Liberi o schiavi.

 

Liberi o schiavi.

 

 

George Orwell, 1984, Mondadori, 1973.

(titolo originale: Nineteen Eighty-Four, 1949).

Interruzioni.net – Valentino Sassello – Redazione – (06-05-2025) – ci dice:

Nel 1984, un ipotetico futuro rispetto alla data in cui il libro fu concepito (1948), Orwell immagina il mondo diviso in tre superstati: Eurasia, Estasia e Oceania, che sono retti da sistemi politici molto simili.

La storia è ambientata a Londra.

L'Inghilterra è ormai soltanto una delle tante regioni che compongono l'Oceania, uno stato amministrato secondo i dettami del “Socing” (socialismo inglese).

I tre superstati mondiali hanno una struttura sociale piramidale, caratterizzata fondamentalmente da tre classi: Alta, Media e Bassa .

 In Oceania, al gradino più basso della scala sociale stanno i prolet (proletari), che conducono una vita durissima e a cui sono assegnati i lavori servili:

"Il partito insegnava che i “prolet” erano esseri inferiori che dovevano essere mantenuti in soggezione, come gli animali, costretti all'applicazioni di poche regole elementari."

"Nascevano e venivano allevati in catapecchie, venivano messi a lavorare a dodici anni, passavano attraverso un breve periodo di bellezza fisica e desiderio sessuale, si sposavano a venti, a trenta ripiegavano verso la vecchiaia, morivano infine, quasi tutti, a sessanta. Il pesante lavoro manuale, le cure della casa e dei bambini, le liti coi vicini, il cinema, il football, la birra, e soprattutto il gioco completavano l'orizzonte dei loro cervelli. Mantenere uno stretto controllo su di essi era facilissimo".

 

ll regime organizza il tempo libero dei “prolet” in modo da ottenere il loro più completo ottundimento mentale.

Per i proletari il ministero della Verità produce:

 

"stupidissimi giornaletti che non trattavano se non di qualche avvenimento sportivo, di cronaca nera e d'astrologia, qualche romanzetto da quattro soldi, certi filmetti pieni di cosce e seni nudi e canzonette sentimentali che venivano composte secondo un procedimento del tutto meccanico, per mezzo di una sorta di caleidoscopio che si chiamava versificatore".

Dovunque, in Oceania, campeggia la scritta:

IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA

posta sotto un cartellone raffigurante una faccia enorme con due baffi neri e gli occhi indagatori.

Il volto inquisitorio del Grande Fratello non si limita a comparire sui manifesti, la sua presenza è pervasiva:

"Sui soldi, sui francobolli, sulle copertine dei libri, sulle bandiere, sui cartelloni e sui pacchetti di sigarette [...] dappertutto. Gli occhi avrebbero guardato sempre e la voce avrebbe risuonato sempre. Da svegli o mentre si dormiva, mentre si mangiava o beveva, dentro casa o fuori, nel bagno, a letto [...]non c'era modo di sfuggirle. Nulla si possedeva di proprio se non pochi centimetri cubi dentro il cranio".

Il Grande Fratello è il leader e il custode della Rivoluzione. In realtà è un essere immateriale, un simbolo, la personificazione del Partito.

Dappertutto, anche nelle stanze delle abitazioni private, vi sono dei teleschermi che diffondono trasmissioni di propaganda, mentre sono in grado, nello stesso tempo, di spiare e correggere i comportamenti delle persone.

Winston Smith,

"che aveva i suoi trentanove anni e un'ulcera varicosa sulla caviglia destra",

è impiegato al Ministero della Verità.

Il suo compito è quello di riscrivere documenti del passato, secondo le nuove esigenze del Partito.

La consegna implicita del Partito è che il passato, personale e collettivo, venga cancellato:

"Il passato [...] non era stato soltanto alterato, era stato propriamente distrutto".

Tutti i documenti vengono rivisti e la copia originale viene corretta a seconda della linea politica del regime:

"Tale processo di continua trasformazione era applicato non soltanto ai giornali, ma ai libri, ai periodici, agli opuscoli, ai manifesti, alle circolari, ai film, alle colonne sonore, alle illustrazioni, alle vignette umoristiche, alle fotografie [...] a qualsiasi genere di roba stampata e comunque documentata che potesse avere un significato politico o ideologico. Giorno per giorno, minuto per minuto, si può dire, il passato veniva messo al corrente".

In questo modo la menzogna si trasforma in verità.

Per raggiungere meglio i suoi scopi, il regime ha perfezionato la “Neolingua”, la lingua ufficiale di Oceania, che non consiste tanto nell'inventare nuove parole, quanto nel cancellare centinaia di parole esistenti.

Si distruggono le sfumature di significato, si riduce il vocabolario all'osso.

In questo modo vengono inibite la possibilità di esercitare la critica e l'attività stessa di pensare.

Sulla facciata del “Ministero della Verità” sono scolpiti tre slogan, che riflettono la logica in vigore, chiamata bis pensiero, capace di conciliare e annullare le contraddizioni:

 

"LA GUERRA È PACE

LA LIBERTÀ È SCHIAVITU'

L'IGNORANZA È FORZA."

 

Il regime che domina in Oceania non è tanto interessato al contrasto della criminalità comune, che tra l'altro è trascurabile, quanto ai reati connessi all'esercizio del pensiero critico, in particolare si preoccupa di individuare, censurare e perseguitare i casi di dissenso, anche soltanto abbozzato, verso il sistema.

"Quella che soprattutto contava era la polizia del pensiero, la cosiddetta Psico polizia".

Di più.

 Persino nell'intimità della famiglia non ci si può fidare, c'è da temere di essere denunciati.

 I figli sono educati a spiare i genitori.

 Per non destare sospetti, per non indurre nessuno a denunciarli, tutti devono mantenere nella conduzione della propria vita quotidiana un'espressione del volto impenetrabile, che non lasci trasparire emozioni o sentimenti.

In caso di psico reato, la polizia procede agli arresti di notte. "La gente spariva". Prima o poi dell'arrestato e della sua esistenza non rimane traccia. "Vaporizzato" è la definizione usata.

I prigionieri di guerra, invece, sono di solito impiccati e ciò costituisce uno spettacolo popolare di grande attrazione anche per i bambini.

In Oceania, dunque, il passato viene falsificato.

La scienza con le sue verità logiche ed oggettive, è tenuta in sospetto;

 la solitudine è tenuta in sospetto.

Il sesso, l'erotismo e l'amore passionale e romantico sono ostacolati, perché considerati forze potenzialmente eversive.

Una burocrazia soffocante blocca per anni semplici deliberazioni, anche solo per piccole riparazioni negli edifici.

 Tranne che per la élite del Partito l'esistenza è misera e squallida.

Il cibo non ha gusto, ogni bene di prima necessità scarseggia.

Fiorisce il mercato nero.

Nel mentre, la propaganda di regime diffonde statistiche fasulle e incontrollabili che raccontano di un continuo incremento della produzione e della qualità della vita, in modo da tranquillizzare le masse e sopire ogni possibile rivolta.

Tuttavia Winston Smith avverte una oscura inquietudine, una indecifrabile insoddisfazione.

Brandelli confusi di ricordi della sua vita passata gli affiorano alla coscienza.

Un giorno Julia, una ragazza bruna di 26 anni, consegna a Winston un bigliettino con su scritto "ti amo".

 I due intrecciano una relazione sentimentale di nascosto.

 Winston capisce che anche la ragazza, pur con una sensibilità diversa dalla sua, è contro il Partito del Grande Fratello.

Insieme incontrano “O' Brien”, un alto funzionario che, manifestando la propria avversione alla dittatura esistente, li fa entrare in una organizzazione clandestina di Resistenza, chiamata Fratellanza, guidata dal nemico del Grande Fratello, da colui cui sono principalmente indirizzati i Due Minuti d'Odio,” Emmanuel Goldstein”.

 

Purtroppo tutto si rivela una trappola per incastrare Winston e Julia.

Un teleschermo, nascosto dietro una stampa, nella stanza sopra il negozio del vecchio signor Carrington, dove Winston e Julia si incontrano, intercetta la ribellione dei due ai dettami del Partito.

 " [...] Uomini giganteschi, in uniforme nera, con scarpe chiodate ai piedi ed enormi sfollagente stretti nelle mani" , arrestano Julia e Winston, dopo averli picchiati. Il signor Carrington si rivela essere un membro della Psico polizia.

 

Condotto in carcere, Winston viene interrogato e torturato da quello stesso” O' Brien”, che lo aveva convinto ad entrare in clandestinità per combattere il sistema. “O' Brien” in verità non è un dissenziente, ma un alto funzionario del Partito Interno.

Winston deve confessargli i suoi orrendi crimini e pentirsi. Soltanto allora potrà essere fucilato.

Durante gli interrogatori, che vengono condotti usando la tortura, “O' Brien” spiega a Winston che la finalità del Partito non è il buon governo, ma la conquista e il mantenimento del Potere.

"Il partito ricerca il potere esclusivamente per i suoi propri fini. Il bene degli altri non ci interessa affatto; ci interessa soltanto il potere.

Né la ricchezza, nè il lusso, né una vita lunga, né la felicità hanno un vero interesse per noi; ci interessa soltanto il potere, il potere puro".

"[...] Il potere consiste nel fare a pezzi i cervelli degli uomini e nel ricomporli in nuove forme e combinazioni di nostro gradimento.

[...] Un mondo di paura, di tradimenti e di torture, un mondo di gente che calpesta e di gente che è calpestata, un mondo che diventerà non meno, ma più spietato, man mano che si perfezionerà.

il progresso, nel nostro mondo, vorrà dire soltanto il progresso della sofferenza.

Le civiltà del passato pretendevano di essere fondate sull'amore e sulla giustizia.

La nostra è fondata sull'odio".

 

"Le spiate, gli appostamenti, i tradimenti, gli arresti, le torture, le esecuzioni, le sparizioni non avranno mai fine. Sarà un mondo di terrore e di trionfo".

Winston viene condotto nella famigerata "stanza 101", "la cosa peggiore del mondo", dove l'ennesima tortura lo induce a sconfessare e tradire l'ultimo barlume di individualità e di umanità: il suo amore per Julia.

Ridotto a una larva umana ben pasciuta, Winston Smith, l'ultimo uomo, affoga nell'incoscienza dell'alcol.

1984 è un romanzo che appartiene al genere anti utopistico. Fu pubblicato nel 1949. George Orwell (pseudonimo di Erich Blair, 1903-1950), riprende in 1984 temi già sviluppati ne La fattoria degli animali.

Paladino della libertà, forte anche delle proprie esperienze personali, Orwell è preoccupato dal diffondersi nel Novecento di pericolosi totalitarismi di massa: il fascismo, il nazismo e il comunismo.

 E teme un futuro perfezionamento di tali totalitarismi, dove la manipolazione delle menti degli individui e l'annientamento di ogni brandello di umanità vengano condotti in modo sistematico e scientifico.

Dove ogni possibilità di rivolta venga soffocata dal terrore e dall'incapacità di pensare in modo critico.

Secoli di civiltà, ci avverte Orwell, possono essere cancellati in pochi anni e il concetto stesso di uomo potrebbe divenire rapidamente obsoleto. "[...] siamo noi a creare la natura umana.

Gli uomini sono infinitamente malleabili", afferma infatti profeticamente e cinicamente l'inesorabile “O'Brien”, nel finale del romanzo.

 

In tal senso, 1984 costituisce sì la descrizione di un incubo, ma soprattutto un monito e un vaccino contro l'affermarsi di ogni futuro autoritarismo.

 

 

Condanna definitiva per i caporali:

i migranti sfruttati a Nardò erano schiavi.

Ilsole24ore.com - Patrizia Maciocchi – (30 aprile 2025) – ci dice:

 

Confermata, invece, l’assoluzione dei datori di lavoro dal reato di riduzione in schiavitù: non basta essere i beneficiari di uno sfruttamento criminale.

I punti chiave : La riduzione in schiavitù.

Nessuna responsabilità degli imprenditori.

Le richieste del pm.

 

Erano ridotti in schiavitù i migranti, quasi tutti africani, che tra il 2008 e il 2011 sono stati impiegati a Nardò nella raccolta dei pomodori e delle angurie.

La Corte di Cassazione, con la sentenza 16136, mette la parola fine a un procedimento durato 13 anni, confermando il reato di riduzione in schiavitù a carico degli intermediari, i cosiddetti caporali, ed escludendolo per i datori di lavoro.

Per tutti è esclusa, anche per l’assenza di un’organizzazione e una struttura, l’associazione a delinquere.

Ad avviso della Suprema corte, l’individuazione nei datori di lavoro dei beneficiari della riduzione dei migranti in condizioni di criminale sfruttamento non basta per affermare un’associazione a delinquere con gli intermediari nè la corresponsabilità nella loro riduzione in schiavitù.

La riduzione in schiavitù.

I giudici di legittimità hanno, invece, confermato la riduzione in schiavitù, anche senza l’elemento della costrizione fisica.

I migranti, quasi tutti arrivati via mare in modo irregolare, molti con un passaggio in Libia, erano andati spontaneamente a Nardò, per raccogliere angurie e pomodori, ed erano liberi di muoversi.

 Le loro “catene” erano però quelle dell’estremo bisogno, di una condizione di soggezione che non gli consentiva di «interloquire paritariamente con i committenti e di decidere in piena autonomia se rendere o meno la prestazione richiesta, in base all’entità del corrispettivo e alle condizioni di lavoro loro offerte».

La costrizione stava dunque «nella totale mancanza di risorse, l’assenza di alternative lavorative ed esistenziali, la scarsa conoscenza della lingua, l’ignoranza dei loro diritti».

Il risultato era stata l’accettazione di condizioni estremamente degradate, sistemazioni fatiscenti, paghe misere decurtate dalle “spese” per avere un panino e a volte anche l’acqua.

Nessuna responsabilità degli imprenditori.

Una vulnerabilità sfruttata dagli intermediari, della quale hanno beneficiato i datori di lavoro massimizzando i guadagni.

Per la Cassazione, però, questo non è sufficiente per affermare la responsabilità degli imprenditori, «la circostanza che costoro si siano consapevolmente avvantaggiati di manodopera a prezzo bassissimo e prestata in condizioni assai precarie - si legge nella sentenza - non basta a dimostrare il consapevole concorso nel sostanziale restringimento degli spazi di libertà ed autodeterminazione che costituisce il sostrato oggettivo del delitto di riduzione in schiavitù».

Per i datori di lavoro non c’è neppure il reato di caporalato inserito nel nostro Codice dopo i fatti contestati.

La Cassazione respinge, dunque, il ricorso dei caporali, come quello delle parti civili che contestavano l’assoluzione degli imprenditori.

 Per questi ultimi chiedeva una condanna anche il Pm, secondo il quale i datori non potevano non sapere delle condizioni in cui vivevano i migranti - tali da cancellare la loro libertà di autodeterminarsi - anche in virtù della mole di contatti con gli intermediari.

Una tesi che era passata solo in primo grado, quando, con una sentenza storica nel 2017, fu affermato per la prima volta in Italia il reato di riduzione in schiavitù.

Ora la Cassazione lo conferma.

 

 

 

 

 

Una Terra Senza Sole.

 

Conoscenzealconfine.it – (5 Maggio 2025) - Stefano Re – ci dice:

 

Il primo ministro inglese, “Keir Starmer”, già noto per aver spazzato sotto il tappeto un quarto di milione di casi di stupro di gruppo da parte delle #GroomingGangs per non creare “islamofobia” [1], celebra il fatto che la polizia e la magistratura britanniche continuino a carcerare cittadini inglesi per “post discriminanti” sui social network.

A questo proposito, secondo voi vengono arrestate più persone per post su internet in Inghilterra, Europa, Russia o Cina?

Esiste una la tabella, penso avrete qualche sorpresina…

 

Nella giornata di questo statista di livello c’è tempo anche per i momenti rosa, in compagnia del suo principale finanziatore ed intimo amico “Lord Waheed Alli, 59 anni, deputato laburista, ricco sfondato, gay, musulmano e “pro lgbtq”, con cui pare condivida momenti intimi.

 I gusti son gusti, non fosse che “Starmer” da buon inglese sarebbe sposato.

Ma a quanto pare la famigliola è felice, visto che vive in un appartamento di proprietà del ricco e gaio lord Alli, che ha anche comperato abiti sia per “Starmer” che per la moglie, biancheria intima inclusa, per un valore di migliaia si sterline.[2] Per chi non ci arrivasse: non stiamo parlando solo di pettegolezzi piccanti, stiamo parlando di ingerenza e controllo sulle direttive politiche del governo.

Insomma, “Starmer” è uno che quando parla di inclusività ci si dedica proprio anima e corpo.

 

Vogliono Oscurare il Sole.

Ma alziamoci di livello:

 il governo inglese guidato da “Mr. Starmer “ha annunciato il via libera ad un progetto per oscurare il sole, spruzzando nei cieli delle sostanze chimiche che rendano le nubi schermi riflettenti verso l’alto.[3]

Manco a dirlo, il progetto è presentato nientemeno che da “Bill Gates” e dalla sua fondazione, sempre tanto premuroso nel preoccuparsi della salute dell’intera umanità.

 Lo scopo sarebbe contrastare il tremendo riscaldamento globale (lo sappiamo che state tutti morendo di caldo infatti).

 Ma io dico: già in Inghilterra il sole lo vedono tre volte l’anno… Ci voleva proprio questa accoppiata di geni per decidere di oscurarlo.

Zolfo nei Cieli.

Ah, dulcis in fundo:

il progetto per oscurare il sole è il seguito di un altro progetto di geoingegneria, già realizzato in Inghilterra senza troppa pubblicità nel 2022.

In quell’esperimento i ricercatori hanno rilasciato anidride solforosa nella stratosfera al fine di riflettere la luce solare per raffreddare la Terra, imitando l’effetto delle eruzioni vulcaniche.[4]

 

Si noti che l’anidride solforosa è ritenuta un elemento pericoloso per la vita, e il suo rilascio nell’ambiente è ritenuto estremamente nocivo.[5]

 Si noti anche che l’effetto di oscuramento solare provocato dalle attività vulcaniche è considerato la causa più probabile dell’estinzione del perniano-triassico di circa 251,4 milioni di anni fa, il più grave evento di estinzione di massa mai verificatosi sulla Terra, con la scomparsa dell’81% delle specie marine e del 70% delle specie di vertebrati terrestri.[6]

Sapete come si chiamava l’esperimento dei ricercatori inglesi del 2022?

 Si chiamava “Stratospheric Aerosol Transport and Nucleation“.

In breve, SATAN.

[1] Cronologia della vicenda #GroomingGangs e coinvolgimento di Keir Starmer: (news.sky.com/story/grooming-gangs-scandal-timeline-what-happened-what-inquiries-there-were-and-how-starmer-was-involved-after-elon-musks-accusations-13285021).

[2] Controversi regalini di Lord Alli a Starmer e consorte: (dailymail.co.uk/news/article-13901471/Lord-Allis-love-affair-Labour-donation-Keir-Starmer.html).

(news.sky.com/story/sir-keir-starmers-wife-getting-clothes-from-donor-not-a-transparency-issue-lammy-insists-13215777).

[3] Esperimenti volti a bloccare o oscurare il Sole, noti come “geoingegneria”, approvati entro poche settimane da un’agenzia governativa britannica. (uk.news.yahoo.com/controversial-experiment-dim-sun-expected-094438455.html).

[4] “SATAN” project, MIT Technology Review, March 2023 – (technologyreview.com).

[5] Effetti dell’anidride solforosa sull’ambiente: (climateofourfuture.org/sulfur-dioxide-effects-on-environment).

[6] L’estinzione di massa del Permiano-Triassico, la più grande mai documentata: (geopop.it/lestinzione-di-massa-del-permiano-triassico-la-piu-grande-mai-documentata/).

(Stefano Re).

(stefano.re/una-terra-senza-sole/).

 

 

 

 

Liberi o Schiavi?

Itacamindfulnes.com – Anna Li Vecchi – (05-05- 2025) – ci dice:

Una frase attribuita al filosofo Nietzsche afferma che tutti gli uomini, in tutte le epoche e ancora oggi si dividono in uomini schiavi e uomini liberi.

Chiunque non disponga di due terzi della propria giornata è uno schiavo a prescindere dalla sua occupazione.

