Il fermento del mondo intellettuale sulla diffusione della distruzione creativa.

 

Il fermento del mondo intellettuale sulla diffusione della distruzione creativa.

 

 

Sulla “distruzione creatrice”

delle macchine.

Sbilanciamoci.info – (18-2-2020) - Mauro Gallegati – ci dice:

 

La diffusione delle nuove tecnologie legate alla robotizzazione e all’intelligenza artificiale ha prodotto una vera rivoluzione economica e sociale, con un impatto profondo e strutturale su occupazione e salari.

Un intervento regolatore è necessario e urgente.

Il progresso tecnologico è sempre stato un argomento chiave in economia.

Se da un lato ha permesso lo sviluppo economico, dall’altro la sua capacità di sostituire il lavoro umano con le macchine, con possibili perdite di posti di lavoro, ha sempre destato preoccupazioni.

 La maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che un periodo di disoccupazione segue l’introduzione di nuove tecnologie, mentre non c’è consenso sugli effetti a lungo termine.

Secondo i pessimisti la ridotta importanza del lavoro umano rispetto ai compiti automatizzati e l’impossibilità di assorbire la forza lavoro in eccesso in opportunità di lavoro alternative sono prevalenti.

Gli effetti sul risparmio di lavoro innescati dalle nuove tecnologie sono previsti superiori rispetto alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Per gli ottimisti invece, la produttività, l’occupazione e i salari aumenteranno, innescando effetti positivi sul benessere e sulla distribuzione della ricchezza, riducendo infine il divario tra le classi superiori e inferiori.

Nonostante l’evidenza che i miglioramenti della tecnologia non hanno comportato necessariamente una disoccupazione tecnologica (almeno nel lungo termine), perché la robotizzazione e l’Intelligenza Artificiale (IA) dividono nuovamente il dibattito accademico e politico tra pessimisti e ottimisti?

 L’aumento dell’automazione sta avvenendo in un periodo di crescente disuguaglianza economica, scomparsa del ceto medio, precarizzazione del lavoro e retribuzioni bloccate.

Questo rafforza i timori della disoccupazione tecnologica di massa e porta con sé una rinnovata richiesta di sforzi politici per affrontare le conseguenze del cambiamento tecnologico che potrebbe portare al sorgere della cosiddetta “classe inutile” di umani che non sono in grado di lavorare perché le loro professioni sono diventate obsolete e la loro riconversione è non profittevole.

Dopo la crisi del 2007, nonostante quanto sostiene l’OECD – “i mercati del lavoro sono tornati ai livelli pre-crisi in termini di quantità di posti di lavoro, con solo alcune notevoli eccezioni” –, questa tendenza è stata accompagnata da una percentuale più elevata di posti di lavoro di scarsa qualità (vale a dire posti di lavoro occasionali e precari), che limitano la crescita salariale dei cosiddetti “lavoratori poveri”, vale a dire persone con lavori a basso reddito, i cui redditi scendono spesso al di sotto della soglia di povertà.

A differenza delle rivoluzioni industriali precedenti – quando si stima che il 10-20% dei lavori scompariva, ma almeno il doppio veniva creato – oggi si pensa che il 50-70% dei lavori siano a rischio e che la domanda bassa provoca una stagnazione che non fa aumentare né i salari né l’occupazione.

 Assistiamo cioè ad un cambiamento strutturale dell’economia dove le macchine fanno molto meglio del lavoro in molti campi – dalla manifattura ai servizi avanzati.

Una migliore e avanzata istruzione, così come un aggiornamento continuo del lavoro, rischiano solo di essere palliativi perché ormai costa meno produrre una macchina – che magari produce altre macchine – che sostituisce il lavoro anziché “aggiornare” il lavoratore.

L’espansione tecnologica, che ha determinato il successo del capitalismo, sta provocandone il ristagno, per tacere dei danni prodotti alla Natura.

 Per uscire da questa trappola occorre intanto riconoscere che il mercato non riesce a farlo da solo perché l’effetto di S. Matteo – a chi più ha, più verrà dato – porta a un potere di mercato bulimico a scapito del 99% della società.

 Se questa lettura è corretta, l’intervento regolatore della politica è necessario.

Come ripete spesso “Stiglitz”, le regole del gioco vanno cambiate nella direzione di limitare il potere di mercato, ossia la concentrazione del mercato indipendentemente dall’abuso di posizione dominante.

Con i “big data” è sempre più facile far pagare ai singoli consumatori prezzi più alti e trasferire ricchezza verso l’alto.

 Con la rivoluzione tecnologica delle macchine, se la manifattura è il settore morente, i servizi avanzati – cioè chi possiede i robot e chi scrive gli algoritmi per farli funzionare – saranno i vincitori.

Occorre dunque un diverso approccio sia alla legislazione sulla proprietà intellettuale – magari da condividere dopo pochi anni, sia una proprietà co-operativa dei robot.

Lo Stato dovrebbe poi – rifondando il sistema dell’istruzione – facilitare la trasformazione dell’economia dalla manifattura ai servizi favorendo gli investimenti nei settori chiave del futuro prossimo:

dal recupero ambientale all’ICT, a quelli che il gruppo sulla complessità di “Luciano Pietronero” identifica come strategici.

 Non si tratta solo – come nella tradizione keynesiana – di fornire uno stimolo alla domanda, ma di cambiare le regole del gioco.

 

Da noi esiste comunque una via obbligata che passa attraverso il recupero dell’evasione fiscale – moneta elettronica, patrimoniale al 5% dei più ricchi e una non risibile tassa di successione –, la riqualificazione della spesa e una non più differibile redistribuzione del reddito – via tassazione progressiva e reddito di base finanziato dai robot.

Tutto ciò potrebbe consentirci di lavorare di meno, a parità di reddito, magari con un part-time volontario.

 

Insomma: se le macchine e l’IA “rubano” a molti lavoro e reddito e a tutti domanda, o ci si inventa nuovi lavori o ne usciamo con politiche diverse per una economia diversa.

Poi però uno legge i nomi di molti dei governanti degli ultimi 70 anni e gli passa la voglia di scrivere.

 

 

Mille miliardi di “extraprofitti” nel

mondo e un quarto sono fossili.

Sbilanciamoci.info – (7 luglio 2023) - Luca Martinelli – ci dice:

 

Negli ultimi 2 anni 722 grandi imprese hanno realizzato mille miliardi di extraprofitti secondo “Oxfam” e “ActioAid”.

 Per “Wael Sawan”, ad di “Shell” tagliare la produzione di petrolio e gas sarebbe «pericoloso e irresponsabile».

 (Il manifesto.)

Negli ultimi due anni, 722 tra le più grandi imprese del mondo hanno realizzato quasi 1.000 miliardi di dollari di extraprofitti.

 A rivelarlo è un’analisi di Oxfam e ActionAid, diffusa ieri, che ha passato in rassegna i bilanci delle aziende della classifica “Global 2000” di Forbes. Considerando i dati per gli specifici settori dell’economia, l’analisi rivela come 45 società energetiche abbiano realizzato, in media nel biennio 2021-2022, 237 miliardi di dollari all’anno di profitti in eccesso.

Forse è per questo che ieri “Wael Sawan”, amministratore delegato del gruppo energetico Shell, ha detto alla “Bbc” che tagliare la produzione di petrolio e gas sarebbe «pericoloso e irresponsabile».

In realtà, se i governi avessero tassato al 90% questi extraprofitti riversati ai ricchi azionisti, i Paesi avrebbero avuto risorse sufficienti per aumentare del 31% gli investimenti globali in energia rinnovabile.

Nel settore “food and beverage” 18 colossi hanno realizzato, in media nel biennio 2021-2022, oltre 14 miliardi di dollari all’anno di extraprofitti.

 Una cifra equivalente a oltre due volte il gap di finanziamento di 6,4 miliardi di dollari indispensabile per fronteggiare la crisi alimentare che in Africa orientale rischia di far morire per fame 1 persona ogni 28 secondi nei prossimi mesi.

Nel comparto farmaceutico, invece, 28 grandi imprese hanno totalizzato 47 miliardi di dollari all’anno di extraprofitti, mentre 42 grandi rivenditori al dettaglio e catene di supermercati hanno registrato utili in eccesso per 28 miliardi di dollari all’anno, in media nel biennio 2021-2022.

Infine, 9 tra le più grandi società del settore aerospaziale e della difesa hanno realizzato 8 miliardi di dollari all’anno di profitti in eccesso.

Il problema emerge in relazione all’inflazione:

 il “Fondo monetario internazionale” ritiene che l’aumento dei profitti spiega il 45% dell’aumento dei prezzi in Europa nel 2022.

La presidente della Bce, Lagarde, ha parlato di “greedflation” o «inflazione da avidità», indicando il tentativo di alcune imprese di ottenere un vantaggio dall’inflazione, incrementando i prezzi ben oltre i costi di produzione.

 «Le imprese sono riuscite a traslare integralmente l’aumento dei costi sui prezzi. Le più grandi, in non pochi settori, beneficiando di situazioni di monopolio e dell’aumento della domanda, hanno visto un considerevole aumento dei margini.

È innegabile che i profitti siano oggi i veri vincitori nel conflitto distributivo, mentre i salari sono tra i perdenti» ha detto “Mikhail Maslennikov”, policy advisor su “giustizia fiscale e lotta alle disuguaglianze” di “Oxfam Italia”.

Secondo le stime di Oxfam, 1 miliardo di lavoratori in 50 Paesi ha subito una riduzione media della retribuzione di 685 dollari nel 2022, con una contrazione complessiva, in termini reali, di 746 miliardi di dollari della massa salariale.

 In Italia sempre nel 2022 la caduta dei salari reali ha raggiunto il 7,6%.

Per questo, “Oxfam” e “ActionAid” tornano a chiedere ai governi di introdurre con urgenza un’imposta straordinaria sugli extraprofitti o di estenderla a tutti i settori dell’economia.

 

 

 

Usa e Russia, braccio di ferro nucleare.

Sbilanciamoci.info - Alessia Grossi – (6 Luglio 2023) – ci dice:

 

Archivio disarmo: Il 90 per cento delle bombe atomiche è in mano a Russia e Usa “Proliferano quelle non strategiche, rimaste fuori dal patto New Start”.

(Il Fatto quotidiano.)

“L’apocalisse nucleare è probabile, più che possibile, perché degli “idioti squattrinati” hanno deciso di sconfiggere la più grande potenza nucleare del mondo: la Russia”.

Non è la prima allusione alla fine atomica in quasi 500 giorni di guerra in Ucraina, eppure, l’ultima, pronunciata dal capo del Consiglio di sicurezza russo, “Dmitry Medvedev”, ha messo specialmente in allarme la comunità internazionale.

 Anche perché, “a sei anni da quel 7 luglio 2017 in cui veniva approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il “Trattato per la proibizione delle armi nucleari” (Tpnw), che bandiva per i firmatari l’arma atomica, con i Paesi del club nucleare (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e gli autorizzati dal Trattato di Non proliferazione, Tnp e Israele, India, Pakistan e Corea del Nord) e i loro alleati, Italia compresa, che non parteciparono neanche alle votazioni”, le cose sono molto cambiate.

Come sottolinea l’istituto di ricerche “Iriad”, “l’invasione russa dell’Ucraina e le minacce di Putin evidenziano la fondatezza delle preoccupazioni.

 

 

 

Disruptive innovation

e progresso.

Gobeyond.info – Redazione – (28-5-2021) – ci dice:

 

Alla base del progresso sociale.

Nel 1942 l’economista austriaco” Joseph Schumpeter” ebbe un’intuizione tanto semplice quanto rivelatrice:

la civiltà umana evolve attraverso una serie di “distruzioni creative”.

Con creative destruction o distruzione creativa, “Schumpeter” faceva riferimento a ‘un processo di mutazione industriale che rivoluziona incessantemente la struttura economica dall’interno, distruggendo costantemente quella vecchia e creandone una sempre nuova’.

 Per chiarire questo concetto basta ripercorrere la storia dell’umanità:

 dagli uomini primitivi che hanno abbandonato la pietra per passare al metallo, fino ad esempi a noi più vicini, come le macchine da scrivere che hanno lasciato il posto ai software di elaborazione testuale.

La teoria di Schumpeter, nota come “burrasca di Schumpeter”, ha enfatizzato dunque un meccanismo insito nella società che ne è il motore stesso.

Il suo pensiero economico ha posto le basi per uno dei concetti più rivoluzionari di sempre, quello di” disruptive innovation”.

La distruzione creativa ha generato soluzioni migliori per funzionalità e accessibilità.

Disruptive innovation: lenta e radicale.

La teoria della distruzione creativa ci riporta a un concetto molto attuale, quello di “disruptive innovation”.

Il termine compare per la prima volta in un articolo di “Clayton Christensen” e “Joseph Bower” pubblicato nel 1995 sull’”Harvard Business Review”.

 La “disruptive innovation “viene qui definita come un’innovazione in grado di stravolgere o addirittura distruggere business consolidati a favore di realtà emergenti.

Più nel dettaglio, si presenta come un processo in cui un servizio o prodotto innovativo si radica, inizialmente in una bassa fascia di mercato per via del prezzo accessibile, ma via via acquisendo consensi, si sposta nella fascia alta andando a sostituirsi ai grandi colossi del settore.

Un’innovazione che genera un cambiamento radicale

“Le disruptive innovation” sono dunque prodotti o servizi che appaiono modesti in origine, ma che rivelano capacità notevoli con il tempo, tali da rivoluzionare un’intera industria.

Spesso la tecnologia innovativa emerge in una forma primitiva, attirando l’attenzione di un nucleo ristretto di clienti che rimangono una minoranza e solo successivamente viene adottata dalla maggioranza.

Un esempio tipico è quello delle fotocamere digitali.

Possiamo affermare che queste ultime abbiano causato la disruption delle fotocamere basate sulla tecnologia della pellicola.

 Ciò però non è avvenuto immediatamente:

negli anni ’80 le telecamere digitali erano ancora poco avanzate e guardate con diffidenza dai fotoamatori, dunque la loro adozione era limitatissima.

 Alla fine degli anni ’90, la situazione era ben diversa:

 la progressione tecnologica aveva reso le fotocamere digitali un’alternativa qualitativamente migliore e più economica di quelle su pellicola.

Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, avviene la svolta:

le fotocamere digitali si sono imposte e hanno rivoluzionato l’industria fotografica.

Netflix, un celebre esempio di “disruptive innovation”.

Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, le innovazioni disruptive non sono caratterizzate da una tecnologia particolarmente complessa, ma possiedono caratteristiche peculiari e nuove rispetto a ciò che il resto del mercato fa e riesce a offrire.

Un nuovo modo di interpretare prodotti e servizi è il grande merito di aziende che hanno fatto di democratizzazione, accessibilità e semplificazione elementi chiave della loro innovazione.

Netflix – il colosso di streaming di film e serie tv – è un’ottima esemplificazione di un’azienda che è stata capace di rivoluzionare l’intero settore dell’home video entertainment.

Non si torna indietro: un’innovazione può cambiare un intero settore per sempre.

Quando nel 1997 Netflix viene fondata, i negozi di “Blockbuste”r – celebre società statunitense di noleggio di prodotti home video – sono numerosissimi e noleggiare film presso di loro è una pratica comune in tutto il mondo.

Vent’anni dopo la situazione è completamente mutata:

il noleggio video è solo un ricordo e la fruizione in streaming da casa è la norma.

In questo stravolgimento, l’anticipazione tecnologica risulta determinante.

Infatti, Netflix inizia la sua attività come un servizio di noleggio dvd per posta quando ancora la tecnologia del dvd è minoritaria rispetto all’utilizzo del “VHS” e i “Blockbuster” sono al culmine del loro successo.

In una prima fase questo penalizza il business:

le persone preferiscono recarsi direttamente dai “Blockbuster” per avere immediatamente i film a noleggio piuttosto che attendere giorni per riceverli via posta.

Ma nel lungo periodo, con la diffusione di Internet, l’intuizione di Netflix viene ripagata:

l’azienda sviluppa una piattaforma streaming con dei costi che diventano sempre più contenuti e dunque accessibili.

Il risultato è che i dischi fisici vengono sostituiti dall’immaterialità della rete:

nel 2010 “Blockbuster” dichiara bancarotta, mentre i servizi di streaming esplodono facendosi spazio nel quotidiano.

 

“Disrupt or be disrupted”: mettere in discussione lo status quo.

Quando si parla di “innovazioni distruptive”, viene spontaneo riferirsi al mondo delle startup.

In effetti, le dimensioni ridotte, la flessibilità e la propensione al rischio le rendono i soggetti disruptive per eccellenza, capaci di dare vita a modelli di business alternativi.

Non stupisce che molte di quelle che oggi sono grandi realtà multinazionali siano state in origine strutture più simili a startup che a organizzazioni complesse: Amazon era soltanto una libreria online, Facebook il progetto di un universitario di Harvard, Netflix un servizio di noleggio dvd, VHS e videogiochi via posta.

 D’altra parte accanto a storie di successo come quelle appena citate sono innumerevoli i casi di fallimento:

 se è vero che le startup sono più propense all’innovazione, è anche vero che il tasso di mortalità per queste piccole imprese rimane elevato.

 Per scongiurare tale rischio occorre che l’innovazione sia continua:

aziende come “Kodak” e “Myspace” sono andate incontro a un tracollo economico perché hanno sottostimato le nuove esigenze dei clienti e i cambiamenti di mercato.

Disruptive è ciò che dà vita ad un mercato che prima non esisteva.

In definitiva, che si tratti di piccole o grandi realtà, perché ci sia innovazione occorre mettere in discussione lo status quo.

 In questo senso, la pandemia è stata un acceleratore, incentivando la ricerca di soluzioni alternative per compensare le limitazioni sociali e la recessione economica generalizzata.

Ad esempio, determinando una maggiore focalizzazione sulle tematiche ambientali e sociali, l’emergenza sanitaria ha esercitato la funzione di una sorta di catalizzatore in direzione di un’economia più sostenibile.

 Potremmo quindi trovarci di fronte a un momento di distruzione creativa che trasforma una profonda recessione economica in un’economia più responsabile.

 

 

La strategia delle bombe a grappolo

sarà un cluster f*** per l'Ucraina e la NATO.

Strategic – culture.org – Martin Jay – (10 luglio 2023) – ci dice:

Scaricare tonnellate di questo esplosivo particolarmente crudele sull'esercito ucraino sembra un buon cerotto per quella che in realtà è una ferita aperta.

La notizia che la NATO, o meglio che gli Stati Uniti, hanno deciso di scaricare il loro vecchio stock di bombe a grappolo non dovrebbe davvero sorprendere coloro che seguono la guerra in Ucraina.

Fin dal primo giorno, le élite occidentali sono state confuse su ciò che stanno facendo, quali sono i loro obiettivi e quale dovrebbe essere il gioco finale.

La NATO ha spostato i paletti così tante volte, in termini di regole non scritte, che sta diventando abbastanza difficile vedere un quadro chiaro.

 Anche lo stesso Stoltenberg sembra agitato in una conferenza stampa quando viene affrontato sui dadi e bulloni degli ultimi piani.

Le bombe a grappolo devono ora essere utilizzate contro le forze russe, in particolare per fermare i carri armati.

 Il motivo per cui questa decisione è stata presa è chiaro:

l'Occidente ha bisogno di guadagnare tempo per i paesi dell'UE, in particolare, per accumulare le loro scorte militari che si stanno pericolosamente esaurendo.

L'Occidente ha bisogno di almeno sei mesi prima di poter anche solo pensare di preparare l'Ucraina per una nuova "offensiva" e quindi scaricare tonnellate di questo esplosivo particolarmente crudele sull'esercito ucraino sembrava un buon cerotto per quella che è in realtà una ferita aperta.

Ma sono le stesse bombe a grappolo che la maggior parte dei membri della NATO ha firmato un trattato per vietare?

Sono queste le stesse bombe con cui l'Occidente ha preso l'alto livello morale quando ha accusato la Russia di usarle contro le forze ucraine?

L'ipocrisia, o meglio la disperazione, è sbalorditiva, ma sottolinea un punto che continua ad alzare la sua brutta testa.

Più tempo passa senza modifiche alla linea fortificata, più la Russia vince e più l'Occidente perde.

E i capi della NATO e forse Biden lo sanno e quindi l'iniziativa delle bombe a grappolo per me personalmente, come giornalista che ha assistito a ciò che fanno nelle zone di guerra, è una strategia misurata di una parte che sa che sta perdendo e vuole rallentare la velocità della propria scomparsa sul campo di battaglia.

