Articoli di giornali.

 

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New York Times: rara telefonata tra

Mosca e il Pentagono, "piano segreto

 di Kiev contro la Russia."

   Msn.com – Rai News – Redazione – (27-7-2024) – ci dice:

 

Il ministro degli Esteri russo Andrei Belousov e il segretario di Stato americano Lloyd Austin si sono incontrati.

Lituania: “Sostenere Kiev per mondo basato su regole certe”.

"Per preservare l'ordine mondiale basato sulla certezza del diritto, è necessario continuare a sostenere fermamente l'Ucraina.

La posizione del Brasile su questo tema è estremamente importante".

Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri lituano, “Egidijus Meilunas”, nel corso dell'incontro, tenutosi a Brasilia, con la segretaria generale del ministero degli Esteri brasiliano, “Maria Laura da Rocha”.

Nel corso dell'incontro, “Meilunas” ha sottolineato la centralità del diritto internazionale nei rapporti tra le nazioni e ribadito la fondamentale importanza di contatti bilaterali regolari e relazioni diplomatiche stabili tra il Brasile e l'Unione europea.

Nel corso delle consultazioni,” Meilunas” e “da Rocha” hanno discusso delle possibilità di sviluppo della cooperazione economica bilaterale tra Lituania e Brasile con particolare attenzione ai settori delle startup, delle tecnologie finanziarie, delle scienze della vita, dell'industria metalmeccanica, delle energie rinnovabili, della difesa e dell'industria chimica. 

 Zelensky ribadisce: “Obiettivo piano di pace entro novembre”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito il suo obiettivo di voler creare entro la fine di novembre un piano d'azione per raggiungere la pace, in un'intervista esclusiva all'emittente giapponese Nhk.

Il leader ucraino ha spiegato che ci sono state proposte non ufficiali per congelare il conflitto, ma che Kiev non può rispondere alle richieste di cessate il fuoco mentre la Russia continua a occupare il suo territorio.

 E riguardo al percorso per porre fine alla guerra, ha sottolineato di aver "affidato l'incarico all'amministrazione presidenziale e a gruppi diplomatici. Il piano sarà completato entro la fine di novembre".

Il presidente ha affermato che Kiev avvierà discussioni dettagliate con i paesi interessati sull'integrità territoriale e altre questioni.

 

Guerra in Ucraina: Kiev mette pressione in Crimea, Mosca attacca le infrastrutture (Dailymotion).

Lo scorso 15 luglio, Zelensky aveva espresso l'obiettivo dell'Ucraina di avere un piano pronto a novembre per consentire a Kiev di tenere un secondo summit internazionale sulla sua visione di pace in Ucraina, spiegando che anche i rappresentanti della Russia dovrebbero partecipare al vertice, che farebbe seguito al primo summit al quale Mosca non è stata invitata.

 "Mi sono prefissato l'obiettivo di avere un piano completamente pronto a novembre", disse in quell'occasione Zelensky in conferenza stampa a Kiev.

"E penso che i rappresentanti della Russia dovrebbero essere al secondo summit".

 (Governatore Belgorod: un morto dopo attacco ucraino).

Il governatore della regione meridionale russa di Belgorod ha dichiarato che i bombardamenti ucraini e gli attacchi con i droni nelle zone di confine hanno ucciso una persona e danneggiato case e altri edifici.

“Vyacheslav Gladkov”, scrivendo sull'app di messaggistica Telegram, ha detto che una persona è morta in un villaggio a diversi km dal confine.

 Altre aree sono state attaccate, in particolare nei pressi di “Shebekino”, al confine, ma non sono state segnalate altre vittime.

(Blinken minaccia “misure” se Cina continua a sostenere difesa russa).

Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken "ha ribadito" al ministro degli Esteri cinese Wang Yi "la seria preoccupazione per il sostegno della Cina alla base industriale della difesa russa e ha chiarito che se la Cina non agisce per affrontare questa minaccia alla sicurezza europea, gli Stati Uniti continueranno ad adottare misure appropriate per farlo".

Lo ha riferito in una nota il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.

 

 ( Zelensky e la moglie Olena hanno visitato l’ospedale pediatrico Okhmatdit)

“Oggi, insieme alla First Lady Olena Zelenskaya, siamo stati all'Ospedale nazionale specializzato per bambini “Okhmatdit.

Abbiamo trascorso un po' di tempo con i bambini mentre facevano il bagno. Nonostante tutto, l'istituzione sta riprendendo la sua normale operatività e ricostruendo le sue forze dopo l'attacco russo.

 Ringrazio tutti coloro che stanno aiutando l'ospedale, coloro che erano sul posto dopo l'impatto del missile russo, sgomberando le macerie e sostenendo i bambini. Estendo anche la mia gratitudine a tutti coloro che, in tutto il mondo, hanno cercato soluzioni per sostenere gli ucraini.

 Sicuramente ripristineremo tutto e dimostreremo che la vita è più forte del suo nemico.. Così Zelensky su ”X”.

 

(Regione di Kherson: ordigno sconosciuto fa saltare in aria due ucraini, uno muore).

A Muzykivka, nella regione di Kherson, due uomini sono saltati in aria a causa dell'esplosione di un oggetto sconosciuto, uno di loro è morto, il secondo è rimasto ferito.

Lo ha dichiarato Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare dell'oblast di Kherson, su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda. Prokudin:

 "Il sopravvissuto, un uomo di 53 anni, è stato ricoverato in ospedale con numerose ferite, esplosioni e ferite alla testa. Ora i medici gli stanno fornendo l'assistenza necessaria".

(La Russia rivendica la conquista di un nuovo villaggio in regione Donetsk.)

La Russia ha rivendicato la conquista di un nuovo villaggio nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale, dopo pesanti combattimenti;

si tratta di un ulteriore piccolo avanzamento delle forze di Mosca verso la citta' di Pokrovsk.

Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca:

le truppe russe - si legge in una nota - hanno "liberato" il villaggio di Lozuvatske, circa 24 chilometri (15 miglia) a est di Pokrovsk e vicino alla cittadina di Ocheretnye gia' occupata.

Da Kiev non e' giunta alcuna conferma, ma il ministero della Difesa ucraino ha dichiarato stamattina che le forze ucraine avevano fermato 37 attacchi russi nell'area di Pokrovsk.

I combattimenti piu' duri si sono verificati vicino al villaggio di Novooleksandrivka.

 

  (Autorità locali: donna di 37 anni uccisa da bombe russe nella regione di Kherson)

“La Russia ha tolto la vita a un'altra persona nella regione di Kherson.

 Circa un'ora fa, un residente di Antonivka è stato ucciso a causa dei bombardamenti nemici.

Una donna di 37 anni ha riportato ferite mortali”.

 Così il governatore regionale Oleksandr Prokudin.

Antonivka è una cittadina sulla riva occidentale del fiume Dnipro, che in quest'area fa da confine con i territori occupati da Mosca, a est del corso d'acqua.

 

L'intelligence ucraina rivendica il sabotaggio di tre elicotteri russi, uno sarebbe distrutto.

Tre elicotteri russi sarebbero stati sabotati nei giorni scorsi all'intelligence ucraina nel territorio della Federazione e uno (un Mi-8) sarebbe stato distrutto nell'aerodromo 'Kryazh' di Samara.

Lo riferiscono fonti degli stessi servizi segreti di Kiev, citate da Rbc Ucraina.

 La mattina del 21 luglio due elicotteri Mi-28 e Ka-226 sarebbero stati fatti oggetto di attività di sabotaggio a Tomilino (nella regione di Mosca) mentre si trovavano nell'area del Centro nazionale russo per la costruzione di elicotteri Mihl e Kamov, impresa di costruzione di aeromobili - spiega Rbc - specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella riparazione di elicotteri. Il 24 luglio, a seguito di un altro sabotaggio, sarebbe invece stato distrutto il Mi-8 che si trovava nell'aerodromo di Samara.

 

(Rbc-Ukraine: "In agosto" i primi caccia F-16, forse con base in Romania e Polonia)

 Un primo gruppo di caccia F-16 è pronto per essere trasferito in Ucraina, dovrebbe arrivare in agosto, poi ne arriveranno altri;

i piloti e i tecnici addestrati all'estero "hanno accumulato il numero di ore di addestramento richiesto", che comprende la domestichezza con il combattimento notturno, e un primo gruppo di tecnici ha già fatto ritorno in Ucraina dalla Danimarca per accogliere i primi caccia americani, che stazioneranno a non meno di 40 chilometri dal fronte.

Nelle prime fasi gli F-16 saranno impiegati contro missili e droni nemici, prima di usarli contro aerei ed aeroporti nemici e, infine, una volta guadagnata per lo meno la parità aerea, contro le linee e le retrovie russe.

Queste sono alcune delle informazioni raccolte e messe insieme dai pareri di alcuni addetti ai lavori da Rbc-Ukraine, che fa il punto sull'avanzamento della consegna degli agognati cacciabombardieri Usa da vari Paesi Nato.

 L'Ucraina ha dichiarato di aver bisogno di almeno 128 F-16 per contrastare efficacemente l'aviazione russa.

 Finora gli alleati hanno dichiarato la disponibilità a fornirne 80:

19 dalla Danimarca, 24 dai Paesi Bassi, 30 dal Belgio e 6 dalla Norvegia.

Il numero di consegne, secondo indiscrezioni di Bloomberg, sarebbe di 6 entro l'estate per arrivare a 20 per la fine dell'anno.

 I primi 20 piloti saranno in grado di operare una prima squadra di 12 velivoli.

Il comandante dell'aviazione di Kiev, Serhy Holubtsov, ha lasciato intendere che non tutti gli F-16 consegnati a Kiev stazioneranno in Ucraina: alcuni resteranno in centri di addestramento all'estero.

"La Romania ha un centro di addestramento e la Polonia potrebbe star preparando un deposito per proteggere gli aerei che verranno trasferiti a noi.

Da lì dovranno solo volare oltre il confine a una qualsiasi base in Ucraina e nessuno potrà dire che operano da basi Nato", è l'opinione di Valery Romanenko, esperto militare ucraino.

Il loro impiego, infine, sarà graduale:

 È ragionevole, logico e corretto.

Infatti, se li mandiamo subito contro i caccia Sukhoi Su-35 russi, non so come possa andare a finire.

Non è ancora noto che tipo di missili, di radar e di strumentazione avranno gli F-16 e per quali tipi di combattimento saranno predisposti", ha detto un altro esperto, Kostiantyn Kryvolap.

 Per gradi, se l'aviazione ucraina sarà in grado di indebolire le difese aeree russe, solo allora sarà possibile passare a operazioni aeree al fronte.

"Nessuno può predire con certezza se gli F-16 siano più forti dei russi Su-35, perché i due caccia non si sono mai affrontati in combattimento".

Non saranno l'arma della vittoria, ma possono almeno riequilibrare, contribuendo così anche alla vittoria, prevede” Rbc”.

(La Difesa russa dice che 17 marine ucraini si sarebbero arresi sul delta del Dnipro).

Diciassette marines ucraini si sono arresi volontariamente sulle isole nel delta del fiume Dnipro, nella regione di Kherson: lo ha riferito il ministero russo della Difesa citato dall'agenzia di stato Tass.

Su-34 russo si schianta durante un volo di addestramento nella regione meridionale di Volgograd.

 Un cacciabombardiere russo Su-34 si è schiantato sabato nella regione di Volgograd, nel sud della Russia, mentre stava effettuando un volo di addestramento programmato, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa statale RIA e dal Ministero della Difesa russo.

 L'equipaggio si è espulso e l'aereo è precipitato in un'area deserta.

 Il volo è stato effettuato senza munizioni.

Sergei Lavrov: non mi risulta che la Cina chieda l'integrità dell'Ucraina.

Al ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, non risulta che la Cina pretende che si rispetti l'integrità territoriale dell'Ucraina, come ha affermato di recente il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba dopo il suo incontro a Pechino.

In un'intervista di ieri alla rete ucraina “Tsn “dedicata alla sua visita in Cina, Kuleba ha dichiarato che Kiev "non può essere costretta a negoziare con Mosca e che Pechino, desiderosa di svolgere un ruolo di mediazione nel conflitto ucraino, avrebbe rispettato l'integrità territoriale dell'Ucraina".

"Non è la prima volta che Kuleba dice questo e ha spesso dichiarato l'esatto contrario", ha detto Lavrov, che si trova a Vientiane, capitale del Laos, per una riunione ministeriale dell'Asean, aggiungendo che la "posizione cinese resta invariata".

Giudicando "contraddittorie" le dichiarazioni sulla pace del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e di Kuleba, Lavrov ha detto: "Onestamente, non le ascolto".

 

“Ukrainska Pravda”: droni ucraini hanno colpito un bombardiere strategico russo 1800 km oltre il confine.

I droni d'attacco ucraini hanno colpito un bombardiere strategico russo Tu-22M3 in un campo d'aviazione militare nel nord della Russia, ha riferito sabato il media ucraino” Ukrainska Pravda” citando una fonte dell'intelligence militare.

 “Come risultato dell'operazione dell'intelligence militare ucraina nei pressi di Olenegorsk, un bombardiere supersonico a lungo raggio TU-22M3 è stato colpito presso l'aeroporto militare di Olenya, la base dell'aviazione strategica degli occupanti russi”, ha detto la fonte, senza fornire ulteriori dettagli.

 L'aeroporto, da cui decollano gli aerei strategici russi per lanciare attacchi missilistici contro l'Ucraina, dista 1.800 chilometri dal confine ucraino, ha aggiunto la fonte. La “Reuters “non ha potuto confermare in modo indipendente la notizia.

Cremlino: non ci sarà una mobilitazione generale.

La Russia non ha alcuna intenzione di ricorrere ad una mobilitazione generale per far fronte al conflitto in Ucraina: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

 "Nessuno parla di mobilitazione, non esiste alcuna discussione in tal senso", ha concluso Peskov.

Nel settembre del 2022 il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato una mobilitazione parziale dei riservisti che secondo il Ministero della Difesa russo avrebbe interessato circa 300mila effettivi.

Volodymyr Zelensky: a novembre un piano per la pace.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intende elaborare un piano d'azione per raggiungere la pace in Ucraina entro la fine di novembre 2024.

 "Ho assegnato un compito in questo senso alla mia amministrazione e alla nostra squadra diplomatica.

Penso che il piano sarà pronto per la fine di novembre", ha dichiarato Zelensky in un'intervista alla televisione pubblica giapponese “Nhk”.

Secondo Zelensky i fattori decisivi saranno il rafforzamento dell'esercito ucraino, la pazienza, il sostegno all'Ucraina - in primo luogo degli Stati Uniti - e la pressione diplomatica internazionale sulla Russia.

 Il presidente ucraino ha poi detto di aver ricevuto proposte non ufficiali per congelare il conflitto, ma ha sottolineato di non poterle accettare.

Zelensky ha inoltre aggiunto che la base del piano d'azione sarà la questione dell'integrità territoriale dell'Ucraina e che questo argomento sarà discusso in modo sostanziale con i Paesi interessati.

 

Il premier indiano Modi sarà in visita a Kiev ad agosto.

Il Primo Ministro indiano Narendra Modi si recherà a Kiev ad agosto.

 Lo riferisce “Wion”, spiegando che "la visita, ancora in fase di definizione, dovrebbe avvenire nella terza settimana di agosto, molto probabilmente il 23 agosto, come hanno confermato diverse fonti negli ambienti diplomatici di Delhi". All'inizio dell'anno, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il premier Modi e ha invitato il leader indiano a visitare il suo Paese.

Per Modi si tratterebbe della prima visita a Kiev dall'inizio della guerra nel 2022.

 

Le difese aeree ucraine hanno abbattuto 4 droni e un missile russi, dicono le forze aeree.

Le difese aeree dell'Ucraina hanno abbattuto quattro droni d'attacco e un missile sparati dalla Russia in un attacco notturno sabato, ha detto l'aeronautica ucraina. “Tutti gli obiettivi sono stati abbattuti dalle forze di difesa ucraine nelle regioni di Dnipro, Poltava, Charkiv e Kiev”, ha dichiarato l'esercito in un comunicato.

Ucraina: Lavrov, nessun negoziato su 'formula di pace' Zelensky.

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che il suo omologo cinese “Wang Yi” lo ha informato di una conversazione con il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba, che recentemente era in visita in Cina e che, secondo la Russia, la posizione cinese sul conflitto in Ucraina non è cambiata e per Mosca non ci sarà alcun negoziato basato sulla 'formula di pace' del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

"Wang Yi” ci ha raccontato come sono andate le sue conversazioni con Kuleba, e abbiamo ritenuto che la posizione cinese rimane invariata.

La posizione cinese, lo ripeto, è quella di concentrarsi sulle cause profonde", del conflitto in Ucraina, ha detto Lavrov, come riporta Tass.

 "Per quanto riguarda il formato, anche in questo caso la posizione cinese è formulata molto chiaramente nei loro documenti:

si può parlare di preparare una conferenza di qualche tipo, una sorta di evento multilaterale solo se i parametri e le condizioni per la convocazione dell'evento sono accettabili per tutte le parti e solo se tutte le iniziative disponibili sono messe in agenda.

 Si tratta di un rifiuto diretto di lavorare solo sulla base della 'formula di pace' di Zelensky, che è una formula utopica e illusoria che non si realizzerà mai.

Tutti se ne sono già resi conto, anche se per inerzia l'Occidente sta ancora cercando di menzionarla come un ultimatum", ha aggiunto Lavrov.

(Ucraina: Nyt, piano segreto di Kiev contro Russia, Mosca avverte il Pentagono.)

All'inizio del mese, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha ricevuto una chiamata dal suo omologo russo Andrei Belousov.

Oggetto della telefonata, un avvertimento da parte di Belousov su un'operazione segreta ucraina individuata dai russi.

A scriverne è il New York Times, che cita tre funzionari statunitensi, definendola "una richiesta insolita".

Da Mosca ritenevano che l'operazione avesse il benestare degli americani. Belousov ha chiesto ad Austin se il Pentagono ne fosse a conoscenza e del suo potenziale di inasprimento delle tensioni tra Mosca e Washington, spiega il Nyt.

I funzionari del Pentagono sono stati sorpresi dalle accuse e non erano a conoscenza di alcun complotto di questo tipo, come scrive il quotidiano.

 "Ma qualsiasi cosa Belousov abbia rivelato - hanno detto tutti e tre i funzionari - è stata presa abbastanza sul serio da indurre gli americani a contattare gli ucraini e a dire, in sostanza, 'se state pensando di fare qualcosa del genere, non fatelo'".

Nonostante la profonda dipendenza dell'Ucraina dagli Stati Uniti per il sostegno militare, di intelligence e diplomatico, i funzionari ucraini "non sono sempre trasparenti con le loro controparti americane riguardo alle loro operazioni militari, specialmente quelle contro obiettivi russi dietro le linee nemiche", scrive ancora il Nyt.

 I funzionari ucraini e il Cremlino hanno rifiutato di commentare la questione, mentre il Ministero della Difesa russo non ha risposto a una richiesta di commento.

Austin aveva contattato il nuovo ministro della Difesa russo Belousov, solo un paio di settimane prima, il 25 giugno, nel tentativo di mantenere "aperte le linee di comunicazione", come ha dichiarato il Pentagono.

È stata la prima telefonata tra i due uomini da quando Belousov, un economista, ha sostituito Sergei Shoigu, il ministro della Difesa russo di lunga data, in una scossa del Cremlino a maggio.

 

 Difesa aerea russa distrugge durante la notte 14 droni ucraini.

I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto durante la notte 14 veicoli aerei senza pilota.

Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che "la notte  scorsa, quando il regime di Kiev ha tentato di effettuare un attacco  terroristico utilizzando veicoli aerei senza pilota contro obiettivi  sul territorio della Federazione Russa, i sistemi di difesa aerea in  servizio hanno intercettato e distrutto 7 UAV su Kursk, 3 su Belgorod, 2 su Rostov , 1 su Bryansk e 1 sulla regione di Lipetsk".

(Governatore, 3 feriti in attacchi sulla regione di Zaporizhzhia).

Due donne e un uomo sono rimasti feriti in una serie di attacchi lanciati dalle forze russe contro dieci insediamenti nella regione sud-orientale di Zaporizhzhia.

Lo riferisce il governatore della regione ucraina, Ivan Fedorov, su Telegram, scrive Ukrinform.

 I bombardamenti hanno provocato la distruzione di alcuni edifici residenziali e infrastrutture.

L'esercito russo ha lanciato 8 raid aerei su Kamianske, Lobkove, Robotyne, Mala Tokmachka e Malynivka.

Secondo Fedorov, i russi hanno usato 224 droni di varie modifiche per attaccare Lezhyne, Huliaipole, Levadne, Robotyne, Mala Tokmachka, Malynivka e Novoandriivka mentre lanciarazzi multipli sono stati usati per bombardare Mala Tokmachka e Robotyne.

 E ancora, secondo il governatore, i russi hanno lanciato 167 colpi di artiglieria su Huliaipole, Novoandriivka, Robotyne, Mala Tokmachka, Malynivka, Levadne e Shcherbaky. 

 

  Kiev, 'distrutti quasi 8.000 droni russi in una settimana.'

Le forze ucraine hanno distrutto quasi 8.000 droni russi in una settimana: lo ha reso noto su Facebook il comandante delle forze di terra di Kiev, il tenente generale Oleksandr Pavlyuk, come riporta “Rbc-Ucraina”.

"Quasi 8.000 missioni nemiche che utilizzavano droni da ricognizione e Fpv (first-person view, ndr) sono state sventate dalle nostre unità di guerra elettronica nella settimana dal 18 al 24 luglio", ha scritto Pavlyuk precisando che nel complesso sono stati neutralizzati 7.916 droni, di cui 4.313 ad ala e 3.603 Fpv. 

 

 Nel Donetsk Mosca avanza ad ovest di Adviivka.

L'esercito russo ha ottenuto guadagni significativi sul campo di battaglia a ovest di Avdiivka, nell'Ucraina orientale.

In primavera, le forze russe sono avanzate di diversi chilometri lungo la ferrovia Avdiivka-Pokrovsk nel giro di alcuni giorni e hanno catturato il villaggio fortificato di Ocheretyne.

A metà luglio, dopo sanguinosi combattimenti durati diversi mesi, le truppe russe hanno compiuto un altro passo avanti lungo la stessa ferrovia e hanno conquistato il villaggio di Prohres.

 Questa operazione ha causato l'ultima di una serie di gravi crisi per le Forze armate ucraine (AFU) nel settore di Pokrovsk.

La situazione rimane grave per l'AFU anche in altre aree del fronte.

 

Zelensky riconosce l'attacco sulla Crimea.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha implicitamente riconosciuto l'attacco nel suo discorso video notturno di venerdì, lodando "i nostri soldati che stanno colpendo le basi e la logistica russa sul territorio occupato".

Ha detto: "Ai nostri ragazzi, ai nostri soldati, ringrazio per la vostra precisione". L'Ucraina sostiene di aver colpito negli ultimi mesi una serie di sistemi di difesa aerea russi dislocati in Crimea, come le unità S-300 e S-400.

 

Kiev colpisce un aeroporto in Crimea.

Le forze missilistiche ucraine hanno colpito un aeroporto militare russo in Crimea che era stato utilizzato per attacchi a lungo raggio, ha dichiarato venerdì l'Ucraina, nell'ultimo di una serie di colpi inferti all'esercito russo nella penisola occupata.

L'aeroporto russo di Saky, nella Crimea occidentale, è stato preso di mira, ha dichiarato lo Stato Maggiore dell'esercito ucraino, aggiungendo che sta valutando le conseguenze.

 "Si tratta di uno dei campi d'aviazione operativi che la Russia utilizza per controllare lo spazio aereo, in particolare quello del Mar Nero, e per lanciare attacchi aerei sul territorio ucraino".

 

(La difesa russa intercetta 12 droni ucraini su Bryansk)

Le difese aeree russe hanno intercettato 12 droni ucraini nell'arco di un'ora venerdì scorso sopra la regione di Bryansk, al confine con la Russia meridionale, ha dichiarato su Telegram il governatore della regione, Alexander Bogomaz.

Non sono state segnalate vittime o danni gravi.

Vyacheslav Gladkov, governatore della regione di Belgorod, anch'essa al confine con l'Ucraina, più a sud-est, ha dichiarato che tre attacchi di droni e alcuni bombardamenti hanno distrutto finestre e causato altri danni agli edifici.

 

 

 

 

Parigi 2024, Vescovo di Sanremo:

‘Cerimonia Aberrante,

Vigliaccata Contro i Cristiani’

Conoscenzealconfine.it – (28 Luglio 2024) – Redazione – ci dice:

 

La cerimonia è stata “aberrante”, una “vigliaccata contro i cristiani”. Il vescovo di Sanremo, monsignor Antonio Suetta, si unisce alla protesta dei vescovi francesi.

“La prima cosa che mi viene da dire – dice all’Adnkronos il vescovo – è che è un tremendo segno di sudditanza ad una minoranza che impone un pensiero dominante.

Questo è terribile:

come nelle più alte istituzioni non ci sia più il coraggio di dire una parola intelligente sul tema che le drag queen in generale esprimono, sulla teoria gender che sta imperversando”.

Il vescovo, che in più di una occasione ha preso le distanze da alcuni accadimenti, percepiti come blasfemi, durante le kermesse sanremesi, ritiene che questo ulteriore episodio in apertura dei Giochi olimpici sia “segno di involuzione e di una decadenza esagerata.

Poi c’è un altro aspetto:

 mi sembra una vigliaccata perché oggi prendersela con i cristiani non è andare controcorrente, non è prendersela col più forte ma è sfogare propri risentimenti assurdi su una realtà che numericamente e teologicamente ha una sua preziosissima consistenza, è autentica espressione di pace, dunque facile prendersela con chi non reagisce con la stessa moneta “.

L’apertura dei Giochi con la parodia dell’Ultima cena, in definitiva per “Suetta” è un “insulto all’intelligenza: il Papa ebbe a dire che la teoria gender è una aberrazione della mente umana”.

e “E che ora non esista spettacolo o manifestazione pubblica, anche ufficiale, che non si senta in dovere di ospitare in nome di una malintesa inclusività queste aberrazioni ed è davvero un segno di scarsa intelligenza”, argomenta.

 

Secondo il vescovo, la “riparazione si imporrà da sé nel senso che purtroppo magari è già tardi risalire la china ma naturalmente quando queste assurde dottrine avranno finito di fare danni mi auguro che l’umanità abbia un sussulto di dignità.

Chi ha responsabilità politiche, educative sociali fa un pessimo servizio accettando di sdoganare queste cose “.

Polemiche e tweet si sono alzati solo dalla destra italiana:

 “Non mi stupisce perché il cosiddetto progressismo è malato di questa ideologia”, chiosa monsignor Antonio Suetta.

(adnkronos.com/sport/cerimonia-olimpiadi-chiesa-contro-parigi-2024_5fNvpWDS5PmPXYiYyhLqNQ)

(imolaoggi.it/2024/07/27/parigi-2024-vescovo-di-sanremo-cerimonia-aberrante/)

 

 

Kamala Harris vorrebbe "eliminare la

 libertà religiosa", ha un programma

anti-cattolico "estremamente":

leader cattolici.

Lifesitenews.com – Agnello Matt – (26 luglio 2024) – ci dice:

 

Kamala Harris, considerata la senatrice più progressista degli Stati Uniti, ha un passato "estremista" a favore dell'aborto e della comunità LGBT e probabilmente "perseguiterebbe" i cattolici, come ha già fatto l'amministrazione Biden-Harris, hanno avvertito Michael Hichborn e altri leader cattolici.

 

( LifeSiteNews ) — Una presidenza di Kamala Harris rappresenterebbe una minaccia per la libertà religiosa dei cattolici e per la vita dei bambini non ancora nati , avvertono i leader cattolici.

La vicepresidente Harris è attualmente la candidata scelta dal Partito Democratico per la presidenza nel 2024. Salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, i Democratici la nomineranno formalmente nella prima settimana di agosto.

Il suo passato di opposizione ai cattolici e ai valori cattolici sta suscitando preoccupazione.

Sotto l'amministrazione Biden-Harris, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) ha applicato in modo aggressivo e selettivo il “Freedom of Access to Clinic Entrances Act” (FACE Act), prendendo di mira anche pacifici padri pro-life come “Mark Houck ”.

​​(L'anziana pro-life Jean Marshall condannata a 24 mesi, negata la detenzione domiciliare nonostante i problemi di salute).

 

Lo stesso Dipartimento di Giustizia ha anche diffuso un promemoria tramite l'FBI (Federal Bureau of Investigation) che accusava senza fondamento i cattolici che partecipano alla messa latina tradizionale di "estremismo".

L'FBI ha persino spiato le chiese della messa latina sotto l'amministrazione Biden-Harris.

Allo stesso modo, il procuratore generale di Biden, “Merrick Garland”, e il “Dipartimento di Giustizia” hanno pubblicato un promemoria in cui si suggerisce che i genitori preoccupati e i sostenitori che si oppongono alle politiche identitarie razziali e all'ideologia sessuale in classe sono assimilabili ai terroristi interni.

L'amministrazione Biden-Harris ha anche cercato di costringere gli ospedali e i medici, compresi quelli cattolici, a facilitare le mutilazioni genitali e chirurgiche su individui con confusione di genere e a praticare aborti.

( ​​Kamala Harris afferma che firmerà la legge che impone l'aborto su richiesta in tutto il paese se eletta presidente).

Ma a parte questo, Harris ha anche una storia di attacchi a pro-life e cattolici.

Ad esempio, come procuratore generale della California, ha preso di mira il giornalista cattolico pro-life “David Daleiden” dopo che ha pubblicato dei video che mostravano i dirigenti di “Planned Parenthood” discutere casualmente della vendita di parti del corpo di bambini abortiti.

Ha anche sostenuto una proposta di legge, in seguito respinta dalla Corte Suprema, che avrebbe costretto i centri per la gravidanza pro-life a dire alle donne dove possono ottenere l'aborto.

 

Come senatrice degli Stati Uniti, ha criticato un candidato alla magistratura e membro dei “Cavalieri di Colombo”, attaccando l'organizzazione perché la sua leadership, come la Chiesa cattolica, si oppone all'aborto e al cosiddetto "matrimonio" omosessuale.

In passato è stata anche classificata come la senatrice più progressista degli Stati Uniti.

 Harris si oppone al diritto delle aziende religiose, come “Hobby Lobby”, di non fornire metodi anticoncezionali abortivi.

Harris è un'“impenitente apologista dell'aborto”, secondo “Reagan Barklage”, direttore nazionale di “Students for Life of America” e lei stessa cattolica.

( ​​Kamala Harris diventa la prima vicepresidente a visitare la struttura di “Planned Parenthood” in un tour pro-aborto.)

Secondo “Barklage”, per rassicurare i cattolici, il vicepresidente dovrebbe cambiare completamente il suo comportamento.

 

"Una presidenza di Kamala Harris è una presidenza estremista dell'aborto che mette a rischio migliaia di vite prenatali", ha detto “Barklage” a “LifeSiteNews” in una dichiarazione via e-mail.

"È un'apologeta impenitente dell'aborto, poiché non riesce a nominare un singolo aborto che non sosterrebbe".

"A meno che non faccia un completo dietrofront sulla sua posizione, il che significa perdere la fedeltà della sua base radicale a favore dell'aborto, i veri cattolici che sostengono la sacralità di ogni vita umana hanno un interesse personale nel votare contro di lei se diventasse la candidata democratica", ha detto “Barklage”.

“Michael Hichborn” del “Lepanto Institute” ha condiviso una valutazione simile con “LifeSiteNews” in una dichiarazione ai media.

( ​​Il rifiuto di Kamala Harris di condannare l'aborto tardivo mostra quanto siano estremisti i democratici).

"L'intera disposizione di Harris è diretta in completa contravvenzione alla Chiesa cattolica", ha detto “Hichborn” via e-mail.

"Considerando l'appartenenza ai “Cavalieri di Colombo” come una cartina tornasole per le proprie qualifiche giudiziarie, Harris potrebbe anche licenziare chiunque affermi di essere un fedele cattolico".

"Affinché Harris possa dimostrare di non provare alcuna animosità verso i cattolici, i cristiani o persino i conservatori sociali, dovrebbe denunciare la maggior parte della sua carriera politica e respingere completamente e scusarsi per i suoi commenti bigotti", ha affermato.

Ma questo significherebbe che il vicepresidente dovrebbe “abbandonare completamente il suo programma radicale contro la vita umana, la famiglia nucleare e la libertà religiosa”.

"Harris ha dichiarato pubblicamente di essere disposta a perseguitare i pro-life e chiunque si opponga alle ideologie LGBT", ha avvertito “Hichborn”.

"Portando il suo programma alle sue logiche conclusioni, l'America di Harris non eliminerebbe solo la libertà religiosa, ma ogni libertà, trasformando i cittadini in automi che eseguono gli ordini dello Stato".

( ​​Kamala Harris è una radicale della rivoluzione sessuale, che si tratti di aborto o dell'agenda LGBT).

Il presidente dell'”American Life League” è d'accordo.

"Come persona che ha seguito Harris nel corso degli anni, incluso il suo tentativo legale di annientare “David Daleiden” e il “Center for Medical Progress”, posso dire per esperienza diretta che Harris detesta la verità, a cominciare ovviamente da Cristo e dalla Sua Parola, per non parlare del suo insulto ai bambini non ancora nati e ai loro difensori", ha detto la presidentessa dell'”American Life League” Judy Brown a “LifeSiteNews “in una dichiarazione ai media.

"Harris non ha mai difeso la moralità, l'etica o la verità."

(“Drag queen” condotta da “Kamala Harris” è stata accusata di aver aggredito sessualmente cinque persone.)

L'amministrazione Biden presenta una norma per obbligare tutte le scuole pubbliche ad abbracciare le "identità" LGBT.

Gli “avvocati pro-life” fanno causa a “Biden HHS” per aver costretto i medici del pronto soccorso a commettere aborti.

 

 

 

Meloni promette di "rilanciare"

i rapporti con la Cina.

Politico.com – Elena Giordano – (29 luglio 2024) – ci dice:

 

La visita dimostra “la volontà di avviare una nuova fase”, afferma Meloni, dopo la decisione di Roma di abbandonare l’iniziativa cinese “Belt and Road”.

La visita di cinque giorni di Giorgia Meloni arriva diversi mesi dopo che l'Italia ha deciso di abbandonare il progetto infrastrutturale globale di punta della Cina.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha promesso di “rilanciare” le relazioni con la Cina durante la sua prima visita a Pechino dall’entrata in carica, annunciando di aver firmato un piano triennale per approfondire la cooperazione.

 

Dopo aver incontrato domenica il premier cinese “Li Qiang”, Meloni ha affermato che il viaggio ha dimostrato “la volontà di avviare una nuova fase”.

Secondo una dichiarazione rilasciata dall'ufficio di “Li”, i due Paesi mirano ad aumentare "la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra piccole e medie imprese nei settori della cantieristica navale, aerospaziale, delle nuove energie e dell'intelligenza artificiale".

Più tardi, domenica, i due leader hanno partecipato a un forum commerciale Italia-Cina, dove hanno annunciato sei nuovi accordi che riguardano diversi settori, tra cui i veicoli elettrici e le energie rinnovabili.

"Il Memorandum di cooperazione industriale che abbiamo firmato è un passo significativo", ha detto Meloni al forum.

"Adesso include settori industriali strategici come la mobilità elettrica e le energie rinnovabili, settori in cui la Cina opera già da tempo sulla frontiera tecnologica".

La visita di cinque giorni di Meloni arriva diversi mesi dopo la decisione dell'Italia di abbandonare il principale progetto infrastrutturale globale della Cina, la “Belt and Road Initiative” (BRI).

 

Nel 2019, l'Italia è stata il primo Paese del G7 ad aderire alla BRI, suscitando preoccupazioni negli Stati Uniti e in altri Paesi europei in quanto ciò avrebbe potuto portare la Cina ad assumere il controllo di tecnologie e infrastrutture critiche.

Il governo Meloni, tuttavia, era da tempo critico nei confronti della BRI, che Meloni aveva descritto come "un grosso errore".

 Nel 2023 ha avviato i colloqui con Pechino per ritirarsi.

L'Italia, quarto partner commerciale della Cina nell'Unione Europea, resta intenzionata a perseguire una solida relazione economica con Pechino.

"Gli investimenti cinesi in Italia sono circa un terzo del livello degli investimenti italiani in Cina", ha detto Meloni durante il forum.

"È un divario che vorrei vedere ridotto nel modo giusto".

 

 

 

 

Forse non ve ne siete accorti ma

 gli USA stanno esportando inflazione,

l’opposto dell’asineria austera EU.

Mittdolcino.com -Mitt Dolcino – (28 Luglio 2024) – ci dice:

 

L’entente cordiale francotedesca, avendo perso TUTTE le sue colonie, oggi con due Olimpiadi consecutive come premio di consolazione, spera di salvarsi con una grande guerra in Europa.

Forse non ve ne siete accorti ma gli USA stanno esportando inflazione, l’opposto dell’asineria austera EU.

Il concerto di Taylor Swift in Europa ha portato orde di turisti americani.

 In Svizzera il primo gruppo per turismo sono gli americani ormai; in Italia i turisti usa crescono a dismisura.

In California ormai l’1% della popolazione guadagna 1 milione di dollari all’anno.

Tutte notizie attuali, collegate.

Quale è il minimo comune denominatore?

 La crescita USA morde, con inflazione un po’ taroccata (come ovunque ormai, sigh, post COVID) ma con una moneta che resta fortissima, il dollaro.

Il motivo della forza del dollaro è la sua preminenza, si sa. E questo nonostante l’accumulo sconsiderato di debito in dollari.

Pochi però ricordano che la salita dell’uso ad esempio dello “Yuan” nei commerciali globali equivale quasi perfettamente al declino dell’euro, negli ultimi 15 anni circa.

Questo per dire che spendere 2000 dollari per entrare ad un concerto di Taylor Swift compensa abbondantemente la spesa di farsi una vacanza in Europa e pagarne 300 per lo stesso biglietto, ma in un altro continente.

 Ciò significa portare turismo ricco in Europa, turismo americano.

Che porta inflazione, secondo l’EU.

Crescita, secondo i commercianti che ospitano gli inattesi turisti ricchi di cash (limiti ai contanti negli USA non ne esistono).

In soldoni, ciò si spiega così:

far salire l’inflazione, aiutare i commercianti “euro med” ad esempio, far crescere il PIL soprattutto in periferia è il contrario di quello che vuole l’EU!

Infatti pochi americani, col caos terroristico attuale, pensano di visitare la Francia di Macron, ormai nemica.

 Idem la Germania vicina al fronte, vedasi gli annunci di pericolo terrorismo emanato dalle ambasciate USA per il nord della Germania, dove per altro c’è poco da vedere, le cose belle se le sono distrutte da soli in due guerre mondiali da loro stessi scatenate.

La crescita indotta dagli USA esportata all’estero (il PIL in salita del 2.8% è una conseguenza, con dollaro forte) ovvero con la giusta inflazione, è invece uno spettro pazzesco per l’EU, che ne è terrorizzata.

