Viviamo in un’epoca equivoca con differenti problematiche politiche ed economiche.
Viviamo
in un’epoca equivoca con differenti problematiche politiche ed economiche.
La
Russia non può Perdere…
Conoscenzealconfine.it
– (26 Gennaio 2023)) - Andrea Zhok : ci dice:
Ho
curiosato sulla stampa mainstream (ogni tanto è utile fare una passeggiata
dietro le linee nemiche) e mi sono imbattuto in un titolo interessante su “La
Stampa” di Torino:
Titolo
“La Russia ha più uomini, mezzi, risorse; o la Nato entra in campo o Kiev
perderà.”
Sottotitolo “Usa ed Europa sono davanti a
scelte difficili: l’ipotesi di inviare truppe occidentali non può essere
scartata.”
Questo
titolo campeggia su un articolo nientepopodimeno del prestigioso analista Lucio
Caracciolo.
Ora,
leggendo l’articolo, come c’era da aspettarsi, gli argomenti di Caracciolo sono
di carattere analitico e descrittivo, pesati attentamente, e presentano tre
scenari possibili:
“(1)
Ridurre il sostegno militare a Kiev fino a convincere Zelensky
dell’impossibilità di vincere, dunque della necessità di compromettersi con
Mosca;
(2)
entrare in guerra per salvare l’Ucraina e distruggere la Russia a rischio di
distruggere anche sé stessi;
(3)
negoziare con i russi un cessate-il-fuoco alle spalle degli ucraini per imporlo
agli aggrediti.”
Queste
opzioni vengono considerate da Caracciolo:
“Scenari molto improbabili (primo e terzo) o
semplicemente assurdi (il secondo).”
L’articolo
prosegue e dice cose di buon senso, cose che – spiace per i prestigiosi
analisti geopolitici – quelli che sono stati derisi come “complottisti
putiniani” hanno sostenuto dal primo minuto del conflitto:
la
Russia non può perdere.
Questo
per due motivi:
perché
la sua superiorità in termini di risorse, mezzi e uomini è netta, nonostante il
fiume di armi e denaro fornito dalla Nato, e soprattutto perché si tratta per
la Russia di un conflitto esistenziale, un conflitto letteralmente in casa
propria, non un remoto conflitto imperialista come quelli che sono abituati a
gestire gli USA in terre esotiche (dal Vietnam all’Afghanistan).
Una
sconfitta in un conflitto del genere vuol dire nel migliore dei casi, un
ritorno agli anni orribili di Eltsin, in cui la Russia era impotente terreno di
sfruttamento per oligarchi interni ed esterni, nel peggiore la disgregazione
civile e il caos.
Non è
bello infierire sui vinti e dunque non ricorderemo la infinita trafila di
buaggini che le testate nazionali – quelle “serie”, mica la controinformazione
“complottista” – ci hanno ammannito da nove mesi a questa parte.
Non
ricorderemo perciò come la Russia abbia già esaurito i missili una ventina di
volte, come Putin sia in fin di vita dalla nascita, come i soldati russi siano
dopati con tutte le droghe pazze che tipicamente usano gli Imperi del Male nei
film di Hollywood, come la politica ucraina incarni esemplarmente i valori
europei (invero chi potrebbe negare che il NASDAP sia stato un prodotto
europeo), come la Russia sia isolata sul piano internazionale e distrutta su
quello economico, come da questo conflitto l’Europa uscirà più forte di prima,
e via delirando in caduta libera.
No,
lasciamo stare tutto questo, tralasciamo i primi segni di ingresso della realtà
nella fanta -narrativa ufficiale, e concentriamoci invece sul titolo.
Già, perché come tutti sanno il titolo degli
articoli sui giornali è scelto dal titolista, non dall’autore.
E il
titolo dice – come al solito – una cosa che nell’articolo non c’è:
dice
che un ingresso diretto in guerra della Nato (dunque anche dell’Italia) è la
strada che dovremmo prendere, se non vogliamo che l’Ucraina perda (e noi non
vogliamo che perda, nevvero?)
Per
chi avesse bisogno di un chiarimento, ci troviamo di fronte all’auspicio della
Terza Guerra Mondiale, cui l’opinione pubblica deve trovarsi preparata.
Ora,
dopo gli anni della “pandemia”, in cui abbiamo imparato che l’unica regola
affidabile della stampa mainstream è quella di mentire strumentalmente sempre,
niente ci dovrebbe più stupire.
E tuttavia un titolo di una testata nazionale
che auspica serenamente un’opzione che nel migliore dei casi significherebbe
una strage europea senza precedenti, nel peggiore la fine del mondo, rimane
qualcosa su cui meditare.
Fino a
che punto, fino a quale livello di irresponsabilità sono disposti ad arrivare i
sedicenti “professionisti dell’informazione” mainstream?
Esiste
ancora un limite morale non in vendita?
(Andrea
Zhok - facebook.com/andrea.zhok.5)
LE
ELITES UCRAINE HANNO GIÀ
INIZIATO
A SCANNARSI A VICENDA.
Conoscenzealconfine.it
– Larry Johnson – Sonar21.com – (19 Gennaio 2023) – ci dice:
Avete
presente quella sensazione di felicità quando le cose vanno per il verso
giusto? Tutto è rose e fiori?
Avete una bella sensazione di euforia? Beh, se
vi sentite così, di certo non fate parte dell’élite ucraina.
A Kiev
c’è un vero e proprio caos dopo la vittoria della Russia a Soledar.
Cominciamo
con la notizia che qualcuno (o parecchi qualcuno) ha assassinato i tre
principali funzionari dei servizi segreti ucraini – il Ministro degli Affari
Interni dell’Ucraina, Denis Monastyrsky, il suo primo vice, Yevgeny Enin, e il
Segretario di Stato del Ministero degli Affari Interni, Yuriy Lubkovich.
Aspettate
un attimo (diranno alcuni), non sappiamo se si è trattato di un guasto
meccanico o di un errore del pilota.
È vero, non ci sono ancora conclusioni
definitive.
Ma un testimone oculare intervistato da uno
dei media di Kiev ha affermato che:
l’elicottero
con a bordo i vertici del Ministero degli Affari interni ucraino stava girando
vorticosamente e bruciando in aria ancora prima dello schianto.
Se il
testimone ha fornito un resoconto accurato, è altamente improbabile che quella
palla di fuoco a mezz’aria sia stata causata da un errore del pilota o da un
malfunzionamento meccanico.
Sembra proprio che si sia trattato di un
missile terra-aria, come uno Stinger fornito dagli Stati Uniti e reperibile sul
mercato nero.
Ecco
una delle voci che circolano in Ucraina. È emersa poco dopo che l’elicottero si
era schiantato su un asilo, per gentile concessione di qualcuno con lo
pseudonimo di Hacker DPR “Joker”.
Vi
racconterò, miei fedeli seguaci, cosa è successo oggi a Brovary.
Il Ministro degli Affari Interni ucraino era
da tempo a conoscenza del fatto che i vertici del Ministero della Difesa
commerciavano armi occidentali, quelle arrivate in Ucraina sotto forma di
aiuti, a beneficio di Paesi terzi, e che questo traffico era supervisionato
direttamente dal capo del GUR [l’intelligence ucraina], Budanov. Tra l’altro,
queste informazioni erano già emerse altrove.
I
vertici del Ministero dell’Interno volevano la loro parte e avevano iniziato a
raccogliere dati attraverso le loro unità strutturali, quelle dedicate
all’intelligence e alla sorveglianza.
Di
conseguenza, erano riusciti ad ottenere le prove e avevano iniziato a
ricattare.
I capi militari avevano promesso una parte ai
vertici della polizia e la prima tranche era stata pagata.
Ma era
inutile e non redditizio pagare ulteriormente.
Inoltre,
l’insolenza del Ministro degli Affari Interni, che stava ficcando il naso nel
posto sbagliato, stava mettendo a dura prova la leadership militare.
E poi
è arrivato il giorno in cui i ragazzi del GUR hanno potuto dimostrare le loro
capacità. Ma non è tutto.
L’autorizzazione
era stata data personalmente da Yermak [capo dell’Ufficio del Presidente
dell’Ucraina], che era stato messo al corrente del segreto dal supremo clown
narcisista, Zelensky.
Ciò
che Hacker DPR “Joker” sta sostenendo è che il capo degli Affari Interni,
Monastyrsky, non dipendeva dal Presidente, dai militari e dai servizi di
intelligence (cioè lo SBU).
Dal
momento che Monastyrsky era il responsabile della polizia nazionale ucraina,
lui e i suoi subordinati erano in grado di raccogliere informazioni sulle
attività illegali di Zelensky o dei militari e potevano usarle come “leva”
(alias ricatto) per ottenere denaro o concessioni.
Questa
è almeno una possibilità che dovrebbe essere presa in considerazione.
Quello
che mi colpisce è il fatto che sullo stesso elicottero fossero saliti
l’equivalente del direttore dell’FBI, del vicedirettore dell’FBI e del
procuratore generale, tutti insieme.
Perché? Qual era la loro destinazione e perché
erano tutti e tre sullo stesso elicottero?
Le normali procedure di sicurezza avrebbero
tenuto separati i tre uomini per evitare proprio questo scenario.
Non
posso escludere che a compiere il colpo possa essere stata una squadra di
Spetznaz russi.
A
prescindere da chi sia stato, questo ha creato un enorme scompiglio all’interno
del governo Zelensky.
Come
minimo, questo fatto acuirà i sospetti tra la polizia, l’esercito e i servizi
segreti.
Tra
loro non esiste una sensazione di felicità.
Oleksii
Arestovych.
Tutto
questo era stato preceduto dall’allontanamento forzato di Oleksii Arestovych,
un ex ufficiale dei servizi segreti ucraini che, fino alla scorsa settimana,
dirigeva le comunicazioni strategiche per Zelensky.
Arestovych aveva commesso l’errore di dire la
verità sullo scoppio di un missile su un condominio di Dnepropetrovsk.
Secondo
Arestovych, si era trattato di un missile della difesa aerea ucraina ricaduto
al suolo.
Aveva
detto che non era russo. Ops! Questo è proibito.
Non
solo è stato licenziato (secondo quanto riferito, avrebbe tentato di
dimettersi), ma il suo nome è spuntato oggi sulla lista nera ucraina riservata
ai nemici dell’Ucraina.
Proprio
così.
Dopo
un anno passato a raccontare bugie per Zelensky, dice qualcosa di vero e,
subito dopo, si ritrova con un bersaglio dipinto sulla schiena.
Non ci
sono molte buone notizie in Ucraina, se non che gli Stati Uniti e l’Europa
promettono di inviare più armi all’esercito ucraino assediato.
In realtà credo che di questo siano più
contenti i Russi degli Ucraini.
Mi
ricorda una scena di “Game of Thrones”, quando Tyrion Lannister ringrazia gli
ammutinati per un regalo inaspettato.
(Larry
Johnson - sonar21.com)
(sonar21.com/are-the-ukrainian-political-elite-starting-to-eat-each-other/).
GUERRA
IN UCRAINA:
LA
POMPA DI SANGUE MONDIALE.
Comedonchisciotte.org
– Big Serge -Substak.com – (22 Gennaio 2023) – ci dice:
Prima
gradualmente, e poi di colpo.
In
Ucraina, dopo la decisione a sorpresa della Russia di ritirarsi volontariamente
dalla zona occidentale di Kherson, nella prima settimana di novembre, non ci
sono stati grandi cambiamenti nei fronti.
In parte, ciò riflette il prevedibile clima
tardo autunnale dell’Europa orientale, che lascia i campi di battaglia intrisi
d’acqua e di fango e intralcia notevolmente la mobilità.
Per
centinaia di anni, novembre è stato un mese sfavorevole per tentare di spostare
gli eserciti a qualsiasi distanza significativa, e, puntualmente, abbiamo
iniziato a vedere video di veicoli bloccati nel fango dell’Ucraina.
Il
ritorno della guerra posizionale statica, tuttavia, riflette anche l’effetto
sinergico di un crescente esaurimento dell’Ucraina e di un forte impegno russo
a distruggere e a mettere pazientemente a nudo la residua capacità di
combattimento dell’Ucraina.
Nel
Donbass [i Russi] hanno trovato il luogo ideale per raggiungere questo
obiettivo.
È
diventato sempre più evidente che la Russia è impegnata in una guerra
posizionale, che massimizza l’asimmetria del suo vantaggio nel combattimento a
distanza.
C’è un
continuo degrado della capacità bellica dell’Ucraina, cosa che sta permettendo
alla Russia di mantenere pazientemente il ritmo attuale, mentre organizza le
sue forze appena mobilitate per un’azione offensiva nel prossimo anno e si
prepara ad infliggere all’Ucraina perdite insostenibili.
Nel
romanzo di Ernest Hemingway, “Il sole sorgerà ancora,” ad un personaggio un
tempo ricco ed ora sfortunato viene chiesto come fosse andato in bancarotta.
“In
due modi,” risponde, “gradualmente, e poi di colpo.”
Un
giorno potremo chiedere come l’Ucraina aveva perso la guerra e riceveremo più o
meno la stessa risposta.
Verdun
Redux.
Non ci
si sbaglierebbe a dire che, per quanto riguarda i resoconti sulla guerra in
Ucraina, i media occidentali di regime si sono accordati su uno standard molto
basso, dato il grado di scollamento dalla realtà della narrazione mainstream.
Anche
considerando questo basso standard, il modo in cui viene presentata alla
popolazione la battaglia in corso a Bakhmut è davvero ridicolo.
L’asse di Bakhmut viene venduto al pubblico
occidentale come una sintesi perfetta di tutti i tropi del fallimento russo:
in poche parole, la Russia starebbe subendo
perdite terribili mentre lotta per catturare una piccola città di importanza
operativa trascurabile.
I funzionari britannici, in particolare, nelle
ultime settimane hanno insistito molto sul fatto che Bakhmut avrebbe un valore
operativo minimo o nullo.
La
verità è proprio l’esatto contrario:
Bakhmut
è una posizione chiave e operativamente critica nella difesa ucraina e la
Russia l’ha trasformata in uno scannatoio, costringendo gli Ucraini a
sacrificare un numero esorbitante di uomini per mantenere la posizione il più a
lungo possibile.
In
effetti, l’insistenza sul fatto che Bakhmut non sia significativa dal punto di
vista operativo è un vero e proprio insulto all’intelligenza del pubblico, sia
perché una rapida occhiata ad una mappa la mostra chiaramente al centro della
rete stradale regionale, sia perché l’Ucraina ha gettato su questo fronte un
numero enorme di unità.
Facciamo
un passo indietro e consideriamo Bakhmut nel contesto della posizione
complessiva dell’Ucraina nell’est del Paese.
L’Ucraina
aveva iniziato la guerra nel Donbass con quattro linee difensive operative,
costruite nel corso degli ultimi 8 anni sia come parte integrante della guerra
in corso con la LNR e la DNR, sia in preparazione di un potenziale conflitto
con la Russia.
Queste linee sono strutturate attorno ad
agglomerati urbani, sono unite da collegamenti stradali e ferroviari e possono
essere sommariamente enumerate come segue:
Linee
difensive dell’Ucraina ad est del Paese.
Il
Donbass è un luogo particolarmente adatto alla costruzione di difese
formidabili.
È
altamente urbanizzato e industrializzato (Donetsk era l’oblast più urbanizzato
dell’Ucraina prima del 2014, con oltre il 90% della popolazione che viveva in
aree urbane), con città e paesi dominati da edifici sovietici tipicamente
robusti, insieme a numerosi complessi industriali.
L’Ucraina
ha speso gran parte dell’ultimo decennio per migliorare queste posizioni e gli
insediamenti in prima linea sono pieni di trincee e postazioni di tiro,
chiaramente visibili nelle immagini satellitari.
Un
recente video dall’asse di Avdiivka mostra l’estensione delle fortificazioni
ucraine.
Passiamo
quindi in rassegna lo stato di queste cinture difensive.
La
prima cintura, che andava all’incirca da Severodonetsk e Lysychansk a Popasna,
era stata interrotta in estate dalle forze russe.
La Russia aveva ottenuto un importante
sfondamento a Popasna, riuscendo così ad attaccare questa linea dal fianco,
cosa che aveva portato alla caduta di Lysychansk, all’inizio di luglio.
A
questo punto, la linea del fronte si trova direttamente su quelle che ho
etichettato come la 2ª e la 3ª cintura difensiva ucraina, cinture che ora vengono
pesantemente dissanguate.
La
cattura di Soledar da parte delle forze mercenarie del Gruppo Wagner ha
interrotto il collegamento tra Bakhmut e Siversk, mentre, nei dintorni di
Donetsk, il sobborgo pesantemente fortificato di Marinka è stato quasi
completamente ripulito dalle truppe ucraine e la famigerata posizione chiave di
Avdiivka (la località da cui gli Ucraini bombardano la popolazione civile della
città di Donetsk) è stata affiancata da entrambe le direzioni.
La
linea del fronte intorno ad Avdiivka (mappa per gentile concessione di
MilitaryLand)
Queste
posizioni sono assolutamente critiche per l’Ucraina.
La
perdita di Bakhmut significherà il crollo dell’ultima linea difensiva davanti a
Slavyansk e Kramatorsk, il che significa che l’Ucraina dovrà rapidamente
ripiegare sulla sua quarta (e più debole) cintura difensiva.
Per
l’Ucraina l’agglomerato di Slavyansk è una posizione molto peggiore da
difendere rispetto alle altre cinture, e questo per diverse ragioni.
Innanzitutto, essendo la linea di difesa più
ad ovest (e quindi la più lontana dalle linee di partenza del febbraio 2022), è
la meno curata e fortificata.
In secondo luogo, molte delle, diciamo così,
“cose buone” intorno a Slavyansk si trovano ad est della città, comprese le
alture dominanti e le principali autostrade.
Tutto
questo per dire che l’Ucraina sta facendo di tutto per tenere la linea di
Bakhmut, in quanto è una posizione di gran lunga preferibile da tenere e di,
conseguenza, ha continuato a riversare unità nel settore.
I livelli assurdi di impegno delle forze
ucraine in quest’area sono ben noti, ma, solo per un rapido aggiornamento, le
fonti ucraine pubblicamente disponibili individuano almeno 34 brigate o unità
equivalenti dispiegate nell’area di Bakhmut.
Molte di queste erano state dispiegate mesi fa
e sono già state decimate, ma, nell’arco dell’intera battaglia in corso, si
tratta di un impegno sorprendente.
Unità
ucraine intorno a Bakhmut (mappa per gentile concessione di MilitaryLand)
Le
forze russe, principalmente unità del Gruppo Wagner e milizie LNR, hanno
lentamente ma inesorabilmente fatto crollare questa roccaforte ucraina facendo
un uso molto intenso dell’artiglieria.
A
novembre, l’ex consigliere di Zelensky, Oleksiy Arestovych, aveva ammesso che
l’artiglieria russa sull’asse di Bakhmut godeva di un vantaggio di circa 9 a 1,
cosa che stava trasformando Bakhmut in un vero e proprio scannatoio.
In
Occidente questa viene presentata come una battaglia in cui i soldati russi –
descritti al solito come galeotti assoldati da Wagner – lanciano assalti
frontali alle difese ucraine e subiscono orribili perdite nel tentativo di
sopraffare i difensori con la sola forza dei numeri.
Il
contrario è molto più vicino alla verità. La Russia si muove lentamente perché
spiana le difese ucraine con l’artiglieria, poi avanza con cautela verso queste
difese polverizzate.
L’Ucraina,
nel frattempo, continua a far affluire unità per riempire le trincee con nuovi
difensori.
Un
articolo del Wall Street Journal sulla battaglia, nel tentativo di presentare
una storia di incompetenza russa, aveva accidentalmente incluso l’ammissione di
un comandante ucraino sul campo che aveva detto:
“Finora il rapporto tra le nostre perdite e le loro è
a favore dei Russi. Se continua così, potremmo rimanere senza uomini.”
Sono
stati fatti ampi paragoni (e non posso prenderne il merito) con una delle
battaglie più famigerate della Prima Guerra Mondiale, la sanguinosa catastrofe
di Verdun.
Anche
se non è il caso di esagerare il valore predittivo della storia militare (nel
senso che una conoscenza approfondita della Prima Guerra Mondiale non consente
una previsione degli eventi in Ucraina), sono comunque un grande sostenitore
della storia come analogia, e lo schema tedesco di Verdun è un’utile analogia per ciò
che sta accadendo a Bakhmut.
La
battaglia di Verdun era stata concepita dall’alto comando tedesco come un modo
per paralizzare l’esercito francese, attirandolo in un tritacarne appositamente
allestito.
L’idea
era quella di attaccare e conquistare un’altura difensiva cruciale, così importante
che la Francia sarebbe stata costretta a contrattaccare e a tentare di
riconquistarla.
I Tedeschi speravano che la Francia in questo
contrattacco impegnasse le proprie riserve strategiche, in modo da poterle
distruggere.
Anche
se Verdun non era riuscita a distruggere completamente la potenza di
combattimento francese, era stata comunque una delle battaglie più sanguinose
della storia mondiale.
Una
moneta tedesca per la commemorazione della battaglia raffigurava uno scheletro
che pompava sangue dalla terra: una metafora visiva agghiacciante ma azzeccata.
“La
pompa di sangue mondiale” – una commemorazione del tritacarne di Verdun.
Qualcosa
di simile si sta effettivamente verificando a Bakhmut, nel senso che la Russia
sta premendo su uno dei punti più sensibili della linea del fronte, attirando
le unità ucraine per poi distruggerle.
Qualche
mese fa, all’indomani del ritiro della Russia dalla zona occidentale di
Kherson, gli Ucraini parlavano estasiati di proseguire la loro offensiva con un
attacco verso sud, a Zaparozhia, per tagliare il ponte terrestre verso la
Crimea, insieme a continui sforzi per sfondare nel nord di Lugansk.
Invece,
le forze di entrambi questi assi sono state reindirizzate verso Bakhmut, al
punto che questo asse sta attivamente prosciugando le forze di combattimento
ucraine dislocate in altre aree.
Le
fonti ucraine, prima piene di ottimismo, ora concordano inequivocabilmente sul
fatto che non ci saranno offensive ucraine nel prossimo futuro.
Mentre parliamo, l’Ucraina continua a
convogliare forze sull’asse di Bakhmut.
Al
momento, la posizione dell’Ucraina intorno a Bakhmut si è gravemente
deteriorata, mentre le forze russe (in gran parte fanteria Wagner supportata
dall’artiglieria dell’esercito russo) stanno facendo progressi sostanziali su
entrambi i fianchi della città.
Sul
lato nord, la cattura di Soledar ha spinto le linee russe a poca distanza dalle
autostrade nord-sud, mentre la quasi simultanea cattura di Klishchiivka, sul
lato sud, ha spinto le linee del fronte davanti a Chasiv Yar (saldamente nelle
retrovie operative di Bakhmut).
La
linea di contatto intorno a Bakhmut, 20 luglio 2023 (mappa mia).
Attualmente,
gli Ucraini non sono ancora completamente accerchiati, ma il continuo
avvicinamento delle posizioni russe alle autostrade rimanenti è facilmente
percepibile.
Al
momento, le forze russe sono attestate a due miglia dalle autostrade ancora in
mano ucraina.
Cosa
ancora più importante, la Russia ora controlla
le alture sia a nord che a sud di Bakhmut (la città stessa si trova in
una depressione circondata da colline), cosa che dà alla Russia un controllo di
fuoco su gran parte dello spazio di battaglia.
Al
momento prevedo che la Russia riuscirà a liberare la linea difensiva
Bakhmut-Siversk entro la fine di marzo.
Nel
frattempo, il diradamento delle forze ucraine sugli altri assi apre la
possibilità a decisive offensive russe in altri settori.
Attualmente,
il fronte è costituito grosso modo da quattro assi principali, dove si trovano
consistenti formazioni di truppe ucraine.
Si tratta, da sud a nord, degli assi di
Zaporozhia, Donetsk, Bakhmut e Svatove (vedi mappa sotto).
Lo
sforzo per rafforzare il settore di Bakhmut ha notevolmente diluito la forza
ucraina negli altri settori.