 La preoccupazione su come occupiamo il nostro tempo e la sensazione di non esserne veramente padroni, è un tema che riguarda l’essere umano ieri come oggi.

 

Senza volere entrare nel merito della teoria morale padrone-schiavo di Nietzsche, possiamo per un momento riflettere come ci fa sentire questa affermazione. Disponiamo di due terzi delle nostre giornate?

Ci sentiamo liberi o ostaggio delle nostre scelte?

Cosa ci assilla e ci fa sentire di non avere abbastanza tempo?

Spesso valutiamo noi stessi sulla base di quello che abbiamo realizzato nella vita e accompagniamo questa valutazione con un costante senso di inadeguatezza non sentendoci mai abbastanza.

Nella frenesia di volere fare tutto, finiamo anche per accelerare e accorgerci di stare sempre correndo anche quando non è veramente necessario.

 Dunque la vera sofferenza e ragione di schiavitù risiede nel nostro sguardo, nel nostro modo di relazionarci alla vita, nel sentirci inadeguati, abbastanza o nel cercare quello che manca piuttosto che gioire per quello che c’è.

Spesso chi si iscrive ai corsi di mindfulness arriva carico di aspettative su sé stesso, sulla vita che vorrebbe cambiare, sul corso che dovrebbe velocemente risolvere ogni problema.

 Probabilmente, ognuno cerca di liberarsi in qualche modo dalla cella che si è costruito.

La meditazione aiuta a vedere tutti questi piani di miglioramento che abbiamo su di noi; e un po’ alla volta le aspettative lasciano il posto a un sincero desiderio di conoscenza di noi stessi così come siamo e non come vorremmo essere.

Anche le priorità cambiano e quel piano di miglioramento lascia il posto al desiderio di vivere una vita quanto più possibile autentica e simile a chi siamo davvero.

Gli obiettivi diventano intenzioni e iniziamo a domandarci come viviamo la nostra vita, tanto preziosa quanto fragile.

C’è una storiella che amo molto;

l’ho letta in un libro di “Charlotte Joko Beck” e racconta di un re che doveva scegliere chi tra i suoi sudditi nominare primo ministro.

La scelta si restringe su tre candidati che vengono rinchiusi in una stanza.

Il primo che riuscirà a aprire la porta e liberarsi sarebbe diventato primo ministro.

Mentre i primi due uomini si arrovellano tra formule matematiche e congetture filosofiche sulla soluzione che aprirà la serratura, il terzo uomo semplicemente si alza, apre la porta e esce dalla stanza.

A volte viviamo in una cella che ci siamo costruiti per bene negli anni e che per ognuno di noi ha delle caratteristiche diverse.

Cosa ci fa sentire schiavi?

Quante volte ci crediamo imprigionati in vite e lavori che non abbiamo scelto? Soprattutto quanto soffriamo pensando che la vita vera inizierà solo quando avremo anche noi varcato una porta immaginaria dentro la quale ci siamo rinchiusi?

Mentre viviamo in sala d’attesa, non ci accorgiamo che siamo già liberi.

La porta è sempre stata aperta.

 Naturalmente la prigione non è necessariamente data dal lavoro, ma anche dalle storie, dalla mente che sembra non lasciarci mai in pace;

siamo schiavi dei condizionamenti che ci costruiamo intorno alla posizione e il ruolo che occupiamo, a una ricerca di perfezione a cui segue un senso di inadeguatezza.

La pratica della consapevolezza ci permette prima di tutto di fare spazio, lo spazio creato ci permette di vedere con chiarezza.

La chiarezza porta comprensione e la comprensione un senso di libertà.

 Forse assaporiamo anche solo per un momento, l’intuizione che non solo disponiamo di due terzi della nostra giornata, ma dell’intera giornata.

A noi la scelta.

Vi lascio con una poesia di “Hafiz “che dal XIII secolo ci esorta a non restare prigionieri ma trovare in questa vita ciò che ci fa sentire liberi.

Non siamo venuti qui per restare prigionieri

Ma per arrenderci sempre più profondamente

Alla libertà e alla gioia.

Non siamo venuti in questo mondo squisito

per restare in ostaggio dell’amore.

Corri mio caro, da qualsiasi cosa

che potrebbe non rafforzare

Le tue preziose ali in erba,

Corri più che puoi, mia cara,

Da chiunque sia disposto a mettere un coltello affilato

Nella sacra, tenera visione

Del tuo bel cuore.

Abbiamo il dovere di fare amicizia

Con quella parte di noi, obbedire alla nostra casa

E gridare le nostre ragioni

Oh per favore, oh per favore

esci e gioca.”

Perché non siamo venuti qui per restare prigionieri,

O per confinare i nostri meravigliosi spiriti

Ma per sperimentare sempre più profondamente

il nostro coraggio divino, libertà e luce!

(Anna Li Vecchi).

 

 

Incontra i think tank dietro il nuovo

giro di vite sulla libertà di

parola del “MAGA”.

 

 

Unz.com - Robert Inlakesh – (1° maggio 2025) – ci dice:

 

L'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump – e molti dei suoi più importanti sostenitori di destra – sono direttamente collegati ad alcune delle organizzazioni più radicalmente pro-guerra e pro-Israele del paese.

Queste connessioni formano una rete tentacolare di gruppi di pressione, miliardari della tecnologia e figure dei media che promuovono costantemente gli interessi israeliani al di sopra di quelli delle comunità americane.

 

Perché la destra pro-Trump è improvvisamente passata dal presentarsi come un bastione della libertà di parola al sostenere apertamente la censura e la repressione guidata dallo stato?

Questa indagine di “Mint Press News” rivela una rete di difesa guidata dai donatori che guida questo cambiamento ideologico.

 

La connessione Horowitz.

 

Dall'inizio degli anni 2000, lo scrittore e attivista David Horowitz” è stato al centro di un movimento che sosteneva di difendere la libertà di parola, dipingendo i musulmani e le persone di sinistra come minacce esistenziali alla civiltà occidentale.

All'indomani dell'11 settembre, Horowitz ha chiesto la profilazione delle persone "palestinesi" e "islamiche" e ha tristemente affermato che "i palestinesi sono nazisti".

Attraverso il “David Horowitz Freedom Center “(DHFC), fondato nel 1998, lui ei suoi donatori hanno costruito una rete mediatica e politica che ha plasmato le carriere di quasi tutte le principali figure conservatrici pro-Trump attive oggi.

Il “Southern Poverty Law Center” ha designato il “DHFC “come un gruppo di odio, e ha ricevuto denaro oscuro anonimo instradato attraverso il” Donors Trust”, che ha anche finanziato cause nazionaliste bianche.

 

“Horowitz” concentrò gran parte del suo attivismo nei campus universitari, spingendo narrazioni incendiarie anti-islamiche e pro-Israele intese a provocare reazioni negative.

Ha poi inquadrato le proteste contro le sue apparizioni come prova che la sinistra e le comunità musulmane si oppongono al Primo.

 

Questa strategia ha gettato le basi per figura come “Ben Shapiro”, che ha costruito la sua carriera iniziale sui tour dei campus universitari, difendendo anche l'incitamento all'odio come espressione protetta e rendendo popolari slogan come "i fatti non si preoccupano dei tuoi sentimenti".

Shapiro ha iniziato come borsista presso il DHFC e il suo primo libro, "Brainwashed: How Universities Indottrinate America's Youth", è stato pubblicato nel 2004.

 

“Shapiro sarebbe” poi diventato caporedattore di “Truth Revol”t, un sito web finanziato dal “David Horowitz Freedom Center”, dove il suo caporedattore era “Jeremy Boreing”.

 I due avrebbero continuato a fondare quello che oggi è The Daily Wire”.

Entrambi hanno anche lavorato con organizzazioni legate ai circoli dell'intelligence israeliana prima di assumere “Jordan Peterson”.

Sebbene Peterson avesse precedentemente parlato poco di Israele, dopo essere entrato a far parte del” Daily Wire “ha adottato una posizione pro-Israele e in seguito ha incontrato il primo ministro israeliano “Benjamin Netanyahu”.

Il “DHFC” ha anche finanziato o si è allineato con numerose figure di destra di alto profilo, tra cui l'ex capo stratega di Trump” Steve Bannon”, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale “John Bolton”, “Pamela Geller” e il politico olandese “Geert Wilders.”

 L'attuale segretario alla Difesa di Trump, “Pete Hegseth,” ha ricevuto 30.000 dollari in compensi per conferenze e onorari dal” Freedom Center tra il 2023 e il 2024.

 

“Candace Owens”, ora una commentatrice conservatrice di alto profilo, è stata inizialmente reclutata da “Horowitz”, ma in seguito è stata attaccata dai suoi attivisti affiliati dopo aver espresso sostegno ai diritti dei palestinesi.

 

"Ho iniziato la mia carriera, la mia carriera politica, su “YouTube” facendo solo video divertenti e satirici, e ho ricevuto un'e-mail da “David Horowitz” che mi invitava a questa conferenza, e lascia che ti dica quanto sia stato un grosso problema per me.

 Non avevo alcun tipo di connessione", ha ricordato una volta “Owens”.

 

Dopo la morte di” Horowitz” il 29 aprile 2025, il fondatore di “Turning Point USA”, “Charlie Kirk”, ha riconosciuto la sua influenza:

"Senza” David Horowitz”, non sono sicuro che “Turning Point USA” esisterebbe. Oltre il 90% dei nostri primi grandi donatori è stato presentato a un evento di “David Horowitz”, grazie alle sue calorose approvazioni e alle sue generose presentazioni.

Il suo sostegno ha aperto porte che altrimenti sono rimasti chiusi".

 

Ciò che “Kirk “ha rivelato è cruciale:

“Horowitz” ha operato come un connettore all'interno di una classe di donatori d'élite che ha usato le sue presentazioni per finanziare i media di destra filo-israeliani e le infrastrutture politiche.

 

Fratelli della tecnologia.

 

Il crescente allineamento di “Elon Musk” con la politica israeliana è diventato visibile nel 2024, quando ha stretto una relazione a sorpresa con il primo ministro Netanyahu.

 Ma i suoi legami con l'ecosistema del “Freedom Center” sono iniziati prima.

 “Musk” ha amplificato i punti di discussione del” Freedom Center”, anche uno studio che afferma falsamente che “USAID” ha contribuito a finanziare i talebani, una narrativa successivamente utilizzata per giustificare le richieste di de-finanziare l'agenzia.

 

Più di conseguenza, quando “SpaceX” ha cercato di raccogliere 750 milioni di dollari nel gennaio 2023, l'investitore principale è stata la società di venture capital “Andreessen Horowitz”, co-fondata da “Ben Horowitz”, figlio di “David Horowitz”.

 

“Andreessen Horowitz” detiene partecipazioni in diverse società legate all'intelligence e alla sorveglianza israeliana, tra cui “TOKA”, fondata dall'ex primo ministro israeliano “Ehud Barak”.

“Ben Horowitz” è stato anche coinvolto nei primi sforzi per organizzare un'alleanza dell'élite tecnologica pro-Trump prima di fare un passo indietro.

 

La stessa “SpaceX “ha collaborato con aziende israeliane di armi e società statali come “Elbit Systems”, “Israel Aerospace Industries” (IAI) e “ImageSat International” (ISI), lanciando satelliti militari.

 

Un altro finanziatore chiave del “Freedom Center” è” Robert Shillman”, fondatore della “Cognex Corporation”.

Shillman e la sua fondazione di famiglia hanno sostenuto figure di destra come “Laura Loomer” , “Bridgette Gabriel” e Project Veritas” .

Dona anche alla “Foundation for Defense of Democracies” (FDD), un think tank neoconservatore che ha svolto un ruolo centrale nella promozione di battaglia per il cambio di regime in Medio Oriente.

 

Dal 2002 al 2013, “Shillman” ha donato oltre 2,4 milioni di dollari agli Amici delle Forze di Difesa Israeliane (FIDF), un'organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti che aiuta il personale militare israeliano.

 

Nel 2018,” The Guardian” ha rivelato che” Shillman” ha finanziato una borsa di studio a sostegno del provocatore di estrema destra “Tommy Robinson”, che riceveva uno stipendio di circa 5.000 sterline al mese per lavorare presso l'organo di stampa canadese “Rebel Media”.

 

Propaganda e politica

 

Il “Gatestone Institute”, un altro nodo chiave della rete e donatore di” Tommy Robinson”, è stato fondato da “Nina Rosenwald”, soprannominata dai critici " la mamma dello zucchero dell'odio musulmano " per il suo ruolo nel finanziare le iniziative mediatiche anti-musulmane e pro-Israele.

 

Il “Gatestone” ha sostenuto figure come “Douglas Murray, un opinionista britannico che è stato recentemente deriso per aver fatto un bizzarro appello all'autorità durante la sua apparizione su "The Joe Rogan Experience", dove ha chiesto più spazio per gli "esperti" pro-guerra per spingere una narrativa pro-Israele.

Murray ha descritto il blogger anti-musulmano “Robert Spencer “come un "brillante studioso".

Non sorprende che il sito web di Spencer, “Jihad Watch, sia stato a lungo sponsorizzato dal “David Horowitz Freedom Center”.

 

Anche il miliardario gestore dell'hedge fund Bill Ackman” è inserito in questo ecosistema.

 Nel 2024, “Ackman “ha promosso lo” Shirion Collective”, una campagna che incoraggiava il “doxxing di studenti e docenti filopalestinesi “ed è stato accusato di incitare alla violenza fisica e di utilizzare strumenti di sorveglianza dell'intelligenza artificiale per sopprimere il dissenso.

 

“Ackman” e “Marc Andreessen” sono stati entrambi nominati consulenti del “Department of Government Efficiency” (DOGE) dell'amministrazione Trump, un'iniziativa ormai quasi defunta volta alla riforma federale.

 

Un altro elemento della più ampia rete di advocacy è pieno di sorprendente aggressività alla fine del 2023: il gruppo militante Betar.

 

Fondata quasi un secolo fa dal leader sionista fascista “Ze'ev Jabotinsky,” Betar “era da tempo svanita nell'oscurità.

Ma in seguito all'offensiva israeliana a Gaza, il gruppo è riemerso, rispecchiando le tattiche della “Lega di Difesa Ebraica” (JDL), che era stata precedentemente designata come organizzazione terroristica dalle autorità statunitensi.

 

Gli attivisti del” Betar” hanno rilanciato le tattiche intimidatorie a livello di strada, tra cui minacciare eminenti studiosi e funzionari delle Nazioni Unite con simbolici "cercapersone", un riferimento a una famigerata operazione segreta israeliana del 2024 che ha coinvolto ordigni esplosivi che hanno causato vittime di massa in Libano.

 

Gli osservatori dei diritti umani hanno rivelato come il gruppo stia compilando liste di osservati speciali di accademici, organizzatori e personaggi pubblici filo-palestinesi, che presenta ai funzionari allineati a Trump come candidati per una futura deportazione o processo.

 

Il gruppo ha anche apertamente elogiato le operazioni militari che hanno provocato la morte di civili, compresi i bambini.

La rinascita di “Betar” è stata ampiamente attribuita al dirigente israelo-americano delle pubbliche relazioni “Ronn Torossian”, collaboratore di “FrontPage Magazine”, una testata creata dal “David Horowitz Freedom Center”.

 

Dalla libertà di parola all'autoritarismo.

 

Dagli investitori della Silicon Valley e dagli influencer di destra agli appaltatori della difesa e agli operatori politici, una vasta e interconnessa classe di donatori ha rimodellato la destra americana a immagine di un'agenda filo-israeliana intransigente.

 Il loro messaggio ridefinisce i musulmani come nemici dell'Occidente, delegittima l'attivismo contro la guerra e pro-palestinese e presenta il dissenso come una minaccia alla sicurezza nazionale.

Questa stessa rete, un tempo ossessionata dalla difesa della libertà di espressione, ora abbraccia la censura, le liste nere e la sorveglianza governativa, purché prenda di mira i loro avversari ideologici.

 

 

 

 

Perché il "mediatore" non chiude l'affare?

 

Unz.com - Alastair Crooke – (5 maggio 2025) – ci dice:

 

La trasformazione dell'America operata da Trump avrebbe dovuto essere ricostruita all'insegna del motto "America First".

 

La storia, sia sull'Ucraina che sull'Iran, è che il presidente Trump vuole un "accordo" – ed entrambi gli accordi sono possibili – eppure sembra essersi imposto.

 Trump presenta la sua amministrazione come qualcosa di più rude, più meschino e molto meno sentimentale.

Aspira a emergere, a quanto pare, anche come qualcosa di più centralizzato, coercitivo e radicale.

 

In politica interna, potrebbe esserci del vero in questa categorizzazione dell'ethos trumpiano.

In politica estera, tuttavia, Trump tergiversa.

 Il motivo non è chiaro, ma il fatto stesso offusca le sue prospettive nei tre ambiti vitali per la sua aspirazione di "pacificatore": Ucraina, Iran e Gaza.

 

Sebbene sia vero che il vero mandato di Trump deriva dal dilagante malcontento economico e sociale, piuttosto che dalle sue pretese di essere un pacificatore, i due obiettivi chiave della politica estera restano importanti per mantenere lo slancio in avanti.

 

Una possibile risposta è che nei negoziati esteri il Presidente abbia bisogno di una squadra solida ed esperta che lo supporti.

E non ce l'ha.

 

Prima di inviare il suo inviato “Witkoff” a parlare con il presidente Putin, il generale “Kellogg”, a quanto pare, ha presentato a Trump una proposta di armistizio in stile Versailles:

una visione della Russia alle corde (ovvero, il piano era formulato in termini più appropriati alla capitolazione russa).

La proposta di Kellogg implicava anche che Trump avrebbe fatto un "grande favore" a Putin, accondiscendendo a offrirgli una scala per salire dal suo trespolo sull'"albero" ucraino.

 Ed è stata esattamente questa la linea adottata da Trump a gennaio:

 

Dopo aver affermato che la Russia aveva perso un milione di uomini (in guerra), Trump ha poi proseguito affermando che "Putin sta distruggendo la Russia non raggiungendo un accordo".

Ha inoltre affermato che l'economia russa era "in rovina" e, in particolare, ha affermato che avrebbe preso in considerazione l'imposizione di sanzioni o tariffe alla Russia.

In un successivo post su “Truth Social” , ha scritto: "Farò un grandissimo FAVORE alla Russia, la cui economia sta fallendo, e al Presidente Putin".

 

Il Presidente, debitamente informato dal suo team, potrebbe aver immaginato che avrebbe offerto a Putin un cessate il fuoco unilaterale e, voilà, avrebbe ottenuto un accordo rapido.

 

Tutte le premesse su cui si basava il “piano Kellogg” (la vulnerabilità della Russia alle sanzioni, le ingenti perdite di uomini e una guerra in stallo) erano false.

Nessuno nel team di Trump ha quindi svolto la dovuta diligenza sulla strategia Kellogg?

Sembra che (pigramente) abbia preso la guerra di Corea come modello, senza valutare attentamente se fosse appropriata o meno.

 

Nel caso coreano, il cessate il fuoco lungo una linea di conflitto ha preceduto considerazioni politiche, che sono sopraggiunte solo in seguito.

 E che rimangono in corso – e irrisolte – fino a oggi.

 

Lanciando richieste premature per un cessate il fuoco immediato durante i colloqui con i funzionari russi a Riad, Trump ha suscitato un rifiuto.

 In primo luogo, perché il team di Trump non aveva un piano concreto su come attuare un cessate il fuoco, dando semplicemente per scontato che tutti i dettagli potessero essere definiti a posteriori.

In breve, la richiesta è stata presentata a Trump come una "vittoria rapida".

Solo che non lo era.

 

L'esito era scontato: il cessate il fuoco è stato rifiutato.

Non si sarebbe dovuto permettere che accadesse, dato il lavoro competente del personale.

 Nessuno del team di Trump aveva forse ascoltato dal 14 giugno dell'anno scorso, quando Putin aveva delineato con chiarezza al Ministero degli Esteri la posizione russa sul cessate il fuoco?

E da allora la cosa è stata ripetuta regolarmente.

A quanto pare, no.

