Il fermento del mondo intellettuale sulla diffusione della distruzione creativa.
Il
fermento del mondo intellettuale sulla diffusione della distruzione creativa.
Sulla
“distruzione creatrice”
delle
macchine.
Sbilanciamoci.info
– (18-2-2020) - Mauro Gallegati – ci dice:
La
diffusione delle nuove tecnologie legate alla robotizzazione e all’intelligenza
artificiale ha prodotto una vera rivoluzione economica e sociale, con un
impatto profondo e strutturale su occupazione e salari.
Un
intervento regolatore è necessario e urgente.
Il
progresso tecnologico è sempre stato un argomento chiave in economia.
Se da
un lato ha permesso lo sviluppo economico, dall’altro la sua capacità di
sostituire il lavoro umano con le macchine, con possibili perdite di posti di
lavoro, ha sempre destato preoccupazioni.
La maggior parte degli studiosi concorda sul
fatto che un periodo di disoccupazione segue l’introduzione di nuove
tecnologie, mentre non c’è consenso sugli effetti a lungo termine.
Secondo
i pessimisti la ridotta importanza del lavoro umano rispetto ai compiti
automatizzati e l’impossibilità di assorbire la forza lavoro in eccesso in
opportunità di lavoro alternative sono prevalenti.
Gli
effetti sul risparmio di lavoro innescati dalle nuove tecnologie sono previsti
superiori rispetto alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Per
gli ottimisti invece, la produttività, l’occupazione e i salari aumenteranno,
innescando effetti positivi sul benessere e sulla distribuzione della
ricchezza, riducendo infine il divario tra le classi superiori e inferiori.
Nonostante
l’evidenza che i miglioramenti della tecnologia non hanno comportato
necessariamente una disoccupazione tecnologica (almeno nel lungo termine),
perché la robotizzazione e l’Intelligenza Artificiale (IA) dividono nuovamente
il dibattito accademico e politico tra pessimisti e ottimisti?
L’aumento dell’automazione sta avvenendo in un
periodo di crescente disuguaglianza economica, scomparsa del ceto medio,
precarizzazione del lavoro e retribuzioni bloccate.
Questo
rafforza i timori della disoccupazione tecnologica di massa e porta con sé una
rinnovata richiesta di sforzi politici per affrontare le conseguenze del
cambiamento tecnologico che potrebbe portare al sorgere della cosiddetta
“classe inutile” di umani che non sono in grado di lavorare perché le loro
professioni sono diventate obsolete e la loro riconversione è non profittevole.
Dopo
la crisi del 2007, nonostante quanto sostiene l’OECD – “i mercati del lavoro
sono tornati ai livelli pre-crisi in termini di quantità di posti di lavoro,
con solo alcune notevoli eccezioni” –, questa tendenza è stata accompagnata da
una percentuale più elevata di posti di lavoro di scarsa qualità (vale a dire
posti di lavoro occasionali e precari), che limitano la crescita salariale dei
cosiddetti “lavoratori poveri”, vale a dire persone con lavori a basso reddito,
i cui redditi scendono spesso al di sotto della soglia di povertà.
A
differenza delle rivoluzioni industriali precedenti – quando si stima che il
10-20% dei lavori scompariva, ma almeno il doppio veniva creato – oggi si pensa
che il 50-70% dei lavori siano a rischio e che la domanda bassa provoca una
stagnazione che non fa aumentare né i salari né l’occupazione.
Assistiamo cioè ad un cambiamento strutturale
dell’economia dove le macchine fanno molto meglio del lavoro in molti campi –
dalla manifattura ai servizi avanzati.
Una
migliore e avanzata istruzione, così come un aggiornamento continuo del lavoro,
rischiano solo di essere palliativi perché ormai costa meno produrre una
macchina – che magari produce altre macchine – che sostituisce il lavoro
anziché “aggiornare” il lavoratore.
L’espansione
tecnologica, che ha determinato il successo del capitalismo, sta provocandone
il ristagno, per tacere dei danni prodotti alla Natura.
Per uscire da questa trappola occorre intanto
riconoscere che il mercato non riesce a farlo da solo perché l’effetto di S.
Matteo – a chi più ha, più verrà dato – porta a un potere di mercato bulimico a
scapito del 99% della società.
Se questa lettura è corretta, l’intervento
regolatore della politica è necessario.
Come
ripete spesso “Stiglitz”, le regole del gioco vanno cambiate nella direzione di
limitare il potere di mercato, ossia la concentrazione del mercato
indipendentemente dall’abuso di posizione dominante.
Con i
“big data” è sempre più facile far pagare ai singoli consumatori prezzi più
alti e trasferire ricchezza verso l’alto.
Con la rivoluzione tecnologica delle macchine,
se la manifattura è il settore morente, i servizi avanzati – cioè chi possiede
i robot e chi scrive gli algoritmi per farli funzionare – saranno i vincitori.
Occorre
dunque un diverso approccio sia alla legislazione sulla proprietà intellettuale
– magari da condividere dopo pochi anni, sia una proprietà co-operativa dei
robot.
Lo
Stato dovrebbe poi – rifondando il sistema dell’istruzione – facilitare la
trasformazione dell’economia dalla manifattura ai servizi favorendo gli
investimenti nei settori chiave del futuro prossimo:
dal
recupero ambientale all’ICT, a quelli che il gruppo sulla complessità di
“Luciano Pietronero” identifica come strategici.
Non si tratta solo – come nella tradizione
keynesiana – di fornire uno stimolo alla domanda, ma di cambiare le regole del
gioco.
Da noi
esiste comunque una via obbligata che passa attraverso il recupero
dell’evasione fiscale – moneta elettronica, patrimoniale al 5% dei più ricchi e
una non risibile tassa di successione –, la riqualificazione della spesa e una
non più differibile redistribuzione del reddito – via tassazione progressiva e
reddito di base finanziato dai robot.
Tutto
ciò potrebbe consentirci di lavorare di meno, a parità di reddito, magari con
un part-time volontario.
Insomma:
se le macchine e l’IA “rubano” a molti lavoro e reddito e a tutti domanda, o ci
si inventa nuovi lavori o ne usciamo con politiche diverse per una economia
diversa.
Poi
però uno legge i nomi di molti dei governanti degli ultimi 70 anni e gli passa
la voglia di scrivere.
Mille
miliardi di “extraprofitti” nel
mondo
e un quarto sono fossili.
Sbilanciamoci.info
– (7 luglio 2023) - Luca Martinelli – ci dice:
Negli
ultimi 2 anni 722 grandi imprese hanno realizzato mille miliardi di
extraprofitti secondo “Oxfam” e “ActioAid”.
Per “Wael Sawan”, ad di “Shell” tagliare la
produzione di petrolio e gas sarebbe «pericoloso e irresponsabile».
(Il manifesto.)
Negli
ultimi due anni, 722 tra le più grandi imprese del mondo hanno realizzato quasi
1.000 miliardi di dollari di extraprofitti.
A rivelarlo è un’analisi di Oxfam e ActionAid,
diffusa ieri, che ha passato in rassegna i bilanci delle aziende della
classifica “Global 2000” di Forbes. Considerando i dati per gli specifici
settori dell’economia, l’analisi rivela come 45 società energetiche abbiano
realizzato, in media nel biennio 2021-2022, 237 miliardi di dollari all’anno di
profitti in eccesso.
Forse
è per questo che ieri “Wael Sawan”, amministratore delegato del gruppo
energetico Shell, ha detto alla “Bbc” che tagliare la produzione di petrolio e
gas sarebbe «pericoloso e irresponsabile».
In
realtà, se i governi avessero tassato al 90% questi extraprofitti riversati ai
ricchi azionisti, i Paesi avrebbero avuto risorse sufficienti per aumentare del
31% gli investimenti globali in energia rinnovabile.
Nel
settore “food and beverage” 18 colossi hanno realizzato, in media nel biennio
2021-2022, oltre 14 miliardi di dollari all’anno di extraprofitti.
Una cifra equivalente a oltre due volte il gap di
finanziamento di 6,4 miliardi di dollari indispensabile per fronteggiare la
crisi alimentare che in Africa orientale rischia di far morire per fame 1
persona ogni 28 secondi nei prossimi mesi.
Nel
comparto farmaceutico, invece, 28 grandi imprese hanno totalizzato 47 miliardi
di dollari all’anno di extraprofitti, mentre 42 grandi rivenditori al dettaglio
e catene di supermercati hanno registrato utili in eccesso per 28 miliardi di
dollari all’anno, in media nel biennio 2021-2022.
Infine,
9 tra le più grandi società del settore aerospaziale e della difesa hanno realizzato
8 miliardi di dollari all’anno di profitti in eccesso.
Il
problema emerge in relazione all’inflazione:
il “Fondo monetario internazionale” ritiene
che l’aumento dei profitti spiega il 45% dell’aumento dei prezzi in Europa nel
2022.
La
presidente della Bce, Lagarde, ha parlato di “greedflation” o «inflazione da
avidità», indicando il tentativo di alcune imprese di ottenere un vantaggio
dall’inflazione, incrementando i prezzi ben oltre i costi di produzione.
«Le imprese sono riuscite a traslare integralmente
l’aumento dei costi sui prezzi. Le più grandi, in non pochi settori,
beneficiando di situazioni di monopolio e dell’aumento della domanda, hanno
visto un considerevole aumento dei margini.
È
innegabile che i profitti siano oggi i veri vincitori nel conflitto
distributivo, mentre i salari sono tra i perdenti» ha detto “Mikhail
Maslennikov”, policy advisor su “giustizia fiscale e lotta alle disuguaglianze”
di “Oxfam Italia”.
Secondo
le stime di Oxfam, 1 miliardo di lavoratori in 50 Paesi ha subito una riduzione
media della retribuzione di 685 dollari nel 2022, con una contrazione
complessiva, in termini reali, di 746 miliardi di dollari della massa
salariale.
In Italia sempre nel 2022 la caduta dei salari
reali ha raggiunto il 7,6%.
Per
questo, “Oxfam” e “ActionAid” tornano a chiedere ai governi di introdurre con
urgenza un’imposta straordinaria sugli extraprofitti o di estenderla a tutti i
settori dell’economia.
Usa e
Russia, braccio di ferro nucleare.
Sbilanciamoci.info
- Alessia Grossi – (6 Luglio 2023) – ci dice:
Archivio
disarmo: Il 90 per cento delle bombe atomiche è in mano a Russia e Usa
“Proliferano quelle non strategiche, rimaste fuori dal patto New Start”.
(Il
Fatto quotidiano.)
“L’apocalisse
nucleare è probabile, più che possibile, perché degli “idioti squattrinati”
hanno deciso di sconfiggere la più grande potenza nucleare del mondo: la Russia”.
Non è
la prima allusione alla fine atomica in quasi 500 giorni di guerra in Ucraina,
eppure, l’ultima, pronunciata dal capo del Consiglio di sicurezza russo,
“Dmitry Medvedev”, ha messo specialmente in allarme la comunità internazionale.
Anche perché, “a sei anni da quel 7 luglio
2017 in cui veniva approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il
“Trattato per la proibizione delle armi nucleari” (Tpnw), che bandiva per i
firmatari l’arma atomica, con i Paesi del club nucleare (Usa, Russia, Cina,
Gran Bretagna, Francia e gli autorizzati dal Trattato di Non proliferazione,
Tnp e Israele, India, Pakistan e Corea del Nord) e i loro alleati, Italia
compresa, che non parteciparono neanche alle votazioni”, le cose sono molto
cambiate.
Come
sottolinea l’istituto di ricerche “Iriad”, “l’invasione russa dell’Ucraina e le
minacce di Putin evidenziano la fondatezza delle preoccupazioni.
Disruptive
innovation
e
progresso.
Gobeyond.info
– Redazione – (28-5-2021) – ci dice:
Alla
base del progresso sociale.
Nel
1942 l’economista austriaco” Joseph Schumpeter” ebbe un’intuizione tanto
semplice quanto rivelatrice:
la
civiltà umana evolve attraverso una serie di “distruzioni creative”.
Con
creative destruction o distruzione creativa, “Schumpeter” faceva riferimento a ‘un processo di mutazione industriale
che rivoluziona incessantemente la struttura economica dall’interno,
distruggendo costantemente quella vecchia e creandone una sempre nuova’.
Per chiarire questo concetto basta
ripercorrere la storia dell’umanità:
dagli uomini primitivi che hanno abbandonato
la pietra per passare al metallo, fino ad esempi a noi più vicini, come le
macchine da scrivere che hanno lasciato il posto ai software di elaborazione
testuale.
La
teoria di Schumpeter, nota come “burrasca di Schumpeter”, ha enfatizzato dunque
un meccanismo insito nella società che ne è il motore stesso.
Il suo
pensiero economico ha posto le basi per uno dei concetti più rivoluzionari di
sempre, quello di” disruptive innovation”.
La
distruzione creativa ha generato soluzioni migliori per funzionalità e
accessibilità.
Disruptive
innovation:
lenta e radicale.
La
teoria della distruzione creativa ci riporta a un concetto molto attuale,
quello di “disruptive innovation”.
Il
termine compare per la prima volta in un articolo di “Clayton Christensen” e “Joseph
Bower” pubblicato nel 1995 sull’”Harvard Business Review”.
La “disruptive innovation “viene qui definita
come un’innovazione in grado di stravolgere o addirittura distruggere business
consolidati a favore di realtà emergenti.
Più
nel dettaglio, si presenta come un processo in cui un servizio o prodotto
innovativo si radica, inizialmente in una bassa fascia di mercato per via del
prezzo accessibile, ma via via acquisendo consensi, si sposta nella fascia alta
andando a sostituirsi ai grandi colossi del settore.
Un’innovazione
che genera un cambiamento radicale
“Le
disruptive innovation” sono dunque prodotti o servizi che appaiono modesti in
origine, ma che rivelano capacità notevoli con il tempo, tali da rivoluzionare
un’intera industria.
Spesso
la tecnologia innovativa emerge in una forma primitiva, attirando l’attenzione
di un nucleo ristretto di clienti che rimangono una minoranza e solo
successivamente viene adottata dalla maggioranza.
Un
esempio tipico è quello delle fotocamere digitali.
Possiamo
affermare che queste ultime abbiano causato la disruption delle fotocamere
basate sulla tecnologia della pellicola.
Ciò però non è avvenuto immediatamente:
negli
anni ’80 le telecamere digitali erano ancora poco avanzate e guardate con diffidenza
dai fotoamatori, dunque la loro adozione era limitatissima.
Alla fine degli anni ’90, la situazione era
ben diversa:
la progressione tecnologica aveva reso le
fotocamere digitali un’alternativa qualitativamente migliore e più economica di
quelle su pellicola.
Tra la
fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, avviene la svolta:
le
fotocamere digitali si sono imposte e hanno rivoluzionato l’industria
fotografica.
Netflix,
un celebre esempio di “disruptive innovation”.
Contrariamente
a ciò che si potrebbe pensare, le innovazioni disruptive non sono
caratterizzate da una tecnologia particolarmente complessa, ma possiedono
caratteristiche peculiari e nuove rispetto a ciò che il resto del mercato fa e
riesce a offrire.
Un nuovo
modo di interpretare prodotti e servizi è il grande merito di aziende che hanno
fatto di democratizzazione, accessibilità e semplificazione elementi chiave
della loro innovazione.
Netflix
– il colosso di streaming di film e serie tv – è un’ottima esemplificazione di
un’azienda che è stata capace di rivoluzionare l’intero settore dell’home video
entertainment.
Non si
torna indietro: un’innovazione può cambiare un intero settore per sempre.
Quando
nel 1997 Netflix viene fondata, i negozi di “Blockbuste”r – celebre società
statunitense di noleggio di prodotti home video – sono numerosissimi e
noleggiare film presso di loro è una pratica comune in tutto il mondo.
Vent’anni
dopo la situazione è completamente mutata:
il
noleggio video è solo un ricordo e la fruizione in streaming da casa è la norma.
In
questo stravolgimento, l’anticipazione tecnologica risulta determinante.
Infatti,
Netflix inizia la sua attività come un servizio di noleggio dvd per posta
quando ancora la tecnologia del dvd è minoritaria rispetto all’utilizzo del “VHS”
e i “Blockbuster” sono al culmine del loro successo.
In una
prima fase questo penalizza il business:
le
persone preferiscono recarsi direttamente dai “Blockbuster” per avere
immediatamente i film a noleggio piuttosto che attendere giorni per riceverli
via posta.
Ma nel
lungo periodo, con la diffusione di Internet, l’intuizione di Netflix viene
ripagata:
l’azienda
sviluppa una piattaforma streaming con dei costi che diventano sempre più
contenuti e dunque accessibili.
Il
risultato è che i dischi fisici vengono sostituiti dall’immaterialità della
rete:
nel
2010 “Blockbuster” dichiara bancarotta, mentre i servizi di streaming esplodono
facendosi spazio nel quotidiano.
“Disrupt
or be disrupted”: mettere in discussione lo status quo.
Quando
si parla di “innovazioni distruptive”, viene spontaneo riferirsi al mondo delle
startup.
In
effetti, le dimensioni ridotte, la flessibilità e la propensione al rischio le
rendono i soggetti disruptive per eccellenza, capaci di dare vita a modelli di
business alternativi.
Non
stupisce che molte di quelle che oggi sono grandi realtà multinazionali siano
state in origine strutture più simili a startup che a organizzazioni complesse:
Amazon era soltanto una libreria online, Facebook il progetto di un
universitario di Harvard, Netflix un servizio di noleggio dvd, VHS e
videogiochi via posta.
D’altra parte accanto a storie di successo
come quelle appena citate sono innumerevoli i casi di fallimento:
se è vero che le startup sono più propense
all’innovazione, è anche vero che il tasso di mortalità per queste piccole
imprese rimane elevato.
Per scongiurare tale rischio occorre che
l’innovazione sia continua:
aziende
come “Kodak” e “Myspace” sono andate incontro a un tracollo economico perché
hanno sottostimato le nuove esigenze dei clienti e i cambiamenti di mercato.
Disruptive
è ciò che dà vita ad un mercato che prima non esisteva.
In
definitiva, che si tratti di piccole o grandi realtà, perché ci sia innovazione
occorre mettere in discussione lo status quo.
In questo senso, la pandemia è stata un
acceleratore, incentivando la ricerca di soluzioni alternative per compensare
le limitazioni sociali e la recessione economica generalizzata.
Ad
esempio, determinando una maggiore focalizzazione sulle tematiche ambientali e
sociali, l’emergenza sanitaria ha esercitato la funzione di una sorta di
catalizzatore in direzione di un’economia più sostenibile.
Potremmo quindi trovarci di fronte a un
momento di distruzione creativa che trasforma una profonda recessione economica
in un’economia più responsabile.
La
strategia delle bombe a grappolo
sarà
un cluster f*** per l'Ucraina e la NATO.
Strategic
– culture.org – Martin Jay – (10 luglio 2023) – ci dice:
Scaricare
tonnellate di questo esplosivo particolarmente crudele sull'esercito ucraino
sembra un buon cerotto per quella che in realtà è una ferita aperta.
La
notizia che la NATO, o meglio che gli Stati Uniti, hanno deciso di scaricare il
loro vecchio stock di bombe a grappolo non dovrebbe davvero sorprendere coloro
che seguono la guerra in Ucraina.
Fin
dal primo giorno, le élite occidentali sono state confuse su ciò che stanno
facendo, quali sono i loro obiettivi e quale dovrebbe essere il gioco finale.
La
NATO ha spostato i paletti così tante volte, in termini di regole non scritte,
che sta diventando abbastanza difficile vedere un quadro chiaro.
Anche lo stesso Stoltenberg sembra agitato in
una conferenza stampa quando viene affrontato sui dadi e bulloni degli ultimi
piani.
Le
bombe a grappolo devono ora essere utilizzate contro le forze russe, in
particolare per fermare i carri armati.
Il motivo per cui questa decisione è stata
presa è chiaro:
l'Occidente
ha bisogno di guadagnare tempo per i paesi dell'UE, in particolare, per
accumulare le loro scorte militari che si stanno pericolosamente esaurendo.
L'Occidente
ha bisogno di almeno sei mesi prima di poter anche solo pensare di preparare
l'Ucraina per una nuova "offensiva" e quindi scaricare tonnellate di
questo esplosivo particolarmente crudele sull'esercito ucraino sembrava un buon
cerotto per quella che è in realtà una ferita aperta.
Ma
sono le stesse bombe a grappolo che la maggior parte dei membri della NATO ha
firmato un trattato per vietare?
Sono
queste le stesse bombe con cui l'Occidente ha preso l'alto livello morale
quando ha accusato la Russia di usarle contro le forze ucraine?
L'ipocrisia,
o meglio la disperazione, è sbalorditiva, ma sottolinea un punto che continua
ad alzare la sua brutta testa.
Più
tempo passa senza modifiche alla linea fortificata, più la Russia vince e più
l'Occidente perde.
E i
capi della NATO e forse Biden lo sanno e quindi l'iniziativa delle bombe a
grappolo per me personalmente, come giornalista che ha assistito a ciò che
fanno nelle zone di guerra, è una strategia misurata di una parte che sa che
sta perdendo e vuole rallentare la velocità della propria scomparsa sul campo
di battaglia.
