Un popolo che combatte per la sua libertà e dignità non sarà mai sconfitto.

 

Un popolo che combatte per la sua libertà e dignità non sarà mai sconfitto.

 

 

 

Per il programma elettorale

di “Pace, Terra e Dignità”

  serviziopubblico.it – (2/14/2024) – Redazione – ci dice:

 

Due popoli vittime, l’Europa in fiamme, il mondo in pericolo, l’impoverimento crescente, la Terra che trema, noi tutti senza pace.

Con le elezioni europee, la salvezza può cominciare dall’Europa se riscopre sé stessa e, a partire dalla riconciliazione tra la Russia, gli Stati Uniti e l’Occidente si rivolge al mondo per costruire la pace.

Pace.

La Pace non sta da sola.

Pace, Terra e Dignità̀ sono i tre beni comuni primari di una politica che restituisca innanzitutto ai giovani la speranza e la fiducia nel futuro, e possa promettere l’ancora inattuato “diritto al perseguimento della felicità”.

Tutti dicono di volere la pace nel mondo, ma questa non si può̀ nemmeno pensare se prima non finiscono i massacri in Ucraina e in Medioriente, se non si pone fine alla “terza guerra mondiale a pezzi” che arriva fino al Pacifico.

 La Pace non solo è assenza di violenza delle armi e di pratiche di guerra, vuol dire non rapporti antagonistici né sfide militari o sanzioni genocide tra gli Stati, mettere la diplomazia al primo posto, implica prossimità̀ e soccorso a tutti i popoli nei momenti di difficoltà.

 

Oggi risuona per l’Europa la domanda gridata da papa Francesco:

“Dove vai Europa? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni?”. “L’anima europea è nata dall’incontro di civiltà̀ e popoli, più̀ vasta degli attuali confini dell’Unione”.

Ma oggi essa è in pericolo perché ha tradito le ragioni per cui è nata.

 Per adempiere al suo compito occorre che ripudi le armi come mezzo di offesa agli altri popoli e di risoluzione delle controversie internazionali, che ottenga il cessate il fuoco in Ucraina, che intervenga con ininterrotta energia finché i popoli di Gaza e Palestina non siano restituiti a godere il valore della vita e una umana convivenza.

Noi consideriamo la guerra la manifestazione più̀ estrema del potere patriarcale fondato sulla logica di potenza, sulla sopraffazione, sulla violenza.

Le culture e le pratiche dei movimenti delle donne che vi si oppongono possono essere determinanti per costruire un mondo nuovo, pacifico e giusto, fondato sulla cura, sollecito delle differenze e avverso alle diseguaglianze.

Noi non consideriamo la politica, nemmeno le elezioni, come lo scontro tra Amico e Nemico.

 Per questo partecipiamo ad esse non per vincere seggi ma per sottrarre l’Europa alla guerra e invitare tutte le forze politiche a riconoscersi in ciò̀ che è essenziale per tutti e ad esplorare le strade verso un altro mondo possibile.

 

Perciò̀ chiediamo al Parlamento e alle Istituzioni europee che facciano queste scelte:

1) Riguardo alla pace in Europa, non confondere la solidarietà̀ data all’aggredito col rifornirlo di armi ed aizzarlo allo scontro promettendogli impossibili vittorie, alimentando un conflitto infinito suscettibile di precipitare in una terza guerra mondiale, fino al ricorso alle armi nucleari e alla distruzione del genere umano e della natura.

Occorre cessare l’invio di armi all’Ucraina e coadiuvarla in un negoziato che garantisca la reciproca sicurezza alle parti e risolva con procedure democratiche e di autodeterminazione il contrasto sulle terre contese.

 

2) Riguardo agli orrori di Gaza l’Europa confermi la condanna della strage del 7 ottobre e il diritto degli israeliani a vivere in pace e in sicurezza.

Egualmente l’Europa denunci il massacro in corso di donne, bambini e civili, l’espulsione di milioni di persone dalle loro case, i territori occupati in dispregio delle delibere dell’ONU, la pulizia etnica, il regime di apartheid e la soppressione dei diritti civili dei palestinesi;

si unisca alle richieste della Corte di Giustizia dell’Aja e agisca per il cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei detenuti politici palestinesi, a cominciare da “Marwan Barghouti”.

 

Vanno anche liberati tutti gli incarcerati, nelle prigioni dello Stato d’Israele, senza un capo d’accusa.

L’Europa deve impegnarsi a farsi mediatrice e a promuovere la ricerca di una soluzione della questione palestinese, nonché́ la riedificazione di Gaza, il ritorno alle loro case distrutte dei suoi abitanti e un piano straordinario di aiuti umanitari e sanitari.

3) La soluzione dei “due popoli in due Stati” - prevista fin dall’origine, perseguita fino all’uccisione di Rabin, e ora respinta da Israele – appare oggi più̀ difficilmente praticabile per la colonizzazione e l’occupazione progressiva dei territori in cui i palestinesi devono poter tornare a vivere in pace.

 L’Europa dovrebbe, dunque, anche incoraggiare a esplorare la possibile convivenza tra i due popoli in un’unica terra, assicurando pieni diritti politici ai palestinesi e un ordinamento istituzionale comprensivo ed accogliente per ambedue i popoli.

 

L’Europa per favorire questo processo, potrebbe aprire ai due popoli le porte dell’Unione.

E mentre il Sudafrica ha promosso alla Corte Internazionale dell’Aja una causa per genocidio, l’Europa dovrebbe proporre a tutti gli Stati l’identificazione della guerra stessa come genocidio e la sua inclusione nella normativa sul genocidio, fatto salvo il diritto di difesa.

 

4) L’Europa è una Unione di Stati ma non deve diventare un Super-Stato che intenda la sovranità̀ come un potere supremo, sovrastante su ogni altro potere e culminante nel diritto di guerra.

Di conseguenza è da escludere la costituzione di un Esercito Europeo.

Al contrario l’Europa, federazione di Stati, dovrà̀ aprire una fase nuova di cooperazione fra i popoli, operare per riprendere la strada dei trattati sul disarmo e la denuclearizzazione militare e civile, ridurre la spesa militare, promuovere il controllo pubblico della produzione e dello scambio delle armi, e stabilire la riconversione con finalità̀ civili delle proprie industrie belliche.

 Pace vuol dire trattare per diminuire in Europa e in Italia la presenza di armi nucleari.

 Le risorse sottratte alle spese di guerra devono essere impiegate per ridurre il debito e le diseguaglianze, affrontare le grandi sfide delle pandemie, del clima e delle migrazioni e per fare in modo che ogni donna o uomo o bambino abbia cibo, acqua, medicine sufficienti e il diritto a un futuro migliore.

5) Il compito dell’Europa passa attraverso il Mediterraneo, anche per lo sviluppo da dare ai rapporti col Medio Oriente e il mondo arabo-musulmano.

Attraverso questo mare la vocazione dell’Europa si estende verso l’Africa e l’Asia, ed è una contraddizione da rimuovere l’aver fatto della Sardegna un poligono di tiro e della Sicilia una portaerei che minaccia la guerra.

 

6) Noi vogliamo un’Europa che sia un insieme di comunità̀ pacifiche e aperte al mondo, indipendente, amica ma non succube degli Stati Uniti e di alcun’altra potenza, rispettosa delle diversità̀, protagonista in un mondo multipolare, non sottoposta al dominio di un sovrano assoluto che si arroghi la missione del guardiano universale.

 

Essa deve sottrarsi alla logica dei blocchi e del vassallaggio nei confronti del più̀ forte, che sacrifica i propri agli interessi altrui.

 L’Europa deve collaborare con la Russia, con la Cina e i Paesi che compongono l’arcipelago dei Brics.

 

7) Il Vertice di Roma del novembre 1991 ha confermato, nonostante lo scioglimento del Patto di Varsavia, l’esistenza della Nato ma in natura esclusivamente difensiva: “nessuna delle sue armi sarà̀ mai usata se

non per autodifesa, né essa si considera avversario di alcuno”.

 Con l’estensione della Nato fino a minacciare i confini della Russia, ignorando la richiesta di sicurezza di quel Paese, questo impegno è stato tradito.

Trasformare l’inaccettabile invasione russa dell’Ucraina in un conflitto mondiale, abbandonare la strada della diplomazia, puntare alla sconfitta di Putin, ha determinato un prezzo insopportabile di vittime ucraine e russe, la distruzione di un intero Paese e il sacrificio delle speranze degli europei di ripresa economica dopo la pandemia.

Occorre far tacere le armi, ritrovare la strada per il dialogo e il disarmo consensuale.

 Riteniamo che con la Pace si potrà̀ di nuovo immaginare un’Europa dove gradualmente scompaiano i blocchi militari contrapposti e, quindi, anche la Nato.

Obiettivo che sembrava possibile prima della guerra in Ucraina. Chiediamo all’Unione Europea di far sospendere le minacciose esercitazioni militari “Staffaste Defender” programmate dalla NATO per i prossimi mesi e di respingere nella maniera più̀ assoluta l’idea di proiettare l’Alleanza Atlantica verso l’indo-pacifico e il confronto armato con la Cina.

Riteniamo peraltro che occorrano garanzie reciproche di sicurezza per tutti gli Stati e consideriamo una minaccia alla Pace la pretesa di imporre con la forza i “nostri valori”, la “nostra idea” di libertà e di democrazia e la supremazia tecnologica e militare dell’Occidente. L’Europa dovrà̀ promuovere la cultura della pace nelle scuole e nelle università̀, sostenere il diritto alle obiezioni di coscienza e al rifiuto di combattere in tutto il mondo, creare un corpo civile di pace europeo.

 

8) L’Europa deve rifiutare il criterio delle relazioni internazionali come “competizione strategica” tra le grandi Potenze com’è concepita dagli Stati Uniti. Questa dottrina prevede comportamenti economici e militari che rendono probabile una terza guerra mondiale.

È quanto si teme in relazione alla crisi del Mar Rosso, che si potrebbe trasformare in una pericolosa escalation che coinvolga il Libano la Siria e l’Iran, e in relazione alla controversia su Taiwan che può̀ diventare devastante per Cina, India, Giappone e Australia.

Siamo oggi in un mondo multi-polare e l’Europa, non avendo interesse a creare un muro tra Occidente e Oriente, deve operare per la coesistenza pacifica fra tutti gli Stati e ascoltare le diverse voci del nuovo mondo.

 

9) Il Parlamento Europeo deve avere l’iniziativa legislativa e deve partecipare al processo decisionale nell’ambito della politica estera e della sicurezza comune.

 Nel quadro di un progressivo risanamento delle relazioni internazionali, occorre ridare efficacia di intervento al “Consiglio di Sicurezza dell’ONU “nel suo ruolo di difesa della pace, mediante la revisione del diritto di veto, lo sviluppo delle procedure democratiche e l’ingresso tra i Membri Permanenti di altri grandi Paesi come il Brasile, l’India e il Sud Africa.

 

10) In prospettiva più̀ generale l’Unione Europea deve promuovere una “Costituzione Mondiale” con la creazione di efficaci Istituzioni di garanzia per la pace e l’effettività̀ dei diritti e dei valori riconosciuti come comuni all’intera umanità̀.

 

Terra.

Il debito mondiale è tre volte maggiore del Prodotto Interno Lordo del mondo;

la speculazione domina le transazioni economiche e condiziona il prezzo delle materie energetiche e del cibo;

 l’inflazione viene combattuta col rialzo dei tassi di interesse, ovvero del costo del denaro, peggiorando le condizioni della popolazione.

La speculazione finanziaria minaccia oggi le democrazie sottraendo risorse ai bisogni della società̀ e al lavoro produttivo.

 La guerra ne riafferma il dominio.

A causare l’aumento dei prezzi non sono tanto la domanda crescente di beni e l'aumento dei salari, quanto i profitti troppo elevati di pochi colossali oligopoli e di grandi aziende che dominano la politica e la costringono a un ruolo gregario.

 A livello globale non esistono istituzioni e leggi internazionali in grado di esercitare il controllo e comminare sanzioni: il mercato globale è deregolamentato.

La vita di centinaia di milioni di persone dipende dalle scommesse sul futuro di titoli di carta, i futures, che determinano il prezzo delle merci.

 Anche in Europa per oltre il 90% la finanza è impiegata per attività̀ puramente speculative a breve e brevissimo termine e assorbe risorse dall'economia reale; solo qualche punto percentuale del capitale finanziario viene impiegato per supportare effettivamente le attività̀ produttive.

 

1) Compito dell’Unione Europea è impedire la fuga di capitali all'estero e l’incontrollata globalizzazione della finanza, introdurre la” Tobin Tax” sui movimenti speculativi e tassare le aziende del fossile (mentre oggi l’87% delle emissioni non è soggetto a un costo), estendere ed aumentare la Carbon tax, detassare le tecnologie verdi e abolire qualsiasi detrazione fiscale per chi inquina. Le tasse delle multinazionali devono essere pagate dove le società̀ acquisiscono i loro ricavi ed i paradisi fiscali in Europa vanno aboliti.

 

2) Occorre introdurre una separazione netta tra banche di deposito, che devono curare i risparmi dei cittadini, e banche d’affari, che operano a rischio sui mercati finanziari;

 per evitare che i depositi dei risparmiatori siano esposti a rischi speculativi sui mercati.

 Attualmente solo banche commerciali hanno la facoltà̀ di avere dei conti correnti presso le Banche Centrali che si apprestano ad emettere una nuova moneta digitale.

Ma le banche centrali devono aprirsi al pubblico, operare in maniera trasparente, e gestire una moneta digitale pubblica direttamente a favore di cittadini, imprese e enti pubblici:

 una moneta sicura perché la Banca Centrale, al contrario delle banche commerciali, non può̀ mai fallire.

 

3) La politica economica di un Paese deve essere decisa dai Parlamentari democraticamente eletti e non dalla BCE o da tecnocrati di Bruxelles.

 Organi intergovernativi governano 540 milioni di persone e la prima economia mondiale, comportandosi come il Gabinetto d'affari della grande finanza.

L’Euro è una moneta unica per 20 Paesi molto diversi tra loro, una moneta solo deflattiva che frena l'economia.

 La BCE agisce di norma con l’obiettivo di combattere l’inflazione, privilegiando la stabilità dei prezzi.

 Negli Stati Uniti la Federal Reserve interviene da regolatore dell'economia anche per difendere l'occupazione e promuovere lo sviluppo: circa il 40% del PIL è dedicato alla compensazione, trasferendo risorse dallo Stato Federale ai singoli Stati.

Si richiedono scelte politiche che non possono essere delegate al mercato.

 

Le istituzioni dell’Unione che hanno effettivo potere decisionale, (Consiglio UE, Commissione UE, Eurogruppo) non sono elette ma nominate dai governi.

Il Parlamento conta poco e, soprattutto, la BCE, può̀ alzare i tassi di interesse senza che nessuno possa criticare efficacemente le sue decisioni.

 Il Parlamento Europeo deve poter discutere in maniera incisiva le decisioni che riguardano la politica economica e monetaria.

 

4) Gli investimenti delle banche commerciali sono legati al fossile per 7 euro su 10 e se invertissero la proporzione a favore delle energie rinnovabili fallirebbero.

 Non possiamo affidare ai banchieri e il futuro del pianeta.

Dobbiamo puntare a contenere il surriscaldamento in un grado e mezzo entro il 2030.

Per raggiungere questo risultato dobbiamo ridurre di un grado la temperatura delle case, mangiare meno carne, prendere il meno possibile l’aereo e non sprecare acqua nel consumo domestico;

ma per il 70% la riduzione delle emissioni di CO2 dipende da scelte politiche e collettive.

L’Europa deve considerare i boschi, la montagna, il mare beni comuni da tutelare. Senza regole e controlli, e senza una comunità̀ attiva che se ne prenda cura, finiranno per diventare privati.

Chi svolge attività̀ nella pesca, nell’agricoltura, nell’allevamento, deve poter essere considerato un operatore del servizio pubblico, sempre che la sua opera si svolga nella tutela del paesaggio e della fauna, nel rispetto della natura e nella produzione di cibo di qualità̀.

 

5) Facciamo nostro l’appello di importanti economisti europei per la cancellazione del debito pubblico in pancia alla BCE, che ammonta a un quarto del totale del deficit degli Stati membri.

I cittadini europei devono a loro stessi il 25% dei loro debiti.

La Bce potrebbe offrire agli Stati europei i mezzi per la loro ricostruzione in chiave ecologicamente sostenibile e riparare la frattura sociale, economica e culturale che hanno creato la crisi sanitaria e le guerre.

Stiamo parlando di 2.500 miliardi per l’Europa nel suo complesso.

La BCE può̀ permettersi una simile azione, come riconosciuto da un gran numero di economisti, anche tra coloro che si oppongono ad una tale risoluzione:

una banca centrale può̀ funzionare con fondi propri negativi senza difficoltà.

I privati non verrebbero danneggiati e le finanze pubbliche verrebbero sollevate da enormi pesi pregressi che gravano sull’economia, lo sviluppo e la società̀.

 

6) La transizione ecologica deve rappresentare un cambiamento radicale nel modo di produrre, di consumare e di vivere.

 

Nei Paesi dell'Unione europea gli edifici assorbono il 45 % dei consumi energetici. Se si ristrutturano energeticamente si migliora il loro comfort termico, riducendo al contempo sia le loro emissioni di anidride carbonica sia gli importi delle bollette energetiche; e i risparmi delle famiglie sulle bollette consentiranno di ammortizzare, in un certo numero di anni, gli investimenti necessari.

Poché non tutte le famiglie sono in grado di sostenere i costi iniziali, è compito e interesse dello Stato farsene carico anche per ragioni di giustizia sociale.

 

L’obiettivo da perseguire nella gestione dei rifiuti è la riduzione progressiva delle quantità̀ che vengono portate allo smaltimento.

In questo modo si ottengono due vantaggi direttamente proporzionali:

 la riduzione dell'inquinamento generato dagli impianti industriali e la riduzione dei costi di smaltimento.

La raccolta differenziata deve essere molto accurata, in modo da ricavarne materiali omogenei che possano essere venduti e utilizzati come materie prime secondarie.

Una gestione ecologica corretta dei rifiuti consente di ridurre i costi di gestione e di accrescere gli utili.

 Se le aziende che li gestiscono non sono società̀ per azioni, ma società̀ pubbliche, gli utili non saranno distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi, ma potranno tradursi in riduzioni della tassa sulla raccolta dei rifiuti.

La stessa modalità̀ può̀ essere adottata per l’acqua, una risorsa indispensabile per la vita e per lo svolgimento delle attività̀ produttive, di cui la siccità̀ comincia a rendere drammatica la carenza.

L’obiettivo principale è ridurre le perdite degli acquedotti che possono ammontare fino al 60 % dell'acqua catturata dalle falde idriche e gestire le reti con un consumo di energia elettrica molto minore.

 

7) La Pace e l’uscita dal meccanismo infernale del debito sono indispensabili per affrontare alle radici i problemi che causano le migrazioni.

La gestione dei confini avviene oggi in una logica militare che trasforma chi richiede asilo politico ed è costretto a migrare per ragioni climatiche ed economiche, in un nemico da combattere.

Come se ci si trovasse di fronte ad una invasione armata.

Ma non si possono mandare le Frecce Tricolori a bombardare i barchini o disseminare la penisola di centri di detenzione per rinchiudervi tutti quelli che sbarcano sulle nostre coste.