 

Eppure, anche così, quando l'inviato di Trump, “Witkoff,” è tornato da un lungo incontro con il presidente Putin per riferire sulla spiegazione personale e dettagliata di quest'ultimo sul perché un quadro politico deve precedere qualsiasi cessate il fuoco (a differenza della Corea), il” resoconto di Witkoff” è stato accolto con la secca replica che "gli ucraini non sarebbero mai d'accordo" da parte del generale Kellogg.

 

Fine della discussione, a quanto pare. Nessuna decisione presa.

 

Diversi altri voli per Mosca non hanno modificato la situazione di base.

Mosca attende le prove che Trump sia in grado di consolidare la sua posizione e possa prendere in mano la situazione.

 Ma fino ad allora, Mosca è pronta a facilitare un "riavvicinamento della posizione", ma non approverà un cessate il fuoco unilaterale.

 (E nemmeno Zelenskyj).

 

L'enigma qui è perché Trump non taglia le armi e i flussi di intelligenza statunitensi a Kiev, e dice agli europei di stare alla larga da Trump?

Kiev ha una qualche forma di potere di veto?

Il Team Trump non capisce che gli europei sperano semplicemente di interrompere l'obiettivo di Trump di normalizzare le relazioni con la Russia?

Devo farlo.

 

Sembra che il "dibattito" (se così si può chiamare) nel team di Trump abbia ampiamente escluso fattori di vita reale.

 Si è svolto a un livello normativo elevato, dove certi fatti e verità sono semplicemente dati per scontati.

 

Forse il fenomeno dei costi irrecuperabili ha avuto un peso notevole: più a lungo si continua con una linea d'azione (non importa quanto stupida), meno si è disposti a cambiarla.

Cambiarla sarebbe interpretato come riconoscere un errore, e riconoscere un errore è il primo passo verso la perdita di potere.

 

E c'è un parallelo con i colloqui con l'Iran.

 

Trump ha in mente un accordo negoziato con l'Iran che consentirebbe di raggiungere il suo obiettivo di "nessuna arma nucleare iraniana", sebbene l'obiettivo stesso sia in un certo senso una tautologia, dato che la comunità dell'intelligence statunitense ha già stabilito che l'Iran NON possiede alcuna arma nucleare.

 

Come si ferma qualcosa che non sta accadendo?

Beh, "l'intento" è un concetto estremamente difficile da circoscrivere.

 Quindi, il Team torna alle origini:

alla ferma dottrina dell'”Organizzazione Rand originale”, secondo cui non esiste alcuna differenza qualitativa tra l'arricchimento dell'uranio per scopi pacifici e quello per scopi bellici.

Pertanto, nessun arricchimento dovrebbe essere consentito.

 

Solo l'Iran può vantare l'arricchimento, grazie alla concessione fatta da Obama nell'ambito del “JCPOA,” che lo ha consentito, seppur con alcune limitazioni.

 

Circolano molte idee su come quadrare questo cerchio: il rifiuto dell'Iran di rinunciare all'arricchimento e la dichiarazione di Trump sulla "non capacità" di usare l'uranio come arma.

 Nessuna di queste idee è nuova:

importare in Iran materie prime arricchite;

 esportare l'uranio altamente arricchito iraniano in Russia (cosa già fatta nell'ambito del “JCPOA”) e far sì che la Russia costruisca la capacità nucleare iraniana per alimentare la sua industria.

Il problema è che anche la Russia lo sta già facendo.

 Ha un impianto già operativo e un altro in costruzione.

 

Anche Israele ha naturalmente le sue proposte: sradicare tutte le infrastrutture di arricchimento iraniane e la capacità di lancio di missili.

 

Solo l'Iran non accetterà mai questo.

 

Quindi, la scelta è o un sistema di ispezione e sorveglianza tecnica potenziato in un accordo simile al JCPOA (che non renderà felici né Israele né la leadership istituzionale filo-israeliana).

O un'azione militare.

 

Il che ci riporta al “Trump Team” è alle divisioni intestinali all'interno del Pentagono.

 

“Pete Hegseth “ha inviato il seguente messaggio all'Iran, pubblicato sul suo account di social media:

 

"Vediamo il vostro sostegno LETALE agli Houthi. Sappiamo esattamente cosa stai facendo. Sapete molto bene di cosa è capace l'esercito americano – e siete stati avvertiti.

Pagherete la CONSEGUENZA nel momento e nel luogo di nostra scelta".

 

“Hegseth” è chiaramente frustrato. Come ha notato Larry Johnson :

"Il team di Trump si è basato su un'altra falsa supposizione:

 che i sostenitori di “Biden” non abbiano compiuto alcuno sforzo serio per distruggere l'arsenale di missili e droni degli Houthi.

 I sostenitori di Trump credevano di poterli sottomettere bombardando gli Houthi. Invece, gli Stati Uniti stanno dimostrando a tutti i paesi della regione i limiti della loro potenza navale e aerea...

Nonostante oltre 600 bombardamenti, gli Houthi continuano a lanciare missili e droni contro navi statunitensi nel Mar Rosso e obiettivi all'interno di Israele".

 

Quindi, il Team Trump si è intromesso prima in un conflitto (lo Yemen) e poi in una complessa negoziazione con l'Iran, ancora una volta apparentemente senza aver fatto i compiti a casa sullo Yemen.

È ancora una volta colpa del pensiero di gruppo?

 

In una situazione di incertezza come quella attuale, la solidarietà finisce per essere vista come un fine a sé stessa, e nessuno vuole essere accusato di "indebolire l'Occidente" o di "rafforzare l'Iran".

Se si deve sbagliare, è meglio farlo in compagnia del maggior numero possibile di altri.

 

Israele lascerà passare?

Sta lavorando sodo con il generale “Kurilla” (il generale statunitense al comando del CENTCOM) nel bunker sotto il “Dipartimento della Difesa israeliano”, preparando piani per un attacco congiunto all'Iran.

 Israele sembra molto interessato al suo lavoro.

 

Tuttavia, l'impedimento fondamentale al raggiungimento di un accordo con l'Iran è più cruciale – in quanto, come attualmente interpretato, l'approccio degli Stati Uniti ai negoziati infrange tutte le regole su come iniziare un trattato di limitazione degli armamenti.

 

Da un lato, c'è Israele con una triade di sistemi di armi nucleari e capacità di lancio: dai sottomarini, agli aerei e ai missili.

 Israele ha anche minacciato l'uso di armi nucleari– recentemente a Gaza e in precedenza durante la prima guerra in Iraq, in risposta alla capacità missilistica Scud di Saddam Hussein.

Il principio mancante qui è qualsiasi minimo di reciprocità.

Si dice che l'Iran minaccia Israele – e Israele minaccia regolarmente l'Iran.

E Israele, naturalmente, vuole che l'Iran sia castrato e disarmato e insiste che non venga toccato (niente TNP, niente ispezioni dell'AIEA, niente riconoscimenti).

 

I trattati di limitazione degli armamenti avviati da “JF Kennedy con Krusciov” derivarono dal successo dei negoziati reciproci con cui gli Stati Uniti si ritirarono i loro missili dalla Turchia prima che la Russia rimuovesse i propri missili da Cuba.

 

Deve essere chiaro a Trump e Witkoff che una proposta così sbilanciata come la loro per l'Iran non ha alcuna relazione con le realtà geopolitiche – ed è quindi probabile che fallisca (prima o poi).

Il Team Trump, quindi, si sta schierando in un'azione militare contro l'Iran – che poi sarà di loro proprietà.

 

Trump non lo vuole; L'Iran non lo vuole.

Quindi, questo è stato adeguatamente pensato?

L'esperienza yemenita è stata presa pienamente in considerazione?

 Il team di Trump ha proposto qualche via d'uscita?

 

Un modo creativo per uscire dal dilemma – e che potrebbe ripristinare almeno una parvenza di un classico esercizio di trattato di limitazione degli armamenti – sarebbe che Trump diffondesse l'idea che è giunto il momento per Israele di entrare nel TNP e di far ispezionare le sue armi dall'AIEA.

 

Trump lo farà? No.

Allora diventa ovvio il perché.

La trasformazione dell'America operata da Trump avrebbe dovuto essere ricostruita all'insegna del motto "America First".

 

 

 

 

 

Confessioni di un ex Gran maestro

del 33° grado della massoneria:

il satanismo delle logge.

Lacrunadellago.net – Cesare Sacchetti – (05/05/2025) – ci dice:

 

 

 

Ascoltare il dottor William Schnoebelen non è sempre facile.

È un viaggio profondo nel mondo dell’occulto e di un uomo che invece aveva iniziato la sua vita da giovane adulto alla ricerca di una spiritualità cristiana che purtroppo per una serie di inquietanti vicissitudini non è riuscito a trovare.

 

Il dottor Schnoebelen nasce in una piccola località dell’Iowa, a Dubuque, in uno degli Stati dell’America del Mid-West considerati da sempre una delle roccaforti dell’America più cristiana e conservatrice.

 

Nella sua casa e nella sua famiglia non ci sono influenze del mondo dell’occulto e della massoneria, piuttosto c’è un’impronta cattolica che sembra spingere il giovane uomo verso la vita religiosa, tanto che “William” decide di andare presso un piccolo seminario del” Loras College”, sempre nella città di Dubuque, per diventare un prete.

 

Era quello che il giovane seminarista aveva sempre voluto sin dalla prima infanzia.

Servire Dio e condurre una vita dentro la Chiesa Cattolica per poterlo fare nel migliore dei modi possibile.

 

Nel” Loras College” però invece che seguire gli insegnamenti trasmessi dalla Chiesa, “Schnoebelen” viene ingannato da un prete che conduceva dei corsi di teologia per i vari aspiranti seminaristi.

 

È questo sacerdote che un giorno prende da parte il giovane aspirante prete dell’Iowa e gli suggerisce che se vuole diventare davvero un ministro di Dio nella Chiesa Cattolica allora deve iniziare a studiare seriamente il mondo dell’occulto perché Cristo, a detta di questo sacerdote, altro non era che una sorta di iniziato alla scuola delle antiche religioni misteriche babilonesi.

 

“William” viene così ingannato da quello che a tutti gli effetti era un probabile infiltrato della società teosofica fondata nel secolo scorso da “madame Blavatksy”, famigerata esoterista ed occultista e iniziata alla libera muratoria.

 

La società teosofica è oggi probabilmente una delle organizzazioni esoteriche più influenti e potenti al mondo, se si pensa che i suoi esponenti come “Alice Bailey”, sono riusciti ad avere una rappresentanza presso le Nazioni Unite tramite la “Lucis Trust”, una casa editrice che originariamente si chiamava “Lucifer Trust”, che pubblicava libri di carattere esoterico e occulto e che decise di cambiare nome all’organizzazione in “Lucis” per nascondere la sua chiara affiliazione satanica.

 

William viene così avvicinato al cammino esoterico.

Piuttosto che seguire la via degli apostoli del Vangelo si ritrova presto ad essere un ministro di Satana ed inizia un viaggio che lo porterà ben lontano da dove inizialmente credeva di arrivare.

 

Piuttosto che studiare, ad esempio, i dottori della Chiesa come Sant’Agostino e San Tommaso, “Schnoebelen” inizia a studiare i testi di una strega inglese vissuta il secolo scorso come “Sybil Leek “che scrisse un’opera dal titolo “Diario di una strega” per provare a “normalizzare” agli occhi dell’opinione pubblica la figura della strega, avversata nel Medioevo, e a questo pensarono i vari organi di “informazione” del Regno Unito che hanno ospitato in diverse occasioni sempre nel tentativo di rendere “innocuo” il percorso di coloro che si avvicinavano all’esoterismo e al satanismo.

 

 

La strega inglese Sybil Leek.

 

Il ’68 e l’esplosione del mondo dell’occulto.

 

Era l’epoca della cosiddetta rivoluzione del’68 concepita nel laboratorio dei filosofi tedeschi di origine ebraica della scuola di Francoforte, i quali non solo avevano elaborato un sistema di idee che destrutturava la tradizionale società cristiana da sostituire con una laicizzata di stampo liberal-marxista, ma avevano anche uno spiccato interesse per il mondo dell’occulto tanto da promuovere varie pratiche esoteriche, anche le più aberranti, come la necrofilia e l’incesto.

 

Si è parlato in altre occasioni della scuola di Francoforte e del suo ruolo di demoralizzazione e scristianizzazione della società Occidentale, e “Schnoebelen”  è una di quelle persone che si ritrova investita da quella che a tutti gli effetti è stata una violenta rivoluzione anticristiana i cui devastanti effetti si vedono ancora oggi sulla società contemporanea, laicizzata e spogliata dei suoi valori di un tempo.

 

Si spiega così l’esplosione dell’interesse per la magia e l’occulto di quegli anni. L’uomo che doveva diventare seminarista si ritrova, suo malgrado, verso un cammino differente e inizia ad entrare in contatto con figure come Alex Sanders, un noto mago inglese dell’epoca.

 

 

L’occultista inglese Alex Sanders.

 

“Sanders” nel suo tempo era diventato molto noto non solo per aver scritto l’opera “Re degli stregoni” ma per aver portato, non molto differentemente dalla sua “collega” Sybil Leek, a far avvicinare il grande pubblico all’universo della stregoneria.

 

I vari occultisti e maghi in quell’epoca iniziavano a diffondersi sempre di più e pullulavano nel Regno Unito e negli Stati Uniti i vari discepoli del mago e satanista di alto livello, “Aleister Crowley”, che durante la prima metà del secolo scorso era diventato conosciuto in tutti i circoli esoterici del mondo, e le sue “attività” non erano passate inosservate sotto il governo di Benito Mussolini che decise di espellerlo dall’Italia dopo che il fascismo fu informato dei sacrifici, spesso di giovani, che venivano messi in atto dall’occultista inglese.

 

“Schnoebelen” non credeva nonostante tutto di venerare Satana.

Si era avvicinato nella convinzione di praticare un qualche culto pagano ed esoterico dedito all’adorazione di divinità lunari e panteistiche, senza sapere che quella era solo la superficie dell’iniziazione satanica.

 

La filosofia satanica di “LaVey”.

 

Il vero viaggio nel mondo del satanismo era però, purtroppo per lui, soltanto agli inizi.

Il vero salto di “qualità” avviene nei primi anni’70 quando il proprietario di una libreria esoterica gli suggerisce di leggere la bibbia satanica di” Szandor LaVey”, il fondatore della” Chiesa di Satana”, che in quell’epoca era diventato già una delle figure sataniche più note negli Stati Uniti.

 

Nella bibbia satanica dell’occultista c’è in pratica tutta l’essenza della religione luciferiana.

 

Ci sono quegli “insegnamenti” e quei segreti per far sì che il prossimo diventi soltanto uno strumento per compiere la volontà di chi diventa un iniziato del cosiddetto “cammino della mano sinistra”, l’espressione che si utilizza nell’ambito esoterico per descrivere i vari satanisti.

 

LaVey” non nascondeva anche tutta la sua ammirazione per lo stato di Israele, dovuta alle sue origini ebraiche, e per i vari gruppi terroristici israeliani come la famigerata “banda Stern” o l’”Irgun fondato da “Menachem Begin” nel 1931 che divenne poi dopo la nascita di Israele primo ministro del Paese.

 

Talmente era stretto questo legame tra LaVey e Israele che una volta uscita la sua “opera” “Assaf Dayan” figlio del ministro della Difesa, “Moshe”, la definisce “perfetta” per il tipo di filosofia che governa lo stato ebraico e di questa affermazione se ne può avere un saggio pratico anche ora, se si pensa ai vari massacri eseguiti a Gaza dai governi israeliani.

 

La massoneria: tappa obbligata per l’iniziazione satanica.

William “diventa sempre più famigliare con questa filosofia, ma non riesce a salire ai piani più alti del mondo del satanismo come vorrebbe fare fino a quando uno dei vari appartenenti a questi circoli, un druido di nome “Eli”, gli dice che se prima non entra in massoneria non riuscirà mai a diventare un satanismo di alto livello.

 

Se qualcuno ancora si illude che la massoneria sia una sorta di organizzazione o club esclusivo dove ci si incontra per fare degli affari, allora costui o costei ancora crede probabilmente alla favola che raccontano i vari liberi muratori che ogni qualvolta vengono chiamati a rendere conto delle nefandezze massoniche asseriscono che la loro organizzazione promuove la “libertà, l’uguaglianza e la fratellanza”.

 

È senza dubbio vero che la libera muratoria è stata quella forza che ha concepito e preparato la rivoluzione francese del 1789, quell’evento che di fatto ha creato il mondo moderno dei diritti umani e sostituito la tradizione cristiana con il massonico culto dell’illuminismo liberale.

 

La libera muratoria è però molto più di questo.

Schnoebelen lo spiega bene e dimostra una conoscenza profonda delle varie logge alle quali lui è stato iniziato.

 

Il primo passo è quello di entrare nella massoneria attraverso la canonica iniziazione dei primi tre gradini delle logge che sono quelli di apprendista muratore, compagno di mestiere o Maestro massone.

 

Soltanto dopo questi primi tre gradi, si può salire ai vari piani superiori a seconda che l’iniziato decida di seguire il rito di York o quello più universalmente noto e influente come quello scozzese, al quale fanno riferimento larghissima parte delle massonerie nel mondo.

 

Al giovane ex aspirante sacerdote dell’Iowa viene richiesto di fare il giuramento che tutti gli aspiranti massoni fanno prima di entrare nella “fratellanza” ed è un giuramento inquietante che prevede non solo che il candidato versi il proprio sangue per associarsi alla massoneria, ma anche che pronunci queste parole.

 

Se mai dovessi rivelare i segreti di un “Apprendista Muratore Ammesso”, giuro che mi verrà tagliata la gola, la lingua strappata dalle radici e sepolta nella sabbia del mare dove la marea sale e scende due volte in 24 ore, qualora mai dovessi consapevolmente violare questo mio obbligo di “Apprendista Ammesso,” così Dio mi aiuti e mi tenga saldo nella dovuta esecuzione dello stesso.”

 

Il massone giura sulla sua vita di non infrangere i segreti di questa società occulta, e altre simili formule di rito vengono pronunciate anche nelle altre logge in Europa.

 

A darne notizia fu, tra gli altri, uno dei vari studiosi della massoneria come il giornalista francese “Emil Eckert” che nella sua opera “La Franc-Maçonnerie dans sa véritable signification” riferisce che questo è il giuramento che gli aspiranti massoni devono pronunciare prima di entrare.

 

Giuro nel nome del Supremo Architetto dell’Universo di non rivelare i segreti, i segnali, i tocchi, le parole, le dottrine e le abitudini dei massoni e di mantenere su tutto questo un eterno silenzio.

Prometto e giuro su Dio di non rivelare nulla che sia con la penna, con i segnali, con i gesti e con le parole e non di aver scritto, litografato, stampato e pubblicato nulla che sia stato confidato a me fino a questo momento e che potrà essere confidato in futuro.

 Lego me stesso e mi sottometto al seguente castigo se non manterrò la mia parola: possano le mie labbra bruciare con un ferro rovente;

possa il mio corpo essere appeso nella loggia durante l’ammissione di un nuovo fratello così che possa essere uno stigma per la mia infedeltà e oggetto di orrore per tutti gli altri;

 possa essere bruciato dopo e le ceneri sparse al vento così che non rimarrà memoria del mio tradimento. Possa Dio e il suo santo Vangelo aiutarmi. Così sia.”

 

Il “Supremo Architetto dell’Universo” è quella fumosa espressione che la massoneria utilizza per nascondere la vera identità del dio massonico che altri non è che Lucifero, anche se tale segreto non viene ovviamente rivelato ai massoni di grado inferiore che, per opportunismo o ottusità, oppure entrambe le cose, decidono di entrare nella fratellanza per provare a fare carriera credendo forse in cuor loro che i riferimenti a Dio e al Vangelo presenti in alcuni giuramenti garantiscano che la libera muratoria sia cristiana, quando essi in realtà sono di natura chiaramente blasfema e mistificatoria e nulla hanno a che vedere con il cristianesimo.

 

La massoneria è infatti per sua natura segreta e gnostica mentre nel cristianesimo non ci sono segreti religiosi che vengono rivelati soltanto agli adepti più alti.