Quello che la gente non ti dice delle bombe a grappolo è la loro notevole capacità di uccidere civili – di solito bambini – piuttosto che cambiare il corso della storia su un campo di battaglia.

E ciò che la maggior parte dei giornalisti occidentali non menzionerà nella loro copia è che l'America ha usato bombe così sporche dalla guerra del Vietnam, quando, alla fine degli anni sessanta, 270 milioni di queste minuscole "submunizioni" sono state sganciate in Laos che ancora oggi uccidono i bambini che li trovano nei campi e giocano con loro.

Ma non è un gioco per i soldati che dalla parte ucraina dovrebbero sentirsi meglio ora che gli obici, HIMARS, Javelins per non parlare dei Bradley hanno tutti smesso di essere riforniti.

Ora, si suppone che abbiano il morale sollevato dall'imminente arrivo delle bombe a grappolo che dubito molto saranno utilizzate per attaccare le forze russe sul lato russo della linea fortificata.

No, ciò che è molto più probabile è che saranno utilizzati in una capacità difensiva quando i russi decideranno di penetrare la linea ed entrare nella parte ucraina e fare una mossa su città come Odessa.

Le bombe a grappolo saranno usate contro i carri armati russi e utilizzate in quantità così abbondanti che migliaia di questi piccoli esplosivi saranno lasciati nelle aree rurali nascosti sotto il suolo per i bambini nei decenni a venire a scoprire.

Sul campo di battaglia, le immagini dei civili che vengono fatti a pezzi da loro così come dai soldati, saranno distribuite ovunque senza dubbio dall'unità di propaganda di Kiev – la stessa unità che aiuta i giornalisti britannici con le loro storie salaci sulle bombe russe "viste" ai lati della centrale nucleare di Zaporizizhya, solo per fare un esempio.

La NATO ha una crisi su molti livelli.

Non solo non crede di poter sconfiggere i russi, ma ha anche un problema finanziario che il suo segretario generale ha accennato di recente in una conferenza stampa.

Spera che più membri spendano di più per la difesa o almeno raggiungano la soglia del PIL del 2%, ma è come se Stoltenberg sapesse che con le economie dell'UE in crisi – la banca centrale tedesca è così in bancarotta che ha bisogno di chiedere un salvataggio alla BCE – che è difficile immaginare che i livelli di aiuti militari saranno come prima.

 L'iniziativa della bomba a grappolo è così disperata e così patetica su così tanti livelli che Zelensky ha bisogno di vedere dove si trova il futuro.

 Lo scenario migliore per lui è che il conflitto si fermi per un periodo di tempo indefinito in quello che gli analisti chiamano un "congelamento", anche se questo sembra improbabile da parte russa.

 Ma anche con un congelamento, la credibilità della NATO si sgretola mentre sempre più cittadini occidentali si svegliano alla realtà che la NATO stessa non possiede hardware.

I suoi Stati membri che lo possiedono e lo contribuiscono quando può.

Ma ora questa linea di rifornimento si sta rapidamente prosciugando e ciò a cui stiamo assistendo ora a Vilnius con l'offerta di un consiglio NATO per l'Ucraina è solo fumo negli occhi.

Solo altre tattiche dilatorie mentre Joe Biden si gratta la testa ed elabora la sua prossima mossa, che probabilmente coinvolgerà appaltatori privati che combattono per l'Occidente che il presidente degli Stati Uniti dovrà solo sperare che la Russia non tratti come soldati della NATO.

Ci sono voci che piloti dell'aeronautica militare in pensione sono stati avvicinati in America e gli è stato chiesto se avrebbero pilotato F16 in Ucraina.

Se Zelensky sta per rivoltarsi contro l'Occidente ed emettere ultimatum, questo è ciò che probabilmente chiederà.

Ancora una volta, spostando i pali dell'obiettivo.

 L'unica strategia in Ucraina che ha una qualche coerenza.    

 

 

 

Lettera aperta a Sua Eccellenza

Volodymyr Zelensky, Presidente

dell'Ucraina.

Strategic-culture.org – (9 luglio 2023) - Declan Hayes – ci dice:

 

La Romania ci ha dato “Vlad l'Impalatore”, ma l'Ucraina ci ha caricato con te, “Vlad l'Impostore”.

Caro Clown “Principe Zelensky”.

Spero che la vita stia andando bene per te, tua moglie, tua figlia “Oleksandra”, tuo figlio “Kyrylo”, così come i due cani, il gatto, il pappagallo e la cavia che tieni come animali domestici.

Prima di tutto, sono contento che i tuoi” fact-checker” ucraini (ah,ah) abbiano confermato che Oleksandra non ti ha chiamato nazista per una tale accusa contro di te e il tuo maiale domestico, “mein Führer”, anche dalla tua stessa carne e “Blut”, sarebbe impensabile come suggerire che tutti quei teppisti tatuati che impieghi per legare “Untermenshchen” ai lampioni e saccheggiare le loro chiese sono qualcosa di diverso dall'orgoglio di Leopoli.

Parlando di Leopoli, vedo che la Croce Rossa sta giocando con il “Team Zelensky” legando i cristiani ai lampioni.

 Poiché la Croce Rossa è una delle ONG più ricche del mondo e poiché gli stipendi che pagano al loro personale con sede in Svizzera sono tra i più alti del mondo, non potresti chiedere che ricarichino il tuo conto bancario svizzero dandoti una quota maggiore della loro azione non solo a Leopoli ma in tutta la tua adorabile patria?

Come attore acclamato e ben dotato (almeno finanziariamente), sono sicuro che hai visto “Il terzo uomo”, dove” Harry Lime” ruba la penicillina dagli ospedali militari nella Vienna del dopoguerra, la diluisce e poi la vende sul mercato nero dove ferisce o uccide innumerevoli bambini austriaci.

Potresti tu o i tuoi coraggiosi Azov che gestivano tutte quelle truffe di riciclaggio di denaro da Mariupol non fare qualcosa di simile?

 Mi dispiace che le nascite surrogate siano crollate con le decine di milioni di persone che sono fuggite dal vostro regno ma, poiché dovete ancora avere enormi bollette di cocaina da pagare, coloro che non possono sfuggire alle vostre grinfie devono essere costretti a portare ancora più peso.

Presumo che, nella mia innocenza di tali questioni, i vostri bisogni di cocaina non siano gettati come dolcificante con tutto ciò che “Captagon” le vostre truppe sono fatte divorare per incendiarle.

Ha fatto miracoli con i coraggiosi “head-hacker della NATO in Siria”, che potrebbero hackerare teste per giorni e giorni senza nemmeno una pausa in bagno e sono sicuro che funziona allo stesso modo con la vostra Wehrmacht.

Non mi preoccuperei troppo dei tuoi critici perché sono solo gelosi della tua grandezza churchilliana.

Aveva i suoi sigari Havana e il suo cognac francese.

 Hai la tua coca colombiana e i tuoi discorsi plagiati, per i quali sei stato giustamente onorato con il “Diploma Onorario dei Ministri del Gabinetto dell'Ucraina”, l'”Ordine del Leone Bianco (LOL) della Repubblica Ceca”, l'”Ordine di Vytautas il Grande” con la Catena della Scala d'Oro della Lituania”, l'”Ordine dell'Aquila Bianca della Polonia”, i premi americani “Tipple of Hope” e “Profile in Courage (LOL) dell'America” e il premio per la” leadership di Sir Winston Churchill in Gran Bretagna”.

Churchill, come i vostri gestori dell'MI5 sanno, vinse nel 1953 il premio Nobel per la letteratura "per la sua padronanza della descrizione storica e biografica, nonché per la brillante oratoria nel difendere i valori umani esaltati", per i suoi discorsi spavaldi e per la gasazione dei curdi iracheni in altre parole.

 E l'ex POTUS Obama ha vinto il premio Nobel per la pace nel 2009 per i suoi "sforzi straordinari per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli", anche se non aveva fatto assolutamente nulla di rilevante fino a quel momento (o, in effetti, dopo) per giustificare una tale tangente.

 E, come il “Comitato Internazionale della Croce Rossa” che, sarete d'accordo, facendo un ottimo lavoro mettendo le buone maniere sul Untermenshchen di Leopoli, hanno vinto tre volte straordinario, sicuramente non si può essere trascurati per quelli e altri premi redditizi in questo Anno di Nostro Signore (se mi scusate questa espressione) 2023.

Poiché i premi valgono circa 10 milioni di corone svedesi, circa 1 milione di dollari ciascuno, va da sé che non ci sono candidati più degni di te, della tua famiglia e del tuo maialino domestico.

È ora di chiamare gli ambasciatori norvegese e svedese e dare loro una sferzata di lingua?

 E, poiché la Norvegia è inondata di denaro, grazie in gran parte al loro aiuto nel far saltare in aria il gasdotto Nord Stream, dovrebbero davvero contribuire molto di più al tuo fondo pensione e a quello della tua famiglia.

A proposito di famiglia, non potresti fare di più per avere tua figlia, Oleksandra, che compirà 19 anni il 15 luglio?esimo, e Kyrylo, tuo figlio di 10 anni, su qualche grande truffa o altro?

La svedese Greta Thunberg era una truffatrice ambientale veterana all'età di 19 anni e Kyrylo dovrebbe essere il volto dell'innocenza ucraina che fa sì che milioni di ragazzini e bambine occidentali aprano i loro salvadanai per ingrassare il suo, dopo aver preso il tuo taglio, ovviamente.

Che ne dici di Kyrylo che incolpa Putin di tutto l'uranio impoverito con cui gli anglosassoni stanno saturando l'Ucraina e chiede ai bambini del mondo di inviargli soldi per salvare lui, sua sorella maggiore e il loro maialino?

Odio insistere su questo, ma devi escogitare nuovi flussi di cassa per quando le tue precedenti truffe si prosciugheranno.

Vedo, per inciso, che nel 2020 avete ordinato al “vostro Reich” di ritirarsi dal “Comitato per l'esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese” e che l'”Autorità palestinese” non ha preso una posizione pubblica sulla vostra guerra con la Russia.

 Non c'è un modo in cui voi e Israele potreste spremere qualche altro “shekel” dai palestinesi per questo chiedendo, per esempio, che la cattedrale ortodossa russa a Gerusalemme e il suo vasto monastero a Hebron siano trasformati in bordelli R&R per le “Azov Waffen SS” fino a quando i palestinesi non si sottometteranno?

 

So che gli apologeti di Putin, cristiani squattrinati e simili, sosterrebbero che tali azioni riparative sarebbero ingiuste e lo paragonerebbero al modo in cui perseguitate “Gonzalo Lira”, i comunisti non cooperativi e tanti altri prigionieri che vivono solo della vostra sofferenza, ma dovreste impressionare il mondo che, poiché tenere quei prigionieri costa denaro, se quei cristiani, i comunisti e gli altri relitti non si arrangiano, dovranno essere prese in considerazione soluzioni più oscure.

E poi c'è, come ha recentemente dichiarato il vostro “Ministero della Difesa”, che avete fatto dell'Ucraina e dei vostri” lemming di leva” il terreno di prova ideale per le armi miracolose dell'Occidente.

Non è colpa vostra se i russi hanno armi e tattiche migliori, ma il punto è che la NATO dovrebbe pagare di più per il privilegio di usare i vostri coscritti come carne da cannone.

Alla fine della giornata, tutto questo è, proprio come dice il padrino della mafia, solo affari.

Ma, su questo stesso tema, Don Zelensky, poiché non sei un consigliere in tempo di guerra, sottopongo rispettosamente che dovresti tenere i tuoi consigli tattici di battaglia infantili per te stesso e per i tuoi amici che sniffano coca.

 Questo non vuol dire che non hai un ruolo.

Sì, proprio come “Dennis Hopper” aveva fatto in “Apocalypse Now”, o” Al Pacino” ha fatto interpretando “Tony Montana” in “Scarface”.

Ma, a dire il vero, i tuoi critici dicono che assomigli di più a “Bette Davis” in “Whatever Happened to Baby Jane”?, dove interpreta una Hollywood completamente dispettosa.

Dato che ami vestirti con abiti femminili, un ruolo del genere potrebbe essere più adatto a te.

 

“Sunset Boulevard” potrebbe essere ancora più adatto in quanto potresti sostituire “Gloria Swanson”, che interpreta “Norma Desmond”, una star del cinema sbiadita che vive nel suo mondo fantastico squilibrato, il truffatore “William Holden”, o in effetti entrambi ma non “Erich von Stroheim”, che interpreta Max, il maggiordomo devoto che è l'unico collegamento di “Desmond” con la realtà, proprio come i tuoi gestori dell'MI5 e della CIA fanno del loro meglio per tenerti radicato in una parvenza di realtà.

La Romania ci ha dato Vlad l'Impalatore, ma l'Ucraina ci ha caricato con te, Vlad l'Impostore.

Hai fatto bene per un attore porno di decimo grado, che ha perso qualsiasi connessione con il mondo reale che i 500.000 + soldati russi che si sforzano di avventarsi su di te personificano.

È tempo per te di interpretare un altro ruolo, lo stesso che l'ex uomo forte venezuelano (ah, ah)” Juan Guaidó” ora interpreta ai suoi compagni di classe del liceo nel vecchio terreno calpestato di “Tony Montana” della soleggiata Florida.

Prendi la tua famiglia, il tuo maiale domestico, il tuo pappagallo, il tuo gatto e i tuoi guadagni illeciti e esci dall'Ucraina e non tornare mai più.

 C'è, in Ucraina, un finale di partita che si avvicina e, come “Alec Guinness”, che interpreta il ruolo del “principe Faisal”, dice a “Lawrence d'Arabia”, è opera di adulti maturi, non di attori porno come te, il tuo pappagallo o il tuo maiale domestico.

E così, come dice il generale “Allenby” a “Lawrence”, “God Speed,” buona liberazione, torna al tuo porno e, come si suol dire, rompi una gamba o più.

 

 

 

 

 

La CIA che gestisce l'Ucraina soffia

la spacconata di Biden sull'assenza

di stivali statunitensi sul terreno.

Strategic-culture.org – Redazione – (7 luglio 2023) – editoriale – ci dice:

 

L'Ucraina è il ground zero delle origini fasciste della CIA.

La rivista americana” Newsweek” ha pubblicato un grande rapporto "esclusivo" questa settimana che pretende di rivelare l'entità del coinvolgimento della CIA nella guerra per procura in Ucraina contro la Russia.

Difficilmente merita la fatturazione di "esclusiva" poiché è ben noto che l'agenzia di spionaggio statunitense è all'altezza del collo nell'orchestrare il conflitto.

In verità, il ruolo nefasto della CIA in Ucraina risale a decenni fa, alla fine della seconda guerra mondiale.

 Più su questo più in basso.

Tuttavia, l'articolo di” Newsweek” fornisce un'utile ammissione che Washington sta incautamente – e criminalmente – alimentando le ostilità verso la Russia, la più grande potenza nucleare del mondo in termini di arsenale.

L'amministrazione Biden e il suo apparato militare-di intelligence stanno rischiando un'”escalation della guerra per procura” in una conflagrazione nucleare a tutto campo.

Il rapporto di “Newsweek” osserva la "contraddizione" tra la promessa pubblica del presidente Joe Biden di non mettere gli stivali americani sul terreno e l'innegabile presenza pesante di forze clandestine statunitensi in Ucraina che aiutano (più precisamente, dirigono) lo sforzo bellico.

Invece di "contraddizione", una parola più semplice e più appropriata è "bugia".

Ricordiamo, inoltre, che Biden in precedenza aveva detto che non voleva "iniziare la terza guerra mondiale" con la Russia.

Questo è credibile quanto un alcolizzato che dice di non volere un altro drink.

L'amministrazione Biden è impegnata in “grossolani inganni “del pubblico americano fingendo assurdamente che il personale militare statunitense non sia in Ucraina e che Washington non stia dirigendo una guerra contro la Russia.

 La politica di Biden di pompare armi in Ucraina (40 miliardi di dollari finora) sta inesorabilmente portando gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO più in profondità in una guerra totale contro la Russia.

Eppure questo presidente “mentalmente sfidato” sostiene in qualche modo che "non ci sono stivali statunitensi sul terreno" e che l'alleanza NATO guidata dagli Stati Uniti non è in guerra con la Russia.

Tali palesi bugie dovrebbero essere motivo per il” suo impeachment”.

A parte l'ammissione fornita dall'articolo di” Newsweek”, il reportage, altrimenti banale, è un insabbiamento del ruolo centrale e pernicioso della CIA nel conflitto ucraino.

Ridicolmente, l'articolo ritrae la CIA come "cercando di garantire che la guerra non vada fuori controllo".

 Pertanto, l'agenzia viene presentata come un'influenza moderatrice e restrittiva sul regime di Kiev e sulla sua condotta militare.

Il lettore è portato a credere che Washington stia cercando di impedire all'esercito ucraino di lanciare attacchi diretti contro la Russia.

Si sostiene che la CIA stia "lottando" per controllare le operazioni del regime di Kiev che a volte è diventato canaglia contro le "regole di ingaggio" di Biden.

Esempi di condotta canaglia, si sostiene, sono il sabotaggio del gasdotto Nord Stream, il bombardamento del ponte Kerch in Crimea, gli attacchi dei droni a Mosca e diversi "misteriosi omicidi" di personaggi pubblici russi.

Questa è risibile disinformazione dalla CIA per gentile concessione di “Newsweek”. Rapporti investigativi alternativi e affidabili di “Seymour Hersh” e altri hanno rivelato la responsabilità diretta dell'amministrazione Biden per l'esplosione del gasdotto Nord Stream sotto il Mar Baltico lo scorso settembre.

È anche credibilmente affermato da Mosca che nessuno degli altri attacchi profondi alla Russia avrebbe potuto essere effettuato dalle forze ucraine senza il coinvolgimento logistico della CIA e di altre agenzie militari segrete della NATO, in primo luogo l'MI6 britannico.

Da quando il conflitto è scoppiato nel febbraio dello scorso anno, l'amministrazione Biden e i suoi partner della NATO hanno alimentato la guerra con aumenti graduali di armi sempre più letali, dai missili a lungo raggio ai carri armati sul campo di battaglia alla promessa consegna di caccia F-16.

Questa settimana Biden ha riferito di aver dato il via libera alla fornitura di munizioni a grappolo vietate, che il regime di Kiev userà senza dubbio contro i civili nella regione russa del Donbass – sotto istruzione dei consulenti della CIA.

Uno sfondo storico cruciale per comprendere il conflitto in Ucraina è il coinvolgimento della CIA nell'orchestrazione del colpo di stato a Kiev nel 2014.

Quel colpo di stato ha spodestato un presidente democraticamente eletto, “Viktor Yanukovich”, e ha inaugurato la giunta neonazista che persiste ancora oggi – guidata dalla “figura comica nominalmente ebrea Vladimir Zelensky”.

Zelensky e la sua incallita cabala corrotta non sono altro che marionette e giocattoli per la CIA e l'MI6.

 La loro funzione utile-idiota è quella di fronteggiare un colossale racket di armi e una guerra per procura guidata dagli Stati Uniti per minare geopoliticamente la Russia, con il cambio di regime a Mosca come obiettivo finale, nonché per facilitare l'agenda di Washington di soggiogare l'Europa come colonia vassalla per il capitale americano allo scopo di spingere la prossima guerra americana contro la Cina.

La CIA e le sue controparti britanniche gestiscono il pozzo nero neonazista in cui l'Ucraina è stata trasformata.

Anche mentre cerca di mascherare il ruolo criminale della CIA in Ucraina, l'articolo di “Newsweek citato” sopra ammette che l'agenzia ha più basi situate in quel patetico paese e che gli agenti della CIA stanno supervisionando "enormi reti" di traffico di armi.

Ma ciò che è particolarmente inquietante della disinformazione è il tentativo di ingannare il pubblico americano e altri nel pensare che la CIA e l'amministrazione Biden siano in qualche modo spettatori della guerra.

Una guerra che si sta intensificando nonostante i loro presunti nobili sforzi di "contenimento".

Il pubblico americano viene drogato con bugie e lusinghe, ingannato come se fosse sonnambulo verso una catastrofica guerra mondiale con la Russia dotata di armi nucleari.

Il conflitto in Ucraina potrebbe essere fermato immediatamente, come ha sottolineato di nuovo questa settimana il consigliere per la sicurezza nazionale russo ed ex presidente “Dmitry Medvedev”, se gli Stati Uniti smettessero semplicemente di fornire armi all'Ucraina.

