Le città sono insicure.

Le città sono insicure.

 

 

 

Città sempre più insicure: colpa

del buonismo di sindaci e toghe rosse.

Ilgiornale.it - Felice Manti – (17 Settembre 2024) – ci dice:

 

Il problema della sicurezza nelle città è legato al buonismo di centrosinistra.

Dove governa la sinistra cresce l'insicurezza.

 Il dato del Sole24ore di ieri fotografa la distanza siderale tra la realtà e il buonismo dei sindaci di centrosinistra, con un reato su tre segnalato nei capoluoghi a guida Pd, nella stragrande maggioranza dei casi commessi da immigrati irregolari.

Secondo la Questura di Milano sono 8 reati su 10, l'esecutivo ha già inviato 1.653 nuovi agenti a Milano, lo stesso Sala ha già «commissariato» il suo assessore alla Sicurezza “Marco Granelli” con l'ex capo della Polizia “Franco Gabrielli”, il cui lavoro darà frutti che si vedranno nei prossimi mesi.

Il vizio d'origine di questa sottovalutazione «buonista» affonda negli anni Settanta, quando la corrente più ideologica della magistratura teorizzò il ruolo «rivoluzionario» della magistratura che avrebbe dovuto, in sfregio all'obbligatorietà dell'azione penale e la terzietà della magistratura, far prevalere il contrasto ai crimini dei colletti bianchi (e dei politici) rispetto alla microcriminalità, con piccoli delinquenti e spacciatori considerati vittime del sistema.

 

Una stortura su cui si è innestata Tangentopoli, con i guasti che vediamo ancora oggi.

I decreti Sicurezza voluti dall'esecutivo presto daranno i loro frutti, operazioni sul territorio come Strade sicure (i militari coinvolti sono saliti da 5mila a 6mila) hanno aumentato la presenza di forze dell'ordine, con buona pace del negazionismo di chi da un lato non vuole poliziotti nelle strade, invoca più immigrazione, decreti svuotacarceri e depenalizzazione dei reati e dall'altro nasconde l'escalation dei reati predatori anche in zone nobili della città (vedi lo stupro di Capodanno in Piazza Duomo).

 

La disorganizzazione urbana e sociale, la sporcizia nelle strade, muri imbrattati sono segni manifesti di degrado - che gli inglesi chiamano “incivility” - specie se i cosiddetti «spazi interstiziali» dismessi o abbandonati che attraggono baby gang e spacciatori si trovano nel cuore delle nostre città.

 Persino il” Labour “inglese ha capito che contro gli “street crimes” serve maggiore fermezza.

Qualcuno lo spieghi a” Md” e a” Elly Schlein”.

 

 

 

Giorgia Meloni: arriva la proposta

di Musk, ma scoppia il putiferio.

Msn.com - Christian Luca Di Benedetto – News Mondo – (28-09 – 2024) – ci dice:

 

Elon Musk vuole lanciare Starlink in Italia a soli 10 euro al mese, ma serve l’approvazione di Giorgia Meloni.

Elon Musk è pronto a rivoluzionare il mercato della connessione Internet in Italia con Starlink, il suo innovativo servizio di Internet satellitare, ma Giorgia Meloni ha delle “pressioni” per non accettare.

L’imprenditore americano ha proposto di offrire abbonamenti a meno di 10 euro al mese, un prezzo estremamente competitivo rispetto a quelli attuali.

Tuttavia, per lanciare Starlink a questa tariffa, Musk ha bisogno del via libera del governo italiano, e in particolare della premier Giorgia Meloni.

 La situazione si complica per la presenza di altri attori sul mercato, come “Tim” e “Open Fiber”, che potrebbero vedere il progetto di Musk come una minaccia al loro dominio.

Il progetto di Elon Musk: co-finanziamento e tempi rapidi.

Musk ha spiegato che per portare Starlink in Italia sarebbero necessari tra i sei e i nove mesi, grazie a un co-finanziamento che unirebbe fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e investimenti privati provenienti dallo stesso Musk.

Uno dei punti di forza di Starlink è la capacità di offrire Internet ad alta velocità direttamente agli utenti senza la necessità di infrastrutture fisiche complesse come quelle utilizzate dai provider tradizionali.

Questo approccio potrebbe rivelarsi particolarmente vantaggioso per le zone rurali e le aree meno connesse d’Italia, dove” Tim” e “Open Fiber” faticano a portare un servizio efficiente.

(Esiste il video di Giorgia Meloni in video collegamento all'evento promosso da Biden per l'assistenza all'Ucraina -RaiNews multimedia).

Secondo fonti vicine al progetto, “Starlink” ha già dimostrato la sua efficacia in contesti difficili come l’Ucraina e lo Zimbabwe, fornendo connettività affidabile e veloce anche nelle zone più isolate.

Tuttavia, l’ingresso di Starlink in Italia deve fare i conti con le resistenze di chi punta a mantenere il controllo della rete “italiana”.

Tim e Open Fiber sostengono infatti che le loro soluzioni siano più adatte per il territorio nazionale, proponendo un modello basato su infrastrutture fisiche consolidate.

La decisione di Giorgia Meloni: tra innovazione e interessi nazionali.

Il ruolo della premier Giorgia Meloni sarà cruciale:

 aprire a Musk potrebbe significare scontentare alcuni dei suoi collaboratori e stakeholder, che vedono nella rete italiana un progetto strategico per il Paese.

Tuttavia, una mancata apertura potrebbe inviare un segnale negativo agli investitori stranieri, mettendo a rischio non solo il “progetto Starlink”, ma anche future collaborazioni in settori ad alta tecnologia come la costruzione di fabbriche per le auto elettriche di Tesla o nuove partnership nel campo spaziale.

La decisione di Meloni rappresenta quindi un bivio importante:

 scegliere tra l’innovazione e l’attrazione di nuovi investimenti esteri o proteggere gli interessi dei provider nazionali.

Qualunque sia l’esito, la mossa della premier avrà un impatto significativo sul futuro della connettività in Italia e sulle opportunità di crescita del Paese.

(News Mondo)

 

 

 

 

 

La nostra intervista al Lt. Gen. Mike Flynn:

“I politici Europei siano leader e difendano

 gli interessi ed i valori dei propri Paesi”

(anche Giorgia Meloni).

Mittdolcino.com – (9 settembre 2024) – Mitt Dolcino - Redazione – ci dice:

 

Siete pronti ad elezioni USA molto contestate?

Le prossime elezioni Presidenziali USA saranno lo spartiacque tra globalismo di Davos e il ritorno alle origini del capitalismo democratico di Adam Smith, ritornando a prediligere la ricchezza - e l'interesse - delle nazioni.

Nonostante le aspettative di potenziali brogli, Trump parte favorito.

Nel caso, verrà eletto il vero avversario del WEF di Davos-patrono delle oligarchie. Ciò che Trump rappresenta, valori importanti in America, faranno la differenza: gli alleati USA stiano dunque tranquilli, lavorino da patrioti, nell'interesse dei propri rispettivi Paesi.

La nostra intervista al Lt. Gen. Mike Flynn:

 “I politici Europei siano leader e difendano gli interessi ed i valori dei propri Paesi” (anche Giorgia Meloni).

È per noi un onore ospitare sul nostro sito il Gen. Michael J. Flynn, ex National Security Advisor alla Casa Bianca sotto la Presidenza di Donald J. Trump oltre che essere stato a capo dell’intelligence militare USA.

Più molti altri ruoli operativi (anche in Afghanistan, dove collaborò molto strettamente con i militari italiani ed i Carabinieri, per cui ha espresso pubblicamente grande stima ed amicizia).

Attualmente è presidente del think tank “America’s Future” ed è autore di libri best-seller.

Una famiglia di militari, come il padre, di valori cristiani (è cattolico). Il fratello è il Gen. Chales A. Flynn, comandante del United States (cfr-. Army’s largest Service Component Command), U.S. Army Pacific (USARPAC), basato alle Hawaii. Insomma, una famiglia di patrioti.

 

Mike Flynn ci ha spiegato che, nonostante l’ottimismo per i risultati della prossima elezione, la sfida che ha innanzi il mondo occidentale è enorme, per l’Occidente e per l’umanità.

Una sfida di valori.

È emersa ad esempio l’estrema preoccupazione di una possibile guerra nucleare tra superpotenze, vedasi a causa di tentativi di soggetti NATO di estendersi verso la Russia, combattendo addirittura dentro la Russia (…).

Come da noi auspicato, è stato fatto notare che la prossima amministrazione dovrà dialogare con Mosca, esprimendo molta confidenza sul fatto che anche la Russia sia più che disponibile al dialogo, trovando una soluzione al problema ucraino (…).

Si è discussa l’evoluzione della NATO e la possibile uscita della Germania dall’Euro, incluse le sue implicazioni.

 Oltre a prevedere un attacco al dollaro, atteso, soprattutto da parte della Cina, nascosta dietro ai suoi alleati globali.

L’intervista è su “Rumble”.

È stato chiarissimo il messaggio che invita a lavorare con serenità, ad esempio a livello di politici di paesi che condividono i valori di democrazia, con l’obiettivo di difendere le basi del vivere civile che abbiamo apprezzato negli ultimi 80 anni circa;

ovvero negando il concetto di “Non avrai niente e sarai felice/dovrai tacere” voluto da Davos e dal World Economic Forum di “Klaus Schwab”.

Spingendo così i politici occidentali a sviluppare localmente una leadership capace e volenterosa, basata sulle competenze, elemento necessario – la competenza – per vincere le sfide che si approssimano.

 Come farà l’America, a casa propria, negli USA.

Ma il messaggio alla lunga più importante è stato quello di andare a votare quest’anno soprattutto, di partecipare alla politica in presenza di soggetti che si dimostrino veri patrioti, a difesa dei propri valori fondamentali.

Infatti i primi difensori della democrazia siamo noi!

La garanzia che Trump sia appunto “uno di noi”, internazionalmente parlando, non solo è emersa in modo palese, ma addirittura i dettagli espressi l’hanno resa oltremodo credibile!

In breve Trump rischia di essere il baluardo dell’Occidente libero, precisamente al bivio tra una nuova forma di deriva autoritaria di stampo oligarchico, sempre presente nella cultura europea.

 E l’interesse democratico del 99% della popolazione di vivere una vita dignitosa.

Intervista tutta da ascoltare, per le vision che il Gen. Mike Flynn ha espresso, soprattutto sull’Italia, per gli italiani ed ai suoi leaders.

(Redazione Mitt Dolcino – Mittdolcino.com).

 

 

 

Le città di sinistra sono le più insicure:

il buonismo rosso sulla pelle dei cittadini.

Lavocedelpatriota.it – (17 Settembre 2024) – Redazione – ci dice:

 

 Il dato è chiaro a tutti:

le città governate dal centrosinistra sono le più insicure.

Questo è quanto si evince dal report pubblicato ieri dal Sole 24 Ore sullo stato di sicurezza delle nostre città.

 Tra le prime dieci città italiane per numero di denunce, ben otto sono amministrate dalla sinistra.

E se si aggiunge, a questi dati, che le città governate dal centrosinistra sono anche quelle più severe in quanto a contravvenzioni stradali, il quadro che viene fuori non è certo positivo:

 la sinistra, nelle città che amministra, è dura con i cittadini che hanno una macchina, ma debole con chi invece trasgredisce la legge.

 

Reati degli stranieri in aumento.

Secondo i numeri pubblicati dal Sole 24 Ore, le denunce nel 2023 sono aumentate del 3,8% rispetto al 2022, ma nel primo semestre di quest’anno sono invece registrate in flessione di un punto percentuale, con il calo più significativo che riguarda gli omicidi volontari.

 Il 34,5% dei denunciati è extracomunitario, la metà di questi è composta da irregolari.

 In questa prima metà dell’anno, i rimpatriati sono aumentati di circa 600 unità rispetto al 2023.

 Numeri ai quali Libero oggi ha aggiunto altre informazioni:

dal 2010 al 2022 si è registrato un aumento degli arresti per i minorenni stranieri (aumento del 75%) rispetto a un calo (del 16%) per i minorenni italiani.

Pesa il fenomeno delle baby gang, formate maggiormente da immigrati di seconda generazione, che sempre più spesso si sentono in contrasto con la nostra società e la osteggiano con furti, rapine, violenze, incendi e minacce.

È il fenomeno dell’integrazione auspicata da una sinistra ma nei fatti fallita.

Milano, Roma, Firenze.

Passiamo alla classifica.

Come anticipato, il triste primato spetta alle città governate dal centrosinistra, che occupano tutti i gradini del podio.

Al primo posto c’è immancabilmente Milano.

Quella Milano governata da Giuseppe Sala, così attento a fare la guerra alla scultura della donna che allatta ma inerte sugli interi quartieri ormai in mano alla criminalità, alle baby gang e agli immigrati.

Su 100mila abitanti ci sono 7mila denunce, in crescita del 5% rispetto ai livelli del 2019.

Al secondo posto di questa speciale classifica, poi, c’è Roma, che fa registrare un aumento del 16% rispetto al pre-Covid e riacquista la medaglia d’argento rispetto allo scorso anno.

Sul gradino più basso del podio c’è Firenze:

 il rapporto tra cittadini e denunce in queste due ultime città è molto simile, con 6mila denunce ogni 100mila abitanti.

 Emblematico il caso della Toscana, che può vantare nella top 10 tre capoluoghi, Firenze, Prato e Livorno, che sono anche le uniche province amministrate attualmente dal centrosinistra.

Tra le altre città, ci sono Rimini, Torino, Bologna.

Ottava e nona rispettivamente Imperia e Venezia, gli unici comuni della top 10 governate dal centrodestra.

 

Fallimento della sinistra.

È la dimostrazione plastica che qualcosa non va, che il buonismo non ha portato buoni effetti e che per anni l’Italia ha rischiato di raggiungere il livello di delinquenza delle grandi metropoli europee, che hanno interi quartieri in mano alla criminalità e agli immigrati.

 È il risultato del progressismo, delle politiche “no-border”, dell’apertura incontrollata delle nostre frontiere esterne.

Là dove i sindaci sono stati più “accoglienti” (che poi, è tutto da vedere, perché non prevedere nessun piano di integrazione e lasciare che gli immigrati riversino in strada, non sembra proprio costituire “accoglienza”), là dove i sindaci hanno attuato le politiche buoniste dei loro capi di partito, la criminalità è più alta.

L’Italia, da quando è salita la destra al governo, sta riuscendo a limitare gli sbarchi e i danni.

 Allo stesso modo, ma in forte ritardo, anche gli altri Paesi europei, governati dai socialisti, si sono ritrovati in difficoltà e cercano di fare dietrofront seguendo il modello del Governo Meloni.

La sinistra italiana, insomma, è rimasta l’unica ancora rinchiusa nella sua ideologia, l’unica ancora a festeggiare se un ministro viene processato per aver difeso i confini nazionali.

 

 

 

 

Città insicure: si diffonde la rabbia

sociale, servono mediatori e servizi.

 Thedottcultura.it - Stefania Valbonesi – (17 settembre 2024) – ci dice:

 

Il presidente della “Fondazione Caponnetto” getta l’allarme.

La sicurezza, problema chiave in particolare nelle grandi città e in particolare, ancora, nelle grandi città d’arte: Milano, Roma Firenze.

Una classifica resa nota dal Sole24ore che non mancherà di fare discutere.

Un terzo posto, quello del capoluogo toscano, che non stupisce molto i residenti, vista la raffica di episodi che vanno da molestie a rapine, che si sono contati negli ultimi tempi nella città del giglio, culminati con l’aggressione del novantunenne ridotto in coma da una senza fissa dimora che pure sembra conoscesse di vista.

Senza contare l’ulteriore tema entrato nel dibattito con forza, in conseguenza all’episodio di Viareggio in cui la vittima della rapina ha investito il suo aggressore con l’auto uccidendolo, ovvero la diffusa rabbia collettiva che questa insicurezza percepita scatena, sdoganando l’irrazionale desiderio di farsi giustizia da sé.

 Sulla questione abbiamo raggiunto il presidente della “Fondazione Caponnetto”, “Salvatore Calleri”, che ha condiviso alcune riflessioni.

Salvatore Calleri.

La percentuale dei reati “di strada”, aggressioni, rapine, molestie, si stanno alzando in particolare nelle città che hanno anche un alto indice di turistificazione.

Firenze è un esempio classico: città d’arte, tanti turisti e innalzamento dei reati, tanto da finire al terzo posto nella classifica dopo Roma e Milano.

Che ne pensa?

Non sono per nulla stupito di ciò, anche se da analista le classifiche sono utili ma vanno sempre interpretate.

 Ma se in un periodo in cui vige la legge Cartabia, che ha reso obbligatoria la denuncia per alcuni reati in cui prima si procedeva d’ufficio, aumentano i reati denunciati ciò significa una sola cosa:

 la situazione delle città italiane è grave davvero.

Il caso Firenze è poi particolarmente significativo in quanto, come “Fondazione Caponnetto”, abbiamo seguito passo a passo l’innalzarsi del livello del problema in una città che è al tempo stesso, ex isola felice, città ricca di tesori artistici con il conseguente flusso turistico illimitato che rende la città sovraccarica e quindi fragile, poco abituata alla violenza che si consuma in strada quasi senza motivo.

Mi dispiace dirlo ma le analisi e le considerazioni da me fatte con la Fondazione Caponnetto sono state tutte azzeccate.

Il problema ora, a Firenze ma anche nelle altre città italiane, è: cosa fare?

Tenendo conto della diversità anche spaziale fra Roma Milano e Firenze (il che non fa che rendere ancora più grave la situazione fiorentina) , alcuni passi sono tuttavia indispensabili ovunque, fra cui acquisire una visione complessiva della sicurezza urbana coerente e ad ampio raggio, evitando interventi tampone che non sono affatto utili.

 Fra gli elementi capaci di ricomporre una visione ad ampio raggio, quello della prevenzione (“lotta al crimine del giorno prima e non del giorno dopo”) che si fa, fra le altre cose, riacquisendo la gestione della notte”.

Si riferisce a un intervento fisico repressivo o sociale?

“Quando parlo di visione complessiva della sicurezza mi riferisco ad entrambi gli aspetti.

Inutile e contro producente investire solo su un lato o solo sull’altro:

la repressione senza l’attività di mediatori, formatori, servizi sociali diventa una pura conta di rei che vengono stoccati dentro a carceri che, come minimo servizio, mettono i giovani dilettanti del crimine a “scuola” da insegnanti già maturi, senza considerare che le condizioni delle strutture che rendono impossibile resistervi senza l’aiuto farmacologico, diffusissimo e richiestissimo.

 D’altro canto, l’aiuto sociale senza chiamate in causa di responsabilità diventerebbe solo un incentivo per coloro che compiono reati, a ritenersi impuniti e impunibili e dunque a reiterare senza freni il comportamento aggressivo.

 Le soluzioni vanno dunque portate avanti insieme, in coordinamento, cosa che può fare solo una squadra, che conosca al suo interno professionalità differenziate e coerenti a un unico obiettivo, ovvero sconfiggere culturalmente, socialmente e economicamente i comportamenti criminali e violenti che spesso coinvolgono vere e proprie bande e con le quali bisogna avere tolleranza zero”.

 

In tutto ciò, entra in modo deflagrante l’episodio avvenuto sempre in Toscana, precisamente a Viareggio, in cui un’imprenditrice rapinata in auto (l’aggressore avrebbe aperto la portiera dell’auto minacciandola e rubandole la borsa) ha seguito e investito l’aggressore uccidendolo. Che significato assume questa vicenda, secondo lei?

Premetto che la giustizia fai da te è sempre da condannare.