 

I gradi più alti della libera muratoria e i suoi segreti occulti

 

“William” sembra iniziare a capirlo meglio, ed è così che una volta presa la decisione di intraprendere il cammino del rito scozzese arriva a comprendere chiaramente che la massoneria non è altro che una religione luciferiana anticristiana travestita sotto i panni della “organizzazione filantropica” che si propone di conquistare e dominare la società e mettere al bando la pratica della odiata religione cristiana, e soprattutto quella cattolica, vera e propria bestia nera dei vari grembiulini.

Negli anni successivi della sua iniziazione, il massone “Schnoebelen “inizia a salire i gradini della libera muratoria che sono tutti legati ad un percorso di natura esoterica e occulta.

La scala gerarchica della massoneria riportata nel libro di “Schnoebelen”.

 

Nel suo libro “La massoneria al di là della luce”, l’ex massone americano mostra tutta la scala iniziatica del rito scozzese da lui percorsa fino ad arrivare al 32° grado, che un nome altisonante ed inquietate allo stesso tempo come “ Sublime principe del segreto reale” e qualcuno potrà pensare che dietro queste pompose parole si nasconda forse un qualche “romantico” segreto perduto dei secoli passati, ma invece la verità è ben più inquietante e agghiacciante.

 

“William” rivela che il segreto di questo grado così alto della libera muratoria è quello di “guadagnarsi” l’immortalità attraverso il sangue dei bambini che va bevuto.

 

Sono i famigerati riti del “Purim” dei quali si parla, ad esempio, nelle opere di “Ariel Toaff” “Pasque di sangue” e in quella del “rabbino ebreo “Neofito “della Moldavia” convertitosi al cristianesimo, dal titolo “Il sangue cristiano nei riti ebraici della moderna sinagoga”.

 

Il sangue ha un fortissimo valore mistico ed esoterico per i massoni, e costoro sono davvero convinti che il suo consumo li aiuti in qualche modo ad arrivare all’immortalità che inseguono dalla notte dei tempi.

 

Sono le verità proibite, scritte e documentate in una sterminata bibliografia massonica che non viene mai raccontata al grande pubblico, che non sa chi sono veramente i massoni di alto grado e quali perverse pratiche essi mettono in atto.

 

“Schnoebelen” ha assolutamente ragione quando afferma che chi sale il cammino dell’occulto nella massoneria si espone a pericolose influenze sataniche e demoniache che portano l’iniziato ad inseguire le più depravate e ripugnanti oscenità quali la necrofilia, la coprofagia, gli omicidi rituali e la pedofilia, un’altra vera e propria ossessione dei massoni dei gradi più alti.

 

Nei gradi più alti delle massonerie si praticano gli stupri dei bambini sempre nella folle convinzione che essi riescano a dare in qualche modo la “immortalità” ai vari “eletti” delle logge.

 

Si spiega perfettamente così quello che disse il regista “Stanley Kubrick” a “Nicole Kidman” durante la realizzazione del film “Eyes Wide Shut”.

 

“Kubrick” disse all’attrice che i vari potenti del mondo erano tutti legati da questo inconfessabile segreto costituito dalla loro appartenenza al giro pedofilo, del quale fanno parte, ad esempio, i vari personaggi legati al pedofilo del Mossad, “Jeffrey Epstein”, che si assicurava di procurare fanciulli e fanciulle ai vari potenti del suo giro, quali “Bill Clinton” e il principe “Andrea di Windsor”, tra gli altri.

 

Il massone americano pentito ancora non era arrivato però al piano più alto della massoneria.

 

Non era ancora arrivato ad essere un 33° grado, la cima, almeno quella apparente, della libera muratoria sulla quale si sono seduti uomini come “George Washington”, “Benjamin Franklin”, “Giuseppe Mazzini”, presidenti americani come “Harry Truman” e “William Franklin”, il celebre, o famigerato primo ministro inglese, “Winston Churchill”, “Helmut Kohl”,” Jacob Schiff”, “Mikhail Gorbachev”, “Giuseppe Garibaldi” e altri celebri personaggi politici del secolo scorso.

 

Non c’è, come si vede, una distinzione netta tra potere moderno degli esponenti delle democrazie liberali e massoni di alto rango.

Sono in pratica la stessa cosa. Gli uni rappresentano le altre e viceversa, e questo dimostra, ancora una volta, che la vera forza che ha dominato il mondo moderno è quella della libera muratoria, e questo spiega perché la Chiesa, almeno fino al Vaticano II, ha sempre denunciato e condannato con forza la massoneria, conoscendone bene la pericolosità per l’anima degli individui.

 

“Schnoebelen” per giungere alla sommità di questa organizzazione deve passare da un’altra massoneria europea, quella del “rito di Misraim”, alla quale sono appartenuti i citati “Alesteir Crowley” e “Giuseppe Garibaldi”.

 

 

Il simbolo del rito di Mizraim.

 

Questo rito ha una scala diversa da quella del rito scozzese in quanto i gradi sono 99 e l’iniziazione in questo altro rito massonico è stata necessaria per l’uomo per arrivare ai piani superiori dell’organizzazione e arrivare così al definitivo patto con il diavolo, firmato, anche questo con il sangue, dal massone di alto grado che era giunto così al più alto e pericoloso grado di degenerazione per la sua anima.

 

Soltanto negli anni successivi e dopo essersi riavvicinato al cristianesimo attraverso la riscoperta di alcuni volumi dedicati a questa religione, “Schnoebelen” inizierà ad allontanarsi dal satanismo e dalla libera muratoria e a denunciare la vera natura della massoneria e il suo inscindibile legame con la religione satanica.

 

Nei primi anni’90, l’uomo inizia a pubblicare le sue opere nelle quali racconta la sua esperienza e spiega come la libera muratoria sia stata sin dal principio una religione luciferina come ammisero i suoi esponenti più famigerati come “Albert Pike”, stretto sodale del citato Mazzini.

 

“Schnoebelen” inizia a subire attentati contro la sua vita per aver infranto il patto di segretezza, ma ancora oggi la sua testimonianza, come quelle di altri ex massoni, non può non risollevare il problema che costituisce l’esistenza stessa della massoneria nella società.

 

Laddove esiste tale organizzazione, esiste un circolo di potenti che occupa i posti più alti di potere, i quali vengono dati soltanto agli uomini più addentro nelle varie pratiche del satanismo.

Non si può quindi non giungere ad una inevitabile conclusione.

 

La massoneria è nemica dell’umanità e la sua esistenza non dovrebbe semplicemente essere permessa.

 

 

 

 

 

 

Come l'intelligenza artificiale generativa

trasformerà la vita quotidiana nel 2025.

 Naturalnews.com – (05/05/2025) - Lance D. Johnson – ci dice:

 

L'intelligenza artificiale generativa (IA generativa, Gen AI) si è rapidamente evoluta da strumento di nicchia a assistente onnipresente, rimodellando il modo in cui le persone lavorano, apprendono e interagiscono.

 

 Una recente analisi di “Marc Zao-Sanders” per “Harvard Business Review “ basata su migliaia di post sui forum, rivela notevoli cambiamenti nell'utilizzo dell'IA tra il 2024 e il 2025.

 I risultati, visualizzati da Visual Capitalist”, evidenziano quattro categorie dominanti: creazione di contenuti, assistenza tecnica, supporto, terapia e ricerca e analisi, sottolineando al contempo le tendenze emergenti nella vita personale e professionale.

 

Tendenze chiave nel 2024: efficienza e sperimentazione

Nel 2024, l'IA generativa era principalmente un fattore di incremento della produttività.

Tra i principali utilizzi figuravano:

 

Redazione di e-mail e documenti: automatizzazione delle attività di scrittura di routine.

Assistenza alla codifica: generazione e debug del codice (ad esempio, GitHub Copilot).

Apprendimento personalizzato: adattare i contenuti didattici alle esigenze individuali.

Esplorazione creativa: generare idee, modificare testi e persino produrre "divertimento e assurdità".

In particolare, l'IA ha iniziato a invadere ambiti emotivi e legali, con utilizzi come simulazioni terapeutiche, editing di curriculum e redazione di documenti legali.

 

Tuttavia, queste applicazioni erano spesso sperimentali, con gli utenti che ne testavano i limiti anziché integrare pienamente l'IA nei flussi di lavoro quotidiani.

 

2025: l'intelligenza artificiale come organizzatrice e confidente della vita.

L'IA generativa si è rapidamente affermata come confidente digitale, con terapia, compagnia e organizzazione della vita che emergono come i suoi due principali utilizzi nel 2025, secondo un'analisi di “Harvard Business Review”.

 

Un tempo strumento per la stesura di email o il debug di codice, l'IA ora ricopre ruoli tradizionalmente riservati ai terapeuti umani, offrendo supporto emotivo, mediazione dei conflitti e persino guida esistenziale.

 Le startup implementano chatbot addestrati in tecniche cognitivo-comportamentali, mentre le persone si rivolgono all'IA per sfogarsi senza giudizi o esercizi di rafforzamento della fiducia.

Sebbene non sia un vero sostituto dell'assistenza sanitaria autorizzata, la sua disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e il crescente stigma stanno rimodellando l'accesso alla salute mentale.

Eppure i critici avvertono:

gli algoritmi potranno mai replicare l'empatia umana, o non faranno altro che aggravare l'isolamento sotto mentite spoglie?

 

Entro il 2025, il ruolo dell'IA generativa si estenderà oltre l'efficienza, coinvolgendo la trasformazione personale e il processo decisionale complesso.

 I dati rivelano tre cambiamenti epocali:

 

 

1. Dalla produttività allo scopo.

 

L'IA non è solo uno strumento, è un life coach.

Utilizzi come "Trova uno scopo" (+23 di variazione di posizione) e "Organizza la vita" (+22) riflettono il ruolo crescente dell'IA nella guida esistenziale.

 Per esempio:

 

App. come” ChatGPT” offrono ora spunti strutturati di autoriflessione.

 

Itinerari di viaggio generati dall'intelligenza artificiale e consigli per l'infanzia uniscono la logistica alla progettazione dello stile di vita.

 

2. Supporto emotivo e sociale.

 

Terapia e compagnia rimangono i principali utilizzi, ma nuove applicazioni come "Boost Confidence" e "Navigate Personal Disputes" suggeriscono che l'IA stia diventando un mediatore nelle relazioni umane.

 Le startup stanno sviluppando robot di "risoluzione dei conflitti" basati sull'IA, addestrati in psicologia e negoziazione.

 

 

3. Iper personalizzazione.

 

 

Istruzione: i tutor dotati di intelligenza artificiale si adattano agli stili di apprendimento in tempo reale.

 

Salute: piani alimentari personalizzati e consulenza medica (anche se non ancora approvati dalla FDA).

 

Lavoro: gli LLM aziendali redigono valutazioni delle prestazioni e gestiscono persino i reclami dei dipendenti.

 

Nel frattempo, utilizzi di nicchia come "Anti-trolling" (novità del 2025) rivelano il ruolo dell'intelligenza artificiale nella lotta alla tossicità online, mentre "Intrattenimento infantile" ne evidenzia l'integrazione nella genitorialità.

 

Usi in declino: cosa sta scomparendo?

Alcune delle domande del 2024 hanno perso significativamente terreno entro il 2025:

 

"Modifica testo" (-12) e "Formule Excel" (-15): poiché l'intelligenza artificiale gestisce queste attività in modo fluido, gli utenti non le citano più come utilizzi "notevoli".

 

"Consigli generali" (-18):

 le risposte generiche vengono sostituite da indicazioni personalizzate e basate sul contesto.

Ciò suggerisce che le funzioni dell'intelligenza artificiale, un tempo innovative, sono ormai così integrate da essere diventate invisibili, come il correttore ortografico o le calcolatrici.

Controversie e sfide.

I quadri normativi sono in ritardo rispetto all'innovazione, lasciando gli utenti soli a destreggiarsi tra le insidie.

 I dati suggeriscono anche tensioni irrisolte:

 

Rischi medici e legali: la consulenza legale/sanitaria generata dall'intelligenza artificiale manca di rendicontazione.

 

Dislocamento lavorativo: i ruoli nel copy writing, nel servizio clienti e nella programmazione sono in crisi.

 

Dilemmi etici:

l'intelligenza artificiale dovrebbe mediare i conflitti umani?

Chi è responsabile dei cattivi consigli?

 

L'IA generativa nel 2025 si concentrerà meno sull'"automazione dei compiti" e più sull'aumento dell'agire umano, che si tratti di aiutare le persone a trovare un significato, a risolvere conflitti o a crescere i figli.

Tuttavia, con l'evoluzione dell'IA, la società deve confrontarsi con le sue implicazioni etiche e sociali.

 

Una cosa è chiara:

il confine tra la collaborazione tra uomo e macchina si sta assottigliando più velocemente di quanto chiunque avesse previsto.

Questo è particolarmente vero in terapia, dove l'obiettività dell'IA si dimostra un'assistente più affidabile di un terapeuta umano dominato da pregiudizi ed emozioni che ne offuscano il giudizio.

 

(Zerohedge.com) – (HBR.org).

 

 

 

 

 

 

Liberi professionisti o schiavi

delle proprie convinzioni?

  Massimobolla.it - Massimo Bolla – (10-4-2025) – ci dice:

 

Esiste una categoria di liberi professionisti che si proclama di successo, ma che in realtà non ha mai osato guardare oltre il proprio naso.

 Sono quelli che si accontentano di piccoli progetti, lavori che possono gestire da soli, nella loro comfort zone, senza mai rischiare o provare a immaginare qualcosa di più grande.

Ogni cosa che va oltre le loro limitate capacità li blocca all’istante.

 

Per loro, il successo non è altro che un’illusione autoindotta, una narrazione comoda che giustifica la loro incapacità di pensare e agire da veri imprenditori.

 

 

La trappola del “piccolo è bello”.

Questi professionisti sono vittime di una convinzione radicata: “Meglio poco, ma sicuro.”

Un pensiero che può sembrare prudente (in effetti di cazzari che sparano numeri grandiosi senza avere in mano niente ne ho conosciuti tanti), ma che nasconde un atteggiamento profondamente limitante.

Si rifugiano in piccoli progetti, spesso poco remunerativi, perché sono convinti che sia meglio fare tutto da soli piuttosto che organizzarsi, delegare e costruire una struttura che permetta loro di affrontare sfide più grandi.

 

Il risultato? Restano intrappolati in una routine di lavori ripetitivi, senza mai crescere né economicamente né professionalmente.

 

Continuano a credere che il loro approccio sia quello giusto, mentre il mondo intorno a loro evolve, premiando chi ha il coraggio di pensare in grande. E guai a dargli torto, sono pure permalosi.

 

Il fallimento di non essere imprenditori.

 

Essere un libero professionista non significa essere un imprenditore.

Molti confondono le due cose, ma la differenza è sostanziale.

Un imprenditore guarda oltre il proprio tempo e le proprie capacità, costruisce un’organizzazione, investe in persone e strumenti, e punta a realizzare progetti che da solo non potrebbe mai portare a termine.

 

Il “libero professionista di piccolo cabotaggio”, invece, si limita a fare ciò che sa fare, ignorando che il vero valore non sta solo nell’eseguire il lavoro, ma nel costruire qualcosa di più grande. Sono condannati a restare schiavi delle loro convinzioni, intrappolati in un modello mentale da poveracci, incapaci di immaginare un futuro migliore per sé stessi e per il loro business.

 

 

La paura del cambiamento.

Dietro questa mentalità si nasconde quasi sempre la paura del cambiamento.

Delegare, organizzarsi, crescere richiedono uno sforzo iniziale, una fiducia negli altri e una visione a lungo termine. Ma per chi è abituato a controllare tutto, queste sono barriere insormontabili.

 

E così, invece di investire in competenze manageriali, strumenti tecnologici o collaboratori, preferiscono restare soli, a combattere una battaglia quotidiana contro il tempo e le risorse limitate.

 

 La condanna della mediocrità.

Il destino di queste persone è segnato: continueranno a proclamarsi “liberi” professionisti, ma in realtà saranno schiavi delle loro idee limitanti.

 

Mentre altri costruiscono carriere e aziende solide, capaci di attrarre clienti di alto profilo e progetti remunerativi, loro si perderanno nei meandri di piccoli lavori mal pagati, sempre a rincorrere il prossimo incarico.

 

Una via di uscita c’è.

La buona notizia è che uscire da questa mentalità è possibile. Serve però un cambio radicale di prospettiva.

Ecco alcuni spunti:

 

Pensa come un imprenditore:

 Chiediti come puoi delegare, automatizzare e scalare il tuo lavoro per affrontare progetti più grandi.

Investi su te stesso e sugli altri: Non puoi fare tutto da solo.

Impara a costruire un team e a fidarti delle persone giuste.

Osserva i grandi:

Studia chi ha costruito organizzazioni di successo partendo dal tuo stesso punto. Cosa hanno fatto di diverso?

Abbandona le convinzioni limitanti:

Il tuo lavoro non si limita a ciò che sai fare oggi.

Le opportunità più grandi arrivano quando inizi a pensare fuori dagli schemi.

Non lasciarti ingannare dalle tue stesse convinzioni. Se vuoi davvero essere libero, smetti di essere schiavo delle tue idee limitanti e inizia a costruire il tuo futuro con ambizione e visione.

 

 

 

 

 

 

Siamo liberi o schiavi del destino?

La neuroscienza del libero arbitrio.

   Futurid.it – (5 Marzo 2024) – Redazione -  ci dice:

 

 

Neuroscienze & Psicologia.

È una sensazione inevitabile e onnipresente. Ci sentiamo liberi, padroni delle nostre decisioni, delle nostre azioni, delle nostre scelte. Anche i bambini in età prescolare hanno questa convinzione radicata.

 

Ma è vero?

In un universo materiale governato dalle leggi della fisica, non dovrebbe esserci spazio per comportamenti che sfuggono alla dittatura di cause ed effetti, del meccanismo fisico.

 Secondo Isaac Newton, una volta note la posizione e la velocità di un oggetto in un dato istante, insieme alle forze che agiscono su di esso, il suo comportamento potrebbe essere determinato in qualsiasi momento del futuro.

 

Se la causa di qualsiasi fenomeno fisico è sempre un altro fenomeno fisico, dov’è il divario nella libertà individuale?

 

Analizziamo il problema attraverso un esperimento mentale.

Immagina di poter costruire una copia esatta di te, atomo per atomo: Te-2 . Immagina anche di posizionare il tuo doppio in una copia esatta dell’universo in cui vivi: Universo-2.

Come sarà il comportamento di Te-2 nell’Universo-2 ?

 Se pensi che sarà esattamente lo stesso, allora non credi nel libero arbitrio, e se pensi che agirà diversamente, allora lo difendi.

Anche se forse esiste una terza opzione, che vedremo più avanti.

 

Poco spazio alla libertà.

Prima di andare a letto prendo la ferma decisione di andare a correre alle 6 del mattino.

 Ma, quando suona la sveglia, io non riesco ad alzarmi.

La maggior parte dei fumatori non riesce a liberarsi dalla dipendenza anche se ci prova.

Inoltre, non siamo in grado di abbuffarci di alcol e decidere di rimanere sobri, o di smettere di avere fame o sete.

 Pensiamo di poter fare ciò che vogliamo, ma non possiamo nemmeno scegliere ciò che vogliamo, per parafrasare il filosofo “Arthur Schopenhauer”.

 

Una moltitudine di determinanti ambientali e fisiologici causa il nostro comportamento.

C’è ancora spazio per il libero arbitrio?

 L’ultimo libro del neuroendocrinologo “Robert Sapolski” (Determined. Life without free Will) esplora le determinanti del nostro comportamento e risponde chiaramente: no.

 

L’esperimento che ha cambiato tutto.

L’(in)esistenza del libero arbitrio ha attirato l’attenzione delle neuroscienze, che hanno cercato di analizzare la relazione tra le nostre azioni volontarie e l’esperienza soggettiva che il nostro “io” è la causa di quelle azioni.

 

Forse l’esempio più famoso di questo tipo di tentativi è quello realizzato da “Benjamin Libet” nel 1983.

 Secondo la nostra intuizione, la decisione cosciente di eseguire un movimento dovrebbe precedere l’attività cerebrale responsabile della sua preparazione (premotoria) e della sua esecuzione corporale (motore).

Per verificarlo ha organizzato un esperimento ingegnoso.

 

“Libet” ha chiesto ai volontari di scegliere un momento casuale per piegare il polso.