Quello
che la gente non ti dice delle bombe a grappolo è la loro notevole capacità di
uccidere civili – di solito bambini – piuttosto che cambiare il corso della
storia su un campo di battaglia.
E ciò
che la maggior parte dei giornalisti occidentali non menzionerà nella loro
copia è che l'America ha usato bombe così sporche dalla guerra del Vietnam,
quando, alla fine degli anni sessanta, 270 milioni di queste minuscole
"submunizioni" sono state sganciate in Laos che ancora oggi uccidono
i bambini che li trovano nei campi e giocano con loro.
Ma non
è un gioco per i soldati che dalla parte ucraina dovrebbero sentirsi meglio ora
che gli obici, HIMARS, Javelins per non parlare dei Bradley hanno tutti smesso
di essere riforniti.
Ora,
si suppone che abbiano il morale sollevato dall'imminente arrivo delle bombe a
grappolo che dubito molto saranno utilizzate per attaccare le forze russe sul
lato russo della linea fortificata.
No,
ciò che è molto più probabile è che saranno utilizzati in una capacità
difensiva quando i russi decideranno di penetrare la linea ed entrare nella
parte ucraina e fare una mossa su città come Odessa.
Le
bombe a grappolo saranno usate contro i carri armati russi e utilizzate in
quantità così abbondanti che migliaia di questi piccoli esplosivi saranno
lasciati nelle aree rurali nascosti sotto il suolo per i bambini nei decenni a
venire a scoprire.
Sul
campo di battaglia, le immagini dei civili che vengono fatti a pezzi da loro
così come dai soldati, saranno distribuite ovunque senza dubbio dall'unità di
propaganda di Kiev – la stessa unità che aiuta i giornalisti britannici con le
loro storie salaci sulle bombe russe "viste" ai lati della centrale
nucleare di Zaporizizhya, solo per fare un esempio.
La
NATO ha una crisi su molti livelli.
Non
solo non crede di poter sconfiggere i russi, ma ha anche un problema
finanziario che il suo segretario generale ha accennato di recente in una
conferenza stampa.
Spera
che più membri spendano di più per la difesa o almeno raggiungano la soglia del
PIL del 2%, ma è come se Stoltenberg sapesse che con le economie dell'UE in
crisi – la banca centrale tedesca è così in bancarotta che ha bisogno di
chiedere un salvataggio alla BCE – che è difficile immaginare che i livelli di
aiuti militari saranno come prima.
L'iniziativa della bomba a grappolo è così
disperata e così patetica su così tanti livelli che Zelensky ha bisogno di
vedere dove si trova il futuro.
Lo scenario migliore per lui è che il
conflitto si fermi per un periodo di tempo indefinito in quello che gli
analisti chiamano un "congelamento", anche se questo sembra
improbabile da parte russa.
Ma anche con un congelamento, la credibilità
della NATO si sgretola mentre sempre più cittadini occidentali si svegliano
alla realtà che la NATO stessa non possiede hardware.
I suoi
Stati membri che lo possiedono e lo contribuiscono quando può.
Ma ora
questa linea di rifornimento si sta rapidamente prosciugando e ciò a cui stiamo
assistendo ora a Vilnius con l'offerta di un consiglio NATO per l'Ucraina è
solo fumo negli occhi.
Solo
altre tattiche dilatorie mentre Joe Biden si gratta la testa ed elabora la sua
prossima mossa, che probabilmente coinvolgerà appaltatori privati che
combattono per l'Occidente che il presidente degli Stati Uniti dovrà solo
sperare che la Russia non tratti come soldati della NATO.
Ci
sono voci che piloti dell'aeronautica militare in pensione sono stati
avvicinati in America e gli è stato chiesto se avrebbero pilotato F16 in
Ucraina.
Se
Zelensky sta per rivoltarsi contro l'Occidente ed emettere ultimatum, questo è
ciò che probabilmente chiederà.
Ancora
una volta, spostando i pali dell'obiettivo.
L'unica strategia in Ucraina che ha una
qualche coerenza.
Lettera
aperta a Sua Eccellenza
Volodymyr
Zelensky, Presidente
dell'Ucraina.
Strategic-culture.org
– (9 luglio 2023) - Declan Hayes – ci dice:
La
Romania ci ha dato “Vlad l'Impalatore”, ma l'Ucraina ci ha caricato con te, “Vlad
l'Impostore”.
Caro
Clown “Principe Zelensky”.
Spero
che la vita stia andando bene per te, tua moglie, tua figlia “Oleksandra”, tuo
figlio “Kyrylo”, così come i due cani, il gatto, il pappagallo e la cavia che
tieni come animali domestici.
Prima
di tutto, sono contento che i tuoi” fact-checker” ucraini (ah,ah) abbiano
confermato che Oleksandra non ti ha chiamato nazista per una tale accusa contro di te e il tuo
maiale domestico, “mein Führer”, anche dalla tua stessa carne e “Blut”, sarebbe
impensabile come suggerire che tutti quei teppisti tatuati che impieghi per
legare “Untermenshchen” ai lampioni e saccheggiare le loro chiese sono qualcosa
di diverso dall'orgoglio
di Leopoli.
Parlando
di Leopoli, vedo che la Croce Rossa sta giocando con il “Team Zelensky” legando
i cristiani ai lampioni.
Poiché la Croce Rossa è una delle ONG più
ricche del mondo e poiché gli stipendi che pagano al loro personale con sede in Svizzera
sono tra i più alti del mondo, non potresti chiedere che ricarichino il tuo
conto bancario svizzero dandoti una quota maggiore della loro azione non solo a
Leopoli ma in tutta la tua adorabile patria?
Come
attore acclamato e ben dotato (almeno finanziariamente), sono sicuro che hai
visto “Il terzo uomo”, dove” Harry Lime” ruba la penicillina dagli ospedali
militari nella Vienna del dopoguerra, la diluisce e poi la vende sul mercato
nero dove ferisce o uccide innumerevoli bambini austriaci.
Potresti
tu o i tuoi coraggiosi Azov che gestivano tutte quelle truffe di riciclaggio di
denaro da Mariupol non fare qualcosa di simile?
Mi dispiace che le nascite surrogate siano
crollate con le decine di milioni di persone che sono fuggite dal vostro regno
ma, poiché dovete ancora avere enormi bollette di cocaina da pagare, coloro che
non possono sfuggire alle vostre grinfie devono essere costretti a portare
ancora più peso.
Presumo
che, nella mia innocenza di tali questioni, i vostri bisogni di cocaina non
siano gettati come dolcificante con tutto ciò che “Captagon” le vostre truppe
sono fatte divorare per incendiarle.
Ha
fatto miracoli con i coraggiosi “head-hacker della NATO in Siria”, che
potrebbero hackerare teste per giorni e giorni senza nemmeno una pausa in bagno
e sono sicuro che funziona allo stesso modo con la vostra Wehrmacht.
Non mi
preoccuperei troppo dei tuoi critici perché sono solo gelosi della tua
grandezza churchilliana.
Aveva
i suoi sigari Havana e il suo cognac francese.
Hai la tua coca colombiana e i tuoi discorsi
plagiati,
per i quali sei stato giustamente onorato con il “Diploma Onorario dei Ministri
del Gabinetto dell'Ucraina”, l'”Ordine del Leone Bianco (LOL) della Repubblica
Ceca”, l'”Ordine di Vytautas il Grande” con la Catena della Scala d'Oro della
Lituania”, l'”Ordine dell'Aquila Bianca della Polonia”, i premi americani “Tipple
of Hope” e “Profile in Courage (LOL) dell'America” e il premio per la”
leadership di Sir Winston Churchill in Gran Bretagna”.
Churchill,
come i vostri gestori dell'MI5 sanno, vinse nel 1953 il premio Nobel per la
letteratura "per la sua padronanza della descrizione storica e biografica,
nonché per la brillante oratoria nel difendere i valori umani esaltati",
per i suoi discorsi spavaldi e per la gasazione dei curdi iracheni in altre
parole.
E l'ex POTUS Obama ha vinto il premio Nobel
per la pace nel 2009 per i suoi "sforzi straordinari per rafforzare la diplomazia
internazionale e la cooperazione tra i popoli", anche se non aveva fatto
assolutamente nulla di rilevante fino a quel momento (o, in effetti, dopo) per
giustificare una tale tangente.
E, come il “Comitato Internazionale della
Croce Rossa” che, sarete d'accordo, facendo un ottimo lavoro mettendo le buone
maniere sul Untermenshchen di Leopoli, hanno vinto tre volte straordinario,
sicuramente non si può essere trascurati per quelli e altri premi redditizi in
questo Anno di Nostro Signore (se mi scusate questa espressione) 2023.
Poiché
i premi valgono circa 10 milioni di corone svedesi, circa 1 milione di dollari
ciascuno, va da sé che non ci sono candidati più degni di te, della tua
famiglia e del tuo maialino domestico.
È ora
di chiamare gli ambasciatori norvegese e svedese e dare loro una sferzata di
lingua?
E, poiché la Norvegia è inondata di denaro, grazie in
gran parte al loro aiuto nel far saltare in aria il gasdotto Nord Stream,
dovrebbero davvero contribuire molto di più al tuo fondo pensione e a quello
della tua famiglia.
A
proposito di famiglia, non potresti fare di più per avere tua figlia,
Oleksandra, che compirà 19 anni il 15 luglio?esimo, e Kyrylo, tuo figlio di 10
anni, su qualche grande truffa o altro?
La
svedese Greta Thunberg era una truffatrice ambientale veterana all'età di 19
anni e Kyrylo dovrebbe essere il volto dell'innocenza ucraina che fa sì che
milioni di ragazzini e bambine occidentali aprano i loro salvadanai per
ingrassare il suo, dopo aver preso il tuo taglio, ovviamente.
Che ne
dici di Kyrylo che incolpa Putin di tutto l'uranio impoverito con cui gli
anglosassoni stanno saturando l'Ucraina e chiede ai bambini del mondo di
inviargli soldi per salvare lui, sua sorella maggiore e il loro maialino?
Odio
insistere su questo, ma devi escogitare nuovi flussi di cassa per quando le tue
precedenti truffe si prosciugheranno.
Vedo,
per inciso, che nel 2020 avete ordinato al “vostro Reich” di ritirarsi dal “Comitato
per l'esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese” e che l'”Autorità
palestinese” non ha preso una posizione pubblica sulla vostra guerra con la
Russia.
Non c'è un modo in cui voi e Israele potreste
spremere qualche altro “shekel” dai palestinesi per questo chiedendo, per
esempio, che la cattedrale ortodossa russa a Gerusalemme e il suo vasto
monastero a Hebron siano trasformati in bordelli R&R per le “Azov Waffen SS”
fino a quando i palestinesi non si sottometteranno?
So che
gli apologeti di Putin, cristiani squattrinati e simili, sosterrebbero che tali
azioni riparative sarebbero ingiuste e lo paragonerebbero al modo in cui
perseguitate “Gonzalo Lira”, i comunisti non cooperativi e tanti altri
prigionieri che vivono solo della vostra sofferenza, ma dovreste impressionare
il mondo che, poiché tenere quei prigionieri costa denaro, se quei cristiani, i
comunisti e gli altri relitti non si arrangiano, dovranno essere prese in
considerazione soluzioni più oscure.
E poi
c'è, come ha recentemente dichiarato il vostro “Ministero della Difesa”, che
avete fatto dell'Ucraina e dei vostri” lemming di leva” il terreno di prova
ideale per le armi miracolose dell'Occidente.
Non è
colpa vostra se i russi hanno armi e tattiche migliori, ma il punto è che la
NATO dovrebbe pagare di più per il privilegio di usare i vostri coscritti come
carne da cannone.
Alla
fine della giornata, tutto questo è, proprio come dice il padrino della mafia,
solo affari.
Ma, su
questo stesso tema, Don Zelensky, poiché non sei un consigliere in tempo di
guerra, sottopongo rispettosamente che dovresti tenere i tuoi consigli tattici
di battaglia infantili per te stesso e per i tuoi amici che sniffano coca.
Questo non vuol dire che non hai un ruolo.
Sì, proprio
come “Dennis Hopper” aveva fatto in “Apocalypse Now”, o” Al Pacino” ha fatto
interpretando “Tony Montana” in “Scarface”.
Ma, a
dire il vero, i tuoi critici dicono che assomigli di più a “Bette Davis” in “Whatever
Happened to Baby Jane”?, dove interpreta una Hollywood completamente
dispettosa.
Dato
che ami vestirti con abiti femminili, un ruolo del genere potrebbe essere più
adatto a te.
“Sunset
Boulevard” potrebbe essere ancora più adatto in quanto potresti sostituire “Gloria
Swanson”, che interpreta “Norma Desmond”, una star del cinema sbiadita che vive
nel suo mondo fantastico squilibrato, il truffatore “William Holden”, o in
effetti entrambi ma non “Erich von Stroheim”, che interpreta Max, il
maggiordomo devoto che è l'unico collegamento di “Desmond” con la realtà, proprio come i tuoi gestori dell'MI5
e della CIA fanno del loro meglio per tenerti radicato in una parvenza di
realtà.
La
Romania ci ha dato Vlad l'Impalatore, ma l'Ucraina ci ha caricato con te, Vlad
l'Impostore.
Hai
fatto bene per un attore porno di decimo grado, che ha perso qualsiasi
connessione con il mondo reale che i 500.000 + soldati russi che si sforzano di
avventarsi su di te personificano.
È
tempo per te di interpretare un altro ruolo, lo stesso che l'ex uomo forte
venezuelano (ah, ah)” Juan Guaidó” ora interpreta ai suoi compagni di classe
del liceo nel vecchio terreno calpestato di “Tony Montana” della soleggiata
Florida.
Prendi
la tua famiglia, il tuo maiale domestico, il tuo pappagallo, il tuo gatto e i
tuoi guadagni illeciti e esci dall'Ucraina e non tornare mai più.
C'è, in Ucraina, un finale di partita che si avvicina
e, come “Alec Guinness”, che interpreta il ruolo del “principe Faisal”, dice a “Lawrence
d'Arabia”, è opera di adulti maturi, non di attori porno come te, il tuo
pappagallo o il tuo maiale domestico.
E
così, come dice il generale “Allenby” a “Lawrence”, “God Speed,” buona liberazione,
torna al tuo porno e, come si suol dire, rompi una gamba o più.
La CIA
che gestisce l'Ucraina soffia
la
spacconata di Biden sull'assenza
di
stivali statunitensi sul terreno.
Strategic-culture.org
– Redazione – (7 luglio 2023) – editoriale – ci dice:
L'Ucraina
è il ground zero delle origini fasciste della CIA.
La
rivista americana” Newsweek” ha pubblicato un grande rapporto
"esclusivo" questa settimana che pretende di rivelare l'entità del
coinvolgimento della CIA nella guerra per procura in Ucraina contro la Russia.
Difficilmente
merita la fatturazione di "esclusiva" poiché è ben noto che l'agenzia
di spionaggio statunitense è all'altezza del collo nell'orchestrare il
conflitto.
In
verità, il ruolo nefasto della CIA in Ucraina risale a decenni fa, alla fine
della seconda guerra mondiale.
Più su questo più in basso.
Tuttavia,
l'articolo di” Newsweek” fornisce un'utile ammissione che Washington sta
incautamente – e criminalmente – alimentando le ostilità verso la Russia, la
più grande potenza nucleare del mondo in termini di arsenale.
L'amministrazione
Biden e il suo apparato militare-di intelligence stanno rischiando un'”escalation
della guerra per procura” in una conflagrazione nucleare a tutto campo.
Il
rapporto di “Newsweek” osserva la "contraddizione" tra la promessa
pubblica del presidente Joe Biden di non mettere gli stivali americani sul
terreno e l'innegabile presenza pesante di forze clandestine statunitensi in
Ucraina che aiutano (più precisamente, dirigono) lo sforzo bellico.
Invece
di "contraddizione", una parola più semplice e più appropriata è
"bugia".
Ricordiamo,
inoltre, che Biden in precedenza aveva detto che non voleva "iniziare la
terza guerra mondiale" con la Russia.
Questo
è credibile quanto un alcolizzato che dice di non volere un altro drink.
L'amministrazione
Biden è impegnata in “grossolani inganni “del pubblico americano fingendo
assurdamente che il personale militare statunitense non sia in Ucraina e che
Washington non stia dirigendo una guerra contro la Russia.
La politica di Biden di pompare armi in Ucraina (40
miliardi di dollari finora) sta inesorabilmente portando gli Stati Uniti e i
suoi alleati della NATO più in profondità in una guerra totale contro la
Russia.
Eppure
questo presidente “mentalmente sfidato” sostiene in qualche modo che "non
ci sono stivali statunitensi sul terreno" e che l'alleanza NATO guidata
dagli Stati Uniti non è in guerra con la Russia.
Tali
palesi bugie dovrebbero essere motivo per il” suo impeachment”.
A
parte l'ammissione fornita dall'articolo di” Newsweek”, il reportage,
altrimenti banale, è un insabbiamento del ruolo centrale e pernicioso della CIA
nel conflitto ucraino.
Ridicolmente,
l'articolo ritrae la CIA come "cercando di garantire che la guerra non
vada fuori controllo".
Pertanto, l'agenzia viene presentata come
un'influenza moderatrice e restrittiva sul regime di Kiev e sulla sua condotta
militare.
Il
lettore è portato a credere che Washington stia cercando di impedire
all'esercito ucraino di lanciare attacchi diretti contro la Russia.
Si
sostiene che la CIA stia "lottando" per controllare le operazioni del
regime di Kiev che a volte è diventato canaglia contro le "regole di
ingaggio" di Biden.
Esempi
di condotta canaglia, si sostiene, sono il sabotaggio del gasdotto Nord Stream,
il bombardamento del ponte Kerch in Crimea, gli attacchi dei droni a Mosca e
diversi "misteriosi omicidi" di personaggi pubblici russi.
Questa
è risibile disinformazione dalla CIA per gentile concessione di “Newsweek”.
Rapporti investigativi alternativi e affidabili di “Seymour Hersh” e altri
hanno rivelato la responsabilità diretta dell'amministrazione Biden per
l'esplosione del gasdotto Nord Stream sotto il Mar Baltico lo scorso settembre.
È
anche credibilmente affermato da Mosca che nessuno degli altri attacchi
profondi alla Russia avrebbe potuto essere effettuato dalle forze ucraine senza
il coinvolgimento logistico della CIA e di altre agenzie militari segrete della
NATO, in primo luogo l'MI6 britannico.
Da
quando il conflitto è scoppiato nel febbraio dello scorso anno,
l'amministrazione Biden e i suoi partner della NATO hanno alimentato la guerra
con aumenti graduali di armi sempre più letali, dai missili a lungo raggio ai
carri armati sul campo di battaglia alla promessa consegna di caccia F-16.
Questa
settimana Biden ha riferito di aver dato il via libera alla fornitura di
munizioni a grappolo vietate, che il regime di Kiev userà senza dubbio contro i
civili nella regione russa del Donbass – sotto istruzione dei consulenti della
CIA.
Uno
sfondo storico cruciale per comprendere il conflitto in Ucraina è il
coinvolgimento della CIA nell'orchestrazione del colpo di stato a Kiev nel
2014.
Quel
colpo di stato ha spodestato un presidente democraticamente eletto, “Viktor
Yanukovich”, e ha inaugurato la giunta neonazista che persiste ancora oggi –
guidata dalla “figura comica nominalmente ebrea Vladimir Zelensky”.
Zelensky
e la sua incallita cabala corrotta non sono altro che marionette e giocattoli
per la CIA e l'MI6.
La loro funzione utile-idiota è quella di
fronteggiare un colossale racket di armi e una guerra per procura guidata dagli
Stati Uniti per minare geopoliticamente la Russia, con il cambio di regime a
Mosca come obiettivo finale, nonché per facilitare l'agenda di Washington di
soggiogare l'Europa come colonia vassalla per il capitale americano allo scopo
di spingere la prossima guerra americana contro la Cina.
La CIA
e le sue controparti britanniche gestiscono il pozzo nero neonazista in cui
l'Ucraina è stata trasformata.
Anche
mentre cerca di mascherare il ruolo criminale della CIA in Ucraina, l'articolo
di “Newsweek citato” sopra ammette che l'agenzia ha più basi situate in quel
patetico paese e che gli agenti della CIA stanno supervisionando "enormi
reti" di traffico di armi.
Ma ciò
che è particolarmente inquietante della disinformazione è il tentativo di
ingannare il pubblico americano e altri nel pensare che la CIA e
l'amministrazione Biden siano in qualche modo spettatori della guerra.
Una
guerra che si sta intensificando nonostante i loro presunti nobili sforzi di
"contenimento".
Il
pubblico americano viene drogato con bugie e lusinghe, ingannato come se fosse
sonnambulo verso una catastrofica guerra mondiale con la Russia dotata di armi
nucleari.
Il conflitto
in Ucraina potrebbe essere fermato immediatamente, come ha sottolineato di
nuovo questa settimana il consigliere per la sicurezza nazionale russo ed ex
presidente “Dmitry Medvedev”, se gli Stati Uniti smettessero semplicemente di
fornire armi all'Ucraina.
