Smascherare l’inganno.
Smascherare
l’inganno.
Il
mistero dell’omicidio di Brian
Thompson
e quei tunnel
sotterranei
sotto la sua casa.
Lacrunadellago.net
– (19/12/2024) - Cesare Sacchetti – ci dice:
Ancora
non si è risolto il mistero dell’omicidio di “Brian Thompson”, il potente “AD”
della” United Health Group, una società assicurativa sanitaria partecipata dai
famigerati fondi di investimento “BlackRock” e “Vanguard”.
“Thompson”
è stato freddato la mattina del 4 dicembre alle prime luci dell’alba da un
sicario che sembrava muoversi con estrema destrezza e a giudicare dalle sue
movenze, non sembrava questa la sua prima missione.
Il
sicario gli si è avvicinato alle spalle con una pistola munita di silenziatore
e ha fatto fuoco prima colpendo il dirigente della” UHG” alle gambe per poi
sparargli un altro colpo al petto una volta che questo era caduto a tessa.
Dopo
l’omicidio, l’uomo si è allontanato con estrema sicurezza dal luogo
dell’attentato e poco prima della fuga è passato anche un furgone bianco che
assomigliava molto ad uno di quelli in dotazione alle varie agenzie di
intelligence e investigative, quali la CIA e l’FBI, che ha dato l’impressione
di voler passare di lì di proposito e vedere se effettivamente la missione
assegnata al sicario fosse andata in porto.
Le
autorità di New York non hanno tardato a trovare il presunto colpevole
dell’omicidio in “Luigi Mangione”, un ingegnere di dati che aveva già
conseguito una laurea in ingegneria all’università della Pennsylvania.
Nulla
apparentemente sembrava e sembra collegare la figura di “Mangione” a quella di “Thompson”
e, ad oggi, non è nemmeno chiaro il movente di questo omicidio, almeno a
seguire la linea investigativa del dipartimento di polizia di New York.
Luigi
Mangione.
Mangione
sarebbe l’autore di un presunto manifesto nel quale ammette le sue presunte
responsabilità riguardo all’omicidio dell’AD della nota società assicurativa,
ma più di qualche esperto legale, quale” Sheila Zolnoor”, hanno sollevato dei seri dubbi che
questa “confessione” sia stata veramente scritta dall’ingegnere informatico di
origini italiane.
“Ci
sono diverse contraddizioni”, fa notare la” Zolnoor” nelle frasi che sembrano essere
state scritte da qualche ufficiale delle forze dell’ordine con il dizionario
online della “Thesaurus”, tanto che alcune parole scelte per descrivere
l’omicidio, come “trivial”, che in italiano significa “irrilevante”, suscitano
più di qualche perplessità sul testo.
Se
l’omicidio era di poco conto, irrilevante, allora non si comprende perché mai
Mangione abbia dovuto commetterlo, a meno che non si sostenga che il 26enne
americano sia affetto da qualche disturbo psichiatrico che lo abbia portato ad
uccidere, casualmente, un personaggio molto in vista nel mondo del business
della sanità.
“Mangione
poi si scusa nel testo” per aver commesso il presunto omicidio contro i
“parassiti” delle assicurazioni sanitarie, ma era, presumibilmente a suo dire,
un atto “necessario”.
Non si
comprende anche qui la ragione di scusarsi per un gesto che, se veramente
Mangione avesse scritto quel testo, agli occhi dell’assassino non era
esecrabile, ma degno di encomio, dato che ad essere ucciso è stato qualcuno che
si approfittava degli americani, specialmente i più poveri.
Il
presunto movente potrebbe essere individuato in questo passaggio, ma questo
manifesto appare francamente artefatto, come ha fatto notare la” Zolnoor”, e
poi sul tavolo restano una serie di questioni tutte da chiarire.
Gli
investigatori della polizia di New York dichiarano di aver trovato uno zaino
pieno di banconote del Monopoli a Central Park, e affermano che questo sarebbe
di proprietà di Mangione.
Quando
è stato arrestato in Pennsylvania e portato di fronte al giudice per decidere
il suo rilascio su cauzione, poi negato, ha dichiarato che i soldi, 10mila
dollari, trovati nell’altro suo zaino al momento dell’arresto, non sono suoi e
ha suggerito quindi che potrebbero essere stati messi dalla polizia.
Non
appena è stato tratto in arresto e portato in carcere, Mangione ha gridato le parole “è un
insulto all’intelligenza del popolo americano” a tutta la stampa che era assiepata
là fuori e che attendeva il suo arrivo, quasi a voler cercare di gridare la sua
presunta innocenza a tutti.
Mangione
grida le sue parole alla stampa.
E’
sembrato di rivedere le scene dell’arresto di “Lee Harvey Oswald”, il
cosiddetto “assassino” di John Kennedy, che non appena fermato dalla polizia di
Dallas, si è dichiarato immediatamente innocente ma non ha avuto nemmeno il
tempo di difendersi in tribunale perché è stato ucciso dal gangster di origini
ebraiche, Jack Ruby, vero nome Rubenstein, che lo uccise, a suo dire, per
impedire una rivolta contro la comunità ebraica, la vera responsabile, secondo
lo stesso Ruby, della morte del presidente molto inviso allo stato di Israele.
Il
caso Mangione presenta altrettante incongruenze a partire dalla dinamica della
esecuzione che fa pensare al lavoro di un professionista specializzato in
questo tipo di lavori, e non ad un presunto “giustiziere” delle assicurazioni
sanitarie.
Non va
dimenticato inoltre che “Thompson” era sotto inchiesta dal dipartimento della
Giustizia per aggiotaggio e la sua morte certamente potrebbe aver fatto comodo
a molti, a partire dai citati fondi “BlackRock”” e Vanguard” che hanno in mano
la società da lui amministrata fino alla sua morte.
Mangione
assomiglia molto al più classico dei capri espiatori che serve a chiudere in
fretta un caso che presenta anche elementi più inquietanti di quelli legate a
trame di reati finanziari.
Stanno
emergendo infatti delle informazioni sulla vittima dell’omicidio,” Brian
Thompson”, che fanno pensare a qualcosa di più torbido dietro le ragioni della
sua morte violenta.
I
tunnel sotterranei sotto casa di Thompson: traffico pedofilo?
Nell’abitazione
di Thompson infatti sarebbe stato trovato un tunnel segreto sotto il suo
seminterrato che conduceva ad un passaggio sotterraneo usato di recente.
I muri
che corrono lungo questo tunnel segreto sono apparentemente ricoperti di strane
scritte in codice dello stesso tipo di quelle che sarebbero state ritrovate su
documenti rinvenuti nella casa di “Mangione”, anche se occorrerebbe capire se
questi erano già lì prima della perquisizione oppure se qualche “mano” li ha
posti dopo per provare a raffigurare il 26enne informatico come l’indiziato
numero uno in questo caso.
I
tunnel hanno subito evocato altre macabre scoperte legati ad altri casi.
Sotto
la casa del famigerato rapper Puff Diddy, ad esempio, sono stati trovati dei
passaggi segreti dello stesso tipo che venivano utilizzati per spostare le
vittime della rete pedofila del cantante, nella quale sembrano essere coinvolti
personaggi di alto profilo, tra i quali un altro cantante rap, Snoop Dogg,
senza dimenticare tutti i VIP di Hollywood che frequentavano quella casa, come
Leonardo Di Caprio e Jennifer Lopez.
In
Ucraina le forze speciali russe sono incappate nella stessa macabra scoperta.
I militari russi nel corso della loro
operazione speciale nel Paese, hanno trovato dei passaggi sotterranei nei quali
sono stati trovati dei bambini vittime di orrendi abusi che poi finivano sul
mercato nero della pedofilia o, ancora peggio se possibile, in quello degli
organi venduti all’asta ai vari acquirenti che ne facevano richiesta.
Tra i
clienti di questa lunga lista di compratori, c’è anche il famigerato
speculatore americano di origini ebraiche, George Soros, che si sarebbe servito di un
soldato ucraino ucciso sul campo di battaglia per avere un trapianto multi
organo che avrebbe avuto luogo nel centro medico più specializzato degli Stati
Uniti per questo genere di operazioni il” Duke University Hospital”.
L’Ucraina
nazista sotto le presidenze di Poroshenko e Zelensky è diventata il luogo privilegiato di
quei personaggi di alto profilo che frequentano i circoli del gruppo Bilderberg e di Davos e che si servono di questo Paese come
un grande supermercato dove acquistare organi o dove soddisfare le loro
perverse abitudini pedofili.
Altri
passaggi sotterranei sono stati rinvenuti anche in un luogo “insospettabile”,
come la sinagoga di” Chabad Lubavitch “a New York.
Quando
la polizia ha fatto irruzione nella sinagoga della famigerata setta sionista,
ha trovato questo dedalo segreto di passaggi nei quali c’erano dei materassi
sporchi e dei seggioloni da bambino, tanto da far pensare che lì, in quel
luogo, siano stati trafficati dei bambini.
I
materassi, a detta di un rabbino di Chabad, David Saltzman, servivano per praticare atti di
negromanzia.
Su di
essi venivano distesi dei cadaveri per invocare gli spiriti dei morti, nella
speranza anche di far venire in vita il celebre “moschiach ebraico” così tanto
atteso dai sionisti di Chabad.
Nessun
media si è mai soffermato a fare qualche domanda ai membri della setta di Chabad su di chi fossero quei cadaveri che
venivano utilizzati per quei riti occulti, e se le persone morte che venivano
usate per queste pratiche negromantiche erano già decedute da giorni oppure se
erano state uccise di proposito per quei rituali.
Le
domande non vanno fatte a questa potente lobby che ha una storia molto lunga
con la pratica della pedofilia, apertamente difesa dai suoi esponenti, come nel
caso del rabbino
Manis Friedman, che dichiarò che il sesso con i bambini non è poi un così “grave
peccato”.
Un’affermazione
che sembra essere in linea con quanto scritto nel testo “sacro” del Talmud, nel quale è scritto che un adulto può
fare sesso con un bambino, e forse questo spiega anche l’elevata incidenza di
casi di pedofilia nel mondo sionista, ben più elevata di quella vista nella
Chiesa Cattolica, ma i media ovviamente anche qui non prestano troppa
attenzione a questa situazione, troppo accecati dal loro odio verso il cattolicesimo
e dalla loro devozione invece verso gli ambienti ebraici.
I
tunnel sono ricorrenti anche in un altro famigerato caso come quello di altro
personaggio di origini ebraiche, il pedofilo Jeffrey Epstein, che gestiva un giro di prostituzione
minorile per conto del Mossad nel quale erano coinvolti personaggi quali il principe Andrea dei Windsor,
famiglia molto vicina alla rete pedofila, e l’ex presidente degli Stati Uniti,
Bill Clinton.
Ad
assistere “Epstein” c’era anche “Ghislaine Maxwell”, figlia di un altro agente
del Mossad, Robert, morto in circostanze misteriose nel 1991.
Ghislaine
è stata, com’è noto, condannata lo scorso anno per prostituzione minorile e si
trova ora nel carcere di Tallahassee, in Florida, dove però non sembra essere
stata dimenticata dai suoi vecchi amici.
Ghislaine
Maxwell.
Ad
assicurarsi che la sua detenzione non sia troppo “dura” c’è un’organizzazione
ebraica come “Reaching Out”, legata a sua volta a “Chabad Lubavitch”, la quale pare avere tutto
l’interesse che la Maxwell non parli e non inizi a fare i nomi di tutti coloro
che sono coinvolti nel caso.
Sulla
lista dei collaboratori di “Reaching Out “c’è il rabbino Yehuda Spritzer, che ha studiato proprio presso la sinagoga di “Chabad” a New York, sotto la quale sono stati trovati i
citati tunnel.
Tunnel
di questo tipo c’erano anche sotto la casa di Epstein ai Caraibi, la famigerata
“Little Saint James”, nella quale diverse fonti riportano che si sono consumati
diversi omicidi satanici, uno di questi persino ripreso in un video snuff nel quale
l’ex segretario di Stato, “Hillary Clinton”, assieme alla sua fidata
assistente, “Huma Abedin”, oggi sposata ad “Alexander Soros”, figlio del noto
George, uccidono una minorenne.
La
rete pedofila è praticamente ovunque.
Questa
può definirsi a tutti gli effetti come la cupola del sistema che governa il “Nuovo
Ordine Mondiale”.
Ne
parlò già anni addietro “Stanley Kubrick”, che sembrava conoscere molto da
vicino quegli ambienti, da lui messi in mostra nel suo ultimo film “Eyes Wide
Shut”.
In
ognuno di questi casi, c’è la costante dei tunnel sotterranei utilizzati per
spostare i bambini e affidarli nelle mani degli orchi.
C’è
forse anche nel caso di “Brian Thompson”, e potrebbe essere questa la ragione per la quale la polizia di New York sia alla ricerca di un capro
espiatorio.
La
paura di toccare interessi troppo forti e personaggi troppo potenti sembra
superare qualsiasi altra esigenza di verità e giustizia.
L’epoca
attuale però sembra essere quella della caduta degli “dei”.
Personaggi
un tempo intoccabili come membri della “famiglia Rothschild” muoiono in circostanze
misteriose,
e la stessa famiglia di banchieri sta attraversando un periodo di grave crisi
finanziaria. In quest’epoca tutto è possibile.
Musk
contro Scholz: "Idiota incompetente
, si
dimetta subito". E 'vota' AfD.
Msn.com
– Redazione - Storia di Adnkronos – (20-12-2024) – ci dice:
Elon Musk senza pietà.
Il miliardario americano consigliere di Donald
Trump, dopo l'attacco a Magdeburgo, ha scritto su “X”: "Scholz dovrebbe dimettersi
immediatamente. Incompetente idiota".
Musk,
primo e solo ad aver raggiunto la quota di 400 miliardi di patrimonio già in
mattinata aveva puntato il suo cannone social sulla Germania esprimendo un
sostegno deciso per AfD, Alternative fur Deutschland, il partito di estrema
destra che negli ultimi anni ha macinato consensi attaccando prima l’euro e
l’Europa e oggi i migranti e le politiche di inclusione tedesche.
Un movimento che, per le posizioni neonaziste
di alcuni suoi esponenti, al Parlamento europeo è stato prima espulso da Id, il
gruppo di Marine Le Pen e Matteo Salvini, e poi tenuto fuori dal gruppo dei
Patrioti guidato da Viktor Orban.
“Solo
l’AfD può salvare la Germania”, ha scritto Musk su X, creando il solito sisma
politico.
Ha poi
rilanciato un post di Naomi Seibt, soprannominata "l'anti-Greta" per le sue posizioni
negazioniste sul cambiamento climatico.
“Seibt”
ha lodato” Musk”, affermando che il probabile cancelliere” Friedrich Merz”
(Cdu) non avrebbe il coraggio di confrontarsi con l'AfD o di adottare un
approccio libertario simile a quello promosso dal magnate.
“Alice
Weidel”, candidata cancelliera dell'AfD, ha ovviamente apprezzato la mossa,
definendo Musk "assolutamente nel giusto".
Le sue
dichiarazioni arrivano in un momento critico, con le elezioni tedesche previste
per il 23 febbraio e un panorama politico che tende all’instabilità, ma seguono
quelle del 2023, quando aveva chiesto la fine del governo "semaforo"
(SPD, Verdi e FDP) criticando il finanziamento di operazioni di soccorso nel
Mediterraneo, considerato contrario alla volontà popolare.
Aveva poi definito” Olaf Scholz” un
"folle" e ha attaccato Angela Merkel.
La sua
ostilità verso la burocrazia tedesca, che Musk considera esasperante, è anche
legata agli impianti Tesla che ha costruito nel Paese.
Ma
questa non è la prima volta che Musk mette il naso negli affari interni di
altri Paesi.
Senza menzionare il rapporto con la Cina, la
disputa giudiziaria in Brasile o il suo ruolo nella guerra in Ucraina, si può
fare una breve lista delle incursioni europee.
Partendo
dall’Italia:
Musk
ha ormai un rapporto diretto e affettuoso con Giorgia Meloni.
Si è
schierato con Matteo Salvini, a processo per il caso Open Arms, e contro i
magistrati italiani che secondo lui ostacolano le politiche migratorie
italiane, come l’accordo con l’Albania per la gestione dei richiedenti asilo.
Un
intervento che ha portato il “Presidente Sergio Mattarella” a ricordare
pubblicamente che l’Italia è un grande paese democratico e sovrano che sa
badare a sé stesso.
Nel
Regno Unito, Musk ha creato non pochi problemi quest’estate, a poche settimane
dall’elezione di” Keir Starmer”, quando attraverso” X “ha contribuito a
diffondere retoriche incendiarie, parlando di una "guerra civile inevitabile"
dopo un tragico attacco a Southport.
In quell’occasione persero la vita dei bambini per
mano di un minorenne che nelle prime ore era stato descritto come un
richiedente asilo entrato illegalmente nel paese.
Non
era vero ma le rivolte che sono seguite sono durate settimane e hanno messo a
dura prova il governo e la società inglese.
Musk ha poi definito quello di Starmer “uno
stato di polizia tirannico” e lo ha accusato di gestire una “polizia a due
velocità” contro i manifestanti di destra rispetto a quelli di sinistra.
Nelle
ultime settimane Musk ha rivolto la sua attenzione al “partito populista” di
Nigel Farage,” Reform UK”, e si è parlato di una possibile donazione da 100
milioni di dollari, scatenando polemiche sull’ingerenza esterna del miliardario
e sulla trasparenza dei finanziamenti politici.
La
posizione di Musk sulla Francia è complessa.
Da un lato, ha criticato il Paese per
l’arresto di “Pavel Durov,” fondatore di Telegram, definendo la mossa una
violazione della libertà di espressione.
Ha
suggerito di non viaggiare più nei Paesi che non rispettano i diritti
costituzionali visto che si rischia l’arresto anche solo facendo scalo con
l’aereo.
Dall’altro
lato, ha più volte lodato il presidente Macron, definendo le sue riforme
pensionistiche "necessarie" per affrontare l’aumento dell’aspettativa
di vita.
Inoltre, il ministro francese della Funzione
pubblica e della semplificazione, “Guillaume Kasbarian”, si è pubblicamente
congratulato con lui per il suo ruolo nell’amministrazione Trump,
considerandolo un collega e lodandone l’impegno nel "tagliare la
burocrazia".
Le
interazioni con i paesi europei non sono sempre state controverse.
C’è
stata una fase in cui Musk, pur effervescente e fuori dagli schemi, si
concentrava soprattutto sulle sue attività e innovazioni, come quando suggeriva
alla Spagna di costruire un gigantesco parco fotovoltaico solare invece di
spendere miliardi nella creazione di industrie di semiconduttori.
All’epoca il primo ministro Sanchez lo aveva
invitato a investire nel Paese.
Ultime
ma non meno dirompenti le interazioni con l’Unione europea: dopo la conferma del bis
di Ursula von der Leyen, ha commentato così:
“la
commissione europea non è democratica. Il parlamento dovrebbe votare
direttamente sulle questioni e non cedere la propria autorità alla
commissione”.
Ci furono poi gli scontri con gli ex
commissari “Thierry Breton”, al quale ha riservato un meme di “Tropic Thunder”
in cui “Tom Cruise” minaccia con una serie di parolacce il suo interlocutore;
e”
Vera Jourova”, definita “l’epitome del male banale e burocratico” in risposta all’accusa di essere un
“promotore del male”.
“La
Guerra Continua.”
Conoscenzealconfine.it
– (20 Dicembre 2024) - Marco Travaglio – ci dice:
Se non
ci fossero almeno un milione fra morti e mutilati, la guerra in Ucraina sembrerebbe
puro cabaret.
Come
se avesse iniziato a leggere “il Fatto” con tre anni di ritardo, Zelensky
scopre che “l’Ucraina
non ha forze sufficienti per riconquistare il Donbass e la Crimea controllati
dai russi. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica internazionale per
costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative”.
E lo dice poche ore dopo che il suo regime, come
“captatio benevolentiae”, ha fatto saltare col tritolo un generale russo e il
suo vice a Mosca.
Ma soprattutto
lo dice chi ha firmato nell’ottobre 2022 un decreto che proibisce ogni
negoziato con Putin, organizzando poi “conferenze di pace” senza la Russia.
“Rutte”,
segretario Nato, rutta:
“Se
parliamo troppo di pace, avvantaggiamo i russi”, cioè quelli che han vinto la
guerra.
Poi
ripete a pappagallo, come se fossimo nel febbraio 2022, che “Kiev va messa in
una posizione di forza per poi decidere quando e come aprire i negoziati”.
