Russia - Nato -Usa e nuovo Governo Europeo.

 

Russia - Nato -Usa e nuovo Governo Europeo.

 

 

Orban: "I russi non perderanno,

ho fiducia in Trump."

Tg.la7.it - Redazione Digitale – (8 – 7- 2024) – Redazione - ci dice:

 

Il premier ungherese: "Putin ha un'idea molto chiara di come vincere in Ucraina.". Xi: no strappi con l'Europa.

Non fa a tempo ad arrivare a Pechino che sulla visita  già non condivisa dall'Europa, rimbalzano le parole di “Viktor Orban” di un'intervista del premier ungherese alla “Bild” rilasciata venerdì.

 Il presidente di turno del Consiglio dell'Unione Europea, è "in Cina per una missione di pace," dopo le sue recenti visite a Kiev e poi a Mosca, da quando è presidente del Consiglio Europeo. 

L'intervista.

Al giornale tedesco “Bild”, poi rilascia le sue convinte dichiarazioni: "Non è possibile che i russi perdano la guerra in Ucraina".

E in un'intervista esclusiva spiega che Putin ha "un'idea molto chiara" di come vincere;

 il premier ungherese dice di avere "fiducia" a questo punto in Donald Trump, "uomo d'affari" e "uomo di pace".

Vladimir Putin crede ancora nella vittoria?

"È più di questo - risponde -. Lui ha una chiara idea di cosa succederà e di come la Russia vincerà.

E questo vale anche per Zelensky". 

 

L'affondo sull'Europa.

"Mi dispiace doverlo dire, ma anche l'Europa ha una politica di guerra".

Orban esorta l'Europa a svincolarsi dagli Usa e a condurre "una politica autonoma".

"Le vittime principali delle due parti in guerra sono infatti l'economia e la popolazione europea", afferma.

L'intervista a “Welt”.

Quella a Bild non è la sola intervista di Orban.

 Il primo ministro ungherese in un'altra intervista esclusiva a “Welt” a “Paul Ronzheimer” afferma la stessa cosa:

 l'intensità della guerra aumenterà enormemente nei prossimi mesi. 

 

Xi-Orban.

Così mentre dalle prime informazioni che trapelano dal palazzo imperiale dopo l'incontro con Orban il presidente cinese “Xi” afferma di non vedere ragione per cui Cina e Unione Europea debbano essere in disaccordo, Orban su “X” lancia un suo video dell'incontro in cui sostiene che “Xi” gli ha riferito che la Cina vuole continuare a sforzarsi per creare le condizioni di pace.

 

Cosa ha detto la Cina.

"Fra Cina ed Europa non ci sono divergenze geopolitiche, e neanche un conflitto di interesse fondamentale.

Le relazioni fra i due blocchi sono di importanza strategica e hanno un impatto globale.

Per questo devono lavorare insieme per mantenere uno sviluppo stabile e sano delle relazioni e per rispondere insieme alle sfide globali".

“Xi” ha detto di auspicare che, durante la presidenza ungherese dell'Ue, Budapest potrà svolgere "un ruolo attivo" per facilitare gli sforzi per garantire uno sviluppo stabile delle relazioni.

Due resoconti per raccontare la stessa storia, ma con sfumature diverse.

 

 

 

 

La Ue di Orban vuole fare

da ponte con la Russia.

Ilsole24ore.com – (5 luglio 2024) - Beda Romano – ci dice:

Secondo fonti di stampa, il premier sarà oggi a Mosca. Il presidente del Consiglio Ue Michel: non ha il mandato di impegnarsi per conto dell’Unione-

BUDAPEST - «Non è possibile arrivare alla pace stando comodamente seduti in poltrona a Bruxelles».

 Esordisce così in un post su “X “il premier ungherese Viktor Orban, che il primo luglio ha iniziato la presidenza di turno dell’Ue.

«Anche se la presidenza di turno dell’Ue non ha mandato di negoziare per conto dell’Ue, non possiamo sederci e aspettare che la guerra finisca miracolosamente», aggiunge Orban.

«Serviremo come strumento importante per compiere i primi passi verso la pace. Questo è lo scopo della nostra missione di pace» a Mosca.

Le tante sfaccettature del governo ungherese si erano rivelate già ieri alla stampa europea.

 Quella provocatoria e combattiva, ma anche quella moderata e pragmatica.

 Da lunedì l’Ungheria del premier nazionalista Viktor Orbán ha assunto per sei mesi le redini dell’Unione europea.

 Il portavoce del governo ha annunciato che il Paese vuole «lasciare il segno».

Ieri sera correva voce che il primo ministro potesse recarsi a Mosca, forse già oggi, per incontrare il presidente Vladimir Putin.

 

 La faccia più provocatoria è incarnata da uno dei più fidati collaboratori del sulfureo primo ministro Orbán.

A 55 anni, “Zoltán Kovács”, che associa blazer blu a jeans slavati, è il ministro per la comunicazione internazionale del governo ungherese.

 «Conosciamo le regole della presidenza di turno dell’Unione – ha detto a un gruppo di corrispondenti bruxellesi ieri qui a Budapest –. Viktor Orbán utilizzerà la presidenza in modo politico (…) La nostra è una agenda politica».

 

Ieri sera fonti di stampa sostenevano che il premier potesse recarsi a Mosca per incontrare il presidente Putin, dopo che lunedì a Kiev aveva visto il presidente Volodymyr Zelensky.

In assenza di conferma dalla sua controparte ungherese, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha ricordato su “X” che «la presidenza di turno non ha il mandato di impegnarsi con la Russia per conto dell’Unione».

Fin dall’invasione russa dell’Ucraina, Budapest si rifiuta di armare Kiev, e sostiene l’idea di perseguire la pace.

 

Il motto della presidenza ungherese ha fatto storcere le labbra a molti:

Make Europe Great Again.

 A nessuno è sfuggito il desiderio di scimmiottare lo slogan dell’ex presidente americano Donald Trump (Make America Great Again).

In visita a marzo negli Stati Uniti, il premier Orbán ha incontrato il suo sodale americano, senza nascondere la sua simpatia per l’uomo d’affari che nel 2021, dopo essere stato sconfitto nelle urne, ha promosso un assedio al Campidoglio.

Da anni ormai l’Ungheria è un paese sui generis nel consesso comunitario, oggetto di una procedura ex articolo 7 dei Trattati per via di una preoccupante deriva dello Stato di diritto sul fronte della libertà accademica o sul versante dei diritti civili.

 Da tempo i fondi comunitari sono stati congelati in attesa che il Paese rientri nei ranghi.

Per il ministro Kovács si tratta di «un ricatto», di «un’arma politica contro un Paese che a differenza degli altri non vuole uniformarsi».

A proposito di Stato di diritto, l’uomo politico ha avvertito ieri che il rispetto delle regole vale anche per le istituzioni comunitarie, riferendosi al tentativo degli altri Paesi membri di trovare metodi legali per aggirare i continui veti ungheresi sul fronte ucraino. «I compromessi sono necessari. Se vi sono governi che non sono d’accordo con una particolare decisione non vi è consenso».

Ha attribuito la scelta di Budapest di bloccare 6,6 miliardi di euro di aiuti a Kiev alle discriminazioni ucraine contro la comunità ungherese nel Paese.

Le priorità della presidenza ungherese sono la pace in Ucraina, la lotta all’immigrazione clandestina, le sfide demografiche e la competitività dell’economia.

Il viso moderato e pragmatico del governo Orbán è incarnato da János Bóka, 45 anni, il ministro per gli Affari europei.

Incontrando la stampa comunitaria, l’ex professore in giacca e cravatta ha sottolineato di ritenere il principio di una unione sempre più unita (ever closer union) «una dichiarazione politica, non giuridica».

Con ordine e calma, il ministro Bóka ha respinto le critiche europee relative alle leggi anti-LGTB o alle norme sulla sovranità dello Stato che impongono particolari livelli di trasparenza per le ONG.

 Ha sostenuto con forza l’idea di spostare in Paesi terzi l’eventuale iter di concessione del diritto d’asilo, evitando però di ripetere la posizione del ministro Kovács, secondo il quale «l’immigrazione illegale non è una questione umanitaria, ma un problema di forza lavoro».

«Il voto europeo non ha messo in mostra la classica divisione destra-sinistra - ha aggiunto il ministro Bóka -, ma piuttosto il contrasto tra chi chiede la continuità politica e chi vuole il cambiamento politico».

 Ha poi ricordato che «la sovranità nazionale è un valore».

La frase ha il merito della chiarezza, e si riflette anche nel vociferato viaggio del premier a Mosca.

In una Europa sempre terribilmente in bilico tra integrazione e disintegrazione, l’Ungheria di Viktor Orbán ha scelto da quale parte stare.

 

 

 

 

Ucraina, Biden a Parigi:

"Putin non si fermerà,

tutta l'Europa è minacciata."

Adnkronos.com – (08 giugno 2024) - Redazione Adnkronos – ci dice:

 

Il Presidente Usa: "Noi non lo permetteremo". Macron ringrazia gli Usa: "Il nostro punto di vista è comune".

 

"Putin non si fermerà all'Ucraina", ha affermato Joe Biden dopo aver incontrato a Parigi Emmanuel Macron, a cui ha ribadito che "gli Stati Uniti rimangono al fianco dei loro alleati e della Francia".

Gli Stati Uniti hanno aiutato l'Ucraina "sapendo quello che accadrà se Putin riesce a soggiogare" il Paese cha ha invaso.

"Non si fermerà. Putin non si fermerà all'Ucraina. Va al di là, tutta l'Europa sarà minacciata.

Noi non lo permetteremo, gli Usa rimangono al fianco dell'Ucraina, dei nostri alleati e della Francia".

"Ieri ho annunciato un nuovo pacchetto di aiuti, il sesto.

 Stiamo mantenendo le nostre promesse", ha ricordato Biden al termine della sua colazione di lavoro all'Eliseo.

"Mi congratulo con la Francia, con gli alleati europei, per il loro lavoro", ha proseguito Biden parlando di un "rapporto inossidabile" con Parigi.

 

Macron ha ringraziato Biden per "l'impegno degli Stati Uniti" in Ucraina.

 "In questo conflitto sono in gioco la sicurezza e la stabilità della nostra Europa", ha dichiarato il capo dell'Eliseo.

"Sulla questione dell'Ucraina, il nostro punto di vista è comune, è quello del rispetto del diritto internazionale della libertà dei popoli a disporre di sé stessi".

 

 

 

 

Il campo di Macron progetta un improbabile

ritorno nel caos elettorale francese.

Politico.eu - CLEA CAULCUTT E ANTHONY LATTIER – (9 LUGLIO 2024) – ci dicono:

 

Senza nessuno al comando, gli alleati del presidente francese credono che tutto sia possibile.

Gli alleati del presidente Emmanuel Macron sperano di volgere a loro vantaggio l'attuale tumulto.

PARIGI — La situazione non si è ancora calmata dopo il sorprendente risultato delle elezioni francesi di domenica, che hanno portato a un parlamento in stallo, e gli alleati del presidente Emmanuel Macron sperano già di volgere la situazione a proprio vantaggio.

Contrariamente alle recenti previsioni, l'alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare ha ottenuto il maggior numero di seggi nel turno finale delle elezioni parlamentari di domenica, superando i centristi di Macron e sbaragliando il partito di estrema destra Rassemblement National di Marine Le Pen.

 

Partecipazione degli elettori: 66,63%.

Ma il risultato ha lasciato il parlamento francese in un limbo, senza un candidato ovvio per la carica di primo ministro e senza un partito in grado di formare un governo.

Gli alleati del presidente stanno ora cercando opportunità per sfruttare l'incertezza per affermare la loro agenda centrista.

Alcuni pensano di aver trovato una possibile via d'uscita: rompendo l'alleanza di sinistra già faziosa e frammentata.

Il Nuovo Fronte Popolare è un eterogeneo gruppo di partiti di sinistra eterogenei con una piattaforma politica concordata in fretta e senza un leader chiaro.

Include l'estrema sinistra “France Unbowed”, guidata dal veterano agitatore Jean-Luc Mélenchon; i comunisti; i socialisti e i verdi.

L'alleanza è stata messa insieme in fretta e furia dopo che Macron ha innescato le elezioni anticipate un mese fa, e rimane fragile e carica di tensioni.

Fino a poco tempo fa, il Partito Socialista e la Francia Indomita erano ai ferri corti sulla guerra di Israele contro Hamas, con i socialisti che accusavano l'estrema sinistra di non aver condannato chiaramente gli attacchi di Hamas del 7 ottobre.

Il Nuovo Fronte Popolare è un eterogeneo gruppo di partiti di sinistra eterogenei con una piattaforma politica concordata in fretta e senza un leader chiaro.

Lunedì mattina, la sinistra era ancora saldamente nella fase della luna di miele e prometteva di sostenere una sola persona per diventare primo ministro entro la fine della settimana.

 I liberali di Macron, tuttavia, sperano che sia solo questione di tempo prima che la sinistra imploda e il centro emerga come il gruppo più numeroso in parlamento.

Uno dei principali alleati di Macron, François Bayrou, ha sostenuto lunedì alla radio francese che "le elezioni non hanno ancora emesso il loro verdetto in termini di numeri".

Quando gli è stato chiesto cosa intendesse dire, Bayrou ha detto che il problema non era "il conteggio dei voti", ma l'identificazione di quale gruppo "può unirsi".

Nel frattempo, il presidente francese è stato stranamente silenzioso e sembra aspettare il momento giusto.

Lunedì, il primo ministro francese “Gabriel Attal” si è offerto di dimettersi, ma Macron gli ha chiesto di restare "per la stabilità del paese", secondo una dichiarazione dell'Eliseo.

Partita a scacchi del Parlamento.

Per la leader dei Verdi “Marine Tondelier,” che era nello studio radiofonico con Bayrou, i suoi commenti erano "una negazione" dei risultati di domenica.

 "Dovete accettare la vittoria dei vostri avversari", ha ribattuto bruscamente.

Ma non è chiaramente una coincidenza che Bayrou abbia tergiversato nel riconoscere il successo della sinistra, dato che gli addetti ai lavori del partito di Macron hanno cercato di tracciare una via per tornare al vertice.

"Senza (France Unbowed”, [la sinistra] ha meno seggi di noi e siamo in vantaggio sul Raggruppamento Nazionale", ha affermato un funzionario del partito Rinascita di Macron.

Un altro ministro uscente ha riflettuto sul fatto che ai liberali di Macron basterebbe una manciata di parlamentari in più per superare la sinistra.

"Tra la destra non affiliata, i parlamentari d'oltremare e gli UDI [centristi], tutto è possibile", ha affermato l'ex ministro.

La sinistra ha bisogno di alleati se vuole avere la possibilità di governare la Francia, e questo è un altro motivo di tensione all'interno della coalizione.

Nelle ultime settimane diversi pesi massimi del centro hanno lanciato l'idea di collaborare con la sinistra in una "ampia coalizione", anche se ciò escluderebbe la Francia indomita di Mélenchon, partito di estrema sinistra.

Anche la divisione del potere si è spostata a sinistra, che un tempo era saldamente dominata dalla Francia Indomita.

 I Verdi e i Socialisti stanno emergendo come partiti più potenti dopo le elezioni.

Chi sta parlando.

Ma il tumulto in parlamento offre anche opportunità ad altri.

Anche se Macron ottiene ciò che spera e l'alleanza di sinistra implode, avrà comunque un problema più grande:

 il centro sta cadendo a pezzi.

La decisione del presidente francese di mettere a repentaglio il futuro politico del suo movimento con elezioni anticipate ha alienato molti dei suoi alleati, tra cui l'ex primo ministro “Edouard Philippe” e lo stesso primo ministro di Macron, “Gabriel Attal”, che ha ammesso in televisione che il presidente non lo aveva consultato in anticipo.

Durante la campagna,” Philippe” ha accusato Macron di aver "ucciso la coalizione" e ha chiesto che venisse creata "una nuova maggioranza [parlamentare]". Domenica, gli alleati di Macron hanno evitato per un pelo un bagno di sangue, perdendo comunque più di 70 seggi, ma ciò non ha impedito a “Philippe”, che ha ambizioni presidenziali per sé, di criticare le elezioni anticipate che hanno prodotto "una grande indeterminatezza".

Poiché Macron non potrà ricandidarsi nel 2027, tutti gli occhi sono ora puntati sulla corsa per le prossime elezioni presidenziali e pochi potenziali candidati saranno disposti a sacrificare il proprio futuro per il presente di Macron.

Anche coloro che hanno sostenuto la decisione del presidente francese di indire nuove elezioni parlamentari sembrano preparare la loro strategia di uscita.

 Il ministro degli Interni uscente “Gérald Darmanin”, un altro aspirante presidente, stava per lanciare "il suo stesso assetto", secondo lo stesso ex ministro citato sopra.

Il “team di Darmanin” ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni per questo articolo.

Anche se i liberali riuscissero ad assicurarsi il gruppo più numeroso nell'Assemblea nazionale e Macron riuscisse a nominare un collega centrista come PM, non si vede la fine del dolore.

 I partiti di opposizione saranno in grado di rovesciare il governo a ogni piè sospinto e approvare una legge comporterà molto spargimento di sangue: il caos prevarrà ancora in parlamento.

 

 

 

 

Viktor Orbán si ribella.

Politico.eu – (8 luglio 2024) - CSONGOR KÖRÖMI E BARBARA MOENS – ci dicono:

Funzionari furiosi dell'UE complottano per frenare l'autoproclamato presidente dell'Europa.

Il partito di Viktor Orbán, Fidesz, ha appena subito il risultato più debole degli ultimi 15 anni alle elezioni europee.

Da quando Budapest ha assunto la presidenza di turno dell'UE la scorsa settimana, il leader ungherese Viktor Orbán si è comportato come un gatto sotto effetto di metanfetamine.

Da Kiev per incontrare la sua bestia nera “Volodymyr Zelenskyy “, a Mosca per una chiacchierata con il leader russo “Vladimir Putin” , a Pechino per un colloquio con il presidente” Xi Jinping” , il primo ministro ungherese ha portato avanti un vertiginoso programma di diplomazia globale che, a suo dire, è progettato per portare la pace in Ucraina.

Ma l'iperattivo saltellare di Orbán ha lasciato i veri presidenti europei sconcertati, con la presidente della Commissione europea “Ursula von der Leyen” e il presidente del Consiglio europeo “Charles Michel “che hanno entrambi attaccato il leader ungherese, che ruba loro la scena e crea scompiglio a Bruxelles.

Il putiferio è iniziato sui social media martedì scorso, secondo giorno del semestre di presidenza ungherese del Consiglio dell'UE, con un video promozionale che dipingeva volutamente Orbán come un uomo in missione.

Un grande corteo di automobili con sirene spiegate e luci blu e rosse lampeggianti in rotta "verso la pace".

Musica drammatica, riprese in stile film d'azione e, 2.100 chilometri dopo, nella capitale dell'Ucraina, è apparso l'uomo che afferma di poter impedire una guerra mondiale.

La musica è diventata più potente quando è arrivato al palazzo presidenziale di Kiev.

 “Orbán” si è seduto con il presidente ucraino “Zelenskyy” per "tre ore di trattative", che si sono concluse con sorrisi da entrambe le parti e una conferenza stampa con una stretta di mano.

Viktor Orbán è andato a Mosca per una chiacchierata con il leader russo Vladimir Putin.

Solo tre giorni dopo, Orbán se n'è andato di nuovo, creando una controversia molto più grande tra i leader dell'UE che insistono sul fatto che non parla a loro nome e che il suo ruolo di primo ministro ungherese, in quanto dirige il Consiglio dell'UE, è diplomaticamente irrilevante.

Questa volta ha teso la stessa mano a Mosca, a Putin, il sanguinario leader russo che da anni combatte contro l'Ucraina e minaccia l'architettura di sicurezza dell'Europa post-bellica.

Nonostante le proteste di Bruxelles, Orbán ha dichiarato con orgoglio di essere venuto a Mosca come emissario dell'Unione Europea.

"Non possiamo raggiungere la pace senza dialogo e canali diplomatici", ha detto Orbán al Cremlino.

 "Ho sperimentato che le posizioni sono lontane tra loro, ma in termini di ripristino del dialogo il primo passo importante è stato compiuto oggi".

