Articoli di giornali.
Articoli
di giornali.
New
York Times: rara telefonata tra
Mosca
e il Pentagono, "piano segreto
di Kiev contro la Russia."
Msn.com – Rai News – Redazione – (27-7-2024)
– ci dice:
Il
ministro degli Esteri russo Andrei Belousov e il segretario di Stato americano
Lloyd Austin si sono incontrati.
Lituania:
“Sostenere Kiev per mondo basato su regole certe”.
"Per
preservare l'ordine mondiale basato sulla certezza del diritto, è necessario
continuare a sostenere fermamente l'Ucraina.
La
posizione del Brasile su questo tema è estremamente importante".
Lo ha
affermato il vice ministro degli Esteri lituano, “Egidijus Meilunas”, nel corso
dell'incontro, tenutosi a Brasilia, con la segretaria generale del ministero
degli Esteri brasiliano, “Maria Laura da Rocha”.
Nel
corso dell'incontro, “Meilunas” ha sottolineato la centralità del diritto
internazionale nei rapporti tra le nazioni e ribadito la fondamentale
importanza di contatti bilaterali regolari e relazioni diplomatiche stabili tra
il Brasile e l'Unione europea.
Nel
corso delle consultazioni,” Meilunas” e “da Rocha” hanno discusso delle
possibilità di sviluppo della cooperazione economica bilaterale tra Lituania e
Brasile con particolare attenzione ai settori delle startup, delle tecnologie
finanziarie, delle scienze della vita, dell'industria metalmeccanica, delle
energie rinnovabili, della difesa e dell'industria chimica.
Zelensky ribadisce: “Obiettivo piano di pace entro
novembre”.
Il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito il suo obiettivo di voler
creare entro la fine di novembre un piano d'azione per raggiungere la pace, in
un'intervista esclusiva all'emittente giapponese Nhk.
Il
leader ucraino ha spiegato che ci sono state proposte non ufficiali per
congelare il conflitto, ma che Kiev non può rispondere alle richieste di
cessate il fuoco mentre la Russia continua a occupare il suo territorio.
E riguardo al percorso per porre fine alla
guerra, ha sottolineato di aver "affidato l'incarico all'amministrazione
presidenziale e a gruppi diplomatici. Il piano sarà completato entro la fine di
novembre".
Il
presidente ha affermato che Kiev avvierà discussioni dettagliate con i paesi
interessati sull'integrità territoriale e altre questioni.
Guerra
in Ucraina:
Kiev mette pressione in Crimea, Mosca attacca le infrastrutture (Dailymotion).
Lo
scorso 15 luglio, Zelensky aveva espresso l'obiettivo dell'Ucraina di avere un
piano pronto a novembre per consentire a Kiev di tenere un secondo summit
internazionale sulla sua visione di pace in Ucraina, spiegando che anche i
rappresentanti della Russia dovrebbero partecipare al vertice, che farebbe
seguito al primo summit al quale Mosca non è stata invitata.
"Mi sono prefissato l'obiettivo di avere
un piano completamente pronto a novembre", disse in quell'occasione
Zelensky in conferenza stampa a Kiev.
"E
penso che i rappresentanti della Russia dovrebbero essere al secondo
summit".
(Governatore Belgorod: un morto dopo attacco
ucraino).
Il
governatore della regione meridionale russa di Belgorod ha dichiarato che i
bombardamenti ucraini e gli attacchi con i droni nelle zone di confine hanno
ucciso una persona e danneggiato case e altri edifici.
“Vyacheslav
Gladkov”, scrivendo sull'app di messaggistica Telegram, ha detto che una
persona è morta in un villaggio a diversi km dal confine.
Altre aree sono state attaccate, in
particolare nei pressi di “Shebekino”, al confine, ma non sono state segnalate
altre vittime.
(Blinken
minaccia “misure” se Cina continua a sostenere difesa russa).
Il
Segretario di Stato Usa Antony Blinken "ha ribadito" al ministro
degli Esteri cinese Wang Yi "la seria preoccupazione per il sostegno della
Cina alla base industriale della difesa russa e ha chiarito che se la Cina non
agisce per affrontare questa minaccia alla sicurezza europea, gli Stati Uniti
continueranno ad adottare misure appropriate per farlo".
Lo ha
riferito in una nota il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.
( Zelensky e la moglie Olena hanno visitato l’ospedale
pediatrico Okhmatdit)
“Oggi,
insieme alla First Lady Olena Zelenskaya, siamo stati all'Ospedale nazionale
specializzato per bambini “Okhmatdit.
Abbiamo
trascorso un po' di tempo con i bambini mentre facevano il bagno. Nonostante
tutto, l'istituzione sta riprendendo la sua normale operatività e ricostruendo
le sue forze dopo l'attacco russo.
Ringrazio tutti coloro che stanno aiutando
l'ospedale, coloro che erano sul posto dopo l'impatto del missile russo,
sgomberando le macerie e sostenendo i bambini. Estendo anche la mia gratitudine
a tutti coloro che, in tutto il mondo, hanno cercato soluzioni per sostenere
gli ucraini.
Sicuramente ripristineremo tutto e
dimostreremo che la vita è più forte del suo nemico.. Così Zelensky su ”X”.
(Regione
di Kherson: ordigno sconosciuto fa saltare in aria due ucraini, uno muore).
A
Muzykivka, nella regione di Kherson, due uomini sono saltati in aria a causa
dell'esplosione di un oggetto sconosciuto, uno di loro è morto, il secondo è
rimasto ferito.
Lo ha
dichiarato Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare dell'oblast
di Kherson, su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda. Prokudin:
"Il sopravvissuto, un uomo di 53 anni, è
stato ricoverato in ospedale con numerose ferite, esplosioni e ferite alla
testa. Ora i medici gli stanno fornendo l'assistenza necessaria".
(La
Russia rivendica la conquista di un nuovo villaggio in regione Donetsk.)
La
Russia ha rivendicato la conquista di un nuovo villaggio nella regione di
Donetsk, nell'Ucraina orientale, dopo pesanti combattimenti;
si
tratta di un ulteriore piccolo avanzamento delle forze di Mosca verso la citta'
di Pokrovsk.
Lo ha
annunciato il ministero della Difesa di Mosca:
le
truppe russe - si legge in una nota - hanno "liberato" il villaggio
di Lozuvatske, circa 24 chilometri (15 miglia) a est di Pokrovsk e vicino alla
cittadina di Ocheretnye gia' occupata.
Da
Kiev non e' giunta alcuna conferma, ma il ministero della Difesa ucraino ha
dichiarato stamattina che le forze ucraine avevano fermato 37 attacchi russi
nell'area di Pokrovsk.
I
combattimenti piu' duri si sono verificati vicino al villaggio di
Novooleksandrivka.
(Autorità locali: donna di 37 anni uccisa da
bombe russe nella regione di Kherson)
“La
Russia ha tolto la vita a un'altra persona nella regione di Kherson.
Circa un'ora fa, un residente di Antonivka è
stato ucciso a causa dei bombardamenti nemici.
Una
donna di 37 anni ha riportato ferite mortali”.
Così il governatore regionale Oleksandr
Prokudin.
Antonivka
è una cittadina sulla riva occidentale del fiume Dnipro, che in quest'area fa
da confine con i territori occupati da Mosca, a est del corso d'acqua.
L'intelligence
ucraina rivendica il sabotaggio di tre elicotteri russi, uno sarebbe distrutto.
Tre
elicotteri russi sarebbero stati sabotati nei giorni scorsi all'intelligence
ucraina nel territorio della Federazione e uno (un Mi-8) sarebbe stato
distrutto nell'aerodromo 'Kryazh' di Samara.
Lo
riferiscono fonti degli stessi servizi segreti di Kiev, citate da Rbc Ucraina.
La mattina del 21 luglio due elicotteri Mi-28
e Ka-226 sarebbero stati fatti oggetto di attività di sabotaggio a Tomilino
(nella regione di Mosca) mentre si trovavano nell'area del Centro nazionale
russo per la costruzione di elicotteri Mihl e Kamov, impresa di costruzione di
aeromobili - spiega Rbc - specializzata nello sviluppo, nella produzione e
nella riparazione di elicotteri. Il 24 luglio, a seguito di un altro
sabotaggio, sarebbe invece stato distrutto il Mi-8 che si trovava
nell'aerodromo di Samara.
(Rbc-Ukraine:
"In agosto" i primi caccia F-16, forse con base in Romania e Polonia)
Un primo gruppo di caccia F-16 è pronto per
essere trasferito in Ucraina, dovrebbe arrivare in agosto, poi ne arriveranno
altri;
i
piloti e i tecnici addestrati all'estero "hanno accumulato il numero di
ore di addestramento richiesto", che comprende la domestichezza con il
combattimento notturno, e un primo gruppo di tecnici ha già fatto ritorno in
Ucraina dalla Danimarca per accogliere i primi caccia americani, che
stazioneranno a non meno di 40 chilometri dal fronte.
Nelle
prime fasi gli F-16 saranno impiegati contro missili e droni nemici, prima di
usarli contro aerei ed aeroporti nemici e, infine, una volta guadagnata per lo
meno la parità aerea, contro le linee e le retrovie russe.
Queste
sono alcune delle informazioni raccolte e messe insieme dai pareri di alcuni
addetti ai lavori da Rbc-Ukraine, che fa il punto sull'avanzamento della
consegna degli agognati cacciabombardieri Usa da vari Paesi Nato.
L'Ucraina ha dichiarato di aver bisogno di
almeno 128 F-16 per contrastare efficacemente l'aviazione russa.
Finora gli alleati hanno dichiarato la
disponibilità a fornirne 80:
19
dalla Danimarca, 24 dai Paesi Bassi, 30 dal Belgio e 6 dalla Norvegia.
Il
numero di consegne, secondo indiscrezioni di Bloomberg, sarebbe di 6 entro
l'estate per arrivare a 20 per la fine dell'anno.
I primi 20 piloti saranno in grado di operare
una prima squadra di 12 velivoli.
Il
comandante dell'aviazione di Kiev, Serhy Holubtsov, ha lasciato intendere che
non tutti gli F-16 consegnati a Kiev stazioneranno in Ucraina: alcuni
resteranno in centri di addestramento all'estero.
"La
Romania ha un centro di addestramento e la Polonia potrebbe star preparando un
deposito per proteggere gli aerei che verranno trasferiti a noi.
Da lì
dovranno solo volare oltre il confine a una qualsiasi base in Ucraina e nessuno
potrà dire che operano da basi Nato", è l'opinione di Valery Romanenko,
esperto militare ucraino.
Il
loro impiego, infine, sarà graduale:
È ragionevole, logico e corretto.
Infatti,
se li mandiamo subito contro i caccia Sukhoi Su-35 russi, non so come possa
andare a finire.
Non è
ancora noto che tipo di missili, di radar e di strumentazione avranno gli F-16
e per quali tipi di combattimento saranno predisposti", ha detto un altro
esperto, Kostiantyn Kryvolap.
Per gradi, se l'aviazione ucraina sarà in
grado di indebolire le difese aeree russe, solo allora sarà possibile passare a
operazioni aeree al fronte.
"Nessuno
può predire con certezza se gli F-16 siano più forti dei russi Su-35, perché i
due caccia non si sono mai affrontati in combattimento".
Non
saranno l'arma della vittoria, ma possono almeno riequilibrare, contribuendo
così anche alla vittoria, prevede” Rbc”.
(La
Difesa russa dice che 17 marine ucraini si sarebbero arresi sul delta del
Dnipro).
Diciassette
marines ucraini si sono arresi volontariamente sulle isole nel delta del fiume
Dnipro, nella regione di Kherson: lo ha riferito il ministero russo della Difesa citato
dall'agenzia di stato Tass.
Su-34
russo si schianta durante un volo di addestramento nella regione meridionale di
Volgograd.
Un cacciabombardiere russo Su-34 si è
schiantato sabato nella regione di Volgograd, nel sud della Russia, mentre
stava effettuando un volo di addestramento programmato, secondo quanto riferito
dall'agenzia di stampa statale RIA e dal Ministero della Difesa russo.
L'equipaggio si è espulso e l'aereo è
precipitato in un'area deserta.
Il volo è stato effettuato senza munizioni.
Sergei
Lavrov: non mi risulta che la Cina chieda l'integrità dell'Ucraina.
Al
ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, non risulta che la Cina pretende
che si rispetti l'integrità territoriale dell'Ucraina, come ha affermato di
recente il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba dopo il suo incontro a
Pechino.
In
un'intervista di ieri alla rete ucraina “Tsn “dedicata alla sua visita in Cina,
Kuleba ha dichiarato che Kiev "non può essere costretta a negoziare con
Mosca e che Pechino, desiderosa di svolgere un ruolo di mediazione nel
conflitto ucraino, avrebbe rispettato l'integrità territoriale dell'Ucraina".
"Non
è la prima volta che Kuleba dice questo e ha spesso dichiarato l'esatto
contrario", ha detto Lavrov, che si trova a Vientiane, capitale del Laos,
per una riunione ministeriale dell'Asean, aggiungendo che la "posizione
cinese resta invariata".
Giudicando
"contraddittorie" le dichiarazioni sulla pace del presidente ucraino,
Volodymyr Zelensky, e di Kuleba, Lavrov ha detto: "Onestamente, non le
ascolto".
“Ukrainska
Pravda”: droni ucraini hanno colpito un bombardiere strategico russo 1800 km
oltre il confine.
I
droni d'attacco ucraini hanno colpito un bombardiere strategico russo Tu-22M3
in un campo d'aviazione militare nel nord della Russia, ha riferito sabato il
media ucraino” Ukrainska Pravda” citando una fonte dell'intelligence militare.
“Come risultato dell'operazione
dell'intelligence militare ucraina nei pressi di Olenegorsk, un bombardiere
supersonico a lungo raggio TU-22M3 è stato colpito presso l'aeroporto militare
di Olenya, la base dell'aviazione strategica degli occupanti russi”, ha detto
la fonte, senza fornire ulteriori dettagli.
L'aeroporto, da cui decollano gli aerei
strategici russi per lanciare attacchi missilistici contro l'Ucraina, dista
1.800 chilometri dal confine ucraino, ha aggiunto la fonte. La “Reuters “non ha
potuto confermare in modo indipendente la notizia.
Cremlino:
non ci sarà una mobilitazione generale.
La
Russia non ha alcuna intenzione di ricorrere ad una mobilitazione generale per
far fronte al conflitto in Ucraina: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino,
Dmitry Peskov.
"Nessuno parla di mobilitazione, non
esiste alcuna discussione in tal senso", ha concluso Peskov.
Nel
settembre del 2022 il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato una
mobilitazione parziale dei riservisti che secondo il Ministero della Difesa
russo avrebbe interessato circa 300mila effettivi.
Volodymyr
Zelensky: a novembre un piano per la pace.
Il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky intende elaborare un piano d'azione per
raggiungere la pace in Ucraina entro la fine di novembre 2024.
"Ho assegnato un compito in questo senso
alla mia amministrazione e alla nostra squadra diplomatica.
Penso
che il piano sarà pronto per la fine di novembre", ha dichiarato Zelensky
in un'intervista alla televisione pubblica giapponese “Nhk”.
Secondo
Zelensky i fattori decisivi saranno il rafforzamento dell'esercito ucraino, la
pazienza, il sostegno all'Ucraina - in primo luogo degli Stati Uniti - e la
pressione diplomatica internazionale sulla Russia.
Il presidente ucraino ha poi detto di aver
ricevuto proposte non ufficiali per congelare il conflitto, ma ha sottolineato
di non poterle accettare.
Zelensky
ha inoltre aggiunto che la base del piano d'azione sarà la questione
dell'integrità territoriale dell'Ucraina e che questo argomento sarà discusso
in modo sostanziale con i Paesi interessati.
Il
premier indiano Modi sarà in visita a Kiev ad agosto.
Il
Primo Ministro indiano Narendra Modi si recherà a Kiev ad agosto.
Lo riferisce “Wion”, spiegando che "la
visita, ancora in fase di definizione, dovrebbe avvenire nella terza settimana
di agosto, molto probabilmente il 23 agosto, come hanno confermato diverse
fonti negli ambienti diplomatici di Delhi". All'inizio dell'anno, il Presidente
ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il premier
Modi e ha invitato il leader indiano a visitare il suo Paese.
Per
Modi si tratterebbe della prima visita a Kiev dall'inizio della guerra nel
2022.
Le
difese aeree ucraine hanno abbattuto 4 droni e un missile russi, dicono le
forze aeree.
Le
difese aeree dell'Ucraina hanno abbattuto quattro droni d'attacco e un missile
sparati dalla Russia in un attacco notturno sabato, ha detto l'aeronautica
ucraina. “Tutti
gli obiettivi sono stati abbattuti dalle forze di difesa ucraine nelle regioni
di Dnipro, Poltava, Charkiv e Kiev”, ha dichiarato l'esercito in un comunicato.
Ucraina:
Lavrov, nessun negoziato su 'formula di pace' Zelensky.
Il
ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che il suo omologo cinese “Wang
Yi” lo ha informato di una conversazione con il ministro degli Esteri ucraino
Dmitry Kuleba, che recentemente era in visita in Cina e che, secondo la Russia,
la posizione cinese sul conflitto in Ucraina non è cambiata e per Mosca non ci
sarà alcun negoziato basato sulla 'formula di pace' del presidente ucraino,
Volodymyr Zelensky.
"Wang
Yi” ci ha raccontato come sono andate le sue conversazioni con Kuleba, e
abbiamo ritenuto che la posizione cinese rimane invariata.
La
posizione cinese, lo ripeto, è quella di concentrarsi sulle cause
profonde", del conflitto in Ucraina, ha detto Lavrov, come riporta Tass.
"Per quanto riguarda il formato, anche in
questo caso la posizione cinese è formulata molto chiaramente nei loro
documenti:
si può
parlare di preparare una conferenza di qualche tipo, una sorta di evento
multilaterale solo se i parametri e le condizioni per la convocazione
dell'evento sono accettabili per tutte le parti e solo se tutte le iniziative
disponibili sono messe in agenda.
Si tratta di un rifiuto diretto di lavorare
solo sulla base della 'formula di pace' di Zelensky, che è una formula utopica
e illusoria che non si realizzerà mai.
Tutti
se ne sono già resi conto, anche se per inerzia l'Occidente sta ancora cercando
di menzionarla come un ultimatum", ha aggiunto Lavrov.
(Ucraina:
Nyt, piano segreto di Kiev contro Russia, Mosca avverte il Pentagono.)
All'inizio
del mese, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha ricevuto una
chiamata dal suo omologo russo Andrei Belousov.
Oggetto
della telefonata, un avvertimento da parte di Belousov su un'operazione segreta
ucraina individuata dai russi.
A
scriverne è il New York Times, che cita tre funzionari statunitensi,
definendola "una richiesta insolita".
Da
Mosca ritenevano che l'operazione avesse il benestare degli americani. Belousov
ha chiesto ad Austin se il Pentagono ne fosse a conoscenza e del suo potenziale
di inasprimento delle tensioni tra Mosca e Washington, spiega il Nyt.
I
funzionari del Pentagono sono stati sorpresi dalle accuse e non erano a
conoscenza di alcun complotto di questo tipo, come scrive il quotidiano.
"Ma qualsiasi cosa Belousov abbia
rivelato - hanno detto tutti e tre i funzionari - è stata presa abbastanza sul
serio da indurre gli americani a contattare gli ucraini e a dire, in sostanza,
'se state pensando di fare qualcosa del genere, non fatelo'".
Nonostante
la profonda dipendenza dell'Ucraina dagli Stati Uniti per il sostegno militare,
di intelligence e diplomatico, i funzionari ucraini "non sono sempre
trasparenti con le loro controparti americane riguardo alle loro operazioni
militari, specialmente quelle contro obiettivi russi dietro le linee
nemiche", scrive ancora il Nyt.
I funzionari ucraini e il Cremlino hanno
rifiutato di commentare la questione, mentre il Ministero della Difesa russo
non ha risposto a una richiesta di commento.
Austin
aveva contattato il nuovo ministro della Difesa russo Belousov, solo un paio di
settimane prima, il 25 giugno, nel tentativo di mantenere "aperte le linee
di comunicazione", come ha dichiarato il Pentagono.
È
stata la prima telefonata tra i due uomini da quando Belousov, un economista,
ha sostituito Sergei Shoigu, il ministro della Difesa russo di lunga data, in
una scossa del Cremlino a maggio.