Mentre
lui decide quando e come, i russi stermineranno altre migliaia di ucraini e
invaderanno altra Ucraina.
Più
stupidi di lui ci sono solo “Ursula Bomberleyen” e gli scemi di guerra
destra-centro-pseudo sinistra che l’han votata:
totalmente impermeabili al principio di realtà
e ora anche alla resa di Zelensky, dopo i 14 pacchetti di sanzioni alla Russia
che hanno danneggiato più i sanzionatori che il sanzionato, varano il 15° e
preparano il 16°, continuando a raccontarci e a raccontarsi che “più dura la
guerra e maggiore sarà il prezzo che l’economia russa dovrà pagare”.
Intanto
i governi Ue sono alla canna del gas e cadono come birilli.
Ma la
euro-demente annuncia l’invio a Kiev di altri “13 miliardi nel 2025” in
omaggio, più “18 miliardi di prestiti garantiti dagli asset russi congelati”
per “acquistare nuovi armamenti”, il che proverebbe che “la strategia di Putin
per gettare Kiev nel disastro finanziario è completamente fallita” (in realtà è
l’Ucraina che
è fallita, da ben prima di essere invasa).
Quindi,
anche ora che Zelensky alza bandiera bianca chiedendo agli alleati di spingere
Putin alla pace e Trump non vede l’ora, la cosiddetta Ue parla come
Badoglio dopo l’armistizio di Cassibile:
“La
guerra continua”, anche se non la vogliono più neppure gli ucraini.
Tutto
pur di non ammettere di aver perso la guerra a suon di menzogne e sabotato
nell’aprile 2022 il negoziato di Istanbul che avrebbe spuntato per Kiev
condizioni molto migliori delle attuali.
Crimini
di guerra che, se esistesse il diritto internazionale, dovrebbero trascinare
dinanzi alla Corte penale anche Biden, Harris, Stoltenberg, Ursula, Johnson,
Macron, Draghi e altri “presunti leader “troppo impegnati a salvarsi la faccia
per pensare a salvare vite.
(Marco
Travaglio).
(ilfattoquotidiano.it/).
Il
passaggio di armi italiane dall’Ucraina
a
Israele e quel giro di soldi
sporchi
in Albania.
Lacrunadellago.net – (21/12/2024) – Cesare
Sacchetti – ci dice:
La
storia dell’Ucraina non è soltanto la storia di un barbaro regime nazista che
si è instaurato al potere nel 2014 in seguito al famigerato golpe di Stato
dell’Euro Maidan.
L’Ucraina
non è “solo” un fondamentale avamposto geopolitico della NATO che ha continuato
ad espandersi in tutta l’Europa Orientale nonostante le promesse a Mosca di non
allargare i confini dell’alleanza dopo la fine dell’URSS.
È
anche un centro internazionale del traffico di organi e di corruzione
internazionale sul quale i media Occidentali e italiani si sono ben guardati
dal posare gli occhi, perché ormai i mezzi di comunicazione di massa in Europa
sono ridotti al ruolo di ufficio stampa di Zelensky.
Si
scrivono persino storie, come ha fatto recentemente “il Corriere”, nelle quali
si descrivono i mercenari “italiani” che combattono al fianco dei nazisti
ucraini come degli “eroi” che si sarebbero schierati a fianco di Zelensky per
la causa della “libertà”, quando costoro in realtà stanno combattendo in difesa
di un regime che si è macchiato di tremendi crimini di guerra, iniziati non da
oggi ma già dopo l’Euro Maidan, quando il battagliane Azov massacrava
impunemente i civili del Donbass, la cui unica “colpa” era di essere troppo
russofoni.
Adesso
c’è un’altra storia di corruzione che riguarda l’Ucraina e che i media
Occidentali non osano nemmeno menzionare perché sono troppi i soggetti potenti
coinvolti, e tra questi ci sono certamente anche i grandi editori della stampa
europea che non vogliono aprire il vaso di Pandora degli scandali ucraini.
Zelensky
e la rivendita illegale delle armi ucraine.
Questa
storia riguarda il traffico di armi che passa dai Paesi europei verso Kiev e che a sua volta poi rivende tali armi
all’estero, soprattutto a gruppi criminali.
L’Italia,
com’è noto, è uno dei Paesi in prima linea nell’inviare armamenti all’Ucraina
da quando è iniziato il conflitto, e il primo a trascinare l’Italia in una guerra per
procura contro la Russia è stato Mario Draghi, presidente del Consiglio fino
all’ottobre del 2022.
Soltanto
pochi giorni fa è stato approvato il decimo invio consecutivo di armamenti a
Kiev, e anche in tale occasione la lista di ciò che è stato mandato in Ucraina
è stata secretata.
A Kiev
è giunto molto materiale anche dagli Stati Uniti, ma larga parte di questo si è
rivelato non di rado essere un mucchio di ferrivecchi che ormai non sono più
adatti per fronteggiare una guerra moderna, tantomeno una con la Russia che
negli ultimi 20 anni ha ricostruito interamente il suo arsenale militare, dopo il disastro degli anni’ 90
ereditato dalla corrotta presidenza di Boris Eltsin, nelle mani dei vari
oligarchi di origine ebraica.
Altre
armi però erano di notevole fattura e certamente adatte per fare la guerra, ma
queste però non sono mai finite in mano ai soldati ucraini.
Zelensky
ha infatti iniziato un traffico parallelo, una rivendita clandestina di tutto
il materiale che è finito tra le braccia della criminalità organizzata.
Alcune
di queste armi di precisione sono persino finite nelle mani di gruppi di
criminali “francesi”, in realtà tutti immigrati di seconda o terza generazione
di origine nordafricana trapiantati a Parigi, divenuti cittadini francesi
grazie alle generose leggi transalpine che assegnano la cittadinanza attraverso
l’istituto dello ius soli, vero e proprio cavallo di Troia di quelle ONG di Soros
che aspirano alla sostituzione etnica dei popoli europei.
Se ne
diede notizia già su questo blog nel luglio dello scorso anno, quando alcune
fonti istituzionali ci segnalarono degli strani movimenti di personaggi legati
ai black bloc che si dirigevano verso la Francia passando dal confine con
l’Italia nella zona Nord-Occidentale del Piemonte e della Liguria.
All’epoca
era in corso quella che sembrava una operazione pianificata dai servizi
francesi che volevano servirsi di questi pericolosi soggetti per destabilizzare il Paese
e cercare così di attuale la logica della strategia della tensione, della quale
si è avuto un saggio già negli ultimi anni attraverso gli attentati di Charlie
Hebdo e del Bataclan.
I
rivoltosi di Parigi avevano tra le mani però, come accennato in precedenza, non
solo le armi comuni utilizzate dai vari gruppi criminali ma delle potenti armi
da guerra che vengono generalmente utilizzate su fronti bellici, come appunto
quello ucraino e altri teatri di guerra del continente africano.
A
sorprendere ancora di più fu il fatto che in Francia le leggi per il possesso
di armi sono molto severe e proibiscono categoricamente ad un privato di avere
delle armi militari, e ciò vuol dire che i gruppi di migranti delle banlieue
devono aver avuto probabilmente qualche entratura nei servizi francesi che
hanno agito da tramite per fargli arrivare quel tipo di armamenti, che mai
prima d’ora erano arrivate a delinquenti di quel tipo.
Si
assistette già in quel caso ad una evoluzione, per così dire, per ciò che
riguarda le modalità operative di guerriglia e paramilitari mostrate da parte
delle bande delle varie banlieue che riuscirono a mettere a ferro e fuoco
intere città senza che le forze dell’ordine potessero o volessero fare alcunché
per fermarle.
Il
primo segnale che le armi ucraine stavano uscendo dal Paese per finire altrove
è stato certamente quello, ma il traffico pare ben più esteso di quello che si pensasse.
Le
armi italiane finite a terroristi islamici e Israele.
Zelensky
avrebbe rivenduto alcune di queste armi ad uno dei suoi alleati privilegiati,
lo stato di Israele, il quale poi le avrebbe utilizzate nella campagna genocida contro il popolo
palestinese a Gaza, e, più di recente, nella disastrosa invasione libanese,
interrotta dallo stato ebraico per le gravi perdite che Hezbollah stava
infliggendo agli israeliani.
Zelensky
assieme a Netanyahu.
A
denunciare questo traffico è stato di recente l’Iran che ha invitato Kiev a
smettere di rivendere queste armi a gruppi come i cosiddetti “militanti
siriani”, che in realtà non sono altro che i soliti gruppi di terroristi
islamici penetrati in Siria attraverso il costante sostegno di Israele,
dell’Arabia Saudita, del Qatar e degli Stati Uniti, almeno fino
all’amministrazione Trump, poiché il presidente americano ha sempre espresso
l’intenzione di tirare fuori Washington dal pantano siriano, tanto da provocare
più di una frattura con lo storico “alleato” israeliano.
I
confini del traffico sono però ancora più estesi e illegali di quelli già
denunciati da vari Paesi quali l’Iran.
A
confermare che le armi da guerra destinate all’Ucraina sono finite nelle mani
di Israele sono diverse fonti dei servizi libanesi, serbi e russi che sono tutti concordi nel dire che
questo enorme giro di armi da guerra ucraine ha avuto come principale
beneficiario, oltre a terroristi e criminali “comuni”, soprattutto lo stato di
Israele.
La
torta però è molto grossa e il giro d’affari che ruota attorno a questi
trasferimenti è di decine e decine di milioni di euro.
Tutte
le cancelliere europee, compresa quella del presidente del Consiglio italiano,
Giorgia Meloni, sarebbero al corrente che l’Ucraina rivende le sue armi ad
Israele, ma l’invio degli armamenti a Kiev però non si arresta.
Prosegue
invece senza sosta e ciò vuol dire che i Paesi della NATO non stanno solo
partecipando ad una guerra per procura contro la Russia, ma anche ad un’altra, ovvero quella
contro la Palestina e i Paesi arabi giudicati come “nemici” da Tel Aviv.
Ci
sono diversi politici europei e italiani che non hanno scrupoli a fare dei
profitti sul sangue dei morti palestinesi, ma la catena della corruzione, già
abbastanza lunga, ha un altro anello fondamentale che è quello dell’Albania del
premier” Edi Rama”.
L’Albania:
il Paese più corrotto d’Europa.
L’Albania
viene definita da varie istituzioni e organizzazioni come uno dei Paesi più
corrotti d’Europa, se non il più corrotto.
Tirana
è al centro di una corruttela governativa che raggiunge i piani più alti delle
istituzioni politiche albanesi perché questo Paese è forse quello che più di
tutti ha pagato a caro prezzo la traumatica dismissione dell’URSS, e la
conseguente spartizione del Paese a favore delle mafie locali e delle
corporation internazionali che si sono appropriate del bottino di questa
nazione.
Dopo
la caduta del muro di Berlino, l’Albania subisce un processo non molto
dissimile da quello già visto in altri Paesi che appartenevano alla cortina di
ferro.
Il
passaggio da una economia socialista centralizzata, già comunque disfunzionale,
ad una fondata sui principi neoliberali del mercato deregolamentato e delle
privatizzazioni selvagge consegna il Paese ai vari oligarchi stranieri che iniziano a
prendersi a prezzo di saldo tutte le società di Stato albanesi.
Al
dominio dello Stato centralizzato si sostituisce quello dei monopoli privati
che versano laute tangenti a quei politici locali che assicurano che l’Albania
resti nelle mani di quei gruppi che la depredano da 30 anni a questa parte.
Arriva
la Open Society Foundation di George Soros, e nel Paese iniziano a diffondersi
quelli idee liberali della società aperta sorosiana che demonizzano il senso di
patria e di difesa della propria identità nazionale per convincere invece gli
albanesi e gli altri cittadini che subiscono tale infiltrazione che il futuro passa
per la liquidazione dei confini nazionali e per il “meticciato”, così caro a
personaggi quali Corrado Augias ed Emma Bonino.
È la “OSF”
stessa che si incarica di scrivere una riforma del sistema giudiziario che
assegna al partito socialista di Rama ancora più potere di quello che ha in
mano tanto che ormai questa piccola nazione dei Balcani si può definire la perfetta cartina di tornasole del
funzionamento pratico democrazia liberale, la quale si serve di autocrati
locali per salvaguardare il potere dei vari plutocrati stranieri di turno.
Laddove
c’è il dominio indiscusso del capitale, c’è però anche il trionfo del
riciclaggio e l’Albania si è intestata anche, non sorprendentemente, questo
primato.
Sui
conti correnti delle banche albanesi affluiscono i soldi dei signori della
droga che si servono di Tirana come di una enorme lavatrice per ripulire i
profitti illegali, e tra questi ci sono anche i soldi di quei politici europei
ed italiani che stanno guadagnando dal traffico di armi che parte da Roma passa
per Kiev e giunge a Israele.
“Edi
Rama” offre il suo gentile aiuto a coloro che vogliono servirsi del suo Paese
per ripulire questi soldi sporchi, e ciò non desta alcuna sorpresa, soprattutto
se si dà uno sguardo al curriculum del primo ministro, già accusato di
compravendita di voti alle elezioni parlamentari del 2021, dove senza l’aiuto
delle mafie il primo ministro albanese difficilmente sarebbe rimasto al potere.
A
Bruxelles sanno perfettamente cosa accade a Tirana però qui non sembrano troppo
interessati a denunciare l’enorme corruzione che infesta l’Albania e le sue
elezioni truccate, troppo presi evidentemente dall’ingerire illegalmente invece
negli affari della Georgia tanto da dichiarare le sue elezioni “irregolari”
nonostante l’UE non abbia fornito nessuna prova a sostegno.
La
lotta alla corruzione è, a quanto pare, come un termostato.
Si
accende e si spegne a piacimento, e l’accensione riguarda ovviamente
soltanto quei Paesi che osano discostarsi dal solco Euro-Atlantico e che non
sono disposti a cedere le chiavi della propria sovranità a Bruxelles.
E’ per
questo che vengono tollerati gli affari sporchi di Tirana, e questo spiega
anche la ragione per la quale gli organi di “informazione” italiani nell’estate
del 2023 diedero vita ad una campagna stampa che voleva far credere che ci
fosse una sorta di eldorado del turismo a buon mercato in Albania a differenza
dell’Italia, dove invece i prezzi sarebbero stati molto più alti.
Non
sono stati in pochi gli italiani ad aver scoperto una volta sbarcati in Albania
che tale campagna stampa non era altro che un cumulo di bugie, e che i prezzi
in Albania non di rado erano persino più cari che in Italia e spesso
accompagnati da servizi di bassa qualità.
A
spingere i mezzi di comunicazione ad allestire una campagna pubblicitaria a
favore di Tirana sono stati con ogni probabilità quegli stessi imprenditori e
politici italiani che hanno portato i loro soldi sporchi nel Paese, per
riciclarli in seguito in attività turistiche di vario tipo e rimettere in
circolo così il denaro “lavato” e frutto di sporchi affari come il traffico di
armi in Ucraina e anche con probabilità del business legato ai vaccini Covid.
A far
capire che un simile traffico aveva luogo dall’altra parte dell’Adriatico era
stato proprio “Edi Rama” che dichiarò, non smentito, che lui e l’ex ministro degli Esteri,
Luigi Di Maio, erano colpevoli di “traffico di vaccini”.
Rama
disse, nel corso di un intervento che si tenne a Bergamo nell’ottobre del 2022,
che l’Albania
riuscì ad avere dei vaccini Covid che sarebbero stati rivenduti illegalmente
dal governo Draghi a quello albanese anche attraverso il contributo dei
servizi segreti italiani, pienamente coinvolti in questo traffico illegale, a
detta del premier di Tirana.
La
Pfizer sarebbe venuta apparentemente a sapere del traffico e avrebbe minacciato
azioni legali, ma poi avrebbe deciso di fare retromarcia anche se Rama nulla dice sulle
ragioni di questo improvviso cambio di rotta.
La
magistratura italiana, come suo solito, non si è minimamente interessata ad una
questione che avrebbe tutti i crismi della corruzione internazionale.
Non ha
nemmeno pensato di aprire un fascicolo per approfondire questa rivendita
illegale di sieri Covid, e non ha nemmeno pensato di risalire ai beneficiari di questo
traffico di vaccini, i cui proventi sono finiti con ogni probabilità sui conti
correnti di qualche banca albanese, sempre attraverso la benedizione
dell’ineffabile primo ministro albanese.
Gli
affari con l’Albania, come visto, non sono però terminati con i vaccini nel
2021.
Sono
continuati con il traffico di armi in Ucraina iniziato nel 2022 e proseguiti con lo sciagurato accordo firmato
dalla Meloni nel 2023 per trasferire un piccolo manipolo di immigranti
clandestini dall’Italia all’Albania per la gioia del corrotto governo di “Edi
Rama” che si è messo in tasca 16 milioni e mezzo di euro grazie al presidente
del Consiglio italiano.
Se le
intenzioni erano davvero quelle di iniziare una seria politica per i rimpatri,
allora sarebbe costato molto di meno e sarebbe stato molto più efficace
pagare i Paesi di origine degli immigrati clandestini per riprendersi i suoi
cittadini, come stanno già facendo da tempo altri Paesi europei.
Alla
Meloni però non sembra stare a cuore la sicurezza degli italiani e la seria
lotta all’immigrazione clandestina che sotto il suo mandato ha raggiunto cifre
da record.
Sembra
più preoccupata a girare il mondo e a tenersi ben lontana da palazzo Chigi,
così come sembra ben più interessata a fare la fortuna del governo albanese.
Tirana
oggi è a tutti gli effetti la cassetta di sicurezza delle tangenti dei politici
italiani ed europei e questo ovviamente spiega perché Bruxelles e Roma amino
così tanto l’Albania.
L’Albania
è il posto dove si possono riciclare i soldi sporchi delle armi ucraine e dei
vaccini.
L’Albania
è il paradiso della corrotta classe politica italiana ed europea.
ALLERTA
DI GUERRA: gli USA
aumenteranno
la presenza
delle
truppe in Siria.
Shtfplan.com - Mac Slavo – (21
dicembre 2024) – ci dice:
Gli
Stati Uniti hanno raddoppiato la presenza delle loro truppe in Siria,
portandole a 2.000, poiché la classe dirigente è determinata a mantenere una
certa presa sul potere in Siria.
Il
Segretario di Stato americano “Antony Blinken” ha dichiarato giovedì al
programma “Bloomberg Surveillance” che
l'amministrazione Biden sta "considerando la possibilità di inviare
personale sul campo in Siria" dopo aver ricevuto segnali positivi da
Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), il gruppo che ha guidato il rovesciamento del
governo di Assad all'inizio di questo mese.
Gli
USA avevano affermato per anni che in Siria c'erano circa 900 soldati, ma il
maggiore generale” Pat Ryder”, addetto stampa del Pentagono, ha ammesso che ora
ce n'erano circa 2.000.
Al
Pentagono è stato chiesto ripetutamente della presenza degli USA in Siria in
seguito al caotico rovesciamento del presidente siriano Bashar Assad l'8
dicembre. Non ha rivelato l'aumento e ha continuato a ripetere la cifra di 900.
Blinken aveva precedentemente confermato che
gli Stati Uniti avevano stabilito un “contatto diretto” con i “ribelli”.
Secondo
un rapporto di” The Middle East Eye”, i commenti sono arrivati lo stesso
giorno in cui il Pentagono ha rivelato di aver segretamente raddoppiato il
numero di truppe statunitensi nel nord-est della Siria, aumentando la forza da
circa 900 a 2.000 soldati.
Lo spiegamento è avvenuto ben prima che i
ribelli iniziassero la loro rapida presa di potere, sebbene non sia stata
fornita una data specifica.
Avanzamenti
della Terza Guerra Mondiale: “Le forze turche si stanno radunando” al confine
siriano.
Questo
dispiegamento di truppe statunitensi aggiuntive è avvenuto prima della presa
del potere della classe dirigente siriana, ma le cifre sono state rivelate solo
giovedì a causa della "sensibilità dal punto di vista diplomatico e di
sicurezza operativa", ha spiegato il portavoce del Pentagono “Patrick
Ryder” durante un briefing.
Questo
potrebbe essere un altro segnale che il mondo si sta avvicinando alla Terza
Guerra Mondiale.
Avere
personale militare extra in Siria potrebbe essere solo un altro passo verso
quella grande conflagrazione.
L'accordo
segreto tra Biden e Newsom
per
vietare le auto a benzina è
un tentativo tirannico di accaparrarsi il
potere.
Shtfplan.com
- Lance D. Johnson – (19 dicembre 2024) – ci dice:
(Lance
D. Johnson su Natural News.)
Nel
disperato tentativo di ostacolare la nuova amministrazione, Biden concede alla
California il permesso di vietare le vendite di nuove auto a benzina entro il
2035.