Sul fronte di Zaporozhia, ad esempio, al
momento sono probabilmente dislocate solo cinque brigate ucraine.
Per
ora, la maggior parte della potenza di combattimento russa non è impegnata e
sia le fonti occidentali che quelle ucraine sono (tardivamente) sempre più
allarmate dalla prospettiva di un’offensiva russa che potrebbe avvenire nelle
prossime settimane.
L’intera posizione ucraina a est è vulnerabile
perché è, di fatto, un enorme saliente, attaccabile da tre direzioni.
Due
obiettivi di profondità operativa, in particolare, hanno la possibilità di
distruggere la logistica e i rifornimenti dell’esercito ucraino.
Si tratta, rispettivamente, di Izyum a nord e
di Pavlograd a sud.
Un
attacco russo lungo la riva occidentale del fiume Oskil verso Izyum
minaccerebbe di tagliare e distruggere il raggruppamento ucraino sull’asse di
Svatove (S sulla mappa) e, contemporaneamente, di interrompere la vitale
autostrada M03 da Kharkov.
Raggiungere
Pavlograd, invece, isolerebbe completamente le forze ucraine intorno a Donetsk
e interromperebbe gran parte del transito dell’Ucraina attraverso il Dneiper.
Il
piano di Big Serge (mappa mia).
Sia
Izyum che Pavlograd si trovano a circa 70 miglia dalle linee di partenza di una
potenziale offensiva russa, e quindi offrono una combinazione molto allettante
– essendo obiettivi operativamente significativi e relativamente a portata di
mano.
A
partire da ieri, abbiamo iniziato a vedere i primi progressi russi sull’asse di
Zaporozhia.
Sebbene
al momento si tratti principalmente di forze di ricognizione che si spingono
nella “zona grigia” (l’ambigua zona di nessuno), il Ministero della Difesa
russo ha dichiarato che sono stati conquistati diversi insediamenti, il che
potrebbe far presagire una vera e propria spinta offensiva in questa direzione.
L’indizio chiave sarebbe un assalto russo a
Orikhiv, che è una grande città con una vera e propria guarnigione ucraina.
Un
attacco russo qui indicherebbe che è in corso qualcosa di più di un attacco
esplorativo.
A
volte è difficile distinguere tra ciò che prevediamo possa accadere e ciò che
vorremmo veder accadere.
Se
fossi a capo della pianificazione russa, opterei certamente per un’avanzata
verso sud lungo la riva occidentale del fiume Oskil sull’asse Kupyansk-Izyum e
per un attacco simultaneo verso nord, oltre Zaporozhia, in direzione di
Pavlograd.
In
questo caso, credo che, a breve termine, sarebbe preferibile trascurare
Zaporozhia piuttosto che impantanarsi in una battaglia urbana.
Non
sappiamo se la Russia tenterà effettivamente di fare una cosa del genere.
La sicurezza sulle informazioni operative
russe è assai più stretta di quella dell’Ucraina o delle forze per procura
(Wagner e le milizie delle LNR/DNR), quindi sappiamo molto meno sui
dispiegamenti della Russia rispetto a quelli dell’Ucraina.
In
ogni caso, sappiamo che la Russia gode di un grosso vantaggio in forze di
combattimento e che ci sono succulenti obiettivi operativi a portata di mano.
Per
favore, signore, ne vorrei ancora.
La
visione a volo d’uccello di questo conflitto rivela un’affascinante meta struttura
della guerra.
Nella sezione precedente, ho sostenuto una
visione del fronte strutturata intorno alla progressiva rottura da parte della
Russia di una serie di cinture difensive ucraine.
Penso
che, in questa guerra, una simile struttura narrativa progressiva si applichi
anche all’aspetto della generazione di forze, con la Russia che distrugge, uno
dopo l’altro, una sequenza di eserciti ucraini.
Permettetemi
di essere un po’ più chiaro.
Anche
se l’esercito ucraino esiste, almeno in parte, come istituzione continua, la
sua potenza di combattimento è stata distrutta e ricostruita più volte, grazie
all’assistenza occidentale.
Si
possono individuare diverse fasi, cicli di vita, potremmo chiamarli:
– Nei
mesi iniziali della guerra, l’esercito ucraino era stato praticamente spazzato
via.
I Russi avevano distrutto gran parte delle
scorte preesistenti di armi pesanti e avevano eliminato molti quadri del nucleo
dell’esercito professionale ucraino.
–
Sulla scia di questa distruzione iniziale, la forza di combattimento ucraina
era stata ricostruita dotandola praticamente di tutti gli armamenti dell’epoca
sovietica ancora nelle scorte dei Paesi dell’ex Patto di Varsavia.
Il
trasferimento da Paesi come la Polonia e la Repubblica Ceca di veicoli e
munizioni sovietiche, compatibili con le capacità ucraine esistenti, era stato
in gran parte completato entro la fine della primavera 2022.
All’inizio
di giugno, ad esempio, la fonti occidentali avevano ammesso che le scorte
sovietiche erano esaurite.
– Con
l’esaurimento delle scorte del Patto di Varsavia, la NATO aveva iniziato,
durante l’estate, a sostituire con gli equivalenti occidentali le attrezzature
ucraine distrutte.
Particolare rilievo avevano avuto gli obici,
come l’americano M777 e il francese Caesar.
La
Russia ha essenzialmente combattuto contro diverse iterazioni dell’esercito
ucraino – distruggendo la forza prebellica nei mesi iniziali, poi combattendo
contro unità rifornite con le scorte del Patto di Varsavia, e ora sta degradando
una forza che è largamente dipendente dai sistemi occidentali.
Questo
aveva portato all’ormai famosa intervista del generale Zaluzhny a “The
economist”, in cui aveva chiesto molte centinaia di carri armati pesanti,
veicoli da combattimento per la fanteria e pezzi di artiglieria.
In
effetti, aveva chiesto un altro esercito, visto che i Russi continuare a
distruggere quello che ha.
Vorrei
sottolineare alcune aree particolari in cui le capacità dell’Ucraina sono
chiaramente degradate al di là di livelli accettabili e osservare come ciò si
colleghi allo sforzo della NATO per sostenere lo sforzo bellico ucraino.
Prima
di tutto, l’artiglieria.
Da
molte settimane la Russia sta dando priorità alle azioni di controbatteria e
sembra avere un grande successo nel localizzare e distruggere l’artiglieria
ucraina.
Sembra
che questo coincida in parte con il dispiegamento dl nuovo sistema di
rilevamento da controbatteria “Penicillina.”
Si
tratta di un nuovo strumento a disposizione dell’arsenale russo.
La
guerra di controbatteria consiste generalmente in un pericoloso tango tra
cannoni e sistemi radar.
Il radar di controbatteria ha il compito di
individuare e localizzare i cannoni del nemico, in modo da poterli distruggere
con i propri – il gioco è più o meno analogo a quello di squadre nemiche di
cecchini (l’artiglieria) e di avvistatori (il radar) che cercano di darsi la
caccia l’un l’altro – e, naturalmente, ha senso sparare anche ai sistemi radar
nemici, per accecarli, per così dire.
Il
sistema Penicillina offre nuove e potenti capacità alle forze di controbatteria
russe perché rileva l’artiglieria nemica non con il radar, ma con la
localizzazione acustica.
Il sistema alza un lungo palo telescopico
dotato di sensori acustici che, in coordinamento con alcuni componenti a terra,
sono in grado di localizzare i cannoni nemici attraverso un rilevamento sismico
e acustico.
Il
vantaggio di questo sistema è che, a differenza di un radar di controbatteria,
che emette onde radio che rivelano la sua posizione, il sistema Penicillina è
passivo – si limita a stare fermo e ad ascoltare, il che significa che non
offre al nemico un modo facile per localizzarlo.
Di
conseguenza, nella guerra di controbatteria, all’Ucraina manca attualmente un
buon modo per accecare (o meglio, assordare) i Russi.
Inoltre,
le capacità russe di controbatteria sono state incrementate da un maggiore uso
dei “droni Lancet” contro le armi pesanti.
Il
palo telescopico del sistema Penicillina rileva il rumore dei cannoni nemici.
Tutto
questo per dire che, ultimamente, la Russia ha distrutto un bel po’ di
artiglieria ucraina.
il
Ministero della Difesa russo ha sottolineato i successi dei sistemi di
controbatteria.
Ora,
so che, a questo punto, starete pensando: “Perché fidarsi del Ministero della
Difesa russo?”
Mi
sembra giusto: fidiamoci ma verifichiamo.
Il 20
gennaio, la NATO ha convocato una riunione presso la base aerea di Ramstein, in
Germania, in previsione di un nuovo massiccio pacchetto di aiuti all’Ucraina.
Questo
pacchetto di aiuti contiene, guarda caso, un’enorme quantità di pezzi di
artiglieria.
Secondo
i miei calcoli, gli aiuti annunciati questa settimana comprendono quasi 200
pezzi di artiglieria.
Diversi
Paesi, tra cui Danimarca ed Estonia, stanno inviando all’Ucraina letteralmente
tutti i loro obici.
Datemi
pure del pazzo, ma dubito seriamente che diversi Paesi decidano spontaneamente,
e tutti nello stesso momento, di inviare all’Ucraina l’intero loro inventario
di pezzi d’artiglieria se l’Ucraina non si trovasse ad affrontare una vera e
propria crisi per quanto riguarda le perdite di artiglieria.
Inoltre,
gli Stati Uniti hanno adottato nuove misure senza precedenti per rifornire
l’Ucraina di proiettili.
Solo
nell’ultima settimana, hanno attinto alle proprie scorte in Israele e in Corea
del Sud, in mezzo a notizie secondo cui le scorte americane sono talmente
esaurite che ci vorrà più di un decennio per ricostituirle.
Esaminiamo
le prove e vediamo se possiamo trarre una conclusione ragionevole:
1. I
funzionari ucraini ammettono che la loro artiglieria ha uno svantaggio di 9 a 1
nei settori critici del fronte.
2. La
Russia schiera un sistema di controbatteria all’avanguardia e un numero
maggiore di droni Lancet.
3. Il
Ministero della Difesa russo afferma di aver localizzato e distrutto un gran
numero di sistemi di artiglieria ucraini.
4. La
NATO si è affrettata a mettere insieme un massiccio pacchetto di sistemi di
artiglieria per l’Ucraina.
5. Gli
Stati Uniti stanno saccheggiando le scorte di proiettili in posizione avanzata
per rifornire l’Ucraina.
Personalmente
ritengo ragionevole, alla luce di tutto ciò, supporre che l’artiglieria ucraina
sia stata in gran parte distrutta e che la NATO stia cercando di ricostruirla,
ancora una volta.
Il mio
regno per un carro armato.
Il
principale punto di discussione nelle ultime settimane è stato se la NATO
fornirà o meno all’Ucraina carri armati pesanti [MTB].
Zaluzhny,
nella sua intervista all‘Economist in cui aveva chiesto centinaia di MBT, aveva
accennato ad un parco carri armati ucraino fortemente impoverito.
La NATO ha tentato di fornire una soluzione
provvisoria dando all’Ucraina diversi veicoli corazzati, come il Bradley IFV e
lo Stryker.
Questi
mezzi possono fornire una certa mobilità, ma dobbiamo anche capire che, essendo
molto inferiori sia in termini di protezione che di potenza di fuoco, non sono
in alcun modo sostitutivi degli MBT.
Ad
esempio, il tentativo di utilizzare i Bradley nel ruolo di MBT non funzionerà.
Buongiorno.
Finora
sembra che l’Ucraina riceverà un piccolo numero di carri armati Challenger
dalla Gran Bretagna, ma si parla anche di Leopard (di fabbricazione tedesca),
Abrams (americani) e Leclerc (francesi).
Come
al solito, l’impatto sul campo di battaglia ucraino di questi carri armati
viene sia sopravvalutato (da parte degli informatori ucraini e dei Russi
pessimisti) che sottovalutato (dai trionfalisti russi).
Suggerirei
una via di mezzo.
Il
numero di carri armati che può essere ragionevolmente dato all’Ucraina è
relativamente basso, semplicemente a causa dell’onere dell’addestramento e del
mantenimento.
Tutti
questi carri armati utilizzano munizioni diverse, parti speciali e richiedono
un addestramento specializzato.
Non si
tratta di sistemi che possono essere semplicemente portati fuori dai depositi e
mandati direttamente in combattimento con un equipaggio non addestrato.
La soluzione ideale per l’Ucraina sarebbe
quella di ricevere solo Leopard A24, che potrebbero essere disponibili in
numero decente (forse un paio di centinaia) e sarebbero almeno standardizzati.
Un
Leopard turco distrutto in Siria.
Dobbiamo
anche notare, naturalmente, che questi carri armati occidentali non sono
probabilmente in grado di cambiare le carte in tavola sul campo di battaglia.
Il
Leopard ha già mostrato i suoi limiti in Siria durante le operazioni della
Turchia [contro i Curdi].
Si
noti la seguente citazione da un articolo del 2018:
“Dato
che i carri armati sono ampiamente utilizzati dai membri della NATO – tra cui
Canada, Paesi Bassi, Danimarca, Grecia e Norvegia – è particolarmente
imbarazzante vederli così facilmente distrutti dai terroristi siriani quando ci
si aspetta che siano all’altezza dell’esercito russo.”
In
definitiva, il Leopard è un MBT abbastanza banale, progettato negli anni ’70 e
surclassato dal T-90 russo.
Non è
un mezzo da buttar via, ma, di certo, non semina il terrore sul campo di
battaglia.
Subiranno perdite e saranno colpiti, proprio
come lo era stato il vecchio parco carri armati dell’Ucraina.
Tuttavia,
questo non cambia il fatto che un esercito ucraino con alcune compagnie di
Leopard sarà più potente di uno senza.
Credo
sia giusto dire che le tre affermazioni seguenti sono tutte vere:
1.
Ricevere un pacchetto misto di carri armati occidentali creerà un difficile
onere di addestramento, manutenzione e mantenimento per l’Ucraina.
2. I
carri armati occidentali, come il Leopard, hanno un valore bellico limitato e
saranno distrutti come qualsiasi altro carro armato.
3. I
carri armati occidentali aumenteranno la potenza di combattimento dell’esercito
ucraino, finché saranno operativi.
Detto
ciò, a questo punto non sembra che la NATO voglia dare all’Ucraina carri armati
pesanti.
In un primo momento si era ipotizzato di
rispolverare i carri armati presenti nei depositi e di spedirli direttamente a
Kiev, ma il produttore ha dichiarato che questi veicoli non sono funzionanti e
non sarebbero pronti per il combattimento prima del 2024.
Rimane
solo la possibilità di attingere direttamente ai parchi carri armati della
NATO, che finora è reticente a farlo.
Perché?
Il mio
suggerimento è semplicemente che la NATO non crede nella vittoria ucraina.
L’Ucraina
non può nemmeno sognare di sloggiare la Russia dalla sua posizione senza
un’adeguata forza corazzata, e quindi la reticenza a consegnare i carri armati
suggerisce che la NATO pensa che questo sia comunque solo un sogno.
Continua
invece a dare priorità agli armamenti che sostengono la capacità dell’Ucraina
di combattere una difesa statica (quindi, le centinaia di pezzi d’artiglieria)
senza indulgere in voli di fantasia su un grande attacco di mezzi corazzati ucraini
verso la Crimea.
Tuttavia,
data l’intensa febbre di guerra che si è sviluppata in Occidente, è possibile
che il momento politico imponga questa scelta.
È possibile che si sia raggiunto il punto in
cui è la coda a far scodinzolare il cane, il punto in cui la NATO è rimasta
intrappolata nella sua stessa retorica di irremovibile sostegno all’Ucraina
fino alla vittoria totale;
a
questo punto potremmo anche vedere i Leopard 2A4 bruciare nella steppa.
Sommario:
La morte di uno Stato.
L’esercito
ucraino è estremamente degradato, avendo subito perdite esorbitanti sia in
termini di uomini che di armamenti pesanti.
Credo
che, a questo punto, i caduti ucraini si stiano avvicinando alle 150.000 unità,
ed è chiaro che le scorte di pezzi d’artiglieria, granate e veicoli blindati
sono in gran parte esaurite.
Mi
aspetto che la linea difensiva Bakhmut-Siversk sia sgomberata prima di aprile,
dopodiché la Russia si spingerà verso l’ultima (e più debole) cintura difensiva
intorno a Slavyansk.
Nel frattempo,
la Russia ha di riserva una significativa potenza di combattimento, che potrà
essere utilizzata per riaprire il fronte settentrionale sulla sponda
occidentale dell’Oskil e riavviare le operazioni offensive a Zaporozhia,
mettendo in pericolo la logistica ucraina.
Questa
guerra sarà combattuta fino alla fine sul campo di battaglia e si concluderà in
modo favorevole alla Russia.
(Big
Serge)
(bigserge.substack.com)
(bigserge.substack.com/p/russo-ukrainian-war-the-world-blood)
Guerra
in Ucraina, invio di armi
e
propaganda.
L’intervista del Generale
Fabio
Mini a l’Anti Diplomatico.
Altreinformazioni.it
– (Marzo 11, 2022) - Marco Pizzuti – ci
dice:
Il
generale di corpo d’armata Fabio Mini.
Negoziare,
finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la
ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento non
con le chiacchiere ma con atti concreti.”
È il pensiero di Fabio Mini, generale di Corpo
d’Armata dell’Esercito Italiano, già Capo di Stato Maggiore del Comando NATO
del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo.
“E
quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa
dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e
indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea a prescindere dagli
interessi altrui”, dichiara a l’Anti Diplomatico.
È
stato scritto correttamente come le voci più sensate nel panorama della
propaganda a senso unico siano quelle dei generali, di coloro che conoscono
bene come pesare le parole in momenti come questi.
Come
l’Anti Diplomatico abbiamo avuto l’onore di poter intervistare uno dei più
autorevoli.
L’INTERVISTA.
Dal
Golfo del Tonchino alle armi di distruzione di massa in Iraq- e tornando anche
molto indietro nella storia –
Generale
nel suo libro “Perché siamo così ipocriti sulla guerra?” Lei riesce
brillantemente a ricostruire i falsi che hanno determinato il pretesto per lo
scoppio di diverse guerre.
Qual è
l’ipocrisia e il falso che si cela dietro il conflitto in corso in Ucraina?
Il
falso è che la guerra sia cominciata con l’invasione russa dell’Ucraina.
Questo
in realtà è un atto nemmeno finale di una guerra tra Russia e Ucraina
cominciata nel 2014 con l’insurrezione delle provincie del Donbas poi
dichiaratesi indipendenti.
Da allora le forze ucraine hanno martoriato la
popolazione russofona ai limiti del massacro e nessuno ha detto niente.
Per
quella popolazione in rivolta contro il regime ucraino non è stata neppure
usata la parola guerra di liberazione o di autodeterminazione così care a certi
osservatori internazionali.
È
bastato dire che la “Russia di Putin” voleva tornare all’impero zarista per
liquidare la questione.
L’ipocrisia è l’atteggiamento della propaganda
occidentale pro-Ucraina che, prendendo atto che esiste una guerra, finge di non
sapere chi e che cosa l’ha causata e si stupisce che qualcuno spari, qualcun
altro muoia e molti siano costretti a fuggire.
Ipocrisia
ancor più grave della propaganda è il silenzio omertoso di coloro che tacciono
sul fatto che dal 2014 Stati Uniti e Nato hanno riversato miliardi in aiuti
quasi interamente destinati ad armare l’Ucraina e migliaia di professionisti
della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neo- nazisti.
Nella
stampa occidentale si tende a definire Putin come “un pazzo che ha scioccato il
mondo con la sua iniziativa”.
Eppure in un video del 1997 l’attuale
presidente americano Biden dichiarava come l’allargamento ai paesi baltici (non
all’Ucraina!) della Nato sarebbe stato in grado di generare una risposta
militare della Russia.
Non
crede che dal 2014 l’Europa abbia sottovalutato la questione ucraina?
Non
credo sia stata sottovalutata, ma è stata volutamente indirizzata verso la
trasformazione graduale del paese in un avamposto contro la Russia, a
prescindere dalla sua ammissione alla Nato.
Di qui la pseudo rivoluzione arancione “
(2004), il sabotaggio interno ed esterno di ogni tentativo di stabilizzazione,
l’alternanza di governi corrotti, la pseudo rivolta di Euromaidan, il colpo di
stato contro il presidente Yanukovich (2014) fino alla elezione di Zelensky.
Quest’ultimo
è passato da un programma elettorale contro gli oligarchi, contro la corruzione
politica e la promessa di “servire il popolo” ad una politica dichiaratamente
provocatoria nei confronti della Russia.
E
questo era esattamente ciò che volevano gli Stati Uniti e quindi la Nato dal
1997.
Il
tema dell’espansione Nato però è sempre stato tabù da noi…
L’espansione
della Nato a est iniziata in quell’anno dopo una serie di prove di coinvolgere
nella “cooperazione militare “i paesi dell’Europa orientale (programma
“Partnership for peace”) è stata una provocazione continua per 24 anni.
Per oltre un decennio la Russia non ha potuto
opporsi e la Nato, sollecitata in particolare da Gran Bretagna, Polonia e
repubbliche baltiche ha pensato di poter chiudere il cerchio attorno ad essa
“attivando” sia Georgia sia Ucraina.
La
Russia è intervenuta militarmente in Georgia e questo ha dato un segnale forte
agli Usa e alla Nato, che non hanno voluto intervenire.
Durante
la crisi siriana del 2011 la Russia si è schierata con il governo di Bashar
Assad e successivamente con la guerra all’Isis è intervenuta militarmente dando
un contributo sostanziale alla sua neutralizzazione.
Bashar
Assad è ancora lì.
Le
operazioni russe in Siria ancorché concordate e coordinate sul campo con la
coalizione a guida americana, hanno disturbato i piani di chi voleva
approfittare dell’Isis e delle bande collegate per destabilizzare l’intero
Medioriente.
Un altro segnale del mutato umore russo è
stata l’annessione della Crimea subito dopo il colpo di stato contro Yanukovic
sostenuto dagli Stati Uniti e in particolare dall’inviata del Dipartimento di
Stato Victoria Nuland e dall’allora vice presidente Biden.
Dal
2014 in poi l’Ucraina con il sostegno degli Stati Uniti e della Nato ha assunto
una linea ancora più ostile nei confronti della Russia e iniziato ad integrare
nelle forze armate e nella polizia i
gruppi neonazisti che si erano “distinti” negli scontri di Maidan.
Gli
stessi che ora organizzano la “resistenza ucraina” e coordinano i circa 16000
mercenari sparsi per il paese.
Per
tutto questo mi sento di dire che la Nato non ha trascurato l’Ucraina, anzi
l’ha spinta con forza in un’avventura pericolosa per entrambi e soprattutto per
noi europei.
In una
recente apparizione in TV Lei ha detto di aver avuto modo di conoscere in prima
persona i generali russi e ha definito quella russa “una guerra limitata per
scopi limitati”.
Quali
sono gli obiettivi che i russi si sono posti sul territorio secondo lei?
In
Kosovo avevo alle dipendenze anche il contingente russo di cui una parte
garantiva sicurezza dell’aeroporto militare/civile di Pristina e un’altra
schierata nel settore montano al confine con la Serbia.
I rapporti con i generali russi erano quasi
giornalieri e sempre molto corretti soprattutto nei miei confronti (in quanto
italiano).
Parlavamo
di sicurezza collettiva e di futuro del Kosovo, una cosa alla quale nessuno
nella Nato aveva pensato prima di andare in guerra.
Parlavamo
anche di operazioni militari e di dottrina.
Vent’anni
fa. La guerra limitata è una categoria prevista anche da Clausewitz e i russi
sono sempre stati clausewitziani.
All’inizio
dell’invasione ho cominciato a vedere i segni non di una operazione speciale
come l’ha definita Putin, ma di una serie di operazioni ad obiettivi limitati,
unite dallo scopo strategico di impedire all’Ucraina di diventare il fulcro
della minaccia militare alla Russia , ma tatticamente indipendenti.
