Le città sono insicure.
Le città sono insicure.
Città
sempre più insicure: colpa
del
buonismo di sindaci e toghe rosse.
Ilgiornale.it
- Felice Manti – (17 Settembre 2024) – ci dice:
Il problema
della sicurezza nelle città è legato al buonismo di centrosinistra.
Dove
governa la sinistra cresce l'insicurezza.
Il dato del Sole24ore di ieri fotografa la
distanza siderale tra la realtà e il buonismo dei sindaci di centrosinistra,
con un reato su tre segnalato nei capoluoghi a guida Pd, nella stragrande
maggioranza dei casi commessi da immigrati irregolari.
Secondo
la Questura di Milano sono 8 reati su 10, l'esecutivo ha già inviato 1.653
nuovi agenti a Milano, lo stesso Sala ha già «commissariato» il suo assessore
alla Sicurezza “Marco Granelli” con l'ex capo della Polizia “Franco Gabrielli”,
il cui lavoro darà frutti che si vedranno nei prossimi mesi.
Il
vizio d'origine di questa sottovalutazione «buonista» affonda negli anni
Settanta, quando la corrente più ideologica della magistratura teorizzò il
ruolo «rivoluzionario» della magistratura che avrebbe dovuto, in sfregio
all'obbligatorietà dell'azione penale e la terzietà della magistratura, far
prevalere il contrasto ai crimini dei colletti bianchi (e dei politici)
rispetto alla microcriminalità, con piccoli delinquenti e spacciatori
considerati vittime del sistema.
Una
stortura su cui si è innestata Tangentopoli, con i guasti che vediamo ancora
oggi.
I
decreti Sicurezza voluti dall'esecutivo presto daranno i loro frutti,
operazioni sul territorio come Strade sicure (i militari coinvolti sono saliti
da 5mila a 6mila) hanno aumentato la presenza di forze dell'ordine, con buona
pace del negazionismo di chi da un lato non vuole poliziotti nelle strade,
invoca più immigrazione, decreti svuotacarceri e depenalizzazione dei reati e
dall'altro nasconde l'escalation dei reati predatori anche in zone nobili della
città (vedi
lo stupro di Capodanno in Piazza Duomo).
La
disorganizzazione urbana e sociale, la sporcizia nelle strade, muri imbrattati
sono segni manifesti di degrado - che gli inglesi chiamano “incivility” -
specie se i cosiddetti «spazi interstiziali» dismessi o abbandonati che
attraggono baby gang e spacciatori si trovano nel cuore delle nostre città.
Persino il” Labour “inglese ha capito che
contro gli “street crimes” serve maggiore fermezza.
Qualcuno
lo spieghi a” Md” e a” Elly Schlein”.
Giorgia
Meloni: arriva la proposta
di
Musk, ma scoppia il putiferio.
Msn.com
- Christian Luca Di Benedetto – News Mondo – (28-09 – 2024) – ci dice:
Elon
Musk vuole lanciare Starlink in Italia a soli 10 euro al mese, ma serve
l’approvazione di Giorgia Meloni.
Elon
Musk è pronto a rivoluzionare il mercato della connessione Internet in Italia
con Starlink, il suo innovativo servizio di Internet satellitare, ma Giorgia
Meloni ha delle “pressioni” per non accettare.
L’imprenditore
americano ha proposto di offrire abbonamenti a meno di 10 euro al mese, un
prezzo estremamente competitivo rispetto a quelli attuali.
Tuttavia,
per lanciare Starlink a questa tariffa, Musk ha bisogno del via libera del
governo italiano, e in particolare della premier Giorgia Meloni.
La situazione si complica per la presenza di
altri attori sul mercato, come “Tim” e “Open Fiber”, che potrebbero vedere il
progetto di Musk come una minaccia al loro dominio.
Il
progetto di Elon Musk: co-finanziamento e tempi rapidi.
Musk
ha spiegato che per portare Starlink in Italia sarebbero necessari tra i sei e
i nove mesi, grazie a un co-finanziamento che unirebbe fondi del Pnrr (Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza) e investimenti privati provenienti dallo
stesso Musk.
Uno
dei punti di forza di Starlink è la capacità di offrire Internet ad alta
velocità direttamente agli utenti senza la necessità di infrastrutture fisiche
complesse come quelle utilizzate dai provider tradizionali.
Questo
approccio potrebbe rivelarsi particolarmente vantaggioso per le zone rurali e
le aree meno connesse d’Italia, dove” Tim” e “Open Fiber” faticano a portare un
servizio efficiente.
(Esiste
il video di Giorgia Meloni in video collegamento all'evento promosso da Biden
per l'assistenza all'Ucraina -RaiNews multimedia).
Secondo
fonti vicine al progetto, “Starlink” ha già dimostrato la sua efficacia in
contesti difficili come l’Ucraina e lo Zimbabwe, fornendo connettività
affidabile e veloce anche nelle zone più isolate.
Tuttavia,
l’ingresso di Starlink in Italia deve fare i conti con le resistenze di chi
punta a mantenere il controllo della rete “italiana”.
Tim e
Open Fiber sostengono infatti che le loro soluzioni siano più adatte per il
territorio nazionale, proponendo un modello basato su infrastrutture fisiche
consolidate.
La
decisione di Giorgia Meloni: tra innovazione e interessi nazionali.
Il
ruolo della premier Giorgia Meloni sarà cruciale:
aprire a Musk potrebbe significare scontentare
alcuni dei suoi collaboratori e stakeholder, che vedono nella rete italiana un
progetto strategico per il Paese.
Tuttavia,
una mancata apertura potrebbe inviare un segnale negativo agli investitori
stranieri, mettendo a rischio non solo il “progetto Starlink”, ma anche future
collaborazioni in settori ad alta tecnologia come la costruzione di fabbriche
per le auto elettriche di Tesla o nuove partnership nel campo spaziale.
La
decisione di Meloni rappresenta quindi un bivio importante:
scegliere tra l’innovazione e l’attrazione di nuovi
investimenti esteri o proteggere gli interessi dei provider nazionali.
Qualunque
sia l’esito, la mossa della premier avrà un impatto significativo sul futuro della connettività in Italia e
sulle opportunità di crescita del Paese.
(News
Mondo)
La
nostra intervista al Lt. Gen. Mike Flynn:
“I
politici Europei siano leader e difendano
gli interessi ed i valori dei propri Paesi”
(anche
Giorgia Meloni).
Mittdolcino.com
– (9 settembre 2024) – Mitt Dolcino - Redazione – ci dice:
Siete
pronti ad elezioni USA molto contestate?
Le
prossime elezioni Presidenziali USA saranno lo spartiacque tra globalismo di
Davos e il ritorno alle origini del capitalismo democratico di Adam Smith,
ritornando a prediligere la ricchezza - e l'interesse - delle nazioni.
Nonostante
le aspettative di potenziali brogli, Trump parte favorito.
Nel
caso, verrà eletto il vero avversario del WEF di Davos-patrono delle
oligarchie. Ciò che Trump rappresenta, valori importanti in America, faranno la
differenza: gli alleati USA stiano dunque tranquilli, lavorino da patrioti,
nell'interesse dei propri rispettivi Paesi.
La
nostra intervista al Lt. Gen. Mike Flynn:
“I politici Europei siano leader e difendano
gli interessi ed i valori dei propri Paesi” (anche Giorgia Meloni).
È per
noi un onore ospitare sul nostro sito il Gen. Michael J. Flynn, ex National
Security Advisor alla Casa Bianca sotto la Presidenza di Donald J. Trump oltre
che essere stato a capo dell’intelligence militare USA.
Più
molti altri ruoli operativi (anche in Afghanistan, dove collaborò molto
strettamente con i militari italiani ed i Carabinieri, per cui ha espresso
pubblicamente grande stima ed amicizia).
Attualmente
è presidente del think tank “America’s Future” ed è autore di libri
best-seller.
Una
famiglia di militari, come il padre, di valori cristiani (è cattolico). Il
fratello è il Gen. Chales A. Flynn, comandante del United States (cfr-. Army’s
largest Service Component Command), U.S. Army Pacific (USARPAC), basato alle
Hawaii. Insomma, una famiglia di patrioti.
Mike
Flynn ci ha spiegato che, nonostante l’ottimismo per i risultati della prossima
elezione, la sfida che ha innanzi il mondo occidentale è enorme, per
l’Occidente e per l’umanità.
Una
sfida di valori.
È
emersa ad esempio l’estrema preoccupazione di una possibile guerra nucleare tra
superpotenze, vedasi a causa di tentativi di soggetti NATO di estendersi verso
la Russia, combattendo addirittura dentro la Russia (…).
Come
da noi auspicato, è stato fatto notare che la prossima amministrazione dovrà
dialogare con Mosca, esprimendo molta confidenza sul fatto che anche la Russia
sia più che disponibile al dialogo, trovando una soluzione al problema ucraino
(…).
Si è
discussa l’evoluzione della NATO e la possibile uscita della Germania
dall’Euro, incluse le sue implicazioni.
Oltre a prevedere un attacco al dollaro,
atteso, soprattutto da parte della Cina, nascosta dietro ai suoi alleati
globali.
L’intervista
è su “Rumble”.
È
stato chiarissimo il messaggio che invita a lavorare con serenità, ad esempio a
livello di politici di paesi che condividono i valori di democrazia, con
l’obiettivo di difendere le basi del vivere civile che abbiamo apprezzato negli
ultimi 80 anni circa;
ovvero
negando il concetto di “Non avrai niente e sarai felice/dovrai tacere” voluto
da Davos e dal World Economic Forum di “Klaus Schwab”.
Spingendo
così i politici occidentali a sviluppare localmente una leadership capace e
volenterosa, basata sulle competenze, elemento necessario – la competenza – per
vincere le sfide che si approssimano.
Come farà l’America, a casa propria, negli
USA.
Ma il
messaggio alla lunga più importante è stato quello di andare a votare
quest’anno soprattutto, di partecipare alla politica in presenza di soggetti
che si dimostrino veri patrioti, a difesa dei propri valori fondamentali.
Infatti
i primi difensori della democrazia siamo noi!
La
garanzia che Trump sia appunto “uno di noi”, internazionalmente parlando, non
solo è emersa in modo palese, ma addirittura i dettagli espressi l’hanno resa
oltremodo credibile!
In
breve Trump rischia di essere il baluardo dell’Occidente libero, precisamente
al bivio tra una nuova forma di deriva autoritaria di stampo oligarchico,
sempre presente nella cultura europea.
E l’interesse democratico del 99% della
popolazione di vivere una vita dignitosa.
Intervista
tutta da ascoltare, per le vision che il Gen. Mike Flynn ha espresso,
soprattutto sull’Italia, per gli italiani ed ai suoi leaders.
(Redazione
Mitt Dolcino – Mittdolcino.com).
Le
città di sinistra sono le più insicure:
il
buonismo rosso sulla pelle dei cittadini.
Lavocedelpatriota.it
– (17 Settembre 2024) – Redazione – ci dice:
Il dato è chiaro a tutti:
le
città governate dal centrosinistra sono le più insicure.
Questo
è quanto si evince dal report pubblicato ieri dal Sole 24 Ore sullo stato di
sicurezza delle nostre città.
Tra le prime dieci città italiane per numero
di denunce, ben otto sono amministrate dalla sinistra.
E se
si aggiunge, a questi dati, che le città governate dal centrosinistra sono
anche quelle più severe in quanto a contravvenzioni stradali, il quadro che
viene fuori non è certo positivo:
la sinistra, nelle città che amministra, è
dura con i cittadini che hanno una macchina, ma debole con chi invece
trasgredisce la legge.
Reati
degli stranieri in aumento.
Secondo
i numeri pubblicati dal Sole 24 Ore, le denunce nel 2023 sono aumentate del
3,8% rispetto al 2022, ma nel primo semestre di quest’anno sono invece
registrate in flessione di un punto percentuale, con il calo più significativo
che riguarda gli omicidi volontari.
Il 34,5% dei denunciati è extracomunitario, la
metà di questi è composta da irregolari.
In questa prima metà dell’anno, i rimpatriati
sono aumentati di circa 600 unità rispetto al 2023.
Numeri ai quali Libero oggi ha aggiunto altre
informazioni:
dal
2010 al 2022 si è registrato un aumento degli arresti per i minorenni stranieri
(aumento del 75%) rispetto a un calo (del 16%) per i minorenni italiani.
Pesa
il fenomeno delle baby gang, formate maggiormente da immigrati di seconda
generazione, che sempre più spesso si sentono in contrasto con la nostra
società e la osteggiano con furti, rapine, violenze, incendi e minacce.
È il
fenomeno dell’integrazione auspicata da una sinistra ma nei fatti fallita.
Milano,
Roma, Firenze.
Passiamo
alla classifica.
Come
anticipato, il triste primato spetta alle città governate dal centrosinistra,
che occupano tutti i gradini del podio.
Al
primo posto c’è immancabilmente Milano.
Quella
Milano governata da Giuseppe Sala, così attento a fare la guerra alla scultura
della donna che allatta ma inerte sugli interi quartieri ormai in mano alla
criminalità, alle baby gang e agli immigrati.
Su
100mila abitanti ci sono 7mila denunce, in crescita del 5% rispetto ai livelli
del 2019.
Al
secondo posto di questa speciale classifica, poi, c’è Roma, che fa registrare
un aumento del 16% rispetto al pre-Covid e riacquista la medaglia d’argento
rispetto allo scorso anno.
Sul
gradino più basso del podio c’è Firenze:
il rapporto tra cittadini e denunce in queste
due ultime città è molto simile, con 6mila denunce ogni 100mila abitanti.
Emblematico il caso della Toscana, che può
vantare nella top 10 tre capoluoghi, Firenze, Prato e Livorno, che sono anche
le uniche province amministrate attualmente dal centrosinistra.
Tra le
altre città, ci sono Rimini, Torino, Bologna.
Ottava
e nona rispettivamente Imperia e Venezia, gli unici comuni della top 10
governate dal centrodestra.
Fallimento
della sinistra.
È la
dimostrazione plastica che qualcosa non va, che il buonismo non ha portato
buoni effetti e che per anni l’Italia ha rischiato di raggiungere il livello di
delinquenza delle grandi metropoli europee, che hanno interi quartieri in mano
alla criminalità e agli immigrati.
È il risultato del progressismo, delle
politiche “no-border”, dell’apertura incontrollata delle nostre frontiere
esterne.
Là
dove i sindaci sono stati più “accoglienti” (che poi, è tutto da vedere, perché
non prevedere nessun piano di integrazione e lasciare che gli immigrati
riversino in strada, non sembra proprio costituire “accoglienza”), là dove i
sindaci hanno attuato le politiche buoniste dei loro capi di partito, la
criminalità è più alta.
L’Italia,
da quando è salita la destra al governo, sta riuscendo a limitare gli sbarchi e
i danni.
Allo stesso modo, ma in forte ritardo, anche
gli altri Paesi europei, governati dai socialisti, si sono ritrovati in
difficoltà e cercano di fare dietrofront seguendo il modello del Governo
Meloni.
La
sinistra italiana, insomma, è rimasta l’unica ancora rinchiusa nella sua
ideologia, l’unica ancora a festeggiare se un ministro viene processato per
aver difeso i confini nazionali.
Città
insicure: si diffonde la rabbia
sociale,
servono mediatori e servizi.
Thedottcultura.it - Stefania Valbonesi – (17
settembre 2024) – ci dice:
Il
presidente della “Fondazione Caponnetto” getta l’allarme.
La
sicurezza, problema chiave in particolare nelle grandi città e in particolare,
ancora, nelle grandi città d’arte: Milano, Roma Firenze.
Una
classifica resa nota dal Sole24ore che non mancherà di fare discutere.
Un
terzo posto, quello del capoluogo toscano, che non stupisce molto i residenti,
vista la raffica di episodi che vanno da molestie a rapine, che si sono contati
negli ultimi tempi nella città del giglio, culminati con l’aggressione del
novantunenne ridotto in coma da una senza fissa dimora che pure sembra
conoscesse di vista.
Senza
contare l’ulteriore tema entrato nel dibattito con forza, in conseguenza
all’episodio di Viareggio in cui la vittima della rapina ha investito il suo
aggressore con l’auto uccidendolo, ovvero la diffusa rabbia collettiva che
questa insicurezza percepita scatena, sdoganando l’irrazionale desiderio di
farsi giustizia da sé.
Sulla questione abbiamo raggiunto il
presidente della “Fondazione Caponnetto”, “Salvatore Calleri”, che ha condiviso
alcune riflessioni.
Salvatore
Calleri.
La
percentuale dei reati “di strada”, aggressioni, rapine, molestie, si stanno
alzando in particolare nelle città che hanno anche un alto indice di
turistificazione.
Firenze
è un esempio classico: città d’arte, tanti turisti e innalzamento dei reati,
tanto da finire al terzo posto nella classifica dopo Roma e Milano.
Che ne
pensa?
Non
sono per nulla stupito di ciò, anche se da analista le classifiche sono utili
ma vanno sempre interpretate.
Ma se in un periodo in cui vige la legge
Cartabia, che ha reso obbligatoria la denuncia per alcuni reati in cui prima si
procedeva d’ufficio, aumentano i reati denunciati ciò significa una sola cosa:
la situazione delle città italiane è grave
davvero.
Il
caso Firenze è poi particolarmente significativo in quanto, come “Fondazione
Caponnetto”, abbiamo seguito passo a passo l’innalzarsi del livello del
problema in una città che è al tempo stesso, ex isola felice, città ricca di
tesori artistici con il conseguente flusso turistico illimitato che rende la
città sovraccarica e quindi fragile, poco abituata alla violenza che si consuma
in strada quasi senza motivo.
Mi
dispiace dirlo ma le analisi e le considerazioni da me fatte con la Fondazione
Caponnetto sono state tutte azzeccate.
Il
problema ora, a Firenze ma anche nelle altre città italiane, è: cosa fare?
Tenendo
conto della diversità anche spaziale fra Roma Milano e Firenze (il che non fa
che rendere ancora più grave la situazione fiorentina) , alcuni passi sono
tuttavia indispensabili ovunque, fra cui acquisire una visione complessiva
della sicurezza urbana coerente e ad ampio raggio, evitando interventi tampone
che non sono affatto utili.
Fra gli elementi capaci di ricomporre una
visione ad ampio raggio, quello della prevenzione (“lotta al crimine del giorno
prima e non del giorno dopo”) che si fa, fra le altre cose, riacquisendo la
gestione della notte”.
Si
riferisce a un intervento fisico repressivo o sociale?
“Quando
parlo di visione complessiva della sicurezza mi riferisco ad entrambi gli
aspetti.
Inutile
e contro producente investire solo su un lato o solo sull’altro:
la
repressione senza l’attività di mediatori, formatori, servizi sociali diventa
una pura conta di rei che vengono stoccati dentro a carceri che, come minimo
servizio, mettono i giovani dilettanti del crimine a “scuola” da insegnanti già
maturi, senza considerare che le condizioni delle strutture che rendono
impossibile resistervi senza l’aiuto farmacologico, diffusissimo e
richiestissimo.
D’altro canto, l’aiuto sociale senza chiamate
in causa di responsabilità diventerebbe solo un incentivo per coloro che
compiono reati, a ritenersi impuniti e impunibili e dunque a reiterare senza
freni il comportamento aggressivo.
Le soluzioni vanno dunque portate avanti
insieme, in coordinamento, cosa che può fare solo una squadra, che conosca al
suo interno professionalità differenziate e coerenti a un unico obiettivo,
ovvero sconfiggere culturalmente, socialmente e economicamente i comportamenti
criminali e violenti che spesso coinvolgono vere e proprie bande e con le quali
bisogna avere tolleranza zero”.
In
tutto ciò, entra in modo deflagrante l’episodio avvenuto sempre in Toscana,
precisamente a Viareggio, in cui un’imprenditrice rapinata in auto
(l’aggressore avrebbe aperto la portiera dell’auto minacciandola e rubandole la
borsa) ha seguito e investito l’aggressore uccidendolo. Che significato assume
questa vicenda, secondo lei?
“Premetto che la giustizia fai da te è
sempre da condannare.
Fatta
questa doverosa premessa, se lo Stato non controlla il territorio e si arriva
all’esasperazione dei cittadini e allo scoppio della rabbia, dal momento che in
determinate isole felici (Viareggio è una di queste) la recrudescenza della
criminalità è evidente e quotidiana, non ci si meravigli se avvengono
determinati episodi.