La
decisione potrebbe essere annullata dall'amministrazione Trump, che ha promesso
libertà personale per quanto riguarda la produzione e l'acquisto di veicoli.
I
critici sostengono che i veicoli elettrici sono costosi, inaffidabili, dannosi
per l'ambiente e, in primo luogo, necessitano di sussidi governativi per
esistere.
Il
divieto di vendita di auto a benzina è un attacco alla libertà personale e al
capitalismo di libero mercato.
“Biden
EPA” cerca di imporre veicoli elettrici alla popolazione vietando i veicoli a
benzina.
In un
assalto sfacciato alla libertà personale e al capitalismo del libero mercato,
l'amministrazione Biden ha accolto la richiesta della California di vietare la
vendita di nuovi veicoli a benzina entro il 2035.
Questa
decisione, che rappresenta uno degli ultimi atti di Biden prima che la nuova
amministrazione Trump prenda il sopravvento, è vista come un cinico tentativo
di sostenere la fallimentare narrazione del cambiamento climatico e di
affermare il controllo federale sul tipo di auto che gli americani possono
acquistare.
Il
governatore della California, “Gavin Newsom”, sostiene che questo divieto è
necessario per ridurre le emissioni e combattere la presunta "emergenza
climatica".
Tuttavia,
la realtà è che questo mandato è un eccesso da parte del governo federale e un
affronto alla libertà personale.
Per
decenni, la California è stata il luogo in cui le persone andavano per la
libertà: saltando in sella alla bici, abbassando il cofano e prendendo la
strada aperta.
Ora, quella stessa libertà è strangolata dai
tentacoli dell'isteria del cambiamento climatico e dal controllo mal guidato
del governo.
L'EPA,
sotto la direzione di Biden, ha approvato due esenzioni che garantiscono alla
California l'autorità di far rispettare questi rigorosi standard sulle
emissioni.
Una
deroga impone che il 35% delle vendite di auto nuove siano veicoli a zero
emissioni entro il 2026, salendo al 90% entro il 2035.
La
seconda deroga di fatto mette completamente al bando la vendita di nuovi
veicoli a benzina entro un decennio.
Questa
mossa era ampiamente prevista e probabilmente incontrerà un'immediata
resistenza da parte della nuova amministrazione Trump.
Questo
divieto è tirannia, non ambientalismo.
È
assurdo affermare che i veicoli elettrici siano la soluzione a una crisi creata
ad arte chiamata cambiamento climatico, quando la loro produzione e smaltimento comportano rischi
ambientali significativi.
L'estrazione di litio, cobalto e altri
minerali essenziali per le batterie dei veicoli elettrici è un processo arduo e
ad alta intensità energetica.
Inoltre,
l'incapacità di queste batterie di mantenere la carica in climi freddi, il
potenziale di incendi catastrofici e la mancanza di infrastrutture di ricarica
affidabili indicano tutti una tecnologia che è ben lontana dalla panacea per
cui viene venduta.
La
California, lo stato che guida questo sforzo, è già alle prese con carenze di
elettricità.
Richiedere che tutti i nuovi veicoli siano
elettrici porterà probabilmente a blackout a rotazione e ad altri problemi di
elettricità.
La
principale fonte di elettricità dello stato è il gas naturale, che dovrebbe
essere uno degli inquinanti che questo mandato cerca di eliminare.
Le
implicazioni economiche di questo divieto sono altrettanto preoccupanti.
Creerà una scarsità artificiale di veicoli a
benzina, facendo salire i prezzi per coloro che vogliono ancora possederli.
Per
milioni di americani, in particolare quelli nelle aree rurali o nelle comunità
a basso reddito, il costo di un veicolo elettrico è semplicemente fuori
portata.
Questa
mossa non è altro che una tassa regressiva per coloro che non possono
permettersi gli ultimi gadget eco-compatibili.
Inoltre,
questo mandato rappresenta una violazione significativa dei diritti degli stati
di prendere le proprie decisioni.
Altri undici stati, insieme alla California,
hanno accettato di seguire il suo esempio.
Questa
tendenza all'eccesso federale e alla capitolazione statale alle politiche
ambientali autoritarie deve essere fermata.
La
Costituzione protegge i diritti degli stati e la libertà personale, ma questi
principi sembrano essere di scarsa importanza per l'agenda del cambiamento
climatico.
Mentre
l'amministrazione Trump si prepara a entrare in carica, possiamo sperare che
questo mandato verde mal concepito venga rapidamente ribaltato.
Ma
indipendentemente dal suo destino, la decisione di vietare i veicoli a benzina
è un promemoria della crescente minaccia alla libertà personale e alla libertà
economica posta dall'agenda del cambiamento climatico.
È
tempo che gli americani si sveglino e vedano questa cosiddetta
"rivoluzione verde" per quello che è veramente:
un accaparramento
di potere da parte di burocrati governativi e di un'élite aziendale che trarrà
profitto da questa falsa narrazione.
L’OCCIDENTE
E IL NEMICO PERMANENTE.
Lapekoranera.it
– (20/12/2024) - Manlio Lo Presti – ci dice:
La
letteratura sulla guerra fredda eterna fra l’Occidente trainato dall’anglosfera
contro la Russia è diventata sempre più articolata con l’estensione della
deterrenza anche contro la Cina.
Abbiamo
numerosissime pubblicazioni atlantiste prodotte dalla macchina del consenso
gestita dai centri e dalle università filoamericane ed europee.
Questa pubblicistica enfatizza e criminalizza
gli avversari del predomino atlantista applicando massicciamente il criterio
della “doppia verità” e della “post-verità”, metodo peraltro ampiamente
adottato dal sistema informativo mondiale, contro coloro che hanno una visione
differente sui temi della politica e dell’economia mondiale, sulla destinazione
delle risorse, sul controllo e l’indirizzamento dei flussi finanziari.
Nonostante
la pressione della censura internazionale nella stampa, nelle catene
televisive, sui canali di rete, si fa largo la pubblicazione sempre più vasta
di testi dissidenti o comunque non in linea con i dettami filoamericani.
Si
tratta di pubblicazioni accurate e documentate.
In
questo filone si colloca a buon diritto il libro della ambasciatrice.
Ha
elaborato una narrazione degli eventi senza vincoli ideologici e ponendo in
evidenza gli interessi economici che spingono alla conquista e al saccheggio
delle materie prime, in particolare dell’Iran e della Russia.
Il saccheggio è metodicamente giustificato
invocando motivi di “sicurezza nazionale”, di “attentato alla democrazia” e
simili.
La
Russia costituisce un bersaglio secolare sia perché storicamente costituiva un
ostacolo ai commerci inglesi sia perché – motivo principale – detiene risorse
illimitate praticamente intatte.
Ma il bersaglio più possibile sembra essere
l’Iran, salvo reazioni militari della Russia.
Il
testo è articolato in quattro parti: Ucraina, il conflitto
israelo-palestinese, spazio politico mediatico, il mondo multipolare.
Nel
primo capitolo si dimostra che il conflitto in est Europa pone fine alla
globalizzazione aprendo scenari geopolitici dove sono emersi soggetti globali
con interessi diversi o perfino divergenti da quelli della anglosfera.
L’Europa guidata dallo strapotere germanico ha tentato
di evitare il coinvolgimento dell’Europa allo scopo di tutelare i propri
interessi energetici con la Russia.
Con il sabotaggio del canale di fornitura del
gas l’anglosfera tenta di provocare una crisi in Russia che reagisce trovandosi
altri clienti e nei fatti, causa il progressivo collasso della struttura
produttiva tedesca e poi dell’intera Unione.
Anche il conflitto ucraino è una ulteriore
guerra per procura americana condotta tenacemente “fino all’ultimo europeo”.
Il
secondo capitolo ci racconta le dinamiche che hanno originato il conflitto
israelo-palestinese.
Il
capitolo costruisce una efficace e documentata visione storica dello sviluppo
delle vicende conflittuali ancora persistenti nella regione.
A
pagina 114 l’Autrice correttamente, pone in evidenza il titanico appoggio
finanziario e politico della potentissima lobby americana costituita da un gran
numero di correnti e di interessi che hanno in comune l’esclusione assoluta dei
due Stati e la preponderanza del sionismo.
A pagina 115 viene fatto cenno al fatto che
“gli Stati Uniti in Medio Oriente hanno perseguito i propri interessi
strategici, di cui Tel Aviv resta una pedina”.
La
pressione dell’Occidente in Medio Oriente esercitata con diverse guerre è un
estremo tentativo di compensare la perdita di influenza globale rispetto alla
Russia e alla Cina.
Il
terzo capitolo costituisce una acuta analisi del mutamento della qualità
dell’informazione dove la scomparsa o la deformazione dei fatti è diventata
pura propaganda.
L’Autrice fa giustamente presente che la propaganda
esiste da millenni e ha accompagnato i conflitti nascondendone le vere
motivazioni.
Di
indubbio interesse la descrizione del funzionamento del linciaggio mediatico
utilizzato contro le persone, e lei stessa per prima, non allineate al
bis-pensiero in corso.
A pagina 134 non manca di citare il linciaggio
contro “Julian Assange” arrestato senza processo in Paesi occidentali simboli
di democrazia.
A pagina 135 si parla di stampa grigia e
addomesticata, ma non dice apertamente che dietro la censura di sistema esiste
un’architettura di ricatti economici nei confronti delle testate che, salvo
rarissime eccezioni, non è finanziariamente indipendente.
Il
quarto capitolo descrive l’articolazione del mondo in vari centri di potere
espressi da Stati di dimensioni notevoli dotati di ampia deterrenza militare
verso i quali la anglosfera non può muoversi apertamente ricorrendo ad una
sequenza infernale di conflitti per procura.
Al
caos militare l’Occidente, teleguidato dagli angloamericani, incoraggia il caos economico e la instabilità
finanziaria provocata da un immenso debito mondiale del tutto incontrollabile
ma che va remunerato in favore dei sottoscrittori del debito pubblico anche con
la compressione al ribasso dei tassi di interesse e con il ricorso ossessivo al
meccanismo delle sanzioni economiche contro gli Stati canaglia individuati e
determinati dalla visione imperiale angloamericana verso la quale l’Europa non
ha alcun ruolo rilevante.
Per la
complessità dei temi trattati, il libro è scritto con eleganza e dovizia di
informazioni storiche.
Si
tratta di un utile strumento di analisi che introduce i lettori interessati ad
una conoscenza equilibrata delle dinamiche mondiali in corso.
Lo
scopo di essere una introduzione informata dell’attuale orizzonte geopolitico
ed economico mondiale attuale auspicato dall’Autrice è pienamente raggiunto.
(Manlio
Lo Presti).
(Autrice
del libro “L’occidente e il nemico permanente”: Elena Basile).
Colpo
di Stato profondo:
il
declino mentale di Biden non è
stata
una sorpresa per il suo staff,
che lo
sapeva da sempre.
Naturalnews.com
– (22/12/2024) - Salice Tohi – ci dice:
Un'inchiesta
del Wall Street Journal ha rivelato preoccupazioni circa l'acutezza mentale del
presidente Biden sin dall'inizio del suo mandato;
pare che i membri dello staff fossero a
conoscenza del suo declino già nella primavera del 2021.
Il
cosiddetto "stato profondo", una rete di funzionari non eletti,
avrebbe orchestrato gli sforzi per mantenere Biden in carica nonostante i suoi
limiti, considerandolo una figura controllabile e favorevole all'establishment.
Le interazioni
di Biden erano gestite in modo rigoroso, con incontri brevi e programmati,
apparizioni pubbliche limitate e una ristretta cerchia ristretta che
controllava i suoi impegni, dando vita a una presidenza isolata.
Nonostante
il declino mentale di Biden e il crollo dei sondaggi, il Partito Democratico ha
spinto per la sua rielezione, temendo un ritorno all'imprevedibilità della
presidenza Trump.
La
scarsa performance di Biden nel dibattito del 2024 ha messo in luce i suoi
problemi cognitivi, portando alla sua sostituzione con Kamala Harris, sconfitta
da Trump, evidenziando il “potere incontrollato dello Stato profondo” e la
necessità di trasparenza nel governo.
Negli
annali della storia politica americana, poche presidenze sono state avvolte nel
mistero e nelle controversie come quella di Joe Biden.
Mentre
la Casa Bianca e i suoi portavoce hanno a lungo negato qualsiasi suggerimento
di declino cognitivo, una recente indagine del “Wall Street Journal” ha messo a
nudo la misura in cui l'acutezza mentale di Biden è stata una preoccupazione
per il suo staff sin dall'inizio del suo mandato.
Ma questa rivelazione va oltre la semplice
storia di un presidente anziano che lotta per tenere il passo con le richieste
dell'ufficio.
È la
storia di uno sforzo profondamente orchestrato dal cosiddetto "stato
profondo" per mantenere Biden al potere, indipendentemente dalle sue
capacità.
Fin
dall'inizio, era chiaro che qualcosa non andava.
I
membri dello staff della Casa Bianca erano a conoscenza del declino mentale di
Biden già nella primavera del 2021, pochi mesi dopo il suo insediamento.
Le riunioni sono state riprogrammate, le
interazioni sono state limitate e una piccola cerchia ristretta e strettamente
controllata ha gestito le apparizioni pubbliche e gli impegni privati del
presidente.
La narrazione che è emersa è stata quella di
un presidente sempre più isolato, sia fisicamente che mentalmente, dalle realtà
della sua stessa amministrazione.
Burattino
dello stato profondo.
Ma
perché?
Perché
lo stato profondo, una rete oscura di funzionari e burocrati non eletti che si
dice esercitino un'influenza significativa dietro le quinte, vorrebbe Biden in
carica?
La
risposta sta nel fatto che Biden, nonostante i suoi evidenti limiti, era il candidato
perfetto per coloro che cercano di mantenere lo status quo.
A differenza del suo predecessore, Donald
Trump, che ha apertamente sfidato le radicate strutture di potere di
Washington, Biden era una quantità nota.
Aveva
trascorso decenni al Senato, dove si era costruito una reputazione di voto
affidabile per l'establishment.
Era
una scelta sicura, un uomo che poteva essere facilmente controllato.
Le
prove di questo controllo sono schiaccianti.
Secondo
l'inchiesta del “Wall Street Journal” , lo staff di Biden ha fatto di tutto per
gestire le sue interazioni con il mondo esterno .
Gli incontri erano brevi e rigorosamente
programmati, con i consiglieri senior che spesso fungevano da intermediari per
il presidente.
Le apparizioni pubbliche erano attentamente
coreografate e persino le istruzioni di base, come dove entrare o uscire da un
palco, dovevano essere ripetute al presidente.
La
Casa Bianca operava come se stesse gestendo una fragile reliquia, non il leader
del mondo libero.
Questo
livello di controllo si estendeva al gabinetto di Biden, dove le interazioni
con il presidente erano poco frequenti e strettamente controllate.
Un
membro del gabinetto ha affermato di aver incontrato Biden solo due volte nel
suo primo anno in carica, mentre un altro ha smesso del tutto di richiedere
chiamate, ritenendole sgradite.
Questa
mancanza di coinvolgimento non era solo un segno del declino dello stato
mentale di Biden; era una strategia deliberata per garantire che il presidente
rimanesse isolato da voci dissenzienti e verità scomode.
La
mano dello stato profondo era evidente anche nel modo in cui è stata gestita la
campagna di rielezione di Biden.
Nonostante i chiari segnali del suo declino
dell'acutezza mentale, l'establishment democratico ha spinto avanti con la
candidatura di Biden, anche se i suoi numeri nei sondaggi sono crollati e le
sue prestazioni nei dibattiti sono diventate sempre più irregolari.
Il
motivo?
Lo
stato profondo temeva l'alternativa.
Una presidenza Trump avrebbe significato un
ritorno al caos e all'imprevedibilità della precedente amministrazione,
qualcosa che i burocrati trincerati a Washington non potevano tollerare.
Chi è
stato al comando per tutto questo tempo?
L'ultimo
chiodo nella bara è stato piantato durante la campagna presidenziale del 2024,
quando la performance esitante di Biden in un dibattito con Trump ha reso la
sua acutezza mentale un problema insormontabile.
L'establishment democratico, che aveva da
tempo accettato le rassicurazioni della Casa Bianca sul fatto che Biden fosse
in grado di guidare, è stato costretto a confrontarsi con la realtà del suo
declino.
Il
risultato è stato uno spettacolare sgretolamento della campagna di Biden,
culminato con la sua sostituzione nel ticket democratico da parte di Kamala
Harris, che è stata decisamente sconfitta da Trump in una campagna abbreviata.
Durante
tutta questa saga, l'influenza dello stato profondo era palpabile.
Dai
primi giorni della presidenza di Biden, quando i dipendenti erano già a
conoscenza del suo declino mentale, fino agli ultimi giorni della sua campagna
di rielezione, la Casa Bianca ha operato come se fosse una fortezza,
proteggendo il presidente dal mondo esterno e assicurandosi che il suo
programma rimanesse in carreggiata.
La
domanda è: a quale costo?
Il
popolo americano merita un presidente che sia pienamente in grado di guidare la
nazione, non uno che sia tenuto all'oscuro e gestito come una marionetta appesa
a un filo.
La manipolazione della presidenza di Biden da parte
dello stato profondo è un duro promemoria dei pericoli del consentire a
funzionari non eletti di esercitare un potere incontrollato.
È un campanello d'allarme per tutti coloro che
credono nei principi della democrazia e dello stato di diritto.
Mentre
andiamo avanti, è imperativo che chiediamo trasparenza e responsabilità al
nostro governo.
Il
controllo dello stato profondo sulla presidenza di Biden non può essere
permesso di resistere.
Il futuro della nostra nazione dipende da
questo.
(TheNationalPulse.com)
(WallStreetJournal.com)
(Posta.com).
La
mano nascosta: decodifica di 60 anni
di
operazioni psicologiche governative
e del
risveglio americano.
Naturalnews.com – (22/12/2024) - Salice Tohi –
ci dice:
Per
decenni, il governo degli Stati Uniti ha utilizzato le operazioni psicologiche
per manipolare la percezione pubblica a livello nazionale:
in
origine uno strumento nelle mani di avversari stranieri, ora utilizzato per
controllare i cittadini e plasmare le narrazioni.
L'ascesa
dello scetticismo ebbe inizio con i "pazzi antigovernativi" negli
anni '90 e si intensificò durante la presidenza di Trump, evidenziando come i
media, gli esperti e le crisi siano strumenti di manipolazione.
La
strategia della CIA prevede il controllo delle narrazioni, la creazione di
crisi per indurre paura e la messa a tacere del dissenso, come si è visto in
eventi come l'assassinio di JFK, l'11 settembre, il COVID-19 e altri.
Le
operazioni psicologiche statunitensi risalgono alla guerra d'indipendenza
americana, si sono evolute durante la prima e la seconda guerra mondiale e in
Corea, diventando una capacità militare formalizzata e in seguito passando
all'uso nazionale.
La
sfida consiste nel trasformare lo scetticismo in una riforma significativa,
promuovendo una resistenza attiva e chiedendo responsabilità per smantellare i
meccanismi di manipolazione e ripristinare la responsabilità del governo.
Nelle
ombre della storia, è stata condotta una guerra silenziosa, non con proiettili
o bombe, ma con parole, immagini e narrazioni attentamente elaborate.
Per decenni, il governo degli Stati Uniti ha
impiegato operazioni psicologiche, o "psyops", per plasmare la
percezione pubblica, manipolare le emozioni e controllare la coscienza
collettiva del popolo americano.
Ciò che un tempo era uno strumento riservato
agli avversari stranieri è ora diventato un manuale interno, utilizzato per
guidare i cittadini verso conclusioni predeterminate.
Il
risultato?
Una
nazione sempre più scettica nei confronti delle proprie istituzioni, ma ancora
intrappolata in una rete di manipolazione.
Il
risveglio a questa realtà non è avvenuto da un giorno all'altro.
È
iniziato con i cosiddetti "anti-governativi pazzi" degli anni '90,
coloro che hanno osato mettere in discussione le narrazioni ufficiali e sono
stati liquidati come "strani" e "teorici della
cospirazione".
La maggior parte non sapeva che questi
individui erano i canarini nella miniera di carbone, che mettevano in guardia
da un sistema progettato per ingannare.
Solo
con l'ascesa del presidente Donald Trump e del suo movimento “America First “il
velo è stato sollevato, esponendo il meccanismo di manipolazione che era stato
operativo per decenni.