Le operazioni riguardavano la messa in
sicurezza di territori del Donbass, la fascia costiera del mare d’Azov e del
Mar Nero fino a Odessa e, se necessario, fino al confine con la Moldavia
neutrale.
L’avanzata
su Kiev doveva essere l’operazione principalmente politica di pressione per i
negoziati e l’eventuale instaurazione di un governo favorevole alla linea
russa.
Questa
operazione non vincolata né al tempo né agli obiettivi: dipende dagli eventi.
Se
quelli diplomatici, politici e operativi evolvono in maniera soddisfacente
l’operazione può essere interrotta.
In
caso contrario, dalla marcia d’afflusso le forze possono passare allo
schieramento attorno alla città, e se ancora gli eventi sono negativi possono
passare alla “preparazione” di fuoco poi al fuoco aereo e poi se e quando la
città è allo stremo potrà iniziare la presa vera e propria della città.
Questo
tipo di operazioni con la tecnica del carciofo ha spiazzato tutti gli analisti
della domenica che si aspettavano e forse cinicamente si auguravano di vedere
la tempesta di fuoco alla quale ci hanno abituato gli americani in tutte le
loro guerre.
Ovviamente
questa incredulità ha alimentato le speculazioni sull’effettiva potenza
dell’apparato russo e sulla eroica resistenza ucraina che avrebbe arrestato
l’invasione.
L’apparato che vediamo in televisione dice
però una cosa diversa: l’operazione è ancora intenzionalmente alla prima fase,
in attesa di eventi.
In
questa situazione i vantaggi vengono soltanto dall’efficacia e credibilità
della pressione.
Gli
svantaggi riguardano sia le provocazioni esterne (da parte della Nato) sia il
rafforzamento della resistenza interna che non muterebbe il risultato
dell’operazione ma farebbe molti più danni.
Ritiene
che le armi che l’Italia invierà e i mercenari che stanno influendo potranno
incidere sulle sorti del conflitto?
E se
comunque possono essere causa di ulteriori rischi…
Credo
proprio di no. Lo renderanno più sanguinoso e anche di livello operativo più
elevato.
In caso di squilibrio di forze tattiche, si
tende a passare a quello strategico e allora potranno essere impiegate armi di
livello strategico come bombardieri, missili e perfino armi nucleari tattiche:
tutte
cose che porterebbero ad uno scontro diretto fra Nato e Russia.
Ritiene
che il pericolo che i jihadisti-mercenari possano affluire dalla Siria in
Ucraina in gran numero?
E che
complicanze si creerebbero nel conflitto?
I
Jihadisti mercenari saranno pochi e potranno influire sul livello di barbarie,
alzandolo.
Di
mercenari ce ne sono tanti e sono anche ben pagati.
Quelli
per l’Ucraina con i soldi nostri e quelli per la Russia con i soldi russi.
L’afflusso
di mercenari ha però un lato interessante: smonta completamente la tesi dei
volontari combattenti per la patria.
Inoltre, le compagnie di mercenari o
contractors non si accontentano mai della semplice paga per i soldati ma
pretendono sempre grandi cose dagli stati che li assoldano.
Vogliono
anche potere, assetti nazionali importanti come miniere, industrie,
infrastrutture sensibili.
Non
sono mai soddisfatti e sono caduti dei regni per mercenari insoddisfatti.
Sui
negoziati in Bielorussia.
La
Francia e Germania sembrano orientate ad un approccio di maggior mediazione
mentre il nostro paese, assente nel vertice franco-tedesco-cinese, sembra
preferire una visione più oltranzista.
Giudica
le richieste della Russia una base di partenza valida per l’Europa e cosa si
rischia prolungando l’attesa di un vero confronto?
Le
richieste russe, come in qualsiasi negoziato sono la base di una discussione.
Se non
è soddisfacente, ciascuna parte deve finirla di dire cosa vuole e cominciare a
pensare cosa può cedere.
In
genere il più forte è quello più disponibile a cedere perché ritiene di
“concedere” e quindi mantiene il prestigio intatto.
La parte più debole deve solo ridimensionare
il livello di ambizione.
In
questo caso ogni minima riduzione dell’ambizione ucraina porterebbe una grande
concessione: la salvezza del paese.
Il nostro paese ha decretato unilateralmente,
come se parlasse per tutti, la fine dei negoziati, fra l’altro con un
atteggiamento bullistico.
L’atteggiamento
degli altri è molto meno arrogante.
E
questo li rende in sintonia.
Ma
anche nel bullismo non siamo fra i migliori.
La
Gran Bretagna e la Polonia ci battono.
Il
governo polacco ha dichiarato di voler fornire i propri Mig alle forze ucraine,
ma facendoli partire dalle basi tedesche.
Gli
Stati Uniti hanno poi frenato l’iniziativa polacca. Quanto è reale l’opzione di
una No fly zone in Ucraina e quanto è probabile un futuro coinvolgimento
militare della NATO?
La
dichiarazione di No fly zone dei cieli dell’Ucraina sarebbe un modo per
accelerare il disastro.
Chi la
sta chiedendo a gran voce vuole il disastro e dimostra la propria incapacità di
controllare il proprio spazio aereo.
Vuole un pretesto per trascinare in guerra
tutta l’Europa.
Non
dobbiamo cedere a questa tentazione perversa, soprattutto nei momenti come
questi quando un attacco aereo finisce per colpire un padiglione di ospedale e
l’emozione soffoca la razionalità.
La
narrativa occidentale cerca oggi di minimizzare (o censurare del tutto) la
presenza di neo-nazisti nei battaglioni incorporati alle forze ucraine,
nonostante decine di reportage (dalla Bbc al Time al Guardian) in passato
avessero fatto luce sulla vicenda con toni giustamente inorriditi.
Ritiene credibile Putin quando parla di
denazificare l’Ucraina come uno degli obiettivi?
La
denazificazione a cui si riferisce Putin non riguarda l’Ucraina, ma il suo
apparato governativo in cui tali elementi si trovano anche in posizione di
vertice.
I reportage hanno tutti ragione e comunque non
rendono l’esatto conto della presenza e dell’influenza di questi gruppi.
Sono
state proprio le forze di polizia e dell’intelligence ucraina ad opporsi
all’inserimento di tali elementi nei loro ranghi.
Hanno dovuto subire ma oggi la caccia al russo
(o filorusso) potrà mutare in caccia al nazi e visti i numeri e la frenesia
degli interessati non mi stupirei se domani l’Ucraina cadesse dalla padella
della guerra contro la Russia nella brace di una guerra civile.
Cosa
dovrebbe fare il governo italiano in questo contesto e più in generale
l’Europa?
Negoziare,
finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la
ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento non
con le chiacchiere ma con atti concreti.
E
quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa
dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e
indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea a prescindere dagli
interessi altrui.
(L’antidiplomatico).
Nei
Reparti Covid li uccidevano
col
Midazolam e il Remsesivir…
Altro
che Virus…
Conoscenzealconfine.it
– (27 Gennaio 2023) – Redazione – ci dice:
Nella
primavera 2020 servivano tanti morti per terrorizzare.
Non
c’erano. Usarono il Midazolam per crearli.
Il
Midazolam è un sedativo, che se viene impiegato in grande quantità, uccide la
gente.
Nei
reparti covid veniva usato insieme a questo farmaco anche la morfina.
Gli
effetti collaterali provocati dal Midazolam sono:
gravi difficoltà respiratorie, gonfiore di
viso, bocca e gola con conseguenti difficoltà respiratorie e di deglutizione,
arresto cardiaco e reazioni allergiche gravi (shock anafilattico).
Lo
stesso farmaco viene usato per preparare ad operazioni chirurgiche.
Ma il punto è che fermarono tutte le
operazioni e dunque tutto l’approvvigionamento del Midazolam non fu impiegato
negli interventi chirurgici.
Improvvisamente,
nello stesso periodo, aprile 2020, l’uso del Midazolam andò alle stelle.
Non fu mai impiegato cosi massicciamente.
In un
articolo di skyg24 risalente a novembre 2020, il Midazolam venne inserito tra i
farmaci super utilizzati e guardate cosa scrissero:
“A causa dell’emergenza di coronavirus, in
Italia si è verificato un boom dei farmaci da ‘terapia intensiva’.
In particolare, sono quattro i medicinali che
a marzo 2020 hanno conosciuto un incremento della domanda tra il 128% e il
782%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Si
tratta del ‘rocuronio’ e del ‘cisatracurio’ (coadiuvanti dell’anestesia
generale), del ‘midazolam’ (un sedativo ad azione lenta usato per ridurre
l’ansia) e del ‘propofol’ (un anestetico ipnotico).
Questi dati sono contenuti nell’ultima edizione del
dossier ‘Il sistema dei farmaci generici in Italia’ dell’Osservatorio Nonisma,
realizzato per Egualia, l’organo di rappresentanza dell’industria dei farmaci
generici equivalenti”.
Avete
capito? Un farmaco usato per ridurre l’ansia!
Eh, ti
uccide direttamente… certo che l’ansia sparisce!
David
Icke denuncia che in Gran Bretagna, in quel periodo morirono migliaia e
migliaia di persone anziane a causa del Midazolam, ma i media dissero che erano
morte a causa del COVD-19.
Come
hanno chiamato il fenomeno di tutte queste migliaia di persone che morivano?
“La prima ondata di covid”!
Siccome non avevano il virus dovevano far
credere che ci fosse…
A
quanto pare anche nel Regno Unito finirono tutte le scorte di quei sedativi.
Negli
ospedali dissero che bisognava liberare i letti per questo grande afflusso di
persone infette dalla pandemia covid, cosa che in realtà non si verificò mai.
È
questa la ragione per cui abbiamo visto su Tik Tok tanti infermieri e
infermiere danzare negli ospedali.
Perché dentro non c’era nessuno.
Gli
anziani vennero spostati nelle case di riposo (in centinaia di ambulanze che
suonavano per fare credere che fossero tutti pazienti covid) e venne loro
somministrato il Midazolam.
Negli
Stati Uniti usarono un farmaco che si chiama Remdesivir, che divenne
obbligatorio su pazienti cosiddetti “covid”.
Il
Remsesivir blocca
la funzionalità renale.
Quindi
che accadde? Che le cavità addominali si riempirono di acqua.
Così
come i polmoni.
Letteralmente annegarono… e chiamarono questo
“la prima ondata di Covid” in America.
Tra gli effetti collaterali di questo farmaco si
trova, non a caso, un abbassamento dei livelli di ossigeno nel sangue…
Siamo
nel 2023 e la magistratura a livello globale è completamente assente,
complimenti!
(thelivingspirits.net/david-icke-nella-primavera-2020-servivano-tanti-morti-per-terrorizzare-non-cerano-usarono-il-midazolam-per-crearli)
(tg24.sky.it/salute-e-benessere/2020/11/20/covid-farmaci-terapia-intensiva)
(freeondarevolution.wordpress.com/2023/01/16/nei-reparti-covid-li-uccidevano-col-midazolam-e-remsesivir-altro-che-virus/).
"Follia":
Francia e Croazia negano
"l'Occidente
in guerra con la Russia"
dopo
che il ministro degli Esteri
tedesco
ha suscitato indignazione.
Zerohedge.com
- TYLER DURDEN – (27 GENNAIO 2023) – ci dice:
Martedì,
il ministro degli Esteri tedesco “Annalena Baerbock” ha scatenato una tempesta
di dibattito quando ha dichiarato che gli alleati occidentali stanno
combattendo una guerra contro la Russia - inducendo molti a suggerire che
essenzialmente ha "dichiarato guerra" alla Russia e contraddicendo la
posizione ufficiale dicendo la parte tranquilla ad alta voce.
"E
quindi l'ho già detto negli ultimi giorni: sì, dobbiamo fare di più per
difendere l'Ucraina. Sì, dobbiamo fare di più anche sui carri armati", ha
detto durante un discorso programmatico di martedì all'Assemblea parlamentare
del Consiglio d'Europa a Strasburgo, in Francia, aggiungendo "Ma la parte più importante e
cruciale è che lo facciamo insieme e che non facciamo il gioco dello
scaricabarile in Europa, perché stiamo combattendo una guerra contro la Russia
e non l'uno contro l'altro."
I
commenti di Baerbock hanno giocato dritto nella posizione della Russia che sono
in una guerra per procura con l'Occidente che è stata innescata da decenni di
espansione della NATO alle loro porte, contro la posizione dell'Occidente che
stanno semplicemente sostenendo l'Ucraina contro un'invasione non provocata.
Da
notare, mercoledì, Washington ha annunciato che avrebbe inviato più di 30 carri
armati M1 Abrams a Kiev, mentre Berlino si è impegnata a fornire una dozzina di
panzer Leopard II, incoraggiando la Polonia e altri membri dell'UE e della NATO
a fornire un sostegno simile.
La Francia, nel frattempo, sta
"continuando la nostra analisi" della proposta di inviare carri
armati in Ucraina, dopo aver già promesso diversi "carri leggeri"
AMX-10 all'inizio di questo mese.
I
membri della NATO Francia e Croazia hanno esplicitamente confutato Baerbock.
"Non
siamo in guerra con la Russia e nessuno dei nostri partner lo è", ha detto
la portavoce del ministero francese Anne-Claire Legendre giovedì, secondo AFP.
"La consegna di attrezzature militari...
non costituisce cobelligeranza".
Il
presidente croato Zoran Milanovic ha definito i commenti di Baerbock
"follia".
"Ora
il ministro degli Esteri tedesco dice che dobbiamo essere uniti, perché cito,
siamo in guerra con la Russia.
Non lo
sapevo", ha detto, aggiungendo "Forse la Germania è in guerra con la
Russia, ma poi, buona fortuna, forse questa volta risulta meglio di 70 anni
fa".
Zoran
Milanović.
"Se
siamo in guerra con la Russia, allora vediamo cosa dobbiamo fare. Ma non
chiederemo alla Germania la sua opinione", ha affermato Milanovic.
"Lasciate che capiscano chi è il vero cancelliere laggiù. Sono stato in
politica per molto tempo, e il nostro paese ne ha passate tante, ma non ho mai
visto questo tipo di follia prima d'ora", ha continuato.
"Vuoi
che entriamo in guerra?", ha chiesto durante una visita alla città
portuale di Spalato, aggiungendo che la Croazia "non dovrebbe in alcun
modo aiutare" l'Ucraina militarmente, riferisce “Summit News”.
Il
presidente croato Zoran Milanovic: Il ministro degli Esteri tedesco ha detto in
inglese l'altro ieri a Strasburgo che dobbiamo essere uniti perché siamo in
guerra con la Russia.
Cito:
"Siamo in guerra con la Russia". Non lo sapevo.
(pic.twitter.com/dnQO1VllwQ)
Il
ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic, nel frattempo, ha commentato le
sanzioni USA-UE contro la Russia, dicendo che l'embargo su Mosca danneggerebbe
Belgrado.
Dacic
ha fatto i commenti giovedì da Ankara dopo aver incontrato il suo omologo turco,
Mevlut Cavusoglu.
La
scorsa settimana il Parlamento europeo ha chiesto che Belgrado entri in un
"pieno allineamento" con la politica estera e di sicurezza del blocco
e aderisca all'embargo.
Secondo
Dacic, la Serbia non ha aderito per "interessi nazionali e statali,
cooperazione economica, così come problemi che la Serbia ha con il
Kosovo", riferendosi alla provincia separatista sostenuta dalla NATO.
"Sarebbe
inappropriato per la Serbia sanzionare la Russia ora, e sarebbe dannoso per i
nostri interessi", ha detto, aggiungendo "Ciò non significa che non
faremo di tutto per dire chiaramente che non sosteniamo la violazione
dell'integrità territoriale dell'Ucraina e aiutiamo il più possibile".
Una
vittoria russa in Ucraina
non
porrà fine alla guerra.
Unz.com
- MIKE WHITNEY – (25 GENNAIO 2023) – ci dice:
Dietro
il disperato appello di Washington per carri armati e altre armi letali per
l'Ucraina, si profila la fastidiosa prospettiva che l'offensiva invernale della
Russia possa essere già iniziata nel sud, dove pesanti combattimenti sono
scoppiati lungo la linea di contatto nella regione di Zaporizhia.
Mentre le informazioni dal fronte rimangono
approssimative, alcuni analisti pensano che la Russia stia pianificando di
inviare le sue truppe e unità corazzate verso nord per bloccare le linee di
rifornimento vitali e intrappolare le forze ucraine nell'est.
Un
blitz russo verso nord sarebbe probabilmente sincronizzato con il movimento di
un secondo grande gruppo che spinge a sud lungo il fiume Oskil.
Questi
due colpi simili a pugnali sarebbero stati accompagnati da molteplici attacchi
missilistici mirati a ponti strategici e linee ferroviarie che attraversavano
il fiume Dnepr.
Se i
russi fossero in grado di riuscire in una tale operazione, il grosso
dell'esercito ucraino sarebbe effettivamente circondato a est mentre Mosca
avrebbe ripreso il controllo sulla maggior parte dei suoi territori
tradizionali.
L'offensiva potrebbe non porre fine alla
guerra, ma porrebbe fine all'esistenza dell'Ucraina come stato vitale e
contiguo.
Questo
è un estratto da un articolo di “Aljazeera”:
“Le
forze di Mosca stanno spingendo verso due città nella regione meridionale di
Zaporizhia, dove i combattimenti si sono intensificati questa settimana dopo
diversi mesi di fronte stagnante.
Vladimir
Rogov, un funzionario installato dai russi nella regione, ha detto che le
azioni offensive sono concentrate intorno a due città: Orikhiv, a circa 50 km
(30 miglia) a sud della capitale regionale controllata dall'Ucraina
Zaporizhzhia, e Hulyaipole, più a est.
L'esercito
russo in seguito ha affermato per il secondo giorno consecutivo di aver preso
"linee e posizioni più vantaggiose" dopo "operazioni
offensive" nella regione di Zaporizhia.
Nel
suo rapporto quotidiano di domenica, l'esercito ucraino ha detto che "più
di 15 insediamenti sono stati colpiti dal fuoco dell'artiglieria" a
Zaporizhia.
Ha
anche detto questa settimana che i combattimenti sono "fortemente
aumentati" nella regione meridionale. “
("La
Russia avanza verso due città nella regione ucraina di Zaporizhia",
AlJazeera.)
In
genere, non spenderei molto tempo su un argomento per il quale ci sono così
poche prove e così tante speculazioni.
Ma le
persone stanno seguendo gli eventi molto da vicino in Ucraina perché vogliono
sapere cosa Putin intende fare con le 550.000 truppe da combattimento che sono
attualmente sparse in tutto il teatro o radunate lungo il perimetro in
Bielorussia.
L'ipotesi
è che Putin userà queste forze in un'offensiva invernale che potrebbe avere un
impatto drammatico sul corso della guerra.
Sono
d'accordo con questa ipotesi, ma non sono del tutto convinto che i
combattimenti nel sud dimostrino che l'offensiva è già iniziata.
Anche
così, il ronzio sui canali Telegram e Twitter è difficile da ignorare e
potrebbe indicare che il mio scetticismo è ingiustificato.
Ad
esempio, ecco alcuni “blurb” da siti indipendenti che suggeriscono che
l'offensiva è già in corso:
“L'esercito
russo sta ancora avanzando attivamente nella direzione #Zaporozhye, il fronte è
stato premuto a una profondità di 7 km.
Al
momento la nostra avanzata in tre direzioni sulla sezione #Orekhov.
Sul
lato ovest si combatte per #Novoandreyevka e #Shcherbaki, a est per #Belogorye
e Malaya Tokmachka, a sud-est si combatte per #Novodanilovka, che dista solo
6,5 km da #Orekhov.
Una
svolta difensiva qui consentirà alle forze armate RF di sviluppare un'offensiva
in più direzioni contemporaneamente, tagliando letteralmente il raggruppamento
AFU in due parti. “
(Telegramma).
Oppure
questo:
Aggiornamento
Zaporozhye:
“L'esercito
russo continua la sua offensiva sul fronte di Zaporozhye”.
“Le
truppe dei distretti militari meridionali e orientali stanno conducendo
un'offensiva su un ampio fronte - fino a 60 km (nei distretti Vasilyevsky e
Pologovsky).
L'avanzata
delle truppe è rallentata a causa di molti campi minati.”
Oppure
questo:
“L'offensiva
sta andando secondo i piani: combattimenti ravvicinati in diverse aree. Le
posizioni fortificate e le regioni del nemico sono attivamente trattate con
bombe, mine e proiettili di obice;
Solo allora arrivano veicoli corazzati con
fanteria.”
Secondo
lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina nella direzione di
Zaporozhye, le Forze Armate RF stanno colpendo le Forze Armate dell'Ucraina con
tutti i tipi di armi in aree di oltre 25 insediamenti, tra cui Olgovskoe,
Gulyaipole, Volshebnoe, Novodanilovka, Kamenskoe e Plavni della regione di
Zaporozhye, Vremovka e Novopol DNR.
Questo
è solo un piccolo esempio dei post che hanno inondato vari siti negli ultimi
giorni.
Gran
parte dei commenti provengono da persone che sembrano avere una conoscenza di
prima mano degli eventi sul campo di battaglia.
Non
posso parlare per la loro accuratezza, ma il volume dei rapporti (e la loro
intensità) suggeriscono che sta accadendo qualcosa di fuori dall'ordinario.
C'è
anche un nuovo post su “Moon of Alabama” in cui Bernard afferma
inequivocabilmente che l'offensiva è già in corso.
Ecco
cosa ha detto:
“La
tanto attesa offensiva russa in Ucraina è iniziata.”
“Io e
altri abbiamo suggerito per un bel po’ di tempo che le forze russe useranno la
regione meridionale di Zaporizhia per una grande spinta nelle retrovie delle
forze ucraine intorno a Bakhmut ...
Le
mosse russe contro la terza e la quarta linea di difesa ucraina saranno
probabilmente supportate da una mossa da sud che libererà il resto dell'oblast
di Zaporiziha e Donetsk.
Non
c'è una brigata di artiglieria ucraina nel settore.
Non ci sono quindi capacità di
contro-artiglieria disponibili.
L'obiettivo
della spinta russa nel sud non sarà quello di prendere città come Zaporiziha.
L'obiettivo
è quello di portare le principali vie di trasporto, ferrovie e strade,
dall'Ucraina occidentale al fronte nell'Ucraina orientale sotto il fuoco
dell'artiglieria russa.
Ciò
impedirà non solo il rifornimento per le truppe ucraine sul fronte orientale,
ma anche la loro uscita dalla linea del fronte.
Una spinta di 100 chilometri (60 miglia) verso
nord lo farebbe per lo più.
Una spinta complementare da nord verso sud,
che potrebbe o non potrebbe arrivare, chiuderebbe finalmente il calderone.”
("Ucraina
– L'esercito russo attiva il fronte meridionale", “Luna dell'Alabama”)
Anche
se non sono ancora sicuro che l'offensiva sia effettivamente iniziata, sono
completamente d'accordo con “MoA” che il piano della Russia sarà una variazione
della strategia che presenta nel suo articolo
. In
effetti, una strategia simile è stata esposta dallo storico militare Big Serge
in un recente post di “Substack” intitolato
"Guerra russo-ucraina: la pompa del
sangue mondiale".
I due analisti sembrano aver tratto
conclusioni simili su ciò che dovremmo aspettarci nelle prossime settimane.
Ecco
un estratto dall'articolo:
“Al
momento, la maggior parte della potenza di combattimento russa non è impegnata,
e sia le fonti occidentali che quelle ucraine stanno (tardivamente) diventando
sempre più allarmate dalla prospettiva di un'offensiva russa nelle prossime
settimane.
Attualmente, l'intera posizione ucraina
nell'est è vulnerabile perché è, in effetti, un enorme saliente, vulnerabile
agli attacchi da tre direzioni.”
“Due
obiettivi di profondità operativa, in particolare, hanno il potenziale per
distruggere la logistica e il sostegno ucraini.
Questi sono, rispettivamente, Izyum nel nord e
Pavlograd nel sud.
