INELUTTABILIITA’ DEL DOMINIO DELL’OCCIDENTE.
INELUTTABILIITA’
DEL DOMINIO DELL’OCCIDENTE.
Il
Cremlino non ha ancora impegnato
l'esercito
russo nel conflitto ucraino.
Unz.com - PAUL CRAIG ROBERTS – (5 MARZO 2023)
– ci dice:
Un
grande esercito ucraino addestrato ed equipaggiato dagli Stati Uniti / NATO
viene lentamente sconfitto da una compagnia militare russa privata e dalle
milizie del Donbass.
Fin
dall'inizio il processo è stato quello di una lenta festa di lumaca villaggio
per villaggio.
La
domanda che continuo a sollevare è perché il Cremlino procede in questo modo
quando il risultato principale è quello di dare agli Stati Uniti / NATO il
tempo di essere coinvolti e di fornire armi sempre più efficaci e a lungo
raggio all'Ucraina, ampliando così la guerra e causando maggiori perdite russe.
Da un
punto di vista militare, la politica del Cremlino è insensata.
Una
conseguenza è che alcuni stanno ora teorizzando una cospirazione tra Stati
Uniti e Russia per creare una guerra per qualche ragione globalista o World Economic
Forum di Klaus Schwab.
In
altre parole, alcuni stanno cominciando a vedere la guerra come un'altra bufala
sull'umanità con un'agenda diversa dalle agende opposte dichiarate di Russia e
Stati Uniti.
Questo non aiuta la reputazione di Putin o di
Biden.
Poiché
non esiste una spiegazione ovvia per il ritardo della vittoria del Cremlino,
questa spiegazione della teoria della cospirazione sta guadagnando attenzione.
Il
rapporto di John Helmer da Mosca secondo cui il presidente Putin ha firmato un
salvacondotto per la missione del presidente Biden a Kiev viene interpretato
come prova di una cospirazione tra Washington e Mosca.
Helmer
riferisce: "Per la prima volta nel secolo di guerra degli Stati Uniti contro la
Russia, un presidente degli Stati Uniti in carica ha chiesto e ricevuto un
cessate il fuoco formale e un impegno di salvacondotto (propusk) dal Cremlino per poter visitare un
paese terzo".
(johnhelmer.net/president-vladimir-putin-signed-safe-conduct-for-president-joseph-biden-one-return-przemysl-rail-pass-24-hour-leave-pass-for-kiev-in-covert-mission-to-fool-new-york-times-london/)
Il
fatto che i due leader che hanno dichiarato l'uno l'altro completamente
inaffidabile si fidino l'uno della parola dell'altro è inspiegabile per molti.
Non
sono pronto ad approvare la teoria della cospirazione, ma rimango perplesso sul
perché il Cremlino permetta alla guerra di metastatizzare piuttosto che impegnare
le risorse per porvi fine rapidamente.
Per
ora mi atterrò alla mia enfasi sul fatto che l'inazione di Putin è la ragione
principale per cui la guerra si sta allargando.
(rt.com/russia/572493-us-ukraine-pilots-jets/)
OSWALD
SPENGLER.
Filosofico.net
- Diego Fusaro – (3-5-2021) – ci dice:
"Una
cultura nasce nell'attimo in cui una grande anima si desta dallo stato psichico
originario dell'eternità eternamente fanciulla e se ne distacca, come una forma
da ciò che è privo di forma, come qualcosa di limitato e di perituro
dall'illimitato e dal permanente.
Essa fiorisce sulla base di un territorio
delimitabile in modo preciso, al quale rimane vincolata come una pianta.
Una
cultura perisce quando quest'anima ha realizzato l'intera somma delle sue
possibilità sotto forma di popoli, di lingue, di dottrine religiose, di arti,
di stati e di scienze, ritornando quindi nel grembo della spiritualità
originaria. "
(Il
tramonto dell'Occidente).
L'antitesi
ipotizzata da Dilthey tra "spiegazione naturale" e "comprensione
storica" si traduce in Oswald Spengler (1880-1936) nella contrapposizione
tra "mondo come natura" e "mondo come storia".
Spengler
non fu tanto un filosofo nel senso rigoroso del termine, quanto piuttosto un
ideologo, indubbiamente capace di cogliere certi orientamenti
politico-spirituali del suo tempo, ma troppo proclive a sbrigative liquidazioni
di determinati princìpi e valori (la libertà, la democrazia) e ad avventati
appoggi agli orientamenti razzistici e totalitari approdati ad ultimo al
nazismo.
Egli, oltre ad altri scritti tra cui è bene
ricordare “Prussianesimo e socialismo” (1919) e “L'uomo e la tecnica” (1931), è
l'autore di una fortunata opera, “Il tramonto dell'Occidente “, pubblicata tra
il 1918 e il 1922, cioè tra gli ultimi mesi della prima guerra mondiale e
l'immediato dopoguerra, in un periodo in cui comincia ad accentuarsi (fino a
diventare un elemento rilevante della cultura fra le due guerre mondiali) la
consapevolezza di vivere in un periodo di crisi.
Crisi sociale, economica e politica, in
primis, ma anche crisi intellettuale e di valori, insomma delle certezze che
l'inizio del secolo aveva ereditato dall'ottimismo ottocentesco (che con il
Positivismo aveva raggiunto l'apice):
"
quello che ci appare più chiaro nei suoi contorni è il 'tramonto dell'antichità', mentre già oggi avvertiamo
chiaramente in noi e intorno a noi i primi indizi di un avvenimento ad esso del
tutto analogo per corso e durata, che appartiene ai primi secoli del prossimo
millennio: il
'tramonto dell'Occidente' ".
L'opera di Spengler è emblematica già dal
titolo:
la
crisi e il crollo della Germania vengono interpretati come il tramonto
dell'intera civiltà occidentale;
in un
quadro concettuale che riprende temi della speculazione di Goethe e di
Nietzsche, Spengler
tenta di rispondere alla domanda pressante sul destino della civiltà europea.
Respingendo ogni concezione unitaria dello
sviluppo storico, egli afferma la necessità di intendere la storia dell'umanità
come esplicazione di una molteplicità di forme differenti, cioè di diverse
civiltà dotate ciascuna di una propria vita e di un proprio sviluppo autonomo.
Ogni
civiltà è un organismo appartenente alla medesima specie e ha quindi una
nascita, una crescita, una decadenza e una morte;
e come in tutti gli organismi biologici questo
ciclo di sviluppo ha il carattere della ineluttabilità, risultando
necessariamente determinato dal corredo di possibilità di cui dispone all'inizio
del suo sviluppo.
Questo è il fondamento di ciò che Spengler chiama " logica organica della
storia “, che ha il suo principio nella necessità del destino;
e dal
dominio della categoria della necessità deriva anche il carattere della risposta che egli dà al problema del
futuro della civiltà occidentale.
Esso può essere previsto in maniera esatta
perché la civiltà occidentale seguirà lo stesso cammino di tutte le altre:
"
a noi non è data la libertà di realizzare una cosa anziché l'altra.
Noi ci
troviamo invece di fronte all'alternativa di fare il necessario e di non poter
fare nulla.
Un
compito posto dalla necessità storica sarà in ogni caso realizzato, o col
concorso dei singoli o ad onta di essi ".
Spengler
va quindi in cerca dei sintomi della decadenza dell'Occidente nell'analisi dei fenomeni economici e
politici del mondo a lui contemporaneo, e li scorge nell'affermazione della
borghesia, nel primato dell'economia sulla politica, nella democrazia, nella
crisi dei princìpi religiosi e nella libertà di pensiero:
" non esiste una satira più tremenda
della libertà di pensiero. Un tempo non si poteva osare di pensare liberamente;
ora ciò è permesso, ma non è più possibile.
Si può pensare soltanto ciò che si deve
volere, e proprio questo viene percepito come libertà ".
Se il
ciclo evolutivo è lo stesso per tutte le civiltà, è tuttavia diverso il loro
corredo di possibilità.
Spengler
sviluppa qui, in senso radicalmente relativistico, la dottrina di Dilthey dell'auto centralità delle epoche
storiche:
ogni
civiltà rappresenta un mondo a sé, con un proprio linguaggio formale, un
proprio simbolismo, una propria concezione della natura e della storia.
È quindi possibile una comprensione effettiva
solo nell'ambito di una stessa civiltà, che funge da orizzonte primario e in
trascendibile;
tra le
civiltà non è possibile nessuna comunicazione, dal momento che ogni civiltà
crea i propri valori e che tra di esse non vi sono valori comuni.
Con l'opera di Spengler, lo storicismo tedesco
dell'epoca approdava al relativismo: questo esito, già del resto implicito in
Dilthey, spingerà verso tentativi di restaurazione dei valori che ne
garantiscano la validità al di là delle singole epoche e culture.
Non solo non può esistere una filosofia o una
morale di tipo universale-assoluto, ma nessun principio teorico o pratico può
pretendere di avere una validità non particolare e non contingente.
Spengler
riprende e irrigidisce il dualismo natura/storia:
la
natura è il regno dell'inerte e del "divenuto", della cieca necessità causale
e dell'anonima uniformità esprimibile nelle formule della scienza.
La
storia è, invece, il regno della vita e del vitale "divenire",
dell'intelligente necessità organica e delle particolarità individuali e
irripetibili. Protagonista della storia non è tanto l'uomo, quanto la
"cultura": riprendendo (ma in modo per più versi unilaterale) un motivo
dapprima caratteristico del Romanticismo, e poi da certi studiosi di fine
Ottocento (ad esempio Burkhardt), Spengler interpreta la cultura come organismo.
Ogni
cultura/organismo ha una sua forma peculiare che ne caratterizza tutti gli
aspetti costitutivi e che la distingue poi da tutte le altre.
Essa
ha inoltre una sua nascita, un suo sviluppo secondo un destino necessario e un
non meno necessario tramonto.
Tale
tramonto si realizza appunto quando tutte le sue potenzialità si sono
realizzate e a ciò segue un inesorabile processo di decadenza.
I momenti
estremi di tale vicenda (propria di tutte le culture in quanto tali) vengono
indicati da Spengler coi due concetti di "Kultur" e di "Zivilisation": due termini non nuovi
(presenti già anche in Kant), ma che Spengler ha contribuito a popolarizzare.
La
Kultur è la cultura positiva, vitale, non priva di una sana barbarie;
la Zivilisation (di cui non deve sfuggire la
provenienza lessicale straniera) è invece la cultura raffinata ed estenuata della
decadenza internazionale malata e votata alla consunzione.
Per
Spengler l'Occidente è oramai giunto alla Zivilisation e, dunque, alle soglie
del suo inevitabile tramonto.
L'unica
speranza che si apre a questo punto è quella di un radicale sovvertimento di
tutti gli pseudo-valori dell'epoca o dell'intero sistema socio-politico, in
grado di ricondurre l'Occidente a un rinnovato stato primitivo.
Stoltenberg ha parlato: Ora attenti a
Capire
Chi Vuole veramente la Guerra.
Conoscenzealconfine.it – (6 Marzo 2023) - Diego
Fusaro – ci dice:
È una
tesi che viene ribadita ad “infinitum” già da tempo e che tuttavia, in questa
particolare circostanza nella quale ci troviamo, assume una sfumatura e un peso
realmente dirimenti.
Stoltenberg,
segretario generale della NATO, lo ha ribadito proprio in questi giorni:
l’Ucraina,
egli ha asserito solennemente, entrerà nella NATO.
Che questa, per parte sua, sia già entrata da
tempo nell’Ucraina, aggiungiamo noi, è al di là di ogni ragionevole dubbio.
Certo,
non è una novità quella secondo cui gli Stati Uniti d’America e quel loro
braccio armato che è la NATO desiderano da tempo far sì che l’Ucraina entri
nell’organizzazione di Stoltenberg acciocché questa si spinga fino ai confini
della Russia.
E
tuttavia la tesi che un tempo era pura teoria sta divenendo, come usa dire,
prassi proprio grazie a questa guerra che appartiene non all’Ucraina e alla
Russia, ma
al blocco euro atlantista che procede contro il blocco orientale, segnatamente la Russia in questo
momento e in prospettiva, la Cina stessa.
Del
resto, la NATO sogna da tempo l’ingresso dell’Ucraina nel proprio spazio.
È una
delle desiderate di Washington più centrali negli ultimi vent’anni, se
consideriamo che fin dalla ingloriosa fine dell’Unione Sovietica e della
ingloriosa perestroika attuata da Gorbaciov, gli Stati Uniti aspirano a
normalizzare la Russia rendendola dépendance di Washington, come pure sembrava
stesse riuscendo con Gorbaciov prima e con Yeltsin dopo.
Fu
Vladimir Putin a sconvolgere i piani, dacché egli iniziò a opporsi rispetto
alle ingerenze Washingtoniane e all’imperialismo a stelle e strisce.
Quello
che stupisce dell’affermazione di Stoltenberg poc’anzi richiamata, è il
terribile tempismo con cui fa la sua epifania:
nel
bel mezzo di una tensione che cresce di giorno in giorno e che potrebbe avere
esiti letali.
Il
segretario generale se ne esce tecnicamente con un gesto che può essere
agevolmente comparato a quello di chi gettasse benzina sulle fiamme.
Perché
di questo si tratta in effetti.
Dire, in questo contesto, che l’Ucraina
entrerà nella NATO, stante il fatto che l’espansione dei quest’ultima verso Oriente
è la vera causa di questa guerra, significa realmente adoperarsi per negare le
condizioni stesse di una possibile pace.
Vuol
dire battersi per la guerra a ogni costo.
Qui
abbiamo allora una ulteriore prova di una tesi che sosteniamo senza tregua da tempo
e che davvero sempre più appare incontrovertibile.
La NATO e Washington, così dice la tesi, sono
i principali responsabili di questa guerra.
E ora
lo abbiamo di nuovo dinanzi a noi, con una conferma ancor più radicale.
La
settimana scorsa come sapete, Washington e gli alleati europei, che in realtà
sono una colonia a tutti gli effetti, hanno respinto il progetto di pace
avanzato dalla Cina.
Adesso
Stoltenberg dice che l’Ucraina dovrà entrare comunque, in un caso o nell’altro,
nella NATO. Come si fa davvero a non vedere chi realmente vuole la guerra e chi
si adopera acciocché essa prosegua fino a conseguenze potenzialmente
distruttive per l’intero genere umano?
Davvero
vogliamo continuare con zelo e con stoltezza, aggiungo, a credere alla
narrazione manichea e palesemente falsa, in conformità con la quale tutta la
colpa di questa guerra è sempre e soltanto della Russia di Putin?
Davvero
vogliamo procedere con gli occhi bendati, senza comprendere ciò che realmente
sta accadendo, ossia il conflitto che sempre più si sta facendo totale e che è
voluto da Washington in funzione antirussa e poi in prospettiva anticinese?
(Diego Fusaro – Radioattività, lampi
del pensiero quotidiano).
(radioradio.it/2023/03/stoltenberg-ha-parlato-ora-attenti-a-capire-chi-vuole-veramente-la-guerra/)
WASHINGTON
E SOROS PRONTI A
ROVESCIARE
NARENDRA MODI IN INDIA.
Comedonchisciotte.org
- Redazione CDC - William F. Engdahl – (06 Marzo 2023) – ci dice:
(williamengdahl.com/gr19February2023.php)
Uno
dei partner economici più critici della Russia tra le sanzioni economiche
occidentali senza precedenti di Washington e dell’UE per la guerra in Ucraina è
stato il governo indiano del leader del BJP Narendra Modi.
Negli
ultimi anni Modi, giocando un delicato atto di bilanciamento tra alleanze con
la Russia e anche con l’Occidente, è emerso come un partner commerciale vitale
della Russia in mezzo alle sanzioni.
Nonostante
i ripetuti sforzi dell’amministrazione Biden e dei funzionari britannici, Modi
ha rifiutato di aderire alle sanzioni contro il commercio russo, soprattutto il
commercio di petrolio.
Ora una serie di eventi mirati e programmati
in modo sospetto suggeriscono che è in corso una destabilizzazione
anglo-americana per rovesciare Modi nei prossimi mesi.
L’India
è un alleato vitale della Russia attraverso la sua partecipazione, tra l’altro,
al cosiddetto gruppo di nazioni BRICS.
BRICS
è l’acronimo di un gruppo informale di Brasile, Russia, India, Cina e
Sudafrica.
È un
raduno sciolto di cinque degli stati più dinamici delle nazioni non OCSE,
principalmente del sud.
Dopo che un economista di Wall Street ha
nominato quattro potenziali economie emergenti in rapida crescita nel 2001, nel
2009 si è tenuto il primo vertice BRIC e, dopo aver ammesso il Sudafrica nel
2010, i vertici BRICS sono stati annuali.
I
cinque hanno un impressionante 40% della popolazione mondiale, oltre tre
miliardi di persone e circa il 25% del PIL globale, con la Cina che ne
rappresenta il 70%, l’India circa il 13% e la Russia e il Brasile il 7%.
Con i crescenti problemi per le aziende
internazionali che operano in Cina, molte grandi aziende guardano all’India, il
Paese più popoloso del mondo con una grande forza lavoro qualificata, come
alternativa produttiva sempre più favorita alla Cina.
India
e Modi.
L’India
sotto il primo ministro del BJP Narendra Modi ha ripetutamente rifiutato di
unirsi a Washington nel condannare le azioni della Russia in Ucraina.
Ha
sfidato le sanzioni statunitensi sull’acquisto di petrolio russo, nonostante le
ripetute minacce statunitensi di conseguenze.
Oltre
ad essere un altro membro dei BRICS, l’India è anche un importante acquirente
di lunga data di attrezzature per la difesa russa.
Modi
sta affrontando un’elezione nazionale nella primavera del 2024, e importanti
elezioni regionali quest’anno, che determineranno il suo futuro.
A
gennaio è stato lanciato un chiaro assalto anglo-americano a Modi e al suo
principale finanziatore.
Un’oscura
società finanziaria di Wall Street, la “Hindenburg Research”, presumibilmente svolge «ricerche
finanziarie forensi» per cercare corruzione o frode nelle società quotate, con
le quali poi vende una società «allo scoperto» non appena la loro ricerca viene
pubblicata.
La misteriosa società è emersa nel 2017 ed è
sospettata di avere legami con l’intelligence statunitense.
A
gennaio “Hindenburg” ha preso di mira un miliardario indiano, Gautam Adani,
capo del gruppo Adani e all’epoca, secondo quanto riferito, l’uomo più ricco
dell’Asia.
Adani
è anche il principale sostenitore finanziario di Modi.
La fortuna di Adani si è moltiplicata enormemente da
quando Modi è diventato Primo Ministro, spesso in iniziative legate all’agenda
economica di Modi.
Dal “rapporto
Hindenburg del 24 gennaio” relativo all’uso improprio dei paradisi fiscali
offshore e alla manipolazione delle scorte, le società del gruppo Adani hanno
perso oltre 120 miliardi di dollari di valore di mercato.
Adani
Group è il secondo più grande conglomerato in India.
I partiti di opposizione hanno sottolineato
che Modi è legato ad Adani.
Entrambi
sono amici di lunga data del Gujarat, nella stessa parte dell’India.
Il
rapporto Hindenburg, che sostiene essere il risultato di 2 anni di ricerche e
visite in una mezza dozzina di Paesi – suggerendo che si trattava di una
scommessa di investimento piuttosto costosa per una piccola società di ricerca
di Wall Street – ha accusato le società Adani:
«che
il conglomerato indiano Adani Group da 17,8 trilioni di rupie (218 miliardi di
dollari USA) si è impegnato in uno sfacciato schema di manipolazione delle
azioni e frode contabile nel corso di decenni… revisionando migliaia di
documenti e conducendo visite per due diligence in loco in quasi una mezza
dozzina di Paesi».
I
dettagli dello sforzo di “Hindenburg” per screditare e mettere in
cortocircuito le azioni di una società nella remota India, che spende
chiaramente ingenti somme per documentare, suggerisce che potrebbero avere
informatori ben informati o fonti di intelligence che li aiutano a prendere di
mira un gruppo vulnerabile con stretti legami con Modi.
Altrimenti
sarebbe stata una scommessa ad altissimo rischio per loro.
Oppure
sono straordinariamente fortunati.
Nello
stesso mese in cui è apparsa la “denuncia Hindenburg di Adani” con un tempismo sospetto, nel
gennaio 2023 la BBC di proprietà del governo britannico ha pubblicato un
documentario televisivo che denunciava il ruolo di Modi due decenni fa nel 2002
nelle rivolte religiose in Gujarat quando era governatore lì.
Il rapporto della BBC, che è stato bandito in India,
si basava su informazioni non pubblicate fornite alla BBC dal Foreign Office
del Regno Unito.
Interessante.
Il
governo Modi ha adottato misure straordinarie per censurare «India: The Modi
Question», il film della BBC in India.
Le autorità indiane hanno attaccato la BBC per aver
prodotto «propaganda», hanno fatto irruzione negli uffici della BBC in India
per presunti reati fiscali e hanno invocato poteri di emergenza per costringere
le società di social media a rimuovere i collegamenti ai video della BBC.
La polizia ha arrestato studenti manifestanti
che stavano organizzando feste di osservazione nei campus di tutto il Paese.
La BBC
con l’aiuto del Foreign Office del Regno Unito ha toccato un nervo scoperto.
I
legami Russia-India.
Rifiutando
di aderire alle sanzioni della NATO contro la Russia e mantenendo un rigoroso
principio di neutralità come ha fatto dall’era della Guerra Fredda, Modi ha
approfittato della disponibilità di greggio russo che Stati Uniti e UE ora
rifiutano.
La
Russia è ora il più grande fornitore di greggio all’India, superando Iraq e
Arabia Saudita.
A
dicembre, l’India ha acquistato 1,2 milioni di barili di greggio dalla Russia
ogni giorno, ben 33 volte in più rispetto all’anno precedente.
Ironia della sorte, parte di quel petrolio
russo viene raffinato in India e riesportato nell’UE, che ha appena vietato il
petrolio russo.
Secondo
gli analisti energetici, «l’India sta acquistando quantità record di greggio russo
fortemente scontato, facendo funzionare le sue raffinerie al di sopra della
capacità nominale e catturando la rendita economica di crack spread altissimi
ed esportando benzina e diesel in Europa».
Prima
dell’inizio della guerra in Ucraina, l’India acquistava solo l’1% del greggio
russo.
Quella
cifra è salita al 28 percento a gennaio.
Nessun
altro paese ha aumentato così tanto il suo consumo di petrolio russo, nemmeno
la Cina, che ha anche aumentato significativamente i suoi acquisti di petrolio
russo.
Se
aggiungiamo le importazioni di fertilizzanti russi, olio di girasole e altri
prodotti, le importazioni dell’India dalla Russia sono aumentate di oltre il
400% in otto mesi a novembre rispetto all’anno precedente.
Vale
la pena notare che, quando si tratta di realizzare un enorme profitto
dall’acquisto di petrolio russo a forte sconto, la più grande azienda indiana
per valore di mercato,” Reliance Industries Ltd”, è stata un importante
acquirente privato di greggio russo.
“Reliance”,
che possiede la più grande raffineria del mondo per capacità, a Jamnagar, ha
ottenuto il 27% del suo petrolio dalla Russia nel maggio 2022 rispetto al solo
5% prima di aprile.
Quella
somma è probabilmente aumentata da allora.
Notevole,
in quanto il presidente di Reliance, Mukesh Ambani, fa parte del consiglio di
amministrazione del “Forum economico mondiale di Davos”, che è uno dei principali
promotori della fine del petrolio greggio e del gas per l’Agenda verde 2030
delle Nazioni Unite.
L’ideologia
è bella ma i profitti enormi apparentemente sono più belli.
Arriva
George Soros.
Come
ulteriore indicazione che Washington e Londra cercano un cambio di regime in
India, nientemeno che il «Padrino» delle rivoluzioni colorate sostenute dalla
CIA, George Soros, parlando il 17 febbraio all’annuale Conferenza sulla
sicurezza di Monaco, ha dichiarato, minacciosamente, che, in effetti, i giorni
di Modi sono contati.