 Una persona inerme e in difficoltà non può̀ essere considerata alla stregua di un invasore.

 

Non solo l'Europa ma l'intero mondo occidentale deve farsi carico delle migrazioni. È il momento di pagare gli interessi sulle risorse rapinate, sull'inquinamento e lo sfruttamento del fossile che produce alluvioni e disastri, di cancellare o ridurre i debiti dei Paesi in via di sviluppo, di elaborare non piani di aiuto ma investimenti nei luoghi dove l'ondata migratoria è più forte.

 

La politica dell'accoglienza deve avvenire nel rispetto della legalità̀ e dei diritti umani, con una rete ordinata di assistenza, di selezione, di formazione, di collaborazione lavorativa provvisoria e di studio.

 I centri di detenzione vanno chiusi.

 

Dignità.

 

Nell’epoca del liberismo globale deregolato l’influenza cinese nel mondo e la potenza finanziaria di Pechino hanno spinto l’amministrazione statunitense a reagire invocando un protezionismo unilaterale e aggressivo che è tra le cause fondamentali degli attuali venti di guerra.

 Fino a oggi, l'Unione europea si è accodata mentre appare più che mai urgente avviare, presso l’ONU, un tavolo di trattative per creare le "condizioni economiche per la pace”, come richiesto dall’appello di autorevoli economisti di tutto il mondo.

 

1) Proponiamo di rivedere completamente gli accordi di Maastricht sui quali sono nate l’Unione e le cosiddette politiche di austerità̀.

Un nuovo trattato dovrebbe prevedere piena occupazione, riduzione delle diseguaglianze, intervento pubblico nell’economia, regolamentazione dei capitali e della finanza e finalizzare.

 

L'Italia degli ultimi trenta anni ha virato purtroppo verso i bassi salari, la riduzione dei diritti dei lavoratori, l'economia della rendita e dei patrimoni finanziari e immobiliari, aumentando enormemente le diseguaglianze.

 A pagare sono state soprattutto le donne:

le più povere, le più precarie, le più sottopagate, sulle cui spalle continua a pesare la morsa del lavoro gratuito di riproduzione, di cura e accudimento.

Lo stato sociale si è andato sempre più erodendo.

 

Robot, automatismi e intelligenza artificiale stanno cambiando i rapporti di forza tra l'uomo e la macchina.

Le tecnologie non sono di per sé un rischio per i lavoratori ma lo è l'accentramento in poche mani e in pochi Paesi delle sorti dell'innovazione, dell'informazione e della cultura.

Saranno in molti a perdere il lavoro per l’intelligenza artificiale e la transizione ecologica.

Lo Stato deve garantire a tutti l'occupazione e un'attività̀ di studio e di riqualificazione permanente.

 Per gestire le transizioni dalla disoccupazione al lavoro; dal lavoro subordinato a quello autonomo; dal lavoro alla formazione vanno abolite tutte le forme precarie di lavoro, a meno che non siano tecnicamente giustificate come i lavori stagionali.

 

2) È urgente introdurre un sostegno economico universale a chi resta senza lavoro.

Il lavoro deve essere dignitoso, rispettare l’ambiente, riconoscere i diritti sindacali; tener conto delle priorità̀ personali e familiari.

Il lavoro deve essere un diritto non la conseguenza di un ricatto.

La grande massa di disoccupati costringe le persone ad accettare condizioni ingiuste e talvolta disumane.

Soprattutto donne, giovani e lavoratori stranieri sono spinti ad accettare qualunque condizione e qualunque salario, obbligati con proposte di lavoro criminali, orari disumani e in condizioni di insicurezza.

Chi percepisce il reddito deve partecipare a corsi di formazione tenendo conto delle sue capacità e delle sue aspirazioni.

 

3) L’orario di lavoro va portato in Europa prima a 35 ore e poi a 32.

Siamo convinti che oggi serva lavorare meno per recuperare tempo e spazi di vita: il concetto stesso di orario di lavoro, o meglio di “tempo in cui si è a disposizione” va modificato, prevedendo il diritto alla disconnessione e a non confondere strumenti di lavoro e strumenti privati.

Lavorare meno ore (in ufficio) ma essere in ogni luogo o periodo del giorno raggiungibile, ci rende vittime di un “tempo di lavoro senza fine”.

 

4) Il solco tra i mega profitti (di pochissimi) e le retribuzioni è diventato una voragine.

La riduzione dell’orario non può̀, dunque, slegarsi dall’aumento dei livelli salariali, anche perché si potrebbe arrivare al paradosso per cui determinate categorie di lavoratori, avendo più tempo per loro stessi, non avrebbero risorse sufficienti per impegnarlo proficuamente ad esempio, per viaggiare, per frequentare un corso di formazione o, più banalmente, per iscriversi a una palestra.

 Vanno introdotti meccanismi automatici di adeguamento di stipendi e pensioni all’inflazione.

 

5) Nel nostro paese il taglio alle politiche di formazione avvenuto dal 2008 in poi ha prodotto un calo del 10% degli immatricolati universitari, tanto da porci all’ultimo posto in Europa per percentuale di laureate e laureati nella fascia d'età 25-34 anni, con un valore del 27%, mentre la media UE è poco sotto il 40%.

Malgrado questa situazione disastrosa e preoccupante, pochissimi riescono a trovare un lavoro che sia adatto al grado d'istruzione acquisito e si è costretti a emigrare o a entrare in competizione per lavori precari di basso livello.

Viviamo nel mito di un sistema meritocratico che, dice “Joseph Stiglitz”, fa sì che “Il 90% di quelli che nascono poveri, muoiono poveri, per quanto intelligenti e laboriosi possano essere, e il 90% di quelli che nascono ricchi muoiono ricchi, per quanto idioti o fannulloni possano essere.

 Da ciò̀ si deduce che il merito non ha alcun valore”.

 

6) Bisogna sostenere artigiani e imprese familiari e ridurre le disparità tra le diverse aree e offrire pari opportunità̀ ai giovani e alle giovani costrette a emigrare dalle zone più deboli a quelle più forti e arrestare il processo per cui l’istruzione non produce più la crescita economica, sociale e civile del territorio. Contemporaneamente una rete efficiente di infrastrutture europee deve impedire la porfirizzazione di una parte importante del nostro continente.

 

7) Sono state smantellate le grandi industrie a partecipazione statale con un impatto sulla formazione a tutti i livelli, dalla scuola, all'università̀, alla ricerca.

 I Paesi che cresceranno di più domani, Cina, India, Sud Corea per esempio, sono quelli che oggi si sono occupati di meglio rafforzare e diversificare il proprio sistema industriale, della ricerca e dell'innovazione.

Un grande programma pubblico europeo per la transizione verde, la ristrutturazione e la riqualificazione degli edifici pubblici (scuole, ospedali, uffici) può̀ invertire questa tendenza.

 

8) Le politiche di austerità̀ hanno reso impossibile l’investimento in risorse umane per la pubblica amministrazione.

Ma un piano per l’occupazione pubblica, con l’assunzione di giovani ad alta qualifica, è indispensabile per ammodernare lo Stato, le amministrazioni del settore sociale, la scuola e la ricerca.

Va accelerata la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche con software open source, trasparente, non manipolabile da stranieri e agenzie estere, sviluppabile “in casa” e non dipendente dalle grandi corporations mondiali.

 

9) A tutti i cittadini europei vanno garantiti gli stessi diritti civili e umani e la più completa libertà d’espressione.

 Per difendere l’identità̀ europea va favorita la nascita di social europei, di piattaforme europee per la produzione culturale e il commercio on line.

 

Dopo la pandemia, l’Unione Europea avrebbe dovuto mettere al centro delle sue politiche la prevenzione e la tutela della salute.

Bisogna ridurre la spesa per le armi e incrementare quelle per la salute.

Ma un recente dossier della Caritas riassume così la situazione in cui ci troviamo nel nostro Paese:

"... in diciotto anni, l’Italia ha ridotto dello 0,4% il finanziamento del sistema sanitario nazionale italiano.

I fondi che rappresentavano il 7% del Prodotto interno lordo (Pil) nel 2001 sono scesi a un importo pari al 6,6% nel 2019. Al contrario, la spesa militare è cresciuta costantemente.

Nel 2018 è giunta a 25 miliardi di euro, pari all’1,4% del Pil, segnando un aumento del 25% rispetto alle ultime tre legislature.

 L’Esercito ha avanzato la proposta di una “legge terrestre” per nuovi blindati, elicotteri, missili.

5 miliardi di euro in 6 anni; la stessa cifra garantirebbe 4.200 letti ospedalieri in più all’anno.

Lo scorso 3 aprile l’AD di Fincantieri ha dichiarato di essere in trattativa con la Marina Militare per due nuovi sommergibili U-212, per un costo complessivo di 1,3 miliardi di euro: l’equivalente di 13.100 letti di terapia intensiva.

 

Solo però uscendo dal sistema di guerra sarà̀ possibile prendersi cura delle persone e aprire un’era nuova per il mondo.

 L'homo sapiens combatte armato dall'inizio della sua esistenza.

 Questo però non significa che la guerra sia connaturata all’uomo e che non debba essere prevenuta e impedita come il crimine di genocidio.

Il Cardinale Martini scriveva: “Certamente l’odio che si è accumulato è grande e grava sui cuori: vi sono persone e gruppi che se ne nutrono come di un veleno che mentre tiene in vita insieme uccide.

 Per superare l’idolo dell’odio e delle violenze è molto importante imparare a guardare al dolore dell’altro.

La memoria delle sofferenze accumulate alimenta l’odio quando essa è riferita esclusivamente alla propria giusta causa.

Se ciascun popolo guarderà̀ solo al proprio dolore, allora prevarrà̀ sempre la vendetta.

Ma se la memoria del dolore sarà̀ memoria della sofferenza anche dell’altro, dell’estraneo e persino del nemico, allora essa potrà̀ rappresentare la premessa di ogni futura politica di pace”.

 

 

 

Bill Gates: La Follia del Vaccino

per il Cambiamento Climatico.

Conoscenzealconfine.it – (29 Maggio 2024) – Redazione – ci dice:

Bill Gates vuole “salvare il mondo” distruggendo la flora intestinale dei bovini e causandogli malattie autoimmuni.

“Arkeabio” – la Startup Finanziata da un Fondo di Bill Gates (il criminale malato di mente globale).

La “stampa igienica” americana sta promuovendo una start-up di Boston che ha appena ricevuto 26.5 milioni di dollari per produrre un “vaccino” per eliminare il metano emesso dai rutti e dalle scoregge delle mucche (myfringeopinion.medium.com/a-vaccine-to-make-cows-fart-less-just-a-did-you-know-0312aa712fd5), (axios.com/2024/05/10/arkeabio-cow-emissions-bill-gates).

 

Sul sito di “ArkeaBio” spiegano che il loro vaccino è “anti-metanogeno” e che è indirizzato a colpire i batteri che vivono nell’apparato digerente delle mucche responsabili delle emissioni di metano facendo sviluppare alle mucche degli anticorpi selettivi per essi.

Dopodiché sostengono che il loro prodotto sarà in grado di essere distribuito rapidamente in tutto il mondo così da vaccinare più mucche possibili.

La soluzione di questi criminali sarà distruggere la flora intestinale delle povere mucche e il loro microbioma, così da provocare delle risposte immunitarie verso batteri che per la mucca sono innocui, questo è per la loro salute pericolosissimo e le può esporre a conseguenze che vanno dalle malattie autoimmuni alla morte.

Nel loro comunicato stampa ufficiale non viene indicata la tecnologia che intendono usare per il vaccino e si limitano a dire che sarà “innovativa”, quindi sarà o la tecnologia ricombinante, o quella a mRNA.

Attualmente non sono disponibili studi per poter valutare quanti danni questa scelleratezza porterà nel mondo.

 

Chi Sono i Finanziatori?

Nel comunicato stampa ufficiale sono riportati i finanziatori.

 Breakthrough Energy Ventures (breakthroughenergy.org/), che ha dato la maggior parte dei finanziamenti, è di proprietà di Bill Gates.

Grantham Foundation (granthamfoundation.org/about/) è di Jeremy e Hannelore Grantham, e hanno nella loro missione principale il finanziamento a giornalisti, ONG e scienziati per fare propaganda del cambiamento climatico e investimenti nelle compagnie green.

AgrizeroNZ (agrizero.nz/) come dice lo stesso nome ha come obiettivo azzerare totalmente le emissioni, e si tratta di una partnership pubblico-privato formata dal governo della nuova Zelanda con alcuni agribusiness.

Rabo Ventures (raboinvestments.com/team/ventures/) si occupa di supportare la “transizione” nel sistema di approvvigionamento mondiale, ed è parte di Rabo Investments (raboinvestments.com/), che a sua volta fa parte di Rabobank e anche loro spingono per la “transizione”.

 

Overview (overview.earth/) si occupa esclusivamente di investire in compagnie che si occupano di mitigare il “cambiamento climatico”.

Lo stesso vale per l’ultimo investitore, (51 Food e AgTech Fund) (the51.com/food-agtech-fund), un fondo di investimento femminista diretto da sole donne il cui scopo è finanziare chi sta “trasformando i sistemi di approvvigionamento” e spingono per l’introduzione della robotica nel campo dell’agricoltura.

Tutti i finanziatori sono accomunati dalla propaganda di un’imminente catastrofe climatica e dall’uso di toni allarmistici e terroristici.

 Ovviamente si tratta di una menzogna perché non esiste alcuna crisi climatica (t.me/dereinzigeitalia/767) e le emissioni di metano delle mucche sono totalmente innocue (t.me/dereinzigeitalia/463).

 

Il Sistema Colpisce il Bestiame.

Questi interventi se mai dovessero essere effettivamente praticati produrranno una riduzione della qualità e della quantità della carne bovina disponibile sul mercato, perché vaccinare contro batteri che popolano normalmente la flora intestinale delle mucche avrà conseguenze disastrose per la salute di questi animali.

Questo non è l’unico attacco di Bill Gates mirato ai bovini. Assieme alla “Oxitec”, la ditta nota per la creazione di zanzare OGM (t.me/dereinzigeitalia/803), sta ideando delle zecche geneticamente modificate, con lo scopo di rendere sterili, che normalmente attaccano i bovini.

Ovviamente come per le zanzare questo avrà l’effetto contrario e non farà altro che far aumentare i casi di basissi, una malattia che queste zecche possono portare ai bovini, e che è potenzialmente letale.

 

Conclusioni.

La retorica di una crisi climatica causata dall’emissione di un gas innocuo come la CO2 è la perfetta copertura per i loro piani e qualsiasi danno che dovessero causarci lo attribuiranno al clima.

Come si può osservare, lo schema è sempre lo stesso:

creare un finto problema (ieri il covid, oggi la crisi climatica) da dare in pasto alla gente tramite manipolazione mediatica ad hoc e propaganda martellante, per poi arrivare con finte soluzioni che rappresentano, queste sì, il vero pericolo per la vita, nostra e del pianeta.

Il loro vero scopo è quindi – e chi non lo ha ancora capito… beh, direi abbia seri problemi di comprensione e consapevolezza – distruggere e sterminare la vita con falsi pretesti, dando poi la colpa degli evidenti “effetti collaterali” (ovviamente voluti, poiché rappresentano il vero scopo) di queste loro “soluzioni” ancora ai suddetti finti problemi.

Un bel giochino che funziona perché una massa di dormienti imbecilli dà ancora retta a rutti e scoregge che escono dalla loro Tivvvù… (nota di conoscenze al confine).

(t.me/dereinzigeitalia)

 

 

 

 

 

Gli Stati Uniti "guardano da vicino"

alla vaccinazione dei lavoratori

esposti all'influenza aviaria: ufficiale.

Theburningplatform.com - Zachary Stieber via The Epoch Times – Redazione – ci dice:

 

I funzionari degli Stati Uniti, del Canada e dell'Europa stanno prendendo in considerazione la vaccinazione dei lavoratori e di altri contro l'influenza aviaria ad alta patogenicità.

Il governo degli Stati Uniti sta "esaminando da vicino" la possibilità di vaccinare i lavoratori agricoli e altri a stretto contatto con il virus, secondo “Dawn O'Connell,” assistente segretario per la preparazione e la risposta presso l'Amministrazione degli Stati Uniti per la preparazione e la risposta strategica.

“Angela Rasmussen”, virologa presso l'Università del “Saskatchewan”, ha detto di aver discusso con funzionari statunitensi e canadesi sull'uso dei vaccini per proteggere i lavoratori dopo che l'influenza, o influenza aviaria, è passata dagli uccelli al bestiame.

I primi casi di “H5N1”, un ceppo influenzale, nei bovini sono stati rilevati all'inizio di quest'anno, anche se alcuni scienziati affermano che le prove disponibili indicano che i casi si verificheranno alla fine del 2023.

Le discussioni sull'uso dei vaccini per cercare di prevenire una pandemia sono in corso a livello governativo e tra gli scienziati in diversi luoghi, tra cui il Regno Unito, ha affermato “Wendy Barclay”, presidente di virologia dell'influenza presso l'”University College di Londra”, che ricerca anche sull'influenza aviaria per l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito.

Il governo britannico non ha commentato, ma ha detto che sta monitorando la situazione negli Stati Uniti.

Nell'Unione europea, l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione europea sta lavorando a un approvvigionamento congiunto del vaccino di “CSL Seqirus” per "prevenire potenzialmente una pandemia" scatenata da individui esposti a uccelli e animali infetti, ha detto il portavoce “Stefan De Keersmaecker”.

Una portavoce di CSL, che ha contratti per i vaccini contro l'influenza pandemica con 30 governi, ha affermato che l'azienda è in trattative con diversi governi per l'approvvigionamento di vaccini dal 2022.

La “Food and Drug Administration” degli Stati Uniti ha approvato un vaccino contro l'influenza “A CSL “nel 2020, basandosi in gran parte sui risultati di immunogenicità e sicurezza di un piccolo studio clinico su 319 persone.

Il dottor Peter McCullough, un epidemiologo con sede in Texas, ha dichiarato sulla piattaforma di social media “X” che senza studi più ampi, non è possibile sapere se il vaccino è sicuro o efficace negli esseri umani.

La formulazione del” vaccino CSL “è stata aggiornata per corrispondere più da vicino all'influenza aviaria, che è un “virus dell'influenza A”.

I funzionari statunitensi hanno recentemente dichiarato che stanno pianificando di produrre 4,8 milioni di dosi del vaccino CSL aggiornato.

I funzionari sanitari europei hanno anche affermato di essere in trattative per acquisire il vaccino di CSL.

 

I funzionari sanitari canadesi hanno dichiarato di aver incontrato GSK, produttore dei vaccini antinfluenzali stagionali canadesi, per discutere l'acquisizione e la produzione di un vaccino contro l'influenza aviaria pre-pandemico.

Gli Stati Uniti sono in trattative con Pfizer e Moderna, che producono vaccini COVID-19 a base di acido ribonucleico messaggero (mRNA), su potenziali vaccini pandemici.

I ricercatori dell'Università della Pennsylvania hanno dichiarato in un articolo del 23 maggio che il loro vaccino sperimentale contro l'influenza aviaria a mRNA ha funzionato bene nei test preclinici nei furetti.

Da quando i casi di influenza aviaria nel bestiame sono stati rilevati per la prima volta, i casi sono stati confermati in 63 mandrie in nove stati, tra cui Colorado, Michigan e South Dakota, secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti.

 

Casi umani.