 Alla fine del suo video di viaggio, è apparso il logo della presidenza ungherese con il suo slogan trumpiano: Make Europe Great Again.

La visita di Orbán a Putin, durante la quale non è parso affatto spavaldo come nel suo video di Kiev, ha avuto un effetto boomerang quando lunedì mattina le forze di Putin hanno bombardato un ospedale pediatrico di Kiev.

Secondo una fonte interna a Bruxelles, la missione diplomatica ribelle ha ucciso di colpo la presidenza ungherese dell'UE.

"Gli stati membri erano già irritati dal motto 'MEGA'.

Ma un incontro con Putin metterà in ombra in modo permanente la presidenza ungherese", ha detto venerdì un diplomatico dell'UE a POLITICO, dopo aver ottenuto l'anonimato per discutere della delicata questione.

 "Con un incontro del genere la presidenza finisce prima di iniziare davvero".

Ma a Orbán importa davvero?

O sta usando la presidenza come uno strumento per comportarsi come i suoi sostenitori in patria lo chiamano: il leader d'Europa?

L'uomo in missione si è fatto vivo da Pechino lunedì mattina.

Il leader ungherese Viktor Orbán è andato in giro come un gatto sotto effetto di metanfetamine.

"La Cina è l'unica potenza mondiale che si è chiaramente impegnata per la pace. Questo è importante per l'Ungheria e per l'intera Unione Europea", ha detto Orbán, genuflettendosi davanti al presidente cinese “Xi Jinping” che gli Stati Uniti, alleati NATO dell'Ungheria, hanno accusato di sostenere l'aggressione della Russia in Ucraina.

Ma il vero motivo della prima settimana turbolenta di presidenza dell'UE di Orbán potrebbe essere più vicino a casa sua.

Il partito di Orbán, Fidesz, ha appena subito il risultato più debole in 15 anni alle elezioni europee, e un nuovo avversario è emerso.

“Péter Magyar” era un alleato di lunga data di” Orbán”, ma a febbraio si è rivoltato contro l'establishment di Budapest, ha avviato un movimento pubblico che è diventato un partito e ha ottenuto quasi il 30 percento dei voti alle urne.

 È stata la prestazione più forte di un partito di opposizione in Ungheria negli ultimi 15 anni.

Dopo una grave recessione e un bilancio vuoto, Orbán ha ben poco da offrire al pubblico per ottenere sostegno.

 Potrebbe, tuttavia, presentarsi come un “pacificatore”, proprio come ha fatto durante la campagna elettorale.

"Orbán ha tradizionalmente costruito una narrazione di politica estera in espansione praticamente dal 2014-15.

 L'attuale risultato ovvio di ciò è la narrazione della 'Missione di pace', che riguarda anche il perseguimento dei propri interessi economici, e che ha costruito molto pesantemente per la sua base di elettori nelle ultime elezioni", ha detto a POLITICO “Botond Feledy”, analista geopolitico di “Red Snow”.

Ma le tattiche di Orbán potrebbero anche rivoltarsi contro di lui.

 Gli ambasciatori dell'UE discuteranno della presidenza e dei suoi recenti viaggi nel loro incontro di mercoledì a Bruxelles, in un primo segnale che i funzionari dell'UE potrebbero passare dalle sole condanne pubbliche ad azioni concrete per frenare la presidenza di Budapest.

Secondo un secondo diplomatico dell'UE, ci sono crescenti preoccupazioni su Orbán.

 "Dovrebbe essere chiaro che sta solo rappresentando il suo paese, ma invece ha deliberatamente lasciato molta ambiguità", ha detto il diplomatico.

L'Ungheria continua a bloccare i finanziamenti per aiutare l'Ucraina a ottenere denaro per acquistare armi dall'UE.

Il diplomatico ha aggiunto che le tensioni sono elevate dopo la prima settimana di presidenza e si prevede che aumenteranno ulteriormente in vista del Consiglio Affari esteri del 20 luglio, poiché l'Ungheria continua a bloccare i finanziamenti per aiutare l'Ucraina a ottenere denaro dall'UE per acquistare armi.

Un terzo diplomatico dell'UE, a cui è stato concesso l'anonimato per parlare liberamente, ha detto a POLITICO:

"Stiamo discutendo su cosa fare esattamente mercoledì. C'è una disapprovazione politica molto chiara".

È improbabile che Bruxelles abbia la volontà di colpire subito l'Ungheria per la grandiosità di Orbán a livello mondiale, anche se gli analisti affermano che esistono meccanismi per privare Orbán della presidenza.

 

"Se mostreranno la determinazione di dare una risposta adeguata alla diplomazia 'shock and awe' di Orbán, volta a prendere in giro e ridicolizzare l'UE, potranno sbarazzarsi della presidenza ungherese nel giro di poche settimane", ha scritto” Dániel Hegedűs” , ricercatore senior del “German Marshall Fund.”

Ci vorrebbe una maggioranza qualificata dei quattro quinti del Consiglio europeo per riscrivere il calendario delle presidenze di turno e posticipare di diversi mesi la data di inizio della prossima presidenza polacca.

“Orbán”, da parte sua, non mostra grandi segni di attenzione alle richieste di moderazione di Bruxelles, e tenta di porre fine al suo comando.

Continua a portare avanti un programma di viaggio massacrante che farebbe piangere “Taylor Swift”: è già in viaggio per Washington per il vertice NATO di questa settimana.

 

 

 

 

Guerre diplomatiche: la nuova nemesi

di Orbán organizza una visita in Ucraina.

Politico.ue - CSONGOR KÖRÖMI – (9 LUGLIO 2024) – ci dice:

 

L'ungherese Péter Magyar vuole creare un contrasto con il primo ministro di Budapest, amico della Russia.

Péter Magyar è un ex funzionario del Fidesz e avvocato qualificato.

Dopo il mortale attacco russo all'ospedale pediatrico di Kiev, il leader emergente dell'opposizione ungherese “Péter Magyar” si recherà mercoledì nella capitale ucraina.

"Come padre, non posso fare altrimenti", ha scritto “Magyar” in un post su Facebook.

 "L'orribile attacco missilistico russo di ieri ha scioccato tutti. Nessun bambino è in guerra. Non possono farci niente. Non hanno nemmeno avuto la possibilità di vivere".

Il messaggio non detto: Viktor Orbán da solo non parla a nome dell'Ungheria.

 

Il primo ministro ungherese, che si è rifiutato di tagliare i ponti con Vladimir Putin nonostante la guerra totale del leader russo contro l'Ucraina, negli ultimi giorni è stato impegnato in una missione diplomatica clandestina, visitando Kiev, Mosca e Pechino per discutere del conflitto, mentre l'Ungheria presiede il Consiglio dell'UE da sei mesi.

“Magyar”, ex apparatchik del “Fidesz” e avvocato qualificato, si è schierato contro l'establishment di Orbán a febbraio .

Ha avviato un movimento pubblico che si è evoluto nel “Respect and Freedom Party, che ha ottenuto quasi il 30 percento alle elezioni europee, la prestazione più forte di un partito di opposizione in Ungheria negli ultimi 15 anni.

I suoi sette parlamentari europei si sono uniti al Partito Popolare Europeo di centro-destra.

L' attacco a “Okhmatdyt “, uno dei più antichi ospedali pediatrici di Kiev, ha ucciso due persone e ne ha ferite più di 30, secondo il ministero degli Interni ucraino.

 In totale, 29 persone sono morte a Kiev negli attacchi russi di lunedì, tra cui quattro bambini, e 117 sono rimaste ferite.

“Magyar” ha condannato l'attacco nel suo post sui social media, mentre del governo Orbán solo il ministro degli Esteri “Péter Szijjártó “si è espresso, riferendosi alla "missione di pace" del primo ministro e al pericolo di "escalation", ma senza menzionare la Russia o il suo ruolo aggressivo nel conflitto.

In precedenza “Magyar” era stato riluttante a parlare della guerra in Ucraina, sostenendo durante la campagna elettorale di essere d'accordo con Orbán di non inviare "truppe e armi" in Ucraina.

Un portavoce del PPE ha detto al” POLITICO's Brussels Playbook” a metà giugno che sono d'accordo con Magyar che falsifica la sua posizione effettiva per evitare di affrontare conseguenze politiche in patria:

"Tutto ciò che dice in relazione all'Ucraina e alla guerra, la macchina della propaganda di Orbán lo usa contro di lui.

 Quindi è molto chiaro perché è prudente al riguardo".

È improbabile che il leader dell'opposizione ungherese incontrerà funzionari di alto livello a Kiev questa settimana, poiché il presidente Volodymyr Zelenskyy e il suo team saranno al vertice della NATO a Washington DC.

 

 

 

Zelenskyy: Modi è una "grande

delusione" per aver

abbracciato Putin.

 

Politico.eu – (9 LUGLIO 2024) - ELENA GIORDANO – ci dice:

L'Ucraina non riesce a credere che il leader indiano abbia incontrato il "criminale sanguinario" sovrano russo il giorno dell'attentato all'ospedale pediatrico.

"È una grande delusione e un colpo devastante per gli sforzi di pace vedere il leader della più grande democrazia del mondo abbracciare il criminale più sanguinario del mondo a Mosca in un giorno come questo", ha scritto Zelenskyy, riferendosi ai mortali attacchi russi.

Martedì il presidente ucraino “Volodymyr Zelenskyy “ha criticato il primo ministro indiano “Narendra Modi” per aver abbracciato il leader russo Vladimir Putin a Mosca, il giorno in cui le forze del Cremlino hanno bombardato un ospedale pediatrico a Kiev.

"È una grande delusione e un colpo devastante per gli sforzi di pace vedere il leader della più grande democrazia del mondo abbracciare il criminale più sanguinario del mondo a Mosca in un giorno come questo", ha scritto “Zelenskyy” , riferendosi ai mortali attacchi russi.

“Modi” è arrivato a Mosca lunedì per una visita di Stato di due giorni, il suo primo viaggio in Russia da quando è iniziata l'invasione su vasta scala dell'Ucraina nel febbraio 2022.

In un video diventato virale lunedì sera, Modi è sceso dall'auto, ha salito alcuni gradini per incontrare Putin e ha dato un caloroso abbraccio al presidente russo.

In precedenza, lo stesso giorno, la Russia aveva lanciato un attacco missilistico di massa contro Kiev, Dnipro, Kryvyi Rih e altre città in Ucraina, uccidendo almeno 42 persone e ferendone almeno 206.

 Un missile aveva colpito l'edificio dell'ospedale di “Okhmatdyt”, il più grande centro medico pediatrico dell'Ucraina.

Modi non ha affrontato la questione degli attacchi durante il suo discorso alla diaspora indiana a Mosca martedì, ma ha elogiato le relazioni tra i due paesi, definendo la Russia un “amico affidabile”.

Ha inoltre annunciato l'apertura di due nuovi consolati indiani in Russia e ha elogiato il suo "amico" Putin per il suo impegno nello sviluppo della partnership tra i due Paesi.

L'India ha chiesto la fine delle ostilità in Ucraina, ma si è anche astenuta da tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite sull'Ucraina e non ha condannato l'invasione russa.

 

 

 

 

 

Il sarcasmo della Russia sul voto europeo:

«Macron e Scholz hanno meritato di perdere.»

Ilsole24ore.com - Antonella Scott – (10 giugno 2024) – ci dice:

 

A Mosca si enfatizza con grande soddisfazione tutto ciò che è più utile al Cremlino, nella sua campagna contro quella parte di Europa schierata alle spalle dell’Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin è con la presidente del Consiglio della Federazione “Valentina Matvienko” e il presidente della Duma di Stato della Federazione Russa “Vyacheslav Volodin” .

Se lo meritano.

È di Valentina Matvienko, la potente leader del Consiglio della Federazione – Camera Alta del Parlamento russo - una delle prime reazioni all’esito del voto europeo.

Di cui naturalmente a Mosca si enfatizza con grande soddisfazione tutto ciò che è più utile al Cremlino, nella sua campagna contro quella parte di Europa schierata alle spalle dell’Ucraina.

«La sconfitta schiacciante di Emmanuel Macron e di Olaf Scholz – ha dichiarato Matvienko, citata dall’agenzia “Ria Novosti” – conferma la loro inconsistenza come politici, sia nazionali che europei».

Un risultato meritato, frutto dei tanti anni in cui «sono stati ignorati i bisogni reali della gente, della società», rinunciando alla sovranità per eseguire gli ordini di Washington.

«Sembra proprio che il pericoloso virus dell’illegittimità stia cominciando a diffondersi per il continente europeo», sostiene la presidente del Senato russo.

In Europa trionfano partiti vicini alla Russia.

Secondo il sito indipendente russo “The Bell”, lo spostamento verso destra del baricentro Ue non cambierà radicalmente, per ora, la linea della politica estera comunitaria, «ma per “Vladimir Putin” questo è un risultato molto positivo:

in Europa vincono i partiti che collaborano strettamente o hanno collaborato con Mosca.

In un modo o nell’altro, questo influenzerà le divisioni nella coalizione che sostiene l’Ucraina».

 

Sulla scia di “Valentina Matvienko”, anche il presidente della Duma “Vjaceslav Volodin” ha commentato le elezioni europee sul proprio canale Telegram concentrandosi sull’esito in Francia e Germania.

Dove il presidente Macron e il cancelliere Scholz «stanno aggrappati al potere con tutte le forze».

 «Questo è il crollo della politica di Macron», scrive Volodin, secondo cui i risultati in Francia e Germania erano prevedibili.

 «L’economia che ristagna, la crisi dei migranti – è la sua analisi -: in Paesi che, contrariamente ai propri interessi nazionali, vengono trascinati nella guerra in Ucraina».

Secondo il presidente della Duma russa Macron e Scholz dovrebbero «offrire spontaneamente le dimissioni, e smettere di prendere in giro i cittadini».

Macron nel mirino.

Macron in particolare è nel mirino dei commentatori ospitati dalle agenzie russe di Stato:

tra i leader europei il presidente francese è il più determinato ad alzare il livello di coinvolgimento nel sostegno offerto a Kiev.

Galvanizzato dall’andamento del voto in Francia, “Rodion Miroshnik “– rappresentante del ministero degli Esteri russo ed ex ambasciatore a Mosca di Luhansk, una delle regioni ucraine occupate – ha parlato al canale tv “Rossija 24” di «corresponsabilità» di Macron «nei crimini compiuti da Kiev».

“ Miroshkin “definisce «totalmente ammissibile» l’ipotesi di perseguire il presidente francese, «che nel tentativo di assecondare le proprie napoleoniche ambizioni si sforza di provocare un’escalation nel territorio e nei confronti della Russia».

“Miroshkin” si rammarica per il fatto che il Tribunale internazionale dell’Aja, «disfunzionale e rudimentale», difficilmente contribuirà a indagare il presidente francese.

Ma intanto, secondo “Nikolaj Topornin”, docente di diritto europeo all’Istituto di Mosca per le Relazioni internazionali (Mgimo), un «simile fiasco» rischia di lasciare la Francia senza governo nel bel mezzo delle imminenti Olimpiadi, «poiché si voterà a ridosso dei Giochi, e la formazione di una coalizione di governo richiederà tempo».

Lo sguardo del Cremlino su Parigi.

Anche con “Dmitrij Peskov”, portavoce di Vladimir Putin, lo sguardo di Mosca si sofferma in particolare sulla Francia.

«Per il momento – ha commentato Peskov – i (partiti) pro-Europa e pro-Ucraina mantengono la loro leadership, ma in prospettiva notiamo l’aumento di popolarità dei partiti di destra:

con il tempo se li ritroveranno alle calcagna».

Quanto alla decisione di Macron di convocare le elezioni anticipate, il portavoce del Cremlino ha spiegato che Mosca, «contrariamente alle falsità diffuse in Europa e in America», non desidera interferire in questioni interne francesi:

 «Ma seguiremo (il voto) con attenzione – ha aggiunto – tenendo in considerazione l’atteggiamento del governo francese straordinariamente non amichevole, anzi ostile verso il nostro Paese».

 

 

 

 

McGuinness: “La Russia usa navi ombra

per aggirare le sanzioni sul petrolio”

Eunews.it - Renato Giannetti – (29 Maggio 2024) – ci dice:

La commissaria per i Servizi finanziari ammette l'esistenza del fenomeno e le difficoltà nel contrastarlo. L'invito agli Stati membri ai controlli, con l'Ue pronta a dare assistenza.

Bruxelles – Il petrolio russo venduto a dispetto delle sanzioni dell’Ue, grazie a navi ombra, o fantasma, non ufficialmente russe ma riconducibili alla Federazione russa, per conto di cui fanno affari.

L’Unione europea deve fare i conti con una flotta di petroliere difficile da identificare, eppure reale.

A riconoscere il fenomeno è “Mairead McGuinnes”s, commissaria per i Servizi finanziari, nella risposta all’interrogazione parlamentare in materia.

Sì, ammette McGuinness, “la Russia sta utilizzando una flotta ombra di vecchie petroliere per trasportare il suo petrolio nel tentativo di eludere le sanzioni dell’Ue e il tetto massimo del prezzo del petrolio del Gruppo dei Sette (G7)”.

 

Si tratta di imbarcazioni che non risultano di proprietà russa, spesso intestate a società di comodo con sede in qualche Paese terzo, e usate da operatori che lavorano per conto del Cremlino.

Cambiano spesso bandiera, nome e proprietario, navigano senza assicurazione e nascondono regolarmente la loro posizione spegnendo il transponder risultando così invisibili ai radar.

 Questo è il fenomeno contro cui l’Ue deve fare i conti.

Con un diritto internazionale che offre porti sicuri alle attività russe in chiave anti-sanzioni.

La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare garantisce alle navi il diritto di passaggio inoffensivo, ovvero il diritto di navigare liberamente attraverso i mari territoriali.

Non si può fare porto, ma si può transitare.

 Ciò significa che “impedire alle navi della flotta ombra di entrare nelle acque territoriali o nella zona economica esclusiva pone sfide significative”, riconosce ancora McGuinness.

Fermo restando che l’esecutivo comunitario non può fare niente, visto che “dell’attuazione e applicazione delle sanzioni dell’Ue sono responsabilità degli Stati membri”.

Il problema delle navi ombra si aggiunge alle pratiche illecite in acque internazionali, dove petrolio russo viene trasferito da una petroliera all’altra per aggirare sanzioni.

Una delle prime trovate del presidente russo “Vladimir Putin” per farsi beffe delle restrizioni a dodici stelle.

 L’Ue continua a dare una mano agli Stati membri, “anche con l’assistenza dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima (Emsa), nel monitorare eventuali navi sospette”, assicura McGuinness.

Ma le maglie europee sono tutt’altro che strette, e il Cremlino continua a fare cassa con il suo greggio.

 

 

 

 

Avvertimento dalla Russia: Pianificata

Nuova Pandemia Prima delle

Elezioni Americane del 2024.

Conoscenzealconfine.it – (8 Luglio 2024) – Redazione – ci dice.

 

Dopo la performance disastrosa di Biden nel dibattito presidenziale dei giorni scorsi, si vocifera sempre più che non sia più idoneo a ricoprire la carica.

Allo stesso tempo, dalla Russia arrivano avvertimenti che le élite al potere negli Stati Uniti stanno pianificando una nuova pandemia con armi biologiche prima delle elezioni per rinviarle o far passare un candidato gradito.

Il ministero della Difesa russo ha avvertito nuovamente che ci sarebbe stato un attacco “false flag” utilizzando armi biologiche per innescare una pandemia prima delle elezioni di novembre.

L’avvertimento è stato lanciato in una conferenza stampa dal tenente generale “Igor Kirillov”, capo delle truppe di protezione dalle radiazioni, dagli agenti chimici e biologici delle Forze armate della Federazione Russa.

Un nuovo rapporto del “MIL russo” sostiene che il Pentagono ha spostato le sue operazioni di armi biologiche in Africa dopo che la Russia ha liberato i laboratori in Ucraina.

Kirillov sostiene che “Metabiota”, di proprietà di “Biden”, e altre organizzazioni non governative intermediarie stanno fungendo da copertura per il” Dipartimento di Stato” e il “Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”, presentandosi come un’operazione umanitaria per raggiungere il loro vero obiettivo di produrre agenti patogeni per il travestimento di Big Pharma.

