L’italiano medio non sa nulla di ciò che si dice nel mondo.

 

L’italiano medio non sa nulla di ciò che si dice nel mondo.

 

 

Morte Per Fame Subito,

Aiuti Via Mare a Gaza…

Tempi Impossibili.

Conoscenzealconfin.it – (11 Marzo 2024)

 

Giovedì 7 marzo, nel discorso sullo stato dell’Unione, il presidente Biden ha annunciato che gli Stati Uniti intendono costruire davanti alle coste della Striscia di Gaza un molo temporaneo da cui distribuire aiuti umanitari per la popolazione palestinese, per alleviare la crisi provocata da sei mesi di bombardamenti e operazioni militari di Israele.

La presidente della Commissione Europea insegue e parla di un imprecisato “corridoio marittimo” che potrebbe partire entro pochi giorni.

Ha aderito anche l’Italia, ma non si sa per andare dove.

Mentre la carestia corre assieme alle crudeli intransigenze israeliane. Velleità a scopo di vantaggio elettorale o qualche segreto nascosto sul futuro assetto anche geopolitico della Striscia di Gaza?

 

Promesse Elettorali da Presidenti.

“Biden” promette ma non spiega, “Ursula vor del Layen” insegue con l’Italia in coda.

Ma gli esperti rilevano da subito le incongruenze degli annunci.

Un piano astratto che richiederà settimane per essere realizzato (perfino qualche mese, hanno detto i funzionari americani), mentre a Gaza si muore di fame adesso.

Questo piano degli Stati Uniti ha alcuni aspetti critici piuttosto evidenti.

Oltre a vari problemi logistici, dalla consegna degli aiuti che potrebbero subire l’ostruzionismo dell’attuale governo di Israele.

L’ignoto “Corridoio Marittimo” della “Von der Leyen.

“Siamo molti vicini all’apertura del corridoio”, ha detto senza spiegare nulla la “Ursula von der Leyen”.

Al corridoio umanitario delle buone intenzioni e quando mai sarà, aderiranno, oltre alla Commissione Europea, anche l’Italia, la Germania, la Grecia, i Paesi Bassi, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito, gli Stati Uniti e Cipro, da dove partiranno gli aiuti.

 Purtroppo a Gaza, nel tempo in cui noi abbiamo scritto queste nostre cose, qualcuno è morto per fame o malattie non curate.

 

“Molo Temporaneo”, Come?

Il molo temporaneo dovrebbe essere una grande piattaforma agganciata in qualche modo al fondale davanti alla costa della Striscia di Gaza.

Tipo i “Mulberry Harbour”: enormi moli temporanei di calcestruzzo che l’esercito britannico costruì davanti alle coste della Normandia nella Seconda guerra mondiale.

Tra follia e fandonie.

 

Arrivo Ignoto, Partenza certa.

La sola cosa apparentemente certa è che l’operazione aiuti partirà da Cipro, dove già adesso vengono raccolti e smistati gli aiuti umanitari che si muovono in nave.

A Cipro il governo di Israele – se si riuscirà ad imporlo – avrà la possibilità di controllare tutti gli aiuti in partenza, in modo da assicurarsi che non contengano armi o altro materiale ritenuto pericoloso.

 A complicare il futuribile:

 o una passerella galleggiante su cui possano transitare camion di aiuti (il tempo del mai), o una flotta di navi più piccole per trasportare gli aiuti a terra.

 

Uno Sforzo Organizzativo Folle.

La realizzazione e il funzionamento di questo ipotetico molo richiederà la partecipazione di migliaia di soldati e di esperti di logistica militare statunitensi.

E oltre alla costruzione, navi e mezzi militari per la protezione del molo e di tutte le altre infrastrutture, soprattutto se saranno costruite vicino alle coste di Gaza e in luoghi dove potrebbero essere attaccate da Hamas o da altri gruppi.

 

Enormi Problemi Logistici.

Ammesso che la costruzione e la messa in attività del molo non abbia grossi problemi, c’è il problema di come consegnare gli aiuti.

 Perché tutto l’apparato di sicurezza della Striscia di Gaza è stato bombardato e smantellato.

 Attualmente a Gaza non ci sono poliziotti o altre figure che potrebbero scortare i camion o le imbarcazioni che arriverebbero dal molo e che potrebbero garantire una ordinata distribuzione degli aiuti.

 

L’Ostruzionismo di Israele.

Sul quotidiano israeliano “Haaretz”, un funzionario anonimo del governo israeliano ha detto che approva e sostiene il piano americano di costruire un molo temporaneo.

Ma sull’invio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, dall’inizio della guerra, Israele ha una posizione piuttosto ambigua:

sebbene negli ultimi mesi abbia messo in atto alcune misure per facilitare l’ingresso degli aiuti, al tempo stesso ne ha messe in atto altre che lo hanno reso più difficile, come per esempio il bombardamento delle postazioni della polizia di Gaza.

 

Sovranisti Messianici al Comando.

In questo senso, Israele – nel cui governo sono presenti ministri estremisti che vogliono impedire l’ingresso di qualunque tipo di aiuti nella Striscia – avrebbe più di un’occasione per rendere complicato anche il piano americano di un porto militare.

Per esempio, potrebbe sabotare i controlli degli aiuti a Cipro, oppure rifiutarsi di garantire la sicurezza delle operazioni.

(Remocontro.it/2024/03/09/morte-per-fame-subito-aiuti-via-mare-a-gaza-tempi-impossibili/)

 

 

 

 

Europa-Ucraina-Russia:

idee poche ma confuse,

tante illusioni e inganni.

 Remocontro.it - Ennio Remondino – (29 Febbraio 2024) - EDITORIALE – ci dice:

   

Dopo gli azzardi militar guerreschi di “Emmanuel Macron” che di fatto proponeva alla Nato di dichiarare la guerra alla Russia, gli unici ad applaudire sono rimasti gli ucraini che si stanno accorgendo di non essere più la bandiera occidentale da sventolare ovunque e comunque.

In Francia una sparata elettorale a rubare un po’ di voti patriottici alla destra filo russa di “Le Pen”.

Ma se guardi con maggior attenzione scopri che la grande confusione euro-occidentale -quella vera-, si basa su una quantità di bugie spesso autoprodotte e di cui siamo rimasti inconsapevoli prigionieri.

Azzardo elettorale francese nella grande confusione “Ue”.

Nemmeno una piccola reazione possibilista, per non dire positiva di guerra Nato in Ucraina, che poi vorrebbe dire fare guerra alla superpotenza nucleare russa, che è una idea scema o suicida.

Macron inciampa su sé stesso, ma l’Europa, imposto il silenzio a “Ursula” troppo ‘Von der Nato’ se vuole davvero sperare in un secondo mandato, deve fare i conti con se stessa.

Decimo anno di guerra spiega il NYT.

Impeccabile l’inchiesta del New York Times con la “CIA”, subito dopo i fatti del “Maidan” (o forse anche prima), negli ultimi dieci anni ha realizzato una rete di 12 basi segrete a ridosso del confine russo, per addestrare oltre gli agenti di Kiev e penetrare i sistemi criptati di Mosca.

Ossia creando ‘Unità 2245’ (una sorte di Gladio) per la guerra che sarebbe venuta.

Nodi al pettine.

Dopo due anni la guerra ‘ufficiale’ dai costi umani e non soltanto, incalcolabili, tutto sembra fermo alle formule iniziali -Crimea e Donbass nuovamente ucraini- anche se nessuno ci crede più, come trapela più dalla stampa Usa che da quella europea.

Dichiarazioni da Kiev e dai governi occidentali che sembrano incapaci di auto smentirsi rispetto a previsione sbagliate giunte alla verifica dei fatti.

Esempio simbolo, le forniture di armi sofisticate quando mancano tecnici per farle funzionare.

Gli Abrams del miracolo.

Il caso dei potenti tank americani Abrams, consegnati in Ucraina cinque mesi fa, ma entrati in azione solo dalla scorsa settimana.

Il Pentagono aveva avvisato:

 i militari di Kiev faranno fatica a gestirli, perché sono troppo sofisticati e troppo diversi dai mezzi sovietici a cui sono abituati.

 E così è stato: nonostante il lungo addestramento, dopo poche ore i russi ne hanno distrutto uno e danneggiato un altro.

La propaganda fuori misura non aiuta.

Forzare la verità non aiuta.

Esempio ingigantire le perdite altrui per nascondere le proprie.

Le affermazioni di Kiev prese acriticamente da molta parte delle stampa italiana, di «oltre 400mila e caduti russi».

L’esigenza di tenere alto il morale di una popolazione stremata da due anni di guerra spinge spesso la politica a forzature dei fatti che poi, alla fine fanno sorgere dubbi pericolosi.

 «Se siamo tanto bravi e abbiamo tanti amici generosi, perché la guerra non finisce e perché mio marito (o mio figlio) al fronte, se non muore, non torna a casa da sei mesi?».

Bugie a perdere.

La guerra in Ucraina che -verità persino americana-, è inizia di fatto dal 2014, si è sviluppata su illusioni e inganni.

Prima illusione quella dei russi che due anni fa erano convinti che gli ucraini si sarebbero arresi senza combattere.

 Illusione durata poco, quando a fine marzo 2022, gli anglo-americani hanno spinto il governo ucraino a rinunciare all’accordo di pace negoziato con la mediazione turca, perché Washinton riteneva che la guerra per delega in Europa, avrebbe logorato la Russia creando qualche utile guaio in Continente altrui.

Illusione ‘sanzioni’ e bugie organizzate.

Rimasti in pochi oggi a ritenere possibile una riconquista militare dei territori ucraini perduti, salvo “Zelensky” e ministri a cercare si risollevare un morale motivatamente a terra.

Ma qualcuno ancora insiste con le sanzioni che allora, giuravano, avrebbero distrutto l’economia russa in poche settimane.

Facendo poi ‘scoprire’ dalla stampa dietrologica ed amica, che “Putin” sarebbe stato rovesciato da un golpe interno o comunque ucciso da una delle sue innumerevoli malattie.

Montature e dietrologie lecca-lecca.

Sul piano militare è andata forte e per mesi, l’affermazione che l’esercito russo aveva finito munizioni e missili, che combatteva con i badili e rubava le schede elettroniche dalle lavatrici nell’Ucraina occupata per metterle dentro missili e altri sistemi d’arma.

 E nessuno oggi tra la ‘Grande stampa’, faccia finta di non ricordare.

Cosa sappiamo di credibile dell’oggi.

Gli ucraini hanno decimato i loro migliori reparti di veterani nella difesa di “Bakhmut”,” Marynka” e “Avdiivka” e soprattutto nella fallita controffensiva dello scorso anno.

«Non ci sono più file lunghissime ai centri di arruolamento, anzi, le enormi perdite subite per perseguire obiettivi più politici che militari inducono oggi gli ucraini giovani e meno giovani a tentare in ogni modo di sottrarsi all’arruolamento», annota anche la stampa occidentale più amica.

Credibilità politica interna ignota.

La credibilità della classe dirigente politica e militare è in caduta libera e lo si scopre non dai sondaggi che non esistono, in una nazione dove la legge marziale serve anche a eliminare il dissenso, o almeno a nasconderlo. Qualcosa si scopre parlando con gli ucraini rifugiati in Europa e che -verità difficile ma assoluta- non intendono tornare in patria per venire arruolati.

La Russia e l’America.

Da riscontro di intelligence occidentale, il potenziale bellico russo cresce grazie a un’industria pesante supportata dalla grande disponibilità di energia e materie prime mentre, l’Ucraina dipende quasi interamente dagli aiuti occidentali militari ed economici:

 aiuti necessari anche per pagare pensioni e stipendi ma in rapido calo da diversi mesi.

Ucraina ‘taglio basso’.

(Notizia di minor conto, nel linguaggio giornalistico).

 Fondi Usa per l’Ucraina che restano bloccati al Congresso e la guerra che non è più il tema dominante della campagna presidenziale -salvo le sparate di Trump-, mentre in Europa una classe dirigente sempre più fragile, ripete slogan e proclami vecchi e lontani dalla realtà delle cose che pure quei vertici di Stato dovrebbero conoscere bene.

Ancorati a slogan legati a piccoli interessi politici locali, che tutti sanno essere ormai assolutamente lontani dalla realtà e che dovrebbero far parte dei doveri primari di governo, avendone a capo dei” veri leader politici”.

 

 

Truppe Nato in Ucraina,

il segreto di Pulcinella

anche per Mosca.

Remocontro.it – Redazione - rem – (11 Marzo 2024) – ci dice: 

 

L’ondata di reazioni suscitata dall’uscita del presidente francese “Emmanuel Macron” sul possibile invio di truppe Nato in Ucraina, e lo sdegno ipocrita di chi faceva finta di non sapere che già da tempo, anche se in numero ridotto, erano operative da tempo.

‘Antinomia diagonale’.

«Due tra tutte – secondo “Fabrizio Maronta” su Limes – spiccano per rilevanza politica e diagonale antinomia».

“Olaf Scholz”, cancelliere di un paese – la Germania – secondo dopo gli Stati Uniti per volume di aiuti civili e bellici a Kiev, esclude tassativamente che una simile circostanza si sia verificata in passato e possa verificarsi in futuro.

“Sergej Lavrov”, ministro degli Esteri russo, che ribatte di non vedere nessun scoop nelle parole di “Macron”:

«Anche se non ufficialmente, truppe occidentali in Ucraina ci sono già. Kiev non saprebbe usare le armi a lungo raggio contro di noi senza questi istruttori [occidentali], lo capiamo tutti perfettamente».

Tra le opposte propagande.

«Nella nebbia delle opposte propagande, chi dice il vero? Entrambi e nessuno».

Detto più chiaramente, spizzichi di verità obbligati dai fatti noti rispetto ad un cumulo di bugie sapientemente congegnate.

Noto al mondo anche se mai ufficialmente ammesso, soldati occidentali militano con Kiev quasi dall’inizio dell’offensiva russa (e già da prima, nel Donbas, ma in numeri verosimilmente inferiori).

Lo fanno nella cosiddetta “Legione internazionale”, il cui sito internet elenca con puntiglio requisiti fisici, anagrafici e burocratici per arruolarsi.

Dal febbraio 2022 in poi.

All’indomani del febbraio 2022, quando divenne chiaro che gli ucraini potevano e volevano tener testa all’invasore russo, le richieste di arruolamento raggiunsero un picco di circa 20 mila, secondo fonti ucraine.

Nel primo anno di guerra «i legionari ufficialmente schierati in combattimento sarebbero stati circa 2 mila per volta»: al contingente bielorusso, il più nutrito, si sarebbero affiancati soldati di oltre 60 paesi.

Molti dall’America latina, tanto che da poco la Legione accetta anche reclute solo ispanofone.

Ma anche da svariati paesi Nato come Stati Uniti, Polonia, Germania, Francia, Canada e Regno Unito, tra gli altri.

Documenti svelati.

Circa 97 unità delle forze speciali di cinque paesi della Nato sarebbero state spiegate in Ucraina, dall’inizio dell’invasione a oggi.

 È l’ultima rivelazione trapelata finora dalla fuga di documenti segreti del Pentagono, diffusi online tramite” Discord” e “4chan”.

Sui social, «Us/Nato Sof in Ukr».

“Sof “l’acronimo di “special operations forces”, unità militari selezionate per condurre operazioni non convenzionali.

In base a quanto riporta la “Bbc”, i documenti in questione, datati tra febbraio e marzo 2023, si tratterebbe di 97 unità di cinque paesi della Nato, con una prevalenza di truppe britanniche.

 Di queste, infatti, 50 sarebbero state spiegate dal Regno Unito, 17 dalla Lettonia, 15 dalla Francia, 14 dagli Stati Uniti e una sola unità dai Paesi Bassi.

 

Oggi 1500 ‘legionari’.

Oggi il contingente della Legione attivo con ruoli di combattimento si aggirerebbe intorno ai 1.500 individui. Due domande.

Quanti di essi sono lì a titolo strettamente personale, per idealismo, per soldi, o per entrambi?

E quanti invece militano ‘in quota ai rispettivi governi’ che, insieme ai sistemi d’arma inviano le persone in grado di farle funzionare e di insegnare a farlo.