Tuttavia,
l'amministrazione Biden ha respinto tutti gli sforzi diplomatici per negoziare
un accordo politico-di sicurezza.
I resoconti dei media statunitensi di questa
settimana sulle comunicazioni "backchannel" con la Russia non sono
credibili quando Washington sta dando tutto il gas allo sforzo bellico con la
mano sinistra della CIA.
Va
ricordato, inoltre, che la CIA è nata dall'”Office of Strategic Services” (OSS)
alla fine della seconda guerra mondiale.
Uno
dei suoi primi compiti postbellici fu il reclutamento di fascisti ucraini e
assassini di massa che avevano collaborato con il Reich nazista nella sua
soluzione finale genocida contro slavi, ebrei, polacchi e altri.
(Questi fascisti come Stepan Bandera e
Mykola Lebed sono considerati eroi nazionali dall'attuale regime di Kiev,
incluso l'ebreo Zelensky.)
Washington ha deliberatamente reclutato e
schierato quei terroristi per attaccare l'Unione Sovietica al fine di far
avanzare le ambizioni egemoniche imperialiste degli Stati Uniti in Europa.
Non è
cambiato molto.
L'Ucraina è il ground zero delle origini
fasciste della CIA. Non solo gli stivali americani sul terreno in Ucraina sono
in gran numero. Sono lì da decenni – abbinati a stivali – proprio con
l'obiettivo di fomentare l'attuale pericolosa crisi che ora è culminata.
“Newsweek”
e altri media mainstream statunitensi sono una volgarità per il servizio
pubblico e la verità.
Si può
discernere tra le righe, se sufficientemente consapevoli, ma in generale, quei
media equivalgono ad agire come droghe soporifere.
Dovrebbero essere obbligati a portare
l'avvertimento di un medico sui loro striscioni di facciata:
consumare
questo prodotto può indurre stupidità con conseguente disastro.
Come
“Blackrock Investment Fund”
ha
innescato la crisi energetica globale.
Globalresearch.ca
- F. William Engdahl – (09 luglio 2023) – ci dice:
"Adesione
all'Agenda di sostenibilità 2030 delle Nazioni Unite". Colossale
disinvestimento nel settore globale del petrolio e del gas da trilioni di
dollari.
La maggior
parte delle persone è sconcertata da quella che è una crisi energetica globale,
con i prezzi del petrolio, del gas e del carbone che contemporaneamente salgono
alle stelle e costringono persino alla chiusura di importanti impianti
industriali come prodotti chimici o alluminio o acciaio.
L'amministrazione Biden e l'UE hanno insistito
sul fatto che tutto è dovuto alle azioni militari di Putin e della Russia in
Ucraina.
Non è così.
La
crisi energetica è una strategia pianificata da tempo dai circoli aziendali e
politici occidentali per smantellare le economie industriali in nome di
un'agenda verde distopica.
Ciò ha
le sue radici nel periodo ben prima del febbraio 2022, quando la Russia ha
lanciato la sua azione militare in Ucraina.
Blackrock
spinge i criteri ESG.
Nel
gennaio 2020, alla vigilia dei devastanti blocchi covid economicamente e
socialmente, il CEO del più grande fondo di investimento del mondo, Larry Fink
di Blackrock, ha pubblicato una lettera ai colleghi di Wall Street e ai CEO
aziendali sul futuro dei flussi di investimento.
Nel
documento, modestamente intitolato "A Fundamental Reshaping of Finance", Fink, che gestisce il più
grande fondo di investimento del mondo con circa 7 trilioni di dollari allora
in gestione, ha annunciato una partenza radicale per gli investimenti
aziendali.
Il
denaro "diventerebbe verde".
Nella
sua lettera del 2020 che ha seguito Fink ha dichiarato:
"Nel
prossimo futuro – e prima di quanto molti si aspettino – ci sarà una
significativa riallocazione del capitale ... Il rischio climatico è un rischio
di investimento".
Inoltre,
ha affermato: "Ogni governo, azienda e azionista deve affrontare il
cambiamento climatico".
In una
lettera separata ai clienti investitori di Blackrock, Fink ha consegnato la
nuova agenda per gli investimenti di capitale.
Ha
dichiarato che Blackrock uscirà da alcuni investimenti ad alto contenuto di
carbonio come il carbone, la più grande fonte di elettricità per gli Stati
Uniti e molti altri paesi.
Ha aggiunto che Blackrock esaminerà nuovi
investimenti in petrolio, gas e carbone per determinare la loro adesione alla
"sostenibilità" dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Fink
ha chiarito che il più grande fondo del mondo avrebbe iniziato a disinvestire
in petrolio, gas e carbone.
"Nel
corso del tempo", ha scritto Fink, "le aziende e i governi che non
rispondono agli stakeholder e affrontano i rischi per la sostenibilità
incontreranno un crescente scetticismo da parte dei mercati e, a sua volta, un
costo del capitale più elevato".
Ha
aggiunto che "il cambiamento climatico è diventato un fattore determinante
nelle prospettive a lungo termine delle aziende ... Siamo sull'orlo di un
rimodellamento fondamentale della finanza".
Da
quel momento in poi il cosiddetto investimento ESG, penalizzando le società che
emettono CO2 come ExxonMobil, è diventato tutto di moda tra gli hedge fund e le
banche di Wall Street e i fondi di investimento tra cui State Street e
Vanguard. Tale è il potere di Blackrock.
Fink è
stato anche in grado di ottenere quattro nuovi membri del consiglio di
amministrazione di ExxonMobil impegnati a porre fine al business petrolifero e
del gas della società.
“Colossal Financial Pyramid”:
BlackRock e il WEF "Great Reset"
La
lettera di Fink del gennaio 2020 è stata una dichiarazione di guerra da parte
della grande finanza contro l'industria energetica convenzionale.
BlackRock è stato membro fondatore della “Task
Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) ed è firmatario dei “PRI”
delle Nazioni Unite – “Principles for Responsible Investing”, una rete di
investitori sostenuta dalle Nazioni Unite che spingono gli investimenti a zero
emissioni di carbonio utilizzando i criteri ESG altamente corrotti – fattori
ambientali, sociali e di governance nelle decisioni di investimento.
Non
esiste un controllo oggettivo sui dati falsi per i criteri ESG di un'azienda.
Anche
Blackrock ha firmato la dichiarazione del Vaticano del 2019 sostenendo i regimi
di prezzo del carbonio.
BlackRock
nel 2020 ha anche aderito a “Climate Action 100”, una coalizione di quasi 400
gestori di investimenti che gestiscono 40 trilioni di dollari.
Con
quella fatidica lettera del CEO del gennaio 2020, Larry Fink ha messo in moto
un colossale disinvestimento nel settore globale del petrolio e del gas da
trilioni di dollari.
In particolare, nello stesso anno Fink di
BlackRock è stato nominato nel Consiglio di fondazione del distopico World
Economic Forum di Klaus Schwab, il nesso aziendale e politico dell'Agenda 2030
delle Nazioni Unite a zero emissioni di carbonio.
Nel
giugno 2019, il World Economic Forum e le Nazioni Unite hanno firmato un quadro
di partenariato strategico per accelerare l'attuazione dell'Agenda 2030.
Il WEF ha una piattaforma di intelligence
strategica che include i 2030 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 17.
Nella
sua lettera del CEO del 2021, Fink ha raddoppiato l'attacco a petrolio, gas e
carbone.
"Dato quanto sarà centrale la transizione
energetica per le prospettive di crescita di ogni azienda, stiamo chiedendo
alle aziende di rivelare un piano su come il loro modello di business sarà
compatibile con un'economia a zero emissioni nette", ha scritto Fink.
Un
altro funzionario di BlackRock ha detto in una recente conferenza sull'energia,
"dove andrà BlackRock, altri seguiranno".
In
soli due anni, entro il 2022 circa 1 trilione di dollari sarà uscito dagli
investimenti nell'esplorazione e nello sviluppo di petrolio e gas a livello
globale.
L'estrazione
del petrolio è un'attività costosa e il taglio degli investimenti esterni da
parte di BlackRock e di altri investitori di Wall Street significa la lenta
morte del settore.
BlackRock,
la società che possiede il mondo.
Biden:
un presidente BlackRock?
All'inizio
della sua allora poco brillante candidatura presidenziale, Biden ha avuto un
incontro a porte chiuse alla fine del 2019 con Fink che, secondo quanto
riferito, ha detto al candidato che "sono qui per aiutare".
Dopo
il suo fatidico incontro con Fink di BlackRock, il candidato Biden ha
annunciato:
"Ci
libereremo dei combustibili fossili ..." Nel dicembre 2020, ancor prima
che Biden fosse insediato nel gennaio 2021, ha nominato il responsabile globale
degli investimenti sostenibili di BlackRock, Brian Deese, come assistente del
presidente e direttore del Consiglio economico nazionale.
Qui,
Deese, che ha svolto un ruolo chiave per Obama nella stesura dell'accordo sul
clima di Parigi nel 2015, ha silenziosamente plasmato la guerra di Biden
all'energia.
Questo
è stato catastrofico per l'industria petrolifera e del gas.
L'uomo di Fink, Deese, è stato attivo nel
fornire al nuovo presidente Biden un elenco di misure anti-petrolio da firmare
per ordine esecutivo a partire dal primo giorno nel gennaio 2021.
Ciò includeva la chiusura dell'enorme
oleodotto Keystone XL che avrebbe portato 830.000 barili al giorno dal Canada
fino alle raffinerie del Texas e l'interruzione di qualsiasi nuovo contratto di
locazione nell'Arctic National Wildlife Refuge (ANWR). Biden ha anche riaderito
all'accordo sul clima di Parigi che Deese aveva negoziato per Obama nel 2015 e
Trump ha annullato.
Lo
stesso giorno, Biden ha messo in moto un cambiamento del cosiddetto "costo
sociale del carbonio" che impone un punitivo $ 51 a tonnellata di CO2
all'industria petrolifera e del gas.
Questa
mossa, stabilita sotto l'autorità puramente esecutiva senza il consenso del
Congresso, sta causando un costo devastante agli investimenti in petrolio e gas
negli Stati Uniti, un paese che solo due anni prima era il più grande
produttore di petrolio del mondo.
Capacità
di raffinazione di uccisione.
Ancora
peggio, le aggressive regole ambientali di Biden e i mandati di investimento
ESG di BlackRock stanno uccidendo la capacità di raffinazione degli Stati
Uniti.
Senza raffinerie non importa quanti barili di
petrolio prendi dalla Strategic Petroleum Reserve.
Nei
primi due anni della presidenza Biden gli Stati Uniti hanno chiuso circa 1
milione di barili al giorno di capacità di raffinazione di benzina e diesel,
alcuni a causa del crollo della domanda di covid, il declino più rapido nella
storia degli Stati Uniti. Gli arresti sono permanenti.
Nel
2023 si chiuderà un ulteriore 1,7 milioni di barili al giorno di capacità a
seguito del disinvestimento ESG di BlackRock e Wall Street e delle normative
Biden.
Citando
il pesante disinvestimento di Wall Street nel petrolio e le politiche
anti-petrolio di Biden, il CEO di Chevron nel giugno 2022 ha dichiarato di non
credere che gli Stati Uniti costruiranno mai un'altra nuova raffineria.
Larry
Fink, membro del consiglio di amministrazione del World Economic Forum di Klaus
Schwab, è affiancato dall'UE il cui presidente della Commissione europea, la
notoriamente corrotta Ursula von der Leyen ha lasciato il consiglio del WEF nel
2019 per diventare capo della Commissione europea.
Il suo
primo atto importante a Bruxelles è stato quello di far passare l'agenda UE
Zero Carbon Fit for 55.
Ciò ha imposto importanti tasse sul carbonio e
altri vincoli su petrolio, gas e carbone nell'UE ben prima delle azioni russe
del febbraio 2022 in Ucraina.
L'impatto
combinato dell'agenda ESG fraudolenta di Fink nell'amministrazione Biden e
della follia Zero Carbon dell'UE sta creando la peggiore crisi energetica e
inflazionistica della storia.
L'armamento
delle zanzare:
l'OMS e Gates Inc annunciano piani
per
inondare l'Africa con "vaccini"
ultra
pericolosi contro la malaria.
Globalresearch.ca
– (10 luglio 2023) - Jordan Schachtel – ci dice:
La
manna farmaceutica potrebbe presto valere $ 1 miliardo di entrate annuali.
L'Organizzazione
Mondiale della Sanità e la sua organizzazione partner, la GAVI controllata da
Bill Gates, hanno annunciato mercoledì che inonderanno l'Africa con 18 milioni
di dosi di vaccini contro la malaria.
Durante
una conferenza stampa di mercoledì, il direttore dell'”OMS” “Tedros Adhanom” ha
dichiarato che 12 paesi africani riceveranno 18 milioni di dosi di vaccini
contro la malaria nei prossimi mesi, dichiarando che “il cambiamento
climatico” è in gran parte responsabile del continuo carico di malattie nel
continente.
Mentre
sembra una grande notizia in superficie, considerando la continua epidemia di
malaria in Africa, abbiamo di nuovo incontrato una situazione in cui la
"cura" sembra essere più minacciosa della malattia stessa.
La
malaria infatti affligge il continente africano.
Si dice che sia il colpevole della morte
annuale di circa mezzo milione di bambini nell'Africa subsahariana.
E
prima della metà del 20 ° secolo, c'erano pochi mezzi medici per sconfiggere le
infestazioni parassitarie, oltre a migliorare i servizi igienico-sanitari e gli
standard di vita.
Oggi
ci sono diversi farmaci che prevengono e curano la malaria, ma non forniscono
un'immunità sterilizzante alla malattia.
L'unico
"vaccino" contro la malaria che è stato lanciato finora è
un'iniezione chiamata “Mosquirix” (RTS, S / AS01), prodotta dal gigante “Big
Pharma GSK”.
“Mosquirix”
non solo non fornisce immunità sterilizzante, ma richiede 4 colpi separati e i
suoi presunti effetti preventivi durano solo una manciata di mesi.
Inoltre,
il farmaco non è solo apparentemente inutile, ma unicamente pericoloso.
I più
grandi studi “Mosquirix” hanno prodotto risultati incredibilmente scarsi, con
la coorte di vaccini che ha avuto risultati molto peggiori rispetto al gruppo
placebo.
(Studio della McGill University)
Il
gruppo vaccinale ha mostrato un rischio dieci volte maggiore di meningite e
malaria cerebrale e un raddoppio del rischio di morte rispetto al gruppo
placebo.
Anche
se i colpi "funzionano", non raggiungono alcuna immunità
sterilizzante temporanea o a lungo termine o un significativo beneficio
efficace, quindi in nessun modo ridurrebbe il carico effettivo della malattia.
Tuttavia,
l'”Organizzazione Mondiale della Sanità”, notoriamente corrotta e catturata, ha
dato il suo timbro di approvazione per il pericoloso vaccino, raccomandandolo
per i giovani a rischio.
Affermano
persino senza fondamento sul sito web dell'OMS che per ogni 200 vaccini contro
la malaria distribuiti, la vita di un bambino sarà salvata dal
"vaccino".
L'anno
scorso, l'UNICEF ha assegnato a GSK (che, ancora una volta, è attualmente
l'unico fornitore di vaccini contro la malaria) un contratto da 170 milioni di
dollari per 18 milioni di dosi delle sue iniezioni di malaria (9,44 dollari per
dose).
Ora,
“Gates Inc” e i suoi “partner intermediari” hanno pubblicato un “white paper”
che descrive in dettaglio la loro tabella di marcia per l'implementazione di
questi scatti.
Stanno
cercando di stabilire un sistema in cui 80-100 milioni di colpi vengono
iniettati nelle braccia dei bambini dell'Africa subsahariana su base annuale
entro il 2030.
Ciò
creerebbe un'industria del vaccino contro la malaria in Africa che è pronta a
rastrellare quasi $ 1 miliardo all'anno.
Non ci
sono prove che questi vaccini funzionino per prevenire la malaria, ma ciò non
ha impedito a “Big Pharma” e alle “istituzioni globali” "salute
pubblica" di eseguire i suoi progetti sul continente africano.
Le
notizie dall'Africa sono straordinariamente tempestive con una serie continua
di storie di paura della malaria provenienti dagli Stati Uniti.
Non
preoccuparti però, i media aziendali saranno sicuri di farti sapere che
BioNTech sostenuta da Pfizer sta lavorando al proprio vaccino contro la
malaria!
I
Media e la Menzogna
Senza
Verità.
Conoscenzealconfine.it
– (10 Luglio 2023) - Giorgio Agamben – ci dice:
Ci
sono diverse specie di menzogna.
La
forma più comune è quella di chi, pur sapendo o credendo di sapere come stanno
le cose, per qualche ragione dice consapevolmente il contrario o comunque nega
anche solo parzialmente ciò che sa essere vero.
È quanto avviene nella falsa testimonianza, che
per questo è punita come un crimine, ma anche più innocentemente ogni volta che
dobbiamo giustificarci di un comportamento che ci viene rimproverato.
La
menzogna con cui abbiamo a che fare da quasi tre anni non ha questa forma.
È, piuttosto, la menzogna di chi ha smarrito
il discrimine fra le parole e le cose, fra le notizie e i fatti e quindi non
può più sapere se sta mentendo, perché per lui è venuto meno ogni possibile
criterio di verità.
Quello
che dicono i media non è vero perché corrisponde alla realtà, ma perché il loro
discorso si è sostituito alla realtà.
La
corrispondenza fra il linguaggio e il mondo, su cui un tempo si fondava la
verità, non è semplicemente più possibile, perché i due sono diventati uno, il
linguaggio è il mondo, la notizia è la realtà.
Solo
questo può spiegare perché la menzogna non abbia bisogno di rendersi verosimile
e non nasconde in alcun modo quello che, a chi ancora aderisce all’antico
regime di verità, appare come evidente falsità.
Così
durante la pandemia i media e gli organi ufficiali non hanno mai negato che i
dati sulla mortalità che dichiaravano si riferivano a chi fosse morto
risultando positivo, indipendentemente dalla causa effettiva della morte.
Malgrado
questo, essi, pur essendo evidentemente falsi, sono stati accettati come veri.
Allo
stesso modo, oggi nessuno nega che la Russia abbia conquistato e annesso il
venti per cento del territorio ucraino, senza il quale l’economia ucraina non è
in grado di sopravvivere;
e
tuttavia le notizie non fanno che parlare della vittoria di Zelensky e della
ormai immancabile sconfitta di Putin (nelle notizie, la guerra è fra due
persone e non fra due eserciti).
Il
problema è, a questo punto, quanto può durare una menzogna di questo tipo.
È probabile che prima o poi la si lascerà
semplicemente cadere, per sostituirla immediatamente con una nuova menzogna, e
così via – ma non all’infinito, perché la realtà che non si è più voluto vedere
si presenterà alla fine a esigere le sue ragioni, anche se al prezzo di
catastrofi e sciagure non indifferenti, che sarà difficile se non impossibile
evitare.
(Giorgio
Agamben).
(quodlibet.it/giorgio-agamben-i-media-e-la-menzogna-senza-verita)
ROBERT
KENNEDY JR.: UNA CAMPAGNA PER
RIBALTARE
LA POLITICA DI GUERRA DELL’AMERICA.
Comedonchisciotte.org
- Redazione CDC – (08 Luglio 2023) – Robert – Kennedy – ci dice:
La
campagna di Robert F. Kennedy, Jr. come candidato democratico alla presidenza
ha il potenziale per trasformare il panorama politico degli Stati Uniti.
Ciò è
risultato evidente nel primo importante discorso di politica estera del
candidato, pronunciato il 20 giugno davanti ad un folto pubblico, al “Saint
Anselm College di Goffstown”, nel “New Hampshire”, in cui ha demolito le
narrazioni dei famigerati “poteri forti”.
Kennedy
ha più volte fatto riferimento allo storico discorso sulla pace pronunciato
sessant’anni fa da suo zio, il presidente John F. Kennedy.
I
media tradizionali hanno in gran parte ignorato questo ed altri interventi di
RFK Jr. limitandosi alle sue posizioni più controverse o a vere e proprie
calunnie.
Ciononostante,
i sondaggi gli attribuiscono già un 20% dei voti, il che è notevole, e sta
seminando lo scompiglio nel Partito Democratico, i cui notabili sanno quanto
Joe Biden e le sue politiche siano impopolari.
Di
seguito riportiamo alcuni stralci del discorso di Kennedy.
“Le
amministrazioni democratiche e repubblicane hanno spinto la NATO verso i
confini della Russia, violando la nostra stessa solenne promessa… che non
l’avremmo spinta di un solo centimetro verso est.
James
Baker, i funzionari del governo britannico e molti altri diedero
quest’assicurazione.
Eppure,
oggi abbiamo circondato la Russia.
Non l’abbiamo spinta di un centimetro, ma di
migliaia di chilometri e di 14 nazioni verso est.
Abbiamo
circondato la Russia con missili e basi militari, cosa che non tollereremmo mai
se i russi facessero lo stesso con noi.
Le
dichiarazioni dei nostri funzionari governativi e dei “think tank” illustrano
gli obiettivi della guerra in Ucraina:
un
cambio di regime in Russia, il rovesciamento di Vladimir Putin”.
