Stati senza sovranità e le multinazionali comandano i popoli.
Stati
senza sovranità e le multinazionali comandano i popoli.
La
democrazia partecipata
e il
popolo sovrano.
Mauriziolucca.com
– Maurizio Lucca – (4 agosto 2018) – ci dice:
Non
sempre è facile pensare di essere liberi e credere che «di fronte alle leggi, per quanto
riguarda gli interessi privati, a tutti spetta un piano di parità, mentre per quanto riguarda
l’amministrazione dello stato, ciascuno è preferito a seconda del suo emergere
in un determinato campo, non per la provenienza da una classe sociale, ma più
che per quello che vale»
(TUCIDIDE,
Guerra del Peloponneso, Libro II).
L’ordinamento
giuridico spesso crea delle sovrastrutture normative per imporre delle regole
di convivenza che, prima di essere disposizioni normative o precetti, sono
“condizionamenti sociali”, correlati all’esigenza di avere persone che
ubbidiscono, in forza del rispetto di superiori interessi di “unità e
integrità” dello Stato Della ragion di Stato,
BOTERO);
cittadini
modello sempre pronti a servire il Paese, contribuendo al pagamento delle tasse
a fronte di servizi erogati:
no
“taxation without representation”.
L’organizzazione
dello Stato richiede un gran impegno e impiego di risorse, richiede la
creazione di un apparato amministrativo efficiente e snello, in grado di
raggiungere obiettivi di salvaguardia della popolazione e di giustizia sociale,
in una proiezione di sana gestione contabile e di benessere generale, profili
di legalità e qualità connessi al perseguimento dell’interesse pubblico
prevalente (ex art. 97 Cost.).
La
convivenza di più entità e autorità amministrative indipendenti (ma in grado di
creare atti di regolamentazione, c.d. “soft law”), l’esigenza di formulare e
attuare il policentrismo istituzionale (Regioni, Provincie, Città Metropolitane
e Comuni), le versioni dei diversi livelli di governo dello Stato (centrale e
periferico) delineano congiuntamente l’agire pubblico e l’esercizio di un” public power” che
trova fondamento nei principi fondamentali delle fonti primarie dello Stato
Comunità (Costituzione, leggi e atti aventi
forza di legge) e dell’ordinamento comunitario, riversando competenze legislative ad
organi non eletti dai cittadini.
La
degenerazione delle regole, la commistione dei poteri, la mancata trasparenza
dell’utilizzo delle risorse e dei beni pubblici contribuisce alla cattiva
amministrazione (c.d. sprechi, e non solo), generando la sfiducia verso le
istituzioni e la loro credibilità;
condotte
sanzionate con il c.d. danno d’immagine (e di disservizio) connesso alla
lesione del bene giuridico consistente nel “buon andamento” della Pubblica
Amministrazione (Corte Conti, sez. giur. Lombardia, 8 giugno 2017, n. 86).
Si
scrisse che «c’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le
leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o
meno dicevano di condividere.
Ma
questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno
di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre
di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere
solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori
illeciti» (CALVINO).
La
questione non è solo di diritto ma prima ancora di natura etica, «gli uomini, per la loro natura
sociale, costituiscono non un semplice aggregato di individui, ma una comunità
di persone nella quale i bisogni e le aspirazioni di ciascuno, gli eguali
diritti e i simmetrici doveri, si collegano e si coordinano in un vincolo
solidale, ordinato a promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la
costruzione del bene comune… Se mancano chiare e legittime regole di convivenza, oppure se
queste non sono applicate, la forza tende a prevalere sulla giustizia,
l’arbitrio sul diritto, con la conseguenza che la libertà è messa a rischio
fino a scomparire.
La “legalità”, ossia il rispetto e la pratica delle
leggi, costituisce perciò una condizione fondamentale perché vi siano libertà,
giustizia e pace tra gli uomini» (COMMISSIONE ECCLESIALE GIUSTIZIA E PACE, Educare alla
legalità, Roma, 4 ottobre 1991).
Il sistema
democratico e la rappresentanza elettiva richiederebbe un leale legame diretto
tra elettore ed eletto, creando un contatto ideale tra colui che vota e colui
che con tale voto rappresenta il mandante elettore e ne cura gli interessi
individuali, in una prospettiva valoriale di perseguimento del bene comune.
Anzi,
il perseguimento del bene comune è strumentale al perseguimento del bene
individuale del singolo elettore, differenziando gli eletti su schieramenti
politici coerenti con un programma di mandato (contratto, anche se il termine
non sarebbe coerente).
Votare
un candidato rispetto ad un altro candidato di uno schieramento politico
diverso, significherebbe perseguire un orientamento differente sul piano
concreto, vorrebbe dire produrre leggi diverse, compito – affidato nelle
moderne democrazie – al Parlamento.
Nelle
ragioni di “CREONTE” (SOFOCLE, Antigone), il diritto promulgato dal governante
deve essere razionale rispetto allo scopo che è quello essenziale alla polis,
di salvaguardarla, anche onorando i buoni cittadini e non gli altri, i nemici;
dovendo osservare che spesso si cede dal
razionale all’opportunità politica, confondendo o senza più distinguere i buoni
dai cattivi cittadini (o nemici dello Stato) per contrapporre le ragioni di chi
governa agli interessi dei governati (tutti), in una logica di mediazione del
consenso, dell’occupazione permanente del potere, senza limiti di durata del
mandato parlamentare ( i limiti del terzo mandato Sindaco, salvo per i comuni sotto
i tremila abitanti, ex art. 1, comma 138, della legge n. 56/2014).
Il
Governo, organo politico per eccellenza, dovrebbe portare ad esecuzione il
programma di mandato con la fiducia del Parlamento, presidiando i diversi
ministeri, che compendiano gli apparati dello “Stato Persona”.
Nel
nostro ordinamento, il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del
Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri,
e «il
Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e
ne è responsabile, mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo,
promuovendo e coordinando l’attività dei ministri» (ex art. 95 Cost.).
Il
bilanciamento dei poteri dello Stato, richiede un altro potere, autonomo e
indipendente da ogni altro potere, con il compito di esercitare la funzione giudiziaria
di verifica sull’applicazione delle leggi, risolvendo i conflitti: «la
giustizia è amministrata in nome del popolo, i giudici sono soggetti soltanto
alla legge»
(ex art. 101 Cost.).
La separazione/divisione
dei poteri e il loro bilanciamento definisce lo Stato di diritto (legislativo,
esecutivo e giudiziario) teorizzato da” Charles-Louis de Secondat barone di La
Brède” e di “Montesquieu” nel suo “Esprit des lois”, ma tale teorizzazione non ha più di
duecento anni: è in crisi di identità, la rappresentanza diminuisce, la
partecipazione al voto scende a meno del 50% dei votanti:
altri, dicono che non servirebbe più votare,
da una parte, perché il Parlamento non è più rappresentativo, dall’altra,
perché “tanto non cambia niente”.
La
sfiducia è alimentata dall’indifferenza, dalla lontananza tra chi governa e chi
vota, dalla dissoluzione della politica: uno spread tra cittadini e
istituzioni.
L’impero
romano, quello bizantino, la Serenissima (solo per citarne alcuni sistemi di
convivenza sociale) sono entrati in crisi molti anni dopo, e non esisteva tale
divisione di poteri.
Si
disertano le elezioni, si perde la fiducia verso questo sistema di
rappresentanza e la loro capacità di percepire la realtà.
Invero,
la forma di governo democratico si caratterizza dal complesso delle procedure
giuridiche che disciplinano i meccanismi di assunzione delle decisioni
pubbliche destinate ad influenzare la vita della collettività;
la forma di Stato (assoluto, liberale,
liberaldemocratico, socialista) è riferita al complesso delle istituzioni e
delle regole che caratterizzano i rapporti fra i cittadini e il governo, fra i
governanti e i governati: concetto di regime politico e ordinamento dove la forma
di governo (parlamentare, presidenziale, direttoriale) è data dal modo di distribuzione del
potere politico fra i supremi organi dello Stato (BARBERA – FUSARO).
L’interpretazione
maggioritaria della definizione attribuisce al concetto di democrazia il
significato di “governo della maggioranza del popolo”, questo fatto pretenderebbe che le maggioranze devono governare e le
minoranze stare all’opposizione (ma non si esclude che la minoranza di oggi possa
diventare la maggioranza di domani (LIJPHART).
Altri
definiscono la democrazia come:
«la negazione dell’uomo in quanto individuo e
in quanto soggetto del proprio pensiero. È l’apoteosi dell’uomo elettorale:
dell’“uomo massa” e del prepensato. È il governo dei numeri. Si agisce sui numeri per
governare gli uomini, e si agisce sugli uomini per governare i numeri» (VASSALI).
Si
invoca il superamento del Parlamento, si propone l’estrazione dei parlamentari,
forse perché l’individuazione operata a mezzo di sorteggio costituisce un
criterio di scelta, in termini assoluti, che garantisce il rispetto del
principio di “imparzialità” (T.A.R. Sicilia, Catania, sez. III, 4 novembre 2015, n. 2544), o forse in relazione allo loro
indifferenza nell’essere determinanti nelle decisioni, o forse perché «ogni membro del Parlamento
rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato» (ex art. 67 Cost.).
In
effetti, la contrapposizione tra mandato imperativo (“mandat conctractuel”) e mandato libero si connette al
concetto di rappresentanza, da un lato, interessi privati, dall’altro, unità
politica.
Colui
che venga privato del potere di decidere in via autonoma si allontana
dall’essenza della rappresentanza, e, nell’evoluzione storica, la
trasformazione da mandato imperativo, ante rivoluzione francese, (BOBBIO) a
libero viene fatta coincidere tout court con l’evoluzione dello Stato
medioevale a Stato moderno (ACCARINO):
«non è necessario che i rappresentanti, che hanno
ricevuto da chi li ha scelti delle istruzioni generali, ne ricevano anche di
particolari su ciascuna questione» (MONTESQUIEU).
Ora,
se le prerogative attribuite ai rappresentanti dei cittadini consentono una
libertà di espressione e di decisione nei processi di formazione delle leggi,
una libertà che – alla luce dei fatti – allontana sempre più l’eletto
dall’elettore, una lontananza che non regge con la realtà dei fatti, nel
dilagante fenomeno del c.d. populismo, espressione neoliberale di vicinanza al
popolo e ai suoi valori, o forse un cortocircuito tra coloro che pretendono di
rappresentare il popolo e rappresentano solo se stessi (JOHN BENSON).
Del
resto, la questione assume un significato diverso in funzione dei diversi
contesti di riferimento, volendo, comunque, descrivere una definizione di democrazia
con il significato di “potere del popolo” o che “il potere appartiene al
popolo”.
Da
qui, si potrebbe ricordare che gli elementi che costituiscono uno Stato sono: un popolo, un territorio, la
sovranità.
Quando
si legge al secondo comma dell’art. 1 della Costituzione Italiana che «la sovranità appartiene al popolo,
che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione», si dimentica ancora l’effettività,
l’essere e il dover essere (KANT).
Ecco,
ancora che la nozione di Stato può considerarsi come punto di imputazione di
diritti e obblighi «come società organizzata… come comunità di persone (popolo)
stanziata su un territorio ed organizzata secondo un ordinamento giuridico, che
ha il carattere della originarietà (sovranità)» (VIRGA).
Allora,
in questa visione etica, com’è possibile che a pagare siano sempre gli stessi
(?): i cittadini (!).
I
cittadini senza auto blu, senza scorte, senza vigilanza esterna alle proprie
abitazioni, senza tutela dei risparmi, senza lobby, senza immunità, senza
vitalizi, senza titoli, senza santi, senza lavoro… costretti ad emigrare quando
altri immigrano.
Cittadini
finanziatori con la “ludopatia” (i c.d. gratta e vinci) o le sigarette il bilancio dello
Stato, senza contare che lo Stato, con il denaro raccolto, finanzia la sanità per curare i
cittadini finanziatori, in un concetto malsano di tutela della salute «come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività» (ex art. 31, comma 1, Cost).
Contraddizioni
della democrazia partecipata, dove il “do ut des” delle nomine pubbliche premia
il merito della fedeltà all’eletto (il c.d. ricambio o mediazione del consenso) più che a privilegiare le capacità,
le professionalità mediante un processo di selezione comparativa tra le
migliori menti; cervelli autoctoni in fuga che sono premiati e riconosciuti
all’estero, formati nei nostri migliori atenei e a spese dei contribuenti
nativi.
Altri,
meno capaci, con pochi titoli (il loro migliore imprinting), meno produttivi ma più introdotti e
raccomandati, chiamati (mediante call pubblica o selezioni formali) a ricoprire posti di comando in
simbiosi con i vertici elettivi, dove la fiducia supera la competenza, dove il
singolo si sente più uguale degli altri, in uno scambio generazionale senza
soluzione di continuità (di generazione in generazione, la c.d. cooptazione).
Le
regole di questa democrazia partecipata sono effettive, permeano i meandri
delle maggioranze ma anche delle minoranze, in un continuo scambio di ruoli,
dove si fatica a collocare la destra dalla sinistra e tutto si confonde, «anche la luce sembra morire.
Nell’ombra incerta di un divenire. Dove anche l’alba diventa sera, E i volti
sembrano teschi di cera» (FABER).
Non
mancano delle incisioni quando la democrazia e le sue regole operano nel
concreto, con l’applicazione della norma, “dura lex, sed lex”; subito traslata
nell’aforisma «per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano» (GIOLITTI): e la storia non mente.
Le
sanzioni economiche alle aziende non in regola con le norme sulla sicurezza (vedi, la vicenda ILVA) e il bilanciamento tra salute e lavoro,
le multe degli autovelox o delle mancate revisioni strumento di prevenzione o
metodologia finanziaria contabile, la mancata capacità contributiva con
l’evasione e i condoni erariali (le rottamazioni alla faccia di chi ha pagato), gli accordi segreti delle
multinazionali con il fisco, la riduzione degli accertamenti con adesione o gli studi di
settore,
il pagamento delle tasse nei paradisi fiscali, le residenze di comodo (offshore) sono forme prerogative dei cittadini
o di coloro che comandano il vapore ?
Siamo
forse sicuri che tutti i cittadini sono uguali quando, nelle emergenze, altri
sono più uguali e hanno un “trattamento speciale” utilizzando l’ambulanza per portarli
dentro l’air jet (?), o
per ritornare dal lavoro usando (o comprando air force) impropriamente (dicono alcuni) gli aerei di Stato e condannano il
pilota
(Corte Conti, sez. giur. Lazio, sentenza n. 224/2015) (?), o quando riformulano le norme sul
peculato se usano l’auto di servizio?
È
questa la democrazia che ci meritiamo ?.
Di
fronte a tali ipocrisie che fare?
È più
facile sanzionare con una multa il cittadino, con un autovelox per il
superamento di qualche chilometro di velocità, specie quando devi andare in
orario al tuo primo appuntamento di lavoro pagato con i voucher
(«… quando parlate di qui dentro mi sembra che tutti
si siano dimenticati una cosa: ma nelle campagne elettorali quei ragazzi e quei
giovani che utilizzate con cosa li pagate? Con cosa li pagate? Questo vuol dire
che qui dentro siamo degli ipocriti, siamo i primi a fare leggi sbagliate anche
ben sapendo quando c’è il problema» (CAON, Decreto dignità, resoconto stenografico alla seduta 36
della Camera dei Deputati, Roma 1 agosto 2018); è più semplice pignorare lo stipendio
quando non puoi portare i tuoi beni all’estero (?), quando altri evadono e
riciclano (?), quando possono fondersi soggetti pubblici e privati in pieno
conflitto di interessi (?), quando la commistione tra politica e denari facili
è in prima pagina ?.
Emerge,
scrissero, solo una visione personalistica non fondata su sani ideali o valori
ma sull’affermazione dell’“io”:
«ogni epoca avrà i suoi Clodi, non tutte dei Catoni.
Siamo portati al peggio, intanto perché è difficile che ci manchino una guida o
un compagno e poi perché la corruzione procede da sola anche senza guida o
compagni» (SENECA).
E i
cittadini pagano sempre per primi: «E io pago» (TOTÒ).
A
Davos Dicono che le Elezioni
nel
2024 Sono un Rischio…
Conoscenzealconfine.it
– (23 Gennaio 2024) -Renovatio21 – Redazione – ci dice:
Le
elezioni nel 2024 sono un rischio perché le persone potrebbero eleggere “i
leader sbagliati”.
Il
moderatore di una tavola rotonda al World Economic Forum (WEF) di Davos ha
affermato che “esiste il rischio che vengano eletti i leader sbagliati” nel 2024.
“Haslinda
Amin”, corrispondente internazionale capo di” Bloomberg News”, ha dichiarato
durante un dibattito intitolato “Rischi globali: cosa c’è in gioco?” che il 2024 è “un anno critico per il mondo”.
“Come valutiamo il rischio elettorale?
C’è il
rischio che vengano eletti i leader sbagliati.