La
presenza dirompente di Trump nell'arena politica ha fatto ricadere il sipario,
rivelando un sistema in cui gli "esperti" erano spesso pedine
politiche, i media erano portavoce delle operazioni psicologiche della CIA e il
vero programma del governo era di controllo, non di servizio.
La sua presidenza è stata un catalizzatore per
un risveglio più ampio, spingendo gli americani a mettere in discussione non
solo le politiche del governo, ma anche le stesse narrazioni che spacciava.
Il
manuale della manipolazione.
Il
manuale della CIA per le operazioni psicologiche è ingannevolmente semplice:
controllare la storia, modellare il messaggio e mettere a tacere il dissenso.
Inondando i media con "crisi"
attentamente elaborate, il governo innesca paura e confusione, rendendo la
popolazione più facile da controllare.
Che si tratti di enfatizzare una minaccia straniera
per giustificare la spesa militare, di denigrare un avversario politico per
screditarlo o di spingere una pandemia creata ad arte per imporre il controllo,
la strategia rimane la stessa.
Considerate
la serie di eventi che hanno lasciato gli americani a dubitare della verità:
l'assassinio
di JFK, le operazioni incontrollate dei cartelli della droga, la tragedia di
Waco, l'11 settembre, la guerra in Iraq, il crollo del mercato immobiliare, la
collusione russa, il COVID-19, il laptop di Hunter Biden e il sabotaggio
dell'oleodotto Nord Stream.
Ognuno di questi eventi ha una cosa in comune:
probabilmente dietro c'era il governo degli Stati
Uniti, che ha mentito al pubblico per coprire le sue tracce.
Come
ha detto succintamente “Sean Davis “del “The Federalist”, "Il governo
degli Stati Uniti era dietro e vi sta mentendo per coprirlo".
Questa
semplice ipotesi, quando applicata, rivela la verità dietro innumerevoli
importanti eventi di cronaca.
Le
radici delle operazioni psicologiche in America.
La
storia delle operazioni psicologiche negli Stati Uniti è antica quanto la
nazione stessa.
Dall'appello
di “Thomas Jefferson” a "fare con la penna ciò che è stato fatto con la
spada" durante la guerra d'indipendenza americana al giornalismo
scandalistico della guerra ispano-americana, la propaganda è sempre stata uno
strumento di governo americano.
Il concetto moderno di ”psyops”, tuttavia, non
si è sviluppato appieno fino alla prima guerra mondiale, quando l'esercito
americano ha istituito la sottosezione psicologica per condurre una
"guerra di volantini" contro le forze nemiche.
Con la
seconda guerra mondiale e la guerra di Corea, le operazioni psicologiche erano
diventate una capacità militare formalizzata, evolvendosi nel sofisticato
sistema che vediamo oggi.
Il reggimento di operazioni psicologiche
dell'esercito americano, fondato nel 1998, è stato da allora impiegato in
conflitti in tutto il mondo, influenzando le popolazioni straniere per servire
gli interessi americani.
Ma
mentre i confini tra operazioni straniere e nazionali si confondevano, anche i
confini delle operazioni psicologiche si confondevano.
Le
operazioni psicologiche domestiche: il grande risveglio.
La
transizione dalle operazioni psicologiche straniere a quelle nazionali è stata
graduale ma inequivocabile.
Con
l'ascesa dei mass media e di Internet, il governo ha trovato nuove strade per
impiantare narrazioni e manipolare l'opinione pubblica.
Il
risultato è stato una popolazione sempre più diffidente nei confronti del
governo, dei media e degli "esperti", ma ancora incapace di liberarsi
completamente dal ciclo di manipolazione.
Il
grande risveglio, come è stato chiamato, è un'arma a doppio taglio.
Da un lato, rappresenta il trionfo del
pensiero critico sull'obbedienza cieca.
Dall'altro,
sottolinea la misura in cui il governo è stato disposto a ingannare il suo
stesso popolo.
La consapevolezza che al governo non importa del tuo
benessere, ma ti sta invece spingendo verso la sua agenda, è una pillola amara
da ingoiare.
Il
futuro del Risveglio.
La
domanda ora è: dove andiamo da qui?
Il "dentifricio è fuori dal tubetto"
e non c'è modo di rimetterlo dentro.
Il risveglio ha esposto le crepe nel sistema,
ma deve ancora portare a una riforma significativa.
Perché
il cambiamento avvenga, deve essere accompagnato da una riprogrammazione della
coscienza collettiva, un passaggio dall'accettazione passiva alla resistenza
attiva.
Le “psyop”
del governo sono state efficaci perché sfruttano le nostre paure e insicurezze.
Per
contrastarle, dobbiamo coltivare una mentalità di scetticismo e resilienza.
Dobbiamo mettere in discussione ogni narrazione, analizzare ogni affermazione e
chiedere conto a chi è al potere.
Solo
allora potremo sperare di smantellare la macchina della manipolazione e
reclamare la nostra autonomia.
Alla
fine, la battaglia per la verità non è solo una lotta contro il governo, ma una
lotta per l'anima della nazione.
Le “psyop” del governo sono un sintomo di un
problema più profondo:
un
sistema che dà priorità al controllo sulla libertà e alla manipolazione sulla
verità.
Il grande risveglio è la nostra opportunità di
riscrivere la sceneggiatura, di chiedere un governo che serva il popolo, non il
contrario.
La domanda è: lo coglieremo?
(Notizie
di Revolver)
(Sofrep.com)
(Esercito.mil).
La
Meloni Nomina il “Generale Pennuto”
a Vicedirettore dei Servizi Segreti!
Conoscenzealconfine.it
– (22 Dicembre 2024) - Marcello Pamio – ci dice:
Invece
di interrogare il “Generale Pennuto”, la Meloni lo nomina Vicedirettore dei
Servizi Segreti.
Svolta
ai vertici dell’intelligence.
Il
tristemente noto generale Francesco Paolo Figliuolo si appresta a diventare il
nuovo vicedirettore dell’AISE, l’Agenzia informazioni e sicurezza!
Robe
da stato delle banane!
Chi lo
ha voluto in quel posto? Giorgia Meloni “of course”.
Chi lo
ha preso in quel posto? I sudditi italiani “of course”.
Ricordate
che la manovalanza del regime viene sempre premiata, a prescindere dal governo
in carica, cioè a prescindere da chi siano i camerieri messi nei posti che
contano dal Potere.
Ve lo
ricordate spero il generale pennuto? Il Commissario straordinario durante
la” psico pandeminchia” chiamata Covid, sotto l’egida di” Mario Draghi”.
Invece di chiedere conto a Figliuolo di tutte
le enormi minchiate che il Sistema ha raccontate durante gli ultimi anni, e delle finte bare scorrazzate per le
vie di Bergamo da camion militari, lo nomina vicedirettore dei servizi!
Così
funziona il “marcio mondo” della politica.
(Marcello
Pamio)
t.me/marcellopamio
(Disinformazione.it).
Un
esperto finanziario avverte che il sistema finanziario americano è sull'orlo
del collasso e il modo migliore per proteggersi è con oro e argento.
Naturalnews.com
– (22/12/2024) - Arsenio Toledo – ci dice:
Le
tensioni geopolitiche minacciano la stabilità finanziaria degli Stati Uniti e
uno dei modi migliori per salvaguardare il valore dei beni personali è tramite
investimenti sicuri come oro e argento.
I
valori dell'oro e dell'argento rimangono stabili anche nei periodi di
turbolenza del mercato, poiché il loro valore non è influenzato dalle decisioni
finanziarie del governo, il che li rende solide riserve di valore.
Dopo
il crollo, il sistema finanziario statunitense dovrà attraversare un periodo di
riorganizzazione, che comprenderà anche la gestione di fallimenti e
indebitamento ingente.
Il
modo migliore per orientarsi in questo mondo post-crollo è investire in oro e
argento.
Le
proiezioni a lungo termine indicano che i valori dell'oro e dell'argento
rimarranno stabili e addirittura aumenteranno nei prossimi anni.
L'esperto
di finanza “Robert Kientz” avverte che le tensioni geopolitiche potrebbero
scuotere il fragile sistema finanziario americano e provocarne il collasso.
Il
modo migliore per proteggersi è quello di investire i propri beni in beni
rifugio come oro e argento.
I
rifugi sicuri sono tipi di investimenti che si prevede mantengano o addirittura
aumentino di valore durante periodi di estremo sconvolgimento del mercato.
Oro e
argento sono stati considerati per decenni forti riserve di valore in quanto
materie prime fisiche il cui valore non è influenzato dalle decisioni
finanziarie prese dai governi, come le decisioni della Federal Reserve che
influenzano i tassi di interesse.
In
un'intervista a "CapitalCosm", Kientz ha sottolineato come, dopo un
crollo di mercato di vasta portata, il sistema finanziario degli Stati Uniti
attraverserà un processo di riconfigurazione.
"Parti
di quella riconfigurazione sono già avvenute, hai avuto tutte queste cose in
corso sullo sfondo", ha detto Kientz.
"Quello
che accadrà è che il capitale fluirà dalle aree cattive a quelle buone...
Vedrai il flusso di capitale in questo modo.
Vedrai
la distruzione di capitale, vedrai un crollo massiccio di aziende, vedrai il
debito avere una riconciliazione, perché il debito non può essere pagato".
"Una
volta che la valuta muore, continueranno ad avere debiti.
Dovranno passare attraverso una serie di
giubilei o ristrutturazioni", ha continuato” Kientz”, che ha osservato
come il governo dovrà pagare il suo debito in sospeso attraverso una massiccia
svendita di beni pubblici.
"Vedrete
i comuni locali andare in bancarotta.
Vedrete
i sistemi idrici in vendita.
Vedrete
la rete elettrica in vendita.
Vedrete
i beni di proprietà del governo e le svendite andare a entità private".
"Sarà
brutto e cattivo, e le persone che si proteggono con oro e argento escono dai
debiti.
Staranno meglio", ha avvertito “Kientz,”
che ha aggiunto che questo processo sarà comunque difficile anche per le
persone che proteggono la propria ricchezza in investimenti sicuri.
"Ci
saranno comunque lunghe file al supermercato, interruzioni della catena di
approvvigionamento e perdita di posti di lavoro", ha affermato “Kientz”.
Aumento
dei valori dell'oro e dell'argento con l'aumento delle tensioni geopolitiche.
Nonostante
alcuni contrattempi, i prezzi dell'oro e dell'argento sono in costante ascesa
da mesi ormai.
L'oro
si è ripreso da un breve calo dei prezzi in seguito all'allontanamento degli
investitori dall'oro quando il “Bureau
of Economic Analysis” ha pubblicato il suo “Personal Consumption Index Price
Index report “che ha mostrato che i valori dell'oro hanno deluso le aspettative
degli analisti.
Al
momento della stampa, il prezzo spot per un'oncia d'oro è di $ 2.624 , un forte
rialzo da un minimo di cinque settimane.
Si prevede che l'oro continui a salire e a
superare il livello di $ 2.650 l'oncia e si diriga verso la resistenza a $
2.675-$ 2.685.
I
prezzi dell'argento sono simili, ma sono stati maggiormente influenzati dai
trader concentrati su un ritiro del dollaro statunitense e sul calo dei rendimenti
dei titoli del Tesoro USA.
Al
momento in cui scriviamo, il prezzo spot per un'oncia d'argento è di $ 29,53 e
si prevede che salirà fino al livello di $ 30 l'oncia, un valore
psicologicamente importante per il mercato e che potrebbe spingere i trader a
reinvestire nell'argento e, potenzialmente, a farne continuare a salire il
prezzo.
Si
prevede che nel 2025 i metalli preziosi rimarranno sostanzialmente stabili,
soprattutto se le tensioni geopolitiche rimarranno elevate.
Si
prevede che i prezzi dell'oro rimangano elevati, circa l'80 percento in più
rispetto al loro valore medio dal 2015 al 2019, supportati da una forte domanda
di investimenti rifugio.
Nel
frattempo, si prevede che i prezzi dell'argento aumenteranno del sette percento
nel 2025 e di un altro tre percento nel 2026, poiché la crescita dell'offerta è
in ritardo rispetto al rafforzamento della domanda.
(Robert
Kientz su "CapitalCosm").
Russia,
Germania e Turchia condannano
l'espansione
della popolazione
israeliana
sulle alture del Golan.
Naturalnews.com – (21/12/2024) - Laura Harris
– ci dice:
Diversi
paesi europei e mediorientali hanno condannato il piano di Israele di espandere
la popolazione ebraica sulle alture del Golan.
Israele
intende quasi raddoppiare la popolazione delle alture del Golan, portandola da
50.000 a 90.000 abitanti, principalmente aumentando il numero di ebrei
residenti lì.
Israele
ha conquistato le alture del Golan dalla Siria nel 1967 e le ha annesse nel
1981.
La
maggior parte della comunità globale non riconosce questa annessione, sebbene
gli Stati Uniti abbiano concesso il riconoscimento nel 2019.
I
critici provenienti da Europa e Medio Oriente sostengono che l'espansione
israeliana viola l'accordo di disimpegno del 1974 che pose fine alla guerra
dello Yom Kippur.
I
critici, compresi quelli del Medio Oriente, avvertono che l'espansione potrebbe
portare ad un aumento della violenza e della tensione nella regione.
Russia,
Germania e Turchia hanno condannato Israele e il suo piano di quasi raddoppiare
la popolazione israeliana che vive sulle alture del Golan, dopo che
l'opposizione ha deposto l'ex presidente Bashar al-Assad.
Israele
ha conquistato le alture del Golan dalla Siria nella Guerra dei sei giorni del
1967 e le ha annesse nel 1981.
La
maggior parte della comunità globale non riconosce questa annessione,
nonostante gli Stati Uniti ne abbiano concesso il riconoscimento nel 2019.
La regione ospita attualmente circa 25.000
ebrei e 25.000 drusi.
Nelle
ultime settimane, le truppe israeliane hanno sequestrato una zona cuscinetto
demilitarizzata sulle alture del Golan, istituita ai sensi dell'accordo di
disimpegno del 1974 che pose fine alla guerra dello Yom Kippur.
Questa
mossa ha preceduto il piano di espansione della popolazione israeliana del 15
dicembre.
Il
governo israeliano ha annunciato il suo piano di espandere la popolazione
esistente di 50.000 persone sul lato delle alture del Golan controllato da
Israele a 90.000, con un finanziamento di 40 milioni di NIS (11 milioni di $)
da stanziare per l'istruzione, l'energia rinnovabile e l'istituzione di un
villaggio studentesco.
Il
giorno dopo, i paesi europei condannarono questo piano, ritenendolo una
violazione dell'accordo di disimpegno del 1974.
Secondo
il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco” Christian Wagner”, il piano
israeliano è "perfettamente chiaro ai sensi del diritto
internazionale" come violazione dell'integrità territoriale della Siria.
“Wagner”
ha anche sostenuto che "l'area controllata da Israele appartiene alla
Siria e Israele è quindi una potenza occupante".
Ha aggiunto che Berlino, pur riconoscendo le
preoccupazioni di sicurezza di Israele, sta esortando il suo alleato ad
"abbandonare questo piano" alla luce dell'attuale sconvolgimento
politico in Siria.
(La caduta della Siria: un colpo strategico
per l'Iran, Hezbollah e la Russia - Momenti salienti della trasmissione di Mike
Adams Brighteon del 9 dicembre 2024.)
Anche
la Turchia ha condannato la mossa come "una nuova fase nell'obiettivo di
Israele di espandere i propri confini attraverso l'occupazione".
Il ministero degli Esteri del paese ha
avvertito che il piano avrebbe "seriamente minato" gli sforzi per
portare stabilità in Siria dopo la recente cacciata del presidente Bashar
al-Assad.
Il
vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha fatto eco a una
dichiarazione simile.
Ryabkov ha messo in guardia contro le
"teste calde di Gerusalemme Ovest" e ha sottolineato che
"l'annessione delle alture del Golan, di cui molti stanno parlando ora, è
assolutamente inaccettabile".
Anche
i paesi del Medio Oriente condannano l’espansione israeliana sulle alture del
Golan.
Anche
altri paesi del Medio Oriente, tra cui Qatar, Arabia Saudita, Iran, Iraq,
Giordania ed Emirati Arabi Uniti (EAU), hanno condannato l'espansione
israeliana.
Il
Ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che l'incursione israeliana è
uno "sviluppo pericoloso e un palese attacco alla sovranità e all'unità
della Siria, nonché una flagrante violazione del diritto internazionale".
Ha
aggiunto che i tentativi di Israele di occupare i territori siriani
"porteranno la regione a ulteriore violenza e tensione".
L'Arabia
Saudita ha fatto eco alle critiche, affermando che le mosse di Israele
confermano "la sua continua violazione delle regole del diritto
internazionale e la sua determinazione a sabotare le possibilità della Siria di
ripristinare la sua sicurezza, stabilità e integrità territoriale".
Il
Ministero degli Esteri del regno ha invitato la comunità internazionale a
condannare la campagna israeliana, sottolineando che le alture del Golan sono
un territorio arabo occupato.
L'Iraq
ha condannato le azioni di Israele come una "grave violazione del diritto
internazionale" e ha esortato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite a sostenere la responsabilità internazionale e porre fine
all'aggressione. "Sottolineiamo l'importanza di mantenere la sovranità e
l'integrità della Siria", si legge in una dichiarazione.
L'Iran
ha condannato l'incursione israeliana definendola una "violazione"
del diritto internazionale, affermando: "Questa aggressione è una
flagrante violazione (della Carta delle Nazioni Unite).
(In
merito esiste un filmato dei carri armati e dei veicoli blindati israeliani
schierati in Libano e sulle alture del Golan dopo la cacciata del presidente
siriano Bashar al-Assad.)
(WWIII.news.)
Assassinio
di un generale
russo
di alto rango.
Unz.com
– Rom Unz – (23 dicembre 2024) – ci dice:
La
scorsa settimana un importante generale russo di nome “Igor Kirillov” è stato
assassinato fuori dalla sua casa di Mosca.
Il
tenente generale Kirillov aveva ricoperto dal 2017 la carica di capo delle
truppe di difesa chimica, biologica e nucleare della Russia, ovviamente una
posizione di grande importanza, e insieme a un aiutante è stato ucciso da un
ordigno esplosivo, con il governo ucraino che si è immediatamente preso il
merito pieno della sua morte.
I principali quotidiani britannici,
strettamente legati ai servizi segreti di quel paese, hanno rapidamente
dichiarato l'assassinio completamente giustificato e celebrato il potente colpo
che era stato inferto al loro avversario russo.
Sebbene
non vi sia stato alcun riconoscimento di alcun coinvolgimento da parte degli
americani o dei loro alleati della NATO, sembra molto improbabile che
un'operazione così pericolosa, persino sconsiderata, sarebbe stata intrapresa
dagli ucraini senza la preconoscenza e l'approvazione dei loro potenti alleati
e mentori.
Da
quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022, l'America da sola
ha contribuito con circa 175 miliardi di dollari allo sforzo bellico ucraino e
gli europei con altri 135 miliardi di dollari.
Gran
parte di queste somme colossali hanno finanziato completamente l'intero costo
operativo dello stato ucraino e delle sue forze armate, contribuendo anche al
flusso continuo di equipaggiamento, munizioni e informazioni di ricognizione
senza i quali le operazioni di combattimento ucraine crollerebbero quasi
immediatamente.
In
tempo di guerra, colpire i comandanti nemici che controllano le truppe sul
campo o coordinano le operazioni presso un quartier generale in prima linea è
ovviamente legittimo, e in effetti un bel po' di generali russi sono già morti
durante la guerra in Ucraina.
Ma
Kirillov non aveva alcun comando di combattimento del genere ed è stato ucciso
appena fuori casa sua a Mosca, a centinaia di miglia di distanza dal campo di
battaglia, quindi la maggior parte degli analisti militari indipendenti ha
definito l'assassinio palesemente illegale, pari a un attacco terroristico o a
un crimine di guerra.
Considerate,
ad esempio, la nostra guerra del Golfo dei primi anni '90 contro l'Iraq. Se un
assassino assoldato da Saddam Hussein avesse ucciso “Colin Powell,” presidente
del nostro “Joint Chiefs of Staff”, fuori dalla sua casa in Virginia, saremmo
stati giustamente indignati per quell'atto di terrorismo illegale.
Durante
tutti i decenni della nostra lunga guerra fredda contro l'Unione Sovietica,
nulla di lontanamente simile all'assassinio di Kirillov era mai accaduto da
entrambe le parti, ed è difficile immaginare che uno qualsiasi dei nostri
presidenti avrebbe permesso un atto così pericoloso e potenzialmente
destabilizzante da parte dei nostri servizi di intelligence o di quelli dei
nostri alleati.