Il
92enne Soros ha dichiarato: «l’India è un caso interessante. È una democrazia, ma il suo
leader Narendra Modi non è un democratico».
È un po’ come il bue che dà del cornuto
all’asino.
Riferendosi
chiaramente al recente documentario della BBC, Soros ha aggiunto: «l’incitamento alla violenza contro i
musulmani è stato un fattore importante nella sua fulminea ascesa».
Soros
ha dettagliato la sua accusa contro il leader indiano:
«Modi
mantiene stretti rapporti sia con società aperte che chiuse. L’India è membro
del Quad (che comprende anche Australia, Stati Uniti e Giappone), ma compra
molto petrolio russo con un forte sconto e ci guadagna su un sacco di soldi».
Soros
è stato coinvolto in tutte le rivoluzioni colorate della CIA dagli anni ’80,
inclusa la Jugoslavia, l’Ucraina, lo stupro della Russia da parte di Eltsin
negli anni ’90, in Iran, contro l’Ungheria di Orban e innumerevoli altri paesi che non seguono l’agenda della
«democrazia» del libero mercato di Washington.
Questa è una questione di dominio pubblico.
Soros
ha suggerito con forza che la denuncia dell’”Hindenburg Research” sull’alleato
di Modi Adani non è una coincidenza.
Ha
dichiarato: «Modi e il magnate degli affari Adani sono stretti alleati; il loro
destino è intrecciato… Adani è accusato di manipolazione delle azioni e le sue
azioni sono crollate come un castello di carte.
Modi tace sull’argomento, ma dovrà rispondere
alle domande degli investitori stranieri e in parlamento.
Ciò indebolirà in modo significativo la
stretta mortale di Modi sul governo federale indiano e aprirà la porta a
spingere per riforme istituzionali tanto necessarie».
«Potrei
essere ingenuo, ma mi aspetto un risveglio democratico in India» ha concluso.
Questa
è il linguaggio di Soros per il cambio di regime a favore di qualcuno più
flessibile all’”agenda globalista della NATO”.
Lo
speculatore miliardario di hedge fund George Soros è stato accusato di molte
cose, ma mai di essere ingenuo.
Aspettatevi
che i prossimi mesi segnalino una massiccia escalation delle operazioni sporche
occidentali per cercare di rovesciare Modi e indebolire il gruppo di paesi
BRICS che stanno sempre più cercando di opporsi ai dettami dei “globalisti di
Washington e Davos”.
(William
F. Engdahl)
(williamengdahl.com/gr19February2023.php)
(F.
William Engdahl è consulente e docente di rischio strategico, ha conseguito una
laurea in politica presso la Princeton University ed è un autore di best seller
sulle tematiche del petrolio e della geopolitica. È autore, fra gli altri
titoli, di Seeds of Destruction: The Hidden Agenda of Genetic Manipulation
(«Semi della distruzione, l’agenda nascosta della manipolazione genetica»),
consultabile anche sul sito globalresearch.ca.)
Guerra
e propaganda nel
conflitto
Russia-Ucraina.
Unz.com
- RON UNZ - (6 MARZO 2023) – ci dice:
Abbiamo
da poco trascorso il primo anniversario della guerra Russia-Ucraina e il Wall
Street Journal ha pubblicato una lunga rassegna dei dodici mesi del conflitto,
riassumendo quanto accaduto e descrivendo le prospettive future, un articolo
che ha raccolto più di 2.500 commenti.
“L'Ucraina
è ora la guerra dell'Occidente”.
La
riluttanza iniziale degli Stati Uniti e dei suoi alleati ad aiutare Kiev a
combattere la Russia si è trasformata in un massiccio programma di assistenza
militare, che comporta rischi propri.
(Yaroslav
Trofimov • The Wall Street Journal • 25 febbraio 2023)
Sebbene
poco critico nei confronti del nostro coinvolgimento, lo scrittore ha notato
che l'America e i suoi alleati avevano già fornito all'Ucraina l'incredibile
cifra di 120 miliardi di dollari in attrezzature militari e denaro, una cifra
molto più grande dell'intero budget della difesa della Russia, con ulteriori
massicci esborsi ancora da fare.
Come
indicava il titolo del pezzo, l'Occidente aveva effettivamente preso il controllo
della guerra, e se lo sforzo per sconfiggere il presidente russo Vladimir Putin
fallisse, l'influenza globale americana potrebbe essere minata e il futuro
dell'alleanza NATO messo in discussione.
In
effetti, importanti luminari della politica estera come John Mearsheimer,
Jeffrey Sachs, Douglas Macgregor e Lawrence Wilkerson hanno recentemente
sollevato la possibilità che la NATO rischi di disintegrarsi, specialmente sulla scia della
rivelazione bomba di Seymour Hersh secondo cui il presidente Biden aveva
distrutto illegalmente gli oleodotti del Nord Stream, alcune delle
infrastrutture energetiche civili più importanti d'Europa.
Quindi,
in effetti, l'America è in guerra con la Russia al confine con la Russia, e se
perdiamo quella guerra, l'era del nostro dominio globale che seguì il crollo
dell'Unione Sovietica nel 1991 potrebbe finire.
Fin dai primi giorni dei combattimenti, i
nostri media elettronici e sociali hanno funzionato come sfrenate cheerleader,
salutando le vittorie ucraine e le sconfitte russe, ma questo articolo del WSJ
non poteva evitare di fornire una prospettiva molto più rassicurante.
Sebbene
questa guerra sia stata di enorme importanza mondiale, in realtà ho scritto
molto poco sui dettagli del conflitto.
Non ho
alcuna esperienza militare e dubitavo di poter contribuire con qualcosa di
utile ai combattimenti, che erano comunque oscurati dalla nebbia della guerra.
L'establishment
neocon regnante in America “controlla totalmente i media mainstream occidentali”
e negli ultimi decenni hanno fatto della propaganda, disonesta o meno, una
delle loro armi politiche più frequentemente impiegate.
In effetti, non appena è scoppiata la guerra,
i social media sono stati inondati dalle gesta eroiche di "The Ghost of Kyiv" e "The Martyrs of Snake Island", vere e proprie bufale che
all'epoca erano ampiamente diffuse e credute.
Viviamo
nell'era degli smartphone, quindi i videoclip che mostrano i carri armati russi
distrutti o le truppe russe sconfitte e in ritirata sono stati ampiamente
promossi dai partigiani della parte ucraina.
Ma tali prove aneddotiche mi sembravano
totalmente prive di significato.
Nel
1940 l'esercito francese subì una delle sconfitte più sbilanciate della storia
per mano dei tedeschi, ma se all'epoca ci fossero stati gli smartphone, sarebbe
stato facile per gli attivisti filo-francesi fornire centinaia di filmati che
mostravano i panzer tedeschi distrutti o piccole unità tedesche che subiscono
la sconfitta.
Questo
porno di guerra sembra più un intrattenimento per partigiani politici che
qualcosa di serio valore.
Questo
ovvio problema portò presto alcuni osservatori a cercare un mezzo per
determinare in modo più oggettivo le perdite in combattimento.
Molti
di loro hanno iniziato a fare affidamento sul sito “Web di Oryx” , gestito da
un'organizzazione "open source" presumibilmente indipendente che
organizzava e mostrava immagini di carri armati distrutti e altri veicoli
militari, consentendo così agli analisti di sommare le perdite subite da
ciascuna parte nel conflitto.
Giornalisti
e altri hanno presto utilizzato queste prove fotografiche per concludere che i
russi avevano subito perdite enormi, quasi catastrofiche, con i difensori
ucraini poco armati ma altamente motivati che avevano distrutto un numero
enorme di carri armati russi e altri veicoli militari, un risultato che
suggeriva anche un livello molto alto vittime russe.
La
presunta perdita di hardware russo documentata da “Oryx” sembra assolutamente
sbalorditiva.
Una
delle pagine principali del sito web elenca quasi 9.500 veicoli corazzati russi
persi, di cui 6.000 distrutti e quasi 2.800 catturati.
Quelle
perdite includevano quasi 1.800 carri armati, di cui ben oltre 500 catturati
dai coraggiosi ucraini.
Ciascuno
di questi elementi elencati è collegato a una fotografia, la maggior parte
delle quali viene caricata separatamente o contenuta in un Tweet.
Ad esempio, sono elencati 244 carri armati
T-72B distrutti o catturati, tutti numerati individualmente e collegati alle
prove fotografiche.
Ovviamente,
non tutti i veicoli russi distrutti sarebbero stati spazzati via, quindi la
reale entità delle perdite apparenti della Russia deve essere stata sicuramente
notevolmente maggiore.
Anche
le perdite di hardware dell'Ucraina sono state catalogate, ma hanno totalizzato
solo circa 3.000 veicoli blindati.
(Onyx:
perdite di equipaggiamento militare russo)
(Onyx:
perdite di attrezzature militari ucraine)
Durante
la maggior parte dell'ultimo anno, i nostri media mainstream sono stati pieni
di storie di vittorie ucraine e sconfitte russe, e sicuramente l'ampio
compendio di materiale fattuale fornito dal sito web di “Onyx” è stato un
motivo importante per questo.
La voce “Onyx Wikipedia” contiene solo tre
brevi paragrafi, ma spiega che il sito web è stato regolarmente citato da
Reuters , BBC , The Guardian , The Economist , Newsweek , CNN e CBS , con
Forbes, salutando Onyx come "eccezionale" e "la fonte più
affidabile nel conflitto finora".
La mia
impressione è che molti scrittori di questioni militari siano affascinati da
tali foto di attrezzature pesanti, intatte o distrutte, e Onyx fornisce molte
migliaia di immagini così sorprendenti, catturando così la loro rapita
attenzione.
Se i
russi avessero effettivamente subito più di tre volte le perdite ucraine in
veicoli corazzati, con oltre 500 dei loro carri armati catturati da
quest'ultimo, un trionfo militare ucraino sarebbe potuto sembrare molto
probabile, quindi gli americani e i loro alleati hanno naturalmente premiato i
loro protetti vittoriosi con un'ondata di sostegno finanziario e militare che
ha facilmente superato i cento miliardi di dollari.
Il
presunto risultato ucraino è stato certamente notevole.
Secondo
Wikipedia, la più grande offensiva terrestre nella storia umana è stata
l'Operazione Barbarossa del 1941 in Germania, che ha coinvolto meno di 7.000
veicoli corazzati.
Ma se
diamo credito a Onyx, negli ultimi dodici mesi i valorosi patrioti ucraini
hanno completamente annientato una forza meccanizzata russa molto più grande,
mentre le loro stesse perdite sono state solo una frazione di quella.
Gli individui dovrebbero decidere da soli
quanto siano plausibili tali numeri totali.
Solo
di recente ho dato un'occhiata al sito Web di “Onyx” e il primo problema che mi
è venuto in mente è stato come qualcuno potesse determinare se le immagini
fossero reali, contraffatte o duplicate.
Secondo
Wikipedia, l'esercito ucraino possedeva migliaia di carri armati , molti dei
quali erano gli stessi modelli usati dagli invasori russi.
Quindi, se gli attivisti ucraini hanno
caricato su Onyx una foto di un T-72B distrutto, come possiamo davvero essere
sicuri che fosse un carro armato russo piuttosto che uno dei loro?
E se
diverse foto dello stesso veicolo distrutto fossero state scattate da diverse
angolazioni e caricate separatamente?
I
combattimenti nel Donbass sono iniziati nel 2014 e possiamo essere sicuri che
le fotografie fornite provengano dai combattimenti in corso piuttosto che da
battaglie combattute anni fa?
(È un T-72B russo distrutto o un T72B
ucraino distrutto? A me sembrano molto
simili.
È un
T-72B russo distrutto o un T72B ucraino distrutto? A me sembrano molto simili.)
Nessuno
degli entusiasti militari a cui ho chiesto aveva risposte pronte a quelle
domande, forse perché non avevano mai nemmeno considerato in precedenza
possibilità così preoccupanti.
Negli
ultimi decenni, i maghi degli effetti speciali di Hollywood hanno mostrato una
grande abilità tecnica nel mostrare Spiderman che oscilla tra i grattacieli e
l'incredibile Hulk che subisce una trasformazione.
Sicuramente produrre semplici fotografie di
attrezzature militari distrutte sarebbe una banalità, con costi quasi
invisibilmente ridotti rispetto al budget di un film.
Ma considera che quelle semplici fotografie
caricate su un sito web olandese sono state un fattore cruciale nell'attirare
molte decine di miliardi di dollari di sostegno finanziario dai governi
americani e alleati, dando a ogni singola immagine sul sito web di Onyx un
valore potenziale di $ 10 milioni o più.
Produrre fotografie false è sicuramente molto più
sicuro e facile che distruggere i carri armati russi nella vita reale, e farlo
su scala industriale sembrerebbe una strategia di propaganda molto conveniente.
Mettendo
la questione in termini molto crudi, dubito che le perdite russe possano essere
stimate con precisione aggregando e analizzando ciò che equivaleva a tweet di
propaganda ucraina.
Inoltre,
un esame delle origini di Onyx sollevò altre preoccupanti questioni.
Dalla
guerra in Iraq in poi, la credibilità del governo americano si è costantemente
deteriorata, indebolendo notevolmente l'efficacia delle sue campagne di
propaganda internazionale, pilastro centrale della sua influenza
internazionale.
Poi,
nel 2014, un blogger britannico di nome Eliot Higgins ha fondato “Bellingham” ,
presumibilmente un'organizzazione di ricerca indipendente che si basava
sull'analisi obiettiva dei materiali open source.
Tuttavia,
in pratica i suoi sforzi sembravano produrre quasi invariabilmente conclusioni
strettamente allineate con gli interessi della politica estera americana in
Siria, Ucraina e altri punti critici internazionali.
Ciò includeva in particolare l'abbattimento
del volo 17 della “Malaysian Airlines” e il presunto attacco con il gas in
Siria di cui lo stesso Higgins aveva coperto l'anno precedente, attribuendo
sempre la colpa ai governi che erano l'obiettivo dell'ostilità americana.
Numerosi
illustri giornalisti internazionali e altri esperti, tra cui in particolare Seymour Hersh, Theodore Postol e
Karel van Wolferen , sono spesso giunti a conclusioni totalmente diverse, ma le
loro opinioni sono state solitamente ignorate dai media, mentre “Bellingham” è
stato ampiamente citato nei punti vendita occidentali come una conferma
completa del accuse del governo americano.
Di conseguenza, ci sono stati sospetti diffusi
che “Bellingham” operasse semplicemente come uno strumento dei servizi di
intelligence occidentali, molto simile a come la CIA aveva istituito altre
organizzazioni di facciata per scopi di propaganda durante la Guerra Fredda
originale.
Secondo
la pagina Wikipedia su “Onyx”, entrambi i suoi fondatori erano alunni di Bellingham,
sollevando serie domande sul fatto che fossero davvero così indipendenti come
affermavano di essere.
Nel
frattempo, altri esperti militari americani hanno fornito valutazioni molto
diverse sull'andamento della guerra.
Per
decenni, il colonnello Douglas McGregor è stato considerato uno dei principali
strateghi militari conservatori, autore di numerosi libri apprezzati e con
molte dozzine di apparizioni come ospite su Fox News.
Dopo una lunga carriera nella NATO, era stato
finalista per la carica di consigliere per la sicurezza nazionale, aveva
servito come consigliere senior del segretario alla difesa ed era stato
nominato ambasciatore degli Stati Uniti in Germania.
Ovviamente è molto ben collegato in tali
circoli militari dell'establishment e, sulla base dei suoi contatti al
Pentagono, ha
ripetutamente affermato che in realtà sono le forze ucraine che hanno subito
perdite orrende, tra cui ben 160.000 morti in combattimento rispetto alle perdite russe
di gran lunga inferiori. di forse 20.000 o giù di lì.
Altri esperti militari come Scott Ritter e
Larry Johnson hanno espresso opinioni molto simili.
In
tutte le sue numerose interviste, McGregor risulta abbastanza persuasivo e
fiducioso nelle sue valutazioni della situazione militare.
Dato
il sostegno entusiasta e quasi uniforme dei potenti interessi politici,
finanziari e mediatici occidentali per la parte ucraina, trovo difficile capire
perché McGregor,
Ritter, Johnson e altri avrebbero preso posizioni così contrarie a meno che non
credessero sinceramente di esserlo corretto.
In effetti, uno sforzo di ricerca della BBC ha
recentemente utilizzato i social media e altre fonti aperte per identificare
14.709 membri del servizio russo uccisi durante la guerra, una cifra che sembra
abbastanza coerente con la stima totale di McGregor di 20.000.
Quindi
abbiamo posizioni diametralmente contrastanti, con i funzionari ucraini e il
sito web di Onyx che affermano che le perdite russe sono state molte volte
maggiori di quelle ucraine, mentre McGregor e i suoi alleati stimano il rapporto forse a
8 a 1 nella direzione opposta.
Personalmente
mi oriento molto di più verso la prospettiva di McGregor, ma in realtà dubito
che la questione conti molto in termini strategici.
Fin dall'inizio, non ho mai considerato molto
interessanti o importanti i dettagli a livello operativo dei combattimenti in
Ucraina, e non ci ho prestato molta attenzione. Questo spiega perché non avevo mai
guardato il sito web di Onyx fino a pochi giorni fa.
Se
l'esercito russo fosse completamente sconfitto dagli ucraini e perdesse il
controllo della Crimea e del Donbass, quel tipo di disastro militare per la
Russia avrebbe gravi conseguenze globali.
Ma
considero questa possibilità eccezionalmente improbabile e dubito che qualcuno
di ragionevole la pensi diversamente.
Invece,
sembra quasi certo che la guerra finirà in una situazione di stallo, come
sembrano credere molti analisti occidentali, o che i russi alla fine
schiacceranno gli ucraini, come previsto da McGregor e da alcuni altri esperti
occidentali.
Ma a
meno che quest'ultimo risultato non attiri le forze della NATO e porti a una
guerra più ampia, con il possibile rischio di uno scontro nucleare, non credo
che le conseguenze strategiche siano molto diverse in questi due scenari
contrastanti.
Prima
dell'inizio della guerra, era ampiamente previsto che i russi avrebbero
sopraffatto la resistenza ucraina nel giro di poche settimane e, rispetto a
quelle prime aspettative, la guerra è già in stallo da un anno intero.
Col
senno di poi, l'incapacità della Russia di ottenere una vittoria rapida e
decisiva non avrebbe dovuto sorprendere troppo.
Ad esempio, ero completamente all'oscuro del
fatto che l'Ucraina avesse effettivamente un enorme esercito regolare, più di
tre volte più grande di quello tedesco e molto più grande di quello di
qualsiasi paese europeo della NATO.
Gran
parte dell'esercito ucraino era completamente addestrato secondo gli standard
della NATO e, comprese le riserve e la Guardia nazionale, l'Ucraina ha
dispiegato più di mezzo milione di truppe di terra, superando in numero le
forze russe attaccanti di circa 3 a 1, con molte delle sue migliori unità
fortemente trincerate in forti posizioni difensive.
In circostanze così difficili, è abbastanza
comprensibile che i russi abbiano impiegato un anno di pesanti combattimenti
per guadagnare terreno contro gli ostinati difensori ucraini, con questi ultimi fortemente
sostenuti da rifornimenti e assistenza dall'America e dal resto della NATO.
Ma
sebbene i progressi operativi della Russia sul campo di battaglia siano stati
lenti e contrastanti, a livello geostrategico i russi hanno già ottenuto una
serie di importanti vittorie.
Cina,
Iran, India, Arabia Saudita e la maggior parte degli altri paesi non
occidentali si sono chiaramente mossi verso la Russia, che ha anche facilmente
superato le sanzioni senza precedenti che la maggior parte si aspettava
avrebbero paralizzato la sua economia.
La
sconsiderata distruzione americana degli oleodotti Nord Stream e la crisi
energetica europea potrebbero alla fine causare il collasso della NATO.
L'indice di approvazione interna di Putin è
negli anni '80, probabilmente il più alto che sia mai stato.
E non vedo nessuno di questi risultati cambiare se lo
stallo militare continua.
Un
anno fa, subito dopo lo scoppio della guerra, avevo delineato la mia
prospettiva più ampia in un lungo articolo.
Per
più di cento anni, tutte le numerose guerre americane sono state combattute
contro avversari totalmente sconfitti, avversari che possedevano solo una
frazione delle risorse umane, industriali e naturali che noi e i nostri alleati
controllavamo.
Questo
enorme vantaggio compensava regolarmente molti dei nostri gravi errori iniziali
in quei conflitti.
Quindi
la principale difficoltà che i nostri leader eletti hanno dovuto affrontare è
stata semplicemente persuadere la cittadinanza americana, spesso molto
riluttante, a sostenere una guerra, motivo per cui molti storici hanno
affermato che incidenti come gli affondamenti del Maine e del Lusitania e gli
attacchi a Pearl Harbor e Tonchino Bai sono stati orchestrati o manipolati
esattamente per quello scopo.
Questo
enorme vantaggio in potenza potenziale si verificò certamente quando scoppiò la
seconda guerra mondiale in Europa, e Schultze-Rhonof e altri hanno sottolineato
che gli imperi britannico e francese sostenuti dall'America disponevano di
potenziali risorse militari di gran lunga superiori a quelle della Germania, un
paese di metà dimensione paese più piccolo del Texas.
La sorpresa è stata che, nonostante tali
probabilità schiaccianti, la Germania ha dimostrato di avere un grande successo
per diversi anni, prima di essere finalmente sconfitta...
Si
consideri l'atteggiamento assunto durante l'attuale conflitto con la Russia, un
duro confronto della Guerra Fredda che potrebbe plausibilmente diventare
bollente.
Nonostante la sua grande forza militare e l'enorme
arsenale nucleare, la Russia sembra sconfitta quanto qualsiasi nemico americano
del passato.
Compresi i paesi della NATO e il Giappone,
l'alleanza americana ha un vantaggio di 6 a 1 nella popolazione e una
superiorità di 12 a 1 nel prodotto economico, i nervi chiave del potere
internazionale.
Tale enorme disparità è implicita negli
atteggiamenti dei nostri pianificatori strategici e dei loro portavoce
mediatici.
Ma
questa è una visione molto irrealistica della vera correlazione delle forze... appena due settimane prima
dell'attacco russo all'Ucraina, Putin e il leader cinese Xi Jinping hanno tenuto
il loro 39esimo incontro personale a Pechino e hanno dichiarato che la loro
collaborazione non aveva "limiti .
La
Cina sosterrà sicuramente la Russia in qualsiasi conflitto globale.
Nel
frattempo, gli infiniti attacchi americani e la denigrazione dell'Iran sono
andati avanti per decenni, culminando nel nostro assassinio due anni fa del
massimo comandante militare del paese, Qasem Soleimani, che era stato
menzionato come uno dei principali candidati alle elezioni presidenziali
iraniane del 2021.
Insieme al nostro alleato israeliano, abbiamo
anche assassinato molti dei migliori scienziati iraniani nell'ultimo decennio e
nel 2020 l' Iran ha accusato pubblicamente l'America di aver scatenato l'arma
di guerra biologica Covid contro il loro paese, che ha infettato gran parte del
loro parlamento e ucciso molti membri del loro élite politica.
Anche l'Iran si schiererebbe sicuramente con
la Russia.
L'America,
insieme ai suoi alleati della NATO e al Giappone, possiede un'enorme
superiorità in qualsiasi prova di potere globale contro la sola Russia.
Tuttavia,
questo non sarebbe il caso contro una coalizione composta da Russia, Cina e
Iran, e in effetti penso che quest'ultimo gruppo potrebbe effettivamente avere
il sopravvento, dato il suo enorme peso in termini di popolazione, risorse
naturali e forza industriale.
Dalla
caduta dell'Unione Sovietica nel 1991, l'America ha goduto di un momento
unipolare, regnando come unica iperpotenza mondiale.
Ma
questo status ha favorito la nostra arrogante arroganza e l'aggressione
internazionale contro obiettivi molto più deboli, portando infine alla
creazione di un potente blocco di stati disposti a opporsi a noi.