Purtroppo,
fra le ex isole felici ci sono tante realtà del centro Italia, fra cui quasi
tutta la Toscana, come emerge anche dalla classifica pubblicata dai quotidiani,
dove Livorno, ad esempio, è al decimo posto”.
Qualche
riflessione sul nuovo DDL Sicurezza in esame in Parlamento?
“Prima,
preferisco attendere e studiare le norme approvate per capire esattamente come
si muove il legislatore.
Tuttavia, alcune riflessioni generali si
possono fare:
ad esempio sulla necessità, che ritengo
stringente, di modificare la legge Cartabia nella parte in cui rende troppo
complicato l’intervento delle forze dell’ordine;
in secondo luogo, mancano le cosiddette
strutture intermedie.
Questo
al momento ancora non è stato fatto.
Con
questo, non intendo i “Cpr”, ma le strutture che riguardano quel gruppo di
persone che è meglio non stiano in carcere ma neppure libere.
Mi
riferisco agli autori di piccoli reati, magari legati al mondo degli
stupefacenti, “border-line”, che nella permanenza in carcere sviluppano
conoscenze o vengono a contatto con comportamenti che ne “perfezionano” la
scelta criminale.
Mancano strutture intermedie “semicarcerarie,
se vogliamo chiamarle così, che mettono insieme la valenza punitiva con quella
rieducativa.
Di questo ce n’è un estremo bisogno, dal
nostro punto di vista.
Si
pensi, in primis alla violenza giovanile.
Ancora, serve una cosa banale: che le pene
vengano eseguite.
Fermo restando il fatto che i luoghi di
esecuzione della pena, devono essere rispettosi dei diritti umani, ma lo do per
scontato, tutti le carceri italiani sono dei buchi neri.
Sono
dell’opinione che a volte sia meglio costruirne nuovi, in regola con le
normative.
Concludo però dicendo che bisogna pensare di più alle
vittime del reato che oggi si sentono sole ed abbandonate.”
Libere,
non coraggiose. Per pianificare
città
più sicure per tutti i corpi.
Dite-aisre.it
- Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro – (22 Maggio 2024) – ci dicono:
Libere,
non coraggiose. Le donne e la paura nello spazio pubblico (Andreola &
Muzzonigro, LetteraVentidue 2024) è frutto della più ampia ricerca Sex &
the City, commissionata da Milano Urban Center (Comune di Milano) attraverso la
call Urban Factor, che già nel 2021 aveva portato alla pubblicazione di Milano
Atlante di genere (LetteraVentidue 2021).
Mentre l’Atlante aveva l’obiettivo di rendere
esplicite le tematiche connesse a una lettura di genere della capitale lombarda
– individuando i luoghi, le infrastrutture, i servizi, le reti di soggetti
legati alle diverse sfere della vita quotidiana di donne e minoranze di genere –, “Libere, non coraggiose” approfondisce
il tema della paura che le donne e le soggettività “queer” percepiscono
nell’attraversare gli spazi pubblici della città, soprattutto di sera e di
notte.
Lo
scopo di questo studio, che deve moltissimo alle numerose ricerche condotte su
scala internazionale negli ultimi quarant’anni e oltre, è indagare la natura di
questa paura, le sue radici culturali e sociali nonché le conseguenze sui
comportamenti dei diversi soggetti coinvolti.
Il fine ultimo è di esplorare come la
pianificazione possa intervenire, immaginando e costruendo le condizioni per
ridurre, se non addirittura invertire, la tendenza delle donne a sentirsi
insicure nello spazio condiviso.
Siamo
infatti convinte che la città nella sua forma fisica abbia un ruolo importante
e che determinati comportamenti siano resi possibili anche dalla configurazione
dei luoghi, oltre che, naturalmente, dai modi prevaricanti di molti uomini.
La
ricerca si articola in quattro sezioni.
Per
primo, approfondiamo il rapporto fra le donne, la notte e la paura negli spazi
pubblici a partire da un dato:
le
donne esprimono maggior insicurezza nello spazio pubblico rispetto agli uomini,
soprattutto di sera e di notte.
Tuttavia
– al netto delle mancate denunce per molestie o aggressioni subite – tale
percezione di insicurezza non si costruisce in relazione al dato di realtà che,
al contrario, mostra come le città italiane siano sempre più sicure e i crimini
commessi nello spazio pubblico colpiscano in misura maggiore gli uomini
rispetto alle donne.
La
paura spinge le donne a usare la città in maniera diversa e a costruire
percorsi ritenuti più sicuri:
deviazioni, evitamenti, cambi di passo
costruiscono una «geografia della paura delle donne» (Valentine 1989) che
costituisce di per sé una limitazione della libertà di utilizzo dello spazio
pubblico.
La tesi che sosteniamo è che la paura che le
donne percepiscono negli spazi pubblici ha più a che fare con la
rappresentazione del crimine e la sua costruzione mediatica, che con la realtà
di esso.
Questa
percezione è costruita attorno a immagini simboliche che identificano nel
maschio, nel migrante, nella persona percepita come non abituale, il potenziale
criminale e la donna come vittima.
La
ricerca si sposta poi sul piano operativo, proponendo una serie di pratiche e
politiche urbane che si stanno diffondendo a livello internazionale e che
intendono contrastare questa percezione di insicurezza e creare condizioni di
maggiore accessibilità e libertà nell’uso della città. Il passo da compiere è
duplice:
da un
lato bisogna garantire la presenza di più donne negli spazi pubblici,
dall’altro è necessario trasformare gli spazi stessi, rendendoli capaci di
accogliere bisogni e desideri diversi.
Nello
specifico riteniamo centrali i temi dell’illuminazione, della forma degli spazi
pubblici, della presenza di servizi, del modo in cui è assicurato il trasporto
pubblico.
La
terza sezione prende in esame la pratica delle “camminate esplorative” come
metodo partecipato che si propone di coinvolgere direttamente le donne nella
costruzione della città.
Pratica
ormai consolidata in ambito internazionale, la camminata esplorativa mette in
luce l’importanza di includere i corpi e le voci femminili nella costruzione
degli spazi pubblici.
Infine,
ci siamo confrontate con il caso di Milano.
Abbiamo
messo a confronto la percezione che le donne milanesi hanno degli spazi
pubblici con i dati di realtà relativi ai crimini commessi negli stessi luoghi.
L’analisi
è condotta sulla base di un’ampia quantità di interviste e focus group che
evidenziano criticità e opportunità della città di Milano in merito alla
sicurezza delle donne:
diverse
interviste a gruppi di cittadinanza attiva e amministratori pubblici raccontano
iniziative e provvedimenti.
Al
contempo l’evidenza empirica dell’inefficacia delle politiche securitarie si
esprime chiaramente nel caso di “Stazione Centrale”, dove a fronte di una
militarizzazione del luogo non cala la percezione di insicurezza.
È dunque necessario cercare soluzioni nuove,
frutto di politiche ad ampio respiro, che siano capaci di trasformare davvero
le nostre città.
“Libere,
non coraggiose” si configura non solo come una ricerca, ma anche come una
chiamata all’azione per gli attori coinvolti nella pianificazione e nella
gestione urbana.
È solo attraverso un impegno collettivo e un
cambiamento culturale che sarà possibile superare le barriere della paura e
costruire spazi urbani in cui le donne, e dunque tutti i corpi, possano
muoversi liberamente, senza timori né restrizioni.
Perché
una città in cui le donne e le minoranze di genere si sentono al sicuro sarà
una città più sicura anche per tutti gli altri, uomini compresi.
Città
senza commercio vetrine
spente
e vie insicure.
Ladiscussione.com
- Giampiero Catone – (22 Ottobre 2023) – ci dice:
Contro
la desertificazione dei centri urbani, l'impegno dei ministri Urso e Fitto per
taglio dei costi per le imprese e incentivi Pnrr ai Comuni.
I dati sulla “desertificazione” urbana lasciano
purtroppo sgomenti:
negli
ultimi 10 anni sono sparite centomila attività di commercio al dettaglio e
oltre sedicimila imprese di commercio ambulante.
Così
le città impoveriscono, i centri storici una volta punto di riferimento per
conviviali, acquisti e, per le città d’arte, luoghi di ammirazione
architettoniche e storiche, sono in progressivo decadimento.
On
line e imprese straniere.
Con
l’altra faccia della medaglia che ci dice che nel commercio l’utilizzo del
canale online ha avuto una accelerazione dirompente con le vendite passate da
16,6 miliardi nel 2015 a 48,1miliardi nel 2022.
Questo significa che il negozio fisico ha
perso miliardi e milioni di clienti, allo stesso tempo deve fare i conti con i
costi delle locazioni, delle spese energetiche e del personale.
A
questo si aggiunge la massiccia presenza straniera nel commercio nelle città,
sia come numero di imprese con più 44mila nuovi punti vendita sia come occupati
con più 107mila unità.
Al contrario si riducono a vista d’occhio le
attività e gli occupati italiani, con meno 138mila esercizi e meno 148mila
dipendenti.
Una
caduta da fermare.
Si
tratta di saracinesche abbassate di negozi di moda, di librerie, di giocattoli,
di ferramenta, che chiudono senza poter avere la possibilità riaprire.
Mentre
aumentano nei centri storici le farmacie, i negozi di telefonia, e una
moltitudine di bar.
Un
cambio di prospettiva drammatico se la si osserva nella sua dimensione sociale
ed economica.
Significa
un crollo della nostra piccola ma favolosa imprenditoria, significa meno
lavoratori stabili che avevano acquisito una particolare professionalità nella
esperienza di lavoro in città e in quei paesi che vivono di turismo e relazioni
commerciali che, per essere competitivi, devono avere un appeal internazionale.
Vetrine
spente, marciapiedi vuoti.
La
desertificazione commerciale significa crisi della sicurezza perché dove non ci
sono marciapiedi con persone che vivono la città, dove non ci sono vetrine
illuminate, dove non si creano quei circuiti virtuosi di relazioni sociali,
arriva il buio, il vuoto, la carenza di servizi, di vivibilità e, soprattutto,
di sicurezza.
Si
moltiplicano i casi di cronaca di violenze e tentate violenze accadute in aree
urbane.
Siamo di fronte alla crisi di quella Italia
del “life style” che tanta fortuna e ammirazione, ad iniziare dalla moda, al
design, all’enogastronomia, ancora suscita nel mondo.
In questo contesto di difficoltà, nella
edizione odierna de la “Discussione” riferiamo dei nuovi dati allarmanti della
Confesercenti sulle mancate aperture di nuovi negozi, e di come nel settore
dell’artigianato la Cna rivendica per le piccole imprese un ruolo da
protagoniste nella “transizione Green”.
Made
in Italy e “Pnrr”, l’impegno dei ministri Urso e Fitto.
Il
Governo ha previsto più di un progetto a sostegno delle attività commerciali e
per le piccole e micro imprese.
La
politica e le istituzioni possono essere affianco alle Associazioni di
categoria, ascoltare le loro proposte e idee innovative.
È necessario dare un sostegno concreto ai
sindaci e alle istituzioni locali.
È un obbligo realizzare progetti e ridare
qualità e vitalità ai centri storici.
Un aiuto verrà dal ministro per il Made in
Italy, “Adolfo Urso” che per contrastare le chiusure dei negozi ha annunciato
prossime “misure di carattere strutturale”, e con lui il ministro per le
politiche Europee, “Raffaele Fitto, che libererà tutte le risorse contenute nel
“Piano nazionale di ripresa” per la rigenerazione urbana.
Conoscere
le possibilità.
Un unico
problema riguarda la volontà degli imprenditori a raccogliere le forze e la
concentrazione, per partecipare alla sfida di crescita del” Pnrr”.
Ad
oggi, solo il 2% delle aziende italiane ha già presentato una domanda di
partecipazione ai bandi.
Eppure,
2 imprese su 3 sarebbero interessate a farlo e il 22% del totale ha già
identificato le gare di interesse.
Noi
aggiungiamo che serve più informazione sul” Pnrr,” su tutte le opportunità che
ci sono da cogliere.
Diventano
indispensabili anche azioni di tutor per le piccole imprese.
Serve
una svolta di crescita e di conoscenza, che ci auguriamo siano entrambe presto
realizzare.
Degrado
e insicurezza in città:
la
denuncia de “La Città delle Persone”.
Pisainvideo.it - Riccardo Graffeo – (31 Luglio 2024) –
news – ci dice:
Di
seguito nota dei consiglieri comunali de La città delle persone “Paolo
Martinelli”, “Gianluca Gioffredo” ed “Emilia Lacroce” sulla situazione di
degrado e insicurezza in città denunciata da cittadini e commercianti e
descritta dalla stampa locale.
“Sicurezza
è stata la parola chiave della prima campagna elettorale di “Conti e della
Lega”.
Sono
passati sei anni e il risultato della destra che amministra è sotto gli occhi
di tutti: una città estremamente peggiorata da questo punto di vista.
Ormai
ogni giorno escono notizie di cittadini e commercianti esasperati dal degrado e
dall’assedio degli spacciatori, di attività che chiudono anche per la mancanza
di prospettive di riqualificazione dei quartieri in cui si collocano.
Abbiamo
sempre sostenuto che la ricetta semplicistica del sindaco leghista sulla
sicurezza, fatta solo di interventi occasionali di sorveglianza, inseguendo la
cronaca, sia disastrosa.
Serve a guadagnare titoli sui giornali e
qualche voto nell’immediato, ma peggiora strutturalmente i problemi, perché non
se ne occupa davvero, acuendo così la sfiducia dei cittadini verso le
istituzioni.
Abbiamo sempre respinto soluzioni semplicistiche e
sostenuto che la sicurezza passa da misure complesse, oltre che da azioni di
concerto con gli organi di polizia, dalla prevenzione e dal sostegno al
sociale, dall’intercettazione del disagio, dalla separazione di situazioni di
emarginazione dalla criminalità, da iniziative che, attraverso il
coinvolgimento di operatori di strada e associazioni, rendano tutti i quartieri
vivi, da interventi culturali e di sostegno alle attività commerciali per non
desertificare pezzi della città.
Dove
c’è vuoto, emarginazione, assenza di interventi, la città si riempie di degrado
e il controllo sfugge alle istituzioni.
Il
degrado si può e si deve prevenire e si deve stimolare il contrasto della
criminalità presso gli enti preposti, ognuno nel rispetto delle proprie
funzioni, laddove la situazione sia ormai sfuggita di mano.
Con
l’estate la situazione è peggiorata.
In una
città più vuota, emergono con ancora più evidenza tutte le fragilità di una
Pisa in cui lo spaccio è visibile a occhio nudo in molti vicoli, piazze e zone
conosciute.
Sia in alcuni quartieri periferici, sia in
zone centrali come via Cattaneo, Stazione, Vettovaglie, Sapienza, Piazza dei
Cavalieri e vicoli limitrofi, solo per citare alcuni esempi.
Si è
andati raccontando che cancellando le scritte sui muri e facendo interventi
occasionali o con qualche telecamera in più avremmo avuto una città più sicura.
I risultati di queste politiche sono evidenti,
come è evidente l’incapacità del sindaco e della giunta di governare questi
problemi.
“Crediamo
davvero che “Conti” debba urgentemente riferire alla città cosa intenda fare in
modo strutturale per porre un argine a questa situazione.”
Contro
la città autoritaria. Libere, non
coraggiose. Una lettura femminista
della paura nello spazio pubblico.
Agenda17.it – (Aprile 25, 2024) - Florencia
Andreola e Azzurra Muzzonigro – ci dicono:
Esplorare
come la pianificazione urbana possa intervenire, immaginando e costruendo le
condizioni per ridurre, se non addirittura invertire, la tendenza delle donne a
sentirsi insicure nello spazio condiviso, è l’obiettivo di “Libere, non
coraggiose”, l’ultima ricerca di “Sex & the City” pubblicata da “Lettera
Ventidue”.
Nata
nel 2020 come ricerca urbana sviluppata per “Milano Urban Center” (Comune di
Milano), e poi consolidata in associazione di promozione sociale nel 2022, “Sex
& the City” ha l’obiettivo di costruire un quadro capace di integrare la
dimensione di genere nella riflessione sulla città.
La
ricerca approfondisce il tema della paura che le donne e le soggettività
“queer” percepiscono nell’attraversare gli spazi pubblici della città,
soprattutto di sera e di notte.
Lo scopo di questo studio, che deve moltissimo
alle numerose ricerche condotte su scala internazionale negli ultimi
quarant’anni e oltre, è indagare la natura di questa paura, le sue radici
culturali e sociali, nonché le conseguenze sui comportamenti dei diversi
soggetti coinvolti.
Libere,
non coraggiose.
Le
donne e la paura nello spazio pubblico è frutto della più ampia ricerca “Sex
& the
City” commissionata da “Milano Urban Center” (Comune di Milano) attraverso la
“call Urban Factor”, che già nel 2021 aveva portato alla pubblicazione di
“Milano Atlante di genere”, edito da “Lettera Ventidu”e.
Sebbene
i dati mostrino che le città italiane siano sempre più sicure e che i crimini
commessi nello spazio pubblico colpiscano maggiormente gli uomini, le donne
sperimentano un senso di insicurezza più pronunciato, specialmente di sera e di
notte. Secondo il report Istat sulla percezione della sicurezza, il 36,6% delle
Persone e di sesso femminile non esce di casa
di sera e di notte perché ha paura, contro l’8,5% degli uomini.
La
“geografia della paura” limita la libertà di utilizzo dello spazio pubblico
delle donne
Questa
discrepanza tra percezione e realtà contribuisce alla costruzione di quella che
la geografa britannica “Gill Valentine” definisce una “geografia della paura
delle donne”, che le spinge a utilizzare la città in modo diverso, creando
tragitti considerati più sicuri.
Tuttavia,
queste deviazioni, evitamenti e cambi di percorso costituiscono una limitazione
alla loro libertà di utilizzo dello spazio pubblico.
La
paura avvertita dalle donne, in questo senso, non è tanto basata su un reale
pericolo, ma è piuttosto il risultato dell’oppressione patriarcale che le
relega alla sfera privata affinché si dedichino al lavoro domestico e di cura
in forma non retribuita.
Secondo questa prospettiva, le donne nello
spazio pubblico, soprattutto di notte, sono percepite come “fuori luogo” e
quindi vulnerabili all’appetito maschile, il quale può disporre dei loro corpi
a proprio piacimento.
A ciò
si aggiunge l’esperienza urbana delle persone razzializzate, che affrontano una
doppia difficoltà:
da un lato una maggiore vittimizzazione,
spesso caratterizzata da discriminazione razziale, e dall’altro la costruzione
mediatica dell’immagine dell’“uomo nero” come il principale responsabile dei
crimini nelle città.
In
questo contesto, i movimenti femministi e transfemministi hanno rappresentato e
continuano a rappresentare un punto di riferimento cruciale nel dare voce alle
soggettività oppresse, riempiendo le piazze per promuovere un cambiamento
radicale.
In che
modo quindi il progetto della città può contribuire a far sentire le donne più
sicure? Attraverso quali elementi è possibile ripensare gli spazi che abitiamo
e attraversiamo quotidianamente affinché siano luoghi sicuri in cui le donne si
sentano accolte?
Alcune
pratiche internazionali, sviluppate a partire dagli anni Settanta e ancora
attuali, sono specificamente orientate al tema delle città sicure.
Tra
queste, l’approccio “CPTED “(Crime Prevention Through Environmental Design) e
la normativa “CEN 14383-2” (rivolta alla pianificazione urbana “anticrimine”)
forniscono linee guida pratiche per sostenere progetti urbanistici e di spazi
pubblici in ambito europeo.
Inoltre,
città come Vienna, Barcellona, Umeå, New York, Bologna e Genova hanno
implementato politiche concrete su questo tema, offrendo importanti riferimenti
metodologici e progettuali: la rete internazionale di professioniste della luce
“Women in Lighting” ha condotto a Genova uno studio attento del piano della
luce;
“Transform
Transport”, con il progetto” Diamond” a New York, ha utilizzato la mappatura
digitale per valutare la fruibilità degli spazi pubblici per le donne;
il
Comune di Bologna sta adottando strumenti amministrativi e politiche pubbliche
mirate per garantire un’effettiva inclusione di tutti i cittadini;
“ Umeå”,
in Svezia, si è distinta per le azioni basate sul “gender mainstreaming “e per
l’attenzione particolare rivolta alle vulnerabilità nei progetti e nelle
politiche urbane.
