Viviamo in un’epoca equivoca con differenti problematiche politiche ed economiche.

 

Viviamo in un’epoca equivoca con differenti problematiche politiche ed economiche.

 

 

La Russia non può Perdere…

Conoscenzealconfine.it – (26 Gennaio 2023)) - Andrea Zhok : ci dice:

 

Ho curiosato sulla stampa mainstream (ogni tanto è utile fare una passeggiata dietro le linee nemiche) e mi sono imbattuto in un titolo interessante su “La Stampa” di Torino:

Titolo “La Russia ha più uomini, mezzi, risorse; o la Nato entra in campo o Kiev perderà.”

 Sottotitolo “Usa ed Europa sono davanti a scelte difficili: l’ipotesi di inviare truppe occidentali non può essere scartata.”

Questo titolo campeggia su un articolo nientepopodimeno del prestigioso analista Lucio Caracciolo.

Ora, leggendo l’articolo, come c’era da aspettarsi, gli argomenti di Caracciolo sono di carattere analitico e descrittivo, pesati attentamente, e presentano tre scenari possibili:

“(1) Ridurre il sostegno militare a Kiev fino a convincere Zelensky dell’impossibilità di vincere, dunque della necessità di compromettersi con Mosca;

(2) entrare in guerra per salvare l’Ucraina e distruggere la Russia a rischio di distruggere anche sé stessi;

(3) negoziare con i russi un cessate-il-fuoco alle spalle degli ucraini per imporlo agli aggrediti.”

Queste opzioni vengono considerate da Caracciolo:

 “Scenari molto improbabili (primo e terzo) o semplicemente assurdi (il secondo).”

L’articolo prosegue e dice cose di buon senso, cose che – spiace per i prestigiosi analisti geopolitici – quelli che sono stati derisi come “complottisti putiniani” hanno sostenuto dal primo minuto del conflitto:

la Russia non può perdere.

Questo per due motivi:

perché la sua superiorità in termini di risorse, mezzi e uomini è netta, nonostante il fiume di armi e denaro fornito dalla Nato, e soprattutto perché si tratta per la Russia di un conflitto esistenziale, un conflitto letteralmente in casa propria, non un remoto conflitto imperialista come quelli che sono abituati a gestire gli USA in terre esotiche (dal Vietnam all’Afghanistan).

Una sconfitta in un conflitto del genere vuol dire nel migliore dei casi, un ritorno agli anni orribili di Eltsin, in cui la Russia era impotente terreno di sfruttamento per oligarchi interni ed esterni, nel peggiore la disgregazione civile e il caos.

Non è bello infierire sui vinti e dunque non ricorderemo la infinita trafila di buaggini che le testate nazionali – quelle “serie”, mica la controinformazione “complottista” – ci hanno ammannito da nove mesi a questa parte.

Non ricorderemo perciò come la Russia abbia già esaurito i missili una ventina di volte, come Putin sia in fin di vita dalla nascita, come i soldati russi siano dopati con tutte le droghe pazze che tipicamente usano gli Imperi del Male nei film di Hollywood, come la politica ucraina incarni esemplarmente i valori europei (invero chi potrebbe negare che il NASDAP sia stato un prodotto europeo), come la Russia sia isolata sul piano internazionale e distrutta su quello economico, come da questo conflitto l’Europa uscirà più forte di prima, e via delirando in caduta libera.

No, lasciamo stare tutto questo, tralasciamo i primi segni di ingresso della realtà nella fanta -narrativa ufficiale, e concentriamoci invece sul titolo.

 Già, perché come tutti sanno il titolo degli articoli sui giornali è scelto dal titolista, non dall’autore.

E il titolo dice – come al solito – una cosa che nell’articolo non c’è:

dice che un ingresso diretto in guerra della Nato (dunque anche dell’Italia) è la strada che dovremmo prendere, se non vogliamo che l’Ucraina perda (e noi non vogliamo che perda, nevvero?)

Per chi avesse bisogno di un chiarimento, ci troviamo di fronte all’auspicio della Terza Guerra Mondiale, cui l’opinione pubblica deve trovarsi preparata.

Ora, dopo gli anni della “pandemia”, in cui abbiamo imparato che l’unica regola affidabile della stampa mainstream è quella di mentire strumentalmente sempre, niente ci dovrebbe più stupire.

 E tuttavia un titolo di una testata nazionale che auspica serenamente un’opzione che nel migliore dei casi significherebbe una strage europea senza precedenti, nel peggiore la fine del mondo, rimane qualcosa su cui meditare.

Fino a che punto, fino a quale livello di irresponsabilità sono disposti ad arrivare i sedicenti “professionisti dell’informazione” mainstream?

Esiste ancora un limite morale non in vendita?

(Andrea Zhok - facebook.com/andrea.zhok.5)

 

 

 

 

LE ELITES UCRAINE HANNO GIÀ

INIZIATO A SCANNARSI A VICENDA.

Conoscenzealconfine.it – Larry Johnson – Sonar21.com – (19 Gennaio 2023) – ci dice: 

Avete presente quella sensazione di felicità quando le cose vanno per il verso giusto? Tutto è rose e fiori?

 Avete una bella sensazione di euforia? Beh, se vi sentite così, di certo non fate parte dell’élite ucraina.

A Kiev c’è un vero e proprio caos dopo la vittoria della Russia a Soledar.

Cominciamo con la notizia che qualcuno (o parecchi qualcuno) ha assassinato i tre principali funzionari dei servizi segreti ucraini – il Ministro degli Affari Interni dell’Ucraina, Denis Monastyrsky, il suo primo vice, Yevgeny Enin, e il Segretario di Stato del Ministero degli Affari Interni, Yuriy Lubkovich.

Aspettate un attimo (diranno alcuni), non sappiamo se si è trattato di un guasto meccanico o di un errore del pilota.

 È vero, non ci sono ancora conclusioni definitive.

 Ma un testimone oculare intervistato da uno dei media di Kiev ha affermato che:

l’elicottero con a bordo i vertici del Ministero degli Affari interni ucraino stava girando vorticosamente e bruciando in aria ancora prima dello schianto.

Se il testimone ha fornito un resoconto accurato, è altamente improbabile che quella palla di fuoco a mezz’aria sia stata causata da un errore del pilota o da un malfunzionamento meccanico.

 Sembra proprio che si sia trattato di un missile terra-aria, come uno Stinger fornito dagli Stati Uniti e reperibile sul mercato nero.

Ecco una delle voci che circolano in Ucraina. È emersa poco dopo che l’elicottero si era schiantato su un asilo, per gentile concessione di qualcuno con lo pseudonimo di Hacker DPR “Joker”.

Vi racconterò, miei fedeli seguaci, cosa è successo oggi a Brovary.

 Il Ministro degli Affari Interni ucraino era da tempo a conoscenza del fatto che i vertici del Ministero della Difesa commerciavano armi occidentali, quelle arrivate in Ucraina sotto forma di aiuti, a beneficio di Paesi terzi, e che questo traffico era supervisionato direttamente dal capo del GUR [l’intelligence ucraina], Budanov. Tra l’altro, queste informazioni erano già emerse altrove.

I vertici del Ministero dell’Interno volevano la loro parte e avevano iniziato a raccogliere dati attraverso le loro unità strutturali, quelle dedicate all’intelligence e alla sorveglianza.

Di conseguenza, erano riusciti ad ottenere le prove e avevano iniziato a ricattare.

 I capi militari avevano promesso una parte ai vertici della polizia e la prima tranche era stata pagata.

Ma era inutile e non redditizio pagare ulteriormente.

Inoltre, l’insolenza del Ministro degli Affari Interni, che stava ficcando il naso nel posto sbagliato, stava mettendo a dura prova la leadership militare.

E poi è arrivato il giorno in cui i ragazzi del GUR hanno potuto dimostrare le loro capacità. Ma non è tutto.

L’autorizzazione era stata data personalmente da Yermak [capo dell’Ufficio del Presidente dell’Ucraina], che era stato messo al corrente del segreto dal supremo clown narcisista, Zelensky.

Ciò che Hacker DPR “Joker” sta sostenendo è che il capo degli Affari Interni, Monastyrsky, non dipendeva dal Presidente, dai militari e dai servizi di intelligence (cioè lo SBU).

Dal momento che Monastyrsky era il responsabile della polizia nazionale ucraina, lui e i suoi subordinati erano in grado di raccogliere informazioni sulle attività illegali di Zelensky o dei militari e potevano usarle come “leva” (alias ricatto) per ottenere denaro o concessioni.

Questa è almeno una possibilità che dovrebbe essere presa in considerazione.

Quello che mi colpisce è il fatto che sullo stesso elicottero fossero saliti l’equivalente del direttore dell’FBI, del vicedirettore dell’FBI e del procuratore generale, tutti insieme.

 Perché? Qual era la loro destinazione e perché erano tutti e tre sullo stesso elicottero?

 Le normali procedure di sicurezza avrebbero tenuto separati i tre uomini per evitare proprio questo scenario.

Non posso escludere che a compiere il colpo possa essere stata una squadra di Spetznaz russi.

A prescindere da chi sia stato, questo ha creato un enorme scompiglio all’interno del governo Zelensky.

Come minimo, questo fatto acuirà i sospetti tra la polizia, l’esercito e i servizi segreti.

Tra loro non esiste una sensazione di felicità.

Oleksii Arestovych.

Tutto questo era stato preceduto dall’allontanamento forzato di Oleksii Arestovych, un ex ufficiale dei servizi segreti ucraini che, fino alla scorsa settimana, dirigeva le comunicazioni strategiche per Zelensky.

 Arestovych aveva commesso l’errore di dire la verità sullo scoppio di un missile su un condominio di Dnepropetrovsk.

Secondo Arestovych, si era trattato di un missile della difesa aerea ucraina ricaduto al suolo.

Aveva detto che non era russo. Ops! Questo è proibito.

Non solo è stato licenziato (secondo quanto riferito, avrebbe tentato di dimettersi), ma il suo nome è spuntato oggi sulla lista nera ucraina riservata ai nemici dell’Ucraina.

Proprio così.

Dopo un anno passato a raccontare bugie per Zelensky, dice qualcosa di vero e, subito dopo, si ritrova con un bersaglio dipinto sulla schiena.

Non ci sono molte buone notizie in Ucraina, se non che gli Stati Uniti e l’Europa promettono di inviare più armi all’esercito ucraino assediato.

 In realtà credo che di questo siano più contenti i Russi degli Ucraini.

Mi ricorda una scena di “Game of Thrones”, quando Tyrion Lannister ringrazia gli ammutinati per un regalo inaspettato.

(Larry Johnson - sonar21.com)

(sonar21.com/are-the-ukrainian-political-elite-starting-to-eat-each-other/).

 

GUERRA IN UCRAINA:

LA POMPA DI SANGUE MONDIALE.

Comedonchisciotte.org – Big Serge -Substak.com – (22 Gennaio 2023) – ci dice:

 

 

Prima gradualmente, e poi di colpo.

In Ucraina, dopo la decisione a sorpresa della Russia di ritirarsi volontariamente dalla zona occidentale di Kherson, nella prima settimana di novembre, non ci sono stati grandi cambiamenti nei fronti.

 In parte, ciò riflette il prevedibile clima tardo autunnale dell’Europa orientale, che lascia i campi di battaglia intrisi d’acqua e di fango e intralcia notevolmente la mobilità.

Per centinaia di anni, novembre è stato un mese sfavorevole per tentare di spostare gli eserciti a qualsiasi distanza significativa, e, puntualmente, abbiamo iniziato a vedere video di veicoli bloccati nel fango dell’Ucraina.

Il ritorno della guerra posizionale statica, tuttavia, riflette anche l’effetto sinergico di un crescente esaurimento dell’Ucraina e di un forte impegno russo a distruggere e a mettere pazientemente a nudo la residua capacità di combattimento dell’Ucraina.

Nel Donbass [i Russi] hanno trovato il luogo ideale per raggiungere questo obiettivo.

È diventato sempre più evidente che la Russia è impegnata in una guerra posizionale, che massimizza l’asimmetria del suo vantaggio nel combattimento a distanza.

C’è un continuo degrado della capacità bellica dell’Ucraina, cosa che sta permettendo alla Russia di mantenere pazientemente il ritmo attuale, mentre organizza le sue forze appena mobilitate per un’azione offensiva nel prossimo anno e si prepara ad infliggere all’Ucraina perdite insostenibili.

 

Nel romanzo di Ernest Hemingway, “Il sole sorgerà ancora,” ad un personaggio un tempo ricco ed ora sfortunato viene chiesto come fosse andato in bancarotta.

“In due modi,” risponde, “gradualmente, e poi di colpo.”

Un giorno potremo chiedere come l’Ucraina aveva perso la guerra e riceveremo più o meno la stessa risposta.

Verdun Redux.

Non ci si sbaglierebbe a dire che, per quanto riguarda i resoconti sulla guerra in Ucraina, i media occidentali di regime si sono accordati su uno standard molto basso, dato il grado di scollamento dalla realtà della narrazione mainstream.

Anche considerando questo basso standard, il modo in cui viene presentata alla popolazione la battaglia in corso a Bakhmut è davvero ridicolo.

 L’asse di Bakhmut viene venduto al pubblico occidentale come una sintesi perfetta di tutti i tropi del fallimento russo:

 in poche parole, la Russia starebbe subendo perdite terribili mentre lotta per catturare una piccola città di importanza operativa trascurabile.

 I funzionari britannici, in particolare, nelle ultime settimane hanno insistito molto sul fatto che Bakhmut avrebbe un valore operativo minimo o nullo.

La verità è proprio l’esatto contrario:

Bakhmut è una posizione chiave e operativamente critica nella difesa ucraina e la Russia l’ha trasformata in uno scannatoio, costringendo gli Ucraini a sacrificare un numero esorbitante di uomini per mantenere la posizione il più a lungo possibile.

In effetti, l’insistenza sul fatto che Bakhmut non sia significativa dal punto di vista operativo è un vero e proprio insulto all’intelligenza del pubblico, sia perché una rapida occhiata ad una mappa la mostra chiaramente al centro della rete stradale regionale, sia perché l’Ucraina ha gettato su questo fronte un numero enorme di unità.

Facciamo un passo indietro e consideriamo Bakhmut nel contesto della posizione complessiva dell’Ucraina nell’est del Paese.

L’Ucraina aveva iniziato la guerra nel Donbass con quattro linee difensive operative, costruite nel corso degli ultimi 8 anni sia come parte integrante della guerra in corso con la LNR e la DNR, sia in preparazione di un potenziale conflitto con la Russia.

 Queste linee sono strutturate attorno ad agglomerati urbani, sono unite da collegamenti stradali e ferroviari e possono essere sommariamente enumerate come segue:

Linee difensive dell’Ucraina ad est del Paese.

Il Donbass è un luogo particolarmente adatto alla costruzione di difese formidabili.

È altamente urbanizzato e industrializzato (Donetsk era l’oblast più urbanizzato dell’Ucraina prima del 2014, con oltre il 90% della popolazione che viveva in aree urbane), con città e paesi dominati da edifici sovietici tipicamente robusti, insieme a numerosi complessi industriali.

L’Ucraina ha speso gran parte dell’ultimo decennio per migliorare queste posizioni e gli insediamenti in prima linea sono pieni di trincee e postazioni di tiro, chiaramente visibili nelle immagini satellitari.

Un recente video dall’asse di Avdiivka mostra l’estensione delle fortificazioni ucraine.

Passiamo quindi in rassegna lo stato di queste cinture difensive.

La prima cintura, che andava all’incirca da Severodonetsk e Lysychansk a Popasna, era stata interrotta in estate dalle forze russe.

 La Russia aveva ottenuto un importante sfondamento a Popasna, riuscendo così ad attaccare questa linea dal fianco, cosa che aveva portato alla caduta di Lysychansk, all’inizio di luglio.

A questo punto, la linea del fronte si trova direttamente su quelle che ho etichettato come la 2ª e la 3ª cintura difensiva ucraina, cinture che ora vengono pesantemente dissanguate.

La cattura di Soledar da parte delle forze mercenarie del Gruppo Wagner ha interrotto il collegamento tra Bakhmut e Siversk, mentre, nei dintorni di Donetsk, il sobborgo pesantemente fortificato di Marinka è stato quasi completamente ripulito dalle truppe ucraine e la famigerata posizione chiave di Avdiivka (la località da cui gli Ucraini bombardano la popolazione civile della città di Donetsk) è stata affiancata da entrambe le direzioni.

 

 

La linea del fronte intorno ad Avdiivka (mappa per gentile concessione di MilitaryLand)

Queste posizioni sono assolutamente critiche per l’Ucraina.

La perdita di Bakhmut significherà il crollo dell’ultima linea difensiva davanti a Slavyansk e Kramatorsk, il che significa che l’Ucraina dovrà rapidamente ripiegare sulla sua quarta (e più debole) cintura difensiva.

Per l’Ucraina l’agglomerato di Slavyansk è una posizione molto peggiore da difendere rispetto alle altre cinture, e questo per diverse ragioni.

 Innanzitutto, essendo la linea di difesa più ad ovest (e quindi la più lontana dalle linee di partenza del febbraio 2022), è la meno curata e fortificata.

 In secondo luogo, molte delle, diciamo così, “cose buone” intorno a Slavyansk si trovano ad est della città, comprese le alture dominanti e le principali autostrade.

Tutto questo per dire che l’Ucraina sta facendo di tutto per tenere la linea di Bakhmut, in quanto è una posizione di gran lunga preferibile da tenere e di, conseguenza, ha continuato a riversare unità nel settore.

 I livelli assurdi di impegno delle forze ucraine in quest’area sono ben noti, ma, solo per un rapido aggiornamento, le fonti ucraine pubblicamente disponibili individuano almeno 34 brigate o unità equivalenti dispiegate nell’area di Bakhmut.

 Molte di queste erano state dispiegate mesi fa e sono già state decimate, ma, nell’arco dell’intera battaglia in corso, si tratta di un impegno sorprendente.

Unità ucraine intorno a Bakhmut (mappa per gentile concessione di MilitaryLand)

Le forze russe, principalmente unità del Gruppo Wagner e milizie LNR, hanno lentamente ma inesorabilmente fatto crollare questa roccaforte ucraina facendo un uso molto intenso dell’artiglieria.

A novembre, l’ex consigliere di Zelensky, Oleksiy Arestovych, aveva ammesso che l’artiglieria russa sull’asse di Bakhmut godeva di un vantaggio di circa 9 a 1, cosa che stava trasformando Bakhmut in un vero e proprio scannatoio.

In Occidente questa viene presentata come una battaglia in cui i soldati russi – descritti al solito come galeotti assoldati da Wagner – lanciano assalti frontali alle difese ucraine e subiscono orribili perdite nel tentativo di sopraffare i difensori con la sola forza dei numeri.

Il contrario è molto più vicino alla verità. La Russia si muove lentamente perché spiana le difese ucraine con l’artiglieria, poi avanza con cautela verso queste difese polverizzate.

L’Ucraina, nel frattempo, continua a far affluire unità per riempire le trincee con nuovi difensori.

Un articolo del Wall Street Journal sulla battaglia, nel tentativo di presentare una storia di incompetenza russa, aveva accidentalmente incluso l’ammissione di un comandante ucraino sul campo che aveva detto:

 “Finora il rapporto tra le nostre perdite e le loro è a favore dei Russi. Se continua così, potremmo rimanere senza uomini.”

Sono stati fatti ampi paragoni (e non posso prenderne il merito) con una delle battaglie più famigerate della Prima Guerra Mondiale, la sanguinosa catastrofe di Verdun.

Anche se non è il caso di esagerare il valore predittivo della storia militare (nel senso che una conoscenza approfondita della Prima Guerra Mondiale non consente una previsione degli eventi in Ucraina), sono comunque un grande sostenitore della storia come analogia, e lo schema tedesco di Verdun è un’utile analogia per ciò che sta accadendo a Bakhmut.

La battaglia di Verdun era stata concepita dall’alto comando tedesco come un modo per paralizzare l’esercito francese, attirandolo in un tritacarne appositamente allestito.

L’idea era quella di attaccare e conquistare un’altura difensiva cruciale, così importante che la Francia sarebbe stata costretta a contrattaccare e a tentare di riconquistarla.

 I Tedeschi speravano che la Francia in questo contrattacco impegnasse le proprie riserve strategiche, in modo da poterle distruggere.

Anche se Verdun non era riuscita a distruggere completamente la potenza di combattimento francese, era stata comunque una delle battaglie più sanguinose della storia mondiale.

Una moneta tedesca per la commemorazione della battaglia raffigurava uno scheletro che pompava sangue dalla terra: una metafora visiva agghiacciante ma azzeccata.

 

“La pompa di sangue mondiale” – una commemorazione del tritacarne di Verdun.

Qualcosa di simile si sta effettivamente verificando a Bakhmut, nel senso che la Russia sta premendo su uno dei punti più sensibili della linea del fronte, attirando le unità ucraine per poi distruggerle.

Qualche mese fa, all’indomani del ritiro della Russia dalla zona occidentale di Kherson, gli Ucraini parlavano estasiati di proseguire la loro offensiva con un attacco verso sud, a Zaparozhia, per tagliare il ponte terrestre verso la Crimea, insieme a continui sforzi per sfondare nel nord di Lugansk.

Invece, le forze di entrambi questi assi sono state reindirizzate verso Bakhmut, al punto che questo asse sta attivamente prosciugando le forze di combattimento ucraine dislocate in altre aree.

Le fonti ucraine, prima piene di ottimismo, ora concordano inequivocabilmente sul fatto che non ci saranno offensive ucraine nel prossimo futuro.

 Mentre parliamo, l’Ucraina continua a convogliare forze sull’asse di Bakhmut.

Al momento, la posizione dell’Ucraina intorno a Bakhmut si è gravemente deteriorata, mentre le forze russe (in gran parte fanteria Wagner supportata dall’artiglieria dell’esercito russo) stanno facendo progressi sostanziali su entrambi i fianchi della città.

Sul lato nord, la cattura di Soledar ha spinto le linee russe a poca distanza dalle autostrade nord-sud, mentre la quasi simultanea cattura di Klishchiivka, sul lato sud, ha spinto le linee del fronte davanti a Chasiv Yar (saldamente nelle retrovie operative di Bakhmut).

La linea di contatto intorno a Bakhmut, 20 luglio 2023 (mappa mia).

Attualmente, gli Ucraini non sono ancora completamente accerchiati, ma il continuo avvicinamento delle posizioni russe alle autostrade rimanenti è facilmente percepibile.

Al momento, le forze russe sono attestate a due miglia dalle autostrade ancora in mano ucraina.

Cosa ancora più importante, la Russia ora controlla  le alture sia a nord che a sud di Bakhmut (la città stessa si trova in una depressione circondata da colline), cosa che dà alla Russia un controllo di fuoco su gran parte dello spazio di battaglia.

 

Al momento prevedo che la Russia riuscirà a liberare la linea difensiva Bakhmut-Siversk entro la fine di marzo.

Nel frattempo, il diradamento delle forze ucraine sugli altri assi apre la possibilità a decisive offensive russe in altri settori.

Attualmente, il fronte è costituito grosso modo da quattro assi principali, dove si trovano consistenti formazioni di truppe ucraine.

 Si tratta, da sud a nord, degli assi di Zaporozhia, Donetsk, Bakhmut e Svatove (vedi mappa sotto).

