Ma queste sono tutte sciocchezze, elencare individui come Zuckerberg o Soros, o Sheldon Adelson al culmine.

 Niente di tutto questo è casuale; è semplicemente un modo per distogliere l'attenzione dalle vere fonti di denaro e potere, e forse non sorprende che ogni giornale e rivista che tocca questo argomento segua lo stesso schema.

Ciò che sorprende è che persone come Bill Gates e Warren Buffett partecipino a questa sciarada quando devono conoscere così chiaramente la verità delle proprie posizioni.

Nessuno di questi uomini può essere così ingenuo o ignorante, il che implica sicuramente una “congiura del silenzio”.

Per inciso, quasi ogni uomo che costruisce qualcosa di sostanziale ha un bisogno quasi genetico di trasmetterlo alla sua prole, per creare forse anche una piccola dinastia familiare che potrebbe continuare nel tempo.

 Ma qualcuno ha notato che sono solo persone come Bill Gates e Warren Buffet che non hanno tale impulso e sono determinate a dare tutto alla fine?

 Perché non ci sono Rothschild in questa lista, né Sassoons, né Kadoories, né Goldman Saches?

Questa filantropia terminale è un difetto solo dei goy?

 Possiamo ragionevolmente presumere che questa tendenza derivi da pressioni, e il mio sospetto è che questa pressione deriverebbe da obblighi dovuti al finanziamento.

Ciò significa che Gates e Buffett non hanno creato i loro imperi interamente da soli; suppongo che siano stati forniti di idee, pianificazione, molti finanziamenti, e molta prepotenza della diplomazia ebraica per aver realizzato ciò che hanno fatto.

Il prezzo da pagare è che non lo porti con te quando vai.

Una cosa che gli ebrei non finanziano è la competizione per sé stessi.

La fondazione e la costruzione di grandi patrimoni aziendali non è normalmente un processo rapido.

Ovviamente ci sono sempre delle eccezioni, ma generalmente le cose richiedono tempo.

La saggezza convenzionale, che si è dimostrata vera più e più volte, è che "ci vuole la prima generazione per realizzarlo e la seconda generazione per renderlo davvero grande".

 Gli ebrei, funzionando come un'unità organica, possono cortocircuitare questo processo.

Considerate Indigo Books & Music, iniziato dall'ebrea Heather Reisman solo circa 25 anni fa, ha provocato il fallimento finanziario del più grande libraio indipendente del Canada e l'acquisizione o l'eliminazione di tutti gli altri concorrenti che improvvisamente hanno incontrato "difficoltà finanziarie".

 Oggi,” Indigo “è l'unica grande catena di librerie in lingua inglese del Canada e il più grande rivenditore di libri, articoli da regalo e giocattoli speciali del paese con un fatturato annuo di oltre 1 miliardo di dollari.

Gli ebrei controllano l'industria editoriale del libro e possono garantire che la tua libreria non abbia scorte se ti rifiuti di vendere.

 Controllano collettivamente gran parte del finanziamento e della distribuzione e possono forzare acquisizioni o fallimenti.

 Non c'è difesa contro un determinato assalto ebraico.

Queste persone operano come gangster e dispongono di finanziamenti illimitati per rilevare un settore industriale quasi a piacimento.

Il punto importante è che la pianificazione di queste acquisizioni di settore raramente ha origine con il volto pubblico dell'operazione.

Invece, queste sono spesso parti collegate di un piano mondiale a lungo termine per il controllo di questi settori.

Ne ho parlato in parte in un precedente articolo intitolato "Gli eroi corporativi ebraici di oggi: tutti nati da vergini".

Occorre trattare con Google, Facebook e pochi altri.

È evidente che né Zuckerberg né i Google Twins sono stati in grado di creare quasi istantaneamente un leader mondiale nei rispettivi settori.

Per raggiungere un tale risultato sono necessari finanziamenti illimitati e l'applicazione di enormi quantità di pressioni finanziarie e politiche, oltre a una pianificazione determinata e un intenso supporto dei media.

Questo vale anche per altri come Wikipedia, Amazon, Starbucks e molti altri che sembravano arrivare quasi dal nulla per diventare leader mondiali in brevissimo tempo.

Il processo è stato lo stesso in tutti i casi, e certamente si applica oggi all'attuale "uomo più ricco del mondo", Elon Musk.