C’è il
rischio che il mondo diventi ancora più frammentato”
ha detto la giornalista che faceva da
moderatrice al dibattito.
Rivolgendosi
a “Douglas
Peterson”,
presidente e amministratore delegato del colosso finanziario “S&P Global”,
Amin ha chiesto:
“Come
vede la situazione come S&P?”
Peterson
ha risposto che “è uno degli aspetti più importanti quando guardiamo al rischio
di credito, quando guardiamo al rischio paese nella ricerca e nell’analisi.
È uno
dei maggiori rischi di quest’ anno “.
Senza
nominare direttamente l’ex presidente degli Stati Uniti, il Peterson si
riferiva apparentemente alla possibile rielezione di Donald Trump.
“Fortunatamente
gli Stati Uniti hanno istituzioni molto forti, il Congresso e i tribunali;
dovremo fare affidamento su di loro, a seconda dell’esito delle elezioni”, ha
continuato l’alto dirigente finanziario.
“Dobbiamo
anche assicurarci di rimanere impegnati attraverso le istituzioni globali (corrotte sino al midollo! N.D.R.), come le “Nazioni Unite”, come la “NATO”,
altre organizzazioni in tutto il mondo, e aggiungo a ciò anche i patti
commerciali”.
Quindi,
per il pensiero di Davos, la democrazia va bene solo se elegge i leader
“giusti”.
Ma
“giusti” per chi? Per cosa?
Drammatici
esempi di pensiero antidemocratico, venati di transumanesimo, si ebbero qualche
anno fa quando Klaus Schwab, seduto sul palco assieme al fondatore di Google “Sergej
Brin”, dichiarò
che con dispositivi in grado di leggere il pensiero della popolazione le
elezioni sarebbero divenute inutili, perché se ne saprebbe già il risultato.
Come
riportato da “Renovatio 21”, la scorsa settimana il filosofo ateo ebreo gay
transumanista “Yuval Harari” ha dichiarato che l’elezione di Donald Trump
potrebbe essere un colpo micidiale all’ “ordine mondiale”.
Nel
frattempo, i discorsi di Schwab durante questa edizione del WEF fanno pensare
sempre più seriamente ad un “complesso di Dio”, una forma di messianismo che
investe la” setta estremista” in maniera psico patologica che di fatto rendono incompatibile con la
democrazia la cricca dell’élite mondialista.
Un
esempio del nuovo totalitarismo propugnato da Davos l’ha presentato una testa
coronata, la regina “Maxima d’Olanda”, il cui padre fu alto funzionario
della dittatura di Videla in Argentina:
sua
altezza dei Paesi Bassi ha promosso l’uso di tracciamento digitale per ogni
transazione (cioè, ogni attività umana) e pure per lo status sanitario (cioè
vaccinale) dei cittadini.
(renovatio21.com/a-davos-dicono-che-le-elezioni-nel-2024-sono-un-rischio-perche-le-persone-potrebbero-eleggere-i-leader-sbagliati/)
LA
FINTA DEMOCRAZIA
E
SOVRANITÀ ITALIANA
Ilpartitocomunista.it
– (12 -5-2023) – Redazione – ci dice:
Il
governo di Giorgia Meloni ha continuato la terribile agenda Draghi, nonostante
avesse fatto ben altri proclami, e continua a servire la NATO e l’Unione
Europea facendo sì che il governo non possa più decidere nulla di importante ma
solo cose inutili e ininfluenti per la vita del popolo.
Dalla
seconda guerra mondiale siamo sempre stati sotto il tallone degli Stati Uniti,
ma il processo degenerativo della nostra democrazia e sovranità è conciso con
la caduta dell’Unione Sovietica e del campo socialista, che garantiva una sorta
di equilibrio mondiale e con la fine del Partito Comunista Italiano, anche se
ormai degenerato.
Contemporaneamente
ha accelerato la creazione europea con i trattati di Maastricht del 92 e
successivamente con l’entrata nell’EURO.
La
Meloni vorrebbe distruggere ancora di più la nostra martoriata e inapplicata
Costituzione, col Presidenzialismo, deriva autoritaria con cui si
controlleranno le “due società”, la società dei multimiliardari, banchieri e finanzieri
e la società degli esclusi.
La
democrazia è finita quando hanno deciso di calpestare la Costituzione Italiana
mandando armi e denaro a Kiev, mandando flotte armate nel mar cinese mediterraneo,
bocciando il Memorandum della Via della Seta facendo un grosso danno economico
a tutta la popolazione ormai già oppressa dalla crisi economica, dai diktat
europei e
dai favori che i nostri governi fanno alle multinazionali e alle banche.
Adesso
comanda solamente la NATO, che a sua volta comanda l’UE e rimane una finta
democrazia e nessuna sovranità popolare e la nostra Costituzione è carta
straccia sia per il centrodestra che per la “finta sinistra”.
Alemanno
e Rizzo insieme per
«Indipendenza!» (con la bandiera
palestinese al collo): «Hanno paura di noi».
Romacontro.it - Carlotta De Leo -Redazione –
(26 novembre 2023) – ci dice:
La
kefiah donata dal sindaco di Betlemme all'assemblea del nuovo movimento
fondato dall'ex sindaco di Roma in vista delle Europee:
«Con Rizzo non ci siamo messi d'accordo ma
abbiamo detto le stesse cose»
Marco
Rizzo e Gianni Alemanno con la bandiera palestinese regalata dal sindaco di
Betlemme (LaPresse).
È
iniziata con la bandiera palestinese al collo dei partecipanti la tavola
rotonda con Gianni Alemanno e gli altri oratori, tra cui Marco Rizzo, leader di
democrazia sovrana e popolare.
A
donarla è stato il sindaco di Betlemme, “Hanna Samir Hanania”, ospite della
giornata conclusiva del forum «Indipendenza!» che segna la nascita del nuovo
movimento di Alemanno.
Il
regalo della bandiera di liberazione della Palestina è stato salutato da un
lungo applauso della platea affollata.
«È bastata una tavola rotonda per suscitare
tanto scalpore.
Vuol
dire che hanno paura» spiega Rizzo.
«Noi abbiamo avuto coraggio ad invitarli, loro
a venire.
Questo
è un investimento che alla fine paga:
sicuramente significa che hanno paura, ma anche che
abbiamo un'arma in mano e che dobbiamo usarla e guai se non lo facciamo»
aggiunge Alemanno.
«Sono venuto dalla Palestina, la terra, la
patria, del popolo palestinese ferito, ma che, come una fenice, da sotto le
ceneri trova sempre il modo di rialzarsi con dignità» ha detto “Hanania” (figura di spicco nella politica e
nell'amministrazione locale palestinese) che ha preso per primo la parola alla
tavola rotonda:
«Pace
e mondo multipolare: stop al massacro a Gaza, difendere i diritti di tutti
popoli».
Il
nuovo partito.
All'hotel
“Midas Palace Hotel” di Roma, sabato e domenica si sono dati appuntamento
delegati e cittadini per partecipare all'assemblea fondativa del nuovo movimento «Indipendenza!» che alle prossime Europee si propone
di sfidare (a destra) il governo di Giorgia Meloni.
Non a caso criticato come «il più atlantista
della storia repubblicana».
Un movimento, spiega Alemanno, che sui
«valori» è «il più a destra di tutti» e sui diritti sociali «il più a
sinistra». Che parla con il comunista Marco Rizzo con cui fare battaglie
«insieme» come sullo stop delle armi all'Ucraina.
Alemanno:
abbiamo detto le stesse cose.
«Con
Rizzo non ci siamo messi d'accordo, che poi ci sono anche cose che ci dividono,
ma abbiamo detto le stesse cose» spiega Alemanno nella sua relazione
conclusiva.
«Vi
vogliamo uniti...», gridano dalla platea, con applausi di incoraggiamento
all'ex sindaco di Roma.
«Facciamo battaglie comuni e trasversali,
dobbiamo portare all'attenzione degli italiani i problemi veri», spiega ancora
sull'intesa con gli ex comunisti.
«Meloni
e Schlein sulla guerra e l'economia dicono le stesse cose, poi litigano sulle
stupidaggini», aggiunge, parlando un mainstream unitario «contro cui dobbiamo
combattere».
«Noi
portiamo la tradizione, l'onore della destra sociale, il movimento
nazional-popolare, tutte le nostre radici culturali, le portiamo fuori dal
recinto di centro destra, fuori da questa sudditanza» conclude Alemanno.
Rizzo:
vogliamo un'Europa indipendente.
«Vogliamo una Italia indipendente che non faccia parte
della Nato e della Ue, che non sia sotto la dittatura dell'euro» spiega Rizzo,
leader di «Democrazia Sovrana e Popolare».
E sull'«intesa» con Alemanno spiega:
«Il tema del conflitto sociale, tra ricchi e
poveri, tra i popoli e le multinazionali, questo è il conflitto
principale.
Se poi
qualcuno pensa di sostituire il conflitto sociale con le cose laterali non mi
interessa.
Mi interessa il suo lavoro contro la guerra».
«Vogliamo un paese «che possa commerciare con
tutti: con il Sud America con le nazioni africane cui auguriamo indipendenza.
Noi vogliamo che gli africani restino in
Africa perché se gli africani diventano indipendenti non hanno bisogno di
venire in Italia e in Europa a fare gli schiavi»,
conclude Rizzo.
Mara
Bizzotto e i progetti della Lega:
«Basta
con le élite, mettiamo
al
centro i nostri popoli».
Difesadelpopolo.it
-
Parla
di rivoluzione e al tempo stesso di riscoperta dell’Europa sognata da De
Gasperi e Adenauer, Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento Europeo
e vicepresidente del gruppo” Enf”.
Nelle
prossime elezioni vede la possibilità per i cittadini di cambiare quella che è
diventata una sorta di "Unione Sovietica Europea" che ragiona
pensando solo allo spread e agli “interessi delle lobby”.
Mara
Bizzotto e i progetti della Lega:
«Basta
con le élite, mettiamo al centro i nostri popoli»
(30/11/2018)
«Quelle
del maggio 2019 saranno le elezioni europee più importanti di sempre, perché i
cittadini avranno finalmente la possibilità di cambiare veramente quella che è
diventata una sorta di Unione Sovietica Europea.
E noi
rappresentiamo l’avanguardia positiva di questa voglia di cambiamento».
«Noi
diciamo basta con questo tipo di Europa schiava delle banche d’affari e delle
multinazionali, che vuole comandare a casa nostra senza nessuna legittimazione
popolare».
Parla
di rivoluzione e di anima dell’Europa come sognata da De Gasperi e Adenauer,
Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento europeo e vicepresidente del
gruppo “Enf”, che riunisce gli europarlamentari della Lega, del Front National,
gli austriaci del Fpoe del vicepremier Strache, gli olandesi del Partito per la
libertà di Geert Wilders.
E come
capogruppo sta lavorando alla creazione di un grande fronte identitario che
metta insieme i movimenti dei paesi che vogliono cambiare da cima a fondo
l'attuale Europa puntando sulle patrie e sulla libertà.
Rispetto
al giro precedente, le rilevazioni attuali prevedono un declino di entrambi i
maggiori gruppi politici esistenti, “S&d e Ppe”.
Quali
possono essere le motivazioni fondanti di questa perdita di consensi?
«Le
vecchie categorie di destra e sinistra sono classificazioni ormai superate:
la vera sfida è tra il popolo da una parte e
le élite globalizzatrici dall’altra.
Noi rappresentiamo il popolo che vuole
cambiare lo status quo e crediamo fermamente nei valori della sovranità e della
volontà popolare;
i
partiti che si richiamano alle famiglie dei popolari e dei socialisti
rappresentano ormai soltanto le élite, i poteri forti e il grumo di interessi
di lobby e di vecchie nomenclature.
La battaglia politica, quindi, non sarà tra
(finti) europeisti da una parte e sovranisti dall’altra, ma tra due concezioni
della vita, della politica e della democrazia.
Da una
parte ci sono le” lobby di potere “che pensano di comandare senza il consenso
del popolo, con diktat calati dall’alto, e che vogliono favorire l’immigrazione
di massa in Europa e in Italia.
Dall’altra
parte ci siamo noi che crediamo nei valori della sovranità del popolo e della
democrazia e che vogliamo difendere le frontiere, la nostra identità e la
nostra libertà».
Come
giudica l’atteggiamento del cancelliere austriaco Sebastian Kurz che ha chiesto
la bocciatura della manovra di bilancio e maggior rigore dei conti italiani?
«Ogni
governo, di qualunque colore politico, cerca giustamente di fare gli interessi
del proprio Paese.
Soltanto
i governi tecnici e di sinistra italiani, da Monti a Letta, da Renzi a
Gentiloni, hanno invece perseguito gli interessi dell’Europa a scapito del
popolo italiano.
Ma
grazie alla Lega al governo, a Bruxelles hanno capito che l’aria è
profondamente cambiata e che l’Italia non si farà più mettere i piedi in testa
da nessuno».
Guardando
al bilancio europeo 2021-2017 si parla di riduzione di finanziamento per la
Politica agricola comune e la Politica di coesione. Prevede ripercussioni negative per
l’Italia?
«Questi
tagli per le nostre regioni e per il nostro tessuto socio economico sono per
noi totalmente inaccettabili.
Bene ha fatto il nostro leader Salvini a dire
chiaramente che l’Italia è pronta a mettere il veto al bilancio se dovessero
persistere questi tagli così penalizzanti per il nostro Paese.
Inoltre
la presunta e fittizia volontà, da parte della Commissione europea, di
aumentare altri capitoli di bilancio è legata a una maggiore contribuzione da
parte degli Stati membri, che sarebbero costretti a tassare i propri cittadini
per recuperare le risorse da girare all’Europa.
Un’ipotesi,
questa, che noi rifiutiamo nel modo più assoluto:
l’Italia
è già un contributore netto della Ue, ovvero ogni anno diamo a Bruxelles molti
più soldi di quanti Bruxelles ne torni indietro al nostro Paese.
Pensare, su ordine di Bruxelles, di tassare
gli italiani per dare ancora più soldi alla Ue è pura follia».
Cos’è
per lei l’Unione europea?
«L’Unione
europea di oggi rappresenta la negazione dei veri ideali europeisti che avevano
animato i padri fondatori dell’Europa, da Alcide De Gasperi a Robert Schuman,
da Konrad Adenauer a Jean Monnet.
L’Unione europea, per come è stata costruita
negli ultimi decenni, è diventata un mostro burocratico e antidemocratico che
non rappresenta i popoli e che ragiona e agisce soltanto in virtù dello spread,
dei numeri di bilancio e degli interessi della finanza.
La Ue
senza anima di Juncker, della Merkel, di Moscovici, di Macron e degli
euroburocrati che ordinano agli italiani cosa deve o non deve fare, non è
l’Europa che i nostri cittadini vogliono.
Noi
puntiamo a costruire una nuova Europa, un’Europa dei Popoli e delle patrie,
un’Europa ispirata alla libertà e alla vera democrazia, fiera della propria
identità e delle proprie radici cristiane, nella quale la giustizia sociale, i
diritti dei cittadini e il bene comune trionferanno sulla dittatura delle
banche e della finanza.
Noi
torneremo a dare un’anima e dei valori all’Europa, così come l’avevano sognata
De Gasperi e Adenauer».
(Giovanni
Sgobba)
DALLO
STATO NAZIONE
ALLO
STATO LIQUIDO.
Areapopolaredemocratica.it
– Redazione – Corrado Tocci – (10 -11-2023) – ci dice:
I
continui richiami che Papa Francesco fa sulla situazione mondiale e le
conseguenti ricadute sulle persone e sui popoli sono condivisi universalmente
dai cittadini.
L’aspetto
che lascia sconcertati e la completa “sordità” da parte degli Stati ai richiami
del Vescovo di Roma quando evidenzia fatti e comportamenti che riguardano
direttamente l’esistenza di uno Stato e il suo riconoscimento a livello
internazionale.
A
questo riguardo sorgono spontanee delle domande:
Gli
elementi costitutivi di uno Stato contemporaneo sono ancora il popolo, il
territorio e la sovranità?
Come
Europa occidentale siamo tuttora ancorati alle concezioni classiche di “Stato”
e “Nazione”?
Intendiamo, ancora, come Stato una istituzione che governa e regolamenta la vita
all’interno di un territorio delimitato, che detiene il controllo della forza
armata, e il suo compito è quello di far rispettare le leggi emanate e
approvate dagli organismi incaricati?
La
Nazione la possiamo ancora definire come una comunità di individui aventi razza, lingua, religione,
storia e tradizioni comuni e con la coscienza, requisito quest'ultimo
essenziale ai fini di potersi ritenere tale, di costituire una unità
etico-sociale proprio in virtù della sussistenza di siffatti identici caratteri
distintivi?
Durante il secolo scorso abbiamo assistito al
consolidarsi di strutture governative centralizzate che hanno consolidato le
loro prerogative su ambiti territoriali compattati e riconoscono, nei rapporti
reciproci, il privilegio della sovranità.