Lo sforzo per rafforzare il settore di Bakhmut ha notevolmente diluito la forza ucraina negli altri settori.

 Sul fronte di Zaporozhia, ad esempio, al momento sono probabilmente dislocate solo cinque brigate ucraine.

Per ora, la maggior parte della potenza di combattimento russa non è impegnata e sia le fonti occidentali che quelle ucraine sono (tardivamente) sempre più allarmate dalla prospettiva di un’offensiva russa che potrebbe avvenire nelle prossime settimane.

 L’intera posizione ucraina a est è vulnerabile perché è, di fatto, un enorme saliente, attaccabile da tre direzioni.

Due obiettivi di profondità operativa, in particolare, hanno la possibilità di distruggere la logistica e i rifornimenti dell’esercito ucraino.

 Si tratta, rispettivamente, di Izyum a nord e di Pavlograd a sud.

Un attacco russo lungo la riva occidentale del fiume Oskil verso Izyum minaccerebbe di tagliare e distruggere il raggruppamento ucraino sull’asse di Svatove (S sulla mappa) e, contemporaneamente, di interrompere la vitale autostrada M03 da Kharkov.

Raggiungere Pavlograd, invece, isolerebbe completamente le forze ucraine intorno a Donetsk e interromperebbe gran parte del transito dell’Ucraina attraverso il Dneiper.

Il piano di Big Serge (mappa mia).

Sia Izyum che Pavlograd si trovano a circa 70 miglia dalle linee di partenza di una potenziale offensiva russa, e quindi offrono una combinazione molto allettante – essendo obiettivi operativamente significativi e relativamente a portata di mano.

A partire da ieri, abbiamo iniziato a vedere i primi progressi russi sull’asse di Zaporozhia.

Sebbene al momento si tratti principalmente di forze di ricognizione che si spingono nella “zona grigia” (l’ambigua zona di nessuno), il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che sono stati conquistati diversi insediamenti, il che potrebbe far presagire una vera e propria spinta offensiva in questa direzione.

 L’indizio chiave sarebbe un assalto russo a Orikhiv, che è una grande città con una vera e propria guarnigione ucraina.

Un attacco russo qui indicherebbe che è in corso qualcosa di più di un attacco esplorativo.

A volte è difficile distinguere tra ciò che prevediamo possa accadere e ciò che vorremmo veder accadere.

Se fossi a capo della pianificazione russa, opterei certamente per un’avanzata verso sud lungo la riva occidentale del fiume Oskil sull’asse Kupyansk-Izyum e per un attacco simultaneo verso nord, oltre Zaporozhia, in direzione di Pavlograd.

In questo caso, credo che, a breve termine, sarebbe preferibile trascurare Zaporozhia piuttosto che impantanarsi in una battaglia urbana.

Non sappiamo se la Russia tenterà effettivamente di fare una cosa del genere.

 La sicurezza sulle informazioni operative russe è assai più stretta di quella dell’Ucraina o delle forze per procura (Wagner e le milizie delle LNR/DNR), quindi sappiamo molto meno sui dispiegamenti della Russia rispetto a quelli dell’Ucraina.

In ogni caso, sappiamo che la Russia gode di un grosso vantaggio in forze di combattimento e che ci sono succulenti obiettivi operativi a portata di mano.

Per favore, signore, ne vorrei ancora.

La visione a volo d’uccello di questo conflitto rivela un’affascinante meta struttura della guerra.

 Nella sezione precedente, ho sostenuto una visione del fronte strutturata intorno alla progressiva rottura da parte della Russia di una serie di cinture difensive ucraine.

Penso che, in questa guerra, una simile struttura narrativa progressiva si applichi anche all’aspetto della generazione di forze, con la Russia che distrugge, uno dopo l’altro, una sequenza di eserciti ucraini.

Permettetemi di essere un po’ più chiaro.

Anche se l’esercito ucraino esiste, almeno in parte, come istituzione continua, la sua potenza di combattimento è stata distrutta e ricostruita più volte, grazie all’assistenza occidentale.

Si possono individuare diverse fasi, cicli di vita, potremmo chiamarli:

– Nei mesi iniziali della guerra, l’esercito ucraino era stato praticamente spazzato via.

 I Russi avevano distrutto gran parte delle scorte preesistenti di armi pesanti e avevano eliminato molti quadri del nucleo dell’esercito professionale ucraino.

– Sulla scia di questa distruzione iniziale, la forza di combattimento ucraina era stata ricostruita dotandola praticamente di tutti gli armamenti dell’epoca sovietica ancora nelle scorte dei Paesi dell’ex Patto di Varsavia.

Il trasferimento da Paesi come la Polonia e la Repubblica Ceca di veicoli e munizioni sovietiche, compatibili con le capacità ucraine esistenti, era stato in gran parte completato entro la fine della primavera 2022.

All’inizio di giugno, ad esempio, la fonti occidentali avevano ammesso che le scorte sovietiche erano esaurite.

– Con l’esaurimento delle scorte del Patto di Varsavia, la NATO aveva iniziato, durante l’estate, a sostituire con gli equivalenti occidentali le attrezzature ucraine distrutte.

 Particolare rilievo avevano avuto gli obici, come l’americano M777 e il francese Caesar.

La Russia ha essenzialmente combattuto contro diverse iterazioni dell’esercito ucraino – distruggendo la forza prebellica nei mesi iniziali, poi combattendo contro unità rifornite con le scorte del Patto di Varsavia, e ora sta degradando una forza che è largamente dipendente dai sistemi occidentali.

Questo aveva portato all’ormai famosa intervista del generale Zaluzhny a “The economist”, in cui aveva chiesto molte centinaia di carri armati pesanti, veicoli da combattimento per la fanteria e pezzi di artiglieria.

In effetti, aveva chiesto un altro esercito, visto che i Russi continuare a distruggere quello che ha.

 

Vorrei sottolineare alcune aree particolari in cui le capacità dell’Ucraina sono chiaramente degradate al di là di livelli accettabili e osservare come ciò si colleghi allo sforzo della NATO per sostenere lo sforzo bellico ucraino.

Prima di tutto, l’artiglieria.

Da molte settimane la Russia sta dando priorità alle azioni di controbatteria e sembra avere un grande successo nel localizzare e distruggere l’artiglieria ucraina.

Sembra che questo coincida in parte con il dispiegamento dl nuovo sistema di rilevamento da controbatteria “Penicillina.”

Si tratta di un nuovo strumento a disposizione dell’arsenale russo.

La guerra di controbatteria consiste generalmente in un pericoloso tango tra cannoni e sistemi radar.

 Il radar di controbatteria ha il compito di individuare e localizzare i cannoni del nemico, in modo da poterli distruggere con i propri – il gioco è più o meno analogo a quello di squadre nemiche di cecchini (l’artiglieria) e di avvistatori (il radar) che cercano di darsi la caccia l’un l’altro – e, naturalmente, ha senso sparare anche ai sistemi radar nemici, per accecarli, per così dire.

Il sistema Penicillina offre nuove e potenti capacità alle forze di controbatteria russe perché rileva l’artiglieria nemica non con il radar, ma con la localizzazione acustica.

 Il sistema alza un lungo palo telescopico dotato di sensori acustici che, in coordinamento con alcuni componenti a terra, sono in grado di localizzare i cannoni nemici attraverso un rilevamento sismico e acustico.

Il vantaggio di questo sistema è che, a differenza di un radar di controbatteria, che emette onde radio che rivelano la sua posizione, il sistema Penicillina è passivo – si limita a stare fermo e ad ascoltare, il che significa che non offre al nemico un modo facile per localizzarlo.

Di conseguenza, nella guerra di controbatteria, all’Ucraina manca attualmente un buon modo per accecare (o meglio, assordare) i Russi.

Inoltre, le capacità russe di controbatteria sono state incrementate da un maggiore uso dei “droni Lancet” contro le armi pesanti.

 

Il palo telescopico del sistema Penicillina rileva il rumore dei cannoni nemici.

Tutto questo per dire che, ultimamente, la Russia ha distrutto un bel po’ di artiglieria ucraina.

il Ministero della Difesa russo ha sottolineato i successi dei sistemi di controbatteria.

Ora, so che, a questo punto, starete pensando: “Perché fidarsi del Ministero della Difesa russo?”

Mi sembra giusto: fidiamoci ma verifichiamo.

Il 20 gennaio, la NATO ha convocato una riunione presso la base aerea di Ramstein, in Germania, in previsione di un nuovo massiccio pacchetto di aiuti all’Ucraina.

Questo pacchetto di aiuti contiene, guarda caso, un’enorme quantità di pezzi di artiglieria.

Secondo i miei calcoli, gli aiuti annunciati questa settimana comprendono quasi 200 pezzi di artiglieria.

Diversi Paesi, tra cui Danimarca ed Estonia, stanno inviando all’Ucraina letteralmente tutti i loro obici.

Datemi pure del pazzo, ma dubito seriamente che diversi Paesi decidano spontaneamente, e tutti nello stesso momento, di inviare all’Ucraina l’intero loro inventario di pezzi d’artiglieria se l’Ucraina non si trovasse ad affrontare una vera e propria crisi per quanto riguarda le perdite di artiglieria.

Inoltre, gli Stati Uniti hanno adottato nuove misure senza precedenti per rifornire l’Ucraina di proiettili.

Solo nell’ultima settimana, hanno attinto alle proprie scorte in Israele e in Corea del Sud, in mezzo a notizie secondo cui le scorte americane sono talmente esaurite che ci vorrà più di un decennio per ricostituirle.

Esaminiamo le prove e vediamo se possiamo trarre una conclusione ragionevole:

1. I funzionari ucraini ammettono che la loro artiglieria ha uno svantaggio di 9 a 1 nei settori critici del fronte.

2. La Russia schiera un sistema di controbatteria all’avanguardia e un numero maggiore di droni Lancet.

3. Il Ministero della Difesa russo afferma di aver localizzato e distrutto un gran numero di sistemi di artiglieria ucraini.

4. La NATO si è affrettata a mettere insieme un massiccio pacchetto di sistemi di artiglieria per l’Ucraina.

5. Gli Stati Uniti stanno saccheggiando le scorte di proiettili in posizione avanzata per rifornire l’Ucraina.

Personalmente ritengo ragionevole, alla luce di tutto ciò, supporre che l’artiglieria ucraina sia stata in gran parte distrutta e che la NATO stia cercando di ricostruirla, ancora una volta.

Il mio regno per un carro armato.

Il principale punto di discussione nelle ultime settimane è stato se la NATO fornirà o meno all’Ucraina carri armati pesanti [MTB].

Zaluzhny, nella sua intervista all‘Economist in cui aveva chiesto centinaia di MBT, aveva accennato ad un parco carri armati ucraino fortemente impoverito.

 La NATO ha tentato di fornire una soluzione provvisoria dando all’Ucraina diversi veicoli corazzati, come il Bradley IFV e lo Stryker.

Questi mezzi possono fornire una certa mobilità, ma dobbiamo anche capire che, essendo molto inferiori sia in termini di protezione che di potenza di fuoco, non sono in alcun modo sostitutivi degli MBT.

Ad esempio, il tentativo di utilizzare i Bradley nel ruolo di MBT non funzionerà.

Buongiorno.

Finora sembra che l’Ucraina riceverà un piccolo numero di carri armati Challenger dalla Gran Bretagna, ma si parla anche di Leopard (di fabbricazione tedesca), Abrams (americani) e Leclerc (francesi).

Come al solito, l’impatto sul campo di battaglia ucraino di questi carri armati viene sia sopravvalutato (da parte degli informatori ucraini e dei Russi pessimisti) che sottovalutato (dai trionfalisti russi).

Suggerirei una via di mezzo.

Il numero di carri armati che può essere ragionevolmente dato all’Ucraina è relativamente basso, semplicemente a causa dell’onere dell’addestramento e del mantenimento.

Tutti questi carri armati utilizzano munizioni diverse, parti speciali e richiedono un addestramento specializzato.

Non si tratta di sistemi che possono essere semplicemente portati fuori dai depositi e mandati direttamente in combattimento con un equipaggio non addestrato.

 La soluzione ideale per l’Ucraina sarebbe quella di ricevere solo Leopard A24, che potrebbero essere disponibili in numero decente (forse un paio di centinaia) e sarebbero almeno standardizzati.

Un Leopard turco distrutto in Siria.

Dobbiamo anche notare, naturalmente, che questi carri armati occidentali non sono probabilmente in grado di cambiare le carte in tavola sul campo di battaglia.

Il Leopard ha già mostrato i suoi limiti in Siria durante le operazioni della Turchia [contro i Curdi].

Si noti la seguente citazione da un articolo del 2018:

“Dato che i carri armati sono ampiamente utilizzati dai membri della NATO – tra cui Canada, Paesi Bassi, Danimarca, Grecia e Norvegia – è particolarmente imbarazzante vederli così facilmente distrutti dai terroristi siriani quando ci si aspetta che siano all’altezza dell’esercito russo.”

In definitiva, il Leopard è un MBT abbastanza banale, progettato negli anni ’70 e surclassato dal T-90 russo.

Non è un mezzo da buttar via, ma, di certo, non semina il terrore sul campo di battaglia.

 Subiranno perdite e saranno colpiti, proprio come lo era stato il vecchio parco carri armati dell’Ucraina.

Tuttavia, questo non cambia il fatto che un esercito ucraino con alcune compagnie di Leopard sarà più potente di uno senza.

Credo sia giusto dire che le tre affermazioni seguenti sono tutte vere:

1. Ricevere un pacchetto misto di carri armati occidentali creerà un difficile onere di addestramento, manutenzione e mantenimento per l’Ucraina.

2. I carri armati occidentali, come il Leopard, hanno un valore bellico limitato e saranno distrutti come qualsiasi altro carro armato.

3. I carri armati occidentali aumenteranno la potenza di combattimento dell’esercito ucraino, finché saranno operativi.

Detto ciò, a questo punto non sembra che la NATO voglia dare all’Ucraina carri armati pesanti.

 In un primo momento si era ipotizzato di rispolverare i carri armati presenti nei depositi e di spedirli direttamente a Kiev, ma il produttore ha dichiarato che questi veicoli non sono funzionanti e non sarebbero pronti per il combattimento prima del 2024.

Rimane solo la possibilità di attingere direttamente ai parchi carri armati della NATO, che finora è reticente a farlo.

Perché?

Il mio suggerimento è semplicemente che la NATO non crede nella vittoria ucraina.

L’Ucraina non può nemmeno sognare di sloggiare la Russia dalla sua posizione senza un’adeguata forza corazzata, e quindi la reticenza a consegnare i carri armati suggerisce che la NATO pensa che questo sia comunque solo un sogno.

Continua invece a dare priorità agli armamenti che sostengono la capacità dell’Ucraina di combattere una difesa statica (quindi, le centinaia di pezzi d’artiglieria) senza indulgere in voli di fantasia su un grande attacco di mezzi corazzati ucraini verso la Crimea.

Tuttavia, data l’intensa febbre di guerra che si è sviluppata in Occidente, è possibile che il momento politico imponga questa scelta.

 È possibile che si sia raggiunto il punto in cui è la coda a far scodinzolare il cane, il punto in cui la NATO è rimasta intrappolata nella sua stessa retorica di irremovibile sostegno all’Ucraina fino alla vittoria totale;

a questo punto potremmo anche vedere i Leopard 2A4 bruciare nella steppa.

Sommario: La morte di uno Stato.

L’esercito ucraino è estremamente degradato, avendo subito perdite esorbitanti sia in termini di uomini che di armamenti pesanti.

Credo che, a questo punto, i caduti ucraini si stiano avvicinando alle 150.000 unità, ed è chiaro che le scorte di pezzi d’artiglieria, granate e veicoli blindati sono in gran parte esaurite.

Mi aspetto che la linea difensiva Bakhmut-Siversk sia sgomberata prima di aprile, dopodiché la Russia si spingerà verso l’ultima (e più debole) cintura difensiva intorno a Slavyansk.

Nel frattempo, la Russia ha di riserva una significativa potenza di combattimento, che potrà essere utilizzata per riaprire il fronte settentrionale sulla sponda occidentale dell’Oskil e riavviare le operazioni offensive a Zaporozhia, mettendo in pericolo la logistica ucraina.

Questa guerra sarà combattuta fino alla fine sul campo di battaglia e si concluderà in modo favorevole alla Russia.

(Big Serge)

(bigserge.substack.com)

(bigserge.substack.com/p/russo-ukrainian-war-the-world-blood)

 

 

 

 

 

Guerra in Ucraina, invio di armi

e propaganda. L’intervista del Generale

Fabio Mini a l’Anti Diplomatico.

Altreinformazioni.it – (Marzo 11, 2022) -  Marco Pizzuti – ci dice:

 

Il generale di corpo d’armata Fabio Mini.

Negoziare, finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento non con le chiacchiere ma con atti concreti.”

 È il pensiero di Fabio Mini, generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano, già Capo di Stato Maggiore del Comando NATO del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo.

“E quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea a prescindere dagli interessi altrui”, dichiara a l’Anti Diplomatico.

È stato scritto correttamente come le voci più sensate nel panorama della propaganda a senso unico siano quelle dei generali, di coloro che conoscono bene come pesare le parole in momenti come questi.

Come l’Anti Diplomatico abbiamo avuto l’onore di poter intervistare uno dei più autorevoli.

L’INTERVISTA.

Dal Golfo del Tonchino alle armi di distruzione di massa in Iraq- e tornando anche molto indietro nella storia –

Generale nel suo libro “Perché siamo così ipocriti sulla guerra?” Lei riesce brillantemente a ricostruire i falsi che hanno determinato il pretesto per lo scoppio di diverse guerre.

Qual è l’ipocrisia e il falso che si cela dietro il conflitto in corso in Ucraina?

Il falso è che la guerra sia cominciata con l’invasione russa dell’Ucraina.

Questo in realtà è un atto nemmeno finale di una guerra tra Russia e Ucraina cominciata nel 2014 con l’insurrezione delle provincie del Donbas poi dichiaratesi indipendenti.

 Da allora le forze ucraine hanno martoriato la popolazione russofona ai limiti del massacro e nessuno ha detto niente.

Per quella popolazione in rivolta contro il regime ucraino non è stata neppure usata la parola guerra di liberazione o di autodeterminazione così care a certi osservatori internazionali.

È bastato dire che la “Russia di Putin” voleva tornare all’impero zarista per liquidare la questione.

 L’ipocrisia è l’atteggiamento della propaganda occidentale pro-Ucraina che, prendendo atto che esiste una guerra, finge di non sapere chi e che cosa l’ha causata e si stupisce che qualcuno spari, qualcun altro muoia e molti siano costretti a fuggire.

Ipocrisia ancor più grave della propaganda è il silenzio omertoso di coloro che tacciono sul fatto che dal 2014 Stati Uniti e Nato hanno riversato miliardi in aiuti quasi interamente destinati ad armare l’Ucraina e migliaia di professionisti della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neo- nazisti.

Nella stampa occidentale si tende a definire Putin come “un pazzo che ha scioccato il mondo con la sua iniziativa”.

 Eppure in un video del 1997 l’attuale presidente americano Biden dichiarava come l’allargamento ai paesi baltici (non all’Ucraina!) della Nato sarebbe stato in grado di generare una risposta militare della Russia.

Non crede che dal 2014 l’Europa abbia sottovalutato la questione ucraina?

Non credo sia stata sottovalutata, ma è stata volutamente indirizzata verso la trasformazione graduale del paese in un avamposto contro la Russia, a prescindere dalla sua ammissione alla Nato.

 Di qui la pseudo rivoluzione arancione “ (2004), il sabotaggio interno ed esterno di ogni tentativo di stabilizzazione, l’alternanza di governi corrotti, la pseudo rivolta di Euromaidan, il colpo di stato contro il presidente Yanukovich (2014) fino alla elezione di Zelensky.

Quest’ultimo è passato da un programma elettorale contro gli oligarchi, contro la corruzione politica e la promessa di “servire il popolo” ad una politica dichiaratamente provocatoria nei confronti della Russia.

E questo era esattamente ciò che volevano gli Stati Uniti e quindi la Nato dal 1997.

Il tema dell’espansione Nato però è sempre stato tabù da noi…

L’espansione della Nato a est iniziata in quell’anno dopo una serie di prove di coinvolgere nella “cooperazione militare “i paesi dell’Europa orientale (programma “Partnership for peace”) è stata una provocazione continua per 24 anni.

 Per oltre un decennio la Russia non ha potuto opporsi e la Nato, sollecitata in particolare da Gran Bretagna, Polonia e repubbliche baltiche ha pensato di poter chiudere il cerchio attorno ad essa “attivando” sia Georgia sia Ucraina.

La Russia è intervenuta militarmente in Georgia e questo ha dato un segnale forte agli Usa e alla Nato, che non hanno voluto intervenire.

Durante la crisi siriana del 2011 la Russia si è schierata con il governo di Bashar Assad e successivamente con la guerra all’Isis è intervenuta militarmente dando un contributo sostanziale alla sua neutralizzazione.

Bashar Assad è ancora lì.

Le operazioni russe in Siria ancorché concordate e coordinate sul campo con la coalizione a guida americana, hanno disturbato i piani di chi voleva approfittare dell’Isis e delle bande collegate per destabilizzare l’intero Medioriente.

  Un altro segnale del mutato umore russo è stata l’annessione della Crimea subito dopo il colpo di stato contro Yanukovic sostenuto dagli Stati Uniti e in particolare dall’inviata del Dipartimento di Stato Victoria Nuland e dall’allora vice presidente Biden.

Dal 2014 in poi l’Ucraina con il sostegno degli Stati Uniti e della Nato ha assunto una linea ancora più ostile nei confronti della Russia e iniziato ad integrare nelle forze armate e nella polizia  i gruppi neonazisti che si erano “distinti” negli scontri di Maidan.

Gli stessi che ora organizzano la “resistenza ucraina” e coordinano i circa 16000 mercenari sparsi per il paese.

Per tutto questo mi sento di dire che la Nato non ha trascurato l’Ucraina, anzi l’ha spinta con forza in un’avventura pericolosa per entrambi e soprattutto per noi europei.

In una recente apparizione in TV Lei ha detto di aver avuto modo di conoscere in prima persona i generali russi e ha definito quella russa “una guerra limitata per scopi limitati”.

Quali sono gli obiettivi che i russi si sono posti sul territorio secondo lei?

In Kosovo avevo alle dipendenze anche il contingente russo di cui una parte garantiva sicurezza dell’aeroporto militare/civile di Pristina e un’altra schierata nel settore montano al confine con la Serbia.

 I rapporti con i generali russi erano quasi giornalieri e sempre molto corretti soprattutto nei miei confronti (in quanto italiano).

Parlavamo di sicurezza collettiva e di futuro del Kosovo, una cosa alla quale nessuno nella Nato aveva pensato prima di andare in guerra.

Parlavamo anche di operazioni militari e di dottrina.

Vent’anni fa. La guerra limitata è una categoria prevista anche da Clausewitz e i russi sono sempre stati clausewitziani.

All’inizio dell’invasione ho cominciato a vedere i segni non di una operazione speciale come l’ha definita Putin, ma di una serie di operazioni ad obiettivi limitati, unite dallo scopo strategico di impedire all’Ucraina di diventare il fulcro della minaccia militare alla Russia , ma tatticamente indipendenti.