Kirillov” sottolinea inoltre che “Metabiota” è stata costretta a cessare le operazioni in molti paesi africani quando le sue attività e i suoi obiettivi biologici nefasti sono diventati noti.

È anche importante ricordare che il fondatore di “Metabiota” è “Ghislaine Maxwell” insieme all’aiutante e virologo dei Clinton, “Nathan Wolfe”.

Più avanti nel briefing, “Kirillov” afferma inoltre che gli Stati Uniti intendono diffondere la malattia attraverso gli uccelli migratori (influenza aviaria).

 Kirillov aveva precedentemente affermato che gli Stati Uniti stavano pianificando di creare un’altra pandemia per le elezioni del 2024 così come avevano fatto nel 2020.

La frode elettorale è apparentemente facilitata dai sistemi elettronici utilizzati.

In particolare, si dice che i voti postali siano facilmente falsificabili e che, in caso di un’altra pandemia, costituirebbero una quota importante.

È da vedere, tuttavia, se le persone accetteranno un’altra falsa pandemia con la stessa obbedienza con cui hanno accettato “Corona” nel 2020.

(newsacademy.it/geopolitica/2024/06/28/avvertimento-dalla-russia-pianificata-nuova-pandemia-prima-delle-elezioni-americane-del-2024/)

 

 

 

IL TAPPO AGGANCIATO ALLA

BOTTIGLIETTA SALVA IL PIANETA

 Lapekoranera.it - Manlio Lo Presti – (4 – 7 – 2024) – ci dice:

 

Mentre il mondo è afflitto da miliardi di disoccupati, da centinaia di guerre per procura con milioni di civili uccisi, da crisi economiche e finanziarie pilotate per consentire il saccheggio dei beni delle persone colpite, dai terremotati dell’Abbruzzo che sono nel fango da oltre 12 anni, da 5.400.000 bambini italiani che non possono cenare la sera, dalla presenza  nella ex-italia di 12 milioni di disoccupati, si è aperta una discussione sul fatto che i tappi di bottiglie di plastica sono agganciati da un filo alla bocca del recipiente.

Plauso buonista inclusivo green-con-le-treccine alla scelta ecologica.

La direttiva comunitaria è intitolata “Single Use Plastic” (eur-lex.europa.eu/eli/dir/2019/904/oj )(DIRETTIVA (UE) 2019/904 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 giugno 2019).

Nessuno fra gli stessi pretoriani di Bruxelles proponenti di questa eccelsa e improcrastinabile direttiva del tappo agganciato osa scrivere critiche dure alla costruzione di transatlantici che bruciano combustibili fossili pari a migliaia di auto contemporaneamente, agli aerei supersonici che danneggiano i cieli, alle flotte di automezzi di Stato che consumano diesel e sono usati a piacimento dagli oltre 30.000 politici e parassiti vari, alle multinazionali che devastano il pianeta sversando rifiuti tossici nell’ambiente appoggiati dal silenzio dei governi corrotti che coprono tutto.

Tra queste aziende ricordiamo la “Monsanto” acquisita dalla “Bayer” per finirla con un marchio che significava morte e genocidio, i colossi della “Union Carbide”, i farmaci assassini di Gates e dei suoi sodali, la produzione esponenziale di armamenti.

 NOOOO! Costoro non inquinano davvero.

 

Come è evidente da molto tempo, le priorità dei pretoriani di Bruxelles riguardano le regole e la misurazione del giro water, alcune speciali colorazioni degli imballaggi, astruse procedure di controllo bancario che poi non impediscono il saccheggio e la speculazione dei beni dei cittadini inermi e adesso abbiamo sulla ribalta i tappi ancorati alla bocca delle bottiglie di plastica.

Complimenti!

La disoccupazione di 185.000 di cittadini europei, il collasso sanitario, il collasso militare, la coordinazione regolamentare sui diritti civili sono materie di importanza nettamente inferiore.

 I vertici comunitari che saranno insediati non cambieranno di un millimetro questa impostazione a trazione finanziaria-speculativa-ecologista, il liberismo selvaggio che non lascia nessuno al sicuro precarizzando miliardi di umani, ecc.

Per spostare l’attenzione e la condanna contro questi colossi mondiali, è stata inventata la teologia green-con-le-treccine.

 Con successo, gli oscuri tecnologi della manipolazione che lavorano in centri di ricerca ed università prevalentemente operanti nella anglosfera, sono riusciti ad addossare la totale colpa dei danni ambientali al cittadino globale e senza difese.

  E, alla fine, la gente ha finito per crederci senza esitazione, ad eccezione di un ristretto numero di dubbiosi lapidati come complottisti, terrapiattisti, agenti di quel maledetto e cornuto di Putin, come viene ripetuto nei mantra persecutori delle sinistre al caviale amanti delle cacce al nemico piuttosto che formulare programmi di lotta al precariato, contro la disoccupazione, alla devastazione della sanità ed altre stupidaggini simili, mentre è bene parlare di genderismo, sostenibilità, green e lotta al dilagante fascismo…

Una pluriennale campagna di lavaggio del cervello è riuscita a convincere che la responsabilità è del cittadino occidentale, meglio se bianco responsabile di avere antenati coloniali che hanno sterminato popoli.

 Il bianco che vediamo state in ginocchio nei campi degli stadi prima dell’inizio partita.

La colpa deve ricadere sui successori, sempre e senza appello!

Il passaggio è breve:

sono i singoli umani colpevoli dei danni ecologici e quindi, la pulizia è a totale loro carico.

Una campagna rumorosa, battente, continuativa, immarcescibile, ossessiva, planetaria, finanziata con miliardi euro è riuscita nell’intento di convincere che i colpevoli materiali sono gli altri, cioè quelli che ne sono le vittime principali! Neanche “Orwell” e “Charles Dogson” avrebbero fatto di meglio.

 

Sulla scorta di quanto appena detto si colloca a buon diritto la favoletta edificante che si può e si deve salvare il mondo anche con il tappino attaccato al recipiente.

(msn.com/it-it/notizie/italia/il-tappo-ora-non-si-stacca-pi%C3%B9-scatta-l-obbligo-in-europa-tra-ecologia-polemiche-e-ironia/ar- BB1pnziD?ocid=msedgdhp&pc=ASTS&cvid=8748904358854c27a269cb6164c16be5&ei=45)

Assistiamo alla lotteria dei rifiuti da distribuire nei rispettivi cassonetti, ma non basta, bisogna andare avanti imponendo nuove regolette, ulteriori servitù divenute teologali e che devono tenere occupate le menti asservite.

 Temi “giusti” che vanno a riempire le colonne dei periodici alla moda, dei quotidiani globalisti e delle ventuno trasmissioni globaliste, tutti allineati con l’attuale teologia ecologista dove impera la parola “sostenibile”.

Adesso, sono trasmessi passaggi pubblicitari televisivi dove abbiamo anche le università sostenibili.

Alla prima lettura non ne avevo capito il senso, mia figlia mi ha chiarito che sono sostenibili perché sono telematiche e pertanto non usiamo l’auto o i mezzi pubblici per spostarci. 

Per favore, ridete ma non sghignazzate.

Purtroppo, non sono un vignettista satirico, ma invito ad agire coloro che sono in grado di farlo!

Se ci pensiamo bene, si tratta della prima delle “Dieci Regole del Potere” scritte dal filosofo sociologo “Noam Chomsky “dove dice che siamo travolti da una montagna di notizie insignificanti:

distrazione di massa.

Cari amici, non riteniamo che – forse – ci stanno prendendo ampiamente per i fondelli, per non dire di peggio?

(Manlio Lo Presti -Scrittore e esperto di banche e finanza).

 

 

 

 

LE 218 DESISTENZE NON

SALVERANNO LA FRANCIA DAL CAOS.

 

Lapekoranera.it – (03/07/2024) - Manlio Lo Presti – ci dice:

L’imminente ballottaggio francese vanificherà il successo elettorale della destra con la realizzazione di 218 alleanze che sono abilmente chiamate con il termine sterilizzato “desistenza”?

È una domanda difficile.

L’importante crescita elettorale del “Rassemblement National” guidato dalla Le Pen non ha consentito di ottenere la maggioranza sperata.

 In questa votazione la crescita elettorale della destra francese è sfruttata come uno spauracchio.

Macron sta utilizzando la paura delle destre come collante per far alleare gruppi eterogenei come sbarramento.

In termini sintetici, possiamo dire che le sinistre hanno subito risposto a Macron accettando l’alleanza con gruppi che rappresentano il potere finanziario e della produzione di armamenti.

Questa adesione di desistenza conferma che in Europa esiste un percorso politico di scelta del caos, dell’inclusione, della iper finanziarizzazione, della teologia ecologista e del genderismo, del militarismo russo fobico e filoisraeliano.

Temi che accomunano le sinistre, i poteri finanziari e bancari, le industrie farmaceutiche e degli armamenti rappresentati dal principino arrogante e viziato.

Le destre hanno acquisito il dovere di dare risposte convincenti alla popolazione produttiva di beni e di servizi e di assicurare stabilità sociale eliminata dall’ultraliberismo selvaggio e distruttivo tentando di rispondere alla crescente domanda di democrazia dei ceti medi e bassi della popolazione.

Da notare la totale e clamorosa assenza di programmi politici.

Emergono solamente alchimie di palazzo per restare al comando.

 Il destino della popolazione francese, dei suoi bisogni e del suo futuro sono questioni marginali.

È prioritario detenere il potere e basta.

Con uno schieramento così vasto costui sa di farcela.

 Tuttavia, sarà una vittoria debole in assenza di un piano credibile per gestire la risultante armata Brancaleone.

Questo piano lo sapremo, forse, dopo l’esito.

Da sempre, un’alleanza con molti comprimari non è abbastanza stabile per garantire un governo autorevole e di durata accettabile.

 Il vasto potere detenuto dal presidente della Francia questa volta non sarà sufficiente per governare.

 Neanche i ricatti basteranno.

 Infine, abbiamo la complicazione di un presidente dai comportamenti arroganti e senza carisma.

La Francia avrà un periodo di disordine politico che potrebbe impedirgli la realizzazione del piano di creare una trazione francese in Europa cercando di sostituirsi alla Germania ormai in crisi economica e sociale.

Potrebbe sparigliare le carte un colpo di stato pilotato dalla anglosfera mirante anche a limitare e reprimere duramente le reazioni delle periferie delle grandi città abitate da oltre quindici milioni di immigrati con paghe da fame provenienti dalle ex colonie ed impoveriti da decenni dal meccanismo infernale del Franco CFA (Colonie Francesi d’Africa).

Il colpo di mano si realizzerà comunque alla faccia dell’inclusione e del finto buonismo!

Macron dovrà dimostrare di essere credibile in Europa per aspirare di esserne la guida, ma dovrà “normalizzare” un Paese instabile politicamente, socialmente, economicamente.

Con quanti morti?

Allons enfants… peut être.

(Manlio Lo Presti -Scrittore ed esperto di banche e finanza).

 

 

 

 

 

BIDEN, IL CIVIL SERVANT.

 Lapecoranera.it - Manlio Lo Presti – (2 luglio 2024) – ci dice:

 

(prospect.org/blogs-and-newsletters/tap/2024-02-09-partisan-hit-job-president-biden/)

La tattica di focalizzare l’attenzione sullo stato di salute dall’attuale presidente Usa non è casuale né incoerente.

 Viene enfatizzata la instabilità fisica con velati accenni al livello cognitivo.

 Tali deficit sono usati dai manipolatori per evidenziare lo spirito di servizio del capo Usa.

 È un uomo che vuole dare molto al suo Paese nonostante i problemi fisici.

Una narrazione garantita a priori e servilmente diffuso dalla stampa allineata di tutti i Paesi-valvassini dell’ex impero USA.

Viene evidenziato che un personaggio pubblico ha la sua giusta motivazione nel suo essere un “civil servant”.

La sofferenza conferisce un’aura di rispettabilità e di rispetto, nonostante la satira feroce e sempre più aggressiva presente in molti canali di informazione.

Uno scherno che viene tollerato dagli occhiuti censori elettronici perché adesso conviene!

Candidare un personaggio pubblico fragile che offre il suo servizio al Paese diventa furbescamente un pregio e non un elemento di instabilità che non sembra preoccupare l’opinione pubblica americana.

 Il “dizionario Collins” cita testualmente:

“A civil servant is a person who works in the Civil Service in Britain and some other countries, or for the local, state, or federal government in the United States.”

 Molto più articolate le notazioni semantiche del Cambridge Dictionary riportate qui:

(dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/civil-servant).

 

Con le doverose differenze, la salute malferma del presidente-candidato ricorda molto quella del pontefice Giovanni Paolo II che qualche fonte informativa definì acutamente “sua sofferenza”.

 I contesti sono diversi ma la magnificazione della sofferenza come santificazione ex ante è praticamente identica diventando nelle mani degli oscuri e strapagati tecnologi della mistificazione uno strumento di manipolazione politica positiva.

Nei ruoli di gestione apicale del potere la salute precaria non è un elemento di inefficienza?

Non lo è quando può offrire una copertura politica.

Nel mondo del lavoro invece diventa una falce affilatissima per eliminare e trucidare i dipendenti inefficienti o quelli che costituiscono un costo per le cure garantite dai Fondi pensione privati.

L’impalcatura emotiva, tendente al commovente subliminale, è il prodotto coerente che si inserisce benissimo nella attuale e dilagante “cultura della lacrima” che imperversa, votata alla eliminazione degli artefici e dei creatori di futuro.

Offre una foglia di fico per uscire da una situazione a dir poco imbarazzante che vede gli Usa impantanati in due conflitti che hanno sortito esiti fallimentari e dalle quali è necessario tirarsi fuori rapidamente, nonostante la pressione della Nato che rema brutalmente contro facendo diventare il conflitto eterno la sua vera vocazione da quando esegue gli ordini di un manipolo di giganti multinazionali del settore tecnologico e della finanza.

Gli obiettivi di questa oligarchia è la perpetuazione del caos inframmezzato da crisi economiche e finanziarie ad orologeria che consentono il saccheggio delle ricchezze in mano agli avversari mediante razzie in borsa o la escussione delle ipoteche in possesso delle banche appositamente collassate.

 Nessuno è al sicuro, quindi.

Le considerazioni appena riportate forniscono una chiave di lettura che ci fa comprendere il comportamento apparentemente contraddittorio del partito democratico americano che si ostina a proporre la rielezione di Biden.

Il nuovo presidente, che quasi tutti indicano con il nome di Trump, è un’operazione pianificata che ha avuto inizio con la recentissima decisione della suprema corte di riconoscergli una parziale immunità con una maggioranza di sei a tre per consentire di candidarsi alle elezioni presidenziali del prossimo cinque novembre 2024.

La sentenza è stata interpretata dalle compagini Dem come un pericoloso precedente.

La diatriba rappresenta la batteria di copertura dell’operazione del pianificato passaggio dei poteri.

Lo scopo di questa complessa Psy Op? 

Realizzare il cambio di passo senza sconfitti e senza disonore perché è normale che un presidente successivo possa modificare l’indirizzo politico, strategico e militare dei predecessori.

 Si tratta di una manovra pulita che fa uscire tutti a testa alta:

Biden, le industrie di armi e soprattutto la Nato che potrà addurre motivazioni istituzionali alla fine delle operazioni ucraine ed israeliane.

Assolte questi obiettivi, il giorno dopo il presidente entrante dovrà guardarsi molto attentamente le spalle.

 Non sarebbe la prima volta che un inquilino della Casa Bianca viene assassinato senza tanti complimenti.

 Seguirebbe il passaggio interno ad un vice incolore e malleabile.

To be continued …

 

 

 

 

In Francia termina la democrazia:

vince il voto per delega di

Macron, in Italia un reato…

Mittdolcino.com – Mitt Dolcino – (19- luglio – 2024) – ci dice:

La prassi, introdotta con Macron, di votare per delega apre al voto di scambio:

in Italia si va in galera, in Francia è permesso.

Il rischio che Macron non rappresenti un esempio prettamente democratico è ogni giorno più concreto.

 Intanto l’Eliseo ha pronta la svolta autoritaria, per legge.

(Ecco come in Francia termina la democrazia: vince il voto per delega di Macron, in Italia un reato…)

Prima di tutto spieghiamo il tutto sommato semplice “piano di Davos” per la Francia.

Sappiamo infatti che, post fine del LIBOR, senza un Mario Monti francese (30.9.2024) che distrugga la domanda interna, l’euro finirà.

Per volere tedesco, visto che sarà Berlino a decidere di uscirne, i patti erano questi, l’euro deve restare sostenibile.

Ergo, occhio ai dati di “trade balance EU”:

appena andranno in negativo in aggregato, strutturalmente, a cavallo della fine del LIBOR (spartiacque, da lì in avanti i dollari facili, senza averli, finiranno per l’Europa) ci saranno le condizioni per l’uscita della Germania dall’euro.

“Davos lo sa” e dunque lo deve evitare a tutti i costi in quanto, senza euro a mettere zizzania finanziaria annessa negli equilibri globali, il dollaro e gli USA non verranno spodestati dal primato globale.

Per evitare ciò la Francia dovrà avere il suo Mario Monti, come ben spiegato ieri su questo sito.

Per tale fine i dettagli sono importanti: per legge non si può rivotare, in Francia, per 12 mesi dall’ultima elezione, importante dettaglio.

Dunque, o in Francia si trova una coalizione di governo.

 O si accetta il governo tecnico” imposto da Davos” come “voluto da tutti”, il Mario Monti francese insomma.

O, in alternativa, visto che la crisi presto morderà, Macron eserciterà (in emergenza? “Fate presto”?) l’art. 16 della Costituzione e prenderà pieni poteri, quelli che voleva il Salvini insomma (ancora rido, ndr).

Bang!

Come capite non c’è alternativa al giogo, ossia al tradimento del voto francese.

E per chi mi dice, no, i francesi si ribelleranno, rispondo: quanti francesi sono rimasti in Francia?

Infatti “i negri da far lavorare come negri” (cfr. Enciclopedia Treccani) non si ribellano.

 Avete sentito di ribellioni popolari nell’Islam? O in Africa, da dove molti neri arrivano?

No, eh…. Appunto, solo serie di golpe, non di ribellioni dal basso, i cfr. Negri come sopra definiti non si ribellano mai.

Li hanno fatti arrivare apposta verrebbe da dire (…).

E i politici incapaci, la maggioranza direi soprattutto in Europa, pure:

visto che spesso sanno di essere incapaci, ovvero che senza cadrega farebbero la fame, sono disposti a qualsiasi compromesso, che indubitabilmente faranno. Anche cd. “fottendo” la fiducia dei cittadini.

Un” piano 3D” ben congegnato” quello di Davos”, non c’è che dire, stile babilonese direi.

Andiamo a vedere come tutto questo è stato reso possibile.

 

Il voto per delega è stato decisivo, in Francia.

Ma cosa vuol dire voto per delega?

Significa che un gruppo politico organizzato va da chi di norma non vota e/o non vuole votare e/o potrebbe non votare e gli dice, più o meno:

lasciami votare per te.

Ma siamo sicuri che sia proprio andata cosi?

Infatti la novità di tale “voto per delega” ha avuto un successo incredibile (per Macron, ovvero per Davos, ndr).

Ora, nessuno ci ha detto se quei voti di norma non dati e/o cd. concedibili ed oggi delegati abbiano una contropartita materiale e/o economica. Che so, “dammi la delega e ti dò 1’000 euro”? O ti pago un mese di RSA, per gli anziani?

O “poi ti faccio un favore” ….

 Di modi in teoria ce ne sono a bizzeffe.

Comunque sia il voto per interposta persona, voto delegato, a livello di elezione politica è perfettamente illegale, ossia vietato, in Italia:

 si va in galera, anche per più di 10 anni, fino ad oltre 20 in caso di crimine organizzato, chiamasi anche, nel caso in specie, voto di scambio.

 In Francia invece con Macron è stato di fatto reso legale.

E – che so – 5 milioni di voti, a 1’000 euro ciascuno, sono 5 miseri miliardi di euro nell’ esempio sopra proposto, “un affare direi per Davos” …

 Memento l’affluenza altissima ovvero il record di voti validi a questa tornata elettorale.

 

Questo per farvi capire che una svolta stile restaurazione post 1848 è molto probabilmente in corso in Europa:

per ridare il potere alle élite, ai nipoti dei feudatari, partendo proprio dalla Francia!

