Smascherare l’inganno.

Smascherare l’inganno.

 

 

 

Il mistero dell’omicidio di Brian

Thompson e quei tunnel

sotterranei sotto la sua casa.

Lacrunadellago.net – (19/12/2024) - Cesare Sacchetti – ci dice:

 

Ancora non si è risolto il mistero dell’omicidio di “Brian Thompson”, il potente “AD” della” United Health Group, una società assicurativa sanitaria partecipata dai famigerati fondi di investimento “BlackRock” e “Vanguard”.

“Thompson” è stato freddato la mattina del 4 dicembre alle prime luci dell’alba da un sicario che sembrava muoversi con estrema destrezza e a giudicare dalle sue movenze, non sembrava questa la sua prima missione.

Il sicario gli si è avvicinato alle spalle con una pistola munita di silenziatore e ha fatto fuoco prima colpendo il dirigente della” UHG” alle gambe per poi sparargli un altro colpo al petto una volta che questo era caduto a tessa.

Dopo l’omicidio, l’uomo si è allontanato con estrema sicurezza dal luogo dell’attentato e poco prima della fuga è passato anche un furgone bianco che assomigliava molto ad uno di quelli in dotazione alle varie agenzie di intelligence e investigative, quali la CIA e l’FBI, che ha dato l’impressione di voler passare di lì di proposito e vedere se effettivamente la missione assegnata al sicario fosse andata in porto.

Le autorità di New York non hanno tardato a trovare il presunto colpevole dell’omicidio in “Luigi Mangione”, un ingegnere di dati che aveva già conseguito una laurea in ingegneria all’università della Pennsylvania.

Nulla apparentemente sembrava e sembra collegare la figura di “Mangione” a quella di “Thompson” e, ad oggi, non è nemmeno chiaro il movente di questo omicidio, almeno a seguire la linea investigativa del dipartimento di polizia di New York.

 

Luigi Mangione.

Mangione sarebbe l’autore di un presunto manifesto nel quale ammette le sue presunte responsabilità riguardo all’omicidio dell’AD della nota società assicurativa, ma più di qualche esperto legale, quale” Sheila Zolnoor”, hanno sollevato dei seri dubbi che questa “confessione” sia stata veramente scritta dall’ingegnere informatico di origini italiane.

Ci sono diverse contraddizioni”, fa notare la” Zolnoor” nelle frasi che sembrano essere state scritte da qualche ufficiale delle forze dell’ordine con il dizionario online della “Thesaurus”, tanto che alcune parole scelte per descrivere l’omicidio, come “trivial”, che in italiano significa “irrilevante”, suscitano più di qualche perplessità sul testo.

Se l’omicidio era di poco conto, irrilevante, allora non si comprende perché mai Mangione abbia dovuto commetterlo, a meno che non si sostenga che il 26enne americano sia affetto da qualche disturbo psichiatrico che lo abbia portato ad uccidere, casualmente, un personaggio molto in vista nel mondo del business della sanità.

“Mangione poi si scusa nel testo” per aver commesso il presunto omicidio contro i “parassiti” delle assicurazioni sanitarie, ma era, presumibilmente a suo dire, un atto “necessario”.

Non si comprende anche qui la ragione di scusarsi per un gesto che, se veramente Mangione avesse scritto quel testo, agli occhi dell’assassino non era esecrabile, ma degno di encomio, dato che ad essere ucciso è stato qualcuno che si approfittava degli americani, specialmente i più poveri.

Il presunto movente potrebbe essere individuato in questo passaggio, ma questo manifesto appare francamente artefatto, come ha fatto notare la” Zolnoor”, e poi sul tavolo restano una serie di questioni tutte da chiarire.

Gli investigatori della polizia di New York dichiarano di aver trovato uno zaino pieno di banconote del Monopoli a Central Park, e affermano che questo sarebbe di proprietà di Mangione.

Quando è stato arrestato in Pennsylvania e portato di fronte al giudice per decidere il suo rilascio su cauzione, poi negato, ha dichiarato che i soldi, 10mila dollari, trovati nell’altro suo zaino al momento dell’arresto, non sono suoi e ha suggerito quindi che potrebbero essere stati messi dalla polizia.

Non appena è stato tratto in arresto e portato in carcere, Mangione ha gridato le parole “è un insulto all’intelligenza del popolo americano” a tutta la stampa che era assiepata là fuori e che attendeva il suo arrivo, quasi a voler cercare di gridare la sua presunta innocenza a tutti.

Mangione grida le sue parole alla stampa.

E’ sembrato di rivedere le scene dell’arresto di “Lee Harvey Oswald”, il cosiddetto “assassino” di John Kennedy, che non appena fermato dalla polizia di Dallas, si è dichiarato immediatamente innocente ma non ha avuto nemmeno il tempo di difendersi in tribunale perché è stato ucciso dal gangster di origini ebraiche, Jack Ruby, vero nome Rubenstein, che lo uccise, a suo dire, per impedire una rivolta contro la comunità ebraica, la vera responsabile, secondo lo stesso Ruby, della morte del presidente molto inviso allo stato di Israele.

 

Il caso Mangione presenta altrettante incongruenze a partire dalla dinamica della esecuzione che fa pensare al lavoro di un professionista specializzato in questo tipo di lavori, e non ad un presunto “giustiziere” delle assicurazioni sanitarie.

Non va dimenticato inoltre che “Thompson” era sotto inchiesta dal dipartimento della Giustizia per aggiotaggio e la sua morte certamente potrebbe aver fatto comodo a molti, a partire dai citati fondi “BlackRock”” e Vanguard” che hanno in mano la società da lui amministrata fino alla sua morte.

 

Mangione assomiglia molto al più classico dei capri espiatori che serve a chiudere in fretta un caso che presenta anche elementi più inquietanti di quelli legate a trame di reati finanziari.

Stanno emergendo infatti delle informazioni sulla vittima dell’omicidio,” Brian Thompson”, che fanno pensare a qualcosa di più torbido dietro le ragioni della sua morte violenta.

I tunnel sotterranei sotto casa di Thompson: traffico pedofilo?

Nell’abitazione di Thompson infatti sarebbe stato trovato un tunnel segreto sotto il suo seminterrato che conduceva ad un passaggio sotterraneo usato di recente.

I muri che corrono lungo questo tunnel segreto sono apparentemente ricoperti di strane scritte in codice dello stesso tipo di quelle che sarebbero state ritrovate su documenti rinvenuti nella casa di “Mangione”, anche se occorrerebbe capire se questi erano già lì prima della perquisizione oppure se qualche “mano” li ha posti dopo per provare a raffigurare il 26enne informatico come l’indiziato numero uno in questo caso.

I tunnel hanno subito evocato altre macabre scoperte legati ad altri casi.

Sotto la casa del famigerato rapper Puff Diddy, ad esempio, sono stati trovati dei passaggi segreti dello stesso tipo che venivano utilizzati per spostare le vittime della rete pedofila del cantante, nella quale sembrano essere coinvolti personaggi di alto profilo, tra i quali un altro cantante rap, Snoop Dogg, senza dimenticare tutti i VIP di Hollywood che frequentavano quella casa, come Leonardo Di Caprio e Jennifer Lopez.

In Ucraina le forze speciali russe sono incappate nella stessa macabra scoperta.

 I militari russi nel corso della loro operazione speciale nel Paese, hanno trovato dei passaggi sotterranei nei quali sono stati trovati dei bambini vittime di orrendi abusi che poi finivano sul mercato nero della pedofilia o, ancora peggio se possibile, in quello degli organi venduti all’asta ai vari acquirenti che ne facevano richiesta.

Tra i clienti di questa lunga lista di compratori, c’è anche il famigerato speculatore americano di origini ebraiche, George Soros, che si sarebbe servito di un soldato ucraino ucciso sul campo di battaglia per avere un trapianto multi organo che avrebbe avuto luogo nel centro medico più specializzato degli Stati Uniti per questo genere di operazioni il” Duke University Hospital”.

L’Ucraina nazista sotto le presidenze di Poroshenko e Zelensky è diventata il luogo privilegiato di quei personaggi di alto profilo che frequentano i circoli del gruppo Bilderberg e di Davos e che si servono di questo Paese come un grande supermercato dove acquistare organi o dove soddisfare le loro perverse abitudini pedofili.

Altri passaggi sotterranei sono stati rinvenuti anche in un luogo “insospettabile”, come la sinagoga di” Chabad Lubavitch “a New York.

Quando la polizia ha fatto irruzione nella sinagoga della famigerata setta sionista, ha trovato questo dedalo segreto di passaggi nei quali c’erano dei materassi sporchi e dei seggioloni da bambino, tanto da far pensare che lì, in quel luogo, siano stati trafficati dei bambini.

I materassi, a detta di un rabbino di Chabad, David Saltzman, servivano per praticare atti di negromanzia.

Su di essi venivano distesi dei cadaveri per invocare gli spiriti dei morti, nella speranza anche di far venire in vita il celebre “moschiach ebraico” così tanto atteso dai sionisti di Chabad.

Nessun media si è mai soffermato a fare qualche domanda ai membri della setta di Chabad su di chi fossero quei cadaveri che venivano utilizzati per quei riti occulti, e se le persone morte che venivano usate per queste pratiche negromantiche erano già decedute da giorni oppure se erano state uccise di proposito per quei rituali.

Le domande non vanno fatte a questa potente lobby che ha una storia molto lunga con la pratica della pedofilia, apertamente difesa dai suoi esponenti, come nel caso del rabbino Manis Friedman, che dichiarò che il sesso con i bambini non è poi un così “grave peccato”.

 

Un’affermazione che sembra essere in linea con quanto scritto nel testo “sacro” del Talmud, nel quale è scritto che un adulto può fare sesso con un bambino, e forse questo spiega anche l’elevata incidenza di casi di pedofilia nel mondo sionista, ben più elevata di quella vista nella Chiesa Cattolica, ma i media ovviamente anche qui non prestano troppa attenzione a questa situazione, troppo accecati dal loro odio verso il cattolicesimo e dalla loro devozione invece verso gli ambienti ebraici.

I tunnel sono ricorrenti anche in un altro famigerato caso come quello di altro personaggio di origini ebraiche, il pedofilo Jeffrey Epstein, che gestiva un giro di prostituzione minorile per conto del Mossad nel quale erano coinvolti personaggi quali il principe Andrea dei Windsor, famiglia molto vicina alla rete pedofila, e l’ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton.

Ad assistere “Epstein” c’era anche “Ghislaine Maxwell”, figlia di un altro agente del Mossad, Robert, morto in circostanze misteriose nel 1991.

Ghislaine è stata, com’è noto, condannata lo scorso anno per prostituzione minorile e si trova ora nel carcere di Tallahassee, in Florida, dove però non sembra essere stata dimenticata dai suoi vecchi amici.

Ghislaine Maxwell.

Ad assicurarsi che la sua detenzione non sia troppo “dura” c’è un’organizzazione ebraica come “Reaching Out”,  legata a sua volta a “Chabad Lubavitch”, la quale pare avere tutto l’interesse che la Maxwell non parli e non inizi a fare i nomi di tutti coloro che sono coinvolti nel caso.

Sulla lista dei collaboratori di “Reaching Out “c’è il rabbino Yehuda Spritzer, che ha studiato proprio presso la sinagoga di “Chabad” a New York, sotto la quale sono stati trovati i citati tunnel.

Tunnel di questo tipo c’erano anche sotto la casa di Epstein ai Caraibi, la famigerata “Little Saint James”, nella quale diverse fonti riportano che si sono consumati diversi omicidi satanici, uno di questi persino ripreso in un video snuff nel quale l’ex segretario di Stato, “Hillary Clinton”, assieme alla sua fidata assistente, “Huma Abedin”, oggi sposata ad “Alexander Soros”, figlio del noto George, uccidono una minorenne.

La rete pedofila è praticamente ovunque.

Questa può definirsi a tutti gli effetti come la cupola del sistema che governa il “Nuovo Ordine Mondiale”.

Ne parlò già anni addietro “Stanley Kubrick”, che sembrava conoscere molto da vicino quegli ambienti, da lui messi in mostra nel suo ultimo film “Eyes Wide Shut”.

In ognuno di questi casi, c’è la costante dei tunnel sotterranei utilizzati per spostare i bambini e affidarli nelle mani degli orchi.

C’è forse anche nel caso di “Brian Thompson”, e potrebbe essere questa la ragione per la quale la polizia di New York sia alla ricerca di un capro espiatorio.

La paura di toccare interessi troppo forti e personaggi troppo potenti sembra superare qualsiasi altra esigenza di verità e giustizia.

L’epoca attuale però sembra essere quella della caduta degli “dei”.

Personaggi un tempo intoccabili come membri della “famiglia Rothschild” muoiono in circostanze misteriose, e la stessa famiglia di banchieri sta attraversando un periodo di grave crisi finanziaria. In quest’epoca tutto è possibile.

Musk contro Scholz: "Idiota incompetente

, si dimetta subito". E 'vota' AfD.

Msn.com – Redazione - Storia di Adnkronos – (20-12-2024) – ci dice:

 

 Elon Musk senza pietà.

 Il miliardario americano consigliere di Donald Trump, dopo l'attacco a Magdeburgo, ha scritto su “X”: "Scholz dovrebbe dimettersi immediatamente. Incompetente idiota". 

Musk, primo e solo ad aver raggiunto la quota di 400 miliardi di patrimonio già in mattinata aveva puntato il suo cannone social sulla Germania esprimendo un sostegno deciso per AfD, Alternative fur Deutschland, il partito di estrema destra che negli ultimi anni ha macinato consensi attaccando prima l’euro e l’Europa e oggi i migranti e le politiche di inclusione tedesche.

 Un movimento che, per le posizioni neonaziste di alcuni suoi esponenti, al Parlamento europeo è stato prima espulso da Id, il gruppo di Marine Le Pen e Matteo Salvini, e poi tenuto fuori dal gruppo dei Patrioti guidato da Viktor Orban

“Solo l’AfD può salvare la Germania”, ha scritto Musk su X, creando il solito sisma politico.

Ha poi rilanciato un post di Naomi Seibt, soprannominata "l'anti-Greta" per le sue posizioni negazioniste sul cambiamento climatico.

“Seibt” ha lodato” Musk”, affermando che il probabile cancelliere” Friedrich Merz” (Cdu) non avrebbe il coraggio di confrontarsi con l'AfD o di adottare un approccio libertario simile a quello promosso dal magnate.

“Alice Weidel”, candidata cancelliera dell'AfD, ha ovviamente apprezzato la mossa, definendo Musk "assolutamente nel giusto".

Le sue dichiarazioni arrivano in un momento critico, con le elezioni tedesche previste per il 23 febbraio e un panorama politico che tende all’instabilità, ma seguono quelle del 2023, quando aveva chiesto la fine del governo "semaforo" (SPD, Verdi e FDP) criticando il finanziamento di operazioni di soccorso nel Mediterraneo, considerato contrario alla volontà popolare.

 Aveva poi definito” Olaf Scholz” un "folle" e ha attaccato Angela Merkel.

La sua ostilità verso la burocrazia tedesca, che Musk considera esasperante, è anche legata agli impianti Tesla che ha costruito nel Paese. 

Ma questa non è la prima volta che Musk mette il naso negli affari interni di altri Paesi.

 Senza menzionare il rapporto con la Cina, la disputa giudiziaria in Brasile o il suo ruolo nella guerra in Ucraina, si può fare una breve lista delle incursioni europee. 

Partendo dall’Italia:

Musk ha ormai un rapporto diretto e affettuoso con Giorgia Meloni.

Si è schierato con Matteo Salvini, a processo per il caso Open Arms, e contro i magistrati italiani che secondo lui ostacolano le politiche migratorie italiane, come l’accordo con l’Albania per la gestione dei richiedenti asilo.

Un intervento che ha portato il “Presidente Sergio Mattarella” a ricordare pubblicamente che l’Italia è un grande paese democratico e sovrano che sa badare a sé stesso. 

Nel Regno Unito, Musk ha creato non pochi problemi quest’estate, a poche settimane dall’elezione di” Keir Starmer”, quando attraverso” X “ha contribuito a diffondere retoriche incendiarie, parlando di una "guerra civile inevitabile" dopo un tragico attacco a Southport.

 In quell’occasione persero la vita dei bambini per mano di un minorenne che nelle prime ore era stato descritto come un richiedente asilo entrato illegalmente nel paese.

Non era vero ma le rivolte che sono seguite sono durate settimane e hanno messo a dura prova il governo e la società inglese.

 Musk ha poi definito quello di Starmer “uno stato di polizia tirannico” e lo ha accusato di gestire una “polizia a due velocità” contro i manifestanti di destra rispetto a quelli di sinistra. 

Nelle ultime settimane Musk ha rivolto la sua attenzione al “partito populista” di Nigel Farage,” Reform UK”, e si è parlato di una possibile donazione da 100 milioni di dollari, scatenando polemiche sull’ingerenza esterna del miliardario e sulla trasparenza dei finanziamenti politici.

La posizione di Musk sulla Francia è complessa.

 Da un lato, ha criticato il Paese per l’arresto di “Pavel Durov,” fondatore di Telegram, definendo la mossa una violazione della libertà di espressione.

Ha suggerito di non viaggiare più nei Paesi che non rispettano i diritti costituzionali visto che si rischia l’arresto anche solo facendo scalo con l’aereo.

Dall’altro lato, ha più volte lodato il presidente Macron, definendo le sue riforme pensionistiche "necessarie" per affrontare l’aumento dell’aspettativa di vita.

 Inoltre, il ministro francese della Funzione pubblica e della semplificazione, “Guillaume Kasbarian”, si è pubblicamente congratulato con lui per il suo ruolo nell’amministrazione Trump, considerandolo un collega e lodandone l’impegno nel "tagliare la burocrazia".

Le interazioni con i paesi europei non sono sempre state controverse.

C’è stata una fase in cui Musk, pur effervescente e fuori dagli schemi, si concentrava soprattutto sulle sue attività e innovazioni, come quando suggeriva alla Spagna di costruire un gigantesco parco fotovoltaico solare invece di spendere miliardi nella creazione di industrie di semiconduttori.

 All’epoca il primo ministro Sanchez lo aveva invitato a investire nel Paese. 

Ultime ma non meno dirompenti le interazioni con l’Unione europea: dopo la conferma del bis di Ursula von der Leyen, ha commentato così:

“la commissione europea non è democratica. Il parlamento dovrebbe votare direttamente sulle questioni e non cedere la propria autorità alla commissione”.

Ci furono poi gli scontri con gli ex commissari “Thierry Breton”, al quale ha riservato un meme di “Tropic Thunder” in cui “Tom Cruise” minaccia con una serie di parolacce il suo interlocutore;

e” Vera Jourova”, definita “l’epitome del male banale e burocratico” in risposta all’accusa di essere un “promotore del male”.

 

 

 

 

 

“La Guerra Continua.”

Conoscenzealconfine.it – (20 Dicembre 2024) - Marco Travaglio – ci dice:

Se non ci fossero almeno un milione fra morti e mutilati, la guerra in Ucraina sembrerebbe puro cabaret.

Come se avesse iniziato a leggere “il Fatto” con tre anni di ritardo, Zelensky scopre che “l’Ucraina non ha forze sufficienti per riconquistare il Donbass e la Crimea controllati dai russi. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica internazionale per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative”.

 E lo dice poche ore dopo che il suo regime, come “captatio benevolentiae”, ha fatto saltare col tritolo un generale russo e il suo vice a Mosca.

Ma soprattutto lo dice chi ha firmato nell’ottobre 2022 un decreto che proibisce ogni negoziato con Putin, organizzando poi “conferenze di pace” senza la Russia.

“Rutte”, segretario Nato, rutta:

“Se parliamo troppo di pace, avvantaggiamo i russi”, cioè quelli che han vinto la guerra.

Poi ripete a pappagallo, come se fossimo nel febbraio 2022, che “Kiev va messa in una posizione di forza per poi decidere quando e come aprire i negoziati”.