Mentre eseguivano questo compito veniva registrata l’attività elettroencefalografica della corteccia motoria.

I partecipanti dovevano indicare il momento esatto in cui avevano sentito il desiderio cosciente di muovere il polso, per il quale utilizzavano un cronometro davanti a loro.

Sorprendentemente, la decisione è apparsa fino a 350 millisecondi dopo l’inizio dell’attività cerebrale correlata al movimento.

 

In altre parole, i partecipanti hanno sperimentato la sensazione di prendere una decisione libera e spontanea, sebbene altri meccanismi cerebrali avessero già avviato autonomamente il movimento.

 

L’esperimento di Libet è stato ampiamente dibattuto e messo in discussione, ma è solo uno dei tanti lavori che hanno trovato risultati simili. Una delle sue repliche contemporanee più famose è stata realizzata da “John-Dylan Haynes “nel 2008 e nel 2011.

 

Haynes e i suoi colleghi hanno utilizzato tecniche di neuroimaging per identificare modelli di attività neurale associati al movimento della mano destra o sinistra. Una volta identificati questi schemi, sono stati in grado di prevedere quale mano la persona avrebbe mosso per un massimo di dieci secondi, prima che avessi l’intenzione cosciente di farlo.

Tuttavia, l’accuratezza di tali previsioni non ha mai superato il 60%.

 Cosa è successo al restante 40%?

 

Questi e altri studi simili hanno portato alcuni neuroscienziati ad abbandonare il concetto di libero arbitrio.

 

La meccanica quantistica in soccorso?

Una delle possibili risposte al determinismo causale newtoniano venne dalla meccanica quantistica, che reintrodusse la casualità e l’incertezza nella visione scientifica dell’universo.

 

Ma la gamma di probabilità del modo in cui un oggetto può comportarsi è ancora determinata dallo stato iniziale del sistema, che per molti autori ci riporta al determinismo iniziale. Anche se il nostro comportamento non fosse prevedibile, non significherebbe che siamo padroni del nostro destino.

 

È probabile che Mr. Te-2, residente nell’Universo-2, si sia comportato diversamente dall’originale. Ma questo non gli darebbe necessariamente il libero arbitrio: sarebbe comunque determinato, ma dai capricci della probabilità quantistica.

 

L’“interprete” dell’emisfero sinistro.

Di fronte a questo dilemma, perché nutriamo quel fermo sentimento di libertà quando i dati non lo supportano?

 Molti scienziati hanno provato a rispondere a questa domanda.

 Una delle spiegazioni più suggestive è stata sviluppata da “Michael S. Gazzaniga” sulla base di alcuni risultati sperimentali ottenuti in pazienti con “cervello diviso” (a cui è stata recisa la connessione tra gli emisferi cerebrali).

 

Per Gazzaniga questo sentirsi agenti delle nostre azioni è il risultato dell’attività di un’area dell’emisfero sinistro (strettamente legata al linguaggio) e che lui chiamava “l’interprete”.

 La sua funzione sarebbe quella di preparare un resoconto a posteriori delle azioni già compiute, cercando cause e spiegazioni che si adattino ai fatti osservati. Anche confondendo un po’ le cose, se necessario.

 

La sua funzione sarebbe essenziale: generare ipotesi sulle cause di eventi già accaduti che possano modificare il modo in cui agiamo in futuro. Questa proposta è coerente con la ricerca di altri autori, i quali suggeriscono che la sensazione di avere il controllo del nostro comportamento è stata selezionata dall’evoluzione per i suoi vantaggi di sopravvivenza.

 

Un falso dilemma?

Analizzando la situazione da un altro punto di vista, potremmo dire che siamo schiavi di… noi stessi.

 È la cosa più vicina alla libertà che possiamo immaginare.

Questa schiavitù risponde semplicemente al fatto che ogni decisione è determinata da una precedente attività cerebrale, anche se per noi è inconscia.

 

Ma questa attività precedente è mia, non è separata dalla mia individualità.

Se le mie decisioni non fossero causate dalla mia attività cerebrale, non sarebbero più mie.

Non risponderebbero ai determinanti genetici e ambientali che hanno scolpito la persona che sono.

Vogliamo prendere decisioni senza contare su noi stessi?

 

Lo psicologo e psichiatra “Viktor Frankl” affermava che “tra lo stimolo e la risposta c’è uno spazio.

 In quello spazio c’è il nostro potere di scegliere la nostra risposta.

Nella nostra risposta risiede la nostra crescita e la nostra libertà”.

 È vero. Quello spazio esiste.

Ma non è necessariamente uno spazio di libero arbitrio, quanto piuttosto uno spazio di flessibilità, di elaborazione attiva delle informazioni, di diversificazione dei comportamenti.

Non deve essere uno spazio indeterminato, ma può essere considerato nostro come se lo fosse.

 

 

 

 

 

 

 

L'America sopravviverà? "La politica estera

nelle mani di idioti spericolati".

Globalresearch.ca - Dr. Paul Craig Roberts – (06 maggio 2025) – ci dice:

 

La politica estera degli Stati Uniti è nelle mani degli idioti meno capaci, più disinformati e più spericolati che il sistema educativo americano abbia mai prodotto, e i loro successori, se ce ne saranno, saranno peggiori.

 

L'aggressione americana verso il mondo è nascosta sotto un eufemismo: "difesa nazionale".

Negli anni passati, prima che gli eufemismi prendessero il sopravvento sulla realtà, il Segretario alla Difesa era conosciuto come il “Segretario alla Guerra”.

 

Washington condusse guerre contro il Messico. Contro gli Stati Confederati d'America. Contro i nativi indiani d'America. Contro la Spagna, alla quale Washington ha strappato Cuba e le Filippine. Contro vari paesi dell'America centrale e meridionale – ricordate il comandante dei marines statunitensi” Smedley Butler”, due volte decorato con la più alta onorificenza americana, che disse che lui e i suoi marines statunitensi erano la squadra di polizia in America Latina per la”United Fruit Company” e le “banche di New York” che stavano sfruttando l'America Latina fino in fondo, sostenuti dalle baionette del Corpo dei Marines degli Stati Uniti.

 

Il nome del Dipartimento della Guerra è cambiato, ma siamo andati avanti con le guerre in Corea, Vietnam, Caraibi, rovesciando vari paesi dell'America centrale e meridionale.

 

Poi in Africa, dove i leader e i governi sono stati rovesciati.

Poi in Jugoslavia.

Poi in Medio Oriente, dove Washington ha eliminato gli oppositori di Israele per Israele.

Poi in Ossezia del Sud contro la Russia.

Poi di nuovo in Ucraina contro la Russia.

E ora gli Stati Uniti hanno guerre in corso contro l'Iran e la Cina, mentre continuano quella contro la Russia spostando l'onere sull'Europa.

 

In nessun modo questa è "difesa nazionale".

 

Stiamo assistendo alla continuazione della politica di egemonia di Washington. Washington negozia con la Russia, la Cina, l'Iran, per un solo scopo.

 Presentare loro "accordi di pace" che non possono assolutamente accettare in modo che Washington dica che ha cercato di ottenere la pace, ma la Russia, la Cina e l'Iran hanno rifiutato le offerte di pace.

 

Le "offerte di pace" equivalgono alla rinuncia alla sovranità di Russia, Cina e Iran.

 

Devono conformare le loro politiche alle istruzioni di Washington.

L'Iran deve smantellare la sua difesa nazionale e distruggere i suoi missili convenzionali.

 L'Iran non può vendere petrolio alla Cina o a chiunque altro.

 L'Iran non può arricchire l'uranio per scopi pacifici.

 La Russia non può avere tutte le sue conquiste dei territori russi in Ucraina. L'Ucraina non sarà smilitarizzata.

La Russia sarà punita con ulteriori sanzioni se Putin non accetterà un cessate il fuoco prima di sapere di cosa si tratta.

 L'Ucraina può avere un'adesione de facto alla NATO con una clausola di sicurezza reciproca con l'Occidente.

La Cina non può continuare ad avere successo economico più dell'America.

Lungi dal rinunciare alla dottrina di “Paul Wolfowitz “sull'egemonia americana, il presidente Trump la sposa.

 

L'America non è così forte come Washington pensa che sia.

 In realtà, l'America è molto debole, come lo è ogni paese occidentale, non solo militarmente, ma anche emotivamente, spiritualmente.

Generazioni di denunce della civiltà occidentale da parte delle università occidentali hanno creato popolazioni insicure di chi siano.

Il danno che le università hanno fatto al sistema di credenze è enorme.

Nelle prossime guerre dell'America con la Cina, l'Iran e la Russia, per cosa muoiono i giovani americani se non Israele e i profitti delle industrie degli armamenti?

 

Perché gli americani dovrebbero morire per l'Ucraina e Israele e per i profitti delle industrie degli armamenti? Nessuno si pone o risponde a questa domanda.

 

Il rapporto tra uomini e donne e tra i cittadini etnici e i loro tirannici governi occidentali è reciso, forse in modo irreparabile.

 

Il sistema di credenze in tutto il mondo occidentale è stato smantellato da decenni di propaganda liberale bianca ed ebraica secondo cui l'Occidente, tutto questo, è razzista, misogino, omofobo e antisemita e deve fare ammenda accettando la cittadinanza di seconda classe per gli eterosessuali bianchi oppressivi – i "Deplorevoli di Trump", una classe etnica e di genere che nel romanzo di “Jean Raspail”, “Il Campo dei Santi”, viene eliminato dalla terra a causa della sua stessa perdita di fiducia in se stesso.

 

Come può un americano credere in sé stesso quando gli viene detto all'infinito che è la fonte di tutti i mali, di tutta l'oppressione?

L'indottrinamento dei bambini bianchi contro la loro razza inizia nella prima educazione con la teoria critica della razza e il razzismo avversivo.

Possono i propagandisti di guerra di Washington creare mostri più grandi di “Putin”, “Xi” e “Iran” di quelli che le università occidentali hanno creato con i bianchi?

 

Quindi, ecco la situazione:

da un lato i neoconservatori e i liberali dell'America First dicono agli americani che sono ordinati per governare.

 D'altra parte, i democratici e la sinistra dicono agli americani che sono razzisti senza speranza che devono essere sfollati.

 

Il regime di Trump sta creando uno scenario di guerra che l'America non può vincere.

Consideriamo solo uno dei tanti sviluppi possibili.

Washington si ritira dalla guerra in Ucraina, lasciandola all'Europa, ma prima che Washington possa affrontare la Cina, Netanyahu mette il suo burattino americano contro l'Iran.

L'Iran, a differenza di Putin, decide di combattere.

Ci sono le portaerei americane nella regione.

 

Ci sono le basi americane in Medio Oriente.

I sistemi di difesa aerea forniti dalla Russia all'Iran eliminano una grande percentuale dell'aeronautica americana.

 L'America subisce una clamorosa sconfitta militare.

Fuori le armi nucleari.

 

L'incapacità di Putin di prendere decisioni sta aiutando e favorendo l'autodistruzione di Washington.

Putin dice che la Russia è sola contro l'Occidente che sta tentando di finire la Russia dividendo la Federazione in una serie di paesi più piccoli, come Washington ha fatto con l'Unione Sovietica, creando l'Ucraina per la prima volta nella sua storia come stato indipendente, che ora ha solo 30 anni, una creazione di Washington.

 

Putin capisce che i negoziati di pace sono una frode intenzionalmente progettata per fallire?

Ciò che sta effettivamente accadendo è che le guerre previste dall'America con la Russia e la Cina sono in sequenza, perché gli Stati Uniti non hanno la forza di affrontare contemporaneamente tutti i loro avversari scelti.

 

La guerra di Washington contro la Russia in Ucraina viene consegnata all'Europa con il pretesto di una divisione tra Stati Uniti e UE.

Poiché né Zelensky né Putin possono accettare le condizioni di Trump, Trump può tirare fuori l'America dal conflitto andandosene via, lasciando la continuazione del conflitto all'UE.

L'establishment americano continuerà a fare soldi da questo conflitto vendendo le armi agli europei e a fare più soldi intensificando la guerra con la Cina.

 

Le condizioni che Trump richiede all'Iran sono così irrealistiche da indicare una totale mancanza di serietà.

 Equivalgono a spogliare l'Iran di ogni possibilità di esistenza come nazione sovrana.

 L'annuncio di Trump di sanzioni statunitensi su ogni paese che acquista petrolio dall'Iran è insensato.

Washington sta cercando di tagliare fuori la Cina dal petrolio come Roosevelt ha fatto con il Giappone, portando così alla guerra che Roosevelt voleva.

Trump ha fatto un accordo con l'establishment americano o lo ha fatto il suo governo.

 

Guarda l'immagine con occhio chiaro.

 

Cosa e come la Russia sta mettendo in pericolo l'Occidente che giustifica la guerra per sopprimere la minaccia?

La Russia non ha minacciato alcun paese occidentale e non ha fatto altro che implorare un accordo di sicurezza reciproca con l'Occidente, che l'Occidente ha rifiutato.

 

Quali azioni ha intrapreso l'Iran contro l'Occidente? Nessuno.

 L'Iran è nel mirino perché sostiene gli ultimi nemici rimasti di Israele, il piccolo gruppo di Houthi nel piccolo Yemen e la milizia decapitata di Hezbollah nel piccolo Libano.

Washington ha eliminato per Israele, a costo di vite e denaro americani, i nemici di Israele in Iraq, Libia e Siria.

Il mondo arabo non c'è più.

L'America l'ha spazzata via per Israele.

 

Come “Norman Podhoretz” ha chiarito sulla rivista ebraica “Commentary”, lo scopo delle guerre americane del XXI secolo in Medio Oriente è quello di rovesciare gli stati arabi sulla scia del Grande Israele.

E Washington ha obbedito.

 Oggi l'unico stato arabo rimasto è l'Arabia Saudita, e non molto tempo fa un ministro israeliano ha aggiunto metà dell'Arabia Saudita alla mappa del Grande Israele.

Israele ora occupa parte della Siria e dice che è lì per restare.

Questa settimana Israele ha annunciato che la conquista totale della Palestina è in corso.

 

Il primo quarto del 21° secolo è stato quello di Israele.

 

 Il fantoccio americano di Israele ha distrutto per Israele, a spese delle vite e del denaro americani, i nemici arabi di Israele. Ora Netanyahu sta per stendere i suoi stupidi burattini a Washington sull'Iran.

 

(Paul Craig Roberts è un rinomato autore e accademico, presidente dell'Institute for Political Economy, dove questo articolo è stato originariamente pubblicato.)

 

 

 

 

 

 

"Non più!" Emanuel Pastreich svela

la corruzione e i crimini di Stato.

 

Globalresearch.ca – (06 maggio 2025) - Emanuel Pastreich – ci dice:

 

 

 

Discorso di chiusura della campagna presidenziale di Emanuel per il 2024.

Mentre assistiamo all'insediamento di un governo totalitario negli Stati Uniti, con la piena collaborazione e il consenso di democratici e repubblicani, i cittadini hanno giustamente iniziato a chiedersi perché non ci sia stata una vera scelta nelle elezioni del 2024.

 La risposta onesta, nota a molti, ma trattata come un argomento tabù, è che c'era una scelta, in effetti.

 

C'era un candidato, “Emanuel Pastreich”, che si è presentato come candidato presidenziale registrato nel Partito dei Verdi e che ha affrontato la corruzione e i crimini di stato direttamente nei suoi discorsi e che ha articolato una visione per il futuro degli Stati Uniti che sarà fondata su un governo trasparente e responsabile.

 

Se non avete mai sentito parlare di quella campagna, forse è stato perché è stato escluso dai media, e la leadership del Partito dei Verdi degli Stati Uniti, sotto il controllo dei consulenti del Partito Democratico, si è rifiutata di riconoscere la sua esistenza.

 

Ciononostante, il discorso che Pastreich ha pronunciato il 25 agosto 2024 come indipendente, poi trasferito di nuovo a Tokyo, suggerisce il potenziale della politica della verità negli Stati Uniti.

 

"Non più!"

Ci dice Emanuel Pastreich, candidato indipendente alla presidenza degli Stati Uniti.

 

Discorso di chiusura del 25 Agosto 2024.

 

 

Mi trovo davanti a voi con grande umiltà, nella tradizione di tanti nella storia, sia famosi che senza nome, che sono stati costretti dalla coscienza, spinti dal dovere morale, ad elevarsi al di sopra dei propri limiti personali, e ad affrontare le sfide schiaccianti che si frappongono sulla nostra strada, ad andare avanti, non per guadagno personale o per la gloria, ma per il beneficio collettivo di coloro che, paralizzati dai vaccini o impoveriti da lavori umili, non possono farlo da soli.

 

Quindi dichiaro la mia candidatura alla presidenza degli Stati Uniti d'America come indipendente per le elezioni del 2024, senza debiti con i miliardari e senza contratti segreti con i media aziendali o le banche d'investimento.

 

Mi candiderò in tutta serietà per gli interessi del popolo americano e dei cittadini del mondo. Non ho altro scopo se non quello di servire, di servire il popolo, non gli oligarchi e i parassiti.

I diritti costituzionali dei nostri cittadini sono stati calpestati dallo stivale della finanza privata e ridotti in poltiglia con il rozzo bastone della politica corrotta.

 La cancrena spirituale che ne è risultata si è diffusa in tutte le istituzioni del corpo politico, arrivando fino al midollo della nostra civiltà.

 

Il massacro della democrazia deliberativa e lo sventramento della ricerca scientifica sono opera di una nuova plutocrazia, autoproclamata come i nostri padroni, che è impegnata a distribuire tesori agli intellettuali, agli scienziati e ai giornalisti che eseguono i loro ordini.

 

Invito gli americani a far rivivere la tradizione della politica progressista negli Stati Uniti, a realizzare il pieno potenziale della nostra Costituzione e a passare la fiaccola della libertà e dell'uguaglianza precedentemente sostenuta da Thomas Paine, Frederick Douglass, Sojourner Truth, Susan B. Anthony, Eugene Debs, Henry Wallace, John F. Kennedy e Martin Luther King.

 

Immagino, anzi esigo, una campagna che smentisca le grandi menzogne, che combatta per la giustizia e la trasparenza senza eccezioni, e dia reali opportunità a coloro che sono stati così a lungo oppressi.

 Formeremo un movimento che vincerà perché difendiamo i principi morali, non ci chiniamo per raccogliere denaro oscuro.

 

Non accetteremo queste elezioni fasulle di novembre che vengono messe in scena per intrattenimento da banche d'investimento, società di consulenza politica e servizi segreti privati di tutto il mondo.

 

Chiediamo elezioni legittime, trasparenti ed eque, in cui i cittadini abbiano accesso a informazioni accurate.

Diciamo che nessun uomo, nessuna donna, è al di sopra della legge.

 

Io dico: "Non più!"

 

Come” John Brown” nel 1859, dico che la schiavitù non è un'istituzione particolare, ma una guerra della classe dei proprietari terrieri contro i cittadini della nostra nazione, allora e oggi.

 

Io dico: "Non più!"

 

Come i leader dell'insurrezione del ghetto di Varsavia del 19 aprile-16 maggio del 1943, dichiaro che, anche se si tratta solo di un pugno di anime coraggiose, riteniamo che il governo fascista e le politiche di sterminio saranno contrastate ad ogni costo, allora e oggi.

 

Siamo rimasti scioccati, resi passivi e docili, dal trauma dei lockdown, delle stupide mascherine, del distanziamento sociale e dei vaccini mortali.

Quel trauma è stato rafforzato dai social media, dai film d'azione, dai giochi, dalla pornografia e da altri stimoli progettati per renderci stupidi.

 C'era uno scopo in tutto questo.

Era quello di assicurare che non sarebbe emerso alcun gruppo in grado di offrire vere alternative, o una vera opposizione.

 

Quali scelte abbiamo in queste elezioni?

Quali misere offerte sono state deposte ai nostri piedi?

 

Eccoci qui, il 25 agosto 2024, di fronte al muro schiacciante di un'autorità inattaccabile che è stato ammucchiato alle convention repubblicane e democratiche sostenute dai miliardari, orge per anime corrotte, che avevano lo scopo di mostrare a te, cittadino, che nessuna opposizione sarà tollerata.

 

Il 25 agosto, dopo tutto, fu la data in cui la Germania diede l'ordine formale per la mobilitazione che portò all'invasione della Polonia nel 1939 che avrebbe scatenato la guerra più orribile della storia.