Questo
è ciò che il Presidente Biden ha definito il nostro scopo in Ucraina:
rendere
inutilizzabili ed esaurire le forze armate di Mosca e smembrare la Federazione
Russa.
“Nessuno
di questi obiettivi ha a che fare con l’aiuto all’Ucraina, che, ovviamente, era
il pretesto per il nostro coinvolgimento nella guerra.
Siamo immersi in un discorso di politica
estera che è tutto incentrato su avversari, minacce, alleati, nemici e dominio.
Siamo diventati dipendenti da narrazioni
fumettistiche del bene contro il male che cancellano la complessità e ci
rendono ciechi di fronte alle motivazioni legittime, alle preoccupazioni
culturali ed economiche e alle legittime preoccupazioni di sicurezza di altri
popoli e nazioni.
Abbiamo interiorizzato e istituzionalizzato il
riflesso della violenza come risposta a tutte le crisi.
Tutto
diventa una guerra: la guerra alla droga, la guerra al terrorismo, la guerra al
cancro, la guerra al cambiamento climatico.
Questo modo di pensare ci predispone a
intraprendere guerre senza fine all’estero – guerre e colpi di stato, bombe e
droni, operazioni di cambio di regime e sostegno a paramilitari, giunte e
dittatori.
Niente
di tutto questo ci ha reso più sicuri, e niente di tutto questo ha dato lustro
alla nostra leadership o alla nostra autorità morale.
Ma soprattutto dobbiamo chiederci: siamo
davvero ciò?
È
questo ciò che vogliamo essere?
È
questo ciò che i fondatori dell’America avevano concepito?
“C’è
da meravigliarsi se, mentre l’America ha scatenato la violenza in tutto il mondo,
la violenza ci ha sopraffatto nella nostra stessa nazione?
Non è
arrivata come un’invasione, ma dall’interno.
Le nostre bombe, i nostri droni, i nostri
eserciti non sono in grado di fermare la violenza delle armi da fuoco nelle
nostre strade e scuole o la violenza domestica nelle nostre case….
La
violenza all’estero è inseparabile dalla violenza domestica.
Entrambe
sono aspetti di un orientamento di base, di un ordine di priorità.
“Combattendo
guerre permanenti all’estero, abbiamo trascurato le fondamenta del nostro
stesso benessere.
Abbiamo
un’infrastruttura economica in decadenza, un popolo demoralizzato, un popolo
disperato.
Abbiamo
tossine nell’aria, nel suolo e nell’acqua.
Abbiamo
un deterioramento della salute mentale e fisica.
Questi
sono i costi della guerra. Quale sarà il compenso della pace?
Sarà
la guarigione di tutti i sintomi del declino dell’America.
Nessuno
di questi è al di là della nostra capacità di guarigione.
Possiamo
riportare l’America all’impressionante vitalità dell’era originale dei
Kennedy.”
In
chiusura, RFK Jr. ha esortato l’amministrazione Biden ad evitare la “retorica
ostile” e ad iniziare immediatamente una fase di distensione.
E, cosa ancora più importante, ha detto:
“Invito
ogni americano a unirsi a un nuovo movimento per la pace, a far sentire la
propria voce, a rifiutare la follia dell’escalation e a celebrare non più il
‘presidente in tempo di guerra’, ma un presidente che mantenga la pace”.
(Movisol.org)
(movisol.org/robert-kennedy-jr-una-campagna-per-ribaltare-la-politica-di-guerra-dellamerica/)
CHI
VUOLE OSCURARE IL SOLE?
Comedonchisciotte.org – Corbin Hiar
-Politico.com - Redazione CDC – (05 Luglio 2023) – ci dice:
GEOINGEGNERIA
-CAMBIAMENTI CLIMATICI - GREEN NEW DEAL.
Bill
Gates finanzia da diverso tempo la ricerca scientifica che mira a contrastare
il cambiamento climatico.
Fra le
soluzioni, quella su cui punta il fondatore di Microsoft è la tecnica Stratospheric Aerosol Injection (Iniezione di Aerosol Stratosferico)
che prevede l’immissione nella stratosfera di una sostanza composta da acqua,
gesso, e particelle di zolfo che contribuisce a formare delle nuvole che
riflettono i raggi del sole, facendoli “rimbalzare” fuori dall’atmosfera.
Le polemiche a riguardo di questa iniziativa,
che risulta a dir poco inquietante, si stanno moltiplicando.
Qui
riportiamo appunto un articolo di Corbin Hiar apparso su Politico, che riguarda
la lotta al cambiamento climatico che vede in prima linea Gates con l’appoggio
della Casa Bianca.
La
Casa Bianca apre cautamente la porta allo studio che blocca i raggi del sole
per rallentare il riscaldamento globale.
Un rapporto dell’amministrazione Biden
richiesto dal Congresso delinea le opzioni di ricerca per un ultimo disperato
tentativo di rallentare il riscaldamento del pianeta.
Ma la
Casa Bianca dice che non sta cambiando la sua strategia climatica.
La
Casa Bianca ha offerto un sostegno misurato all’idea di studiare come impedire
alla luce solare di colpire la superficie terrestre come un modo per limitare
il riscaldamento globale, in un rapporto commissionato dal Congresso che
potrebbe aiutare a portare gli sforzi una volta confinati alla fantascienza nel
regno del dibattito legittimo.
Il controverso
concetto noto come modifica della radiazione solare è una risposta
potenzialmente efficace alla lotta ai cambiamenti climatici, ma che potrebbe
avere effetti collaterali sconosciuti derivanti dall’alterazione della
composizione chimica dell’atmosfera, dicono alcuni scienziati.
Il
rapporto della Casa Bianca indica che l’amministrazione Biden è aperta a
studiare la possibilità che l’alterazione della luce solare possa raffreddare
rapidamente il pianeta.
Ma ha
aggiunto un certo grado di scetticismo osservando che il Congresso ha ordinato
la revisione, e l’amministrazione ha detto che non segnala alcuna nuova
decisione politica relativa a un processo che a volte viene definito – o deriso
– come esperimento di geoingegneria.
«Un
programma di ricerca sulle implicazioni scientifiche e sociali della modifica
della radiazione solare (SRM) consentirebbe decisioni più informate sui
potenziali rischi e benefici dell’SRM come componente della politica climatica,
insieme agli elementi fondamentali della mitigazione e dell’adattamento alle
emissioni di gas serra», afferma il rapporto della Casa Bianca.
«SRM offre la possibilità di raffreddare il
pianeta in modo significativo su una scala temporale di pochi anni».
Tuttavia,
la Casa Bianca ha detto in una dichiarazione che accompagna il rapporto, «non ci sono piani in corso per
stabilire un programma di ricerca completo incentrato sulla modifica della
radiazione solare».
Scettica
o no, che la Casa Bianca stia pesando sulla sperimentazione solare è evidente.
Il
concetto ha creato divisioni tra gli esperti, con alcuni che affermano che
potrebbe essere un’ultima linea di difesa contro il riscaldamento fuori
controllo se le nazioni non riescono a ridurre le loro emissioni di gas serra,
mentre altri avvertono che potrebbe provocare una dipendenza da sostanze
atmosferiche che, se fermata, potrebbe portare a bruschi aumenti delle
temperature.
«Il
fatto che questo rapporto esista è probabilmente la componente più importante
di questa versione», ha detto “Shuchi Talati”, direttore esecutivo dell’”Alliance for Just Deliberation on
Solar Geoengineering”, un’organizzazione no-profit che cerca di includere i paesi
in via di sviluppo nel dibattito sulla modifica solare.
«Questo
rapporto segnala anche che il governo degli Stati Uniti è favorevole a una
ricerca ben governata, compresa la sperimentazione all’aperto, che penso sia
piuttosto significativa».
Il
rapporto, che è stato richiesto dal Congresso in una relazione politica che
accompagna il disegno di legge sugli stanziamenti 2022, è stato pubblicato la
stessa settimana in cui i leader dell’Unione europea hanno aperto la porta a
discussioni internazionali sulla modifica della radiazione solare.
È
anche seguito un appello di oltre 60 scienziati di spicco per aumentare la
ricerca sull’argomento.
Il
documento di 44 pagine considera alcuni modi plausibili per limitare la
quantità di luce solare che colpisce la Terra, ognuno dei quali potrebbe avere
notevoli inconvenienti.
Un
metodo è quello di moltiplicare la quantità di aerosol nella stratosfera per
riflettere i raggi del sole lontano dal pianeta – un processo che può
verificarsi naturalmente dopo una grande eruzione vulcanica.
Altri
includono l’aumento della copertura nuvolosa sugli oceani o la riduzione della
quantità di cirri ad alta quota, che riflettono la radiazione solare sulla
Terra.
Ci
sono rischi associati a ogni forma di modifica della radiazione solare, afferma
il rapporto, che possono influenzare la salute umana, la biodiversità e la
geopolitica.
Questo
perché la modifica della luce solare potrebbe alterare i modelli meteorologici
globali, interrompere le forniture alimentari e portare a un brusco
riscaldamento se la pratica fosse ampiamente diffusa e poi interrotta.
Inoltre,
non affronterebbe l’inquinamento atmosferico da combustibili fossili o
l’acidificazione degli oceani, una grave minaccia per gli ecosistemi delle
barriere coralline guidata dalla sovrabbondanza di carbonio nell’aria e nei
mari.
Allo
stesso tempo, la Casa Bianca ha sottolineato che era importante confrontare
tali incertezze con gli attuali pericoli associati a un pianeta più caldo.
«Il
cambiamento climatico sta già avendo profondi effetti sul mondo fisico e
naturale e sul benessere umano, e questi effetti cresceranno solo con l’aumento
delle concentrazioni di gas serra e il continuo riscaldamento», afferma il
rapporto.
«Comprendere
questi impatti è fondamentale per consentire decisioni informate su un
possibile ruolo per SRM nell’affrontare le difficoltà umane associate ai cambiamenti
climatici».
La
Casa Bianca ha affermato che qualsiasi potenziale ricerca sulla modifica della
radiazione solare dovrebbe essere intrapresa con “un’adeguata cooperazione
internazionale”.
I
responsabili politici dell’Unione europea hanno segnalato la volontà di avviare
discussioni internazionali su sé e come l’umanità potrebbe limitare il
riscaldamento dal sole.
«Guidata
dal principio di precauzione, l’UE sosterrà gli sforzi internazionali per valutare in modo globale i rischi e
le incertezze degli interventi climatici, compresa la modifica della radiazione
solare e promuovere discussioni su un potenziale quadro internazionale per la
sua governance, compresi gli aspetti relativi alla ricerca», hanno affermato il
Parlamento europeo e il Consiglio europeo in una comunicazione congiunta.
La
Casa Bianca non ha risposto immediatamente alle domande sulla tempistica del
nuovo rapporto o sul suo potenziale significato.
Dato il clima politico polarizzato negli Stati
Uniti, l’amministrazione Biden ha ragione a procedere con cautela, ha detto “Talati”,
un veterano politico di Capitol Hill e della Casa Bianca che di recente ha
prestato servizio nel Dipartimento dell’Energia del presidente Joe Biden.
«La
politicizzazione intorno al cambiamento climatico è stata ovviamente l’enorme motore dello stallo politico
sulla riduzione delle emissioni di carbonio», ha affermato.
«E quindi penso che anche cercare di
evitare la politicizzazione intorno alla geoingegneria sia importante».”
(Corbin Hiar, politico.com)
(politico.com/news/2023/07/01/white-house-cautiously-opens-door-to-study-blocking-suns-rays-to-slow-global-warming-ee-00104513)
COSCIENZE
CORROTTE,
MAGGIORANZE
SQUALIFICATE.
Comedonchisciotte.org – Alberto Conti – (10
Luglio 2023) – ci dice<.
Viviamo
veramente l’epoca di più basso livello morale di sempre, l’epoca del
totalitarismo mercantile, dei rapporti di forza basati unicamente sul denaro,
per lo più “rubato”, ottenuto con l’inganno o coi ricatti, praticati da una
posizione di forza assoluta, la forza della “grande finanza”.
Cosa
s’intenda per “grande finanza” è presto detto: si tratta delle grosse
concentrazioni di capitale liquido, dei surplus di ricchezza accumulata e
organizzata a fini di lucro speculativo, che diventano centri decisionali per
l’allocazione delle risorse, il modo moderno di fare politica.
Ad
esempio Blackrock, Vanguard, State Street sono entità finanziarie intrecciate
tra loro, che per dimensioni rappresentano un buco nero nella galassia del
“risparmio gestito”, in grado di risucchiare gravitazionalmente risorse da
tutto il pianeta, di proprietà diffusa (fondi d’investimento) ma concentrate
nella gestione, finalizzata a massimizzare i rendimenti minimizzando i rischi.
Le dimensioni del capitale investito superano
di gran lunga i bilanci statali, consentendo a tali entità di esercitare un
potere sistemico sovranazionale, anche politico, culturale, ideologico, in
grado di governare i destini del mondo.
Non sono certo le uniche, ma ben rappresentano il
concetto e la tendenza, frutto avvelenato di quella meccanica monetaria
concepita e imposta da un sistema bancario verticalizzato e privatizzante,
istituzionalizzato nelle grandi banche centrali nell’era degli imperi unipolari
anglosassoni, dominatori della storia negli ultimi secoli ed eredi a loro volta
delle più antiche pratiche bancarie europee, quando però il mondo era molto più
ristretto di oggi e i rapporti di forza erano ancora fondati sulla primazia del
potere politico-militare.
E’
così che i centri bancari-speculativi di Londra e Wall Street hanno progressivamente
infiltrato e inquinato la politica classica, quella concepita come esercizio
del libero arbitrio politico dall’interno delle Istituzioni, conservandola
nella forma e nell’immaginario collettivo, ma riducendola di fatto a meccanica
deterministica al servizio dei capricci delle borse valori, divenute sempre più
potenti anche in forza di progressive liberalizzazioni sovranazionali delle
regole bancarie, cioè della gestione complessiva della moneta nelle sue diverse
valute sotto l’imperio del dollaro.
Ma per
farlo, o nel farlo, hanno parimenti infiltrato e corrotto tutte le altre forme
organizzate del vivere civile, a cominciare da:
produzioni industriali, commercio, formazione
e cultura, sanità, sicurezza civile e militare, ecc. ecc.
Del
resto il denaro è diventato capillarmente onnipervasivo nelle moderne economie,
e col denaro si può comprare tutto, anche l’anima delle persone che di queste
economie sono attori e comparse.
Chiamiamola
ideologia mercatista, o liberalismo economico come preferiscono i paladini di
questo nuovo credo materialistico, che amano ammantarsi di buoni propositi per
garantirsi il consenso delle masse governate come obbedienti mandrie al
pascolo.
Al
fondo di questa profonda trasformazione della società in senso aziendalistico,
involutiva delle logiche organizzative sociali, c’è la fragilità della
coscienza dell’essere umano, che da un lato non comprende mai a sufficienza il
divenire che lo riguarda e lo coinvolge, e dall’altro si lascia facilmente
corrompere dalle necessità e dagli agi, branditi a mo’ di bastone e carota dal
conducente di turno.
Il perché di queste dinamiche, apparentemente
di autodifesa e conservazione ma in realtà autolesive e distruttive, lo si è
intuito analizzando la realtà dell’io, l’identità corporea e spirituale di
ciascuno, costituita principalmente dalla parte inconscia della personalità,
sede di traumi, conflitti e compromessi sempre più compromettenti.
Tuttavia
anche se le coscienze sono tendenzialmente disposte a vendersi in cambio di
altri interessi materiali, l’io personale può sempre opporsi al patto col diavolo,
decidendo di non lasciarsi comprare, di non permettere che la propria coscienza
unica e privata venga corrotta dal sistema, per quanto potente e oppressivo
possa essere.
Questo
è il punto dirimente, lo spartiacque delle diverse possibilità tra l’essere e
il non essere, l’avere o non avere una speranza e un futuro, il sentirsi liberi
o schiavi dello status quo.
Vi è
quindi una commistione tra deficit di consapevolezza e tenuta della coscienza,
la cui forza interiore nasce proprio dal vedere e sentire la realtà per quel
che è, nonostante i filtri e le lenti distorsive della propaganda sistemica.
Ma
quando un sistema e il potere che lo sostiene devono ricorrere alla propaganda
per perpetuarsi significa che sono giunti al capolinea, a fine ciclo.
In tal
caso non possono che tradire le loro responsabilità naturali, inducendo ogni
singolo componente a tradire le proprie.
La
sopravvivenza forzata dei vecchi sistemi non è mai un bene per nessuno.
Meglio
sarebbe lasciare che la vita si rinnovi a tutti i livelli, permettere alle
coscienze di rinascere in una nuova autenticità e di assumersi di conseguenza
le responsabilità del caso.
Al
momento purtroppo questo rimane un semplice auspicio, più che una previsione
probabilisticamente fondata.
Pertanto
è certamente più utile approfondire l’esame di realtà, guardando bene in faccia
la situazione presente, rappresentata dai fatti quotidiani ormai descritti per
quel che sono solamente dall’informazione alternativa al mainstream, la cui
falsità è diventata la regola, con conseguenze imbarazzanti per l’intelligenza
stessa di chi ancora si abbevera esclusivamente a queste fonti, rimaste
“autorevoli” solo nel ricordo di vecchie convenzioni sociali ormai scadute nel
ridicolo, se non fossero altrettanto tragiche le conseguenze che comportano.
S’invoca
spesso a spiegazione delle più gravi storture sistemiche il conflitto
d’interessi dei decisori protagonisti all’interno delle strutture incriminate,
quando invece emerge una inconfutabile coerenza interna delle politiche
realizzate nei fatti.
Ad esempio come ci si può aspettare che una ipertrofica Big Pharma privata, che a cascata controlla l’intero
sistema sanitario, possa realmente prodigarsi per migliorare la salute
pubblica, quando i suoi utili sono direttamente proporzionali alla maggior
diffusione possibile di patologie d’ogni genere?
Eppure
lo scopo primario dichiarato di queste aziende è il lucro, il dividendo per gli
azionisti, i benefit principeschi per i collaboratori più fedeli ed efficaci
nel realizzare le politiche aziendali, e da questo dipende la prosperità e
solidità di tali società anonime, ma non certo la salute del gregge dei
clienti-pazienti paganti direttamente o tramite soldi pubblici.
E’ un fatto palese e dichiarato, perfino
statutario, eppure la fiducia in queste imprese non crolla mai del tutto, anche
a causa della assoluta necessità del servizio fornito in esclusiva, e così la
loro “evoluzione” persevera nella direzione di una privatizzazione sempre più
spinta, cioè verso il consolidamento del movente che è alla radice del
fallimento sostanziale della loro “missione”, quella di tutelare la salute
pubblica, sbandierata a parole ma sempre più subordinata al primo e
inscalfibile scopo di lucro privato.
Se
questo è vero, come è ovviamente vero, come può una coscienza degna di questo
nome non indignarsi e non pretendere una soluzione concreta e urgente, che vada
alla radice del problema?
Parlo
non solo della coscienza del paziente-cliente vittima di tale sistema, ma anche
del medico qualunque, che conosce dall’interno le dinamiche qui solo accennate
a grandi linee, dinamiche che lo coinvolgono direttamente nell’esercizio della
sua professione, dopo tanti anni di studio e dopo aver fatto proprio il
giuramento d’Ippocrate.
Un
giuramento deontologico così destinato ad un subdolo e perpetuo tradimento.
Ogni
mestiere e professione soffre di queste contraddizioni, e milioni di coscienze
ne sono investite.
Con
quali risultati statistici lo vediamo, se solo vogliamo avere occhi per vedere,
per guardarci attorno.
Le relative maggioranze professionali preferiscono
rispondere ai loro interessi materiali piuttosto che alle loro coscienze, fino
ad atrofizzarle del tutto nella consuetudine quotidiana, quella nuova normalità
che è meglio non guardare nel dettaglio, altrimenti fa troppo male, fa troppa
rabbia e paura.
Ricordiamo però le sagge parole del famoso
cantore, che suonano più che mai profetiche: “Per quanto voi vi crediate
assolti, siete per sempre coinvolti”.
Si
sono qui solo accennate le ragioni pratiche della acutissima crisi
esistenziale, direi anche terminale, dell’occidente, ma che riguardano in
diversa misura anche il resto del mondo, quella parte maggioritaria di umanità
che sta per succedere all’egoistico unipolarismo anglosassone, con logiche
sperabilmente più civili nel rispetto reciproco.
Le
rivoluzioni tecnologiche impattano enormemente e troppo rapidamente sugli stili
di vita e sui modelli di organizzazione sociale in competizione tra loro.
È
evidente che urge una presa di coscienza della Politica, che riprenda a
governare i cambiamenti secondo coscienza diffusa, anziché esserne governata ed
esautorata, ridotta a teatrino delle falsità a copertura di un vero potere
nascosto, in quanto impresentabile.
Ma la
coscienza diffusa è fatta di molte responsabilità individuali, sempre più
difficili da esercitare nella complessità crescente dei cambiamenti in atto.
