Russia - Nato -Usa e nuovo Governo Europeo.
Russia
- Nato -Usa e nuovo Governo Europeo.
Orban:
"I russi non perderanno,
ho
fiducia in Trump."
Tg.la7.it
- Redazione Digitale – (8 – 7- 2024) – Redazione - ci dice:
Il
premier ungherese: "Putin ha un'idea molto chiara di come vincere in
Ucraina.". Xi: no strappi con l'Europa.
Non fa
a tempo ad arrivare a Pechino che sulla visita
già non condivisa dall'Europa, rimbalzano le parole di “Viktor Orban” di
un'intervista del premier ungherese alla “Bild” rilasciata venerdì.
Il presidente di turno del Consiglio
dell'Unione Europea, è "in Cina per una missione di pace," dopo le
sue recenti visite a Kiev e poi a Mosca, da quando è presidente del Consiglio
Europeo.
L'intervista.
Al
giornale tedesco “Bild”, poi rilascia le sue convinte dichiarazioni: "Non
è possibile che i russi perdano la guerra in Ucraina".
E in
un'intervista esclusiva spiega che Putin ha "un'idea molto chiara" di
come vincere;
il premier ungherese dice di avere
"fiducia" a questo punto in Donald Trump, "uomo d'affari" e
"uomo di pace".
Vladimir
Putin crede ancora nella vittoria?
"È
più di questo - risponde -. Lui ha una chiara idea di cosa succederà e di come
la Russia vincerà.
E
questo vale anche per Zelensky".
L'affondo
sull'Europa.
"Mi
dispiace doverlo dire, ma anche l'Europa ha una politica di guerra".
Orban
esorta l'Europa a svincolarsi dagli Usa e a condurre "una politica
autonoma".
"Le
vittime principali delle due parti in guerra sono infatti l'economia e la
popolazione europea", afferma.
L'intervista
a “Welt”.
Quella
a Bild non è la sola intervista di Orban.
Il primo ministro ungherese in un'altra
intervista esclusiva a “Welt” a “Paul Ronzheimer” afferma la stessa cosa:
l'intensità della guerra aumenterà enormemente
nei prossimi mesi.
Xi-Orban.
Così
mentre dalle prime informazioni che trapelano dal palazzo imperiale dopo
l'incontro con Orban il presidente cinese “Xi” afferma di non vedere ragione
per cui Cina e Unione Europea debbano essere in disaccordo, Orban su “X” lancia
un suo video dell'incontro in cui sostiene che “Xi” gli ha riferito che la Cina
vuole continuare a sforzarsi per creare le condizioni di pace.
Cosa
ha detto la Cina.
"Fra
Cina ed Europa non ci sono divergenze geopolitiche, e neanche un conflitto di
interesse fondamentale.
Le
relazioni fra i due blocchi sono di importanza strategica e hanno un impatto
globale.
Per
questo devono lavorare insieme per mantenere uno sviluppo stabile e sano delle
relazioni e per rispondere insieme alle sfide globali".
“Xi”
ha detto di auspicare che, durante la presidenza ungherese dell'Ue, Budapest
potrà svolgere "un ruolo attivo" per facilitare gli sforzi per
garantire uno sviluppo stabile delle relazioni.
Due
resoconti per raccontare la stessa storia, ma con sfumature diverse.
La Ue
di Orban vuole fare
da
ponte con la Russia.
Ilsole24ore.com
– (5 luglio 2024) - Beda Romano – ci dice:
Secondo
fonti di stampa, il premier sarà oggi a Mosca. Il presidente del Consiglio Ue
Michel: non ha il mandato di impegnarsi per conto dell’Unione-
BUDAPEST
- «Non è
possibile arrivare alla pace stando comodamente seduti in poltrona a
Bruxelles».
Esordisce così in un post su “X “il premier
ungherese Viktor Orban, che il primo luglio ha iniziato la presidenza di turno
dell’Ue.
«Anche
se la presidenza di turno dell’Ue non ha mandato di negoziare per conto
dell’Ue, non possiamo sederci e aspettare che la guerra finisca
miracolosamente», aggiunge Orban.
«Serviremo
come strumento importante per compiere i primi passi verso la pace. Questo è lo
scopo della nostra missione di pace» a Mosca.
Le
tante sfaccettature del governo ungherese si erano rivelate già ieri alla
stampa europea.
Quella provocatoria e combattiva, ma anche
quella moderata e pragmatica.
Da lunedì l’Ungheria del premier nazionalista
Viktor Orbán ha assunto per sei mesi le redini dell’Unione europea.
Il portavoce del governo ha annunciato che il
Paese vuole «lasciare il segno».
Ieri
sera correva voce che il primo ministro potesse recarsi a Mosca, forse già
oggi, per incontrare il presidente Vladimir Putin.
La faccia più provocatoria è incarnata da uno
dei più fidati collaboratori del sulfureo primo ministro Orbán.
A 55
anni, “Zoltán Kovács”, che associa blazer blu a jeans slavati, è il ministro
per la comunicazione internazionale del governo ungherese.
«Conosciamo le regole della presidenza di
turno dell’Unione – ha detto a un gruppo di corrispondenti bruxellesi ieri qui
a Budapest –. Viktor Orbán utilizzerà la presidenza in modo politico (…) La
nostra è una agenda politica».
Ieri
sera fonti di stampa sostenevano che il premier potesse recarsi a Mosca per
incontrare il presidente Putin, dopo che lunedì a Kiev aveva visto il
presidente Volodymyr Zelensky.
In
assenza di conferma dalla sua controparte ungherese, il presidente del
Consiglio europeo Charles Michel ha ricordato su “X” che «la presidenza di
turno non ha il mandato di impegnarsi con la Russia per conto dell’Unione».
Fin
dall’invasione russa dell’Ucraina, Budapest si rifiuta di armare Kiev, e
sostiene l’idea di perseguire la pace.
Il
motto della presidenza ungherese ha fatto storcere le labbra a molti:
Make
Europe Great Again.
A nessuno è sfuggito il desiderio di
scimmiottare lo slogan dell’ex presidente americano Donald Trump (Make America Great Again).
In
visita a marzo negli Stati Uniti, il premier Orbán ha incontrato il suo sodale
americano, senza nascondere la sua simpatia per l’uomo d’affari che nel 2021,
dopo essere stato sconfitto nelle urne, ha promosso un assedio al Campidoglio.
Da
anni ormai l’Ungheria è un paese sui generis nel consesso comunitario, oggetto
di una procedura ex articolo 7 dei Trattati per via di una preoccupante deriva
dello Stato di diritto sul fronte della libertà accademica o sul versante dei
diritti civili.
Da tempo i fondi comunitari sono stati
congelati in attesa che il Paese rientri nei ranghi.
Per il
ministro Kovács si tratta di «un ricatto», di «un’arma politica contro un Paese
che a differenza degli altri non vuole uniformarsi».
A
proposito di Stato di diritto, l’uomo politico ha avvertito ieri che il
rispetto delle regole vale anche per le istituzioni comunitarie, riferendosi al
tentativo degli altri Paesi membri di trovare metodi legali per aggirare i
continui veti ungheresi sul fronte ucraino. «I compromessi sono necessari. Se
vi sono governi che non sono d’accordo con una particolare decisione non vi è
consenso».
Ha
attribuito la scelta di Budapest di bloccare 6,6 miliardi di euro di aiuti a
Kiev alle discriminazioni ucraine contro la comunità ungherese nel Paese.
Le
priorità della presidenza ungherese sono la pace in Ucraina, la lotta
all’immigrazione clandestina, le sfide demografiche e la competitività
dell’economia.
Il
viso moderato e pragmatico del governo Orbán è incarnato da János Bóka, 45
anni, il ministro per gli Affari europei.
Incontrando
la stampa comunitaria, l’ex professore in giacca e cravatta ha sottolineato di
ritenere il principio di una unione sempre più unita (ever closer union) «una
dichiarazione politica, non giuridica».
Con
ordine e calma, il ministro Bóka ha respinto le critiche europee relative alle
leggi anti-LGTB o alle norme sulla sovranità dello Stato che impongono
particolari livelli di trasparenza per le ONG.
Ha sostenuto con forza l’idea di spostare in
Paesi terzi l’eventuale iter di concessione del diritto d’asilo, evitando però
di ripetere la posizione del ministro Kovács, secondo il quale «l’immigrazione
illegale non è una questione umanitaria, ma un problema di forza lavoro».
«Il
voto europeo non ha messo in mostra la classica divisione destra-sinistra - ha
aggiunto il ministro Bóka -, ma piuttosto il contrasto tra chi chiede la
continuità politica e chi vuole il cambiamento politico».
Ha poi ricordato che «la sovranità nazionale è un
valore».
La
frase ha il merito della chiarezza, e si riflette anche nel vociferato viaggio
del premier a Mosca.
In una
Europa sempre terribilmente in bilico tra integrazione e disintegrazione,
l’Ungheria di Viktor Orbán ha scelto da quale parte stare.
Ucraina,
Biden a Parigi:
"Putin
non si fermerà,
tutta
l'Europa è minacciata."
Adnkronos.com
– (08 giugno 2024) - Redazione Adnkronos – ci dice:
Il
Presidente Usa: "Noi non lo permetteremo". Macron ringrazia gli Usa:
"Il nostro punto di vista è comune".
"Putin
non si fermerà all'Ucraina", ha affermato Joe Biden dopo aver incontrato a
Parigi Emmanuel Macron, a cui ha ribadito che "gli Stati Uniti rimangono
al fianco dei loro alleati e della Francia".
Gli
Stati Uniti hanno aiutato l'Ucraina "sapendo quello che accadrà se Putin
riesce a soggiogare" il Paese cha ha invaso.
"Non
si fermerà. Putin non si fermerà all'Ucraina. Va al di là, tutta l'Europa sarà
minacciata.
Noi
non lo permetteremo, gli Usa rimangono al fianco dell'Ucraina, dei nostri
alleati e della Francia".
"Ieri
ho annunciato un nuovo pacchetto di aiuti, il sesto.
Stiamo mantenendo le nostre promesse", ha
ricordato Biden al termine della sua colazione di lavoro all'Eliseo.
"Mi
congratulo con la Francia, con gli alleati europei, per il loro lavoro",
ha proseguito Biden parlando di un "rapporto inossidabile" con
Parigi.
Macron
ha ringraziato Biden per "l'impegno degli Stati Uniti" in Ucraina.
"In questo conflitto sono in gioco la
sicurezza e la stabilità della nostra Europa", ha dichiarato il capo
dell'Eliseo.
"Sulla
questione dell'Ucraina, il nostro punto di vista è comune, è quello del
rispetto del diritto internazionale della libertà dei popoli a disporre di sé
stessi".
Il
campo di Macron progetta un improbabile
ritorno
nel caos elettorale francese.
Politico.eu
- CLEA CAULCUTT E ANTHONY LATTIER – (9 LUGLIO 2024) – ci dicono:
Senza
nessuno al comando, gli alleati del presidente francese credono che tutto sia possibile.
Gli
alleati del presidente Emmanuel Macron sperano di volgere a loro vantaggio
l'attuale tumulto.
PARIGI
— La
situazione non si è ancora calmata dopo il sorprendente risultato delle
elezioni francesi di domenica, che hanno portato a un parlamento in stallo, e
gli alleati del presidente Emmanuel Macron sperano già di volgere la situazione
a proprio vantaggio.
Contrariamente
alle recenti previsioni, l'alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare ha
ottenuto il maggior numero di seggi nel turno finale delle elezioni
parlamentari di domenica, superando i centristi di Macron e sbaragliando il
partito di estrema destra Rassemblement National di Marine Le Pen.
Partecipazione
degli elettori: 66,63%.
Ma il
risultato ha lasciato il parlamento francese in un limbo, senza un candidato
ovvio per la carica di primo ministro e senza un partito in grado di formare un
governo.
Gli
alleati del presidente stanno ora cercando opportunità per sfruttare
l'incertezza per affermare la loro agenda centrista.
Alcuni
pensano di aver trovato una possibile via d'uscita: rompendo l'alleanza di
sinistra già faziosa e frammentata.
Il
Nuovo Fronte Popolare è un eterogeneo gruppo di partiti di sinistra eterogenei
con una piattaforma politica concordata in fretta e senza un leader chiaro.
Include
l'estrema sinistra “France Unbowed”, guidata dal veterano agitatore Jean-Luc
Mélenchon; i comunisti; i socialisti e i verdi.
L'alleanza
è stata messa insieme in fretta e furia dopo che Macron ha innescato le
elezioni anticipate un mese fa, e rimane fragile e carica di tensioni.
Fino a
poco tempo fa, il Partito Socialista e la Francia Indomita erano ai ferri corti
sulla guerra di Israele contro Hamas, con i socialisti che accusavano l'estrema
sinistra di non aver condannato chiaramente gli attacchi di Hamas del 7
ottobre.
Il
Nuovo Fronte Popolare è un eterogeneo gruppo di partiti di sinistra eterogenei
con una piattaforma politica concordata in fretta e senza un leader chiaro.
Lunedì
mattina, la sinistra era ancora saldamente nella fase della luna di miele e
prometteva di sostenere una sola persona per diventare primo ministro entro la
fine della settimana.
I liberali di Macron, tuttavia, sperano che
sia solo questione di tempo prima che la sinistra imploda e il centro emerga
come il gruppo più numeroso in parlamento.
Uno
dei principali alleati di Macron, François Bayrou, ha sostenuto lunedì alla
radio francese che "le elezioni non hanno ancora emesso il loro verdetto
in termini di numeri".
Quando
gli è stato chiesto cosa intendesse dire, Bayrou ha detto che il problema non
era "il conteggio dei voti", ma l'identificazione di quale gruppo
"può unirsi".
Nel
frattempo, il presidente francese è stato stranamente silenzioso e sembra
aspettare il momento giusto.
Lunedì,
il primo ministro francese “Gabriel Attal” si è offerto di dimettersi, ma
Macron gli ha chiesto di restare "per la stabilità del paese",
secondo una dichiarazione dell'Eliseo.
Partita
a scacchi del Parlamento.
Per la
leader dei Verdi “Marine Tondelier,” che era nello studio radiofonico con
Bayrou, i suoi commenti erano "una negazione" dei risultati di
domenica.
"Dovete accettare la vittoria dei vostri
avversari", ha ribattuto bruscamente.
Ma non
è chiaramente una coincidenza che Bayrou abbia tergiversato nel riconoscere il
successo della sinistra, dato che gli addetti ai lavori del partito di Macron
hanno cercato di tracciare una via per tornare al vertice.
"Senza
(France Unbowed”, [la sinistra] ha meno seggi di noi e siamo in vantaggio sul
Raggruppamento Nazionale", ha affermato un funzionario del partito
Rinascita di Macron.
Un
altro ministro uscente ha riflettuto sul fatto che ai liberali di Macron
basterebbe una manciata di parlamentari in più per superare la sinistra.
"Tra
la destra non affiliata, i parlamentari d'oltremare e gli UDI [centristi],
tutto è possibile", ha affermato l'ex ministro.
La
sinistra ha bisogno di alleati se vuole avere la possibilità di governare la
Francia, e questo è un altro motivo di tensione all'interno della coalizione.
Nelle
ultime settimane diversi pesi massimi del centro hanno lanciato l'idea di
collaborare con la sinistra in una "ampia coalizione", anche se ciò
escluderebbe la Francia indomita di Mélenchon, partito di estrema sinistra.
Anche
la divisione del potere si è spostata a sinistra, che un tempo era saldamente
dominata dalla Francia Indomita.
I Verdi e i Socialisti stanno emergendo come
partiti più potenti dopo le elezioni.
Chi
sta parlando.
Ma il
tumulto in parlamento offre anche opportunità ad altri.
Anche
se Macron ottiene ciò che spera e l'alleanza di sinistra implode, avrà comunque
un problema più grande:
il centro sta cadendo a pezzi.
La
decisione del presidente francese di mettere a repentaglio il futuro politico
del suo movimento con elezioni anticipate ha alienato molti dei suoi alleati,
tra cui l'ex primo ministro “Edouard Philippe” e lo stesso primo ministro di
Macron, “Gabriel Attal”, che ha ammesso in televisione che il presidente non lo
aveva consultato in anticipo.
Durante
la campagna,” Philippe” ha accusato Macron di aver "ucciso la
coalizione" e ha chiesto che venisse creata "una nuova maggioranza
[parlamentare]". Domenica, gli alleati di Macron hanno evitato per un pelo
un bagno di sangue, perdendo comunque più di 70 seggi, ma ciò non ha impedito a
“Philippe”, che ha ambizioni presidenziali per sé, di criticare le elezioni
anticipate che hanno prodotto "una grande indeterminatezza".
Poiché
Macron non potrà ricandidarsi nel 2027, tutti gli occhi sono ora puntati sulla
corsa per le prossime elezioni presidenziali e pochi potenziali candidati
saranno disposti a sacrificare il proprio futuro per il presente di Macron.
Anche
coloro che hanno sostenuto la decisione del presidente francese di indire nuove
elezioni parlamentari sembrano preparare la loro strategia di uscita.
Il ministro degli Interni uscente “Gérald
Darmanin”, un altro aspirante presidente, stava per lanciare "il suo
stesso assetto", secondo lo stesso ex ministro citato sopra.
Il “team
di Darmanin” ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni per questo articolo.
Anche
se i liberali riuscissero ad assicurarsi il gruppo più numeroso nell'Assemblea
nazionale e Macron riuscisse a nominare un collega centrista come PM, non si vede
la fine del dolore.
I partiti di opposizione saranno in grado di
rovesciare il governo a ogni piè sospinto e approvare una legge comporterà
molto spargimento di sangue: il caos prevarrà ancora in parlamento.
Viktor
Orbán si ribella.
Politico.eu
– (8 luglio 2024) - CSONGOR KÖRÖMI E BARBARA MOENS – ci dicono:
Funzionari
furiosi dell'UE complottano per frenare l'autoproclamato presidente
dell'Europa.
Il
partito di Viktor Orbán, Fidesz, ha appena subito il risultato più debole degli
ultimi 15 anni alle elezioni europee.
Da
quando Budapest ha assunto la presidenza di turno dell'UE la scorsa settimana,
il leader ungherese Viktor Orbán si è comportato come un gatto sotto effetto di
metanfetamine.
Da
Kiev per incontrare la sua bestia nera “Volodymyr Zelenskyy “, a Mosca per una
chiacchierata con il leader russo “Vladimir Putin” , a Pechino per un colloquio
con il presidente” Xi Jinping” , il primo ministro ungherese ha portato avanti
un vertiginoso programma di diplomazia globale che, a suo dire, è progettato
per portare la pace in Ucraina.
Ma
l'iperattivo saltellare di Orbán ha lasciato i veri presidenti europei
sconcertati, con la presidente della Commissione europea “Ursula von der Leyen”
e il presidente del Consiglio europeo “Charles Michel “che hanno entrambi
attaccato il leader ungherese, che ruba loro la scena e crea scompiglio a
Bruxelles.
Il
putiferio è iniziato sui social media martedì scorso, secondo giorno del
semestre di presidenza ungherese del Consiglio dell'UE, con un video
promozionale che dipingeva volutamente Orbán come un uomo in missione.
Un
grande corteo di automobili con sirene spiegate e luci blu e rosse lampeggianti
in rotta "verso la pace".
Musica
drammatica, riprese in stile film d'azione e, 2.100 chilometri dopo, nella
capitale dell'Ucraina, è apparso l'uomo che afferma di poter impedire una
guerra mondiale.
La
musica è diventata più potente quando è arrivato al palazzo presidenziale di
Kiev.
“Orbán” si è seduto con il presidente ucraino “Zelenskyy”
per "tre ore di trattative", che si sono concluse con sorrisi da
entrambe le parti e una conferenza stampa con una stretta di mano.
Viktor
Orbán è andato a Mosca per una chiacchierata con il leader russo Vladimir
Putin.
Solo
tre giorni dopo, Orbán se n'è andato di nuovo, creando una controversia molto
più grande tra i leader dell'UE che insistono sul fatto che non parla a loro
nome e che il suo ruolo di primo ministro ungherese, in quanto dirige il
Consiglio dell'UE, è diplomaticamente irrilevante.
Questa
volta ha teso la stessa mano a Mosca, a Putin, il sanguinario leader russo che
da anni combatte contro l'Ucraina e minaccia l'architettura di sicurezza
dell'Europa post-bellica.
Nonostante
le proteste di Bruxelles, Orbán ha dichiarato con orgoglio di essere venuto a
Mosca come emissario dell'Unione Europea.
"Non
possiamo raggiungere la pace senza dialogo e canali diplomatici", ha detto
Orbán al Cremlino.
"Ho sperimentato che le posizioni sono
lontane tra loro, ma in termini di ripristino del dialogo il primo passo
importante è stato compiuto oggi".