Fatta questa doverosa premessa, se lo Stato non controlla il territorio e si arriva all’esasperazione dei cittadini e allo scoppio della rabbia, dal momento che in determinate isole felici (Viareggio è una di queste) la recrudescenza della criminalità è evidente e quotidiana, non ci si meravigli se avvengono determinati episodi.

Purtroppo, fra le ex isole felici ci sono tante realtà del centro Italia, fra cui quasi tutta la Toscana, come emerge anche dalla classifica pubblicata dai quotidiani, dove Livorno, ad esempio, è al decimo posto”.

Qualche riflessione sul nuovo DDL Sicurezza in esame in Parlamento?

 

“Prima, preferisco attendere e studiare le norme approvate per capire esattamente come si muove il legislatore.

 Tuttavia, alcune riflessioni generali si possono fare:

 ad esempio sulla necessità, che ritengo stringente, di modificare la legge Cartabia nella parte in cui rende troppo complicato l’intervento delle forze dell’ordine;

 in secondo luogo, mancano le cosiddette strutture intermedie.

Questo al momento ancora non è stato fatto.

Con questo, non intendo i “Cpr”, ma le strutture che riguardano quel gruppo di persone che è meglio non stiano in carcere ma neppure libere.

Mi riferisco agli autori di piccoli reati, magari legati al mondo degli stupefacenti, “border-line”, che nella permanenza in carcere sviluppano conoscenze o vengono a contatto con comportamenti che ne “perfezionano” la scelta criminale.

 Mancano strutture intermedie “semicarcerarie, se vogliamo chiamarle così, che mettono insieme la valenza punitiva con quella rieducativa.

 Di questo ce n’è un estremo bisogno, dal nostro punto di vista.

Si pensi, in primis alla violenza giovanile.

 Ancora, serve una cosa banale: che le pene vengano eseguite.

 Fermo restando il fatto che i luoghi di esecuzione della pena, devono essere rispettosi dei diritti umani, ma lo do per scontato, tutti le carceri italiani sono dei buchi neri.

Sono dell’opinione che a volte sia meglio costruirne nuovi, in regola con le normative.

 Concludo però dicendo che bisogna pensare di più alle vittime del reato che oggi si sentono sole ed abbandonate.”

 

 

 

 

Libere, non coraggiose. Per pianificare

città più sicure per tutti i corpi.

Dite-aisre.it - Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro – (22 Maggio 2024) – ci dicono:

 

 

Libere, non coraggiose. Le donne e la paura nello spazio pubblico (Andreola & Muzzonigro, LetteraVentidue 2024) è frutto della più ampia ricerca Sex & the City, commissionata da Milano Urban Center (Comune di Milano) attraverso la call Urban Factor, che già nel 2021 aveva portato alla pubblicazione di Milano Atlante di genere (LetteraVentidue 2021).

 Mentre l’Atlante aveva l’obiettivo di rendere esplicite le tematiche connesse a una lettura di genere della capitale lombarda – individuando i luoghi, le infrastrutture, i servizi, le reti di soggetti legati alle diverse sfere della vita quotidiana di donne e minoranze di genere –, “Libere, non coraggiose” approfondisce il tema della paura che le donne e le soggettività “queer” percepiscono nell’attraversare gli spazi pubblici della città, soprattutto di sera e di notte.

 

Lo scopo di questo studio, che deve moltissimo alle numerose ricerche condotte su scala internazionale negli ultimi quarant’anni e oltre, è indagare la natura di questa paura, le sue radici culturali e sociali nonché le conseguenze sui comportamenti dei diversi soggetti coinvolti.

 Il fine ultimo è di esplorare come la pianificazione possa intervenire, immaginando e costruendo le condizioni per ridurre, se non addirittura invertire, la tendenza delle donne a sentirsi insicure nello spazio condiviso.

Siamo infatti convinte che la città nella sua forma fisica abbia un ruolo importante e che determinati comportamenti siano resi possibili anche dalla configurazione dei luoghi, oltre che, naturalmente, dai modi prevaricanti di molti uomini.

La ricerca si articola in quattro sezioni.

Per primo, approfondiamo il rapporto fra le donne, la notte e la paura negli spazi pubblici a partire da un dato:

le donne esprimono maggior insicurezza nello spazio pubblico rispetto agli uomini, soprattutto di sera e di notte.

Tuttavia – al netto delle mancate denunce per molestie o aggressioni subite – tale percezione di insicurezza non si costruisce in relazione al dato di realtà che, al contrario, mostra come le città italiane siano sempre più sicure e i crimini commessi nello spazio pubblico colpiscano in misura maggiore gli uomini rispetto alle donne.

 

La paura spinge le donne a usare la città in maniera diversa e a costruire percorsi ritenuti più sicuri:

 deviazioni, evitamenti, cambi di passo costruiscono una «geografia della paura delle donne» (Valentine 1989) che costituisce di per sé una limitazione della libertà di utilizzo dello spazio pubblico.

 La tesi che sosteniamo è che la paura che le donne percepiscono negli spazi pubblici ha più a che fare con la rappresentazione del crimine e la sua costruzione mediatica, che con la realtà di esso.

Questa percezione è costruita attorno a immagini simboliche che identificano nel maschio, nel migrante, nella persona percepita come non abituale, il potenziale criminale e la donna come vittima.

La ricerca si sposta poi sul piano operativo, proponendo una serie di pratiche e politiche urbane che si stanno diffondendo a livello internazionale e che intendono contrastare questa percezione di insicurezza e creare condizioni di maggiore accessibilità e libertà nell’uso della città. Il passo da compiere è duplice:

da un lato bisogna garantire la presenza di più donne negli spazi pubblici, dall’altro è necessario trasformare gli spazi stessi, rendendoli capaci di accogliere bisogni e desideri diversi.

Nello specifico riteniamo centrali i temi dell’illuminazione, della forma degli spazi pubblici, della presenza di servizi, del modo in cui è assicurato il trasporto pubblico.

La terza sezione prende in esame la pratica delle “camminate esplorative” come metodo partecipato che si propone di coinvolgere direttamente le donne nella costruzione della città.

Pratica ormai consolidata in ambito internazionale, la camminata esplorativa mette in luce l’importanza di includere i corpi e le voci femminili nella costruzione degli spazi pubblici.

 

Infine, ci siamo confrontate con il caso di Milano.

Abbiamo messo a confronto la percezione che le donne milanesi hanno degli spazi pubblici con i dati di realtà relativi ai crimini commessi negli stessi luoghi.

L’analisi è condotta sulla base di un’ampia quantità di interviste e focus group che evidenziano criticità e opportunità della città di Milano in merito alla sicurezza delle donne:

diverse interviste a gruppi di cittadinanza attiva e amministratori pubblici raccontano iniziative e provvedimenti.

Al contempo l’evidenza empirica dell’inefficacia delle politiche securitarie si esprime chiaramente nel caso di “Stazione Centrale”, dove a fronte di una militarizzazione del luogo non cala la percezione di insicurezza.

 È dunque necessario cercare soluzioni nuove, frutto di politiche ad ampio respiro, che siano capaci di trasformare davvero le nostre città.

 

“Libere, non coraggiose” si configura non solo come una ricerca, ma anche come una chiamata all’azione per gli attori coinvolti nella pianificazione e nella gestione urbana.

 È solo attraverso un impegno collettivo e un cambiamento culturale che sarà possibile superare le barriere della paura e costruire spazi urbani in cui le donne, e dunque tutti i corpi, possano muoversi liberamente, senza timori né restrizioni.

Perché una città in cui le donne e le minoranze di genere si sentono al sicuro sarà una città più sicura anche per tutti gli altri, uomini compresi.

 

 

 

 

Città senza commercio vetrine

spente e vie insicure.

Ladiscussione.com - Giampiero Catone – (22 Ottobre 2023) – ci dice:

 

Contro la desertificazione dei centri urbani, l'impegno dei ministri Urso e Fitto per taglio dei costi per le imprese e incentivi Pnrr ai Comuni.

 I dati sulla “desertificazione” urbana lasciano purtroppo sgomenti:

negli ultimi 10 anni sono sparite centomila attività di commercio al dettaglio e oltre sedicimila imprese di commercio ambulante.

Così le città impoveriscono, i centri storici una volta punto di riferimento per conviviali, acquisti e, per le città d’arte, luoghi di ammirazione architettoniche e storiche, sono in progressivo decadimento.

 

On line e imprese straniere.

Con l’altra faccia della medaglia che ci dice che nel commercio l’utilizzo del canale online ha avuto una accelerazione dirompente con le vendite passate da 16,6 miliardi nel 2015 a 48,1miliardi nel 2022.

 Questo significa che il negozio fisico ha perso miliardi e milioni di clienti, allo stesso tempo deve fare i conti con i costi delle locazioni, delle spese energetiche e del personale.

A questo si aggiunge la massiccia presenza straniera nel commercio nelle città, sia come numero di imprese con più 44mila nuovi punti vendita sia come occupati con più 107mila unità.

 Al contrario si riducono a vista d’occhio le attività e gli occupati italiani, con meno 138mila esercizi e meno 148mila dipendenti.

Una caduta da fermare.

Si tratta di saracinesche abbassate di negozi di moda, di librerie, di giocattoli, di ferramenta, che chiudono senza poter avere la possibilità riaprire.

Mentre aumentano nei centri storici le farmacie, i negozi di telefonia, e una moltitudine di bar.

Un cambio di prospettiva drammatico se la si osserva nella sua dimensione sociale ed economica.

Significa un crollo della nostra piccola ma favolosa imprenditoria, significa meno lavoratori stabili che avevano acquisito una particolare professionalità nella esperienza di lavoro in città e in quei paesi che vivono di turismo e relazioni commerciali che, per essere competitivi, devono avere un appeal internazionale.

 

Vetrine spente, marciapiedi vuoti.

La desertificazione commerciale significa crisi della sicurezza perché dove non ci sono marciapiedi con persone che vivono la città, dove non ci sono vetrine illuminate, dove non si creano quei circuiti virtuosi di relazioni sociali, arriva il buio, il vuoto, la carenza di servizi, di vivibilità e, soprattutto, di sicurezza.

Si moltiplicano i casi di cronaca di violenze e tentate violenze accadute in aree urbane.

 Siamo di fronte alla crisi di quella Italia del “life style” che tanta fortuna e ammirazione, ad iniziare dalla moda, al design, all’enogastronomia, ancora suscita nel mondo.

 In questo contesto di difficoltà, nella edizione odierna de la “Discussione” riferiamo dei nuovi dati allarmanti della Confesercenti sulle mancate aperture di nuovi negozi, e di come nel settore dell’artigianato la Cna rivendica per le piccole imprese un ruolo da protagoniste nella “transizione Green”.

 

Made in Italy e “Pnrr”, l’impegno dei ministri Urso e Fitto.

Il Governo ha previsto più di un progetto a sostegno delle attività commerciali e per le piccole e micro imprese.

La politica e le istituzioni possono essere affianco alle Associazioni di categoria, ascoltare le loro proposte e idee innovative.

 È necessario dare un sostegno concreto ai sindaci e alle istituzioni locali.

 È un obbligo realizzare progetti e ridare qualità e vitalità ai centri storici.

 Un aiuto verrà dal ministro per il Made in Italy, “Adolfo Urso” che per contrastare le chiusure dei negozi ha annunciato prossime “misure di carattere strutturale”, e con lui il ministro per le politiche Europee, “Raffaele Fitto, che libererà tutte le risorse contenute nel “Piano nazionale di ripresa” per la rigenerazione urbana.

Conoscere le possibilità.

Un unico problema riguarda la volontà degli imprenditori a raccogliere le forze e la concentrazione, per partecipare alla sfida di crescita del” Pnrr”.

Ad oggi, solo il 2% delle aziende italiane ha già presentato una domanda di partecipazione ai bandi.

Eppure, 2 imprese su 3 sarebbero interessate a farlo e il 22% del totale ha già identificato le gare di interesse.

Noi aggiungiamo che serve più informazione sul” Pnrr,” su tutte le opportunità che ci sono da cogliere.

Diventano indispensabili anche azioni di tutor per le piccole imprese.

Serve una svolta di crescita e di conoscenza, che ci auguriamo siano entrambe presto realizzare.

 

 

 

 

Degrado e insicurezza in città:

la denuncia de “La Città delle Persone”.

 Pisainvideo.it - Riccardo Graffeo – (31 Luglio 2024) – news – ci dice:

Di seguito nota dei consiglieri comunali de La città delle persone “Paolo Martinelli”, “Gianluca Gioffredo” ed “Emilia Lacroce” sulla situazione di degrado e insicurezza in città denunciata da cittadini e commercianti e descritta dalla stampa locale.

“Sicurezza è stata la parola chiave della prima campagna elettorale di “Conti e della Lega”.

Sono passati sei anni e il risultato della destra che amministra è sotto gli occhi di tutti: una città estremamente peggiorata da questo punto di vista.

Ormai ogni giorno escono notizie di cittadini e commercianti esasperati dal degrado e dall’assedio degli spacciatori, di attività che chiudono anche per la mancanza di prospettive di riqualificazione dei quartieri in cui si collocano.

Abbiamo sempre sostenuto che la ricetta semplicistica del sindaco leghista sulla sicurezza, fatta solo di interventi occasionali di sorveglianza, inseguendo la cronaca, sia disastrosa.

 Serve a guadagnare titoli sui giornali e qualche voto nell’immediato, ma peggiora strutturalmente i problemi, perché non se ne occupa davvero, acuendo così la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni.

 Abbiamo sempre respinto soluzioni semplicistiche e sostenuto che la sicurezza passa da misure complesse, oltre che da azioni di concerto con gli organi di polizia, dalla prevenzione e dal sostegno al sociale, dall’intercettazione del disagio, dalla separazione di situazioni di emarginazione dalla criminalità, da iniziative che, attraverso il coinvolgimento di operatori di strada e associazioni, rendano tutti i quartieri vivi, da interventi culturali e di sostegno alle attività commerciali per non desertificare pezzi della città.

 

Dove c’è vuoto, emarginazione, assenza di interventi, la città si riempie di degrado e il controllo sfugge alle istituzioni.

Il degrado si può e si deve prevenire e si deve stimolare il contrasto della criminalità presso gli enti preposti, ognuno nel rispetto delle proprie funzioni, laddove la situazione sia ormai sfuggita di mano.

Con l’estate la situazione è peggiorata.

In una città più vuota, emergono con ancora più evidenza tutte le fragilità di una Pisa in cui lo spaccio è visibile a occhio nudo in molti vicoli, piazze e zone conosciute.

 Sia in alcuni quartieri periferici, sia in zone centrali come via Cattaneo, Stazione, Vettovaglie, Sapienza, Piazza dei Cavalieri e vicoli limitrofi, solo per citare alcuni esempi.

Si è andati raccontando che cancellando le scritte sui muri e facendo interventi occasionali o con qualche telecamera in più avremmo avuto una città più sicura.

 I risultati di queste politiche sono evidenti, come è evidente l’incapacità del sindaco e della giunta di governare questi problemi.

“Crediamo davvero che “Conti” debba urgentemente riferire alla città cosa intenda fare in modo strutturale per porre un argine a questa situazione.”

 

 

 

 

Contro la città autoritaria. Libere, non

 coraggiose. Una lettura femminista

 della paura nello spazio pubblico.

 Agenda17.it – (Aprile 25, 2024) - Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro – ci dicono:

 

Esplorare come la pianificazione urbana possa intervenire, immaginando e costruendo le condizioni per ridurre, se non addirittura invertire, la tendenza delle donne a sentirsi insicure nello spazio condiviso, è l’obiettivo di “Libere, non coraggiose”, l’ultima ricerca di “Sex & the City” pubblicata da “Lettera Ventidue”.

Nata nel 2020 come ricerca urbana sviluppata per “Milano Urban Center” (Comune di Milano), e poi consolidata in associazione di promozione sociale nel 2022, “Sex & the City” ha l’obiettivo di costruire un quadro capace di integrare la dimensione di genere nella riflessione sulla città.

La ricerca approfondisce il tema della paura che le donne e le soggettività “queer” percepiscono nell’attraversare gli spazi pubblici della città, soprattutto di sera e di notte.

 Lo scopo di questo studio, che deve moltissimo alle numerose ricerche condotte su scala internazionale negli ultimi quarant’anni e oltre, è indagare la natura di questa paura, le sue radici culturali e sociali, nonché le conseguenze sui comportamenti dei diversi soggetti coinvolti.

 

Libere, non coraggiose.

Le donne e la paura nello spazio pubblico è frutto della più ampia ricerca “Sex & the City” commissionata da “Milano Urban Center” (Comune di Milano) attraverso la “call Urban Factor”, che già nel 2021 aveva portato alla pubblicazione di “Milano Atlante di genere”, edito da “Lettera Ventidu”e.

Sebbene i dati mostrino che le città italiane siano sempre più sicure e che i crimini commessi nello spazio pubblico colpiscano maggiormente gli uomini, le donne sperimentano un senso di insicurezza più pronunciato, specialmente di sera e di notte. Secondo il report Istat sulla percezione della sicurezza, il 36,6%  delle

 Persone e di sesso femminile non esce di casa di sera e di notte perché ha paura, contro l’8,5% degli uomini.

 

La “geografia della paura” limita la libertà di utilizzo dello spazio pubblico delle donne

Questa discrepanza tra percezione e realtà contribuisce alla costruzione di quella che la geografa britannica “Gill Valentine” definisce una “geografia della paura delle donne”, che le spinge a utilizzare la città in modo diverso, creando tragitti considerati più sicuri.

Tuttavia, queste deviazioni, evitamenti e cambi di percorso costituiscono una limitazione alla loro libertà di utilizzo dello spazio pubblico.

 

La paura avvertita dalle donne, in questo senso, non è tanto basata su un reale pericolo, ma è piuttosto il risultato dell’oppressione patriarcale che le relega alla sfera privata affinché si dedichino al lavoro domestico e di cura in forma non retribuita.

 Secondo questa prospettiva, le donne nello spazio pubblico, soprattutto di notte, sono percepite come “fuori luogo” e quindi vulnerabili all’appetito maschile, il quale può disporre dei loro corpi a proprio piacimento.

A ciò si aggiunge l’esperienza urbana delle persone razzializzate, che affrontano una doppia difficoltà:

 da un lato una maggiore vittimizzazione, spesso caratterizzata da discriminazione razziale, e dall’altro la costruzione mediatica dell’immagine dell’“uomo nero” come il principale responsabile dei crimini nelle città.

In questo contesto, i movimenti femministi e transfemministi hanno rappresentato e continuano a rappresentare un punto di riferimento cruciale nel dare voce alle soggettività oppresse, riempiendo le piazze per promuovere un cambiamento radicale.

In che modo quindi il progetto della città può contribuire a far sentire le donne più sicure? Attraverso quali elementi è possibile ripensare gli spazi che abitiamo e attraversiamo quotidianamente affinché siano luoghi sicuri in cui le donne si sentano accolte?

Alcune pratiche internazionali, sviluppate a partire dagli anni Settanta e ancora attuali, sono specificamente orientate al tema delle città sicure.

Tra queste, l’approccio “CPTED “(Crime Prevention Through Environmental Design) e la normativa “CEN 14383-2” (rivolta alla pianificazione urbana “anticrimine”) forniscono linee guida pratiche per sostenere progetti urbanistici e di spazi pubblici in ambito europeo.

 

Inoltre, città come Vienna, Barcellona, Umeå, New York, Bologna e Genova hanno implementato politiche concrete su questo tema, offrendo importanti riferimenti metodologici e progettuali: la rete internazionale di professioniste della luce “Women in Lighting” ha condotto a Genova uno studio attento del piano della luce;

“Transform Transport”, con il progetto” Diamond” a New York, ha utilizzato la mappatura digitale per valutare la fruibilità degli spazi pubblici per le donne;

il Comune di Bologna sta adottando strumenti amministrativi e politiche pubbliche mirate per garantire un’effettiva inclusione di tutti i cittadini;

“ Umeå”, in Svezia, si è distinta per le azioni basate sul “gender mainstreaming “e per l’attenzione particolare rivolta alle vulnerabilità nei progetti e nelle politiche urbane.