Le
camminate esplorative: dalla riappropriazione collettiva alla progettazione
Fra
gli strumenti più utili per dare voce alle donne e alle soggettività non
maschili, tradizionalmente escluse dalla pianificazione urbana, troviamo le
camminate esplorative.
Da “Jane Jacobs” ai movimenti femministi degli
anni Settanta, fino alle iniziative condotte in collaborazione con le
istituzioni pubbliche, il “camminare insieme” nelle zone più critiche delle
città ha rappresentato e continua a rappresentare uno strumento prezioso.
Attraverso
l’esperienza diretta, le donne affrontano la paura e l’insicurezza, e insieme
immaginano soluzioni condivise.
Il gesto di camminare insieme, infatti – sia
declinato come manifestazione di rabbia con l’obiettivo di riappropriarsi
collettivamente delle strade, sia come strumento progettuale sviluppato in
collaborazione con le amministrazioni pubbliche – mira a un obiettivo comune:
dare
voce alle donne nella determinazione degli spazi a partire dalla propria
esperienza quotidiana.
Per
comprendere più precisamente questo fenomeno, è importante condurre ricerche a
una scala minore, e in questo senso viene approfondita la città da cui origina
questo lavoro:
Milano
è considerata sicura dalle donne che la abitano e la frequentano? Confrontando
i dati di percezione con quelli relativi ai crimini effettivamente commessi
nello spazio pubblico, emerge un paradosso percettivo.
Milano
viene dipinta dai media come una città dominata dal crimine, nonostante i dati
(al netto delle mancate denunce che però riguardano entrambi i generi)
dimostrino una situazione meno grave di quanto suggerito.
La
paura a camminare da sole è più grave del crimine stesso.
Il
questionario diffuso nel 2023 dal progetto di ricerca “Step Up”.
“Walkability
for Women in Milan” ha infatti rilevato che a Milano la percezione di paura
delle donne a camminare da sole nello spazio pubblico è significativamente
maggiore di quella degli uomini, soprattutto la notte (57% vs 28%).
Il 20%
delle donne addirittura non esce di casa di sera e notte per paura, contro il
3,8% degli uomini.
Tale
paura, che relega le donne all’interno degli spazi domestici, finisce per
diventare “un problema più grave del crimine stesso” secondo l’analisi della
docente di geografia umana “Rachel Pain”, in quanto svuota gli spazi pubblici
dai corpi femminili, e li rende effettivamente più insicuri.
Per poter evolvere, la discussione sulla
percezione di Milano deve estendersi a voci diverse, con ruoli e punti di vista
differenti sulla città: dall’amministrazione pubblica, ai comitati di
cittadini, fino ai movimenti di lotta.
In
conclusione, quando affermiamo che la notte vogliamo essere “libere, non
coraggiose”, prendendo in prestito uno slogan che anima le piazze femministe,
ci poniamo l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di una condizione tale
per cui le donne, intese come una “coalizione aperta” nella definizione di “Judith
Butler,” si sentano libere di uscire di casa e di muoversi negli spazi pubblici
da sole, in qualsiasi momento del giorno o della notte, senza che questo sia il
risultato di un atto di coraggio ma semplicemente un’espressione del loro
libero desiderio.
Inoltre,
come il femminismo insegna, è la presenza dei corpi femminili nelle strade che
rende gli spazi più sicuri per tutte e tutti.
L’obiettivo, quindi, è quello di incoraggiare
questa presenza, aumentando le opportunità per uscire di casa e permettendo
alle donne di influenzare lo spazio pubblico con pratiche di condivisione, di
cura, di mutuo supporto.
Al
fine di realizzare questo obiettivo è necessario cominciare a interrogarsi
sull’effettiva capacità di una città di ospitare vite complesse, tra loro
diverse, e con bisogni differenti dall’utente standard, fintamente neutro, a
cui oggi la città si rivolge.
(Contro la città autoritaria è il manifesto
con cui il sociologo “Alfredo Alietti” e l’architetto “Romeo Farinella” hanno
lanciato l’idea di un confronto interdisciplinare sui luoghi dell’abitare)
Città,
città del futuro.
Si
prepara il terreno per il più grande periodo
di
caos nella storia degli Stati Uniti.
Shfplan.com – (26 settembre 2024) – Redazione
- Michael Snyder sul blog “The Economic Collapse”- ci dice:
VUOI
che i nostri confini siano protetti?
Se il
caos è ciò che avevano in mente, tutto sta andando alla grande.
Grandi
guerre minacciano di gettare l'intero pianeta in uno stato di agitazione, i
criminali scorrazzano liberi nelle nostre strade e, in poco più di un mese,
l'esito delle elezioni presidenziali probabilmente causerà un'esplosione di
rabbia senza precedenti.
Come
se tutto questo non bastasse, i nostri politici hanno permesso a milioni di
persone disperate di riversarsi sui nostri confini spalancati.
Alcuni
di questi "nuovi arrivati" appartengono a bande criminali
internazionali, e i membri di queste bande vengono arrestati per atti violenti,
furti, spaccio di droga e traffico sessuale in tutta l'America.
Altri
"nuovi arrivati" appartengono a gruppi terroristici in Medio Oriente,
e si potrebbe pensare che questo sia un problema di sicurezza nazionale
importante.
Anche
i russi hanno attraversato illegalmente il confine, così come un numero molto
elevato di uomini cinesi in età militare.
Si sta
preparando il terreno per il più grande periodo di caos nella storia degli
Stati Uniti, e questo dovrebbe allarmare profondamente tutti noi.
Da
quando “Joe Biden” è alla Casa Bianca, abbiamo assistito a un'impennata delle
migrazioni senza precedenti nella nostra storia.
Milioni
di persone sono state autorizzate ad entrare e, una volta entrate nel Paese,
possono andare dove vogliono.
La
maggior parte di loro è arrivata attraverso il confine meridionale, ma ciò che
la maggior parte delle persone non sa è che anche l'immigrazione attraverso il
confine settentrionale è completamente fuori controllo ...
Negli
ultimi anni i legislatori degli stati del nord hanno prestato sempre più
attenzione all'aumento dei tentativi di attraversamento illegale delle
frontiere, in quanto le migrazioni dall'America Latina sono in aumento a causa
delle condizioni economiche e politiche.
Nel
2023, la “US Customs and Border Protection” ha incontrato quasi 190.000
individui che tentavano di attraversare il confine dal Canada agli Stati Uniti.
Sono quasi sette volte di più rispetto al 2021
.
Purtroppo,
il numero di persone in arrivo attraverso il confine settentrionale ha
continuato ad aumentare nel 2024 ...
Quest'anno,
il numero di attraversamenti illegali lungo il confine settentrionale sta
raggiungendo livelli record e il nord di New York, con la sua vicinanza a
Montreal e Toronto, è l'epicentro dell'afflusso.
Solo ad agosto, la “Border Patrol” ha
segnalato 19.000 incontri con migranti lungo il confine con il Canada, con
quasi la metà in entrata da New York.
È
molto facile attraversare il confine settentrionale.
Il
confine tra Stati Uniti e Canada è lungo 8.850 chilometri e non sono molti gli
agenti di frontiera che lo sorvegliano.
“Fox
News” ha recentemente intervistato un proprietario terriero nel nord di New
York, il quale afferma che i migranti entrano costantemente nel Paese
attraverso il suo territorio...
La
proprietà di “Chris Oliver “a Fort Covington, New York, è diventata una porta
di accesso involontaria per un flusso di immigrati clandestini che attraversano
il confine canadese per raggiungere gli Stati Uniti, lasciandolo sgomento e
chiedendosi se il problema verrà mai risolto.
Ha
dichiarato a “Fox & Friends First” che incolpa “assolutamente” la “zar di
frontiera” “Kamala Harris” e il presidente “Biden” per la questione.
"Non
hai alcun controllo su questo. Non sai chi sono queste persone. Non tutti sono
brave persone", ha detto “Oliver” mercoledì.
Ha
ragione.
Dobbiamo
sapere chi sono queste persone perché non tutti vengono qui con buone
intenzioni.
Infatti,
durante la stessa intervista, “Oliver” ha menzionato un caso recente in cui è
stato arrestato un uomo che stava pianificando “un attacco in stile” ISIS” a
New York City” …
"Hanno
fatto arrestare un tizio a “Ormstown”, non troppo lontano da noi.
Stava
pianificando un attacco in stile ISIS a New York City. È successo di recente.
Quella stessa notte, ho ancora avuto delle persone che si sono imbattute nelle
mie telecamere. Dovrebbero fermarlo."
Per
chi attraversa il confine settentrionale, la destinazione numero uno è New York
City.
Secondo
“NPR”, il trasporto dei “nuovi arrivi” dall’India a New York City è in realtà
diventato un business molto redditizio …
Un
gruppo di immigrati dall'India scende da un minivan taxi accanto al palazzo
governativo della contea di Clinton, New York, in questa piccola città del nord
dello Stato di New York, a mezz'ora dal confine canadese.
Vengono
rapidamente circondati da una mezza dozzina di immigrati indiani che hanno
atteso per ore questa opportunità di business.
Questa
flotta di” taxi jitney” che offre ai migranti corse verso sud, fino a New York
City, è un chiaro esempio dell'economia informale nata in seguito al
significativo aumento degli attraversamenti non autorizzati attraverso il
confine settentrionale, solitamente tranquillo, avvenuto nell'ultimo anno e
mezzo.
Inutile
dire che alcune persone vengono negli Stati Uniti perché vogliono una vita
migliore.
Ma in
molti altri casi le persone attraversano il confine per motivi molto nefandi.
Secondo
il New York Post , bambini di appena 8 anni “vengono drogati e introdotti
clandestinamente negli Stati Uniti dai trafficanti”…
Gli
agenti della “Border Patrol “lanciano l'allarme: bambini di appena 8 anni
vengono drogati e introdotti clandestinamente negli Stati Uniti da trafficanti
che si spacciano per genitori o familiari.
Nessuno sa quanto sia diffusa questa” orribile
pratica”.
Nelle
ultime settimane le autorità hanno tratto in salvo bambini coinvolti in due
diversi casi di traffico di esseri umani, tra cui un caso in cui i presunti
trafficanti erano in possesso di certificati di nascita di diversi bambini con
cui non erano imparentati, secondo la “Border Patrol.”
Fonti
della “Border Patrol” hanno riferito al “Post” di aver osservato un numero
crescente di trafficanti che si spacciano per nuclei familiari per
"riciclare" i bambini.
Fermare
lo sfruttamento dei bambini dovrebbe essere di per sé una ragione più che
sufficiente per mettere in sicurezza i nostri confini.
Ma i
nostri politici si rifiutano di farlo.
Altri
stanno attraversando i nostri confini perché intendono commettere atti di
violenza.
Di recente, è stata fatta una scoperta molto
allarmante di armi molto vicino al confine meridionale ...
I
repubblicani sono indignati perché l'amministrazione “Biden-Harri”s ha ignorato
la crescente crisi di sicurezza al confine meridionale, dopo il ritrovamento di
razzi ed esplosivi nei pressi dell'Arizona.
Un
rapporto bomba ha indicato che almeno 4 lanciarazzi (RPG) e 8 ordigni esplosivi
improvvisati (IED) sono stati scoperti in Messico, vicino al confine tra Stati
Uniti e Messico.
Secondo
una nota interna riportata per la prima volta da “News Nation”, enormi quantità
di munizioni sono state trovate anche nel "sito di ricognizione"
situato a circa 700 piedi dal muro di confine nel settore di “Tucson” della “Border
Patrol”.
Al
momento non sappiamo esattamente a chi appartenessero quelle armi né a cosa
intendessero farne.
Ma si
dice che l’Iran “sta cercando di assassinare l’ex presidente Donald Trump”…
L'Iran
ha reso "chiaro" che sta cercando di assassinare l'ex presidente
Donald Trump, così come i membri della sua amministrazione - e l'attuale
amministrazione Biden - come vendetta per l'uccisione di un generale iraniano e
altre politiche intransigenti, hanno affermato mercoledì funzionari e
legislatori statunitensi.
I
commenti sono arrivati dopo la drammatica rivelazione fatta martedì sera da
Trump di essere stato informato in mattinata dall'Ufficio del Direttore dell'intelligence
nazionale sulle "minacce reali e specifiche" di Teheran nei suoi
confronti.
Come
ho condiviso di recente con i miei più stretti sostenitori, il deputato
statunitense “Matt Gaetz” ha ammesso che un alto funzionario del “Dipartimento
della sicurezza interna” gli ha riferito che in questo momento nel Paese ci
sono almeno “cinque team di assassini” che hanno come obiettivo Trump.
Sarebbe
davvero un miracolo se Trump riuscisse ad arrivare alle elezioni.
Se
alla fine Trump dovesse vincere, la sinistra impazzirebbe completamente e i
milioni e milioni di "nuovi arrivi" che la sinistra ha portato nelle
nostre principali città impazzirebbero completamente.
Di
certo non ci vorrà molto per scatenare uno tsunami di disordini civili senza
precedenti, e forse questo era il piano fin dall'inizio.
Basta
così: basta
provocare
la Russia.
Shfplan.com
- Carus Michaelangelo - Mises Institute – (27 settembre 2024) – Redazione- ci
dice:
Come
molte persone, attendo con ansia il prossimo libro di “Scott Horton”, “Provoked,
che spiegherà in dettaglio le provocazioni degli Stati Uniti che hanno portato
all'invasione russa dell'Ucraina.
Ma
arriverà troppo tardi?
Da
quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina, l'amministrazione Biden, in
collaborazione con il governo ucraino e gran parte dell'Europa, ha continuato
incessantemente a provocare Putin verso un conflitto più ampio con l'Occidente.
Si può
riconoscere il percorso pericoloso che stiamo percorrendo senza giustificare
nessuna delle risposte della Russia a queste provocazioni.
Gli
Stati Uniti e l'Europa hanno armato l'Ucraina fino ai denti.
L'Occidente ha finanziato lo sforzo militare
dell'Ucraina, e una grande quantità di corruzione, per un totale di centinaia
di miliardi di dollari.
Presumibilmente questo è un bene per gli Stati
Uniti perché aiuta il complesso militare-industriale statunitense, ma questo
sarà un magro conforto in caso di guerra con la Russia.
L'Ucraina
ha sabotato il “gasdotto Nord Stream”, ma inizialmente tutti si sono
precipitati a dare la colpa alla Russia.
L'Ucraina
ha lanciato un'invasione della regione russa di Kursk all'inizio di agosto,
apparentemente sorprendendo il governo degli Stati Uniti.
Dall'invasione
e dalle rivelazioni del “Wall Street Journal” sul gasdotto Nord Stream, il
sostegno del governo degli Stati Uniti all'Ucraina non è cambiato di una
virgola.
In
effetti, l'incursione di Kursk ha incontrato alla fine
l'approvazione degli Stati Uniti.
Il
governo degli Stati Uniti ha fornito all'Ucraina missili “ATACMS “che hanno
fatto esplodere una spiaggia in Crimea ad aprile.
E ora,
l'Ucraina sta di nuovo lanciando attacchi a Mosca, questa volta inviando droni
che hanno attaccato edifici residenziali e un aeroporto.
Il nostro assegno in bianco all'Ucraina,
mentre la sua azione aumenta costantemente in preda alla disperazione, renderà
la guerra meno probabile, come i falchi della guerra sembrano immaginare?
Difficilmente.
Gli
USA commettono un errore elementare: trattano la guerra con l'Ucraina come una
guerra per procura.
Ma per
la Russia, è tutt'altro.
Il nostro proxy ucraino non sta combattendo un
proxy russo, ma la Russia stessa. Il fatto che i combattimenti si siano svolti
nella vicina Ucraina, anziché in Russia, non cambia nulla.
Soldi,
armi e intelligence degli USA vengono usati per fare la guerra alla Russia.
È così semplice per i leader russi.
L'establishment
statunitense sta giocando un gioco pericoloso.
Accecati
dalla loro stessa arroganza nel pensare di saperne di più, sostengono che “Putin
bluffa” quando accenna al fatto che potrebbe usare armi nucleari , o quando i
funzionari russi indicano che la Russia sta
cambiando la sua dottrina nucleare
in risposta alle azioni dell'Occidente.
Gli
hacker dell'establishment affermano che Putin è un "codardo" che si
tirerà indietro di fronte alle dimostrazioni di potere e risolutezza
dell'Occidente.
(Si potrebbe chiamare questa la narrazione del
" codardo , codardo , codardo "). Il governo ucraino, prevedibilmente,
racconta la stessa storia.
Naturalmente,
questa narrazione è palesemente incoerente e interessata.
“Michael
McFaul,” ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia e fanatico falco della
Russia, sa allo stesso tempo che Putin cederà alla deterrenza degli Stati
Uniti, ma può affermare con faccia seria
che "Putin
agisce costantemente in modo bellicoso anche quando i costi sembrano superare i
benefici".
Inoltre,
afferma, "i politici americani sottovalutano anche la tolleranza del
leader russo per i comportamenti rischiosi, spesso dando per scontato che
risponderà in modo prevedibile a minacce e incentivi".
Bene, qual’ è?
Sappiamo che Putin cederà o è imprevedibile e
disposto a intraprendere azioni costose guidato dalla paura?
Non è esagerato dire che tutto dipende da
questa singola, non verificabile speculazione su Putin.
Quando
la loro narrazione si scontra invariabilmente con la dura padrona della realtà,
ricorrono alla prima pagina del manuale di “Washington, DC”:
azioni e finanziamenti senza precedenti non
sono stati sufficienti, dobbiamo fare e spendere ancora di più.
Se
l'Occidente non finanzia l'Ucraina o se facciamo la pace con la Russia, affermano i falchi di Putin , stiamo premiando l'aggressione.
Centinaia di miliardi di dollari per segnalare
che non possiamo "premiare l'aggressione" è la tipica logica di “Beltway”
o di think tank fuori dal mondo: intraprendere azioni costose e simboliche che
non fanno alcuna differenza.
Perché
alla fine non avrà fatto alcuna differenza, se non prolungare il conflitto e
aumentare morte e sofferenza. Fare di più ci porterà solo più vicini all'orlo
del baratro.
Come rivelato dal New York Times a fine
agosto, l'amministrazione Biden a un certo punto "temeva che la
probabilità di un uso nucleare potesse salire al 50 percento o anche di
più".
Eppure, stiamo ulteriormente intensificando.
A ogni
passo, l'establishment politico statunitense è stato un ostacolo alla pace.
“Victoria Nuland,” ex sottosegretario
di Stato per gli affari politici di Biden, ha recentemente ammesso ciò che già
sapevamo:
che gli Stati Uniti hanno contribuito a sabotare una
proposta di pace che avrebbe potuto porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina
nella sua infanzia.
Il loro incessante ritornello che Putin non era
affidabile e che sbavava alla prospettiva di passare all'Europa orientale dopo
l'Ucraina, non è stato d'aiuto.
La
storia ricorderà che la guerra avrebbe potuto finire quasi immediatamente, e
innumerevoli ucraini sarebbero ancora vivi oggi, se l'establishment
statunitense avesse avuto in mente la pace, piuttosto che Putin nel mirino.
La
televisione russa trasmette
un
attacco nucleare simulato
su
Londra.
Shtfplan.com
- Ethan Huff – (27 settembre 2024) – Natural News - Redazione – ci dice:
Questo
articolo è stato originariamente pubblicato da Ethan Huff su “Natural News” con
il titolo:
La
televisione russa trasmette un attacco nucleare simulato su Londra: una palla
di fuoco "vaporizzerebbe all'istante" centinaia di migliaia di
persone.
Un
canale televisivo russo che i media occidentali definiscono “un canale
televisivo di propaganda fermamente pro-Putin”
ha trasmesso questa settimana un video scioccante di quattro minuti che mostra Londra bombardata da un’arma
nucleare, che ha causato 850.000 morti.
Ricordando
la serie “Operation Blackjack” pubblicata dal “ The Telegraph “ (Regno
Unito) il 12 gennaio 2009, la scena di quattro minuti mostrava un'arma nucleare
che esplodeva nel cuore di Londra.
"Immaginate
per un momento che accada l'inimmaginabile", diceva il video, trasmesso
sul canale” Telegram” di “Tsargrad”.