Alla fine del suo video di viaggio, è apparso
il logo della presidenza ungherese con il suo slogan trumpiano: Make Europe Great Again.
La
visita di Orbán a Putin, durante la quale non è parso affatto spavaldo come nel
suo video di Kiev, ha avuto un effetto boomerang quando lunedì mattina le forze
di Putin hanno bombardato un ospedale pediatrico di Kiev.
Secondo
una fonte interna a Bruxelles, la missione diplomatica ribelle ha ucciso di
colpo la presidenza ungherese dell'UE.
"Gli
stati membri erano già irritati dal motto 'MEGA'.
Ma un
incontro con Putin metterà in ombra in modo permanente la presidenza
ungherese", ha detto venerdì un diplomatico dell'UE a POLITICO, dopo aver
ottenuto l'anonimato per discutere della delicata questione.
"Con un incontro del genere la presidenza finisce
prima di iniziare davvero".
Ma a
Orbán importa davvero?
O sta
usando la presidenza come uno strumento per comportarsi come i suoi sostenitori
in patria lo chiamano: il leader d'Europa?
L'uomo
in missione si è fatto vivo da Pechino lunedì mattina.
Il
leader ungherese Viktor Orbán è andato in giro come un gatto sotto effetto di
metanfetamine.
"La
Cina è l'unica potenza mondiale che si è chiaramente impegnata per la pace.
Questo è importante per l'Ungheria e per l'intera Unione Europea", ha
detto Orbán, genuflettendosi davanti al presidente cinese “Xi Jinping” che gli
Stati Uniti, alleati NATO dell'Ungheria, hanno accusato di sostenere
l'aggressione della Russia in Ucraina.
Ma il
vero motivo della prima settimana turbolenta di presidenza dell'UE di Orbán
potrebbe essere più vicino a casa sua.
Il
partito di Orbán, Fidesz, ha appena subito il risultato più debole in 15 anni
alle elezioni europee, e un nuovo avversario è emerso.
“Péter
Magyar” era un alleato di lunga data di” Orbán”, ma a febbraio si è rivoltato
contro l'establishment di Budapest, ha avviato un movimento pubblico che è
diventato un partito e ha ottenuto quasi il 30 percento dei voti alle urne.
È stata la prestazione più forte di un partito
di opposizione in Ungheria negli ultimi 15 anni.
Dopo
una grave recessione e un bilancio vuoto, Orbán ha ben poco da offrire al
pubblico per ottenere sostegno.
Potrebbe, tuttavia, presentarsi come un
“pacificatore”, proprio come ha fatto durante la campagna elettorale.
"Orbán
ha tradizionalmente costruito una narrazione di politica estera in espansione
praticamente dal 2014-15.
L'attuale risultato ovvio di ciò è la
narrazione della 'Missione di pace', che riguarda anche il perseguimento dei
propri interessi economici, e che ha costruito molto pesantemente per la sua
base di elettori nelle ultime elezioni", ha detto a POLITICO “Botond
Feledy”, analista geopolitico di “Red Snow”.
Ma le
tattiche di Orbán potrebbero anche rivoltarsi contro di lui.
Gli ambasciatori dell'UE discuteranno della
presidenza e dei suoi recenti viaggi nel loro incontro di mercoledì a
Bruxelles, in un primo segnale che i funzionari dell'UE potrebbero passare
dalle sole condanne pubbliche ad azioni concrete per frenare la presidenza di
Budapest.
Secondo
un secondo diplomatico dell'UE, ci sono crescenti preoccupazioni su Orbán.
"Dovrebbe essere chiaro che sta solo
rappresentando il suo paese, ma invece ha deliberatamente lasciato molta
ambiguità", ha detto il diplomatico.
L'Ungheria
continua a bloccare i finanziamenti per aiutare l'Ucraina a ottenere denaro per
acquistare armi dall'UE.
Il
diplomatico ha aggiunto che le tensioni sono elevate dopo la prima settimana di
presidenza e si prevede che aumenteranno ulteriormente in vista del Consiglio
Affari esteri del 20 luglio, poiché l'Ungheria continua a bloccare i
finanziamenti per aiutare l'Ucraina a ottenere denaro dall'UE per acquistare
armi.
Un
terzo diplomatico dell'UE, a cui è stato concesso l'anonimato per parlare
liberamente, ha detto a POLITICO:
"Stiamo
discutendo su cosa fare esattamente mercoledì. C'è una disapprovazione politica
molto chiara".
È
improbabile che Bruxelles abbia la volontà di colpire subito l'Ungheria per la
grandiosità di Orbán a livello mondiale, anche se gli analisti affermano che
esistono meccanismi per privare Orbán della presidenza.
"Se
mostreranno la determinazione di dare una risposta adeguata alla diplomazia 'shock and awe' di Orbán, volta a prendere in giro e
ridicolizzare l'UE, potranno sbarazzarsi della presidenza ungherese nel giro di
poche settimane", ha scritto” Dániel Hegedűs” , ricercatore senior del “German
Marshall Fund.”
Ci
vorrebbe una maggioranza qualificata dei quattro quinti del Consiglio europeo
per riscrivere il calendario delle presidenze di turno e posticipare di diversi
mesi la data di inizio della prossima presidenza polacca.
“Orbán”,
da parte sua, non mostra grandi segni di attenzione alle richieste di
moderazione di Bruxelles, e tenta di porre fine al suo comando.
Continua
a portare avanti un programma di viaggio massacrante che farebbe piangere “Taylor
Swift”: è già in viaggio per Washington per il vertice NATO di questa
settimana.
Guerre
diplomatiche: la nuova nemesi
di
Orbán organizza una visita in Ucraina.
Politico.ue
- CSONGOR KÖRÖMI – (9 LUGLIO 2024) – ci dice:
L'ungherese
Péter Magyar vuole creare un contrasto con il primo ministro di Budapest, amico
della Russia.
Péter
Magyar è un ex funzionario del Fidesz e avvocato qualificato.
Dopo
il mortale attacco russo all'ospedale pediatrico di Kiev, il leader emergente
dell'opposizione ungherese “Péter Magyar” si recherà mercoledì nella capitale
ucraina.
"Come
padre, non posso fare altrimenti", ha scritto “Magyar” in un post su
Facebook.
"L'orribile attacco missilistico russo di
ieri ha scioccato tutti. Nessun bambino è in guerra. Non possono farci niente.
Non hanno nemmeno avuto la possibilità di vivere".
Il
messaggio non detto: Viktor Orbán da solo non parla a nome dell'Ungheria.
Il
primo ministro ungherese, che si è rifiutato di tagliare i ponti con Vladimir
Putin nonostante la guerra totale del leader russo contro l'Ucraina, negli
ultimi giorni è stato impegnato in una missione diplomatica clandestina,
visitando Kiev, Mosca e Pechino per discutere del conflitto, mentre l'Ungheria
presiede il Consiglio dell'UE da sei mesi.
“Magyar”,
ex apparatchik del “Fidesz” e avvocato qualificato, si è schierato contro
l'establishment di Orbán a febbraio .
Ha
avviato un movimento pubblico che si è evoluto nel “Respect and Freedom Party,
che ha ottenuto quasi il 30 percento alle elezioni europee, la prestazione più
forte di un partito di opposizione in Ungheria negli ultimi 15 anni.
I suoi
sette parlamentari europei si sono uniti al Partito Popolare Europeo di
centro-destra.
L'
attacco a “Okhmatdyt “, uno dei più antichi ospedali pediatrici di Kiev, ha
ucciso due persone e ne ha ferite più di 30, secondo il ministero degli Interni
ucraino.
In totale, 29 persone sono morte a Kiev negli
attacchi russi di lunedì, tra cui quattro bambini, e 117 sono rimaste ferite.
“Magyar”
ha condannato l'attacco nel suo post sui social media, mentre del governo Orbán
solo il ministro degli Esteri “Péter Szijjártó “si è espresso, riferendosi alla
"missione di pace" del primo ministro e al pericolo di
"escalation", ma senza menzionare la Russia o il suo ruolo aggressivo
nel conflitto.
In
precedenza “Magyar” era stato riluttante a parlare della guerra in Ucraina,
sostenendo durante la campagna elettorale di essere d'accordo con Orbán di non
inviare "truppe e armi" in Ucraina.
Un
portavoce del PPE ha detto al” POLITICO's Brussels Playbook” a metà giugno che
sono d'accordo con Magyar che falsifica la sua posizione effettiva per evitare
di affrontare conseguenze politiche in patria:
"Tutto
ciò che dice in relazione all'Ucraina e alla guerra, la macchina della
propaganda di Orbán lo usa contro di lui.
Quindi è molto chiaro perché è prudente al
riguardo".
È
improbabile che il leader dell'opposizione ungherese incontrerà funzionari di
alto livello a Kiev questa settimana, poiché il presidente Volodymyr
Zelenskyy e il suo team saranno al vertice della NATO a Washington DC.
Zelenskyy:
Modi è una "grande
delusione"
per aver
abbracciato
Putin.
Politico.eu
– (9 LUGLIO 2024) - ELENA GIORDANO – ci dice:
L'Ucraina
non riesce a credere che il leader indiano abbia incontrato il "criminale sanguinario"
sovrano russo il giorno dell'attentato all'ospedale pediatrico.
"È
una grande delusione e un colpo devastante per gli sforzi di pace vedere il
leader della più grande democrazia del mondo abbracciare il criminale più
sanguinario del mondo a Mosca in un giorno come questo", ha scritto
Zelenskyy, riferendosi ai mortali attacchi russi.
Martedì
il presidente ucraino “Volodymyr Zelenskyy “ha criticato il primo ministro
indiano “Narendra Modi” per aver abbracciato il leader russo Vladimir Putin a
Mosca, il giorno in cui le forze del Cremlino hanno bombardato un ospedale
pediatrico a Kiev.
"È
una grande delusione e un colpo devastante per gli sforzi di pace vedere il
leader della più grande democrazia del mondo abbracciare il criminale più
sanguinario del mondo a Mosca in un giorno come questo", ha scritto “Zelenskyy”
, riferendosi ai mortali attacchi russi.
“Modi”
è arrivato a Mosca lunedì per una visita di Stato di due giorni, il suo primo
viaggio in Russia da quando è iniziata l'invasione su vasta scala dell'Ucraina
nel febbraio 2022.
In un
video diventato virale lunedì sera, Modi è sceso dall'auto, ha salito alcuni
gradini per incontrare Putin e ha dato un caloroso abbraccio al presidente
russo.
In
precedenza, lo stesso giorno, la Russia aveva lanciato un attacco missilistico
di massa contro Kiev, Dnipro, Kryvyi Rih e altre città in Ucraina, uccidendo
almeno 42 persone e ferendone almeno 206.
Un missile aveva colpito l'edificio
dell'ospedale di “Okhmatdyt”, il più grande centro medico pediatrico
dell'Ucraina.
Modi
non ha affrontato la questione degli attacchi durante il suo discorso alla
diaspora indiana a Mosca martedì, ma ha elogiato le relazioni tra i due paesi,
definendo la Russia un “amico affidabile”.
Ha
inoltre annunciato l'apertura di due nuovi consolati indiani in Russia e ha
elogiato il suo "amico" Putin per il suo impegno nello sviluppo della
partnership tra i due Paesi.
L'India
ha chiesto la fine delle ostilità in Ucraina, ma si è anche astenuta da tutte
le risoluzioni delle Nazioni Unite sull'Ucraina e non ha condannato l'invasione
russa.
Il
sarcasmo della Russia sul voto europeo:
«Macron
e Scholz hanno meritato di perdere.»
Ilsole24ore.com
- Antonella Scott – (10 giugno 2024) – ci dice:
A
Mosca si enfatizza con grande soddisfazione tutto ciò che è più utile al
Cremlino, nella sua campagna contro quella parte di Europa schierata alle
spalle dell’Ucraina.
Il
presidente russo Vladimir Putin è con la presidente del Consiglio della
Federazione “Valentina Matvienko” e il presidente della Duma di Stato della
Federazione Russa “Vyacheslav Volodin” .
Se lo
meritano.
È di
Valentina Matvienko, la potente leader del Consiglio della Federazione – Camera
Alta del Parlamento russo - una delle prime reazioni all’esito del voto
europeo.
Di cui
naturalmente a Mosca si enfatizza con grande soddisfazione tutto ciò che è più
utile al Cremlino, nella sua campagna contro quella parte di Europa schierata
alle spalle dell’Ucraina.
«La
sconfitta schiacciante di Emmanuel Macron e di Olaf Scholz – ha dichiarato
Matvienko, citata dall’agenzia “Ria Novosti” – conferma la loro inconsistenza
come politici, sia nazionali che europei».
Un
risultato meritato, frutto dei tanti anni in cui «sono stati ignorati i bisogni
reali della gente, della società», rinunciando alla sovranità per eseguire gli
ordini di Washington.
«Sembra
proprio che il pericoloso virus dell’illegittimità stia cominciando a
diffondersi per il continente europeo», sostiene la presidente del Senato russo.
In
Europa trionfano partiti vicini alla Russia.
Secondo
il sito indipendente russo “The Bell”, lo spostamento verso destra del
baricentro Ue non cambierà radicalmente, per ora, la linea della politica
estera comunitaria, «ma per “Vladimir Putin” questo è un risultato molto
positivo:
in
Europa vincono i partiti che collaborano strettamente o hanno collaborato con
Mosca.
In un
modo o nell’altro, questo influenzerà le divisioni nella coalizione che
sostiene l’Ucraina».
Sulla
scia di “Valentina Matvienko”, anche il presidente della Duma “Vjaceslav
Volodin” ha commentato le elezioni europee sul proprio canale Telegram
concentrandosi sull’esito in Francia e Germania.
Dove
il presidente Macron e il cancelliere Scholz «stanno aggrappati al potere con
tutte le forze».
«Questo è il crollo della politica di Macron»,
scrive Volodin, secondo cui i risultati in Francia e Germania erano
prevedibili.
«L’economia che ristagna, la crisi dei
migranti – è la sua analisi -: in Paesi che, contrariamente ai propri interessi
nazionali, vengono trascinati nella guerra in Ucraina».
Secondo
il presidente della Duma russa Macron e Scholz dovrebbero «offrire
spontaneamente le dimissioni, e smettere di prendere in giro i cittadini».
Macron
nel mirino.
Macron
in particolare è nel mirino dei commentatori ospitati dalle agenzie russe di
Stato:
tra i
leader europei il presidente francese è il più determinato ad alzare il livello
di coinvolgimento nel sostegno offerto a Kiev.
Galvanizzato
dall’andamento del voto in Francia, “Rodion Miroshnik “– rappresentante del
ministero degli Esteri russo ed ex ambasciatore a Mosca di Luhansk, una delle
regioni ucraine occupate – ha parlato al canale tv “Rossija 24” di
«corresponsabilità» di Macron «nei crimini compiuti da Kiev».
“
Miroshkin “definisce «totalmente ammissibile» l’ipotesi di perseguire il
presidente francese, «che nel tentativo di assecondare le proprie napoleoniche
ambizioni si sforza di provocare un’escalation nel territorio e nei confronti
della Russia».
“Miroshkin”
si rammarica per il fatto che il Tribunale internazionale dell’Aja,
«disfunzionale e rudimentale», difficilmente contribuirà a indagare il
presidente francese.
Ma
intanto, secondo “Nikolaj Topornin”, docente di diritto europeo all’Istituto di
Mosca per le Relazioni internazionali (Mgimo), un «simile fiasco» rischia di
lasciare la Francia senza governo nel bel mezzo delle imminenti Olimpiadi,
«poiché si voterà a ridosso dei Giochi, e la formazione di una coalizione di
governo richiederà tempo».
Lo
sguardo del Cremlino su Parigi.
Anche
con “Dmitrij Peskov”, portavoce di Vladimir Putin, lo sguardo di Mosca si
sofferma in particolare sulla Francia.
«Per
il momento – ha commentato Peskov – i (partiti) pro-Europa e pro-Ucraina
mantengono la loro leadership, ma in prospettiva notiamo l’aumento di
popolarità dei partiti di destra:
con il
tempo se li ritroveranno alle calcagna».
Quanto
alla decisione di Macron di convocare le elezioni anticipate, il portavoce del
Cremlino ha spiegato che Mosca, «contrariamente alle falsità diffuse in Europa
e in America», non desidera interferire in questioni interne francesi:
«Ma seguiremo (il voto) con attenzione – ha
aggiunto – tenendo in considerazione l’atteggiamento del governo francese
straordinariamente non amichevole, anzi ostile verso il nostro Paese».
McGuinness:
“La Russia usa navi ombra
per
aggirare le sanzioni sul petrolio”
Eunews.it
- Renato Giannetti – (29 Maggio 2024) – ci dice:
La
commissaria per i Servizi finanziari ammette l'esistenza del fenomeno e le difficoltà
nel contrastarlo. L'invito agli Stati membri ai controlli, con l'Ue pronta a
dare assistenza.
Bruxelles
– Il petrolio russo venduto a dispetto delle sanzioni dell’Ue, grazie a navi
ombra, o fantasma, non ufficialmente russe ma riconducibili alla Federazione
russa, per conto di cui fanno affari.
L’Unione
europea deve fare i conti con una flotta di petroliere difficile da
identificare, eppure reale.
A
riconoscere il fenomeno è “Mairead McGuinnes”s, commissaria per i Servizi
finanziari, nella risposta all’interrogazione parlamentare in materia.
Sì,
ammette McGuinness, “la Russia sta utilizzando una flotta ombra di vecchie
petroliere per trasportare il suo petrolio nel tentativo di eludere le sanzioni
dell’Ue e il tetto massimo del prezzo del petrolio del Gruppo dei Sette (G7)”.
Si
tratta di imbarcazioni che non risultano di proprietà russa, spesso intestate a
società di comodo con sede in qualche Paese terzo, e usate da operatori che
lavorano per conto del Cremlino.
Cambiano
spesso bandiera, nome e proprietario, navigano senza assicurazione e nascondono
regolarmente la loro posizione spegnendo il transponder risultando così
invisibili ai radar.
Questo è il fenomeno contro cui l’Ue deve fare
i conti.
Con un
diritto internazionale che offre porti sicuri alle attività russe in chiave
anti-sanzioni.
La
Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare garantisce alle navi il
diritto di passaggio inoffensivo, ovvero il diritto di navigare liberamente
attraverso i mari territoriali.
Non si
può fare porto, ma si può transitare.
Ciò significa che “impedire alle navi della
flotta ombra di entrare nelle acque territoriali o nella zona economica
esclusiva pone sfide significative”, riconosce ancora McGuinness.
Fermo
restando che l’esecutivo comunitario non può fare niente, visto che
“dell’attuazione e applicazione delle sanzioni dell’Ue sono responsabilità
degli Stati membri”.
Il
problema delle navi ombra si aggiunge alle pratiche illecite in acque
internazionali, dove petrolio russo viene trasferito da una petroliera
all’altra per aggirare sanzioni.
Una
delle prime trovate del presidente russo “Vladimir Putin” per farsi beffe delle
restrizioni a dodici stelle.
L’Ue continua a dare una mano agli Stati
membri, “anche con l’assistenza dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima
(Emsa), nel monitorare eventuali navi sospette”, assicura McGuinness.
Ma le
maglie europee sono tutt’altro che strette, e il Cremlino continua a fare cassa
con il suo greggio.
Avvertimento
dalla Russia: Pianificata
Nuova
Pandemia Prima delle
Elezioni
Americane del 2024.
Conoscenzealconfine.it
– (8 Luglio 2024) – Redazione – ci dice.
Dopo
la performance disastrosa di Biden nel dibattito presidenziale dei giorni
scorsi, si vocifera sempre più che non sia più idoneo a ricoprire la carica.
Allo
stesso tempo, dalla Russia arrivano avvertimenti che le élite al potere negli
Stati Uniti stanno pianificando una nuova pandemia con armi biologiche prima
delle elezioni per rinviarle o far passare un candidato gradito.
Il
ministero della Difesa russo ha avvertito nuovamente che ci sarebbe stato un
attacco “false flag” utilizzando armi biologiche per innescare una pandemia
prima delle elezioni di novembre.
L’avvertimento
è stato lanciato in una conferenza stampa dal tenente generale “Igor Kirillov”,
capo delle truppe di protezione dalle radiazioni, dagli agenti chimici e
biologici delle Forze armate della Federazione Russa.
Un
nuovo rapporto del “MIL russo” sostiene che il Pentagono ha spostato le sue
operazioni di armi biologiche in Africa dopo che la Russia ha liberato i
laboratori in Ucraina.
Kirillov
sostiene che “Metabiota”, di proprietà di “Biden”, e altre organizzazioni non
governative intermediarie stanno fungendo da copertura per il” Dipartimento di
Stato” e il “Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”, presentandosi come
un’operazione umanitaria per raggiungere il loro vero obiettivo di produrre agenti
patogeni per il travestimento di Big Pharma.