Una
spinta russa lungo la riva occidentale del fiume Oskil verso Izyum avrebbe
simultaneamente minacciato di tagliare e distruggere il raggruppamento ucraino
sull'asse Svatove (S sulla mappa) e tagliare la vitale autostrada M03 da
Kharkov. Raggiungere Pavlograd, d'altra parte, isolerebbe completamente le
forze ucraine intorno a Donetsk e interromperebbe gran parte del transito
ucraino attraverso il Dneiper.”
Sia
Izyum che Pavlograd sono a circa 70 miglia dalle linee di partenza di una
potenziale offensiva russa, e quindi offrono una combinazione molto allettante
– essendo entrambi operativamente significativi e relativamente gestibili.
A
partire da ieri, abbiamo iniziato a vedere l'avanzata russa sull'asse
Zaporozhia.
Mentre
questi consistono, al momento, principalmente in ricognizioni in forze che
spingono nella "zona grigia" (quell'ambiguo fronte interstiziale), “RUMoD”
ha rivendicato diversi insediamenti presi, che potrebbero presagire una vera
spinta offensiva in questa direzione.
Il
punto chiave sarebbe un assalto russo a Orikhiv, che è una grande città con una
vera guarnigione ucraina.
Un attacco russo qui indicherebbe che è in
corso qualcosa di più di un attacco probante.”
A
volte è difficile analizzare la differenza tra ciò che prevediamo accadrà e ciò
che vogliamo che accada.
Questo, certamente, è ciò che sceglierei se
fossi responsabile della pianificazione russa:
un
viaggio verso sud lungo la riva occidentale del fiume Oskil sull'asse
Kupyansk-Izyum e un attacco simultaneo verso nord oltre Zaporozhia verso
Pavlograd.
In
questo caso, credo che semplicemente schermare Zaporozhia a breve termine sia
preferibile a impantanarsi in una battaglia urbana lì.
Se la
Russia tenterà davvero di farlo, non lo sappiamo.
La sicurezza operativa russa è molto migliore
di quella dell'Ucraina o delle loro forze delegate (Wagner e la milizia LNR /
DNR), quindi sappiamo molto meno degli schieramenti della Russia che
dell'Ucraina.
Indipendentemente da ciò, sappiamo che la
Russia gode di una forte preponderanza di potenza di combattimento, e ci sono
succosi obiettivi operativi nel raggio d'azione".
("Guerra
russo-ucraina: la pompa del sangue mondiale", Big Serge, Substack)
Non
sorprende che siano scoppiati combattimenti intorno a Orikhiv che secondo Big
Serge "indicherebbe che è in corso qualcosa di più di un attacco
probante".
In
altre parole, questa potrebbe, di fatto, essere la fase iniziale dell'offensiva
invernale.
E, se lo è, allora dovremmo supporre che ci
sarà un allontanamento dalle "battaglie posizionali di logoramento"
che abbiamo visto fino a questo punto.
L'offensiva
russa non affronterà linee difensive di trincee pesantemente fortificate che
richiedono settimane di ammorbidimento con artiglieria a lungo raggio fino a
quando le unità corazzate non potranno essere inviate per operazioni di
rastrellamento.
Le
mosse della “Grande Freccia” che Serge anticipa suggeriscono che potremmo
vedere significativi guadagni territoriali in aree leggermente difese.
Ciò significa che le cose probabilmente si
muoveranno molto più velocemente di quanto non abbiano fatto negli ultimi 11
mesi.
Significa
anche che le forze ucraine nel Donbass saranno effettivamente tagliate fuori da
Kiev e lasciate a badare a se stesse.
Naturalmente,
le vittime sono destinate ad essere significative.
Secondo
quanto riportato dai media, il direttore della CIA William Burns ha visitato
segretamente Kiev la scorsa settimana per avvertire Zelensky dell'imminente
offensiva russa.
Burns probabilmente presentava uno scenario
molto simile alla strategia delineata da “MoA” e Big Serge.
Ma qualunque cosa Burns possa aver detto a
Zelensky, non ha avuto alcun effetto sul presidente ucraino.
Zelensky
ha continuato a inviare truppe in prima linea (Bakhmut) nonostante la
disperazione della situazione e nonostante il fatto che le posizioni difensive
ucraine stiano crollando di giorno in giorno.
Non
c'è più alcun dubbio che le forze russe sradicheranno sacche di resistenza
nell'est o che i resti malconci dell'esercito ucraino saranno costretti a
ritirarsi.
È solo questione di tempo.
Non
stiamo dicendo che tutto andrà "liscio" per i russi da questo punto
in poi.
No, ci
saranno molti ostacoli sulla strada da percorrere.
Ma
data la superiorità della Russia in termini di manodopera, potenza di fuoco e
base industriale, pensiamo che la Russia vincerà senza dubbio questa prima fase
della guerra.
Il
problema è che – anche se l'esercito russo ripulisse tutto il territorio ad est
del fiume Dnepr e lo annesse alla Federazione Russa – ciò non significa che i
combattimenti si fermeranno.
Non si
fermerà.
Le forze sostenute dagli Stati Uniti
continueranno a lanciare attacchi dall'altra parte del fiume, schiereranno commando
per colpire dietro le linee russe, addestreranno paramilitari per innescare
un'insurrezione e spareranno missili contro la Crimea, la Russia e, forse,
anche Mosca stessa.
Putin
è pronto per questo?
Washington
non getterà la spugna perché la Russia ha vinto il primo round in una lotta di
10 round.
Gli Stati Uniti sono ancora pienamente
impegnati nel loro piano per "indebolire" la Russia al fine di
diventare l'attore dominante nel mercato più promettente del mondo, l'Asia
centrale.
A questo proposito, i combattimenti in Ucraina
non hanno affatto smorzato la determinazione di Washington, anzi, pensiamo che
il conflitto stia smorzando la diffusa russofobia e le implacabili grida di
vendetta.
Come
spiegare altrimenti la persistente escalation che non ha ancora scatenato
nemmeno un accenno di protesta pubblica?
E, tenete a mente, gli Stati Uniti hanno già
fatto saltare” NordStream 2”, spinto l'Europa in una grave depressione,
sabotato le linee di approvvigionamento globali per il prossimo futuro, fatto
deragliare il progetto di "globalizzazione" lungo 40 anni e fatto
tutto ciò che era in suo potere per spingere la Cina in una guerra di tiro.
Ciò
che questi incidenti mostrano è quanta importanza gli Stati Uniti attribuiscono
al loro ruolo privilegiato nell'ordine globale e i rischi che sono disposti a
correre per preservare tale ruolo.
In breve, gli Stati Uniti faranno "tutto
il necessario" per mantenere la loro presa ferrea sul potere.
Se
fossi Putin, mi preparerei per una lunga e sanguinosa lotta.
Perché
è quello che sta cercando.
Patrick
J. McShay, The COVID Vaccine
Agenda
è un programma di
spopolamento
finanziato dalla DARPA.
Jameskfetzer.org
- Blog di James H. Fetzer – (27 gennaio 2023) - ci dice:
Patrick
J. McShay.
In
notizie scioccanti nell'ultima settimana, i documenti rilasciati attraverso una
richiesta del “Freedom of Information Act” hanno rivelato che questi vaccini
non sono affatto vaccini e che la FDA non ha alcuna autorità di regolamentazione
su di loro, il che spiegherebbe perché stavano aiutando Pfizer a nascondere i
loro dati al pubblico.
Kim
Iverson ha intervistato un ex dirigente farmaceutico e ricercatore, Sasha
Latypova, che afferma che si trattava di un'operazione del “Dipartimento della
Difesa” risalente all'amministrazione Obama e finanziata dalla “Defense
Advanced Research Agency” (DARPA).
Ha
detto che i regolamenti normalmente in vigore per i prodotti farmaceutici non
si applicavano e ci sono state enormi quantità di frodi e manipolazioni nel
processo.
Hanno
usato il pubblico come cavie in questi esperimenti e hanno gettato il consenso
informato, richiesto dal Codice di Norimberga, fuori dalla finestra.
Ho fatto un caso per questa cosa nel mio
articolo, "Vaccini COVID-19: immunizzazione di massa o genocidio di
massa" nel luglio del 2021.
Ho anche sottolineato nel mio articolo, "Coronavirus: dalla pandemia allo
stato di polizia" nel marzo del 2020 che questo è stato probabilmente creato in
un laboratorio, che ora è stato verificato, ma i funzionari governativi hanno
definito tale nozione una teoria della cospirazione.
Iverson
ha concluso che "Latypova ha esposto argomenti convincenti sul perché il
cartello che ha orchestrato la diffusione e l'adozione di agenti di guerra
biologica, commercializzati come vaccini COVID-19 per danneggiare ed eseguire
un "genocidio di massa degli americani".
Guarda
la sua intervista:
In
un'altra storia spaventosa e francamente incredibile questa settimana “thegatewaypundit.com
“ ha riferito di una nuova indagine di” Project Veritas” che ha utilizzato
apparecchiature di registrazione nascoste per registrare una conversazione con Jordon Trishton Walker, direttore
della ricerca e sviluppo, operazioni strategiche di Pfizer, ammettendo che
Pfizer sta esplorando la mutazione COVID-19 attraverso "l'evoluzione
diretta al fine di continuare a fare soldi dai vaccini.
Catturato
in video Walker rivela:
"Una
delle cose che stiamo esplorando è come, perché non lo mutiamo noi stessi
[COVID] in modo da poter creare – sviluppare preventivamente nuovi vaccini,
giusto? Quindi, dobbiamo farlo.
Se lo facciamo, però, c'è il rischio di come,
come si potrebbe immaginare – nessuno vuole avere un'azienda farmaceutica che
muta fottuti virus ", ha detto Walker al giornalista sotto copertura di “Project
Veritas”. "
E
continua: "Non dirlo a nessuno.
Prometti che non lo dirai a nessuno.
Il
modo in cui [l'esperimento] funzionerebbe è che mettiamo il “virus nelle
scimmie”, e successivamente le facciamo continuare a infettarsi a vicenda, e
raccogliamo campioni seriali da loro ",
Il dirigente di Pfizer ha detto a un
giornalista di Veritas sul piano della sua azienda per i vaccini COVID, pur
riconoscendo che le persone non gradirebbero queste informazioni se fossero
pubbliche.
Ecco
il video esplosivo:
In
questo video, il direttore della Pfizer aggredisce James O'keefe e lo staff di
Project Veritas distruggendo il loro iPad mostrando la registrazione sotto
copertura sulla mutazione del virus COVID - Il NYPD risponde.
Il
giornalista Matt Taibbi, in un recente rapporto sui documenti che ha scoperto
dopo aver versato file su Twitter, ha scoperto che un ramo del Dipartimento di
Stato chiamato "Global Engagement Center" stava facendo pressione sulle
società di social media per censurare narrazioni specifiche di COVID-19.
Da un articolo su totalveracity.com, quelle
narrazioni includevano:
1.)
suggerendo che COVID-19 è stato creato dal governo degli Stati Uniti al fine di
ottenere una sorveglianza e un controllo totali sulle persone.
2.) il
GEC ha anche segnalato account che descrivevano COVID-19 come una "arma
biologica ingegnerizzata", incolpavano "la ricerca condotta presso
l'istituto di Wuhan" e attribuivano la "creazione del virus alla
CIA".
3.) Ha
falsamente incolpato le preoccupazioni del Coronavirus sulla disinformazione
russa.
Si
scopre che tutto ciò che hanno cercato di censurare era vero!
Vedi
l'articolo:
(dailyveracity.com/2023/01/18/leaked-top-secret-documents-suggest-covid-was-created-by-the-cia-to-achieve-a-total-surveillance-state/)
Questa
psyop pandemica / vaccinale è sempre stata parte di un programma di
sterilizzazione e spopolamento pianificato da oltre un decennio.
Stiamo
vivendo ora durante la prevista pandemia di SPARS, un piano veramente diabolico
per distruggere l'umanità.
Per
quante morti ed effetti collaterali si vedano oggi, i documenti governativi
dimostrano che questo è solo l'inizio.
Infortuni
e morti non fermeranno questa agenda vaccinale.
Questo
è un video da non perdere!
Alex
Jones analizza un documento della Johns Hopkins del 2017 che dettaglia i piani
per il dominio globale di Big Pharma.
"Questo
documento è il Santo Graal.
La
chiave per sconfiggere il globalista".
(theinfowar.tv/watch?id=6068e6f54749bf7c6f0fcb7b)
Il 9
marzo 2022, Joe Biden ha firmato l'ordine esecutivo #14067.
Un ex consigliere del Pentagono lo ha definito
l'atto più infido di un presidente in carica nella nostra storia!
In un
rapporto di “pro.paradigmnewsletters.org”, Jim Rickards, avvocato e banchiere
d'investimento e autore di 7 libri sulle valute e sull'economia internazionale
ed ex consigliere del Pentagono, della CIA, del Congresso, della Casa Bianca e
del Dipartimento della Difesa, afferma che stanno gettando le basi per la
scomparsa del dollaro USA.
Il
disegno di legge prevede:
*
Sorveglianza governativa legale di tutti i cittadini statunitensi ...
*Controllo
totale sui tuoi conti bancari e acquisti...
E la
capacità di mettere a tacere tutte le voci dissenzienti per sempre.
In
questa nuova guerra alla libertà, i democratici non stanno arrivando solo per le
vostre armi...
Stanno
arrivando per i tuoi soldi!
Rickards
dice che non passerà molto tempo prima che i tuoi soldi vengano confiscati e
sostituiti con token digitali programmabili.
Rickards dice che questo si tradurrà in un
controllo totale del popolo americano. Ogni valuta digitale sarà programmata
dal governo e può essere disattivata se si esce dalla linea o non si è
aggiornati sui vaccini obbligatori, uno stato di polizia totale di cui molti di
noi hanno avvertito per anni è ora a portata di mano.
Ho
scritto prima sugli accordi petroliferi a cui Hunter e Joe Biden sono stati
collegati.
Un
articolo del “gatewaypundit.com “mostra un'e-mail scoperta che nomina Joe Biden
in un accordo petrolifero con la Cina.
Più tardi, nel 2022, Joe ha venduto riserve
petrolifere a una compagnia petrolifera cinese con collegamenti con Hunter.
È per
questo che Biden ha chiuso gli oleodotti negli Stati Uniti non appena è entrato
in carica?
Mentre
gli americani sono cullati nella contentezza o pieni di rabbia dai media con
notizie ridicole che alla fine non significheranno nulla, le nostre elezioni
sono fissate, i vaccini hanno ferito e ucciso milioni di persone, e migliaia di piloti
costretti a prendere i vaccini velenosi sono stati messi a terra e non
voleranno mai più, mentre i democratici dicono che stanno preservando la
democrazia e sono ora, incredibilmente cercando di dare la colpa di questa
economia fallimentare ai repubblicani.
Non so se ridere o piangere.
Cosa è
successo alle dozzine di Bio-Lab finanziati dagli Stati Uniti in Ucraina che la
Russia ha esposto, riferito alle Nazioni Unite e incredibilmente ammesso dal
sottosegretario di Stato ebreo di Biden, il neo-con Victoria Nuland, il cui
marito, è Robert Kagan, un ebreo la cui organizzazione "Project For A New
American City" ha scritto un libro bianco intitolato "A Clean
Break" per Bibi Netanyahu, che ha chiesto il "dominio a tutto
spettro" di Israele sul Medio Oriente.
Il
documento, scritto nel 1996, includeva il piano per invadere l'Iraq,
dimostrando che l'invasione era stata pianificata molto prima del 911.
La
maggior parte degli autori di questo articolo, una fila di assassini sionisti,
è finita nell'amministrazione di George W. Bush, tra cui Dick Cheney, Richard
Perle, Doug Feith, David Wurmser e il guerrafondaio neo-con William Kristol.
La
Nuland è stata la persona di riferimento di Obama durante il sanguinoso colpo
di stato USA/NATO che ha costretto il presidente ucraino, Yanukovich, a fuggire
dal paese e la Nuland e gli oligarchi ebrei corrotti hanno preso il comando e
scelto il nuovo presidente ebreo, Petro Poroshenko.
La popolazione ebraica a quel tempo era
dell'1%.
Sembra
sempre più che l'ONU e l'OMS siano partner nella guerra in Ucraina e
nell'agenda dei vaccini.
La
Russia ha inviato alle Nazioni Unite la prova di questi bio-laboratori un anno
fa, ma non è stato fatto nulla e l'argomento è stato quasi dimenticato.
Tenete
a mente che Israele invade regolarmente i territori palestinesi uccidendo
cittadini disarmati e bombardando ospedali ed edifici residenziali mentre
continuano a rubare proprietà e confiscare case e terreni impunemente.
L'ipocrisia degli Stati Uniti e delle Nazioni
Unite è in piena mostra mentre chiudono un occhio.
L'Ucraina
è un regime criminale, quindi non è ora che ci venga detto il vero motivo per
cui abbiamo speso oltre 100 miliardi di dollari lì, cosa c'è di così speciale
in Ucraina e il piccolo dittatore che è poco più di un portavoce ebreo per gli
oligarchi ebrei corrotti che controllano l'Ucraina tira le sue fila?
Barbara
Lerner Spectre è un'ebrea americana anti-bianca che ha suscitato molto scalpore
qualche tempo fa quando ha twittato: #endwhitepeople.
Gestisce
un centro ebraico finanziato dal governo in Svezia.
Ha
ammesso in un'intervista che gli ebrei sono dietro il multiculturalismo e
l'immigrazione imposti all'Occidente e dice che gli ebrei saranno disprezzati
quando le persone scopriranno il loro ruolo in questo piano.
Non menziona che Israele non permette il multi
culturismo di alcun tipo e non permetterà nemmeno agli ebrei neri di vivere nel
paese, al culmine dell'ipocrisia.
Video:
È
chiaro che l'ONU non è interessata a fermare la violenza israeliana contro i
palestinesi.
È anche chiaro che le Nazioni Unite sapevano
dei laboratori e stanno cospirando con gli Stati Uniti, l'OMS e il WEF nel
forzare vaccini e ID digitali sui paesi della NATO mentre continuano a inondare
i paesi degli Stati Uniti e dell'UE con milioni di stranieri illegali non
vaccinati.
Allo
stesso tempo, stanno distruggendo il petrodollaro e le economie di tutto il
mondo, mentre la banca centrale saudita testa la valuta digitale.
Questa
mossa dovrebbe rendere tutti nervosi dal momento che il Petro-dollaro e
l'accordo con i sauditi hanno permesso ai nostri politici criminali di spendere
come marinai ubriachi, e hanno aumentato il debito del paese a oltre $ 31
trilioni di dollari.
La
Cina ha notato e recentemente criticato gli Stati Uniti per il suo
"catastrofico problema del debito" mentre il Congresso si avvicina a
un tetto del debito legale che minaccia il default sugli obblighi statunitensi.
Il
nostro incompetente Segretario al Tesoro Janet Yellen è ora in Zambia
preoccupato di ristrutturare il loro debito e incolpare la Cina per i loro
problemi.
Nessuno
in questa amministrazione sembra avere idea di cosa stia succedendo.
Un
altro buon esempio di ciò è il segretario ai trasporti, "Pothole
Pete" Buttigieg, che ha presieduto a una serie di disastri di viaggio tra
cui il disastro della catena di approvvigionamento durante il quale ha preso 2
mesi di congedo di maternità.
Ha detto questa settimana che "ogni decisione sui trasporti nel 21 °
secolo è stata una decisione sul clima".
Video-
Ci stanno
mentendo sul riscaldamento globale: (youtube.com/watch?v=ZaTd99DkJFg&t=5s)
Nel
frattempo, continuano a sostenere il piccolo psicopatico ebreo Zelensky, in
Ucraina che ha chiuso ogni opposizione, chiuso le chiese, sostiene il
battaglione nazista Azov a Mariupol, e si rifiuta di negoziare un accordo di
pace con i russi, mettendo ogni americano in estremo pericolo.
Recentemente ha visitato il Congresso dove è
stato trattato in modo imbarazzante come Elvis nella sua serata di apertura a
Las Vegas, e proprio la scorsa settimana ha fatto un'apparizione su Zoom ai “Golden
Globe Awards “promettendo ai drogati di Hollywood che non avrebbe iniziato la
3° Guerra Mondiale.
Questa
settimana, Biden ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno 31 carri armati
Abrams in Ucraina, oltre alle decine di miliardi di dollari in attrezzature già
fornite, mentre la stessa settimana è stato riferito che una dozzina di
funzionari ucraini di alto livello sono stati costretti a dimettersi quando è
stato scoperto che stavano appropriandosi indebitamente e spendendo $ 100
miliardi di dollari di tasse americane in auto sportive. vacanze di lusso e
ville.
"Il ministero della Difesa aveva
precedentemente annunciato le dimissioni del vice ministro Vyacheslav
Shapovalov, che era responsabile del supporto logistico dell'esercito". Quindi è lì che sono finiti i soldi
che abbiamo inviato loro per rifornimenti e armi!
Mi
chiedo cosa direbbero al riguardo i dopanti che espongono bandiere ucraine nei
loro cortili.
Putin
ha minacciato i paesi che forniscono armi da guerra all'Ucraina con il
"pericolo di conseguenze" se interferiscono con le operazioni russe
in Ucraina, e non ha escluso ritorsioni nucleari.
(thegatewaypundit.com/2023/01/tax-dollars-work-ukrainian-officials-blew-100-billion-us-uniparty-dollars-sports-cars-mansions-luxury-vacations/)
L'iscrizione
“Georgia Guidestone” dice che la popolazione mondiale sarà ridotta a mezzo
miliardo e il rapporto Deagel dice che la popolazione degli Stati Uniti sarà
ridotta di 100 milioni entro il 2025.
I link
video a questo articolo devono essere visionati per comprendere appieno il
complotto per renderci schiavi e sterilizzare e spopolare il pianeta.
Ciò
che sta accadendo in Ucraina ci sta avvicinando a una catastrofe nucleare che
in qualsiasi momento dalla crisi dei missili cubani, ma non aspettatevi che i
media mainstream lo riferiscano.
Se non
sei stato vaccinato, non farlo! Se hai fatto, non accettarne un altro.
La non
conformità è un inizio, ma hanno piani anche per questo.
Sii
coraggioso, alzati e fai sentire la tua voce.
(James
H. Fetzer).
(PayPal.Me/PatrickJMcShay)
(vaccineimpact.com)
- (vaccinedeaths.com)
Joseph
Mercola, M.D., Propaganda
e
censura dominano
la
guerra dell'informazione.
Jameshfetzer.org – (27 gennaio 2023) - Blog di
James Fetzer - Dott. Giuseppe Mercola – ci dice:
LA
STORIA A COLPO D'OCCHIO.
La
maggior parte della copertura delle notizie internazionali nei media
occidentali è fornita da tre agenzie di stampa globali:
The
Associated Press (AP), Reuters e Agence France-Presse (AFP).
Fino a
quando o a meno che almeno una di queste agenzie di stampa non invii un avviso,
è improbabile che i media nazionali e locali riferiscano di un evento.
Anche le foto e i video provengono in genere
direttamente da queste agenzie di stampa globali.
In questo modo, le persone sentono, vedono e
leggono lo stesso identico messaggio ovunque.
Le
agenzie di intelligence e i ministeri della difesa sono ben consapevoli del
potere di queste agenzie di stampa e le usano con regolarità.
Nel
2009, l'allora presidente dell'AP, Tom Curley, si lasciò sfuggire che il
Pentagono degli Stati Uniti ha più di 27.000 specialisti di pubbliche relazioni
che creano storie e un budget annuale di propaganda di quasi $ 5 miliardi.
Il
resto dell'apparato tecnocratico usa queste agenzie di stampa allo stesso modo
e per le stesse ragioni – per proliferare certe narrazioni mentre seppellisce o
"smaschera" altre.
La “Cybersecurity
and Infrastructure Security Agency “(CISA) del “Department of Homeland Security”
è partner di un consorzio di censura chiamato “Election Integrity Partnership”
(EIP).
Attraverso
questo consorzio, il DHS sta censurando illegalmente gli americani.
Google
ha promesso di portarci il mondo e per decenni ha fornito decine di migliaia di
risultati a qualsiasi ricerca.