Oggi ci troviamo di fronte a un momento del genere, sia in Ucraina che in Libano.

 

Questa campagna politica è una frode, niente di più e niente di meno. E proprio come il COVID, proprio come l'11 settembre, tutti sanno che si tratta di una frode.

 

Kamala Harris è stata incoronata regina del Partito Democratico, un sindacato criminale gestito da servizi segreti e private equity a Washington, Tel Aviv e Londra a beneficio delle reti di intrattenimento e di notizie, delle aziende informatiche, degli appaltatori governativi parassiti e di una manciata di miliardari deliranti dalla mentalità progressista.

 

Spero che le piaccia indossare la sua corona di plastica.

 

Il compito del Partito Democratico è quello di sopprimere il popolo americano, di essere il guanto di velluto per il pugno d'acciaio del potere corporativo e di fungere da cimitero per i movimenti popolari.

 

Allo stesso modo, Donald Trump è stato incoronato re del Partito Repubblicano, un altro sindacato criminale infestato dalle zampe di gatto dei miliardari, ma che contiene più appaltatori militari, conglomerati petroliferi e carboniferi, magnati immobiliari, grandi operatori agricoli e gestori di hedge fund.

 

Spero che Donald si goda la sua corona placcata d'oro.

 

Certo, entrambi questi tristi candidati riescono a mescolare un po' di verità in modo da rendere le loro bugie più appetibili, ma quando si tratta di guerra senza fine, governo segreto, sorveglianza dei cittadini dopo l'incidente criminale dell'11 settembre, distruzione delle nostre economie locali e l'omicidio di milioni di persone con vaccini killer nell'operazione COVID 19 gestita dalla DARPA, le corporazioni farmaceutiche, il Mossad e losche entità militari/di intelligence in Germania, Australia, Cina, Corea del Sud e altrove, tacciono.

 

Non chiedete nemmeno loro dei trenta trilioni di dollari sfornati con il quantitativo easing, gli aiuti COVID, i bilanci della difesa gonfiati e altre frodi di stimolo del mercato che sono state consegnate alle banche d'investimento, lasciando i cittadini con un'inflazione così orribile che i giornali hanno paura di parlarne.

 

E lì, in mezzo a tutte le falsità, abbiamo avuto “Robert Kennedy Jr.” emergere come alternativa.

 Forse, pensavamo, sarebbe stato un'oasi in questo deserto, quello che avrebbe marciato dall'altra parte mentre i lemming si precipitavano verso la scogliera.

 

Purtroppo, Robert Kennedy non ha potuto fare ciò che aveva promesso di fare. Non poteva dire la verità, non poteva essere un leader e poteva prendere posizione.

 

Tragicamente ha sostenuto “Donald Trump”, un uomo triste che è degenerato da ribelle a mulo da lavoro per la finanza globale, e ora entrambi si stanno preparando a entrare in una sala degli specchi allestita dai miliardari, per pompare una campagna "Make America Great Again" per ingannarci mentre la nazione viene fatta a pezzi e svenduta per essere rottamata.

 

Kennedy e Trump hanno baciato l'anello di “Elon Musk”, il transumanista che distruggerebbe l'umanità usando l'intelligenza artificiale per degradare i nostri cervelli;

 uno psicopatico certificato che è stato un attore centrale nell'operazione COVID 19.

 Kennedy e Trump stanno mangiando dalla mano di Musk.

 

Tutto questo deve finire!

 

Avevo rispetto per il lavoro che il signor Kennedy ha svolto alla “River Keepers “per la difesa dell'ambiente e alla “Children's Health Defense” per la lotta contro i vaccini mortali.

Ma la sua campagna è diventata un completo tradimento delle posizioni che aveva preso in precedenza.

 

Lo stesso si può dire del suo sostegno incondizionato a Israele, che rende chiaro quanta sporcizia queste potenti forze abbiano addosso di lui.

Non dirò altro per rispetto.

 

“Cornell West” e “Jill Stein” sono candidati che sono almeno in grado di parlare del “massacro a Gaza “e del “dominio delle multinazionali”, ma tacciono come la tomba su Israele come hub per la fusione di private equity, intelligence privata e IT globale che ha guidato l'operazione COVID 19.

 

Sono per la pace, per la cooperazione internazionale per affrontare le vere minacce all'umanità:

il collasso della biodiversità, la distruzione del clima, l'inquinamento dei nostri oceani e fiumi, l'uso della tecnologia per distruggere la mente, l'uso di vaccini per distruggere il corpo e l'uso di armi OGM per distruggere le piante e gli animali da cui dipendiamo da milioni di anni.

 

Ma oggi non vengo in pace, ma con la spada.

 Una spada per separare la menzogna dalla verità, il rituale dalla politica, la fantasia dalla realtà, e per farlo in modo che la repubblica del popolo, dal popolo e per il popolo, possa essere liberata dall'impero ombra del denaro falso, dell'informazione falsa, della medicina falsa e del cibo falso.

 

In verità, concittadini, la verità vi farà liberi.

L'11 settembre e il COVID 19 non sono stati che i primi passi di una guerra mondiale, un'operazione di ammorbidimento.

 Dire che erano qualcos'altro significa non cogliere il punto, disinformare il pubblico.

 I beni delle aziende farmaceutiche, delle banche, dei trust e dei miliardari che hanno pianificato e finanziato l'operazione COVID 19, e i "vaccini" mortali, saranno sequestrati per risarcire coloro che hanno sofferto.

 

Rifiutiamo queste elezioni fasulle e chiediamo elezioni trasparenti e legittime. E ciò richiederà un'elezione speciale e proporremo tali elezioni speciali per gli Stati Uniti nelle prossime settimane.

 

Cercare di raccogliere fondi dai ricchi subdoli per entrare nel ballottaggio è la cosa peggiore che un candidato possa fare in questo momento. Un candidato, qualsiasi cittadino onesto, deve prima di tutto esigere la verità.

 

Metteremo fine alla spinta alla guerra e alla creazione di un'economia di guerra e di un'autorità in tempo di guerra con l'inganno, attraverso una serie di trattati segreti globali, accordi di condivisione dell'intelligence, esercitazioni militari irresponsabili e l'esternalizzazione del comando e del controllo a multinazionali dell'informatica come “Oracle”, “Amazon”, “Facebook”, “Microsoft” e “Google”, che hanno tutte un piede insanguinato piantato in Israele.

 

Chiuderemo queste “istituzioni finanziarie IT” irresponsabili che servono lealmente una manciata di famiglie multimiliardarie.

 

C'è solo una strada da percorrere:

un movimento, negli Stati Uniti e in tutto il mondo, per l'internazionalismo, non per il globalismo, che richieda economie, società e istituzioni incentrate sul cittadino, che rispettino la natura e che siano alimentate da principi morali, non dal narcisismo o da una velenosa cultura del consumo.

 

Unisciti a noi oggi, nel nostro movimento nazionale e internazionale, "Fear no Evil", un movimento per la verità, per l'azione e per un governo onesto.

 

"Fear No Evil" cercherà la verità scientifica e richiederà il coraggio spirituale necessario per trasformare il nostro paese, e per andare oltre i partiti corporativi corrotti, e per farlo senza cadere nelle trappole insidiose della politica identificativa, dell'ideologia razziale o del "pensiero di sinistra" di Starbucks; vivere bene".

 

Non abbiamo bisogno né vogliamo donazioni aziendali o spot televisivi nei media corrotti.

Vogliamo che i cittadini impegnati, in particolare i giovani, si uniscano alla nostra squadra, che diffondano la parola in ogni quartiere e che ci dicano come gestire il movimento, un movimento che non si limiterà a modificare un sistema rotto, ma che trasformerà letteralmente tutto.

 

Unisciti a noi e aiutaci a reimmaginare il potenziale del nostro paese.

 Andiamo avanti con coraggio e ottimismo, non per "rendere l'America di nuovo grande", ma piuttosto per "rendere l'America grande per la prima volta".

 

O, come ha detto “Langston Hughes”,

 

"Fuori dalla rovina della nostra morte da gangster

Lo stupro e il marciume della corruzione, e la furtività, e le menzogne,

Noi, il popolo, dobbiamo redimere

La terra, le miniere, gli impianti, i fiumi.

Le montagne e la pianura sconfinata...

Tutto, tutta la distesa di questi grandi stati verdi.

E fare di nuovo l'America"

 

Potrei essere eletto presidente.

Potrei finire i miei giorni in estrema povertà, il che non è nulla di cui vergognarsi. Potrei finire rinchiuso in una prigione, o in un ospedale psichiatrico, con accuse inventate, o potrei essere trovato a galleggiare in qualche fiume

. Quella parte di questa lotta è totalmente, totalmente, irrilevante per voi.

 

Quello che vi prometto è che “Warren Buffet”, “Bill Gates”, “Elon Musk”, “Jeff Bezos”, le famiglie di Windsor, Saud, Walton, Koch, Rockefeller e DuPont, e il resto di quella banda di tecno-tiranni e bio-fascisti a Washington e Berlino, a Tokyo e Mosca, a Londra e Pechino, stanno per crollare.

 

Saranno puniti e i loro veri crimini resi noti al mondo.

 

Non ci interessa quanti politici possiedono, quanti miliardi affermano di possedere, o quante celebrità e autorità tengono come animali domestici.

 

Dobbiamo lottare contro i vecchi nemici della pace: il monopolio economico e finanziario, la speculazione, il sistema bancario sconsiderato, l'antagonismo di classe, il settarismo e il profitto di guerra.

 

Considerano il governo degli Stati Uniti come una mera appendice dei loro affari. Ora sappiamo che il governo del denaro organizzato è altrettanto pericoloso del governo della folla organizzata. Mai prima d'ora in tutta la nostra storia queste forze sono state così unite contro un candidato come lo sono oggi. Sono unanimi nel loro odio per me, e io accolgo con favore il loro odio.

(Emanuel Pastreich è stato presidente dell'Asia Institute, un think tank con uffici a Washington DC, Seoul, Tokyo e Hanoi. Pastreich è anche direttore generale dell'Institute for Future Urban Environments.

Pastreich ha dichiarato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti come indipendente nel febbraio 2020).

 

 

 

 

 

 

Fame a Gaza: quando le

parole non bastano.

 

Globalresearch.ca - Jamal Kaniv – (06 maggio 2025) – ci dice:

 

 

I bambini di Gaza non hanno fame, stanno morendo di fame.

Stanno morendo lentamente e visibilmente, non a causa di un disastro naturale, ma perché Israele ha deliberatamente impedito loro di raggiungere cibo e medicina.

Mentre 2,3 milioni di persone affrontano l'orrore della carestia progettata da Israele, il mondo guarda, scuote la testa e non fa nulla.

Si tratta di una catastrofe umanitaria che viene trasmessa in diretta a un mondo complice.

 

Il “Programma Alimentare Mondiale” delle Nazioni Unite ha avvertito di aver esaurito il cibo a Gaza.

 Gli ospedali hanno smesso di funzionare.

I genitori " fanno bollire le erbacce nell'acqua di mare ", nutrono i loro figli con foraggio per animali e macinano noccioli di datteri nel disperato tentativo di allontanare la fame.

E mentre le istituzioni internazionali rilasciano dichiarazioni, la macchina dei media di disinformazione degli Stati Uniti e l'amministrazione Trump lavorano per normalizzare i crimini israeliani.

Nel frattempo, i leader israeliani hanno abbandonato l'eufemismo, dichiarando apertamente che la fame è uno strumento di punizione collettiva volto a realizzare "la visione di Trump" per Gaza.

 

Questa fame non è un incidente di guerra;

 Si tratta di un crimine di guerra deliberato, metodicamente impiegato e chiaramente definito dal diritto internazionale.

Era dai tempi della Germania nazista che non si assisteva a una negazione così sanzionata e sistematica delle necessità di sopravvivenza a un'intera popolazione civile.

La negazione del cibo, dell'acqua e delle medicine viene effettuata con precisione e senza conseguenze.

 

Quasi 40 paesi hanno presentato la scorsa settimana argomentazioni davanti alla “Corte Internazionale di Giustizia “(ICJ) accusando Israele di condotta genocida. L'inquadramento giuridico è importante.

Ma ciò che è seguito è altrettanto significativo:

nessuno di questi paesi è disposto a intraprendere azioni significative per sfidare fisicamente l'assedio.

 La condanna è forte e vuota.

 

L'unica eccezione è lo” Yemen”, una nazione sotto attacco da più di 10 anni.

Pur non essendo presente alle udienze della “Corte Internazionale di Giustizia”, lo Yemen ha usato i limitati mezzi di cui dispone – simbolicamente e materialmente – per fare pressione su Israele e insegnare al mondo il significato della chiarezza morale.

Confrontate questo con l'inazione delle potenze regionali con molta più capacità e influenza.

 

L'Egitto, che controlla il “valico di Rafah”, avrebbe potuto fare di più.

Invece, ha agito in gran parte come esecutore dell'assedio israeliano a Gaza.

Pur condannando iniziando il genocidio israeliano, alcuni paesi della regione hanno facilitato la consegna degli strumenti genocidi di Israele, come l'Egitto che ha permesso alla “MV Kathrin”, battente bandiera tedesca, carica di “esplosivi RDX “destinati ai produttori militari israeliani, di attraccare ad “Alessandria d'Egitto”, o alla “Turchia” che ha aperto il “porto di Mersin” alla “Nexoe Maersk” trasportando componenti di F-35 diretti in Israele.

Piuttosto che consentire il genocidio, questi paesi dovrebbero lanciare una flottiglia umanitaria per rompere l'assedio e fornire cibo e aiuti medici ai bambini di Gaza.

 

Mentre il “governo Netanyahu” si prepara a intensificare i suoi brutali crimini militari di guerra a Gaza, il tempo delle semplici dichiarazioni di preoccupazione è passato da tempo.

Coloro che professano di opporsi alla” campagna genocida di Israele” devono ora trasformare la loro retorica in azioni significative, attraverso la pressione politica, la mobilitazione di base e le richieste inequivocabili di responsabilità.

 

Esiste una immagine che è tratta da “Un altro giorno nell'impero”.

 

 

Allo stesso tempo, sarebbe un profondo fallimento morale per l'Arabia Saudita dare il benvenuto a Donald Trump, come previsto alla fine di questo mese, lo stesso uomo che ha dato a Netanyahu il potere di agire impunemente a Gaza. L'amministrazione Trump non solo ha fornito a Israele un'incrollabile copertura politica, ma ha anche fornito le stesse armi usate per massacrare i civili, imponendo un blocco soffocante sui bambini indifesi.

 

Ma forse la più cinica dimostrazione di ipocrisia viene dal mite re giordano, “Abdullah II.”

 L'anno scorso, ha colto con entusiasmo l'opportunità di una foto, indossando le insegne militari e partecipando a un ponte aereo che sgancia aiuti su Gaza.

Eppure l'immagine sarebbe stata molto più onesta se lo aveva mostrato mentre supervisionava le spedizioni di pomodori giordani che alimentavano i mercati israeliani, mentre i bambini di Gaza ricorrevano al consumo di erba.

Vuoti gesti di solidarietà significano poco per gli affamati, soprattutto quando la Giordania, l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti continuano a trarre profitto dal commercio con Israele a spese delle vite dei palestinesi.

 

Allora chiediamoci: perché l'Egitto, la Turchia, la Giordania e i quasi 40 paesi che hanno denunciato le azioni di Israele alla “Corte Internazionale di Giustizia” non possono organizzare una coalizione per rompere l'assedio?

Perché, come minimo, non tagliano le loro relazioni economiche con Israele? Perché non lanciare un ponte aereo umanitario coordinatore?

Perché non inviare navi, squadre mediche, osservatori legali?

Perché non agire, se sei veramente sincero?

 

Non sono solo i leader a deludere i bambini di Gaza.

 Il silenzio delle strade arabe e musulmane è altrettanto inquietante.

 A differenza delle proteste nelle città occidentali, le manifestazioni nelle comunità arabe e musulmane hanno mostrato una stanchezza inspiegabile.

Questa passività consente ai regimi autoritari di mantenere la loro complicità senza essere sfidati.

Quando il popolo non chiede giustizia, i suoi leader liquidano Gaza come un inconveniente politico o, peggio, una distrazione.

 L'assenza di una pressione sostenuta dal basso incoraggia la tradizione dall'alto.

 

Ai leader dell'Unione Europea e del Regno Unito:

 smettetela di rilasciare dichiarazioni vane sugli " obblighi " di Israele di permettere l'ingresso di cibo e medicine a Gaza.

Senza una concreta responsabilità legale, le tue parole sono moralmente fallimentari.

Questa non è diplomazia; è complicità.

Proprio come il vostro silenzio prima della seconda guerra mondiale ha permesso le atrocità naziste, la vostra inazione oggi consente un assedio che affama i bambini e nega le cure mediche a milioni di persone.

 

La verità è difficile da sentire.

 I bambini di Gaza stanno morendo di fame non solo a causa della crudeltà di Israele, ma a causa di una coscienza mondiale eunuca.

 Il diritto internazionale non significa nulla senza l'applicazione.

La solidarietà araba e musulmana non ha senso senza l'azione.

 E le innumerevoli dichiarazioni, discorsi e incontri sono vuoti come lo stomaco dei bambini di Gaza.

 

Le parole non li salveranno. Il cibo lo farà. La medicina lo farà. La decenza umana, sostenuta dal coraggio politico, lo farà.

 

Un giorno, saranno gli arabi e i musulmani di questa generazione – così come gli occidentali – ad essere ricordati per la loro complicità.

La storia non ricorderà l'assedio di Gaza solo come un crimine perpetrato da Israele con la forza militare americana, ma come un profondo tradimento da parte di coloro che professavano di sostenere i “diritti umani universali”.

 

(Jamal Kani è l'autore di "Children of Catastrophe", Viaggio da un campo profughi palestinese all'America e altri libri).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Israele difende il suo diritto

di commettere un genocidio.

Globalresearch.ca - dott. Paul Larudee – (04 maggio 2025) – ci dice:

 

Israele continua a negare, ma c'è qualche dubbio che ci sia stato lui dietro l'attacco dei droni contro una nave che trasportava aiuti umanitari a Gaza il 2 maggio 2025 al largo delle coste di Malta?

 

Israele ha rilasciato una dichiarazione alla “Gaza Freedom Flovilla” e ai difensori dei diritti umani di tutto il mondo, affermando che a Israele non sarà negato il territorio di Gaza, svuotato degli oltre 2 milioni di abitanti palestinesi che vi abitano l'8 ottobre 2023.

Il piano attuale è chiaramente quello di smaltirli attraverso la fama, le malattie e l'esposizione, il che farà impallidire le decine di migliaia di persone direttamente da bombe, droni, proiettili e altre armi.

 

Il contenuto della nave, se avesse consegnato il suo carico, avrebbe intaccato solo la più piccola parte del pianoforte di Israele.

 

Ma Israele si basa sul principio, vale a dire che ha il diritto di massacrare tutti i palestinesi e gli altri non ebrei che vuole per impadronirsi del territorio che brama (e, non a caso, dei vasti giacimenti di gas al largo delle sue coste) e per assicurare un risultato demograficamente ebraico in quel territorio.

Non importa quanti uomini, donne e bambini vengono sradicati, o quanto orribilmente muoiono.

 

Naturalmente, Israele ha sempre espresso la volontà di far spedire i palestinesi altrove: Egitto, Giordania, Siria, Somalia... chi se ne frega, ma preferibilmente lontano dai confini di Israele.

Ma qualunque paese partecipi a un racconto piano sarà per sempre stigmatizzato per aver collaborato al genocidio.

E quale paese o quali paesi accoglierebbero con favore l'ingresso forzato di una tale popolazione?

Ecco perché non ci sono acquirenti.

 In ogni caso, Israele sembra contento di cancellarli dalla faccia della terra, che è più permanente.

Inoltre, gli Stati Uniti sono un partner potente in questo progetto, con pochi o nessuno scrupolo apparente.

 

C'è qualcosa che la comunità internazionale può fare per fermare il crimine del secolo? Certo.

Ma nessuna risoluzione delle Nazioni Unite, ingiunzioni della “Corte Internazionale di Giustizia” o altre azioni legali saranno rispettate.