“Kirillov” sottolinea inoltre che
“Metabiota” è stata costretta a cessare le operazioni in molti paesi africani
quando le sue attività e i suoi obiettivi biologici nefasti sono diventati
noti.
È
anche importante ricordare che il fondatore di “Metabiota” è “Ghislaine
Maxwell” insieme all’aiutante e virologo dei Clinton, “Nathan Wolfe”.
Più
avanti nel briefing, “Kirillov” afferma inoltre che gli Stati Uniti intendono
diffondere la malattia attraverso gli uccelli migratori (influenza aviaria).
Kirillov aveva precedentemente affermato che
gli Stati Uniti stavano pianificando di creare un’altra pandemia per le
elezioni del 2024 così come avevano fatto nel 2020.
La
frode elettorale è apparentemente facilitata dai sistemi elettronici
utilizzati.
In
particolare, si dice che i voti postali siano facilmente falsificabili e che,
in caso di un’altra pandemia, costituirebbero una quota importante.
È da
vedere, tuttavia, se le persone accetteranno un’altra falsa pandemia con la
stessa obbedienza con cui hanno accettato “Corona” nel 2020.
(newsacademy.it/geopolitica/2024/06/28/avvertimento-dalla-russia-pianificata-nuova-pandemia-prima-delle-elezioni-americane-del-2024/)
IL
TAPPO AGGANCIATO ALLA
BOTTIGLIETTA
SALVA IL PIANETA
Lapekoranera.it - Manlio Lo Presti – (4 – 7 –
2024) – ci dice:
Mentre
il mondo è afflitto da miliardi di disoccupati, da centinaia di guerre per
procura con milioni di civili uccisi, da crisi economiche e finanziarie
pilotate per consentire il saccheggio dei beni delle persone colpite, dai
terremotati dell’Abbruzzo che sono nel fango da oltre 12 anni, da 5.400.000
bambini italiani che non possono cenare la sera, dalla presenza nella ex-italia di 12 milioni di disoccupati,
si è aperta una discussione sul fatto che i tappi di bottiglie di plastica sono
agganciati da un filo alla bocca del recipiente.
Plauso
buonista inclusivo green-con-le-treccine alla scelta ecologica.
La
direttiva comunitaria è intitolata “Single Use Plastic” (eur-lex.europa.eu/eli/dir/2019/904/oj
)(DIRETTIVA
(UE) 2019/904 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 giugno 2019).
Nessuno
fra gli stessi pretoriani di Bruxelles proponenti di questa eccelsa e
improcrastinabile direttiva del tappo agganciato osa scrivere critiche dure
alla costruzione di transatlantici che bruciano combustibili fossili pari a
migliaia di auto contemporaneamente, agli aerei supersonici che danneggiano i
cieli, alle flotte di automezzi di Stato che consumano diesel e sono usati a
piacimento dagli oltre 30.000 politici e parassiti vari, alle multinazionali
che devastano il pianeta sversando rifiuti tossici nell’ambiente appoggiati dal
silenzio dei governi corrotti che coprono tutto.
Tra
queste aziende ricordiamo la “Monsanto” acquisita dalla “Bayer” per finirla con
un marchio che significava morte e genocidio, i colossi della “Union Carbide”, i farmaci assassini di Gates e dei
suoi sodali, la produzione esponenziale di armamenti.
NOOOO! Costoro non inquinano davvero.
Come è
evidente da molto tempo, le priorità dei pretoriani di Bruxelles riguardano le
regole e la misurazione del giro water, alcune speciali colorazioni degli
imballaggi, astruse procedure di controllo bancario che poi non impediscono il
saccheggio e la speculazione dei beni dei cittadini inermi e adesso abbiamo
sulla ribalta i tappi ancorati alla bocca delle bottiglie di plastica.
Complimenti!
La
disoccupazione di 185.000 di cittadini europei, il collasso sanitario, il
collasso militare, la coordinazione regolamentare sui diritti civili sono
materie di importanza nettamente inferiore.
I vertici comunitari che saranno insediati non
cambieranno di un millimetro questa impostazione a trazione
finanziaria-speculativa-ecologista, il liberismo selvaggio che non lascia
nessuno al sicuro precarizzando miliardi di umani, ecc.
Per
spostare l’attenzione e la condanna contro questi colossi mondiali, è stata
inventata la teologia green-con-le-treccine.
Con successo, gli oscuri tecnologi della manipolazione
che lavorano in centri di ricerca ed università prevalentemente operanti nella
anglosfera, sono riusciti ad addossare la totale colpa dei danni ambientali al
cittadino globale e senza difese.
E, alla fine, la gente ha finito per crederci senza
esitazione, ad eccezione di un ristretto numero di dubbiosi lapidati come
complottisti, terrapiattisti, agenti di quel maledetto e cornuto di Putin, come
viene ripetuto nei mantra persecutori delle sinistre al caviale amanti delle
cacce al nemico piuttosto che formulare programmi di lotta al precariato,
contro la disoccupazione, alla devastazione della sanità ed altre stupidaggini
simili, mentre è bene parlare di genderismo, sostenibilità, green e lotta al
dilagante fascismo…
Una
pluriennale campagna di lavaggio del cervello è riuscita a convincere che la
responsabilità è del cittadino occidentale, meglio se bianco responsabile di
avere antenati coloniali che hanno sterminato popoli.
Il bianco che vediamo state in ginocchio nei
campi degli stadi prima dell’inizio partita.
La
colpa deve ricadere sui successori, sempre e senza appello!
Il
passaggio è breve:
sono i
singoli umani colpevoli dei danni ecologici e quindi, la pulizia è a totale
loro carico.
Una
campagna rumorosa, battente, continuativa, immarcescibile, ossessiva,
planetaria, finanziata con miliardi euro è riuscita nell’intento di convincere
che i colpevoli materiali sono gli altri, cioè quelli che ne sono le vittime
principali! Neanche “Orwell” e “Charles Dogson” avrebbero fatto di meglio.
Sulla
scorta di quanto appena detto si colloca a buon diritto la favoletta edificante
che si può e si deve salvare il mondo anche con il tappino attaccato al
recipiente.
(msn.com/it-it/notizie/italia/il-tappo-ora-non-si-stacca-pi%C3%B9-scatta-l-obbligo-in-europa-tra-ecologia-polemiche-e-ironia/ar-
BB1pnziD?ocid=msedgdhp&pc=ASTS&cvid=8748904358854c27a269cb6164c16be5&ei=45)
Assistiamo
alla lotteria dei rifiuti da distribuire nei rispettivi cassonetti, ma non
basta, bisogna andare avanti imponendo nuove regolette, ulteriori servitù
divenute teologali e che devono tenere occupate le menti asservite.
Temi “giusti” che vanno a riempire le colonne
dei periodici alla moda, dei quotidiani globalisti e delle ventuno trasmissioni
globaliste, tutti allineati con l’attuale teologia ecologista dove impera la
parola “sostenibile”.
Adesso,
sono trasmessi passaggi pubblicitari televisivi dove abbiamo anche le
università sostenibili.
Alla
prima lettura non ne avevo capito il senso, mia figlia mi ha chiarito che sono
sostenibili perché sono telematiche e pertanto non usiamo l’auto o i mezzi
pubblici per spostarci.
Per
favore, ridete ma non sghignazzate.
Purtroppo,
non sono un vignettista satirico, ma invito ad agire coloro che sono in grado
di farlo!
Se ci
pensiamo bene, si tratta della prima delle “Dieci Regole del Potere” scritte
dal filosofo sociologo “Noam Chomsky “dove dice che siamo travolti da una
montagna di notizie insignificanti:
distrazione
di massa.
Cari
amici, non riteniamo che – forse – ci stanno prendendo ampiamente per i
fondelli, per non dire di peggio?
(Manlio
Lo Presti -Scrittore e esperto di banche e finanza).
LE 218
DESISTENZE NON
SALVERANNO
LA FRANCIA DAL CAOS.
Lapekoranera.it
– (03/07/2024) - Manlio Lo Presti – ci dice:
L’imminente
ballottaggio francese vanificherà il successo elettorale della destra con la
realizzazione di 218 alleanze che sono abilmente chiamate con il termine
sterilizzato “desistenza”?
È una
domanda difficile.
L’importante
crescita elettorale del “Rassemblement National” guidato dalla Le Pen non ha
consentito di ottenere la maggioranza sperata.
In questa votazione la crescita elettorale
della destra francese è sfruttata come uno spauracchio.
Macron
sta utilizzando la paura delle destre come collante per far alleare gruppi
eterogenei come sbarramento.
In
termini sintetici, possiamo dire che le sinistre hanno subito risposto a Macron
accettando l’alleanza con gruppi che rappresentano il potere finanziario e
della produzione di armamenti.
Questa
adesione di desistenza conferma che in Europa esiste un percorso politico di
scelta del caos, dell’inclusione, della iper finanziarizzazione, della teologia
ecologista e del genderismo, del militarismo russo fobico e filoisraeliano.
Temi
che accomunano le sinistre, i poteri finanziari e bancari, le industrie
farmaceutiche e degli armamenti rappresentati dal principino arrogante e
viziato.
Le
destre hanno acquisito il dovere di dare risposte convincenti alla popolazione
produttiva di beni e di servizi e di assicurare stabilità sociale eliminata
dall’ultraliberismo selvaggio e distruttivo tentando di rispondere alla
crescente domanda di democrazia dei ceti medi e bassi della popolazione.
Da
notare la totale e clamorosa assenza di programmi politici.
Emergono
solamente alchimie di palazzo per restare al comando.
Il destino della popolazione francese, dei
suoi bisogni e del suo futuro sono questioni marginali.
È
prioritario detenere il potere e basta.
Con
uno schieramento così vasto costui sa di farcela.
Tuttavia, sarà una vittoria debole in assenza di un
piano credibile per gestire la risultante armata Brancaleone.
Questo
piano lo sapremo, forse, dopo l’esito.
Da
sempre, un’alleanza con molti comprimari non è abbastanza stabile per garantire
un governo autorevole e di durata accettabile.
Il vasto potere detenuto dal presidente della
Francia questa volta non sarà sufficiente per governare.
Neanche i ricatti basteranno.
Infine, abbiamo la complicazione di un presidente dai
comportamenti arroganti e senza carisma.
La
Francia avrà un periodo di disordine politico che potrebbe impedirgli la
realizzazione del piano di creare una trazione francese in Europa cercando di
sostituirsi alla Germania ormai in crisi economica e sociale.
Potrebbe
sparigliare le carte un colpo di stato pilotato dalla anglosfera mirante anche
a limitare e reprimere duramente le reazioni delle periferie delle grandi città
abitate da oltre quindici milioni di immigrati con paghe da fame provenienti
dalle ex colonie ed impoveriti da decenni dal meccanismo infernale del Franco
CFA (Colonie Francesi d’Africa).
Il
colpo di mano si realizzerà comunque alla faccia dell’inclusione e del finto
buonismo!
Macron
dovrà dimostrare di essere credibile in Europa per aspirare di esserne la
guida, ma dovrà “normalizzare” un Paese instabile politicamente, socialmente,
economicamente.
Con
quanti morti?
Allons
enfants… peut être.
(Manlio
Lo Presti -Scrittore ed esperto di banche e finanza).
BIDEN,
IL CIVIL SERVANT.
Lapecoranera.it - Manlio Lo Presti – (2 luglio
2024) – ci dice:
(prospect.org/blogs-and-newsletters/tap/2024-02-09-partisan-hit-job-president-biden/)
La
tattica di focalizzare l’attenzione sullo stato di salute dall’attuale
presidente Usa non è casuale né incoerente.
Viene enfatizzata la instabilità fisica con
velati accenni al livello cognitivo.
Tali deficit sono usati dai manipolatori per
evidenziare lo spirito di servizio del capo Usa.
È un uomo che vuole dare molto al suo Paese
nonostante i problemi fisici.
Una
narrazione garantita a priori e servilmente diffuso dalla stampa allineata di
tutti i Paesi-valvassini dell’ex impero USA.
Viene
evidenziato che un personaggio pubblico ha la sua giusta motivazione nel suo
essere un “civil servant”.
La
sofferenza conferisce un’aura di rispettabilità e di rispetto, nonostante la
satira feroce e sempre più aggressiva presente in molti canali di informazione.
Uno
scherno che viene tollerato dagli occhiuti censori elettronici perché adesso
conviene!
Candidare
un personaggio pubblico fragile che offre il suo servizio al Paese diventa
furbescamente un pregio e non un elemento di instabilità che non sembra
preoccupare l’opinione pubblica americana.
Il “dizionario Collins” cita testualmente:
“A
civil servant is a person who works in the Civil Service in Britain and some
other countries, or for the local, state, or federal government in the United
States.”
Molto più articolate le notazioni semantiche
del Cambridge Dictionary riportate qui:
(dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/civil-servant).
Con le
doverose differenze, la salute malferma del presidente-candidato ricorda molto
quella del pontefice Giovanni Paolo II che qualche fonte informativa definì
acutamente “sua sofferenza”.
I contesti sono diversi ma la magnificazione
della sofferenza come santificazione ex ante è praticamente identica diventando
nelle mani degli oscuri e strapagati tecnologi della mistificazione uno
strumento di manipolazione politica positiva.
Nei
ruoli di gestione apicale del potere la salute precaria non è un elemento di
inefficienza?
Non lo
è quando può offrire una copertura politica.
Nel
mondo del lavoro invece diventa una falce affilatissima per eliminare e
trucidare i dipendenti inefficienti o quelli che costituiscono un costo per le
cure garantite dai Fondi pensione privati.
L’impalcatura
emotiva, tendente al commovente subliminale, è il prodotto coerente che si
inserisce benissimo nella attuale e dilagante “cultura della lacrima” che
imperversa, votata alla eliminazione degli artefici e dei creatori di futuro.
Offre
una foglia di fico per uscire da una situazione a dir poco imbarazzante che
vede gli Usa impantanati in due conflitti che hanno sortito esiti fallimentari
e dalle quali è necessario tirarsi fuori rapidamente, nonostante la pressione
della Nato che rema brutalmente contro facendo diventare il conflitto eterno la
sua vera vocazione da quando esegue gli ordini di un manipolo di giganti
multinazionali del settore tecnologico e della finanza.
Gli
obiettivi di questa oligarchia è la perpetuazione del caos inframmezzato da
crisi economiche e finanziarie ad orologeria che consentono il saccheggio delle
ricchezze in mano agli avversari mediante razzie in borsa o la escussione delle
ipoteche in possesso delle banche appositamente collassate.
Nessuno è al sicuro, quindi.
Le
considerazioni appena riportate forniscono una chiave di lettura che ci fa
comprendere il comportamento apparentemente contraddittorio del partito
democratico americano che si ostina a proporre la rielezione di Biden.
Il
nuovo presidente, che quasi tutti indicano con il nome di Trump, è
un’operazione pianificata che ha avuto inizio con la recentissima decisione
della suprema corte di riconoscergli una parziale immunità con una maggioranza
di sei a tre per consentire di candidarsi alle elezioni presidenziali del
prossimo cinque novembre 2024.
La
sentenza è stata interpretata dalle compagini Dem come un pericoloso
precedente.
La
diatriba rappresenta la batteria di copertura dell’operazione del pianificato
passaggio dei poteri.
Lo
scopo di questa complessa Psy Op?
Realizzare
il cambio di passo senza sconfitti e senza disonore perché è normale che un
presidente successivo possa modificare l’indirizzo politico, strategico e
militare dei predecessori.
Si tratta di una manovra pulita che fa uscire
tutti a testa alta:
Biden,
le industrie di armi e soprattutto la Nato che potrà addurre motivazioni
istituzionali alla fine delle operazioni ucraine ed israeliane.
Assolte
questi obiettivi, il giorno dopo il presidente entrante dovrà guardarsi molto
attentamente le spalle.
Non sarebbe la prima volta che un inquilino
della Casa Bianca viene assassinato senza tanti complimenti.
Seguirebbe il passaggio interno ad un vice
incolore e malleabile.
To be
continued …
In
Francia termina la democrazia:
vince
il voto per delega di
Macron,
in Italia un reato…
Mittdolcino.com
– Mitt Dolcino – (19- luglio – 2024) – ci dice:
La
prassi, introdotta con Macron, di votare per delega apre al voto di scambio:
in
Italia si va in galera, in Francia è permesso.
Il
rischio che Macron non rappresenti un esempio prettamente democratico è ogni
giorno più concreto.
Intanto l’Eliseo ha pronta la svolta
autoritaria, per legge.
(Ecco
come in Francia termina la democrazia: vince il voto per delega di Macron, in
Italia un reato…)
Prima
di tutto spieghiamo il tutto sommato semplice “piano di Davos” per la Francia.
Sappiamo
infatti che, post fine del LIBOR, senza un Mario Monti francese (30.9.2024) che
distrugga la domanda interna, l’euro finirà.
Per
volere tedesco, visto che sarà Berlino a decidere di uscirne, i patti erano
questi, l’euro deve restare sostenibile.
Ergo,
occhio ai dati di “trade balance EU”:
appena
andranno in negativo in aggregato, strutturalmente, a cavallo della fine del
LIBOR (spartiacque,
da lì in avanti i dollari facili, senza averli, finiranno per l’Europa) ci saranno le condizioni per l’uscita
della Germania dall’euro.
“Davos
lo sa” e dunque lo deve evitare a tutti i costi in quanto, senza euro a mettere
zizzania finanziaria annessa negli equilibri globali, il dollaro e gli USA non
verranno spodestati dal primato globale.
Per
evitare ciò la Francia dovrà avere il suo Mario Monti, come ben spiegato ieri
su questo sito.
Per
tale fine i dettagli sono importanti: per legge non si può rivotare, in
Francia, per 12 mesi dall’ultima elezione, importante dettaglio.
Dunque,
o in Francia si trova una coalizione di governo.
O si accetta il governo tecnico” imposto da
Davos” come “voluto da tutti”, il Mario Monti francese insomma.
O, in
alternativa, visto che la crisi presto morderà, Macron eserciterà (in emergenza? “Fate presto”?) l’art. 16 della Costituzione e
prenderà pieni poteri, quelli che voleva il Salvini insomma (ancora rido, ndr).
Bang!
Come
capite non c’è alternativa al giogo, ossia al tradimento del voto francese.
E per
chi mi dice, no, i francesi si ribelleranno, rispondo: quanti francesi sono rimasti in
Francia?
Infatti
“i negri da far lavorare come negri” (cfr. Enciclopedia Treccani) non si ribellano.
Avete sentito di ribellioni popolari nell’Islam? O in
Africa, da dove molti neri arrivano?
No,
eh…. Appunto, solo serie di golpe, non di ribellioni dal basso, i cfr. Negri
come sopra definiti non si ribellano mai.
Li
hanno fatti arrivare apposta verrebbe da dire (…).
E i
politici incapaci, la maggioranza direi soprattutto in Europa, pure:
visto
che spesso sanno di essere incapaci, ovvero che senza cadrega farebbero la
fame, sono disposti a qualsiasi compromesso, che indubitabilmente faranno.
Anche cd. “fottendo” la fiducia dei cittadini.
Un”
piano 3D” ben congegnato” quello di Davos”, non c’è che dire, stile babilonese
direi.
Andiamo
a vedere come tutto questo è stato reso possibile.
Il
voto per delega è stato decisivo, in Francia.
Ma
cosa vuol dire voto per delega?
Significa
che un gruppo politico organizzato va da chi di norma non vota e/o non vuole
votare e/o potrebbe non votare e gli dice, più o meno:
lasciami
votare per te.
Ma
siamo sicuri che sia proprio andata cosi?
Infatti
la novità di tale “voto per delega” ha avuto un successo incredibile (per Macron, ovvero per Davos, ndr).
Ora,
nessuno ci ha detto se quei voti di norma non dati e/o cd. concedibili ed oggi
delegati abbiano una contropartita materiale e/o economica. Che so, “dammi la
delega e ti dò 1’000 euro”? O ti pago un mese di RSA, per gli anziani?
O “poi
ti faccio un favore” ….
Di modi in teoria ce ne sono a bizzeffe.
Comunque
sia il voto per interposta persona, voto delegato, a livello di elezione
politica è perfettamente illegale, ossia vietato, in Italia:
si va in galera, anche per più di 10 anni,
fino ad oltre 20 in caso di crimine organizzato, chiamasi anche, nel caso in
specie, voto di scambio.
In Francia invece con Macron è stato di fatto
reso legale.
E –
che so – 5 milioni di voti, a 1’000 euro ciascuno, sono 5 miseri miliardi di
euro nell’ esempio sopra proposto, “un affare direi per Davos” …
Memento l’affluenza altissima ovvero il record
di voti validi a questa tornata elettorale.
Questo
per farvi capire che una svolta stile restaurazione post 1848 è molto
probabilmente in corso in Europa:
per
ridare il potere alle élite, ai nipoti dei feudatari, partendo proprio dalla
Francia!