«Tecnici, istruttori, altro personale di coordinamento e raccordo», spiega Limes, ponendo il dubbio politico che di seguito si pone.

Nascondere qualsiasi forma di ufficialità per scongiurare un’escalation e tensioni internazionali?

 O forse per problemi di politica interna?

I segreti per le opposizioni? Impossibile dirlo: ad ognuno la sua bugia.

Segreto a nascondere cosa?

Il segreto – e sarebbe illogico il contrario-, è tra i meglio guardati di questa guerra.

 All’atto pratico, sul campo, può non fare molta differenza con quali insegne operino queste forze.

«In termini politico-diplomatici, invece -fa tutta la differenza che intercorre tra una ‘guerra per procura’, combattuta cioè in modo ufficioso e intermediato, dunque rispettando pericolose ‘linee rosse’ come l’uso dell’arma atomica- e uno scontro diretto, palese tra Nato e Russia. Con tutte le possibili, ulteriori conseguenze del caso».

 

 

 

“FUORI CONTATTO

CON LA REALTÀ.”

Comedonchisciotte.org - CptHook – (12 Marzo 2024) -Alastair Croke – ci dice:

(Strategic Culture Foundation)

 

La Casa Bianca non riesce a gestire la ricalibrazione israeliana.

La disattenzione per la realtà non è un problema elettoralmente “incidentale” e fastidioso che richiede una migliore gestione delle pubbliche relazioni da parte del team della campagna.

Alon Pinkas, ex diplomatico israeliano di alto livello, ben collegato a Washington, ci dice che una Casa Bianca frustrata ne ha infine “abbastanza”.

 La rottura con Netanyahu è completa:

Il Primo Ministro non si comporta come dovrebbe fare “un alleato degli Stati Uniti”;

critica aspramente le politiche mediorientali di Biden, e ora gli Stati Uniti lo hanno capito.

Biden non può permettersi che ulteriori “affetti” per Israele mettano a rischio la sua campagna elettorale e quindi – come chiarisce il suo discorso sullo Stato dell’Unione – ribadirà gli schemi politici finora mal interpretati sia per Israele che per l’Ucraina.

Dunque, cosa intende fare “Biden” in merito all’atto di sfida di “Netanyahu” contro il “Santo Graal” delle raccomandazioni politiche statunitensi?

 Beh, ha invitato a Washington “Benny Gantz”, un membro del gabinetto di guerra israeliano, e lo ha accolto con un’agenda “riservata a un primo ministro, o a qualcuno che si pensa possa o debba diventare premier “.

A quanto pare, i funzionari hanno pensato che, avviando una visita al di fuori dei consueti protocolli diplomatici, avrebbero potuto “scatenare una dinamica che potrebbe portare a un’elezione in Israele “, osserva “Pinkas”, con il risultato di una leadership più favorevole alle idee statunitensi.

 

È stato chiaramente inteso come un primo passo verso un cambio di regime “non violento”.

E il motivo principale della dichiarazione di guerra a Netanyahu?

“Gaza”.

 Pare che Biden non abbia apprezzato lo schiaffo ricevuto alle primarie del Michigan, quando il voto di protesta per Gaza ha superato i 100.000 voti “uncommitted”.

I sondaggi – soprattutto tra i giovani – stanno lanciando segnali di allarme per novembre (in gran parte a causa di “Gaza”) e i leader nazionali democratici cominciano a preoccuparsi.

“Nahum Barnea”, il principale commentatore israeliano, avverte che Israele sta “perdendo l’America“:

 

“Siamo abituati a pensare all’America in termini familiari…

Riceviamo armi e sostegno internazionale e gli ebrei danno i loro voti negli Stati chiave e denaro alle campagne.

Questa volta la situazione è diversa…

 Poiché i voti alle elezioni [presidenziali] vengono contati a livello regionale, solo alcuni Stati… decidono effettivamente… Come la Florida, [uno] Stato chiave dove i voti degli ebrei possono decidere chi andrà alla Casa Bianca, anche i voti dei musulmani in Michigan possono decidere… [Gli attivisti] hanno invitato gli elettori delle primarie a votare “uncommitted” per protestare contro il sostegno di Biden a Israele…

La loro campagna ha avuto un successo superiore alle aspettative: 130.000 elettori democratici l’hanno sostenuta.

Lo schiaffo a Biden si è riverberato in tutta la lunghezza e l’ampiezza dell’establishment politico.

Non solo ha attestato l’ascesa di una nuova, efficiente e tossica lobby politica, [ma] anche la repulsione che molti americani provano quando vedono le immagini di “Gaza”.

“Biden ama Israele e teme davvero per esso “, conclude “Barnea”, “ma non ha intenzione di perdere le elezioni per questo motivo. Questa è una minaccia esistenziale “.

 

Il problema, tuttavia, è l’opposto:

è che la politica statunitense è profondamente sbagliata e del tutto incongruente con il sentimento della maggioranza dell’opinione pubblica israeliana.

Molti israeliani sentono che stanno combattendo una lotta esistenziale e non devono diventare “solo carne da macello” (come la vedono loro) per una strategia elettorale democratica statunitense.

 

La realtà è che Israele sta rompendo con il “Team Biden”, non il contrario.

 

Il piano chiave di “Biden”, che si basa su un apparato di sicurezza palestinese rivitalizzato, viene descritto – persino dal “The Washington Post” – come “improbabile”.

Gli Stati Uniti hanno tentato un’iniziativa di “rivitalizzazione” della sicurezza dell’Autorità palestinese, con il generale “Zinni “nel 2002 ed il generale “Dayton” nel 2010.

Non ha funzionato – e per una buona ragione:

le forze di sicurezza dell’”Autorità Palestinese” sono semplicemente viste dalla maggior parte dei palestinesi come gli odiati tirapiedi che fanno rispettare la continua occupazione israeliana.

Lavorano per gli interessi della sicurezza israeliana, non per quelli della sicurezza palestinese.

L’altra componente principale della politica statunitense è un’ancora più improbabile “soluzione a due Stati”, “de-radicalizzata” e anemica, sepolta all’interno di un concerto regionale di Stati arabi conservatori che agiscono come supervisori della sicurezza.

Questo approccio politico riflette una Casa Bianca non in sintonia con l’Israele più escatologico di oggi e che non riesce a superare prospettive e politiche che risalgono a decenni fa e che, anche allora, erano fallimentari.

 

La Casa Bianca ha quindi fatto ricorso a un vecchio trucco:

 proiettare tutti i propri fallimenti politici su un leader straniero che non riesce a far funzionare “l’impraticabile”, e cercare di sostituire quel leader con qualcuno più accondiscendente.

Scrive ancora “Pinkas”:

 

“Una volta che gli Stati Uniti si sono convinti che “Netanyahu” non era collaborativo, non era un alleato premuroso, si comportava come un rozzo ingrato… concentrato solo sulla sua sopravvivenza politica dopo la debacle del 7 ottobre, i tempi erano maturi per tentare un nuovo corso politico”.

 

Tuttavia, la politica di “Netanyahu” – nel bene e nel male – riflette ciò che pensa la maggioranza degli israeliani.

“Netanyahu” ha i suoi ben noti difetti di personalità ed è seriamente impopolare in Israele, ma questo non significa che una pluralità di persone non sia d’accordo con il suo programma e con quello del suo governo.

Così “entra in scena Gantz“, sguinzagliato dal “Team Biden” come potenziale prossimo premier nel pool diplomatico di Washington e Londra;

la manovra però non ha funzionato come previsto. Come scrive “Ariel Kahan”a (in ebraico, su “Israel Hayom” del 6 marzo):

 

“Gantz ha incontrato tutti gli alti funzionari dell’amministrazione, ad eccezione del presidente “Biden”, e ha presentato posizioni identiche a quelle che “Netanyahu” ha presentato nei suoi colloqui con loro nelle ultime settimane.

‘Non distruggere “Hamas” a “Rafah” significa inviare un camion dei pompieri per spegnere l’80% del fuoco’, ha detto” Gantz” a “Sullivan”. “Harris” e altri funzionari hanno replicato che sarebbe impossibile evacuare 1,2 milioni di gazesi dall’area di “Rafah”, un’evacuazione che considerano una condizione essenziale per qualsiasi operazione militare nella città meridionale della Striscia di Gaza.

“Gantz” ha dissentito categoricamente.

 

Divergenze ancora maggiori sono emerse nelle discussioni sugli aiuti umanitari.

Mentre molti israeliani sono furiosi per la decisione di permettere la consegna di rifornimenti al nemico – [che considerano] un atto che ha aiutato “Hamas”, ha prolungato la guerra e ha ritardato un accordo sugli ostaggi – gli americani ritengono che Israele non stia facendo abbastanza.

Gli assistenti di “Biden” hanno persino accusato i funzionari israeliani di mentire sulla quantità di aiuti consegnati e sul ritmo di consegna.”

Gli aiuti, ovviamente, sono diventati (giustamente) la questione nevralgica che preme sulle prospettive elettorali del “Partito Democratico”, ma “Gantz” non ci sta.

 Come nota” Kahana”:

 

“Purtroppo, i più alti funzionari americani sono fuori dalla realtà anche per quanto riguarda altri aspetti della guerra.

Credono ancora che l’”Autorità Palestinese” debba governare”Gaza”, che la pace possa essere raggiunta in futuro attraverso la ‘soluzione dei due Stati’ e che un accordo di normalizzazione con l’Arabia Saudita sia a portata di mano. “Gantz” è stato costretto ad affrontare questa lettura errata della situazione”.

I funzionari dell’amministrazione statunitense hanno quindi ascoltato da “Gantz” la stessa agenda politica che “Netanyahu “aveva ripetuto loro negli ultimi mesi:

“Gantz” ha anche avvertito che cercare di “metterlo in competizione” con “Netanyahu” è inutile;

 potrebbe desiderare di sostituire “Netanyahu” come primo ministro ad un certo punto, ma le sue politiche non sarebbero sostanzialmente diverse da quelle dell’attuale governo, ha spiegato.

Ora che la visita è terminata e che “Gantz” ha detto ciò che ha detto, la Casa Bianca sta facendo i conti con una nuova esperienza:

i limiti al potere degli Stati Uniti e al rispetto automatico da parte di altri Stati, anche i più stretti alleati.

 

Gli Stati Uniti non possono imporre la loro volontà a Israele, né obbligare alla creazione di un “Gruppo di contatto arabo”, né obbligare tale presunto Gruppo a sostenere e finanziare le “fantasiose” ‘soluzioni’ di Biden per Gaza.

È un momento salutare per il potere degli Stati Uniti.

“Netanyahu” è un esperto “vecchio di Washington”. Si vanta della sua capacità di leggere bene la politica statunitense. Senza dubbio calcola che, mentre Biden può alzare il tiro della retorica, quest’ultimo ha un guinzaglio corto per quanto riguarda la distanza che può mantenere dai mega-donatori ebrei in un anno elettorale.

“Netanyahu”, invece, sembra aver concluso che può tranquillamente ignorare “Washington”, almeno per i prossimi dieci mesi.

 

Biden è alla disperata ricerca di un cessate il fuoco; ma anche qui – sulla questione degli ostaggi, su cui si regge o crolla la linea politica statunitense – gli Stati Uniti hanno un “sordo orecchio”.

All’ultimo minuto è stato chiesto ad “Hamas” di dire quali degli ostaggi originari sono vivi.

La richiesta può sembrare ragionevole agli estranei, ma gli Stati Uniti devono sapere che né” Hezbollah” né “Hamas” confermeranno gratuitamente “l’esistenza in vita” degli ostaggi:

 c’è un costo in termini di rapporto di scambio per i corpi morti e per gli ostaggi vivi (c’è una lunga storia di richieste israeliane di “prove di esistenza in vita” fallite).

I rapporti indicano che Israele si rifiuta di concordare il ritiro da Gaza;

si rifiuta di permettere ai palestinesi del nord di Gaza di tornare alle loro case e si rifiuta di accettare un cessate il fuoco globale.

Tutte queste sono richieste originali di “Hamas”, non sono nuove. Perché dovrebbe sorprendere o offendere Biden il fatto che vengano ripetute ancora una volta?

Non si tratta di un’escalation di richieste da parte di “Sinwar” (come sostengono i media occidentali e israeliani).

 Riflette piuttosto una strategia negoziale irrealistica abbracciata da Washington.

Secondo il quotidiano “Al-Quds”, “Hamas” ha presentato al Cairo “un documento finale che non è soggetto a negoziati “.

Questo include, tra l’altro, la richiesta di fermare i combattimenti a Gaza per un’intera settimana prima di definire un accordo per il rilascio degli ostaggi, e una chiara dichiarazione israeliana sul ritiro completo dalla Striscia – completa di garanzie internazionali.

 

“Hamas” chiede inoltre che tutti i gazesi abbiano il diritto incondizionato di tornare alle loro case, nonché l’ingresso dei rifornimenti in tutta la Striscia di Gaza senza alcuna divisione di sicurezza, a partire dal primo giorno dell’accordo.

 Secondo il documento di “Hamas”, il rilascio degli ostaggi inizierebbe una settimana dopo l’avvio del cessate il fuoco.

Hamas respinge la richiesta di Israele di esiliare e mandare all’estero qualsiasi suo membro o leader (ciò si è verificato in occasione del rilascio degli ostaggi dell’assedio alla Chiesa della Natività, quando un certo numero di palestinesi è stato esiliato negli Stati dell’UE – un atto che all’epoca è stato pesantemente criticato).

In una clausola separata, “Hamas” ha dichiarato che né esso né altri gruppi palestinesi avrebbero fornito un elenco di ostaggi fino a 48 ore prima dell’attuazione dell’accordo.

L’elenco dei prigionieri di cui Hamas chiede il rilascio è lungo e comprende la liberazione di 57 persone che erano state rilasciate nell’ambito dell’accordo su “Gilad Shalit” del 2011 e successivamente riarrestate;

tutti i “prigionieri di sicurezza” di sesso femminile e minorenni; tutti i prigionieri di sicurezza malati e tutti quelli di età superiore ai 60 anni. Secondo il rapporto, solo dopo il completamento della prima fase inizieranno i negoziati per la fase successiva dell’accordo.

 

Queste richieste non dovrebbero sorprendere nessuno.

 È fin troppo comune che persone con poca esperienza credano che gli accordi sugli ostaggi possano essere raggiunti in modo relativamente facile e veloce, attraverso la retorica, i media e le pressioni diplomatiche.

 La storia è diversa. Il tempo medio per concordare il rilascio di un ostaggio è di oltre un anno.

Il “Team Biden” deve urgentemente rivalutare il proprio approccio, partendo dalla consapevolezza che è Israele che si sta staccando dal consenso stantio e mal giudicato degli Stati Uniti.

La maggior parte degli israeliani è d’accordo con” Netanyahu”, che ieri ha ribadito che “è una guerra esistenziale che deve essere vinta “.

 

Come mai Israele può pensare di separarsi dagli Stati Uniti?

Forse perché “Netanyahu capisce” che la “struttura di potere” negli Stati Uniti – come in Europa – che controlla gran parte, se non la maggior parte, del denaro che dà forma alla politica statunitense, e in particolare la posizione del Congresso, dipende fortemente dall’esistenza della “causa” israeliana e dal fatto che essa continui ad esistere, e non è quindi vero che Israele dipenda completamente dalle strutture di potere statunitensi e dalla sua “buona volontà” (come presuppone “Biden”).

 

La “causa di Israele” dà alle strutture interne degli Stati Uniti il loro significato politico, il loro programma e la loro legittimità.

 Un risultato “senza Israele” toglierebbe loro il tappeto da sotto i piedi e lascerebbe gli ebrei statunitensi in una situazione di insicurezza esistenziale.

“Netanyahu” lo sa bene e sa anche che l’esistenza di Israele, di per sé, offre a Tel Aviv un certo grado di controllo sulla politica statunitense.

A giudicare dal “discorso sullo Stato dell’Unione” di ieri, l’amministrazione statunitense non è in grado di superare l’attuale impasse con Israele e, anzi, raddoppia le sue nozioni ormai logore e banali.

Usare il discorso sullo stato dell’Unione come una posizione di forza per il vecchio pensiero non è una strategia.

 Anche la costruzione di un molo a Gaza ha una storia.