Poi,
lo scorso ottobre, avevo aggiornato la mia analisi e penso che gli sviluppi
successivi abbiano generalmente confermato la mia valutazione.
Ho
scritto quelle parole appena due settimane dopo l'inizio della guerra e, come è
inevitabile in ogni conflitto, varie questioni sono andate diversamente da
quanto originariamente previsto.
Ci si
aspettava ampiamente che i russi spazzassero via gli ucraini prima di loro, ma
invece hanno incontrato una resistenza molto determinata, subendo pesanti
perdite mentre facevano lenti progressi.
Generosamente
riforniti di armi avanzate dalle scorte della NATO, gli ucraini hanno recentemente
lanciato con successo contrattacchi, costringendo il presidente russo Vladimir
Putin a richiamare 300.000 riserve.
Ma
sebbene gli sforzi militari della Russia abbiano avuto successo solo in parte,
su tutti gli altri fronti, l'America e i suoi alleati hanno subito una serie di
sconfitte geopolitiche strategiche.
All'inizio
della guerra, la maggior parte degli osservatori riteneva che le sanzioni senza
precedenti imposte dall'America e dai suoi alleati della NATO avrebbero inferto
un duro colpo all'economia russa.
Invece,
la Russia è sfuggita a qualsiasi grave danno, mentre la perdita di energia
russa a buon mercato ha devastato le economie europee e danneggiato gravemente
la nostra, determinando i tassi di inflazione più alti degli ultimi quarant'anni.
Il
rublo russo avrebbe dovuto crollare, ma ora è più forte di prima.
La
Germania è il motore industriale dell'Europa e le sanzioni imposte alla Russia
sono state così autodistruttive che le proteste popolari hanno iniziato a
chiederne la revoca e la riapertura degli oleodotti del Nord Stream.
Per prevenire ogni potenziale defezione, quegli
oleodotti russo-tedesci furono improvvisamente attaccati e distrutti, quasi
certamente con l'approvazione e il coinvolgimento del governo degli Stati Uniti.
L'America non è legalmente in guerra con la
Russia e tanto meno con la Germania, quindi questa probabilmente ha
rappresentato la più grande distruzione in tempo di pace di infrastrutture
civili nella storia del mondo, infliggendo danni enormi e duraturi ai nostri
alleati europei.
Il
nostro dominio totale sui media globali ha finora impedito alla maggior parte
degli europei o degli americani comuni di riconoscere ciò che è accaduto, ma
mentre la crisi energetica peggiora e la verità inizia gradualmente a emergere,
la NATO potrebbe avere difficoltà a sopravvivere.
Come
ho discusso in un recente articolo, l'America potrebbe aver sperperato tre
generazioni di amicizia europea distruggendo quegli oleodotti vitali.
(American Pravda: Of Pipelines and
Plagues)
(Ron
Unz • The Unz Review • 3 ottobre 2022)
Nel
frattempo, molti anni di comportamento americano arrogante e oppressivo nei
confronti di tanti altri grandi paesi hanno prodotto un forte contraccolpo di
sostegno alla Russia.
Secondo
le notizie, gli iraniani hanno fornito ai russi un gran numero dei loro droni
avanzati, che sono stati effettivamente schierati contro gli ucraini.
Dalla
seconda guerra mondiale, la nostra alleanza con l'Arabia Saudita è stata un
perno della nostra politica mediorientale, ma ora i sauditi si sono
ripetutamente schierati con i russi sulle questioni relative alla produzione di
petrolio, ignorando completamente le richieste americane nonostante le minacce
di ritorsioni del Congresso.
La Turchia ha il più grande esercito della
NATO, ma sta collaborando strettamente con la Russia sulle spedizioni di gas
naturale.
Anche l'India si è avvicinata alla Russia su
questioni cruciali, ignorando le sanzioni che abbiamo imposto al petrolio
russo.
Fatta
eccezione per i nostri stati vassalli politici, la maggior parte delle maggiori
potenze mondiali sembra schierarsi dalla parte della Russia.
Dalla
seconda guerra mondiale uno dei pilastri centrali del dominio americano globale
è stato lo status del dollaro USA come valuta di riserva mondiale e il nostro
controllo associato sul sistema bancario internazionale.
Fino a
poco tempo fa abbiamo sempre presentato il nostro ruolo come neutrale e
amministrativo, ma abbiamo sempre più iniziato a usare come arma quel potere,
usando la nostra posizione per punire quegli stati che non ci piacevano, e
questo sta naturalmente costringendo altri paesi a cercare alternative.
Forse
il mondo potrebbe tollerare il nostro congelamento delle attività finanziarie
di paesi relativamente piccoli come il Venezuela o l'Afghanistan, ma il nostro sequestro dei 300
miliardi di dollari di riserve estere della Russia ha ovviamente fatto pendere
la bilancia,
e i principali paesi stanno sempre più cercando di spostare le loro transazioni
dal dollaro e la rete bancaria che controlliamo.
Sebbene
il declino economico dell'UE abbia causato una corrispondente caduta dell'euro
e spinto al rialzo il dollaro per impostazione predefinita, le prospettive a
lungo termine per la nostra continua egemonia valutaria non sembrano buone.
E dato il nostro orrendo deficit di bilancio e
commerciale, una fuga dal dollaro potrebbe facilmente far crollare l'economia
statunitense.
Subito
dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, l'eminente storico Alfred McCoy
sostenne che stavamo assistendo alla nascita geopolitica di un nuovo ordine
mondiale, costruito attorno a un'alleanza Russia-Cina che avrebbe dominato il
continente eurasiatico.
La sua
discussione con Amy Goodman è stata vista quasi due milioni di volte.
Come “Blackrock Investment Fund”
ha
innescato la crisi energetica globale.
Globalresearch.ca
- F. William Engdahl - Global Research – (03 febbraio 2023) – ci dice:
"Adesione
all'Agenda di sostenibilità 2030 delle Nazioni Unite".
Colossale
disinvestimento nel settore globale del petrolio e del gas da trilioni di
dollari.
La
maggior parte delle persone è sconcertata da quella che è una crisi energetica
globale, con i prezzi del petrolio, del gas e del carbone che
contemporaneamente salgono alle stelle e costringono persino alla chiusura di
importanti impianti industriali come prodotti chimici o alluminio o acciaio.
L'amministrazione Biden e l'UE ha insistito
sul fatto che tutto è dovuto alle azioni militari di Putin e della Russia in
Ucraina.
Non è così.
La crisi energetica è una strategia pianificata da tempo
dai circoli aziendali e politici occidentali per smantellare le economie
industriali in nome di un'agenda verde distopica.
Ciò ha
le sue radici nel periodo ben prima del febbraio 2022, quando la Russia ha
lanciato la sua azione militare in Ucraina.
Blackrock
spinge i criteri ESG.
Nel
gennaio 2020, alla vigilia dei devastanti blocchi covid economicamente e
socialmente, il CEO del più grande fondo di investimento del mondo, Larry Fink
di Blackrock, ha pubblicato una lettera ai colleghi di WALL Street e ai CEO
aziendali sul futuro dei flussi di investimento.
Nel
documento, modestamente intitolato "A Fundamental Reshaping of Finance", Fink, che gestisce il più
grande fondo di investimento del mondo con circa 7 trilioni di dollari allora
in gestione, ha annunciato una partenza radicale per gli investimenti
aziendali.
Il
denaro "diventerebbe verde".
Nella
sua lettera del 2020 che ha seguito Fink ha dichiarato:
"Nel
prossimo futuro – e prima di quanto molti si aspettino – ci sarà una
significativa riallocazione del capitale ... Il rischio climatico è un rischio
di investimento".
Inoltre, ha affermato: "Ogni governo, azienda e azionista
deve affrontare il cambiamento climatico".
In una
lettera separata ai clienti investitori di Blackrock, Fink ha consegnato la
nuova agenda per gli investimenti di capitale.
Ha dichiarato che Blackrock uscirà da alcuni
investimenti ad alto contenuto di carbonio come il carbone, la più grande fonte
di elettricità per gli Stati Uniti e molti altri paesi.
Ha aggiunto che Blackrock esaminerà nuovi investimenti
in petrolio, gas e carbone per determinare la loro adesione alla "sostenibilità" dell'Agenda 2030
delle Nazioni Unite.
Fink
ha chiarito che il più grande fondo del mondo avrebbe iniziato a disinvestire
in petrolio, gas e carbone.
"Nel corso del tempo", ha scritto
Fink, "le aziende e i governi che non rispondono agli stakeholder e affrontano i
rischi per la sostenibilità incontreranno un crescente scetticismo da parte dei
mercati e, a sua volta, un costo del capitale più elevato".
Ha
aggiunto che "il cambiamento climatico è diventato un fattore determinante
nelle prospettive a lungo termine delle aziende ... Siamo sull'orlo di un
rimodellamento fondamentale della finanza".
Da quel
momento in poi il cosiddetto investimento ESG, penalizzando le società che
emettono CO2 come ExxonMobil, è diventato tutto di moda tra gli hedge fund e le
banche di WALL Street e i fondi di investimento tra cui State Street e
Vanguard.
Tale è
il potere di Blackrock.
Fink è
stato anche in grado di ottenere quattro nuovi membri del consiglio di
amministrazione di ExxonMobil impegnati a porre fine al business petrolifero e
del gas della società.
Segui
i "soldi veri" dietro la "nuova agenda verde".
La lettera
di Fink del gennaio 2020 è stata una dichiarazione di guerra da parte della
grande finanza contro l'industria energetica convenzionale.
BlackRock
è stato membro fondatore della Task Force on “Climate-related Financial
Disclosures” (TCFD) ed è firmatario dei PRI delle Nazioni Unite – “Principles
for Responsible Investing”, una rete di investitori sostenuta dalle Nazioni
Unite che spingono gli investimenti a zero emissioni di carbonio utilizzando i
criteri ESG altamente corrotti – fattori ambientali, sociali e di governance
nelle decisioni di investimento.
Non
esiste un controllo oggettivo sui “dati falsi” per i criteri ESG di un'azienda.
Anche Blackrock ha firmato la dichiarazione
del Vaticano del 2019 sostenendo i regimi di prezzo del carbonio.
BlackRock
nel 2020 ha anche aderito a “Climate Action 100”, una coalizione di quasi 400
gestori di investimenti che gestiscono 40 trilioni di dollari.
Con
quella fatidica lettera del CEO del gennaio 2020, Larry Fink ha messo in moto
un colossale disinvestimento nel settore globale del petrolio e del gas da
trilioni di dollari.
In
particolare, nello stesso anno “Fink di BlackRock” è stato nominato nel Consiglio
di fondazione del distopico World Economic Forum di Klaus Schwab, il nesso aziendale e politico dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite
a zero emissioni di carbonio.
Nel giugno 2019, il World Economic Forum e le Nazioni
Unite hanno firmato un quadro di partenariato strategico per accelerare
l'attuazione dell'Agenda 2030.
Il WEF
ha una piattaforma di intelligence strategica che include i 2030 obiettivi di
sviluppo sostenibile dell'Agenda 17.
Nella
sua lettera del CEO del 2021, Fink ha raddoppiato l'attacco a petrolio, gas e
carbone.
"Dato quanto sarà centrale la transizione
energetica per le prospettive di crescita di ogni azienda, stiamo chiedendo
alle aziende di rivelare un piano su come il loro modello di business sarà
compatibile con un'economia a zero emissioni nette", ha scritto Fink.
Un altro funzionario di BlackRock ha detto in una
recente conferenza sull'energia, "dove andrà BlackRock, altri
seguiranno".
In
soli due anni, entro il 2022 circa 1 trilione di dollari sarà uscito dagli
investimenti nell'esplorazione e nello sviluppo di petrolio e gas a livello
globale.
L'estrazione
del petrolio è un'attività costosa e il taglio degli investimenti esterni da
parte di BlackRock e di altri investitori di WALL Street significa la lenta
morte del settore.
Biden:
un presidente BlackRock?
All'inizio
della sua allora poco brillante candidatura presidenziale, Biden ha avuto un
incontro a porte chiuse alla fine del 2019 con Fink che, secondo quanto
riferito, ha detto al candidato che "sono qui per aiutare".
Dopo
il suo fatidico incontro con Fink di BlackRock, il candidato Biden ha annunciato:
"Ci libereremo dei combustibili fossili
..."
Nel dicembre 2020, ancor prima che Biden fosse
insediato nel gennaio 2021, ha nominato il responsabile globale degli
investimenti sostenibili di BlackRock, Brian Deese, come assistente del
presidente e direttore del Consiglio economico nazionale.
Deese,
che ha svolto un ruolo chiave per Obama nella stesura dell'accordo sul clima di
Parigi nel 2015, ha silenziosamente plasmato la guerra di Biden all'energia.
Questo
è stato catastrofico per l'industria petrolifera e del gas.
L'uomo di Fink, Deese, è stato attivo nel
fornire al nuovo presidente Biden un elenco di misure anti-petrolio da firmare
per ordine esecutivo a partire dal primo giorno nel gennaio 2021.
Ciò
includeva la chiusura dell'enorme oleodotto Keystone XL che avrebbe portato
830.000 barili al giorno dal Canada fino alle raffinerie del Texas e
l'interruzione di qualsiasi nuovo contratto di locazione nell'”Arctic National Wildlife Refuge”
(ANWR).
Biden ha anche aderito all'accordo sul clima di Parigi
che “Deese” aveva negoziato per Obama nel 2015 e Trump ha annullato.
Lo
stesso giorno, Biden ha messo in moto un cambiamento del cosiddetto "costo sociale
del carbonio" che impone un punitivo $ 51 a tonnellata di CO2
all'industria petrolifera e del gas.
Questa
mossa, stabilita sotto l'autorità puramente esecutiva senza il consenso del
Congresso, sta causando un costo devastante agli investimenti in petrolio e gas
negli Stati Uniti, un paese che solo due anni prima era il più grande
produttore di petrolio del mondo.
Capacità
di raffinazione di uccisione.
Ancora
peggio, le aggressive regole ambientali di Biden e i mandati di investimento
ESG di BlackRock stanno uccidendo la capacità di raffinazione degli Stati
Uniti.
Senza
raffinerie non importa quanti barili di petrolio prendi dalla Strategic
Petroleum Reserve.
Nei primi due anni della presidenza Biden gli
Stati Uniti hanno chiuso circa 1 milione di barili al giorno di capacità di
raffinazione di benzina e diesel, alcuni a causa del crollo della domanda di
covid, il declino più rapido nella storia degli Stati Uniti.
Gli arresti sono permanenti.
Nel 2023 si chiuderà un ulteriore 1,7 milioni
di barili al giorno di capacità a seguito del disinvestimento ESG di BlackRock
e WALL Street e delle normative Biden.
Citando
il pesante disinvestimento di WALL Street nel petrolio e le politiche
anti-petrolio di Biden, il CEO di Chevron nel giugno 2022 ha dichiarato di non
credere che gli Stati Uniti costruiranno mai un'altra nuova raffineria.
Larry
Fink, membro del consiglio di amministrazione del “World Economic Forum di Klaus
Schwab”, è affiancato dall'UE il cui presidente della Commissione europea, la notoriamente corrotta” Ursula von der Leyen” ha lasciato
il consiglio del WEF nel 2019 per diventare capo della Commissione europea.
Il suo
primo atto importante a Bruxelles è stato quello di far passare l'agenda UE
Zero Carbon Fit for 55.
Ciò ha imposto importanti tasse sul carbonio e
altri vincoli su petrolio, gas e carbone nell'UE ben prima delle azioni russe
del febbraio 2022 in Ucraina.
L'impatto
combinato dell'”agenda ESG fraudolenta” di Fink nell'amministrazione Biden e
della “follia Zero Carbon dell'UE” sta creando la peggiore crisi energetica e
inflazionistica della storia.
(Debbono
essere impiccati – a seguito di condanna penale – gli autori di questa “follia
mondiale”. N.d.R.)
(F.
William Engdahl è consulente strategico e docente, ha conseguito una laurea in
politica presso l'Università di Princeton ed è un autore di best-seller su
petrolio e geopolitica.)
(È Research Associate del “Centre for
Research on Globalization”.)
"La
nostra specie viene geneticamente
modificata": la marcia dell'umanità
verso l'estinzione?
Analisi
del microbioma e del Virome.
Globalresearch.ca
- David Skripac - Global Research – (23 gennaio 2023) – ci dice:
Quest'anno
segna una svolta fondamentale nella storia umana.
Per la prima volta dall'inizio della civiltà
umana, la nostra specie viene geneticamente modificata.
I
produttori di vaccini hanno ora reso possibile che il genoma umano venga
alterato in modo permanente – e il rapporto dell'umanità con la natura cambiato
per sempre – per mezzo di un'iniezione farmaceutica sperimentale che viene falsamente
definita "vaccino".
Alla
luce di questo evento decisivo, credo che dobbiamo dare uno sguardo sobrio ai
motivi e agli atti che stanno rinnovando l'umanità come la conosciamo.
Allo stesso tempo, dobbiamo esaminare il
nostro trattamento sempre più distruttivo del mondo naturale.
Al
fine di indagare le molte variabili che stanno accelerando la scomparsa
dell'umanità e sabotando il nostro ruolo unico di custodi della terra e dei
suoi miliardi di specie vegetali e animali, ho diviso questo studio in quattro
parti principali, che appariranno come articoli separati:
Nella
Parte I:
Il Microbioma e il Virome, scopriremo che
stiamo letteralmente nuotando in un vasto mare di informazioni genomiche che
erano essenziali per l'inizio e la fioritura della vita su questa preziosa
terra e che sta ancora cercando di aiutare tutte le specie a sopravvivere.
La
matrice di organismi che compongono il microbioma ha costruito un flusso di
informazioni viromico che ha permesso l'adattamento e la biodiversità sul
pianeta. E
quello stesso flusso di informazioni viromic è responsabile della costruzione
della specie umana.
Nella
Parte II:
La
nostra guerra contro la natura, esploreremo come il nostro comportamento
sconsiderato sta distruggendo l'ambiente, spostandoci così verso la sesta
estinzione di massa.
Con
questo voglio dire, coprirò la vera catastrofe ambientale, non la bufala del
"riscaldamento globale / cambiamento climatico" finanziata dai miliardari
avviata dal “Club di Roma” e ulteriormente promulgata dal “World Economic Forum”
(WEF) di Klaus Schwab e Soci.
Nella
Parte III:
Cosa è
successo nel 2020, esamineremo come questa vera devastazione ambientale abbia
contribuito alla "pandemia" che è stata lanciata nel 2020, che ha
portato alle iniezioni sperimentali di massa di sostanze sconosciute in
"soggetti" umani nel 2021 e che non ha una fine prevedibile.
(Ho messo "pandemia" tra virgolette a causa
del suo carattere fraudolento.
In effetti, è più accuratamente e appropriatamente
descritto come un “pandemic”, un “scamdemic”, una “pseudo pandemia” o qualsiasi
altro termine che indichi falsità.)
Nella
Parte IV:
La nostra risposta, analizzeremo la risposta
irresponsabile e irrazionale della maggior parte delle persone sul pianeta a
questa cosiddetta pandemia.
(Le
parti II, III e IV saranno pubblicate in seguito da Global Research).
Il
microbioma.
Il
microbioma (derivato dalle parole greche “micro”, che significa
"piccolo", e “biotico”, che significa "pertinente alla vita") è un enorme ecosistema
costituito da trilioni di microrganismi.
Incredibilmente, circa 40.000 specie di
batteri, 300.000 specie di parassiti, 65.000 specie di protozoi e tra 3,5
milioni e 5 milioni di specie di funghi abitano l'ambiente che ci circonda e
vivono dentro o sul corpo umano.
Questo
complesso mondo di microrganismi secerne continuamente un mare di virus, che
fungono da rete di comunicazione per batteri, parassiti, protozoi e funghi. E, come scopriremo tra poco, questi virus sono
sempre stati qui per aiutarci, non per ostacolarci. In altre parole, affermano
la vita, non inducono la morte.
Ecco
un accenno alla complessità, all'incredibile diversità e alle dimensioni
infinitesimali del microbioma: il numero di geni all'interno del regno fungino
è di almeno 125 trilioni!
Il genoma umano, in confronto, consiste di
soli 20.000 geni.
Un
moscerino della frutta ha 13.000 geni, una pulce 31.000.
Quindi,
in termini di complessità genetica, il genoma umano ha solo un piccolo
frammento di informazioni genetiche rispetto al vasto mondo di informazioni
genomiche contenute nel microbioma.
Un
aspetto affascinante del microbioma è la sua rete di comunicazione simbiotica,
che consente la trasmissione di informazioni proteiche da un microrganismo
all'altro.
Ad esempio, la rete miceliale (una matrice di sottili filamenti bianchi)
nei funghi consente ai funghi di comunicare tra loro su distanze che possono
estendersi per diversi chilometri.
Queste strutture miceliali sono in grado di
trasferire risorse minerali e proteiche più di un chilometro.
Come?
Usano
energia luminosa ed elettroni che fluiscono attraverso i percorsi all'interno
del sistema del suolo.
In questo modo, il microbioma aiuta le piante
e altre forme di vita multicellulari a prosperare.
Non è esagerato chiamare la rete miceliale nel regno
fungino il "cervello" letterale del pianeta.
Per
inciso, tutti i piccoli organismi intelligenti che compongono il microbioma
sono alimentati dall'energia biofotonica del sole.
Per
quanto sia difficile da capire, almeno 1,4 quadrilioni di batteri e 10
quadrilioni di funghi vivono all'interno del corpo umano.
All'interno
del solo colon umano sono 3,8 x 1013cellule batteriche.
Ogni
singolo organo del corpo, incluso il cervello, ha il suo microbioma. Lo scopo dei batteri e dei funghi nei
nostri corpi è quello di nutrire e nutrire le nostre cellule, mantenendoci sani
e in equilibrio con il microbioma più grande che ci circonda.
Il
Virome.
Il
viroma è l'immenso mondo in cui esistono i messaggeri di Madre Natura.
È
composto da trilioni e trilioni di virus prodotti dai batteri, parassiti,
protozoi e funghi del microbioma di cui sopra.
Il
corpo umano adulto medio contiene 1 x 1015 virus.
Al contrario, nell'aria che avvolge la terra
ci sono 1 x 1031virus;
Nel
suolo terrestre ci sono 2,5 x 1031 virus;
e
negli oceani della terra ci sono 1,2 x 1030virus.
Per
fornire una prospettiva su questi numeri impressionanti, 1 x 1031 è 10 milioni
di volte maggiore del numero di stelle conosciute nell'intero universo.
In
poche parole, un virus è un'informazione genomica, DNA o RNA, avvolta in un
involucro proteico.
I
piccoli filamenti di proteine che sporgono verso l'esterno dalla superficie
esterna dell'involucro proteico di un virus sono chiamati “proteine spike”.
I
virus non sono organismi viventi.
Non producono il proprio carburante.
Non
hanno metabolismo per produrre energia.
E non
possono riprodursi.
I
virus hanno viaggiato a livello globale, al di sopra dello strato limite
atmosferico, per milioni di anni, molto prima che venissero inventate le
macchine per i viaggi aerei.
I loro codici genetici hanno ricoperto la
terra per eoni, creando biodiversità e consentendo l'adattamento in tutto
l'ecosistema.
Per adattamento, intendo che i virus cercano
sempre di adattare i loro codici genetici allo scopo di creare una salute
resiliente in tutte le forme di vita del pianeta.
È
ridicolo suggerire che, per viaggiare da una regione all'altra del globo, un
virus debba salire su un aereo, come vorrebbe farci credere la “National
Security Research Division della RAND”.
Inoltre,
i virus, compresi i coronavirus, non arrivano a ondate e poi scompaiono senza
lasciare traccia, solo per riapparire miracolosamente più tardi nello stesso
punto o in uno diverso.
Invece,
i virus non se ne vanno mai, non scadono mai.
Abitano ogni elemento dell'ambiente che ci
circonda.