Tutto quello che devi fare è pensare.

Usando Elon Musk come esempio, l'uomo sembrava provenire letteralmente dal nulla eppure improvvisamente "possiede" la più grande casa automobilistica del mondo.

 Musk allo stesso tempo ha avviato un programma aggressivo di lancio di decine di migliaia di satelliti per le comunicazioni, e poi SpaceX, "la compagnia di voli spaziali privata di Elon Musk", il creatore della Starship, che pianifica le missioni della Stazione Spaziale Internazionale, nientemeno. Poi abbiamo Musk che compra Twitter per 44 miliardi di dollari.

Negli ultimi 100 anni, chiunque abbia tentato di creare una nuova casa automobilistica e un nuovo marchio ha incontrato un disastro, ma a quanto pare Musk non ha avuto problemi con la Tesla che è improvvisamente una delle preferite in tutto il mondo.

Ciò avrebbe richiesto forse dieci anni di pianificazione e progettazione, la pianificazione delle fabbriche e della produzione, la creazione di linee di fornitura, il collaudo e la certificazione e molto altro ancora, ma con Tesla apparentemente tutto è avvenuto dall'oggi al domani nel vuoto.

Dobbiamo credere che Elon Musk abbia progettato la Tesla?

Non ci sono prove che Musk abbia la capacità di progettare anche un'astina di livello, tanto meno un'intera macchina, quindi come è successo tutto questo e qual è stata la fonte dei miliardi necessari per portare a compimento questo progetto?

Musk non ha avuto alcun ruolo nella creazione della Tesla. In qualche modo si è presentato alla fine, "possedendo" l'azienda.

Allo stesso modo, l'aggressivo programma di satelliti per comunicazioni lanciato da “Elon Musk”;

anche questo richiederebbe molti anni di pianificazione e progettazione, per non parlare dell'organizzazione delle strutture di lancio e dell'ottenimento delle migliaia di clienti paganti necessari.

Anche questo richiederebbe anni e miliardi di dollari di finanziamenti ma, come il programma di volo spaziale di Bezos, anche questo è apparso improvvisamente in piena fioritura, operativo, lanciato e pronto a partire.

Chi ha pianificato questo?

Certamente non era Musk, quindi chi c'era dietro?

E i soldi per tutto questo da dove venivano?

La Tesla di "Musk" non ha mai realizzato profitti, quindi dove otterrebbe i miliardi per un sistema a torta nel cielo di decine di migliaia di satelliti per le comunicazioni?

Niente del genere può accadere senza un decennio o più di pianificazione intensiva e un enorme investimento, e ovviamente niente di tutto ciò è venuto da Musk.

Queste sarebbero una sfida sufficiente per qualsiasi uomo, ma poi abbiamo avuto "Elon Musk" che ha acquistato Twitter per $ 44 miliardi.

Come sarebbe successo?

Ci viene detto che Musk ha improvvisamente una ricchezza di - vagamente - $ 200 miliardi, senza dettagli, ma presumibilmente dalle partecipazioni azionarie nella "sua" Tesla.

Ma dobbiamo presumere che Musk abbia altri 44 miliardi di dollari in contanti in banca per acquistare Twitter?

Non è possibile, e Musk non sta vendendo metà del suo interesse nelle azioni Tesla per finanziarlo, quindi qual è la fonte del denaro?

I media confondono questo fornendo solo pochi byte sonori ma nessun dettaglio, e quindi abbiamo pensieri vagamente nella nostra mente che Musk è molto ricco e potrebbe in qualche modo permettersi di acquistare Twitter, ma tutto ciò che dobbiamo fare è pensare per renderci conto che è impossibile.

Il quadro è offuscato perché le ambizioni politiche degli ebrei Kazari non possono essere separate dalle loro intenzioni finanziarie.

Il sistema satellitare di “Musk” alla fine consisterà in 35.000 satelliti per comunicazioni – militari, non civili – alcuni dei quali sono già in uso in Ucraina.

Gli ebrei Kazari nella City di Londra sono disperati per la terza guerra mondiale, ma non hanno forze armate proprie e devono dipendere dagli Stati Uniti (come l'esercito privato dei banchieri) per mantenere la supremazia militare.