Tuttavia, l'amministrazione Biden ha respinto tutti gli sforzi diplomatici per negoziare un accordo politico-di sicurezza.

 I resoconti dei media statunitensi di questa settimana sulle comunicazioni "backchannel" con la Russia non sono credibili quando Washington sta dando tutto il gas allo sforzo bellico con la mano sinistra della CIA.

Va ricordato, inoltre, che la CIA è nata dall'”Office of Strategic Services” (OSS) alla fine della seconda guerra mondiale.

Uno dei suoi primi compiti postbellici fu il reclutamento di fascisti ucraini e assassini di massa che avevano collaborato con il Reich nazista nella sua soluzione finale genocida contro slavi, ebrei, polacchi e altri.

(Questi fascisti come Stepan Bandera e Mykola Lebed sono considerati eroi nazionali dall'attuale regime di Kiev, incluso l'ebreo Zelensky.)

 Washington ha deliberatamente reclutato e schierato quei terroristi per attaccare l'Unione Sovietica al fine di far avanzare le ambizioni egemoniche imperialiste degli Stati Uniti in Europa.

Non è cambiato molto.

 L'Ucraina è il ground zero delle origini fasciste della CIA. Non solo gli stivali americani sul terreno in Ucraina sono in gran numero. Sono lì da decenni – abbinati a stivali – proprio con l'obiettivo di fomentare l'attuale pericolosa crisi che ora è culminata.

“Newsweek” e altri media mainstream statunitensi sono una volgarità per il servizio pubblico e la verità.

Si può discernere tra le righe, se sufficientemente consapevoli, ma in generale, quei media equivalgono ad agire come droghe soporifere.

 Dovrebbero essere obbligati a portare l'avvertimento di un medico sui loro striscioni di facciata:

consumare questo prodotto può indurre stupidità con conseguente disastro.

  

 

 

 

Come “Blackrock Investment Fund”

ha innescato la crisi energetica globale.

Globalresearch.ca - F. William Engdahl – (09 luglio 2023) – ci dice:

"Adesione all'Agenda di sostenibilità 2030 delle Nazioni Unite". Colossale disinvestimento nel settore globale del petrolio e del gas da trilioni di dollari.

La maggior parte delle persone è sconcertata da quella che è una crisi energetica globale, con i prezzi del petrolio, del gas e del carbone che contemporaneamente salgono alle stelle e costringono persino alla chiusura di importanti impianti industriali come prodotti chimici o alluminio o acciaio.

 L'amministrazione Biden e l'UE hanno insistito sul fatto che tutto è dovuto alle azioni militari di Putin e della Russia in Ucraina.

 Non è così.

La crisi energetica è una strategia pianificata da tempo dai circoli aziendali e politici occidentali per smantellare le economie industriali in nome di un'agenda verde distopica.

Ciò ha le sue radici nel periodo ben prima del febbraio 2022, quando la Russia ha lanciato la sua azione militare in Ucraina.

Blackrock spinge i criteri ESG.

Nel gennaio 2020, alla vigilia dei devastanti blocchi covid economicamente e socialmente, il CEO del più grande fondo di investimento del mondo, Larry Fink di Blackrock, ha pubblicato una lettera ai colleghi di Wall Street e ai CEO aziendali sul futuro dei flussi di investimento.

Nel documento, modestamente intitolato "A Fundamental Reshaping of Finance", Fink, che gestisce il più grande fondo di investimento del mondo con circa 7 trilioni di dollari allora in gestione, ha annunciato una partenza radicale per gli investimenti aziendali.

Il denaro "diventerebbe verde".

Nella sua lettera del 2020 che ha seguito Fink ha dichiarato:

"Nel prossimo futuro – e prima di quanto molti si aspettino – ci sarà una significativa riallocazione del capitale ... Il rischio climatico è un rischio di investimento".

Inoltre, ha affermato: "Ogni governo, azienda e azionista deve affrontare il cambiamento climatico".

In una lettera separata ai clienti investitori di Blackrock, Fink ha consegnato la nuova agenda per gli investimenti di capitale.

Ha dichiarato che Blackrock uscirà da alcuni investimenti ad alto contenuto di carbonio come il carbone, la più grande fonte di elettricità per gli Stati Uniti e molti altri paesi.

 Ha aggiunto che Blackrock esaminerà nuovi investimenti in petrolio, gas e carbone per determinare la loro adesione alla "sostenibilità" dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Fink ha chiarito che il più grande fondo del mondo avrebbe iniziato a disinvestire in petrolio, gas e carbone.

"Nel corso del tempo", ha scritto Fink, "le aziende e i governi che non rispondono agli stakeholder e affrontano i rischi per la sostenibilità incontreranno un crescente scetticismo da parte dei mercati e, a sua volta, un costo del capitale più elevato".

Ha aggiunto che "il cambiamento climatico è diventato un fattore determinante nelle prospettive a lungo termine delle aziende ... Siamo sull'orlo di un rimodellamento fondamentale della finanza".

Da quel momento in poi il cosiddetto investimento ESG, penalizzando le società che emettono CO2 come ExxonMobil, è diventato tutto di moda tra gli hedge fund e le banche di Wall Street e i fondi di investimento tra cui State Street e Vanguard. Tale è il potere di Blackrock.

Fink è stato anche in grado di ottenere quattro nuovi membri del consiglio di amministrazione di ExxonMobil impegnati a porre fine al business petrolifero e del gas della società.

 

Colossal Financial Pyramid”: BlackRock e il WEF "Great Reset"

La lettera di Fink del gennaio 2020 è stata una dichiarazione di guerra da parte della grande finanza contro l'industria energetica convenzionale.

 BlackRock è stato membro fondatore della “Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) ed è firmatario dei “PRI” delle Nazioni Unite – “Principles for Responsible Investing”, una rete di investitori sostenuta dalle Nazioni Unite che spingono gli investimenti a zero emissioni di carbonio utilizzando i criteri ESG altamente corrotti – fattori ambientali, sociali e di governance nelle decisioni di investimento.

Non esiste un controllo oggettivo sui dati falsi per i criteri ESG di un'azienda.

Anche Blackrock ha firmato la dichiarazione del Vaticano del 2019 sostenendo i regimi di prezzo del carbonio.

BlackRock nel 2020 ha anche aderito a “Climate Action 100”, una coalizione di quasi 400 gestori di investimenti che gestiscono 40 trilioni di dollari.

Con quella fatidica lettera del CEO del gennaio 2020, Larry Fink ha messo in moto un colossale disinvestimento nel settore globale del petrolio e del gas da trilioni di dollari.

 In particolare, nello stesso anno Fink di BlackRock è stato nominato nel Consiglio di fondazione del distopico World Economic Forum di Klaus Schwab, il nesso aziendale e politico dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite a zero emissioni di carbonio.

Nel giugno 2019, il World Economic Forum e le Nazioni Unite hanno firmato un quadro di partenariato strategico per accelerare l'attuazione dell'Agenda 2030.

 Il WEF ha una piattaforma di intelligence strategica che include i 2030 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 17.

Nella sua lettera del CEO del 2021, Fink ha raddoppiato l'attacco a petrolio, gas e carbone.

 "Dato quanto sarà centrale la transizione energetica per le prospettive di crescita di ogni azienda, stiamo chiedendo alle aziende di rivelare un piano su come il loro modello di business sarà compatibile con un'economia a zero emissioni nette", ha scritto Fink.

Un altro funzionario di BlackRock ha detto in una recente conferenza sull'energia, "dove andrà BlackRock, altri seguiranno".

In soli due anni, entro il 2022 circa 1 trilione di dollari sarà uscito dagli investimenti nell'esplorazione e nello sviluppo di petrolio e gas a livello globale.

L'estrazione del petrolio è un'attività costosa e il taglio degli investimenti esterni da parte di BlackRock e di altri investitori di Wall Street significa la lenta morte del settore.

BlackRock, la società che possiede il mondo.

Biden: un presidente BlackRock?

All'inizio della sua allora poco brillante candidatura presidenziale, Biden ha avuto un incontro a porte chiuse alla fine del 2019 con Fink che, secondo quanto riferito, ha detto al candidato che "sono qui per aiutare".

Dopo il suo fatidico incontro con Fink di BlackRock, il candidato Biden ha annunciato:

"Ci libereremo dei combustibili fossili ..." Nel dicembre 2020, ancor prima che Biden fosse insediato nel gennaio 2021, ha nominato il responsabile globale degli investimenti sostenibili di BlackRock, Brian Deese, come assistente del presidente e direttore del Consiglio economico nazionale.

Qui, Deese, che ha svolto un ruolo chiave per Obama nella stesura dell'accordo sul clima di Parigi nel 2015, ha silenziosamente plasmato la guerra di Biden all'energia.

Questo è stato catastrofico per l'industria petrolifera e del gas.

 L'uomo di Fink, Deese, è stato attivo nel fornire al nuovo presidente Biden un elenco di misure anti-petrolio da firmare per ordine esecutivo a partire dal primo giorno nel gennaio 2021.

 Ciò includeva la chiusura dell'enorme oleodotto Keystone XL che avrebbe portato 830.000 barili al giorno dal Canada fino alle raffinerie del Texas e l'interruzione di qualsiasi nuovo contratto di locazione nell'Arctic National Wildlife Refuge (ANWR). Biden ha anche riaderito all'accordo sul clima di Parigi che Deese aveva negoziato per Obama nel 2015 e Trump ha annullato.

Lo stesso giorno, Biden ha messo in moto un cambiamento del cosiddetto "costo sociale del carbonio" che impone un punitivo $ 51 a tonnellata di CO2 all'industria petrolifera e del gas.

Questa mossa, stabilita sotto l'autorità puramente esecutiva senza il consenso del Congresso, sta causando un costo devastante agli investimenti in petrolio e gas negli Stati Uniti, un paese che solo due anni prima era il più grande produttore di petrolio del mondo.

Capacità di raffinazione di uccisione.

Ancora peggio, le aggressive regole ambientali di Biden e i mandati di investimento ESG di BlackRock stanno uccidendo la capacità di raffinazione degli Stati Uniti.

 Senza raffinerie non importa quanti barili di petrolio prendi dalla Strategic Petroleum Reserve.

Nei primi due anni della presidenza Biden gli Stati Uniti hanno chiuso circa 1 milione di barili al giorno di capacità di raffinazione di benzina e diesel, alcuni a causa del crollo della domanda di covid, il declino più rapido nella storia degli Stati Uniti. Gli arresti sono permanenti.

Nel 2023 si chiuderà un ulteriore 1,7 milioni di barili al giorno di capacità a seguito del disinvestimento ESG di BlackRock e Wall Street e delle normative Biden.

Citando il pesante disinvestimento di Wall Street nel petrolio e le politiche anti-petrolio di Biden, il CEO di Chevron nel giugno 2022 ha dichiarato di non credere che gli Stati Uniti costruiranno mai un'altra nuova raffineria.

Larry Fink, membro del consiglio di amministrazione del World Economic Forum di Klaus Schwab, è affiancato dall'UE il cui presidente della Commissione europea, la notoriamente corrotta Ursula von der Leyen ha lasciato il consiglio del WEF nel 2019 per diventare capo della Commissione europea.

Il suo primo atto importante a Bruxelles è stato quello di far passare l'agenda UE Zero Carbon Fit for 55.

 Ciò ha imposto importanti tasse sul carbonio e altri vincoli su petrolio, gas e carbone nell'UE ben prima delle azioni russe del febbraio 2022 in Ucraina.

L'impatto combinato dell'agenda ESG fraudolenta di Fink nell'amministrazione Biden e della follia Zero Carbon dell'UE sta creando la peggiore crisi energetica e inflazionistica della storia.

 

 

 

L'armamento delle zanzare:

 l'OMS e Gates Inc annunciano piani

per inondare l'Africa con "vaccini"

ultra pericolosi contro la malaria.

Globalresearch.ca – (10 luglio 2023) - Jordan Schachtel – ci dice:

 

La manna farmaceutica potrebbe presto valere $ 1 miliardo di entrate annuali.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità e la sua organizzazione partner, la GAVI controllata da Bill Gates, hanno annunciato mercoledì che inonderanno l'Africa con 18 milioni di dosi di vaccini contro la malaria.

Durante una conferenza stampa di mercoledì, il direttore dell'”OMS” “Tedros Adhanom” ha dichiarato che 12 paesi africani riceveranno 18 milioni di dosi di vaccini contro la malaria nei prossimi mesi, dichiarando che “il cambiamento climatico” è in gran parte responsabile del continuo carico di malattie nel continente.

Mentre sembra una grande notizia in superficie, considerando la continua epidemia di malaria in Africa, abbiamo di nuovo incontrato una situazione in cui la "cura" sembra essere più minacciosa della malattia stessa.

La malaria infatti affligge il continente africano.

 Si dice che sia il colpevole della morte annuale di circa mezzo milione di bambini nell'Africa subsahariana.

E prima della metà del 20 ° secolo, c'erano pochi mezzi medici per sconfiggere le infestazioni parassitarie, oltre a migliorare i servizi igienico-sanitari e gli standard di vita.

Oggi ci sono diversi farmaci che prevengono e curano la malaria, ma non forniscono un'immunità sterilizzante alla malattia.

L'unico "vaccino" contro la malaria che è stato lanciato finora è un'iniezione chiamata “Mosquirix” (RTS, S / AS01), prodotta dal gigante “Big Pharma GSK”.

“Mosquirix” non solo non fornisce immunità sterilizzante, ma richiede 4 colpi separati e i suoi presunti effetti preventivi durano solo una manciata di mesi.

 

Inoltre, il farmaco non è solo apparentemente inutile, ma unicamente pericoloso.

I più grandi studi “Mosquirix” hanno prodotto risultati incredibilmente scarsi, con la coorte di vaccini che ha avuto risultati molto peggiori rispetto al gruppo placebo.

 (Studio della McGill University)

Il gruppo vaccinale ha mostrato un rischio dieci volte maggiore di meningite e malaria cerebrale e un raddoppio del rischio di morte rispetto al gruppo placebo.

Anche se i colpi "funzionano", non raggiungono alcuna immunità sterilizzante temporanea o a lungo termine o un significativo beneficio efficace, quindi in nessun modo ridurrebbe il carico effettivo della malattia.

Tuttavia, l'”Organizzazione Mondiale della Sanità”, notoriamente corrotta e catturata, ha dato il suo timbro di approvazione per il pericoloso vaccino, raccomandandolo per i giovani a rischio.

Affermano persino senza fondamento sul sito web dell'OMS che per ogni 200 vaccini contro la malaria distribuiti, la vita di un bambino sarà salvata dal "vaccino".

L'anno scorso, l'UNICEF ha assegnato a GSK (che, ancora una volta, è attualmente l'unico fornitore di vaccini contro la malaria) un contratto da 170 milioni di dollari per 18 milioni di dosi delle sue iniezioni di malaria (9,44 dollari per dose).

Ora, “Gates Inc” e i suoi “partner intermediari” hanno pubblicato un “white paper” che descrive in dettaglio la loro tabella di marcia per l'implementazione di questi scatti.

Stanno cercando di stabilire un sistema in cui 80-100 milioni di colpi vengono iniettati nelle braccia dei bambini dell'Africa subsahariana su base annuale entro il 2030.

Ciò creerebbe un'industria del vaccino contro la malaria in Africa che è pronta a rastrellare quasi $ 1 miliardo all'anno.

Non ci sono prove che questi vaccini funzionino per prevenire la malaria, ma ciò non ha impedito a “Big Pharma” e alle “istituzioni globali” "salute pubblica" di eseguire i suoi progetti sul continente africano.

Le notizie dall'Africa sono straordinariamente tempestive con una serie continua di storie di paura della malaria provenienti dagli Stati Uniti.

Non preoccuparti però, i media aziendali saranno sicuri di farti sapere che BioNTech sostenuta da Pfizer sta lavorando al proprio vaccino contro la malaria!

 

 

 

I Media e la Menzogna

Senza Verità.

Conoscenzealconfine.it – (10 Luglio 2023) - Giorgio Agamben – ci dice:

 

Ci sono diverse specie di menzogna.

La forma più comune è quella di chi, pur sapendo o credendo di sapere come stanno le cose, per qualche ragione dice consapevolmente il contrario o comunque nega anche solo parzialmente ciò che sa essere vero.

 È quanto avviene nella falsa testimonianza, che per questo è punita come un crimine, ma anche più innocentemente ogni volta che dobbiamo giustificarci di un comportamento che ci viene rimproverato.

La menzogna con cui abbiamo a che fare da quasi tre anni non ha questa forma.

 È, piuttosto, la menzogna di chi ha smarrito il discrimine fra le parole e le cose, fra le notizie e i fatti e quindi non può più sapere se sta mentendo, perché per lui è venuto meno ogni possibile criterio di verità.

Quello che dicono i media non è vero perché corrisponde alla realtà, ma perché il loro discorso si è sostituito alla realtà.

La corrispondenza fra il linguaggio e il mondo, su cui un tempo si fondava la verità, non è semplicemente più possibile, perché i due sono diventati uno, il linguaggio è il mondo, la notizia è la realtà.

Solo questo può spiegare perché la menzogna non abbia bisogno di rendersi verosimile e non nasconde in alcun modo quello che, a chi ancora aderisce all’antico regime di verità, appare come evidente falsità.

Così durante la pandemia i media e gli organi ufficiali non hanno mai negato che i dati sulla mortalità che dichiaravano si riferivano a chi fosse morto risultando positivo, indipendentemente dalla causa effettiva della morte.

Malgrado questo, essi, pur essendo evidentemente falsi, sono stati accettati come veri.

Allo stesso modo, oggi nessuno nega che la Russia abbia conquistato e annesso il venti per cento del territorio ucraino, senza il quale l’economia ucraina non è in grado di sopravvivere;

e tuttavia le notizie non fanno che parlare della vittoria di Zelensky e della ormai immancabile sconfitta di Putin (nelle notizie, la guerra è fra due persone e non fra due eserciti).

Il problema è, a questo punto, quanto può durare una menzogna di questo tipo.

 È probabile che prima o poi la si lascerà semplicemente cadere, per sostituirla immediatamente con una nuova menzogna, e così via – ma non all’infinito, perché la realtà che non si è più voluto vedere si presenterà alla fine a esigere le sue ragioni, anche se al prezzo di catastrofi e sciagure non indifferenti, che sarà difficile se non impossibile evitare.

(Giorgio Agamben).

(quodlibet.it/giorgio-agamben-i-media-e-la-menzogna-senza-verita)

 

 

 

ROBERT KENNEDY JR.: UNA CAMPAGNA PER

RIBALTARE LA POLITICA DI GUERRA DELL’AMERICA.

Comedonchisciotte.org - Redazione CDC – (08 Luglio 2023) – Robert – Kennedy – ci dice:

 

La campagna di Robert F. Kennedy, Jr. come candidato democratico alla presidenza ha il potenziale per trasformare il panorama politico degli Stati Uniti.

Ciò è risultato evidente nel primo importante discorso di politica estera del candidato, pronunciato il 20 giugno davanti ad un folto pubblico, al “Saint Anselm College di Goffstown”, nel “New Hampshire”, in cui ha demolito le narrazioni dei famigerati “poteri forti”.

Kennedy ha più volte fatto riferimento allo storico discorso sulla pace pronunciato sessant’anni fa da suo zio, il presidente John F. Kennedy.

I media tradizionali hanno in gran parte ignorato questo ed altri interventi di RFK Jr. limitandosi alle sue posizioni più controverse o a vere e proprie calunnie.

Ciononostante, i sondaggi gli attribuiscono già un 20% dei voti, il che è notevole, e sta seminando lo scompiglio nel Partito Democratico, i cui notabili sanno quanto Joe Biden e le sue politiche siano impopolari.

Di seguito riportiamo alcuni stralci del discorso di Kennedy.

“Le amministrazioni democratiche e repubblicane hanno spinto la NATO verso i confini della Russia, violando la nostra stessa solenne promessa… che non l’avremmo spinta di un solo centimetro verso est.

James Baker, i funzionari del governo britannico e molti altri diedero quest’assicurazione.

Eppure, oggi abbiamo circondato la Russia.

 Non l’abbiamo spinta di un centimetro, ma di migliaia di chilometri e di 14 nazioni verso est.

Abbiamo circondato la Russia con missili e basi militari, cosa che non tollereremmo mai se i russi facessero lo stesso con noi.

Le dichiarazioni dei nostri funzionari governativi e dei “think tank” illustrano gli obiettivi della guerra in Ucraina:

un cambio di regime in Russia, il rovesciamento di Vladimir Putin”.