Anche qui nessuna sorpresa: il feudalesimo –
così come l’inquisizione – è invenzione francese…
L’Italia
bene fa a stare legata al carro di “Alexis de Tocqueville”, intendo
dell’America comunque meritocratica, l’unico “Occidente” che si sta
fattualmente ribellando ai “piani delle élite oggi riunite a Davos”.
In
Europa invece nessuna ribellione, come al solito comandano le élite di sangue
fu vetero coloniali. Ed il popolo non batte ciglio.
Fate
il vostro gioco, fino a quando vi permettono di decidere ancora qualcosa, in
Europa.
(Mitt Dolcino)
Una
guerra mondiale è necessaria
per
evitare che emerga il fine depopolativo
-selettivo-elitario voluto da Davos per
l’Occidente?
Mittdolcino.com
-Mitt Dolcino - Davos vs. Adam Smith – (26 Giugno 2024) – ci dice:
Dopo
il COVID ed il fallito attacco al feudo USA in Europa, l’Italia (col North Stream, ndr), la guerra contro lo Russia diventa
più che una necessità per l’Europa ex coloniale, direi l’estrema ratio per salvare i
privilegi davosiani.
Abbiamo
documentato approfonditamente la logica per cui, oggi, sarebbe proprio
l’Europa, la stessa che creò i vaccini mRNA (“Biontech” è scienza tedesca, pagata
dai contribuenti tedeschi fin dal 2007; “Moderna” è scienza francese, ndr), a spingere per una folle e
depopolativa guerra contro la Russia .
Un’impressionante
serie di papers scientifici viene proprio in queste cruciali settimane portata
all’attenzione dell’opinione pubblica occidentale, dando la chiara impressione di una
truffa sanitaria relativamente alle vaccinazioni mRNA anti COVID.
In
primis viene confermato un paper del 2023 a cui ha partecipato anche il “dr.
McCullough”, da noi intervistato durante le fasi calde del COVID, sotto.
Tale
paper, “peer reviewed,” ossia verificato approfonditamente e dunque vaticinato
scientificamente, chiarisce senza tema di smentita che quasi il 74% delle morti
improvvise successive alla vaccinazione mRNA contro il coronavirus sarebbero
diretta conseguenza dei preparati anti-COVID.
Clamoroso
il quasi 74% di correlazione! Tutto verificato, no complottismo, è scienza.
Come
capite tale notizia è clamorosa.
Ma mai
quanto il silenzio dei media su tale pubblicazione.
Infatti,
notate bene, quasi nessuno ne sta parlando.
Sebbene
potrebbe essere lecito immaginare una correlazione diretta e non immaginifica
tra gente vaccinata con tale preparato non testato in modo canonico dall’EMA e
tanta – troppa – gente perita per morte improvvisa ed inspiegabile.
In
ogni caso non è abbastanza:
un
recentissimo studio coreano “gigante”, effettuato su oltre 500’000 soggetti, anzi
quasi 600’000, un numero enorme, ha elaborato una valutazione statistica – e
significativa! – sulla correlazione tra vaccinazioni COVID mRNA ed insorgenza
di malattie neuro-generative come Alzheimer o simili forme di demenza (ma, si noti bene, non il Parkinson),
vedasi
sotto.
Quasi
600’000 casi analizzati, emerge la correlazione statistica tra danni
neurologici simil Alzheimer e vaccinazioni mRNA COVID.
Chiaramente,
se confermato da successivi studi, fatto quasi scontato direi, vista la mole
del campione, saremmo innanzi ad effetti anche di degenerazione cognitiva degli
inoculati con preparati mRNA anti COVID (work in progress).
Tirando
le somme, al netto del fatto che tale cd. vaccinazione massiva di un preparato
non testato in forma canonica ad es. dall’EMA non proteggeva dai contagi,
ovvero mettendo in discussione il fine stesso della cd. vaccinazione preventiva
come definizione medica diciamo tradizionale (pre COVID), il quadro che sembra
emergere appare direi terrificante.
Sembra
sempre più palese che dietro tale enorme propaganda mediatica coercitiva in
relazione a tali vaccinazioni di massa, facendo firmare un documento imposto a
seguito del giudizio di Norimberga ai nazisti, ossia chiarendo l’esistenza di
un probabile sintomo di nazismo (che era eugenetica, vedasi piano” Aktion T4”, “vita
indegna di essere vissuta” ecc.), ci possano essere non solo rischi smisurati per gli
inoculati ma anche fini indicibili.
Quanto
meno, la logica questo ci dice…
In
parallelo, mai dimenticarlo, siamo innanzi all’epilogo del capitalismo
virtuoso, dato keynesianamente dall’accumulo di un eccesso di debito e
dall’impossibilità di controllare la disoccupazione (e direi anche ‘inflazione,
se non cd. taroccandola, ndr);
ossia
con il fallimento del progetto di Davos, quello dei miliardari apicali
partoriti dal feudalesimo prima, della nobiltà europea poi, dunque diventate
coloniali e infine tramutatesi in possidenti apicali in ambito capitalistico.
Più o
meno sempre le stesse famiglie, Europee, al potere da secoli (ad esempio le
stesse famiglie nobili di Firenze del 1492 sono oggi le identiche famiglie
apicali fiorentine, nessun ricambio, sempre loro).
Dunque,
stante il chiaro fallimento del sistema di welfare di interi sistemi paese,
pensione incluse, situazione tragicamente attuale, un Reset sembrerebbe
addirittura necessario (…).
Al
fine di evitare – vista da chi sta al comando – che proprio tali famiglie
potenti ed apicali da 500 anni ed oltre, oggi riunite in un clan chiamato
Davos, vengano messe sul banco degli
imputati, a pagare per i loro disastri (invece di far pagare il volgo, come
è il loro solito).
Imparentati
tra consanguinei?
Forse non così furbi, i poteri elitari ed
apicali francesi vennero ridimensionati proprio dalle due guerre mondiali che
loro stessi contribuirono a far scoppiare…
E chi
può essere il carnefice di tali nobiltà apicali europee ex coloniali se non
l’odiato “Adam Smith”, il reietto americano che credendo nella meritocrazia dal
basso mette
a rischio il potere apicale vetero-occidentale sedimentato durante secoli?
Così
abbiamo finalmente inquadrato il livore anti Trump della Vecchia Europa e dei
suoi sodali d’oltreoceano…
Sta di
fatto che, dopo il COVID ed il fallito attacco al feudo USA in Europa, l’Italia
(col North Stream, ndr), la guerra contro lo Russia sembra diventare una
necessità, direi l’estrema ratio per salvare i privilegi davosiani.
Da qui
la nostra convinzione di un prossimo “attacco false flag” in Europa:
non
tanto per incolpare la Russia, no, quello non è lo scopo, essendo giusto un
corollario.
Lo
scopo finale sarebbe molto probabilmente obbligare gli USA ad intervenire, a
difesa dell’Europa (…)!
Bene,
sappiate che gli USA NON interverranno, nel caso, fatevene una ragione.
E dunque risulta finalmente chiaro il
messaggio reiterato del ministro Crosetto, a carro degli USA: nessun intervento
italiano in Ucraina, idem come Washington. Lampante.
Sappiamo
infatti, ormai, la data chiave oltre la quale, PER NON SPARIRE, parlo della
vecchia Europa coloniale (in primis l’entente cordiale Franco-inglese),
l’Europa sarà costretta a cercare la guerra: il 30.9.2024.
Dopo
tale data l’EU, prossimamente in trade deficit (in aggregato, ma non la
Germania) non potrà più ottenere gratis o quasi i dollari di cui necessità per
pagare le sue bollette, in dollari.
Ovvero
l’unione di intenti Franco-inglese ex coloniale, dove la prima necessita di
verdoni per sostenere i suoi folli privilegi, la seconda i dollari glieli
forniva con il “LIBOR panel” basato a Londra, a fine settembre prossimo
terminerà.
Tutto
architettato con anni di preparazione da quel genio del nostro amico “Jay
Powell”, nominato da Trump alla FED e confermato da Biden (ah, i dettagli…)
La
conseguenza sarà, già si sa, l’uscita dall’euro della Germania, a seguire,
visto che Berlino continuerà comunque a restare in trade surplus nonostante
la crisi sistemica in arrivo, non avendo alcuna intenzione di pagare col suo avanzo
commerciale per gli sprechi altrui, nell’euro.
Lo
abbiamo già spiegato il motivo:
la
fine del LIBOR, un mostro da quasi 75’000 miliardi di dollari di sottostante,
oggi, stima FED di New York.
Ecco
perché i fallimenti sanitari europei forse non erano proprio dei fallimenti, ma
magari tutta l’apparente follia vaccinale che abbiamo vissuto è parte di un
piano (depopolativo) ben più grande, mirato ad evitare – ad esempio depopolando
– il trade deficit aggregato dell’EU.
Ossia
un grande “all in” per evitare la fine dell’euro, la pietra angolare di Davos.
Ed
ecco perché un falso flag architettato dai poteri ex coloniali europei, PRIMA
DEL 30.9.2024, è non solo possibile ma addirittura probabile, forse finanche
necessario ad essere cinici…
Tutto
per salvare i “don Rodrigo Europei” dalla dura punizione che li aspetta.
Basta
avere chiari i drivers e sapere che esiste una certa qual propaganda imperante,
in corso, che diventerà parossistica in casa di guerra.
Il
resto verrà – NEL CASO – da solo.
(MD).
Fine
del USD LIBOR il 30 Settembre 2024:
intervista
a J. Hoft e T. Luongo.
Mittdolcino.com
– Mitt Dolcino - Intervista – (20 giugno 2024) – ci dice:
Una
scadenza tecnica sta mettendo a soqquadro i piani di Davos: dopo il 30
Settembre prossimo l’EU - da Londra - non sarà più in grado di generare dollari
privatamente in autonomia alla FED, a costo di qualche misero decimale di extra
tasso.
L’ultima
volta che una banca-sistema dovette ottenere dollari in emergenza, UBS nel post
subprime, la Svizzera fu costretta in pegno a rinunciare al segreto bancario:
cosa succederà dopo fine settembre 2024?
Anche perché in presenza di un deficit
commerciale aggregato dell’EU, la Germania, comunque in trade surplus, non avrà
più interesse a finanziare ad esempio il deficit (in dollari) della cicala
Francese nell'euro…
La
fine di un mondo: dopo oltre 50 anni il LIBOR – The London Inter-Bank Offered
Rate – in dollari finisce.
Dal 30
Settembre 2024 il panel di banche private basato a Londra che fissava il tasso
di finanziamento del dollaro offshore, ossia europeo, in alternativa alla FED,
termina definitivamente.
Dunque
i tassi da 1 a 6 mesi da lì in avanti verranno fissati solo dalla FED, di
fatto, con il SOFR.
Nessuna possibilità quindi di finanziamento
ponte alternativo, ad esempio in carenza di dollari, per altro mettendo così al
riparo ogni singola banca dal proprio rischio credito, annegandolo in quello di
un panel di banche (LIBOR, in cui le banche francesi ed inglesi fanno la parte
del leone, “entente cordiale” anche qui).
Già i
“terms” superiori a 6 mesi alternativi alla FED sono stati cancellati circa un
anno fa.
Dunque da fine settembre prossimo anche i
tassi “hard”, a breve termine, quelli finanziari e speculativi più legati
all’attività tipica della banca centrale, termineranno.
Un
mostro che vale ancora oggi, stima FED New York, attorno a 74’000 miliardi come
sottostante in dollari di prodotti!
Tale
scadenza tecnica ha un mare di implicazioni.
Avete
ad esempio sentito le farneticazioni sulla fine del petroldollaro, mentre tale
accordo è segreto?
Nessuno
ha prodotto documenti, solo disinformazione organizzata. Mentre in moltissimi
ne parlano, ma senza prove a supporto.
Il
motivo, tempificato, è facile da comprendere:
se il
mondo continuerà ad aver bisogno di dollari, dal 30.9 prossimo il Re sarà nudo,
dunque dovrà passare di fatto dalla FED per farsi finanziare.
BANG!
(La
nostra intervista a Joe Hoft e Tom Luongo sulla fine del LIBOR).
Immaginate
interi paesi in eventuale deficit commerciale: non avendo dollari a sufficienza
non potranno più chiedere un prestito ponte alle loro banche partecipanti al
panel LIBOR, dovranno andare ai tassi FED.
O
dovranno vendere la loro valuta per comprare dollari.
Precisamente
lo stesso che successe alla zona euro dopo la crisi subprime:
per
evitare tale deriva in deficit venne chiamato dall’EU Mario Monti, ve lo
ricordate, che dopo aver devastato il benessere del proprio Paese alla CNN
annunciava gaudente al mondo che la sua missione era compiuta:
distruggere
la domanda interna italiana!
In
pratica Monti così facendo, riducendo i consumi italiani, riequilibrò la
bilancia commerciale EU, dunque non c’era più bisogno di stampare euro per
comprare dollari per stare in piedi.
Un
cambiamento abissale.
In
fondo la Germania lo ha sempre detto, no inflazione nell’euro.
E no
inflazione passa per un trade balance sempre positivo:
nel momento in cui la zona euro dovesse andare
in trade deficit, Berlino, sempre e comunque in surplus commerciale, non
pagherebbe per gli eccessi altrui.
Ovvero
non accetterebbe di vendere euro per comprare i dollari per pagare le bollette
ad esempio francesi…
Bene,
sappiate che dopo il 30 Settembre la possibilità di prendere tempo stampando
dollari che non hai a costo di pochi decimali, via proprie banche private,
possibilità data dal LIBOR, finirà.
Ovvero,
al primo trade deficit EU la Germania non vorrà più finanziare gli altri paesi
in trade deficit della zona euro.
In
primis la Francia, la cicala EU, che con Macron non accetta di fare sacrifici…
Spero
l’epilogo vi sia chiaro.
Fine
di un mondo, dopo oltre 50 anni…
Da ciò
si innesca il terrore della cicala Parigi, oggi, per la scadenza in arrivo,
ovvero per la probabile fine dell’euro per interessi tedeschi.
Ed
anche di Londra, che perderà il driver per cui molte banche oggi ancora stanno
nella capitale britannica, il “LIBOR panel”.
Non a
caso tali due paesi sono i più vocianti pro (folle) guerra alla Russia, ben
sapendo che i dollari saranno scarsi a breve.
Ed
ecco il motivo per cui Joe Hoft e Tom Luongo concludono che, nei prossimi mesi,
la probabilità di guerra sarà altissima, in Europa, visti gli insanabili
squilibri presenti nello Stato-sub continente erede dei progetti nazisti.
Ben
sapendo che la Cina è a letto con l’EU per de-dollarizzare, appunto, da molto
tempo esiste tale comunità d’intenti, ma oggi siamo al dunque.
Di
seguito nell’intervista vengono analizzate i corollari diciamo globali di tale
macro evento “end-LIBOR”.
In
fondo il vero ruolo di” Jay Powell”, nominato da Trump, è stato proprio quello
di terminare lo strumento che permetteva a terzi di fare politica monetaria in
dollari fuori dagli States, senza averli tali dollari per altro.
Ossia
riportando negli USA le chiavi di casa della generazione di dollari e della
macchina dei tassi di interessi.
Una
genialità assoluta.
In
ultimo è stata individuata l’Africa come key point per le manovre strategiche
globali future.
Perché
se è vero che la disponibilità di dollari gioca un ruolo fondamentale
nell’equilibrio di interi sistemi-Paese, è parimenti vero che i beni esportati
dai paesi in trade surplus, Cina e Germania su tutti, necessitano di clienti.
Clienti
che, in assenza di consumi americani sempre più autarchici e soggetti a tariffe
di protezione di concorrenza, dovranno essere sostituiti da altri consumatori;
da qui l’interesse soprattutto cinese per i consumi africani addivenire.
E da
lì l’interesse USA a collaborare con l’Italia, suo alleato, porta di entrata
per l’Africa. (…).
Leggete
bene tra le righe:
in
questa intervista c’è molto di più di quanto potete lontanamente immaginare in
termini di “macro trend” in corso.
(MD.)
I
terroristi verdi stanno rubando proprietà nel cuore dell'America per costruire enormi
macchine per la terra formazione di condotte di CO2 per la distruzione della fotosintesi
sulla Terra.
Naturalnews.com – (09/07/2024) - Ethan Huff –
ci dice:
La “Summit
Carbon Solutions” è tornata in azione in Iowa, tentando di rubare terreni
agricoli privati per utilizzarli nella sua gigantesca truffa della
"cattura del carbonio".
L ”'Iowa
Utility Board” (IUB) avrebbe approvato una proposta di” Summit” per costruire
un gasdotto per l'anidride carbonica (CO2) che si estende attraverso cinque
stati del Midwest: Iowa, Minnesota, Nebraska, North Dakota e South Dakota.
Il gasdotto dovrebbe coprire 2500 miglia (la
parte in Iowa dovrebbe essere lunga 680 miglia) e collegarsi a 57 impianti di
etanolo, ha rivelato una portavoce dell'azienda.
La
decisione dell'IUB consentirà a “Summit” di ricorrere all'esproprio per
sottrarre 859 appezzamenti di terreno a proprietari privati, la maggior parte
dei quali si oppone al progetto "verde", che mira a seppellire la CO2
nel sottosuolo in modo che non possa "inquinare" l'ambiente.
"Dopo
aver soppesato numerosi fattori a favore e contro la petizione di Summit
Carbon, il Consiglio ha ritenuto che il servizio fornito da “Summit Carbon “promuoverà
la comodità e la necessità del pubblico", ha affermato l'UIB nella sua
decisione.
( Non fatevi ingannare, conservatori:
molti politici repubblicani stanno tradendo gli agricoltori con queste truffe
sull'energia "verde".)
I
gasdotti di CO2 sono truffe a scopo di lucro e probabilmente sono
incostituzionali.
L'approvazione
è subordinata a delle condizioni che includono l'obbligo per Summit di
presentare le prove riviste per la revisione IUB.
Summit
dovrà inoltre:
1)
Ottenere e mantenere una polizza assicurativa di almeno 100 milioni di dollari.
2)
Rispettare metodi di costruzione specifici.
3)
Garantire il risarcimento ai proprietari terrieri e agli inquilini per
eventuali danni correlati alla costruzione.
4)
Ricevere l'approvazione degli altri quattro stati coinvolti nel progetto.
"Lo slancio continuerà mentre ci
prepariamo a presentare la nostra domanda di permesso per il South Dakota
all'inizio di luglio", ha affermato il CEO di Summit Lee Blank. "Non
vediamo l'ora di impegnarci con lo stato durante questo processo e siamo
fiduciosi in un esito positivo".
Coloro
che si oppongono al progetto, tra cui orde di proprietari terrieri privati,
affermano che il gasdotto di CO2 della Summit porterà solo benefici
all'azienda, senza apportare alcun beneficio alla collettività.
"Molti
agricoltori hanno una passione radicata per i nostri terreni agricoli e vedere
qualcosa del genere distruggerli per qualcosa di così inutile è
inimmaginabile", ha affermato “Austin Hayek”, un agricoltore di Fort
Dodge, Iowa, che come molti dei suoi vicini teme che l'oleodotto possa
compromettere la sua capacità di mantenere e tramandare la sua eredità agricola
alla prossima generazione.
Come
per tutte le altre truffe verdi, i carbon pipeline non sarebbero nemmeno
possibili se non ci fossero i crediti d'imposta federali pagati dai
contribuenti statunitensi.
Veicoli
elettrici (EV), pannelli solari, carbon pipeline e tutto il resto esistono
grazie ai sussidi finanziati dai contribuenti e ad altri benefici non concessi
ad altre industrie.
"È
tutt'altro che finita", ha commentato “Jess Mazour”, coordinatore della
conservazione del capitolo del “Sierra Club of Iowa”, in merito
all'approvazione dell'UIB.
"Faremo
ricorso contro questa decisione e sosterremo le nostre argomentazioni di fronte
a un decisore imparziale".
Nel
maggio 2023, un agricoltore del “South Dakota “di nome “Jared Bossly” ha vinto
la sua causa contro Summit, il che è stato un piccolo risvolto positivo
dell'intero fiasco.
Su” X”, qualcuno ha scritto che gli
agricoltori minacciati in tutti gli stati interessati devono presentare le
proprie cause legali contro Summit.
"Ogni
agricoltore deve affiggere cartelli con questa precisa dicitura sulla propria
proprietà", ha scritto in merito alla seguente dichiarazione da affiggere
nelle fattorie:
"DIVIETO
DI INFRAZIONE: gli intrusi saranno perseguiti con il massimo rigore di legge.
Nessuna immunità per violazione di domicilio da parte di partiti
governativi."
Un
altro ha sottolineato quanto l'America stia cadendo in disgrazia quando le
aziende private riescono a dichiarare con successo l'esproprio per pubblica
utilità sulla proprietà privata altrui.
Se gli
americani non prendono posizione contro questo genere di progetti, l'intero
paese finirà per essere conquistato dai tiranni verdi.