Difesa aerea russa distrugge durante la notte
14 droni ucraini.
I
sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto durante la notte 14 veicoli aerei
senza pilota.
Lo ha
riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che "la notte scorsa, quando il regime di Kiev ha tentato
di effettuare un attacco terroristico
utilizzando veicoli aerei senza pilota contro obiettivi sul territorio della Federazione Russa, i
sistemi di difesa aerea in servizio
hanno intercettato e distrutto 7 UAV su Kursk, 3 su Belgorod, 2 su Rostov , 1
su Bryansk e 1 sulla regione di Lipetsk".
(Governatore,
3 feriti in attacchi sulla regione di Zaporizhzhia).
Due
donne e un uomo sono rimasti feriti in una serie di attacchi lanciati dalle
forze russe contro dieci insediamenti nella regione sud-orientale di
Zaporizhzhia.
Lo
riferisce il governatore della regione ucraina, Ivan Fedorov, su Telegram,
scrive Ukrinform.
I bombardamenti hanno provocato la distruzione
di alcuni edifici residenziali e infrastrutture.
L'esercito
russo ha lanciato 8 raid aerei su Kamianske, Lobkove, Robotyne, Mala Tokmachka
e Malynivka.
Secondo
Fedorov, i russi hanno usato 224 droni di varie modifiche per attaccare
Lezhyne, Huliaipole, Levadne, Robotyne, Mala Tokmachka, Malynivka e
Novoandriivka mentre lanciarazzi multipli sono stati usati per bombardare Mala
Tokmachka e Robotyne.
E ancora, secondo il governatore, i russi
hanno lanciato 167 colpi di artiglieria su Huliaipole, Novoandriivka, Robotyne,
Mala Tokmachka, Malynivka, Levadne e Shcherbaky.
Kiev, 'distrutti quasi 8.000 droni russi in
una settimana.'
Le
forze ucraine hanno distrutto quasi 8.000 droni russi in una settimana: lo ha
reso noto su Facebook il comandante delle forze di terra di Kiev, il tenente
generale Oleksandr Pavlyuk, come riporta “Rbc-Ucraina”.
"Quasi
8.000 missioni nemiche che utilizzavano droni da ricognizione e Fpv
(first-person view, ndr) sono state sventate dalle nostre unità di guerra
elettronica nella settimana dal 18 al 24 luglio", ha scritto Pavlyuk
precisando che nel complesso sono stati neutralizzati 7.916 droni, di cui 4.313
ad ala e 3.603 Fpv.
Nel Donetsk Mosca avanza ad ovest di Adviivka.
L'esercito
russo ha ottenuto guadagni significativi sul campo di battaglia a ovest di
Avdiivka, nell'Ucraina orientale.
In
primavera, le forze russe sono avanzate di diversi chilometri lungo la ferrovia
Avdiivka-Pokrovsk nel giro di alcuni giorni e hanno catturato il villaggio
fortificato di Ocheretyne.
A metà
luglio, dopo sanguinosi combattimenti durati diversi mesi, le truppe russe
hanno compiuto un altro passo avanti lungo la stessa ferrovia e hanno
conquistato il villaggio di Prohres.
Questa operazione ha causato l'ultima di una
serie di gravi crisi per le Forze armate ucraine (AFU) nel settore di Pokrovsk.
La
situazione rimane grave per l'AFU anche in altre aree del fronte.
Zelensky
riconosce l'attacco sulla Crimea.
Il
presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha implicitamente riconosciuto
l'attacco nel suo discorso video notturno di venerdì, lodando "i nostri
soldati che stanno colpendo le basi e la logistica russa sul territorio
occupato".
Ha
detto: "Ai nostri ragazzi, ai nostri soldati, ringrazio per la vostra
precisione". L'Ucraina sostiene di aver colpito negli ultimi mesi una
serie di sistemi di difesa aerea russi dislocati in Crimea, come le unità S-300
e S-400.
Kiev
colpisce un aeroporto in Crimea.
Le
forze missilistiche ucraine hanno colpito un aeroporto militare russo in Crimea
che era stato utilizzato per attacchi a lungo raggio, ha dichiarato venerdì
l'Ucraina, nell'ultimo di una serie di colpi inferti all'esercito russo nella
penisola occupata.
L'aeroporto
russo di Saky, nella Crimea occidentale, è stato preso di mira, ha dichiarato
lo Stato Maggiore dell'esercito ucraino, aggiungendo che sta valutando le
conseguenze.
"Si tratta di uno dei campi d'aviazione
operativi che la Russia utilizza per controllare lo spazio aereo, in
particolare quello del Mar Nero, e per lanciare attacchi aerei sul territorio
ucraino".
(La
difesa russa intercetta 12 droni ucraini su Bryansk)
Le
difese aeree russe hanno intercettato 12 droni ucraini nell'arco di un'ora
venerdì scorso sopra la regione di Bryansk, al confine con la Russia
meridionale, ha dichiarato su Telegram il governatore della regione, Alexander
Bogomaz.
Non
sono state segnalate vittime o danni gravi.
Vyacheslav
Gladkov, governatore della regione di Belgorod, anch'essa al confine con
l'Ucraina, più a sud-est, ha dichiarato che tre attacchi di droni e alcuni
bombardamenti hanno distrutto finestre e causato altri danni agli edifici.
Parigi
2024, Vescovo di Sanremo:
‘Cerimonia
Aberrante,
Vigliaccata
Contro i Cristiani’
Conoscenzealconfine.it
– (28 Luglio 2024) – Redazione – ci dice:
La
cerimonia è stata “aberrante”, una “vigliaccata contro i cristiani”. Il vescovo
di Sanremo, monsignor Antonio Suetta, si unisce alla protesta dei vescovi
francesi.
“La
prima cosa che mi viene da dire – dice all’Adnkronos il vescovo – è che è un
tremendo segno di sudditanza ad una minoranza che impone un pensiero dominante.
Questo
è terribile:
come
nelle più alte istituzioni non ci sia più il coraggio di dire una parola
intelligente sul tema che le drag queen in generale esprimono, sulla teoria
gender che sta imperversando”.
Il
vescovo, che in più di una occasione ha preso le distanze da alcuni
accadimenti, percepiti come blasfemi, durante le kermesse sanremesi, ritiene
che questo ulteriore episodio in apertura dei Giochi olimpici sia “segno di
involuzione e di una decadenza esagerata.
Poi
c’è un altro aspetto:
mi sembra una vigliaccata perché oggi
prendersela con i cristiani non è andare controcorrente, non è prendersela col
più forte ma è sfogare propri risentimenti assurdi su una realtà che
numericamente e teologicamente ha una sua preziosissima consistenza, è
autentica espressione di pace, dunque facile prendersela con chi non reagisce
con la stessa moneta “.
L’apertura
dei Giochi con la parodia dell’Ultima cena, in definitiva per “Suetta” è un
“insulto all’intelligenza: il Papa ebbe a dire che la teoria gender è una
aberrazione della mente umana”.
e “E
che ora non esista spettacolo o manifestazione pubblica, anche ufficiale, che
non si senta in dovere di ospitare in nome di una malintesa inclusività queste
aberrazioni ed è davvero un segno di scarsa intelligenza”, argomenta.
Secondo
il vescovo, la “riparazione si imporrà da sé nel senso che purtroppo magari è
già tardi risalire la china ma naturalmente quando queste assurde dottrine
avranno finito di fare danni mi auguro che l’umanità abbia un sussulto di
dignità.
Chi ha
responsabilità politiche, educative sociali fa un pessimo servizio accettando
di sdoganare queste cose “.
Polemiche
e tweet si sono alzati solo dalla destra italiana:
“Non mi stupisce perché il cosiddetto
progressismo è malato di questa ideologia”, chiosa monsignor Antonio Suetta.
(adnkronos.com/sport/cerimonia-olimpiadi-chiesa-contro-parigi-2024_5fNvpWDS5PmPXYiYyhLqNQ)
(imolaoggi.it/2024/07/27/parigi-2024-vescovo-di-sanremo-cerimonia-aberrante/)
Kamala
Harris vorrebbe "eliminare la
libertà religiosa", ha un programma
anti-cattolico
"estremamente":
leader
cattolici.
Lifesitenews.com
– Agnello Matt – (26 luglio 2024) – ci dice:
Kamala
Harris, considerata la senatrice più progressista degli Stati Uniti, ha un
passato "estremista" a favore dell'aborto e della comunità LGBT e
probabilmente "perseguiterebbe" i cattolici, come ha già fatto
l'amministrazione Biden-Harris, hanno avvertito Michael Hichborn e altri leader
cattolici.
(
LifeSiteNews ) — Una presidenza di Kamala Harris rappresenterebbe una minaccia per la
libertà religiosa dei cattolici e per la vita dei bambini non ancora nati ,
avvertono i leader cattolici.
La
vicepresidente Harris è attualmente la candidata scelta dal Partito Democratico
per la presidenza nel 2024. Salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, i Democratici
la nomineranno formalmente nella prima settimana di agosto.
Il suo
passato di opposizione ai cattolici e ai valori cattolici sta suscitando
preoccupazione.
Sotto
l'amministrazione Biden-Harris, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) ha applicato
in modo aggressivo e selettivo il “Freedom of Access to Clinic Entrances Act”
(FACE Act), prendendo di mira anche pacifici padri pro-life come “Mark Houck ”.
(L'anziana
pro-life Jean Marshall condannata a 24 mesi, negata la detenzione domiciliare
nonostante i problemi di salute).
Lo
stesso Dipartimento di Giustizia ha anche diffuso un promemoria tramite l'FBI
(Federal Bureau of Investigation) che accusava senza fondamento i cattolici che
partecipano alla messa latina tradizionale di "estremismo".
L'FBI
ha persino spiato le chiese della messa latina sotto l'amministrazione
Biden-Harris.
Allo
stesso modo, il procuratore generale di Biden, “Merrick Garland”, e il “Dipartimento
di Giustizia” hanno pubblicato un promemoria in cui si suggerisce che i
genitori preoccupati e i sostenitori che si oppongono alle politiche
identitarie razziali e all'ideologia sessuale in classe sono assimilabili ai
terroristi interni.
L'amministrazione
Biden-Harris ha anche cercato di costringere gli ospedali e i medici, compresi
quelli cattolici, a facilitare le mutilazioni genitali e chirurgiche su
individui con confusione di genere e a praticare aborti.
(
Kamala Harris afferma che firmerà la legge che impone l'aborto su richiesta
in tutto il paese se eletta presidente).
Ma a
parte questo, Harris ha anche una storia di attacchi a pro-life e cattolici.
Ad
esempio, come procuratore generale della California, ha preso di mira il
giornalista cattolico pro-life “David Daleiden” dopo che ha pubblicato dei
video che mostravano i dirigenti di “Planned Parenthood” discutere casualmente
della vendita di parti del corpo di bambini abortiti.
Ha
anche sostenuto una proposta di legge, in seguito respinta dalla Corte Suprema,
che avrebbe costretto i centri per la gravidanza pro-life a dire alle donne
dove possono ottenere l'aborto.
Come
senatrice degli Stati Uniti, ha criticato un candidato alla magistratura e
membro dei “Cavalieri di Colombo”, attaccando l'organizzazione perché la sua
leadership, come la Chiesa cattolica, si oppone all'aborto e al cosiddetto
"matrimonio" omosessuale.
In
passato è stata anche classificata come la senatrice più progressista degli
Stati Uniti.
Harris si oppone al diritto delle aziende
religiose, come “Hobby Lobby”, di non fornire metodi anticoncezionali abortivi.
Harris
è un'“impenitente apologista dell'aborto”, secondo “Reagan Barklage”, direttore
nazionale di “Students for Life of America” e lei stessa cattolica.
(
Kamala Harris diventa la prima vicepresidente a visitare la struttura di “Planned
Parenthood” in un tour pro-aborto.)
Secondo
“Barklage”, per rassicurare i cattolici, il vicepresidente dovrebbe cambiare
completamente il suo comportamento.
"Una
presidenza di Kamala Harris è una presidenza estremista dell'aborto che mette a
rischio migliaia di vite prenatali", ha detto “Barklage” a “LifeSiteNews”
in una dichiarazione via e-mail.
"È
un'apologeta impenitente dell'aborto, poiché non riesce a nominare un singolo
aborto che non sosterrebbe".
"A
meno che non faccia un completo dietrofront sulla sua posizione, il che
significa perdere la fedeltà della sua base radicale a favore dell'aborto, i
veri cattolici che sostengono la sacralità di ogni vita umana hanno un
interesse personale nel votare contro di lei se diventasse la candidata
democratica", ha detto “Barklage”.
“Michael
Hichborn” del “Lepanto Institute” ha condiviso una valutazione simile con “LifeSiteNews”
in una dichiarazione ai media.
( Il
rifiuto di Kamala Harris di condannare l'aborto tardivo mostra quanto siano
estremisti i democratici).
"L'intera
disposizione di Harris è diretta in completa contravvenzione alla Chiesa
cattolica", ha detto “Hichborn” via e-mail.
"Considerando
l'appartenenza ai “Cavalieri di Colombo” come una cartina tornasole per le
proprie qualifiche giudiziarie, Harris potrebbe anche licenziare chiunque
affermi di essere un fedele cattolico".
"Affinché
Harris possa dimostrare di non provare alcuna animosità verso i cattolici, i
cristiani o persino i conservatori sociali, dovrebbe denunciare la maggior
parte della sua carriera politica e respingere completamente e scusarsi per i
suoi commenti bigotti", ha affermato.
Ma
questo significherebbe che il vicepresidente dovrebbe “abbandonare
completamente il suo programma radicale contro la vita umana, la famiglia
nucleare e la libertà religiosa”.
"Harris
ha dichiarato pubblicamente di essere disposta a perseguitare i pro-life e
chiunque si opponga alle ideologie LGBT", ha avvertito “Hichborn”.
"Portando
il suo programma alle sue logiche conclusioni, l'America di Harris non
eliminerebbe solo la libertà religiosa, ma ogni libertà, trasformando i
cittadini in automi che eseguono gli ordini dello Stato".
(
Kamala Harris è una radicale della rivoluzione sessuale, che si tratti di
aborto o dell'agenda LGBT).
Il
presidente dell'”American Life League” è d'accordo.
"Come
persona che ha seguito Harris nel corso degli anni, incluso il suo tentativo
legale di annientare “David Daleiden” e il “Center for Medical Progress”, posso
dire per esperienza diretta che Harris detesta la verità, a cominciare
ovviamente da Cristo e dalla Sua Parola, per non parlare del suo insulto ai
bambini non ancora nati e ai loro difensori", ha detto la presidentessa
dell'”American Life League” Judy Brown a “LifeSiteNews “in una dichiarazione ai
media.
"Harris
non ha mai difeso la moralità, l'etica o la verità."
(“Drag
queen” condotta da “Kamala Harris” è stata accusata di aver aggredito
sessualmente cinque persone.)
L'amministrazione
Biden presenta una norma per obbligare tutte le scuole pubbliche ad abbracciare
le "identità" LGBT.
Gli “avvocati
pro-life” fanno causa a “Biden HHS” per aver costretto i medici del pronto
soccorso a commettere aborti.
Meloni
promette di "rilanciare"
i
rapporti con la Cina.
Politico.com
– Elena Giordano – (29 luglio 2024) – ci dice:
La
visita dimostra “la volontà di avviare una nuova fase”, afferma Meloni, dopo la
decisione di Roma di abbandonare l’iniziativa cinese “Belt and Road”.
La
visita di cinque giorni di Giorgia Meloni arriva diversi mesi dopo che l'Italia
ha deciso di abbandonare il progetto infrastrutturale globale di punta della
Cina.
Il
primo ministro italiano Giorgia Meloni ha promesso di “rilanciare” le relazioni
con la Cina durante la sua prima visita a Pechino dall’entrata in carica,
annunciando di aver firmato un piano triennale per approfondire la
cooperazione.
Dopo
aver incontrato domenica il premier cinese “Li Qiang”, Meloni ha affermato che
il viaggio ha dimostrato “la volontà di avviare una nuova fase”.
Secondo
una dichiarazione rilasciata dall'ufficio di “Li”, i due Paesi mirano ad
aumentare "la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra piccole e medie
imprese nei settori della cantieristica navale, aerospaziale, delle nuove
energie e dell'intelligenza artificiale".
Più
tardi, domenica, i due leader hanno partecipato a un forum commerciale
Italia-Cina, dove hanno annunciato sei nuovi accordi che riguardano diversi
settori, tra cui i veicoli elettrici e le energie rinnovabili.
"Il
Memorandum di cooperazione industriale che abbiamo firmato è un passo
significativo", ha detto Meloni al forum.
"Adesso
include settori industriali strategici come la mobilità elettrica e le energie
rinnovabili, settori in cui la Cina opera già da tempo sulla frontiera
tecnologica".
La
visita di cinque giorni di Meloni arriva diversi mesi dopo la decisione
dell'Italia di abbandonare il principale progetto infrastrutturale globale
della Cina, la “Belt and Road Initiative” (BRI).
Nel
2019, l'Italia è stata il primo Paese del G7 ad aderire alla BRI, suscitando
preoccupazioni negli Stati Uniti e in altri Paesi europei in quanto ciò avrebbe
potuto portare la Cina ad assumere il controllo di tecnologie e infrastrutture
critiche.
Il
governo Meloni, tuttavia, era da tempo critico nei confronti della BRI, che
Meloni aveva descritto come "un grosso errore".
Nel 2023 ha avviato i colloqui con Pechino per
ritirarsi.
L'Italia,
quarto partner commerciale della Cina nell'Unione Europea, resta intenzionata a
perseguire una solida relazione economica con Pechino.
"Gli
investimenti cinesi in Italia sono circa un terzo del livello degli
investimenti italiani in Cina", ha detto Meloni durante il forum.
"È
un divario che vorrei vedere ridotto nel modo giusto".
Forse
non ve ne siete accorti ma
gli USA stanno esportando inflazione,
l’opposto
dell’asineria austera EU.
Mittdolcino.com
-Mitt Dolcino – (28 Luglio 2024) – ci dice:
L’entente
cordiale francotedesca, avendo perso TUTTE le sue colonie, oggi con due
Olimpiadi consecutive come premio di consolazione, spera di salvarsi con una
grande guerra in Europa.
Forse
non ve ne siete accorti ma gli USA stanno esportando inflazione, l’opposto
dell’asineria austera EU.
Il
concerto di Taylor Swift in Europa ha portato orde di turisti americani.
In Svizzera il primo gruppo per turismo sono
gli americani ormai; in Italia i turisti usa crescono a dismisura.
In
California ormai l’1% della popolazione guadagna 1 milione di dollari all’anno.
Tutte
notizie attuali, collegate.
Quale
è il minimo comune denominatore?
La crescita USA morde, con inflazione un po’
taroccata (come ovunque ormai, sigh, post COVID) ma con una moneta che resta
fortissima, il dollaro.
Il
motivo della forza del dollaro è la sua preminenza, si sa. E questo nonostante
l’accumulo sconsiderato di debito in dollari.
Pochi
però ricordano che la salita dell’uso ad esempio dello “Yuan” nei commerciali
globali equivale quasi perfettamente al declino dell’euro, negli ultimi 15 anni
circa.
Questo
per dire che spendere 2000 dollari per entrare ad un concerto di Taylor Swift
compensa abbondantemente la spesa di farsi una vacanza in Europa e pagarne 300
per lo stesso biglietto, ma in un altro continente.
Ciò significa portare turismo ricco in Europa,
turismo americano.
Che
porta inflazione, secondo l’EU.
Crescita,
secondo i commercianti che ospitano gli inattesi turisti ricchi di cash (limiti
ai contanti negli USA non ne esistono).
In
soldoni, ciò si spiega così:
far
salire l’inflazione, aiutare i commercianti “euro med” ad esempio, far crescere
il PIL soprattutto in periferia è il contrario di quello che vuole l’EU!
Infatti
pochi americani, col caos terroristico attuale, pensano di visitare la Francia
di Macron, ormai nemica.
Idem la Germania vicina al fronte, vedasi gli
annunci di pericolo terrorismo emanato dalle ambasciate USA per il nord della
Germania, dove per altro c’è poco da vedere, le cose belle se le sono distrutte
da soli in due guerre mondiali da loro stessi scatenate.