Sono stati confermati anche due casi nell'uomo, uno in Michigan e uno in Texas. Da allora entrambi si sono ripresi.

L'analisi dei campioni di virus dei pazienti ha mostrato elevate somiglianze con la diffusione del virus nelle mucche.

“Richard Webby”, un virologo del” St. Jude Children's Research Hospital” che studia l'influenza negli animali e negli uccelli per l'”Organizzazione Mondiale della Sanità”, ha affermato che la situazione nei bovini da latte merita l'uso del vaccino.

"Se guardiamo ai livelli di esposizione che alcuni di questi agricoltori stanno ottenendo, sono alti", ha detto Webby.

 

La decisione su come e quando utilizzare il vaccino dipenderà dall'evidenza di un aumento della trasmissione, della gravità della malattia, dei casi in persone senza alcun legame con un allevamento di latticini e delle mutazioni del virus, ha detto il vicedirettore principale dei “Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie “(CDC) “Nirav Shah”.

 

L'agenzia afferma sul suo sito web che il governo sta sviluppando vaccini contro l'influenza aviaria "nel caso in cui siano necessari".

L'esposizione umana al virus nelle operazioni avicole e lattiero-casearie potrebbe aumentare il rischio che il virus muti e acquisisca la capacità di diffondersi facilmente nelle persone.

Anche i vaccini che funzionano male possono aumentare tale rischio.

Finora, solo un cambiamento è stato rilevato nei casi umani, ha detto il CDC il 24 maggio.

"Questi dati indicano che i virus rilevati in entrambe le mucche e nei due casi umani mantengono principalmente caratteristiche genetiche aviarie e mancano di cambiamenti che li renderebbero più adatti a infettare o trasmettere tra gli esseri umani", ha affermato l'agenzia.

Per ora, i funzionari del CDC affermano che il modo migliore per evitare l'influenza aviaria è stare lontani da animali, fluidi e feci infetti.

Si consiglia ai lavoratori che devono entrare in contatto con gli animali di indossare dispositivi di protezione e di monitorarsi per i sintomi, tra cui l'affaticamento.

Le persone che si ammalano possono assumere antivirali antinfluenzali, che sono più efficaci se ricevuti poco dopo lo sviluppo dei sintomi.

I funzionari sanitari raccomandano anche di cuocere uova e pollame ad almeno 165 gradi Fahrenheit, cuocere la carne di manzo a temperature appropriate e consumare solo latte pastorizzato.

I test sulla carne bovina hanno rilevato che un virus surrogato era ancora presente negli hamburger cotti al sangue, secondo il “Dipartimento dell'Agricoltura”.

Alti livelli di virus dell'influenza aviaria sono stati rilevati nel latte crudo.

Alcuni campioni pastorizzati sono risultati positivi, ma ulteriori test non hanno mostrato alcun virus vitale, secondo la “Food and Drug Administration”.

 

 

 

L'apocalisse può attendere:

come la paura ha reso

il «green» una fede globale.

 Msn.com - Il Giornale – (29-05-2024) - Riccardo Canaletti – ci dice:

 

I termini «apocalisse» e «catastrofe» hanno avuto per lungo tempo due percorsi diversi, ma sempre più frequentemente il primo viene associato al secondo.

Tra i riferimenti autorevoli di questo nuovo «catastrofismo apocalittico» un posto d'onore deve essere riservato a “Walter Benjamin” e in particolare alla “nona delle sue diciassette Tesi sulla filosofia della storia” (1940), in cui compare per la prima volta l'angelo della storia:

 «Ha il viso rivolto al passato.

 Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi.

Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto.

Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle».

Questa tempesta è da intendersi quasi in senso letterale.

La nuova ondata di attivismo per il clima, infatti, sembra temere una catastrofe annunciata (in origine con il termine «apocalisse» si intendeva esattamente una rivelazione).

Alla apocalisse nucleare si è sostituita così una nuova forma di allarmismo ecologico che sembra confermare quanto “Pierre Bayle”, nel suo studio sulle comete, sostenne più o meno a ragione a proposito di ogni religione:

che il loro potere derivasse dalla paura.

Ma la paura non è mai costruttiva e ragionevole.

 I nomi di alcuni movimenti, come” Extinction Rebellion” o “Ultima Generazione” rendono bene l'idea.

 In un'intervista a Sky del 2019 “Greta Thunberg” disse:

 «Non dobbiamo pensare all'ottimismo o al pessimismo quanto piuttosto a essere realisti».

Tuttavia, negli ultimi quattro anni il racconto dell'emergenza climatica è stato tutt'altro che oggettivo.

Mentre una parte politica ha continuato a negare l'impatto del “climate change”, i movimenti legati a un “nuovo ambientalismo ideologico”, che combatte a un tempo il razzismo, il colonialismo e soprattutto il capitalismo, hanno compensato con abbondanti dosi di catastrofismo spacciato per scienza.

Questo nonostante le legislazioni internazionali stiano vagliando programmi ecosostenibili tanto stringenti quanto rischiosi.

Un recente sondaggio del “Pew Research Center “mostra infatti come il 63% degli americani sia convinto dell'impatto negativo del cambiamento climatico, percentuale che aumenta se si considerano proprio i più giovani (78% tra i 18 e i 29 anni).

Per spiegare il” fenomeno del catastrofismo climatico” il giornalista americano “Michael Shellenberger “(Eroe dell'Ambiente per il Time e vincitore del Green Book Award) ha scritto un intero libro dal titolo decisamente esplicativo:

L'apocalisse può attendere. Errori e falsi allarmi dell'ecologismo globale.

“Shellenberger” conferma l'intuizione del nuovo ambientalismo come «neoreligione giudaico-cristiana che ha sostituito Dio con la natura» e ipotizza una possibile ragione psicologica del suo successo:

«Fornisce alle persone una storia che li raffigura come eroi».

In questo senso concettualizzare l'apocalisse conferisce agli attivisti un ruolo, un'identità e un posto dalla parte dei buoni.

Il ché è abbastanza curioso se si pensa che parliamo proprio di quelle generazioni che più di tutte hanno cercato di smantellare i canonici ruoli di genere e molti valori tradizionali, rinunciando contestualmente a vari modelli di identità, dalla nazionalità al cognome dei padri.

 

Così, chi si è trovato a relativizzare tutto ha poi cercato un ruolo stabile e assoluto nel contesto del più grande fenomeno globale insieme alla pandemia da covid-19, l'emergenza climatica.

Così molti attivisti hanno preso spunto da poche notizie scientifiche per costruire una narrativa terrificante di qualsiasi evento abbia a che fare con la natura.

Un esempio recente:

gli incendi estivi in Italia nel 2023.

 La correlazione con il cambiamento climatico è stata quasi immediata, nonostante fosse sbagliata.

Ad agosto del 2023, quando si gridava all'emergenza, in Italia erano stati registrati secondo l'”Effis “(lo “European Forest Fire Information System” della Commissione Europea) 171 incendi contro i 481 dell'anno precedente (nel 2020 invece 498, 336 del 2019).

Se esistesse davvero una correlazione diretta tra incendi e cambiamento climatico dovremmo dedurre che nel 2023 le cose siano andate migliorate.

Ma questo non fa crollare il castello del catastrofismo climatico?

 Per loro fortuna il numero di incendi, anche secondo l'ultimo rapporto dell'Ipcc, non è un indicatore del cambiamento climatico, soprattutto in Italia, dove almeno la metà di questi eventi ha origine dolosa.

Ma gli apocalittici non retrocedono di un passo e continuano a citare la “Bibbia dell'ambientalismo”, proprio l'ultimo report dell'Ipcc.

Lo stesso che, pur confermando molte ipotesi poco tollerate dai negazionisti del clima ha rinunciato allo scenario davvero apocalittico, quello chiamato RPC 8.5, in favore di uno scenario meno grave, l'RPC 6.0.

Questo non significa che non esista alcuna emergenza ed è chiaro che sia necessario pensare a delle soluzioni.

Ma non si tratta della fine del mondo.

 

 

 

 

Il come e il perché dello sforzo segreto della CIA per prendere

il controllo dei social media.

 

Naturalnews.com – (29/05/2024) - Ethan Huff – ci dice:

L'ultimo rilascio di “Twitter Files” mostra che la “Central Intelligence Agency” (CIA) ha condotto un enorme sforzo durante la "pandemia" di coronavirus di Wuhan (COVID-19) per prendere il controllo del sistema di gestione dei contenuti dell'allora Twitter (ora X).

I giornalisti indipendenti “Michael Shellenberger”,” Matt Taibbi” e “Alex Gutentag” hanno messo insieme un rapporto approfondito sulle loro ultime scoperte, che rivelano che la CIA ha agito ben al di fuori dei suoi confini giurisdizionali nel tentativo di controllare la traiettoria dei social media, in particolare tra il 2021 e il 2022, quando il mondo è stato distratto dal "virus".

Un membro del consiglio di amministrazione di” InQTel,” la “società di venture capital della CIA” guidata dalla missione, ha collaborato con la "ex" comunità di intelligence (IC) e gli analisti della CIA per cercare di cooptare l'intera piattaforma Twitter per i propri scopi, che erano poi incentrati sul tentativo di tenere sotto controllo la narrativa COVID.

Secondo "migliaia di pagine di Twitter Files e documenti", la CIA e i suoi amici hanno cercato di micro-gestire ogni contenuto che passava attraverso Twitter con il pretesto di combattere la "disinformazione" e la cosiddetta "propaganda straniera".

“Shellenberger et al.” spiegano nella loro denuncia che una considerevole coorte di individui e organizzazioni legate al governo ha fatto di tutto in quel periodo per controllare la libertà di parola perché sostenevano che fosse un problema di sicurezza nazionale.

Esse comprendono:

1) Un appaltatore di lunga data dell'IC e alto funzionario di ricerca e sviluppo (R&D) presso il Dipartimento della Difesa (DoD) che ha trascorso anni a sviluppare tecnologie per rilevare gli informatori, che hanno definito "minacce interne", come “Edward Snowden” e altri leaker di WikiLeaks.

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2) “Nina Jankowicz”, la proposta di dirigere l'ormai disciolto “Disinformation Governance Board” presso il Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS) che ha aiutato le operazioni militari degli Stati Uniti e della NATO di "guerra ibrida" in Europa.

3) L'ex consigliere generale del “Federal Bureau of Investigation” (FBI) “Jim Baker”, che ha contribuito a dare il via alla” bufala del Russiagate” – mentre agiva come vice consigliere generale di Twitter, “Baker” ha anche avuto un ruolo nel convincere i dirigenti dei social media a censurare la storia del “New York Post “su “Hunter Biden”,

(Avete letto il nostro precedente rapporto su come la CIA, in collaborazione con il World Economic Forum [WEF] e altre” entità dello stato profondo”, controlli l'intero impero dei media mainstream?)

 

“GoDaddy”,” AWS” e” PayPal”: una diabolica trinità di censura.

Conosciuta anche come "Scary Poppins", “Jankowicz” rimane un'aggressiva promotrice delle restrizioni di parola online, che secondo lei sono necessarie per contrastare la "disinformazione dilagante".

 Piuttosto che lasciare che le fiches cadano dove possono, “Jankowicz “ha lavorato al fianco di “Baker” per limitare alcuni tipi di discorsi online, compresi quelli considerati "politicamente sensibili".

 

Sembra che “Jankowicz et al.” abbiano trascorso gran parte del loro tempo concentrandosi su Twitter e altre piattaforme di social media in cui le idee vanno a diffondersi, ma sappiamo anche che interi siti Web sono stati presi di mira anche da “host di dominio” come “GoDaddy”, così come “Amazon Web Services” (AWS) e “PayPal2.

 

Questo trio di aziende è menzionato nel rapporto come colluso l'una con l'altra sotto la direzione della CIA e dell'FBI per de-piattaformare e disincentivare finanziariamente sia le persone che intere organizzazioni ritenute una minaccia contro l'IC e le sue operazioni globali di controllo e censura.

"Questo approccio rappresenta un'escalation significativa nell'uso della cooperazione aziendale per ottenere quella che potrebbe essere essenzialmente considerata censura con il pretesto della sicurezza nazionale", spiega “Zero Hedge” a proposito della questione.

“Jankowicz”, tra l'altro, è anche amico di “Christopher Steele”, l'ideatore del famigerato dossier “Trump-Russia”, finanziato da “Hillary Clinton”, due volte fallita aspirante presidente.

“Jankowicz “è stata anche ricercatrice di disinformazione presso il “Wilson Center”, dove ha fornito consulenza al “Ministero degli Esteri ucraino” in collaborazione con la “Fulbright-Clinton Public Policy Fellowship”.

“Jankowicz” ha anche supervisionato i programmi per la Russia e la Bielorussia presso l'“Istituto Nazionale Democratico”, quindi ha avuto la sua mano in molte cose relative alla parola e alla sua libera espressione.

Il Primo Emendamento è troppo per “Jankowicz”, che crede che la libertà di parola online debba essere regolamentata.

Qualsiasi cosa di meno è paragonabile alla mancanza di regolamentazione governativa delle automobili negli anni '60, ha sostenuto, chiedendo un approccio "multipiattaforma", pubblico-privato per controllare ciò che viene detto online.

Se questo significa che le principali piattaforme di motori di ricerca come Google devono essere censurate, insieme alle principali piattaforme di social media come Facebook e Twitter, allora così sia, secondo Jankowicz, che crede che gli Stati Uniti dovrebbero emulare l'Europa in termini di controllo di ciò che viene detto online.

"La legge tedesca “NetzDG” richiede alle società di social media e ad altri host di contenuti di rimuovere i discorsi 'ovviamente illegali' entro 24 ore o di affrontare una multa fino a 50 milioni di dollari", ha detto “Jankowicz” in una denuncia ai legislatori statunitensi.

"Il Congresso deve ancora approvare un disegno di legge che imponga anche la più elementare delle norme relative ai social media e alla pubblicità elettorale".

“Jankowicz” ha scritto un libro, pubblicato nel 2020, che elogia un esperto di sicurezza informatica della NATO per aver creato un "Centro di eccellenza", che ha ideato l'ormai fallito “Disinformation Governance Board” che “Jankowicz” ha diretto durante il suo breve periodo di esistenza.

Un anno dopo quel breve periodo, Jankowicz ha continuato a lavorare in una società di consulenza "anti-disinformazione" chiamata “Alethea Group” che, indovinate un po', era composta da "ex" analisti della CIA e dell'FBI.

 

“Althea” si rivolge ai media indipendenti.

Alethea, come ricorderete, si è scagliata contro i media indipendenti come “Zero Hedge” per aver riferito del crollo della” Silicon Valley Bank” (SVB) in un modo che presumibilmente "ha aumentato il panico online".

Althea "ha messo in giro un 'dossier'", secondo “The Hedge”, che ha fatto queste e altre false accuse sui media indipendenti.

Alla fine “The Hedge” è stato eliminato dall'inclusione nel dossier, che un agente ha lasciato su Twitter solo per essere deriso senza sosta per aver diffuso un'evidente propaganda.

A quanto pare l'opinione pubblica si sta accorgendo dei trucchi della CIA, e questo tipo di comportamento da crociata contro la libertà di parola non è poi così popolare tra “We the People”.

Va anche notato che “Alethea” si è assicurata un massiccio pacchetto di finanziamenti di serie B da 20 milioni di dollari per” Google Ventures” in un momento di "continua siccità di investimenti" in cui pochissime società di sicurezza informatica sono state in grado di raccogliere il denaro di cui hanno bisogno per operare.

Anche l'ex analista della CIA “Cindy Otis” proviene da Alethea, Otis ha anche scritto un libro che nel suo caso elogia il famigerato hacker “Pieter "Mudge" Zatzo che è stato assunto da Twitter per "affrontare tutto, dai passi falsi ingegneristici alla disinformazione".

 

Jankowicz ha parlato del "lavoro a tempo pieno" tra lei e Otis presso Alethea, che presumibilmente è avvenuto in momenti separati. Jankowicz dice di aver iniziato lì il 13 settembre 2021, mentre Otis se n'è andato prima e "per quanto ne so... Da quel momento non è più stato impiegato con Alethea".

"Il mio lavoro con Alethea Group come consulente (estate 2021) si è concentrato strettamente sulla mia esperienza in materia relativa alla Russia", ha detto Jankowicz.

"Mi occupavo della traduzione in lingua russa e fornivo analisi culturali. Quando sono entrata a far parte di Alethea come dipendente (autunno 2021) il mio lavoro era interamente incentrato sui prodotti pubblici: modifiche al sito web di Alethea, redazione di report pubblici, contatti con i media, ecc."

 

Chi sta dicendo la verità?

“Shellenberger et al.” dicono che le affermazioni e la cronologia di Jankowicz non sono valide.

 Il loro lavoro investigativo ha scoperto che Jankowicz aveva un titolo di lavoro diverso presso Alethea mentre l'azienda era partner di Twitter per gestire la "disinformazione" durante le controverse elezioni del 2020.

Il contratto “Statement of Work di Alethea” con Twitter la elenca come "Direttore della ricerca tecnica", ma la fondatrice dell'azienda “Lisa Kaplan” afferma che a Jankowicz "non è mai stato dato il titolo di direttore della ricerca tecnica".

 

"Questo è un riferimento a una categoria di lavoro per un contratto", ha detto Jankowicz.

"Rispettiamo la riservatezza dei clienti e non discutiamo i rapporti con i nostri clienti.

Nell'esaminare i fogli presenze di Nina, ha fornito supporto a un cliente che non posso rivelare, tuttavia posso confermare che mentre era impiegata come direttore per gli affari esterni, Nina non ha mai lavorato presso Alethea per conto di Twitter".

Quando a Jankowicz sono state presentate prove documentate che la elencavano come "Personale del fornitore", ha negato di aver mai visto un documento del genere e ha offerto una battuta sostenendo che questi titoli non erano scolpiti nella pietra e consentivano la "flessibilità" dell'appaltatore.

La dichiarazione di lavoro, tuttavia, è un contratto formale tra due aziende che è molto specifico nei suoi termini.

Infatti, il contratto prevede espressamente che "qualsiasi modifica al Personale sopra elencato deve essere approvata da Twitter per iscritto".

In altre parole, era piuttosto scolpito nella pietra, quindi chi sta mentendo e chi sta dicendo la verità?

 

Jankowicz ha parlato con “Public”, il “Substack ufficiale di Shellenberger”, affermando di essere stata amica di Otis prima di lavorare a questo progetto, ma che questo è accaduto così lontano in passato da non costituire una "relazione" con la comunità dell'intelligence.

Coloro che spingevano Alethea su Twitter avevano legami con l'intelligence degli Stati Uniti.

Forse ricorderete che nel luglio 2020, Twitter ha subito un attacco di phishing che ha portato all'hacking degli account ufficiali di Joe Biden, Barack Obama, Michael Bloomberg ed Elon Musk.

 L'hack ha portato gli account a twittare messaggi che chiedevano ai follower di inviare Bitcoin a un indirizzo di portafoglio crittografico privato, che è stato successivamente collegato al 17enne Graham Ivan Clark, che è stato arrestato.

Tre mesi dopo questo attacco di phishing, Jack Dorsey, il vecchio CEO di Twitter, ha scritto in un'e-mail che "Mudge ha firmato", riferendosi a “Zatko”, l'hacker che ha finito per essere assunto da Twitter, e che è stato ringraziato dall'amico di Jankowicz “Otis “nel suo libro per il suo lavoro sulla piattaforma di social media.