In breve, sono onnipresenti e sempre presenti.
Il
nostro rapporto con particolari virus può cambiare come conseguenza delle
nostre azioni dannose nei confronti della natura.
Ogni volta che gli esseri umani avvelenano e
inquinano l'aria, il suolo e l'acqua, creano uno squilibrio tra l'umanità e il
virome, uno squilibrio che può farci entrare in squilibrio con un particolare
virus.
Sfortunatamente,
il “regime
di medicina allopatica”, che i plutocrati John D. Rockefeller e Andrew Carnegie
hanno imposto alla maggior parte del mondo con il loro Rapporto Flexner del 1910, ha ancora un ampio segmento della
comunità scientifica che crede che batteri, funghi e virus siano nostri nemici.
Il
fondamento dello schema di “medicina allopatica di Rockefeller è la "teoria dei germi"
imperfetta di Louis Pasteur, che afferma che microrganismi esterni come batteri e virus
attaccano, invadono e infettano il corpo, causando così malattie.
La
nostra specie viene geneticamente modificata.
Stiamo
assistendo alla marcia dell'umanità verso l'estinzione? I virus sono nostri amici, non nostri
nemici.
La
maggior parte del mondo occidentale attribuisce a Pasteur (1822-1895) un ruolo
fondamentale nello stabilire ciò che chiamiamo "medicina moderna", un paradigma che fa risalire
l'origine di ogni malattia a un singolo germe.
Senza
la teoria di Pasteur, la maggior parte dei farmaci moderni non sarebbe mai
stata prodotta, promossa o prescritta, un fatto che spiega perché
l'establishment medico di oggi e la sua “industria farmaceutica dipendente”
rifiutano di riconoscere i loro difetti o di riconoscere la loro inefficacia.
Al
contrario, la "teoria del terreno", iniziata da Claude Bernard
(1813-1878) e successivamente costruita da Antoine Béchamp (1816-1908),
sostiene che il terreno – cioè l'ambiente interno del corpo – e non un germe esterno determina la
nostra salute o la sua mancanza.
Ciò che Béchamp chiamava "terreno" è molto vicino a ciò che la
medicina moderna ha ora definito il sistema immunitario innato.
Come vedremo nei paragrafi seguenti, Béchamp
era sicuramente sulla strada giusta nello scoprire come il corpo umano
interagisce realmente con l'ambiente esterno.
A
differenza di Pasteur, Béchamp aveva una formazione accademica in scienze.
Credeva
che la malattia fosse un risultato biologico dei cambiamenti che avvengono nel
corpo quando i suoi processi metabolici diventano squilibrati. Quando il corpo è in uno stato di
squilibrio, ha affermato Béchamp, i germi diventano sintomi che a loro volta
stimolano più sintomi, che alla fine portano alla malattia.
Sebbene
Béchamp si stesse muovendo nella giusta direzione con la sua teoria del
terreno, la
tirannia farmaceutica dipendente dai germi di Rockefeller ha prevalso, in gran
parte a causa di sostanziali infusioni di denaro, che Rockefeller e Carnegie
hanno fornito volentieri sotto forma di sovvenzioni a università, ospedali e
strutture di ricerca medica.
La loro generosità "filantropica", che
superava facilmente i 100 milioni di dollari, permise loro di influenzare la
politica dell'intero establishment medico statunitense e alla fine della
maggior parte delle nazioni occidentali, guidandoli verso un regime allopatico esclusivamente chimico.
Sostengo
in questo articolo che, contrariamente a ciò che la medicina Rockefeller ci ha
insegnato per oltre cento anni, i virus non sono qui per attaccare le nostre cellule o
per danneggiarci in qualsiasi altro modo.
Al
contrario, le informazioni molecolari genetiche del DNA e dell'RNA contenute
nei virus sono letteralmente i mattoni della vita sulla terra.
Per
usare un'analogia moderna, possiamo pensare al flusso di informazioni di un
virus come a un aggiornamento software che trasporta un'importante intelligenza
molecolare che può essere caricata, quando necessario, su qualsiasi cellula di
un organismo multicellulare vivente, inclusa una qualsiasi delle 70 trilioni di
cellule contenute nel corpo umano.
Le nostre cellule regolano quali nuove
informazioni genomiche vengono ricevute e quali non vengono ricevute.
I virus stanno semplicemente cercando di
adattarsi alle cellule allo scopo di creare una salute umana resiliente.
Una
parola qui sul sistema immunitario.
Esistono
due tipi di immunità: innata e adattiva.
Il
sistema immunitario innato è il mezzo iniziale e primario con cui i nostri
corpi interagiscono con un virus.
Il
sistema innato aiuta il corpo a trovare un equilibrio genetico con ogni nuovo
aggiornamento virale che gli viene presentato.
Il
corpo non ha bisogno di replicare o riprodurre le nuove informazioni virali
dopo più di 4 o 5 giorni di aggiornamenti.
Il
sistema immunitario innato funziona su confini sani nel corpo umano, come le barriere
fisiche tra l'intestino e il flusso sanguigno, o sui vasi sanguigni che
regolano strettamente il movimento di ioni, molecole e cellule tra il flusso
sanguigno e il cervello (chiamato barriera emato-encefalica), o a livello
genetico nelle nostre cellule (come le proteine mutagene nelle nostre cellule).
Inoltre,
il sistema immunitario innato opera attraverso una varietà di enzimi, come
APOBec3A / 3G e CAS9.
Questi
enzimi sono ora considerati centrali per l'immunità innata.
Il
sistema immunitario adattativo è il mezzo secondario con cui i nostri corpi
interagiscono con i virus.
Il
sistema adattativo monta una risposta altamente specifica a un virus
utilizzando i globuli bianchi del corpo, noti come linfociti (cellule B e
cellule T).
Le cellule B sono responsabili del rilascio di
anticorpi nel flusso sanguigno.
Gli
anticorpi sono il secondo – non primo – metodo di interazione del corpo con un
virus dopo che riceve un nuovo aggiornamento virale o dopo che sviluppa uno
squilibrio con un particolare virus.
Gli
anticorpi sono difesi specifici e mirati.
Di
solito si presentano sulla scena da 3 a 6 settimane dopo l'esposizione iniziale
del corpo a un virus.
In
poche parole, gli anticorpi agiscono come una squadra di pulizia, aiutando il
corpo a ripulire virus e batteri che non sono più necessari.
Nel
frattempo, le cellule T sono responsabili della stimolazione delle cellule B
nella produzione di anticorpi.
Per
capire quanto velocemente il corpo umano si adatta quando esposto al virome,
considera un bambino di sette giorni.
Ha 1 x
108 particelle virali in un solo grammo di feci.
Anche
se quel bambino non ha la capacità di sviluppare anticorpi in una fase così
precoce della vita, si adatta comunque istantaneamente a queste particelle
virali, rimanendo perfettamente sano.
Invece di sviluppare la febbre, rimane in
equilibrio stabile – omeostasi – con il virome, sia microbicamente che
geneticamente.
Questo
fatto da solo dimostra che non interagiamo con il viroma attraverso il nostro
sistema immunitario adattativo ma, piuttosto, interagiamo con esso attraverso
il nostro sistema immunitario innato.
Qual è
la chiave da trarre da questi fatti?
Per
me, è che la decisione del corpo di assorbire informazioni genetiche è un
processo biologico altamente intricato e controllato.
Ci
sono molti modi in cui i nostri corpi rimangono in equilibrio con l'enorme mare
di informazioni genetiche che respiriamo ed entriamo in contatto con ogni
momento della nostra vita.
Poiché
un virus non è un organismo vivente, il nostro sistema immunitario innato non può
uccidere i virus, né vorrebbe.
Invece,
come accennato in precedenza, il sistema immunitario innato entra semplicemente
in equilibrio genetico con un nuovo virus.
Lo fa
replicando o ricevendo aggiornamenti da quel virus e rispondendo immediatamente
a quel nuovo caricamento virale.
Una
volta raggiunto l'equilibrio genetico, in genere da 4 a 5 giorni dopo
l'esposizione iniziale al virus, il nostro sistema immunitario innato si rifiuta di
ricevere ulteriori aggiornamenti.
Da
questi fatti, possiamo concludere che gli esseri umani non possono impedire che
si verifichi una "epidemia", né possono cambiare la traiettoria di
un'epidemia.
In
altre parole, è inutile – in realtà, peggio che inutile: è dannoso – cercare di controllare un virus
sempre utile distribuendo un dispositivo sperimentale di modifica genetica non
approvato progettato per produrre una risposta anticorpale (altrimenti nota come risposta
adattativa del sistema immunitario indotta dall'iniezione).
Quel
modello scientifico antiquato è biologicamente illogico e non potrà mai
funzionare.
Ora sappiamo che interferisce con il nostro
sistema immunitario innato splendidamente progettato, che è perfettamente in
grado di gestire qualsiasi virus con cui possiamo sviluppare uno squilibrio
temporaneo.
(Esattamente come sviluppiamo uno squilibrio
con un particolare virus, come il virus HIV o qualsiasi coronavirus, sarà
spiegato più avanti nell'articolo).
Inoltre,
contrariamente alla narrativa ufficiale propagata dai produttori di vaccini e
dalle agenzie sanitarie governative di tutto il mondo, il nostro sistema immunitario
conserva una memoria dei virus con cui i nostri corpi hanno interagito e dei
geni che sono stati inseriti naturalmente – dopo aver ricevuto un nuovo
aggiornamento virale – nelle nostre cellule.
Nel
sistema immunitario innato, ad esempio, l'enzima Cas9, che è responsabile della scissione
del DNA in eccesso quando troppo di un carico virale viene presentato a una
cellula, è
la banca dati della memoria naturale che ricorderà quale modello di DNA ha
incontrato.
Inoltre,
i registri permanenti tenuti da un sistema immunitario innato vengono trasmessi
alle generazioni successive di esseri umani, che quindi non avranno mai una
reazione infiammatoria a un particolare virus.
Anche
nel sistema immunitario adattativo, le cellule B (la fonte di anticorpi) e le
cellule T (lo stimolo delle cellule B) forniscono un'immunità duratura.
Uno
studio su più fronti del NIH presentato dal “Center for Infectious Disease
Research and Policy” (CIDRAP) nel 2008 ha dimostrato in modo conclusivo che
l'immunità agli anticorpi può durare per tutta la vita.
In quello studio, un gruppo di scienziati,
guidato dal Dr. Eric Altschuler, ha raccolto campioni di sangue da 32
sopravvissuti - di età compresa tra 91 e 101 - della pandemia di influenza
spagnola del 1918. (In realtà, il nome corretto per quella pandemia è l'”influenza
del Kansas”, il suo luogo di origine.)
Con
loro grande stupore, gli scienziati hanno scoperto che, quasi un secolo dopo,
tutti i partecipanti allo studio portavano ancora gli anticorpi allo stesso
ceppo di influenza.
Sulla
base dei risultati di quello studio di 21 anni, possiamo respingere la
propaganda imposta su di noi dai media mainstream e dalle organizzazioni
mediche.
Non è
vero che l'immunità naturale al virus SARS-CoV-2 possa svanire da sei mesi a un
anno dopo l'esposizione iniziale.
E non è vero che un'iniezione sperimentale è
l'unico modo per raggiungere l'immunità.
Tali
affermazioni infondate sono semplicemente stratagemmi inventati per promuovere
l'agenda avida dell'industria farmaceutica e degli altri tecnocrati che operano
dietro le quinte.
Bottom
line:
Il potere dell'immunità naturale supererà
sempre qualsiasi immunità percepita a un virus che si dice derivi da
un'iniezione, sia sperimentale che approvata dal governo.
Biologicamente
parlando, tutta la vita sulla terra è costruita dalle sequenze genetiche
molecolari di RNA e DNA contenute nei virus.
Questi virus sono sistemi di consegna genetica
squisitamente progettati essenziali per iniziare e sostenere la vita sulla
terra.
Infatti, più del 50% dei 20.000 geni ereditati
dagli esseri umani di oggi sono stati inseriti milioni di anni fa nel genoma
dei mammiferi da queste piccole meraviglie della natura.
Almeno
l'8% di questi geni sono stati inseriti da retrovirus RNA simili al retrovirus
dell'HIV.
(Un
retrovirus è un virus a RNA che inserisce una copia del DNA del suo genoma
nella cellula ospite per replicarsi.)
Altrettanto
intrigante è il fatto che milioni di anni fa gli aggiornamenti retrovirali
hanno svolto un ruolo chiave nell'emergere dei mammiferi placentali.
È
interessante notare che uno studio del 2017 pubblicato dal “National Institute
of Health” (NIH) dimostra che molti di noi stanno portando il retrovirus
dell'HIV senza nemmeno saperlo.
In
questo studio, i ricercatori "hanno esplorato i dati di sequenza non umana
dal sequenziamento dell'intero genoma" del sangue di 8.240 adulti che
vivono negli Stati Uniti e in Europa, nessuno dei quali è stato accertato avere
alcuna malattia infettiva.
Hanno scoperto che il 42% dei partecipanti è
risultato positivo alla presenza di 94 virus noti.
Questi
virus includevano il virus dell'HIV, il virus dell'epatite B, il virus
dell'epatite C e il virus dell'influenza.
Siamo
stati addestrati dalla comunità medica e dai media controllati dalle
corporazioni a credere che il virus dell'HIV dovrebbe predominare nelle persone
che vivono nell'Africa sub-sahariana.
Dopotutto,
ci viene detto, il 95% di tutti i casi "sieropositivi" proviene da
quella regione del globo.
Se così fosse, ci aspetteremmo di vedere in
altre regioni pochissimo HIV e una prevalenza molto più alta, ad esempio,
dell'epatite C o dell'influenza.
Non è
così: è esattamente il contrario!
In
effetti, lo studio del 2017 ha rilevato una prevalenza cinque volte superiore
del virus HIV rispetto all'epatite C e all'influenza in quegli 8.240 americani
ed europei asintomatici.
Sorprendentemente,
ognuno era completamente in equilibrio con il virus dell'HIV, anche se nessuno
di loro aveva mai viaggiato in Africa.
Dobbiamo
concludere da questo studio che non solo il mondo ha completamente frainteso la
prevalenza del virus HIV in tutti gli angoli del globo, ma che la nostra paura
di esso – e del viroma in generale – è del tutto ingiustificata.
Dato
che molte potenti organizzazioni, sia pubbliche che private, traggono profitto
dalle enormi sovvenzioni e donazioni che perpetuano l'infinito movimento per
l'AIDS, non sorprende che nessuno studio scientifico peer-reviewed sia stato
fatto per fornire prove conclusive che un virus chiamato HIV causi una malattia
chiamata AIDS.
Se uno
studio di questo tipo fosse intrapreso, dimostrerebbe che l'ipotesi dell'HIV
porta all'AIDS è infondata e, più precisamente, fraudolenta.
La
domanda su cui gli scienziati dovrebbero concentrarsi è:
cosa
sta succedendo nell'Africa sub-sahariana che sta creando una relazione così
anormale tra le persone che vivono in quella zona e il retrovirus dell'HIV,
causando il 95% di loro a test sieropositivi?
Per
rispondere a questa domanda, dobbiamo guardare al terreno in cui risiedono i
virus e rimanere in equilibrio con il corpo umano.
(Per
"terreno" intendo un'area geografica con il suo ecosistema associato.
Non mi riferisco qui alla già citata teoria del terreno di Bernard/Béchamp.)
Quando
un terreno viene interrotto da qualcosa di innaturale per esso – per esempio,
avvelenamento dell'ambiente da parte di comportamenti umani irresponsabili – i
virus diventano sovra espressi e l'equilibrio del corpo con il viroma viene
perso.
Tenendo
conto del terreno, troviamo che il fattore numero uno comune a tutte le
cosiddette epidemie o pandemie di malattie infettive è la distruzione
dell'ecosistema.
In altre parole, il terreno naturale è stato
alterato da comportamenti umani irresponsabili a tal punto che il nostro innato
adattamento a tutte le informazioni genetiche che ci circondano è minato.
Non è
che i virus stiano causando una malattia. Piuttosto, è che stanno
semplicemente presentando al corpo una nuova opzione di adattamento genetico.
Il sistema immunitario innato del corpo determina quindi la quantità di quelle
nuove informazioni che assorbirà.
Se le
cellule hanno un disperato bisogno di riparazione, forse a causa di scelte
dietetiche sbagliate, uno stile di vita sedentario o tossicità nell'ambiente,
il virus creerà un evento infiammatorio mentre il corpo attraversa il suo
processo rigenerativo.
Questo di solito è accompagnato da febbre,
perdita di appetito e un elevato numero di globuli bianchi.
Tale
evento infiammatorio è ciò che comunemente chiamiamo "l'influenza".
Ciò
che chiamiamo in modo dispregiativo un evento infiammatorio, implicando che è
dannoso per il corpo, è in realtà una parte del processo di guarigione del
corpo.
L'infiammazione
è necessaria per creare rigenerazione all'interno del corpo. Agisce a nome
dell'organismo, non contro di esso.
Ma se
il microbioma del corpo è pieno invece di volere, non avrà bisogno di un
aggiornamento, e quindi non si verificherà alcuna infiammazione.
Nel
caso dell'Africa sub-sahariana, l'ecosistema sta morendo.
Il collasso dei sistemi del suolo ricchi di
nutrienti, la scarsa igiene dell'acqua, la mancanza di servizi
igienico-sanitari di base, una popolazione cronicamente denutrita e la completa
eliminazione dell'agricoltura biologica tradizionale – superata dall'ossimorica
Rivoluzione Verde, imposta ai paesi in via di sviluppo dall'agricoltura
industriale – hanno causato a gran parte di quella popolazione di sviluppare
uno squilibrio tra il loro sistema immunitario innato e l'ambiente.
La
sindrome nota come "AIDS" è un'espressione di questo squilibrio.
Il virus dell'HIV, che è stato scoperto per la
prima volta dal virologo francese Luc Montagnier, è stato falsamente accusato
di essere il principale responsabile dell'AIDS, una forma di colpa per
associazione.
In
realtà, il virus HIV è benigno e non sta cercando di assumere il controllo
della meccanica di nessuna cellula.
La
vera radice del problema è che il sistema immunitario innato del popolo
dell'Africa sub-sahariana è stato degradato da una mancanza di nutrizione a tal
punto che stanno cadendo preda di una miriade di malattie, che sono state
raggruppate collettivamente sotto l'unico titolo "AIDS".
Tuttavia,
invece di venire a patti con la realtà di ciò che il terribile disastro
ecologico sta causando, gli "scienziati" stanno incolpando il virus
dell'HIV come copertura per nascondere decenni di crimini ambientali ed
economici governativi e aziendali.
Dalle
informazioni trattate finora, possiamo giustamente concludere che è impossibile per virus o agenti
patogeni creare pandemie ed epidemie di malattie infettive – perché non esiste una malattia
infettiva nel senso tradizionale del termine – esempi sono "AIDS",
"Ebola" e altre pandemie "virali" infondate.
Sì, la propaganda farmaceutica ha spinto il
paradigma delle malattie infettive sul pensiero mondiale per secoli.
Ma la
convinzione che tali malattie esistano non è altro che una conseguenza della
teoria dei germi smentita di Pasteur.
Ciò
che comunemente chiamiamo “epidemia o pandemia” è semplicemente il risultato di un
sistema immunitario innato degradato che si manifesta in un segmento della
popolazione del pianeta.
Le ragioni di questo degrado possono includere
avvelenamento
chimico da erbicidi, pesticidi o alimenti geneticamente modificati, che vedremo più dettagliatamente di
seguito.
Come
possiamo vedere dalla descrizione sopra del virome, non è esagerato dire che il
viroma è il linguaggio di tutta la vita sulla terra.
Stiamo
letteralmente nuotando in un vasto mare di informazioni genomiche che erano
essenziali per l'inizio e la fioritura della vita su questa preziosa terra e
che sta ancora cercando di aiutare tutte le specie a sopravvivere.
La matrice di organismi che compongono il
microbioma ha costruito un flusso di informazioni viromico che ha permesso
l'adattamento e la biodiversità sul pianeta.
E
quello stesso flusso di informazioni viromic è responsabile della costruzione
della specie umana.
Pertanto,
gli esseri umani non sono separati dal viroma e dal microbioma, ma sono,
piuttosto, parte integrante del vasto e complesso ecosistema del viroma e del
microbioma.
Eppure ci siamo sempre più posti in diretta
opposizione al sistema vivente stesso di cui siamo parte intrinseca: la natura.
(David Skripac, Ricerca Globale, 2023).
Davos
2023:
frammentare il mondo.
Globalreresearch.ca
- Rick Thomas – (05 marzo 2023) – ci dice:
L'annuale”
Davos Boys Club” (aperto anche alle ragazze purché conoscano il loro posto) si
riunisce dal 16 al 20 gennaio nelle Alpi svizzere.
I tecnocrati
super ricchi discuteranno su come sistemare il mondo frammentato che hanno
rotto.
Il promo per l'evento dice tutto, non c'è
bisogno di scavare per un'agenda nascosta.
Il
vice ministro canadese del crimine “Chystia Freeland” sarà lì ad annusare e
contrarsi come se fosse appena caduta dall'autobus su East Hastings.
I soliti sospetti parteciperanno,
crogiolandosi nel bagliore della loro reciproca sociopatia.
Si
spera che si spremeranno un po 'di sci e forse navigheranno dalla scuola
elementare per le prospettive future.
Gli
avvistamenti di Epstein sono previsti.
L'incontro
riunirà 2700 membri tra cui 52 capi di stato, 600 amministratori delegati, 160
giovani globalisti e 125 esperti delle principali università, istituti di
ricerca e think tank del mondo.
Dagli
Stati Uniti:
artisti del calibro del direttore dell'FBI” Chris Wray”, gli amministratori delegati di
Amazon,
BlackRock e Pfizer, alti funzionari della Gates Foundation e della rete Soros, e l'editore del New York Times, per citarne alcuni.
Gli
ospiti speciali includono:
John
F. Kerry,
inviato presidenziale speciale per il clima degli Stati Uniti d'America.
Avril
Haines,
direttore della National Intelligence degli Stati Uniti.
Martin
J. Walsh,
Segretario del Lavoro degli Stati Uniti.
Katherine
Tai, rappresentante
commerciale degli Stati Uniti.
Chrystia
Freeland, Vice
Primo Ministro e Ministro delle Finanze del Canada.
Christine
Lagarde,
presidente della Banca centrale europea.
Il
presidente ucraino Volodomyr Zelensky parlerà alla conferenza annuale del World Economic Forum nel gennaio 2023
e sarà
presente in un panel con Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, e
Fareed Zakaria della CNN.
Il panel si chiamerà "Ripristinare la sicurezza e la pace", che è la neolingua orwelliana
per "Come
balcanizziamo la Russia dopo aver distrutto l'Ucraina".
Vistosamente
assente, quest'anno non ci sarà alcuna delegazione russa.
In un
recente articolo del “Globe and Mail”, l'amministratore delegato del WEF Adrian Monck si lamenta del fatto che i troll stanno distruggendo tutta la bella malvagità di Klaus
Schwab e del suo prediletto Harari, diffondendo disinformazione e cose di estrema destra.
Si
agita cercando di dimostrare che il WEF è bravo ragazzo e non tramerebbe mai la
conquista del mondo o tirerebbe le ali alle farfalle:
"Una
pandemia stava infuriando e il World Economic Forum ha lanciato The Great
Reset, promuovendo l'idea di ricostruire meglio in modo che le economie possano
emergere più verdi e più giuste dalla pandemia", dice senza battere ciglio.
Continua
con la solita propaganda sceneggiata secondo cui antisemiti, estremisti di
destra, teorici della cospirazione, suprematisti bianchi, neonazisti, altri non
conformisti si comportano male su Internet.
Perché
non possono semplicemente bere il koolaid e fare quello che gli viene detto
come tutti gli altri?
È semplicemente
stupito che un sito web abbia affermato che il Great Reset è stato una "risposta alla finta crisi del
coronavirus"
e avrebbe inaugurato il "comunismo globale" per garantire che "nessuno sarà in grado di
possedere nulla".