La
crescita indotta dagli USA esportata all’estero (il PIL in salita del 2.8% è
una conseguenza, con dollaro forte) ovvero con la giusta inflazione, è invece
uno spettro pazzesco per l’EU, che ne è terrorizzata.
Così
infatti l’euro resta basso, il dollaro alto;
e l’inflazione sale anche in una Europa dove i
tassi di interesse restano alti, inflazione esportata dagli USA.
Ripeto, nonostante l’accumulo di debito in
dollari, smisurato, oggi non conta, domani vedremo…
Dunque
– così facendo – la truffa EU dell’inflazione bassa scappa di mano:
da fine anno la gente europea comprenderà che,
pur senza inflazione mainstream, i prezzi sono aumentati così tanto da non
arrivare a fine mese.
Non
che l’EU non volesse ciò, il contrario:
infatti, si sa, l’EU francotedesca punta ad
affamare le popolazioni soprattutto euro periferiche, soprattutto italiane, per
costringere a vendere a sconto i propri asset, soprattutto in Italia, intendo
costringere le famiglie a svendere.
Solo
che se il piano scappa di mano, se l’inflazione non la si riesce a controllare
a dovere soprattutto negli eccessi ad esempio causa crescita esogena, ad
esempio causa turismo straniero, ovvero anche in forza di investimenti
americani (che
guarda caso han tolto l’osso grosso ai francesi, vedasi rete Sparkle a KKR del
gen. Petreaus e non a Bollore’, ndr) il giochino dell’EU sempre coloniale
salta.
E che
l’EU, essa stessa erede dei nazisti, aveva fatto tutto per bene, anche
imponendo l’inoculazione forzosa di un preparato a rischio di diventare una
bomba ad orologeria nel corpo degli inoculati.
Causando decessi ossia successioni, da
stratassare per salvare l’Europa …
Un
piano satanico, direte voi.
La
nostra risposta ai rituali nemmeno troppo cripto-satanici di ieri, a Parigi…
Perché,
dico io, non avete visto l’inaugurazione delle Olimpiadi ieri, da Parigi?
Non
abbiamo forse assistito ad un qualcosa di molto simile ad una denigrazione
satanica dell’occidente Cristiano?
In
fondo Benedetto XVI, l’ultimo vero Papa secondo Malachia, ci aveva avvertito:
negare la comune radice Europea al cristianesimo, oltre a negare l’ovvietà,
avrebbe portato conseguenze terminali.
A
seguire fu l’Ucraina, poi il resto, fino ad oggi e dopo.
Resta
che se i nemici degli Usa non riescono a far deflagrare gli USA dal di dentro,
ossia con attentati ad esempio elettorali, il dollaro resterà ben più forte
dell’euro che è senza materie prime.
Solo
allora il macigno del debito USA esploderebbe, sebbene siamo certi che gli USA
faranno di tutto per evitarlo, come è normale che sia.
E
quando gli USA dovessero pure incazzarsi, magari per provocazioni Europee, il
petrolio salirà; con la Russia che nel contesto farà solo finta di incazzarsi,
in realtà sarà felicissima, essendo il secondo produttore mondiale di petrolio
dopo gli USA (con perfetta collimazione di interessi tra gli unici due veri
imperi mondiali).
Infatti,
notate, con Trump sarà la pace in Ucraina, già si sa.
Ossia
pace con la Russia.
Il
resto del mondo senza petrolio resterà invece con una inflazione fuori
controllo.
E,
appunto, sottolineo senza petrolio.
E tutto sommato anche senza pannelli solari
cinesi, visto che i commerci marittimi si stanno bloccando progressivamente.
In
tutto tale glorioso bailamme addivenire abbiamo l’entente cordiale
francotedesca, che avendo perso TUTTE le sue colonie, oggi con due Olimpiadi
sotto molti versi consecutive come premio di consolazione (…), spera di
salvarsi con una grande guerra in Europa.
Mentre
la Germania, vicina al fronte, gli sta facendo una pernacchia, avendo invece
concluso un accordo con gli USA per terminare l’euro.
Salvo
effetti mirabolanti attuati da Macron, che se ne prenderà l’onta.
Il
resto verrà di conseguenza, per prevenire la fine del LIBOR (30.9.2024).
O come
risultato della sua fine, del LIBOR.
Insomma,
la fine dell’euro ormai conviene proprio a tutti, dopo il 30.9.2024 anche ai
tedeschi…
Offensivo…
In
tale immenso dramma addivenire permettetemi di esprimere la mia immensa
sofferenza per un famoso blogger ormai un po’ malandato che, in un tipico
impulso pavloviano tipo “tagliarsi gli zebedei per far dispetto alla moglie che
lo tradisce”, invece di guardare alla comune radice cristiana europea di fatto,
immagino senza rendersene pienamente conto, piega la sua supposta fede a
vantaggio di coloro – dichiaratamente satanici, vedasi Parigi, ieri – che 85
anni fa, ma mai veramente scomparsi (si erano solo nascosti), stavano
annientando l’Europa col nazismo.
Oggi
immagino “sigh” presenti anche in Italia, sotto mentite spoglie, più o meno
dove li avevamo lasciati, per il tramite di un partito “figlio di un Dio
minore”, fortunatamente in via di estinzione.
(Mitt
Dolcino)
L’omertà
sulla
realtà
cinese.
Lapekoranera.it
– (26-7-2024) – Manlio Lo Presti – ci dice:
(Manlio
Lo Presti -Scrittore ed esperto di banche e finanza)
Il
disprezzo fra Russia e Cina è tuttora reciproco.
Non è
scomparso.
È
occultato dalle nuove geometrie geopolitiche.
Le
analisi patinate elaborate da premiate ditte universitarie e da “centri di
ricerca” angloamericane trascurano il fondamentale fatto che le masse cinesi
non conoscono la dottrina confuciana quanto le masse degli europei non
conoscono le teorie di Sant’Agostino, Tommaso d’Aquino, Suárez, Kant, ecc.
Valutare
pertanto i popoli del mondo e dei cinesi in particolare per le teorie
teologiche e politiche conosciute (forse) dalle rispettive élite rischia di
essere fuorviante.
I percorsi dei popoli non coincidono mai con
quelli dei governi.
Anzi, spesso sono divergenti.
Ancora
qualcuno parla di Confucio per capire le masse cinesi e non l’élite costituita
dal Partito-Moloch?
I
marxismi di Russia e Cina sono Stati abissalmente differenti.
La Cina è da molti considerata una potenza
militare di primo livello.
Allora
perché non ha MAI OSATO sfondare il confine russo all’altezza di una Siberia
semideserta e ricca di risorse naturali da saccheggiare lanciando 400.000.000
di cinesi ad occuparla.
Perché?
Continuo
a ripetere questa domanda da tanto tempo, ma nessuno vuole rispondere.
In
fondo, perché questi Soloni e opinionisti da caffè dovrebbero rispondere su un
tema così scottante?
È più
salottiero e innocuo parlare per decine di minuti, e in tutte le occasioni
poste a disposizione dal circo mediatico nazionale e mondiale di questioni di
lana caprina che non offendono né espongono a critiche.
Ugo
Tognazzi avrebbe usato un termine più efficace ma colorito.
Ritengo
che il muro mondiale di silenzio sia da addebitare al ruolo cinese di Paese con
il più grande livello di riciclaggio di denaro del mondo.
(lavialibera.it/it-schede-1507-riciclaggio_denaro_sporco_cina_minaccia)
Quindi,
un Paese che ha il potere di ricattare la dirigenza di mezzo mondo per motivi
finanziari.
Si narra
che gran parte dei titoli del debito pubblico Usa sia stato acquistato dal
Tesoro cinese:
masterx.iulm.it/news/economia/debito-usa-sopra-i-34-trilioni-chi-lo-possiede-e-cosa-si-rischia/
sempre con
il preventivo consenso del Partito che controlla ossessivamente tutto e tutti,
anche con deportazioni e centinaia di esecuzioni capitali:
wired.it/attualita/politica/2014/11/12/pena-morte-in-cina-2-400-esecuzioni/
Nessuno
è escluso.
Anche il multimiliardario “Jack Ma”, fondatore
del colosso “Ali Baba” dieci volte più grande di” Amazon”, è stato arrestato.
Oggi,
l’ex magnate svolge ruoli marginali.
Non è
stato assassinato perché protetto probabilmente da numerosi documenti nascosti
fuori dalla Cina.
Tenere
in debita considerazione la titanica attività di riciclaggio di migliaia di
miliardi ogni giorno fa comprendete la persistente e radicale omertà mondiale
sulla Cina che, peraltro, non è mai stata censurata dalla ecologista con le
treccine accusatrice di tutti gli europei in blocco e metodicamente
colpevolizzati di qualsiasi orrore ecologico del mondo.
Ha
continuato furbescamente ad omettere che la quasi totalità dell’inquinamento è
causato dall’Africa, dalle 20 aziende mondiali, dalla Cina.
Gli
affari sono affari…
La
geopolitica della Cina cammina indisturbata in vari continenti con l’appoggio
dell’alta finanza dell’anglosfera ricattata e controllata.
Quanto
sopra accennato spiega la decennale avversione di Trump contro la Cina.
Essa finanzia ed è legata a filo quadruplo
alle strutture finanziarie e bancarie angloamericane.
Istituzioni
finanziarie responsabili direttamente o indirettamente di tutti i disastri
economici di questi anni.
I
collassi economici sono pilotati per realizzare enormi profitti dai fallimenti
e chiusure di aziende banche.
Sappiamo
chi sono i manovratori.
Ma
questo ragionamento non è in sintonia con la teologia verde inclusiva
genderista globalista, e quindi deve essere taciuto!
L’oro
non è tutto, c’è anche il platino …
Errore
tecnico o conflitto cibernetico?
Elettrificazione
senza infrastrutture.
Naturalnews.com – (26/07/2024) - Redazione
News – ci dice:
Poiché
le politiche statali e federali impongono l'elettrificazione di praticamente
tutti gli usi finali per ridurre le emissioni di carbonio dai combustibili
fossili.
Ad
esempio, 18 stati hanno adottato le norme “Advanced Clear Car II “della
California che richiedono percentuali crescenti di vendite di veicoli nuovi per
veicoli elettrici, raggiungendo il 100% per l'anno modello 2035.
Nel 2019, New York City ha promulgato la legge
locale 97, che richiede che tutti gli edifici residenziali più grandi di 25.000
piedi quadrati vengano convertiti all'elettricità entro il 2035.
Altri
stati, come il New Jersey, cercano di convertire tutto il riscaldamento
residenziale all'elettricità.
(Jonathan Lesser - WattsUpWithThat.com
)
Insieme,
i mandati per i veicoli elettrici (EV) e l'elettrificazione del riscaldamento
degli spazi e dell'acqua raddoppieranno probabilmente
il consumo di elettricità e la domanda di
picco.
Insieme
alle politiche che impongono di fornire l'elettricità della nazione con risorse
a zero emissioni, in particolare energia eolica e solare intermittente, non
solo i prezzi dell'elettricità continueranno ad aumentare, ma la capacità di
soddisfare la domanda crescente dei consumatori diventerà più problematica.
Si
potrebbe supporre che i mandati che richiedono ai consumatori di passare
all'elettricità riconoscano la necessità di infrastrutture aggiuntive
necessarie per soddisfare la domanda aumentata.
Ci si
sbaglierebbe.
Non
solo con le risorse di generazione aggiuntive per sostituire le centrali a
carbone e a gas naturale che vengono chiuse, ma anche con le nuove linee di
trasmissione, i trasformatori e le linee di distribuzione potenziate che
saranno necessarie per gestire i carichi aumentati, specialmente quando la
domanda raggiunge il picco, come nelle prime ore della sera.
Quelle
infrastrutture saranno costose.
La
sola infrastruttura necessaria per un futuro completamente elettrico costerà
probabilmente tra i 3 e i 4 trilioni di dollari.
Un'infrastruttura
aggiuntiva per gestire la domanda crescente derivante dal passaggio dal
riscaldamento degli spazi e dell'acqua alle pompe di calore elettriche, come
hanno proposto i decisori politici, farà aumentare ulteriormente i costi.
Gli
embarghi petroliferi dell'OPEC degli anni '70 hanno dimostrato chiaramente il
legame tra prezzi dell'energia e crescita economica.
Aumentando il costo di produzione della
maggior parte dei beni e servizi, gli embarghi hanno esacerbato l'inflazione e
hanno fatto sì che l'economia statunitense cadesse in recessione.
La
stessa relazione vale per l'elettricità, soprattutto perché l'elettricità
diventa il "carburante" per più usi finali:
prezzi
dell'elettricità più elevati significano una crescita economica ridotta, che
porta a un tenore di vita inferiore e a maggiori difficoltà economiche per i
consumatori.
Tra i
gestori della rete elettrica nazionale, le politiche gemelle di forzare una
maggiore elettrificazione e di richiederne la realizzazione principalmente con
generazione eolica e solare intermittente stanno creando preoccupazioni circa
il fatto che l'affidabilità ne risentirà, portando a blackout su larga scala.
Ad esempio, il “New York Independent System
Operator” stima che saranno necessari quasi 30.000 MW, ovvero
più o meno le dimensioni di 30 centrali nucleari, di "Risorse senza
emissioni distribuibili" entro il 2030.
Sebbene il “NYISO” affermi che i DEFR
"non sono ancora disponibili su scala commerciale", in realtà non
esistono.
Presumere
che una tecnologia di generazione inesistente verrà inventata, commercializzata
e distribuita su larga scala in soli sei anni è una fantasia tecnologica ed
economica.
Quindi,
per affrontare la mancanza di infrastrutture elettriche necessarie, i decisori
politici hanno invece in programma di limitare l'accesso all'elettricità che
hanno decretato che i consumatori debbano utilizzare.
L'idea è di "gestire" la domanda di
elettricità piuttosto che costruire l'infrastruttura necessaria per consentire
ai consumatori di accedere all'elettricità di cui hanno bisogno quando ne hanno
bisogno.
Per i
clienti residenziali, i meccanismi per farlo includono prezzi in base
all'orario di utilizzo, simili ai prezzi "surge" utilizzati da Uber,
che aumentano i prezzi quando la domanda è maggiore;
e controllo diretto del carico, tramite il
quale le utility controllano quando e quanto i consumatori possono utilizzare i
loro grandi elettrodomestici che consumano elettricità.
I caricabatterie domestici per veicoli
elettrici saranno i maggiori utilizzatori di elettricità per molte famiglie e,
proliferando, imporranno la maggiore domanda alle reti locali.
Un'altra
idea è che le utility locali utilizzino i veicoli elettrici come risorse,
scaricando le batterie dei veicoli elettrici quando l'utility richiede
elettricità aggiuntiva per soddisfare la domanda.
Per i
grandi clienti commerciali e industriali, include contratti interrompibili, in
base ai quali il gestore della rete o il servizio pubblico locale può
interrompere l'erogazione di energia elettrica al cliente per un periodo di
tempo specificato in cambio di un prezzo dell'elettricità più basso.
Il
consumo di elettricità può essere "gestito" o addirittura ridotto
limitando l'accesso dei consumatori o applicando prezzi proibitivi quando più
desiderano tale accesso.
Ma farlo ha un costo economico reale, che i
decisori politici hanno ignorato.
Il
risultato sarà un maggiore disagio per i consumatori, costi più alti, una
minore crescita economica e maggiori difficoltà economiche.
Mentre
alcuni ambientalisti potrebbero considerare tale risultato una
"caratteristica" e non un "bug", presumibilmente la maggior
parte dei consumatori non lo farà.
(WattsUpWithThat.com)
SCHIAFFONI
EUROPEI.
Inchiostronero.it
– Andrea Marciliano – (29-7-2024) – ci dice:
Schiaffi.
Dopo
il ganascino di Biden, i bacetti con Zelensky, i sorrisi e gli abbracci con la
Von Der Leyen, sono arrivati gli schiaffi.
E non
dei buffetti affettuosi. Dei sonori e dolorosi ceffoni.
Giorgia
Meloni, e il governo italiano, sono stati presi a schiaffi da Stoltenberg.
Che ha assegnato alla Spagna il comando di
quel Fronte Sud della NATO che proprio l’Italia aveva chiesto di creare.
E che le spettava di diritto dirigere, visto
che è il paese più esposto al problema dei movimenti migratori.
E,
inevitabilmente, più coinvolto nelle turbolenze del quadrante geopolitico
mediterraneo.
Persino
Crosetto – ed è tutto dire – si è infuriato. Ed ha alzato la voce. Inutilmente.
Come
inutile è stata la politica di totale appiattimento sulla, demenziale, scelta
della NATO di sostenere ad oltranza la causa (persa) dell’Ucraina.
Scelta,
si fa per dire, che abbiamo pagato pesantemente.
E più ancora, temo pagheremo in futuro.
E a
nulla è valso anche l’aver alienato i rapporti con la Cina, uscendo dal
protocollo per la Via della Seta.
Rottura
che, a quanto sembra, è stata alzata d’ingegno dei nostri governanti, più
realisti del re, per ingraziarsi Washington e Bruxelles.
Ci
costerà anche questa molto cara, anche se il ministro Tajani non se ne è ancora
reso conto.
Perché,
quando è andato a Pechino, i dirigenti cinesi… gli sorridevano gentilmente.
Sic!
Ma la
sberla più grossa, e violenta, è arrivata dall’Unione Europea. Ursula si è
fatta la sua maggioranza.
Un’armata
Brancaleone in cui ha tirato dentro Tajani, e lasciato fuori l’amica Giorgia.
Una
maggioranza che porterà avanti tutte le politiche che i Conservatori volevano
osteggiare.
O
almeno avrebbero voluto frenare.
E
subito è arrivata la reprimenda al governo di Roma.
Inutile nascondersi dietro a fumosi discorsi
in politichese.
Una
vera entrata a gamba tesa che mette sotto accusa la Meloni non solo sotto il
profilo delle politiche economiche, ma anche per la libertà di stampa e,
addirittura, per i progetti di riforma costituzionale.
Materia che non dovrebbe competere a
Bruxelles.
Festeggiamenti
dalla sponda dell’opposizione.
Il cui leader – che non è la Signora Schlein e
neppure il povero Conte – ha subito picchiato duro.
Durante
la Cerimonia del Ventaglio.
I
rappresentanti del governo tacciono. O minimizzano.
Tuttavia
ci si dovrebbe chiedere se questa serie di sberle in rapida successione sia
casuale.
Oppure risponda ad una ben precisa strategia.
Giorgia
Meloni pensava di essersi garantita il futuro con una totale acquiescenza a
Bruxelles e Washington.
E i festeggiamenti del semestre italiano nel
lussuoso Resort pugliese.
Invece
si trova ora in una posizione di crescente debolezza.
Sotto
tiro incrociato.
Evidentemente
“qualcuno” sta cominciando a pensare che abbia esaurito il suo compito.
E si
sta preparando a scaricarla.
Certo,
i sondaggi d’opinione la premiano ancora.
E le
intenzioni di voto la vedono saldamente vicina al 30%.
Ma credete che ai burattinai di Bruxelles
interessi l’opinione degli italiani?
E
Mattarella non mi sembra aver mai tenuto in gran conto, quando poteva, i
risultati delle urne.
Roba
volgare…democrazia populista.
Per
altro il governo scricchiola.
Salvini si è avvicinato ad Orban. Unica
opposizione alle conventicole di Bruxelles in Europa.
Mentre Giorgia si è trovata sempre più
isolata.
Giano
bifronte. Tajani: l’Italia lavorerà bene sia con Trump sia con Harris.
Quanto
a Tajani… beh credo sia ormai chiaro da che parte stia. E Berlusconi si rivolta
nella tomba.
Per
implodere, il Governo dovrà attendere il prossimo autunno.
Il
congresso della Lega.
Che ne
renderà evidenti le contraddizioni interne.
Intanto,
al Colle, si comincia a vagliare una soluzione “tecnica”.
Una transizione,
nello stile di questa strana democrazia che, nelle parole del Presidente, non
deve essere dominata dalla maggioranza…
Trump:
“Israele Deve Porre
Fine
alla Guerra a Gaza”
(…Sì,
ma Perché ci Fa una Brutta Figura!)
Conoscenzealconfine.it
– (29 Luglio 2024) – Redazione – renovatio21.com - ci dice:
L’ex
presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esortato Israele a porre fine
“rapidamente” alla guerra con Hamas, sostenendo che un conflitto prolungato è
un incubo per le “pubbliche relazioni” dello Stato ebraico.