Non risolve nulla, se non consolidare ulteriormente il controllo israeliano sui confini di Gaza e su ogni possibile prospettiva per la Gaza post-occupazione – “Cipro” al posto di “Rafah” per i controlli di sicurezza israeliani (“Gaza” aveva un tempo sia un porto che un aeroporto internazionale – tutti da tempo ridotti in macerie, ovviamente, dai precedenti bombardamenti israeliani).

La disattenzione per la realtà non è un problema elettoralmente “incidentale” e fastidioso che richiede una migliore gestione delle pubbliche relazioni da parte del team della campagna:

Funzionari israeliani e statunitensi hanno avvertito da tempo di un possibile picco di tensione in coincidenza con l’inizio del Ramadan, il 10 marzo.

L’emittente israeliana “Channel 12” (in ebraico) riferisce che il capo della divisione di intelligence militare, “Aman”, ha avvertito il governo israeliano in un documento confidenziale della possibilità che scoppi una guerra religiosa durante il mese del Ramadan, a partire da un’escalation nei territori palestinesi; estendendosi a diversi fronti, per poi trasformarsi in una guerra regionale.

 

Questo avvertimento – sostiene “Channel 12” – è stato il motivo principale della decisione di “Netanyahu” di non imporre restrizioni più severe del solito ai palestinesi che entrano ad “Al-Aqsa” per le preghiere del Ramadan.

Sì, le cose potrebbero andare peggio, molto peggio, per Israele.

(Alastair Crooke)

 (strategic-culture.su/news/2024/03/11/out-of-touch-with-reality-white-house-fails-to-navigate-the-israeli-re-calibration/)

(Alastair Crooke CMG, ex diplomatico britannico, è fondatore e direttore del “Conflicts Forum di Beirut”, un’organizzazione che sostiene l’impegno tra l’Islam politico e l’Occidente.)

 

 

 

 

Come la "lotta contro

l'antisemitismo" è diventata

uno scudo per il genocidio

di Israele. Cuoco di Jonathan.

Globalresearch.ca - Jonathan Cook – (11 marzo 2024) – ci dice:

Le capitali occidentali non trattano più Israele come uno Stato, un attore politico capace di massacrare bambini, ma piuttosto come una causa sacra. Quindi qualsiasi opposizione deve essere una bestemmia.

Se leggete i media dell'establishment, potreste concludere che Israele e i suoi più ardenti sostenitori stanno conducendo una seria battaglia per affrontare un'apparente nuova ondata di antisemitismo in Occidente.

Articolo dopo articolo, ci viene detto come Israele e gli organi dirigenti ebraici occidentali chiedono la nostra preoccupazione, e la nostra indignazione, per l'aumento degli episodi di odio anti ebraico.

Organizzazioni come il “Community Security Trust” nel “Regno Unito” e l'”Anti-Defamation League” negli Stati Uniti producono lunghi rapporti sull'incessante aumento dell'antisemitismo, soprattutto a partire dal 7 ottobre, e avvertono che è urgentemente necessaria un'azione.

Indubbiamente esiste una minaccia reale di antisemitismo, e come sempre proviene in gran parte dall'estrema destra.

Le azioni di Israele – e la sua” falsa pretesa” di rappresentare tutti gli ebrei – contribuiscono solo ad alimentarlo.

 

Questo panico morale è palesemente egoistico.

 Distoglie la nostra attenzione dalle prove pressanti e fin troppo concrete che “Israele sta commettendo un genocidio a Gaza” – un genocidio che ha massacrato e mutilato molte decine di migliaia di innocenti.

Reindirizza invece la nostra attenzione verso le deboli affermazioni di una crisi di antisemitismo sempre più profonda, i cui effetti tangibili appaiono limitati e per i quali le prove sono fin troppo chiaramente esagerate.

Dopotutto, un aumento dell'"odio verso gli ebrei" è quasi inevitabile se si ridefinisce l'antisemitismo, come hanno recentemente fatto i funzionari occidentali attraverso la nuova definizione dell'”Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto” , per includere l'antipatia verso Israele – e nel momento in cui Israele appare, anche a “la Corte Mondiale”, di aver compiuto un genocidio.

 A questo punto, la logica di Israele e dei suoi sostenitori è più o meno questa:

 molte più persone del solito esprimono odio verso Israele, lo Stato autoproclamato dal popolo ebraico.

Non c'è motivo di odiare Israele a meno che non si odi ciò che rappresenta, ovvero gli ebrei.

 Pertanto, l'antisemitismo è in aumento.

Questo argomento ha senso per la maggior parte degli israeliani, per i suoi partigiani e per la stragrande maggioranza dei politici occidentali e dei giornalisti dell'establishment orientati alla carriera.

Cioè: le stesse persone che interpretano le richieste di uguaglianza nella Palestina storica – "dal fiume al mare" – come richieste di genocidio contro gli ebrei.

La cantante “Charlotte Church”, ad esempio, si è trovata accusata di antisemitismo da tutti i media dell'establishment dopo un "coro filo-palestinese" per raccogliere fondi per i bambini di Gaza che muoiono di fame a causa del blocco degli aiuti israeliano.

 La canzone incriminata includeva il testo "Dal fiume al mare", che chiedeva la liberazione dei palestinesi da decenni di oppressione israeliana.

Nel fine settimana, il cancelliere “Jeremy Hunt “ha nuovamente suggerito che le” marce per chiedere il cessate il fuoco” fossero anti semite perché presumibilmente "intimidivano" gli ebrei.

 In effetti, gli ebrei sono prominenti in quelle marce. Si riferiva ai sionisti che giustificano il massacro di Gaza.

Allo stesso modo, sulla scia della schiacciante vittoria elettorale di “George Galloway” "per Gaza" a Rochdale la scorsa settimana, un giornalista della BBC ha rimproverato l'ex deputato laburista “Chris Williamson” per aver usato la parola "genocidio" per descrivere le azioni di Israele.

Il giornalista era preoccupato che il termine "potesse offendere alcune persone", nonostante la” Corte mondiale” ritenesse plausibile l'”accusa di genocidio”.

Un fenomeno macabro.

Ma l'ambizione di questi fanatici israeliani è molto più profonda di una semplice deviazione.

I leader di Israele e la maggior parte dei suoi cittadini non si vergognano del loro genocidio, a quanto pare, e nemmeno i loro sostenitori esteri.

 

Se i miei “feed “sui social media sono di qualche indicazione, il “massacro di Gaza” non sconcerta questi apologeti, né li fa riflettere. Sembrano gioire del loro sostegno a Israele mentre il mondo guarda con orrore.

I gruppi ebraici che aiutano i crimini di guerra di Israele non possono negare ogni responsabilità per quei crimini.

Il corpo insanguinato di ogni bambino palestinese è l'indignazione che provoca negli spettatori alimentano la loro ipocrisia.

 Si trincerano, non si ritirano.

Sembra che trovino una strana rassicurazione – addirittura conforto – nella rabbia e nell'indignazione del pubblico più ampio per l'estinzione di così tante giovani vite.

Ciò rispecchia molto precisamente la reazione dei funzionari israeliani al verdetto della “Corte internazionale di giustizia” secondo cui esiste un caso plausibile che Israele stia commettendo un genocidio a Gaza.

Molti osservatori presumevano che Israele avrebbe cercato di placare i giudici e l'opinione mondiale attenuando le sue atrocità.

 Non avrebbero potuto sbagliarsi di più.

Nello sfidare la corte, Israele è diventato ancora più sfacciato, come testimonia il terribile assalto all'”ospedale Nasser” il mese scorso e l'attacco letale contro i palestinesi che si affrettavano a raggiungere un convoglio umanitario la settimana scorsa.

I crimini di guerra di Israele – trasmessi su ogni piattaforma di social media, compresi i suoi stessi soldati – sono ancora più evidenti ai nostri occhi rispetto a prima della “sentenza della Corte Mondiale”.

Questo fenomeno ha bisogno di essere spiegato.

 Sembra macabro.

Ma ha una logica interna che fa luce sul motivo per cui Israele è diventato una stampella emotiva per molti ebrei, sia all'interno del paese che all'estero, così come per altri.

Non è solo il fatto che gli ebrei e i non ebrei che aderiscono fortemente all'ideologia del sionismo si identificano con Israele.

 Funziona ancora più in profondità.

Sono totalmente dipendenti da una visione del mondo – a lungo coltivata in loro da Israele e dai leader delle loro stesse comunità, così come dalle istituzioni occidentali accaparratrici di petrolio – che pone Israele al” centro dell'universo morale”.

Sono stati trascinati in quella che sembra più una setta – e per di più molto pericolosa, come stanno rivelando gli orrori di Gaza.

Albatro, non santuario.

L'affermazione che hanno interiorizzato – che Israele è un santuario necessario in un futuro periodo di difficoltà a causa dei presunti impulsi innati e genocidi dei non-ebrei – avrebbe dovuto crollare sulle loro teste negli ultimi cinque mesi.

 

Se il prezzo della rassicurazione – di avere un rifugio "per ogni evenienza" – è il massacro e la mutilazione di molte decine di migliaia di bambini palestinesi e la lenta morte per fame di altre centinaia di migliaia, allora quel buco non vale la pena di essere conservato.

Non è un santuario; È un albatro. È una macchia.

Deve sparire, per essere sostituito da qualcosa di meglio per gli ebrei e i palestinesi della regione, "dal fiume al mare".

Allora perché questi partigiani israeliani non sono stati in grado di raggiungere una conclusione così moralmente evidente per tutti gli altri – o almeno per coloro che non si sono sottomessi agli interessi delle istituzioni occidentali?

Perché come tutte le sette, i sionisti più accaniti sono immuni all'autoriflessione. Non solo, ma il loro ragionamento è intrinsecamente circolare.

Israele, la creazione del sionismo, non è minimamente interessato a fornire una soluzione all'antisemitismo, come professa.

Al contrario. Si nutre di antisemitismo e ne ha bisogno.

L'antisemitismo è la sua linfa vitale, la ragione stessa dell'esistenza di Israele. Senza l'antisemitismo, Israele sarebbe superfluo, non ci sarebbe bisogno di un santuario.

Il culto finirebbe, così come gli infiniti aiuti militari, lo status commerciale speciale con l'Occidente, i posti di lavoro, l'accaparramento di terre, i privilegi e il senso di importanza e vittimismo finale che consente la disumanizzazione degli altri, non ultimo il Palestinesi.

Come tutti i veri credenti, i partigiani israeliani all'estero – che si definiscono orgogliosamente "sionisti" ma che ora stanno facendo pressioni sulle piattaforme dei social media affinché bandiscano il termine in quanto antisemita, mentre gli obiettivi del movimento diventano più trasparenti – hanno troppo da perdere dai dubbi su sé stessi e sulla comunità.

La lotta contro l'antisemitismo significa che nient'altro può avere la priorità, nemmeno il genocidio.

 Il che, a sua volta, significa che non può essere riconosciuto alcun male più grande, nemmeno l'omicidio di massa di bambini.

Non si può permettere che una minaccia più grande, per quanto pressante, per quanto urgente, venga alla ribalta.

E per tenere a bada il dubbio, è necessario generare più antisemitismo – più presunte minacce esistenziali.

 

Razzismo in una nuova veste.

In Europa e negli Stati Uniti, i musulmani sono i nuovi ebrei.

Poiché Israele e i suoi apologeti non possono smascherare i veri razzisti e antisemiti al potere, devono crearne di nuovi.

E questo ha richiesto di cambiare la definizione di antisemitismo fino a renderla irriconoscibile, per riferirsi a coloro che si oppongono al progetto di dominazione coloniale in cui Israele è profondamente integrato.

In questa visione del mondo capovolta, che prevale non solo tra i partigiani di Israele ma anche nelle capitali occidentali, siamo arrivati a un'assurdità:

 rifiutare l'oppressione israeliana dei palestinesi – e ora anche il loro genocidio – significa molto rivelarsi antisemiti.

Palestinesi disumanizzati.

Questa è stata esattamente la posizione in cui si è trovata il mese scorso “Francesca Albanese ”, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, dopo aver criticato il presidente francese “Emmanuel Macron”.

 

Israele ha, di conseguenza, dichiarato che le vieterà l'ingresso nei territori occupati per documentare le sue violazioni dei diritti umani.

Ma nella pratica, come ha sottolineato “Albanese,” non è cambiato nulla. Israele ha escluso tutti i relatori delle Nazioni Unite dai territori occupati negli ultimi 16 anni, durante l'assedio di Gaza, in modo che non possano essere testimoni dei crimini che hanno messo in primo piano l'attacco del 7 ottobre.

Il mese scorso “Macron” ha rilasciato una dichiarazione palesemente assurda, sebbene promossa da Israele e trattata seriamente dai media occidentali.

Ha descritto l'attacco di “Hamas” contro Israele come il " più grande massacro antisemita del nostro secolo" – cioè, ha affermato che è stato provocato dall'odio verso gli ebrei.

Si può criticare “Hamas” per il modo in cui ha portato a termine il suo attacco, come ha fatto” Albanese”:

 senza dubbio, quel giorno i suoi combattenti hanno commesso numerose violazioni del diritto internazionale, uccidendo civili e prendendoli in ostaggio.

Dovremmo notare nell'interesse dell'equilibrio esattamente lo stesso tipo di violazioni che Israele ha commesso giorno dopo giorno per decenni contro i palestinesi costretti a vivere sotto la sua occupazione militare.

Ma attribuire all'antisemitismo la motivazione di “Hamas” ha lo scopo di cancellare quei decenni di oppressione.

Mette in evidenza gli stessi abusi subiti dai palestinesi a cui Hamas” e le altre fazioni militanti palestinesi sono state istituite per resistere.

Questo diritto di resistenza all'occupazione militare belligerante è sancito dal diritto internazionale, anche se l'Occidente raramente lo riconosce.

 

Oh vieni: ha detto Albanese:

"Le vittime del massacro del 7 ottobre non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all'oppressione israeliana".

L'osservazione ridicola di “Macron” ha anche spazzato via gli ultimi 17 anni di assedio di Gaza – un genocidio al rallentatore che Israele ha ora messo sotto steroidi.

E lo ha fatto proprio perché gli interessi coloniali occidentali – proprio come gli interessi di Israele – devono razionalizzare la disumanizzazione dei palestinesi e dei loro sostenitori come razzisti e barbari, nel perseguimento del dominio e del controllo delle risorse vecchio stile da parte dell'Occidente in Medio Oriente.

Ma è Albanese, non Macron, che ora lotta per salvare la propria reputazione.

 È lei che viene diffamata come razzista e antisemita.

 Da chi?

Da Israele e dai leader europei che sostengono il genocidio.

 

Sacra Causa.

Israele ha bisogno dell'antisemitismo.

 È armato di una ridicola ridefinizione adottata dagli alleati occidentali che classifica come “odio ebraico “qualsiasi opposizione ai suoi crimini – qualsiasi rifiuto delle sue false pretese di "autodifesa" mentre schiaccia la resistenza alla sua occupazione e all'oppressione dei palestinesi – Israele ha ogni incentivo a commettere più crimini.

Ogni atrocità produce più indignazione, più risentimento, più "antisemitismo".

E quanto maggiore è il risentimento, l'indignazione, l'"antisemitismo", tanto più Israele e i suoi sostenitori possono presentare l'autoproclamato “Stato ebraico” come un santuario da quell'"antisemitismo".

Israele non è più trattato come uno Stato, come un attore politico capace di commettere crimini e massacrare bambini, ma come un articolo di fede.

Si trasforma in un sistema di credenze, immune alla critica o al controllo. Trascende la politica per diventare una causa sacra.

 E ogni opposizione deve essere dannata come malvagia, come blasfemia.

Che è proprio lo Stato a cui è devoluta la politica occidentale.

Questa battaglia contro l'"antisemitismo" – o meglio, la battaglia intrapresa da Israele e dai suoi partigiani – consiste nel capovolgere il significato delle parole e i valori che rappresentano.

È una lotta per schiacciare la solidarietà con il popolo palestinese e lasciarlo senza amici e nudo di fronte alla campagna di genocidio di Israele.

È un dovere morale sconfiggere questi guerrieri dell'"antisemitismo" e affermare la nostra comune umanità – e il diritto di tutti a vivere in pace e dignità – prima che Israele e i suoi apologeti aprano la strada a un massacro ancora più grande.