 

Né lo sarà la sospensione delle relazioni diplomatiche o economiche, fino a quando il fratello maggiore di Israele, gli Stati Uniti, forniranno loro tutto ciò di cui hanno bisogno, in particolare gli armamenti.

Il mondo intero può isolare completamente Israele, a patto che tale isolamento non include gli Stati Uniti, e a patto che il popolo degli Stati Uniti non faccia altro che manifestare, scrivere lettere, fare telefonate e votare alle elezioni per due partiti che competono tra loro per quanto sostegno possono dare a Israele.

 

Cosa si può fare per cambiare il risultato?

 La nave di aiuto è l'idea giusta, ma richiederebbe un migliaio di navi di aiuto o più.

 Un altro sarebbe uno sciopero generale nazionale negli Stati Uniti, ma non esiste né il consenso né l'organizzazione per un racconto sforzo in un paese che non ha mai visto uno sciopero generale nazionale.

Un boicottaggio del voto diretto contro i due principali partiti potrebbe avere l'effetto desiderato, ma anche questo è estremamente improbabile, e in ogni caso troppo lento.

Che ne dite degli attacchi contro gli interessi israeliani all'estero, come quelli contro il produttore di armi israeliane, “Elbit”, nel Regno Unito e il blocco delle navi israeliane a Oakland, in California?

 Forse, ma dovrebbe essere svolto in tutto il mondo ed essere quasi senza soluzione di continuità, il che è anche difficile da immaginare.

 

Non ho la risposta, ma è difficile sfuggire alla conclusione che l'umanità sembra condannata a mettere i peggiori tra noi in posizioni di leadership.

In quale altro modo spieghiamo che quasi tutto il pubblico votante negli Stati Uniti e nella maggior parte dei paesi occidentali ha votato per candidati che sostenevano gli aiuti militari ed economici a Israele, anche mentre stava conducendo il suo genocidio?

 

Negli anni a venire, come risponderemo alla domanda "Cosa hai fatto per fermare il genocidio di Gaza, nonna?"

 

(La fonte originale di questo articolo è “Dissident Voice”

Diritto d'autore © Dr. Paul Larudee , Voce dissidente , 2025).

 

 

 

 

 

 

Il viaggio in Cina del primo ministro

 spagnolo Sánchez seguito da disordini

 interni: speculazioni, sabotaggi

 e ricadute politiche.

Globalresearch.ca – Presso – (06 maggio 2025) – Redazione – ci dice:

Sulla scia della missione diplomatica di alto profilo del Sulla scia di in Cina – una visita inquadrata come una pietra miliare della spinta strategica della Spagna per approfondire i legami economici con uno dei mercati più influenti del mondo – la nazione è stata inaspettatamente spinta in un periodo di turbolenze interne. 

 

Quella che doveva essere una vetrina dell'arte di governare internazionale e dell'ambizione economica è stata rapidamente oscurata da una serie di incidenti dirompenti sul fronte interno, che hanno scosso la fiducia dell'opinione pubblica e alimentato un'intensa speculazione politica.

 

Il sabotaggio ferroviario coordinato ha bloccato le principali vie di transito, bloccando migliaia di pendolari e suscitando preoccupazioni per la sicurezza delle infrastrutture nazionali.

 Prima di questo, una cascata di interruzioni di corrente diffusa ha colpito più regioni, compresi i principali centri urbani, lasciando i residenti al buio e le aziende che si affannano a mantenere le operazioni.

 

La tempistica e la portata di queste interruzioni hanno scatenato una tempesta di accuse da tutto lo spettro politico.

 I partiti di opposizione hanno colto l'occasione del caos per criticare l'attenzione del governo sulla diplomazia estera a spese della stabilità interna, mentre i membri della coalizione di Sánchez hanno chiesto revisioni interne e maggiore trasparenza.

Gli analisti si chiedono ora se lo slancio diplomatico acquisito all'estero possa resistere alle crescenti turbolenze in patria, mentre aumentano le speculazioni sui possibili legami tra i disordini e le agende politiche o economiche più ampie.

 

Mentre le indagini si svolgono e l'ansia dell'opinione pubblica si approfondisce, la Spagna si trova a navigare non solo in un percorso verso l'integrazione economica globale, ma anche in un precario momento di resa dei conti interni.

 

Una.

Il recente viaggio del primo ministro Pedro Sánchez in Cina ha segnato uno sforzo significativo e attentamente coreografato per riposizionare la Spagna all'interno del panorama economico e diplomatico globale.

 

 Presentata dal governo spagnolo come un passo coraggioso verso il rafforzamento dei legami bilaterali, la visita è stata progettata per mostrare l'impegno della Spagna nell'espansione del commercio, nell'attrazione di investimenti infrastrutturali e nell'esplorazione di nuove strade per la cooperazione tecnologica e ambientale con la seconda economia più grande del mondo.

 

Durante gli incontri di alto livello con i funzionari cinesi,

il governo di Madrid si è affrettato a etichettare la missione come un successo diplomatico ed economico, sottolineando i vantaggi reciproci di una "partnership lungimirante" che rispetta le norme internazionali e incoraggia la collaborazione pragmatica.

I media statali di entrambi i paesi hanno fatto eco a questo sentimento, presentando la visita come un simbolo di impegno costruttivo in un ordine globale in evoluzione.

 

Tuttavia, le implicazioni geopolitiche più ampie delle aperture di Sánchez a Pechino hanno suscitato un notevole disagio.

 Con le relazioni UE-Cina attualmente tese su questioni come gli squilibri commerciali, i diritti umani e la guerra in Ucraina, la mossa della Spagna di impegnarsi così direttamente con la leadership cinese ha attirato l'attenzione.

 

Critico sostegno che tale impegno rischia di minare il potere contrattuale collettivo e la coesione strategica dell'UE.

 Altri in Spagna hanno espresso la preoccupazione che il viaggio possa segnalare una deriva dalle tradizionali alleanze occidentali in un momento in cui l'unità transatlantica è messa alla prova.

 

Gli analisti particolarmente di politica estera sono stati attenti alla tempistica simbolica della visita, notando che potrebbe essere interpretata come una sfida ai recenti sforzi della “Commissione europea” per ricalibrare la posizione del blocco sulla Cina.

Per alcuni, le aperture di Sánchez suggeriscono il desiderio che la Spagna si ritagli un percorso di politica estera più indipendente, che bilanci il pragmatismo economico con le sfumature geopolitiche.

Per altri, campanelli d'allarme sulla potenziale erosione dell'autonomia strategica e sui rischi di rimanere invischiati nelle più ampie ambizioni geopolitiche della Cina.

 

Mentre il dibattito continua nei circoli diplomatici e nella politica interna, una cosa è chiara:

la visita di Sánchez in Cina non è stata solo un'iniziativa economica, ma è stata una dichiarazione politica audace con effetti a catena che potrebbe plasmare il ruolo della Spagna sulla scena globale per gli anni a venire.

 

Disordini sabotaggi e speculazioni.

Pochi giorni dopo il ritorno del primo ministro Pedro Sánchez da quello che è stato salutato come un impegno diplomatico storico a Pechino, la Spagna è stata improvvisamente immersa in una serie di incidenti dirompenti che hanno turbato l'opinione pubblica e iniettato nuova volatilità nel discorso politico del paese.

 

Quello che era iniziato come un modello di interruzione, tra cui un'interruzione di corrente diffusa e inspiegabile che ha lasciato decine di migliaia di famiglie e aziende senza elettricità, si è presto trasformato in un unico atto di sabotaggio ferroviario, prendendo di mira linee critiche e interrompendo i servizi in diverse regioni.

 

La vicinanza temporale di questi incidenti alla visita dell'alto profilo di Sánchez in Cina non è passata inosservata.

Quasi immediatamente, la speculazione ha iniziato a turbinare, alimentando un'atmosfera di incertezza e diffidenza.

Con pochi indizi concreti nelle prime fasi dell'indagine, i sospetti proliferavano, che andavano dalle accuse di sabotaggio straniero alle accuse di sabotaggio interno orchestrato per guadagno politico.

 

Una delle narrazioni più provocatorie che sta guadagnando terreno tra i commentatori marginali ipotizza che le possono rappresentare una forma di ritorsione geopolitica o, per lo meno, un segnale di avvertimento.

 Secondo questa visione, la posizione di politica estera sempre più indipendente di Sánchez, in particolare le sue aperture alla Cina nel contesto delle delicate relazioni UE-Cina, potrebbe aver attirato l'ira silenziosa di altre potenze europee.

 

Alcuni suggeriscono che le fazioni intransigente all'interno dell'Unione Europea – preoccupano che le mosse della Spagna possano fratturare l'approccio unificato del blocco nei confronti di Pechino – stanno molto incoraggiando la destabilizzazione politica a Madrid per frenare le ambizioni di Sánchez.

 

Una teoria particolarmente incendiaria sostiene che gli attori dell'UE, possibilmente in coordinamento con le reti di intelligence transatlantiche, stanno segretamente sostenendo l'opposizione conservatrice spagnola, in particolare il Partito Popolare (PP), come contrappeso alle manovre diplomatiche dell'attuale governo.

Sebbene tali affermazioni restino interamente

Infondate e ampiamente respinte dagli analisti mainstream, la loro diffusione ha approfondito le divisioni partigiane e gettato un'ombra sulla stabilità politica della Spagna.

 

I funzionari governativi hanno esortato alla cautela, sottolineando che non sono ancora emersi e si dimostrano credibili che colleghi le interruzioni con soggetti nazionali o stranieri.

 Il Ministero dell'Interno ha confermato che le indagini sul sabotaggio e sul blackout sono in corso, con le forze dell'ordine che lavorano a fianco di esperti di sicurezza informatica e intelligence per determinare le origini e i motivi dietro gli incidenti.

 

Finora, le autorità si sono rifiutate di commentare qualsiasi potenziale implicazione politica o internazionale, citando le prime fasi dell'indagine.

 

Ciononostante, gli incidenti hanno già avuto un impatto tangibile sul dibattito pubblico.

 I rappresentanti dell'opposizione hanno colto l'occasione per criticare la preparazione del governo in materia di sicurezza, mentre gli alleati della coalizione hanno chiesto moderazione e unità di fronte all'incertezza.

 

In assenza di risposte chiare, gli incidenti rischiano di trasformarsi in un test di “Rorschach politico”, su cui cittadini e partiti proiettano le loro paure, le loro lamentele e i loro programmi.

 

Resta da vedere se le perturbazioni siano opera di attori interni opportunisti, di una mossa politica coordinata o di isolati guasti tecnici.

Ma in un clima già carico di tensione, geopolitica e polarizzazione interna, le implicazioni sono di vasta portata e la posta in gioco per le istituzioni democratiche e la credibilità internazionale della Spagna non potrebbe essere più alta.

 

Politico.

In assenza di risposte definitive sulle cause dei recenti disordini, l'arena politica spagnola è diventata sempre più instabile.

 Nonostante le indagini in corso e la mancanza di prove conclusive che colleghino gli incidenti a interferenze straniere o a sovversione interna organizzata, l'opposizione non ha perso tempo a sfruttare la crisi.

 

I leader del Partito Popolare (PP), partito conservatore, hanno lanciato una campagna agguerrita contro il Primo Ministro Sánchez e il suo governo, accusandoli di negligenza, cattiva gestione della crisi e una fondamentale incapacità di salvaguardare le infrastrutture critiche del Paese.

 

Facendo eco alle critiche di lunga data al governo Sánchez, i funzionari del PP hanno definito il sabotaggio ferroviario e le interruzioni di corrente come qualcosa di più di semplici eventi isolati:

sostengono che siano sintomatici di una disfunzione sistemica sotto una leadership che, a loro avviso, privilegia le opportunità fotografiche internazionali rispetto alla resilienza interna.

I portavoce del partito hanno chiesto audizioni parlamentari d'urgenza, un audit completo dei sistemi di sicurezza delle infrastrutture spagnole e l'immediata declassificazione di qualsiasi informazione di intelligence relativa a potenziali minacce esterne.

 

Nel frattempo, l'amministrazione Sánchez ha lavorato per contenere sia i danni materiali che le ricadute politiche.

 Le squadre di riparazione sono state rapidamente mobilitate per affrontare le interruzioni ferroviarie ed elettriche, con le principali vie di transito parzialmente ripristinate e il ritorno dell'elettricità ai quartieri colpiti entro 48 ore.

 

 Allo stesso tempo, le agenzie di sicurezza nazionale spagnole, in collaborazione con le autorità regionali e i partner europei, hanno intensificato le misure di sorveglianza, rafforzato i protocolli difensivi informatici e ampliato i quadri di condivisione dell'intelligence nel tentativo di prevenire ulteriori infezioni.

 

Durante i briefing pubblici, i ministri del governo hanno assunto un tono di cauta rassicurazione, esortando i cittadini a mantenere la calma e sottolineando anche la serietà con cui l'amministrazione sta trattando gli incidenti.

 

Il governo Sanchez ha insistito sul fatto che nessuna teoria è stata esclusa, mettendo anche in guardia contro la politicizzazione delle indagini.

Il governo sta seguendo ogni pista e ha promesso di agire con decisione una volta accertati i fatti.

 

Tuttavia, le tensioni rimangono alte.

L'opinione pubblica è nettamente divisa, mentre vengono amplificate sia le preoccupazioni legittime che le teorie basate su inferenze circostanziali.

 

 Anche all'interno della coalizione di governo di Sánchez, ci sono segnali di tensione, con alcuni partner di sinistra che chiedono maggiore trasparenza e altri che avvertono che una reazione eccessiva potrebbe alimentare le narrazioni dell'opposizione.

L'equilibrio che il governo deve affrontare è delicato: rispondere con sufficiente forza per rassicurare l'opinione pubblica, ma con sufficiente cautela per evitare di legittimare la speculazione o alimentare il panico.

 

Con le elezioni regionali all'orizzonte e il ricordo delle crisi politiche del passato ancora fresco, il momento attuale rappresenta un test critico per la capacità dell'amministrazione Sánchez di gestire sia una sfida alla sicurezza nazionale che una narrazione politica che sfugge al suo controllo.

 

Pubblico.

Per milioni di comunità spagnole, le recenti interruzioni sono state più che titoli di giornale: sono state un'intrusione diretta e disorientante nella vita quotidiana.

 

Subito dopo il sabotaggio ferroviario, i pendolari di tutto il paese sono rimasti bloccati, con i principali snodi di transito paralizzati e gli orari gettati nel caos.

 

Molti lavoratori hanno dovuto affrontare ritardi di ore o sono stati costretti a trovare un mezzo di trasporto alternativo, mentre gli studenti, il personale sanitario e i lavoratori essenziali hanno visto le loro routine sconvolte con poco preavviso o indicazioni ufficiali.

 

Le imprese, in particolare le piccole e medie imprese già alle prese con le pressioni inflazionistiche, hanno sopportato il peso maggiore della diffusa interruzione di corrente.

 

 Le interruzioni del servizio, le merci variate, le linee di produzione ferme e la perdita di connettività digitale hanno lasciato i proprietari frustrati e ansiosi.

 

 In alcune regioni, l'interruzione e la durata sono abbastanza lunghe da interrompere i servizi di emergenza e mettere in luce la debolezza delle infrastrutture comunali.

Per le famiglie, soprattutto nelle aree rurali ed economicamente svantaggiate, il blackout ha riacceso le lamentele di lunga data sulla disparità di accesso a servizi pubblici affidabili.

 

Al di là delle interruzioni tangibili, una conseguenza più profonda e insidiosa ha iniziato a prendere piede:

 una crescente erosione della fiducia del pubblico.

La natura simultanea degli incidenti, unita alla mancanza di informazioni chiare, ha portato molti cittadini a mettere in discussione la capacità del governo di proteggere le infrastrutture critiche e gestire le minacce alla sicurezza nazionale. Anche tra coloro che sono scettici nei confronti delle teorie del complotto, c'è un senso condiviso di disagio, una sensazione inquietante che il paese sia messo alla prova in modi che vanno oltre il danno visibile.

 

Il momento non potrebbe essere peggiore per il primo ministro Sánchez, che ora deve fare i conti sia con le esigenze pratiche della gestione della crisi che con la sfida psicologica di ripristinare una fiducia pubblica scossa.

 

Gli sforzi per riprendere il controllo della narrativa sono stati ostacolati da un diluvio di speculazioni online e da un'atmosfera politicamente carica in cui ogni dichiarazione ufficiale è accolta con scetticismo o controllo di parte.

Con le elezioni regionali che incombono, la competenza percepita del governo – o la sua mancanza – potrebbe avere conseguenze elettorali duratura.

 

Mentre le indagini continuano, la pressione sulle agenzie di intelligence e di sicurezza sta aumentando.

 

 L'opinione pubblica, i media e i leader politici chiedono risposte, e in fretta. Secondo quanto riferito, gli investigatori stanno perseguendo molteplici piste, tra cui scenari di sabotaggio interno, minacce interne e il potenziale coinvolgimento di attori statali o non statali motivati da considerazioni geopolitiche.

Finora, i funzionari hanno evitato di confermare qualsiasi teoria, citando la complessità degli eventi e la necessità di evitare di mettere a pentimento l'inchiesta.

 

Per ora, la Spagna aspetta, un disagio.

Nei prossimi giorni e settimane, la resilienza del paese sarà messa alla prova non solo dai fatti che emergeranno, ma anche dal modo in cui i leader risponderanno ad essi.

 

 La domanda non è più solo chi o cosa ha causato le interruzioni, ma come una democrazia sotto pressione possa mantenere la sua stabilità, credibilità e unità di fronte alla crescente incertezza.

 

Conclusione.

Al momento, qualsiasi collegamento diretto tra l'impegno diplomatico del primo ministro Sánchez nei confronti della Cina e l'ondata di disordini interni rimane speculativo.

Le autorità devono ancora scoprire prove conclusive che colleghino il sabotaggio ferroviario e l'interruzione di corrente a livello nazionale a motivi geopolitici o interferenze politiche coordinate.

Eppure, la tempistica di questi eventi – che si sono verificati così presto dopo una manovra di politica estera audace e controversa – ha inevitabilmente alimentato il sospetto dell'opinione pubblica e l'esame dei media, creando un clima in cui le voci possono competere con i fatti nel plasmare la percezione.

 

Ciò che è diventato sempre più chiaro è che la Spagna si trova ora al crocevia di due sfide convergenti:

 il perseguimento di una politica estera più autonoma e impegnata a livello globale e l'urgente necessità di garantire la stabilità interna in un panorama politicamente frammentato.

 L'attrito tra queste due forze ha prodotto un'atmosfera combustibile, in cui i fallimenti delle infrastrutture non sono solo problemi logistici, ma punti di infiammabilità simbolici per battaglie ideologiche più profonde sulla sovranità, la sicurezza e il posto della Spagna in un ordine mondiale in evoluzione.

 

Le domande che il paese si trova ad affrontare non sono solo di natura tecnica o criminale, ma sono strategiche.

Questi incidenti sono interruzioni casuali in un paese con infrastrutture obsolete e politica instabile?

 

Sono il prodotto di un dissenso che mirava a minare un'amministrazione sotto assedio?

O riflettere una forma più nascosta e calcolata di pressione esercitata da attori – stranieri o nazionali – turbati dal cambiamento della posizione diplomatica della Spagna?

 

Mentre le indagini continuano, le risposte rimangono sfuggenti.

 Ma una cosa è certa: le implicazioni vanno ben oltre i disagi immediati per i pendolari o le freccette partigiane scambiate in Parlamento.

 Colpiscono al cuore il modo in cui una società democratica affronta l'incertezza, la disinformazione e la complessità geopolitica in tempo reale.

 

Fino a quando non emergerà chiarezza dalle indagini in corso, le speculazioni continueranno a riempire il vuoto.

Nel frattempo, sia il governo Sánchez che l'opinione pubblica spagnola sono rimasti in un precario stato di vigilanza: vigili, incerti e acutamente consapevoli che il prossimo capitolo potrebbe rimodellare non solo la narrativa nazionale, ma la traiettoria della Spagna sulla scena mondiale.

(Il Prof. Ruel F. Pepa è un filosofo filippino residente a Madrid, in Spagna. Accademico in pensione (Professore Associato IV), ha insegnato Filosofia e Scienze Sociali per oltre quindici anni alla Trinity University of Asia, un'università anglicana nelle Filippine.)