 Le operazioni riguardavano la messa in sicurezza di territori del Donbass, la fascia costiera del mare d’Azov e del Mar Nero fino a Odessa e, se necessario, fino al confine con la Moldavia neutrale.

L’avanzata su Kiev doveva essere l’operazione principalmente politica di pressione per i negoziati e l’eventuale instaurazione di un governo favorevole alla linea russa.

Questa operazione non vincolata né al tempo né agli obiettivi: dipende dagli eventi.

Se quelli diplomatici, politici e operativi evolvono in maniera soddisfacente l’operazione può essere interrotta.

In caso contrario, dalla marcia d’afflusso le forze possono passare allo schieramento attorno alla città, e se ancora gli eventi sono negativi possono passare alla “preparazione” di fuoco poi al fuoco aereo e poi se e quando la città è allo stremo potrà iniziare la presa vera e propria della città.

Questo tipo di operazioni con la tecnica del carciofo ha spiazzato tutti gli analisti della domenica che si aspettavano e forse cinicamente si auguravano di vedere la tempesta di fuoco alla quale ci hanno abituato gli americani in tutte le loro guerre.

Ovviamente questa incredulità ha alimentato le speculazioni sull’effettiva potenza dell’apparato russo e sulla eroica resistenza ucraina che avrebbe arrestato l’invasione.

 L’apparato che vediamo in televisione dice però una cosa diversa: l’operazione è ancora intenzionalmente alla prima fase, in attesa di eventi.

In questa situazione i vantaggi vengono soltanto dall’efficacia e credibilità della pressione.

Gli svantaggi riguardano sia le provocazioni esterne (da parte della Nato) sia il rafforzamento della resistenza interna che non muterebbe il risultato dell’operazione ma farebbe molti più danni.

Ritiene che le armi che l’Italia invierà e i mercenari che stanno influendo potranno incidere sulle sorti del conflitto?

E se comunque possono essere causa di ulteriori rischi…

Credo proprio di no. Lo renderanno più sanguinoso e anche di livello operativo più elevato.

 In caso di squilibrio di forze tattiche, si tende a passare a quello strategico e allora potranno essere impiegate armi di livello strategico come bombardieri, missili e perfino armi nucleari tattiche:

tutte cose che porterebbero ad uno scontro diretto fra Nato e Russia.

Ritiene che il pericolo che i jihadisti-mercenari possano affluire dalla Siria in Ucraina in gran numero?

E che complicanze si creerebbero nel conflitto?

I Jihadisti mercenari saranno pochi e potranno influire sul livello di barbarie, alzandolo.

Di mercenari ce ne sono tanti e sono anche ben pagati.

Quelli per l’Ucraina con i soldi nostri e quelli per la Russia con i soldi russi.

L’afflusso di mercenari ha però un lato interessante: smonta completamente la tesi dei volontari combattenti per la patria.

 Inoltre, le compagnie di mercenari o contractors non si accontentano mai della semplice paga per i soldati ma pretendono sempre grandi cose dagli stati che li assoldano.

Vogliono anche potere, assetti nazionali importanti come miniere, industrie, infrastrutture sensibili.

Non sono mai soddisfatti e sono caduti dei regni per mercenari insoddisfatti.

Sui negoziati in Bielorussia.

La Francia e Germania sembrano orientate ad un approccio di maggior mediazione mentre il nostro paese, assente nel vertice franco-tedesco-cinese, sembra preferire una visione più oltranzista.

Giudica le richieste della Russia una base di partenza valida per l’Europa e cosa si rischia prolungando l’attesa di un vero confronto?

Le richieste russe, come in qualsiasi negoziato sono la base di una discussione.

Se non è soddisfacente, ciascuna parte deve finirla di dire cosa vuole e cominciare a pensare cosa può cedere.

In genere il più forte è quello più disponibile a cedere perché ritiene di “concedere” e quindi mantiene il prestigio intatto.

 La parte più debole deve solo ridimensionare il livello di ambizione.

In questo caso ogni minima riduzione dell’ambizione ucraina porterebbe una grande concessione: la salvezza del paese.

 Il nostro paese ha decretato unilateralmente, come se parlasse per tutti, la fine dei negoziati, fra l’altro con un atteggiamento bullistico.

L’atteggiamento degli altri è molto meno arrogante.

E questo li rende in sintonia.

Ma anche nel bullismo non siamo fra i migliori.

La Gran Bretagna e la Polonia ci battono.

Il governo polacco ha dichiarato di voler fornire i propri Mig alle forze ucraine, ma facendoli partire dalle basi tedesche.

Gli Stati Uniti hanno poi frenato l’iniziativa polacca. Quanto è reale l’opzione di una No fly zone in Ucraina e quanto è probabile un futuro coinvolgimento militare della NATO?

La dichiarazione di No fly zone dei cieli dell’Ucraina sarebbe un modo per accelerare il disastro.

Chi la sta chiedendo a gran voce vuole il disastro e dimostra la propria incapacità di controllare il proprio spazio aereo.

 Vuole un pretesto per trascinare in guerra tutta l’Europa.

Non dobbiamo cedere a questa tentazione perversa, soprattutto nei momenti come questi quando un attacco aereo finisce per colpire un padiglione di ospedale e l’emozione soffoca la razionalità.

La narrativa occidentale cerca oggi di minimizzare (o censurare del tutto) la presenza di neo-nazisti nei battaglioni incorporati alle forze ucraine, nonostante decine di reportage (dalla Bbc al Time al Guardian) in passato avessero fatto luce sulla vicenda con toni giustamente inorriditi.

 Ritiene credibile Putin quando parla di denazificare l’Ucraina come uno degli obiettivi?

La denazificazione a cui si riferisce Putin non riguarda l’Ucraina, ma il suo apparato governativo in cui tali elementi si trovano anche in posizione di vertice.

 I reportage hanno tutti ragione e comunque non rendono l’esatto conto della presenza e dell’influenza di questi gruppi.

Sono state proprio le forze di polizia e dell’intelligence ucraina ad opporsi all’inserimento di tali elementi nei loro ranghi.

 Hanno dovuto subire ma oggi la caccia al russo (o filorusso) potrà mutare in caccia al nazi e visti i numeri e la frenesia degli interessati non mi stupirei se domani l’Ucraina cadesse dalla padella della guerra contro la Russia nella brace di una guerra civile.

Cosa dovrebbe fare il governo italiano in questo contesto e più in generale l’Europa?

Negoziare, finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento non con le chiacchiere ma con atti concreti.

E quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea a prescindere dagli interessi altrui.

(L’antidiplomatico).

 

 

 

Nei Reparti Covid li uccidevano

col Midazolam e il Remsesivir…

Altro che Virus…

Conoscenzealconfine.it – (27 Gennaio 2023) – Redazione – ci dice:

 

Nella primavera 2020 servivano tanti morti per terrorizzare.

Non c’erano. Usarono il Midazolam per crearli.

Il Midazolam è un sedativo, che se viene impiegato in grande quantità, uccide la gente.

Nei reparti covid veniva usato insieme a questo farmaco anche la morfina.

Gli effetti collaterali provocati dal Midazolam sono:

 gravi difficoltà respiratorie, gonfiore di viso, bocca e gola con conseguenti difficoltà respiratorie e di deglutizione, arresto cardiaco e reazioni allergiche gravi (shock anafilattico).

Lo stesso farmaco viene usato per preparare ad operazioni chirurgiche.

 Ma il punto è che fermarono tutte le operazioni e dunque tutto l’approvvigionamento del Midazolam non fu impiegato negli interventi chirurgici.

Improvvisamente, nello stesso periodo, aprile 2020, l’uso del Midazolam andò alle stelle.

 Non fu mai impiegato cosi massicciamente.

In un articolo di skyg24 risalente a novembre 2020, il Midazolam venne inserito tra i farmaci super utilizzati e guardate cosa scrissero:

 “A causa dell’emergenza di coronavirus, in Italia si è verificato un boom dei farmaci da ‘terapia intensiva’.

 In particolare, sono quattro i medicinali che a marzo 2020 hanno conosciuto un incremento della domanda tra il 128% e il 782%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Si tratta del ‘rocuronio’ e del ‘cisatracurio’ (coadiuvanti dell’anestesia generale), del ‘midazolam’ (un sedativo ad azione lenta usato per ridurre l’ansia) e del ‘propofol’ (un anestetico ipnotico).

 Questi dati sono contenuti nell’ultima edizione del dossier ‘Il sistema dei farmaci generici in Italia’ dell’Osservatorio Nonisma, realizzato per Egualia, l’organo di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti”.

Avete capito? Un farmaco usato per ridurre l’ansia!

Eh, ti uccide direttamente… certo che l’ansia sparisce!

David Icke denuncia che in Gran Bretagna, in quel periodo morirono migliaia e migliaia di persone anziane a causa del Midazolam, ma i media dissero che erano morte a causa del COVD-19.

Come hanno chiamato il fenomeno di tutte queste migliaia di persone che morivano?

 “La prima ondata di covid”!

 Siccome non avevano il virus dovevano far credere che ci fosse…

A quanto pare anche nel Regno Unito finirono tutte le scorte di quei sedativi.

Negli ospedali dissero che bisognava liberare i letti per questo grande afflusso di persone infette dalla pandemia covid, cosa che in realtà non si verificò mai.

È questa la ragione per cui abbiamo visto su Tik Tok tanti infermieri e infermiere danzare negli ospedali.

 Perché dentro non c’era nessuno.

Gli anziani vennero spostati nelle case di riposo (in centinaia di ambulanze che suonavano per fare credere che fossero tutti pazienti covid) e venne loro somministrato il Midazolam.

Negli Stati Uniti usarono un farmaco che si chiama Remdesivir, che divenne obbligatorio su pazienti cosiddetti “covid”.

Il Remsesivir blocca la funzionalità renale.

Quindi che accadde? Che le cavità addominali si riempirono di acqua.

Così come i polmoni.

 Letteralmente annegarono… e chiamarono questo “la prima ondata di Covid” in America.

 Tra gli effetti collaterali di questo farmaco si trova, non a caso, un abbassamento dei livelli di ossigeno nel sangue…

Siamo nel 2023 e la magistratura a livello globale è completamente assente, complimenti!

(thelivingspirits.net/david-icke-nella-primavera-2020-servivano-tanti-morti-per-terrorizzare-non-cerano-usarono-il-midazolam-per-crearli)

(tg24.sky.it/salute-e-benessere/2020/11/20/covid-farmaci-terapia-intensiva)

(freeondarevolution.wordpress.com/2023/01/16/nei-reparti-covid-li-uccidevano-col-midazolam-e-remsesivir-altro-che-virus/).

 

 

 

 

"Follia": Francia e Croazia negano

"l'Occidente in guerra con la Russia"

dopo che il ministro degli Esteri

tedesco ha suscitato indignazione.

Zerohedge.com - TYLER DURDEN – (27 GENNAIO 2023) – ci dice:

 

Martedì, il ministro degli Esteri tedesco “Annalena Baerbock” ha scatenato una tempesta di dibattito quando ha dichiarato che gli alleati occidentali stanno combattendo una guerra contro la Russia - inducendo molti a suggerire che essenzialmente ha "dichiarato guerra" alla Russia e contraddicendo la posizione ufficiale dicendo la parte tranquilla ad alta voce.

"E quindi l'ho già detto negli ultimi giorni: sì, dobbiamo fare di più per difendere l'Ucraina. Sì, dobbiamo fare di più anche sui carri armati", ha detto durante un discorso programmatico di martedì all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa a Strasburgo, in Francia, aggiungendo "Ma la parte più importante e cruciale è che lo facciamo insieme e che non facciamo il gioco dello scaricabarile in Europa, perché stiamo combattendo una guerra contro la Russia e non l'uno contro l'altro."

I commenti di Baerbock hanno giocato dritto nella posizione della Russia che sono in una guerra per procura con l'Occidente che è stata innescata da decenni di espansione della NATO alle loro porte, contro la posizione dell'Occidente che stanno semplicemente sostenendo l'Ucraina contro un'invasione non provocata.

Da notare, mercoledì, Washington ha annunciato che avrebbe inviato più di 30 carri armati M1 Abrams a Kiev, mentre Berlino si è impegnata a fornire una dozzina di panzer Leopard II, incoraggiando la Polonia e altri membri dell'UE e della NATO a fornire un sostegno simile.

 La Francia, nel frattempo, sta "continuando la nostra analisi" della proposta di inviare carri armati in Ucraina, dopo aver già promesso diversi "carri leggeri" AMX-10 all'inizio di questo mese.

I membri della NATO Francia e Croazia hanno esplicitamente confutato Baerbock.

"Non siamo in guerra con la Russia e nessuno dei nostri partner lo è", ha detto la portavoce del ministero francese Anne-Claire Legendre giovedì, secondo AFP.

 "La consegna di attrezzature militari... non costituisce cobelligeranza".

Il presidente croato Zoran Milanovic ha definito i commenti di Baerbock "follia".

"Ora il ministro degli Esteri tedesco dice che dobbiamo essere uniti, perché cito, siamo in guerra con la Russia.

Non lo sapevo", ha detto, aggiungendo "Forse la Germania è in guerra con la Russia, ma poi, buona fortuna, forse questa volta risulta meglio di 70 anni fa".

Zoran Milanović.

"Se siamo in guerra con la Russia, allora vediamo cosa dobbiamo fare. Ma non chiederemo alla Germania la sua opinione", ha affermato Milanovic. "Lasciate che capiscano chi è il vero cancelliere laggiù. Sono stato in politica per molto tempo, e il nostro paese ne ha passate tante, ma non ho mai visto questo tipo di follia prima d'ora", ha continuato.

"Vuoi che entriamo in guerra?", ha chiesto durante una visita alla città portuale di Spalato, aggiungendo che la Croazia "non dovrebbe in alcun modo aiutare" l'Ucraina militarmente, riferisce “Summit News”.

Il presidente croato Zoran Milanovic: Il ministro degli Esteri tedesco ha detto in inglese l'altro ieri a Strasburgo che dobbiamo essere uniti perché siamo in guerra con la Russia.

Cito: "Siamo in guerra con la Russia". Non lo sapevo.

(pic.twitter.com/dnQO1VllwQ)

Il ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic, nel frattempo, ha commentato le sanzioni USA-UE contro la Russia, dicendo che l'embargo su Mosca danneggerebbe Belgrado.

Dacic ha fatto i commenti giovedì da Ankara dopo aver incontrato il suo omologo turco, Mevlut Cavusoglu.

La scorsa settimana il Parlamento europeo ha chiesto che Belgrado entri in un "pieno allineamento" con la politica estera e di sicurezza del blocco e aderisca all'embargo.

Secondo Dacic, la Serbia non ha aderito per "interessi nazionali e statali, cooperazione economica, così come problemi che la Serbia ha con il Kosovo", riferendosi alla provincia separatista sostenuta dalla NATO.

"Sarebbe inappropriato per la Serbia sanzionare la Russia ora, e sarebbe dannoso per i nostri interessi", ha detto, aggiungendo "Ciò non significa che non faremo di tutto per dire chiaramente che non sosteniamo la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina e aiutiamo il più possibile".

Una vittoria russa in Ucraina

non porrà fine alla guerra.

Unz.com - MIKE WHITNEY – (25 GENNAIO 2023) – ci dice:

 

Dietro il disperato appello di Washington per carri armati e altre armi letali per l'Ucraina, si profila la fastidiosa prospettiva che l'offensiva invernale della Russia possa essere già iniziata nel sud, dove pesanti combattimenti sono scoppiati lungo la linea di contatto nella regione di Zaporizhia.

 Mentre le informazioni dal fronte rimangono approssimative, alcuni analisti pensano che la Russia stia pianificando di inviare le sue truppe e unità corazzate verso nord per bloccare le linee di rifornimento vitali e intrappolare le forze ucraine nell'est.

Un blitz russo verso nord sarebbe probabilmente sincronizzato con il movimento di un secondo grande gruppo che spinge a sud lungo il fiume Oskil.

Questi due colpi simili a pugnali sarebbero stati accompagnati da molteplici attacchi missilistici mirati a ponti strategici e linee ferroviarie che attraversavano il fiume Dnepr.

Se i russi fossero in grado di riuscire in una tale operazione, il grosso dell'esercito ucraino sarebbe effettivamente circondato a est mentre Mosca avrebbe ripreso il controllo sulla maggior parte dei suoi territori tradizionali.

 L'offensiva potrebbe non porre fine alla guerra, ma porrebbe fine all'esistenza dell'Ucraina come stato vitale e contiguo.

Questo è un estratto da un articolo di “Aljazeera”:

“Le forze di Mosca stanno spingendo verso due città nella regione meridionale di Zaporizhia, dove i combattimenti si sono intensificati questa settimana dopo diversi mesi di fronte stagnante.

Vladimir Rogov, un funzionario installato dai russi nella regione, ha detto che le azioni offensive sono concentrate intorno a due città: Orikhiv, a circa 50 km (30 miglia) a sud della capitale regionale controllata dall'Ucraina Zaporizhzhia, e Hulyaipole, più a est.

L'esercito russo in seguito ha affermato per il secondo giorno consecutivo di aver preso "linee e posizioni più vantaggiose" dopo "operazioni offensive" nella regione di Zaporizhia.

Nel suo rapporto quotidiano di domenica, l'esercito ucraino ha detto che "più di 15 insediamenti sono stati colpiti dal fuoco dell'artiglieria" a Zaporizhia.

Ha anche detto questa settimana che i combattimenti sono "fortemente aumentati" nella regione meridionale. “

("La Russia avanza verso due città nella regione ucraina di Zaporizhia", AlJazeera.)

 

In genere, non spenderei molto tempo su un argomento per il quale ci sono così poche prove e così tante speculazioni.

Ma le persone stanno seguendo gli eventi molto da vicino in Ucraina perché vogliono sapere cosa Putin intende fare con le 550.000 truppe da combattimento che sono attualmente sparse in tutto il teatro o radunate lungo il perimetro in Bielorussia.

L'ipotesi è che Putin userà queste forze in un'offensiva invernale che potrebbe avere un impatto drammatico sul corso della guerra.

Sono d'accordo con questa ipotesi, ma non sono del tutto convinto che i combattimenti nel sud dimostrino che l'offensiva è già iniziata.

Anche così, il ronzio sui canali Telegram e Twitter è difficile da ignorare e potrebbe indicare che il mio scetticismo è ingiustificato.

Ad esempio, ecco alcuni “blurb” da siti indipendenti che suggeriscono che l'offensiva è già in corso:

“L'esercito russo sta ancora avanzando attivamente nella direzione #Zaporozhye, il fronte è stato premuto a una profondità di 7 km.

Al momento la nostra avanzata in tre direzioni sulla sezione #Orekhov.

Sul lato ovest si combatte per #Novoandreyevka e #Shcherbaki, a est per #Belogorye e Malaya Tokmachka, a sud-est si combatte per #Novodanilovka, che dista solo 6,5 km da #Orekhov.

Una svolta difensiva qui consentirà alle forze armate RF di sviluppare un'offensiva in più direzioni contemporaneamente, tagliando letteralmente il raggruppamento AFU in due parti. “

(Telegramma).

Oppure questo:

Aggiornamento Zaporozhye:

“L'esercito russo continua la sua offensiva sul fronte di Zaporozhye”.

“Le truppe dei distretti militari meridionali e orientali stanno conducendo un'offensiva su un ampio fronte - fino a 60 km (nei distretti Vasilyevsky e Pologovsky).

L'avanzata delle truppe è rallentata a causa di molti campi minati.”

Oppure questo:

“L'offensiva sta andando secondo i piani: combattimenti ravvicinati in diverse aree. Le posizioni fortificate e le regioni del nemico sono attivamente trattate con bombe, mine e proiettili di obice;

 Solo allora arrivano veicoli corazzati con fanteria.”

Secondo lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina nella direzione di Zaporozhye, le Forze Armate RF stanno colpendo le Forze Armate dell'Ucraina con tutti i tipi di armi in aree di oltre 25 insediamenti, tra cui Olgovskoe, Gulyaipole, Volshebnoe, Novodanilovka, Kamenskoe e Plavni della regione di Zaporozhye, Vremovka e Novopol DNR.

Questo è solo un piccolo esempio dei post che hanno inondato vari siti negli ultimi giorni.

Gran parte dei commenti provengono da persone che sembrano avere una conoscenza di prima mano degli eventi sul campo di battaglia.

Non posso parlare per la loro accuratezza, ma il volume dei rapporti (e la loro intensità) suggeriscono che sta accadendo qualcosa di fuori dall'ordinario.

C'è anche un nuovo post su “Moon of Alabama” in cui Bernard afferma inequivocabilmente che l'offensiva è già in corso.

Ecco cosa ha detto:

“La tanto attesa offensiva russa in Ucraina è iniziata.”

“Io e altri abbiamo suggerito per un bel po’ di tempo che le forze russe useranno la regione meridionale di Zaporizhia per una grande spinta nelle retrovie delle forze ucraine intorno a Bakhmut ...

Le mosse russe contro la terza e la quarta linea di difesa ucraina saranno probabilmente supportate da una mossa da sud che libererà il resto dell'oblast di Zaporiziha e Donetsk.

Non c'è una brigata di artiglieria ucraina nel settore.

 Non ci sono quindi capacità di contro-artiglieria disponibili.

L'obiettivo della spinta russa nel sud non sarà quello di prendere città come Zaporiziha.

L'obiettivo è quello di portare le principali vie di trasporto, ferrovie e strade, dall'Ucraina occidentale al fronte nell'Ucraina orientale sotto il fuoco dell'artiglieria russa.

Ciò impedirà non solo il rifornimento per le truppe ucraine sul fronte orientale, ma anche la loro uscita dalla linea del fronte.

 Una spinta di 100 chilometri (60 miglia) verso nord lo farebbe per lo più.

 Una spinta complementare da nord verso sud, che potrebbe o non potrebbe arrivare, chiuderebbe finalmente il calderone.”

("Ucraina – L'esercito russo attiva il fronte meridionale", “Luna dell'Alabama”)

 

Anche se non sono ancora sicuro che l'offensiva sia effettivamente iniziata, sono completamente d'accordo con “MoA” che il piano della Russia sarà una variazione della strategia che presenta nel suo articolo

. In effetti, una strategia simile è stata esposta dallo storico militare Big Serge in un recente post di “Substack” intitolato

 "Guerra russo-ucraina: la pompa del sangue mondiale".

 I due analisti sembrano aver tratto conclusioni simili su ciò che dovremmo aspettarci nelle prossime settimane.

Ecco un estratto dall'articolo:

 

“Al momento, la maggior parte della potenza di combattimento russa non è impegnata, e sia le fonti occidentali che quelle ucraine stanno (tardivamente) diventando sempre più allarmate dalla prospettiva di un'offensiva russa nelle prossime settimane.

 Attualmente, l'intera posizione ucraina nell'est è vulnerabile perché è, in effetti, un enorme saliente, vulnerabile agli attacchi da tre direzioni.”

“Due obiettivi di profondità operativa, in particolare, hanno il potenziale per distruggere la logistica e il sostegno ucraini.

 Questi sono, rispettivamente, Izyum nel nord e Pavlograd nel sud.