Così infatti l’euro resta basso, il dollaro alto;

 e l’inflazione sale anche in una Europa dove i tassi di interesse restano alti, inflazione esportata dagli USA.

 Ripeto, nonostante l’accumulo di debito in dollari, smisurato, oggi non conta, domani vedremo…

Dunque – così facendo – la truffa EU dell’inflazione bassa scappa di mano:

 da fine anno la gente europea comprenderà che, pur senza inflazione mainstream, i prezzi sono aumentati così tanto da non arrivare a fine mese.

Non che l’EU non volesse ciò, il contrario:

 infatti, si sa, l’EU francotedesca punta ad affamare le popolazioni soprattutto euro periferiche, soprattutto italiane, per costringere a vendere a sconto i propri asset, soprattutto in Italia, intendo costringere le famiglie a svendere.

Solo che se il piano scappa di mano, se l’inflazione non la si riesce a controllare a dovere soprattutto negli eccessi ad esempio causa crescita esogena, ad esempio causa turismo straniero, ovvero anche in forza di investimenti americani (che guarda caso han tolto l’osso grosso ai francesi, vedasi rete Sparkle a KKR del gen. Petreaus e non a Bollore’, ndr) il giochino dell’EU sempre coloniale salta.

E che l’EU, essa stessa erede dei nazisti, aveva fatto tutto per bene, anche imponendo l’inoculazione forzosa di un preparato a rischio di diventare una bomba ad orologeria nel corpo degli inoculati.

 Causando decessi ossia successioni, da stratassare per salvare l’Europa …

Un piano satanico, direte voi.

La nostra risposta ai rituali nemmeno troppo cripto-satanici di ieri, a Parigi…

Perché, dico io, non avete visto l’inaugurazione delle Olimpiadi ieri, da Parigi?

Non abbiamo forse assistito ad un qualcosa di molto simile ad una denigrazione satanica dell’occidente Cristiano?

In fondo Benedetto XVI, l’ultimo vero Papa secondo Malachia, ci aveva avvertito: negare la comune radice Europea al cristianesimo, oltre a negare l’ovvietà, avrebbe portato conseguenze terminali.

A seguire fu l’Ucraina, poi il resto, fino ad oggi e dopo.

Resta che se i nemici degli Usa non riescono a far deflagrare gli USA dal di dentro, ossia con attentati ad esempio elettorali, il dollaro resterà ben più forte dell’euro che è senza materie prime.

Solo allora il macigno del debito USA esploderebbe, sebbene siamo certi che gli USA faranno di tutto per evitarlo, come è normale che sia.

E quando gli USA dovessero pure incazzarsi, magari per provocazioni Europee, il petrolio salirà; con la Russia che nel contesto farà solo finta di incazzarsi, in realtà sarà felicissima, essendo il secondo produttore mondiale di petrolio dopo gli USA (con perfetta collimazione di interessi tra gli unici due veri imperi mondiali).

Infatti, notate, con Trump sarà la pace in Ucraina, già si sa.

Ossia pace con la Russia.

Il resto del mondo senza petrolio resterà invece con una inflazione fuori controllo.

E, appunto, sottolineo senza petrolio.

 E tutto sommato anche senza pannelli solari cinesi, visto che i commerci marittimi si stanno bloccando progressivamente.

In tutto tale glorioso bailamme addivenire abbiamo l’entente cordiale francotedesca, che avendo perso TUTTE le sue colonie, oggi con due Olimpiadi sotto molti versi consecutive come premio di consolazione (…), spera di salvarsi con una grande guerra in Europa.

Mentre la Germania, vicina al fronte, gli sta facendo una pernacchia, avendo invece concluso un accordo con gli USA per terminare l’euro.

Salvo effetti mirabolanti attuati da Macron, che se ne prenderà l’onta.

Il resto verrà di conseguenza, per prevenire la fine del LIBOR (30.9.2024).

O come risultato della sua fine, del LIBOR.

Insomma, la fine dell’euro ormai conviene proprio a tutti, dopo il 30.9.2024 anche ai tedeschi…

Offensivo…

In tale immenso dramma addivenire permettetemi di esprimere la mia immensa sofferenza per un famoso blogger ormai un po’ malandato che, in un tipico impulso pavloviano tipo “tagliarsi gli zebedei per far dispetto alla moglie che lo tradisce”, invece di guardare alla comune radice cristiana europea di fatto, immagino senza rendersene pienamente conto, piega la sua supposta fede a vantaggio di coloro – dichiaratamente satanici, vedasi Parigi, ieri – che 85 anni fa, ma mai veramente scomparsi (si erano solo nascosti), stavano annientando l’Europa col nazismo.

Oggi immagino “sigh” presenti anche in Italia, sotto mentite spoglie, più o meno dove li avevamo lasciati, per il tramite di un partito “figlio di un Dio minore”, fortunatamente in via di estinzione.

(Mitt Dolcino)

 

 

 

 

 

L’omertà sulla

realtà cinese.

Lapekoranera.it – (26-7-2024) – Manlio Lo Presti – ci dice:

(Manlio Lo Presti -Scrittore ed esperto di banche e finanza)

Il disprezzo fra Russia e Cina è tuttora reciproco.

Non è scomparso.

È occultato dalle nuove geometrie geopolitiche.

Le analisi patinate elaborate da premiate ditte universitarie e da “centri di ricerca” angloamericane trascurano il fondamentale fatto che le masse cinesi non conoscono la dottrina confuciana quanto le masse degli europei non conoscono le teorie di Sant’Agostino, Tommaso d’Aquino, Suárez, Kant, ecc.

Valutare pertanto i popoli del mondo e dei cinesi in particolare per le teorie teologiche e politiche conosciute (forse) dalle rispettive élite rischia di essere fuorviante.

 I percorsi dei popoli non coincidono mai con quelli dei governi.

 Anzi, spesso sono divergenti.

 

Ancora qualcuno parla di Confucio per capire le masse cinesi e non l’élite costituita dal Partito-Moloch?

I marxismi di Russia e Cina sono Stati abissalmente differenti.

 La Cina è da molti considerata una potenza militare di primo livello.

Allora perché non ha MAI OSATO sfondare il confine russo all’altezza di una Siberia semideserta e ricca di risorse naturali da saccheggiare lanciando 400.000.000 di cinesi ad occuparla.

Perché?

Continuo a ripetere questa domanda da tanto tempo, ma nessuno vuole rispondere.

In fondo, perché questi Soloni e opinionisti da caffè dovrebbero rispondere su un tema così scottante?

È più salottiero e innocuo parlare per decine di minuti, e in tutte le occasioni poste a disposizione dal circo mediatico nazionale e mondiale di questioni di lana caprina che non offendono né espongono a critiche.

Ugo Tognazzi avrebbe usato un termine più efficace ma colorito.

Ritengo che il muro mondiale di silenzio sia da addebitare al ruolo cinese di Paese con il più grande livello di riciclaggio di denaro del mondo.

(lavialibera.it/it-schede-1507-riciclaggio_denaro_sporco_cina_minaccia)

 

Quindi, un Paese che ha il potere di ricattare la dirigenza di mezzo mondo per motivi finanziari.

Si narra che gran parte dei titoli del debito pubblico Usa sia stato acquistato dal Tesoro cinese:

 masterx.iulm.it/news/economia/debito-usa-sopra-i-34-trilioni-chi-lo-possiede-e-cosa-si-rischia/ sempre con il preventivo consenso del Partito che controlla ossessivamente tutto e tutti, anche con deportazioni e centinaia di esecuzioni capitali:

wired.it/attualita/politica/2014/11/12/pena-morte-in-cina-2-400-esecuzioni/

Nessuno è escluso.

 Anche il multimiliardario “Jack Ma”, fondatore del colosso “Ali Baba” dieci volte più grande di” Amazon”, è stato arrestato.

Oggi, l’ex magnate svolge ruoli marginali.

Non è stato assassinato perché protetto probabilmente da numerosi documenti nascosti fuori dalla Cina.

Tenere in debita considerazione la titanica attività di riciclaggio di migliaia di miliardi ogni giorno fa comprendete la persistente e radicale omertà mondiale sulla Cina che, peraltro, non è mai stata censurata dalla ecologista con le treccine accusatrice di tutti gli europei in blocco e metodicamente colpevolizzati di qualsiasi orrore ecologico del mondo.

Ha continuato furbescamente ad omettere che la quasi totalità dell’inquinamento è causato dall’Africa, dalle 20 aziende mondiali, dalla Cina.

Gli affari sono affari…

La geopolitica della Cina cammina indisturbata in vari continenti con l’appoggio dell’alta finanza dell’anglosfera ricattata e controllata.

Quanto sopra accennato spiega la decennale avversione di Trump contro la Cina.

 Essa finanzia ed è legata a filo quadruplo alle strutture finanziarie e bancarie angloamericane.

Istituzioni finanziarie responsabili direttamente o indirettamente di tutti i disastri economici di questi anni.

I collassi economici sono pilotati per realizzare enormi profitti dai fallimenti e chiusure di aziende banche.

Sappiamo chi sono i manovratori.

Ma questo ragionamento non è in sintonia con la teologia verde inclusiva genderista globalista, e quindi deve essere taciuto!

L’oro non è tutto, c’è anche il platino …

Errore tecnico o conflitto cibernetico?

 

 

 

Elettrificazione senza infrastrutture.

 Naturalnews.com – (26/07/2024) - Redazione News – ci dice:

 

Poiché le politiche statali e federali impongono l'elettrificazione di praticamente tutti gli usi finali per ridurre le emissioni di carbonio dai combustibili fossili.

Ad esempio, 18 stati hanno adottato le norme “Advanced Clear Car II “della California che richiedono percentuali crescenti di vendite di veicoli nuovi per veicoli elettrici, raggiungendo il 100% per l'anno modello 2035.

 Nel 2019, New York City ha promulgato la legge locale 97, che richiede che tutti gli edifici residenziali più grandi di 25.000 piedi quadrati vengano convertiti all'elettricità entro il 2035.

Altri stati, come il New Jersey, cercano di convertire tutto il riscaldamento residenziale all'elettricità.

(Jonathan Lesser - WattsUpWithThat.com )

Insieme, i mandati per i veicoli elettrici (EV) e l'elettrificazione del riscaldamento degli spazi e dell'acqua raddoppieranno probabilmente

 il consumo di elettricità e la domanda di picco.

Insieme alle politiche che impongono di fornire l'elettricità della nazione con risorse a zero emissioni, in particolare energia eolica e solare intermittente, non solo i prezzi dell'elettricità continueranno ad aumentare, ma la capacità di soddisfare la domanda crescente dei consumatori diventerà più problematica.

Si potrebbe supporre che i mandati che richiedono ai consumatori di passare all'elettricità riconoscano la necessità di infrastrutture aggiuntive necessarie per soddisfare la domanda aumentata.

Ci si sbaglierebbe.

Non solo con le risorse di generazione aggiuntive per sostituire le centrali a carbone e a gas naturale che vengono chiuse, ma anche con le nuove linee di trasmissione, i trasformatori e le linee di distribuzione potenziate che saranno necessarie per gestire i carichi aumentati, specialmente quando la domanda raggiunge il picco, come nelle prime ore della sera.

Quelle infrastrutture saranno costose.

La sola infrastruttura necessaria per un futuro completamente elettrico costerà probabilmente tra i 3 e i 4 trilioni di dollari.

Un'infrastruttura aggiuntiva per gestire la domanda crescente derivante dal passaggio dal riscaldamento degli spazi e dell'acqua alle pompe di calore elettriche, come hanno proposto i decisori politici, farà aumentare ulteriormente i costi.

Gli embarghi petroliferi dell'OPEC degli anni '70 hanno dimostrato chiaramente il legame tra prezzi dell'energia e crescita economica.

 Aumentando il costo di produzione della maggior parte dei beni e servizi, gli embarghi hanno esacerbato l'inflazione e hanno fatto sì che l'economia statunitense cadesse in recessione.

La stessa relazione vale per l'elettricità, soprattutto perché l'elettricità diventa il "carburante" per più usi finali:

prezzi dell'elettricità più elevati significano una crescita economica ridotta, che porta a un tenore di vita inferiore e a maggiori difficoltà economiche per i consumatori.

Tra i gestori della rete elettrica nazionale, le politiche gemelle di forzare una maggiore elettrificazione e di richiederne la realizzazione principalmente con generazione eolica e solare intermittente stanno creando preoccupazioni circa il fatto che l'affidabilità ne risentirà, portando a blackout su larga scala.

 Ad esempio, il “New York Independent System Operator”  stima  che saranno necessari quasi 30.000 MW, ovvero più o meno le dimensioni di 30 centrali nucleari, di "Risorse senza emissioni distribuibili" entro il 2030.

 Sebbene il “NYISO” affermi che i DEFR "non sono ancora disponibili su scala commerciale", in realtà non esistono.

Presumere che una tecnologia di generazione inesistente verrà inventata, commercializzata e distribuita su larga scala in soli sei anni è una fantasia tecnologica ed economica.

Quindi, per affrontare la mancanza di infrastrutture elettriche necessarie, i decisori politici hanno invece in programma di limitare l'accesso all'elettricità che hanno decretato che i consumatori debbano utilizzare.

 L'idea è di "gestire" la domanda di elettricità piuttosto che costruire l'infrastruttura necessaria per consentire ai consumatori di accedere all'elettricità di cui hanno bisogno quando ne hanno bisogno.

Per i clienti residenziali, i meccanismi per farlo includono prezzi in base all'orario di utilizzo, simili ai prezzi "surge" utilizzati da Uber, che aumentano i prezzi quando la domanda è maggiore;

 e controllo diretto del carico, tramite il quale le utility controllano quando e quanto i consumatori possono utilizzare i loro grandi elettrodomestici che consumano elettricità.

 I ​​caricabatterie domestici per veicoli elettrici saranno i maggiori utilizzatori di elettricità per molte famiglie e, proliferando, imporranno la maggiore domanda alle reti locali.

Un'altra idea è che le utility locali utilizzino i veicoli elettrici come risorse, scaricando le batterie dei veicoli elettrici quando l'utility richiede elettricità aggiuntiva per soddisfare la domanda.

Per i grandi clienti commerciali e industriali, include contratti interrompibili, in base ai quali il gestore della rete o il servizio pubblico locale può interrompere l'erogazione di energia elettrica al cliente per un periodo di tempo specificato in cambio di un prezzo dell'elettricità più basso.

Il consumo di elettricità può essere "gestito" o addirittura ridotto limitando l'accesso dei consumatori o applicando prezzi proibitivi quando più desiderano tale accesso.

 Ma farlo ha un costo economico reale, che i decisori politici hanno ignorato.

Il risultato sarà un maggiore disagio per i consumatori, costi più alti, una minore crescita economica e maggiori difficoltà economiche.

Mentre alcuni ambientalisti potrebbero considerare tale risultato una "caratteristica" e non un "bug", presumibilmente la maggior parte dei consumatori non lo farà.

(WattsUpWithThat.com)

 

 

 

SCHIAFFONI EUROPEI.

Inchiostronero.it – Andrea Marciliano – (29-7-2024) – ci dice:

 

Schiaffi.

Dopo il ganascino di Biden, i bacetti con Zelensky, i sorrisi e gli abbracci con la Von Der Leyen, sono arrivati gli schiaffi.

E non dei buffetti affettuosi. Dei sonori e dolorosi ceffoni.

Giorgia Meloni, e il governo italiano, sono stati presi a schiaffi da Stoltenberg.

 Che ha assegnato alla Spagna il comando di quel Fronte Sud della NATO che proprio l’Italia aveva chiesto di creare.

 E che le spettava di diritto dirigere, visto che è il paese più esposto al problema dei movimenti migratori.

E, inevitabilmente, più coinvolto nelle turbolenze del quadrante geopolitico mediterraneo.

Persino Crosetto – ed è tutto dire – si è infuriato. Ed ha alzato la voce. Inutilmente.

Come inutile è stata la politica di totale appiattimento sulla, demenziale, scelta della NATO di sostenere ad oltranza la causa (persa) dell’Ucraina.

Scelta, si fa per dire, che abbiamo pagato pesantemente.

 E più ancora, temo pagheremo in futuro.

E a nulla è valso anche l’aver alienato i rapporti con la Cina, uscendo dal protocollo per la Via della Seta.

Rottura che, a quanto sembra, è stata alzata d’ingegno dei nostri governanti, più realisti del re, per ingraziarsi Washington e Bruxelles.

Ci costerà anche questa molto cara, anche se il ministro Tajani non se ne è ancora reso conto.

Perché, quando è andato a Pechino, i dirigenti cinesi… gli sorridevano gentilmente. Sic!

 

Ma la sberla più grossa, e violenta, è arrivata dall’Unione Europea. Ursula si è fatta la sua maggioranza.

Un’armata Brancaleone in cui ha tirato dentro Tajani, e lasciato fuori l’amica Giorgia.

Una maggioranza che porterà avanti tutte le politiche che i Conservatori volevano osteggiare.

O almeno avrebbero voluto frenare.

 

E subito è arrivata la reprimenda al governo di Roma.

 Inutile nascondersi dietro a fumosi discorsi in politichese.

Una vera entrata a gamba tesa che mette sotto accusa la Meloni non solo sotto il profilo delle politiche economiche, ma anche per la libertà di stampa e, addirittura, per i progetti di riforma costituzionale.

 Materia che non dovrebbe competere a Bruxelles.

Festeggiamenti dalla sponda dell’opposizione.

 Il cui leader – che non è la Signora Schlein e neppure il povero Conte – ha subito picchiato duro.

Durante la Cerimonia del Ventaglio.

I rappresentanti del governo tacciono. O minimizzano.

Tuttavia ci si dovrebbe chiedere se questa serie di sberle in rapida successione sia casuale.

 Oppure risponda ad una ben precisa strategia.

Giorgia Meloni pensava di essersi garantita il futuro con una totale acquiescenza a Bruxelles e Washington.

 E i festeggiamenti del semestre italiano nel lussuoso Resort pugliese.

Invece si trova ora in una posizione di crescente debolezza.

Sotto tiro incrociato.

Evidentemente “qualcuno” sta cominciando a pensare che abbia esaurito il suo compito.

E si sta preparando a scaricarla.

Certo, i sondaggi d’opinione la premiano ancora.

E le intenzioni di voto la vedono saldamente vicina al 30%.

 Ma credete che ai burattinai di Bruxelles interessi l’opinione degli italiani?

E Mattarella non mi sembra aver mai tenuto in gran conto, quando poteva, i risultati delle urne.

Roba volgare…democrazia populista.

Per altro il governo scricchiola.

 Salvini si è avvicinato ad Orban. Unica opposizione alle conventicole di Bruxelles in Europa.

 Mentre Giorgia si è trovata sempre più isolata.

Giano bifronte. Tajani: l’Italia lavorerà bene sia con Trump sia con Harris.

Quanto a Tajani… beh credo sia ormai chiaro da che parte stia. E Berlusconi si rivolta nella tomba.

Per implodere, il Governo dovrà attendere il prossimo autunno.

Il congresso della Lega.

Che ne renderà evidenti le contraddizioni interne.

Intanto, al Colle, si comincia a vagliare una soluzione “tecnica”.

Una transizione, nello stile di questa strana democrazia che, nelle parole del Presidente, non deve essere dominata dalla maggioranza…

Trump: “Israele Deve Porre

Fine alla Guerra a Gaza”

(…Sì, ma Perché ci Fa una Brutta Figura!)

Conoscenzealconfine.it – (29 Luglio 2024) – Redazione – renovatio21.com - ci dice:

 

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esortato Israele a porre fine “rapidamente” alla guerra con Hamas, sostenendo che un conflitto prolungato è un incubo per le “pubbliche relazioni” dello Stato ebraico.