Era
una trappola intelligente.
Affidare
alla popolazione mondiale un monopolio dell'informazione e poi, quando i tempi
sono maturi, incanalare tutti verso narrazioni specifiche e nascondere tutto il
resto.
Google
può farlo perché il modo principale in cui chiunque "ricerca" un
argomento online è utilizzando il motore di ricerca di Google;
Google
controlla ben oltre il 95% delle ricerche effettuate su Internet in tutto il
pianeta.
Una
trappola simile è stata posta all'interno del panorama dei media.
Come riportato da “Swiss Policy Research”.
"...
la maggior
parte della copertura delle notizie internazionali nei media occidentali è
fornita da sole tre agenzie di stampa globali con sede a New York, Londra e
Parigi.
Il ruolo chiave svolto da queste agenzie
significa che i media occidentali spesso riportano gli stessi argomenti, anche
usando la stessa formulazione.
Inoltre,
i governi, i servizi militari e di intelligence utilizzano queste agenzie di
stampa globali come moltiplicatori per diffondere i loro messaggi in tutto il
mondo.
Uno
studio della copertura della guerra in Siria da parte di nove importanti
giornali europei illustra chiaramente questi problemi:
il 78%
di tutti gli articoli erano basati in tutto o in parte su rapporti di agenzia,
ma lo 0% su ricerche investigative.
Inoltre,
l'82% di tutti gli articoli di opinione e le interviste erano a favore di un
intervento degli Stati Uniti e della NATO, mentre la propaganda era attribuita
esclusivamente alla parte opposta.
La
propaganda da un lato, e la censura dall'altro, sono le principali strategie di
battaglia della guerra dell'informazione in cui ci troviamo ora immersi.
È imperativo, quindi, capire come vengono
utilizzate queste "armi da guerra" contro il pubblico, e da chi.
Le
agenzie di stampa sono il centro nevralgico invisibile della propaganda.
Quando
si tratta di diffondere notizie false e propaganda, le agenzie di stampa
internazionali svolgono un ruolo centrale e, come detto, ce ne sono solo tre:
Con
sede negli Stati Uniti, con oltre 4.000 dipendenti in tutto il mondo, AP è
utilizzata da circa 12.000 media internazionali e raggiunge ogni giorno più
della metà della popolazione mondiale.
Reuters
aveva originariamente sede a Londra, nel Regno Unito, ma è stata acquisita
dalla “Thomson Corporation” nel 2008.
Le due società di media si sono fuse e sono
diventate “Thomson Reuters Corp”., che impiega oltre 25.000 persone in
centinaia di sedi in tutto il mondo.
Agence
France-Presse (AFP) – Un'organizzazione quasi governativa con sede a Parigi, in
Francia, con circa 4.000 dipendenti, secondo Swiss Policy Research,2 l'AFP
invia più di 3.000 storie e foto ogni giorno alle società di media di tutto il
mondo.
Come
notato una volta da Wolfgang Vyslozil, ex amministratore delegato di “Austria
Presse Agentur” (APA, l'agenzia di stampa nazionale austriaca).
"Le
agenzie di stampa sono raramente sotto gli occhi del pubblico.
Eppure
sono uno dei tipi di media più influenti e allo stesso tempo uno dei meno
conosciuti.
Sono
istituzioni chiave di sostanziale importanza per qualsiasi sistema mediatico.
Sono il centro nevralgico invisibile che collega tutte le parti di questo
sistema".
Infatti,
fino a quando o a meno che almeno una di queste agenzie di stampa non invii un
avviso, è improbabile che i media nazionali e locali riferiscano di un evento.
Anche
le foto e i video provengono in genere direttamente da queste agenzie di stampa
globali. In questo modo, le persone sentono, vedono e leggono lo stesso
identico messaggio ovunque.
Anche
i media che hanno corrispondenti stranieri sul loro libro paga non si aspettano
che quei corrispondenti conducano indagini indipendenti
.
Anche loro semplicemente riportano tutto ciò che le tre grandi agenzie di
stampa vogliono coprire, e dal punto di vista che vogliono coprire.
Quello
che si ottiene è una sorta di camera dell'eco in cui viene presentata una sola
vista.
Come
ci si potrebbe aspettare, questa configurazione rende una perfetta macchina di
propaganda.
Come
rilevato da “Swiss Policy Research:
"A
causa delle prestazioni giornalistiche piuttosto basse dei media mainstream e
della loro elevata dipendenza da poche agenzie di stampa, è facile per le parti
interessate diffondere propaganda e disinformazione in un formato
presumibilmente rispettabile a un pubblico mondiale".
Il
moltiplicatore della propaganda.
Le
agenzie di intelligence e i ministeri della difesa sono ben consapevoli del
potere di queste agenzie di stampa e le usano con regolarità.
Nel 2009, l'allora presidente dell'AP, Tom Curley, si
lasciò sfuggire che il Pentagono degli Stati Uniti ha più di 27.000 specialisti
di pubbliche relazioni che creano storie e un budget annuale di propaganda di
quasi $ 5 miliardi.
L'apparato
tecnocratico usa queste agenzie di stampa per diffondere certe narrazioni
mentre ne seppellisce o "smaschera" altre.
Curley
ha anche affermato che generali statunitensi di alto rango avevano minacciato
di "rovinarlo" e l'agenzia se i giornalisti di AP avessero deciso di
prendere una posizione critica contro l'esercito americano.
moltiplicatore
di propaganda
Anche
il resto dell'apparato tecnocratico usa queste agenzie di stampa nello stesso
modo e per le stesse ragioni:
per
proliferare certe narrazioni mentre ne seppellisce o "smaschera"
altre.
Naturalmente,
ora sappiamo anche che almeno alcuni dei ministeri della difesa del mondo
stanno lavorando per conto dello Stato Profondo, quindi non c'è molto che li
separi.
Le loro narrazioni combaciano come pezzi di un
puzzle.
In
breve, l'attuale censura ed etichettatura di tutto ciò che minaccia l'agenda
globalista come "disinformazione" e "disinformazione" è uno
schema dall'alto verso il basso, come illustrato sopra.
Non è
casuale, in nessun modo, e non è guidato dalle opinioni delle stesse aziende
private.
Le
società di social media, ad esempio, sono meri strumenti per lo stato profondo
tecnocratico, che opera in tutto il mondo.
Detto
questo, molte delle personalità chiave dei media fanno anche parte della rete
globalista.
Basta guardare le liste dei membri del “World
Economic Forum “(WEF), del “Council on Foreign Relations” (CFR) degli Stati
Uniti, del “Gruppo Bilderberg” e della Commissione Trilaterale”, solo per
citarne alcuni.
Troverai
molti giornalisti, editori ed editori di spicco.
Come
addetti ai lavori, non devono essere informati su cosa segnalare.
Sanno
già qual è l'agenda e la narrativa che la promuoverà.
Perché
le agenzie di stampa non ti lasciano entrare nelle loro fonti.
La
ragione per cui la maggior parte delle persone non ha idea che i loro mezzi di
informazione locali o preferiti stiano semplicemente rigurgitando la stessa
storia di tutti gli altri è perché, ad eccezione dei giornali stampati, dove
noterai un piccolo acronimo tra parentesi nella data, i media raramente
nominano le loro fonti.
Se lo
facessero, noteresti rapidamente lo schema.
A quel
punto, ti renderai conto che poche o nessuna notizia è stata effettivamente
ricercata in modo indipendente, e questo, ovviamente, è una percezione che non
vogliono che tu abbia.
Puoi
trovare queste fonti se sai dove cercare, ma sono ancora troppo criptiche da
interpretare per la maggior parte.
Come accennato, l'agenzia di stampa che ha
diffuso la storia e occasionalmente l'editore dell'agenzia che ha curato il
rapporto sono in genere elencati nella parte superiore o inferiore
dell'articolo in forma abbreviata, tra parentesi.
Gli
specialisti dei media sono di solito gli unici che sanno come decifrare questi
riferimenti, ma se conosci l'abbreviazione di tre agenzie internazionali – AP,
Reuters e AFP – saprai almeno che un'agenzia di stampa ha creato la storia.
Le
narrazioni mediatiche fabbricate modellano l'opinione pubblica.
A
volte le società di media useranno la storia di un'agenzia senza attribuzione,
tuttavia, e / o potrebbero semplicemente riscriverla leggermente per farla
apparire come un contributo indipendente. Tuttavia, la stragrande maggioranza
delle notizie – comprese foto e video di accompagnamento – proviene dai Big
Three.
"Alla
fine, questa dipendenza dalle agenzie globali crea una sorprendente somiglianza
nel giornalismo internazionale: da Vienna a Washington, i nostri media spesso
riportano gli stessi argomenti, usando molte delle stesse frasi – un fenomeno
che altrimenti preferirebbe essere associato ai 'media controllati' negli stati
autoritari".
Scrive
“Swiss Policy Research”, aggiungendo:
"La
dipendenza dalle agenzie globali è anche una delle ragioni principali per cui
la copertura mediatica dei conflitti geopolitici è spesso superficiale e
irregolare, mentre le relazioni storiche e il background sono frammentati o del
tutto assenti.
Infine,
il predominio delle agenzie globali spiega perché certe questioni ed eventi
geopolitici ... non sono affatto menzionati nei nostri media: se le agenzie non
riferiscono di qualcosa, allora la maggior parte dei media occidentali non ne sarà
a conoscenza.
Come
sottolineato in occasione del 50° anniversario del DPA tedesco [l'agenzia di
stampa nazionale tedesca]: "Ciò che l'agenzia non riporta, non avviene ...
Mentre
alcuni argomenti non appaiono affatto nei nostri media, altri argomenti sono
molto importanti – anche se in realtà non dovrebbero esserlo: "Spesso i
mass media non riferiscono sulla realtà, ma su una realtà costruita o messa in
scena. Diversi studi hanno dimostrato che i mass media sono prevalentemente
determinati dalle attività di pubbliche relazioni..."
La
"sicurezza nazionale" ora è tutta una questione di propaganda.
A metà
novembre 2020, l'allora presidente Donald Trump ha licenziato Chris Krebs,
direttore della “Cybersecurity and Infrastructure Security Agency” (CISA) del
Dipartimento della sicurezza interna (DHS), dopo che Krebs ha dichiarato le
elezioni del 2020 "le elezioni più sicure nella storia degli Stati Uniti".
Per
inciso, Krebs è un ex dirigente di Microsoft, il che lo colloca nella sfera
della cabala globalista.
Krebs ha anche supervisionato il cambiamento
di focus della CISA, da uno focalizzato sulla lotta alle campagne di
disinformazione straniere alla censura interna.
Questo
dimostra chiaramente di quale squadra si trova, e non è Team Humanity.
Nel
2020, Krebs ha persino lanciato un sito web di "controllo delle voci"
per sfatare le accuse di frode elettorale – comprese le affermazioni dello
stesso presidente in carica.
La CISA mantiene ancora quel sito,
apparentemente per contrastare eventuali false accuse di frode elettorale che
potrebbero sorgere nelle future elezioni.
Ci
sono chiari problemi al riguardo.
In
caso di denunce di frode, entrambe le parti devono poter essere ascoltate e
presentare le loro prove.
Non puoi avere solo una parte che dice
"non c'è niente da vedere qui, vai avanti". Eppure la CISA sta agendo come un
ufficio di censura de facto, utilizzando 120 analisti per censurare milioni di
post sui social media, non solo sulle elezioni ma anche sul COVID-19.
CISA –
Una piattaforma di propaganda e censura.
Elon
Musk ha recentemente definito la CISA una "piattaforma di propaganda". E ha ragione.
Ora
sappiamo che CISA è partner di un consorzio di censura chiamato “Election
Integrity Partnership” (EIP). Il PEI, a sua volta, è composto da quattro
organizzazioni:
Lo “Stanford
Internet Observatory” (SIO).
Il
Centro per un pubblico informato dell'Università di Washington.
Il
laboratorio di ricerca forense digitale del Consiglio Atlantico.
Graphika
(una società di analisi dei social media).
Durante
il ciclo elettorale del 2020, l'EIP e il CISA hanno collaborato con il” Global
Engagement Center” (GEC) del Dipartimento di Stato e l' “Elections Infrastructure Information Sharing
and Analysis Center” (ISAC) sostenuto dal DHS per controllare il pensiero
sbagliato sui social media.
Come riportato da “Kanekoa News” su “Substack”:
"L'EIP
ha costruito portali di comunicazione con piattaforme Big Tech, tra cui
Facebook, Twitter, Google, TikTok, Reddit e Discord;
e i
gruppi liberali NAACP, Common Cause, Democratic National Committee e Harvard's
Defending Digital Democracy Project, cofondato dall'ex manager della campagna
di Hillary Clinton Robby Mook, durante i cicli elettorali del 2020 e del 2022,
per censurare la "disinformazione" interna.
Avevano
circa 120 analisti che monitoravano i social media per 20 ore al giorno,
inoltrando ticket di disinformazione da censurare, e questa censura si è
imperniata sui vaccini COVID quando hanno avviato il “Virality Project” nel
febbraio 2021.
Una
relazione dalla “Foundation for Freedom Online” (FFO), un'organizzazione
no-profit fondata da Mike Benz, intitolata "DHS Censorship Agency Had
Strange First Mission: Banning Speech That Getts Doubt On 'Red Mirage, Blue
Shift' Election Events" descrive in dettaglio questa macchina di controllo vocale del
governo e la sua capacità di controllare la narrativa durante le elezioni del
2020 ..."
I
partner del DHS hanno fatto pressione sulle aziende private per conformarsi.
Sulla
base dell'indagine della “Foundation of Freedom Online”, il DHS e i suoi
partner hanno preso di mira dozzine di "narrazioni di disinformazione",
che sono state tutte soppresse.
Hanno etichettato 22 milioni di tweet come
"disinformazione", insieme a centinaia di milioni di post su
Facebook, video di YouTube e TikTok.
I
partner del DHS si sono anche vantati della loro capacità di convincere le
aziende tecnologiche a modificare i loro termini di servizio per facilitare o
consentire questa censura altrimenti illegale.
Come
notato da “Kanekoa News”:
"In
breve, la CISA ha esternalizzato la censura a una rete di partner del settore
privato e della società civile che la pensano allo stesso modo per aggirare le
autorità legali poco chiare e le violazioni del Primo Emendamento".
Non
sorprende che "ogni singolo 'ripetuto diffusore di disinformazione
elettorale' ... era allineato con la destra politica", scrive Kanekoa
News, aggiungendo:
"La
decisione di Krebs e dell'EIP di censurare completamente la narrativa sulle
vulnerabilità delle macchine elettorali non riconosce che i membri del
Congresso allineati con la sinistra, tra cui il senatore Amy Klobuchar, il
senatore Ron Wyden e il senatore Kamala Harris, tra numerosi professori di
informatica ed esperti di sicurezza elettorale, hanno trascorso gli ultimi
quattro anni ad avvertire il popolo americano che i sistemi di voto
computerizzati sono spesso connessi a Internet. compromessa e vulnerabile agli
hacker.
In
effetti, alla sinistra è stato permesso di discutere le vulnerabilità delle
macchine elettorali dopo le elezioni del 2016 e alla destra è stato censurato
per aver discusso di quelle stesse vulnerabilità dopo le elezioni del 2020.
Altrettanto
ipocrita, molti degli individui dell'EIP avevano promosso l'idea che Donald
Trump fosse un presidente illegittimo a causa delle accuse sollevate nello
"scandalo" Russia gate – che in seguito si sono rivelate bugie
intenzionalmente fabbricate, approvate e pagate da Hillary Clinton.
Eppure,
nonostante abbiano delegittimato le elezioni del 2016 e siano state smentite,
quelle stesse persone hanno poi continuato a censurare chiunque osasse
"delegittimare" le elezioni del 2020 ponendo domande e indicando prove
di gioco scorretto.
Ipocrisia
pericolosa.
Un
giocatore in particolare, Renée Di Resta, responsabile della ricerca tecnica
presso lo “Stanford Internet Observatory”, incarna l'ipocrisia del PEI.
Come
spiegato dalla “Foundation for Freedom Online”:
"Il
ruolo di primo piano che Renée Di Resta svolge in EIP ... è particolarmente
preoccupante e inquietante.
Prima
che Di Resta diventasse responsabile della ricerca presso il laboratorio di
disinformazione di Stanford, era direttrice di ricerca per una società di ascia
politica ormai famigerata, piena di scandali e caduta in disgrazia nota come
New Knowledge LLC.
Nel
dicembre 2018, il New York Times ha rivelato che la piccola società di
sicurezza informatica finanziata dai donatori democratici di Di Resta,” New
Knowledge”, aveva creato clandestinamente migliaia di falsi "bot
russi" (account utente generati con una rete privata virtuale (VPN) per
simulare un indirizzo IP russo) su Twitter e Facebook, quindi ha sottoscritto
in massa quei falsi "bot russi" alla campagna del candidato
repubblicano al Senato dell'opposizione Roy Moore.
Di Resta
ha fatto questo – o almeno la piccola azienda in cui era direttore lo ha fatto
– nel pieno delle elezioni speciali dell'Alabama del novembre 2017, che hanno
sostanzialmente deciso il controllo del partito sul Senato degli Stati Uniti.
Fu una
gara in cui Moore perse di poco, e per la cui perdita New Knowledge – nel suo
stesso rapporto – si prese il merito.
All'epoca,
le notizie mainstream pensavano sinceramente che Roy Moore fosse sostenuto dai
russi.
Ma è
stata solo la società di disinformazione professionale di Di Resta a
interferire nelle elezioni".
Gli
attori dello stato profondo dicono una cosa e fanno il contrario.
Una
chiave da portare a casa qui è che gran parte della guerra di propaganda
coinvolge persone e organizzazioni che dicono di essere una cosa ma fanno
l'esatto contrario. Ad esempio, Di Resta è il capo della politica per Data for
Democracy,19 mentre allo stesso tempo partecipa a un complotto per aggirare
direttamente il processo elettorale democratico.
Questo
comportamento incredibilmente ingannevole diventa più facile da capire una
volta che sai che è anche membro del “Council on Foreign Relations” (CFR), la
cui missione è quella di realizzare un governo mondiale totalitario, un Nuovo
Ordine Mondiale con un dominio globale dall'alto verso il basso.
Come facciamo a saperlo? Semplice, lo hanno
ammesso.
Nel
1950, il figlio di uno dei fondatori del CFR, James Warburg, disse alla
Commissione per le Relazioni Estere del Senato: "Avremo un governo
mondiale, che vi piaccia o no, per conquista o consenso".20 Allo stesso
modo, nel 1975 l'ammiraglio Chester Ward scrisse che l'obiettivo del CFR era
"sommergere la sovranità degli Stati Uniti e l'indipendenza nazionale in
un onnipotente governo mondiale".
Secondo
Ward, il desiderio di "cedere la sovranità e l'indipendenza degli Stati
Uniti è pervasivo nella maggior parte dei suoi membri" e "In tutto il
lessico del CFR, non esiste un termine di repulsione che abbia un significato
così profondo come 'America First'".
Quindi, Di Resta sta lavorando per conto di
coloro che cercano di stabilire un governo mondiale, e non sono noti per i loro
scrupoli o per seguire i processi democratici.
La
CISA ha trasformato gli americani rispettosi della legge in criminali
informatici.
Come
spiegato dal fondatore di Foundation for Freedom Online Mike Benz:22,23
"La
giustificazione collettiva degli addetti ai lavori del DHS, senza pronunciare
un peep sulle implicazioni rivoluzionarie dell'interruttore, era che la
"disinformazione interna" era ora una maggiore "minaccia
informatica alle elezioni" rispetto alle falsità derivanti da interferenze
straniere.
Quindi
i poteri di censura auto-inventati della CISA contro la "disinformazione
straniera" sono passati dall'essere puntati verso l'esterno contro
presunti account bot russi all'essere puntati verso l'interno verso decine di
milioni di cittadini statunitensi che semplicemente parlano legalmente delle
loro elezioni.
Essere
in grado di identificare la propaganda è parte della soluzione.
Se la
propaganda è già profondamente radicata nella nostra struttura mediatica, e le
agenzie governative sono impegnate nella censura, come facciamo a sapere cosa è
vero e cosa non lo è?
Non c'è
una risposta facile a questa domanda, ma la soluzione consiste nel prendere
prima coscienza del fatto che i media mainstream mentono costantemente per
sostenere l'agenda della cabala.
C'è una ragione per cui la narrativa dei media
è quello che è.
Un modo per valutare le notizie è chiedersi:
"Perché potrebbero volere che io pensi a questo in questo modo
particolare?"
Alla fine, i modelli iniziano a formarsi.
In
definitiva, per trovare la verità, devi essere disposto a cercarla duramente e
a cercare in luoghi al di fuori del consorzio dei media mainstream.
Raramente
troverai la risposta su Google, o anche sul nuovo Chatbot Open AI.
Devi
fare domande e ragionare a modo tuo attraverso le informazioni che trovi.
Se qualcosa non ha senso ma ti viene detto di
accettarlo senza domande, probabilmente è propaganda.
Qualsiasi
numero di restrizioni COVID-19, ad esempio, sono state illogiche all'estremo,
il che ci dice che non riguardano la protezione delle persone dall'infezione.
Si
tratta di qualcos'altro, e quell'altro è stato spesso la distruzione
intenzionale delle piccole imprese per facilitare il trasferimento di ricchezza
dalla classe media e bassa al livello superiore.
In definitiva, questo è il piano, e per
fermarlo, dobbiamo smettere di credere alla propaganda.
È così
semplice. E che sfida.
Joachim
Hagopian, con Davos un busto,
le
élite dominanti stanno diventando disperate senza via d'uscita se non la guerra
mondiale?
Jameshfetzer.org – (24 gennaio 2023) - Blog
di James Fetzer - Gioacchino Hagopian – ci dice:
Sulla
base degli eventi attuali di quest'ultima settimana, sembra che stiamo
assistendo a una maggiore disperazione suicida da parte dei controllori d'élite
che dominano il regime fantoccio occidentale di USA / NATO / UE.
Descrivendo
la situazione in Ucraina negli ultimi mesi, ho ripetutamente sostenuto che le
élite della linea di sangue dominante per i loro vassalli USA / NATO / UE hanno
messo tutte le loro uova nel loro paniere di guerra per cause perse
dell'Ucraina, perché la loro "tempesta [genocida] perfetta" che hanno
preparato a partire dall'eccessiva pandemia del 2020 sta ora convergendo
quest'anno mentre il loro piano di "Grande Reset" sembra crollare.
Se non
altro, il 2023 promette di essere un anno straziante di rivelazioni ad alto
dramma.
I controllori sono sempre rimasti così
compiaciuti ed eccessivamente fiduciosi che il loro omicidio di massa
premeditato dell'umanità avrebbe colpito con un impatto così accecante e
distruttivo che i sopravvissuti spopolati non avrebbero mai preso piede, ma si
sarebbero aggrappati alle élite come loro salvatori.
Dopotutto,
nel 1991, mentre infuriavano le rivolte di Los Angeles, in Francia parlando
alla “Conferenza Bilderberg”, il globalista Henry Kissinger affermò con
arroganza:
Oggi,
l'America sarebbe indignata se le truppe delle Nazioni Unite entrassero a Los
Angeles per ripristinare l'ordine.
Domani te ne saranno grati!
Ciò è
particolarmente vero se è stato detto loro che c'era una minaccia esterna
dall'aldilà [cioè, un'invasione "extraterrestre"], reale o
"promulgata", che minacciava la nostra stessa esistenza.
È allora che tutti i popoli del mondo li
supplicheranno di liberarli da questo male. L'unica cosa che ogni uomo teme è
l'ignoto.
Di
fronte a questo "scenario", i diritti individuali saranno volontariamente
abbandonati per la garanzia del loro benessere concessa loro dal Governo
Mondiale.