"Un'arma
nucleare esplode su Londra. In questo documentario, esploriamo le conseguenze
devastanti di questa catastrofe".
"Nella
simulazione, useremo una testata con una resa di 750 kilotoni.
È una
carica piuttosto potente.
Dopo la detonazione, una palla di fuoco calda
come il sole si espande rapidamente, raggiungendo un raggio di 950 metri (1.039
yard).
Tutto
ciò che rimane intrappolato in questa palla di fuoco viene vaporizzato
all'istante."
Il
documentario prosegue spiegando che nella simulazione, l'epicentro del
bombardamento nucleare si è verificato a “Westminster”.
Quelli
più vicini all'esplosione "non sentiranno nemmeno nulla perché la velocità
di trasmissione degli impulsi nervosi è più lenta", spiega il video.
“Entro
5 km [3 miglia] dall’epicentro del raggio dell’esplosione, la città di Londra,
Camden Town, Kensington, Brixton, queste aree riceveranno la maggior parte
della distruzione.”
(Mosca sostiene che Kiev ha tentato,
senza successo, di attaccare la centrale nucleare russa nella regione di Kursk.)
Sta
per crollare?
Dopo
l'esplosione, gli edifici di Londra saranno distrutti e le strade saranno piene
di detriti.
Tutti
coloro che sono ancora vivi e che rimangono dovranno affrontare condizioni
davvero pericolose per molto tempo nel prossimo futuro.
"Data
la densità di popolazione nel centro di Londra, il bilancio iniziale delle
vittime potrebbe superare le 250.000 persone e circa 600.000 feriti entro un
raggio di 10 km (6,25 miglia); le radiazioni causeranno ustioni di terzo
grado", afferma il video.
“Entro
quel raggio, tutto ciò che può bruciare prenderà fuoco: stazioni di servizio,
automobili, sottostazioni elettriche, infrastrutture del gas. Le strutture
esplosive esploderanno e amplificheranno l'effetto della devastazione su
un'area enorme, comprese le aree da” Camden a Greenwich” e da “Islington a
Wandsworth.”
Oltre
alle 850.000 morti previste causate direttamente dall'esplosione, il video
stima che altre 450.000 persone moriranno per ustioni, detriti, ferite o
malattie da radiazioni, mentre circa un altro milione rimarrà traumatizzato,
probabilmente per il resto della sua vita.
"In
particolare, la malattia da radiazioni mieterà vite umane giorni e settimane
dopo", afferma il video. "Col tempo, circa 100.000 persone in più si
aggiungeranno al bilancio delle vittime".
Il
video in questione è in realtà uscito per la prima volta circa tre mesi fa. Non
ha ricevuto attenzione globale finché “Tsargrad “non ha attirato l'attenzione
condividendolo pubblicamente su “Telegram.”
"Entro
un raggio di 18 km (11 miglia) dall'esplosione, l'onda d'urto sarà sufficiente
a mandare in frantumi le finestre, causando ulteriori vittime tra le persone
che si sono avvicinate alle finestre quando hanno visto l'esplosione
nucleare", avverte ulteriormente il video.
“L'onda
d'urto raggiungerà “Hounslow”, “Edgware” ed “Enfield”. A seconda del vento, le
ricadute potrebbero estendersi ben oltre la zona dell'esplosione immediata,
potenzialmente colpendo aree fino a cinque o dieci km di distanza, causando
danni anche in regioni come l'Essex o il Surrey.”
Tenete
presente che tutte queste stime finora presumono che un'arma nucleare venga
fatta esplodere in aria sopra Londra piuttosto che a terra.
Se una
bomba atomica venisse fatta esplodere a terra, "la mappa delle ricadute
verrebbe notevolmente ampliata e le ricadute radioattive potrebbero persino
raggiungere “Manchester”, infettando persone, terra e animali".
A
proposito, “Tsargrad” ha trasmesso un segmento nel 2018 in cui “Vladimir Putin”
affermava in modo sinistro che in caso di guerra nucleare, "Andremo in paradiso come
martiri, e loro (in Occidente) semplicemente moriranno perché non avranno
nemmeno il tempo di pentirsi".
La
terza guerra mondiale sembra essere dietro l'angolo, o è già iniziata?
LA
CONTESA USA – RUSSIA.
Lapekoranera.it – (29/09/2024) - Manlio Lo
Presti (Scrittore ed esperto di banche e finanza) – ci dice:
La
Russia è stata da sempre un bersaglio dell’Europa. Ad eccezione di una sparuta pattuglia di
studiosi, la Russia è percepita come una sorta di entità nazionale pericolosa
da tenere a bada ma ricca di risorse naturali da saccheggiare il più possibile.
I tentativi di demolirla sono falliti tutti nel corso dei secoli, una lezione
che non è ancora capita, o, peggio, in molti fanno finta di non capirla per
coprire interessi economici degli imperi aziendali multinazionali che muovono
queste aggressioni.
La
risposta organizzativa del popolo russo, nel corso del tempo, è stata quella di
identificarsi con una Guida.
In
questa situazione è emerso Stalin che fu chiamato il “Piccolo padre”. I
n
quella temperie, forse, è stata la persona più determinata a fronteggiare la
minaccia di dissoluzione e di sterminio della Russia.
Valutare
lucidamente un periodo storico richiede una notevole capacità di ricerca, di
selezione delle fonti, di selezione dei dati e della loro coordinazione in un
uno schema analitico coerente
. Un
lavoro lungo e spesso faticoso.
Perché farlo quando è possibile sparare
notizie continuamente per agitare gli animi con sensazionalismi in serie?
Le
masse sono “attenzionate” e, per giunta, si guadagnano molti soldi rispetto
alla diffusione di riflessioni critiche continuamente osteggiate, eclissate,
con minacce agli autori come complottisti, negazionisti, fascisti, ed altri
epiteti in dotazione ai politicamente corretti.
La
Storia crea canali inaspettati alla realizzazione della tirannide che fa
emergere spesso personaggi abili ma anche sanguinari.
Personaggi,
tuttavia, più interessanti rispetto al comportamento ignobile dei manovratori
nascosti dietro le tende, impegnati a lanciare provocazioni continue, per
tenere lo scenario in una ebollizione permanente, in una urgenza continua, che
non consente interpretazioni lucide e complete.
Sarebbe
interessante iniziare uno studio senza pregiudizi sul rischio di totalitarismo
in USA durante la gestione dell’intelligentissimo ma ambizioso e luciferino”
Edgar J. Hoover” fondatore della controversa “F.B.I.” che arrivò a condizionare
pesantemente i mandati di diversi presidenti americani.
In
questo caso, a nessuno è venuto il dubbio che si trattasse di tirannia da
psicotico accerchiamento comunista.
L’accerchiamento è stato sempre ed
esclusivamente quello della Russia.
Sotto
il governo di Stalin l’Ucraina è diventata la nazione che conosciamo dai
martellanti bollettini della stampa mondiale.
Stalin realizzò a tavolino l’unione di varie
aree territoriali un tempo divise e con lingue diverse.
L’intero
territorio raggruppato fu poi annesso all’Unione Sovietica.
Per aver fatto questo, la storiografia pastorizzata di
stampo angloamericano ha subito bollato i russi come assassini e sterminatori.
Un’accusa
lanciata da una anglosfera che ha causato milioni di morti nelle imprese
coloniali in Africa, in Sudamerica, in India, nelle Filippine, in Indonesia, in
Corea, in Vietnam!
Ma
essi possono dire tutto senza tema di essere contestati.
Per
non parlare dello sterminio di centinaia di nativi americani.
Nessuno
racconta con quale ferocia e barbarie è stata compiuta l’annessione agli Usa di
oltre la metà del Messico, con la morte e l’immenso impoverimento di milioni di
civili e di messicani massacrati da una sequenza infernale di guerre e
genocidi.
Ma gli
americani possono tutto e non sono mai cattivi! (wikipedia.org/wiki/Guerra_messico-statunitense”).
L’America
si è unilateralmente arrogata tutte le ragioni per realizzare politiche di
espansione e di annessioni senza avere la minima condanna dalla Storia.
Chi si
ricorda della immensa violazione dei diritti umani perpetrati con
l’ultradecennale espianto di ovaie su oltre centinaia di migliaia di donne
messicane dello stato del Chuahauha?
Organi
venduti a caro prezzo negli USA.
Vogliamo
ricordare le gestanti messicane incinte e poi fatte abortire per comparare i
dati con le procedure di gestazione artificiale nei laboratori negli USA?:
(avvenire.it/vita/pagine/81-donne-messicane-cavie-per-concepimenti-surrogati).
Non ricordano le prassi mediche di Mengele?”
Vogliamo
ricordare il sistematico genocidio delle donne in Messico di cui le femministe
antifasciste inclusive al caviale non hanno mai parlato abbastanza da farlo
sapere al mondo?
(istorica.it/2020/10/17/femminicidio-ciudad-juarez-la-citta-che-odia-le-donne/).
Di
tutto questo l’”ONU” non ha mai mosso seriamente un dito, né l’”Unicef”, “né i
vari tribunali dei diritti umani”, né altri organismi tutelanti … a parole e
sulla carta.
Le femministe antifasciste e anti-patriarcato
tutte zitte, ovviamente e non hanno mai avanzato interrogazioni parlamentari
nell’Unione europea o al Congresso Usa!
Oggi,
è “giusto e perfetto” martellare ossessivamente di Ucraina massacrata da quegli
assassini dei russi.
I
giudizi senza appello sono stati tutti lanciati unilateralmente contro la
Russia costituita da una massa di bastardi, sanguinari, ecc.
Si
parla delle azioni di Stalin ma si tace dei massacri americani in tutto il
Sudamerica e in nord africa praticando genocidi diretti e centinaia di colpi di
Stato mediante rivoluzioni colorate e una immensa catena di omicidi realizzati
dalla CIA sotto la presidenza di Obama che compilava quotidianamente gli
elenchi delle persone da “suicidare”.
Una
pratica tirannica identica a quella attuata da Stalin.
MA GLI
USA POSSONO TUTTO!
L’autore
americano e non russo e non fascista-complottista-da-trucidare, il premio
Pulitzer “Mark Mazzetti “lo ha raccontato in un libro stranamente dimenticato e
intitolato “Killing Machine, edito da Feltrinelli.
(Feltrinellieditore.it/opera/killing-machine/”
. Ho moltissimi dubbi che la ridetta
casa editrice posto-movimentista lo ripubblichi a breve.
Non è
un segreto che la Polonia e la Romania tentino oggi di avanzare pretese
territoriali sull’Ucraina e che la Russia sia intervenuta per salvare la zona
russofona dal genocidio che ha visto la morte di oltre 14.000 abitanti del
Donbass nel 2014 per mano di divisioni mercenarie naziste Azov che hanno preso
il posto dall’esercito nazionale totalmente spazzato via dagli USA nel 2014 tra
l’indifferenza di tutti.
Nessuno
– salvo le solite lodevoli eccezioni criminalizzate come criptofasciste – vuole
ricordare questi fatti.
Gli
intellettuali italiani di sinistra e liberal Dem hanno taciuto su questi
massacri, assieme al ridetto “pontifex argentinus”, ai vari inquilini del colle
che hanno indegnamente girato la testa da un’altra parte.
Una
coazione a ripetere che viene da lontano, dai silenzi immorali di Togliatti
(che fece marcire Gramsci in carcere) e dei suoi chierici dal dopoguerra in
poi, impegnati ad urlare ossessivamente l’imperversare di fascismi endemici – a
copertura del loro pesante e crescente vuoto teorico e di capacità progettuale
sociale e politica.
Europa
e USA oggi si sbracciano ipocritamente per “salvare” l’Ucraina.
Per giunta, l’effervescente “avatar del Coll”e
ha avuto l’improntitudine di dichiarare, in varie occasioni istituzionali, che
attualmente siamo di fronte al primo conflitto in Europa dopo la II Guerra
mondiale!
Si è dimenticato del bombardamento della
Serbia nel 1999 provocato dai soliti USA per creare un’area territoriale
autonoma strappata alla Serbia che ospitasse una immensa base NATO chiamata “Bondsteel
“(balcanicaucaso.org/aree/Serbia/La-Bondsteel-serba-55911
).
I danni alle infrastrutture serbe ammontarono
ad oltre 30 miliardi di euro. L’eliminazione sistematica delle popolazioni
civili fu considerata “danno collaterale”.
Ancora
ci sono molti punti oscuri sul ruolo dei comandanti serbi, bosniaci, kosovari.
Una farsa i loro processi.
Molto
misteriose le dinamiche della loro scomparsa fisica dopo non essere più utili
agli Usa-NATO.
L’inutile carrozzone dell’ONU non fu nemmeno
avvertito!
Nessuno
parla di DODICI MILIONI DI MORTI causati per l’intera durata del mandato di
Obama con ben 22 conflitti regionali in tutto il mondo!
Un
contributo che gli ha fatto meritare il premio Nobel per la pace (!).
Zitto
l’Onu, il vaticano, gli antifascisti, i globalisti, le anime belle inclusive.
Tutti
zitti!
Tutto
ciò premesso per affermare che il più pulito ha la leptospirosi e che la Storia
va ricordata bene, senza accusare solamente i russi mentre i nordamericani sono
toccati e protetti dal Dio degli eserciti raccontato dal profeta Isaia 54:5: (bible.com/it/bible/compare/ISA.54.5)
“Austin”
ordina alle forze statunitensi
di
essere pronte a schierarsi mentre
il
Medio Oriente si riscalda.
Politico.com
- Paul McLeary – (29/09/2024) – Redazione – ci dice:
La
portaerei USS Abraham Lincoln rimarrà nella regione dopo che Israele avrà
ucciso il leader di Hezbollah.
Un
EA-18G Growler è decollato dal ponte di volo della portaerei USS Abraham
Lincoln, classe Nimitz.
Il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha ordinato
domenica alla USS Abraham Lincoln e ai suoi cacciatorpediniere di restare nella
regione.
Gli
Stati Uniti stanno rafforzando ulteriormente la loro presenza militare in Medio
Oriente, inviando truppe aggiuntive e mettendone altre in stand-by, mantenendo
al contempo una portaerei in servizio mentre la regione si prepara ad
affrontare ulteriori violenze.
Queste
misure sono state adottate dopo che venerdì le forze israeliane hanno ucciso il
leader di Hezbollah Hassan Nasrallah in Libano, in un attacco che minaccia di
far precipitare la regione in una guerra più ampia.
Il
Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha ordinato domenica alla portaerei USS
Abraham Lincoln e ai suoi cacciatorpediniere di restare nella regione, appena
un mese dopo averli dirottati verso il Medio Oriente mentre erano in un
dispiegamento programmato nel Pacifico.
La direttiva arriva pochi giorni dopo che il
gruppo d'attacco della portaerei USS Harry S. Truman ha lasciato il suo porto
di origine in Virginia per una crociera programmata, creando potenzialmente una
presenza di due portaerei in Medio Oriente per la seconda volta dall'estate.
Il
Pentagono ha anche annunciato che gli Stati Uniti invieranno ulteriori
"capacità di supporto aereo nei prossimi giorni" e che l'”USS Wasp
Amphibious Ready Group” rimarrà nel Mediterraneo orientale.
Il
gruppo include le navi anfibie “USS New York” e “USS Oak Hill, insieme a
migliaia di Marine in grado di eseguire evacuazioni civili dal Libano, se
necessario.
La
Wasp, che può lanciare piccole imbarcazioni a riva, è anche carica di aerei da
combattimento F-35B pilotati dai Marine, dando ai pianificatori militari un
ulteriore pugno aereo se necessario.
Quelle
navi pattugliano il Mediterraneo da giugno e sono in mare da aprile. Il gruppo
Wasp ha sostituito un gruppo simile di navi anfibie guidate dalla USS Bataan,
che ha avuto il suo dispiegamento nella regione esteso più volte e ha finito
per trascorrere otto mesi in mare prima di tornare a casa a marzo.
Nel
frattempo, Austin ha ordinato che ulteriori forze statunitensi siano pronte a
schierarsi, “aumentando la nostra preparazione per rispondere a varie
evenienze”, ha affermato il Pentagono.
"Abbiamo
schierato alcune forze aggiuntive nella regione", ha detto il portavoce
del Consiglio per la sicurezza nazionale” John Kirby” domenica su "This
Week" della “ABC.”
"Ora
abbiamo più capacità di forza in Medio Oriente di quanta ne avessimo ad aprile,
quando l'Iran ha lanciato centinaia di missili e droni.
Quindi
c'è già una capacità militare molto solida per difenderci e per aiutare a
difendere Israele se si arriverà a questo".
In una
dichiarazione rilasciata domenica, il Pentagono ha affermato che le navi sono
supportate dalla "maggiore presenza di caccia e squadroni d'attacco del
Dipartimento della Difesa, tra cui aerei F-22, F-15E, F-16 e A-10".
Inizialmente,
la “Truman”, che si trova ancora nell'Atlantico, avrebbe dovuto sostituire la
“Lincoln” e consentire alla portaerei di riprendere le operazioni nel Pacifico,
anche se i piani potrebbero cambiare se si decidesse di posizionare entrambe le
portaerei in Medio Oriente.
La
giostra di navi statunitensi nella regione ha un costo elevato per la Marina.
Lascia inoltre l'Indo-Pacifico a corto di personale, poiché le navi vengono
tirate in Medio Oriente per proteggere le forze americane e combattere i
missili e i droni Houthi che prendono di mira le navi commerciali nel Mar
Rosso.
Giovedì,
in un'altra parte della regione, due cacciatorpediniere americani hanno
abbattuto diversi missili da crociera e balistici lanciati dalle forze Houthi
contro le navi che attraversavano il Mar Rosso.
Il Comando
Centrale degli Stati Uniti ha annunciato domenica anche che gli attacchi aerei
statunitensi hanno ucciso 37 combattenti di al Qaeda e dell'ISIS in Siria il 16
e il 24 settembre, tra cui diversi leader operativi.
Durante
il dispiegamento di nove mesi, prorogato due volte, del gruppo d'attacco della
portaerei “USS Dwight D. Eisenhower” nel Mar Rosso, le forze statunitensi hanno
lanciato oltre 135 missili da attacco terrestre Tomahawk contro obiettivi
Houthi nello Yemen.
L'aereo
F/A-18 a bordo dell'Eisenhower ha anche sparato 60 missili aria-aria e 420 armi
aria-superficie durante gli attacchi di difesa in mare e contro obiettivi a
terra. L'Eisenhower e le sue navi di scorta sono tornate al loro posto in
Virginia a luglio, passando il testimone al gruppo di portaerei “USS Theodore
Roosevelt”, che ha continuato ad abbattere droni ogni giorno.
Dimenticatevi
della “bufala” del “cambiamento climatico”, abbiamo bisogno di azioni
importanti per affrontare il CAMBIAMENTO DEL SUOLO e il CAMBIAMENTO DELLA
MEDICINA, altrimenti l’umanità è davvero condannata.
Naturalnews.com
– (29/09/2024 - Pozzi SD – ci dice:
Se
credi ancora nel "cambiamento climatico", dovresti andare a casa di
“Al Gore” e consegnargli tutti i tuoi risparmi così che possa continuare a
impedire che gli oceani inghiottiscano i continenti e che tutti gli esseri
umani prendano fuoco a causa dell'indice di calore inceneritore del sole.
A proposito, “Al Gore”, il " sommo
sacerdote delle cause ambientali ", ha un patrimonio netto di 200 milioni
di dollari, per lo più guadagnati guidando per due decenni lo schema Ponzi del
" riscaldamento globale ".
Se in
questo momento sei "plagiato", puoi uscirne ripetendo rapidamente la
seguente frase tre volte:
"liberami
dal culto del cambiamento climatico ".
Se
volete che la vostra energia, i vostri sforzi, le vostre organizzazioni e il
vostro sostegno economico producano un vero cambiamento in questo Paese, per il
miglioramento dell'umanità, della salute, della prosperità e di un futuro
realmente sostenibile (inclusa, tra l'altro, la salute ambientale), allora
dovreste agire per CAMBIARE IL SUOLO e la MEDICINA, a partire da subito.
Il
suolo degli Stati Uniti è stato inquinato e adulterato per decenni con
pesticidi chimici, erbicidi cancerogeni come il glifosato e acqua fluorurata.