 

“Zatko” era a malapena a Twitter da tre mesi quando ha fatto la sua prima grande raccomandazione ai dirigenti di Twitter di "assumere l'Alethea Group" per condurre una "indagine esterna" sull'"angolo della disinformazione".

Twitter ha finito per autorizzare la richiesta di Zatko, che ha poi portato Alethea a indagare sull'"insurrezione" del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti e su come è iniziata, secondo questi addetti ai lavori dello stato profondo, a seguito delle "narrazioni iniziali 'Stop the Steal'" emerse dalle elezioni rubate del 2020.

 

Zatko si trasforma in un informatore.

In un'e-mail del 4 febbraio 2021, Zatko ha descritto Alethea come "una boutique di consulenza specializzata in operazioni di disinformazione e contro-messaggistica". Ha anche rivelato che la società stava lavorando non solo con se stessa, ma anche con “Yoel Roth”, ex capo di “Trust and Safety” di Twitter.

"Le organizzazioni e le persone dietro questa raccomandazione hanno la connessione [sic] per portarla di fronte alle persone giuste nell'amministrazione", ha scritto Zatko in un'altra corrispondenza via e-mail il 21 marzo 2021, che conteneva anche un rapporto di 12 pagine co-redatto da” Vivian Schiller “dell'Aspen Institute che spingeva per una censura ancora maggiore dei social media guidata dal governo.

“Schiller”, tra l'altro, ha guidato il "pre-bunking" della storia del laptop di Hunter Biden.

Ha anche legami con l'autore di bufale di” Hamilton68 Clint Watts” e vanta lavori pubblicati dal “Mossaver-Rahmani Center “presso la “Harvard Kennedy School” e dal “NYU Stern Center for Business and Human Rights”.

 

Non molto tempo dopo tutto questo, sarebbe venuto fuori che Zatko "si era impegnato con membri delle agenzie di intelligence statunitensi", con “Shellenberger et al.” che notavano che "le attitudini nei confronti di Zatko sarebbero state molto diverse due anni dopo" una volta che fosse diventato un informatore, avesse citato in giudizio la società e si fosse accontentato di 7,75 milioni di dollari.

"Ha quindi presentato una denuncia al Dipartimento di Giustizia, alla SEC e alla FTC, sostenendo che i dirigenti di Twitter avevano ingannato il governo, erano stati negligenti nel proteggere i dati degli utenti e avevano violato un decreto di consenso del 2011 con la FTC", riporta “Public.”

"Qualcuno ha fatto trapelare la denuncia di Zatko al Washington Post, che ha contattato Twitter per un commento il 19 agosto 2022... In un documento Google condiviso, datato 21 agosto 2022, intitolato "Dichiarazioni di comunicazione / Monitoraggio", i dirigenti di Twitter hanno perfezionato il linguaggio per rispondere ai media sulle accuse di Zatko.

Twitter alla fine avrebbe negato qualsiasi conoscenza di illeciti tra Zatko e l'IC con cui ha formalmente accettato di lavorare "che gli avrebbe permesso di lavorare con loro e fornire loro informazioni".

Successivamente, verso la fine del 2022, Alethea ha incassato 10 milioni di dollari da” Ballistic Ventures”, che ha come socio accomandatario “Ted Schlein”, che "fornisce consulenza alla comunità di intelligence degli Stati Uniti, fa parte del consiglio di amministrazione di” InQTel” [la società di venture capital della CIA guidata dalla missione] ed è stata recentemente nominata membro del consiglio di amministrazione del “CISA” Cybersecurity Advisory Committee".

Nello stesso anno, IQT ha pubblicato un rapporto sul suo "Disinformation Workshop" che ha formulato raccomandazioni su attività simili a quelle offerte da Alethea, compresi i servizi che "tracciano la confluenza di cattive narrazioni".

“Schlein” sta facendo finta di niente su tutto questo, affermando di non conoscere Zatko, Jankowicz o Otis.

 Afferma di non essere a conoscenza di alcuna relazione tra Alethea e l'IC, e dice che fa semplicemente parte del consiglio di amministrazione di Alethea.

La CIA ha chiaramente le mani sporche in così tante cose su cui il pubblico fa affidamento per la comunicazione.

 

 

 

La lezione di Andreotti sull’astensionismo:

il non voto è il colpo di grazia

per la democrazia liberale.

Lacrunadellago.net – (29/05/2024) - Cesare Sacchetti – ci dice:

 

Il suo acume era in grado di andare al cuore delle questioni.

La sua ironia, graffiante, faceva emergere quelle verità scomode che provocavano spesso più di una irritazione nei suoi avversari o nemici politici, soprattutto quelli dell’area comunista o post-comunista che sulla sua demonizzazione hanno costruito tutta una falsa narrazione, sempre nel corso dell’ipocrita esercizio di autoproclamarsi alfieri della “questione morale”.

Giulio Andreotti è stato uno statista di rara sagacia e lungimiranza in grado di leggere talmente bene gli eventi della politica da consentirgli di vedere quanto sarebbe potuto accadere nel futuro dell’Italia e del mondo.

Il suo sguardo andava al di là del tempo presente e sapeva vedere bene le future contingenze politiche perché lo statista, come un bravo medico, fa della anamnesi politica e sociale di un Paese la sua virtù più profonda, ovvero quella che gli consente poi di somministrare la cura migliore per la nazione malata.

L’ex presidente del Consiglio tra i vari mali che affliggevano la democrazia liberale ne aveva intravisto uno in particolare già molto tempo addietro, quello del distacco tra la politica e il popolo, in un tempo quando ancora la distanza tra i palazzi e il Paese reale non era affatto siderale come lo è di questi tempi.

Questa sua premonizione, per così dire, è stata fatta in un tempo nel quale ancora la democrazia liberale non aveva ancora mostrato tutti gli inguaribili mali dai quali essa era affetta in realtà già dal 1948, ma che non erano emersi pienamente nell’epoca del dopoguerra poiché l’Italia, nell’applicazione di questo sistema politico così disfunzionale era riuscita comunque a trovare una sua via per assicurare il bene comune del Paese.

Questo sempre in un quadro generale geopolitico in cui la persecuzione del bene comune era una strada alquanto ardua in quanto l’Italia era stata rinchiusa nel recinto dell’anglosfera sin dal 1943, quando a Cassibile si consumò uno dei tradimenti più infami della storia di questo Paese poiché la sovranità nazionale veniva rimessa nelle mani di Londra e Washington da uomini che non avevano nemmeno la legittimità politica per farlo.

 

Andreotti sapeva che l’Italia si trovava in tale recinto e non era nemmeno un amante della carta che reputava non legittima da un punto di vista giuridico in quanto essa era figlia di un’occupazione straniera, quella angloamericana, che aveva supervisionato, o meglio commissariato, l’intera controversa fase della nascita della Repubblica, partorita a suon di brogli elettorali, e la successiva adozione della Costituzione del 1948 ispirata al modello degli illuministi francesi quali Voltaire e Rousseau, devoti all’obbedienza massonica.

Ora si ripresenta attuale come non mai una riflessione sull’astensionismo dell’ex presidente del Consiglio che alcuni media mainstream hanno contestato ritenendola invece non autentica.

Noi siamo riusciti ad avere una testimonianza diretta e di prima mano che conferma l’assoluta autenticità della riflessione di Andreotti sul fenomeno dell’astensionismo e sulle sue conseguenze per la classe politica e la tenuta del sistema liberal-democratico.

A riferirci che il politico democristiano fece questa riflessione è stato il diplomatico di carriera, “Gianpaolo Caprini”, che, tra i vari e numerosi incarichi ricoperti durante la sua permanenza alla Farnesina, vanta anche quello di console generale in Germania ad Hannover.

 

Il contesto politico dell’Italia nei primi anni’80.

Siamo nel 1984.

 A palazzo Chigi c’è il leader del PSI, Bettino Craxi, che ancora oggi detiene il record di aver presieduto il terzo esecutivo più longevo della storia repubblicana, secondo soltanto ai due dell’epoca berlusconiana degli anni 2000.

Il governo era retto da una coalizione politica passata alla storia come pentapartito della quale facevano parte ovviamente i socialisti assieme alla DC, ai repubblicani, ai liberali e ai socialdemocratici.

Era sicuramente una coalizione “composita”, per così dire, ma le alleanze politiche eterogenee nella Prima Repubblica non erano affatto inconsuete perché alla fine si riusciva sempre a trovare una sorta di terreno comune fondato sulla difesa degli interessi nazionali del Paese, sempre nel perimetro della sovranità limitata imposto dall’anglosfera, mentre per ciò che riguarda le politiche economiche la bussola che si seguiva era quella dello stato imprenditore e dell’economia mista, la terza via economica, come la definì uno storico collaboratore di “Enrico Mattei”, “Benito Livigni”, che aveva assicurato all’Italia crescita e prosperità economica.

Alla Farnesina c’è Giulio Andreotti, che in quegli anni si era già distinto per aver ricevuto alla Camera il “leader dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, Yasser Arafat”, legato da una profonda amicizia all’allora ministro degli Esteri.

Andreotti non era davvero un simpatizzante della causa sionista.

 Non era uno scendiletto dello stato ebraico come i disgraziatissimi figuranti della indegna Seconda Repubblica che la cosa “migliore” che sanno fare è dire “io sto con Israele”, non prima ovviamente di aver compiuto il loro consueto viaggio di rito a Gerusalemme accompagnato da un “doveroso” ripasso del Talmud, a dimostrazione, l’ennesima, che il liberalismo è laico soltanto nei riguardi del cristianesimo mentre verso le altre religioni, in primis ebraismo ed islam, i panni della “neutralità” atea vengono prontamente dismessi.

In questa fase, l’allora ministro degli Esteri seguiva la via di un rafforzamento dei rapporti dell’Italia con il mondo arabo, dal quale l’Italia non può prescindere per la sua naturale inclinazione mediterranea e per essere un Paese ponte non solo tra Europa Occidentale ed Orientale ma anche tra Europa e Africa.

 

L’Italia è straordinaria e fondamentale sotto molteplici aspetti, e tra questi c’è anche quello della geopolitica che la rendono un Paese con un peso strategico fondamentale, che oggi non viene sfruttato minimamente poiché i figuranti usciti dalla rivoluzione colorata di Mani Pulite hanno portato tale peso in dote ai tecnocrati non eletti di Bruxelles, oltre che ai consueti circoli del mondialismo che contano tra i quali ci sono tra gli altri, o meglio c’erano visto il loro presente declino, il solito “Bilderberg”, la “Commissione Trilaterale”, il “Royal Institute of International Affairs” e il “Club di Roma” ai quali appartengono personaggi quali “Prodi”, “Monti” ed “Enrico Letta”, soltanto per ricordarne alcuni.

La differenza tra la Prima Repubblica e la Seconda è soprattutto questa.

La Prima, nonostante le sue difficoltà, riusciva a conservare un suo spazio di autonomia e a condurre una sua politica estera che in non poche occasioni si è scontrata con quella imposta da Washington e dal movimento sionista mondiale.

La Seconda è una congrega di passacarte che esegue gli ordini senza discutere, senza fermarsi troppo a ragionare delle conseguenze che questi ordini comportano per il Paese poiché i referenti non sono in casa, ma lontano, al di là dei confini nazionali.

 

Andreotti e l’astensionismo di massa che mette in crisi il sistema.

È nel settembre del 1984 che Andreotti si sofferma a fare una sua riflessione sull’astensionismo che si rivela mai attuale come ora.

Ad andarlo a trovare in un pomeriggio di quel mese è proprio il citato diplomatico di carriera, “Gianpaolo Caprini”, all’epoca consigliere a capo dell’”ufficio studi degli Affari Economici “che si recò nel suo storico studio di San Lorenzo in Lucina per portargli una foto che gli stava a cuore perché lo ritraeva tra Andreotti assieme al suo mentore, Alcide De Gasperi.

“Ricordo molto bene quel periodo, c’era una situazione alquanto tesa con la Germania perché il 14 settembre del 1984, il ministro degli Esteri della Repubblica Federale di Germania, “Hans-Dietrich Genscher” , rilasciò una nota formale di protesta contro le dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano, Giulio Andreotti, per la sua contrarietà ad una riunificazione delle due Germanie” dichiara il dottor Caprini che oggi riveste il ruolo di ambasciatore presso l’ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme.

Andreotti già allora dimostrava tutta la sua sapienza politica perché era perfettamente conscio che quello che veniva chiamato “progetto europeo” altro non era che un “progetto tedesco” che avrebbe finito per assicurare un enorme peso alla “Germania riunificata”, lasciando agli altri Paesi il ruolo di gregari politici ed economici.

 

Il pericolo che voleva scongiurare l’allora ministro degli Esteri era quello di finire nella gabbia politica ed economica di Berlino, dove l’industria italiana sarebbe stata progressivamente smantellata dalla insostenibilità della moneta unica, come poi purtroppo accade nei decenni successivi e dopo che il centrosinistra dalemiano e prodiano prima, e il centrodestra berlusconiano poi, consegnarono le leve della politica economica a Berlino che impose all’Europa la disastrosa linea ordo-liberale dell’austerità.

L’ambasciatore ricorda bene quei momenti e afferma che nonostante la situazione politica alquanto incandescente per via dello scontro con Berlino, l’allora ministro degli Esteri decise di riceverlo sia per avere la foto con De Gasperi, sia per l’amicizia che lo legava a suo padre dai tempi del partito popolare .

“Andreotti in quell’occasione ricordò la sua collaborazione con De Gasperi. Un ricordo che favorii raccontandogli questa battuta riferitemi dal “Ministro della Real Casa”, il Prefetto” Falcone Lucifero”.

“Andreotti controllava sempre de Gasperi, lo seguiva come la sua ombra, era impossibile parlargli senza aver a che fare con lui.

 Pensa che una volta il Re (ndr Umberto II) doveva parlare riservatamente con lui ed escogitammo un piano per farli incontrare.

Lo fecero ma servì a ben poco, Andreotti lo seppe e fece evitare cedimenti a De Gasperi.

Era un diavolo ma sapeva cosa faceva”.

“Tornando alla tanto attuale decisione di non riunificare la Germania, aveva ben chiaro il destino dell’Europa,” prosegue Caprini, ” e gli chiesi se la protesta del PCI per questa sua dichiarazione poteva causare la caduta del governo.

Con il suo modo conciso mi disse di no, allora gli feci notare che sul Popolo veniva pubblicato un articolo firmato da “Giorgio Sacerdote” nel quale si riferiva che questo scenario era auspicato dalle giovani leve DC, ed era proprio da quelle leve che nascevano gli indecisi “tutti di area democristiana”, e che stavano per di più aumentando”.

E fu qui che Andreotti di fronte allo spunto della crescente massa astensionista fece la sua diagnosi, ricca di lungimiranza e davvero profetica per i tempi attuali.

“Caro Caprini, rispose, si ricordi che l’astensionismo ci sarà sempre, è un fenomeno crescente, le votazioni dello scorso anno (ndr. 1983) rispetto al ’76 è cresciuto di 5 punti (88% di votanti ndr).

Non è rilevante, per ora...(si soffermó) …lo sarà quando verrà toccata la soglia del 55/60%, allora per i politici sarà un problema.

Non lo escludo che ci arriveremo, non ora, ma ci arriveremo e sarà allora che la politica dovrà fare i conti con sé stessa ed affrontare la questione morale.”

Alla fine poi l’allora ministro degli Esteri si soffermò anche a commentare le condizioni dell’armistizio di Cassibile che avevano di fatto ridotto l’Italia allo status di una colonia angloamericana.

“Come vede “Covelli” e” Lauro” non dicono ai propri elettori dell’accordo segreto di “Sciaboletta” e ciò che realmente è stato deciso a Cassibile, tuttavia con il tempo si saprà e dove pensa che andranno i loro iscritti?

Parte nell’MSI parte negli indecisi..”

L’ambasciatore poi aggiunge che dopo questa riflessione sull’astensionismo da parte di Andreotti, ci furono molte altre occasioni d’incontro.

“Posso dire che in quel periodo e quando a seguire fu il Capo del Governo l’ho seguito sempre come un grande maestro che aveva una chiara visione degli eventi in divenire.”

Questo lo scenario che tracciò l’ex senatore a vita 40 anni orsono.

Andreotti aveva letteralmente previsto il futuro.

Aveva previsto il divorzio tra il potere e il popolo, poiché il primo era purtroppo destinato a diventare un affare sempre più distante dal secondo, dal momento che i referenti della politica si sposteranno negli anni successivi in misura sempre maggiore da Roma a Washington, a Londra, a Bruxelles e a Berlino.

L’anglosfera e la sua infinita rete di circoli esclusivi hanno assorbito ciò che restava della sovranità del Paese.

L’uomo della DC era conscio che esisteva una battaglia internazionale e sovranazionale per tenere prigioniera l’Italia nella gabbia del mondialismo e accompagnare poi questo grande Paese al patibolo deciso per esso dal potere della massoneria e del “Nuovo Ordine Mondiale”.

Ora siamo nei momenti di cui parlava Andreotti a quasi ormai quasi 40 anni esatti di distanza.

 Ci troviamo già con soglie di astensionismo pari al 60% nelle elezioni comunali.

Alle politiche del 2022, se si considerano le schede bianche e nulle, i votanti sono stati soltanto il 60%, la soglia più alta di astensionismo mai registrata nella travagliata storia della repubblica dell’anglosfera.

Alle europee del prossimo giugno, il “rischio” di superare il 50% di non votanti è molto alto se si pensa che soltanto 5 anni fa, nel 2019, l’affluenza era stata del 54% e stavolta il quadro è molto più in crisi di allora.

In questo lasso di tempo, c’è stata la farsa pandemica.

C’è stato il tentativo deliberato di sterminare un popolo attraverso delle inoculazioni di massa che stanno producendo la strage quotidiana dei “malori improvvisi”, spesso anche, purtroppo, in giovanissima età.

C’è stato il tentativo deliberato di attuare il” Grande Reset davosiano” che avrebbe cancellato definitivamente la storia millenaria di questa nazione così invisa alla massoneria e al movimento sionista mondiale.

Adesso gli esecutori di questo criminale piano si ritrovano con un pugno di mosche. Tutto il potere che era stato dato loro dai loro referenti d’Oltralpe gli è stato tolto.

La governance mondiale è ormai sfumata.

Sullo sfondo ci sono i clan dello “stato profondo” che si fanno guerra a vicenda in una scia di arresti incrociati e di strane morti che sembrano avere il sapore di una furiosa guerra tra bande in dismissione che cercano di sopravvivere.

Siamo giunti ad un passo dallo scenario ventilato da Andreotti.

 Siamo giunti ad un passo dal rifiuto collettivo e generalizzato dell’intero sistema liberal-democratico che non è in grado di assicurare il bene comune poiché esso mira al suo bene esclusivo a discapito di tutti gli altri e di una intera nazione.

Ciò spiega le suppliche degli ammuffiti occupanti delle istituzioni che stanno praticamente pregando gli elettori di andare a votare perché il non voto è ciò che dissangua questa classe politica di spregiudicati malfattori che non hanno saputo fare altre che portare il Paese al macero.

Il voto avrà un senso soltanto quando ci sarà una vera offerta politica che si proponga di ricostruire il Paese dalle macerie che questi impostori hanno seminato.

Adesso è il momento di finire la demolizione.

Adesso è il momento di tenere a mente la lezione di Giulio Andreotti.