Tre
decenni dopo, la suddetta folla di Kissinger-Rothschild-Schwab che ha orchestrato la miccia accesa
per l'Armageddon nucleare in Ucraina, la devastante carenza della catena di
approvvigionamento globale di cibo, carburante, fertilizzanti e parti che a
loro volta causano carestia, fame di massa, costi della vita alle stelle
guidati dall'iperinflazione e dalle morti congelate dell'inverno oscuro, tutti
intenzionalmente co-programmati con il collasso dell'economia globale e
l'assalto coordinato della moria non vaccinale delle armi biologiche.
Se
questo culto della morte genocida una volta pensava che nessuno si accorgesse
di chi sono i veri perps finché la stampa controllata di Mockingbird e
l'industria Big Tech continueranno a censurare la verità, con così tanti studi
che confermano la letalità, quegli stessi assassini eugenisti ora sembrano
correre per le loro vite o sdraiarsi.
Assistete
al déjà vu di Davos del venditore di olio di serpente “Al Gore”, completamente
smascherato e caduto in disgrazia, questa settimana urlando dalla cima delle
Alpi svizzere:
I gas
serra stanno intrappolando tanto calore extra quanto verrebbe rilasciato da
600.000 bombe atomiche di classe Hiroshima che esplodono ogni giorno sulla
terra.
Questo
è ciò che fa bollire gli oceani, creando questi fiumi atmosferici e le bombe di
pioggia e succhiando l'umidità dalla terra e creando la siccità e sciogliendo
il ghiaccio.
Tirando
fuori dal culo bugie più allarmistiche proprio come abbiamo visto prima, Al
Gore avverte se non garantisce che tutto quanto sopra si tradurrà in "un
miliardo di rifugiati climatici", proprio come nel 2006 questo stesso bozo
ha erroneamente predetto che l'umanità finirà entro il 2016.
L'artista
della truffa Gore, l'ipocrita globalista ben pagato, solo pochi anni dopo
acquistò una tenuta da quasi 9 milioni di dollari con vista sull'oceano vicino
a Santa Barbara, in California.
Questo
per quanto riguarda tutte quelle acque oceaniche in aumento. Naturalmente, il
grande elefante in questa stanza del circo a parte la balena “SoCal “spiaggiata
di un venditore che guida effettivamente la modifica del clima armata in questi
giorni è la follia segreta dell'intervento climatico che fa piovere metalli
tossici pesanti dai cieli dalla fine del 1970 a tempo pieno che è stato troppo
tabù per osare persino parlarne in tutti questi anni.
Le carriere e la reputazione delle persone
sono state rovinate per aver avvertito degli strati di "scie
chimiche" nebulosi, incrociati e striati d'argento da tutte le irrorazioni
concentrate di geoingegneria.
Nel
frattempo, il “geoengineeringwatch.org” dell'attivista Dane Wigington ci ha
avvertito per decenni.
La
furia furiosa di Gore sul cambiamento climatico la scorsa settimana in Svizzera
lo ha portato a usare esattamente le stesse bugie tattiche intimidatorie che ha
usato quasi due decenni fa con la sua comprovata bufala sul riscaldamento
globale che avrebbe dovuto estinguere gli esseri umani entro dieci anni da
tutti i livelli degli oceani in aumento.
Incredibile che stiano ancora riciclando lo
stesso vecchio, lo stesso vecchio armato, completamente smentito dalla vera
scienza – la
fregatura dell'impronta di carbonio e l'agenda dell'energia verde come la loro
doppia scusa cavallo di della follia razionalizzata come scusa
"scomoda" per farla franca con l'omicidio genocida.
Il
fatto che oltre la metà degli invitati a Davos quest'anno non si siano
presentati ma riciclati è stato un flunkies di basso livello, prevede problemi
in paradiso per i WEFer "lasciateli mangiare gli insetti" che attualmente giacciono a
terra per paura di essere visti in pubblico, nonostante siano sorvegliati dai
5.000 uomini dell'esercito svizzero.
Un
punto culminante di Davos è stato guardare il CEO di Pfizer Albert Bourla, solo per vedere se il suo collo
mutaforma sporgente sarebbe esploso cercando di sfuggire debolmente all'inquisizione
di un paio di giornalisti di “Rebel News” che lo perseguitavano mentre il
killer non perseguito tentava di fuggire a piedi come il criminale fuggitivo
ricercato che è.
Il suo
tribunale è più che dovuto quest'anno.
Un'altra
patetica ironia, nello stesso esatto momento in cui il governo degli Stati
Uniti ha raggiunto il tetto del limite del debito avendo esaurito più soldi da
prendere in prestito, lo zar dell'energia John Kerry, fresco del suo jet di linea
che emette carbonio, spiega che l'unico modo per risolvere il
"disastro" del cambiamento climatico è chiedere belligerantemente più
"denaro, denaro, denaro, denaro, denaro, " per pagare il suo
gigantesco carburante per jet con impronta di carbonio a spese pagate dalle
tasse, naturalmente.
Colpo
di scena più ironico: il Tesoro degli Stati Uniti ha rivelato che affinché gli
Stati Uniti possano tagliare gli stipendi per il personale delle sue forze
armate o i suoi cittadini anziani dipendenti dalla loro sicurezza sociale
questo mese, gli Stati Uniti devono prendere in prestito ancora più denaro
dalla sua principale nazione creditrice Cina, lo stesso paese che ricatta,
corrompe e possiede la famiglia criminale impostore Biden e molti membri del
Congresso che l'America si è impegnata ad andare in guerra contro quando la
Cina invaderà Taiwan.
In
questo mondo inverso controllato da Lucifero, gli Stati Uniti d'America sono
già stati persi dai traditori statunitensi controllati dal PCC dall'interno.
Possiamo
riprendercela?
Mentre
gli Stati Uniti sono ora $ 31,4 trilioni nella prigione dei debitori rossi,
"soldi, soldi, soldi!" John Kerry ha la menzogna di mostrare la sua
bizzarra grandiosità completa di sorriso compiaciuto come membro selezionato
della sua classe dirigente superiore unta che si è apparentemente riunita a
Davos la scorsa settimana per "salvare l'umanità dall'estinzione".
Nelle
sue stesse parole, "È così "quasi extraterrestre a cui pensare",
questo Dufus esce dicendo questo perché la folla di Davos molto probabilmente
prende ordini dagli ET demoniaci.
Gli
incontri del presidente Eisenhower del 1954 con i grigi e gli ET rettiliani
Draco lo confermano, corroborati anche dalla nipote di Ike, Laura Eisenhower.
Come
l'altro suo perdente democratico di Davos, Gore, Kerry è anche ben pagato dalla
disonesta cabala dello” Stato Profondo” dopo aver "perso" la seconda
elezione rubata di Bush truccata di questo secolo di fila.
Ma per
aver preso la caduta vengono premiati.
Questo
traditore ghoul di Frankenstein sposato con la fortuna dell'ereditiera della
linea di sangue Heinz schernisce compiaciuta l'umanità di Davos, protetta dal
suo culto della morte arrogantemente assemblato per capire modi più veloci per
uccidere più di noi.
Questo politico corrotto di lunga data, il cui
figlio Chris Heinz, come il cacciatore dello zio Joe, ha anche rubato denaro
sporco riciclato fuori dall'Ucraina, insieme a 1200 aspiranti fantoccio
elitario di Kerry Davos 2023, ha volato con i loro jet privati [o pagati dalle
tasse] dentro e fuori le Alpi la scorsa settimana per pontificare tutti i
problemi che hanno segretamente creato come loro falsa scusa giustificata per
intraprendere il genocidio.
Sotto
la loro pretesa di "cambiamento climatico", per tutto il tempo ipocritamente
vomitando letteralmente "centinaia di migliaia di libbre e migliaia di
tonnellate di carbonio".
Questi
bugiardi, ipocriti e veri nemici del popolo alla fine cadranno tutti.
Ancora
una volta, pochi giorni fa anche il loro vecchio criminale di guerra
"statista anziano" Kissinger ha fatto un'altra apparizione a Davos,
assicurandosi di annunciare al suo ex protetto Klaus Schwab che Kissinger ha
invertito la sua posizione precedente, sostenendo sempre la pace negoziata fino
ad ora formalmente accogliendo l'Ucraina nell'adesione alla NATO.
Questo è un altro modo per dire al mondo a
tutta velocità e alle bombe verso l'inverno nucleare.
La pace e la vita sono fuori e le armi
nucleari e la morte sono dentro, questo è ciò che dice questa vecchia scoreggia
luciferina.
Un'altra
curiosità su come i maniaci del potere planetario di Davos stiano vivendo un
nuovo stile di vita di Sodoma e Gomorra.
I molti adulteri edonistici che hanno
partecipato al cerchio della scorsa settimana tra gli oltre 1200 partecipanti
hanno partecipato allo sciame di prostitute nella stazione sciistica
guadagnando un facile $ 2500 a notte durante la festa del cazzo di una
settimana.
Klaus
Schwab, il pedofilo stesso, gode dell'intima compagnia dei ragazzini.
Il WEF di Schwab, la fabbrica di adescamento
globalista per il suo programma Young Global Leaders dal 1992, ha plasmato
numerosi presidenti, primi ministri e ministri del G20 come il canadese Justin
Trudeau, la neozelandese Jacinda Ardern che si è appena inaspettatamente dimessa,
e il francese Emmanuel Macron, condizionando i leader del governo di sinistra
verso la tolleranza della pedofilia.
Un
articolo pubblicato all'inizio di questo mese afferma che il WEF vede
"l'amore per il divario di età" [cioè i pedofili] come "dono
della natura" che in realtà "salva l'umanità" da sé stessa non
appesantisce la già "esplosione della sovrappopolazione" della terra.
A
partire da lunedì 23 gennaio “Rd,” secondo un'intervista dal suo penitenziario
statale della Florida, la partner di Epstein nel traffico e probabile gestore
del crimine Guislaine Maxwell, che attualmente sta scontando la sua pena
detentiva di 20 anni, ha appena affermato la sua convinzione che Epstein sia
stato assassinato mentre era in prigione nel 2019.
Chiedendo
a cui bono, chi beneficia di più sia per motivi che per mezzi, è senza dubbio
che sia un numero qualsiasi della loro famigerata clientela ancora a piede
libero, come i Clinton, il principe Andrea, Bill Gates, Kevin Spacey e decine
di altre potenti celebrità.
Il
miliardario proprietario di Twitter Elon Musk ha condannato sia il regime
pedo-friendly di Biden che il suo Dipartimento di Giustizia per aver rifiutato
di rilasciare pubblicamente le identità di tutti i loro clienti VIP che hanno
partecipato criminalmente all'operazione di pedo-ricatto Maxwell-Epstein.
Musk critica regolarmente anche il “World
Economic Forum” di Klaus Schwab, definendolo l'anno scorso "noioso".
Elon
ha twittato martedì scorso in risposta all'osservazione di apertura di Schwab
per "padroneggiare il futuro":
"Padroneggia
il futuro" non suona affatto inquietante... In che modo il WEF/Davos è una
cosa?
Stanno
cercando di essere il capo della terra?
Poi
mercoledì 18 gennaio, Musk descrive in modo dispregiativo il “World Economic
Forum”:
Il WEF
sta diventando sempre più un governo mondiale non eletto che la gente non ha
mai chiesto e non vuole.
Elon
Musk rifiuta anche la menzogna della sovrappopolazione delle élite.
Questi
assassini genocidi che si presentano come ospiti di Davos che sono chiaramente
pedine che seguono l'ordine dietro l'orchestrazione di tutte le mega-crisi di
oggi sono avvisati a Davos, con oltre la metà degli invitati che si rifiutano
di mostrare il loro volto, che noi, il popolo di questa terra, siamo sulla loro
litania di crimini impensabili contro l'umanità, chiedendo tribunali di
Norimberga, contro questi assassini psicopatici.
In qualche
modo questi sciocchi pensavano che le masse docili, ignoranti,
"fai
quello che ti viene detto" sarebbero semplicemente morte e se ne sarebbero
andate in silenzio, senza mai in qualche modo notare tutti i bambini e i
giovani atleti con miocardite che drammaticamente si agitavano in massa davanti
al mondo.
Tra gli atleti FIFA è stato osservato un
notevole aumento di cinque volte dell'arresto cardiaco improvviso nel 2021.
Le élite senza dubbio contavano sulla loro
bufala pandemica e sull'avvelenamento di massa delle armi biologiche in mezzo
alla loro strategia concentrata di Gladio di produzione di tensione così tante
crisi mortali senza precedenti, convergenti tutte in una volta, da aver già
eliminato almeno il 90% di noi ormai.
I
pochi rimasti potevano essere facilmente gestiti, sottomessi e controllati come
sopravvissuti terrorizzati in attesa di essere salvati da "benevoli"
saggi salvatori dalla folla di Davos, non diversamente dall'osservazione di
Kissinger al Bilderberg del 1991.
Ormai
si aspettavano di aver opportunisticamente implementato la loro meticolosa
griglia di controllo del pianeta prigione di schiavitù digitale della gleba
mentre il loro sogno bagnato diventava realtà.
Le
élite erano certe che coloro che ancora in qualche modo erano rimasti vivi nel
timore di unirsi ai morti sarebbero stati disposti a sopportare qualsiasi cosa
pur di rimanere vivi, ancora una volta come Kissinger aveva predetto oltre tre
decenni fa.
Il
nostro nemico della linea di sangue non ha mai contato sul fatto che le masse
globali raggiungessero mai la massa critica, riconoscendo che l'umanità
attualmente nel suo mirino genocida destinato allo sterminio di massa della
nostra razza umana alterata dal DNA non si sarebbe mai svegliata abbastanza
velocemente da vedere arrivare la morte, tanto meno avrebbe preso una posizione
coraggiosa combattendo fino alla fine contro questi poteri predatori del male
che non dovrebbero mai essere.
Sebbene il pervasivo lavaggio del cervello del
controllo mentale di massa che fornisce incessantemente indottrinamento 24 ore
su 7, attraverso le bugie dei mass media occidentali e il suo sistema educativo
demoniaco saturo, completamente svegliato e rotto, possa aver catturato
ciecamente più giovani generazioni di zombie di sinistra incapaci di
riconoscere il bondage che li fissava nel loro mondo virtuale, i controllori
non si sono mai resi conto che abbastanza di noi avrebbero visto attraverso
tutto il loro inganno, il loro percorso di "problema, reazione,
soluzione" verso la tirannia, poiché respingiamo clamorosamente la loro
falsa agenda di propaganda tecnocratica marxista, cavallo di Troia.
L'infinito,
malthusiano, mito della "sovrappopolazione" delle élite, le loro
logore stronzate sul riscaldamento globale / cambiamento climatico, la loro
ricostruzione dell'impronta di carbonio dei combustibili fossili, insieme al
loro castello di carte insostenibile pre-pianificato truccato per far fallire
l'economia globale, e la bugia sfacciata del depistaggio che fa da capro
espiatorio al demonizzato Putin per la sua "invasione non provocata"
dell'Ucraina ... tutte queste falsità pre-condizionanti pianificate che sono il
"Grande Reset" meticolosamente creato dalle armi di distruzione di
massa dei governanti auto-unti per sferrare eugeneticamente il loro colpo da
knockout di spopolamento del 95% all'umanità.
Noi,
il Popolo, ora abbiamo notizie per loro – sta fallendo miseramente.
Il
progresso più lento del previsto del loro fallito genocidio umano viene
ostacolato e pienamente smascherato, non uccidendoci abbastanza velocemente da
evitare che la nostra mobilitazione di massa e l'opposizione diffonda le nostre
richieste sempre più forti di verità e giustizia.
Inoltre,
la piena esposizione delle linee di sangue dell'Ucraina ha riciclato denaro del
bilancio nero filtrato attraverso il loro cartello bancario globale
centralizzato che prima dell'operazione militare speciale di Putin aveva
generato annualmente trilioni di profitti delle operazioni nere dal loro centro
di criminalità organizzata globalista Ucraina, trafficando armi illegali
(compresa la maggior parte delle scorte di armi occidentali esaurite inviate a
Kiev effettivamente vendute sul mercato nero in forte espansione).
Poi
c'è il crimine più spregevole di tutti – il traffico di bambini abusati
sessualmente che sono particolarmente predati come rifugiati della zona di
guerra, oltre
a tutte le droghe di passaggio est-ovest che passano attraverso l'Ucraina
causando overdose record e la crescente industria di organi umani prelevati che
dall'intervento di Putin lo scorso febbraio si sono quasi prosciugati.
Questa
colossale perdita di entrate empie è ciò che sta davvero implodendo nel
cartello bancario della linea di sangue e il motivo per cui le élite stanno di
fatto perdendo così tanto potere e controllo, e come risultato diretto con
crescente disperazione, stanno freneticamente gettando tutte le loro uova nel
loro cesto di guerra di Kiev, invano contro l'esercito russo di gran lunga
superiore.
in questo momento sta tristemente e
tragicamente annientando un esercito ucraino impoverito, esausto e battuto,
attualmente perdendo 8 soldati per ogni russo ucciso.
La disperazione delle élite è molto ovvia e
non ha assolutamente nulla a che fare con la compassione per il popolo o la
nazione dell'Ucraina usata come carne da cannone sulla grande scacchiera del
diavolo.
Ultimo
giovedì 19 gennaio, 29 membri del Congresso GOP chiedono un rapporto
dall'impostore Ladro Biden, che renda conto dell'atroce quantità di dollari USA
sprecati inviati in Ucraina.
Indipendentemente da tutto il denaro e le armi
trasferite a Kiev, questa settimana gli Stati Uniti continuano a impegnare
altri 2,5 miliardi di dollari in aggiunta ai già 112 miliardi di dollari di un
mese fa sprecati per la causa persa, la mancanza di tempo e di addestramento
adeguato e di manutenzione incapace in mezzo al famigerato mercato sotterraneo a strati neri del buco nero di Kiev.
Le
élite e i loro burattini occidentali vengono sconfitti nella loro gigantesca
operazione di riciclaggio di denaro sporco che espone la loro sporcizia
depravata, incluso il loro ingannevole dramma, il cattivo attore Zelensky,
destinato a perdere tutto, sacrificando così tanti soldati ucraini che vengono
cancellati e i milioni di civili ucraini traumatizzati che ora creano la più
grave crisi migratoria del mondo dalla seconda guerra mondiale.
Quasi
3 milioni di rifugiati di guerra sono fuggiti in Russia, quasi 1,6 in Polonia e
oltre un milione in Germania dall'intervento russo.
Deindustrializzazione
dell'Occidente, che porta alla fine più probabile di un'Unione Europea
sovraccarica che raggiunge il punto di rottura, insieme alla NATO e all'intera
civiltà occidentale come imminente risultato catastrofico finale che sta
inoltre abbattendo anche la cabala dello Stato Profondo dei controllori
luciferini.
Domenica
22 gennaio.
Dice
il presidente della camera bassa del Cremlino Vyacheslav Volodin, se
l'Occidente continua a spedire armamenti più pesanti in Ucraina, "porterà
a una catastrofe globale".
Il
giorno dopo, lunedì 23 gennaio,”Rd”, Putin rivolgendosi all'Unione economica
eurasiatica (EAEU) ha dichiarato:
Ovviamente,
l'Unione ha tutte le opportunità per diventare uno dei poli potenti,
indipendenti e autosufficienti del mondo multipolare emergente e fungere da
centro di attrazione per tutti gli Stati indipendenti che condividono i nostri
valori e cercano di cooperare con l'EAEU.
A meno
di un olocausto nucleare, che è ancora molto possibile, i chiari vincitori in
questo conflitto globale globalista manipolato Occidente contro Oriente saranno
la Russia e la Cina come potenze mondiali multipolari e il Sud del mondo non
più minacciato, sfruttato e controllato dal bullo egemonico unipolare
dell'Impero delle Menzogne degli Stati Uniti, abusato e controllato ora per un
intero secolo dalle élite luciferine responsabili dello sgretolamento.
Fallito,
sistema globale di debitori di usura, FMI che emette prestiti impagabili per
furti all'ingrosso che rubano le nazioni del Terzo Mondo cieche, per sostenere
entrambe le parti in guerre senza fine create da un disegno malevolo, incluso
il loro gran finale fabbricato – la guerra di oggi contro l'umanità come conseguenza
della falsa pandemia / genocidio della morte della cabala insieme al loro
flagello segreto della pedofilia mondiale che affligge il nostro pianeta per
troppo tempo.
Tutto
andrà giù nel 2023, l'anno in cui la piena esposizione criminale pubblica si
interseca con il pagamento del debito karmico degli assassini a lungo atteso.
Ma la
guerra per la sopravvivenza è appena finita e il peggio deve ancora venire.
Nei
prossimi giorni e settimane, aspettatevi che si scateni l'inferno con massicci
licenziamenti del settore bancario, tra cui corse agli sportelli, chiusure
bancarie dovute a istituzioni finanziarie in fallimento artificialmente
sostenute per anni di calci al proverbiale barattolo per scongiurare fallimenti
pubblici.
Una
sfilza di grandi banche insolventi dipinge un quadro cupo di un numero
attualmente in bilico sul disastro che si sta schiantando includono Wells
Fargo, Bank of America, Goldman Sachs, PNC Bank, Deutsche Bank, HSBC Bank, i
giganti svizzeri UBS e Credit Suisse, compresi gli effetti domino rimbalzanti
che sgretolano il cartello bancario centrale Rothschild come la Federal Reserve
e persino la sua Banca dei regolamenti internazionali a Basilea, Svizzera.
BlackRock, la più grande società di gestione
patrimoniale del mondo, ha perso il 3% dei suoi quasi 20.000 dipendenti.
I
giganti della Big Tech come Google hanno annunciato la scorsa settimana che sta
tagliando 12.000 posti di lavoro come il suo più grande licenziamento del 6% di
sempre.
Amazon
sta perdendo 18.000 posti di lavoro, Microsoft sta perdendo 10.000 posti di
lavoro e il 4,5% della sua forza lavoro, e anche Facebook / Meta sono costretti
a ridimensionarsi.
Anche
Spotify e Vimeo hanno annunciato tagli profondi.
Su
tutta la linea diversi settori stanno soffrendo.
Il
mercato immobiliare sta affondando... oscurità e sventura.
La
cabala dello Stato Profondo sta di nuovo probabilmente scatenando il caos in
tutta l'America con la sua frequenza senza precedenti una o più volte alla
settimana di terrorismo sotto falsa bandiera sponsorizzato dallo stato sotto
forma di sparatorie di massa mentre il nemico luciferino è determinato a venire
sia per le nostre armi che per le nostre vite.
L'ultima strage di sabato sera il 22 gennaio era
nella comunità asiatica americana di Monterey Park, nel sud della California,
dove un uomo armato di 72 anni è entrato in una sala da ballo piena di
ballerini che celebravano il capodanno cinese, sparando e uccidendo 11 vittime
e altri 10 feriti gravemente prima di presumibilmente suicidarsi, una procedura
operativa standard nelle uccisioni di massa sponsorizzate dallo stato.
Un
paio di giorni dopo altre sette vittime nel nord della California.
Durante
le prime tre settimane del nuovo anno, l'America ha già avuto 39 sparatorie di
massa.
Il
2022 è stato tra i peggiori mai registrati.
Allo
stesso tempo, il Programma alimentare mondiale stima che l'insicurezza
alimentare acuta in tutto il mondo stia aumentando vertiginosamente, colpendo
349 milioni di persone in 79 paesi.
L'aumento
della carenza di cibo a livello globale con scaffali di negozi di alimentari
svuotati porta al collasso della società civile americana, registra ondate di
criminalità violenta dilaganti, specialmente nelle città blu sia sulla costa
orientale che su quella occidentale, mentre l'intera civiltà occidentale cade
in mezzo alla demolizione controllata a lungo pianificata dalle élite dei tre
continenti più ricchi - Nord America, Europa e Australia/Nuova Zelanda.
Sebbene
le autorità esagerano grossolanamente i decessi da Covid-19 e minimizzino e
neghino grossolanamente i decessi correlati al vaccino Covid-19, dopo che i
vaccini Covid-19 sono stati lanciati a dicembre 2020 negli Stati Uniti, oltre
1,1 milioni di americani sono "morti improvvisamente" oltre il numero
medio di decessi dal 2015 al 2019.