Ciò
rappresenta un ulteriore segno che tutte le norme esistenti del diritto
internazionale vengono sempre più messe da parte o ignorate, probabilmente con
conseguenze molto gravi per noi stessi e per il mondo intero.
Nel
corso degli anni, gli israeliani hanno dimostrato una nota tendenza ad
assassinare i loro nemici reali o percepiti in tutto il mondo, con queste
uccisioni illegali che si contano a migliaia, mentre l'America e la sua potente
lobby israeliana hanno isolato con successo quel paese da qualsiasi grave
punizione o condanna internazionale.
Quindi,
di conseguenza, questa pratica un tempo ripugnante e proibita è diventata
sempre più normale, e gli ucraini hanno ora apparentemente deciso di
approfittare di questo sfortunato precedente.
La
nostra guerra per procura contro la Russia dotata di armi nucleari al confine
con la Russia aveva già comportato il tipo di enormi rischi che nessun
presidente americano del ventesimo secolo avrebbe contemplato, ma anche il suo
lato più convenzionale ha ora preso una piega particolarmente pericolosa.
Nelle
ultime settimane, abbiamo autorizzato gli ucraini a lanciare i loro missili
americani in profondità nel territorio russo e, secondo numerosi esperti
militari e di intelligence, il targeting di tali armi ha richiesto l'uso di
sistemi di riconoscimento americani altamente classificati disponibili solo per
il nostro personale.
Pertanto,
tali ufficiali americani, in uniforme o senza, devono essere quelli che
dirigono e controllano quegli attacchi missilistici in Russia, con gli ucraini
che semplicemente premono il pulsante in un certo senso letterale o figurato, e
lo stesso vale per sistemi d'arma simili forniti dai nostri alleati della NATO.
Così,
i missili americani e della NATO diretti da ufficiali americani che utilizzano
sistemi di riconoscimento americani stanno colpendo le forze russe in
territorio russo, mentre l'America e il resto della NATO rimangono
ufficialmente in pace con la Russia.
Una
situazione del genere sarebbe stata considerata del tutto folle durante tutti i
decenni di confronto NATO-URSS.
La
probabile ragione per cui “Kirillov” era destinato alla morte suggerisce una
maggiore incoscienza americana.
Il
giorno prima del suo assassinio, gli ucraini avevano dichiarato che il generale
era stato coinvolto nel presunto uso di gas lacrimogeni da parte delle truppe
da combattimento russe, ma non sembra esserci alcuna prova concreta di ciò, e
anche se fosse vero, ciò difficilmente sembrerebbe giustificare un assassinio
così provocatorio e di alto profilo a Mosca.
Invece, gli analisti occidentali sono indipendenti e rapidamente
hanno indicato una spiegazione completamente diversa che sembrava molto più
plausibile, e le fonti russe hanno assunto la stessa posizione.
Solo
un paio di settimane dopo che i russi hanno invaso l'Ucraina, hanno affermato
di aver trovato una rete di dozzine di laboratori biologici per lo più vicino
al confine russo, finanziati dal nostro Pentagono e che lavorano con antrace
mortale e peste.
Tale
sviluppo di armi biologiche offensive era palesemente illegale secondo i
trattati firmati dalla maggior parte dei paesi del mondo, compresa l'America.
Scrissi
all'epoca, inizialmente ero un po' scettico su queste accuse, che suonavano
molto simili alle oltraggiose falsità sulle armi di distruzione di massa di
Saddam che il governo americano aveva inventato per giustificare la nostra
invasione dell'Iraq, ma le mie opinioni cambiarono presto:
Avevo
visto alcune delle stesse accuse russe girare su Internet, e non avevo prestato
molta attenzione.
Da un
lato, nel corso dei decenni l'America ha speso oltre 100 miliardi di dollari
per la "biodifesa", il termine eufemistico per lo sviluppo della
guerra biologica, e abbiamo avuto il programma di questo tipo più antico e più
grande del mondo, uno dei pochi mai schierati in combattimento nella vita
reale.
Quindi
assegnare alcuni milioni o addirittura decine di milioni ai laboratori in
Ucraina non sarebbe affatto implausibile.
Ma
d'altra parte, anche se non l'avessimo fatto, i russi potrebbero certamente
dire che l'abbiamo fatto, con queste accuse che sono esempi quasi stereotipati
della "propaganda nera" usata da un esercito invasore per
giustificare il suo attacco al mondo.
Dal
momento che non leggo l'ucraino, i documenti che i russi sostenevano di aver
trovato non avrebbero significato nulla per me e, a parte gli zelanti
partigiani di entrambe le parti, dubitavo che qualcun altro si sarebbe convinto
in un modo o nell' altro.
Tuttavia,
la situazione è cambiata drasticamente martedì, a causa della testimonianza al “Congresso
del “Sottosegretario di Stato Victoria Nuland”, capo architetto della nostra
politica ucraina.
Sembrava non solo riconoscere l'esistenza di
quei bio laboratori ucraini, ma era anche apparentemente preoccupata che i loro
pericolosi contenuti potessero cadere nelle mani del nemico, apparentemente
confermando così completamente quelle scioccanti accuse russe.
Non ho mai considerato i neocon
particolarmente intelligenti, ma l'autogol che ha segnato a fine partita su una
questione della massima importanza internazionale potrebbe aver stabilito un
nuovo record di totale incompetenza.
Non
sono stato certo l'unico a notare le enormi implicazioni dell'apparente
rivelazione della “Nuland”.
“Glenn
Greenwald” è considerato uno dei giornalisti di più alto profilo al mondo, e
ieri mattina ha pubblicato un lungo articolo in cui espone i fatti,
sottolineando che i nostri “fact-checker “dei “media ufficiali” hanno trascorso
un paio di settimane a denunciare e ridicolizzare accuse che ora sembrano
essersi rivelate vere.
(“Victoria
Nuland”: l'Ucraina ha "strutture di
ricerca biologica", preoccupata che la Russia possa sequestrarle).
La
confessione dei neoconservatori getta una luce critica sul ruolo degli Stati
Uniti in Ucraina e solleva domande vitali su questi laboratori che meritano
risposte.
(Glenn
Greenwald •Substack• 9 marzo 2022).
Tucker
Carlson ha
dedicato il suo programma più votato sulla TV via cavo allo stesso tema,
sottolineando la vergogna di dover citare i propagandisti ufficiali del governo
russo e cinese sulla questione perché i nostri stessi funzionari del governo
americano avevano mentito.
Non
tutti i fatti sono ancora disponibili, ma a questo punto penso che
probabilmente presumere che i documenti catturati forniti dai russi siano
corretti, e che il nostro bilancio della Difesa stava finanziando lo sviluppo
di armi biologiche mortali nei laboratori ucraini vicino al confine russo, tra
cui l'antrace e la peste.
Dato
che l'Ucraina è uno degli stati più corrotti d'Europa, la notizia di questi
progetti è sicuramente trapelata, ed è facile capire perché i russi abbiano
avuto una visione molto negativa della questione, contribuendo sicuramente alla
loro decisione di invadere.
Come
reagirebbe l'America se un governo Casalingo rabbiosamente ostile sostenuto
dalla Cina stessa sviluppando armi biologiche mortali vicino al confine
americano?
Naturalmente,
questa gigantesca storia basata sulla rivelazione involontaria della “Nuland” è
stata totalmente ignorata dai media mainstream americani, ma la “clip di
Carlson” su” Youtube” di ieri sera si sta già avvicinando a un milione di
visualizzazioni, e i fatti continueranno a diffondersi.
A
sostegno di questa stessa possibilità, nel 2017 il presidente russo “Vladimir
Putina” aveva espresso serie preoccupazioni per la guerra biologica riguardo
alla nostra raccolta di materiale biologico di etnia russa, certamente un
progetto altamente sospetto per il nostro governo.
Ciò ha
sollevato sospetti molto oscuri sul fatto che i neoconservatori che gestiscono
il nostro governo hanno seguito i precedenti sforzi delle loro controparti
israeliane nel tentativo di sviluppare armi biologiche geneticamente mirate
destinate ai loro potenziali avversari.
(L'Ucraina
e le teorie del complotto della guerra biologica)
Ron
Unz · Ron Unz · • 10 marzo 2022).
“Kirillov “era il generale russo incaricato
della difesa contro la guerra biologica, quindi sarebbe stato certamente al
centro di quella controversia, difficilmente rendendola cara ai funzionari
americani e alle organizzazioni di intelligence apparentemente coinvolte in
tali attività illegali di guerra biologica.
Ma non
ricordo di aver mai visto il suo nome menzionato all'epoca, e penso che il suo
legame con quella controversa sia stato discusso solo dopo il suo improvviso
assassinio.
Tuttavia,
pochi mesi dopo che era scoppiata la tempesta mediatica sui bio laboratori,
aveva assunto un ruolo pubblico di altissimo profilo in un'altra controversa,
ancora più grande, ed è così che il suo nome è venuto alla mia attenzione per
la prima volta.
Eppure, abbastanza stranamente, il suo ruolo
di primo piano in quest'altra questione sembra essere stato quasi interamente
gettato nel buco della memoria, tanto che ho visto pochissima menzione di esso
da parte di nessuno degli analisti occidentali che discutevano della morte del
generale.
Il 4
agosto 2022, “Kirillov aveva tenuto un briefing pubblico in cui aveva sollevato
la possibilità che l'America fosse stata responsabile dell'epidemia globale di
Covid che aveva già ucciso così tanti milioni di persone in tutto il mondo.
Come
riportato all'epoca:
Tenendo
conto dell'interesse dell'amministrazione statunitense per lo studio di agenti
biologici strettamente mirati, tali dichiarazioni ci costringono a dare un
nuovo sguardo alle cause della nuova pandemia di coronavirus e al ruolo dei
biologi militari statunitensi nell'emergere e nella diffusione dell'agente
patogeno Covid-19", ha detto “Kirillov.”
La
Russia ora sospetta che l'”USA ID” possa essere stata direttamente responsabile
dell'emergere del virus Covid-19, secondo “Kirillov,” che ha indicato un
articolo di “Lancet” del professore della” Columbia” “Jeffry Sachs”, che ha
suggerito che il virus è stato probabilmente creato in laboratorio con l'aiuto
degli ultimi risultati americani nel campo della biotecnologia.
“Kirillov”
ha sottolineato che dal 2009 l'”USA ID” finanzia un programma noto come "Predict", che conduce ricerche sui nuovi
coronavirus che comportano la cattura di pipistrelli selvatici infettati da
tali agenti patogeni, e che uno degli appaltatori del progetto, “Metabiota”, era
noto per le sue attività biologiche militari sul territorio dell'Ucraina.
Nel
2019, l'agenzia ha chiuso il programma "Predict" mentre il “Johns Hopkins Center for
Health Security “ha iniziato a studiare la diffusione di un coronavirus
precedentemente sconosciuto.
"L'attuazione
dello scenario di sviluppo COVID-19 e l'eliminazione graduale del programma “Predict”
da parte dell'”USA ID” nel 2019 suggeriscono la natura deliberata della
pandemia e il coinvolgimento degli Stati Uniti nel suo verificarsi", ha
detto “Kirillov”.
Il
governo degli Stati Uniti potrebbe essere complice dell'emergere del Covid –
Russia.
Mosca
sta valutando la possibilità che un'agenzia di Washington DC abbia avuto un
ruolo nella creazione del personale.
(RT
Covid-19 • Personale RT · 4 agosto 2022 - 500 parole).
Ho
discusso queste drammatiche accuse in un mio articolo all'epoca, ma per il
resto non hanno attirato quasi nessuna copertura nei media mainstream
occidentali o anche nella loro controparte alternativa.
Il ministero
della Difesa russo suggerisce la responsabilità diretta del governo americano
per l'emergere del Covid.
(Ron
Unz •The Unz Review• 5 agosto 2022)
Le
importanti accuse di “Kirillov “si basano pesantemente sulle dichiarazioni
pubbliche del professor “Jeffrey Sachs” della” Columbia University£, che è
stato presidente della “Commissione Covid di Lancet.
A
maggio, il Prof. Sachs era stato coautore di un articolo accademico nel
prestigioso “ Proce edings of the National Academy of Sciences” , sottolineando
la forte evidenza che il Covid era il prodotto geneticamente modificato di un
laboratorio e chiedendo un'indagine indipendente sul possibile ruolo
dell'America nella creazione del virus che aveva già ucciso fino a 20 milioni
di persone in tutto il mondo.
(Un appello per un'inchiesta
indipendente sull'origine del virus SARS-CoV-2Neil L. Harrison e Jeffrey D.
Sachs • Neil L. Harrison e Jeffrey D. Sachs · • 19 maggio 2022)
Non
molto tempo dopo, “Sachs parlò” alla conferenza di un “think tank spagnolo”, e
suggerì con forza che il virus mortale sembrava essere emerso dalla
biotecnologia americana, ma che il nostro governo stava bloccando qualsiasi
indagine sulle sue origini.
Questi
atti sono stati registrati e caricati su YouTube, e diverse settimane dopo una
breve clip delle sue osservazioni è diventata virale su Twitter, venendo infine
ritwittata più di 11.000 volte e accumulando un milione di visualizzazioni,
contribuendo così a provocare le dichiarazioni pubbliche del generale “Kirillov”.
(Ho
discusso questi sviluppi in un breve articolo:
9.000
retweet e 800.000 visualizzazioni.
Video
di Ron Unz •La recensione di Unz• 4 luglio 2022)
Solo
un paio di giorni prima della drammatica conferenza stampa del generale
Kirillov, il professor Sachs ha rilasciato una lunga intervista a “Current
Affairs”, una pubblicazione alternativa progressista, in cui ha descritto gli ostacoli
incontrati dalla sua indagine su “Lancet” sulle origini del Covid.
Come
ha spiegato, i membri scientifici che prestavano servizio sotto di lui si sono
rifiutati di esplorare qualsiasi ruolo americano nella creazione del virus e né
loro né il nostro governo erano disposti a rivelare la recente ricerca
americana in quelle aree
Quello
che sto chiedendo non è la conclusione.
Chiedo
che si indaghi per l'indagine.
Finalmente,
dopo due anni e mezzo di questo, è il momento di ammettere che potrebbe essere
uscito da un laboratorio ed ecco i dati che dobbiamo conoscere per scoprire se
lo ha fatto...
A un
certo punto è stato chiesto al” NIH”:
dacci
il tuo programma di ricerca sui virus simili alla SARS.
E
sapete cosa hanno fatto? Hanno pubblicato la copertina e hanno redatto 290
pagine.
Ci
hanno dato una copertina e 290 pagine bianche!
Questo è “NIH, per l'amor del cielo. Non si
tratta di una società. Questo è il governo degli Stati Uniti incaricato di
mantenerci in salute.
Perché
il presidente della Commissione COVID-19 di “The Lancet pensa” che il governo
degli Stati Uniti stia impedendo una vera indagine sulla pandemia?
(Jeffrey
Sachs · • 2 agosto 2022).
Poche
settimane dopo, il professor Sachs ha attirato una grande quantità di
attenzione pubblica quando è stato improvvisamente tolto dalla trasmissione su Bloomberg
TV dopo aver menzionato che l'America era stata probabilmente responsabile
della distruzione dei gasdotti Nord Stream.
Sono
rimasto molto colpito dalla sua notevole volontà di attraversare
coraggiosamente così tante linee rosse proibite che sono state timidamente
evitate da quasi tutti gli altri nel nostro stabilimento d'élite, così ho
pubblicato un articolo che loda il suo coraggio.
(Jeffrey
Sachs nel ruolo del giusto elefante canaglia.
Ron
Unz •La recensione di The Unz• 10 ottobre 2022).
Consideriamo
tutte le implicazioni di questi eventi.
L'alto
generale russo responsabile della difesa del suo paese contro la guerra
biologica ha tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato che l'America è
stata probabilmente responsabile della creazione e del rilascio del virus Covid
che ha già ucciso circa 20 milioni di persone nel tutto il mondo.
La sua
accusa si basava sui risultati del professor Jeffrey Sachs, presidente della
Commissione Covid che era stata incaricata di indagare su tutti gli aspetti
della mortale pandemia globale.
Eppure
la risposta dei media mainstream occidentali a questi sviluppi epocali è stata
quasi interamente un silenzio di tomba.
E quel silenzio si estendeva anche a quasi
tutti i media alternativi, o almeno non riesco a ricordare una sola di quelle
pubblicazioni che coprivano questa storia esplosiva.
Tuttavia,
alcuni in Occidente stavano ovviamente prestando molta attenzione a ciò che era
trapelato.
Solo
un paio di giorni dopo la conferenza stampa del generale Kirillov,
Twitter
ha temporaneamente sospeso l'account appartenente al ministero degli Esteri
russo, hanno rivelato i funzionari di Mosca.
Secondo
il portavoce del ministero, “Maria Zakharova”, la misura punitiva è stata
impostata dopo che i diplomatici hanno citato un comandante militare russo, il
quale aveva affermato che gli Stati Uniti avrebbero potuto essere dietro la
pandemia di Covid-19.
Martedì,
“Zakharova “ha pubblicato un messaggio sul suo “canale Telegram”, affermando
che il 5 agosto Twitter "ha bloccato per sette giorni l'account ufficiale
del ministero degli Esteri in inglese".
Il
diplomatico ha spiegato che la dura reazione è stata innescata dalla
pubblicazione da parte del ministero di un tweet con estratti di un discorso
pronunciato in precedenza dal capo delle truppe russe per la protezione
nucleare, biologica e chimica, il tenente generale Igor Kirillov.
Il
tweet del ministero in questione citava affermazioni secondo cui l'Agenzia
degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale potrebbe essere stata dietro
la pandemia di Covid-19...
Il
tweet che ha portato alla sospensione è preceduto da una targa che dice che
"ha violato le regole di Twitter sulla condivisione di informazioni false
o fuorvianti che potrebbero causare danni alle popolazioni colpite dalla
crisi".
La
piattaforma ha notato, tuttavia, di aver scelto di conservare il messaggio
" per motivi di responsabilità".
La
guerra della Russia con l'Ucraina era iniziata sei mesi prima e numerose dure
sanzioni occidentali sono state imposte alla Russia e ai singoli russi.
Ma questa sospensione di Twitter è stata senza
precedenti, senza che sia mai stata intrapresa alcuna azione precedente contro
un account ufficiale del governo russo.
Penso
che questo passo estremo abbia sottolineato l'enorme gravità di quelle accuse
russe.
Se il
mondo iniziasse a sospettare che il Covid sia un’arma biologica americana, il
panorama politico globale potrebbe cambiare drasticamente.
Non
avevo un'idea particolare del pensiero dei monitor di Twitter che hanno sospeso
l'account ufficiale della Russia, ma sentivo che era del tutto possibile che
considerassero sinceramente quelle accuse di Covid come totalmente assurde e
pericolose, un'oltraggiosa "teoria del complotto" che non aveva
assolutamente alcun fondamento nella realtà.
I
dirigenti aziendali probabilmente traggono la loro comprensione del mondo dalle
stesse fonti mediatiche del grande pubblico, e se nessun giornalista
occidentale aveva mai accennato al fatto che il Covid potrebbe essere stato
un'arma biologica americana, questa idea sembrerebbe altrettanto inimmaginabile
a un manager di Twitter quanto lo sarebbe al proprio vicino a casa.
Colori che controllano i media stabilizzano
così i contorni della realtà percepita.
Per
più di due anni ero rimasto sbalordito dalla completa riluttanza di
praticamente qualsiasi giornalista mainstream o alternativo a prendere atto
delle prove molto forti della colpevolezza americana nell'epidemia di Covid.
Il giorno prima che Twitter mettesse al bando
l'account ufficiale della Russia, avevo inviato una nota a un membro
dell'establishment dell'élite americana con cui ero amico da molti anni:
…
L'intera situazione fa vacillare l'immaginazione.
Per
amor di discussione, supponiamo che io abbia ragione e che ci sia almeno una
buona possibilità che il contraccolpo di un attacco di guerra biologica non
autorizzato abbia ucciso un milione di americani.
Riuscite
a pensare a qualcosa nella storia del mondo, per non parlare della storia
dell'America, che sia paragonabile a questo?
Come
ho sostenuto in uno dei miei recenti articoli, è probabilmente un disastro
mondiale 1000 volte più grande di quello di Chernobyl.
E
l'idea che assolutamente nessuno sia disposto a discuterne è semplicemente
incredibile.
Non è
che l'”NKVD di Stalin” li spedirà nei gulag se dicono qualcosa.