In
questo contesto la progressiva organizzazione di sistemi politici statali è
avvenuta con riferimento solo parziale alle identità etnico-culturali e, di
regola, anche a prescindere da esse.
Finita
la seconda guerra mondiale le democrazie si sono consolidate e hanno dato vita
a quelle forme istituzionali definite Stato nazione.
Gli
elementi costitutivi degli Stati nazione sono i principi e i valori che papa
Francesco denuncia come violati sistematicamente anche da Stati che ad essi si
richiamano nella carta costituzionale.
Allora
come è possibile che quei principi e valori rimangono scritti solo sulla carta?
Quali
sono le cause che determinano questa situazione?
Quali
riflessi hanno sulle visioni di Stato alle quali siamo ancorati?
Se
come cittadini vogliamo rimanere attori e non spettatori, nella definizione
delle politiche degli Stati in cui viviamo, dobbiamo analizzare i cambiamenti
in atto e le modalità con le quali si manifestano.
Nell’epoca
della globalizzazione viviamo in piena crisi dello Stato nazione.
Facciamo
parte di una società interessata più al nostro essere consumatori piuttosto che
lavoratori.
Una
volta l’esclusione sociale era conseguente al non avere un lavoro, oggi al non
acquistare i prodotti tipici del gruppo.
Le
battaglie fatte per far affermare i principi della rivoluzione francese sono
rimaste sulla carta una volta preso atto dell’aumento delle disuguaglianze,
delle segregazioni e dell’esclusione.
La
globalizzazione e le forze transnazionali sono i fattori principali che
determinano la fine dello Stato nazione?
La globalizzazione come modifica i due concetti
fondanti di uno Stato, territorialità e sovranità?
Per le nuove filosofie politiche, che sono a
fondamento della globalizzazione, il concetto di sovranità non è più legato,
solamente, al territorio in cui lo Stato esercita la sua potestà, esso viene
estrapolato dal territorio e per sovranità comincia ad intendersi la piena indipendenza di
uno Stato nel perseguire i propri interessi a livello globale.
Alcuni
filosofi affermano che la sovranità si “deterritorializza”;
il territorio si globalizza, e allo stesso
tempo si riterritorializza a seconda degli interessi collegati alla visione di
sovranità, in questo modo le diversità territoriali tendono sempre più ad
accentuarsi, a frastagliarsi.
Con la
globalizzazione si è concretizzato il passaggio dal sistema economico
“fordista” a quello “postfordista”, risultato la «compressione
spazio-temporale», che agisce sul concetto di territorialità e inevitabilmente
lo trasforma.
Un
sistema che erode, sistematicamente, il potere del livello territoriale
nazionale dando vita a un potere sovranazionale, ossia un potere superiore a
quello dello Stato, come l’Unione Europea, e un potere infra nazionale, cioè un
potere territoriale entro lo Stato, che assume sempre più importanza tanto da
metterne in pericolo l’unità e l’identità nazionale.
Lo
Stato nazione subisce una dispersione dei suoi poteri, si ritrova schiacciato
sia dall’alto che dal basso;
nuove interpretazioni di territorialità lo
privano dell’oggetto sul quale egli esercita il potere.
Il
medesimo discorso vale per il concetto di sovranità, la globalizzazione è causa
della parziale dislocazione della sovranità dello Stato, la quale viene ceduta
ad organi sovranazionali o micro nazionali.
Si ha
l’impressione di essere passati da una epoca dove esisteva un ordine, durante
la guerra fredda;
a una epoca segnata dalla globalizzazione dove
regna il disordine.
La
globalizzazione ha minato i fondamenti dello Stato nazione, essa agisce a
livello economico, militare e culturale, ossia sulle tre colonne che danno
legittimità ad uno Stato.
L’economia
è il nuovo parametro che definisce l’ambito di sovranità di uno Stato, per cui
grazie al modo di produrre postfordista, tramite le multinazionali, uno Stato
esercita la sua sovranità anche sui territori dove sono localizzati questi
sistemi produttivi.
Lo
Stato nazione perde il controllo sull’economia anche perché le controversie sul
commercio internazionale vengono risolte non più dal potere giudiziario
pubblico ma privato;
esistono
grandi studi legali che danno vita ad una vera e propria giustizia privata,
oppure agenzie di valutazione del debito che svolgono una funzione di
sorveglianti dell’economia globale e di credibilità dell’economia di uno Stato.
Il
potere economico e giudiziario-economico sfugge dal controllo dello Stato
nazione, il suo margine di manovra è sempre più limitato e privatizzato.
Un
altro aspetto che riguarda il rapporto globalizzazione-economia è l’aumento del
flusso di capitali:
essi
si muovono in uno spazio virtuale che non è più sotto il controllo dei governi.
Anche
il modo di agire militare si è dovuto adeguare alla globalizzazione.
La
costituzione italiana prevede che le Forze Armate hanno il compito di difendere
l’integrità del territorio nazionale, le istituzioni democraticamente elette e
di supportare la cittadinanza in caso di calamità naturali.
La
globalizzazione ha modificato anche il ruolo delle Forze Armate per cui si è
passati “dal chi difendersi” al “cosa difendere e come”.
Di
conseguenza la guerra oggi assume i caratteri della globalizzazione, essa non
ha più limiti, confini, si svolge in qualsiasi luogo e tempo, e raramente si
assiste ad un conflitto tra Stati.
E qui
si ricollegano le continue denunce di papa Francesco sulle conseguenze, per cui
a milioni di persone non rimane altro che mettersi in cammino, preso atto che
il luogo in cui vivono non garantisce più la sopravvivenza.
Francesco
cerca di riportare il problema dal livello politico-economico a quello
antropologico.
Anche
l’aspetto culturale di uno Stato nazione deve fare i conti con la
globalizzazione, che produce come effetto una crisi delle identità;
essa priva un gruppo nazionale di quei
caratteri che lo distinguono dagli altri gruppi, imponendo, appunto, una
cultura globale.
Per
non soccombere a questo livellamento di culture, la risposta più immediata è un
rafforzamento del locale;
ciò
che assicura protezione è consolida le proprie specificità, ma questo comporta
inevitabilmente un rafforzamento del nazionalismo.
Dal
punto di vista antropologico viviamo un momento storico in cui la società non
si identifica più nello Stato nazione ma nella globalizzazione.
Una
società che si addentra in una nuova modernità, dove il rischio è all’ordine
del giorno, contrassegnata dall’attesa dell’inaspettato e dalla scelta
immediata, che dominano sempre più la scena della vita quotidiana.
La
realtà trasformata dalla globalizzazione si articola, più che attorno alla
contrazione spaziotemporale, al senso di precarietà che pervade il sistema alla
ricerca di continue alternative;
le conseguenze di questa nuova realtà del nostro tempo
sono: l’inevitabile emarginazione, l’isolamento e la discriminazione.
Da
alcuni anni la società che avanza viene definita “società liquida”, interpretazione sociologica che
considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da
caratteristiche e strutture che si vanno decomponendo e ricomponendo
rapidamente.
L'incertezza
attanaglia la società moderna, la paura comincia ad impadronirsi delle
coscienze considerato che le certezze dei sistemi politici precedenti sono come
evaporate, lasciando il posto ad una vita liquida sempre più frenetica e
costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa.
L'esclusione
sociale elaborata non si basa più sull'estraneità al sistema produttivo o sul
non poter comprare l'essenziale, ma sul non poter comprare quello propagandato,
indispensabile a sentirsi parte della modernità.
Le
nuove teorie sociologiche ritengono che il povero, nella vita liquida, cerca di
standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a
sentirsi come gli altri, cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore.
In tal
modo, in una società che vive per il consumo, tutto si trasforma in merce, come
ci ricorda papa Francesco “l'essere umano considerato merce”.
I
problemi conseguenti alla globalizzazione sono ancora governabili al livello
nazionale?
L’organizzazione attuale degli Stati è in grado di
rispondere alla “nuova antropologia” figlia della globalizzazione.
Con la
globalizzazione il mercato ha sostituito le ideologie e ha favorito
l’espandersi delle forze transnazionali del liberismo e della competizione, e
di conseguenza è necessario controllare e gestire, a livello internazionale,
queste forze in modo che non provochino il caos che potrebbe regnare se queste
fossero lasciate libere di agire.
Una
delle proposte più rispondenti alle esigenze emergenti tra i vari Stati è
quella del federalismo,
che è transnazionale, esso ha il vantaggio di trovare una via di mezzo tra il
locale e il globale in quanto il potere non viene controllato né dall’alto né
dal basso ma in maniera orizzontale.
In
questa logica cambia anche la visione e il ruolo della politica che imitando
l’economia deve superare il livello nazionale.
La
politica deve cambiare i paradigmi su cui si è fondata nel secolo passato, deve
cercare di dar vita ad un nuovo modello di Stato non più basato su una
sovranità esclusiva, ovvero sulla pretesa di comandare sul proprio territorio,
ma su una sovranità inclusiva che risponde a dei principi politici, economici e
culturali globali.
Il
nuovo modello di Stato, nell’era della globalizzazione, è quindi quello
transnazionale;
le
forze transnazionali non sono solo le responsabili dell’erosione dello Stato ma
sono anche la risposta.
Uno
Stato Federativo rappresenta un modello ibrido, ovvero non esclude totalmente
il principio di territorialità e di sovranità, ma lo trasforma, ossia si passa
dal piano nazionale a quello sovranazionale;
è poi un modello di Stato che riconosce l’irreversibilità della
globalizzazione e adotta una politica della globalizzazione, senza mai perdere di vista la
realtà locale.
Il
tipo di Stato che si potrebbe definire “liquido” è uno Stato che nella sua
organizzazione sostituisce la sussidiarietà verticale, tipica della Stato nazione, con
la sussidiarietà orizzontale, dove tutti i cittadini si sentono parte integrante di un
sistema non omogeneo ma in grado di difendere gli interessi di tutti senza creare
stravolgimenti locali o rivolte territoriali.
Ma per
favorire queste nuove visioni statuali occorre che si modifichi anche
l’antropologia che ha guidato le persone negli ultimi secoli, per cambiare le
strutture sociali occorre cambiare le coscienze, l’uomo deve cercare di avere
uno sguardo cosmopolita, necessario a fare quel salto di qualità epocale, se
non si vuole ancorare la globalizzazione solo agli aspetti economici.
La
grande sfida che ci aspetta è quella di divenire cittadini del mondo nella
diversità.
UNIONE
EUROPEA: ETERNA INCOMPIUTA
O
PRIGIONIA NEOLIBERISTA?
Comedonchisciotte.org
- Redazione CDC – Davide Amerio –
(20-1-2024) – ci dice:
“L’Unione
Europea è incompiuta? Si!
Colpa
delle rivalità tra gli Stati!” questo il titolo di un articolo pubblicato su
“Quotidiano Nazionale” in data 18 gennaio 2024 che riporta una intervista alla
professoressa Chiara Favilli, docente di Diritto dell’Unione all’Università di
Firenze.
Un esempio di semplificazione di un tema
complesso, non certo di aiuto per elettori prossimamente impegnati nella
tornata delle elezioni europee.
Il
prossimo mese di giugno vedrà gli Italiani impegnati nell’ennesima tornata
elettorale su diversi fronti.
Tra questi ci sarà l’elezione del Parlamento
Europeo.
Entità semi sconosciuta ai cittadini, ma sulla
quale già si affannano i partiti per prenotare poltrone e poltroncine.
Ne
consegue l’inizio delle celebrazioni per raccontarci quanto è bella e buona
questa Unione Europea, quanto è “utile” ai popoli, e come non potremmo vivere
senza.
Se non
funziona la colpa è degli Stati, che sono soggetti egoisti, e che pretendono
ancora di comandare facendo valere quel sentimento “anacronistico”, per alcuni,
della sovranità.
L’articolo
in questione, è interessante da
esaminare, nella sua brevità, per come semplifica il tema, al punto che par di
leggere un “temino” delle scuole medie, già dalle domande poste
dall’intervistatore. Riassumendo alcuni punti salienti:
D:
Come presentare l’UE a una adolescente?
R: Una realtà voluta dagli Stati, dopo
la II guerra mondiale per garantire maggior benessere alla gente grazie alla
libera circolazione delle persone, delle merci, e alla fluidità dei mercati
D: Ma
gli Stati continuano a fare la loro politica.
R:
Questo è il problema che impedisce di fare una unione completa e definitiva.
D:
Avremo mai gli Stati Uniti d’Europa?
R:
Quello era il sogno, ma i governi nazionali non hanno mai precisato il destino
finale della UE.
D: Ma
abbiamo la moneta unica.
R: È
una cosa buona ma non abbiamo l’unificazione fiscale che resta lontana.
In
queste prime domande possiamo individuare delle semplificazioni piuttosto
“pericolose”:
1. Il
desiderio di “Pace” europea scaturisce all’indomani della fine della I Guerra
Mondiale: conflitto di proporzioni mai viste, e subite, in precedenza.
Dopo il 1918 furono gettate le basi per un
rapporto diverso tra le nazioni europee per evitare altri conflitti che, lo
sviluppo dell’industria e della tecnologia, rendeva devastanti.
Gli Stati
si resero conto che dal principio di “nazionalità”, si era scivolati nel becero
“nazionalismo”, e la necessità di “espansione” del proprio “spazio vitale”,
necessaria per estendere i mercati su cui piazzare le merci prodotte, e per
garantire la propria sicurezza, aveva condotto ai conflitti del ‘15 -’18.
2. Da
una parte gli Stati Uniti, con i 14 punti del presidente Wilson, dall’altra le
distrutte nazioni europee, caldeggiavano l’idea di promuovere la Società delle Nazioni, per una gestione dei conflitti
internazionali, e una unità europea per evitare conflitti locali.
Francia
e Inghilterra (tra le vincitrici) giocavano un ruolo preponderante. L’idea di “unione” nasce in questo
periodo, ma già si delineavano due concezioni differenti:
una di
tipo “federale” (come gli Stati Uniti), nella quale le nazioni cedevano buona parte
della sovranità a un governo unico centrale; l’altra quella “confederale”, nella quale i rapporti rimanevano
interstatali e ciascuna nazione manteneva la propria sovranità.
Questa
seconda soluzione era maggiormente gradita da quei paesi, come Francia e
Inghilterra che possedendo colonie, e temevano l’unione potesse compromettere i
loro mercati.
Gli
USA ebbero da subito un rapporto ambivalente:
una Europa unita, con democrazie di stampo
liberale e democratico, avrebbe favorito il libero mercato e costituito un
argine verso il crescente comunismo russo; ma una Europa unita avrebbe potuto
costituire un concorrente temibile sui mercati internazionali.
3. La
sovranità degli Stati, come causa dei conflitti, fu oggetto di diverse
posizioni politiche e diversi studi;
tra questi gli interventi di Luigi Einaudi,
Giovanni Agnelli, e Attilio Cabiati, per fare un esempio.
Troppo
trascurata invece, l’analisi di J.M. Keynes
che illustrava, dati alla mano, e per esperienza diretta – avendo
partecipato alle trattative di pace di Versailles -, come queste furono
condotte, soprattutto da parte della Francia, più con spirito di “vendetta”,
nei confronti della Germania, piuttosto che limitarsi a un ragionevole rimborso
dei danni provocati dalla guerra da lei provocata.
4.
L’inascoltata analisi keynesiana provocò quanto da lui previsto:
la
distruzione economica e sociale della Germania la quale finì per precipitare in
breve nell’abisso nazista.
Dopo
la II Guerra Mondiale, con la nascita dell’ONU, fu ripreso il tema dell’unione
europea, ma i problemi citati (qui semplificati per ragioni di spazio) rimasero
insoluti.
Fu scelta l’impostazione “funzionalista” secondo la quale l’Europa unita
sarebbe stata costruita per passaggi successivi (in realtà imposti alle
popolazioni);
creando
comitati di lavoro su temi specifici, ed elaborando successivamente accordi tra
gli Stati formalizzati attraverso i numerosi Trattati susseguitisi nel tempo.
L’articolo
si chiude ribadendo la responsabilità degli Stati nel pretendere soluzioni
dall’Europa, ma mantenendo il proprio potere.
L’ultima domanda (che cosa possono fare i
cittadini?) ha una risposta elementare che farebbe quasi sorridere:
ai cittadini spetterebbe di “capire” qual’ è
il soggetto responsabile di questa situazione, e scegliere, attraverso le urne,
quale dovrebbe essere il “destino” di questa Europa.
Sono
certo che alla professoressa queste questioni siano presenti.
Quello che è fuorviante (spero di aver
dimostrato con questa piccola disamina) è il processo di semplificazione
“giornalistico” a fronte di un problema estremamente articolato (sotto il
profilo storico, economico, sociologico) che pretenderebbe di chiarire il da
farsi a un comune cittadino.