(Jonathan Cook è autore di tre libri sul conflitto israelo-palestinese e vincitore del “Premio Speciale Martha Gellhorn” per il giornalismo.)

 

 

 

 

La Spaventosa Campagna

Elettorale Carica il Clima

Guerrafondaio Occidentale.

Conoscenzealconfine.it –(12 Marzo 2024) – Redazione – ci dice:

(Strategic culture)

I leader politici occidentali stanno scavando una fossa più profonda per il loro eventuale collasso.

Gli stati occidentali stanno affrontando una crisi politica acuta in cui i loro partiti e leader al governo stanno lottando per la sopravvivenza in un contesto di grave perdita di legittimità agli occhi dei loro elettori.

Negli Stati Uniti, il presidente in carica” Joe Biden” è in lizza per la rielezione a novembre con i sondaggi storicamente più bassi di sempre per un occupante della Casa Bianca.

Nel frattempo, in tutta l’Unione Europea, i partiti e i leader al governo sono pronti a subire una sconfitta a causa delle elezioni parlamentari di giugno.

Le radici di questa perdita di legittimità senza precedenti tra le istituzioni politiche occidentali sono molteplici.

 Ma sicuramente una delle cause è l’ipocrisia dei leader occidentali, che ora è stata messa a nudo.

 Come possono le figure politiche aspettarsi di avere autorità morale quando vengono viste come bugiarde incallite e “spudoratamente corrotte”?

I governi occidentali con i loro servili discorsi mediatici sulla “democrazia”, sui “diritti umani” e sul rispetto della “legge e dell’ordine”, affermano di essere motivati ​​da tali principi nel sostenere l’Ucraina contro la presunta aggressione russa.

 Eppure questi stessi governi sono complici del genocidio dei palestinesi a Gaza attraverso il loro incrollabile sostegno al regime israeliano.

I leader occidentali sono stati fatalmente esposti e compromessi dal conflitto in Ucraina e Gaza.

La contraddizione è terminale.

Questo non è solo a causa dei palesi doppi standard e della doppiezza. Gli elettori occidentali sono sempre più disgustati dall’incessante sostegno finanziario e militare incanalato in Ucraina per sostenere un “regime truffatore composto da ideologi neonazisti”.

 Sotto “Joe Biden” e i politici europei in carica, l’Occidente ha inondato l’Ucraina di armi e centinaia di miliardi di dollari in quello che è il più grande racket di guerra mai realizzato.

Questo mentre le popolazioni, i lavoratori, gli agricoltori e le imprese occidentali sono messi a dura prova da numerosi oneri sociali ed economici.

I partiti di governo occidentali sono giustamente visti come elitari e al servizio di potenti interessi oligarchici minoritari come il nesso militare-industriale-aziendale-finanziario.

 Le loro promesse dichiarate sulla democrazia sono uno scherzo spregevole.

La guerra in Ucraina è sempre più considerata dagli elettori come una disastrosa guerra per procura, voluta dagli obiettivi imperialisti degli Stati Uniti e dell’Occidente per affrontare la Russia.

Nonostante lo sperpero di denaro pubblico per propagare la guerra, l’asse “NATO” guidato dagli Stati Uniti ha perso il suo “grande gioco”.

La guerra per procura ha devastato l’Ucraina, causando fino a 500.000 morti militari in due anni, oltre a destabilizzare il resto d’Europa a causa dell’aumento della migrazione, dell’impatto fiscale, della deindustrializzazione e della distruzione delle industrie agricole.

Le popolazioni occidentali sono furiose con i loro leader politici per aver causato tale caos e spreco di risorse – oltre ad aver provocato ingiustamente tensioni nelle relazioni internazionali con la Russia.

 I politici occidentali hanno spinto il mondo sull’orlo di una guerra totale tra le potenze nucleari.

Tutta questa follia senza senso si basa su menzogne ​​e inganni totali, come illustra l’orrore di Gaza e la complicità occidentale.

In questo calderone di rivolte elettorali, i leader politici occidentali stanno solo scavando una fossa più profonda per il loro eventuale collasso.

Il presidente americano “Joe Biden”, nel suo discorso sullo stato dell’Unione di questa settimana, ha fatto un discorso “falso” agli elettori.

Ha descritto il mondo come di fronte ad una crisi esistenziale causata dalla “tirannia” russa e allo stesso tempo ha affermato che il destino della democrazia americana era minacciato dal suo rivale elettorale “Donald Trump”.

Con una mossa pericolosa e disperata, Biden sta confondendo Trump con la presunta aggressione russa.

 Il presidente democratico sta lottando per la sopravvivenza politica contro il presunto candidato repubblicano “Trump”, principalmente perché “Biden” è profondamente impopolare tra i cittadini americani.

Per aumentare le sue prospettive elettorali, “Biden” sta facendo capire che il paese si trova ad affrontare un “punto di flessione” che richiede il rifiuto di Trump perché si sta “inchinando” alla Russia.

Trump e molti all’interno del Partito Repubblicano si oppongono infatti alla continuazione della guerra per procura in Ucraina, riconoscendo che è inutile.

“Biden” e i “democratici”, che sono più allineati con l’establishment della politica estera statunitense, stanno quindi cercando di basare le elezioni su una “difesa esistenziale della democrazia e della pace mondiale “.

“Biden” ha affermato nel suo “discorso sullo stato dell’Unione” che se gli Stati Uniti non forniranno all’Ucraina altri 60 miliardi di dollari in aiuti militari, la Russia invaderà il resto dell’Europa.

Biden ha persino invocato il “ricordo di Roosevelt” che presumibilmente aveva sconfitto la Germania nazista nel 1941.

 

Nel frattempo, in Europa, lo stesso stratagemma guerrafondaio ad alto rischio viene portato avanti dal presidente francese “Emmanuel Macron”.

 Macron chiede lo spiegamento di truppe di terra della NATO in Ucraina per impedire una vittoria russa e una presunta minaccia per il resto dell’Europa.

Nelle ultime settimane il capo di Stato francese è diventato quasi isterico con i suoi discorsi sulla guerra.

Questa settimana ha detto ad altri leader politici francesi che non ci saranno “limiti” al sostegno della Francia all’Ucraina contro la Russia.

Ciò che si nasconde dietro la” retorica belligerante di Macron” sono i suoi timori di una sconfitta politica da parte dei partiti di opposizione nelle prossime elezioni parlamentari europee.

 Non è solo Macron ad essere ansioso.

Tutti i leader europei in carica temono una prevista rivolta diffusa da parte dell’elettorato.

Questo è il motivo per cui il presidente francese e la sua classe dirigente come la” presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen” e il “cancelliere tedesco Olaf Scholz” stanno cercando di dominare la narrativa pubblica con discorsi di guerra e il presunto pericolo dell’espansionismo russo.

L’ironia è che più le istituzioni occidentali perseguono il militarismo e la guerra in Ucraina, più i loro stati peggiorano a causa della cattiva gestione economica e più la loro legittimità sprofonda nel fango.

 Sono visti sempre di più come una cricca guerrafondaia che non ha un briciolo di preoccupazione etica a causa della loro sconsiderata azione guerrafondaia in Ucraina e della “loro spregevole complicità nel genocidio di Gaza”.

Le elezioni negli stati occidentali sono sopravvalutate.

Come si suol dire, se il voto avesse cambiato qualcosa, sarebbe stato vietato anni fa.

L’insieme delle attuali figure dell’opposizione e dei partiti che si trovano ad affrontare i governanti non fornirà alcuna soluzione ai problemi endemici del fallimento sistemico occidentale.

 Tuttavia, le prossime elezioni presidenziali americane e quelle parlamentari europee si preannunciano come un duro colpo di ripudio per le istituzioni politiche.

Per contrastare il giorno del giudizio politico, i leader ciarlatani occidentali come “Biden”, “Macron”, “Scholz” e “Von der Leyen” stanno facendo del loro meglio per parlare di guerra con la Russia e di “minaccia alla democrazia” come un modo per lucidare i loro sforzi elettorali.

Ma tale cinismo non sta mettendo il turbo alle loro prospettive.

Si ritorcerà contro.

La guerra per procura della “NATO guidata dagli Stati Uniti” in Ucraina si trova ad affrontare una debacle storica a causa della sconfitta.

Ma ciò rende la reazione disperata da parte degli operatori occidentali in carica che si affrettano per la sopravvivenza politica nei prossimi mesi.

(vk.com/strategicculture)

(controinformazione.info/la-spaventosa-campagna-elettorale-carica-il-clima-guerrafondaio-occidentale/) - (Traduzione: Luciano Lago).

11 marzo 2020, la più grande bugia

nella storia del mondo:

non c'è mai stata una pandemia.

La base dei dati è difettosa.

I mandati Covid,

compreso il vaccino, non sono validi.

Globalresearch.ca – (11 -3-2024) – Prof. Michel Chossudovsky – ci dice:

 

I "casi confermati di Covid-19" della PCR sono privi di significato. Il progetto multimiliardario di antigeni e test domestici è falso.

Introduzione.

Oggi 11 marzo 2024: quattro anni fa il lockdown per il Covid-19 è stato imposto in un colpo solo dai governi nazionali di tutto il mondo.

Il lockdown ha comportato: " limitare la forza lavoro" e " congelare il posto di lavoro".

Non un solo economista ha riconosciuto questa relazione. Dal loro punto di vista, è stato il virus a innescare il collasso economico e sociale. Che sciocchezza.

Che cosa implica questo?

 La più grave crisi economica e sociale della storia mondiale, che quattro anni dopo è ancora in corso, portando al caos economico e alla povertà di massa in tutto il mondo.

Destabilizzare la struttura sociale, politica ed economica di 190 paesi sovrani non può costituire una "soluzione" per combattere il virus.

Ma questa è stata la "soluzione" imposta, che è stata attuata in più fasi fin dall'inizio della crisi del coronavirus nel gennaio 2020.

È la distruzione della vita delle persone. È la destabilizzazione della società civile.

La” falsa scienza” corrotta sosteneva questa “agenda devastante”.

Le menzogne sono state sostenute da una massiccia campagna di disinformazione mediatica.

 24 ore su 24, 7 giorni su 7, "Allerte Covid" incessanti e ripetitive nel corso degli ultimi quattro anni.

Lo storico lockdown dell'11 marzo 2020 ha scatenato il caos economico e sociale in tutto il mondo.

È stato un atto di "guerra economica": una guerra contro l'umanità.

Questa agenda diabolica ha minato la sovranità degli Stati nazionali.

Ha contribuito a un'ondata di fallimenti. Ha impoverito le persone in tutto il mondo.

Ha portato ad una spirale del debito globale denominato in dollari.

Le potenti strutture del capitalismo globale, “Big Money”, insieme alla sua intelligenza e al suo apparato militare, erano la forza trainante.

Utilizzando tecnologie digitali e di comunicazione avanzate, il lockdown e la "chiusura" dell'economia globale non hanno precedenti nella storia del mondo.

Un video è stato prodotto da “Global Research nel dicembre 2020” prima del lancio del vaccino.

 È stato rilasciato all'inizio del 2021.

Fu oggetto di censura immediata. È stato rimosso.

Grazie a “Vaccine Choice Canada”, questa versione su “Rumble” è stata salvata.

I nostri ringraziamenti a “Vaccine Choice Canada”.

(La crisi mondiale del coronavirus, Colpo di Stato globale contro l'umanità.

 Libro di Michel Chossudovsky:

“Distruggere la società civile, progettare la depressione economica”.)

Il ruolo centrale del test di reazione a catena della polimerasi a trascrizione inversa (RT-PCR)

Fin dall'inizio, sia i media che i governi hanno trascurato e ignorato i difetti e le falsità relative al test RT-PCR come mezzo per rilevare la diffusione del virus e identificare il SARS-CoV-2.

" La PCR è un processo. Non ti dice che sei malato".

 

Il dottor “Kary Mullis”, premio Nobel e inventore della RT-PCR, è morto nell'agosto 2019.

Questo uso improprio della “tecnica RT-PCR” viene applicato come strategia implacabile e intenzionale da alcuni governi per giustificare misure eccessive come la violazione di un gran numero di diritti costituzionali, ... con il pretesto di una pandemia basata su un numero di RT-PCR positivi Test PCR e non su un numero reale di pazienti.

 A questo punto, il Dr. “Pascal Sacré “, medico belga specializzato in terapia intensiva e rinomato analista di sanità pubblica ci dice:

l'intero database dei "casi confermati di Covid-19" non è valido.

La disinformazione mediatica prevale da più di due anni, nonostante sia l'OMS che il CDC (con le solite allusioni) abbiano confermato ciò che si sapeva fin dall'inizio, nel gennaio 2020, e cioè che il test RT-PCR giustificava ogni singola prescrizione:

Il mandato politico, comprendente il lockdown, il distanziamento sociale, l'uso delle mascherine, il confinamento della forza lavoro, la chiusura delle attività economiche, ecc. era viziato e non valido.

L'OMS (corrotto ) ha emesso il suo Mea Culpa più di un anno fa, il 20 gennaio 2021.

Pochi mesi dopo, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) (21 luglio 2021) hanno chiesto il ritiro del test PCR come metodo valido per rilevare e identificare SARS-CoV-2.

 Inoltre, nel gennaio 2020 l'OMS non possedeva un campione isolato e purificato del nuovo virus 2019-nCov.

Il team di virologia di Berlino (guidato da Drosten):

"ha raccomandato all'OMS che, in assenza di un isolato del virus 2019-nCoV , un simile 2003-SARS-CoV venga utilizzato come "proxy" (punto di riferimento) del nuovo virus" (vedi Michel Chossudovsky, E-Book, Capitolo III).

 

Dal 31 dicembre 2021, il test PCR non è più considerato valido dal CDC negli Stati Uniti.

 Infatti: Il CDC non riconosce più il test PCR come metodo valido per rilevare "casi confermati di Covid-19".

Il CDC ha ora riconosciuto fermamente che il test PCR non distingue efficacemente tra Covid-19 e influenza stagionale.

 Un positivo alla PCR non implica un "caso confermato di Covid-19". Potrebbe essere l'influenza o un comune raffreddore da corona.

 Il CDC ne ha chiesto il ritiro a partire dal 31 dicembre 2021.

Dati falsi: 465 milioni di cosiddetti "casi confermati di Covid-19" [marzo 2022]

Se il test PCR non è valido (confermato da numerosi studi nonché da OMS, CDC), i 465 milioni di cosiddetti "casi confermati di Covid-19" (esistei diagramma, 18 MARZO 2022) raccolti e tabulati in tutto il mondo dall'inizio della crisi del Covid-19 non hanno senso.

Il Trattato sulla pandemia e il Codice di verifica QR.

All'inizio di marzo 2022 un organo intergovernativo di negoziazione (INB) è stata istituita con il mandato di creare "Un trattato sulle pandemie", ovvero un'entità di governance sanitaria globale sotto l'egida dell'OMS, che avrebbe scavalcato l'autorità degli Stati membri dell'OMS:

 "L'INB ha tenuto la sua prima riunione per redigere e negoziare uno strumento internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie sotto l'autorità dell'OMS" ( Mercola )

 

Il “Trattato sulla pandemia “è legato al progetto QR Verification Code dell'OMS, che mira a creare una banca dati digitale globale di 7,9 miliardi di persone.

Entrambe le iniziative saranno portate avanti contemporaneamente dall'OMS in collaborazione con ID2020 e Gavi Alliance, entrambe “finanziate “dalla Fondazione Gates.

“Peter Koenig” descrive il “codice QR” come:

"un ID completamente elettronico – che collega tutto a tutto di ciascun individuo (documenti sanitari, bancari, personali e privati, ecc.)."

Secondo “David Scripac “:

"È in fase di realizzazione un sistema di identificazione digitale mondiale.

[Lo scopo] del “WEF “è di tutte le banche centrali [è] quello di implementare un sistema globale in cui i dati personali di tutti saranno incorporati nella rete “Central Bank Digital Valuta” (CBDC).

Il “codice di verifica QR” pone potenzialmente le basi per l'istituzione di " uno stato di polizia globale" controllato dall'establishment finanziario. Fa parte di ciò che il defunto “David Rockefeller” definì "la marcia verso il governo mondiale".