Se non ti è già venuto in mente, la ragione di questo sviluppo è stata che i cinesi hanno dimostrato di poter abbattere i satelliti di sorveglianza e comunicazione statunitensi, rappresentando così una minaccia esistenziale per la guerrafondaia degli Stati Uniti con Cina e Russia.

La soluzione è intelligente e anche ovvia: non è possibile abbattere 35.000 minuscoli satelliti per le comunicazioni, mantenendo così la supremazia delle comunicazioni sul campo di battaglia degli Stati Uniti, canalizzandolo attraverso Musk per mascherare l'origine.

 Non esiste altra fonte per il finanziamento di un progetto così imponente.

 È ovvio che il finanziamento non è arrivato da "Elon Musk", dal momento che la "sua" Tesla non può ancora realizzare profitti, quindi dove otterrebbe i soldi per lo sviluppo del satellite?

I banchieri ebrei della City di Londra sono l'unica fonte.

Questo è lo stesso di "Mark Zuckerberg" qualche anno fa che acquistava e formava società per produrre droni militari e palloni ad alta quota, quest'ultimo perché il caro Mark voleva che tutti nel mondo avessero accesso a Internet.

Non proprio.

 I palloni ad alta quota non erano per l'accesso a Internet ma per le comunicazioni militari con i droni che "Facebook" stava fabbricando, droni che trasportavano testate che avrebbero potuto comunicare tramite i palloni se la Cina avesse distrutto tutti i satelliti per le comunicazioni militari statunitensi.

Per quanto ne so, nessuno si chiedeva perché "Facebook" producesse droni militari e i loro sistemi di comunicazione.

Ancora una volta, non è possibile spingere questo costo sulle forze armate statunitensi in questo modo gli ebrei della City di Londra lo hanno fatto passare attraverso Facebook per camuffarlo come un'impresa civile e nascondere la vera fonte - e intenzione - al controllo.

Torniamo a Tesla.

Se ti prendi il tempo di leggere il trattato di scuola superiore di Musk sul trasporto hyperloop.

O ascoltando le sue cronache mediatiche, è ovvio che l'uomo non ha l'intelligenza per raggiungere la sua posizione in modo indipendente.

Non è evidente, almeno non a me, che sappia qualcosa di qualcosa, e direi lo stesso per Zuckerberg e i gemelli di Google.

Queste persone sono solo coperture per qualcuno che ha davvero tutti i soldi.

E i piani. Ma dovremmo credere che Elon "concentrati-sul-mio-bel-sorriso-da-bambino-di-8-anni-e-sul-mio-adorabile-bambino-di-3-anni-che-guarda-di-sbieco-così-non-lo-fai- -renditi-quanto-sono-stupido” Musk, è improvvisamente l'uomo più ricco del mondo grazie alla progettazione di automobili, satelliti e astronavi e solo il cielo sa cosa. Che schifezza.

Quest'ultimo punto merita attenzione. Vedi Warren Buffett in posa con un sorriso stupido e adorabili occhi dall'aspetto obliquo per sedurre tutte le madri a incoraggiare le loro figlie a comprare le azioni della sua azienda?

Che tipo di uomo, apparentemente l'amministratore delegato di società internazionali da trilioni di dollari, si comporta in modo così sciocco? Un nano mentale con seri problemi emotivi, nessun altro.

Argomenti simili valgono per Zuckerberg, Bezos, Google Twins e altri.

Nessuno ha la conoscenza o la capacità, né l'enorme finanziamento per fare le cose che presumibilmente stanno facendo.

 Né le loro fortune né le loro capacità possono essere reali.

È più facile accettare un Bill Gates, partendo da una piccola Microsoft e costruendo in 40 anni un premio da 50 miliardi di dollari, ma fingere che un Elon Musk che, dal cielo azzurro e limpido, passi dal dormire in macchina e mangiare foglie dagli alberi, improvvisamente sta progettando e producendo auto elettriche e satelliti per comunicazioni militari e veicoli spaziali e molto altro ancora, è una prospettiva troppo ridicola per prendersi la briga di confutarla.

Alcuni sostengono che Elon Musk non sia ebreo.

Elon (אֵילוֹן), o Alon (אַלוֹן) è un nome maschile ebraico che non ricorrerebbe in un elenco di nomi gentili.

Musk ha frequentato le scuole ebraiche in Sud Africa.