Il
popolo intrappolato tra una struttura economico finanziaria neoliberista, una
moneta unica che ha privato i Paesi dei margini di manovra di politica
economica (con la perdita della sovranità monetaria), disposizioni legislative
imposte che ubbidiscono, troppo sovente, agli interessi delle multinazionali,
dovrebbe – seguendo questo ragionamento -, essere in condizione di scegliere il
futuro dell’Europa e determinare le responsabilità di chi rema contro.
In un
contesto politico, come quello italiano, nel quale le differenze di
progettualità politica sono assenti, o talmente risicate da non giustificare
nemmeno il processo democratico, la maggioranza delle persone non riesce più a
comprendere il senso della parola “futuro”, vivendo in una condizione di
precarietà costante.
I responsabili?
Sono
proprio quelle burocrazie di fede neoliberista (non votate da nessuno), europeista, che hanno perso di vista
il significato di parole come democrazia, libertà, unione, pace tra i popoli, e
perseguono gli interessi dei grandi Capitali attraverso le Lobby di influenza (esercitate proprio sul Parlamento
Europeo).
Una realtà diversa e ben lontana dal nobile progetto
di Unità Europea di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi.
(Davide
Amerio)
(Davide
Amerio, analista di sistemi informatici, consulente aziendale, scrittore,
blogger freelance (Tgvallesusa.it), studioso di Scienze Politiche, iscritto
alla Facoltà di Scienze Internazionali dello Sviluppo e della Cooperazione di
Unito).
Gli “Houthi”
vengono puniti
per
aver "fatto la cosa giusta"?
unz.com
- MIKE WHITNEY – (23 GENNAIO 2024) – ci dice:
"Chi
non cerca di fermare un genocidio, ha perso la sua umanità".
Mohammed
Al-Bukhaiti, portavoce degli Houthi.
Gli
eventi in Medio Oriente stanno andando fuori controllo.
Nell'ultima
settimana, gli Stati Uniti hanno attaccato 7 volte le posizioni degli Houthi
sulla terraferma yemenita, mentre gli Houthi hanno lanciato 5 attacchi contro
navi commerciali e navi da guerra statunitensi nel Mar Rosso.
Allo
stesso tempo, l'Iran ha lanciato molteplici attacchi contro siti in Siria, Iraq
e Pakistan, mentre Israele ha colpito obiettivi sia in Libano che a Damasco.
Gettando
altra benzina sul fuoco, l'esercito israeliano ha continuato il suo implacabile
assalto contro i palestinesi che vivono a Gaza, provocando decine di nuovi
morti e feriti.
In breve, c'è stato un forte aumento
dell'attività militare in tutto il Medio Oriente che è in costante aumento.
Ciò suggerisce che il conflitto a bassa
intensità a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane sta per esplodere in
qualcosa di molto più violento, di vasta portata e imprevedibile.
Molti
analisti ritengono che siamo sull'orlo di una vera e propria guerra regionale
che, alla luce dei recenti sviluppi, potrebbe essere inevitabile.
Questo
è tratto da un articolo del “Washington Post”:
L'amministrazione
Biden sta elaborando piani per una campagna militare sostenuta contro gli
Houthi in Yemen dopo che 10 giorni di attacchi non sono riusciti a fermare gli
attacchi del gruppo al commercio marittimo.
I
funzionari dicono che non si aspettano che l'operazione si protragga per anni
come le precedenti guerre degli Stati Uniti in Iraq, Afghanistan o Siria.
Allo
stesso tempo, riconoscono di non poter identificare una data di fine o fornire
una stima di quando la capacità militare degli yemeniti sarà adeguatamente
ridotta...
Anche
se finora gli attacchi hanno avuto un impatto maggiore sull'Europa che sugli
Stati Uniti... la campagna Houthi sta già iniziando a rimodellare la mappa del
trasporto marittimo globale.
Alcune
aziende hanno scelto di deviare le navi intorno al Capo di Buona Speranza al
largo dell'Africa meridionale, mentre le principali compagnie petrolifere, tra
cui “BP” e “Shell”, hanno sospeso le spedizioni attraverso l'area.
"È
impossibile prevedere esattamente cosa accadrà, e certamente non [prevedere] le
operazioni future", ha detto il primo funzionario statunitense.
"Ma
il principio che semplicemente non può essere tollerato per un'organizzazione
terroristica... Con queste capacità avanzate, essenzialmente chiudere o
controllare il trasporto marittimo attraverso un punto chiave di strozzatura
internazionale, ci sentiamo molto a cuore". ...
I
funzionari statunitensi sono anche preoccupati che l'attacco agli Houthi abbia
spinto gli Stati Uniti in un conflitto con poca strategia di uscita e un
sostegno limitato da parte degli alleati chiave.
In particolare, i più potenti partner
americani del Golfo hanno negato il loro sostegno all'operazione americana.
Il primo ministro del Qatar, un alleato chiave degli
Stati Uniti nel Golfo, ha avvertito che gli attacchi occidentali non fermeranno
le violenze e potrebbero alimentare l'instabilità regionale.
Mentre
gli Houthi giurano di continuare a combattere, gli Stati Uniti si preparano per
una campagna sostenuta, “Washington Post”.
Sebbene
l'articolo del Washington Post fornisca poche nuove informazioni, aiuta a
chiarire alcuni punti importanti:
Che
gli Stati Uniti sono ora coinvolti in un'altra "campagna militare
sostenuta" (guerra) che non è stata approvata dal Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, dal Congresso degli Stati Uniti o dal popolo americano.
È
chiaro che la nostra politica interna si è deteriorata al punto che il
presidente decide da solo se il paese entra in guerra o meno.
E, non sorprendentemente, queste guerre promuovono
invariabilmente gli interessi delle élite miliardarie che guidano la politica
dietro la foglia di fico del governo rappresentativo.
In verità, tutte le potenze belliche sono
nelle loro mani.
Dal
momento che gli attacchi aerei da soli non "degraderanno" la capacità
militare degli Houthi, "l'operazione si protrarrà per anni".
(Quindi, preparatevi per un altro periodo di 20 anni
come l'Afghanistan).
La
vera ragione per cui l'amministrazione ha evitato il dialogo diretto con gli
Houthi è perché "semplicemente non può essere tollerato per un'organizzazione
terroristica... per controllare il trasporto marittimo attraverso un punto
chiave di strozzatura internazionale".
Questa
è una tacita ammissione che Washington si rifiuta di negoziare con persone che
non considerano suoi pari.
Quindi,
l'unica opzione disponibile è quella di "sparare prima e fare domande
dopo".
È
interessante notare che il “Post” ammette che "gli Houthi hanno spinto gli
Stati Uniti in un conflitto con poca strategia di uscita e un sostegno limitato
da parte degli alleati chiave".
Ciò che gli autori avrebbero dovuto aggiungere è che
tutto ciò che riguarda l'attuale strategia viola la cosiddetta “dottrina Powell”.
Non
c'è un obiettivo chiaramente raggiungibile, né i rischi e i costi sono stati
analizzati a fondo, né tutte le altre opzioni non violente sono state esaurite,
né c'è una strategia di uscita plausibile, né l'azione è sostenuta dal popolo
americano, né gli Stati Uniti hanno un ampio sostegno internazionale, né è
minacciato un interesse vitale per la sicurezza nazionale.
Tutti i principali precetti della dottrina
Powell sono stati ignorati dal team di politica estera di Biden.
Di
conseguenza, non c'è pianificazione, non c'è un obiettivo finale e non c'è un
obiettivo strategico, ed è per questo che il piano per muovere guerra allo
Yemen è, forse, l'operazione più impulsiva e mal congegnata degli ultimi tempi.
Inoltre,
non c'è alcuna garanzia che il pianoforte funzioni.
In
effetti, ci sono tutte le ragioni per credere che si ritorcerà contro in modo
spettacolare, creando una crisi ancora più grande.
Dai un'occhiata a questa clip tratta da un
articolo di Abilità di governo responsabile:
Sembrerebbe
che la vera minaccia qui sia l'escalation dei continui attacchi aerei
statunitensi, che stanno uccidendo persone.
Come “RS” ha riportato più volte su queste pagine, gli
“Houthi” sono temprati dalla battaglia e persino incoraggiati dalla reazione
dell'Occidente alle loro provocazioni. ...
un
certo numero di voci realiste sta denunciando la follia di cadere ancora una
volta in una spirale di violenza di rappresaglia che probabilmente porterà a
una vera crisi militare, anche alla morte di membri del servizio americano,
prima che sia fatta.
"Loro
(gli scioperi) non funzioneranno.
Non degraderanno sufficientemente la capacità
degli Houthi o fermeranno i loro attacchi alle navi",
afferma “Ben Friedman, senior fellow di “Defense
Priorities”.
"Perché fare qualcosa che è così
palesemente sconsiderato?
La moderazione ci ricorda che nessuna legge
del genere dice che dobbiamo condurre attacchi aerei che non funzioneranno.
Abbiamo
sempre la possibilità di non usare violenza inutile".
Gli
Stati Uniti colpiscono di nuovo lo “Yemen”, ma gli attacchi degli “Houthi”
continuano ad arrivare.
Il
fatto che 8 anni di incessanti attacchi aerei da parte dei sauditi siano
serviti solo a rafforzare gli Houthi, non ha smorzato l'entusiasmo
dell'amministrazione per altri attacchi aerei.
“Biden”
è convinto che la stessa politica produrrà un risultato diverso. Ma non è questa la definizione di
"follia"?
E dove
vediamo le prove che il metodo prescritto funziona davvero: l'Afghanistan?
Iraq? La Siria? Libia? L'Ucraina?
Sono questi i fulgidi esempi di "trionfo
militare" che hanno convinto “Biden” di essere sulla strada giusta?
Ma
anche se la squadra di Biden avesse una strategia militare coerente, ci sarebbe
comunque un problema fondamentale con l'approccio attuale, principalmente
perché è moralmente sbagliato.
Gli Stati Uniti dovrebbero lavorare a fianco
di coloro che stanno cercando di far rispettare la Convenzione sul genocidio, non trattarli come nemici.
Gli
Houthi hanno adottato un approccio costruttivo e (finora) non letale alle
depredazioni israeliane a Gaza, un approccio coerente con l'articolo 1 della
Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio che
afferma chiaramente:
Le
parti contraenti confermano che il genocidio, sia esso commesso in tempo di
pace o in tempo di guerra, è un crimine di diritto internazionale che esse si
impegnano a prevenire e a punire.
Il
blocco delle navi commerciali legato a Israele che attraversano il Mar Rosso da
parte degli Houthi rispetta anche i principi della Responsabilità di
Protezione, nota come “R2P”, che "è stata adottata all'unanimità nel
2005 al Vertice Mondiale delle Nazioni Unite, il più grande raduno di capi di
Stato e di Governo della storia", un documento che, tra l'altro, è
stato firmato da rappresentanti degli Stati Uniti.
Ecco un breve estratto del testo:
Ogni
singolo Stato ha la responsabilità di proteggere le proprie popolazioni dal
genocidio, dai crimini di guerra, dalla pulizia etnica e dai crimini contro
l'umanità.
La
comunità internazionale, attraverso le Nazioni Unite, ha anche la
responsabilità di utilizzare appropriati mezzi diplomatici, umanitari e altri
mezzi pacifici, in conformità con i capitoli VI e VIII della Carta, per
contribuire a proteggere le popolazioni dal genocidio, dai crimini di guerra,
dalla pulizia etnica e dai crimini contro l'umanità.
Pilastro
1.
Ogni
Stato ha la responsabilità di proteggere le proprie popolazioni da quattro
atrocità di massa: genocidio, crimini di guerra, crimini contro l'umanità e pulizia
etnica.
Pilastro
2.
La più
ampia comunità internazionale ha la responsabilità di incoraggiare e assistere
i singoli Stati nell'adempimento di tale responsabilità.
Pilastro
3.
Se uno
Stato non riesce manifestamente a proteggere le sue popolazioni, la comunità
internazionale deve essere pronta a intraprendere un'azione collettiva
appropriata, in modo tempestivo e decisivo e in conformità con la Carta delle
Nazioni Unite.
Che
cos'è R2P?
Il Centro
Globale per la Responsabilità di Proteggere.
Se è
vero che gli Houthi non hanno ottenuto l'approvazione del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU per il loro blocco unilaterale delle navi dirette in
Israele, ciò è dovuto al fatto che gli Stati Uniti bloccano tutte queste misure
proprio come hanno bloccato le precedenti risoluzioni del cessate il fuoco.
Ma il
fatto che la comunità internazionale non sia in grado di far rispettare i
precetti umanitari di base – a causa dell'ostruzionismo degli Stati Uniti – non
assolve le persone o gli Stati dal fare il loro dovere.
Sarebbe
di gran lunga preferibile avere l'autorizzazione dell'ONU, ma non è
assolutamente necessario.
La priorità più alta è salvare la vita di persone
innocenti.
Ecco
come il portavoce degli Houthi, “Mohammed Al-Bukhaiti”, lo ha riassunto in una
recente dichiarazione su Twitter:
Agire
per sostenere gli oppressi... è una vera prova di moralità... e chi non
interviene per fermare il crimine di genocidio... ha perso la sua umanità.
Morale...
valori.. non cambiare con la razza e la religione della persona... Se un altro
gruppo di esseri umani fosse soggetto all'ingiustizia a cui sono sottoposti i
palestinesi, agiremmo per sostenerli, indipendentemente dalla loro religione e
razza.
... Il
popolo yemenita (si impegna) ... per raggiungere una pace giusta che garantisca
la dignità, la sicurezza e l'incolumità di tutti i paesi ei popoli, Mohammed
Al-Bukhaiti @M_N_Albukhaiti
È
ingenuo da parte nostra pensare che gli Houthi agiscano in conformità con i
principi universalmente accettati di giustizia e umanità?
Sbagliamo nel supporre che gli Houthi sembrino
uomini con cui si può ragionare e con cui si potrebbe negoziare un accordo che
ponga fine al blocco e all'assalto a Gaza allo stesso tempo?
Se è così, allora perché “Biden” non coinvolge
il gruppo diplomaticamente invece di bombardare i loro porti e le loro città?
E,
giusto per la cronaca:
l'amministrazione
e i suoi alleati nei media continuano a insinuare che il traffico nel Mar Rosso
è ai minimi storici a causa degli attacchi "indiscriminati" alle navi
commerciali da parte degli Houthi.
Ma non
è così.
Lunedì, il ministro degli Esteri iraniano” Hossein
Amir-Abdollahian” (in visita alle Nazioni Unite) ha prodotto prove documentali
che il traffico nel Mar Rosso rimane relativamente normale, escludendo il fatto
che alle navi legate a Israele viene impedito di navigare lungo la via
navigabile.
In
altre parole, i media occidentali stanno deliberatamente fuorviando il popolo
americano per accelerare la corsa alla guerra.
Ecco la storia di “Press TV” (media statali
iraniani):
Il
ministro degli Esteri iraniano ha osservato che le immagini satellitari
mostrano che circa 230 navi mercantili e petroliere stavano navigando nel Mar
Rosso nel momento in cui gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno effettuato i
loro attacchi contro lo Yemen.
"Ciò
significa che loro (americani e britannici) hanno ben compreso il punto di
vista degli yemeniti secondo cui solo le navi dirette verso i porti gestiti dal
regime occupante israeliano saranno bloccate", ha detto Amir-Abdollahian.
L'Iran
ha gravemente messo in guardia Washington contro gli attacchi contro lo Yemen,
afferma il ministro degli Esteri iraniano,” Press TV:
Le
osservazioni del “FM iraniano” sono sottolineate da una dichiarazione ufficiale
degli Houthi che è stata pubblicata su “X” e che dice quanto segue:
La
Marina yemenita è ferma nel suo impegno nelle operazioni in corso nel Mar Rosso
fino alla cessazione del blocco e dell'aggressione contro Gaza.
Di
conseguenza, le attività marittime e la navigazione nel Mar Rosso sono
agevolate in modo sicuro per tutte le navi, escluse quelle affiliate a Israele
o dirette verso i porti israeliani.
Per le
navi non affiliate a Israele, è fondamentale mantenere una comunicazione
ininterrotta con le autorità yemenite durante l'intero viaggio attraverso i
seguenti canali (radio ed e-mail).
Le forze armate yemenite ribadiscono la loro
dedizione a condurre operazioni in stretta aderenza ai principi legali
internazionali volti a prevenire il genocidio e punire le responsabilità.
Inoltre,
sottolinea il suo impegno nel facilitare il flusso di traffico senza ostacoli e
a sostenere la sicurezza marittima nel Mar Rosso e nella regione in generale.
Marina
yemenita:
"Ecco
esattamente cosa dovete fare per identificare le vostre navi in modo che non
siano prese di mira " Portavoce Houthi.
L'idea
che gli Houthi stanno attaccando le navi commerciali, volenti o nolenti, non
supera il "test dell'olfatto".
Ciò
che è più probabile è che la narrazione sia stata modificata per demonizzare
una rivale di Israele.