Questo è ciò che il Presidente Biden ha definito il nostro scopo in Ucraina:

rendere inutilizzabili ed esaurire le forze armate di Mosca e smembrare la Federazione Russa.

“Nessuno di questi obiettivi ha a che fare con l’aiuto all’Ucraina, che, ovviamente, era il pretesto per il nostro coinvolgimento nella guerra.

 Siamo immersi in un discorso di politica estera che è tutto incentrato su avversari, minacce, alleati, nemici e dominio.

 Siamo diventati dipendenti da narrazioni fumettistiche del bene contro il male che cancellano la complessità e ci rendono ciechi di fronte alle motivazioni legittime, alle preoccupazioni culturali ed economiche e alle legittime preoccupazioni di sicurezza di altri popoli e nazioni.

 Abbiamo interiorizzato e istituzionalizzato il riflesso della violenza come risposta a tutte le crisi.

Tutto diventa una guerra: la guerra alla droga, la guerra al terrorismo, la guerra al cancro, la guerra al cambiamento climatico.

 Questo modo di pensare ci predispone a intraprendere guerre senza fine all’estero – guerre e colpi di stato, bombe e droni, operazioni di cambio di regime e sostegno a paramilitari, giunte e dittatori.

Niente di tutto questo ci ha reso più sicuri, e niente di tutto questo ha dato lustro alla nostra leadership o alla nostra autorità morale.

 Ma soprattutto dobbiamo chiederci: siamo davvero ciò?

È questo ciò che vogliamo essere?

È questo ciò che i fondatori dell’America avevano concepito?

“C’è da meravigliarsi se, mentre l’America ha scatenato la violenza in tutto il mondo, la violenza ci ha sopraffatto nella nostra stessa nazione?

Non è arrivata come un’invasione, ma dall’interno.

 Le nostre bombe, i nostri droni, i nostri eserciti non sono in grado di fermare la violenza delle armi da fuoco nelle nostre strade e scuole o la violenza domestica nelle nostre case….

La violenza all’estero è inseparabile dalla violenza domestica.

Entrambe sono aspetti di un orientamento di base, di un ordine di priorità.

“Combattendo guerre permanenti all’estero, abbiamo trascurato le fondamenta del nostro stesso benessere.

Abbiamo un’infrastruttura economica in decadenza, un popolo demoralizzato, un popolo disperato.

Abbiamo tossine nell’aria, nel suolo e nell’acqua.

Abbiamo un deterioramento della salute mentale e fisica.

Questi sono i costi della guerra. Quale sarà il compenso della pace?

Sarà la guarigione di tutti i sintomi del declino dell’America.

Nessuno di questi è al di là della nostra capacità di guarigione.

Possiamo riportare l’America all’impressionante vitalità dell’era originale dei Kennedy.”

In chiusura, RFK Jr. ha esortato l’amministrazione Biden ad evitare la “retorica ostile” e ad iniziare immediatamente una fase di distensione.

 E, cosa ancora più importante, ha detto:

“Invito ogni americano a unirsi a un nuovo movimento per la pace, a far sentire la propria voce, a rifiutare la follia dell’escalation e a celebrare non più il ‘presidente in tempo di guerra’, ma un presidente che mantenga la pace”.

(Movisol.org)

(movisol.org/robert-kennedy-jr-una-campagna-per-ribaltare-la-politica-di-guerra-dellamerica/)

 

 

 

 

CHI VUOLE OSCURARE IL SOLE?

 Comedonchisciotte.org – Corbin Hiar -Politico.com - Redazione CDC – (05 Luglio 2023) – ci dice: 

 

GEOINGEGNERIA -CAMBIAMENTI CLIMATICI - GREEN NEW DEAL.

 

Bill Gates finanzia da diverso tempo la ricerca scientifica che mira a contrastare il cambiamento climatico.

Fra le soluzioni, quella su cui punta il fondatore di Microsoft è la tecnica Stratospheric Aerosol Injection (Iniezione di Aerosol Stratosferico) che prevede l’immissione nella stratosfera di una sostanza composta da acqua, gesso, e particelle di zolfo che contribuisce a formare delle nuvole che riflettono i raggi del sole, facendoli “rimbalzare” fuori dall’atmosfera.

 Le polemiche a riguardo di questa iniziativa, che risulta a dir poco inquietante, si stanno moltiplicando.

Qui riportiamo appunto un articolo di Corbin Hiar apparso su Politico, che riguarda la lotta al cambiamento climatico che vede in prima linea Gates con l’appoggio della Casa Bianca.

La Casa Bianca apre cautamente la porta allo studio che blocca i raggi del sole per rallentare il riscaldamento globale.

 Un rapporto dell’amministrazione Biden richiesto dal Congresso delinea le opzioni di ricerca per un ultimo disperato tentativo di rallentare il riscaldamento del pianeta.

Ma la Casa Bianca dice che non sta cambiando la sua strategia climatica.

La Casa Bianca ha offerto un sostegno misurato all’idea di studiare come impedire alla luce solare di colpire la superficie terrestre come un modo per limitare il riscaldamento globale, in un rapporto commissionato dal Congresso che potrebbe aiutare a portare gli sforzi una volta confinati alla fantascienza nel regno del dibattito legittimo.

 

Il controverso concetto noto come modifica della radiazione solare è una risposta potenzialmente efficace alla lotta ai cambiamenti climatici, ma che potrebbe avere effetti collaterali sconosciuti derivanti dall’alterazione della composizione chimica dell’atmosfera, dicono alcuni scienziati.

Il rapporto della Casa Bianca indica che l’amministrazione Biden è aperta a studiare la possibilità che l’alterazione della luce solare possa raffreddare rapidamente il pianeta.

Ma ha aggiunto un certo grado di scetticismo osservando che il Congresso ha ordinato la revisione, e l’amministrazione ha detto che non segnala alcuna nuova decisione politica relativa a un processo che a volte viene definito – o deriso – come esperimento di geoingegneria.

«Un programma di ricerca sulle implicazioni scientifiche e sociali della modifica della radiazione solare (SRM) consentirebbe decisioni più informate sui potenziali rischi e benefici dell’SRM come componente della politica climatica, insieme agli elementi fondamentali della mitigazione e dell’adattamento alle emissioni di gas serra», afferma il rapporto della Casa Bianca.

 «SRM offre la possibilità di raffreddare il pianeta in modo significativo su una scala temporale di pochi anni».

Tuttavia, la Casa Bianca ha detto in una dichiarazione che accompagna il rapporto, «non ci sono piani in corso per stabilire un programma di ricerca completo incentrato sulla modifica della radiazione solare».

Scettica o no, che la Casa Bianca stia pesando sulla sperimentazione solare è evidente.

Il concetto ha creato divisioni tra gli esperti, con alcuni che affermano che potrebbe essere un’ultima linea di difesa contro il riscaldamento fuori controllo se le nazioni non riescono a ridurre le loro emissioni di gas serra, mentre altri avvertono che potrebbe provocare una dipendenza da sostanze atmosferiche che, se fermata, potrebbe portare a bruschi aumenti delle temperature.

«Il fatto che questo rapporto esista è probabilmente la componente più importante di questa versione», ha detto “Shuchi Talati”, direttore esecutivo dell’”Alliance for Just Deliberation on Solar Geoengineering”, un’organizzazione no-profit che cerca di includere i paesi in via di sviluppo nel dibattito sulla modifica solare.

«Questo rapporto segnala anche che il governo degli Stati Uniti è favorevole a una ricerca ben governata, compresa la sperimentazione all’aperto, che penso sia piuttosto significativa».

Il rapporto, che è stato richiesto dal Congresso in una relazione politica che accompagna il disegno di legge sugli stanziamenti 2022, è stato pubblicato la stessa settimana in cui i leader dell’Unione europea hanno aperto la porta a discussioni internazionali sulla modifica della radiazione solare.

È anche seguito un appello di oltre 60 scienziati di spicco per aumentare la ricerca sull’argomento.

Il documento di 44 pagine considera alcuni modi plausibili per limitare la quantità di luce solare che colpisce la Terra, ognuno dei quali potrebbe avere notevoli inconvenienti.

Un metodo è quello di moltiplicare la quantità di aerosol nella stratosfera per riflettere i raggi del sole lontano dal pianeta – un processo che può verificarsi naturalmente dopo una grande eruzione vulcanica.

Altri includono l’aumento della copertura nuvolosa sugli oceani o la riduzione della quantità di cirri ad alta quota, che riflettono la radiazione solare sulla Terra.

Ci sono rischi associati a ogni forma di modifica della radiazione solare, afferma il rapporto, che possono influenzare la salute umana, la biodiversità e la geopolitica.

Questo perché la modifica della luce solare potrebbe alterare i modelli meteorologici globali, interrompere le forniture alimentari e portare a un brusco riscaldamento se la pratica fosse ampiamente diffusa e poi interrotta.

Inoltre, non affronterebbe l’inquinamento atmosferico da combustibili fossili o l’acidificazione degli oceani, una grave minaccia per gli ecosistemi delle barriere coralline guidata dalla sovrabbondanza di carbonio nell’aria e nei mari.

Allo stesso tempo, la Casa Bianca ha sottolineato che era importante confrontare tali incertezze con gli attuali pericoli associati a un pianeta più caldo.

«Il cambiamento climatico sta già avendo profondi effetti sul mondo fisico e naturale e sul benessere umano, e questi effetti cresceranno solo con l’aumento delle concentrazioni di gas serra e il continuo riscaldamento», afferma il rapporto.

«Comprendere questi impatti è fondamentale per consentire decisioni informate su un possibile ruolo per SRM nell’affrontare le difficoltà umane associate ai cambiamenti climatici».

La Casa Bianca ha affermato che qualsiasi potenziale ricerca sulla modifica della radiazione solare dovrebbe essere intrapresa con “un’adeguata cooperazione internazionale”.

I responsabili politici dell’Unione europea hanno segnalato la volontà di avviare discussioni internazionali su sé e come l’umanità potrebbe limitare il riscaldamento dal sole.

«Guidata dal principio di precauzione, l’UE sosterrà gli sforzi internazionali per valutare in modo globale i rischi e le incertezze degli interventi climatici, compresa la modifica della radiazione solare e promuovere discussioni su un potenziale quadro internazionale per la sua governance, compresi gli aspetti relativi alla ricerca», hanno affermato il Parlamento europeo e il Consiglio europeo in una comunicazione congiunta.

La Casa Bianca non ha risposto immediatamente alle domande sulla tempistica del nuovo rapporto o sul suo potenziale significato.

 Dato il clima politico polarizzato negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha ragione a procedere con cautela, ha detto “Talati”, un veterano politico di Capitol Hill e della Casa Bianca che di recente ha prestato servizio nel Dipartimento dell’Energia del presidente Joe Biden.

«La politicizzazione intorno al cambiamento climatico è stata ovviamente l’enorme motore dello stallo politico sulla riduzione delle emissioni di carbonio», ha affermato.

«E quindi penso che anche cercare di evitare la politicizzazione intorno alla geoingegneria sia importante».”

(Corbin Hiar, politico.com)

(politico.com/news/2023/07/01/white-house-cautiously-opens-door-to-study-blocking-suns-rays-to-slow-global-warming-ee-00104513)

 

 

 

 

COSCIENZE CORROTTE,

MAGGIORANZE SQUALIFICATE.

 Comedonchisciotte.org – Alberto Conti – (10 Luglio 2023) – ci dice<.

 

Viviamo veramente l’epoca di più basso livello morale di sempre, l’epoca del totalitarismo mercantile, dei rapporti di forza basati unicamente sul denaro, per lo più “rubato”, ottenuto con l’inganno o coi ricatti, praticati da una posizione di forza assoluta, la forza della “grande finanza”.

Cosa s’intenda per “grande finanza” è presto detto: si tratta delle grosse concentrazioni di capitale liquido, dei surplus di ricchezza accumulata e organizzata a fini di lucro speculativo, che diventano centri decisionali per l’allocazione delle risorse, il modo moderno di fare politica.

Ad esempio Blackrock, Vanguard, State Street sono entità finanziarie intrecciate tra loro, che per dimensioni rappresentano un buco nero nella galassia del “risparmio gestito”, in grado di risucchiare gravitazionalmente risorse da tutto il pianeta, di proprietà diffusa (fondi d’investimento) ma concentrate nella gestione, finalizzata a massimizzare i rendimenti minimizzando i rischi.

 Le dimensioni del capitale investito superano di gran lunga i bilanci statali, consentendo a tali entità di esercitare un potere sistemico sovranazionale, anche politico, culturale, ideologico, in grado di governare i destini del mondo.

 Non sono certo le uniche, ma ben rappresentano il concetto e la tendenza, frutto avvelenato di quella meccanica monetaria concepita e imposta da un sistema bancario verticalizzato e privatizzante, istituzionalizzato nelle grandi banche centrali nell’era degli imperi unipolari anglosassoni, dominatori della storia negli ultimi secoli ed eredi a loro volta delle più antiche pratiche bancarie europee, quando però il mondo era molto più ristretto di oggi e i rapporti di forza erano ancora fondati sulla primazia del potere politico-militare.

E’ così che i centri bancari-speculativi di Londra e Wall Street hanno progressivamente infiltrato e inquinato la politica classica, quella concepita come esercizio del libero arbitrio politico dall’interno delle Istituzioni, conservandola nella forma e nell’immaginario collettivo, ma riducendola di fatto a meccanica deterministica al servizio dei capricci delle borse valori, divenute sempre più potenti anche in forza di progressive liberalizzazioni sovranazionali delle regole bancarie, cioè della gestione complessiva della moneta nelle sue diverse valute sotto l’imperio del dollaro.

Ma per farlo, o nel farlo, hanno parimenti infiltrato e corrotto tutte le altre forme organizzate del vivere civile, a cominciare da:

 produzioni industriali, commercio, formazione e cultura, sanità, sicurezza civile e militare, ecc. ecc.

Del resto il denaro è diventato capillarmente onnipervasivo nelle moderne economie, e col denaro si può comprare tutto, anche l’anima delle persone che di queste economie sono attori e comparse.

Chiamiamola ideologia mercatista, o liberalismo economico come preferiscono i paladini di questo nuovo credo materialistico, che amano ammantarsi di buoni propositi per garantirsi il consenso delle masse governate come obbedienti mandrie al pascolo.

Al fondo di questa profonda trasformazione della società in senso aziendalistico, involutiva delle logiche organizzative sociali, c’è la fragilità della coscienza dell’essere umano, che da un lato non comprende mai a sufficienza il divenire che lo riguarda e lo coinvolge, e dall’altro si lascia facilmente corrompere dalle necessità e dagli agi, branditi a mo’ di bastone e carota dal conducente di turno.

 Il perché di queste dinamiche, apparentemente di autodifesa e conservazione ma in realtà autolesive e distruttive, lo si è intuito analizzando la realtà dell’io, l’identità corporea e spirituale di ciascuno, costituita principalmente dalla parte inconscia della personalità, sede di traumi, conflitti e compromessi sempre più compromettenti.

Tuttavia anche se le coscienze sono tendenzialmente disposte a vendersi in cambio di altri interessi materiali, l’io personale può sempre opporsi al patto col diavolo, decidendo di non lasciarsi comprare, di non permettere che la propria coscienza unica e privata venga corrotta dal sistema, per quanto potente e oppressivo possa essere.

Questo è il punto dirimente, lo spartiacque delle diverse possibilità tra l’essere e il non essere, l’avere o non avere una speranza e un futuro, il sentirsi liberi o schiavi dello status quo.

Vi è quindi una commistione tra deficit di consapevolezza e tenuta della coscienza, la cui forza interiore nasce proprio dal vedere e sentire la realtà per quel che è, nonostante i filtri e le lenti distorsive della propaganda sistemica.

Ma quando un sistema e il potere che lo sostiene devono ricorrere alla propaganda per perpetuarsi significa che sono giunti al capolinea, a fine ciclo.

In tal caso non possono che tradire le loro responsabilità naturali, inducendo ogni singolo componente a tradire le proprie.

La sopravvivenza forzata dei vecchi sistemi non è mai un bene per nessuno.

Meglio sarebbe lasciare che la vita si rinnovi a tutti i livelli, permettere alle coscienze di rinascere in una nuova autenticità e di assumersi di conseguenza le responsabilità del caso.

Al momento purtroppo questo rimane un semplice auspicio, più che una previsione probabilisticamente fondata.

Pertanto è certamente più utile approfondire l’esame di realtà, guardando bene in faccia la situazione presente, rappresentata dai fatti quotidiani ormai descritti per quel che sono solamente dall’informazione alternativa al mainstream, la cui falsità è diventata la regola, con conseguenze imbarazzanti per l’intelligenza stessa di chi ancora si abbevera esclusivamente a queste fonti, rimaste “autorevoli” solo nel ricordo di vecchie convenzioni sociali ormai scadute nel ridicolo, se non fossero altrettanto tragiche le conseguenze che comportano.

S’invoca spesso a spiegazione delle più gravi storture sistemiche il conflitto d’interessi dei decisori protagonisti all’interno delle strutture incriminate, quando invece emerge una inconfutabile coerenza interna delle politiche realizzate nei fatti.

 Ad esempio come ci si può aspettare che una ipertrofica Big Pharma privata, che a cascata controlla l’intero sistema sanitario, possa realmente prodigarsi per migliorare la salute pubblica, quando i suoi utili sono direttamente proporzionali alla maggior diffusione possibile di patologie d’ogni genere?

Eppure lo scopo primario dichiarato di queste aziende è il lucro, il dividendo per gli azionisti, i benefit principeschi per i collaboratori più fedeli ed efficaci nel realizzare le politiche aziendali, e da questo dipende la prosperità e solidità di tali società anonime, ma non certo la salute del gregge dei clienti-pazienti paganti direttamente o tramite soldi pubblici.

 E’ un fatto palese e dichiarato, perfino statutario, eppure la fiducia in queste imprese non crolla mai del tutto, anche a causa della assoluta necessità del servizio fornito in esclusiva, e così la loro “evoluzione” persevera nella direzione di una privatizzazione sempre più spinta, cioè verso il consolidamento del movente che è alla radice del fallimento sostanziale della loro “missione”, quella di tutelare la salute pubblica, sbandierata a parole ma sempre più subordinata al primo e inscalfibile scopo di lucro privato.

Se questo è vero, come è ovviamente vero, come può una coscienza degna di questo nome non indignarsi e non pretendere una soluzione concreta e urgente, che vada alla radice del problema?

Parlo non solo della coscienza del paziente-cliente vittima di tale sistema, ma anche del medico qualunque, che conosce dall’interno le dinamiche qui solo accennate a grandi linee, dinamiche che lo coinvolgono direttamente nell’esercizio della sua professione, dopo tanti anni di studio e dopo aver fatto proprio il giuramento d’Ippocrate.

Un giuramento deontologico così destinato ad un subdolo e perpetuo tradimento.

Ogni mestiere e professione soffre di queste contraddizioni, e milioni di coscienze ne sono investite.

Con quali risultati statistici lo vediamo, se solo vogliamo avere occhi per vedere, per guardarci attorno.

 Le relative maggioranze professionali preferiscono rispondere ai loro interessi materiali piuttosto che alle loro coscienze, fino ad atrofizzarle del tutto nella consuetudine quotidiana, quella nuova normalità che è meglio non guardare nel dettaglio, altrimenti fa troppo male, fa troppa rabbia e paura.

 Ricordiamo però le sagge parole del famoso cantore, che suonano più che mai profetiche: “Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”.

Si sono qui solo accennate le ragioni pratiche della acutissima crisi esistenziale, direi anche terminale, dell’occidente, ma che riguardano in diversa misura anche il resto del mondo, quella parte maggioritaria di umanità che sta per succedere all’egoistico unipolarismo anglosassone, con logiche sperabilmente più civili nel rispetto reciproco.

Le rivoluzioni tecnologiche impattano enormemente e troppo rapidamente sugli stili di vita e sui modelli di organizzazione sociale in competizione tra loro.

È evidente che urge una presa di coscienza della Politica, che riprenda a governare i cambiamenti secondo coscienza diffusa, anziché esserne governata ed esautorata, ridotta a teatrino delle falsità a copertura di un vero potere nascosto, in quanto impresentabile.

Ma la coscienza diffusa è fatta di molte responsabilità individuali, sempre più difficili da esercitare nella complessità crescente dei cambiamenti in atto.

 Perciò queste riflessioni, per quanto modeste e lacunose, sempre passibili di correzioni, anche profonde, vanno meditate, discusse, affinate, per renderci finalmente degni di quest’esperienza esistenziale che ci è stata concessa non si sa bene come e perché, ma che è sicuramente unica e irripetibile per ognuno, comunque vadano le cose.