Wow, immaginatelo.
Eppure,
direttamente dalla bocca del cavallo, lo stesso WEF suggerisce che un “mondo
globalizzato” è meglio gestito da una coalizione auto-selezionata di multinazionali,
governi e organizzazioni della società civile, che esprime attraverso
iniziative come il Great Reset e il Global Redesign.
I temi
principali per il 2023 includeranno: [traduzioni fornite dall'autore]
Crisi
energetiche e alimentari nel contesto di un nuovo sistema per l'energia, il
clima e la natura [come affamare la plebe fino alla sottomissione].
Alta
inflazione, bassa crescita, alta economia del debito nel contesto di un nuovo
sistema per gli investimenti, il commercio e le infrastrutture [come mandare in bancarotta la plebe
in sottomissione].
Venti
contrari dell'industria nel contesto di un nuovo sistema per sfruttare le
tecnologie di frontiera per l'innovazione e la resilienza del settore privato [come creare il Borg].
Vulnerabilità
sociali nel contesto di un nuovo sistema di lavoro, competenze e assistenza [come sfruttare la crisi che hanno
creato].
Rischi
geopolitici nel contesto di un nuovo sistema di dialogo e cooperazione in un
mondo multipolare [come sfruttare la guerra in Ucraina e/o come sfruttare le
crisi che hanno creato senza farsi esplodere nel processo].
Durante
l'incontro annuale la popolazione di Davos esplode a oltre 100.000 persone, tra
partecipanti, media, sicurezza e personale di supporto.
Circa
2.500 in quell'ondata sono delegati del WEF e il resto comprende il loro
entourage e la sicurezza necessaria per le apparizioni dei delegati, circa 40
membri dello staff per delegato.
Diventare
un membro ufficiale del WEF è a dir poco costoso. Devi essere o nella folla
miliardaria o un leader mondiale i cui contribuenti pagano il conto.
Costa
$ 19.000 a persona per partecipare.
Sfortunatamente,
non puoi farlo a meno che la tua organizzazione non sia anche membro del WEF.
Ciò costa tra $ 60.000 e $ 600.000 all'anno, a seconda
dello stato di "partner".
Facendo
i conti, costa almeno $ 79.000 per delegato per partecipare più il costo
aggiuntivo per voli, alloggio e pasti per i loro entourage privati.
Facendo
più matematica: Schwab, Harari e il WEF stanno rastrellando un minimo di $ 213.000.000 e
questa sarebbe la stima più prudente.
Senza
dubbio, il WEF ottiene un taglio da tutti gli hotel e altri servizi, e quindi
non sarebbe fuori linea stimare almeno un miliardo di dollari all'anno di
reddito.
Fortunatamente,
l'esercito svizzero sarà lì, armato con i suoi coltelli svizzeri, per impedire
a tutti i cattivi teorici della cospirazione di rovinare la festa e rovinare
tutto il divertimento.
Il governo svizzero ha annunciato:
"Per
l'uso dell'esercito sotto forma di servizi di supporto in occasione del WEF dal
10 al 26 gennaio, il Parlamento federale ha fissato un limite massimo di 5.000
militari ...
Con
aerei da combattimento armati in servizio di pattugliamento permanente durante
il periodo della conferenza, difesa terra-aria, radar supplementari,
sorveglianza dello spazio aereo rafforzata e servizio di polizia aerea 24 ore
su… (in tutta la Svizzera)."
Sebbene
il WEF si riunisca a Davos ogni anno, in realtà ha sede nella piccola città di
Cologny, fuori Ginevra, 265 miglia a ovest.
Una
delle affermazioni di fama di Cologny è che un gruppo di poeti e scrittori
romantici trascorse l'estate lì nel 1816: Lord Byron, John Polidori, Mary
Shelley e Percy Bysshe Shelley.
A
causa del maltempo, gli ospiti hanno trascorso giorni in casa raccontandosi
storie dell'orrore.
“Frankenstein”
di Mary
Shelley e “The
Vampyre” di
John Polidori sono stati il risultato di queste sessioni di camino.
“Frankenstein”
è la storia di uno scienziato pazzo che crea un mostro con parti del corpo
usate, e “The Vampyre” è la storia di un aristocratico succhiatore di sangue
che depreda la società.
Dolce.
Nonostante
la minimizzazione dei partecipanti regolari come “Bono”, che sorride che Davos
è una mandria di "vacche grasse nella neve", la realtà è che il WEF sta
diventando sempre più il centro del processo decisionale globale.
Le
Nazioni Unite non sono diventate il forum che le élite potevano usare per creare il loro impero aziendale
globale,
semplicemente perché c'è troppa burocrazia e politiche all'interno della costituzione
delle Nazioni Unite che non possono essere ignorate.
In
secondo luogo, le Nazioni Unite sono costruite sul modello dello Stato-nazione,
qualcosa che il WEF vuole eliminare.
Il WEF
è il futuro governo mondiale, chiaro e semplice.
Schwab
è già il suo primo presidente, e probabilmente il “CEO” non riconosciuto e non
ufficiale del mondo.
Tutto
ciò che deve accadere dopo, attraverso la loro serie pianificata di imminente
mega-crisi, è che il mondo riconosca la conquista del WEF di tutti gli stati nazionali
e si sottometta alla sua autorità suprema.
La
pandemia è stata la prima fase verso la fine del WEF.
L'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS)ha arruolato con successo 194 nazioni con un colpo di stato globale senza sparare un colpo.
Ci
sono tre cose che il WEF deve distruggere per consolidare il suo potere: la sovranità nazionale, i diritti
civili e la fede nel nostro Creatore. Solo “il primo” può essere distrutto.
Possono
togliere il potere delle nazioni sulla scena mondiale.
La sovranità
sta subendo un graduale degrado da decenni.
Come
ha detto il primo ministro Justin Trudeau, "il Canada è il primo stato
post-nazionale del mondo", riferendosi al fatto che il suo gabinetto è
infiltrato da membri del WEF.
[Esiste
un elenco completo dei funzionari eletti canadesi che sono membri del WEF.]
I
diritti civili e la fede sono impossibili da distruggere e, come la storia ha
dimostrato, violare entrambi si traduce in un aumento. I diritti civili sono l'espressione
politica esteriore del sentiero spirituale interiore.
Coloro
che sono in un viaggio spirituale, o coloro che apprezzano la loro libertà,
sono coraggiosamente indignati quando si verifica un'ingiustizia, specialmente
quando il diritto delle persone all'esistenza umana di base è minacciato.
L'universo
rivela che il bene è più potente del male.
Per
tutto il male che si fa sotto il sole, il bene che produce è cento volte
maggiore.
Il
seme della distruzione è piantato in ogni regime totalitario perché la tirannia è in
definitiva suicida per tutti i soggetti coinvolti.
Possiamo, quindi, rimanere fermi e dire con fiducia: "Portalo avanti, Schwab, portalo
avanti".
1500
scienziati dicono che "non c'è
emergenza
climatica"
– il movimento per il vero ambiente è stato dirottato.
www. globalresearch.ca
– (06 marzo 2023) - Mark Keenan – ci dice:
Molte
persone in tutto il mondo sono preoccupate per il cambiamento climatico e
credono che ci sia un'emergenza climatica.
Per
decenni ci è stato detto dalle Nazioni Unite che l'anidride carbonica (CO2) le
emissioni derivanti dall'attività umana stanno causando cambiamenti climatici
disastrosi.
Nel
2018, un rapporto dell'IPCC delle Nazioni Unite ha persino avvertito che "abbiamo 12 anni per salvare la Terra", mandando così milioni di
persone in tutto il mondo in delirio.
Trentacinque
anni fa, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) e
l'Organizzazione meteorologica mondiale WMO istituirono il Gruppo
intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) per fornire consulenza
scientifica sul complesso tema del cambiamento climatico.
Al
gruppo è stato chiesto di preparare, sulla base delle informazioni scientifiche
disponibili, una relazione su tutti gli aspetti rilevanti per i cambiamenti
climatici e i loro impatti e di formulare strategie di risposta realistiche.
Il
primo rapporto di valutazione dell'IPCC è servito come base per negoziare la
Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC.)
I governi di tutto il mondo hanno firmato
questa convenzione, con un impatto significativo sulla vita delle persone del
mondo.
Tuttavia,
molti scienziati discutono con la teoria del cambiamento climatico creata
dall'uomo promossa dalle Nazioni Unite e molte persone in tutto il mondo sono
confuse dall'argomento o non sono a conoscenza dei fatti completi.
Permettetemi di fornire alcune informazioni di cui
potreste non essere a conoscenza.
1.
Pochissime persone effettivamente scavano nei dati, accettano semplicemente i
rapporti IPPC delle Nazioni Unite. Eppure molti scienziati altamente rispettabili e
illustri hanno fatto esattamente questo e hanno scoperto che la teoria del cambiamento climatico
artificiale promossa dalle Nazioni Unite è seriamente difettosa.
Sei a conoscenza del fatto che 1500 dei principali
scienziati e professionisti del clima del mondo in oltre 30 paesi hanno firmato
una dichiarazione che non esiste un'emergenza climatica e hanno confutato le affermazioni delle
Nazioni Unite in relazione ai cambiamenti climatici causati dall'uomo?
2. Ho
firmato anche questa dichiarazione. Come posso fare una tale affermazione?
Ho
esperienza nel settore come ex scienziato presso il Dipartimento dell'Energia e
dei Cambiamenti Climatici, Governo del Regno Unito;
e come
ex membro del personale presso la Divisione Ambiente delle Nazioni Unite, dove
ero responsabile della manutenzione del “Pollution Release and Transfer
Register Protocol”, un accordo ambientale multinazionale, che prevede il monitoraggio
degli inquinanti per terra, aria e acqua in tutto il mondo.
L'inquinamento reale esiste, ma il problema
non è il CO2.
La
globalizzazione industriale ha prodotto molte sostanze registrate come
inquinanti, tra cui migliaia di nuovi composti chimici artificiali, tossine,
nanoparticelle e organismi geneticamente modificati (OGM) che violano il
principio scientifico di precauzione.
Un
libro che ho pubblicato di recente fornisce anche ampie prove e testimonianze
di rinomati scienziati che non esiste un'emergenza climatica.
Il
libro intitolato "Trascendere l'inganno del cambiamento climatico verso la
sostenibilità reale" è disponibile qui su amazon.COM
3. Successivamente, menzionerò il sito
web dell’“Irish
Climate Science Forum” (ICSF), una risorsa preziosa fondata da “Jim O'Brien”.
Sono grato all'ICSF per l'eccellente lavoro
svolto nell'evidenziare i difetti scientifici nella narrativa climatica delle
Nazioni Unite.
L'ICSF
fornisce una serie completa di conferenze di rinomati scienziati internazionali
che forniscono molte prove, analisi e dati che contraddicono le affermazioni
delle Nazioni Unite. Le lezioni sono disponibili.
La
visione scientifica dell'ICSF coincide con quella della fondazione “Climate
Intelligence” (CLINTEL) che opera nei settori dei cambiamenti climatici e della
politica climatica.
“CLINTE”L
è stata fondata nel 2019 dal professore emerito di geofisica “Guus Berkhout” e
dal giornalista scientifico “Marcel Crok”.
Sulla base di questa convinzione comune, 20 scienziati
irlandesi e diversi membri dell'ICSF hanno co-firmato la Dichiarazione mondiale sul clima
CLINTEL "There is No Climate Emergency".
4. La realtà è che il clima cambia
naturalmente e lentamente nel suo ciclo e l'attività solare è il fattore
dominante nel clima e non la Co2.
Possiamo
concludere che le emissioni di carbonio o il metano del bestiame, come le
mucche, non sono i fattori dominanti nel cambiamento climatico.
In
sostanza, quindi, l'incessante isteria climatica prodotta dalle Nazioni Unite,
dal governo e dai media corporativi in relazione alle emissioni di carbonio e
al metano delle mucche non ha alcuna base scientifica.
Si
prega di notare che non ho alcun interesse commerciale nell'affermare che il
cambiamento climatico non è causato da CO2.
In verità sono contrario all'inquinamento
"reale", e la realtà è che il CO2 non è un inquinante.
Sfortunatamente,
molti ambientalisti disinformati stanno guidando in auto elettriche, la cui produzione di
batterie ha causato grandi quantità di inquinamento "reale"
attraverso l'estrazione industriale e la lavorazione di metalli delle terre
rare e il conseguente inquinamento dei sistemi terrestri, aerei e idrici.
Si
noti che l'ONU non si concentra sulle migliaia di inquinanti reali che la
globalizzazione industriale aziendale crea.
5. Le conclusioni della “fondazione
Climate Intelligence” includono quanto segue.
Non
c'è emergenza climatica. Pertanto, non vi è motivo di panico e allarme.
I
fattori naturali e antropogenici causano il riscaldamento:
l'archivio
geologico rivela che il clima della Terra è variato da quando esiste il
pianeta, con fasi naturali fredde e calde.
La
piccola era glaciale terminò nel 1850.
Pertanto,
non sorprende che ora stiamo vivendo un periodo di riscaldamento.
Il
riscaldamento è molto più lento del previsto:
il mondo si è riscaldato significativamente
meno di quanto previsto dall'IPCC sulla base di forzanti antropogeniche modellate.
Il divario tra il mondo reale e il mondo modellato ci
dice che siamo
lontani dal comprendere il cambiamento climatico.
La
politica climatica si basa su modelli inadeguati:
I
modelli climatici hanno molte carenze e non sono lontanamente plausibili come
strumenti di politica globale.
Fanno
esplodere l'effetto dei gas serra come il CO2.
Inoltre, ignorano il fatto che arricchire
l'atmosfera con CO2 è vantaggioso.
CO2 è
il cibo vegetale, la base di tutta la vita sulla Terra: CO2 non è un
inquinante.
È
essenziale per tutta la vita sulla Terra.
La
fotosintesi è una benedizione.
Più
CO2 è benefico per la natura, rendendo più verde la Terra: CO aggiuntivo2 In
the Air ha promosso la crescita della biomassa vegetale globale.
È anche un bene per l'agricoltura, aumentando i
raccolti delle colture in tutto il mondo.
Il
riscaldamento globale non ha aumentato i disastri naturali: non ci sono prove statistiche che
il riscaldamento globale stia intensificando uragani, inondazioni, siccità e
simili disastri naturali, o rendendoli più frequenti.
6. Nel libro di cui sopra faccio
riferimento al lavoro pertinente e alle presentazioni scientifiche di alcuni
dei principali scienziati del clima del mondo.
Esaminiamo
alcuni dei lavori e delle testimonianze di questi scienziati:
"Una
logica profondamente errata, oscurata da una propaganda accorta e implacabile,
in realtà ha permesso a una coalizione di potenti interessi speciali di
convincere quasi tutti nel mondo che la CO2 proveniente dall'industria umana
era una pericolosa tossina che distruggeva le piante.
Sarà
ricordato come la più grande illusione di massa nella storia del mondo - che la
Co2 la vita delle piante è stata considerata per un certo periodo un veleno
mortale. "-
Professor “Richard Lindzen”, professore emerito di
scienze atmosferiche al MIT.
Nils-Axel
Mörner è stato presidente del comitato presso l'International Panel on Climate
Change (IPCC) delle Nazioni Unite.
Era un esperto coinvolto nella revisione dei primi
documenti IPPC.
Dice
che l'IPPC delle Nazioni Unite sta fuorviando l'umanità sui cambiamenti
climatici.
Ha cercato di avvertire che l'IPPC stava
pubblicando bugie e false informazioni che sarebbero state inevitabilmente
screditate.
In un'intervista, ha dichiarato:
"Questa
è la parte più pericolosa e spaventosa.
Come
un gruppo di lobbisti, come l'IPPC, è stato in grado di ingannare il mondo
intero.
Queste
forze organizzate e ingannevoli sono pericolose" e hanno espresso” shock “"che le Nazioni Unite e i
governi facciano sfilare i bambini in giro per il posto ai vertici sul clima
delle Nazioni Unite come oggetti di propaganda".
Quella
che segue è la sua testimonianza come dettagliato.
"L'attività
solare è il fattore dominante nel clima e non la Co2... qualcosa è fondamentalmente malato
nell'ipotesi della colpa della Co2...
È
stato lanciato più di 100 anni fa e quasi immediatamente fisici eccellenti hanno dimostrato
che l'ipotesi non funzionava.
Sono
stato il presidente dell'unico comitato internazionale sui cambiamenti dei
livelli del mare e come tale sono stato eletto revisore esperto sul capitolo
dei livelli del mare (IPPC delle Nazioni Unite).
È
stato scritto da 38 persone e nessuno era uno specialista del livello del mare
... Sono rimasto scioccato dalla bassa qualità che era come un documento
studentesco. . . L'ho attraversato e ho mostrato loro che era sbagliato e
sbagliato e sbagliato ...
La
verità scientifica è dalla parte degli scettici...
Ho
migliaia di scienziati di alto livello in tutto il mondo che concordano sul
fatto che NO, CO2 non è il meccanismo di guida e che tutto è esagerato.
Nel
campo della fisica dall'80 al 90% dei fisici sa che l'ipotesi della CO2 è
sbagliata...
Naturalmente,
i metrologi credono in questo perché questa è la loro professione – vivono di
esso.
“Ho il
sospetto che i promotori dietro le quinte... hanno un secondo fine...”
“È un
modo meraviglioso di controllare la tassazione controllando le persone" –
Dr Nils-Axel Mörner, ex presidente del comitato presso
l'IPPC delle Nazioni Unite ed ex capo del dipartimento di geofisica paleofisica
e geodinamica a Stoccolma.
Un
altro scienziato del clima con credenziali impeccabili che ha rotto i ranghi è
il dottor Moto taka Nakamura.
Afferma:
"I nostri modelli sono prese in giro del
mondo reale".
Il
dottor Nakamura ha conseguito un dottorato in scienze presso il MIT e per quasi
25 anni si è specializzato in condizioni meteorologiche e cambiamenti climatici
anormali presso prestigiose istituzioni che includevano MIT, Georgia Institute
of Technology, NASA, Jet Propulsion Laboratory, California Institute of
Technology, JAMSTEC e Duke University.
Il dottor Nakamura spiega perché la base di
dati alla base della scienza del riscaldamento globale è
"inaffidabile" e non può essere invocata e che:
"Le
temperature medie globali prima del 1980 si basano su dati inaffidabili".
Il
professor John R. Christy, direttore delle scienze atmosferiche e della terra,
Università dell'Alabama, ha fornito un'analisi dettagliata dei dati climatici,
vedi nota finale.
Riassumo i punti principali della sua analisi
qui sotto:
"La
teoria consolidata del riscaldamento globale travisa in modo significativo
l'impatto dei gas serra extra;
il
clima che colpisce maggiormente le persone non sta diventando più estremo o più
pericoloso;
Le
temperature erano più alte nel 1930 che oggi;
Tra il 1895 e il 2015, 14 dei primi 15 anni
con i più alti record di calore si sono verificati prima del 1960;
Le temperature che stiamo vivendo ora nel 2021
erano le stesse di 120 anni fa...
Il
numero di grandi tornado tra il 1954 e il 1986 è stato in media di 56 all'anno,
ma tra il 1987 e il 2020 la media è stata di soli 34 all'anno;
Tra il
1895 e il 2015 in media non c'è stato alcun cambiamento nel numero di giorni
molto umidi al mese, e nessun cambiamento nel numero di giorni molto secchi al
mese, e i 20 mesi più secchi erano prima del 1988.
Tra il 1950 e il 2019 la percentuale di
superficie terrestre che subisce siccità non è aumentata a livello globale – la
tendenza è piatta;
l'incidenza
degli incendi boschivi in Nord America tra il 1600 e il 2000 è diminuita
notevolmente.
Il
livello del mare è aumentato di 12,5 cm per decennio per 8.000 anni e poi si è
stabilizzato, ora aumenta solo di 2,5 cm per decennio ... preoccuparsi
dell'innalzamento di 30 cm del livello del mare in un decennio è ridicolo, in un
uragano la costa orientale degli Stati Uniti ottiene un aumento di 20 piedi in
6 ore, quindi un aumento di 30 cm sarà facilmente gestibile! "
In una
conferenza intitolata “La crisi climatica immaginaria” – come possiamo cambiare
il messaggio?
Disponibile
sul sito web dell'Irish Climate Science Forum, vedi nota finale ].
Richard
L Lindzen, professore emerito di scienze atmosferiche al MIT, riassume la
battaglia contro l'isteria climatica come segue:
"Nella
lunga storia della Terra non c'è stata quasi nessuna correlazione tra clima e
CO2... il record paleoclimatico mostra inequivocabilmente che la Co2 non è una
manopola di controllo... La narrazione è assurda... Dà ai governi il potere di
controllare il settore energetico ... Per circa 33 anni, molti di noi hanno combattuto contro
l'isteria climatica ... C'erano persone più importanti che si opponevano, erano
purtroppo più anziani e ormai la maggior parte di loro era morta...
Le
élite sono sempre alla ricerca di modi per pubblicizzare la loro virtù e
affermare la loro autorità.
Credono
di avere il diritto di vedere la scienza come una fonte di autorità piuttosto
che un processo, e cercano di appropriarsi della scienza, opportunamente e
erroneamente semplificata, come base per il loro movimento politico ed
economico.
"CO2...
non è un inquinante... È il prodotto di tutta la respirazione delle piante, è
essenziale per la vita vegetale e la fotosintesi... Se avessi mai desiderato un
punto di leva per controllare tutto, dall'espirazione alla guida, questo
sarebbe un sogno. Quindi ha una sorta di attrattiva fondamentale per la
mentalità burocratica. "-
Prof.
Richard Lindzen, professore emerito di scienze atmosferiche al MIT.
Patrick
Moore, co-fondatore di Greenpeace e presidente di Greenpeace in Canada per
sette anni, afferma:
"L'intera
crisi climatica non è solo una notizia falsa, è una falsa scienza... Naturalmente il cambiamento
climatico è reale, sta accadendo dall'inizio dei tempi, ma non è pericoloso e
non è causato dalle persone ... Il cambiamento climatico è un fenomeno perfettamente
naturale e questo moderno periodo di riscaldamento è iniziato circa 300 anni
fa, quando la piccola era glaciale ha iniziato a finire.
Non
c'è nulla di cui aver paura e tutto ciò che stanno facendo è instillare paura.
La maggior parte degli scienziati che stanno
dicendo che è una crisi sono su sovvenzioni governative perpetue.
Sono
stato uno dei fondatori di Greenpeace... a metà degli anni '80... siamo stati
dirottati dall'estrema sinistra che fondamentalmente ha portato Greenpeace da
un'organizzazione basata sulla scienza a un'organizzazione basata sul
sensazionalismo, la disinformazione e la paura ... non hai un piano per nutrire 8
miliardi di persone senza combustibili fossili o portare il cibo nelle città ..." –
Patrick
Moore, co-fondatore di Greenpeace.
Il
professor William Happer, dell'Università di Princeton, ex direttore
scientifico presso il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, è anche una voce forte contro il mito
del riscaldamento globale causato dall'uomo.
Egli afferma: "Più CO2 avvantaggia la
Terra".
7. L'IPCC delle Nazioni Unite seleziona
i dati, utilizza modelli imperfetti e scenari non lontanamente correlati al
mondo reale.
Le
previsioni della crisi climatica delle Nazioni Unite non si basano su prove
fisiche, ma su complessi modelli computerizzati.
Bisogna decodificare e analizzare il processo di
modellazione per accertare se i modelli sono validi e accurati o se hanno
difetti evidenti.
La stragrande maggioranza degli scienziati,
degli economisti, dei politici e del pubblico in generale ha semplicemente assunto come vero che i modelli del Gruppo intergovernativo delle
Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) siano accurati.
Pochissime persone hanno il tempo o le
competenze per analizzare questi modelli, per non parlare di contestarli.
Tuttavia,
ci sono stati molti scienziati anziani e altamente distinti che hanno fatto
esattamente questo:
hanno affermato che la narrativa delle Nazioni Unite
era errata e che non c'era alcuna emergenza climatica.