Infine,
mi sono permesso di trascrivere un breve video di Tim Anderson che sostiene che
gli Houthi non solo si sono impadroniti della superiorità morale, ma che gli
Stati Uniti e Israele stanno agendo in un modo che è sconsiderato, ipocrita e
dannoso per i loro stessi interessi.
Penso
che ne varrà la pena:
Gli
Stati Uniti hanno designato gli Houthi come un'organizzazione terroristica
straniera per quello che equivale a cercare di fermare il genocidio di Israele
.
Ora, lo scopo dichiarato del blocco di “Ansar Allah”
(AKA, gli Houthi) è quello di sostenere l'articolo 1 della Convenzione delle
Nazioni Unite sul genocidio.
E dato
che lo Yemen è membro della Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio, gli
Houthi affermano di avere l'obbligo di fermare la spedizione di armi e altri
rifornimenti a Israele mentre commette un genocidio. ...
Gli
Stati Uniti stanno dicendo che i "terroristi" non sono quelli che
perpetrano un genocidio, ... ma quelli che stanno cercando di fermare un
genocidio. ...
Designare
“Ansar Allah” come terrorista è anche profondamente ironico perché gli Stati
Uniti stanno attualmente applicando due blocchi economici unilaterali contro
Cuba e il Venezuela ... e, a differenza del blocco di”Ansar Allah” contro
Israele, che non ha ancora ucciso nessuno, i blocchi statunitensi hanno ucciso
migliaia di persone...
“Ansar
Allah” sta usando il loro blocco per fermare un genocidio, mentre i blocchi
statunitensi hanno lo scopo di affamare e punire collettivamente i paesi che
prendono di mira e possono essere considerati una forma di genocidio...
“Ansar
Allah” non è stato punito a causa del terrorismo.
Vengono
puniti perché il loro blocco sta funzionando.
Israele importa il 99% delle sue merci via
mare. ... Il porto israeliano di Eilat è stato bloccato dagli Houthi e ha visto
un calo dell'85% dell'attività.
Le
compagnie di navigazione trasferiranno i costi sui consumatori, il che causerà
un aumento dei prezzi e una maggiore scarsità delle merci importate. ...
La guerra assomiglia a una recessione
economica per Israele.
Un sondaggio condotto a novembre ha rilevato
che un'azienda su tre in Israele opera al 20% della capacità o meno, e più
della metà delle imprese israeliane ha perso il 50% delle proprie entrate.
Secondo
il ministero del Lavoro, il 18% della forza lavoro israeliana è stata chiamata
a combattere la guerra che ha lasciato un enorme vuoto nella forza lavoro
israeliana.
Più di
un milione di israeliani hanno lasciato il paese, il turismo è crollato, gli
investimenti delle imprese sono crollati, e tutto sommato il Tesoro israeliano
prevede che il PIL israeliano sarà sceso del 15% nel trimestre quarto, e che la
guerra costerà a Israele un totale di 58 miliardi di dollari ...
I
registri del “Dipartimento di Stato” mostrano che per decenni le élite
americane erano preoccupate di perdere il controllo del Mar Rosso .
E, nel 2015, gli Stati Uniti avrebbero
continuato ad armare, finanziare e sostenere una guerra genocida condotta
dall'Arabia Saudita contro “Ansar Allah”.
La
guerra spinse due terzi della popolazione sull'orlo della fame e causò la
peggiore epidemia di colera della storia umana.
Ma
ancora non è riuscito a sconfiggere “Ansar Allah”.
E ora
lo stesso popolo yemenita che ha dovuto affrontare un genocidio appoggiato
dagli Stati Uniti solo pochi anni fa, sta ora organizzando le azioni più
dirompenti contro il genocidio appoggiato dagli Stati Uniti a Gaza.
Ciò è,
ovviamente, umiliante per gli Stati Uniti.
Non è
passato molto tempo da quando gli Stati Uniti consideravano “Nelson Mandela” ed
i suoi sostenitori "terroristi".
Poi sconfissero l'apartheid sudafricano.
In
questo senso, quest'ultima definizione terroristica del “movimento Houthi” è
solo la continuazione di questa tendenza molto lunga.
Il
terrorismo è un termine altamente politicizzato.
Naturalmente,
gli stati di apartheid e i loro sostenitori considereranno i tentativi di porre
fine ai loro stati di apartheid come terrorismo.
Ma in
Palestina e in Medio Oriente i veri terroristi sono quelli che bombardano a
tappeto ospedali, scuole e interi quartieri;
ossia Israele
e Stati Uniti.
Mentre
la guerra per la libertà di parola è completamente perduta, i gruppi che
incitano all'odio stanno ora mettendo a tacere gli scettici del riscaldamento
globale.
Unz.com
- ANDREW ANGLIN – (17 GENNAIO 2024) – ci dice:
Tutto
il "discorso d'odio" è stato sostanzialmente rimosso da Internet.
Il
“Daily Stormer” è ancora qui, ma a malapena.
Nessuno
può trovarci se non conosce l'indirizzo.
Non può essere collegato da nessuna parte e
non se ne può parlare.
L'affermazione
di “Elon Musk “secondo cui avrebbe consentito la libertà di parola su Twitter
si è rivelata una totale falsità.
La
guerra iniziata nel 2017 con la censura del “Daily Stormer” si è conclusa nel
2023 quando “Elon” ha capitolato permettendo all'ADL di gestire “Twitter”.
Naturalmente,
c'è sempre qualcosa che deve essere messo a tacere, quindi questi gruppi di
censura "anti-odio" stanno ora passando a mettere a tacere le persone
che dicono che i mulini a vento non sono efficienti.
La “CNN”
è ovviamente in prima linea nel giustificare un intero nuovo fronte nel
programma americano di censura di massa:
Se sei
stato su” YouTube” ultimamente, potresti aver incontrato qualcuno che sostiene
che l'energia eolica e solare non funzionano, che l'innalzamento del livello
del mare aiuterà le barriere coralline a prosperare o che gli scienziati del
clima sono corrotti e allarmisti.
Queste
sono tutte affermazioni false e fuorvianti tratte da una manciata di migliaia
di video di YouTube analizzati dal “Centro no-profi”t per il contrasto all'”odio
digitale” (CCDH) , che ha identificato un netto cambiamento nelle tattiche dei
negazionisti del clima negli ultimi anni.
Laddove
un tempo i negazionisti del clima respingevano apertamente il cambiamento
climatico come una bufala o una truffa, o affermavano che gli esseri umani non
ne erano responsabili, molti ora si stanno spostando verso un approccio
diverso, che
tenta di indebolire la scienza del clima, di mettere in dubbio le soluzioni
climatiche e persino di affermare che il riscaldamento globale sarà benefico
nella migliore delle ipotesi, innocuo nella peggiore.
SÌ.
Il
globo si sta riscaldando comunque, perché siamo alla fine di un'era glaciale a causa
del ciclo solare.
Ovviamente,
il clima più caldo è migliore in ogni modo.
È
praticamente impossibile morire di caldo.
Il
clima caldo significa ogni tipo di abbondanza, motivo per cui le persone di
colore hanno così tanto successo riproduttivo.
Se il
clima è brutto, perché non tenere un dibattito?
Presumibilmente,
la stessa ragione per cui non si avrà un dibattito sul fatto che la dominazione
ebraica dell'America sia una buona cosa.
Tuttavia,
l'affermazione è che non se ne può parlare perché questa è una democrazia, e
quindi il pubblico votante deve essere protetto da "idee sbagliate"
per evitare che votino nel modo sbagliato.
Personalmente,
preferirei un “sistema governativo autoritario” che consentisse la” libertà di
pensiero personale” e l'”indagine aperta”.
L'idea che la democrazia significa che non si
può avere alcuna discussione aperta su qualsiasi argomento controverso perché
potrebbe far votare le persone nel modo sbagliato rende la democrazia
impraticabile, a mio parere.
Gli
ultimi cinque anni hanno visto un aumento "sorprendente" di questa
"nuova negazione", secondo un'analisi del “CCDH” pubblicata martedì,
che suggerisce anche che questo cambiamento nella narrativa potrebbe anche
aiutare i creatori di video di YouTube a eludere il divieto della società di
social media di monetizzare la negazione del clima.
A questo punto, I ricercatori hanno raccolto
le trascrizioni di oltre 12.000 video pubblicati tra il 2018 e il 2023 su 96
canali YouTube che hanno promosso il negazionismo climatico e la
disinformazione.
Le trascrizioni sono state analizzate
dall'intelligenza artificiale per classificare le narrazioni negazioniste del
clima utilizzate come "vecchia negazione" o "nuova
negazione".
Secondo
il rapporto, i contenuti "New Denial" – attacchi alle soluzioni, alla
scienza e al movimento per il clima – costituiscono ora il 70% di tutte le
affermazioni di negazionismo climatico pubblicate su YouTube, rispetto al 35%
del 2018.
Le
classiche affermazioni del "vecchio negazionismo" secondo cui il
riscaldamento globale non sta avvenendo sono diminuite dal 48% di tutte le
richieste di negazione nel 2018 al 14% nel 2023, secondo il rapporto.
Le
affermazioni secondo cui le soluzioni climatiche non funzioneranno, tuttavia,
sono aumentate dal 9% al 30% nello stesso periodo.
Personalmente,
sono un vecchio negazionista e un nuovo negazionista.
Continuo
a negare che gli esseri umani siano in grado di cambiare il clima in modo
significativo, aumentando il gas serra di una frazione dell'1%.
Tuttavia,
nego anche che sarebbe un problema se gli esseri umani aumentassero il clima, e
nego che il mondo occidentale da solo, riducendo le emissioni di carbonio,
possa fare qualche differenza al ritmo di espansione della Cina.
Critico
anche l'avvelenamento
del mondo naturale con queste "soluzioni climatiche", che scaricano tutti questi rifiuti
chimici velenosi (la maggior parte dei quali legati ai minerali delle terre
rare) nell'ambiente di vita umano.
È
un'atrocità ambientale ciò che queste persone affette da riscaldamento globale
stanno facendo al mondo.
“Imran
Ahmed”, amministratore delegato e fondatore di “CCDH”, ha affermato che il
rapporto in un certo senso è una storia di successo.
"Il
movimento per il clima ha vinto la tesi secondo cui il cambiamento climatico è
reale e sta danneggiando gli ecosistemi del nostro pianeta", ha detto alla “CNN”.
Poiché
gli impatti della crisi climatica – dalle ondate di caldo torrido alle violente
tempeste – colpiscono una fascia più ampia della popolazione globale, le
narrazioni che negano l'esistenza del cambiamento climatico stanno diventando
meno efficaci.
Ma, ha
aggiunto, è anche un grande avvertimento.
"Ora che la maggioranza delle persone
riconosce il vecchio negazionismo climatico come controfattuale e screditato, i negazionisti climatici hanno
cinicamente concluso che l'unico modo per far deragliare l'azione climatica è
dire alla gente che le soluzioni non funzionano".
"Questo
nuovo negazionismo climatico non è meno insidioso", ha detto “Ahmed”,
"e potrebbe avere un'enorme influenza sull'opinione pubblica sull'azione
per il clima per i decenni a venire".
È
particolarmente preoccupante a causa della giovane fascia demografica attratta
da “YouTube”, secondo il CCDH .
Un sondaggio di dicembre del” Pew Research Center” ha
rilevato che YouTube è la piattaforma di social media più utilizzata tra i
ragazzi dai 13 ai 17 anni, utilizzata da circa nove su 10 di loro.
Quello
che non troverete mai è qualcuno che spieghi perché qualcuno vorrebbe
"negare" il riscaldamento globale.
Qual è
il motivo?
Sappiamo
che tutte le grandi aziende di "combustibili fossili" sono d'accordo
con l'agenda dell'"energia verde" e ci guadagnano.
Inoltre, se questi “YouTuber” fossero
finanziati da qualche compagnia petrolifera, saresti in grado di rintracciarlo.
Allora
perché le persone se ne preoccupano, a meno che questo non sia ciò in cui
credono veramente?
E se ci credono davvero, e non c'è un'agenda
nascosta, come è possibile che una società vieti loro di avere un'opinione
sulla politica energetica?
Almeno
con l'"incitamento all'odio" c'è tutta questa narrazione che lo
circonda.
Ma
bannare le persone per avere opinioni sulla politica energetica è solo "dovete credere a tutto ciò che il
governo dice su tutto o vi metteremo a tacere".
Non
vedi l'ora che arrivi il 2024?
Unz.com
- FILIPPO GIRALDI – (GENNAIO 18, 2024) – ci dice:
Gli
Stati Uniti e i loro amici sono già partiti male quest'anno?
Sembra
che l'amministrazione del presidente “Joe Biden”, abilmente sostenuta da un
Congresso comprato senza sapere, si faccia in quattro per assicurarsi di non
essere mai tentato di fare la cosa giusta per il popolo americano.
Non
sto necessariamente parlando delle deplorevoli interazioni di “Genocide Joe”
con il nostro comico preferito che finge di essere un capo di stato “Volodymyr
Zelensky” o con lo spregevole “Benjamin Netanyahu “di Israele, ma piuttosto sto
pensando ai casi in cui il governo potrebbe agire a beneficio di un americano e
invece non fa altro che starsene con le mani in mano, metaforicamente parlando,
e mostrano invece un sorriso vuoto e compiaciuto.
Penso
in particolare alla morte del giornalista cileno-americano Gonzalo Lira,
avvenuto l'11 gennaio esimo in un ospedale di” Kharkov” in Ucraina.
Lira
ha vissuto in Ucraina ed è stato suggerito che abbia una moglie e dei figli
ucraini.
Ha
scritto tre romanzi ed è un poster regolare con video e articoli su YouTube con
il nome utente “Coach Red Pill”, dove ha ottenuto un pubblico considerevole
come narratore di verità.
È
anche apparso in programmi di notizie alternative tra cui “Tucker Carlson”, che
ha annunciato sulla sua pagina su “X” la notizia della morte di Lira.
Lira era diventato un commentatore di spicco e
affidabile sulla guerra Russia-Ucraina ed è stata arrestato e imprigionato per
aver parlato e scritto di domande relative al conflitto critico nei confronti
del governo di Volodymyr Zelensky.
Secondo
quanto riferito, Lira non si era fatto amici nel governo ucraino quando ha accuratamente
definito il leader ucraino una "testa di cocaina" e forse ha
descritto iperbolicamente l'operazione russa come "una delle invasioni più
brillanti della storia militare".
Il 1°
maggio 2023 Lira è stato detenuto con l'accusa di "produzione e diffusione
di materiale che giustificava l'aggressione armata della Russia contro
l'Ucraina" prima di essere rilasciato su cauzione, ma è ostato presto
nuovamente arrestata, per aver violato i termini della sua libertà
condizionatamente parlando nuovamente contro l'Ucraina del regime di Zelenskyj.
È
stato anche aspramente critico nei confronti del presidente Joe Biden per i
suoi sforzi a sostegno dell'Ucraina e, così facendo, per aver contribuito alla
continuazione del conflitto, che forse ha già ucciso circa 500.000 ucraini.
A
parte la sua prigionia, Lira sarebbe stato inserito nella famigerata
"lista delle vittime" gestita da elementi del governo ucraino.
Lira
era venuto alla ribalta per la prima volta nel 2022 , quando era emerso nei
media alternativi come una voce critica credibile in un'Ucraina "sempre
più dittatoriale".
Richieste
per il suo rilascio dalla prigione sono arrivate, tra gli altri, da “Elon Musk”
e “Tucker Carlson”, ma sono state ignorate.
Durante
la sua prigionia, Lira ha potuto avere contatti limitati con suo padre negli
Stati Uniti, il quale ha condiviso l'e-mail e altri documenti con i media,
rivelando che suo figlio soffriva di polmonite, che presumibilmente è ciò che
lo ha ucciso se non era in prigione.
infatti
assassinato per farlo tacere, vedi sotto.
La
cattiva salute di Lira è stata ignorata dall'amministrazione penitenziaria, che
gli ha negato le cure mediche.
Lira
sarebbe stato anche picchiato, torturato e minacciato anche peggio se non
avesse pagato una multa ai suoi carcerieri.
Suo padre ha implorato l'ambasciata americana
a Kiev di fornire assistenza a suo figlio, ma sembra che non abbiano fatto
nulla per cercare di farlo curare o rilasciare.
Il 4
gennaio, secondo quanto riferito, Lira è stato finalmente portao in ospedale e
gli è stato permesso di vedere il suo avvocato per la prima volta dopo mesi.
Ha
consegnato all'avvocato difensore un biglietto scritto a mano che aveva
nascosto sulla sua persona che recita:
"Ho
avuto una doppia polmonite (entrambi i polmoni), nonché uno pneumotorace e un
caso molto grave di edema (gonfiore del corpo).
Tutto
questo è iniziato a metà ottobre, ma è stato ignorato dal carcere.
Hanno
ammesso che avevo la polmonite solo durante l'udienza del 22 dicembre.