Parlando alla “Fox News” giovedì, Trump ha detto che la guerra dovrebbe finire rapidamente “perché stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che Israele non è molto bravo nelle pubbliche relazioni”.

Trump è stato uno stretto alleato del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo mandato alla Casa Bianca e si è descritto come “il presidente statunitense più filo-israeliano della storia”.

Ha imposto sanzioni all’Iran su richiesta di Netanyahu, ha trasferito l’ambasciata statunitense in Israele a Gerusalemme Ovest e ha mediato gli “Accordi di Abramo”, che hanno visto Israele normalizzare le relazioni con il Bahrein, gli Emirati Arabi Uniti, il Marocco e il Sudan.

Tuttavia, nei mesi successivi alla dichiarazione di guerra di Israele ad Hamas, avvenuta in ottobre, Trump ha ripetutamente invitato Netanyahu a porre rapidamente fine al conflitto con il gruppo militante palestinese.

 

“Dovete finire la vostra guerra”, ha detto all’agenzia di stampa “Israel Hayom” a marzo.

“Dovete farcela. E sono sicuro che lo farete.

E dobbiamo arrivare alla pace, non possiamo permettere che questo vada avanti “.

La distruzione delle case civili a Gaza, disse all’epoca, è “un quadro molto negativo per il mondo. Il mondo sta vedendo questo… ogni notte, guardavo gli edifici crollare sulla gente. Vai e fai quello che devi fare. Ma non lo fai”.

Nella sua intervista con “Fox”, Trump ha anche condannato i democratici che hanno protestato mercoledì contro il discorso di Netanyahu al Congresso e ha chiesto condanne al carcere per i dimostranti che hanno bruciato le bandiere americane fuori dal Campidoglio degli Stati Uniti.

In un post sulla sua piattaforma” Truth Social” di martedì, Trump aveva affermato di “non vedere l’ora di dare il benvenuto a Bibi Netanyahu” in Florida, riferendosi al leader israeliano con il suo soprannome comunemente usato. Incontro poi avvenuto.

Trump ha promesso un ritorno alla “pace e alla stabilità” in Medio Oriente e, in un post successivo, ha condiviso una lettera che ha ricevuto dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, che ha augurato a Trump “forza e sicurezza” dopo l’attentato alla sua vita all’inizio di questo mese.

“Grazie” ha risposto Trump ad Abbas. “Andrà tutto bene”.

Come riportato da “Renovatio 21”, Trump aveva promesso pace per i palestinesi anche al campione di “MMA” “Khabir Nurmagomedov”, durante un incontro dell’”UFC”.

Beh… almeno vuole finire le guerre… Nell’attuale panorama non è poco… sperando però che non sia solo campagna elettorale… per il resto… il fatto di aver affermato che non vedeva l’ora di vedere quel criminale di “Bibi”… diciamo che non depone a favore della sua moralità… ma forse a quei livelli è chiedere troppo!

(nota di conoscenze al confine)

(renovatio21.com/trump-israele-deve-porre-fine-alla-guerra-a-gaza/)

 

 

 

Il Trono di Spade.

Theburningplstform.com - Guest post di Robert Gore su Straight Line Logic- Redazione – ci dice:

 

L'Età del Governo sta cedendo il passo all'Età dell'Individuo.

"Se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie.

Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta subirai anche tu una sconfitta.

Se non conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia".

(Sun Tzu, l'arte della guerra).

Il vantaggio schiacciante che la resistenza ha sull'impero confederato è l'arroganza dei nostri governanti, che li rende ciechi non solo alla conoscenza del loro nemico, ma anche alla conoscenza di sé stessi.

 Non capiscono i cambiamenti epocali in corso, la natura delle forze politiche che si allineano contro di loro, l'inutilità dei loro sforzi per mantenere quello che viene ridicolmente chiamato "l'ordine basato sulle regole" e la follia di cercare di imporre un superstato globale.

Hanno tutto ciò che di tangibile chiunque possa desiderare, ma mancano delle due cose di cui hanno bisogno: la consapevolezza di sé e la saggezza.

Possiamo presumere che, in un modo o nell'altro, la corrotta fosse dietro il tentativo di assassinio di Trump.

Come minimo, otto anni di retorica incendiaria e violenta hanno avuto, come obiettivo implicito, seminare nelle menti confuse l'idea che Trump meriti di morire e l'intenzione di ucciderlo.

Biden ha recentemente detto che era tempo di mettere un "bersaglio" su Trump.

Tuttavia, lo scioccante illecito dei servizi segreti sostiene qualcosa di più orchestrato.

L'offuscamento dei media ufficiali e mainstream è stato monumentale, ma forse nel tempo i media alternativi scopriranno qualcosa che si avvicina alla verità, come hanno fatto con tanti incidenti e problemi.

La teoria del complotto diventerà ancora una volta un fatto del complotto. Fortunatamente, i “meme” che alimentano i sospetti stanno arrivando veloci e furiosi.

Una potenziale cospirazione che i media alternativi potrebbero non scoprire è se l'incidente fosse una messa in scena, perché gran parte dei media alternativi è pro-Trump.

 È una delle tante ipotesi plausibili e non può essere scartata a priori.

Trump non ha dato problemi allo Stato Profondo nel suo primo mandato, e forse vuole assicurarsi che non lo faccia nel secondo.

La chiave di questa ipotesi è “Thomas Crooks”.

Quando lo Stato Profondo vuole uccidere qualcuno, non scherza con i dilettanti.

I truffatori possono essere stati una risorsa dello Stato Profondo, ma solo come un capro espiatorio.

Se avessero voluto uccidere Trump a Butler, avrebbero avuto uno o più cecchini esperti posizionati per sparare il colpo mortale, e non avrebbero mancato.

 I truffatori potrebbero essere stati istruiti a sparare colpi casuali e mancare intenzionalmente Trump.

Ci sono voci di un secondo e persino di un terzo tiratore, che potrebbe anche essere stato istruito a mancare il bersaglio e il cui scopo principale potrebbe essere stato quello di confondere le acque.

Ai servizi segreti, scelti per interpretare i ragazzi e le ragazze, fu ordinato di ritirarsi per consentire a” Crooks “e all'altro tiratore o tiratori di sparare i loro colpi errati.

Hanno fatto esattamente come ordinato, che è competenza dal punto di vista di coloro che hanno emesso gli ordini.

 Anche se “Kimberly Cheatle” si è dimessa, se lo scenario del falso assassinio è corretto, atterrerà in piedi e non ci saranno conseguenze negative per nessun altro ai servizi segreti.

Il colpo che presumibilmente ha colpito l'orecchio di Trump?

 I dipartimenti degli effetti speciali di Hollywood producono tali "colpi", ferite apparenti e "sanguinamento" tutto il tempo.

Togliete il capro espiatorio, date a Trump il tempo di difendere il suo eroismo (sapendo che non ci sarebbero stati altri colpi), portatelo via per presunte cure mediche, fasciate l'orecchio e Trump diventa un imbroglione.

 Possono dargli un'elegante cicatrice all'orecchio per ricordare continuamente a tutti la sparatoria e la sua risposta commovente.

Lo Stato Profondo avrebbe Trump in tasca per sempre, se non lo facesse già.

Tutto quello che dovrebbero fare è far trapelare a un "informatore" dei media amici che l'uccisione di Trump è stata messa in scena con alcune prove convincenti, e Trump sarebbe finito.

Un'altra bella caratteristica di questo ipotetico complotto sarebbe che i repubblicani non avrebbero alcun interesse a smascherarlo.

E finora, i repubblicani non hanno mostrato alcun interesse per il complotto vero e proprio, ma solo per criticare” Cheatle” e i servizi segreti.

 La macchina narrativa si sta muovendo rapidamente:

l'incompetenza dei servizi segreti ha permesso a un ragazzino pazzo di sparare a Trump, un colpo ha colpito l'orecchio, fine della storia.

Perché Trump dovrebbe assecondare questo complotto?

 Fai la tua scelta:

è sempre stato una risorsa del Deep State;

lo Stato Profondo lo ha ricattato;

lo Stato Profondo ha minacciato di uccidere lui o le persone a lui vicine;

 la trama faceva appello alla vanità di Trump, alla propensione per la teatralità e al desiderio di vincere le elezioni, o a qualche altra ragione sconosciuta.

Probabilmente non sapremo mai in modo definitivo la vera storia dietro Butler e quale delle ipotesi contendenti sia corretta.

Se non ci saranno ulteriori tentativi di omicidio, Trump trionferà alle elezioni, condurrà il suo secondo mandato come ha fatto con il primo, senza prosciugamento della palude o procedimenti penali (dando a entrambe le parti un incentivo a non rivelare la verità su un omicidio inscenato), e lo Stato Profondo sopravviverà e prospererà, sosterrà l'ipotesi del tentativo di omicidio inscenato.

È importante mettere in prospettiva il presunto tentativo di omicidio, il ritiro forzato e forse fraudolento di Biden e le elezioni vere e proprie.

Sono episodi che risalgono almeno agli “omicidi di Kennedy” in stile “Game of Thrones”, intrighi e macchinazioni – di cui probabilmente conosceremo mai tutti i dettagli – per il controllo di un impero in fase avanzata.

 

Man mano che l'impero diventa sempre più sovradimensionato militarmente e finanziariamente, diventa sempre più rapace, corrotto e repressivo.

 Le persone che lo controllano fanno tutto il necessario per mantenere il loro potere.

La scena politica diventerà sempre più caotica e violenta man mano che l'impero vacilla e poi collasserà.

Col senno di poi della storia, gli eventi delle ultime settimane saranno considerati solo come un altro giro nella spirale discendente dell'America.

C'è dell'altro in arrivo.

Un giorno, potrebbe essere una miniserie avvincente.

La farsa del COVID ha alimentato un'ostilità diffusa e profondamente radicata nei confronti del governo e dell'intera classe dirigente.

Gli smartphone e Internet hanno messo nelle mani dei contadini capacità informatiche, comunicative e di registrazione visiva e audio praticamente illimitate.

Nonostante la censura e la soppressione, il potere ufficiale ha perso il controllo della narrazione.

La verità è emersa sul virus, i vaccini, i lockdown, le scuole e le aziende chiuse, le mascherine e il distanziamento sociale.

Avendo perso il beneficio del dubbio, praticamente tutto ciò che il governo e i suoi lacchè dei media mainstream dicono ora viene immediatamente messo in discussione.

Pochi minuti dopo il tentativo di assassinio di Trump, i video erano sui social media.

Gli sforzi per far girare l'incidente si sono immediatamente rivelati maldestri e tendenziosi, evocando alcuni “meme” favolosi.

Se Trump non ha messo in scena il suo assassinio, la “Corruttocrazia” è fortunata che il proiettile sia mancato.

Se Trump fosse stato assassinato, avrebbe scoperto rapidamente che il "trumpismo" è molto più di Trump, poiché l'ostilità è diventata cinetica.

 Tuttavia, l'orecchio intaccato di Trump ritarda solo l'inevitabile, perché prima o poi la cinetica, come descritto in "Formiche al picnic, seconda parte", arriverà.

Un massiccio ed evidente broglio elettorale che si traduca in una vittoria democratica innescherebbe l'indignazione cinetica tra i sostenitori ben armati di Trump.

Molte delle persone che fanno funzionare l'America fanno parte di quel gruppo. Conoscono i punti critici e sanno come neutralizzarli.

Sono andati a scuola sui tentativi di guerriglia di successo da parte di gruppi che hanno ostacolato il governo degli Stati Uniti in terre straniere.

Quei gruppi avevano ben poche risorse e know-how rispetto agli insorti americani.

Un'insurrezione potrebbe mettere in ginocchio questo paese in breve tempo e, a lungo termine, sconfiggere il governo.

 

La comunicazione decentralizzata e la potenza di calcolo, il possesso diffuso di armi da fuoco e l'estesa capacità di guerriglia rovineranno i piani di coloro che sono intenzionati al controllo totalitario.

 L'Età del Governo sta cedendo il passo all'Età dell'Individuo.

Opportunamente, la gerontocrazia dei Baby Boomer che ha così approfittato della prima sta finalmente volgendo al termine.

 Trump, un devoto sostenitore del governo, è una reliquia di quell'epoca.

Tuttavia, se entrerà in carica, passerà il testimone alla prossima generazione.

Resta da vedere se lui o J.D. Vance avranno un ruolo nella transizione verso l'era a venire.

È ancora presto e la transizione sarà caotica, straziante e violenta.

Le epoche storiche secolari non si trasformano in un attimo.

Quanto tempo ci vorrà?

Per tutto il tempo necessario.

 

Operazione sotto falsa bandiera,

 la menzogna diventa la verità:

"Israele è la vittima dell'aggressione palestinese".

Secondo il CPI, "non c'è mai stato un genocidio".

Globalresearch.ca – Redazione – (26 luglio 2024) – ci dice:

 

Il procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI) Karim AA Khan KC accusa la Palestina di condurre una guerra contro Israele.

(Prof. Michel Chossudovsky e la Corte Penale Internazionale.)

C'è una storia complessa dietro il piano di Israele dell'ottobre 2023 per "cancellare Gaza dalla carta geografica".

 È un genocidio in corso, un massacro assoluto, unito ad atrocità:

Si tratta di un'impresa criminale basata sulla dottrina israeliana della "vendetta giustificata", che è stata formulata per la prima volta nel 2001.

La dottrina della "vendetta giustificata" afferma senza mezzi termini che la Palestina (nonostante le sue limitate capacità militari) è "l'aggressore" e che " Israele ha il diritto di difendersi", che dal 7 ottobre 2023 consiste nella conduzione di un genocidio attentamente pianificato contro il popolo palestinese.

“Paul Larudee “pone la domanda:

"C'è un punto in cui il genocidio a Gaza diventa abbastanza grave da provocare altri paesi a intervenire direttamente nella Striscia di Gaza per prevenire ulteriori genocidi?

Israele può sterminare l'intera popolazione senza che nessuno lo fermi?"

La risposta a questa domanda è fornita dalla Corte Penale Internazionale (CPI) sotto forma della più spregevole serie di accuse rivolte contro i palestinesi che sono vittime di "un atto di genocidio" istigato da Israele con il sostegno inflessibile della maggior parte dei governi occidentali.

Falsa bandiera. "La Palestina attacca Israele".

Di seguito è riportata la dichiarazione del procuratore della CPI e consigliere del re Karim AA Khan che accusa la Palestina di aver commesso crimini contro l'umanità e crimini di guerra, ignorando attentamente le prove relative all'operazione "false list" di Israele che ha avuto come risultato "deliberatamente" parte del governo Netanyahu nella morte di civili israeliani innocenti.

"Una falsa bandiera" in relazione a Israele costituisce un'operazione di intelligence israelo-americana attentamente pianificata che provoca la morte di civili israeliani innocenti.

A sua volta, Israele darà la colpa allo Stato di Palestina, al fine di giustificare "uno stato di prontezza alla guerra" contro la Striscia di Gaza.

Le operazioni militari sono invariabilmente pianificate con largo anticipo. L'"Operazione Al-Aqsa Storm" del 7 ottobre 2023 non è stato un "attacco a sorpresa".

Si è trattato di un'operazione False Flag condotta da una "fazione" (risorse dell'intelligence) interna ad “Hamas”, in stretto collegamento con il “Mossad” e l' “intelligence statunitense”.

La logica sotto falsa bandiera – che ha provocato vittime israeliane – ha fornito a Israele una giustificazione per intraprendere un genocidio contro i palestinesi.

Nello stesso giorno del 7 ottobre 2023, Netanyahu ha lanciato un'operazione militare contro la Striscia di Gaza intitolata " Stato di preparazione alla guerra".

Se l'"Operazione Tempesta Al-Aqsa" fosse stata un "attacco a sorpresa" come ripetuto a pappagallo dai media, lo "Stato di preparazione alla guerra" di Netanyahu non avrebbe potuto essere effettuato (con breve preavviso) quello stesso giorno, vale a dire il 7 ottobre 2023.

Le vittime delle atrocità israeliane sono i Bambini palestinesi.

Aseel, una bambina palestinese di sei anni, è in cura all'ospedale europeo di Gaza dopo aver perso un occhio in un attacco aereo israeliano.

 Non è stato un "attacco a sorpresa."

Le operazioni militari sono invariabilmente pianificate con largo anticipo. L'"Operazione Al-Aqsa Storm" del 7 ottobre 2023 non è stato un "attacco a sorpresa".

 Si è trattato di un'operazione False Flag condotta da una "fazione" (risorse dell'intelligence) interna ad Hamas, in stretto collegamento con il Mossad e l'intelligence statunitense.

Secondo il dottor “Philip Giraldi” , un noto analista ed ex funzionario della CIA:

Come ex ufficiale dell'intelligence, trovo impossibile credere che Israele non avesse molteplici informatori all'interno di Gaza e dispositivi di ascolto elettronici lungo tutto il muro di confine che avrebbero rilevato i movimenti di gruppi e veicoli.

In altre parole, l'intera faccenda potrebbe essere un tessuto di bugie, come spesso accade. (8 ottobre 2023)

 

Secondo “Efrat Fenigson” , ex funzionario dell'intelligence dell'IDF (pubblicato il 7 ottobre 2023):

Non è possibile che Israele non sapesse cosa sarebbe successo.

Come mai i valichi di frontiera erano aperti?

Qualcosa è MOLTO SBAGLIATO QUI, qualcosa è molto strano, questa catena di eventi è molto insolita e non tipica del sistema di difesa israeliano.

A me questo attacco a sorpresa sembra un'operazione pianificata.

Su tutti i fronti.

Le caratteristiche della recinzione di Gaza  confermano ampiamente le dichiarazioni di “Giraldi” e “Fenigson” sopra riportate:

 

Secondo il ministero della Difesa israeliano "la barriera comprende centinaia di telecamere, radar e altri sensori, si estende per 65 km.

Il ministero ha affermato che la "recinzione intelligente" del progetto è alta più di sei metri e la sua barriera marittima comprende mezzi per rilevare infiltrazioni via mare e un sistema d'arma telecomandato.

 

Una Barriera contro i tunnel lungo il confine tra Israele e Gaza nella Striscia 2019.

Vedi anche il seguente articolo:

Il Comandante di sezione della Barriera di Gaza: "L'ostacolo è costruito in modo che nemmeno una volpe possa passarlo". Hanno lasciato che accadesse.

Con l'attacco di Hamas è stato permesso di chiudere il libro sulla Palestina.

Il Dr. Paul Craig Roberts, Generale Herzl Halevi e Prof. Michel Chossudovsky, 9 ottobre 2023.

MICHEL CHOSSUDOVSKY – GUERRA IN MEDIO ORIENTE: UNA FALSA BANDIERA CHE PORTA AD ALTRE FALSE FLAG?

"False Flag" a sostegno dell'"atto di genocidio di Israele".

Dovrebbe essere chiaro che l'implementazione della False Flag è stata attentamente coordinata con l'"Atto di Genocidio" di Israele diretto contro il popolo palestinese.

Nello stesso giorno del 7 ottobre 2023, Netanyahu ha lanciato un'operazione militare contro la Striscia di Gaza intitolata " Stato di preparazione alla guerra".

Se l'"Operazione Tempesta Al-Aqsa" fosse stata un "attacco a sorpresa" come ripetuto a pappagallo dai media, lo "Stato di preparazione alla guerra" di Netanyahu non avrebbe potuto essere effettuato (con breve preavviso) quello stesso giorno, vale a dire il 7 ottobre 2023.

C'è una lunga storia di false flag israeliane.

La defunta “prof. Tanya Reinhart” ha confermato la formulazione nel 1997 di una False Flag Agenda intitolata "La luce verde al terrorismo" che consisteva nel promuovere (ingegnerizzare) attacchi suicidi contro i civili israeliani, citando "lo spargimento di sangue come giustificazione" per dichiarare guerra alla Palestina:

"... È questo il tema del "via libera al terrorismo" che l' Intelligence Militare (Ama"n) porta avanti fin dal 1997, quando si consolidò la sua linea anti-Oslo.