Le loro voci sono state soffocate da un vasto
establishment politico e mediatico guidato dal denaro del "sistema"
globalizzato.
Il lavoro di vitale importanza di alcuni di
questi rinomati scienziati è citato nel libro di cui sopra.
"I
modelli computerizzati stanno commettendo errori drammatici sistematici ...
sono tutti parametrizzati... budget... i modelli davvero non funzionano" –
Patrick
J. Michaels, Direttore, “Cato Institute Center for the Study of Science.
Il
dottor Roger Pielke Jr, dell'Università del Colorado, ha condotto una
dettagliata revisione scientifica e un'analisi del rapporto AR6 dell'IPCC delle
Nazioni Unite, vedi nota finale.
Descrive
che, in relazione alla modellizzazione del clima, l'IPCC ha separato i modelli
dalla plausibilità socio-economica.
Nel
creare i modelli, invece di completare prima i modelli di valutazione
integrativa (IAM), l'IPCC ha saltato questo passaggio essenziale ed è passato
direttamente agli scenari di forzatura radiativa e quindi questi scenari non
sono basati su IAM concorrenti.
Ciò ha portato gran parte della modellizzazione
climatica sulla strada sbagliata. Cito i seguenti punti dell'analisi del dottor “Pielke”:
"I
quattro scenari dell'IPCC provenivano da una grande famiglia di modelli, quindi
invece di separare
i modelli dalle ipotesi socio-economiche, i modelli avevano già le ipotesi
falsificate e inserite in esse, perché dovevano avere quelle ipotesi per produrre la
forzante radiativa richiesta (per produrre un risultato desiderato dello
"scenario di crisi" climatica).
In
un'altra decisione fatidica i 4 percorsi di concentrazione rappresentativi
(RCP) provenivano da 4 diversi IAM, il che è stato un enorme errore.
Questi modelli sono completamente estranei
l'uno all'altro, ma è stata data l'impressione che siano di un insieme comune,
differendo solo nella loro forzatura radiativa, questo è stato un enorme
errore.
Inoltre, nessuno ha la responsabilità di
determinare se questi scenari siano plausibili.
La
comunità climatica ha deciso a quale scenario dare priorità e ha scelto i due
scenari più implausibili!
Ci sono migliaia di ipotesi climatiche, ma
solo da 8 a 12 di esse sono attualmente disponibili per la ricerca sul clima.
Il
rapporto dell'IPCC afferma anche che "nessuna probabilità è collegata agli
scenari in questo rapporto".
La probabilità è considerata bassa, ammettono
–
Questa
è un'ammissione incredibile da parte dell'IPCC.
Questi
scenari estremamente improbabili dominano la letteratura e il rapporto
dell'IPCC; pertanto, il rapporto dell'IPCC è di parte.
La
linea di fondo è che c'è una grande confusione.
Richard
Moss dell'IPCC ha avvertito che RCP 8.5 non doveva essere usato come
riferimento per gli altri RCP, ma 5.800 articoli scientifici in tutto il mondo
lo usano impropriamente in questo modo ...
L'intero
processo è gravemente difettoso ... Nulla di simile al mondo reale è
rappresentato dagli scenari dell'IPCC.
La
scienza del clima ha un problema enorme!
L'IPCC
attualmente utilizza RCP 8.5 come scenario "business as usual", ma RCP 8.5 è una terra di
fantasia selvaggia e non lontanamente correlata alla realtà attuale ... la scienza del clima ha una crisi di
integrità scientifica." – “Dr Roger Pielke Jr”, Università del Colorado.
8. La finanziarizzazione dell'intera
economia mondiale si basa ora su una strategia di emissioni nette di gas serra
"nette zero".
Il
piano dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e l'obiettivo dell'accordo di Parigi
per ridurre le emissioni di CO2 Emissioni del 7% annuo fino al 2030 è in
effetti un piano che disabiliterebbe gli attuali meccanismi di risorse
dell'economia industriale per il cibo, l'energia e i beni che consentono la
vita umana e la sopravvivenza.
Questo
viene attuato prima che l'umanità si sia allontanata dall'imperfetta economia
industriale transnazionale inquinante verso economie locali / regionali
autosufficienti.
Zero
emissioni di carbonio, in sostanza, significa staccare la spina agli attuali
sistemi di agricoltura industriale, trasporti, produzione di beni, produzione
di elettricità, ecc.
E molti milioni di persone che dipendono da
questi sistemi in tutto il mondo potrebbero trovarsi di fronte a una mancanza
di elettricità, cibo, beni, ecc.
Ciò
potrebbe avere conseguenze terribili, in particolare in luoghi e paesi, che
attualmente non sono in grado di produrre molto cibo.
Va
notato che per decenni, questi stessi poteri politici, governativi e
corporativi hanno promosso in modo dilagante la globalizzazione economica
aziendale e la dipendenza dai combustibili fossili.
Mentre, allo stesso tempo, ostacolare
attivamente il finanziamento, la creazione o il sostegno governativo di
comunità / regioni locali più autosufficienti e cooperative locali.
La
maggior parte della popolazione mondiale divenne così dipendente dal sistema
globalizzato dipendente dai combustibili fossili.
9. I banchieri centrali finanziano / controllano
interamente l'avanzamento del "progetto" mondiale sul cambiamento
climatico.
La
decisione di ridurre drasticamente il CO2, uno dei composti più essenziali per
sostenere tutta la vita, non è una coincidenza.
Va
notato che sono i banchieri centrali del mondo che sono dietro questa decisione
e stanno interamente finanziando e controllando l'avanzamento del progetto
mondiale di lotta al cambiamento climatico causato dall'uomo.
Questo
progetto prevede un tentativo di de-carbonizzare le attività dell'intera
popolazione mondiale.
Nel
dicembre 2015, la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) ha creato la Task
Force on”Climate-related
Financial Disclosure” (TCFD), che rappresenta 118 trilioni di dollari di attività
a livello globale, vedi nota finale].
In
sostanza, ciò significa che la finanziarizzazione dell'intera economia mondiale
si basa sul raggiungimento di obiettivi assurdi come "zero emissioni nette di gas
serra".
La
TCFD comprende persone chiave delle mega-banche e delle società di gestione
patrimoniale del mondo, tra cui JP Morgan Chase; BlackRock; Banca Barclays;
HSBC; la banca cinese ICBC; Tata Steel, olio ENI, Dow Chemical e altro ancora.
Il
fatto che le più grandi banche e società di gestione patrimoniale del mondo,
tra cui BlackRock, Goldman Sachs, l'ONU, la Banca Mondiale, la Banca
d'Inghilterra e altre banche centrali della BRI, si siano tutte collegate per
spingere un'economia "verde" vaga e matematicamente insensata, non è
una coincidenza.
C'è
un'altra agenda in gioco che non ha nulla a che fare con l'ambientalismo. L'economia verde insieme all'Agenda
2030 delle Nazioni Unite è un'agenda di controllo mondiale e svilupperà anche
trilioni di dollari per le mega-banche dietro le quinte.
Quando
le più grandi banche, società e istituzioni del mondo, si allineano per
spingere un'agenda sul cambiamento climatico che non ha prove, si può vedere
che c'è un'altra grande agenda in corso dietro le quinte.
Questa agenda cerca di convincere la gente comune del
mondo a fare enormi sacrifici con il pretesto emotivo di "salvare il nostro pianeta".
Mentre sempre le corporazioni e le banche
realizzano enormi profitti e le istituzioni politiche implementano sistemi di
controllo tecnocratici in tutto il mondo sotto la bandiera della lotta e
dell'adattamento al cosiddetto cambiamento climatico causato dall'uomo.
"I
legami tra i più grandi gruppi finanziari del mondo, le banche centrali e le
società globali all'attuale spinta per una strategia climatica radicale per abbandonare
l'economia dei combustibili fossili a favore di una vaga e inspiegabile
economia verde, a quanto pare, riguardano meno la genuina preoccupazione di rendere il
nostro pianeta un ambiente pulito e sano in cui vivere.
Piuttosto
è un'agenda, intimamente legata all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per
l'economia "sostenibile", e allo sviluppo letteralmente di trilioni
di dollari in nuova ricchezza per le banche globali e i giganti finanziari che
costituiscono i veri poteri che sono. " –
F.
William Engdahl, consulente strategico del rischio e docente.
Nel
2010, il
capo del gruppo di lavoro 3 dell'IPCC delle Nazioni Unite, il dottor Otmar Edenhofer, ha detto a
un intervistatore:
"...
Bisogna dire chiaramente che ridistribuiamo de facto la ricchezza mondiale
attraverso la politica climatica.
Bisogna
liberarsi dall'illusione che la politica climatica internazionale sia una
politica ambientale.
Questo
non ha quasi più nulla a che fare con la politica ambientale".
Per
percepire meglio cosa c'è "dietro il sipario" della bufala sul clima
e dell'agenda ONU / WEF aiuta anche a esaminare cosa è successo nei decenni
precedenti.
È
importante percepire le implicazioni della truffa mondiale del debito a riserva
frazionaria e del sistema sottile di schiavitù del debito che esiste da decenni.
Se guardate il sito web della Banca Mondiale
vedrete che praticamente ogni nazione sulla Terra è in debito enorme.
In
debito con chi potresti chiedere?
La risposta è alle mega-banche di proprietà
privata.
Per
molti decenni le cosiddette élite bancarie e corporative hanno avuto il pieno
controllo della fonte della creazione di denaro e della sua allocazione,
attraverso il sistema debito-moneta, e sono state quindi, per impostazione
predefinita, in grado di finanziare, e sempre più controllare e manipolare
l'intero spettro mondiale dell'industria, dei media, del governo,
dell'istruzione, della supremazia ideologica e della guerra secondo il proprio
disegno, agenda e beneficio.
Mayer
Amschel Rothschild (banchiere) è ampiamente riportato per aver detto:
"Datemi
il controllo dell'offerta di moneta di una nazione e non mi importa chi fa le
sue leggi."
10. I banchieri centrali hanno
dirottato il vero movimento ambientalista nel 1992 creando la falsa agenda sul
cambiamento climatico.
Gli
psicopatici possono utilizzare qualsiasi ideologia e cambiarla dall'interno in qualcosa che alla fine potrebbe
essere completamente diverso dal suo scopo originale.
Nel
frattempo, i seguaci e i sostenitori originali continuano a perseguire ciò che
credono sia l'ideologia originale, ma gradualmente diventano semplici pedine
nell'agenda di un'élite egoista.
Sfortunatamente,
negli ultimi decenni, questo è esattamente ciò che è successo nel movimento
ambientalista.
L'informatore
George Hunt ha servito come ospite ufficiale in un incontro ambientale chiave a
Denver, in Colorado, nel 1987, e afferma che David Rockefeller; Barone Edmund De
Rothschild; Segretario di Stato americano Baker; Maurice Strong, un funzionario
delle Nazioni Unite e un dipendente dei trust Rockefeller e Rothschild;
l'amministratore dell'EPA William Ruccleshaus; Il segretario generale delle
Nazioni Unite a Ginevra MacNeill, insieme a funzionari della Banca Mondiale e
del FMI erano presenti a questo incontro.
Hunt
fu sorpreso di vedere tutti questi ricchi banchieri d'élite alla riunione e si
chiese cosa stessero facendo lì in un congresso ambientale.
In una
registrazione video, Hunt ha poi fornito importanti prove dai documenti della
Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED), Rio de
Janeiro, Brasile, 3-14 giugno 1992.
Questa
conferenza è stata il noto Summit della Terra delle Nazioni Unite '92 ed è
stata gestita dall'UNCED.
Secondo
Hunt, attraverso il vertice della Terra, l'ONU stava creando una rete,
un'agenda, per mettere il potere sulla Terra e sui suoi popoli nelle proprie
mani.
Il cartello mondiale del private banking sono
le stesse famiglie di banchieri ultra-ricchi che erano state determinanti nella
creazione della Banca Mondiale, delle Nazioni Unite e di altre istituzioni
internazionali, dopo la seconda guerra mondiale.
Le
loro coorti politiche includevano Stalin (il leader di un brutale regime
comunista nell'URSS che commise il genocidio di milioni di persone), il primo
ministro britannico Churchill e il presidente degli Stati Uniti Roosevelt.
Hunt
si riferisce a queste famiglie bancarie e alle loro reti istituzionali
finanziarie e internazionali come:
"Lo
stesso ordine mondiale che ha ingannato i paesi del terzo mondo a prendere in
prestito fondi e accumulare enormi debiti ... e creare intenzionalmente guerra
e debito per portare le società sotto il loro controllo.
La
folla dell'ordine mondiale non è un bel gruppo di persone..."– George Hunt, Whistleblower parlando del vertice
della Terra delle Nazioni Unite del 1992.
Come
conseguenza del “Summit della Terra delle Nazioni Unite”, il movimento ambientalista onesto
e genuino che in realtà si preoccupava del reale inquinamento della terra,
dell'aria e dell'acqua, è stato politicamente dirottato da potenti interessi politici
e finanziari con un'agenda diversa.
Maurice
Strong, un funzionario delle Nazioni Unite e un dipendente dei trust
Rockefeller e Rothschild, aveva convocato il primo congresso UNCED a Stoccolma,
in Svezia, nel 1972.
Poi, 20 anni dopo, è stato il coordinatore e
segretario generale dell'UNCED.
Hunt ha anche fornito prove video dal quarto
congresso mondiale UNCED nel 1987 di un banchiere d'investimento
internazionale, affermando che:
"Suggerisco
quindi che questo non sia venduto attraverso un processo democratico che
richiederebbe troppo tempo e richiederebbe troppi fondi per educare la carne da
cannone, purtroppo, che popola la Terra.
Dobbiamo prendere quasi un programma
elitario..."
Pertanto, i decreti che hanno portato al
vertice della Terra delle Nazioni Unite del 1992 sono stati dettati senza
dibattito o opportunità di dissenso e avrebbero sostituito le leggi nazionali.
I
decreti sono stati dettati in esistenza dal banchiere Edmund de Rothschild, che
ha portato questi importanti decreti nelle risoluzioni delle Nazioni Unite del
'92 senza dibattito o sfida.
Hunt afferma che gli è stata negata l'opportunità di
sfidare apertamente le osservazioni di Rothschild dal presidente della
riunione.
È una
sorpresa che la banca Rothschild di Ginevra sia il nucleo della banca di conservazione mondiale e che l'élite ricca sia integrata
nella banca attraverso l'offerta privata di azioni Rothschild.
Le
banche assumono il controllo della conservazione del mondo e decidono e
controllano come queste risorse vengono allocate o utilizzate.
11.
Nonostante la facciata ambientale ingannevole e falsa che ha adottato, la vasta
entità istituzionale delle Nazioni Unite ha pienamente approvato la
globalizzazione industriale distruttiva per l'ambiente negli ultimi 70 anni.
Il cambiamento climatico, lo sviluppo
sostenibile e le politiche dell'economia verde delle Nazioni Unite negli ultimi
30 anni sono poco più che trucchi di marketing in tutto il mondo che hanno
tragicamente fatto il lavaggio del cervello a due generazioni di giovani che
non capiscono cosa sia in realtà l'ONU e chi sia davvero progettato per
servire.
Questo
attuale sistema globalizzato comporta la promozione di credenze e false scienze
che pretendono di essere verità incontestabili, ma sono, in realtà, ideologie
in cui le prove sono manipolate, distorte e distorte per dimostrare
l'"idea governante", e quindi promuovere la sua diffusione in tutto
il mondo.
Iniziano con la conclusione che vogliono e poi
strappano e manipolano le scarse prove che possono per adattarsi a quella
conclusione.
Il
cambiamento climatico causato dall'uomo a causa delle emissioni antropogeniche
di carbonio ne è un esempio importante.
Le
istituzioni, tra cui le Nazioni Unite, il World Economic Forum (WEF) e l'Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), sono organizzazioni non elette e non responsabili motivate
privatamente controllate dalla fonte della creazione di moneta debitoria, cioè
il cartello mondiale delle banche private;
e sono solo intelligenti strumenti di marketing e
meccanismi politici per implementare e mantenere un sistema mondiale corrotto, con il pretesto intelligente di
"risolvere i problemi del mondo".
Questi
potenti interessi speciali hanno promosso certe "ideologie" per
decenni per far avanzare i loro obiettivi corporativi e politici.
La
parola "sostenibile" è stata dirottata decenni fa, e ora è
ingannevolmente usata per far avanzare le agende di mega-interessi aziendali
globalisti a cui non potrebbe importare di meno dell'ambiente.
L'obiettivo
è catapultare l'umanità tra le braccia dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e
del piano di "reset" del WEF, che sono piani di marketing
intelligenti interamente progettati dai cosiddetti interessi mega-corporativi
d'élite del gruppo WEF Davos, con Klaus Schwab e Harari.
12. Inoltre, le attuali tecnologie per
l'energia verde/le energie rinnovabili promosse dall'ONU e dal WEF non
rappresentano una soluzione praticabile per l'approvvigionamento energetico
mondiale.
Sebbene
queste tecnologie abbiano una fattibilità limitata in determinati luoghi e
scenari, resta il fatto che l'energia restituita sull'energia investita è
troppo bassa - in sostanza l'intero processo è matematicamente imperfetto.
Ciò è
evidenziato dal lavoro di scienziati, tra cui il professor David MacKay, ex
Regius Professor of Engineering presso l'Università di Cambridge ed ex Chief
Scientific Advisor presso il Dipartimento britannico per l'energia e i
cambiamenti climatici.
Sommario.
In
sintesi, CO2 La riduzione è l'obiettivo principale dell'isteria del cambiamento
climatico promossa dalle Nazioni Unite che è stata dilagante tra la popolazione
mondiale.
Tuttavia,
la proclamata crisi climatica esiste solo nei modelli computerizzati.
Il culto del "cambiamento climatico
causato dall'uomo" è un'"ideologia" promossa politicamente dai
media e dalle Nazioni Unite, che viene utilizzata per un'agenda politica e
aziendale più ampia.
Il cambiamento climatico causato dall'uomo non si basa
sui fatti e ha dirottato reali preoccupazioni ambientali.
I
banchieri centrali del mondo stanno finanziando completamente il
"progetto" mondiale sul cambiamento climatico.
Viene
in mente il truismo "segui il denaro" – e così facendo, si scopre
rapidamente chi gestisce il mondo aziendale, politico e dei media.
A
causa dell'incessante propaganda sul cambiamento climatico promossa dalle
Nazioni Unite, dal governo e dalle corporazioni, molte persone sono, quindi, in
uno stato di confusione indotto dai media e, quindi, assumono ciecamente il
loro ruolo predeterminato nella società sotto questa "dittatura delle
parole" senza nemmeno esserne consapevoli.
Ad esempio, ora abbiamo milioni di cosiddetti
guerrieri del cambiamento climatico ciechi al fatto che il cambiamento climatico non è
effettivamente causato dalle emissioni di carbonio.
Tutto
questo per spaventare le persone ad accettare l'autorità totalitaria e le
limitazioni alla loro libertà e al loro benessere personale.
La
sgradevole realtà è che l'accesso delle persone all'energia e alle risorse
viene intenzionalmente ridotto attraverso false politiche sui cambiamenti
climatici, alta inflazione, teatro geopolitico in corso e guerra istigata
intenzionalmente.
Non
possiamo capire come creare una società veramente resiliente se non percepiamo
correttamente la società attuale in cui viviamo e come è nata.
Quindi,
chi sono gli architetti del paradigma attuale.
Il
libro di cui sopra è progettato per aiutare in questo senso.
A meno che non riconosciamo le falsità del paradigma
attuale, anche se non è "politicamente corretto" farlo, allora non
saremo in grado di apportare i corretti adeguamenti alle nostre attuali
comunità e reti locali / regionali, o creare una società fiorente veramente
resiliente in Irlanda ed in Europa.
In questo spirito di verità, nuove reti stanno
emergendo in tutto il mondo.
“Mark
Keenan è un ex scienziato presso il Dipartimento dell'Energia e dei Cambiamenti
Climatici, Regno Unito; e presso la Divisione Ambiente delle Nazioni Unite; ed
è autore del libro “Transcending the Climate Change Deception – Towards Real
Sustainability “disponibile su amazon.COM)
La
doppiezza occidentale
e la
guerra in Ucraina.
Globalresearch.ca
– (06 marzo 2023) - Mark Taliano – ci dice:
La
guerra in Ucraina non riguarda la democrazia, la libertà, i diritti umani o i
popoli ucraini.
Si
tratta della distruzione di tutto quanto sopra, e i principali responsabili
sono i soliti sospetti:
Washington
e l'Occidente.
Sono
l'Occidente e le sue agenzie che hanno fatto rivivere e incoraggiare il nazismo in Ucraina
dalla fine della WW2.
È
Washington che ha condotto un colpo di stato palese e violento contro il
governo ucraino democraticamente eletto nel 2014, togliendo così la democrazia e la
libertà e persino la pretesa di democrazia e libertà per tutta l'Ucraina in
quel momento e per gli anni a venire.
Il
colpo di stato in corso ha portato il nazismo alla ribalta e istituzionalizzato
questa orribile ideologia di eccezionalismo e intolleranza nel suo esercito,
nella sua polizia, nel suo governo e nella sua cultura.
L'odio per tutto ciò che è russo viene
insegnato e permeato fin dalla tenera età. Oggi, l'Ucraina celebra una festa
nazionale che commemora i cattivi “nazi-collabrator”, in particolare “Stepan
Bandera”.
Dal
2014, il nazismo e l'intolleranza si sono manifestati ampiamente e sono stati
fondamentali per il bombardamento militare di Kiev delle aree civili di lingua
russa in
quello che è stato accuratamente descritto come un genocidio, soprattutto perché la pulizia etnica
di qualsiasi cosa russa era la strategia osservata.
La
pace è fallita perché l'Occidente non aveva intenzione di onorare gli accordi
di pace
L'ex cancelliere tedesco Merkel, l'ex
presidente ucraino Petro Poroshenko e l'ex presidente francese Francois
Hollande hanno tutti ammesso che gli accordi di Minsk sono stati usati per
guadagnare tempo e per costruire la militaria dell'Ucraina agli standard della
NATO.
E così
la Russia ha avviato un'operazione militare speciale apparentemente per proteggere i popoli
di lingua russa e i cittadini russi dagli incessanti bombardamenti di Kiev.
Ma
anche per garantire che l'Ucraina rimanga neutrale, che sia denazificata e
smilitarizzata.
Un
paese come la Russia che ha perso ben 27 milioni di persone a causa dell'invasione
nazista durante la seconda guerra mondiale è giustificato nel prevenire uno
stato nazista aggressivo ai suoi confini, soprattutto da quando il segretario
di Stato americano James Baker promise a Mikail Gorbaciov il 2 febbraio 9, con
la riunificazione della Germania, che la NATO non si sarebbe espansa "di
un pollice verso est". (1990)
E ora
la carneficina della guerra è inimmaginabile, con il "tasso di
combustione" militare dell'Ucraina di gran lunga superiore a quello della
Russia e le prospettive di pace non probabili dal momento che l'Occidente,
incluso il Canada, insiste nel fornire all'Ucraina miliardi di armi, con
l'apparente obiettivo di usare la guerra per combattere "l'ultimo
ucraino" e "dissanguare la Russia".
Il
"sostegno del Canada all'Ucraina" in termini di addestramento e armi
prolunga la sofferenza e aumenta il bilancio delle vittime per tutti gli
ucraini.
Il sostegno si traduce nel sostegno al nazismo
e all'imperialismo occidentale.
L'Occidente
cerca la guerra, non la pace.
La
democrazia, la libertà e i diritti umani sono tutti schiacciati sotto le
menzogne di guerra e la carneficina di guerra.
Milioni
di vite vengono dislocate e distrutte perché i guerrafondai occidentali da
poltrona si considerano "eccezionali".
(Mark
Taliano è Research Associate del Centre for Research on Globalization (CRG) e
autore di Voices from Syria, Global Research Publishers, 2017. Scrive sul suo
sito web dove questo articolo è stato originariamente pubblicato).