La legittimità sia del “Trattato sulla pandemia” che del “Codice di verifica QR” sotto gli auspici dell'OMS (corrotto) si basa sul presupposto che la presunta "pandemia di Covid-19 è reale" e che "il vaccino mRNA costituisce una SOLUZIONE alla presunta pandemia di Covid-19".

Entrambe le iniziative si basano su vere e proprie frodi e corruzione. Quali sono le prove:

 

1. Il numero di "casi confermati cumulativi di Covid-19" risultanti dal test RT-PCR non ha giustificato la decisione dell'OMS di lanciare ufficialmente una pandemia l'11 marzo 2020.

I numeri erano ridicolmente bassi.

 Non c'erano prove che la SARS-CoV-2 si stesse diffondendo a livello nazionale o internazionale.

2. Le istruzioni di Lockdown trasmesse nel marzo 2020 a più di 190 Stati membri delle Nazioni Unite sono totalmente invalide.

3. La metodologia che utilizza il test PCR per rilevare e identificare il SARS-CoV-2 e le sue presunte varianti è stata riconosciuta dall'OMS e dal CDC come totalmente disfunzionale come sopra delineato.

4. Tutti i dati relativi ai casi confermati cumulativi di Covid-19 compilati dai governi nazionali e tabulati dall'OMS da gennaio 2020 non sono validi e sono privi di significato.

5. Il vaccino contro il Covid-19 lanciato nel novembre 2020 ha provocato un'ondata di mortalità e morbilità in aumento in tutto il mondo.

In questo articolo distinguerò tra diverse fasi dell'evoluzione di questa crisi.

Fase I: numeri ridicolmente bassi di "casi confermati di Covid-19" utilizzati per giustificare l'avvio della pandemia di Covid-19.

Fin dall'inizio, le stime dei "casi positivi confermati" hanno fatto parte di un "gioco di numeri".

La popolazione mondiale al di fuori della Cina è dell'ordine di 6,4 miliardi.

Il 30 gennaio 2020 fuori dalla Cina si sono verificati:

83 casi in 18 paesi e solo 7 di loro non avevano precedenti di viaggi in Cina. ( OMS , 30 gennaio 2020).

83 Casi al di fuori della Cina:

 non esisteva alcuna "base scientifica" per giustificare il lancio di un'emergenza sanitaria pubblica mondiale di rilevanza internazionale.

20 febbraio 2020:

In una conferenza stampa tenutasi giovedì 20 febbraio pomeriggio(ora CET) in un briefing a Ginevra, il Direttore Generale dell'OMS.Il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato di essere

"Preoccupato che la possibilità di contenere l'epidemia di coronavirus si stesse "chiudendo"...

"Credo che la finestra di opportunità sia ancora lì, ma che la finestra si sta restringendo".

Queste dichiarazioni si basavano su 1076 "casi confermati" al di fuori della Cina per una popolazione di 6,4 miliardi di persone.

Queste dichiarazioni "shock and awe" hanno contribuito ad aumentare la campagna di paura, nonostante il fatto che il numero di casi confermati al di fuori della Cina fosse estremamente basso.

Il 20-21 febbraio 2020 segna l'inizio del crollo finanziario del 2020 che è stato guidato dalla dichiarazione del dottor” Tedros ”.

 

11 marzo 2020: il lockdown.

44.729 "casi confermati" come giustificazione per chiudere 190 economie nazionali.

Una pandemia che è generalmente definita come

“È UNA FRODE. L'11 MARZO 2020 NON C'ERA PANDEMIA”.

Il direttore generale dell'OMS aveva già preparato il terreno nella sua conferenza stampa del 21 febbraio.

"Il mondo dovrebbe fare di più per prepararsi a una possibile pandemia di coronavirus".

L'OMS aveva invitato i paesi a essere "in una fase di preparazione".

L'OMS ha dichiarato ufficialmente una pandemia mondiale in un momento in cui il numero di casi confermati al di fuori della Cina (6,4 miliardi di abitanti) era dell'ordine di 44.279 e 1.440 decessi ( dati registrati dall'OMS per l'11 marzo (il 12 marzo).

 Queste sono le cifre utilizzate per giustificare il lockdown e la chiusura di 190 economie nazionali.

(Il numero di morti fuori dalla Cina menzionato nella conferenza stampa di “Tedros “era 4291 ).

Negli Stati Uniti, registrati l'11 marzo 2020, secondo “John Hopkins”ci sono stati: 1.335 "casi" e 29 decessi ("presunti" più PCR confermati).

Secondo l'OMS, il 9 marzo si contavano 3457 casi negli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti al 9 marzo 2020 i "casi confermati" erano 3.457 su una popolazione di 329,5 milioni di persone.

In Canada il 9 marzo 2020 c'erano125 "casi confermati" su una popolazione di 38,5 milioni di persone.

In Germania il 9 marzo 2020 c'erano2948 "casi confermati" su una popolazione di 83,2 milioni di persone.

Queste erano le cifre utilizzate per giustificare la "chiusura" di Stati Uniti, Canada e Germania, tra oltre 190 paesi, nel marzo 2020.

 

È SOLO UNA FRODE. UNA GRANDE BUGIA.

Subito dopo l'annuncio dell'OMS dell'11 marzo 2020:

 una campagna mondiale contro la paura.

Eppure è stato sulla base di questi 44.729 casi che sono state imposte radicali politiche di lockdown a 190 paesi sovrani attraverso una complessa procedura decisionale che ha inevitabilmente richiesto corruzione e tangenti di alti funzionari governativi.

Il lockdown dell'11 marzo è stato seguito dal " giovedì nero ", un secondo grande crollo finanziario, immediatamente successivo all'annuncio della pandemia.

Fase II. Marzo-Dicembre 2020: Campagna della Paura.

Il test PCR entra nel vivo.

Da marzo 2020 fino al lancio del vaccino mRNA contro il COVID-19 nel novembre 2020, il test PCR entra nel vivo.

A partire dall'11 marzo 2020, a seguito del blocco, i governi nazionali sono stati esortati ad implementare il test PCR-RT su larga scala, con l'obiettivo di aumentare il numero di casi positivi al covid in tutto il mondo.

Test, test, test: i numeri hanno iniziato a salire con l'obiettivo di generare statistiche sempre più false.

Un numero molto esiguo di casi positivi all'inizio di marzo. E poi, i casi di positività al Covid sono aumentati vertiginosamente a partire da aprile, maggio e giugno 2020.

Fase III. Inizio novembre 2020.

 Inizio del programma mondiale di vaccinazione contro il Covid.

Sostenuto dalla disinformazione dei media, il vaccino mRNA è stato proposto come soluzione per frenare la pandemia.

Ampiamente documentato, il Vaccino ha innescato fin dall'inizio nel dicembre 2020 un trend in aumento di mortalità e morbilità.

In molti paesi si è verificato un cambiamento significativo nella mortalità in seguito all'introduzione del vaccino a mRNA.

69.053 decessi correlati all'iniezione di Covid-19 e 10.997.126 segnalati al 3 aprile 2022 per UE, Stati Uniti e Regno Unito messi insieme.

Fonti ufficiali, vale a dire Eudra Vigilance (UE, SEE, Svizzera), MHRA (Regno Unito) e VAERS (USA), hanno ora registrato molti più decessi e feriti derivanti dal lancio del "vaccino" COVID-!9 rispetto a tutti i vaccini precedenti messi insieme da allora quando iniziarono le registrazioni.

 

È importante essere consapevoli che i dati ufficiali sopra riportati (riportati alle autorità sanitarie) non sono che una piccola percentuale (dall'1 al 10%) dei dati effettivi.

Ma solo una piccola parte delle vittime o delle famiglie dei deceduti passerà attraverso il noioso processo di segnalazione alle autorità sanitarie nazionali dei decessi e degli eventi avversi correlati al vaccino.

È il "vaccino" mRNA del Covid-19 e non il virus SARS-CoV-2 ad essere "l'assassino".

Disinformazione mediatica: il virus è un "killer mordi e fuggi", "il vaccino salva vite!"

Il SARS-CoV2 rilevato dal test PCR viene costantemente descritto come un "virus killer".

" Ci sono molte incognite cruciali su questo virus, incluso il modo esatto in cui uccide, se si evolverà in qualcosa di più – o meno – letale .... ( Natura )

Un rapporto sensazionalista della BBC dal titolo:

"Perché il virus è una tale minaccia" sostiene (citando e citando erroneamente "opinione scientifica") che il virus ha una "tattica evolutiva mortale mordi e fuggi " per diffondere l'infezione da Covid-19 lontano e ovunque.

Rapporto tempestivo pubblicato due settimane prima del lancio del vaccino mRNA nel novembre 2020:

[Il virus] si comporta come un killer "mordi e fuggi".

La quantità di virus nel nostro corpo inizia a raggiungere il picco il giorno prima che iniziamo ad ammalarci. ...

Ma ci vuole almeno una settimana prima che il Covid progredisca al punto in cui le persone hanno bisogno di cure ospedaliere.

"Questa è una tattica evolutiva davvero brillante: non si va a letto, si esce e ci si diverte", afferma il prof. “Lehner”.

Quindi il virus è come un guidatore pericoloso che fugge dalla scena:

il virus si è spostato sulla prossima vittima molto prima che ci riprendessimo o morissimo.

Fa cose peculiari e inaspettate al corpo ( BBC, James Gallagher, 22 ottobre 2020).

Che schifezza!

La BBC personifica il virus killer, con l'obiettivo di creare panico a questo punto.

 Non solo questi rapporti sensazionalistici si basano sui risultati dei test PCR errati, ma contraddicono anche la definizione ufficiale dell'OMS di Covid-19 :

 

"I sintomi più comuni di COVID-19 sono febbre, tosse secca e stanchezza. ... Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Alcune persone si infettano ma presentano solo sintomi molto lievi. La maggior parte delle persone (circa l'80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure ospedaliere. Circa 1 persona su 5 che contrae il COVID-19 si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie".

 

Inoltre, raramente menzionato dai media o dai politici: il CDC (che è un'agenzia del governo americano) conferma che il Covid-19 è simile all'influenza.

 

" L'influenza e il COVID-19 sono entrambe malattie respiratorie contagiose, ma sono causate da virus diversi. Il COVID-19 è causato dall'infezione da un nuovo coronavirus (chiamato SARS-CoV-2) e l'influenza è causata dall'infezione da virus influenzali. Poiché alcuni sintomi dell'influenza e del COVID-19 sono simili, potrebbe essere difficile distinguere tra loro basandosi solo sui sintomi e potrebbero essere necessari test per confermare una diagnosi. Influenza e COVID-19 condividono molte caratteristiche, ma ci sono alcune differenze fondamentali tra i due".

 

Se il pubblico fosse stato informato e rassicurato sul fatto che il Covid è "simile all'influenza", la campagna della paura sarebbe fallita.

E il programma di vaccinazione sarebbe stato respinto in blocco.

Vale la pena notare che il vaccino a mRNA presentato all'opinione pubblica come una soluzione per frenare il virus killer si basava sul test PCR come mezzo valido per valutare la diffusione della malattia.

 Negli Stati Uniti, il vaccino mRNA è stato lanciato il 14 dicembre 2020. Sei settimane dopo (20 gennaio 2021), l'OMS ha abrogato la validità del test PCR.

A sua volta, il 21 luglio 2021, il CDC dichiara non valida la PCR come mezzo per rilevare il virus.

Fase IV: 26 novembre 2021, "Black Friday".

 La variante Omicron

Ricordiamo la crisi Omicron, ancora in corso.

Allarmante.

Una nuova variante del Covid presumibilmente scoperta in Sud Africa che si sta diffondendo in tutto il mondo. Come è stato rilevato?

 Il test PCR?

Tutto è iniziato con il “Black Friday”, il giorno dopo il Ringraziamento, il 26 novembre 2021.

Ha innescato una rinnovata campagna di paura e instabilità sui mercati azionari con le azioni dei produttori di vaccini di “Big Pharm”a che sono salite alle stelle.

Ha incitato le persone a fare i richiami del vaccino.

L'annuncio dell'Omicron è stato una frode attentamente preparata.

Due giorni dopo, l'OMS ha gentilmente abrogato la dichiarazione della propria task force consultiva:

" Al momento non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi associati a Omicron siano diversi da quelli di altre varianti." 

A sua volta, la dottoressa “Angelique Coetzee “, presidente della “South African Medical Association” (SAMA), ha descritto la” variante omicron” come " estremamente lieve, per noi [questi sono] casi lievi. ... Ho parlato con altri miei colleghi e danno la stessa immagine.

Queste rettifiche non hanno in alcun modo ostacolato la campagna di paura 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sostenuta dalla disinformazione dei media.

In effetti ha creato il panico.

Nel frattempo è stata avviata una massiccia campagna di test a domicilio.

Fase V: miliardi di test domestici e antigenici distribuiti in tutto il mondo.

Massicci test domestici: la paura fa bene agli affari.

Letteralmente miliardi di kit di antigeni e test domestici sono stati distribuiti in tutto il mondo.

Negli Stati Uniti sono stati resi disponibili più di un miliardo di kit di test per una popolazione di 340 milioni di americani.

In Canada sono stati distribuiti 291 milioni di kit di test. La popolazione del Canada è dell'ordine di 38,5 milioni.

In molti paesi, la variante "mortale" di Omicron è diventata il pretesto per attuare nuovi lockdown parziali, l'accelerazione del mandato vaccinale, restrizioni sui viaggi nonché mandati di confinamento e soggiorno a casa durante il periodo delle vacanze di Natale e Capodanno.

Di seguito sono riportati i dati relativi ai cosiddetti "casi confermati di Covid-19" in tutto il mondo all'inizio di novembre 2021. (01/11/21)

Sono aumentati i numeri dei "falsi casi confermati di Covid-19"

Nel corso di meno di 5 mesi (dal 1° novembre 2021 al 18 marzo 2022), i casi confermati cumulativi sono quasi raddoppiati.

 

L'acquisto da parte di “Joe Biden” di oltre un miliardo di kit per test domiciliari e antigenici.

Negli Stati Uniti   la Casa Bianca ha annunciato a gennaio che avrebbe acquistato a spese dei contribuenti:

"Un miliardo di test da dare gratuitamente agli americani con l'ordinazione online di mezzo miliardo di test inizia il 19 gennaio".

Questo acquisto era in più le consegne più iniziali di parecchie centinaia di milioni di corredi domestici.

A partire dalla fine di novembre, i kit di test casalinghi hanno contribuito a far salire i cosiddetti "casi confermati" negli Stati Uniti.

Queste cifre sono false perché l'OMS e il CDC hanno classificato il test PCR come totalmente non valido.

E i test casalinghi sono classificazioni come meno affidabili del test PCR, che è considerato il “gold standard”.

L'acquisto da parte di “Justin Trudeau” di 291 milioni di kit per test domiciliari e antigenici.

In Canada, nel novembre 2021, il primo ministro Justin Trudeau ha ordinato la consegna di 94 milioni di kit di test rapidi domiciliari (kit di autotest e test antigenici) che sono stati consegnati e distribuiti alle province.

Altri 140 milioni sono stati ordinati dal governo federale all'inizio di gennaio 2022 per un costo di 1,7 miliardi di dollari (canadesi) a carico dei contribuenti.

Il Canada ha una popolazione di 38,5 milioni di abitanti e ora disponiamo di 291 milioni di kit per test rapidi antigenici (vedere la tabella seguente).

In altre parole esattamente 7 test a persona.

Questo processo ha contribuito nel corso degli ultimi mesi a creare paura e caos nelle famiglie canadesi, aumentando al contempo il numero dei cosiddetti "casi confermati di Covid-19".

Il costo stimato per i contribuenti canadesi è dell'ordine di 3,5 miliardi di dollari canadesi nel febbraio 2022.  

Un recente aggiornamento (6 dicembre 2022) conferma che "il governo federale ha fornito 4,28 miliardi di dollari alle province e ai territori per aiutarli":

Inutile dire che questo budget di 4,28 miliardi di dollari sostenuto da un debito pubblico crescente ha creato scompiglio nella struttura fiscale del Canada, a scapito delle spese di routine per le infrastrutture nei settori della sanità, dell'istruzione, dei trasporti, ecc.