 Da allora questo tema è stato ripetuto più e più volte dagli ambienti militari, e alla fine è diventato il mantra della propaganda israeliana... ( Vedi Chossudovsk y, 23 ottobre 2023)

C'è continuità: l'intelligence militare israeliana rimane incaricata di attuare operazioni sotto falsa bandiera insieme ad "atti di genocidio" diretti contro la Palestina.

“CONTRO LA FAMIGLIA”: IL GLOBALISMO

 ALL’ATTACCO SENZA FRENI.

Comedonchisciotte.org – Redazione CDC - Andrea Zhok – (27 Luglio 2024) – ci dice: 

 

L'ANALISI DI ANDREA ZHOK SULL'ULTIMO NUMERO DELLA RIVISTA MICROMEGA: "IL PROGRESSISMO COME RETROGUARDIA ARMATA DEL NEOLIBERISMO".

Stamane ricevo una comunicazione pubblicitaria, della rivista “Micromega”, “rivista progressista per antonomasia”, cui ho anche dato in passato un contributo.

Nella comunicazione si annunciava l’uscita, in libreria e online, del nuovo volume dal titolo “Contro la famiglia. Critica di un’istituzione (anti)sociale“.

 Riporto qui sotto il commento introduttivo.

“La famiglia come istituzione sociale è, non da oggi, oggetto di analisi e critica.

 Nel corso della storia il suo superamento è stato obiettivo sia di progetti di emancipazione basati su un’idea di condivisione della proprietà e del lavoro, sia di progetti politici totalitari, che in essa e nelle appartenenze e lealtà di cui è costituita scorgevano un ostacolo al rapporto tra i cittadini e lo Stato”.

Non c’è dubbio che oggi ci troviamo di fronte a un prepotente ritorno della retorica dei legami familiari e di sangue.

 E allora cosa significa, oggi, proclamarsi “contro la famiglia”, come MicroMega ha scelto di intitolare il quarto volume di questo 2024 in libreria dal 25 luglio?

Non certo mettere in discussione i legami affettivi e di reciproca cura che all’interno della famiglia si creano, ma mettere a fuoco e fare oggetto di analisi critica tutti i suoi aspetti antipolitici e antisociali:

 il FAMILISMO AMORALE;

 la TENDENZA A MINARE AUTOREVOLEZZA E CREDIBILITÀ DELLA SCUOLA, nel desiderio di ergersi a unica agenzia educativa dei figli;

 il ruolo svolto nella TRASMISSIONE DI RIGIDI RUOLI DI GENERE;

 la CONCENTRAZIONE DI GRANDI CAPITALI TRASMESSI PER VIA EREDITARIA con conseguente immobilità sociale…

D’altro canto molto spesso sono le carenze dello Stato a indurre gli individui a un RIPIEGAMENTO NELL’AMBITO DELLE COMUNITÀ PIÙ PROSSIME, PRIMA FRA TUTTE PROPRIO LA FAMIGLIA, IN UN CIRCOLO VIZIOSO CHE È NECESSARIO SPEZZARE PER GARANTIRE A CIASCUNO IL PIENO DIRITTO AL DISPIEGAMENTO DELLA PROPRIA PERSONALITÀ.”

 [Sottolineature mie].

Alcune considerazioni a commento sono d’uopo, esaminando partitamente le accuse qui sopra addotte a carico dell’ordinamento famigliare.

 Credo che ciò sia utile per mostrare come questa posizione esposta da “Micromega” rappresenti in forma emblematica alcune ragioni di fondo per cui il progressismo culturale sia divenuto, nel contesto contemporaneo, un’entità socialmente distruttiva, politicamente dissolutiva ed eticamente catastrofica.

L’attacco all’istituzione famigliare in ambito progressista o “di sinistra” non è naturalmente una novità, ma come sempre negli sviluppi culturali il contesto in cui una tesi viene proposta e sviluppata è non meno importante delle tesi stesse.

Nell’ambito ottocentesco in cui dapprima si sviluppa la critica all’istituzione famigliare, alcune delle tesi qui richiamate, come il riferimento al “familismo amorale”, potevano avere un relativo fondamento.

Ricordiamo che il concetto di “familismo amorale” venne introdotto dal politologo americano” Edward C. Banfield “nel suo libro “The Moral Basis of a Backward Society” (1958), frutto di una permanenza di 9 mesi nel paesino di “Chiaromonte” (Basilicata).

 Quest’esperienza permise apparentemente a “Banfield” di trarre conclusioni di valore generale sul ruolo negativo della famiglia nucleare come latrice di arretramento socioeconomico, a causa del proprio connaturato egoismo.

 A settant’anni di distanza la sciatteria dell’analisi di Banfield, 188 pagine prive di un apparato di analisi storica o comparativa degna di nota, appare palese.

 Ma ciò non toglie che il concetto di “familismo amorale” sia riuscito a diffondersi come uno dei molti piedi di porco utilizzati per scardinare ogni legittimazione dell’ordinamento famigliare.

Che la famiglia nucleare, in condizioni storiche specifiche, possa assumere un ruolo eminentemente difensivo ed autoreferenziale è certo, ma che ciò sia una caratteristica in qualche modo qualificante della famiglia nucleare e delle sue lealtà interne, questa è una sciocchezza insostenibile.

Sia come sia, in una fase espansiva della società moderna, in cui, almeno di principio, istituzioni statali strutturate iniziavano a farsi spazio, poteva essere plausibile vedere in alcune resistenze e diffidenze delle strutture famigliari tradizionali un fattore frenante, “regressivo”.

Il prototipo di questa funzione regressiva poteva essere un modello di familismo visibile in alcune forme di criminalità organizzata (il familismo tipo “Padrino”).

 Ma la vera questione qui è capire in che misura nell’Europa del XXI secolo la “famigghia” di Vito Corleone rappresenti un fattore reale di destabilizzazione antisociale.

L’impressione è che certa intellighenzia tragga le proprie fonti sulla realtà sociale più da Netflix che da uno sguardo alla realtà circostante.

La seconda imputazione grave che Micromega ritiene di dover ascrivere alla famiglia è di “minare l’autorevolezza e credibilità della scuola”.

(Ok, non ridete).

Qui, di nuovo, ci troviamo in un contesto analitico che sembra nascere nella società degli anni ’60.

Sembra che abbiamo attorno famiglie solidissime e impermeabili, ma con alti tassi di analfabetismo, che fanno da barriera ai lumi della ragione portati dalla nuova scolarizzazione.

 Solo che mentre sessant’anni fa una funzione sprovincializzante e formativa della scuola pubblica poteva essere sostenuta, oggi la scuola è assediata da programmi eterodiretti, americanizzati, ad altissimo tasso ideologico, con una simultanea riduzione delle conoscenze a favore delle “competenze” (l’esteriorità di atteggiamenti e comportamenti).

Al contempo le famiglie sono sempre più impotenti e lambiccate, assediate a loro volta dagli onnipresenti “schermi” che “educano” h24 i propri figli ai valori di TikTok e Walmart.

 Gli intellettuali di Micromega sembrano appena sbrinati, dopo essere entrati in un congelatore quando in televisione c’era il “maestro Manzi”.

La terza imputazione è complementare alla seconda:

la famiglia avrebbe un ruolo regressivo perché sarebbe complice della “trasmissione di rigidi ruoli di genere”.

 Ora, al di là del fatto che è assai dubbio che ciò corrisponda oggi in qualche misura al vero, la vera questione è:

esattamente a chi spetterebbe di educare i figli in questioni come l’affettività o l’orizzonte di aspettative circa sesso e genere?

A Micromega? A Fedez? Al MinCulPop? Ai Kibbutz? Ai Soviet? All’Agenda 2030?

 Sono sfiorati dal dubbio che l’idea di possedere una superiore saggezza su temi come l’affettività primaria sia sfacciatamente autoritaria?

La quarta imputazione è forse la più comica:

 la famiglia favorirebbe l’immobilità sociale in quanto favorirebbe la concentrazione dei capitali per via ereditaria.

Usciti dal loro congelatore ottocentesco gli intellettuali di Micromega hanno davanti agli occhi senz’altro i Buddenbrook.

Si immaginano famiglie di capitalisti col cappello a cilindro e l’etica protestante del lavoro che passano attività di famiglia e capitali ai propri discendenti di sangue.

 Il carattere anonimo delle odierne multinazionali e dei fondi di investimento sembra essergli sfuggito.

 Di più, il modello famigliare che alimentava la concentrazione dei capitali non è neanche il capitalismo ottocentesco.

Bisogna risalire al maggiorascato – abolito col Codice Napoleonico – dove solo il primogenito ereditava (per evitare il frazionamento del capitale).

Ecco, immaginare che oggi la tendenza dei capitali alla concentrazione in regime capitalista sia dovuto all’ereditarietà famigliare è un indice strepitoso di come la sinistra non maneggi più neppure quegli elementi di economia di cui un tempo si faceva vanto.

E peraltro, laddove questa tendenza esistesse, laddove fossimo ancora in pieno maggiorascato, ovviamente il problema sarebbe rappresentato da ciò che la legislazione consente di fare, non certo dall’esistenza di un ordinamento famigliare.

In sintesi, lo stantio attacco alla famiglia che Micromega ritiene di dover muovere è motivato da una collezione di pretesti insostenibili.

Ma la vera, profonda, motivazione è quella che fa capolino nelle considerazioni finali di cui sopra, ed è una motivazione schiettamente IDEOLOGICA:

la famiglia, rientra nel novero delle “comunità più prossime”, che lo “pseudo illuminismo progressista” (in realtà neoliberismo inconsapevole) chiede di spezzare per “garantire a ciascuno il dispiegamento della propria personalità”.

Al netto della fuffa sul carattere “antisociale e antipolitico” della famiglia, l’ordinamento famigliare, e gli ordinamenti comunitari in genere, rappresentano uno scandalo per l’odierna sinistra neoliberale perché non si adattano alle esigenze dell’individualismo mercatista – unica dimensione di libertà che sono ancora capaci di immaginare.

Il modello di libertà che propongono è il sogno bagnato di quel grande capitale che fingono di osteggiare.

 Sognano individui sradicati, isolati, che cercano consolazione passeggiando in quel grande supermercato che è diventato il mondo occidentale.

Sognano individui fragili, fluidi e perciò disponibili ad essere collocati senza resistenza in ogni anfratto e posizione del macchinario globale.

Collaborano fattivamente alla dissoluzione di ogni identità stabile, collettiva quanto personale, che potrebbe fungere da baluardo alla liquefazione dei rapporti di mercato.

Non so se questa operazione sia frutto di schietta complicità con il paradigma neoliberale, o se sia solo segno di una drammatica inconsapevolezza culturale, ma alla fine questo interessa il giusto:

le intenzioni contano fino ad un certo punto e ciò che resta a futura memoria è solo un ennesimo contributo al degrado corrente.

(Andrea Zhok)

(Andrea Zhok, Professore associato di Filosofia Morale, Università degli Studi di Milano.)

(t.me/andreazhok/420)

 

 

 

Lo stupore della Ue per le proteste italiane:

 sulla libertà di stampa Roma è stata consultata.

 Msn.com – Corriere della Sera – (27 luglio 2024) - Federico Fubini - ci dice:

 

Lo stupore della Ue per le proteste italiane: sulla libertà di stampa Roma è stata consultata.

È la prima volta che un premier scrive alla presidente della Commissione europea per polemizzare riguardo al rapporto annuale «sullo Stato di diritto».

Ma non è la prima volta che il governo di Giorgia Meloni scrive ai funzionari di Ursula von der Leyen su questo argomento.

 Fra gennaio e aprile una squadra di funzionari che fa capo al belga “Didier Reynders”, commissario Ue alla Giustizia, è stata più volte a Roma.

Ha parlato con la Federazione nazionale della stampa italiana, con l’Ordine dei giornalisti e con l’osservatorio sostenuto da entrambi che va sotto il nome di «Ossigeno per l’informazione».

In parallelo si è rivolta al governo e a esso ha riportato le critiche ascoltate da altri sulla gestione della Rai e dell’informazione nell’emittente pubblica.

Alle organizzazioni della società civile, così come al governo, i funzionari di Reynders hanno chiesto precise relazioni scritte sui criteri di gestione della televisione di Stato, sui suoi equilibri finanziari, sul servizio pubblico.

Anche per questo la missiva della premier ieri è stata ricevuta con un filo di sorpresa.

In primo luogo, perché il Rapporto sullo stato di diritto nei 27 Paesi dell’Unione è di sei giorni fa e la lettera di Meloni è atterrata in una Bruxelles ormai in vacanza dopo la maratona delle nomine.

 La caduta di tensione è tale che ieri per ore la Commissione non riusciva neanche a confermare di aver ricevuto la lettera.

 Eppure era già transitata per la rappresentanza permanente d’Italia a Bruxelles, che l’aveva consegnata.

Poi però lo stupore ha riguardato l’intensità della reazione della premier.

Ha osservato ieri una portavoce della Commissione:

 «Com’è noto, il Rapporto annuale sullo Stato di diritto segue un metodo ben affermato ed è il frutto di un processo inclusivo con tutti gli Stati dell’Unione europea e con i portatori d’interessi». Parole studiate per far capire che il governo italiano era già stato sentito prima della pubblicazione, più volte;

dunque le critiche di Meloni al rapporto («Dispiace che non sia stato risparmiato dai professionisti della disinformazione e della mistificazione») erano sicuramente già note.

Qualcuno a Bruxelles ha persino avuto l’impressione che il vero bersaglio di Meloni non fossero “von der Leyen” o “Reynders”;

ma piuttosto quelli che lei vede come suoi avversari interni, i «professionisti della disinformazione».

 Certo è che a Bruxelles si sottolinea ora come il rapporto sullo Stato di diritto, soprattutto sul tema delicatissimo della Rai, fosse «basato sui fatti».

 La versione del 2022 di quel testo quasi non parlava della televisione di Stato. Quella del 2023 vi dedica un solo paragrafo.

Quella di quest’anno — rinviata attentamente fino a dopo la conferma di von der Leyen — ci si sofferma per più di tre pagine, nelle quali la Commissione riferisce le osservazioni degli uni e degli altri senza prendere posizione quasi mai.

Ma a volte sì e, quando lo fa, il rapporto non prende di mira direttamente il governo: parla piuttosto degli assetti generali dell’emittente pubblica.

«Da tempo l’efficacia del sistema di governance nel garantire la piena indipendenza della Rai è motivo di preoccupazione in Italia», si legge.

 O ancora:

 «I rischi di influenza politica sono frutto della prassi consolidata di riorganizzare le posizioni apicali della Rai basandosi sull’equilibrio dei poteri politici».

In una Bruxelles scivolata nelle ferie, tutti si erano già dimenticati di quelle frasi di qualche funzionario.

Ora la lettera di Meloni ha acceso un faro di luce più intenso.

E von der Leyen dovrà rispondere, «basandosi sui fatti».

 

 

 

Yellen punta a 3 trilioni di dollari

all'anno per iniziative

sul cambiamento climatico

 

Theburningplatform.com - Guest Post di Martin Armstrong – (30 LUGLIO2024) – ci dice:

 

Inflation Reduction Act.meme_

Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen una volta ha ammesso che l'Inflation Reduction Act, il più grande pacchetto di spesa nella storia americana, è stato deliberatamente progettato per combattere il cambiamento climatico.

"L'Inflation Reduction Act è, al suo interno, quello di trasformare la crisi climatica in un'opportunità economica",

Yellen ha detto candidamente questo aprile.

La legge non è mai stata intesa a frenare l'inflazione, in quanto ha fatto l'esatto contrario.

 La Yellen sta ora cercando trilioni di finanziamenti aggiuntivi per la più grande bufala del secolo.

Il cambiamento climatico è diventato la causa caritatevole intoccabile che nessuno può mettere in discussione.

 Il COVID-19 è stato solo un trampolino di lancio per la redditizia opportunità fiscale rappresentata dal cambiamento climatico e dall'agenda verde.

Trattandosi di una questione globale, fa sorgere la necessità di istituzioni e coalizioni globalizzate.

La riunione del G20 ha sottolineato l'importanza che le nazioni sviluppate collaborino per prevenire il cambiamento climatico coinvolgendo le persone.

 Il Brasile vuole imporre una tassa patrimoniale globale del 2% agli individui più ricchi e reindirizzare quel denaro verso il cambiamento climatico.

Non hanno un piano in atto per l'utilizzo di quei fondi, ma tutti applaudono quando i politici vogliono tassare gli odiati ricchi, come se quei fondi andranno a beneficio della popolazione in generale.

Tuttavia, gli Stati Uniti stanno cercando un contributo più incisivo a questo problema immaginario ampiamente celebrato.

Imposta Yellen sui guadagni non realizzati.

Janet Yellen ha dichiarato che ci vorranno 3 trilioni di dollari all'anno fino al 2050 perché le nazioni raggiungano i loro obiettivi climatici.

 Ritengono che il cambiamento climatico sia "la più grande opportunità economica del 21° secolo", ma le menti logiche lo vedranno come il più grande obbligo economico.

"Trascurare di affrontare il cambiamento climatico e la perdita di natura e biodiversità non è solo una cattiva politica ambientale.

È una cattiva politica economica", ha detto Yellen al G20.

Nessun membro ha obiettato o messo in discussione la sua proposta.

Non c'è un piano in atto per raccogliere 3 trilioni di dollari, ma quelli come Yellen hanno già fatto proposte per tassare le persone su tutto.

Vorrebbe persino tassare le persone su ciò che non hanno, come i guadagni non realizzati.

 Yellen fa la sciocca ma ha le credenziali per saperlo meglio.

 Janet Yellen sa che queste misure contribuiranno alle condizioni inflazionistiche e non contribuiranno in alcun modo alla crescita economica.

 Eppure, i governi sono completamente al verde e sono a un punto in cui non possono continuare a prendere in prestito perpetuamente senza alcun piano per ripagare i loro debiti.

 È necessario un nuovo piano per estorcere denaro al popolo.

Le banche multilaterali di sviluppo (MDB) finanziano gran parte delle iniziative ecologiche.

Queste banche sono gestite da numerose nazioni o grandi istituzioni finanziarie, come la “Banca Mondiale” o il “Fondo Monetario Internazionale”, e hanno speciali opportunità di finanziamento.

 L'idea di utilizzare una banca centralizzata che non appartiene a una nazione è un grosso ostacolo verso la globalizzazione economica.

Stanno creando un problema (il cambiamento climatico) che la popolazione mondiale deve sconfiggere collettivamente attraverso la tassazione.

Sarebbe più facile per loro spendere e raccogliere trilioni dalla popolazione in generale sotto una valuta sostenuta centralmente, digitale per buona misura.

Stanno sondando le acque ora per vedere come e chi può detenere il potere di diventare l'autorità fiscale mondiale.

 

 

 

Le 3 principali guerre

per procura

per determinare la terza guerra

mondiale e rimodellare l'ordine mondiale.

Theburningplatform.com - Guest Post di Nick Giambruno – (30 luglio 2024) – ci dice:

 

Oggi esaminerò da vicino le più importanti guerre per procura della Terza Guerra Mondiale, che credo saranno decisive nel determinare chi vincerà il conflitto complessivo e darà forma al nuovo ordine mondiale.

Le guerre per procura sono un metodo con cui le grandi potenze combattono le loro battaglie indirettamente, utilizzando nazioni o gruppi più piccoli come controfigure piuttosto che confrontarsi direttamente.

Le grandi potenze sostengono, equipaggiano e finanziano gruppi o nazioni più piccoli in una guerra per procura per combattere contro un avversario comune. Questo sostegno può includere addestramento militare, armi, finanziamenti e altre risorse.