Ma che l’andamento di questo mondo sia guidato nei limiti del possibile dalla buona volontà dei partecipanti, di ciascuno di noi in prima persona!

(Alberto Conti)

(Alberto Conti. Laureato in Fisica all’Università Statale di Milano, docente matematica e fisica, sviluppatore software gestionale, istruttore SAP, libero pensatore.)

 

 

 

 

ENERGIA, ITALIA IN BOLLETTA: LA GUERRA

DI DRAGHI E MELONI CI COSTERÀ CARISSIMA.

Comedonchisciotte.org – Francesco Cappello - Redazione CDC – (08 Luglio 2023) – ci dice: 

(sovranitapopolare.org)

Come dimenticare le parole del furbone:

«Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Cosa preferiamo?

 La pace oppure star tranquilli col termosifone acceso, anzi ormai l’aria condizionata accesa tutta l’estate?».

Nel frattempo siamo arrivati all’undicesimo pacchetto sanzioni della Ue alla Federazione Russa.

Gli USA hanno comandato guerra all’approvvigionamento energetico proveniente dalla Federazione Russa, e i vassalli nostrani ed europei eseguono fedelmente.

Il gas doganale che tradizionalmente giungeva all’Europa dalla Russia, tramite gasdotto, ora sotto sanzione, aveva dato un contributo enorme allo sviluppo economico europeo.

Come è noto l’Europa è povera di materie prime e risorse energetiche.

 Quelle europee, essendo economie che trasformano materie prime ed energia grazie ad un saper fare e ad un primato tecnologico in campo produttivo, storicamente assai importante, risultano ora, come era facilmente prevedibile, in grande difficoltà.

La Russia, nel rispetto degli accordi contrattuali del gas, che continua a raggiungerci attraverso il territorio Ucraino (dopo il sabotaggio e la messa fuori uso dei North Stream), la cui continuazione è però sempre più incerta, invia, ancora oggi, più di 20 milioni di metri cubi al giorno.

Si tratta però di quasi un quarto del normale apporto medio giornaliero.

Come è noto, l’Algeria, se da una parte ci ha promesso 25 miliardi di metri cubi all’anno ossia circa un terzo delle nostre necessità – e per farlo pare disposta a dare fondo alle proprie riserve – dall’altra ha legato il prezzo di vendita della risorsa alla volatilità delle quotazioni di Amsterdam (Ttf), il mercato borsistico, ove le oscillazioni di prezzo sono in balia delle speculazioni e della legge della domanda e dell’offerta.

 Durante il prossimo inverno tale mercato potrebbe conoscere cali drastici e repentini (fermo degli impianti per manutenzioni, difficoltà di invio del gas) non facilmente compensabili da forniture alternative.

Si aggiunga che l’Algeria ha chiesto espressamente di far parte dei” BRICS+”.

Diminuzione e interruzioni più o meno temporanee delle forniture potrebbero essere legate a scelte di campo geopolitiche.

 In definitiva, poiché siamo ormai in presenza di un esiguo numero di contratti a lungo termine, nei mesi invernali potremmo aver bisogno di acquistare miliardi di metri cubi di gas sul mercato aperto a costi poco prevedibili.

Le previsioni di prezzo dell’energia elettrica.

il picco nell’immediato post guerra sopra i 500 euro a MWh (50 volte il minimo dell’aprile 2020!)

Le previsioni di prezzo dell’energia elettrica per il primo trimestre dell’anno prossimo prevedono un aumento di circa 50 euro a MWh rispetto agli attuali 120.

Si consideri che il costo più basso, nel corso degli ultimi cinque anni, si è registrato nell’aprile del 2020 ed è stato di meno di 10 euro a mwh .

Un prezzo 12 volte più basso dell’attuale!

in altri termini dal 2020 al 2024 registriamo aumenti con punte da 17 a 18 volte rispetto a quel minimo del 2020!

Si tenga presente che negli Stati Uniti la media è di 52 dollari a MWh e si valutino le conseguenze sulla competitività dei paesi europei con gli USA.

Ovviamente ne risente anche la competitività nei confronti dei Paesi asiatici i quali si stanno avvantaggiando del reindirizzamento delle risorse energetiche russe.

Oltretutto le imprese europee soffrono di un altro svantaggio competitivo ormai strutturale essendo obbligate al pagamento delle tasse sulle emissioni della famigerata CO2 (ETS Emission, Trading, System), strumento di estorsione del ricambio tecnologico green imposto da multinazionali e fondi di investimento che usano strumentalmente i cambiamenti climatici al fine di imporre le loro agende green;

una gigantesca operazione di marketing che si serve delle lobby europee per influenzare le scelte della politica nella direzione degli interessi speculativi dei grandi fondi di investimento.

L’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050 (Il complesso delle emissioni europee è pari all’8% di quelle globali) sta colpendo le imprese.

 Gli aumenti di cui sopra si stanno verificando malgrado l’abbassamento dei consumi dovuto ad una stagione, quella appena trascorsa, particolarmente mite. Accade malgrado il calo dei consumi e della produzione industriale.

Di conseguenza risultano in atto delocalizzazioni e veri e propri processi di deindustrializzazione.

Un’altra contraddizione sta nel fatto che le sanzioni al gas russo hanno costretto all’uso del Carbone quale fonte di energia sostitutiva che producendo più CO2, a parità di energia prodotta, comporta il pagamento di più alte quote di emissione…

Il record dei maggiori emettitori di CO2 in ambito europeo (dati EMBER) se lo contendono le imprese con le loro centrali a carbone e lignite.

In Europa 456 su 739 milioni di tonnellate di CO2 sono dovute a carbone e lignite. Anche questo è da annoverare tra i successi delle sanzioni.

Si consideri infine, che dal 2027 il sistema delle quote si applicherà anche alle famiglie e cioè ai trasporti privati, al riscaldamento degli edifici, allo smaltimento dei rifiuti, ecc.

 il che condurrà ad ulteriori aumenti di gas, benzina ed energia elettrica a causa dei sovrapprezzi conseguenti all’aumento previsto delle singole quote.

 Qualcuno pensa anche a istituire le quote personali di CO2 che prevederà, qualora venissero introdotte, che ad ogni cittadino venga attribuita una quota di CO2 da “spendere”, superata la quale si riceveranno una serie di penalità e disincentivi…

 

La CO2 causa inflazione.

(La Co2 più pesante dell’atmosfera terrestre non può modificare

Il clima della terra di cui solo il Sole è responsabile! N.D.R.)

A fare questa incredibile affermazione è stata C. Lagarde, attuale presidente della BCE, nel corso di un’intervista a “Madame Figaro”:

“Se nel mondo si verificano sempre più disastri climatici, siccità e carestie, ci saranno ripercussioni sui prezzi, sui premi assicurativi e sul settore finanziario. Dobbiamo tenerne conto”.

Incredibilmente la stessa Unione europea assolve e benedice la CO2 prodotta dal sistema della guerra.

Essa ha, infatti, riconosciuto le armi, come un prodotto a emissioni zero.

“I prodotti del complesso militare-industriale sono esclusi dal “Carbon Border Adjustment Mechanism” (CBAM), che impone una tassa sulle emissioni di CO2 derivanti dalla produzione“. 

Eppure un aereo tipo F-15 Eagle consuma da solo sino a 16.000 litri/ora, un bombardiere B-52 è più risparmioso, consumando solo 12.000 litri/ora.

Oltretutto ci si limita al calcolo delle emissione di CO2;

 ci si chieda, però, se la guerra (o anche solo la sua preparazione) con il suo tragico portato di distruzione di vite, infrastrutture e devastazione di interi territori, possa essere considerata ambientalmente sostenibile.

De-dollarizzazione e innalzamento dei tassi.

In realtà, come già discusso qui, è la de dollarizzazione che impone alla Fed (e di conseguenza alla BCE) di tenere alto il valore del dollaro e dell’euro che rischierebbe di perdere troppo valore rispetto al dollaro.

Ne subiscono le conseguenze i paesi più fragili perché gli alti tassi attirano gli investimenti finanziari dove si promette più remuneratività.

Dollaro ed euro si rafforzano, quindi, a discapito dei tassi di cambio dei paesi più fragili che risultano così più soggetti a default e crisi finanziarie.

Unione europea=NATO.

Le scelte guerrafondaie dell’Ue hanno provocato l’entrata in recessione tecnica dell’area euro con l’ex locomotiva Germania a tirare verso il basso il PIL europeo.

La produzione industriale italiana ha subito, nel primo trimestre dell’anno, una flessione del 7,2%.

La condizione macroeconomica dell’Italia è di stagflazione ossia di compresenza tra stagnazione economica e inflazione, vera e propria anticamera verso l’inferno della recessione.

Ricordate Roberto Cingolani?

Secondo l’ex ministro non c’era da preoccuparsi.

Dal 2022 al 2025 avremmo aggiunto annualmente 8.000 MW di potenza elettrica provenienti da nuovi impianti di rinnovabili.

La realtà, documentata da Terna, afferma che nel primo trimestre del 2023 siamo riusciti a implementare solamente 800 MW.

Qualora nei trimestri successivi si riuscisse a mantenere lo stesso ritmo ci fermeremmo a 3200 MW ossia meno della metà di quanto preventivato dall’ottimista ministro.

L’attuale ministero ha annunciato una normativa fresca sulle rinnovabili che dovrebbe essere varata entro la fine di questo mese.

Essa indurrebbe le Regioni ad autorizzare nuovi impianti ricevendo un contributo del 3% dai nuovi produttori.

Non solo la svendita del territorio, dato in concessione sine die a grandi privati, per pochi spiccioli, perché installino i loro megaimpianti infestando il territorio per estrarne ricchezza a discapito della Comunità ma anche la beffa dell’ulteriore pressione sui prezzi che inevitabilmente tale tassa addizionale legittimerà.

In sintesi, se dovessero mancare nuovi sussidi, il rialzo dei prezzi dell’energia si abbatterà sulle imprese, in particolare su quelle più energivore e sulle famiglie.

Nessuno ha, peraltro, tenuto conto del fatto che la transizione energetica si realizza solo se è disponibile, a buon mercato, l’energia fossile per la transizione così come quella dei quattro principali minerali per la transizione (Cobalto, litio, nickel, rame).

Il gas naturale ha (avrebbe) un ruolo ponte imprescindibile.

Se esso non continuasse ad essere disponibile a prezzi moderati addio green deal, addio RE Power EU.

 (Crisi o Transizione Energetica? di S. Fantacone e D. Floros. Diarcos Edizioni).

Energia e Inflazione.

Abbiamo visto l’inflazione europea raggiungere picchi del 12% malgrado l’abbassamento dei consumi.

Si tratta evidentemente di una inflazione da costi e sul lato dell’offerta ma che viene trattata come fosse un’inflazione da domanda.

Come si vede dal grafico l’impennata dell’inflazione arriva già nel periodo prebellico in concomitanza della fine della pandemia.

Più che dalla ripresa dei consumi post pandemici essa è stata causata da strozzature dell’offerta dovute, tra l’altro, alla difficoltà di trasporti e consegne successive al lungo fermo pandemico e secondariamente all’aumento dei costi dell’energia dovuti al cambiamento del tipo di contratti d’acquisto del gas passato da contratti a lunga scadenza, a prezzi bassi e stabili, a contratti spot che mercanteggiano il prezzo del gas (liquefatto) sulla base della domanda e dell’offerta del momento.

 Il gas va sempre al migliore offerente.

Persino il gas acquistato, ad esempio da ENI, per tramite di contratti a lunga scadenza, è stato poi indicizzato e venduto ai prezzi generati dalla borsa olandese (TTF) con enormi vantaggi per i suoi azionisti.

(L’Eni rivende il gas russo 10 volte più caro rispetto al prezzo a cui lo acquista).

Come si può vedere le sanzioni alla Russia hanno poi ulteriormente accelerato la crescita dei prezzi dell’energia.

 È, infatti, evidente che l’aumento del costo di materie prime ed energia causano un aumento dei costi di produzione che le imprese devono prima o poi scaricare su un incremento del listino prezzi dei loro prodotti

La politica schizofrenica della BCE e della Ue con una mano impone sanzioni e cambio modalità di acquisto dell’energia facendo impennare l’inflazione mentre con l’altra alza i tassi di interesse nel tentativo sempre frustrato di calmierarla.

 Di questo passo la banca centrale europea raggiungerà il suo obiettivo solo quando avrà causato la recessione economica dell’eurozona, già peraltro in recessione tecnica.

L’accoppiata del caro energia insieme all’alto costo del denaro causato dal continuo innalzamento dei tassi non danneggia solo chi si sia trovato con un mutuo bancario stipulato a tasso variabile – che subisce incrementi insostenibili della rata mensile – ma l’innalzamento del costo del denaro è causa anche di un più alto costo dei prestiti di cui il sistema delle imprese necessita per finanziare i propri investimenti.

Un altro effetto collaterale, tutt’altro che di poco conto, consiste nell’incremento di rapidità con cui cresce il debito pubblico.

 Aumenta, infatti, in proporzione, il costo del servizio al debito ossia la remunerazione spettante a chi ha prestato i suoi capitali allo Stato acquistandone i titoli.

Poiché l’economia rallenta e il debito aumenta più velocemente il rapporto debito/PIL peggiora e all’orizzonte vicino, il primo gennaio dell’anno prossimo torna il mostro ordoliberista del patto di stabilità solo temporaneamente sospeso nel periodo pandemico con tutto il suo carico deleterio di politiche di austerity e di controllo degli investimenti insieme a politiche di pareggio di bilancio che nel contesto attuale sarebbero la goccia che fa traboccare il vaso rotto dell’economia italiana.

 L’Ue consapevole delle enormi pressioni economiche negative che impone al nostro Paese pretenderebbe, non a caso, la ratifica del fondo salva stati (MES), per ora saggiamente rinviata, che in caso di default “ci verrebbe in soccorso” prestandoci quegli stessi soldi con i quali abbiamo contribuito a finanziare il fondo, imponendoci con l’occasione piani di aggiustamento strutturale che colpirebbero ulteriormente previdenza e stato sociale.

 In pratica un vero e proprio commissariamento del Paese…

La Lagarde, tuttavia, insiste perseguendo il suo strumentale obiettivo inflazione insieme all’isolamento di Mosca con l’11° pacchetto di sanzioni e la richiesta alle banche dell’eurozona di accelerare l’uscita dalla Federazione Russa.

Fa eco alla Lagarde, Giorgia Meloni che in pieno ossequio (delirio) atlantista, dopo la Russia individua nella Cina l’altro nemico da combattere:

 “L’Unione europea deve ridurre la sua dipendenza economica dalla Cina. La Cina è un avversario sistemico dell’Europa “.

Designare la Cina e la Russia come nemiche, prostrandosi ai voleri angloamericani, rischia di infliggere un insostenibile ulteriore colpo all’economia del Paese.

Non ci resta che sperare nelle triangolazioni…

Prima ne usciamo e meglio è per tutti!

Fuori l’Italia dalla guerra!

(Francesco Cappello, sovranitapopolare.org)

 

 

 

 

 

LA GUERRA ANGLO-AMERICANA

IN UCRAINA PER LE MATERIE PRIME.

Comedonchisciotte.org – Loreto Giovannone - Redazione CDC – (05 Luglio 2023) – ci dice: 

(sovranitapopolare.org)

Il capitalismo occidentale che ha inventato il brand “green” delle auto elettriche sta crollando miseramente di fronte all’impossibilità di rapinare “litio” nel Donbass.

Anche se il Donbass non ha che una percentuale minima del potenziale mondiale di “litio”, è comunque il solito sassolino che farà saltare l’ingranaggio.

Perché non si dice mai che i cosiddetti «esportatori di democrazia» sono degli usurpatori;

 capitalisti rapaci e feroci che depredano le materie prime negli altri paesi del mondo?

E che utilizzano la tecnica deuteronomica dell’invasione armata, dello sterminio, della distruzione e successiva annessione?

In Donbass non c’è solo “litio”:

 iniziamo dall’aggressione in Ucraina della NATO nel 2014 e dalle conseguenze in morti.

Sull’argomento il 21/02/2022 “Laura Aprati su Rainews.it”, scriveva:

«[…] e dall’attenzione sul Donbass il conflitto del 2014 e Donetsk e Luhans’k le due “repubbliche” filorusse in territorio ucraino: un conflitto mai veramente cessato, che ha già causato almeno 14mila morti.»

Chi ha «dell’attenzione sul Donbass» fino a scatenare un conflitto nel 2014 che ha causato almeno 14mila morti?

Non sono stati gli americani e inglesi sotto copertura NATO?

Continua “Aprati”, nel suo articolo:

«Donbass, dove oltre 770mila ucraini hanno il passaporto russo, su una popolazione di circa 5 milioni di abitanti», quindi una minoranza pari ad un settimo sono i russi in Donbass?

E come possono i nazisti ucraini messi al governo dalla NATO bombardare un territorio limitrofo se era un loro territorio?

I network delle comunicazioni evitano di parlare di ciò che è visibile e davanti agli occhi di tutti:

La guerra USA-NATO contro la Russia è un malcelato tentativo di accaparramento delle materie prime del Donbass e dell’Ucraina?

La guerra Anglo-Americana in Ucraina per le materie prime.

Il sito del governo di Kiev (ukraineinvest.gov.ua) lo spiega chiaro e senza equivoci nella pagina che ha il motto liberista “I tuoi investimenti contano”.

Il rapace, predatorio sfruttamento dei territori ricchi di risorse naturali attuato dai paesi “occidentali” con bombe, droni, carri armati NATO è un tabù, eppure è lo scopo primario del conflitto militare in corso?

Ma ciò non viene detto né da esperti né da commentatori politici.

La Russia non è l’Iraq, non basterà la solita aggressione di servizi segreti militari di USA e Inghilterra...

Un punto fondamentale è che i territori dell’Ucraina e i vicini Donbass e Luhans’k sono russi – storicamente sotto l’Impero delle Russie sin da Caterina II – e tali ritorneranno.

Nel 2022 il Presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto che il «Donbass è parte integrante della storia e della cultura russa», una semplice, disarmante verità.

 Nelle parole di Putin c’era l’inequivocabile segnale che la Russia di oggi non si farà sottrarre le materie prime dai fanatici del deuteronomio ipocritamente vestiti da «esportatori di democrazia» a forza di bombe, devastazione e morte.

Pubblicato nel sito del governo ucraino: «L’Ucraina ha risorse minerarie estremamente ricche e complementari in alte concentrazioni e vicine l’una all’altra.

Il paese ha abbondanti riserve di carbone, minerale di ferro, gas naturale, manganese, sale, petrolio, grafite, zolfo, caolino, titanio, nichel, magnesio, legname e mercurio.»

 L’Ucraina è tra i maggiori produttori dei seguenti minerali :

 

Minerali non metallici.

6° posto nel mondo nell’estrazione dei caolini: 2,4 milioni di tonnellate e il 5,9% della produzione globale (dopo Cina, USA, Germania, India e Repubblica Ceca).

10° posto al mondo nell’estrazione di silicati di zirconio: 26mila tonnellate e l’1,9% della produzione globale (dopo Australia, RSA, Cina, Mozambico, Senegal, USA, Kenia, India e Indonesia).

8° posto al mondo nell’estrazione della grafite: 13mila tonnellate e l’1,3% della produzione globale (dopo Cina, Brasile, Corea del Nord, India, Russia, Canada e Madagascar).

Combustibili minerali.

13° posto nel mondo nell’estrazione del carbone delle centrali elettriche: 18,9 milioni di tonnellate e lo 0,4% della produzione globale (dopo Cina, India, USA, Indonesia, Australia, RSA, Russia, Colombia, Kazakistan, Polonia, Vietnam e Canada).

12° posto nel mondo nell’estrazione del carbone da coke: 5,2 milioni di tonnellate e lo 0,5% della produzione mondiale (dopo Cina, Australia, Russia, USA, India, Canada, Mongolia, Kazakistan, Polonia, Mozambico e Colombia).

10° posto al mondo nell’estrazione dell’uranio: 1 tonnellata e 1,4% della produzione mondiale (dopo Kazakistan, Canada, Australia, Namibia, Niger, Uzbekistan, Russia, Cina e USA).

Continua il sito del ministero dell’Ucraina:

 «Negli ultimi anni, il governo ha notevolmente migliorato e liberalizzato il sistema di concessione dei permessi per l’estrazione di minerali.»