Parlando
alla “Fox News” giovedì, Trump ha detto che la guerra dovrebbe finire
rapidamente “perché stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che
Israele non è molto bravo nelle pubbliche relazioni”.
Trump
è stato uno stretto alleato del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
durante il suo mandato alla Casa Bianca e si è descritto come “il presidente
statunitense più filo-israeliano della storia”.
Ha
imposto sanzioni all’Iran su richiesta di Netanyahu, ha trasferito l’ambasciata
statunitense in Israele a Gerusalemme Ovest e ha mediato gli “Accordi di
Abramo”, che hanno visto Israele normalizzare le relazioni con il Bahrein, gli
Emirati Arabi Uniti, il Marocco e il Sudan.
Tuttavia,
nei mesi successivi alla dichiarazione di guerra di Israele ad Hamas, avvenuta
in ottobre, Trump ha ripetutamente invitato Netanyahu a porre rapidamente fine
al conflitto con il gruppo militante palestinese.
“Dovete
finire la vostra guerra”, ha detto all’agenzia di stampa “Israel Hayom” a
marzo.
“Dovete
farcela. E sono sicuro che lo farete.
E
dobbiamo arrivare alla pace, non possiamo permettere che questo vada avanti “.
La
distruzione delle case civili a Gaza, disse all’epoca, è “un quadro molto negativo per il
mondo. Il mondo sta vedendo questo… ogni notte, guardavo gli edifici crollare
sulla gente. Vai e fai quello che devi fare. Ma non lo fai”.
Nella
sua intervista con “Fox”, Trump ha anche condannato i democratici che hanno
protestato mercoledì contro il discorso di Netanyahu al Congresso e ha chiesto
condanne al carcere per i dimostranti che hanno bruciato le bandiere americane
fuori dal Campidoglio degli Stati Uniti.
In un
post sulla sua piattaforma” Truth Social” di martedì, Trump aveva affermato di
“non vedere l’ora di dare il benvenuto a Bibi Netanyahu” in Florida,
riferendosi al leader israeliano con il suo soprannome comunemente usato.
Incontro poi avvenuto.
Trump
ha promesso un ritorno alla “pace e alla stabilità” in Medio Oriente e, in un
post successivo, ha condiviso una lettera che ha ricevuto dal presidente
dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, che ha augurato a Trump
“forza e sicurezza” dopo l’attentato alla sua vita all’inizio di questo mese.
“Grazie”
ha risposto Trump ad Abbas. “Andrà tutto bene”.
Come
riportato da “Renovatio 21”, Trump aveva promesso pace per i palestinesi anche al campione di “MMA” “Khabir
Nurmagomedov”, durante un incontro dell’”UFC”.
Beh…
almeno vuole finire le guerre… Nell’attuale panorama non è poco… sperando però
che non sia solo campagna elettorale… per il resto… il fatto di aver affermato
che non vedeva l’ora di vedere quel criminale di “Bibi”… diciamo che non depone
a favore della sua moralità… ma forse a quei livelli è chiedere troppo!
(nota
di conoscenze al confine)
(renovatio21.com/trump-israele-deve-porre-fine-alla-guerra-a-gaza/)
Il
Trono di Spade.
Theburningplstform.com
- Guest post di Robert Gore su Straight Line Logic- Redazione – ci dice:
L'Età
del Governo sta cedendo il passo all'Età dell'Individuo.
"Se
conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento
battaglie.
Se
conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta subirai anche tu
una sconfitta.
Se non
conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia".
(Sun Tzu, l'arte della guerra).
Il
vantaggio schiacciante che la resistenza ha sull'impero confederato è
l'arroganza dei nostri governanti, che li rende ciechi non solo alla conoscenza
del loro nemico, ma anche alla conoscenza di sé stessi.
Non capiscono i cambiamenti epocali in corso, la
natura delle forze politiche che si allineano contro di loro, l'inutilità dei
loro sforzi per mantenere quello che viene ridicolmente chiamato "l'ordine
basato sulle regole" e la follia di cercare di imporre un superstato
globale.
Hanno
tutto ciò che di tangibile chiunque possa desiderare, ma mancano delle due cose
di cui hanno bisogno: la consapevolezza di sé e la saggezza.
Possiamo
presumere che, in un modo o nell'altro, la corrotta fosse dietro il tentativo
di assassinio di Trump.
Come
minimo, otto anni di retorica incendiaria e violenta hanno avuto, come
obiettivo implicito, seminare nelle menti confuse l'idea che Trump meriti di
morire e l'intenzione di ucciderlo.
Biden
ha recentemente detto che era tempo di mettere un "bersaglio" su
Trump.
Tuttavia,
lo scioccante illecito dei servizi segreti sostiene qualcosa di più
orchestrato.
L'offuscamento
dei media ufficiali e mainstream è stato monumentale, ma forse nel tempo i
media alternativi scopriranno qualcosa che si avvicina alla verità, come hanno
fatto con tanti incidenti e problemi.
La
teoria del complotto diventerà ancora una volta un fatto del complotto.
Fortunatamente, i “meme” che alimentano i sospetti stanno arrivando veloci e
furiosi.
Una
potenziale cospirazione che i media alternativi potrebbero non scoprire è se
l'incidente fosse una messa in scena, perché gran parte dei media alternativi è
pro-Trump.
È una delle tante ipotesi plausibili e non può
essere scartata a priori.
Trump
non ha dato problemi allo Stato Profondo nel suo primo mandato, e forse vuole
assicurarsi che non lo faccia nel secondo.
La
chiave di questa ipotesi è “Thomas Crooks”.
Quando
lo Stato Profondo vuole uccidere qualcuno, non scherza con i dilettanti.
I
truffatori possono essere stati una risorsa dello Stato Profondo, ma solo come
un capro espiatorio.
Se
avessero voluto uccidere Trump a Butler, avrebbero avuto uno o più cecchini
esperti posizionati per sparare il colpo mortale, e non avrebbero mancato.
I truffatori potrebbero essere stati istruiti
a sparare colpi casuali e mancare intenzionalmente Trump.
Ci
sono voci di un secondo e persino di un terzo tiratore, che potrebbe anche
essere stato istruito a mancare il bersaglio e il cui scopo principale potrebbe
essere stato quello di confondere le acque.
Ai
servizi segreti, scelti per interpretare i ragazzi e le ragazze, fu ordinato di
ritirarsi per consentire a” Crooks “e all'altro tiratore o tiratori di sparare
i loro colpi errati.
Hanno
fatto esattamente come ordinato, che è competenza dal punto di vista di coloro
che hanno emesso gli ordini.
Anche se “Kimberly Cheatle” si è dimessa, se
lo scenario del falso assassinio è corretto, atterrerà in piedi e non ci
saranno conseguenze negative per nessun altro ai servizi segreti.
Il
colpo che presumibilmente ha colpito l'orecchio di Trump?
I dipartimenti degli effetti speciali di
Hollywood producono tali "colpi", ferite apparenti e
"sanguinamento" tutto il tempo.
Togliete
il capro espiatorio, date a Trump il tempo di difendere il suo eroismo (sapendo
che non ci sarebbero stati altri colpi), portatelo via per presunte cure
mediche, fasciate l'orecchio e Trump diventa un imbroglione.
Possono dargli un'elegante cicatrice
all'orecchio per ricordare continuamente a tutti la sparatoria e la sua
risposta commovente.
Lo
Stato Profondo avrebbe Trump in tasca per sempre, se non lo facesse già.
Tutto
quello che dovrebbero fare è far trapelare a un "informatore" dei
media amici che l'uccisione di Trump è stata messa in scena con alcune prove
convincenti, e Trump sarebbe finito.
Un'altra
bella caratteristica di questo ipotetico complotto sarebbe che i repubblicani
non avrebbero alcun interesse a smascherarlo.
E
finora, i repubblicani non hanno mostrato alcun interesse per il complotto vero
e proprio, ma solo per criticare” Cheatle” e i servizi segreti.
La macchina narrativa si sta muovendo
rapidamente:
l'incompetenza
dei servizi segreti ha permesso a un ragazzino pazzo di sparare a Trump, un
colpo ha colpito l'orecchio, fine della storia.
Perché
Trump dovrebbe assecondare questo complotto?
Fai la tua scelta:
è
sempre stato una risorsa del Deep State;
lo
Stato Profondo lo ha ricattato;
lo
Stato Profondo ha minacciato di uccidere lui o le persone a lui vicine;
la trama faceva appello alla vanità di Trump,
alla propensione per la teatralità e al desiderio di vincere le elezioni, o a
qualche altra ragione sconosciuta.
Probabilmente
non sapremo mai in modo definitivo la vera storia dietro Butler e quale delle
ipotesi contendenti sia corretta.
Se non
ci saranno ulteriori tentativi di omicidio, Trump trionferà alle elezioni,
condurrà il suo secondo mandato come ha fatto con il primo, senza
prosciugamento della palude o procedimenti penali (dando a entrambe le parti un
incentivo a non rivelare la verità su un omicidio inscenato), e lo Stato Profondo sopravviverà e
prospererà, sosterrà l'ipotesi del tentativo di omicidio inscenato.
È
importante mettere in prospettiva il presunto tentativo di omicidio, il ritiro
forzato e forse fraudolento di Biden e le elezioni vere e proprie.
Sono
episodi che risalgono almeno agli “omicidi di Kennedy” in stile “Game of
Thrones”, intrighi e macchinazioni – di cui probabilmente conosceremo mai tutti
i dettagli – per il controllo di un impero in fase avanzata.
Man
mano che l'impero diventa sempre più sovradimensionato militarmente e
finanziariamente, diventa sempre più rapace, corrotto e repressivo.
Le persone che lo controllano fanno tutto il
necessario per mantenere il loro potere.
La
scena politica diventerà sempre più caotica e violenta man mano che l'impero
vacilla e poi collasserà.
Col
senno di poi della storia, gli eventi delle ultime settimane saranno
considerati solo come un altro giro nella spirale discendente dell'America.
C'è
dell'altro in arrivo.
Un
giorno, potrebbe essere una miniserie avvincente.
La
farsa del COVID ha alimentato un'ostilità diffusa e profondamente radicata nei
confronti del governo e dell'intera classe dirigente.
Gli
smartphone e Internet hanno messo nelle mani dei contadini capacità
informatiche, comunicative e di registrazione visiva e audio praticamente
illimitate.
Nonostante
la censura e la soppressione, il potere ufficiale ha perso il controllo della
narrazione.
La
verità è emersa sul virus, i vaccini, i lockdown, le scuole e le aziende
chiuse, le mascherine e il distanziamento sociale.
Avendo
perso il beneficio del dubbio, praticamente tutto ciò che il governo e i suoi
lacchè dei media mainstream dicono ora viene immediatamente messo in
discussione.
Pochi
minuti dopo il tentativo di assassinio di Trump, i video erano sui social
media.
Gli
sforzi per far girare l'incidente si sono immediatamente rivelati maldestri e
tendenziosi, evocando alcuni “meme” favolosi.
Se
Trump non ha messo in scena il suo assassinio, la “Corruttocrazia” è fortunata
che il proiettile sia mancato.
Se
Trump fosse stato assassinato, avrebbe scoperto rapidamente che il
"trumpismo" è molto più di Trump, poiché l'ostilità è diventata
cinetica.
Tuttavia, l'orecchio intaccato di Trump
ritarda solo l'inevitabile, perché prima o poi la cinetica, come descritto in
"Formiche al picnic, seconda parte", arriverà.
Un
massiccio ed evidente broglio elettorale che si traduca in una vittoria
democratica innescherebbe l'indignazione cinetica tra i sostenitori ben armati
di Trump.
Molte
delle persone che fanno funzionare l'America fanno parte di quel gruppo.
Conoscono i punti critici e sanno come neutralizzarli.
Sono
andati a scuola sui tentativi di guerriglia di successo da parte di gruppi che
hanno ostacolato il governo degli Stati Uniti in terre straniere.
Quei
gruppi avevano ben poche risorse e know-how rispetto agli insorti americani.
Un'insurrezione
potrebbe mettere in ginocchio questo paese in breve tempo e, a lungo termine,
sconfiggere il governo.
La
comunicazione decentralizzata e la potenza di calcolo, il possesso diffuso di
armi da fuoco e l'estesa capacità di guerriglia rovineranno i piani di coloro
che sono intenzionati al controllo totalitario.
L'Età del Governo sta cedendo il passo all'Età
dell'Individuo.
Opportunamente,
la gerontocrazia dei Baby Boomer che ha così approfittato della prima sta
finalmente volgendo al termine.
Trump, un devoto sostenitore del governo, è
una reliquia di quell'epoca.
Tuttavia,
se entrerà in carica, passerà il testimone alla prossima generazione.
Resta
da vedere se lui o J.D. Vance avranno un ruolo nella transizione verso l'era a
venire.
È
ancora presto e la transizione sarà caotica, straziante e violenta.
Le
epoche storiche secolari non si trasformano in un attimo.
Quanto
tempo ci vorrà?
Per
tutto il tempo necessario.
Operazione
sotto falsa bandiera,
la menzogna diventa la verità:
"Israele
è la vittima dell'aggressione palestinese".
Secondo
il CPI, "non c'è mai stato un genocidio".
Globalresearch.ca
– Redazione – (26 luglio 2024) – ci dice:
Il
procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI) Karim AA Khan KC accusa la
Palestina di condurre una guerra contro Israele.
(Prof.
Michel Chossudovsky e la Corte Penale Internazionale.)
C'è
una storia complessa dietro il piano di Israele dell'ottobre 2023 per
"cancellare Gaza dalla carta geografica".
È un genocidio in corso, un massacro assoluto,
unito ad atrocità:
Si
tratta di un'impresa criminale basata sulla dottrina israeliana della
"vendetta giustificata", che è stata formulata per la prima volta nel
2001.
La
dottrina della "vendetta giustificata" afferma senza mezzi termini
che la Palestina (nonostante le sue limitate capacità militari) è
"l'aggressore" e che " Israele ha il diritto di
difendersi", che dal 7 ottobre 2023 consiste nella conduzione di un
genocidio attentamente pianificato contro il popolo palestinese.
“Paul
Larudee “pone la domanda:
"C'è
un punto in cui il genocidio a Gaza diventa abbastanza grave da provocare altri
paesi a intervenire direttamente nella Striscia di Gaza per prevenire ulteriori
genocidi?
Israele
può sterminare l'intera popolazione senza che nessuno lo fermi?"
La
risposta a questa domanda è fornita dalla Corte Penale Internazionale (CPI)
sotto forma della più spregevole serie di accuse rivolte contro i palestinesi
che sono vittime di "un atto di genocidio" istigato da Israele con il
sostegno inflessibile della maggior parte dei governi occidentali.
Falsa
bandiera. "La Palestina attacca Israele".
Di
seguito è riportata la dichiarazione del procuratore della CPI e consigliere
del re Karim AA Khan che accusa la Palestina di aver commesso crimini contro
l'umanità e crimini di guerra, ignorando attentamente le prove relative
all'operazione "false list" di Israele che ha avuto come risultato
"deliberatamente" parte del governo Netanyahu nella morte di civili
israeliani innocenti.
"Una
falsa bandiera" in relazione a Israele costituisce un'operazione di
intelligence israelo-americana attentamente pianificata che provoca la morte di
civili israeliani innocenti.
A sua
volta, Israele darà la colpa allo Stato di Palestina, al fine di giustificare
"uno stato di prontezza alla guerra" contro la Striscia di Gaza.
Le
operazioni militari sono invariabilmente pianificate con largo anticipo.
L'"Operazione Al-Aqsa Storm" del 7 ottobre 2023 non è stato un
"attacco a sorpresa".
Si è
trattato di un'operazione False Flag condotta da una "fazione"
(risorse dell'intelligence) interna ad “Hamas”, in stretto collegamento con il “Mossad”
e l' “intelligence statunitense”.
La
logica sotto falsa bandiera – che ha provocato vittime israeliane – ha fornito
a Israele una giustificazione per intraprendere un genocidio contro i
palestinesi.
Nello
stesso giorno del 7 ottobre 2023, Netanyahu ha lanciato un'operazione militare
contro la Striscia di Gaza intitolata " Stato di preparazione alla
guerra".
Se
l'"Operazione Tempesta Al-Aqsa" fosse stata un "attacco a
sorpresa" come ripetuto a pappagallo dai media, lo "Stato di
preparazione alla guerra" di Netanyahu non avrebbe potuto essere
effettuato (con breve preavviso) quello stesso giorno, vale a dire il 7 ottobre
2023.
Le
vittime delle atrocità israeliane sono i Bambini palestinesi.
Aseel,
una bambina palestinese di sei anni, è in cura all'ospedale europeo di Gaza
dopo aver perso un occhio in un attacco aereo israeliano.
Non è stato un "attacco a sorpresa."
Le
operazioni militari sono invariabilmente pianificate con largo anticipo.
L'"Operazione Al-Aqsa Storm" del 7 ottobre 2023 non è stato un
"attacco a sorpresa".
Si è trattato di un'operazione False Flag
condotta da una "fazione" (risorse dell'intelligence) interna ad
Hamas, in stretto collegamento con il Mossad e l'intelligence statunitense.
Secondo
il dottor “Philip Giraldi” , un noto analista ed ex funzionario della CIA:
Come
ex ufficiale dell'intelligence, trovo impossibile credere che Israele non
avesse molteplici informatori all'interno di Gaza e dispositivi di ascolto
elettronici lungo tutto il muro di confine che avrebbero rilevato i movimenti
di gruppi e veicoli.
In
altre parole, l'intera faccenda potrebbe essere un tessuto di bugie, come
spesso accade. (8 ottobre 2023)
Secondo
“Efrat Fenigson” , ex funzionario dell'intelligence dell'IDF (pubblicato il 7
ottobre 2023):
Non è
possibile che Israele non sapesse cosa sarebbe successo.
Come
mai i valichi di frontiera erano aperti?
Qualcosa
è MOLTO SBAGLIATO QUI, qualcosa è molto strano, questa catena di eventi è molto
insolita e non tipica del sistema di difesa israeliano.
A me
questo attacco a sorpresa sembra un'operazione pianificata.
Su
tutti i fronti.
Le
caratteristiche della recinzione di Gaza
confermano ampiamente le dichiarazioni di “Giraldi” e “Fenigson” sopra
riportate:
Secondo
il ministero della Difesa israeliano "la barriera comprende centinaia di
telecamere, radar e altri sensori, si estende per 65 km.
Il
ministero ha affermato che la "recinzione intelligente" del progetto
è alta più di sei metri e la sua barriera marittima comprende mezzi per
rilevare infiltrazioni via mare e un sistema d'arma telecomandato.
Una Barriera
contro i tunnel lungo il confine tra Israele e Gaza nella Striscia 2019.
Vedi
anche il seguente articolo:
Il Comandante
di sezione della Barriera di Gaza: "L'ostacolo è costruito in modo che nemmeno una
volpe possa passarlo". Hanno lasciato che accadesse.
Con l'attacco
di Hamas è stato permesso di chiudere il libro sulla Palestina.
Il Dr.
Paul Craig Roberts, Generale Herzl Halevi e Prof. Michel Chossudovsky, 9
ottobre 2023.
MICHEL
CHOSSUDOVSKY – GUERRA IN MEDIO ORIENTE: UNA FALSA BANDIERA CHE PORTA AD ALTRE
FALSE FLAG?
"False
Flag" a sostegno dell'"atto di genocidio di Israele".
Dovrebbe
essere chiaro che l'implementazione della False Flag è stata attentamente
coordinata con l'"Atto di Genocidio" di Israele diretto contro il
popolo palestinese.
Nello
stesso giorno del 7 ottobre 2023, Netanyahu ha lanciato un'operazione militare
contro la Striscia di Gaza intitolata " Stato di preparazione alla
guerra".
Se
l'"Operazione Tempesta Al-Aqsa" fosse stata un "attacco a
sorpresa" come ripetuto a pappagallo dai media, lo "Stato di
preparazione alla guerra" di Netanyahu non avrebbe potuto essere
effettuato (con
breve preavviso) quello stesso giorno, vale a dire il 7 ottobre 2023.
C'è
una lunga storia di false flag israeliane.