 

 

 

 

Il fallimento economico di tipo pianificato

 cinese costringerà Pechino ad

 invadere Taiwan (senza nascondere i fallimenti di “Xi”).

Mittdolcino.com – (28-5-2024) – Mitt Dolcino – ci dice:

 

“Xi” è senza dubbio il miglior scolaro cinese. Ha dietro a sé una nazione laboriosa di 1.4 miliardi di persone, tutti ambiziosi, di norma giocatori d’azzardo, abituati a piegare la testa col potere (le Triadi spiegano che la loro valvola di sfogo è all’estero, in casa sono bastonati e dunque spinti nei loro traffici illegali ad andare fuori, con il fentanil).

Insomma, una nazione sotto controllo, anche lato malavita.

Ma che resta dipendente dall’estero non solo per le materie prime ma anche per trovare clienti.

Alla fine sarà Pechino che attaccherà Taiwan perché nel grande gioco del capitalismo “in salsa cinese” è destinata a perdere (dunque “Xi” deve cambiare gioco).

Prima di tutto la Cina va rispettata, va detto chiaro.

Resta il fatto che “Xi “sta giocando una partita non solo pericolosa ma fallimentare.

Il motivo? I suoi presupposti sono profondamente sbagliati.

Mi spiego.

“Xi” ha barattato la sua industrializzazione con la disinflazione in Occidente.

 Peccato che disinflazione serve solo ad appagare politici occidentali corrotti, non per far crescere le economie Occidentali.

“Xi” questo lo sa ed è disposto a pagare dazio, coi politici stranieri, lui fa il bene del proprio popolo, lo sappiamo.

Poi però capitano politici che vogliono tornare al passato, alla crescita, all’industria, fregandosene di disinflazionare.

 Stile Trump, considerato giustamente dalla Cina l’avversario più temibile.

Li’ la strategia cinese salta per aria.

In fondo la chiave di volta è solo quella sopra descritta, che trova d’accordo i militari americani le loro famiglie, gli impiegati, gli operai ma NON i finanzieri occidentali.

Anche in tale contesto, lo scontro Clinton-Trump sta tutto in poche righe… (Bill Clinton cancello’ lo “Steagall-Glass Act”, ossia il trampolino di lancio della finanza diventata sovrastante, quasi senza limiti dei nostri giorni, secondo molti la radice del declino USA).

Pillole di crisi economica cinese…

Quando lo scontro si innesca, quello vero, come ora, sappiate però che la Cina ha già perso.

Il motivo sta nel fatto che Pechino non può giocare a fare la capitalista essendo comunista, senza materie prime e senza clienti sufficienti per i propri prodotti, ben sapendo che l’ex Impero Celeste vive di “trade surplus” col suo nemico, l’America ed i suoi (supposti) alleati.

In breve, il capitalismo non è la panacea ma è il modello meno peggio esistente in circolazione, dove esiste un quanto minimo appagamento dell’innata tendenza umana al miglioramento continuo, se indirizzato dalla politica “sana”.

Il rischio invece è tornare al feudalesimo, ossia approfittare degli altri, altra innata scorciatoia umana, che la politica sana deve evitare (“neofeudalesimo è Davos”, per intenderci, sulla base di un controllo sociale desiderato molto simile a quello del modello cinese di Xi, ndr).

Stante il fatto che gli USA non solo hanno ancora il primato militare e tecnologico avanzato, ma hanno anche i clienti oltre che le materia prime, in primis il petrolio, in aggiunta al controllo delle vie dei commerci, è abbastanza inutile che la Cina si metta a letto coi francotedeschi, sempre bramosi di cacciare gli americani dall’Europa, vedasi cd. “rivoluzione Green Made in China” (torniamo ai politici occidentali corrotti).

Perché’ in fondo il vero punto è che se ti mancano risorse e clienti, è solo questione di tempo prima di schiantarsi…

Vero, la Cina punta a favorire gli emergenti, i BRICS, con termini di scambio migliori dell’Occidente.

A parte che il colonialista in Occidente non è mai stata l’America, ma gli ex imperi coloniali europei, anche oggi, vedasi la disperazione francese alla perdita delle colonie, quello che va compreso è che Pechino è destinata a giocare, a termine, coi BRICS, la stessa partita coloniale di Gran Bretagna e Francia, da secoli, anch’esse senza materie prime:

 comprare risorse a basso costo dalle colonie e vendere prodotti finiti a più alto valore aggiunto mandandole in “trade deficit”, ossia indebitandole con la propria moneta (prima era la sterlina o il Franco coloniale, ora lo Yuan).

 Solo questione di tempo. Per poi fracassarle con la salita del corso del debito caricato sulle colonie stesse…

Tutto già visto.

Per tale ragione Pechino può solo sperare di nascondere il fallimento economico del più intelligente tra i suoi scolari, “Xi”, cambiando gioco.

Ossia andando sull’ideologia, persa la partita economica in forza di autarchia USA, blocco dei mari e guerre ovunque, non resta che toccare il sentimento cinese.

 Ossia guardare a Taiwan.

Ecco perché Pechino, relativamente a breve sarà costretta ad attaccare l’isola di Formosa.

Fermiamoci qui per ora, ben sapendo che le macerie saranno immense, anche tra gli alleati di “Xi” (che faranno lo stesso, invadere, ad esempio la Francia contro il nord Italia, per disperazione, sono aperte le scommesse).

La Von der Leyen ha provato a fare

amicizia con la Meloni. È fallito.

Politico.eu – (30-5-2024) - BARBARA MOENS e HANNAH ROBERTS – ci dicono:

 

Il leader italiano è troppo a destra per gli alleati della coalizione del “capo della Commissione europea”.

 

Meloni e Von der Leyen tengono conferenza stampa a Lampedusa mentre aumentano gli arrivi di migranti.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha trascorso un anno a corteggiare il primo ministro italiano di destra Giorgia Meloni come potenziale partner sulla scena europea.

Sarebbe sempre stata una relazione rischiosa.

Ma nell'ultima settimana le è esploso in faccia.

Alla vigilia delle elezioni europee, i partner della coalizione di centrosinistra di von der Leyen a Bruxelles minacciano di impedirle un secondo mandato alla guida dell’esecutivo dell’UE se collaborerà con la Meloni, che considerano troppo a destra.

 Proprio al momento giusto, questa settimana la leader francese di estrema destra Marine Le Pen   ha corteggiato attivamente la Meloni per un’alleanza.

"Nel tentativo di creare un ponte con la destra intransigente, von der Leyen si è esposta alle critiche del centrosinistra", ha detto “Leo Goretti “del think tank “Istituto Affari Internazionali di Roma”.

“Le ha dato un profilo politico, che potrebbe non piacere ai suoi alleati. Come si dice a Roma, chi entra in conclave da papa, esce da cardinale».

Il capo della Commissione europea ha trascorso molto tempo in Italia. Von der Leyen e Meloni hanno sorvegliato un punto di ingresso per i migranti in Italia – e il blocco ha offerto le sue condoglianze alle comunità colpite dalle inondazioni e si è unito quando Meloni ha discusso a Roma della sua strategia politica ampliata nel continente africano.

"È stato un classico esempio di come tenere vicini i tuoi amici e i tuoi potenziali nemici", ha detto un funzionario dell'UE, al quale, come altri citati in questo articolo, è stato concesso l'anonimato poiché non gli era permesso di parlare liberamente.

Il legame tra Meloni e von der Leyen – che negli ultimi giorni sono sembrati più nemici che amici – sembra indebolirsi, al punto che è diventato una responsabilità politica per von der Leyen nella sua ricerca di un secondo mandato come capo della Commissione Europea e per l’obiettivo del suo partito di mantenere l’equilibrio di potere nel prossimo Parlamento – e nell’Unione Europea.

Per ora, i due sono impegnati in una danza pericolosa, cercando di mantenere le apparenze e allo stesso tempo di non offendere i loro stessi ranghi.

Ciò è ironico, dato che la vicinanza percepita era una strategia puramente politica, secondo addetti ai lavori politici.

Per von der Leyen la posta in gioco è particolarmente alta.

«È una questione di sopravvivenza, mentre per la Meloni non è vitale. Dopo sarà comunque primo ministro”, ha detto “Goretti”.

Una connessione improbabile.

Dall'esterno, era un'amicizia improbabile.

 

Da quando è diventata primo ministro nel 2022, Giorgia Meloni ha guidato il governo italiano più di destra dalla Seconda Guerra Mondiale.

Von der Leyen, ex ministro della Difesa tedesco, ha abbracciato il suo ruolo di amministratore delegato dell’UE dal 2019 come bastione del conservatorismo tradizionale, pubblicizzando la sua visione (e un accordo) per un continente climaticamente neutro, gestendo la crisi del costo della vita, lavorando attraverso una pandemia e annunciando il sostegno paneuropeo all’Ucraina attraverso l’invasione russa.

 

Da quando è diventato primo ministro nel 2022, Meloni ha guidato un governo italiano di destra, spingendo per imporre maggiore influenza sull’emittente statale e sostenendo un giro di vite sulla migrazione.

All’inizio, il potenziale guadagno derivante dalla vicinanza alla Meloni sembrava grande per il capo della Commissione Europea.

Mentre il “Partito popolare europeo” di centrodestra, che ospita i cristiano-democratici tedeschi di von der Leyen, è il gruppo più numeroso al Parlamento europeo, secondo i sondaggi i gruppi alla sua destra sono pronti a crescere dopo le elezioni.

Le implicazioni erano vantaggiose per tutti: von der Leyen avrebbe avuto un sostegno se la sua attuale coalizione di socialisti e liberali non avesse ottenuto abbastanza voti alle elezioni del Parlamento europeo, e la Meloni avrebbe potuto strategicamente lanciare se stessa e il suo gruppo di destra di conservatori europei e Riformisti nel prossimo mix di coalizione.

Politicamente tossico.

Von der Leyen non ha escluso di collaborare con l'ECR, di cui fa parte Fratelli d'Italia della Meloni, dopo le elezioni.

I membri dell’ECR al Parlamento europeo sono generalmente fermamente euroscettici, posizionandosi più a destra rispetto ai centristi di von der Leyen.

I socialisti e i liberali, che fanno parte dell’attuale coalizione di von der Leyen a Bruxelles, stanno attaccando sempre più von der Leyen su questa potenziale cooperazione mentre guarda ad un secondo mandato in carica.

Tanto che hanno minacciato di silurare un secondo mandato se lei scegliesse di collaborare con la Meloni o l'ECR.

Von der Leyen si è resa vulnerabile anche alle critiche del suo stesso partito.

Quando von der Leyen ha visitato Roma per fermare la campagna elettorale all'inizio di questo mese, anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che è vicepresidente del suo PPE, ha evitato le apparizioni pubbliche con lei.

All’interno delle fila dei democratici cristiani italiani ci sono state accese discussioni sulla possibilità di prendere le distanze da von der Leyen, con un senatore che la descrive come un “cavallo zoppo”.

La Meloni, invece, cerca di accontentare la sua base senza attaccare von der Leyen.

Durante un evento organizzato dal partito di estrema destra spagnolo Vox all’inizio di questo mese, Meloni ha affermato che “l’esito delle elezioni europee potrebbe segnare la fine delle maggioranze innaturali e controproducenti”.

Non ha nominato direttamente von der Leyen, anche se il riferimento riguardava soprattutto la coalizione del capo della Commissione a Bruxelles.

Dopotutto, la Meloni ha bisogno dei poteri forti di Bruxelles. Durante l’accesa campagna elettorale italiana per le elezioni europee, il leader italiano di estrema destra e partner di coalizione della Meloni, Matteo Salvini, ha criticato la Meloni per i suoi stretti legami con von der Leyen.

L’Italia ha il secondo debito pubblico più alto in Europa dopo la Grecia e il suo deficit annuale supera il limite dell’UE.

Ciò prepara Roma ad uno scontro con la Commissione Europea, poiché la nuova serie di regole fiscali dell’UE costringerà Bruxelles a punire i paesi con ampi deficit. Secondo il Fondo monetario internazionale, il debito pubblico italiano raggiungerà circa il 140% del Pil nel 2024 e si prevede che continuerà a crescere.

Durante questo mandato, Roma ha beneficiato anche di un buon rapporto con Bruxelles. 

«Per la Meloni è stato utile perché le principali politiche a livello internazionale ed europeo, come debito e immigrazione, partono tutte dalla Commissione e quindi aveva tutto il vantaggio di negoziare e confrontarsi con lei», ha detto “Marco Valbruzzi” dell'Università Federico di Napoli. II.

Durante l’accesa campagna elettorale italiana per le elezioni europee, il leader italiano di estrema destra e partner di coalizione della Meloni, Matteo Salvini, ha criticato la Meloni per i suoi stretti legami con von der Leyen.

 Eppure il primo ministro italiano sta deliberatamente mantenendo aperte le sue opzioni, inclusa la potenziale cooperazione con il leader di estrema destra più importante d’Europa, Le Pen.

Game Over?

Mostrando le loro carte così presto nella campagna, von der Leyen e Meloni rischiano di subire più colpi che benefici dalla loro relazione.

Le altre capitali europee, grandi e piccole, osservano la coppia con crescente attenzione, chiedendosi:

 la Meloni diventerà davvero all’improvviso il re della prossima spartizione dei posti di lavoro più importanti europei e sposterà la politica dell’UE a destra?

L’UE, e in particolare il problema dei posti di lavoro più importanti dopo le elezioni europee, è stata storicamente guidata dal leggendario motore franco-tedesco.

Ma negli ultimi anni quel motore ha cominciato a vacillare, e il difficile rapporto personale tra il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz non aiuta.

Lascia un vuoto di potere che Meloni a volte, ad esempio spostando la politica migratoria dell’UE più a destra, è riuscito a colmare con successo.

È stata anche una figura chiave nel convincere il leader ungherese Viktor Orbán a firmare per il sostegno dell’UE all’Ucraina.

Ma ciò non rende la Meloni la regina europea per eccellenza, hanno affermato quattro diplomatici e funzionari europei.

Innanzitutto, il PPE è destinato a rimanere la più grande forza politica del Parlamento europeo.

In secondo luogo, l’invasione su vasta scala della Russia ha ribaltato la situazione sul peso politico dell’Europa orientale.

 I paesi dell’Est europeo stanno puntando sempre più con decisione per ottenere una maggiore influenza politica a Bruxelles, sia nel sostegno all’Ucraina che nei futuri portafogli di lavoro.

I funzionari hanno sottolineato, ad esempio, la rinascita del cosiddetto Triangolo di Weimar composto da Parigi, Berlino e Varsavia dopo il ritorno di Donald Tusk del PPE al tavolo del Consiglio europeo.

Con tutti gli occhi puntati sulla Meloni, i veri negoziatori dopo le elezioni potrebbero essere trovati altrove, ha detto un altro diplomatico dell’UE.

"Tutti dicono che l'Italia è il kingmaker, ma alla fine la strategia della Meloni non avrà importanza".

(Barbara Moens riferisce da Bruxelles. Hannah Roberts ha riferito da Roma. Jacopo Barigazzi ha contribuito con un reportage da Bruxelles e Clea Caulcutt ha contribuito con un reportage da Parigi.)

 

 

 

 

L’ok di Biden alle armi Usa contro Mosca

e il piano di Macron: saltano

le linee rosse della Nato.

 Msn.com – Il Giornale - Francesca Salvatore – (30-5-2024) – ci dice:

 

Tra sì decisi e Paesi che stanno riflettendo, la "linea Stoltenberg" degli ultimi giorni non sembra essere più una grande eresia.

 "Penso che sia arrivato il momento di rimettere in discussione alcune delle restrizioni" riguardanti l'uso delle armi occidentali da parte di Kiev "per consentire agli ucraini di difendersi".

Lo ha ribadito il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a Praga, dove questa sera e domani si terrà una riunione informale dei ministri degli Esteri Nato.

Nella capitale ceca, Stoltenberg ha confermato che al vertice di Washington, in programma dal 9 all'11 luglio, la Nato cercherà di rafforzare il proprio sostegno a Kiev con un "impegno finanziario pluriennale", senza però alcuna informazione ulteriore su cifre e simili.

 Intanto, giunge una clamorosa la rivelazione sulle mosse Usa:

il presidente Biden avrebbe già dato il proprio assenso, tuttavia limitando l'area alla sola regione di Kharkiv: lo rivelano due fonti Usa su “Politico”.

La Danimarca sposa la linea Stoltenberg.

A unirsi al club dei sì oggi è la Danimarca:

Copenaghen si dichiara, infatti, favorevole all'uso degli F-16 che dona all'Ucraina per colpire siti militari russi oltre il confine ucraino.

 "Non è una posizione nuova: era già chiaro quando abbiamo discusso della donazione in commissione Esteri al Parlamento danese.

Abbiamo detto che fa parte dell'autodifesa eventualmente attaccare anche installazioni militari nel territorio degli aggressori", ha affermato il ministro degli Esteri danese, Lokke Rasmussen, a margine del Consiglio Commercio.

 "L'Ucraina può usare ciò che abbiamo donato, anche al di là dei suoi confini, cioè per obiettivi in Russia, se è in linea con il diritto internazionale":

 rincara la dose anche il premier danese “Mette Frederiksen”, osservando che i partner dell'Ucraina dovrebbero compiere maggiori sforzi per rafforzare il sistema di difesa aerea del Paese, accogliendo con favore la decisione della Germania di fornire il “sistema Patriot”.

 Secondo il primo ministro danese altri Paesi dovrebbero fare lo stesso e l'Europa dovrebbe fornire più sistemi e missili all'Ucraina.

 

(Stoltenberg: "L'Italia è un alleato chiave, l'ho sottolineato a Meloni") (Dailymotion).

Ma è nella giornata di ieri che la cordata di assensi da parte di Sunak, Macron, Scholz e Tusk, completata da Finlandia e Canada ha ribaltato, se non le sorti, quantomeno la prospettiva della guerra.

Interessante l'ipotesi proposta da Macron di creare una "coalizione europea di istruttori militari per l'Ucraina":

una forma ibrida tra l'intervento diretto e il mero sostegno a distanza, che coinvolgerebbe un centinaio di specialisti per contribuire allo sminamento o alla formazione di una nuova brigata motorizzata.

Restano contrari Italia, Spagna e Belgio.

Non si tratta più di una frattura tra falchi e colombe:

la Nato come l'Europa ora si spacca sull'opportunità o meno di porsi più duramente al cospetto di Vladimir Putin.

 Non solo un passaggio epocale tra difesa e offesa, bensì eventualità reale di guerra aperta.

Il tabù che sta infatti crollando in queste ore, è infatti quello di vedere armi Nato colpire il territorio russo e non, meramente, i russi occupanti l'Ucraina.

 E poiché la guerra in Ucraina potrebbe essere, sfortunatamente, solo il primo dei casi che riportano la guerra così vicino all'Europa, conviene chiedersi che effetti avranno questi fronti sul futuro dell'Alleanza.

La linea Stoltenberg tra elezioni europee e nuovo Segretariato Nato.

Il tutto è aggravato da due appuntamenti futuri:

 le elezioni europee e quelle del prossimo Segretario generale della Nato.

 Eccezion fatta per “Sunak”, il fronte del sì è tutto coinvolto nella tornata elettorale dell'Unione, con conseguenze pratiche importanti sulla politica interna.

 Questo costituisce anche prova di autonomia europea di fronte a una Washington ancora titubante.