Una spinta russa lungo la riva occidentale del fiume Oskil verso Izyum avrebbe simultaneamente minacciato di tagliare e distruggere il raggruppamento ucraino sull'asse Svatove (S sulla mappa) e tagliare la vitale autostrada M03 da Kharkov. Raggiungere Pavlograd, d'altra parte, isolerebbe completamente le forze ucraine intorno a Donetsk e interromperebbe gran parte del transito ucraino attraverso il Dneiper.”

Sia Izyum che Pavlograd sono a circa 70 miglia dalle linee di partenza di una potenziale offensiva russa, e quindi offrono una combinazione molto allettante – essendo entrambi operativamente significativi e relativamente gestibili.

A partire da ieri, abbiamo iniziato a vedere l'avanzata russa sull'asse Zaporozhia.

Mentre questi consistono, al momento, principalmente in ricognizioni in forze che spingono nella "zona grigia" (quell'ambiguo fronte interstiziale), “RUMoD” ha rivendicato diversi insediamenti presi, che potrebbero presagire una vera spinta offensiva in questa direzione.

Il punto chiave sarebbe un assalto russo a Orikhiv, che è una grande città con una vera guarnigione ucraina.

 Un attacco russo qui indicherebbe che è in corso qualcosa di più di un attacco probante.”

A volte è difficile analizzare la differenza tra ciò che prevediamo accadrà e ciò che vogliamo che accada.

 Questo, certamente, è ciò che sceglierei se fossi responsabile della pianificazione russa:

un viaggio verso sud lungo la riva occidentale del fiume Oskil sull'asse Kupyansk-Izyum e un attacco simultaneo verso nord oltre Zaporozhia verso Pavlograd.

In questo caso, credo che semplicemente schermare Zaporozhia a breve termine sia preferibile a impantanarsi in una battaglia urbana lì.

Se la Russia tenterà davvero di farlo, non lo sappiamo.

 La sicurezza operativa russa è molto migliore di quella dell'Ucraina o delle loro forze delegate (Wagner e la milizia LNR / DNR), quindi sappiamo molto meno degli schieramenti della Russia che dell'Ucraina.

 Indipendentemente da ciò, sappiamo che la Russia gode di una forte preponderanza di potenza di combattimento, e ci sono succosi obiettivi operativi nel raggio d'azione".

("Guerra russo-ucraina: la pompa del sangue mondiale", Big Serge, Substack)

Non sorprende che siano scoppiati combattimenti intorno a Orikhiv che secondo Big Serge "indicherebbe che è in corso qualcosa di più di un attacco probante".

In altre parole, questa potrebbe, di fatto, essere la fase iniziale dell'offensiva invernale.

 E, se lo è, allora dovremmo supporre che ci sarà un allontanamento dalle "battaglie posizionali di logoramento" che abbiamo visto fino a questo punto.

L'offensiva russa non affronterà linee difensive di trincee pesantemente fortificate che richiedono settimane di ammorbidimento con artiglieria a lungo raggio fino a quando le unità corazzate non potranno essere inviate per operazioni di rastrellamento.

Le mosse della “Grande Freccia” che Serge anticipa suggeriscono che potremmo vedere significativi guadagni territoriali in aree leggermente difese.

 Ciò significa che le cose probabilmente si muoveranno molto più velocemente di quanto non abbiano fatto negli ultimi 11 mesi.

Significa anche che le forze ucraine nel Donbass saranno effettivamente tagliate fuori da Kiev e lasciate a badare a se stesse.

Naturalmente, le vittime sono destinate ad essere significative.

Secondo quanto riportato dai media, il direttore della CIA William Burns ha visitato segretamente Kiev la scorsa settimana per avvertire Zelensky dell'imminente offensiva russa.

 Burns probabilmente presentava uno scenario molto simile alla strategia delineata da “MoA” e Big Serge.

 Ma qualunque cosa Burns possa aver detto a Zelensky, non ha avuto alcun effetto sul presidente ucraino.

Zelensky ha continuato a inviare truppe in prima linea (Bakhmut) nonostante la disperazione della situazione e nonostante il fatto che le posizioni difensive ucraine stiano crollando di giorno in giorno.

Non c'è più alcun dubbio che le forze russe sradicheranno sacche di resistenza nell'est o che i resti malconci dell'esercito ucraino saranno costretti a ritirarsi.

 È solo questione di tempo.

Non stiamo dicendo che tutto andrà "liscio" per i russi da questo punto in poi.

No, ci saranno molti ostacoli sulla strada da percorrere.

Ma data la superiorità della Russia in termini di manodopera, potenza di fuoco e base industriale, pensiamo che la Russia vincerà senza dubbio questa prima fase della guerra.

Il problema è che – anche se l'esercito russo ripulisse tutto il territorio ad est del fiume Dnepr e lo annesse alla Federazione Russa – ciò non significa che i combattimenti si fermeranno.

Non si fermerà.

 Le forze sostenute dagli Stati Uniti continueranno a lanciare attacchi dall'altra parte del fiume, schiereranno commando per colpire dietro le linee russe, addestreranno paramilitari per innescare un'insurrezione e spareranno missili contro la Crimea, la Russia e, forse, anche Mosca stessa.

Putin è pronto per questo?

Washington non getterà la spugna perché la Russia ha vinto il primo round in una lotta di 10 round.

 Gli Stati Uniti sono ancora pienamente impegnati nel loro piano per "indebolire" la Russia al fine di diventare l'attore dominante nel mercato più promettente del mondo, l'Asia centrale.

 A questo proposito, i combattimenti in Ucraina non hanno affatto smorzato la determinazione di Washington, anzi, pensiamo che il conflitto stia smorzando la diffusa russofobia e le implacabili grida di vendetta.

Come spiegare altrimenti la persistente escalation che non ha ancora scatenato nemmeno un accenno di protesta pubblica?

 E, tenete a mente, gli Stati Uniti hanno già fatto saltare” NordStream 2”, spinto l'Europa in una grave depressione, sabotato le linee di approvvigionamento globali per il prossimo futuro, fatto deragliare il progetto di "globalizzazione" lungo 40 anni e fatto tutto ciò che era in suo potere per spingere la Cina in una guerra di tiro.

Ciò che questi incidenti mostrano è quanta importanza gli Stati Uniti attribuiscono al loro ruolo privilegiato nell'ordine globale e i rischi che sono disposti a correre per preservare tale ruolo.

 In breve, gli Stati Uniti faranno "tutto il necessario" per mantenere la loro presa ferrea sul potere.

Se fossi Putin, mi preparerei per una lunga e sanguinosa lotta.

Perché è quello che sta cercando.

 

 

 

 

Patrick J. McShay, The COVID Vaccine

Agenda è un programma di

spopolamento finanziato dalla DARPA.

Jameskfetzer.org - Blog di James H. Fetzer – (27 gennaio 2023) - ci dice:

 

Patrick J. McShay.

In notizie scioccanti nell'ultima settimana, i documenti rilasciati attraverso una richiesta del “Freedom of Information Act” hanno rivelato che questi vaccini non sono affatto vaccini e che la FDA non ha alcuna autorità di regolamentazione su di loro, il che spiegherebbe perché stavano aiutando Pfizer a nascondere i loro dati al pubblico.

Kim Iverson ha intervistato un ex dirigente farmaceutico e ricercatore, Sasha Latypova, che afferma che si trattava di un'operazione del “Dipartimento della Difesa” risalente all'amministrazione Obama e finanziata dalla “Defense Advanced Research Agency” (DARPA).

Ha detto che i regolamenti normalmente in vigore per i prodotti farmaceutici non si applicavano e ci sono state enormi quantità di frodi e manipolazioni nel processo.

Hanno usato il pubblico come cavie in questi esperimenti e hanno gettato il consenso informato, richiesto dal Codice di Norimberga, fuori dalla finestra.

 Ho fatto un caso per questa cosa nel mio articolo, "Vaccini COVID-19: immunizzazione di massa o genocidio di massa" nel luglio del 2021.

 Ho anche sottolineato nel mio articolo, "Coronavirus: dalla pandemia allo stato di polizia" nel marzo del 2020 che questo è stato probabilmente creato in un laboratorio, che ora è stato verificato, ma i funzionari governativi hanno definito tale nozione una teoria della cospirazione.

Iverson ha concluso che "Latypova ha esposto argomenti convincenti sul perché il cartello che ha orchestrato la diffusione e l'adozione di agenti di guerra biologica, commercializzati come vaccini COVID-19 per danneggiare ed eseguire un "genocidio di massa degli americani".

Guarda la sua intervista:

In un'altra storia spaventosa e francamente incredibile questa settimana “thegatewaypundit.com “ ha riferito di una nuova indagine di” Project Veritas” che ha utilizzato apparecchiature di registrazione nascoste per registrare una conversazione con Jordon Trishton Walker, direttore della ricerca e sviluppo, operazioni strategiche di Pfizer, ammettendo che Pfizer sta esplorando la mutazione COVID-19 attraverso "l'evoluzione diretta al fine di continuare a fare soldi dai vaccini.

Catturato in video Walker rivela:

"Una delle cose che stiamo esplorando è come, perché non lo mutiamo noi stessi [COVID] in modo da poter creare – sviluppare preventivamente nuovi vaccini, giusto? Quindi, dobbiamo farlo.

 Se lo facciamo, però, c'è il rischio di come, come si potrebbe immaginare – nessuno vuole avere un'azienda farmaceutica che muta fottuti virus ", ha detto Walker al giornalista sotto copertura di “Project Veritas”. "

E continua: "Non dirlo a nessuno.

 Prometti che non lo dirai a nessuno.

Il modo in cui [l'esperimento] funzionerebbe è che mettiamo il “virus nelle scimmie”, e successivamente le facciamo continuare a infettarsi a vicenda, e raccogliamo campioni seriali da loro ",

 Il dirigente di Pfizer ha detto a un giornalista di Veritas sul piano della sua azienda per i vaccini COVID, pur riconoscendo che le persone non gradirebbero queste informazioni se fossero pubbliche.

Ecco il video esplosivo:

In questo video, il direttore della Pfizer aggredisce James O'keefe e lo staff di Project Veritas distruggendo il loro iPad mostrando la registrazione sotto copertura sulla mutazione del virus COVID - Il NYPD risponde.

Il giornalista Matt Taibbi, in un recente rapporto sui documenti che ha scoperto dopo aver versato file su Twitter, ha scoperto che un ramo del Dipartimento di Stato chiamato "Global Engagement Center" stava facendo pressione sulle società di social media per censurare narrazioni specifiche di COVID-19.

 Da un articolo su totalveracity.com, quelle narrazioni includevano:

1.) suggerendo che COVID-19 è stato creato dal governo degli Stati Uniti al fine di ottenere una sorveglianza e un controllo totali sulle persone.

2.) il GEC ha anche segnalato account che descrivevano COVID-19 come una "arma biologica ingegnerizzata", incolpavano "la ricerca condotta presso l'istituto di Wuhan" e attribuivano la "creazione del virus alla CIA".

3.) Ha falsamente incolpato le preoccupazioni del Coronavirus sulla disinformazione russa.

Si scopre che tutto ciò che hanno cercato di censurare era vero!

Vedi l'articolo:

(dailyveracity.com/2023/01/18/leaked-top-secret-documents-suggest-covid-was-created-by-the-cia-to-achieve-a-total-surveillance-state/)

Questa psyop pandemica / vaccinale è sempre stata parte di un programma di sterilizzazione e spopolamento pianificato da oltre un decennio.

Stiamo vivendo ora durante la prevista pandemia di SPARS, un piano veramente diabolico per distruggere l'umanità.

Per quante morti ed effetti collaterali si vedano oggi, i documenti governativi dimostrano che questo è solo l'inizio.

Infortuni e morti non fermeranno questa agenda vaccinale.

Questo è un video da non perdere!

Alex Jones analizza un documento della Johns Hopkins del 2017 che dettaglia i piani per il dominio globale di Big Pharma.

"Questo documento è il Santo Graal.

La chiave per sconfiggere il globalista".

(theinfowar.tv/watch?id=6068e6f54749bf7c6f0fcb7b)

Il 9 marzo 2022, Joe Biden ha firmato l'ordine esecutivo #14067.

 Un ex consigliere del Pentagono lo ha definito l'atto più infido di un presidente in carica nella nostra storia!

In un rapporto di “pro.paradigmnewsletters.org”, Jim Rickards, avvocato e banchiere d'investimento e autore di 7 libri sulle valute e sull'economia internazionale ed ex consigliere del Pentagono, della CIA, del Congresso, della Casa Bianca e del Dipartimento della Difesa, afferma che stanno gettando le basi per la scomparsa del dollaro USA.

Il disegno di legge prevede:

 

* Sorveglianza governativa legale di tutti i cittadini statunitensi ...

*Controllo totale sui tuoi conti bancari e acquisti...

E la capacità di mettere a tacere tutte le voci dissenzienti per sempre.

In questa nuova guerra alla libertà, i democratici non stanno arrivando solo per le vostre armi...

Stanno arrivando per i tuoi soldi!

Rickards dice che non passerà molto tempo prima che i tuoi soldi vengano confiscati e sostituiti con token digitali programmabili.

 Rickards dice che questo si tradurrà in un controllo totale del popolo americano. Ogni valuta digitale sarà programmata dal governo e può essere disattivata se si esce dalla linea o non si è aggiornati sui vaccini obbligatori, uno stato di polizia totale di cui molti di noi hanno avvertito per anni è ora a portata di mano.

Ho scritto prima sugli accordi petroliferi a cui Hunter e Joe Biden sono stati collegati.

Un articolo del “gatewaypundit.com “mostra un'e-mail scoperta che nomina Joe Biden in un accordo petrolifero con la Cina.

 Più tardi, nel 2022, Joe ha venduto riserve petrolifere a una compagnia petrolifera cinese con collegamenti con Hunter.

È per questo che Biden ha chiuso gli oleodotti negli Stati Uniti non appena è entrato in carica?

Mentre gli americani sono cullati nella contentezza o pieni di rabbia dai media con notizie ridicole che alla fine non significheranno nulla, le nostre elezioni sono fissate, i vaccini hanno ferito e ucciso milioni di persone, e migliaia di piloti costretti a prendere i vaccini velenosi sono stati messi a terra e non voleranno mai più, mentre i democratici dicono che stanno preservando la democrazia e sono ora, incredibilmente cercando di dare la colpa di questa economia fallimentare ai repubblicani.

 Non so se ridere o piangere.

Cosa è successo alle dozzine di Bio-Lab finanziati dagli Stati Uniti in Ucraina che la Russia ha esposto, riferito alle Nazioni Unite e incredibilmente ammesso dal sottosegretario di Stato ebreo di Biden, il neo-con Victoria Nuland, il cui marito, è Robert Kagan, un ebreo la cui organizzazione "Project For A New American City" ha scritto un libro bianco intitolato "A Clean Break" per Bibi Netanyahu, che ha chiesto il "dominio a tutto spettro" di Israele sul Medio Oriente.

Il documento, scritto nel 1996, includeva il piano per invadere l'Iraq, dimostrando che l'invasione era stata pianificata molto prima del 911.

La maggior parte degli autori di questo articolo, una fila di assassini sionisti, è finita nell'amministrazione di George W. Bush, tra cui Dick Cheney, Richard Perle, Doug Feith, David Wurmser e il guerrafondaio neo-con William Kristol.

La Nuland è stata la persona di riferimento di Obama durante il sanguinoso colpo di stato USA/NATO che ha costretto il presidente ucraino, Yanukovich, a fuggire dal paese e la Nuland e gli oligarchi ebrei corrotti hanno preso il comando e scelto il nuovo presidente ebreo, Petro Poroshenko.

 La popolazione ebraica a quel tempo era dell'1%.

Sembra sempre più che l'ONU e l'OMS siano partner nella guerra in Ucraina e nell'agenda dei vaccini.

La Russia ha inviato alle Nazioni Unite la prova di questi bio-laboratori un anno fa, ma non è stato fatto nulla e l'argomento è stato quasi dimenticato.

Tenete a mente che Israele invade regolarmente i territori palestinesi uccidendo cittadini disarmati e bombardando ospedali ed edifici residenziali mentre continuano a rubare proprietà e confiscare case e terreni impunemente.

 L'ipocrisia degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite è in piena mostra mentre chiudono un occhio.

L'Ucraina è un regime criminale, quindi non è ora che ci venga detto il vero motivo per cui abbiamo speso oltre 100 miliardi di dollari lì, cosa c'è di così speciale in Ucraina e il piccolo dittatore che è poco più di un portavoce ebreo per gli oligarchi ebrei corrotti che controllano l'Ucraina tira le sue fila?

Barbara Lerner Spectre è un'ebrea americana anti-bianca che ha suscitato molto scalpore qualche tempo fa quando ha twittato: #endwhitepeople.

Gestisce un centro ebraico finanziato dal governo in Svezia.

Ha ammesso in un'intervista che gli ebrei sono dietro il multiculturalismo e l'immigrazione imposti all'Occidente e dice che gli ebrei saranno disprezzati quando le persone scopriranno il loro ruolo in questo piano.

 Non menziona che Israele non permette il multi culturismo di alcun tipo e non permetterà nemmeno agli ebrei neri di vivere nel paese, al culmine dell'ipocrisia.

Video:

È chiaro che l'ONU non è interessata a fermare la violenza israeliana contro i palestinesi.

 È anche chiaro che le Nazioni Unite sapevano dei laboratori e stanno cospirando con gli Stati Uniti, l'OMS e il WEF nel forzare vaccini e ID digitali sui paesi della NATO mentre continuano a inondare i paesi degli Stati Uniti e dell'UE con milioni di stranieri illegali non vaccinati.

Allo stesso tempo, stanno distruggendo il petrodollaro e le economie di tutto il mondo, mentre la banca centrale saudita testa la valuta digitale.

Questa mossa dovrebbe rendere tutti nervosi dal momento che il Petro-dollaro e l'accordo con i sauditi hanno permesso ai nostri politici criminali di spendere come marinai ubriachi, e hanno aumentato il debito del paese a oltre $ 31 trilioni di dollari.

La Cina ha notato e recentemente criticato gli Stati Uniti per il suo "catastrofico problema del debito" mentre il Congresso si avvicina a un tetto del debito legale che minaccia il default sugli obblighi statunitensi.

Il nostro incompetente Segretario al Tesoro Janet Yellen è ora in Zambia preoccupato di ristrutturare il loro debito e incolpare la Cina per i loro problemi.

Nessuno in questa amministrazione sembra avere idea di cosa stia succedendo.

Un altro buon esempio di ciò è il segretario ai trasporti, "Pothole Pete" Buttigieg, che ha presieduto a una serie di disastri di viaggio tra cui il disastro della catena di approvvigionamento durante il quale ha preso 2 mesi di congedo di maternità.

 Ha detto questa settimana che "ogni decisione sui trasporti nel 21 ° secolo è stata una decisione sul clima".

Video- Ci stanno mentendo sul riscaldamento globale: (youtube.com/watch?v=ZaTd99DkJFg&t=5s)

 

Nel frattempo, continuano a sostenere il piccolo psicopatico ebreo Zelensky, in Ucraina che ha chiuso ogni opposizione, chiuso le chiese, sostiene il battaglione nazista Azov a Mariupol, e si rifiuta di negoziare un accordo di pace con i russi, mettendo ogni americano in estremo pericolo.

 Recentemente ha visitato il Congresso dove è stato trattato in modo imbarazzante come Elvis nella sua serata di apertura a Las Vegas, e proprio la scorsa settimana ha fatto un'apparizione su Zoom ai “Golden Globe Awards “promettendo ai drogati di Hollywood che non avrebbe iniziato la 3° Guerra Mondiale.

Questa settimana, Biden ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno 31 carri armati Abrams in Ucraina, oltre alle decine di miliardi di dollari in attrezzature già fornite, mentre la stessa settimana è stato riferito che una dozzina di funzionari ucraini di alto livello sono stati costretti a dimettersi quando è stato scoperto che stavano appropriandosi indebitamente e spendendo $ 100 miliardi di dollari di tasse americane in auto sportive. vacanze di lusso e ville.

 "Il ministero della Difesa aveva precedentemente annunciato le dimissioni del vice ministro Vyacheslav Shapovalov, che era responsabile del supporto logistico dell'esercito". Quindi è lì che sono finiti i soldi che abbiamo inviato loro per rifornimenti e armi!

Mi chiedo cosa direbbero al riguardo i dopanti che espongono bandiere ucraine nei loro cortili.

Putin ha minacciato i paesi che forniscono armi da guerra all'Ucraina con il "pericolo di conseguenze" se interferiscono con le operazioni russe in Ucraina, e non ha escluso ritorsioni nucleari.

(thegatewaypundit.com/2023/01/tax-dollars-work-ukrainian-officials-blew-100-billion-us-uniparty-dollars-sports-cars-mansions-luxury-vacations/)

L'iscrizione “Georgia Guidestone” dice che la popolazione mondiale sarà ridotta a mezzo miliardo e il rapporto Deagel dice che la popolazione degli Stati Uniti sarà ridotta di 100 milioni entro il 2025.

I link video a questo articolo devono essere visionati per comprendere appieno il complotto per renderci schiavi e sterilizzare e spopolare il pianeta.

Ciò che sta accadendo in Ucraina ci sta avvicinando a una catastrofe nucleare che in qualsiasi momento dalla crisi dei missili cubani, ma non aspettatevi che i media mainstream lo riferiscano.

Se non sei stato vaccinato, non farlo! Se hai fatto, non accettarne un altro.

La non conformità è un inizio, ma hanno piani anche per questo.

Sii coraggioso, alzati e fai sentire la tua voce.

(James H. Fetzer).

(PayPal.Me/PatrickJMcShay)

(vaccineimpact.com) - (vaccinedeaths.com)

 

 

 

 

 

Joseph Mercola, M.D., Propaganda

e censura dominano

la guerra dell'informazione.

 Jameshfetzer.org – (27 gennaio 2023) - Blog di James Fetzer - Dott. Giuseppe Mercola – ci dice:

 

LA STORIA A COLPO D'OCCHIO.

La maggior parte della copertura delle notizie internazionali nei media occidentali è fornita da tre agenzie di stampa globali:

The Associated Press (AP), Reuters e Agence France-Presse (AFP).

Fino a quando o a meno che almeno una di queste agenzie di stampa non invii un avviso, è improbabile che i media nazionali e locali riferiscano di un evento.

 Anche le foto e i video provengono in genere direttamente da queste agenzie di stampa globali.

 In questo modo, le persone sentono, vedono e leggono lo stesso identico messaggio ovunque.

Le agenzie di intelligence e i ministeri della difesa sono ben consapevoli del potere di queste agenzie di stampa e le usano con regolarità.

Nel 2009, l'allora presidente dell'AP, Tom Curley, si lasciò sfuggire che il Pentagono degli Stati Uniti ha più di 27.000 specialisti di pubbliche relazioni che creano storie e un budget annuale di propaganda di quasi $ 5 miliardi.

Il resto dell'apparato tecnocratico usa queste agenzie di stampa allo stesso modo e per le stesse ragioni – per proliferare certe narrazioni mentre seppellisce o "smaschera" altre.

La “Cybersecurity and Infrastructure Security Agency “(CISA) del “Department of Homeland Security” è partner di un consorzio di censura chiamato “Election Integrity Partnership” (EIP).

Attraverso questo consorzio, il DHS sta censurando illegalmente gli americani.

Google ha promesso di portarci il mondo e per decenni ha fornito decine di migliaia di risultati a qualsiasi ricerca.

Era una trappola intelligente.