 Dopo il 1991 circa 230 investitori canadesi e americani si erano presentati all’assalto delle materie prime consociandosi in una camera di commercio canadese.

 «Inoltre, il Servizio statale di geologia e sottosuolo dell’Ucraina ha presentato un atlante degli investimenti per la gestione del sottosuolo, che comprende oltre 140 campi da impostare per le aste elettroniche nel prossimo futuro.»

Giornali e divulgatori riescono a malapena ad individuare il Donbass, nell’articolo citato sopra di Aprati, come:

 «La ricca regione carbonifera nel sud-est del Paese, dove vive una consistente comunità russofona» oscurando totalmente che quelle che oggi sono le repubbliche Donetsk e Luhans’k erano parte integrante dell’URSS.

La guerra Anglo-Americana in Ucraina per le materie prime.

Popolazioni di diverse etnie da secoli insediate nei vasti territori russi ad est dell’Ucraina, vengono liquidate sommariamente con l’appellativo «russofoni» dimenticando la variegata composizione etnica di tutti i territori russi e i loro diritti naturali e storici sulla loro terra, suolo e sottosuolo.

Tornando all’argomento minerali, quali sono le risorse presenti in Donbass che fanno gola agli americani e agli inglesi e dove si trovano?

– Carbone: le principali riserve di carbone ucraine si trovano nel bacino del Donbass e nel bacino di Lviv-Volyn.

– Gas naturale e petrolio: l’Ucraina ha 1,1 trilioni di metri cubi di riserve di gas naturale e 135 milioni di tonnellate di petrolio. Entrambe le risorse si trovano, per la maggior parte, nel Dnieper-Donetsk.

– Ferro: L’Ucraina possiede 27 miliardi di tonnellate di riserve di minerale di ferro, il 10% delle riserve mondiali. Degli 88 giacimenti in tutto il paese, la maggior parte sono a Kremenchuk, Kerch, Mariupol, Belozersky e Kryvyi Rih.

– Manganese: l’Ucraina ha le più grande riserva d’Europa (550.000 tonnellate nel 2020), soprattutto, nel bacino di Nikopol e a Veliko-Tokmakskoye.

– Titanio e uranio: prima in Europa sia come riserve di titanio che come depositi di uranio.

– Grafite: 20% delle risorse mondiali.

 

Un discorso a parte meriterebbero le REE (rare earth elements). Si tratta di minerali rari, fondamentali per l’industria tecnologica.

 Al momento, la Cina ne possiede quasi il 90%, ma l’Ucraina, stando alle riviste di settore, ha depositi immensi, molti dei quali non ancora sfruttati.

«Le risorse del sottosuolo dell’Ucraina includono una concentrazione di circa un centinaio di tipi di minerali, il cui valore di mercato è stimato dagli esperti a 7,5 trilioni di dollari.

 In totale, la base di risorse minerarie dell’Ucraina è formata da 20.000 depositi e manifestazioni minerali, di cui 7.800 sono esplorati e solo 3.300 sono in fase di sviluppo» scrive “Mining World”:

 «L’Ucraina ospita riserve significative di metalli non ferrosi e delle terre rare, inclusi depositi di berillio, zirconio, tantalio e un complesso di terre rare fosforiche e minerali di metalli rari.»

Guerra del Litio e crollo del “green” macchine elettriche. Fondamentale per la produzione di batterie, elemento chiave nella falsa “transizione ecologica green”, inventata ed imposta molto “democraticamente” da globalisti che controllano l’economia occidentale, il litio è uno dei motivi per cui la regione dell’Ucraina orientale è teatro della guerra.

Le ragioni dell’accanimento della Nato degli anglo-americani che ha armato mercenari di tutte le nazioni e sta combattendo contro la Russia, sono nelle enormi quantità di materie prime nel suolo e sottosuolo.

Gli americani e i loro gesuiti istruttori della “SFS” (Edmund Walsh, Scool Forein Affears) della Georgetown University, sanno benissimo che i territori di Ucraina, Donbass, Luhans’k sono parte della Russia, ma ai prosecutori della dottrina Brzezinski non importa d’essere politici ipocriti, loro e gli altri vogliono l’espansione della NATO e le materie prime da saccheggiare.

Solo la resa potrà fermare la guerra in Donbass e Ucraina.

La Russia non sembra intenzionata ad arrendersi, ma a riprendersi i suoi territori con tutte le loro miniere.

(Loreto Giovannone, sovranitapopolare.org)

(Loreto Giovannone. Studioso di storia alla ricerca dell’identità culturale e geografica delle origini. Studioso dei documenti amministrativi e ufficiali dell’Unità d’Italia conservati negli Archivi di Stato.)

 

 

 

 

C40, ECCO COME GLI AMICI DI SCHWAB

E SOROS VOGLIONO DECARBONIZZARE LA VITA.

 Visionetv.it – (10 Luglio 2023) – Martina Giuntoli – ci dice:                       

Si torna a parlare di politiche green, di emergenza climatica e di follia ad emissioni zero.

Pochi giorni fa è rispuntato un vecchio report dell’”organizzazione C40” intitolato “The future of urban consumption in a 1,5C° world” (“Il futuro del consumo urbano in un mondo ad 1,5C°”).

Il testo, del 2019, riporta una lunga e dettagliata lista di interventi atti a limitare le emissioni di CO2 e il cambiamento climatico, sapientemente divisi per categoria.

 Si parla di abbigliamento, viaggi, dieta e utilizzo delle auto private.

Ma anche stili di vita in generale e, ciò che più importa, cosa sarà permesso fare e cosa non lo sarà.

Nel marzo 2023 era già uscito un memorandum del report originale che esortava un numero sempre maggiore di città ad aderire al progetto.

In un recente comunicato stampa dell’”organizzazione C40”, invece, si parla di nuovi e cospicui fondi disponibili che saranno utilizzati in città come Bogotà, Dar es Salaam, Los Angeles, Quezon City, Vancouver e Varsavia, a patto che queste si impegnino in politiche green.

Le somme, circa 60 mila dollari a città, provengono direttamente da “George Soros” e dalla sua” Open society foundation” secondo il progetto “Ica” (Inclusive climate action).

C40, WEF E SOROS.

L’associazione” C40” è un partner diretto del “World economic forum” (Wef).

Dal Wef molto probabilmente assimilerà direttive, e al Wef dovrà parimenti rendere conto di quanto realizzato secondo le tempistiche e le modalità convenute.

C40 sta per Cities 40, l’unione originariamente di 40 città le cui istituzioni hanno combinato forze e fondi con la missione di limitare il riscaldamento globale a 1,5 C° e costruire comunità eque e resilienti.

Il numero attuale di città aderenti si aggira attorno a 100, con altre 1.000 che, pur non facendo parte del network, si ispirano alle linee guida del report sopra citato.

Tra i principali finanziatori troviamo i governi tedesco, britannico e danese.

Sono attivamente coinvolte nel progetto anche aziende note al pubblico come Ikea, l’Oreal, FedEx e Google oppure associazioni come la Open society foundation di Soros nonché la Clinton foundation.

Particolarmente importante è il partenariato con “Arup”: un network globale di ingegneri, architetti e designer esperti nello sviluppo sostenibile nato nel 1946 a Londra.

“Arup” e “C40” hanno iniziato la loro collaborazione nel 2009 producendo diverse pubblicazioni.

 Gli investimenti fatti dall’azienda britannica nel progetto “C40” sono stati milionari, specialmente quelli del 2019, l’anno in cui è stato pubblicato il report.

 

DECARBONIZZARE LA VITA DEI CITTADINI.

Nel “report” si legge come siano proprio le città i nuclei su cui si può investire maggiormente per fermare le conseguenze dell’azione umana sull’ambiente.

Infatti “solo unendo gli sforzi nazionali con quelli delle comunità locali” si potrà agire sul cambiamento climatico provocato dalle emissioni.

 Sono consumi e sprechi ad essere maggiormente sotto attacco.

In particolare si legge nell’executive summary che “saranno consentite solo quelle attività che avranno un impatto limitato nell’economia generale delle emissioni”.

Come sostiene il direttore esecutivo di C40, “Mark Watts”, “le cose pratiche sono più facili da implementare a livello locale se le istituzioni fanno il loro dovere”.

 Inutile dire che non una singola parola di quanto scritto nel report è uscita da un processo democratico e consapevole in cui i principali attori siano stati i cittadini.

In cosa si tradurrebbe tutto questo nella vita pratica quotidiana?

C40 E LA NUOVA NORMALITÀ.

Presto detto.

I cittadini dovrebbero abbandonare lo stile di vita a cui sono abituati.

Lo shopping a cui il mercato per anni li ha costretti dovrà subire un taglio pari al 66%.

Niente più fast fashion con acquisti compulsivi, ma pochi articoli e possibilmente riciclati o riciclabili.

 Si parla di tre articoli a testa, praticamente un’uniforme invernale ed una estiva, e probabilmente una terza in caso una delle altre si danneggi.

Niente più tavole imbandite e barbecue con gli amici.

Dieta ristretta, senza carne né latticini, con abbondanti frutta e verdura.

Niente sprechi e ridottissima produzione di spazzatura.

 Praticamente zero.

Nel report tuttavia si legge che il numero di calorie per soggetto dovrebbe rimanere lo stesso, ovvero 2.500.

Ci sarebbe da chiedersi come si possa rimanere su quella cifra e con quali alternative dietetiche.

Le automobili diventeranno un lusso, o se preferiamo, un bene da condividere.

Una macchina a testa non sarà più sostenibile, mentre il fenomeno del “car sharing” sarà implementato al massimo.

 Inoltre la vita media di una macchina passerà da 20 anni a 50.

 Niente più viaggi in aereo, a meno che non si scopra un carburante che sia eco-friendly.

Fino ad allora, voli tagliati del 55%.

C40 E L’ATTACCO ALLE CASE PRIVATE.

Anche le abitazioni diverranno un lusso.

L’obiettivo nero su bianco è la riduzione del 20% della richiesta di nuove case entro il 2030.

 Questo significa che probabilmente dopo il “car sharing” il nuovo target sarà l’”home sharing”.

Niente più case per singoli, ma stanze in condivisione per limitare spazi e sprechi.

Tutti coloro che stanno implementando attivamente questa agenda e stanno ricevendo ordini e denaro da poteri sovranazionali dovrebbero rendere conto delle loro attività.

 Mai nessuno infatti ha interpellato i diretti interessati, ovvero i cittadini.

Eppure, in nome di basi scientifiche improbabili e false, questa gente sta letteralmente stravolgendo lo stile di vita di milioni di persone.

Ancora una volta libertà fondamentali saranno messe in discussione e diritti come quello alla proprietà privata verranno negati.

(Vogliono la rivoluzione… l’avranno! N.D.R.)

D’altra parte lo avevano già chiaramente detto.

 Entro il 2030 “non avrai nulla e sarai felice”.

(MARTINA GIUNTOLI)

 

 

 

BOMBE A GRAPPOLO, GLI USA

NON HANNO ALTRO DA DARE A KIEV.

  Visionetv.it – (10 Luglio 2023) – Giulia Burgazzi – ci dice: 

 

Gli Stati Uniti mandano all’Ucraina le terrificanti bombe a grappolo perché non hanno più altro da darle.

 Lo ha ammesso con un giro di parole il presidente Usa Joe Biden.

 Ovvero, i decisori occidentali hanno cominciato la guerra – seppure indiretta – contro la Russia prima di essere certi di poterla fare.

A prescindere da ogni altra considerazione (e ce ne sarebbero molte): in queste mani siamo?

Le bombe a grappolo sono in sostanza razzi o proiettili – all’Ucraina interessano i proiettili di artiglieria da 155 millimetri – ripieni di molte bombe più piccole, che si distribuiscono ad ampio raggio.

Non è detto che esplodano tutte.

Quelle che restano sul terreno costituiscono un pericolo mortale per i civili negli anni a venire.

Il New York Times ha calcolato che le piccole bombe provenienti dalle bombe a grappolo statunitensi rimangano inesplose per almeno il 14%.

Oltre 100 Paesi, fra cui l’Italia, hanno firmato un trattato internazionale che impegna a non usare bombe a grappolo.

Stati Uniti, Ucraina, Russia e Cina sono fra quelli che non aderiscono al trattato.

BOMBE A GRAPPOLO ALL’UCRAINA.

Il presidente Biden ha ammesso che l’Ucraina riceverà le bombe a grappolo perché non c’è altro da darle durante un’intervista alla “Cnn”.

Per la precisione, ha detto che le bombe a grappolo prenderanno la via di Kiev “per un periodo transitorio” finché gli Stati Uniti non saranno in gradi di produrre un adeguato numero di proiettili convenzionali da 155 millimetri.

Si può aggiungere che il “periodo transitorio” durerà per un bel pezzo.

L’Ucraina usa 6-8 mila proiettili da 155 millimetri al giorno.

Sono circa 200 mila al mese.

In un mese, ora gli Stati Uniti producono 24 mila proiettili da 155 millimetri: l’1,2% di quelli che l’Ucraina consuma.

 Contano di arrivare a 70-80 mila proiettili al mese nel 2025.

Saranno in ogni caso meno della metà, forse solo un terzo dei proiettili che ora l’Ucraina utilizza.

Quanto all’industria bellica europea, pare che solo fra tre-cinque anni potrà espandere la sua produzione, attualmente modesta.

 La Russia non ha invece problemi del genere.

IL RUOLO DEGLI STRATEGHI.

Se fosse per chi scrive queste righe, nessuno nel mondo spenderebbe mai un solo centesimo in armi e munizioni.

Gli strateghi della geopolitica però raramente sono antimilitaristi.

 E allora, vale la pena di domandarsi: cosa credeva, l’Occidente?

I governi pagano fior fiore di analisti per conoscere i dati di fatto sui quali basare le decisioni.

Hanno ricevuto rapporti secondo i quali la Russia avrebbe combattuto solo con le pale?

 Hanno marginalizzato ed epurato coloro che enunciavano verità sgradevoli a proposito della presunta superiorità occidentale?

Comunque sembra che un dato di fatto sia incontrovertibile.

Siamo nelle mani di gente che, prima di aprire le danze belliche, non è stata neanche in grado di guardare gli inventari di magazzino e di calcolare per quanto tempo le scorte sarebbero state sufficienti.

Un ragionamento del genere vale anche per le sanzioni contro la Russia e per la guerra commerciale contro la Cina.

 L’Occidente ha deciso in proposito prima di assicurarsi che fosse possibile fare a meno dei loro prodotti.

In queste mani, siamo.

(GIULIA BURGAZZI)

 

 

 

L'ex ricercatore del laboratorio di Wuhan

rivela che COVID-19 è stato sviluppato

dal PCC come arma biologica.

 Bioterrorismo.news.it – (07/06/2023) - Zoey Sky – ci dice:

 

L'ex ricercatore WIV diventato informatore “Chao Shao” ha rivelato che il PCC ha ordinato test sui ceppi di coronavirus con l'obiettivo del contagio umano.

Durante l'intervista con il “Jerusalem Post” condotta dall'attivista per i diritti umani e autrice “Jennifer Zeng”, ha detto che alcuni dei suoi colleghi ricercatori sono scomparsi durante i Giochi mondiali militari del 2019 a Wuhan.

Uno dei suoi colleghi ha affermato di essere stato inviato negli hotel per ispezionare "le condizioni igienico-sanitarie".

 Tuttavia, “Shao” pensa che questo potrebbe essere stato uno schema per diffondere COVID-19 perché gli esami igienici non richiedono virologi.

I ricercatori del WIV sostenuti dall'esperto di malattie infettive statunitense “Dr. Anthony Fauci” sono stati ordinati da "un superiore" per identificare il ceppo più contagioso del virus COVID-19.

(Guadagno di funzione significa arma biologica: Musk fa esplodere Fauci per aver supervisionato la creazione di COVID-19.)

Un ricercatore WIV di nome “Shan Chao” ha ammesso di aver ricevuto i quattro ceppi di coronavirus da un superiore.

È stato incaricato di testare questi ceppi e determinare quale avesse il maggior potenziale di infettare più specie, con particolare attenzione alle infezioni umane.

Lo stesso informatore è stato inviato nello Xinjiang nell'aprile 2020 per esaminare lo stato di salute della popolazione uigura imprigionata nei campi di rieducazione.

Presumibilmente fu incaricato di accelerare il loro rilascio.

Ma con l'irrilevanza dell'esperienza virologica nel condurre controlli sanitari, “Shao” ritiene di essere stato inviato nello Xinjiang per facilitare la diffusione del virus o per studiarne gli effetti sugli esseri umani.

La sua scioccante rivelazione aggiunge prove alla teoria che il coronavirus è trapelato dal WIV, che i media aziendali e la classe politica hanno spesso criticato come una "teoria della cospirazione".

Queste rivelazioni dovrebbero essere preoccupanti per il pubblico, ma i dati rivelati da “Chao Shao” sono solo la punta dell'iceberg.

Tutte le strade portano alla teoria della perdita di laboratorio.

La vera origine della pandemia, che ha causato almeno sette milioni di vittime in tutto il mondo, è ancora oggetto di un'indagine in corso.

Le prove genetiche raccolte dai ricercatori cinesi nel gennaio 2020, che sono state finalmente rese pubbliche all'inizio di questo 2023, suggeriscono che i cani procione e altri animali selvatici in un mercato di Wuhan, in Cina, il fulcro di molti dei primi casi umani di COVID-19, potrebbero essere la fonte.

Questa stessa evidenza mette SARS-CoV-2, l'agente patogeno responsabile di COVID-19, in molte di quelle stesse bancarelle del mercato.

Gli esperimenti suggeriscono che i cani procione possono essere infettati e trasmettere SARS-CoV-2.

Questi risultati suggeriscono uno scenario in cui il virus si è diffuso alle persone al mercato.

Tuttavia, alcuni scienziati affermano che questa è solo una prova circostanziale che giustifica ulteriori indagini e che esiste ancora la possibilità di una "perdita di laboratorio" all'inizio della pandemia di COVID-19.

Ad oggi, almeno otto agenzie di intelligence statunitensi hanno condotto le proprie indagini sulle origini di SARS-CoV-2.

Quattro agenzie hanno concluso con "bassa fiducia" che una ricaduta naturale dagli animali è più probabile, mentre due agenzie pensano che sia dovuto a una perdita di laboratorio con una fiducia "bassa" o "moderata".

Due agenzie rimangono indecise.

 Il governo degli Stati Uniti ha ordinato la declassificazione delle informazioni relative alle origini del COVID-19.

(TheNationalPulse.com) (JPost.com) (ScientificAmerican.com).

 

 

 

La Russia afferma che le zanzare OGM

ingegnerizzate degli Stati Uniti

lanceranno un attacco di guerra biologica su Mosca.

Bioterrorismo.news.it – (07/05/2023) - Ethan Huff – ci dice:

 

I media occidentali si stanno opponendo alla Russia per le preoccupazioni che la nazione orientale ha espresso sugli Stati Uniti che presumibilmente si preparano a rilasciare zanzare transgeniche come parte di un imminente attacco di armi biologiche a Mosca.

Il “Sun (Regno Unito) ha deriso il Cremlino, come molti media controllati dalle corporazioni chiamano ancora la Russia, per aver persino suggerito che gli Stati Uniti e altre potenze occidentali avrebbero mai osato fare una cosa del genere – anche se sappiamo per certo che le potenze occidentali hanno sviluppato e rilasciato zanzare alterate dalla biotecnologia per un certo numero di anni.

(Lo scorso autunno, abbiamo riferito che l'industria farmaceutica aveva iniziato a scatenare zanzare geneticamente modificate [OGM] in natura per "vaccinare" le persone con sostanze chimiche sconosciute senza il loro consenso.)

Il “Sun sostiene” che i politici russi sono "paranoici" su un attacco di zanzare OGM, il suggerimento è che gli Stati Uniti non farebbero mai una cosa del genere.

Nel frattempo, ci sono dozzine di fabbriche di armi biologiche gestite dagli Stati Uniti in Ucraina che sappiamo esistere e che sappiamo fabbricare questo tipo di armi biologiche da utilizzare contro i nemici dello stato profondo.

L'arroganza occidentale e l'odio per la Russia diventeranno la sua rovina.

Secondo i parlamentari russi, gli scienziati occidentali stanno sviluppando modi per infettare gli insetti transgenici con virus killer che alla fine saranno rilasciati su Mosca, potenzialmente infettando milioni di persone.

"Nominerò solo un progetto del Pentagono, chiamato “Allied Insects", ha detto la deputata” Irina Yarovaya”, capo del Comitato parlamentare per la sicurezza, durante un'audizione con altri funzionari governativi.