(Scopri
di più su GreenTyranny.news).
Le
fonti di questo articolo includono:
(YourNews.com
- Notizie naturali.com - Twitter.com).
Pfizer
sta acquisendo aziende farmaceutiche
per trarre profitto dalle malattie croniche
causate dai loro “vaccini” COVID-19.
Naturalnews.com
– (09/07/2024) - Lance D. Johnson – ci dice:
Se
vuoi conoscere gli effetti collaterali a lungo termine dei vaccini COVID-19,
presta molta attenzione alle ultime acquisizioni di Pfizer.
Dall'introduzione
del loro vaccino COVID-19, Pfizer ha acquisito aziende farmaceutiche specifiche
che trattano malattie immuno-infiammatorie, infiammazioni cardiache e vari
tumori.
Mentre
il loro vaccino per uso sperimentale veniva imposto alla popolazione (inclusi i
militari), Pfizer stava investendo in farmaci che miravano a condizioni di
salute create e/o esacerbate dai loro vaccini sperimentali.
Pfizer
ha acquisito un'azienda farmaceutica che cura le malattie immuno-infiammatorie,
tra cui la miocardite.
Ad
esempio, nel 2021, Pfizer ha acquisito “Arena Pharmaceuticals”.
Il
prezzo dell'acquisizione era sproporzionato rispetto alle dimensioni del
mercato del farmaco acquisito, ma l'astuto team esecutivo di Pfizer sapeva che
alla fine ne sarebbe valsa la pena.
Acquisendo
Arena Pharmaceuticals, Pfizer è stata in grado di controllare il futuro delle
terapie per varie malattie immuno-infiammatorie, inclusi i farmaci che
affrontano l'infiammazione cardiaca (miocardite e pericardite ).
Questi
problemi di salute sono saliti alle stelle dopo il 2021, quando i vaccini
COVID-19 di Pfizer sono stati imposti illegalmente alle popolazioni e inseriti
casualmente nel programma vaccinale infantile del CDC.
Oggi,
Pfizer trae profitto dai problemi di salute che hanno causato, mantenendo le
persone in uno stato di malattia e dipendenza dai farmaci.
Pfizer
acquisisce un'azienda farmaceutica che cura vari tipi di cancro, capitalizzando
sulla rapida epidemia di cancro.
Entro
il 2023, Pfizer ha speso 43 miliardi di dollari dei profitti dei vaccini per
acquisire “Seagen Pharmaceuticals”, una società farmaceutica poco conosciuta
specializzata in trattamenti contro il cancro.
Ora,
Pfizer sta traendo profitto dall'ondata di tumori turbo che stanno colpendo le
persone vaccinate di tutte le fasce d'età.
Il tumore turbo è un nuovo fenomeno in
cui gli oncologi descrivono una nuova ondata di tumori aggressivi che uccidono
le persone in settimane o giorni, anziché in mesi o anni.
Non
c'è dubbio che qualcosa stia causando l'immunodeficienza.
Proprio ciò che è stato detto alle popolazioni
di prendere per proteggere chi è affetto da immunodeficienza ha creato
un'intera nuova classe di persone con immunodeficienza e tumori turbo.
Nel
frattempo, le loro armi biologiche distruttive rimangono sul mercato,
assicurando che questi problemi di salute continuino a essere iniziative
redditizie per gli anni a venire.
Pfizer
acquisisce un'azienda farmaceutica che cura i blocchi del flusso sanguigno.
Nel
2022, Pfizer ha acquisito la “Blood Therapeutics globale”, che ha l'esclusiva
di mercato su un farmaco che cura l'anemia falciforme.
Pfizer
ha speso una cifra sproporzionata per acquisire la società, sulla base delle
proiezioni secondo cui in futuro più persone presenteranno questa malattia del
sangue.
L'anemia
falciforme è descritta come un disturbo genetico, quindi perché Pfizer dovrebbe
investire nel farmaco?
Nell'anemia falciforme, i globuli rossi
assumono la forma di una mezzaluna a causa di una mutazione genetica.
Questi
globuli rossi falciformi non si muovono facilmente, causando blocchi del flusso
sanguigno.
È
possibile che il farmaco venga riutilizzato per curare altre malattie del
sangue caratterizzate da un flusso sanguigno bloccato?
I
vaccini COVID-19 sono noti per causare coaguli di sangue, quindi questa classe
di farmaci ha un potenziale maggiore utilizzo.
Lo
sfruttamento della popolazione da parte di Pfizer sembra premeditato.
La
cosa più scioccante di tutte è che questa frode sul vaccino anti-COVID-19
sembra essere premeditata.
Prima che il loro vaccino venisse rilasciato
al pubblico, Pfizer possedeva prove che il loro vaccino stava già causando
gravi problemi di salute nelle persone che si erano offerte volontarie per gli
studi clinici affrettati.
Infatti, le prove mostravano che il vaccino
causava condizioni infiammatorie e autoimmuni, insieme a infiammazioni
cardiache e potenziamento dipendente dagli anticorpi che causavano
l'insufficienza del sistema immunitario.
Questi
documenti Pfizer sono stati nascosti fino a quando una causa legale ha
costretto Pfizer a produrre le prove schiaccianti dei danni del vaccino.
Ma
ormai era troppo tardi.
Una
larga parte della popolazione era già stata ingannata e costretta a fare le
iniezioni, e il danno era diffuso.
Oggi,
Pfizer è impegnata ad acquisire aziende farmaceutiche che curano le condizioni
croniche che hanno contribuito a causare, mentre continuano a sfruttare le
persone con più dosi di richiamo e ulteriori danni al sangue.
I
manifestanti pro-Palestina hanno bruciato
la
bandiera americana durante la marcia
di solidarietà con Gaza nel giorno dell'Indipendenza.
Naturalnews.com
– (09/07/2024) - Belle Carter – ci dice:
Circa
100 dimostranti anti-israeliani si sono radunati a Manhattan per condannare le
continue operazioni militari di Israele a Gaza il 4 luglio, Giorno
dell'Indipendenza.
Il suddetto raduno ha portato all'incendio
della bandiera americana.
I
dimostranti pro-Palestina che hanno partecipato alla protesta intitolata
"Inondazione 4 luglio per Gaza!" hanno sventolato bandiere
palestinesi e hanno scandito "Spegniamoci", come ripreso nel filmato
pubblicato dall'utente” Oliya Scooter Caster su X, ex Twitter.
I dimostranti si sono radunati attorno alla
bandiera in fiamme, scandendo e scattando foto dell'evento.
La
manifestazione è degenerata mentre i dimostranti marciavano per Manhattan,
scandendo anche "Rivoluzione! Rivoluzione!"
Il
filmato in questione mostrava anche un dimostrante che indossava una kefiah
mentre cercava di incendiare una bandiera americana a brandelli sul terreno.
Quando un passante li ha esortati a lasciare il paese se non gli piacevano gli
Stati Uniti, la folla ha iniziato a gridare "Libera, libera
Palestina".
Fumogeni
e razzi sono stati lanciati da alcuni dimostranti per impedire agli spettatori
della città di guardare i fuochi d'artificio celebrativi.
Hanno
anche continuato a urlare: "Mentre guardate, cadono le bombe!" e
"Israele bombarda, gli USA pagano! Quanti bambini avete ucciso oggi?"
Dopo
aver bruciato la bandiera, hanno anche incendiato i poster del presidente “Joe
Biden e dell'ex presidente” Donald Trump”.
L'immagine
mostrava entrambi gli uomini che indossavano corone sotto la scritta "
MORTE A TUTTI I RE " in grandi lettere maiuscole.
Oltre
tre dozzine di dimostranti anti-Israele sono stati arrestati durante la
manifestazione.
Il
Dipartimento di Polizia di New York (NYPD) ha dichiarato di aver ammanettato 37
persone durante la manifestazione, iniziata a” Washington Square Park” e
gradualmente arrivata a “Hudson Yards”, giusto in tempo per l'iconico
spettacolo pirotecnico di “Macy's”.
“Othman
Belhamdounia”, 36 anni, è stato arrestato poco dopo le 19:00 per aver
presumibilmente rubato la bandiera israeliana di qualcuno all'angolo tra
Washington Square East e Washington Place, ha detto la polizia.
È
stato accusato di furto di lieve entità e furto aggravato.
Intorno
alle 20:30, Nicholas Cross, 33 anni, è stato arrestato all'angolo tra Eighth
Avenue e West 19th Street per aver presumibilmente tentato di afferrare una
bandiera che un ragazzo di 17 anni teneva in mano, hanno detto le autorità.
L'adolescente ha tenuto la bandiera e Cross non è riuscito a strappargliela.
Cross
è stato accusato di tentato furto aggravato, hanno detto le autorità.
Altre
sette persone sono state arrestate per ostruzione all'amministrazione
governativa, resistenza all'arresto, condotta disordinata e possesso criminale
di una sostanza controllata, ha riferito la polizia di New York.
Ventotto
persone sono state colpite da citazioni.
"Alziamo
la bandiera della rivoluzione mentre ci solleviamo e inondiamo New York per
Gaza ", hanno scritto gli organizzatori su” X”, insieme a un video di
un'orda di manifestanti radunati, con una bandiera palestinese e un cartello
con le parole "Stop Cop City Free Palestine" ben visibili.
Il
post sui social media conteneva una didascalia che diceva: "Resistendo alla continua
repressione da parte della polizia di New York per interrompere il 4 luglio,
stiamo chiarendo che queste sono le nostre strade".
Simili
incendi di bandiere sono stati segnalati durante le proteste pro-Palestina a
Los Angeles e Philadelphia.
Lo
stesso atto simbolico di bruciare la bandiera degli Stati Uniti è stato
compiuto contemporaneamente a Philadelphia e Los Angeles.
Sei
persone sono state arrestate dopo che i dimostranti pro-palestinesi hanno
bruciato bandiere e si sono scontrati con gli ufficiali di polizia di
Philadelphia fuori dal Municipio, il 4 luglio.
Molti
dei dimostranti sventolavano bandiere palestinesi mentre ne bruciavano altre,
una delle quali sembrava essere una bandiera americana.
A un
certo punto, una donna getta sul mucchio diverse bandiere americane più
piccole.
Mentre
la folla, che era cresciuta fino a 400 persone, marciava lungo “Chestnut Street”,
la polizia ha riferito che l'atto di vandalismo si era verificato.
Gli ufficiali sono intervenuti non appena sono
iniziati gli incendi.
"Sono
stati effettuati alcuni arresti. Stiamo ancora lavorando e cercando di
risolvere la questione, ma quel tipo di comportamento non può essere
assolutamente tollerato", ha affermato il “Primo Vice Commissario John
Stanford”.
"Siamo sempre aperti alle persone che esprimono
il loro diritto al Primo Emendamento.
Siamo qui per proteggere e assicurarci che
tutti abbiano la possibilità di farlo. Tuttavia, quando diventa violento, o c'è
una situazione in cui le persone stanno per distruggere la proprietà, cambia la
dinamica di tutto".
Lo
stesso giorno, a Los Angeles, i manifestanti hanno marciato lungo la Santa Ana
Freeway gridando slogan che gli Stati Uniti sono uno stato
"terrorista".
Un
video di “Sean Beckner-Carmitchel” ha indicato che un gruppo di circa 50
persone ha iniziato a manifestare nei pressi di una celebrazione del Giorno
dell'Indipendenza prima di dirigersi verso l'autostrada.
Il
video ha anche indicato che i dimostranti hanno incendiato una bandiera
americana mentre sfilavano lungo la US Highway 101. (Studenti ebrei in pericolo non a
causa delle proteste anti-Israele, ma a causa del coinvolgimento della polizia
e del doxing di terze parti sui partecipanti .)
(Per
notizie sulle rivolte e le proteste contro i continui attacchi genocidi di
Israele nei territori palestinesi, visita “Revolt.news”).
Ci
sono molti nomi per sostituire Joey Biden, eppure è suo figlio Hunter a tirare
i fili di Joey e a essere pericolosamente coinvolto negli incontri
presidenziali e in altri affari dopo il fiasco del dibattito di papà.
Allnewspipeline.com
- Alan Barton - Tutte le notizie Pipeline – (6 luglio 2024) – ci dice:
“Ruminations
of a peculiar kind”, suppongo che questa rubrica potrebbe essere chiamata.
Non sto affatto dicendo che questo è ciò che
accadrà, né sto nemmeno suggerendo che potrebbe accadere;
piuttosto sto suggerendo che potrebbe avere
qualche valore in considerazione man mano che si svolgono gli eventi futuri.
O, come alcuni potrebbero dire, semplicemente
buttare un altro bambino nell'acqua sporca.
I
titoli recenti mostrano speculazioni che non sono solo attese insieme a idee
preoccupanti e persino spaventose.
Prendiamo
ad esempio questo del “The Western Journal”:
"
Un nuovo sondaggio mostra Michelle Obama come l'unica potenziale candidata
democratica che batte Trump ".
Cosa,
una " moglie " costruita da un lineman di football di un ex
presidente è disposta a passare attraverso le prove che può mascherarsi da
donna nonostante le affermazioni più ovvie e ben documentate fin dall'infanzia
di essere in realtà un malato di sindrome di Klinefelter?
Farlo come First (ehm) " Lady " era
abbastanza rischioso, ma sottoporsi al pieno esame come candidato presidente
significa davvero portare le cose al di sopra della zona di frattura.
Forse
potrebbe tornare alle sue numerose identità come un” Michael con le ta-tah”.
Ma
poi, ha detto che non accetterà di candidarsi perché non vuole niente del
genere.
Dice.
Sebbene
apparentemente non sia una strega vera e propria, la “Strega Malvagia del
Femminismo Aziendale Americano” è
spesso chiamata anche “Hillary II” (che, tra l'altro, è davvero una
compagna di congrega di altre streghe nella vita reale) ed è amata da altre
streghe vere, le voci che in qualche modo potrebbe esserlo sono ancora
persistenti.
Ma non
useremo la sua risata come prova, perché alcune persone ridono in quel modo
nonostante non comunichino con i diavoli mentre saltellano intorno al fuoco da
campo in rituali di mezzanotte nel mezzo di una foresta.
Senza
allusioni o accuse intenzionali, questo commento è stato esteso a beneficio di
una risata per mantenere le cose un po' più leggere.
Tuttavia,
ha il punto di ingresso disponibile per entrare in corsa mentre l'uscita di
Biden segue con i 240 milioni di dollari di fondi della campagna democratica
incombe sulle teste di così tanti altri candidati aspiranti, altrimenti
ricorrerebbe al DNC come denaro pubblico.
Il
punto rivelatore a favore di questo è che sarebbe la più facile da sostituire
come candidata anche se è odiata e disprezzata da così tanti nel partito di
sinistra (per non parlare di tutto il mondo) come un insulto insulso al
pensiero razionale come ha dimostrato dormendo fino all'ufficio di procuratore
generale della California, e chissà come è arrivata alla lista presidenziale
del “partito marxista democratico del 2020”.
Come
opzione predefinita, questo non è un buon scenario, non importa come lo si
guardi.
Ma
Hillary sarebbe molto peggio, suppongo.
E poi,
se Biden venisse rimosso in modo che le candidature alla Convention nazionale
democratica del 19 agosto 2024 nominassero ufficialmente la candidatura
presidenziale, potremmo vedere che i delegati potrebbero scegliere tra molti
contendenti, e lei è l'opzione predefinita e potrebbe aver prestato servizio
qualche settimana prima delle elezioni, o almeno delle cerimonie di giuramento
del 2025, supponendo che i demos siano quelli nominati o selezionati per
vincere.
Oh,
scusatemi, sembra che non stia evitando l'opinione ufficialmente vietata
secondo cui le elezioni sono intrise di massicce frodi e inganni.
Si
potrebbe pensare che siano processi di pensiero così sconsiderati.
L'opzione
successiva è quella dell'odiata e disprezzata governatrice del “Michigan
Gretchen Whitmer”;
odiata
per i suoi mandati autoritari e dittatorialmente duri e altamente restrittivi
durante la farsa del C19 e per molte altre azioni discutibili durante il suo
mandato.
Ma
come avvocato ed erede del coinvolgimento della famiglia nella politica del
Michigan, sembra che abbia la formazione in corruzione che una seria
candidatura presidenziale richiede.
Il problema dei soldi della campagna
elettorale alza la sua brutta testa come menzionato nelle note precedenti su
quella delle risate.
E
sebbene rinneghi ufficialmente il movimento “Draft Gretch” , credo che farebbe
qualsiasi cosa per ottenere quella chiamata.
Dice
ancora che Biden può vincere i voti del Michigan anche se " Whitmer aveva
telefonato a O'Malley Dillon con un SOS più inequivocabile: per riferire che il
Michigan, sulla scia del dibattito, non era più vincibile per Biden ".
Ricorda
che questa è politica e la verità non ha spazio per la trazione proprio come
non ne ha in guerra.
Da
tempo portatrice dell'ira dei conservatori, la si nota anche nel campo della
sinistra, quindi è ancora una possibilità remota.
La
prossima scimmia in battuta in questo spettacolo dell'orrore sembrerebbe essere
quella con ambizioni tanto evidenti e palesi quanto possono esserlo, e cioè il
malvagio dittatore della costa sinistra “Gavin Gruesom”e - ehm, intendevo
Newsome.
O
Gruesome Newsome, come è più facile da ricordare.
Da
presunto sostenitore incrollabile di Biden, “Gavvy boy” è corso il più
velocemente possibile a Washington per supportare Joey, mentre aumentano le
richieste di dimissioni.
Politico
ha detto che intende stare con Biden e tuttavia " ha fatto del suo meglio
per ignorare le intense speculazioni sul fatto che sarebbe intervenuto per
sostituire il presidente nella lista democratica ".
Sembra
essere il favorito finora, e sarebbe un bersaglio eccellente da attaccare per
le persone intelligenti, poiché le sue politiche in California hanno
praticamente distrutto quello stato un tempo grande, proprio come il burattino
bizzarro “Dementia Doofus O'biden” ha fatto a questa nazione.
Non
riesco a immaginare quale danno quell'idiota potrebbe fare, che potrebbe essere
peggiore di Joey, ma poi la sinistra satanica sorprende sempre con queste cose
e, non dimentichiamolo, il keniano è ancora il supervisore di chiunque intenda
occupare quel posto di potere.
E
questa non è la prima volta che” Goofy Gavin” ha cercato di entrare in lizza,
quindi ha una vasta esperienza nella fabbricazione di enormi bugie.
Anche
se ci sono molte altre scimmie menzionate come in lizza per sostituire i beni
danneggiati in modo terminale che infestano la Peoples House in questo momento,
e il sistema di propaganda “Main Stream” è determinato a rimuoverlo dalla
candidatura (e possiamo stare certi che lo rimuoveranno perché potrebbe non
essere nemmeno in grado di stare in piedi per inciampare di nuovo sulle scale
di ingresso dell'Air Force One), il fatto è che sembra che la sinistra non
abbia una persona reale che possa cambiare la rotta, quindi possiamo stare
certi che faranno tutto ciò che è in loro potere per eliminare Trump dal
cerchio dei vincitori.
Le
scimmie non possono, non permetteranno a “Donnie John “di assumere di nuovo la
carica, sarebbe la loro rovina terminale e questa non è un'opzione che
permetteranno.
Anche
la possibilità che non ci sia un vero presidente messo in carica è nell'elenco
delle opzioni.
Questo
mi riporta al pensiero che ha dato inizio a questa rubrica.
Mettiamo
semplicemente l'articolo di propaganda di Wikipedia come biografia per il
contesto e possiamo correttamente supporre che ci sia molto altro da aggiungere
e correggere.
"Robert Hunter Biden (nato il 4 febbraio
1970) è un avvocato e uomo d'affari americano.
È il secondo figlio del presidente degli Stati
Uniti [burattino residente] Joe Biden e della sua prima moglie,” Neilia Hunter
Biden”. Biden è stato un membro fondatore del consiglio di amministrazione di”
BHR Partners”, una società di investimenti cinese, nel 2013, e in seguito ha
fatto parte del consiglio di amministrazione di “Burisma Holdings”, uno dei
maggiori produttori privati di gas naturale in Ucraina, dal 2014 fino alla
scadenza del suo mandato nell'aprile 2019.
Ha lavorato come lobbista e rappresentante
legale per società di lobbying, un dirigente di hedge fund e un investitore di
fondi di capitale di rischio e private equity".
Questa
è la storia di copertura ufficiale, e non ha la farsa delle violazioni federali
delle armi da fuoco che gli hanno fatto schiaffeggiare il polso, piuttosto che
la prigionia terminale che la sua massiccia frode, ricatto, riciclaggio di
denaro e altri crimini di tipo mafioso che sono stati evitati da quello
schiaffo in faccia farsesca, banale accusa di armi da fuoco che ha tolto il
proverbiale vento alle vele della vera giustizia.