Affidare alla popolazione mondiale un monopolio dell'informazione e poi, quando i tempi sono maturi, incanalare tutti verso narrazioni specifiche e nascondere tutto il resto.

Google può farlo perché il modo principale in cui chiunque "ricerca" un argomento online è utilizzando il motore di ricerca di Google;

Google controlla ben oltre il 95% delle ricerche effettuate su Internet in tutto il pianeta.

Una trappola simile è stata posta all'interno del panorama dei media.

 Come riportato da “Swiss Policy Research”.

"... la maggior parte della copertura delle notizie internazionali nei media occidentali è fornita da sole tre agenzie di stampa globali con sede a New York, Londra e Parigi.

 Il ruolo chiave svolto da queste agenzie significa che i media occidentali spesso riportano gli stessi argomenti, anche usando la stessa formulazione.

Inoltre, i governi, i servizi militari e di intelligence utilizzano queste agenzie di stampa globali come moltiplicatori per diffondere i loro messaggi in tutto il mondo.

Uno studio della copertura della guerra in Siria da parte di nove importanti giornali europei illustra chiaramente questi problemi:

il 78% di tutti gli articoli erano basati in tutto o in parte su rapporti di agenzia, ma lo 0% su ricerche investigative.

Inoltre, l'82% di tutti gli articoli di opinione e le interviste erano a favore di un intervento degli Stati Uniti e della NATO, mentre la propaganda era attribuita esclusivamente alla parte opposta.

La propaganda da un lato, e la censura dall'altro, sono le principali strategie di battaglia della guerra dell'informazione in cui ci troviamo ora immersi.

 È imperativo, quindi, capire come vengono utilizzate queste "armi da guerra" contro il pubblico, e da chi.

Le agenzie di stampa sono il centro nevralgico invisibile della propaganda.

Quando si tratta di diffondere notizie false e propaganda, le agenzie di stampa internazionali svolgono un ruolo centrale e, come detto, ce ne sono solo tre:

Con sede negli Stati Uniti, con oltre 4.000 dipendenti in tutto il mondo, AP è utilizzata da circa 12.000 media internazionali e raggiunge ogni giorno più della metà della popolazione mondiale.

Reuters aveva originariamente sede a Londra, nel Regno Unito, ma è stata acquisita dalla “Thomson Corporation” nel 2008.

 Le due società di media si sono fuse e sono diventate “Thomson Reuters Corp”., che impiega oltre 25.000 persone in centinaia di sedi in tutto il mondo.

Agence France-Presse (AFP) – Un'organizzazione quasi governativa con sede a Parigi, in Francia, con circa 4.000 dipendenti, secondo Swiss Policy Research,2 l'AFP invia più di 3.000 storie e foto ogni giorno alle società di media di tutto il mondo.

Come notato una volta da Wolfgang Vyslozil, ex amministratore delegato di “Austria Presse Agentur” (APA, l'agenzia di stampa nazionale austriaca).

"Le agenzie di stampa sono raramente sotto gli occhi del pubblico.

Eppure sono uno dei tipi di media più influenti e allo stesso tempo uno dei meno conosciuti.

Sono istituzioni chiave di sostanziale importanza per qualsiasi sistema mediatico. Sono il centro nevralgico invisibile che collega tutte le parti di questo sistema".

Infatti, fino a quando o a meno che almeno una di queste agenzie di stampa non invii un avviso, è improbabile che i media nazionali e locali riferiscano di un evento.

Anche le foto e i video provengono in genere direttamente da queste agenzie di stampa globali. In questo modo, le persone sentono, vedono e leggono lo stesso identico messaggio ovunque.

Anche i media che hanno corrispondenti stranieri sul loro libro paga non si aspettano che quei corrispondenti conducano indagini indipendenti

. Anche loro semplicemente riportano tutto ciò che le tre grandi agenzie di stampa vogliono coprire, e dal punto di vista che vogliono coprire.

Quello che si ottiene è una sorta di camera dell'eco in cui viene presentata una sola vista.

Come ci si potrebbe aspettare, questa configurazione rende una perfetta macchina di propaganda.

Come rilevato da “Swiss Policy Research:

"A causa delle prestazioni giornalistiche piuttosto basse dei media mainstream e della loro elevata dipendenza da poche agenzie di stampa, è facile per le parti interessate diffondere propaganda e disinformazione in un formato presumibilmente rispettabile a un pubblico mondiale".

Il moltiplicatore della propaganda.

Le agenzie di intelligence e i ministeri della difesa sono ben consapevoli del potere di queste agenzie di stampa e le usano con regolarità.

 Nel 2009, l'allora presidente dell'AP, Tom Curley, si lasciò sfuggire che il Pentagono degli Stati Uniti ha più di 27.000 specialisti di pubbliche relazioni che creano storie e un budget annuale di propaganda di quasi $ 5 miliardi.

 

L'apparato tecnocratico usa queste agenzie di stampa per diffondere certe narrazioni mentre ne seppellisce o "smaschera" altre.

Curley ha anche affermato che generali statunitensi di alto rango avevano minacciato di "rovinarlo" e l'agenzia se i giornalisti di AP avessero deciso di prendere una posizione critica contro l'esercito americano.

moltiplicatore di propaganda

Anche il resto dell'apparato tecnocratico usa queste agenzie di stampa nello stesso modo e per le stesse ragioni:

per proliferare certe narrazioni mentre ne seppellisce o "smaschera" altre.

Naturalmente, ora sappiamo anche che almeno alcuni dei ministeri della difesa del mondo stanno lavorando per conto dello Stato Profondo, quindi non c'è molto che li separi.

 Le loro narrazioni combaciano come pezzi di un puzzle.

In breve, l'attuale censura ed etichettatura di tutto ciò che minaccia l'agenda globalista come "disinformazione" e "disinformazione" è uno schema dall'alto verso il basso, come illustrato sopra.

Non è casuale, in nessun modo, e non è guidato dalle opinioni delle stesse aziende private.

Le società di social media, ad esempio, sono meri strumenti per lo stato profondo tecnocratico, che opera in tutto il mondo.

Detto questo, molte delle personalità chiave dei media fanno anche parte della rete globalista.

 Basta guardare le liste dei membri del “World Economic Forum “(WEF), del “Council on Foreign Relations” (CFR) degli Stati Uniti, del “Gruppo Bilderberg” e della Commissione Trilaterale”, solo per citarne alcuni.

Troverai molti giornalisti, editori ed editori di spicco.

Come addetti ai lavori, non devono essere informati su cosa segnalare.

Sanno già qual è l'agenda e la narrativa che la promuoverà.

Perché le agenzie di stampa non ti lasciano entrare nelle loro fonti.

La ragione per cui la maggior parte delle persone non ha idea che i loro mezzi di informazione locali o preferiti stiano semplicemente rigurgitando la stessa storia di tutti gli altri è perché, ad eccezione dei giornali stampati, dove noterai un piccolo acronimo tra parentesi nella data, i media raramente nominano le loro fonti.

Se lo facessero, noteresti rapidamente lo schema.

 

A quel punto, ti renderai conto che poche o nessuna notizia è stata effettivamente ricercata in modo indipendente, e questo, ovviamente, è una percezione che non vogliono che tu abbia.

Puoi trovare queste fonti se sai dove cercare, ma sono ancora troppo criptiche da interpretare per la maggior parte.

 Come accennato, l'agenzia di stampa che ha diffuso la storia e occasionalmente l'editore dell'agenzia che ha curato il rapporto sono in genere elencati nella parte superiore o inferiore dell'articolo in forma abbreviata, tra parentesi.

Gli specialisti dei media sono di solito gli unici che sanno come decifrare questi riferimenti, ma se conosci l'abbreviazione di tre agenzie internazionali – AP, Reuters e AFP – saprai almeno che un'agenzia di stampa ha creato la storia.

Le narrazioni mediatiche fabbricate modellano l'opinione pubblica.

A volte le società di media useranno la storia di un'agenzia senza attribuzione, tuttavia, e / o potrebbero semplicemente riscriverla leggermente per farla apparire come un contributo indipendente. Tuttavia, la stragrande maggioranza delle notizie – comprese foto e video di accompagnamento – proviene dai Big Three.

"Alla fine, questa dipendenza dalle agenzie globali crea una sorprendente somiglianza nel giornalismo internazionale: da Vienna a Washington, i nostri media spesso riportano gli stessi argomenti, usando molte delle stesse frasi – un fenomeno che altrimenti preferirebbe essere associato ai 'media controllati' negli stati autoritari".

Scrive “Swiss Policy Research”, aggiungendo:

"La dipendenza dalle agenzie globali è anche una delle ragioni principali per cui la copertura mediatica dei conflitti geopolitici è spesso superficiale e irregolare, mentre le relazioni storiche e il background sono frammentati o del tutto assenti.

Infine, il predominio delle agenzie globali spiega perché certe questioni ed eventi geopolitici ... non sono affatto menzionati nei nostri media: se le agenzie non riferiscono di qualcosa, allora la maggior parte dei media occidentali non ne sarà a conoscenza.

 

Come sottolineato in occasione del 50° anniversario del DPA tedesco [l'agenzia di stampa nazionale tedesca]: "Ciò che l'agenzia non riporta, non avviene ...

Mentre alcuni argomenti non appaiono affatto nei nostri media, altri argomenti sono molto importanti – anche se in realtà non dovrebbero esserlo: "Spesso i mass media non riferiscono sulla realtà, ma su una realtà costruita o messa in scena. Diversi studi hanno dimostrato che i mass media sono prevalentemente determinati dalle attività di pubbliche relazioni..."

La "sicurezza nazionale" ora è tutta una questione di propaganda.

A metà novembre 2020, l'allora presidente Donald Trump ha licenziato Chris Krebs, direttore della “Cybersecurity and Infrastructure Security Agency” (CISA) del Dipartimento della sicurezza interna (DHS), dopo che Krebs ha dichiarato le elezioni del 2020 "le elezioni più sicure nella storia degli Stati Uniti".

Per inciso, Krebs è un ex dirigente di Microsoft, il che lo colloca nella sfera della cabala globalista.

 Krebs ha anche supervisionato il cambiamento di focus della CISA, da uno focalizzato sulla lotta alle campagne di disinformazione straniere alla censura interna.

Questo dimostra chiaramente di quale squadra si trova, e non è Team Humanity.

Nel 2020, Krebs ha persino lanciato un sito web di "controllo delle voci" per sfatare le accuse di frode elettorale – comprese le affermazioni dello stesso presidente in carica.

 La CISA mantiene ancora quel sito, apparentemente per contrastare eventuali false accuse di frode elettorale che potrebbero sorgere nelle future elezioni.

Ci sono chiari problemi al riguardo.

In caso di denunce di frode, entrambe le parti devono poter essere ascoltate e presentare le loro prove.

 Non puoi avere solo una parte che dice "non c'è niente da vedere qui, vai avanti". Eppure la CISA sta agendo come un ufficio di censura de facto, utilizzando 120 analisti per censurare milioni di post sui social media, non solo sulle elezioni ma anche sul COVID-19.

CISA – Una piattaforma di propaganda e censura.

Elon Musk ha recentemente definito la CISA una "piattaforma di propaganda".  E ha ragione.

Ora sappiamo che CISA è partner di un consorzio di censura chiamato “Election Integrity Partnership” (EIP). Il PEI, a sua volta, è composto da quattro organizzazioni:

Lo “Stanford Internet Observatory” (SIO).

Il Centro per un pubblico informato dell'Università di Washington.

Il laboratorio di ricerca forense digitale del Consiglio Atlantico.

Graphika (una società di analisi dei social media).

Durante il ciclo elettorale del 2020, l'EIP e il CISA hanno collaborato con il” Global Engagement Center” (GEC) del Dipartimento di Stato e l'  “Elections Infrastructure Information Sharing and Analysis Center” (ISAC) sostenuto dal DHS per controllare il pensiero sbagliato sui social media.

 Come riportato da “Kanekoa News” su “Substack”:

"L'EIP ha costruito portali di comunicazione con piattaforme Big Tech, tra cui Facebook, Twitter, Google, TikTok, Reddit e Discord;

e i gruppi liberali NAACP, Common Cause, Democratic National Committee e Harvard's Defending Digital Democracy Project, cofondato dall'ex manager della campagna di Hillary Clinton Robby Mook, durante i cicli elettorali del 2020 e del 2022, per censurare la "disinformazione" interna.

Avevano circa 120 analisti che monitoravano i social media per 20 ore al giorno, inoltrando ticket di disinformazione da censurare, e questa censura si è imperniata sui vaccini COVID quando hanno avviato il “Virality Project” nel febbraio 2021.

Una relazione dalla “Foundation for Freedom Online” (FFO), un'organizzazione no-profit fondata da Mike Benz, intitolata "DHS Censorship Agency Had Strange First Mission: Banning Speech That Getts Doubt On 'Red Mirage, Blue Shift' Election Events" descrive in dettaglio questa macchina di controllo vocale del governo e la sua capacità di controllare la narrativa durante le elezioni del 2020 ..."

I partner del DHS hanno fatto pressione sulle aziende private per conformarsi.

Sulla base dell'indagine della “Foundation of Freedom Online”, il DHS e i suoi partner hanno preso di mira dozzine di "narrazioni di disinformazione", che sono state tutte soppresse.

 Hanno etichettato 22 milioni di tweet come "disinformazione", insieme a centinaia di milioni di post su Facebook, video di YouTube e TikTok.

 

I partner del DHS si sono anche vantati della loro capacità di convincere le aziende tecnologiche a modificare i loro termini di servizio per facilitare o consentire questa censura altrimenti illegale.

Come notato da “Kanekoa News”:

"In breve, la CISA ha esternalizzato la censura a una rete di partner del settore privato e della società civile che la pensano allo stesso modo per aggirare le autorità legali poco chiare e le violazioni del Primo Emendamento".

Non sorprende che "ogni singolo 'ripetuto diffusore di disinformazione elettorale' ... era allineato con la destra politica", scrive Kanekoa News, aggiungendo:

"La decisione di Krebs e dell'EIP di censurare completamente la narrativa sulle vulnerabilità delle macchine elettorali non riconosce che i membri del Congresso allineati con la sinistra, tra cui il senatore Amy Klobuchar, il senatore Ron Wyden e il senatore Kamala Harris, tra numerosi professori di informatica ed esperti di sicurezza elettorale, hanno trascorso gli ultimi quattro anni ad avvertire il popolo americano che i sistemi di voto computerizzati sono spesso connessi a Internet. compromessa e vulnerabile agli hacker.

In effetti, alla sinistra è stato permesso di discutere le vulnerabilità delle macchine elettorali dopo le elezioni del 2016 e alla destra è stato censurato per aver discusso di quelle stesse vulnerabilità dopo le elezioni del 2020.

Altrettanto ipocrita, molti degli individui dell'EIP avevano promosso l'idea che Donald Trump fosse un presidente illegittimo a causa delle accuse sollevate nello "scandalo" Russia gate – che in seguito si sono rivelate bugie intenzionalmente fabbricate, approvate e pagate da Hillary Clinton.

Eppure, nonostante abbiano delegittimato le elezioni del 2016 e siano state smentite, quelle stesse persone hanno poi continuato a censurare chiunque osasse "delegittimare" le elezioni del 2020 ponendo domande e indicando prove di gioco scorretto.

Ipocrisia pericolosa.

Un giocatore in particolare, Renée Di Resta, responsabile della ricerca tecnica presso lo “Stanford Internet Observatory”, incarna l'ipocrisia del PEI.

Come spiegato dalla “Foundation for Freedom Online”:

 

"Il ruolo di primo piano che Renée Di Resta svolge in EIP ... è particolarmente preoccupante e inquietante.

Prima che Di Resta diventasse responsabile della ricerca presso il laboratorio di disinformazione di Stanford, era direttrice di ricerca per una società di ascia politica ormai famigerata, piena di scandali e caduta in disgrazia nota come New Knowledge LLC.

Nel dicembre 2018, il New York Times ha rivelato che la piccola società di sicurezza informatica finanziata dai donatori democratici di Di Resta,” New Knowledge”, aveva creato clandestinamente migliaia di falsi "bot russi" (account utente generati con una rete privata virtuale (VPN) per simulare un indirizzo IP russo) su Twitter e Facebook, quindi ha sottoscritto in massa quei falsi "bot russi" alla campagna del candidato repubblicano al Senato dell'opposizione Roy Moore.

Di Resta ha fatto questo – o almeno la piccola azienda in cui era direttore lo ha fatto – nel pieno delle elezioni speciali dell'Alabama del novembre 2017, che hanno sostanzialmente deciso il controllo del partito sul Senato degli Stati Uniti.

Fu una gara in cui Moore perse di poco, e per la cui perdita New Knowledge – nel suo stesso rapporto – si prese il merito.

All'epoca, le notizie mainstream pensavano sinceramente che Roy Moore fosse sostenuto dai russi.

Ma è stata solo la società di disinformazione professionale di Di Resta a interferire nelle elezioni".

Gli attori dello stato profondo dicono una cosa e fanno il contrario.

Una chiave da portare a casa qui è che gran parte della guerra di propaganda coinvolge persone e organizzazioni che dicono di essere una cosa ma fanno l'esatto contrario. Ad esempio, Di Resta è il capo della politica per Data for Democracy,19 mentre allo stesso tempo partecipa a un complotto per aggirare direttamente il processo elettorale democratico.

Questo comportamento incredibilmente ingannevole diventa più facile da capire una volta che sai che è anche membro del “Council on Foreign Relations” (CFR), la cui missione è quella di realizzare un governo mondiale totalitario, un Nuovo Ordine Mondiale con un dominio globale dall'alto verso il basso.

 Come facciamo a saperlo? Semplice, lo hanno ammesso.

Nel 1950, il figlio di uno dei fondatori del CFR, James Warburg, disse alla Commissione per le Relazioni Estere del Senato: "Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no, per conquista o consenso".20 Allo stesso modo, nel 1975 l'ammiraglio Chester Ward scrisse che l'obiettivo del CFR era "sommergere la sovranità degli Stati Uniti e l'indipendenza nazionale in un onnipotente governo mondiale".

Secondo Ward, il desiderio di "cedere la sovranità e l'indipendenza degli Stati Uniti è pervasivo nella maggior parte dei suoi membri" e "In tutto il lessico del CFR, non esiste un termine di repulsione che abbia un significato così profondo come 'America First'".

 Quindi, Di Resta sta lavorando per conto di coloro che cercano di stabilire un governo mondiale, e non sono noti per i loro scrupoli o per seguire i processi democratici.

La CISA ha trasformato gli americani rispettosi della legge in criminali informatici.

Come spiegato dal fondatore di Foundation for Freedom Online Mike Benz:22,23

"La giustificazione collettiva degli addetti ai lavori del DHS, senza pronunciare un peep sulle implicazioni rivoluzionarie dell'interruttore, era che la "disinformazione interna" era ora una maggiore "minaccia informatica alle elezioni" rispetto alle falsità derivanti da interferenze straniere.

Quindi i poteri di censura auto-inventati della CISA contro la "disinformazione straniera" sono passati dall'essere puntati verso l'esterno contro presunti account bot russi all'essere puntati verso l'interno verso decine di milioni di cittadini statunitensi che semplicemente parlano legalmente delle loro elezioni.

Essere in grado di identificare la propaganda è parte della soluzione.

Se la propaganda è già profondamente radicata nella nostra struttura mediatica, e le agenzie governative sono impegnate nella censura, come facciamo a sapere cosa è vero e cosa non lo è?

Non c'è una risposta facile a questa domanda, ma la soluzione consiste nel prendere prima coscienza del fatto che i media mainstream mentono costantemente per sostenere l'agenda della cabala.

 C'è una ragione per cui la narrativa dei media è quello che è.

 Un modo per valutare le notizie è chiedersi: "Perché potrebbero volere che io pensi a questo in questo modo particolare?"

 Alla fine, i modelli iniziano a formarsi.

In definitiva, per trovare la verità, devi essere disposto a cercarla duramente e a cercare in luoghi al di fuori del consorzio dei media mainstream.

Raramente troverai la risposta su Google, o anche sul nuovo Chatbot Open AI.

Devi fare domande e ragionare a modo tuo attraverso le informazioni che trovi.

 Se qualcosa non ha senso ma ti viene detto di accettarlo senza domande, probabilmente è propaganda.

Qualsiasi numero di restrizioni COVID-19, ad esempio, sono state illogiche all'estremo, il che ci dice che non riguardano la protezione delle persone dall'infezione.

Si tratta di qualcos'altro, e quell'altro è stato spesso la distruzione intenzionale delle piccole imprese per facilitare il trasferimento di ricchezza dalla classe media e bassa al livello superiore.

 In definitiva, questo è il piano, e per fermarlo, dobbiamo smettere di credere alla propaganda.

È così semplice. E che sfida.

 

 

 

 

Joachim Hagopian, con Davos un busto,

le élite dominanti stanno diventando disperate senza via d'uscita se non la guerra mondiale?

   Jameshfetzer.org – (24 gennaio 2023) - Blog di James Fetzer - Gioacchino Hagopian – ci dice:

 

Sulla base degli eventi attuali di quest'ultima settimana, sembra che stiamo assistendo a una maggiore disperazione suicida da parte dei controllori d'élite che dominano il regime fantoccio occidentale di USA / NATO / UE.

Descrivendo la situazione in Ucraina negli ultimi mesi, ho ripetutamente sostenuto che le élite della linea di sangue dominante per i loro vassalli USA / NATO / UE hanno messo tutte le loro uova nel loro paniere di guerra per cause perse dell'Ucraina, perché la loro "tempesta [genocida] perfetta" che hanno preparato a partire dall'eccessiva pandemia del 2020 sta ora convergendo quest'anno mentre il loro piano di "Grande Reset" sembra crollare.

Se non altro, il 2023 promette di essere un anno straziante di rivelazioni ad alto dramma.

 I controllori sono sempre rimasti così compiaciuti ed eccessivamente fiduciosi che il loro omicidio di massa premeditato dell'umanità avrebbe colpito con un impatto così accecante e distruttivo che i sopravvissuti spopolati non avrebbero mai preso piede, ma si sarebbero aggrappati alle élite come loro salvatori.

Dopotutto, nel 1991, mentre infuriavano le rivolte di Los Angeles, in Francia parlando alla “Conferenza Bilderberg”, il globalista Henry Kissinger affermò con arroganza:

Oggi, l'America sarebbe indignata se le truppe delle Nazioni Unite entrassero a Los Angeles per ripristinare l'ordine.

 Domani te ne saranno grati!

Ciò è particolarmente vero se è stato detto loro che c'era una minaccia esterna dall'aldilà [cioè, un'invasione "extraterrestre"], reale o "promulgata", che minacciava la nostra stessa esistenza.

 È allora che tutti i popoli del mondo li supplicheranno di liberarli da questo male. L'unica cosa che ogni uomo teme è l'ignoto.

Di fronte a questo "scenario", i diritti individuali saranno volontariamente abbandonati per la garanzia del loro benessere concessa loro dal Governo Mondiale.

Tre decenni dopo, la suddetta folla di Kissinger-Rothschild-Schwab che ha orchestrato la miccia accesa per l'Armageddon nucleare in Ucraina, la devastante carenza della catena di approvvigionamento globale di cibo, carburante, fertilizzanti e parti che a loro volta causano carestia, fame di massa, costi della vita alle stelle guidati dall'iperinflazione e dalle morti congelate dell'inverno oscuro, tutti intenzionalmente co-programmati con il collasso dell'economia globale e l'assalto coordinato della moria non vaccinale delle armi biologiche.