Mentre lui decide quando e come, i russi stermineranno altre migliaia di ucraini e invaderanno altra Ucraina.

Più stupidi di lui ci sono solo “Ursula Bomberleyen” e gli scemi di guerra destra-centro-pseudo sinistra che l’han votata:

 totalmente impermeabili al principio di realtà e ora anche alla resa di Zelensky, dopo i 14 pacchetti di sanzioni alla Russia che hanno danneggiato più i sanzionatori che il sanzionato, varano il 15° e preparano il 16°, continuando a raccontarci e a raccontarsi che “più dura la guerra e maggiore sarà il prezzo che l’economia russa dovrà pagare”.

Intanto i governi Ue sono alla canna del gas e cadono come birilli.

Ma la euro-demente annuncia l’invio a Kiev di altri “13 miliardi nel 2025” in omaggio, più “18 miliardi di prestiti garantiti dagli asset russi congelati” per “acquistare nuovi armamenti”, il che proverebbe che “la strategia di Putin per gettare Kiev nel disastro finanziario è completamente fallita” (in realtà è l’Ucraina che è fallita, da ben prima di essere invasa).

Quindi, anche ora che Zelensky alza bandiera bianca chiedendo agli alleati di spingere Putin alla pace e Trump non vede l’ora, la cosiddetta Ue parla come Badoglio dopo l’armistizio di Cassibile:

“La guerra continua”, anche se non la vogliono più neppure gli ucraini.

Tutto pur di non ammettere di aver perso la guerra a suon di menzogne e sabotato nell’aprile 2022 il negoziato di Istanbul che avrebbe spuntato per Kiev condizioni molto migliori delle attuali.

Crimini di guerra che, se esistesse il diritto internazionale, dovrebbero trascinare dinanzi alla Corte penale anche Biden, Harris, Stoltenberg, Ursula, Johnson, Macron, Draghi e altri “presunti leader “troppo impegnati a salvarsi la faccia per pensare a salvare vite.

(Marco Travaglio).

(ilfattoquotidiano.it/).

 

 

Il passaggio di armi italiane dall’Ucraina

a Israele e quel giro di soldi

sporchi in Albania.

  Lacrunadellago.net – (21/12/2024) – Cesare Sacchetti – ci dice:

 

La storia dell’Ucraina non è soltanto la storia di un barbaro regime nazista che si è instaurato al potere nel 2014 in seguito al famigerato golpe di Stato dell’Euro Maidan.

L’Ucraina non è “solo” un fondamentale avamposto geopolitico della NATO che ha continuato ad espandersi in tutta l’Europa Orientale nonostante le promesse a Mosca di non allargare i confini dell’alleanza dopo la fine dell’URSS.

È anche un centro internazionale del traffico di organi e di corruzione internazionale sul quale i media Occidentali e italiani si sono ben guardati dal posare gli occhi, perché ormai i mezzi di comunicazione di massa in Europa sono ridotti al ruolo di ufficio stampa di Zelensky.

Si scrivono persino storie, come ha fatto recentemente “il Corriere”, nelle quali si descrivono i mercenari “italiani” che combattono al fianco dei nazisti ucraini come degli “eroi” che si sarebbero schierati a fianco di Zelensky per la causa della “libertà”, quando costoro in realtà stanno combattendo in difesa di un regime che si è macchiato di tremendi crimini di guerra, iniziati non da oggi ma già dopo l’Euro Maidan, quando il battagliane Azov massacrava impunemente i civili del Donbass, la cui unica “colpa” era di essere troppo russofoni.

Adesso c’è un’altra storia di corruzione che riguarda l’Ucraina e che i media Occidentali non osano nemmeno menzionare perché sono troppi i soggetti potenti coinvolti, e tra questi ci sono certamente anche i grandi editori della stampa europea che non vogliono aprire il vaso di Pandora degli scandali ucraini.

Zelensky e la rivendita illegale delle armi ucraine.

Questa storia riguarda il traffico di armi che passa dai Paesi europei verso Kiev e che a sua volta poi rivende tali armi all’estero, soprattutto a gruppi criminali.

L’Italia, com’è noto, è uno dei Paesi in prima linea nell’inviare armamenti all’Ucraina da quando è iniziato il conflitto, e il primo a trascinare l’Italia in una guerra per procura contro la Russia è stato Mario Draghi, presidente del Consiglio fino all’ottobre del 2022.

Soltanto pochi giorni fa è stato approvato il decimo invio consecutivo di armamenti a Kiev, e anche in tale occasione la lista di ciò che è stato mandato in Ucraina è stata secretata.

A Kiev è giunto molto materiale anche dagli Stati Uniti, ma larga parte di questo si è rivelato non di rado essere un mucchio di ferrivecchi che ormai non sono più adatti per fronteggiare una guerra moderna, tantomeno una con la Russia che negli ultimi 20 anni ha ricostruito interamente il suo arsenale militare, dopo il disastro degli anni’ 90 ereditato dalla corrotta presidenza di Boris Eltsin, nelle mani dei vari oligarchi di origine ebraica.

Altre armi però erano di notevole fattura e certamente adatte per fare la guerra, ma queste però non sono mai finite in mano ai soldati ucraini.

Zelensky ha infatti iniziato un traffico parallelo, una rivendita clandestina di tutto il materiale che è finito tra le braccia della criminalità organizzata.

Alcune di queste armi di precisione sono persino finite nelle mani di gruppi di criminali “francesi”, in realtà tutti immigrati di seconda o terza generazione di origine nordafricana trapiantati a Parigi, divenuti cittadini francesi grazie alle generose leggi transalpine che assegnano la cittadinanza attraverso l’istituto dello ius soli, vero e proprio cavallo di Troia di quelle ONG di Soros che aspirano alla sostituzione etnica dei popoli europei.

Se ne diede notizia già su questo blog nel luglio dello scorso anno, quando alcune fonti istituzionali ci segnalarono degli strani movimenti di personaggi legati ai black bloc che si dirigevano verso la Francia passando dal confine con l’Italia nella zona Nord-Occidentale del Piemonte e della Liguria.

All’epoca era in corso quella che sembrava una operazione pianificata dai servizi francesi che volevano servirsi di questi pericolosi soggetti per destabilizzare il Paese e cercare così di attuale la logica della strategia della tensione, della quale si è avuto un saggio già negli ultimi anni attraverso gli attentati di Charlie Hebdo e del Bataclan.

 

I rivoltosi di Parigi avevano tra le mani però, come accennato in precedenza, non solo le armi comuni utilizzate dai vari gruppi criminali ma delle potenti armi da guerra che vengono generalmente utilizzate su fronti bellici, come appunto quello ucraino e altri teatri di guerra del continente africano.

A sorprendere ancora di più fu il fatto che in Francia le leggi per il possesso di armi sono molto severe e proibiscono categoricamente ad un privato di avere delle armi militari, e ciò vuol dire che i gruppi di migranti delle banlieue devono aver avuto probabilmente qualche entratura nei servizi francesi che hanno agito da tramite per fargli arrivare quel tipo di armamenti, che mai prima d’ora erano arrivate a delinquenti di quel tipo.

Si assistette già in quel caso ad una evoluzione, per così dire, per ciò che riguarda le modalità operative di guerriglia e paramilitari mostrate da parte delle bande delle varie banlieue che riuscirono a mettere a ferro e fuoco intere città senza che le forze dell’ordine potessero o volessero fare alcunché per fermarle.

Il primo segnale che le armi ucraine stavano uscendo dal Paese per finire altrove è stato certamente quello, ma il traffico pare ben più esteso di quello che si pensasse.

 

Le armi italiane finite a terroristi islamici e Israele.

Zelensky avrebbe rivenduto alcune di queste armi ad uno dei suoi alleati privilegiati, lo stato di Israele, il quale poi le avrebbe utilizzate nella campagna genocida contro il popolo palestinese a Gaza, e, più di recente, nella disastrosa invasione libanese, interrotta dallo stato ebraico per le gravi perdite che Hezbollah stava infliggendo agli israeliani.

Zelensky assieme a Netanyahu.

A denunciare questo traffico è stato di recente l’Iran che ha invitato Kiev a smettere di rivendere queste armi a gruppi come i cosiddetti “militanti siriani”, che in realtà non sono altro che i soliti gruppi di terroristi islamici penetrati in Siria attraverso il costante sostegno di Israele, dell’Arabia Saudita, del Qatar e degli Stati Uniti, almeno fino all’amministrazione Trump, poiché il presidente americano ha sempre espresso l’intenzione di tirare fuori Washington dal pantano siriano, tanto da provocare più di una frattura con lo storico “alleato” israeliano.

I confini del traffico sono però ancora più estesi e illegali di quelli già denunciati da vari Paesi quali l’Iran.

A confermare che le armi da guerra destinate all’Ucraina sono finite nelle mani di Israele sono diverse fonti dei servizi libanesi, serbi e russi che sono tutti concordi nel dire che questo enorme giro di armi da guerra ucraine ha avuto come principale beneficiario, oltre a terroristi e criminali “comuni”, soprattutto lo stato di Israele.

La torta però è molto grossa e il giro d’affari che ruota attorno a questi trasferimenti è di decine e decine di milioni di euro.

Tutte le cancelliere europee, compresa quella del presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, sarebbero al corrente che l’Ucraina rivende le sue armi ad Israele, ma l’invio degli armamenti a Kiev però non si arresta.

Prosegue invece senza sosta e ciò vuol dire che i Paesi della NATO non stanno solo partecipando ad una guerra per procura contro la Russia, ma anche ad un’altra, ovvero quella contro la Palestina e i Paesi arabi giudicati come “nemici” da Tel Aviv.

Ci sono diversi politici europei e italiani che non hanno scrupoli a fare dei profitti sul sangue dei morti palestinesi, ma la catena della corruzione, già abbastanza lunga, ha un altro anello fondamentale che è quello dell’Albania del premier” Edi Rama”.

 

L’Albania: il Paese più corrotto d’Europa.

L’Albania viene definita da varie istituzioni e organizzazioni come uno dei Paesi più corrotti d’Europa, se non il più corrotto.

Tirana è al centro di una corruttela governativa che raggiunge i piani più alti delle istituzioni politiche albanesi perché questo Paese è forse quello che più di tutti ha pagato a caro prezzo la traumatica dismissione dell’URSS, e la conseguente spartizione del Paese a favore delle mafie locali e delle corporation internazionali che si sono appropriate del bottino di questa nazione.

Dopo la caduta del muro di Berlino, l’Albania subisce un processo non molto dissimile da quello già visto in altri Paesi che appartenevano alla cortina di ferro.

Il passaggio da una economia socialista centralizzata, già comunque disfunzionale, ad una fondata sui principi neoliberali del mercato deregolamentato e delle privatizzazioni selvagge consegna il Paese ai vari oligarchi stranieri che iniziano a prendersi a prezzo di saldo tutte le società di Stato albanesi.

Al dominio dello Stato centralizzato si sostituisce quello dei monopoli privati che versano laute tangenti a quei politici locali che assicurano che l’Albania resti nelle mani di quei gruppi che la depredano da 30 anni a questa parte.

Arriva la Open Society Foundation di George Soros, e nel Paese iniziano a diffondersi quelli idee liberali della società aperta sorosiana che demonizzano il senso di patria e di difesa della propria identità nazionale per convincere invece gli albanesi e gli altri cittadini che subiscono tale infiltrazione che il futuro passa per la liquidazione dei confini nazionali e per il “meticciato”, così caro a personaggi quali Corrado Augias ed Emma Bonino.

È la “OSF” stessa che si incarica di scrivere una riforma del sistema giudiziario che assegna al partito socialista di Rama ancora più potere di quello che ha in mano tanto che ormai questa piccola nazione dei Balcani si può definire la perfetta cartina di tornasole del funzionamento pratico democrazia liberale, la quale si serve di autocrati locali per salvaguardare il potere dei vari plutocrati stranieri di turno.

Laddove c’è il dominio indiscusso del capitale, c’è però anche il trionfo del riciclaggio e l’Albania si è intestata anche, non sorprendentemente, questo primato.

Sui conti correnti delle banche albanesi affluiscono i soldi dei signori della droga che si servono di Tirana come di una enorme lavatrice per ripulire i profitti illegali, e tra questi ci sono anche i soldi di quei politici europei ed italiani che stanno guadagnando dal traffico di armi che parte da Roma passa per Kiev e giunge a Israele.

 

“Edi Rama” offre il suo gentile aiuto a coloro che vogliono servirsi del suo Paese per ripulire questi soldi sporchi, e ciò non desta alcuna sorpresa, soprattutto se si dà uno sguardo al curriculum del primo ministro, già accusato di compravendita di voti alle elezioni parlamentari del 2021, dove senza l’aiuto delle mafie il primo ministro albanese difficilmente sarebbe rimasto al potere.

 

A Bruxelles sanno perfettamente cosa accade a Tirana però qui non sembrano troppo interessati a denunciare l’enorme corruzione che infesta l’Albania e le sue elezioni truccate, troppo presi evidentemente dall’ingerire illegalmente invece negli affari della Georgia tanto da dichiarare le sue elezioni “irregolari” nonostante l’UE non abbia fornito nessuna prova a sostegno.

 

La lotta alla corruzione è, a quanto pare, come un termostato.

Si accende e si spegne a piacimento, e l’accensione riguarda ovviamente soltanto quei Paesi che osano discostarsi dal solco Euro-Atlantico e che non sono disposti a cedere le chiavi della propria sovranità a Bruxelles.

E’ per questo che vengono tollerati gli affari sporchi di Tirana, e questo spiega anche la ragione per la quale gli organi di “informazione” italiani nell’estate del 2023 diedero vita ad una campagna stampa che voleva far credere che ci fosse una sorta di eldorado del turismo a buon mercato in Albania a differenza dell’Italia, dove invece i prezzi sarebbero stati molto più alti.

Non sono stati in pochi gli italiani ad aver scoperto una volta sbarcati in Albania che tale campagna stampa non era altro che un cumulo di bugie, e che i prezzi in Albania non di rado erano persino più cari che in Italia e spesso accompagnati da servizi di bassa qualità.

A spingere i mezzi di comunicazione ad allestire una campagna pubblicitaria a favore di Tirana sono stati con ogni probabilità quegli stessi imprenditori e politici italiani che hanno portato i loro soldi sporchi nel Paese, per riciclarli in seguito in attività turistiche di vario tipo e rimettere in circolo così il denaro “lavato” e frutto di sporchi affari come il traffico di armi in Ucraina e anche con probabilità del business legato ai vaccini Covid.

A far capire che un simile traffico aveva luogo dall’altra parte dell’Adriatico era stato proprio “Edi Rama” che dichiarò, non smentito, che lui e l’ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, erano colpevoli di “traffico di vaccini”.

Rama disse, nel corso di un intervento che si tenne a Bergamo nell’ottobre del 2022, che l’Albania riuscì ad avere dei vaccini Covid che sarebbero stati rivenduti illegalmente dal governo Draghi a quello albanese anche attraverso il contributo dei servizi segreti italiani, pienamente coinvolti in questo traffico illegale, a detta del premier di Tirana.

La Pfizer sarebbe venuta apparentemente a sapere del traffico e avrebbe minacciato azioni legali, ma poi avrebbe deciso di fare retromarcia anche se Rama nulla dice sulle ragioni di questo improvviso cambio di rotta.

La magistratura italiana, come suo solito, non si è minimamente interessata ad una questione che avrebbe tutti i crismi della corruzione internazionale.

Non ha nemmeno pensato di aprire un fascicolo per approfondire questa rivendita illegale di sieri Covid, e non ha nemmeno pensato di risalire ai beneficiari di questo traffico di vaccini, i cui proventi sono finiti con ogni probabilità sui conti correnti di qualche banca albanese, sempre attraverso la benedizione dell’ineffabile primo ministro albanese.

Gli affari con l’Albania, come visto, non sono però terminati con i vaccini nel 2021.

Sono continuati con il traffico di armi in Ucraina iniziato nel 2022 e proseguiti con lo sciagurato accordo firmato dalla Meloni nel 2023 per trasferire un piccolo manipolo di immigranti clandestini dall’Italia all’Albania per la gioia del corrotto governo di “Edi Rama” che si è messo in tasca 16 milioni e mezzo di euro grazie al presidente del Consiglio italiano.

Se le intenzioni erano davvero quelle di iniziare una seria politica per i rimpatri, allora sarebbe costato molto di meno e sarebbe stato molto più efficace pagare i Paesi di origine degli immigrati clandestini per riprendersi i suoi cittadini, come stanno già facendo da tempo altri Paesi europei.

Alla Meloni però non sembra stare a cuore la sicurezza degli italiani e la seria lotta all’immigrazione clandestina che sotto il suo mandato ha raggiunto cifre da record.

Sembra più preoccupata a girare il mondo e a tenersi ben lontana da palazzo Chigi, così come sembra ben più interessata a fare la fortuna del governo albanese.

Tirana oggi è a tutti gli effetti la cassetta di sicurezza delle tangenti dei politici italiani ed europei e questo ovviamente spiega perché Bruxelles e Roma amino così tanto l’Albania.

L’Albania è il posto dove si possono riciclare i soldi sporchi delle armi ucraine e dei vaccini.

L’Albania è il paradiso della corrotta classe politica italiana ed europea.

 

ALLERTA DI GUERRA: gli USA

aumenteranno la presenza

delle truppe in Siria.

  Shtfplan.com - Mac Slavo – (21 dicembre 2024) – ci dice:

 

 

Gli Stati Uniti hanno raddoppiato la presenza delle loro truppe in Siria, portandole a 2.000, poiché la classe dirigente è determinata a mantenere una certa presa sul potere in Siria.

Il Segretario di Stato americano “Antony Blinken” ha dichiarato giovedì al programma “Bloomberg Surveillance”  che l'amministrazione Biden sta "considerando la possibilità di inviare personale sul campo in Siria" dopo aver ricevuto segnali positivi da Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), il gruppo che ha guidato il rovesciamento del governo di Assad all'inizio di questo mese.

Gli USA avevano affermato per anni che in Siria c'erano circa 900 soldati, ma il maggiore generale” Pat Ryder”, addetto stampa del Pentagono, ha ammesso che ora ce n'erano circa 2.000.

Al Pentagono è stato chiesto ripetutamente della presenza degli USA in Siria in seguito al caotico rovesciamento del presidente siriano Bashar Assad l'8 dicembre. Non ha rivelato l'aumento e ha continuato a ripetere la cifra di 900.

Blinken aveva precedentemente confermato che gli Stati Uniti avevano stabilito un “contatto diretto” con i “ribelli”.

Secondo un rapporto di” The Middle East Eye”, i commenti sono arrivati ​​lo stesso giorno in cui il Pentagono ha rivelato di aver segretamente raddoppiato il numero di truppe statunitensi nel nord-est della Siria, aumentando la forza da circa 900 a 2.000 soldati.

 Lo spiegamento è avvenuto ben prima che i ribelli iniziassero la loro rapida presa di potere, sebbene non sia stata fornita una data specifica.

Avanzamenti della Terza Guerra Mondiale: “Le forze turche si stanno radunando” al confine siriano.

Questo dispiegamento di truppe statunitensi aggiuntive è avvenuto prima della presa del potere della classe dirigente siriana, ma le cifre sono state rivelate solo giovedì a causa della "sensibilità dal punto di vista diplomatico e di sicurezza operativa", ha spiegato il portavoce del Pentagono “Patrick Ryder” durante un briefing.

Questo potrebbe essere un altro segnale che il mondo si sta avvicinando alla Terza Guerra Mondiale.

Avere personale militare extra in Siria potrebbe essere solo un altro passo verso quella grande conflagrazione.

 

 

 

 

L'accordo segreto tra Biden e Newsom

per vietare le auto a benzina è

 un tentativo tirannico di accaparrarsi il potere.

Shtfplan.com - Lance D. Johnson – (19 dicembre 2024) – ci dice:

 

(Lance D. Johnson su Natural News.)