Dove
sono tutti i politici ricchi e potenti che dirigono organizzazioni e
finanziamenti per il cambiamento del suolo?
Non sostengono la buona salute degli americani
e la fine di tutte queste malattie prevenibili che derivano e sono perpetuate
da un suolo chimicamente inquinato e privo di nutrienti?
Oltre
il 90% del cibo americano viene coltivato in un terreno che è, in mancanza di
un termine migliore, morto.
Quel
che è peggio è che è inquinato da sostanze chimiche cancerogene e demenziali
che gli esseri umani consumano quotidianamente in alimenti convenzionali, tra
cui carne e latticini che provengono da animali che mangiano e vivono su questo
terreno tossico.
Se non
sei a favore del cambiamento del suolo, sei un problema per te stesso e per gli
altri.
Sostieni davvero il cibo sporco e l'acqua
corrotta per gli esseri umani?
Allora devi essere "anti-scienza",
perché la scienza rivela che quando gli esseri umani mangiano insetticidi e
diserbanti chimici (pensa al glifosato nel Roundup qui), i loro organi di
depurazione vengono sopraffatti e si ammalano di cancro e demenza.
Inoltre,
le colture vengono spesso annaffiate con acqua fluorurata e il fluoro causa un
QI più basso (ecco perché le persone cadono nelle truffe in primo luogo),
cancro, ossa fragili e demenza.
Sostieni
gli OGM che alterano il DNA nelle colture alimentari?
Potresti
essere uno di quei "terroristi interni" che stanno aiutando e
favorendo la contaminazione criminale della fornitura alimentare degli Stati
Uniti.
Vergognati.
Inizia a sostenere alcune cause meritevoli,
invece di quelle false facciate basate su bufale, scienza fasulla e i ricchi
che diventano sempre più ricchi mentre il resto di noi soffre.
Contribuisci
a sostenere il cambiamento del suolo acquistando cibo biologico, coltivando il
tuo cibo in terreno biologico e utilizzando acqua filtrata per ogni cosa.
La
medicina occidentale è stata corrotta ormai da un secolo, con farmaci tossici
da prescrizione e vaccini che decimano la salute e diffondono malattie.
Siete
una di quelle persone "anti-scienza" che sostengono la continua
corruzione della medicina statunitense da parte di FDA, AMA, CDC e USDA?
Forse
non avete mai letto la storia dell'”American Medical Association” e di come
hanno messo un criminale a capo dell'agenzia di regolamentazione un secolo fa.
Sì, il
nefasto “Morris Fishbein” ha messo al bando i rimedi naturali come medicina e
ha convalidato tutti i veleni chimici, preparati in laboratorio, con il suo
timbro di approvazione per un sacco di soldi.
Le
facoltà di medicina non insegnano più ai dottori emergenti la nutrizione. È
ancora così oggi.
Big Pharma finanzia e gestisce le facoltà di
medicina, gli ospedali e le licenze dei dottori.
Oggi,
molti farmaci da prescrizione sono realizzati con veleno decimante per la
salute (peptidi) di serpenti velenosi, lumache, rane, scorpioni e ragni.
Cosa, non lo sapevi?
Esatto,”
VenomTech” ha una vasta libreria e una scorta di peptidi velenosi tossici che
“Big Pharma” intreccia in "medicinali" per gli esseri umani.
Perché
pensi che tutti i farmaci da prescrizione elenchino effetti collaterali
orribili e avvertano i pazienti di insufficienza di organi vitali, problemi
cardiaci, sterilità, aborti spontanei, ansia, depressione, sentimenti di
suicidio e così via?
Aiuta
a sostenere il cambiamento della medicina, evitando i "farmaci"
tossici di “Big Pharma,” le punture mortali e facendo le tue ricerche e
acquistando rimedi naturali che hanno funzionato per gli esseri umani per
millenni.
Non metterti in fila dietro a tutti gli altri
pecoroni che vengono condotti giù da un dirupo ripido da gente come “Al Gore”,
“Bill Gate”s e la cricca di criminali di “Big Pharma” responsabili della
“pandemia” e delle” punture mortali di mRNA”.
Invece, sintonizza la tua frequenza di notizie
alimentari su “ FoodSupply.news” e
ricevi aggiornamenti sul vero cambiamento di cui abbiamo davvero bisogno,
soprattutto quando si tratta di approvvigionamento alimentare e medicina
occidentale.
Un
informatore dell'FBI afferma che
il
GIORNO DEL GIUDIZIO si avvicina,
avverte
gli americani di fare scorta
di
cibo per 3-4 mesi e di PREGARE.
Naturalnews.com – (29/09/2024) - Ethan Huff –
ci dice:
Un
importante specialista delle operazioni dello staff dell'FBI e informatore di
nome “Marcus Allen” ha un messaggio serio per gli americani: tenete pronti i
vostri preparativi e non dimenticate di pregare.
Parlando
questa settimana al “Congresso della vita” sotto l'attuale amministrazione,
“Allen” ha avvertito gli americani che probabilmente non dovrebbero fidarsi
dell'FBI, perché lui di sicuro non ne ha.
"Personalmente
non ho fiducia che l'FBI possa tenere a freno la propria condotta", ha
detto Allen alla sala.
"Sono
stato perseguitato... insieme a innumerevoli altri whistleblower.
È mia
opinione che l'FBI abbia usato rappresaglie e paura per controllare la forza
lavoro.
È
stata una tattica apparentemente efficace".
Al
momento, l'FBI e probabilmente molte altre agenzie federali stanno operando
senza alcun controllo e bilanciamento.
Di
conseguenza, “Washington” sta intraprendendo "azioni illegali" che
rimangono impunite.
"Accolgo
con favore il lavoro dell'”IG” (Ispettore generale), ma penso che non ci sia un
lasso di tempo legittimo per frenare qualsiasi tipo di azione illegale",
ha affermato “Allen”.
(All'inizio dell'estate, il "CEO
apocalittico" “Bob Nardelli “aveva lanciato l'allarme: l'economia
statunitense è "pronta a crollare.")
Solo
Dio può salvarci attraverso Gesù Cristo
“Allen”
insiste sul fatto che l'FBI "sovra-classifica" intenzionalmente i
documenti allo scopo di ostacolare le indagini.
Per questo motivo, e per l'incredibile potere
che l'FBI ha sul paese, Allen” sta incoraggiando gli americani ad accumulare
armi, munizioni, cibo, acqua e altre necessità in previsione di ulteriori
turbolenze e tribolazioni nei prossimi giorni.
"Come
persona di fede, direi di pregare il rosario e di partecipare alle devozioni
del primo venerdì del mese", ha esortato “Allen” agli americani,
invitandoli a votare il giorno delle elezioni anche se diffidano del sistema.
"Questo
vale per tutti, per tutti i miei fratelli e sorelle di tutte le fedi. Lo so,
sono cattolico. E leggete il Vangelo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo
e vivetelo ogni giorno."
All'inizio
di quest'anno “Allen” ha ottenuto una vittoria legale in una causa contro
l'Ufficio, che è stato costretto a rimborsargli lo stipendio perso dopo la sua
sospensione e la revoca della sua autorizzazione di sicurezza di massimo
livello da parte dell'agenzia.
In
precedenza, “Allen” era stato perseguitato dal governo federale per le
dichiarazioni rilasciate in merito all'uso di informazioni riservate sulle
risorse umane (CHS) durante la manifestazione del 6 gennaio al Campidoglio
degli Stati Uniti.
Ci è
voluto tutto questo tempo prima che il governo federale, in questo caso
l'”ispettore generale del Dipartimento di Giustizia” (DOJ) Michael Horowitz”,
ammettesse finalmente di aver nascosto diversi informatori tra i membri del
“J6” per creare agitazione e raggiungere un risultato prestabilito.
Quando
il deputato “Thomas Massie” (R-Ky.) gli ha chiesto quante talpe del governo
federale "si fossero recate al Campidoglio" il “6 gennaio 2021”,”
Horowitz” ha risposto che avrebbe "contenuto tali informazioni" nel
suo rapporto, insinuando che, di fatto, alcuni informatori dell'FBI erano stati
inviati al Campidoglio quel giorno.
"È
chiaro che le élite politiche americane sono esposte a un livello record, il
che le rende un pericolo per l'intero Paese, in quanto sono disposte a scendere
a qualsiasi livello pur di restare al potere", avverte “Kelen McBreen”,
scrivendo per” Infowars”.
"Come
ha avvertito il signor Allen, è tempo di pregare e prepararsi."
Quanto
tempo pensi che durerà ancora l'attuale ordine globale prima che un grande
sconvolgimento arrivi alle porte del mondo per cambiare tutto per sempre?
Israele,
l’omicidio di Nasrallah e il
mistero
sulle condizioni di Netanyahu.
Lacrunadellago.net
- Cesare Sacchetti – (30 -09- 2024) – ci dice:
Le
immagini più strazianti sono state probabilmente quelle del figlio del leader
di Hezbollah, “Jawad Nasrallah,” che piange la morte di quello che prima che il
capo del partito armato libanese era suo padre.
Il
Libano è stato investito da bombardamenti violenti e feroci che hanno scosso la
popolazione civile e che hanno fatto almeno 50 vittime soltanto nelle ultime 48
ore.
I
media Occidentali, sempre così asserviti allo stato ebraico, nulla scrivono
della risposta di Hezbollah ad Israele e di quelle degli altri Paesi arabi che
sono corsi in aiuto del Libano aggredito da Israele.
Soltanto
l’altro ieri ci sarebbe stata una operazione tanto ambiziosa quanto clamorosa
se effettivamente trovasse una conferma effettiva nelle prossime ore.
I
guerriglieri sciiti degli Houthi, vicini all’Iran, e già in opposizione
all’Arabia Saudita che qualche tempo addietro voleva a tutti i costi instaurare
nel Paese un governo fantoccio più vicino alla politica estera di Riyad, hanno
dimostrato una sagacia e una precisione nei loro attacchi invidiabile se si
pensa alle non vaste risorse di cui dispongono.
Gli
Houthi hanno infatti lanciato due missili balistici contro l’aeroporto di Tel
Aviv e lo avrebbero fatto in concomitanza con l’arrivo dell’aereo governativo
di Netanyahu di ritorno dalle Nazioni Unite, apostrofate dal leader israeliano
come una “palude antisemita”.
Non è
certo nostra intenzione spenderci in una difesa delle Nazioni Unite che altro
non sono che un archetipo del governo mondiale concepito dai soliti ambienti
massonici, ma è indubbio che ormai Israele, il mondo sionista e più in generale
il mondo ebraico sia affetto dalla sindrome della “persecuzione”.
In
tale “visione” chiunque non si pieghi ai voleri di Israele e della sua folle
volontà di potenza che mira a conquistare mezzo Medio Oriente e spazzare via i
suoi avversari, è un “antisemita”.
È
antisemita chiunque non aderisca perfettamente alle volontà del “sionismo
messianico” e tale imperialismo non può che combattersi con assoluta e ferma
determinazione poiché questo stato è ormai chiaramente divenuto non solo una
minaccia per tutto il Medio Oriente ma per il mondo intero.
Israele
sembra affetta da una febbre omicida e genocida.
Vuole
sterminare tutti coloro che ha intorno e tutti coloro che vogliono resistere al
proposito del “partito del Likud£ e di una delle sette sioniste più pericolose
al mondo, quale quella di “Chabad Lubavitch”.
Stavolta
però qualcosa di sensazionale potrebbe essere accaduto che dimostra, ancora una
volta, come il secolo di Israele o più in generale il secolo ebraico sia
definitivamente giunto alla sua naturale ed inevitabile conclusione.
La
citata milizia sciita yemenita avrebbe come si diceva poco prima sparato due
missili contro l’aeroporto di Tel Aviv, ma le testate sarebbero riuscite a
colpire proprio l’aereo del primo ministro israeliano, a dimostrazione che”
Iron Dome”, la tanto propagandata contraerea israeliana, ha dei seri problemi
nell’intercettare le testate avversarie e che i cieli di Israele sono
tutt’altro che sicuri.
Il
mistero sulle condizioni di Netanyahu.
Sono
iniziate a circolare una ridda di indiscrezioni fino a quando abbiamo provato a
risalire alla fonte originale che avrebbe per prima riportato che Benjamin
Netanyahu sarebbe rimasto ferito dalla risposta degli Houthi.
Si
tratta di un canale di informazione del Kuwait, “Tolkarem News”, che ha
riportato che i missili sono andati a segno, una circostanza che apparentemente
qualche media israeliano avrebbe confermato pubblicando la notizia, prima che
qualcuno mandasse ordini perentori a queste testate che avrebbero prontamente
ritirato la storia.
Il
canale Telegram in questione conferma invece quanto accaduto e cita una sua
fonte interna all’ospedale” Sourasky “di Tel Aviv, secondo la quale “Netanyahu”
ieri sarebbe stato ricoverato qui in gravissime condizioni tanto da farlo
pronunciare come “clinicamente morto”, il che significa che il suo cuore
avrebbe smesso di battere, e che il premier sarebbe “vivo” soltanto perché
attaccato alle macchine.
È
certamente anomalo che Netanyahu stesso non abbia smentito questa notizia, se
falsa, così come non hanno detto nulla fino ad ora, gli uomini del suo governo
o quelli più vicini al suo entourage politico.
Se
davvero gli Houthi fossero riusciti ad uccidere il capo del governo israeliano,
saremmo di fronte ad un fatto di enormi proporzioni storiche.
A
volte, anzi spesso purtroppo, alcuni osservatori sono affetti da una certa
superficialità nel commentare le notizie che riguardano Israele e sono portati
a descrivere questo stato come una sorta di entità invincibile.
Non si
fa un’analisi seria, a nostro avviso, sul mutato contesto storico. Non si prende in esame il fatto, ad
esempio, che Israele se è riuscita ad occupare la Palestina e a far scoppiare
almeno quattro guerre su procura negli ultimi 20 anni, tra le quali ci sono
indubbiamente quelle in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria, lo ha fatto per via
del controllo assoluto che questo stato è riuscito ad avere sull’esercito del
mondo, ovvero gli Stati Uniti d’America.
Soltanto
il controllo di questa superpotenza ha consentito al sionismo di mettere a
ferro e fuoco il Medio Oriente alla ricerca del folle dominio di espansione
della Grande Israele e soltanto il dollaro, l’arma finanziaria di Washington,
ha consentito di scatenare una guerra economica a colpi di sanzioni contro
chiunque si fosse dissociato da quello che era chiamato il “Washington
consensus”, che altro non era che il volere del mondo sionista ed ebraico che
controllava la presidenza degli Stati Uniti e il Congresso americano.
E per
saperne di più sulle sorti occorse a coloro che hanno “osato” opporsi agli
Stati Uniti, si può chiedere qualcosa alla Russia, all’Iran e al Venezuela,
seppelliti di sanzioni perché i leader di tali Paesi non avevano e non hanno
intenzione alcuna di assecondare i desideri imperialistici di Israele e della
NATO né tantomeno hanno alcuna intenzione di inchinarsi al “Nuovo Ordine
Mondiale” che dovrebbe sorgere dopo il “trionfo” dello stato ebraico.
Ciò
però non esiste più.
Questo
stato dell’arte è venuto del tutto meno da quanto è iniziata l’era di Trump che
ha spostato l’asse americano da quello dell’impero a quello della difesa degli
interessi nazionali, e nonostante i consueti depistaggi di alcuni falsi contro informatori,
è del tutto evidente che Donald Trump non è al servizio del sionismo data la
sua politica di disimpegno dal Medio Oriente e considerati anche i molteplici
attentati contro la sua vita da parte degli ambienti sionisti di BlackRock.
La
Grande Israele: il folle “sogno” sionista impossibile.
Alcuni,
come il filosofo “Dugin”, che noi non riteniamo vicino alla tradizione,
considerata la sua formazione “evoliana” e “guenoniana”, entrambe ostili al
cattolicesimo tradizionalista, nonostante le chiare e mutate condizioni
internazionali si sono precipitati nel dire che dopo l’omicidio di Nasrallah
che la venuta del cosiddetto “moschiach” ebraico, l’Anticristo sarebbe più alle
porte che mai, quando invece appare evidente che essa è più lontana che mai.
Gli
interi eventi geopolitici infatti non ci stanno dicendo che andiamo verso una
concentrazione del potere a livello mondiale e verso una espansione dello stato
ebraico, ma ci troviamo di fronte invece a due scenari radicalmente opposti.
Siamo
entrati in una fase di deglobalizzazione che sta riportando sulla scena degli
eventi internazionali un protagonista che era stato ucciso dalla
globalizzazione, ovvero lo “Stato nazionale “che dopo la seconda guerra
mondiale ha visto sempre di più l’esautoramento delle sue tradizionali
prerogative politiche a tutto vantaggio di quei conglomerati transnazionali
finanziari che sono stati i veri padroni dell’900 e che trovano i loro
rappresentanti locali nei vari circoli massonici.
Nemmeno
è possibile affermare che Israele stia effettivamente avendo successo nel suo
piano di espansione messianica che vorrebbe aprire la strada alla “Grande
Israele”, annettere gli Stati limitrofi, come si vorrebbe fare con il Libano, e
inaugurare così l’era del “moschiach “e del suo “regno” nel ricostruito tempio
di Gerusalemme.
Il
piano di espansione israeliano della Grande Israele.
L’impero
israeliano resta un miraggio per i suoi seguaci senza il sostegno di una forza
armata in grado di sconfiggere i vicini arabi per costringerli alla resa.
Quella
alla quale si assiste è una reazione isterica, rabbiosa e violenta di Israele
che vuole forzare a tutti i costi uno scenario di dominio che non è più
possibile attuare, a dimostrazione che nella leadership di questo Paese c’è un
distaccamento completo con la realtà, e domina invece quella febbre assassina
della quale si diceva al principio di questo scritto.
Israele
vuole colpire tutto e tutti, ma gli altri non se ne stanno certo con le mani in
mano come forse crede Israele stessa i suoi ultimi sodali in Europa
Occidentali.
Nella
notte di sabato, sono arrivati una pioggia di droni e missili da Yemen, Iraq e
Libano che hanno creato non pochi problemi anche se Israele si dà sempre un
gran da fare per nascondere le notizie dei suoi morti, per non trasmettere una
immagine di debolezza e far vedere che sotto le sue fondamenta lo stato ebraico
ha delle sabbie mobili nelle quali stanno sprofondando i suoi stessi leader.
Adesso
attendiamo di conoscere le sorti di Netanyahu e noi pensiamo che se la notizia
di un suo grave ferimento fosse confermata così come quella di una sua morte
clinica, la leadership del Likud si adopererebbe per cercare di nascondere
quanto accaduto, anche probabilmente avvalendosi per un breve periodo della
intelligenza artificiale, vero nemico del presente e del futuro, in attesa di
trovare una soluzione ad una grave situazione di stallo che, se confermata,
dovrebbe portare nuovamente il Paese alle elezioni.
Il
mistero poi, ieri, se possibile, si è infittito ancora di più.
Sul
profilo “X” di Netanyahu è comparso un video nel quale lui annuncia l’ingresso
del ministro “Sa’ar” nel suo governo, ma la notizia, come si può, vedere è del
16 settembre, non del 29, e allora ci si chiede se quel video sia
effettivamente di ieri,
e non
pre-registrato, come quello del 28 nel quale Netanyahu rivendica l’attentato
contro Nasrallah.
Quest’ultimo
è certamente stato registrato prima poiché sabato 28 era previsto un incontro
con la stampa del primo ministro israeliano che non è invece avvenuto.
All’aeroporto
di Tel Aviv, luogo dell’attacco dei missili Houthi, la situazione non sembra al
momento ancora essere ritornata alla normalità.
Gli
aerei che sono destinati verso Tel Aviv quando arrivano nei pressi della
capitale israeliana fanno rotta altrove e nell’aeroporto ci sono soltanto
pochissimi aerei.
L’aeroporto
di “Tel Aviv” ieri era si presentava così. Un solo volo, in uscita.
La
struttura sembra fantasma, non funzionante, ma le autorità israeliane si
guardano bene dal fare alcun annuncio ufficiale.
È del
tutto evidente che in tale contesto di incertezza sulla stabilità del governo
Netanyahu e sulle sue effettive condizioni di salute, una eventuale crisi
dell’esecutivo e il consequenziale ritorno alle urne potrebbero cambiare
completamente gli equilibri politici del Paese.