Perciò queste riflessioni, per quanto modeste
e lacunose, sempre passibili di correzioni, anche profonde, vanno meditate,
discusse, affinate, per renderci finalmente degni di quest’esperienza
esistenziale che ci è stata concessa non si sa bene come e perché, ma che è
sicuramente unica e irripetibile per ognuno, comunque vadano le cose.
Ma che
l’andamento di questo mondo sia guidato nei limiti del possibile dalla buona
volontà dei partecipanti, di ciascuno di noi in prima persona!
(Alberto
Conti)
(Alberto
Conti. Laureato in Fisica all’Università Statale di Milano, docente matematica
e fisica, sviluppatore software gestionale, istruttore SAP, libero pensatore.)
ENERGIA,
ITALIA IN BOLLETTA: LA GUERRA
DI
DRAGHI E MELONI CI COSTERÀ CARISSIMA.
Comedonchisciotte.org
– Francesco Cappello - Redazione CDC – (08 Luglio 2023) – ci dice:
(sovranitapopolare.org)
Come
dimenticare le parole del furbone:
«Ci
chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Cosa
preferiamo?
La pace oppure star tranquilli col termosifone
acceso, anzi ormai l’aria condizionata accesa tutta l’estate?».
Nel
frattempo siamo arrivati all’undicesimo pacchetto sanzioni della Ue alla
Federazione Russa.
Gli
USA hanno comandato guerra all’approvvigionamento energetico proveniente dalla
Federazione Russa, e i vassalli nostrani ed europei eseguono fedelmente.
Il gas
doganale che tradizionalmente giungeva all’Europa dalla Russia, tramite
gasdotto, ora sotto sanzione, aveva dato un contributo enorme allo sviluppo
economico europeo.
Come è
noto l’Europa è povera di materie prime e risorse energetiche.
Quelle europee, essendo economie che trasformano
materie prime ed energia grazie ad un saper fare e ad un primato tecnologico in
campo produttivo, storicamente assai importante, risultano ora, come era
facilmente prevedibile, in grande difficoltà.
La
Russia, nel rispetto degli accordi contrattuali del gas, che continua a
raggiungerci attraverso il territorio Ucraino (dopo il sabotaggio e la messa
fuori uso dei North Stream), la cui continuazione è però sempre più incerta,
invia, ancora oggi, più di 20 milioni di metri cubi al giorno.
Si
tratta però di quasi un quarto del normale apporto medio giornaliero.
Come è
noto, l’Algeria, se da una parte ci ha promesso 25 miliardi di metri cubi
all’anno ossia circa un terzo delle nostre necessità – e per farlo pare disposta
a dare fondo alle proprie riserve – dall’altra ha legato il prezzo di vendita
della risorsa alla volatilità delle quotazioni di Amsterdam (Ttf), il mercato
borsistico, ove le oscillazioni di prezzo sono in balia delle speculazioni e
della legge della domanda e dell’offerta.
Durante il prossimo inverno tale mercato
potrebbe conoscere cali drastici e repentini (fermo degli impianti per
manutenzioni, difficoltà di invio del gas) non facilmente compensabili da
forniture alternative.
Si
aggiunga che l’Algeria ha chiesto espressamente di far parte dei” BRICS+”.
Diminuzione
e interruzioni più o meno temporanee delle forniture potrebbero essere legate a
scelte di campo geopolitiche.
In definitiva, poiché siamo ormai in presenza
di un esiguo numero di contratti a lungo termine, nei mesi invernali potremmo
aver bisogno di acquistare miliardi di metri cubi di gas sul mercato aperto a
costi poco prevedibili.
Le
previsioni di prezzo dell’energia elettrica.
il
picco nell’immediato post guerra sopra i 500 euro a MWh (50 volte il minimo
dell’aprile 2020!)
Le
previsioni di prezzo dell’energia elettrica per il primo trimestre dell’anno
prossimo prevedono un aumento di circa 50 euro a MWh rispetto agli attuali 120.
Si
consideri che il costo più basso, nel corso degli ultimi cinque anni, si è
registrato nell’aprile del 2020 ed è stato di meno di 10 euro a mwh .
Un
prezzo 12 volte più basso dell’attuale!
in
altri termini dal 2020 al 2024 registriamo aumenti con punte da 17 a 18 volte
rispetto a quel minimo del 2020!
Si
tenga presente che negli Stati Uniti la media è di 52 dollari a MWh e si
valutino le conseguenze sulla competitività dei paesi europei con gli USA.
Ovviamente
ne risente anche la competitività nei confronti dei Paesi asiatici i quali si
stanno avvantaggiando del reindirizzamento delle risorse energetiche russe.
Oltretutto
le imprese europee soffrono di un altro svantaggio competitivo ormai
strutturale essendo obbligate al pagamento delle tasse sulle emissioni della
famigerata CO2 (ETS Emission, Trading, System), strumento di estorsione del
ricambio tecnologico green imposto da multinazionali e fondi di investimento
che usano strumentalmente i cambiamenti climatici al fine di imporre le loro
agende green;
una
gigantesca operazione di marketing che si serve delle lobby europee per
influenzare le scelte della politica nella direzione degli interessi
speculativi dei grandi fondi di investimento.
L’obiettivo
delle zero emissioni entro il 2050 (Il complesso delle emissioni europee è pari
all’8% di quelle globali) sta colpendo le imprese.
Gli aumenti di cui sopra si stanno verificando
malgrado l’abbassamento dei consumi dovuto ad una stagione, quella appena
trascorsa, particolarmente mite. Accade malgrado il calo dei consumi e della
produzione industriale.
Di
conseguenza risultano in atto delocalizzazioni e veri e propri processi di
deindustrializzazione.
Un’altra
contraddizione sta nel fatto che le sanzioni al gas russo hanno costretto
all’uso del Carbone quale fonte di energia sostitutiva che producendo più CO2,
a parità di energia prodotta, comporta il pagamento di più alte quote di
emissione…
Il
record dei maggiori emettitori di CO2 in ambito europeo (dati EMBER) se lo
contendono le imprese con le loro centrali a carbone e lignite.
In
Europa 456 su 739 milioni di tonnellate di CO2 sono dovute a carbone e lignite.
Anche questo è da annoverare tra i successi delle sanzioni.
Si
consideri infine, che dal 2027 il sistema delle quote si applicherà anche alle
famiglie e cioè ai trasporti privati, al riscaldamento degli edifici, allo
smaltimento dei rifiuti, ecc.
il che condurrà ad ulteriori aumenti di gas,
benzina ed energia elettrica a causa dei sovrapprezzi conseguenti all’aumento
previsto delle singole quote.
Qualcuno pensa anche a istituire le quote
personali di CO2 che prevederà, qualora venissero introdotte, che ad ogni
cittadino venga attribuita una quota di CO2 da “spendere”, superata la quale si
riceveranno una serie di penalità e disincentivi…
La CO2
causa inflazione.
(La Co2 più pesante dell’atmosfera
terrestre non può modificare
Il
clima della terra di cui solo il Sole è responsabile! N.D.R.)
A fare
questa incredibile affermazione è stata C. Lagarde, attuale presidente della
BCE, nel corso di un’intervista a “Madame Figaro”:
“Se
nel mondo si verificano sempre più disastri climatici, siccità e carestie, ci
saranno ripercussioni sui prezzi, sui premi assicurativi e sul settore
finanziario. Dobbiamo tenerne conto”.
Incredibilmente
la stessa Unione europea assolve e benedice la CO2 prodotta dal sistema della
guerra.
Essa
ha, infatti, riconosciuto le armi, come un prodotto a emissioni zero.
“I
prodotti del complesso militare-industriale sono esclusi dal “Carbon Border
Adjustment Mechanism” (CBAM), che impone una tassa sulle emissioni di CO2
derivanti dalla produzione“.
Eppure
un aereo tipo F-15 Eagle consuma da solo sino a 16.000 litri/ora, un
bombardiere B-52 è più risparmioso, consumando solo 12.000 litri/ora.
Oltretutto
ci si limita al calcolo delle emissione di CO2;
ci si chieda, però, se la guerra (o anche solo
la sua preparazione) con il suo tragico portato di distruzione di vite,
infrastrutture e devastazione di interi territori, possa essere considerata
ambientalmente sostenibile.
De-dollarizzazione
e innalzamento dei tassi.
In
realtà, come già discusso qui, è la de dollarizzazione che impone alla Fed (e
di conseguenza alla BCE) di tenere alto il valore del dollaro e dell’euro che
rischierebbe di perdere troppo valore rispetto al dollaro.
Ne
subiscono le conseguenze i paesi più fragili perché gli alti tassi attirano gli
investimenti finanziari dove si promette più remuneratività.
Dollaro
ed euro si rafforzano, quindi, a discapito dei tassi di cambio dei paesi più
fragili che risultano così più soggetti a default e crisi finanziarie.
Unione
europea=NATO.
Le
scelte guerrafondaie dell’Ue hanno provocato l’entrata in recessione tecnica
dell’area euro con l’ex locomotiva Germania a tirare verso il basso il PIL
europeo.
La
produzione industriale italiana ha subito, nel primo trimestre dell’anno, una
flessione del 7,2%.
La
condizione macroeconomica dell’Italia è di stagflazione ossia di compresenza
tra stagnazione economica e inflazione, vera e propria anticamera verso
l’inferno della recessione.
Ricordate
Roberto Cingolani?
Secondo
l’ex ministro non c’era da preoccuparsi.
Dal
2022 al 2025 avremmo aggiunto annualmente 8.000 MW di potenza elettrica
provenienti da nuovi impianti di rinnovabili.
La
realtà, documentata da Terna, afferma che nel primo trimestre del 2023 siamo
riusciti a implementare solamente 800 MW.
Qualora
nei trimestri successivi si riuscisse a mantenere lo stesso ritmo ci fermeremmo
a 3200 MW ossia meno della metà di quanto preventivato dall’ottimista ministro.
L’attuale
ministero ha annunciato una normativa fresca sulle rinnovabili che dovrebbe
essere varata entro la fine di questo mese.
Essa
indurrebbe le Regioni ad autorizzare nuovi impianti ricevendo un contributo del
3% dai nuovi produttori.
Non
solo la svendita del territorio, dato in concessione sine die a grandi privati,
per pochi spiccioli, perché installino i loro megaimpianti infestando il
territorio per estrarne ricchezza a discapito della Comunità ma anche la beffa
dell’ulteriore pressione sui prezzi che inevitabilmente tale tassa addizionale
legittimerà.
In
sintesi, se dovessero mancare nuovi sussidi, il rialzo dei prezzi dell’energia
si abbatterà sulle imprese, in particolare su quelle più energivore e sulle
famiglie.
Nessuno
ha, peraltro, tenuto conto del fatto che la transizione energetica si realizza
solo se è disponibile, a buon mercato, l’energia fossile per la transizione
così come quella dei quattro principali minerali per la transizione (Cobalto,
litio, nickel, rame).
Il gas
naturale ha (avrebbe) un ruolo ponte imprescindibile.
Se
esso non continuasse ad essere disponibile a prezzi moderati addio green deal,
addio RE Power EU.
(Crisi o Transizione Energetica? di S. Fantacone e D.
Floros. Diarcos Edizioni).
Energia
e Inflazione.
Abbiamo
visto l’inflazione europea raggiungere picchi del 12% malgrado l’abbassamento
dei consumi.
Si
tratta evidentemente di una inflazione da costi e sul lato dell’offerta ma che
viene trattata come fosse un’inflazione da domanda.
Come
si vede dal grafico l’impennata dell’inflazione arriva già nel periodo
prebellico in concomitanza della fine della pandemia.
Più
che dalla ripresa dei consumi post pandemici essa è stata causata da
strozzature dell’offerta dovute, tra l’altro, alla difficoltà di trasporti e
consegne successive al lungo fermo pandemico e secondariamente all’aumento dei
costi dell’energia dovuti al cambiamento del tipo di contratti d’acquisto del
gas passato da contratti a lunga scadenza, a prezzi bassi e stabili, a
contratti spot che mercanteggiano il prezzo del gas (liquefatto) sulla base
della domanda e dell’offerta del momento.
Il gas va sempre al migliore offerente.
Persino
il gas acquistato, ad esempio da ENI, per tramite di contratti a lunga
scadenza, è stato poi indicizzato e venduto ai prezzi generati dalla borsa
olandese (TTF) con enormi vantaggi per i suoi azionisti.
(L’Eni
rivende il gas russo 10 volte più caro rispetto al prezzo a cui lo acquista).
Come
si può vedere le sanzioni alla Russia hanno poi ulteriormente accelerato la
crescita dei prezzi dell’energia.
È, infatti, evidente che l’aumento del costo
di materie prime ed energia causano un aumento dei costi di produzione che le
imprese devono prima o poi scaricare su un incremento del listino prezzi dei
loro prodotti
La
politica schizofrenica della BCE e della Ue con una mano impone sanzioni e
cambio modalità di acquisto dell’energia facendo impennare l’inflazione mentre
con l’altra alza i tassi di interesse nel tentativo sempre frustrato di
calmierarla.
Di questo passo la banca centrale europea
raggiungerà il suo obiettivo solo quando avrà causato la recessione economica
dell’eurozona, già peraltro in recessione tecnica.
L’accoppiata
del caro energia insieme all’alto costo del denaro causato dal continuo
innalzamento dei tassi non danneggia solo chi si sia trovato con un mutuo
bancario stipulato a tasso variabile – che subisce incrementi insostenibili
della rata mensile – ma l’innalzamento del costo del denaro è causa anche di un
più alto costo dei prestiti di cui il sistema delle imprese necessita per
finanziare i propri investimenti.
Un
altro effetto collaterale, tutt’altro che di poco conto, consiste
nell’incremento di rapidità con cui cresce il debito pubblico.
Aumenta, infatti, in proporzione, il costo del
servizio al debito ossia la remunerazione spettante a chi ha prestato i suoi
capitali allo Stato acquistandone i titoli.
Poiché
l’economia rallenta e il debito aumenta più velocemente il rapporto debito/PIL
peggiora e all’orizzonte vicino, il primo gennaio dell’anno prossimo torna il
mostro ordoliberista del patto di stabilità solo temporaneamente sospeso nel
periodo pandemico con tutto il suo carico deleterio di politiche di austerity e
di controllo degli investimenti insieme a politiche di pareggio di bilancio che
nel contesto attuale sarebbero la goccia che fa traboccare il vaso rotto
dell’economia italiana.
L’Ue consapevole delle enormi pressioni economiche
negative che impone al nostro Paese pretenderebbe, non a caso, la ratifica del
fondo salva stati (MES), per ora saggiamente rinviata, che in caso di default
“ci verrebbe in soccorso” prestandoci quegli stessi soldi con i quali abbiamo
contribuito a finanziare il fondo, imponendoci con l’occasione piani di
aggiustamento strutturale che colpirebbero ulteriormente previdenza e stato
sociale.
In pratica un vero e proprio commissariamento del
Paese…
La
Lagarde, tuttavia, insiste perseguendo il suo strumentale obiettivo inflazione
insieme all’isolamento di Mosca con l’11° pacchetto di sanzioni e la richiesta
alle banche dell’eurozona di accelerare l’uscita dalla Federazione Russa.
Fa eco
alla Lagarde, Giorgia Meloni che in pieno ossequio (delirio) atlantista, dopo
la Russia individua nella Cina l’altro nemico da combattere:
“L’Unione europea deve ridurre la sua
dipendenza economica dalla Cina. La Cina è un avversario sistemico dell’Europa
“.
Designare
la Cina e la Russia come nemiche, prostrandosi ai voleri angloamericani,
rischia di infliggere un insostenibile ulteriore colpo all’economia del Paese.
Non ci
resta che sperare nelle triangolazioni…
Prima
ne usciamo e meglio è per tutti!
Fuori
l’Italia dalla guerra!
(Francesco
Cappello, sovranitapopolare.org)
LA
GUERRA ANGLO-AMERICANA
IN
UCRAINA PER LE MATERIE PRIME.
Comedonchisciotte.org
– Loreto Giovannone - Redazione CDC – (05 Luglio 2023) – ci dice:
(sovranitapopolare.org)
Il
capitalismo occidentale che ha inventato il brand “green” delle auto elettriche
sta crollando miseramente di fronte all’impossibilità di rapinare “litio” nel
Donbass.
Anche
se il Donbass non ha che una percentuale minima del potenziale mondiale di “litio”,
è comunque il solito sassolino che farà saltare l’ingranaggio.
Perché
non si dice mai che i cosiddetti «esportatori di democrazia» sono degli
usurpatori;
capitalisti rapaci e feroci che depredano le
materie prime negli altri paesi del mondo?
E che
utilizzano la tecnica deuteronomica dell’invasione armata, dello sterminio,
della distruzione e successiva annessione?
In
Donbass non c’è solo “litio”:
iniziamo dall’aggressione in Ucraina della
NATO nel 2014 e dalle conseguenze in morti.
Sull’argomento
il 21/02/2022 “Laura Aprati su Rainews.it”, scriveva:
«[…] e
dall’attenzione sul Donbass il conflitto del 2014 e Donetsk e Luhans’k le due
“repubbliche” filorusse in territorio ucraino: un conflitto mai veramente
cessato, che ha già causato almeno 14mila morti.»
Chi ha
«dell’attenzione sul Donbass» fino a scatenare un conflitto nel 2014 che ha
causato almeno 14mila morti?
Non
sono stati gli americani e inglesi sotto copertura NATO?
Continua
“Aprati”, nel suo articolo:
«Donbass,
dove oltre 770mila ucraini hanno il passaporto russo, su una popolazione di
circa 5 milioni di abitanti», quindi una minoranza pari ad un settimo sono i
russi in Donbass?
E come
possono i nazisti ucraini messi al governo dalla NATO bombardare un territorio
limitrofo se era un loro territorio?
I
network delle comunicazioni evitano di parlare di ciò che è visibile e davanti
agli occhi di tutti:
La
guerra USA-NATO contro la Russia è un malcelato tentativo di accaparramento
delle materie prime del Donbass e dell’Ucraina?
La
guerra Anglo-Americana in Ucraina per le materie prime.
Il
sito del governo di Kiev (ukraineinvest.gov.ua) lo spiega chiaro e senza equivoci
nella pagina che ha il motto liberista “I tuoi investimenti contano”.
Il
rapace, predatorio sfruttamento dei territori ricchi di risorse naturali
attuato dai paesi “occidentali” con bombe, droni, carri armati NATO è un tabù,
eppure è lo scopo primario del conflitto militare in corso?
Ma ciò
non viene detto né da esperti né da commentatori politici.
La
Russia non è l’Iraq, non basterà la solita aggressione di servizi segreti
militari di USA e Inghilterra...
Un
punto fondamentale è che i territori dell’Ucraina e i vicini Donbass e Luhans’k
sono russi – storicamente sotto l’Impero delle Russie sin da Caterina II – e
tali ritorneranno.
Nel
2022 il Presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto che il «Donbass è parte
integrante della storia e della cultura russa», una semplice, disarmante verità.
Nelle parole di Putin c’era l’inequivocabile segnale
che la Russia di oggi non si farà sottrarre le materie prime dai fanatici del
deuteronomio ipocritamente vestiti da «esportatori di democrazia» a forza di
bombe, devastazione e morte.
Pubblicato
nel sito del governo ucraino: «L’Ucraina ha risorse minerarie estremamente ricche e
complementari in alte concentrazioni e vicine l’una all’altra.
Il
paese ha abbondanti riserve di carbone, minerale di ferro, gas naturale,
manganese, sale, petrolio, grafite, zolfo, caolino, titanio, nichel, magnesio,
legname e mercurio.»
L’Ucraina è tra i maggiori produttori dei
seguenti minerali :
Minerali
non metallici.
6°
posto nel mondo nell’estrazione dei caolini: 2,4 milioni di tonnellate e il 5,9%
della produzione globale (dopo Cina, USA, Germania, India e Repubblica Ceca).
10°
posto al mondo nell’estrazione di silicati di zirconio: 26mila tonnellate e l’1,9% della
produzione globale (dopo Australia, RSA, Cina, Mozambico, Senegal, USA, Kenia,
India e Indonesia).
8°
posto al mondo nell’estrazione della grafite: 13mila tonnellate e l’1,3% della
produzione globale (dopo Cina, Brasile, Corea del Nord, India, Russia, Canada e
Madagascar).
Combustibili
minerali.
13°
posto nel mondo nell’estrazione del carbone delle centrali elettriche: 18,9 milioni di tonnellate e lo
0,4% della produzione globale (dopo Cina, India, USA, Indonesia, Australia,
RSA, Russia, Colombia, Kazakistan, Polonia, Vietnam e Canada).
12°
posto nel mondo nell’estrazione del carbone da coke: 5,2 milioni di tonnellate e lo 0,5%
della produzione mondiale (dopo Cina, Australia, Russia, USA, India, Canada,
Mongolia, Kazakistan, Polonia, Mozambico e Colombia).
10°
posto al mondo nell’estrazione dell’uranio: 1 tonnellata e 1,4% della
produzione mondiale (dopo Kazakistan, Canada, Australia, Namibia, Niger,
Uzbekistan, Russia, Cina e USA).