Ramaswamy l'ha definita solo una " cortina
fumogena " e sono d'accordo.
Insieme a suo zio, sua sorella, il Grande Uomo
e altri membri della famiglia, questo gangster è ritratto solo come uno
sfortunato figlio amato di un'attuale entità politica che deve essere adorata e
umiliata.
Quelli
di noi con un occhio più critico hanno visto i risultati delle sue disavventure
nel mondo in manipolazioni ad alto rischio e imbrogli.
Questo è un lavoro veramente malvagio dalle
sue odissee sessuali impazzite di droga ai suoi numerosi accordi multimilionari
al suo coinvolgimento con amici trafficanti di bambini, frode fiscale e molto
altro ancora.
No, il problema è sempre stato un semplice
dimenticarsi di dire la verità nella domanda di acquisto di un'arma.
Dicono.
È così
preoccupato per il sindacato criminale della sua famiglia e per i suoi enormi
profitti che, da quando il dibattito di suo padre è fallito, è rimasto con lui
a Washington, compresi i suoi incontri e altri affari.
C'è
molto di più, ma è da lì che inizieremo.
La NBC ha affermato che " Hunter Biden ha
consigliato attentamente suo padre da quando la famiglia si è riunita nel fine
settimana a Camp David dopo il dibattito di giovedì " e che " la
reazione di alcuni membri senior dello staff della Casa Bianca è stata:
"Che diavolo sta succedendo? "
È qui che il mio sesto senso ha iniziato a
formicolare.
“Fox
News” ha detto che Hunter " forse è quello che ha di più da perdere se suo
padre abbandona la corsa, con il figlio del presidente che deve ancora
affrontare la condanna dopo una condanna in un processo federale sulle armi il
mese scorso e un altro processo, questa volta per accuse fiscali federali, più
avanti quest'anno ".
Ciò ha
molto senso, dato che sta proteggendo la sua possibile grazia che gli cambierà
la vita, ma penso che ci possa essere di più.
Fox
News è stata anche citata in giudizio da Hunter sulla base del fatto che
propone che " la rete nella sua causa abbia commesso "miniserie di
fantasia " .
La
causa affermava inoltre che Fox News aveva avviato "un'azione per
molestarlo, infastidirlo, allarmarlo e umiliarlo, e rovinare la sua
reputazione".
La
causa è stata avviata dopo che la Fox News ha lanciato una miniserie intitolata
"Il processo a Hunter Biden", che raccontava del suo uso di droga,
delle sue attività di lobbying all'estero e della sua promiscuità sessuale.
Quindi
sta facendo causa perché hanno detto la verità su di lui e per lucidare la sua
persona per qualsiasi futura impresa hanno bisogno di stabilire la falsa
immagine "normale" che può promuovere qualsiasi azione politica
prevista.
Sì, l'ho appena detto.
Un
altro rapporto afferma che alcuni sono preoccupati per il " grado in cui
Hunter e Jill stanno tirando i fili ".
Si
tratta di un paziente odioso affetto da demenza che ha raggiunto uno stadio
tale da essere impossibile stargli accanto poiché il suo temperamento non
conosce più limiti.
Ciò
può essere visto nelle clip di come risponde alle domande e che le persone
intorno a lui sono " spaventate a morte " dal suo temperamento
istantaneo e dal suo discorso violento.
Dal
Blaze, " Politico ha parlato con decine di democratici, tra cui alti
funzionari della Casa Bianca, democratici senior della Camera, raccoglitori di
fondi democratici e strateghi democratici, che hanno dipinto lo stesso quadro:
"Il
santuario interiore di Biden", nelle parole di Politico, è da biasimare
per aver nascosto il declino cognitivo di Biden che ha portato al crollo del
dibattito in prima serata di Biden ."
Per
quanto sia cattivo, l' “American Journal Daily “ha affermato che "sai che le cose vanno male quando la
scelta migliore tra i liberali per il presidente è Joe Biden... Biden si
rifiuta di dimettersi.
I suoi surrogati sostengono che è stato solo
un brutto momento... un posto piuttosto schifoso in cui trovarsi, visto che il
curriculum di Biden è spazzatura.
Ma il
partito può davvero liberarsi di lui prima della convention e delle elezioni
generali?"
"I democratici stanno lottando con l'idea
di sostituire Biden alle elezioni del 2024. Gli ostacoli sono immensi, ed è
dura dato che Biden si rifiuta di dimettersi.
Trovare un sostituto non sarà facile, per non
parlare del tempo che scorre mentre le elezioni si avvicinano...
L'unica vera possibilità di salvare le loro
possibilità per il 2024 risiede nelle regole del DNC.
Se Biden sceglie di farsi da parte, i delegati
impegnati devono rispettare i suoi desideri.
Ciò li
renderebbe liberi di votare per qualcun altro alla convention.
Anche
se ciò manderebbe ancora in tilt gli stati, è l'unico modo in cui i democratici
possono sostituire Biden".
Mi
sembra che uno dei modi più semplici per uscirne sarebbe far entrare Hunter
nella candidatura e rinunciare al manicomio in cui si trasformerebbe la
convention.
Ci
vorrebbero un sacco di imbrogli subdoli, ma loro sono professionisti esperti in
tutto quel marciume così com'è.
Impossibile?
Forse, ma non escludete subito l'opzione;
la
sinistra radicale e malvagia ha fatto scambi simili molte volte in passato.
Hunter
ha trascorso più tempo con lo staff persino di Kamala, e la sua influenza lì è
immensa.
Far accettare a Joey di tirarsi indietro e
nominare un sostituto mi sembrerebbe che Hunter ottenga quel cenno e faccia
funzionare il sistema legale democratico abbastanza agevolmente da svolgere
quel lavoro in modo relativamente semplice.
Il “New Yorker ha affermato che " incriminare Hunter
Biden lo renderebbe un formidabile candidato repubblicano ".
Vorrei
cambiare questa definizione in formidabile candidato democratico e quasi da un
giorno all'altro.
Allora
mi sbaglio?
Molto probabilmente sì, ma non escludetelo
perché ha troppo senso rinunciare a questo pensiero, quindi guardate cosa
succederà molto presto alla convention.
Ospedale
Pediatrico di Kiev:
Quello che Sappiamo Finora e
a Chi Giova il “Terrorismo dell’Indignazione.”
Conoscenzealconfine.it
– (10 Luglio 2024) - Alberto Fazolo – ci dice:
I
tragici fatti dell’ospedale pediatrico di Kiev impongono una ferrea presa di
posizione e il netto rifiuto di ogni strumentalizzazione.
Proprio
per questo motivo bisogna analizzare i fatti e disarticolare le narrazioni
distorte.
La
quasi totalità dei media mainstream ha parlato di una giornata di bombardamenti
su Kiev in cui sarebbe stato colpito un ospedale pediatrico causando decine di
morti.
I media più spregiudicati hanno raccontato di
decine di bambini ricoverati uccisi dai russi.
Ciò è
assolutamente falso.
La
notizia corretta è che c’è stato un attacco missilistico russo su Kiev che ha
causato decine di morti, quasi tutti addetti di una industria militare (colpita
e distrutta), poi un missile – che al momento non si sa se sia russo o della
contraerea ucraina ricaduto al suolo dopo aver mancato l’obiettivo – ha colpito
dei locali tecnici di un complesso ospedaliero.
In
questo secondo episodio (ben distinto dall’altro, cioè il bombardamento
dell’industria militare) sono morti due tecnici dell’ospedale e sono rimasti
feriti tre bambini ricoverati.
Nessun
bambino ricoverato nell’ospedale è morto.
I
media italiani che dicono il contrario stanno mentendo.
Tuttavia,
non va nascosto che nella giornata di bombardamenti sono rimasti uccisi due
bambini con la madre che si trovavano a passare di lì.
A loro
e a tutte le vittime innocenti, va la solidarietà più incondizionata.
Questa
ricostruzione dei fatti non è di chi scrive o di qualche fonte russa, ma quella
correttamente riportata da tutte le maggiori agenzie di stampa italiane che da
ieri seguono la notizia: ANSA, AdnKronos, ecc.
L’informazione
falsa, distorta, intenzionalmente ambigua e fuorviante è quella prodotta dai
media a cui poi attingono la maggior parte dei cittadini per formare la propria
opinione.
Quindi,
viene da domandarsi, perché c’è stata una manipolazione dell’informazione che
ha investito giornali e telegiornali?
Chi
c’è dietro questa operazione?
Ovviamente
certe cose si sanno e sono scontate, anche se talvolta è difficile dimostrarle.
Altre
cose invece sono più curiose e meritano di essere analizzate.
Facendo
credere ai cittadini dei paesi dell’”Occidente Collettivo” che la “perfida
Russia ha massacrato intenzionalmente i bambini malati” scatta un meccanismo di
“terrorismo dell’indignazione”.
Cioè,
la notizia provoca un impulso irrefrenabile di porre fine – con qualsiasi mezzo
necessario – a quell’orrore.
In
quest’ottica si costruisce il consenso intorno a qualsiasi avventura bellicista
contro la Russia.
Dato
che proprio ieri a Washington si è aperto il vertice NATO sull’Ucraina, in cui
i capi di Governo dovrebbero decidere se iniziare a ragionare su una exit
strategy o continuare a lottare (eventualmente in maniera più dura) contro la
Russia, viene il sospetto che qualcuno abbia voluto interferire nelle scelte,
utilizzando la leva dell’indignazione dell’opinione pubblica.
Ciò
non vuol necessariamente dire che ci si trovi di fronte ad una falsa flag, ma
di sicuro che c’è stata un’azione coordinata di manipolazione delle notizie.
Cosa fatta da qualcuno che può trarre
vantaggio da questa sporca vicenda.
Dato
che ciò probabilmente si tradurrebbe in una escalation bellicista che potrebbe
portare a un inasprimento e/o ad un allargamento del conflitto, tutti quelli
che amano la verità e la pace, dovrebbero respingere queste strumentali
manipolazioni guerrafondaie proposte dai media italiani, che nel migliore dei
casi possono essere archiviate come “sciacallaggio politico”.
(Alberto
Fazzolo)
(lantidiplomatico.it/dettnews-ospedale_pediatrico_di_kiev_quello_che_sappiamo_finora_e_a_chi_giova_il_terrorismo_dellindignazione/44578_55646/).
Keri
Stormer e il Famigerato
Pedofilo
Britannico Jimmy Savile.
Conoscenzealconfine.it
– (9 Luglio 2024) – Redazione – ci dice:
Nell’ottobre
2012, un documentario rivelava come il veterano personaggio dei media
britannico “Jimmy Savile”, abitualmente abusava sessualmente di ragazze
minorenni vulnerabili.
Keri
Stormer deve affrontare un riesame accurato sulle accuse di aver protetto Jimmy
Savile.
Mentre
il nuovo Primo Ministro del Regno Unito, allineato all’intelligence, si insedia
al potere, riemergono le domande su come i file cruciali sul famigerato
pedofilo britannico Jimmy Savile, siano scomparsi sotto il suo controllo.
Tutto
questo, mentre una quantità di segnalazioni di abusi, che abbracciano decenni,
e inchieste ufficiali su molteplici istituzioni a cui Savile era collegato,
vengono alla ribalta.
Ad oggi, la piena portata dei suoi crimini e
il numero totale delle sue vittime sono sconosciuti.
È
stato tuttavia confermato, che la BBC, l’NHS, la polizia britannica e molti
giornalisti, fossero pienamente a conoscenza delle sue perversioni pedofile e
necrofile ben prima della sua morte.
Nel
tempo, ci sono state molteplici “opportunità mancate” per fermare i crimini
sessuali su scala industriale di Savile.
In
modo più sostanziale, nel 2007 la polizia contattò un certo numero di donne che
si erano fatte avanti per testimoniare come fossero state aggredite e
violentate da Savile, portando la star ad esser messa sotto torchio dalla
polizia, in merito alle accuse.
Quell’indagine fu tuttavia chiusa e mai
riconosciuta pubblicamente…
I
dettagli su come l’indagine sia stata silurata non sono emersi fino a molto
tempo dopo, implicando sia gli ufficiali inquirenti che il “Crown Prosecution
Service” (CPS).
Il” CPS” era a quel tempo guidato da Keri
Stormer, ora Primo Ministro di Sua Maestà.
Come
precedentemente documentato da “The Grayzone”, il nuovo premier britannico ha
un profondo e duraturo rapporto con l’establishment della sicurezza nazionale
di Londra, e con l’apparato di sicurezza di intelligence, così come con l’élite
della “Commissione Trilaterale”.
Ha
guidato il CPS, quando il Servizio proteggeva le spie dell’MI5 e dell’MI6
dall’accusa di tortura, e ha cospirato per sostenere un falso caso di stupro
contro Julian Assange.
Il”
CPS “ha distrutto e-mail chiave, relative a questo sotterfugio, che è servito a
tenere il fondatore di” WikiLeaks” asserragliato nell’ambasciata ecuadoriana,
mentre affrontava l’estradizione in Svezia, quando i procuratori di entrambi i
paesi sapevano che le accuse non avevano fondamento.
Durante
questo periodo, il Servizio ha anche distrutto tutti i registri dei quattro
viaggi di Stormer a Washington DC.
Potrebbe
non essere una coincidenza che ogni file su Savile in possesso del CPS sia
scomparso, in violazione del protocollo di base.
Per
dirla con un eufemismo, Stormer ha domande chiare e serie a cui rispondere su
ciò che sapeva dei crimini di Savile, e sul ruolo che lui e la sua agenzia di
allora hanno avuto nel mantenere lontano dalla giustizia il pedofilo seriale e
necrofilo Savile.
Gli
stessi media britannici che hanno alimentato le ambizioni di Stormer, lo hanno
caparbiamente protetto da un esame critico sulla questione.
Tuttavia,
nel febbraio 2022, durante una giostra parlamentare, l’ex Primo Ministro caduto
in disgrazia “Boris Johnson”, accusò Stormer di aver trascorso il suo tempo
come capo del “CPS” “perseguendo i giornalisti e non perseguendo Jimmy Savile”.
La
bordata scatenò una tempesta pubblica, con politici britannici di tutti i
partiti e tutti i media mainstream in fila, per condannare i commenti del
premier come una diffamazione ripugnante.
Un
membro anziano dello staff di “Downing Street” si dimise disgustato.
La
pressione divenne così forte, che “Johnson” dovette ritrattare i suoi commenti
nel giro di tre giorni.
Tuttavia,
resta il fatto che Stormer era “Direttore delle Pubbliche Prosecuzioni”, quando
le autorità britanniche possedevano prove convincenti degli efferati crimini
sessuali commessi da Savile per molti anni…
(t.me/Liberaveritas2).
(thegrayzone.com/2024/07/06/keir-starmer-scrutiny-protected-savile/).
L’UCRAINA
E BLACKROCK:
TOO
IMPORTANT TO FAIL?
Comedonchisciotte.org
- Franco Ferre – (10 Luglio 2024) – ci dice:
I
conti non tornano, e se non tornano a “BlackRock” possono essere guai seri.
Che vi
siano enti economici privati la cui dimensione e rilevanza fa sì che risultino
più importanti di molti stati nazionali è cosa risaputa.
Altrettanto risaputo è che, tra questi enti
economici, quello forse più influente di tutti sia molto probabilmente
BlackRock, il più grande fondo di investimento al mondo, con circa 9 trilioni
di dollari gestiti, il cui numero uno è il famigerato “Larry Fink”, fondatore e
proprietario del Fondo stesso dal 1988.
Il
quale “Fink” non ha mancato, in passato, di far sapere apertamente al mondo
quali fossero i suoi desiderata, che, ovviamente, erano i desiderata di
“BlackRock”, i quali venivano poi tradotti nei mesi successivi in precise
strategie di investimento o disinvestimento del Fondo, che così finiva per
determinare, con le sue mille propaggini in tutti i principali settori
strategici, il reale andamento di gran parte dei mercati internazionali.
Dettaglio
non secondario:
“
BlackRock”, non essendo strettamente una banca, non è soggetta alla vigilanza,
per quanto blanda, di nessuno (ad esempio, della Fed) e quando qualcuno, dopo
la crisi del 2008, cercò di includere i “Fondi tra gli Enti sottoposti a
vigilanza”, Mr.Fink (ed altri suoi simili) si opposero con efficacia.
Anche
perché, come ricostruisce dettagliatamente “William Engdahl” nell’inchiesta del
2021 tradotta dal sito “Renovatio21” – “BlackRock” attua da sempre una
capillare politica di “porte girevoli” tra i ruoli privati della propria
struttura e alcune fra le principali cariche federali, il che garantisce che,
quand’anche si verifichi di tanto in tanto qualche spinta verso un maggior
controllo, ci siano sempre nei posti chiave degli Enti federali le persone
giuste (ex BlackRock o in predicato di finirci) per fermarle.
E
tutto ciò, senza contare l’influenza obliqua e preventiva esercitata dalle sue
dichiarazioni sugli orientamenti di tutti i maggiori operatori, governativi e
non. Come quando, una manciata di anni fa, “Larry Fink” fece sapere che, per
lui, le uniche iniziative su cui avrebbe considerato strategico investire
sarebbero stati in attività in un modo o nell’altro collegabili al variegato
universo “ESG” (Environmental, Social & Governance).
Da lì
in avanti, quello che è successo è noto a tutti, con il team di gestori a
distribuire patenti di conformità a destra e sinistra (ma solo alle aziende in
cui “BlackRock” aveva investito) e i governi, nazionali e sovranazionali, a
gettare il cuore (e i cittadini) oltre l’ostacolo, emanando normative sempre più
stringenti e irrealistiche sui temi correlati.
Zelensky
e Larry Fink hanno concluso un accordo nel dicembre 2022.
Bene
(si fa per dire).
Nei mesi scorsi l’ineffabile signor Fink ha
investito, insieme ad altri meno influenti di lui, in modo consistente
sull’Ucraina, vista come sostanziale terra di conquista finanziaria, sia per la
crescente entità di denaro che vi affluisce a seguito degli aiuti al
mantenimento del fronte militare anti-russo, sia per i futuri finanziamenti
alla ricostruzione che seguirà la – sperabilmente vicina, ma realisticamente
lontana – fine della guerra.
E adesso comincia a stufarsi di attendere quei
ritorni economici che, evidentemente, sono stati fatti balenare davanti ai suoi
occhi al momento di entrare nell’iniziativa.
Nella prima metà di giugno, infatti, Zelensky
e le principali autorità ucraine hanno incontrato un gruppo di investitori
internazionali, tra cui “BlackRock”, che avevano investito complessivamente
circa 20 miliardi di dollari nel paese e che ancora non vedono alcun ritorno
del loro investimento, anzi.
L’incontro
ha avuto luogo poiché il 1° agosto prossimo sarebbe previsto il pagamento di
una prima tranche di dividendi, ma in realtà, le fonti parlano di una richiesta
di rinegoziazione dei termini, con lo spostamento in avanti dei pagamenti per
una parte dell’investimento ed una sostanziale rinuncia alla parte restante dei
soldi investiti.
Si
parla di un taglio del 60% della cifra da rimborsare con rinegoziazione della
scadenza al 2040 per il resto, a fronte di una controfferta di Fink e soci di
un haircut al massimo del 20%.
In
pratica:
scordatevi
di guadagnarci sopra.
Fink e
gli altri capocordata del gruppo di investitori stranieri (tra cui la francese
Amundi) hanno pragmaticamente deciso di non decidere, uscendo dagli incontri
con qualche fumosa frase di circostanza dove si adombra la decisione di deviare
gli investimenti da alcuni settori per concentrarli su altri “più rilevanti e
di maggiore impatto” (sarebbe interessante capire in che senso o per chi),
magari cercando di non farli finire direttamente in tasca agli oligarchi vicini
al premier ucraino, come pare si sia apertamente detto durante il vertice.
Il
pericolo – hanno sottolineato gli investitori – è che il mancato pagamento –
totale o parziale – delle somme in scadenza, possa scatenare una fuga dei sub-investitori e un sostanziale
default del paese.
Il
primo agosto non è lontano: interverrà qualche “cavaliere bianco” a garantire
il debito ucraino?
Difficile
pensare che Zelensky sia lasciato alla mercè dei mercati:
troppo
grande è l’investimento dell’Occidente in questa crisi dal punto di vista
politico, non solo militare e già salgono appelli “caritatevoli” per domandare
un intervento statale, ad esempio quello del Regno Unito, per evitare che
investitori privati “senza scrupoli” (ma quando mai ne hanno avuti, gli
investitori come BlackRock?) possano mandare in default l’Ucraina.
Magari il cavaliere non sarà bianco, e nemmeno
a stelle e strisce, probabilmente, ma inglese o blu a stelline gialle, ma, si
sa, “tutto fa, come disse l’uomo che orinava a mare” (cit.IlVernacoliere).
E che
il sanguinoso (e redditizio) teatrino continui.