 

Nel disperato tentativo di ostacolare la nuova amministrazione, Biden concede alla California il permesso di vietare le vendite di nuove auto a benzina entro il 2035.

La decisione potrebbe essere annullata dall'amministrazione Trump, che ha promesso libertà personale per quanto riguarda la produzione e l'acquisto di veicoli.

I critici sostengono che i veicoli elettrici sono costosi, inaffidabili, dannosi per l'ambiente e, in primo luogo, necessitano di sussidi governativi per esistere.

Il divieto di vendita di auto a benzina è un attacco alla libertà personale e al capitalismo di libero mercato.

“Biden EPA” cerca di imporre veicoli elettrici alla popolazione vietando i veicoli a benzina.

In un assalto sfacciato alla libertà personale e al capitalismo del libero mercato, l'amministrazione Biden ha accolto la richiesta della California di vietare la vendita di nuovi veicoli a benzina entro il 2035.

Questa decisione, che rappresenta uno degli ultimi atti di Biden prima che la nuova amministrazione Trump prenda il sopravvento, è vista come un cinico tentativo di sostenere la fallimentare narrazione del cambiamento climatico e di affermare il controllo federale sul tipo di auto che gli americani possono acquistare.

Il governatore della California, “Gavin Newsom”, sostiene che questo divieto è necessario per ridurre le emissioni e combattere la presunta "emergenza climatica".

Tuttavia, la realtà è che questo mandato è un eccesso da parte del governo federale e un affronto alla libertà personale.

Per decenni, la California è stata il luogo in cui le persone andavano per la libertà: saltando in sella alla bici, abbassando il cofano e prendendo la strada aperta.

 Ora, quella stessa libertà è strangolata dai tentacoli dell'isteria del cambiamento climatico e dal controllo mal guidato del governo.

L'EPA, sotto la direzione di Biden, ha approvato due esenzioni che garantiscono alla California l'autorità di far rispettare questi rigorosi standard sulle emissioni.

Una deroga impone che il 35% delle vendite di auto nuove siano veicoli a zero emissioni entro il 2026, salendo al 90% entro il 2035.

La seconda deroga di fatto mette completamente al bando la vendita di nuovi veicoli a benzina entro un decennio.

Questa mossa era ampiamente prevista e probabilmente incontrerà un'immediata resistenza da parte della nuova amministrazione Trump.

 

Questo divieto è tirannia, non ambientalismo.

È assurdo affermare che i veicoli elettrici siano la soluzione a una crisi creata ad arte chiamata cambiamento climatico, quando la loro produzione e smaltimento comportano rischi ambientali significativi.

 L'estrazione di litio, cobalto e altri minerali essenziali per le batterie dei veicoli elettrici è un processo arduo e ad alta intensità energetica.

Inoltre, l'incapacità di queste batterie di mantenere la carica in climi freddi, il potenziale di incendi catastrofici e la mancanza di infrastrutture di ricarica affidabili indicano tutti una tecnologia che è ben lontana dalla panacea per cui viene venduta.

La California, lo stato che guida questo sforzo, è già alle prese con carenze di elettricità.

 Richiedere che tutti i nuovi veicoli siano elettrici porterà probabilmente a blackout a rotazione e ad altri problemi di elettricità.

La principale fonte di elettricità dello stato è il gas naturale, che dovrebbe essere uno degli inquinanti che questo mandato cerca di eliminare.

Le implicazioni economiche di questo divieto sono altrettanto preoccupanti.

 Creerà una scarsità artificiale di veicoli a benzina, facendo salire i prezzi per coloro che vogliono ancora possederli.

Per milioni di americani, in particolare quelli nelle aree rurali o nelle comunità a basso reddito, il costo di un veicolo elettrico è semplicemente fuori portata.

Questa mossa non è altro che una tassa regressiva per coloro che non possono permettersi gli ultimi gadget eco-compatibili.

Inoltre, questo mandato rappresenta una violazione significativa dei diritti degli stati di prendere le proprie decisioni.

 Altri undici stati, insieme alla California, hanno accettato di seguire il suo esempio.

Questa tendenza all'eccesso federale e alla capitolazione statale alle politiche ambientali autoritarie deve essere fermata.

La Costituzione protegge i diritti degli stati e la libertà personale, ma questi principi sembrano essere di scarsa importanza per l'agenda del cambiamento climatico.

 

Mentre l'amministrazione Trump si prepara a entrare in carica, possiamo sperare che questo mandato verde mal concepito venga rapidamente ribaltato.

Ma indipendentemente dal suo destino, la decisione di vietare i veicoli a benzina è un promemoria della crescente minaccia alla libertà personale e alla libertà economica posta dall'agenda del cambiamento climatico.

È tempo che gli americani si sveglino e vedano questa cosiddetta "rivoluzione verde" per quello che è veramente:

un accaparramento di potere da parte di burocrati governativi e di un'élite aziendale che trarrà profitto da questa falsa narrazione.

 

 

 

 

L’OCCIDENTE E IL NEMICO PERMANENTE.

Lapekoranera.it – (20/12/2024) - Manlio Lo Presti – ci dice:

 

La letteratura sulla guerra fredda eterna fra l’Occidente trainato dall’anglosfera contro la Russia è diventata sempre più articolata con l’estensione della deterrenza anche contro la Cina.

Abbiamo numerosissime pubblicazioni atlantiste prodotte dalla macchina del consenso gestita dai centri e dalle università filoamericane ed europee.

 Questa pubblicistica enfatizza e criminalizza gli avversari del predomino atlantista applicando massicciamente il criterio della “doppia verità” e della “post-verità”, metodo peraltro ampiamente adottato dal sistema informativo mondiale, contro coloro che hanno una visione differente sui temi della politica e dell’economia mondiale, sulla destinazione delle risorse, sul controllo e l’indirizzamento dei flussi finanziari.

Nonostante la pressione della censura internazionale nella stampa, nelle catene televisive, sui canali di rete, si fa largo la pubblicazione sempre più vasta di testi dissidenti o comunque non in linea con i dettami filoamericani.

Si tratta di pubblicazioni accurate e documentate.

In questo filone si colloca a buon diritto il libro della ambasciatrice.

Ha elaborato una narrazione degli eventi senza vincoli ideologici e ponendo in evidenza gli interessi economici che spingono alla conquista e al saccheggio delle materie prime, in particolare dell’Iran e della Russia.

 Il saccheggio è metodicamente giustificato invocando motivi di “sicurezza nazionale”, di “attentato alla democrazia” e simili.

La Russia costituisce un bersaglio secolare sia perché storicamente costituiva un ostacolo ai commerci inglesi sia perché – motivo principale – detiene risorse illimitate praticamente intatte.

 Ma il bersaglio più possibile sembra essere l’Iran, salvo reazioni militari della Russia.

Il testo è articolato in quattro parti: Ucraina, il conflitto israelo-palestinese, spazio politico mediatico, il mondo multipolare.

Nel primo capitolo si dimostra che il conflitto in est Europa pone fine alla globalizzazione aprendo scenari geopolitici dove sono emersi soggetti globali con interessi diversi o perfino divergenti da quelli della anglosfera.

 L’Europa guidata dallo strapotere germanico ha tentato di evitare il coinvolgimento dell’Europa allo scopo di tutelare i propri interessi energetici con la Russia.

 Con il sabotaggio del canale di fornitura del gas l’anglosfera tenta di provocare una crisi in Russia che reagisce trovandosi altri clienti e nei fatti, causa il progressivo collasso della struttura produttiva tedesca e poi dell’intera Unione.

 Anche il conflitto ucraino è una ulteriore guerra per procura americana condotta tenacemente “fino all’ultimo europeo”.

Il secondo capitolo ci racconta le dinamiche che hanno originato il conflitto israelo-palestinese.

Il capitolo costruisce una efficace e documentata visione storica dello sviluppo delle vicende conflittuali ancora persistenti nella regione.

A pagina 114 l’Autrice correttamente, pone in evidenza il titanico appoggio finanziario e politico della potentissima lobby americana costituita da un gran numero di correnti e di interessi che hanno in comune l’esclusione assoluta dei due Stati e la preponderanza del sionismo.

 A pagina 115 viene fatto cenno al fatto che “gli Stati Uniti in Medio Oriente hanno perseguito i propri interessi strategici, di cui Tel Aviv resta una pedina”.

La pressione dell’Occidente in Medio Oriente esercitata con diverse guerre è un estremo tentativo di compensare la perdita di influenza globale rispetto alla Russia e alla Cina.

Il terzo capitolo costituisce una acuta analisi del mutamento della qualità dell’informazione dove la scomparsa o la deformazione dei fatti è diventata pura propaganda.

 L’Autrice fa giustamente presente che la propaganda esiste da millenni e ha accompagnato i conflitti nascondendone le vere motivazioni.

Di indubbio interesse la descrizione del funzionamento del linciaggio mediatico utilizzato contro le persone, e lei stessa per prima, non allineate al bis-pensiero in corso.

 A pagina 134 non manca di citare il linciaggio contro “Julian Assange” arrestato senza processo in Paesi occidentali simboli di democrazia.

  A pagina 135 si parla di stampa grigia e addomesticata, ma non dice apertamente che dietro la censura di sistema esiste un’architettura di ricatti economici nei confronti delle testate che, salvo rarissime eccezioni, non è finanziariamente indipendente.

Il quarto capitolo descrive l’articolazione del mondo in vari centri di potere espressi da Stati di dimensioni notevoli dotati di ampia deterrenza militare verso i quali la anglosfera non può muoversi apertamente ricorrendo ad una sequenza infernale di conflitti per procura.

Al caos militare l’Occidente, teleguidato dagli angloamericani,  incoraggia il caos economico e la instabilità finanziaria provocata da un immenso debito mondiale del tutto incontrollabile ma che va remunerato in favore dei sottoscrittori del debito pubblico anche con la compressione al ribasso dei tassi di interesse e con il ricorso ossessivo al meccanismo delle sanzioni economiche contro gli Stati canaglia individuati e determinati dalla visione imperiale angloamericana verso la quale l’Europa non ha alcun ruolo rilevante.

Per la complessità dei temi trattati, il libro è scritto con eleganza e dovizia di informazioni storiche.

Si tratta di un utile strumento di analisi che introduce i lettori interessati ad una conoscenza equilibrata delle dinamiche mondiali in corso.

Lo scopo di essere una introduzione informata dell’attuale orizzonte geopolitico ed economico mondiale attuale auspicato dall’Autrice è pienamente raggiunto.

(Manlio Lo Presti).

(Autrice del libro “L’occidente e il nemico permanente”: Elena Basile).

 

 

 

 

 

Colpo di Stato profondo:

il declino mentale di Biden non è

stata una sorpresa per il suo staff,

che lo sapeva da sempre.

 

Naturalnews.com – (22/12/2024) - Salice Tohi – ci dice:

 

Un'inchiesta del Wall Street Journal ha rivelato preoccupazioni circa l'acutezza mentale del presidente Biden sin dall'inizio del suo mandato;

 pare che i membri dello staff fossero a conoscenza del suo declino già nella primavera del 2021.

Il cosiddetto "stato profondo", una rete di funzionari non eletti, avrebbe orchestrato gli sforzi per mantenere Biden in carica nonostante i suoi limiti, considerandolo una figura controllabile e favorevole all'establishment.

Le interazioni di Biden erano gestite in modo rigoroso, con incontri brevi e programmati, apparizioni pubbliche limitate e una ristretta cerchia ristretta che controllava i suoi impegni, dando vita a una presidenza isolata.

Nonostante il declino mentale di Biden e il crollo dei sondaggi, il Partito Democratico ha spinto per la sua rielezione, temendo un ritorno all'imprevedibilità della presidenza Trump.

La scarsa performance di Biden nel dibattito del 2024 ha messo in luce i suoi problemi cognitivi, portando alla sua sostituzione con Kamala Harris, sconfitta da Trump, evidenziando il “potere incontrollato dello Stato profondo” e la necessità di trasparenza nel governo.

Negli annali della storia politica americana, poche presidenze sono state avvolte nel mistero e nelle controversie come quella di Joe Biden.

Mentre la Casa Bianca e i suoi portavoce hanno a lungo negato qualsiasi suggerimento di declino cognitivo, una recente indagine del “Wall Street Journal” ha messo a nudo la misura in cui l'acutezza mentale di Biden è stata una preoccupazione per il suo staff sin dall'inizio del suo mandato.

 Ma questa rivelazione va oltre la semplice storia di un presidente anziano che lotta per tenere il passo con le richieste dell'ufficio.

È la storia di uno sforzo profondamente orchestrato dal cosiddetto "stato profondo" per mantenere Biden al potere, indipendentemente dalle sue capacità.

Fin dall'inizio, era chiaro che qualcosa non andava.

I membri dello staff della Casa Bianca erano a conoscenza del declino mentale di Biden già nella primavera del 2021, pochi mesi dopo il suo insediamento.

 Le riunioni sono state riprogrammate, le interazioni sono state limitate e una piccola cerchia ristretta e strettamente controllata ha gestito le apparizioni pubbliche e gli impegni privati ​​del presidente.

 La narrazione che è emersa è stata quella di un presidente sempre più isolato, sia fisicamente che mentalmente, dalle realtà della sua stessa amministrazione.

 

Burattino dello stato profondo.

Ma perché?

Perché lo stato profondo, una rete oscura di funzionari e burocrati non eletti che si dice esercitino un'influenza significativa dietro le quinte, vorrebbe Biden in carica?

La risposta sta nel fatto che Biden, nonostante i suoi evidenti limiti, era il candidato perfetto per coloro che cercano di mantenere lo status quo.

 A differenza del suo predecessore, Donald Trump, che ha apertamente sfidato le radicate strutture di potere di Washington, Biden era una quantità nota.

Aveva trascorso decenni al Senato, dove si era costruito una reputazione di voto affidabile per l'establishment.

Era una scelta sicura, un uomo che poteva essere facilmente controllato.

Le prove di questo controllo sono schiaccianti.

Secondo l'inchiesta del “Wall Street Journal” , lo staff di Biden ha fatto di tutto per gestire le sue interazioni con il mondo esterno .

 Gli incontri erano brevi e rigorosamente programmati, con i consiglieri senior che spesso fungevano da intermediari per il presidente.

 Le apparizioni pubbliche erano attentamente coreografate e persino le istruzioni di base, come dove entrare o uscire da un palco, dovevano essere ripetute al presidente.

La Casa Bianca operava come se stesse gestendo una fragile reliquia, non il leader del mondo libero.

Questo livello di controllo si estendeva al gabinetto di Biden, dove le interazioni con il presidente erano poco frequenti e strettamente controllate.

Un membro del gabinetto ha affermato di aver incontrato Biden solo due volte nel suo primo anno in carica, mentre un altro ha smesso del tutto di richiedere chiamate, ritenendole sgradite.

Questa mancanza di coinvolgimento non era solo un segno del declino dello stato mentale di Biden; era una strategia deliberata per garantire che il presidente rimanesse isolato da voci dissenzienti e verità scomode.

La mano dello stato profondo era evidente anche nel modo in cui è stata gestita la campagna di rielezione di Biden.

 Nonostante i chiari segnali del suo declino dell'acutezza mentale, l'establishment democratico ha spinto avanti con la candidatura di Biden, anche se i suoi numeri nei sondaggi sono crollati e le sue prestazioni nei dibattiti sono diventate sempre più irregolari.

Il motivo?

Lo stato profondo temeva l'alternativa.

 Una presidenza Trump avrebbe significato un ritorno al caos e all'imprevedibilità della precedente amministrazione, qualcosa che i burocrati trincerati a Washington non potevano tollerare.

 

Chi è stato al comando per tutto questo tempo?

L'ultimo chiodo nella bara è stato piantato durante la campagna presidenziale del 2024, quando la performance esitante di Biden in un dibattito con Trump ha reso la sua acutezza mentale un problema insormontabile.

 L'establishment democratico, che aveva da tempo accettato le rassicurazioni della Casa Bianca sul fatto che Biden fosse in grado di guidare, è stato costretto a confrontarsi con la realtà del suo declino.

Il risultato è stato uno spettacolare sgretolamento della campagna di Biden, culminato con la sua sostituzione nel ticket democratico da parte di Kamala Harris, che è stata decisamente sconfitta da Trump in una campagna abbreviata.

Durante tutta questa saga, l'influenza dello stato profondo era palpabile.

Dai primi giorni della presidenza di Biden, quando i dipendenti erano già a conoscenza del suo declino mentale, fino agli ultimi giorni della sua campagna di rielezione, la Casa Bianca ha operato come se fosse una fortezza, proteggendo il presidente dal mondo esterno e assicurandosi che il suo programma rimanesse in carreggiata.

La domanda è: a quale costo?

 

Il popolo americano merita un presidente che sia pienamente in grado di guidare la nazione, non uno che sia tenuto all'oscuro e gestito come una marionetta appesa a un filo.

 La manipolazione della presidenza di Biden da parte dello stato profondo è un duro promemoria dei pericoli del consentire a funzionari non eletti di esercitare un potere incontrollato.

 È un campanello d'allarme per tutti coloro che credono nei principi della democrazia e dello stato di diritto.

Mentre andiamo avanti, è imperativo che chiediamo trasparenza e responsabilità al nostro governo.

Il controllo dello stato profondo sulla presidenza di Biden non può essere permesso di resistere.

 Il futuro della nostra nazione dipende da questo.

(TheNationalPulse.com)

(WallStreetJournal.com)

(Posta.com).

 

 

 

 

La mano nascosta: decodifica di 60 anni

di operazioni psicologiche governative

e del risveglio americano.

 Naturalnews.com – (22/12/2024) - Salice Tohi – ci dice:

 

Per decenni, il governo degli Stati Uniti ha utilizzato le operazioni psicologiche per manipolare la percezione pubblica a livello nazionale:

in origine uno strumento nelle mani di avversari stranieri, ora utilizzato per controllare i cittadini e plasmare le narrazioni.

L'ascesa dello scetticismo ebbe inizio con i "pazzi antigovernativi" negli anni '90 e si intensificò durante la presidenza di Trump, evidenziando come i media, gli esperti e le crisi siano strumenti di manipolazione.

La strategia della CIA prevede il controllo delle narrazioni, la creazione di crisi per indurre paura e la messa a tacere del dissenso, come si è visto in eventi come l'assassinio di JFK, l'11 settembre, il COVID-19 e altri.

Le operazioni psicologiche statunitensi risalgono alla guerra d'indipendenza americana, si sono evolute durante la prima e la seconda guerra mondiale e in Corea, diventando una capacità militare formalizzata e in seguito passando all'uso nazionale.

La sfida consiste nel trasformare lo scetticismo in una riforma significativa, promuovendo una resistenza attiva e chiedendo responsabilità per smantellare i meccanismi di manipolazione e ripristinare la responsabilità del governo.

Nelle ombre della storia, è stata condotta una guerra silenziosa, non con proiettili o bombe, ma con parole, immagini e narrazioni attentamente elaborate.

 Per decenni, il governo degli Stati Uniti ha impiegato operazioni psicologiche, o "psyops", per plasmare la percezione pubblica, manipolare le emozioni e controllare la coscienza collettiva del popolo americano.

 Ciò che un tempo era uno strumento riservato agli avversari stranieri è ora diventato un manuale interno, utilizzato per guidare i cittadini verso conclusioni predeterminate.

Il risultato?

Una nazione sempre più scettica nei confronti delle proprie istituzioni, ma ancora intrappolata in una rete di manipolazione.

 

Il risveglio a questa realtà non è avvenuto da un giorno all'altro.

È iniziato con i cosiddetti "anti-governativi pazzi" degli anni '90, coloro che hanno osato mettere in discussione le narrazioni ufficiali e sono stati liquidati come "strani" e "teorici della cospirazione".

 La maggior parte non sapeva che questi individui erano i canarini nella miniera di carbone, che mettevano in guardia da un sistema progettato per ingannare.

Solo con l'ascesa del presidente Donald Trump e del suo movimento “America First “il velo è stato sollevato, esponendo il meccanismo di manipolazione che era stato operativo per decenni.