Molti
israeliani sono alquanto stufi della guerra permanente nella quale si trovano.
Del
resto, chi vorrebbe andare a vivere in un territorio occupato e con il rischio
che ogni giorno gli piombi in testa un missile, se non gli esagitati seguaci
del sionismo messianico che iniziano ad essere sempre di meno?
C’è
una larga parte di israeliani che è completamente secolarizzata, senza alcun
“valore” religioso in testa, e questi israeliani possono essere definiti a
pieno i figli dell’internazionalismo ebraico di Soros e del leader della
sinistra progressista di Israele, Yitzhak Rabin, ucciso nel 1995 in circostanze
mai del tutto chiarite e con forti sospetti di una partecipazione dei servizi
segreti israeliani nel suo omicidio.
“Rabin
“voleva mettere fine al conflitto poiché era separato e distaccato da questa
visione imperialistica del sionismo ma invece credeva molto di più ad una
supremazia dei centri di potere internazionali rispetto agli Stati nazionali e
alla stessa Israele.
“Rabin” era secolare, vicino al mondo”
LGBT” e sarebbe piaciuto moltissimo a personaggi come “Elly Schlein” per dare
qualche coordinata più contemporanea ai nostri lettori e per metterli in
guardia dal considerare un alleato della tradizione chi non lo è, quando in
realtà ci troviamo di fronte a divergenze e faide tutte intestine alle varie
anime dell’ebraismo.
È
quindi evidentemente impossibile in un contesto così frammentato e debole per
lo stato ebraico arrivare alla destinazione finale per la quale esso è stato
concepito, la Grande Israele e la ricostruzione del Tempio, e qualsiasi
tentativo di voler forzare la mano della storia e soprattutto della
Provvidenza, diremmo noi, non farà altro che accelerare la crisi di questa
entità sionista calata dall’alto del denaro dei “Rothschild” in Palestina.
Israele
non impara, tra l’altro, nemmeno la lezione della storia.
Lo stato ebraico ha già ricevuto una sonora
lezione in passato, nel 2006, quando invase il Libano per sconfiggere Hezbollah
che invece diede una sonora lezione all’esercito israeliano, e allora alla Casa
Bianca c’era il “movimento sionista neocon di Bush” mentre ora a Washington non
ci sono più gli alleati di un tempo.
Il
sionismo dunque rifiuta di comprendere che esso non è Dio e che Dio non si
sostituisce. E’ lo stesso identico peccato di Lucifero che cadde dal Cielo, e
se lo stato ebraico si ostina a seguire questa strada, non potrà che seguire la
stessa sorte.
DARK
Pill: Come i pedofili adoratori
di Satana hanno preso il controllo
di
Conspiracyland.
Unz.com - Laurent Guyénot – (27 settembre
2024) – ci dice:
Secondo
un sondaggio del marzo 2021 del “Public Religion Research Institute” , il 15%
degli americani e il 23% dei repubblicani ritengono che,
"
Il governo, i media e il mondo finanziario negli Stati Uniti sono controllati
da un gruppo di pedofili adoratori di Satana che gestiscono un'operazione
globale di traffico sessuale di bambini".
Quindi
che non ci si deve fidare dei sondaggi, ma posso facilmente credere che decine
di milioni di persone siano d'accordo con questa affermazione.
Non è
solo un fenomeno americano; è molto diffuso anche in Francia, come ho
dolorosamente osservato negli ultimi mesi (ne parlerò più avanti).
Una
parte di questi credenti potrebbe anche essere d'accordo con l'affermazione che
"il
governo, i media e il mondo finanziario negli Stati Uniti sono controllati
dagli ebrei",
ma, se gli venissero chiesto di scegliere, probabilmente direbbero che i pedofili adoratori di Satana sono
al di sopra degli ebrei nella gerarchia occulta degli Illuminati.
A volte emergono tentativi di sincretismo,
come quando “Candace Owens” espresse la sua convinzione che:
"Quello
che abbiamo in questo momento è un giro di pedofili che ha assunto un sacco di
potere nel mondo fingendo che chiunque se ne accorga sia antisemita. La mia
teoria è che queste persone non sono ebree; si presentano come ebrei, ma in
realtà adorano e seguono una fede completamente diversa, ed è satanica...
Queste sono persone demoniache e mostruose che usano l'ebraismo per nascondere
le loro azioni".
La mia
teoria è l'opposto:
i suprematisti ebrei stanno usando il satanismo
"per nascondere le loro azioni".
La
setta transgenerazionale degli adoratori di Satana che lavorano in totale
impunità ai più alti livelli di Hollywood, Wall Street e Washington –
stuprando, torturando, sacrificando e bevendo il sangue dei bambini nelle messe
nere – è una fantasia per distogliere l'attenzione dal culto che controlla
davvero Hollywood, Wall Street e Washington.
Supponendo
che” i pedofili adoratori di Satana” (SWP) esistano, sono individui che odiano
sé stessi guidati dalla perversione e dall'ambizione.
Come
puoi avere un qualche tipo di lealtà l'uno verso l'altro?
Si
controllano una vicenda con il ricatto?
In tal
caso, si uccideranno una vicenda quando possono.
Il ricatto non renderà leali.
Pertanto,
gli “SWP” non potranno mai essere una forza trainante in politica, figuriamoci
nella storia.
Solo
una comunità legata da una storia e un'identità comuni, da un presunto sangue
comune, da un'ideologia o da una religione comune, possibilmente da un odio
comune, e almeno da un obiettivo comune e da una destinazione
transgenerazionale a promuoverlo, può avere un potere politico globale e
un'influenza a lungo termine sulla storia.
I satanisti non hanno potuto; Ecco perché puoi
denunciarli il più possibile senza conseguenze. (Ti fa sentire e sembrare
coraggioso, però!)
Sicuramente
esistono alcuni pazzi che adorano Satana in modi disgustosi. Ma Satana è un
concetto cristiano.
Adorare
Satana credere significa che Cristo e Satana stanno conducendo una guerra
cosmica, e scegliere di schierarsi con il perdente.
In
generale, le nostre élite dominanti semplicemente non sono interessate a questo
paradigma.
Se volete, potete chiamarli
"satanici" nel senso di "malvagi", ma di certo non si
preoccupano di Satana.
In
questo articolo, non insulterò i lettori della “Unz Review”, cercando di
convincerli che il mondo non è governato dal culto “SWP”.
Immagino che tu l'abbia già capito.
Eppure,
penso che questo moderno credo quasi-religioso valga la pena di essere
esaminato come caso di studio di "opposizione controllata", o forse
di ciò che “Ron Unz” ha definito "opposizione promossa" – o che ne
dici di "opposizione esagerata".
Il
fatto stesso che milioni di persone si lascino ingannare da questa teoria
inverosimile del complotto deve essere spiegato.
La “mitologia
SWP” è ciò che io chiamo la "pillola oscura" (avrei detto
"pillola nera" ma per l'altro contesto è ora usata).
La
metafora della "pillola rossa", tratta dal film “Matrix” , è passata
nel linguaggio quotidiano: siamo in preda alla pillola rossa quando ci rendiamo conto
che la narrazione mainstream è una bugia.
La pillola oscura è, se volete, un'overdose di
pillole rosse.
Dopo
essere fuggito dalla "prigione virtuale per la tua mente" con la
pillola rossa e aver così guadagnato un punto d'appoggio nella realtà, se ingoierai
la pillola oscura, sentirai il terreno sgretolarsi sotto i tuoi piedi ancora
una volta e sprofondare in un buco nero, tanto angosciante quanto il mondo
prima che la pillola rossa fosse rassicurante.
La
pillola oscura è un'altra prigione per la tua mente. Ostacola la tua capacità
di ragionare logicamente. Ti fa sentire impotente. È una religione invertita
che ti dà la disperazione. È stato estremamente efficace nell'inquadrare la
mente di un pubblico cospirazionista che se è rivolto a Internet come unico
canale di informazione, ed è diventato uno dei paradigmi popolari più pervasivi
della post-modernità.
È il
pendio scivoloso della nostra tendenza a vedere i super-ricchi e i
super-potenti come intrinsecamente malvagio.ù Più orribili sono le voci su di
loro, più sembrano credibili. La pillola oscura ci fa dimenticare che abbiamo a
che fare con gli uomini. Uomini corrotti, come la maggior parte di noi probabilmente
sarebbe al loro posto, ma pur sempre uomini, figli e padri, con bisogni sociali
e preoccupazione per la loro reputazione e eredità.
La”
mitologia del” SWP” non è molto diversa dalla teoria rettiliana di David Icke ( The Biggest Secret , 1999), secondo la quale i leader del mondo
non appartengono all'umanità ordinaria, ma sono legati agli "umanoidi
rettiliani alti, bevitori di sangue e mutaforma del sistema stellare “Alpha
Draconis”, ora nascosti in basi sotterranee, [che] sono la forza dietro una
cospirazione mondiale contro l'umanità" ( Wikipedia ).
Secondo
un sondaggio del 2013 , il 4% degli elettori americani registrati credeva nelle
idee di “David Icke”. Fanno sicuramente parte di quel 15 per cento che crede
nell'internazionale SWP.
“La
teoria del complotto SWP” non solo genera impotenza appresa (non c'è nulla che
si possa fare contro Satana, se non pregare e "fidarsi del piano").
Inoltre,
distoglie la nostra attenzione. Dopotutto, in confronto ai seguaci di Satana che si
nutrono di bambini e del sangue di bambini torturati, i seguaci di Yahweh
sembrano agnelli gentili!
Se la fraternità clandestina internazionale dei SWP
governa il mondo, allora nient'altro conta.
Il
sionismo internazionale potrebbe anche essere una buona cosa, se potesse
aiutarci a liberarci da questi vampiri satanici.
Il
satanismo esiste?
In
termini simbolici, il pentagramma rovesciato è una falsa bandiera per
nascondere la stella di Davide.
Coloro che vorrebbero farci credere che gli
adoratori di Satana si sono impadroniti della civiltà cristiana potrebbero non
essere esattamente gli stessi che hanno incolpato gli adoratori di Allah per
l'11 settembre, ma sono come due tentacoli della stessa piovra.
La
differenza, naturalmente, è che gli adoratori di Satana non hanno un'esistenza
significativa.
Sì, lo
so, esistono chiese sataniche. La più antica è la” Chiesa di Satana”, fondata
nel 1966 da “Anton LaVey”.
Mamma Lavey
è un ebreo e un sionista convinto che nella sua autobiografia afferma di aver
aiutato a contrabbandare armi in Israele.
Malcolm
Jarry, che più recentemente ha fondato il Tempio Satanico a Salem, nel
Massachusetts, si autodefinisce un "ebreo laico" e un
"incrollabile sostenitore di Israele", che afferma che "non c'è
molto conflitto tra l'essere ebreo e un satanista". (Ha ragione, dal momento che
Satana è il carnefice di Yahweh nella Bibbia ebraica: l'autore di 1 Cronache 21
esita tra "Yahweh ha scatenato un'epidemia su Israele",
"l'angelo di Yahweh semina il caos in tutto il territorio di Israele"
e "Satana si è schierato contro Israele").
Perché
gli ebrei fondano chiese sataniche nei paesi occidentali? Probabilmente perché:
1.
devono infiltrarsi in ogni religione, anche in quelle che non esistono;
2.
vogliono bestemmiare e sovvertire il cristianesimo in tutti i modi possibili;
3. possono sempre usare il satanismo come
spauracchio.
Certo,
ogni sommo sacerdote satanista è un ciarlatano, ma non tutti sono ebrei. “Michael
Aquino, fondatore di “The Temple of Set”, non lo è.
Ma è
un esperto di “PSYOP”, che è stato coautore nel 1980 di un intelligente
rapporto militare intitolato” From PSYOP to Mind War”: The Psychology of Victory.
In
ogni caso, queste sette religiose sono solo per spettacolo.
Si
accontentano di vestiti buffi, gadget brutti e invocazioni oscure, ma sono
sotto sorveglianza dell'FBI e non sono coinvolti in alcuna attività criminale.
Tanto
per parlare di satanismo religioso, essenzialmente una trappola per cristiani
squilibrati che odiano sé stessi.
E che
dire del satanismo culturale, nell'heavy metal rock e nella cultura pop
trasgressiva in generale?
Non ho
bisogno di dirvi chi c'è dietro.
Non
sono i satanisti, sono gli “yahwisti” che promuovono i codici satanici
nell'industria dell'intrattenimento, per la stessa ragione per cui promuovono
la pornografia, il transgenderismo e tutto il resto:
vogliono
che la civiltà cristiana se ne vada, spiritualmente e fisicamente. Inoltre, devi mostrare un po' di
satanismo per incolpare il satanismo come minaccia alla civiltà.
Il
satanismo (manifestazioni perverse come nella recente cerimonia di apertura dei
Giochi Olimpici di Parigi) e l'anti satanismo (l'indignazione morale in tali
esibizioni perverse) creano un'opposizione dialettica artificiale, pensata non
per produrre una sintesi hegeliana, ma confusione e divisione.
Tra
gli ebrei che hanno avuto un ruolo chiave nell'iniettare incubi satanici nella
cultura occidentale non dimentichiamo i registi dei due primi film horror di
successo, “Roman Polanski” per” Rosemary's Baby” (1968) e “William Friedkin”
per L'esorcista (1973).
L'impatto di questi film, e del genere che
hanno ispirato, sulla psiche collettiva non può essere esagerato.
Se non
ci fosse il satanismo, o almeno una qualche apparenza di satanismo, la voce che
i satanisti ci governano non avrebbe presa.
Se il
satanismo non esistesse, Israele dovrebbe inventarlo.
Ed è
quello che fanno (per Israele, intendo qui l'ebraismo organizzato in tutto il
mondo, WOJ).
Israele ha un duplice motivo per promuovere il
satanismo religioso e culturale, sia come virus per stressare e indebolire la
società cristiana, sia come cortina fumogena per nascondere la propria impresa
di corruzione e dominio mondiale.
Ciò che intendo è in un certo senso l'opposto
di ciò che si intende con l'illustrazione qui sotto: non Satana che crea
Israele, ma Israele che crea Satana.
“B'nai
B'rith “sta cucendo il satanismo nel tessuto sociale occidentale.
Sì, ci
sono sicuramente dei veri satanisti con il cervello morto.
E sì,
ci sono pedofili pervertiti e assassini di bambini, con ogni possibile
background.
Ci
sono persino reti di pedofili con politici di alto profilo tra i loro clienti.
E,
chissà, potrebbero persino esserci pedofili adoratori di Satana, anche se non
ho mai visto prove credibili al riguardo.
Ma
dare la colpa agli SWP per ciò che non va in Occidente è come dare la colpa
agli "psicopatici dell'uno percento" per la crisi economica del 2008,
come ha fatto il film del 2011 Io sono “Fishead.”
Naturalmente, gli psicopatici individuali sono
un problema e la psicopatia merita di essere studiata.
Il
libro di “Robert Hare” “Without Conscience” mi ha effettivamente ispirato a
concettualizzare Israele come "lo psicopatico tra le nazioni".
La
psicopatia collettiva è diversa dalla psicopatia individuale, però, e penso che
sia un grave malinteso chiamare psicopatici Netanyahu o qualsiasi altro leader
israeliano.
Non lo
sono.
Ciò
che hanno è una psicopatia collettiva, derivante dall'adorazione del loro dio
psicopatico e forse dal trauma ritualmente inflitto a ogni maschio di otto
giorni per cento generazioni.
L'operazione
psicologica di QAnon.
Se
quasi un repubblicano su quattro crede che "il governo, i media e il mondo
finanziario negli Stati Uniti siano controllati da un gruppo di pedofili
adoratori di Satana", il merito va in gran parte al team pro-Trump che ha
progettato la “PsyOp” nota come “QAnon” dal 2016.
Il suo messaggio agli americani era che il
mondo sarebbe stato salvato non appena Trump avesse neutralizzato quella rete
di “SWP”, più o meno identica allo "Stato profondo" che Trump ha
detto di stare combattendo, o alla "palude" che ha detto che avrebbe
prosciugato, o ai democratici in generale.
Questa
non è stata la prima volta che una mania satanica è stata usata come propaganda
politica.
Il
sociologo britannico Richard Jenkins ha scritto un libro intitolato “Black
Magic and Bogeymen”, che documenta un'operazione psicologica condotta
dall'intelligence militare a Belfast nei tempi difficili degli anni '70.
Il
capitano “Colin Wallace”, capo delle "operazioni nere" dell'esercito
in Irlanda del Nord, disse a “Jenkins” che dal 1972 al 1974 furono
deliberatamente alimentati dal panico satanico.
persino
collocando candele nere e crocifissi capovolti in edifici abbandonati in alcune
delle zone di guerra e scene del crimine di Belfast, e facendo trapelare storie
ai giornali su messe nere e rituali satanici.
Lo scopo era semplicemente quello di
demonizzare e quindi delegittimare la lotta dei gruppi paramilitari di entrambe
le parti.
Ciò
che si è dimostrato particolarmente efficace nell'”operazione QAnon” iniziata
nel 2016 è stata l'associazione tra pedofilia e satanismo.
Perché
se la minaccia rappresentata dal satanismo è dubbia, le reti pedofile sono, d'altro canto, una realtà
inquietante.
È
altamente improbabile che lo scandalo “Pizzagate”, innescato dalle e-mail
hackerate di “John Podestà” nel 2016, sia stato una fabbricazione totale.
Come
ha scritto “Aedon Cassiel” su “Unz Review”:
"sappiamo
che gli abusi sessuali ad alto livello sono in realtà una cosa che accade nei
ranghi più alti del potere, e sappiamo che vengono insabbiati quando si
verificano, e sappiamo che i media sono spesso complici anche della copertura".
“QAnon”
ha sfruttato eccessivamente la storia (senza fare troppi nomi) e l'ha
arricchita con meme ancora più raccapriccianti come "adrenocromo", un
“elisir di giovinezza” presumibilmente consumato da “pedo-satano-psicopatici di
classe superiore”, estratto dalle ghiandole pituitarie di bambini sotto
tortura.
L'idea sembra essere stata presa in prestito
dal romanzo e dal film “Las Vegas Parano” (1972 e 1998).
Riesci
a pensare a qualcosa di più orribile di una massiccia rete di traffico di
bambini per drenare il sangue di bambini torturati per l'uso della nostra élite
globale?
La
teoria del "raccolto di adrenocromo" è stata abbracciata nella
televisione mainstream da parecchie persone, tra cui l'attore “Jim Caviezel “e
altri associati al recente film” The Sound of Freedom”.
(Il
fatto che Caviezel sia ricordato principalmente per il suo ruolo di Gesù in
Passion di Mel Gibson non è irrilevante, poiché la teoria è particolarmente ben
accolta nei circoli cristiani fondamentalisti e riecheggia sicuramente l'antica
calunnia antisemita del sangue.) Guarda qui , se ne hai il coraggio, un recente
esempio di una notizia autenticamente falsa che alimenta la bufala
dell'adrenocromo.
Gli “SWP
“sono il tema esplicito di diversi "documentari" della scuola “QAnon”,
come” Out of Shadows” (2020), un film realizzato in modo molto professionale in
cui lo stuntman “Mike Smith” racconta del suo "risveglio" e di come
ha "trovato Dio" e "iniziato a cercare la verità" dopo aver
appreso degli SWP a Hollywood dal suo "terapista del pavimento
pelvico", un angelo invisibile senza nome e senza volto che, stranamente,
non ha mai riferito alla polizia ciò che ha visto.
Ecco il passaggio chiave, per illustrare il
livello di credibilità del film e il livello di creduloneria del pubblico di
riferimento:
Consiglio
di guardare l'intero film concentrandosi sugli effetti visivi e sonori
utilizzati per far apparire informativa la vuota retorica.
Uno
sguardo critico a tali film ci aiuta a capire quanto manipolativi possano
essere questo tipo di video.
Ciò
che vale la pena notare è che, all'inizio, “Smith” nega enfaticamente di essere
coinvolto in "teorie del complotto" come "Bigfoot”, o alieni, o
terra piatta, o cospirazione dell'11 settembre, o JFK".
Questo è estremamente tipico dei sostenitori
del “dark-piller”.
Ignoreranno totalmente (e qui persino
derideranno) la ricerca storica sull'11 settembre o sull'assassinio di JFK.
E quando questi eventi saranno tirati in
ballo, probabilmente sentirete la parola "Illuminati", ma mai la
parola "Israele".