Continua
il sito del ministero dell’Ucraina:
«Negli ultimi anni, il governo ha notevolmente
migliorato e liberalizzato il sistema di concessione dei permessi per
l’estrazione di minerali.»
Dopo il 1991 circa 230 investitori canadesi e
americani si erano presentati all’assalto delle materie prime consociandosi in
una camera di commercio canadese.
«Inoltre, il Servizio statale di geologia e
sottosuolo dell’Ucraina ha presentato un atlante degli investimenti per la
gestione del sottosuolo, che comprende oltre 140 campi da impostare per le aste
elettroniche nel prossimo futuro.»
Giornali
e divulgatori riescono a malapena ad individuare il Donbass, nell’articolo
citato sopra di Aprati, come:
«La ricca regione carbonifera nel sud-est del
Paese, dove vive una consistente comunità russofona» oscurando totalmente che
quelle che oggi sono le repubbliche Donetsk e Luhans’k erano parte integrante
dell’URSS.
La
guerra Anglo-Americana in Ucraina per le materie prime.
Popolazioni
di diverse etnie da secoli insediate nei vasti territori russi ad est
dell’Ucraina, vengono liquidate sommariamente con l’appellativo «russofoni»
dimenticando la variegata composizione etnica di tutti i territori russi e i
loro diritti naturali e storici sulla loro terra, suolo e sottosuolo.
Tornando
all’argomento minerali, quali sono le risorse presenti in Donbass che fanno
gola agli americani e agli inglesi e dove si trovano?
–
Carbone:
le principali riserve di carbone ucraine si trovano nel bacino del Donbass e
nel bacino di Lviv-Volyn.
– Gas
naturale e petrolio: l’Ucraina ha 1,1 trilioni di metri cubi di riserve di gas
naturale e 135 milioni di tonnellate di petrolio. Entrambe le risorse si
trovano, per la maggior parte, nel Dnieper-Donetsk.
–
Ferro:
L’Ucraina possiede 27 miliardi di tonnellate di riserve di minerale di ferro,
il 10% delle riserve mondiali. Degli 88 giacimenti in tutto il paese, la
maggior parte sono a Kremenchuk, Kerch, Mariupol, Belozersky e Kryvyi Rih.
–
Manganese:
l’Ucraina ha le più grande riserva d’Europa (550.000 tonnellate nel 2020),
soprattutto, nel bacino di Nikopol e a Veliko-Tokmakskoye.
–
Titanio e uranio: prima in Europa sia come riserve di titanio che come depositi di
uranio.
–
Grafite:
20% delle risorse mondiali.
Un
discorso a parte meriterebbero le REE (rare earth elements). Si tratta di minerali rari,
fondamentali per l’industria tecnologica.
Al momento, la Cina ne possiede quasi il 90%,
ma l’Ucraina, stando alle riviste di settore, ha depositi immensi, molti dei
quali non ancora sfruttati.
«Le
risorse del sottosuolo dell’Ucraina includono una concentrazione di circa un
centinaio di tipi di minerali, il cui valore di mercato è stimato dagli esperti
a 7,5 trilioni di dollari.
In totale, la base di risorse minerarie dell’Ucraina è
formata da 20.000 depositi e manifestazioni minerali, di cui 7.800 sono
esplorati e solo 3.300 sono in fase di sviluppo» scrive “Mining World”:
«L’Ucraina ospita riserve significative di
metalli non ferrosi e delle terre rare, inclusi depositi di berillio, zirconio,
tantalio e un complesso di terre rare fosforiche e minerali di metalli rari.»
Guerra
del Litio e crollo del “green” macchine elettriche. Fondamentale per la produzione di
batterie, elemento
chiave nella falsa “transizione ecologica green”, inventata ed imposta molto
“democraticamente” da globalisti che controllano l’economia occidentale, il
litio è uno dei motivi per cui la regione dell’Ucraina orientale è teatro della
guerra.
Le
ragioni dell’accanimento della Nato degli anglo-americani che ha armato
mercenari di tutte le nazioni e sta combattendo contro la Russia, sono nelle
enormi quantità di materie prime nel suolo e sottosuolo.
Gli
americani e i loro gesuiti istruttori della “SFS” (Edmund Walsh, Scool Forein
Affears) della Georgetown University, sanno benissimo che i territori di
Ucraina, Donbass, Luhans’k sono parte della Russia, ma ai prosecutori della
dottrina Brzezinski non importa d’essere politici ipocriti, loro e gli altri
vogliono l’espansione della NATO e le materie prime da saccheggiare.
Solo
la resa potrà fermare la guerra in Donbass e Ucraina.
La
Russia non sembra intenzionata ad arrendersi, ma a riprendersi i suoi territori
con tutte le loro miniere.
(Loreto
Giovannone, sovranitapopolare.org)
(Loreto
Giovannone. Studioso di storia alla ricerca dell’identità culturale e
geografica delle origini. Studioso dei documenti amministrativi e ufficiali
dell’Unità d’Italia conservati negli Archivi di Stato.)
C40,
ECCO COME GLI AMICI DI SCHWAB
E
SOROS VOGLIONO DECARBONIZZARE LA VITA.
Visionetv.it – (10 Luglio 2023) – Martina
Giuntoli – ci dice:
Si
torna a parlare di politiche green, di emergenza climatica e di follia ad
emissioni zero.
Pochi
giorni fa è rispuntato un vecchio report dell’”organizzazione C40” intitolato “The future of urban
consumption in a 1,5C° world” (“Il futuro del consumo urbano in un mondo ad
1,5C°”).
Il
testo, del 2019, riporta una lunga e dettagliata lista di interventi atti a
limitare le emissioni di CO2 e il cambiamento climatico, sapientemente divisi
per categoria.
Si parla di abbigliamento, viaggi, dieta e utilizzo
delle auto private.
Ma
anche stili di vita in generale e, ciò che più importa, cosa sarà permesso fare
e cosa non lo sarà.
Nel
marzo 2023 era già uscito un memorandum del report originale che esortava un
numero sempre maggiore di città ad aderire al progetto.
In un
recente comunicato stampa dell’”organizzazione C40”, invece, si parla di nuovi
e cospicui fondi disponibili che saranno utilizzati in città come Bogotà, Dar
es Salaam, Los Angeles, Quezon City, Vancouver e Varsavia, a patto che queste
si impegnino in politiche green.
Le
somme, circa 60 mila dollari a città, provengono direttamente da “George Soros”
e dalla sua” Open society foundation” secondo il progetto “Ica” (Inclusive climate action).
C40,
WEF E SOROS.
L’associazione”
C40” è un
partner diretto del “World economic forum” (Wef).
Dal
Wef molto probabilmente assimilerà direttive, e al Wef dovrà parimenti rendere
conto di quanto realizzato secondo le tempistiche e le modalità convenute.
C40
sta per Cities 40, l’unione originariamente di 40 città le cui istituzioni hanno combinato
forze e fondi con la missione di limitare il riscaldamento globale a 1,5 C° e
costruire comunità eque e resilienti.
Il
numero attuale di città aderenti si aggira attorno a 100, con altre 1.000 che,
pur non facendo parte del network, si ispirano alle linee guida del report
sopra citato.
Tra i
principali finanziatori troviamo i governi tedesco, britannico e danese.
Sono
attivamente coinvolte nel progetto anche aziende note al pubblico come Ikea, l’Oreal, FedEx e Google oppure
associazioni come la Open society foundation di Soros nonché la Clinton
foundation.
Particolarmente
importante è il partenariato con “Arup”: un network globale di ingegneri,
architetti e designer esperti nello sviluppo sostenibile nato nel 1946 a
Londra.
“Arup”
e “C40” hanno iniziato la loro collaborazione nel 2009 producendo diverse
pubblicazioni.
Gli investimenti fatti dall’azienda britannica
nel progetto “C40” sono stati milionari, specialmente quelli del 2019, l’anno
in cui è stato pubblicato il report.
DECARBONIZZARE
LA VITA DEI CITTADINI.
Nel
“report” si legge come siano proprio le città i nuclei su cui si può investire
maggiormente per fermare le conseguenze dell’azione umana sull’ambiente.
Infatti
“solo unendo gli sforzi nazionali con quelli delle comunità locali” si potrà
agire sul cambiamento climatico provocato dalle emissioni.
Sono consumi e sprechi ad essere maggiormente
sotto attacco.
In
particolare si legge nell’executive summary che “saranno consentite solo quelle
attività che avranno un impatto limitato nell’economia generale delle emissioni”.
Come
sostiene il direttore esecutivo di C40, “Mark Watts”, “le cose pratiche sono più facili da
implementare a livello locale se le istituzioni fanno il loro dovere”.
Inutile dire che non una singola parola di quanto
scritto nel report è uscita da un processo democratico e consapevole in cui i
principali attori siano stati i cittadini.
In
cosa si tradurrebbe tutto questo nella vita pratica quotidiana?
C40 E
LA NUOVA NORMALITÀ.
Presto
detto.
I
cittadini dovrebbero abbandonare lo stile di vita a cui sono abituati.
Lo
shopping a cui il mercato per anni li ha costretti dovrà subire un taglio pari
al 66%.
Niente
più fast fashion con acquisti compulsivi, ma pochi articoli e possibilmente
riciclati o riciclabili.
Si parla di tre articoli a testa, praticamente
un’uniforme invernale ed una estiva, e probabilmente una terza in caso una
delle altre si danneggi.
Niente
più tavole imbandite e barbecue con gli amici.
Dieta
ristretta, senza carne né latticini, con abbondanti frutta e verdura.
Niente
sprechi e ridottissima produzione di spazzatura.
Praticamente zero.
Nel
report tuttavia si legge che il numero di calorie per soggetto dovrebbe
rimanere lo stesso, ovvero 2.500.
Ci
sarebbe da chiedersi come si possa rimanere su quella cifra e con quali
alternative dietetiche.
Le
automobili diventeranno un lusso, o se preferiamo, un bene da condividere.
Una
macchina a testa non sarà più sostenibile, mentre il fenomeno del “car sharing”
sarà implementato al massimo.
Inoltre la vita media di una macchina passerà
da 20 anni a 50.
Niente più viaggi in aereo, a meno che non si
scopra un carburante che sia eco-friendly.
Fino
ad allora, voli tagliati del 55%.
C40 E
L’ATTACCO ALLE CASE PRIVATE.
Anche
le abitazioni diverranno un lusso.
L’obiettivo
nero su bianco è la riduzione del 20% della richiesta di nuove case entro il
2030.
Questo significa che probabilmente dopo il “car
sharing” il nuovo target sarà l’”home sharing”.
Niente
più case per singoli, ma stanze in condivisione per limitare spazi e sprechi.
Tutti
coloro che stanno implementando attivamente questa agenda e stanno ricevendo
ordini e denaro da poteri sovranazionali dovrebbero rendere conto delle loro
attività.
Mai nessuno infatti ha interpellato i diretti
interessati, ovvero i cittadini.
Eppure,
in nome di basi scientifiche improbabili e false, questa gente sta
letteralmente stravolgendo lo stile di vita di milioni di persone.
Ancora
una volta libertà fondamentali saranno messe in discussione e diritti come
quello alla proprietà privata verranno negati.
(Vogliono
la rivoluzione… l’avranno! N.D.R.)
D’altra
parte lo avevano già chiaramente detto.
Entro il 2030 “non avrai nulla e sarai
felice”.
(MARTINA
GIUNTOLI)
BOMBE
A GRAPPOLO, GLI USA
NON
HANNO ALTRO DA DARE A KIEV.
Visionetv.it – (10 Luglio 2023) – Giulia
Burgazzi – ci dice:
Gli
Stati Uniti mandano all’Ucraina le terrificanti bombe a grappolo perché non
hanno più altro da darle.
Lo ha ammesso con un giro di parole il
presidente Usa Joe Biden.
Ovvero, i decisori occidentali hanno
cominciato la guerra – seppure indiretta – contro la Russia prima di essere
certi di poterla fare.
A
prescindere da ogni altra considerazione (e ce ne sarebbero molte): in queste
mani siamo?
Le
bombe a grappolo sono in sostanza razzi o proiettili – all’Ucraina interessano
i proiettili di artiglieria da 155 millimetri – ripieni di molte bombe più
piccole, che si distribuiscono ad ampio raggio.
Non è
detto che esplodano tutte.
Quelle
che restano sul terreno costituiscono un pericolo mortale per i civili negli
anni a venire.
Il New
York Times ha calcolato che le piccole bombe provenienti dalle bombe a grappolo
statunitensi rimangano inesplose per almeno il 14%.
Oltre
100 Paesi, fra cui l’Italia, hanno firmato un trattato internazionale che
impegna a non usare bombe a grappolo.
Stati
Uniti, Ucraina, Russia e Cina sono fra quelli che non aderiscono al trattato.
BOMBE
A GRAPPOLO ALL’UCRAINA.
Il
presidente Biden ha ammesso che l’Ucraina riceverà le bombe a grappolo perché
non c’è altro da darle durante un’intervista alla “Cnn”.
Per la
precisione, ha detto che le bombe a grappolo prenderanno la via di Kiev “per un
periodo transitorio” finché gli Stati Uniti non saranno in gradi di produrre un
adeguato numero di proiettili convenzionali da 155 millimetri.
Si può
aggiungere che il “periodo transitorio” durerà per un bel pezzo.
L’Ucraina
usa 6-8 mila proiettili da 155 millimetri al giorno.
Sono
circa 200 mila al mese.
In un
mese, ora gli Stati Uniti producono 24 mila proiettili da 155 millimetri:
l’1,2% di quelli che l’Ucraina consuma.
Contano di arrivare a 70-80 mila proiettili al
mese nel 2025.
Saranno
in ogni caso meno della metà, forse solo un terzo dei proiettili che ora
l’Ucraina utilizza.
Quanto
all’industria bellica europea, pare che solo fra tre-cinque anni potrà
espandere la sua produzione, attualmente modesta.
La Russia non ha invece problemi del genere.
IL
RUOLO DEGLI STRATEGHI.
Se
fosse per chi scrive queste righe, nessuno nel mondo spenderebbe mai un solo
centesimo in armi e munizioni.
Gli
strateghi della geopolitica però raramente sono antimilitaristi.
E allora, vale la pena di domandarsi: cosa
credeva, l’Occidente?
I
governi pagano fior fiore di analisti per conoscere i dati di fatto sui quali
basare le decisioni.
Hanno
ricevuto rapporti secondo i quali la Russia avrebbe combattuto solo con le
pale?
Hanno marginalizzato ed epurato coloro che
enunciavano verità sgradevoli a proposito della presunta superiorità
occidentale?
Comunque
sembra che un dato di fatto sia incontrovertibile.
Siamo
nelle mani di gente che, prima di aprire le danze belliche, non è stata neanche
in grado di guardare gli inventari di magazzino e di calcolare per quanto tempo
le scorte sarebbero state sufficienti.
Un
ragionamento del genere vale anche per le sanzioni contro la Russia e per la
guerra commerciale contro la Cina.
L’Occidente ha deciso in proposito prima di
assicurarsi che fosse possibile fare a meno dei loro prodotti.
In
queste mani, siamo.
(GIULIA
BURGAZZI)
L'ex
ricercatore del laboratorio di Wuhan
rivela
che COVID-19 è stato sviluppato
dal
PCC come arma biologica.
Bioterrorismo.news.it – (07/06/2023) - Zoey
Sky – ci dice:
L'ex
ricercatore WIV diventato informatore “Chao Shao” ha rivelato che il PCC ha
ordinato test sui ceppi di coronavirus con l'obiettivo del contagio umano.
Durante
l'intervista con il “Jerusalem Post” condotta dall'attivista per i diritti
umani e autrice “Jennifer Zeng”, ha detto che alcuni dei suoi colleghi
ricercatori sono scomparsi durante i Giochi mondiali militari del 2019 a Wuhan.
Uno
dei suoi colleghi ha affermato di essere stato inviato negli hotel per
ispezionare "le condizioni igienico-sanitarie".
Tuttavia, “Shao” pensa che questo potrebbe
essere stato uno schema per diffondere COVID-19 perché gli esami igienici non
richiedono virologi.
I
ricercatori del WIV sostenuti dall'esperto di malattie infettive statunitense “Dr.
Anthony Fauci” sono stati ordinati da "un superiore" per identificare
il ceppo più contagioso del virus COVID-19.
(Guadagno di funzione significa arma
biologica: Musk fa esplodere Fauci per aver supervisionato la creazione di
COVID-19.)
Un
ricercatore WIV di nome “Shan Chao” ha ammesso di aver ricevuto i quattro ceppi
di coronavirus da un superiore.
È
stato incaricato di testare questi ceppi e determinare quale avesse il maggior
potenziale di infettare più specie, con particolare attenzione alle infezioni
umane.
Lo
stesso informatore è stato inviato nello Xinjiang nell'aprile 2020 per
esaminare lo stato di salute della popolazione uigura imprigionata nei campi di
rieducazione.
Presumibilmente
fu incaricato di accelerare il loro rilascio.
Ma con
l'irrilevanza dell'esperienza virologica nel condurre controlli sanitari,
“Shao” ritiene di essere stato inviato nello Xinjiang per facilitare la
diffusione del virus o per studiarne gli effetti sugli esseri umani.
La sua
scioccante rivelazione aggiunge prove alla teoria che il coronavirus è
trapelato dal WIV, che i media aziendali e la classe politica hanno spesso
criticato come una "teoria della cospirazione".
Queste
rivelazioni dovrebbero essere preoccupanti per il pubblico, ma i dati rivelati
da “Chao Shao” sono solo la punta dell'iceberg.
Tutte
le strade portano alla teoria della perdita di laboratorio.
La
vera origine della pandemia, che ha causato almeno sette milioni di vittime in
tutto il mondo, è ancora oggetto di un'indagine in corso.
Le
prove genetiche raccolte dai ricercatori cinesi nel gennaio 2020, che sono
state finalmente rese pubbliche all'inizio di questo 2023, suggeriscono che i
cani procione e altri animali selvatici in un mercato di Wuhan, in Cina, il
fulcro di molti dei primi casi umani di COVID-19, potrebbero essere la fonte.
Questa
stessa evidenza mette SARS-CoV-2, l'agente patogeno responsabile di COVID-19,
in molte di quelle stesse bancarelle del mercato.
Gli
esperimenti suggeriscono che i cani procione possono essere infettati e
trasmettere SARS-CoV-2.
Questi
risultati suggeriscono uno scenario in cui il virus si è diffuso alle persone
al mercato.
Tuttavia,
alcuni scienziati affermano che questa è solo una prova circostanziale che
giustifica ulteriori indagini e che esiste ancora la possibilità di una
"perdita di laboratorio" all'inizio della pandemia di COVID-19.
Ad
oggi, almeno otto agenzie di intelligence statunitensi hanno condotto le
proprie indagini sulle origini di SARS-CoV-2.
Quattro
agenzie hanno concluso con "bassa fiducia" che una ricaduta naturale
dagli animali è più probabile, mentre due agenzie pensano che sia dovuto a una
perdita di laboratorio con una fiducia "bassa" o
"moderata".
Due
agenzie rimangono indecise.
Il governo degli Stati Uniti ha ordinato la
declassificazione delle informazioni relative alle origini del COVID-19.
(TheNationalPulse.com)
(JPost.com) (ScientificAmerican.com).
La
Russia afferma che le zanzare OGM
ingegnerizzate
degli Stati Uniti
lanceranno
un attacco di guerra biologica su Mosca.
Bioterrorismo.news.it
– (07/05/2023) - Ethan Huff – ci dice:
I
media occidentali si stanno opponendo alla Russia per le preoccupazioni che la
nazione orientale ha espresso sugli Stati Uniti che presumibilmente si
preparano a rilasciare zanzare transgeniche come parte di un imminente attacco
di armi biologiche a Mosca.
Il
“Sun (Regno Unito) ha deriso il Cremlino, come molti media controllati dalle
corporazioni chiamano ancora la Russia, per aver persino suggerito che gli
Stati Uniti e altre potenze occidentali avrebbero mai osato fare una cosa del
genere – anche se sappiamo per certo che le potenze occidentali hanno
sviluppato e rilasciato zanzare alterate dalla biotecnologia per un certo
numero di anni.
(Lo scorso autunno, abbiamo riferito
che l'industria farmaceutica aveva iniziato a scatenare zanzare geneticamente
modificate [OGM] in natura per "vaccinare" le persone con sostanze
chimiche sconosciute senza il loro consenso.)
Il “Sun
sostiene” che i politici russi sono "paranoici" su un attacco di
zanzare OGM, il suggerimento è che gli Stati Uniti non farebbero mai una cosa
del genere.
Nel
frattempo, ci sono dozzine di fabbriche di armi biologiche gestite dagli Stati
Uniti in Ucraina che sappiamo esistere e che sappiamo fabbricare questo tipo di
armi biologiche da utilizzare contro i nemici dello stato profondo.
L'arroganza
occidentale e l'odio per la Russia diventeranno la sua rovina.
Secondo
i parlamentari russi, gli scienziati occidentali stanno sviluppando modi per
infettare gli insetti transgenici con virus killer che alla fine saranno
rilasciati su Mosca, potenzialmente infettando milioni di persone.