 

Le camminate esplorative: dalla riappropriazione collettiva alla progettazione

 

Fra gli strumenti più utili per dare voce alle donne e alle soggettività non maschili, tradizionalmente escluse dalla pianificazione urbana, troviamo le camminate esplorative.

 Da “Jane Jacobs” ai movimenti femministi degli anni Settanta, fino alle iniziative condotte in collaborazione con le istituzioni pubbliche, il “camminare insieme” nelle zone più critiche delle città ha rappresentato e continua a rappresentare uno strumento prezioso.

Attraverso l’esperienza diretta, le donne affrontano la paura e l’insicurezza, e insieme immaginano soluzioni condivise.

 Il gesto di camminare insieme, infatti – sia declinato come manifestazione di rabbia con l’obiettivo di riappropriarsi collettivamente delle strade, sia come strumento progettuale sviluppato in collaborazione con le amministrazioni pubbliche – mira a un obiettivo comune:

dare voce alle donne nella determinazione degli spazi a partire dalla propria esperienza quotidiana.

Per comprendere più precisamente questo fenomeno, è importante condurre ricerche a una scala minore, e in questo senso viene approfondita la città da cui origina questo lavoro:

Milano è considerata sicura dalle donne che la abitano e la frequentano? Confrontando i dati di percezione con quelli relativi ai crimini effettivamente commessi nello spazio pubblico, emerge un paradosso percettivo.

Milano viene dipinta dai media come una città dominata dal crimine, nonostante i dati (al netto delle mancate denunce che però riguardano entrambi i generi) dimostrino una situazione meno grave di quanto suggerito.

La paura a camminare da sole è più grave del crimine stesso.

 

Il questionario diffuso nel 2023 dal progetto di ricerca “Step Up”.

“Walkability for Women in Milan” ha infatti rilevato che a Milano la percezione di paura delle donne a camminare da sole nello spazio pubblico è significativamente maggiore di quella degli uomini, soprattutto la notte (57% vs 28%).

Il 20% delle donne addirittura non esce di casa di sera e notte per paura, contro il 3,8% degli uomini.

Tale paura, che relega le donne all’interno degli spazi domestici, finisce per diventare “un problema più grave del crimine stesso” secondo l’analisi della docente di geografia umana “Rachel Pain”, in quanto svuota gli spazi pubblici dai corpi femminili, e li rende effettivamente più insicuri.

 Per poter evolvere, la discussione sulla percezione di Milano deve estendersi a voci diverse, con ruoli e punti di vista differenti sulla città: dall’amministrazione pubblica, ai comitati di cittadini, fino ai movimenti di lotta.

In conclusione, quando affermiamo che la notte vogliamo essere “libere, non coraggiose”, prendendo in prestito uno slogan che anima le piazze femministe, ci poniamo l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di una condizione tale per cui le donne, intese come una “coalizione aperta” nella definizione di “Judith Butler,” si sentano libere di uscire di casa e di muoversi negli spazi pubblici da sole, in qualsiasi momento del giorno o della notte, senza che questo sia il risultato di un atto di coraggio ma semplicemente un’espressione del loro libero desiderio.

Inoltre, come il femminismo insegna, è la presenza dei corpi femminili nelle strade che rende gli spazi più sicuri per tutte e tutti.

 L’obiettivo, quindi, è quello di incoraggiare questa presenza, aumentando le opportunità per uscire di casa e permettendo alle donne di influenzare lo spazio pubblico con pratiche di condivisione, di cura, di mutuo supporto.

Al fine di realizzare questo obiettivo è necessario cominciare a interrogarsi sull’effettiva capacità di una città di ospitare vite complesse, tra loro diverse, e con bisogni differenti dall’utente standard, fintamente neutro, a cui oggi la città si rivolge.

 (Contro la città autoritaria è il manifesto con cui il sociologo “Alfredo Alietti” e l’architetto “Romeo Farinella” hanno lanciato l’idea di un confronto interdisciplinare sui luoghi dell’abitare)

Città, città del futuro.

 

 

 

 

 

Si prepara il terreno per il più grande periodo

di caos nella storia degli Stati Uniti.

 Shfplan.com – (26 settembre 2024) – Redazione - Michael Snyder sul blog “The Economic Collapse”- ci dice:

 

VUOI che i nostri confini siano protetti?

Se il caos è ciò che avevano in mente, tutto sta andando alla grande.

Grandi guerre minacciano di gettare l'intero pianeta in uno stato di agitazione, i criminali scorrazzano liberi nelle nostre strade e, in poco più di un mese, l'esito delle elezioni presidenziali probabilmente causerà un'esplosione di rabbia senza precedenti.

Come se tutto questo non bastasse, i nostri politici hanno permesso a milioni di persone disperate di riversarsi sui nostri confini spalancati.

Alcuni di questi "nuovi arrivati" appartengono a bande criminali internazionali, e i membri di queste bande vengono arrestati per atti violenti, furti, spaccio di droga e traffico sessuale in tutta l'America.

Altri "nuovi arrivati" appartengono a gruppi terroristici in Medio Oriente, e si potrebbe pensare che questo sia un problema di sicurezza nazionale importante.

Anche i russi hanno attraversato illegalmente il confine, così come un numero molto elevato di uomini cinesi in età militare.

Si sta preparando il terreno per il più grande periodo di caos nella storia degli Stati Uniti, e questo dovrebbe allarmare profondamente tutti noi.

 

Da quando “Joe Biden” è alla Casa Bianca, abbiamo assistito a un'impennata delle migrazioni senza precedenti nella nostra storia.

Milioni di persone sono state autorizzate ad entrare e, una volta entrate nel Paese, possono andare dove vogliono.

La maggior parte di loro è arrivata attraverso il confine meridionale, ma ciò che la maggior parte delle persone non sa è che anche l'immigrazione attraverso il confine settentrionale è completamente fuori controllo ...

Negli ultimi anni i legislatori degli stati del nord hanno prestato sempre più attenzione all'aumento dei tentativi di attraversamento illegale delle frontiere, in quanto le migrazioni dall'America Latina sono in aumento a causa delle condizioni economiche e politiche.

Nel 2023, la “US Customs and Border Protection” ha incontrato quasi 190.000 individui che tentavano di attraversare il confine dal Canada agli Stati Uniti.

 Sono quasi sette volte di più rispetto al 2021 .

Purtroppo, il numero di persone in arrivo attraverso il confine settentrionale ha continuato ad aumentare nel 2024 ...

Quest'anno, il numero di attraversamenti illegali lungo il confine settentrionale sta raggiungendo livelli record e il nord di New York, con la sua vicinanza a Montreal e Toronto, è l'epicentro dell'afflusso.

 Solo ad agosto, la “Border Patrol” ha segnalato 19.000 incontri con migranti lungo il confine con il Canada, con quasi la metà in entrata da New York.

È molto facile attraversare il confine settentrionale.

Il confine tra Stati Uniti e Canada è lungo 8.850 chilometri e non sono molti gli agenti di frontiera che lo sorvegliano.

“Fox News” ha recentemente intervistato un proprietario terriero nel nord di New York, il quale afferma che i migranti entrano costantemente nel Paese attraverso il suo territorio...

La proprietà di “Chris Oliver “a Fort Covington, New York, è diventata una porta di accesso involontaria per un flusso di immigrati clandestini che attraversano il confine canadese per raggiungere gli Stati Uniti, lasciandolo sgomento e chiedendosi se il problema verrà mai risolto.

Ha dichiarato a “Fox & Friends First” che incolpa “assolutamente” la “zar di frontiera” “Kamala Harris” e il presidente “Biden” per la questione.

"Non hai alcun controllo su questo. Non sai chi sono queste persone. Non tutti sono brave persone", ha detto “Oliver” mercoledì.

Ha ragione.

Dobbiamo sapere chi sono queste persone perché non tutti vengono qui con buone intenzioni.

 

Infatti, durante la stessa intervista, “Oliver” ha menzionato un caso recente in cui è stato arrestato un uomo che stava pianificando “un attacco in stile” ISIS” a New York City” …

 

"Hanno fatto arrestare un tizio a “Ormstown”, non troppo lontano da noi.

Stava pianificando un attacco in stile ISIS a New York City. È successo di recente. Quella stessa notte, ho ancora avuto delle persone che si sono imbattute nelle mie telecamere. Dovrebbero fermarlo."

Per chi attraversa il confine settentrionale, la destinazione numero uno è New York City.

Secondo “NPR”, il trasporto dei “nuovi arrivi” dall’India a New York City è in realtà diventato un business molto redditizio …

Un gruppo di immigrati dall'India scende da un minivan taxi accanto al palazzo governativo della contea di Clinton, New York, in questa piccola città del nord dello Stato di New York, a mezz'ora dal confine canadese.

Vengono rapidamente circondati da una mezza dozzina di immigrati indiani che hanno atteso per ore questa opportunità di business.

Questa flotta di” taxi jitney” che offre ai migranti corse verso sud, fino a New York City, è un chiaro esempio dell'economia informale nata in seguito al significativo aumento degli attraversamenti non autorizzati attraverso il confine settentrionale, solitamente tranquillo, avvenuto nell'ultimo anno e mezzo.

Inutile dire che alcune persone vengono negli Stati Uniti perché vogliono una vita migliore.

Ma in molti altri casi le persone attraversano il confine per motivi molto nefandi.

Secondo il New York Post , bambini di appena 8 anni “vengono drogati e introdotti clandestinamente negli Stati Uniti dai trafficanti”…

Gli agenti della “Border Patrol “lanciano l'allarme: bambini di appena 8 anni vengono drogati e introdotti clandestinamente negli Stati Uniti da trafficanti che si spacciano per genitori o familiari.

 Nessuno sa quanto sia diffusa questa” orribile pratica”.

Nelle ultime settimane le autorità hanno tratto in salvo bambini coinvolti in due diversi casi di traffico di esseri umani, tra cui un caso in cui i presunti trafficanti erano in possesso di certificati di nascita di diversi bambini con cui non erano imparentati, secondo la “Border Patrol.”

Fonti della “Border Patrol” hanno riferito al “Post” di aver osservato un numero crescente di trafficanti che si spacciano per nuclei familiari per "riciclare" i bambini.

Fermare lo sfruttamento dei bambini dovrebbe essere di per sé una ragione più che sufficiente per mettere in sicurezza i nostri confini.

Ma i nostri politici si rifiutano di farlo.

Altri stanno attraversando i nostri confini perché intendono commettere atti di violenza.

 Di recente, è stata fatta una scoperta molto allarmante di armi molto vicino al confine meridionale ...

I repubblicani sono indignati perché l'amministrazione “Biden-Harri”s ha ignorato la crescente crisi di sicurezza al confine meridionale, dopo il ritrovamento di razzi ed esplosivi nei pressi dell'Arizona.

Un rapporto bomba ha indicato che almeno 4 lanciarazzi (RPG) e 8 ordigni esplosivi improvvisati (IED) sono stati scoperti in Messico, vicino al confine tra Stati Uniti e Messico.

 

Secondo una nota interna riportata per la prima volta da “News Nation”, enormi quantità di munizioni sono state trovate anche nel "sito di ricognizione" situato a circa 700 piedi dal muro di confine nel settore di “Tucson” della “Border Patrol”.

Al momento non sappiamo esattamente a chi appartenessero quelle armi né a cosa intendessero farne.

Ma si dice che l’Iran “sta cercando di assassinare l’ex presidente Donald Trump”…

L'Iran ha reso "chiaro" che sta cercando di assassinare l'ex presidente Donald Trump, così come i membri della sua amministrazione - e l'attuale amministrazione Biden - come vendetta per l'uccisione di un generale iraniano e altre politiche intransigenti, hanno affermato mercoledì funzionari e legislatori statunitensi.

I commenti sono arrivati ​​dopo la drammatica rivelazione fatta martedì sera da Trump di essere stato informato in mattinata dall'Ufficio del Direttore dell'intelligence nazionale sulle "minacce reali e specifiche" di Teheran nei suoi confronti.

Come ho condiviso di recente con i miei più stretti sostenitori, il deputato statunitense “Matt Gaetz” ha ammesso che un alto funzionario del “Dipartimento della sicurezza interna” gli ha riferito che in questo momento nel Paese ci sono almeno “cinque team di assassini” che hanno come obiettivo Trump.

Sarebbe davvero un miracolo se Trump riuscisse ad arrivare alle elezioni.

Se alla fine Trump dovesse vincere, la sinistra impazzirebbe completamente e i milioni e milioni di "nuovi arrivi" che la sinistra ha portato nelle nostre principali città impazzirebbero completamente.

Di certo non ci vorrà molto per scatenare uno tsunami di disordini civili senza precedenti, e forse questo era il piano fin dall'inizio.

Basta così: basta

provocare la Russia.

Shfplan.com - Carus Michaelangelo - Mises Institute – (27 settembre 2024) – Redazione- ci dice:

 

Come molte persone, attendo con ansia il prossimo libro di “Scott Horton”, “Provoked, che spiegherà in dettaglio le provocazioni degli Stati Uniti che hanno portato all'invasione russa dell'Ucraina.

Ma arriverà troppo tardi?

Da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina, l'amministrazione Biden, in collaborazione con il governo ucraino e gran parte dell'Europa, ha continuato incessantemente a provocare Putin verso un conflitto più ampio con l'Occidente.

Si può riconoscere il percorso pericoloso che stiamo percorrendo senza giustificare nessuna delle risposte della Russia a queste provocazioni.

Gli Stati Uniti e l'Europa hanno armato l'Ucraina fino ai denti.

 L'Occidente ha finanziato lo sforzo militare dell'Ucraina, e una grande quantità di corruzione, per un totale di centinaia di miliardi di dollari.

 Presumibilmente questo è un bene per gli Stati Uniti perché aiuta il complesso militare-industriale statunitense, ma questo sarà un magro conforto in caso di guerra con la Russia.

L'Ucraina ha sabotato il “gasdotto Nord Stream”, ma inizialmente tutti si sono precipitati a dare la colpa alla Russia.

L'Ucraina ha lanciato un'invasione della regione russa di Kursk all'inizio di agosto, apparentemente sorprendendo il governo degli Stati Uniti.

Dall'invasione e dalle rivelazioni del “Wall Street Journal” sul gasdotto Nord Stream, il sostegno del governo degli Stati Uniti all'Ucraina non è cambiato di una virgola.

In effetti, l'incursione di Kursk ha incontrato alla fine

 l'approvazione degli Stati Uniti.

 

Il governo degli Stati Uniti ha fornito all'Ucraina missili “ATACMS “che hanno fatto esplodere una spiaggia in Crimea ad aprile.

E ora, l'Ucraina sta di nuovo lanciando attacchi a Mosca, questa volta inviando droni che hanno attaccato edifici residenziali e un aeroporto.

 Il nostro assegno in bianco all'Ucraina, mentre la sua azione aumenta costantemente in preda alla disperazione, renderà la guerra meno probabile, come i falchi della guerra sembrano immaginare?

 Difficilmente.

 

Gli USA commettono un errore elementare: trattano la guerra con l'Ucraina come una guerra per procura.

Ma per la Russia, è tutt'altro.

 Il nostro proxy ucraino non sta combattendo un proxy russo, ma la Russia stessa. Il fatto che i combattimenti si siano svolti nella vicina Ucraina, anziché in Russia, non cambia nulla.

Soldi, armi e intelligence degli USA vengono usati per fare la guerra alla Russia.

 È così semplice per i leader russi.

L'establishment statunitense sta giocando un gioco pericoloso.

Accecati dalla loro stessa arroganza nel pensare di saperne di più, sostengono che “Putin bluffa” quando accenna al fatto che potrebbe usare armi nucleari , o quando i funzionari russi indicano che la Russia sta  cambiando la sua dottrina nucleare  in risposta alle azioni dell'Occidente.

Gli hacker dell'establishment affermano che Putin è un "codardo" che si tirerà indietro di fronte alle dimostrazioni di potere e risolutezza dell'Occidente.

 (Si potrebbe chiamare questa la narrazione del " codardo ,  codardo ,  codardo "). Il governo ucraino, prevedibilmente, racconta la stessa storia.

Naturalmente, questa narrazione è palesemente incoerente e interessata.

“Michael McFaul,” ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia e fanatico falco della Russia, sa allo stesso tempo che Putin cederà alla deterrenza degli Stati Uniti, ma può  affermare con faccia seria che "Putin agisce costantemente in modo bellicoso anche quando i costi sembrano superare i benefici".

Inoltre, afferma, "i politici americani sottovalutano anche la tolleranza del leader russo per i comportamenti rischiosi, spesso dando per scontato che risponderà in modo prevedibile a minacce e incentivi".

 Bene, qual’ è?

 Sappiamo che Putin cederà o è imprevedibile e disposto a intraprendere azioni costose guidato dalla paura?

 Non è esagerato dire che tutto dipende da questa singola, non verificabile speculazione su Putin.

Quando la loro narrazione si scontra invariabilmente con la dura padrona della realtà, ricorrono alla prima pagina del manuale di “Washington, DC”:

 azioni e finanziamenti senza precedenti non sono stati sufficienti, dobbiamo fare e spendere  ancora di più.

Se l'Occidente non finanzia l'Ucraina o se facciamo la pace con la Russia,  affermano i falchi  di Putin , stiamo  premiando l'aggressione.

 Centinaia di miliardi di dollari per segnalare che non possiamo "premiare l'aggressione" è la tipica logica di “Beltway” o di think tank fuori dal mondo: intraprendere azioni costose e simboliche che non fanno alcuna differenza.

Perché alla fine non avrà fatto alcuna differenza, se non prolungare il conflitto e aumentare morte e sofferenza. Fare di più ci porterà solo più vicini all'orlo del baratro.

 Come rivelato dal New York Times a fine agosto, l'amministrazione Biden a un certo punto "temeva che la probabilità di un uso nucleare potesse salire al 50 percento o anche di più".

 Eppure, stiamo ulteriormente intensificando.

 

A ogni passo, l'establishment politico statunitense è stato un ostacolo alla pace.

Victoria Nuland,” ex sottosegretario di Stato per gli affari politici di Biden, ha recentemente ammesso ciò che già sapevamo:

 che gli Stati Uniti hanno contribuito a sabotare una proposta di pace che avrebbe potuto porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina nella sua infanzia.

 Il loro incessante ritornello che Putin non era affidabile e che sbavava alla prospettiva di passare all'Europa orientale dopo l'Ucraina, non è stato d'aiuto.

La storia ricorderà che la guerra avrebbe potuto finire quasi immediatamente, e innumerevoli ucraini sarebbero ancora vivi oggi, se l'establishment statunitense avesse avuto in mente la pace, piuttosto che Putin nel mirino.

 

 

 

 

 

La televisione russa trasmette

un attacco nucleare simulato

su Londra.

Shtfplan.com - Ethan Huff – (27 settembre 2024) – Natural News -  Redazione – ci dice:

 

Questo articolo è stato originariamente pubblicato da Ethan Huff su “Natural News” con il titolo:

La televisione russa trasmette un attacco nucleare simulato su Londra: una palla di fuoco "vaporizzerebbe all'istante" centinaia di migliaia di persone.

Un canale televisivo russo che i media occidentali definiscono “un canale televisivo di propaganda fermamente pro-Putin”  ha trasmesso questa settimana un video scioccante di quattro minuti  che mostra Londra bombardata da un’arma nucleare, che ha causato 850.000 morti.