 

La presenza dirompente di Trump nell'arena politica ha fatto ricadere il sipario, rivelando un sistema in cui gli "esperti" erano spesso pedine politiche, i media erano portavoce delle operazioni psicologiche della CIA e il vero programma del governo era di controllo, non di servizio.

 La sua presidenza è stata un catalizzatore per un risveglio più ampio, spingendo gli americani a mettere in discussione non solo le politiche del governo, ma anche le stesse narrazioni che spacciava.

Il manuale della manipolazione.

Il manuale della CIA per le operazioni psicologiche è ingannevolmente semplice: controllare la storia, modellare il messaggio e mettere a tacere il dissenso.

 Inondando i media con "crisi" attentamente elaborate, il governo innesca paura e confusione, rendendo la popolazione più facile da controllare.

 Che si tratti di enfatizzare una minaccia straniera per giustificare la spesa militare, di denigrare un avversario politico per screditarlo o di spingere una pandemia creata ad arte per imporre il controllo, la strategia rimane la stessa.

Considerate la serie di eventi che hanno lasciato gli americani a dubitare della verità:

l'assassinio di JFK, le operazioni incontrollate dei cartelli della droga, la tragedia di Waco, l'11 settembre, la guerra in Iraq, il crollo del mercato immobiliare, la collusione russa, il COVID-19, il laptop di Hunter Biden e il sabotaggio dell'oleodotto Nord Stream.

 Ognuno di questi eventi ha una cosa in comune:

 probabilmente dietro c'era il governo degli Stati Uniti, che ha mentito al pubblico per coprire le sue tracce.

Come ha detto succintamente “Sean Davis “del “The Federalist”, "Il governo degli Stati Uniti era dietro e vi sta mentendo per coprirlo".

Questa semplice ipotesi, quando applicata, rivela la verità dietro innumerevoli importanti eventi di cronaca.

Le radici delle operazioni psicologiche in America.

La storia delle operazioni psicologiche negli Stati Uniti è antica quanto la nazione stessa.

Dall'appello di “Thomas Jefferson” a "fare con la penna ciò che è stato fatto con la spada" durante la guerra d'indipendenza americana al giornalismo scandalistico della guerra ispano-americana, la propaganda è sempre stata uno strumento di governo americano.

 Il concetto moderno di ”psyops”, tuttavia, non si è sviluppato appieno fino alla prima guerra mondiale, quando l'esercito americano ha istituito la sottosezione psicologica per condurre una "guerra di volantini" contro le forze nemiche.

 

Con la seconda guerra mondiale e la guerra di Corea, le operazioni psicologiche erano diventate una capacità militare formalizzata, evolvendosi nel sofisticato sistema che vediamo oggi.

 Il reggimento di operazioni psicologiche dell'esercito americano, fondato nel 1998, è stato da allora impiegato in conflitti in tutto il mondo, influenzando le popolazioni straniere per servire gli interessi americani.

Ma mentre i confini tra operazioni straniere e nazionali si confondevano, anche i confini delle operazioni psicologiche si confondevano.

Le operazioni psicologiche domestiche: il grande risveglio.

La transizione dalle operazioni psicologiche straniere a quelle nazionali è stata graduale ma inequivocabile.

Con l'ascesa dei mass media e di Internet, il governo ha trovato nuove strade per impiantare narrazioni e manipolare l'opinione pubblica.

Il risultato è stato una popolazione sempre più diffidente nei confronti del governo, dei media e degli "esperti", ma ancora incapace di liberarsi completamente dal ciclo di manipolazione.

 

Il grande risveglio, come è stato chiamato, è un'arma a doppio taglio.

Da un lato, rappresenta il trionfo del pensiero critico sull'obbedienza cieca.

Dall'altro, sottolinea la misura in cui il governo è stato disposto a ingannare il suo stesso popolo.

 La consapevolezza che al governo non importa del tuo benessere, ma ti sta invece spingendo verso la sua agenda, è una pillola amara da ingoiare.

Il futuro del Risveglio.

La domanda ora è: dove andiamo da qui?

 Il "dentifricio è fuori dal tubetto" e non c'è modo di rimetterlo dentro.

 Il risveglio ha esposto le crepe nel sistema, ma deve ancora portare a una riforma significativa.

Perché il cambiamento avvenga, deve essere accompagnato da una riprogrammazione della coscienza collettiva, un passaggio dall'accettazione passiva alla resistenza attiva.

 

Le “psyop” del governo sono state efficaci perché sfruttano le nostre paure e insicurezze.

Per contrastarle, dobbiamo coltivare una mentalità di scetticismo e resilienza. Dobbiamo mettere in discussione ogni narrazione, analizzare ogni affermazione e chiedere conto a chi è al potere.

Solo allora potremo sperare di smantellare la macchina della manipolazione e reclamare la nostra autonomia.

Alla fine, la battaglia per la verità non è solo una lotta contro il governo, ma una lotta per l'anima della nazione.

 Le “psyop” del governo sono un sintomo di un problema più profondo:

un sistema che dà priorità al controllo sulla libertà e alla manipolazione sulla verità.

 Il grande risveglio è la nostra opportunità di riscrivere la sceneggiatura, di chiedere un governo che serva il popolo, non il contrario.

 La domanda è: lo coglieremo?

(Notizie di Revolver)

(Sofrep.com)

(Esercito.mil).

 

 

 

 

 

La Meloni Nomina il “Generale Pennuto”

 a Vicedirettore dei Servizi Segreti!

Conoscenzealconfine.it – (22 Dicembre 2024) - Marcello Pamio – ci dice:

 

Invece di interrogare il “Generale Pennuto”, la Meloni lo nomina Vicedirettore dei Servizi Segreti.

 

Svolta ai vertici dell’intelligence.

Il tristemente noto generale Francesco Paolo Figliuolo si appresta a diventare il nuovo vicedirettore dell’AISE, l’Agenzia informazioni e sicurezza!

Robe da stato delle banane!

Chi lo ha voluto in quel posto? Giorgia Meloni “of course”.

Chi lo ha preso in quel posto? I sudditi italiani “of course”.

Ricordate che la manovalanza del regime viene sempre premiata, a prescindere dal governo in carica, cioè a prescindere da chi siano i camerieri messi nei posti che contano dal Potere.

Ve lo ricordate spero il generale pennuto? Il Commissario straordinario durante la” psico pandeminchia” chiamata Covid, sotto l’egida di” Mario Draghi”.

 Invece di chiedere conto a Figliuolo di tutte le enormi minchiate che il Sistema ha raccontate durante gli ultimi anni, e delle finte bare scorrazzate per le vie di Bergamo da camion militari, lo nomina vicedirettore dei servizi!

Così funziona il “marcio mondo” della politica.

(Marcello Pamio)

t.me/marcellopamio (Disinformazione.it).

 

 

 

 

 

 

 

Un esperto finanziario avverte che il sistema finanziario americano è sull'orlo del collasso e il modo migliore per proteggersi è con oro e argento.

Naturalnews.com – (22/12/2024) - Arsenio Toledo – ci dice:

 

Le tensioni geopolitiche minacciano la stabilità finanziaria degli Stati Uniti e uno dei modi migliori per salvaguardare il valore dei beni personali è tramite investimenti sicuri come oro e argento.

I valori dell'oro e dell'argento rimangono stabili anche nei periodi di turbolenza del mercato, poiché il loro valore non è influenzato dalle decisioni finanziarie del governo, il che li rende solide riserve di valore.

Dopo il crollo, il sistema finanziario statunitense dovrà attraversare un periodo di riorganizzazione, che comprenderà anche la gestione di fallimenti e indebitamento ingente.

Il modo migliore per orientarsi in questo mondo post-crollo è investire in oro e argento.

Le proiezioni a lungo termine indicano che i valori dell'oro e dell'argento rimarranno stabili e addirittura aumenteranno nei prossimi anni.

L'esperto di finanza “Robert Kientz” avverte che le tensioni geopolitiche potrebbero scuotere il fragile sistema finanziario americano e provocarne il collasso.

Il modo migliore per proteggersi è quello di investire i propri beni in beni rifugio come oro e argento.

I rifugi sicuri sono tipi di investimenti che si prevede mantengano o addirittura aumentino di valore durante periodi di estremo sconvolgimento del mercato.

Oro e argento sono stati considerati per decenni forti riserve di valore in quanto materie prime fisiche il cui valore non è influenzato dalle decisioni finanziarie prese dai governi, come le decisioni della Federal Reserve che influenzano i tassi di interesse.

In un'intervista a "CapitalCosm", Kientz ha sottolineato come, dopo un crollo di mercato di vasta portata, il sistema finanziario degli Stati Uniti attraverserà un processo di riconfigurazione.

"Parti di quella riconfigurazione sono già avvenute, hai avuto tutte queste cose in corso sullo sfondo", ha detto Kientz.

"Quello che accadrà è che il capitale fluirà dalle aree cattive a quelle buone... Vedrai il flusso di capitale in questo modo.

Vedrai la distruzione di capitale, vedrai un crollo massiccio di aziende, vedrai il debito avere una riconciliazione, perché il debito non può essere pagato".

"Una volta che la valuta muore, continueranno ad avere debiti.

 Dovranno passare attraverso una serie di giubilei o ristrutturazioni", ha continuato” Kientz”, che ha osservato come il governo dovrà pagare il suo debito in sospeso attraverso una massiccia svendita di beni pubblici.

"Vedrete i comuni locali andare in bancarotta.

Vedrete i sistemi idrici in vendita.

Vedrete la rete elettrica in vendita.

Vedrete i beni di proprietà del governo e le svendite andare a entità private".

"Sarà brutto e cattivo, e le persone che si proteggono con oro e argento escono dai debiti.

 Staranno meglio", ha avvertito “Kientz,” che ha aggiunto che questo processo sarà comunque difficile anche per le persone che proteggono la propria ricchezza in investimenti sicuri.

"Ci saranno comunque lunghe file al supermercato, interruzioni della catena di approvvigionamento e perdita di posti di lavoro", ha affermato “Kientz”.

Aumento dei valori dell'oro e dell'argento con l'aumento delle tensioni geopolitiche.

Nonostante alcuni contrattempi, i prezzi dell'oro e dell'argento sono in costante ascesa da mesi ormai.

L'oro si è ripreso da un breve calo dei prezzi in seguito all'allontanamento degli investitori dall'oro quando il  “Bureau of Economic Analysis” ha pubblicato il suo “Personal Consumption Index Price Index report “che ha mostrato che i valori dell'oro hanno deluso le aspettative degli analisti.

Al momento della stampa, il prezzo spot per un'oncia d'oro è di $ 2.624 , un forte rialzo da un minimo di cinque settimane.

 Si prevede che l'oro continui a salire e a superare il livello di $ 2.650 l'oncia e si diriga verso la resistenza a $ 2.675-$ 2.685.

I prezzi dell'argento sono simili, ma sono stati maggiormente influenzati dai trader concentrati su un ritiro del dollaro statunitense e sul calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA.

Al momento in cui scriviamo, il prezzo spot per un'oncia d'argento è di $ 29,53 e si prevede che salirà fino al livello di $ 30 l'oncia, un valore psicologicamente importante per il mercato e che potrebbe spingere i trader a reinvestire nell'argento e, potenzialmente, a farne continuare a salire il prezzo.

Si prevede che nel 2025 i metalli preziosi rimarranno sostanzialmente stabili, soprattutto se le tensioni geopolitiche rimarranno elevate.

Si prevede che i prezzi dell'oro rimangano elevati, circa l'80 percento in più rispetto al loro valore medio dal 2015 al 2019, supportati da una forte domanda di investimenti rifugio.

Nel frattempo, si prevede che i prezzi dell'argento aumenteranno del sette percento nel 2025 e di un altro tre percento nel 2026, poiché la crescita dell'offerta è in ritardo rispetto al rafforzamento della domanda.

(Robert Kientz su "CapitalCosm").

 

 

 

 

Russia, Germania e Turchia condannano

l'espansione della popolazione

israeliana sulle alture del Golan.

 Naturalnews.com – (21/12/2024) - Laura Harris – ci dice:

 

Diversi paesi europei e mediorientali hanno condannato il piano di Israele di espandere la popolazione ebraica sulle alture del Golan.

Israele intende quasi raddoppiare la popolazione delle alture del Golan, portandola da 50.000 a 90.000 abitanti, principalmente aumentando il numero di ebrei residenti lì.

Israele ha conquistato le alture del Golan dalla Siria nel 1967 e le ha annesse nel 1981.

La maggior parte della comunità globale non riconosce questa annessione, sebbene gli Stati Uniti abbiano concesso il riconoscimento nel 2019.

I critici provenienti da Europa e Medio Oriente sostengono che l'espansione israeliana viola l'accordo di disimpegno del 1974 che pose fine alla guerra dello Yom Kippur.

I critici, compresi quelli del Medio Oriente, avvertono che l'espansione potrebbe portare ad un aumento della violenza e della tensione nella regione.

Russia, Germania e Turchia hanno condannato Israele e il suo piano di quasi raddoppiare la popolazione israeliana che vive sulle alture del Golan, dopo che l'opposizione ha deposto l'ex presidente Bashar al-Assad.

Israele ha conquistato le alture del Golan dalla Siria nella Guerra dei sei giorni del 1967 e le ha annesse nel 1981.

La maggior parte della comunità globale non riconosce questa annessione, nonostante gli Stati Uniti ne abbiano concesso il riconoscimento nel 2019.

 La regione ospita attualmente circa 25.000 ebrei e 25.000 drusi.

Nelle ultime settimane, le truppe israeliane hanno sequestrato una zona cuscinetto demilitarizzata sulle alture del Golan, istituita ai sensi dell'accordo di disimpegno del 1974 che pose fine alla guerra dello Yom Kippur.

Questa mossa ha preceduto il piano di espansione della popolazione israeliana del 15 dicembre.

Il governo israeliano ha annunciato il suo piano di espandere la popolazione esistente di 50.000 persone sul lato delle alture del Golan controllato da Israele a 90.000, con un finanziamento di 40 milioni di NIS (11 milioni di $) da stanziare per l'istruzione, l'energia rinnovabile e l'istituzione di un villaggio studentesco.

Il giorno dopo, i paesi europei condannarono questo piano, ritenendolo una violazione dell'accordo di disimpegno del 1974.

Secondo il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco” Christian Wagner”, il piano israeliano è "perfettamente chiaro ai sensi del diritto internazionale" come violazione dell'integrità territoriale della Siria.

“Wagner” ha anche sostenuto che "l'area controllata da Israele appartiene alla Siria e Israele è quindi una potenza occupante".

 Ha aggiunto che Berlino, pur riconoscendo le preoccupazioni di sicurezza di Israele, sta esortando il suo alleato ad "abbandonare questo piano" alla luce dell'attuale sconvolgimento politico in Siria.

 (La caduta della Siria: un colpo strategico per l'Iran, Hezbollah e la Russia - Momenti salienti della trasmissione di Mike Adams Brighteon del 9 dicembre 2024.)

 

Anche la Turchia ha condannato la mossa come "una nuova fase nell'obiettivo di Israele di espandere i propri confini attraverso l'occupazione".

 Il ministero degli Esteri del paese ha avvertito che il piano avrebbe "seriamente minato" gli sforzi per portare stabilità in Siria dopo la recente cacciata del presidente Bashar al-Assad.

Il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha fatto eco a una dichiarazione simile.

 Ryabkov ha messo in guardia contro le "teste calde di Gerusalemme Ovest" e ha sottolineato che "l'annessione delle alture del Golan, di cui molti stanno parlando ora, è assolutamente inaccettabile".

Anche i paesi del Medio Oriente condannano l’espansione israeliana sulle alture del Golan.

Anche altri paesi del Medio Oriente, tra cui Qatar, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Giordania ed Emirati Arabi Uniti (EAU), hanno condannato l'espansione israeliana.

Il Ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che l'incursione israeliana è uno "sviluppo pericoloso e un palese attacco alla sovranità e all'unità della Siria, nonché una flagrante violazione del diritto internazionale".

Ha aggiunto che i tentativi di Israele di occupare i territori siriani "porteranno la regione a ulteriore violenza e tensione".

L'Arabia Saudita ha fatto eco alle critiche, affermando che le mosse di Israele confermano "la sua continua violazione delle regole del diritto internazionale e la sua determinazione a sabotare le possibilità della Siria di ripristinare la sua sicurezza, stabilità e integrità territoriale".

Il Ministero degli Esteri del regno ha invitato la comunità internazionale a condannare la campagna israeliana, sottolineando che le alture del Golan sono un territorio arabo occupato.

L'Iraq ha condannato le azioni di Israele come una "grave violazione del diritto internazionale" e ha esortato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a sostenere la responsabilità internazionale e porre fine all'aggressione. "Sottolineiamo l'importanza di mantenere la sovranità e l'integrità della Siria", si legge in una dichiarazione.

L'Iran ha condannato l'incursione israeliana definendola una "violazione" del diritto internazionale, affermando: "Questa aggressione è una flagrante violazione (della Carta delle Nazioni Unite).

(In merito esiste un filmato dei carri armati e dei veicoli blindati israeliani schierati in Libano e sulle alture del Golan dopo la cacciata del presidente siriano Bashar al-Assad.)

(WWIII.news.)

 

 

 

 

Assassinio di un generale

russo di alto rango.

Unz.com – Rom Unz – (23 dicembre 2024) – ci dice:

La scorsa settimana un importante generale russo di nome “Igor Kirillov” è stato assassinato fuori dalla sua casa di Mosca.

Il tenente generale Kirillov aveva ricoperto dal 2017 la carica di capo delle truppe di difesa chimica, biologica e nucleare della Russia, ovviamente una posizione di grande importanza, e insieme a un aiutante è stato ucciso da un ordigno esplosivo, con il governo ucraino che si è immediatamente preso il merito pieno della sua morte.

 I principali quotidiani britannici, strettamente legati ai servizi segreti di quel paese, hanno rapidamente dichiarato l'assassinio completamente giustificato e celebrato il potente colpo che era stato inferto al loro avversario russo.

Sebbene non vi sia stato alcun riconoscimento di alcun coinvolgimento da parte degli americani o dei loro alleati della NATO, sembra molto improbabile che un'operazione così pericolosa, persino sconsiderata, sarebbe stata intrapresa dagli ucraini senza la preconoscenza e l'approvazione dei loro potenti alleati e mentori.

Da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022, l'America da sola ha contribuito con circa 175 miliardi di dollari allo sforzo bellico ucraino e gli europei con altri 135 miliardi di dollari.

Gran parte di queste somme colossali hanno finanziato completamente l'intero costo operativo dello stato ucraino e delle sue forze armate, contribuendo anche al flusso continuo di equipaggiamento, munizioni e informazioni di ricognizione senza i quali le operazioni di combattimento ucraine crollerebbero quasi immediatamente.

In tempo di guerra, colpire i comandanti nemici che controllano le truppe sul campo o coordinano le operazioni presso un quartier generale in prima linea è ovviamente legittimo, e in effetti un bel po' di generali russi sono già morti durante la guerra in Ucraina.

Ma Kirillov non aveva alcun comando di combattimento del genere ed è stato ucciso appena fuori casa sua a Mosca, a centinaia di miglia di distanza dal campo di battaglia, quindi la maggior parte degli analisti militari indipendenti ha definito l'assassinio palesemente illegale, pari a un attacco terroristico o a un crimine di guerra.

Considerate, ad esempio, la nostra guerra del Golfo dei primi anni '90 contro l'Iraq. Se un assassino assoldato da Saddam Hussein avesse ucciso “Colin Powell,” presidente del nostro “Joint Chiefs of Staff”, fuori dalla sua casa in Virginia, saremmo stati giustamente indignati per quell'atto di terrorismo illegale.

 

Durante tutti i decenni della nostra lunga guerra fredda contro l'Unione Sovietica, nulla di lontanamente simile all'assassinio di Kirillov era mai accaduto da entrambe le parti, ed è difficile immaginare che uno qualsiasi dei nostri presidenti avrebbe permesso un atto così pericoloso e potenzialmente destabilizzante da parte dei nostri servizi di intelligence o di quelli dei nostri alleati.