Test PCR "Il Gold Standard."

Per ironia della sorte, i test fatti in casa vengono paragonati al test PCR imperfetto che attualmente è considerato il cosiddetto gold standard. Secondo il NYT ( Aggiornato il 10 novembre 2021 ) i kit di test antigenici rapidi e domiciliari sono meno efficaci del  test PCR:

I test antigenici rapidi sono meno affidabili per trovare il Covid-19 nelle persone con basse cariche virali rispetto ai test PCR "gold standard" che riceveresti da un operatore sanitario .

 Uno studio ha scoperto che un test rapido dell'antigene domiciliare aveva una probabilità del 64% di individuare correttamente il virus nelle persone con sintomi che erano risultate positive a un test PCR.

 (Il test ha rilevato solo il 36% circa di coloro che avevano il virus ma non presentavano sintomi.)

Ciò che il “NYT” non riesce a riconoscere è che il CDC aveva chiesto l'interruzione del test PCR "Gold Standard" il 23 luglio 2021 prima del suo ritiro ufficiale il 31 dicembre 2021.

La direttiva del CDC ammette tacitamente che il test PCR non distingue efficacemente tra "SARS-CoV-2 e virus influenzali".

Lo sapevamo fin dall'inizio.

 Sebbene ci siano voluti quasi due anni per riconoscere che il test PCR è totalmente difettoso e non valido, il test PCR è considerato il “gold standard” in relazione ai kit antigene e test domestici.

I risultati dei test domiciliari e antigenici non hanno significato.

Non confermano in nessun caso un aumento dei cosiddetti "casi confermati di COVID-19".

L'aumento dei numeri è in gran parte attribuibile alla vendita e alla distribuzione mondiale di miliardi di test antigenici e domestici.

Ciò a sua volta ha contribuito a una nuova ondata di paura e disordine sociale.

Questo aumento pianificato dei cosiddetti "casi confermati di COVID-19" si è verificato in un momento in cui un'ampia percentuale della popolazione mondiale era stata vaccinata.

"La paura fa bene agli affari": grandi soldi dietro i kit di autotest Covid-19

La posta in gioco è un'operazione multimiliardaria per la vendita e la distribuzione di kit di autotest Covid-19 in tutto il mondo per un periodo di diversi anni.

Nel dicembre 2021” Bloomberg” ha riferito che "il mercato dell'autotest raggiungerà" 5,96 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che raggiungerà 8,11 miliardi di dollari entro il 2027".

 Queste cifre riguardano esclusivamente il mercato statunitense, che rappresenta circa il 4% della popolazione mondiale.

 Esistono prove del fatto che i kit di autotest vengono attualmente venduti in un numero maggiore di paesi.

Questa è un'agenda multimiliardaria guidata dai profitti.

Chi detiene i diritti di proprietà intellettuale?

La “Fondazione Gates” ha svolto un ruolo chiave nel lancio del "test COVID-19 autosomministrato" che è stato approvato dalla FDA alla fine di marzo 2021.

"La FDA ha preso questa decisione sulla base dei risultati di uno studio condotto da “United Health Group”.

La Fondazione Gates ha fornito supporto tecnico nella progettazione di questo studio" ( Fondazione Gates).

Nell'agosto 2021, la” Fondazione Gates”, insieme alla “Open Society Foundation” di Soros, ha investito in

"l'acquisizione di “Mologic”, società britannica specializzata nello sviluppo di tecnologie di test rapidi, anche per Covid-19 e varie malattie tropicali".

Mologic è descritto come "leader nei test rapidi [che] rappresenta un'opportunità unica."

Questa iniziativa consisteva nel "rebranding" di Mologic in "un'impresa sociale senza scopo di lucro" che avrebbe operato sotto l'egida del “Global Access Health” della “Fondazione Gates.

Lo scopo dichiarato di “GAH” è quello di agire come "un'impresa sociale che espande l'accesso a tecnologie mediche all'avanguardia a prezzi accessibili, come test diagnostiche e processi di produzione".

 

 

 

Netanyahu è criminalmente pazzo!

Un mostro! Un serial killer

di bambini prigionieri!

Globalresearch.ca - Jay Janson – (12 marzo 2024) – ci dice:

 

Sud del mondo! Sveglia!

 

Come può l'umanità permettere un continuo omicidio di massa di bambini, bambini in cattività, apertamente in corso, per oltre quattro mesi, con il maniaco criminale pazzo Netanyahu che ha ordinato l'omicidio di massa, promettendo al mondo che non fermerà gli omicidi per il prossimo futuro.

“Benjamin Netanyahu”, in qualità di “Primo Ministro dello Stato di Israele”, ha ordinato l'omicidio, la mutilazione e la morte di fame di 31.000 palestinesi prigionieri sotto l'occupazione militare illegale di Israele con i suoi ordini di quattro mesi alle forze aeree israeliane di bombardare e colpire continuamente i territori israeliani illegalmente occupati dai militari. Con il territorio palestinese di Gaza e, con i suoi ordini, blocca l'ingresso di cibo, acqua, elettricità, carburante e medicinali a Gaza.

 

30 gennaio L'analisi dei dati satellitari ha mostrato l'entità della distruzione.

L'analisi suggerisce che tra i 144.000 e i 175.000 edifici in tutta la Striscia di Gaza erano stati distrutti o danneggiati già sei settimane prima di questa stesura. Si trattava già di una percentuale compresa tra il 50% e il 61% degli edifici di Gaza.  Si ritiene che al 5 marzo il 70% delle case di Gaza siano state distrutte.

Subito dopo l'attacco di “Hamas” del 7 ottobre, Israele (leggi Netanyahu) ha bloccato l'ingresso di cibo, acqua, carburante, medicine e altre forniture a Gaza.

 Sotto la pressione degli Stati Uniti, Netanyahu ha iniziato a consentire l'ingresso di un piccolo flusso di camion umanitari dall'Egitto al “valico di Rafah”, e in dicembre ha aperto un valico da Israele al sud di Gaza.

Solo qualcuno criminalmente pazzo farebbe morire di fame i bambini:

se sentiamo di qualcuno che affama un bambino, non chiamiamo la polizia?

 Dove sono tutti?

Soprattutto nel sud del mondo dove viene ricordato il colonialismo omicida?

In questo momento, un totale di 13.430 bambini è stato ucciso nella Striscia di Gaza dagli attacchi aerei israeliani e dalle operazioni di terra ordinate dal pazzo criminale Primo Ministro Netanyahu dal 7 ottobre.

Cosa c'è di più prezioso della vita di un bambino e perché Netanyahu non ha smesso di togliere la vita a 13.500 bambini?

E’ stato rilevato che 8.900 donne sono state uccise nel corso di 150 giorni, aggiungendo che 7.000 persone, il 70% delle quali sono donne e bambini, sono ancora sotto le macerie o disperse.

Solo un pazzo razzista continuerà a ordinare la morte di migliaia di donne e dei loro figli.

L'ufficio stampa di Gaza ha detto che 364 membri del personale sanitario e 132 giornalisti hanno perso la vita durante il periodo.

 

Quindi è uccidere, uccidere tutti! E nessuno ne parla molto.

Mettendo in guardia contro una crescente carestia a Gaza, l'ufficio stampa di Gaza ha detto che l'esercito israeliano ha impedito l'ingresso di cibo e aiuti e ha persino preso di mira i veicoli umanitari che cercavano di raggiungere la regione, causando la morte di decine di persone in cerca di cibo per le loro famiglie.

Ai sensi del diritto internazionale umanitario,

Netanyahu ha fatto in modo che l'esercito israeliano costringesse l'85% dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza a sfollare l'interno a causa della grave carenza di cibo, acqua potabile e medicine, mentre il 60% delle infrastrutture dell'enclave è stato danneggiato o distrutto, secondo le Nazioni Unite.

Israele, non Netanyahu, è accusato di genocidio dalla Corte Internazionale di Giustizia.

 Una sentenza provvisoria di gennaio ha ordinato a Tel Aviv di fermare gli atti di genocidio e di adottare misure di assistenza per garantire che l'umanitaria sia fornita ai civili di Gaza.

Netanyahu deve essere perseguitato.

Sfortunatamente, non sono pochi gli israeliani, persino i rabbini, che sono portati a credere che il genocidio possa essere la volontà di Dio.

Deuteronomio 2:16:

"Non farai sopravvivere alcun essere vivente in mezzo alle città di questo popolo che il Signore tuo Dio ti dà in eredità".

Genesi 15:18:

"In quel giorno il Signore fece alleanza con Abramo e disse: «Io do alla tua discendenza questo paese, dal fiume d'Egitto al grande fiume, l'Eufrate».

1 Samuele 15:3:

"... e distruggeranno completamente tutto ciò che hanno, e non li risparmieranno; ma uccidi sia l'uomo che la donna, il bambino e il lattante" [Bibbia standard]

Netanyahu non è certamente l'unico israeliano colpevole di omicidi di massa di palestinesi.

I piloti israeliani sanno che uccidono i bambini quando sganciano enormi quantità di bombe sui centri delle città.

I piloti hanno avuto la sensazione che Dio, e non solo Netanyahu , è dalla loro parte in ogni circostanza?

Netanyahu usa l'attacco di guerriglia guidato da Hamas del 7 ottobre come pretesto per annientare i palestinesi intrappolati a Gaza.

Netanyahu è forse pazzo di senso di colpa per il fatto che gli israeliani abbiano saputo che per anni aveva finanziato fazioni all'interno di Hamas?

 (Il piano di Netanyahu era quello di mantenere i palestinesi divisi e quindi meno incapaci di creare uno stato palestinese.)

Netanyahu ha affermato che "chiunque sia contro uno Stato palestinese dovrebbe essere favorevole" al trasferimento dei fondi a Gaza, perché mantenere una separazione tra l'Autorità Palestinese in Cisgiordania e Hamas a Gaza aiuta a prevenire la creazione di uno Stato palestinese. [Jerusalem Post, 12 marzo 2019]

I media fabbricano Israele come vittima: Netanyahu come salvatore, i giornalisti occidentali lavorano come complici del genocidio attraverso la selezione e l'omissione delle "notizie".

Il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite ha condannato l'espansione record degli insediamenti illegali di apartheid israeliani nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, e il "drammatico aumento" della violenza contro i palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane e dei coloni.

 Oltre 720.000 coloni israeliani vivono illegalmente in Cisgiordania ea Gerusalemme Est.

"Le notizie di questa settimana secondo cui Netanyahu ha approvato i piani per costruire altre 3.476 case di coloni in svantaggio del diritto internazionale",

Secondo il rapporto, le forze di occupazione israeliane e i coloni hanno ucciso almeno 413 palestinese, tra cui 107 bambini, ferendone più di 4.600 in Cisgiordania dal 7 ottobre.

Nonostante l'occupazione illegale e molto spesso omicida delle terre palestinesi e il colonialismo di insediamento da parte di Israele, PPS, CNN, CBS, NBC, ABC, FOX CNN e altri conglomerati di intrattenimento / notizie statunitensi ed europei  hanno fatto sì che i loro spettatori, ascoltatori e lettori concentrassero la loro attenzione sugli oltre 100 israeliani tenuti in ostaggio senza mai menzionare il loro rilascio negoziato per alcune delle molte migliaia di palestinesi tra cui, donne e bambini, imprigionati da Israele.

Per mesi i giornalisti delle corporazioni hanno fatto guardare, ascoltare e leggere le interviste ai parenti degli ostaggi israeliani, mentre Israele e Netanyahu, con aerei da guerra, bombe e missili statunitensi, hanno commesso un genocidio e reso l'80% della popolazione di Gaza di 2,3 milioni di senzatetto.

Incredibilmente, i media criminali hanno crudelmente sottostimato le intense sofferenze dei palestinesi mentre Israele bloccava l'ingresso di cibo, acqua, carburante, elettricità e medicine a Gaza fino al punto in cui i bambini cominciavano a morire di malnutrizione.

La fame pianificata da parte di Israele è ora un genocidio indescrivibilmente orribile a doppia faccia, mentre i bombardamenti e i bombardamenti dei palestinesi prigionieri affamati continuano con gli Stati Uniti che riforniscono costantemente le munizioni esaurite di Israele mentre i suoi media criminali trasformano 'gli ostaggi' 'gli ostaggi' 'gli ostaggi' 'gli oltre 100 ostaggi' e Israele critica alla libertà palestinese che combatte l'attacco riuscito della guerriglia il 7 ottobre.

( 26 febbraio 2024).

Il riconoscimento internazionale di Netanyahu come criminalmente pazzo sembrerebbe essere un passo in questa direzione.

Ciò potrebbe indurre più israeliani a preoccuparsi, a ripensare e a prendere in considerazione la possibilità di fermare il loro orribile genocidio in corso.

 Poiché il genocidio dei bambini affamati da parte di Netanyahu è stato sostenuto dall'inizio e per quattro mesi dall'amministrazione “Biden “, una volta che fosse ampiamente stabilito o accettato in tutto il mondo che Netanyahu è criminalmente pazzo, diventerebbe più facile focalizzare l'attenzione sulla disabilità mentale di Netanyahu.

 Il presidente americano Biden, facilitatore del genocidio a Gaza.

La maggioranza dell'umanità del Sud del mondo potrebbe diventare più esplicita nella condanna del genocidio, di Netanyahu e dell'attuale leader del violento imperialismo colonialista egemonico occidentale.

Ecco descritto lo Stato genocida di Israele.

(Jay Janson è un attivista, musicista e scrittore, storico e ricercatore d'archivio; ha vissuto e lavorato in tutti i continenti; articoli sui media pubblicati in Cina, Italia, Regno Unito, India e negli Stati Uniti da Dissident Voice, Global Research.)

 

 

 

 

 

 

"Guerre umanitarie" multimiliardarie

contro pace, giustizia e welfare:

 l'urgenza di una riforma sociale

 e politica negli Stati Uniti.

   Globalresearch.ca - Bharat Dogra – (12 marzo 2024) – ci dice:

 

Nel corso di una recente discussione che ho avuto con due amici che hanno vissuto per diversi anni negli Stati Uniti, ho espresso preoccupazione in particolare per tre aspetti della società americana che avevo studiato di recente:

un allarmante aumento della depressione infantile che ha spinto le organizzazioni professionali a parlare di un'emergenza nazionale correlata a questo,

un allarmante aumento del tasso di mortalità materna e

un numero molto elevato di decessi legati alla povertà.

I miei amici semplicemente si sono rifiutati di credere a tutto questo e invece mi hanno dato consigli amichevoli su come ricontrollare.

Tuttavia, dopo aver visto i riferimenti pertinenti, hanno espresso grande sorpresa per il fatto che in precedenza non avevano notato questi aspetti importanti.

Questa non è stata una risposta inaspettata, dato il fatto che diversi aspetti profondamente preoccupanti della società statunitense non ricevono l'attenzione che meritano.

È ancora più difficile trovare un'analisi di molti aspetti così importanti. La risposta dei miei amici mi ha spinto a riunire e analizzare più di questi aspetti in un unico luogo, nella speranza che questo possa contribuire in modo piccolo e umile a ri-enfatizzare l'urgenza di una riforma sociale e politica negli Stati Uniti.

Aspettativa di vita e decessi in eccesso.

Gli esperti sanitari negli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per il fatto che l'aspettativa di vita in questo paese si è ridotta costantemente rispetto ai livelli raggiunti in molti altri paesi ricchi.

 Ciò ha portato alcuni ricercatori ad esplorare il numero di morti in eccesso negli Stati Uniti (o il numero di "americani scomparsi") che si trovano come i decessi che sono in eccesso rispetto al numero che si sarebbe verificato se i tassi di aspettativa di vita negli Stati Uniti fossero rimasti alla pari con quelli dei paesi ricchi comparabili.

Uno di questi importanti studi recenti di “Jacob Bor ”, “Andrew C. Stokes” e altri è stato pubblicato sulla rivista “PNAS Nexus “il 29 maggio 2023.

Questo studio ha stimato il numero di tali decessi in eccesso negli Stati Uniti nel 2019 a 622.534.