La
defunta “prof. Tanya Reinhart” ha confermato la formulazione nel 1997 di una
False Flag Agenda intitolata "La luce verde al terrorismo" che
consisteva nel promuovere (ingegnerizzare) attacchi suicidi contro i civili
israeliani, citando "lo spargimento di sangue come giustificazione" per dichiarare guerra alla Palestina:
"...
È questo il tema del "via libera al terrorismo" che l' Intelligence
Militare (Ama"n) porta avanti fin dal 1997, quando si consolidò la sua
linea anti-Oslo.
Da allora questo tema è stato ripetuto più e
più volte dagli ambienti militari, e alla fine è diventato il mantra della
propaganda israeliana... ( Vedi Chossudovsk y, 23 ottobre 2023)
C'è
continuità: l'intelligence militare israeliana rimane incaricata di attuare
operazioni sotto falsa bandiera insieme ad "atti di genocidio"
diretti contro la Palestina.
“CONTRO
LA FAMIGLIA”: IL GLOBALISMO
ALL’ATTACCO SENZA FRENI.
Comedonchisciotte.org
– Redazione CDC - Andrea Zhok – (27 Luglio 2024) – ci dice:
L'ANALISI
DI ANDREA ZHOK SULL'ULTIMO NUMERO DELLA RIVISTA MICROMEGA: "IL
PROGRESSISMO COME RETROGUARDIA ARMATA DEL NEOLIBERISMO".
Stamane
ricevo una comunicazione pubblicitaria, della rivista “Micromega”, “rivista
progressista per antonomasia”, cui ho anche dato in passato un contributo.
Nella
comunicazione si annunciava l’uscita, in libreria e online, del nuovo volume
dal titolo “Contro la famiglia. Critica di un’istituzione (anti)sociale“.
Riporto qui sotto il commento introduttivo.
“La
famiglia come istituzione sociale è, non da oggi, oggetto di analisi e critica.
Nel corso della storia il suo superamento è
stato obiettivo sia di progetti di emancipazione basati su un’idea di
condivisione della proprietà e del lavoro, sia di progetti politici totalitari,
che in essa e nelle appartenenze e lealtà di cui è costituita scorgevano un
ostacolo al rapporto tra i cittadini e lo Stato”.
Non
c’è dubbio che oggi ci troviamo di fronte a un prepotente ritorno della
retorica dei legami familiari e di sangue.
E allora cosa significa, oggi, proclamarsi
“contro la famiglia”, come MicroMega ha scelto di intitolare il quarto volume
di questo 2024 in libreria dal 25 luglio?
Non
certo mettere in discussione i legami affettivi e di reciproca cura che
all’interno della famiglia si creano, ma mettere a fuoco e fare oggetto di
analisi critica tutti i suoi aspetti antipolitici e antisociali:
il FAMILISMO AMORALE;
la TENDENZA A MINARE AUTOREVOLEZZA E
CREDIBILITÀ DELLA SCUOLA, nel desiderio di ergersi a unica agenzia educativa
dei figli;
il ruolo svolto nella TRASMISSIONE DI RIGIDI
RUOLI DI GENERE;
la CONCENTRAZIONE DI GRANDI CAPITALI TRASMESSI
PER VIA EREDITARIA con conseguente immobilità sociale…
D’altro
canto molto spesso sono le carenze dello Stato a indurre gli individui a un
RIPIEGAMENTO NELL’AMBITO DELLE COMUNITÀ PIÙ PROSSIME, PRIMA FRA TUTTE PROPRIO
LA FAMIGLIA, IN UN CIRCOLO VIZIOSO CHE È NECESSARIO SPEZZARE PER GARANTIRE A
CIASCUNO IL PIENO DIRITTO AL DISPIEGAMENTO DELLA PROPRIA PERSONALITÀ.”
[Sottolineature mie].
Alcune
considerazioni a commento sono d’uopo, esaminando partitamente le accuse qui
sopra addotte a carico dell’ordinamento famigliare.
Credo che ciò sia utile per mostrare come
questa posizione esposta da “Micromega” rappresenti in forma emblematica alcune
ragioni di fondo per cui il progressismo culturale sia divenuto, nel contesto
contemporaneo, un’entità socialmente distruttiva, politicamente dissolutiva ed
eticamente catastrofica.
L’attacco
all’istituzione famigliare in ambito progressista o “di sinistra” non è
naturalmente una novità, ma come sempre negli sviluppi culturali il contesto in
cui una tesi viene proposta e sviluppata è non meno importante delle tesi
stesse.
Nell’ambito
ottocentesco in cui dapprima si sviluppa la critica all’istituzione famigliare,
alcune delle tesi qui richiamate, come il riferimento al “familismo amorale”,
potevano avere un relativo fondamento.
Ricordiamo
che il concetto di “familismo amorale” venne introdotto dal politologo
americano” Edward C. Banfield “nel suo libro “The Moral Basis of a Backward
Society” (1958), frutto di una permanenza di 9 mesi nel paesino di “Chiaromonte”
(Basilicata).
Quest’esperienza permise apparentemente a “Banfield”
di trarre conclusioni di valore generale sul ruolo negativo della famiglia
nucleare come latrice di arretramento socioeconomico, a causa del proprio
connaturato egoismo.
A settant’anni di distanza la sciatteria
dell’analisi di Banfield, 188 pagine prive di un apparato di analisi storica o
comparativa degna di nota, appare palese.
Ma ciò non toglie che il concetto di “familismo
amorale” sia riuscito a diffondersi come uno dei molti piedi di porco
utilizzati per scardinare ogni legittimazione dell’ordinamento famigliare.
Che la
famiglia nucleare, in condizioni storiche specifiche, possa assumere un ruolo
eminentemente difensivo ed autoreferenziale è certo, ma che ciò sia una
caratteristica in qualche modo qualificante della famiglia nucleare e delle sue
lealtà interne, questa è una sciocchezza insostenibile.
Sia
come sia, in una fase espansiva della società moderna, in cui, almeno di
principio, istituzioni statali strutturate iniziavano a farsi spazio, poteva
essere plausibile vedere in alcune resistenze e diffidenze delle strutture
famigliari tradizionali un fattore frenante, “regressivo”.
Il
prototipo di questa funzione regressiva poteva essere un modello di familismo
visibile in alcune forme di criminalità organizzata (il familismo tipo
“Padrino”).
Ma la vera questione qui è capire in che
misura nell’Europa del XXI secolo la “famigghia” di Vito Corleone rappresenti
un fattore reale di destabilizzazione antisociale.
L’impressione
è che certa intellighenzia tragga le proprie fonti sulla realtà sociale più da
Netflix che da uno sguardo alla realtà circostante.
La
seconda imputazione grave che Micromega ritiene di dover ascrivere alla
famiglia è di “minare l’autorevolezza e credibilità della scuola”.
(Ok,
non ridete).
Qui,
di nuovo, ci troviamo in un contesto analitico che sembra nascere nella società
degli anni ’60.
Sembra
che abbiamo attorno famiglie solidissime e impermeabili, ma con alti tassi di
analfabetismo, che fanno da barriera ai lumi della ragione portati dalla nuova
scolarizzazione.
Solo che mentre sessant’anni fa una funzione
sprovincializzante e formativa della scuola pubblica poteva essere sostenuta,
oggi la scuola è assediata da programmi eterodiretti, americanizzati, ad
altissimo tasso ideologico, con una simultanea riduzione delle conoscenze a
favore delle “competenze” (l’esteriorità di atteggiamenti e comportamenti).
Al
contempo le famiglie sono sempre più impotenti e lambiccate, assediate a loro
volta dagli onnipresenti “schermi” che “educano” h24 i propri figli ai valori
di TikTok e Walmart.
Gli intellettuali di Micromega sembrano appena
sbrinati, dopo essere entrati in un congelatore quando in televisione c’era il
“maestro Manzi”.
La
terza imputazione è complementare alla seconda:
la
famiglia avrebbe un ruolo regressivo perché sarebbe complice della
“trasmissione di rigidi ruoli di genere”.
Ora, al di là del fatto che è assai dubbio che
ciò corrisponda oggi in qualche misura al vero, la vera questione è:
esattamente
a chi spetterebbe di educare i figli in questioni come l’affettività o
l’orizzonte di aspettative circa sesso e genere?
A
Micromega? A Fedez? Al MinCulPop? Ai Kibbutz? Ai Soviet? All’Agenda 2030?
Sono sfiorati dal dubbio che l’idea di
possedere una superiore saggezza su temi come l’affettività primaria sia
sfacciatamente autoritaria?
La
quarta imputazione è forse la più comica:
la famiglia favorirebbe l’immobilità sociale
in quanto favorirebbe la concentrazione dei capitali per via ereditaria.
Usciti
dal loro congelatore ottocentesco gli intellettuali di Micromega hanno davanti
agli occhi senz’altro i Buddenbrook.
Si
immaginano famiglie di capitalisti col cappello a cilindro e l’etica
protestante del lavoro che passano attività di famiglia e capitali ai propri discendenti
di sangue.
Il carattere anonimo delle odierne multinazionali e
dei fondi di investimento sembra essergli sfuggito.
Di più, il modello famigliare che alimentava
la concentrazione dei capitali non è neanche il capitalismo ottocentesco.
Bisogna
risalire al maggiorascato – abolito col Codice Napoleonico – dove solo il
primogenito ereditava (per evitare il frazionamento del capitale).
Ecco,
immaginare che oggi la tendenza dei capitali alla concentrazione in regime
capitalista sia dovuto all’ereditarietà famigliare è un indice strepitoso di
come la sinistra non maneggi più neppure quegli elementi di economia di cui un
tempo si faceva vanto.
E
peraltro, laddove questa tendenza esistesse, laddove fossimo ancora in pieno
maggiorascato, ovviamente il problema sarebbe rappresentato da ciò che la
legislazione consente di fare, non certo dall’esistenza di un ordinamento
famigliare.
In
sintesi, lo stantio attacco alla famiglia che Micromega ritiene di dover
muovere è motivato da una collezione di pretesti insostenibili.
Ma la
vera, profonda, motivazione è quella che fa capolino nelle considerazioni
finali di cui sopra, ed è una motivazione schiettamente IDEOLOGICA:
la
famiglia, rientra nel novero delle “comunità più prossime”, che lo “pseudo illuminismo
progressista” (in realtà neoliberismo inconsapevole) chiede di spezzare per
“garantire a ciascuno il dispiegamento della propria personalità”.
Al
netto della fuffa sul carattere “antisociale e antipolitico” della famiglia,
l’ordinamento famigliare, e gli ordinamenti comunitari in genere, rappresentano
uno scandalo per l’odierna sinistra neoliberale perché non si adattano alle
esigenze dell’individualismo mercatista – unica dimensione di libertà che sono
ancora capaci di immaginare.
Il
modello di libertà che propongono è il sogno bagnato di quel grande capitale
che fingono di osteggiare.
Sognano individui sradicati, isolati, che cercano
consolazione passeggiando in quel grande supermercato che è diventato il mondo
occidentale.
Sognano
individui fragili, fluidi e perciò disponibili ad essere collocati senza
resistenza in ogni anfratto e posizione del macchinario globale.
Collaborano
fattivamente alla dissoluzione di ogni identità stabile, collettiva quanto
personale, che potrebbe fungere da baluardo alla liquefazione dei rapporti di
mercato.
Non so
se questa operazione sia frutto di schietta complicità con il paradigma
neoliberale, o se sia solo segno di una drammatica inconsapevolezza culturale,
ma alla fine questo interessa il giusto:
le
intenzioni contano fino ad un certo punto e ciò che resta a futura memoria è
solo un ennesimo contributo al degrado corrente.
(Andrea
Zhok)
(Andrea
Zhok, Professore associato di Filosofia Morale, Università degli Studi di
Milano.)
(t.me/andreazhok/420)
Lo
stupore della Ue per le proteste italiane:
sulla libertà di stampa Roma è stata
consultata.
Msn.com – Corriere della Sera – (27 luglio
2024) - Federico Fubini - ci dice:
Lo
stupore della Ue per le proteste italiane: sulla libertà di stampa Roma è stata
consultata.
È la
prima volta che un premier scrive alla presidente della Commissione europea per
polemizzare riguardo al rapporto annuale «sullo Stato di diritto».
Ma non
è la prima volta che il governo di Giorgia Meloni scrive ai funzionari di
Ursula von der Leyen su questo argomento.
Fra gennaio e aprile una squadra di funzionari
che fa capo al belga “Didier Reynders”, commissario Ue alla Giustizia, è stata
più volte a Roma.
Ha
parlato con la Federazione nazionale della stampa italiana, con l’Ordine dei
giornalisti e con l’osservatorio sostenuto da entrambi che va sotto il nome di
«Ossigeno per l’informazione».
In
parallelo si è rivolta al governo e a esso ha riportato le critiche ascoltate
da altri sulla gestione della Rai e dell’informazione nell’emittente pubblica.
Alle
organizzazioni della società civile, così come al governo, i funzionari di
Reynders hanno chiesto precise relazioni scritte sui criteri di gestione della
televisione di Stato, sui suoi equilibri finanziari, sul servizio pubblico.
Anche
per questo la missiva della premier ieri è stata ricevuta con un filo di
sorpresa.
In
primo luogo, perché il Rapporto sullo stato di diritto nei 27 Paesi dell’Unione
è di sei giorni fa e la lettera di Meloni è atterrata in una Bruxelles ormai in
vacanza dopo la maratona delle nomine.
La caduta di tensione è tale che ieri per ore
la Commissione non riusciva neanche a confermare di aver ricevuto la lettera.
Eppure era già transitata per la
rappresentanza permanente d’Italia a Bruxelles, che l’aveva consegnata.
Poi
però lo stupore ha riguardato l’intensità della reazione della premier.
Ha
osservato ieri una portavoce della Commissione:
«Com’è noto, il Rapporto annuale sullo Stato di
diritto segue un metodo ben affermato ed è il frutto di un processo inclusivo
con tutti gli Stati dell’Unione europea e con i portatori d’interessi». Parole studiate per far capire che il
governo italiano era già stato sentito prima della pubblicazione, più volte;
dunque
le critiche di Meloni al rapporto («Dispiace che non sia stato risparmiato dai
professionisti della disinformazione e della mistificazione») erano sicuramente
già note.
Qualcuno
a Bruxelles ha persino avuto l’impressione che il vero bersaglio di Meloni non
fossero “von der Leyen” o “Reynders”;
ma
piuttosto quelli che lei vede come suoi avversari interni, i «professionisti
della disinformazione».
Certo è che a Bruxelles si sottolinea ora come il
rapporto sullo Stato di diritto, soprattutto sul tema delicatissimo della Rai,
fosse «basato sui fatti».
La versione del 2022 di quel testo quasi non
parlava della televisione di Stato. Quella del 2023 vi dedica un solo
paragrafo.
Quella
di quest’anno — rinviata attentamente fino a dopo la conferma di von der Leyen
— ci si sofferma per più di tre pagine, nelle quali la Commissione riferisce le
osservazioni degli uni e degli altri senza prendere posizione quasi mai.
Ma a
volte sì e, quando lo fa, il rapporto non prende di mira direttamente il
governo: parla piuttosto degli assetti generali dell’emittente pubblica.
«Da
tempo l’efficacia del sistema di governance nel garantire la piena indipendenza
della Rai è motivo di preoccupazione in Italia», si legge.
O ancora:
«I rischi di influenza politica sono frutto
della prassi consolidata di riorganizzare le posizioni apicali della Rai
basandosi sull’equilibrio dei poteri politici».
In una
Bruxelles scivolata nelle ferie, tutti si erano già dimenticati di quelle frasi
di qualche funzionario.
Ora la
lettera di Meloni ha acceso un faro di luce più intenso.
E von
der Leyen dovrà rispondere, «basandosi sui fatti».
Yellen
punta a 3 trilioni di dollari
all'anno
per iniziative
sul
cambiamento climatico
Theburningplatform.com
- Guest Post di Martin Armstrong – (30 LUGLIO2024) – ci dice:
Inflation
Reduction Act.meme_
Il
segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen una volta ha ammesso che
l'Inflation Reduction Act, il più grande pacchetto di spesa nella storia
americana, è stato deliberatamente progettato per combattere il cambiamento
climatico.
"L'Inflation
Reduction Act è, al suo interno, quello di trasformare la crisi climatica in
un'opportunità economica",
Yellen
ha detto candidamente questo aprile.
La
legge non è mai stata intesa a frenare l'inflazione, in quanto ha fatto
l'esatto contrario.
La Yellen sta ora cercando trilioni di
finanziamenti aggiuntivi per la più grande bufala del secolo.
Il
cambiamento climatico è diventato la causa caritatevole intoccabile che nessuno
può mettere in discussione.
Il COVID-19 è stato solo un trampolino di
lancio per la redditizia opportunità fiscale rappresentata dal cambiamento
climatico e dall'agenda verde.
Trattandosi
di una questione globale, fa sorgere la necessità di istituzioni e coalizioni
globalizzate.
La
riunione del G20 ha sottolineato l'importanza che le nazioni sviluppate
collaborino per prevenire il cambiamento climatico coinvolgendo le persone.
Il Brasile vuole imporre una tassa
patrimoniale globale del 2% agli individui più ricchi e reindirizzare quel
denaro verso il cambiamento climatico.
Non
hanno un piano in atto per l'utilizzo di quei fondi, ma tutti applaudono quando
i politici vogliono tassare gli odiati ricchi, come se quei fondi andranno a
beneficio della popolazione in generale.
Tuttavia,
gli Stati Uniti stanno cercando un contributo più incisivo a questo problema
immaginario ampiamente celebrato.
Imposta
Yellen sui guadagni non realizzati.
Janet
Yellen ha dichiarato che ci vorranno 3 trilioni di dollari all'anno fino al
2050 perché le nazioni raggiungano i loro obiettivi climatici.
Ritengono che il cambiamento climatico sia "la
più grande opportunità economica del 21° secolo", ma le menti logiche lo
vedranno come il più grande obbligo economico.
"Trascurare
di affrontare il cambiamento climatico e la perdita di natura e biodiversità
non è solo una cattiva politica ambientale.
È una
cattiva politica economica", ha detto Yellen al G20.
Nessun
membro ha obiettato o messo in discussione la sua proposta.
Non
c'è un piano in atto per raccogliere 3 trilioni di dollari, ma quelli come
Yellen hanno già fatto proposte per tassare le persone su tutto.
Vorrebbe
persino tassare le persone su ciò che non hanno, come i guadagni non
realizzati.
Yellen fa la sciocca ma ha le credenziali per
saperlo meglio.
Janet Yellen sa che queste misure
contribuiranno alle condizioni inflazionistiche e non contribuiranno in alcun
modo alla crescita economica.
Eppure, i governi sono completamente al verde
e sono a un punto in cui non possono continuare a prendere in prestito
perpetuamente senza alcun piano per ripagare i loro debiti.
È necessario un nuovo piano per estorcere denaro al
popolo.
Le
banche multilaterali di sviluppo (MDB) finanziano gran parte delle iniziative
ecologiche.
Queste
banche sono gestite da numerose nazioni o grandi istituzioni finanziarie, come
la “Banca Mondiale” o il “Fondo Monetario Internazionale”, e hanno speciali
opportunità di finanziamento.
L'idea di utilizzare una banca centralizzata
che non appartiene a una nazione è un grosso ostacolo verso la globalizzazione
economica.
Stanno
creando un problema (il cambiamento climatico) che la popolazione mondiale deve
sconfiggere collettivamente attraverso la tassazione.
Sarebbe
più facile per loro spendere e raccogliere trilioni dalla popolazione in
generale sotto una valuta sostenuta centralmente, digitale per buona misura.
Stanno
sondando le acque ora per vedere come e chi può detenere il potere di diventare
l'autorità fiscale mondiale.
Le 3
principali guerre
per
procura
per
determinare la terza guerra
mondiale e rimodellare l'ordine mondiale.
Theburningplatform.com
- Guest Post di Nick Giambruno – (30 luglio 2024) – ci dice:
Oggi
esaminerò da vicino le più importanti guerre per procura della Terza Guerra
Mondiale, che credo saranno decisive nel determinare chi vincerà il conflitto
complessivo e darà forma al nuovo ordine mondiale.
Le
guerre per procura sono un metodo con cui le grandi potenze combattono le loro
battaglie indirettamente, utilizzando nazioni o gruppi più piccoli come
controfigure piuttosto che confrontarsi direttamente.
Le
grandi potenze sostengono, equipaggiano e finanziano gruppi o nazioni più
piccoli in una guerra per procura per combattere contro un avversario comune.