Sto
per sottopormi a una procedura per ridurre la pressione dell'edema nei polmoni,
che mi sta causando un'estrema mancanza di respiro, al punto da svenire dopo
un'attività minima, o anche solo parlare per 2 minuti."
Il padre di Lira presentò nuovamente richieste
disperate affinché l'ambasciata intervenisse, ma senza alcun risultato e Lira
morì una settimana dopo.
Il
padre di Lira ora incolpa Washington e Kiev per la morte di suo figlio. Ha
scritto:
"Non
posso accettare il modo in cui è morto mio figlio. È stato torturato, estorto e
non comunicando per 8 mesi e 11 giorni e l'ambasciata americana non ha fatto
nulla per aiutare mio figlio.
La
responsabilità di questa tragedia è del dittatore Zelenskyj con il concorso di
un senile presidente americano, Joe Biden.
Il mio dolore è insopportabile.
Il mondo deve sapere cosa sta succedendo in
Ucraina con quel dittatore disumano Zelenskyj".
Un interessante
retroscena che circola suggerisce che Lira
potrebbe essere stata torturato a morte per estorcere alla sua famiglia 500.000
dollari.
Perché
la morte di Lira mi fa arrabbiare?
Ciò avviene perché il “Dipartimento di Stato
dell'amministrazione Biden” sembra applicare una cartina di tornasole politica
ai casi di americani illegalmente detenuti all'estero.
In Ucraina, il governo degli Stati Uniti, la
principale fonte di finanziamenti e armi di Zelenskyj, aveva una notevole
influenza per chiedere clemenza per Lira, ma ha scelto di non esercitare tale
potere.
Una
telefonata dalla Casa Bianca o dal Segretario di Stato “Antony Blinken” gli
avrebbe probabilmente salvato la vita.
A dire
il vero Lira, in quanto critica sia di Zelenskyj che di Biden, avrebbe comunque
avuto difficoltà a ottenere l'assistenza dell'ambasciata, ma è interessante
osservare la profilazione che avviene quando arriva il momento di fare
effettivamente qualcosa per aiutare un americano in un guaio.
L'ex marine “Paul Whelan” ha trascorso gli
ultimi quattro anni in prigione in Russia con l'accusa di spionaggio, cosa che
lui nega, e ha chiesto disperatamente che fosse fatto uno scambio per farlo
rilasciare, ma sembra credere che l'ambasciata stia facendo Niente.
Confrontatelo
con il recente caso in cui la star del basket WNBA Brittney Griner è stata arrestata
undici mesi fa quando è stata trovata con droghe illegali con sé mentre stava
entrando in Russia.
Griner
si adatta al profilo preferito del Partito Democratico:
un'atleta
nera, omosessuale, "tatuata che si è rifiutata di uscire dagli spogliatoi
per l'inno nazionale" prima delle partite della WNBA.
Se solo fosse stata anche lei ebrea sarebbe
stata un perfetto esempio del nuovo modello americano dei democratici.
Quindi, considerato tutto ciò, non dovrebbe
sorprendere che il suo arresto sia stato ampiamente riportato dai media
liberali che odiano la Russia e che la sua causa sia stata considerata una
priorità dal Dipartimento di Stato di Biden, che ha organizzato il suo rilascio
un mese fa in cambio del famigerato il trafficante d'armi internazionale “Viktor
Bout”, soprannominato "Il mercante di morte".
Le
prime settimane di gennaio hanno visto anche la prevista pubblicazione da parte
del “Dipartimento di Giustizia “di alcuni documenti relativi alle indagini
sull'”agente del Mossad” “Jeffrey Epstein” e anche sull'omicidio di “Seth Rich”.
È stato un bene che le aspettative fossero
basse.
Il
quarto lotto di documenti di Epstein da rilasciare conteneva numerosi nomi
importanti ma molto materiale contraddittorio e altre accuse che non potevano
essere provate, sebbene l'affermazione secondo cui una delle ragazze di Epstein
fosse stata costretta a fare sesso con “Alan Dershowitz” è troppo disgustosa
anche solo da prendere in considerazione.
Nel
caso “Seth Rich”, il “membro dello staff del Partito Democratico” che potrebbe
aver fatto trapelare materiale a “Julien Assange” e che forse è stato ucciso in
circostanze misteriose per metterlo a tacere,
all'”FBI
“era stato ordinato di consegnare materiale relativo alla morte dell'ex membro
dello staff del “DNC Seth Rich” a Avvocato “Ty Clevenger”.
Ma
l'Ufficio di presidenza ha ora dichiarato che non intende rispettare
l'ordinanza del tribunale.
Alcuni
giornalisti e altri osservatori hanno espresso preoccupazione per la situazione, sospettando che l'FBI, altamente
politicizzata, stia sfidando l'ordine del tribunale di proteggere il Partito
Democratico e più in particolare i Clinton.
Alla
fine, Biden e i suoi amici ci hanno portato altra guerra.
Gli “Houthi”
dello Yemen hanno risposto al massacro degli abitanti di Gaza da parte di
Israele attaccando le navi che transitavano nel Mar Rosso dirette in Israele o
che erano di proprietà di israeliani.
Gli
Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno risposto attaccando lo Yemen e dichiarando
che gli “Houthi sono terroristi globali appositamente designati “ il che ha
avuto l'effetto di aumentare gli attacchi riusciti alle navi.
Lo
sviluppo dell'instabilità regionale ha portato anche a vari passi verso scambi
di missili e droni contro vari gruppi militanti in Iran e Pakistan, espandendo il conflitto tra questi
due paesi.
Obiettivi
sono stati colpiti anche in Iraq e Siria.
Nel
caso dell'azione degli Stati Uniti contro lo Yemen, si trattava di una
decisione incostituzionale di Biden di entrare in guerra senza una minaccia
imminente per gli Stati Uniti o una dichiarazione di guerra da parte del
Congresso.
Si
aggiunge alle due precedenti decisioni di Biden di inviare armi per centinaia
di milioni di dollari a Israele senza la necessaria revisione del Congresso.
Tutto
ciò è avvenuto sullo sfondo dell'esame da parte della” Corte Internazionale di
Giustizia” delle Nazioni Unite del caso schiacciante secondo cui Israele è
impegnato nel genocidio di Gaza, dove la Corte può chiedere l'immediata
cessazione dei bombardamenti e imporre sanzioni o un blocco se stabilisce che
il caso è fondato.
Se così fosse, Israele ignorerà la sentenza,
come ha fatto ripetutamente in passato, e l'intransigenza dello Stato ebraico
sarà pienamente sostenuta da Washington.
Il 16
gennaio si è svolta una votazione al Senato su una risoluzione presentata dal
senatore” Bernie Sanders “che richiedeva un rapporto del Senato sulla
violazione dei diritti umani da parte di Israele.
Solo
11 senatori hanno sostenuto “Sanders “ed è stata presentata la mozione in cui
gli sarebbe stato permesso di morire.
Lo stesso giorno, i dipendenti del governo
federale hanno organizzato uno sciopero per protestare contro la politica di
Biden nei confronti del genocidio a Gaza.
Il “presidente della Camera Mike Johnson” ha
chiesto il licenziamento dei manifestanti.
Due
giorni dopo “Netanyahu” ha respinto il disperato suggerimento di Biden secondo
cui dovrebbe emergere una qualche forma di stato palestinese dopo la
conclusione dell'azione militare israeliana a Gaza – “Bibi” ha detto che non ci
sarebbe stato nessuno stato palestinese e ha sottolineato che era "capace
di dire no” ai nostri amici.
"
Biden avrebbe
dovuto dirgli di "imbottirsi" di niente più armi e soldi a “Bibi”, ma
essendo un
invertebrato non ha spina dorsale.
Queste
sono tutte decisioni sbagliate e produrranno conseguenze pessime, proprio come
ha già fatto il conflitto in Ucraina.
E per
dare uno sguardo al futuro e agli orrori che potrebbero accadere, potrebbe
essere interessante avere qualche input britannico.
“
Grant Shapps”, che è ebreo, ha tenuto il suo primo discorso importante da quando è
diventato “Segretario alla Difesa del Regno Unito” nell'estate del 2023, esponendo le argomentazioni a favore
di un drammatico aumento della spesa sia per la deterrenza che per i
preparativi per eventuali guerre multiple.
Ha
avvertito che il mondo è in una fase "prebellica", con un potenziale
conflitto che potrebbe scoppiare entro cinque anni in aree chiave "contro
le maggiori potenze mondiali in ascesa".
Ha
detto: "Ci
troviamo all'alba di questa nuova era – il Muro di Berlino è un lontano ricordo
– e
abbiamo chiuso il cerchio, passando dal mondo del dopoguerra a quello
prebellico.
L'epoca
dell'idealismo è stata sostituita da un periodo di realismo ostinato.
Oggi i nostri avversari sono impegnati a
ricostruire le loro barriere.
I vecchi nemici vengono rianimati. Nuovi nemici stanno prendendo forma.
Le linee di battaglia vengono ridisegnate".
Si riferiva a Russia, Cina, Iran e Corea del
Nord, che presumibilmente si aggiungerebbero all'attuale guerra in Ucraina e al sostegno al genocidio di Israele
sostenuto sia dalla Gran Bretagna che dagli Stati Uniti, che senza dubbio manterrà il Medio
Oriente e oltre in subbuglio per alcuni anni a venire.
È
sicuramente qualcosa da non aspettarsi nel 2024 e oltre!
(Philip
M. Giraldi, Ph.D., è direttore esecutivo del Council for the National Interest,
una fondazione educativa deducibile dalle tasse 501(c)3 (numero ID federale n.
52-1739023) che persegue una politica estera statunitense più basata sugli
interessi nel Medio Oriente.)
Rischio
Espropriazione
Risaie
a Vercelli.
Conoscenzealconfine.it
– (24 Gennaio 2024) – Redazione – ci dice:
10.1.2024:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione UE.
In
Italia sono sempre più numerose le aziende agricole a rischio chiusura a causa
della” nuova folle strategia energetica dell’Unione”.
L’ultimo
caso riguarda la provincia di Vercelli, in Piemonte, dove ben 420 ettari di
risaie presenti sul territorio da oltre 400 anni stanno per essere espropriate,
per lasciare spazio a nuovi parchi agro fotovoltaici e fotovoltaici a carico di
multinazionali straniere come la” Morgan Stanley”.
Tale
situazione rappresenta un’evidente distorsione del mercato europeo generata da
multinazionali estere che, in aggiunta alla crescente diminuzione di terreni
coltivabili per via delle folli politiche verdi, non fa altro che aggravare
ancora di più la situazione del mondo agricolo italiano ed europeo.
Basti
pensare che secondo le stime, in Europa, rispetto a 20 anni fa, le aziende
agricole che gestiscono il 38 % dei terreni dell’Unione sono passate da 15 a
9,1 milioni.
Alla
luce di ciò, considerando che ben il 50% della produzione agricola nazionale
proviene dalla sola zona di Vercelli e che tali progetti energetici
comporterebbero, d’altra parte, la perdita di quasi 30 000 quintali di riso
ogni anno, può la Commissione UE far sapere:
1. In
che modo intende intervenire al fine di fornire un supporto necessario alle
aziende colpite?
2.
Come vuole tutelare il mercato europeo da tali attività che hanno come diretta
conseguenza la dipendenza dalle importazioni extra UE, vista la perdita di
produzione alimentare?
Interrogazione
con richiesta di risposta scritta E-000067/2024 alla Commissione. Articolo 138
del regolamento.
Angelo
Ciocca (ID). Presentazione: 10.1.2024
(europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2024-000067_IT.html)
(mediasetinfinity.mediaset.it/video/fuoridalcoro/follie-verdi-le-multinazionali-vogliono-mangiarsi-il-nostro-riso_F312803501018C18).
INTELLIGENZA
ARTIFICIALE –
TUTTI
GLI AFFARI DI GATES IN ITALIA.
Da Meloni & Mattarella per Piani PNRR
su
Vaccini mRNA, Big Pharma & Lobby Armi.
Gospanews.net - Fabio Giuseppe Carlo Carisio –
(18 Gennaio 2024) – ci dice:
Indice
dei contenuti:
GLI
INCONTRI DI GATES CON MELONI E MATTARELLA.
SUMMIT
INQUIETANTE PER LA LIBERTA’ MEDIATICA.
I
CONFLITTI D’INTERESSI TRA SCHILLACI, PFIZER, GATES & GSK.
MICROSOFT
E LA LOBBY DELLE ARMI DI CROSETTO.
IL
RUOLO DI MCKINSEY E GATES NEL PNNR.
DALL’INTELLIGENCE
CIA A QUELLA ARTIFICIALE NEL SEGNO DEI ROCKEFELLER.
I
PROGETTI DI MICROSOFT PER I “VACCINI AI” E IL CONTROLLO UMANO.
Chi si
allarma soltanto ora per l’arrivo di “Bill Gates” in Italia ha letto poco o
male le decine di “inchieste di Gospa News” in merito ai suoi “pericolosi
affari sull’Intelligenza Artificiale” che oggi cerchiamo di sintetizzare.
Probabilmente
restano solo da definire i dettagli sulle veline da imporre alla
contro-informazione che “i saggi del Nuovo ordine Mondiale” chiamano “disinformazione”
e vedono come un pericolo per le girandole dei loro affari milionari in enormi
conflitti d’interessi…
Il suo
incontro di oggi con la premier Giorgia Meloni può essere definito una semplice
visita di cortesia dato che i piani sull’Intelligenza Artificiale di Microsoft
in Italia sono già stati definiti da tempo nei Piani PNRR con il placet del
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la complicità di due attuali
ministri:
il
Ministro della Salute Orazio Schillaci, in qualità di ex rettore
dell’Università di Roma Tor Vergata partner delle Big Pharma, e il Ministro
della Difesa Guido Crosetto, in qualità di ex Presidente della Confindustria
Italiana delle Armi (AIAD) e consulente dell’industria bellica nazionale
Leonardo.
Resta
da chiedere proprio al Capo dello Stato perché (grazie alla legge di attuazione
PNRR da lui firmata il 6 novembre 2021) i fondi pubblici Europei di Ripresa e
Resilienza destinati agli Italiani debbano finire a progetti sulle tecnologie
militari e sui vaccini mRNA in losche partnership private con il quarto uomo
più ricco della terra secondo Forbes (patrimonio 129 miliardi di dollari).
GLI
INCONTRI DI GATES CON MELONI E MATTARELLA.
Ciò
accade proprio mentre Gates è intento a pilotare come un semi-dio il “World
Economic Forum” di Davos (da lui creato) dove è appena andato a raccontare che
l’IA migliorerà la produttività ma senza ammettere che farà esplodere la disoccupazione secondo quanto già previsto dal
progetto FOBO del Wef.
Ciò
accade mentre il Governo Meloni taglia deliberatamente il Reddito di
Cittadinanza ai più poveri senza che l’inquilino del Quirinale proferisca
parola…
Diventa
davvero difficile capire chi sia più nefasto per l’Italia tra il tycoon di
Microsoft che la vuole spolpare e la coppia Mattarella-Meloni che lo legittima
a farlo!
Ma
prima di fare la sintesi delle nostre precedenti inchieste vediamo quali sono
le notizie ufficiali sull’incontro di oggi riportate dall’ANSA.
«E’
durato oltre un’ora l’incontro fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e
il fondatore di Microsoft Bill Gates, che ha lasciato Palazzo Chigi.
Il
confronto rientrava nell’ambito del ciclo di incontri sull’Intelligenza
artificiale, ed è star un’occasione per fare il punto su uno dei temi
principali dell’agenda del G7 italiano.
A parte dell’incontro con Gates ha partecipato
anche padre “Paolo Benanti”, presidente della commissione “AI” per il “Dipartimento
informazione ed editoria”, nonché membro italiano del “Comitato
sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite».
«Sul
tema dell’AI, il Presidente Meloni ha già avuto una serie di incontri con
diversi leader e personaggi chiave a partire dal confronto con il Primo
Ministro del Regno Unito,” Rishi Sunak”, sia in occasione del Vertice sulla
sicurezza dell’intelligenza artificiale che si è svolto a “Bletchley Park” lo
scorso novembre sia nell’ambito della recente visita del premier britannico a
Roma.
In questo contesto, Meloni ha già incontrato
anche altri guru tech come “Elon Musk”, patron di “Tesla” e “X”, e il fondatore
di “LinkedIn”, “Reid Hoffman”, divenuto uno dei massimi esperti a livello
globale dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale».
Domani
Bill Gates incontrerà poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, uno dei principali fans delle Big
Pharma finanziate dal tycoon di Microsoft ma anche “deus ex machina”
dell’industria Leonardo che è partner della corporation IT anche in virtù del
comune famigerato azionista:
il
fondo americano “BlackRock” che detiene il 7 % di Microsoft, una piccola ma
significativa percentuale nella società italiana dei sistemi di difesa e quote
più significative nelle multinazionali dei vaccini Covid.
SUMMIT
INQUIETANTE PER LA LIBERTA’ MEDIATICA.