Se questo culto della morte genocida una volta pensava che nessuno si accorgesse di chi sono i veri perps finché la stampa controllata di Mockingbird e l'industria Big Tech continueranno a censurare la verità, con così tanti studi che confermano la letalità, quegli stessi assassini eugenisti ora sembrano correre per le loro vite o sdraiarsi.

Assistete al déjà vu di Davos del venditore di olio di serpente “Al Gore”, completamente smascherato e caduto in disgrazia, questa settimana urlando dalla cima delle Alpi svizzere:

I gas serra stanno intrappolando tanto calore extra quanto verrebbe rilasciato da 600.000 bombe atomiche di classe Hiroshima che esplodono ogni giorno sulla terra.

Questo è ciò che fa bollire gli oceani, creando questi fiumi atmosferici e le bombe di pioggia e succhiando l'umidità dalla terra e creando la siccità e sciogliendo il ghiaccio.

Tirando fuori dal culo bugie più allarmistiche proprio come abbiamo visto prima, Al Gore avverte se non garantisce che tutto quanto sopra si tradurrà in "un miliardo di rifugiati climatici", proprio come nel 2006 questo stesso bozo ha erroneamente predetto che l'umanità finirà entro il 2016.

L'artista della truffa Gore, l'ipocrita globalista ben pagato, solo pochi anni dopo acquistò una tenuta da quasi 9 milioni di dollari con vista sull'oceano vicino a Santa Barbara, in California.

Questo per quanto riguarda tutte quelle acque oceaniche in aumento. Naturalmente, il grande elefante in questa stanza del circo a parte la balena “SoCal “spiaggiata di un venditore che guida effettivamente la modifica del clima armata in questi giorni è la follia segreta dell'intervento climatico che fa piovere metalli tossici pesanti dai cieli dalla fine del 1970 a tempo pieno che è stato troppo tabù per osare persino parlarne in tutti questi anni.

 Le carriere e la reputazione delle persone sono state rovinate per aver avvertito degli strati di "scie chimiche" nebulosi, incrociati e striati d'argento da tutte le irrorazioni concentrate di geoingegneria.

Nel frattempo, il “geoengineeringwatch.org” dell'attivista Dane Wigington ci ha avvertito per decenni.

La furia furiosa di Gore sul cambiamento climatico la scorsa settimana in Svizzera lo ha portato a usare esattamente le stesse bugie tattiche intimidatorie che ha usato quasi due decenni fa con la sua comprovata bufala sul riscaldamento globale che avrebbe dovuto estinguere gli esseri umani entro dieci anni da tutti i livelli degli oceani in aumento.

 Incredibile che stiano ancora riciclando lo stesso vecchio, lo stesso vecchio armato, completamente smentito dalla vera scienza – la fregatura dell'impronta di carbonio e l'agenda dell'energia verde come la loro doppia scusa cavallo di della follia razionalizzata come scusa "scomoda" per farla franca con l'omicidio genocida.

Il fatto che oltre la metà degli invitati a Davos quest'anno non si siano presentati ma riciclati è stato un flunkies di basso livello, prevede problemi in paradiso per i WEFer "lasciateli mangiare gli insetti" che attualmente giacciono a terra per paura di essere visti in pubblico, nonostante siano sorvegliati dai 5.000 uomini dell'esercito svizzero.

Un punto culminante di Davos è stato guardare il CEO di Pfizer Albert Bourla, solo per vedere se il suo collo mutaforma sporgente sarebbe esploso cercando di sfuggire debolmente all'inquisizione di un paio di giornalisti di “Rebel News” che lo perseguitavano mentre il killer non perseguito tentava di fuggire a piedi come il criminale fuggitivo ricercato che è.

Il suo tribunale è più che dovuto quest'anno.

Un'altra patetica ironia, nello stesso esatto momento in cui il governo degli Stati Uniti ha raggiunto il tetto del limite del debito avendo esaurito più soldi da prendere in prestito, lo zar dell'energia John Kerry, fresco del suo jet di linea che emette carbonio, spiega che l'unico modo per risolvere il "disastro" del cambiamento climatico è chiedere belligerantemente più "denaro, denaro, denaro, denaro, denaro, " per pagare il suo gigantesco carburante per jet con impronta di carbonio a spese pagate dalle tasse, naturalmente.

Colpo di scena più ironico: il Tesoro degli Stati Uniti ha rivelato che affinché gli Stati Uniti possano tagliare gli stipendi per il personale delle sue forze armate o i suoi cittadini anziani dipendenti dalla loro sicurezza sociale questo mese, gli Stati Uniti devono prendere in prestito ancora più denaro dalla sua principale nazione creditrice Cina, lo stesso paese che ricatta, corrompe e possiede la famiglia criminale impostore Biden e molti membri del Congresso che l'America si è impegnata ad andare in guerra contro quando la Cina invaderà Taiwan.

In questo mondo inverso controllato da Lucifero, gli Stati Uniti d'America sono già stati persi dai traditori statunitensi controllati dal PCC dall'interno.

Possiamo riprendercela?

Mentre gli Stati Uniti sono ora $ 31,4 trilioni nella prigione dei debitori rossi, "soldi, soldi, soldi!" John Kerry ha la menzogna di mostrare la sua bizzarra grandiosità completa di sorriso compiaciuto come membro selezionato della sua classe dirigente superiore unta che si è apparentemente riunita a Davos la scorsa settimana per "salvare l'umanità dall'estinzione".

Nelle sue stesse parole, "È così "quasi extraterrestre a cui pensare", questo Dufus esce dicendo questo perché la folla di Davos molto probabilmente prende ordini dagli ET demoniaci.

Gli incontri del presidente Eisenhower del 1954 con i grigi e gli ET rettiliani Draco lo confermano, corroborati anche dalla nipote di Ike, Laura Eisenhower.

Come l'altro suo perdente democratico di Davos, Gore, Kerry è anche ben pagato dalla disonesta cabala dello” Stato Profondo” dopo aver "perso" la seconda elezione rubata di Bush truccata di questo secolo di fila.

Ma per aver preso la caduta vengono premiati.

Questo traditore ghoul di Frankenstein sposato con la fortuna dell'ereditiera della linea di sangue Heinz schernisce compiaciuta l'umanità di Davos, protetta dal suo culto della morte arrogantemente assemblato per capire modi più veloci per uccidere più di noi.

 Questo politico corrotto di lunga data, il cui figlio Chris Heinz, come il cacciatore dello zio Joe, ha anche rubato denaro sporco riciclato fuori dall'Ucraina, insieme a 1200 aspiranti fantoccio elitario di Kerry Davos 2023, ha volato con i loro jet privati [o pagati dalle tasse] dentro e fuori le Alpi la scorsa settimana per pontificare tutti i problemi che hanno segretamente creato come loro falsa scusa giustificata per intraprendere il genocidio.

Sotto la loro pretesa di "cambiamento climatico", per tutto il tempo ipocritamente vomitando letteralmente "centinaia di migliaia di libbre e migliaia di tonnellate di carbonio".

Questi bugiardi, ipocriti e veri nemici del popolo alla fine cadranno tutti.

Ancora una volta, pochi giorni fa anche il loro vecchio criminale di guerra "statista anziano" Kissinger ha fatto un'altra apparizione a Davos, assicurandosi di annunciare al suo ex protetto Klaus Schwab che Kissinger ha invertito la sua posizione precedente, sostenendo sempre la pace negoziata fino ad ora formalmente accogliendo l'Ucraina nell'adesione alla NATO.

 Questo è un altro modo per dire al mondo a tutta velocità e alle bombe verso l'inverno nucleare.

 La pace e la vita sono fuori e le armi nucleari e la morte sono dentro, questo è ciò che dice questa vecchia scoreggia luciferina.

Un'altra curiosità su come i maniaci del potere planetario di Davos stiano vivendo un nuovo stile di vita di Sodoma e Gomorra.

 I molti adulteri edonistici che hanno partecipato al cerchio della scorsa settimana tra gli oltre 1200 partecipanti hanno partecipato allo sciame di prostitute nella stazione sciistica guadagnando un facile $ 2500 a notte durante la festa del cazzo di una settimana.

Klaus Schwab, il pedofilo stesso, gode dell'intima compagnia dei ragazzini.

 Il WEF di Schwab, la fabbrica di adescamento globalista per il suo programma Young Global Leaders dal 1992, ha plasmato numerosi presidenti, primi ministri e ministri del G20 come il canadese Justin Trudeau, la neozelandese Jacinda Ardern che si è appena inaspettatamente dimessa, e il francese Emmanuel Macron, condizionando i leader del governo di sinistra verso la tolleranza della pedofilia.

Un articolo pubblicato all'inizio di questo mese afferma che il WEF vede "l'amore per il divario di età" [cioè i pedofili] come "dono della natura" che in realtà "salva l'umanità" da sé stessa non appesantisce la già "esplosione della sovrappopolazione" della terra.

A partire da lunedì 23 gennaio “Rd,” secondo un'intervista dal suo penitenziario statale della Florida, la partner di Epstein nel traffico e probabile gestore del crimine Guislaine Maxwell, che attualmente sta scontando la sua pena detentiva di 20 anni, ha appena affermato la sua convinzione che Epstein sia stato assassinato mentre era in prigione nel 2019.

Chiedendo a cui bono, chi beneficia di più sia per motivi che per mezzi, è senza dubbio che sia un numero qualsiasi della loro famigerata clientela ancora a piede libero, come i Clinton, il principe Andrea, Bill Gates, Kevin Spacey e decine di altre potenti celebrità.

Il miliardario proprietario di Twitter Elon Musk ha condannato sia il regime pedo-friendly di Biden che il suo Dipartimento di Giustizia per aver rifiutato di rilasciare pubblicamente le identità di tutti i loro clienti VIP che hanno partecipato criminalmente all'operazione di pedo-ricatto Maxwell-Epstein.

 Musk critica regolarmente anche il “World Economic Forum” di Klaus Schwab, definendolo l'anno scorso "noioso".

Elon ha twittato martedì scorso in risposta all'osservazione di apertura di Schwab per "padroneggiare il futuro":

"Padroneggia il futuro" non suona affatto inquietante... In che modo il WEF/Davos è una cosa?

Stanno cercando di essere il capo della terra?

Poi mercoledì 18 gennaio, Musk descrive in modo dispregiativo il “World Economic Forum”:

Il WEF sta diventando sempre più un governo mondiale non eletto che la gente non ha mai chiesto e non vuole.

Elon Musk rifiuta anche la menzogna della sovrappopolazione delle élite.

Questi assassini genocidi che si presentano come ospiti di Davos che sono chiaramente pedine che seguono l'ordine dietro l'orchestrazione di tutte le mega-crisi di oggi sono avvisati a Davos, con oltre la metà degli invitati che si rifiutano di mostrare il loro volto, che noi, il popolo di questa terra, siamo sulla loro litania di crimini impensabili contro l'umanità, chiedendo tribunali di Norimberga, contro questi assassini psicopatici.

In qualche modo questi sciocchi pensavano che le masse docili, ignoranti,

"fai quello che ti viene detto" sarebbero semplicemente morte e se ne sarebbero andate in silenzio, senza mai in qualche modo notare tutti i bambini e i giovani atleti con miocardite che drammaticamente si agitavano in massa davanti al mondo.

 Tra gli atleti FIFA è stato osservato un notevole aumento di cinque volte dell'arresto cardiaco improvviso nel 2021.

 Le élite senza dubbio contavano sulla loro bufala pandemica e sull'avvelenamento di massa delle armi biologiche in mezzo alla loro strategia concentrata di Gladio di produzione di tensione così tante crisi mortali senza precedenti, convergenti tutte in una volta, da aver già eliminato almeno il 90% di noi ormai.

I pochi rimasti potevano essere facilmente gestiti, sottomessi e controllati come sopravvissuti terrorizzati in attesa di essere salvati da "benevoli" saggi salvatori dalla folla di Davos, non diversamente dall'osservazione di Kissinger al Bilderberg del 1991.

Ormai si aspettavano di aver opportunisticamente implementato la loro meticolosa griglia di controllo del pianeta prigione di schiavitù digitale della gleba mentre il loro sogno bagnato diventava realtà.

Le élite erano certe che coloro che ancora in qualche modo erano rimasti vivi nel timore di unirsi ai morti sarebbero stati disposti a sopportare qualsiasi cosa pur di rimanere vivi, ancora una volta come Kissinger aveva predetto oltre tre decenni fa.

 

Il nostro nemico della linea di sangue non ha mai contato sul fatto che le masse globali raggiungessero mai la massa critica, riconoscendo che l'umanità attualmente nel suo mirino genocida destinato allo sterminio di massa della nostra razza umana alterata dal DNA non si sarebbe mai svegliata abbastanza velocemente da vedere arrivare la morte, tanto meno avrebbe preso una posizione coraggiosa combattendo fino alla fine contro questi poteri predatori del male che non dovrebbero mai essere.

 Sebbene il pervasivo lavaggio del cervello del controllo mentale di massa che fornisce incessantemente indottrinamento 24 ore su 7, attraverso le bugie dei mass media occidentali e il suo sistema educativo demoniaco saturo, completamente svegliato e rotto, possa aver catturato ciecamente più giovani generazioni di zombie di sinistra incapaci di riconoscere il bondage che li fissava nel loro mondo virtuale, i controllori non si sono mai resi conto che abbastanza di noi avrebbero visto attraverso tutto il loro inganno, il loro percorso di "problema, reazione, soluzione" verso la tirannia, poiché respingiamo clamorosamente la loro falsa agenda di propaganda tecnocratica marxista, cavallo di Troia.

L'infinito, malthusiano, mito della "sovrappopolazione" delle élite, le loro logore stronzate sul riscaldamento globale / cambiamento climatico, la loro ricostruzione dell'impronta di carbonio dei combustibili fossili, insieme al loro castello di carte insostenibile pre-pianificato truccato per far fallire l'economia globale, e la bugia sfacciata del depistaggio che fa da capro espiatorio al demonizzato Putin per la sua "invasione non provocata" dell'Ucraina ... tutte queste falsità pre-condizionanti pianificate che sono il "Grande Reset" meticolosamente creato dalle armi di distruzione di massa dei governanti auto-unti per sferrare eugeneticamente il loro colpo da knockout di spopolamento del 95% all'umanità.

Noi, il Popolo, ora abbiamo notizie per loro – sta fallendo miseramente.

Il progresso più lento del previsto del loro fallito genocidio umano viene ostacolato e pienamente smascherato, non uccidendoci abbastanza velocemente da evitare che la nostra mobilitazione di massa e l'opposizione diffonda le nostre richieste sempre più forti di verità e giustizia.

Inoltre, la piena esposizione delle linee di sangue dell'Ucraina ha riciclato denaro del bilancio nero filtrato attraverso il loro cartello bancario globale centralizzato che prima dell'operazione militare speciale di Putin aveva generato annualmente trilioni di profitti delle operazioni nere dal loro centro di criminalità organizzata globalista Ucraina, trafficando armi illegali (compresa la maggior parte delle scorte di armi occidentali esaurite inviate a Kiev effettivamente vendute sul mercato nero in forte espansione).

Poi c'è il crimine più spregevole di tutti – il traffico di bambini abusati sessualmente che sono particolarmente predati come rifugiati della zona di guerra, oltre a tutte le droghe di passaggio est-ovest che passano attraverso l'Ucraina causando overdose record e la crescente industria di organi umani prelevati che dall'intervento di Putin lo scorso febbraio si sono quasi prosciugati.

Questa colossale perdita di entrate empie è ciò che sta davvero implodendo nel cartello bancario della linea di sangue e il motivo per cui le élite stanno di fatto perdendo così tanto potere e controllo, e come risultato diretto con crescente disperazione, stanno freneticamente gettando tutte le loro uova nel loro cesto di guerra di Kiev, invano contro l'esercito russo di gran lunga superiore.

 in questo momento sta tristemente e tragicamente annientando un esercito ucraino impoverito, esausto e battuto, attualmente perdendo 8 soldati per ogni russo ucciso.

 La disperazione delle élite è molto ovvia e non ha assolutamente nulla a che fare con la compassione per il popolo o la nazione dell'Ucraina usata come carne da cannone sulla grande scacchiera del diavolo.

Ultimo giovedì 19 gennaio, 29 membri del Congresso GOP chiedono un rapporto dall'impostore Ladro Biden, che renda conto dell'atroce quantità di dollari USA sprecati inviati in Ucraina.

 Indipendentemente da tutto il denaro e le armi trasferite a Kiev, questa settimana gli Stati Uniti continuano a impegnare altri 2,5 miliardi di dollari in aggiunta ai già 112 miliardi di dollari di un mese fa sprecati per la causa persa, la mancanza di tempo e di addestramento adeguato e di manutenzione incapace in mezzo al famigerato mercato sotterraneo  a strati neri del buco nero di Kiev.

Le élite e i loro burattini occidentali vengono sconfitti nella loro gigantesca operazione di riciclaggio di denaro sporco che espone la loro sporcizia depravata, incluso il loro ingannevole dramma, il cattivo attore Zelensky, destinato a perdere tutto, sacrificando così tanti soldati ucraini che vengono cancellati e i milioni di civili ucraini traumatizzati che ora creano la più grave crisi migratoria del mondo dalla seconda guerra mondiale.

Quasi 3 milioni di rifugiati di guerra sono fuggiti in Russia, quasi 1,6 in Polonia e oltre un milione in Germania dall'intervento russo.

Deindustrializzazione dell'Occidente, che porta alla fine più probabile di un'Unione Europea sovraccarica che raggiunge il punto di rottura, insieme alla NATO e all'intera civiltà occidentale come imminente risultato catastrofico finale che sta inoltre abbattendo anche la cabala dello Stato Profondo dei controllori luciferini.

Domenica 22 gennaio.

Dice il presidente della camera bassa del Cremlino Vyacheslav Volodin, se l'Occidente continua a spedire armamenti più pesanti in Ucraina, "porterà a una catastrofe globale".

Il giorno dopo, lunedì 23 gennaio,”Rd”, Putin rivolgendosi all'Unione economica eurasiatica (EAEU) ha dichiarato:

Ovviamente, l'Unione ha tutte le opportunità per diventare uno dei poli potenti, indipendenti e autosufficienti del mondo multipolare emergente e fungere da centro di attrazione per tutti gli Stati indipendenti che condividono i nostri valori e cercano di cooperare con l'EAEU.

A meno di un olocausto nucleare, che è ancora molto possibile, i chiari vincitori in questo conflitto globale globalista manipolato Occidente contro Oriente saranno la Russia e la Cina come potenze mondiali multipolari e il Sud del mondo non più minacciato, sfruttato e controllato dal bullo egemonico unipolare dell'Impero delle Menzogne degli Stati Uniti, abusato e controllato ora per un intero secolo dalle élite luciferine responsabili dello sgretolamento.

Fallito, sistema globale di debitori di usura, FMI che emette prestiti impagabili per furti all'ingrosso che rubano le nazioni del Terzo Mondo cieche, per sostenere entrambe le parti in guerre senza fine create da un disegno malevolo, incluso il loro gran finale fabbricato – la guerra di oggi contro l'umanità come conseguenza della falsa pandemia / genocidio della morte della cabala insieme al loro flagello segreto della pedofilia mondiale che affligge il nostro pianeta per troppo tempo.

Tutto andrà giù nel 2023, l'anno in cui la piena esposizione criminale pubblica si interseca con il pagamento del debito karmico degli assassini a lungo atteso.

Ma la guerra per la sopravvivenza è appena finita e il peggio deve ancora venire.

Nei prossimi giorni e settimane, aspettatevi che si scateni l'inferno con massicci licenziamenti del settore bancario, tra cui corse agli sportelli, chiusure bancarie dovute a istituzioni finanziarie in fallimento artificialmente sostenute per anni di calci al proverbiale barattolo per scongiurare fallimenti pubblici.

Una sfilza di grandi banche insolventi dipinge un quadro cupo di un numero attualmente in bilico sul disastro che si sta schiantando includono Wells Fargo, Bank of America, Goldman Sachs, PNC Bank, Deutsche Bank, HSBC Bank, i giganti svizzeri UBS e Credit Suisse, compresi gli effetti domino rimbalzanti che sgretolano il cartello bancario centrale Rothschild come la Federal Reserve e persino la sua Banca dei regolamenti internazionali a Basilea, Svizzera.

 BlackRock, la più grande società di gestione patrimoniale del mondo, ha perso il 3% dei suoi quasi 20.000 dipendenti.

I giganti della Big Tech come Google hanno annunciato la scorsa settimana che sta tagliando 12.000 posti di lavoro come il suo più grande licenziamento del 6% di sempre.

Amazon sta perdendo 18.000 posti di lavoro, Microsoft sta perdendo 10.000 posti di lavoro e il 4,5% della sua forza lavoro, e anche Facebook / Meta sono costretti a ridimensionarsi.

Anche Spotify e Vimeo hanno annunciato tagli profondi.

Su tutta la linea diversi settori stanno soffrendo.

Il mercato immobiliare sta affondando... oscurità e sventura.

La cabala dello Stato Profondo sta di nuovo probabilmente scatenando il caos in tutta l'America con la sua frequenza senza precedenti una o più volte alla settimana di terrorismo sotto falsa bandiera sponsorizzato dallo stato sotto forma di sparatorie di massa mentre il nemico luciferino è determinato a venire sia per le nostre armi che per le nostre vite.

 L'ultima strage di sabato sera il 22 gennaio era nella comunità asiatica americana di Monterey Park, nel sud della California, dove un uomo armato di 72 anni è entrato in una sala da ballo piena di ballerini che celebravano il capodanno cinese, sparando e uccidendo 11 vittime e altri 10 feriti gravemente prima di presumibilmente suicidarsi, una procedura operativa standard nelle uccisioni di massa sponsorizzate dallo stato.

Un paio di giorni dopo altre sette vittime nel nord della California.

Durante le prime tre settimane del nuovo anno, l'America ha già avuto 39 sparatorie di massa.

Il 2022 è stato tra i peggiori mai registrati.

Allo stesso tempo, il Programma alimentare mondiale stima che l'insicurezza alimentare acuta in tutto il mondo stia aumentando vertiginosamente, colpendo 349 milioni di persone in 79 paesi.

L'aumento della carenza di cibo a livello globale con scaffali di negozi di alimentari svuotati porta al collasso della società civile americana, registra ondate di criminalità violenta dilaganti, specialmente nelle città blu sia sulla costa orientale che su quella occidentale, mentre l'intera civiltà occidentale cade in mezzo alla demolizione controllata a lungo pianificata dalle élite dei tre continenti più ricchi - Nord America, Europa e Australia/Nuova Zelanda.

Sebbene le autorità esagerano grossolanamente i decessi da Covid-19 e minimizzino e neghino grossolanamente i decessi correlati al vaccino Covid-19, dopo che i vaccini Covid-19 sono stati lanciati a dicembre 2020 negli Stati Uniti, oltre 1,1 milioni di americani sono "morti improvvisamente" oltre il numero medio di decessi dal 2015 al 2019.

 Ciò significa che l'agenda di spopolamento delle élite utilizzando non vaccini sperimentali non testati ha ucciso molti più americani di una delle due più grandi guerre della nostra nazione:

la seconda guerra mondiale con meno di mezzo milione di morti e la guerra civile, quando morirono meno di due terzi di un milione.