 Anche qui nessuna sorpresa: il feudalesimo – così come l’inquisizione – è invenzione francese…

L’Italia bene fa a stare legata al carro di “Alexis de Tocqueville”, intendo dell’America comunque meritocratica, l’unico “Occidente” che si sta fattualmente ribellando ai “piani delle élite oggi riunite a Davos”.

In Europa invece nessuna ribellione, come al solito comandano le élite di sangue fu vetero coloniali. Ed il popolo non batte ciglio.

Fate il vostro gioco, fino a quando vi permettono di decidere ancora qualcosa, in Europa.

(Mitt Dolcino)

Una guerra mondiale è necessaria

per evitare che emerga il fine depopolativo

 -selettivo-elitario voluto da Davos per l’Occidente?

Mittdolcino.com -Mitt Dolcino - Davos vs. Adam Smith – (26 Giugno 2024) – ci dice:

 

Dopo il COVID ed il fallito attacco al feudo USA in Europa, l’Italia (col North Stream, ndr), la guerra contro lo Russia diventa più che una necessità per l’Europa ex coloniale, direi l’estrema ratio per salvare i privilegi davosiani.

Abbiamo documentato approfonditamente la logica per cui, oggi, sarebbe proprio l’Europa, la stessa che creò i vaccini mRNA (“Biontech” è scienza tedesca, pagata dai contribuenti tedeschi fin dal 2007; “Moderna” è scienza francese, ndr), a spingere per una folle e depopolativa guerra contro la Russia .

 

Un’impressionante serie di papers scientifici viene proprio in queste cruciali settimane portata all’attenzione dell’opinione pubblica occidentale, dando la chiara impressione di una truffa sanitaria relativamente alle vaccinazioni mRNA anti COVID.

In primis viene confermato un paper del 2023 a cui ha partecipato anche il “dr. McCullough”, da noi intervistato durante le fasi calde del COVID, sotto.

 

Tale paper, “peer reviewed,” ossia verificato approfonditamente e dunque vaticinato scientificamente, chiarisce senza tema di smentita che quasi il 74% delle morti improvvise successive alla vaccinazione mRNA contro il coronavirus sarebbero diretta conseguenza dei preparati anti-COVID.

Clamoroso il quasi 74% di correlazione! Tutto verificato, no complottismo, è scienza.

Come capite tale notizia è clamorosa.

Ma mai quanto il silenzio dei media su tale pubblicazione.

Infatti, notate bene, quasi nessuno ne sta parlando.

Sebbene potrebbe essere lecito immaginare una correlazione diretta e non immaginifica tra gente vaccinata con tale preparato non testato in modo canonico dall’EMA e tanta – troppa – gente perita per morte improvvisa ed inspiegabile.

In ogni caso non è abbastanza:

un recentissimo studio coreano “gigante”, effettuato su oltre 500’000 soggetti, anzi quasi 600’000, un numero enorme, ha elaborato una valutazione statistica – e significativa! – sulla correlazione tra vaccinazioni COVID mRNA ed insorgenza di malattie neuro-generative come Alzheimer o simili forme di demenza (ma, si noti bene, non il Parkinson), vedasi sotto.

Quasi 600’000 casi analizzati, emerge la correlazione statistica tra danni neurologici simil Alzheimer e vaccinazioni mRNA COVID.

Chiaramente, se confermato da successivi studi, fatto quasi scontato direi, vista la mole del campione, saremmo innanzi ad effetti anche di degenerazione cognitiva degli inoculati con preparati mRNA anti COVID (work in progress).

Tirando le somme, al netto del fatto che tale cd. vaccinazione massiva di un preparato non testato in forma canonica ad es. dall’EMA non proteggeva dai contagi, ovvero mettendo in discussione il fine stesso della cd. vaccinazione preventiva come definizione medica diciamo tradizionale (pre COVID), il quadro che sembra emergere appare direi terrificante.

Sembra sempre più palese che dietro tale enorme propaganda mediatica coercitiva in relazione a tali vaccinazioni di massa, facendo firmare un documento imposto a seguito del giudizio di Norimberga ai nazisti, ossia chiarendo l’esistenza di un probabile sintomo di nazismo (che era eugenetica, vedasi piano” Aktion T4”, “vita indegna di essere vissuta” ecc.), ci possano essere non solo rischi smisurati per gli inoculati ma anche fini indicibili.

Quanto meno, la logica questo ci dice…

In parallelo, mai dimenticarlo, siamo innanzi all’epilogo del capitalismo virtuoso, dato keynesianamente dall’accumulo di un eccesso di debito e dall’impossibilità di controllare la disoccupazione (e direi anche ‘inflazione, se non cd. taroccandola, ndr);

ossia con il fallimento del progetto di Davos, quello dei miliardari apicali partoriti dal feudalesimo prima, della nobiltà europea poi, dunque diventate coloniali e infine tramutatesi in possidenti apicali in ambito capitalistico.

Più o meno sempre le stesse famiglie, Europee, al potere da secoli (ad esempio le stesse famiglie nobili di Firenze del 1492 sono oggi le identiche famiglie apicali fiorentine, nessun ricambio, sempre loro).

Dunque, stante il chiaro fallimento del sistema di welfare di interi sistemi paese, pensione incluse, situazione tragicamente attuale, un Reset sembrerebbe addirittura necessario (…).

Al fine di evitare – vista da chi sta al comando – che proprio tali famiglie potenti ed apicali da 500 anni ed oltre, oggi riunite in un clan chiamato Davos, vengano messe sul banco degli imputati, a pagare per i loro disastri (invece di far pagare il volgo, come è il loro solito).

Imparentati tra consanguinei?

 Forse non così furbi, i poteri elitari ed apicali francesi vennero ridimensionati proprio dalle due guerre mondiali che loro stessi contribuirono a far scoppiare…

E chi può essere il carnefice di tali nobiltà apicali europee ex coloniali se non l’odiato “Adam Smith”, il reietto americano che credendo nella meritocrazia dal basso mette a rischio il potere apicale vetero-occidentale sedimentato durante secoli?

Così abbiamo finalmente inquadrato il livore anti Trump della Vecchia Europa e dei suoi sodali d’oltreoceano…

Sta di fatto che, dopo il COVID ed il fallito attacco al feudo USA in Europa, l’Italia (col North Stream, ndr), la guerra contro lo Russia sembra diventare una necessità, direi l’estrema ratio per salvare i privilegi davosiani.

Da qui la nostra convinzione di un prossimo “attacco false flag” in Europa:

non tanto per incolpare la Russia, no, quello non è lo scopo, essendo giusto un corollario.

Lo scopo finale sarebbe molto probabilmente obbligare gli USA ad intervenire, a difesa dell’Europa (…)!

Bene, sappiate che gli USA NON interverranno, nel caso, fatevene una ragione.

 E dunque risulta finalmente chiaro il messaggio reiterato del ministro Crosetto, a carro degli USA: nessun intervento italiano in Ucraina, idem come Washington. Lampante.

Sappiamo infatti, ormai, la data chiave oltre la quale, PER NON SPARIRE, parlo della vecchia Europa coloniale (in primis l’entente cordiale Franco-inglese), l’Europa sarà costretta a cercare la guerra: il 30.9.2024.

Dopo tale data l’EU, prossimamente in trade deficit (in aggregato, ma non la Germania) non potrà più ottenere gratis o quasi i dollari di cui necessità per pagare le sue bollette, in dollari.

Ovvero l’unione di intenti Franco-inglese ex coloniale, dove la prima necessita di verdoni per sostenere i suoi folli privilegi, la seconda i dollari glieli forniva con il “LIBOR panel” basato a Londra, a fine settembre prossimo terminerà.

Tutto architettato con anni di preparazione da quel genio del nostro amico “Jay Powell”, nominato da Trump alla FED e confermato da Biden (ah, i dettagli…)

La conseguenza sarà, già si sa, l’uscita dall’euro della Germania, a seguire, visto che Berlino continuerà comunque a restare in trade surplus nonostante la crisi sistemica in arrivo, non avendo alcuna intenzione di pagare col suo avanzo commerciale per gli sprechi altrui, nell’euro.

Lo abbiamo già spiegato il motivo:

la fine del LIBOR, un mostro da quasi 75’000 miliardi di dollari di sottostante, oggi, stima FED di New York.

Ecco perché i fallimenti sanitari europei forse non erano proprio dei fallimenti, ma magari tutta l’apparente follia vaccinale che abbiamo vissuto è parte di un piano (depopolativo) ben più grande, mirato ad evitare – ad esempio depopolando – il trade deficit aggregato dell’EU.

Ossia un grande “all in” per evitare la fine dell’euro, la pietra angolare di Davos.

Ed ecco perché un falso flag architettato dai poteri ex coloniali europei, PRIMA DEL 30.9.2024, è non solo possibile ma addirittura probabile, forse finanche necessario ad essere cinici…

Tutto per salvare i “don Rodrigo Europei” dalla dura punizione che li aspetta.

Basta avere chiari i drivers e sapere che esiste una certa qual propaganda imperante, in corso, che diventerà parossistica in casa di guerra.

Il resto verrà – NEL CASO – da solo.

(MD).

 

 

 

 

Fine del USD LIBOR il 30 Settembre 2024:

intervista a J. Hoft e T. Luongo.

Mittdolcino.com – Mitt Dolcino - Intervista – (20 giugno 2024) – ci dice:

Una scadenza tecnica sta mettendo a soqquadro i piani di Davos: dopo il 30 Settembre prossimo l’EU - da Londra - non sarà più in grado di generare dollari privatamente in autonomia alla FED, a costo di qualche misero decimale di extra tasso.

L’ultima volta che una banca-sistema dovette ottenere dollari in emergenza, UBS nel post subprime, la Svizzera fu costretta in pegno a rinunciare al segreto bancario:

 cosa succederà dopo fine settembre 2024?

 Anche perché in presenza di un deficit commerciale aggregato dell’EU, la Germania, comunque in trade surplus, non avrà più interesse a finanziare ad esempio il deficit (in dollari) della cicala Francese nell'euro…

La fine di un mondo: dopo oltre 50 anni il LIBOR – The London Inter-Bank Offered Rate – in dollari finisce.

 

Dal 30 Settembre 2024 il panel di banche private basato a Londra che fissava il tasso di finanziamento del dollaro offshore, ossia europeo, in alternativa alla FED, termina definitivamente.

Dunque i tassi da 1 a 6 mesi da lì in avanti verranno fissati solo dalla FED, di fatto, con il SOFR.

 Nessuna possibilità quindi di finanziamento ponte alternativo, ad esempio in carenza di dollari, per altro mettendo così al riparo ogni singola banca dal proprio rischio credito, annegandolo in quello di un panel di banche (LIBOR, in cui le banche francesi ed inglesi fanno la parte del leone, “entente cordiale” anche qui).

Già i “terms” superiori a 6 mesi alternativi alla FED sono stati cancellati circa un anno fa.

 Dunque da fine settembre prossimo anche i tassi “hard”, a breve termine, quelli finanziari e speculativi più legati all’attività tipica della banca centrale, termineranno.

Un mostro che vale ancora oggi, stima FED New York, attorno a 74’000 miliardi come sottostante in dollari di prodotti!

Tale scadenza tecnica ha un mare di implicazioni.

Avete ad esempio sentito le farneticazioni sulla fine del petroldollaro, mentre tale accordo è segreto?

Nessuno ha prodotto documenti, solo disinformazione organizzata. Mentre in moltissimi ne parlano, ma senza prove a supporto.

Il motivo, tempificato, è facile da comprendere:

se il mondo continuerà ad aver bisogno di dollari, dal 30.9 prossimo il Re sarà nudo, dunque dovrà passare di fatto dalla FED per farsi finanziare.

BANG!

(La nostra intervista a Joe Hoft e Tom Luongo sulla fine del LIBOR).

 

Immaginate interi paesi in eventuale deficit commerciale: non avendo dollari a sufficienza non potranno più chiedere un prestito ponte alle loro banche partecipanti al panel LIBOR, dovranno andare ai tassi FED.

O dovranno vendere la loro valuta per comprare dollari.

 

Precisamente lo stesso che successe alla zona euro dopo la crisi subprime:

per evitare tale deriva in deficit venne chiamato dall’EU Mario Monti, ve lo ricordate, che dopo aver devastato il benessere del proprio Paese alla CNN annunciava gaudente al mondo che la sua missione era compiuta:

distruggere la domanda interna italiana!

In pratica Monti così facendo, riducendo i consumi italiani, riequilibrò la bilancia commerciale EU, dunque non c’era più bisogno di stampare euro per comprare dollari per stare in piedi.

Un cambiamento abissale.

In fondo la Germania lo ha sempre detto, no inflazione nell’euro.

E no inflazione passa per un trade balance sempre positivo:

 nel momento in cui la zona euro dovesse andare in trade deficit, Berlino, sempre e comunque in surplus commerciale, non pagherebbe per gli eccessi altrui.

Ovvero non accetterebbe di vendere euro per comprare i dollari per pagare le bollette ad esempio francesi…

Bene, sappiate che dopo il 30 Settembre la possibilità di prendere tempo stampando dollari che non hai a costo di pochi decimali, via proprie banche private, possibilità data dal LIBOR, finirà.

Ovvero, al primo trade deficit EU la Germania non vorrà più finanziare gli altri paesi in trade deficit della zona euro.

In primis la Francia, la cicala EU, che con Macron non accetta di fare sacrifici

Spero l’epilogo vi sia chiaro.

Fine di un mondo, dopo oltre 50 anni…

 

Da ciò si innesca il terrore della cicala Parigi, oggi, per la scadenza in arrivo, ovvero per la probabile fine dell’euro per interessi tedeschi.

Ed anche di Londra, che perderà il driver per cui molte banche oggi ancora stanno nella capitale britannica, il “LIBOR panel”.

Non a caso tali due paesi sono i più vocianti pro (folle) guerra alla Russia, ben sapendo che i dollari saranno scarsi a breve.

Ed ecco il motivo per cui Joe Hoft e Tom Luongo concludono che, nei prossimi mesi, la probabilità di guerra sarà altissima, in Europa, visti gli insanabili squilibri presenti nello Stato-sub continente erede dei progetti nazisti.

Ben sapendo che la Cina è a letto con l’EU per de-dollarizzare, appunto, da molto tempo esiste tale comunità d’intenti, ma oggi siamo al dunque.

 

Di seguito nell’intervista vengono analizzate i corollari diciamo globali di tale macro evento “end-LIBOR”.

In fondo il vero ruolo di” Jay Powell”, nominato da Trump, è stato proprio quello di terminare lo strumento che permetteva a terzi di fare politica monetaria in dollari fuori dagli States, senza averli tali dollari per altro.

Ossia riportando negli USA le chiavi di casa della generazione di dollari e della macchina dei tassi di interessi.

Una genialità assoluta.

In ultimo è stata individuata l’Africa come key point per le manovre strategiche globali future.

Perché se è vero che la disponibilità di dollari gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio di interi sistemi-Paese, è parimenti vero che i beni esportati dai paesi in trade surplus, Cina e Germania su tutti, necessitano di clienti.

Clienti che, in assenza di consumi americani sempre più autarchici e soggetti a tariffe di protezione di concorrenza, dovranno essere sostituiti da altri consumatori; da qui l’interesse soprattutto cinese per i consumi africani addivenire.

E da lì l’interesse USA a collaborare con l’Italia, suo alleato, porta di entrata per l’Africa. (…).

Leggete bene tra le righe:

in questa intervista c’è molto di più di quanto potete lontanamente immaginare in termini di “macro trend” in corso.

(MD.)

 

 

 

 

 

I terroristi verdi stanno rubando proprietà nel cuore dell'America per costruire enormi macchine per la terra formazione di condotte di CO2 per la distruzione della fotosintesi sulla Terra.

 Naturalnews.com – (09/07/2024) - Ethan Huff – ci dice:

 

La “Summit Carbon Solutions” è tornata in azione in Iowa, tentando di rubare terreni agricoli privati ​​per utilizzarli nella sua gigantesca truffa della "cattura del carbonio".

L ”'Iowa Utility Board” (IUB) avrebbe approvato una proposta di” Summit” per costruire un gasdotto per l'anidride carbonica (CO2) che si estende attraverso cinque stati del Midwest: Iowa, Minnesota, Nebraska, North Dakota e South Dakota.

 Il gasdotto dovrebbe coprire 2500 miglia (la parte in Iowa dovrebbe essere lunga 680 miglia) e collegarsi a 57 impianti di etanolo, ha rivelato una portavoce dell'azienda.

La decisione dell'IUB consentirà a “Summit” di ricorrere all'esproprio per sottrarre 859 appezzamenti di terreno a proprietari privati, la maggior parte dei quali si oppone al progetto "verde", che mira a seppellire la CO2 nel sottosuolo in modo che non possa "inquinare" l'ambiente.

"Dopo aver soppesato numerosi fattori a favore e contro la petizione di Summit Carbon, il Consiglio ha ritenuto che il servizio fornito da “Summit Carbon “promuoverà la comodità e la necessità del pubblico", ha affermato l'UIB nella sua decisione.

( Non fatevi ingannare, conservatori: molti politici repubblicani stanno tradendo gli agricoltori con queste truffe sull'energia "verde".)

I gasdotti di CO2 sono truffe a scopo di lucro e probabilmente sono incostituzionali.

L'approvazione è subordinata a delle condizioni che includono l'obbligo per Summit di presentare le prove riviste per la revisione IUB.

Summit dovrà inoltre:

1) Ottenere e mantenere una polizza assicurativa di almeno 100 milioni di dollari.

2) Rispettare metodi di costruzione specifici.

3) Garantire il risarcimento ai proprietari terrieri e agli inquilini per eventuali danni correlati alla costruzione.

4) Ricevere l'approvazione degli altri quattro stati coinvolti nel progetto.

 

"Lo slancio continuerà mentre ci prepariamo a presentare la nostra domanda di permesso per il South Dakota all'inizio di luglio", ha affermato il CEO di Summit Lee Blank. "Non vediamo l'ora di impegnarci con lo stato durante questo processo e siamo fiduciosi in un esito positivo".

Coloro che si oppongono al progetto, tra cui orde di proprietari terrieri privati, affermano che il gasdotto di CO2 della Summit porterà solo benefici all'azienda, senza apportare alcun beneficio alla collettività.

"Molti agricoltori hanno una passione radicata per i nostri terreni agricoli e vedere qualcosa del genere distruggerli per qualcosa di così inutile è inimmaginabile", ha affermato “Austin Hayek”, un agricoltore di Fort Dodge, Iowa, che come molti dei suoi vicini teme che l'oleodotto possa compromettere la sua capacità di mantenere e tramandare la sua eredità agricola alla prossima generazione.

Come per tutte le altre truffe verdi, i carbon pipeline non sarebbero nemmeno possibili se non ci fossero i crediti d'imposta federali pagati dai contribuenti statunitensi.

Veicoli elettrici (EV), pannelli solari, carbon pipeline e tutto il resto esistono grazie ai sussidi finanziati dai contribuenti e ad altri benefici non concessi ad altre industrie.

"È tutt'altro che finita", ha commentato “Jess Mazour”, coordinatore della conservazione del capitolo del “Sierra Club of Iowa”, in merito all'approvazione dell'UIB.

"Faremo ricorso contro questa decisione e sosterremo le nostre argomentazioni di fronte a un decisore imparziale".

Nel maggio 2023, un agricoltore del “South Dakota “di nome “Jared Bossly” ha vinto la sua causa contro Summit, il che è stato un piccolo risvolto positivo dell'intero fiasco.

 Su” X”, qualcuno ha scritto che gli agricoltori minacciati in tutti gli stati interessati devono presentare le proprie cause legali contro Summit.

"Ogni agricoltore deve affiggere cartelli con questa precisa dicitura sulla propria proprietà", ha scritto in merito alla seguente dichiarazione da affiggere nelle fattorie:

"DIVIETO DI INFRAZIONE: gli intrusi saranno perseguiti con il massimo rigore di legge. Nessuna immunità per violazione di domicilio da parte di partiti governativi."

Un altro ha sottolineato quanto l'America stia cadendo in disgrazia quando le aziende private riescono a dichiarare con successo l'esproprio per pubblica utilità sulla proprietà privata altrui.

Se gli americani non prendono posizione contro questo genere di progetti, l'intero paese finirà per essere conquistato dai tiranni verdi.