 Nell'anno "più elettorale della storia", l'Europa andrà al voto quasi cinque mesi prima degli Stati Uniti.

 Le previsioni, come sappiamo, avevano registrato un calo per la cosiddetta “maggioranza Ursula” (Pp, S&D, Re) in favore di raggruppamenti di destra, euroscettici e indipendenti.

 Questo aveva chiarito già da mesi la necessità di una maggioranza solida e proattiva che possa reggere anche all'eventuale rielezione di Donald Trump che chiuderebbe i "rubinetti" del supporto americano a Kiev, anche da un punto di vista esistenziale.

Qualora, infatti, il tycoon dovesse tornare alla Casa Bianca, è facile ipotizzare come i rapporti con l'Europa - e i Paesi Nato in generale - muteranno bruscamente.

Se la corsa ad un certo gradiente di autonomia strategica europea è di facile comprensione, meno lo sono i toni accesi di Stoltenberg, che fanno dimenticare i tempi della presunta "morte cerebrale Nato".

Il Segretario Nato sembra farsi "più politico" di un tempo, così tanto da apparire un disco rotto.

Questa libertà d'azione potrebbe spiegarsi anche con la più banale delle ragioni: Stoltenberg non ha più nulla da perdere negli ultimi mesi di mandato.

Al suo trono ambiscono il papabile Mark Rutte ma anche il presidente romeno Klaus Iohannis.

 Difficile prevedere quando verrà raggiunta la convergenza su un nome.

"Vediamo che i russi possono stare sul lato russo del confine con una visione che è più o meno la stessa della linea del fronte.

Possono essere lì con l'artiglieria, i loro lanciamissili e gli aerei per munizioni e carburante, più sicuri di quanto sarebbero stati se avessero potuto essere attaccati con le armi più avanzate che l'Ucraina ha ricevuto.

E quindi credo che sia giunto il momento di considerare alcune di queste restrizioni per consentire agli ucraini di difendersi davvero" ha ribadito anche oggi Stoltenberg, in apertura della ministeriale Esteri informale della Nato a Praga.

Per il Segretario, infatti, non si tratta di un reale cambio di prospettiva poiché il diritto all'autodifesa comprende anche la possibilità di colpire obiettivi militari, obiettivi legittimi al di fuori dell'Ucraina, obiettivi importanti, come ad esempio al confine con il territorio russo.

 

Le reazioni russe alla presa di posizione di Stoltenberg.

Se da un lato, tutto questo provoca le prevedibili reazioni russe, con “Dimitry Peskov” che derubrica il tutto a provocazioni che vogliono proseguire la "guerra insensata", il ministro degli Esteri russo “Sergej Lavrov”, in un'intervista all'agenzia di stampa “Ria Novosti”, afferma candidamente come l'Occidente abbia nelle mani il conflitto, nonché la possibilità di accelerare la soluzione diplomatica.

"Per fare questo, è necessario che l'Occidente smetta di rifornire di armi l'Ucraina, e che Kiev smetta di combattere.

 Prima ciò accadrà, prima avremo una soluzione politica".

 E nel farlo azzarda anche un ruolo negoziale per Pechino:

 la Cina, a suo dire, potrebbe organizzare una conferenza di pace alla quale potranno partecipare sia la Russia, sia l'Ucraina.

“Lavorv” ha poi ribadito che Mosca è aperta ai negoziati, "ma stiamo parlando di pace e non di tregua".

Mentre Washington si trincera dietro mille titubanze e una campagna elettorale pesante come un macigno, l'Europa sembra aver svoltato verso una nuova fase, sebbene in ordine sparso.

 Presto la cronaca potrebbe restituirci notizie di attacchi in Russia ben oltre Mosca o Belgorod.

Se l'Alleanza abbia rialzato la testa o sia caduta in una gigantesca trappola, solo la storia potrà dirlo.

 

 

 

 

 

Un deputato canadese diventa virale

con uno sfogo selvaggio sostenendo

che le “emergenze climatiche” non

sono “neutre rispetto al genere”.

Lifesitenews.com - Antonio Murdoch – (30 maggio 2024 – ci dice:

 

La deputata liberale “Laurel Collins” ha attirato critiche immediate dopo aver affermato davanti a una commissione della Camera dei Comuni che "il degrado degli ecosistemi ha un impatto sproporzionato su donne e ragazze... Questa è la crisi esistenziale del nostro tempo".

 

OTTAWA ( LifeSiteNews ) – Lo sfogo sul “cambiamento climatico” di una deputata di sinistra pro-aborto durante una recente riunione della commissione ambiente in cui ha affermato che le “emergenze climatiche” non sono “neutre rispetto al genere” poiché danneggiano “sproporzionatamente” le donne è diventato virale con centinaia di migliaia di persone e di visualizzazioni.

Lo sfogo virale è stato fatto dalla deputata del “Nuovo Partito Democratico” “Laurel Collins “di Victoria, British Columbia, durante una riunione del “Comitato Permanente per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile” del 23 maggio a Ottawa, dopo essere stata innescata da un commento sull’”isteria climatica” da parte di uno dei testimoni dell’incontro.

 

(Un video pubblicato su “X” da “Wide Awake Media” dello sfogo di Collins ha avuto 300.000 visualizzazioni in poche ore).

Nell’incontro,” Collins” ha esordito dicendo:

 “Immagino di voler iniziare affrontando uno dei commenti fatti dai testimoni sull’isteria climatica… Isteria, si riferisce a qualcosa che è selvaggiamente emotivo. Viene dalla parola greca, grembo del grembo. È usato nell'antica Grecia per riferirsi a cose associate alle donne.

“E penso che spero che mi perdonerai se mi emoziono. Le emergenze climatiche non sono neutre rispetto al genere. Il degrado degli ecosistemi ha un impatto sproporzionato sulle donne e sulle ragazze… Questa è la crisi esistenziale del nostro tempo”.

Non ancora finito, “Collins” ha poi affermato che il “cambiamento climatico” è la “crisi esistenziale del nostro tempo”, affermando che “quello che chiediamo sono grandi ambizioni: è l’isteria climatica che mi rende selvaggiamente emotivo, assolutamente”.

"Quando penso al mio grembo, ai due bambini che ho partorito da quel grembo e al futuro che stiamo lasciando loro, mi commuovo moltissimo", ha detto.

“Collins”, che ha appena notato che aveva due figli, ha poi detto:

"non è sorprendente sentire questo da qualcuno che ha scritto articoli a favore della vita".

Ha detto che i canadesi devono “pensare all’intersezione tra genere e crisi climatica”, aggiungendo che “le persone attorno a questo tavolo e le persone che ascoltano si asterranno dall’usare un linguaggio come l’isteria climatica”.

La reazione allo sfogo della Collins è arrivata rapidamente sui social media, con alcuni che hanno sottolineato che i suoi commenti non avevano alcun senso.

Il noto psicologo canadese anti-sveglia, il dottor “Jordan Peterson”, ha preso di mira lo sfogo di” Collins”.

"Un'isterica si lamenta istericamente di una complicazione immaginaria di un problema immaginario:

Canadesi: questo è il @liberal_partyunder @JustinTrudeau", ha scritto Peterson su “X” oggi.

Altri hanno sottolineato che il genere non ha nulla a che fare con il tempo.

"Amico, l'ultima volta che ho controllato un tornado non ho controllato il genere prima di cancellarlo", ha commentato l'utente di “X” Julio Murillo in risposta a un video clip dello sfogo di “Collins”.

L'utente di “X” “Right Blend “ha detto riguardo ai commenti di Collins:

 "Questa è un'insalata di parole che applica 0 logica ma fa appello a “trigger emotivi".

Un altro utente di “X”,” Based and Biased”, ha detto riguardo allo sfogo di “Collins”: "Forse dovremmo vietare le emergenze climatiche".

Quando si parla del cosiddetto “cambiamento climatico” causato dall’uomo, di cui la sinistra predica da anni, la realtà è che l’altro lato del dibattito ha molte prove per contrastare la narrativa della sinistra secondo cui l’uomo solo sarebbe responsabile di un cambiamento, come nei modelli meteorologici della Terra.

Uno studio “peer-reviewed” del giugno 2017   condotto da due scienziati e uno statistico veterano ha confermato che la maggior parte dei recenti dati sul riscaldamento globale sono stati “fabbricati da scienziati del clima per farli sembrare più spaventosi”.

Come notato da” LifeSiteNews”, i sostenitori della vita e della famiglia hanno continuamente messo in guardia sull’allineamento del movimento di attivismo climatico con i sostenitori dell’aborto e del controllo della popolazione e i gruppi di pressione.

Il governo federale del primo ministro Justin Trudeau, con il pieno sostegno dell’NDP, è andato all-in nell’ideologia transgender radicale, inclusa la cosiddetta “transizione” dei minori, introducendo allo stesso tempo leggi che in superficie sembrano riguardare l'aiuto ai bambini.

Sotto Trudeau, il governo federale ha stanziato milioni di soldi dei contribuenti per finanziare gruppi LGBT di vario tipo e promuove in modo aggressivo un’agenda pro-LGBT.

 

Da quando è entrato in carica nel 2015, il governo Trudeau ha continuato a promuovere un’agenda ambientale radicale, simile a quelle promosse dal “Great Reset” del World Economic Forum e dagli “Obiettivi di sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite.

La riduzione e l’eventuale eliminazione dell’uso dei cosiddetti “combustibili fossili” e la transizione verso un’energia “verde” inaffidabile sono state spinte anche dal “World Economic Forum”, un’organizzazione in cui   sono coinvolti “Trudeau  e  alcuni membri del suo gabinetto” .

 

 

 

Non festeggiamo ancora: l’OMS

 potrebbe ancora far passare il trattato

sulla pandemia attraverso una porta di servizio.

Lifesitenews.com – Internazionale antiglobalista – (30 -5-2024) – ci dice:

Nonostante le affermazioni secondo cui il trattato sulla pandemia è “morto”, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Ghebreyesus, ha dichiarato che i negoziati continueranno.

 

(Internazionale antiglobalista).

GINEVRA, Svizzera ( LifeSiteNews ) – I negoziati per finalizzare sia gli emendamenti proposti al Regolamento sanitario internazionale sia il nuovo Trattato sulla pandemia si sono bloccati venerdì 24 maggio, portando molti a sostenere che il trattato era “morto”. Tuttavia, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, dottor Tedros Ghebreyesus, ha immediatamente dichiarato che i negoziati sarebbero proseguiti.

Diverse nazioni, tra cui gli Stati Uniti, hanno proposto una risoluzione,  il cui effetto sarebbe che l’OMS continuerà a negoziare gli emendamenti proposti all’IHR per tutta questa settimana, per essere votati entro la fine della settimana.

(Un deputato canadese avverte che il nuovo trattato pandemico dell’OMS potrebbe sancire le restrizioni alla libertà dell’era COVID.)

Un comunicato stampa dell'OMS chiarisce che intende finalizzare le modifiche al regolamento sanitario internazionale entro il 1° giugno.

“Reggie Littlejohn”, cofondatore della “Sovereignty Coalition” e presidente di “Anti-Globalist International “, si è recato a Ginevra per l'”Assemblea mondiale della sanità”.

 Ha dichiarato:

La negoziazione di emendamenti al Regolamento sanitario internazionale durante la riunione dell'Assemblea mondiale della sanità, che sarà resa pubblica il giorno del voto su tali emendamenti, costituisce una flagrante violazione dell'articolo 55 dell'RSI, che richiede che tutti gli emendamenti proposti siano diffusi nella loro forma finale quattro mesi prima del voto.

L’intento dell’articolo 55 è quello di dare ai governi nazionali e alla società civile il tempo di rivedere i cambiamenti proposti e analizzarne l’impatto.

Il fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sia disposta a violare le proprie leggi e regolamenti in modo così evidente indica il loro disprezzo per lo stato di diritto.

Se sono disposti a buttare dalla finestra anche le proprie garanzie procedurali, perché dovremmo aspettarci che rispettino le leggi della nostra nazione?

“Littlejohn” ha continuato:

 “Oltre a questo, non abbiamo idea di cosa stiano pianificando di aggiungere agli IHR, poiché li stanno negoziando questa settimana in una scatola nera.

Cercheranno di inserire disposizioni problematiche del Trattato sulla pandemia – disposizioni che potrebbero danneggiare la nostra sovranità nazionale e la libertà medica personale – nelle RSI, in modo che possano farle approvare con il consenso anziché sottoporle alla rigorosa maggioranza dei 2/3 richiesta?

 Da un trattato?

 Dobbiamo fare tutto il possibile per fermare la votazione di venerdì!”

 

(CORRELATO: 24 governatori repubblicani USA dicono a Biden che resisteranno al trattato pandemico “incostituzionale” dell’OMS.)

 

 

 

 

La Cina possiede grandi imprese statunitensi, terreni agricoli in 29 stati, uno dei maggiori fornitori di carne in America e un numero sufficiente di cittadini cinesi che hanno attraversato illegalmente il confine degli Stati Uniti dal 2021 per formare un grande esercito.

Allnewspipeline.com - Susan Duclos  - (30-5-2024) – ci dice:

 

Abbiamo discusso in dettaglio come i cinesi, per lo più uomini in età militare che attraversano il confine degli Stati Uniti, siano aumentati dell’8.500% da marzo 2021 a marzo 2024 , ma questa è solo una piccola parte del quadro più ampio se consideriamo quanta parte dell’America è letteralmente posseduta dai cinesi, che con la loro stretta alleanza con la Russia, sono ostili agli Stati Uniti.

 

Un grafico fornito nell’articolo dell’”ANP”, offre un’immagine di ciò che dobbiamo affrontare mentre il regime di Biden consente a sempre più nazioni straniere, compresi paesi altamente ostili agli Stati Uniti, di entrare nel paese.

 

Un esercito straniero all'interno dei nostri confini.

Poi, il 29 maggio 2024, l'ANP ha pubblicato un articolo intitolato "L'ammiraglio americano avverte che i cittadini stranieri stanno violando le basi navali statunitensi 2-3 volte a settimana:

 'Stanno arrivando velocemente e in massa con un'ondata senza precedenti di cittadini cinesi'.

“Caudle” ha inoltre affermato :

“Questo è russo, cinese. Questo viene da tutte queste diverse nazioni. Stiamo assistendo a un aumento”.

 

Poi ieri, vediamo un articolo su “MSN” pubblicato per la prima volta sul “New York Post” , che chiede "I funzionari di Biden stanno nascondendo un tentativo di attacco terroristico da parte di immigrati clandestini?"

Questa volta si trattava della base del Corpo dei Marines di Quantico, dove due immigrati clandestini giordani guidavano un camion fino alle porte di Quantico.

Hanno affermato di essere autisti delle consegne di Amazon e hanno tentato di accedere a un sito che ospita l'accademia di formazione dell'FBI, scuole di formazione per ufficiali militari, indagini penali militari e comandi di intelligence.

La rapida polizia militare ha fermato il camion e ha accusato gli uomini di violazione di domicilio prima di consegnarli all'immigrazione e alle forze dell'ordine degli Stati Uniti.

Nessuno sa cosa sia successo dopo perché il governo si è rifiutato di rispondere se questi uomini fossero sulla lista di controllo del terrorismo e, di fatto, ha nascosto l'intera storia per due settimane fino a quando un organo di stampa locale ha diffuso la storia e li ha costretti ad ammettere finalmente che era avvenuta ossia un fatto accaduto.

Secondo il rapporto locale che ha diffuso la notizia, uno di quegli uomini era sulla nostra lista di controllo del terrorismo.

Va molto peggio.

Il 24 maggio 2024, la corrispondente principale per la sicurezza nazionale di “Fox News”,” Jennifer Griffin”, ha riferito

"Nuovi dettagli sulla sparatoria a Carthage, nella Carolina del Nord, che coinvolge un colonnello d'élite dell'esercito di San Francisco e due ceceni (russi) che si trovavano illegalmente nel paese.

Operazioni speciali hanno riferito di una crescente sorveglianza straniera su di loro e sulle loro famiglie, sollevando preoccupazioni sulla loro vulnerabilità.

Tramite” Twitchy” :

Una misteriosa sparatoria nella Carolina del Nord, a nord di Fort Liberty, ex Fort Bragg, non lontano da dove vivono e si addestrano alcune delle forze speciali americane più d'élite, è oggetto di indagine da parte della Divisione investigativa criminale dell'esercito e della polizia locale.

 La sparatoria a Carthage, nella Carolina del Nord, è avvenuta il 3 maggio alle 20:15 a seguito di una telefonata su un sospetto intruso vicino alla proprietà di un soldato delle forze speciali.

 

Due uomini ceceni che parlavano un inglese stentato sono stati trovati vicino alla casa del soldato.

La famiglia sostiene che il sospetto intruso, “Ramzan Daraev”, 35 anni, di Chicago, stesse scattando foto ai loro figli.

Quando si sono confrontati vicino a una linea elettrica in una parte boscosa della proprietà, ne è seguito un alterco e “Daraev” è stato colpito più volte a distanza ravvicinata.

Un secondo uomo, “Dzhankutov Adsalan”, si trovava a bordo di un veicolo a una certa distanza dal luogo dell'incidente ed è stato interrogato dalle autorità e poi rilasciato. L'ufficio dello sceriffo della contea di Moore sta conducendo le indagini.

 

Il regime di Biden si rifiuta inoltre di "rivelare la nazionalità delle persone sulla lista di controllo del terrorismo dell'FBI arrestate al confine dalla Border Patrol, citando gli "interessi di privacy" delle persone coinvolte", secondo Fox News .

 

L’interesse alla privacy degli immigrati clandestini, presenti nella lista terroristica dell’FBI, è più importante che dirci da dove provengono i terroristi che entrano illegalmente nel paese.

Invece di proteggere gli americani dai terroristi, proteggono i terroristi dagli americani.

Irreale.

LASCIARE CHE I CINESI COMPRANO L'AMERICA...

La Cina sta anche comprando aziende americane.

La più preoccupante sarebbe “Smithfield Foods”, la più grande acquisizione cinese mai realizzata di un’azienda statunitense. “Smithfield Foods” è un produttore leader di carne di maiale.

Altre società statunitensi includono AMC Theatres, General Electric Appliances, Motorola Mobility, Strategic Hotels & Resorts, Legendary Entertainment, Ingram Micro, Nexteer Automotive, Ironman Triathlon, The Cleveland Cavaliers, Riot Games, Gaylord Rockies Resort & Convention Center, Universal Music Group ( quota di minoranza), Fisker Automotive, WeWork e Brookstone.

Un altro fatto inquietante viene da un collegamento al sito web di Steve Quayle del 29 maggio, con una nota che dice "GUARDA LA MAPPA", è un pezzo del Daily Mail , con detta mappa che mostra quanti terreni agricoli statunitensi possiedono i cinesi, e un disegno di legge da una deputata repubblicana che cercava di impedire a entità straniere di acquistare altri terreni agricoli statunitensi.

Le entità cinesi possiedono terreni agricoli in 29 dei 50 stati degli Stati Uniti. Un totale di 40 milioni di acri di terreni agricoli statunitensi sono di proprietà di entità straniere.

Esiste una mappa in questione.

Paesi ostili agli Stati Uniti, tra cui Russia e Cina, stanno attraversando il confine illegalmente, mettendo alla prova la sicurezza delle nostre basi militari, con rapporti che elencano la Marina, i Marines e l'Aeronautica Militare come obiettivi, uno dei quali sarebbe sulla lista di controllo dell'FBI, ma non era “Non l'ho ammesso” finché un giornalista locale non ha rivelato la storia.