"Nominerò
solo un progetto del Pentagono, chiamato “Allied Insects", ha detto la
deputata” Irina Yarovaya”, capo del Comitato parlamentare per la sicurezza,
durante un'audizione con altri funzionari governativi.
"Come
valuta questi rischi e minacce?" Yarovaya ha chiesto della stanza.
"Come siamo preparati? Siamo in attesa di proposte per garantire la nostra
sicurezza economica".
Dopo
che il filmato della serie di domande di Yarovaya è diventato virale online, le
teste parlanti occidentali hanno scatenato un torrente di derisione contro la
Russia. Una, credendosi intelligente, ha scritto che "Due cose sono
infinite: l'universo e l'idiozia russa".
Il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel frattempo, si vanta che il
"conto alla rovescia è iniziato" per la Russia dopo che il presidente
Vladimir Putin ha affrontato presunte "umiliazioni" per la ribellione
del Gruppo Wagner.
"Chiunque
scelga la via del male distrugge sé stesso", ha scritto ironicamente
Zelensky in un post su Twitter, non rendendosi conto che lui e i suoi amici
sono l'epitome del male in questo mondo.
"Per
molto tempo, la Russia ha usato la propaganda per mascherare la sua debolezza e
la stupidità del suo governo. E ora c'è così tanto caos che nessuna bugia può
nasconderlo".
Con
l'aiuto del “falso” presidente americano Joe Biden, Zelensky e i suoi compari
hanno incanalato miliardi di dollari dei contribuenti statunitensi nelle
proprie tasche con il pretesto di "aiuti di guerra".
Gran
parte di quel denaro è completamente disperso, e alcuni membri del Congresso
chiedono risposte.
Secondo
l'Ucraina e i suoi alleati occidentali, la Russia ha recentemente lanciato il
proprio progetto speciale che presumibilmente prevede l'addestramento dei
delfini per attaccare la Marina ucraina.
Questa
accusa è finora infondata, ma è normale quando si tratta di diffondere
propaganda anti-russa.
"Ricordate: la ragione per cui stiamo
inviando centinaia di miliardi di dollari all'Ucraina (o ovunque vada) è per
'salvare la democrazia'", ha scritto un commentatore a proposito degli
alti crimini e misfatti che stanno accadendo proprio davanti ai nostri volti,
giorno dopo giorno, durante la saga della provocazione russa.
"Se
metti in dubbio la menzogna, sei un 'razzista' e un 'nazista' e un 'tirapiedi
di Putin' ... o qualcosa del genere."
Questa
stessa persona ha continuato dicendo che, nonostante le affermazioni di lunga
data che la seconda guerra mondiale è stata la "buona guerra", il
fatto è che "la propaganda di guerra alleata allora era piena di bugie
come lo è oggi la propaganda ucraina".
"In
guerra, tutte le parti dicono che 'noi' siamo buoni e 'loro' sono
cattivi".
(The-Sun.com) (Newstarget.com) (RadarOnline.com)
Evgenij
Prigožin ha davvero guidato
una
ribellione armata in Russia?
O
forse era qualcosa di molto diverso?
Unz.com
- PHILIP GIRALDI – (11 LUGLIO 2023) – ci dice:
"Un
enigma avvolto in un enigma" è una forma abbreviata di una citazione fatta
nell'ottobre 1939, appena un mese dopo l'inizio della seconda guerra mondiale,
da Sir Winston Churchill in una trasmissione radiofonica al popolo britannico
. A
quel tempo, Churchill era Primo Lord dell'Ammiragliato. 4Il commento completo è
stato:
"Non
posso prevedervi l'azione della Russia. È un enigma, avvolto in un mistero,
dentro un enigma..."
In
qualche modo questa affermazione mi è saltata in mente mentre cercavo di
decifrare il significato del presunto tentativo di colpo di stato di Yevgeny
Prigozhin in Russia sabato 24 giugno.esimo, uno sviluppo imprevisto che ha
stimolato l'immaginazione di esperti e funzionari governativi di tutto il
mondo, generando un torrente di articoli scritti e molte ore di commenti
parlati.
Prevedibilmente,
il clamore che esce da funzionari del governo degli Stati Uniti come il
Segretario di Stato Antony Blinken è un inutile discorso propagandistico, che
ripete la linea standard sulla malvagia Russia e l'autocrate Vladimir Putin,
che, secondo Blinken, è in guai seri in una Russia che è nel caos per la
continua guerra in Ucraina, che, sostiene, il Cremlino sta perdendo.
Anche il presidente Joe Biden ha fatto la sua
parte nel prendere le distanze dagli Stati Uniti dall'affare Prigozhin
dichiarando enfaticamente che il governo degli Stati Uniti non era dietro il
presunto tentativo di colpo di stato, anche se lo ha anche fatto mercoledì scorso dichiarando,
come Blinken, che la Russia stava perdendo la guerra in Ucraina e Putin è
diventato "un po 'un paria in tutto il mondo". Entrambe queste
affermazioni potrebbero essere facilmente contestate.
Non
c'è stato quasi nessuno spargimento di sangue nella mossa iniziale delle unità
mercenarie del Gruppo Wagner a Rostov sul Don, che ospita il comando
meridionale dell'esercito.
In seguito, mentre sulla strada per Mosca, non
ci fu resistenza da parte delle truppe dell'esercito regolare lungo la strada,
anche se ci sono rapporti che diversi elicotteri dell'esercito russo e un aereo
di sorveglianza che seguiva la colonna furono abbattuti.
Ma
sicuramente al di là di questo qualcosa di potenzialmente rivoluzionario nei
confronti di Russia-Ucraina si è avvicinato ad accadere, anche se non sappiamo
ancora con certezza perché o anche come tutto ciò sia accaduto.
Il problema centrale è che ci sono molte
spiegazioni di ciò che è accaduto che sono plausibili ma che non possono essere
confermate sulla base del fatto che nessuno direttamente coinvolto nella genesi
o nell'esecuzione dell'evento è in grado di fornire risposte oneste a domande
che potrebbero logicamente essere sollevate.
Considera
per un momento alcuni degli elementi del dramma.
Mentre
stava accadendo, Putin inizialmente andò in televisione a denunciare
l'apparente marcia su Mosca da parte dei soldati del gruppo Wagner come un
tentativo di colpo di stato che rendeva i partecipanti traditori del governo
russo.
Prigozhin,
tuttavia, ha rapidamente respinto questa caratterizzazione, sostenendo che
stava facendo la sua mossa per affrontare i generali di Mosca che stavano
fallendo nel loro dovere di vincere la guerra contro Kiev il più rapidamente
possibile, cioè forse perché stavano trascinando i tacchi evitando qualsiasi
rischio e facendo sembrare interminabile e forse anche invincibile una guerra
che avrebbe potuto essere conclusa.
La
marcia su Mosca dovrebbe quindi essere vista come una "dimostrazione di
dissenso" secondo Prigozhin.
E per infittire ulteriormente la trama, due
alti generali Valery Gerasimov e Sergei Surovikin non sono stati visti in
pubblico da sabato e ci sono notizie non confermate che uno di loro, Surovikin,
ex comandante delle forze russe in Ucraina, è stato arrestato.
Gerasimov
è capo di stato maggiore dell'esercito e l'attuale comandante delle forze in Ucraina, mentre Surovikin è
ora il suo vice.
La
consegna di Gerasimov era una delle richieste presumibilmente fatte da
Prigozhin.
Fonti dell'intelligence statunitense ora
affermano che Surovikin sapeva della ribellione in anticipo, il che suggerisce
che anche la CIA e il Pentagono ne erano a conoscenza.
E c'è anche un commento fatto dal capo
dell'intelligence della difesa ucraina, il maggiore generale Kyrylo Budanov,
che ha detto che Kiev sapeva sia dei piani di Prigozhin che di un complotto
separato dell'agenzia di intelligence russa FSB per assassinarlo.
Se
tutto o parte di ciò è vero, ciò suggerisce piuttosto che potrebbe esserci
stato un vero complotto guidato da un'agenzia di intelligence straniera contro
Putin o almeno che il Cremlino sta procedendo con cautela per includere i
resoconti dei generali delle loro attività verificati per assicurarsi che non
fossero complici in alcun modo né con la CIA né con il governo ucraino o con lo
stesso Prigozhin.
Quindi
ci si deve chiedere se i consiglieri di Putin e le sue risorse di intelligence
stessero ritraendo accuratamente ciò che Prigozhin stava facendo o se il
discorso sul "tradimento" fosse una storia di copertura progettata
per nascondere una sequenza più complicata di eventi.
Ad
esempio, i capi dell'intelligence di Putin sapevano davvero in anticipo che il
"colpo di stato" o quello che forse è meglio descritto come una
"protesta armata" avrebbe avuto luogo?
Se è
così, hanno lasciato che iniziasse, supponendo che non potesse avere successo,
a tentare di radunare il popolo russo dietro il governo e la guerra?
E una possibilità ancora più profonda e oscura
è che l'intero episodio sia stato escogitato da Prigozhin e Putin a sostegno di
un'agenda ancora indeterminata.
Il
successivo esilio di Prigozhin in Bielorussia in cambio della fine
dell'insurrezione e del ritiro di tutte le accuse contro i presunti insorti del
Gruppo Wagner suggerisce piuttosto che l'affare di ciò di cui si trattava non
era così semplice come sembrava il primo giorno.
Pur denunciando i "cospiratori
dell'ammutinamento", Putin ha accuratamente distinto tra quegli individui
e "la maggior parte dei soldati e dei comandanti del Gruppo Wagner"
che "sono anche patrioti russi, fedeli al loro popolo e al loro
stato".
In effetti, a parte il ruolo di Prigozhin, il
Gruppo Wagner è stato fondato e comandato da ex ufficiali dell'intelligence
militare (GRU) e finanziato e fornito dal Ministero della Difesa.
Oltre
a ciò, i soldati di Wagner erano eroi, i leggendari vincitori della "battaglia
di Bakhmut".
E poi
c'è il possibile ruolo americano negato da Biden.
Il
Washington Post ha confermato che l'affermazione che la CIA sapeva di ciò che
ha definito la "ribellione", cioè il piano di marciare su Mosca,
almeno con diversi giorni di anticipo.
L'Agenzia
ha informato la cosiddetta” Gang of Eight “al Congresso su ciò che ci si
aspettava che accadesse, ma non ha condiviso ciò che sapeva con il pubblico.
Ciò
potrebbe suggerire ad alcuni che gli Stati Uniti e molto probabilmente la Gran
Bretagna erano dietro un vero tentativo di colpo di stato e potrebbero anche
averlo avviato, forse come una sorta di operazione sotto falsa bandiera, uno
scenario suggerito da Putin nel suo discorso televisivo in cui ha accennato
oscuramente che "Loro [l'Occidente e l'Ucraina] volevano che i soldati
russi si uccidessero a vicenda, in modo che i soldati e i civili morissero, in
modo che alla fine la Russia perdesse, e la nostra società si spezzerebbe e
soffocherebbe in sanguinose lotte civili (...)
Si sfregavano le mani, sognando di vendicarsi
dei loro fallimenti al fronte e durante la cosiddetta controffensiva, ma
sbagliavano i calcoli".
Questa
è un'accusa piuttosto diretta di presunta colpevolezza ed è stato suggerito che
Prigozhin potrebbe aver incontrato segretamente ufficiali dell'intelligence
ucraina e della NATO in Africa, dove anche Wagner ha operato. Se questo è vero,
potrebbe essere stato reclutato dalla CIA o dall'MI-6, o forse anche essere
stato autorizzato a cooperare con loro dopo essersi consultato con Putin,
ancora una volta a sostegno di un obiettivo ancora indeterminato, anche se
seriamente imbarazzante per gli Stati Uniti e la NATO avrebbe potuto essere
immaginato.
Ed è
importante ricordare che Prigozhin potrebbe aver avuto quello che sarebbe
meglio descritto come un risentimento personale contro i generali di Mosca e
anche contro Putin. Molti dei commentatori della sua "ribellione"
ignorano il fatto importante che è un uomo d'affari, non un soldato. È un
oligarca che ha fatto i suoi miliardi in gran parte occupandosi dell'esercito e
del governo e a volte è stato definito "lo chef di Putin". Detto
questo, i suoi interessi primari si concentrano sulla protezione dei suoi
investimenti e beni, di cui il gruppo mercenario Wagner è uno. È rimasto costernato
dal modo in cui la sua forza lavoro è stata sfruttata in combattimenti
discontinui che sembrano non andare da nessuna parte e si è lamentato a gran
voce per mesi di varie questioni relative all'andamento della guerra.
Per
quanto riguarda Wagner, Prigozhin stava per essere retrocesso il 1 ° luglioSan
quando Wagner avrebbe dovuto firmare un contratto che lo avrebbe posto sotto il
controllo de facto del Ministero della Difesa russo, con almeno un terzo della
sua forza attiva trasferita in Bielorussia per compiti di guarnigione contro le
minacce polacche, anche se rapporti successivi indicano che i soldati non hanno
iniziato a muoversi dalle loro basi esistenti in Russia e Ucraina.
È
interessante notare che Prigozhin, che si è fortemente opposto e in realtà ha
rifiutato di firmare il contratto, secondo quanto riferito era nel suo esilio
in Bielorussia e non è stato visto per molti giorni subito dopo il tentativo di
colpo di stato, anche se il Cremlino ha ora rivelato di aver effettivamente
incontrato Putin cinque giorni dopo il presunto ammutinamento durante un
incontro di tre ore per giurare la sua lealtà a cui hanno partecipato anche
Wagner e ufficiali dell'esercito regolare.
Ci sono state, tuttavia, segnalazioni
successive di un possibile breve viaggio di Prigozhin nella sua città natale
San Pietroburgo in Russia all'inizio della scorsa settimana.
Secondo
quanto riferito, Prigozhin ha visitato l'ufficio del Servizio di sicurezza
federale (FSB) per raccogliere il suo piccolo arsenale di armi personali e una
grande quantità di contanti e lingotti d'oro, che erano stati confiscati quando
la sua sontuosa residenza principale e gli uffici dentro e vicino alla città
sono stati perquisiti dopo essere stato arrestato.
Passaporti
multipli e un gran numero di costumi di tipo teatrale sono stati ottenuti anche
nella villa insieme ad alcune mazze – uno strumento che il gruppo Wagner
presumibilmente ha usato per uccidere i disertori, numerose immagini di
Prigozhin in vari travestimenti, nonché un alligatore impagliato e "una
foto incorniciata che si presume mostri le teste mozzate dei nemici [di
Prigozhin]".
In un'intervista improvvisata giovedì scorso
il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha detto ai giornalisti sorpresi
che Prigozhin è apparentemente rimasto a San Pietroburgo nonostante l'accordo
di pace mediato che gli garantisse lo status di esilio in Bielorussia garantito
dallo stesso Lukashenko, che ha affermato che per quanto ne sappia Prigozhin
potrebbe essere tornato a Mosca.
Ci sono state anche alcune speculazioni sul
fatto che Prigozhin sia tornato in Russia per cooperare in qualche modo alla
rottura del suo impero commerciale.
Se tutto questo è vero, sta succedendo
qualcosa di molto strano.
In
effetti, si presume che molti degli interessi commerciali di Prigozhin e del
Gruppo Wagner siano ora rilevati dallo Stato russo.
In effetti, un membro del parlamento russo
Andrey Kartapolov ha suggerito che il contratto contestato è stato il motivo
principale iniziale dell'"ammutinamento" di Prigozhin.
Ci
sono anche affermazioni che nonostante l'amnistia e i cambiamenti di proprietà
dei beni di Prigozhin, ci saranno indagini sulle operazioni interne di Wagner,
per includere la sua spesa corrotta di denaro del Ministero della Difesa, che
apparentemente ha beneficiato Prigozhin direttamente e forse immensamente.
La
questione del reclamo personale apre anche la porta alla possibilità che
Prigozhin stesse abilmente giocando il suo stesso gioco nel tentativo di
mantenere il suo status e benefici come direttore e capo del gruppo, rendendolo
possibilmente in gergo dell'intelligence un doppio o addirittura un triplo
agente a seconda di quanti livelli e varietà dei suoi numerosi potenziali
contatti ha manipolato.
Un
punto che Prigozhin ha fatto e che la maggior parte delle fonti ammette di
avere risonanza è la sua affermazione che la guerra in Ucraina dovrebbe essere
portata a una conclusione, con l'implicazione che il popolo russo si sta
stancando di esso.
In
effetti, stava sfidando il motivo per cui la Russia è entrata in guerra in
primo luogo e l'esecuzione di essa da quel momento.
Il
colonnello Douglas Macgregor ritiene che Putin dovrà riflettere attentamente se
può continuare la distruzione metodica relativamente lenta dell'esercito
ucraino o accelerare le cose, con un corrispondente aumento delle morti, per
porre fine al processo ed evitare disordini tra l'opinione pubblica russa e
anche tra i molti soldati di base brontolanti sulla questione di come viene
combattuta la guerra.
Ci sono rapporti da Mosca che il regime di
Putin sta effettivamente rispondendo a possibili disordini, con il Ministero
degli Affari Interni (MVD) che monitora i post sui social media e le richieste
su Internet da parte dei russi comuni per determinare i livelli di sostegno
pubblico.
Fonti
ucraine, certamente inaffidabili, sostengono che 17 delle 46 regioni della
Russia potrebbero aver sostenuto Prigozhin.
Quindi
cosa penso?
Credo
che la CIA sia giunta alla conclusione che il "colpo di stato" come
si è svolto è stata una "operazione di inganno" condotta da Prigozhin
e Putin, tra l'altro per mettere in imbarazzo le agenzie di intelligence
occidentali che potrebbero essere state in grado di contattare Prigozhin e
indurlo in qualche modo a marciare su Mosca.
Oltre
a ciò, se Prigozhin possa aver cambiato idea su come comportarsi a causa
dell'esposizione del piano all'intelligence russa o perché non ha mai inteso
rispettare alcun accordo in primo luogo è inconoscibile a questo punto.
Quindi,
c'è stata una vera insurrezione o colpo di stato?
Onestamente
non lo so, ma piuttosto sospetto che Prigozhin volesse seriamente sfidare i
generali di Mosca su come veniva combattuta la guerra.
C'è
stata una mano occidentale e della NATO in ciò che si è sviluppato?
Quasi certamente, anche se esattamente come si
è sviluppato non è chiaro e potrebbe non essere mai conosciuto.
Idem per come la parte russa stava giocando le
carte che è stata affrontata, anche se il ritiro delle accuse contro Prigozhin
suggerisce piuttosto che ci sono state notevoli manovre dietro le quinte per
produrre un risultato che non avrebbe aumentato la minaccia di basso livello
della marcia su Mosca che si trasformasse in una rimozione del governo di
Putin.
La storia del colpo di stato ha ancora gambe
considerevoli negli Stati Uniti e nei media occidentali, che prevedibilmente
sono fuori per friggere Vladimir Putin, e ci sono anche considerevoli rapporti
e commenti provenienti da fonti russe.
Sarà
molto interessante vedere cosa potrebbe emergere nelle prossime settimane.
(Philip
M. Giraldi, Ph.D., è direttore esecutivo del” Council for the National Interest”,
una fondazione educativa deducibile dalle tasse.)
America:
il primo vero impero
talmudico
globale.
Unz.com
- RICHARD SOLOMON – (4 LUGLIO 2023) – ci dice:
Nel
corso della storia, ogni segmento evolutivo dell'impero lineare ha incorporato
i propri simboli, archetipi e miti per vendere i propri messaggi e giustificare
le proprie azioni.
I sionisti Rothschild attualmente gestiscono
l'impero anglo-sionista degli Stati Uniti, non solo come finanzieri dietro le
quinte come era comune in passato, ma come manager "mani sul volante"
/ "in piena vista pubblica".
Di
conseguenza, il messaggio di massa metafisico dell'impero utilizza il
"linguaggio mentale" dell'ebraismo internazionale.
Il
Talmud incoraggia il furto, l'inganno, la doppiezza, lo sfruttamento finanziario,
la tortura, l'omicidio, la schiavitù e il suprematismo ebraico, rendendo questi
tratti il collante ideologico che tiene insieme l'America.
L'ideologia
talmudica combinata con la polizia ad alta tecnologia, le corporazioni avide,
una famelica macchina militare e un onnipotente cartello bancario
internazionale trasformarono gli Stati Uniti nel primo vero impero talmudico
globale.
(Israel Shahak, "Storia ebraica, religione
ebraica: il peso di tremila anni")
Gli
imperi globali dissanguano le nazioni straniere che soggiogano e alla fine
infliggono lo stesso destino ai loro cittadini.
Come sottolineato dall'economista “Michael
Hudson”, l'Impero Romano accumulò grandi ricchezze per le sue classi oligarche
e creditori / rentier, mentre il cittadino romano medio viveva in uno stato di
povertà "panem et circenses".
Il
sole non tramontava mai sull'impero britannico mentre succhiava la ricchezza
dai suoi stati vassalli, eppure le prigioni e le case di lavoro dei debitori
abbondavano nella Londra di Dickens.
Il problema era così grave che l'economista
“Robert Malthus” propose di usare l'austerità per eliminare la "classe
miserabile" inglese.
Sembra
il neoliberismo di Davos.