Ciò significa che l'agenda di spopolamento delle élite
utilizzando non vaccini sperimentali non testati ha ucciso molti più americani
di una delle due più grandi guerre della nostra nazione:
la
seconda guerra mondiale con meno di mezzo milione di morti e la guerra civile,
quando morirono meno di due terzi di un milione.
Detto
questo, i colpi di uccisione COVID chiaramente non hanno ancora ucciso
abbastanza di noi abbastanza velocemente come i controllori speravano,
intendevano e contavano.
E
così, di fronte al crescente panico per aver perso il controllo sulle loro
false bugie narrative, le élite stanno ora agendo brutalmente come una bestia
in gabbia, senza più nulla da perdere, scagliandosi freneticamente per
abbattere il maggior numero possibile di noi e, se necessario, accendendo con
la forza una resa dei conti nucleare Ovest contro Est.
Dalle loro città sotterranee di lusso incorporate
e dal sistema ferroviario sotterraneo “Mach 2” sotto terra, le élite sembrano
attualmente intenzionate a rischiare tutto, innescando un olocausto della terza
guerra mondiale in superficie.
Questo
perché, nonostante la crescente censura, i signori planetari non hanno mai
previsto il crescente e massiccio respingimento e resistenza mondiale
dell'umanità al suo terribile brusco risveglio al genocidio a lungo pianificato
dai controllori.
E ora, per autodifesa, la volontà risoluta e
collettiva del popolo di abbattere le élite prima che noi stessi siamo
completamente esclusi si sta rapidamente mobilitando.
Sia
Noi il Popolo che il nostro malvagio nemico luciferino sono entrambi bloccati
in una corsa al conto alla rovescia contro il tempo per determinare chi finisce
per essere l'ultimo ancora in piedi – loro o noi.
A Dio
piacendo, cadranno prima che la stragrande maggioranza dell'umanità venga
sistematicamente sterminata.
Questa
presentazione si concentra sui recenti eventi fattuali che supportano questo
presunto risultato sconvolgente che si svolge quotidianamente intorno a noi.
Ancora
una volta vale la pena ripetere, che lo scorso martedì 17 gennaio, in un
discorso video molto significativo prima della disastrosa riunione di Davos del
“World Economic Forum”, il globalista degli Illuminati Henry Kissinger ha fatto
un flip flop, ora approvando l'Ucraina a far parte della NATO.
Questa
fretta, se non precipitare dalla scogliera del giorno del giudizio verso una
guerra più ampia, contraddice la precedente posizione di Enrico per una pace
negoziata.
Otto
mesi fa ha detto alla stessa folla di Davos lo scorso maggio 2022 e di nuovo di
recente il mese scorso a dicembre che questo agente Rothschild ha costantemente
sollecitato un accordo di pace in Ucraina.
I discorsi di pace di questo criminale di
guerra hanno sorpreso, scosso e fatto arrabbiare molti guerrafondai
occidentali, compresi i suoi signori che insistono all'unanimità e chiedono in
modo delirante niente di meno che una vittoria completa [Zelensky] Monty contro
il demonizzato Putin, che sfida ogni realtà.
Ma è così che i burattini occidentali sono
disperatamente colpiti, che eseguono i malvagi e sporchi ordini dei loro
padroni di sangue.
Prima
di martedì scorso, Kissinger ha sempre fatto riferimento alla Russia che
mantiene le sue regioni formalmente annesse a Donbas, Kherson e Zaporozhe come
parte della sua teorizzata risoluzione pacifica.
Ma ora il suo ritorno alla richiesta
irrealistica dell'Occidente di "porre fine ai combattimenti quando la
linea prebellica sarà raggiunta" è pura fantasia e Kissinger lo sa bene.
Quindi,
come mai in meno di un mese questo guru di alto livello a soli quattro mesi da
100 avrebbe improvvisamente invertito la sua precedente posizione risoluta,
sostenendo improvvisamente l'Ucraina per l'adesione alla NATO?
Sta
soffrendo un momento anziano avendo perso la sua mente secolare e debole?
Oppure
è stato costretto a braccetto sotto la crescente intensa pressione e
alienazione dalla maggioranza neocon responsabile della politica estera
fanatica di lunga data dell'Occidente – determinata a indebolire e rovesciare
Putin al fine di balcanizzare la più grande nazione del mondo per il grande
sfruttamento furto delle sue vaste risorse naturali, per decenni sempre lo
stesso premio egemonico del sogno bagnato degli Stati Uniti.
Perché
in meno di un mese il vecchio codger si sarebbe improvvisamente piegato e
avrebbe cambiato radicalmente idea?
Ovviamente, ha ceduto ai dettami della follia
del culto della morte.
Come
anziano "statista" che rappresenta per sempre gli interessi
particolari della lunga ricerca del cartello bancario Rothschild della City di
Londra per il controllo autoritario di un governo mondiale, ora costretto ad
ammettere la sconfitta in Ucraina, si è unito al resto della sua élite di desperados
nel loro patto suicida, acconsentendo al follemente diabolico West vs.
East
endgame.
Kissinger,
i Rothschild e l'intera cabala dello Stato Profondo sono pienamente consapevoli
che l'Ucraina non può assolutamente vincere questa guerra convenzionale contro
la Russia come probabilmente la più forte potenza militare del pianeta,
ancorata in una solida alleanza strategica sia economicamente che militarmente
con la Cina come seconda forza combattente più forte del mondo, lasciando il
vaccino indebolito, l'arsenale esaurito Occidente / USA / UE / NATO il sicuro
perdente della guerra mondiale.
In
retrospettiva, ora c'è una buona ragione per cui il sito web del commercio di armi
del complesso industriale militare “deagel.com” previsto che gli attuali 332
milioni di persone in America saranno drasticamente abbattuti a soli 65 milioni
entro il 2025, ora a soli due anni di distanza.
Le élite stanno chiaramente gettando l'intero
Occidente sotto l'autobus, ora distruggendo volontariamente la civiltà
occidentale e il suo popolo in modo che qualsiasi residuo rimanga sarà così
gravemente demolito e destabilizzato fino al terribile stato di impoverimento
del Terzo Mondo, eliminando qualsiasi potenziale resistenza all'imminente
incubo dell'Età Oscura di iper-sorveglianza in mezzo al blocco del pianeta
carcerario, infelicemente non possedendo nulla mentre mangiano il marchio di
vermi della farina di Bill Gates, scarafaggi e finta carne sintetica per
colazione, pranzo e cena.
Questo è il loro grande piano luciferino.
Ma è destinato a fallire mentre le masse
risvegliate stanno ora combattendo per la nostra sopravvivenza come mai prima
d'ora.
Con la
Russia e la Cina che emergono come leader di un mondo multipolare, dozzine di
nazioni non occidentali hanno chiesto a gran voce di unirsi alla loro alleanza
economica BRICS con la propria valuta commerciale basata sul gold standard.
Oltre
all'India, al Brasile e al Sud Africa già membri, tra almeno una dozzina di
altri paesi in attesa di aderire ci sono l'Iran, che presto sarà ex-membro
della NATO Turchia, Arabia Saudita, Algeria, Argentina, Malesia, Indonesia,
Egitto, Nigeria, Senegal e persino l'Afghanistan, il vincitore ricco di pietre
preziose sull'umiliante debacle della guerra degli Stati Uniti.
Il
regno della morte del dollaro USA e del petrodollaro è quasi morto mentre la
demolizione controllata dell'Impero Occidentale delle Menzogne affonda
rapidamente nel cimitero del tramonto.
Un
pezzo chiave del puzzle che è ancora in gran parte sconosciuto oggi è se questa
vittoria a cascata delle forze orientali sull'Occidente morente includerà
ancora l'alleanza segreta della città Rothschild di Londra negli ultimi due
decenni silenziosamente curata e forgiata sia con Mosca che con Pechino.
In altre parole, Putin e Xi Jinping hanno
effettivamente rotto con i controllori planetari della linea di sangue?
Oppure,
in una partnership di opposizione controllata insieme ai globalisti della linea
di sangue, la Russia con la sua ricchezza di risorse naturali insieme alla base
manifatturiera cinese sarà disposta ad accettare Gerusalemme come capitale
globale del Nuovo Ordine Mondiale, espandendo il piano infrastrutturale già in
corso della “Belt and Road Smart Cities Initiative” , aprendo la strada
all'assoluta schiavitù umana di tutti i sopravvissuti terrestri rimasti?
O la
Russia e la Cina sotto Putin e Xi guideranno un mondo multipolare
anti-globalista e decentralizzato che rispetta la sovranità nazionale e la
reciproca sicurezza nazionale mentre abbraccia i diritti umani e la libertà
universale?
Il
fatto che i globalisti abbiano usato la Cina del Partito Comunista come modello
esemplare di griglia di controllo con punteggi di credito sociale mentre
attualmente implementano la sua valuta digitale della Banca Mondiale, oltre a
considerare le violazioni dei diritti umani storicamente abissali sia in Cina
che in Russia, non è necessariamente di buon auspicio per l'umanità futura, a
meno che le masse globali unite non resistano attivamente a questa spinta verso
il controllo totalitario e Putin si riveli un bravo ragazzo.
Se l'umanità riesce a liberarsi
dall'oppressione e ad evolversi realmente, forse la pace e la cooperazione
reciproca tra le nazioni possono prevalere.
Tuttavia, se questa grande scacchiera gioca
nella direzione opposta, la natura inestinguibile della bestia assetata di
potere quasi certamente si accenderà e successivamente si distruggerà a
vicenda.
Questa
sembra essere la storia ciclica ripetuta della travagliata stazione
intergalattica conosciuta come pianeta terra.
Molto dipende dalla capacità dell'umanità di
progredire verso lo sviluppo spirituale mentre il nostro empio nemico viene
sconfitto.
(Joachim Hagopian è un laureato di
West Point, ex ufficiale dell'esercito e autore di "Don't Let the Bastards
Getcha Down", che espone un difettoso sistema di leadership militare
statunitense basato sul biglietto che aumenta la scala dell'anzianità,
invariabilmente eliminando i migliori e i più brillanti, lasciando la
mediocrità e i seguaci dell'ordine che salgono in cima come generali
politici-burocrati designati a perdere ogni moderna guerra degli Stati Uniti
secondo il design dell'élite.
Dopo l'esercito, Joachim ha conseguito un
master in psicologia clinica e ha lavorato come terapeuta autorizzato nel campo
della salute mentale con giovani e adolescenti abusati per più di un quarto di
secolo.
A Los Angeles si trovò a combattere i più grandi
servizi di protezione dell'infanzia della nazione all'interno del sistema di
assistenza all'infanzia completamente rotto e corrotto degli Stati Uniti.
L'esperienza
sia nel sistema militare che nel sistema di assistenza all'infanzia lo ha
preparato bene come ricercatore e giornalista indipendente, esponendo i mali di
Big Pharma e come il sistema medico e psichiatrico controllato dai Rockefeller
infligga più danni che benefici, caso in questione l'attuale diabolica bufala
pandemica e genocidio.)
Nuovo Ordine
Mondiale, le
élite
sono
il nuovo Mago di Oz: recitano
il
potere e riescono a esercitare il potere.
Ilgiornaleditalia.it
– Carlo Freccero - (5 – 12 -2022) – ci dice:
Guerra,
pandemia, crisi economica, per ogni obiezione c'è una risposta scientifica e
filantropica pronta a ribadire che la colpa del disastro è solo nostra, cioè di
quel 99%.
C'è
una sorta di paradosso che riguarda i grandi progetti, utopici o distopici, in
corso di realizzazione oggi: sono al centro della scena, ma nessuno è in grado
di vederli. La pandemia prima ed oggi la guerra, hanno creato all'inizio un
certo sconcerto, ben presto riassorbito dalle logiche di una "nuova
normalità".
Purtroppo
tutto sembra congiurare contro di noi, ma secondo la logica corrente si tratta di
un susseguirsi di fortuite coincidenze.
Possibile
che in un periodo storico così breve si concentrino casualmente una pandemia,
una guerra, la carestia, la crisi climatica, l'esaurimento delle risorse
alimentari ed energetiche?
Certamente,
ci risponde il mainstream, perché noi abbiamo abusato delle ricchezze del
pianeta moltiplicandoci incessantemente, vivendo al di sopra delle nostre
possibilità, consumando le risorse a disposizione delle altre specie e delle
generazioni future.
Per ogni obiezione c'è una risposta
scientifica e filantropica pronta a ribadire che la colpa del disastro è solo
nostra, cioè di quel 99% della popolazione del pianeta che deve dividersi le
risorse residue dopo che le élites ne hanno privatizzato la parte migliore.
Una massa che perde o ha già perso il suo
potere contrattuale, perché il lavoro umano non ha più valore, in quanto viene
progressivamente sostituito dai robot e dall'intelligenza artificiale.
Oggi
non solo i lavoratori non vogliono più fare la rivoluzione, ma si cospargono il
capo di cenere.
Ma se
recuperassimo un po' di lucidità, dovremmo chiederci se la catastrofe che
stiamo attraversando sia semplicemente il frutto della nostra irresponsabilità,
oppure faccia parte di un RESET, un azzeramento volontario da parte delle
élite, di un sistema economico già fallito, proprio a causa delle élite stesse.
La risposta sta in una serie di libri,
conferenze, dichiarazioni delle élite stesse e negli incontri del “World
Economic Forum”, dove viene detto chiaramente che niente di quello che sta
avvenendo è casuale, ma è la realizzazione di un grande progetto.
Le opinioni più lucide in merito sono state da
subito quelle che provengono dall'interno del sistema.
Nel
mio caso ho trovato illuminanti gli interventi, all'inizio della pandemia, del
banchiere Ettore Gotti Tedeschi, già a capo della finanza vaticana e di
Catherine Austin Fitts, già collaboratrice dell'amministrazione Bush e
successivamente personaggio di spicco della finanza internazionale.
In particolare, sin dall'inizio del Grande
Reset, Austin Fitts è stata chiarissima.
La
pandemia ed il Reset che ne è seguito avevano ed hanno lo scopo di salvare il
dollaro.
I
lockdown hanno lo scopo di contenere l'inflazione, impedendo alle masse di
spendere la grande liquidità immessa dalle banche centrali, per salvare le
banche dal fallimento.
In quanto alla crisi delle piccole e medie
imprese, non si tratta di una sorta di evento naturale, ma dall'effetto di un
piano ben preciso.
Un
reset economico per azzerare l'economia tradizionale, trasferendo ogni attività
economica su internet.
La
digitalizzazione del sistema ha un duplice obiettivo:
trasferire tutta la ricchezza reale dalle
piccole imprese alle multinazionali e rendere contestualmente possibile alle
stesse il controllo dei dati di tutti i consumatori on line.
Oggi i dati sensibili rappresentano una sorta
di nuovo petrolio.
Con
questo Reset si ottiene contestualmente il passaggio di mano della ricchezza
reale ed insieme l'accesso delle multinazionali al controllo totale dei
consumatori.
Queste
voci critiche sono confermate paradossalmente dai libri di Schwab sul Grande
Reset, sulla 4ta Rivoluzione industriale e sulla nuova narrazione, che ci
propongono gli stessi temi travestiti da utopia.
In
breve, secondo Schwab la pandemia rappresenta un'occasione imperdibile per
realizzare la sua utopia:
l'agenda
digitale e l'agenda verde.
Con l'agenda
digitale l'uomo raggiungerà la fusione con l'intelligenza digitale.
Con
l'agenda verde finiranno tutte le attività umane che, emettendo C02, mettono a
rischio il futuro del pianeta.
Ma -
ammette Schwab - questo passaggio non sarà indolore.
Cito le
sue parole:
“La
storia è davvero a un punto di svolta, è l'inizio di uno sforzo di
mobilitazione globale per radunare le nostre forze dietro questa grande
iniziativa di ricerca.
I sistemi energetici, alimentari e le catene
di approvvigionamento saranno profondamente colpiti.
Distruggeranno
purtroppo un sacco di posti di lavoro.
Il
futuro è già qui. Sta arrivando come uno Tsunami”.
Alla
fine, Critica e Utopia coincidono per dirci che il Grande Reset è alla base
della distruzione programmata che stiamo vivendo.
Se ce
lo dicono perché non ci crediamo?
Questa
dissonanza cognitiva per cui il re gira nudo, ma nessuno è in grado di percepirne
le nudità, nonostante l'evidenza, deve avere qualche spiegazione logica.
Il
meccanismo per cui una cosa posta sotto gli occhi di tutti è più difficile da
trovare di una cosa nascosta, rappresenta il soggetto di un famoso racconto di
Poe: “La
lettera rubata”.
La
lettera è stata nascosta al centro della scrivania, dove nessuno la cercherà.
Il Grande Reset è al centro della scena ma nessuno è
in grado di vederlo come importante, se non quanti vi partecipano attivamente.
Sono
le 600 multinazionali aderenti al WEF ed iscritte alla sua piattaforma.
Sono i capi di Stato la cui maggioranza, come
ha dichiarato più volte Schwab, dipende dal WEF stesso, perché hanno in comune
una formazione accademica conseguita alla scuola del “WEF Young Global Leaders”.
Leggere
chi sono gli alunni di questa scuola lascia senza parole.
Tutta
la politica passata e presente è stata creata lì.
Tony
Blair, Angela Merkel, Sarkozy, Macron, Ursula Von Der Leyen, Justin Trudeau…
Ma anche i patron delle multinazionali come
Gates e Bezos e testimonial dello spettacolo come Leonardo di Caprio si sono
formati in questa scuola.
Un
progetto di nuovo ordine mondiale esiste da tempo, ma la sua versione attuale,
il Grande Reset, è estremamente più efficace per conseguirne gli scopi.
Di
questo progetto si comincia a parlare nel dopoguerra, dove trova terreno
fertile di propagazione a causa del rifiuto naturale della popolazione mondiale
nei confronti del concetto stesso di guerra.
Le
orribili sofferenze sia fisiche che morali che hanno colpito l'umanità non
devono mai più ripresentarsi.
In questo contesto l'utopia di un mondo senza
guerra diventa patrimonio comune condiviso da tutti.
Nascono
gli organismi internazionali: OMU, UNESCO, OMS, Fondo Monetario Internazionale.
Essi
debbono vigilare sulla pace e dettare legge agli stati con trattati
internazionali.
È opinione comune condivisa che la guerra sia
scaturita dalla competizione tra stati.
L'unico
modo di eliminare guerre future sarebbe quello di eliminare gli stati e la
competizione tra loro creando un unico stato mondiale con un unico governo,
un'unica economia, un'unica amministrazione della giustizia, un'unica sanità ed
un'unica religione universale.
Il
Nuovo Ordine Mondiale non viene mai citato esplicitamente, ma viene presupposto
da tutti.
Ma
perché non si parla apertamente di Nuovo Ordine Mondiale?
Il
Nuovo Ordine Mondiale rimane occulto al popolo perché, lungi da essere un'utopia
valida per tutti, rappresenta invece i valori e gli interessi di quelle élite
economiche che da sempre finanziano la guerra nel mondo e che, attraverso il
debito contratto dagli stati, si sono impadronite delle banche centrali e
dettano l'agenda agli stati stessi.
Gli
stati dovrebbero basare la loro sovranità sulla moneta.
Avendo
ceduto la sovranità monetaria alle banche, sono oggi le banche a dettare
l'agenda mondiale e, attraverso strumenti finanziari come i grandi fondi di
investimento, si fondono con le multinazionali di Silicon Valley.
Black
Rock, Vanguard e State Street detengono azioni delle multinazionali che, a loro
volta, detengono azioni di quegli stessi fondi in un labirinto di intrecci
indecifrabili.
Si
dice che le élite coltivino sin dall'antichità il progetto del Nuovo Ordine
Mondiale, ma questi discorsi sono troppo vasti da affrontare e finiscono per
sconfinare nel mito.
Tuttavia,
nel nostro passato prossimo, esiste una sorta di fondazione del Nuovo Ordine
Mondiale databile e documentabile: La Fabian Society.
La
Fabian Society nasce in Inghilterra nel 1848 raggruppando i maggiori e più
prestigiosi cervelli dell'epoca.
Appartengono
alla Fabian Society:
George
Bernard Shaw, Virginia Woolf, la femminista Emmelin Pankhurst, il sessuologo
Havelock Ellis.
Per un
periodo aderiscono alla Fabian anche Bertrand Russell e John Maynard Keynes.
Tra
questi illustri esponenti troviamo i fondatori della moderna fantascienza
distopica:
H.G
Wells, Aldous Huxley, George Orwell, rispettivamente autori de “Il Nuovo Ordine
Mondiale”, “Il Nuovo Mondo”, “1984” (non a caso data in cui cade il centenario
di fondazione della Fabian Society).
Mi hanno sempre colpito le capacità profetiche
di questi autori, nell'immaginare con così tanto anticipo la distopia del
presente.
Oggi viviamo in un regime apparentemente
democratico che fonde insieme, perfettamente, il mondo nuovo con 1984.
Appartiene a “Il mondo nuovo” il
transumanesimo, che è oggi l'obiettivo del Grande Reset, e a “1984” il mito del
controllo totale delle élite sulle masse.
Per lungo tempo mi sono chiesto come abbiano
potuto questi scrittori immaginare con tanta lucidità e precisione quello che
oggi è il nostro presente, ma rappresenta per loro un lontano futuro.
In
realtà la risposta era semplice: lo conoscevano.
A testimonianza di ciò esiste una lettera di
Huxley ad Orwell che chiarisce che non si tratta di semplice letteratura, ma di
definire il modello di società futura.
Wells
con le sue opere non è tanto uno scrittore di fantascienza, ma l'ideologo di
quella cospirazione aperta per cambiare la società, che è titolo di un suo
libro e che rappresenta il modello dell'attuale Reset.
Huxley
è, con la sua famiglia, il simbolo stesso dell'ingegneria sociale basata su una
scienza adattata alla giustificazione ideologica del progetto.
Tutta
la famiglia Huxley si compone di filantropi eugenisti.
Il
nonno, Thomas Henry Huxley era chiamato “il mastino di Darwin”, per la sua
difesa ed imposizione del Darwinismo Sociale, sulla base della teorizzazione
della sopravvivenza del più adatto.
Il
fratello Julian fu insieme fondatore riconosciuto del Transumanesimo e
dell'Unesco.
E lo
statuto dell'Unesco rivela le sue radici trans umanistiche. Orwell fu allievo di Huxley e fu
invitato da lui ad aderire al fabianesimo.
Dopo averne conosciuto la vera natura, Orwell
scrisse 1984 come un monito per le generazioni future.
Non a
caso è visibile su YouTube la sua ultima intervista, dove descrive il futuro
come uno stivale militare che calpesta per sempre un volto umano.
Nel
2006 Tony Blair ritrovò una finestra di vetro colorato appartenente alla Fabian
Society e ne curò l'installazione e l'inaugurazione nella London School of
Economics, che dei fabiani è l'università riconosciuta.
Non a caso alla London School hanno studiato
personaggi italiani come Prodi, Draghi, D’Alema, ma anche Speranza, ministro
della Sanità della pandemia.
La
vetrata è estremamente eloquente.
Al
centro, due illustri personaggi della Fabian, dotati di mazze, distruggono e
ristrutturano un mappamondo che rappresenta la terra.
Al centro in uno stemma è rappresentato il
simbolo della Fabian Society: un lupo vestito da agnello.
Il
termine Fabian è collegato al personaggio di quinto Fabio Massimo il
temporeggiatore che seppe vincere la guerra, non in campo aperto, ma aspettando
con pazienza infinita l'occasione migliore.
Il volto dell'agnello è la copertura
apparentemente socialista con cui le élites si rivolgono al popolo in veste
filantropiche.
Infine, il lupo è la vera essenza del progetto
eugenetico che muove la grande utopia/distopia.
Utopia
per la élite che vogliono un mondo spopolato dalle plebi e sotto il loro
controllo, distopia per le plebi date in pasto al lupo.
Non è casuale che tutte le utopie / distopie
che ho citato, come “Il Mondo Nuovo” o “1984” e persino l'utopia esposta da
Casaleggio nel suo film documento “Gaia”, si aprano con uno scenario comune:
dopo
guerre e catastrofi la popolazione umana si è drasticamente ridotta, secondo un
imperativo filantropico che faceva bella mostra di sé, inciso su uno dei
pilastri del monumento detto Georgia Guidestones, recentemente e
misteriosamente distrutto.