Questo sostegno può includere addestramento militare, armi, finanziamenti e
altre risorse.
Il
punto critico è che le grandi potenze non si impegnano direttamente in
combattimento.
Ci
sono numerose guerre per procura in corso nella Terza Guerra Mondiale.
Tuttavia,
quelli che credo si riveleranno decisivi saranno a Taiwan, in Ucraina e in
Medio Oriente.
Le altre guerre per procura sono periferiche
in confronto.
Guerra
per procura #1: Taiwan.
Di
recente, la Cina ha eseguito un'esercitazione militare di due giorni intorno a
Taiwan, denominata “Joint Sharp Sword-2024°”, in risposta a quelli che
definisce gli atti separatisti di Taiwan.
Questa
esercitazione ha coinvolto l'aeronautica e la marina cinesi che circondavano
completamente l'isola di Taiwan con navi e aerei da guerra.
Mirava a testare la loro prontezza al
combattimento per un attacco su vasta scala.
Molti
credono che le esercitazioni siano una pratica per un'invasione.
Questa
dimostrazione di forza arriva subito dopo l'insediamento del nuovo presidente
di Taiwan, “Lai Ching-te”.
Lai una volta ha espresso sostegno
all'indipendenza di Taiwan.
Se
Taiwan dichiarasse ufficialmente l'indipendenza, equivarrebbe a dichiarare
guerra alla Cina.
Lo
status quo non ufficiale mantiene una posizione ambigua sulla sovranità di
Taiwan;
non
stanno dichiarando l'indipendenza (ancora), né si stanno impegnando a
riunificarsi con la Cina.
La
presidenza di Lai è significativa nel contesto delle già tese relazioni
Cina-Taiwan.
Un
nuovo presidente con simpatie pro-indipendenza potrebbe essere il punto di
svolta che spinge la Cina ad agire.
Tuttavia,
sono scettico sul fatto che l'esercito americano intervenga direttamente.
Questo
perché la Cina (e la Russia) sono gli unici paesi con arsenali nucleari
abbastanza sofisticati da andare in punta di piedi con gli Stati Uniti fino
alla cima della scala dell'escalation militare, un concetto che descrive come
la gravità di un conflitto militare possa aumentare.
In
altre parole, l'esercito americano non può attaccare la Cina impunemente perché
Pechino può abbinare ogni mossa fino a una guerra nucleare totale, il vertice
della scala dell'escalation militare.
La
domanda operativa è: gli Stati Uniti rischieranno l'Armageddon nucleare su Taiwan?
Non
credo che lo farà.
Considerando
tutto, la Cina sembra essere in vantaggio e riunificherà Taiwan in un futuro
non troppo lontano.
Penso
che la Cina, e quindi i BRICS+, prevarranno in questa cruciale guerra per
procura della Terza Guerra Mondiale.
Se ciò
accadrà, probabilmente modificherà in modo permanente il panorama geopolitico
dell'Asia orientale.
Guerra
per procura #2: Ucraina.
L'Ucraina
è stata l'arena scelta dalla NATO e dai suoi amici per affrontare la Russia per
molti anni.
Per
riassumere brevemente, gli Stati Uniti hanno speso molti miliardi per
intromettersi in Ucraina molto prima che scoppiasse l'attuale conflitto nel
febbraio del 2022.
È
stato stimato che gli Stati Uniti hanno speso circa 5 miliardi di dollari per
la "democratizzazione" dell'Ucraina prima del 2022.
Ciò
significa che si tratta di malizia segreta eseguita attraverso organizzazioni
non governative (ONG), che sono semplicemente facciate della CIA.
Un
elenco parziale dei colpevoli include l' “USAID”, il “National Democratic
Institute” e l' “International Republican Institute”, così come organizzazioni
nominalmente non governative come “Freedom House”, “Open Society Foundations”
di George Soros e il “National Endowment for Democracy”.
Tutto
è culminato nel violento rovesciamento del corrotto governo filo-russo
dell'Ucraina nel 2014, che un corrotto governo filo-americano ha sostituito.
Ha
gettato i semi per l'attuale conflitto.
Mentre
scrivo queste righe, a metà del 2024, il conflitto in Ucraina sembra
raggiungere un punto di svolta.
L'Ucraina
ha subito gravi battute d'arresto sul campo di battaglia poiché la Russia ha
costantemente guadagnato territorio.
I russi ora hanno lo slancio e l'iniziativa.
Anche
i finanziamenti statunitensi si stanno prosciugando.
Gli
elettori americani ed europei sono sempre più stanchi della guerra, mentre la
gente normale lotta con un'economia balbettante e un'inflazione in aumento.
In
breve, non c'è molto di più che la NATO e i suoi amici possano fare per
cambiare le cose per l'Ucraina.
Non
possono intervenire direttamente; i russi sono stati chiari sul fatto che la
vedrebbero come una dichiarazione di guerra diretta e aperta, che potrebbe
portare a scambi nucleari.
Tutto
ciò che la NATO e i suoi amici possono fare è inviare più spedizioni di armi a
Kiev.
Tuttavia,
è improbabile che ciò porti alla vittoria dell'Ucraina. Nella migliore delle
ipotesi, prolungherà solo il conflitto senza cambiare il risultato finale.
Inoltre,
sembra che la pazienza russa si stia esaurendo su questo tema.
In
risposta alla fornitura di armi all'Ucraina da parte della NATO e dei suoi
amici, Putin ha recentemente annunciato che la Russia inizierà a fornire armi
ai paesi in conflitto con gli Stati Uniti e altri paesi della NATO.
“Dmitrij
Medvedev” è un ex presidente e primo ministro russo.
Ora è il vicepresidente del Consiglio di
Sicurezza e recentemente ha detto questo riguardo alla nuova politica:
"Ora,
possano gli Stati Uniti e i loro alleati sperimentare in prima persona l'uso
diretto di armi russe da parte di terzi.
Queste
persone o regioni sono state intenzionalmente lasciate senza nome, ma possono
includere tutti coloro che considerano Yankeeland & Co. il loro nemico,
indipendentemente dalla loro visione politica e dal riconoscimento
internazionale.
Il
loro nemico sono gli Stati Uniti, il che significa che sono nostri amici".
Non
c'è dubbio che i paesi e i gruppi che riceveranno armi russe a cui Medvedev si
riferiva includeranno quelli del Medio Oriente, che è la terza guerra per
procura chiave della terza guerra mondiale.
Un afflusso di armi russe in Medio Oriente potrebbe
far pendere l'ago della bilancia in questa regione cruciale.
Se si
considera tutto ciò che riguarda l'Ucraina, sembra che alla fine si raggiungerà
una soluzione negoziata che sia principalmente favorevole alla Russia.
In
assenza di ciò, mi aspetto che i russi continuino a fare guadagni costanti.
In
ogni caso, credo che i russi vinceranno attraverso guadagni sul campo di
battaglia o un accordo negoziato favorevole.
Ecco
la linea di fondo.
Tutti
i segnali indicano un'eventuale vittoria russa in Ucraina e un'altra guerra per
procura critica della Terza Guerra Mondiale che si concluderà a favore dei
BRICS+. Se ciò accadrà, probabilmente modificherà in modo permanente il
panorama geopolitico dell'Europa.
Guerra
per procura #3: Il Medio Oriente.
Penso
che sia chiaro che le guerre per procura in Ucraina e Taiwan probabilmente
finiranno a favore dei BRICS+.
Ecco
perché mi aspetto che la NATO e i suoi amici facciano la loro ultima resistenza
per affossare l'emergere di un ordine mondiale multipolare e preservare
l'ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti in Medio Oriente.
Nel
mio prossimo articolo, esaminerò in profondità il Medio Oriente e come penso
che si svilupperà.
Ecco
la linea di fondo.
Penso
che il Medio Oriente sarà il campo di battaglia decisivo che determinerà chi
vincerà la Terza Guerra Mondiale e darà forma al nuovo ordine mondiale.
La
posta in gioco non potrebbe essere più alta.
Innumerevoli
milioni di persone nel corso della storia sono state spazzate via finanziariamente,
o peggio, durante le precedenti guerre mondiali perché non sono riusciti a
vedere il quadro generale corretto e a prendere le misure appropriate.
Fortunatamente,
la terza guerra mondiale non deve prendere alla sprovvista te, la tua famiglia
o il tuo portafoglio.
Al
contrario.
Questo
è esattamente il motivo per cui ho appena pubblicato un nuovo rapporto urgente
con tutti i dettagli, incluso ciò che devi fare per prepararti.
Trump
si sta dirigendo verso la sconfitta.
Senza
un cambiamento drammatico
nella
strategia, queste elezioni
sono
ora da perdere per i democratici
Unz.com - Keith Woods – (29 luglio 2024) – ci
dice:
Donald
Trump si sta dirigendo verso la sconfitta nelle elezioni di quest'anno. Mi
rendo conto che affermare questo è controverso: si è sviluppato quello che
penso sia un senso fuorviante di inevitabilità riguardo a una vittoria di
Trump, specialmente nella destra radicale.
Quando di recente ho detto che ora credo che
Trump perderà, mi sono imbattuto in una marea di commenti arrabbiati che mi
accusavano di fare inutilmente black pilling, di ignorare i sondaggi, di essere
contrario o semplicemente di essere semplicemente stupido.
Ho
espresso per la prima volta questo punto di vista in opposizione alla mia
vecchia nemesi, l'”Agente Accademico”, che sostiene che l'elezione è una
conclusione scontata, che “Harris” ha "zero possibilità" e che è
stata nominata per interpretare il ruolo di "jobber" (questo è il gergo del
wrestling per un wrestler il cui lavoro è quello di perdere e far sembrare
forti i propri avversari).
L'opinione
di “AA” su questo è sicuramente l'opinione della maggioranza.
Trump
ha ottenuto vittorie su vittorie quest'anno, dallo scioccante dibattito di
Biden contro di lui al suo incontro con la morte e la guarigione trionfante,
regalandoci una delle foto più belle mai scattate.
Con la quasi certezza che la nominata sarà “Kamala
Harris”, alcuni hanno preso questo come una conferma che Trump è davvero il
consacrato.
Qualunque
sia la possibilità che il vecchio Joe avesse nella rivincita con Trump, Kamala
è un veleno elettorale.
Mentre
Biden potrebbe rendere appetibile l'agenda anti-bianca e di sinistra radicale
dei Democratici con il suo stile da bianco d'altri tempi, Harris è la vera,
brutta faccia del regime dei DEI.
Dopotutto,
anche gli elettori democratici l'hanno nettamente respinta.
Questo
è un approccio semplice e intuitivo alle previsioni, basato sulle vibrazioni, e
chiunque potrebbe essere perdonato se pensa che il destino sia solo dalla parte
di Trump dopo gli eventi in Pennsylvania, ma penso che più guardo con freddezza
alle prospettive di Trump per queste elezioni, più sembrano cupi.
Non
sto dicendo che perderà sicuramente, e da qui a novembre possono succedere
molte cose, ma attualmente è valutato 1/2 dai bookmaker, ovvero con circa il
65% di possibilità di vincere.
Presumendo che sia lei la candidata
incontrastata per il partito democratico (non ancora sicuro), capovolgerei la
situazione e darei quel tipo di probabilità, se non addirittura inferiori, a
Harris.
Pertanto,
penso che le attuali quote di 6/4 offerte su Harris rappresentino molto valore
(non un consiglio finanziario).
Se
vogliamo passare dalle vibrazioni a qualcosa di tangibile, potremmo guardare ai
sondaggi.
Il
problema, però, è che i sondaggi si sono rivelati un pessimo predittore dei
risultati elettorali nelle elezioni presidenziali americane, soprattutto in
questo periodo così lontano.
È luglio.
Nel luglio 1988, George HW Bush – che, come
Harris, era allora vicepresidente – era dietro al suo avversario democratico di
17 punti.
Bush
non solo vinse le elezioni di quell'anno, ma le vinse facilmente:
una
schiacciante vittoria per 426-111 nel voto del collegio elettorale.
All'inizio,
Trump era molto più avanti di Harris nei sondaggi nazionali, ma di recente
Harris ha ottenuto grandi guadagni, anche negli stati chiave in bilico.
Un cambiamento così drammatico nel giro di
pochi giorni sottolinea solo il fatto che non possiamo davvero aspettarci che
questi numeri siano gli stessi tra quattro mesi, e questo non tiene nemmeno
conto di altre domande come chi risponderà ai sondaggisti e chi si presenterà
effettivamente a votare.
No, i
sondaggi non vanno bene.
Molti
politologi hanno cercato di trovare un mezzo di previsione più affidabile, con
successo alterno.
Dopo
decenni di test, un metodo sembra distinguersi per il suo successo: queste sono
le "chiavi della Casa Bianca", un metodo sviluppato dallo storico
americano “Allan Licthman”.
“Lichtman”
sviluppò le chiavi in collaborazione con un sismologo sovietico. Trattando le
elezioni statunitensi con lo stesso tipo di approccio sistemico utilizzato per
studiare i terremoti, i due hanno trovato un metodo di analisi che tratta le
elezioni generali come un referendum sulle prestazioni del partito al potere.
Usando
le chiavi, Lichtman ha previsto correttamente il vincitore del voto popolare in
tutte le elezioni generali dal 1984 al 2012, ha previsto correttamente la
vittoria di Donald Trump nel 2016 (anche se non è riuscito a vincere il voto
popolare) e la vittoria di Biden nel 2020.
Il sistema è stato testato anche su elezioni
passate a partire dal 1800 e si è scoperto che le prevedeva retrospettivamente
correttamente.
Se c'è
un sistema migliore per prevedere le elezioni, non ne ho trovato uno.
Detto
questo, non sto considerando questo metodo come decisivo.
I dati
demografici stanno cambiando così rapidamente che gli Stati Uniti non sono
certo lo stesso paese che erano durante la maggior parte delle elezioni
studiate. Ma sulla base delle sue prestazioni passate, è probabilmente un buon
test di come gli elettori si sentiranno riguardo al partito al governo a
novembre, e quindi sembra un buon punto di partenza.
Le
chiavi della Casa Bianca nel 2024.
Ci
sono tredici "chiavi" per la Casa Bianca, che misurano il sentimento
nei confronti del partito al potere in vista delle elezioni.
Se un
candidato sfidante riesce a detenere la maggioranza delle chiavi, è probabile
che si verifichi un terremoto politico e l'estromissione del partito al
governo, indipendentemente dall'andamento del dibattito o dalla natura della
campagna elettorale.
Quindi,
vediamo quali sono le tredici chiavi e come stanno cercando questo ciclo
elettorale:
CHIAVE
1 (Mandato del partito):
dopo
le elezioni di medio termine, il partito in carica detiene più seggi nella
Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti rispetto alle precedenti elezioni
di medio termine.
Verdetto
del 2024: falso.
Il
Partito Democratico ha ottenuto meno seggi nelle elezioni di metà mandato del
2022 rispetto al 2018.
Tuttavia,
questa chiave ha il valore predittivo meno di tutti; il calo è stato lieve (da
235 a 213 seggi), e i repubblicani si sono comportati ben al di sotto
dell'attesa "onda rossa" in queste elezioni.
Una
chiave per Trump.
CHIAVE
2 (Concorso):
non
esiste un serio concorso per la nomina del partito in carica.
Verdetto
del 2024: vero.
Biden
non ha dovuto affrontare concorrenza per la candidatura e ha quindi nominato
Kamala come suo successore, che è stato sostenuto da tutti i pezzi grossi del
partito e sembra avere la nomina assicurata.
Se
dovesse essere sfidata, o i vertici democratici dovessero organizzare un colpo
di stato per sostituirla all'ultimo minuto con qualcuno che considerano più
eleggibile, la situazione potrebbe essere capovolta, ma in questo momento
sembra che Harris sia al sicuro.
Una
chiave per Harris.
CHIAVE
3 (In carica): il candidato del partito in carica è il presidente in carica.
Verdetto
del 2024: falso.
Era
vero per Biden, non per Harris, sebbene lei rappresenti la stessa
amministrazione.
Due
chiavi per Trump.
CHIAVE
4 (Terze parti):
non
esiste alcuna campagna significativa di terze parti o indipendente.
Verdetto
del 2024: vero.
RFK Jr. sembra una delle minacce più credibili
provenienti da un candidato di terze parti da qualche tempo, ma probabilmente
non abbastanza per girare questa chiave.
Il sistema di “Lichtman” li valuta come seri
contendenti solo se i sondaggi superano il 10%.
RFK
Jr. difficilmente riuscirà a superare questa soglia.
Due
chiavi per Harris.
CHIAVE
5 (Economia a breve termine): l'economia non è in recessione durante la campagna
elettorale.
Verdetto
del 2024: vero.
L'economia
statunitense sta registrando una buona crescita e l'amministrazione
Biden/Harris ha investito molto nell'economia statunitense negli ultimi 4 anni.
Un grande shock economico da qui alle elezioni è improbabile.
Tuttavia,
sebbene il PIL pro capite sia il modo più semplice per misurare lo stato di
salute a breve termine di un'economia, può essere fuorviante e, poiché si
tratta di un'elezione, la percezione degli elettori conta più dei numeri reali.
Il modello di Lichtman non guarda alla
percezione, ma solo alla crescita reale, che sembra una potenziale vista.
Da uno
studio recente è emerso che 3 americani su 5 pensano che il paese sia in
recessione, e la maggior parte pensa che la recessione sia iniziata lo scorso
anno. Le persone tendono anche a ricordare male quanto andavano bene le cose
dal punto di vista economico sotto le amministrazioni precedenti, e questo
sembra accadere ora con Trump.
Se la
maggior parte degli americani pensa che il Paese sia entrato in recessione
durante l'amministrazione Biden/Harris dopo aver ottenuto un'economia forte da
Trump, possiamo davvero ancora considerarla una chiave per i Democratici?
Penso
che dipenderà da come si sentiranno gli elettori al momento delle elezioni,
quindi lascerò questa chiave neutrale.
CHIAVE
6 (Economia a lungo termine):
la
crescita economica reale pro capite durante il periodo è pari o superiore alla
crescita media nei due termini precedenti.
Verdetto
del 2024: vero.
La
crescita sotto Biden/Harris è stata più elevata rispetto alle due
amministrazioni precedenti e ha compreso un'ampia ripresa dalla crisi dovuta al
Covid.
Ancora
una volta, lo stesso avvertimento vale per quanto riguarda la percezione del
pubblico.
Il
pubblico americano ritiene di essere entrato in recessione da un anno,
soprattutto a causa dei cambiamenti nel costo della vita.
Il
costo della vita conta tanto quanto i dati sulla crescita o sui guadagni,
poiché le persone giudicano la propria ricchezza in base a quanto possono
effettivamente acquistare con ciò che guadagnano.
Tuttavia,
il governo sembra ora tenere l'inflazione sotto controllo e, sulla carta,
Harris ha ancora un buon record da vendere, quindi direi che questa chiave è
democratica.
Entrambe
le chiavi economiche potrebbero facilmente passare a Trump se l'economia
americana entrasse in recessione da qui alle elezioni.
(Incertamente)
Tre chiavi per Harris.
La
deindustrializzazione è stata una delle ragioni principali della svolta
populista di Trump nella Rust Belt nel 2016, ma ora Biden ha raddoppiato la
quantità di fabbriche negli Stati Uniti e ha investito miliardi nella
produzione americana.
Anche
gli Stati Uniti stanno tenendo sotto controllo l'inflazione, il che significa
che Harris ha un record economico davvero formidabile su cui continuare.
Quattro
chiavi per Harris.
CHIAVE
8 (Disordini sociali):
non si
sono verificati disordini sociali prolungati durante il mandato.
Verdetto
del 2024: vero.
Le
proteste filo-palestinesi sono quanto di più vicino a gravi disordini sociali,
ma non sono nulla al livello dell'estate di Floyd e non sono sufficienti per
girare questa chiave.
Cinque
chiavi per Harris.
CHIAVE
9 (Scandalo):
L'amministrazione
in carica non è macchiata da grossi scandali.
Verdetto
del 2024: vero.
Per
quanto i conservatori abbiano cercato di rendere Hunter Biden il fulcro di un
vero scandalo, questo non è mai arrivato, e Biden è stato un presidente
piuttosto privo di controversie.
Sei
chiavi per Harris.
CHIAVE
10 (fallimento estero/militare):
l'amministrazione
in carica non subisce gravi fallimenti negli affari esteri o militari.