 

Ricordando la  serie “Operation Blackjack”  pubblicata dal “ The Telegraph “ (Regno Unito) il 12 gennaio 2009, la scena di quattro minuti mostrava un'arma nucleare che esplodeva nel cuore di Londra.

"Immaginate per un momento che accada l'inimmaginabile", diceva il video, trasmesso sul canale” Telegram” di “Tsargrad”.

"Un'arma nucleare esplode su Londra. In questo documentario, esploriamo le conseguenze devastanti di questa catastrofe".

"Nella simulazione, useremo una testata con una resa di 750 kilotoni.

È una carica piuttosto potente.

 Dopo la detonazione, una palla di fuoco calda come il sole si espande rapidamente, raggiungendo un raggio di 950 metri (1.039 yard).

Tutto ciò che rimane intrappolato in questa palla di fuoco viene vaporizzato all'istante."

Il documentario prosegue spiegando che nella simulazione, l'epicentro del bombardamento nucleare si è verificato a “Westminster”.

Quelli più vicini all'esplosione "non sentiranno nemmeno nulla perché la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi è più lenta", spiega il video.

“Entro 5 km [3 miglia] dall’epicentro del raggio dell’esplosione, la città di Londra, Camden Town, Kensington, Brixton, queste aree riceveranno la maggior parte della distruzione.”

(Mosca sostiene che Kiev ha tentato, senza successo, di attaccare la centrale nucleare russa nella regione di Kursk.)

Sta per crollare?

Dopo l'esplosione, gli edifici di Londra saranno distrutti e le strade saranno piene di detriti.

Tutti coloro che sono ancora vivi e che rimangono dovranno affrontare condizioni davvero pericolose per molto tempo nel prossimo futuro.

"Data la densità di popolazione nel centro di Londra, il bilancio iniziale delle vittime potrebbe superare le 250.000 persone e circa 600.000 feriti entro un raggio di 10 km (6,25 miglia); le radiazioni causeranno ustioni di terzo grado", afferma il video.

 

“Entro quel raggio, tutto ciò che può bruciare prenderà fuoco: stazioni di servizio, automobili, sottostazioni elettriche, infrastrutture del gas. Le strutture esplosive esploderanno e amplificheranno l'effetto della devastazione su un'area enorme, comprese le aree da” Camden a Greenwich” e da “Islington a Wandsworth.”

Oltre alle 850.000 morti previste causate direttamente dall'esplosione, il video stima che altre 450.000 persone moriranno per ustioni, detriti, ferite o malattie da radiazioni, mentre circa un altro milione rimarrà traumatizzato, probabilmente per il resto della sua vita.

"In particolare, la malattia da radiazioni mieterà vite umane giorni e settimane dopo", afferma il video. "Col tempo, circa 100.000 persone in più si aggiungeranno al bilancio delle vittime".

 

Il video in questione è in realtà uscito per la prima volta circa tre mesi fa. Non ha ricevuto attenzione globale finché “Tsargrad “non ha attirato l'attenzione condividendolo pubblicamente su “Telegram.”

"Entro un raggio di 18 km (11 miglia) dall'esplosione, l'onda d'urto sarà sufficiente a mandare in frantumi le finestre, causando ulteriori vittime tra le persone che si sono avvicinate alle finestre quando hanno visto l'esplosione nucleare", avverte ulteriormente il video.

“L'onda d'urto raggiungerà “Hounslow”, “Edgware” ed “Enfield”. A seconda del vento, le ricadute potrebbero estendersi ben oltre la zona dell'esplosione immediata, potenzialmente colpendo aree fino a cinque o dieci km di distanza, causando danni anche in regioni come l'Essex o il Surrey.”

 

Tenete presente che tutte queste stime finora presumono che un'arma nucleare venga fatta esplodere in aria sopra Londra piuttosto che a terra.

Se una bomba atomica venisse fatta esplodere a terra, "la mappa delle ricadute verrebbe notevolmente ampliata e le ricadute radioattive potrebbero persino raggiungere “Manchester”, infettando persone, terra e animali".

A proposito, “Tsargrad” ha trasmesso un segmento nel 2018 in cui “Vladimir Putin” affermava in modo sinistro che in caso di guerra nucleare, "Andremo in paradiso come martiri, e loro (in Occidente) semplicemente moriranno perché non avranno nemmeno il tempo di pentirsi".

La terza guerra mondiale sembra essere dietro l'angolo, o è già iniziata?

 

 

 

 

LA CONTESA USA – RUSSIA.

 Lapekoranera.it – (29/09/2024) - Manlio Lo Presti (Scrittore ed esperto di banche e finanza) – ci dice:

 

La Russia è stata da sempre un bersaglio dell’Europa.  Ad eccezione di una sparuta pattuglia di studiosi, la Russia è percepita come una sorta di entità nazionale pericolosa da tenere a bada ma ricca di risorse naturali da saccheggiare il più possibile. I tentativi di demolirla sono falliti tutti nel corso dei secoli, una lezione che non è ancora capita, o, peggio, in molti fanno finta di non capirla per coprire interessi economici degli imperi aziendali multinazionali che muovono queste aggressioni.

La risposta organizzativa del popolo russo, nel corso del tempo, è stata quella di identificarsi con una Guida.

In questa situazione è emerso Stalin che fu chiamato il “Piccolo padre”. I

n quella temperie, forse, è stata la persona più determinata a fronteggiare la minaccia di dissoluzione e di sterminio della Russia.

Valutare lucidamente un periodo storico richiede una notevole capacità di ricerca, di selezione delle fonti, di selezione dei dati e della loro coordinazione in un uno schema analitico coerente

. Un lavoro lungo e spesso faticoso.

 Perché farlo quando è possibile sparare notizie continuamente per agitare gli animi con sensazionalismi in serie?

Le masse sono “attenzionate” e, per giunta, si guadagnano molti soldi rispetto alla diffusione di riflessioni critiche continuamente osteggiate, eclissate, con minacce agli autori come complottisti, negazionisti, fascisti, ed altri epiteti in dotazione ai politicamente corretti.

 

La Storia crea canali inaspettati alla realizzazione della tirannide che fa emergere spesso personaggi abili ma anche sanguinari.

Personaggi, tuttavia, più interessanti rispetto al comportamento ignobile dei manovratori nascosti dietro le tende, impegnati a lanciare provocazioni continue, per tenere lo scenario in una ebollizione permanente, in una urgenza continua, che non consente interpretazioni lucide e complete.

Sarebbe interessante iniziare uno studio senza pregiudizi sul rischio di totalitarismo in USA durante la gestione dell’intelligentissimo ma ambizioso e luciferino” Edgar J. Hoover” fondatore della controversa “F.B.I.” che arrivò a condizionare pesantemente i mandati di diversi presidenti americani.

In questo caso, a nessuno è venuto il dubbio che si trattasse di tirannia da psicotico accerchiamento comunista.

 L’accerchiamento è stato sempre ed esclusivamente quello della Russia.

Sotto il governo di Stalin l’Ucraina è diventata la nazione che conosciamo dai martellanti bollettini della stampa mondiale.

 Stalin realizzò a tavolino l’unione di varie aree territoriali un tempo divise e con lingue diverse.

L’intero territorio raggruppato fu poi annesso all’Unione Sovietica.

 Per aver fatto questo, la storiografia pastorizzata di stampo angloamericano ha subito bollato i russi come assassini e sterminatori.

Un’accusa lanciata da una anglosfera che ha causato milioni di morti nelle imprese coloniali in Africa, in Sudamerica, in India, nelle Filippine, in Indonesia, in Corea, in Vietnam!

Ma essi possono dire tutto senza tema di essere contestati.

Per non parlare dello sterminio di centinaia di nativi americani.

Nessuno racconta con quale ferocia e barbarie è stata compiuta l’annessione agli Usa di oltre la metà del Messico, con la morte e l’immenso impoverimento di milioni di civili e di messicani massacrati da una sequenza infernale di guerre e genocidi.

Ma gli americani possono tutto e non sono mai cattivi! (wikipedia.org/wiki/Guerra_messico-statunitense”).

L’America si è unilateralmente arrogata tutte le ragioni per realizzare politiche di espansione e di annessioni senza avere la minima condanna dalla Storia.

Chi si ricorda della immensa violazione dei diritti umani perpetrati con l’ultradecennale espianto di ovaie su oltre centinaia di migliaia di donne messicane dello stato del Chuahauha?

Organi venduti a caro prezzo negli USA.

Vogliamo ricordare le gestanti messicane incinte e poi fatte abortire per comparare i dati con le procedure di gestazione artificiale nei laboratori negli USA?:

(avvenire.it/vita/pagine/81-donne-messicane-cavie-per-concepimenti-surrogati). Non ricordano le prassi mediche di Mengele?”

 

Vogliamo ricordare il sistematico genocidio delle donne in Messico di cui le femministe antifasciste inclusive al caviale non hanno mai parlato abbastanza da farlo sapere al mondo?

 (istorica.it/2020/10/17/femminicidio-ciudad-juarez-la-citta-che-odia-le-donne/).

Di tutto questo l’”ONU” non ha mai mosso seriamente un dito, né l’”Unicef”, “né i vari tribunali dei diritti umani”, né altri organismi tutelanti … a parole e sulla carta.

 Le femministe antifasciste e anti-patriarcato tutte zitte, ovviamente e non hanno mai avanzato interrogazioni parlamentari nell’Unione europea o al Congresso Usa!

Oggi, è “giusto e perfetto” martellare ossessivamente di Ucraina massacrata da quegli assassini dei russi.

I giudizi senza appello sono stati tutti lanciati unilateralmente contro la Russia costituita da una massa di bastardi, sanguinari, ecc.

Si parla delle azioni di Stalin ma si tace dei massacri americani in tutto il Sudamerica e in nord africa praticando genocidi diretti e centinaia di colpi di Stato mediante rivoluzioni colorate e una immensa catena di omicidi realizzati dalla CIA sotto la presidenza di Obama che compilava quotidianamente gli elenchi delle persone da “suicidare”.

Una pratica tirannica identica a quella attuata da Stalin.

MA GLI USA POSSONO TUTTO!

L’autore americano e non russo e non fascista-complottista-da-trucidare, il premio Pulitzer “Mark Mazzetti “lo ha raccontato in un libro stranamente dimenticato e intitolato Killing Machine, edito da Feltrinelli.

(Feltrinellieditore.it/opera/killing-machine/” . Ho moltissimi dubbi che la ridetta casa editrice posto-movimentista lo ripubblichi a breve.

 

Non è un segreto che la Polonia e la Romania tentino oggi di avanzare pretese territoriali sull’Ucraina e che la Russia sia intervenuta per salvare la zona russofona dal genocidio che ha visto la morte di oltre 14.000 abitanti del Donbass nel 2014 per mano di divisioni mercenarie naziste Azov che hanno preso il posto dall’esercito nazionale totalmente spazzato via dagli USA nel 2014 tra l’indifferenza di tutti.

Nessuno – salvo le solite lodevoli eccezioni criminalizzate come criptofasciste – vuole ricordare questi fatti. 

Gli intellettuali italiani di sinistra e liberal Dem hanno taciuto su questi massacri, assieme al ridetto “pontifex argentinus”, ai vari inquilini del colle che hanno indegnamente girato la testa da un’altra parte.

Una coazione a ripetere che viene da lontano, dai silenzi immorali di Togliatti (che fece marcire Gramsci in carcere) e dei suoi chierici dal dopoguerra in poi, impegnati ad urlare ossessivamente l’imperversare di fascismi endemici – a copertura del loro pesante e crescente vuoto teorico e di capacità progettuale sociale e politica.

Europa e USA oggi si sbracciano ipocritamente per “salvare” l’Ucraina.

 Per giunta, l’effervescente “avatar del Coll”e ha avuto l’improntitudine di dichiarare, in varie occasioni istituzionali, che attualmente siamo di fronte al primo conflitto in Europa dopo la II Guerra mondiale!

 Si è dimenticato del bombardamento della Serbia nel 1999 provocato dai soliti USA per creare un’area territoriale autonoma strappata alla Serbia che ospitasse una immensa base NATO chiamata “Bondsteel “(balcanicaucaso.org/aree/Serbia/La-Bondsteel-serba-55911 ).

 I danni alle infrastrutture serbe ammontarono ad oltre 30 miliardi di euro. L’eliminazione sistematica delle popolazioni civili fu considerata “danno collaterale”.

Ancora ci sono molti punti oscuri sul ruolo dei comandanti serbi, bosniaci, kosovari. Una farsa i loro processi.

Molto misteriose le dinamiche della loro scomparsa fisica dopo non essere più utili agli Usa-NATO.

 L’inutile carrozzone dell’ONU non fu nemmeno avvertito!

Nessuno parla di DODICI MILIONI DI MORTI causati per l’intera durata del mandato di Obama con ben 22 conflitti regionali in tutto il mondo!

Un contributo che gli ha fatto meritare il premio Nobel per la pace (!).

Zitto l’Onu, il vaticano, gli antifascisti, i globalisti, le anime belle inclusive.

Tutti zitti!

Tutto ciò premesso per affermare che il più pulito ha la leptospirosi e che la Storia va ricordata bene, senza accusare solamente i russi mentre i nordamericani sono toccati e protetti dal Dio degli eserciti raccontato dal profeta Isaia 54:5: (bible.com/it/bible/compare/ISA.54.5)

 

 

 

 

 

“Austin” ordina alle forze statunitensi

di essere pronte a schierarsi mentre

il Medio Oriente si riscalda.

Politico.com - Paul McLeary – (29/09/2024) – Redazione – ci dice:

 

La portaerei USS Abraham Lincoln rimarrà nella regione dopo che Israele avrà ucciso il leader di Hezbollah.

Un EA-18G Growler è decollato dal ponte di volo della portaerei USS Abraham Lincoln, classe Nimitz.

 Il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha ordinato domenica alla USS Abraham Lincoln e ai suoi cacciatorpediniere di restare nella regione.

Gli Stati Uniti stanno rafforzando ulteriormente la loro presenza militare in Medio Oriente, inviando truppe aggiuntive e mettendone altre in stand-by, mantenendo al contempo una portaerei in servizio mentre la regione si prepara ad affrontare ulteriori violenze.

Queste misure sono state adottate dopo che venerdì le forze israeliane hanno ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah in Libano, in un attacco che minaccia di far precipitare la regione in una guerra più ampia.

Il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha ordinato domenica alla portaerei USS Abraham Lincoln e ai suoi cacciatorpediniere di restare nella regione, appena un mese dopo averli dirottati verso il Medio Oriente mentre erano in un dispiegamento programmato nel Pacifico.

 La direttiva arriva pochi giorni dopo che il gruppo d'attacco della portaerei USS Harry S. Truman ha lasciato il suo porto di origine in Virginia per una crociera programmata, creando potenzialmente una presenza di due portaerei in Medio Oriente per la seconda volta dall'estate.

Il Pentagono ha anche annunciato che gli Stati Uniti invieranno ulteriori "capacità di supporto aereo nei prossimi giorni" e che l'”USS Wasp Amphibious Ready Group” rimarrà nel Mediterraneo orientale.

Il gruppo include le navi anfibie “USS New York” e “USS Oak Hill, insieme a migliaia di Marine in grado di eseguire evacuazioni civili dal Libano, se necessario.

La Wasp, che può lanciare piccole imbarcazioni a riva, è anche carica di aerei da combattimento F-35B pilotati dai Marine, dando ai pianificatori militari un ulteriore pugno aereo se necessario.

Quelle navi pattugliano il Mediterraneo da giugno e sono in mare da aprile. Il gruppo Wasp ha sostituito un gruppo simile di navi anfibie guidate dalla USS Bataan, che ha avuto il suo dispiegamento nella regione esteso più volte e ha finito per trascorrere otto mesi in mare prima di tornare a casa a marzo.

Nel frattempo, Austin ha ordinato che ulteriori forze statunitensi siano pronte a schierarsi, “aumentando la nostra preparazione per rispondere a varie evenienze”, ha affermato il Pentagono.

"Abbiamo schierato alcune forze aggiuntive nella regione", ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale” John Kirby” domenica su "This Week" della “ABC.”

"Ora abbiamo più capacità di forza in Medio Oriente di quanta ne avessimo ad aprile, quando l'Iran ha lanciato centinaia di missili e droni.

Quindi c'è già una capacità militare molto solida per difenderci e per aiutare a difendere Israele se si arriverà a questo".

 

In una dichiarazione rilasciata domenica, il Pentagono ha affermato che le navi sono supportate dalla "maggiore presenza di caccia e squadroni d'attacco del Dipartimento della Difesa, tra cui aerei F-22, F-15E, F-16 e A-10".

Inizialmente, la “Truman”, che si trova ancora nell'Atlantico, avrebbe dovuto sostituire la “Lincoln” e consentire alla portaerei di riprendere le operazioni nel Pacifico, anche se i piani potrebbero cambiare se si decidesse di posizionare entrambe le portaerei in Medio Oriente.

La giostra di navi statunitensi nella regione ha un costo elevato per la Marina. Lascia inoltre l'Indo-Pacifico a corto di personale, poiché le navi vengono tirate in Medio Oriente per proteggere le forze americane e combattere i missili e i droni Houthi che prendono di mira le navi commerciali nel Mar Rosso.

Giovedì, in un'altra parte della regione, due cacciatorpediniere americani hanno abbattuto diversi missili da crociera e balistici lanciati dalle forze Houthi contro le navi che attraversavano il Mar Rosso.

Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha annunciato domenica anche che gli attacchi aerei statunitensi hanno ucciso 37 combattenti di al Qaeda e dell'ISIS in Siria il 16 e il 24 settembre, tra cui diversi leader operativi.

Durante il dispiegamento di nove mesi, prorogato due volte, del gruppo d'attacco della portaerei “USS Dwight D. Eisenhower” nel Mar Rosso, le forze statunitensi hanno lanciato oltre 135 missili da attacco terrestre Tomahawk contro obiettivi Houthi nello Yemen.

L'aereo F/A-18 a bordo dell'Eisenhower ha anche sparato 60 missili aria-aria e 420 armi aria-superficie durante gli attacchi di difesa in mare e contro obiettivi a terra. L'Eisenhower e le sue navi di scorta sono tornate al loro posto in Virginia a luglio, passando il testimone al gruppo di portaerei “USS Theodore Roosevelt”, che ha continuato ad abbattere droni ogni giorno.

 

 

 

 

 

Dimenticatevi della “bufala” del “cambiamento climatico”, abbiamo bisogno di azioni importanti per affrontare il CAMBIAMENTO DEL SUOLO e il CAMBIAMENTO DELLA MEDICINA, altrimenti l’umanità è davvero condannata.

Naturalnews.com – (29/09/2024 - Pozzi SD – ci dice:

 

Se credi ancora nel "cambiamento climatico", dovresti andare a casa di “Al Gore” e consegnargli tutti i tuoi risparmi così che possa continuare a impedire che gli oceani inghiottiscano i continenti e che tutti gli esseri umani prendano fuoco a causa dell'indice di calore inceneritore del sole.

 A proposito, “Al Gore”, il " sommo sacerdote delle cause ambientali ", ha un patrimonio netto di 200 milioni di dollari, per lo più guadagnati guidando per due decenni lo schema Ponzi del " riscaldamento globale ".

Se in questo momento sei "plagiato", puoi uscirne ripetendo rapidamente la seguente frase tre volte:

"liberami dal culto del cambiamento climatico ".

 

Se volete che la vostra energia, i vostri sforzi, le vostre organizzazioni e il vostro sostegno economico producano un vero cambiamento in questo Paese, per il miglioramento dell'umanità, della salute, della prosperità e di un futuro realmente sostenibile (inclusa, tra l'altro, la salute ambientale), allora dovreste agire per CAMBIARE IL SUOLO e la MEDICINA, a partire da subito.