Nota:

(I leader cinesi e spagnoli si impegnano a rafforzare i legami e salvaguardare il libero scambio – CGTN.

Treni ad alta velocità colpiti da forti ritardi a causa dei furti di cavi che "sabotano" i servizi tra Madrid e il sud della Spagna.

Un massiccio blackout elettrico colpisce Spagna e Portogallo.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez sotto tiro mentre il paese vacilla per l'interruzione di corrente.

Xi dice al primo ministro spagnolo che è necessaria una partnership, senza menzionare i colloqui con gli Stati Uniti.)

 

 

 

 

 

 

 

 

Immigrati come nemici

quando il dissenso è un crimine.

 Globalresearh.com - Greg Guma - (06 maggio 2025) – ci dice:

 

È uno schema inquietante: incolpare i nuovi arrivati, gli immigrati e coloro che sono diversi per i nostri problemi e trasformare profondi disaccordi e dissensi in crimini. È accaduto spesso in tutto il mondo in tempi di guerra e di divisione interna.

 

Negli Stati Uniti, è successo poco dopo che le colonie hanno dichiarato la loro indipendenza dalla Gran Bretagna e hanno stabilito una nuova forma di governo.

Di nuovo negli anni '80 dell'Ottocento, quando i lavoratori – molti dei quali immigrati dall'Europa – chiedevano migliori condizioni di lavoro alle grandi imprese.

 E dopo le due guerre mondiali, quando le idee che sfidavano il capitalismo erano considerate così minacciose che migliaia di persone sono state arrestate, incarcerate e deportate.

 

Lo stiamo sentendo di nuova ora.

Siamo in guerra, dicono i politici e i funzionari che gestiscono le agenzie federali e i governi statali.

Ma non un'invasione da parte di un'altra nazione.

Invece, è una minaccia interna dei cosiddetti "criminali alieni".

Questa è la logica per l'uso da parte del presidente degli Stati Uniti di una legge del XVIII secolo – l'”Alien Enemies Act” – che preferibilmente consente al governo federale di detenere e deportare le persone che immigrano da paesi considerati avversari stranieri.

Fa parte di un giro di vita radicale che un giorno potrebbe prendere di mira chiunque.

 

Una piccola vittoria in questa lotta è stata la sentenza di un giudice del Vermont del 30 aprile per il rilascio di “Mahsen Madhawi” , un palestinese del Vermont detenuto ad aprile dalle autorità federali per l'immigrazione.

 

Organizzatore studentesco alla Columbia University e residente legale negli Stati Uniti per un decennio, è stato arrestato a Colchester, nel Vermont, durante un colloquio come parte del suo processo di naturalizzazione della cittadinanza.

 

Il giudice distrettuale degli Stati Uniti “Geoffrey Crawford” ha menzionato l'era della “Paura Rossa” e di “McCarthy” nella sua decisione, periodi che ha paragonato al presente.

"Questi non sono capitoli a cui guardiamo indietro con molto orgoglio", ha detto.

 

L'”Alien Enemies Act” fa parte dell'”Alien and Sedition Acts,” adottato nel 1798, che ha dato al governo federale un'autorità ampliata per regolamentare i non cittadini in tempo di guerra.

Da allora è stato utilizzato tre volte, durante la guerra del 1812 e durante la prima e la seconda guerra mondiale.

Può essere invocato "ogni volta che c'è una guerra dichiarata tra gli Stati Uniti e qualsiasi nazione o governo straniero, o qualsiasi invasione o incursione predatoria" e consente ai cittadini non statunitensi cittadini di età pari o superiore a 14 anni di essere "arrestati, immobilizzati, messi al sicuro e rimossi come nemici alieni".

 

La “Corte Suprema” sta attualmente valutando se ciò si applica a coloro che sono stati mandati in prigione in El Salvador o altrove.

Nel frattempo, Fernandez Rodriquez, un giudice del distretto meridionale del Texas nominato dal presidente Trump, ha proibito all'amministrazione di utilizzare la legge perché le affermazioni del presidente su una banda venezuelana non si sommano a una "invasione".

 

La scusa originale per questo abuso di potere fu l'interferenza francese con le spedizioni americane più di 200 anni fa.

Avrebbe dovuto consentire al presidente” John Adams” di imprigionare o deportare qualsiasi straniero potenzialmente pericoloso e dichiarare la pubblicazione di "scritti falsi, scandalosi o malevoli" contro la legge.

 

 Ma il primo bersaglio era un americano, un editore di un giornale dell'opposizione.

 Tra gli altri incarcerati c'era un membro del “Congresso del Vermont” che è stato comunque rieletto.

 Il successore di Adams, “Thomas Jefferson”, perdonò tutti coloro che furono condannati e rimborsò persino le multe.

 

Una legge correlata, l'”Espionage Act”, fu approvata nel 1917 e divenne un'arma per imprigionare le persone che si opponevano alla prima guerra mondiale, alla coscrizione o ad altre politiche.

 

 Tra questi c'era “Eugene Debs”, un candidato socialista alla presidenza che è stato incarcerato per aver interferito con la leva.

Alla fine del 1919, dopo la fine della guerra, centinaia di immigrati russi furono comunque deportati;

Altre centinaia sono state radunate e sottoposte a udienze segrete.

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, 120.000 cittadini statunitensi di origine giapponese furono prelevati dalle loro case e imprigionati in remoti centri di detenzione, semplicemente perché sospettati di potenziale slealtà.

 

Dopo la guerra, il dissenso era rischioso quando le relazioni con la Russia si inasprirono nella Guerra Fredda.

Una legge anti-sedizione, lo “Smith Act”, approvata nel 1946, fu usata contro i leader del “Socialist Workers Party”, poi contro coloro che erano sospettati di simpatie comuniste.

 Poche persone avevano abbastanza coraggio per difendere le prime vittime, e la guerra al dissenso si intensificò.

 La repressione si trasformò presto in un'altra “paura rossa”, portando a indagini statali e federali su "attività antiamericane".

 

Nel 1951, una decisione della “Corte Suprema” approvò l'incarcerazione di 11 leader comunisti, non per atti palesi che minacciavano la sicurezza nazionale, ma piuttosto semplicemente per aver organizzato un partito politico e insegnato il marxismo.

Ci stiamo avvicinando rapidamente a un punto di svolta legale simile.

 

Ma concentriamoci su un esempio precedente, la paura rossa nota come “Haymarket”, un giro di vite lanciato all'inizio di maggio del 1886 che fece arretrare il movimento operaio e incise nella psiche americana l'immagine dei "radicali stranieri" come terroristi.

 

Ha iniziato a Chicago, poi ha conosciuto una rapida industrializzazione e una massiccia immigrazione.

I nuovi arrivati irlandesi, scandinavi, cechi, inglesi e tedeschi hanno dominato la forza lavoro degli operai.

 Gli immigrati tedeschi di prima e seconda generazione costituivano il 33% della popolazione della città, un numero maggiore di quelli che vivevano nella maggior parte dei centri urbani della Germania.

 

Gli scioperi e le manifestazioni pacifiche sono stati spesso interrotti dalla polizia armata, che ha picchiato e talvolta ucciso i manifestanti.

 Le imprese creano esercizi privati e giornali chiedono un giro di vite. Analogamente alla retorica corrente, coloro che si opponevano alle politiche governative o alle pratiche commerciali venivano etichettati come estranei violenti.

 Alcuni manifestanti hanno effettivamente sostenuto una risposta armata alla repressione ufficiale.

 

Lo scontro tra il movimento operaio e i capitalisti crebbe il 1° maggio, il primo “Primo Maggio”, quando 300.000 lavoratori in tutto il paese parteciparono a uno sciopero e chiesero una settimana lavorativa più breve.

 

Questo ha lanciato il movimento per una giornata lavorativa di otto ore. A Chicago, 40.000 persone scesero in sciopero.

Due giorni dopo, durante uno scontro tra scioperanti, crumiri e teppisti della direzione, diverse persone sono state uccise.

 

La notte seguente, il 4 maggio, qualcuno lanciò una bomba sulla folla durante una protesta, uccidendo diversi poliziotti.

 Era solo la scusa di cui l'establishment aveva bisogno.

Quello che seguì fu uno dei momenti più vergognosi nella storia legale degli Stati Uniti.

 

Il primo passo fu “un regno del terrore”:

uffici, sale riunioni e case private saccheggiate;

decine di arrestati, interrogati e picchiati;

Alcuni giornali hanno chiuso i battenti, mentre altri hanno pubblicato titoli odiosi e propaganda.

Alla fine, otto uomini sono stati arrestati, tutti immigrati tranne uno.

Nessuno poteva essere direttamente collegato alla violenza o alla bomba, ma non importava.

 Sono stati essenzialmente processati per le loro opinioni "impopolari".

 

I verdetti di colpevolezza erano prevedibili.

Ciononostante, nel corso dell'anno successivo fu intrapresa una forte campagna di clemenza.

Anche se molti sostenitori non approvavano le opinioni dichiaratamente radicali di coloro che erano stati condannati, sapevano che una condanna a morte era profondamente ingiusta.

E il sentimento pubblico è cambiato.

Questo alla fine sembrò convincere il governatore, ma fu anche influenzato dai leader del mondo degli affari che chiedevano esecuzioni.

 

Alla fine ha commutato le condanne di due imputati che avevano scritto lettere esprimendo rimorso, ammettendo sostanzialmente un crimine che non avevano commesso.

Uno dei condannati ha optato per il suicidio il giorno prima delle esecuzioni; Quattro uomini furono impiccati.

 

L'impatto è stato ampio e profondo.

 Ha dimostrato come il governo e le imprese possano unire le forze per reprimere e distruggere coloro – in particolare gli immigrati – le cui convinzioni e stili di vita li minacciano.

Ma da decenni i martiri di Chicago sono stati anche un simbolo per i lavoratori e gli attivisti di tutto il mondo, la loro dignità di fronte all'ignoranza e alla repressione ha ispirato innumerevoli altri a ribellarsi.

Le impiccagioni avevano sottolineato la fragilità della democrazia in un'epoca di comportamenti fanatici e di manipolazione dell'opinione di massa.

 

 A volte, il momento in cui ci troviamo suona come una strana eco della lotta tra i fondamentalisti della Bibbia e credenti nell'evoluzione all'inizio del XX secolo.

 

Nella commovente commedia, un avvocato difensore romanzato, “Henry Drummond”, si scaglia contro le forze scatenate da quello che divenne noto come il processo “Scopes Monkey”.

 

«Non capisci?» implora il giudice, «che se prendi una legge come l'evoluzione e rendi un crimine insegnarla nelle scuole pubbliche, domani puoi fare in modo che sia un crimine insegnarla nelle scuole private?

E domani potrebbe rendere un crimine leggerlo.

E presto potresti vietare libri e giornali.

 E allora si possono mettere i cattolici contro i protestanti, e i protestanti contro i protestanti, e cercare di imporre la propria religione alla mente dell'uomo.

 

"Se puoi fare uno, puoi fare l'altro.

Perché il fanatismo e l'ignoranza sono sempre occupati e hanno bisogno di essere nutriti.

E presto, Vostro Onore, con le bandiere che sventolano e con i tamburi che battono, marceremo indietro, indietro, attraverso le gloriose epoche di quel sedicesimo secolo in cui i bigotti bruciarono l'uomo che osò portare l'illuminazione e l'intelligenza alla mente umana!

 

(Greg Gum è uno scrittore del Vermont, ex editore e autore di 15 libri, tra cui” Managing Chaos: Adventures in Alternative Media”).

 

 

 

 

 

 

 

Il sogno dell'indipendenza politica

ed economica dell'Africa.

 Globalresearh.ca - Shmuel Ja'Mba Abm – (06 maggio 2025) – ci dice:

L'intera spinta all'indipendenza non è negoziabile, come si riassume nelle attività politiche e nelle imprese incise in modo permanente nei libri che il fondatore del Ghana, “Osagyefo Kwame Nkrumah”, ha inequivocabilmente sottolineato con relativa facilità.

 

In nessuna circostanza l'indipendenza e la sovranità di un paese e del suo popolo dovrebbero essere compromesse nelle definizioni di un'altra società, di un conglomerato o di un sindacato, poiché i file declassificati della CIA implicano il coinvolgimento diretto del governo degli Stati Uniti nel rovesciamento della Prima Repubblica e nella rimozione del suo leader visionario, “Osagyefo Kwame Nkrumah”.

 

Prima di allora, il governo degli Stati Uniti, secondo i resoconti di fonti affidabili, ha utilizzato agenti locali e attivisti politici in tentativi di assassinio e destabilizzazione per un periodo prolungato prima dell'obiettivo finale del putsch del 24 febbraio 1966.

L'attentato di “Kulungungu” fu uno di questi tentativi di assassinio che influenzò la salute del grande leader, che alla fine soccombette alle ferite riportate nel complotto.

 

L'America arrugginita e le sue ambizioni di egemonia dell'alleanza anglosassone “Five Eye Intelligence” devono essere fermate, e ora.

 

Il regno dell'America, che crede nel più forte è giusto, è giunto al termine in un nuovo ordine mondiale che l'America ha ottenuto un punteggio negativo in termini di abuso dei diritti di sovranità, indipendenza e diritto all'autodeterminazione.

 

Per esperienza, Francia e Germania lo sanno del loro principale alleato in Europa, l'America.

Ad esempio, sia la Francia che la Germania sanno che la Gran Bretagna non ha solo lasciato l'Unione monetaria dell'UE, ma in una giornata brillante, i britannici hanno votato per la Brexit e sono davvero usciti dall'UE.

 

Quindi la domanda è: perché la Gran Bretagna dovrebbe uscire dall'UE e dall'UEM?

Considerando la geografia e la storia, questo significa che la Gran Bretagna non è più in Europa in un momento in cui il Marocco in Africa e la Turchia in Medio Oriente stanno applicando tutte le leve per entrare nell'Unione Europea?

 

Con la Gran Bretagna che ospita le principali istituzioni finanziarie dell'UE e un formidabile mercato in Europa, la Gran Bretagna sta dicendo che l'UE e l'UEM sono predatori ostili alla sua esistenza?

Su quali basi?

 

Come se la NATO fosse l'essenza di tutto, alla Francia è stata negata l'intelligence sulla Cina condivisa dall'Australia con il Canada, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti d'America e il Regno Unito.

Allora perché alla Francia, un alleato della NATO, è stata negata questa condivisione di informazioni con i paesi dell'Intelligence Five Eye?

 

La dice lunga sulle differenze che si stanno verificando oggi, poiché è diventato ovvio che leader come Emmanuel Macron in Francia e Olaf Scholz, cancelliere tedesco, sono stati lasciati al freddo dopo che il presidente Donald Trump ha cacciato il leader ucraino in visita, “Volodymyr Zelensky”.

 

Questo significa che Francia e Germania, due dei principali paesi europei e alleati della NATO, e anche i principali sostenitori dell'Unione Europea, sono una minaccia per l'America (gli Stati Uniti), l'Australia, la Gran Bretagna (il Regno Unito), il Canada e la Nuova Zelanda?

 

Quindi, chi in Europa pagherebbe il conto totale di circa 3 trilioni di dollari dopo che la Russia è emersa vincitrice con la sua deterrenza per i missili ipersonici Oreshnik?

 La Gran Bretagna sarebbe inclusa nell'elenco dei paesi per ricostruire l'Ucraina dopo la guerra?

 

L'orso siberiano è stato svegliato da una serie di rumorosi passi suicidi che la NATO guidata dagli Stati Uniti ha intrapreso contro la Russia, dopo le operazioni speciali di smilitarizzazione e denazificazione del 24 febbraio 2022 in Ucraina.

 

Con il rapido annuncio e la successiva rimozione della Russia come membro della “Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications” (SWIFT), il sistema internazionale di pagamento in borsa, la Russia ha preso decisioni scrupolose per stabilire la propria struttura parallela per facilitare il suo commercio estero” ExIm”, rendendo il rublo la valuta di tali transazioni.

 

Attraverso i BRICS e altri alleati, da quando l'Egitto, l'Etiopia, l'Iran, l'Arabia Saudita, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto domanda e da allora sono stati nominati membri dell'organizzazione non formalizzata in rapida crescita, la sfera di influenza politica della Russia si è espansa e ha preso forma per sostenere e rafforzare i BRICS nel mondo multipolare emergente.

 

Da allora circa 26 paesi, che rappresentano i due terzi della popolazione mondiale, hanno chiesto di aderire ai BRICS.

 Questo crescente entusiasmo e altri fattori, come il calo del PIL dei paesi del G7 e la decisione presa dall'Arabia Saudita di non rinnovare il suo accordo sul petrodollaro con l'America, hanno indicato un massiccio spostamento tettonico e un riallineamento di 500 anni di dominio economico dei paesi occidentali sul resto del mondo.

 

Il Ghana non può permettersi di rimanere indietro rispetto a questi sviluppi, compresa la cessione del suo posto storicamente significativo all'emergente “Alliance des États du Sahel”, vale a dire Burkina Faso, Mali e Niger, la nuova potenza rivoluzionaria della resistenza contro la dominazione straniera dello spazio economico e politico dei paesi membri.

 

La presenza e la partecipazione della delegazione di alto livello dell'AES, compresa la visita del “Capo di Stato burkinabè”, il capitano Ibrahim Traorè , durante l'investitura del 10° Presidente della Quarta Repubblica del Ghana, SE” John Dramani Mahama”, il 7 gennaio 2025, è stata un toccante promemoria e una notevole dichiarazione di fatto registrata in questo traguardo storico senza pari.

 

Inoltre, la nomina da parte del “governo Mahama “di un inviato speciale,” Larry Gbevlo-Lartey, Esq” , presso l'”Alleanza degli Stati del Sahel”, è una dichiarazione audace per le celebrazioni da parte degli appassionati dell'Area continentale di libero scambio africana (AfCTA).

 

Mentre le funzioni e le responsabilità di un racconto nomina non sono prontamente rese pubbliche, la descrizione del lavoro dà un'idea di ciò che ci si aspetta dall'Ufficio dell'Inviato Speciale presso l'Alleanza degli Stati Saheliani.

 

Inoltre, è ovvio dalla direzione che ha informato l'emergere di questi paesi – vale a dire Burkina Faso, Mali e Niger – che i tempi erano maturi perché la sub-regione e l'intero continente abbracciassero una svolta politica rivoluzionaria degli eventi man mano che si sono evoluti da quando questi paesi hanno deciso di recidere le relazioni con le loro ex potenze coloniali.

 

La” Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale”, il blocco regionale, ha preso la decisione istintiva di lanciare un attacco al Niger, l'ultimo del trio a spodestare il suo presidente con un colpo di stato.

 Questa decisione dell'”ECOWAS “era rispetto alla sua carta fondativa di ripristinare un ritorno al governo civile.

 

La decisione dell'ECOWAS ha scatenato una strategia immediata da parte del Burkina Faso e del Mali per unire le forze in difesa del Niger, in caso di un attacco imminente, apparentemente perché insieme erano accusati di un crimine simile e il prossimo in linea dopo un'operazione di successo dell'”ECOWAS” in Niger.

 

Così, in un'alleanza militare e politica giurata e in una cooperazione in tali questioni, è emersa l'AES.

 L'ECOWAS ha fatto marcia indietro, correndo con un ego ferito e un fronte diviso che ha lasciato un rapporto aspro con i paesi che hanno guidato o sostenuto l'iniziativa dell'”ECOWAS”.

 

Il Ghana è il paese ospitante dell'Area continentale di libero scambio dell'Africa. L'importanza dell'”AfCTA” nella politica moderna e la partecipazione al commercio globale non possono essere sottovalutati.

 

Come continente, questa iniziativa dell'”AfCTA” è un'enorme merce di scambio nel commercio mondiale contro gli aiuti.

 L'Africa ha raggiunto l'età per mangiare i frutti del suo lavoro, rappresentando il 60% delle esportazioni globali di risorse minerarie dei singoli paesi.

Dio benedica la nostra terra natale, il Ghana.

(Shmuel Ja'Mba Abm vanta numerose pubblicazioni accademiche che lo consacrano come uno dei massimi esperti accademici di dinamiche geopolitiche regionali e relazioni diplomatiche in Africa).

 

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