Verdetto
del 2024: vero.
Questo
potrebbe essere controverso, ma nessuna delle cose che verranno considerate i
principali fallimenti di Biden in politica estera da parte dei repubblicani
regge davvero.
Il
ritiro dall'Afghanistan era stato promesso da Trump e, sebbene alcuni soldati
americani siano andati perduti nel processo, ciò non ha afflitto
l'amministrazione Biden.
Sebbene l'invasione russa dell'Ucraina e lo
scoppio della guerra tra Hamas e Gaza abbiano causato problemi al governo
Biden, per lui non si è trattato di un disastro nemmeno a livello nazionale.
La
Russia non ha ancora ottenuto la vittoria sulla coalizione multinazionale
guidata dagli Stati Uniti, e gli americani sono ampiamente d'accordo con
l'approccio attuale, o almeno non abbastanza contrari da poterlo considerare un
grave fallimento.
Sette
chiavi per Harris.
CHIAVE
11 (successo estero/militare):
l'amministrazione
in carica ottiene un grande successo negli affari esteri o militari.
Verdetto
del 2024 falso.
Così
come non c'è stato alcun fallimento di massa, l'amministrazione Biden/Harris
non ha una grande storia di politica estera di cui vantarsi.
L'Afghanistan avrebbe potuto essere un
successo, se non fosse stato per il disordinato ritiro e la perdita di vite
americane durante la fuga.
Sembra
improbabile che il conflitto israelo-palestinese venga risolto presto, e la
speranza di una vittoria a sorpresa dell'Ucraina sulla Russia è ancora più
improbabile.
Tre
chiavi per Trump.
CHIAVE
12 (Carisma in carica):
Il candidato del partito in carica è
carismatico o un eroe nazionale.
Verdetto
2024: Falso.
Questo
è riservato a un candidato che capita una volta in una generazione con un
enorme appeal trasversale come Roosevelt Roosevelt o Ronald Reagan, Harris non
lo è di certo.
Quattro
chiavi per Trump.
CHIAVE
13 (Carisma dello sfidante):
il candidato del partito provocatorio
non è carismatico o un eroe nazionale.
Verdetto
del 2024: vero.
Trump ha un seguito di culto ed è una figura
molto carismatica, ma è anche estremamente controverso e non ha la capacità di
fare appello a un'ampia base di sostegno al di fuori del suo partito, come
potrebbe fare qualcuno come Reagan di John F. Kennedy.
Otto
chiavi per Harris.
Conteggio
finale: Harris 8 – Trump 4.
Le
chiavi sono fermamente a favore dei democratici, suggerendo che difficilmente
gli elettori saranno dell'umore giusto per il terremoto politico di un cambio
di regime democratico.
Questa
metodologia riguarda principalmente la vitalità del partito, non l'attrattiva
del candidato.
Ma le
chiavi sarebbero state girate ancora più fortemente a favore di Biden se fosse
stato lui il presidente in carica, eppure dopo la sua disastrosa performance
nel dibattito di inizio luglio, si è sviluppato un consenso sul fatto che la
sua senilità era così evidente che avrebbe perso, indipendentemente dai suoi
precedenti al governo.
Un
argomento simile è attualmente in discussione su Harris, è semplicemente troppo
improbabile per vincere le elezioni nazionali.
È vero?
Indicherei
Hillary Clinton.
Nel
2016, Clinton si è classificata come la seconda candidata presidenziale con il
più alto indice di sfavore di sempre, seconda solo a Trump!
Ho
sondaggisti che hanno scoperto che "bugiarda" era la parola più
associata alla Clinton nella mente degli elettori, e lei è stata avvolta nelle
polemiche per le sue e-mail cancellate e, in misura minore, per la sua
competizione alle primarie con Bernie Sanders.
Harris non è il politico più attraente, ma
sono pronto a scommettere che sarà più popolare della Clinton.
E
nonostante la diffusa antipatia per la Clinton, ha comunque vinto il voto
popolare nel 2016.
Ciò
che contava era che Clinton aveva perso tre stati chiave della Rust Belt a
favore di Trump che hanno ribaltato le elezioni: Wisconsin, Michigan e
Pennsylvania.
Il margine di vittoria di Trump in quegli
stati? 79.316 voti.
Trump
ha vinto Pennsylvania con 46.435 voti, Wisconsin con 22.177 voti e Michigancon
10.704 voti.
Si
tratta di margini minuscoli:
per
essere precisi, 0,057 del totale degli elettori è costato l'elezione a Clinton.
Ora
mettete in conto otto anni di cambiamento demografico e di sinistra culturale e
chiedetevi se Harris può guadagnare questo tipo di margine su Hillary Clinton.
Come
(e chi) Trump ha vinto.
Nel
2016, Trump ha vinto questi stati della Rust Belt sfidando il partito
repubblicano dall'esterno e presentandosi come un populista.
Trump
in realtà ha conquistato meno elettori bianchi di Mitt Romney, ma ha
conquistato più elettori bianchi che contavano.
Ci sono alcune cose interessanti sulle aree
chiave che Trump ha capovolto.
Per prima cosa, sono alcune delle contee più bianche
d'America.
Un'altra
cosa interessante e anomala su questi stati in bilico diventa evidente
guardando una mappa degli atteggiamenti degli elettori negli Stati Uniti, che
mostra che questi stati sono tra i pochi in America in cui l'atteggiamento
della maggioranza degli elettori è "populista" piuttosto che una
variante di conservatore o liberale.
Molti
di questi elettori bianchi e populisti sono democratici disamorati che si sono
sentiti lasciati indietro dall'abbraccio del paese al globalismo e al libero
scambio.
Hanno
scelto Obama nel 2008 e nel 2012, ma sono passati a Trump nel 2016 perché gli
piaceva il suo modo di parlare su questioni come l'immigrazione, il
protezionismo e la ricostruzione dell'industria americana.
Dopo
aver governato come Jab Bush per quattro anni, Trump ha guadagnato più sostegno
da parte dei conservatori ideologici, ma ha perso il sostegno cruciale dei
bianchi, della classe operaia moderata e dei populisti, i cui voti sono
decisivi in questi stati.
Invece
di governare come un populista, il grande risultato legislativo di Trump è
stato un taglio fiscale di” Paul Ryan” che ha favorito i ricchi.
Negli
stati della Rust Belt nel 2020, la tendenza è stata che Trump ha perso una
quota sproporzionata di percettori di reddito medio e basso, guadagnando o
perdendo una percentuale minore di percettori di reddito alto.
Gli
elettori bianchi senza istruzione universitaria sono stati fondamentali per la
vittoria di Trump nel 2016, ma nel 2020 i democratici hanno guadagnato terreno
con questo gruppo demografico, aumentando la loro quota di questo voto dal 28% al
33%.
Una
questione più rilevante di quanto piacerà agli elettori Kamala Harris è cosa
farà Trump per riconquistare gli elettori bianchi populisti che ha perso.
Attualmente, la campagna di Harris sta
raggiungendo gli elettori bianchi in modo più esplicito rispetto a Trump, che
ha recentemente inquadrato la sua opposizione all'immigrazione di massa come
motivata dal desiderio di proteggere i posti di lavoro dei neri e degli
ispanici.
Parte
di una strategia, a quanto pare, ideata dalla responsabile della campagna di
Trump, “Susie Wiles”, che afferma che compenseranno la perdita di
"Karens" bianche vincendo "Jamal ed Enrique".
Trump
ha avuto la possibilità di imparare dai suoi errori nel 2020 e di tornare alla
piattaforma populista che gli ha fatto guadagnare gli elettori bianchi
populisti nel 2016.
Ma
Trump è orgoglioso del suo record come presidente.
Alla
RNC, un oratore dopo l'altro ha celebrato i tagli fiscali di Trump.
Si è
parlato molto poco dell'immigrazione:
un'immigrata
sudamericana si è rivolta alla folla in spagnolo e ha parlato di come
l'immigrazione clandestina stia danneggiando gli immigrati legali come lei.
Si fa
poca menzione anche della visione di nazionalismo economico indicata da Trump
nel 2016.
L'attenzione
è invece rivolta all'inflazione – un obiettivo sempre popolare per i
conservatori – ai prezzi del gas e del petrolio.
Un
portavoce dopo l'altro ha promesso che Trump avrebbe "liberato l'energia
americana" con un ritorno alla piattaforma repubblicana del 2008
"drill baby drill."
Trump
ha parlato bene della ricostruzione dell'industria manifatturiera americana nel
2016, ma non è riuscito a soddisfare i risultati della classe operaia bianca
negli stati della Rust Belt.
Uno
studio economico alla fine del mandato di Trump ha esaminato il benessere in
cinque stati in bilico del Midwest: Minnesota, Wisconsin, Iowa, Michigan e
Ohio. Ha scoperto che tra i paesi che sono passati dal votare per Obama nel
2008 e nel 2012 al votare per Trump nel 2016, il 61% era in declino economico.
Durante
il mandato di Trump, c'è stata una crescita molto modesta dei posti di lavoro
nel settore manifatturiero, più o meno allo stesso ritmo di Obama, e solo
abbastanza per ripristinarne una frazione dei posti di lavoro persi nel
decennio precedente.
Al
contrario, Biden ha pompato miliardi in questi stati della Rust Belt.
Il
CHIPS and Science Act di Biden sta portando posti di lavoro tecnologico ben
pagati nell'economia americana, con particolare attenzione in Georgia e
Pennsylvania.
Nell'anno
successivo all'approvazione della legge, la spesa per le costruzioni da parte
dei produttori statunitensi è più che raddoppiata.
La
Rust Belt sta diventando un centro di produzione di veicoli elettrici, con
aziende come Ford che fanno grandi investimenti nella produzione di batterie
per veicoli elettrici in questi stati.
L'Inflation Reduction Act di Biden ha pompato miliardi
in più in questi Stati, concedendo generosi sussidi e agevolazioni fiscali ai
produttori di energia verde.
La
produzione di veicoli elettrici e pannelli solari non è il modo in cui i
residenti di questi stati avrebbero potuto immaginare il ritorno al dominio
industriale quando è stato offerto da Trump, ma in realtà ha messo questi stati
al centro di un ecosistema di innovazione dopo che Trump ha offerto loro poco
per quattro anni, concentrandosi invece su un altro taglio delle tasse dell'era
Reagan.
Questa
è stata tutta la storia del primo mandato di Trump:
fare
appello al populismo bianco e al nazionalismo economico, ma consegnare la
politica nelle mani dei conservatori fiscali che gli elettori populisti
disprezzano.
In
effetti, la capacità di Trump di vendere maggiormente le stesse politiche
repubblicane con populismo retorico ha probabilmente mascherato quanto sia
impopolare questa agenda, e il conservatorismo in generale.
Il
fatto è che il Partito Repubblicano ha sottoperformato in ogni elezione da
quando Trump ha vinto nel 2016, presentandosi come qualcosa di diverso da un
repubblicano.
Da
allora, i democratici hanno battuto i repubblicani nelle elezioni del 2018 ,
2020, 2022 e 2023 .
Il fatto che i democratici non abbiano perso
terreno nel 2022 è stato particolarmente significativo, in controtendenza
rispetto alla tendenza storica delle perdite di medio termine per il partito
alla Casa Bianca.
Gran
parte del motivo per cui i democratici sono riusciti a evitare la promessa
"onda rossa" nelle elezioni di metà mandato del 2022 è stato il
ribaltamento del rapporto” Roe vs. Wade” nello stesso anno, che ha reso l'aborto il fronte e il
centro della politica nazionale.
Aborto.
Il
sostegno all'aborto è ora a un livello record tra gli americani: il 69% ora sostiene
la legalizzazione dell'aborto per i primi tre mesi di gravidanza.
Questa
non è solo una questione democratica, quando nel 2023 è passato un referendum
sul "diritto all'aborto" in Ohio, che ha votato per Trump, il New
York Times ha riferito che
In
tutto lo stato, il margine di sostegno per il diritto all'aborto era più forte
del margine di sostegno per Biden tre anni fa.
Tra le
contee di Trump che hanno votato a favore dell'emendamento, il voto sul diritto
all'aborto è stato più forte, dove Trump ha vinto con margini più piccoli.
Le
elezioni del 2023 hanno dimostrato come la questione dell'aborto possa essere
decisiva.
I
democratici in Virginia hanno ripreso il controllo della loro legislatura
statale con forti campagne incentrate sull'aborto.
Lo
stato rosso del Kentucky ha eletto il democratico “Andy Beshear” rispetto a un
candidato appoggiato da Trump, aiutato da un attacco alle severe leggi
sull'aborto dello stato.
Risultati
simili si sono verificati altrove. “Politico” ha concluso:
Quando
il diritto all'aborto è sulla scheda elettorale, vince.
Vince
negli stati rossi che hanno votato per il presidente Donald Trump.
Vince nelle contee in cui il presidente Joe
Biden ha perso di oltre 20 punti.
Vince
quando i funzionari repubblicani popolari fanno campagna per esso e quando lo
ignorano.
E
vince anche quando il risultato non ha alcun effetto immediato sull'accesso
all'aborto.
L'esempio
più eloquente è lo stato del Michigan, uno stato importante per le prossime
elezioni.
“Richard
Hanania”:
Lo
stato ha votato per Trump nel 2016, ha avuto un governatore repubblicano fino
al 2019 e una legislatura repubblicana fino alle elezioni di metà mandato dello
scorso anno.
Il Michigan ha ora donne democratiche nelle
posizioni di governatore, procuratore generale, segretario di Stato e leader
della maggioranza al Senato.
Dire
che i democratici hanno nello stesso stato corso sull'aborto sarebbe un
eufemismo.
“Gretchen
Whitmer”, il governatore democratico del Michigan, era stato indicato come
potenziale sostituto in ritardo per Biden se avesse deciso di dimettersi. “Whitmer”
ha messo l'aborto al centro della sua campagna:
Nello
Stato del Michigan, non ha trattato l'aborto come spesso fanno i democratici,
come se fosse un po' sgradevole e privato, umido e triste.
Non
l'ha isolata in un angolo doloroso, separata da tutte le cose entusiasmanti
sulla creazione di una potente economia del Michigan.
Piuttosto,
l'ha portata avanti, intrecciandola in un discorso orientato al business
chiamato "Make It in Michigan", suggerendo che dare priorità ai
diritti all'aborto e alle protezioni LGBTQ+ avrebbe aiutato a riportare le
imprese e le competenze nel suo ex stato manifatturiero.
Il
risultato è stato un sostegno storico da parte delle donne del Michigan,
ampliando il divario di genere tra i partiti che era già stato record nel 2018.
La
questione dell'aborto attiva soprattutto le donne bianche con un'istruzione
universitaria perché provoca una profonda ansia di status:
a
qualsiasi donna manca solo una gravidanza indesiderata per unirsi ai
"poveri bianchi", il gruppo di basso status più deriso del paese.
Queste
donne guideranno la campagna di Harris, e il passaggio del testimone a Harris
le ha stimolate in un modo che Biden non ha fatto.
TikTok
si è divertito con donne bianche istruite e zoomer non bianchi che hanno dato a
"Momala" l'energia meme che mancava a Biden e che Trump ha sfruttato
con così tanto successo nel 2016.
Le
persone che hanno scartato le possibilità di Kamala hanno detto che si tratta
di una spinta dai media di regime, e Harris ha poco sostegno sul campo.
Ma
solo una settimana dopo essere stata annunciata come nuova candidata
democratica, ha raccolto200 milioni di dollari, il 66% dei quali proviene da
donatori per la prima volta, e ha aggiunto oltre 170.000 volontari alla sua
campagna.
Si
tratta di una spinta piuttosto sbalorditiva da parte di un cambio di candidato.
Le
elezioni saranno decise da chi riuscirà a far sì che i loro dati demografici
risultano i più forti negli stati chiave, e Kamala avrà un esercito di giovani
volontari per aiutare in questo.
Se
Harris ottenesse una forte affluenza alle urne da parte degli elettori neri e
più giovani nelle aree urbane ad alta densità negli stati in bilico, questo le
darebbe un vantaggio su Biden che potrebbe compensare la perdita di alcuni dei
suoi elettori bianchi.
La Clinton ha perso i bianchi moderati a
favore di Trump, ma l'altro fattore della sua sconfitta è che non ha guidato
l'affluenza nera come avrebbe potuto, e questa è un'altra area in cui Harris
può guadagnare.
E, nonostante tutti i discorsi sugli elettori
neri che rifiutano Harris perché non è davvero uno di loro, recenti sondaggi sulla
Pennsylvania hanno mostrato Harris con una decorazione leggermente superiore
tra gli elettori neri rispetto a Biden.
Parte
del motivo per cui Harris ha ottenuto così tanto sostegno da parte dei giovani
all'inizio della sua campagna è la sua decisione di mettere immediatamente
l'aborto al centro della sua campagna.
Anche
Trump sa che la questione dell'aborto potrebbe essere decisiva, per questo ha
sottolineato di non sostenere un divieto nazionale di aborto e ha dichiarato il
suo sostegno all'aborto nel caso delle "eccezioni".
Alla “RNC”,
Trump ha fatto qualcosa che forse nessun altro avrebbe potuto fare:
ha
convinto il partito repubblicano a modificare la sua piattaforma per rimuovere
il sostegno al divieto di aborto.
Ma i
democratici sembrano pronti a lanciare una campagna offensiva che dipingerà
Trump come la porta verso una presa del potere ultra-conservatrice
dell'America, aprendo la strada a un divieto nazionale di aborto.
Questo
è il motivo per cui hanno fatto del Progetto 2025 il fulcro dei loro attacchi,
poiché rappresenta il tipo di paura che molte donne altrimenti votanti per
Trump hanno di dare accidentalmente il via libera ai conservatori più radicali.
Questo
può sembrare ovviamente fuorviante per le persone che seguono questo genere di
cose (Trump ha ora sconfessato il Progetto 2025 più volte), ma sembra avere
risonanza tra gli elettori donne con scarsa informazione.
E
questo sarà solo esacerbato dalla scelta del vicepresidente di Trump.
Il
problema di Vance.
Mi è
piaciuta l'idea che Trump scelga JD Vance come suo compagno di corsa. Vance è,
si potrebbe dire, tematicamente pro-Bianco, e punta a un futuro in cui i
politici conservatori potrebbero essere più disposti a difendere esplicitamente
i bianchi dalla palese discriminazione anti-bianca, come ha fatto Vance.
Sembra
anche più propenso di molti altri a impegnarsi effettivamente a riportare
indietro il regime dei diritti civili e a realizzare alcuni risultati
legislativi conservatori, il che è ovviamente una parte importante del motivo
per cui i liberali lo temono.
Vance
è già stato identificato dalle folle dei social media come un tipo goffo i cui
tentativi di identificarsi con gli elettori finiscono in rabbrividire.
"JD Vance è strano" è diventato il
meme popolare tra i suoi nemici e sembra che potrebbe restare.
Non è
poi così male, Vance potrebbe trasformarsi in un esperto di “politica nerd”
determinato a smantellare le istituzioni che hanno tenuto sotto controllo il
suo popolo.
Ma in
questo momento non ce l'ha.
Dopo
la sua selezione alla RNC, Vance è stato considerato il vicepresidente più
impopolare di sempre.
Vance
è un problema molto più grande per Trump sull'aborto.
I media attaccano Vance:
per
essersi lamentato delle " gattere senza figli ", per aver affermato
che le persone con bambini dovrebbero avere più voti e per aver dichiarato, nel
2022, di sostenere un divieto nazionale di aborto e una risposta federale alle
donne che attraversano i confini di stato per abortire.
Questi
commenti saranno al centro degli attacchi dei media e del partito democratico
per il resto del ciclo elettorale e bloccheranno i tentativi di Trump di
conquistare donne con opinioni più liberali sull'aborto.
Non
c'è da stupirsi, quindi, che ora abbondano le storie sul presunto rimorso di
Trump per la sua scelta.
Israele.
Un
ultimo punto contro Trump è la sua politica estera.
In
teoria, questa dovrebbe essere una vittoria facile per Trump: non ha iniziato
nuove guerre, e da quando ha lasciato l'incarico, il conflitto è divampato a
Gaza e in Ucraina.
Fino a
poco tempo fa, Trump è rimasto intenzionalmente vago sulla politica per quanto
riguarda questi conflitti.
Ora,
però, Trump sta assumendo una posizione sionista più dura su Gaza, lamentandosi
del fatto che Kamala non lascerà che gli israeliani "finiscano il
lavoro".