IL
QUADRO GENERALE DIETRO IL VIAGGIO
PER LA
PACE DI VIKTOR IL MEDIATORE.
Comedonchisciotte.org
- Markus – (10 Luglio 2024) - Pepe
Escobar - strategic-culture.su – ci dice:
Il
quadro generale non cambia: il futuro dell'"ordine internazionale basato
sulle regole" si decide sulla terra nera della “Novorossia”.
Viktor
Orban è in piena attività e questo ha dato il via a un’ondata di ribellioni.
Tutti
sono stati attanagliati dallo straordinario spettacolo di esemplari preistorici
che sguazzano nella palude geopolitica occidentale e che hanno raggiunto le vette dell’isteria
alla vista della navetta di pace del Primo Ministro ungherese spostarsi
dall’Ucraina, alla Russia e alla Cina.
E
farlo alla vigilia del 75° anniversario della NATO, il “Robocop Globale
guerrafondaio”, deve essere stato il massimo dell’affronto.
L’incontro
Putin-Viktor il mediatore, durato tre ore, a Mosca è stato davvero notevole.
Ecco i
tre punti principali di Putin:
1.
Kiev non può accettare l’idea di un cessate il fuoco perché ciò eliminerebbe il
pretesto per estendere la legge marziale.
2. Se
Kiev ponesse fine alla legge marziale, dovrebbe indire le elezioni
presidenziali.
Le
possibilità di vittoria delle attuali autorità ucraine sono prossime allo zero.
3. Non
ci dovrebbe essere una tregua che permetta un ulteriore riarmo di Kiev: Mosca
vuole una soluzione completa e definitiva.
In
confronto, questi sono probabilmente i tre punti principali di Orban:
1. Le
posizioni di Russia e Ucraina sono molto distanti, c’è ancora molto da fare.
2. La
guerra in Ucraina ha iniziato ad avere un impatto sull’economia europea e sulla
sua competitività (per quanto la “leadership” dell’UE possa negarlo).
3. “Ho
sentito cosa pensa Putin delle iniziative di pace esistenti, del cessate il
fuoco e dei negoziati, e della visione dell’Europa dopo la guerra”.
Orban
ha anche sottolineato l’ermetica segretezza che ha preceduto l’incontro, dato
che “i mezzi di comunicazione sono sotto totale sorveglianza da parte dei Big
Boys“.
Ha
descritto la ricerca di una soluzione in Ucraina come un suo “dovere cristiano.
“
E ha
detto di aver posto a Putin tre domande dirette:
se i
colloqui di pace sono possibili, se un cessate il fuoco prima del loro inizio è
realistico e come potrebbe essere l’architettura di sicurezza dell’Europa.
Putin,
ha detto Orban, ha risposto a tutte e tre le domande.
Il
punto cruciale – non per i guerrafondai, ma per la “Maggioranza Globale” – è
stata la descrizione che Orban ha fatto di Putin:
“In
tutte le trattative, lui è sempre di buon umore – questa è la prima cosa. In
secondo luogo, è razionale, più che al 100%. Quando negozia, quando inizia a
spiegare, quando fa un’offerta, dicendo sì o no, è super, super razionale.
In che altro modo si potrebbe dire in
ungherese?
Imperturbabile, riservato, attento e puntuale.
Ha disciplina. È quindi una vera sfida
negoziare con lui ed essere pronti a raggiungere il suo livello intellettuale e
politico”.
Il
nuovo sistema di sicurezza dell’Eurasia.
Tutto
ciò si ricollega al concetto di un nuovo sistema di sicurezza dell’Eurasia
proposto il mese scorso da Putin – e tema chiave di discussione al vertice
dell‘ “Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai” (SCO) tenutosi ad “Astana”
la scorsa settimana.
Putin
ha sottolineato il ruolo centrale della “SCO” nel processo, affermando che “è
stata presa la decisione di trasformare la struttura regionale antiterrorismo
della “SCO” in un centro universale incaricato di rispondere all’intera gamma
di minacce alla sicurezza.”
In
poche parole:
la “SCO” sarà probabilmente il nodo chiave del
nuovo e indivisibile sistema di sicurezza dell’Eurasia.
Tutto
era iniziato con il concetto di “Grande Partenariato Eurasiatico”, proposto da
Putin nel 2015 e concettualizzato da “Sergey Karaganov” nel 2018.
Nel
giugno di quest’anno, Putin l’aveva portato ad un altro livello nell’incontro
con i principali diplomatici russi: è tempo di istituire serie garanzie
bilaterali e multilaterali per la sicurezza collettiva eurasiatica.
Secondo Putin, questa dovrebbe essere
un’architettura di sicurezza aperta “a tutti i Paesi eurasiatici che desiderano
partecipare, compresi i Paesi europei e della NATO. “
E
dovrebbe portare alla “graduale eliminazione” della presenza militare delle “potenze esterne in Eurasia“, parallelamente alla “creazione di
alternative ai meccanismi economici controllati dall’Occidente, ad un maggior
uso delle valute nazionali nelle transazioni commerciali e alla creazione di
sistemi di pagamento indipendenti“.
In
poche parole:
un
completo rinnovamento geopolitico e tecnico-militare, oltre che geoeconomico
(da qui l’importanza di sviluppare corridoi di trasporto internazionali
alternativi, come l’ “INSTC”).
La
scorsa settimana, l’incaricato d’affari della Missione russa presso l’UE, “Kirill
Logvinov”, ha cercato di informare gli europei, sotto la rubrica “Nuova
architettura di sicurezza per il continente eurasiatico. “
“Logvinov”
ha spiegato che “il concetto euro-atlantico di sicurezza è crollato. Basato sul
dominio degli Stati Uniti e della NATO, il quadro di sicurezza regionale
europeo non è riuscito a garantire l’attuazione pratica del principio della
‘sicurezza indivisibile per tutti’”.
Un
futuro sistema di sicurezza e cooperazione in Eurasia costituirà quindi “le
fondamenta dell’architettura di sicurezza globale in un mondo multipolare
basato sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sullo stato del diritto
internazionale. “
E il
Grande Partenariato Eurasiatico costituirà la base economica e sociale di
questo nuovo sistema di sicurezza eurasiatico.
L’inferno
si congelerà prima che l’UE/NATO accetti la nuova realtà.
Ma il fatto è che lo spazio di sicurezza
reciproca già emergente all’interno della “SCO” dovrebbe rendere l’Eurasia –
meno la penisola dell’Europa occidentale, almeno per il prossimo futuro – più
solida in termini di stabilità strategica delle Grandi Potenze.
Alla
fine, la scelta toccherà all’Europa, l’estremità occidentale dell’Eurasia, o
rimanere come un umile vassallo sotto l’egemone in declino, o guardare a est
per un futuro sovrano e dinamico.
Il
piano russo contro tutti gli altri piani.
È in
questo quadro generale che va compreso il piano di pace di Putin per l’Ucraina,
annunciato il 14 giugno davanti alla crème de la crème dei diplomatici russi.
Tutti
gli altri piani – con l’eccezione dell’offerta cinese rivista, ed è per questo
che Orban è andato a Pechino – sono irrilevanti, dal punto di vista di Mosca.
Naturalmente
il Team Trump ha dovuto proporre un proprio piano incentrato sulla NATO.
Non è
esattamente un regalo agli sprovveduti europei.
Con
Trump, il ruolo della NATO cambierà:
l’Alleanza in Europa diventerà una forza
“ausiliaria”.
Washington
manterrà, ovviamente, i suoi nodi nell’Impero delle Basi – in Germania, Regno
Unito, Turchia – ma le forze di terra, i veicoli blindati, l’artiglieria, la
logistica, tutto, costi elevati compresi, sarà interamente pagato dalle
vacillanti economie europee.
Sotto
il coordinamento del consigliere di Trump per la strategia di difesa nazionale,
“Elbridge Colby”, la nuova amministrazione avrebbe promesso di concedere a
Putin l’impegno a “non espandere la NATO a est. “
Inoltre, Trump sembra essere pronto a
“prendere in considerazione concessioni territoriali” nei confronti della
Russia.
Come
se Mosca pregasse all’unisono per ottenere “concessioni” da un presidente
americano notoriamente inaffidabile.
Il senso di questo piano è che, con “Trump 2.0”,
la principale “minaccia” per gli Stati Uniti sarà la Cina, non la Russia.
A soli
quattro mesi dalle elezioni presidenziali americane, e con il cadavere alla
Casa Bianca sul punto di essere gettato – soprattutto dai potenti donatori –
sotto l’autobus (della casa di riposo), finalmente anche la folla degli zombie
ha capito che il sogno di infliggere una sconfitta strategica alla Russia è
finito.
Tuttavia,
i Democratici di Washington e i loro vassalli della NATO vorrebbero
disperatamente imporre uno scenario coreano: un finto cessate il fuoco e un
congelamento lungo le attuali linee del fronte.
In
questo caso, l’inferno si congelerà prima che Mosca accetti un “piano di pace”
che preservi la possibilità che un’Ucraina, anche se monca, entri nella NATO e
nell’UE nel prossimo futuro, conservando anche un esercito in assetto di guerra
sul fronte occidentale della Russia.
Un
congelamento della guerra ora si tradurrebbe in una nuova guerra tra due o tre
anni con una Kiev ri-armata alla grande.
Questo non accadrà, poiché l’imperativo
assoluto di Mosca è un’Ucraina neutrale, completamente de-militarizzata, oltre
alla fine del processo ufficiale di de-russificazione.
“Orban”
probabilmente non sta facendo il gioco della NATO di cercare di “persuadere”
Russia – e Cina – a firmare una tregua, con Pechino che fa pressioni su Mosca.
A differenza dei suoi sprovveduti partner
dell’UE, “Orban” potrebbe aver imparato una o due cose sul partenariato
strategico Russia-Cina.
I prossimi quattro mesi saranno frenetici, sia
sul fronte dei negoziati che su quello dei cripto-negoziati.
La
guerra probabilmente non finirà nel 2024.
E lo
scenario di un lungo e terribile conflitto pluriennale potrebbe – e la parola
chiave è “potrebbe” – essere dissipato solo da un “Trump 2.0”, e questo
passando sui cadaveri collettivi dello Stato Profondo Usa.
Il
quadro generale rimane:
il futuro dell'”ordine internazionale basato sulle
regole” si
decide sulla terra nera della “Novorossia”.
È l’ordine unipolare contro l’ordine
multipolare e multinodale.
Il”
NATOstan” non è nella posizione di dettare alcunché alla Russia.
L’offerta di Putin è stata l’ultima.
Non la accettate? La guerra continuerà fino
alla resa totale.
A
Mosca non si illudono affatto che l’Occidente collettivo possa accettare
l’offerta di Putin.
“Sergey
Naryshkin”, il capo dell’SVR [Servizio informazioni estero], è stato schietto:
le condizioni non potranno che peggiorare.
Putin ha annunciato solo il “livello più
basso” delle condizioni di Mosca.
Orban
potrebbe aver capito che, in condizioni reali per un accordo di pace, le
regioni DPR,
LPR, Zaporozhye e Kherson verranno cedute alla Russia lungo i loro confini amministrativi
originali;
l’Ucraina
sarà neutrale, priva di armi nucleari e non allineata;
tutte le sanzioni collettive dell’Occidente
saranno revocate e i fondi congelati della Russia verranno restituiti.
Affinché
tutto ciò accada – un’eventualità così remota – la Russia ha tutto il tempo che
vuole.
La priorità ora è il successo del vertice
BRICS che si terrà a Kazan il prossimo ottobre.
I nuovi assistenti presidenziali “Nikolai Patrushev” e “A. Dyumin”, insieme al nuovo Ministro della Difesa “Belousov”, stanno perfezionando la strategia
del quadro generale.
Nel
frattempo, c’è sempre lo spettacolo della NATO – come intrattenimento
secondario.
Così
pacifico, così benevolo, così democratico. Tecnicamente così bello.
Divertitevi
anche voi!
(Pepe
Escobar). (strategic-culture.su).
(strategic-culture.su/news/2024/07/09/the-big-picture-behind-viktor-the-mediators-peace-shuttle/).
UK: IL
“LABURISTA” È STATO
SCELTO
DA BLACROCK.
Comedonchisciotte.org
- Redazione CDC - (09 Luglio 2024) – ci dice:
È
stato un colpo di stato strisciante dal 2017 culminato alla fine oggi con il
Labour pro finanza e sionista che stravince, ma con pochi voti.
Prima hanno purgato il partito laburista di
Jeremy Corbin, che hanno cacciato e hanno rifatto il partito laburista per
Blackrock, la finanza della City e la lobby sionista.
Poi hanno inserito Suna nei Conservatori per
demolire il partito, dividere l’elettorato in 6 gruppi e così far vincere il
nuovo “Labour” della finanza e sionista. In questo modo hanno installato ora il
partito immigrazionista più spinto, più trans-gay ecc… e però anche fedele al
100% alla finanza e Blackrock.
Qui
sembra che nessuno sappia niente di cosa è successo in UK negli ultimi anni.
In
#Uk, il #Labour di Keir #Stormer, appoggiato pubblicamente da #Blackrock
dall’inizio (independent.co.uk/news/uk/politics/labour-starmer-blackrock-support-fink-b2432113.html) , con il 34% dei voti ha avuto 410
seggi su 650.
Ma ha
preso molti meno voti del Labour “autentico” di Jeremy Corbin nel 2017. Jeremy #Corbin fu cacciato dal
partito, dicendo che con lui “non si vinceva” e orchestrando accuse di “antisemitismo” (firstpost.com/world/2024-uk-general-elections-jeremy-corbyn-antisemitism-hamas-labour-party-independent-candidate-13789549.html)
“perché criticava Israele sui
palestinesi” con le quali accuse centinaia di militanti importanti sono stati
purgati dal partito.
Corbin
era temuto da “Blackrock “e dalla City della finanza di Londra, era un
socialista, antisionista e prendeva più voti di Stormer.
Dopo aver installato Stormer (accusandolo Corbin di
anti-semitismo e cacciandolo dal partito), allora quello che allora hanno fatto
è stato bruciare nel partito conservatore “Liz #Truss”, la nuova leader
Conservatore dopo “Boris Johnson”, che cercava di spendere ed era relativamente
popolare.
La “Bank
of England” nel settembre 2022 allora quello che aveva fatto la “BCE” con
Berlusconi nel 2011:
appena
la Truss ha presentato la manovra di bilancio ha creato un crac dei titoli di
stato inglesi facendo dimettere” Liz Truss”.
Al suo posto hanno messo un indiano, sposato
ad una miliardaria indiana, trader di hedge fund assolutamente impopolare nella
base dei conservatori come Suna.
In
questo modo #Suna, che oltre odioso è anche incapace, in due anni ha distrutto
i conservatori anche perché è un incapace, un giovane “maraja” indiano nato
nella ricchezza.
Questo
ha consentito a “Keir #Starmer” e il suo Labour versione sionista e pro-finanza
di prendere ora 410 seggi su 650 con solo il 34% dei voti, una percentuale con
cui si perdeva l’elezione una volta.
Perché
il sistema inglese è assurdo, se ci sono 5 partiti e uno prendendo solo il 34%
risulta però primo in 3/4 delle circoscrizioni prende i 3/4 dei seggi.
L’importate è frazionare gli altri voti tra:
partito autonomista scozzese, liberal-democratici, “Reform” di Farage,
Conservatori e candidati laburisti indipendenti.
In
mezzo a questi 6 partiti, il Labour “finto” di Stormer risulta primo in 3/4 dei
distretti e prende 410 seggi su 650.
E’ stato un colpo di stato strisciante dal
2017, prima per purgare il partito laburista e rifarlo per “Blackrock” e la lobby
sionista, poi demolire i Conservatori, dividere l’elettorato in 6 gruppi e
installare ora il partito immigrazionista più spinto e però anche della finanza
Il “Labour di Stormer,” purgato degli elementi autentici come Corbin, è un
partito terribile perchè è “woke” al massimo, pro-trans/gay-lesbian ecc. e
immigrazionista al massimo, più dei conservatori, che pure sono stati un
disastro per l’immigrazione.
In più
è sionista e pro-finanza come loro.
È stato un colpo di stato, graduale,
orchestrato dal 2017 dopo che i laburisti rischiavano di essere guidati da uno
che se non altro era sincero e popolare come Corbin.
(G.Zibordi)-
(cobraf.com).
“Articolo
del 2023”:
“Stormer”
ottiene il sostegno del miliardario capo di “BlackRock”: “Offre speranza alla
politica britannica.”
(independent.co.uk/news/uk/politics/labour-starmer-blackrock-support-fink-b2432113.html)
IL
PIANO DELLA NATO PER UNA GUERRA
PERMANENTE IN UCRAINA E
IN
ESTREMO ORIENTE.
Comedonchisciotte.org
- Markus – (09 Luglio 2024) - John Elmer - johnhelmer.net- ci dice:
Putin
si trova di fronte allo stesso problema che Stalin aveva avuto con Hitler.
Le
truppe americane, britanniche e canadesi nelle basi avanzate della NATO in
Polonia, Lettonia e Lituania sono state avvertite di prepararsi per il
dispiegamento in Ucraina il prossimo anno.
Sono
state anche avvertite che dovranno combattere sotto i pesanti colpi
dell’artiglieria, dei missili, delle bombe guidate e dei droni russi.
Questo
messaggio è volutamente destinato a passare nelle mani dell’intelligence
militare russa e a raggiungere il Cremlino.
Lì, secondo fonti moscovite, l’intelligence
viene interpretata come una provocazione – parte del piano degli Stati Uniti e
della NATO per intensificare gli attacchi della NATO nel Mar Nero e in
profondità nel territorio russo, al fine di incoraggiare i contrattacchi russi
contro gli obiettivi della NATO, in modo da innescare l’articolo cinque del
Trattato NATO e il conseguente intervento collettivo della forza NATO.
Inoltre,
le fonti russe interpretano questa intelligence come una conferma che gli Stati
Uniti non permetteranno la capitolazione e la sostituzione di Vladimir Zelensky
e del suo regime a Kiev – quindi niente denazificazione, uno dei due obiettivi
principali dell’ “Operazione Militare Speciale”.
Inoltre,
non saranno accettati termini di pace che non prevedano il ritiro della Russia
dalla Crimea e dalle quattro regioni della Novorossia e la sconfitta militare
dell’esercito russo.
Quindi, niente smilitarizzazione, il secondo
degli obiettivi di sicurezza a lungo termine della Russia.
La
risposta immediata dello Stato Maggiore è stata quella di escogitare misure
“morbide” per combattere le unità di guerra elettronica aerea degli Stati
Uniti, del Regno Unito e di altri Paesi della NATO che forniscono la guida, il
puntamento, la tempistica di lancio e le rotte di volo dei missili” Storm
Shadow “e “ATACMS,” nonché il coordinamento degli attacchi aerei e navali dei
droni ucraini.
Il comando russo ha anche scatenato una nuova
serie di attacchi missilistici contro gli aeroporti ucraini – “Voznesensk” e
“Mirgorod” – dove sono di stanza i bombardieri che lanciano i missili da
crociera a lungo raggio “Storm Shadow” e dove, tra poche settimane, è previsto
il dispiegamento degli F-16 forniti dalla NATO.
Sotto
la crescente pressione interna per contrastare attacchi così dannosi per i
civili come quello del 23 giugno sulla spiaggia di Sebastopoli, il Presidente
Vladimir Putin ha rilasciato una sequenza di dichiarazioni di calcolata
ambiguità, se non di inganno strategico.
Una delle interpretazioni degli analisti della
sicurezza di Mosca è che il presidente stia evitando la trappola della
provocazione, offrendo invece una serie di condizioni di pace, sicuro che
saranno respinte a Kiev, Bruxelles, Londra e Washington.
In questo modo, per ora si riserva la libertà
d’azione e, in seguito, potrà dare la colpa all’avversario.
Venerdì,
nelle dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro al Cremlino con il primo
ministro ungherese Victor Orban – attualmente presidente di turno del Consiglio
dell’Unione Europea – Putin ha ribadito la sua offerta di pace e la sua
aspettativa di un rifiuto:
“Restiamo
aperti a una discussione su una soluzione politica e diplomatica. Tuttavia, la
controparte non fa altro che rendere evidente la sua riluttanza a risolvere la
questione in questo modo.
Gli
sponsor dell’Ucraina continuano a usare il Paese e il suo popolo come un
ariete, facendone una vittima nel confronto con la Russia”.
“Abbiamo
illustrato la nostra iniziativa di pace di recente, in occasione del nostro
incontro con gli alti funzionari del Ministero degli Affari Esteri della
Federazione Russa.
Riteniamo che la sua attuazione consentirebbe
di porre fine alle ostilità e di avviare i negoziati.
Inoltre, non dovrebbe essere solo una tregua o
un cessate il fuoco temporaneo, né una pausa che il regime di Kiev potrebbe
utilizzare per recuperare le perdite, riorganizzarsi e riarmarsi.