Sua madre, Maye Haldeman, è ebrea ma elencata come "canadese", che non è certo un gruppo etnico.

 Ci sono famiglie ebree e altri parenti (il fratello di Elon ha sposato Jen Lewin) e altro ancora.

Le connessioni di Musk con Israele e i potenti ebrei hanno una lunga storia, la stretta relazione di Tesla con la tecnologia israeliana dura da molti anni e la sua tecnologia di guida autonoma è ebraica al 100%, originata dalla società israeliana Mobileye.

Musk ha contatti stretti e di alto livello in Israele, avendo incontrato Netanyahu (nella sua residenza privata) in più di un'occasione.

Di recente si è saputo che Evelyn de Rothschild è morta in vecchiaia.

Il NYT ha scritto un necrologio completamente fittizio degno di nota principalmente per le stupefacenti bugie, come fa il NYT per ogni criminale ebreo che lascia questo mondo.

Potresti voler leggere l'amorevole trattato del NYT su Madeline Albright per rinfrescarti la memoria della pazzia criminale degli editori del NYT.

Secondo loro, questo Rothschild "Inizialmente mostrando poche promesse, alla fine si unì all'azienda di famiglia e divenne presidente, esercitando una vasta influenza negli affari finanziari e politici della Gran Bretagna".

Quella parte è certamente vera.

L'uomo aveva banche, banche di investimento, filiali di investimento e molto altro in circa 30 paesi, e non c'era dubbio sulla sua "vasta influenza negli affari finanziari e politici della Gran Bretagna", dal momento che era il principale uomo coinvolto nella svendita di Margaret Thatcher di tutte le Beni del Regno Unito a banchieri ebrei.

 

Quindi, Evelyn de Rothschild, la rampolla e proprietaria della più grande dinastia bancaria criminale nella storia del mondo, una con beni raccolti da centinaia di anni di saccheggi e saccheggi, un uomo che possiede letteralmente centinaia di banche e società finanziarie in tutto il mondo era così noioso, così lento e ottuso, che anche una piccola merda come Zuckerberg poteva venire dal nulla e in pochi anni valere dieci volte di più. Come amava dirci Buddy Holly, "Quello sarà il giorno".

 

Quindi, chi sono davvero gli uomini più ricchi del mondo?

Bene, chi ha finanziato entrambe le parti di ogni guerra negli ultimi 300 anni?

Starbucks?

Chi ha saccheggiato il Sudafrica di tutto il suo oro e diamanti negli ultimi 150 anni?

Il presidente delle mutande di Victoria's Secret?

 È Mark Zuckerberg che ruba migliaia di miliardi di petrolio iracheno ogni anno?

 Non ho dubbi che Jeff Bezos sia un criminale, ma non è stato Bezos a progettare il furto di tutto l'oro da tutte le banche del mondo negli anni '30.

Chi possiede ben 75 o 80 banche centrali delle nazioni del mondo?

 Dei goy del Kansas?

Mi è stato detto che ci sono 13 famiglie che controllano l'intero clan mondiale, che operano dalla City di Londra.

 I leader in questa lista sono indiscutibilmente Rothschild, probabilmente a cominciare da Jacob Rothschild, "Il re degli ebrei", seguito dai suoi parenti. L'elenco molto probabilmente includerebbe un Sassoon, un Warburg, un Goldman, un Moses Seif, Kuhn, Loeb, Salomon, un Sebag-Montefiori, con questo gruppo che condivide un patrimonio totale di centinaia di trilioni di dollari.

Possiamo solo indovinare gli altri, ma possiamo essere certi che né Bill Gates né Warren Buffett sono mai stati in questa lista, e Elon Musk e Jeff Bezos possono essere liquidati con meritato disprezzo.

Lo scopo di questo saggio era triplice:

(1) - portare all'attenzione dei lettori l'esistenza di una cospirazione di lunga data sull'identificazione di "L'uomo più ricco del mondo",

(2) - respingere dalla contesa l'attuale elenco di candidati, e

(3) - per documentare che un piccolo numero di famiglie di banchieri ebrei che operano fuori dalla City di Londra ha detenuto per generazioni questi record di ricchezza con fortune che sono ordini di grandezza superiori a qualsiasi cosa avremmo potuto immaginare.

Confido che ciò sia stato realizzato con soddisfazione dei lettori.

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