 

Ciò lascia aperta la domanda molto pertinente: quanti altri cittadini stranieri sulla lista di controllo del terrorismo non solo hanno attraversato il confine illegalmente, ma hanno cercato di violare le nostre basi militari?

Se mantenessero segreto l’incidente per due settimane fino a quando un giornalista non diffondesse la storia, gli americani non avrebbero alcuna fiducia che il regime di Biden sarebbe schietto con la nazione riguardo agli altri.

Una forza cinese delle dimensioni di un ramo militare composta da uomini in età militare si trova già illegalmente negli Stati Uniti, con un aumento dell’8.500% da marzo 2021 a marzo 2024, insieme ai cinesi che possiedono terreni agricoli in 20 dei 50 stati, oltre a possedere e molte società statunitensi, e le partecipazioni in molte altre, dovrebbero rappresentare un enorme campanello d’allarme per tutti gli americani.

 

Non dobbiamo aspettare che la Russia e/o la Cina ci bombardino, tutto ciò che devono fare è attivare le forze che già hanno in America, rifiutare di permettere che il cibo proveniente da qualsiasi terreno agricolo di loro proprietà venga acquistato dagli americani, e hanno già vinto metà della battaglia.

Inoltre, non abbiamo modo di sapere cosa hanno nei terreni agricoli, per quanto ne sappiamo, potrebbero avere un arsenale, bombe e altre armi, aspettando solo che la Cina attivi le cellule all’interno dell’America.

 

 

Biden lascia che l'Ucraina colpisca

la Russia con armi statunitensi mentre

l'Ucraina attacca le difese nucleari russe.

 Globalresearch.ca - Caitlin Johnstone – (31 maggio 2024) – ci dice:

 

Ebbene, alla fine è successo: Biden sta ora lasciando che l'Ucraina colpisca il territorio russo con armi fornite dagli Stati Uniti.

 L'escalation della politica del rischio calcolato, che sarebbe stata impensabile fino a pochi anni fa, sta diventando sempre più comune man mano che l'Ucraina perde sempre più territorio ed è a corto di soldati da combattere.

In un nuovo rapporto di “Politico” intitolato "Biden ha segretamente dato all'Ucraina il permesso di colpire all'interno della Russia con armi statunitensi", che cita diversi funzionari statunitensi anonimi, gli autori dell'articolo descrivono correttamente la nuova autorizzazione della Casa Bianca come un "cambiamento sbalorditivo che l'amministrazione inizialmente aveva detto che avrebbe intensificato la guerra coinvolgendo più direttamente gli Stati Uniti nella lotta".

 

Questo rapporto arriva poco dopo un articolo del “New York Times” intitolato "Da alleati e consiglieri, cresce la pressione su Biden per consentire attacchi sul territorio russo", in cui “David E. Sanger” ha previsto con precisione che "Biden si sta avvicinando a quella che potrebbe rivelarsi una delle sue decisioni più consequenziali nella guerra per l'Ucraina: se revocare il suo divieto di sparare armi americane in territorio russo".

La guerra che si allarga sempre di più.

“Politico” riferisce che l'approvazione per questi attacchi è limitata "esclusivamente vicino all'area di Kharkiv", ma, ancora una volta, queste escalation erano una volta impensabili anche per questa amministrazione, e ogni volta che viene autorizzata una nuova escalation i guerrafondai sono già sulla buona strada per spingerne un'altra.

Nelle prossime settimane assisteremo sicuramente a crescenti richieste a Biden di autorizzare attacchi sostenuti dagli Stati Uniti più in profondità nel territorio russo.

Questo nuovo sviluppo arriva subito dopo aver appreso che l'Ucraina ha ripetutamente attaccato i sistemi di allerta precoce della Russia per gli attacchi nucleari in arrivo, con droni ucraini che hanno preso di mira i siti radar russi a centinaia di chilometri dal territorio controllato dall'Ucraina.

Solo pochi anni fa, se vi avessi detto che un rappresentante della NATO avrebbe presto attaccato l'infrastruttura di difesa nucleare della Russia, probabilmente avreste pensato che saremmo stati abbastanza vicini a un'altra situazione di stallo nucleare a livello di crisi dei missili di Cuba, e che avrebbe ricevuto alti livelli di allarme e attenzione.

Ma questo rapporto fa a malapena notizia, e quasi nessuno in Occidente sa che sta accadendo.

Ciò avviene anche mentre “Reuters” riferisce che la Francia si sta preparando a inviare "diverse centinaia" di truppe in Ucraina per addestrare le forze ucraine, il che ovviamente significa che potremmo presto vedere le forze armate di una potenza NATO essere uccise dall'esercito russo.

 

Ognuno di questi tre nuovi sviluppi ha il potenziale per portare a eventi imprevedibili che vanno fuori controllo in una guerra nucleare tra la NATO e la Federazione Russa, che sarebbe la cosa peggiore che potrebbe accadere sul pianeta Terra.

 Non ci sono scuse per nessuno per giocare in un luogo lontanamente vicino a un tale precipizio, eppure eccoci qui.

Come abbiamo discusso l'anno scorso, la cosa terrificante del modello dell'Occidente di continuare a intensificare contro la Russia ogni volta che non ottiene un ICBM nucleare nel kisser per l'ultima escalation incentiva naturalmente la Russia ad attaccare direttamente la NATO al fine di ristabilire la sua credibilità per la deterrenza.

Finora la Russia si è accontentata di rispondere all'escalation della NATO semplicemente facendo irruzione in Ucraina con sempre maggiore ferocia, ma se l'impero occidentale continua a interpretare ogni volta che la Russia non attacca direttamente le forze della NATO come un segno che è sicuro continuare l'escalation, a un certo punto la Russia dovrà colpire la NATO.

Non è sensato o accettabile che tutto questo stia accadendo.

L'impero ha consapevolmente provocato questa guerra, e ora sta diventando sempre più disinvolto nel rischiare la vita di tutti su questo pianeta mentre il suo procuratore è a corto di vite da mettere nei suoi ingranaggi.

Ed è così difficile attirare l'attenzione su questo, perché ci sono così tante altre cose orribili che accadono nel mondo di cui anche l'impero occidentale è direttamente responsabile.

 L'impero si sta comportando sempre più come un animale ferito e messo all'angolo mentre la Cina cresce e gli Stati Uniti sprofondano lentamente nel post-primato, l'unica differenza sostanziale è che gli animali feriti e messi all'angolo hanno denti e artigli invece di armi da Armageddon.

 

 

 

 

La Cina prende di mira gli aerei e

 gli agricoltori dell’UE mentre si

 prepara la guerra commerciale.

Politico.eu - CAMILLE GIJS e NICHOLAS VINOCUR – (30 MAGGIO 2024) – ci dicono:

 

Il Ministero del Commercio cinese ha inviato una lettera al capo del commercio dell'UE per esprimere fastidio per le recenti indagini commerciali e chiedere un ripristino.

Il segretario al Tesoro “Yellen” incontra i commissari europei in visita “Margrethe Vestager” e “Valdis Dombrovskis”.

Nella lettera a Valdis Dombrovskis, Pechino chiede un'ampia soluzione negoziata e nuove idee per trovare soluzioni alle controversie commerciali.

BRUXELLES – Pechino avverte l’Unione Europea che colpirà i suoi settori aeronautico e agricolo a meno che Bruxelles non si ritiri da un’imminente guerra commerciale.

Con la Commissione Europea che dovrebbe imporre tariffe sui veicoli elettrici cinesi nei prossimi giorni, il Ministero del Commercio cinese ha inviato una lettera di cinque pagine al capo del commercio dell’UE “Valdis Dombrovskis” chiedendo un ripristino, secondo una persona con conoscenza diretta del dossier.

Un portavoce della Commissione europea ha confermato a “POLITICO” che Dombrovskis ha ricevuto la lettera.

"Stiamo lavorando a una risposta", ha aggiunto il portavoce.

La lettera, secondo la persona informata, chiarisce che Pechino è infastidita dall’aumento del ritmo delle indagini commerciali avviate dall’esecutivo dell’UE negli ultimi mesi e chiede una tregua per evitare un’ulteriore escalation.

Tuttavia, la Cina non si limita a chiedere la cessazione delle ostilità, ma segnala anche potenziali ritorsioni.

Ciò “inizierebbe” con l’aviazione e l’agricoltura, secondo qualcuno informato dell’approccio di Pechino, che aveva familiarità con la lettera.

La posta in gioco non potrebbe essere più alta:

gli elettori eleggeranno un nuovo Parlamento europeo dal 6 al 9 giugno, e la Commissione probabilmente rimanderà l’annuncio del risultato di un’indagine durata nove mesi sui sussidi cinesi ai produttori di veicoli elettrici fino a quando non saranno pubblicati i risultati.

Non è ancora chiaro quale livello di dazi all’importazione imporrebbe Bruxelles, ma gli analisti dicono che dovrebbero aumentare fino al 50% dall’attuale 10% per livellare il vantaggio di costo di cui godono i produttori cinesi di veicoli elettrici, guidati da “BYD”.

Secondo “Rhodium Group”, le importazioni dell’UE di veicoli elettrici dalla Cina sono salite a 11,5 miliardi di dollari nel 2023 da 1,6 miliardi di dollari nel 2020, rappresentando il 37% di tutte le importazioni di veicoli elettrici.

 

Soluzione negoziata.

Nella lettera a Dombrovskis, Pechino chiede un’ampia soluzione negoziata e nuove idee per trovare soluzioni alle controversie commerciali, a seguito dell’escalation tra Bruxelles e Pechino che colpisce il commercio di tutto, dagli scanner di sicurezza aeroportuali ai dispositivi medici.

Colpire l’agricoltura potrebbe infliggere un duro colpo a un settore sensibile dell’UE, con la Cina che è la terza destinazione delle esportazioni agroalimentari del blocco e rappresenta il 6,4% del commercio agroalimentare totale dell’UE.

Le misure più gravi nel settore dell’aviazione prenderebbero probabilmente di mira “Airbus”, il produttore europeo di aeromobili che è il maggiore fornitore del mercato cinese.

 Pechino ha minacciato di prendere di mira “Airbus” in passato, affermando notoriamente che non avrebbe acquistato i suoi aerei se le compagnie aeree cinesi dovessero rientrare nelle norme UE sullo scambio di emissioni di carbonio.

In risposta all’indagine sui sussidi ai veicoli elettrici cinesi, Pechino a gennaio ha lanciato un’indagine antidumping contro i produttori europei di liquori, colpendo in particolare la Francia.

 I produttori francesi di cognac temono di diventare il bersaglio delle ire di Pechino una volta che l'esecutivo dell'UE annuncerà ufficialmente le tariffe sui veicoli elettrici.

Il presidente cinese” Xi Jinping” ha incontrato la presidente della Commissione “Ursula von der Leyen” e il presidente francese “Emmanuel Macron” per colloqui a tre a Parigi all’inizio di questo mese, ma il tono dei colloqui è stato freddo e si è concluso solo con la promessa da parte del leader cinese di non imporre dazi temporanei alle autorità cinesi.

Pericolo per i Produttori francesi di cognac.

Proprio la settimana scorsa, la Cina ha annunciato nuove sanzioni contro il colosso aerospaziale statunitense” Boeing”, con la motivazione che vende armi a Taiwan, che Pechino considera una provincia separatista.

 

 

 

 

LA PSYCHOGUERRA CONTINENTALE

DELLA EX-EUROPA.

Lapecoranera.it – (30/05/2024) - Manlio Lo Presti – ci dice:

(Manlio Lo Presti - Scrittore ed esperto di banche e finanza).

 

La Rete è da tempo un’autostrada con decine di corsie.

 Sopra ci transitano notizie di ogni genere e di ogni provenienza.

Come avviene nel mondo cosiddetto “cartaceo”, viaggiano molte informazioni false- Camminano notizie manipolate con un testo vero nel quale ci sono innesti di notizie infondate ed elaborate per creare rabbia e reazioni di odio nei lettori.

Le notizie parzialmente false sono quelle più difficili da smascherare.

I tempi di diffusione condizionano il significato, costituiscono un additivo segnaletico sulle “notizie” diffuse.

 La scelta del momento è un indizio segnaletico: perché ora e non prima;

 perché ripetere ora se è stata pubblicata in precedenza? I dubbi che suscitano domande garantiscono un freno alla credulità acritica o condizionata da filtri ideologici.

In particolare, gira da qualche giorno la notizia di “simulazione di guerra mondiale”.

 Il contenuto è interessante e vorrei diffonderlo ma circola senza la fonte, il link di provenienza. 

In ambiente “whatsapp” leggo la dicitura “inoltrato molte volte”.

Mi fermo e faccio una riflessione che ho maturato con l’esperienza di navigazione. Non mi faccio guidare dalle convinzioni personali.

 Copio e incollo la prima frase del testo sui motori di ricerca.

Non trovo niente. Mi fermo.

Cestino la notizia.

Mi si conferma il sospetto che le notizie con la dicitura “inoltrato molte volte” siano false al 95% e siano tagliate e manipolate con pezzi falsi o esogeni per far sembrare la notizia più plausibile.

 

La “simulazione di guerra” è stata diffusa a febbraio del 2024 e localizzata in Sardegna.

 La regione fu letteralmente devastata – alla faccia della ecologia green inclusiva SOSTENIBILE, ecc. da vari contingenti dei Paesi dell’unione europea.

 I movimenti ecologisti hanno lanciato proteste di facciata ma nessuno di costoro si è mosso concretamente come fanno quando vogliono buttandosi a terra sul luogo contestato, bandiere, clamori che attirano i giornalisti, filmati lanciati in rete, interviste, ecc.

Silenzio totale.

Anche questo è un caso di “ecologia ad intermittenza” tipica del bis-pensiero della sinistra al caviale.

I danni ambientali sono stati pagati dalla ex-italia, ovviamente.

Nessuno ha parlato della vastità di questi sfregi nel territorio della Sardegna. Nessuno.

Sorge la domanda: perché questa notizia è rilanciata proprio adesso?

Molto vistoso l’uso ossessivo della catena degli spacciatori e diffusori in buona fede (o forse no) che ripetono la condivisione sui propri profili e in particolar modo sui gruppi di discussione in funzione nei canali WhatsApp, Telegram, X (ex Twitter), Facebook.?

Diffondere notizie adulterate con il metodo dell’innesto di falsità dentro un evento vero è una tecnica cinica elaborata da tecnologi della sovversione esperti di media. Ha lo scopo di creare caos per danneggiare progressivamente le capacità cognitive della popolazione.

 La gente non deve capire nulla!

 Le informazioni devono essere contrastanti e lanciate a grappolo tematico. Questa informazione viene riproposta a ridosso del clima di guerra che circola e sulla proposta di usare armi europee e Usa in territorio russo.

Ricordate le centinaia di trasmissioni dove venivano intervistati o filmati “esperti virologi” che spiegavano le loro ragioni senza un contraddittorio né un sereno dibattito?

 Da notare che nessuna opinione coincideva con almeno un esperto fra gli oltre trecento medici consultati.

Ognuno di costoro diceva una cosa diversa!

Questo sistema delle notizie contrastanti e contraddittorie è usato con ampiezza di mezzi nel narrare la “Guerra Ibrida” in corso nella ex-europa.

 Le popolazioni devono essere abituate a vivere con l’emergenza militare eterna. Una caratteristica creatasi con la vicenda dello” psychovairuss” è la presenza di militari usati come coordinatori.

Non c’erano civili capaci?

Non vi era la disponibilità di organizzatori che potevano essere reclutati nei santuari economici quali la Luiss, la Bocconi, il Politecnico di Torino, la Sant’Anna di Pisa, la Federico II di Napoli.

No, non c’erano!

L’arruolamento del generale ha fatto capire che si è trattato di una operazione totalmente militare.

 Anche la coreografia correlata continuava a confermarlo.

1) segretezza ossessiva:

2) enorme uso di mezzi di trasporto dell’esercito;

3) parlare 24 ore al giorno di morti e non farli vedere alla pietà dei sopravvissuti, con il racconto che erano sigillati nei ridetti mezzi che si muovevano di notte in colonne lunghissime preferendo strade secondarie;

4) la segretezza imposta esecutivamente sull’intera operazione;

 5) contemporanea imposizione alla popolazione di “avere fiducia nella scienza” totalmente occulta, ostile e opaca.

Non c’è stata alcuna fonte di informazioni che abbia cercato di spiegare perché l’ex presidente del Parlamento europeo è stato portato d’urgenza in un centro clinico di Aviano e non a Bologna, Roma, Torino, Napoli.

 Perché?

La risposta è nella connotazione fortemente militarizzata della vicenda virus?

 

Il meccanismo di “A.I. di Chrome” sulla questione così scrive:

“L’aeroporto di Aviano (in inglese: Aviano Air Base o semplicemente Aviano AB) è un’infrastruttura militare italiana utilizzata dall’USAF, l’aeronautica militare statunitense.

 Si trova nel comune di Aviano, in Friuli-Venezia Giulia, ai piedi delle Prealpi Carniche, circa 15 chilometri a nord di Pordenone.

Nella base ha sede il “31st Fighter Wing” dell’aeronautica militare statunitense, a sua volta parte dell’USAFE (United States Air Forces in Europe).

Questa base è la più grande base aerea americana del Mediterraneo e ospita cacciabombardieri F-16CM Fighting Falcon2.

La sua posizione strategica e la sua importanza militare la rendono un punto chiave per le operazioni aeree degli Stati Uniti in Europa .

”Opacità totale secondo il principio che le masse devono sapere fatti e cose precedentemente pastorizzate dall’alto.

Fa sorridere la totale assenza di critiche alla nomina di un generale alla coordinazione delle vaccinazioni e ora scomparso dai radar e le critiche isteriche sulla candidatura di un altro generale.

Il militare senza penna ha la pecca di essere fuori del “giglio magico” delle sinistre da salotto inclusive genderiste globaliste sostenibili al caviale e, quindi, deve essere sterminato.

 Teniamo ben presente che stiamo parlando di comparse usa-e-getta che saranno dimenticate dalle ondate della Storia.

 

Dopo lo psychovairuss, la psychoscimmia, la psychoucraina, la psychoisraele, adesso abbiamo la psychoguerra.

Tutta la sarabanda rumorosissima avrà termine con le elezioni Usa.

 I meccanismi di informazione sono identici a quelli usati nella vicenda virologica. Primo fra questi la militarizzazione, la segretezza, le notizie sparate senza verifica, ecc.

Un esempio della opinabilità delle notizie dei conflitti in corso?

 Non ci sono dati sul numero di morti fra i militari e civili di Israele.

Non ci sono dati sul numero di morti degli eserciti ucraini e russi.

 Come è accaduto nella vicenda virologica, circolano voci sparate con titoli roboanti di giornali o reti televisive tutte in contraddizione fra loro.

Anche in questo caso, sono intervistati opinionisti, professorini oppositori che sono alle dipendenze di università private, ambasciatori in servizio, diplomatici in pensione vecchie anticaglie tirate fuori alla bisogna, giornalisti dissenzienti e giornalisti atlantisti, esperti alle dipendenze di strutture Nato, giornali Nato, Istituzioni Nato, allineati Nato, siti Nato palesi e nascosti, professori universitari dal piglio sussiegoso. Generalissimi e generalini.