La Russia è a favore di una fine completa e
definitiva del conflitto.
Le condizioni per farlo, come ho già detto,
sono esposte nel mio discorso al Ministero degli Affari Esteri.
Stiamo
parlando del ritiro completo di tutte le truppe ucraine dalle Repubbliche
popolari di Donetsk e Lugansk e dalle regioni di Zaporozhye e Kherson.
Ci sono anche altre condizioni”.
Putin
non è l’unico nello stato maggiore in tempo di guerra – lo Stava – a sospettare
una provocazione da parte di americani e britannici mentre si preparano ad
un’escalation verso una guerra in prima persona.
Anche
lo Stava riconosce che questo era stato il problema di Stalin nell’interpretare
le informazioni provenienti da Tokyo e Berlino, in particolare i cablogrammi di
“Richard Sorge” dal dicembre 1940 ai primi giorni del giugno 1941, che
avvertivano dei preparativi di Hitler per l’invasione dell’Unione Sovietica.
Le
fonti di Mosca sono sicure che evitare il catastrofico errore di valutazione di
Stalin sulla tempistica di Hitler è una priorità di Putin e dello Stato
Maggiore.
Aver
sbagliato la tempistica del colpo di Stato americano a Kiev del 21 febbraio
2014 era quasi costato la perdita di Sebastopoli e della Crimea; l’aver
sottovalutato la prontezza delle forze ucraine a Hostemel il 24 febbraio 2022
era costato la vita ad almeno 300 paracadutisti russi, non era riuscito ad
imporre un cambio di regime a Kiev e aveva fatto fallire i negoziati di pace a
Istanbul del 30 marzo.
“Ve
l’avevamo detto” non è un ritornello che il Cremlino sente per la prima volta
dallo Stato Maggiore.
La
riluttanza di Putin ad agire è criticata a Mosca mentre aumenta il ritmo dei
raid missilistici e dei droni ucraini.
“So
per certo che lo Stato Maggiore aveva previsto fin dall’inizio il
coinvolgimento della NATO e che una pianificazione di emergenza era stata fatta
di conseguenza”, ha riferito il 3 luglio l’analista militare “Andrei Martyanov”,
che vive negli Stati Uniti, “Era chiaro fin dal primo giorno della “SMO”
[Operazione Militare Speciale], non solo ora.
L’unico
problema era come la Russia avrebbe affrontato l’escalation e il graduale
coinvolgimento della NATO fino a quando non sarebbe diventato chiaro che si
trattava di un conflitto tra Occidente e Russia”.
“Cosa
è successo al divieto di entrare nella NATO e alla de-nazificazione?”, si
chiede una fonte militare.
“Gli
americani, gli ucraini, i britannici hanno scalato e il presidente ha reagito
temporeggiando”, risponde.
“Non credo nemmeno che Orban stia facendo solo
delle proposte nell’interesse dell’Ungheria.
È un
emissario del piano di Trump per la fine della guerra”.
La
fonte si riferisce al sostegno di Orban all’elezione di Trump a novembre.
“Si può criticare [Trump] per molte ragioni”,
ha detto Orban, “ma la migliore politica estera degli ultimi decenni appartiene
a lui.
Non ha iniziato nessuna nuova guerra, ha
trattato con correttezza i nord coreani, persino i cinesi… e, se fosse stato il
presidente al momento dell’invasione russa [dell’Ucraina], i russi non
avrebbero potuto farlo.
Trump è l’uomo che può salvare il mondo
occidentale”.
Intervenendo
a un ricevimento per il Giorno dell’Indipendenza a Budapest, l’ambasciatore “David
Pressman” ha detto che Orbán “continua a ricordarci, ogni giorno, chi vorrebbe
che vincesse quelle elezioni, per chi voterebbe se fosse americano, cosa che
non è.
Non
abbiamo nessun altro alleato o partner – nemmeno uno – che in modo simile,
palese e instancabile, faccia campagna per un candidato specifico in
un’elezione negli Stati Uniti d’America, apparentemente convinto che, a
prescindere da tutto, questo aiuti solo l’Ungheria, o almeno aiuti lui
personalmente”.
Fonti
di Mosca sospettano che Orban abbia fatto sapere a Putin di essere
l’intermediario di Trump sulle condizioni per porre fine alla guerra in
Ucraina.
Orban
ha apertamente accennato a questo, dicendo alla stampa dopo il loro incontro:
“Non raggiungeremo la pace senza diplomazia,
senza canali di comunicazione”.
Come
canale di comunicazione di Trump, Orban ha poi ripetuto le recenti affermazioni
di Trump, che ha dichiarato che porrà fine alla guerra il giorno dopo la sua
vittoria alle elezioni del 5 novembre.
“Volevo sapere qual è la strada più breve per
porre fine alla guerra.
Volevo
sentire l’opinione del Presidente su tre questioni importanti, e ho sentito la
sua opinione.
Cosa
pensa delle attuali iniziative di pace?
Cosa pensa del cessate il fuoco e dei colloqui
di pace, e in quale successione possono essere portati avanti?
E la
terza cosa che mi interessava era la visione che il Presidente ha dell’Europa
dopo la guerra”.
Ecco
un’analisi delle affermazioni di Trump e del progetto interno che aveva
autorizzato per la pubblicazione in aprile.
Per la
versione ripetuta da Orban di ciò che sostiene di fare e per l’omissione di
tutto ciò che è emerso prima del suo arrivo sulla scena con “messaggi segreti”,
“sotto il tappeto” e “a sorpresa”, guardate questa intervista con il
proprietario di una rivista svizzero tedesca.
“La
prossima sorpresa sarà lunedì mattina”, ha detto Orban al suo intervistatore
della” Weltwoche”.
“Vedrete
– seguite il percorso”.
Per
Mosca non è stata una sorpresa, perché Orban aveva già illustrato a Putin la
sua intenzione di volare a Pechino per incontrare il Presidente Xi Jinping, e i
blogger militari russi ne erano stati informati ore prima che le agenzie di
propaganda occidentali, Reuters, Deutsche Welle e Voice of America
riprendessero la notizia.
Il primo rapporto di Mosca di domenica sera ha
commentato che Orban si sta esibendo in “ciniche buffonate”
“Orban sta pubblicizzando il suo viaggio a
Mosca.
Domani mattina [lunedì 8 luglio] Orban è
atteso a Pechino, dove sono previsti negoziati con il compagno Xi Jinping”.
Fonte
originale: (weltwoche.ch/ Versione sottotitolata: x.com/).
Da
parte dei militari russi non c’è fiducia nelle proposte di Trump, né nella
versione di Orban, né negli oligarchi russi che si presentano al Cremlino come
intermediari. Si sospetta invece che Trump e i suoi intermediari stiano
cercando di ingannare il Cremlino ripetendo la “sorpresa di ottobre” con l’Iran
della prima campagna elettorale di Ronald Reagan nel 1980.
Per
sostenere le loro ragioni a favore di misure reciproche, lo Stato Maggiore si
sta assicurando che i blogger militari di Mosca riferiscano ogni giorno
dell’escalation di frequenza, portata e danni dei raid ucraini, effettuati da
aerei con equipaggio e droni sul Mar Nero e coordinati da Stati Uniti e Regno
Unito.
(Canale
telegram Rybar di Mikhail Zvinchuk)
(Ripubblicato
dal Colonnello Cassad/Boris Rozhin il 6 luglio).
Una
mappa mostra gli attacchi ucraini (AFU) con missili aviotrasportati, droni
aerei e navali del 5 e 6 luglio, nonché i loro punti di lancio a ovest
dell’attuale linea di contatto e le intercettazioni della difesa aerea russa.
“Di notte, le formazioni ucraine hanno
nuovamente attaccato con droni le infrastrutture petrolifere nel Territorio di
Krasnodar, lungo la costa del Mar d’Azov.
Sono stati colpiti diversi insediamenti.
Il
lavoro della difesa aerea è stato notato a Yeysk, Pavlovskaya, Leningradskaya.
I droni sono stati abbattuti da 51 divisioni
di difesa aerea, ma alcuni detriti delle testate sono caduti in zone dove si
trovano impianti elettrici, senza però causare gravi danni”.
“In
ogni caso, questo è il secondo giorno consecutivo in cui il nemico attacca le
zone costiere del Mar d’Azov.
Ieri, “Primorsko-Akhtarsk”
è diventata l’obiettivo delle Forze Armate dell’Ucraina, contro cui sono stati
lanciati 20 droni.
Quasi tutti sono stati abbattuti dalla difesa
aerea e dalle unità della Quarta Armata.
Tuttavia, un UAV ha colpito una sottostazione
elettrica locale, causando problemi all’illuminazione elettrica.
In
seguito, le Forze Armate ucraine hanno colpito ancora:
questa volta dal territorio della regione di
Zaporozhye sono stati lanciati tre missili antinave Neptune, un tipo di missile
che viene osservato sempre più spesso lungo l’intera linea di contatto, a
partire da Belgorod fino alla Crimea.
Due
missili sono stati abbattuti dalle unità di difesa aerea; uno è andato fuori
rotta e ha colpito un edificio residenziale, ferendo dei civili.
Poco
dopo, sette droni ucraini sono stati abbattuti tra Rostov-on-Don e Bataisk.
L’obiettivo finale rimane poco chiaro:
potrebbe
essersi trattato di depositi di petrolio, o forse i droni stavano volando in
direzione dell’aeroporto di Morozovsk.
Ieri
[5 luglio] ci sono stati problemi in Crimea.
Durante
la giornata, missili e droni senza pilota sono riusciti a filtrare almeno 5-6
volte, nella maggior parte dei casi a causa di lanci di missili civetta e falsi
bersagli. Tuttavia, a un certo punto, un bombardiere ucraino Su-24M ha lanciato
due missili da crociera “Storm Shadow”, che sono stati abbattuti vicino a
Tarkhankut e a sud di Yevpatoria dai caccia MiG-31 delle Forze Aerospaziali
russe”.
I
blogger militari non lasciano dubbi sul fatto che il drone da guerra
elettronica USAF Global Hawk (RQ-4B) sia tornato nello spazio aereo del Mar
Nero dalla sua nuova base in Romania per dirigere i nuovi raid ucraini.
Rybar
di Zvinchuk ha anche ripubblicato un rapporto sui preparativi della NATO per
basare le forze di terra, gli aerei con equipaggio e i droni della NATO sul
territorio rumeno, nonché per riparare gli HIMARS e altre unità di artiglieria
recuperate dal campo di battaglia ucraino, al fine di riportarle in azione.
Esiste
un elenco degli otto gruppi tattici avanzati che la NATO sta preparando per una
guerra diretta contro la Russia.
Sul
fronte orientale che la Russia condivide con la Cina, Vzglyad ha appena
pubblicato un avvertimento:
“La
NATO si sta avvicinando ai confini della Russia dall’altro lato”.
L’autore,
Gevorg Mirzoyan, scrive regolarmente per il mezzo di comunicazione
semi-ufficiale sulla sicurezza Vzglyad ed è un accademico dell’Università
statale delle Finanze di Mosca.( vz.ru/)
Alcuni
giorni dopo l’uscita della rivista, una pubblicazione militare ucraina ha
riferito del primo dispiegamento dell’esercito cinese in Bielorussia per
esercitazioni descritte come “addestramento anti-terrorismo”.
La
NATO si sta avvicinando ai confini della Russia dall’altra parte Gevorg
Mirzayan 4 luglio 2024.
Secondo
gli esperti, nel medio termine il blocco della NATO diventerà globale.
Si
riferiscono alla possibile avanzata dell’alleanza nella regione del Pacifico –
direttamente ai confini della Cina e a quelli dell’Estremo Oriente della
Russia. Come avverrà e come potrà influire sulle relazioni tra Russia e Cina?
La
leadership dell’Alleanza Nord Atlantica ha annunciato di essere pronta a
partecipare più attivamente agli affari dell’Asia orientale.
Si
tratta apparentemente di una risposta alle azioni della Cina.
In
primo luogo, a causa della sua cooperazione con la Russia.
“Il
crescente avvicinamento tra la Russia e i suoi amici autoritari in Asia rende
ancora più importante il nostro lavoro con gli amici della regione
indo-pacifica”, afferma il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.
Gli
Stati occidentali sono alla ricerca dei colpevoli di tutto ciò – e li trovano
nella persona dei compagni cinesi, che, a loro dire, hanno fornito alla Russia
tutto il necessario per affrontare il “mondo civilizzato”.
In
secondo luogo, perché le azioni della Cina minacciano presumibilmente la
sicurezza dell’Europa.
“Pubblicamente, il presidente Xi finge di
evitare il conflitto in Ucraina per evitare le sanzioni e mantenere le
relazioni commerciali.
Di
fatto, però, la Cina sostiene il più grande conflitto militare in Europa dalla
Seconda Guerra Mondiale, pur volendo mantenere buone relazioni con
l’Occidente”, continua Stoltenberg.
In
Cina, ovviamente, negano tutte le accuse.
“La
NATO è un prodotto della Guerra Fredda e la più grande forza militare del
mondo.
Invece
di denigrare la Cina e attaccarla con dichiarazioni di ogni tipo, la NATO
dovrebbe rendersi conto del ruolo che l’alleanza svolge nella crisi ucraina”,
ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian.
Secondo
il portavoce, la Cina non è né l’iniziatrice né uno dei partecipanti della
crisi ucraina.
“Consiglio
alle parti interessate di smettere di scaricare le responsabilità e di seminare
discordia, di astenersi dall’aggiungere benzina al fuoco e di provocare un
confronto tra blocchi.
Inoltre,
i cinesi sostengono che non c’è posto per la NATO in Asia orientale, se non
altro perché l’organizzazione porterà con sé solo conflitti e guerre.
“Tutti
i Paesi della regione Asia-Pacifico sono impegnati a promuovere la pace e lo
sviluppo.
Gli
americani devono rispettare questo impegno e lavorare anch’essi per la pace e
lo sviluppo, senza portare nella regione un blocco di scontri e conflitti”, ha
dichiarato l’ambasciata cinese a Washington in un comunicato.
Tuttavia,
gli americani sembrano ignorare queste accuse.
L’arrivo della NATO in Asia orientale è già un
fatto per loro – sarà attuato sotto qualsiasi amministrazione verrà dopo.
E l’affermazione sul coinvolgimento della Cina
nella crisi ucraina è solo una scusa, oltre che un espediente retorico per fare
pressione sui Paesi europei e convincerli a sostenere l’espansione della NATO
in Estremo Oriente.
“Il
fatto è che l’Europa sta cercando di evitare una vera e propria partecipazione
al confronto militare con la Cina.
E
questo è motivato dal fatto che il confronto con la Russia è già abbastanza
difficile.
L’Europa è pronta a sostenere verbalmente gli
Stati Uniti, ma, allo stesso tempo, non è disposta a stanziare fondi per il
confronto con la Russia, per non parlare dell’invio di forze armate sulle coste
della Cina”, spiega a Vzglyad Vadim Trukhachev, professore associato presso
l’Università statale russa.
“Gli
americani stanno davvero facendo della NATO un attore planetario o
un’organizzazione di polizia.
E lo dicono senza mezzi termini, sostengono
che non solo le basi americane, ma anche quelle europee e di altri Paesi
dovrebbero frenare la Cina.
Tutto
questo è già stato attuato sotto forma di piccole missioni e ora gli americani
stanno spingendo per l’ingrandimento della forza di reazione rapida della NATO.
Ora,
questa forza di reazione rapida è composta da 30.000 uomini, ma vogliono
portarla a 300.000”, spiega a Vzglyad Andrei Klintsevich, responsabile del
Centro per lo studio dei conflitti militari e politici.
Gevorg
Mirzayan dell’Università delle Finanze, Vadim Trukhachev dell’Università
Statale Russa per le Scienze Umanistiche e Andrei Klintsevich.
La valutazione di Trukhachev sulla missione di
“pacificazione” di Orban può essere letta.
Queste
forze internazionali, polacche, tedesche, francesi e italiane, opererebbero al
di fuori del comando e del controllo nazionale.
“In altre parole, in qualsiasi momento un
generale della NATO potrebbe alzare il telefono e, su istruzioni di Washington,
impartire ordini a determinate unità senza l’approvazione dei rispettivi
parlamenti nazionali.
E le
truppe volerebbero via per svolgere un incarico extranazionale”, continua
Klintsevich.
La
resistenza dell’Europa alla prospettiva di un tale dispiegamento è l’ultimo
problema sulla strada dell’espansione dell’Alleanza in Estremo Oriente.
In ogni caso, in Estremo Oriente ci sono già
abbastanza Paesi pronti a sostenere l’arrivo della NATO nella regione:
Australia,
Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud sono considerati i partner chiave
dell’alleanza
.
Paesi che temono molto la crescita della Cina.
Che
dipendono dagli Stati Uniti molto più dell’India e che parteciperanno al
vertice della NATO a Washington.
Secondo
il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell, la regione indo-pacifica è
“ora più connessa all’Europa che mai”.
Infine,
gli Stati Uniti hanno già fatto alcuni passi, come ad esempio il blocco “AUKUS”
(composto da Australia, Regno Unito e Stati Uniti), concepito proprio come arma
di dissuasione nei confronti della RPC.
“È probabile che il blocco AUKUS si espanda:
saranno inclusi altri Paesi, probabilmente il Giappone e la Corea del Sud.
E poi
questo blocco firmerà una sorta di accordo di unificazione con la NATO, dopo di
che l’alleanza diventerà globale”, spiega Klintsevich.
Il
primo ministro australiano Albanese incontra il segretario generale della NATO
Stoltenberg al vertice NATO del luglio 2023.
Per la
versione australiana dell’adesione alla guerra della NATO in Ucraina,(afr.com/)
Per la
versione della NATO sul ruolo australiano nella NATO: (nato.int/)
La
Cina comprende l’alta probabilità dell’arrivo della NATO, così come il fatto
che dovrà cambiare in qualche modo la propria politica.
Dal punto di vista militare, Pechino è
ovviamente pronta.
“I cinesi hanno già messo in moto tutta la
loro macchina militare-industriale. Stanno costruendo portaerei in serie,
creando armi ipersoniche, allestendo basi su isole artificiali in aree che
vorrebbero controllare.
I
cinesi hanno imposto agli americani una corsa agli armamenti – e questo
processo continuerà anche senza l’intervento della NATO”, afferma Klintsevich.
Ma la
politica estera cinese dovrà essere modificata.
Più di
recente, Pechino ha sfruttato la crisi ucraina per guadagnare punti a livello
internazionale.
E non
solo attraverso le sue iniziative di pace.
Ad
esempio, i cinesi accusano la NATO di “ricatto nucleare” (sulla base delle
dichiarazioni di Stoltenberg sul possibile dispiegamento di armi nucleari in
Europa).
In
questo modo, Pechino non solo svolge il ruolo di pacificatore, ma sembra anche
essere una sorta di portavoce delle opinioni del Sud globale – Paesi non
nucleari che guardano con timore ai giochi dei loro colleghi nucleari.
Una simile posizione aiuterà inoltre i cinesi
a distogliere in qualche modo l’attenzione del mondo dal proprio potenziamento
dell’arsenale nucleare (a cui Pechino, non essendo firmataria del trattato
START, ha tutto il diritto).
Stiamo
parlando di un confronto già nella sfera di influenza tradizionalmente cinese.
Non sulle coste altrui, ma sulle proprie.
Che
possono essere difese solo con il sostegno di Mosca – risorse, infrastrutture,
politica e ogni altra forma di supporto.
Questo
riduce il margine di manovra dei cinesi:
sarà più difficile per loro spingerci a fare
sconti sugli idrocarburi e su altri aspetti della cooperazione economica
sino-russa.
La realizzazione di un vero confronto con
l’America li costringerà a costruire le relazioni con noi in modo leggermente
diverso.
Proprio
perché, uno dopo l’altro, veniamo tutti messi all’angolo”, riassume
Klintsevich.
Di
conseguenza, l’espansione della NATO in Estremo Oriente potrebbe avere lo
stesso risultato dell’espansione in Europa.
Raggruppare e unire gli oppositori degli Stati
Uniti.”
L’originale
dell’immagine di copertina è questa vignetta dell’agosto 1939, che mostra
Hitler mentre lotta con l’orso russo.
Era una reazione al patto di non aggressione
concordato tra Hitler e Stalin e firmato il 25 agosto 1939 dai ministri degli
Esteri Joachim von Ribbentrop e Vyacheslav Molotov.
Il 17 dicembre 2021, Putin aveva autorizzato
il Ministero degli Esteri russo a presentare a Biden il Trattato tra gli Stati
Uniti d’America e la Federazione Russa sulle garanzie di sicurezza.
Biden
lo aveva respinto senza negoziare.
(John
Elmer). (johnhelmer.net). (johnhelmer.net/natos-plan-for-permanent-war-in-ukraine-and-on-the-fareast-front-putin-has-stalins-hitler-problem/).
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