Il suolo degli Stati Uniti è stato inquinato e adulterato per decenni con pesticidi chimici, erbicidi cancerogeni come il glifosato e acqua fluorurata.

Dove sono tutti i politici ricchi e potenti che dirigono organizzazioni e finanziamenti per il cambiamento del suolo?

 Non sostengono la buona salute degli americani e la fine di tutte queste malattie prevenibili che derivano e sono perpetuate da un suolo chimicamente inquinato e privo di nutrienti?

Oltre il 90% del cibo americano viene coltivato in un terreno che è, in mancanza di un termine migliore, morto.

Quel che è peggio è che è inquinato da sostanze chimiche cancerogene e demenziali che gli esseri umani consumano quotidianamente in alimenti convenzionali, tra cui carne e latticini che provengono da animali che mangiano e vivono su questo terreno tossico.

Se non sei a favore del cambiamento del suolo, sei un problema per te stesso e per gli altri.

 Sostieni davvero il cibo sporco e l'acqua corrotta per gli esseri umani?

 Allora devi essere "anti-scienza", perché la scienza rivela che quando gli esseri umani mangiano insetticidi e diserbanti chimici (pensa al glifosato nel Roundup qui), i loro organi di depurazione vengono sopraffatti e si ammalano di cancro e demenza.

Inoltre, le colture vengono spesso annaffiate con acqua fluorurata e il fluoro causa un QI più basso (ecco perché le persone cadono nelle truffe in primo luogo), cancro, ossa fragili e demenza.

Sostieni gli OGM che alterano il DNA nelle colture alimentari?

Potresti essere uno di quei "terroristi interni" che stanno aiutando e favorendo la contaminazione criminale della fornitura alimentare degli Stati Uniti.

 Vergognati.

 Inizia a sostenere alcune cause meritevoli, invece di quelle false facciate basate su bufale, scienza fasulla e i ricchi che diventano sempre più ricchi mentre il resto di noi soffre.

 

Contribuisci a sostenere il cambiamento del suolo acquistando cibo biologico, coltivando il tuo cibo in terreno biologico e utilizzando acqua filtrata per ogni cosa.

La medicina occidentale è stata corrotta ormai da un secolo, con farmaci tossici da prescrizione e vaccini che decimano la salute e diffondono malattie.

Siete una di quelle persone "anti-scienza" che sostengono la continua corruzione della medicina statunitense da parte di FDA, AMA, CDC e USDA?

Forse non avete mai letto la storia dell'”American Medical Association” e di come hanno messo un criminale a capo dell'agenzia di regolamentazione un secolo fa.

Sì, il nefasto “Morris Fishbein” ha messo al bando i rimedi naturali come medicina e ha convalidato tutti i veleni chimici, preparati in laboratorio, con il suo timbro di approvazione per un sacco di soldi.

Le facoltà di medicina non insegnano più ai dottori emergenti la nutrizione. È ancora così oggi.

 Big Pharma finanzia e gestisce le facoltà di medicina, gli ospedali e le licenze dei dottori.

Oggi, molti farmaci da prescrizione sono realizzati con veleno decimante per la salute (peptidi) di serpenti velenosi, lumache, rane, scorpioni e ragni.

 Cosa, non lo sapevi?

Esatto,” VenomTech” ha una vasta libreria e una scorta di peptidi velenosi tossici che “Big Pharma” intreccia in "medicinali" per gli esseri umani.

Perché pensi che tutti i farmaci da prescrizione elenchino effetti collaterali orribili e avvertano i pazienti di insufficienza di organi vitali, problemi cardiaci, sterilità, aborti spontanei, ansia, depressione, sentimenti di suicidio e così via?

 

Aiuta a sostenere il cambiamento della medicina, evitando i "farmaci" tossici di “Big Pharma,” le punture mortali e facendo le tue ricerche e acquistando rimedi naturali che hanno funzionato per gli esseri umani per millenni.

 Non metterti in fila dietro a tutti gli altri pecoroni che vengono condotti giù da un dirupo ripido da gente come “Al Gore”, “Bill Gate”s e la cricca di criminali di “Big Pharma” responsabili della “pandemia” e delle” punture mortali di mRNA”.

 Invece, sintonizza la tua frequenza di notizie alimentari su “ FoodSupply.news”  e ricevi aggiornamenti sul vero cambiamento di cui abbiamo davvero bisogno, soprattutto quando si tratta di approvvigionamento alimentare e medicina occidentale.

 

 

 

 

Un informatore dell'FBI afferma che

il GIORNO DEL GIUDIZIO si avvicina,

avverte gli americani di fare scorta

di cibo per 3-4 mesi e di PREGARE.

 Naturalnews.com – (29/09/2024) - Ethan Huff – ci dice:

 

Un importante specialista delle operazioni dello staff dell'FBI e informatore di nome “Marcus Allen” ha un messaggio serio per gli americani: tenete pronti i vostri preparativi e non dimenticate di pregare.

Parlando questa settimana al “Congresso della vita” sotto l'attuale amministrazione, “Allen” ha avvertito gli americani che probabilmente non dovrebbero fidarsi dell'FBI, perché lui di sicuro non ne ha.

"Personalmente non ho fiducia che l'FBI possa tenere a freno la propria condotta", ha detto Allen alla sala.

"Sono stato perseguitato... insieme a innumerevoli altri whistleblower.

È mia opinione che l'FBI abbia usato rappresaglie e paura per controllare la forza lavoro.

È stata una tattica apparentemente efficace".

Al momento, l'FBI e probabilmente molte altre agenzie federali stanno operando senza alcun controllo e bilanciamento.

Di conseguenza, “Washington” sta intraprendendo "azioni illegali" che rimangono impunite.

"Accolgo con favore il lavoro dell'”IG” (Ispettore generale), ma penso che non ci sia un lasso di tempo legittimo per frenare qualsiasi tipo di azione illegale", ha affermato “Allen”.

(All'inizio dell'estate, il "CEO apocalittico" “Bob Nardelli “aveva lanciato l'allarme: l'economia statunitense è "pronta a crollare.")

Solo Dio può salvarci attraverso Gesù Cristo

“Allen” insiste sul fatto che l'FBI "sovra-classifica" intenzionalmente i documenti allo scopo di ostacolare le indagini.

 Per questo motivo, e per l'incredibile potere che l'FBI ha sul paese, Allen” sta incoraggiando gli americani ad accumulare armi, munizioni, cibo, acqua e altre necessità in previsione di ulteriori turbolenze e tribolazioni nei prossimi giorni.

"Come persona di fede, direi di pregare il rosario e di partecipare alle devozioni del primo venerdì del mese", ha esortato “Allen” agli americani, invitandoli a votare il giorno delle elezioni anche se diffidano del sistema.

"Questo vale per tutti, per tutti i miei fratelli e sorelle di tutte le fedi. Lo so, sono cattolico. E leggete il Vangelo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo e vivetelo ogni giorno."

All'inizio di quest'anno “Allen” ha ottenuto una vittoria legale in una causa contro l'Ufficio, che è stato costretto a rimborsargli lo stipendio perso dopo la sua sospensione e la revoca della sua autorizzazione di sicurezza di massimo livello da parte dell'agenzia.

In precedenza, “Allen” era stato perseguitato dal governo federale per le dichiarazioni rilasciate in merito all'uso di informazioni riservate sulle risorse umane (CHS) durante la manifestazione del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti.

 

Ci è voluto tutto questo tempo prima che il governo federale, in questo caso l'”ispettore generale del Dipartimento di Giustizia” (DOJ) Michael Horowitz”, ammettesse finalmente di aver nascosto diversi informatori tra i membri del “J6” per creare agitazione e raggiungere un risultato prestabilito.

Quando il deputato “Thomas Massie” (R-Ky.) gli ha chiesto quante talpe del governo federale "si fossero recate al Campidoglio" il “6 gennaio 2021”,” Horowitz” ha risposto che avrebbe "contenuto tali informazioni" nel suo rapporto, insinuando che, di fatto, alcuni informatori dell'FBI erano stati inviati al Campidoglio quel giorno.

"È chiaro che le élite politiche americane sono esposte a un livello record, il che le rende un pericolo per l'intero Paese, in quanto sono disposte a scendere a qualsiasi livello pur di restare al potere", avverte “Kelen McBreen”, scrivendo per” Infowars”.

"Come ha avvertito il signor Allen, è tempo di pregare e prepararsi."

Quanto tempo pensi che durerà ancora l'attuale ordine globale prima che un grande sconvolgimento arrivi alle porte del mondo per cambiare tutto per sempre?

 

 

 

 

Israele, l’omicidio di Nasrallah e il

mistero sulle condizioni di Netanyahu.

Lacrunadellago.net - Cesare Sacchetti – (30 -09- 2024) – ci dice:

 

Le immagini più strazianti sono state probabilmente quelle del figlio del leader di Hezbollah, “Jawad Nasrallah,” che piange la morte di quello che prima che il capo del partito armato libanese era suo padre.

Il Libano è stato investito da bombardamenti violenti e feroci che hanno scosso la popolazione civile e che hanno fatto almeno 50 vittime soltanto nelle ultime 48 ore.

I media Occidentali, sempre così asserviti allo stato ebraico, nulla scrivono della risposta di Hezbollah ad Israele e di quelle degli altri Paesi arabi che sono corsi in aiuto del Libano aggredito da Israele.

Soltanto l’altro ieri ci sarebbe stata una operazione tanto ambiziosa quanto clamorosa se effettivamente trovasse una conferma effettiva nelle prossime ore.

I guerriglieri sciiti degli Houthi, vicini all’Iran, e già in opposizione all’Arabia Saudita che qualche tempo addietro voleva a tutti i costi instaurare nel Paese un governo fantoccio più vicino alla politica estera di Riyad, hanno dimostrato una sagacia e una precisione nei loro attacchi invidiabile se si pensa alle non vaste risorse di cui dispongono.

Gli Houthi hanno infatti lanciato due missili balistici contro l’aeroporto di Tel Aviv e lo avrebbero fatto in concomitanza con l’arrivo dell’aereo governativo di Netanyahu di ritorno dalle Nazioni Unite, apostrofate dal leader israeliano come una “palude antisemita”.

Non è certo nostra intenzione spenderci in una difesa delle Nazioni Unite che altro non sono che un archetipo del governo mondiale concepito dai soliti ambienti massonici, ma è indubbio che ormai Israele, il mondo sionista e più in generale il mondo ebraico sia affetto dalla sindrome della “persecuzione”.

In tale “visione” chiunque non si pieghi ai voleri di Israele e della sua folle volontà di potenza che mira a conquistare mezzo Medio Oriente e spazzare via i suoi avversari, è un “antisemita”.

È antisemita chiunque non aderisca perfettamente alle volontà del “sionismo messianico” e tale imperialismo non può che combattersi con assoluta e ferma determinazione poiché questo stato è ormai chiaramente divenuto non solo una minaccia per tutto il Medio Oriente ma per il mondo intero.

Israele sembra affetta da una febbre omicida e genocida.

Vuole sterminare tutti coloro che ha intorno e tutti coloro che vogliono resistere al proposito del “partito del Likud£ e di una delle sette sioniste più pericolose al mondo, quale quella di “Chabad Lubavitch”.

Stavolta però qualcosa di sensazionale potrebbe essere accaduto che dimostra, ancora una volta, come il secolo di Israele o più in generale il secolo ebraico sia definitivamente giunto alla sua naturale ed inevitabile conclusione.

La citata milizia sciita yemenita avrebbe come si diceva poco prima sparato due missili contro l’aeroporto di Tel Aviv, ma le testate sarebbero riuscite a colpire proprio l’aereo del primo ministro israeliano, a dimostrazione che” Iron Dome”, la tanto propagandata contraerea israeliana, ha dei seri problemi nell’intercettare le testate avversarie e che i cieli di Israele sono tutt’altro che sicuri.

 

Il mistero sulle condizioni di Netanyahu.

Sono iniziate a circolare una ridda di indiscrezioni fino a quando abbiamo provato a risalire alla fonte originale che avrebbe per prima riportato che Benjamin Netanyahu sarebbe rimasto ferito dalla risposta degli Houthi.

Si tratta di un canale di informazione del Kuwait, “Tolkarem News”, che ha riportato che i missili sono andati a segno, una circostanza che apparentemente qualche media israeliano avrebbe confermato pubblicando la notizia, prima che qualcuno mandasse ordini perentori a queste testate che avrebbero prontamente ritirato la storia.

Il canale Telegram in questione conferma invece quanto accaduto e cita una sua fonte interna all’ospedale” Sourasky “di Tel Aviv, secondo la quale “Netanyahu” ieri sarebbe stato ricoverato qui in gravissime condizioni tanto da farlo pronunciare come “clinicamente morto”, il che significa che il suo cuore avrebbe smesso di battere, e che il premier sarebbe “vivo” soltanto perché attaccato alle macchine.

 

È certamente anomalo che Netanyahu stesso non abbia smentito questa notizia, se falsa, così come non hanno detto nulla fino ad ora, gli uomini del suo governo o quelli più vicini al suo entourage politico.

Se davvero gli Houthi fossero riusciti ad uccidere il capo del governo israeliano, saremmo di fronte ad un fatto di enormi proporzioni storiche.

A volte, anzi spesso purtroppo, alcuni osservatori sono affetti da una certa superficialità nel commentare le notizie che riguardano Israele e sono portati a descrivere questo stato come una sorta di entità invincibile.

Non si fa un’analisi seria, a nostro avviso, sul mutato contesto storico. Non si prende in esame il fatto, ad esempio, che Israele se è riuscita ad occupare la Palestina e a far scoppiare almeno quattro guerre su procura negli ultimi 20 anni, tra le quali ci sono indubbiamente quelle in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria, lo ha fatto per via del controllo assoluto che questo stato è riuscito ad avere sull’esercito del mondo, ovvero gli Stati Uniti d’America.

Soltanto il controllo di questa superpotenza ha consentito al sionismo di mettere a ferro e fuoco il Medio Oriente alla ricerca del folle dominio di espansione della Grande Israele e soltanto il dollaro, l’arma finanziaria di Washington, ha consentito di scatenare una guerra economica a colpi di sanzioni contro chiunque si fosse dissociato da quello che era chiamato il “Washington consensus”, che altro non era che il volere del mondo sionista ed ebraico che controllava la presidenza degli Stati Uniti e il Congresso americano.

E per saperne di più sulle sorti occorse a coloro che hanno “osato” opporsi agli Stati Uniti, si può chiedere qualcosa alla Russia, all’Iran e al Venezuela, seppelliti di sanzioni perché i leader di tali Paesi non avevano e non hanno intenzione alcuna di assecondare i desideri imperialistici di Israele e della NATO né tantomeno hanno alcuna intenzione di inchinarsi al “Nuovo Ordine Mondiale” che dovrebbe sorgere dopo il “trionfo” dello stato ebraico.

Ciò però non esiste più.

Questo stato dell’arte è venuto del tutto meno da quanto è iniziata l’era di Trump che ha spostato l’asse americano da quello dell’impero a quello della difesa degli interessi nazionali, e nonostante i consueti depistaggi di alcuni falsi contro informatori, è del tutto evidente che Donald Trump non è al servizio del sionismo data la sua politica di disimpegno dal Medio Oriente e considerati anche i molteplici attentati contro la sua vita da parte degli ambienti sionisti di BlackRock.

La Grande Israele: il folle “sogno” sionista impossibile.

Alcuni, come il filosofo “Dugin”, che noi non riteniamo vicino alla tradizione, considerata la sua formazione “evoliana” e “guenoniana”, entrambe ostili al cattolicesimo tradizionalista, nonostante le chiare e mutate condizioni internazionali si sono precipitati nel dire che dopo l’omicidio di Nasrallah che la venuta del cosiddetto “moschiach” ebraico, l’Anticristo sarebbe più alle porte che mai, quando invece appare evidente che essa è più lontana che mai.

 

Gli interi eventi geopolitici infatti non ci stanno dicendo che andiamo verso una concentrazione del potere a livello mondiale e verso una espansione dello stato ebraico, ma ci troviamo di fronte invece a due scenari radicalmente opposti.

Siamo entrati in una fase di deglobalizzazione che sta riportando sulla scena degli eventi internazionali un protagonista che era stato ucciso dalla globalizzazione, ovvero lo “Stato nazionale “che dopo la seconda guerra mondiale ha visto sempre di più l’esautoramento delle sue tradizionali prerogative politiche a tutto vantaggio di quei conglomerati transnazionali finanziari che sono stati i veri padroni dell’900 e che trovano i loro rappresentanti locali nei vari circoli massonici.

Nemmeno è possibile affermare che Israele stia effettivamente avendo successo nel suo piano di espansione messianica che vorrebbe aprire la strada alla “Grande Israele”, annettere gli Stati limitrofi, come si vorrebbe fare con il Libano, e inaugurare così l’era del “moschiach “e del suo “regno” nel ricostruito tempio di Gerusalemme.

 

Il piano di espansione israeliano della Grande Israele.

L’impero israeliano resta un miraggio per i suoi seguaci senza il sostegno di una forza armata in grado di sconfiggere i vicini arabi per costringerli alla resa.

Quella alla quale si assiste è una reazione isterica, rabbiosa e violenta di Israele che vuole forzare a tutti i costi uno scenario di dominio che non è più possibile attuare, a dimostrazione che nella leadership di questo Paese c’è un distaccamento completo con la realtà, e domina invece quella febbre assassina della quale si diceva al principio di questo scritto.

Israele vuole colpire tutto e tutti, ma gli altri non se ne stanno certo con le mani in mano come forse crede Israele stessa i suoi ultimi sodali in Europa Occidentali.

Nella notte di sabato, sono arrivati una pioggia di droni e missili da Yemen, Iraq e Libano che hanno creato non pochi problemi anche se Israele si dà sempre un gran da fare per nascondere le notizie dei suoi morti, per non trasmettere una immagine di debolezza e far vedere che sotto le sue fondamenta lo stato ebraico ha delle sabbie mobili nelle quali stanno sprofondando i suoi stessi leader.

 

Adesso attendiamo di conoscere le sorti di Netanyahu e noi pensiamo che se la notizia di un suo grave ferimento fosse confermata così come quella di una sua morte clinica, la leadership del Likud si adopererebbe per cercare di nascondere quanto accaduto, anche probabilmente avvalendosi per un breve periodo della intelligenza artificiale, vero nemico del presente e del futuro, in attesa di trovare una soluzione ad una grave situazione di stallo che, se confermata, dovrebbe portare nuovamente il Paese alle elezioni.

Il mistero poi, ieri, se possibile, si è infittito ancora di più.

Sul profilo “X” di Netanyahu è comparso un video nel quale lui annuncia l’ingresso del ministro “Sa’ar” nel suo governo, ma la notizia, come si può, vedere è del 16 settembre, non del 29, e allora ci si chiede se quel video sia effettivamente di ieri,

e non pre-registrato, come quello del 28 nel quale Netanyahu rivendica l’attentato contro Nasrallah.

 

Quest’ultimo è certamente stato registrato prima poiché sabato 28 era previsto un incontro con la stampa del primo ministro israeliano che non è invece avvenuto.

All’aeroporto di Tel Aviv, luogo dell’attacco dei missili Houthi, la situazione non sembra al momento ancora essere ritornata alla normalità.

Gli aerei che sono destinati verso Tel Aviv quando arrivano nei pressi della capitale israeliana fanno rotta altrove e nell’aeroporto ci sono soltanto pochissimi aerei.

L’aeroporto di “Tel Aviv” ieri era si presentava così. Un solo volo, in uscita.

La struttura sembra fantasma, non funzionante, ma le autorità israeliane si guardano bene dal fare alcun annuncio ufficiale.

È del tutto evidente che in tale contesto di incertezza sulla stabilità del governo Netanyahu e sulle sue effettive condizioni di salute, una eventuale crisi dell’esecutivo e il consequenziale ritorno alle urne potrebbero cambiare completamente gli equilibri politici del Paese.