Cambiando i candidati, i democratici hanno
l'opportunità di creare una certa distanza tra Kamala e il "genocidio di
Joe" su Israele:
Harris
ha evitato di partecipare al discorso di Benjamin Netanyahu al Congresso, poi è
uscito allo scoperto e ha promesso una cessazione il fuoco, un accordo di pace
e un'eventuale soluzione a due stati per porre fine al conflitto.
Gli
eventi a Gaza causati hanno molte speculazioni interessanti sull'abbandono di
Biden da parte dei non bianchi, della sinistra ideologica e dei musulmani,
forse anche votando per Trump in segno di protesta.
Se la
scelta è ora tra un sionista che promette un cessate il fuoco e uno Stato
palestinese contro un sionista che promette sostegno incondizionato al governo
Netanyahu, non c'è alcuna possibilità che ciò accada.
La
posizione di Harris è quella popolare:
i
sondaggi hanno costantemente mostrato un forte sostegno per un cessate il fuoco
tra gli americani, compresa anche la maggioranza dei repubblicani.
Solo il
13% sostiene la posizione di Trump di opporsi a un cessate il fuoco e di
permettere a Israele di "finire il lavoro".
È
difficile sapere quanto questo problema influenzerà gli elettori o aumenterà
l'affluenza alle urne, ma se lo farà, non sarà a favore di Trump.
Ancora
qualche punto a favore dei democratici.
Gran
parte dei discorsi sull'antipatia di Kamala con gli elettori bianchi negli
stati in bilico saranno compensati dalla sua scelta di vicepresidente.
Attualmente,
i preferiti sono l'ex astronauta Mark Kelly e il governatore della Pennsylvania
Joshua Shapiro.
Trump
probabilmente perderà i dibattiti con Harris.
Anche se ha avuto alcuni grandi momenti contro
Hillary, i sondaggi sugli elettori indecisi hanno sì mostrato che pensavano che
avesse perso ogni scambio.
Harris
si è comportato abbastanza bene contro Mike Pence nel 2020 e Trump non è l'uomo
che era nel 2016 e nemmeno nel 2020.
Negli
ultimi anni il MAGA è diventato più trash, attirando un sacco di persone con un
basso quoziente intellettivo e cospiratorie.
Sono
meno propensi a votare o fare volontariato per la sua campagna, e molti
elettori di Trump sono generalmente demoralizzati dalla loro convinzione che le
elezioni del 2020 siano state truccate.
Se non
sono demoralizzati, sono generalmente sprezzanti delle possibilità di Kamala in
un modo in cui non lo erano di Hillary o Biden, come ho scoperto discutendo di
questo.
A questo si contrappongono i sostenitori dei
democratici, molti dei quali si sentono di perdere sotto Biden e credono che
Trump cercherà di porre fine alla democrazia se avrà successo.
Molti
massimalisti di Trump '24 credono che il fallito tentativo di omicidio sia un
enorme segno a favore di Trump.
Ammetto
di essere stato coinvolto nello spettacolo di tutto ciò in quel momento, e di
aver creduto all'opinione che questo avrebbe rafforzato enormemente le
possibilità di Trump.
Col
senno di poi, non sono sicuro che avrà alcun effetto.
I
sondaggi condotti da allora non hanno mostrato che Trump se la caverà meglio, e
ho l'impressione che a novembre sembrerà storia antica.
Trump non è stato ferito gravemente, la sua
ricomparsa al RNC dopo l'evento è stata poco brillante, e la sottocultura
conservatrice ha già tolto energia ad esso e lo ha reso poco cool (la loro
capacità di fare questo a tutto è piuttosto notevole).
Trump
in realtà si è impegnato a non usarlo per passare all'offensiva contro la
sinistra, i media o lo stato profondo.
Invece,
ha sfruttato il momento per lanciare un messaggio di "unità", che si
è tradotto in un discorso di 90 minuti che è già stato dimenticato.
Come
Trump può ancora vincere.
A
questo punto, penso di aver chiarito che le prospettive di una vittoria di
Trump sono molto cupe, ma questo non vuol dire che non possa vincere. C'è
ancora molta strada da fare prima delle elezioni.
Dato
tutto ciò che ho spiegato qui sui dati demografici delle elezioni, c'è un
percorso chiaro che spicca per Trump.
Non è complicato; In effetti, è la stessa strategia che
ha usato per vincere nel 2016.
Le
elezioni saranno decise da chi potrà far votare più persone della propria
fascia demografica.
Harris
ha reclutato migliaia di volontari e raccolto centinaia di milioni;
vincerà il voto dei neri.
La campagna di Trump può affrontare questa
situazione, abbandonare la fantasia di una "Blexit", trovare gli
elettori bianchi populisti che sono attualmente controllati e concentrarsi sul
convincerli a votare per Trump.
Solo il 55% dei bianchi non laureati si è
preso la briga di votare nel 2020.
Se solo il 60% lo avesse fatto, Trump avrebbe
vinto.
Ricordate
quanto fossero piccoli i margini di vittoria di Trump negli stati in bilico nel
2016.
Ha avuto margini di sconfitta altrettanto
piccoli nel 2020.
Ora considera che dei cruciali populisti
bianchi non istruiti all'università che oscillano tra democratici e
repubblicani che decidono questi stati, la metà non vota nemmeno.
La
Brexit non sarebbe passata senza che la campagna Brexit avesse preso di mira
con successo il gruppo demografico più numeroso di tutti: i non elettori.
Questi
elettori tendono ad avere un pensiero populista, non vedono né la
"sinistra sveglia" né la destra dell'establishment come
rappresentanti delle loro preoccupazioni.
La
campagna per la Brexit si è resa conto che avrebbero potuto formare un potente
blocco di voto di protesta, e con successo ne ha conquistati 2,8 milioni.
La
strada per una vittoria di Trump è sotto gli occhi dei repubblicani, ma
preferisce concentrare le loro energie sulla fantasia di una coalizione
multirazziale che si rivolga contro i democratici.
Immaginate
se i repubblicani si concentrassero sul battere i democratici al loro stesso
gioco, registrassero decine di migliaia di bianchi non laureati a votare negli
stati in bilico e li portassero persino direttamente alle urne?
Questo
è un modo semplice per accedere a decine di migliaia di voti, e l'unico
ostacolo è la profonda avversione all'idea di essere visti come corteggiatori
dei bianchi.
Sappiamo
cosa vogliono i populisti bianchi: restrizioni all'immigrazione, protezionismo,
assistenza sanitaria a prezzi accessibili, una più equa redistribuzione della
ricchezza;
Continuano
ad essere conservatori nei loro valori sociali, ma sostengono politiche
economiche più socialiste.
In
breve, vogliono il nazionalismo.
A loro
non piacciono entrambe le parti.
A loro
piaceva quando Trump sembrava un outsider che sfidava il GOP nel 2016.
Trump
potrebbe dare ascolto ai suoi migliori istinti e condurre una campagna più
simile a quella del 2016.
L'attenzione
dovrebbe concentrarsi sulla criminalità e sull'immigrazione, dove Harris è
debole, e su un nazionalismo economico che Trump ha abbandonato dopo essere
diventato presidente.
Ma la
maggior parte di questi aspiranti elettori non sono molto ideologici.
Ciò
che conta è essere una sfida alle élite, e le tribolazioni che Trump ha vissuto
nell'ultimo anno lo hanno messo in una buona posizione per incarnarlo.
JD Vance potrebbe rivelarsi una buona voce di
rabbia per una parte dell'America che si sente dimenticata dalle élite.
Questo
è il percorso di Trump verso la vittoria nel 2024: non unità, ma vendetta.
E
vendetta in nome della fascia demografica più vituperata d'America: i bianchi
poveri.
Gli
ultimi otto anni mi fanno credere che sia improbabile che la campagna di Trump
abbracci questo.
Ecco perché credo che queste elezioni siano
ancora a perdere per i Democratici.
Solo un impero americano
in
fallimento sarebbe
così cieco
da
rallegrare Netanyahu e il suo genocidio.
Unz.com
- Jonathan Cook – (26 luglio 2024) – ci dice:
Ogni
impero cade.
Il suo collasso diventa inevitabile una volta
che i suoi governanti perdonano ogni senso di quanto siano diventati assurdi e
ripugnanti.
C'è
solo un paese al mondo in questo momento, nel bel mezzo del massacro di Israele
a Gaza, dove il primo ministro Benjamin Netanyahu ha la garanzia di decine di
standing ovation da parte della stragrande maggioranza dei suoi rappresentanti
eletti.
Quel
paese non è Israele, dove è stato una figura estremamente divisiva per molti
anni.
Sono
gli Stati Uniti.
Mercoledì,
Netanyahu è stato schiaffeggiato alle spalle, con le mani felici, urlato e
applaudito mentre si faceva lentamente strada – acclamato ad ogni passo come un
eroe conquistatore – verso il podio del Congresso degli Stati Uniti.
Questo
è lo stesso Netanyahu che ha supervisionato negli ultimi 10 mesi il massacro –
finora – di circa 40.000 palestinesi, circa la metà dei quali donne e bambini.
Più di
21.000 altri bambini sono dati per dispersi, la maggior parte dei quali
probabilmente morti sotto le macerie.
È
stato lo stesso Netanyahu a spianare una striscia di territorio –
originariamente sede di 2,3 milioni di palestinesi – che si prevede richiederà
80 anni per essere ricostruita, con un costo di almeno 50 miliardi di dollari.
È
stato lo stesso Netanyahu che ha distrutto tutti gli ospedali e le università
di Gaza e ha bombardato quasi tutte le sue scuole che servivano da rifugi per
le famiglie rimaste senza casa a causa di altre bombe israeliane.
È lo
stesso Netanyahu, il cui arresto è ricercato dal procuratore capo della Corte
penale internazionale per crimini contro l'umanità, accusato di usare la fame
come arma di guerra imponendo un blocco degli aiuti che ha provocato una
carestia in tutta Gaza.
È
stato lo stesso Netanyahu, il cui governo è stato giudicato la scorsa settimana
dalla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) per aver intensificato il regime
di apartheid di Israele sul popolo palestinese in un atto di aggressione a
lungo termine.
Era lo
stesso Netanyahu, il cui governo è sotto processo per aver commesso quello che
la Corte Internazionale di Giustizia, il più alto organo giudiziario del mondo,
ha definito un "genocidio plausibile".
Eppure,
c'era solo un manifestante visibile nell'aula del Congresso.
Rashida
Tlaib,
l'unico legislatore statunitense di origine palestinese, sedeva in silenzio
afferrando un piccolo cartello nero.
Da un
lato c'era scritto: "Criminale di guerra".
Dall'altro:
"Colpevole di genocidio".
Una
persona tra centinaia che cercava silenziosamente di far notare che
l'imperatore era nudo.
Avvolto
dall'orrore.
In
effetti, l'ottica era netta.
Sembrava
meno la visita di un leader straniero che quella di un generale anziano
decorato riaccolto al Senato nell'antica Roma, o di un viceré britannico dai
capelli grigi proveniente dall'India abbracciato nel parlamento della
madrepatria, dopo aver brutalmente sottomesso i "barbari" ai margini.
dell'impero.
Questa
era una scena familiare dai libri di storia:
di brutalità imperiale e ferocia coloniale,
riformulata dalla sede dell'impero come valore, onore, civiltà.
E
sembrava altrettanto assurdo e ripugnante, come lo è quando guardiamo indietro
a ciò che accadde 200 o 2.000 anni fa.
Ci ha
ricordato che, nonostante le nostre egoistiche affermazioni di progresso e
umanitarismo, il nostro mondo non è molto diverso da come è stato per migliaia
di anni.
È
stato un promemoria del fatto che alle élite al potere piace celebrare la
dimostrazione del loro potere, protette sia dagli orrori affrontati da coloro
che sono schiacciati dalla loro forza, sia dal clamore di protesta di coloro
che sono inorriditi dall'inflizione di così tanta sofferenza.
Ci ha
ricordato che questa non è una "guerra" tra Israele e Hamas – e tanto
meno, come Netanyahu vorrebbe farci credere, una battaglia per la civiltà tra
il mondo giudeo-cristiano e il mondo islamico.
Questa
è una guerra imperiale statunitense – parte della sua campagna militare per il
"dominio globale a tutto spettro" – portata avanti dallo stato
cliente più favorito di Washington.
Il
genocidio è pienamente un genocidio statunitense, armato da Washington, pagato
da Washington, con la copertura diplomatica di Washington e – come hanno
sottolineato le scene al Congresso – acclamato da Washington.
Israele
è il più grande avamposto militare di Washington nel Medio Oriente ricco di
petrolio.
L'esercito
israeliano è il battaglione principale del Pentagono in quella regione
strategicamente importante.
E Netanyahu è il comandante in capo
dell'avamposto.
Ciò
che è vitale per le élite di Washington è che l'avamposto sia sostenuto a tutti
i costi; che non cada in mano ai "barbari".
Sfogo
di menzogne.
C'è
stato un altro piccolo momento di verità involontaria in mezzo all'effusione di
menzogne di Netanyahu.
Il
primo ministro israeliano ha dichiarato che ciò che sta accadendo a Gaza è
"uno scontro tra barbarie e civiltà".
Non si
sbagliava.
Da un
lato, c'è la barbarie dell'attuale genocidio congiunto israelo-americano contro
il popolo di Gaza, una drammatica escalation dell'assedio israeliano
dell'enclave che lo ha preceduto durato 17 anni, e i decenni di governo
belligerante sotto un sistema israeliano di apartheid prima di allora.
E
dall'altra parte, ci sono i pochi assediati che cercano disperatamente di
salvaguardare i valori professati dall'Occidente di "civiltà", di
diritto umanitario internazionale, di protezione dei deboli e dei vulnerabili,
dei diritti dei bambini.
Il
Congresso degli Stati Uniti ha mostrato con decisione da che parte stava: con
la barbarie.
Netanyahu
è diventato il leader straniero più celebrato nella storia degli Stati Uniti,
invitato a parlare al Congresso quattro volte, superando persino il leader
britannico in tempo di guerra, Winston Churchill.
È
pienamente una creatura di Washington.
La sua ferocia, la sua mostruosità sono
interamente realizzate in America.
Mentre
implorava i suoi assistenti statunitensi: "Dacci gli strumenti più
velocemente e finiremo il lavoro più velocemente".
Finisci
il lavoro del genocidio.
Dissenso
performativo.
Alcuni
democratici hanno preferito starne alla larga, inclusa la mediatrice del potere
del partito Nancy Pelosi.
Invece,
ha incontrato le famiglie degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza – non,
ovviamente, le famiglie palestinesi i cui cari a Gaza erano stati massacrati da
Israele.
La
vicepresidente Kamala Harris ha spiegato la propria assenza come un conflitto
di programmazione.
Giovedì
ha incontrato il primo ministro israeliano, così come il presidente Joe Biden .
Successivamente,
ha affermato di aver fatto pressione su Netanyahu sulla "terribile"
situazione umanitaria a Gaza, ma ha anche sottolineato che Israele "ha il
diritto di difendersi" – un diritto che Israele specificatamente non ha,
come ha sottolineato la Corte Internazionale di Giustizia la settimana scorsa,
perché Israele è colui che viola permanentemente i diritti dei palestinesi
attraverso la sua occupazione prolungata, il regime dell'apartheid e la pulizia
etnica.
Ma il
dissenso di Pelosi – e di Harris, se di questo si trattava – era puramente
performativo.
È vero, non hanno alcun amore personale per
Netanyahu, che si è alleato così strettamente con se stesso e il suo governo
con la destra repubblicana degli Stati Uniti e l'ex presidente Donald Trump.
Ma
Netanyahu serve semplicemente da alibi.
Sia
Pelosi che Harris sono convinti sostenitori di Israele – uno Stato che, secondo
la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia della scorsa settimana,
decenni fa ha istituito il regime di apartheid nei territori palestinesi,
utilizzando un'occupazione illegale come copertura per pulire etnicamente la
popolazione locale.
La
loro agenda politica non riguarda la fine dell'annientamento del popolo di
Gaza.
Sta
agendo come una valvola di sfogo per l'insoddisfazione popolare tra gli
elettori democratici tradizionali scioccati dalle scene di Gaza.
Significa
ingannarli facendogli credere che, a porte chiuse, ci sia una sorta di lotta
politica sulla gestione della questione palestinese da parte di Israele.
Quel
voto democratico un giorno – un giorno molto lontano – porterà a una
"pace" indefinita, una favolosa "soluzione a due Stati" in
cui i bambini palestinesi non continueranno a morire nell'interesse di
preservare la sicurezza delle milizie illegali di coloni israeliani.
La
politica degli Stati Uniti nei confronti di Israele non è cambiata in alcun
senso significativo per decenni, sia che il presidente sia stato rosso o blu,
sia che Trump sia stato alla Casa Bianca o Barack Obama.
E se
Harris diventerà presidente – bisogna ammetterlo, un grande se – le armi e il
denaro degli Stati Uniti continueranno a fluire verso Israele, mentre Israele
deciderà se gli aiuti statunitensi a Gaza saranno mai consentiti.
Perché?
Perché
Israele è il fulcro del progetto imperiale statunitense per il dominio globale
a tutto spettro.
Perché Washington, per cambiare rotta nei
confronti di Israele, dovrebbe fare anche altre cose impensabili.
Dovrebbe
iniziare a smantellare le sue 800 basi militari in tutto il pianeta, proprio
come la scorsa settimana la ICJ ha detto a Israele di smantellare le sue
numerose dozzine di insediamenti illegali sul territorio palestinese.
Gli
Stati Uniti dovrebbero concordare un'architettura di sicurezza globale
condivisa con Cina e Russia, piuttosto che cercare di intimidire e sottomettere
queste grandi potenze con sanguinose guerre per procura, come quella in
Ucraina.
Il
prossimo autunno.
Pelosi,
ricordiamolo, diffamava gli studenti dei campus americani che protestavano
contro il plausibile genocidio di Israele a Gaza accusandoli di essere
collegati alla Russia.
Ha
esortato l'FBI a indagare su di loro per aver esercitato pressioni
sull'amministrazione Biden affinché sostenesse un cessate il fuoco.
Netanyahu,
nel suo discorso al Congresso, ha demonizzato similmente i manifestanti – nel
suo caso, accusandoli di essere "utili idioti" del principale nemico
di Israele, l'Iran.
Nessuno
dei due può permettersi di riconoscere che milioni di persone comuni negli
Stati Uniti pensano che sia sbagliato bombardare e affamare i bambini – e usare
come storia di copertura una guerra con uno scopo irraggiungibile.
Hamas
non può essere "eliminato" attraverso l'attuale periodo di terribile
violenza israeliana per una ragione molto ovvia:
il gruppo è un prodotto, un sintomo, di
precedenti periodi di terribile violenza israeliana.
Come
anche gli esperti occidentali di antiterrorismo hanno dovuto ammettere, le
politiche di genocidio di Israele a Gaza stanno rafforzando Hamas, non
indebolendolo.
Gli
uomini giovani e ragazzi che perdono la loro famiglia a causa delle bombe
israeliane sono le nuove reclute più ferventi di Hamas.
Ecco
perché Netanyahu ha insistito sul fatto che l'offensiva militare israeliana –
il genocidio – a Gaza non può finire presto.
Ha
chiesto armi e denaro per mantenere i suoi soldati nell'enclave a tempo
indeterminato, in un'operazione che ha definito "smilitarizzazione e
deradicalizzazione".
Significa,
anche, un rischio indefinito che la guerra di Israele contro Gaza si trasformi
in una guerra regionale, e potenzialmente globale, mentre il filo d'inciampo
verso l'escalation continua a crescere di numero.
Il
Congresso degli Stati Uniti, tuttavia, è troppo accecato dal sostenere il suo
piccolo stato fortificato in Medio Oriente per pensare a tali complessità.
I suoi
membri gridavano "USA!" al loro satrapo da Israele, proprio come i
senatori romani una volta gridavano "Gloria!" Ai generali le cui
vittorie presumevano sarebbero continuate per sempre.
I
governanti dell'impero romano non videro l'imminente caduta più di quanto non
lo possano fare i loro moderni omologhi a Washington.
Ma
ogni impero cade.
E il
suo collasso diventa inevitabile una volta che i suoi governanti perdono ogni
consapevolezza di quanto siano diventati assurdi e ripugnanti.
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