La
visita di Gates non appare di buon auspico sia per una memoria del passato che
per una visione del futuro che s’incrociano.
È
abbastanza inquietante, infatti, che si associ la parola editoria all’AI di
Gates nel momento in cui a Davos il rapporto del World Economic Forum sui
rischi del pianeta pone al primo posto la lotta alla Disinformazione dopo
che la Commissione Europea ha finanziato l’Osservatorio europeo dei media
digitali (EDMO) e in Italia l’IDMO.
Grazie
a questi due strumenti la RAI come il gruppo GEDI di Repubblica-La Stampa
controllato dall’ex membro del Comitato Permanente Bilderberg John Elkann (CEO
Stellantis) e l’Università LUISS, storica fucina di massoni, come il banchiere
Guido Carlo a cui è intitolata, e l’ateneo di Roma Tor Vergata di Schillaci
hanno fatto una strenua battaglia prima contro la teoria del SARS-Cov-2 creato
in laboratorio, ora riconosciuta probabile persino dal virologo Antony Fauci
sospettato di averlo creato, e poi contro la pericolosità dei vaccini mRNA
Covid attestata oggi da migliaia di ricerche pubblicate persino da SCIENCE
journal e confermata dall’allarme EMA sulle miocarditi letali.
Non
può apparire una garanzia sufficiente la presenza del” teologo francescano
Benanti”, membro dell’Accademia Pontifica per la Vita, viste le posizioni
estremiste PRO-VAX del Vaticano e la nomina nell’Accademia Pontificia delle
Scienze di una delle biochimiche matrigne del Transumanesimo che con
l’invenzione del genome editing CRISPR-Cas-9 rese possibile la nascita di due
gemelline col DNA alterato.
(Incontro
del ministro Paolo Gentiloni e il fondatore di Gavi Alliance Bill Gates il 12
settembre 2014 nel Palazzo della Farnesina a Roma”.
Anche
perché Padre Paolo entrò nella Task Force Intelligenza Artificiale per
coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale nell’elaborare un primo rapporto di
raccomandazioni al Governo italiano il primo dicembre 2017 durante la
Presidenza de Consiglio di Paolo Gentiloni che, dopo aver ricevuto a Palazzo
Chigi prima Bill Gates nel 2014 da ministro e poi George Soros da premier nel
2017, fece approvare il Decreto Lorenzin sul progetto pilota dei 10 vaccini
obbligatori in età scolare voluto dal suo predecessore Matteo Renzi per un
accordo con l’amministrazione Obama-Biden sul progetto d’immunizzazione globale
lanciato da Gates nel Centro Congressi dei Rockefeller a Villa Serbelloni di
Bellagio (Como) nel 1999.
I
CONFLITTI D’INTERESSI TRA SCHILLACI, PFIZER, GATES & GSK.
Di
quel Decreto Lorenzin, che impose ai bimbi anche l’esavalente sebbene mai
testato come oggi non è mai stata studiata la sicurezza della pericolosa
combinazione dei vaccini Covid e antinfluenzale, beneficiò soprattutto la Big
Pharma londinese GSK amministrata dalla CEO “Emma Walmsley”, direttore non
esecutivo di “Microsoft Corporation”.
“GSK “(con
Gates che la finanzia) è uno dei partner di riferimento del “Bio tecnopolo” di
Siena che dovrà sviluppare la ricerca sui vaccini.
Ma è
anche la multinazionale farmaceutica partner di Pfizer di cui è stato
consulente “Francesco Cognetti”, luminare dell’Oncologia romana e ricercatore
per Pfizer, entrato da poco nel “Tavolo di Consultazione attivato dal Ministero
della Salute “guidato dal suo collega oncologo “Schillaci” che, grazie ai soldi
del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), in qualità di ministro sarà
uno dei supervisori del centro di ricerca di Siena (dove anche Fauci è stato
chiamato a fare da consulente nonostante sia sotto inchiesta negli USA).
Ma “Schillaci”
avrà voce in capitolo anche del “Centro nazionale per lo sviluppo di terapia
genica e farmaci con tecnologia a RNA” di Padova a cui aderì l’Università di
Roma Tor Vergata, quando era rettore Schillaci, insieme ad altri atenei e alle
Big Pharma dei vaccini (Pfizer, Biontech, Astrazeneca e quella del marito di Ursula
Von der Leyen, poi costretto dimettersi).
L’ex
rettore universitario e attuale” Ministro della Salute” è balzato agli onori
della cronaca anche per un altro grave conflitto d’interessi come investitore
privato su varie case farmaceutiche tra cui proprio una americana che sta
sperimentando un nuovo vaccino mRNA contro il Covid in Africa grazie alla Lobby
Sanitaria dell’OMS e dell’Ong CEPI di Gates…
MICROSOFT
E LA LOBBY DELLE ARMI DI CROSETTO.
Ma non
finisce qui.
Schillaci è anche uno dei protagonisti del”
Rome Technopole” che oltre a fare ricerche biomediche si occuperà pure di studi
sull’innovazione nella produzione industriale con due industrie dei sistemi di
difesa:
la
francese Thales e l’italiana Leonardo che strinse il suo accordo con la
corporation di Gates nel 2021.
«Al
via una collaborazione per garantire la protezione cibernetica dei dati e dei
servizi per gli asset strategici del Paese legati al futuro Polo Strategico
Nazionale (PSN).
Leonardo
si candida al ruolo di System Integrator e responsabile della Cyber Security
per la trasformazione digitale e il consolidamento dei data center della
Pubblica Amministrazione.
Microsoft metterà a disposizione tecnologie e
servizi avanzati di produttività, sicurezza, cloud e automazione dei processi,
per consentire l’accelerazione digitale della pubblica amministrazione e delle
aziende Italiane».
Recitava
così il comunicato pubblicato da Microsoft sul suo sito ufficiale lo scorso 26
maggio 2021.
In
quel momento l’attuale Ministro della Difesa “Guido Crosetto” era ancora il
presidente dell’”AIAD” (Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la
Difesa e la Sicurezza) ma soprattutto consulente di Leonardo e presidente dal
2020 di “OSN”– Orizzonte Sistemi Navali Spa, un’azienda italiana che opera nel
settore dell’ingegneria e della sistemistica navale, progettando e realizzando
unità navali militari, in particolare corvette, fregate e portaerei,
controllata al 51 % da Fincantieri e al 49 % da Leonardo.
Leonardo,
in sinergia col Politecnico di Torino nella Città dell’Aerospazio, prenderà
parte anche al progetto NATO denominato “DIANA” (Defence innovation accelerator for
the north Atlantic – Acceleratore di innovazione nella difesa per l’Atlantico
del nord),
che avrà sede nelle “Officine grandi riparazioni” (OGR):
lo
stesso luogo dove è già partito il progetto “Microsoft for Startups” grazie
alla collaborazione siglata tra “Microsoft Global Sales, Marketing and
Operations “e la “OGR “supportata dai finanziamenti della Fondazione CRT (Cassa
di Risparmio di Torino).
Il
progetto “DIANA” appare quindi un’evidente strategia di sviluppo tra Gates e la
NATO, il cui segretario generale “Jens Stoltenberg” è stato direttore dell’”Ong
GAVI Alliance”, pioniera nell’immunizzazione globale coi vaccini (dopo il
summit nel Centro Congressi dei Rockefeller) anche in sinergia con l’ex
amministratore delegato di Vodafone “Vittorio Colao,” guarda caso divenuto
Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale nel Governo di
Mario Draghi.
IL
RUOLO DI MCKINSEY E GATES NEL PNNR.
Non
solo.
Il
progetto del “Rome Techno pole”, fortemente voluto dall’ex segretario PD Nicola
Zingaretti, in cui si fondono gli interessi del guru di Microsoft sulle Big
Pharma e sulla Lobby delle Armi ha come mission finanziata dal PNRR quella di
«Incrementare il numero dei laureati a Roma e nel Lazio al fine di soddisfare
la richiesta e le esigenze di industrie e imprese nei settori trainanti di “EnT”,
“DgT”, “H&BP,” anche con riferimento alle nuove competenze e profili
derivanti dall’attuazione del “piano UE” Next Generation».
Il
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del
programma Next
Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito per circa
la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi
pandemica. La principale componente del programma NGEU è il
Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (“Recovery and Resilience Facility”,
RRF), che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione totale
di 672,5 miliardi di euro (312,5 sovvenzioni, i restanti 360 miliardi prestiti
a tassi agevolati).
Va
ricordato che susciti vive polemiche in Italia l’affidamento della stesura del
programma Next Generation alla multinazionale del management McKinsey, di cui
l’ex ministro Colao fu referente a Milano, e che è diventata strategica a
livello mondiale dopo che la Bill & Melinda Gates (BMGF) la finanziò per
addestrare i nuovi quadri dirigenziali dell’OMS come quelli dell’intelligence
americana militare NSA e del controspionaggio civile CIA (Central Intelligence
Agency).
Non
c’è da stupirsi, quindi, che l’Università di Roma Tor Vergata dell’ex rettore
Schillaci abbia ricevuto un finanziamento dal Pentagono USA per una ricerca
biomedica…
DALL’INTELLIGENCE
CIA A QUELLA ARTIFICIALE NEL SEGNO DEI ROCKEFELLER.
E
nemmeno che il presidente degli Stati Uniti d’America abbia scelto come nuova
direttrice dell’Intelligence Community sia” Avril Haines”, esperta di “bio armi”
ed ex vice direttrice della stessa “CIA” durante l’amministrazione “Obama-Biden”
proprio nel periodo in cui” Fauci” giocava coi virus SARS da laboratorio con
gli scienziati del “Wuhan Institute of Virology” e con” Eco Health Alliance” di
“Peter Daszak” (primo negazionista del virus pandemico artificiale), finanziata
dalla “Bill & Melinda Gates”.
“Haines”
fu anche profetessa della pandemia come “Gates” in una conferenza pubblica a “Camden”
(New Yersey) nel 2018, un anno dopo aver fatto un misterioso viaggio sui “Colli
Senesi” poco lontano dai laboratori di “GSK”.
Non è
questo l’unico aneddoto che la lega al tycoon di Microsoft.
L’avvocatessa ex “CIA”, anni prima portaborse
di “Biden al Congresso”, fu anche protagonista dell’”Event 201” in cui si fece
un’esercitazione simulata per una pandemia da coronavirus nell’ottobre 2019
finanziata dalla fondazione “BMGF” e dal “World Economic Forum”…
Ma è
anche l’esperta che ha previsto la necessità di un potenziamento
dell’Intelligence Artificiale in ambito militare insieme all’attuale Segretario
del Dipartimento di Stato” Antony Blinken”.
L’ex
vice direttrice “CIA”, infatti, fa parte di “West Exec Advisors”, un “think-tank
di area Dem” che annovera importanti personalità della sicurezza nazionale come
i due fondatori, lo stesso “Blinken” e “Michèle Flournoy”, già Sottosegretario
alla Difesa per la politica con Obama dal 2009 al 2012.
Dopo
aver annunciato a giugno l’intenzione di sospendere la sua attività per “West Exec
Advisors” durante la campagna elettorale per Biden, in realtà “Haines” mantenne
solidi legami che si sono concretizzati con la pubblicazione di un dossier
sull’AI, elaborato insieme nell’ottobre 2020 a “Flournoy”, che parve indicare al Pentagono le
strategie da percorrere al candidato Democratico alla Casa Bianca.
«Questo momento sta prendendo posto
nel contesto di una rivoluzione tecnologica che esaspera il sfide che
affrontiamo offrendo allo stesso tempo potenziali soluzioni, fornendo scoperte
nel clima, medicina, comunicazioni, trasporti, intelligenza e molti altri
campi. – scrisse l’attuale direttrice ODNI della National Intelligence USA –
Molte di queste scoperte si faranno attraverso lo sfruttamento
dell’intelligenza artificiale (AI) e delle tecnologie affini, principalmente il
machine learning (ML)»
scrivono
le due autrici nell’introduzione dello studio denominato
“Costruire
la fiducia attraverso i test Adattamento di test e valutazione, convalida e
Verification (TEVV) Enterprise for Machine Learning Sistemi, inclusi i sistemi
di apprendimento profondo».
Un
anno dopo ecco l’accordo di Microsoft con Leonardo spa, quando Crosetto ne era
il consulente dopo essersi accreditato nell’ambito della Lobby delle Armi anche
grazie al suo ingresso nei think-thank finanziati dai Rockefeller dove nel 2021
la raggiunse anche la sua discepola Meloni, oggi molto sensibile alla loro
causa come nell’affare della vendita TIM a KKR.
I
PROGETTI DI MICROSOFT PER I” VACCINI AI” E IL CONTROLLO UMANO.
Analogo
è l’orientamento palesato da Microsoft che, dopo aver avviato con l’Ospedale
San Raffaele di Milano un progetto per affidare all’AI le diagnosi dei
pazienti, in una nota ufficiale sulla ricerca delle Big Pharma dal titolo “In che modo la tecnologia biomedica
aiuta ad accelerare la ricerca farmaceutica”:
«Il
primo passo nella creazione della maggior parte dei farmaci consiste nel
sintetizzare un composto in grado di legarsi a una molecola bersaglio coinvolta
in una malattia, di solito una proteina, e modularla.
Per
trovare il composto giusto, i ricercatori esaminano migliaia di possibili
candidati.
Una
volta identificato un bersaglio, i ricercatori esaminano enormi librerie di
composti simili per trovare l’interazione ottimale con la proteina della
malattia.
Oggi, occorrono più di un decennio e centinaia
di milioni di dollari per arrivare a questo punto.
Invece,
la tecnologia biomedica che utilizza l’”IA” e l’apprendimento automatico (ML)
può semplificare il processo, riducendo il tempo e i costi necessari alle
aziende farmaceutiche per rilasciare nuovi farmaci.
Ad
esempio, queste tecnologie possono:
Esaminare
attentamente librerie di molecole.
Prevedere
le proprietà dei composti.
Inventare
nuovi composti»
Aggiungiamo
noi il quarto
punto e quinto punto:
scatenare
una nuova pseudo-pandemia con un’aggressiva variante Covid-19 come si sta in
parte annunciando la JN.1 di Omicron (genotipo virale costruito in laboratorio
come il primo ceppo di Wuhan secondo una ricerca del compianto” Luc Montagnier”
del suo collaboratore Jean Claude Perez)
oppure
far sorgere dal nulla il misterioso “Virus X” di cui l’intellighenzia del Nuovo
Ordine Mondiale parla da mesi e a cui si sta dando tanta importanza al meeting
annuale WEF a Davos di questi giorni.
testare
i nuovi vaccini mRNA costruiti dall’AI sulla popolazione mondiale grazie ai
governi complici occidentali risparmiando sul costo delle cavie umane…
sperimentare
biotecnologie con l’”ossido di grafene” per controllare ogni essere umano
come segnalato anche dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico
Emerito della Santa Sede negli USA, e come evidenziato dalla nostra
inchiesta su Moderna, Big Pharma finanziata da Gates che sviluppo il siero
genico mRNA Covid ben 9 mesi prima dello scoppio della pandemia inserendo nel
brevetto quello sui “nanotubi di carbonio”
Ecco
perché l’incontro di Gates con Meloni servirà solo a consentire alla premier
italiana di un “paese servo della CIA” dal lontano 1943 (sbarco degli Alleati
in Sicilia ed
inizio della carriera politica del presunto uomo d’onore “Bernardo Mattarella”, padre di “Sergio”, attuale
presidente della Repubblica e già vicepresidente del Consiglio con delega ai
Servizi Segreti ma oggi più che mai ambasciatore del Nuovo Ordine
Mondiale in sintonia con Lobby Armi e Big Pharma) di tessere un peana al guru di
Microsoft e un plauso alla sua intelligenza…
Per
nulla artificiale ma tanto diabolica!
Come
dimostra il brevetto col “Marchio della Bestia 666” della sua corporation in
grado di gestire le transazioni finanziarie digitali con i bioritmi umani e un
microchip sotto pelle.
Ecco
perché è inutile che social, blogger e associazioni varie cerchino di lottare
contro i fantasmi di “NWO” e “WEF” se non sono nemmeno capaci di essere tenaci
oppositori delle piccole e grandi strategie dittatoriali imposte dal Governo di
deriva nazi-sionista del centrodestra…
(Fabio
Giuseppe Carlo Carisio)
“Modern
Diplomacy”:
la
Russia ha vinto la guerra
delle
sanzioni contro l’Occidente.
Lantidiplomatico.it - Redazione de l'Anti Diplomatico
- 24 Gennaio 2024 – ci dice:
La
Russia ha praticamente vinto la guerra delle sanzioni che avrebbe dovuto
distruggere la sua economia e costringerla a ritirarsi dall'Ucraina, scrive
“Modern Diplomacy”.
Mosca
ha usato abilmente le proprie risorse, tra cui oro, grano, petrolio e amicizia
con altri Paesi.