Molti israeliani sono alquanto stufi della guerra permanente nella quale si trovano.

Del resto, chi vorrebbe andare a vivere in un territorio occupato e con il rischio che ogni giorno gli piombi in testa un missile, se non gli esagitati seguaci del sionismo messianico che iniziano ad essere sempre di meno?

C’è una larga parte di israeliani che è completamente secolarizzata, senza alcun “valore” religioso in testa, e questi israeliani possono essere definiti a pieno i figli dell’internazionalismo ebraico di Soros e del leader della sinistra progressista di Israele, Yitzhak Rabin, ucciso nel 1995 in circostanze mai del tutto chiarite e con forti sospetti di una partecipazione dei servizi segreti israeliani nel suo omicidio.

“Rabin “voleva mettere fine al conflitto poiché era separato e distaccato da questa visione imperialistica del sionismo ma invece credeva molto di più ad una supremazia dei centri di potere internazionali rispetto agli Stati nazionali e alla stessa Israele.

Rabin” era secolare, vicino al mondo” LGBT” e sarebbe piaciuto moltissimo a personaggi come “Elly Schlein” per dare qualche coordinata più contemporanea ai nostri lettori e per metterli in guardia dal considerare un alleato della tradizione chi non lo è, quando in realtà ci troviamo di fronte a divergenze e faide tutte intestine alle varie anime dell’ebraismo.

È quindi evidentemente impossibile in un contesto così frammentato e debole per lo stato ebraico arrivare alla destinazione finale per la quale esso è stato concepito, la Grande Israele e la ricostruzione del Tempio, e qualsiasi tentativo di voler forzare la mano della storia e soprattutto della Provvidenza, diremmo noi, non farà altro che accelerare la crisi di questa entità sionista calata dall’alto del denaro dei “Rothschild” in Palestina.

Israele non impara, tra l’altro, nemmeno la lezione della storia.

 Lo stato ebraico ha già ricevuto una sonora lezione in passato, nel 2006, quando invase il Libano per sconfiggere Hezbollah che invece diede una sonora lezione all’esercito israeliano, e allora alla Casa Bianca c’era il “movimento sionista neocon di Bush” mentre ora a Washington non ci sono più gli alleati di un tempo.

Il sionismo dunque rifiuta di comprendere che esso non è Dio e che Dio non si sostituisce. E’ lo stesso identico peccato di Lucifero che cadde dal Cielo, e se lo stato ebraico si ostina a seguire questa strada, non potrà che seguire la stessa sorte.

DARK Pill: Come i pedofili adoratori

 di Satana hanno preso il controllo

di Conspiracyland.

  Unz.com - Laurent Guyénot – (27 settembre 2024) – ci dice:

 

Secondo un sondaggio del marzo 2021 del “Public Religion Research Institute” , il 15% degli americani e il 23% dei repubblicani ritengono che,

" Il governo, i media e il mondo finanziario negli Stati Uniti sono controllati da un gruppo di pedofili adoratori di Satana che gestiscono un'operazione globale di traffico sessuale di bambini".

Quindi che non ci si deve fidare dei sondaggi, ma posso facilmente credere che decine di milioni di persone siano d'accordo con questa affermazione.

Non è solo un fenomeno americano; è molto diffuso anche in Francia, come ho dolorosamente osservato negli ultimi mesi (ne parlerò più avanti).

Una parte di questi credenti potrebbe anche essere d'accordo con l'affermazione che "il governo, i media e il mondo finanziario negli Stati Uniti sono controllati dagli ebrei", ma, se gli venissero chiesto di scegliere, probabilmente direbbero che i pedofili adoratori di Satana sono al di sopra degli ebrei nella gerarchia occulta degli Illuminati.

 A volte emergono tentativi di sincretismo, come quando “Candace Owens” espresse la sua convinzione che:

"Quello che abbiamo in questo momento è un giro di pedofili che ha assunto un sacco di potere nel mondo fingendo che chiunque se ne accorga sia antisemita. La mia teoria è che queste persone non sono ebree; si presentano come ebrei, ma in realtà adorano e seguono una fede completamente diversa, ed è satanica... Queste sono persone demoniache e mostruose che usano l'ebraismo per nascondere le loro azioni".

La mia teoria è l'opposto:

 i suprematisti ebrei stanno usando il satanismo "per nascondere le loro azioni".

La setta transgenerazionale degli adoratori di Satana che lavorano in totale impunità ai più alti livelli di Hollywood, Wall Street e Washington – stuprando, torturando, sacrificando e bevendo il sangue dei bambini nelle messe nere – è una fantasia per distogliere l'attenzione dal culto che controlla davvero Hollywood, Wall Street e Washington.

 

Supponendo che” i pedofili adoratori di Satana” (SWP) esistano, sono individui che odiano sé stessi guidati dalla perversione e dall'ambizione.

Come puoi avere un qualche tipo di lealtà l'uno verso l'altro?

Si controllano una vicenda con il ricatto?

In tal caso, si uccideranno una vicenda quando possono.

 Il ricatto non renderà leali.

Pertanto, gli “SWP” non potranno mai essere una forza trainante in politica, figuriamoci nella storia.

 

Solo una comunità legata da una storia e un'identità comuni, da un presunto sangue comune, da un'ideologia o da una religione comune, possibilmente da un odio comune, e almeno da un obiettivo comune e da una destinazione transgenerazionale a promuoverlo, può avere un potere politico globale e un'influenza a lungo termine sulla storia.

 I satanisti non hanno potuto; Ecco perché puoi denunciarli il più possibile senza conseguenze. (Ti fa sentire e sembrare coraggioso, però!)

 

Sicuramente esistono alcuni pazzi che adorano Satana in modi disgustosi. Ma Satana è un concetto cristiano.

Adorare Satana credere significa che Cristo e Satana stanno conducendo una guerra cosmica, e scegliere di schierarsi con il perdente.

In generale, le nostre élite dominanti semplicemente non sono interessate a questo paradigma.

 Se volete, potete chiamarli "satanici" nel senso di "malvagi", ma di certo non si preoccupano di Satana.

 

In questo articolo, non insulterò i lettori della “Unz Review”, cercando di convincerli che il mondo non è governato dal culto “SWP”.

 Immagino che tu l'abbia già capito.

Eppure, penso che questo moderno credo quasi-religioso valga la pena di essere esaminato come caso di studio di "opposizione controllata", o forse di ciò che “Ron Unz” ha definito "opposizione promossa" – o che ne dici di "opposizione esagerata".

Il fatto stesso che milioni di persone si lascino ingannare da questa teoria inverosimile del complotto deve essere spiegato.

 

La “mitologia SWP” è ciò che io chiamo la "pillola oscura" (avrei detto "pillola nera" ma per l'altro contesto è ora usata).

La metafora della "pillola rossa", tratta dal film “Matrix” , è passata nel linguaggio quotidiano: siamo in preda alla pillola rossa quando ci rendiamo conto che la narrazione mainstream è una bugia.

 La pillola oscura è, se volete, un'overdose di pillole rosse.

Dopo essere fuggito dalla "prigione virtuale per la tua mente" con la pillola rossa e aver così guadagnato un punto d'appoggio nella realtà, se ingoierai la pillola oscura, sentirai il terreno sgretolarsi sotto i tuoi piedi ancora una volta e sprofondare in un buco nero, tanto angosciante quanto il mondo prima che la pillola rossa fosse rassicurante.

 

La pillola oscura è un'altra prigione per la tua mente. Ostacola la tua capacità di ragionare logicamente. Ti fa sentire impotente. È una religione invertita che ti dà la disperazione. È stato estremamente efficace nell'inquadrare la mente di un pubblico cospirazionista che se è rivolto a Internet come unico canale di informazione, ed è diventato uno dei paradigmi popolari più pervasivi della post-modernità.

 

È il pendio scivoloso della nostra tendenza a vedere i super-ricchi e i super-potenti come intrinsecamente malvagio.ù Più orribili sono le voci su di loro, più sembrano credibili. La pillola oscura ci fa dimenticare che abbiamo a che fare con gli uomini. Uomini corrotti, come la maggior parte di noi probabilmente sarebbe al loro posto, ma pur sempre uomini, figli e padri, con bisogni sociali e preoccupazione per la loro reputazione e eredità.

La” mitologia del” SWP” non è molto diversa dalla teoria rettiliana di David Icke ( The Biggest Secret , 1999), secondo la quale i leader del mondo non appartengono all'umanità ordinaria, ma sono legati agli "umanoidi rettiliani alti, bevitori di sangue e mutaforma del sistema stellare “Alpha Draconis”, ora nascosti in basi sotterranee, [che] sono la forza dietro una cospirazione mondiale contro l'umanità" ( Wikipedia ).

Secondo un sondaggio del 2013 , il 4% degli elettori americani registrati credeva nelle idee di “David Icke”. Fanno sicuramente parte di quel 15 per cento che crede nell'internazionale SWP.

“La teoria del complotto SWP” non solo genera impotenza appresa (non c'è nulla che si possa fare contro Satana, se non pregare e "fidarsi del piano").

Inoltre, distoglie la nostra attenzione. Dopotutto, in confronto ai seguaci di Satana che si nutrono di bambini e del sangue di bambini torturati, i seguaci di Yahweh sembrano agnelli gentili!

 Se la fraternità clandestina internazionale dei SWP governa il mondo, allora nient'altro conta.

Il sionismo internazionale potrebbe anche essere una buona cosa, se potesse aiutarci a liberarci da questi vampiri satanici.

 

Il satanismo esiste?

In termini simbolici, il pentagramma rovesciato è una falsa bandiera per nascondere la stella di Davide.

 Coloro che vorrebbero farci credere che gli adoratori di Satana si sono impadroniti della civiltà cristiana potrebbero non essere esattamente gli stessi che hanno incolpato gli adoratori di Allah per l'11 settembre, ma sono come due tentacoli della stessa piovra.

 

La differenza, naturalmente, è che gli adoratori di Satana non hanno un'esistenza significativa.

Sì, lo so, esistono chiese sataniche. La più antica è la” Chiesa di Satana”, fondata nel 1966 da “Anton LaVey”.

Mamma Lavey è un ebreo e un sionista convinto che nella sua autobiografia afferma di aver aiutato a contrabbandare armi in Israele.

Malcolm Jarry, che più recentemente ha fondato il Tempio Satanico a Salem, nel Massachusetts, si autodefinisce un "ebreo laico" e un "incrollabile sostenitore di Israele", che afferma che "non c'è molto conflitto tra l'essere ebreo e un satanista". (Ha ragione, dal momento che Satana è il carnefice di Yahweh nella Bibbia ebraica: l'autore di 1 Cronache 21 esita tra "Yahweh ha scatenato un'epidemia su Israele", "l'angelo di Yahweh semina il caos in tutto il territorio di Israele" e "Satana si è schierato contro Israele").

 

Perché gli ebrei fondano chiese sataniche nei paesi occidentali? Probabilmente perché:

1. devono infiltrarsi in ogni religione, anche in quelle che non esistono;

2. vogliono bestemmiare e sovvertire il cristianesimo in tutti i modi possibili;

 3. possono sempre usare il satanismo come spauracchio.

Certo, ogni sommo sacerdote satanista è un ciarlatano, ma non tutti sono ebrei. “Michael Aquino, fondatore di “The Temple of Set”, non lo è.

Ma è un esperto di “PSYOP”, che è stato coautore nel 1980 di un intelligente rapporto militare intitolato” From PSYOP to Mind War”: The Psychology of Victory.

In ogni caso, queste sette religiose sono solo per spettacolo.

Si accontentano di vestiti buffi, gadget brutti e invocazioni oscure, ma sono sotto sorveglianza dell'FBI e non sono coinvolti in alcuna attività criminale.

Tanto per parlare di satanismo religioso, essenzialmente una trappola per cristiani squilibrati che odiano sé stessi.

E che dire del satanismo culturale, nell'heavy metal rock e nella cultura pop trasgressiva in generale?

Non ho bisogno di dirvi chi c'è dietro.

Non sono i satanisti, sono gli “yahwisti” che promuovono i codici satanici nell'industria dell'intrattenimento, per la stessa ragione per cui promuovono la pornografia, il transgenderismo e tutto il resto:

vogliono che la civiltà cristiana se ne vada, spiritualmente e fisicamente. Inoltre, devi mostrare un po' di satanismo per incolpare il satanismo come minaccia alla civiltà.

Il satanismo (manifestazioni perverse come nella recente cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi) e l'anti satanismo (l'indignazione morale in tali esibizioni perverse) creano un'opposizione dialettica artificiale, pensata non per produrre una sintesi hegeliana, ma confusione e divisione.

Tra gli ebrei che hanno avuto un ruolo chiave nell'iniettare incubi satanici nella cultura occidentale non dimentichiamo i registi dei due primi film horror di successo, “Roman Polanski” per” Rosemary's Baby” (1968) e “William Friedkin” per L'esorcista (1973).

 L'impatto di questi film, e del genere che hanno ispirato, sulla psiche collettiva non può essere esagerato.

Se non ci fosse il satanismo, o almeno una qualche apparenza di satanismo, la voce che i satanisti ci governano non avrebbe presa.

Se il satanismo non esistesse, Israele dovrebbe inventarlo.

Ed è quello che fanno (per Israele, intendo qui l'ebraismo organizzato in tutto il mondo, WOJ).

 Israele ha un duplice motivo per promuovere il satanismo religioso e culturale, sia come virus per stressare e indebolire la società cristiana, sia come cortina fumogena per nascondere la propria impresa di corruzione e dominio mondiale.

 Ciò che intendo è in un certo senso l'opposto di ciò che si intende con l'illustrazione qui sotto: non Satana che crea Israele, ma Israele che crea Satana.

“B'nai B'rith “sta cucendo il satanismo nel tessuto sociale occidentale.

Sì, ci sono sicuramente dei veri satanisti con il cervello morto.

E sì, ci sono pedofili pervertiti e assassini di bambini, con ogni possibile background.

Ci sono persino reti di pedofili con politici di alto profilo tra i loro clienti.

E, chissà, potrebbero persino esserci pedofili adoratori di Satana, anche se non ho mai visto prove credibili al riguardo.

Ma dare la colpa agli SWP per ciò che non va in Occidente è come dare la colpa agli "psicopatici dell'uno percento" per la crisi economica del 2008, come ha fatto il film del 2011 Io sono “Fishead.”

 Naturalmente, gli psicopatici individuali sono un problema e la psicopatia merita di essere studiata.

Il libro di “Robert Hare” “Without Conscience” mi ha effettivamente ispirato a concettualizzare Israele come "lo psicopatico tra le nazioni".

La psicopatia collettiva è diversa dalla psicopatia individuale, però, e penso che sia un grave malinteso chiamare psicopatici Netanyahu o qualsiasi altro leader israeliano.

Non lo sono.

Ciò che hanno è una psicopatia collettiva, derivante dall'adorazione del loro dio psicopatico e forse dal trauma ritualmente inflitto a ogni maschio di otto giorni per cento generazioni.

L'operazione psicologica di QAnon.

Se quasi un repubblicano su quattro crede che "il governo, i media e il mondo finanziario negli Stati Uniti siano controllati da un gruppo di pedofili adoratori di Satana", il merito va in gran parte al team pro-Trump che ha progettato la “PsyOp” nota come “QAnon” dal 2016.

 Il suo messaggio agli americani era che il mondo sarebbe stato salvato non appena Trump avesse neutralizzato quella rete di “SWP”, più o meno identica allo "Stato profondo" che Trump ha detto di stare combattendo, o alla "palude" che ha detto che avrebbe prosciugato, o ai democratici in generale.

Questa non è stata la prima volta che una mania satanica è stata usata come propaganda politica.

Il sociologo britannico Richard Jenkins ha scritto un libro intitolato “Black Magic and Bogeymen”, che documenta un'operazione psicologica condotta dall'intelligence militare a Belfast nei tempi difficili degli anni '70.

Il capitano “Colin Wallace”, capo delle "operazioni nere" dell'esercito in Irlanda del Nord, disse a “Jenkins” che dal 1972 al 1974 furono deliberatamente alimentati dal panico satanico.

persino collocando candele nere e crocifissi capovolti in edifici abbandonati in alcune delle zone di guerra e scene del crimine di Belfast, e facendo trapelare storie ai giornali su messe nere e rituali satanici.

 Lo scopo era semplicemente quello di demonizzare e quindi delegittimare la lotta dei gruppi paramilitari di entrambe le parti.

Ciò che si è dimostrato particolarmente efficace nell'”operazione QAnon” iniziata nel 2016 è stata l'associazione tra pedofilia e satanismo.

Perché se la minaccia rappresentata dal satanismo è dubbia, le reti pedofile sono, d'altro canto, una realtà inquietante.

È altamente improbabile che lo scandalo “Pizzagate”, innescato dalle e-mail hackerate di “John Podestà” nel 2016, sia stato una fabbricazione totale.

Come ha scritto “Aedon Cassiel” su “Unz Review”:

"sappiamo che gli abusi sessuali ad alto livello sono in realtà una cosa che accade nei ranghi più alti del potere, e sappiamo che vengono insabbiati quando si verificano, e sappiamo che i media sono spesso complici anche della copertura".

“QAnon” ha sfruttato eccessivamente la storia (senza fare troppi nomi) e l'ha arricchita con meme ancora più raccapriccianti come "adrenocromo", un “elisir di giovinezza” presumibilmente consumato da “pedo-satano-psicopatici di classe superiore”, estratto dalle ghiandole pituitarie di bambini sotto tortura.

 L'idea sembra essere stata presa in prestito dal romanzo e dal film “Las Vegas Parano” (1972 e 1998).

Riesci a pensare a qualcosa di più orribile di una massiccia rete di traffico di bambini per drenare il sangue di bambini torturati per l'uso della nostra élite globale?

La teoria del "raccolto di adrenocromo" è stata abbracciata nella televisione mainstream da parecchie persone, tra cui l'attore “Jim Caviezel “e altri associati al recente film” The Sound of Freedom”.

(Il fatto che Caviezel sia ricordato principalmente per il suo ruolo di Gesù in Passion di Mel Gibson non è irrilevante, poiché la teoria è particolarmente ben accolta nei circoli cristiani fondamentalisti e riecheggia sicuramente l'antica calunnia antisemita del sangue.) Guarda qui , se ne hai il coraggio, un recente esempio di una notizia autenticamente falsa che alimenta la bufala dell'adrenocromo.

 

Gli “SWP “sono il tema esplicito di diversi "documentari" della scuola “QAnon”, come” Out of Shadows” (2020), un film realizzato in modo molto professionale in cui lo stuntman “Mike Smith” racconta del suo "risveglio" e di come ha "trovato Dio" e "iniziato a cercare la verità" dopo aver appreso degli SWP a Hollywood dal suo "terapista del pavimento pelvico", un angelo invisibile senza nome e senza volto che, stranamente, non ha mai riferito alla polizia ciò che ha visto.

 Ecco il passaggio chiave, per illustrare il livello di credibilità del film e il livello di creduloneria del pubblico di riferimento:

 

Consiglio di guardare l'intero film concentrandosi sugli effetti visivi e sonori utilizzati per far apparire informativa la vuota retorica.

Uno sguardo critico a tali film ci aiuta a capire quanto manipolativi possano essere questo tipo di video.

Ciò che vale la pena notare è che, all'inizio, “Smith” nega enfaticamente di essere coinvolto in "teorie del complotto" come "Bigfoot”, o alieni, o terra piatta, o cospirazione dell'11 settembre, o JFK".

 Questo è estremamente tipico dei sostenitori del “dark-piller”.

 Ignoreranno totalmente (e qui persino derideranno) la ricerca storica sull'11 settembre o sull'assassinio di JFK.