 

La narrazione delle procedure delle vicende epidemiche sopra descritte in sintesi è la chiave perfetta per “leggere” lo svolgimento della coreografia rutilante e smargiassa della guerra ucraina e di Gaza.

 Identiche le tecniche di lavaggio del cervello costruite sul falso totale o parziale, sul detto e il non-detto, sulla assenza di fonti certificabili e correlate, sulla diffusione ossessiva di filmati senza data, senza contesto, senza una fonte, sulla paura e sul caos diffuso da provocatori professionali incaricati di diffondere odio e rabbia (contro i quali poi si muovono i controllori umani e robotici dei canali di rete) e contro i quali si creano leggi liberticide nella ex-europa.

 La garrota va serrata lentamente.

 La tecnica non è nuova.

 La legge di Sparta diceva che «la legge non è creata per essere rispettata, ma per colpire coloro che non la rispettano».

 Tale teorema costituisce la dottrina USA del bombardamento di Stati bersaglio (ricchi di materie prime o amici dei nemici più grandi e pericolosi non attaccabili direttamente) accusati di non rispettare norme internazionali.

 Il copione è noto.

Ho curato per anni rassegne stampa per alcune istituzioni italiane.

Ho sempre filtrato le notizie prima di pubblicarle.

 Il metodo è quello di porsi sempre cinque domande prima di scrivere:

CHI, COME, DOVE, QUANDO, PERCHE’.

Se il metodo è applicato bene, cioè senza filtri ideologici e preconcetti di parte, passa solo il 5% della massa di fatti irrilevanti ma propinati come eccezionali usando pratiche linguistiche e mediatiche molto raffinate.

Pertanto, non c’è affatto bisogno di una legge europea repressiva per stare attenti a filtrare la marea collosa di notizie che ci investe ogni giorno.

Sarà una ennesima normativa demagogica.

Una pezza a colori che non deve risolvere più di tanto, in mancanza del solito “buon senso”.

Corollario del teorema: siamo sicuri che i diffusori seriali del novantacinque percento di falsità lo facciano in buona fede?

Niente è come sembra.

 

 

 

 

 

Che cosa ha fatto Israele per

 gli americani nell'ultima settimana?

Unz.com - FILIPPO GIRALDI • (30 MAGGIO 2024) – ci dice:

 

Hanno preso i nostri soldi e le nostre armi e ci hanno reso complici come criminali di guerra.

La “Jewish Virtual Library” afferma che "le relazioni tra Stati Uniti e Israele si basano sui due pilastri dei valori condivisi e degli interessi condivisi.

Data questa comunanza di interessi e convinzioni, non dovrebbe sorprendere che il sostegno a Israele sia uno dei valori di politica estera più pronunciati e coerenti del popolo americano".

 Questa è, naturalmente, la grande menzogna tra le tante che costituiscono il legame che unisce i due paesi.

 Le menzogne di supporto, regolarmente sbandierate al Congresso, sono che Israele è una democrazia e un alleato.

Naturalmente non è né l'uno né l'altro, in quanto si tratta di un regime di apartheid per soli ebrei che non ha confini fissi e nessun accordo di sicurezza reciproco con gli Stati Uniti.

Israele e i suoi promotori non dicono mai la verità, in particolare quando ingannano il governo degli Stati Uniti per fargli fornire più soldi e più armi, come è accaduto sia apertamente che segretamente negli ultimi otto mesi durante l'orribile pulizia etnica dei palestinesi.

Quindi, come può accadere, in particolare perché Israele è manifestamente malvagio in termini di trattamento dei palestinesi e sconsiderato nella sua aggressione diretta contro vicini come il Libano e la Siria?

Il fatto che non stia bombardando anche l'Egitto e la Giordania è in gran parte attribuibile ai miliardi di dollari di aiuti che gli Stati Uniti danno a quei paesi a condizione che mantengano un modus vivendi traballante con i sionisti aggressivi e dotati di armi nucleari.

Data la meravigliosa zona di comfort che Israele ha stabilito, in gran parte grazie alla protezione degli Stati Uniti in organismi internazionali come le “Nazioni Unite” e il “Consiglio di Sicurezza” dell'ONU, nonché nei confronti dei diversi tribunali internazionali e delle agenzie di aiuto umanitario, Israele ha regolarmente attaccato e ucciso i suoi vicini senza mai essere ritenuto responsabile di nulla.

È un modello che è particolarmente visibile ora che il massacro di palestinesi a Gaza si avvicina alla soglia dei 50.000, costituiti per lo più da donne e bambini.

 Il recente oltraggioso assalto al campo profughi del quartiere di Tal al Sultan vicino a Rafah, che ha ucciso almeno 45 persone e includeva fotografie grafiche del corpo di un bambino in fiamme senza testa e di altri cadaveri ancora in fiamme e fumanti, era diretto contro i senzatetto di Gaza che vivevano nelle tende e che erano stati precedentemente cacciati dalle loro case distrutte nella parte settentrionale del paese.

E per l'eterna vergogna di Biden e compagnia, il massacro ha usato armi di fabbricazione e fornitura statunitensi.

Se a questa carneficina si aggiunge la carestia che ora minaccia di uccidere altre decine di migliaia di palestinesi a causa del governo israeliano e dei suoi coloni estremisti che bloccano l'ingresso delle forniture alimentari, si può capire la portata delle azioni genocide scelte da Israele.

L'affermazione di Netanyahu secondo cui l'esercito ha usato solo piccole munizioni a Rafah e stava prendendo di mira due funzionari di Hamas che si nascondevano tra i civili era come al solito una menzogna e il campo non aveva alcun significato come obiettivo militare.

Israele ha dato seguito all'attacco con un altro bombardamento sulla vicina “al-Mawasi” la notte successiva, che ha ucciso più di venti persone, e i carri armati dello Stato ebraico stanno ora penetrando in profondità nella città, senza dubbio prima di un assalto di fanteria che potrebbe uccidere altre decine di migliaia di persone.

Hanno anche tagliato l'accesso al punto di ingresso dall'Egitto a sud di Rafah.

 Un alto funzionario del governo israeliano prevede che la guerra continuerà fino alla fine dell'anno, per altri sette mesi, e il successo sembra essere misurato dall'arrivo a un punto in cui “Hamas” e tutti gli altri palestinesi ostili saranno uccisi o deportati.

 

Dopo il massacro di Rafah, c'è stato senza dubbio l'obbligatorio scambio di telefonate tra un beffardo primo ministro Benjamin Netanyahu e il sorridente gigante mentale presidente Joe Biden, senza dubbio incluso il ringraziamento di Bibi per le armi americane che si dice siano state utilizzate nell'omicidio.

È davvero fantastico quando non devi nemmeno pagare per le armi usate per uccidere qualcuno.

 Per mostrare il suo apprezzamento per la gratitudine israeliana, Biden ha senza dubbio mormorato una frase incisa sui suoi lobi prefrontali, cioè "Israele ha il diritto di difendersi!".

L'interazione transnazionale presumibilmente ha prodotto anche la tipica flatulenza che emerge dalla macchina propagandistica della Casa Bianca.

Biden, nel tentativo di far sembrare che stesse effettivamente facendo pressione su Israele per ridurre le vittime civili, aveva precedentemente avvertito che un'invasione su vasta scala di Rafah sarebbe stata difficile da sostenere e sarebbe stata considerata una questione di "linea rossa", ma era una trovata politica che non aveva mai avuto intenzione di portare a termine a parte un arrivo ritardato di un carico di bombe super pesanti da 2000 libbre.

Molti americani, anzi la maggioranza, sono giustamente profondamente sconvolti dal sostegno dell'esercito e del governo degli Stati Uniti all'ultima guerra di Israele e un Biden confuso sta ora contando i voti fingendo di avere preoccupazioni umanitarie.

Ciononostante, la Casa Bianca non si è spinta fino al punto di incolpare gli israeliani per il loro eccessivo impegno.

 In una conferenza stampa, l'ufficiale delle comunicazioni della sicurezza nazionale di Biden, “John Kirby”, che secondo quanto riferito era un ammiraglio una volta, forse sulla “Good Ship Lollypop”, ha articolato come "Avete visto tutti le immagini, sono strazianti, sono orribili. Non ci dovrebbero essere vite innocenti perse a causa di questo conflitto. Israele, naturalmente, ha il diritto di attaccare Hamas...

Come risultato di questo sciopero di domenica, non ho cambiamenti politici di cui parlare. È successo e basta.

Gli israeliani indagheranno su questo. Saremo molto interessati a ciò che troveranno in quell'indagine".

Certo che tu sei “John”, e sarà una grande e approfondita indagine da parte di Israele, proprio come lo è stata nei casi degli americani morti a bordo della” USS Liberty”, dell'attivista per la pace “Rachel Corrie”, della giornalista” Shireen Abu Akleh” e, più recentemente, dell'ottantenne cittadino americano “Omar Abdalmajeed As'ad” che è stato picchiato a morte da elementi dell'"esercito più morale del mondo" di Israele dopo essere stato arrestato per il crimine di essere stato -camminando- nel suo villaggio in Cisgiordania.

 

Perché “Joe” e compagnia sono così dediti a dissimulare la verità quando si tratta di Israele e di tutte le sue opere maligne?

 È a causa di un'entità conosciuta eufemisticamente come la “Lobby di Israele”, ma che preferisco descrivere in modo più accurato come l'”Entità Ebraica del Denaro In Politica” (AIPAC, ADL e altri) sostenuta dalla “Scofield Bible Zio-Christian Crowd “guidata da pagliacci come il Presidente della Camera “Mike Johnson”.

So che è un boccone, ma è quello che è.

Israele non ottiene il sostegno acritico e schiacciante degli Stati Uniti perché il suo comportamento lo merita o perché serve gli interessi americani, ma piuttosto a causa di tutto quel denaro giudiziosamente applicato per corrompere il governo a tutti i livelli e per comprare e controllare il messaggio delle industrie dei media e dell'intrattenimento.

 Il professor “John Mearsheimer”, co-autore di “The Israel Lobby del 2007”, ha a lungo sostenuto che "i sostenitori di Israele andranno a mettere a tacere chiunque metta in discussione la loro narrazione".

Ma secondo “Mearsheimer”, qualcosa è cambiato a causa del 7 ottobreesimo:

"La grande differenza è che oggi le attività della lobby sono completamente alla luce del sole.

Penso che poche persone sapessero molto della lobby all'epoca.

E pochissime persone sapevano molto dell'influenza della lobby sulla politica estera americana, soprattutto per quanto riguarda il Medio Oriente.

E penso che abbiamo contribuito a smascherarlo e ora più persone capiscono cosa sta succedendo.

La lobby è ora costretta a operare molto di più all'aperto".

Pari passo, tutta quella corruzione giudiziosamente applicata sta servendo a privare gli americani dei loro diritti fondamentali, in particolare la libertà di parola, poiché presto sarà illegale criticare sia gli ebrei che Israele.

E non aspettatevi alcun sollievo dalle elezioni nazionali di novembre se ci sarà una vittoria del GOP sotto forma di “Donald Trump “e possibilmente “Nikki Haley” o qualche creatura del genere come pezzo di ricambio di “Zio con”.

Trump si è venduto su ogni questione immaginabile per Israele nel 2016-2020 e lo farebbe di nuovo.

 I repubblicani si sono sforzati di diventare il nuovo partito di "Israele prima di tutto" perché vogliono rubare tutto quel denaro e il sostegno dei media ai democratici.

 Il senatore “Lindsey Graham” della Carolina del Sud ha chiesto di bombardare Gaza con armi nucleari, mentre “Nikki” è stata in Israele a firmare le bombe da sganciare sui “Pal”s con un pennarello viola: "Finiscili! L'America ama Israele".

La sua sollecitazione a un esercito straniero finanziato e armato dal governo degli Stati Uniti per uccidere i rifugiati che vivono nelle tende dopo la distruzione delle loro case potrebbe essere considerato il modo più crudele per avallare l'omicidio di massa, ma ehi, Israele è sempre al primo posto nei pensieri della maggior parte dei membri del Congresso e di coloro che purtroppo siedono alla Casa Bianca.

C'è anche una legislazione in cantiere spinta dai repubblicani che si oppongono a qualsiasi tentativo della Casa Bianca di cercare di condizionare il comportamento sospendendo le spedizioni di armi al buon amico e alleato Israele, non che Biden segua davvero quella strada.

Il Congresso ha anche esercitato un'intensa pressione sulle università per reprimere i gruppi pro-palestinesi nei campus sostenendo che sono antisemiti mentre non fanno lo stesso nei confronti dei sostenitori a volte violenti di Israele, e le università sono accondiscendenti, annullando la laurea dei manifestanti o addirittura espellendoli.

“ Donald Trump” ha recentemente detto a un pubblico in gran parte ebraico che se diventerà presidente deporterà tutti i manifestanti anti-israeliani, una proposta interessante in quanto la maggior parte di coloro che manifestano sono cittadini nativi americani e molti di loro sono ebrei.

Ha anche invitato Israele a "finire" ciò che sta facendo ai palestinesi, intendendo chiaramente che dovrebbero essere sterminati o costretti a emigrare, e ha anche detto ai donatori ebrei che l'atmosfera di oggi negli Stati Uniti è molto simile a "prima dell'olocausto".

Non più il chiacchierone che chiedeva la fine delle guerre insensate, Trump ha ora anche detto che se fosse stato presidente quando è avvenuto l'intervento russo in Ucraina, le avrebbe bombardate.

Lo stesso vale per la Cina se dovesse attaccare Taiwan. Entrambe le mosse darebbero quasi certamente inizio alla Terza Guerra Mondiale, anche se né l'Ucraina né Taiwan sono un interesse vitale per la sicurezza degli Stati Uniti, ma Trump è troppo stupido per saperlo.

Il segretario di Stato “Antony Blinken”, da parte sua, sollecita il rilascio da parte degli Stati Uniti per il dispiegamento in Ucraina di sistemi missilistici avanzati che sarebbero in grado di colpire in profondità la Russia.

Per quanto stupide siano le idee, è quanto di più stupido si possa immaginare, dato che i russi hanno già indicato che risponderanno con tutto ciò che hanno, il che significa che gli obiettivi militari statunitensi in tutto il mondo sarebbero considerati un bersaglio facile per la rappresaglia che potrebbe usare armi nucleari.

 

Siamo davvero entrati in qualcosa che potrebbe essere intitolato Psycho Zone se dovesse essere trasformato in un film.

La guerra viene trattata dai sociopatici di Washington, Israele e di alcune parti d'Europa come se fosse qualcosa in cui entrare casualmente nel proprio tempo libero.

 Sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito, così come in alcune altre capitali europee, si parla persino di avviare una coscrizione attiva a un livello vicino alla guerra, in modo che noi amanti della libertà possiamo dare un calcio a quei “Russkies” e “Chinks” buoni e appropriati.

 E per quanto riguarda la spazzatura palestinese, il ponte di barche di Biden che è costato 320 milioni di dollari sembra essere rotto, ma può ancora essere utilizzato per portare avanti il piano di Netanyahu di spingere un mucchio di “Ay-rab “urlanti nel Mar Mediterraneo per sbarazzarsene una volta per tutte.

Si spera che non sappiano nuotare e che gli Eletti possano di nuovo prendere possesso di ciò che è stato dato loro da “Yahweh”.

O qualcosa del genere.

(Philip M. Giraldi, Ph.D., è direttore esecutivo del Council for the National Interest, una fondazione educativa deducibile dalle tasse 501 (c) 3.)

 

Beppe Sala Vuole Tutta la Città al

Gay Pride di Milano.

“I Nonni Portino i Bimbi nelle Piazze”

Conoscenzealconfine.it – (31 Maggio 2024) - Chiara Campo – ci dice:

 

Il sindaco di Milano: “I nonni portino i bimbi agli incontri”.

 Presto un Centro per “Arcigay” ed eventi.

 

Promette un “Rainbow Center come in altre città internazionali, un centro servizi, spazio eventi e dove troverà posto lo storico archivio dell’Arcigay milanese, ci stiamo lavorando”.

E il sindaco, nella diretta social “Cose in Comune” dedicata al mese del Pride, che si è aperto il 29 maggio e si chiuderà il 29 giugno con il tradizionale corteo arcobaleno dalla stazione Centrale all’Arco della Pace, ha detto ai 170/180 follower collegati:

“salirò come sempre sul palco per ribadire con forza la nostra vicinanza, come Comune e come uomo”.

Segnala poi alcuni eventi clou, come le “Pride Square”, dove per tre giorni dal 26 al 28 giugno piazza Santa Francesca Romana, largo Bellintani e piazza Lavater saranno aperte a dibattiti e incontri sul tema Lgbtq+ e dove Beppe Sala invita a partecipare anche “le famiglie e i nonni con i bimbi.

Non è un problema di indirizzare la cultura dei nostri bambini ma far conoscere loro certe tematiche nella loro complessità, è utile per rendersi più conto dei temi che trattiamo” (cose “essenziali” di cui far partecipi i bambini… nota di conoscenze al confine).

 

Sala contesta il mancato patrocinio della Regione al Pride.

Dal 2011 “il centrosinistra in Comune concede il patrocinio, la Regione un’altra volta ha perso un’occasione e spero sia l’ultima.

 É una scelta ideologica e non pratica, patrocinare non significa fare una dichiarazione giurata in cui si dice condivido pienamente tutto quello che queste comunità dicono e fanno, ma fare un atto di sensibilità.

Noi crediamo di stare con fermezza con chi difende i diritti umani nella loro complessità”.

Il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia “Christian Garavaglia” ha difeso la scelta dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, “noi siamo per la lotta alla discriminazione in ogni sua forma, lo sosteniamo con convinzione, ma proprio le manifestazioni come il “Pride” hanno più volte dimostrato di offendere e insultare chi ha opinioni diverse dalla loro. E le logiche divisive non appartengono alla Regione”.

 

Sala cita più volte “l’amata Costituzione” per difendere i diritti gay e tuona ancora una volta contro l’interruzione delle trascrizioni dei figli nati all’estero da coppie omo (sia mamme che papà tramite il ricorso alla Gpa, gravidanza per altri) imposta “dal governo con circolare ministeriale ai prefetti”, salvo riconoscere che “recepiva una sentenza della Corte costituzionale”.

Il sindaco “nel vuoto legislativo” aveva ripreso le registrazioni dal 2022.

 “C’è un’apparente follia legislativa – sostiene – perché se due mamme partoriscono in Italia si registra solo la madre biologica, se i bimbi nascono all’estero si trascrivono tutte e due perché lo dice il diritto europeo. Ma continueremo a batterci”.

 

Ribadisce che Milano “è prima città italiana in ambito internazionale che ha accolto in modo strutturale la comunità Lgbtq+, passando il messaggio che non devono avere difficoltà a inserirsi sia socialmente che professionalmente.

E non possiamo non riconoscere che Milano ha sviluppato interi sistemi economici e professionali che sono un fiore all’occhiello del Paese in cui queste comunità trovano gratificazione, mi riferisco alla moda e alla creatività.

 Lo sviluppo che questi settori hanno avuto non si sarebbe potuto realizzare senza il contributo fondamentale della comunità gay”.

Queste sono le priorità per il sindaco di Milano… non la criminalità, l’immigrazione fuori controllo, le violenze, il degrado… le attese interminabili per le visite mediche… ecc. ecc. (nota di conoscenze al confine)

(Chiara Campo).

(ilgiornale.it/news/sala-vuole-tutti-piazza-gay-e-lgbt-2327846.html).

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