(Scopri di più su GreenTyranny.news).

Le fonti di questo articolo includono:

(YourNews.com - Notizie naturali.com - Twitter.com).

 

 

 

 

Pfizer sta acquisendo aziende farmaceutiche

 per trarre profitto dalle malattie croniche

 causate dai loro “vaccini” COVID-19.

Naturalnews.com – (09/07/2024) - Lance D. Johnson – ci dice:

 

Se vuoi conoscere gli effetti collaterali a lungo termine dei vaccini COVID-19, presta molta attenzione alle ultime acquisizioni di Pfizer.

Dall'introduzione del loro vaccino COVID-19, Pfizer ha acquisito aziende farmaceutiche specifiche che trattano malattie immuno-infiammatorie, infiammazioni cardiache e vari tumori.

Mentre il loro vaccino per uso sperimentale veniva imposto alla popolazione (inclusi i militari), Pfizer stava investendo in farmaci che miravano a condizioni di salute create e/o esacerbate dai loro vaccini sperimentali.

Pfizer ha acquisito un'azienda farmaceutica che cura le malattie immuno-infiammatorie, tra cui la miocardite.

Ad esempio, nel 2021, Pfizer ha acquisito “Arena Pharmaceuticals”.

Il prezzo dell'acquisizione era sproporzionato rispetto alle dimensioni del mercato del farmaco acquisito, ma l'astuto team esecutivo di Pfizer sapeva che alla fine ne sarebbe valsa la pena.

Acquisendo Arena Pharmaceuticals, Pfizer è stata in grado di controllare il futuro delle terapie per varie malattie immuno-infiammatorie, inclusi i farmaci che affrontano l'infiammazione cardiaca (miocardite e pericardite ).

Questi problemi di salute sono saliti alle stelle dopo il 2021, quando i vaccini COVID-19 di Pfizer sono stati imposti illegalmente alle popolazioni e inseriti casualmente nel programma vaccinale infantile del CDC.

Oggi, Pfizer trae profitto dai problemi di salute che hanno causato, mantenendo le persone in uno stato di malattia e dipendenza dai farmaci.

Pfizer acquisisce un'azienda farmaceutica che cura vari tipi di cancro, capitalizzando sulla rapida epidemia di cancro.

Entro il 2023, Pfizer ha speso 43 miliardi di dollari dei profitti dei vaccini per acquisire “Seagen Pharmaceuticals”, una società farmaceutica poco conosciuta specializzata in trattamenti contro il cancro.

Ora, Pfizer sta traendo profitto dall'ondata di tumori turbo che stanno colpendo le persone vaccinate di tutte le fasce d'età.
 Il tumore turbo è un nuovo fenomeno in cui gli oncologi descrivono una nuova ondata di tumori aggressivi che uccidono le persone in settimane o giorni, anziché in mesi o anni.

Non c'è dubbio che qualcosa stia causando l'immunodeficienza.

 Proprio ciò che è stato detto alle popolazioni di prendere per proteggere chi è affetto da immunodeficienza ha creato un'intera nuova classe di persone con immunodeficienza e tumori turbo.

Nel frattempo, le loro armi biologiche distruttive rimangono sul mercato, assicurando che questi problemi di salute continuino a essere iniziative redditizie per gli anni a venire.

 

Pfizer acquisisce un'azienda farmaceutica che cura i blocchi del flusso sanguigno.

Nel 2022, Pfizer ha acquisito la “Blood Therapeutics globale”, che ha l'esclusiva di mercato su un farmaco che cura l'anemia falciforme.

Pfizer ha speso una cifra sproporzionata per acquisire la società, sulla base delle proiezioni secondo cui in futuro più persone presenteranno questa malattia del sangue.

L'anemia falciforme è descritta come un disturbo genetico, quindi perché Pfizer dovrebbe investire nel farmaco?

 Nell'anemia falciforme, i globuli rossi assumono la forma di una mezzaluna a causa di una mutazione genetica.

Questi globuli rossi falciformi non si muovono facilmente, causando blocchi del flusso sanguigno.

È possibile che il farmaco venga riutilizzato per curare altre malattie del sangue caratterizzate da un flusso sanguigno bloccato?

I vaccini COVID-19 sono noti per causare coaguli di sangue, quindi questa classe di farmaci ha un potenziale maggiore utilizzo.

Lo sfruttamento della popolazione da parte di Pfizer sembra premeditato.

La cosa più scioccante di tutte è che questa frode sul vaccino anti-COVID-19 sembra essere premeditata.

 Prima che il loro vaccino venisse rilasciato al pubblico, Pfizer possedeva prove che il loro vaccino stava già causando gravi problemi di salute nelle persone che si erano offerte volontarie per gli studi clinici affrettati.

 Infatti, le prove mostravano che il vaccino causava condizioni infiammatorie e autoimmuni, insieme a infiammazioni cardiache e potenziamento dipendente dagli anticorpi che causavano l'insufficienza del sistema immunitario.

Questi documenti Pfizer sono stati nascosti fino a quando una causa legale ha costretto Pfizer a produrre le prove schiaccianti dei danni del vaccino.

Ma ormai era troppo tardi.

Una larga parte della popolazione era già stata ingannata e costretta a fare le iniezioni, e il danno era diffuso.

Oggi, Pfizer è impegnata ad acquisire aziende farmaceutiche che curano le condizioni croniche che hanno contribuito a causare, mentre continuano a sfruttare le persone con più dosi di richiamo e ulteriori danni al sangue.

 

I manifestanti pro-Palestina hanno bruciato

la bandiera americana durante la marcia

di solidarietà con Gaza nel giorno dell'Indipendenza.

Naturalnews.com – (09/07/2024) - Belle Carter – ci dice:

Circa 100 dimostranti anti-israeliani si sono radunati a Manhattan per condannare le continue operazioni militari di Israele a Gaza il 4 luglio, Giorno dell'Indipendenza.

 Il suddetto raduno ha portato all'incendio della bandiera americana.

I dimostranti pro-Palestina che hanno partecipato alla protesta intitolata "Inondazione 4 luglio per Gaza!" hanno sventolato bandiere palestinesi e hanno scandito "Spegniamoci", come ripreso nel filmato pubblicato dall'utente” Oliya Scooter Caster su X, ex Twitter.

 I dimostranti si sono radunati attorno alla bandiera in fiamme, scandendo e scattando foto dell'evento.

La manifestazione è degenerata mentre i dimostranti marciavano per Manhattan, scandendo anche "Rivoluzione! Rivoluzione!"

 

Il filmato in questione mostrava anche un dimostrante che indossava una kefiah mentre cercava di incendiare una bandiera americana a brandelli sul terreno. Quando un passante li ha esortati a lasciare il paese se non gli piacevano gli Stati Uniti, la folla ha iniziato a gridare "Libera, libera Palestina".

Fumogeni e razzi sono stati lanciati da alcuni dimostranti per impedire agli spettatori della città di guardare i fuochi d'artificio celebrativi.

Hanno anche continuato a urlare: "Mentre guardate, cadono le bombe!" e "Israele bombarda, gli USA pagano! Quanti bambini avete ucciso oggi?"

Dopo aver bruciato la bandiera, hanno anche incendiato i poster del presidente “Joe Biden e dell'ex presidente” Donald Trump”.

L'immagine mostrava entrambi gli uomini che indossavano corone sotto la scritta " MORTE A TUTTI I RE " in grandi lettere maiuscole.

Oltre tre dozzine di dimostranti anti-Israele sono stati arrestati durante la manifestazione.

Il Dipartimento di Polizia di New York (NYPD) ha dichiarato di aver ammanettato 37 persone durante la manifestazione, iniziata a” Washington Square Park” e gradualmente arrivata a “Hudson Yards”, giusto in tempo per l'iconico spettacolo pirotecnico di “Macy's”.

 

“Othman Belhamdounia”, 36 anni, è stato arrestato poco dopo le 19:00 per aver presumibilmente rubato la bandiera israeliana di qualcuno all'angolo tra Washington Square East e Washington Place, ha detto la polizia.

È stato accusato di furto di lieve entità e furto aggravato.

Intorno alle 20:30, Nicholas Cross, 33 anni, è stato arrestato all'angolo tra Eighth Avenue e West 19th Street per aver presumibilmente tentato di afferrare una bandiera che un ragazzo di 17 anni teneva in mano, hanno detto le autorità. L'adolescente ha tenuto la bandiera e Cross non è riuscito a strappargliela.

Cross è stato accusato di tentato furto aggravato, hanno detto le autorità.

Altre sette persone sono state arrestate per ostruzione all'amministrazione governativa, resistenza all'arresto, condotta disordinata e possesso criminale di una sostanza controllata, ha riferito la polizia di New York.

Ventotto persone sono state colpite da citazioni.

"Alziamo la bandiera della rivoluzione mentre ci solleviamo e inondiamo New York per Gaza ", hanno scritto gli organizzatori su” X”, insieme a un video di un'orda di manifestanti radunati, con una bandiera palestinese e un cartello con le parole "Stop Cop City Free Palestine" ben visibili.

Il post sui social media conteneva una didascalia che diceva: "Resistendo alla continua repressione da parte della polizia di New York per interrompere il 4 luglio, stiamo chiarendo che queste sono le nostre strade".

Simili incendi di bandiere sono stati segnalati durante le proteste pro-Palestina a Los Angeles e Philadelphia.

Lo stesso atto simbolico di bruciare la bandiera degli Stati Uniti è stato compiuto contemporaneamente a Philadelphia e Los Angeles.

Sei persone sono state arrestate dopo che i dimostranti pro-palestinesi hanno bruciato bandiere e si sono scontrati con gli ufficiali di polizia di Philadelphia fuori dal Municipio, il 4 luglio.

Molti dei dimostranti sventolavano bandiere palestinesi mentre ne bruciavano altre, una delle quali sembrava essere una bandiera americana.

A un certo punto, una donna getta sul mucchio diverse bandiere americane più piccole.

Mentre la folla, che era cresciuta fino a 400 persone, marciava lungo “Chestnut Street”, la polizia ha riferito che l'atto di vandalismo si era verificato.

 Gli ufficiali sono intervenuti non appena sono iniziati gli incendi.

"Sono stati effettuati alcuni arresti. Stiamo ancora lavorando e cercando di risolvere la questione, ma quel tipo di comportamento non può essere assolutamente tollerato", ha affermato il “Primo Vice Commissario John Stanford”.

 "Siamo sempre aperti alle persone che esprimono il loro diritto al Primo Emendamento.

 Siamo qui per proteggere e assicurarci che tutti abbiano la possibilità di farlo. Tuttavia, quando diventa violento, o c'è una situazione in cui le persone stanno per distruggere la proprietà, cambia la dinamica di tutto".

Lo stesso giorno, a Los Angeles, i manifestanti hanno marciato lungo la Santa Ana Freeway gridando slogan che gli Stati Uniti sono uno stato "terrorista".

Un video di “Sean Beckner-Carmitchel” ha indicato che un gruppo di circa 50 persone ha iniziato a manifestare nei pressi di una celebrazione del Giorno dell'Indipendenza prima di dirigersi verso l'autostrada.

Il video ha anche indicato che i dimostranti hanno incendiato una bandiera americana mentre sfilavano lungo la US Highway 101. (Studenti ebrei in pericolo non a causa delle proteste anti-Israele, ma a causa del coinvolgimento della polizia e del doxing di terze parti sui partecipanti .)

(Per notizie sulle rivolte e le proteste contro i continui attacchi genocidi di Israele nei territori palestinesi, visita “Revolt.news”).

 

 

 

 

Ci sono molti nomi per sostituire Joey Biden, eppure è suo figlio Hunter a tirare i fili di Joey e a essere pericolosamente coinvolto negli incontri presidenziali e in altri affari dopo il fiasco del dibattito di papà.

Allnewspipeline.com - Alan Barton - Tutte le notizie Pipeline – (6 luglio 2024) – ci dice:

 

“Ruminations of a peculiar kind”, suppongo che questa rubrica potrebbe essere chiamata.

 Non sto affatto dicendo che questo è ciò che accadrà, né sto nemmeno suggerendo che potrebbe accadere;

 piuttosto sto suggerendo che potrebbe avere qualche valore in considerazione man mano che si svolgono gli eventi futuri.

 O, come alcuni potrebbero dire, semplicemente buttare un altro bambino nell'acqua sporca. 

I titoli recenti mostrano speculazioni che non sono solo attese insieme a idee preoccupanti e persino spaventose.

Prendiamo ad esempio questo del “The Western Journal”:

" Un nuovo sondaggio mostra Michelle Obama come l'unica potenziale candidata democratica che batte Trump ".

Cosa, una " moglie " costruita da un lineman di football di un ex presidente è disposta a passare attraverso le prove che può mascherarsi da donna nonostante le affermazioni più ovvie e ben documentate fin dall'infanzia di essere in realtà un malato di sindrome di Klinefelter?

 Farlo come First (ehm) " Lady " era abbastanza rischioso, ma sottoporsi al pieno esame come candidato presidente significa davvero portare le cose al di sopra della zona di frattura.

Forse potrebbe tornare alle sue numerose identità come un” Michael con le ta-tah”.

Ma poi, ha detto che non accetterà di candidarsi perché non vuole niente del genere.

Dice.

Sebbene apparentemente non sia una strega vera e propria, la “Strega Malvagia del Femminismo Aziendale Americano” è   spesso chiamata anche “Hillary II” (che, tra l'altro, è davvero una compagna di congrega di altre streghe nella vita reale) ed è amata da altre streghe vere, le voci che in qualche modo potrebbe esserlo sono ancora persistenti.

Ma non useremo la sua risata come prova, perché alcune persone ridono in quel modo nonostante non comunichino con i diavoli mentre saltellano intorno al fuoco da campo in rituali di mezzanotte nel mezzo di una foresta. 

 

Senza allusioni o accuse intenzionali, questo commento è stato esteso a beneficio di una risata per mantenere le cose un po' più leggere.

Tuttavia, ha il punto di ingresso disponibile per entrare in corsa mentre l'uscita di Biden segue con i 240 milioni di dollari di fondi della campagna democratica incombe sulle teste di così tanti altri candidati aspiranti, altrimenti ricorrerebbe al DNC come denaro pubblico.

Il punto rivelatore a favore di questo è che sarebbe la più facile da sostituire come candidata anche se è odiata e disprezzata da così tanti nel partito di sinistra (per non parlare di tutto il mondo) come un insulto insulso al pensiero razionale come ha dimostrato dormendo fino all'ufficio di procuratore generale della California, e chissà come è arrivata alla lista presidenziale del “partito marxista democratico del 2020”.

Come opzione predefinita, questo non è un buon scenario, non importa come lo si guardi.

Ma Hillary sarebbe molto peggio, suppongo.

 

E poi, se Biden venisse rimosso in modo che le candidature alla Convention nazionale democratica del 19 agosto 2024 nominassero ufficialmente la candidatura presidenziale, potremmo vedere che i delegati potrebbero scegliere tra molti contendenti, e lei è l'opzione predefinita e potrebbe aver prestato servizio qualche settimana prima delle elezioni, o almeno delle cerimonie di giuramento del 2025, supponendo che i demos siano quelli nominati o selezionati per vincere.

Oh, scusatemi, sembra che non stia evitando l'opinione ufficialmente vietata secondo cui le elezioni sono intrise di massicce frodi e inganni.

Si potrebbe pensare che siano processi di pensiero così sconsiderati.

L'opzione successiva è quella dell'odiata e disprezzata governatrice del “Michigan Gretchen Whitmer”;

odiata per i suoi mandati autoritari e dittatorialmente duri e altamente restrittivi durante la farsa del C19 e per molte altre azioni discutibili durante il suo mandato.

Ma come avvocato ed erede del coinvolgimento della famiglia nella politica del Michigan, sembra che abbia la formazione in corruzione che una seria candidatura presidenziale richiede.

 Il problema dei soldi della campagna elettorale alza la sua brutta testa come menzionato nelle note precedenti su quella delle risate.

E sebbene rinneghi ufficialmente il movimento “Draft Gretch” , credo che farebbe qualsiasi cosa per ottenere quella chiamata.

Dice ancora che Biden può vincere i voti del Michigan anche se " Whitmer aveva telefonato a O'Malley Dillon con un SOS più inequivocabile: per riferire che il Michigan, sulla scia del dibattito, non era più vincibile per Biden ".

Ricorda che questa è politica e la verità non ha spazio per la trazione proprio come non ne ha in guerra.

Da tempo portatrice dell'ira dei conservatori, la si nota anche nel campo della sinistra, quindi è ancora una possibilità remota.

La prossima scimmia in battuta in questo spettacolo dell'orrore sembrerebbe essere quella con ambizioni tanto evidenti e palesi quanto possono esserlo, e cioè il malvagio dittatore della costa sinistra “Gavin Gruesom”e - ehm, intendevo Newsome.

O Gruesome Newsome, come è più facile da ricordare.

Da presunto sostenitore incrollabile di Biden, “Gavvy boy” è corso il più velocemente possibile a Washington per supportare Joey, mentre aumentano le richieste di dimissioni. 

Politico ha detto che intende stare con Biden e tuttavia " ha fatto del suo meglio per ignorare le intense speculazioni sul fatto che sarebbe intervenuto per sostituire il presidente nella lista democratica ".

Sembra essere il favorito finora, e sarebbe un bersaglio eccellente da attaccare per le persone intelligenti, poiché le sue politiche in California hanno praticamente distrutto quello stato un tempo grande, proprio come il burattino bizzarro “Dementia Doofus O'biden” ha fatto a questa nazione.

Non riesco a immaginare quale danno quell'idiota potrebbe fare, che potrebbe essere peggiore di Joey, ma poi la sinistra satanica sorprende sempre con queste cose e, non dimentichiamolo, il keniano è ancora il supervisore di chiunque intenda occupare quel posto di potere.

E questa non è la prima volta che” Goofy Gavin” ha cercato di entrare in lizza, quindi ha una vasta esperienza nella fabbricazione di enormi bugie.

Anche se ci sono molte altre scimmie menzionate come in lizza per sostituire i beni danneggiati in modo terminale che infestano la Peoples House in questo momento, e il sistema di propaganda “Main Stream” è determinato a rimuoverlo dalla candidatura (e possiamo stare certi che lo rimuoveranno perché potrebbe non essere nemmeno in grado di stare in piedi per inciampare di nuovo sulle scale di ingresso dell'Air Force One), il fatto è che sembra che la sinistra non abbia una persona reale che possa cambiare la rotta, quindi possiamo stare certi che faranno tutto ciò che è in loro potere per eliminare Trump dal cerchio dei vincitori.

Le scimmie non possono, non permetteranno a “Donnie John “di assumere di nuovo la carica, sarebbe la loro rovina terminale e questa non è un'opzione che permetteranno.

Anche la possibilità che non ci sia un vero presidente messo in carica è nell'elenco delle opzioni.

 

Questo mi riporta al pensiero che ha dato inizio a questa rubrica.

Mettiamo semplicemente l'articolo di propaganda di Wikipedia come biografia per il contesto e possiamo correttamente supporre che ci sia molto altro da aggiungere e correggere.

 "Robert Hunter Biden (nato il 4 febbraio 1970) è un avvocato e uomo d'affari americano.

 È il secondo figlio del presidente degli Stati Uniti [burattino residente] Joe Biden e della sua prima moglie,” Neilia Hunter Biden”. Biden è stato un membro fondatore del consiglio di amministrazione di” BHR Partners”, una società di investimenti cinese, nel 2013, e in seguito ha fatto parte del consiglio di amministrazione di “Burisma Holdings”, uno dei maggiori produttori privati ​​di gas naturale in Ucraina, dal 2014 fino alla scadenza del suo mandato nell'aprile 2019.

 Ha lavorato come lobbista e rappresentante legale per società di lobbying, un dirigente di hedge fund e un investitore di fondi di capitale di rischio e private equity".

Questa è la storia di copertura ufficiale, e non ha la farsa delle violazioni federali delle armi da fuoco che gli hanno fatto schiaffeggiare il polso, piuttosto che la prigionia terminale che la sua massiccia frode, ricatto, riciclaggio di denaro e altri crimini di tipo mafioso che sono stati evitati da quello schiaffo in faccia farsesca, banale accusa di armi da fuoco che ha tolto il proverbiale vento alle vele della vera giustizia.