Il punto critico è che le grandi potenze non si impegnano direttamente in combattimento.

 

Ci sono numerose guerre per procura in corso nella Terza Guerra Mondiale.

Tuttavia, quelli che credo si riveleranno decisivi saranno a Taiwan, in Ucraina e in Medio Oriente.

 Le altre guerre per procura sono periferiche in confronto.

Guerra per procura #1: Taiwan.

Di recente, la Cina ha eseguito un'esercitazione militare di due giorni intorno a Taiwan, denominata “Joint Sharp Sword-2024°”, in risposta a quelli che definisce gli atti separatisti di Taiwan.

Questa esercitazione ha coinvolto l'aeronautica e la marina cinesi che circondavano completamente l'isola di Taiwan con navi e aerei da guerra.

 Mirava a testare la loro prontezza al combattimento per un attacco su vasta scala.

Molti credono che le esercitazioni siano una pratica per un'invasione.

Questa dimostrazione di forza arriva subito dopo l'insediamento del nuovo presidente di Taiwan, “Lai Ching-te”.

 Lai una volta ha espresso sostegno all'indipendenza di Taiwan.

Se Taiwan dichiarasse ufficialmente l'indipendenza, equivarrebbe a dichiarare guerra alla Cina.

Lo status quo non ufficiale mantiene una posizione ambigua sulla sovranità di Taiwan;

non stanno dichiarando l'indipendenza (ancora), né si stanno impegnando a riunificarsi con la Cina.

La presidenza di Lai è significativa nel contesto delle già tese relazioni Cina-Taiwan.

Un nuovo presidente con simpatie pro-indipendenza potrebbe essere il punto di svolta che spinge la Cina ad agire.

Tuttavia, sono scettico sul fatto che l'esercito americano intervenga direttamente.

Questo perché la Cina (e la Russia) sono gli unici paesi con arsenali nucleari abbastanza sofisticati da andare in punta di piedi con gli Stati Uniti fino alla cima della scala dell'escalation militare, un concetto che descrive come la gravità di un conflitto militare possa aumentare.

In altre parole, l'esercito americano non può attaccare la Cina impunemente perché Pechino può abbinare ogni mossa fino a una guerra nucleare totale, il vertice della scala dell'escalation militare.

La domanda operativa è: gli Stati Uniti rischieranno l'Armageddon nucleare su Taiwan?

Non credo che lo farà.

Considerando tutto, la Cina sembra essere in vantaggio e riunificherà Taiwan in un futuro non troppo lontano.

Penso che la Cina, e quindi i BRICS+, prevarranno in questa cruciale guerra per procura della Terza Guerra Mondiale.

Se ciò accadrà, probabilmente modificherà in modo permanente il panorama geopolitico dell'Asia orientale.

 

Guerra per procura #2: Ucraina.

L'Ucraina è stata l'arena scelta dalla NATO e dai suoi amici per affrontare la Russia per molti anni.

Per riassumere brevemente, gli Stati Uniti hanno speso molti miliardi per intromettersi in Ucraina molto prima che scoppiasse l'attuale conflitto nel febbraio del 2022.

È stato stimato che gli Stati Uniti hanno speso circa 5 miliardi di dollari per la "democratizzazione" dell'Ucraina prima del 2022.

Ciò significa che si tratta di malizia segreta eseguita attraverso organizzazioni non governative (ONG), che sono semplicemente facciate della CIA.

Un elenco parziale dei colpevoli include l' “USAID”, il “National Democratic Institute” e l' “International Republican Institute”, così come organizzazioni nominalmente non governative come “Freedom House”, “Open Society Foundations” di George Soros e il “National Endowment for Democracy”.

Tutto è culminato nel violento rovesciamento del corrotto governo filo-russo dell'Ucraina nel 2014, che un corrotto governo filo-americano ha sostituito.

Ha gettato i semi per l'attuale conflitto.

Mentre scrivo queste righe, a metà del 2024, il conflitto in Ucraina sembra raggiungere un punto di svolta.

L'Ucraina ha subito gravi battute d'arresto sul campo di battaglia poiché la Russia ha costantemente guadagnato territorio.

 I russi ora hanno lo slancio e l'iniziativa.

Anche i finanziamenti statunitensi si stanno prosciugando.

Gli elettori americani ed europei sono sempre più stanchi della guerra, mentre la gente normale lotta con un'economia balbettante e un'inflazione in aumento.

In breve, non c'è molto di più che la NATO e i suoi amici possano fare per cambiare le cose per l'Ucraina.

Non possono intervenire direttamente; i russi sono stati chiari sul fatto che la vedrebbero come una dichiarazione di guerra diretta e aperta, che potrebbe portare a scambi nucleari.

Tutto ciò che la NATO e i suoi amici possono fare è inviare più spedizioni di armi a Kiev.

Tuttavia, è improbabile che ciò porti alla vittoria dell'Ucraina. Nella migliore delle ipotesi, prolungherà solo il conflitto senza cambiare il risultato finale.

Inoltre, sembra che la pazienza russa si stia esaurendo su questo tema.

In risposta alla fornitura di armi all'Ucraina da parte della NATO e dei suoi amici, Putin ha recentemente annunciato che la Russia inizierà a fornire armi ai paesi in conflitto con gli Stati Uniti e altri paesi della NATO.

“Dmitrij Medvedev” è un ex presidente e primo ministro russo.

 Ora è il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza e recentemente ha detto questo riguardo alla nuova politica:

"Ora, possano gli Stati Uniti e i loro alleati sperimentare in prima persona l'uso diretto di armi russe da parte di terzi.

Queste persone o regioni sono state intenzionalmente lasciate senza nome, ma possono includere tutti coloro che considerano Yankeeland & Co. il loro nemico, indipendentemente dalla loro visione politica e dal riconoscimento internazionale.

Il loro nemico sono gli Stati Uniti, il che significa che sono nostri amici".

Non c'è dubbio che i paesi e i gruppi che riceveranno armi russe a cui Medvedev si riferiva includeranno quelli del Medio Oriente, che è la terza guerra per procura chiave della terza guerra mondiale.

 Un afflusso di armi russe in Medio Oriente potrebbe far pendere l'ago della bilancia in questa regione cruciale.

Se si considera tutto ciò che riguarda l'Ucraina, sembra che alla fine si raggiungerà una soluzione negoziata che sia principalmente favorevole alla Russia.

In assenza di ciò, mi aspetto che i russi continuino a fare guadagni costanti.

In ogni caso, credo che i russi vinceranno attraverso guadagni sul campo di battaglia o un accordo negoziato favorevole.

Ecco la linea di fondo.

Tutti i segnali indicano un'eventuale vittoria russa in Ucraina e un'altra guerra per procura critica della Terza Guerra Mondiale che si concluderà a favore dei BRICS+. Se ciò accadrà, probabilmente modificherà in modo permanente il panorama geopolitico dell'Europa.

Guerra per procura #3: Il Medio Oriente.

Penso che sia chiaro che le guerre per procura in Ucraina e Taiwan probabilmente finiranno a favore dei BRICS+.

Ecco perché mi aspetto che la NATO e i suoi amici facciano la loro ultima resistenza per affossare l'emergere di un ordine mondiale multipolare e preservare l'ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti in Medio Oriente.

Nel mio prossimo articolo, esaminerò in profondità il Medio Oriente e come penso che si svilupperà.

Ecco la linea di fondo.

Penso che il Medio Oriente sarà il campo di battaglia decisivo che determinerà chi vincerà la Terza Guerra Mondiale e darà forma al nuovo ordine mondiale.

La posta in gioco non potrebbe essere più alta.

Innumerevoli milioni di persone nel corso della storia sono state spazzate via finanziariamente, o peggio, durante le precedenti guerre mondiali perché non sono riusciti a vedere il quadro generale corretto e a prendere le misure appropriate.

Fortunatamente, la terza guerra mondiale non deve prendere alla sprovvista te, la tua famiglia o il tuo portafoglio.

Al contrario.

Questo è esattamente il motivo per cui ho appena pubblicato un nuovo rapporto urgente con tutti i dettagli, incluso ciò che devi fare per prepararti.

 

 

 

 

 

Trump si sta dirigendo verso la sconfitta.

Senza un cambiamento drammatico

nella strategia, queste elezioni

sono ora da perdere per i democratici

  Unz.com - Keith Woods – (29 luglio 2024) – ci dice:

 

Donald Trump si sta dirigendo verso la sconfitta nelle elezioni di quest'anno. Mi rendo conto che affermare questo è controverso: si è sviluppato quello che penso sia un senso fuorviante di inevitabilità riguardo a una vittoria di Trump, specialmente nella destra radicale.

 Quando di recente ho detto che ora credo che Trump perderà, mi sono imbattuto in una marea di commenti arrabbiati che mi accusavano di fare inutilmente black pilling, di ignorare i sondaggi, di essere contrario o semplicemente di essere semplicemente stupido.

Ho espresso per la prima volta questo punto di vista in opposizione alla mia vecchia nemesi, l'”Agente Accademico”, che sostiene che l'elezione è una conclusione scontata, che “Harris” ha "zero possibilità" e che è stata nominata per interpretare il ruolo di "jobber" (questo è il gergo del wrestling per un wrestler il cui lavoro è quello di perdere e far sembrare forti i propri avversari).

 

L'opinione di “AA” su questo è sicuramente l'opinione della maggioranza.

Trump ha ottenuto vittorie su vittorie quest'anno, dallo scioccante dibattito di Biden contro di lui al suo incontro con la morte e la guarigione trionfante, regalandoci una delle foto più belle mai scattate.

 Con la quasi certezza che la nominata sarà “Kamala Harris”, alcuni hanno preso questo come una conferma che Trump è davvero il consacrato.

Qualunque sia la possibilità che il vecchio Joe avesse nella rivincita con Trump, Kamala è un veleno elettorale.

Mentre Biden potrebbe rendere appetibile l'agenda anti-bianca e di sinistra radicale dei Democratici con il suo stile da bianco d'altri tempi, Harris è la vera, brutta faccia del regime dei DEI.

Dopotutto, anche gli elettori democratici l'hanno nettamente respinta.

 

Questo è un approccio semplice e intuitivo alle previsioni, basato sulle vibrazioni, e chiunque potrebbe essere perdonato se pensa che il destino sia solo dalla parte di Trump dopo gli eventi in Pennsylvania, ma penso che più guardo con freddezza alle prospettive di Trump per queste elezioni, più sembrano cupi.

Non sto dicendo che perderà sicuramente, e da qui a novembre possono succedere molte cose, ma attualmente è valutato 1/2 dai bookmaker, ovvero con circa il 65% di possibilità di vincere.

 Presumendo che sia lei la candidata incontrastata per il partito democratico (non ancora sicuro), capovolgerei la situazione e darei quel tipo di probabilità, se non addirittura inferiori, a Harris.

Pertanto, penso che le attuali quote di 6/4 offerte su Harris rappresentino molto valore (non un consiglio finanziario).

 

Se vogliamo passare dalle vibrazioni a qualcosa di tangibile, potremmo guardare ai sondaggi.

Il problema, però, è che i sondaggi si sono rivelati un pessimo predittore dei risultati elettorali nelle elezioni presidenziali americane, soprattutto in questo periodo così lontano.

 È luglio.

 Nel luglio 1988, George HW Bush – che, come Harris, era allora vicepresidente – era dietro al suo avversario democratico di 17 punti.

Bush non solo vinse le elezioni di quell'anno, ma le vinse facilmente:

una schiacciante vittoria per 426-111 nel voto del collegio elettorale.

 

All'inizio, Trump era molto più avanti di Harris nei sondaggi nazionali, ma di recente Harris ha ottenuto grandi guadagni, anche negli stati chiave in bilico.

 Un cambiamento così drammatico nel giro di pochi giorni sottolinea solo il fatto che non possiamo davvero aspettarci che questi numeri siano gli stessi tra quattro mesi, e questo non tiene nemmeno conto di altre domande come chi risponderà ai sondaggisti e chi si presenterà effettivamente a votare.

No, i sondaggi non vanno bene.

Molti politologi hanno cercato di trovare un mezzo di previsione più affidabile, con successo alterno.

Dopo decenni di test, un metodo sembra distinguersi per il suo successo: queste sono le "chiavi della Casa Bianca", un metodo sviluppato dallo storico americano “Allan Licthman”.

 

“Lichtman” sviluppò le chiavi in collaborazione con un sismologo sovietico. Trattando le elezioni statunitensi con lo stesso tipo di approccio sistemico utilizzato per studiare i terremoti, i due hanno trovato un metodo di analisi che tratta le elezioni generali come un referendum sulle prestazioni del partito al potere.

Usando le chiavi, Lichtman ha previsto correttamente il vincitore del voto popolare in tutte le elezioni generali dal 1984 al 2012, ha previsto correttamente la vittoria di Donald Trump nel 2016 (anche se non è riuscito a vincere il voto popolare) e la vittoria di Biden nel 2020.

 Il sistema è stato testato anche su elezioni passate a partire dal 1800 e si è scoperto che le prevedeva retrospettivamente correttamente.

Se c'è un sistema migliore per prevedere le elezioni, non ne ho trovato uno.

 

Detto questo, non sto considerando questo metodo come decisivo.

I dati demografici stanno cambiando così rapidamente che gli Stati Uniti non sono certo lo stesso paese che erano durante la maggior parte delle elezioni studiate. Ma sulla base delle sue prestazioni passate, è probabilmente un buon test di come gli elettori si sentiranno riguardo al partito al governo a novembre, e quindi sembra un buon punto di partenza.

 

Le chiavi della Casa Bianca nel 2024.

Ci sono tredici "chiavi" per la Casa Bianca, che misurano il sentimento nei confronti del partito al potere in vista delle elezioni.

Se un candidato sfidante riesce a detenere la maggioranza delle chiavi, è probabile che si verifichi un terremoto politico e l'estromissione del partito al governo, indipendentemente dall'andamento del dibattito o dalla natura della campagna elettorale.

Quindi, vediamo quali sono le tredici chiavi e come stanno cercando questo ciclo elettorale:

CHIAVE 1 (Mandato del partito):

dopo le elezioni di medio termine, il partito in carica detiene più seggi nella Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti rispetto alle precedenti elezioni di medio termine.

 

Verdetto del 2024: falso.

Il Partito Democratico ha ottenuto meno seggi nelle elezioni di metà mandato del 2022 rispetto al 2018.

Tuttavia, questa chiave ha il valore predittivo meno di tutti; il calo è stato lieve (da 235 a 213 seggi), e i repubblicani si sono comportati ben al di sotto dell'attesa "onda rossa" in queste elezioni.

 

Una chiave per Trump.

CHIAVE 2 (Concorso):

non esiste un serio concorso per la nomina del partito in carica.

Verdetto del 2024: vero.

Biden non ha dovuto affrontare concorrenza per la candidatura e ha quindi nominato Kamala come suo successore, che è stato sostenuto da tutti i pezzi grossi del partito e sembra avere la nomina assicurata.

Se dovesse essere sfidata, o i vertici democratici dovessero organizzare un colpo di stato per sostituirla all'ultimo minuto con qualcuno che considerano più eleggibile, la situazione potrebbe essere capovolta, ma in questo momento sembra che Harris sia al sicuro.

 

Una chiave per Harris.

 

CHIAVE 3 (In carica): il candidato del partito in carica è il presidente in carica.

Verdetto del 2024: falso.

Era vero per Biden, non per Harris, sebbene lei rappresenti la stessa amministrazione.

 

Due chiavi per Trump.

CHIAVE 4 (Terze parti):

non esiste alcuna campagna significativa di terze parti o indipendente.

 

Verdetto del 2024: vero.

 RFK Jr. sembra una delle minacce più credibili provenienti da un candidato di terze parti da qualche tempo, ma probabilmente non abbastanza per girare questa chiave.

 Il sistema di “Lichtman” li valuta come seri contendenti solo se i sondaggi superano il 10%.

RFK Jr. difficilmente riuscirà a superare questa soglia.

 

Due chiavi per Harris.

CHIAVE 5 (Economia a breve termine): l'economia non è in recessione durante la campagna elettorale.

 

Verdetto del 2024: vero.

L'economia statunitense sta registrando una buona crescita e l'amministrazione Biden/Harris ha investito molto nell'economia statunitense negli ultimi 4 anni. Un grande shock economico da qui alle elezioni è improbabile.

 

Tuttavia, sebbene il PIL pro capite sia il modo più semplice per misurare lo stato di salute a breve termine di un'economia, può essere fuorviante e, poiché si tratta di un'elezione, la percezione degli elettori conta più dei numeri reali.

 Il modello di Lichtman non guarda alla percezione, ma solo alla crescita reale, che sembra una potenziale vista.

Da uno studio recente è emerso che 3 americani su 5 pensano che il paese sia in recessione, e la maggior parte pensa che la recessione sia iniziata lo scorso anno. Le persone tendono anche a ricordare male quanto andavano bene le cose dal punto di vista economico sotto le amministrazioni precedenti, e questo sembra accadere ora con Trump.

Se la maggior parte degli americani pensa che il Paese sia entrato in recessione durante l'amministrazione Biden/Harris dopo aver ottenuto un'economia forte da Trump, possiamo davvero ancora considerarla una chiave per i Democratici?

Penso che dipenderà da come si sentiranno gli elettori al momento delle elezioni, quindi lascerò questa chiave neutrale.

 

CHIAVE 6 (Economia a lungo termine):

la crescita economica reale pro capite durante il periodo è pari o superiore alla crescita media nei due termini precedenti.

Verdetto del 2024: vero.

La crescita sotto Biden/Harris è stata più elevata rispetto alle due amministrazioni precedenti e ha compreso un'ampia ripresa dalla crisi dovuta al Covid.

Ancora una volta, lo stesso avvertimento vale per quanto riguarda la percezione del pubblico.

Il pubblico americano ritiene di essere entrato in recessione da un anno, soprattutto a causa dei cambiamenti nel costo della vita.

Il costo della vita conta tanto quanto i dati sulla crescita o sui guadagni, poiché le persone giudicano la propria ricchezza in base a quanto possono effettivamente acquistare con ciò che guadagnano.

Tuttavia, il governo sembra ora tenere l'inflazione sotto controllo e, sulla carta, Harris ha ancora un buon record da vendere, quindi direi che questa chiave è democratica.

Entrambe le chiavi economiche potrebbero facilmente passare a Trump se l'economia americana entrasse in recessione da qui alle elezioni.

 

(Incertamente) Tre chiavi per Harris.

La deindustrializzazione è stata una delle ragioni principali della svolta populista di Trump nella Rust Belt nel 2016, ma ora Biden ha raddoppiato la quantità di fabbriche negli Stati Uniti e ha investito miliardi nella produzione americana.

Anche gli Stati Uniti stanno tenendo sotto controllo l'inflazione, il che significa che Harris ha un record economico davvero formidabile su cui continuare.

 

Quattro chiavi per Harris.

 

CHIAVE 8 (Disordini sociali):

non si sono verificati disordini sociali prolungati durante il mandato.

 

Verdetto del 2024: vero.

Le proteste filo-palestinesi sono quanto di più vicino a gravi disordini sociali, ma non sono nulla al livello dell'estate di Floyd e non sono sufficienti per girare questa chiave.

 

Cinque chiavi per Harris.

 

CHIAVE 9 (Scandalo):

L'amministrazione in carica non è macchiata da grossi scandali.

 

Verdetto del 2024: vero.

Per quanto i conservatori abbiano cercato di rendere Hunter Biden il fulcro di un vero scandalo, questo non è mai arrivato, e Biden è stato un presidente piuttosto privo di controversie.

 

Sei chiavi per Harris.

CHIAVE 10 (fallimento estero/militare):

l'amministrazione in carica non subisce gravi fallimenti negli affari esteri o militari.