"Come valuta questi rischi e minacce?" Yarovaya ha chiesto della stanza. "Come siamo preparati? Siamo in attesa di proposte per garantire la nostra sicurezza economica".

 

Dopo che il filmato della serie di domande di Yarovaya è diventato virale online, le teste parlanti occidentali hanno scatenato un torrente di derisione contro la Russia. Una, credendosi intelligente, ha scritto che "Due cose sono infinite: l'universo e l'idiozia russa".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel frattempo, si vanta che il "conto alla rovescia è iniziato" per la Russia dopo che il presidente Vladimir Putin ha affrontato presunte "umiliazioni" per la ribellione del Gruppo Wagner.

"Chiunque scelga la via del male distrugge sé stesso", ha scritto ironicamente Zelensky in un post su Twitter, non rendendosi conto che lui e i suoi amici sono l'epitome del male in questo mondo.

"Per molto tempo, la Russia ha usato la propaganda per mascherare la sua debolezza e la stupidità del suo governo. E ora c'è così tanto caos che nessuna bugia può nasconderlo".

Con l'aiuto del “falso” presidente americano Joe Biden, Zelensky e i suoi compari hanno incanalato miliardi di dollari dei contribuenti statunitensi nelle proprie tasche con il pretesto di "aiuti di guerra".

Gran parte di quel denaro è completamente disperso, e alcuni membri del Congresso chiedono risposte.

Secondo l'Ucraina e i suoi alleati occidentali, la Russia ha recentemente lanciato il proprio progetto speciale che presumibilmente prevede l'addestramento dei delfini per attaccare la Marina ucraina.

Questa accusa è finora infondata, ma è normale quando si tratta di diffondere propaganda anti-russa.

"Ricordate: la ragione per cui stiamo inviando centinaia di miliardi di dollari all'Ucraina (o ovunque vada) è per 'salvare la democrazia'", ha scritto un commentatore a proposito degli alti crimini e misfatti che stanno accadendo proprio davanti ai nostri volti, giorno dopo giorno, durante la saga della provocazione russa.

 

"Se metti in dubbio la menzogna, sei un 'razzista' e un 'nazista' e un 'tirapiedi di Putin' ... o qualcosa del genere."

Questa stessa persona ha continuato dicendo che, nonostante le affermazioni di lunga data che la seconda guerra mondiale è stata la "buona guerra", il fatto è che "la propaganda di guerra alleata allora era piena di bugie come lo è oggi la propaganda ucraina".

"In guerra, tutte le parti dicono che 'noi' siamo buoni e 'loro' sono cattivi".

(The-Sun.com) (Newstarget.com) (RadarOnline.com)

 

 

 

Evgenij Prigožin ha davvero guidato

una ribellione armata in Russia?

O forse era qualcosa di molto diverso?

Unz.com - PHILIP GIRALDI – (11 LUGLIO 2023) – ci dice:

 

"Un enigma avvolto in un enigma" è una forma abbreviata di una citazione fatta nell'ottobre 1939, appena un mese dopo l'inizio della seconda guerra mondiale, da Sir Winston Churchill in una trasmissione radiofonica al popolo britannico

. A quel tempo, Churchill era Primo Lord dell'Ammiragliato. 4Il commento completo è stato:

"Non posso prevedervi l'azione della Russia. È un enigma, avvolto in un mistero, dentro un enigma..."

In qualche modo questa affermazione mi è saltata in mente mentre cercavo di decifrare il significato del presunto tentativo di colpo di stato di Yevgeny Prigozhin in Russia sabato 24 giugno.esimo, uno sviluppo imprevisto che ha stimolato l'immaginazione di esperti e funzionari governativi di tutto il mondo, generando un torrente di articoli scritti e molte ore di commenti parlati.

 

Prevedibilmente, il clamore che esce da funzionari del governo degli Stati Uniti come il Segretario di Stato Antony Blinken è un inutile discorso propagandistico, che ripete la linea standard sulla malvagia Russia e l'autocrate Vladimir Putin, che, secondo Blinken, è in guai seri in una Russia che è nel caos per la continua guerra in Ucraina, che, sostiene, il Cremlino sta perdendo.

 Anche il presidente Joe Biden ha fatto la sua parte nel prendere le distanze dagli Stati Uniti dall'affare Prigozhin dichiarando enfaticamente che il governo degli Stati Uniti non era dietro il presunto tentativo di colpo di stato, anche se lo ha anche fatto mercoledì scorso dichiarando, come Blinken, che la Russia stava perdendo la guerra in Ucraina e Putin è diventato "un po 'un paria in tutto il mondo". Entrambe queste affermazioni potrebbero essere facilmente contestate.

Non c'è stato quasi nessuno spargimento di sangue nella mossa iniziale delle unità mercenarie del Gruppo Wagner a Rostov sul Don, che ospita il comando meridionale dell'esercito.

 In seguito, mentre sulla strada per Mosca, non ci fu resistenza da parte delle truppe dell'esercito regolare lungo la strada, anche se ci sono rapporti che diversi elicotteri dell'esercito russo e un aereo di sorveglianza che seguiva la colonna furono abbattuti.

Ma sicuramente al di là di questo qualcosa di potenzialmente rivoluzionario nei confronti di Russia-Ucraina si è avvicinato ad accadere, anche se non sappiamo ancora con certezza perché o anche come tutto ciò sia accaduto.

 Il problema centrale è che ci sono molte spiegazioni di ciò che è accaduto che sono plausibili ma che non possono essere confermate sulla base del fatto che nessuno direttamente coinvolto nella genesi o nell'esecuzione dell'evento è in grado di fornire risposte oneste a domande che potrebbero logicamente essere sollevate.

Considera per un momento alcuni degli elementi del dramma.

Mentre stava accadendo, Putin inizialmente andò in televisione a denunciare l'apparente marcia su Mosca da parte dei soldati del gruppo Wagner come un tentativo di colpo di stato che rendeva i partecipanti traditori del governo russo.

Prigozhin, tuttavia, ha rapidamente respinto questa caratterizzazione, sostenendo che stava facendo la sua mossa per affrontare i generali di Mosca che stavano fallendo nel loro dovere di vincere la guerra contro Kiev il più rapidamente possibile, cioè forse perché stavano trascinando i tacchi evitando qualsiasi rischio e facendo sembrare interminabile e forse anche invincibile una guerra che avrebbe potuto essere conclusa.

La marcia su Mosca dovrebbe quindi essere vista come una "dimostrazione di dissenso" secondo Prigozhin.

 E per infittire ulteriormente la trama, due alti generali Valery Gerasimov e Sergei Surovikin non sono stati visti in pubblico da sabato e ci sono notizie non confermate che uno di loro, Surovikin, ex comandante delle forze russe in Ucraina, è stato arrestato.

Gerasimov è capo di stato maggiore dell'esercito e l'attuale comandante delle forze in Ucraina, mentre Surovikin è ora il suo vice.

La consegna di Gerasimov era una delle richieste presumibilmente fatte da Prigozhin.

 Fonti dell'intelligence statunitense ora affermano che Surovikin sapeva della ribellione in anticipo, il che suggerisce che anche la CIA e il Pentagono ne erano a conoscenza.

 E c'è anche un commento fatto dal capo dell'intelligence della difesa ucraina, il maggiore generale Kyrylo Budanov, che ha detto che Kiev sapeva sia dei piani di Prigozhin che di un complotto separato dell'agenzia di intelligence russa FSB per assassinarlo.

Se tutto o parte di ciò è vero, ciò suggerisce piuttosto che potrebbe esserci stato un vero complotto guidato da un'agenzia di intelligence straniera contro Putin o almeno che il Cremlino sta procedendo con cautela per includere i resoconti dei generali delle loro attività verificati per assicurarsi che non fossero complici in alcun modo né con la CIA né con il governo ucraino o con lo stesso Prigozhin.

Quindi ci si deve chiedere se i consiglieri di Putin e le sue risorse di intelligence stessero ritraendo accuratamente ciò che Prigozhin stava facendo o se il discorso sul "tradimento" fosse una storia di copertura progettata per nascondere una sequenza più complicata di eventi.

Ad esempio, i capi dell'intelligence di Putin sapevano davvero in anticipo che il "colpo di stato" o quello che forse è meglio descritto come una "protesta armata" avrebbe avuto luogo?

Se è così, hanno lasciato che iniziasse, supponendo che non potesse avere successo, a tentare di radunare il popolo russo dietro il governo e la guerra?

 E una possibilità ancora più profonda e oscura è che l'intero episodio sia stato escogitato da Prigozhin e Putin a sostegno di un'agenda ancora indeterminata.

Il successivo esilio di Prigozhin in Bielorussia in cambio della fine dell'insurrezione e del ritiro di tutte le accuse contro i presunti insorti del Gruppo Wagner suggerisce piuttosto che l'affare di ciò di cui si trattava non era così semplice come sembrava il primo giorno.

 Pur denunciando i "cospiratori dell'ammutinamento", Putin ha accuratamente distinto tra quegli individui e "la maggior parte dei soldati e dei comandanti del Gruppo Wagner" che "sono anche patrioti russi, fedeli al loro popolo e al loro stato".

 In effetti, a parte il ruolo di Prigozhin, il Gruppo Wagner è stato fondato e comandato da ex ufficiali dell'intelligence militare (GRU) e finanziato e fornito dal Ministero della Difesa.

Oltre a ciò, i soldati di Wagner erano eroi, i leggendari vincitori della "battaglia di Bakhmut".

E poi c'è il possibile ruolo americano negato da Biden.

Il Washington Post ha confermato che l'affermazione che la CIA sapeva di ciò che ha definito la "ribellione", cioè il piano di marciare su Mosca, almeno con diversi giorni di anticipo.

L'Agenzia ha informato la cosiddetta” Gang of Eight “al Congresso su ciò che ci si aspettava che accadesse, ma non ha condiviso ciò che sapeva con il pubblico.

Ciò potrebbe suggerire ad alcuni che gli Stati Uniti e molto probabilmente la Gran Bretagna erano dietro un vero tentativo di colpo di stato e potrebbero anche averlo avviato, forse come una sorta di operazione sotto falsa bandiera, uno scenario suggerito da Putin nel suo discorso televisivo in cui ha accennato oscuramente che "Loro [l'Occidente e l'Ucraina] volevano che i soldati russi si uccidessero a vicenda, in modo che i soldati e i civili morissero, in modo che alla fine la Russia perdesse, e la nostra società si spezzerebbe e soffocherebbe in sanguinose lotte civili (...)

 Si sfregavano le mani, sognando di vendicarsi dei loro fallimenti al fronte e durante la cosiddetta controffensiva, ma sbagliavano i calcoli".

 

Questa è un'accusa piuttosto diretta di presunta colpevolezza ed è stato suggerito che Prigozhin potrebbe aver incontrato segretamente ufficiali dell'intelligence ucraina e della NATO in Africa, dove anche Wagner ha operato. Se questo è vero, potrebbe essere stato reclutato dalla CIA o dall'MI-6, o forse anche essere stato autorizzato a cooperare con loro dopo essersi consultato con Putin, ancora una volta a sostegno di un obiettivo ancora indeterminato, anche se seriamente imbarazzante per gli Stati Uniti e la NATO avrebbe potuto essere immaginato.

 

Ed è importante ricordare che Prigozhin potrebbe aver avuto quello che sarebbe meglio descritto come un risentimento personale contro i generali di Mosca e anche contro Putin. Molti dei commentatori della sua "ribellione" ignorano il fatto importante che è un uomo d'affari, non un soldato. È un oligarca che ha fatto i suoi miliardi in gran parte occupandosi dell'esercito e del governo e a volte è stato definito "lo chef di Putin". Detto questo, i suoi interessi primari si concentrano sulla protezione dei suoi investimenti e beni, di cui il gruppo mercenario Wagner è uno. È rimasto costernato dal modo in cui la sua forza lavoro è stata sfruttata in combattimenti discontinui che sembrano non andare da nessuna parte e si è lamentato a gran voce per mesi di varie questioni relative all'andamento della guerra.

Per quanto riguarda Wagner, Prigozhin stava per essere retrocesso il 1 ° luglioSan quando Wagner avrebbe dovuto firmare un contratto che lo avrebbe posto sotto il controllo de facto del Ministero della Difesa russo, con almeno un terzo della sua forza attiva trasferita in Bielorussia per compiti di guarnigione contro le minacce polacche, anche se rapporti successivi indicano che i soldati non hanno iniziato a muoversi dalle loro basi esistenti in Russia e Ucraina.

È interessante notare che Prigozhin, che si è fortemente opposto e in realtà ha rifiutato di firmare il contratto, secondo quanto riferito era nel suo esilio in Bielorussia e non è stato visto per molti giorni subito dopo il tentativo di colpo di stato, anche se il Cremlino ha ora rivelato di aver effettivamente incontrato Putin cinque giorni dopo il presunto ammutinamento durante un incontro di tre ore per giurare la sua lealtà a cui hanno partecipato anche Wagner e ufficiali dell'esercito regolare.

 Ci sono state, tuttavia, segnalazioni successive di un possibile breve viaggio di Prigozhin nella sua città natale San Pietroburgo in Russia all'inizio della scorsa settimana.

Secondo quanto riferito, Prigozhin ha visitato l'ufficio del Servizio di sicurezza federale (FSB) per raccogliere il suo piccolo arsenale di armi personali e una grande quantità di contanti e lingotti d'oro, che erano stati confiscati quando la sua sontuosa residenza principale e gli uffici dentro e vicino alla città sono stati perquisiti dopo essere stato arrestato.

Passaporti multipli e un gran numero di costumi di tipo teatrale sono stati ottenuti anche nella villa insieme ad alcune mazze – uno strumento che il gruppo Wagner presumibilmente ha usato per uccidere i disertori, numerose immagini di Prigozhin in vari travestimenti, nonché un alligatore impagliato e "una foto incorniciata che si presume mostri le teste mozzate dei nemici [di Prigozhin]".

 In un'intervista improvvisata giovedì scorso il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha detto ai giornalisti sorpresi che Prigozhin è apparentemente rimasto a San Pietroburgo nonostante l'accordo di pace mediato che gli garantisse lo status di esilio in Bielorussia garantito dallo stesso Lukashenko, che ha affermato che per quanto ne sappia Prigozhin potrebbe essere tornato a Mosca.

 Ci sono state anche alcune speculazioni sul fatto che Prigozhin sia tornato in Russia per cooperare in qualche modo alla rottura del suo impero commerciale.

 Se tutto questo è vero, sta succedendo qualcosa di molto strano.

In effetti, si presume che molti degli interessi commerciali di Prigozhin e del Gruppo Wagner siano ora rilevati dallo Stato russo.

 In effetti, un membro del parlamento russo Andrey Kartapolov ha suggerito che il contratto contestato è stato il motivo principale iniziale dell'"ammutinamento" di Prigozhin.

Ci sono anche affermazioni che nonostante l'amnistia e i cambiamenti di proprietà dei beni di Prigozhin, ci saranno indagini sulle operazioni interne di Wagner, per includere la sua spesa corrotta di denaro del Ministero della Difesa, che apparentemente ha beneficiato Prigozhin direttamente e forse immensamente.

La questione del reclamo personale apre anche la porta alla possibilità che Prigozhin stesse abilmente giocando il suo stesso gioco nel tentativo di mantenere il suo status e benefici come direttore e capo del gruppo, rendendolo possibilmente in gergo dell'intelligence un doppio o addirittura un triplo agente a seconda di quanti livelli e varietà dei suoi numerosi potenziali contatti ha manipolato.

Un punto che Prigozhin ha fatto e che la maggior parte delle fonti ammette di avere risonanza è la sua affermazione che la guerra in Ucraina dovrebbe essere portata a una conclusione, con l'implicazione che il popolo russo si sta stancando di esso.

In effetti, stava sfidando il motivo per cui la Russia è entrata in guerra in primo luogo e l'esecuzione di essa da quel momento.

Il colonnello Douglas Macgregor ritiene che Putin dovrà riflettere attentamente se può continuare la distruzione metodica relativamente lenta dell'esercito ucraino o accelerare le cose, con un corrispondente aumento delle morti, per porre fine al processo ed evitare disordini tra l'opinione pubblica russa e anche tra i molti soldati di base brontolanti sulla questione di come viene combattuta la guerra.

 Ci sono rapporti da Mosca che il regime di Putin sta effettivamente rispondendo a possibili disordini, con il Ministero degli Affari Interni (MVD) che monitora i post sui social media e le richieste su Internet da parte dei russi comuni per determinare i livelli di sostegno pubblico.

Fonti ucraine, certamente inaffidabili, sostengono che 17 delle 46 regioni della Russia potrebbero aver sostenuto Prigozhin.

Quindi cosa penso?

Credo che la CIA sia giunta alla conclusione che il "colpo di stato" come si è svolto è stata una "operazione di inganno" condotta da Prigozhin e Putin, tra l'altro per mettere in imbarazzo le agenzie di intelligence occidentali che potrebbero essere state in grado di contattare Prigozhin e indurlo in qualche modo a marciare su Mosca.

Oltre a ciò, se Prigozhin possa aver cambiato idea su come comportarsi a causa dell'esposizione del piano all'intelligence russa o perché non ha mai inteso rispettare alcun accordo in primo luogo è inconoscibile a questo punto.

Quindi, c'è stata una vera insurrezione o colpo di stato?

Onestamente non lo so, ma piuttosto sospetto che Prigozhin volesse seriamente sfidare i generali di Mosca su come veniva combattuta la guerra.

C'è stata una mano occidentale e della NATO in ciò che si è sviluppato?

 Quasi certamente, anche se esattamente come si è sviluppato non è chiaro e potrebbe non essere mai conosciuto.

 Idem per come la parte russa stava giocando le carte che è stata affrontata, anche se il ritiro delle accuse contro Prigozhin suggerisce piuttosto che ci sono state notevoli manovre dietro le quinte per produrre un risultato che non avrebbe aumentato la minaccia di basso livello della marcia su Mosca che si trasformasse in una rimozione del governo di Putin.

 La storia del colpo di stato ha ancora gambe considerevoli negli Stati Uniti e nei media occidentali, che prevedibilmente sono fuori per friggere Vladimir Putin, e ci sono anche considerevoli rapporti e commenti provenienti da fonti russe.

Sarà molto interessante vedere cosa potrebbe emergere nelle prossime settimane.

(Philip M. Giraldi, Ph.D., è direttore esecutivo del” Council for the National Interest”, una fondazione educativa deducibile dalle tasse.)

 

 

 

America: il primo vero impero

talmudico globale.

Unz.com - RICHARD SOLOMON – (4 LUGLIO 2023) – ci dice:

 

Nel corso della storia, ogni segmento evolutivo dell'impero lineare ha incorporato i propri simboli, archetipi e miti per vendere i propri messaggi e giustificare le proprie azioni.

 I sionisti Rothschild attualmente gestiscono l'impero anglo-sionista degli Stati Uniti, non solo come finanzieri dietro le quinte come era comune in passato, ma come manager "mani sul volante" / "in piena vista pubblica".

Di conseguenza, il messaggio di massa metafisico dell'impero utilizza il "linguaggio mentale" dell'ebraismo internazionale.

Il Talmud incoraggia il furto, l'inganno, la doppiezza, lo sfruttamento finanziario, la tortura, l'omicidio, la schiavitù e il suprematismo ebraico, rendendo questi tratti il collante ideologico che tiene insieme l'America.

L'ideologia talmudica combinata con la polizia ad alta tecnologia, le corporazioni avide, una famelica macchina militare e un onnipotente cartello bancario internazionale trasformarono gli Stati Uniti nel primo vero impero talmudico globale.

 (Israel Shahak, "Storia ebraica, religione ebraica: il peso di tremila anni")

Gli imperi globali dissanguano le nazioni straniere che soggiogano e alla fine infliggono lo stesso destino ai loro cittadini.

 Come sottolineato dall'economista “Michael Hudson”, l'Impero Romano accumulò grandi ricchezze per le sue classi oligarche e creditori / rentier, mentre il cittadino romano medio viveva in uno stato di povertà "panem et circenses".

Il sole non tramontava mai sull'impero britannico mentre succhiava la ricchezza dai suoi stati vassalli, eppure le prigioni e le case di lavoro dei debitori abbondavano nella Londra di Dickens.

 Il problema era così grave che l'economista “Robert Malthus” propose di usare l'austerità per eliminare la "classe miserabile" inglese.

Sembra il neoliberismo di Davos.