Detto questo, i colpi di uccisione COVID chiaramente non hanno ancora ucciso abbastanza di noi abbastanza velocemente come i controllori speravano, intendevano e contavano.

E così, di fronte al crescente panico per aver perso il controllo sulle loro false bugie narrative, le élite stanno ora agendo brutalmente come una bestia in gabbia, senza più nulla da perdere, scagliandosi freneticamente per abbattere il maggior numero possibile di noi e, se necessario, accendendo con la forza una resa dei conti nucleare Ovest contro Est.

 Dalle loro città sotterranee di lusso incorporate e dal sistema ferroviario sotterraneo “Mach 2” sotto terra, le élite sembrano attualmente intenzionate a rischiare tutto, innescando un olocausto della terza guerra mondiale in superficie.

Questo perché, nonostante la crescente censura, i signori planetari non hanno mai previsto il crescente e massiccio respingimento e resistenza mondiale dell'umanità al suo terribile brusco risveglio al genocidio a lungo pianificato dai controllori.

 E ora, per autodifesa, la volontà risoluta e collettiva del popolo di abbattere le élite prima che noi stessi siamo completamente esclusi si sta rapidamente mobilitando.

Sia Noi il Popolo che il nostro malvagio nemico luciferino sono entrambi bloccati in una corsa al conto alla rovescia contro il tempo per determinare chi finisce per essere l'ultimo ancora in piedi – loro o noi.

A Dio piacendo, cadranno prima che la stragrande maggioranza dell'umanità venga sistematicamente sterminata.

Questa presentazione si concentra sui recenti eventi fattuali che supportano questo presunto risultato sconvolgente che si svolge quotidianamente intorno a noi.

Ancora una volta vale la pena ripetere, che lo scorso martedì 17 gennaio, in un discorso video molto significativo prima della disastrosa riunione di Davos del “World Economic Forum”, il globalista degli Illuminati Henry Kissinger ha fatto un flip flop, ora approvando l'Ucraina a far parte della NATO.

Questa fretta, se non precipitare dalla scogliera del giorno del giudizio verso una guerra più ampia, contraddice la precedente posizione di Enrico per una pace negoziata.

Otto mesi fa ha detto alla stessa folla di Davos lo scorso maggio 2022 e di nuovo di recente il mese scorso a dicembre che questo agente Rothschild ha costantemente sollecitato un accordo di pace in Ucraina.

 I discorsi di pace di questo criminale di guerra hanno sorpreso, scosso e fatto arrabbiare molti guerrafondai occidentali, compresi i suoi signori che insistono all'unanimità e chiedono in modo delirante niente di meno che una vittoria completa [Zelensky] Monty contro il demonizzato Putin, che sfida ogni realtà.

 Ma è così che i burattini occidentali sono disperatamente colpiti, che eseguono i malvagi e sporchi ordini dei loro padroni di sangue.

Prima di martedì scorso, Kissinger ha sempre fatto riferimento alla Russia che mantiene le sue regioni formalmente annesse a Donbas, Kherson e Zaporozhe come parte della sua teorizzata risoluzione pacifica.

 Ma ora il suo ritorno alla richiesta irrealistica dell'Occidente di "porre fine ai combattimenti quando la linea prebellica sarà raggiunta" è pura fantasia e Kissinger lo sa bene.

Quindi, come mai in meno di un mese questo guru di alto livello a soli quattro mesi da 100 avrebbe improvvisamente invertito la sua precedente posizione risoluta, sostenendo improvvisamente l'Ucraina per l'adesione alla NATO?

Sta soffrendo un momento anziano avendo perso la sua mente secolare e debole?

Oppure è stato costretto a braccetto sotto la crescente intensa pressione e alienazione dalla maggioranza neocon responsabile della politica estera fanatica di lunga data dell'Occidente – determinata a indebolire e rovesciare Putin al fine di balcanizzare la più grande nazione del mondo per il grande sfruttamento furto delle sue vaste risorse naturali, per decenni sempre lo stesso premio egemonico del sogno bagnato degli Stati Uniti.

Perché in meno di un mese il vecchio codger si sarebbe improvvisamente piegato e avrebbe cambiato radicalmente idea?

 Ovviamente, ha ceduto ai dettami della follia del culto della morte.

Come anziano "statista" che rappresenta per sempre gli interessi particolari della lunga ricerca del cartello bancario Rothschild della City di Londra per il controllo autoritario di un governo mondiale, ora costretto ad ammettere la sconfitta in Ucraina, si è unito al resto della sua élite di desperados nel loro patto suicida, acconsentendo al follemente diabolico West vs.

East endgame.

Kissinger, i Rothschild e l'intera cabala dello Stato Profondo sono pienamente consapevoli che l'Ucraina non può assolutamente vincere questa guerra convenzionale contro la Russia come probabilmente la più forte potenza militare del pianeta, ancorata in una solida alleanza strategica sia economicamente che militarmente con la Cina come seconda forza combattente più forte del mondo, lasciando il vaccino indebolito, l'arsenale esaurito Occidente / USA / UE / NATO il sicuro perdente della guerra mondiale.

In retrospettiva, ora c'è una buona ragione per cui il sito web del commercio di armi del complesso industriale militare “deagel.com” previsto che gli attuali 332 milioni di persone in America saranno drasticamente abbattuti a soli 65 milioni entro il 2025, ora a soli due anni di distanza.

 Le élite stanno chiaramente gettando l'intero Occidente sotto l'autobus, ora distruggendo volontariamente la civiltà occidentale e il suo popolo in modo che qualsiasi residuo rimanga sarà così gravemente demolito e destabilizzato fino al terribile stato di impoverimento del Terzo Mondo, eliminando qualsiasi potenziale resistenza all'imminente incubo dell'Età Oscura di iper-sorveglianza in mezzo al blocco del pianeta carcerario, infelicemente non possedendo nulla mentre mangiano il marchio di vermi della farina di Bill Gates, scarafaggi e finta carne sintetica per colazione, pranzo e cena.

 Questo è il loro grande piano luciferino.

 Ma è destinato a fallire mentre le masse risvegliate stanno ora combattendo per la nostra sopravvivenza come mai prima d'ora.

Con la Russia e la Cina che emergono come leader di un mondo multipolare, dozzine di nazioni non occidentali hanno chiesto a gran voce di unirsi alla loro alleanza economica BRICS con la propria valuta commerciale basata sul gold standard.

Oltre all'India, al Brasile e al Sud Africa già membri, tra almeno una dozzina di altri paesi in attesa di aderire ci sono l'Iran, che presto sarà ex-membro della NATO Turchia, Arabia Saudita, Algeria, Argentina, Malesia, Indonesia, Egitto, Nigeria, Senegal e persino l'Afghanistan, il vincitore ricco di pietre preziose sull'umiliante debacle della guerra degli Stati Uniti.

Il regno della morte del dollaro USA e del petrodollaro è quasi morto mentre la demolizione controllata dell'Impero Occidentale delle Menzogne affonda rapidamente nel cimitero del tramonto.

Un pezzo chiave del puzzle che è ancora in gran parte sconosciuto oggi è se questa vittoria a cascata delle forze orientali sull'Occidente morente includerà ancora l'alleanza segreta della città Rothschild di Londra negli ultimi due decenni silenziosamente curata e forgiata sia con Mosca che con Pechino.

 In altre parole, Putin e Xi Jinping hanno effettivamente rotto con i controllori planetari della linea di sangue?

Oppure, in una partnership di opposizione controllata insieme ai globalisti della linea di sangue, la Russia con la sua ricchezza di risorse naturali insieme alla base manifatturiera cinese sarà disposta ad accettare Gerusalemme come capitale globale del Nuovo Ordine Mondiale, espandendo il piano infrastrutturale già in corso della “Belt and Road Smart Cities Initiative” , aprendo la strada all'assoluta schiavitù umana di tutti i sopravvissuti terrestri rimasti?

O la Russia e la Cina sotto Putin e Xi guideranno un mondo multipolare anti-globalista e decentralizzato che rispetta la sovranità nazionale e la reciproca sicurezza nazionale mentre abbraccia i diritti umani e la libertà universale?

 

Il fatto che i globalisti abbiano usato la Cina del Partito Comunista come modello esemplare di griglia di controllo con punteggi di credito sociale mentre attualmente implementano la sua valuta digitale della Banca Mondiale, oltre a considerare le violazioni dei diritti umani storicamente abissali sia in Cina che in Russia, non è necessariamente di buon auspicio per l'umanità futura, a meno che le masse globali unite non resistano attivamente a questa spinta verso il controllo totalitario e Putin si riveli un bravo ragazzo.

 Se l'umanità riesce a liberarsi dall'oppressione e ad evolversi realmente, forse la pace e la cooperazione reciproca tra le nazioni possono prevalere.

 Tuttavia, se questa grande scacchiera gioca nella direzione opposta, la natura inestinguibile della bestia assetata di potere quasi certamente si accenderà e successivamente si distruggerà a vicenda.

Questa sembra essere la storia ciclica ripetuta della travagliata stazione intergalattica conosciuta come pianeta terra.

 Molto dipende dalla capacità dell'umanità di progredire verso lo sviluppo spirituale mentre il nostro empio nemico viene sconfitto.

(Joachim Hagopian è un laureato di West Point, ex ufficiale dell'esercito e autore di "Don't Let the Bastards Getcha Down", che espone un difettoso sistema di leadership militare statunitense basato sul biglietto che aumenta la scala dell'anzianità, invariabilmente eliminando i migliori e i più brillanti, lasciando la mediocrità e i seguaci dell'ordine che salgono in cima come generali politici-burocrati designati a perdere ogni moderna guerra degli Stati Uniti secondo il design dell'élite.

 Dopo l'esercito, Joachim ha conseguito un master in psicologia clinica e ha lavorato come terapeuta autorizzato nel campo della salute mentale con giovani e adolescenti abusati per più di un quarto di secolo.

 A Los Angeles si trovò a combattere i più grandi servizi di protezione dell'infanzia della nazione all'interno del sistema di assistenza all'infanzia completamente rotto e corrotto degli Stati Uniti.

L'esperienza sia nel sistema militare che nel sistema di assistenza all'infanzia lo ha preparato bene come ricercatore e giornalista indipendente, esponendo i mali di Big Pharma e come il sistema medico e psichiatrico controllato dai Rockefeller infligga più danni che benefici, caso in questione l'attuale diabolica bufala pandemica e genocidio.)

 

 

 

Nuovo Ordine Mondiale, le élite

sono il nuovo Mago di Oz: recitano

il potere e riescono a esercitare il potere.

Ilgiornaleditalia.it – Carlo Freccero - (5 – 12 -2022) – ci dice:

 

Guerra, pandemia, crisi economica, per ogni obiezione c'è una risposta scientifica e filantropica pronta a ribadire che la colpa del disastro è solo nostra, cioè di quel 99%.

C'è una sorta di paradosso che riguarda i grandi progetti, utopici o distopici, in corso di realizzazione oggi: sono al centro della scena, ma nessuno è in grado di vederli. La pandemia prima ed oggi la guerra, hanno creato all'inizio un certo sconcerto, ben presto riassorbito dalle logiche di una "nuova normalità".

Purtroppo tutto sembra congiurare contro di noi, ma secondo la logica corrente si tratta di un susseguirsi di fortuite coincidenze.

Possibile che in un periodo storico così breve si concentrino casualmente una pandemia, una guerra, la carestia, la crisi climatica, l'esaurimento delle risorse alimentari ed energetiche?

Certamente, ci risponde il mainstream, perché noi abbiamo abusato delle ricchezze del pianeta moltiplicandoci incessantemente, vivendo al di sopra delle nostre possibilità, consumando le risorse a disposizione delle altre specie e delle generazioni future.

 Per ogni obiezione c'è una risposta scientifica e filantropica pronta a ribadire che la colpa del disastro è solo nostra, cioè di quel 99% della popolazione del pianeta che deve dividersi le risorse residue dopo che le élites ne hanno privatizzato la parte migliore.

 Una massa che perde o ha già perso il suo potere contrattuale, perché il lavoro umano non ha più valore, in quanto viene progressivamente sostituito dai robot e dall'intelligenza artificiale.

Oggi non solo i lavoratori non vogliono più fare la rivoluzione, ma si cospargono il capo di cenere.

Ma se recuperassimo un po' di lucidità, dovremmo chiederci se la catastrofe che stiamo attraversando sia semplicemente il frutto della nostra irresponsabilità, oppure faccia parte di un RESET, un azzeramento volontario da parte delle élite, di un sistema economico già fallito, proprio a causa delle élite stesse.

 La risposta sta in una serie di libri, conferenze, dichiarazioni delle élite stesse e negli incontri del “World Economic Forum”, dove viene detto chiaramente che niente di quello che sta avvenendo è casuale, ma è la realizzazione di un grande progetto.

 Le opinioni più lucide in merito sono state da subito quelle che provengono dall'interno del sistema.

Nel mio caso ho trovato illuminanti gli interventi, all'inizio della pandemia, del banchiere Ettore Gotti Tedeschi, già a capo della finanza vaticana e di Catherine Austin Fitts, già collaboratrice dell'amministrazione Bush e successivamente personaggio di spicco della finanza internazionale.

 In particolare, sin dall'inizio del Grande Reset, Austin Fitts è stata chiarissima.

La pandemia ed il Reset che ne è seguito avevano ed hanno lo scopo di salvare il dollaro.

I lockdown hanno lo scopo di contenere l'inflazione, impedendo alle masse di spendere la grande liquidità immessa dalle banche centrali, per salvare le banche dal fallimento.

 In quanto alla crisi delle piccole e medie imprese, non si tratta di una sorta di evento naturale, ma dall'effetto di un piano ben preciso.

Un reset economico per azzerare l'economia tradizionale, trasferendo ogni attività economica su internet.

La digitalizzazione del sistema ha un duplice obiettivo:

 trasferire tutta la ricchezza reale dalle piccole imprese alle multinazionali e rendere contestualmente possibile alle stesse il controllo dei dati di tutti i consumatori on line.

 Oggi i dati sensibili rappresentano una sorta di nuovo petrolio.

Con questo Reset si ottiene contestualmente il passaggio di mano della ricchezza reale ed insieme l'accesso delle multinazionali al controllo totale dei consumatori.

Queste voci critiche sono confermate paradossalmente dai libri di Schwab sul Grande Reset, sulla 4ta Rivoluzione industriale e sulla nuova narrazione, che ci propongono gli stessi temi travestiti da utopia.

In breve, secondo Schwab la pandemia rappresenta un'occasione imperdibile per realizzare la sua utopia:

l'agenda digitale e l'agenda verde.

Con l'agenda digitale l'uomo raggiungerà la fusione con l'intelligenza digitale.

Con l'agenda verde finiranno tutte le attività umane che, emettendo C02, mettono a rischio il futuro del pianeta.

Ma - ammette Schwab - questo passaggio non sarà indolore.

Cito le sue parole:

“La storia è davvero a un punto di svolta, è l'inizio di uno sforzo di mobilitazione globale per radunare le nostre forze dietro questa grande iniziativa di ricerca.

 I sistemi energetici, alimentari e le catene di approvvigionamento saranno profondamente colpiti.

Distruggeranno purtroppo un sacco di posti di lavoro.

Il futuro è già qui. Sta arrivando come uno Tsunami”.

Alla fine, Critica e Utopia coincidono per dirci che il Grande Reset è alla base della distruzione programmata che stiamo vivendo.

Se ce lo dicono perché non ci crediamo?

Questa dissonanza cognitiva per cui il re gira nudo, ma nessuno è in grado di percepirne le nudità, nonostante l'evidenza, deve avere qualche spiegazione logica.

Il meccanismo per cui una cosa posta sotto gli occhi di tutti è più difficile da trovare di una cosa nascosta, rappresenta il soggetto di un famoso racconto di Poe: “La lettera rubata”.

La lettera è stata nascosta al centro della scrivania, dove nessuno la cercherà.

 Il Grande Reset è al centro della scena ma nessuno è in grado di vederlo come importante, se non quanti vi partecipano attivamente.

Sono le 600 multinazionali aderenti al WEF ed iscritte alla sua piattaforma.

 Sono i capi di Stato la cui maggioranza, come ha dichiarato più volte Schwab, dipende dal WEF stesso, perché hanno in comune una formazione accademica conseguita alla scuola del “WEF Young Global Leaders”.

Leggere chi sono gli alunni di questa scuola lascia senza parole.

Tutta la politica passata e presente è stata creata lì.

Tony Blair, Angela Merkel, Sarkozy, Macron, Ursula Von Der Leyen, Justin Trudeau…

 Ma anche i patron delle multinazionali come Gates e Bezos e testimonial dello spettacolo come Leonardo di Caprio si sono formati in questa scuola.

Un progetto di nuovo ordine mondiale esiste da tempo, ma la sua versione attuale, il Grande Reset, è estremamente più efficace per conseguirne gli scopi.

Di questo progetto si comincia a parlare nel dopoguerra, dove trova terreno fertile di propagazione a causa del rifiuto naturale della popolazione mondiale nei confronti del concetto stesso di guerra.

Le orribili sofferenze sia fisiche che morali che hanno colpito l'umanità non devono mai più ripresentarsi.

 In questo contesto l'utopia di un mondo senza guerra diventa patrimonio comune condiviso da tutti.

Nascono gli organismi internazionali: OMU, UNESCO, OMS, Fondo Monetario Internazionale.

Essi debbono vigilare sulla pace e dettare legge agli stati con trattati internazionali.

 È opinione comune condivisa che la guerra sia scaturita dalla competizione tra stati.

L'unico modo di eliminare guerre future sarebbe quello di eliminare gli stati e la competizione tra loro creando un unico stato mondiale con un unico governo, un'unica economia, un'unica amministrazione della giustizia, un'unica sanità ed un'unica religione universale.

Il Nuovo Ordine Mondiale non viene mai citato esplicitamente, ma viene presupposto da tutti.

Ma perché non si parla apertamente di Nuovo Ordine Mondiale?

Il Nuovo Ordine Mondiale rimane occulto al popolo perché, lungi da essere un'utopia valida per tutti, rappresenta invece i valori e gli interessi di quelle élite economiche che da sempre finanziano la guerra nel mondo e che, attraverso il debito contratto dagli stati, si sono impadronite delle banche centrali e dettano l'agenda agli stati stessi.

Gli stati dovrebbero basare la loro sovranità sulla moneta.

Avendo ceduto la sovranità monetaria alle banche, sono oggi le banche a dettare l'agenda mondiale e, attraverso strumenti finanziari come i grandi fondi di investimento, si fondono con le multinazionali di Silicon Valley.

Black Rock, Vanguard e State Street detengono azioni delle multinazionali che, a loro volta, detengono azioni di quegli stessi fondi in un labirinto di intrecci indecifrabili.

Si dice che le élite coltivino sin dall'antichità il progetto del Nuovo Ordine Mondiale, ma questi discorsi sono troppo vasti da affrontare e finiscono per sconfinare nel mito.

Tuttavia, nel nostro passato prossimo, esiste una sorta di fondazione del Nuovo Ordine Mondiale databile e documentabile: La Fabian Society.

La Fabian Society nasce in Inghilterra nel 1848 raggruppando i maggiori e più prestigiosi cervelli dell'epoca.

Appartengono alla Fabian Society:

George Bernard Shaw, Virginia Woolf, la femminista Emmelin Pankhurst, il sessuologo Havelock Ellis.

Per un periodo aderiscono alla Fabian anche Bertrand Russell e John Maynard Keynes.

Tra questi illustri esponenti troviamo i fondatori della moderna fantascienza distopica:

H.G Wells, Aldous Huxley, George Orwell, rispettivamente autori de “Il Nuovo Ordine Mondiale”, “Il Nuovo Mondo”, “1984” (non a caso data in cui cade il centenario di fondazione della Fabian Society).

 Mi hanno sempre colpito le capacità profetiche di questi autori, nell'immaginare con così tanto anticipo la distopia del presente.

 Oggi viviamo in un regime apparentemente democratico che fonde insieme, perfettamente, il mondo nuovo con 1984.

 Appartiene a “Il mondo nuovo” il transumanesimo, che è oggi l'obiettivo del Grande Reset, e a “1984” il mito del controllo totale delle élite sulle masse.

 Per lungo tempo mi sono chiesto come abbiano potuto questi scrittori immaginare con tanta lucidità e precisione quello che oggi è il nostro presente, ma rappresenta per loro un lontano futuro.

In realtà la risposta era semplice: lo conoscevano.

 A testimonianza di ciò esiste una lettera di Huxley ad Orwell che chiarisce che non si tratta di semplice letteratura, ma di definire il modello di società futura.

Wells con le sue opere non è tanto uno scrittore di fantascienza, ma l'ideologo di quella cospirazione aperta per cambiare la società, che è titolo di un suo libro e che rappresenta il modello dell'attuale Reset.

Huxley è, con la sua famiglia, il simbolo stesso dell'ingegneria sociale basata su una scienza adattata alla giustificazione ideologica del progetto.

Tutta la famiglia Huxley si compone di filantropi eugenisti.

Il nonno, Thomas Henry Huxley era chiamato “il mastino di Darwin”, per la sua difesa ed imposizione del Darwinismo Sociale, sulla base della teorizzazione della sopravvivenza del più adatto.

Il fratello Julian fu insieme fondatore riconosciuto del Transumanesimo e dell'Unesco.

E lo statuto dell'Unesco rivela le sue radici trans umanistiche. Orwell fu allievo di Huxley e fu invitato da lui ad aderire al fabianesimo.

 Dopo averne conosciuto la vera natura, Orwell scrisse 1984 come un monito per le generazioni future.

Non a caso è visibile su YouTube la sua ultima intervista, dove descrive il futuro come uno stivale militare che calpesta per sempre un volto umano.

Nel 2006 Tony Blair ritrovò una finestra di vetro colorato appartenente alla Fabian Society e ne curò l'installazione e l'inaugurazione nella London School of Economics, che dei fabiani è l'università riconosciuta.

 Non a caso alla London School hanno studiato personaggi italiani come Prodi, Draghi, D’Alema, ma anche Speranza, ministro della Sanità della pandemia.

La vetrata è estremamente eloquente.

Al centro, due illustri personaggi della Fabian, dotati di mazze, distruggono e ristrutturano un mappamondo che rappresenta la terra.

 Al centro in uno stemma è rappresentato il simbolo della Fabian Society: un lupo vestito da agnello.

Il termine Fabian è collegato al personaggio di quinto Fabio Massimo il temporeggiatore che seppe vincere la guerra, non in campo aperto, ma aspettando con pazienza infinita l'occasione migliore.

 Il volto dell'agnello è la copertura apparentemente socialista con cui le élites si rivolgono al popolo in veste filantropiche.

 Infine, il lupo è la vera essenza del progetto eugenetico che muove la grande utopia/distopia.

Utopia per la élite che vogliono un mondo spopolato dalle plebi e sotto il loro controllo, distopia per le plebi date in pasto al lupo.

 Non è casuale che tutte le utopie / distopie che ho citato, come “Il Mondo Nuovo” o “1984” e persino l'utopia esposta da Casaleggio nel suo film documento “Gaia”, si aprano con uno scenario comune:

dopo guerre e catastrofi la popolazione umana si è drasticamente ridotta, secondo un imperativo filantropico che faceva bella mostra di sé, inciso su uno dei pilastri del monumento detto Georgia Guidestones, recentemente e misteriosamente distrutto.