Questo
è un indizio inequivocabile dell'origine e dell'intento di tale materiale.
Il
panico satanico degli anni '80 e '90.
La
mitologia SWP ha una storia antecedente alla sua appropriazione ed elaborazione
da parte del movimento QAnon.
È interessante ricordare la sua prima
apparizione nel "Satanic Panic" che ha scosso gli USA e altri paesi
di lingua inglese negli anni '80 e '90.
L'origine di questa isteria collettiva è stata
oggetto di numerosi libri e documentari.
In
Satan's Silence: Ritual Abuse and the Making of a Modern American Witch Hunt
(Basic Books, 1995), Debbie Nathan e Michael Snedeker hanno scritto:
"Secondo
un'affermazione che è stata promossa per più di un decennio da predicatori,
polizia, procuratori, psicoterapeuti, operatori della tutela dei minori e
attivisti anti-pornografia, esiste in questo paese, e, in effetti, in tutto il
mondo, una massiccia cospirazione di sette sataniste segrete che si sono
infiltrate ovunque nella società, dalla CIA alle stazioni di polizia, alle
camere dei giudici e alle chiese. Gli adoratori del diavolo si sono persino
nascosti in asili nido e scuole materne, si racconta, dove si atteggiano a
insegnanti. Questa prospettiva è stata particolarmente spaventosa, perché si
dice che i satanisti considerino i giovani prede attraenti per stupri e torture
e facili reclute per la loro fede".
"In
una cultura così eterogenea come la nostra, un panico morale così esteso può
essere raggiunto solo con sforzi concertati per istituzionalizzarlo",
insistono gli autori.
"È
stato uno sforzo potente che non si è concretizzato da un giorno all'altro.
Ma man
mano che prendeva forma, si sviluppò una vera e propria industria attorno allo
sforzo di dimostrare l'esistenza dell'abuso rituale".
I
media hanno giocato un ruolo chiave, come al solito.
Ciò
che i giornalisti sono bravi a fare è trasformare due casi in un'epidemia e una
notizia locale di indignazione nazionale.
Il panico morale richiede un'azione politica,
in modo che, alla fine, "i deliri psicotici di pochi individui siano stati
tradotti in politiche pubbliche".
"A
metà degli anni '80, la credenza nell'abuso rituale era stata
istituzionalizzata da società professionali, riviste, mass media e un governo
federale che promuoveva energicamente le affermazioni dei suoi sostenitori.
I sostenitori usavano questi forum per
sviluppare una nuova logica e un nuovo linguaggio che rendessero credibile
l'incredibile, nonostante gli sforzi appassionati degli imputati e dei loro
avvocati per screditarlo".
Tutto
ebbe inizio nella pratica dei terapeuti della "memoria recuperata"
influenzati dal libro “Michelle Remembers” , pubblicato per la prima volta nel
1980 da “St. Martin's Press”, basato sui "ricordi" recuperati da “Michelle
Smith” con l'aiuto dell'ipnoterapeuta “Lawrence Pazder”.
Il
successo di “Michelle Remember”s ha scatenato altri libri sull'abuso rituale
satanico (SRA), come “Dance with the Devil” (1990) di “Audrey Harper” e “Harry
Pugh”, in cui” Audrey” ipnotizzata "ricordava" di essere stata messa
incinta più volte per dare alla luce bambini da consumare in rituali satanici.
L'influenza di “Romary's Baby” (1968) di “Polansky”
è abbastanza chiara.
La
storia di “Michelle Smith” e di come ha innescato il panico satanico degli anni
'80 è l'argomento di un documentario uscito l'anno scorso: “Satan Wants You” .
Ma in
quella fase iniziale dell'epidemia, consiglio “The Search for Satan”, un film
straordinario, disponibile gratuitamente, diretto da “Ofra Bikel” e trasmesso
su “PBS” nel 1995.
Lo stesso team ha anche realizzato il
capolavoro in due parti e quattro ore” Divided Memories” , che affronta la
controversia sulla "falsa memoria" in generale (la seconda parte
contiene storie di "ricordi recuperati" di abusi rituali satanici). “The
Search for Satan” documenta il ruolo svolto da un certo numero di psichiatri
criminalmente incompetenti come “Bennett Braun”, “Roberta Sachs”, “Corydon
Hammond” e “Judith Peterson”, che, attraverso "sedute spiritiche"
simili a esorcismi, sono riusciti a convincere pazienti come” Mary Shanley” e “Patricia
Burgus” di possedere decine di personalità e di appartenere a linee di sangue
sataniste da molte generazioni.
Questi
dottori sono stati sostenuti da femministe come “Gloria Steinem” e hanno
ricevuto voce nazionale da “Geraldo Rivera” nella sua trasmissione in prima
serata sulla “NBC” del 26 ottobre 1988, "Devil Worship: Exposing Satan's
Underground".
Si
noti che Braun, Sachs, Steinem e Rivera sono ebrei.
Lo sono anche Helen Bass e Laura Davis,
autrici di The Courage to Heal: A Guide for Survivors of Child Sexual Abuse
(1988), il libro che ha contribuito più di ogni altro all'epidemia di falsi
ricordi di abusi sessuali.
La
"sindrome della falsa memoria" è stata un duro colpo per la figura
del padre nella società occidentale.
E non
sorprende che le accuse di abusi rituali satanici siano state fatte molto
pubblicamente da donne divorziate vendicative contro i loro ex mariti, come nel
caso di “Hampstead” vicino a Londra, quando “Ella Draper”, in un'aspra
battaglia per i suoi figli, ha accusato il padre “Ricky Dearman” di guidare una
setta satanica pedofila e di aver costretto i suoi figli a uccidere bambini e a
bere il loro sangue.
Si è scoperto che i bambini, che avevano mosso
quelle accuse davanti alla telecamera, erano stati sottoposti al lavaggio del
cervello sotto tortura dal fidanzato della madre, “Abraham Christie”.
Entrano
MK-Ultra e i nazisti.
I
numerosi abusi di questa diagnosi e la consapevolezza che il disturbo ha spesso
un'origine iatrogena (il che significa che è prodotto dalla terapia), hanno
spinto a ritirarlo dall'edizione del 1994 (DSM-4).
Al suo
posto è stato introdotto il "disturbo dissociativo dell'identità",
attingendo al lavoro del medico francese “Pierre Janet” (1859-1947)
sull'amnesia dissociativa post-traumatica, un fenomeno ben documentato.
Per
spiegare perché le vittime dei SWP non ricordavano nessuno dei loro orribili
abusi fino a quando non sono state ipnotizzate decenni dopo, i credenti
affermano che gli SWP avevano...
Beh,
ipnotizzavano le loro vittime (e anche i loro membri) per programmarle e
dissociarle in personalità multiple.
Le rivelazioni sul progetto “MK-Ultra” della “CIA” a
metà degli anni '70 sono tornate utili, e la mitologia della cospirazione SWP
ora include in genere esagerazioni selvagge delle possibilità di controllo
mentale attraverso tecniche di tipo “MK-Ultra,” tra cui droghe, torture e
ipnosi.
In “TRANCE Formation of America”: “True life
story of a mind control slave “(1995), “Mark Phillips”, un sedicente ex agente
della CIA, racconta come ha salvato “Cathy O'Brien” da una rete governativa che
l'aveva trasformata in una schiava sessuale MK-Ultra, dividendo la sua
personalità in molteplici "alter" fin dalla prima infanzia.
Né lei
né la sua famiglia si erano accorti di nulla fino a quando Phillips non l'aveva
aiutata a "recuperare" i suoi ricordi con l'ipnosi.
I
nazisti sono solitamente inclusi in questa elaborata ricetta, come ciliegina
sulla torta.
Nel
film “Fuori dall'ombra, menzionato sopra, sentiamo parlare di “Himmler e dei
suoi esperimenti malvagi per creare una razza di signori”, con tanto di foto
del suo castello in stile gotico.
In” Le
13 Linee di Sangue Sataniche” di “Robin de Ruiter”, apprendiamo che “Joseph
Mengele “ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo del "programma Monarch
Mind Control" (un sottoprogramma all'interno di MK-Ultra, di cui si sa
così poco che l'immaginazione può scatenarsi) e "faceva parte della
gerarchia occulta che cercava il controllo totale del mondo".
L'introduzione
dell'ingrediente nazista nella pillola oscura “MK-SWP “è un segno sicuro
dell'etnia dei suoi creatori.
Non troverete Israele menzionato lì, tranne in
casi molto rari.
“Corydon
Hammond”, uno degli psichiatri pazzi che compaiono nel film “Alla ricerca di
Satana”, tenne nel 1992 , alla quarta conferenza regionale orientale annuale su
abusi e disturbi di personalità multipla, un discorso in cui affermò di sapere
che le tecniche utilizzate per programmare le vittime di abusi sessuali a
reprimere i loro ricordi erano state portate in America da "un nazista
ebreo chassidico" di nome “Dr. Greenbaum”.
Il
panico satanico degli anni '80-'90 ha colpito soprattutto i paesi di lingua
inglese. Non ha avuto alcun impatto in Francia.
Una
delle ragioni, credo, è l'ascesa culturale della “psicoanalisi freudiana”, che
rifiuta l'ipnosi e minimizza la realtà dell'incesto e dell'abuso sessuale
(questo è stato molto dannoso a suo modo, come spiega “Jeffrey Moussaieff
Masson” in “The Assault on Truth”).
Di
conseguenza, il pubblico francese è totalmente all'oscuro della controversia e
della letteratura sui falsi ricordi.
Ciò
spiega, in parte, il successo di un film uscito a maggio di quest'anno, “Les
Survivantes “, che, con mio grande dispiacere, è stato accolto molto
positivamente all'interno della "comunità della verità" francese.
Il
film si basa sulle testimonianze di donne che hanno "recuperato" i
loro ricordi di abusi rituali satanici tramite ipnosi.
“
Anneke Lucas” , dal Belgio, è una di loro, ma la "star" del film è “Hélène
Pelosse”, un'ex funzionaria governativa di alto profilo, che rilascia numerose
interviste, in cui spiega ad esempio che il suo ruolo nella strage satanica di
bambini in cui è stata trascinata dal nonno, insieme a molti altri membri della
sua famiglia che ancora non ricordano nulla, era quello di "addetta alle
pulizie", il che significa che ha dovuto raccogliere "i cumuli di
cadaveri di bambini ... sventrati, macellati, bruciati, massacrati, violentati,
tagliati con la motosega. …
Ho dovuto prendere un secchio e andare a
raccogliere tutte queste parti del corpo, metterle tutte in un secchio, e poi
ho dovuto cucinare tutto questo, e servirlo per cena, e poi pulire; ho dovuto
lavare i piatti.
"
Secondo i "flash" di Pelosse (che ha anche subito un
"esorcismo"), dignitari della Chiesa e politici di alto profilo, tra
cui “Emmanuel Macron”, sono membri di questa setta.
Ora sto facendo del mio meglio per mettere in
guardia i francesi dal crederci, ma mi ritrovo completamente sola in questa
lotta, e ricevo persino minacce di morte per questo.
Nel
resto di questo articolo, vorrei presentare due casi di studio di bufale che
hanno contribuito a fare il “dark-pilling” a milioni di persone in America e in
Europa con la mitologia SWP.
Penso
che ci diano un'idea di come il “dark-pilling” funzioni su persone che mancano
di giudizio logico e dell'abitudine di leggere libri.
Il primo caso proviene dall'uomo considerato
"il più influente teorico della cospirazione", il secondo da un uomo
sconosciuto la cui unica credenziale è la sua capacità di versare una lacrima
quando menziona il sacrificio di bambini.
Alex
Jones e l'oscuro segreto del “Bohemian Grove”
“Alex
Jones” è famoso per la sua capacità di ignorare il ruolo di Israele nell'11
settembre o negli assassinii di Kennedy.
È stato sostenuto che la sua pillola rossa è
un sostituto o un antidoto alla pillola ebraica.
I suoi sproloqui sono pieni di
"CIA", "Stato Profondo", "Nuovo Ordine Mondiale",
"Complesso Militare-Industriale", "Bilderberg",
"Inside Job" e altre parole chiave che richiamano l'attenzione
esclusiva sul ruolo svolto dai “Gentili Americani” nel tradimento e nella
distruzione del loro stesso paese.
Anche
Alex Jones ha contribuito alla mitologia SWP, insieme a QAnon.
Uno
dei suoi contributi è il suo documentario” Dark Secrets: Inside Bohemian Grove”
(2000).
Sfatiamo questa bufala, che ha beneficiato di
un'immensa circolazione in tutto il mondo.
Ci
darà una buona misura di quanto siano vulnerabili alle manipolazioni i seguaci
di Alex Jones, spesso troppo fiduciosi e troppo pigri per fare le proprie
ricerche.
Il “Bohemian
Grove è una tenuta di foresta di sequoie di circa 2.700 acri a Monte Rio,
California, di proprietà del Bohemian Club di San Francisco (che possiede anche
una club house di sei piani nel centro di San Francisco).
Ogni
estate, a giugno e luglio, centinaia di membri e ospiti si riuniscono lì per un
accampamento di due settimane.
Il 15 luglio 2000, Alex Jones e il suo
cameraman, “Mike Hanson”, si sono infiltrati nel “Grove” e hanno filmato la
cerimonia di apertura, chiamata "The Cremation of Care", con una
telecamera nascosta.
Il
filmato è stato il fulcro del documentario sopra menzionato. Jones ha affermato
che "The Cremation of Care" era una "antica cerimonia religiosa
misterica cananea, luciferina, babilonese", che potrebbe comportare
sacrifici umani.
L'affermazione
si basa innanzitutto su un'esagerazione della "segretezza" che
circonda il “Bohemian Grov”e e sulla natura deliberatamente sfocata delle
immagini filmate da Hanson.
Facciamo
notare innanzitutto che i due uomini sono entrati nel” Bohemian Grove”
attraverso il cancello principale, hanno preso la navetta del club per la
cerimonia di apertura e poi sono usciti allo stesso modo, senza essere
perquisiti.
Inoltre,
lungi dall'essere segrete, le attività del “Bohemian Club” sono descritte in
diverse opere serie, come” Bohemian Grove and Other Retreats: A Study in
Ruling-Class Cohesiveness (HarperCollins, 1975) di William Domhoff.
Gli
elenchi dei membri e degli ospiti sono facilmente reperibili.
Fondato
nel 1872, il club è iniziato come un raduno per giornalisti, intellettuali e
artisti (Jack London e Mark Twain lo frequentavano), ma gradualmente si è
evoluto in un country club per ricchi e potenti (famoso e facoltativo), che
apprezzano l' pportunità di socializzare nella natura lontano da occhi
indiscreti (fare pipì sulle sequoieè un rito di iniziazione).
L'iscrizione
costa circa $ 25.000 e la lista d'attesa è molto lunga.
Il
ritiro di “Bohemian Grove” è punteggiato da vari spettacoli teatrali all'aperto
scritti appositamente per l'occasione e che in genere coinvolgono dozzine di
membri come attori o comparse (poiché solo gli uomini sono accettati nel club,
i ruoli femminili sono interpretati da uomini).
Gli
intrattenitori professionisti sono spesso invitati a condividere i loro talenti
(gratuitamente).
Uno
dei motti del club è preso in prestito da “Sogno di una notte di mezza estate” di
Shakespeare:
"Tessere
ragni non vengono qui". "Si suppone", scrive Domhoff, "di
avvertire i membri di non discutere di affari e di questioni mondane, ma solo
di arti, letteratura e altri piaceri, all'interno delle porte della
Boemia".
Non
c'è dubbio che questa regola venga spesso violata, ma la regola è questa.
Un'altra
regola importante è che tutto ciò che viene detto all'interno del Club, e
durante il ritiro di Grove in particolare, è rigorosamente fuori dal registro
pubblico. È facile capire che le persone monitorate dai giornalisti, che non
esiteranno a rendere pubbliche le loro conversazioni private, sentono il
bisogno di un racconto ambiente.
Comprensibilmente,
questa regola genera anche polemiche, come quando nel 1971 il presidente Nixon
fu costretto a rinunciare a partecipare.
La
cerimonia di apertura, intitolata "La cremazione delle cure", è uno
spettacolo teatrale con musiche d'orchestra in stile wagneriano eseguite a
partire dal 1880 (ma riscritte più volte), tra cui una processione a cui membri
e ospiti.
"Dull Care", un'espressione presa in
prestito da una vecchia canzone inglese (Begone Dull Care), simboleggiano
"le preoccupazioni e i guai che gli uomini importanti devono sopportare
nella loro vita quotidiana".
Durante
il ritiro, i boemi sono invitati a "gettare il proprio dolore sul fuoco e
ad essere forti con gli alberi sacri e lo spirito del Bosco".
Lo
spettacolo si svolge intorno al "Grande Gufo Boemo", una statua di
cemento alta 40 piedi, che è il totem del club.
Ai
suoi piedi, l'effigie di “Dull Care” viene bruciata in una bara dalla “Fiamma
Eterna” della Comunione.
Questa
è una forma giocosa di paganesimo, un po' antiquata.
Non c'è satanismo, a meno che non si voglia
chiamare "satanico" qualsiasi rituale non cattolico.
L'affermazione
di Alex Jones che il Gufo rappresenta il dio Moloch è totalmente infondata e lo
è, ovviamente, anche la voce di sacrifici umani;
Jones ha detto che "non possono essere
esclusi".
Ma lo
stesso si può dire degli unicorni, dal momento che non si può dimostrare un
negativo. (Ironia della sorte, il dio Moloch era originariamente identico a “Yahweh,”
come discusso nel mio articolo "Il trucco del diavolo: smascherare il Dio
di Israele".
Il
verdetto di “Hanson”, che "gli uomini che si incontrano qui nel profondo
dei boschi sono coinvolti in una vasta cospirazione che ha un solo scopo
finale: il dominio globale", o il suo suggerimento che il Bosco è
"un'oscura cospirazione alimentata dal potere e dall'adorazione per un
antico Dio gufo oscuro", non sono altro che incantesimi progettati per
evocare immagini nella mente dei credenti.
Ronald
Bernard e le masse nere dei banchieri.
Nel
2013, è apparsa un'intervista di un uomo che si presentava come un finanziere
olandese di nome “Ronald Bernard”.
Il
video è stato rapidamente tradotto in diverse lingue e ha attirato decine di
migliaia di visualizzazioni in Europa.
Nel
2017 è circolata la notizia della sua misteriosa morte (su un sito
specializzato in fake news, thepeoplesvoice.tv ), ma il suo canale “Youtube “,
che ora ha 50.000 iscritti, ha continuato a pubblicare nuovo materiale fino al
2023.
Bernard
afferma di aver avuto una conoscenza diretta delle pratiche criminali
dell'élite finanziaria globalista e di aver avuto a che fare direttamente con
"governi, multinazionali, servizi segreti e altre organizzazioni
terroristiche", a volte supervisionando personalmente la consegna di
camion pieni di denaro.
Ha scoperto che queste persone erano
luciferini o satanisti quando alla fine lo hanno portato "in luoghi
chiamati Chiese di Satana", dove hanno fatto "la loro Santa Messa con
donne nude e liquori e roba del genere".
Gli è
piaciuto finché non gli è stato chiesto di "partecipare al sacrificio dei
bambini", e ha detto di no.
Crollò
e continuò a studiare la Bibbia e i Protocolli dei Savi di Sion, ebbe
un'esperienza di pre-morte e si rese conto che "il mondo intero come
pensiamo di conoscerlo è solo un'illusione in cui crediamo".
Ah, e prima di lasciare il mondo satanico,
dice: "Sono stato torturato fisicamente... per assicurarmi di non rompere
mai il contratto di segretezza".
Questo
dovrebbe spiegare il fatto che, nonostante sappia tutto, non dirà nulla:
non un nome, non un luogo, non una data che
potrebbe dare un po' di sostanza alla sua storia puramente senza tempo, senza
spazio e senza nome (una commovente storia di redenzione dall'inferno e di
scoperta di Cristo, proprio come quella di “Mike Smith” in “Out of Shadows”).
Infatti,
è impossibile trovare persino il nome delle aziende che afferma di aver diretto.
“
Ronald Bernard”, che dice di aver "giocato ai massimi livelli [dell'élite
finanziaria] per circa cinque anni", semplicemente non ha curriculum
vitae.