Ciò rappresenta un ulteriore segno che tutte le norme esistenti del diritto internazionale vengono sempre più messe da parte o ignorate, probabilmente con conseguenze molto gravi per noi stessi e per il mondo intero.

Nel corso degli anni, gli israeliani hanno dimostrato una nota tendenza ad assassinare i loro nemici reali o percepiti in tutto il mondo, con queste uccisioni illegali che si contano a migliaia, mentre l'America e la sua potente lobby israeliana hanno isolato con successo quel paese da qualsiasi grave punizione o condanna internazionale.

Quindi, di conseguenza, questa pratica un tempo ripugnante e proibita è diventata sempre più normale, e gli ucraini hanno ora apparentemente deciso di approfittare di questo sfortunato precedente.

La nostra guerra per procura contro la Russia dotata di armi nucleari al confine con la Russia aveva già comportato il tipo di enormi rischi che nessun presidente americano del ventesimo secolo avrebbe contemplato, ma anche il suo lato più convenzionale ha ora preso una piega particolarmente pericolosa.

Nelle ultime settimane, abbiamo autorizzato gli ucraini a lanciare i loro missili americani in profondità nel territorio russo e, secondo numerosi esperti militari e di intelligence, il targeting di tali armi ha richiesto l'uso di sistemi di riconoscimento americani altamente classificati disponibili solo per il nostro personale.

Pertanto, tali ufficiali americani, in uniforme o senza, devono essere quelli che dirigono e controllano quegli attacchi missilistici in Russia, con gli ucraini che semplicemente premono il pulsante in un certo senso letterale o figurato, e lo stesso vale per sistemi d'arma simili forniti dai nostri alleati della NATO.

Così, i missili americani e della NATO diretti da ufficiali americani che utilizzano sistemi di riconoscimento americani stanno colpendo le forze russe in territorio russo, mentre l'America e il resto della NATO rimangono ufficialmente in pace con la Russia.

Una situazione del genere sarebbe stata considerata del tutto folle durante tutti i decenni di confronto NATO-URSS.

La probabile ragione per cui “Kirillov” era destinato alla morte suggerisce una maggiore incoscienza americana.

Il giorno prima del suo assassinio, gli ucraini avevano dichiarato che il generale era stato coinvolto nel presunto uso di gas lacrimogeni da parte delle truppe da combattimento russe, ma non sembra esserci alcuna prova concreta di ciò, e anche se fosse vero, ciò difficilmente sembrerebbe giustificare un assassinio così provocatorio e di alto profilo a Mosca.

 Invece, gli analisti occidentali sono indipendenti e rapidamente hanno indicato una spiegazione completamente diversa che sembrava molto più plausibile, e le fonti russe hanno assunto la stessa posizione.

Solo un paio di settimane dopo che i russi hanno invaso l'Ucraina, hanno affermato di aver trovato una rete di dozzine di laboratori biologici per lo più vicino al confine russo, finanziati dal nostro Pentagono e che lavorano con antrace mortale e peste.

Tale sviluppo di armi biologiche offensive era palesemente illegale secondo i trattati firmati dalla maggior parte dei paesi del mondo, compresa l'America.

Scrissi all'epoca, inizialmente ero un po' scettico su queste accuse, che suonavano molto simili alle oltraggiose falsità sulle armi di distruzione di massa di Saddam che il governo americano aveva inventato per giustificare la nostra invasione dell'Iraq, ma le mie opinioni cambiarono presto:

Avevo visto alcune delle stesse accuse russe girare su Internet, e non avevo prestato molta attenzione.

Da un lato, nel corso dei decenni l'America ha speso oltre 100 miliardi di dollari per la "biodifesa", il termine eufemistico per lo sviluppo della guerra biologica, e abbiamo avuto il programma di questo tipo più antico e più grande del mondo, uno dei pochi mai schierati in combattimento nella vita reale.

Quindi assegnare alcuni milioni o addirittura decine di milioni ai laboratori in Ucraina non sarebbe affatto implausibile.

Ma d'altra parte, anche se non l'avessimo fatto, i russi potrebbero certamente dire che l'abbiamo fatto, con queste accuse che sono esempi quasi stereotipati della "propaganda nera" usata da un esercito invasore per giustificare il suo attacco al mondo.

Dal momento che non leggo l'ucraino, i documenti che i russi sostenevano di aver trovato non avrebbero significato nulla per me e, a parte gli zelanti partigiani di entrambe le parti, dubitavo che qualcun altro si sarebbe convinto in un modo o nell' altro.

 

Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente martedì, a causa della testimonianza al “Congresso del “Sottosegretario di Stato Victoria Nuland”, capo architetto della nostra politica ucraina.

 Sembrava non solo riconoscere l'esistenza di quei bio laboratori ucraini, ma era anche apparentemente preoccupata che i loro pericolosi contenuti potessero cadere nelle mani del nemico, apparentemente confermando così completamente quelle scioccanti accuse russe.

 Non ho mai considerato i neocon particolarmente intelligenti, ma l'autogol che ha segnato a fine partita su una questione della massima importanza internazionale potrebbe aver stabilito un nuovo record di totale incompetenza.

Non sono stato certo l'unico a notare le enormi implicazioni dell'apparente rivelazione della “Nuland”.

“Glenn Greenwald” è considerato uno dei giornalisti di più alto profilo al mondo, e ieri mattina ha pubblicato un lungo articolo in cui espone i fatti, sottolineando che i nostri “fact-checker “dei “media ufficiali” hanno trascorso un paio di settimane a denunciare e ridicolizzare accuse che ora sembrano essersi rivelate vere.

(“Victoria Nuland”:  l'Ucraina ha "strutture di ricerca biologica", preoccupata che la Russia possa sequestrarle).

La confessione dei neoconservatori getta una luce critica sul ruolo degli Stati Uniti in Ucraina e solleva domande vitali su questi laboratori che meritano risposte.

(Glenn Greenwald •Substack• 9 marzo 2022).

Tucker Carlson ha dedicato il suo programma più votato sulla TV via cavo allo stesso tema, sottolineando la vergogna di dover citare i propagandisti ufficiali del governo russo e cinese sulla questione perché i nostri stessi funzionari del governo americano avevano mentito.

Non tutti i fatti sono ancora disponibili, ma a questo punto penso che probabilmente presumere che i documenti catturati forniti dai russi siano corretti, e che il nostro bilancio della Difesa stava finanziando lo sviluppo di armi biologiche mortali nei laboratori ucraini vicino al confine russo, tra cui l'antrace e la peste.

Dato che l'Ucraina è uno degli stati più corrotti d'Europa, la notizia di questi progetti è sicuramente trapelata, ed è facile capire perché i russi abbiano avuto una visione molto negativa della questione, contribuendo sicuramente alla loro decisione di invadere.

Come reagirebbe l'America se un governo Casalingo rabbiosamente ostile sostenuto dalla Cina stessa sviluppando armi biologiche mortali vicino al confine americano?

Naturalmente, questa gigantesca storia basata sulla rivelazione involontaria della “Nuland” è stata totalmente ignorata dai media mainstream americani, ma la “clip di Carlson” su” Youtube” di ieri sera si sta già avvicinando a un milione di visualizzazioni, e i fatti continueranno a diffondersi.

A sostegno di questa stessa possibilità, nel 2017 il presidente russo “Vladimir Putina” aveva espresso serie preoccupazioni per la guerra biologica riguardo alla nostra raccolta di materiale biologico di etnia russa, certamente un progetto altamente sospetto per il nostro governo.

Ciò ha sollevato sospetti molto oscuri sul fatto che i neoconservatori che gestiscono il nostro governo hanno seguito i precedenti sforzi delle loro controparti israeliane nel tentativo di sviluppare armi biologiche geneticamente mirate destinate ai loro potenziali avversari.

 

(L'Ucraina e le teorie del complotto della guerra biologica)

Ron Unz · Ron Unz · • 10 marzo 2022).

 “Kirillov “era il generale russo incaricato della difesa contro la guerra biologica, quindi sarebbe stato certamente al centro di quella controversia, difficilmente rendendola cara ai funzionari americani e alle organizzazioni di intelligence apparentemente coinvolte in tali attività illegali di guerra biologica.

Ma non ricordo di aver mai visto il suo nome menzionato all'epoca, e penso che il suo legame con quella controversa sia stato discusso solo dopo il suo improvviso assassinio.

Tuttavia, pochi mesi dopo che era scoppiata la tempesta mediatica sui bio laboratori, aveva assunto un ruolo pubblico di altissimo profilo in un'altra controversa, ancora più grande, ed è così che il suo nome è venuto alla mia attenzione per la prima volta.

 Eppure, abbastanza stranamente, il suo ruolo di primo piano in quest'altra questione sembra essere stato quasi interamente gettato nel buco della memoria, tanto che ho visto pochissima menzione di esso da parte di nessuno degli analisti occidentali che discutevano della morte del generale.

Il 4 agosto 2022, “Kirillov aveva tenuto un briefing pubblico in cui aveva sollevato la possibilità che l'America fosse stata responsabile dell'epidemia globale di Covid che aveva già ucciso così tanti milioni di persone in tutto il mondo.

Come riportato all'epoca:

Tenendo conto dell'interesse dell'amministrazione statunitense per lo studio di agenti biologici strettamente mirati, tali dichiarazioni ci costringono a dare un nuovo sguardo alle cause della nuova pandemia di coronavirus e al ruolo dei biologi militari statunitensi nell'emergere e nella diffusione dell'agente patogeno Covid-19", ha detto “Kirillov.”

La Russia ora sospetta che l'”USA ID” possa essere stata direttamente responsabile dell'emergere del virus Covid-19, secondo “Kirillov,” che ha indicato un articolo di “Lancet” del professore della” Columbia” “Jeffry Sachs”, che ha suggerito che il virus è stato probabilmente creato in laboratorio con l'aiuto degli ultimi risultati americani nel campo della biotecnologia.

“Kirillov” ha sottolineato che dal 2009 l'”USA ID” finanzia un programma noto come "Predict", che conduce ricerche sui nuovi coronavirus che comportano la cattura di pipistrelli selvatici infettati da tali agenti patogeni, e che uno degli appaltatori del progetto, “Metabiota”, era noto per le sue attività biologiche militari sul territorio dell'Ucraina.

Nel 2019, l'agenzia ha chiuso il programma "Predict" mentre il “Johns Hopkins Center for Health Security “ha iniziato a studiare la diffusione di un coronavirus precedentemente sconosciuto.

"L'attuazione dello scenario di sviluppo COVID-19 e l'eliminazione graduale del programma “Predict” da parte dell'”USA ID” nel 2019 suggeriscono la natura deliberata della pandemia e il coinvolgimento degli Stati Uniti nel suo verificarsi", ha detto “Kirillov”.

Il governo degli Stati Uniti potrebbe essere complice dell'emergere del Covid – Russia.

Mosca sta valutando la possibilità che un'agenzia di Washington DC abbia avuto un ruolo nella creazione del personale.

(RT Covid-19 • Personale RT · 4 agosto 2022 - 500 parole).

Ho discusso queste drammatiche accuse in un mio articolo all'epoca, ma per il resto non hanno attirato quasi nessuna copertura nei media mainstream occidentali o anche nella loro controparte alternativa.

Il ministero della Difesa russo suggerisce la responsabilità diretta del governo americano per l'emergere del Covid.

(Ron Unz •The Unz Review• 5 agosto 2022)

 

Le importanti accuse di “Kirillov “si basano pesantemente sulle dichiarazioni pubbliche del professor “Jeffrey Sachs” della” Columbia University£, che è stato presidente della “Commissione Covid di Lancet.

A maggio, il Prof. Sachs era stato coautore di un articolo accademico nel prestigioso “ Proce edings of the National Academy of Sciences” , sottolineando la forte evidenza che il Covid era il prodotto geneticamente modificato di un laboratorio e chiedendo un'indagine indipendente sul possibile ruolo dell'America nella creazione del virus che aveva già ucciso fino a 20 milioni di persone in tutto il mondo.

(Un appello per un'inchiesta indipendente sull'origine del virus SARS-CoV-2Neil L. Harrison e Jeffrey D. Sachs • Neil L. Harrison e Jeffrey D. Sachs · • 19 maggio 2022)

Non molto tempo dopo, “Sachs parlò” alla conferenza di un “think tank spagnolo”, e suggerì con forza che il virus mortale sembrava essere emerso dalla biotecnologia americana, ma che il nostro governo stava bloccando qualsiasi indagine sulle sue origini.

Questi atti sono stati registrati e caricati su YouTube, e diverse settimane dopo una breve clip delle sue osservazioni è diventata virale su Twitter, venendo infine ritwittata più di 11.000 volte e accumulando un milione di visualizzazioni, contribuendo così a provocare le dichiarazioni pubbliche del generale “Kirillov”.

(Ho discusso questi sviluppi in un breve articolo:

9.000 retweet e 800.000 visualizzazioni.

Video di Ron Unz •La recensione di Unz• 4 luglio 2022)

Solo un paio di giorni prima della drammatica conferenza stampa del generale Kirillov, il professor Sachs ha rilasciato una lunga intervista a “Current Affairs”, una pubblicazione alternativa progressista, in cui ha descritto gli ostacoli incontrati dalla sua indagine su “Lancet” sulle origini del Covid.

Come ha spiegato, i membri scientifici che prestavano servizio sotto di lui si sono rifiutati di esplorare qualsiasi ruolo americano nella creazione del virus e né loro né il nostro governo erano disposti a rivelare la recente ricerca americana in quelle aree

Quello che sto chiedendo non è la conclusione.

Chiedo che si indaghi per l'indagine.

Finalmente, dopo due anni e mezzo di questo, è il momento di ammettere che potrebbe essere uscito da un laboratorio ed ecco i dati che dobbiamo conoscere per scoprire se lo ha fatto...

A un certo punto è stato chiesto al” NIH”:

dacci il tuo programma di ricerca sui virus simili alla SARS.

E sapete cosa hanno fatto? Hanno pubblicato la copertina e hanno redatto 290 pagine.

Ci hanno dato una copertina e 290 pagine bianche!

 Questo è “NIH, per l'amor del cielo. Non si tratta di una società. Questo è il governo degli Stati Uniti incaricato di mantenerci in salute.

Perché il presidente della Commissione COVID-19 di “The Lancet pensa” che il governo degli Stati Uniti stia impedendo una vera indagine sulla pandemia?

(Jeffrey Sachs · • 2 agosto 2022).

Poche settimane dopo, il professor Sachs ha attirato una grande quantità di attenzione pubblica quando è stato improvvisamente tolto dalla trasmissione su Bloomberg TV dopo aver menzionato che l'America era stata probabilmente responsabile della distruzione dei gasdotti Nord Stream.

Sono rimasto molto colpito dalla sua notevole volontà di attraversare coraggiosamente così tante linee rosse proibite che sono state timidamente evitate da quasi tutti gli altri nel nostro stabilimento d'élite, così ho pubblicato un articolo che loda il suo coraggio.

(Jeffrey Sachs nel ruolo del giusto elefante canaglia.

Ron Unz •La recensione di The Unz• 10 ottobre 2022).

 

Consideriamo tutte le implicazioni di questi eventi.

L'alto generale russo responsabile della difesa del suo paese contro la guerra biologica ha tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato che l'America è stata probabilmente responsabile della creazione e del rilascio del virus Covid che ha già ucciso circa 20 milioni di persone nel tutto il mondo.

La sua accusa si basava sui risultati del professor Jeffrey Sachs, presidente della Commissione Covid che era stata incaricata di indagare su tutti gli aspetti della mortale pandemia globale.

Eppure la risposta dei media mainstream occidentali a questi sviluppi epocali è stata quasi interamente un silenzio di tomba.

 E quel silenzio si estendeva anche a quasi tutti i media alternativi, o almeno non riesco a ricordare una sola di quelle pubblicazioni che coprivano questa storia esplosiva.

Tuttavia, alcuni in Occidente stavano ovviamente prestando molta attenzione a ciò che era trapelato.

Solo un paio di giorni dopo la conferenza stampa del generale Kirillov,

Twitter ha temporaneamente sospeso l'account appartenente al ministero degli Esteri russo, hanno rivelato i funzionari di Mosca.

Secondo il portavoce del ministero, “Maria Zakharova”, la misura punitiva è stata impostata dopo che i diplomatici hanno citato un comandante militare russo, il quale aveva affermato che gli Stati Uniti avrebbero potuto essere dietro la pandemia di Covid-19.

Martedì, “Zakharova “ha pubblicato un messaggio sul suo “canale Telegram”, affermando che il 5 agosto Twitter "ha bloccato per sette giorni l'account ufficiale del ministero degli Esteri in inglese".

Il diplomatico ha spiegato che la dura reazione è stata innescata dalla pubblicazione da parte del ministero di un tweet con estratti di un discorso pronunciato in precedenza dal capo delle truppe russe per la protezione nucleare, biologica e chimica, il tenente generale Igor Kirillov.

Il tweet del ministero in questione citava affermazioni secondo cui l'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale potrebbe essere stata dietro la pandemia di Covid-19...

Il tweet che ha portato alla sospensione è preceduto da una targa che dice che "ha violato le regole di Twitter sulla condivisione di informazioni false o fuorvianti che potrebbero causare danni alle popolazioni colpite dalla crisi".

La piattaforma ha notato, tuttavia, di aver scelto di conservare il messaggio " per motivi di responsabilità".

La guerra della Russia con l'Ucraina era iniziata sei mesi prima e numerose dure sanzioni occidentali sono state imposte alla Russia e ai singoli russi.

 Ma questa sospensione di Twitter è stata senza precedenti, senza che sia mai stata intrapresa alcuna azione precedente contro un account ufficiale del governo russo.

Penso che questo passo estremo abbia sottolineato l'enorme gravità di quelle accuse russe.

Se il mondo iniziasse a sospettare che il Covid sia un’arma biologica americana, il panorama politico globale potrebbe cambiare drasticamente.

Non avevo un'idea particolare del pensiero dei monitor di Twitter che hanno sospeso l'account ufficiale della Russia, ma sentivo che era del tutto possibile che considerassero sinceramente quelle accuse di Covid come totalmente assurde e pericolose, un'oltraggiosa "teoria del complotto" che non aveva assolutamente alcun fondamento nella realtà.

I dirigenti aziendali probabilmente traggono la loro comprensione del mondo dalle stesse fonti mediatiche del grande pubblico, e se nessun giornalista occidentale aveva mai accennato al fatto che il Covid potrebbe essere stato un'arma biologica americana, questa idea sembrerebbe altrettanto inimmaginabile a un manager di Twitter quanto lo sarebbe al proprio vicino a casa.

 Colori che controllano i media stabilizzano così i contorni della realtà percepita.

Per più di due anni ero rimasto sbalordito dalla completa riluttanza di praticamente qualsiasi giornalista mainstream o alternativo a prendere atto delle prove molto forti della colpevolezza americana nell'epidemia di Covid.

 Il giorno prima che Twitter mettesse al bando l'account ufficiale della Russia, avevo inviato una nota a un membro dell'establishment dell'élite americana con cui ero amico da molti anni:

… L'intera situazione fa vacillare l'immaginazione.

Per amor di discussione, supponiamo che io abbia ragione e che ci sia almeno una buona possibilità che il contraccolpo di un attacco di guerra biologica non autorizzato abbia ucciso un milione di americani.

Riuscite a pensare a qualcosa nella storia del mondo, per non parlare della storia dell'America, che sia paragonabile a questo?

Come ho sostenuto in uno dei miei recenti articoli, è probabilmente un disastro mondiale 1000 volte più grande di quello di Chernobyl.

E l'idea che assolutamente nessuno sia disposto a discuterne è semplicemente incredibile.

Non è che l'”NKVD di Stalin” li spedirà nei gulag se dicono qualcosa.

Voglio dire, una cosa è se le persone hanno paura di essere colpite, ma è un'altra cosa se semplicemente hanno paura di essere criticate su Twitter...