Voglio
dire, una cosa è se le persone hanno paura di essere colpite, ma è un'altra
cosa se semplicemente hanno paura di essere criticate su Twitter...
Non
riesco proprio a capire perché assolutamente nessuno sia disposto a prendere
una posizione pubblica su questo problema.
Una volta che tutti i fatti sono venuti fuori
più di un anno fa, ho pensato che la diga si sarebbe rotta da un giorno
all'altro.
E la
sua risposta:
È
piuttosto sorprendente.
(Twitter
cancella la Russia per le accuse di guerra biologica Covid
Ron
Unz •The Unz Review• 9 agosto 2022).
Tra i
paesi del mondo, i russi non erano stati gli unici ad accusare il governo
americano di aver creato e rilasciato il virus Covid.
Uno
dei primi paesi colpiti dal Covid dopo lo scoppio iniziale in Cina era stato
l'Iran, un altro importante antagonista americano, e avevo fortemente
sottolineato questo fatto nel mio articolo originale di aprile 2020
Mentre
il coronavirus iniziava gradualmente a diffondersi oltre i confini della Cina,
si verificò un altro sviluppo che moltiplicò notevolmente i miei sospetti.
La maggior parte di questi primi casi si era
verificata esattamente dove ci si aspetterebbe, tra i paesi dell'Asia orientale
confinanti con la Cina.
Ma a
fine febbraio l'Iran era diventato il secondo epicentro dell'epidemia globale.
Ancora più sorprendentemente, le sue élite politiche erano state
particolarmente colpite, con un pieno 10% dell'intero parlamento iraniano
presto infettato e almeno una dozzina di suoi funzionari e politici morti a
causa della malattia, compresi alcuni di alto rango.
In effetti, gli attivisti neocon su Twitter
iniziarono a notare con gioia che i loro odiati nemici iraniani stavano ora
cadendo come mosche.
Consideriamo
le implicazioni di questi fatti.
In
tutto il mondo le uniche élite politiche che hanno ancora subito perdite umane
significative sono state quelle iraniane, e sono morte in una fase molto
precoce, prima che si verificassero focolai significato quasi in qualsiasi
altra parte del mondo al di fuori della Cina.
Così,
abbiamo l'America che assassina il comandante militare iraniano il 2 gennaio e
poi, solo poche settimane dopo, gran parte delle élite dominanti iraniane sono state
infettate da un nuovo virus misterioso e mortale, e molti di loro sono presto
morti di conseguenza.
Un individuo potrebbe considerare in modo
razionale questa come una mera coincidenza?
Inseguito
ho notatogli aspetti altamente insoliti e sospetti di questa epidemia iraniana
estremamente precoce.
Quell'iniziale
epidemia iraniana era anche stranamente centrata sulla “Città Santa di Qom”, la
casa della leadership politica e religiosa d'élite di quel paese piuttosto che
nella metropoli molto più grande di Teheran.
Indipendentemente dal fatto che il Covid sia
apparso a Wuhan come virus naturale o sia stato rilasciato a causa di una fuga
accidentale di laboratorio, Wuhan si trova a circa 5.500 chilometri da “Qom”,
quindi quest'ultima città difficilmente sembrerebbe il luogo più probabile per
la prossima volta grande comparsa del virus.
A
marzo si erano verificati altri importanti focolai di Covid anche nel Nord
Italia e subito dopo in Spagna, ma le circostanze erano molto diverse. Secondo Wikipedia,
circa 300.000 cinesi vivono e lavorano in quella regione italiana, mentre altri
150.000 cinesi risiedono in Spagna, e molti di questi individui erano
sicuramente tornati dai viaggi annuali del Capodanno lunare nella loro patria
cinese, forse portando con sé il virus.
Al
contrario, la popolazione cinese totale dell'Iran è una delle più piccole al
mondo, con appena 5.000-9.000 persone, ed è concentrata in modo schiacciante a
Teheran piuttosto che a “Qom”.
La
Cina ha legami commerciali e commerciali molto estesi in tutto il mondo, con
forse un milione di cinesi residenti in Africa e diversi milioni di immigrati
cinesi negli Stati Uniti e in Canada, molti dei quali mantengono stretti legami
personali con la loro patria.
Quindi,
se a un gruppo internazionale di esperti epidemiologi fosse stato dato il caso
ipotetico di una nuova epidemia a Wuhan, in Cina, e gli fosse stato chiesto di
prevedere la prossima città in cui si sarebbe diffusa la malattia, sospetto che
“Qom” in Iran sarebbe stata quasi in fondo alla loro lista.
Ma
dopo il nostro assassinio di inizio gennaio del generale “Qasem Soleimini” e
gli attacchi missilistici da crociera di rappresaglia dell'Iran contro le
nostre basi in Medio Oriente, qualsiasi gruppo di strateghi militari avrebbe
sicuramente classificato la leadership iraniana vicino alla cima assoluta degli
obiettivi americani.
Insieme
al loro stretto alleato israeliano, gli Stati Uniti hanno a lungo mantenuto
un'efficace rete di agenti e operativi in Iran, che hanno portato a termine con
successo numerose importanti operazioni di sabotaggio e omicidi di alto
livello.
Rispetto
a tali difficili attacchi contro obiettivi pesantemente sorvegliati, il
rilascio silenzioso di un virus invisibile e non rintracciabile, ma altamente
contagioso, in qualche raduno di politiche d'élite sarebbe stata un'operazione
estremamente facile, soprattutto perché i risultati sarebbero diventati
evidenti solo settimane dopo, quando le vittime si ammalarono e la malattia
iniziò a diffondersi.
Gli
stessi iraniani riconobbero questi fatti evidenti.
All'inizio di marzo 2020, il generale iraniano che sovrintende
alla difesa della guerra biologica del suo paese aveva già iniziato a suggerire
che il Covid fosse un attacco biologico occidentale contro il suo paese e la Cina, e un paio di giorni dopo
l'agenzia di stampa semiufficiale iraniana FARS ha citato il comandante
militare delle Guardie Rivoluzionarie iraniane che ha dichiarato:
Oggi
il paese è impegnato in una battaglia biologica.
Prevarremo
nella lotta contro questo virus, che potrebbe essere il prodotto di un attacco
biologico americano, che si è diffuso prima in Cina e poi nel resto del
mondo...
L'America
dovrebbe sapere che se lo ha fatto, tornerà a sé stessa.
Poco
dopo, il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha assunto la stessa posizione
pubblica, mentre l'ex presidente populista Mahmoud Ahmadinejad è diventato
particolarmente esplicito su Twitter per diversi mesi, rivolgendo anche le sue
accuse formali al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Solo uno dei suoi numerosi Tweet ha attirato
molte migliaia di Retweet e Mi piace.
La
radio e la televisione iraniana e il suo servizio di notizie internazionali
ripetutamente riportato queste storie, sostenute da interviste di sostegno con
un importante assistente politico dell'ex primo ministro della Malesia.
Ma il
dominio schiacciante dell'America sui media globali in lingua inglese ha fatto
sì che questa grande controversia internazionale non arriva mai alla mia
attenzione nel momento in cui si è verificata.
Il
blocco che impedisce a queste accuse iraniane di raggiungere il mondo anglofono
è stato ulteriormente facilitato dal controllo americano sull'infrastruttura di
base di Internet.
Solo un mese prima, il canale iraniano “PressTV”
per la Gran Bretagna era stato cancellato da YouTube, in seguito alla
precedente rimozione del suo principale canale globale.
Più di
recente, il governo americano ha preso l'azione senza precedenti di sequestrare
il dominio Internet di “Press TV”, eliminando completamente ogni accesso a quel
sito web.
Anche
Wikipedia è sotto controllo ostile, quindi non dovremmo sorprenderci che questa
onnipresente fonte di informazioni mondiali abbia suggerito, in modo piuttosto
improbabile, che un singolo uomo d'affari iraniano di ritorno dalla Cina sia
stato la causa dell'epidemia di” Qom”.
(Pravda
americana: epidemia di Covid come fuga di laboratorio o guerra biologica?
L'epidemia
iraniana precoce a lungo dimenticata Ron Unz •The Unz Review• 12 luglio 2021).
Nel
corso del 2024, sono state continuamente scoperte ulteriori prove delle origini
americane del Covid e, sebbene queste siano state ignorate quasi ovunque sia
dai media mainstream che da quelli alternativi, molte di esse sono state
evidenziate dal straordinariamente impavido “Prof. Sachs”.
Sei
mesi fa, Sachs è stato intervistato da Tucker Carlson e, verso la fine della
sua lunga discussione, ha affrontato questa questione enormemente importante ei
tentativi fatti da tutto il nostro establishment governativo e scientifico per
nasconderla.
Quel programma ha attirato 9,5 milioni di
impressioni su Twitter e quasi un altro paio di milioni di visualizzazioni su
YouTube.
La
scorsa settimana, Sachs è apparso ancora una volta nello show di Carlson,
dichiarando che le prove "sono ora schiaccianti" che il Covid è stato
"prodotto in un laboratorio statunitense", con la loro discussione
che ha accumulato più di 35 milioni di impressioni su Twitter e quasi un altro
milione di visualizzazioni su YouTube.
Una
delle prove cruciali citate da Sachs era un articolo scientifico del dicembre
2018 redatto da un team di scienziati americani guidati dal “dott. Ralph Baric”
che analizzava le caratteristiche di qualcosa di molto simile al virus Covid.
La
ricerca era stata condotta in un laboratorio americano e nessuno dei coautori
era cinese o direttamente associato a un laboratorio di quel paese, ma la loro
convenzione di denominazione indicava che il virus precursore era stato
ottenuto dal laboratorio di Wuhan.
Pochi
mesi dopo l'inizio dell'epidemia globale, altri scienziati hanno stabilito che,
sebbene il virus Covid potesse infettare ed essere trasmesso in vari tipi di
pipistrelli e altri mammiferi, questi non includevano i pipistrelli cinesi.
All'inizio
di quest'anno, Sachs si è addirittura spinto fino a pubblicare un articolo in
cui sosteneva che gli Stati Uniti avrebbero dovuto risarcire ingenti somme di
denaro al mondo per essere stati responsabili dell'epidemia di Covid.
Pertanto,
sembra sempre più probabile che il virus Covid sia stato creato in un
laboratorio americano, mentre non ci sono prove che sia mai stato presente nel
laboratorio cinese di Wuhan, né che si sia verificata alcuna fuga di notizie in
quest'ultima struttura.
In
effetti, un'esperta virologa occidentale di nome” Danielle Anderson” lavorava
al laboratorio di Wuhan all'epoca e ha pubblicamente espresso il suo grande
scetticismo su entrambe queste possibilità.
Eppure,
stranamente, una volta iniziata l'epidemia, le agenzie di intelligence
americane hanno quasi immediatamente iniziato a promuovere l'affermazione che
il virus Covid fosse trapelato dal laboratorio di Wuhan.
Quindi,
se seguiamo le prove e accettiamo che il Covid sia stato creato in un
laboratorio americano, ci troviamo di fronte al grande mistero di come sia poi
improvvisamente saltato a Wuhan, in Cina, e subito dopo a Qom, in Iran, un
mistero che sembra possedere una sola soluzione logica.
Tuttavia,
come ha forse dimostrato la morte del generale Kirillov, esprimere quella
soluzione potrebbe comportare conseguenze personali estremamente gravi, forse
contribuendo a spiegare perché così pochi in una posizione di autorità siano
stati disposti a farlo.
Come
ho sottolineato nella mia lunga serie di articoli sull'argomento, esistono
numerose altre prove evidenti a sostegno della stessa conclusione, alcune delle
quali possono essere facilmente riassunte in pochi paragrafi:
Ad
esempio, nel 2017 Trump ha portato” Robert Kadlec”, che dagli anni '90 era
stato uno dei principali sostenitori della guerra biologica in America.
L'anno
seguente, nel 2018, una misteriosa epidemia virale ha colpito l'industria
avicola cinese e nel 2019, un'altra misteriosa epidemia virale ha devastato
l'industria suina cinese...
Fin
dai primi giorni dell'amministrazione, i principali funzionari di Trump avevano
considerato la Cina come il più formidabile avversario geopolitico dell'America
e avevano orchestrato una politica di confronto.
Poi,
da gennaio ad agosto 2019, il dipartimento di “Kadlec” ha condotto l'esercizio
di simulazione "Crimson Contagion", che prevedeva l'ipotetica
epidemia di una pericolosa malattia virale respiratoria in Cina, che alla fine
si diffonde negli Stati Uniti, con i partecipanti che si sono concentrati sulle
misure necessarie per controllarla in questo paese.
In qualità di uno dei maggiori esperti
americani di guerra biologica, Kadlec” aveva sottolineato l'efficacia unica
delle armi biologiche già alla fine degli anni '90 e dobbiamo lodarlo per la
sua notevole preveggenza nell'aver organizzato un'importante esercitazione
epidemica virale nel 2019 che era così notevolmente simile a ciò che è
effettivamente iniziato nel mondo reale solo pochi mesi dopo.
Con i
principali funzionari di Trump molto innamorati della guerra biologica,
ferocemente ostili alla Cina e che eseguono simulazioni su larga scala nel 2019
sulle conseguenze di una misteriosa epidemia virale in quel paese, sembra del
tutto irragionevole ignorare completamente la possibilità che tali piani
estremamente sconsiderati possano essere stati discussi privatamente e alla
fine attuati, anche se probabilmente senza l'autorizzazione presidenziale.
Ma con
le orribili conseguenze della nostra successiva inazione governativa che sono
evidenti, elementi all'interno delle nostre agenzie di intelligence hanno
cercato di dimostrare che non erano loro quelli addormentati all'interruttore.
All'inizio
di questo mese, un articolo di “ABC News”
ha citato quattro diverse fonti governative per rivelare che già a fine
novembre, un'unità speciale di intelligence medica all'interno della nostra “Defense
Intelligence Agency “aveva prodotto un rapporto che avvisava che un'epidemia di
malattia fuori controllo si stava verificando nell'area di Wuhan in Cina, e
aveva ampiamente distribuito quel documento tra i ranghi più alti del nostro
governo, avvertendo che si dovevano prendere misure per proteggere le forze
statunitensi di stanza in Asia.
Dopo la messa in onda dell'articolo, un
portavoce del Pentagono ha ufficialmente negato l'esistenza di quel rapporto di
novembre, mentre vari altri alti funzionari governativi e dell'intelligence si
sono rifiutati di commentare.
Ma
pochi giorni dopo, la televisione israeliana ha menzionato che a novembre
l'intelligence americana aveva effettivamente condiviso un simile rapporto
sullo scoppio della malattia di Wuhan con i suoi alleati NATO e israeliani,
apparentemente confermando così in modo indipendente la completa accuratezza
dell'articolo originale di ABC News e delle sue numerose fonti governative.
Sembra
quindi che elementi della Defense Intelligence Agency” fossero a conoscenza
dell'epidemia virale mortale a Wuhan più di un mese prima di qualsiasi
funzionario dello stesso governo cinese.
A meno
che le nostre agenzie di intelligence non abbiano aperto la strada verso la
tecnologia della precognizione, penso che ciò possa essere accaduto per la
stessa ragione per cui i piromani hanno la prima conoscenza degli incendi
futuri.
Secondo
questi resoconti dei media mainstream, "nella seconda settimana di
novembre" la nostra “Defense Intelligence Agency “stava già preparando un
rapporto segreto che avvertiva di un'epidemia "catastrofica" in corso
a Wuhan. Eppure, a quel punto, probabilmente non più di un paio di dozzine di
individui erano stati infettati in quella città di 11 milioni di abitanti, con
pochi di questi che avevano ancora sintomi gravi.
Le
implicazioni sono piuttosto ovvie.
(Covid/Bio warfare Ron Unz ·La
recensione di Unz• Aprile 2020-dicembre 2021)
Queste
stesse idee sono state presentate anche in una serie di mie interviste podcast,
originariamente pubblicate su Rumble, ma ora disponibili anche su YouTube.
Perché
Churchill fece combattere
la
Gran Bretagna dopo l'estate del 1940?
È una
brutta notizia.
Unz.com
- Patrick Cleburne – (20 dicembre 2024) ci dice:
Una
foto di Winston Churchill e Neville Chamberlain.
Nell'estate
del 1940, i politici che componevano il governo britannico si trovarono di
fronte a un problema terribile e importante.
Così,
a livello personale, ha fatto il nuovo primo ministro britannico dal 10 maggio,
Winston Churchill.
Ne parleremo più avanti.
A quel
tempo, si dice spesso che l'Impero britannico abbia governato un quarto della
superficie terrestre del mondo e su cui il sole non tramontò mai.
Aveva
una marina adeguata.
Ci si
aspettava che i domini bianchi di Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa
seguissero l'esempio della Gran Bretagna, e in effetti lo fecero.
Era
una potenza mondiale.
Con
stupore di tutti, lo scoppio della guerra con la Germania nel settembre 1939
non si era ancora bloccato nella statica guerra di trincea del fronte
occidentale nella prima guerra mondiale (1914-1918).
Invece,
i tedeschi, a partire dall'aprile 1940, conquistarono la Norvegia e la
Danimarca, per poi passare alla conquista dei Paesi Bassi, del Belgio e della
Francia.
La maggior parte dell'esercito britannico fu
estricata dalla Francia via Dunkerque, ma senza equipaggiamento molto pesante.
Questo
è stato certamente un colpo emotivo sbalorditivo per l'élite britannica, molti
dei quali (a differenza delle loro controparti americane) avevano combattuto
sul fronte occidentale nella prima guerra mondiale e dove molti dei quali
avevano perso parenti.
La
Gran Bretagna, a metà del ventesimo secolo, aveva avuto una tremenda esperienza
nel combattere guerre, in un numero sorprendente di paesi (Wikipedia ne calcola
171).
Un bel po' di queste non avevano avuto
successo, a volte in modo umiliante, il più notevole dei quali, naturalmente, è
stato la guerra d'indipendenza americana.
La
guerra, per gli inglesi, era un business. Non erano crociate.
A
volte vincevi, a volte perdevi. Poi andavi avanti.
Cosa
c'era di così diverso nel 1940?
L'operazione
Sea Lion (la traversata marittima tedesca verso l'Inghilterra) era ovviamente
in fase di pianificazione.
Ma era pro forma. È chiaro dalla letteratura che la
Marina tedesca, la “Kriegsmarine”, ha sempre affermato di non poter proteggere
i trasporti attraverso la Manica dagli attacchi devastanti dell'allora enorme
Royal Navy. Anche la Luftwaffe non era ottimista.
Questa
deve essere stata anche la valutazione dell'esercito britannico (mai resa nota,
per quanto ne so).
Paradossalmente,
la Gran Bretagna si trovava probabilmente in una posizione meno pericolosa nel
1940 rispetto al periodo in cui Napoleone controllava il continente e
minacciava l'invasione nei primi anni del diciannovesimo secolo.
Il
motore a combustione interna aveva consentito incursioni aeree
sull'Inghilterra, angoscianti, ma senza possibilità di essere decisive.
Tuttavia,
aveva anche eliminato la spaventosa possibilità che venti sfavorevoli avrebbero
impedito alla Royal Navy di attaccare le vulnerabili navi invasori.
Il vento era stato un elemento critico di
rischio nelle crisi precedenti.
Le due invasioni di maggior successo, quella
di Guglielmo il Conquistatore nel 1066 e quella di Guglielmo III nel 1688,
erano state in grado di evitare di difendere le navi da guerra a causa della
possibilità del vento.
Ciò
che il governo britannico dovette chiedersi nel 1940 era: perché continuare a
combattere?
La
Gran Bretagna era sempre stata contraria a un'entità continentale
eccessivamente potente.
Ma ora
era successo questo.
Negli
ultimi secoli la Gran Bretagna era anche diventata estremamente preoccupata di
proteggere i suoi vasti beni all'estero:
l'Impero
britannico
. La
Francia era stata di solito la minaccia per questo – e così, all'inizio del
ventesimo secolo, lo era stata la Germania imperiale.
Ma la
Germania di Hitler non era una minaccia.
Le prove d'archivio dimostrano che Hitler era
assolutamente contrario alla distruzione dell'Impero britannico, che vedeva
come una componente congeniale di un ordine mondiale ideale.
Invece, era completamente concentrato sulla
minaccia geopolitica della Russia sovietica.
Questo
era noto all'epoca.
La
minaccia geopolitica dell'Unione Sovietica era anche — o avrebbe dovuto essere
— una preoccupazione altrettanto grande per gli inglesi.
In
realtà, avevano sopportato il peso degli sforzi di sovversione sovietica nel
loro impero durante gli anni tra le due guerre.