La
cospirazione del "Grande Zero
Carbonio"
e il "Grande Reset" del WEF.
Globaresearch.ca
– (05 marzo 2023) - F. William Engdahl – ci dice:
Il
globalista Davos World Economic Forum proclama la necessità di raggiungere
l'obiettivo mondiale di "net zero carbon" entro il 2050.
Questo
per la maggior parte suona lontano nel futuro e quindi ampiamente ignorato.
Eppure
le trasformazioni in corso dalla Germania agli Stati Uniti, a innumerevoli
altre economie, stanno preparando il terreno per la creazione di quello che nel
1970 è stato chiamato il “Nuovo Ordine Economico Internazionale”.
In
realtà è un progetto per un corporativismo totalitario tecnocratico globale,
che promette enorme disoccupazione, deindustrializzazione e collasso economico
fin dalla progettazione.
Considera
alcuni retroscena.
Klaus
Schwab e Harari al “World Economic Forum” (WEF) stanno attualmente promuovendo
il loro tema preferito, il Grande Reset dell'economia
mondiale.
La
chiave di tutto è capire cosa intendono i globalisti per “Net Zero Carbon”
entro il 2050.
L'UE è
in testa alla gara, con un piano audace per diventare il primo continente
"carbon neutral" del mondo entro il 2050 e ridurre le sue emissioni
di CO2 di almeno il 55% entro il 2030.
In un
post di agosto 2020 sul suo blog, l'autoproclamato zar globale dei vaccini Bill Gates ha scritto sulla
prossima crisi climatica:
"Per
quanto terribile sia questa pandemia, il cambiamento climatico potrebbe essere
peggiore ... Il calo relativamente piccolo delle emissioni di quest'anno rende
chiara una cosa: non possiamo arrivare a zero emissioni semplicemente – o anche
principalmente – volando e guidando meno".
Con un
monopolio virtuale sui media mainstream e sui social media, la lobby del
riscaldamento globale è stata in grado di indurre gran parte del mondo a supporre
che il meglio per l'umanità sia eliminare gli idrocarburi tra cui petrolio, gas
naturale, carbone e persino l'elettricità nucleare "carbon free"
entro il 2050, che speriamo possa evitare un aumento da 1,5 a 2 gradi
centigradi della temperatura media mondiale.
C'è
solo un problema con questo. È la copertura per un diabolico secondo piano.
Origini
del "riscaldamento globale".
Molti
hanno dimenticato la tesi scientifica originale avanzata per giustificare un
cambiamento radicale nelle nostre fonti energetiche.
Non
era "cambiamento climatico".
Il
clima terrestre è in continua evoluzione, correlato ai cambiamenti
nell'emissione di brillamenti solari o cicli di macchie solari che influenzano
il clima terrestre.
Intorno
al volgere del millennio, quando il precedente ciclo di riscaldamento guidato
dal sole non era più evidente, Al Gore e altri hanno spostato la narrazione in un
gioco di prestigio linguistico a "Cambiamento climatico", dal
riscaldamento globale.
Ora la
narrativa della paura è diventata così assurda che ogni strano evento
meteorologico viene trattato come "crisi climatica".
Ogni
uragano o tempesta invernale è rivendicato come prova che gli Dei del Clima ci
stanno punendo gli esseri umani peccaminosi che emettono CO2.
Ma
aspetta.
L'intera ragione della transizione verso fonti
energetiche alternative come il solare o l'eolico, e l'abbandono delle fonti di
energia del carbonio, è la loro affermazione che la CO2 è un gas serra che in
qualche modo arriva fino all'atmosfera dove forma una coperta che
presumibilmente riscalda la Terra sottostante - Global Warming.
Le
emissioni di gas serra secondo l'Agenzia per la protezione ambientale degli
Stati Uniti provengono principalmente dalla CO2.
Da qui l'attenzione alle "impronte di
carbonio".
Ciò
che non viene quasi mai detto è che la CO2 non può librarsi nell'atmosfera
dagli scarichi delle automobili o dalle centrali a carbone o da altre origini
artificiali.
L'anidride
carbonica non è carbonio o fuliggine.
È un
gas invisibile e inodore essenziale per la fotosintesi delle piante e tutte le
forme di vita sulla terra, compresi noi.
La CO2
ha un peso molecolare di poco superiore a 44 mentre l'aria (principalmente
ossigeno e azoto) ha un peso molecolare di soli 29.
Il
peso specifico della CO2 è circa 1,5 volte maggiore dell'aria.
Ciò
suggerirebbe che i gas di scarico di CO2 provenienti da veicoli o centrali
elettriche non salgono nell'atmosfera a circa 12 miglia o più sopra la Terra
per formare il temuto effetto serra.
(Maurizio Forte).
Per
apprezzare quale azione criminale si sta svolgendo oggi intorno a Gates, Schwab
e ai sostenitori di una presunta economia mondiale "sostenibile",
dobbiamo tornare al 1968, quando David Rockefeller e amici crearono un
movimento attorno all'idea che il consumo umano e la crescita della popolazione
fossero il principale problema mondiale.
Rockefeller,
la cui ricchezza era basata sul petrolio, creò il neo-malthusiano Club di Roma
nella villa Rockefeller di Bellagio, in Italia.
Il
loro primo progetto fu quello di finanziare uno studio spazzatura al MIT
chiamato” Limits to Growth” nel 1972.
Un
organizzatore chiave dell'agenda di "crescita zero" di Rockefeller
nei primi anni 1970 era il suo amico di lunga data, un petroliere canadese di
nome Maurice Strong, anche lui membro del Club di Roma.
Nel
1971 Strong fu nominato Sottosegretario delle Nazioni Unite e Segretario
Generale della conferenza della Giornata della Terra di Stoccolma del giugno
1972. Fu
anche amministratore fiduciario della Fondazione Rockefeller.
Maurice
Strong è
stato uno dei primi propagatori chiave della teoria scientificamente infondata
secondo cui le emissioni prodotte dall'uomo dai veicoli di trasporto, dalle
centrali a carbone e dall'agricoltura hanno causato un drammatico e accelerato
aumento della temperatura globale che minaccia la civiltà, il cosiddetto
riscaldamento globale.
Ha inventato il termine elastico
"sviluppo sostenibile".
Come
presidente della Conferenza di Stoccolma delle Nazioni Unite per la Giornata
della Terra del 1972, Strong ha promosso la riduzione della popolazione e
l'abbassamento degli standard di vita in tutto il mondo per "salvare
l'ambiente".
Alcuni anni dopo lo stesso Strong dichiarò:
"L'unica
speranza per il pianeta non è che le civiltà industrializzate collassano? Non è
nostra responsabilità realizzarlo?"
Questa
è l'agenda oggi conosciuta come Great Reset o Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Strong
ha continuato a creare il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti
climatici
(IPCC), un
organismo politico che avanza l'affermazione non provata che le emissioni di
CO2 prodotte dall'uomo stavano per far precipitare il nostro mondo in una
catastrofe ecologica irreversibile.
Il
co-fondatore del Club di Roma, il dottor Alexander King, ammise la frode essenziale della loro
agenda ambientale alcuni anni dopo nel suo libro, “The First Global Revolution”.
Egli ha dichiarato:
Alla
ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, ci è venuta l'idea che
l'inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d'acqua, la
carestia e simili sarebbero stati all'altezza ...
Tutti
questi pericoli sono causati dall'intervento umano ed è solo attraverso
atteggiamenti e comportamenti modificati che possono essere superati.
Il
vero nemico, quindi, è l'umanità stessa.
King
ha ammesso che la "minaccia del riscaldamento globale" era semplicemente
uno stratagemma per giustificare un attacco all'"umanità stessa".
Questo
è ora in fase di implementazione come il Grande Reset e lo stratagemma Net
Zero Carbon.
Disastro
energetico alternativo.
Nel
2011, agendo su consiglio di Joachim Schnellnhuber, dell'Istituto di Potsdam
per la ricerca sull'impatto climatico (PIK), Angela Merkel e il governo tedesco
hanno imposto un divieto totale dell'elettricità nucleare entro il 2022, come parte di una strategia
governativa del 2001 chiamata” Energiewende” o “Energy Turn”, per fare affidamento su
solare ed eolico e altre "rinnovabili".
L'obiettivo
era quello di rendere la Germania la prima nazione industriale ad essere
"carbon neutral".
La
strategia è stata una catastrofe economica.
Passando
dall'avere una delle reti di generazione elettrica a basso costo e affidabili
del mondo industriale, oggi la Germania è diventata il generatore elettrico più
costoso del mondo.
Secondo l'associazione tedesca dell'industria
energetica BDEW, al più tardi entro il 2023, quando chiuderà l'ultima centrale
nucleare, la Germania dovrà affrontare carenze di elettricità.
Allo
stesso tempo, il carbone, la più grande fonte di energia elettrica, viene
gradualmente eliminato per raggiungere “Net Zero Carbon”.
Le industrie tradizionali ad alta intensità energetica
come l'acciaio, la produzione di vetro, i prodotti chimici di base, la
produzione di carta e cemento, stanno affrontando costi crescenti e chiusure o
delocalizzazione e perdita di milioni di posti di lavoro qualificati.
L'energia
inefficiente dell'eolico e del solare, oggi costa da 7 a 9 volte di più del
gas.
La
Germania ha poco sole rispetto ai paesi tropicali, quindi il vento è visto come
la principale fonte di energia verde.
C'è un
enorme input di cemento e alluminio necessari per produrre parchi solari o
eolici.
Ciò
richiede energia a basso costo – gas, carbone o nucleare – per produrre.
Man mano che questo viene gradualmente eliminato, il
costo diventa proibitivo, anche senza aggiunte "tasse sul carbonio".
La
Germania ha già circa 30.000 turbine eoliche, più che altrove nell'UE.
Le
gigantesche turbine eoliche hanno seri problemi di rumore o rischi per la
salute degli infrasuoni per i residenti nelle vicinanze delle enormi strutture
e danni alle intemperie e agli uccelli.
Entro il 2025 si stima che il 25% dei mulini a
vento tedeschi esistenti dovrà essere sostituito e lo smaltimento dei rifiuti è
un problema colossale.
Le
aziende vengono citate in giudizio mentre i cittadini si rendono conto di
quanto siano disastrosi.
Per
raggiungere gli obiettivi entro il 2030, Deutsche Bank ha recentemente ammesso
che lo stato dovrà creare una "dittatura ecologica".
Allo
stesso tempo, la spinta tedesca per porre fine al trasporto di benzina o diesel
entro il 2035 a favore dei veicoli elettrici è sulla buona strada per distruggere
l'industria più grande e redditizia della Germania, il settore automobilistico,
e abbattere milioni di posti di lavoro.
I
veicoli alimentati a batteria agli ioni di litio hanno una "impronta di
carbonio" totale quando sono inclusi gli effetti dell'estrazione del litio
e della produzione di tutte le parti, che è peggiore delle auto diesel.
E la
quantità di elettricità aggiuntiva necessaria per una Germania a zero emissioni
di carbonio entro il 2050 sarebbe molto più di oggi, poiché milioni di
caricabatterie avranno bisogno di elettricità di rete con energia affidabile.
Ora la Germania e l'UE iniziano a imporre
nuove "tasse sul carbonio", presumibilmente per finanziare la
transizione verso zero emissioni di carbonio.
Le tasse renderanno solo l'energia elettrica e
l'energia ancora più costose, assicurando il collasso più rapido dell'industria
tedesca.
Spopolamento.
Secondo
coloro che avanzano l'agenda Zero Carbon, è proprio quello che desiderano:
la
deindustrializzazione delle economie più avanzate, una strategia decennale
calcolata come diceva “Maurice Strong”, per provocare il collasso delle civiltà
industrializzate.
Trasformare
l'attuale economia industriale mondiale in una distopia che brucia legna e
gira a vento dove i blackout diventano la norma come ora in California, è una parte
essenziale di una trasformazione del Grande Reset nell'ambito dell'Agenda 2030:
il
Global Compact delle Nazioni Unite per la sostenibilità.
Il
consigliere per il clima della Merkel, Joachim Schnellnhuber, nel 2015 ha
presentato l'agenda verde radicale di Papa Francesco, la lettera enciclica, “Laudato
Si' “, come incaricato di Francesco alla Pontificia Accademia delle Scienze.
E ha
consigliato l'UE sulla sua agenda verde.
In
un'intervista del 2015, Schnellnhuber ha dichiarato che la "scienza"
ha ora determinato che la massima capacità di carico di una popolazione umana
"sostenibile" era di circa sei miliardi di persone in meno:
"In un modo molto cinico, è un trionfo
per la scienza perché finalmente abbiamo stabilizzato qualcosa – vale a dire le
stime per la capacità di carico del pianeta, vale a dire al di sotto di 1
miliardo di persone".
Per
fare questo il mondo industrializzato deve essere smantellato.
Christiana
Figueres,
collaboratrice dell'”agenda del World Economic Forum “ed ex segretario
esecutivo della “Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici”, ha rivelato il vero obiettivo
dell'agenda climatica delle Nazioni Unite in una conferenza stampa di Bruxelles
del febbraio 2015 in cui ha dichiarato:
"Questa
è la prima volta nella storia umana che ci stiamo ponendo il compito di
cambiare intenzionalmente il modello di sviluppo economico che ha regnato dalla
rivoluzione industriale".
Le
osservazioni di Figueres del 2015 sono riprese oggi dal presidente francese
Macron alla "Agenda di Davos" del World Economic Forum del gennaio
2021, dove ha affermato che "nelle circostanze attuali, il modello capitalista e
l'economia aperta non sono più fattibili".
Macron,
un ex banchiere Rothschild, ha affermato che "l'unico modo per uscire da questa
epidemia è creare un'economia più focalizzata sull'eliminazione del divario tra
ricchi e poveri".
Merkel,
Macron, Gates, Schwab, Harari e amici lo faranno portando gli standard di vita
in Germania e nell'OCSE ai livelli dell'Etiopia o del Sudan.
Questa
è la loro distopia a zero emissioni di carbonio.
Limitare severamente i viaggi aerei, i viaggi in auto,
il movimento delle persone, la chiusura dell'industria "inquinante",
tutto per ridurre la CO2.
Inquietante
quanto convenientemente la pandemia di coronavirus ponga le basi per il Great
Reset e l'”Agenda 2030 Net Zero Carbon” delle Nazioni Unite.
(F.
William Engdahl è consulente strategico e docente, ha conseguito una laurea in
politica presso l'Università di Princeton ed è un autore di best-seller su
petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online "New Eastern
Outlook" dove questo articolo è stato originariamente pubblicato.
È Research
Associate del Centre for Research on Globalization.)
L'importante
documento cinese
intitolato
"L'egemonia
degli
Stati
Uniti e i suoi pericoli".
Globalresearch.ca
– (05 marzo 2023) - Karsten Riise – ci dice:
(A cura del Ministero degli Affari
Esteri cinese)
Il
documento cinese "L'egemonia degli Stati Uniti e i suoi pericoli" è
appena uscito.
È
molto importante – e dice:
"Da
quando sono diventati il paese più potente del mondo dopo le due guerre
mondiali e la Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno agito più coraggiosamente
per interferire negli affari interni di altri paesi, perseguire, mantenere e
abusare dell'egemonia, promuovere la sovversione e l'infiltrazione e condurre
volontariamente guerre, danneggiando la comunità internazionale. Ha sovraccaricato il concetto di
sicurezza nazionale, abusato dei controlli sulle esportazioni e imposto
sanzioni unilaterali ad altri.
Ha
adottato un approccio selettivo al diritto e alle regole internazionali,
utilizzandole o scartandole come meglio credeva, e ha cercato di imporre regole che
servono i propri interessi in nome della difesa di un "ordine
internazionale basato sulle regole".
Gli
Stati Uniti hanno prevalso sulla verità con il loro potere e calpestando la
giustizia per servire l'interesse personale.
Queste
pratiche egemoniche unilaterali, egoistiche e regressive hanno attirato
crescenti e intense critiche e opposizioni da parte della comunità
internazionale".
In
cinque paragrafi precisi, la Cina analizza come gli Stati Uniti esercitano
l'egemonia e l'abuso del potere globale nei campi della politica,
dell'esercito, dell'economia, della tecnologia e della cultura, dei media, dei
social media e della censura.
L'analisi
cinese è dura ma accurata – e ci si deve aspettare che la Cina agisca di conseguenza.
Attenzione
ai tempi.
Il documento cinese arriva esattamente il
giorno prima del discorso del Consiglio federale di Putin e due giorni prima
della visita del diplomatico cinese Wang Yi a Mosca.
(Nota
introduttiva di Karsten Riise).
Va
notato che questo testo è stato rilasciato il 20 febbraio 2023, 4 giorni prima
della dichiarazione della RPC intitolata “Posizione della Cina sulla soluzione
politica della crisi ucraina”.
Di
seguito il testo integrale di questo importante documento intitolato “US
Hegemony and Its Perils”,
rilasciato
dal Ministero degli Affari Esteri cinese.
“L'egemonia
degli Stati Uniti e i suoi pericoli”.
Contenuto
e Introduzione.
I.
L'egemonia politica: gettare il suo peso in giro.
II.
Egemonia militare: uso sfrenato della forza.
III.
Egemonia economica: saccheggio e sfruttamento.
IV.
Egemonia tecnologica: monopolio e soppressione.
V.
Egemonia culturale: diffusione di false narrazioni.
Conclusione.
Introduzione.
Da
quando sono diventati il paese più potente del mondo dopo le due guerre
mondiali e la Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno agito più coraggiosamente
per interferire negli affari interni di altri paesi, perseguire, mantenere e
abusare dell'egemonia, promuovere la sovversione e l'infiltrazione e condurre
volontariamente guerre, danneggiando la comunità internazionale.
Gli
Stati Uniti hanno sviluppato un copione egemonico per mettere in scena
"rivoluzioni colorate", istigare dispute regionali e persino lanciare
direttamente guerre con il pretesto di promuovere la democrazia, la libertà e i
diritti umani.
Aggrappati
alla mentalità della Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno intensificato la
politica dei blocchi e alimentato conflitti e scontri.
Ha
sovraccaricato il concetto di sicurezza nazionale, abusato dei controlli sulle
esportazioni e imposto sanzioni unilaterali ad altri.
Ha
adottato un approccio selettivo al diritto e alle regole internazionali,
utilizzandole o scartandole come meglio crede, e ha cercato di imporre regole
che servono i propri interessi in nome del mantenimento di un "ordine internazionale basato
sulle regole".
Questo
rapporto, presentando i fatti rilevanti, cerca di esporre l'abuso dell'egemonia
degli Stati Uniti nei campi politico, militare, economico, finanziario,
tecnologico e culturale e di attirare una maggiore attenzione internazionale
sui pericoli delle pratiche statunitensi per la pace e la stabilità nel mondo e
il benessere di tutti i popoli.
I.
Egemonia politica — Gettare il suo peso in giro.
Gli
Stati Uniti hanno a lungo tentato di plasmare altri paesi e l'ordine mondiale
con i propri valori e il proprio sistema politico in nome della promozione
della democrazia e dei diritti umani.
I casi
di interferenza degli Stati Uniti negli affari interni di altri paesi
abbondano.
In nome della "promozione della democrazia", gli Stati Uniti hanno praticato
una "dottrina
Neo-Monroe"
in America Latina, istigato "rivoluzioni colorate" in Eurasia e orchestrato la
"primavera
araba"
in Asia occidentale e Nord Africa, portando caos e disastri in molti paesi.
Nel
1823, gli Stati Uniti annunciarono la Dottrina Monroe
.
Mentre propagandava una "America per gli americani", ciò che voleva
veramente era una "America per gli Stati Uniti".
Da
allora, le politiche dei successivi governi degli Stati Uniti nei confronti
dell'America Latina e della regione dei Caraibi sono state piene di
interferenze politiche, interventi militari e sovversione del regime.
Dai suoi 61 anni di ostilità e blocco di Cuba
al rovesciamento del governo Allende del Cile, la politica degli Stati Uniti su
questa regione è stata costruita su una massima: coloro che si sottomettono
prospereranno; coloro che resistono periranno.
L'anno
2003 ha segnato l'inizio di una serie di "rivoluzioni colorate" – la "Rivoluzione delle
Rose" in Georgia, la "Rivoluzione Arancione" in Ucraina e la
"Rivoluzione dei Tulipani" in Kirghizistan.
Il
Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ammesso apertamente di aver svolto
un "ruolo centrale" in questi "cambiamenti di regime".
Gli
Stati Uniti hanno anche interferito negli affari interni delle Filippine,
estromettendo il presidente Ferdinand Marcos Sr. nel 1986 e il presidente
Joseph Estrada nel 2001 attraverso le cosiddette "rivoluzioni del potere
popolare".
Nel
gennaio 2023, l'ex segretario di Stato americano Mike Pompeo ha pubblicato il
suo nuovo libro “Never Give an Inch: Fighting for the America I Love”.
Ha
rivelato in esso che gli Stati Uniti avevano complottato per intervenire in
Venezuela.
Il piano era quello di costringere il governo
Maduro a raggiungere un accordo con l'opposizione, privare il Venezuela della
sua capacità di vendere petrolio e oro per valuta estera, esercitare un'alta
pressione sulla sua economia e influenzare le elezioni presidenziali del 2018.
Gli
Stati Uniti esercitano due pesi e due misure sulle regole internazionali.
Mettendo
al primo posto il proprio interesse personale, gli Stati Uniti si sono
allontanati dai trattati e dalle organizzazioni internazionali e hanno messo la
loro legge interna al di sopra del diritto internazionale.
Nell'aprile
2017, l'amministrazione Trump ha annunciato che avrebbe tagliato tutti i
finanziamenti statunitensi al” Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione” (UNFPA) con la scusa che l'organizzazione "sostiene o
partecipa alla gestione di un programma di aborto coercitivo o sterilizzazione
involontaria".
Gli
Stati Uniti hanno lasciato l'UNESCO due volte nel 1984 e nel 2017.
Nel
2017, ha annunciato di lasciare l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Nel 2018, ha annunciato la sua uscita dal
Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, citando il
"pregiudizio" dell'organizzazione contro Israele e l'incapacità di
proteggere efficacemente i diritti umani.
Nel 2019, gli Stati Uniti hanno annunciato il
loro ritiro dal “Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio per cercare
lo sviluppo senza restrizioni di armi avanzate”.
Nel
2020, ha annunciato il ritiro dal “Trattato sui cieli aperti”.
Gli
Stati Uniti sono stati anche un ostacolo al controllo delle armi biologiche
opponendosi ai negoziati su un protocollo di verifica per la Convenzione sulle
armi biologiche (BWC) e ostacolando la verifica internazionale delle attività
dei paesi relative alle armi biologiche.
Essendo
l'unico paese in possesso di una riserva di armi chimiche, gli Stati Uniti
hanno ripetutamente ritardato la distruzione delle armi chimiche e sono rimasti
riluttanti nell'adempiere ai propri obblighi.
È
diventato il più grande ostacolo alla realizzazione di "un mondo libero dalle armi
chimiche".
Gli Stati Uniti stanno mettendo insieme
piccoli blocchi attraverso il loro sistema di alleanze.
Ha
imposto una "strategia indo-pacifica" nella regione Asia-Pacifico,
assemblando club esclusivi come “Five Eye”s, “Quad” e “AUKU”S, e costringendo i
paesi regionali a schierarsi.
Tali
pratiche hanno essenzialmente lo scopo di creare divisione nella regione,
alimentare lo scontro e minare la pace.
Gli
Stati Uniti giudicano arbitrariamente la democrazia in altri paesi e fabbricano
una falsa narrativa di "democrazia contro autoritarismo" per incitare
all'estraniamento, alla divisione, alla rivalità e allo scontro.
Nel dicembre 2021, gli Stati Uniti hanno
ospitato il primo "Summit per la democrazia", che ha attirato critiche e
opposizione da molti paesi per aver preso in giro lo spirito della democrazia e aver
diviso il mondo. Nel marzo 2023, gli Stati Uniti ospiteranno un altro "Summit per la democrazia", che rimane sgradito e di nuovo non troverà alcun sostegno.