Come ultima iterazione cosmica dell'impero, gli Stati Uniti soffrono delle stesse patologie dei loro predecessori, solo di più.

 Una volta che la repubblica anglosassone iper-capitalista degli Stati Uniti è passata all'impero anglosassone statunitense iper-capitalista (dottrina Monroe?), l'impero talmudico è diventato possibile e in seguito inevitabile.

Come “Philip K. Dick” ha ripetuto in tutto il suo romanzo "Valis", "L'impero non è mai finito".

Prima di continuare, un rapido disclaimer.

Non sto attaccando indiscriminatamente gli ebrei.

 Scavo proprio sugli ebrei.

 Alcuni dei principali oppositori del sionismo Rothschild sono ebrei.

I "piccoli ebrei" devono svegliarsi all'ordine del giorno del "grande ebreo".

Il programma "pogrom" è una componente di chiusura integrale del modello di business "bleed the host" di "Big Jewry".

È bello essere un ebreo, finché non lo è.

 "La Sinagoga di Satana" si potenzia usando il karma di distruzione del "piccolo ebreo".

 Dopo 109 programmi di "pogrom", la finanza ebraica internazionale è più forte che mai.

Il capitalismo della "scarsità controllata" finale alla fine divora tutti quelli al di sotto degli oligarchi e della loro classe manageriale.

Concentrarsi semplicemente sugli ebrei senza valutare i sistemi radicati non coglie il punto.

Le famiglie criminali ebraiche che controllano la finanza globale non hanno bisogno di "ebrei" fisici per gestire il programma automatizzato truccato "Wall Street" o lo stato di sorveglianza dell'ID biometrico.

Possono altrettanto facilmente inserire scribi tecnologici braminici, WASP di sangue blu o latini svegliati nelle posizioni dell'ingranaggio del pavone.

A meno che tu non viva "sotto la cupola" o scappi (dove?), stai diventando lentamente cotto in una granita di rana calda o gettato in un'orgia di culto di morte sessuale ultra-violenza di collasso accelerato.

Mentre le famiglie bancarie della mafia ebraica presero il controllo del sistema finanziario statunitense nel 1913, non credo che l'America divenne ufficialmente un impero talmudico a spettro completo fino all'9/11.

A quel punto, l'ebraismo organizzato aveva preso il controllo dell'apparato politico nazionale e internazionale, insieme ai media, alla finanza, all'esercito, alle agenzie di intelligence, alla tecnologia, all'istruzione, alla sanità, alla polizia, alle prigioni, all'industria, alle narrazioni sociali e praticamente a tutto il resto.

Per sostenere la mia teoria del Rubicone sull'9/11, sostengo che il modo migliore per determinare chi controlla un impero è attraverso le sue guerre discrezionali.

Prima che lo Stato Profondo israelo-americano orchestrasse gli attacchi dell'9/11, le guerre americane avvantaggiavano molteplici cricche d'élite.

Mentre la guerra avvantaggia sempre la finanza ebraica, Vietnam, Grenada, Nicaragua, Panama, Iraq I, hanno servito altri gruppi di interesse speciale.

Mentre le guerre statunitensi arricchiscono ancora quei gruppi, gli obiettivi sono ora scelti dai sionisti Rothschild.

Escludendo l'Afghanistan come punto di ingresso, Iraq, Libia e Siria sono stati visti come ostacoli all'egemonia israeliana in Medio Oriente.

 L'Iran è anche nella lista dei successi di Israel Firsters.

L'Ucraina è una guerra ebraica totale.

Il presidente ebreo Zelensky ha dichiarato a verbale i suoi piani per trasformare l'Ucraina nel "Grande Israele".

 Zelensky è stato messo al potere dall'oligarca israeliano/ucraino Igor Kolomoisky.

Le ONG di George Soros hanno gettato le basi per il neoliberista BlackRock-Ucraina.

 La guerra in Ucraina è gestita dal dipartimento di Stato ebraico di Biden.

L'operazione di riciclaggio di denaro in Ucraina è gestita da operatori finanziari BlackRock e Sam Bankman-Fried con profitti sani incanalati verso sionisti non ebrei come le famiglie criminali Biden e Clinton.

A livello primordiale, il salasso russo-ucraino è una vendetta per Nuland, Blinken e altri neoconservatori ebrei che ritengono gli slavi collettivamente responsabili delle espulsioni familiari.

In che modo l'escalation del conflitto in Cina si collega all'ebraismo organizzato?

 Nel 1990, i gestori bancari ebrei di “Bill Clinton” esternalizzarono la base industriale statunitense in Cina, anche se questo piano avrebbe potuto essere in lavorazione quando Kissinger incontrò il presidente Mao.

 Mentre l'ascesa della Cina al potere globale era inevitabile, renderla il centro manifatturiero mondiale ha accelerato notevolmente il processo.

La Cina aveva un debito di gratitudine verso la finanza ebraica e probabilmente le avrebbe garantito un accesso liberale al sistema bancario cinese.

Il problema era che i sionisti Rothschild volevano il controllo totale dell'economia e del governo cinese come ricompensa.

 La Cina ha detto di no, ed eccoci qui.

Quindi, quali sono alcune delle caratteristiche uniche dell'impero talmudico?

Per quanto ne so, l'Impero Talmudico sta gestendo il primo programma globale di genocidio bianco.

Poiché gli ebrei organizzati vedono le società a maggioranza bianca come bloccatori di coloro che dominano il mondo, i bianchi devono essere neutralizzati psicologicamente, spiritualmente e fisicamente.

Ciò richiede lo smantellamento della civiltà occidentale classica pur mantenendo le sue capacità tecnologiche in gran parte create dall'Europa bianca.

Ciò è stato ottenuto in primo luogo attraverso l'apertura delle frontiere e l'immigrazione armata.

Si deve anche tenere conto del ruolo che i "piccoli bianchi" hanno svolto come muscolo per la finanza ebraica internazionale e il programma di saccheggio, genocidio e schiavitù dei "Grandi Bianchi" negli ultimi cinque secoli circa.

Le recenti rivolte francesi dimostrano i pericoli di questa politica.

 La lunga storia del governo francese di orchestrare colpi di stato, omicidi e guerre in Africa e in Medio Oriente ha portato a casa i polli.

La Francia ha avuto un ruolo nella distruzione della Libia, un paese che aveva il più alto tenore di vita in Africa, e ha agito da tappo per l'immigrazione africana incontrollata in Europa.

Certo, una popolazione soggetta non ha voce in capitolo nelle politiche del suo governo tirannico, ma ne affronta le conseguenze.

 I gilet gialli francesi hanno cercato di combattere il sistema e sono stati spietatamente schiacciati.

Ora il blocco islamico/africano sta prendendo una brutta piega.

 Ironia della sorte (o no), le stesse agenzie di polizia che hanno eliminato i gilet gialli stanno combattendo i rivoltosi musulmani.

 Un sistema "win-lose" richiede la violenza o la minaccia di violenza per alimentare il suo motore.

In generale, lo stato prevale, in quanto detiene l'arsenale più letale.

Quando le armi che la NATO ha spedito in Ucraina colpiranno il mercato nero del teatro europeo e CIA-ISIS entrerà nel mix, l'Europa potrebbe trasformarsi in un "Electric Kool-aid Acid Test" di “Ted Bundy”.

 L'uragano karmico del colonialismo/globalizzazione ha abbastanza forza da far saltare in aria l'edificio della civiltà occidentale.

"Sangue dentro, sangue fuori", come dicono i “gang bangers”.

Dal mio punto di vista, proprio come l'Africa appartiene agli africani, i territori del continente "europeo" sono il diritto di nascita cosmico dell'uomo bianco.

 Qualsiasi nazione "bianca" al di fuori di quella zona rientra nelle regole della conquista / costruzione della nazione, e quelle regole sono state infrante.

Se l'impero degli Stati Uniti dovesse mai andare in bancarotta accelerata e ritirasse il suo esercito dal suolo europeo, e supponendo che l'Europa resista all'onda d'urto, gestisca il proprio programma, abbandoni le aspirazioni colonialiste e cerchi una cooperazione "win-win" con Russia e Cina, penso che ci sia una possibilità che la "civiltà occidentale" sopravviva, anche se non come principale influenza globale.

Dato che siamo sulla razza, passiamo all'auto nera americana, poiché ha un ruolo importante nella politica interna dell'Impero talmudico.

Come documentato dagli straordinari studiosi del” Nation of Islam Research Group”, la finanza ebraica ha svolto un ruolo monumentale nella tratta atlantica degli schiavi.

Questo non vuol dire sminuire il coinvolgimento della classe dominante anglosassone.

 I proprietari delle piantagioni hanno dato i loro cognomi ai loro schiavi, e la maggior parte dei neri statunitensi hanno cognomi anglosassoni.

Tuttavia, la stragrande maggioranza dei bianchi del sud non possedeva mai schiavi.

 La schiavitù impoverì il bianco medio del sud, poiché abbassò drasticamente i salari.

 Se l'ebraismo organizzato vuole che i bianchi della classe operaia paghino per la schiavitù, allora i ricchi ebrei "liberali" devono dare il loro contributo.

 E se stiamo percorrendo questa strada, che dire delle centinaia di trilioni di dollari rubati dai cartelli bancari ebraici, e delle loro guerre e genocidi?

 Forse è tempo di riparazioni sioniste Rothschild.

Come le riparazioni dell'"Olocausto", le riparazioni nere sono una truffa sionista Rothschild progettata per arricchire l'ebraismo organizzato e i suoi afroamericani corporativi.

Fornisce anche un fuoco secco per la conflagrazione razziale "divide et impera".

Tutte le principali organizzazioni nere, dalla NAACP alla #BLM, sono finanziate e controllate dall'ebraismo organizzato e dai suoi alleati corporativi.

 Fu un giudice sionista Rothschild che sedeva nel consiglio di amministrazione della NAACP che consegnò al liberazionista nero “Marcus Garvey” la pena detentiva massima.

Ogni volta che i neri fondano organizzazioni indipendenti, i sionisti Rothschild e i loro alleati anglosassoni cercano di schiacciarli.

Guardate l'attacco a tutto gas contro le Pantere Nere e il recente raid dell'FBI sul “Partito Socialista del Popolo Africano” per presunta "ingerenza elettorale" per conto della Russia.

Un altro aspetto unico dell'impero talmudico è l'agenda della bandiera arcobaleno.

A livello superficiale, rientra nella politica dell'identità.

 I "liberaldemocratici" erano tradizionalmente contro la guerra, pro-lavoro, anti-corporativi e anti-censura.

Ora che sono diventati 180 su questi temi, tutto ciò che possono fare è sventolare le loro bandiere arcobaleno “Lockheed Martin”.

Prima di andare più a fondo, lasciatemi dire che non nutro alcuna cattiva volontà contro le comunità gay e trans.

Le persone gay hanno prodotto arte e letteratura sorprendenti, così come altri preziosi contributi.

Nel Tao, è considerata cattiva etichetta ficcare il naso nella vita sessuale privata di adulti consenzienti.

 Al contrario, è scortese spingere la tua vita sessuale su parti non interessate.

Mentre l'impero anglo-sionista degli Stati Uniti sta forzando il sesso gay e il transgenderismo sul mondo sotto la minaccia delle armi, e ha fatto della bandiera arcobaleno il suo simbolo ufficiale, l'argomento merita di essere discusso.

Soprattutto perché quell'agenda si rivolge ai bambini.

 Trasformare i bambini di una nazione in gay o trans equivale a pedofilia su scala industriale e sperimentazione medica di "crimini contro l'umanità".

L'impero sa che questo alla fine si tradurrà in una grave reazione contro le persone gay e trans non coinvolte, ma non gli importa.

Perché il “Deep State” dovrebbe voler trasformare tutti gay o trans?

 In primo luogo, per femminilizzare la popolazione maschile.

Gli uomini femminili sono più facili da controllare.

In secondo luogo, l'agenda trans ha ammorbidito il pubblico verso la futura sperimentazione transumanista.

 In terzo luogo, la pedofilia esiste all'interno del Talmud, come evidenziato da alcune sette di rabbini ultra-ortodossi che copulano oralmente i bambini maschi dopo la circoncisione come parte del loro rituale religioso.

( Non sto dicendo che tutti gli uomini gay sono femminili.

 Alcuni ragazzi gay sono gatti molto ruvidi.

 Non sottovalutare nemmeno le “fem queen”, poiché possono essere piuttosto viziose quando provocate.

Come regola generale, sforzati di evitare scontri con i gay, perché se vinci perdi, e se perd,i perdi davvero.

 Non sto dicendo che tutte le sette ebraiche che usano il Talmud siano cattive.

 La setta ortodossa “Neturei Karta” che ha incontrato il presidente dell'Iran e si presenta ai raduni della "Palestina libera" sembra ok.

Anche la setta ortodossa degli ebrei della vera Torah sembra ragionevole.

 Con il testo religioso, il modo in cui la sceneggiatura viene interpretata e messa in atto conta di più.)

Per quanto riguarda i transgender, come l'ermafroditismo, credo che sia una cosa reale.

 In rare occasioni, in utero, un cervello femminile si forma all'interno di un feto esternamente maschile.

 I nativi americani chiamavano questi individui "spiriti duali".

In Thailandia, sono conosciuti come ladyboys.

L'ayatollah Khomeini ha riconosciuto questa anomalia congenita, motivo per cui il transgenderismo è legale nella Repubblica islamica dell'Iran.

 Tuttavia, i milioni di “Fred Flintstones” in parrucca che improvvisamente spuntano chiamandosi donne, non sono per la maggior parte transgender organici, ma piuttosto individui psicologicamente instabili che sono caduti vittime di una “psyops” senza precedenti del “Deep State”.

 Escludendo coloro che hanno commesso crimini contro i bambini, hanno bisogno di cure, non di punizioni.

L'impero talmudico guadagna potere slegando la sua popolazione soggetta dalle sue fondamenta culturali.

Qualcuno che cambia genere o orientamento a causa di una “psyop” può anche essere fatto credere che pompare centinaia di miliardi di dollari del tesoro nel progetto di riciclaggio di denaro in Ucraina sia "democrazia".

O ricevere un colpo di richiamo settimanale di “mRNA covid-monkeypox-gender reassignment-docility” è assistenza sanitaria.

"Prima Israele" è un altro elemento chiave dell'Impero Talmudico degli Stati Uniti.

 La lobby sionista ha corrotto e ricattato entrambe le parti dell'uni partito.

 Hanno anche inserito agenti del Mossad con doppia nazionalità in posizioni chiave del governo.

Molti riconoscono la Palestina occupata dai sionisti, ma ignorano l'America occupata dai sionisti.

Fissare quest'ultimo mitiga il primo.

Se ciò accadrà prima del crollo dell'impero è un'altra storia.

Per quanto riguarda Rothschild Israel, tiene 200 armi nucleari nella tasca posteriore.

(E il suo socio “Klaus Schwab” ha costruito una fabbrica -con 20 mila operai, per la costruzione di armi atomiche tattiche - in Sud Africa! N.D.R.)

Una volta che gli Stati Uniti sono stati rimossi dall'equazione, solo la Cina ha pinze abbastanza grandi da sconfiggere quella tigre.

Dato il successo della Cina nel mediare l'accordo di pace tra Arabia Saudita e Iran, penso che sia possibile una soluzione a due stati mediata dalla Cina, insieme a un potenziale disarmo nucleare israeliano in stile sudafricano.

 Batte l'opzione Sansone.

Nessun impero talmudico sarebbe completo senza la schiavitù del debito e un'economia parassita FIRE che l'accompagna.

 Il capitalismo predatorio è già abbastanza grave, ma con i sionisti Rothschild che gestiscono il programma, le cose sono andate in un gigantesco overdrive di lisciviazione mutante radioattiva.

Il Talmud babilonese ebbe origine nello stesso periodo in cui le famiglie di banchieri ebrei babilonesi iniziarono a flettere i loro muscoli dorati.

 Ho il forte sospetto che questi banchieri ebrei babilonesi abbiano finanziato e promosso il Talmud babilonese.

L'America è davvero la puttana di Babilonia.

Concluderò con l'"Olocausto", poiché è una parte importante della narrativa dell'impero talmudico.

 È così sacrosanto che puoi finire in prigione per aver messo in discussione qualsiasi parte della storia ufficiale.

 La censura dell'"Olocausto" dell'ADL si armonizza bene con la censura politica del “Deep State”, poiché entrambi chiudono la libertà di parola.

Dalla censura dell'"Olocausto" deriva la censura dell'antisemitismo, il che significa che chiunque critichi Israele o il potere ebraico è un nazista mangia-bambini che merita un trattamento gulag.

Qualsiasi discussione sull'"Olocausto" deve riconoscere il saccheggio della Germania di Weimar da parte dei banchieri ebrei e il loro ruolo nella sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale.

La gente deve anche riconoscere che dopo la “WW2”, milioni di tedeschi furono sterminati dagli Alleati e dai comandanti e dalle guardie dei campi di concentramento bolscevichi ebrei.

 La deindustrializzazione tedesca sembra una continuazione del Piano Morgenthau.

Inoltre, secondo il professor “Norman Finkelstein”, le riparazioni dell'"Olocausto" sono state una gigantesca operazione di grift che ha fruttato agli ebrei organizzati centinaia di miliardi (trilioni?) di dollari, e famosi sopravvissuti all'"Olocausto" come “Elie Wiesel” che ha contribuito a venderlo, si sono rivelati frodi.

Per quanto riguarda il genocidio, l'ebraismo internazionale detiene il record mondiale per il conteggio dei cadaveri.

Il loro coinvolgimento nei mandati di vaccino contro le armi biologiche / mRNA covid rappresenta l'ultimo atto di avvelenamento globale da pozzi.

Detto questo, penso che un genocidio ebraico “WW2” abbia avuto luogo.

Il "numero" fa impazzire le persone su entrambi i lati del corridoio.

 Prenderò la mia crepa al "numero", ma tutto ciò che posso fare è usare i dati che fluttuano e formulare una stima.

 Non stavo sorvolando l'Europa della “WW2” in un'astronave che spuntava le caselle ogni volta che un ebreo veniva sprecato, quindi rilassati Holmes.

Nel suo libro "Hitler's War", lo storico “David Irving “fornisce prove convincenti delle liquidazioni ebraiche orchestrate dalle SS sul fronte orientale dopo l'Operazione Barbarossa.

Dopo che divenne evidente che la Palestina, il Madagascar e la Russia non erano più siti praticabili per una futura colonia ebraica e la Germania iniziò a perdere la guerra, penso che Himmler (a cui Hitler delegò il JQ) decise di usare misure più estreme.

È anche ovvio che una volta che il semaforo è diventato verde, ucraini, lettoni e altri che hanno perso membri della famiglia a causa del genocidio ebraico bolscevico hanno colto l'occasione per una rivincita collettiva, nonostante la maggior parte dei veri autori avesse da tempo lasciato Dodge.

Mentre i 6 milioni di ebrei gasati in una storia di box doccia di Auschwitz sono falsi, hanno prodotto una reazione negativa di controdeduzioni altrettanto astoriche.

 Ricercatori pre-1967 come “Raul Hilberg” hanno messo il numero a circa 5 milioni. “Gerald Reitlinger” lo fissò a circa 4 milioni, e in "The Rise and Fall of the Third Reich", “Shirer” era disposto a scendere fino a 3 milioni, anche se intratteneva tiepidamente 6 milioni come possibilità, molto probabilmente per far pubblicare e promuovere il suo libro.

Dal momento che il dibattito storico razionale è ora illegale, ho sviluppato una "formula di genocidio" universale per il numero di morti che funziona per ebrei, armeni, cambogiani, nativi americani, ucraini, ecc.

Per usare la mia "formula del genocidio" basta prendere il numero ufficiale delle vittime e dividere per due.

Nel caso degli ebrei, sei milioni divisi per due equivalgono a tre milioni.

Immagino che dovremo aspettare una futura analisi storica oggettiva per determinare se la mia formula di genocidio regge.

Come disse Stalin, "Una sola morte è una tragedia, un milione di morti sono una statistica".

 Sono desensibilizzato. O Zen.

 Io preferisco la seconda.

Se il "Museo dell'Olocausto" volesse fornire una vera lezione di apprendimento, si concentrerebbe meno sul loro "numero" e più sull'educazione dei "piccoli ebrei" sui pericoli dell'eccessiva portata del "Grande Ebreo".

Tutti potrebbero beneficiare di quella classe.

"Mai più", dicono. "Non accadrà questa volta", dicono.

Eppure in qualche modo lo fa sempre.

 

 

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