 

Verdetto del 2024: vero.

Questo potrebbe essere controverso, ma nessuna delle cose che verranno considerate i principali fallimenti di Biden in politica estera da parte dei repubblicani regge davvero.

Il ritiro dall'Afghanistan era stato promesso da Trump e, sebbene alcuni soldati americani siano andati perduti nel processo, ciò non ha afflitto l'amministrazione Biden.

 Sebbene l'invasione russa dell'Ucraina e lo scoppio della guerra tra Hamas e Gaza abbiano causato problemi al governo Biden, per lui non si è trattato di un disastro nemmeno a livello nazionale.

La Russia non ha ancora ottenuto la vittoria sulla coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti, e gli americani sono ampiamente d'accordo con l'approccio attuale, o almeno non abbastanza contrari da poterlo considerare un grave fallimento.

 

Sette chiavi per Harris.

 

CHIAVE 11 (successo estero/militare):

l'amministrazione in carica ottiene un grande successo negli affari esteri o militari.

 

Verdetto del 2024 falso.

Così come non c'è stato alcun fallimento di massa, l'amministrazione Biden/Harris non ha una grande storia di politica estera di cui vantarsi.

 L'Afghanistan avrebbe potuto essere un successo, se non fosse stato per il disordinato ritiro e la perdita di vite americane durante la fuga.

Sembra improbabile che il conflitto israelo-palestinese venga risolto presto, e la speranza di una vittoria a sorpresa dell'Ucraina sulla Russia è ancora più improbabile.

 

Tre chiavi per Trump.

 

CHIAVE 12 (Carisma in carica):

 Il candidato del partito in carica è carismatico o un eroe nazionale.

 

Verdetto 2024: Falso.

Questo è riservato a un candidato che capita una volta in una generazione con un enorme appeal trasversale come Roosevelt Roosevelt o Ronald Reagan, Harris non lo è di certo.

Quattro chiavi per Trump.

 

CHIAVE 13 (Carisma dello sfidante):

il candidato del partito provocatorio non è carismatico o un eroe nazionale.

 

Verdetto del 2024: vero.

 Trump ha un seguito di culto ed è una figura molto carismatica, ma è anche estremamente controverso e non ha la capacità di fare appello a un'ampia base di sostegno al di fuori del suo partito, come potrebbe fare qualcuno come Reagan di John F. Kennedy.

 

Otto chiavi per Harris.

 

Conteggio finale: Harris 8 – Trump 4.

Le chiavi sono fermamente a favore dei democratici, suggerendo che difficilmente gli elettori saranno dell'umore giusto per il terremoto politico di un cambio di regime democratico.

Questa metodologia riguarda principalmente la vitalità del partito, non l'attrattiva del candidato.

Ma le chiavi sarebbero state girate ancora più fortemente a favore di Biden se fosse stato lui il presidente in carica, eppure dopo la sua disastrosa performance nel dibattito di inizio luglio, si è sviluppato un consenso sul fatto che la sua senilità era così evidente che avrebbe perso, indipendentemente dai suoi precedenti al governo.

Un argomento simile è attualmente in discussione su Harris, è semplicemente troppo improbabile per vincere le elezioni nazionali.

 È vero?

Indicherei Hillary Clinton.

Nel 2016, Clinton si è classificata come la seconda candidata presidenziale con il più alto indice di sfavore di sempre, seconda solo a Trump!

Ho sondaggisti che hanno scoperto che "bugiarda" era la parola più associata alla Clinton nella mente degli elettori, e lei è stata avvolta nelle polemiche per le sue e-mail cancellate e, in misura minore, per la sua competizione alle primarie con Bernie Sanders.

 Harris non è il politico più attraente, ma sono pronto a scommettere che sarà più popolare della Clinton.

 

E nonostante la diffusa antipatia per la Clinton, ha comunque vinto il voto popolare nel 2016.

Ciò che contava era che Clinton aveva perso tre stati chiave della Rust Belt a favore di Trump che hanno ribaltato le elezioni: Wisconsin, Michigan e Pennsylvania.

 Il margine di vittoria di Trump in quegli stati? 79.316 voti.

Trump ha vinto Pennsylvania con 46.435 voti, Wisconsin con 22.177 voti e Michigancon 10.704 voti.

Si tratta di margini minuscoli:

per essere precisi, 0,057 del totale degli elettori è costato l'elezione a Clinton.

Ora mettete in conto otto anni di cambiamento demografico e di sinistra culturale e chiedetevi se Harris può guadagnare questo tipo di margine su Hillary Clinton.

Come (e chi) Trump ha vinto.

Nel 2016, Trump ha vinto questi stati della Rust Belt sfidando il partito repubblicano dall'esterno e presentandosi come un populista.

Trump in realtà ha conquistato meno elettori bianchi di Mitt Romney, ma ha conquistato più elettori bianchi che contavano.

 Ci sono alcune cose interessanti sulle aree chiave che Trump ha capovolto.

 Per prima cosa, sono alcune delle contee più bianche d'America.

 

Un'altra cosa interessante e anomala su questi stati in bilico diventa evidente guardando una mappa degli atteggiamenti degli elettori negli Stati Uniti, che mostra che questi stati sono tra i pochi in America in cui l'atteggiamento della maggioranza degli elettori è "populista" piuttosto che una variante di conservatore o liberale.

Molti di questi elettori bianchi e populisti sono democratici disamorati che si sono sentiti lasciati indietro dall'abbraccio del paese al globalismo e al libero scambio.

Hanno scelto Obama nel 2008 e nel 2012, ma sono passati a Trump nel 2016 perché gli piaceva il suo modo di parlare su questioni come l'immigrazione, il protezionismo e la ricostruzione dell'industria americana.

Dopo aver governato come Jab Bush per quattro anni, Trump ha guadagnato più sostegno da parte dei conservatori ideologici, ma ha perso il sostegno cruciale dei bianchi, della classe operaia moderata e dei populisti, i cui voti sono decisivi in questi stati.

Invece di governare come un populista, il grande risultato legislativo di Trump è stato un taglio fiscale di” Paul Ryan” che ha favorito i ricchi.

Negli stati della Rust Belt nel 2020, la tendenza è stata che Trump ha perso una quota sproporzionata di percettori di reddito medio e basso, guadagnando o perdendo una percentuale minore di percettori di reddito alto.

Gli elettori bianchi senza istruzione universitaria sono stati fondamentali per la vittoria di Trump nel 2016, ma nel 2020 i democratici hanno guadagnato terreno con questo gruppo demografico, aumentando la loro quota di questo voto dal 28% al 33%.

Una questione più rilevante di quanto piacerà agli elettori Kamala Harris è cosa farà Trump per riconquistare gli elettori bianchi populisti che ha perso.

 Attualmente, la campagna di Harris sta raggiungendo gli elettori bianchi in modo più esplicito rispetto a Trump, che ha recentemente inquadrato la sua opposizione all'immigrazione di massa come motivata dal desiderio di proteggere i posti di lavoro dei neri e degli ispanici.

Parte di una strategia, a quanto pare, ideata dalla responsabile della campagna di Trump, “Susie Wiles”, che afferma che compenseranno la perdita di "Karens" bianche vincendo "Jamal ed Enrique".

 

Trump ha avuto la possibilità di imparare dai suoi errori nel 2020 e di tornare alla piattaforma populista che gli ha fatto guadagnare gli elettori bianchi populisti nel 2016.

Ma Trump è orgoglioso del suo record come presidente.

Alla RNC, un oratore dopo l'altro ha celebrato i tagli fiscali di Trump.

Si è parlato molto poco dell'immigrazione:

un'immigrata sudamericana si è rivolta alla folla in spagnolo e ha parlato di come l'immigrazione clandestina stia danneggiando gli immigrati legali come lei.

Si fa poca menzione anche della visione di nazionalismo economico indicata da Trump nel 2016.

L'attenzione è invece rivolta all'inflazione – un obiettivo sempre popolare per i conservatori – ai prezzi del gas e del petrolio.

Un portavoce dopo l'altro ha promesso che Trump avrebbe "liberato l'energia americana" con un ritorno alla piattaforma repubblicana del 2008 "drill baby drill."

 

Trump ha parlato bene della ricostruzione dell'industria manifatturiera americana nel 2016, ma non è riuscito a soddisfare i risultati della classe operaia bianca negli stati della Rust Belt.

Uno studio economico alla fine del mandato di Trump ha esaminato il benessere in cinque stati in bilico del Midwest: Minnesota, Wisconsin, Iowa, Michigan e Ohio. Ha scoperto che tra i paesi che sono passati dal votare per Obama nel 2008 e nel 2012 al votare per Trump nel 2016, il 61% era in declino economico.

Durante il mandato di Trump, c'è stata una crescita molto modesta dei posti di lavoro nel settore manifatturiero, più o meno allo stesso ritmo di Obama, e solo abbastanza per ripristinarne una frazione dei posti di lavoro persi nel decennio precedente.

 

Al contrario, Biden ha pompato miliardi in questi stati della Rust Belt.

Il CHIPS and Science Act di Biden sta portando posti di lavoro tecnologico ben pagati nell'economia americana, con particolare attenzione in Georgia e Pennsylvania.

Nell'anno successivo all'approvazione della legge, la spesa per le costruzioni da parte dei produttori statunitensi è più che raddoppiata.

La Rust Belt sta diventando un centro di produzione di veicoli elettrici, con aziende come Ford che fanno grandi investimenti nella produzione di batterie per veicoli elettrici in questi stati.

 L'Inflation Reduction Act di Biden ha pompato miliardi in più in questi Stati, concedendo generosi sussidi e agevolazioni fiscali ai produttori di energia verde.

La produzione di veicoli elettrici e pannelli solari non è il modo in cui i residenti di questi stati avrebbero potuto immaginare il ritorno al dominio industriale quando è stato offerto da Trump, ma in realtà ha messo questi stati al centro di un ecosistema di innovazione dopo che Trump ha offerto loro poco per quattro anni, concentrandosi invece su un altro taglio delle tasse dell'era Reagan.

Questa è stata tutta la storia del primo mandato di Trump:

fare appello al populismo bianco e al nazionalismo economico, ma consegnare la politica nelle mani dei conservatori fiscali che gli elettori populisti disprezzano.

In effetti, la capacità di Trump di vendere maggiormente le stesse politiche repubblicane con populismo retorico ha probabilmente mascherato quanto sia impopolare questa agenda, e il conservatorismo in generale.

Il fatto è che il Partito Repubblicano ha sottoperformato in ogni elezione da quando Trump ha vinto nel 2016, presentandosi come qualcosa di diverso da un repubblicano.

Da allora, i democratici hanno battuto i repubblicani nelle elezioni del 2018 , 2020, 2022 e 2023 .

 Il fatto che i democratici non abbiano perso terreno nel 2022 è stato particolarmente significativo, in controtendenza rispetto alla tendenza storica delle perdite di medio termine per il partito alla Casa Bianca.

Gran parte del motivo per cui i democratici sono riusciti a evitare la promessa "onda rossa" nelle elezioni di metà mandato del 2022 è stato il ribaltamento del rapporto” Roe vs. Wade” nello stesso anno, che ha reso l'aborto il fronte e il centro della politica nazionale.

Aborto.

Il sostegno all'aborto è ora a un livello record tra gli americani: il 69% ora sostiene la legalizzazione dell'aborto per i primi tre mesi di gravidanza.

Questa non è solo una questione democratica, quando nel 2023 è passato un referendum sul "diritto all'aborto" in Ohio, che ha votato per Trump, il New York Times ha riferito che

In tutto lo stato, il margine di sostegno per il diritto all'aborto era più forte del margine di sostegno per Biden tre anni fa.

Tra le contee di Trump che hanno votato a favore dell'emendamento, il voto sul diritto all'aborto è stato più forte, dove Trump ha vinto con margini più piccoli.

Le elezioni del 2023 hanno dimostrato come la questione dell'aborto possa essere decisiva.

I democratici in Virginia hanno ripreso il controllo della loro legislatura statale con forti campagne incentrate sull'aborto.

Lo stato rosso del Kentucky ha eletto il democratico “Andy Beshear” rispetto a un candidato appoggiato da Trump, aiutato da un attacco alle severe leggi sull'aborto dello stato.

Risultati simili si sono verificati altrove. “Politico” ha concluso:

 

Quando il diritto all'aborto è sulla scheda elettorale, vince.

Vince negli stati rossi che hanno votato per il presidente Donald Trump.

 Vince nelle contee in cui il presidente Joe Biden ha perso di oltre 20 punti.

Vince quando i funzionari repubblicani popolari fanno campagna per esso e quando lo ignorano.

E vince anche quando il risultato non ha alcun effetto immediato sull'accesso all'aborto.

L'esempio più eloquente è lo stato del Michigan, uno stato importante per le prossime elezioni.

“Richard Hanania”:

Lo stato ha votato per Trump nel 2016, ha avuto un governatore repubblicano fino al 2019 e una legislatura repubblicana fino alle elezioni di metà mandato dello scorso anno.

 Il Michigan ha ora donne democratiche nelle posizioni di governatore, procuratore generale, segretario di Stato e leader della maggioranza al Senato.

Dire che i democratici hanno nello stesso stato corso sull'aborto sarebbe un eufemismo.

“Gretchen Whitmer”, il governatore democratico del Michigan, era stato indicato come potenziale sostituto in ritardo per Biden se avesse deciso di dimettersi. “Whitmer” ha messo l'aborto al centro della sua campagna:

Nello Stato del Michigan, non ha trattato l'aborto come spesso fanno i democratici, come se fosse un po' sgradevole e privato, umido e triste.

Non l'ha isolata in un angolo doloroso, separata da tutte le cose entusiasmanti sulla creazione di una potente economia del Michigan.

Piuttosto, l'ha portata avanti, intrecciandola in un discorso orientato al business chiamato "Make It in Michigan", suggerendo che dare priorità ai diritti all'aborto e alle protezioni LGBTQ+ avrebbe aiutato a riportare le imprese e le competenze nel suo ex stato manifatturiero.

Il risultato è stato un sostegno storico da parte delle donne del Michigan, ampliando il divario di genere tra i partiti che era già stato record nel 2018.

La questione dell'aborto attiva soprattutto le donne bianche con un'istruzione universitaria perché provoca una profonda ansia di status:

a qualsiasi donna manca solo una gravidanza indesiderata per unirsi ai "poveri bianchi", il gruppo di basso status più deriso del paese.

Queste donne guideranno la campagna di Harris, e il passaggio del testimone a Harris le ha stimolate in un modo che Biden non ha fatto.

TikTok si è divertito con donne bianche istruite e zoomer non bianchi che hanno dato a "Momala" l'energia meme che mancava a Biden e che Trump ha sfruttato con così tanto successo nel 2016.

Le persone che hanno scartato le possibilità di Kamala hanno detto che si tratta di una spinta dai media di regime, e Harris ha poco sostegno sul campo.

Ma solo una settimana dopo essere stata annunciata come nuova candidata democratica, ha raccolto200 milioni di dollari, il 66% dei quali proviene da donatori per la prima volta, e ha aggiunto oltre 170.000 volontari alla sua campagna.

Si tratta di una spinta piuttosto sbalorditiva da parte di un cambio di candidato.

Le elezioni saranno decise da chi riuscirà a far sì che i loro dati demografici risultano i più forti negli stati chiave, e Kamala avrà un esercito di giovani volontari per aiutare in questo.

Se Harris ottenesse una forte affluenza alle urne da parte degli elettori neri e più giovani nelle aree urbane ad alta densità negli stati in bilico, questo le darebbe un vantaggio su Biden che potrebbe compensare la perdita di alcuni dei suoi elettori bianchi.

 La Clinton ha perso i bianchi moderati a favore di Trump, ma l'altro fattore della sua sconfitta è che non ha guidato l'affluenza nera come avrebbe potuto, e questa è un'altra area in cui Harris può guadagnare.

 E, nonostante tutti i discorsi sugli elettori neri che rifiutano Harris perché non è davvero uno di loro, recenti sondaggi sulla Pennsylvania hanno mostrato Harris con una decorazione leggermente superiore tra gli elettori neri rispetto a Biden.

Parte del motivo per cui Harris ha ottenuto così tanto sostegno da parte dei giovani all'inizio della sua campagna è la sua decisione di mettere immediatamente l'aborto al centro della sua campagna.

Anche Trump sa che la questione dell'aborto potrebbe essere decisiva, per questo ha sottolineato di non sostenere un divieto nazionale di aborto e ha dichiarato il suo sostegno all'aborto nel caso delle "eccezioni".

Alla “RNC”, Trump ha fatto qualcosa che forse nessun altro avrebbe potuto fare:

ha convinto il partito repubblicano a modificare la sua piattaforma per rimuovere il sostegno al divieto di aborto.

Ma i democratici sembrano pronti a lanciare una campagna offensiva che dipingerà Trump come la porta verso una presa del potere ultra-conservatrice dell'America, aprendo la strada a un divieto nazionale di aborto.

Questo è il motivo per cui hanno fatto del Progetto 2025 il fulcro dei loro attacchi, poiché rappresenta il tipo di paura che molte donne altrimenti votanti per Trump hanno di dare accidentalmente il via libera ai conservatori più radicali.

Questo può sembrare ovviamente fuorviante per le persone che seguono questo genere di cose (Trump ha ora sconfessato il Progetto 2025 più volte), ma sembra avere risonanza tra gli elettori donne con scarsa informazione.

E questo sarà solo esacerbato dalla scelta del vicepresidente di Trump.

Il problema di Vance.

Mi è piaciuta l'idea che Trump scelga JD Vance come suo compagno di corsa. Vance è, si potrebbe dire, tematicamente pro-Bianco, e punta a un futuro in cui i politici conservatori potrebbero essere più disposti a difendere esplicitamente i bianchi dalla palese discriminazione anti-bianca, come ha fatto Vance.

Sembra anche più propenso di molti altri a impegnarsi effettivamente a riportare indietro il regime dei diritti civili e a realizzare alcuni risultati legislativi conservatori, il che è ovviamente una parte importante del motivo per cui i liberali lo temono.

 

Vance è già stato identificato dalle folle dei social media come un tipo goffo i cui tentativi di identificarsi con gli elettori finiscono in rabbrividire.

 "JD Vance è strano" è diventato il meme popolare tra i suoi nemici e sembra che potrebbe restare.

Non è poi così male, Vance potrebbe trasformarsi in un esperto di “politica nerd” determinato a smantellare le istituzioni che hanno tenuto sotto controllo il suo popolo.

Ma in questo momento non ce l'ha.

Dopo la sua selezione alla RNC, Vance è stato considerato il vicepresidente più impopolare di sempre.

Vance è un problema molto più grande per Trump sull'aborto.

 I media attaccano Vance:

per essersi lamentato delle " gattere senza figli ", per aver affermato che le persone con bambini dovrebbero avere più voti e per aver dichiarato, nel 2022, di sostenere un divieto nazionale di aborto e una risposta federale alle donne che attraversano i confini di stato per abortire.

Questi commenti saranno al centro degli attacchi dei media e del partito democratico per il resto del ciclo elettorale e bloccheranno i tentativi di Trump di conquistare donne con opinioni più liberali sull'aborto.

Non c'è da stupirsi, quindi, che ora abbondano le storie sul presunto rimorso di Trump per la sua scelta.

Israele.

Un ultimo punto contro Trump è la sua politica estera.

In teoria, questa dovrebbe essere una vittoria facile per Trump: non ha iniziato nuove guerre, e da quando ha lasciato l'incarico, il conflitto è divampato a Gaza e in Ucraina.

Fino a poco tempo fa, Trump è rimasto intenzionalmente vago sulla politica per quanto riguarda questi conflitti.