II.
Egemonia militare — Uso sfrenato della forza.
La
storia degli Stati Uniti è caratterizzata dalla violenza e dall'espansione.
Da
quando hanno ottenuto l'indipendenza nel 1776, gli Stati Uniti hanno
costantemente cercato di espandersi con la forza:
hanno
massacrato gli indiani, invaso il Canada, intrapreso una guerra contro il
Messico, istigato la guerra americano-spagnola e annesso le Hawaii.
Dopo
la seconda guerra mondiale, le guerre provocate o lanciate dagli Stati Uniti
includevano la guerra di Corea, la guerra del Vietnam, la guerra del Golfo, la
guerra del Kosovo, la guerra in Afghanistan, la guerra in Iraq, la guerra libica
e la guerra siriana, abusando della sua egemonia militare per aprire la strada
a obiettivi espansionistici.
Negli ultimi anni, il bilancio militare medio
annuo degli Stati Uniti ha superato i 700 miliardi di dollari, pari al 40% del
totale mondiale, più dei 15 paesi dietro di esso messi insieme.
Gli Stati Uniti hanno circa 800 basi militari
all'estero, con 173.000 soldati schierati in 159 paesi.
Secondo
il libro “America Invades”:” How We've Invaded or been Milily Involved with
almost Every Country on Earth”, gli Stati Uniti hanno combattuto o sono stati
militarmente coinvolti con quasi tutti i circa 190 paesi riconosciuti dalle
Nazioni Unite con solo tre eccezioni.
I tre
paesi sono stati "risparmiati" perché gli Stati Uniti non li hanno trovati
sulla mappa.
Come
ha detto l'ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, gli Stati Uniti sono senza dubbio la
nazione più bellicosa nella storia del mondo.
Secondo un rapporto della “Tufts University”,
"Introducing
the Military Intervention Project: A new Dataset on U.S. Military
Interventions, 1776-2019", gli Stati Uniti hanno intrapreso quasi 400 interventi
militari a livello globale tra quegli anni, il 34% dei quali in America Latina
e nei Caraibi, il 23% in Asia orientale e nel Pacifico, il 14% in Medio Oriente
e Nord Africa. e il 13% in Europa.
Attualmente,
il suo
intervento militare in Medio Oriente e Nord Africa e nell'Africa sub-sahariana
è in aumento.
“Alex
Lo”, editorialista del “South China Morning Post”, ha sottolineato che gli
Stati Uniti hanno raramente distinto tra diplomazia e guerra sin dalla loro
fondazione.
Ha
rovesciato governi democraticamente eletti in molti paesi in via di sviluppo
nel 20 ° secolo e li ha immediatamente sostituiti con regimi fantoccio
filo-americani.
Oggi, in Ucraina, Iraq, Afghanistan, Libia,
Siria, Pakistan e Yemen, gli Stati Uniti stanno ripetendo le loro” vecchie
tattiche di condurre guerre per procura”, a bassa intensità e con droni.
L'egemonia
militare degli Stati Uniti ha causato tragedie umanitarie.
Dal
2001, le guerre e le operazioni militari lanciate dagli Stati Uniti in nome
della lotta al terrorismo hanno causato oltre 900.000 vittime, di cui circa
335.000 civili, milioni di feriti e decine di milioni di sfollati.
La
guerra in Iraq del 2003 ha provocato da 200.000 a 250.000 morti civili, tra cui
oltre 16.000 uccisi direttamente dall'esercito americano, e ha lasciato più di
un milione di senzatetto.
Gli
Stati Uniti hanno creato 37 milioni di rifugiati in tutto il mondo.
Dal
2012, il numero di rifugiati siriani da solo è aumentato di dieci volte.
Tra il
2016 e il 2019, 33.584 morti civili sono stati documentati nei combattimenti
siriani, tra cui 3.833 uccisi dai bombardamenti della coalizione guidata dagli
Stati Uniti, metà dei quali donne e bambini.
Il”
Public Broadcasting Service” (PBS) ha riferito il 9 novembre 2018 che gli
attacchi aerei lanciati dalle forze statunitensi sulla sola “Raqqa” hanno
ucciso 1.600 civili siriani.
La
guerra ventennale in Afghanistan ha devastato il paese.
Un totale di 47.000 civili afghani e da 66.000
a 69.000 soldati e agenti di polizia afghani non collegati agli attacchi
dell'11 settembre sono stati uccisi nelle operazioni militari statunitensi e
più di 10 milioni di persone sono state sfollate.
La
guerra in Afghanistan ha distrutto le fondamenta dello sviluppo economico e ha
gettato il popolo afghano nella miseria.
Dopo
la "debacle di Kabul" nel 2021, gli Stati Uniti hanno annunciato che
avrebbero congelato circa 9,5 miliardi di dollari in beni appartenenti alla banca
centrale afghana, una mossa considerata come "puro saccheggio".
Nel
settembre 2022, il ministro dell'Interno turco Suleyman Soylu ha commentato in
una manifestazione che gli Stati Uniti hanno intrapreso una guerra per procura in
Siria, trasformato l'Afghanistan in un campo di oppio e fabbrica di eroina,
gettato il Pakistan nel caos e lasciato la Libia in incessanti disordini
civili.
Gli
Stati Uniti fanno tutto il necessario per derubare e schiavizzare il popolo di
qualsiasi paese con risorse sotterranee.
Gli
Stati Uniti hanno anche adottato metodi spaventosi in guerra.
Durante
la guerra di Corea, la guerra del Vietnam, la guerra del Golfo, la guerra del
Kosovo, la guerra in Afghanistan e la guerra in Iraq, gli Stati Uniti hanno usato enormi
quantità di armi chimiche e biologiche, nonché bombe a grappolo, bombe ad aria
combustibile, bombe a grafite e bombe all'uranio impoverito, causando enormi danni alle
strutture civili, innumerevoli vittime civili e un inquinamento ambientale duraturo.
III.
Egemonia economica — Saccheggio e sfruttamento.
Dopo
la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti guidarono gli sforzi per istituire
il sistema di Bretton Woods, il Fondo monetario internazionale e la Banca
mondiale, che, insieme al Piano Marshall, formarono il sistema monetario
internazionale incentrato sul dollaro USA.
Inoltre,
gli Stati Uniti hanno anche stabilito l'egemonia istituzionale nel settore
economico e finanziario internazionale manipolando i sistemi di voto ponderato,
le regole e le disposizioni delle organizzazioni internazionali, tra cui
"l'approvazione da parte della maggioranza dell'85 per cento" e le
sue leggi e regolamenti commerciali nazionali.
Approfittando dello status del dollaro come
principale valuta di riserva internazionale, gli Stati Uniti stanno
fondamentalmente raccogliendo "signoraggio" da tutto il mondo;
e
usando il suo controllo sulle organizzazioni internazionali, costringe altri
paesi a servire la strategia politica ed economica dell'America.
Gli Stati Uniti sfruttano la ricchezza mondiale con
l'aiuto del "signoraggio".
Costa
solo circa 17 centesimi produrre una banconota da 100 dollari, ma altri paesi
hanno dovuto versare 100 dollari di beni reali per ottenerne uno.
È stato sottolineato più di mezzo secolo fa,
che gli Stati Uniti godevano di privilegi esorbitanti e deficit senza lacrime
create dal loro dollaro, e usavano la banconota senza valore per saccheggiare
le risorse e le fabbriche di altre nazioni.
L'egemonia
del dollaro USA è la principale fonte di instabilità e incertezza nell'economia
mondiale.
Durante la pandemia di COVID-19, gli Stati
Uniti hanno abusato della loro egemonia finanziaria globale e hanno iniettato
trilioni di dollari nel mercato globale, lasciando altri paesi, in particolare
le economie emergenti, a pagarne il prezzo.
Nel 2022, la Fed ha posto fine alla sua
politica monetaria ultra-accomodante e si è rivolta a un aggressivo rialzo dei
tassi di interesse, causando turbolenze nel mercato finanziario internazionale
e un sostanziale deprezzamento di altre valute come l'euro, molte delle quali
sono scese a un minimo di 20 anni.
Di
conseguenza, un gran numero di paesi in via di sviluppo è stato sfidato da
un'elevata inflazione, dal deprezzamento della valuta e dai deflussi di
capitali.
Questo
era esattamente ciò che il segretario al tesoro di Nixon, John Connally, una
volta osservò, con autocompiacimento ma acuta precisione, che "il dollaro è la nostra moneta, ma è
un vostro problema".
Con il
suo controllo sulle organizzazioni economiche e finanziarie internazionali, gli
Stati Uniti impongono condizioni aggiuntive alla loro assistenza ad altri
paesi.
Al fine di ridurre gli ostacoli all'afflusso
di capitali e alla speculazione degli Stati Uniti, i paesi beneficiari sono
tenuti a promuovere la liberalizzazione finanziaria e ad aprire i mercati
finanziari in modo che le loro politiche economiche siano in linea con la
strategia americana.
Secondo la” Review of International Political
Economy”,
insieme ai 1.550 programmi di riduzione del debito estesi dal FMI ai suoi 131
paesi membri dal 1985 al 2014, sono state associate ben 55.465 condizioni politiche
aggiuntive.
Gli Stati Uniti sopprimono volontariamente i
loro oppositori con la coercizione economica.
Nel
1980, per eliminare la minaccia economica posta dal Giappone, e per controllare
e utilizzare quest'ultimo al servizio dell'obiettivo strategico dell'America di
affrontare l'Unione Sovietica e dominare il mondo, gli Stati Uniti hanno sfruttato
il loro potere finanziario egemonico contro il Giappone e hanno concluso l'”Accordo
del Plaza”.
Di
conseguenza, lo yen è stato spinto verso l'alto e il Giappone è stato spinto ad
aprire il suo mercato finanziario e riformare il suo sistema finanziario.
L'”Accordo del Plaza” ha inferto un duro colpo
allo slancio di crescita dell'economia giapponese, lasciando il Giappone a
quelli che in seguito sono stati chiamati "tre decenni perduti".
L'egemonia
economica e finanziaria dell'America è diventata un'arma geopolitica.
Raddoppiando
le sanzioni unilaterali e la "giurisdizione a braccio lungo", gli
Stati Uniti hanno promulgato leggi nazionali come l'”International Emergency
Economic Powers Act”, il” Global Magnitsky Human Rights Accountability Act” e
il “Countering America's Adversaries Through Sanctions Act” e hanno introdotto una serie di ordini
esecutivi per sanzionare specifici paesi, organizzazioni o individui.
Le statistiche mostrano che le sanzioni statunitensi
contro entità straniere sono aumentate del 933% dal 2000 al 2021.
La
sola amministrazione Trump ha imposto più di 3.900 sanzioni, il che significa
tre sanzioni al giorno.
Finora,
gli Stati Uniti avevano o hanno imposto sanzioni economiche a quasi 40 paesi in
tutto il mondo, tra cui Cuba, Cina, Russia, Corea del Nord, Iran e Venezuela,
colpendo quasi la metà della popolazione mondiale.
"Gli
Stati Uniti d'America" si sono trasformati negli "Stati Uniti delle
sanzioni".
E la
"giurisdizione a braccio lungo" è stata ridotta a nient'altro che uno
strumento per gli Stati Uniti per usare i loro mezzi di potere statale per
sopprimere i concorrenti economici e interferire nei normali affari
internazionali.
Questo
è un serio allontanamento dai principi dell'economia di mercato liberale che
gli Stati Uniti hanno a lungo vantato.
IV.
Egemonia tecnologica — Monopolio e soppressione.
Gli
Stati Uniti cercano di scoraggiare lo sviluppo scientifico, tecnologico ed
economico di altri paesi esercitando il potere monopolistico, misure di
soppressione e restrizioni tecnologiche nei settori ad alta tecnologia.
Gli Stati Uniti monopolizzano la proprietà intellettuale in nome della
protezione.
Approfittando
della debolezza di altri paesi, soprattutto di quelli in via di sviluppo, sui
diritti di proprietà intellettuale e della vacanza istituzionale nei
settori pertinenti, gli Stati Uniti raccolgono profitti eccessivi attraverso il
monopolio.
Nel
1994, gli Stati Uniti hanno portato avanti l’“Accordo sugli aspetti dei diritti di
proprietà intellettuale attinenti al commercio” (TRIPS), forzando il processo e gli
standard americanizzati nella protezione della proprietà intellettuale nel tentativo di consolidare il loro
monopolio sulla tecnologia.
Nel
1980, per contenere lo sviluppo dell'industria giapponese dei semiconduttori,
gli Stati Uniti hanno lanciato l'indagine "301", costruito potere
contrattuale nei negoziati bilaterali attraverso accordi multilaterali,
minacciato di etichettare il Giappone come conducente di commercio sleale e
imposto tariffe di ritorsione, costringendo il Giappone a firmare l'accordo sui
semiconduttori USA-Giappone.
Di
conseguenza, le imprese giapponesi di semiconduttori sono state quasi
completamente escluse dalla concorrenza globale e la loro quota di mercato è
scesa dal 50% al 10%.
Nel frattempo, con il sostegno del governo degli Stati
Uniti, un gran numero di imprese statunitensi di semiconduttori ha colto
l'occasione e ha conquistato quote di mercato più grandi.
Gli Stati Uniti politicizzano, armano le
questioni tecnologiche e le usano come strumenti ideologici.
Estendendo
eccessivamente il concetto di sicurezza nazionale, gli Stati Uniti hanno
mobilitato il potere statale per sopprimere e sanzionare la società cinese
Huawei, limitato l'ingresso dei prodotti Huawei nel mercato statunitense,
interrotto la fornitura di chip e sistemi operativi e costretto altri paesi a
vietare a Huawei di intraprendere la costruzione di reti 5G locali.
Ha
persino convinto il Canada a detenere ingiustificatamente il “CFO di Huawei
Meng Wanzhou” per quasi tre anni.
Gli
Stati Uniti hanno fabbricato una serie di scuse per reprimere le imprese
high-tech cinesi con competitività globale e hanno inserito più di 1.000
imprese cinesi nelle liste delle sanzioni.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno anche imposto controlli
sulla biotecnologia, l'intelligenza artificiale e altre tecnologie di fascia
alta, rafforzato le restrizioni alle esportazioni, rafforzato lo screening
degli investimenti, soppresso le app di social media cinesi come TikTok e
WeChat e fatto pressioni sui Paesi Bassi e sul Giappone per limitare le
esportazioni di chip e relative attrezzature o tecnologie in Cina.
Gli
Stati Uniti hanno anche praticato due pesi e due misure nella loro politica sui
professionisti tecnologici legati alla Cina.
Per
emarginare e sopprimere i ricercatori cinesi, dal giugno 2018, la validità del
visto è stata ridotta per gli studenti cinesi che si specializzano in alcune
discipline legate all'alta tecnologia, si sono verificati casi ripetuti in cui
studiosi e studenti cinesi che si recano negli Stati Uniti per programmi di
scambio e studio sono stati ingiustificatamente negati e molestati e sono state
condotte indagini su larga scala su studiosi cinesi che lavorano negli Stati
Uniti.
Gli Stati Uniti consolidano il loro monopolio
tecnologico in nome della protezione della democrazia.
Costruendo
piccoli blocchi sulla tecnologia come la "chips alliance" e la "rete pulita", gli Stati Uniti hanno messo
etichette di "democrazia" e "diritti umani" sull'alta
tecnologia e hanno trasformato le questioni tecnologiche in questioni politiche
e ideologiche, in modo da fabbricare scuse per il loro blocco tecnologico
contro altri paesi.
Nel
maggio 2019, gli Stati Uniti hanno arruolato 32 paesi alla Conferenza sulla
sicurezza 5G di Praga nella Repubblica Ceca e hanno pubblicato la proposta di
Praga nel tentativo di escludere i prodotti 5G cinesi.
Nell'aprile 2020, l'allora segretario di Stato
americano Mike Pompeo ha annunciato il "percorso pulito del 5G", un piano progettato per costruire
un'alleanza tecnologica nel campo del 5G con partner legati dalla loro ideologia
condivisa sulla democrazia e dalla necessità di proteggere la "sicurezza
informatica".
Le
misure, in sostanza, sono i tentativi degli Stati Uniti di mantenere la loro
egemonia tecnologica attraverso alleanze tecnologiche.
Gli Stati Uniti abusano della loro egemonia
tecnologica effettuando attacchi informatici e intercettazioni.
Gli
Stati Uniti sono stati a lungo noti come un "impero di hacker", accusati dei loro dilaganti
atti di furto informatico in tutto il mondo.
Ha
tutti i tipi di mezzi per far rispettare attacchi informatici pervasivi e
sorveglianza, incluso l'utilizzo di segnali di stazioni base analogiche per
accedere ai telefoni cellulari per il furto di dati, manipolare app mobili,
infiltrarsi nei server cloud e rubare attraverso cavi sottomarini.
L'elenco
potrebbe continuare.
La
sorveglianza degli Stati Uniti è indiscriminata.
Tutti
possono essere bersagli della sua sorveglianza, siano essi rivali o alleati,
anche leader di paesi alleati come l'ex cancelliere tedesco Angela Merkel e
diversi presidenti francesi.
La
sorveglianza informatica e gli attacchi lanciati dagli Stati Uniti come
"Prism", "Dirtbox", "Irritant Horn" e
"Telescreen Operation" sono tutte prove che gli Stati Uniti stanno
monitorando da vicino i loro alleati e partner.
Tali
intercettazioni su alleati e partner hanno già causato indignazione in tutto il
mondo.
Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, un
sito web che ha esposto i programmi di sorveglianza degli Stati Uniti, ha detto
che "non aspettatevi che una superpotenza di sorveglianza globale agisca
con onore o rispetto.
C'è
solo una regola: non ci sono regole".
V.
Egemonia culturale – Diffusione di false narrazioni.
L'espansione
globale della cultura americana è una parte importante della sua strategia
esterna. Gli Stati Uniti hanno spesso utilizzato strumenti culturali per
rafforzare e mantenere la loro egemonia nel mondo.
Gli Stati Uniti incorporano i valori americani nei
loro prodotti come i film.
I valori e lo stile di vita americani sono un
prodotto legato ai suoi film e programmi TV, pubblicazioni, contenuti
multimediali e programmi delle istituzioni culturali senza scopo di lucro
finanziate dal governo.
Plasma
così uno spazio culturale e di opinione pubblica in cui la cultura americana
regna e mantiene l'egemonia culturale.
Nel suo articolo “The Americanization of the
World”, John Yemma, uno studioso americano, ha esposto le vere armi
dell'espansione culturale statunitense:
Hollywood,
le fabbriche di design dell'immagine su “Madison Avenue” e le linee di
produzione di Mattel Company e Coca-Cola.
Ci
sono vari veicoli che gli Stati Uniti usano per mantenere la loro egemonia
culturale.
I film americani sono i più utilizzati;
Ora occupano oltre il 70% della quota di mercato
mondiale.
Gli
Stati Uniti sfruttano abilmente la loro diversità culturale per fare appello a
varie etnie.
Quando
i film di Hollywood scendono nel mondo, urlano i valori americani legati a
loro.
L'egemonia
culturale americana non si manifesta solo nell'"intervento diretto",
ma anche nell'"infiltrazione mediatica" e come "una tromba per
il mondo".
I
media occidentali dominati dagli Stati Uniti hanno un ruolo particolarmente
importante nel plasmare l'opinione pubblica globale a favore dell'ingerenza
degli Stati Uniti negli affari interni di altri paesi.
Il
governo degli Stati Uniti censura rigorosamente tutte le società di social
media e richiede la loro obbedienza.
Il CEO di Twitter Elon Musk ha ammesso il 27 dicembre
2022 che tutte le piattaforme di social media lavorano con il governo degli
Stati Uniti per censurare i contenuti, ha riferito “Fox Business Network”.
L'opinione pubblica negli Stati Uniti è
soggetta all'intervento del governo per limitare tutte le osservazioni
sfavorevoli.
Google
spesso fa sparire le pagine.
Il
Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti manipola i social media.
Nel
dicembre 2022, “The Intercept,” un sito web investigativo indipendente degli
Stati Uniti, ha rivelato che nel luglio 2017, il funzionario del “Comando
Centrale degli Stati Uniti” Nathaniel Kahler ha incaricato il team di politica
pubblica di Twitter di aumentare la presenza di 52 account in lingua araba in
una lista che ha inviato, sei dei quali dovevano avere la priorità.
Uno
dei sei era dedicato a giustificare gli attacchi dei droni statunitensi nello
Yemen, ad esempio sostenendo che gli attacchi erano precisi e uccidevano solo
terroristi, non civili. Seguendo la direttiva di Kahler, Twitter ha inserito quegli account in
lingua araba in una "lista bianca" per amplificare determinati
messaggi.
Gli Stati Uniti praticano due pesi e due
misure sulla libertà di stampa.
Reprime
brutalmente e mette a tacere i media di altri paesi con vari mezzi.
Gli
Stati Uniti e l'Europa escludono i media russi mainstream come “Russia Today” e
lo “Sputnik” dai loro paesi.
Piattaforme
come Twitter, Facebook e YouTube limitano apertamente gli account ufficiali
della Russia.
Netflix, Apple e Google hanno rimosso i canali
e le applicazioni russe dai loro servizi e app store.
Una
censura draconiana senza precedenti viene imposta sui contenuti relativi alla
Russia.
Gli
Stati Uniti abusano della loro egemonia culturale per istigare
"un'evoluzione pacifica" nei paesi socialisti.
Crea
mezzi di informazione e gruppi culturali rivolti ai paesi socialisti.
Riversa
quantità sbalorditive di fondi pubblici in reti radiofoniche e televisive per
sostenere la loro infiltrazione ideologica, e questi portavoce bombardano i
paesi socialisti in dozzine di lingue con una propaganda incendiaria giorno e
notte.
Gli
Stati Uniti usano la disinformazione come lancia per attaccare altri paesi, e
hanno costruito una catena industriale intorno ad essa:
ci sono gruppi e individui che inventano
storie, e li spacciano in tutto il mondo per fuorviare l'opinione pubblica con
il supporto di risorse finanziarie quasi illimitate.
Conclusione.
Mentre
una giusta causa ottiene il suo ampio sostegno da campione, una causa ingiusta
condanna il suo inseguitore ad essere un emarginato.
Le
pratiche egemoniche, prepotenti e prepotenti di usare la forza per intimidire i
deboli, prendere dagli altri con la forza e il sotterfugio e giocare a somma
zero stanno esercitando gravi danni.
Le tendenze storiche della pace, dello
sviluppo, della cooperazione e del reciproco vantaggio sono inarrestabili.
Gli
Stati Uniti hanno prevalso sulla verità con il loro potere e calpestando la
giustizia per servire l'interesse personale.
Queste pratiche egemoniche unilaterali,
egoistiche e regressive hanno attirato crescenti e intense critiche e
opposizioni da parte della comunità internazionale.
I
paesi devono rispettarsi a vicenda e trattarsi reciprocamente come uguali.
I grandi paesi dovrebbero comportarsi in modo
consono al loro status e assumere un ruolo guida nel perseguire un nuovo
modello di relazioni tra Stati caratterizzato dal dialogo e dal partenariato,
non dallo scontro o dall'alleanza.
La Cina si oppone a tutte le forme di
egemonismo e politica di potenza e rifiuta l'interferenza negli affari interni
di altri paesi.
Gli
Stati Uniti devono condurre un serio esame di coscienza.
Deve
esaminare criticamente ciò che ha fatto, lasciare andare la sua arroganza e il
suo pregiudizio e abbandonare le sue pratiche egemoniche, prepotenti e indisponenti.
(Karsten
Riise è un Master of Science (Econ) presso la Copenhagen Business School e ha
conseguito una laurea in Cultura e Lingue Spagnola presso l'Università di
Copenaghen. È stato Senior Vice President Chief Financial Officer (CFO) di
Mercedes-Benz in Danimarca e Svezia. Collabora regolarmente con Global
Research.)
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