Non riesco proprio a capire perché assolutamente nessuno sia disposto a prendere una posizione pubblica su questo problema.

 Una volta che tutti i fatti sono venuti fuori più di un anno fa, ho pensato che la diga si sarebbe rotta da un giorno all'altro.

E la sua risposta:

È piuttosto sorprendente.

(Twitter cancella la Russia per le accuse di guerra biologica Covid

Ron Unz •The Unz Review• 9 agosto 2022).

 

Tra i paesi del mondo, i russi non erano stati gli unici ad accusare il governo americano di aver creato e rilasciato il virus Covid.

Uno dei primi paesi colpiti dal Covid dopo lo scoppio iniziale in Cina era stato l'Iran, un altro importante antagonista americano, e avevo fortemente sottolineato questo fatto nel mio articolo originale di aprile 2020

Mentre il coronavirus iniziava gradualmente a diffondersi oltre i confini della Cina, si verificò un altro sviluppo che moltiplicò notevolmente i miei sospetti.

 La maggior parte di questi primi casi si era verificata esattamente dove ci si aspetterebbe, tra i paesi dell'Asia orientale confinanti con la Cina.

Ma a fine febbraio l'Iran era diventato il secondo epicentro dell'epidemia globale. Ancora più sorprendentemente, le sue élite politiche erano state particolarmente colpite, con un pieno 10% dell'intero parlamento iraniano presto infettato e almeno una dozzina di suoi funzionari e politici morti a causa della malattia, compresi alcuni di alto rango.

 In effetti, gli attivisti neocon su Twitter iniziarono a notare con gioia che i loro odiati nemici iraniani stavano ora cadendo come mosche.

Consideriamo le implicazioni di questi fatti.

In tutto il mondo le uniche élite politiche che hanno ancora subito perdite umane significative sono state quelle iraniane, e sono morte in una fase molto precoce, prima che si verificassero focolai significato quasi in qualsiasi altra parte del mondo al di fuori della Cina.

Così, abbiamo l'America che assassina il comandante militare iraniano il 2 gennaio e poi, solo poche settimane dopo, gran parte delle élite dominanti iraniane sono state infettate da un nuovo virus misterioso e mortale, e molti di loro sono presto morti di conseguenza.

 Un individuo potrebbe considerare in modo razionale questa come una mera coincidenza?

Inseguito ho notatogli aspetti altamente insoliti e sospetti di questa epidemia iraniana estremamente precoce.

Quell'iniziale epidemia iraniana era anche stranamente centrata sulla “Città Santa di Qom”, la casa della leadership politica e religiosa d'élite di quel paese piuttosto che nella metropoli molto più grande di Teheran.

 Indipendentemente dal fatto che il Covid sia apparso a Wuhan come virus naturale o sia stato rilasciato a causa di una fuga accidentale di laboratorio, Wuhan si trova a circa 5.500 chilometri da “Qom”, quindi quest'ultima città difficilmente sembrerebbe il luogo più probabile per la prossima volta grande comparsa del virus.

A marzo si erano verificati altri importanti focolai di Covid anche nel Nord Italia e subito dopo in Spagna, ma le circostanze erano molto diverse. Secondo Wikipedia, circa 300.000 cinesi vivono e lavorano in quella regione italiana, mentre altri 150.000 cinesi risiedono in Spagna, e molti di questi individui erano sicuramente tornati dai viaggi annuali del Capodanno lunare nella loro patria cinese, forse portando con sé il virus.

Al contrario, la popolazione cinese totale dell'Iran è una delle più piccole al mondo, con appena 5.000-9.000 persone, ed è concentrata in modo schiacciante a Teheran piuttosto che a “Qom”.

La Cina ha legami commerciali e commerciali molto estesi in tutto il mondo, con forse un milione di cinesi residenti in Africa e diversi milioni di immigrati cinesi negli Stati Uniti e in Canada, molti dei quali mantengono stretti legami personali con la loro patria.

Quindi, se a un gruppo internazionale di esperti epidemiologi fosse stato dato il caso ipotetico di una nuova epidemia a Wuhan, in Cina, e gli fosse stato chiesto di prevedere la prossima città in cui si sarebbe diffusa la malattia, sospetto che “Qom” in Iran sarebbe stata quasi in fondo alla loro lista.

Ma dopo il nostro assassinio di inizio gennaio del generale “Qasem Soleimini” e gli attacchi missilistici da crociera di rappresaglia dell'Iran contro le nostre basi in Medio Oriente, qualsiasi gruppo di strateghi militari avrebbe sicuramente classificato la leadership iraniana vicino alla cima assoluta degli obiettivi americani.

Insieme al loro stretto alleato israeliano, gli Stati Uniti hanno a lungo mantenuto un'efficace rete di agenti e operativi in Iran, che hanno portato a termine con successo numerose importanti operazioni di sabotaggio e omicidi di alto livello.

Rispetto a tali difficili attacchi contro obiettivi pesantemente sorvegliati, il rilascio silenzioso di un virus invisibile e non rintracciabile, ma altamente contagioso, in qualche raduno di politiche d'élite sarebbe stata un'operazione estremamente facile, soprattutto perché i risultati sarebbero diventati evidenti solo settimane dopo, quando le vittime si ammalarono e la malattia iniziò a diffondersi.

Gli stessi iraniani riconobbero questi fatti evidenti.

 All'inizio di marzo 2020, il generale iraniano che sovrintende alla difesa della guerra biologica del suo paese aveva già iniziato a suggerire che il Covid fosse un attacco biologico occidentale contro il suo paese e la Cina, e un paio di giorni dopo l'agenzia di stampa semiufficiale iraniana FARS ha citato il comandante militare delle Guardie Rivoluzionarie iraniane che ha dichiarato:

Oggi il paese è impegnato in una battaglia biologica.

Prevarremo nella lotta contro questo virus, che potrebbe essere il prodotto di un attacco biologico americano, che si è diffuso prima in Cina e poi nel resto del mondo...

L'America dovrebbe sapere che se lo ha fatto, tornerà a sé stessa.

Poco dopo, il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha assunto la stessa posizione pubblica, mentre l'ex presidente populista Mahmoud Ahmadinejad è diventato particolarmente esplicito su Twitter per diversi mesi, rivolgendo anche le sue accuse formali al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

 Solo uno dei suoi numerosi Tweet ha attirato molte migliaia di Retweet e Mi piace.

La radio e la televisione iraniana e il suo servizio di notizie internazionali ripetutamente riportato queste storie, sostenute da interviste di sostegno con un importante assistente politico dell'ex primo ministro della Malesia.

Ma il dominio schiacciante dell'America sui media globali in lingua inglese ha fatto sì che questa grande controversia internazionale non arriva mai alla mia attenzione nel momento in cui si è verificata.

Il blocco che impedisce a queste accuse iraniane di raggiungere il mondo anglofono è stato ulteriormente facilitato dal controllo americano sull'infrastruttura di base di Internet.

 Solo un mese prima, il canale iraniano “PressTV” per la Gran Bretagna era stato cancellato da YouTube, in seguito alla precedente rimozione del suo principale canale globale.

Più di recente, il governo americano ha preso l'azione senza precedenti di sequestrare il dominio Internet di “Press TV”, eliminando completamente ogni accesso a quel sito web.

Anche Wikipedia è sotto controllo ostile, quindi non dovremmo sorprenderci che questa onnipresente fonte di informazioni mondiali abbia suggerito, in modo piuttosto improbabile, che un singolo uomo d'affari iraniano di ritorno dalla Cina sia stato la causa dell'epidemia di” Qom”.

(Pravda americana: epidemia di Covid come fuga di laboratorio o guerra biologica?

L'epidemia iraniana precoce a lungo dimenticata Ron Unz •The Unz Review• 12 luglio 2021).

 

Nel corso del 2024, sono state continuamente scoperte ulteriori prove delle origini americane del Covid e, sebbene queste siano state ignorate quasi ovunque sia dai media mainstream che da quelli alternativi, molte di esse sono state evidenziate dal straordinariamente impavido “Prof. Sachs”.

Sei mesi fa, Sachs è stato intervistato da Tucker Carlson e, verso la fine della sua lunga discussione, ha affrontato questa questione enormemente importante ei tentativi fatti da tutto il nostro establishment governativo e scientifico per nasconderla.

 Quel programma ha attirato 9,5 milioni di impressioni su Twitter e quasi un altro paio di milioni di visualizzazioni su YouTube.

La scorsa settimana, Sachs è apparso ancora una volta nello show di Carlson, dichiarando che le prove "sono ora schiaccianti" che il Covid è stato "prodotto in un laboratorio statunitense", con la loro discussione che ha accumulato più di 35 milioni di impressioni su Twitter e quasi un altro milione di visualizzazioni su YouTube.

 

Una delle prove cruciali citate da Sachs era un articolo scientifico del dicembre 2018 redatto da un team di scienziati americani guidati dal “dott. Ralph Baric” che analizzava le caratteristiche di qualcosa di molto simile al virus Covid.

La ricerca era stata condotta in un laboratorio americano e nessuno dei coautori era cinese o direttamente associato a un laboratorio di quel paese, ma la loro convenzione di denominazione indicava che il virus precursore era stato ottenuto dal laboratorio di Wuhan.

Pochi mesi dopo l'inizio dell'epidemia globale, altri scienziati hanno stabilito che, sebbene il virus Covid potesse infettare ed essere trasmesso in vari tipi di pipistrelli e altri mammiferi, questi non includevano i pipistrelli cinesi.

All'inizio di quest'anno, Sachs si è addirittura spinto fino a pubblicare un articolo in cui sosteneva che gli Stati Uniti avrebbero dovuto risarcire ingenti somme di denaro al mondo per essere stati responsabili dell'epidemia di Covid.

Pertanto, sembra sempre più probabile che il virus Covid sia stato creato in un laboratorio americano, mentre non ci sono prove che sia mai stato presente nel laboratorio cinese di Wuhan, né che si sia verificata alcuna fuga di notizie in quest'ultima struttura.

In effetti, un'esperta virologa occidentale di nome” Danielle Anderson” lavorava al laboratorio di Wuhan all'epoca e ha pubblicamente espresso il suo grande scetticismo su entrambe queste possibilità.

Eppure, stranamente, una volta iniziata l'epidemia, le agenzie di intelligence americane hanno quasi immediatamente iniziato a promuovere l'affermazione che il virus Covid fosse trapelato dal laboratorio di Wuhan.

Quindi, se seguiamo le prove e accettiamo che il Covid sia stato creato in un laboratorio americano, ci troviamo di fronte al grande mistero di come sia poi improvvisamente saltato a Wuhan, in Cina, e subito dopo a Qom, in Iran, un mistero che sembra possedere una sola soluzione logica.

Tuttavia, come ha forse dimostrato la morte del generale Kirillov, esprimere quella soluzione potrebbe comportare conseguenze personali estremamente gravi, forse contribuendo a spiegare perché così pochi in una posizione di autorità siano stati disposti a farlo.

Come ho sottolineato nella mia lunga serie di articoli sull'argomento, esistono numerose altre prove evidenti a sostegno della stessa conclusione, alcune delle quali possono essere facilmente riassunte in pochi paragrafi:

Ad esempio, nel 2017 Trump ha portato” Robert Kadlec”, che dagli anni '90 era stato uno dei principali sostenitori della guerra biologica in America.

L'anno seguente, nel 2018, una misteriosa epidemia virale ha colpito l'industria avicola cinese e nel 2019, un'altra misteriosa epidemia virale ha devastato l'industria suina cinese...

Fin dai primi giorni dell'amministrazione, i principali funzionari di Trump avevano considerato la Cina come il più formidabile avversario geopolitico dell'America e avevano orchestrato una politica di confronto.

Poi, da gennaio ad agosto 2019, il dipartimento di “Kadlec” ha condotto l'esercizio di simulazione "Crimson Contagion", che prevedeva l'ipotetica epidemia di una pericolosa malattia virale respiratoria in Cina, che alla fine si diffonde negli Stati Uniti, con i partecipanti che si sono concentrati sulle misure necessarie per controllarla in questo paese.

 In qualità di uno dei maggiori esperti americani di guerra biologica, Kadlec” aveva sottolineato l'efficacia unica delle armi biologiche già alla fine degli anni '90 e dobbiamo lodarlo per la sua notevole preveggenza nell'aver organizzato un'importante esercitazione epidemica virale nel 2019 che era così notevolmente simile a ciò che è effettivamente iniziato nel mondo reale solo pochi mesi dopo.

Con i principali funzionari di Trump molto innamorati della guerra biologica, ferocemente ostili alla Cina e che eseguono simulazioni su larga scala nel 2019 sulle conseguenze di una misteriosa epidemia virale in quel paese, sembra del tutto irragionevole ignorare completamente la possibilità che tali piani estremamente sconsiderati possano essere stati discussi privatamente e alla fine attuati, anche se probabilmente senza l'autorizzazione presidenziale.

Ma con le orribili conseguenze della nostra successiva inazione governativa che sono evidenti, elementi all'interno delle nostre agenzie di intelligence hanno cercato di dimostrare che non erano loro quelli addormentati all'interruttore.

All'inizio di questo mese, un articolo  di “ABC News” ha citato quattro diverse fonti governative per rivelare che già a fine novembre, un'unità speciale di intelligence medica all'interno della nostra “Defense Intelligence Agency “aveva prodotto un rapporto che avvisava che un'epidemia di malattia fuori controllo si stava verificando nell'area di Wuhan in Cina, e aveva ampiamente distribuito quel documento tra i ranghi più alti del nostro governo, avvertendo che si dovevano prendere misure per proteggere le forze statunitensi di stanza in Asia.

 Dopo la messa in onda dell'articolo, un portavoce del Pentagono ha ufficialmente negato l'esistenza di quel rapporto di novembre, mentre vari altri alti funzionari governativi e dell'intelligence si sono rifiutati di commentare.

Ma pochi giorni dopo, la televisione israeliana ha menzionato che a novembre l'intelligence americana aveva effettivamente condiviso un simile rapporto sullo scoppio della malattia di Wuhan con i suoi alleati NATO e israeliani, apparentemente confermando così in modo indipendente la completa accuratezza dell'articolo originale di ABC News e delle sue numerose fonti governative.

 

Sembra quindi che elementi della Defense Intelligence Agency” fossero a conoscenza dell'epidemia virale mortale a Wuhan più di un mese prima di qualsiasi funzionario dello stesso governo cinese.

A meno che le nostre agenzie di intelligence non abbiano aperto la strada verso la tecnologia della precognizione, penso che ciò possa essere accaduto per la stessa ragione per cui i piromani hanno la prima conoscenza degli incendi futuri.

Secondo questi resoconti dei media mainstream, "nella seconda settimana di novembre" la nostra “Defense Intelligence Agency “stava già preparando un rapporto segreto che avvertiva di un'epidemia "catastrofica" in corso a Wuhan. Eppure, a quel punto, probabilmente non più di un paio di dozzine di individui erano stati infettati in quella città di 11 milioni di abitanti, con pochi di questi che avevano ancora sintomi gravi.

Le implicazioni sono piuttosto ovvie.

(Covid/Bio warfare Ron Unz ·La recensione di Unz• Aprile 2020-dicembre 2021)

Queste stesse idee sono state presentate anche in una serie di mie interviste podcast, originariamente pubblicate su Rumble, ma ora disponibili anche su YouTube.

 

 

 

 

Perché Churchill fece combattere

la Gran Bretagna dopo l'estate del 1940?

È una brutta notizia.

Unz.com - Patrick Cleburne – (20 dicembre 2024) ci dice:

 

Una foto di Winston Churchill e Neville Chamberlain.

Nell'estate del 1940, i politici che componevano il governo britannico si trovarono di fronte a un problema terribile e importante.

Così, a livello personale, ha fatto il nuovo primo ministro britannico dal 10 maggio, Winston Churchill.

 Ne parleremo più avanti.

A quel tempo, si dice spesso che l'Impero britannico abbia governato un quarto della superficie terrestre del mondo e su cui il sole non tramontò mai.

Aveva una marina adeguata.

Ci si aspettava che i domini bianchi di Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa seguissero l'esempio della Gran Bretagna, e in effetti lo fecero.

Era una potenza mondiale.

Con stupore di tutti, lo scoppio della guerra con la Germania nel settembre 1939 non si era ancora bloccato nella statica guerra di trincea del fronte occidentale nella prima guerra mondiale (1914-1918).

Invece, i tedeschi, a partire dall'aprile 1940, conquistarono la Norvegia e la Danimarca, per poi passare alla conquista dei Paesi Bassi, del Belgio e della Francia.

 La maggior parte dell'esercito britannico fu estricata dalla Francia via Dunkerque, ma senza equipaggiamento molto pesante.

Questo è stato certamente un colpo emotivo sbalorditivo per l'élite britannica, molti dei quali (a differenza delle loro controparti americane) avevano combattuto sul fronte occidentale nella prima guerra mondiale e dove molti dei quali avevano perso parenti.

La Gran Bretagna, a metà del ventesimo secolo, aveva avuto una tremenda esperienza nel combattere guerre, in un numero sorprendente di paesi (Wikipedia ne calcola 171).

 Un bel po' di queste non avevano avuto successo, a volte in modo umiliante, il più notevole dei quali, naturalmente, è stato la guerra d'indipendenza americana.

La guerra, per gli inglesi, era un business. Non erano crociate.

A volte vincevi, a volte perdevi. Poi andavi avanti.

Cosa c'era di così diverso nel 1940?

 

L'operazione Sea Lion (la traversata marittima tedesca verso l'Inghilterra) era ovviamente in fase di pianificazione.

 Ma era pro forma. È chiaro dalla letteratura che la Marina tedesca, la “Kriegsmarine”, ha sempre affermato di non poter proteggere i trasporti attraverso la Manica dagli attacchi devastanti dell'allora enorme Royal Navy. Anche la Luftwaffe non era ottimista.

Questa deve essere stata anche la valutazione dell'esercito britannico (mai resa nota, per quanto ne so).

Paradossalmente, la Gran Bretagna si trovava probabilmente in una posizione meno pericolosa nel 1940 rispetto al periodo in cui Napoleone controllava il continente e minacciava l'invasione nei primi anni del diciannovesimo secolo.

Il motore a combustione interna aveva consentito incursioni aeree sull'Inghilterra, angoscianti, ma senza possibilità di essere decisive.

Tuttavia, aveva anche eliminato la spaventosa possibilità che venti sfavorevoli avrebbero impedito alla Royal Navy di attaccare le vulnerabili navi invasori.

 Il vento era stato un elemento critico di rischio nelle crisi precedenti.

 Le due invasioni di maggior successo, quella di Guglielmo il Conquistatore nel 1066 e quella di Guglielmo III nel 1688, erano state in grado di evitare di difendere le navi da guerra a causa della possibilità del vento.

Ciò che il governo britannico dovette chiedersi nel 1940 era: perché continuare a combattere?

La Gran Bretagna era sempre stata contraria a un'entità continentale eccessivamente potente.

Ma ora era successo questo.

Negli ultimi secoli la Gran Bretagna era anche diventata estremamente preoccupata di proteggere i suoi vasti beni all'estero:

l'Impero britannico

. La Francia era stata di solito la minaccia per questo – e così, all'inizio del ventesimo secolo, lo era stata la Germania imperiale.

Ma la Germania di Hitler non era una minaccia.

 Le prove d'archivio dimostrano che Hitler era assolutamente contrario alla distruzione dell'Impero britannico, che vedeva come una componente congeniale di un ordine mondiale ideale.

 Invece, era completamente concentrato sulla minaccia geopolitica della Russia sovietica.

Questo era noto all'epoca.

 

La minaccia geopolitica dell'Unione Sovietica era anche — o avrebbe dovuto essere — una preoccupazione altrettanto grande per gli inglesi.

In realtà, avevano sopportato il peso degli sforzi di sovversione sovietica nel loro impero durante gli anni tra le due guerre.