Ora, però, Trump sta assumendo una posizione sionista più dura su Gaza, lamentandosi del fatto che Kamala non lascerà che gli israeliani "finiscano il lavoro".

 Cambiando i candidati, i democratici hanno l'opportunità di creare una certa distanza tra Kamala e il "genocidio di Joe" su Israele:

Harris ha evitato di partecipare al discorso di Benjamin Netanyahu al Congresso, poi è uscito allo scoperto e ha promesso una cessazione il fuoco, un accordo di pace e un'eventuale soluzione a due stati per porre fine al conflitto.

Gli eventi a Gaza causati hanno molte speculazioni interessanti sull'abbandono di Biden da parte dei non bianchi, della sinistra ideologica e dei musulmani, forse anche votando per Trump in segno di protesta.

Se la scelta è ora tra un sionista che promette un cessate il fuoco e uno Stato palestinese contro un sionista che promette sostegno incondizionato al governo Netanyahu, non c'è alcuna possibilità che ciò accada.

La posizione di Harris è quella popolare:

i sondaggi hanno costantemente mostrato un forte sostegno per un cessate il fuoco tra gli americani, compresa anche la maggioranza dei repubblicani.

Solo il 13% sostiene la posizione di Trump di opporsi a un cessate il fuoco e di permettere a Israele di "finire il lavoro".

È difficile sapere quanto questo problema influenzerà gli elettori o aumenterà l'affluenza alle urne, ma se lo farà, non sarà a favore di Trump.

Ancora qualche punto a favore dei democratici.

Gran parte dei discorsi sull'antipatia di Kamala con gli elettori bianchi negli stati in bilico saranno compensati dalla sua scelta di vicepresidente.

Attualmente, i preferiti sono l'ex astronauta Mark Kelly e il governatore della Pennsylvania Joshua Shapiro.

Trump probabilmente perderà i dibattiti con Harris.

 Anche se ha avuto alcuni grandi momenti contro Hillary, i sondaggi sugli elettori indecisi hanno sì mostrato che pensavano che avesse perso ogni scambio.

Harris si è comportato abbastanza bene contro Mike Pence nel 2020 e Trump non è l'uomo che era nel 2016 e nemmeno nel 2020.

Negli ultimi anni il MAGA è diventato più trash, attirando un sacco di persone con un basso quoziente intellettivo e cospiratorie.

Sono meno propensi a votare o fare volontariato per la sua campagna, e molti elettori di Trump sono generalmente demoralizzati dalla loro convinzione che le elezioni del 2020 siano state truccate.

Se non sono demoralizzati, sono generalmente sprezzanti delle possibilità di Kamala in un modo in cui non lo erano di Hillary o Biden, come ho scoperto discutendo di questo.

 A questo si contrappongono i sostenitori dei democratici, molti dei quali si sentono di perdere sotto Biden e credono che Trump cercherà di porre fine alla democrazia se avrà successo.

Molti massimalisti di Trump '24 credono che il fallito tentativo di omicidio sia un enorme segno a favore di Trump.

Ammetto di essere stato coinvolto nello spettacolo di tutto ciò in quel momento, e di aver creduto all'opinione che questo avrebbe rafforzato enormemente le possibilità di Trump.

Col senno di poi, non sono sicuro che avrà alcun effetto.

I sondaggi condotti da allora non hanno mostrato che Trump se la caverà meglio, e ho l'impressione che a novembre sembrerà storia antica.

 Trump non è stato ferito gravemente, la sua ricomparsa al RNC dopo l'evento è stata poco brillante, e la sottocultura conservatrice ha già tolto energia ad esso e lo ha reso poco cool (la loro capacità di fare questo a tutto è piuttosto notevole).

Trump in realtà si è impegnato a non usarlo per passare all'offensiva contro la sinistra, i media o lo stato profondo.

Invece, ha sfruttato il momento per lanciare un messaggio di "unità", che si è tradotto in un discorso di 90 minuti che è già stato dimenticato.

Come Trump può ancora vincere.

A questo punto, penso di aver chiarito che le prospettive di una vittoria di Trump sono molto cupe, ma questo non vuol dire che non possa vincere. C'è ancora molta strada da fare prima delle elezioni.

Dato tutto ciò che ho spiegato qui sui dati demografici delle elezioni, c'è un percorso chiaro che spicca per Trump.

 Non è complicato; In effetti, è la stessa strategia che ha usato per vincere nel 2016.

 

Le elezioni saranno decise da chi potrà far votare più persone della propria fascia demografica.

Harris ha reclutato migliaia di volontari e raccolto centinaia di milioni;

 vincerà il voto dei neri.

 La campagna di Trump può affrontare questa situazione, abbandonare la fantasia di una "Blexit", trovare gli elettori bianchi populisti che sono attualmente controllati e concentrarsi sul convincerli a votare per Trump.

 Solo il 55% dei bianchi non laureati si è preso la briga di votare nel 2020.

 Se solo il 60% lo avesse fatto, Trump avrebbe vinto.

Ricordate quanto fossero piccoli i margini di vittoria di Trump negli stati in bilico nel 2016.

 Ha avuto margini di sconfitta altrettanto piccoli nel 2020.

 Ora considera che dei cruciali populisti bianchi non istruiti all'università che oscillano tra democratici e repubblicani che decidono questi stati, la metà non vota nemmeno.

La Brexit non sarebbe passata senza che la campagna Brexit avesse preso di mira con successo il gruppo demografico più numeroso di tutti: i non elettori.

Questi elettori tendono ad avere un pensiero populista, non vedono né la "sinistra sveglia" né la destra dell'establishment come rappresentanti delle loro preoccupazioni.

La campagna per la Brexit si è resa conto che avrebbero potuto formare un potente blocco di voto di protesta, e con successo ne ha conquistati 2,8 milioni.

La strada per una vittoria di Trump è sotto gli occhi dei repubblicani, ma preferisce concentrare le loro energie sulla fantasia di una coalizione multirazziale che si rivolga contro i democratici.

Immaginate se i repubblicani si concentrassero sul battere i democratici al loro stesso gioco, registrassero decine di migliaia di bianchi non laureati a votare negli stati in bilico e li portassero persino direttamente alle urne?

Questo è un modo semplice per accedere a decine di migliaia di voti, e l'unico ostacolo è la profonda avversione all'idea di essere visti come corteggiatori dei bianchi.

Sappiamo cosa vogliono i populisti bianchi: restrizioni all'immigrazione, protezionismo, assistenza sanitaria a prezzi accessibili, una più equa redistribuzione della ricchezza;

Continuano ad essere conservatori nei loro valori sociali, ma sostengono politiche economiche più socialiste.

In breve, vogliono il nazionalismo.

A loro non piacciono entrambe le parti.

A loro piaceva quando Trump sembrava un outsider che sfidava il GOP nel 2016.

 

Trump potrebbe dare ascolto ai suoi migliori istinti e condurre una campagna più simile a quella del 2016.

L'attenzione dovrebbe concentrarsi sulla criminalità e sull'immigrazione, dove Harris è debole, e su un nazionalismo economico che Trump ha abbandonato dopo essere diventato presidente.

Ma la maggior parte di questi aspiranti elettori non sono molto ideologici.

Ciò che conta è essere una sfida alle élite, e le tribolazioni che Trump ha vissuto nell'ultimo anno lo hanno messo in una buona posizione per incarnarlo.

 JD Vance potrebbe rivelarsi una buona voce di rabbia per una parte dell'America che si sente dimenticata dalle élite.

 

Questo è il percorso di Trump verso la vittoria nel 2024: non unità, ma vendetta.

E vendetta in nome della fascia demografica più vituperata d'America: i bianchi poveri.

Gli ultimi otto anni mi fanno credere che sia improbabile che la campagna di Trump abbracci questo.

 Ecco perché credo che queste elezioni siano ancora a perdere per i Democratici.

 

 

Solo un impero americano

in fallimento sarebbe così cieco

da rallegrare Netanyahu e il suo genocidio.

Unz.com - Jonathan Cook – (26 luglio 2024) – ci dice:

                     

Ogni impero cade.

 Il suo collasso diventa inevitabile una volta che i suoi governanti perdonano ogni senso di quanto siano diventati assurdi e ripugnanti.

C'è solo un paese al mondo in questo momento, nel bel mezzo del massacro di Israele a Gaza, dove il primo ministro Benjamin Netanyahu ha la garanzia di decine di standing ovation da parte della stragrande maggioranza dei suoi rappresentanti eletti.

Quel paese non è Israele, dove è stato una figura estremamente divisiva per molti anni.

Sono gli Stati Uniti.

Mercoledì, Netanyahu è stato schiaffeggiato alle spalle, con le mani felici, urlato e applaudito mentre si faceva lentamente strada – acclamato ad ogni passo come un eroe conquistatore – verso il podio del Congresso degli Stati Uniti.

Questo è lo stesso Netanyahu che ha supervisionato negli ultimi 10 mesi il massacro – finora – di circa 40.000 palestinesi, circa la metà dei quali donne e bambini.

Più di 21.000 altri bambini sono dati per dispersi, la maggior parte dei quali probabilmente morti sotto le macerie.

 

È stato lo stesso Netanyahu a spianare una striscia di territorio – originariamente sede di 2,3 milioni di palestinesi – che si prevede richiederà 80 anni per essere ricostruita, con un costo di almeno 50 miliardi di dollari.

È stato lo stesso Netanyahu che ha distrutto tutti gli ospedali e le università di Gaza e ha bombardato quasi tutte le sue scuole che servivano da rifugi per le famiglie rimaste senza casa a causa di altre bombe israeliane.

È lo stesso Netanyahu, il cui arresto è ricercato dal procuratore capo della Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità, accusato di usare la fame come arma di guerra imponendo un blocco degli aiuti che ha provocato una carestia in tutta Gaza.

È stato lo stesso Netanyahu, il cui governo è stato giudicato la scorsa settimana dalla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) per aver intensificato il regime di apartheid di Israele sul popolo palestinese in un atto di aggressione a lungo termine.

Era lo stesso Netanyahu, il cui governo è sotto processo per aver commesso quello che la Corte Internazionale di Giustizia, il più alto organo giudiziario del mondo, ha definito un "genocidio plausibile".

Eppure, c'era solo un manifestante visibile nell'aula del Congresso.

Rashida Tlaib, l'unico legislatore statunitense di origine palestinese, sedeva in silenzio afferrando un piccolo cartello nero.

Da un lato c'era scritto: "Criminale di guerra".

Dall'altro: "Colpevole di genocidio".

Una persona tra centinaia che cercava silenziosamente di far notare che l'imperatore era nudo.

 

Avvolto dall'orrore.

In effetti, l'ottica era netta.

Sembrava meno la visita di un leader straniero che quella di un generale anziano decorato riaccolto al Senato nell'antica Roma, o di un viceré britannico dai capelli grigi proveniente dall'India abbracciato nel parlamento della madrepatria, dopo aver brutalmente sottomesso i "barbari" ai margini. dell'impero.

Questa era una scena familiare dai libri di storia:

 di brutalità imperiale e ferocia coloniale, riformulata dalla sede dell'impero come valore, onore, civiltà.

E sembrava altrettanto assurdo e ripugnante, come lo è quando guardiamo indietro a ciò che accadde 200 o 2.000 anni fa.

Ci ha ricordato che, nonostante le nostre egoistiche affermazioni di progresso e umanitarismo, il nostro mondo non è molto diverso da come è stato per migliaia di anni.

È stato un promemoria del fatto che alle élite al potere piace celebrare la dimostrazione del loro potere, protette sia dagli orrori affrontati da coloro che sono schiacciati dalla loro forza, sia dal clamore di protesta di coloro che sono inorriditi dall'inflizione di così tanta sofferenza.

Ci ha ricordato che questa non è una "guerra" tra Israele e Hamas – e tanto meno, come Netanyahu vorrebbe farci credere, una battaglia per la civiltà tra il mondo giudeo-cristiano e il mondo islamico.

Questa è una guerra imperiale statunitense – parte della sua campagna militare per il "dominio globale a tutto spettro" – portata avanti dallo stato cliente più favorito di Washington.

Il genocidio è pienamente un genocidio statunitense, armato da Washington, pagato da Washington, con la copertura diplomatica di Washington e – come hanno sottolineato le scene al Congresso – acclamato da Washington.

Israele è il più grande avamposto militare di Washington nel Medio Oriente ricco di petrolio.

L'esercito israeliano è il battaglione principale del Pentagono in quella regione strategicamente importante.

 E Netanyahu è il comandante in capo dell'avamposto.

Ciò che è vitale per le élite di Washington è che l'avamposto sia sostenuto a tutti i costi; che non cada in mano ai "barbari".

Sfogo di menzogne.

C'è stato un altro piccolo momento di verità involontaria in mezzo all'effusione di menzogne di Netanyahu.

Il primo ministro israeliano ha dichiarato che ciò che sta accadendo a Gaza è "uno scontro tra barbarie e civiltà".

Non si sbagliava.

Da un lato, c'è la barbarie dell'attuale genocidio congiunto israelo-americano contro il popolo di Gaza, una drammatica escalation dell'assedio israeliano dell'enclave che lo ha preceduto durato 17 anni, e i decenni di governo belligerante sotto un sistema israeliano di apartheid prima di allora.

E dall'altra parte, ci sono i pochi assediati che cercano disperatamente di salvaguardare i valori professati dall'Occidente di "civiltà", di diritto umanitario internazionale, di protezione dei deboli e dei vulnerabili, dei diritti dei bambini.

Il Congresso degli Stati Uniti ha mostrato con decisione da che parte stava: con la barbarie.

Netanyahu è diventato il leader straniero più celebrato nella storia degli Stati Uniti, invitato a parlare al Congresso quattro volte, superando persino il leader britannico in tempo di guerra, Winston Churchill.

È pienamente una creatura di Washington.

 La sua ferocia, la sua mostruosità sono interamente realizzate in America.

Mentre implorava i suoi assistenti statunitensi: "Dacci gli strumenti più velocemente e finiremo il lavoro più velocemente".

Finisci il lavoro del genocidio.

Dissenso performativo.

Alcuni democratici hanno preferito starne alla larga, inclusa la mediatrice del potere del partito Nancy Pelosi.

Invece, ha incontrato le famiglie degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza – non, ovviamente, le famiglie palestinesi i cui cari a Gaza erano stati massacrati da Israele.

La vicepresidente Kamala Harris ha spiegato la propria assenza come un conflitto di programmazione.

Giovedì ha incontrato il primo ministro israeliano, così come il presidente Joe Biden .

Successivamente, ha affermato di aver fatto pressione su Netanyahu sulla "terribile" situazione umanitaria a Gaza, ma ha anche sottolineato che Israele "ha il diritto di difendersi" – un diritto che Israele specificatamente non ha, come ha sottolineato la Corte Internazionale di Giustizia la settimana scorsa, perché Israele è colui che viola permanentemente i diritti dei palestinesi attraverso la sua occupazione prolungata, il regime dell'apartheid e la pulizia etnica.

Ma il dissenso di Pelosi – e di Harris, se di questo si trattava – era puramente performativo.

 È vero, non hanno alcun amore personale per Netanyahu, che si è alleato così strettamente con se stesso e il suo governo con la destra repubblicana degli Stati Uniti e l'ex presidente Donald Trump.

Ma Netanyahu serve semplicemente da alibi.

Sia Pelosi che Harris sono convinti sostenitori di Israele – uno Stato che, secondo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia della scorsa settimana, decenni fa ha istituito il regime di apartheid nei territori palestinesi, utilizzando un'occupazione illegale come copertura per pulire etnicamente la popolazione locale.

La loro agenda politica non riguarda la fine dell'annientamento del popolo di Gaza.

Sta agendo come una valvola di sfogo per l'insoddisfazione popolare tra gli elettori democratici tradizionali scioccati dalle scene di Gaza.

Significa ingannarli facendogli credere che, a porte chiuse, ci sia una sorta di lotta politica sulla gestione della questione palestinese da parte di Israele.

Quel voto democratico un giorno – un giorno molto lontano – porterà a una "pace" indefinita, una favolosa "soluzione a due Stati" in cui i bambini palestinesi non continueranno a morire nell'interesse di preservare la sicurezza delle milizie illegali di coloni israeliani.

La politica degli Stati Uniti nei confronti di Israele non è cambiata in alcun senso significativo per decenni, sia che il presidente sia stato rosso o blu, sia che Trump sia stato alla Casa Bianca o Barack Obama.

E se Harris diventerà presidente – bisogna ammetterlo, un grande se – le armi e il denaro degli Stati Uniti continueranno a fluire verso Israele, mentre Israele deciderà se gli aiuti statunitensi a Gaza saranno mai consentiti.

Perché?

Perché Israele è il fulcro del progetto imperiale statunitense per il dominio globale a tutto spettro.

 Perché Washington, per cambiare rotta nei confronti di Israele, dovrebbe fare anche altre cose impensabili.

Dovrebbe iniziare a smantellare le sue 800 basi militari in tutto il pianeta, proprio come la scorsa settimana la ICJ ha detto a Israele di smantellare le sue numerose dozzine di insediamenti illegali sul territorio palestinese.

Gli Stati Uniti dovrebbero concordare un'architettura di sicurezza globale condivisa con Cina e Russia, piuttosto che cercare di intimidire e sottomettere queste grandi potenze con sanguinose guerre per procura, come quella in Ucraina.

Il prossimo autunno.

Pelosi, ricordiamolo, diffamava gli studenti dei campus americani che protestavano contro il plausibile genocidio di Israele a Gaza accusandoli di essere collegati alla Russia.

Ha esortato l'FBI a indagare su di loro per aver esercitato pressioni sull'amministrazione Biden affinché sostenesse un cessate il fuoco.

Netanyahu, nel suo discorso al Congresso, ha demonizzato similmente i manifestanti – nel suo caso, accusandoli di essere "utili idioti" del principale nemico di Israele, l'Iran.

Nessuno dei due può permettersi di riconoscere che milioni di persone comuni negli Stati Uniti pensano che sia sbagliato bombardare e affamare i bambini – e usare come storia di copertura una guerra con uno scopo irraggiungibile.

Hamas non può essere "eliminato" attraverso l'attuale periodo di terribile violenza israeliana per una ragione molto ovvia:

 il gruppo è un prodotto, un sintomo, di precedenti periodi di terribile violenza israeliana.

Come anche gli esperti occidentali di antiterrorismo hanno dovuto ammettere, le politiche di genocidio di Israele a Gaza stanno rafforzando Hamas, non indebolendolo.

Gli uomini giovani e ragazzi che perdono la loro famiglia a causa delle bombe israeliane sono le nuove reclute più ferventi di Hamas.

Ecco perché Netanyahu ha insistito sul fatto che l'offensiva militare israeliana – il genocidio – a Gaza non può finire presto.

Ha chiesto armi e denaro per mantenere i suoi soldati nell'enclave a tempo indeterminato, in un'operazione che ha definito "smilitarizzazione e deradicalizzazione".

Significa, anche, un rischio indefinito che la guerra di Israele contro Gaza si trasformi in una guerra regionale, e potenzialmente globale, mentre il filo d'inciampo verso l'escalation continua a crescere di numero.

Il Congresso degli Stati Uniti, tuttavia, è troppo accecato dal sostenere il suo piccolo stato fortificato in Medio Oriente per pensare a tali complessità.

I suoi membri gridavano "USA!" al loro satrapo da Israele, proprio come i senatori romani una volta gridavano "Gloria!" Ai generali le cui vittorie presumevano sarebbero continuate per sempre.

I governanti dell'impero romano non videro l'imminente caduta più di quanto non lo possano fare i loro moderni omologhi a Washington.

Ma ogni impero cade.

E il suo collasso diventa inevitabile una volta che i suoi governanti perdono ogni consapevolezza di quanto siano diventati assurdi e ripugnanti.

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