Sospetto
che non abbia nemmeno un certificato di nascita.
Ciò
che rafforza il mio sospetto è che il suo unico progetto è la creazione di una
"piattaforma finanziaria" chiamata “B. of Joy” , che ti promette un
"ritorno emotivo" in cambio dei tuoi soldi.
L'unica
ragione che sembra convincere la gente della sincerità della sua testimonianza
è la lacrima che versa quando ricorda quel momento cruciale in cui ha visto un
bambino sacrificato.
È intrigante, sono d'accordo. Ma il mondo è
pieno di attori pronti a spacciarsi per esperti o addetti ai lavori e a dire
sciocchezze in documentari grotteschi come “Above Majestic”, in cui appare,
incidentalmente, “Ronald Bernard “.
La tua
scelta di credere o meno a "Ronald Bernard" dipende dalla tua
comprensione della "verità" e dal modo per trovarla.
Se
pensi che qualsiasi affermazione, specialmente quelle straordinarie, debba
essere provata, allora non c'è la minima ragione di credergli.
Se pensi che le affermazioni, anche quelle
straordinarie, debbano essere credute fino a prova contraria (specialmente se
provengono da persone attraenti), allora gli crederai.
Questa
è, sfortunatamente, la logica che tende a prevalere nella terra dei complotti,
almeno nel villaggio francese.
È una
mentalità religiosa.
L’Ambasciatore
iraniano “Sabouri”:
“Israele
fa terrorismo di Stato nel
silenzio
dell’Occidente. L’unica
risposta
possibile è la Resistenza”
Comedonchisciotte.org
- Redazione CDC – (30 Settembre 2024) - Jacopo Brogi e Alessandro Fanetti – ci
dicono:
Intervista
all’alto diplomatico dopo l'omicidio di Nasrallah, leader di Hezbollah, sulle
politiche stragiste in atto in Medio Oriente. Un appello ai paesi musulmani in
aiuto di Palestina e Libano, citando il leader della Rivoluzione Islamica e
Guida Suprema dell'Iran, lo Ayatollah Seyyed Ali Ḥoseyni Khamenei: “Tutti
devono contribuire secondo le proprie possibilità”.
Proprio
mentre stiamo lavorando all’intervista con l’Ambasciatore iraniano in Italia
Mohammad Reza Sabouri, arriva la notizia della morte del Segretario Generale di
Hezbollah, Hassan Nasrallah ucciso da Israele nell’ondata di attacchi di
venerdì 27 settembre, atti di guerra da decine di morti contro la parte
meridionale della capitale libanese, mentre è in corso l’Assemblea generale
dell’Onu.
Proprio
da New York, il premier israeliano Netanyahu ha coordinato gli attacchi; poco
prima aveva definito l’Onu stessa come “Palude antisemita”, mentre molte
delegazioni lasciavano l’aula per protesta.
“Non
ci fermeremo, avanti fino alla vittoria totale”. “Non c’è luogo – non c’è luogo
in Iran – che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere. E questo vale
per tutto il Medio Oriente”.
“Israele
desidera la pace”.
E via subito con la strage sul Libano: circa
ottanta bombe israeliane di fabbricazione americana, potentissimi ordigni
penetranti anti-bunker.
Almeno 9 edifici di Beirut rasi completamente
al suolo.
Il
numero delle vittime è al momento incalcolabile per la violenza e l’estensione
dell’attacco. Inevitabile partire da qui, vista la gravità dei fatti e del
momento storico.
Signor
Ambasciatore, quale significato umano, politico e geopolitico ha l’assassinio
da parte di Israele di Hassan Nasrallah e cosa rimane dell’Onu?
“Prima di tutto, ringrazio il sito Come Don
Chisciotte per il suo impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica sui
crimini e la difficile situazione della popolazione innocente di Palestina e
Libano in questo contesto regionale critico.
Le
Nazioni Unite hanno forse fatto qualcosa di concreto durante i lunghi anni di
occupazione della Palestina e le ripetute aggressioni del regime sionista,
specialmente nell’ultimo anno, per pensare che possano fare qualcosa ora?
Purtroppo,
le organizzazioni internazionali e i paesi occidentali stanno solo osservando i
crimini del regime israeliano e sicuramente dovranno rispondere di questo.
Abbiamo
sempre detto che questo regime non rispetta nessuna delle norme umane, morali o
internazionali.
Uccidere
civili, donne e bambini è uno dei tratti più evidenti della brutalità e della
ferocia dei leader del regime sionista.”
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri:
“Israele
fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica risposta possibile
è la Resistenza”
Beirut,
macerie dopo l’attacco israeliano a sud della capitale.
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente. L’unica
risposta possibile è la Resistenza”
Hassan
Nasrallah ucciso da Israele nell’ondata di attacchi di venerdì 27 settembre
Qual è
la sua opinione sugli sviluppi di queste ore, cosa accadrà nel dopo Nasrallah?
“Il gruppo della resistenza continuerà la sua lotta
contro il regime sionista fino alla fine. La travagliata storia del Medio
Oriente ha insegnato a tutti gli attori coinvolti che l’unica risposta
all’aggressività e ai crimini del regime israeliano è la resistenza legittima.
La formazione dei gruppi di resistenza e le due grandi intifade del popolo
palestinese sono state influenzate da questa esperienza storica. Le guerre del
regime sionista contro il popolo e i governi legittimi della regione negli anni
1948, 1967, 1973, 2006, e altre, hanno dimostrato che negoziare con un regime
che non rispetta alcuna legge internazionale è inutile.
Hezbollah,
il gruppo libanese di resistenza, è nato in risposta all’aggressione israeliana
contro il Libano e in sostegno al popolo palestinese.
Fino ad oggi, Hezbollah continua a tenere alta
la bandiera della resistenza.
Dopo
il 7 ottobre e le feroci aggressioni del regime israeliano contro Gaza,
Hezbollah ha ribadito il suo sostegno alla popolazione palestinese.
In questo contesto, Israele non risparmia alcuno
sforzo per provocare tensioni e innescare una crisi regionale, e di conseguenza
una guerra.
Attacca apertamente i comandanti di Hezbollah,
bombarda il sud del Libano e ha costretto migliaia di persone a lasciare le
proprie case.
Nonostante
ciò, Hezbollah ha dimostrato grande moderazione per evitare un’escalation.
Tuttavia,
Israele, con i suoi attentati mirati e l’esplosione di dispositivi elettronici
in Libano, sta provocando una nuova ondata di tensioni nella regione.
Questo
regime cerca di incrementare il livello di tensione attraverso nuove
provocazioni e attacchi mirati, che sono esempi di terrorismo di Stato, per
giustificare agli occhi dell’opinione pubblica interna il mancato
raggiungimento dei propri obiettivi, nonostante un anno di massacri.
Israele cerca costantemente di aprire nuovi
fronti di conflitto e guerra nella regione per uscire dall’impasse di Gaza.”
Signor
Ambasciatore, qual è la sua valutazione della guerra e del ruolo della
resistenza un anno dopo gli eventi del 7 ottobre, considerando la drammatica
situazione a Gaza?
Come
avete indicato, è passato un anno dagli eventi di ottobre. Tuttavia, bisogna
ricordare che la storia della Palestina e dei conflitti in Medio Oriente non è
iniziata il 7 ottobre.
Per 76 anni, il regime sionista ha imposto
alla popolazione oppressa della Palestina una serie di crimini, tra cui
genocidi, massacri, deportazioni forzate e tutte le atrocità menzionate nel
diritto internazionale.
Non si
dovrebbe ridurre il problema della Palestina e dei conflitti in Medio Oriente
al 7 ottobre.
Da
anni, il regime israeliano assediava brutalmente la popolazione della Striscia
di Gaza per aver difeso legittimamente la propria terra e il diritto alla vita,
tanto che Gaza era conosciuta come la più grande prigione a cielo aperto del
mondo.
Ad
esempio, secondo i rapporti delle organizzazioni internazionali, tra il 2006 e
il 2023 nella Striscia di Gaza ci sono stati più di 20 massacri, con migliaia
di persone senzatetto o incarcerate.
Pertanto,
come potete vedere, l’evento del 7 ottobre 2023 non è sorto dal nulla, ma è il
risultato di anni di brutalità e crimini commessi dai sionisti.
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente.
L’unica risposta possibile è la Resistenza.”
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente.
L’unica risposta possibile è la Resistenza”
Secondo
i dati, dal 7 ottobre a oggi, più di 40.000 palestinesi sono stati uccisi, la
maggior parte di loro donne e bambini, e oltre 92.000 persone sono rimaste
ferite. Anche in Cisgiordania sono state uccise 700 persone, di cui più di 160
bambini. L’opinione pubblica mondiale si chiede perché queste persone siano
state uccise.
È
forse per il crimine di aver difeso le proprie case e terre e per essersi
opposte all’ingiustizia che meritano tale crudeltà da parte dei sionisti?
Ovviamente,
il regime israeliano sta cercando in tutti i modi di invertire la realtà dei
fatti attraverso la propaganda e di esercitare pressioni sui governi per
imporre una narrazione falsa all’opinione pubblica mondiale.
Tuttavia,
le manifestazioni popolari a sostegno della causa palestinese in tutto il mondo
mostrano che le coscienze risvegliate non si piegheranno mai alle menzogne e
alle intimidazioni, e alla fine la luce vincerà sulle tenebre.
Oggi,
un anno dopo i crimini del regime israeliano a Gaza e in Libano, è possibile
vedere le bandiere e i simboli del popolo palestinese anche in alcune zone e
città europee, tra cui l’Italia.
Questo perché la coscienza globale non può più
tollerare il massacro di donne e bambini, giornalisti, soccorritori e personale
medico innocenti.”
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente.
L’unica risposta possibile è la Resistenza”
Netanyahu
ha recentemente dichiarato:
“A chi
non l’ha ancora capito, voglio chiarire la politica di Israele: non aspettiamo
di essere minacciati, preveniamo le minacce.
Ovunque,
in ogni campo e in ogni momento.”
Dove
vuole arrivare Israele con questa politica di guerra preventiva? Qual è la sua
opinione?
“Vorrei sottolineare che Israele non rispetta
nemmeno le regole del diritto internazionale umanitario che regolano i
conflitti armati.
Queste leggi richiedono alle parti in
conflitto di rispettare tre principi:
necessità, distinzione e proporzionalità.
Tuttavia,
secondo i rapporti delle istituzioni internazionali e della Corte
internazionale di giustizia (ICJ), Israele non rispetta nessuno di questi
principi, e i suoi leader sono attualmente sotto inchiesta legale.
Purtroppo, alcuni paesi occidentali,
attraverso l’applicazione di doppi standard, hanno finora impedito l’attuazione
delle sentenze di questi tribunali.
Le
recenti dichiarazioni del primo ministro del regime sionista dimostrano
apertamente il suo disprezzo per la legge e la sua natura selvaggia, affermando
che non ci sarà alcun luogo o momento sicuro per le persone.
A
sostegno di questa affermazione scioccante, si riferisce alla dottrina superata
delle guerre preventive dell’era Bush.
Se le
istituzioni e i tribunali internazionali agissero come le coscienze risvegliate
del mondo, Israele dovrebbe essere condannato al massimo delle pene per ogni
singola parola e azione di questo genere.
Vorrei
avvertire che con l’esplosione di dispositivi elettronici, Israele sta mettendo
in pericolo la sicurezza del commercio elettronico globale, minacciando tutte
le persone nel mondo che utilizzano tali dispositivi.
Questo atto è un chiaro esempio di terrorismo
informatico di Stato, e se le istituzioni internazionali rimarranno in
silenzio, presto ne subiranno le conseguenze.
Chi
risponderà per la morte di una bambina libanese, uccisa mentre giocava con un
cercapersone esplosivo?”
Netanyahu
ha dichiarato nuovamente lo scorso luglio, prima di esortare il Congresso degli
Stati Uniti a unirsi alla guerra contro l’Iran: “La civiltà contro la
barbarie”.
Signor
Ambasciatore, lei si sente un barbaro?
“Non intendo rispondere alle affermazioni di una
persona arrogante e ignorante. Tuttavia, è importante sottolineare che l’Iran,
con una civiltà di 7.000 anni, e con i suoi grandi contributi culturali e
scientifici, non ha bisogno di dimostrare la sua civiltà.
L’Iran non ha attaccato nessun paese o
territorio negli ultimi 200 anni, ma ha dimostrato che non ha mai esitato, e
mai esiterà, a difendere i propri confini e la propria dignità.
L’Iran ha sempre cercato la pace, il dialogo e
la cooperazione tra culture, popoli e civiltà, come dimostrato dalle sue
numerose iniziative nelle organizzazioni internazionali.
Nel
2001, l’Iran ha lanciato l’idea del “Dialogo tra civiltà”, che ha dato il nome
all’anno in corso.
Credo fermamente che il mondo sappia
riconoscere chi sono i veri barbari:
coloro
che massacrano migliaia di donne e bambini innocenti, gli invasori e gli
occupanti, che non conoscono né civiltà né umanità.
Azioni
così orribili non hanno equivalenti nemmeno nei tempi più bui della storia.”
27
settembre – Il premier Netanyahu ordina di attaccare il Libano e radere al
suolo un intero quartiere nel sud di Beirut dalla sua camera d’albergo a New
York.
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente.
L’unica risposta possibile è la Resistenza”
Poco
prima, Netanyahu durante l’assemblea Onu
illustra i piani di Israele per il Medio Oriente .
L’Iran
è disposto ad accettare il rischio di entrare in una guerra regionale?
“Come già detto, le politiche dell’Iran sono sempre
state volte a promuovere la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione.
Finora, l’Iran ha mostrato grande moderazione
nonostante i continui tentativi del regime israeliano di provocare conflitti.
Tuttavia, Israele sa bene che l’Iran non
scenderà mai a compromessi quando si tratta delle sue linee rosse in materia di
sicurezza e integrità territoriale.
Tutti
ricordano l’attacco terroristico del 1° aprile 2024 contro le sedi diplomatiche
dell’Iran a Damasco, che ha violato tutte le leggi internazionali.
Nonostante
ciò, l’Iran ha dato due settimane di tempo alle organizzazioni internazionali
per condannare e affrontare questo crimine, ma, una volta constatata la loro
inazione, il 15 aprile ha risposto con un’azione limitata volta a garantire la
pace e la stabilità.
La risposta dell’Iran ha colpito obiettivi
militari e di intelligence israeliani, non la popolazione civile.
Per
quanto riguarda l’assassinio di Ismail Haniyeh, come abbiamo già dichiarato più
volte, risponderemo al momento e nel luogo da noi scelti.”
Quale
ruolo giocano gli Stati Uniti negli equilibri attuali del Medio Oriente?
“Non solo gli Stati Uniti non hanno fatto nulla per
fermare la macchina da guerra del regime israeliano, ma hanno sempre fornito un
sostegno completo sia a livello di intelligence che di armamenti.”
Qual è
la sua opinione sull’attuale transizione dell’ordine mondiale e sui rapporti
tra l’Iran e i BRICS?
“Alcuni pensavano che con il crollo
dell’Unione Sovietica sarebbe arrivata la fine della storia e che si sarebbe
stabilito un ordine mondiale unipolare.
Tuttavia,
tali idee non erano altro che illusioni.
Queste
convinzioni si basano su visioni imperialistiche estreme, che non sono in linea
con la natura umana.
Uguaglianza,
giustizia, pace e rispetto reciproco sono radicati in migliaia di anni di
cultura e civiltà umana e non hanno nulla a che fare con il dominio,
l’oppressione e l’aggressione.
Il
fallimento delle visioni unilaterali, in particolare dopo le guerre unilaterali
degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan, è ormai evidente a tutti.
L’attuale
transizione dell’ordine mondiale significa che gli attori internazionali si
stanno diversificando, così come le fonti di potere e i centri di potere.
Oggi,
persino l’immagine del cadavere di un bambino palestinese coperto di sangue e
polvere può influenzare l’opinione pubblica globale e diventare un attore
rilevante a livello internazionale.
Oggi, le fonti di potere non si limitano solo
alla forza materiale, ma includono anche la forza morale.
In
altre parole, il cambiamento di paradigma nel sistema globale ha reso evidente
che le potenze di ieri non possono più risolvere le crisi mondiali senza il
contributo di tutti gli attori coinvolti.
In questo contesto, i membri del BRICS o
l’Organizzazione di Shanghai, che si basano sia sul potere materiale che
morale, stanno emergendo come nuovi attori globali.
Anche la Repubblica Islamica dell’Iran, grazie
alla sua posizione geopolitica e strategica, continua a essere un attore
importante sulla scena internazionale e contribuisce alla pace, alla stabilità
e allo sviluppo globale.
L’Iran è recentemente diventato membro
permanente dei BRICS e sta lavorando per rafforzare la cooperazione a tutti i
livelli.”
Quali
sono le priorità più urgenti del nuovo governo iraniano di “Pezeshkian” in
materia di politica interna?
“Come
sapete, il signor “Pezeshkian”, dopo la morte del precedente presidente, è
stato eletto con il sostegno popolare in una competizione elettorale.
Per la Repubblica Islamica dell’Iran, la
volontà del popolo è sempre stata la priorità principale.
Il nuovo governo ha idee specifiche sia in
politica interna che estera, in linea con le attuali priorità del popolo.
In primo luogo, cercherà di realizzare queste
idee attraverso l’unità e l’utilizzo di tutte le risorse disponibili sotto il
concetto di “governo di unità nazionale”.
A
livello interno, le priorità saranno affrontare le difficoltà economiche, che
in gran parte derivano dalle sanzioni unilaterali e illegittime degli Stati
Uniti.
Il
rafforzamento dei vari settori economici interni e la promozione di politiche
di cooperazione costruttiva con il mondo, in particolare con i paesi vicini,
saranno tra le principali priorità del nuovo governo iraniano.
Inoltre, come chiaramente dichiarato nelle
politiche del nuovo governo, l’Iran è pronto a collaborare costruttivamente con
il mondo, compresi i paesi europei, purché siano disposti ad apprendere dal
passato e costruire un futuro di progresso.”
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente.
L’unica risposta possibile è la Resistenza.”
Il
presidente iraniano Pezeshkian.
Nelle
ultime settimane, il presidente turco Erdogan e – a seguito degli attuali
accadimenti in Libano – Il leader della Rivoluzione Islamica e Guida Suprema
dell’Iran, lo “Ayatollah Seyyed Ali Ḥoseyni Khamenei” hanno fatto appello
all’unità del mondo musulmano per contrastare Israele, a che punto siamo?
“Spero che, con la situazione attuale e il continuo
perpetrarsi dei crimini del regime israeliano, i popoli musulmani, in
particolare i leader dei paesi islamici, si risveglino e abbandonino il loro
stato di inerzia, accorrendo in aiuto del popolo indifeso della Palestina e del
Libano.
Il
leader supremo dell’Iran ha dichiarato che tutti devono contribuire secondo le
proprie possibilità.”
L’Ambasciatore
iraniano Sabouri: “Israele fa terrorismo di Stato nel silenzio dell’Occidente.
L’unica risposta possibile è la Resistenza.”
Il
leader della Rivoluzione Islamica e Guida Suprema dell’Iran, è lo Ayatollah Seyyed Ali Ḥoseyni Khamenei.
Dopo
l’attacco di Beirut e la morte di Hassan Nasrallah, cosa succederà? Ci sarà una
risposta di Teheran?
“Sicuramente la resistenza di Hezbollah e il
popolo libanese vendicheranno il sangue di questo martire.
Come
sapete, ogni volta che uno dei leader della resistenza viene ucciso, un altro
comandante prende in mano la bandiera della leadership. Anche in questa fase
sarà così.”
In ore
roventi come queste, l’”Ambasciatore Sabouri” è riuscito a mantenere un
equilibrio ed una moderazione diplomatica non comune, nonostante i venti di
guerra soffino molto forte soprattutto contro il suo paese, l’Iran.
Tutti
si chiedono: cosa farà Teheran? È forse ancora troppo presto per dirlo: dopo
l’uccisione di Nasrallah, nel paese sono stati proclamati cinque giorni di
lutto nazionale.
Quello
che è certo è chi vuole la guerra: ciò che sta avvenendo anche mentre state
leggendo questo articolo in quel di Beirut, ne è la plateale dimostrazione di
fronte a tutti noi.
(Jacopo
Brogi e Alessandro Fanetti)
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