Il
senso di queste grandi narrazioni è uno solo:
convincere
le vittime designate che il lupo, che si rivolge loro sotto le vesti di
agnello, appartiene al gregge e vuole solo il loro bene.
Se il
nuovo ordine mondiale è un'astratta utopia, la piattaforma del WEF è una
macchina operativa veloce ed implacabile.
Nessuno si è forse posto il problema della
completa sincronia con cui le fasi della pandemia sono state coordinate e
pianificate, sino alla sorprendente coincidenza di termini e di concetti nei
discorsi programmatici dei capi di Stato di tutto il mondo.
La
piattaforma online del WEF non solo è accessibile in qualsiasi momento, ma ha
“stanze” virtuali in cui gli aderenti possono consultarsi in tempo reale, coordinando
le azioni su scala mondiale e prendendo decisioni immediate sui destini
dell'umanità.
Il
paradosso è che, a parte queste stanze riservate, la piattaforma WEF sia aperta
a tutti ed apparentemente “trasparente”.
Tutti
potrebbero visitarla, ma nessuno lo fa perché nessuno crede nella sua
esistenza.
La
gente comune perché manipolata da una propaganda incessante promossa dai media
“mainstream”, i cosiddetti intellettuali perché vittime invece proprio della
loro formazione accademica che li porta a condividere i valori del nuovo ordine
mondiale, senza comprenderne pienamente
il significato.
Secondo
Jacques Ellul, che fu il primo critico francese ad esaminare il concetto di
propaganda, il presupposto per recepire la propaganda è proprio l'istruzione.
Chi
esce dalle scuole delle élite in particolare, identifica nel loro pensiero il
bene ed il vero, anche se non appartiene alla élite stesse.
Si
candida, inconsciamente, a diventare una sorta di maggiordomo dei potenti,
sulla base di valori che ritiene di condividere.
Il
problema del potere è stato il tema centrale del dibattito politico del 900.
Secondo
la filosofia del 900, esiste una sorta di equazione tra potere e sapere.
Il
potere è invisibile e gestito collettivamente attraverso la condivisione di
schemi cognitivi e di comportamento che fanno sì che il potere sia in qualche
modo fatto funzionare da tutti.
Il potere siamo noi.
Proprio
per questo il potere è invisibile.
L'immagine
del potere che ne scaturisce genera in qualche modo rispetto.
Sfugge,
a questa critica del potere e ai suoi eredi di oggi, l'idea che tutto questo
sapere possa essere simulazione, come nel caso del Mago di Oz, un personaggio
che recita il potere e che riesce così ad esercitare il potere.
Nessuno
può credere oggi a un complotto del potere, perché il potere perderebbe
sacralità e rispetto.
Si preferisce pensare che non esista la realtà
e i documenti che smentiscono quello che è oggi il feticcio del sapere:
un'improbabile scienza basata su un atto di fede.
(Carlo
Freccero).
Il
futuro del mondo nella riunione
segreta
delle élite del potere globale.
Insideover.ilgiornale.it
- Federico Giuliani – (27 NOVEMBRE 2022) – ci dice:
Leader
di grandi aziende, politici, professori e accademici asiatici.
Il tavolo dei lavori abbandona di grandi
personalità, anche se non è dato sapere il nome di tutti i presenti.
Il 19 e il 20 novembre scorsi, a Tokyo, nella sala di
un hotel non distante dall’ufficio del primo ministro giapponese, si è riunita
la Trilateral Commission, o Commissione Trilaterale, un’organizzazione
enigmatica che, ormai dal 1973, riunisce, di tanto in tanto, personalità di
spicco per discutere e proporre soluzioni ad alcuni dei problemi più complessi
del mondo.
Fondata
quasi 50 anni fa da David Rockefeller, la Commissione descrive sé stessa come
un importante luogo per “incubare le idee e formare relazioni tra settori e
aree geografiche” ma anche come “un gruppo di Paesi che condividono valori
comuni e un impegno per lo stato di diritto, economie e società aperte e
principi democratici”.
La Trilateral Commission è stata creata
durante la Guerra Fredda con l’obiettivo di guidare il partenariato di sicurezza
“trilaterale” Usa-Giappone-Europa e, ancora oggi, le sue deliberazioni, e la presunta
influenza che esercita, sono oggetto di molteplici speculazioni.
La
struttura direzionale della Commissione comprende le tre aree geografiche dalle
quali provengono i membri.
Esiste
un gruppo nordamericano, che copre Stati Uniti, Canada e Messico, uno europeo
e, infine, uno asiatico-pacifico, che abbraccia Giappone, Corea del Sud, membri
dell’Asean, Australia, Cina, India e Nuova Zelanda.
Ciascun
gruppo ha una propria presidenza e figure di rilievo.
La
leadership è collegiale, mentre le tre presidenze regionali sono affiancate da
un Comitato esecutivo.
L’incontro
di quest’anno, avvenuto in Giappone, è il primo dall’inizio della pandemia.
Nonostante
le tematiche e le soluzioni proposte siano di grande importanza – se non altro
perché provengono, come detto, da personalità di spicco – le saltuarie
partecipazioni al raduno sono solo su invito, tanto che alcuni media si
riferiscono alla Commissione Trilaterale definendola una sorta di
organizzazione segreta.
Per la prima volta in 50 anni, i lavori della
commissione, tutte le sessioni, sono stati aperti a tre giornalisti del Nikkei
Asia, che hanno così potuto partecipare alla riunione del Gruppo Asia Pacifico,
a condizione di non citare per nome i partecipanti.
In
generale, ogni nuovo candidato per l’adesione alla Commissione viene
attentamente esaminato prima di essere ammesso.
Tra i
vari nomi, che a più riprese hanno preso parte dei lavori passati, citiamo il
segretario di Stato americano Antony Blinken, Jake Sullivan, il consigliere per
la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il primo ministro danese Mette
Frederiksen e il ministro indiano degli affari esteri Subrahmanyam Jaishankar.
È
proprio questa sorta di “porta girevole” tra la commissione e gli alti ranghi
della politica internazionale ad aver dato adito ai teorici della cospirazione.
In ogni caso, dalla riunione giapponese sono
emersi spunti interessanti.
Che
potrebbero, almeno in parte, plasmare il prossimo futuro del pianeta.
L’incontro
tra Xi e Biden.
L’importanza
del G20 di Bali.
Così
Cina e Usa possono riprendere il dialogo.
La
spaccatura tra l’Asia e l’Occidente.
A
Tokyo, come detto, si è riunito l’Asia Pacific Group.
Tra i
partecipanti figuravano un giovane politico giapponese, considerato un papabile
futuro primo ministro, vari ex funzionari del Ministero delle Finanze e,
addirittura, un parente della famiglia imperiale nipponica.
Tralasciando l’immagine della Commissione,
considerata da molti politici populisti una specie di camera di élite non
elette e irresponsabili, vale la pena accendere i riflettori sul tema chiave
del recente incontro, sia per il suo contenuto che, soprattutto, per le sue
possibili conseguenze globali.
I
giornalisti del “Nikkei” hanno infatti evidenziato una spaccatura, una
divergenza di vedute, che potrebbe farsi sempre più evidente tra l’Asia e le
altre “ali” dell’organizzazione (Americhe ed Europa).
“Riteniamo che la politica degli Stati Uniti
nei confronti dell’Asia, in particolare nei confronti della Cina, sia stata di
mentalità ristretta e inflessibile.
Vogliamo
che la gente negli Stati Uniti riconosca le varie prospettive asiatiche”, ha
affermato Masahisa Ikeda, membro del comitato esecutivo della Commissione
trilaterale, nonché prossimo direttore dell’”Asia Pacific Group”.
Detto
altrimenti, senza input dall’Asia c’è il rischio che gli Stati Uniti possano
condurre il mondo verso un pericoloso confronto.
“Dobbiamo
coinvolgere la Cina.
Se
costringiamo i paesi a scegliere da che parte stare, le nazioni del sud-est
asiatico sceglieranno la Cina.
La chiave è non costringerle a scegliere”, ha
affermato un altro membro presente, sempre secondo quanto ricostruito da “Nikkei
Review”.
Già, coinvolgere la Cina: dalle parti di
Washington quest’idea – la speranza che, includendo la Cina nelle istituzioni
internazionali come l’Organizzazione mondiale del commercio, allora Pechino
assomiglierebbe di più alle nazioni occidentali – è morta e sepolta.
L’ultimo
tentativo, col senno di poi considerato fallimentare, è stato fatto
dall’amministrazione Obama.
Donald
Trump prima e Joe Biden poi hanno adottato approcci ben diversi.
Nella
sua prima strategia di sicurezza nazionale, pubblicata lo scorso ottobre,
l’amministrazione Biden non ha usato mezze misure per definire la Cina “l’unico
concorrente con l’intento sia di rimodellare l’ordine internazionale, sia il
potere economico, diplomatico, militare e tecnologico per riuscirci”.
Eppure,
l’idea di coinvolgere maggiormente la Cina non è morta in seno alla Commissione
Trilaterale, tanto più tra i membri del Gruppo Asia Pacifico.
“Quando due elefanti combattono, le formiche
vengono calpestate.
Quando due elefanti combattono fino alla
morte, saremo tutti morti.
E la
domanda è: per cosa?”, hanno fatto notare i presenti riferendosi alla rivalità
tra Cina e Stati Uniti.
Quale
futuro?
Da
quanto emerso dall’incontro di Tokyo, le élite asiatiche sono nervose perché il
mondo starebbe andando nella direzione sbagliata, che includerebbe sia
l’intensificarsi della concorrenza sino-americana, che il conseguente
disaccoppiamento economico da Pechino.
Gli
inviati di “Nikkei Review” hanno raccontato che il problema, secondo molti partecipanti, coinciderebbe con gli
Stati Uniti o, più nello specifico, nella propensione statunitense di voler
esportare la propria ideologia dando vita ad un pericoloso gioco a somma zero.
“Dobbiamo
sviluppare una strategia realizzabile per persuadere e coinvolgere anche i
paesi che la pensano diversamente”, hanno fatto notare gli accademici asiatici.
Un
partecipante indiano ha parlato della necessità per la comunità internazionale
di adattarsi a un’Asia in crescita:
“La
maggior parte delle istituzioni globali, il punto di ancoraggio, il centro di
gravità è sempre stato in Occidente.
Questo
chiaramente deve cambiare.
L’Asia-Pacifico
deve essere il punto di ancoraggio e non c’è modo di desiderare che la Cina se
ne vada”.
Dal
punto di vista economico, il governo americano ha incoraggiato le aziende a
“tornare a casa” o a investire in Paesi alleati o amici.
Un
economista sudcoreano ha fatto notare che Seoul dovrebbe inevitabilmente
scegliere tra Stati Uniti e Cina: e questo varrà per molti altri governi.
L’Asia,
quindi, continuerà a spingere per la globalizzazione, abbracciando una
posizione decisamente diversa dall’Occidente.
L’idea di futuro è dunque asimmetrica.
E non
è detto che questo non possa portare ad uno scontro.
Pareto
e la grande
intuizione
dell’elitismo.
Formiche.net-
Riccardo Pedrizzi – (23/01/2023) – ci dice:
A 100
anni dalla morte di Vilfredo Pareto una riflessione sull’importanza di colui
che per primo introdusse la parola élite nel linguaggio scientifico,
sociologico e storico-politico dei suoi scritti.
Aveva
scritto Norberto Bobbio diversi anni fa:
«Per chiunque ritenga proprio dovere
comprendere prima di condannare, e sia convinto che i mezzi di cui disponiamo
per spiegare i fenomeni politici sono ancora rudimentali, credo che la lettura
e lo studio di Pareto sia stimolante e salutare.
Siamo
immersi, o addirittura sommersi, in un oceano ideologico tempestoso.
La distinzione fra questioni di verità, di
successo, di utilità di una dottrina è un primo indispensabile sussidio per
cominciare a trovare un orientamento».
Volendo
raccogliere questo invito ci sembra opportuno in occasione del centenario della
morte di Vilfredo Pareto (1848 – 1923) riproporre con brevi riflessioni questo
autore soprattutto alle giovani generazioni.
Anche
perché dell’invito, di Bobbio, il grande pubblico non si era nemmeno accorto,
così come le grandi case editrici non avevano ritenuto l’argomento sfruttabile
economicamente;
dal
canto loro, i «maitres à penser» non lo avevano giudicato adatto ai gusti delle
masse e funzionale alle oleografie ed alle agiografie progressiste.
I
naturali destinatari del messaggio, poi le classi politiche e dirigenti, cioè
sono ormai troppo impegnate nella gestione del «potere» e nel controllo dei
suoi meccanismi e delle sue leve per potersi «attardare» in riflessioni di
questo tipo.
Restano
perciò da noi solamente alcuni ambienti accademici, che proseguendo nella
tradizione nata all’inizio del secolo e consolidatasi tra le due guerre
mondiali, vanno avanti nella ricerca e dell’approfondimento di quel filone di
pensiero che oramai in tutto il mondo ha assunto il nome di elitismo.
(cfr. il Capitolo IX del mio libro: “I
proscritti. Pensatori alla sfida della modernità” Editrice Pantheon).
Come
noto, era stato Pareto, (che era nato nel 1848 e morì nel 1923) nei suoi «Les
sistèmes socialistes» (1902 1903), «Manuale di economia politica» (1906) e nel
«Trattato di sociologia generale» (1916) ad introdurre nel linguaggio
scientifico, sociologico e storico politico il termine «élite»:
«Facciamo dunque una classe di coloro che
hanno gli indici più elevati nel ramo della loro attività, alla quale daremo il
nome di classe eletta (élite), precisando, però, che questa non è immutabile e
fissa, anzi non può durare oltre un certo periodo e ben presto sparisce dalla
scena della storia.
Di
questi principi dovrebbe far tesoro la leader del Partito FdI risultato
largamente vincente alle ultime elezioni politiche che, attualmente, come Primo
ministro di destra, deve affrontare il grande problema di creare ed avvalersi
di una nuova classe dirigente.
«Per
via della circolazione delle classi elette, la classe eletta di governo è in
uno stato di continua e lenta trasformazione, essa scorre come un fiume, e
questa d’oggi è diversa da quella di ieri».
In una
visione così mobile della società e così fluttuante dell’organizzazione del
potere è evidente che la classe eletta rappresenta solamente una piccola
minoranza rispetto alla generalità della popolazione, dalla quale di volta in
volta emergono elementi capaci di affermare la propria attitudine di comando e
di direzione.
Quando
ciò non avviene fisiologicamente, allora si rompe l’equilibrio ed avvengono le
rivoluzioni
«sia
pel rallentarsi della circolazione della classe, sia per altra causa, si
accumulano negli strati superiori elementi scadenti che più non hanno i residui
(per il Nostro i «residui» non sono altro che gli istinti e le motivazioni più
profonde dell’azione umana n.d.a.) atti a mantenerli al potere, che rifuggono
dall’uso della forza, mentre crescono negli strati inferiori gli elementi dì
qualità superiore che posseggono i residui atti ad esercitare il governo, che
sono disposti ad adoperare la forza».
Per
questo Pareto, già per sua natura polemico, legato all’attualità del tempo,
partecipe appassionato delle vicende storiche e politiche contemporanee, non
dissimulò mai le sue simpatie per il nazionalismo e per il fascismo, in
ossequio, appunto, alla sua impostazione teorica della circolazione delle
élite.
Furono
gli americani, che per primi s’impegnarono nello studio delle teorie delle
élite e si posero immediatamente in sintonia e sulla scia dei tre pensatori
italiani, Mosca, Pareto e Michels rendendosi conto che anche la loro società
aveva la necessità di una maggiore e migliore organizzazione sociale,
caratterizzata da una divisione più accentuata e rigorosa tra chi detiene il
potere e chi ne è privo.
Con la
traduzione e a pubblicazione delle opere di Pareto nei primi anni Trenta da
parte dello storico e critico della letteratura italiana Arthur Livingston, ed
i successivi studi di Joseph A. Schumpeter all’inizio degli anni Quaranta, la nozione di élite entra a far parte
dell’ambito delle dottrine politiche, nel tentativo d’indicare un «modello di
equilibrio elitario pluralistico» che potesse conciliare concetti fino a quel momento
incompatibili con quello di democrazia.
Agli
studi politici degli States si schiudevano nuove stagioni, con il fiorire
rigoglioso nel decennio successivo all’ultima guerra mondiale di quell’elitismo
politico che diviene parte integrante delle teorie democratiche.
Certo,
a questi tentativi di conciliazione non mancarono critiche come quelle, ad
esempio, del canadese Crawford Brough Macpherson, il quale, pur riconoscendo
meriti a Schumpeter, giudicò, fin dal 1941, la democrazia occidentale come un
sistema organizzato in modo tale da privilegiare solamente la ricchezza a
scapito degli interessi della comunità.
Il
libro, però, che più diffuse le teorie elitarie negli Usa fu quello di James
Burnham «The
machiavellians», del quale interi capitoli sono dedicati a Pareto, a Mosca ed a Michels
e nel quale si mescolano le impostazioni dei tre classici con tesi marxiane e
trotskiane.
Burnham,
da alcuni definito conservatore, da altri tacciato di fascismo, elaborò un
concetto di «managerial revolution» che non solo avrebbe dovuto avere grande successo, ma anche
costituire uno degli strumenti di analisi più utilizzati negli ultimi tempi.
La
ricerca successivamente continuò con i contributi di C.W. Mills, e di J.
Meisel, fino ad arrivare al contemporaneo neo elitismo, i cui risultati furono
pubblicati per i tipi di Giuffrè Editore a cura di Ettore A. Albertoni.
E
proprio per fare un bilancio dello stato degli studi a livello internazionale,
prendendo in esame i vari passaggi evolutivi, con particolare attenzione a
quelli tra gli anni Trenta ad oggi, e raccordandoli all’impostazione originaria
ad essi dai classici italiani, l’«Archivio Internazionale Gaetano Mosca per lo
studio della classe politica» dedicò il suo quinto volume al tema «Elitismo e
democrazia nella cultura politica del Nord America (Stati Uniti, Canada,
Messico)».
Dagli
apporti dei vari partecipanti alla ricerca risultò evidente come l’influenza
della scuola italiana si sia estesa, oltre che negli Stati Uniti, anche nel
Messico e nel Canada, e come si sia diffusa, negli ultimi decenni del
Novecento, anche in Inghilterra, con i volumi di Thomas B. Bottomore e Geraint
Parry, che sembravano voler concludere un ciclo iniziatosi trent’anni prima.
Con la
circumnavigazione e la circolazione di queste idee, dunque, si torna sul
vecchio continente.
Forse
per riprendere nuovo vigore, forse per attingere nuova linfa o forse per
cercare nuove «intuizioni» in quella terra che vide la nascita delle prime
elaborazioni intorno alla teoria delle élite.
Rompendo,
finalmente, il muro del silenzio che era stato eretto faziosamente intorno
all’opera del «conservatore Mosca», del «reazionario» Pareto e del «fascista»
Michels, per riprendere il cammino interrotto e per raggiungere nuovi traguardi
nel campo delle scienze sociali e politiche.
Autodeterminazione:
domande
scomode
che richiamano altre
domande
e qualche contestualizzazione.
Naufraghi.ch
– Redazione – (28 novembre 2022) – ci dice:
A
proposito di pace e dei criteri per arrivarci su cui bisogna saper distinguere,
anche se nel caso dell’Ucraina non ci possono essere dubbi.
(Rolf Schürch)
Mi
permetto di prendere spunto dall’interessante articolo “Ucraina: domande
scomode” pubblicato in questo sito a firma Delta Geiler Caroli.
Non ho
nulla contro il sacrosanto diritto all’autodeterminazione dei popoli, ci
mancherebbe.
Ma
detto principio fondamentale va considerato nei diversi contesti, insomma
contestualizzato, e ponderato in tutti i suoi aspetti, culturali, sociali,
istituzionali e anche storici.
In
questo senso, per esempio, l’indipendenza del Kosovo (di etnia albanese) è
controversa e presenta il problema irrisolto della minoranza serba, che
parrebbe discriminata a sua volta, come in precedenza i cittadini di etnia
albanese all’interno della stessa Serbia.
E la
nazione curda?
O le
minoranze fiamminga, basca (binazionale), corsa, addirittura lombarda?
L’ex-Jugoslavia si è dissolta sulla base delle
contrapposizioni etniche e religiose, ma la stessa nazione era un costrutto
artificiale.
Inoltre,
non esistono schemi simili e quindi riproducibili.
Infatti,
esistono realtà multietniche in ogni dove, o plurilinguistiche, come il nostro
paese.
Credo
che l’annosa questione giurassiana sia in primis di natura linguistica, e poi
solo in seconda battuta politica.
Mi è ignoto se i giurassiani sotto Berna
fossero discriminati in qualche maniera, sul piano istituzionale dei diritti,
culturale o sociale.
Avevano meno diritti dei bernesi germanofoni?
Ne
dubito fortemente.
L’esempio
giurassiano non è in nessun modo accostabile alla situazione ucraina, da sempre
intrisa di cultura e lingua russa.
Sul
rapporto, per secoli conflittuale, tra Russia e Ucraina invito gli interessati
alla lettura di alcune pagine illuminanti, perché scritte da un autore russo
dissidente e antisovietico, quindi indipendente culturalmente, ovvero Alexandr
Solzenicyn, che in “Arcipelago gulag”, Tomo secondo, Parte Seconda ( “Il
venticello della rivoluzione”) tra l’altro scrive: “(il) 5 febbraio 1919…
l’Armata rossa occupò nuovamente la città (Kiev, ndr) –:
i
bolscevichi varcarono immediatamente la frontiera che avevano appena
riconosciuto e imposero ai fratelli di sangue il loro potere.
È vero che per altri quindici o vent’anni ci
trastullammo in modo insistente e perfino inopportuno con la mova – lingua, in
ucraino nel testo – ucraina, assicurando ai nostri fratelli che erano
perfettamente indipendenti e potevano separarsi da noi quando lo volessero.
Ma non
appena vollero farlo davvero, alla fine della guerra (della seconda guerra
mondiale, ndr), li dichiarammo “banderisti”, ci mettemmo a dar loro la caccia,
a torturarli, condannarli a morte e mandarli nei lager.”
E
ancora: …non bisogna chiudere gli occhi su ciò che significa la loro (degli
ucraini, ndr) diffusa tensione di oggi (anni Sessanta del secolo scorso, ndr).
Se le
cose non si sono appianate nel corso di molti secoli, vuol dire che tocca a noi
mostrarci ragionevoli.
Abbiamo
il dovere di rimettere la decisione a loro: ai federalisti o ai secessionisti,
quelli che fra loro convinceranno gli altri”.
Parole
limpide e chiare, che a noi occidentali possono spiegare, solo in minima parte,
la complessità della situazione dell’Ucraina come stato indipendente
dall’impero zarista prima, e sovietico in seguito.
Non è
accettabile – infatti la comunità internazionale tutta, Onu compresa, li hanno
considerati una farsa priva di valore – che gli invasori (e criminali di
guerra) russi organizzino referendum in casa d’altri, in tempo di occupazione
militare e barbarie, facendo strame dell’articolo 2 paragrafo 4 della Carta
delle Nazioni Unite che sancisce l’intangibilità delle frontiere.
Sono
gli Ucraini che devono decidere del loro futuro assetto, e si badi, russofonia
non significa affatto russofilia.
Ucraini che accanto all’ucraino parlano il
russo esistono da secoli nelle parti orientale e centrale del paese.
Che
questi stessi ucraini bilingui anelino alla madre Russia è tutto da dimostrare.
Sul
piano dell’autodeterminazione delle “minoranze” russe non credo possa essere
individuata alcuna ipotesi di pace.
Cosa accadrebbe, in caso contrario, in
Lituania, Lettonia e altrove con le rispettive minoranze russofone e per niente
russofile?
Si
aprirebbero le porte al neoimperialismo putiniano?
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