Come
ultima iterazione cosmica dell'impero, gli Stati Uniti soffrono delle stesse
patologie dei loro predecessori, solo di più.
Una volta che la repubblica anglosassone
iper-capitalista degli Stati Uniti è passata all'impero anglosassone
statunitense iper-capitalista (dottrina Monroe?), l'impero talmudico è diventato possibile
e in seguito inevitabile.
Come “Philip
K. Dick” ha ripetuto in tutto il suo romanzo "Valis", "L'impero
non è mai finito".
Prima
di continuare, un rapido disclaimer.
Non
sto attaccando indiscriminatamente gli ebrei.
Scavo proprio sugli ebrei.
Alcuni dei principali oppositori del sionismo
Rothschild sono ebrei.
I
"piccoli ebrei" devono svegliarsi all'ordine del giorno del
"grande ebreo".
Il
programma "pogrom" è una componente di chiusura integrale del modello
di business "bleed the host" di "Big Jewry".
È
bello essere un ebreo, finché non lo è.
"La Sinagoga di Satana" si potenzia usando
il karma di distruzione del "piccolo ebreo".
Dopo 109 programmi di "pogrom", la
finanza ebraica internazionale è più forte che mai.
Il
capitalismo della "scarsità controllata" finale alla fine divora
tutti quelli al di sotto degli oligarchi e della loro classe manageriale.
Concentrarsi
semplicemente sugli ebrei senza valutare i sistemi radicati non coglie il
punto.
Le
famiglie criminali ebraiche che controllano la finanza globale non hanno
bisogno di "ebrei" fisici per gestire il programma automatizzato
truccato "Wall Street" o lo stato di sorveglianza dell'ID biometrico.
Possono
altrettanto facilmente inserire scribi tecnologici braminici, WASP di sangue
blu o latini svegliati nelle posizioni dell'ingranaggio del pavone.
A meno
che tu non viva "sotto la cupola" o scappi (dove?), stai diventando
lentamente cotto in una granita di rana calda o gettato in un'orgia di culto di
morte sessuale ultra-violenza di collasso accelerato.
Mentre
le famiglie bancarie della mafia ebraica presero il controllo del sistema
finanziario statunitense nel 1913, non credo che l'America divenne
ufficialmente un impero talmudico a spettro completo fino all'9/11.
A quel
punto, l'ebraismo organizzato aveva preso il controllo dell'apparato politico
nazionale e internazionale, insieme ai media, alla finanza, all'esercito, alle
agenzie di intelligence, alla tecnologia, all'istruzione, alla sanità, alla
polizia, alle prigioni, all'industria, alle narrazioni sociali e praticamente a
tutto il resto.
Per
sostenere la mia teoria del Rubicone sull'9/11, sostengo che il modo migliore
per determinare chi controlla un impero è attraverso le sue guerre
discrezionali.
Prima
che lo Stato Profondo israelo-americano orchestrasse gli attacchi dell'9/11, le
guerre americane avvantaggiavano molteplici cricche d'élite.
Mentre
la guerra avvantaggia sempre la finanza ebraica, Vietnam, Grenada, Nicaragua,
Panama, Iraq I, hanno servito altri gruppi di interesse speciale.
Mentre
le guerre statunitensi arricchiscono ancora quei gruppi, gli obiettivi sono ora
scelti dai sionisti Rothschild.
Escludendo
l'Afghanistan come punto di ingresso, Iraq, Libia e Siria sono stati visti come
ostacoli all'egemonia israeliana in Medio Oriente.
L'Iran è anche nella lista dei successi di
Israel Firsters.
L'Ucraina
è una guerra ebraica totale.
Il
presidente ebreo Zelensky ha dichiarato a verbale i suoi piani per trasformare
l'Ucraina nel "Grande Israele".
Zelensky è stato messo al potere dall'oligarca
israeliano/ucraino Igor Kolomoisky.
Le ONG
di George Soros hanno gettato le basi per il neoliberista BlackRock-Ucraina.
La guerra in Ucraina è gestita dal
dipartimento di Stato ebraico di Biden.
L'operazione
di riciclaggio di denaro in Ucraina è gestita da operatori finanziari BlackRock
e Sam Bankman-Fried con profitti sani incanalati verso sionisti non ebrei come
le famiglie criminali Biden e Clinton.
A
livello primordiale, il salasso russo-ucraino è una vendetta per Nuland,
Blinken e altri neoconservatori ebrei che ritengono gli slavi collettivamente
responsabili delle espulsioni familiari.
In che
modo l'escalation del conflitto in Cina si collega all'ebraismo organizzato?
Nel 1990, i gestori bancari ebrei di “Bill Clinton”
esternalizzarono la base industriale statunitense in Cina, anche se questo
piano avrebbe potuto essere in lavorazione quando Kissinger incontrò il
presidente Mao.
Mentre l'ascesa della Cina al potere globale
era inevitabile, renderla il centro manifatturiero mondiale ha accelerato
notevolmente il processo.
La
Cina aveva un debito di gratitudine verso la finanza ebraica e probabilmente le
avrebbe garantito un accesso liberale al sistema bancario cinese.
Il
problema era che i sionisti Rothschild volevano il controllo totale
dell'economia e del governo cinese come ricompensa.
La Cina ha detto di no, ed eccoci qui.
Quindi,
quali sono alcune delle caratteristiche uniche dell'impero talmudico?
Per
quanto ne so, l'Impero Talmudico sta gestendo il primo programma globale di
genocidio bianco.
Poiché
gli ebrei organizzati vedono le società a maggioranza bianca come bloccatori di
coloro che dominano il mondo, i bianchi devono essere neutralizzati
psicologicamente, spiritualmente e fisicamente.
Ciò
richiede lo smantellamento della civiltà occidentale classica pur mantenendo le
sue capacità tecnologiche in gran parte create dall'Europa bianca.
Ciò è
stato ottenuto in primo luogo attraverso l'apertura delle frontiere e
l'immigrazione armata.
Si
deve anche tenere conto del ruolo che i "piccoli bianchi" hanno
svolto come muscolo per la finanza ebraica internazionale e il programma di
saccheggio, genocidio e schiavitù dei "Grandi Bianchi" negli ultimi
cinque secoli circa.
Le
recenti rivolte francesi dimostrano i pericoli di questa politica.
La lunga storia del governo francese di
orchestrare colpi di stato, omicidi e guerre in Africa e in Medio Oriente ha
portato a casa i polli.
La
Francia ha avuto un ruolo nella distruzione della Libia, un paese che aveva il
più alto tenore di vita in Africa, e ha agito da tappo per l'immigrazione
africana incontrollata in Europa.
Certo,
una popolazione soggetta non ha voce in capitolo nelle politiche del suo
governo tirannico, ma ne affronta le conseguenze.
I gilet gialli francesi hanno cercato di
combattere il sistema e sono stati spietatamente schiacciati.
Ora il
blocco islamico/africano sta prendendo una brutta piega.
Ironia della sorte (o no), le stesse agenzie
di polizia che hanno eliminato i gilet gialli stanno combattendo i rivoltosi
musulmani.
Un sistema "win-lose" richiede la
violenza o la minaccia di violenza per alimentare il suo motore.
In
generale, lo stato prevale, in quanto detiene l'arsenale più letale.
Quando
le armi che la NATO ha spedito in Ucraina colpiranno il mercato nero del teatro
europeo e CIA-ISIS entrerà nel mix, l'Europa potrebbe trasformarsi in un "Electric Kool-aid Acid
Test" di “Ted Bundy”.
L'uragano karmico del
colonialismo/globalizzazione ha abbastanza forza da far saltare in aria
l'edificio della civiltà occidentale.
"Sangue
dentro, sangue fuori", come dicono i “gang bangers”.
Dal
mio punto di vista, proprio come l'Africa appartiene agli africani, i territori
del continente "europeo" sono il diritto di nascita cosmico dell'uomo
bianco.
Qualsiasi nazione "bianca" al di
fuori di quella zona rientra nelle regole della conquista / costruzione della
nazione, e quelle regole sono state infrante.
Se
l'impero degli Stati Uniti dovesse mai andare in bancarotta accelerata e
ritirasse il suo esercito dal suolo europeo, e supponendo che l'Europa resista
all'onda d'urto, gestisca il proprio programma, abbandoni le aspirazioni
colonialiste e cerchi una cooperazione "win-win" con Russia e Cina,
penso che ci sia una possibilità che la "civiltà occidentale"
sopravviva, anche se non come principale influenza globale.
Dato
che siamo sulla razza, passiamo all'auto nera americana, poiché ha un ruolo
importante nella politica interna dell'Impero talmudico.
Come
documentato dagli straordinari studiosi del” Nation of Islam Research Group”,
la finanza ebraica ha svolto un ruolo monumentale nella tratta atlantica degli
schiavi.
Questo
non vuol dire sminuire il coinvolgimento della classe dominante anglosassone.
I proprietari delle piantagioni hanno dato i
loro cognomi ai loro schiavi, e la maggior parte dei neri statunitensi hanno
cognomi anglosassoni.
Tuttavia,
la stragrande maggioranza dei bianchi del sud non possedeva mai schiavi.
La schiavitù impoverì il bianco medio del sud,
poiché abbassò drasticamente i salari.
Se l'ebraismo organizzato vuole che i bianchi
della classe operaia paghino per la schiavitù, allora i ricchi ebrei
"liberali" devono dare il loro contributo.
E se stiamo percorrendo questa strada, che
dire delle centinaia di trilioni di dollari rubati dai cartelli bancari ebraici,
e delle loro guerre e genocidi?
Forse è tempo di riparazioni sioniste
Rothschild.
Come
le riparazioni dell'"Olocausto", le riparazioni nere sono una truffa
sionista Rothschild progettata per arricchire l'ebraismo organizzato e i suoi
afroamericani corporativi.
Fornisce
anche un fuoco secco per la conflagrazione razziale "divide et
impera".
Tutte
le principali organizzazioni nere, dalla NAACP alla #BLM, sono finanziate e
controllate dall'ebraismo organizzato e dai suoi alleati corporativi.
Fu un giudice sionista Rothschild che sedeva nel
consiglio di amministrazione della NAACP che consegnò al liberazionista nero “Marcus
Garvey” la pena detentiva massima.
Ogni
volta che i neri fondano organizzazioni indipendenti, i sionisti Rothschild e i
loro alleati anglosassoni cercano di schiacciarli.
Guardate
l'attacco a tutto gas contro le Pantere Nere e il recente raid dell'FBI sul “Partito
Socialista del Popolo Africano” per presunta "ingerenza elettorale"
per conto della Russia.
Un
altro aspetto unico dell'impero talmudico è l'agenda della bandiera arcobaleno.
A
livello superficiale, rientra nella politica dell'identità.
I "liberaldemocratici" erano
tradizionalmente contro la guerra, pro-lavoro, anti-corporativi e anti-censura.
Ora
che sono diventati 180 su questi temi, tutto ciò che possono fare è sventolare
le loro bandiere arcobaleno “Lockheed Martin”.
Prima
di andare più a fondo, lasciatemi dire che non nutro alcuna cattiva volontà
contro le comunità gay e trans.
Le
persone gay hanno prodotto arte e letteratura sorprendenti, così come altri
preziosi contributi.
Nel
Tao, è considerata cattiva etichetta ficcare il naso nella vita sessuale
privata di adulti consenzienti.
Al contrario, è scortese spingere la tua vita
sessuale su parti non interessate.
Mentre
l'impero anglo-sionista degli Stati Uniti sta forzando il sesso gay e il
transgenderismo sul mondo sotto la minaccia delle armi, e ha fatto della
bandiera arcobaleno il suo simbolo ufficiale, l'argomento merita di essere
discusso.
Soprattutto
perché quell'agenda si rivolge ai bambini.
Trasformare i bambini di una nazione in gay o
trans equivale a pedofilia su scala industriale e sperimentazione medica di
"crimini contro l'umanità".
L'impero
sa che questo alla fine si tradurrà in una grave reazione contro le persone gay
e trans non coinvolte, ma non gli importa.
Perché
il “Deep State” dovrebbe voler trasformare tutti gay o trans?
In primo luogo, per femminilizzare la
popolazione maschile.
Gli
uomini femminili sono più facili da controllare.
In
secondo luogo, l'agenda trans ha ammorbidito il pubblico verso la futura
sperimentazione transumanista.
In terzo luogo, la pedofilia esiste all'interno del
Talmud, come evidenziato da alcune sette di rabbini ultra-ortodossi che
copulano oralmente i bambini maschi dopo la circoncisione come parte del loro
rituale religioso.
( Non sto dicendo che tutti gli uomini
gay sono femminili.
Alcuni ragazzi gay sono gatti molto ruvidi.
Non sottovalutare nemmeno le “fem queen”,
poiché possono essere piuttosto viziose quando provocate.
Come
regola generale, sforzati di evitare scontri con i gay, perché se vinci perdi,
e se perd,i perdi davvero.
Non sto dicendo che tutte le sette ebraiche
che usano il Talmud siano cattive.
La setta ortodossa “Neturei Karta” che ha
incontrato il presidente dell'Iran e si presenta ai raduni della
"Palestina libera" sembra ok.
Anche
la setta ortodossa degli ebrei della vera Torah sembra ragionevole.
Con il testo religioso, il modo in cui la
sceneggiatura viene interpretata e messa in atto conta di più.)
Per
quanto riguarda i transgender, come l'ermafroditismo, credo che sia una cosa
reale.
In rare occasioni, in utero, un cervello
femminile si forma all'interno di un feto esternamente maschile.
I nativi americani chiamavano questi individui
"spiriti duali".
In
Thailandia, sono conosciuti come ladyboys.
L'ayatollah
Khomeini ha riconosciuto questa anomalia congenita, motivo per cui il
transgenderismo è legale nella Repubblica islamica dell'Iran.
Tuttavia, i milioni di “Fred Flintstones” in
parrucca che improvvisamente spuntano chiamandosi donne, non sono per la
maggior parte transgender organici, ma piuttosto individui psicologicamente
instabili che sono caduti vittime di una “psyops” senza precedenti del “Deep
State”.
Escludendo coloro che hanno commesso crimini
contro i bambini, hanno bisogno di cure, non di punizioni.
L'impero
talmudico guadagna potere slegando la sua popolazione soggetta dalle sue
fondamenta culturali.
Qualcuno
che cambia genere o orientamento a causa di una “psyop” può anche essere fatto
credere che pompare centinaia di miliardi di dollari del tesoro nel progetto di
riciclaggio di denaro in Ucraina sia "democrazia".
O
ricevere un colpo di richiamo settimanale di “mRNA covid-monkeypox-gender
reassignment-docility” è assistenza sanitaria.
"Prima
Israele" è un altro elemento chiave dell'Impero Talmudico degli Stati
Uniti.
La lobby sionista ha corrotto e ricattato
entrambe le parti dell'uni partito.
Hanno anche inserito agenti del Mossad con
doppia nazionalità in posizioni chiave del governo.
Molti
riconoscono la Palestina occupata dai sionisti, ma ignorano l'America occupata
dai sionisti.
Fissare
quest'ultimo mitiga il primo.
Se ciò
accadrà prima del crollo dell'impero è un'altra storia.
Per
quanto riguarda Rothschild Israel, tiene 200 armi nucleari nella tasca
posteriore.
(E il suo socio “Klaus Schwab” ha
costruito una fabbrica -con 20 mila operai, per la costruzione di armi atomiche
tattiche - in Sud Africa! N.D.R.)
Una
volta che gli Stati Uniti sono stati rimossi dall'equazione, solo la Cina ha
pinze abbastanza grandi da sconfiggere quella tigre.
Dato
il successo della Cina nel mediare l'accordo di pace tra Arabia Saudita e Iran,
penso che sia possibile una soluzione a due stati mediata dalla Cina, insieme a
un potenziale disarmo nucleare israeliano in stile sudafricano.
Batte l'opzione Sansone.
Nessun
impero talmudico sarebbe completo senza la schiavitù del debito e un'economia
parassita FIRE che l'accompagna.
Il capitalismo predatorio è già abbastanza grave, ma
con i sionisti Rothschild che gestiscono il programma, le cose sono andate in
un gigantesco overdrive di lisciviazione mutante radioattiva.
Il
Talmud babilonese ebbe origine nello stesso periodo in cui le famiglie di
banchieri ebrei babilonesi iniziarono a flettere i loro muscoli dorati.
Ho il forte sospetto che questi banchieri
ebrei babilonesi abbiano finanziato e promosso il Talmud babilonese.
L'America
è davvero la puttana di Babilonia.
Concluderò
con l'"Olocausto", poiché è una parte importante della narrativa
dell'impero talmudico.
È così sacrosanto che puoi finire in prigione
per aver messo in discussione qualsiasi parte della storia ufficiale.
La censura dell'"Olocausto" dell'ADL
si armonizza bene con la censura politica del “Deep State”, poiché entrambi
chiudono la libertà di parola.
Dalla
censura dell'"Olocausto" deriva la censura dell'antisemitismo, il che
significa che chiunque critichi Israele o il potere ebraico è un nazista
mangia-bambini che merita un trattamento gulag.
Qualsiasi
discussione sull'"Olocausto" deve riconoscere il saccheggio della
Germania di Weimar da parte dei banchieri ebrei e il loro ruolo nella sconfitta
della Germania nella prima guerra mondiale.
La
gente deve anche riconoscere che dopo la “WW2”, milioni di tedeschi furono
sterminati dagli Alleati e dai comandanti e dalle guardie dei campi di
concentramento bolscevichi ebrei.
La deindustrializzazione tedesca sembra una
continuazione del Piano Morgenthau.
Inoltre,
secondo il professor “Norman Finkelstein”, le riparazioni
dell'"Olocausto" sono state una gigantesca operazione di grift che ha fruttato agli ebrei
organizzati centinaia di miliardi (trilioni?) di dollari, e famosi
sopravvissuti all'"Olocausto" come “Elie Wiesel” che ha contribuito a
venderlo, si sono rivelati frodi.
Per
quanto riguarda il genocidio, l'ebraismo internazionale detiene il record
mondiale per il conteggio dei cadaveri.
Il
loro coinvolgimento nei mandati di vaccino contro le armi biologiche / mRNA
covid rappresenta l'ultimo atto di avvelenamento globale da pozzi.
Detto
questo, penso che un genocidio ebraico “WW2” abbia avuto luogo.
Il
"numero" fa impazzire le persone su entrambi i lati del corridoio.
Prenderò la mia crepa al "numero",
ma tutto ciò che posso fare è usare i dati che fluttuano e formulare una stima.
Non stavo sorvolando l'Europa della “WW2” in
un'astronave che spuntava le caselle ogni volta che un ebreo veniva sprecato,
quindi rilassati Holmes.
Nel
suo libro "Hitler's War", lo storico “David Irving “fornisce prove
convincenti delle liquidazioni ebraiche orchestrate dalle SS sul fronte
orientale dopo l'Operazione Barbarossa.
Dopo
che divenne evidente che la Palestina, il Madagascar e la Russia non erano più
siti praticabili per una futura colonia ebraica e la Germania iniziò a perdere
la guerra, penso che Himmler (a cui Hitler delegò il JQ) decise di usare misure
più estreme.
È
anche ovvio che una volta che il semaforo è diventato verde, ucraini, lettoni e
altri che hanno perso membri della famiglia a causa del genocidio ebraico
bolscevico hanno colto l'occasione per una rivincita collettiva, nonostante la
maggior parte dei veri autori avesse da tempo lasciato Dodge.
Mentre
i 6 milioni di ebrei gasati in una storia di box doccia di Auschwitz sono
falsi, hanno prodotto una reazione negativa di controdeduzioni altrettanto
astoriche.
Ricercatori pre-1967 come “Raul Hilberg” hanno messo
il numero a circa 5 milioni. “Gerald Reitlinger” lo fissò a circa 4 milioni, e
in "The Rise and Fall of the Third Reich", “Shirer” era disposto a
scendere fino a 3 milioni, anche se intratteneva tiepidamente 6 milioni come
possibilità, molto probabilmente per far pubblicare e promuovere il suo libro.
Dal
momento che il dibattito storico razionale è ora illegale, ho sviluppato una
"formula di genocidio" universale per il numero di morti che funziona
per ebrei, armeni, cambogiani, nativi americani, ucraini, ecc.
Per
usare la mia "formula del genocidio" basta prendere il numero
ufficiale delle vittime e dividere per due.
Nel
caso degli ebrei, sei milioni divisi per due equivalgono a tre milioni.
Immagino
che dovremo aspettare una futura analisi storica oggettiva per determinare se
la mia formula di genocidio regge.
Come
disse Stalin, "Una sola morte è una tragedia, un milione di morti sono una
statistica".
Sono desensibilizzato. O Zen.
Io preferisco la seconda.
Se il
"Museo dell'Olocausto" volesse fornire una vera lezione di
apprendimento, si concentrerebbe meno sul loro "numero" e più sull'educazione dei
"piccoli ebrei" sui pericoli dell'eccessiva portata del "Grande
Ebreo".
Tutti
potrebbero beneficiare di quella classe.
"Mai
più", dicono. "Non accadrà questa volta", dicono.
Eppure
in qualche modo lo fa sempre.
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