Il senso di queste grandi narrazioni è uno solo:

convincere le vittime designate che il lupo, che si rivolge loro sotto le vesti di agnello, appartiene al gregge e vuole solo il loro bene.

Se il nuovo ordine mondiale è un'astratta utopia, la piattaforma del WEF è una macchina operativa veloce ed implacabile.

 Nessuno si è forse posto il problema della completa sincronia con cui le fasi della pandemia sono state coordinate e pianificate, sino alla sorprendente coincidenza di termini e di concetti nei discorsi programmatici dei capi di Stato di tutto il mondo.

La piattaforma online del WEF non solo è accessibile in qualsiasi momento, ma ha “stanze” virtuali in cui gli aderenti possono consultarsi in tempo reale, coordinando le azioni su scala mondiale e prendendo decisioni immediate sui destini dell'umanità.

Il paradosso è che, a parte queste stanze riservate, la piattaforma WEF sia aperta a tutti ed apparentemente “trasparente”.

Tutti potrebbero visitarla, ma nessuno lo fa perché nessuno crede nella sua esistenza.

La gente comune perché manipolata da una propaganda incessante promossa dai media “mainstream”, i cosiddetti intellettuali perché vittime invece proprio della loro formazione accademica che li porta a condividere i valori del nuovo ordine mondiale,  senza comprenderne pienamente il significato.

Secondo Jacques Ellul, che fu il primo critico francese ad esaminare il concetto di propaganda, il presupposto per recepire la propaganda è proprio l'istruzione.

Chi esce dalle scuole delle élite in particolare, identifica nel loro pensiero il bene ed il vero, anche se non appartiene alla élite stesse.

Si candida, inconsciamente, a diventare una sorta di maggiordomo dei potenti, sulla base di valori che ritiene di condividere.

Il problema del potere è stato il tema centrale del dibattito politico del 900.

Secondo la filosofia del 900, esiste una sorta di equazione tra potere e sapere.

Il potere è invisibile e gestito collettivamente attraverso la condivisione di schemi cognitivi e di comportamento che fanno sì che il potere sia in qualche modo fatto funzionare da tutti.

 Il potere siamo noi.

Proprio per questo il potere è invisibile.

L'immagine del potere che ne scaturisce genera in qualche modo rispetto.

Sfugge, a questa critica del potere e ai suoi eredi di oggi, l'idea che tutto questo sapere possa essere simulazione, come nel caso del Mago di Oz, un personaggio che recita il potere e che riesce così ad esercitare il potere.

Nessuno può credere oggi a un complotto del potere, perché il potere perderebbe sacralità e rispetto.

 Si preferisce pensare che non esista la realtà e i documenti che smentiscono quello che è oggi il feticcio del sapere: un'improbabile scienza basata su un atto di fede.

(Carlo Freccero).

 

 

 

 

Il futuro del mondo nella riunione

segreta delle élite del potere globale.

Insideover.ilgiornale.it - Federico Giuliani – (27 NOVEMBRE 2022) – ci dice:

 

Leader di grandi aziende, politici, professori e accademici asiatici.

 Il tavolo dei lavori abbandona di grandi personalità, anche se non è dato sapere il nome di tutti i presenti.

 Il 19 e il 20 novembre scorsi, a Tokyo, nella sala di un hotel non distante dall’ufficio del primo ministro giapponese, si è riunita la Trilateral Commission, o Commissione Trilaterale, un’organizzazione enigmatica che, ormai dal 1973, riunisce, di tanto in tanto, personalità di spicco per discutere e proporre soluzioni ad alcuni dei problemi più complessi del mondo.

Fondata quasi 50 anni fa da David Rockefeller, la Commissione descrive sé stessa come un importante luogo per “incubare le idee e formare relazioni tra settori e aree geografiche” ma anche come “un gruppo di Paesi che condividono valori comuni e un impegno per lo stato di diritto, economie e società aperte e principi democratici”.

 La Trilateral Commission è stata creata durante la Guerra Fredda con l’obiettivo di guidare il partenariato di sicurezza “trilaterale” Usa-Giappone-Europa e, ancora oggi, le sue deliberazioni, e la presunta influenza che esercita, sono oggetto di molteplici speculazioni.

La struttura direzionale della Commissione comprende le tre aree geografiche dalle quali provengono i membri.

Esiste un gruppo nordamericano, che copre Stati Uniti, Canada e Messico, uno europeo e, infine, uno asiatico-pacifico, che abbraccia Giappone, Corea del Sud, membri dell’Asean, Australia, Cina, India e Nuova Zelanda.

Ciascun gruppo ha una propria presidenza e figure di rilievo.

La leadership è collegiale, mentre le tre presidenze regionali sono affiancate da un Comitato esecutivo.

L’incontro di quest’anno, avvenuto in Giappone, è il primo dall’inizio della pandemia.

Nonostante le tematiche e le soluzioni proposte siano di grande importanza – se non altro perché provengono, come detto, da personalità di spicco – le saltuarie partecipazioni al raduno sono solo su invito, tanto che alcuni media si riferiscono alla Commissione Trilaterale definendola una sorta di organizzazione segreta.

 Per la prima volta in 50 anni, i lavori della commissione, tutte le sessioni, sono stati aperti a tre giornalisti del Nikkei Asia, che hanno così potuto partecipare alla riunione del Gruppo Asia Pacifico, a condizione di non citare per nome i partecipanti.

In generale, ogni nuovo candidato per l’adesione alla Commissione viene attentamente esaminato prima di essere ammesso.

Tra i vari nomi, che a più riprese hanno preso parte dei lavori passati, citiamo il segretario di Stato americano Antony Blinken, Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il primo ministro danese Mette Frederiksen e il ministro indiano degli affari esteri Subrahmanyam Jaishankar.

È proprio questa sorta di “porta girevole” tra la commissione e gli alti ranghi della politica internazionale ad aver dato adito ai teorici della cospirazione.

 In ogni caso, dalla riunione giapponese sono emersi spunti interessanti.

Che potrebbero, almeno in parte, plasmare il prossimo futuro del pianeta.

L’incontro tra Xi e Biden.

L’importanza del G20 di Bali.

Così Cina e Usa possono riprendere il dialogo.

La spaccatura tra l’Asia e l’Occidente.

A Tokyo, come detto, si è riunito l’Asia Pacific Group.

Tra i partecipanti figuravano un giovane politico giapponese, considerato un papabile futuro primo ministro, vari ex funzionari del Ministero delle Finanze e, addirittura, un parente della famiglia imperiale nipponica.

 Tralasciando l’immagine della Commissione, considerata da molti politici populisti una specie di camera di élite non elette e irresponsabili, vale la pena accendere i riflettori sul tema chiave del recente incontro, sia per il suo contenuto che, soprattutto, per le sue possibili conseguenze globali.

I giornalisti del “Nikkei” hanno infatti evidenziato una spaccatura, una divergenza di vedute, che potrebbe farsi sempre più evidente tra l’Asia e le altre “ali” dell’organizzazione (Americhe ed Europa).

 “Riteniamo che la politica degli Stati Uniti nei confronti dell’Asia, in particolare nei confronti della Cina, sia stata di mentalità ristretta e inflessibile.

Vogliamo che la gente negli Stati Uniti riconosca le varie prospettive asiatiche”, ha affermato Masahisa Ikeda, membro del comitato esecutivo della Commissione trilaterale, nonché prossimo direttore dell’”Asia Pacific Group”.

Detto altrimenti, senza input dall’Asia c’è il rischio che gli Stati Uniti possano condurre il mondo verso un pericoloso confronto.

“Dobbiamo coinvolgere la Cina.

Se costringiamo i paesi a scegliere da che parte stare, le nazioni del sud-est asiatico sceglieranno la Cina.

 La chiave è non costringerle a scegliere”, ha affermato un altro membro presente, sempre secondo quanto ricostruito da “Nikkei Review”.

 Già, coinvolgere la Cina: dalle parti di Washington quest’idea – la speranza che, includendo la Cina nelle istituzioni internazionali come l’Organizzazione mondiale del commercio, allora Pechino assomiglierebbe di più alle nazioni occidentali – è morta e sepolta.

L’ultimo tentativo, col senno di poi considerato fallimentare, è stato fatto dall’amministrazione Obama.

Donald Trump prima e Joe Biden poi hanno adottato approcci ben diversi.

Nella sua prima strategia di sicurezza nazionale, pubblicata lo scorso ottobre, l’amministrazione Biden non ha usato mezze misure per definire la Cina “l’unico concorrente con l’intento sia di rimodellare l’ordine internazionale, sia il potere economico, diplomatico, militare e tecnologico per riuscirci”.

Eppure, l’idea di coinvolgere maggiormente la Cina non è morta in seno alla Commissione Trilaterale, tanto più tra i membri del Gruppo Asia Pacifico.

 “Quando due elefanti combattono, le formiche vengono calpestate.

 Quando due elefanti combattono fino alla morte, saremo tutti morti.

E la domanda è: per cosa?”, hanno fatto notare i presenti riferendosi alla rivalità tra Cina e Stati Uniti.

Quale futuro?

Da quanto emerso dall’incontro di Tokyo, le élite asiatiche sono nervose perché il mondo starebbe andando nella direzione sbagliata, che includerebbe sia l’intensificarsi della concorrenza sino-americana, che il conseguente disaccoppiamento economico da Pechino.

Gli inviati di “Nikkei Review” hanno raccontato che il problema, secondo molti partecipanti, coinciderebbe con gli Stati Uniti o, più nello specifico, nella propensione statunitense di voler esportare la propria ideologia dando vita ad un pericoloso gioco a somma zero.

“Dobbiamo sviluppare una strategia realizzabile per persuadere e coinvolgere anche i paesi che la pensano diversamente”, hanno fatto notare gli accademici asiatici.

Un partecipante indiano ha parlato della necessità per la comunità internazionale di adattarsi a un’Asia in crescita:

“La maggior parte delle istituzioni globali, il punto di ancoraggio, il centro di gravità è sempre stato in Occidente.

Questo chiaramente deve cambiare.

L’Asia-Pacifico deve essere il punto di ancoraggio e non c’è modo di desiderare che la Cina se ne vada”.

Dal punto di vista economico, il governo americano ha incoraggiato le aziende a “tornare a casa” o a investire in Paesi alleati o amici.

Un economista sudcoreano ha fatto notare che Seoul dovrebbe inevitabilmente scegliere tra Stati Uniti e Cina: e questo varrà per molti altri governi.

L’Asia, quindi, continuerà a spingere per la globalizzazione, abbracciando una posizione decisamente diversa dall’Occidente.

 L’idea di futuro è dunque asimmetrica.

E non è detto che questo non possa portare ad uno scontro.

 

 

 

Pareto e la grande

intuizione dell’elitismo.

Formiche.net- Riccardo Pedrizzi – (23/01/2023)ci dice:

A 100 anni dalla morte di Vilfredo Pareto una riflessione sull’importanza di colui che per primo introdusse la parola élite nel linguaggio scientifico, sociologico e storico-politico dei suoi scritti.

Aveva scritto Norberto Bobbio diversi anni fa:

 «Per chiunque ritenga proprio dovere comprendere prima di condannare, e sia convinto che i mezzi di cui disponiamo per spiegare i fenomeni politici sono ancora rudimentali, credo che la lettura e lo studio di Pareto sia stimolante e salutare.

Siamo immersi, o addirittura sommersi, in un oceano ideologico tempestoso.

 La distinzione fra questioni di verità, di successo, di utilità di una dottrina è un primo indispensabile sussidio per cominciare a trovare un orientamento».

Volendo raccogliere questo invito ci sembra opportuno in occasione del centenario della morte di Vilfredo Pareto (1848 – 1923) riproporre con brevi riflessioni questo autore soprattutto alle giovani generazioni.

Anche perché dell’invito, di Bobbio, il grande pubblico non si era nemmeno accorto, così come le grandi case editrici non avevano ritenuto l’argomento sfruttabile economicamente;

dal canto loro, i «maitres à penser» non lo avevano giudicato adatto ai gusti delle masse e funzionale alle oleografie ed alle agiografie progressiste.

I naturali destinatari del messaggio, poi le classi politiche e dirigenti, cioè sono ormai troppo impegnate nella gestione del «potere» e nel controllo dei suoi meccanismi e delle sue leve per potersi «attardare» in riflessioni di questo tipo.

Restano perciò da noi solamente alcuni ambienti accademici, che proseguendo nella tradizione nata all’inizio del secolo e consolidatasi tra le due guerre mondiali, vanno avanti nella ricerca e dell’approfondimento di quel filone di pensiero che oramai in tutto il mondo ha assunto il nome di elitismo.

 (cfr. il Capitolo IX del mio libro: “I proscritti. Pensatori alla sfida della modernità” Editrice Pantheon).

Come noto, era stato Pareto, (che era nato nel 1848 e morì nel 1923) nei suoi «Les sistèmes socialistes» (1902 1903), «Manuale di economia politica» (1906) e nel «Trattato di sociologia generale» (1916) ad introdurre nel linguaggio scientifico, sociologico e storico politico il termine «élite»:

 «Facciamo dunque una classe di coloro che hanno gli indici più elevati nel ramo della loro attività, alla quale daremo il nome di classe eletta (élite), precisando, però, che questa non è immutabile e fissa, anzi non può durare oltre un certo periodo e ben presto sparisce dalla scena della storia.

Di questi principi dovrebbe far tesoro la leader del Partito FdI risultato largamente vincente alle ultime elezioni politiche che, attualmente, come Primo ministro di destra, deve affrontare il grande problema di creare ed avvalersi di una nuova classe dirigente.

«Per via della circolazione delle classi elette, la classe eletta di governo è in uno stato di continua e lenta trasformazione, essa scorre come un fiume, e questa d’oggi è diversa da quella di ieri».

In una visione così mobile della società e così fluttuante dell’organizzazione del potere è evidente che la classe eletta rappresenta solamente una piccola minoranza rispetto alla generalità della popolazione, dalla quale di volta in volta emergono elementi capaci di affermare la propria attitudine di comando e di direzione.

Quando ciò non avviene fisiologicamente, allora si rompe l’equilibrio ed avvengono le rivoluzioni

«sia pel rallentarsi della circolazione della classe, sia per altra causa, si accumulano negli strati superiori elementi scadenti che più non hanno i residui (per il Nostro i «residui» non sono altro che gli istinti e le motivazioni più profonde dell’azione umana n.d.a.) atti a mantenerli al potere, che rifuggono dall’uso della forza, mentre crescono negli strati inferiori gli elementi dì qualità superiore che posseggono i residui atti ad esercitare il governo, che sono disposti ad adoperare la forza».

Per questo Pareto, già per sua natura polemico, legato all’attualità del tempo, partecipe appassionato delle vicende storiche e politiche contemporanee, non dissimulò mai le sue simpatie per il nazionalismo e per il fascismo, in ossequio, appunto, alla sua impostazione teorica della circolazione delle élite.

Furono gli americani, che per primi s’impegnarono nello studio delle teorie delle élite e si posero immediatamente in sintonia e sulla scia dei tre pensatori italiani, Mosca, Pareto e Michels rendendosi conto che anche la loro società aveva la necessità di una maggiore e migliore organizzazione sociale, caratterizzata da una divisione più accentuata e rigorosa tra chi detiene il potere e chi ne è privo.

Con la traduzione e a pubblicazione delle opere di Pareto nei primi anni Trenta da parte dello storico e critico della letteratura italiana Arthur Livingston, ed i successivi studi di Joseph A. Schumpeter all’inizio degli anni Quaranta, la nozione di élite entra a far parte dell’ambito delle dottrine politiche, nel tentativo d’indicare un «modello di equilibrio elitario pluralistico» che potesse conciliare concetti fino a quel momento incompatibili con quello di democrazia.

Agli studi politici degli States si schiudevano nuove stagioni, con il fiorire rigoglioso nel decennio successivo all’ultima guerra mondiale di quell’elitismo politico che diviene parte integrante delle teorie democratiche.

Certo, a questi tentativi di conciliazione non mancarono critiche come quelle, ad esempio, del canadese Crawford Brough Macpherson, il quale, pur riconoscendo meriti a Schumpeter, giudicò, fin dal 1941, la democrazia occidentale come un sistema organizzato in modo tale da privilegiare solamente la ricchezza a scapito degli interessi della comunità.

Il libro, però, che più diffuse le teorie elitarie negli Usa fu quello di James Burnham «The machiavellians», del quale interi capitoli sono dedicati a Pareto, a Mosca ed a Michels e nel quale si mescolano le impostazioni dei tre classici con tesi marxiane e trotskiane.

Burnham, da alcuni definito conservatore, da altri tacciato di fascismo, elaborò un concetto di «managerial revolution» che non solo avrebbe dovuto avere grande successo, ma anche costituire uno degli strumenti di analisi più utilizzati negli ultimi tempi.

La ricerca successivamente continuò con i contributi di C.W. Mills, e di J. Meisel, fino ad arrivare al contemporaneo neo elitismo, i cui risultati furono pubblicati per i tipi di Giuffrè Editore a cura di Ettore A. Albertoni.

E proprio per fare un bilancio dello stato degli studi a livello internazionale, prendendo in esame i vari passaggi evolutivi, con particolare attenzione a quelli tra gli anni Trenta ad oggi, e raccordandoli all’impostazione originaria ad essi dai classici italiani, l’«Archivio Internazionale Gaetano Mosca per lo studio della classe politica» dedicò il suo quinto volume al tema «Elitismo e democrazia nella cultura politica del Nord America (Stati Uniti, Canada, Messico)».

Dagli apporti dei vari partecipanti alla ricerca risultò evidente come l’influenza della scuola italiana si sia estesa, oltre che negli Stati Uniti, anche nel Messico e nel Canada, e come si sia diffusa, negli ultimi decenni del Novecento, anche in Inghilterra, con i volumi di Thomas B. Bottomore e Geraint Parry, che sembravano voler concludere un ciclo iniziatosi trent’anni prima.

Con la circumnavigazione e la circolazione di queste idee, dunque, si torna sul vecchio continente.

Forse per riprendere nuovo vigore, forse per attingere nuova linfa o forse per cercare nuove «intuizioni» in quella terra che vide la nascita delle prime elaborazioni intorno alla teoria delle élite.

Rompendo, finalmente, il muro del silenzio che era stato eretto faziosamente intorno all’opera del «conservatore Mosca», del «reazionario» Pareto e del «fascista» Michels, per riprendere il cammino interrotto e per raggiungere nuovi traguardi nel campo delle scienze sociali e politiche.

 

 

 

Autodeterminazione: domande

scomode che richiamano altre

domande e qualche contestualizzazione.

Naufraghi.ch – Redazione – (28 novembre 2022) – ci dice:

 

A proposito di pace e dei criteri per arrivarci su cui bisogna saper distinguere, anche se nel caso dell’Ucraina non ci possono essere dubbi.

 (Rolf Schürch)

Mi permetto di prendere spunto dall’interessante articolo “Ucraina: domande scomode” pubblicato in questo sito a firma Delta Geiler Caroli.

Non ho nulla contro il sacrosanto diritto all’autodeterminazione dei popoli, ci mancherebbe.

Ma detto principio fondamentale va considerato nei diversi contesti, insomma contestualizzato, e ponderato in tutti i suoi aspetti, culturali, sociali, istituzionali e anche storici.

In questo senso, per esempio, l’indipendenza del Kosovo (di etnia albanese) è controversa e presenta il problema irrisolto della minoranza serba, che parrebbe discriminata a sua volta, come in precedenza i cittadini di etnia albanese all’interno della stessa Serbia.

E la nazione curda?

O le minoranze fiamminga, basca (binazionale), corsa, addirittura lombarda?

 L’ex-Jugoslavia si è dissolta sulla base delle contrapposizioni etniche e religiose, ma la stessa nazione era un costrutto artificiale.

Inoltre, non esistono schemi simili e quindi riproducibili.

Infatti, esistono realtà multietniche in ogni dove, o plurilinguistiche, come il nostro paese.

Credo che l’annosa questione giurassiana sia in primis di natura linguistica, e poi solo in seconda battuta politica.

 Mi è ignoto se i giurassiani sotto Berna fossero discriminati in qualche maniera, sul piano istituzionale dei diritti, culturale o sociale.

 Avevano meno diritti dei bernesi germanofoni?

Ne dubito fortemente.

L’esempio giurassiano non è in nessun modo accostabile alla situazione ucraina, da sempre intrisa di cultura e lingua russa.

Sul rapporto, per secoli conflittuale, tra Russia e Ucraina invito gli interessati alla lettura di alcune pagine illuminanti, perché scritte da un autore russo dissidente e antisovietico, quindi indipendente culturalmente, ovvero Alexandr Solzenicyn, che in “Arcipelago gulag”, Tomo secondo, Parte Seconda ( “Il venticello della rivoluzione”) tra l’altro scrive: “(il) 5 febbraio 1919… l’Armata rossa occupò nuovamente la città (Kiev, ndr) –:

i bolscevichi varcarono immediatamente la frontiera che avevano appena riconosciuto e imposero ai fratelli di sangue il loro potere.

 È vero che per altri quindici o vent’anni ci trastullammo in modo insistente e perfino inopportuno con la mova – lingua, in ucraino nel testo – ucraina, assicurando ai nostri fratelli che erano perfettamente indipendenti e potevano separarsi da noi quando lo volessero.

Ma non appena vollero farlo davvero, alla fine della guerra (della seconda guerra mondiale, ndr), li dichiarammo “banderisti”, ci mettemmo a dar loro la caccia, a torturarli, condannarli a morte e mandarli nei lager.”

E ancora: …non bisogna chiudere gli occhi su ciò che significa la loro (degli ucraini, ndr) diffusa tensione di oggi (anni Sessanta del secolo scorso, ndr).

Se le cose non si sono appianate nel corso di molti secoli, vuol dire che tocca a noi mostrarci ragionevoli.

Abbiamo il dovere di rimettere la decisione a loro: ai federalisti o ai secessionisti, quelli che fra loro convinceranno gli altri”.

Parole limpide e chiare, che a noi occidentali possono spiegare, solo in minima parte, la complessità della situazione dell’Ucraina come stato indipendente dall’impero zarista prima, e sovietico in seguito.

Non è accettabile – infatti la comunità internazionale tutta, Onu compresa, li hanno considerati una farsa priva di valore – che gli invasori (e criminali di guerra) russi organizzino referendum in casa d’altri, in tempo di occupazione militare e barbarie, facendo strame dell’articolo 2 paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite che sancisce l’intangibilità delle frontiere.

Sono gli Ucraini che devono decidere del loro futuro assetto, e si badi, russofonia non significa affatto russofilia.

 Ucraini che accanto all’ucraino parlano il russo esistono da secoli nelle parti orientale e centrale del paese.

Che questi stessi ucraini bilingui anelino alla madre Russia è tutto da dimostrare.

Sul piano dell’autodeterminazione delle “minoranze” russe non credo possa essere individuata alcuna ipotesi di pace.

 Cosa accadrebbe, in caso contrario, in Lituania, Lettonia e altrove con le rispettive minoranze russofone e per niente russofile?

Si aprirebbero le porte al neoimperialismo putiniano?

Commenti

Post popolari in questo blog

Quale futuro per il mondo?

Co2 per produrre alimenti.

Caos e dazi.