 Ramaswamy l'ha definita solo una " cortina fumogena " e sono d'accordo.

 Insieme a suo zio, sua sorella, il Grande Uomo e altri membri della famiglia, questo gangster è ritratto solo come uno sfortunato figlio amato di un'attuale entità politica che deve essere adorata e umiliata.

Quelli di noi con un occhio più critico hanno visto i risultati delle sue disavventure nel mondo in manipolazioni ad alto rischio e imbrogli.

 Questo è un lavoro veramente malvagio dalle sue odissee sessuali impazzite di droga ai suoi numerosi accordi multimilionari al suo coinvolgimento con amici trafficanti di bambini, frode fiscale e molto altro ancora.

 No, il problema è sempre stato un semplice dimenticarsi di dire la verità nella domanda di acquisto di un'arma.

 Dicono. 

È così preoccupato per il sindacato criminale della sua famiglia e per i suoi enormi profitti che, da quando il dibattito di suo padre è fallito, è rimasto con lui a Washington, compresi i suoi incontri e altri affari.

C'è molto di più, ma è da lì che inizieremo.

 La NBC ha affermato che " Hunter Biden ha consigliato attentamente suo padre da quando la famiglia si è riunita nel fine settimana a Camp David dopo il dibattito di giovedì " e che " la reazione di alcuni membri senior dello staff della Casa Bianca è stata: "Che diavolo sta succedendo? "

 È qui che il mio sesto senso ha iniziato a formicolare.

“Fox News” ha detto che Hunter " forse è quello che ha di più da perdere se suo padre abbandona la corsa, con il figlio del presidente che deve ancora affrontare la condanna dopo una condanna in un processo federale sulle armi il mese scorso e un altro processo, questa volta per accuse fiscali federali, più avanti quest'anno ".

Ciò ha molto senso, dato che sta proteggendo la sua possibile grazia che gli cambierà la vita, ma penso che ci possa essere di più. 

Fox News è stata anche citata in giudizio da Hunter sulla base del fatto che propone che " la rete nella sua causa abbia commesso "miniserie di fantasia " .

La causa affermava inoltre che Fox News aveva avviato "un'azione per molestarlo, infastidirlo, allarmarlo e umiliarlo, e rovinare la sua reputazione".

La causa è stata avviata dopo che la Fox News ha lanciato una miniserie intitolata "Il processo a Hunter Biden", che raccontava del suo uso di droga, delle sue attività di lobbying all'estero e della sua promiscuità sessuale.

Quindi sta facendo causa perché hanno detto la verità su di lui e per lucidare la sua persona per qualsiasi futura impresa hanno bisogno di stabilire la falsa immagine "normale" che può promuovere qualsiasi azione politica prevista.

 Sì, l'ho appena detto.

Un altro rapporto afferma che alcuni sono preoccupati per il " grado in cui Hunter e Jill stanno tirando i fili ".

Si tratta di un paziente odioso affetto da demenza che ha raggiunto uno stadio tale da essere impossibile stargli accanto poiché il suo temperamento non conosce più limiti.

Ciò può essere visto nelle clip di come risponde alle domande e che le persone intorno a lui sono " spaventate a morte " dal suo temperamento istantaneo e dal suo discorso violento.

Dal Blaze, " Politico ha parlato con decine di democratici, tra cui alti funzionari della Casa Bianca, democratici senior della Camera, raccoglitori di fondi democratici e strateghi democratici, che hanno dipinto lo stesso quadro:

"Il santuario interiore di Biden", nelle parole di Politico, è da biasimare per aver nascosto il declino cognitivo di Biden che ha portato al crollo del dibattito in prima serata di Biden ."  

Per quanto sia cattivo, l' “American Journal Daily “ha affermato che  "sai che le cose vanno male quando la scelta migliore tra i liberali per il presidente è Joe Biden... Biden si rifiuta di dimettersi.

 I suoi surrogati sostengono che è stato solo un brutto momento... un posto piuttosto schifoso in cui trovarsi, visto che il curriculum di Biden è spazzatura.

Ma il partito può davvero liberarsi di lui prima della convention e delle elezioni generali?"

 "I democratici stanno lottando con l'idea di sostituire Biden alle elezioni del 2024. Gli ostacoli sono immensi, ed è dura dato che Biden si rifiuta di dimettersi.

 Trovare un sostituto non sarà facile, per non parlare del tempo che scorre mentre le elezioni si avvicinano...

 L'unica vera possibilità di salvare le loro possibilità per il 2024 risiede nelle regole del DNC.

 Se Biden sceglie di farsi da parte, i delegati impegnati devono rispettare i suoi desideri.

Ciò li renderebbe liberi di votare per qualcun altro alla convention.

Anche se ciò manderebbe ancora in tilt gli stati, è l'unico modo in cui i democratici possono sostituire Biden".

Mi sembra che uno dei modi più semplici per uscirne sarebbe far entrare Hunter nella candidatura e rinunciare al manicomio in cui si trasformerebbe la convention.

Ci vorrebbero un sacco di imbrogli subdoli, ma loro sono professionisti esperti in tutto quel marciume così com'è.

Impossibile?

 Forse, ma non escludete subito l'opzione;

la sinistra radicale e malvagia ha fatto scambi simili molte volte in passato.

Hunter ha trascorso più tempo con lo staff persino di Kamala, e la sua influenza lì è immensa.

 Far accettare a Joey di tirarsi indietro e nominare un sostituto mi sembrerebbe che Hunter ottenga quel cenno e faccia funzionare il sistema legale democratico abbastanza agevolmente da svolgere quel lavoro in modo relativamente semplice.

Il “New Yorker ha affermato che " incriminare Hunter Biden lo renderebbe un formidabile candidato repubblicano ".

Vorrei cambiare questa definizione in formidabile candidato democratico e quasi da un giorno all'altro.

Allora mi sbaglio?

 Molto probabilmente sì, ma non escludetelo perché ha troppo senso rinunciare a questo pensiero, quindi guardate cosa succederà molto presto alla convention.

 

 

 

Ospedale Pediatrico di Kiev:

 Quello che Sappiamo Finora e

 a Chi Giova il “Terrorismo dell’Indignazione.”

Conoscenzealconfine.it – (10 Luglio 2024) - Alberto Fazolo – ci dice:

 

I tragici fatti dell’ospedale pediatrico di Kiev impongono una ferrea presa di posizione e il netto rifiuto di ogni strumentalizzazione.

Proprio per questo motivo bisogna analizzare i fatti e disarticolare le narrazioni distorte.

La quasi totalità dei media mainstream ha parlato di una giornata di bombardamenti su Kiev in cui sarebbe stato colpito un ospedale pediatrico causando decine di morti.

 I media più spregiudicati hanno raccontato di decine di bambini ricoverati uccisi dai russi.

Ciò è assolutamente falso.

La notizia corretta è che c’è stato un attacco missilistico russo su Kiev che ha causato decine di morti, quasi tutti addetti di una industria militare (colpita e distrutta), poi un missile – che al momento non si sa se sia russo o della contraerea ucraina ricaduto al suolo dopo aver mancato l’obiettivo – ha colpito dei locali tecnici di un complesso ospedaliero.

In questo secondo episodio (ben distinto dall’altro, cioè il bombardamento dell’industria militare) sono morti due tecnici dell’ospedale e sono rimasti feriti tre bambini ricoverati.

Nessun bambino ricoverato nell’ospedale è morto.

I media italiani che dicono il contrario stanno mentendo.

Tuttavia, non va nascosto che nella giornata di bombardamenti sono rimasti uccisi due bambini con la madre che si trovavano a passare di lì.

A loro e a tutte le vittime innocenti, va la solidarietà più incondizionata.

Questa ricostruzione dei fatti non è di chi scrive o di qualche fonte russa, ma quella correttamente riportata da tutte le maggiori agenzie di stampa italiane che da ieri seguono la notizia: ANSA, AdnKronos, ecc.

L’informazione falsa, distorta, intenzionalmente ambigua e fuorviante è quella prodotta dai media a cui poi attingono la maggior parte dei cittadini per formare la propria opinione.

Quindi, viene da domandarsi, perché c’è stata una manipolazione dell’informazione che ha investito giornali e telegiornali?

Chi c’è dietro questa operazione?

 

Ovviamente certe cose si sanno e sono scontate, anche se talvolta è difficile dimostrarle.

Altre cose invece sono più curiose e meritano di essere analizzate.

Facendo credere ai cittadini dei paesi dell’”Occidente Collettivo” che la “perfida Russia ha massacrato intenzionalmente i bambini malati” scatta un meccanismo di “terrorismo dell’indignazione”.

Cioè, la notizia provoca un impulso irrefrenabile di porre fine – con qualsiasi mezzo necessario – a quell’orrore.

In quest’ottica si costruisce il consenso intorno a qualsiasi avventura bellicista contro la Russia.

Dato che proprio ieri a Washington si è aperto il vertice NATO sull’Ucraina, in cui i capi di Governo dovrebbero decidere se iniziare a ragionare su una exit strategy o continuare a lottare (eventualmente in maniera più dura) contro la Russia, viene il sospetto che qualcuno abbia voluto interferire nelle scelte, utilizzando la leva dell’indignazione dell’opinione pubblica.

Ciò non vuol necessariamente dire che ci si trovi di fronte ad una falsa flag, ma di sicuro che c’è stata un’azione coordinata di manipolazione delle notizie.

 Cosa fatta da qualcuno che può trarre vantaggio da questa sporca vicenda.

 

Dato che ciò probabilmente si tradurrebbe in una escalation bellicista che potrebbe portare a un inasprimento e/o ad un allargamento del conflitto, tutti quelli che amano la verità e la pace, dovrebbero respingere queste strumentali manipolazioni guerrafondaie proposte dai media italiani, che nel migliore dei casi possono essere archiviate come “sciacallaggio politico”.

(Alberto Fazzolo)

(lantidiplomatico.it/dettnews-ospedale_pediatrico_di_kiev_quello_che_sappiamo_finora_e_a_chi_giova_il_terrorismo_dellindignazione/44578_55646/).

 

 

 

 

 

Keri Stormer e il Famigerato

Pedofilo Britannico Jimmy Savile.

 

Conoscenzealconfine.it – (9 Luglio 2024) – Redazione – ci dice:

Nell’ottobre 2012, un documentario rivelava come il veterano personaggio dei media britannico “Jimmy Savile”, abitualmente abusava sessualmente di ragazze minorenni vulnerabili.

Keri Stormer deve affrontare un riesame accurato sulle accuse di aver protetto Jimmy Savile.

Mentre il nuovo Primo Ministro del Regno Unito, allineato all’intelligence, si insedia al potere, riemergono le domande su come i file cruciali sul famigerato pedofilo britannico Jimmy Savile, siano scomparsi sotto il suo controllo.

Tutto questo, mentre una quantità di segnalazioni di abusi, che abbracciano decenni, e inchieste ufficiali su molteplici istituzioni a cui Savile era collegato, vengono alla ribalta.

 Ad oggi, la piena portata dei suoi crimini e il numero totale delle sue vittime sono sconosciuti.

È stato tuttavia confermato, che la BBC, l’NHS, la polizia britannica e molti giornalisti, fossero pienamente a conoscenza delle sue perversioni pedofile e necrofile ben prima della sua morte.

Nel tempo, ci sono state molteplici “opportunità mancate” per fermare i crimini sessuali su scala industriale di Savile.

 

In modo più sostanziale, nel 2007 la polizia contattò un certo numero di donne che si erano fatte avanti per testimoniare come fossero state aggredite e violentate da Savile, portando la star ad esser messa sotto torchio dalla polizia, in merito alle accuse.

 Quell’indagine fu tuttavia chiusa e mai riconosciuta pubblicamente…

 

I dettagli su come l’indagine sia stata silurata non sono emersi fino a molto tempo dopo, implicando sia gli ufficiali inquirenti che il “Crown Prosecution Service” (CPS).

 Il” CPS” era a quel tempo guidato da Keri Stormer, ora Primo Ministro di Sua Maestà.

Come precedentemente documentato da “The Grayzone”, il nuovo premier britannico ha un profondo e duraturo rapporto con l’establishment della sicurezza nazionale di Londra, e con l’apparato di sicurezza di intelligence, così come con l’élite della “Commissione Trilaterale”.

Ha guidato il CPS, quando il Servizio proteggeva le spie dell’MI5 e dell’MI6 dall’accusa di tortura, e ha cospirato per sostenere un falso caso di stupro contro Julian Assange.

Il” CPS “ha distrutto e-mail chiave, relative a questo sotterfugio, che è servito a tenere il fondatore di” WikiLeaks” asserragliato nell’ambasciata ecuadoriana, mentre affrontava l’estradizione in Svezia, quando i procuratori di entrambi i paesi sapevano che le accuse non avevano fondamento.

Durante questo periodo, il Servizio ha anche distrutto tutti i registri dei quattro viaggi di Stormer a Washington DC.

Potrebbe non essere una coincidenza che ogni file su Savile in possesso del CPS sia scomparso, in violazione del protocollo di base.

Per dirla con un eufemismo, Stormer ha domande chiare e serie a cui rispondere su ciò che sapeva dei crimini di Savile, e sul ruolo che lui e la sua agenzia di allora hanno avuto nel mantenere lontano dalla giustizia il pedofilo seriale e necrofilo Savile.

Gli stessi media britannici che hanno alimentato le ambizioni di Stormer, lo hanno caparbiamente protetto da un esame critico sulla questione.

Tuttavia, nel febbraio 2022, durante una giostra parlamentare, l’ex Primo Ministro caduto in disgrazia “Boris Johnson”, accusò Stormer di aver trascorso il suo tempo come capo del “CPS” “perseguendo i giornalisti e non perseguendo Jimmy Savile”.

La bordata scatenò una tempesta pubblica, con politici britannici di tutti i partiti e tutti i media mainstream in fila, per condannare i commenti del premier come una diffamazione ripugnante.

Un membro anziano dello staff di “Downing Street” si dimise disgustato.

La pressione divenne così forte, che “Johnson” dovette ritrattare i suoi commenti nel giro di tre giorni.

Tuttavia, resta il fatto che Stormer era “Direttore delle Pubbliche Prosecuzioni”, quando le autorità britanniche possedevano prove convincenti degli efferati crimini sessuali commessi da Savile per molti anni…

(t.me/Liberaveritas2).

(thegrayzone.com/2024/07/06/keir-starmer-scrutiny-protected-savile/).

 

 

 

L’UCRAINA E BLACKROCK:

TOO IMPORTANT TO FAIL?

Comedonchisciotte.org - Franco Ferre – (10 Luglio 2024) – ci dice:      

 

I conti non tornano, e se non tornano a “BlackRock” possono essere guai seri.

 

Che vi siano enti economici privati la cui dimensione e rilevanza fa sì che risultino più importanti di molti stati nazionali è cosa risaputa.

 Altrettanto risaputo è che, tra questi enti economici, quello forse più influente di tutti sia molto probabilmente BlackRock, il più grande fondo di investimento al mondo, con circa 9 trilioni di dollari gestiti, il cui numero uno è il famigerato “Larry Fink”, fondatore e proprietario del Fondo stesso dal 1988.

Il quale “Fink” non ha mancato, in passato, di far sapere apertamente al mondo quali fossero i suoi desiderata, che, ovviamente, erano i desiderata di “BlackRock”, i quali venivano poi tradotti nei mesi successivi in precise strategie di investimento o disinvestimento del Fondo, che così finiva per determinare, con le sue mille propaggini in tutti i principali settori strategici, il reale andamento di gran parte dei mercati internazionali.

Dettaglio non secondario:

“ BlackRock”, non essendo strettamente una banca, non è soggetta alla vigilanza, per quanto blanda, di nessuno (ad esempio, della Fed) e quando qualcuno, dopo la crisi del 2008, cercò di includere i “Fondi tra gli Enti sottoposti a vigilanza”, Mr.Fink (ed altri suoi simili) si opposero con efficacia.

Anche perché, come ricostruisce dettagliatamente “William Engdahl” nell’inchiesta del 2021 tradotta dal sito “Renovatio21” – “BlackRock” attua da sempre una capillare politica di “porte girevoli” tra i ruoli privati della propria struttura e alcune fra le principali cariche federali, il che garantisce che, quand’anche si verifichi di tanto in tanto qualche spinta verso un maggior controllo, ci siano sempre nei posti chiave degli Enti federali le persone giuste (ex BlackRock o in predicato di finirci) per fermarle.

E tutto ciò, senza contare l’influenza obliqua e preventiva esercitata dalle sue dichiarazioni sugli orientamenti di tutti i maggiori operatori, governativi e non. Come quando, una manciata di anni fa, “Larry Fink” fece sapere che, per lui, le uniche iniziative su cui avrebbe considerato strategico investire sarebbero stati in attività in un modo o nell’altro collegabili al variegato universo “ESG” (Environmental, Social & Governance).

Da lì in avanti, quello che è successo è noto a tutti, con il team di gestori a distribuire patenti di conformità a destra e sinistra (ma solo alle aziende in cui “BlackRock” aveva investito) e i governi, nazionali e sovranazionali, a gettare il cuore (e i cittadini) oltre l’ostacolo, emanando normative sempre più stringenti e irrealistiche sui temi correlati.

Zelensky e Larry Fink hanno concluso un accordo nel dicembre 2022.

Bene (si fa per dire).

 Nei mesi scorsi l’ineffabile signor Fink ha investito, insieme ad altri meno influenti di lui, in modo consistente sull’Ucraina, vista come sostanziale terra di conquista finanziaria, sia per la crescente entità di denaro che vi affluisce a seguito degli aiuti al mantenimento del fronte militare anti-russo, sia per i futuri finanziamenti alla ricostruzione che seguirà la – sperabilmente vicina, ma realisticamente lontana – fine della guerra.

 E adesso comincia a stufarsi di attendere quei ritorni economici che, evidentemente, sono stati fatti balenare davanti ai suoi occhi al momento di entrare nell’iniziativa.

 Nella prima metà di giugno, infatti, Zelensky e le principali autorità ucraine hanno incontrato un gruppo di investitori internazionali, tra cui “BlackRock”, che avevano investito complessivamente circa 20 miliardi di dollari nel paese e che ancora non vedono alcun ritorno del loro investimento, anzi.

L’incontro ha avuto luogo poiché il 1° agosto prossimo sarebbe previsto il pagamento di una prima tranche di dividendi, ma in realtà, le fonti parlano di una richiesta di rinegoziazione dei termini, con lo spostamento in avanti dei pagamenti per una parte dell’investimento ed una sostanziale rinuncia alla parte restante dei soldi investiti.

Si parla di un taglio del 60% della cifra da rimborsare con rinegoziazione della scadenza al 2040 per il resto, a fronte di una controfferta di Fink e soci di un haircut al massimo del 20%.

 

In pratica:

scordatevi di guadagnarci sopra.

Fink e gli altri capocordata del gruppo di investitori stranieri (tra cui la francese Amundi) hanno pragmaticamente deciso di non decidere, uscendo dagli incontri con qualche fumosa frase di circostanza dove si adombra la decisione di deviare gli investimenti da alcuni settori per concentrarli su altri “più rilevanti e di maggiore impatto” (sarebbe interessante capire in che senso o per chi), magari cercando di non farli finire direttamente in tasca agli oligarchi vicini al premier ucraino, come pare si sia apertamente detto durante il vertice.

Il pericolo – hanno sottolineato gli investitori – è che il mancato pagamento – totale o parziale – delle somme in scadenza, possa scatenare una fuga dei sub-investitori e un sostanziale default del paese.

Il primo agosto non è lontano: interverrà qualche “cavaliere bianco” a garantire il debito ucraino?

Difficile pensare che Zelensky sia lasciato alla mercè dei mercati:

troppo grande è l’investimento dell’Occidente in questa crisi dal punto di vista politico, non solo militare e già salgono appelli “caritatevoli” per domandare un intervento statale, ad esempio quello del Regno Unito, per evitare che investitori privati “senza scrupoli” (ma quando mai ne hanno avuti, gli investitori come BlackRock?) possano mandare in default l’Ucraina.

 Magari il cavaliere non sarà bianco, e nemmeno a stelle e strisce, probabilmente, ma inglese o blu a stelline gialle, ma, si sa, “tutto fa, come disse l’uomo che orinava a mare” (cit.IlVernacoliere).