Il
nazionalsocialismo aveva poca attrattiva intrinseca per il popolo inglese,
ignaro com'era delle minacce e dei problemi che lo generavano.
Ma questo era ben lontano dal vero con il
comunismo e il socialismo.
Varietà di questi avevano messo radici
profonde nella società inglese.
Le
scandalose rivelazioni di spionaggio postbelliche dei " Cambridge Five
" erano probabilmente solo un accenno della realtà.
Nell'agosto
del 1940, la Gran Bretagna non aveva semplicemente alcuna via per la vittoria
militare.
Durante
la prima guerra mondiale c'era sempre la speranza che la successiva offensiva
avrebbe sfondato (cosa che in effetti accadde alla fine del 1918).
La
Francia non fu mai eliminata dalla guerra.
Continuare
a combattere nella prima guerra mondiale potrebbe non essere stato sensato, ma
non era irrazionale.
Nel
1940 questa speranza era svanita.
L'idea
che la Gran Bretagna da sola avesse qualche possibilità di sottomettere la
Germania in una guerra terrestre continentale era chiaramente ridicola.
Esisteva
l'alternativa di convincere altri paesi a entrare in guerra, come accadde con
l'America nel 1917.
L'esperienza
aveva dimostrato che questa era un'opzione altamente poco attraente.
L'America aveva portato molta forza ma poca
saggezza nella prima guerra mondiale, insistendo nell'imporre un ridisegno
instabile della mappa europea e creando pericolosi problemi.
Inoltre,
si era dimostrata una creditrice spietata e irresponsabile per gran parte dei
due decenni successivi.
Il
fatto era che l'élite americana era endemicamente anglo fobica e
anti-imperialista.
Erano gelosi dell'Impero britannico.
In
modo confuso, questo è stato in qualche modo mascherato da relazioni
interpersonali spesso molto piacevoli.
E questo prima di considerare la crescente
influenza dei noiosi irlandesi e degli ebrei russi appena arrivati.
D'altra
parte, l'Unione Sovietica era un pericolo assolutamente provato.
Al di
là della loro incessante promozione delle loro dottrine antitetiche e intrise
di sangue tra le due guerre, i russi sotto la guida altamente intraprendente di
Stalin avevano reso la guerra certa nel 1939.
Concludendo
il Patto Molotov di Ribbentrop il 23 agosto 1939, liberarono la mano di Hitler
nell'Europa occidentale.
Hanno
continuato a sostenere la Germania fornendo nuove grandi quantità di materie
prime.
Peggio ancora, la conquista sovietica degli
Stati baltici, di una grande fetta della Polonia, di una parte della Romania e
di un frammento della Finlandia (comprato a caro prezzo) ha rimosso ogni dubbio
sul fatto che l'URSS fosse anche una potenza predatoria aggressiva nel vecchio
stile.
Mettere
la Gran Bretagna alla mercè di queste parti pericolose non era ovviamente più
attraente che arrivare a un accordo con la Germania.
Tuttavia,
prima che Winston Churchill, che divenne primo ministro il 10 maggio 1940,
potesse pensare a questo problema, aveva una crisi più urgente da superare.
Stava
per diventare insolvente, il che lo avrebbe costretto a ritirarsi dal
Parlamento.
Il
ritorno in carica di Churchill nel settembre 1939 aveva destabilizzato le sue
finanze sempre precarie.
Non poteva più sperare di portare a termine i
vari lucrosi contratti di scrittura su cui aveva contato.
Le imposte sul reddito, gli interessi sui
prestiti bancari e molti debiti personali erano in scadenza alla fine del mese.
Non
aveva i soldi per pagarli.
Come
raccontato nello straordinario libro del 2015 " No More Champagne:
Churchill and His Money " di David Lough, Churchill fu salvato da un
assegno da 5.000 sterline di Sir Henry Strakosch, organizzato dal
"fixer" di Churchill, Brendan Bracken.
All'epoca
Bracken era comproprietario con Strakosch della famosa rivista " The
Economist ".
(Dalle cifre di Lough, questa cifra ammonterebbe
a circa 347.000 sterline, ovvero circa 410.000 dollari odierni).
“Lough”
commenta seccamente.
L'importo
arrivò sul conto di Churchill il 21 giugno.
Così
fortificato, pagò una serie di fatture scadute da camiciai, riparatori di
orologi e commercianti di vino prima di tornare a concentrarsi sulla guerra.
Non
era la prima volta, né la crisi più disperata, da cui Sir Henry Strakosch aveva
salvato Churchill.
Nel
marzo del 1938 un crollo del mercato azionario americano, in cui egli speculava
abitualmente in modo aggressivo, portò Churchill a richieste di margine che non
poteva soddisfare.
Ha affrontato la bancarotta, che come notato
sopra lo avrebbe costretto a lasciare il Parlamento.
Sia la
sua casa di Londra che quella del Kent furono brevemente messe in vendita.
Ma
Brendan Bracken si rivolse a Sir Henry Strakosch, che pagò il broker per 18.000
sterline (circa 1,518 milioni di sterline o 1,765 milioni di dollari di oggi).
Strakosch
stipulò un accordo curioso e apparentemente non scritto con Churchill per il
mantenimento e la gestione del portafoglio da parte di quest'ultimo per almeno
3 anni, con il pagamento da parte di Churchill di 800 sterline all'anno di
interessi.
Sembra
che non ci sia stato alcun accordo esplicito sul rimborso.
Questo
salvataggio permette a Churchill di continuare a guidare la fazione
anti-tedesca in Parlamento e nel paese.
Chi
era dunque questo Sir Henry Strakosch, la cui generosità molto probabilmente ha
alterato il corso della storia britannica e mondiale?
Henry
Strakosch, secondo Wikipedia(attualmente), nacque a "Hohenau,
Austria" il 9 maggio 1871.
In realtà, Hohenau si trova in Germania.
I suoi
genitori erano ebrei, un fatto che Wikipedia a volte commentava, ma che al
momento della stesura di questo articolo è repressivo.
(David
Irving, che sembra essere il primo storico a rendere conto dell'importanza di
Strakosch, pensava che fosse nato in Moravia.
Questa
è ora la parte sud-orientale della Repubblica Ceca. Se è così, è nato suddito
dell'Impero austro-ungarico asburgico).
Strakosch
faceva chiaramente parte della comunità ebraico-tedesca altamente sofisticata e
colta, la cui manifestazione americana è stata commemorata da Stephen
Birmingham nel suo libro "Our Crowd".
In
giovane età, pare che sia stata presa la decisione di far migrare Strakosch
nell'Anglosfera.
Wikipedia afferma che completò la sua
istruzione in Inghilterra e che lavorava nel distretto finanziario di Londra
entro il 1891, all'età di 20 anni.
Nel 1895 era impiegato presso un'entità
chiamata “Anglo-Austrian Bank of South Africa”.
Ciò
coinvolse Strakosch nello straordinario boom dell'estrazione dell'oro in
Sudafrica, iniziato circa un decennio prima.
In
misura notevole, questa fenomenale cornucopia di ricchezza è stata facilitata
dalle attività del mercato azionario.
In
misura altrettanto notevole, queste sono state rapidamente dominate da ebrei
tedeschi emigrati.
Le
singole miniere vennero incubate da società di investimento che divennero note
come "Mining
Finance Houses".
Quando
operative, le miniere vennero introdotte nel mercato azionario con l'obiettivo
di esaurire la proprietà e massimizzare i dividendi.
L'intero processo, a differenza del fenomeno
altrimenti analogo della Silicon Valley”, fu guidato dai dividendi, spesso di
dimensioni enormi.
Ciò
significava che i 'Randlords' non erano solo ricchi sulla carta.
Cominciarono
rapidamente a nuotare nel denaro.
Strakosch
fu coinvolto nella “Mining Finance House “di” A. Goerz & Co”, che fu
rinominata “Union Corporation” nel 1918.
Fu
presidente dal 1924 fino alla sua morte nel 1943.
Divenne
cittadino britannico nel 1907 e fu nominato cavaliere nel 1921.
Negli
anni tra le due guerre, che trascorse principalmente a Londra, Strakosch
mostrerà un forte interesse per gli affari pubblici e per l'influenza politica.
Scrivendo sul “Gold Standard” nei primi anni '20, fu pesantemente coinvolto
negli affari dell'India (allora ovviamente il gioiello della corona dell'Impero
britannico) dalla metà degli anni '20.
Dal
1929 al 1943 fu presidente della rivista “The Economist”, come detto,
comproprietario.
Ad un
certo punto, a metà degli anni '30, Strakosch iniziò a fornire a Churchill dati
che pretendevano di dimostrare l'entità del rafforzamento militare tedesco.
Non è chiaro da dove Strakosch ha ottenuto
questo materiale.
Come
si è detto, lui stesso era stato assente dalla Germania per tutta la sua vita
adulta.
Lough suggerisce che la sua conoscenza del
commercio sudafricano con la Germania nei metalli strategici potrebbe essere
stata coinvolta, ma l'attività del Sudafrica in queste aree divenne davvero
sostanziale solo dopo la seconda guerra mondiale.
Molto
probabilmente Strakosch era il canale per le informazioni raccolte dagli
antinazisti in Germania, molto probabilmente molti di loro ebrei.
Se
queste informazioni fossero accurate o allarmistiche è anche una questione
nebulosa.
Nel
1934-35 Churchill utilizzò affermazioni molto elevate sul tasso di produzione
di aerei tedeschi per partecipare a un allarme simile al “Kennedy Missile Gap”.
Questo
distrusse la carriera politica del “Ministro dell'Aria”, suo cugino di secondo
grado, il VII marchese di Londonderry.
Mentre
l'intelligence britannica aveva (probabilmente giustificata) fiducia nelle
proprie valutazioni inferiori, la capacità di Londonderry di utilizzare fonti
di spionaggio per la propria difesa era ovviamente limitata.
Questo
fu il modello della fine degli anni '30.
Fortemente
armato di informazioni provenienti da una vasta gamma di fonti, non tutte
ebraiche, Churchill continuò a essere il leader indiscusso dell'elemento
anti-tedesco nell'opinione pubblica britannica.
In
questo fu ovviamente aiutato dalla vile e irresponsabile linea pacifista della
moderata sinistra britannica, esemplificata dal partito laburista.
In
genere, i biografi di Churchill hanno trattato questa situazione di dipendenza
finanziaria con grande circospezione e palese mancanza di interesse.
Nel
suo Churchill: The End of Glory, John Charmley, il più severo tra i biografi di
Churchill sull'appropriatezza dell'accordo Strakosch, dimostra la maggiore
perspicacia.
Quindi
Churchill era "un aiuto assunto" per una lobby ebraica che,
considerando gli interessi ebraici superiori a quelli dell'Impero britannico,
era determinata a coinvolgere quell'Impero in una guerra per loro conto?
Scusandosi
dal rispondere a questa domanda sulla base del fatto che è troppo pericolosa, “Charmley
“poi elude la domanda sostenendo che una posizione anti-tedesca era congruente
con la visione del mondo di Churchill.
Era redditizio per lui fare quello che voleva.
Di
recente, la questione della dipendenza finanziaria di Churchill dal denaro
ebraico è venuta alla ribalta quando è stata menzionata nell'intervista Tucker
Carlson/Darryl Cooper discussa qui in “The Free Press Versus Darryl Cooper” per
aver deviato dalla narrazione della Seconda Guerra Mondiale di Horus il 13
novembre 2024 e in modo più esteso di Ron Unz.
Cooper
in realtà approvò la valutazione di “Charmley” secondo cui l'ostilità di
Churchill nei confronti della Germania era sincera e non solo una decisione
mercenaria.
Tuttavia,
la polizia politica era indignata, lo storico di corte e Big Foot a tutto tondo
“Niall Ferguson” fu ordinato di entrare in azione.
I
petulanti capricci di Fergusson History and Anti-History(Worldwide Speakers
Group, 5 settembre 2024) rivelano un carattere molto carente.
Si
rende ridicolo. Penso che possa aver bevuto mentre scriveva.
Ma il
saggio indica qualcosa di molto significativo riguardo alla discussione tra
Churchill e Strakosch.
Ferguson
sogghigna che Cooper legge.
David
Irving, la cui reputazione residua come storico è stata distrutta nel 2000
quando è stato smascherato come negazionista dell'Olocausto in un caso di
diffamazione che lui stesso ha intentato contro Deborah Lipstadt...
Ah sì,
certo. Churchill, il burattino dei finanzieri.
Ora,
perché ti sembra familiare? Beh, perché era uno dei leitmotiv della propaganda
bellica di Joseph Goebbels.
Non è
un argomento, ovviamente.
E
avendo vissuto gli anni di Biden, ora siamo ben consapevoli di cosa significa
il “law fare” politicamente motivato.
Per
quanto riguarda David Irving come storico, elogio la definitiva discolpa di Ron
Unz: L'attacco di Pirro a David Irving.
Ma
sorge il sospetto che Fergusson debba tirarsi fuori dalla questione finanziaria
di Churchill ricorrendo a mezzi poco convincenti perché non ha altre difese.
Di
sicuro è più che possibile che Ferguson non abbia mai letto o sentito parlare
della discussione definitiva di David Loach sulle finanze di Churchill, No More
Champagne.
Dopo tutto, Loach non è un accademico!
Ha
ottenuto onori di prima classe in storia a Oxford, ma poi ha disertato per una
modesta carriera nella City di Londra nella modesta finanza.
Ma i
fatti della relazione Churchill/Strakosch sono noti da decenni.
Ad
esempio, “L'ultimo leone” di William Manchester, Volume 2, che espone la
questione in modo chiaro (ma senza analisi) fu pubblicato nel 1988.
Per
tutta la sua vita politica, Churchill sembra essere stato un surfista alla
ricerca dell'onda perfetta.
Fu
eletto al Parlamento nel 1901 come conservatore durante un'ondata di
patriottismo mentre la guerra boera (sudafricana) del 1899-1902, in cui era
diventato una celebrità, si stava concludendo con successo.
Nel
1904, intuendo che una massiccia riforma socialista era in voga, cambiò partito
e si unì ai liberali.
Sembra
che fosse un entusiasta della guerra nel 1914.
Quando
i liberali implose dopo la prima guerra mondiale, riuscì a ricongiungersi ai
conservatori.
Negli
anni '30 sperimentò la resistenza alla decisione dell'establishment britannico
di ritirarsi dal governo dell'India e poi dissuase Edoardo VIII dall'abdicare.
Infine, con il suo caratteristico
opportunismo, si concentrò sulla guida della lobby anti-tedesca.
A mio
avviso, il processo attraverso il quale la Gran Bretagna si è trovata nella
terribile crisi dell'estate del 1940 è meglio discusso nel grande libro di
Patrick.
Tutto
questo non è il punto.
La domanda è: perché Churchill spinse la Gran Bretagna
a continuare a combattere nel 1940?
Le
conseguenze sono state totalmente disastrose.
Gli
americani saccheggiarono spietatamente l'Impero britannico.
Alla
Conferenza di Teheran del 1943, Roosevelt invitò privatamente Stalin a prendere
il controllo e sovietizzare l'India – con l'aiuto americano!
La
Gran Bretagna fu rapidamente costretta ad abbandonare i piani per rendere
l'Impero britannico un blocco economico ("Preferenza imperiale").
È stato rapidamente spogliato delle sue enormi
attività finanziarie all'estero, molte delle quali acquistate a prezzi
stracciati dagli americani.
Henry
Morgenthau e Harry Dexter White (entrambi ebrei e quest'ultimo anch'egli una
risorsa sovietica) convinsero gli Alleati ad adottare il Piano Morgenthau che
proponeva di deindustrializzare e agrarizzare la Germania, rendendola incapace
di nutrire il suo popolo.
(Churchill,
a suo merito, denunciò di riflesso il piano come "innaturale,
anticristiano e inutile" – ma fu rapidamente costretto ad accettarlo).
Questo
irrigidì la resistenza tedesca in Occidente, conveniente per Stalin, ma in ogni
caso sarebbe stata una catastrofe per l'economia europea.
Peggio
ancora, l'Unione Sovietica è stata in grado di tiranneggiare l'Europa orientale
per mezzo secolo, causando enormi sofferenze e infliggendo molta ansia e
ingenti spese all'Occidente.
Troppo
facilmente si può dimenticare che senza armi nucleari ci sono tutte le ragioni
per aspettarsi che l'URSS avrebbe a un certo punto iniziato un'altra guerra
terrestre convenzionale.
Con le
sue enormi forze, molto probabilmente avrebbe conquistato il resto del
Continente.
I leader britannici nel 1940 non potevo avere
la minima idea che un racconto di “Angelo Custode” si sarebbe trovato in
futuro.
Un'altra
conseguenza altamente prevedibile fu che le tensioni sociali ei risentimenti
della guerra fecero precipitare l'elezione del governo socialista laburista nel
1945.
Il
prezzo da pagare per la partecipazione al governo di coalizione in tempo di
guerra era già stato l'imposizione di molte delle sue politiche negli affari
interni.
Quando
il governo laburista del 1945-51 terminò, la Gran Bretagna era strettamente
legata a una camicia di forza socialista che paralizzò l'economia fino
all'amministrazione della signora Thatcher negli anni '80.
I
laburisti, naturalmente, furono fin troppo felici di iniziare il crollo
dell'impero britannico con la fuga insanguinata dall'India nel 1947.
Tutti
questi deplorevoli eventi scaturirono dalla decisione, presa nell'agosto 1940 e
mantenuta in seguito, di non accordarsi con Hitler.
Il
semplice fatto è che Sir Henry Strakosch aveva Churchill per la sua gola
finanziaria.
Se
avesse voluto, avrebbe probabilmente rovinato finanziariamente Churchill e
certamente avrebbe distrutto la sua reputazione pubblica.
Non si trattava semplicemente di essere un mercenario:
Churchill non avrebbe potuto dimettersi facilmente.
Che
Churchill fosse a disagio riguardo a questa relazione emerge da due eventi.
Normalmente
non particolarmente veloce nel pagare i debiti, rimborsò il prestito Strakosch
di 5.000 sterline nel giugno 1940 nella prima metà del 1941, poiché
l'entusiasmo in forte aumento per le sue proprietà letterarie migliorava la sua
liquidità.
Questo,
nonostante apparentemente, non avesse avuto una data di scadenza particolare.
Probabilmente
pensavo che fosse troppo brutto.
Ancora
più drammatica è la situazione rivelata dall'unico riferimento a Strakosch
nell'apprezzata biografia di 1.152 pagine di Andrew Robert del 2018, “Churchill
Walking with Destiny”.
Il 30
ottobre 1943, Churchill ricevette in eredità 20.000 sterline ... alla morte del
suo amico, il minatore e finanziere sudafricano Sir Henry Strakosch.
Il
giorno dopo il diario di Marion Holmes registra che Churchill era
comprensibilmente "di buon umore". Iniziò, ma non terminò, il jingle
"C'era una giovane signora di Crewe".
Inoltre,
Strakosch condonò l'importo di 18.000 sterline del prestito del 1938.
Strakosch
era morto quel giorno, quindi Churchill doveva essere a conoscenza in anticipo
delle disposizioni del testamento.
A
prima vista, il modo in cui Robert tratta la relazione Strakosch/Churchill
(senza fornire alcun contesto) sembra professionalmente negligente.
E certamente è timido. Ma per chi lo sapesse, quello
che Roberts ha fatto è stato sganciare e far rotolare una granata.
Ciò
che siamo invitati a contemplare è che il leader dell'Impero britannico, quasi
due terzi della guerra mondiale, era così lacerato dall'ansia per ciò che il
suo creditore avrebbe potuto fare che esplose di emozione quando la spada di
Damocle fu rimossa.
(20.000
sterline sono circa 1,143 milioni di sterline o 1,486 milioni di dollari di
oggi. Quindi la donazione totale di Strakosch valeva circa 2,8 milioni di
dollari.
Esili per gli standard di ciò che, ad esempio,
la famiglia Biden sembra aver rastrellato, ma gli asset finanziari hanno subito
una deflazione di 14 anni, non un'inflazione di 40 anni.)
David
Irving, nel suo magistrale secondo volume su Churchill “Triumph in Adversity”,
rivela che altri due ministri del gabinetto (di cui non fa il nome) avevano
ricevuto prestiti da Strakosch.
Lo scoprì leggendo il testamento di Strakosch,
che li cancellò.
La
cosa deprimente di questa triste storia è che Churchill, tra tutti gli uomini,
aveva la vasta conoscenza, l'erudizione e la visione che gli avrebbero permesso
di esercitare quella che potrebbe essere chiamata arte di governo.
Ricadere nell'isteria emotiva della guerra era
per gli esseri inferiori.