 E quando questi eventi saranno tirati in ballo, probabilmente sentirete la parola "Illuminati", ma mai la parola "Israele".

Questo è un indizio inequivocabile dell'origine e dell'intento di tale materiale.

Il panico satanico degli anni '80 e '90.

La mitologia SWP ha una storia antecedente alla sua appropriazione ed elaborazione da parte del movimento QAnon.

 È interessante ricordare la sua prima apparizione nel "Satanic Panic" che ha scosso gli USA e altri paesi di lingua inglese negli anni '80 e '90.

 L'origine di questa isteria collettiva è stata oggetto di numerosi libri e documentari.

In Satan's Silence: Ritual Abuse and the Making of a Modern American Witch Hunt (Basic Books, 1995), Debbie Nathan e Michael Snedeker hanno scritto:

"Secondo un'affermazione che è stata promossa per più di un decennio da predicatori, polizia, procuratori, psicoterapeuti, operatori della tutela dei minori e attivisti anti-pornografia, esiste in questo paese, e, in effetti, in tutto il mondo, una massiccia cospirazione di sette sataniste segrete che si sono infiltrate ovunque nella società, dalla CIA alle stazioni di polizia, alle camere dei giudici e alle chiese. Gli adoratori del diavolo si sono persino nascosti in asili nido e scuole materne, si racconta, dove si atteggiano a insegnanti. Questa prospettiva è stata particolarmente spaventosa, perché si dice che i satanisti considerino i giovani prede attraenti per stupri e torture e facili reclute per la loro fede".

"In una cultura così eterogenea come la nostra, un panico morale così esteso può essere raggiunto solo con sforzi concertati per istituzionalizzarlo", insistono gli autori.

"È stato uno sforzo potente che non si è concretizzato da un giorno all'altro.

Ma man mano che prendeva forma, si sviluppò una vera e propria industria attorno allo sforzo di dimostrare l'esistenza dell'abuso rituale".

I media hanno giocato un ruolo chiave, come al solito.

Ciò che i giornalisti sono bravi a fare è trasformare due casi in un'epidemia e una notizia locale di indignazione nazionale.

 Il panico morale richiede un'azione politica, in modo che, alla fine, "i deliri psicotici di pochi individui siano stati tradotti in politiche pubbliche".

"A metà degli anni '80, la credenza nell'abuso rituale era stata istituzionalizzata da società professionali, riviste, mass media e un governo federale che promuoveva energicamente le affermazioni dei suoi sostenitori.

 I sostenitori usavano questi forum per sviluppare una nuova logica e un nuovo linguaggio che rendessero credibile l'incredibile, nonostante gli sforzi appassionati degli imputati e dei loro avvocati per screditarlo".

Tutto ebbe inizio nella pratica dei terapeuti della "memoria recuperata" influenzati dal libro “Michelle Remembers” , pubblicato per la prima volta nel 1980 da “St. Martin's Press”, basato sui "ricordi" recuperati da “Michelle Smith” con l'aiuto dell'ipnoterapeuta “Lawrence Pazder”.

Il successo di “Michelle Remember”s ha scatenato altri libri sull'abuso rituale satanico (SRA), come “Dance with the Devil” (1990) di “Audrey Harper” e “Harry Pugh”, in cui” Audrey” ipnotizzata "ricordava" di essere stata messa incinta più volte per dare alla luce bambini da consumare in rituali satanici.

 L'influenza di “Romary's Baby” (1968) di “Polansky” è abbastanza chiara.

La storia di “Michelle Smith” e di come ha innescato il panico satanico degli anni '80 è l'argomento di un documentario uscito l'anno scorso: “Satan Wants You” .

Ma in quella fase iniziale dell'epidemia, consiglio “The Search for Satan”, un film straordinario, disponibile gratuitamente, diretto da “Ofra Bikel” e trasmesso su “PBS” nel 1995.

 Lo stesso team ha anche realizzato il capolavoro in due parti e quattro ore” Divided Memories” , che affronta la controversia sulla "falsa memoria" in generale (la seconda parte contiene storie di "ricordi recuperati" di abusi rituali satanici). “The Search for Satan” documenta il ruolo svolto da un certo numero di psichiatri criminalmente incompetenti come “Bennett Braun”, “Roberta Sachs”, “Corydon Hammond” e “Judith Peterson”, che, attraverso "sedute spiritiche" simili a esorcismi, sono riusciti a convincere pazienti come” Mary Shanley” e “Patricia Burgus” di possedere decine di personalità e di appartenere a linee di sangue sataniste da molte generazioni.

Questi dottori sono stati sostenuti da femministe come “Gloria Steinem” e hanno ricevuto voce nazionale da “Geraldo Rivera” nella sua trasmissione in prima serata sulla “NBC” del 26 ottobre 1988, "Devil Worship: Exposing Satan's Underground".

Si noti che Braun, Sachs, Steinem e Rivera sono ebrei.

 Lo sono anche Helen Bass e Laura Davis, autrici di The Courage to Heal: A Guide for Survivors of Child Sexual Abuse (1988), il libro che ha contribuito più di ogni altro all'epidemia di falsi ricordi di abusi sessuali.

La "sindrome della falsa memoria" è stata un duro colpo per la figura del padre nella società occidentale.

E non sorprende che le accuse di abusi rituali satanici siano state fatte molto pubblicamente da donne divorziate vendicative contro i loro ex mariti, come nel caso di “Hampstead” vicino a Londra, quando “Ella Draper”, in un'aspra battaglia per i suoi figli, ha accusato il padre “Ricky Dearman” di guidare una setta satanica pedofila e di aver costretto i suoi figli a uccidere bambini e a bere il loro sangue.

 Si è scoperto che i bambini, che avevano mosso quelle accuse davanti alla telecamera, erano stati sottoposti al lavaggio del cervello sotto tortura dal fidanzato della madre, “Abraham Christie”.

Entrano MK-Ultra e i nazisti.

I numerosi abusi di questa diagnosi e la consapevolezza che il disturbo ha spesso un'origine iatrogena (il che significa che è prodotto dalla terapia), hanno spinto a ritirarlo dall'edizione del 1994 (DSM-4).

Al suo posto è stato introdotto il "disturbo dissociativo dell'identità", attingendo al lavoro del medico francese “Pierre Janet” (1859-1947) sull'amnesia dissociativa post-traumatica, un fenomeno ben documentato.

Per spiegare perché le vittime dei SWP non ricordavano nessuno dei loro orribili abusi fino a quando non sono state ipnotizzate decenni dopo, i credenti affermano che gli SWP avevano...

Beh, ipnotizzavano le loro vittime (e anche i loro membri) per programmarle e dissociarle in personalità multiple.

 Le rivelazioni sul progetto “MK-Ultra” della “CIA” a metà degli anni '70 sono tornate utili, e la mitologia della cospirazione SWP ora include in genere esagerazioni selvagge delle possibilità di controllo mentale attraverso tecniche di tipo “MK-Ultra,” tra cui droghe, torture e ipnosi.

 In “TRANCE Formation of America”: “True life story of a mind control slave “(1995), “Mark Phillips”, un sedicente ex agente della CIA, racconta come ha salvato “Cathy O'Brien” da una rete governativa che l'aveva trasformata in una schiava sessuale MK-Ultra, dividendo la sua personalità in molteplici "alter" fin dalla prima infanzia.

Né lei né la sua famiglia si erano accorti di nulla fino a quando Phillips non l'aveva aiutata a "recuperare" i suoi ricordi con l'ipnosi.

I nazisti sono solitamente inclusi in questa elaborata ricetta, come ciliegina sulla torta.

Nel film “Fuori dall'ombra, menzionato sopra, sentiamo parlare di “Himmler e dei suoi esperimenti malvagi per creare una razza di signori”, con tanto di foto del suo castello in stile gotico.

In” Le 13 Linee di Sangue Sataniche” di “Robin de Ruiter”, apprendiamo che “Joseph Mengele “ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo del "programma Monarch Mind Control" (un sottoprogramma all'interno di MK-Ultra, di cui si sa così poco che l'immaginazione può scatenarsi) e "faceva parte della gerarchia occulta che cercava il controllo totale del mondo".

L'introduzione dell'ingrediente nazista nella pillola oscura “MK-SWP “è un segno sicuro dell'etnia dei suoi creatori.

 Non troverete Israele menzionato lì, tranne in casi molto rari.

“Corydon Hammond”, uno degli psichiatri pazzi che compaiono nel film “Alla ricerca di Satana”, tenne nel 1992 , alla quarta conferenza regionale orientale annuale su abusi e disturbi di personalità multipla, un discorso in cui affermò di sapere che le tecniche utilizzate per programmare le vittime di abusi sessuali a reprimere i loro ricordi erano state portate in America da "un nazista ebreo chassidico" di nome “Dr. Greenbaum”.

Il panico satanico degli anni '80-'90 ha colpito soprattutto i paesi di lingua inglese. Non ha avuto alcun impatto in Francia.

Una delle ragioni, credo, è l'ascesa culturale della “psicoanalisi freudiana”, che rifiuta l'ipnosi e minimizza la realtà dell'incesto e dell'abuso sessuale (questo è stato molto dannoso a suo modo, come spiega “Jeffrey Moussaieff Masson” in “The Assault on Truth”).

Di conseguenza, il pubblico francese è totalmente all'oscuro della controversia e della letteratura sui falsi ricordi.

Ciò spiega, in parte, il successo di un film uscito a maggio di quest'anno, “Les Survivantes “, che, con mio grande dispiacere, è stato accolto molto positivamente all'interno della "comunità della verità" francese.

Il film si basa sulle testimonianze di donne che hanno "recuperato" i loro ricordi di abusi rituali satanici tramite ipnosi.

“ Anneke Lucas” , dal Belgio, è una di loro, ma la "star" del film è “Hélène Pelosse”, un'ex funzionaria governativa di alto profilo, che rilascia numerose interviste, in cui spiega ad esempio che il suo ruolo nella strage satanica di bambini in cui è stata trascinata dal nonno, insieme a molti altri membri della sua famiglia che ancora non ricordano nulla, era quello di "addetta alle pulizie", il che significa che ha dovuto raccogliere "i cumuli di cadaveri di bambini ... sventrati, macellati, bruciati, massacrati, violentati, tagliati con la motosega. …

 Ho dovuto prendere un secchio e andare a raccogliere tutte queste parti del corpo, metterle tutte in un secchio, e poi ho dovuto cucinare tutto questo, e servirlo per cena, e poi pulire; ho dovuto lavare i piatti.

" Secondo i "flash" di Pelosse (che ha anche subito un "esorcismo"), dignitari della Chiesa e politici di alto profilo, tra cui “Emmanuel Macron”, sono membri di questa setta.

 Ora sto facendo del mio meglio per mettere in guardia i francesi dal crederci, ma mi ritrovo completamente sola in questa lotta, e ricevo persino minacce di morte per questo.

Nel resto di questo articolo, vorrei presentare due casi di studio di bufale che hanno contribuito a fare il “dark-pilling” a milioni di persone in America e in Europa con la mitologia SWP.

Penso che ci diano un'idea di come il “dark-pilling” funzioni su persone che mancano di giudizio logico e dell'abitudine di leggere libri.

 Il primo caso proviene dall'uomo considerato "il più influente teorico della cospirazione", il secondo da un uomo sconosciuto la cui unica credenziale è la sua capacità di versare una lacrima quando menziona il sacrificio di bambini.

 

Alex Jones e l'oscuro segreto del “Bohemian Grove”

“Alex Jones” è famoso per la sua capacità di ignorare il ruolo di Israele nell'11 settembre o negli assassinii di Kennedy.

 È stato sostenuto che la sua pillola rossa è un sostituto o un antidoto alla pillola ebraica.

 I suoi sproloqui sono pieni di "CIA", "Stato Profondo", "Nuovo Ordine Mondiale", "Complesso Militare-Industriale", "Bilderberg", "Inside Job" e altre parole chiave che richiamano l'attenzione esclusiva sul ruolo svolto dai “Gentili Americani” nel tradimento e nella distruzione del loro stesso paese.

Anche Alex Jones ha contribuito alla mitologia SWP, insieme a QAnon.

Uno dei suoi contributi è il suo documentario” Dark Secrets: Inside Bohemian Grove” (2000).

 Sfatiamo questa bufala, che ha beneficiato di un'immensa circolazione in tutto il mondo.

Ci darà una buona misura di quanto siano vulnerabili alle manipolazioni i seguaci di Alex Jones, spesso troppo fiduciosi e troppo pigri per fare le proprie ricerche.

 

Il “Bohemian Grove è una tenuta di foresta di sequoie di circa 2.700 acri a Monte Rio, California, di proprietà del Bohemian Club di San Francisco (che possiede anche una club house di sei piani nel centro di San Francisco).

Ogni estate, a giugno e luglio, centinaia di membri e ospiti si riuniscono lì per un accampamento di due settimane.

 Il 15 luglio 2000, Alex Jones e il suo cameraman, “Mike Hanson”, si sono infiltrati nel “Grove” e hanno filmato la cerimonia di apertura, chiamata "The Cremation of Care", con una telecamera nascosta.

Il filmato è stato il fulcro del documentario sopra menzionato. Jones ha affermato che "The Cremation of Care" era una "antica cerimonia religiosa misterica cananea, luciferina, babilonese", che potrebbe comportare sacrifici umani.

L'affermazione si basa innanzitutto su un'esagerazione della "segretezza" che circonda il “Bohemian Grov”e e sulla natura deliberatamente sfocata delle immagini filmate da Hanson.

Facciamo notare innanzitutto che i due uomini sono entrati nel” Bohemian Grove” attraverso il cancello principale, hanno preso la navetta del club per la cerimonia di apertura e poi sono usciti allo stesso modo, senza essere perquisiti.

Inoltre, lungi dall'essere segrete, le attività del “Bohemian Club” sono descritte in diverse opere serie, come” Bohemian Grove and Other Retreats: A Study in Ruling-Class Cohesiveness (HarperCollins, 1975) di William Domhoff.

Gli elenchi dei membri e degli ospiti sono facilmente reperibili.

Fondato nel 1872, il club è iniziato come un raduno per giornalisti, intellettuali e artisti (Jack London e Mark Twain lo frequentavano), ma gradualmente si è evoluto in un country club per ricchi e potenti (famoso e facoltativo), che apprezzano l' pportunità di socializzare nella natura lontano da occhi indiscreti (fare pipì sulle sequoieè un rito di iniziazione).

L'iscrizione costa circa $ 25.000 e la lista d'attesa è molto lunga.

Il ritiro di “Bohemian Grove” è punteggiato da vari spettacoli teatrali all'aperto scritti appositamente per l'occasione e che in genere coinvolgono dozzine di membri come attori o comparse (poiché solo gli uomini sono accettati nel club, i ruoli femminili sono interpretati da uomini).

Gli intrattenitori professionisti sono spesso invitati a condividere i loro talenti (gratuitamente).

Uno dei motti del club è preso in prestito da “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare:

"Tessere ragni non vengono qui". "Si suppone", scrive Domhoff, "di avvertire i membri di non discutere di affari e di questioni mondane, ma solo di arti, letteratura e altri piaceri, all'interno delle porte della Boemia".

Non c'è dubbio che questa regola venga spesso violata, ma la regola è questa.

Un'altra regola importante è che tutto ciò che viene detto all'interno del Club, e durante il ritiro di Grove in particolare, è rigorosamente fuori dal registro pubblico. È facile capire che le persone monitorate dai giornalisti, che non esiteranno a rendere pubbliche le loro conversazioni private, sentono il bisogno di un racconto ambiente.

Comprensibilmente, questa regola genera anche polemiche, come quando nel 1971 il presidente Nixon fu costretto a rinunciare a partecipare.

La cerimonia di apertura, intitolata "La cremazione delle cure", è uno spettacolo teatrale con musiche d'orchestra in stile wagneriano eseguite a partire dal 1880 (ma riscritte più volte), tra cui una processione a cui membri e ospiti.

 "Dull Care", un'espressione presa in prestito da una vecchia canzone inglese (Begone Dull Care), simboleggiano "le preoccupazioni e i guai che gli uomini importanti devono sopportare nella loro vita quotidiana".

Durante il ritiro, i boemi sono invitati a "gettare il proprio dolore sul fuoco e ad essere forti con gli alberi sacri e lo spirito del Bosco".

Lo spettacolo si svolge intorno al "Grande Gufo Boemo", una statua di cemento alta 40 piedi, che è il totem del club.

Ai suoi piedi, l'effigie di “Dull Care” viene bruciata in una bara dalla “Fiamma Eterna” della Comunione.

Questa è una forma giocosa di paganesimo, un po' antiquata.

 Non c'è satanismo, a meno che non si voglia chiamare "satanico" qualsiasi rituale non cattolico.

L'affermazione di Alex Jones che il Gufo rappresenta il dio Moloch è totalmente infondata e lo è, ovviamente, anche la voce di sacrifici umani;

 Jones ha detto che "non possono essere esclusi".

Ma lo stesso si può dire degli unicorni, dal momento che non si può dimostrare un negativo. (Ironia della sorte, il dio Moloch era originariamente identico a “Yahweh,” come discusso nel mio articolo "Il trucco del diavolo: smascherare il Dio di Israele".

Il verdetto di “Hanson”, che "gli uomini che si incontrano qui nel profondo dei boschi sono coinvolti in una vasta cospirazione che ha un solo scopo finale: il dominio globale", o il suo suggerimento che il Bosco è "un'oscura cospirazione alimentata dal potere e dall'adorazione per un antico Dio gufo oscuro", non sono altro che incantesimi progettati per evocare immagini nella mente dei credenti.

Ronald Bernard e le masse nere dei banchieri.

Nel 2013, è apparsa un'intervista di un uomo che si presentava come un finanziere olandese di nome “Ronald Bernard”.

Il video è stato rapidamente tradotto in diverse lingue e ha attirato decine di migliaia di visualizzazioni in Europa.

Nel 2017 è circolata la notizia della sua misteriosa morte (su un sito specializzato in fake news, thepeoplesvoice.tv ), ma il suo canale “Youtube “, che ora ha 50.000 iscritti, ha continuato a pubblicare nuovo materiale fino al 2023.

Bernard afferma di aver avuto una conoscenza diretta delle pratiche criminali dell'élite finanziaria globalista e di aver avuto a che fare direttamente con "governi, multinazionali, servizi segreti e altre organizzazioni terroristiche", a volte supervisionando personalmente la consegna di camion pieni di denaro.

 Ha scoperto che queste persone erano luciferini o satanisti quando alla fine lo hanno portato "in luoghi chiamati Chiese di Satana", dove hanno fatto "la loro Santa Messa con donne nude e liquori e roba del genere".

Gli è piaciuto finché non gli è stato chiesto di "partecipare al sacrificio dei bambini", e ha detto di no.

Crollò e continuò a studiare la Bibbia e i Protocolli dei Savi di Sion, ebbe un'esperienza di pre-morte e si rese conto che "il mondo intero come pensiamo di conoscerlo è solo un'illusione in cui crediamo".

 Ah, e prima di lasciare il mondo satanico, dice: "Sono stato torturato fisicamente... per assicurarmi di non rompere mai il contratto di segretezza".

Questo dovrebbe spiegare il fatto che, nonostante sappia tutto, non dirà nulla:

 non un nome, non un luogo, non una data che potrebbe dare un po' di sostanza alla sua storia puramente senza tempo, senza spazio e senza nome (una commovente storia di redenzione dall'inferno e di scoperta di Cristo, proprio come quella di “Mike Smith” in “Out of Shadows”).

Infatti, è impossibile trovare persino il nome delle aziende che afferma di aver diretto.

“ Ronald Bernard”, che dice di aver "giocato ai massimi livelli [dell'élite finanziaria] per circa cinque anni", semplicemente non ha curriculum vitae.