Il nazionalsocialismo aveva poca attrattiva intrinseca per il popolo inglese, ignaro com'era delle minacce e dei problemi che lo generavano.

 Ma questo era ben lontano dal vero con il comunismo e il socialismo.

 Varietà di questi avevano messo radici profonde nella società inglese.

Le scandalose rivelazioni di spionaggio postbelliche dei " Cambridge Five " erano probabilmente solo un accenno della realtà.

Nell'agosto del 1940, la Gran Bretagna non aveva semplicemente alcuna via per la vittoria militare.

Durante la prima guerra mondiale c'era sempre la speranza che la successiva offensiva avrebbe sfondato (cosa che in effetti accadde alla fine del 1918).

La Francia non fu mai eliminata dalla guerra.

Continuare a combattere nella prima guerra mondiale potrebbe non essere stato sensato, ma non era irrazionale.

Nel 1940 questa speranza era svanita.

L'idea che la Gran Bretagna da sola avesse qualche possibilità di sottomettere la Germania in una guerra terrestre continentale era chiaramente ridicola.

Esisteva l'alternativa di convincere altri paesi a entrare in guerra, come accadde con l'America nel 1917.

L'esperienza aveva dimostrato che questa era un'opzione altamente poco attraente.

 L'America aveva portato molta forza ma poca saggezza nella prima guerra mondiale, insistendo nell'imporre un ridisegno instabile della mappa europea e creando pericolosi problemi.

Inoltre, si era dimostrata una creditrice spietata e irresponsabile per gran parte dei due decenni successivi.

Il fatto era che l'élite americana era endemicamente anglo fobica e anti-imperialista.

 Erano gelosi dell'Impero britannico.

In modo confuso, questo è stato in qualche modo mascherato da relazioni interpersonali spesso molto piacevoli.

 E questo prima di considerare la crescente influenza dei noiosi irlandesi e degli ebrei russi appena arrivati.

 

D'altra parte, l'Unione Sovietica era un pericolo assolutamente provato.

Al di là della loro incessante promozione delle loro dottrine antitetiche e intrise di sangue tra le due guerre, i russi sotto la guida altamente intraprendente di Stalin avevano reso la guerra certa nel 1939.

Concludendo il Patto Molotov di Ribbentrop il 23 agosto 1939, liberarono la mano di Hitler nell'Europa occidentale.

Hanno continuato a sostenere la Germania fornendo nuove grandi quantità di materie prime.

 Peggio ancora, la conquista sovietica degli Stati baltici, di una grande fetta della Polonia, di una parte della Romania e di un frammento della Finlandia (comprato a caro prezzo) ha rimosso ogni dubbio sul fatto che l'URSS fosse anche una potenza predatoria aggressiva nel vecchio stile.

Mettere la Gran Bretagna alla mercè di queste parti pericolose non era ovviamente più attraente che arrivare a un accordo con la Germania.

Tuttavia, prima che Winston Churchill, che divenne primo ministro il 10 maggio 1940, potesse pensare a questo problema, aveva una crisi più urgente da superare.

Stava per diventare insolvente, il che lo avrebbe costretto a ritirarsi dal Parlamento.

Il ritorno in carica di Churchill nel settembre 1939 aveva destabilizzato le sue finanze sempre precarie.

 Non poteva più sperare di portare a termine i vari lucrosi contratti di scrittura su cui aveva contato.

 Le imposte sul reddito, gli interessi sui prestiti bancari e molti debiti personali erano in scadenza alla fine del mese.

Non aveva i soldi per pagarli.

Come raccontato nello straordinario libro del 2015 " No More Champagne: Churchill and His Money " di David Lough, Churchill fu salvato da un assegno da 5.000 sterline di Sir Henry Strakosch, organizzato dal "fixer" di Churchill, Brendan Bracken.

All'epoca Bracken era comproprietario con Strakosch della famosa rivista " The Economist ".

 (Dalle cifre di Lough, questa cifra ammonterebbe a circa 347.000 sterline, ovvero circa 410.000 dollari odierni).

 

“Lough” commenta seccamente.

L'importo arrivò sul conto di Churchill il 21 giugno.

Così fortificato, pagò una serie di fatture scadute da camiciai, riparatori di orologi e commercianti di vino prima di tornare a concentrarsi sulla guerra.

Non era la prima volta, né la crisi più disperata, da cui Sir Henry Strakosch aveva salvato Churchill.

Nel marzo del 1938 un crollo del mercato azionario americano, in cui egli speculava abitualmente in modo aggressivo, portò Churchill a richieste di margine che non poteva soddisfare.

 Ha affrontato la bancarotta, che come notato sopra lo avrebbe costretto a lasciare il Parlamento.

Sia la sua casa di Londra che quella del Kent furono brevemente messe in vendita.

Ma Brendan Bracken si rivolse a Sir Henry Strakosch, che pagò il broker per 18.000 sterline (circa 1,518 milioni di sterline o 1,765 milioni di dollari di oggi).

Strakosch stipulò un accordo curioso e apparentemente non scritto con Churchill per il mantenimento e la gestione del portafoglio da parte di quest'ultimo per almeno 3 anni, con il pagamento da parte di Churchill di 800 sterline all'anno di interessi.

Sembra che non ci sia stato alcun accordo esplicito sul rimborso.

Questo salvataggio permette a Churchill di continuare a guidare la fazione anti-tedesca in Parlamento e nel paese.

Chi era dunque questo Sir Henry Strakosch, la cui generosità molto probabilmente ha alterato il corso della storia britannica e mondiale?

Henry Strakosch, secondo Wikipedia(attualmente), nacque a "Hohenau, Austria" il 9 maggio 1871.

 In realtà, Hohenau si trova in Germania.

I suoi genitori erano ebrei, un fatto che Wikipedia a volte commentava, ma che al momento della stesura di questo articolo è repressivo.

(David Irving, che sembra essere il primo storico a rendere conto dell'importanza di Strakosch, pensava che fosse nato in Moravia.

Questa è ora la parte sud-orientale della Repubblica Ceca. Se è così, è nato suddito dell'Impero austro-ungarico asburgico).

Strakosch faceva chiaramente parte della comunità ebraico-tedesca altamente sofisticata e colta, la cui manifestazione americana è stata commemorata da Stephen Birmingham nel suo libro "Our Crowd".

In giovane età, pare che sia stata presa la decisione di far migrare Strakosch nell'Anglosfera.

 Wikipedia afferma che completò la sua istruzione in Inghilterra e che lavorava nel distretto finanziario di Londra entro il 1891, all'età di 20 anni.

 Nel 1895 era impiegato presso un'entità chiamata “Anglo-Austrian Bank of South Africa”.

Ciò coinvolse Strakosch nello straordinario boom dell'estrazione dell'oro in Sudafrica, iniziato circa un decennio prima.

In misura notevole, questa fenomenale cornucopia di ricchezza è stata facilitata dalle attività del mercato azionario.

In misura altrettanto notevole, queste sono state rapidamente dominate da ebrei tedeschi emigrati.

Le singole miniere vennero incubate da società di investimento che divennero note come "Mining Finance Houses".

Quando operative, le miniere vennero introdotte nel mercato azionario con l'obiettivo di esaurire la proprietà e massimizzare i dividendi.

 L'intero processo, a differenza del fenomeno altrimenti analogo della Silicon Valley”, fu guidato dai dividendi, spesso di dimensioni enormi.

Ciò significava che i 'Randlords' non erano solo ricchi sulla carta.

Cominciarono rapidamente a nuotare nel denaro.

Strakosch fu coinvolto nella “Mining Finance House “di” A. Goerz & Co”, che fu rinominata “Union Corporation” nel 1918.

Fu presidente dal 1924 fino alla sua morte nel 1943.

Divenne cittadino britannico nel 1907 e fu nominato cavaliere nel 1921.

 

Negli anni tra le due guerre, che trascorse principalmente a Londra, Strakosch mostrerà un forte interesse per gli affari pubblici e per l'influenza politica. Scrivendo sul “Gold Standard” nei primi anni '20, fu pesantemente coinvolto negli affari dell'India (allora ovviamente il gioiello della corona dell'Impero britannico) dalla metà degli anni '20.

Dal 1929 al 1943 fu presidente della rivista “The Economist”, come detto, comproprietario.

Ad un certo punto, a metà degli anni '30, Strakosch iniziò a fornire a Churchill dati che pretendevano di dimostrare l'entità del rafforzamento militare tedesco.

 Non è chiaro da dove Strakosch ha ottenuto questo materiale.

Come si è detto, lui stesso era stato assente dalla Germania per tutta la sua vita adulta.

 Lough suggerisce che la sua conoscenza del commercio sudafricano con la Germania nei metalli strategici potrebbe essere stata coinvolta, ma l'attività del Sudafrica in queste aree divenne davvero sostanziale solo dopo la seconda guerra mondiale.

Molto probabilmente Strakosch era il canale per le informazioni raccolte dagli antinazisti in Germania, molto probabilmente molti di loro ebrei.

Se queste informazioni fossero accurate o allarmistiche è anche una questione nebulosa.

Nel 1934-35 Churchill utilizzò affermazioni molto elevate sul tasso di produzione di aerei tedeschi per partecipare a un allarme simile al “Kennedy Missile Gap”.

Questo distrusse la carriera politica del “Ministro dell'Aria”, suo cugino di secondo grado, il VII marchese di Londonderry.

Mentre l'intelligence britannica aveva (probabilmente giustificata) fiducia nelle proprie valutazioni inferiori, la capacità di Londonderry di utilizzare fonti di spionaggio per la propria difesa era ovviamente limitata.

Questo fu il modello della fine degli anni '30.

Fortemente armato di informazioni provenienti da una vasta gamma di fonti, non tutte ebraiche, Churchill continuò a essere il leader indiscusso dell'elemento anti-tedesco nell'opinione pubblica britannica.

In questo fu ovviamente aiutato dalla vile e irresponsabile linea pacifista della moderata sinistra britannica, esemplificata dal partito laburista.

In genere, i biografi di Churchill hanno trattato questa situazione di dipendenza finanziaria con grande circospezione e palese mancanza di interesse.

 

Nel suo Churchill: The End of Glory, John Charmley, il più severo tra i biografi di Churchill sull'appropriatezza dell'accordo Strakosch, dimostra la maggiore perspicacia.

Quindi Churchill era "un aiuto assunto" per una lobby ebraica che, considerando gli interessi ebraici superiori a quelli dell'Impero britannico, era determinata a coinvolgere quell'Impero in una guerra per loro conto?

Scusandosi dal rispondere a questa domanda sulla base del fatto che è troppo pericolosa, “Charmley “poi elude la domanda sostenendo che una posizione anti-tedesca era congruente con la visione del mondo di Churchill.

 Era redditizio per lui fare quello che voleva.

 

Di recente, la questione della dipendenza finanziaria di Churchill dal denaro ebraico è venuta alla ribalta quando è stata menzionata nell'intervista Tucker Carlson/Darryl Cooper discussa qui in “The Free Press Versus Darryl Cooper” per aver deviato dalla narrazione della Seconda Guerra Mondiale di Horus il 13 novembre 2024 e in modo più esteso di Ron Unz.

Cooper in realtà approvò la valutazione di “Charmley” secondo cui l'ostilità di Churchill nei confronti della Germania era sincera e non solo una decisione mercenaria.

Tuttavia, la polizia politica era indignata, lo storico di corte e Big Foot a tutto tondo “Niall Ferguson” fu ordinato di entrare in azione.

 

I petulanti capricci di Fergusson History and Anti-History(Worldwide Speakers Group, 5 settembre 2024) rivelano un carattere molto carente.

Si rende ridicolo. Penso che possa aver bevuto mentre scriveva.

Ma il saggio indica qualcosa di molto significativo riguardo alla discussione tra Churchill e Strakosch.

 

Ferguson sogghigna che Cooper legge.

David Irving, la cui reputazione residua come storico è stata distrutta nel 2000 quando è stato smascherato come negazionista dell'Olocausto in un caso di diffamazione che lui stesso ha intentato contro Deborah Lipstadt...

 

Ah sì, certo. Churchill, il burattino dei finanzieri.

Ora, perché ti sembra familiare? Beh, perché era uno dei leitmotiv della propaganda bellica di Joseph Goebbels.

Non è un argomento, ovviamente.

E avendo vissuto gli anni di Biden, ora siamo ben consapevoli di cosa significa il “law fare” politicamente motivato.

Per quanto riguarda David Irving come storico, elogio la definitiva discolpa di Ron Unz: L'attacco di Pirro a David Irving.

Ma sorge il sospetto che Fergusson debba tirarsi fuori dalla questione finanziaria di Churchill ricorrendo a mezzi poco convincenti perché non ha altre difese.

Di sicuro è più che possibile che Ferguson non abbia mai letto o sentito parlare della discussione definitiva di David Loach sulle finanze di Churchill, No More Champagne.

 Dopo tutto, Loach non è un accademico!

Ha ottenuto onori di prima classe in storia a Oxford, ma poi ha disertato per una modesta carriera nella City di Londra nella modesta finanza.

 

Ma i fatti della relazione Churchill/Strakosch sono noti da decenni.

Ad esempio, “L'ultimo leone” di William Manchester, Volume 2, che espone la questione in modo chiaro (ma senza analisi) fu pubblicato nel 1988.

Per tutta la sua vita politica, Churchill sembra essere stato un surfista alla ricerca dell'onda perfetta.

Fu eletto al Parlamento nel 1901 come conservatore durante un'ondata di patriottismo mentre la guerra boera (sudafricana) del 1899-1902, in cui era diventato una celebrità, si stava concludendo con successo.

Nel 1904, intuendo che una massiccia riforma socialista era in voga, cambiò partito e si unì ai liberali.

Sembra che fosse un entusiasta della guerra nel 1914.

Quando i liberali implose dopo la prima guerra mondiale, riuscì a ricongiungersi ai conservatori.

Negli anni '30 sperimentò la resistenza alla decisione dell'establishment britannico di ritirarsi dal governo dell'India e poi dissuase Edoardo VIII dall'abdicare.

 Infine, con il suo caratteristico opportunismo, si concentrò sulla guida della lobby anti-tedesca.

A mio avviso, il processo attraverso il quale la Gran Bretagna si è trovata nella terribile crisi dell'estate del 1940 è meglio discusso nel grande libro di Patrick.

Tutto questo non è il punto.

 La domanda è: perché Churchill spinse la Gran Bretagna a continuare a combattere nel 1940?

Le conseguenze sono state totalmente disastrose.

Gli americani saccheggiarono spietatamente l'Impero britannico.

Alla Conferenza di Teheran del 1943, Roosevelt invitò privatamente Stalin a prendere il controllo e sovietizzare l'India – con l'aiuto americano!

La Gran Bretagna fu rapidamente costretta ad abbandonare i piani per rendere l'Impero britannico un blocco economico ("Preferenza imperiale").

 È stato rapidamente spogliato delle sue enormi attività finanziarie all'estero, molte delle quali acquistate a prezzi stracciati dagli americani.

Henry Morgenthau e Harry Dexter White (entrambi ebrei e quest'ultimo anch'egli una risorsa sovietica) convinsero gli Alleati ad adottare il Piano Morgenthau che proponeva di deindustrializzare e agrarizzare la Germania, rendendola incapace di nutrire il suo popolo.

(Churchill, a suo merito, denunciò di riflesso il piano come "innaturale, anticristiano e inutile" – ma fu rapidamente costretto ad accettarlo).

Questo irrigidì la resistenza tedesca in Occidente, conveniente per Stalin, ma in ogni caso sarebbe stata una catastrofe per l'economia europea.

Peggio ancora, l'Unione Sovietica è stata in grado di tiranneggiare l'Europa orientale per mezzo secolo, causando enormi sofferenze e infliggendo molta ansia e ingenti spese all'Occidente.

Troppo facilmente si può dimenticare che senza armi nucleari ci sono tutte le ragioni per aspettarsi che l'URSS avrebbe a un certo punto iniziato un'altra guerra terrestre convenzionale.

Con le sue enormi forze, molto probabilmente avrebbe conquistato il resto del Continente.

 I leader britannici nel 1940 non potevo avere la minima idea che un racconto di “Angelo Custode” si sarebbe trovato in futuro.

Un'altra conseguenza altamente prevedibile fu che le tensioni sociali ei risentimenti della guerra fecero precipitare l'elezione del governo socialista laburista nel 1945.

Il prezzo da pagare per la partecipazione al governo di coalizione in tempo di guerra era già stato l'imposizione di molte delle sue politiche negli affari interni.

Quando il governo laburista del 1945-51 terminò, la Gran Bretagna era strettamente legata a una camicia di forza socialista che paralizzò l'economia fino all'amministrazione della signora Thatcher negli anni '80.

I laburisti, naturalmente, furono fin troppo felici di iniziare il crollo dell'impero britannico con la fuga insanguinata dall'India nel 1947.

Tutti questi deplorevoli eventi scaturirono dalla decisione, presa nell'agosto 1940 e mantenuta in seguito, di non accordarsi con Hitler.

Il semplice fatto è che Sir Henry Strakosch aveva Churchill per la sua gola finanziaria.

Se avesse voluto, avrebbe probabilmente rovinato finanziariamente Churchill e certamente avrebbe distrutto la sua reputazione pubblica.

 Non si trattava semplicemente di essere un mercenario: Churchill non avrebbe potuto dimettersi facilmente.

Che Churchill fosse a disagio riguardo a questa relazione emerge da due eventi.

Normalmente non particolarmente veloce nel pagare i debiti, rimborsò il prestito Strakosch di 5.000 sterline nel giugno 1940 nella prima metà del 1941, poiché l'entusiasmo in forte aumento per le sue proprietà letterarie migliorava la sua liquidità.

Questo, nonostante apparentemente, non avesse avuto una data di scadenza particolare.

Probabilmente pensavo che fosse troppo brutto.

Ancora più drammatica è la situazione rivelata dall'unico riferimento a Strakosch nell'apprezzata biografia di 1.152 pagine di Andrew Robert del 2018, “Churchill Walking with Destiny”.

Il 30 ottobre 1943, Churchill ricevette in eredità 20.000 sterline ... alla morte del suo amico, il minatore e finanziere sudafricano Sir Henry Strakosch.

Il giorno dopo il diario di Marion Holmes registra che Churchill era comprensibilmente "di buon umore". Iniziò, ma non terminò, il jingle "C'era una giovane signora di Crewe".

Inoltre, Strakosch condonò l'importo di 18.000 sterline del prestito del 1938.

Strakosch era morto quel giorno, quindi Churchill doveva essere a conoscenza in anticipo delle disposizioni del testamento.

A prima vista, il modo in cui Robert tratta la relazione Strakosch/Churchill (senza fornire alcun contesto) sembra professionalmente negligente.

 E certamente è timido. Ma per chi lo sapesse, quello che Roberts ha fatto è stato sganciare e far rotolare una granata.

Ciò che siamo invitati a contemplare è che il leader dell'Impero britannico, quasi due terzi della guerra mondiale, era così lacerato dall'ansia per ciò che il suo creditore avrebbe potuto fare che esplose di emozione quando la spada di Damocle fu rimossa.

(20.000 sterline sono circa 1,143 milioni di sterline o 1,486 milioni di dollari di oggi. Quindi la donazione totale di Strakosch valeva circa 2,8 milioni di dollari.

 Esili per gli standard di ciò che, ad esempio, la famiglia Biden sembra aver rastrellato, ma gli asset finanziari hanno subito una deflazione di 14 anni, non un'inflazione di 40 anni.)

David Irving, nel suo magistrale secondo volume su Churchill “Triumph in Adversity”, rivela che altri due ministri del gabinetto (di cui non fa il nome) avevano ricevuto prestiti da Strakosch.

 Lo scoprì leggendo il testamento di Strakosch, che li cancellò.

La cosa deprimente di questa triste storia è che Churchill, tra tutti gli uomini, aveva la vasta conoscenza, l'erudizione e la visione che gli avrebbero permesso di esercitare quella che potrebbe essere chiamata arte di governo.