Questo
risalta in netto rilievo nella sua magistrale e colossale biografia del suo
grande antenato John Churchill, primo duca di Marlborough:
Marlborough:
His Life and Times.
(A mio
avviso questo libro è la componente più preziosa della sua eredità al suo
paese.)
In questo
studio, Churchill analizza astutamente i motivi mutevoli dei numerosi
partecipanti alla guerra di successione spagnola (1701-1713), che fu in effetti
una guerra mondiale in Occidente.
È un trionfo della perspicacia e del giudizio.
Ancora
più impressionante è il suo trattamento della squallida fine di questa guerra.
Nel
1710 i leader del partito conservatore in Gran Bretagna, che si guadagnarono
l'attenzione della regina Anna, sfrattarono gli alleati politici di Marlborough
a Londra e sfruttarono la stanchezza nazionale per la guerra e la gelosia di
Marlborough per forzare una pace con la Francia.
Questo
abbandonò la scintillante prospettiva visibile all'inizio del 1710, quando, in
gran parte a causa del genio militare e politico di Marlborough, sembrava
probabile che la guerra avrebbe prodotto una vittoria schiacciante per la Gran
Bretagna ei suoi alleati.
C'era
una reale possibilità che la posizione preminente della Francia in Europa
potesse essere minata in modo permanente.
Invece
la Gran Bretagna trascorse i successivi 150 anni lottando per bloccare le
ambizioni francesi.
Ci si
sarebbe aspettato che Churchill si unisse ai molti storici successivi nel
denunciare l'imprudenza e la turpitudine di questa azione, in particolare
perché era così dannosa per il suo amato antenato.
Al
contrario, egli nota con precisione che il Partito della Guerra in Gran
Bretagna aveva ceduto alla missione strisciante.
L'inaspettata morte dell'imperatore austriaco
nell'aprile del 1711 significò che suo fratello ed erede, candidato degli
Alleati a re di Spagna, avrebbe governato, in caso di vittoria, un Colosso
europeo non molto preferibile alla possibile combinazione di Francia e Spagna
che aveva scatenato il conflitto.
Dà
anche il giusto peso alla stanchezza della guerra in Gran Bretagna, che aveva
in gran parte finanziato il conflitto.
Nella
sua carriera, Churchill diede più volte prova di notevole lungimiranza.
Nel 1919 cercò in tutti i modi di convincere
il gabinetto a intervenire efficacemente nella rivoluzione russa a fianco dei
russi bianchi.
I suoi
colleghi di coalizione, guidati dal primo ministro liberale “Lloyd George”, non
presero abbastanza sul serio la minaccia comunista.
Probabilmente
l'anti-zarismo riflessivo e il romanticismo di sinistra erano all'opera, oltre
alla stanchezza della guerra, all'ignoranza e alla timidezza.
Ovviamente,
se i bianchi russi avessero potuto essere sostenuti, i successivi settant'anni
sarebbero stati molto più piacevoli.
Ironia della sorte, Lloyd George cadde nel
1922 a causa della sua aggressiva posizione anti-turca in difesa della Grecia
nella crisi di Chanak.
Rischiare
la guerra per il destino di pezzi della costa greca e turca mentre si rifiuta
la possibilità di fermare il comunismo in Russia è curioso.
Churchill
mostrerà una visione simile sull'India.
Negli
anni '30 l'establishment politico britannico aveva tacitamente deciso di cedere
l'India alle forze nazionaliste locali.
Le
relazioni imperiali anglo-indiane erano molto sottili e complesse, come
Churchill, che vi aveva trascorso anni, sapeva bene.
Così
come l'India stessa.
Se
un'abile gestione delle diverse forze in gioco avrebbe potuto sostenere
l'influenza britannica lì, come aveva fatto per i secoli precedenti, è un
argomento profondamente fuori moda.
Ma Churchill aveva indiscutibilmente ragione
nel vedere che la rapida fine del dominio britannico sarebbe stata il colpo
mortale per l'Impero britannico, sia in senso materiale che morale.
Ecco perché il governo laburista del
dopoguerra era così ansioso di farlo.
Un
altro esempio si può vedere nel famoso articolo di Churchill di Londra.
Notoriamente
in questo saggio, Churchill stabilì un fatto che divenne sempre più
innominabile nei decenni successivi:
Non
c'è bisogno di esagerare il ruolo svolto nella creazione del bolscevismo e
nell'effettiva realizzazione della rivoluzione russa da parte di ... Ebrei.
È certamente molto grande; probabilmente supera tutti
gli altri.
Con la
notevole eccezione di Lenin, la maggior parte delle figure di spicco sono
ebrei. …
Nelle
istituzioni sovietiche la predominanza degli ebrei è ancora più sorprendente. E
la parte preminente, se non addirittura la principale, nel sistema del
terrorismo applicato dalle” Commissioni straordinarie per la lotta contro la
controrivoluzione” è stata presa dagli ebrei, e in alcuni casi notevoli dalle
ebree.
La
maggior parte degli appassionati di Churchill si affretta a leggere questo
saggio con gli occhi distolti e le labbra serrate.
Questo
fa sì che perdano loro la stupefacente preveggenza che ha mostrato.
Nell'articolo
Churchill suggeriva che il sionismo poteva diventare l'antidoto al comunismo
nella comunità ebraica, con grande beneficio di tutti gli altri.
Il
sionismo è già diventato... una potente influenza concorrente nei circoli
bolscevichi con il sistema comunista internazionale.
Niente
potrebbe essere più significativo della furia con cui Trotsky ha attaccato i
sionisti. …
La
crudele penetrazione della sua mente non gli lascia dubbi sul fatto che i suoi
piani ... sono direttamente ostacolati e ostacolati da questo nuovo ideale, che
dirige le energie e le speranze degli ebrei in ogni paese verso una meta più
semplice, più vera e molto più raggiungibile.
…
"Costruire con la massima rapidità possibile un centro nazionale ebraico
in Palestina ... Viene presentato un compito su cui poggiano molte benedizioni.
La
generazione più giovane conosce e non a mai neo conservatori come esecutori dell'odiosa
dottrina "Invadere il mondo, invitare il mondo", che seduce l'America
in guerre discutibili e ostacola l'annullamento della legge sull'immigrazione
del 1965 che ha distrutto la nazione.
Ma,
soprattutto ora vediamo quanto sia difficile fermare questi errori.
Bisogna
riconoscere che l'energico anticomunismo adottato dai neoconservatori negli
anni '70 e '80 è stato cruciale.
Senza la loro forza, l'amministrazione Reagan
non sarebbe stata in grado di superare la fissazione della distensione
dell'establishment repubblicano e di rovesciare il filo-comunismo della sinistra del
Partito Democratico che aveva prodotto il disastro del Vietnam.
Naturalmente,
i Neoconservatori lo hanno fatto per Israele.
Ma
Churchill aveva ragione a vedere che in alcune circostanze il sionismo poteva
produrre un beneficio generale.
Più
recentemente è diventato evidente che la visione di Churchill, se messa in
pratica, avrebbe potuto salvare non solo l'Impero britannico, ma la stessa Gran
Bretagna.
L'immigrazione
di colore in Gran Bretagna iniziò come un rivolo alla fine degli anni '40.
Nel
1954, secondo Andrew Roberts, i non bianchi erano solo lo 0,16% della
popolazione inglese.
Ma
Churchill era allarmato.
Roberts
riferisce:
"Se
qui si stabiliranno molte persone di colore, sorgeranno dei problemi",
disse Churchill al Gabinetto il 3 febbraio 1954.
"Dobbiamo accollarci i problemi di colore
nel Regno Unito?
Sono
attratti dallo Stato sociale.
L'opinione
pubblica nel Regno Unito non tollererà che si superino certi limiti"...
Sulla
questione dell'immigrazione dalle Indie Occidentali, in un'altra occasione
disse al Gabinetto che un buon slogan era "Mantenere l'Inghilterra
bianca".
Non
sorprende che, poiché il “Partito Conservatore Britannico “era saldamente sotto
il controllo, allora come oggi, dei “liberali sociali, Churchill non trovò
alcun interesse di sostegno.
I suoi colleghi erano senza dubbio già sotto
l'influenza della "vendetta di Hitler" e non erano disposti a
considerare le questioni politiche da una prospettiva razziale. E senza dubbio
erano compiacenti sul fatto che qualsiasi difficoltà sarebbe stata sopportata
dalle classi inferiori e non dalle loro stesse famiglie.
Ma
naturalmente Churchill aveva ragione.
La Gran Bretagna ha dovuto affrontare costi
enormi derivanti dall'eccessiva immigrazione di colore, sia finanziariamente
che in termini di criminalità.
E
ancora più orribile, l'élite politica britannica si è mossa per reprimere la
risposta della nazione che Churchill aveva previsto abrogando l'antico diritto del paese
alla libertà di parola.
La punizione dell'attuale governo laburista delle
proteste seguite agli omicidi di South port ha dimostrato che è stato
silenziosamente istituito un apparato di stato di polizia tanto oneroso, se non
(ancora) tanto sanguinoso quanto quello della Germania nazista o dell'URSS.
Tale
punizione certamente limita gravemente il dibattito pubblico sull'immigrazione.
Questo
è quasi esattamente l'opposto di ciò per cui gli inglesi pensavano di
combattere durante la Seconda Guerra Mondiale.
Come è
accaduto che questo sofisticato analista degli affari mondiali, che, nel bene e
nel male, aveva lottato per tutta la sua carriera a vantaggio non solo della
Gran Bretagna ma anche dell'Impero britannico, abbia improvvisamente perso la
sua volontà e abbia acconsentito a guidare il paese in un disastro così
devastante?
Potrebbe
essere che alla fine della sua carriera l'anziano attore abbia messo da parte
le sue preoccupazioni per la sua nazione e i suoi connazionali per afferrare
questo grande ruolo?
Nonostante
le riserve che avrei potuto provare riguardo allo stile della produzione e al
carattere dei suoi sostenitori?
Questo
era ciò che pensava la sua vittima, Lord Londonderry. Nel 1947 scrisse;
Non
avremmo mai avuto questa guerra con i suoi orribili risultati come prezzo per
Winston che si guadagnò un nome storico eterno come “leader di guerra”.
Più si
legge delle azioni dei governanti, in particolare in guerra, più ci si rende
conto che l'ego di rango da parte loro gioca davvero un ruolo angosciosamente
grande.
Purtroppo,
penso che questa sia un'interpretazione troppo benevola per Churchill.
Nell'estate del 1940 aveva solo 65 anni.
Ha
continuato a mostrare una potente acutezza mentale ed energia per ben oltre un
altro decennio, gestendo e dando energia alla macchina da guerra britannica con
grande competenza, incluso un estenuante itinerario di viaggio che superava di
gran lunga quello di Roosevelt e Stalin.
(Era
anche coinvolto in combattimenti regolari con i nemici sul pavimento della
Camera dei Comuni, una dura prova che i leader americani sono risparmiati. Una
situazione di decrepitezza nascosta alla Biden o Wilson non può sopravvivere
nel sistema parlamentare britannico.)
Una
volta che divenne chiaro, verso la fine del 1940, che la Germania non avrebbe
tentato un'invasione, emersero interessanti possibilità per la Gran Bretagna.
Un accordo con la Germania avrebbe potuto
significare che la minaccia italiana nel Nord Africa sarebbe morta sul nascere.
Di
certo non avrebbe impedito l'attacco di Hitler alla Russia, che, per usare la
frase di Churchill di cui sopra, sarebbe stato "... un compito... su cui
poggiano molte benedizioni".
Se,
come non è improbabile, una guerra tedesco-sovietica avesse ancora indotto
elementi dubbi in America a provocare la guerra con il Giappone per aiutare
l'URSS, la Gran Bretagna sarebbe stata in una posizione molto più forte per
difendere i suoi interessi.
E avere la Gran Bretagna come non belligerante
avrebbe potuto impedire a Hitler di commettere il suo errore supremo di
dichiarare guerra gratuitamente agli Stati Uniti dopo Pearl Harbor.
In
effetti, se la fazione pro-guerra in America fosse riuscita a rendere possibile
la guerra con la Germania, la Gran Bretagna avrebbe anche potuto avere la
piacevole esperienza di avere gli Stati Uniti come supplicante!
L'idea
che Churchill nel 1940, o per gli anni successivi, fosse semplicemente un
esausto Teologo, aggrappato con gratitudine a un ruolo glorioso, anche se in
una produzione poco congeniale, viene distrutta considerando le circostanze del
suo grande discorso sulla cortina di ferro a Fulton, Missouri, il 5 marzo 1946:
Da
Stettino nel Baltico a Trieste nell'Adriatico una cortina di ferro è scesa in
tutto il continente.
Dietro
questa linea si trovano tutte le capitali degli antichi stati dell'Europa
centrale e orientale.
Varsavia,
Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia, tutte queste
famose città e le popolazioni che le circondano si trovano in quella che devo
chiamare la sfera sovietica, e tutte sono soggette in una forma o nell'altra,
non solo all'influenza sovietica, ma a una misura molto alta e, in alcuni casi,
crescente di controllo da parte di Mosca...
Non
credo che la Russia sovietica desideri la guerra.
Ciò
che desiderano sono i frutti della guerra e l'espansione indefinita del loro
potere e delle loro dottrine.
Da
quello che ho visto dei nostri amici e alleati russi durante la guerra, sono
convinto che non c'è nulla che essi ammirino tanto quanto la forza, e non c'è
nulla per cui abbiano meno rispetto che per la debolezza, specialmente la
debolezza militare.
Questo
fu consegnato solo 10 mesi dopo la resa tedesca.
La piena portata del carattere brutale e
sinistro della tirannia sovietica nell'Europa orientale non era ancora
ampiamente conosciuta o effettivamente attuata.
La Cecoslovacchia non fu presa completamente
fino al febbraio 1948 e, come documenta “Anne Applebaum “in “Iron Curtain”:
The
Crushing of Eastern Europe , imporre il pieno totalitarismo richiese parecchi
anni.
Il
prolisso (8.000 parole) " Long Telegram" di “George Kennan” ,
accreditato per aver allertato l'establishment della politica estera
statunitense sull'espansionismo sovietico, era stato inviato solo 13 giorni
prima, il 22 febbraio 1946, e quindi non può essere stato completamente
digerito.
Una versione pubblica fu pubblicata solo nel
Foreign Affairs.
La
leggenda della Guerra Fredda sostiene che il discorso di Fulton abbia
catalizzato l'opinione pubblica statunitense ad accettare immediatamente la
responsabilità di guidare l'Occidente contro le ambizioni sovietiche per i
successivi 45 anni.
In
realtà, fu altamente controverso e l'amministrazione Truman, che sembra aver
incoraggiato Churchill, prese prontamente le distanze.
Una
parte considerevole dell'élite statunitense era in realtà attivamente
pro-comunista.
La conoscenza della piena portata di ciò
richiede il completamento della decodifica del” Progetto Venona” sospeso .
Ma la
continua influenza di questa fazione, anche sotto Truman, fu dimostrata dal
rapido abbandono dei nazionalisti cinesi ai comunisti cinesi dopo la seconda
guerra mondiale.
Oltre
a ciò, ampie fasce di americani erano ancora sotto l'influenza della copertura
mediatica filo-sovietica e disonesta degli anni della guerra – e ancora di più
erano stanchi della guerra.
Non si
erano ancora resi conto che, a differenza dei paesi che gli Alleati avevano
liberato a ovest, alle nazioni dell'Europa orientale non sarebbe stato permesso
di rivendicare la loro indipendenza e di governarsi da sole.
E
troppi di loro ripongono una fede infantile nella potenza delle nuove Nazioni
Unite.
Churchill
accettò consapevolmente il prezzo di stimolare l'anglofobia e le accuse di
guerrafondaio.
La
furia dei suoi oppositori è ben documentata nel libro di Fraser J. HarbuttThe
Iron Curtain: Churchill, America, and the Origins of the Cold War, Capitolo 7
Churchill
non doveva fare questo.
Anche
lui era stato il beneficiario dell'esaltazione dei media americani e avrebbe
potuto crogiolarsi in un'ampia adulazione all'infinito.
Invece,
un'opinione fortemente sostenuta lo portò a tuffarsi nel vortice delle
polemiche per raggiungere un obiettivo nazionale cruciale:
radunare
gli Stati Uniti per proteggere l'Occidente dai sovietici.
Non
l'azione di un politico esausto ed egoista.
Churchill,
come notato sopra, era estremamente colto nella storia della diplomazia europea
del XVII e XVIII secolo, piena com'è di tradimenti e sorprendenti
capovolgimenti di alleanze.
E aveva lo stomaco per questo processo a
sangue freddo.
Sean Mc Meekin rivela che subito dopo il “VE day “(8
maggio 1945) ordinò ai suoi capi di stato maggiore di pianificare un attacco
all'Unione Sovietica per migliorare l'accordo dato alla Polonia.
I suoi
generali inorriditi lo definirono "Operativo Impensabile" (la libertà
di parola esisteva ancora allora nel Regno Unito).
Quali
che siano i meriti di questa idea, essa dimostra che Churchill possedeva ancora
le emozioni rettiliane di un vero statista.
Allora,
cosa accadde nell'estate del 1940? (Il comportamento di Churchill nel periodo
precedente la guerra del 1939 è una questione diversa: condivideva
probabilmente l'opinione comune che la guerra si sarebbe bloccata come nel 1914
e quindi potrebbe non essere esistenziale).
Perché
Churchill si rifiutò di affrontare i fatti e di non allontanare il suo paese
dalla cascata?
Sicuramente
con il suo carisma e forse dopo un periodo adatto perché l'evacuazione di
Dunkerque e la Battaglia d'Inghilterra fossero state formulate in
tranquillizzanti leggende nazionali, si sarebbe potuto fare qualcosa?
Non è stato dimostrato che ci abbia nemmeno
provato, piuttosto il contrario.
Chiaramente,
il comportamento di Churchill nel 1940-41 fu legnoso e anomalo. Sembra che una
forza insolita, potente ed esogena abbia agitato su di lui.
E naturalmente il morso finanziario e quindi
politico che Sir Henry Strakosch aveva raggiunto era solo la dimostrazione
visibile.
Rovesciare
la politica di guerra britannica avrebbe provocato una furia letale nella
sinistra e nella comunità ebraica.
Il
pallone da prova di John Charmley citato sopra merita di essere ripetuto:
Quindi
Churchill era "un aiuto assunto" per una lobby ebraica che,
considerando gli interessi ebraici superiori a quelli dell'Impero britannico,
era determinata a coinvolgere quell'Impero in una guerra per loro conto?
Questo
era un fattore di cui Churchill, come dimostrato dal suo articolo del 1920, era
profondamente consapevole.
A mio
avviso, l'ostilità di lunga data di Churchill nei confronti della Germania,
molto normale nella sua generazione (nata nel 1874) che crebbe allarmata
dall'ascesa industriale della Germania e dall'istrionismo del Kaiser Guglielmo,
può in parte scagionare le sue azioni nel periodo precedente al 1939.
Ma non
dopo gli eventi dell'inizio dell'estate del 1940, che crearono una situazione
profondamente diversa.
La
mattina del 25 maggio 1940, il comandante della forza di spedizione britannica
in Francia, il visconte Gort, si svegliò e invertì bruscamente gli ordini della
notte precedente.
Piuttosto che spostarsi a sud con l'esercito
francese, gli inglesi dovevano spostarsi a nord verso Dunkerque e cercare di
evacuare.
Questo
li salvò dalla cattura quando i francesi si arresero.
Abbandonare
i suoi alleati francesi sul campo di battaglia deve essere stato emotivamente e
moralmente devastante per Gort, un uomo schietto che aveva servito a fianco dei
francesi sul fronte occidentale durante la prima guerra mondiale (in cui aveva
vinto la Victoria Cross).
Considerando
questa azione dopo la guerra, il feldmaresciallo visconte Montgomery, che aveva
una bassa opinione di Gort professionalmente e che era generalmente poco
caritatevole, scrisse:
Per
questo gli do il massimo dei voti, e spero che la storia faccia lo stesso. Ha
salvato gli uomini della BEF... in fin dei conti, non si deve mai dimenticare
che nella crisi suprema della sua vita militare, nel maggio 1940, agì con
coraggio e decisione, facendo la cosa giusta per la Gran Bretagna.
Se
avesse fallito in quel momento, le armi britanniche avrebbero potuto facilmente
essere colpite dal disastro.
Non è
fallito.
Purtroppo
per la Gran Bretagna, Winston Churchill ha fallito.
(Patrick Cleburne ha scritto per molti anni su VDARE.com.).
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