Durante i due anni successivi il numero di tali morti in eccesso è salito a oltre un milione, ma poiché questi erano gli anni del COVID e sono entrate in gioco una serie di altre questioni, arriveremo qui solo in base al numero inferiore di morti in eccesso registrate per un anno normale a oltre 600.000.

Questo studio ci dice quindi che, sulla base del confronto con altri paesi ricchi, gli Stati Uniti avrebbero dovuto essere in grado di raggiungere un'aspettativa di vita tale da evitare oltre 600.000 morti in un anno.

Mortalità correlata alla povertà.

In precedenza, un altro studio di “David Brady” sulla sola mortalità correlata alla povertà pubblicato negli Stati Uniti su “JAMA Internal Medicine” nell'aprile 2023 (per la fascia di età superiore a 15 anni) aveva stimato che ci sono 183.000 decessi legati alla povertà in un anno negli Stati Uniti.

I dati delle Nazioni Unite ci dicono che in un momento in cui il tasso di mortalità materna era in calo nella maggior parte dei paesi, negli Stati Uniti il tasso di mortalità materna è aumentato in misura scioccante da 12 a 21 nel periodo 2000-2020.

Si possono fornire ulteriori dati di questo tipo per dimostrare che il numero di morti eccessive e facilmente evitabili negli Stati Uniti è sorprendentemente alto:

ben oltre mezzo milione ogni anno.

Un grande contributo al benessere umano può essere dato adottando misure volte a garantire che queste morti evitabili siano effettivamente evitate.

I passi necessari per apportare miglioramenti sono ben noti in un paese così benedetto da eminenti studiosi.

Discriminazione, disuguaglianza sociale e servizi sanitari.

In poche parole, i servizi sanitari devono essere migliorati in modo significativo per tutte le fasce più deboli senza alcuna discriminazione, le disuguaglianze devono essere ridotte in modo significativo in modo che le persone più povere abbiano un migliore accesso alla nutrizione, l'ambiente e la sicurezza devono essere tutelati molto meglio. , l'alloggio, la salute e le condizioni sociali generali devono essere migliorate per far posto a una migliore salute fisica e mentale evitando al tempo stesso tutte le dipendenze dannose.

La domanda più grande è:

quando queste soluzioni sono ben note, perché non sono state adottate e perché la situazione per alcuni aspetti importanti continua a deteriorarsi?

Questa è la domanda davvero cruciale che deve andare oltre l'analisi generalmente disponibile nei documenti accademici poiché riguarda importanti questioni politiche di ingiustizia.

Dobbiamo chiederci perché negli Stati Uniti sono facilmente disponibili miliardi per le armi ma non sono disponibili nemmeno milioni per alcuni importanti aspetti della giustizia sociale, perché miliardi di donazioni fiscali possono essere dati ai ricchi ma milioni di spese essenziali per i più poveri sono inutili. Infatti è più difficile da trovare.

 

Il fatto è che negli Stati Uniti un sistema di ingiustizia si è talmente radicato che le soluzioni al di fuori di questo sistema sono difficili da attuare.

Ciò che va sottolineato è che questo sistema di ingiustizia sta causando ancora più danni alle persone di altri paesi rispetto a quelli che sta causando alle persone negli Stati Uniti.

A causa di questo sistema, se negli Stati Uniti vengono causati 600.000 decessi in eccesso all'anno, è probabile che un numero simile o superiore di decessi venga causato anche in altri paesi.

Le guerre eterne degli Stati Uniti.

Il numero di morti causati dalle guerre eterne degli Stati Uniti ammonta a molti milioni, come si può vedere sommando i dati sulla mortalità immediata e a lungo termine delle guerre in Corea, Vietnam, Cambogia, Laos, Iraq, Libia, Siria, Afghanistan e altrove (oltre ovviamente all'uso delle bombe atomiche contro il Giappone, dopo che il Giappone era già stato sconfitto a tutti gli effetti).

 

Poi ci sono un gran numero di morti causati dall'imposizione arbitraria di sanzioni ad ampio raggio, interventi altamente ingiusti e colpi di stato in altri paesi che hanno provocato un gran numero di morti (in paesi come Congo, Cile, Iran, Nicaragua, Haiti, Grecia ecc.).

 Poi c'è anche il gran numero di morti associati alle esportazioni di armi e di numerosi prodotti e tecnologie altamente pericolosi.

Quindi in breve possiamo dire che i sistemi ingiusti negli USA causano ogni anno 600.000 morti evitabili in eccesso negli USA e un numero leggermente più alto in altri paesi.

 Le morti in eccesso in altri paesi sono qui definite come morti causate da varie ingiustizie degli Stati Uniti (o degli alleati che agiscono sotto la guida degli Stati Uniti), sia sotto forma di guerre, colpi di stato, sovversioni o sfruttamento.

Queste morti in eccesso all'interno e all'esterno degli Stati Uniti sono due parti dello stesso sistema ingiusto, un aspetto importante trascurato dalla maggior parte degli studi accademici.

Una volta che si stabilisce un sistema ingiusto che infligge guerre ingiuste ad altri paesi, allora lo stesso sistema ingiusto adotta politiche interne ingiuste e discriminatorie anche all'interno del paese, anche se a volte questo può essere parzialmente attenuato da considerazioni elettorali.

Un altro riflesso di come le ingiustizie interne ed esterne siano strettamente correlate è il fatto che i leader con la più grande promessa di giustizia sono stati assassinati negli Stati Uniti come anche in altri paesi con il dito puntato contro la stessa agenzia statunitense.

Duecentomila morti legate alla povertà in un anno negli Stati Uniti richiedono azioni correttive urgenti.

Così sono collegati gli assassinii del presidente John Kennedy e del presidente Allende, così sono collegati gli assassinii del candidato presidenziale Robert Kennedy Sr. e del presidente Lumumba, così sono collegati gli omicidi di Martin Luther King Jr. e Che Guevara.

I leader più capaci di portare giustizia e pace vengono rimossi prima che possano raggiungere il loro potenziale.

Quindi, come suggerito da diversi eminenti studiosi, la soluzione per gli Stati Uniti per evitare morti in eccesso è migliorare l'assistenza sanitaria e le condizioni socioeconomiche per la metà inferiore della popolazione, ma in più se facciamo un ulteriore passo avanti e chiediamo perché ciò non è accaduto.

 Negli ultimi anni dobbiamo anche dire in modo più chiaro e forte che il sistema ingiusto esistente deve essere messo in discussione e sostituito da un sistema basato sulla giustizia interna ed esterna.

 

Tali lotte contro sistemi di ingiustizia consolidati sono necessarie in tanti paesi, ma soprattutto sono necessarie negli Stati Uniti poiché questo è il paese più potente e influente al mondo, le cui politiche hanno un impatto mondiale.

Da una prospettiva mondiale la lotta è contro l'ingiusta istituzione degli Stati Uniti, solo il 5% più ricco o giù di lì, e mai contro il popolo americano e infatti il popolo americano in difficoltà ha bisogno di tutta la solidarietà mondiale per aiutarlo nelle sue lotte.

La creazione di Stati Uniti basati sulla giustizia è una parte molto importante della lotta mondiale contro l'ingiustizia.

L'obiettivo non dovrebbe mai essere quello di sostituire un mondo dominato dagli Stati Uniti con un mondo dominato dalla Cina, ma piuttosto quello di creare Stati Uniti, Cina e un mondo intero basati sulla giustizia, la pace e la protezione dell'ambiente.

Il pensiero dominante a livello mondiale è quello di equiparare reddito e ricchezza sempre crescenti, nonché il conseguente accesso a sempre più beni e servizi materiali, con crescenti livelli di felicità.

 Ma questo molto spesso non si riflette nella realtà delle società ricche o addirittura più ricche.

Un aspetto sempre più importante della realtà socioeconomica mondiale è che livelli significativi di disagio possono esistere in mezzo a livelli elevati di PNL e altri segnali di prosperità.

 Ciò può essere il risultato di disuguaglianze economiche, contraddizioni sociali e altri fattori meno compresi.

Insicurezza alimentare.

Nel contesto degli Stati Uniti, uno studio condotto dall' “Urban Institute” nel 2018 ha rilevato che quasi il 40% degli adulti e delle loro famiglie negli Stati Uniti ha avuto difficoltà a soddisfare almeno un bisogno fondamentale di assistenza sanitaria, alloggio, servizi pubblici o cibo nel 2017, anche in condizioni normali di alti livelli di occupazione.

In questo studio basato su un sondaggio sul benessere e sui bisogni di base nella fascia di età 18-64 anni, il 23% ha affermato di aver sofferto di insicurezza alimentare negli ultimi 12 mesi.

Il 18% ha avuto difficoltà a pagare le spese mediche, mentre quasi la stessa percentuale ha deciso di rinunciare ad alcune cure mediche necessarie a causa dei costi.

Su una popolazione di oltre 330 milioni di persone e 128 milioni di famiglie negli Stati Uniti, circa il 45% delle persone soffre di malattie croniche, molte delle quali sono molteplici.

 La regolarità dei medicinali è molto importante per tutti loro, ma i prezzi dei medicinali negli Stati Uniti sono spesso molto più alti che in paesi comparabili.

In un anno vengono segnalati quasi 40 milioni di casi di infortuni e avvelenamenti con consulenza medica.

In un anno sono 12 milioni i veicoli coinvolti in incidenti.

Con l'avvento del COVID e livelli di disoccupazione molto più elevati, la situazione in termini di lotta per soddisfare i bisogni di base è peggiorata.

Inoltre, nel 2020 è stato riferito che i livelli di povertà infantile sono risultati 1,5 volte superiori ai livelli di povertà degli adulti.

 Per quanto riguarda gli anziani, l' “Elderly Economic Security Standard Index” ha rilevato che nel 2016 la maggior parte di loro non disponeva delle "risorse finanziarie necessarie per soddisfare i bisogni di base".

Povertà e disagio sociale.

L'”Eviction Lab” dell'Università di Princeton ha stimato che negli Stati Uniti si verificano 3,7 milioni di casi di sfratto in un anno tipico.

 Le autorità sono intervenute ai tempi del Covid per prevenire il probabile aumento degli sfratti imponendo moratorie, ma ora queste vengono gradualmente ridotte.

Anche i sussidi per la riduzione dell'affitto vengono ridotti considerevolmente poiché in diversi Stati i fondi stanziati a tal fine sono esauriti.

Quasi il 28% delle famiglie statunitensi sono costituite da una sola persona.

Un sondaggio condotto da Cigna prima della comparsa del Covid ha rivelato che quasi la metà degli adulti si sente sola, a volte o sempre.

 La crescente solitudine è stata associata a un aumento significativo di demenza, malattie coronariche e ictus.

Quasi il 50% di tutti i matrimoni statunitensi finiscono con il divorzio o la separazione.

 Nelle famiglie con figli, il 50% dei divorzi porta alla povertà.

 I bambini subiscono gli impatti molto negativi a breve e lungo termine del divorzio e della separazione.

Da 10 a 12 milioni di persone, soprattutto donne, subiscono abusi fisici in un anno da parte di un partner intimo, quasi 20 al minuto.

In una giornata tipo, vengono effettuate circa 20.000 telefonate ai numeri di assistenza per la violenza domestica, soprattutto da parte di donne.

Ogni 10 secondi viene redatto un rapporto sugli abusi sui minori.

Le autorità rintracciano 656.000 vittime di maltrattamenti sui minori in un anno, ma il problema è più grande.

In un anno vengono effettuate più di 4 milioni di segnalazioni alle agenzie di protezione dell'infanzia.

Circa 10 milioni di persone rischiano l'incarcerazione ogni anno. In un anno vengono denunciati oltre 1,2 milioni di crimini violenti, mentre il numero reale è più elevato.

Secondo il “National Institute of Mental Health Disorders”, 1 adulto su 4 – il 26% – soffre di un disturbo mentale diagnosticabile in un dato anno, molti di più.

Uno studio del 2019 pubblicato su “JAMA Pediatrics” che analizza i dati ufficiali ha riferito che 1 bambino su 6 è affetto da un disturbo di salute mentale.

Nell'ultimo decennio è stato segnalato un forte aumento della depressione e persino dell'autolesionismo tra gli adolescenti, anche prima della comparsa del COVID.

In un anno si verificano 1,4 milioni di tentativi di suicidio.

 Il suicidio tra le ragazze di età compresa tra i 10 ei 14 anni è raddoppiato, mentre i ricoveri al pronto soccorso per ideazione suicidaria e tentativi da parte di bambini e adolescenti sono raddoppiati nell'ultimo decennio.

Di tanto in tanto abbiamo molti rapporti e studi su vari aspetti dell'aumento dell'angoscia, solo per scoprire qualche tempo dopo che le azioni correttive basate su questi hanno fornito nel migliore dei casi un sollievo temporaneo solo mentre le cause più profonde rimangono.

E' chiaro che questo deve cambiare.

La riduzione del disagio basata su una comprensione globale e collegamenti su più profondi deve diventare l'obiettivo principale della politica interna.

A un livello più ampio, ciò attira l'attenzione sull'idea altamente errata di equiparare necessariamente reddito e ricchezza più elevati con la felicità genuina, per non parlare di qualsiasi sentimento sinceramente sentito di una vita ben vissuta.

 Un maggiore dibattito e dialogo su questo argomento, che porti a una migliore comprensione dei limiti del valore della vita in termini di semplice reddito e ricchezza, può aiutare a spianare la strada a un cambiamento sociale significativo a diversi livelli.

Tutto ciò è particolarmente importante nel contesto della comprensione dei livelli di disagio e di incertezza tra bambini, adolescenti e giovani adulti.

Le ultime statistiche ufficiali dello "Youth Risk Behavior Survey" (YRBS), USA, 2011-2021 pubblicate di recente dai” Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie” (CDC), USA, hanno rivelato livelli di disagio davvero allarmanti tra i giovani statunitensi.

Da lontano i giovani di altri paesi percepiscono la vita giovanile negli Stati Uniti come una vita di gioia e divertimento in una terra prospera e libera da varie inibizioni sociali, e bramano una vita simile.

I risultati di questo sondaggio potrebbero aprire gli occhi anche a loro ed evidenziare la necessità di un percorso diverso.

Poiché gli Stati Uniti sono uno dei paesi con il PIL più elevato, la prevalenza, la persistenza e l'aumento di livelli così elevati di disagio tra i giovani statunitensi richiedono un'analisi seria per trovare cause reali e soluzioni in modo che i giovani statunitensi possano avere una vita più felice e significativa.

Le statistiche “YRBS ci dicono che nell'anno 2021 il 42% degli studenti delle scuole superiori statunitensi "ha sperimentato sentimenti persistenti di tristezza o disperazione".

 Quando nel 2011 questa cifra è stata segnalata al 28%, questa percentuale è stata considerata piuttosto elevata e quindi ha fatto emergere la richiesta di diverse azioni correttive.

Nonostante ciò, il numero è aumentato in modo persistente e costante durante il decennio:

il 30% nel 2013 e nel 2015, il 31% nel 2017, il 37% nel 2019 e il 42% nel 2021.

 Nel caso delle studentesse, questa percentuale è ancora più alta:

nel 2021 ben il 57% degli studenti delle scuole superiori ha sperimentato sentimenti persistenti di tristezza e disperazione.

Inoltre, nel 2021, ci dice l'”YRBS”, il 29% degli studenti delle scuole superiori ha avuto problemi di salute mentale.

 Nel caso delle studentesse, il 41% ha problemi di salute mentale.

 

Ciò che è ancora più allarmante nei dati “YRBS” è che nel 2021, ben il 22% degli studenti delle scuole superiori negli Stati Uniti "ha preso seriamente in considerazione il tentativo di suicidio".

Anche qui vediamo una tendenza generale in aumento dal 16% nel 2011 al 22% nel 2021.

Nel caso delle studentesse questo numero ha raggiunto il 30% nel 2021.

In altre parole, quasi un terzo delle studentesse superiori in gli Stati Uniti erano così sconvolti da "considerare seriamente il tentativo di suicidio" durante quest'anno.

In effetti, le statistiche “YRBS” ci dicono che ben il 18% degli studenti delle scuole superiori negli Stati Uniti aveva effettivamente "fatto un piano suicida" nel 2021.