 Ricadere nell'isteria emotiva della guerra era per gli esseri inferiori.

Questo risalta in netto rilievo nella sua magistrale e colossale biografia del suo grande antenato John Churchill, primo duca di Marlborough:

Marlborough: His Life and Times.

(A mio avviso questo libro è la componente più preziosa della sua eredità al suo paese.)

In questo studio, Churchill analizza astutamente i motivi mutevoli dei numerosi partecipanti alla guerra di successione spagnola (1701-1713), che fu in effetti una guerra mondiale in Occidente.

 È un trionfo della perspicacia e del giudizio.

 

Ancora più impressionante è il suo trattamento della squallida fine di questa guerra.

Nel 1710 i leader del partito conservatore in Gran Bretagna, che si guadagnarono l'attenzione della regina Anna, sfrattarono gli alleati politici di Marlborough a Londra e sfruttarono la stanchezza nazionale per la guerra e la gelosia di Marlborough per forzare una pace con la Francia.

Questo abbandonò la scintillante prospettiva visibile all'inizio del 1710, quando, in gran parte a causa del genio militare e politico di Marlborough, sembrava probabile che la guerra avrebbe prodotto una vittoria schiacciante per la Gran Bretagna ei suoi alleati.

C'era una reale possibilità che la posizione preminente della Francia in Europa potesse essere minata in modo permanente.

Invece la Gran Bretagna trascorse i successivi 150 anni lottando per bloccare le ambizioni francesi.

Ci si sarebbe aspettato che Churchill si unisse ai molti storici successivi nel denunciare l'imprudenza e la turpitudine di questa azione, in particolare perché era così dannosa per il suo amato antenato.

Al contrario, egli nota con precisione che il Partito della Guerra in Gran Bretagna aveva ceduto alla missione strisciante.

 L'inaspettata morte dell'imperatore austriaco nell'aprile del 1711 significò che suo fratello ed erede, candidato degli Alleati a re di Spagna, avrebbe governato, in caso di vittoria, un Colosso europeo non molto preferibile alla possibile combinazione di Francia e Spagna che aveva scatenato il conflitto.

Dà anche il giusto peso alla stanchezza della guerra in Gran Bretagna, che aveva in gran parte finanziato il conflitto.

Nella sua carriera, Churchill diede più volte prova di notevole lungimiranza.

 Nel 1919 cercò in tutti i modi di convincere il gabinetto a intervenire efficacemente nella rivoluzione russa a fianco dei russi bianchi.

I suoi colleghi di coalizione, guidati dal primo ministro liberale “Lloyd George”, non presero abbastanza sul serio la minaccia comunista.

Probabilmente l'anti-zarismo riflessivo e il romanticismo di sinistra erano all'opera, oltre alla stanchezza della guerra, all'ignoranza e alla timidezza.

Ovviamente, se i bianchi russi avessero potuto essere sostenuti, i successivi settant'anni sarebbero stati molto più piacevoli.

 Ironia della sorte, Lloyd George cadde nel 1922 a causa della sua aggressiva posizione anti-turca in difesa della Grecia nella crisi di Chanak.

Rischiare la guerra per il destino di pezzi della costa greca e turca mentre si rifiuta la possibilità di fermare il comunismo in Russia è curioso.

Churchill mostrerà una visione simile sull'India.

Negli anni '30 l'establishment politico britannico aveva tacitamente deciso di cedere l'India alle forze nazionaliste locali.

Le relazioni imperiali anglo-indiane erano molto sottili e complesse, come Churchill, che vi aveva trascorso anni, sapeva bene.

Così come l'India stessa.

Se un'abile gestione delle diverse forze in gioco avrebbe potuto sostenere l'influenza britannica lì, come aveva fatto per i secoli precedenti, è un argomento profondamente fuori moda.

 Ma Churchill aveva indiscutibilmente ragione nel vedere che la rapida fine del dominio britannico sarebbe stata il colpo mortale per l'Impero britannico, sia in senso materiale che morale.

 Ecco perché il governo laburista del dopoguerra era così ansioso di farlo.

Un altro esempio si può vedere nel famoso articolo di Churchill di Londra.

Notoriamente in questo saggio, Churchill stabilì un fatto che divenne sempre più innominabile nei decenni successivi:

Non c'è bisogno di esagerare il ruolo svolto nella creazione del bolscevismo e nell'effettiva realizzazione della rivoluzione russa da parte di ... Ebrei.

 È certamente molto grande; probabilmente supera tutti gli altri.

Con la notevole eccezione di Lenin, la maggior parte delle figure di spicco sono ebrei. …

Nelle istituzioni sovietiche la predominanza degli ebrei è ancora più sorprendente. E la parte preminente, se non addirittura la principale, nel sistema del terrorismo applicato dalle” Commissioni straordinarie per la lotta contro la controrivoluzione” è stata presa dagli ebrei, e in alcuni casi notevoli dalle ebree.

La maggior parte degli appassionati di Churchill si affretta a leggere questo saggio con gli occhi distolti e le labbra serrate.

Questo fa sì che perdano loro la stupefacente preveggenza che ha mostrato.

Nell'articolo Churchill suggeriva che il sionismo poteva diventare l'antidoto al comunismo nella comunità ebraica, con grande beneficio di tutti gli altri.

Il sionismo è già diventato... una potente influenza concorrente nei circoli bolscevichi con il sistema comunista internazionale.

Niente potrebbe essere più significativo della furia con cui Trotsky ha attaccato i sionisti. …

La crudele penetrazione della sua mente non gli lascia dubbi sul fatto che i suoi piani ... sono direttamente ostacolati e ostacolati da questo nuovo ideale, che dirige le energie e le speranze degli ebrei in ogni paese verso una meta più semplice, più vera e molto più raggiungibile.

 

… "Costruire con la massima rapidità possibile un centro nazionale ebraico in Palestina ... Viene presentato un compito su cui poggiano molte benedizioni.

La generazione più giovane conosce e non a mai neo conservatori come esecutori dell'odiosa dottrina "Invadere il mondo, invitare il mondo", che seduce l'America in guerre discutibili e ostacola l'annullamento della legge sull'immigrazione del 1965 che ha distrutto la nazione.

Ma, soprattutto ora vediamo quanto sia difficile fermare questi errori.

Bisogna riconoscere che l'energico anticomunismo adottato dai neoconservatori negli anni '70 e '80 è stato cruciale.

 Senza la loro forza, l'amministrazione Reagan non sarebbe stata in grado di superare la fissazione della distensione dell'establishment repubblicano e di rovesciare il filo-comunismo della sinistra del Partito Democratico che aveva prodotto il disastro del Vietnam.

Naturalmente, i Neoconservatori lo hanno fatto per Israele.

Ma Churchill aveva ragione a vedere che in alcune circostanze il sionismo poteva produrre un beneficio generale.

Più recentemente è diventato evidente che la visione di Churchill, se messa in pratica, avrebbe potuto salvare non solo l'Impero britannico, ma la stessa Gran Bretagna.

L'immigrazione di colore in Gran Bretagna iniziò come un rivolo alla fine degli anni '40.

Nel 1954, secondo Andrew Roberts, i non bianchi erano solo lo 0,16% della popolazione inglese.

Ma Churchill era allarmato.

 

Roberts riferisce:

"Se qui si stabiliranno molte persone di colore, sorgeranno dei problemi", disse Churchill al Gabinetto il 3 febbraio 1954.

 "Dobbiamo accollarci i problemi di colore nel Regno Unito?

Sono attratti dallo Stato sociale.

L'opinione pubblica nel Regno Unito non tollererà che si superino certi limiti"...

Sulla questione dell'immigrazione dalle Indie Occidentali, in un'altra occasione disse al Gabinetto che un buon slogan era "Mantenere l'Inghilterra bianca".

Non sorprende che, poiché il “Partito Conservatore Britannico “era saldamente sotto il controllo, allora come oggi, dei “liberali sociali, Churchill non trovò alcun interesse di sostegno.

 I suoi colleghi erano senza dubbio già sotto l'influenza della "vendetta di Hitler" e non erano disposti a considerare le questioni politiche da una prospettiva razziale. E senza dubbio erano compiacenti sul fatto che qualsiasi difficoltà sarebbe stata sopportata dalle classi inferiori e non dalle loro stesse famiglie.

Ma naturalmente Churchill aveva ragione.

 La Gran Bretagna ha dovuto affrontare costi enormi derivanti dall'eccessiva immigrazione di colore, sia finanziariamente che in termini di criminalità.

E ancora più orribile, l'élite politica britannica si è mossa per reprimere la risposta della nazione che Churchill aveva previsto abrogando l'antico diritto del paese alla libertà di parola.

 La punizione dell'attuale governo laburista delle proteste seguite agli omicidi di South port ha dimostrato che è stato silenziosamente istituito un apparato di stato di polizia tanto oneroso, se non (ancora) tanto sanguinoso quanto quello della Germania nazista o dell'URSS.

Tale punizione certamente limita gravemente il dibattito pubblico sull'immigrazione.

Questo è quasi esattamente l'opposto di ciò per cui gli inglesi pensavano di combattere durante la Seconda Guerra Mondiale.

Come è accaduto che questo sofisticato analista degli affari mondiali, che, nel bene e nel male, aveva lottato per tutta la sua carriera a vantaggio non solo della Gran Bretagna ma anche dell'Impero britannico, abbia improvvisamente perso la sua volontà e abbia acconsentito a guidare il paese in un disastro così devastante?

Potrebbe essere che alla fine della sua carriera l'anziano attore abbia messo da parte le sue preoccupazioni per la sua nazione e i suoi connazionali per afferrare questo grande ruolo?

Nonostante le riserve che avrei potuto provare riguardo allo stile della produzione e al carattere dei suoi sostenitori?

Questo era ciò che pensava la sua vittima, Lord Londonderry. Nel 1947 scrisse;

Non avremmo mai avuto questa guerra con i suoi orribili risultati come prezzo per Winston che si guadagnò un nome storico eterno come “leader di guerra”.

Più si legge delle azioni dei governanti, in particolare in guerra, più ci si rende conto che l'ego di rango da parte loro gioca davvero un ruolo angosciosamente grande.

Purtroppo, penso che questa sia un'interpretazione troppo benevola per Churchill. Nell'estate del 1940 aveva solo 65 anni.

Ha continuato a mostrare una potente acutezza mentale ed energia per ben oltre un altro decennio, gestendo e dando energia alla macchina da guerra britannica con grande competenza, incluso un estenuante itinerario di viaggio che superava di gran lunga quello di Roosevelt e Stalin.

(Era anche coinvolto in combattimenti regolari con i nemici sul pavimento della Camera dei Comuni, una dura prova che i leader americani sono risparmiati. Una situazione di decrepitezza nascosta alla Biden o Wilson non può sopravvivere nel sistema parlamentare britannico.)

Una volta che divenne chiaro, verso la fine del 1940, che la Germania non avrebbe tentato un'invasione, emersero interessanti possibilità per la Gran Bretagna.

 Un accordo con la Germania avrebbe potuto significare che la minaccia italiana nel Nord Africa sarebbe morta sul nascere.

Di certo non avrebbe impedito l'attacco di Hitler alla Russia, che, per usare la frase di Churchill di cui sopra, sarebbe stato "... un compito... su cui poggiano molte benedizioni".

Se, come non è improbabile, una guerra tedesco-sovietica avesse ancora indotto elementi dubbi in America a provocare la guerra con il Giappone per aiutare l'URSS, la Gran Bretagna sarebbe stata in una posizione molto più forte per difendere i suoi interessi.

 E avere la Gran Bretagna come non belligerante avrebbe potuto impedire a Hitler di commettere il suo errore supremo di dichiarare guerra gratuitamente agli Stati Uniti dopo Pearl Harbor.

In effetti, se la fazione pro-guerra in America fosse riuscita a rendere possibile la guerra con la Germania, la Gran Bretagna avrebbe anche potuto avere la piacevole esperienza di avere gli Stati Uniti come supplicante!

L'idea che Churchill nel 1940, o per gli anni successivi, fosse semplicemente un esausto Teologo, aggrappato con gratitudine a un ruolo glorioso, anche se in una produzione poco congeniale, viene distrutta considerando le circostanze del suo grande discorso sulla cortina di ferro a Fulton, Missouri, il 5 marzo 1946:

Da Stettino nel Baltico a Trieste nell'Adriatico una cortina di ferro è scesa in tutto il continente.

Dietro questa linea si trovano tutte le capitali degli antichi stati dell'Europa centrale e orientale.

Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia, tutte queste famose città e le popolazioni che le circondano si trovano in quella che devo chiamare la sfera sovietica, e tutte sono soggette in una forma o nell'altra, non solo all'influenza sovietica, ma a una misura molto alta e, in alcuni casi, crescente di controllo da parte di Mosca...

Non credo che la Russia sovietica desideri la guerra.

Ciò che desiderano sono i frutti della guerra e l'espansione indefinita del loro potere e delle loro dottrine.

Da quello che ho visto dei nostri amici e alleati russi durante la guerra, sono convinto che non c'è nulla che essi ammirino tanto quanto la forza, e non c'è nulla per cui abbiano meno rispetto che per la debolezza, specialmente la debolezza militare.

Questo fu consegnato solo 10 mesi dopo la resa tedesca.

 La piena portata del carattere brutale e sinistro della tirannia sovietica nell'Europa orientale non era ancora ampiamente conosciuta o effettivamente attuata.

 La Cecoslovacchia non fu presa completamente fino al febbraio 1948 e, come documenta “Anne Applebaum “in “Iron Curtain”:

The Crushing of Eastern Europe , imporre il pieno totalitarismo richiese parecchi anni.

Il prolisso (8.000 parole) " Long Telegram" di “George Kennan” , accreditato per aver allertato l'establishment della politica estera statunitense sull'espansionismo sovietico, era stato inviato solo 13 giorni prima, il 22 febbraio 1946, e quindi non può essere stato completamente digerito.

 Una versione pubblica fu pubblicata solo nel Foreign Affairs.

La leggenda della Guerra Fredda sostiene che il discorso di Fulton abbia catalizzato l'opinione pubblica statunitense ad accettare immediatamente la responsabilità di guidare l'Occidente contro le ambizioni sovietiche per i successivi 45 anni.

In realtà, fu altamente controverso e l'amministrazione Truman, che sembra aver incoraggiato Churchill, prese prontamente le distanze.

Una parte considerevole dell'élite statunitense era in realtà attivamente pro-comunista.

 La conoscenza della piena portata di ciò richiede il completamento della decodifica del” Progetto Venona” sospeso .

Ma la continua influenza di questa fazione, anche sotto Truman, fu dimostrata dal rapido abbandono dei nazionalisti cinesi ai comunisti cinesi dopo la seconda guerra mondiale.

Oltre a ciò, ampie fasce di americani erano ancora sotto l'influenza della copertura mediatica filo-sovietica e disonesta degli anni della guerra – e ancora di più erano stanchi della guerra.

Non si erano ancora resi conto che, a differenza dei paesi che gli Alleati avevano liberato a ovest, alle nazioni dell'Europa orientale non sarebbe stato permesso di rivendicare la loro indipendenza e di governarsi da sole.

E troppi di loro ripongono una fede infantile nella potenza delle nuove Nazioni Unite.

Churchill accettò consapevolmente il prezzo di stimolare l'anglofobia e le accuse di guerrafondaio.

La furia dei suoi oppositori è ben documentata nel libro di Fraser J. HarbuttThe Iron Curtain: Churchill, America, and the Origins of the Cold War, Capitolo 7

 

Churchill non doveva fare questo.

Anche lui era stato il beneficiario dell'esaltazione dei media americani e avrebbe potuto crogiolarsi in un'ampia adulazione all'infinito.

Invece, un'opinione fortemente sostenuta lo portò a tuffarsi nel vortice delle polemiche per raggiungere un obiettivo nazionale cruciale:

radunare gli Stati Uniti per proteggere l'Occidente dai sovietici.

Non l'azione di un politico esausto ed egoista.

Churchill, come notato sopra, era estremamente colto nella storia della diplomazia europea del XVII e XVIII secolo, piena com'è di tradimenti e sorprendenti capovolgimenti di alleanze.

 E aveva lo stomaco per questo processo a sangue freddo.

 Sean Mc Meekin rivela che subito dopo il “VE day “(8 maggio 1945) ordinò ai suoi capi di stato maggiore di pianificare un attacco all'Unione Sovietica per migliorare l'accordo dato alla Polonia.

I suoi generali inorriditi lo definirono "Operativo Impensabile" (la libertà di parola esisteva ancora allora nel Regno Unito).

Quali che siano i meriti di questa idea, essa dimostra che Churchill possedeva ancora le emozioni rettiliane di un vero statista.

Allora, cosa accadde nell'estate del 1940? (Il comportamento di Churchill nel periodo precedente la guerra del 1939 è una questione diversa: condivideva probabilmente l'opinione comune che la guerra si sarebbe bloccata come nel 1914 e quindi potrebbe non essere esistenziale).

Perché Churchill si rifiutò di affrontare i fatti e di non allontanare il suo paese dalla cascata?

Sicuramente con il suo carisma e forse dopo un periodo adatto perché l'evacuazione di Dunkerque e la Battaglia d'Inghilterra fossero state formulate in tranquillizzanti leggende nazionali, si sarebbe potuto fare qualcosa?

Non  è stato dimostrato che ci abbia nemmeno provato, piuttosto il contrario.

Chiaramente, il comportamento di Churchill nel 1940-41 fu legnoso e anomalo. Sembra che una forza insolita, potente ed esogena abbia agitato su di lui.

 E naturalmente il morso finanziario e quindi politico che Sir Henry Strakosch aveva raggiunto era solo la dimostrazione visibile.

Rovesciare la politica di guerra britannica avrebbe provocato una furia letale nella sinistra e nella comunità ebraica.

Il pallone da prova di John Charmley citato sopra merita di essere ripetuto:

Quindi Churchill era "un aiuto assunto" per una lobby ebraica che, considerando gli interessi ebraici superiori a quelli dell'Impero britannico, era determinata a coinvolgere quell'Impero in una guerra per loro conto?

Questo era un fattore di cui Churchill, come dimostrato dal suo articolo del 1920, era profondamente consapevole.

A mio avviso, l'ostilità di lunga data di Churchill nei confronti della Germania, molto normale nella sua generazione (nata nel 1874) che crebbe allarmata dall'ascesa industriale della Germania e dall'istrionismo del Kaiser Guglielmo, può in parte scagionare le sue azioni nel periodo precedente al 1939.

Ma non dopo gli eventi dell'inizio dell'estate del 1940, che crearono una situazione profondamente diversa.

La mattina del 25 maggio 1940, il comandante della forza di spedizione britannica in Francia, il visconte Gort, si svegliò e invertì bruscamente gli ordini della notte precedente.

 Piuttosto che spostarsi a sud con l'esercito francese, gli inglesi dovevano spostarsi a nord verso Dunkerque e cercare di evacuare.

Questo li salvò dalla cattura quando i francesi si arresero.

Abbandonare i suoi alleati francesi sul campo di battaglia deve essere stato emotivamente e moralmente devastante per Gort, un uomo schietto che aveva servito a fianco dei francesi sul fronte occidentale durante la prima guerra mondiale (in cui aveva vinto la Victoria Cross).

Considerando questa azione dopo la guerra, il feldmaresciallo visconte Montgomery, che aveva una bassa opinione di Gort professionalmente e che era generalmente poco caritatevole, scrisse:

Per questo gli do il massimo dei voti, e spero che la storia faccia lo stesso. Ha salvato gli uomini della BEF... in fin dei conti, non si deve mai dimenticare che nella crisi suprema della sua vita militare, nel maggio 1940, agì con coraggio e decisione, facendo la cosa giusta per la Gran Bretagna.

Se avesse fallito in quel momento, le armi britanniche avrebbero potuto facilmente essere colpite dal disastro.

Non è fallito.

Purtroppo per la Gran Bretagna, Winston Churchill ha fallito.

(Patrick Cleburne ha scritto per molti anni su VDARE.com.). 

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