Sospetto che non abbia nemmeno un certificato di nascita.

Ciò che rafforza il mio sospetto è che il suo unico progetto è la creazione di una "piattaforma finanziaria" chiamata “B. of Joy” , che ti promette un "ritorno emotivo" in cambio dei tuoi soldi.

L'unica ragione che sembra convincere la gente della sincerità della sua testimonianza è la lacrima che versa quando ricorda quel momento cruciale in cui ha visto un bambino sacrificato.

 È intrigante, sono d'accordo. Ma il mondo è pieno di attori pronti a spacciarsi per esperti o addetti ai lavori e a dire sciocchezze in documentari grotteschi come “Above Majestic”, in cui appare, incidentalmente, “Ronald Bernard “.

La tua scelta di credere o meno a "Ronald Bernard" dipende dalla tua comprensione della "verità" e dal modo per trovarla.

Se pensi che qualsiasi affermazione, specialmente quelle straordinarie, debba essere provata, allora non c'è la minima ragione di credergli.

 Se pensi che le affermazioni, anche quelle straordinarie, debbano essere credute fino a prova contraria (specialmente se provengono da persone attraenti), allora gli crederai.

Questa è, sfortunatamente, la logica che tende a prevalere nella terra dei complotti, almeno nel villaggio francese.

È una mentalità religiosa.

 

 

 

 

 

L’Ambasciatore iraniano “Sabouri”:

“Israele fa terrorismo di Stato nel

silenzio dell’Occidente. L’unica

risposta possibile è la Resistenza”

Comedonchisciotte.org - Redazione CDC – (30 Settembre 2024) - Jacopo Brogi e Alessandro Fanetti – ci dicono:

Intervista all’alto diplomatico dopo l'omicidio di Nasrallah, leader di Hezbollah, sulle politiche stragiste in atto in Medio Oriente. Un appello ai paesi musulmani in aiuto di Palestina e Libano, citando il leader della Rivoluzione Islamica e Guida Suprema dell'Iran, lo Ayatollah Seyyed Ali Ḥoseyni Khamenei: “Tutti devono contribuire secondo le proprie possibilità”.

Proprio mentre stiamo lavorando all’intervista con l’Ambasciatore iraniano in Italia Mohammad Reza Sabouri, arriva la notizia della morte del Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah ucciso da Israele nell’ondata di attacchi di venerdì 27 settembre, atti di guerra da decine di morti contro la parte meridionale della capitale libanese, mentre è in corso l’Assemblea generale dell’Onu.

 

Proprio da New York, il premier israeliano Netanyahu ha coordinato gli attacchi; poco prima aveva definito l’Onu stessa come “Palude antisemita”, mentre molte delegazioni lasciavano l’aula per protesta.

“Non ci fermeremo, avanti fino alla vittoria totale”. “Non c’è luogo – non c’è luogo in Iran – che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere. E questo vale per tutto il Medio Oriente”.

“Israele desidera la pace”.

 E via subito con la strage sul Libano: circa ottanta bombe israeliane di fabbricazione americana, potentissimi ordigni penetranti anti-bunker.

 Almeno 9 edifici di Beirut rasi completamente al suolo.

Il numero delle vittime è al momento incalcolabile per la violenza e l’estensione dell’attacco. Inevitabile partire da qui, vista la gravità dei fatti e del momento storico.

Signor Ambasciatore, quale significato umano, politico e geopolitico ha l’assassinio da parte di Israele di Hassan Nasrallah e cosa rimane dell’Onu?

 “Prima di tutto, ringrazio il sito Come Don Chisciotte per il suo impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica sui crimini e la difficile situazione della popolazione innocente di Palestina e Libano in questo contesto regionale critico.

Le Nazioni Unite hanno forse fatto qualcosa di concreto durante i lunghi anni di occupazione della Palestina e le ripetute aggressioni del regime sionista, specialmente nell’ultimo anno, per pensare che possano fare qualcosa ora?

Purtroppo, le organizzazioni internazionali e i paesi occidentali stanno solo osservando i crimini del regime israeliano e sicuramente dovranno rispondere di questo.

Abbiamo sempre detto che questo regime non rispetta nessuna delle norme umane, morali o internazionali.

Uccidere civili, donne e bambini è uno dei tratti più evidenti della brutalità e della ferocia dei leader del regime sionista.”

L’Ambasciatore iraniano Sabouri:

“Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza”

Beirut, macerie dopo l’attacco israeliano a sud della capitale.

 

L’Ambasciatore iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza”

Hassan Nasrallah ucciso da Israele nell’ondata di attacchi di venerdì 27 settembre

Qual è la sua opinione sugli sviluppi di queste ore, cosa accadrà nel dopo Nasrallah?

 “Il gruppo della resistenza continuerà la sua lotta contro il regime sionista fino alla fine. La travagliata storia del Medio Oriente ha insegnato a tutti gli attori coinvolti che l’unica risposta all’aggressività e ai crimini del regime israeliano è la resistenza legittima. La formazione dei gruppi di resistenza e le due grandi intifade del popolo palestinese sono state influenzate da questa esperienza storica. Le guerre del regime sionista contro il popolo e i governi legittimi della regione negli anni 1948, 1967, 1973, 2006, e altre, hanno dimostrato che negoziare con un regime che non rispetta alcuna legge internazionale è inutile.

 

Hezbollah, il gruppo libanese di resistenza, è nato in risposta all’aggressione israeliana contro il Libano e in sostegno al popolo palestinese.

 Fino ad oggi, Hezbollah continua a tenere alta la bandiera della resistenza.

Dopo il 7 ottobre e le feroci aggressioni del regime israeliano contro Gaza, Hezbollah ha ribadito il suo sostegno alla popolazione palestinese.

 In questo contesto, Israele non risparmia alcuno sforzo per provocare tensioni e innescare una crisi regionale, e di conseguenza una guerra.

 Attacca apertamente i comandanti di Hezbollah, bombarda il sud del Libano e ha costretto migliaia di persone a lasciare le proprie case.

Nonostante ciò, Hezbollah ha dimostrato grande moderazione per evitare un’escalation.

Tuttavia, Israele, con i suoi attentati mirati e l’esplosione di dispositivi elettronici in Libano, sta provocando una nuova ondata di tensioni nella regione.

Questo regime cerca di incrementare il livello di tensione attraverso nuove provocazioni e attacchi mirati, che sono esempi di terrorismo di Stato, per giustificare agli occhi dell’opinione pubblica interna il mancato raggiungimento dei propri obiettivi, nonostante un anno di massacri.

 Israele cerca costantemente di aprire nuovi fronti di conflitto e guerra nella regione per uscire dall’impasse di Gaza.”

Signor Ambasciatore, qual è la sua valutazione della guerra e del ruolo della resistenza un anno dopo gli eventi del 7 ottobre, considerando la drammatica situazione a Gaza?

 

Come avete indicato, è passato un anno dagli eventi di ottobre. Tuttavia, bisogna ricordare che la storia della Palestina e dei conflitti in Medio Oriente non è iniziata il 7 ottobre.

 Per 76 anni, il regime sionista ha imposto alla popolazione oppressa della Palestina una serie di crimini, tra cui genocidi, massacri, deportazioni forzate e tutte le atrocità menzionate nel diritto internazionale.

Non si dovrebbe ridurre il problema della Palestina e dei conflitti in Medio Oriente al 7 ottobre.

Da anni, il regime israeliano assediava brutalmente la popolazione della Striscia di Gaza per aver difeso legittimamente la propria terra e il diritto alla vita, tanto che Gaza era conosciuta come la più grande prigione a cielo aperto del mondo.

Ad esempio, secondo i rapporti delle organizzazioni internazionali, tra il 2006 e il 2023 nella Striscia di Gaza ci sono stati più di 20 massacri, con migliaia di persone senzatetto o incarcerate.

Pertanto, come potete vedere, l’evento del 7 ottobre 2023 non è sorto dal nulla, ma è il risultato di anni di brutalità e crimini commessi dai sionisti.

L’Ambasciatore iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza.”

 

L’Ambasciatore iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza”

 

Secondo i dati, dal 7 ottobre a oggi, più di 40.000 palestinesi sono stati uccisi, la maggior parte di loro donne e bambini, e oltre 92.000 persone sono rimaste ferite. Anche in Cisgiordania sono state uccise 700 persone, di cui più di 160 bambini. L’opinione pubblica mondiale si chiede perché queste persone siano state uccise.

È forse per il crimine di aver difeso le proprie case e terre e per essersi opposte all’ingiustizia che meritano tale crudeltà da parte dei sionisti?

Ovviamente, il regime israeliano sta cercando in tutti i modi di invertire la realtà dei fatti attraverso la propaganda e di esercitare pressioni sui governi per imporre una narrazione falsa all’opinione pubblica mondiale.

Tuttavia, le manifestazioni popolari a sostegno della causa palestinese in tutto il mondo mostrano che le coscienze risvegliate non si piegheranno mai alle menzogne e alle intimidazioni, e alla fine la luce vincerà sulle tenebre.

Oggi, un anno dopo i crimini del regime israeliano a Gaza e in Libano, è possibile vedere le bandiere e i simboli del popolo palestinese anche in alcune zone e città europee, tra cui l’Italia.

 Questo perché la coscienza globale non può più tollerare il massacro di donne e bambini, giornalisti, soccorritori e personale medico innocenti.”

L’Ambasciatore iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza”

Netanyahu ha recentemente dichiarato:

“A chi non l’ha ancora capito, voglio chiarire la politica di Israele: non aspettiamo di essere minacciati, preveniamo le minacce.

Ovunque, in ogni campo e in ogni momento.”

Dove vuole arrivare Israele con questa politica di guerra preventiva? Qual è la sua opinione?

 “Vorrei sottolineare che Israele non rispetta nemmeno le regole del diritto internazionale umanitario che regolano i conflitti armati.

 Queste leggi richiedono alle parti in conflitto di rispettare tre principi:

 necessità, distinzione e proporzionalità.

Tuttavia, secondo i rapporti delle istituzioni internazionali e della Corte internazionale di giustizia (ICJ), Israele non rispetta nessuno di questi principi, e i suoi leader sono attualmente sotto inchiesta legale.

 Purtroppo, alcuni paesi occidentali, attraverso l’applicazione di doppi standard, hanno finora impedito l’attuazione delle sentenze di questi tribunali.

 

Le recenti dichiarazioni del primo ministro del regime sionista dimostrano apertamente il suo disprezzo per la legge e la sua natura selvaggia, affermando che non ci sarà alcun luogo o momento sicuro per le persone.

A sostegno di questa affermazione scioccante, si riferisce alla dottrina superata delle guerre preventive dell’era Bush.

Se le istituzioni e i tribunali internazionali agissero come le coscienze risvegliate del mondo, Israele dovrebbe essere condannato al massimo delle pene per ogni singola parola e azione di questo genere.

Vorrei avvertire che con l’esplosione di dispositivi elettronici, Israele sta mettendo in pericolo la sicurezza del commercio elettronico globale, minacciando tutte le persone nel mondo che utilizzano tali dispositivi.

 Questo atto è un chiaro esempio di terrorismo informatico di Stato, e se le istituzioni internazionali rimarranno in silenzio, presto ne subiranno le conseguenze.

Chi risponderà per la morte di una bambina libanese, uccisa mentre giocava con un cercapersone esplosivo?”

Netanyahu ha dichiarato nuovamente lo scorso luglio, prima di esortare il Congresso degli Stati Uniti a unirsi alla guerra contro l’Iran: “La civiltà contro la barbarie”.

Signor Ambasciatore, lei si sente un barbaro?

 “Non intendo rispondere alle affermazioni di una persona arrogante e ignorante. Tuttavia, è importante sottolineare che l’Iran, con una civiltà di 7.000 anni, e con i suoi grandi contributi culturali e scientifici, non ha bisogno di dimostrare la sua civiltà.

 L’Iran non ha attaccato nessun paese o territorio negli ultimi 200 anni, ma ha dimostrato che non ha mai esitato, e mai esiterà, a difendere i propri confini e la propria dignità.

 L’Iran ha sempre cercato la pace, il dialogo e la cooperazione tra culture, popoli e civiltà, come dimostrato dalle sue numerose iniziative nelle organizzazioni internazionali.

Nel 2001, l’Iran ha lanciato l’idea del “Dialogo tra civiltà”, che ha dato il nome all’anno in corso.

 Credo fermamente che il mondo sappia riconoscere chi sono i veri barbari:

coloro che massacrano migliaia di donne e bambini innocenti, gli invasori e gli occupanti, che non conoscono né civiltà né umanità.

Azioni così orribili non hanno equivalenti nemmeno nei tempi più bui della storia.”

27 settembre – Il premier Netanyahu ordina di attaccare il Libano e radere al suolo un intero quartiere nel sud di Beirut dalla sua camera d’albergo a New York.

L’Ambasciatore iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza”

Poco prima, Netanyahu durante l’assemblea Onu  illustra i piani di Israele per il Medio Oriente .

 

L’Iran è disposto ad accettare il rischio di entrare in una guerra regionale?

 “Come già detto, le politiche dell’Iran sono sempre state volte a promuovere la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione.

 Finora, l’Iran ha mostrato grande moderazione nonostante i continui tentativi del regime israeliano di provocare conflitti.

 Tuttavia, Israele sa bene che l’Iran non scenderà mai a compromessi quando si tratta delle sue linee rosse in materia di sicurezza e integrità territoriale.

Tutti ricordano l’attacco terroristico del 1° aprile 2024 contro le sedi diplomatiche dell’Iran a Damasco, che ha violato tutte le leggi internazionali.

Nonostante ciò, l’Iran ha dato due settimane di tempo alle organizzazioni internazionali per condannare e affrontare questo crimine, ma, una volta constatata la loro inazione, il 15 aprile ha risposto con un’azione limitata volta a garantire la pace e la stabilità.

 La risposta dell’Iran ha colpito obiettivi militari e di intelligence israeliani, non la popolazione civile.

Per quanto riguarda l’assassinio di Ismail Haniyeh, come abbiamo già dichiarato più volte, risponderemo al momento e nel luogo da noi scelti.”

Quale ruolo giocano gli Stati Uniti negli equilibri attuali del Medio Oriente?

 “Non solo gli Stati Uniti non hanno fatto nulla per fermare la macchina da guerra del regime israeliano, ma hanno sempre fornito un sostegno completo sia a livello di intelligence che di armamenti.”

Qual è la sua opinione sull’attuale transizione dell’ordine mondiale e sui rapporti tra l’Iran e i BRICS?

 “Alcuni pensavano che con il crollo dell’Unione Sovietica sarebbe arrivata la fine della storia e che si sarebbe stabilito un ordine mondiale unipolare.

Tuttavia, tali idee non erano altro che illusioni.

Queste convinzioni si basano su visioni imperialistiche estreme, che non sono in linea con la natura umana.

Uguaglianza, giustizia, pace e rispetto reciproco sono radicati in migliaia di anni di cultura e civiltà umana e non hanno nulla a che fare con il dominio, l’oppressione e l’aggressione.

Il fallimento delle visioni unilaterali, in particolare dopo le guerre unilaterali degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan, è ormai evidente a tutti.

L’attuale transizione dell’ordine mondiale significa che gli attori internazionali si stanno diversificando, così come le fonti di potere e i centri di potere.

Oggi, persino l’immagine del cadavere di un bambino palestinese coperto di sangue e polvere può influenzare l’opinione pubblica globale e diventare un attore rilevante a livello internazionale.

 Oggi, le fonti di potere non si limitano solo alla forza materiale, ma includono anche la forza morale.

In altre parole, il cambiamento di paradigma nel sistema globale ha reso evidente che le potenze di ieri non possono più risolvere le crisi mondiali senza il contributo di tutti gli attori coinvolti.

 In questo contesto, i membri del BRICS o l’Organizzazione di Shanghai, che si basano sia sul potere materiale che morale, stanno emergendo come nuovi attori globali.

 Anche la Repubblica Islamica dell’Iran, grazie alla sua posizione geopolitica e strategica, continua a essere un attore importante sulla scena internazionale e contribuisce alla pace, alla stabilità e allo sviluppo globale.

 L’Iran è recentemente diventato membro permanente dei BRICS e sta lavorando per rafforzare la cooperazione a tutti i livelli.”

Quali sono le priorità più urgenti del nuovo governo iraniano di “Pezeshkian” in materia di politica interna?

 

“Come sapete, il signor “Pezeshkian”, dopo la morte del precedente presidente, è stato eletto con il sostegno popolare in una competizione elettorale.

 Per la Repubblica Islamica dell’Iran, la volontà del popolo è sempre stata la priorità principale.

 Il nuovo governo ha idee specifiche sia in politica interna che estera, in linea con le attuali priorità del popolo.

 In primo luogo, cercherà di realizzare queste idee attraverso l’unità e l’utilizzo di tutte le risorse disponibili sotto il concetto di “governo di unità nazionale”.

A livello interno, le priorità saranno affrontare le difficoltà economiche, che in gran parte derivano dalle sanzioni unilaterali e illegittime degli Stati Uniti.

Il rafforzamento dei vari settori economici interni e la promozione di politiche di cooperazione costruttiva con il mondo, in particolare con i paesi vicini, saranno tra le principali priorità del nuovo governo iraniano.

 Inoltre, come chiaramente dichiarato nelle politiche del nuovo governo, l’Iran è pronto a collaborare costruttivamente con il mondo, compresi i paesi europei, purché siano disposti ad apprendere dal passato e costruire un futuro di progresso.”

L’Ambasciatore iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza.”

Il presidente iraniano Pezeshkian.

Nelle ultime settimane, il presidente turco Erdogan e – a seguito degli attuali accadimenti in Libano – Il leader della Rivoluzione Islamica e Guida Suprema dell’Iran, lo “Ayatollah Seyyed Ali Ḥoseyni Khamenei” hanno fatto appello all’unità del mondo musulmano per contrastare Israele, a che punto siamo?

 “Spero che, con la situazione attuale e il continuo perpetrarsi dei crimini del regime israeliano, i popoli musulmani, in particolare i leader dei paesi islamici, si risveglino e abbandonino il loro stato di inerzia, accorrendo in aiuto del popolo indifeso della Palestina e del Libano.

Il leader supremo dell’Iran ha dichiarato che tutti devono contribuire secondo le proprie possibilità.”

L’Ambasciatore iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile è la Resistenza.”

Il leader della Rivoluzione Islamica e Guida Suprema dell’Iran, è  lo Ayatollah Seyyed Ali Ḥoseyni Khamenei.

Dopo l’attacco di Beirut e la morte di Hassan Nasrallah, cosa succederà? Ci sarà una risposta di Teheran?

 “Sicuramente la resistenza di Hezbollah e il popolo libanese vendicheranno il sangue di questo martire.

Come sapete, ogni volta che uno dei leader della resistenza viene ucciso, un altro comandante prende in mano la bandiera della leadership. Anche in questa fase sarà così.”

In ore roventi come queste, l’”Ambasciatore Sabouri” è riuscito a mantenere un equilibrio ed una moderazione diplomatica non comune, nonostante i venti di guerra soffino molto forte soprattutto contro il suo paese, l’Iran.

Tutti si chiedono: cosa farà Teheran? È forse ancora troppo presto per dirlo: dopo l’uccisione di Nasrallah, nel paese sono stati proclamati cinque giorni di lutto nazionale.

Quello che è certo è chi vuole la guerra: ciò che sta avvenendo anche mentre state leggendo questo articolo in quel di Beirut, ne è la plateale dimostrazione di fronte a tutti noi.

(Jacopo Brogi e Alessandro Fanetti)

  

Commenti

Post popolari in questo blog

Quale futuro per il mondo?

Co2 per produrre alimenti.

Caos e dazi.