 Anche questo ha avuto una tendenza generale all'aumento dal 13% nel 2011 al 18% nel 2021.

 Nel caso delle studentesse questa percentuale è stata nuovamente più alta a 24 nell'anno 2021.

 

La cosa più triste è che il sondaggio “YRBS” ci dice che ben il 10% degli studenti delle scuole superiori negli Stati Uniti ha effettivamente tentato il suicidio nel 2021.

Ciò significa che uno studente delle scuole superiori statunitensi su 10 ha tentato il suicidio nel 2021.

Questa percentuale è aumentata da 8 nel 2011 e a 10 nel 2021. Il numero di studentesse che hanno tentato il suicidio nel 2021 è stato nuovamente superiore, pari al 13%.

Un altro aspetto del disagio subito maggiormente dalle studentesse è legato alla violenza sessuale.

 Il 18% delle studentesse ha subito violenza sessuale da parte di qualcuno nell'ultimo anno.

Questi elevati livelli di disagio sono estremamente preoccupanti e sono aumentati nonostante le azioni correttive proposte in passato da eminenti esperti.

 Invece di limitarsi a ripetere tali consigli, c'è chiaramente bisogno di un'introspezione più profonda e di sforzi più sinceri per trovare cause e soluzioni reali.

Più che consultazioni individuali, sono necessari sforzi per trovare la malattia dell'intera società.

Sebbene eminenti esperti siano profondamente preoccupati per questo problema, potrebbero perdere alcune questioni importanti più ampie a causa dell'esame più approfondito delle questioni in un quadro più ristretto.

 

In particolare è importante esaminare i collegamenti tra il crescente disagio interno della società americana e la crescente aggressività degli Stati Uniti a livello internazionale.

Come chi scrive ha sottolineato più volte, tali legami devono essere riconosciuti e aiuteranno il movimento per la pace negli Stati Uniti a mobilitare le persone per creare una società che sia in pace con sé stessa e con il mondo intero, dedita maggiormente a ridurre la propria sofferenza come una priorità più alta.

Un'altra domanda che si pone riguarda il maggiore disagio subito dalle studentesse (rispetto agli studenti maschi) secondo quasi tutti i criteri.

Se si suppone che gli Stati Uniti siano una società basata sulla giustizia di genere, allora perché sta accadendo questo?

 Ciò dovrebbe essere visto nel contesto degli alti livelli di violenza e disagio subiti dalle donne e dalle bambine in altri contesti anche negli Stati Uniti, per i quali sono disponibili molti dati aggiuntivi.

 Tuttavia, limitandoci per il momento solo ai dati “YRBS”, non è allarmante che ben il 57% delle studentesse delle scuole superiori provi persistenti sentimenti di tristezza o disperazione, il 41% abbia problemi di salute mentale, il 18% subisca violenza sessuale in un ambiente?

 Ogni anno, il 30% considera seriamente un tentativo di suicidio in un anno, il 24% elabora un piano di suicidio in un anno e il 13% tenta effettivamente il suicidio in un anno, tutto questo a livelli molto più alti rispetto agli studenti maschi.

Gli Stati Uniti hanno spesso criticato l'ingiustizia di genere in altri paesi, ma non dovrebbero anche guardarsi dentro per chiedersi perché le ragazze negli Stati Uniti sono così angosciate nonostante l'apparenza esteriore di una società molto libera e liberata.

 Anche in questo contesto vi è la chiara necessità di esplorare i collegamenti tra il disagio interno e l'aggressione da un lato e il massiccio disagio causato dall'aggressione in altri paesi dall'altro.

 

Una volta riconosciuti questi legami più ampi, essi potranno aprire la strada alla creazione di una società americana in pace con sé stessa e con il resto del mondo.

Questa dovrebbe essere una delle massime priorità per il nostro mondo profondamente travagliato.

Oltre ai dati “YRBS”, ci sono molti altri segnali del profondo disagio della società statunitense.

Ciò è evidente dall'appello lanciato due volte negli ultimi tempi dalle massime organizzazioni sanitarie infantili del Paese a dichiarare un'emergenza nazionale per la salute mentale di bambini e adolescenti, data l'entità di questi problemi.

 Se questo non risveglia la società verso la necessità di una più ampia introspezione, cos'altro potrà farlo?

 

Uno degli aspetti più evidenti della triste situazione attuale è che sono necessarie molte più risorse per soddisfare i bisogni del 50% più povero della popolazione statunitense, che attualmente possiede solo l'1,5% della ricchezza del paese.

 Non sarà difficile trovare risorse per loro poiché la ricchezza e il reddito sono attualmente altamente concentrati ai massimi livelli negli Stati Uniti.

 Inoltre, la spesa militare degli Stati Uniti è estremamente elevata.

La maggior parte dei dati ufficiali statunitensi menzionano le spese militari annuali pari a circa 880 miliardi di dollari, ma anche altri analisti della difesa menzionano cifre più elevate che parlano di 1.400 miliardi o 1.400 miliardi.

 Senza sacrificare realisticamente le considerazioni sulla difesa e con alcune riforme attese da tempo per frenare la corruzione, gli sprechi e i prezzi eccessivi degli appaltatori, dovrebbe essere possibile tagliare le spese militari di circa la metà, mettendo a disposizione tra i 400 e i 700 miliardi di dollari all'anno per soddisfare i bisogni essenziali di benessere degli americani e di altri popoli.

Per soddisfare in modo significativo i bisogni dei senzatetto negli Stati Uniti si è spesso parlato di una cifra di soli 20 miliardi di dollari, e una cifra abbastanza simile contribuirebbe notevolmente a ridurre significativamente la fame negli Stati Uniti.

 Nel contesto della riduzione significativa della povertà estrema e della fame a livello mondiale, si parla spesso di cifre comprese tra 100 e 50 miliardi di dollari l'anno.

 

"Guerre umanitarie" multimiliardarie contro pace, giustizia e welfare.

Evidentemente grandi progressi attendono di essere raggiunti a livello degli Stati Uniti e a livello mondiale, se solo gli Stati Uniti riuscissero a diventare un paese molto più orientato alla pace, alla giustizia e al benessere.

D'altra parte, un'idea delle conseguenze altamente distruttive delle attuali distorsioni politiche degli Stati Uniti è veicolata dal fatto che, in termini di morti dirette e indirette, la sola guerra al terrorismo ha causato 4,5 milioni di morti (questa stima della “Brown University “deve essere aggiornata e includere anche alcune altre contee) ed è costata agli Stati Uniti 8000 miliardi di dollari (circa un miliardo di dollari al giorno o 12000 dollari al secondo su un periodo di 22 anni).

 

Questo è il motivo per cui abbiamo affermato in precedenza che, sebbene le riforme siano necessarie in tutti i paesi, sono le riforme negli Stati Uniti per creare una società basata sulla pace e sul benessere che sono più urgenti e possono portare beneficio all'intera umanità.

Quindi il popolo degli Stati Uniti che si dedica alla pace, alla giustizia e alla protezione dell'ambiente ha una grande responsabilità nel portare avanti queste riforme.

Sono i movimenti popolari su cui ripongono le maggiori speranze, tenendo conto della crescente alienazione dei massimi dirigenti da queste importanti riforme.

(Bharat Dogra  è convocatore onorario della campagna per salvare la Terra adesso. I suoi libri recenti includono” Protecting Earth for Children”, “Planet in Peril”, “Earth without Borders” e “A Day in 2071”. Collabora regolarmente con Global Research.)

 

 

 

 

Realtà brutale: gli psicopatici

costituiscono la maggioranza

dei leader mondiali di oggi

Globalresearch.ca - Giuliano Rosa – (22 gennaio 2024) ci dice:

 

Quando si sente e si vede il Primo Ministro israeliano Netanyahu, dichiarare la supremazia assoluta della sua tribù sionista e i suoi obiettivi di "riprendersi" lo Stato di Israele – attraverso il massacro di tutti gli "animali" palestinesi la cui terra natale è la Striscia di Gaza – ci si confronta faccia a faccia con un individuo clinicamente pazzo la cui condizione medica, se dovesse essere valutata ufficialmente, sarebbe descritta come "psicopatica".

In una società adeguatamente funzionante una persona del genere verrebbe ricoverata in ospedale e sottoposta a speciali trattamenti psicologici e medici, oppure verrebbe mandata in un manicomio dove non rappresenterebbe una minaccia per il mondo esterno.

Tuttavia, non viviamo in una società che funziona correttamente.

Viviamo in un'epoca in cui i responsabili di tutte le principali arterie del processo decisionale globale sono subumani, clinicamente pazzi o entrambe le cose.

Questa non è una situazione che chiunque sceglierebbe come forma di governo preferita.

Ma d'altro canto, è stato permesso che ciò accadesse a causa di una diffusa abdicazione alla responsabilità che tutti condividiamo, di affrontare le bugie, gli inganni e la criminalità di base che avvengono molto più vicino a casa.

 E che, a causa della nostra incapacità di affrontarli, ora costituiscono parte integrante dell'agenda globalista che modella ogni aspetto della nostra vita.

Non affrontare l'ingiustizia nel proprio cortile equivale a non trattare i primi segni di una malattia nel proprio corpo.

 Il risultato finale, in entrambi i casi, è quello di subire conseguenze ben peggiori in futuro.

Ma ora, che ci piaccia o no, siamo più in là e abbiamo davanti agli occhi un mostro dal quale non possiamo nasconderci.

Un mostro, sostengo, che almeno al 50% è opera nostra. L'espressione esteriore della paura di affrontare i demoni interiori – e della riluttanza a schierarsi coraggiosamente in difesa dei valori morali fondamentali che costituiscono le implacabili pietre angolari di una società sana.

 

Il restante 50% di ciò che sta dietro l'esistenza di questo mostro proviene da qualcosa di extraterrestre escogitato da forze esterne al di fuori del nostro controllo immediato.

 E al di fuori della capacità della maggior parte dell'umanità di riconoscere o identificare – e quindi non riuscire a riconoscerla come una vera minaccia per il proprio futuro.

Ma due eventi di impareggiabile significato hanno iniziato a cambiare la situazione: Covid e Gaza.

All'improvviso, proprio in primo piano, assistiamo a prestanome che ricoprono alti livelli di carica, condannando senza pietà centinaia di migliaia di esseri umani a una vita di depravazione, agonia e morte altamente visibili.

E questo, nella totale impunità e senza alcuna traccia di colpa; ma con l'aria di qualcuno del tutto estraneo e posseduto.

"Trasportiamo solo semi."

Un racconto di Natale di pura coscienza

Questo è uno stato di profonda psicosi. Chi ne soffre può essere giustamente descritto come "clinicamente pazzo".

Quando il “World Economic Summit” e il “club Bilderberg” si riuniscono ogni anno, la sala è piena di megalomani pazzi che discutono su come imporre la loro megalomania dilagante al resto di noi.

La loro follia si veste di varie vesti, di cui i favoriti del momento sono:

L'intelligenza artificiale sostituirà l'intelligenza umana entro il 2035.

Cibo artificiale da laboratorio che sostituirà il cibo reale coltivato nel suolo entro il 2030 circa.

Carbonio "Net Zero" che sostituirà l'ossigeno entro il 2050.

La confisca dei nostri beni personali – così da renderci "felici" – entro il 2030.

L'eliminazione di qualsiasi grado di privacy, libertà di parola e diritti umani, anche entro il 2030 circa.

Una valuta digitale della banca centrale che sostituirà le banconote fisiche, entro il 2026 circa.

Macchine da guerra programmate per auto selezionare il "materiale nemico" con la semplice pressione di un pulsante, 2025?

Questo è solo un riassunto abbreviato di alcuni punti chiave che, come molti di noi già sanno, il mostro ha in serbo per noi a meno che non venga messo fuori rotta.

Li ho delineati per illustrare come l'agenda psicopatica non abbia alcuna base nel pensiero razionale, nell'empatia umana o in qualsiasi forma di giustizia.

È freddo, metallico e schematico. Prospera sul caos, sul sangue degli innocenti e sulle offerte sacrificali ai signori extraterrestri massonici e luciferini.

Ora, dopo aver digerito questo ritratto essenzialmente indigesto di “Hieronymus Bosh” del terribile stato del nostro pianeta, dobbiamo considerare quali opzioni abbiamo noi umani dal cuore caldo per superare questa "Notte Oscura dell'Anima" globale ed emergere vittoriosi.

Di fronte a noi in modo molto diretto nella primavera del 2024, c'è un punto importante dell'agenda totalitaria dello stato profondo, ma anche un'opportunità unica per "noi la resistenza":

il "Piano di preparazione alle pandemie" dell'OMS.

Dobbiamo introdurre le nostre migliori energie per garantire la sconfitta di questa pianificata presa di potere fascista della salute umana.

Il successo che costituirà un'enorme battaglia d'arresto per gli architetti della sofferenza umana e ci darà un nuovo slancio per ulteriori vittorie a venire.

Il piano dell'OMS è pronto a essere lanciato qualora la maggioranza accettasse la sua proposta di consacrarsi come agente centrale di controllo di tutte le decisioni sulla salute planetaria.

Tuttavia, a favore di "noi popolo" c'è il fatto che abbiamo ottenuto un enorme "calcio di iniziazione" che ci ha aperto gli occhi attraverso il grande inganno del Covid 2021/22,

pur essendo tutto tragico e continuo.

 

Il tasso di adozione delle dosi di richiamo è diminuito drasticamente negli ultimi sei mesi in quasi tutti i paesi.

 C'è un marcato livello di sfiducia e cinismo riguardo ai proclami ufficiali su ciò che "si deve fare per essere sicuri".

Il cinismo è una parte essenziale della rottura dei ranghi con uno “status quo” catturato.

Ora dobbiamo costruire su questo, coraggiosamente e velocemente.

In serbo per noi, nei piani escogitati dal progetto industriale combinato farmaceutico e militare – che sarà applicato dall'OMS – c'è un programma di "blocco" tre volte più drastico di quello che abbiamo subito nel 2021/22.

Secondo il coraggioso attivista “Dr Bret Weinstein”, chiudere la porta agli errori di giudizio delle grandi aziende farmaceutiche nel 2021/22 comporterà la ridefinizione di "emergenza sanitaria pubblica" e la reintroduzione del vaccino mRNA come arma più efficace per affrontare la crisi, ossia la prossima operazione di abbattimento umano.

 

Ulteriori rimedi, riferisce “Weinstein”, richiederanno ai cittadini di sopportare la "tecnologia della terapia genetica";

il divieto dell'uso di altri medicinali; viaggi altamente limitati e molto altro ancora.

Il tutto nel contesto di un generale superamento della costituzione dei singoli Stati nazionali.

Gli psicopatici e i loro scagnozzi aziendali stanno facendo di tutto per eliminare un livello crescente di sospetto dal basso verso l'alto riguardo alle motivazioni di coloro che ricoprono alte cariche.

Se lo slancio della crescente consapevolezza potesse salire di un livello e trasformarsi in un rifiuto su vasta scala, le nostre possibilità di un aumento del livello di resistenza delle persone aumenterebbero notevolmente e si rafforzerebbero significativamente.

Il pericolo più grande per la realizzazione di tali progressi positivi è ciò che “Weinstein” identifica come "la disponibilità delle persone ad aspettarsi di perdere i propri diritti quando si chiama emergenza sanitaria".

"La disponibilità delle persone ad aspettarsi di perdere i propri diritti".

Per gli psicopatici, mantenere un tale livello di indottrinamento di massa è la chiave per portare avanti la loro agenda malata e bloccare un regime totalitario globale che pone l'umanità agli arresti domiciliari permanenti.

Quest'anno, il 2024, potrebbe rivelarsi decisivo nella battaglia "umani contro psicopatici".

Il nostro compito è chiaro:

 strappare il velo già decadente dietro il quale si nascondono i nostri aguzzini malati, mettendo a nudo coloro che sanno solo ingannare l'umanità fino alla sottomissione servile al loro campo di prigionia demenziale.

(Julian Rose è un agricoltore biologico, scrittore, conduttore televisivo e attivista internazionale. È autore di quattro libri di cui l'ultimo "Superare la mente robotica" è un chiaro appello a resistere alla dispotica acquisizione del Nuovo Ordine Mondiale delle nostre vite.

Collabora regolarmente con Global Research.)

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