Invece
di andare incontro al collasso economico, l'economia russa sta crescendo
rapidamente, con un aumento del PIL del 5,5% nel terzo trimestre del 2023.
L'Occidente
è costretto ad ammettere che le sanzioni non funzionano. Ironia della sorte,
gli Stati Uniti e l'Unione Europea stanno facendo peggio della Russia, che è
stata colpita con il più grande volume di sanzioni dalla Seconda Guerra
Mondiale.
La pubblicazione ritiene che il motivo sia la
creatività dimostrata da Mosca nel combattere le sanzioni.
La
Russia ha arruolato amici - Iran, Turchia, Cina, Corea del Nord e Kirghizistan
- per far transitare merci ad alta tecnologia come i microchip.
Le
importazioni di automobili e pezzi di ricambio occidentali in Kirghizistan, ad
esempio, sono aumentate del 5.500% nei primi nove mesi del 2023.
Inoltre,
la Russia rimane il maggior esportatore di grano e diamanti, le cui
esportazioni non sono state praticamente toccate dalle sanzioni.
Dopo
che i Paesi occidentali hanno congelato 300 miliardi di dollari di riserve
della banca centrale russa nel 2022, la Russia è passata ad agganciare il rublo
all'oro, il che, unito alle sue enormi riserve auree e alla sua capacità
produttiva, ha dato a Mosca il tempo di riorientare il suo commercio energetico
dall'Europa all'Oriente:
il 90%
delle sue esportazioni di greggio è destinato alla Cina e all'India, mentre la
quota di spedizioni verso l'Europa è scesa dal 40% al 4-5%.
“Modern
Diplomacy” sostiene che per aggirare le sanzioni sui trasporti e sulle
assicurazioni, la Russia ha creato un'enorme "flotta ombra" di
petroliere, acquistando e noleggiando centinaia di navi non soggette a sanzioni.
Secondo
l'”Agenzia Internazionale dell'Energia”, la Russia esporta attualmente 7,5
milioni di barili di petrolio al giorno, un volume solo leggermente inferiore a
quello dell'Arabia Saudita.
Il
"piano di pace” che Zelenskyj
ha
presentato al “WEF” è pazzesco.
Unz.com
- ANDREW ANGLIN – (18 GENNAIO 2024) – ci dice:
Mi
sono appena reso conto che non abbiamo pubblicato molto sulla riunione del
“World Economic Forum” che è attualmente in corso. Suppongo di pensare che la
gente ne sente parlare abbastanza da tutti gli altri.
È
diventato il centro della visione del mondo dei “boomer” che Klaus Schwab sia
il capo della cospirazione globale.
I “boomer”
non vogliono ancora dire "ebreo" e molti di loro si lamentano del “WEF”
e in realtà sostengono Israele.
Ci
sono state diverse clip virali dell'evento, tra cui alcune donne che dicevano
che la pesca è un genocidio.
Quel
tizio dell'”OMS” ha detto che stanno pianificando una "malattia X"
che ancora non esiste.
Mi
viene da sbadigliare, perché ho detto che tutta questa roba del virus tornerà
da quando è finita.
Ma è importante che lo dicano solo ora.
C'erano
diversi clip della donna dall'aspetto più ebreo che abbia mai visto.
Lì ci
sono per lo più ebrei.
Schwab
è solo un “frontman goy” per gli ebrei.
Niente
di più.
“David
Cameron” ha pubblicato oggi un video che promuove sia la guerra in Ucraina che
quella in Israele.
Tutti
gli imbroglioni ebraici stanno celebrando lo scellino ebreo “Javier Milei “che
potenzialmente "dà una F U" al WEF.
Questa
è stata ovviamente solo una messa nella scena di Israele, che sta promuovendo
tutti questi leader "populisti di destra" come "ribelli contro
il sistema".
Milei
non è diversa dalla Meloni.
Queste
persone dicono tutte queste cose, poi non fanno altro che fare il burlone per
Israele.
Non è
solo ossessionato da Israele: subito dopo essere stato eletto, Milei ha
denunciato la Russia.
Quel discorso è spazzatura.
Solo i
“boomer” più incomprensibili.
I
“boomer” continuano a postare questa clip di una strega che lancia una sorta di
incantesimo all'evento.
Immagino
che sia importante che queste persone siano dei pazzi, che credano davvero in
tutte quelle” new age “degli anni 60.
Tutto
questo era una tariffa standard, in realtà.
Per
me, la cosa più importante e più bizzarra è stata l'introduzione di un
"piano di pace" da parte di “Zelenskyj”.
È
difficile capire come questo sia stato reale.
Si
presentò, di nuovo in costume.
Perché
può volare in Svizzera e fare il check-in in un hotel, ma non ha il tempo di
indossare un abito.
Questa è la cosa più disgustosa, assurda,
infantile, che tutti questi esponenti della sinistra globale sono così eccitati
da quest'uomo che va in giro per il mondo con il suo costume.
Durante
il suo discorso, non ha elemosinato denaro e armi.
Questa è la prima volta che lo vedo fare
questo.
Invece,
ha propagandato il suo "piano di pace", che era semplicemente
incomprensibile.
Il
piano forte in 3 punti è il seguente:
La
Russia lascerà totalmente l'ex Ucraina, compresa la Crimea.
La
Russia pagherà riparazioni all'Ucraina per la guerra.
La
Russia sottoporrà le sue massime autorità a un tribunale per crimini di guerra.
Nessun
scherzo.
Puoi
andare a leggere l'articolo del New York Times su questo, dove fingono che si
tratti in qualche modo di una faccenda molto seria.
Ha
incontrato funzionari di alto livello provenienti da tutto il mondo occidentale
che hanno approvato questo "piano di pace".
È semplicemente notevole.
È
difficile credere che sia successo davvero.
Inutile
dire che non si tratta di un "piano di pace".
È una
richiesta da parte della parte perdente che la parte vincente offre una resa
incondizionata.
Questo
è il tipo di richieste che sarebbero state fatte se l'esercito ucraino avesse
saccheggiato Mosca e avesse circondato il Cremlino.
Presentare
questo come un serio "piano di pace" e far sì che tutti i media e i
politici ne parlino in modo serio, è forse la cosa più bizzarra che abbia mai
visto in tutta la mia vita (a parte i bambini trans).
In
termini di quale sia lo scopo di questo... Non lo so nemmeno. Immagino che se
dovessi indovinare, direi che è inteso come un cambiamento di tono per abituare le persone all'idea che la
guerra sta finendo, senza effettivamente dire loro cosa comporterà
necessariamente la fine della guerra:
la Russia
mantiene almeno il 20% dell'ex Ucraina.
Tuttavia,
ciò dimostra anche che non esiste alcun passo serio verso un accordo di pace.
Invece, quello che otterremo ovviamente è
qualcosa di simile a quello che abbiamo ottenuto alla fine della guerra di
Corea, ovvero che la guerra in realtà non finisce, gli eserciti semplicemente
smettono di combattere.
In
questo modo, l'Ucraina può continuare a sostenere che, in una data non
specificata, si riprenderà tutte le sue terre, perché in realtà non si è
arresa, ha semplicemente smesso di combattere.
In una
situazione del genere, gli Stati Uniti potrebbero quindi affermare di aver
vinto perché la Russia non ha preso il controllo dell'intera Ucraina.
Ovviamente, chiunque sappia qualcosa sa che la
Russia non ha mai tentato di conquistare l'intera Ucraina e ha raggiunto un
accordo a Istanbul nella primavera del 2022 che le porterebbe a ottenere meno
territorio di quello che hanno adesso.
Ma la
maggior parte delle persone non sa nulla, e continuerà a credere che sia stata
una grande vittoria per l'Occidente il fatto che la Russia non abbia
conquistato Kiev e poi invaso la Polonia.
Tuttavia,
c'è qualche dubbio se Mosca accetterà o meno questo tipo di accordo di
"conflitto congelato".
Stanno dicendo che non lo faranno.
Probabilmente,
non hanno davvero alcun motivo per farlo.
Per lo meno, sembra che vorrebbero prendere “Kharkov
“e probabilmente Odessa prima di stipulare questo tipo di accordo.
Naturalmente,
d'altro canto, se la Russia non accetta un conflitto congelato, rischia una vera e propria invasione
della NATO.
Quindi
c'è una ragione per cui la Russia accetterebbe di smettere di combattere, se
l'Ucraina rinunciasse effettivamente alle pretese sul territorio che la Russia
attualmente possiede.
Detto
questo, dato che il Medio Oriente sta esplodendo e che la lotta ha la priorità
(perché l'Occidente è gestito dagli ebrei), è abbastanza sicuro scommettere che
l'Occidente non si impegnerà completamente a combattere una grande guerra
contro la Russia.
Se
fossi Putin, vorrei sia “Odessa che Kharkov”, e prenderei in considerazione
l'idea di licenziare Kiev e costringere il governo a fuggire.
Non vorrei
occupare Kiev, perché è lì che vivono tutti questi "nazionalisti
ucraini", e non c'è motivo di occuparsene.
Per
quanto sono stato in grado di capire, il piano di “Jake Sullivan” era quello di
continuare la guerra fino a dopo le elezioni del 2024, a quel punto prevedeva
di inviare la NATO.
Tuttavia, questo accadeva prima che il Medio Oriente
esplodesse, e semplicemente non è molto probabile che Israele permetta agli
Stati Uniti di impegnarsi con l'Ucraina in questo modo mentre Israele sta
affrontando una crisi esistente.
Bibi
vuole che l'esercito americano sia pronto a invadere l'Iran.
Non
gli interessa l'Ucraina.
E come
abbiamo visto negli ultimi mesi, la politica estera degli Stati Uniti è gestita
in segreto da tre persone – “Victoria Nuland, “Antony Blinken” e” Jake Sullivan”
– e si sottometteranno a “Bibi”.
Trump vince le primarie del GOP
del
New Hampshire, Nikki Haley
dice
che "non andrà da nessuna parte."
Lifesitenews.com
– Matt Agnello – (24 -1-2024) – ci dice:
Nikki
Haley ha scommesso le sue possibilità su una vittoria nel suo stato natale, la
Carolina del Sud.
Il
candidato presidenziale repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti Donald
Trump ha pronunciato un discorso durante il suo raduno notturno delle primarie
allo Sheraton il 23 gennaio 2024, a “Nashua”, nel New Hampshire.
NASHUA,
New Hampshire ( LifeSiteNews ) – Il presidente Donald Trump ha sconfitto ieri sera
l’ambasciatrice “Nikki Haley” alle primarie del New Hampshire, ottenendo circa
il 55% dei voti.
La
vittoria dell'ex presidente segue una sostanziale vittoria la scorsa settimana
in “Iowa”.
Haley,
che ha prestato servizio alle Nazioni Unite sotto Trump, ha detto che intende
rimanere in corsa.
Haley
è l’unico candidato significativo rimasto, dopo che sia “Vivek Ramaswamy” che
il governatore della Florida “Ron DeSantis” si sono ritirati la scorsa
settimana.
Entrambi
da allora hanno appoggiato Trump e criticato Haley.
Trump
ha detto che Haley ha passato una “brutta notte” e ha criticato il governatore
repubblicano liberale dello stato “Chris Sunon” che ha appoggiato Haley.
È
apparso sul palco con il figlio Eric Trump e il senatore della Carolina del Sud
“Tim Scott”, una potenziale scelta alla vicepresidenza.
Sul
podio è salito anche “Ramaswamy”, un critico di Haley.
“Quello
che abbiamo visto stasera è che “America First” sconfigge “America Last.
Questo
è quello che abbiamo visto stasera", ha detto l'uomo d'affari. “Se vuoi
“America Last”, puoi andare da “Joe Biden,” hai un altro candidato
apparentemente ancora alle primarie repubblicane.
Taglia
la tua previdenza sociale per sborsare più soldi in Ucraina in modo che qualche
cleptocrate possa comprare una casa più grande, vai da “Nikki Haley”.
Il
senatore Scott, originariamente nominato al Senato degli Stati Uniti
dall'allora governatore “Haley”, ha invitato i sostenitori a venire nella
Carolina del Sud.
“È
tempo che il Partito Repubblicano si coalizzi attorno al nostro candidato e al
prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump”.
Ci
sono due gare in arrivo prima delle primarie del 24 febbraio, dove Haley spera
di vincere in base al suo precedente record come governatore dello stato.
Tuttavia, quelle gare sono le Isole Vergini,
con un numero minimo di delegati, e sia un caucus del Nevada che le primarie
del Nevada. Tuttavia, secondo CBS News, solo il caucus, che include Trump ma
non Haley, assegnerà i delegati .
Durante
il suo discorso, Haley ha criticato la “classe politica” per aver detto “questa
corsa è finita”.
"Il
New Hampshire è il primo nella nazione, non è l'ultimo nella nazione", ha
detto Haley .
(Il
caucus dell'Iowa è stata la prima elezione nel calendario delle primarie
repubblicane. Haley è arrivata al terzo posto).
Ha
detto che ci sono “dozzine” di stati da percorrere prima che il candidato venga
scelto.
"E
il prossimo è il mio dolce stato della Carolina del Sud", ha detto Haley.
Definendosi
una “combattente” e “frastagliata”, Haley ha notato di essere “l’ultima a stare
accanto a Donald Trump” dopo che 14 candidati inizialmente si sono iscritti
alla corsa.
“Ho
una brutta notizia per l'establishment politico: non andrò da nessuna parte...
tranne che nella mia dolce Carolina del Sud.
Non permetteremo loro di incoronare Donald
Trump quando 48 stati non hanno votato", ha dichiarato sulla sua pagina
Facebook.
L’ex
governatore della Carolina del Sud e ambasciatore delle Nazioni Unite, pur
criticando la “classe politica” e l’“establishment politico”, ha attirato
l’interesse di donatori moderati e liberali.
Ex
membro del consiglio di amministrazione della “Boeing”, Haley ha attirato
l'attenzione di democratici e moderati.
Ad
esempio, il miliardario fondatore di “LinkedIn” “Reid Hoffman” ha donato
250.000 dollari a un “super PAC” allineato ad Haley dopo che il “CEO di JP
Morgan “Chase Jamie Dimon” ha invitato i ricchi democratici a promuoverla
rispetto a Trump.
"Anche
se sono un convinto sostenitore di Biden e spero che vinca un secondo mandato,
ho anche fornito sostegno finanziario al “super PAC di Nikki Haley” anche se
alcuni sondaggi mostrano che Haley sta facendo meglio di Trump nelle elezioni
generali contro Biden", ha dichiarato “Hoffman”, come precedentemente
segnalato da Life Site News.
“L’ho fatto perché la mia prima priorità è la
democrazia americana e l’integrità del nostro sistema legale. Ciò significa che
la mia prima priorità è sconfiggere Trump, e le primarie sono la prima delle
due possibilità per farlo”.
Haley
ha attirato critiche da parte dei conservatori di base.
Sebbene
in genere sostenesse le politiche pro-vita mentre era ambasciatrice delle
Nazioni Unite, anche nonostante le obiezioni del personale, da allora ha preso
le distanze da spingere per una significativa protezione federale per i bambini
non nati.
Ha respinto l’idea di un divieto federale di
aborto e ha invece affermato di voler concentrarsi sull’adozione, sulla tutela
della coscienza e sul rendere più facilmente accessibile il controllo delle
nascite abortivo.
Pur
pubblicizzando le sue opinioni a favore della vita, ha sottolineato la
necessità di trovare "consenso" sulla questione e ha affermato che
l'aborto "è personale per ogni donna e ogni uomo".
Quindi
non giudico nessuno perché è a favore della scelta più di quanto voglio che tu
giudichi me perché sono a favore della vita.'
Sulla
questione del “transgenderismo”, Haley ha detto che non crede che dovrebbero
esserci leggi che impediscano ai bambini con confusione di genere di sottoporsi
a mutilazioni chirurgiche e chimiche.
Ha
affermato che le scuole non dovrebbero promuovere i “pronomi di genere”, ma per
il resto ha sostenuto che “la legge dovrebbe restarne fuori e penso che i
genitori dovrebbero occuparsene”.
Questo
è un lavoro che spetta ai genitori gestire.'
Ha
aggiunto l'affermazione contraddittoria secondo cui "quando un bambino
compie 18 anni, può farlo [mutilare il proprio corpo].
Ma
penso che fino ad allora – vediamo che i nostri figli adolescenti attraversano
molte difficoltà durante la pubertà.
Attraversano
molta confusione, attraversano molta ansia, attraversano molte pressioni.
Dovremmo
sostenerli durante tutto il percorso, ma non abbiamo bisogno di entrare e
forzare qualcosa nelle scuole.'
Inoltre
è favorevole all’impegno in Ucraina e definisce gli account anonimi sui social
media una “minaccia alla sicurezza nazionale”.
Più
tardi, in seguito alla reazione negativa, disse:
“Non
mi importa che gli americani “anonimi” abbiano libertà di parola;
quello
che non mi piace è che russi, cinesi e iraniani “anonimi” abbiano libertà di
parola”.
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