E che il sanguinoso (e redditizio) teatrino continui.

 

 

 

 

IL QUADRO GENERALE DIETRO IL VIAGGIO

PER LA PACE DI VIKTOR IL MEDIATORE.

Comedonchisciotte.org - Markus – (10 Luglio 2024) -  Pepe Escobar - strategic-culture.su – ci dice:

 

Il quadro generale non cambia: il futuro dell'"ordine internazionale basato sulle regole" si decide sulla terra nera della “Novorossia”.

Viktor Orban è in piena attività e questo ha dato il via a un’ondata di ribellioni.

Tutti sono stati attanagliati dallo straordinario spettacolo di esemplari preistorici che sguazzano nella palude geopolitica occidentale e che hanno raggiunto le vette dell’isteria alla vista della navetta di pace del Primo Ministro ungherese spostarsi dall’Ucraina, alla Russia e alla Cina.

E farlo alla vigilia del 75° anniversario della NATO, il “Robocop Globale guerrafondaio”, deve essere stato il massimo dell’affronto.

L’incontro Putin-Viktor il mediatore, durato tre ore, a Mosca è stato davvero notevole.

Ecco i tre punti principali di Putin:

1. Kiev non può accettare l’idea di un cessate il fuoco perché ciò eliminerebbe il pretesto per estendere la legge marziale.

2. Se Kiev ponesse fine alla legge marziale, dovrebbe indire le elezioni presidenziali.

Le possibilità di vittoria delle attuali autorità ucraine sono prossime allo zero.

3. Non ci dovrebbe essere una tregua che permetta un ulteriore riarmo di Kiev: Mosca vuole una soluzione completa e definitiva.

In confronto, questi sono probabilmente i tre punti principali di Orban:

 

1. Le posizioni di Russia e Ucraina sono molto distanti, c’è ancora molto da fare.

2. La guerra in Ucraina ha iniziato ad avere un impatto sull’economia europea e sulla sua competitività (per quanto la “leadership” dell’UE possa negarlo).

3. “Ho sentito cosa pensa Putin delle iniziative di pace esistenti, del cessate il fuoco e dei negoziati, e della visione dell’Europa dopo la guerra”.

Orban ha anche sottolineato l’ermetica segretezza che ha preceduto l’incontro, dato che “i mezzi di comunicazione sono sotto totale sorveglianza da parte dei Big Boys“.

Ha descritto la ricerca di una soluzione in Ucraina come un suo “dovere cristiano. “

E ha detto di aver posto a Putin tre domande dirette:

se i colloqui di pace sono possibili, se un cessate il fuoco prima del loro inizio è realistico e come potrebbe essere l’architettura di sicurezza dell’Europa.

 

Putin, ha detto Orban, ha risposto a tutte e tre le domande.

Il punto cruciale – non per i guerrafondai, ma per la “Maggioranza Globale” – è stata la descrizione che Orban ha fatto di Putin:

“In tutte le trattative, lui è sempre di buon umore – questa è la prima cosa. In secondo luogo, è razionale, più che al 100%. Quando negozia, quando inizia a spiegare, quando fa un’offerta, dicendo sì o no, è super, super razionale.

 In che altro modo si potrebbe dire in ungherese?

 Imperturbabile, riservato, attento e puntuale.

 Ha disciplina. È quindi una vera sfida negoziare con lui ed essere pronti a raggiungere il suo livello intellettuale e politico”.

Il nuovo sistema di sicurezza dell’Eurasia.

Tutto ciò si ricollega al concetto di un nuovo sistema di sicurezza dell’Eurasia proposto il mese scorso da Putin – e tema chiave di discussione al vertice dell‘ “Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai” (SCO) tenutosi ad “Astana” la scorsa settimana.

Putin ha sottolineato il ruolo centrale della “SCO” nel processo, affermando che “è stata presa la decisione di trasformare la struttura regionale antiterrorismo della “SCO” in un centro universale incaricato di rispondere all’intera gamma di minacce alla sicurezza.”

In poche parole:

 la “SCO” sarà probabilmente il nodo chiave del nuovo e indivisibile sistema di sicurezza dell’Eurasia.

Tutto era iniziato con il concetto di “Grande Partenariato Eurasiatico”, proposto da Putin nel 2015 e concettualizzato da “Sergey Karaganov” nel 2018.

Nel giugno di quest’anno, Putin l’aveva portato ad un altro livello nell’incontro con i principali diplomatici russi: è tempo di istituire serie garanzie bilaterali e multilaterali per la sicurezza collettiva eurasiatica.

 Secondo Putin, questa dovrebbe essere un’architettura di sicurezza aperta “a tutti i Paesi eurasiatici che desiderano partecipare, compresi i Paesi europei e della NATO. “

 

E dovrebbe portare alla “graduale eliminazione” della presenza militare delle “potenze esterne in Eurasia“, parallelamente alla “creazione di alternative ai meccanismi economici controllati dall’Occidente, ad un maggior uso delle valute nazionali nelle transazioni commerciali e alla creazione di sistemi di pagamento indipendenti“.

In poche parole:

un completo rinnovamento geopolitico e tecnico-militare, oltre che geoeconomico (da qui l’importanza di sviluppare corridoi di trasporto internazionali alternativi, come l’ “INSTC”).

La scorsa settimana, l’incaricato d’affari della Missione russa presso l’UE, “Kirill Logvinov”, ha cercato di informare gli europei, sotto la rubrica “Nuova architettura di sicurezza per il continente eurasiatico. “

“Logvinov” ha spiegato che “il concetto euro-atlantico di sicurezza è crollato. Basato sul dominio degli Stati Uniti e della NATO, il quadro di sicurezza regionale europeo non è riuscito a garantire l’attuazione pratica del principio della ‘sicurezza indivisibile per tutti’”.

 

Un futuro sistema di sicurezza e cooperazione in Eurasia costituirà quindi “le fondamenta dell’architettura di sicurezza globale in un mondo multipolare basato sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sullo stato del diritto internazionale. “

 

E il Grande Partenariato Eurasiatico costituirà la base economica e sociale di questo nuovo sistema di sicurezza eurasiatico.

L’inferno si congelerà prima che l’UE/NATO accetti la nuova realtà.

 Ma il fatto è che lo spazio di sicurezza reciproca già emergente all’interno della “SCO” dovrebbe rendere l’Eurasia – meno la penisola dell’Europa occidentale, almeno per il prossimo futuro – più solida in termini di stabilità strategica delle Grandi Potenze.

Alla fine, la scelta toccherà all’Europa, l’estremità occidentale dell’Eurasia, o rimanere come un umile vassallo sotto l’egemone in declino, o guardare a est per un futuro sovrano e dinamico.

Il piano russo contro tutti gli altri piani.

È in questo quadro generale che va compreso il piano di pace di Putin per l’Ucraina, annunciato il 14 giugno davanti alla crème de la crème dei diplomatici russi.

Tutti gli altri piani – con l’eccezione dell’offerta cinese rivista, ed è per questo che Orban è andato a Pechino – sono irrilevanti, dal punto di vista di Mosca.

Naturalmente il Team Trump ha dovuto proporre un proprio piano incentrato sulla NATO.

Non è esattamente un regalo agli sprovveduti europei.

Con Trump, il ruolo della NATO cambierà:

 l’Alleanza in Europa diventerà una forza “ausiliaria”.

Washington manterrà, ovviamente, i suoi nodi nell’Impero delle Basi – in Germania, Regno Unito, Turchia – ma le forze di terra, i veicoli blindati, l’artiglieria, la logistica, tutto, costi elevati compresi, sarà interamente pagato dalle vacillanti economie europee.

Sotto il coordinamento del consigliere di Trump per la strategia di difesa nazionale, “Elbridge Colby”, la nuova amministrazione avrebbe promesso di concedere a Putin l’impegno a “non espandere la NATO a est. “

 Inoltre, Trump sembra essere pronto a “prendere in considerazione concessioni territoriali” nei confronti della Russia.

Come se Mosca pregasse all’unisono per ottenere “concessioni” da un presidente americano notoriamente inaffidabile.

 Il senso di questo piano è che, con “Trump 2.0”, la principale “minaccia” per gli Stati Uniti sarà la Cina, non la Russia.

A soli quattro mesi dalle elezioni presidenziali americane, e con il cadavere alla Casa Bianca sul punto di essere gettato – soprattutto dai potenti donatori – sotto l’autobus (della casa di riposo), finalmente anche la folla degli zombie ha capito che il sogno di infliggere una sconfitta strategica alla Russia è finito.

Tuttavia, i Democratici di Washington e i loro vassalli della NATO vorrebbero disperatamente imporre uno scenario coreano: un finto cessate il fuoco e un congelamento lungo le attuali linee del fronte.

In questo caso, l’inferno si congelerà prima che Mosca accetti un “piano di pace” che preservi la possibilità che un’Ucraina, anche se monca, entri nella NATO e nell’UE nel prossimo futuro, conservando anche un esercito in assetto di guerra sul fronte occidentale della Russia.

Un congelamento della guerra ora si tradurrebbe in una nuova guerra tra due o tre anni con una Kiev ri-armata alla grande.

 Questo non accadrà, poiché l’imperativo assoluto di Mosca è un’Ucraina neutrale, completamente de-militarizzata, oltre alla fine del processo ufficiale di de-russificazione.

“Orban” probabilmente non sta facendo il gioco della NATO di cercare di “persuadere” Russia – e Cina – a firmare una tregua, con Pechino che fa pressioni su Mosca.

 A differenza dei suoi sprovveduti partner dell’UE, “Orban” potrebbe aver imparato una o due cose sul partenariato strategico Russia-Cina.

 I prossimi quattro mesi saranno frenetici, sia sul fronte dei negoziati che su quello dei cripto-negoziati.

La guerra probabilmente non finirà nel 2024.

E lo scenario di un lungo e terribile conflitto pluriennale potrebbe – e la parola chiave è “potrebbe” – essere dissipato solo da un “Trump 2.0”, e questo passando sui cadaveri collettivi dello Stato Profondo Usa.

Il quadro generale rimane:

 il futuro dell'”ordine internazionale basato sulle regole” si decide sulla terra nera della “Novorossia”.

 È l’ordine unipolare contro l’ordine multipolare e multinodale.

Il” NATOstan” non è nella posizione di dettare alcunché alla Russia.

 L’offerta di Putin è stata l’ultima.

 Non la accettate? La guerra continuerà fino alla resa totale.

A Mosca non si illudono affatto che l’Occidente collettivo possa accettare l’offerta di Putin.

“Sergey Naryshkin”, il capo dell’SVR [Servizio informazioni estero], è stato schietto:

 le condizioni non potranno che peggiorare.

 Putin ha annunciato solo il “livello più basso” delle condizioni di Mosca.

Orban potrebbe aver capito che, in condizioni reali per un accordo di pace, le regioni DPR, LPR, Zaporozhye e Kherson verranno cedute alla Russia lungo i loro confini amministrativi originali;

l’Ucraina sarà neutrale, priva di armi nucleari e non allineata;

 tutte le sanzioni collettive dell’Occidente saranno revocate e i fondi congelati della Russia verranno restituiti.

Affinché tutto ciò accada – un’eventualità così remota – la Russia ha tutto il tempo che vuole.

 La priorità ora è il successo del vertice BRICS che si terrà a Kazan il prossimo ottobre.

 I nuovi assistenti presidenziali “Nikolai Patrushev” e “A. Dyumin”, insieme al nuovo Ministro della Difesa “Belousov”, stanno perfezionando la strategia del quadro generale.

Nel frattempo, c’è sempre lo spettacolo della NATO – come intrattenimento secondario.

Così pacifico, così benevolo, così democratico. Tecnicamente così bello.

Divertitevi anche voi!

(Pepe Escobar). (strategic-culture.su).

(strategic-culture.su/news/2024/07/09/the-big-picture-behind-viktor-the-mediators-peace-shuttle/).

UK: IL “LABURISTA” È STATO

SCELTO DA BLACROCK.

 

Comedonchisciotte.org - Redazione CDC - (09 Luglio 2024) – ci dice: 

 

È stato un colpo di stato strisciante dal 2017 culminato alla fine oggi con il Labour pro finanza e sionista che stravince, ma con pochi voti.

 Prima hanno purgato il partito laburista di Jeremy Corbin, che hanno cacciato e hanno rifatto il partito laburista per Blackrock, la finanza della City e la lobby sionista.

 Poi hanno inserito Suna nei Conservatori per demolire il partito, dividere l’elettorato in 6 gruppi e così far vincere il nuovo “Labour” della finanza e sionista. In questo modo hanno installato ora il partito immigrazionista più spinto, più trans-gay ecc… e però anche fedele al 100% alla finanza e Blackrock.

Qui sembra che nessuno sappia niente di cosa è successo in UK negli ultimi anni.

 

In #Uk, il #Labour di Keir #Stormer, appoggiato pubblicamente da #Blackrock dall’inizio (independent.co.uk/news/uk/politics/labour-starmer-blackrock-support-fink-b2432113.html) , con il 34% dei voti ha avuto 410 seggi su 650.

Ma ha preso molti meno voti del Labour “autentico” di Jeremy Corbin nel 2017. Jeremy #Corbin fu cacciato dal partito, dicendo che con lui “non si vinceva” e orchestrando accuse di “antisemitismo” (firstpost.com/world/2024-uk-general-elections-jeremy-corbyn-antisemitism-hamas-labour-party-independent-candidate-13789549.html) perché criticava Israele sui palestinesi” con le quali accuse centinaia di militanti importanti sono stati purgati dal partito.

 

Corbin era temuto da “Blackrock “e dalla City della finanza di Londra, era un socialista, antisionista e prendeva più voti di Stormer.

 Dopo aver installato Stormer (accusandolo Corbin di anti-semitismo e cacciandolo dal partito), allora quello che allora hanno fatto è stato bruciare nel partito conservatore “Liz #Truss”, la nuova leader Conservatore dopo “Boris Johnson”, che cercava di spendere ed era relativamente popolare.

La “Bank of England” nel settembre 2022 allora quello che aveva fatto la “BCE” con Berlusconi nel 2011:

appena la Truss ha presentato la manovra di bilancio ha creato un crac dei titoli di stato inglesi facendo dimettere” Liz Truss”.

 Al suo posto hanno messo un indiano, sposato ad una miliardaria indiana, trader di hedge fund assolutamente impopolare nella base dei conservatori come Suna.

In questo modo #Suna, che oltre odioso è anche incapace, in due anni ha distrutto i conservatori anche perché è un incapace, un giovane “maraja” indiano nato nella ricchezza.

Questo ha consentito a “Keir #Starmer” e il suo Labour versione sionista e pro-finanza di prendere ora 410 seggi su 650 con solo il 34% dei voti, una percentuale con cui si perdeva l’elezione una volta.

Perché il sistema inglese è assurdo, se ci sono 5 partiti e uno prendendo solo il 34% risulta però primo in 3/4 delle circoscrizioni prende i 3/4 dei seggi.

 L’importate è frazionare gli altri voti tra: partito autonomista scozzese, liberal-democratici, “Reform” di Farage, Conservatori e candidati laburisti indipendenti.

In mezzo a questi 6 partiti, il Labour “finto” di Stormer risulta primo in 3/4 dei distretti e prende 410 seggi su 650.

 E’ stato un colpo di stato strisciante dal 2017, prima per purgare il partito laburista e rifarlo per “Blackrock” e la lobby sionista, poi demolire i Conservatori, dividere l’elettorato in 6 gruppi e installare ora il partito immigrazionista più spinto e però anche della finanza Il “Labour di Stormer,” purgato degli elementi autentici come Corbin, è un partito terribile perchè è “woke” al massimo, pro-trans/gay-lesbian ecc. e immigrazionista al massimo, più dei conservatori, che pure sono stati un disastro per l’immigrazione.

In più è sionista e pro-finanza come loro.

 È stato un colpo di stato, graduale, orchestrato dal 2017 dopo che i laburisti rischiavano di essere guidati da uno che se non altro era sincero e popolare come Corbin.

(G.Zibordi)- (cobraf.com).

“Articolo del 2023”:

“Stormer” ottiene il sostegno del miliardario capo di “BlackRock”: “Offre speranza alla politica britannica.”

(independent.co.uk/news/uk/politics/labour-starmer-blackrock-support-fink-b2432113.html)

 

 

 

 

IL PIANO DELLA NATO PER UNA GUERRA

 PERMANENTE IN UCRAINA E

IN ESTREMO ORIENTE.

Comedonchisciotte.org - Markus – (09 Luglio 2024) - John Elmer - johnhelmer.net- ci dice:

Putin si trova di fronte allo stesso problema che Stalin aveva avuto con Hitler.

Le truppe americane, britanniche e canadesi nelle basi avanzate della NATO in Polonia, Lettonia e Lituania sono state avvertite di prepararsi per il dispiegamento in Ucraina il prossimo anno.

Sono state anche avvertite che dovranno combattere sotto i pesanti colpi dell’artiglieria, dei missili, delle bombe guidate e dei droni russi.

Questo messaggio è volutamente destinato a passare nelle mani dell’intelligence militare russa e a raggiungere il Cremlino.

 Lì, secondo fonti moscovite, l’intelligence viene interpretata come una provocazione – parte del piano degli Stati Uniti e della NATO per intensificare gli attacchi della NATO nel Mar Nero e in profondità nel territorio russo, al fine di incoraggiare i contrattacchi russi contro gli obiettivi della NATO, in modo da innescare l’articolo cinque del Trattato NATO e il conseguente intervento collettivo della forza NATO.

Inoltre, le fonti russe interpretano questa intelligence come una conferma che gli Stati Uniti non permetteranno la capitolazione e la sostituzione di Vladimir Zelensky e del suo regime a Kiev – quindi niente denazificazione, uno dei due obiettivi principali dell’ “Operazione Militare Speciale”.

Inoltre, non saranno accettati termini di pace che non prevedano il ritiro della Russia dalla Crimea e dalle quattro regioni della Novorossia e la sconfitta militare dell’esercito russo.

 Quindi, niente smilitarizzazione, il secondo degli obiettivi di sicurezza a lungo termine della Russia.

La risposta immediata dello Stato Maggiore è stata quella di escogitare misure “morbide” per combattere le unità di guerra elettronica aerea degli Stati Uniti, del Regno Unito e di altri Paesi della NATO che forniscono la guida, il puntamento, la tempistica di lancio e le rotte di volo dei missili” Storm Shadow “e “ATACMS,” nonché il coordinamento degli attacchi aerei e navali dei droni ucraini.

 Il comando russo ha anche scatenato una nuova serie di attacchi missilistici contro gli aeroporti ucraini – “Voznesensk” e “Mirgorod” – dove sono di stanza i bombardieri che lanciano i missili da crociera a lungo raggio “Storm Shadow” e dove, tra poche settimane, è previsto il dispiegamento degli F-16 forniti dalla NATO.

Sotto la crescente pressione interna per contrastare attacchi così dannosi per i civili come quello del 23 giugno sulla spiaggia di Sebastopoli, il Presidente Vladimir Putin ha rilasciato una sequenza di dichiarazioni di calcolata ambiguità, se non di inganno strategico.

 Una delle interpretazioni degli analisti della sicurezza di Mosca è che il presidente stia evitando la trappola della provocazione, offrendo invece una serie di condizioni di pace, sicuro che saranno respinte a Kiev, Bruxelles, Londra e Washington.

 In questo modo, per ora si riserva la libertà d’azione e, in seguito, potrà dare la colpa all’avversario.

Venerdì, nelle dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro al Cremlino con il primo ministro ungherese Victor Orban – attualmente presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea – Putin ha ribadito la sua offerta di pace e la sua aspettativa di un rifiuto:

“Restiamo aperti a una discussione su una soluzione politica e diplomatica. Tuttavia, la controparte non fa altro che rendere evidente la sua riluttanza a risolvere la questione in questo modo.

Gli sponsor dell’Ucraina continuano a usare il Paese e il suo popolo come un ariete, facendone una vittima nel confronto con la Russia”.

“Abbiamo illustrato la nostra iniziativa di pace di recente, in occasione del nostro incontro con gli alti funzionari del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa.

 Riteniamo che la sua attuazione consentirebbe di porre fine alle ostilità e di avviare i negoziati.

 Inoltre, non dovrebbe essere solo una tregua o un cessate il fuoco temporaneo, né una pausa che il regime di Kiev potrebbe utilizzare per recuperare le perdite, riorganizzarsi e riarmarsi.

 La Russia è a favore di una fine completa e definitiva del conflitto.

 Le condizioni per farlo, come ho già detto, sono esposte nel mio discorso al Ministero degli Affari Esteri.

Stiamo parlando del ritiro completo di tutte le truppe ucraine dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e dalle regioni di Zaporozhye e Kherson.

 Ci sono anche altre condizioni”.

Putin non è l’unico nello stato maggiore in tempo di guerra – lo Stava – a sospettare una provocazione da parte di americani e britannici mentre si preparano ad un’escalation verso una guerra in prima persona.

Anche lo Stava riconosce che questo era stato il problema di Stalin nell’interpretare le informazioni provenienti da Tokyo e Berlino, in particolare i cablogrammi di “Richard Sorge” dal dicembre 1940 ai primi giorni del giugno 1941, che avvertivano dei preparativi di Hitler per l’invasione dell’Unione Sovietica.

Le fonti di Mosca sono sicure che evitare il catastrofico errore di valutazione di Stalin sulla tempistica di Hitler è una priorità di Putin e dello Stato Maggiore.

Aver sbagliato la tempistica del colpo di Stato americano a Kiev del 21 febbraio 2014 era quasi costato la perdita di Sebastopoli e della Crimea; l’aver sottovalutato la prontezza delle forze ucraine a Hostemel il 24 febbraio 2022 era costato la vita ad almeno 300 paracadutisti russi, non era riuscito ad imporre un cambio di regime a Kiev e aveva fatto fallire i negoziati di pace a Istanbul del 30 marzo.

“Ve l’avevamo detto” non è un ritornello che il Cremlino sente per la prima volta dallo Stato Maggiore.

 

La riluttanza di Putin ad agire è criticata a Mosca mentre aumenta il ritmo dei raid missilistici e dei droni ucraini.

“So per certo che lo Stato Maggiore aveva previsto fin dall’inizio il coinvolgimento della NATO e che una pianificazione di emergenza era stata fatta di conseguenza”, ha riferito il 3 luglio l’analista militare “Andrei Martyanov”, che vive negli Stati Uniti, “Era chiaro fin dal primo giorno della “SMO” [Operazione Militare Speciale], non solo ora.

L’unico problema era come la Russia avrebbe affrontato l’escalation e il graduale coinvolgimento della NATO fino a quando non sarebbe diventato chiaro che si trattava di un conflitto tra Occidente e Russia”.

“Cosa è successo al divieto di entrare nella NATO e alla de-nazificazione?”, si chiede una fonte militare.

“Gli americani, gli ucraini, i britannici hanno scalato e il presidente ha reagito temporeggiando”, risponde.

 “Non credo nemmeno che Orban stia facendo solo delle proposte nell’interesse dell’Ungheria.

È un emissario del piano di Trump per la fine della guerra”.

La fonte si riferisce al sostegno di Orban all’elezione di Trump a novembre.

 “Si può criticare [Trump] per molte ragioni”, ha detto Orban, “ma la migliore politica estera degli ultimi decenni appartiene a lui.

 Non ha iniziato nessuna nuova guerra, ha trattato con correttezza i nord coreani, persino i cinesi… e, se fosse stato il presidente al momento dell’invasione russa [dell’Ucraina], i russi non avrebbero potuto farlo.

 Trump è l’uomo che può salvare il mondo occidentale”.

Intervenendo a un ricevimento per il Giorno dell’Indipendenza a Budapest, l’ambasciatore “David Pressman” ha detto che Orbán “continua a ricordarci, ogni giorno, chi vorrebbe che vincesse quelle elezioni, per chi voterebbe se fosse americano, cosa che non è.

Non abbiamo nessun altro alleato o partner – nemmeno uno – che in modo simile, palese e instancabile, faccia campagna per un candidato specifico in un’elezione negli Stati Uniti d’America, apparentemente convinto che, a prescindere da tutto, questo aiuti solo l’Ungheria, o almeno aiuti lui personalmente”.

Fonti di Mosca sospettano che Orban abbia fatto sapere a Putin di essere l’intermediario di Trump sulle condizioni per porre fine alla guerra in Ucraina.

Orban ha apertamente accennato a questo, dicendo alla stampa dopo il loro incontro:

 “Non raggiungeremo la pace senza diplomazia, senza canali di comunicazione”.

Come canale di comunicazione di Trump, Orban ha poi ripetuto le recenti affermazioni di Trump, che ha dichiarato che porrà fine alla guerra il giorno dopo la sua vittoria alle elezioni del 5 novembre.

 “Volevo sapere qual è la strada più breve per porre fine alla guerra.

Volevo sentire l’opinione del Presidente su tre questioni importanti, e ho sentito la sua opinione.

Cosa pensa delle attuali iniziative di pace?

 Cosa pensa del cessate il fuoco e dei colloqui di pace, e in quale successione possono essere portati avanti?

E la terza cosa che mi interessava era la visione che il Presidente ha dell’Europa dopo la guerra”.

Ecco un’analisi delle affermazioni di Trump e del progetto interno che aveva autorizzato per la pubblicazione in aprile.

Per la versione ripetuta da Orban di ciò che sostiene di fare e per l’omissione di tutto ciò che è emerso prima del suo arrivo sulla scena con “messaggi segreti”, “sotto il tappeto” e “a sorpresa”, guardate questa intervista con il proprietario di una rivista svizzero tedesca.

“La prossima sorpresa sarà lunedì mattina”, ha detto Orban al suo intervistatore della” Weltwoche”.

“Vedrete – seguite il percorso”.

Per Mosca non è stata una sorpresa, perché Orban aveva già illustrato a Putin la sua intenzione di volare a Pechino per incontrare il Presidente Xi Jinping, e i blogger militari russi ne erano stati informati ore prima che le agenzie di propaganda occidentali, Reuters, Deutsche Welle e Voice of America riprendessero la notizia.

 Il primo rapporto di Mosca di domenica sera ha commentato che Orban si sta esibendo in “ciniche buffonate”

 “Orban sta pubblicizzando il suo viaggio a Mosca.

 Domani mattina [lunedì 8 luglio] Orban è atteso a Pechino, dove sono previsti negoziati con il compagno Xi Jinping”.

Fonte originale: (weltwoche.ch/ Versione sottotitolata: x.com/).

Da parte dei militari russi non c’è fiducia nelle proposte di Trump, né nella versione di Orban, né negli oligarchi russi che si presentano al Cremlino come intermediari. Si sospetta invece che Trump e i suoi intermediari stiano cercando di ingannare il Cremlino ripetendo la “sorpresa di ottobre” con l’Iran della prima campagna elettorale di Ronald Reagan nel 1980.

Per sostenere le loro ragioni a favore di misure reciproche, lo Stato Maggiore si sta assicurando che i blogger militari di Mosca riferiscano ogni giorno dell’escalation di frequenza, portata e danni dei raid ucraini, effettuati da aerei con equipaggio e droni sul Mar Nero e coordinati da Stati Uniti e Regno Unito.

(Canale telegram Rybar di Mikhail Zvinchuk)

 

(Ripubblicato dal Colonnello Cassad/Boris Rozhin il 6 luglio).

Una mappa mostra gli attacchi ucraini (AFU) con missili aviotrasportati, droni aerei e navali del 5 e 6 luglio, nonché i loro punti di lancio a ovest dell’attuale linea di contatto e le intercettazioni della difesa aerea russa.

 “Di notte, le formazioni ucraine hanno nuovamente attaccato con droni le infrastrutture petrolifere nel Territorio di Krasnodar, lungo la costa del Mar d’Azov.

 Sono stati colpiti diversi insediamenti.

Il lavoro della difesa aerea è stato notato a Yeysk, Pavlovskaya, Leningradskaya.

 I droni sono stati abbattuti da 51 divisioni di difesa aerea, ma alcuni detriti delle testate sono caduti in zone dove si trovano impianti elettrici, senza però causare gravi danni”.

“In ogni caso, questo è il secondo giorno consecutivo in cui il nemico attacca le zone costiere del Mar d’Azov.

Ieri, “Primorsko-Akhtarsk” è diventata l’obiettivo delle Forze Armate dell’Ucraina, contro cui sono stati lanciati 20 droni.

 Quasi tutti sono stati abbattuti dalla difesa aerea e dalle unità della Quarta Armata.

 Tuttavia, un UAV ha colpito una sottostazione elettrica locale, causando problemi all’illuminazione elettrica.

In seguito, le Forze Armate ucraine hanno colpito ancora:

 questa volta dal territorio della regione di Zaporozhye sono stati lanciati tre missili antinave Neptune, un tipo di missile che viene osservato sempre più spesso lungo l’intera linea di contatto, a partire da Belgorod fino alla Crimea.

Due missili sono stati abbattuti dalle unità di difesa aerea; uno è andato fuori rotta e ha colpito un edificio residenziale, ferendo dei civili.

Poco dopo, sette droni ucraini sono stati abbattuti tra Rostov-on-Don e Bataisk. L’obiettivo finale rimane poco chiaro:

potrebbe essersi trattato di depositi di petrolio, o forse i droni stavano volando in direzione dell’aeroporto di Morozovsk.

Ieri [5 luglio] ci sono stati problemi in Crimea.

Durante la giornata, missili e droni senza pilota sono riusciti a filtrare almeno 5-6 volte, nella maggior parte dei casi a causa di lanci di missili civetta e falsi bersagli. Tuttavia, a un certo punto, un bombardiere ucraino Su-24M ha lanciato due missili da crociera “Storm Shadow”, che sono stati abbattuti vicino a Tarkhankut e a sud di Yevpatoria dai caccia MiG-31 delle Forze Aerospaziali russe”.

 

I blogger militari non lasciano dubbi sul fatto che il drone da guerra elettronica USAF Global Hawk (RQ-4B) sia tornato nello spazio aereo del Mar Nero dalla sua nuova base in Romania per dirigere i nuovi raid ucraini.

Rybar di Zvinchuk ha anche ripubblicato un rapporto sui preparativi della NATO per basare le forze di terra, gli aerei con equipaggio e i droni della NATO sul territorio rumeno, nonché per riparare gli HIMARS e altre unità di artiglieria recuperate dal campo di battaglia ucraino, al fine di riportarle in azione.

Esiste un elenco degli otto gruppi tattici avanzati che la NATO sta preparando per una guerra diretta contro la Russia.

Sul fronte orientale che la Russia condivide con la Cina, Vzglyad ha appena pubblicato un avvertimento:

“La NATO si sta avvicinando ai confini della Russia dall’altro lato”.

L’autore, Gevorg Mirzoyan, scrive regolarmente per il mezzo di comunicazione semi-ufficiale sulla sicurezza Vzglyad ed è un accademico dell’Università statale delle Finanze di Mosca.( vz.ru/)

Alcuni giorni dopo l’uscita della rivista, una pubblicazione militare ucraina ha riferito del primo dispiegamento dell’esercito cinese in Bielorussia per esercitazioni descritte come “addestramento anti-terrorismo”.

La NATO si sta avvicinando ai confini della Russia dall’altra parte Gevorg Mirzayan 4 luglio 2024.

Secondo gli esperti, nel medio termine il blocco della NATO diventerà globale.

Si riferiscono alla possibile avanzata dell’alleanza nella regione del Pacifico – direttamente ai confini della Cina e a quelli dell’Estremo Oriente della Russia. Come avverrà e come potrà influire sulle relazioni tra Russia e Cina?

La leadership dell’Alleanza Nord Atlantica ha annunciato di essere pronta a partecipare più attivamente agli affari dell’Asia orientale.

Si tratta apparentemente di una risposta alle azioni della Cina.

In primo luogo, a causa della sua cooperazione con la Russia.

“Il crescente avvicinamento tra la Russia e i suoi amici autoritari in Asia rende ancora più importante il nostro lavoro con gli amici della regione indo-pacifica”, afferma il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

Gli Stati occidentali sono alla ricerca dei colpevoli di tutto ciò – e li trovano nella persona dei compagni cinesi, che, a loro dire, hanno fornito alla Russia tutto il necessario per affrontare il “mondo civilizzato”.

In secondo luogo, perché le azioni della Cina minacciano presumibilmente la sicurezza dell’Europa.

 “Pubblicamente, il presidente Xi finge di evitare il conflitto in Ucraina per evitare le sanzioni e mantenere le relazioni commerciali.

Di fatto, però, la Cina sostiene il più grande conflitto militare in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale, pur volendo mantenere buone relazioni con l’Occidente”, continua Stoltenberg.

In Cina, ovviamente, negano tutte le accuse.

“La NATO è un prodotto della Guerra Fredda e la più grande forza militare del mondo.

Invece di denigrare la Cina e attaccarla con dichiarazioni di ogni tipo, la NATO dovrebbe rendersi conto del ruolo che l’alleanza svolge nella crisi ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian.

Secondo il portavoce, la Cina non è né l’iniziatrice né uno dei partecipanti della crisi ucraina.

“Consiglio alle parti interessate di smettere di scaricare le responsabilità e di seminare discordia, di astenersi dall’aggiungere benzina al fuoco e di provocare un confronto tra blocchi.

Inoltre, i cinesi sostengono che non c’è posto per la NATO in Asia orientale, se non altro perché l’organizzazione porterà con sé solo conflitti e guerre.

“Tutti i Paesi della regione Asia-Pacifico sono impegnati a promuovere la pace e lo sviluppo.

Gli americani devono rispettare questo impegno e lavorare anch’essi per la pace e lo sviluppo, senza portare nella regione un blocco di scontri e conflitti”, ha dichiarato l’ambasciata cinese a Washington in un comunicato.

Tuttavia, gli americani sembrano ignorare queste accuse.

 L’arrivo della NATO in Asia orientale è già un fatto per loro – sarà attuato sotto qualsiasi amministrazione verrà dopo.

 E l’affermazione sul coinvolgimento della Cina nella crisi ucraina è solo una scusa, oltre che un espediente retorico per fare pressione sui Paesi europei e convincerli a sostenere l’espansione della NATO in Estremo Oriente.

“Il fatto è che l’Europa sta cercando di evitare una vera e propria partecipazione al confronto militare con la Cina.

E questo è motivato dal fatto che il confronto con la Russia è già abbastanza difficile.

 L’Europa è pronta a sostenere verbalmente gli Stati Uniti, ma, allo stesso tempo, non è disposta a stanziare fondi per il confronto con la Russia, per non parlare dell’invio di forze armate sulle coste della Cina”, spiega a Vzglyad Vadim Trukhachev, professore associato presso l’Università statale russa.

“Gli americani stanno davvero facendo della NATO un attore planetario o un’organizzazione di polizia.

 E lo dicono senza mezzi termini, sostengono che non solo le basi americane, ma anche quelle europee e di altri Paesi dovrebbero frenare la Cina.

Tutto questo è già stato attuato sotto forma di piccole missioni e ora gli americani stanno spingendo per l’ingrandimento della forza di reazione rapida della NATO.

Ora, questa forza di reazione rapida è composta da 30.000 uomini, ma vogliono portarla a 300.000”, spiega a Vzglyad Andrei Klintsevich, responsabile del Centro per lo studio dei conflitti militari e politici.

 

Gevorg Mirzayan dell’Università delle Finanze, Vadim Trukhachev dell’Università Statale Russa per le Scienze Umanistiche e Andrei Klintsevich.

 La valutazione di Trukhachev sulla missione di “pacificazione” di Orban può essere letta.

Queste forze internazionali, polacche, tedesche, francesi e italiane, opererebbero al di fuori del comando e del controllo nazionale.

 “In altre parole, in qualsiasi momento un generale della NATO potrebbe alzare il telefono e, su istruzioni di Washington, impartire ordini a determinate unità senza l’approvazione dei rispettivi parlamenti nazionali.

E le truppe volerebbero via per svolgere un incarico extranazionale”, continua Klintsevich.

La resistenza dell’Europa alla prospettiva di un tale dispiegamento è l’ultimo problema sulla strada dell’espansione dell’Alleanza in Estremo Oriente.

 In ogni caso, in Estremo Oriente ci sono già abbastanza Paesi pronti a sostenere l’arrivo della NATO nella regione:

Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud sono considerati i partner chiave dell’alleanza

. Paesi che temono molto la crescita della Cina.

Che dipendono dagli Stati Uniti molto più dell’India e che parteciperanno al vertice della NATO a Washington.

Secondo il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell, la regione indo-pacifica è “ora più connessa all’Europa che mai”.

Infine, gli Stati Uniti hanno già fatto alcuni passi, come ad esempio il blocco “AUKUS” (composto da Australia, Regno Unito e Stati Uniti), concepito proprio come arma di dissuasione nei confronti della RPC.

 “È probabile che il blocco AUKUS si espanda: saranno inclusi altri Paesi, probabilmente il Giappone e la Corea del Sud.

E poi questo blocco firmerà una sorta di accordo di unificazione con la NATO, dopo di che l’alleanza diventerà globale”, spiega Klintsevich.

Il primo ministro australiano Albanese incontra il segretario generale della NATO Stoltenberg al vertice NATO del luglio 2023.

Per la versione australiana dell’adesione alla guerra della NATO in Ucraina,(afr.com/)

Per la versione della NATO sul ruolo australiano nella NATO: (nato.int/)

La Cina comprende l’alta probabilità dell’arrivo della NATO, così come il fatto che dovrà cambiare in qualche modo la propria politica.

 Dal punto di vista militare, Pechino è ovviamente pronta.

 “I cinesi hanno già messo in moto tutta la loro macchina militare-industriale. Stanno costruendo portaerei in serie, creando armi ipersoniche, allestendo basi su isole artificiali in aree che vorrebbero controllare.

I cinesi hanno imposto agli americani una corsa agli armamenti – e questo processo continuerà anche senza l’intervento della NATO”, afferma Klintsevich.

Ma la politica estera cinese dovrà essere modificata.

Più di recente, Pechino ha sfruttato la crisi ucraina per guadagnare punti a livello internazionale.

E non solo attraverso le sue iniziative di pace.

Ad esempio, i cinesi accusano la NATO di “ricatto nucleare” (sulla base delle dichiarazioni di Stoltenberg sul possibile dispiegamento di armi nucleari in Europa).

In questo modo, Pechino non solo svolge il ruolo di pacificatore, ma sembra anche essere una sorta di portavoce delle opinioni del Sud globale – Paesi non nucleari che guardano con timore ai giochi dei loro colleghi nucleari.

 Una simile posizione aiuterà inoltre i cinesi a distogliere in qualche modo l’attenzione del mondo dal proprio potenziamento dell’arsenale nucleare (a cui Pechino, non essendo firmataria del trattato START, ha tutto il diritto).

Stiamo parlando di un confronto già nella sfera di influenza tradizionalmente cinese.

 Non sulle coste altrui, ma sulle proprie.

Che possono essere difese solo con il sostegno di Mosca – risorse, infrastrutture, politica e ogni altra forma di supporto.

Questo riduce il margine di manovra dei cinesi:

 sarà più difficile per loro spingerci a fare sconti sugli idrocarburi e su altri aspetti della cooperazione economica sino-russa.

 La realizzazione di un vero confronto con l’America li costringerà a costruire le relazioni con noi in modo leggermente diverso.

Proprio perché, uno dopo l’altro, veniamo tutti messi all’angolo”, riassume Klintsevich.

Di conseguenza, l’espansione della NATO in Estremo Oriente potrebbe avere lo stesso risultato dell’espansione in Europa.

 Raggruppare e unire gli oppositori degli Stati Uniti.”

L’originale dell’immagine di copertina è questa vignetta dell’agosto 1939, che mostra Hitler mentre lotta con l’orso russo.

 Era una reazione al patto di non aggressione concordato tra Hitler e Stalin e firmato il 25 agosto 1939 dai ministri degli Esteri Joachim von Ribbentrop e Vyacheslav Molotov.

 Il 17 dicembre 2021, Putin aveva autorizzato il Ministero degli Esteri russo a presentare a Biden il Trattato tra gli Stati Uniti d’America e la Federazione Russa sulle garanzie di sicurezza.

Biden lo aveva respinto senza negoziare.

(John Elmer). (johnhelmer.net). (johnhelmer.net/natos-plan-for-permanent-war-in-ukraine-and-on-the-fareast-front-putin-has-stalins-hitler-problem/).

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